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Il mio primo rapporto
Ci sono cose che non si dicono neppure alle persone che ci stanno più vicine, cose che sono in un angolo profondo della nostra memoria che magari poi si confidano ad un estraneo di getto così solo perché lo ritrovi su un sito come è desiderya... e ha lo stesso segreto che hai tu. E io voglio raccontarvi il mio primo contatto con il sesso quando ancora non avevo visto una vagina... credo che da allora abbia maturato il mio essere bisex. Successe durante l'Università quando decisi di entrare in un sexy shop. Era un sexy shop piccolo con pareti di videocassette e tanta lingerie per donna e uomo. Non so perché mi rapì un perizoma per uomo trasparente davanti, dietro niente perché era solo un filo :-)! C'era altra gente nel negozio ma io volevo assolutamente indossarlo, provarlo in quel luogo... aspettai così un'ora buona prima di rimanere solo col commesso. Insomma presi il perizoma e gli chiesi se potevo provarlo, lui sulle prime rifiutò mi disse che non si poteva indossare l'intimo ma poi con un sorriso mi fece strada nel retrobottega e mi lasciò li.
Eccitatissimo mi spogliai totalmente e indossai quello straccetto che però già non mi conteneva più. Mentre mi guardavo allo specchio senti le mani del commesso sui miei fianchi che tiravano su l'elastico sulle anche spingendo il mio pene gonfio contro il mio corpo.
Poi le sue mani corsero lungo l'arco delle mie cosce e con la destra mi entrò nel perizoma iniziando a masturbarmi. Cercai di resistere ma lui mi abbracciò con tanta dolcezza che mi lasciai andare, lo sbottonai finché non fummo entrambi nudi... lui me lo menava e io facevo lo stesso con lui... poi lui usci in negozio e torno con una pomata trasparente e mi bagnò il culo... sentivo il suo dito affondare facilmente nel mio ano e roteare e roteare finché non mi sdraiò su una panca e dopo essersi preservatizzato mi prenetrò!
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15 years ago
pelosettoBSX2SV,
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Last visit: 10 years ago
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Temporale estivo
Un pomeriggio, mentre passeggiamo tra le vetrine di un piccolo paese; acquisti che ciondolano lungo il fianco...
non fosse stato per il temporale che ci ha costretti a rifugiarci nel portone di un vecchio palazzo barocco, non sarebbe accaduto nulla...
benedetto tempo!
Stiamo a guardarci, a non capire per quale motivo abbiamo smesso di tenerci per mano e abbiamo iniziato a stringerci in un abbraccio...
il tuono che incombe, il cielo che si fa sempre cupo fino a divenire notte...
di parole non ne abbiamo bisogno...
smettiamo di usarle per parlarci, sono le nostre linguea farlo, in un intreccio appassionato... lo sapevamo che ci saremmo voluti e presi in questa maniera... improvvisa e sfrenata la pioggia copre ogni rumore, ci lascia soltanto il respiro da sentire dentro...
ti abbraccio, ti stringo, e tra le braccia il tuo corpo mi viene incontro. una gamba che sale lungo il mio fianco, una spinta decisa ad appoggiarti al muro, tra queste scale e il buio...
la mia mano che cerca te sotto la gonna, la tua che cerca il mio sesso da liberare e ricevere...ci cerchiamo per prenderci, per perderci...
la mia bocca che respira nella tua, beve il tuo bacio e senza voce il mio corpo si fonde con il tuo, dentro di te che mi accogli, serrando le gambe attorno la mia schiena, all'apice del maggior piacere...
mentre esplodiamo fondendoci in un orgasmo violento,appassionante, selvaggio...
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15 years ago
Garco341266, 35
Last visit: 15 years ago -
I fidanzatini 2
Oggi ho avuto una bella sorpresa: mi hanno chiamato Mara e Daniele, la coppietta di fidanzatini che avevo “conosciuto” qualche tempo fa.
Rispondo al telefono e sento una voce di ragazzina che mi sembra familiare.
- Ciao, sono Mara. Ti ricordi di me? -
Rapidissimo resoconto mentale e al nome ed alla voce si aggiunge subito una faccina deliziosa.
- Eccome se mi ricordo di te, piccola. Sarebbe impossibile dimenticarsi. - e sto dicendo la semplice verità: l'incontro che ho avuto con quei due ragazzi è stato a dir poco al fulmicotone quindi...
- Cosa posso fare per te? -
Chiedo, nella speranza che mi dica che vorrebbe rivedermi.
- Sai, Daniele ed io sono un paio di giorni che ti pensavamo. Ci avevi detto di telefonarti senza problemi se avevamo voglia di rivederti e, a dire il vero... oggi pomeriggio... sai, volevamo sapere.... ci sarebbe piaciuto...-
Tanto timida nella vita di tutti i giorni quanto porcella scatenata una volta fatta eccitare.
La interrompo prima che si metta a balbettare.
- Guarda che per me andrebbe benissimo, oggi pomeriggio non ho assolutamente altri impegni e ci possiamo vedere quando volete. -
Bugia colossale: avrei una riunione importante, ma me ne frego altamente; è la stessa cosa del vecchio detto meglio viaggiare sani in taxi che ammalati sul tram: chi mai vorrebbe passare un pomeriggio ad ascoltare una dozzina di pallosi relatori in una squallida sala riunioni piuttosto che con una coppietta pestifera e porcella in un letto accogliente?
Ci mettiamo d'accordo: alle 15.00 da me.
Le ore passano lente come una lumaca o meglio sono io che, pensando a ciò che mi attende il pomeriggio continuo a guardare l'orologio almeno ogni trenta secondi.
Chiudo il negozio, faccio i conti della giornata e schizzo a casa come un proiettile.
Sistemo un paio di cose che avevo da fare, mi do una sistemata ed aspetto.
Dopo tre mesi e mezzo, o almeno a me sembrano tali, suona il campanello: apro e mi trovo davanti i miei due ospiti.
Daniele è in tuta da ginnastica mentre Mara sfoggia una camicetta annodata sull'ombelico ed una mini che a stento non risulta un atto osceno in luogo pubblico; penso che se sono venuti in moto avranno rischiato di causare diversi incidenti.
Saluti, baci ed abbracci e ci piazziamo in salotto.
Hanno portato del gelato ed un paio di cassette alle quali do un'occhiata veloce. Ad occhio e croce sono porno: molto bene, come inizio non mi spiace affatto.
Loro due sono seduti comodamente sul divano mentre io mi accaparro la poltrona che sta giusto di fronte.
Appena mi siedo non posso evitare di dare una lunga occhiata alle gambe di Mara.
Lei, come se non se ne fosse accorta, le divarica leggermente e le accavalla con lentezza esasperante stile Basic Instinct: ho tutto il tempo di notare che, come Sharon Stone, non porta le mutandine ed è completamente rasata.
Lei sorride e prende la coppetta del gelato infilandosi in bocca il cucchiaino. Lo succhia lentamente togliendolo dalla bocca in una perfetta imitazione di un pompino. Porca puttana, mi sta già diventando duro!
Daniele ride vedendo quello che sta facendo Mara e la faccia che sto facendo io. - E' da una settimana che fa così. - dichiara. - pretende gli straordinari e non fa che dire di voler ripetere l'avventura dell'altra volta. -
Sono sinceramente contento e piuttosto compiaciuto.
Mara invece ha proprio i pruriti ed è stufa dei convenevoli.
- Perché non ci guardiamo le cassette. Le abbiamo comperate oggi e sono davvero curiosa. - Molto probabilmente vuol dire arrapata, ma va bene lo stesso.
Accendo il video, inserisco la cassetta e mi siedo sul divano accanto a loro.
Partono i soliti titoli, le solite diffide ed infine parte il film. Mara incolla gli occhi sullo schermo e continua a mangiare il gelato piuttosto intenta.
I film porno mi piacciono parecchio, anche se preferisco di gran lunga fare che guardare, quindi mi metto comodo, ovvero stravaccato sul divano e mi godo lo spettacolo.
Sono deciso ad aspettare che siano loro ad iniziare.
Le scene si susseguono a ritmo incalzante ed aumentano di pathos ad ogni cambio.
Dal semplice pompino si passa alla scopata, poi il trio, poi la doppia penetrazione, infine una mezza orgetta.
Nell'insieme niente male.
Mara è agitata come non mai, si stiracchia, ha il respiro corto, muove continuamente le gambe e ad occhio e croce dovrò far pulire la fodera del divano.
Non che Daniele ed io siamo da meno: i calzoni della sua tuta e i miei calzoncini corti hanno un grosso rigonfio all'altezza della patta e di sicuro non si tratta del fazzoletto.
La cassetta finisce e Mara scatta a cambiarla con mia somma preoccupazione perché, dopo sessanta minuti di visione, avrei gradito molto un po' di movimento.
Do uno sguardo a Daniele che risponde a gesti di mantenere la calma e di aspettare.
Sempre a gesti si indica il pacco facendomi capire che è anche lui nella stessa situazione. Mara riprende il posto e il secondo film parte.
Altri titoli, altre diffide, altre scene... oh perbacco, guarda guarda!?
E una cassetta BI, ossia di esplicito genere bisex sia maschile che femminile, infatti sullo schermo ci sono due uomini e due donne che, senza nessuna preoccupazione di genere, si stanno lanciando in un'orgia di quelle coi fiocchi.
Cazzi, fiche, tette, culi vengono indiscriminatamente leccati, succhiati, penetrati e smanettati da tutti e quattro. Hai capito i miei due giovani quanto porcelli nuovi amici?
Devono essere rimasti favorevolmente colpiti da quel piccolo scambio di effusioni tra Daniele e me ed hanno intenzione di approfondire il discorso.
Il film continua con acrobazie varie tra i quattro ma evidentemente Mara questa volta non intende rimanere ferma per molto: continuando a fissare la televisione, dove al momento c'è uno dei due ragazzi che si sta facendo succhiare l'uccello dall'altro giovane e da una delle due maialine, la porcella allunga le manine a ci afferra il pacco attraverso la stoffa dei pantaloni iniziando un lento massaggio.
Trovo giusto ricambiare le attenzioni e quindi allungo una mano: Daniele ha avuto la stessa idea e le nostre dita si scontrano.
Nessun problema, ci dividiamo da buoni amici i compiti: io al clitoride e Daniele alle grandi labbra.
Tempo due minuti Mara sta smaniando.
Ci libera gli uccelli, si alza e inizia a sciogliere il nodo alla camicia.
La toglie lentamente restando in topless, poi si gira, sgancia la mini e l'abbassa chinandosi in avanti e permettendoci una magnifica visione panoramica del sedere e della fichetta grondante di umori.
A tempo record la imitiamo e restiamo nudi tutti e tre.
Mara si inginocchia sul divano, ci fa mettere fianco a fianco leggermente girati avvicina i nostri cazzi, spalanca la bocca ed ingoia entrambe le cappelle, in un duplice pompino di quelli da urlo.
La ragazza non ha la bocca sufficientemente accogliente da ingoiare tutti e due quindi si accontenta delle due punte, alternando lunghi affondi ora all'uno ora all'altro.
Va avanti così per un bel pezzo poi si stacca e guarda Daniele.
Gli fa un cenno e questi si lascia scivolare accanto a lei.
Mi ritrovo come il biondo del film con Mara e Daniele che si alternano a succhiarmi l'uccello.
E' una sensazione un po' strana ma per niente spiacevole, il bello è che tra i due il più bravo è proprio Daniele: si da fare con labbra e lingua come un ossesso e mi sto davvero convincendo che ha più di una semplice voglia di trasgredire: ci prova gusto davvero.
Il sollazzo continua per quanto Mara decida di lasciarmi nelle mani, o meglio nella bocca, di Daniele.
La porcella si alza, sale sul divano e si piazza a gambe larghe sulla mia faccia. Richiesta chiarissima: affondo la lingua in quella fessura bollente e mi do da fare mentre Daniele continua imperterrito il suo lavoro.
Mara affonda le dita nei miei capelli e mi preme con forza contro il pube incitandomi sottovoce a leccarla; tanto per completare l'opera inizio a lavorare con le dita il suo buchino posteriore e, visto il raddoppiare dei mugolii, credo proprio che non le secchi affatto.
Ad un certo punto Daniele reclama la sua parte, in fin dei conti anche lui ha tutto il diritto di venir tenuto in considerazione e visto che si è dedicato con tanta dovizia a me lo invito sul divano e prendo a ricambiarlo.
Chi resta a bocca asciutta, mentre le nostre sono impegnate, è Mara che, abbandonata sia da Daniele che da me, impegnati in un sessantanove da infarto sul divano, si accontenta di piazzarsi sulla poltrona con le gambe sui braccioli infilandosi nella fichetta due dita.
- Cazzo quanto siete eccitanti. - Borbotta menandosi la figa a tutta forza. - Non avrei mai pensato... che guardare... due... ragazzi che si... succhiano... a...vi... vicenda potesse... essere... così....hahaaaaa. - rantola, interrotta dall'orgasmo.
Daniele ed io, entrambi a bocca piena, non rispondiamo e continuiamo imperterriti anche perché a tutti e due, è evidente, il servizio reso dall'altro risulta quanto mai gradito.
Quando Mara si riprende ricomincia a smaniare e nemmeno lei ha tutti i torti: due cazzi a disposizione e nemmeno uno che le dedichi un po' di attenzione: si infila tra di noi e, un po' da una parte, un po' dall'altra, ruba qualche succhiata.
Ad un certo punto protesta con veemenza.
- Non è giusto, porca miseria, anch'io ho diritto alla mia parte! -
Mette un broncio tutto particolare che fa infoiare sia Daniele che me.
Ci stacchiamo per un momento per ammirarla: è in piedi davanti a noi a gambe divaricate, le labbra atteggiate ad una mezza smorfietta, i capezzoli turgidi ed aguzzi all'eccitazione ed il pube perfettamente depilato spinto in avanti con fare invitante sul quale passa lentamente una mano, massaggiando con le dita il clitoride: da violenza carnale!
A quel punto, e con quello stimolo, non possiamo fare altro che saltarle addosso.
Ci stacchiamo l'uno dall'altro e ci alziamo in piedi, avvicinandoci a lei con fare tutt'altro che amichevole.
Daniele la prende alle spalle afferrandole le tette da dietro ed iniziando ad impastarle, io faccio lo stesso con il sedere, standole davanti, ed infilandole una spanna di lingua in bocca.
Le schiaccio il cazzo sulla clitoride e muovo lentamente il bacino, massaggiandola.
Nel frattempo le tengo le natiche divaricate e Daniele ne approfitta per ficcarle il cazzo in fica.
Quando le affonda dentro Mara mugola contro la mia lingua e si piega leggermente in avanti per facilitare il fidanzato.
Ne approfitto subito, le prendo la testolina e la abbasso velocemente verso il mio uccello.
Non serve specificare cosa voglio: apre la bocca e lo inghiotte.
La fottiamo in piedi, Daniele in fica ed io in bocca, martellandola entrambi senza riguardo alcuno.
Sotto alle nostre spinte la ragazzina viene di nuovo e le cedono le gambe, ma la reggiamo in piedi a forza.
Daniele mi guarda con gli occhi torbidi di lussuria. - Insieme? - Chiede. Annuisco.
Lui esegue a tempo di record: sfila il cazzo dalla fica della fidanzata, io le allargo le natiche e lui, con un colpo secco la incula a tradimento, con un unico affondo spaventoso che fa sobbalzare e gridare Mara. Non le lasciamo nemmeno il tempo di riprendere fiato,
Daniele piega leggermente le ginocchia e la tira verso di se, costringendola ad esporre la fica, io mi abbasso alla giusta altezza, punto il cazzo all'imboccatura della vagina e spingo con forza.
Se non ci fosse Daniele ad assorbire l'impatto saremmo finiti decisamente a terra.
Mara strabuzza gli occhi, completamente piena.
- Sie... siete... ma... matti! Mi... aa... aprite... in... due! -
Balbetta, sballottata dai nostri colpi.
Daniele ha uno sguardo da satiro negli occhi.
- Non fare... tanto.... la lagna... che lo... sappiamo... che ti... piace... - le risponde ansimando.
Lei sta zitta per un momento poi risponde con flebilissimo
- Siii. -
La posizione in piedi non è tra la più comode, vacilliamo e barcolliamo a causa dei nostri stessi movimenti e non riusciamo a prendere definitivamente il ritmo giusto soprattutto perché io e Daniele siamo decisamente più alti di Mara.
La soluzione la trova proprio lei che mi passa le braccia attorno al collo e le gambe attorno alla vita aggrappandosi a me come un polipo. In quel modo non riesco a muovermi come vorrei, ma bastano le spinte di Daniele per agitarci a sufficienza.
Quando Mara viene di nuovo le braccia le cedono e per poco non finiamo a terra davvero.
Ci sciogliamo dall'abbraccio per gettarci sul divano ansimando.
Mara boccheggia.
- Mi state ammazzando! -
Protesta, a dire il vero in modo decisamente poco convincente.
Daniele per tutta risposta la prende per un braccio, la rovescia sul divano a pancia sotto, le divarica le natiche e la incula senza troppi preamboli.
- Porco! - lo rimbrotta lei con la faccia mezza affondata nei cuscini. Io riesco a sedermi accanto al suo viso e la invito a darsi da fare.
Lei si presta volentieri ma poco dopo deve abbandonare la pompa: fa una smorfia di dolore perché Daniele la sta martellando senza nessun riguardo.
- Mi fai male! -
- Ma dai, che ti piace. - Risponde lui col fiatone.
- Dovresti provare anche tu a farti sfondare il culo, scemo! - Lo riprende Mara. - Sarà anche piacevole, ma non quando uno fa di tutto per aprirti in due come una mela. Pluto è molto più... delicato -
Mara mi sorride e mi da una leccata alla cappella.
- Tu mi hai fatto godere quasi subito. -
Ho il sospetto che lo dica solo per fare dispetto a Daniele.
Daniele si ferma, fa un mezzo sorriso e si fila dal culo della fidanzata.
- Va beh! Ho capito. -
Si alza in piedi e mi fa un inchino in perfetta regola.
- A lei il posto, messere! -
Un invito fatto tanto gentilmente non si può rifiutare quindi, favorito da un leggero spostamento di Mara, prendo il suo posto.
La ragazza si sistema per bene a pancia sotto sul divano e si afferra le chiappe con le mani, divaricandole.
Daniele ci osserva attentamente e si mena l'uccello: evidentemente non se l'è presa per la preferenza accordata mi dalla sua ragazza.
Mara mi incita a farle il culo ma prima, per ammorbidire l'impatto, faccio un passaggio dalle parti della fichetta, bagnandomi per bene il cazzo, poi mi sfilo e mi appoggio al forellino.
Spingo leggermente lasciando che sia lei stessa a rilassare lo sfintere per permettermi di passare.
Lei respira profondamente un paio di volte quindi si rilassa completamente e dilata lo sfintere.
Entro in lei lentamente centimetro per centimetro senza nessuna interruzione e mi fermo solamente quando le palle mi sbattono sulla fichetta.
- E stupendo. - mormora Mara ad occhi chiusi. - Mi sento completamente piena. -
E' lei stessa che, lavorando di bacino, incomincia a incularsi da sola, io non faccio altro che assecondare i suoi movimenti.
- Cazzo, quanto mi piace! - Dichiara rivolta a Daniele, puntando le braccia si cuscini per spingersi contro di me con maggior forza.
- Mi sembra... di avere del... fuoco nella... pancia. Dai...così... più...forte... allargami...aprimi... Ancora... -
Allunga una mano verso Daniele e gli prende il cazzo, tirandolo a se.
L'uccello del ragazzo non è proprio lindo e profumato ma lei lo imbocca senza nemmeno un attimo di esitazione, infilandoselo fino in gola. Io aumento la frequenza dei colpi puntandomi con le braccia sul divano.
Il rumore schioccante delle natiche di Mara colpite dal mio bassoventre è inebriante e mi fa venire una voglia matta di scaricarmi nel suo culo, ma stringo i denti e penso ad altro per poter prolungare al massimo quel rapporto.
Mara non riesce più a succhiare sia perché i colpi che le sferro sono fortissimi sia perché sta godendo come una matta e preferisce avere la bocca libera per incitarmi liberamente.
Molla il cazzo al fidanzato e torna a divaricarsi le chiappe con le mani per farsi infilare completamente.
- COSI'... PORCO... DAI... ALLARGAMI... IL CULO... FORZA... ANCORA... -
Da tanto che si stringe il sedere ha le nocche bianche, inarca la schiena grugnendo a ritmo con i miei colpi, infine si tende completamente e viene a bocca spalancata senza riuscire nemmeno a respirare.
Rallento i colpi fino a fermarmi e mi sfilo lentamente da quel buco bollente.
Mara resta li a culo allargato ed io osservo affascinato lo sfintere che si richiude palpitando e la fessura rosata della fichetta dalla quale cola un vero ruscello di sbroda.
- Cazzo... che... bello... -
Mormora, lasciandosi le natiche ed abbandonandosi con un espressione da gatto sazio sul divano mentre io tento di riprendo fiato sedendomi accanto a lei.
Daniele ha gli occhi lucidi di libidine repressa ed ha una strana espressione in faccia, si avvicina a Mara, le ficca la lingua in bocca e si lanciano in un bacio da rianimazione, poi si stacca e le si avvicina per bisbigliarle in un orecchio.
Non riesco a capire cosa sta dicendo ma quando ha finito, Mara lo guarda sbarrando gli occhi e mormora
- Davvero? - .
Daniele annuisce con convinzione e Mara reprime un brivido mentre una mano le corre come se fosse dotata di vita propria verso la fica.
Mi da un'occhiata, poi torna a guardare Daniele con una faccia da troia affamata da far paura.
Sono convinto che stanno complottando qualcosa di grosso, di veramente grosso.
- Si, dai! Vedrai che ti piace. -
Biascica poi afferrando l'uccello di Daniele ed infilandoselo in bocca.
La vedo con la sua linguetta rosa dardeggiare sulla cappella, discendere lungo l'asta, lambire le palle ed infine, agevolata dal fidanzato che solleva e divarica le gambe esponendosi completamente, infilarsi nel solco delle natiche ed andare a stuzzicargli l'ano.
Daniele ansima e chiude gli occhi abbandonandosi completamente all'intimo massaggio.
Capisco al volo cos'hanno in mente quei due ed il mio uccello, che aveva approfittato della pausa per riposarsi un po', si rimette subito in moto a pieno regime.
Mi avvicino anch'io e mi dedico a Mara mentre lei prosegue nel suo compito: infilo la lingua nella sua fichetta proprio mentre lei infila un ditino impertinente nel culo a Daniele.
Si dà da fare come un ossessa ed in poco tempo le dita diventano due e girano come un frullatore. Daniele ansima e si mena l'uccello con una faccia che dimostra che quel massaggio lo gradisce veramente.
Infine Mara, dopo una mezza dozzina di minuti passati in quel modo, non resiste più, toglie le dita dal sedere di Daniele e si inginocchia sul divano. - Non ne posso più, ragazzi! Sbattetemi! -
Dichiara massaggiandosi con foga fronte e retro.
Daniele si alza e la invita a distendersi sul divano, con un cuscino sotto la pancia, riprendendo la posizione che aveva assunto con me pochi minuti prima.
La ragazza torna ad allargarsi le natiche con le mani, Daniele le si distende delicatamente sopra e, aiutandosi con una mano, le struscia l'uccello sulle grandi labbra per lubrificarlo e glielo infila nel culetto.
Spinge senza fermarsi finché non è penetrato completamente lasciando Mara boccheggiante, poi si ferma, allarga le ginocchia ripegandole un po' ed inarca la schiena.
- Dai, Pluto! - Mi invita poi. Mara rincara la dose
- Sarà come se ci inculassi entrambi. -
Non ci vedo più dalla libidine, ma mantengo quel poco di lucidità necessaria a fare le cose per bene: apro un cassetto e ci rovisto dentro tirandone fuori un vasetto di crema per le mani poi salgo sul divano, mi sistemo come posso alle spalle di Daniele, mi lubrifico abbondantemente l'uccello, do una bella ingrassata anche a lui e infine punto la cappella sullo sfintere del biondino.
Spingo leggermente per saggiare la resistenza e mi ritiro subito, poi spingo nuovamente per fare subito dopo marcia indietro.
Ogni volta l'affondo è maggiore e lentamente l'ano di Daniele si rilassa sotto i miei colpi, permettendomi di avanzare un po' di più.
Per il momento il ragazzo non e che ci capisca molto ma in compenso chi ci guadagna è Mara che, a causa del mio ondeggiamento, riceve lente e continue spinte dal cazzo del fidanzato profondamente piantato nel suo sedere.
Proseguo il mio andirivieni ancora una decina di volte e tutto ad un tratto l'ano di Daniele cede, completamente rilassato, e l'uccello mi scivola dentro di lui senza nessuno sforzo particolare.
- Oh, Dio! - esclama lui con un rapido respiro.
Mi immobilizzo perché sento la sua improvvisa contrazione attorno al mio cazzo.
Daniele respira a brevi tratti, leggermente agitato.
Gli do il tempo di riprendere fiato poi ricomincio a muovermi: dapprima si tratta solo di in lieve dondolio delle anche, che non è un vero e proprio movimento.
Sento che pulsa serrandomi l'asta mentre i miei movimenti si fanno leggermente più ampi pur restando leggeri e lenti.
Mara sta sbavando perché vorrebbe qualcosa di più vivace, lo stimolo che il cazzo di Daniele le da è qualcosa di abbastanza forte da farla smaniare ma troppo debole per portarla da qualche parte.
Aumento l'ampiezza dello stantuffare, ritirandomi con lentezza esasperante del budello di Daniele per poi riaffondarvi fino alla radice; il ragazzo si regge alle tette di Mara, ha gli occhi chiusi ed il respiro lento: evidentemente il fastidio sta passando.
Aumento il ritmo, divento più veloce e profondo e sulla faccia di Daniele spunta una strana espressione piacevolmente perplessa.
- E'... è... strano... ma mi... piace. - Borbotta sottovoce.
Mara invece, sotto i nostri colpi, non ha dubbi: sta incominciando a godere e ci incita a muoverci più in fretta. In realtà sono io che conduco il gioco ed ho tutta la sana intenzione di farlo bene.
Mi sistemo meglio sulle ginocchia e punto le braccia iniziando a sbattere nel vero senso della parola il ragazzo sotto di me.
Daniele accoglie i miei colpi con un misto tra un sospiro ed un - Haaa!! - sottovoce. Il ritmo si fa serrato, sento che il retto di Daniele mi si serra convulsamente attorno al cazzo mentre Mara urla di farla godere.
Anche Daniele mi sembra a buon punto e ne ho conferma quando spalanca gli occhi e si blocca con le braccia per assorbire meglio i miei colpi.
- Tra... il tuo... culo che... mi... stringe e... il cazzo di... Pluto tra.. poco sb... sborro! - dice con voce roca nell'orecchio della fidanzata.
- Allora riempimi tutta. - è la risposta della giovane.
Tra i discorsi, gli incitamenti, i movimenti e tutti gli altri cazzi vari sono anch'io in dirittura di arrivo e non ho remore a dirlo ai due porcelli che per tutta risposta si agitando ancora di più sotto di me: Mara inarca la schiena per ricevere meglio i colpi di Daniele che allo stesso tempo muove il bacino sia per ricevere meglio le mie spinte sia per affondare meglio nel culo di Mara.
I movimenti si fanno convulsi e disordinati, pervasi dalla smania e dalla fretta che precede l'orgasmo.
Ed il motivo scatenante è Daniele che, contrattosi all'inverosimile muggisce un
- GODOOOOOOO! - all'orecchio di Mara riversandole nel culetto un torrente di sperma.
Il suo ano si serra attorno alla mia asta come una morsa ed è la goccia che fa traboccare il vaso ricolmo del mio piacere: non resisto più e scarico un fiotto di sperma dietro all'altro nel culo a Daniele, grugnendo riverso sulla sua schiena, mentre sento Mara gridare e godere a sua volta ricevendo gli schizzi del fidanzato nell'intestino.
Ci rovesciamo sul divano, completamente esausti ed appagati.
E' stata una prima volta sia per Daniele nel ricevere si per me nel dare ma da quanto ho provato mi sa che non sarà l'ultima.
- Non ci avrei mai creduto. - dichiara Daniele.
- A cosa? - gli chiede Mara.
- Al fatto che fosse così piacevole prenderlo nel culo. -
Lei ride felice.
- Te l'avevo detto, no, che Pluto è un mago in materia. -
- Già! E adesso non ci resta che trovare una bella fichetta disposta a leccarti e a farsi leccare. -
Ribatte lui.
Mi guardano contemporaneamente e non posso fare a meno di ridere assieme a loro.
- Per questo forse ho io una soluzione. -
Dichiaro pensando a Barbara, la mia vecchia amica da poco ritrovata.
11
5
15 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Una cara amica
Si chiama Barbara e diciamo che, all'epoca, la consideravo una vera e buona amica, cosa piuttosto difficile tra una ragazza ed un ragazzo, specialmente quando hanno rispettivamente sedici e vent'anni, ma tant'è.
Eravamo anche stati sul punto di metterci assieme o meglio di finire a letto ma all'epoca lei era eccessivamente una ragazza di buona famiglia e sani principi morali ed io ero eccessivamente porcello (già quella volta), sta di fatto che tutto era finito in niente, un po' per le sue paure e un po' per la mia irruenza, e dopo pochi mesi ci eravamo persi di vista.
L'ho incontrata nuovamente pochi giorni fa, dopo quasi dieci anni, e c'è mancato poco che non la riconosco.
I cambiamenti fatti sono tanti e tanto radicali che mi ci vogliono quasi due minuti per convincermi che si tratta proprio di lei.
Portava i capelli a caschetto, perennemente infagottata in maglioni e jeans troppo grandi, qualche chilo di troppo nelle parti sbagliate, qualche chilo di meno nelle parti giuste ed una mentalità che posso solo definire puritana.
Ora mi si presenta davanti con una chioma fluente che le arriva quasi al sedere, infilata (e lo dico nel vero senso della parola) in un completo di pelle nera che le sembra verniciato addosso e con tutti i chili al loro debito posto.
Siccome l'ho incontrata in una discoteca cittadina famosa per essere un punto di ritrovo di gente un po' fuori dall'ordinario, reputo che anche la mentalità puritana abbia lasciato il posto a vedute più ampie.
E' lei che mi riconosce e mi avvicina prendendomi di sorpresa alle spalle e rischiando di farsi rovesciare addosso il drink che sto bevendo.
La discoteca è ancora mezza vuota e quindi possiamo parlare quasi con calma, raccontandoci le novità o meglio i fatti salienti degli ultimi dieci anni. In questo modo vengo a sapere che adesso lavora come segretaria (non aveva mai voluto sentir parlare di lavoro), fa aerobica per mantenersi in forma (per lei lo sport era come l'olio di ricino), si è trovata un appartamento in città (non avrebbe mai lasciato i suoi genitori), vive da sola (non sarebbe mai voluta andare via di casa se non dopo sposata) e non ha un ragazzo fisso perché non le piacciono i rapporti troppo restrittivi (ci eravamo lasciati anche perché non riuscivo assolutamente a restare legato ad una ragazza fissa).
Guarda guarda che cambiamenti!?!
Il discorso viene interrotto dalla musica che inizia a battere piuttosto forte. Già che ci siamo decidiamo di fare quattro salti e ci buttiamo nella ressa.
Fin dai primi secondi ho la riprova che davvero non si tratta più della stessa Barbara che conoscevo.
Si muove sinuosa e languida nel completo di pelle e si struscia contro di me con la chiarissima intenzione di farmi arrapare.
Non che la cosa mi dia fastidio ne tantomeno sia così difficile da ottenere, il fatto è che farlo nel mezzo di una pista di discoteca non è proprio la cosa più salubre. Dopo una decina di minuti di strusciamenti vari non ce la faccio più, la prendo per un braccio e, senza dover faticare poi tanto, la porto in un angolino più appartato.
- Guarda che ci sei riuscita. -
Lei mi guarda sopprimendo un sorriso.
- A fare che? - chiede fingendo di cadere dalle nuvole.
Per tutta risposta le passo un braccio attorno alla vita e la attiro verso di me, schiacciandole il pacco sul pube.
- Ti basta come risposta? - le faccio.
Stavolta sorride apertamente. I nostri visi sono a si e no due centimetri di distanza.
- Volevo vedere se ti interessavo ancora. - mi fa.
Come prima, preferisco la dimostrazione pratica: continuando a stringerla attorno alla vita la bacio infilandole una spanna di lingua in bocca.
Quando ci stacchiamo, un paio di minuti più tardi, ribadisco il concetto a parole
- Anche più di prima. Ma... e adesso? -
Per sottolineare il problema glielo strofino nuovamente contro.
Lei abbassa una mano e mi sfiora l'attrezzo.
- Ce ne andiamo in un posto più tranquillo, - dichiara sicura, - A casa mia - .
Non le do il tempo di ripensarci (sempre che voglia farlo), la prendo per una mano e la guido fuori dalla discoteca.
Saltiamo sulle rispettive macchine e mi incollo ai suoi fanalini di coda.
Percorriamo le strade del centro con una certa prudenza ma con evidente smania di arrivare: mi piace il suo modo di guidare, rapido, sicuro, decisamente sportivo. In una ventina di minuti siamo arrivati a destinazione, posteggiamo ed entriamo.
I primi approcci arrivano in ascensore: un bacio umido e appicicaticcio nonché un gran sfregare e palpare.
Attraverso la pelle dei calzoni le sue natiche sode ed alte sono un qualcosa di stupendo.
L'aprirsi delle porte ci interrompe.
Entriamo in casa e, non appena richiusa la porta, riprendiamo a limonare nell'ingresso.
Si stacca dalla mia bocca e mi scende lungo il collo mentre armeggia con la zip dei pantaloni, prosegue sul petto con la lingua e quando, con un piccolo aiuto da parte mia, riesce a liberarmi l'uccello, gli si avventa sopra famelica.
Ne inghiotte un bel pezzo e inizia a lavorarlo di lingua.
Era una cosa che, ai vecchi tempi non avrebbe fatto nemmeno sotto minaccia, ora invece è diventata decisamente brava.
Con una mano mi massaggia le palle e con l'altra si apre il bolerino, liberandosi le tette: si solleva leggermente e ci infila in mezzo il mio uccello in una spagnola stupenda.
Chinando al massimo la testa riesce a leccarmi la cappella quando nel movimento spunta dal solco dei seni.
Non posso fare a meno di pensare a quanto era puritana.
Non è finita, faccio per farla rialzare e renderle il servizio, ma scuote la testa, si rimette in ginocchio e riprende il cazzo in bocca.
Piazza le mani sulle mie natiche e mi da il ritmo.
Mi muovo lentamente nella sua bocca ma sembra non sia soddisfatta infatti di la ad un poco si toglie l'uccello di bocca un secondo per ordinare perentoria.
- Chiavami in gola, dai! -
Contenta lei...più contento io.
Comincio a muovermi con più foga, scopandola come mi ha chiesto.
Resto li a guardarla sbigottito che si ingoia il mio cazzo fino alla radice come se niente fosse continuando a lavorarmelo di lingua.
E un massaggio stupendo e so che se continua ancora un po' la voglia di venirle in bocca diventerà troppo forte.
Non ho nemmeno finito di pensarlo che lei, accortasi della tensione crescente, solleva gli occhi, mi guarda per un secondo, poi interrompe la pompa sorride e - Scopami per bene la bocca e vienimi in gola. - dice.
Oh cazzo, solo la proposta mi fa vibrare le palle.
Lo ringoia e mi afferra le mani appoggiandosele alla testa.
Il concetto è chiaro: le afferro la testa per bene e, un po' tirandola verso di me, un po' muovendo il bacino inizio una vera e propria chiavata.
Lei si aggrappa con le mani alle mie gambe e muove la lingua.
Non ho mai fatto una cosa del genere, ma l'ho sempre sognata: non tutte le donne hanno la capacità di rilassare la gola per ricevere un cazzo in quel modo.
Non resisto più, sento la sborra salire dalle palle, mi tendo come un arco, do un ultimo colpo e faccio per sfilarmi almeno un po' per non soffocarla con la sborrata ma lei si accorge della manovra e si getta di peso contro il mio cazzo.
Il primo schizzo glielo sparo diritto in gola, subito seguito da altri fiotti copiosi, senti le sue labbra serrarsi e la sua gola contrarsi convulsamente mentre inghiotte tutto il mio succo.
Mi tremano le gambe e devo appoggiarmi alla parete per non scivolare a terra: lei mi segue centimetro per centimetro e non molla il mio cazzo.
Aspetta di essere sicura che abbia finito di scaricarmi prima di toglierselo di bocca ed omaggiarmi con un paio di leccate.
Si pulisce la bocca col dorso della mano sorridendomi.
- Spero ti sia piaciuto. - mormora sfregandosi contro di me. - Io adoro far venire un uomo in questo modo. -
Mi prende per mano e mi guida verso il soggiorno, io ho ancora le gambe molli e mi sento un po' confuso.
Mi succede sempre quando ho un bicchierino di alcool in corpo e subisco esploit del genere.
Ci accomodiamo sul divano lei ancora vestita ed io solo con la camicia.
I calzoni e gli slip sono scompostamente abbandonati in corridoio.
Per farle capire che per me non è finita, anzi, mi sfilo anche la camicia e la butto a raggiungere i pantaloni.
Lei accende una sigaretta e me la passa.
- Che ne dici, ho migliorato le mie tecniche amatorie? - chiede a bruciapelo soffiano il fumo verso il soffitto.
- Migliorato è dire poco! - ammetto senza riserve.
- E non è tutto! - ribatte lei. - Da quando ci siamo persi di vista ho imparato veramente ad apprezzare il sesso in ogni sua forma. -
Si alza e va verso la televisione.
- Ti va di vedere un film? - questa è bella, abbiamo appena iniziato quella che potrebbe essere una nottata di porcate e questa mi propone di guardare la televisione.
Sto per rispondere che preferisco di gran lunga finire quanto iniziato ma un dubbio mi assale.
E' evidente che non ho ancora smaltito del tutto i beveraggi e per questo ho i riflessi un po' appannati.
- Se è qualcosa di interessante... - dico.
- Giudica tu. - risponde togliendo una cassetta dallo scaffale ed inserendola nel videoregistratore.
Fa partire il film, abbassa le luci e torna a sedersi accanto a me.
Fin dalle prime scene il video promette bene: è un amatoriale, girato da qualcuno che non ha grandi esperienze in materia.
Dalle prime scene capisco che si tratta di qualcosa di mooolto interessante.
Come protagonista proprio Barbara, distesa sul letto con un vibratore di ragguardevoli dimensioni.
Se lo sta ficcando in figa con notevole ardore ed evidente trasporto.
La scena dopo qualche minuto ed un orgasmo cambia, i vibratori diventano due, uno davanti e uno dietro.
La visione mi incomincia a fare effetto e l'uccello mi riprende consistenza.
Do un'occhiata a Barbara, seduta accanto a me e vedo che si struscia la fica attraverso i calzoni: quando si accorge che la sto guardando, ricambia lo sguardo, si accorge della ripresa del mio cazzo ed allunga una mano per velocizzarla.
La allungo anch'io per ricambiare ma mi ferma al volo.
- Stai tranquillo e guarda il film. -
Nuova scena: i vibratori sono scomparsi, sostituiti da una bella figliola che non conosco; le due ragazze si slinguano con foga in un continuo contorcimento ed un accompagnamento di mugolii di tutti i toni.
Ho il cazzo duro come l'acciaio e Barbara continua imperterrita a lavorarmelo di mano: per fortuna ha innestato un ritmo che posso sopportare all'infinito.
Cambio di scena: ora si aggiunge un ragazzo con una bella sberla di cazzo che si diverte un mondo con le due protagoniste. Sembra un collage di spezzoni che illustra una vera e propria escalation sessuale: Barbara e l'amica con due ragazzi; ai quattro si aggiunge una terza ragazza; ricompaiono i vibratori; arrivano un paio di bottiglie di birra per dare man forte ai vibratori; un terzo ragazzo seguito subito dopo da un quinto mentre le chiavate, i pompini e le inculate si sprecano; appare un frustino ed un paio di manette; Barbara legata ad una sedia con il culo sporgente mentre un ragazzo la chiava ed un altro se lo fa succhiare.
Quando sullo schermo mi ritrovo la mia giovane amica alle prese con una manina femminile infilata nella figa, non ne posso più: mi butto sopra la Barbara in carne ed ossa che ho al fianco e che fino ad ora ha abilmente schivato tutti i miei tentativi di approccio limitandosi a menarmi con lentezza esasperante l'uccello.
In questo momento nemmeno un carro armato riuscirebbe a fermarmi e per un secondo mi balena l'idea che forse era proprio quello che la porcella voleva.
Le tolgo il cazzo di mano, l'afferro per la vita spostandole il sedere oltre il bordo del divano, le slaccio i pantaloni e senza troppa cortesia glieli sfilo di dosso.
Lei si lamenta brevemente perché la pelle dei calzoni non scivola per niente sulla sua pelle umida di sudore e quindi, ad occhio, le procuro qualche brutta escoriazione per la foga.
In un colpo solo, pantaloni e stivaletti finiscono a tenere compagnia ai miei e li mi blocco.
Anziché un normale paio di mutandine, indossa uno di quegli slip in lattice: mi avvicino per guardare meglio, le divarico le gambe e, sorpresa, si tratta di un paio di quelle mutande con vibratore incorporato.
Adesso capisco perché non ha voluto che la toccassi fino a quel momento: primo non ne aveva bisogno, secondo mi sarei reso conto di quanto è aumentata la sua porcellagine.
Lei sogghigna apertamente, mi scosta e si alza in piedi.
- Andiamo nella mia sala giochi. - ordina.
Mi prende per il cazzo, nel senso stretto del termine, e mi trascina fuori dal salotto e lungo il corridoio.
Quattro passi e siamo in camera da letto.
Si avvicina ad un armadio e ne apre le ante; mi affianco a lei e do un'occhiata dentro.
- Alla faccia! - esclamo mentre, automaticamente, allungo le mani e le afferro le chiappe iniziando un lento massaggio, facendo in modo di muovere i vibratori agganciati alle mutandine dentro di lei.
L'armadio è un vero espositore di attrezzature sessuali: ci sono vibratori di tutte le misure, da quelli sottili come un dito ad un bestione che somiglia ad un braccio (anzi, è proprio un braccio con tanto di pugno stretto), un paio di cunei anali, due o tre perette per enteroclismi, due falli con le cinghie da allacciare in vita, un paio di cazzi doppi, uno di quelli a due teste, c'è una maschera di latex con le chiusure a zip sulla bocca e gli occhi, un set di anelli costrittori per il cazzo, quattro o cinque frustini di vario tipo, una scatola con uno stantuffo che esce da un lato ed una, ancora più strana, con una serie di quadranti, ruttori e cavetti che ne spuntano da tutte le parti.
Per non parlare di cosa ci sarà nel resto dei cassetti e delle scatolette.
- E' una collezione degna di nota. - le bisbiglio ad un orecchio mentre lei, sotto le mie mani, che non hanno smesso un istante di accarezzarle le parti basse, rabbrividisce e si agita.
- Molti li ho comperati, - fa con voce roca ed impastata. - ma molti me li hanno regalati degli amici. -
- Quelli del video? -
- Si. Ma anche... altri che... hanno... apprezzato.... il... il... mio... m...modo....di sco...scopare. -
Si abbandona contro di me e viene senza ritegno.
La prendo in braccio e la stendo sul letto che è, reputo volutamente, praticamente attaccato all'armadio: anche stando distesi basta allungare un braccio per munirsi di qualsiasi attrezzo da piacere si voglia.
Sfilo lentamente le mutandine a Barbara che alza le gambe per facilitarmi il compito e, allo stesso tempo, allunga una mano verso il comodino prendendo un telecomando.
- Non ti spiace... - mi chiede indicando un angolo della stanza.
Mi giro e vedo una videocamera puntata verso di noi.
- Solo se poi me ne dai una copia. - Lei punta il telecomando e fa partire la registrazione.
Finisco di sfilarle le mutandine, estraendo dal suo corpo i due falli finti ad esse attaccati: ha la figa completamente depilata e grondante di umori.
E' talmente bagnata che, tolto il vibratore che le tappava la fica, un rivolo di sbroda le scende nel solco delle natiche inzuppando il lenzuolo.
Mi stendo a pancia sotto ed inizio un diligente lavoro di lingua, dedicandomi anima e corpo al clitoride che spunta eretto dal culmine delle grandi labbra e, di passaggio, infierendo sulla bocca della vagina e sulla rosellina dell'ano.
Lei per facilitarmi il compito si prende con le mani le ginocchia e solleva le gambe verso le spalle.
Dopo appena un paio di minuti di leccamenti e succhiate prende ad agitarsi e mugolare, contorcendosi come una biscia; come ulteriore stimolo le infilo le dita, aperte a forbice, in corpo: indice e medio per la fica, anulare e mignolo per il culetto.
- Vaaaaai! - sbotta felice. - Fottimi così! - non chiedo di meglio, ma dopo un po' a lei non bastano più le mie dita.
Si contorce sul letto e infila una mano tra le ante dell'armadio ritraendola armata di un vibratore di medie dimensioni: lo accende, lo succhia un attimo per inumidirlo e, scostatomi un attimo, se lo affonda in fica.
Io mi dedico al suo culetto, infilandoci la lingua e agitandola nello sfintere. Mi sembra di avere a che fare con una ginnasta: si sfila il primo vibratore, si gira a quattro zampe, ne prende uno un po' più grosso e lungo e se lo affonda in corpo. - Dammi il cazzo da succhiare. - Ordina vogliosa.
Io l'aggiro e le porgo la mazza che lei si affretta ad ingoiare continuando a sbattersi da sola con il cazzo finto.
Mi succhia per un paio di minuti poi chiede il cambio, getta il vibratore e mi agita la fica in faccia.
La prendo da dietro, reggendola per i fianchi e sbattendola con quanta forza ho in corpo.
Lei, con il petto appoggiato al letto, con una mano si gratta il clitoride con furia e con l'altra di infila due dita nel culo.
- Quanto mi piace scopare. - Afferma convinta.
- Una volta non era proprio così - Ribatto senza smettere di fotterla.
- Quella volta non capivo proprio un cazzo. - Risponde lei sfilandosi il mio uccello dalla figa, rivoltandosi e stendendosi davanti a me in un chiaro invito al sessantanove.
Mi distendo su di lei che si affretta ad imboccarmi il cazzo ed a porgermi il vibratore che aveva usato poco prima.
Mi attacco con la bocca al suo grilletto e le infilo in fica il vibratore.
Lei succhia come un'idrovora e mi massaggia le palle con dolcezza.
Al momento non ci faccio caso ma le dolci manine della mia Barbara abbandonano i miei testicoli e risalgono lentamente lungo le gambe, raggiungono il mio sedere e, dopo un attimo, sento un ditino che mi stuzzica l'ano. Un secondo dopo il ditino inizia a spingere e me lo ritrovo nel retto.
E' un massaggio un po' particolare ma decisamente piacevole soprattutto se fatto mentre una linguetta impertinente ti stuzzica con insistenza la cappella.
Visto che è così, reputo sia il caso di restituirle il piacere: senza smettere di leccargliela le sfilo il vibro dalla figa e glielo punto sul culetto, spingendo leggermente.
Se mi fossi illuso di darle un dispiacere ho l'immediata smentita: mi batte sul braccio e me lo sposta con una mano, facendomi scavalcare la sua gamba, poi ripete la stessa operazione dall'altra parte e si ritrova con l'incavo delle ginocchia sotto le mie ascelle ed il culo ben sollevato ed aperto.
Se questo non è un invito...
Una spinta progressiva ed il vibratore sparisce nel suo retto senza nemmeno un attimo di esitazione.
Lo accendo alla massima velocità ed inizio a pomparglielo in corpo.
Lei stacca la bocca dl mio cazzo ed ansima profondamente.
- Siii. Infilalo fino in fondo! -
Detto, fatto; lei traffica sotto di me, sento che allunga un braccio, sfila il dito dal mio culo e lo sostituisce con una punta di plastica.
- Cazzo fai? - le chiedo leggermente allarmato.
- Zitto e lecca, porco! - è la risposta.
Questa mi vuole sverginare il culo.
Non che sia una cosa che consideri proprio negativamente, ma non vorrei che usasse uno di quei bestioni che ho visto nell'armadio.
Non so perché ma non mi ribello, stringo i denti e mi preparo spiritualmente ad essere sodomizzato a sangue.
Lei riprende il mio cazzo in bocca, spingendo il vibratore mentre tiro un sospiro di sollievo: evidentemente ha scelto una misura tra le più piccole perché per quanto mi sento dilatare non provo un particolare dolore, anzi, lo stimolo prostatico è decisamente piacevole.
Ci dedichiamo per qualche minuto a leccarci e incularci a vicenda con quegli aggeggi poi, per quanto possa essere divertente e piacevole, decido che è il caso di riprendere a scopare.
Barbara ci sta volentieri ma ha voglia di variazioni stravaganti perché mi impone di tenermi il vibro nel culo e ne tira fuori dall'armadio uno con le cinghie.
Me lo allaccia in vita e mi ritrovo con due cazzi sul basso ventre.
Si piazza sul letto con il culo sulla sponda e spalanca le cosce.
- Riempimi di cazzo. - dice con una lascivia incredibile.
Mi inginocchio davanti a lei e punto le due mazze ai suoi forellini: per la figa il cazzo finto e per il culo quello vero.
La inforno con un colpo solo e lei mi serra la gambe attorno ai fianchi. Per sovrapprezzo, mentre prendo a sbatterla, si mena il grilletto.
- Vai!... Si!...Fino in fondo!...Chiavami!... - Dice, fissandomi negli occhi e agitandosi contro il mio ventre.
Non dura molto, si inarca all'indietro, strabuzza gli occhi e, con un rantolo, viene sotto i miei colpi.
Mi sfilo velocemente dal suo corpo ed mi afferro la base del cazzo stringendo forte: per poco non vengo anch'io.
Lentamente lei si rilassa, poi si solleva sui gomiti e mi guarda.
- Sei davvero bravo. - afferma.
- Mi arrangio. -
Si alza e mi sgancia il cazzo finto dalla vita, lo appoggia nell'armadio e rovista in un paio di scatole.
Ne tira fuori una serie di palline piuttosto grosse attaccate ad una cordicella e un fallo a pompetta, di quelli che si allargano a volontà. Nel frattempo mi sono liberato dal vibratore che avevo infilato nel sedere ed osservo cosa combina Barbara.
Mi affida le palline, sistema sul letto una pila di cuscini, ci si siede sopra e si rovescia all'indietro piazzando il culo per aria, poi prende il fallo gonfiabile e se lo infila in fica fino in fondo cominciando ad agire con energia sulla pompetta. In mezzo minuto l'aggeggio si è gonfiato e le sbarra la figa.
- Dai, datti da fare con quelle palline. -
Sto per iniziare ma reputo di meritarmi anch'io un po' di attenzioni, faccio il giro del letto e mi inginocchio a cavalcioni sulla sua faccia.
- Mentre mi occupo del tuo culetto, tu prenditi cura del mio cazzo. - le consiglio.
- Mhmm, molto volentieri. - e lo imbocca per l'ennesima volta.
Punto la prima pallina sul suo sfintere e spingo lentamente.
L'entrata non è per niente facile, sia a causa della posizione, sia causa del cazzo gonfio che le tappa la fica riducendo le capacità dell'ano, sia a causa delle palline che, con un diametro di tre centimetri sono piuttosto grosse per un lavoro del genere, ma con una po' di impegno e di cattiveria, pigiando senza ritegno con il pollice, alla fine riesco a farla passare.
Lei sussulta e stringe leggermente i denti attorno alla mia asta.
Rabbrividisco e le do una pacca di quelle toste sulle chiappe.
- Non vorremo mica farci male, vero? - chiedo. - Guarda che se mordi ti sfondo la figa, he!? - per sottolineare il concetto le mollo una seconda pacca sull'impugnatura del cazzo finto che le spunta tra le gambe.
L'oggetto la riempie completamente e non ha grandi possibilità di movimento; qualsiasi sollecitazione a cui viene sottoposto, si scarica direttamente sulle pareti vaginali: è come se le avessi dato uno schiaffo alla fica.
Barbara mugola chiaramente di dolore e si affretta ad allontanare i denti dal mio cazzo.
- Così va meglio. - borbotto sistemando una nuova pallina sul suo ano.
Memore della prima pallina passo subito alle maniere forti spingendo con forza con il pollice.
E' sicuramente una mia impressione, ma quando la pallina passa lo sfintere e sparisce nel suo retto mi sembra quasi di sentire un PLOP.
Anche questa volta Barbara sussulta visibilmente e mugola, ma sta bene attenta a non fare gesti strani.
Per prevenzione do un'altra pacca, un po' più leggera, sul vibro. Una pallina e una pacca, altra pallina e altra pacca, quinta pallina e quinta pacca.
Dal suo culetto sporge solamente la parte finale della cordicella che unisce le palline; Barbara sputa il mio cazzo e boccheggia come un pesce fuori dall'acqua.
- Sono piena... oh cazzo... mi... sembra di... scoppiare. –
Ci credo!
Deglutisce a fatica.
- Ora... togli...toglile... lentamente. - Mi chiede prima di dedicarsi nuovamente al mio cazzo.
Prendo a tirare la cordicella ed osservo eccitato il suo sfintere che viene dilatato sempre di più dalla prima pallina che sforza per uscire.
Lei intanto sta facendo un vero e proprio concerto di mugolii a bocca piena respirando rapidamente con il naso.
Tiro più forte e la pallina schizza fuori accompagnata da un pezzo di cordicella: mugolio decisamente più forte da parte di Barbara.
Continuo l'operazione finche anche l'ultima pallina non è stata risputata dal culetto della mia amichetta porcella che, non appena si riprende dall'orgasmo che questa pratica le ha provocato, con la mano mi invita a ripetere l'operazione.
Finché continua a succhiarmi il cazzo con quella maestria, posso ripetere l'operazione quanto vuole.
Rimetto le palline nel suo culo ma, quando sto per tirarle lentamente fuori come la prima volta, la troietta mi ferma.
- Tutte... in... un... colpo... - Decreta.
Questa è pazza!
- Mettiti... davanti... a.. me.. e tira...forte... -
Non è pazza, e masochista.
Per me va bene lo stesso.
Giro attorno al letto, afferro la cordicella a due mani e punto i piedi.
- Pronta? - le chiedo.
Le si afferra le cosce con le mani. Stringe talmente tanto che le si sbiancano le punte delle dita.
- Spaccami! -
Do uno strappo secco.
Le palline schizzano fuori dal suo sfintere a raffica e lei urla a bocca spalancata.
- Caaaazzoooooo! -
Si preme le mani sul buco del culo e rimane immobile per qualche minuto prima di riprendersi.
Quando le toglie riesco a dare un'occhiata al suo forellino: è gonfio ed infiammato che pare una brace.
- Barbara sei completamente pazza! - dichiaro dandole una mano ad alzarsi in piedi.
Ha ancora il fallo gonfiabile nella fica ed è piuttosto buffa da vedere con la pompetta che le pende in mezzo alle cosce.
- Ma davvero ci godi a farti fare tanto male? -
Annuisce debolmente. - Ancora di più pensando al seguito! - dichiara gettando le palline nell'armadio e prendendo una sacca da enteroclisma.
La guardo con gli occhi fuori dalle orbite mentre me la porge.
- Voglio che mi fa un clistere e poi mi inculi per bene. - Dice senza alcun ritegno. - Per questo mi sono fatta slabbrare con le palline. - si passa la lingua sulle labbra con espressione famelica. - Dopo un simile trattamento ho il culo in fiamme ed anche la cannula della peretta mi sembra un tronco. -
Mi prende l'uccello e lo mena lentamente.
- Il tuo cazzo mi darà l'impressione di spaccarmi in due. -
- Ma dove cazzo hai imparato queste pratiche? - Chiedo tanto perplesso quanto eccitato.
Lei alza le spalle. - Ho lavorato per quasi un anno in Germania come cameriera. - dice come se questo spiegasse tutto. - Aspettami qui un attimo. - Se ne va con la sacca in mano, camminando a gambe larghe.
Sento l'acqua che scorre nel bagno e dopo qualche minuto Barbara rientra.
Aggancia la sacca all'anta dell'armadio e mi porge la cannula.
- Riempimi le budella - dice inginocchiandosi sul letto. Io eseguo diligente. Punto la cannula al suo ano infiammato e la faccio penetrare lentamente, poi apro il rubinetto.
L'acqua scende gorgogliando in Barbara che respira sempre più rapidamente mentre il ventre le si gonfia a vista d'occhio.
La sacca è graduata e, guardando bene, mi rendo conto che l'ha riempita con due litri di liquido.
La prende tutta senza protestare e, quando sfilo la canna, sono convinto che non potrà resistere a lungo senza scaricarsi.
Invece lei afferra il cazzo finto ancora piantato nella sua fica e lo agita per quanto è possibile.
Ha gli occhi chiusi ed un'espressione estatica sul viso. Sta davvero godendo di quella pratica così strana.
Si volta verso di me e mi guarda interrogativamente.
- Allora? Cosa aspetti? -
- Pensavo tu volessi prima... -
- Nemmeno per idea. Tu non puoi sapere che piacere sia farsi inculare con l'intestino pieno di acqua. Forza, sfondami! -
Quasi meccanicamente mi piazzo dietro di lei.
Ho il cazzo tanto duro da farmi male e solo in quel momento mi rendo conto di quanto quella situazione bizzarra mi abbia eccitato.
So per certo che, in una simile situazione ed arrapato come sono non potrò resistere molto e lo dico a Barbara.
- L'importante è che mi sbatti con forza. - è la sua risposta.
Punto la cappella arrossata sull'altrettanto arrossato buco di culo di Barbara e do un colpo di reni. Lei grida ma non si sottrae alla penetrazione.
Il cazzo di gomma è un ostacolo piuttosto difficile ma riesco a superarlo e in un secondo sono piantato fino alla radice.
- Siii!... Dai... Sbattimi... - Grida Barbara.
L'afferro per i fianchi e inizio a pomparla a tutta forza.
Sento il suo sfintere che si contrae attorno al mio cazzo e l'orgasmo che mi monta dentro,
Mi muovo quasi con rabbia, sferrandole dei colpi che la fanno sbattere a destra e a sinistra.
Affondo in lei come se davvero dovessi spaccarla in due.
Le passa una mano sotto la pancia e mi afferra le palle, strizzandole leggermente.
Non ne posso più, mi gira la testa e vedo nero davanti gli occhi, mi aggrappo con tutte le mie forze ai sui fianchi e le sferro gli ultimi colpi, poi le vengo nel culo e lei viene quasi assieme a me, stimolata dagli schizzi di sborra che le fiottano nel culo come un secondo clistere.
Ci lasciamo andare fianco a fianco sul letto, mentre lei continua a carezzarmi gentilmente lo scroto.
Restiamo li a riprendere fiato per qualche minuto poi lei si fila il mio uccello dal sedere e scappa al bagno.
Ritorna dopo qualche minuto e si appoggia allo stipite della porta guardandomi tranquilla.
- Che ne dici, sono ancora la verginella che conoscevi? -
- Alla faccia del cazzo... -
- Ho un unico rimpianto. - Prosegue senza lasciarmi finire. - Se mi fosse svegliata prima, quante belle scopate ci saremmo fatti. -
La guardo e sogghigno.
- Si può sempre rimediare - Dico, facendole segno di avvicinarsi.
Come ha detto lei la notte è lunga e, con un po' di buona volontà, si possono fare ancora diverse cosette.
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15 years ago
admin, 75
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La prima volta con cpblues
Questa volta, dopo tanta attesa, il momento dell’incontro reale era arrivato.
L’appuntamento era per le 17 al molo Brin, a Olbia. Eravamo arrivati puntuali, ansiosi di conoscere Stefano e Chiara dopo oltre un mese di messaggi a volte anche polemici. Mi ero guadagnato la fama di permaloso, e dovevo assolutamente smentirla. Dopo pochi minuti spuntò dal traffico il fuoristrada di Chiara e si fermò accanto a noi. Lui era molto simile alle foto che ci aveva mandato. Lei nettamente più bella di come appariva in foto e più simpatica di quanto non mi fosse apparsa nei suoi pochi e stitici messaggi al cellulare.
Pochi minuti per salutarci, dire due fesserie per sciogliere il ghiaccio, e poi decidemmo di andare a bere qualcosa. Occupammo il breve periodo dello spostamento verso il bar per esprimere ciascuno le proprie prime impressioni, che a pelle parevano essere positive. A me Chiara piaceva molto, e la pelle d’oca che mi provocava lo stava a testimoniare. Che a Lucia piacesse Stefano era cosa assodata da tempo, quindi dal nostro punto di vista stavamo per vivere un incontro indimenticabile.
Poi, al bar, avevamo raccontato un po’ di noi in un clima scherzoso e molto piacevole. Il lungo scambio di messaggi delle settimane precedenti sembrava aver aperto la strada ad una conoscenza che si stava rivelando interessante e assolutamente priva di imbarazzo. Dopo una mezzora una passeggiata verso il mare aveva fatto emergere il carattere scherzoso di Chiara che mi aveva chiesto come generoso regalo di conoscenza di farmi…sodomizzare da un cactus. Nelle ore seguenti il gioco sarebbe continuato, con grande spasso, rivelando un particolare desiderio di Chiara nei confronti del suo Stefano. Non so se fosse una certa dose di “invidia del pene” , ma pareva che i suoi desideri ruotassero spesso sulla sodomizzazione maschile. Chiara comunque non evitava di sottolineare spesso, a gesti o a parole, il suo amore per Stefano che aveva un qualcosa di sottilmente possessivo.
A cena il feeling appena abbozzato si era rinsaldato di molto, complice anche un certo numero di bicchieri di mirto ghiacciato. Lucia e Stefano avevano subito legato, e anche fra me e lui, nonostante i precedenti piuttosto turbolenti, si era creato un buon rapporto di complicità. Per quanto riguarda Chiara…non sembrava, ma era lei a dirigere il gioco. Io sinceramente ero rimasto stregato dal suo corpo e dal suo battere di ciglia che veniva utilizzato per ottenere qualsiasi cosa le passasse per la testa. Era un gioco di seduzione sottile, ma se dopo cena mi avesse chiesto di scoparmi con un fallo finto glielo avrei consentito, pur di poterla poi avere. Del resto il parlare era ormai diventato esplicito, e poco ci mancava che iniziassimo a esplorare i nostri corpi ancora seduti al ristorante.
Per un attimo credetti che ci fossimo quando Stefano e Lucia si allontanarono verso un viottolo poco illuminato con la scusa di comprare le sigarette. Pensai che sarebbero tornati dopo un po’, e ritrovarmi da solo con Chiara mi fece avvampare di desiderio. Quegli occhi, quella bocca, quel seno così prorompente mi stregavano e mi facevano sentire totalmente nelle sue mani. Solo dopo avrei realizzato che, forse per non aver bevuto, era l’unica presente a sé stessa mentre noi eravamo già partiti per le isole della Fantasia Sfrenata.
Quando decidemmo di andare a casa di Stefano mi passò per un attimo per la testa il gioco dello scambio. Chiara sarebbe venuta in macchina con me e Lucia sarebbe andata con Stefano. In seguito capii che non sarebbe stato possibile per una forma di possesso che Chiara avrebbe manifestato poco dopo nei confronti di Stefano. Peccato…il gioco della seduzione in macchina, in una magnifica notte piena di stelle, sarebbe stato fantastico. Il timido approccio della mano maschile sulla coscia scoperta della donna…il lieve avanzare verso l’inguine con le dita che timorose ma decise cercano di farsi spazio oltre il bordo delle mutandine…e scoprire che mutandine non ce n’erano affatto e la dolce , morbida e umida pelle della figa era lì, con la mano ad un millimetro dal paradiso…
Peccato privarsi di quella sensazione di lucida esaltazione quando lei avrebbe aperto leggermente le gambe per facilitare il ditalino da parte di quella mano sconosciuta nella penombra…peccato non assistere al momento in cui avrebbe poggiato i piedi sul cruscotto per aprirsi di più, gemendo di quel contatto ormai familiare. L’orgasmo sarebbe arrivato a metà strada, mentre le ruote sembravano volare sull’asfalto e le stelle stavano a guardare con le guance rosse per l’eccitazione provocata da quello spettacolo di sesso e di passione.
Peccato…peccato davvero rinunciare al momento in cui lei si sarebbe abbassata sul tuo inguine, tirandoti fuori il cazzo teso come un giunco e assaporandolo interamente fino al momento in cui in tutta la Gallura sarebbero esplosi i fuochi d’artificio e tu, e io, avremmo rischiato di finire fuori strada con i sensi ormai offuscati dal più bell’orgasmo degli ultimi anni.
Peccato non aver potuto provare tutto questo.
Arrivammo dopo pochi minuti a casa di Stefano, non prima di esserci fermati a bere il bicchiere della staffa in un bar lungo strada. Erano le quattro del mattino, e la stanchezza assieme al mirto iniziavano a far sentire il loro effetto soporifero. Ma nonostante tutto la voglia di provare finalmente quella esperienza per la quale ci eravamo conosciuti era più forte di qualsiasi cosa. La luce soffusa e della buona musica di sottofondo avevano fatto da corollario al primo approccio, molto delicato e superficiale. I corpi nudi avevano iniziato a conoscersi nella penombra, e le mani nervosamente correvano sulla pelle a cercare zone erogene che potessero esaltare i sensi. Stefano aveva iniziato ad assaggiare la pelle di Lucia percorrendola con la bocca centimetro dopo centimetro, dal collo alle caviglie, e ricavandone brividi di piacere che Lucia gli ritrasmetteva stringendolo a sé. Nel momento in cui la lingua aveva per la prima volta accarezzato il clitoride una scossa aveva fatto tremare tutto il letto e io sorridevo dentro di me al pensiero di ciò che sarebbe successo se e quando Stefano le avesse leccato il buchetto…
Io da parte mia ero rimasto come inebetito ad osservare estasiato il seno prorompente di Chiara, quasi timoroso di toccarlo per non rischiare di rovinarlo, poi ero sceso lentamente lungo il suo corpo fino a perdermi fra le sue cosce, davanti a quell’oggetto del desiderio maschile che mi si apriva profumato e ricco di umori davanti agli occhi e alle labbra. La sua figa si allargava leggermente per far entrare la mia lingua , quasi petali di un fiore che si aprivano per permettere all’ape di suggere il miele, mentre le mie mani impazzivano cercando di conquistare le sue tette troppo grandi per essere contenute nella mano, troppo belle per essere lasciate sole.. Stefano e Lucia avevano deciso di spostarsi in cucina per stare più a loro agio, ma non durò molto. Appena il tempo di un bacio avido e sensuale, con le lingue affamate di sesso e profumate di mirto che si intrecciavano furiosamente, poi il lento scendere della bocca di Lucia lungo il petto e l’inguine, l’avvicinarsi al membro duro ed eretto di Stefano, che una voce aveva rotto quel silenzio fatto di gemiti e respiri ormai affannosi : “Amò…dove sei?”
Erano rientrati precipitosamente in camera da letto per farla stare tranquilla, per placare quel primo accenno di fastidio che io e Lucia non avevamo colto ma che Stefano aveva interpretato benissimo. Avevano fatto diversi tentativi per ritagliarsi uno spazio al di fuori del letto troppo piccolo per ospitare quattro corpi in preda al desiderio. Avevano provato per terra, ma non aveva funzionato e si erano dovuti adattare a tornare vicino a me e Chiara. Idea non del tutto sbagliata, visto che finalmente le due donne si trovavano una accanto all’altra, a portata di carezze. Chiara allungò la mano a palpare il seno di Lucia, e fu immediatamente ricambiata. Io nel frattempo continuavo a leccare la figa di Chiara cercando di mettere in atto tutti i movimenti della lingua che potessero darle piacere. Quando le infilai le dita dentro, iniziando a muoverle senza smettere di leccare, penetrandola per quanto le dita mi permettessero di fare, i suoi mugolii crescenti furono musica per le mie orecchie e adrenalina per il mio cervello. Quella stupenda creatura stava godendo con me, per me…
Era arrivato il momento di averla, e la cosa mi esaltava… Nella mia mente pur offuscata dal troppo alcool l’idea di entrare in lei, di far l’amore con quella stupenda e giovane donna era solo in parte rallentata dall’abitudine di pensare comunque prima al suo piacere. Mai e poi mai avrei pensato prima a me stesso. Questo mi aveva portato spesso a non arrivare all’orgasmo per troppa generosità, ma la cosa non importava. Non era l’orgasmo il fine, se tutto il resto era esaltante come fino a quel momento era stata la serata.
Come al solito il preservativo ebbe un effetto poco piacevole, mitigando in parte l’erezione, e provai a entrare, sdraiato alle sue spalle, con risultati non esaltanti. Mi pareva di ricordare che poco prima anche Stafano avesse imprecato contro il preservativo lamentando un susseguirsi di eccitazioni e crolli improvvisi… ma ora sembrava aver superato il problema. Accanto a noi infatti si svolgeva un impegnativo 69 con Stefano supino che affondava la faccia fra le gambe di Lucia che lo sovrastavano mentre lei si impegnava in un pompino che pareva gustare appieno. Restai estasiato a guardare la mia donna che faceva sesso con un altro, a sentire il risucchio quando il cazzo le usciva dalla bocca per essere poi ingoiato di nuovo fino alla radice, e la cosa stava per ottenere un grande risultato in termini di eccitazione. Purtroppo però la stanchezza stava avendo il sopravvento. Chiara aveva gli occhi semichiusi, ed era sonno, non esaltazione dei sensi… Stefano si era alzato e Lucia ora leccava la figa di Chiara mentre lui la scopava da dietro. Tutto sembrava perfetto, avviato verso il finale da tutti sognato…
Ma il destino aveva deciso diversamente. La legge delle regole incombeva su di noi…
Chiara e Stefano avevano deciso delle regole : niente baci in bocca e niente scambio in stanze separate. Stefano purtroppo aveva mancato ad entrambe e Chiara non glielo aveva perdonato. L’aria si fece improvvisamente tesa mentre al contrario i membri maschili davano l’addio all’eccitazione.
La serata fini così, alle cinque e mezza del mattino, con i saluti prima del nostro rientro a Sassari.
Nonostante tutto una serata che non dimenticheremo mai…
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15 years ago
admin, 75
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I fidanzatini
Li ho conosciuti per caso facendo un giro con la moto in periferia, godendomi quel po' di frescura fornita dai boschi attorno alla città oppressa dal caldo. L'afa non lascia certo molto spazio alle velleità scopatorie quindi mi sono ripromesso di trascorrere un pomeriggio di relax confidando nell'abbassamento di temperatura serale.
Sto marciando spedito da una ventina di minuti quando, al bordo della strada, vedo due ragazzi fermi in panne con la moto.
Di solito tra motociclisti si tenta di darsi una mano a vicenda quindi decido, se non altro, di chiedere se hanno bisogno di aiuto. Mi fermo a fianco a loro, saluto e facciamo le presentazioni.
Si chiamano Mara e Daniele; sono una coppia di una ventina d'anni a testa: lei è una bella fichetta mora, viso pulito ancora un po' da bambina, piuttosto minuta ma con un bel seno coperto da un top minuscolo dalla scollatura vertiginosa ed un culetto tondo ed alto fasciato da un paio di fuseaux che lo evidenziano in modo delizioso; lui, biondino e leggermente efebico, per quanto ben proporzionato e tornito, è accoccolato accanto al motore e traffica con il cavo della frizione.
- Mi si è rotto il cavo e non riesco a sistemarlo. - Dice Daniele.
E' evidente che è un neofita in materia di moto: non si viaggia mai senza un paio di pezzi di ricambio al seguito.
Apro le sacche e tiro fuori l'attrezzatura adatta.
Mi sistemo accanto a lui e gli faccio gentilmente segno di farmi posto.
Comincio a sfilare la guaina del cavo dalla sua sede quando anche Mara si avvicina per curiosare.
Si china in avanti per riuscire a vedere cosa combiniamo il suo fidanzato ed io e inavvertitamente, penso al momento, mi piazza la scollatura ad un paio di centimetri dagli occhi.
Nonostante stia lavorando di pinze e cacciavite il mio radar da sesso funziona perfettamente e niente può impedirmi di dare una bella occhiata alla mercanzia.
Per qualche secondo le mie dita si intrecciano con il cavo: ha due tette da infarto, ad occhio una terza misura, che tendono il top all'inverosimile costringendolo a delineare nettamente i capezzoli che spiccano sulla stoffa tesa; come da copione niente reggiseno: alla sua età è più che normale.
Con rammarico lascio il panorama per rimettermi al lavoro non senza aver notato il sorrisetto che fa lei che, a sua volta, si è accorta della mia occhiata di apprezzamento.
Traffico ancora un po' con il motore ed infine riesco a staccare il cavo.
Daniele si alza e va vicino al manubrio per darmi una mano a sfilarlo e lei ne approfitta subito e sostituisce il fidanzato al mio fianco.
- Tieni così le pinze, per piacere. - le chiedo.
Lei esegue prontamente e, chissà come, riesce ad appoggiarmi un seno sul braccio.
E due! Prima la scollatura, poi l'appoggio: gatta ci cova!
Mi sposto di un pelo per afferrare meglio la guaina e contemporaneamente riesco a strusciare l'avambraccio sul seno.
Le do un'occhiata di sfuggita e vedo che continua a sorridere: e tre!
Questa ci sta, il problema è il fidanzato: non è detto che abbia voglia di concedermi in uso la sua ragazza, nonostante gli abbia dato una mano.
Nel frattempo abbiamo messo al suo posto il cavo nuovo; ora si tratta semplicemente di fissarlo al suo posto.
Pochi giri di vite, una stretta con la pinza, un colpo di trancino ed è fatta: come nuovo.
Mi rialzo in piedi e, in quel preciso istante, una manina femminile mi sfiora la patta dei calzoni: questa è un'esplicita dichiarazione di guerra.
Resta sempre il problema di lui, ma mentre rimetto via gli attrezzi vedo che confabulano. Chissà...
Facendo finta di niente, mi ripulisco le mani con uno straccio.
- Ora potete tranquillamente continuare il vostro giretto. - dico sperando in una mezza occasione di scroccare il numero di telefono di lei. Daniele alza le spalle e sorride,
- A dire il vero stavamo andando a casa di Mara: i suoi sono fuori e volevamo stare un po' assieme. - Cazzo che fregatura, penso.
- Allora buon divertimento. - Rispondo con un sorriso per niente allegro e faccio per rimettermi il casco.
Daniele mi ferma. - No, aspetta. Almeno ti offriamo qualcosa da bere. -
Mara rincara la dose.
- Con le moto in dieci minuti siamo arrivati a casa mia, con questo caldo una bibita fresca ci sta bene -
E come si può rifiutare un invito tanto gentile.
- Allora...volentieri. - dico.
Lei guarda Daniele e gli fa un cenno.
Lui sorride imbarazzato. - Possiamo chiederti ancora un piacere? - mi fa. Annuisco. - Mara non ha mai viaggiato su una moto come la tua, ti dispiacerebbe farle fare un giro fino a casa? -
Farle fare un giro?
Anche due e non solo sulla moto.
- Mooolto volentieri - Saltiamo a bordo e Daniele fa strada con me dietro, mentre Mara mi si abbarbica contro.
Non abbiamo fatto nemmeno duecento metri che la bimba inizia ad abbassare le mani dai miei fianchi alle mie gambe e da li fino alla patta il percorso è anche più breve.
Per fortuna sono anni che vado in moto e quindi non ho la necessità di prestare troppa attenzione alla guida perché con quel diversivo rischierei un bel incidente.
Mara struscia e palpa, stringe e massaggia: risultato?
L'uccello duro nella patta che scalpita per uscire.
Visto che non c'è la possibilità di combinare altro mi accontenterei anche di una bella sega, ma Mara evidentemente non è interessata alla pratica e si limita ad una bella dose di strusciamenti vari.
Come aveva detto lei, in meno di dieci minuti siamo davanti a casa sua, varchiamo un cancello e, seguito un breve vialetto alberato, raggiungiamo la casa.
Si tratta di una delle tipiche casette dell'altopiano, bassa, dipinta di bianco, immersa nel verde e con una folta siepe di recinzione per schermarla dal vento e da sguardi indiscreti.
Entriamo ed in pochi minuti siamo seduti comodamente sul divano con una bibita fresca in mano.
Facciamo le solite quattro chiacchiere che si scambiano le persone appena conosciute poi Mara si alza, dichiarando formalmente che ha caldo e che ha tutta la sana intenzione di mettersi comoda.
Sparisce ancheggiando leggermente in un corridoio, seguita dal mio sguardo puntato sul suo sedere.
Daniele ed io rimaniamo da soli; tutto si può dire di quel ragazzo tranne che sia scemo: si è accorto perfettamente del mio interesse nei confronti di Mara. Ciò che mi lascia perplesso è la sua domanda.
- Ti piace Mara, vero? -
Non posso fare altro che risponde con sincerità.
- E' davvero un bel pezzo di...figliola. - riesco a trattenermi in tempo dal usare un termine più volgare. Daniele ride.
- Diciamo che è un bel pezzo di figa - risponde senza scomporsi.
Per poco non soffoco mentre lui prosegue tranquillo.
- Penso proprio che le piaci, ed in questi casi non si sa mai quello che riesce a combinare. -
Sto per domandargli cosa intende quando Mara riappare.
Ogni mio dubbio è disciolto.
Si è tolta il top ed i fuseaux sostituendoli con un... non saprei come definirlo... prendisole piuttosto trasparente o semplice vestaglia di garza sottile.
Sotto è inequivocabilmente nuda: non ci vuole un grande sforzo per vederlo.
- Che ti avevo detto - Commenta sottovoce Daniele.
Lei si siede tra noi due ed il prendisole risale di un'abbondante quindicina di centimetri lungo le sue cosce che, viste a nudo, sono decisamente un'istigazione a delinquere: sode, tornite, affusolate e di una magnifica tinta bronzata.
Piazza una mano sulla mia gamba e l'altra su quella di Daniele e ci da un'occhiata che è tutta un programma: ha gli occhi lucidi e le labbra tumide da ingrifata completa.
Daniele mi fa cenno di avvicinarmi ed io mi sporgo per permettergli di parlarmi all'orecchio.
- Che ne dici di una cosetta a tre? - bisbiglia nel mio padiglione auricolare.
Apro la bocca per rispondere ma me lo impedisce una manina che si appoggia sul mio cazzo; abbasso lo sguardo e noto che anche Daniele è nella stessa situazione.
- Non penso ci sia bisogno di rispondere. - dico.
Ci fiondiamo entrambi su Mara che, evidentemente non aspettava altro.
Il prendisole prende... il volo seguito a breve dai nostri vestiti. In dieci secondi siamo aggrovigliati sul divano in piena azione.
Mi dedico innanzitutto alle tette, sono uno sballo e meritano una bella succhiata, nel frattempo Daniele da il via ad un lingua in bocca estenuante mentre con una mano accarezza il pube di Mara che, allargate le cosce, invita il ragazzo ad un massaggio più mirato mentre si da fare con i nostri cazzi con le manine esperte.
Sto per assaggiare la fichetta di lei ma Daniele mi ha preceduto quindi viro di bordo e punto la cappella alle sue labbra.
Mara non si fa pregare ed mi inghiotte l'uccello in un bocchino con i fiocchi. Il lavoro di Daniele deve essere valido perché dopo un paio di minuti Mara inizia a dimenarsi come una biscia e solo il mio cazzo infilato in bocca le impedisce di dar libero sfogo alle urla di piacere.
Daniele passa dalla lingua al cazzo ed inforna la porcella che dimostra di apprezzare particolarmente il trattamento accanendosi sul mio cazzo con una voracità da Biafra.
I colpi di lui la scuotono completamente, facendole ballonzolare le tette e costringendola, in certi momenti ad ingoiare completamente il mio uccello.
Poi la giostra cambia: Daniele si stende sul divano con Mara sopra nel classico 69 ed i due cominciano a leccarsi a più non posso.
Mi sto chiedendo se intervenire o meno quando Daniele mi fa cenno di infilarmi tranquillamente nella fichetta spalancata di Mara.
Se a lui va bene, a me va anche meglio.
Le infilo l'uccello in corpo ed inizio un andirivieni piuttosto tranquillo. In compenso Mara, presa tra il mio cazzo e la lingua di Daniele inizia a dare in escandescenze, mugolando a bocca piena come un ossesso e respirando rumorosamente con il naso.
Per prova comincio a lavorare il buchetto posteriore della ragazza con il pollice con il risultato di farla agitare ancora di più.
Agitare talmente tanto che, ad un certo punto mi fa scivolare fuori il cazzo dalla fica.
L'impeto mi fa urtare con la cappella la faccia di Daniele. - Scusa. - bofonchio.
- Di niente. - Risponde lui, poi spalanca la bocca e la richiude sulla mia cappella.
Resto li a bocca aperta a guardare il biondino che succhia il mio cazzo con indiscussa maestria.
Non che mi dia fastidio, solo che non me l'aspettavo e mi ha preso di sorpresa.
Sta di fatto che è pure bravo, succhia con impegno ed ardore lavorando abilmente di lingua, passandola sulle palle, risalendo lungo l'asta per imboccare la cappella e riprendere a scendere, in un continuo movimento decisamente appagante.
Mara, che è rimasta a fica vuota interrompe il lavoro di succhio per osservare sgrillettandosi Daniele al lavoro, poi gli si piazza sopra e si infila l'uccello del fidanzato in fica iniziando a cavalcare con trasporto; si china in avanti e, senza chiedere permesso, si appropria del mio cazzo, sottraendolo brutalmente al fidanzato. Il lavoro di lingua di lei è decisamente differente ma altrettanto godurioso dell'altro.
Nel frattempo Daniele, restato senza asta, si dedica al mio scroto con qualche puntata alla zona anale.
Terribile, una bocca bollente che mi succhia il cazzo ed una lingua serpentina che mi stimola l'ano: dopo pochi secondi devo ritirarmi precipitosamente per evitare una sborrata da urlo.
- Dove scappi? - chiede Mara.
- Ritirata strategica. - rispondo io.
Mi siedo sul divano aspettando che l'ondata cessi e cercando di riprendere il controllo delle mie sensazioni. I due continuano a fottere a tutto spiano.
Dopo qualche minuto, quando il mio uccello ha sbollito il grosso dei bollenti spiriti, faccio il giro dei due corpi allacciati e mi dedico al buchetto posteriore di Mara.
La rosetta raggrinzita ha l'aria di non essere stata usata molto spesso, per quanto non sia proprio immacolata.
La stuzzico con la lingua, adattandomi alla meno peggio al sussultare dei due.
Stavolta è il turno di Daniele di sfilarsi dalla fica di Mara a causa di un movimento più brusco di lei: reputo giusto ricambiare il piacere di prima quindi gli afferro il birillo e mi dedico ad un po' di succhio.
Daniele rantola stupito e Mara si volta a guardarmi.
Dopo qualche secondo mi batte sulla testa.
- Avete finito, voi due, di lasciarmi a fica vuota? -
Mi sfilo il cazzo di Daniele di bocca affrettandomi a rimetterlo al suo posto accompagnato da un - Scusa. - che suona quanto mai falso; Mara e Daniele riprendono a cavalcare ed io mi rimetto a stuzzicare il buchino di Mara.
Evidentemente Daniele o è un po' imbranato oppure ha gradito molto il trattamento che gli ho riservato perché continua a sbagliare i colpi e ad uscire di fica aspettando il mio intervento, prima orale, poi manuale, per riprendere la sarabanda.
Il mio lavoro sul culetto di Mara sorte l'effetto desiderato, la rosellina palpita e si contrae contro la mia lingua mentre io continuo a stuzzicarla, tanto che la ragazza non resiste più ed inizia a chiedere con voce roca di essere riempita anche dietro.
Non me lo faccio ripetere, mi alzo portandomi con l'uccello accanto alla bocca di lei ed intimandole di dargli una bella insalivata.
Poi, eseguita la lubrificazione, mi sistemo per bene alle sue spalle e, favorito da Daniele che ferma il suo stantuffare e tiene divaricate le natiche della fidanzata, punto la cappella sul buchino iniziando a spingere progressivamente.
Mara sussulta e trattiene il fiato a bocca spalancata finché la cappella riesce a passare, poi esala il respiro in un unico colpo quando il mio cazzo penetra tutto in una volta nel suo retto.
La ragazza serra le mani sulla fodera del divano e stringe i denti: non mi sembra tanto allenata da permettersi una doppia penetrazione come se niente fosse: prima di goderci, dovrà soffrire un po'.
La conferma me la da Daniele: guarda stranito Mara iniziando a muoversi leggermente dentro di lei.
- E a me dai il culo una volta all'anno! - La rimprovera.
Lei alza la testa, prende fiato un paio di volte e biascica
- Non... potevo per...perdermi... una simile... oc...casione... per provare... due... bei cazzi...assieme. -
Lui per punizione le molla un affondo che la fa guaire.
- Allora mi sa che non avremo riguardi! - sibila iniziando a sbatterla con foga. Il suo stesso movimento fa in modo che anch'io mi agiti dentro di lei ed allora, già che ci sono, prendo a stantuffare di mia volontà.
I gemiti di Mara si decuplicano, ansima, guaisce e si contorce: non saprei davvero se le piace o se le stiamo facendo male.
Io personalmente mi diverto un sacco e, vista l'espressione, Daniele non deve essere da meno. Continuiamo imperterriti a fotterla ed incularla contemporaneamente e, dopo un paio di minuti ecco che la ragazza da evidenti segni di apprezzare il trattamento.
- Dai... - incomincia ad incitarci a bassa voce. - Sbattetemi... cazzo, mi state...aprendo in... due. -
Si muove contro i nostri cazzi a ritmo, spingendo il bacino verso di noi per facilitarci il movimento. Il divano sussulta e sbatte contro il muro.
Il volume della sua voce aumenta con l'aumentare dei colpi.
- Riempitemi... forza... fatemi godere... siii... sto venendo. - si agita come se avesse il diavolo in corpo e, a dire il vero anch'io inizio ad avere qualche grossa difficoltà a trattenermi.
Sto per dirlo quando Daniele mi precede.
- Sto per sborrare!!! - Ulula.
Mara ormai si fotte da sola, lanciandosi contro i nostri cazzi con foga.
- Si!! Schizzatemi dentro... sborratemi in corpo... - grida ormai senza ritegno.
L'orgasmo ci prende tutto ad un tratto: fino ad un secondo prima stringo i denti per non venire, un attimo dopo mi tendo, artiglio quasi con rabbia i fianchi di Mara, mi irrigidisco nel suo retto e le allago gli intestini seguito a ruota da Daniele; sento i suoi fiotti inondare la figa mentre lei si accascia tremante sul suo petto, ormai senza fiato.
Gli ultimi colpi sono scoordinati, nessuno dei tre ha più la forza di rimanere coerente e di muoversi in modo ragionato, ci agitiamo persi nel orgasmo che sembra non avere mai fine.
Ci abbattiamo l'uno sopra gli altri, troppo sfiniti per riuscire anche solo a muoverci per scioglierci da quel nodo sessuale.
Ci vogliono un paio di minuti prima che i nostri cuori riprendano a battere in modo normale e solo in quel momento riusciamo a sfilarci dai fori infiammati di Mara.
Ci gettiamo sul divano alla rinfusa, boccheggianti.
Mara si fissa le cosce e con un dito gioca pigramente con i rivoli di sperma che defluiscono dal suo corpo.
- Non avrei mai immaginato che avere due uomini a disposizione potesse essere così appagante. - Mormora stiracchiandosi languidamente.
Si struscia contro Daniele facendo le fusa e contemporaneamente mi accarezza leggermente il petto.
- Che ne dite? Non sarebbe male rivederci di tanto in tanto. - Borbotta. - Magari scopriamo qualche altro giochetto da fare in tre. -
Questo è molto meglio di un invito a nozze, secondo me!
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15 years ago
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La cliente
Mi chiamano Pluto, e non so dirvi se il soprannome si riferisce al cane di Topolino od a qualche altra cosa, stadi fatto che è un soprannome come un altro e me lo porto dietro… bho… non so… da sempre forse.
Ho ventinove anni e, fin da quando l’ho scoperto, il sesso è sempre stato il mio hobby preferito.
Potrei arrivare ad azzardare di autodefinirmi un sessuomane, ma non vorrei dare un’idea sbagliata. In effetti per me il sesso è estremamente importante, non perdo certo l’occasione di farne, non importa come, dove, quando o con chi lo faccio, l'importante è trarne il massimo appagamento possibile, ma questo non vuol dire che la mia vita inizi e finisca con esso.
Come tutti, ho un lavoro. E proprio il mio lavoro, a volte, mi è di grande utilità in materia, permettendomi di conoscere gente nuova e magari dai gusti diversi e stravaganti. Avere un negozio come il mio lascia spazio a mille approcci: dai cosmetici all’igiene intima, dai preservativi alle creme per il corpo… la maggior parte della clientela è femminile, quindi…
Non sempre succede qualcosa di interessante, anzi: la maggior parte delle giornate passano tranquille in un viavai di casalinghe, ragazze, donne e vecchiette che si avvicendano senza soluzione di continuità. A volte invece…
Sto proprio abbassando le serrande del negozio quando una signora, molto probabilmente più vicina ai cinquanta che ai quaranta, mi si avvicina e mi chiede se, nonostante sia l’ora di chiusura, posso darle un paio di cosette.
La rapida occhiata che le do, basta a convincermi ad esaudire il suo desiderio. La mia filosofia è che non bisogna mai perdere l'occasione di rifarsi gli occhi con un bel pezzo di gnocca, specie se si presenta con una gonna con lo spacco che arriva ben oltre la mezza coscia ed un paio di tette che, nonostante l'età, sembra che vogliano schizzare fuori dal reggiseno. Rialzo la saracinesca, la faccio accomodare e richiudo alle nostre spalle spiegandole che, vista l’ora, devo chiudere anche se i clienti sono ancora nel negozio.
Mi piazzo dietro al banco mentre lei si guarda attorno: ordina quello che le serve e mentre le prendo la merce ne approfitto per guardarmela per bene.
E' abbastanza alta, con una folta cascata di capelli castano scuri con sfumature mogano, la vita stretta ed i fianchi ad anfora tipici delle donne piuttosto calde, un paio di gambe da brivido inguainate in quelle che, ad occhio, sono calze autoreggenti velatissime. Scambiamo quattro chiacchiere e mi chiede di farle vedere degli ombretti. Le piazzo sul banco i campionari e lei, per guardarli meglio si porge verso di me. Cazzo che panorama: ha gli ultimi bottoni della camicia slacciati e la scollatura è meglio del Grand Canyon.
Mi lustro per bene gli occhi e sono tanto preso dalla visione che le rispondo a monosillabi. Solo dopo qualche secondo mi rendo conto che mi ha pizzicato in pieno a guardarle le tette. Mi aspetto una reazione negativa ma invece lei sorride ed ammicca. Sento l'uccello che mi da un guizzo.
- Stai a vedere che... – Ma lei sceglie l'ombretto e mi chiede il conto. Disillusione immediata. Paga e sono già avviato ad alzare la serranda per farla uscire quando mi ferma e mi richiama. Sembra in imbarazzo.
- Hai forse...una confezione di... vaselina? – mi chiede, titubante.
Dalla faccia che ha fatto ho il sospetto di sapere a cosa le serve.
- Certamente. -
La tengo in un cassetto rasoterra e quindi mi devo accoccolare davanti a lei per aprirlo. Sta di fatto che mi ritrovo con la faccia all'altezza della sua figa e non riesco a trattenere lo sguardo che si punta in mezzo alle sue gambe. Anche questa occhiata non le sfugge e continua a sorridere. Prendo un barattolo e sto per alzarmi ma lei mi previene e si accoccola accanto a me. Lo spacco della gonna è complice ed ho la possibilità di veder confermata la mia idea sulle calze autoreggenti: quello che mi lascia perplesso sono le mutandine o meglio la loro mancanza. Mi ritrovo fermo immobile a fissarle la figa mezza rasata con un barattolo di vaselina in mano. Non so a voi ma a me il cazzo mi è diventato di pietra tanto da ritrovarmi con una bozza non indifferente alla patta dei pantaloni.
- Si può usare in tutti i casi? Come quella della farmacia? - chiede lei prendendo il vasetto e svitandolo. Faccio fatica a deglutire.
- Si - riesco a rispondere mentre faccio una fatica del demonio cercando di trattenermi dal saltarle addosso. Lei ha finito di svitare il barattolo e ci ha infilato dentro un dito, ritirandolo ricoperto da uno spesso strato di vaselina.
- Sei sicuro che vada, bene? - Chiede con un sorrisetto che è tutto un programma, - In certi casi bisogno usarne se non si vuol farsi male, e non vorrei usare un prodotto non adatto -
Finalmente riesco a sbloccarmi ed a riprendere il controllo della mia mente, o del mio cazzo, se preferite.
- E' il prodotto giusto, - le rispondo deciso.
- Forse farei meglio a provarlo!? - dice lei, maliziosa.
- Sono a tua disposizione. - rispondo pronto, rialzandomi ed invitandola ad imitarmi. Lei invece rimane accoccolata a terra e appena mi sono rimesso diritto, molla il barattolo per terra ed allunga le mani verso la mia patta. In un secondo mi ha abbassato la zip dei calzoni e le mutande, mettendomi a nudo il cazzo che schizza fuori come una molla dalla patta aperta.
- Vediamo se lo strumento è quello giusto. - dice, poi spalanca la bocca ed mi ingoia l'uccello, cominciando a pompare come una forsennata. Io stringo i denti per resistere a quel risucchio ed intanto mi do da fare con le mani, liberandole le tette ed iniziando ad impastarle per bene. Lei continua a succhiare ad a leccare come se ne andasse della sua salute, mi fissa negli occhi e mi passa la lingua dalle palle alla cima del cazzo, lentamente, morbidamente. Mi viene una matta voglia di schizzarle in bocca, ma l'idea della vaselina mi costringe a ricredermi.
- Quanto mi piace il cazzo giovane, duro e sborroso. - dice lasciando per un secondo, uno solo, il mio cazzo. A proposito di vaselina, le sue mani hanno lasciato il mio uccello. Mi sporgo leggermente e vedo che ne ha una infilata tra le gambe, ad occhio e croce si sta facendo un ditalino da urlo, e l'altra traffica con il barattolo. Ne tira fuori una spessa ditata di crema e quindi si infila la mano dietro la schiena: brivido!
Vedo che si unge per bene il retrotreno e, sempre continuando il pompino, inizia a sditalinarsi anche il culo. Mugola come una matta, con un paio di dita infilate nelle figa, altre due nel culo ed il mio cazzo in bocca. Non ci sono cazzi che tengano, se aspetto ancora un poco le sborro in gola: le sfilo il cazzo dalla bocca e la costringo ad alzarsi. Lei imperterrita non la smette di menarsi i due fori infiammati e si contorce come una biscia. La guido verso il banco di vendita e le dico di appoggiarsi per bene. Lei lascia la figa libera e con la mano si puntella al banco.
- Sbattimi per bene la figa, prima. - rantola con voce roca. Io non me lo faccio ripetere due volte, lascio cadere i pantaloni e mi piazzo dietro a lei: con un unico colpo le sono dentro e lei lancia un urletto affannato. Prendo a sbatterla con forza e lei fatica a rimanere ferma perché continua, con una mano, a menarsi il culo. Sento le sue dita a stretto contatto con il mio cazzo e la vista di quel magnifico culo sotto i miei occhi è a dir poco stimolante. Sento che geme sempre più forte e si agita come se l'avessero attaccata alla corrente. Lei continua a mugolare e biascicare cose senza senso,
- Sbattimi, dai... più forte... spaccami la figa... più veloce, dai...continua che...tra poco vengo...siiiii... -
Sento la sua figa serrarsi attorno al mio cazzo in pulsazioni sempre più veloci.
- Dai... ancora un... poco... ci sono. - Si volta verso di me. - Ma tu... non sborrare...ancora... - Mi ordina: si sfila le dita dal culo e si punta sul banco con entrambe le mani, lasciando l'ano dilatato ad occhieggiare ad a contrarsi a ritmo con le pulsazioni della fica. Quel foro mi attira come una calamita e mi dispiace sinceramente che se ne stia li tutto solo. Tanto per tenergli compagnia ci infilo il pollice ed inizio a rimestare
- Siiiiiii! - ulula lei - Anche dietro....Vengo, vengo VEENNNGOOOO!! - da un'ultima stretta con la figa e si abbatte con le tette sul piano di cristallo del banco. Stringe talmente tanto che mi devo fermare altrimenti sborro anch'io a ruota. Se ne sta ferma a rabbrividire con il cazzo in figa ed un dito nel culo, ansimando come un mantice, si passa la mano sulla fronte sudata, si volta e mi sorride.
- Sei stato...davvero bravo... - dice ansimando - Sai usare bene il cazzo... -
- Faccio del mio meglio. -
Lei fa un sorriso e tira un sospiro appagato.
- Ora ci vuole il collaudo - Dice.
Per un attimo mi domando di cosa cazzo sta parlando, poi mi viene in mente la vaselina. Mi sfilo dai suoi fori e rimango a guardarla mentre ripesca da terra il barattolo di vaselina. Senza parlare e continuando a sorridere si siede sul bordo del banco, solleva le gambe portando le ginocchia all'altezza delle spalle e si unge ancora il buco del culo che, a mio avviso, aperto com'è non è che abbia molto bisogno di lubrificazione. Lei sembra leggermi nel pensiero
- A me piace che scivoli per bene -
Con un dito mi fa cenno di avvicinarmi e quando le sono a tiro mi prende il cazzo e si mette a menarlo: in realtà me lo sta ungendo, ma il risultato è una sega coi fiocchi.
- E adesso - dice liberandomi - mettimelo nel culo. -
Non perdo certo tempo per obbedire ad un simile, piacevolissimo ordine. Mi prendo il cazzo e lo punto al suo forellino. Sento sulla cappella i muscoli anali che si contraggono, stringendosi al massimo per poi rilassarsi di una frazione quando inizio a spingere. Sembra strano ma il buco che mi sembrava tanto largo pochi istanti prima, si è ristretto all'inverosimile e mi viene il sospetto che sia proprio lei a contrarre i muscoli. Spingo dapprima lentamente poi, sentendo che resiste, ci metto più impeto. Non ho certamente un cazzo da primato ma non è nemmeno minuscolo, diciamo che rientro nella media maschile, però ha una cappella piuttosto grossa, stile porcino, e so per esperienza che farla passare attraverso certi pertugi non è facile e, per chi la riceve, non sempre è piacevole. In poche parole, visto che la porcella fa resistenza penso di usare il sistema cattivo: mi ritiro leggermente per prendere fiato ed aspetto che si decontragga un po'. Non appena sento i suoi muscoli anali che si rilassano, parto. Non è una spinta progressiva come quella di prima, è una botta vera e propria. In un secondo sento la cappella farsi strada nello sfintere, allargando l'anello di muscoli, e passare di colpo dall'altra parte. Lei sbarra gli occhi e sta per urlare ma io la prevengo e le piazzo una mano sulla bocca spalancata: si limita a guaire. Rimango fermo per un attimo per darle il tempo di riprendersi: una volta passata la punta per il resto non ci sono problemi. Quando sento che si rilassa, riprendo a muovermi molto lentamente ed avanzo in quel budello contratto centimetro per centimetro. Lei boccheggia e continua a guaire sottovoce. Finalmente mi infilo del tutto e batto i coglioni contro le sue chiappe.
- Fermo! - mi ordina lei. - Aspetta un attimo -
E' ancora molto contratta e se mi muovessi farei davvero molto male ad entrambi: faccio come dice e rimango fermo a guardarla mentre ad occhi chiusi lei inizia a menarsi il grilletto. Dopo qualche minuto, che a me sembra un'eternità, prende ad ansimare mentre il suo ano inizia a stringere ed a pulsare attorno al mio cazzo.
- Adesso sbattimi - mormora ad occhi chiusi. Non aspettavo altro: inizio a pompare in quel budello bollente dapprima lentamente poi sempre più veloce, dandole dei colpi che la scuotono facendole ballare le tette. Lei ansima e mugola a tempo con i miei affondi continuando a masturbarsi con foga: un vero ruscello di sbroda le esce dalla figa scorrendo nel solco delle natiche ed impiastricciandomi il cazzo ed il basso ventre.
- Dai... così... pompami per bene. - mi incita nel frattempo. - Fammi godere...forza... -
Prende a menarsi la figa con due mani, una per il grilletto e con l'altra si infila due dita nello spacco; si contorce come se fosse attaccata alla corrente e si agita contro il mio cazzo, ruotando le anche e assecondando ogni mia spinta con una sussulto del bacino. E' a bocca aperta, ansimante, sudata e in pieno godimento: sinceramente vorrei avere due cazzi da usare su quella porcona ma madre natura non ha tenuto conto di casi del genere. All'improvviso mi balena un idea: mi allungo sul banco e afferro una bomboletta di lacca per i capelli. Lei, che ha notato il mio movimento, mi da un'occhiata e sbarra gli occhi.
- Ti va un altro tubo? - Le chiedo senza fermare l'andirivieni. Lei annuisce con foga e si allarga le labbra della figa con le dita. Le passo la bomboletta sul clitoride e la rigiro contro le grandi labbra: è fredda e la fa rabbrividire, ma al contatto con la carne calda ci mette poco ad arrivare a temperatura ottimale. Mi sfilo quasi del tutto da quel culo accogliente, punto il fondo della bomboletta alla bocca di quella ficona gocciolante e spingo deciso: la bomboletta affonda completamente in quel antro mentre lei si tende completamente. Sento il tubo metallico a contatto quasi diretto: solo una sottile parete ci divide.
- Siii... - geme lei, - davanti... e dietro... -
Lascio la bomboletta e riaffondo il cazzo: il secondo tubo infilato nella figa a ridotto di molto lo spazio disponibile, quindi la penetrazione è tornata difficile e lei si tende come una corda di violino ma non si lamenta. Dalla faccia che fa se la sta godendo un mondo.
- Sbattimi, dai... ficcamelo in culo... forza... muovi quel... cazzo. -
Invito superfluo, nemmeno un plotone di marines riuscirebbe ad allontanarmi da quel foro accogliente. Andiamo avanti così un altro paio di minuti e sinceramente resistere dal farle un clistere di sborra diventa sempre più difficile. Ad un certo momento lei mi ferma piazzandomi una mano sul ventre. Ha preso possesso della bomboletta e la sta facendo andare a tutta velocità. Mi guarda con un'espressione stravolta da troia libidinosa.
- Non venire! - Ordina. Mi spinge indietro e mi fa sfilare dal suo culo. - Voglio provare una cosa. - dice sfilandosi la bomboletta e porgendomela. - Ne hai una più grande? –
Stavolta tocca me fissarla a bocca aperta
- Una più grande? - Balbetto.
- Si, un bel bestione grosso e lungo. - precisa riprendendo a sgrillettarsi. Scorro con lo sguardo le bombolette sugli scaffali. Ne vedo una da 500 ml e faccio per prenderla.
- Più grande ancora? - Sentenzia lei.
Cazzo, mi dico, ma questa ha voglia di rompersi in due? Mi sposto di qualche centimetro e afferro una due quelle bombole professionali da 750 ml.
- Questa basta? - le chiedo facendogliela vedere: e un aggeggio lungo una trentina di centimetri e spesso circa sette. Lei annuisce con foga e torna ad allargarsi le labbra della fica.
- Ungilo un po' - dice, anche se ci avevo già pensato da solo. Mi do da fare con la vaselina e, quando è ben unto mi avvicino. Lei divarica completamente le gambe e sussurra un flebile
- Dai - .
Punto la bombola sulla sua fica e spingo lentamente. E' difficile farla entrare, non è come un cazzo o un vibratore che sono giustamente appuntiti, quella è una bombola, un affare perfettamente cilindrico con le due estremità piatte: sono costretto a metterla di sbieco e farmi largo a forza. Finalmente, dopo diversi contorcimenti, mugolii ed urletti riesco a farla entrare. Lei letteralmente boccheggia ma quando inizio a spingere, non senza rimanere a bocca aperta vista la capienza di quella donna, non si oppone minimamente. Centimetro per centimetro la sbarra affonda nel corpo di lei che respira sempre più velocemente. Arrivato a circa tre quarti inverto il movimento, iniziando un lento e costante avanti e indietro. Lei non si sgrilletta più, ha gli occhi chiusi e ansima come un mantice, tenendosi divaricate le cosce e parte delle chiappe con le mani. Aumento la velocità, affondando con forza quel improvvisato vibratore e tutto ad un tratto lei spalanca la bocca ed inizia uno strano urlio, un - Aaaaaaah! - ritmato con i colpi della bombola, un crescendo sincopato degno della Callas. E infine, dopo un ultimo colpo ben dato, si tende come una sbarra, stringendo le cosce convulsamente in una vera e propria morsa che mi imprigiona le mani e mi impedisce di proseguire. Rimane così per almeno una trentina di secondi, poi, molto lentamente si rilassa e si lascia andare sul banco.
- Sfilamelo piano - Bisbiglia ed io eseguo come da copione: quando tolgo il bombolone un vero fiume di ciprigna le sgorga dalla figa slabbrata e si spande sul vetro del bancone. Sospira, si puntella su un gomito e, afferratomi per la testa mi schiaffa mezzo metro di lingua in bocca.
- Sei stato bravissimo. - commenta quando ci stacchiamo. - ed ora tocca a me restituirti i piacere –
Mi fa allontanare di poco, scende dal banco e ci si appoggia con le mani, spingendo verso di me il culo e guardandomi da sopra la spalla.
- Dopo quel bestione che mi sono presa, non credo ti divertiresti molto con la fica, - dice, - ma il culo è ancora bello caldo -
Un invito più chiaro di così... Mi piazzo dietro a lei, le allargo le natiche con le mani, punto il cazzo al suo forellino e spingo: in un attimo sono completamente dentro di lei.
- Se non vieni proprio subito penso sarebbe meglio anche per me - dice dopo un sospiro lungo un chilometro. Stringo i denti e comincio a muovermi, tentando di resistere all'impulso di scaricarmi in un momento dentro di lei. Pompo per bene, con movimenti lungi e profondi, facendo uscire l'uccello quasi del tutto per poi riaffondarlo fino alla radice. Il trattamento sta facendo effetto perché sento che incomincia a mugolare di nuovo, agita il culo contro la mia pancia e si inarca a ritmo.
- Bravo... così... fottimi per bene... - Ricomincia ad incitarmi. Stacca una mano dal banco e se la infila tra le gambe. Penso che voglia riprendere a sditalinarsi invece sento le sue dita che mi sfiorano i coglioni in un morbido massaggio. Il mio cazzo si impenna e sento la sborra che mi ribolle nei coglioni. come se non bastasse incomincia a contrarre lo sfintere anale. Quando affondo si rilassa, quando mi ritiro mi stringe il cazzo in una piacevolissima morsa, sembra quasi mi stia facendo un pompino con il culo. Penso che in questo modo vengo in un secondo e già che ci sono glielo dico chiaro. Lei si volta leggermente e per tutta risposta mi dice che per lei va più che bene
- Non aspetto altro che sentire che mi schizzi dentro per venire. - precisa socchiudendo gli occhi. Cosa avreste fatto voi? Io mi sono lasciato andare, le ho preso i fianchi e ho cominciato a picchiare di brutto il cazzo in quel culo favoloso, lei continua a carezzarmi le palle, a contrarre lo sfintere e ad incitarmi.
- Riempimi... schizzami dentro... sborra - Do un ultimo affondo e vengo, schizzo come una fontana in quel budello stretto, allagandole il retto con un torrente di sperma, lei geme e mi stringe le palle in un massaggio estenuante, abbattendosi sul banco ed impiastricciandosi le tette con i suoi stessi succhi. Mi scarico dentro di lei stendendomi sulla sua schiena e mordendole una spalla per non urlare: mi sembra che l'orgasmo duri un'eternità. Restiamo li, l'uno sopra l'altra a riprendere fiato e solo dopo qualche minuto ritrovo la forza per sfilarmi da lei. Mi bacia di nuovo con ancora più foga e poi ci rivestiamo lentamente, guardandoci e sorridendo come due complici di una rapina milionaria.
- Devo dire che sei stato in gamba - Dice chiudendo la camicetta e risistemandosi le calze.
- Ho fatto del mio meglio - Rispondo.
- Mi sa che verrò più spesso a fare la spesa da te - dice sogghignando e riprendendo le borse delle compere.
- Avrai sempre un trattamento di favore. - dico, accompagnandola alla porta ed alzandole la saracinesca.
- Mhmm, spero proprio di si. - dice uscendo.
Quando è fuori si volta e mi saluta, poi sembra ripensarci e mi fa un cenno.
- Non è che fai consegne a domicilio? - chiede.
- In questo caso penso proprio di si! -
- Allora va bene, sai, è molto più comodo - Mi strizza l'occhio e si allontana ancheggiando con espressione soddisfatta.
Il bello è che non so nemmeno come si chiama.
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3
15 years ago
admin, 75
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Monica
Sin da ragazzo, alle origini delle mie prime pulsioni sessuali, ho provato una irresistibile attrazione per le donne più grandi di me. Allora mi bastava poco per eccitare la fantasia. Ricordo, in particolare, che alle scuole medie mi ero invaghito della prof. di musica, una bella signora di circa 35 – 40 anni, a cui non perdevo occasione per sbirciare le gambe accavallate sotto la cattedra. Intendiamoci, non si trattava certo di situazioni simili a quelle dei film erotici all’italiana, molto in voga in quegli anni ’70, ma per me era sufficiente intravedere dei bei polpacci ed una porzione di cosce perché, una volta rientrato a casa, la mia fantasia guidasse la mano.
L’attrazione per le donne mature, abbastanza normale per tutti gli adolescenti, è invece per me rimasta inalterata anche con l’andar del tempo. Anche oggi, che sono più vicino ai 50 che ai 40 anni, a differenza di molti miei coetanei che anelano una relazione con ragazze giovani, apprezzo molto di più la femminilità e la sensualità che sprigionano le donne mature, anche più avanti di me con l’età. In quest’ottica, ho avuto la fortuna di conoscere Monica, signora di 50 anni, capelli mori e ricci, di media altezza, con un seno prosperosissimo, con la quale è iniziato dapprima un bel rapporto di amicizia, successivamente trasformatosi, per mia fortuna, in connubio di carattere sessuale, senza implicazioni sentimentali. Ho scoperto infatti che Monica, come me, ama il sesso inteso come gioco e come puro divertimento, senza complicazioni o elucubrazioni mentali. Credo sia la partner giusta, in grado di soddisfare ogni desiderio. Come quella volta in cui ci ritrovammo nella camera di un anonimo albergo ad ore, nella periferia cittadina. Lei era vestita in modo molto classico, con un tailleur nero ed una camicetta bianca e le immancabili scarpe di vernice nera, con tacco generoso. Era un po’ di tempo che non ci vedevamo e la forzata astinenza mi aveva particolarmente caricato. Non persi tempo e l’abbracciai, baciandola con foga, insinuando la mia lingua nella sua bocca. Sentendo premere le sue abbondanti mammelle contro di me, iniziai a far scorrere le mani su di lei sino a riempirmi le palme di quelle meravigliose tettone, ancora custodite dalla camicetta. Con mia sorpresa, all’improvviso, Monica mi spinse via ed io pensai che forse avevo esagerato con la foga ed ero stato poco galante. Lei mi guardò sorridendo e mi disse:- “Aspetta, non essere frettoloso. Voglio farti gustare questo momento fino in fondo. Siediti sul letto e guarda!”.
Non potei che fare ciò che mi era stato ordinato. Mi sedetti sul letto e guardai Monica incuriosito. Cosa voleva farmi vedere? La realtà fu che lei iniziò un inatteso, sorprendente e simpatico spogliarello, canticchiando contestualmente un noto motivetto, solitamente utilizzato come sottofondo in simili occasioni. Dopo essersi tolta la giacca del tailleur, iniziò lentamente a sbottonarsi la camicetta, ondeggiando a ritmo della motivetto che stava canticchiando, e lanciandomi talvolta occhiate volutamente maliziose, sapiente mixage di sensualità ed ironia. Quando la camicetta volò via, potei ammirare il busto di Monica fasciato da una guepiere in pizzo nero, con inserti color fucsia, che sosteneva due splendide tette, a mala pena contenute in un reggiseno traforato, sempre di color nero. La parte più eccitante doveva però ancora venire. Monica, con consumata maestria ( aveva forse fatto la spogliarellista da giovane? ), dopo averne calato con un colpo secco la cerniera, iniziò a far scivolare lentamente la gonna verso terra, accompagnandola con un movimento ondulatorio del bacino, sino a liberasene completamente lasciandomi finalmente ammirare un delizioso tanga, in evidente abbinamento col reggiseno, e le sue gambe piene e leggermente muscolose, inguainate da uno splendido paio di calze velatissime, nere, trattenute dal reggicalze della guepiere. Quella demone, nel girarsi di spalle e chinarsi con il solo busto per raccogliere la gonna, che si trovava sul pavimento ai suoi piedi, esibì con lascività le sue generose, succulente e candide natiche la cui chiarezza creava un lieve contrasto con la leggera abbronzatura del resto del corpo. In quel momento, il culo di Monica, seppur velato da una lieve e naturale cellulite, mi sembrò il più bello e desiderabile del mondo. Nel vedere quello strepitoso spettacolo, la mia eccitazione crebbe a dismisura e non potei più rimanere a guardare. Mi avvicinai a Monica e mi inginocchiai dietro di lei iniziando a baciare, mordicchiare ed accarezzare quelle superbe chiappe. Ero inebriato dalla freschezza e dal profumo emanato dalla sua pelle e la mia lingua si insinuava frenetica nella fessura tra i glutei e giungeva sino al filetto del tanga. Lo scostai con un dito e mi rituffai con il viso in quell’antro paradisiaco, leccando il buchetto della mia signora e riempiendolo di abbondante secrezione salivare. A Monica piaceva molto quel trattamento giacché, con la mano, mi teneva schiacciata la testa contro il suo sedere. Avrei potuto continuare così per parecchio, essendo per me molto appagante recare godimento alla mia partner, ma anche il mio membro richiedeva impellentemente ed improrogabilmente il suo momento di gloria. Mi alzai ed in fretta mi sbarazzai di calzoni e boxer e, sempre stando all’impiedi di fronte a Monica, con la mano le sollevai la gamba sinistra, mentre lei, abbracciandomi, si reggeva in equilibrio su una sola gamba. Spostandole il tanga, le infilai il mio uccello, che era duro come pietra, nella vagina che era abbondantemente bagnata, sia dei propri umori che dalla mia saliva, colata dall’ano. Nel frattempo, tutto questo agitare frenetico, aveva causato la fuoriuscita delle tettone di Monica dal reggiseno, cosicché davanti mi ritrovai quel poderoso miracolo della natura. Scopavo e contemporaneamente succhiavo le tette. Immergevo il volto nel mezzo di quei stupendi promontori alternando leccate a baci infuocati sulla bocca della mia amante. Andammo avanti così, per alcuni minuti, in preda ad un delirio parossistico. Avevamo la foga di due ragazzini. Quando avvertii che non potevo più resistere e che stavo arrivando all’apice del piacere, estrassi il membro dalla fica gocciolante di Monica e la feci inginocchiare davanti a me. Con solo ancora qualche colpetto di mano, esplosi in una potente eiaculazione, fatta di ripetuti ed abbondanti schizzi, che inondò le splendide mammelle della mia Dea. Un forte brivido lungo la schiena mi percorse quando Monica, mi afferrò il pene e, con la lingua, prese a leccarmi la cappella, pulendola dalle ultime gocce di sperma. Che superba sensazione! Che stato di benessere ed appagamento psico-fisico avevo provato. Ma soprattutto, che gran donna è Monica. Il suo corpo, con un po’ di pancetta ed un filo di cellulite, non ha forse la perfezione estetica derivante dalla gioventù ma, per me, trasfonde esperienza, vitalità e sensualità. Che fortuna averla incontrata e di quale colpevole distrazione si macchiano quegli uomini che, per fuggire dietro alle ragazzine, si perdono questi tesori della natura che sono le donne mature.
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2
15 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Big clit
Finalmente le agognate vacanze. 15 giorni di sole, spiaggia e relax in un paesino della calabria. Al lido facemmo conoscenza con una giovane coppia, sulla 30ina, con un bambino piccolo. Lui calabrese, lei milanese, erano lì per il mare e per far visita ai genitori di lui. Lei, Fiorella, bella donna, un invidiabile culetto a mandolino e due tette sode di una terza misura anche se con il viso leggermente butterato dall'acne adolescenziale. Eravamo su due file contrapposte, loro davanti a noi e le prime giornate trascorsero in chiacchiere come normalmente si fà con i vicini di ombrelloni. Lei portava dei costumi abbastanza larghi e a mezza coscia tipo pantaloncino, tranne un pomeriggio che ne usò uno normale. Nello stendersi aprì le gambe leggermente e senza malizia e notai una protuberanza proprio lì in mezzo. Al momento non ci feci caso più di tanto, ma guardando meglio immaginai che doveva essere il suo clitoride e così mi ritrovai a fissarla per quasi tutto il pomeriggio, facendo attenzione a mia moglie e al marito ma anche a lei perchè non volevo che se ne accorgesse per evitare una figuraccia. Tra chiacchiere e aperitivi trascorse anche quel pomeriggio con me che tentavo sempre di sbirciarle tra le gambe. La mattina dopo, in acqua, mi chiese perchè il giorno precedente la fissassi così intensamente. "Te ne sei accorta?" Le chiesi. "Certo", mi rispose, "anche se non capisco perchè", ci conosciamo da quasi 10 giorni e ieri è stata la prima volta. Sfacciatamente le dissi che la guardavo in mezzo alle gambe. "Si vede molto?" "Si", le dissi "..e credo che deve essere una cosa bellissima". "Non me ne parlare, guarda, è la mia vergogna portarmi quest'affare tra le gambe, a volte mi sembro un uomo". "Non devi vergognartene, è uno strumento di piacere e ciò che dà piacere non può essere vergognoso". "Si, lo sò, ma vorrei che mio marito l'apprezzasse, invece si limita a zomparmi addosso, quattro botte e tutto finisce" "Vuoi dire che non te l'ha mai leccato o succhiato", le chiesi. Mi rispose di no, che non sapeva cosa significasse godere, che l'aveva presa vergine. Aveva sentito parlare del godimento fisico, ma non era sicuro di averlo mai raggiunto . Le chiesi se avesse internet a casa, lei
rispose di si. Dissi "quando sei da sola fai una ricerca con google metti come chiave racconti e scopodonnexsetteore, scoprirai qualcosa di me, poi ne riparliamo".
Il pomeriggio si ripresentò in spiaggia e quasi non mi guardava, ma vedevo che aveva le guance rosse. Approfittando di un momento che eravamo soli mi avvicinai e prima che potessi parlare mi chiese "ma davvero fai tutte quelle cose con le donne?, io non ne avrei mai il coraggio". "Beh mi basterebbero 10 minuti da soli per farti ricredere". Restò pensierosa e perplessa per un attimo poi mi disse "vorrei provare, ma deve essere per una sola volta e non voglio che mi giudichi una troia". "Tranquilla" le dissi, "se hai letto di me, sai anche che non giudico mai nessuno e, vedrai che ti servirà anche con tuo marito per la tua vita futura". Mi disse che l'indomani il marito andava a pesca in barca col padre e il bambino e che era sola a casa.
L'indomani inventai una scusa con mia moglie e alle 9 ero da lei. Mi accolse col due pezzi della spiaggia, mi trascinò dentro e prese a baciarmi con foga. La sua bocca era dolce e sapeva di fragola, presi a stringerle le tette dopo averle tirate fuori. Due tette che non avevano bisogno di reggiseno, che presi a succhiare avidamente. Infilai la mano destra nello slip per verificare se la mia prima impressione era esatta...Non mi ero sbagliato, nelle mie mani c'era un clitoride lungo quanto metà del mio mignolo...un piccolo cazzo...Ebbe un brivido come una scossa elettrica...Mi disse "scusa, ma lì sono molto sensibile.." La stesi sul letto, la spogliai e apparve un qualcosa al di là di ogni immaginazione. E' vero che tra le gambe aveva un piccolo cazzo, ma sotto c'erano due grandi labbra vaginali polpose, rosee e lucide di umori, perfettamente depilate perchè come mi disse dopo i peli le davano fastidio al clitoride, il tutto sormontato da un triangolino sul monte di venere.
Uno spettacolo insomma, come diciamo dalle nostre parti: 3 chili di fica, buon peso...Mi ci fiondai e presi a leccarla avidamente, spostai in alto il clitoride e passai la lingua tra le labbra della fica leccandole gli umori che scendevano copiosi, aveva un buon sapore. Glielo presi in bocca e presi a succhiarglielo...Il suo corpo era attraversato da continue scariche, alternavo succhiate a leccate ed iniziò a godere urlando "Oh Dio che bellooooo!!!!...succhiami!!!!!, leccamiiiii!!!!, fammi godere!!!! non fermarti", e più leccavo più si bagnava. La sua fica secerneva umori bianchicci e attaccaticci ed era diventata parecchio scivolosa. Godè in modo scomposto, poi si accasciò come una bambola inanimata, ma non le diedi tregua. me la misi sopra, lei me lo prese in mano tentando di infilarselo, ma io le dissi di lasciare fare a me. Glielo misi tra le grandi labbra in modo che il suo clitoride fosse schiacciato tra il suo pube e il mio cazzo e le dissi di muoversi avanti e
indietro. Così fece per parecchi minuti continuando a godere e a bagnarsi, finchè facilitato dagli umori il mio cazzo trovò il suo naturale buco. Le uscì un urlo strozzato ed iniziò a muoversi in modo scomposto, la feci fermare e le spiegai che doveva fare dei movimenti circolari, alternandoli a movimenti avanti e indietro e poi su e giù. Imparò in fretta e riprese a godere, il suo respiro era corto e affannoso, tipo le donne quando stanno per partorire, iniziò poi a gridare frasi scomposte "Me lo sento tutto dentro....mi stò sfondando...che bellooooo!! Che bel cazzo che hai!!..scopami....fammi godere...sto impazzendoooo!!!!" Me la stesi su di me e iniziai a scoparmela forte, le ero tutto dentro e il succo del suo godimento si spargeva sulla mia pancia. Finito di godere si tolse improvvisamente e si stese rannicchiata a me, ma io ancora a cazzo duro la stesi nella classica posizione del missionario e la penetrai. Dio come scivolava, bene era come un coltello caldo che penetra in un panetto di burro. Le alzai le gambe sulle mie spalle, io ero in ginocchio e con la destra le strizzavo le tette mentre con il pollice della sinistra le carezzavo il clitoride. Era uno spettacolo vederla godere sotto i miei colpi, il suo corpo era un susseguirsi di scosse e brividi mentre mi urlava di chiavarla forte, che voleva ancora godere. Le chiesi se era protetta, mi rispose di no ma che non faceva niente in quanto era sua intenzione fare un altro figlio. Accelerai il ritmo e pizzicandole forte il clitorite tra le dita venimmo insieme tra le sue urla "scopami....sbattimi...oh Dio ci sono...ecco vengo, vengooo, vengoooooo....mi inondiiiiiiii...mi piace.....come sei caldooooo". Ci riposammo, in attesa del secondo round, bevemmo perchè avevamo la gola riarsa. Poi lei si mise inginocchiata di lato e iniziò a succhiarmelo, con la destra le carezzavo piano il clitoride gonfio e non ci mise molto a farmelo rizzare di nuovo. Quando fui pronto le chiesi di girarsi "che vuoi fare?" "Niente" risposi, "Solo sfondarti per bene". Si girò e inginocchiata a gambe chiuse con le tette e la testa appoggiate al letto, vedevo la sua fica bella in evidenza, appoggiai la cappella e spinsi...fui risucchiato dentro di lei e iniziai a
pompare. La chiavavo forte schiaffeggiandole il culo e vi risparmio le urla e le frasi che mi diceva. A quel punto persi la testa come poche volte mi è capitato nella mia vita e, in quel momento, feci una cosa che non era da me, lo sfilai dalla fica e con un colpo solo me la inculai. Fui subito dentro di lei, facilitato dagli umori copiosi che le erano colati sul buchino nelle precedente scopata e dal mio cazzo lucido e ben lubrificato. Un potente grido le usci di bocca e fece dei movimenti scomposti per cercare di rimuovere il corpo estraneo. Più si muoveva e più le andavo a fondo: "Togliloooooo...mi stai facendo un male caneeee..toglilo per carità....mi sfondiiiii" "Buona" le dissi "ora passa e vedrai che godi", ma lei niente, continuò per un po a gridare, poi, forse vedendo che era inutile cominciò a rilassarsi iniziando ad assecondare i miei movimenti, all'inizio leggermente, poi iniziò a muoversi avanti e indietro venendomi incontro. "Lo tolgo?" le dissi "No, lascialo lì dov’è, anche se mi fa male sta iniziando a piacermi". Raccoglievo gli umori che colavano dalla fica e me li spalmavo sul cazzo continuando ad incularmela. Quando fu bella larga e ricettiva iniziai a muovermi sempre più velocemente mentre con una mano le masturbavo il clitoride. Iniziò a godere "Sfondami...spaccami il culo...da oggi voglio essere una troia...che belloooo!!!! Non credevo si potesse godere cosììììì....Chiava la tua puttana...inculami..." Presi ad alternare le profonde inculate a violente penetrazioni in fica, finché sentendola scossa da un violento orgasmo me ne venni nel budello stretto. Mi accasciai su di lei e stemmo così, stesi l'uno sull'altra col mio cazzo che iniziava a perdere consistenza nel suo culo. Volse lo sguardo verso di me, le dissi "Scusa per prima ma ho perso la testa, non è da me fare certe cose senza prima chiedere se sono gradite" "Non preoccuparti, anche se mi hai fatto molto male ora sto bene ed ho scoperto un nuovo modo di fare l'amore" Ci baciammo e stemmo per un poco abbracciati, ma oramai si era fatto tardi e dovevamo lasciarci. Mi disse "questa è stata l'unica volta che ho tradito mio marito, sono stata benissimo con te ma la cosa finisce qui. Amo mio marito e mio figlio, spero che capirai e non mi creerai problemi" "Tranquilla" le dissi, " Anche io sono stato bene e neanche io voglio problemi né voglio creartene".
Ci lasciammo con un ultimo bacio da amanti. Il pomeriggio non scese in spiaggia e neanche il giorno dopo. La rividi l'ultimo giorno di vacanza, scese teneramente abbracciata al marito con il figlio nella mano. Ci salutammo e trascorremmo la giornata in chiacchiere finché, approfittando di un momento che eravamo da soli sul bagnasciuga le chiesi se andava tutto bene. Mi disse "Si, meravigliosamente bene, ho messo in pratica con mio marito parecchie cose che ho fatto con te. Pensa non avevamo mai parlato di sesso, per pudore, io verso di lui e lui verso di me. Ora ci siamo chiariti e siamo giunti alla conclusione che mai più dovremo tenere nascoste e nostre fantasie. Mi ha chiesto di dargli il didietro che desiderava da anni ma per paura di ferirmi non me lo avevo mai chiesto. Mi è piaciuto farlo, forse perchè con lui c'è amore e l'unico mio rammarico è che non è stato il primo, ma non importa, se non era per te probabilmente tra noi sarebbe finita male col passare degli anni" Con una punta di invidia verso quella coppia innamorata, sinceramente le dissi " Sono contento per te e per lui, però fatti viva, mi piacerebbe sapere come ti vanno le cose. Scrivimi da casa, mi farà piacere" "Sono sicura che lo farò". Il pomeriggio tardi le rispettive famiglie si salutarono con casti baci sulle guance con la promessa/speranza di rivederci l'anno successivo, lei mi baciò sulla guancia destra e mi sussurrò all'orecchio "Grazie!!!"
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15 years ago
scopodonnexsetteore,
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Una sera
Quella sera, guardandola, la trovavo decisamente attraente, sexy, bellissima. In macchina stavamo bevendo del vino, una bottiglia di vino, dura quasi niente. I suoi occhi però già brillavano di euforia mista ad eccitazione. Indossava una gonna nera , quasi sopra il ginocchio, ed una maglia bianca con un’ampia scollatura che mostrava il suo delizioso petto, non abbondante , ma decisamente invitante. “Che cos’hai messo sotto?”, le chiesi alzandole la gonna. Le dissi di toglierle, fece un po’ di resistenza, ma alla fine cedette. Cominciai a carezzarle le cosce, mentre il mio cazzo diventava duro e voglioso, guardavo la sua pelle liscia e mi accendevo. Il cellulare interrompe quell’eccitazione, guardo chi mi chiama: Francesco, un amico. D’un tratto mi ricordo che gli avevo dato appuntamento per parlare di un progetto, o di qualcosa. “Scusa, me ne ero dimenticato.” E gli dico che lo raggiungiamo subito a casa sua. Lei mi guarda un po’ delusa, ma non dice nulla.Metto in moto e mi dirigo verso casa del mio amico toccando ogni tanto le sue gambe ed alzandole la gonna in mezzo al traffico serale. Arrivati sotto casa di Francesco lei mi chiede di tornarle le mutandine, “No, vieni così. Ti voglio senza”, provò a protestare, ma io ero già sceso dall’auto e mi dirigevo verso l’appartamento. Mi seguì. Nell’ascensore le rivolgevo sguardi ammiccanti, lei timidamente volgeva lo sguardo, ma si sciolse quando la baciai con passione. “Dai, scopami” mi disse”Qui, adesso!”. Le dissi di no e l’ascensore giunse al piano. Francesco ci aspettava davanti la porta, Giada lo salutò allegramente baciandolo sulla guancia, e mentre entrava in casa Francesco gettò un’occhiata verso il suo culo. Tondo, sodo. Ci sedemmo sul divano e cominciammo a chiacchierare tranquillamente, Francesco ci offrì da bere ed accettammo. Avevamo lo sguardo lucido e tutto sembrava bello ed unico. Mentre parlavamo misi la mano sulla gamba di Giada e lentamente, molto lentamente le andavo sollevando la gonna, lei mi capì e mi guardò sorridendo. Francesco doveva sentirsi un attimo in imbarazzo, perché farfugliava con le parole e non capivamo cosa dicessi. Lei accidentalmente fece cadere un po’ di vino sulla gonna, Francesco andò in cucina per prendere della carta. Giada rideva e quando Francesco le porse un tovagliolo alzò la gonna per asciugarla mostrando la sua fichetta umida e vogliosa. Lui mi guardava, io sorridevo e lo guardavo con complicità. “ Forse è meglio che la togli Giada”, lei mi guardò , ma non le diedi il tempo di risponderle e già le sfilavo la gonna. Le baciai la fica e cominciai a leccargliela, lei si lasciava toccare, mentre Francesco si eccitava, ma non sapeva cosa fare. Gli feci cenno di sedersi accanto a lei, lui lo fece e Giada gli mise la mano sul pacco, già duro, tirò fuori il grosso membro e cominciò a masturbarlo. Io mi alzai, le presi la testa e la avvicinai al mio cazzo, lei cominciò a succhiarlo con passione, come raramente capitava, Francesco, presosi di coraggio, le toccava il seno e la masturbava. Spinsi allora la testa di Giada verso il membro di Francesco, lei mi guardò un secondo e poi cominciò a succhiarglielo. “Divina”, esclamò Francesco, e la mia felicità era alle stelle, ripresi a leccarle la fichetta ed infilando le mie dita dentro di lei. Lei godeva e succhiava, Francesco continuava a gemere e a sussurrare “Divina”. Le infilai un dito nel culetto e lei andò in visibilio, lo adorava. La feci alzare e cominciai a scoparmela da dietro mentre lei continuava a giocherellare col cazzo di Francesco che ogni tanto mi guardava incredulo, stupito. Uscii da lei e mi sdraiai per terra, invitandola a salirmi sopra. Lei eseguì e prese a cavalcarmi con foga e violenza. “ Lo vuoi un altro cazzo dietro?”, le dissi. Mi guardava, non parlava. “ Lo vuoi si o no?” Mentre Francesco già si spostava dietro di lei e si apprestava ad infilarglielo nel culo. “Si, amore, si” , disse finalmente e lui le entrò dentro con maestria. Lei urlò di piacere e dolore. “Godo. Cazzo, godo!” , urlava. I suoi occhi socchiusi in preda al piacere, immensamente abbandonata a noi che godevamo dentro di lei. Francesco le venne sul culo e la ripulì subito. Lei molle si fece ancora cavalcare da me, sino a che non raggiunsi anche io l’orgasmo e venni copiosamente dentro di lei che si abbandonò tra le mie braccia esausta e felice. Francesco si rivestiva e si sedeva sul divano versandoci dell’altro vino. Ci ricomponemmo, bevemmo un altro po’ guardandoci maliziosamente e concludemmo la serata nel migliore dei modi.
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15 years ago
admin, 75
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L\'amica di mamma
Freddo caldo freddo mal di testa nausea buio che ore sono che cazzo è successo... già già già umiliato e deriso
lasciato da quella troia che mi scopavo, lasciato perchè in fin dei conti è ancora innamorata del suo cornutissimo
fidanzato pieno di soldi... "sai, non l´ho mai lasciato e gli voglio ancora bene e pure lui me ne vuole... lo sai... e poi cosa ti sei illuso che mi mettessi con te? Con un ragazzetto più giovane di me addirittura col cazzo più piccolo di quello del mio ragazzo? Sì sei bravino a letto ma di te mi interessava questo e basta... non insistere che mi fai solo incazzare, parti và, trovati una ragazza giusta per te, che io sono completamente fuori dalla tua portata ragazzino". E io un´altra macchina da sesso come la Gianna dove la trovo adesso? Cazzo quanto dovrà passare prima che possa smettere di ammazzarmi di seghe? Vabbè... meglio dormire e farmi passare questo mal di testa, che inizio del cazzo per una domenica.
Freddo caldo freddo mal di testa nausea buio che ore sono... veglia e sonno veglia e sonno... "ha ha ha...drea... hi hi hi... ma... hi hi hi... noi... ha ha ha... rsetta... clang... k end... stump... voro sempre... clack... mar... screek!!! om... rante... gnik... caffè..." Le parole mi arrivano a tratti inudibili dalla cucina dabbasso, ormai sono sveglio completamente e decido di andare a vedere di chi è la voce di donna che sta parlando con mia madre. Indosso qualcosa e scendo in salotto, e vedo mia madre con un´amica nuova... mia madre intenta in qualche lavoro di casa e la sua amica seduta sul divano che parlano e se la ridono, a voce bella alta e incuranti del fatto che al piano di sopra ci fosse un cretino che stava cercando di smaltire una sbronza colossale causata dall´aver subìto un addio imprevisto da una troia senza cuore di cui lui si stava innamorando come uno stronzo. "Ti presento Viviana... viene in palestra con me. E questa specie di zombie è mio figlio. Ma non ti preoccupare, verso sera torna ad assomigliare ad un essere umano." Grazie tante. Bella fica però questa cazzo di Viviana, avrà sui trentacinque-trentasette anni, capelli non troppo lunghi, scuri, dall´aspetto abbastanza curato anche veste come una deficiente con quella odiosa tuta da ginnastica e le scarpe sportive, (a me come donna piace di più quella tipo hostess o al massimo insegnante, quella sportiva la detesto), insomma vestita che sembra una casalinga sciatta e sfatta ma le tettone si vedono bene eccome, oltretutto ha una certa faccia da consumata mangiacazzi che le dona un sano aspetto di donna tutta da scopare. Hmm... devo saperne di più su quest qui, se non altro per rifarmi gli occhi ogni tanto, inoltre, fico, grazie a questa stronza in casa mia mi è pure passato il mal di testa di colpo, e non ho neppure avuto bisogno di quelle cazzo di bustine che mi bruciano lo stomaco come lo stesso alcool che mi bevo in quantità industriali. "Sai, Viviana ci ha invitati qualche giorno nella sua casa a Roma, ma io e tuo padre non possiamo perchè dobbiamo ancora lavorare, è autunno e le ferie le abbiamo finite, ma siamo rimasti d´accordo che tu andrai là prima di noi e noi vi raggiungeremo nel week end. Lei e suo marito ti terranno compagnìa, vedrai, sono così simpatici." Hm grazie tante, sarà pure fica ma tre giorni a parlare di cazzate di cui non me ne frega un accidente con questa qui e suo marito non corrispondono alla mia idea di settimana divertente... "Mi hai sentito? Ti faranno visitare Roma e ti terranno compagnìa, ti divertirai un sacco". Ma vai a farti fottere stronza. Grazie tante, week end di follie con gli amici a puttane, da dire di no a mia madre non c´è neppure da provarci quando prende certe decisioni: le vacanze con la famiglia sono sacre, stiamo insieme così poco che almeno in vacanza si và tutti insieme, punto e basta. VAFFANCULO CAZZO VAFFANCULO PORCOD...PORCOD...PORCOD...PORCOD...PORCOD...!!! "Mi raccomando ti aspetto mercoledì sera, viene a prenderti mio marito in stazione, d´accordo? Vedrai come starai bene!!!" Mi stringe la mano, mi sfiora appena la guancia con un bacio e se ne va per i maledetti cazzi suoi. Sarà pure fica così a occhio, ma io con questa di che cazzo ci parlo? Sì e no che so come si chiama VAFFANCULO CAZZO VAFFANCULO PORCODDIO...!!! Ma i miei programmi? Vabbè... Mercoledì nel primo pomeriggio, ancora caldo agli inizi di ottobre prendo `sto cazzo di eurostar di merda che mi porta nella capitale dei miei coglioni, posto prenotato seconda classe in compagnia di un prete dalla faccia da maiale coi pochi capelli rimasti pieni di pezzi di pelle secca che non vedono una doccia mi dico da almeno due settimane, di una lardosa vecchia sudata che mi parla ininterrottamente di cazzi di cui avrò sentito sì e no due parole, rispondendo a casaccio per non sembrare maleducato, e di uno stronzo in colletto bianco, tirato come un´auto da corsa, dall´accento milanese che non smette per due secondi dico due di parlare a quel maledetto cellulare che squilla ogni trenta secondi. Iniziamo bene la mia "vacanza romana". E eccomi finalmente in stazione Termini, il marito di Viviana, un panzone con la barba alla Cavour e una faccia che qualsiasi donna preferirebbe limonare col suo buco del culo mi riconosce non so come, mi viene incontro e inizia subito a parlare di troiate, di calcio e di motori, di quello che ha in programma per me, del suo lavoro di medico che gli permette qualche piccolo lusso ( e chiamalo lusso una seconda casa in centro a Roma idiota), mi parla di come sua moglie e mia madre si sono conosciute... ma vuoi tacere due secondi pezzo d´imbecille? Perchè Dio non ti uccide subito e la facciamo finita? Come fà quella fica di tua moglie che sarà pure stupida ma è così fica a prendere il cazzo da te? Sempre che lo prenda... e guida con clam almeno, mi stai facendo venire da vomitare da coem guidi testa di cazzo. Aiuto, voglio morire. Questa vacanza mi stà uccidendo, e ancora non è iniziata. Arriviamo a casa e io sono stravolto dalla noia e dalla nausea, e ci viene ad aprire lei, la stronza fica idiota amica di mia madre che ha avuto questa splendida idea. Un odore di roba da mangiare mi assale come un treno in corsa e mi prende dritto nella faccia di merda che mostro, mi prende dritto come un pugno. Il profumo è buono, ma la nausea che ho grazie alla guida del marito mi impedisce di pregustare i profumi delle prelibatezze che la troia frustrata e repressa ha preparato, sfogando la sua troiaggine nell'unico modo a lei possibile: sui fornelli. Inquadrata la tipa. Ma... è la stessa Viviana che ho conosciuto a casa mia? Leggermente truccata, i capelli raccolti in un´elegante acconciatura che le mette in risalto i bei lineamenti e gli occhi scuri espressivi, vestita finalmente come si deve, con una bella camicetta sbottonata al punto giusto, adesso le tettone sio vedono meglio e cazzo che tettone, come vorrei affondarci la faccia... già è la seconda volta che mi fai passare il malessere troiona mia, mamma come vorrei chiavarti tutta e far vedere a questa specie di uomo come si fa a far godere una donna. La gonna le disegna un culo un pò abbondante ma dalla forma perfetta, tutto da stringere tra le mani prima di sfondarlo a colpi furiosi di cazzo, porta calze color carne e ciabatte da casa nere, semplici, aperte in punta, con una piccola zeppa di sughero che dà al tutto quel che di donna in carriera occasionalmente a casa, che mi concedono la grazia di poter ammirare un bel paio di piedi fatti molto bene, coperti appena dalla punta rinforzata della calza in nylon, due piedi che mi sorprenderò parecchie volte ad ammirare con insistenza durante la serata. "Ciaaaooo!!! Fatto buon viaggio? Tutto a posto? Entra, accomodati, come fossi a casa tua... come stai? Avrai fame..." Mi bacia di nuovo la guancia e prima di sparire in cucina mi fa sedere in salotto con suo marito mentre ci serve due aperitivi e lui mi parla di troiate abnormi quali politica, lavoro, capitali, calcio, motori che ascolto con l aparte di cervello direttamente collegata a questo cazzo... vai a farti fottere coglione, io voglio scoparmi tua moglie. Durante la cena (ottima tra l´altro) si parla del più e del meno, io nascondo la noia cercando di partecipare come posso ad una discussione iniziata da suo marito sui suoi argomenti preferiti, e noto con disappunto che anche la signora preferirebbe parlare d´altro, poi i due cercano di coinvolgermi parlando di cose più adatte a noi giovani, musica, viaggi... meglio così. Mi sorprendo con l´uccello in tiro ogni volta che da sotto la tavola sento Viviana scalciare con indifferenza le ciabatte, quel fruscìo del nylon delle sue calze, immagino il suo piede nudo che entra ed esce dal sughero della suola, e lo associo ad un caz... sento quel flop del sughero della suola che cade e tocca terra, quel fruscìo del piede che alla cieca mentre cerca il suo caldo e confortevole riparo strofina contro l´altro piede. Questa ha una voglia di cazzo da fare schifo. Cretino, scopala, fallo tu, altrimenti stai sicuro che uno stronzo che questa troia te la soddisfa lo trovi di sicuro, e allora per il tuo mal di testa saranno giorni da leone. Dopo la cena si esce, la guardo mentre sulla porta si mette le scarpe, uno splendido paio di scarpe nere col tacco di metallo altissimo, un gesto che al momento trovo altamente erotizzante, anche se non so perchè, e mi portano in un pub dove per fortuna gli argomenti di conversazione restano virati su viaggi, musica e cinema. Insomma, si stanno rivelando due guide piacevoli, lei per lo meno, più giovanile del marito che avrà dico almeno quindci anni di più. Insomma, un pochino la vacanza procede meglio. La serata non è malaccio. "Fai tu compagnìa a Viviana mentre io vado a prendere l´auto? " E ci penso io sì, e mentre parliamo lei si fuma una sigaretta seduta su un muretto fuori dal pub, e sempre con la solita nonchalance di chi fa un gesto ripetuto ormai milioni di volte incrocia le gambe, i piedi a contatto col terreno, poi si sfila una scarpa quel tanto da lasciare appena appena vedere il tallone, basta cazzo ho capito che hai voglia di sperma, io non ho mai guardato i piedi di una donna ma tu mi stai costringendo di brutto a guardarteli... "e mia madre non voleva che... ma io mi sono dipl... poi ho dec... non si..." non ascolto neppure una parola mentre sono perso ad ammirare questa dea della sensualità... accavalla le gambe, una scarpa pende e dondola dalle sue dita, copre appena appena la punta della calza, flop tac, la scarpa cade per terra, ecco ci siamo: riesco a vedere il piede completamente... frùsh... il suo piede che si strofina sulla gamba... basta uccidetemi... questa è una tortura... ecco il arrivare il futuro cornuto. Lei si aggrappa a me per non perdere l´equilibrio intanto che si china mentre con la mano si infila la scarpa e ci avviamo verso l´auto. Poche gocce di estasi in un mare di noia. Appunto, poi come un´onda anomala in questo mare ecco il coglione della serata arrivare in tutta la sua pallosità. Il viaggio in macchina è una tortura, ho il cazzo che mi scoppia nei boxer come non mai, lui parla parla parla di lavoro, di case, di terreni... ma muori imbecille CI HAI ROTTO I COGLIONI. Siamo a casa, lei mi mostra la mia stanza, una bella stanza spaziosa con tanto di pc con connessione internet: "usa pure il pc, ua pure internet se ne hai bisogno, il bagno ormai sai dov´è, mi raccomando: fai come se fossi a casa tua, a noi fà piacere." Grazie buonanotte ora anche tu togliti dal cazzo che un giretto in internet a vedere un pò di fica è proprio quello che ci vuole per concludere la giornata con un segone enorme, dedicato tutto a te, regina del sesso. E a quel coglione di marito che ti ritrovi. Mi dà un altro bacio leggero leggero per augurarmi la buonanotte, e mentre si avvicina sento le sue tettone che mi si strofinano addosso appena appena. Per fortuna non ho il cazzo sporgente come le sue tette altrimenti pure lei avrebbe sentito qualcosa strusciare sulla sua gonna. Che donna, che donna!!! E io qui come un coglione mentre suo marito non se la gode neppure. Bella coppia di coglioni che siamo. Nel monitor intanto la biondina dalle tette rifatte si prende la sua bella razione di doppie penetrazioni e di cazzi in bocca, condite da sperma a fiumi, una bella fighetta giovane non c'è che dire, poche volte ho visto culi così rotti, mentre la sua collega dal seno piccolo piccolo e dagli occhi azzurri la aiuta leccandola in ogni buco; e la mia mano scorre liscia sul cazzo ormai in tiro fino a farmi male. Sono troppo eccitato: pochi colpetti e zac... mi trovo la pancia completamente inondata di sborra, tutta la sborra che avrei voluto riversare sulle tettone della mia bellissima ospite. Alla faccia del coglione di marito che si ritrova. Meglio dormire và, è tardi ormai e il sonno è prepotente, la giornata è stata pesante e prevedo che domani non sarà da meno. Saranno passate, dico, un paio d'ore, quandole voci che provengono dal bagno mi svegliano, e non posso fare a meno di sentire: "Ah porcona,come mi piace vederti fare pipì... adesso non pulirti che ci penso io... ah... hmf... ah... che bello come mi ecciti." Viviana geme appena appena, non le dispiace di sicuro il trattamento che l'idiota le sta riservando, ma capisco dal suo tono che vorrebbe di più. Non è il gemito di una donna distrutta da un orgasmo feroce, insomma, è... non è niente cazzo. Non è niente in confronto a quello che farebbe se provasse a scopare con il sottoscritto, signori, il qui presente cazzo di roccia. Non posso fare altro che ascoltare, e il cazzo per l'appunto si rizza di nuovo, e allora decido di azzardare: apro la porta appena appena da poter sbirciare di nascosto, favorito dalla penombra del corridodio: non si vede niente, la porta del bagno è appena socchiusa lasciando passare solo qualche ombra nel corridoio buio. Poi i due si spostano in camera da letto e riesco a vedere lui in pigiama da sfigato senzapalle e lei con una camicia da notte favolosa, nera, lucida, scollatissima e attillatissima: le sue curve sono quanto di meglio madre natura abbia deciso di regalarci, e il coglione del marito pensa solo a leccarle la fica sporca? Idiota, lasciamela un'oretta appena tua moglie, e vedrai che corna ti spuntano. Sento lei dire, anche un pò scocciata: "Fai piano, abbiamo un ospite, non vorrai che ci senta?" "Chissenefrega, io ti voglio..." E si spostano in camera da letto dove lui inizia, da quel che sento, a scoparla. Due lunghi interminabili minuti di scopata selvaggia, e poi... "Ahh... vengo..." Cazzo ma sei già venuto? Ma si fà così? Non credo che la mia nuova amica sia rimasta del tutto soddisfatta, da quel che sentivo aveva appena iniziato a divertirsi. Me la rido dentro di me con il cazzo che scoppia ancora, e decido di scaricarmi ancora con una sega ristoratrice... un lago di sborra mi cola sulla pancia e sento arrivare il sonno dopo questa giornata pesante. Sonno senza sogni, pesante, duro come un macigno.
Sveglia, sono le nove!!! Cazzo ma chi è che vuole morire decidendo di svegliarmi? Ah è Viviana, meglio che mi alzi così posso godermi per una giornata intera la vista di quel corpo da sesso.
Mi alzo, mi lavo e mi vesto, mi dirigo in cucina e la visione si materializza: lui in giacca e cravatta tutto impagliato come il coglione spaventapasseri che è, lei seduta a tavola che sorseggia una caz... tazza di tè, ancora in camicia da notte, bellissima, appena sveglia ma già stupenda, non si notano in lei le tracce del sonno. E mi sorprendo ancora a guardarle i piedi, con quelle stesse ciabatte che aveva ieri, un piede appena appoggiato sulla suola, arcuato, l'altro appoggiato sopra, mamma come mi tira di già, non è giusto che una donna con una sensualità del genere sia ta libera di girare per strada. Sai, mio marito ha avuto un impegno di lavoro improvviso e deve tornare subito a casa, ma io e te stiamo qui ad aspettare che domani arrivino i tuoi, intanto ti farò io da guida. Altrimenti, se vuoi muoverti da solo in città non ci sono problemi, io mi trovo qualcosa da fare." Che cazzo dici brutta stronza? Che cazzo hai detto? Io da solo qui con te...? Har har har... non ci posso credere, e vuoi lasciarmi da solo? Non mi lascerei sfugire questa occasione per nulla al mondo... col cazzo che sto da solo. Il tricheco in completo saluta me con una stretta di mano e poi la moglie che lo accompagna alla porta con una palpata sul quel super culone che si ritrova, e non si rende conto che se si ritroverà con un coltello piantato dritto nella schiena sarà lo stesso che mi ha messo in mano lui, har har har, non ci posso credere. Insomma facciamo colazione e si esce... mi tiro da fico che più non si può ma senza esagerare per non sembrare fuori luogo, e lei mi sorprende ancora: la giornata è tiepida, non fa freddo, mi sorprende piacevolmente con un bel completo elegante: un paio di pataloni attillati, una camicia bianca molto leggera, al limite della trasparenza che lascia vedere il pizzo del reggiseno che fatica a sorreggere quelle due armi che sono le sue tettone, al limite della capienza, e una giacca, tutto nero: semplice semplice, ma su di lei l'effetto è mortale. Completano il tutto un bellissimo paio di scarpe bianche di pelle, aperte in punta dal tacco appena accennato: apprezzo molto il fatto di poterle scorgere liberamente la punta delle dita fasciate dalle calze color carne. Me la scopo di brutto questa troia, lo so, è solo qustione di tempo. Siamo in auto e parliamo, ci conosciamo un pò, la guardo: i capelli raccolti, il viso truccato leggermente con un bellissimo rossetto marrone, la trovo sorprendentemente sexy a vederla guidare come un pilota di formula uno per le vie della città.
Scendiamo dopo aver parchggiato e facciamo un bel giro per la città, e il cazzo mi scoppia nei boxer quando lei mi prende il braccio e camminiamo così, io tutto gonfio come un galletto del cazzo con lei sorridente sottobraccio, mentre guardiamo le vetrine vicino a piazza di Spagna. Ogni tanto quando ci fermiamo di fronte a qualche negozio la sgamo a sfilarsi una scarpa: il tallone esce appena appena, ma non posso vederlo, è coperto dai pantaloni, sento solo il fruscìo della calza sulla pelle della scarpa; evidentemente le fanno male i piedi, ma cazzo se vuoi un massaggio te lo faccio io!!! Ci fermiamo in un bar e mentre ordiniamo da bere la figona accavalla le gambe e sento il magico rumore che ormai mi fa gonfiare il cazzo istantaneamente come un airbag, tac... la scarpa è per terra e il piede completamente fuori, intanto che mi perdo ad ammirare la punta rinforzata delle sue calze suona il cellulare: il marito rompicazzo rompe il cazzo anche quando non c'è. Dalla sua espressione che sembra dire: "Dai coglione metti giù e lasciami in pace" capisco che non ha molta voglia di parlare con lo stupidotto, e io non resisto più: devo avere quei piedi, così fingendo un dolore alla gamba mi abbasso e inizio a massaggiarmi il ginocchio mentre lei stà ancora al telefono, e magìa... riesco a sfiorare, anche se appena appena, quel piede bellissimo che sento lievemente caldo e sudato per la camminata. Che sensazione... intanto vedo lei che non fa caso a me, evidentemente o sono un bravo attore a fingere che le toccatine sono casuali o non le dà fastidio, solo ogni tanto incrocia il mio sguardo con espressione scocciata e divertita che la dice lunga su quanto desideri stare al telefono in questo momento. E come è duro il mio cazzo adesso, sta scoppiando al punto che devo abbandonarla con il cuore in lacrime per andare in bagno a sistemarlo un pò, perhcè stretto nei boxer e nei jeans fa davvero male. Non fastidio, proprio male cazzo. Rientriamo a casa e vediamo di fare qualcosa per il pranzo, lei si sdraia sul divano e scalcia via le scarpe, wow, tirando le gambe verso di lei: "ho i piedi a pezzi... guarda come sono arrossati..." e dicendo così mi punta una gamba addosso, cazzo se vorrei precipitarmi su quelle gambe e farle un massaggio, ma sono troppo imbarazzato ed eccitato, non ce la faccio, non siamo ancora al punto giusto. Si alza, a piedi nudi si dirige verso il ripostiglio e indossa le ciabatte, quelle di ieri, le scarpe ancora sul tappeto. Di istinto gliele porto per rimetterle a posto, approfittando della troppa grazie di toccare quelle stesarpe che lei ha indossato tutta la mattinata, "Grazie che gentile, ci pensavo io!!!" Ma figurati, è stato un autentico piacere troiona mia... har har har!!! La seguo con lo sguardo mentre procede verso la sua stanza per mettersi più comoda, che culone da sogno che ha... e finalmente ritorna vestita con una t-shirt attillatissima e scollata ancora di più, nera, e una minigonna di jeans che a lei sta di incanto, risaltando ancora di più le sue forme generose: cara la mia troia, lei lo sa di essere un monumento vivente alla sborrata? La guardo mentre prepara un piatto di pasta, la aiuto ad apparecchiare la tavola approfittando per ammirarla mentre è china sui fornelli. Aspettando che la pasta sia pronta parliamo e ci conosciamo sempre di più, ci troviamo simpatici a vicenda. Durante il pranzo la stronza, anche se non lo sa di sicuro, mi provoca ancora di più, sflip... sflop... sfrusc... vuoi stare ferma tettona del cazzo? I suoi piedi entrano ed escono da quelle ciabatte, sento il nylon delle sue calze che struscia quando si strofina le gambe l'una con l'altra, e io stronzo che non posso nesspure guardare, devo accontentarmi dei suoi capezzoli duri e delle sue tettone che il reggiseno fatica a contenere. e che bocca che ha... mentre mangia gli spaghetti immagino che al posto della forchetta ci sia il mio cazzo, troia, quanto ti riempirei di sperma, voglio vederti berlo tutto... mmmhhh... la adoro questa donna, mi sto quasi quasi innamorando.
Insomma, finiamo di mangiare e ci spostiamo in terrazzo a fumare una sigaretta, siamo appoggiati alla ringhiera tutti e due, siamo molto vicini e sento il profumo della sua pelle misto a quello della sua eau de toilette e lei non smette per un secondo di torturarmi, io ogni tanto abbasso lo sguardo sui suoi piedi che ora sono un pò meno rossi di prima, e ancora più belli. Mi stuzzica ora anche con battute un pò più personali, ma quante ragazze avrai, sei così bello, tua madredeve essere orgogliosa di avere un figlio così bello... Cazzo no!!! Il telefono suona di nuovo, è mia madre stavolta che la tiene al telefono dieci minuti buoni per sentire come me la cavo, io ne approfitto per sedermi sulla sdraio e per guardarle in santa pace le gambe e il culo, toccandomi di nascosto, da sopra i pantaloni la punta del cazzo durissimo. Quando si libera anche di mia madre la santa troia si avvicina a me e si sistema sulla sedia di fiando alla sdraio, le sue gambe vicinissime, posso quasi vederle le mutande se solo decido di osare un pò di più.
Si sporge verso di me, si avvicina... no cazzo non baciarmi eh, che alrimenti qua non è più finita, insomma si avvicina e mi mette una mao sulla faccia, vicino alla bocca, che bello sentire che mi tocca accidenti, e mi strofina via delle briciole che erano rimaste lì. Ripete l'operazione sul petto, la sensazione del profumo della pelle di una donna matura, che bella, la sua pelle profuma di fica bagnata, questa ha una voglia di cazzo impressionante. Che profumo usi Viviana? "Acqua di Giò, è da uomo ma mi piace tantissimo", e mi schiffa i polso vicino al viso cosicchè io possa sentirla. Inizia a girarmi la testa qui. "Senti, io sono un pò stanca e vado a riposare un pò, tu te la cavi da solo vero?" Tranquilla, ora mi rintano in camera e giù di seghe devastanti che dopo stamattina il bisogno è grande. "Sì tranquilla, io guardo un pò di tv o mi riposo pure io, se mi addormento svegliami pure..." Provo a spiarla mentre è in bagno, ma dalla sua serratura non si vede niente, allora me ne vado in camera e via di internet alla ricerca di sesso esibito. La morettona sullo schermo promette bene, ma una volta viste tutte le foto scopro che ha una fica talmente piena di piercing da somigliare di più a una trappola per topi che ad una passera da sfondare, e le tette sono troppo rifatte per piacermi: io le preferisco magari un pò cadenti ma vere, tutte da palpare e da mordere. A me piacciono così le donne, formose ma vere. Naturali. Come Viviana. Ma lo stallone che la ripassa non si fà di questi problemi vedo, e la trapana in tutti i buchi possibili immaginabili, lei succhia il cazzone grosso e duro fino a riempirsi le tette di sperma che fa i fili che cadono dalla sua bocca. Il mio cazzo pure è duro, e non necessita di molto lavoro per schizzare un getto di sperma che mi arriva quasi in faccia. Sento intanto Viviana che si mette a letto in camera sua, si spoglia, sento che si sdraia... che fica, devo scoparla assolutamente, fosse l'ulima cosa che faccio.
E giro un pò in internet, mi guardo i cazzi miei sulla e mail, poi è meglio che vada in bagno, non ce la faccio più, a me sborrare mi fa questo effetto. Vado in bagno, faccio quello che devo fare e tornando in camera butto un occio nella stanza di Viviana, e qui la scopro veramente troia: nella penombra della casa dorme con la porta aperta, non si fà così: hai un ospite cazzo: è lì, che dorme, di fianco, vestita solo con una sottoveste bianco ghiaccio, mi dà le spalle, una gamba piegata sull'altra, in questa posizione le vedo per bene il culo coperto da un paio di mutandine bianche mezze trasparenti intrigate a mò di perizoma tra le natiche, che bellezza questo culone, chissà se suo marito se ne approfitta!!! E poi... osservo meglio, entro nella stanza, sì dorme... giro intorno al letto, la guardo bene: una tetta quasi le esce dalla sottoveste scollatissima e sexy, vedo un capezzolo bellissimo, la troia, guardala qui. E non porta neppure i collant come ho creduto, ma le autoreggenti: almeno per dormire poteva toglierle dico, ma no: lei provoca anche quando dorme. Troia, vedi se non ti scopo, vedi. Due piedi bellissimi mi mostrano le piante, la voglia di baciarli e di adorarli, di annusarli per sentire il loro profumo mi prende di soprassalto, cazzo mi succede? Mai fatta una cosa del genere.
Mi inginocchio per terra e piano piano piano mi avvicino a lei e inizio a guardare quei piedi da vicino, sempre più da vicino, talmente vicino che ne sento l'odore, mi basterebbe aprire la bocca per poterli leccare con un colpo di lingua, un odore non troppo forte ma buono, un misto di cuoio delle scarpe, pelle, nylon delle calze e giurerei lo stesso odore che ho sentio prima, quello della fica bagnata. Inizio a respirare e a godermi questo momento, vorrei avvicinarmi di più ma non posso, rischio di svegliarla, come posso fare per sentire meglio questo favoloso profumo? Idea... le sue ciabatte sono lì per terra, me ne approfitto subito, le prendo, sento l'odore, è lui, mi eccito come non mai, il cazzo è di nuovo durissimo, lecco delicatamente la suola interna delle sue ciabatte, mi godo il gusto e l'odore dei suoi piedi, che so di avere a portata di mano ma di non poter avere. Metto giù le ciabatte con le mani che tremano dall'emozione, mi sembra di avere la febbre... mi avvicino ancora ai suoi piedi e decido di dare un piccolo, leggerissimo bacio a quei talloni favolosi decorati da un pò di pelle secca, prima di tornare in camera miaa svuotare ancora il contenuto delle mie palle in un misero fazzoletto invece che nella sua bocca o nelle sue tettone fantastiche. Allora mi decido, la bacio, finalmente riesco a baciarle i piedi, anche se preferirei avere il suo permesso, un piccolo bacio e via in camera, col cazzo enorme e duro... meglio non insistere per non svegliarla. E vai di porno-internet, e vai di sega.
Bella figona, si prende una terna di cazzi in tutti i buchi, biondina dalle belle tette grosse, scena di sesso in ufficio, lei vestita da segretaria, con l'immancabile negrone col cazzo trapiantato direttamente da un asino. Non chiudo proprio gli occhi e con dolcezza parte la mia mano... sì, che bello... Viviana... come ti voglio troiona mia.
"Ah, guardi quelle cose lì in internet... ti fai pure le seghe... sei un porcellino allora."
Cazzo, Viviana è entrata di nascosto in camera, cazzo... ce l'ho durissimo ma fa presto ad andare giù per l'imbarazzo, mi copro di colpo ma la frittata è fatta, ormai mi ha beccato con le mani... nel sacco? No, nel cazzo.
In vestaglia, calze e ciabatte.
Sguardo serio.
E si siede sul letto.
Accavalla le gambe.
Si carezza i piedi.
"Cosa stavi facendo in camera mia?"
"In camera sua? N-niente... co-cosa stavo facendo? Niente..." Balbetto imbarazzato e confuso... ecco qua il duro come si rincretinisce davanti ad uno sguardo serio e quasi incazzato.
"Allora se non stavi facendo niente come mai sei entrato in camera mia?"
"N-no... io... mi scusi... ma..."
"Credevi che stessi dormendo? Adesso mi dici cosa facevi in camera mia".
Vorrei morire dall'imbarazzo.
"Perchè mi hai annusato i piedi? Perchè hai toccato le mie ciabatte? Perchè mi hai baciato i piedi mentre dormivo?"
E si accarezza ancora i piedi bellissimi, il fruscìo delle sue dita sul nylon mi fa impazzire, poi fa dondolare la ciabatta sulle dita...
"Su siediti vieni qui vicno a me."
Sono troppo rincretinito e imbarazzato per pensare lucidamente, e obbedisco come un robot. Il suo tono cambia, diventa una via di mezzo tra il dolce e il divertito.
"Cos'hanno i miei piedi che li hai annusati? Puzzano? E' questo? Non mi sembra... e poi perchè li hai baciati? Non me lo aveva mai fatto nessuno..."
Stupito come sono, non riesco a connettere nessuna risposta sensata, anche perchè non ce ne sono neppure.
"Dai, fai vedere alla Viviana cosa hai fatto prima, sù."
E si sfila, lasciandola cadere per terra, una ciabatta.
"Adesso rifai tutto quello che hai fatto prima" dice, con un sorrisetto stronzo che mi rende completamente idiota.
Senza dire una parola, mi inginocchio ed inizio ad annusare le sue ciabatte, e di nuovo l'odore dei suoi piedi riempie i miei sensi procurandomi una vistosa erezione nei pantaloni. "Fai vedere alla Viviana come fai".
E lecco ed annuso... e mi gusto il suo odore, ora che sono praticamente autorizzato a farlo. Intanto che annuso, guardo i suoi piedi a dieci ceentimetri dalla mia faccia...
"Ecco basta, ora passa ai piedi da bravo......................continua
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15 years ago
the1wizard,
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La passione segreta
Da alcuni anni ho scoperto la mia passione “segreta” per i travestiti e, grazie agli annunci pubblicati sui siti specializzati, ho avuto modo di conoscerne ed incontrarne alcuni. Con Marco, per me Lorena, si è però instaurato un rapporto privilegiato. Già dalla prima volta che ci siamo incontrati, ho provato per lui/lei una emozione superiore. Ricordo che, dopo un fitto scambio di e-mail, Lorena accettò di incontrarmi a casa sua. Quando arrivai, mi trovai di fronte un sensualissimo travestito 35enne . Marco/Lorena era truccata di tutto punto, ma non in modo volgare o eccessivo, con una parrucca di capelli neri lunghi e mossi . Indossava una vestaglia da camera classica, ricamata, lunga sino al ginocchio e calzava dei bellissimi sandali con tacco vertiginoso. Dopo un comprensibile iniziale imbarazzo da parte di entrambi, lei mi offrì da bere e facemmo conoscenza. Mentre parlavamo, la tensione diminuiva lasciando lo spazio ad una nascente eccitazione. Infatti, mentre eravamo seduti sul divano, non potei fare a meno di guardarle le splendide gambe che aveva magistralmente accavallato lasciando intravedere gli orli di bellissime calze velate nere, tenuti in tensione da un reggicalze anch’esso nero. Notando che mi ero quasi incantato, Lorena mi chiese a bruciapelo:- “Ti piacciono?”, non so se riferendosi alle calze o alle gambe. Bastò solo che rispondessi “moltissimo” perché Lorena si alzasse e, con lentezza e maestria quasi da consumata spogliarellista, si slacciasse la vestaglia, facendosela scivolare ai piedi ed esibendo un completino intimo di colore nero veramente notevole. Indossava un reggiseno imbottito di pizzo e delle mutandine trasparenti. Come ho già detto, reggicalze e calze nere, molto velate che, tra l’altro, sono sempre state la mia passione. Il corpo era perfettamente depilato e la carnagione abbronzata in maniera uniforme. Tale visione mi cagionò un immediata e violenta erezione tanto che il membro, compresso nei pantaloni, mi faceva male. Mi avvicinai a Lorena e la strinsi tra le mie braccia, baciandola sul collo e leccandola dietro i lobi, mentre le mie mani le accarezzavano dapprima la schiena e poi i sodi glutei. Lorena dimostrò di apprezzare molto questo approccio tanto che avvicinò la sua bocca alla mia e le nostre lingue si fusero per un lungo e voluttuoso bacio. Ormai ero eccitatissimo. Iniziai con continui baci e leccate a scendere lungo lo splendido e fremente corpo di Lorena. Mi ritrovai con il viso all’altezza del suo bacino. La mia lingua guizzava sulle sue mutandine. La girai e contemporaneamente gliele sfilai. Ebbi, davanti agli occhi, la visione del suo meraviglio culo. Forma rotonda, pelle liscia e più pallida rispetto al resto del corpo, perfettamente glabro. Poteva benissimo essere scambiato per un sedere femminile e, forse, anche meglio. Dopo alcuni istanti in cui rimasi a contemplare quell’opera d’arte, non resistetti ed iniziai a leccare e mordicchiare quelle succulente chiappe. Lorenza, gradendo il trattamento, si piegò leggermente in avanti ed io, che ero inginocchiato dietro di lei, divaricai con le mani i suoi glutei intravedendone così il bellissimo, nero, ed osceno fiorellino. Mi tuffai con il volto dentro quello splendore e leccai instancabilmente il suo buchetto con avidità, umettandolo per bene ed infilandogli ripetutamente la punta della lingua, aiutato in questo dal movimento ondulatorio di Lorena che gemeva e mi incitava. In quella posizione riuscivo anche, e con piacere, a leccare la base dei testicoli di Lorena che erano piccoli come noci ma lisci, depilati e profumati. Dopo svariati minuti di questa pratica, Lorenza si giro esibendomi davanti al volto, il suo cazzo eretto, di normali dimensioni, ma bello duro. Era ciò che aspettavo. Lo ingoiai famelico, leccandolo, baciandolo, passandogli la lingua dalla radice alla punta, succhiandogli i testicoli con ingordigia. Contemporaneamente le mie mani accarezzavano quelle stupende cosce velate dalle calze. Ero all’apice della voluttà e non mi ero ancora spogliato. L’uccello mi tirava in modo pazzesco, facendomi male, e sembrava chiedermi disperatamente di liberarlo dai pantaloni. Lorena, evidentemente avvedutasi di ciò, si staccò da me e, dopo avermi fatto risedere sul divano e toltimi i pantaloni, iniziò a leccarmi lo scroto e, con la punta della lingua, a risalire e scendere lungo la mia asta, che era dura come l’acciaio, senza peraltro quasi toccarla con le mani. Tutto ciò mi provocava dei brividi intensi lungo la schiena e credo che solo la maestria dimostrata da Lorena in tale circostanza mi abbia evitato di venire immediatamente. Infatti, intervallava la sua lenta azione con brevi pause che mi consentivano di riprendere un minimo di controllo sui miei sensi. Dopo alcuni minuti di questa pur entusiasmante pratica, Lorena, guardandomi intensamente negli occhi, mi chiese se volevo possederla. Era come chiedere ad un bimbo se volesse un regalo. Mi sentivo al settimo cielo. In un batter d’occhio, e senza alcuna difficoltà rispetto ad altre volte in cui avevo in detta circostanza avuto un afflosciamento di tensione, mi infilai il preservativo avvicinandomi a Lorena che si era già posizionata alla pecorina. Indirizzai la punta del membro verso quell’agognato pertugio che mi si apriva di fronte, e che già avevo abbondantemente umettato con la mia saliva e l’inserimento fu dolce, aiutato dalla spinta graduale che Lorena fece con il suo bacino. Una volta dentro di lei, sentii il suo sfintere avvolgere perfettamente il mio uccello, irradiandolo piacevolmente del suo calore, ed iniziai con un lento andirivieni, ben sapendo che non avrei resistito tanto visto il mio grado di eccitazione, ormai al limite. Infatti, dopo alcuni colpi, sentendomi il basso ventre ribollire, aumentai il ritmo delle spinte facendo gemere di piacere la mia partner. Ormai ero fuori controllo Non resistevo più. Feci appena in tempo ad estrarre il pene dal culo di Lorena, e liberarlo dal preservativo, che esplose in un primo violentissimo spruzzo di sperma che la raggiunse nei capelli. Seguirono violente contrazioni che liberarono fiotti di liquido biancastro che inondarono la schiena della mia amante. In quegli istanti, venni inebriato da un parossistico piacere che mai avevo provato prima di allora. Abbracciai Lorena e la baciai profondamente in bocca. Nessuno mi aveva mai fatto godere come lei e mi spiacque solo che, quella prima volta, forse durata troppo poco per lei. Ebbi comunque modo di rifarmi altre volte con Lorena per la quale, forse, è riservato anche un pezzetto del mio cuore.
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15 years ago
admin, 75
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31/08/09 ore 16:20
CATANIA.(nn sn un prof. d'italiano,ma voglio descrivere cosa qualche ora fà mi èsuccesso) doppo un bel pò di e-mail con franco e franca (una cp conosciuta su desideria) oggi ci siamo visti... arrivo sotto casa, avevo i battiti a 2000, salgo al 6 piano, l'ascensore sembrava nn arivare mai, si aprono le porte e lì trovo lei: franca,35° enne bellissima, mora, alta sù 175 indossava un vestitino che lasciava intravedere il suo intimo, ci presentiamo e mi fà accomodare in cucina, pochi attimi e arriva il marito un bel uomo sui 50 anni... si parla un pò gustando un ottimo caffè, e cosi dopo un pò che parlavamo della nostra vita franco mi chiede se mi và di giocare con loro (che meraviglioso gioco) accetto ben volentieri e cosi ci spostiamo il camera da letto..... luce soffusa, i nostri corpi iniziano a sfiorarsi, ci si toglie dai pochi intumenti che avevamo in dosso, franca è una bellissima donna, 3° abbondante. gambe lunche, labbra carnose.... iniziamo a toccarci, franco si sdraia sul letto, lei inizia a leccarmi sin guando nn prende in bocca il mio cazzo che inizia a gonfiare smisuratamente, il marito la guarda, freme è eccitatissimo, mi chiede di constatare se è eccitata, infilo la mia mano fra le gambe, è carica di lussuria, gocciola... faccio cenno al marito che è pronta, si mette a pangia in sù e il marito inizia a penetrarla..... pochi attimi dopo esco il mio cazzo dalla bocca per andarla a baciare ma mi aspetta una bella sorpresa, il marito prende il posto della moglie e inizia a succhiare in modo goloso la moglie mi lecca le palle mi mordicchia le cosce si struscia ansimando di piacere.... suona il tel. e fraco si allontana, prendo il suo posto metto lei a pecora e inizio scoparla, dio che culo che ha spingo forte e lei urla di piacere, sono in exstasi, torna franco e a quel punto mi chiede se voglio venire, da li a poco arriva il mio orgasmo forte e tempestoso....... è stata una bella esperienza, grazie desideria!!!! ps: sono un idraulico...
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15 years ago
admin, 75
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Il mio desiderio inconfessabile:essere una grandis
Mi chiamo Jessyca,ho 38 anni sono sposata da diversi anni con un uomo che un tempo era strepitoso...ora purtroppo ha tempo solo per il calcetto la caccia la pesca il fantacalcio i tornei di carte e mille altri interessi...il tutto si traduce nel trascurare me non dandomi il suo interesse in alcun modo.
A letto è penoso,le rare volte che lo facciamo è un coniglio rapidissimo...pochi colpi ed è già venuto...altre volte una sera è stanco una sera ha sonno una sera è fuori a pesca...mi lascia spesso sola e naturalmente insoddisfatta e con una gran voglia di fare sesso per bene ed a lungo...
Eppure a detta di tutti sono ancora una bella signora,sexy e desiderabile.Sono alta 1,68 peso 59 kg ho una terza di seno sodo e ben fatto ed a detta di tutti un gran bel sedere a mandolino sporgente...molto sodo ed alto.Un viso carino...un nasino ben fatto e due labbra carnose e leggermente sporgenti che sono sempre piaciute moltissimo agli uomini che ho avuto.
La mia insoddisfazione sessuale la sfogo facendo volare la mia fantasia...e dando libero sfogo a desideri intimi inconfessabili che poi traduco nei miei racconti erotici.La cosa mi eccita terribilmente...sopratutto il sapere che molti uomini leggeranno le mie voglie e sapranno dai miei racconti quali sono i miei desideri + intimi ed inconfessabili.Spesso mentre scrivo un mio racconto la mia fica è bagnatissima....perchè nello scrivere mi eccito moltissimo nel rivelare i miei desideri e le mie fantasie e perchè sò che nel leggerlo un uomo si farà di me l'idea che sono una troia...questo contrasto tra la signora per bene nella vita di tutti i giorni e la troia caldissima che descrivere le proprie voglie ed i propri desideri in un racconto è per me una continua scarica erotica che mi avvolge...la scossa sessuale che sento dentro di me coinvolge i capezzoli dei seni per scendere poi fino al clitoride....scrivendo vivo una perenne condizione quasi di pre-orgasmo che mi dà un intenso godimento continuo...
Uno dei desideri erotici per me + eccitante è il potermi immaginare di vivere un'esperienza erotica nella quale sono trattata e considerata come una grandissima pompinara...
Immagino la situazione così come la leggerete nel mio racconto di seguito:
E' una sera come molte....mio marito è come al suo solito fuori a pesca con gli amici.Io sono a casa davanti alla tv ma la noia e l'apatia come tutte le sere quando sono sola stanno prendendo il sopravvento.Ripenso al tipo conosciuto nel pomeriggio a fare benzina...un ragazzo simpatico che fà il benzinaio e che mi ha detto che se volevo conoscere gente nuova potevo venirlo a trovare al CLUB 2000.Da quello che aveva detto si trattava di un club dove molte persone vanno per conoscere e per passare una serata diversa.
Il pensiero si faceva strada dentro di me...che stavo a fare lì quando potevo passare una serata brillante e spensierata??Quel coglione di mio marito sarebbe tornato a casa forse nel pomeriggio di domani...tutto preso dalla battuta di pesca al tonno...avevo praticamente quasi un giorno intero di libertà e la cosa mi piaceva non poco.
Alla fine mi decido.Scivolo sotto la doccia,mi faccio i peli alle gambe,mi passo un olio che lucida e fà ancora + morbida e profumata la pelle del mio corpo,mi sistemo per benino mettendomi un perizomino nero ed un reggiseno nero di pizzo,mi trucco per bene,mi fono i capelli mi metto un vestitino nero modello sottoveste,scarpe con tacchi un pò di profumo e sono pronta per una serata spensierata e divertente.
Un ultimo colpo d'occhio allo specchio....si direi che sono ancora una bella gnocca...il vestitino è decisamente sexy e l'intimo fà la sua parte alla grande...alla faccia di quel coglione di mio marito che non sà apprezzare la donna che ha accanto!!
Salgo in macchina e mi dirigo al CLUB 2000.Il tipo si chiamava Mauro e mi aveva detto che il CLUB 2000 si trovava non molto lontano dall'uscita dell'autostrada.Seguendo le sue indicazioni in circa 30 minuti ci sono.Non c'è nessuna insegna e la porta in ferro ha uno specchio che non fà vedere dall'altra parte.Quanti misteri!Che cosa avranno mai da non far vedere..mi domando.Suono il campanello e dopo pochi secondi mi si apre la porta in ferro.
Entro.Una signora alla cassa mi dà una card d'ingresso e mi dà il benvenuto con un sorriso.Non pago nulla.Un corridoio piuttosto lungo mi si para davanti.La luce è tenue...soffusa...la musica molto soft e delicata.Percorro il corridoio ed infine giungo in uno stanzone dove c'è gente che parla a bassa voce.Ci sono uomini...ragazzi...donne ben vestite insomma un locale strano ma non poi così brutto come sembrava dall'ingresso.Un bar a dx ed uno a sx fanno da contorno allo stanzone.Mi fermo al bar ed ordino un gin lemon.Il barista mi serve con un sorriso.Mentre sorseggio il mio drink ecco apparire Mauro.Con un sorriso mi accoglie e mi stringe la mano.Mi dice:"Sono molto contento che sei venuta!!Sei incantevole jessyca...mamma mia che signora sexy che sei...hai un vestitino che è uno schianto e sei truccata in un modo incantevole..."Accetto con piacere i complimenti...ad una donna fanno sempre piacere.Passano pochi minuti e mi presenta 3 suoi amici...3 ragazzi carini e ben vestiti.Brindiamo tutti insieme alla serata che ci aspetta.
Con Mauro faccio un giro del locale...sono curiosa di vedere cos'è questo CLUB 2000 e com'è fatto.Usciamo dallo stanzone e ci inoltriamo nel corridoio...dal quale si diramano diverse stanze tutte con luci soffuse dal colore rosso viola azzurro...
Nelle stanze vedo persone sdraiate sui divano o su letti matrimoniali....altre sono sedute su poltrone...lentamente inizio a capire che cosa sia questo CLUB 2000...Le gote mi si fanno rosse mentre domando per conferma a Mauro:"Mauro scusa ma questo CLUB 2000 è un club priveè??"
Lui annuisce con la testa...mentre un sorriso molto malizioso gli illumina il volto...Io resto molto sopresa...per la miseria sono andata a passare una serata in un club per coppie e single dove la gente fà sesso a tutta manetta!!!Il pensiero successivo non lascia adito a dubbi...vestita come sono poi...non tarderà molto che mi si faranno avanti in 1000 per fare sesso con me...Finisco il giro del locale e ricompaio nel salone...Mauro mi riporta al bar e questa volta mi offre un secondo Gin Lemon...mentre gli amici che prima erano in 3 ora sono in 6...che caso strano!!
La gente nel locale compare e scompare...le stanze si riempiono e svuotano...la serata ha preso il via decisamente alla grande ed io mi sento un attimo imbarazzata per essere stata così ingenua da non capire prima dove fossi finita.
Un amico di Mauro mi offre ancora una volta da bere...sono al terzo gin lemon ed incomincio ad andare su di giri...sò cosa succede se vado troppo su di giri...Il mio lato oscuro tenuto tanto bene a bada potrebbe uscire allo scoperto ed in questo caso non ci sarebbe posto migliore di quello per scatenare la troia che è in me.
Dopo il 3° gin lemon ecco che Mauro si fà avanti....mi cinge un fianco con il braccio ed inizia a ballare un lento molto sensuale...sfrontatamente ecco che mi inizia a strusciare il suo pube contro il mio...non contento mentre mi sorride sfacciato eccolo premere il suo cazzo sulla mia fica facendomi sentire che è eccitato.
E' musica per le mie orecchie...i 3 gin lemon hanno fatto molto bene il loro lavoro...il locale è perfetto per sfogare le voglie che a lungo ho tenuto a bada...la lunga astinenza che quel povero idiota di mio marito mi ha obbligato a fare hanno fatto si che il mio lato oscuro possa uscire alla grande in una sera come quella...non potevo capitare in un posto migliore di quello per scatenare la troia che è in me e che troppo a lungo ho represso....
Guardo Mauro dritto negli occhi...poi avvicino la bocca al suo orecchio per digli:"mmhh...sei su di giri...sento che sotto c'è qualcosa che tira....o sbaglio??"
Lui mi sorride ironicamente...e rilancia:"eh si jessyca....sei una gran fica e sarei scemo se non ci provassi stasera....."
Un attimo dopo eccomi a pensare che il ragazzo non sà che quando la troia che è in me prende il sopravvento non basta assolutamente quello che lui mi propone....quando vedrà di cosa sono capace resterà senza parole....
Finisco di pensare...lo guardo con un sorriso molto provocante negli occhi e poi gli dico:"e gli amici....poverini...li lasci a bocca asciutta??Anche loro avranno voglia..."
Mauro sbarra gli occhi....non immaginava nemmeno lontanamente di sentirmi dire una cosa del genere!!Lo guardo con un altro sorrisino molto malizioso...passandomi la lingua sulle labbra carnose...Resta a bocca aperta qualche secondo poi mi dice:
"Aspetta quà...jessyca...sono sicuro che apprezzeranno la premura che hai avuto per loro"
Si allontana....mentre io pregusto quello che di lì a poco succederà.Da tanto tempo avevo un desiderio sexy...una voglia intima che da lungo tempo avevo voglia di sfogare...e quella sera finalmente mi sarei levata la voglia ed avrei confessato a lui ed ai suoi amici il desiderio che a lungo avevo tenuto tutto dentro di me.
Dopo 5 minuti torna...è solo ma poco lontano gli amici sono in gruppo a guardarmi.Mi cinge di nuovo il fianco con il braccio e avvicina le sue labbra alle mie...Un attimo dopo mi bacia...lentamente socchiude le labbra e fà scivolare la lingua nella mia bocca...Un sommesso MMMMHHH mi sfugge mentre inizio a limonarlo con delicatezza.Ormai è la fine....la troia che è in me ha preso il via e l'esito della serata è scontato...il mio desiderio sexy si esaudirà...la mia voglia eorica repressa sarà ampliamente soddisfatta...mauro non immagina nemmeno lontanamento che razza di zoccola e troia ha davanti!!!
Limoniamo qualche minuto...giusto il tempo per Mauro di iniziare a toccarmi le tette...di infilare una mano sotto la sottoveste per toccarmi prima le cosce e poi la fica...ritrae la mano dicendomi che sono bagnata...Lo guardo con un sorriso che è tutto un programma e gli dico:"beh non è questo che volevi??avere una donna calda...sexy molto troia e con una voglia matta di cazzo??"
Resta un attimo sbigottito...la risposta lo ha choccato....eheheheh!Poi si riprende e dice:"cazzo jessyca sei tutta una sorpresa...decisamente sai quello che vuoi!!"
Ed io a quel punto rilancio....dicendogli:"per schiarirti le idee lo sai come mi avevano soprannominato al liceo??"
E luii:"no...come??"
ed io:"POMPINIA....."e nel dirlo mi ripasso una seconda volta la lingua sulle labbra....questa volta però lo faccio lentamente molto lentamente.....facendogli vedere bene come sò muovere la punta della lingua sulle labbra....Poi vado avanti e gli dico ancora:"Oppure anche "GOLA PROFONDA...a seconda di come lo tiravo..."...gli dico ancora....
Ancora una volta resta di sasso...il ragazzo non è ancora in grado di capire che razza di zoccola sia io...resta sbigottito qualche secondo poi riprendendosi mi prende per mano e mi porta verso una stanza nel corridoio.
Entriamo dentro la stanza azzurra...c'è un grande letto matrimoniale...dei cuscini sparsi sopra...un comodino con un secchio con il ghiaccio e dentro una bottiglia di champagne.
Mi adagia sul letto ed inizia a spogliarmi.Sento distintamente che ha il fiatone per l'eccitazione...non vede l'ora di scoparmi il ragazzo....ma non è quello che avevo in mente io!!
Lo fermo con un sorriso...e sorridendo gli dico:"Mauro...ho un desiderio sexy molto forte...è tanto tempo che me lo voglio togliere...e questa sera credo che con te ci riuscirò...."
Lui ovviamente non capisce.Mi guarda con un chiarissimo punto interrogativo negli occhi.Allora io con uno sguardo da perfetta zoccola gli dico:"Amore domandami quale sia il mio desiderio sexy...chiedimi quale sia la voglia erotica che da tanto tempo ho voglia di levarmi....no???"
A quel punto finalmente mi chiede...."Jessyca qual'è la tua voglia...che cosa vuoi fare stasera qui..."
Ed io con un sorrisetto molto sexy e con lo sguardo da perfetta troia guardandolo dritto negli occhi:"ho voglia di fare almeno 10 pompini...voglio mettere 10 o + ragazzi o uomini intorno a me...in cerchio...voglio stare in ginocchio al centro del cerchio per avere i loro cazzi stupendamente dritti davanti alle mie labbra e tirare a tutti un bellissimo pompinio con l'ingoio...voglio fare una scorpacciata di sborra Mauro...."
Lui mi guarda inebetito dalla voglia....per un istante crede che scherzi...poi il mio sguardo che lo fissa gli fà capire che non stò scherzando.A quel punto comincia a realizzare che razza di puttana sia se mi ci metto.Ma resta lì fermo...forse quasi smarrito dalla confessione che gli ho fatto.A quel punto prendo decisamente io il sopravvento su di lui...voglio sfogarmi di brutto e realizzare la mia voglia erotica.Gli dico con uno sguardo che è tutto un programma:
"vai dai tuoi amici....portali tutti qui...falli mettere in cerchio ma non farli spogliare..."
Mi guarda ancora...fà fatica a realizzare che megatroia gli è capitata tra le mani...poi esce dalla stanza mentre io prendo due cuscini e li butto in terra.
Rientra dopo 2 minuti...il gruppetto è cresciuto....sono in 10 o 12 + lui...probabilmente di là ha sparso in un attimo la voce che c'è una pompinara che vuole sfogarsi...non potevo chiedere di meglio per dare forma al mio desiderio inconfessabile.
Mi circondano in un attimo...Mauro vedendo i cuscini per terra e sapendo cosa ho in mente capisce che i cuscini servono a me per stare per bene in ginocchio...E' come drogato dalla voglia di vedermi all'opera e di vedere cosa sono capace di fare...gli leggo negli occhi che stà morendo dal desiderio di mettermi al centro del cerchio...Probabilmente ha anche letto nel mio viso il desiderio incontrollabile che ormai ha il sopravvento su di me.
Eccomi con le ginocchia sui cuscini....li faccio mettere in cerchio ontorno a me...sono in 12 + Mauro....alcuni sono ragazzi ma c'è anche qualche uomo...probabilmente la voce che ha messo in giro mauro uscendo dalla stanza ha attirato qualche cliente del club desideroso di fare sesso senza problemi.Sono tutti vestiti...proprio come avevo chiesto...lentamente li guardo uno ad uno...il mio sguardo è carico di voglia e loro lo vedono chiaramente...mentre li guardo mi passo e ripasso per bene la lingua sulle labbra...li voglio far impazzire ancora prima di cominciare.....
Mi calo le spalline della sottoveste....lentamente prima la sx e poi la dx.......infine calo il reggiseno...anche qui lo faccio molto lentamente...ecco uscire la prima tetta....poi la seconda...ora sono a seno nudo...Ho fatto uscire le tette perchè voglio le vedano...così da potermele toccare ed eccitarsi ancora di +... e perchè quando comincerò la favolosa serie di pompini voglio che vedano i miei seni ballare su e giù mentre lentamente succhierò e leccherò quei favolosi cazzoni che tra breve mi sventoleranno davanti alle labbra....La zoccola che era dentro è uscita e lo fà capire molto chiaramente.
La sottoveste è ai miei piedi...il reggi anche....ora sono in perizomino e tacchi...le ginocchia sono comodamente sui cuscini....loro sono tutti intorno a me ma nessuno si muove...come x magia sono io a condurre la danza...non potevo chiedere di meglio.Li guardo ancora negli occhi...uno ad uno..leggo che muoiono dalla voglia di farsi spompinare...e sicuramente loro leggono che io sono eccitata come una troia in calore...sono sensazioni che escono subito fuori in una situazione come questa.
Sò chiaramente come mi muoverò....prima mi leccherò per bene i 13 cazzi....per farli indurire e così saggiarne le dimensioni...la lunghezza...la larghezza...Poi dopo averli leccati per bene con la punta della lingua mi leccherò le palle...per vedere come sono piene...dure..sode....quanta sborra hanno dentro...Infine li spompinerò lentamente tutti..uno dopo l'altro me li godrò in bocca...tra le labbra...e li porterò al piacere godendomi così i loro densi schizzi caldi in gola...quando avrò finito di spompinarli tutti voglio avere il pancino pieno della loro stupenda sborra...Che megatroia sono quando mi ci metto!!!
Guardo il 1° dei miei uomini...un ragazzo sui 25 anni...lo guardo dritto negli occhi mentre gli slaccio i jeans...li calo ai suoi piedi...poi calo i boxer....svetta fuori come se avesse una molla un bel cazzo già splendidamente eretto....Un MMMHHH di piacere mi esce dalle labbra...godo molto a ritrovarmi un cazzo duro davanti al nasino...Lo guardo ancora negli occhi un altra volta prima di cominciare...sono in una situazione decisamente adatta ad una puttana...e quella puttana sono io...sia perchè sono in ginocchio davanti a lui....con le tette fuori come farebbe una zoccola...sia perchè mi ha messo davanti alle labbra il suo cazzo per farmelo leccare...
Mi ripasso la lingua sulle labbra....mentre lo guardo dritto negli occhi...voglio veda che troia sono...bagno le labbra per bene prima di prenderlo in bocca...sò che così scivolerà bene tutto in bocca facendomi godere già al primo contatto....Socchiudo gli occhi...apro le labbra...le avvicino alla cappella e lentamente inizio a prendermelo in bocca....Un deciso MMMHHHH AHHHH mi esce dalle labbra mentre con dolcezza appoggio le labbra intorno all'asta...ho due labbra molto carnose e sò che quando con delicatezza le stringo intorno all'asta il mio uomo le sente perfettamente...inizio un lento su e giù con le labbra...la saliva fà scorrere il delizioso cazzone su e giù nella mia bocca facendo godere lui sin dai primi istanti.
Se solo sapesse però come godo io....la situazione nella quale sono...al centro di una cerchia di cazzi da far godere con la mia bocca...il desiderio fortissimo di essere una fantastica pompinara in quella sera...sono tutte scosse erotiche che partono dal mio cervello...passano dai miei seni e prorompono sulla mia fica e sul mio clitoride dandomi un piacere immenso...
Mi fermo.Ho dato un primo assaggio di cazzo ma li voglio tutti intorno eretti e pronti...voglio che mi sventolino i loro cazzoni duri tutti intorno a me.Mi dedico al 2° uomo...è un altro ragazzo sicuramente della comitiva di Mauro.Lo guardo dritto negli occhi...mentre allento la cintura dei sui pantaloni.Eccoli scivolare a terra...gli slip sono già gonfi...li calo ed ecco uscire prepotentemente fuori il suo cazzone...è anche lui ben duro...Mi avvicino con le labbra....lecco con la punta della lingua la cappella....pochi colpi delicati....un altro MMMHHH di godimento mi esce di bocca...socchiudo gli occhi nell'attimo delizioso nel quale appoggio le labbra alla cappella...infine spingo piano piano le labbra e socchiudo la bocca...un altro MMMHHH mi esce mentre lentamente mi entra in bocca la cappella prima e l'asta turgida poi...Dio come godo in questo momenti...la bocca mi sembra una seconda fica...la penetrazione in fica ha per me lo stesso godimento di quando mi faccio scilvoare un bel cazzo in bocca....
Inizio a spompinarlo...lentamente...molto lentamente...voglio che goda ed io godo da morire a fare un pompino così...Affondo ancora le labbra...arrivo fino ad appoggiare la punta del mio nasino tra i peli del pube....un sommesso MMMHH di godimento mi esce nel sentirmelo tuto in gola...Lui emette un ben deciso AHHHH SIIII nel sentire il calore della mia gola intorno alla sua cappella...
Lo faccio uscire dalle mie labbra.E' la volta del 3°.Anche lui sicuramente della comitiva di mauro....avrà sui 30 anni...faccia da schiaffi e sorrisetto scanzonato...guardo anche lui come ho fatto con gli altri.Slaccio la cintura e calo i pantaloni...poi è la volta degli slip...Anche lui è già eccitato...balza fuori gonfio ed eretto un bel cazzone duro...Lui mi guarda ed a differenza degli altri mi dice:"beh signora credo ti piaccia un bel cazzo duro da spompinare....no??"
Nel dirmelo lo impugna e me lo sventola davanti alle labbra....infine mi mette una mano tra i capelli e dolcemente mi avvicina alla cappella...Mi sento svenire dal godimento...essere trattata come una puttana pompinara mi eccita terribilmente...Faccio uscire piano piano la lingua e inizio a leccargli l'asta...voglio insalivarlo per bene prima di mettermelo in bocca....Lecco l'asta con dolcezza...infine socchiudo le labbra e me lo faccio entrare per bene in bocca.Anche qui come per gli altri un deciso MMMHHH mi sfugge...mentre dentro di me penso e dico:"dio come godooooooo!!!" Inizio a spompinarlo con decisione....il porco lo voglio far godere bene...se lo merita per come mi ha saputo leggere nella mente ed ha saputo come trattarmi.Vado avanti un pò...infine lo mollo per dedicarmi al 4°.
E' un uomo questa volta...sulla 40ina...brizzolato...belloccio...Slaccio i panta guardandolo negli occhi...leggo nel suo sguardo che mi stà decisamente dando della troia....godo già solo a leggergli cosa pensa....infine gli calo i boxer ed ecco uscire fuori un altro bel cazzo...non durissimo ma comunque piuttosto largo.Lo lecco piano piano...infine me lo metto in bocca...di nuovo mugolo di piacere...le labbra delicatamente a cerchietto intorno all'asta scivolano su e giù...lo spompino un pò e poi decido di dedicarmi al 5° dei miei uomini.
Il 5° è un ragazzo biondino....magro...mi guarda come in estasi...devo piacergli molto.Mi aiuta a slacciargli i jeans e poi da solo si cala i boxer...deve avere una gran voglia visto come fà.Ecco che fà uscire il suo cazzo...non è eretto...forse le'mozione gli ha giocato un brutto scherzo...hihihihhi!Con dolcezza lo prendo in bocca e inizio a leccarmelo....gioco con la lingua sulla cappella e inizio a far andare su e giù le labbra.Dopo poco è magnificamente su...la cappella è tesa e l'asta è durissima....dò qualche slinguatina quà e là prima di lasciarmelo uscire dalle labbra.
Il 6° è un uomo sui 50 anni....barba e pizzo...abbronzato...Lo guardo come ho fatto con gli altri.Gli calo i pantaloni..poi gli slip.Ecco uscire il suo cazzone...un MMMHHH di godimento mi esce dalle labbra mentre mi sbatte davanti un cazzone favoloso....piuttosto lungo e molto largo...Mi guarda un attimo e mi dice:"dai troia....sò che ti si sarà bagnata la fica solo a vederlo...è tutto tuo sai??Vediamo cosa ci fai con un cazzo così...."Finisce la frase ed io ho già la fica che pulsa...il clitoride mi batte come se fossi in calore...umori mi colano dalle grandi labbra sugli slip...il porco sa decisamente come trattare una zoccola come me.
Lo riguardo dritto negli occhi mentre avvicino le labbra alla sua magnifica cappella...infine come sempre faccio quando godo davvero socchiudo gli occhi e inizio a leccarmelo tutto...Ancora una volta ma questa volta molto forte un MMMHHH di godimento mi sfugge dalla gola...Eccomi a leccargli la base...la punta...l'asta...mi godo ogni cm di quel suo splendido cazzone...infine appogio le carnose labbra alla cappella...socchiudo i denti e lentamente spingo la bocca verso il suo pube...Cm dopo cm lo splendido cazzone mi scivola in gola...la saliva lo ha lubrificato benissimo...entra nella mia bocca deliziosamente piano...mi sento riempire la bocca e godo come una porca....la fica mi pulsa ed il clitoride è turigidissimo.in quegli istanti favolosi dalle labbra della mia fica gli umori escono con decisione...godo da morire quando mi mettono in bocca un bel cazzo come quello.Inizio a succhiarmelo...le labbra salgono e scendono dalla cappella alla base...con un lento su e giù lo porto quasi a godere...le tette mi ballano dolcemente e la cosa non passa inosservata agli altri...ho i loro occhi tutti sul mio seno adesso.Lui allunga una mano...mi stringe un seno con dolcezza...infine mi stuzzica il capezzolo....In quell'istante faccio uscire il suo cazzo dalle mie labbra ed urlo un deciso AHHHHH SIIIIIIII di piacere....lo stimolo che mi ha dato al capezzolo mi ha fatto quasi avere un orgasmo...la mia fica e sopratutto il mio clitoride sono già provati dal godimento fino a qui avuto...
A quel punto lo mollo...a fatica lo confesso...stavo godendo da morire nel fargli il pompino e la sua manovra al mio seno mi ha mandato in orbita ma devo andare avanti con gli altri.Il 7° è un ragazzo moro...guardo anche lui negli occhi ma ormai sono come stregati dallo spettacolo che ho messo su.Calo i pantaloni e poi gli slip.Esce prepotente il suo cazzo...duro eretto non grosso ma piuttosto lungo.Lo lecco con dolcezza infine come per gli altri inizio a spompinarlo.Anche per luii ho un MMMHHH di godimento...ormai lo hanno capito tutti che godo molto nel prendermi un cazzone in bocca...vado avanti un pò e poi mi dedico all'ottavo mio uomo della serata.
L'ottavo è un discreto e muscoloso signore sulla 40ina.Vestito sportivo e con una maglietta polo.lo guardo dritto negli occhi mentre gli slaccio i calzoni.Calano ai suoi piedi e con essi subito dopo i boxer.Anche lui è eccitato...mi avvicina la cappella con prepotenza per come mi desidera...Lo lecco piano piano infine me lo metto in bocca...Ancora MMMHHH ancora un intenso godimento da parte mia...Lo spompino dolcemente un pò...infine passo al 9o dei miei uomini.
E' un ragazzo molto giovane...non avrà + di 20 o 25 anni.Mi guarda anche lui come un drogato...deve essersi fatto tante di quelle seghe prima di decidersi e venire qui...penso.Non credo abbia una grande esperienza data l'età.Ma la voglia si...eccome!!!Appena lo guardo con il mio solito sgaurdo da zoccola inzia subito a spogliarsi...dopo un attimo è nudo a cazzo dritto!!Mi mette delicatamente una mano sulla nuca e mi spimge verso la sua cappella....Riecco il mio MMMHHH di godimento....dopo un attimo ce l'ho in bocca...è duro e spledidamente eretto!!Non mi ha dato nemmeno il tempo di insalivarlo...il porco....deve essere davvero eccitatissimo!!!inizio a spompinarlo e dopo un attimo lo sento fremere...Mamma mia stà per sborrare...mi dico....Mi fermo..lo faccio uscire e con uno sguardo carico di voglia gli dico:"amore...aspetta...volgio godermelo un pò quel tuo cazzone in bocca...se vieni subito non mi fai godere!!!"
Lo lascio così per dedicarmi al mio 10 uomo.E' un signore sulla 40ina anche lui...molto asciutto...vestito con una giacca e cravatta...molto distinto.Lo guardo dritto negli occhi...e gli leggo che è sia voglioso che molto porco...a dispetto della presenza.Solo allora riconosco in lui il barista del CLUB 2000....il porco si è unito al gruppo appena ha sentito che nel salone c'era una signora che voleva spompinare tutto il locale....Gli slaccio i panta e nel frattempo si sfila la giacc...resta in camicia e slip.Si leva la cravatta e pochi istanti dopo gli slip...Un bel cazzo già eretto svetta verso l'alto...Mi avvicino con le labbra...faccio uscire la lingua e con la punta slinguo il glande con delizatezza...colpetti veloci che gli fanno uscire di bocca un ben chiaro:"AHHH SIIII PUTTANAAAAA....leccamelo tutto!!"
Un intenso calore alla fica ed un forte piacere al clitoride mi fanno capire che mi ha fatto godere di brutto questo porco dicendomi così...guardo l'asta bagnata per bene di saliva...socchiudo gli occhi.... appoggio le labbra alla cappella mentre un godimento delizioso si impossessa di me.Lui in un attimo mi mette una mano tra i capelli e spinge....in pochi secondi me lo spinge tutto in gola quasi soffocandomi...Un violento MMMHHH...un mugolio di godimento intensissimo mi esce di gola mentre sento la cappella arrivarmi fino quasi alle tonsille!!Ad occhi chiusi per il godimento provato inzio a farlo uscire di qualche cm....ma lui con la mano mi rispinge la testa verso la base del suo cazzo.Resto ferma così....con il suo splendido cazzo piantato in gola per qualche secondo...quasi soffocata...poi lentamente ritraggo la testa e questa volta mi lascia fare.Lo spompino un pò e poi lo tiro fuori.Una volta a bocca vuota gli dico:"amore mi soffochi così...lascia fare a me...ti farò impazzire!"
E lui di rimessa:"Non ho dubbi troia....sei fantastica come pompinara...avevano ragione i ragazzi quando hanno detto che nel salone c'era una troia che voleva spompinare tutti!!!Sei decisamente speciale come pompinara....!"
lo guardo con aria di sfida....lui sà che lo farò godere per bene ma io sò anche che lui farà impazzire di godimento me...un porco come lui sà resistere durante un pompino e questo mi farà godere per davvero....più lo spompinerò e + lui resisterà facendomi diventare la fica un lago di piacere ed il clitoride un turgido piccolo cazzo eretto dal godimento che mi darà nel farsi leccare a lungo il cazzo duro....il porco lo sa bene e ha l'esperienza che serve con una zoccola come me....
Ecco il mio 11o uomo.E' un ragazzo sui 30 anni...capelli lunghi raccolti con la coda.E' in jeans e maglietta.Lo guardo con il mio solito sguardo da troia....lui mi sorride.Gli calo i jeans e con stupore ecco scappare fuori il suo cazzo....un cazzo normale come dimensioni ma seminascosto da molti peli.Non ha mutande ne slip ne boxer....praticamente è a cazzo nudo!!E' molto peloso...faccio fatica a dstinguere le sue palle per come le ha nascoste da una foresta di peli.Avvicino le labbra alla sua cappella...gli diventa come per magia subito duro....lo lecco appena appena ed ecco che già sbuffa...hihihihihi...deve essere un bel pò che non gode!!!
Lo lecco ancora infine lo spomino per qualche istante...lo sento già avere il fiatone...segno che è vicino.Lo faccio sucire dalle labbra lasciandolo per dedicarmi al mio 12imo uomo.
E' un uomo di oltre 50 anni...a giudicare forse + vicino alla 60ina...capelli brizzolati ai lati e molto stempiato al centro.Mi guarda con desiderio e mi sorride mentre gli slaccio la cintura dei pantaloni.Calo i pantaloni a terra e con le mani faccio scendere gli slip.Ecco che anche lui nonostante l'età mette in mostra un gran bel cazzo duro....non lo avrei detto visto la presenza!!Lo guardo negli occhi mentre mi avvicino con le labbra alla cappella...lui mi sorride ancora una volta e socchiude gli occhi mentre inizio a leccarmi il suo amichetto.Pochi colpi di lingua....poi sono io a socchiudere gli occhi per l'inteso godimento che ogni volta provo in quegli attimi...anche qui mi esce il solito MMMHHH mentre la fica ormai pulsa impazzita.Appoggio le labbra alla cappella...le socchiudo lentamente...faccio entrare la punta prima ed il resto poi....nella mia mente un solo pensiero:"DIO COME GODOOOOO!!!"infine inizio ad andare su e giù con le labbra e la testa....il cazzone lubrificato ad arte dalla mia saliva mi scivola in gola fino alle palle...poi riesce fino allo scalino della cappella...su e giù...su e giù...le tette mi ballano lentamente mentre un intensissimo godimento mi parte dal cervello per sfociare nella mia fica....il clitoride è ormai gonfissimo per il godimento....lo sento chiaramente.Vado avanti un pò...infine lo mollo altrimenti mi sborrerebbe in gola e non voglio che ciò accada...non ancora almeno.
Infine mi dedico al mio 13imo cazzone...è quello di Mauro..il porco che nel pomeriggio alla stazione di servizio mi aveva invitata qui ben sapendo che si trattava di un club priveè.Aspettava con impazienza il suo turno e mi guarda dall'alto verso il basso in segno di dominio su di me.Gli sorrido mentre gli slaccio i pantaloni...infine gli calo gli slip ed ecco schizzare impetuosamente verso il cielo il suo cazzone...magnificamente eretto e duro come il marmo!!E' eccitatissimo...lo vedo...prima mi avrebbe scopata in un secondo ed ora sapendo quello che gli rivelato essere il mio desiderio inconfessabile ed avendo visto cosa sono capace di fare non vede l'ora di entrare in gioco!!!
Ha un bel cazzo...la cappella punta al cielo in un modo delizioso...è duro e leggermente arcuato verso l'alto...Avvicino le labbra e lo lecco piano piano...quasi con amore...il fatto che lui mi abbia permesso di poter finalmente sfogare un desiderio erotico così fortemente voluto rende questo ragazzo un pò speciale per me...lecco la cappella...l'asta...infine socchiudo gli occhi quasi in segno di venerazione e lentamente aprendo le labbra me lo metto piano piano in bocca...facendo entrare però solo la cappella...Poi faccio una cosa che non ho fatto a nessuno finora...metto le mani sui sui glutei e letamente lo spingo verso di me.Così facendo mi penetra con il suo cazzone in bocca....quasi mi scopasse...Infine lo faccio muovere piano...molto piano avanti ed indietro...mimando la scopata vera e propria.Un MMMHHH molto chiaro mi esce questa volta di bocca...mentre un ancora + forte ed intenso godimento mi parte come sempre dal cervello per arrivare giù alla mia fica.Lui capisce e inizia dolcemente a fottermi in gola...il porco ha spinto infatti il cazzo fino alle palle nella mia bocca ed ora la sua cappella è proprio quasi in gola....sicuramente sente che la mia gola è calda e bagnata come una fica e dallo sbuffare che fà sento che stà godendo da morire!!!Se solo sapesse quanto e come godo io in questi momenti!!!!Il clitoride mi batte senza sosta...è turgido e duro ed io sono quasi sul punto di venire...i capezzoli mi fanno male per come godo e la fica mi cola ormai liberamente sugli slip...se mi mettesse una mano sulla fica la ritrarrebbe come se la avesse messa sotto un rubinetto....mi faccio letteralmente schifo per quanto godo!!!
Vado avanti un pò a farmi scopare in gola....infine lo faccio uscire che è quasi lì lì per godere...Mi devo ridedicare al mio cerchio ora!!
L'immagine che posso vedere è deliziosa...io al centro..a tette di fuori..le ginocchia su due cuscini messi da me apposta per stare comoda...tutto intorno un cerchio di uomini senza mutande con i cazzi dritti e duri...magnificamente eretti...Me li sventolano davanti agli occhi aspettando che sia io a decidere quale leccare...succhiare...far godere....In quei momenti mi rendo fortemente conto di essere una grandissima troia....una puttana e zoccola come ce ne sono poche...Ho messo intorno a me 13 cazzoni duri e pronti per poi potermeli spompinare tutti...uno dopo l'altro....fino a farli sborrare...che altro posso essere se non una grandissima troia???
Lascio che il pensiero svanisca....voglio sentire le loro palle...come avevo deciso prima...Voglio sentire come le hanno..se sono piene...se sono dure e gonfie di piacere...le leccherò tutte e con la punta della lingua mi godrò la loro consistenza e durezza...Ecco che mi avvicino al 1° cazzone che ho leccato.Gli altri intorno a turno ogni tanto si segano per poter avere il cazzo duro quando sarà il loro turno...mugolando mi avvicino al ragazzo 25enne...ora voglio leccargli le palle...x sentirne la consistenza e così sapere chi avrà tanta calda sborra da schizzarmi in gola e nel pancino quando deciderò di farlo godere...Con la punta della lingua gli lecco le palle.....sono dure e gonfie....non chiedevo di meglio....deve essere molto che non gode...Piccoli colpi ancora con la punta della lingua...colpi dolci delicati che fanno godere lui e mi dicono che ha due stupende palle piene di sperma...socchiudo gli occhi ancora una volta dal godimento mentre con la punta della lingua dò ancora piccoli colpetti alle sue stupende palle dure.
Di seguito ripeto la cosa con tutti i miei uomini....splendidi stalloni a cazzo duro tutti intorno a me...Il + pieno è il signore abbronzato con un cazzo da sogno sulla 50ina...il sesto del mio cerchio....ha due palle gonfie e dure da far paura.Pensando a quando verrà e come verrà nella mia gola ho quasi un pre-orgasmo di piacere...sono decisamente eccitata fuori da ogni regola....le labbra della mia fica ormai colano umori senza alcun ritegno...gli slip sono bagnati come se li avessi messi a bagno.
Ora è arrivato il momento di farli godere....sò che arriverò ad un deciso pre-orgasmo mentre li spompinerò tutti....la fica e il clitoride sono sul punto di scoppiarmi.dal godimento....non sò se riuscirò a farli godere tutti senza godere come una cagna in calore anche io....
Faccio avvicinare il primo dei miei uomini....chiudo gli occhi mentre mi faccio appoggiare la cappella alle labbra...infine lo accolgo in bocca con un mugolio intenso di piacere...Inizio ad andare su e giù con le labbra....l'asta mi arriva per bene in gola mentre lo spompino dolcemente.Ogni tanto mugolo di piacere...se qualcuno mi toccasse la fica ora credo che godrei in un modo pazzesco...Inifine lo sento sbuffare...è vicino a godere!!Aumento il mio su e giù...eccolo sborrare....Affondo con le labbra fino al suo pube...la mia gola è come una fica calda...ed accoglie i suoi schizzi caldi....Ecco urlare un forte AHHHHH SIIIIIII mentre gode...il mio ragazzo 25 enne mi sborra per bene in gola....io a bocca piena mugolo e dentro la mia testa sono io ad urlare un bellissimo SSIIIIII SBORRAAAAAAA....Ancora qualche affondo della mia bocca ed infine ecco che lo ritrae ormai moscio e gocciolante...Ha le gambe molli il mio ragazzo mentre io mi giro vero sil 2° cazzone duro.
Il 2° ragazzo me lo mette in bocca con voglia...ricomincio il mio su e giù...lo guardo negli occhi mentre le mie tette ballano dolcemente al ritmo del mio pompino...Affondo bene le labbra e lo porto velocemente al piacere....un OOOHHHH SIIIII da parte sua mi dice che stà venendo....chiudo gli occhi ed affondo il nasino tra i suoi peli...ricevo ancora dei favolosi schizzi di sborra....un GODOOOOO intenso mi attraversa la mente mentre con dolcezza vado ancora un pò su e giù...Infine esce dalla mia bocca...Mi giro e guardo il 3° dei miei cazzi.
E' il ragazzo che me lo ha messo in bocca dandomi della signora che ama spompinare un cazzo duro.Lo guardo con un sorriso di sfida...voglio che veda che razza di pompinara sono...Eccolo che come per il primo assaggio mi mette una mano nei capelli e mi tira verso il suo cazzone...Chiudo gli occhi e un forte MMMMHHH di piacere mi esce dalle labbra mentre sento la sua cappella appoggiarsi alle mie labbra.Le apro con dolcezza e lo faccio entra nella mia bocca....un intenso godimento mi pervade mentre lui inizia a farmi fare su e giù con la testa...Ci sù fare il porco e sà cosa piace ad una donna che adora fare i pompini!!!
Vado su e giù a lungo...ho gli occhi chiusi dal godimento intenso che provo...voglio farlo scoppiare di voglia prima di ricevere la sua deliziosa sborra come premio per il mio stupendo pompino!!Infine lo faccio venire...caldi e densi getti mi colano in gola....lui piega le gambe per il piacere che le ho dato...io ho la fica ormai in delirio ed il clitoride è al limite dell'orgasmo o quasi!!
Ecco il 4° dei miei uomini...è quello sulla 4oina brizzolato...Mi metto davanti a lui,in ginocchio apro le labbra e lo prendo in bocca...E' molto voglioso..si è segato bene nell'attesa e per questo durerà poco...affondo le labbra fino al suo pube...infine le ritraggo...ancora un pò di su e giù ed eccolo sborrare...gode molto e sbuffa forte mentre mi schizza in gola la sua sborra densa e calda...ad occhi chiusi la ricevo ed il GOOOODOOOOO che urla il mio cervello è sempre + forte...
Il 5° è il biondino....socchiudo le labbra e lo prendo in bocca con dolcezza...anche lui si è segato nell'attesa....pochi affondi delle mie labbra e gode...sento colare la sua calda sborra in gola mentre dò gli ultimi colpi con le labbra...
Il 6° è il 50 enne con la barba ed il pizzo abbronzato...ha un cazzone stupendo...a quel punto decido di non farlo godere subito ma di tenermelo per dopo...lo spompino appena un pò e passo oltre lasciandolo a menarselo con un sorriso interrogativo...
Il 7° è il ragazzo moro....appoggio le labbra alla cappella e socchiudo gli occhi...quel momento è per me sempre un godimento fortissimo...infine lentamente apro le labbra e lo faccio entrare nella mia bocca...Vado su e giù qualche istante e lui eccolo godere...si è segato come gli altri aspettando che io lo spompinassi ed ora è pronto a venire...Caldi schizzi mi colano nel pancino mentre il mio godimento cresce ad ogni loro sborrata nella mia gola...
E' la volta del mio ottavo uomo...anche per lui basta poco...pochi affondi della mia gola e viene...ancora schizzi...ancora sborra che mi cola nel pancino...ancora un intenso godimento del mio clitoride mentre la mia fica ormai è un delirio di umori e piacere.
Ecco il 9°...il ragazzo giovane....anche lui regge poco la mia bocca e le mie labbra...affondo con dolcezza fino al suo pube e dopo pochi istanti viene...ancora schizzi ancora piacere ancora la mia fica che pulsa chiedendo il tanto atteso orgasmo.
E' la volta del porco sulla 4oina....il mio decimo cazzone è il barista che mi servì il gin lemon...Slinguo la punta della cappella mentre lo guardo dritto negli occhi...voglio che lui veda che pompinara sono...infine appoggio la cappella alle labbra mentre lo riguardo dritto negli occhi...E lui con un sorriso ironico eccolo a dirmi:"Siiii puttana lo sò che adori il cazzo...lo vedo come mi guardi per farmi vedere che sei una grandissima pompinara!!Dai lecca...che poi ti sborrerò in gola troia!!"
un attimo dopo sento chiaramente la fica contrarsi...il clitoride impazzire....l'orgasmo a lungo rallentato è molto vicino...devo fare uno sforzo pazzesco per non godergli davanti....Socchiudo gli occhi e lo prendo in bocca....ma non riesco a trattenere un violento MMMHHHH di godimento mentre sento il suo cazzone arrivarmi fino in gola...Mi mette come la prima volta una mano tra i capelli...spinge come la prima volta la mia nuca per farmi arrivare la sua cappella decisamente in gola...Dentro di me un urlo fortissimo mi prorompe nella testa.....GOOODOOOOOO....mentre sento che lui inizia a farmi andare su e giù...La fica cola sulle mie cosce...il perizoma meno male che è nero altrimenti tutti avrebbero visto che è letteralmente fradicio....stò godendo senza ritegno mentre il porco mi spinge di nuovo il cazzo in gola....Ritraggo le labbra di quanlche cm...poi inizio ad andare su e giù...le tette ballano splendidamente mentre tiro il pompino al porco...Sò che mi farà impazzire cercando di durare il + a lungo possibile...ma sò che se voglio lo farò godere in breve mettendomelo in gola fino alle palle...
Continuo il mio su e giù...lui regge bene il ritmo...le mie tette giocano a mio favore...perchè sono stupendmente sode e ballano dolcemente...lui le guarda spesso e questo lo eccita di brutto...Infine eccolo sbuffare....affondo le labbra fino ad arrivare alla base del suo cazzone...poi muovo lentamente la testa a dx e sx facendogli sentire la mia gola calda tutta intorno alla sua cappella...così facendo dò il colpo di grazia a lui...eccolo sborrare!!
Un fortissimo MMMHHH mi esce dalle labbra mentre ho la bocca piena del suo cazzone duro...il nasino è tra i suoi peli mentre i tanto attesi schizzi di sborra mi colano nel pancino...Ancora un forte GOOOODOOO mi passa nella mente mentre il porco esce dalla mia bocca.
Mi giro ed ecco il mio 11o uomo...è quello con la coda...molto peloso...Lecco la punta un istante e poi me lo metto in bocca.Pochi affondi ed anche lui che si era segato nell'attesa gode...Mi sborra in gola densi getti di sperma...infine lo tira fuori moscio...Sento il pancino davvero pieno....mamma mia ho già preso in bocca 11 cazzoni e tutti meno 1 sono venuti nel mio pancino!!!Ho davvero fatto una bella ingozzata di sborra...e ne mancano ancora 3 che devono sborrare...l'abbronzato con un cazzone da urlo...mauro e l'uomo con + di 50 anni con un altro bel cazzone.....
Avevo tenuto l'abbronzato con il suo cazzone favoloso...Mauro e questo per ultimi...volevo che il mio stupendo dediderio eorico finisse nel migliore dei modi...facendoli godere e godendo a mia volta con loro....
Mi giro ed eccomi davanti alle labbra il 12o cazzone...è quello con + di 50 anni ed ha un bel cazzone grosso...Appoggio la lingua alla sua cappella...lo guardo negli occhi...voglio che anche lui veda che splendida zoccola sono...Inzia a spingere il cazzone nella mia bocca...uno splendido MMMHHH mi esce dalla gola...Infine lo sento in gola.Chiude gli occhi per come gode....il mio porco...ha le ginocchia quasi piegate per il piacere che prova quando inizio ad andare su e giù con le labbra...Lo pompo con dolcezza...e gli dico:"guarda porco come ti tiro questo pompino....guarda le mie tette come ballano mentre ti spompino...porco....."
Apre gli occhi....mi guarda...i nostri sguardi si intrecciano...lui vede una bella signora bionda con le tette di fuori in ginocchio con il suo cazzo piantato in bocca...le labbra una ventosa intorno al suo cazzo...leggo che gode già solo a vedermi...Dopo pochi istanti inizia a sbuffare...sento le contrazioni delle sue palle...stà godendo...Chiudo gli occhi proprio mentre inizia a sborrare...urla un AHHHHHH SIIIIII e il suo urlo si fonde con quello che ho nella mia mente e che fà:"GOOODOOOO!!!!!!"Schizzi caldi mi colano di nuovo nel pancino....sento che la sborra mi riempie sempre di + il pancino...Esce lentamente dalla mia bocca ed ha decisamente le ginocchia piegate dall'orgasmo.
restano Mauro e l'abbronzato col cazzone grosso...li ho tenuti volutamente x ultimi...sento che chiuderò il mio cerchio godendo in un modo delizioso.
Dico a Mauro di avvicinarsi...lui mi sorride mentre impugnando il cazzo con una mano me lo appoggia alle labbra.Lo guardo e gli sorrido anche io...socchiudo gli occhi e lentamente apro le labbra come ho fatto per tutti gli altri...un intenso godimento mi pervade mentre sento il suo cazzo scivolarmi fino alla gola.Pochi attimi e sento i peli del suo pube sul mio nasino...è tutto nella mia gola...inizio a ritrami per poterlo spompinare con dolcezza.Voglio che con lui sia diverso...voglio che goda più di come hanno goduto tutti gli altri...voglio superarmi nel farlo impazzire ma nello stesso tempo voglio godere anche io....Ho la fica che è bagnatissima...il clitoride è gonfio...turgido...teso....l'orgasmo che da troppo rimando vuole esplodere in me...ed io con tutta me stessa voglio che l'orgasmo mi avvolga dalla testa ai piedi.
Continuo ad andare su e giù...le labbra scivolano sul cazzo teso...arrivo fino alla base e torno su fino alla cappella...è un dolcissimo su e giù quello che faccio...le mie tette ballano deliziosamente al ritmo delle mie labbra...lui dall'alto vede lo splendido balletto delle mie tette..dei miei capezzoli..delle mie labbra chiuse a ventosa intorno al suo cazzone...Lo guardo dritto negli occhi...e leggo che gode e che mi stà dando della splendida pompinara...Richiudo gli occhi mugolando di piacere...la fica mi si contrae di nuovo..dopo pochi istanti mi cola sulle cosce dalla fica l'umore del godimento che è sempre + vicino...
Ancora pochi istanti e mi fermo....sento che è vicino e voglio farlo impazzire...ritraggo le labbra e faccio uscire il suo cazzo duro...con la punta della lingua gli lecco le palle...colpi delicati che lo fanno godere per bene....poi lecco l'asta e così facendo allontano per qualche istante l'orgasmo che per mauro è molto vicino.Infine lo riprendo in bocca...la gola mi si riempie mentre scendo verso il suo pube con le labbra...riprendo ad andare su e giù...Dopo qualche affondo guardo l'abbronzato...ha il suo splendido cazzone magnificamente duro...con una mano lo invito a sdraiarsi per terra vicino a me.Ho deciso che mentre farò scoppiare e venire mauro mi impalerò su quello stupendo cazzone duro...L'abbronzato si sdraia vicinissimo a me....ora sdraiato per terra vicinissimo a me vedo un vero paletto di carne duro e largo che mi spaccherà deliziosamente la fica...e nell'istante in cui mi impalerò su di lui sentirò ancora una volta i caldi schizzi di sborra di mauro...io con la fica spaccata verrò proprio mentre mauro mi godrà in gola...non potevo chiedere di meglio per concludere il mio desiderio erotico!!!
Vado avanti a spompinare mauro...poi mi rifermo un attimo....gli rilecco le palle ancora una volta..allontano per un attimo il suo orgasmo...Lo tiro fuori dalle labbra giusto il tempo di dire all'abbronzato:"Amore tu mi scoperai ma non devi venire...ok??"
Lui con lo sguardo ormai pieno di voglia annuisce...resta fermo a cazzo duro vicinissimo a me...io nel mentre riappoggio le labbra carnose intorno al cazzo di mauro e riprendo a spompinarlo.Vado avanti un pò...poi lo sento sbuffare...eccolo...è vicino!!
Sono in ginocchio...e per impalarmi la fica devo lasciare che lui mi scivoli sotto...allora mi accuccio con le gambe come se dovessi fare la pipì...il cazzo di mauro sempre tra le mie labbra...infine faccio gesto al mio stallone abbronzato di infilarsi sotto di me.Un istante dopo eccolo proprio sotto di me...il cazzone magnificamente eretto punta decisamente alle grandi labbra della mia fica...l'abbronzato ha uno sguardo decisamente pieno di piacere nel sentire che dalla mia fica colano gli umori del mio godimento...pochi istanti ed ha il pube bagnato per come mi cola la fica!!Eccolo allungare le mani e cingermi i fianchi...il porco mi vuole mettere subito il cazzone in fica!!LO fermo decisamente e con lo sguardo gli faccio capire che sono io a condurre il gioco...
Riprendo il pompino a mauro....con dolcezza rivado su e giù con le labbra ma ormai sò che manca poco...Affondo delicatamente le labbra ed eccolo sbuffare e cominciare a godere....
Un istante dopo sento le sue palle contrarsi...la cappella si apre...è il momento che aspettavo da tutta la sera!!!Socchiudo gli occhi mentre mi lascio andare a peso morto sul cazzone dell'abbronzato....un attimo dopo mauro sborra...caldi getti di sborra mi iniziano a scendere in gola e in quel preciso momento ecco che la fica mi si spacca del tutto sotto il mio stesso peso...il cazzone dell'abbronzato mi si pianta fino all'utero e sento distintamente le sue palle appoggiarsi alle grandi labbra della mia fica!!!!Nel preciso istante in cui mi impalo l'orgasmo che da una vita aspettavo si impossessa di me....il cazzo di mauro mi esce dalle labbra ormai moscio mentre io mi inarco all'indietro...la fica mi si contrae a ripetizione ed il clitoride turgido sembra pulsare nell'apice del mio stupendo orgasmo....ora la fronte mi punta verso l'alto mentre un fortissimo SIIIIII AHHHHHHH SIIIIII GOOOODOOOOO mi esce dalla bocca...La mia fica ha ancora qualche sussulto mente mi muovo lentamente sul cazzone dell'abbronzato...per qualche secondo resto così...impalata fino alle palle su uno splendido cazzone grosso e largo....infine faccio leva con le cosce e me lo sfilo dalla fica che cola ancora come una fontana.Resto sulle sue cosce semiaperte...la fica mi cola sulle sue gambe...sento proprio gli umori scendermi dalle grandi labbra verso le sue gambe...ho goduto moltissimo...una cosa assolutamente splendida!!
Mauro è a gambe piegate...ha goduto moltissimo nel vedermi impalata e nel sentirmi venire...il pompino poi lo ha fatto godere fino allo stremo...si fà da parte lasciandomi sola con l'abbronzato.
Guardo il mio stupendo montone sdraiato...mi piego in avanti...appoggio le tette al suo petto...lo bacio in bocca con dolcezza...poi gli sorrido mentre gli dico che è stato stupendo sia per come mi ha fatto godere sia perchè non è venuto...lui mi rimanda uno sguardo complice pieno di dolcezza...Lo faccio alzare in piedi e mi rimetto in ginocchio solo per lui....sono quasi in venerazione davanti a quel suo cazzo grosso e splendido...gli farò un pompino stupendo...il + stupendo di tutti è per lui e per quel suo cazzone da sogno...la zoccola che è in me non è ancora domata del tutto anche se ho il pancino pieno di sborra e la fica spaccata di brutto!!
Mi riavvicino con le labbra al suo cazzone teso...lo guardo negli occhi...e gli sussurro:"guarda che pompino ti tiro stupendo cazzone mio...guarda questa signora che zoccola che è per te...goditi le mie tette che ballano mentre ti spompino...ti farò impazzire fino a farti godere tutto tra le mie labbra..lo sai??"
Infine socchiudo gli occhi vinta dal piacere...appoggio le labbra ancora una volta alla cappella...ancora un MMMHH ma meno forte di prima visto che ho goduto mi esce dalle labbra...infine apro lentamente le labbra e faccio entrare quel magnifico cazzone nella mia bocca.Il suo sapore è un misto dei miei umori e del suo piacere...è delizioso sentire gli umori della mia fica in bocca...la cappella mi arriva in breve in gola quasi soffocandomi...un attimo dopo penso :"mamma mia che magnifico cazzo ha questo porco!!!"
Inizio a spompianarlo...vado su e giù con delizatezza...quasi adorando quello stupendo cazzone teso...ogni tanto apro gli occhi e lo guardo...è magnifico...duro...teso...grosso...mi sento una troia totale mentre lo spompino!!Mentre lo guardo vedo il mio abbronzato che mi guarda...vedo che guarda le mie tette ballare lentamente...vedo il piacere avanzare in lui...infine chiudo gli occhi vinta dal piacere....una parola sola mi rimbomba in testa mentre mi faccio arrivare la cappella in gola e appoggio ancora il nasino tra i peli del suo pube:"GOOOOODOOOOOOOO!!!!!!!"Vado avanti ancora un pò...poi mi fermo...faccio uscire il cazzo dalle labbra...lo prendo in mano e segandolo lentamente lo guardo negli occhi per dirgli:"Amore sei stupendo...un cazzo così mi fà godere + di tutti gli altri...sei favoloso...mi hai rotto la fica prima...lo sai vero??ti ho sentito fino nel pancino amore...ho sentito la fica sfondarsi....lo sai??E nonostante tutto mi fai godere ancora...mmhh....ti adoro!!"
Poi me lo rimetto in bocca...riprendo a spompinarlo...ma volevo dirgli che sono sua...tutta sua...che lo adoro e che adoro quel suo cazzo stupendo...sono in adorazione per lui e non vedo l'ora che venga...Sono totalmente sottomessa a lui e volevo che lo sapesse...e che sapesse che + di tutti questa sera sono stata la sua troia...la troia di un cazzo splendido e magnifico che mi ha rotto la fica deliziosamente bene!!!
Riprendo il pompino...ora inizia a sbuffare...è vicino...Mi preparo a ricevere la sua sborra...ha le palle dure e sode...deve averne tanta....godo già solo a sentirlo sbuffare!!!Vado avanti con dolcezza....lentamente arrivo fino al pube con le labbra...poi risalgo fino alla cappella...affondo di nuovo e poi risalgo...le mie labbra carnose stringono delicatamente l'asta...voglio porto all'orgasmo con una dolcezza infinita...lo amo in quei momenti il suo splendido cazzo!!!
infine viene....urla forte JESSYCA GODOOOOOO mentre inizia a schizzarmi in gola una rapida successione di fiotti di sborra....ingoio tutto...schizzo dopo schizzo....mentre per l'ennesima volta un forte GOOODOOOO mi passa nel cervello come un lampo...la fica mi ripulsa di nuovo...umori mi colano sulle cosce mentre lecco la cappella tesa...le ultime gocce me le godo sulla lingua...è splendidamente eretto anche dopo essere venuto...che cazzone meraviglioso ha questo mio splendido porco!!
Ho finito...l'ultimo mio uomo mi ha dato il suo piacere...ho la pancia che mi scoppia per la sborra ingoiata!!Lentamente si rivestono tutti...uno dopo l'altro...Per ultimo resta il mio splendido abbronzato col cazzone grosso...Mi bacia dolcemente sulle labbra appena mi rialzo dai cuscini...poi mi sussurra in un orecchio:"Amore ti voglio inculare tutta...hai un culo che è un sogno...lo sai??"
Lo guardo dritto negli occhi....lo sguardo è + che un invito...è un volere essere inculata da lui urlato con tutta me stessa anche senza dire una parola...Capisce...mi ribacia e se ne và.Resto nella stanza che mi ha vista splendida protagonista di un delirio erotico incredibile.Mi rimetto il reggiseno...poi la sottoveste a minigonna nera...Mi rimetto a posto i capelli...mi trucco...un filo di rossetto e volo verso l'uscita.I miei splendidi cazzoni non ci sono +...vinti dal piacere saranno andati tutti via.
Esco dal CLUB2000 che ormai è l'alba....risalgo in macchina...metto in moto e mi dirigo verso casa.Ad un certo punto faccio un ruttino....un forte sapore di sborra mi torna in gola e nella bocca...in un attimo mi tornano davanti le splendide immagini di me protagonista di una serie di pompini deliziosi...Un attimo dopo ecco un altro ruttino...mamma mia ho la pancia così piena di sperma da non poterne +....La macchina scorre verso casa con una consapevolezza.....se il sapore della sborra mi eccita ancora è il pancino pieno di sperma a farmi capire che magnifica grandissima pompinara sono stata!!!
FINE
PS: il racconto è solo una mia fantasia erotica.Per giudizi e commenti anche spinti (sempre graditissimi) la mail è: [email protected]
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Il primo appuntamento non si scorda mai
Il primo appuntamento non si scorda mai
Circa un anno fa ,avendo voglia di conoscere un po’ di gente nuova per allontanarmi un po’ dal solito giro mi sono iscritta ad una chat .In quel periodo ho conosciuto vari ragazzi da un po’ tutte le parti di Italia a partire dal trentino fino alla Sicilia molti di loro mi hanno incuriosito per la loro gentilezza e galanteria ,impensabile ai tempi di oggi, altri per la simpatia , sinceramente andando avanti con la conoscenza cresceva in me la voglia di sentire la loro voce cosi o iniziato a dare il mio numero di cellulare . La voce secondo me a un grande potere perche può ammaliare una persona o può farla allontanare . le voci che io o sentito in quei mesi mi hanno quasi tutte ammaliata, tolti i pochi scemi senza cervello che girano nelle chat gli altri mi risultavano sempre carini e simpatici .Anche loro dopo avermi sentito mi chiedevano incontri a cui spesso o posto un rifiuto .Fino a Davide ; lui si che oltre ad ammaliarmi con la sua voce calda e sensuale mi aveva addirittura stregato aspettavo con ansia ogni suo sms ed ogni sua chiamata ogni volta erano ore passate al telefono tra risate e discorsi finche ’ una sera parlando fino a quasi le due del mattino mi chiese di incontrarlo magari quel fine settimana io non ci penso due volte e dico subito si cosi ci mettiamo d accordo l appuntamento e per la cena ristorante e poi giro della città dato che lui non c e mai stato …… trascorro in ansia quei giorni che ci separano dal nostro primo incontro … la sera del incontro tutte e due emozionati ci incontriamo ed e come se ci fossimo conosciuti da sempre la cena scorre tranquillamente tra risate e cibo buonissimo all’ uscita dal ristorante partiamo per quello che doveva essere il giro panoramico della città. In macchina la situazione cambia perche adesso siamo solo noi due e l atmosfera si scalda io mi sento molto attratta da lui e dai suoi atteggiamenti noto che anche per lui e cosi camminiamo l’uno a fianco all’ altra per un po’ poi lui mi ha preso la mano ed io lo lasciato fare intanto tra di noi cresceva la tensione arrivati ad una panchina ci siamo seduti e con ancora le mani nelle mani e senza dire una parola ci siamo baciati .Un di quei baci ipervogliosi di altre cose, la sua lingua girovaga ogni angolo della mia bocca ed io faccio altrettanto ,le sue mani a quel punto libere hanno iniziato a vagare sul mio corpo dal collo ai capelli dalle spalle alle braccia, alle gambe . era un maestro ogni sua carezza mi portava via dal posto e dal momento .Staccandosi dalla mia bocca e guardandomi diritto negli occhi mi disse “ mi fai eccitare da morire” e ha portato le mie mani in mezzo alle sue gambe cosi o sentito la sua eccitazione …… il suo cazzo era duro e gonfio lo potevo sentire benissimo perche sotto era senza boxer o iniziato anch’ io a massaggiarlo li in mezzo prima da sopra i pantaloni e poi ad infilare le mani dentro alla sua patta gonfia iniziando a masturbarlo ed emanando già i primi gemiti di piacere. Davide intanto continuava a fare girare le mani sul mio corpo , le infilava dappertutto sotto la maglietta sotto il reggiseno stringendomi il seno e con le dita mi tormentava i capezzoli che al suo tocco diventavano duri e sporgenti poi da sotto la maglietta arrivava all’ ombelico carezzandomi lungo la pancia e poi risalendo vicino ai capezzoli che erano ormai fuori dal reggiseno eravamo eccitatissimi e mentre io continuavo a tirare e a stringere il suo cazzo nella mia mano godevo mentre guardavo la sua cappella venire e scomparire nella mia mano, eccitato dal mio maneggiarlo mi ha messo il medio in bocca dicendomi di succhiarlo come fosse il suo cazzo me lo toglieva e me lo rimetteva in bocca sentire il suo dito in bocca mentre me lo spingeva dentro era eccitante quasi come se in quel momento invece del dito avessi il suo uccello in bocca tutto in bocca fino alle palle che anche se non riuscivo a vedere potevo immaginare piene e gonfie di sborra calda mi prese la mano che stringeva il suo membro e mi pose un ritmo più calmo e con la sua mano inizio a scendere verso il mio slip infilo le dita sotto il mio tanga rosso e con molta calma inizio a scendere verso la mia figa che io avevo rasato per bene quella sera arrivato con il medio vicino le mie grandi labbra inizio ad accarezzarmi andando su e giù con le dita sulla mia figa che era già bagnata ma con questo movimento lo stava diventando sempre di più sentivo i miei umori che uscivano e andavano a bagnare la mia gonna i miei gemiti e i suoi ormai erano un rumore solo mentre io continuavo a masturbarlo lui continuava il suo giochetto con le dita la mia voglia di prenderglielo in bocca era talmente tanta che non riuscivo a stare ferma cosi presa da quella voglia tolsi la mano e mi inginocchiai di fronte a lui e apri la bocca lui prese il suo enorme cazzo con una mano e la mia testa con l altra avvicinando alle mie labbra me lo spinse in bocca e poi mi tirava via, ero talmente eccitata che non mi curai minimamente delle persone che potevano passare di li. quando mise via le mani iniziai a prenderglielo tutto in bocca e a succhiarlo voracemente molto velocemente al punto da sentire il rumore che il suo cazzo faceva sulle mie labbra ero calda bagnata eccitatissima Davide lo era quanto me mi tolse il mio giocattolo dalla bocca e mi spinse di nuovo a sedermi mi sollevo la gonna su per le cosce che si poteva vedere il mio bellissimo tanga rosso scosto con le mani lo slip e mi infilo due dita nella figa e inizio a masturbarmi io gemevo come non avevo fatto con nessuno ero sudata e allargavo più che potevo le gambe per permettergli di penetrarmi sempre di più con i miei umori che gli inzuppavano tutta la mano cosi lui ogni tanto mi metteva in bocca le due dita e mi diceva assaggia troia guarda come ti faccio godere …… quando tolse le dita e mi fece cenno di alzarmi ero completamente fuori testa mi stava portando alla pazzia capivo solo che volevo il suo enorme cazzo duro nella mia figa ormai fracida lo abbraccia lui mi diede un bacio mi disse di seguirlo e cosi ci incamminammo verso una zona dove c’erano degli alberi …… arrivati li Davide mi prese la mano e mi spinse con la faccia diffronte ad uno di questi questi mi poggiò le mani sul tronco mentre lui da dietro mi sollevava la gonna e mi spostava il tanga sento il suo cazzo che si sfrega giusto giusto vicino al buco del mio culo io penso che volesse incularmi cosi cerco di spingerlo un po’ all’ indietro ma lui mi trattiene io mi sento eccitatissima e bagnata lui ce la durissimo lo sento da come si sta sfregando al mio culo dopo un po’ lo toglie e me lo da in mano io inizio a masturbarlo come avevo fatto prima mentre lui mi mette di nuovo le dita nella figa bagnandosele dei miei liquidi per poi iniziare a spingermele nel culo prima uno poi due io inizio a gemere mentre lo masturbo sempre più forte gli dico che ho voglia del suo cazzo che mi deve inculare subito e inizio a gemere sempre più forte allora mi toglie il cazzo dalla mano dove glielo tenevo stretto e con un colpo solo me lo infila nel culo ed e stato fantastico gli chiedevo di pomparmi forte e lui lo faceva continuava a spingermelo nel culo fino alle palle fino quasi a toglierlo tutto per poi rimetterlo era fantastico mi a pompata da selvaggio e io sono venuta con un orgasmo direttamente dal culo e stata una sensazione incredibile lo sentivo che con le mani mentre mi stantuffava mi stringeva i capezzoli tanto che sentivo dolore riempita in quella maniera adesso lo volevo davanti nella figa piena di liquidi che volevano uscire per bagnargli il cazzo per bene glielo dissi e lui in un istante mi accontento mi girai e dopo avermi spalancato le gambe me lo infilo dritto in figa provocandomi un altro orgasmo tanto la mia figa lo aspettava mi aggrappai a lui che mi sollevo e appoggiandomi la schiena al tronco inizio a scoparmi forte fino ad arrivarmi al fondo della figa mi sbatteva forte e mentre lo faceva mi baciava infilandomi tutta la lingua in bocca e io gli rispondevo facendo altrettanto avremo passato cosi un po’ di tempo tutti e due a gemere io con la figa aperta e bagnata lui con un cazzo duro e grosso che continuava a scoparmi sempre più velocemente mi sbatteva e continuava io che in quella posizione godevo tantissimo ebbi un altro orgasmo a quel punto mi lascio andare per terra mi spinse in ginocchio mi ricaccio tutto il suo enorme cazzo in gola e dopo aver scopato ancora un Po in bocca mentre io mi masturbavo mi venne direttamente in gola senti la sua sborra calda che io prontamente ho ingoiato tutta pulendogli con colpi di lingua la sua splendida cappella e mentre lo facevo venni di nuovo ……… rimanemmo un po’ cosi poi ci risistemammo i vestiti e ci incamminammo verso la sua macchina seduti non ci riuscì di dire una parola tanto la cosa era stata selvaggia .alla fine mi riaccompagno alla mia macchina di fronte al ristorante ci salutammo con un bacio a tutta lingua .Per un po’ devo essere sincera ho aspettato un sms o una telefonata che però non e mai arrivata qualche volta o anche provato a telefonarlo io ma non mi ha mai risposto .Sta di fatto però che o voluto raccontarvi questa storia perche non lo dimenticherò mai ……
Francesca v. ( Cosenza)
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1
15 years ago
coppialibera2, 43/43
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La lei di coppia. la prima volta con una donna.
Aspettavo quel giorno con ansia, li avevamo visti già tre volte. Tante chiacchere, risate, e domande sulle nostre preferenze sessuali. Lei era sempre dolce con me, seducente, sensuale, cercava sempre il contatto del mio corpo. Io la guardavo negli occhi e le leggevo la voglia che aveva di me in quegli occhi cosi scuri da perdersi. Quella sera io e il mio compagno in macchina ridevamo e lui mi prendeva in giro, sarebbe stata la mia prima volta con una donna. E io eccitata dal pensiero delle sue mani su di me cercavo di nascondere il mio imbarazzo, lui capì e per farmi rilassare iniziò a toccarmi il seno e a dirmi che sarebbe stato bellissimo vedermi con lei, che mi sarebbe piaciuto leccarla, toccarla, scoparla. Arrivammo da loro e il lui della coppia mi saluto con un bacio e lei come al solito un bacio sulle mie labbra. Ci fecero entrare in sala e ci mettemmo sul divano, l'aria sapeva di sesso e complicità, lei si avvicinò cominciò a toccarmi e mi disse che avremmo cominciato noi che loro ci avrebbero guardato mentre eccitate ci accarezzavamo, fui d'accordo è cosi che avevo sognato che andasse, io e lei al centro e loro che si toccavano eccitandosi a guardarci, quasi subito mi mise il viso tra le coscie e il suo calore mi salì fino al ventre, ero già bagnata e lei mi disse che sapevo di buono, la sua lingua mi esplorava e le sue dita mi accarezzavano, adoravo sentirla sotto di me. Saliva ogni tanto con la sua bocca a cercare le mie labbra la mia lingua, e io la toccavo, la esploravo come lei faceva con me, i nostri compagni ormai eccitati ci vennero vicino e cominciarono a sfiorarci, leccarci baciarci, chiusi gli occhi e ormai non sapevo più chi mi toccava,chi mi baciava, mi sentii penetrare, ebbi un sussulto aprii gli occhi e vidi che il mio compagno stava dentro di lei e il suo stava dentro di me, vederlo dentro di lei mi fece eccitare da morire, feci in modo di toccarla e lei alla pecorina di fianco a me si spostò e mi bacio mentre suo marito mi faceva godere.Lui dentro lei, lei che mi baciava e l'altro che mi scopava. Si ora sapevo che ciò che avevo solo immaginato era ciò che volevo.Ora sapevo che mi piacevano anche le donne.
8
2
15 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Il dottore
Questa è una storia vera, accaduta 3 settimane fa a Genova.
Sono un ultra cinquantenne che nell'ultimo periodo, saltuariamente, chiede un aiutino alla chimica per avere una erezione certa e duratura.
Sovente infatti mi è capitato di provare una forte eccitazione e di non essere accompagnato, in egual misura, dalla salute fisica.
Così il mio medico mi ha prescritto le pillole azzurre.
Che non fanno miracoli , ma aiutano.
E veniamo al fatto.
Siamo in prossimità delle ferie di Agosto e vado dal medico di famiglia per le prescrizioni farmacologiche.
Ho necessità di farmaci ipertensivi e di epatoprotettori.
Prendo il numero e mi metto in coda. Nel frattempo dallo studio del mio dottore esce un paziente accompagnato dal medico.
Sorpresa!!! Il medico ufficiale è in ferie e la sostituta è una donna!!!
Impreco dentro di me perchè so che non avrò il coraggio di chiedere il Viagra!!
Quando arriva il mio turno mi accomodo davanti alla dottoressa.
Donna sulla trentina di anni, piacevole e con un seno decisamente sostanzioso ed anche ben esposto.
E' quel genere di donna che mi attizza assai.
Faccio presente quali sono le mie necessità e lei prescrive i farmaci senza batter ciglio.
E poi avrei anche bisogno del Viagra ... sbotto io in evidente disagio...
Lei smette di scrivere e mi punta dritto negli occhi dicendo:
Queste pillole sono in controindicazione con il farmaco ipertensivo che lei assume!
Ribatto che ormai la cosa era collaudata da tempo.
Si capisco, risponde, ma comunque è meglio fare un controllo.
Mi fa accomodare nel lettino e mi fa togliere la maglietta. Mi fa anche slacciare i pantaloni per poter tastare l'eventuale debordamento del fegato.
E comincia una visita molto lenta e minuziosa.
Prende i valori pressori e nel farlo mi pare che ci siano dei toccamenti non necessari
Piazza lo stetoscopio sulle spalle per le ascultazioni del caso e avverto le sue tette premute sulla mia schiena.
A lungo, troppo a lungo. E comincio a lavorare di fantasia.
Il mio uccello comincia ad agitarsi ed a inturgidirsi. Sono in evidente disagio perchè gli slip cominciano a gonfiarsi e la vicenda non mi era totalmente chiara.
Tutti i dubbi mi sono caduti quando, tastando il fegato con una mano, ha posato l'altra sull'uccello ormai marmoreo ed ha dato tre strizzate portentose.
Si rivesta, niente Viagra non ne ha bisogno.... piuttosto cerchi delle situazioni di erotismo..... e vedrà che tutto si risolve.!!!
Sono uscito dall'ambulatorio come un baccalà e con le ricette tenute davanti alla patta dei pantaloni!!
Oggi sono tornato in ambulatorio pronto consapevole e ben attrezzato.
Mi ha accolto il vecchio pacifico ed occhialuto medico di famiglia!!!
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15 years ago
flavio2,
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L\'ignaro arredatore. . .
Eravamo intenti a vagliare alcune offerte per l’acquisto di un arredamento per il nostro piccolo appartamento, non sapevamo ancora di attendere una splendida bimba, per cui ci eravamo recati in Avellino da un noto rivenditore.
Rimanemmo colpiti dall’attenzione riversataci da un addetto alla vendita ( sia per le sue doti di venditore che per il suo aspetto fisico) . Per cui assieme alla mia lei , dopo aver pianificato un porcata con il tizio ritornammo al negozio. Le nostre intenzioni erano quelle di allontanarmi con una scusa e lasciare mia moglie sola con l’arredatore, ove lei con i suoi modi da gran puttana aveva l’incarico di abbordarlo per poi portarselo in un bagno. Niente!!!! Non vi fu’ verso . . . Non capiva o non voleva capire.
Una volta a casa, decidemmo di osare di più. . . anche perché non mi sembrava vero che un uomo avesse potuto resistere alle lusinghe della mia bellissima troia!!! Decidemmo di mandargli un messaggio sul telefonino , facendo finta di aver sbagliato l’indirizzo, ossia avendo cura di fargli credere che il sms scritto da mia moglie era diretto a me , scrivendogli :
Caro , sto pensando a lui e mi sto toccando . . . . A questo lui rispose : complimenti . . . Ma hai sbagliato numero dichiarandosi. Dopo vari sms nella stessa giornata presero confidenza e presero il via per una serie di telefonate. ( è ovvio che io ero presente ed eccitato). Lei gli diede ad intendere che io mi eccitavo nel sentire lei raccontarmi storie inventate, ma che risultavano poi a verità. Gli racconto che mi ero eccitato a pensare di lui con lei con la fantasia, ma che invece lei era veramente intenzionata a fotterselo e che di sicuro l’avrebbe fatta godere di più di me.
Si sentirono spesso nei giorni a venire ma lui trovava sempre una scusa per non venire a casa. . . Forse aveva paura di trovare me. . o chi sa !!! Sta di fatto che dopo tre mesi, quando oramai il pancione era evidente e le nostre stuzzichevoli fantasie erano al termine accadde. . !!!
Era di pomeriggio io ero con mio fratello , provai a telefonarle come era di mio solito quando uscivo e lei ritardò a rispondermi. . . Poi mi richiamò lei. . . . E con voce rauca di chi sta rantolando dal piacere, mi disse che c’era lui a casa e che stava a fotterla nel culo. . . . Il piacere fu tale che quasi senza toccarmi stavo per venire, e che tra l’altro avendo mio fratello di fianco non potevo chiederle altro. Era lei a parlare, e ansimando dal godere mi diceva : Siiiiiiii!!!!!! Ancora dai , sborrami dentro, nel culo. . . . . Insomma , gli aveva dato ad intendere che mentre lei godeva come una pazza, nel mentre la bocca del suo cazzo gli schizzasse tutta la sua interminabile sborra. . . Io avrei goduto ascoltando per telefono, credendo a una delle sue solite fantasie erotiche.
Dopo essermi accertato con lei che il mandrillo fosse andato via , tornai a casa ,. . . E senza alcun indugio, trovandola in accappatoio, le toccai le parti intime e di colpo con la mia mazza glie lo schiantai tutto nel suo culo ancora aperto. Non si fece venire dentro, le sborrai in bocca mentre mi profferiva : cornuto! Alla fine, per darmi una riprova di quanto fosse accaduto, affinchè io non pensassi ad una fantasia inventata per farsi da me fottere con foga, corse in bagno, e lasciando la porta semichiusa mi fece origliare il rumore della fuoriuscita dell’abbondante seme ricevuto nel suo gran culo rotto.
Il nostro ignaro amico non ha mai saputo quante volte abbiamo goduto pensando a lui !!!
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15 years ago
coppiacm33,
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La storia di jaques continua
Continuiamo a raccontare la storia del nostro caro amico Jaques, per chi non sapesse chi è, faccia una piccola ricerca all’interno del sito e potrà leggere i racconti precedenti, qualche click in più non ha mai fatto male a nessuno e le cose semplici, ahimè, non mi sono mai piaciute.
E ora rientriamo nel mondo di Jaques come semplici spettatori, lo vedete? Vedete dove si trova? Vi ricordate dove lo avevamo lasciato? Chiudete gli occhi e immaginatelo, da li ripartiremo per continuare la storia. A voi.
La nave su cui m’imbarcai era una nave fastosa, molto famosa e come sempre nei suoi viaggi era piena di ogni sorta di persone. Non ebbi difficoltà a trovare una cabina libera che soddisfacesse i miei gusti di solitudine, una volta sistemato il bagaglio e essermi cambiato d’abito andai in perlustrazione della nave, i ponti erano riccamente sfarzosi e luminosi pieni di gente indaffarata e frenetica. La gente si spostava senza nemmeno accorgersene quando incrociava il mio passo e volgeva subito lo sguardo altrove.
Potei così andare indisturbato ovunque; mi imbattei così in uno dei tanti corridoi della nave, in una donna riccamente vestita accompagnata da due servi di colore che trasportavano dei bagagli che si vedeva erano molto pesanti perché sudavano copiosamente. La donna aveva la parte superiore del viso coperto da un velo nero che non lasciava trapelare completamente il suo viso, portava un abito nero di raso con riflessi rossi sangue lungo fino ai piedi e si notava una collana di perle bellissime al collo e per ogni dito delle mani portava degli anelli riccamente decorati.
Rimasi immediatamente colpito da quella donna, cosa per me non poco strana,potendo avere per me qualsiasi donna,difficilmente venivo attratto se non per scopi veramente poco nobili.
Si fermò proprio nel momento che i nostri passi ci portarono a incrociarci ed io mi esibii in un inchino come saluto, fece fermare i suoi servi e da sotto il velo vidi che mi fissava senza però parlare, dopo qualche secondo di silenzio feci il primo passo:
“Bon soir madame…voi siete senza ogni ombra di dubbio la creatura più bella che c’è su questa nave, Jaques è il mio nome,al vostro servizio ”
Rimase ancora in silenzio per qualche attimo ancora e alla fine parlò:
“Sono La contessa di Diorr e vi porgo i miei saluti, spero che il nostro incontro non sia unico ma che ci potremmo incontrare per poter avere una,immagino,magnifica discussione ”
“Mia signora, quale sarebbe l’argomento?”
“Il destino avverso,la solitudine e lo scorrere del tempo…”
A quelle parole rimasi non poco stupito e per qualche attimo, io, Jaques non feci nulla, alla fine dissi molto cautamente: “Sarebbe per me un onore poter intraprendere con lei una discussione,mi dispiace che gli argomenti siano così avversi e nefasti.”
Ella mi rispose porgendomi una busta: “tenete,siete invitato al ballo in maschera che si terrà stanotte nel salone principale,l’unica condizione che dovrete rispettare sarà quella di indossare una maschera”
M’inchinai e presi la busta e dissi: “Mia signora, come farò a riconoscerla?”
“Voi non mi riconoscerete, ma io sì, tutto il resto non conterà…”
Con queste enigmatiche parole proseguì verso i suoi alloggi, rimasi davvero stupito da quella donna e piacevolmente sorpreso, era da decenni che una donna non mi faceva questo effetto e pregustavo già il suo sapore dolce e metallico in bocca che mi scende piano piano in gola.
Tornai così nella mia cabina e mi preparai per la nottata, indossai un abito completamente nero che andava in conflitto con i miei capelli finemente biondi lunghi e i miei occhi di un colore tra il verde e il grigio e indossai una maschera nera di seta e che mi lasciava scoperta la bocca coprendomi tutto il viso, perfino sugli occhi era coperta da un sottile velo traforato che mi permetteva di poter guardare indisturbato e non farmi vedere.
Giunse così il momento di andare al ballo, arrivai nel salone con il dovuto ritardo che si addice a personaggi come me, in maniera tale da poter essere sicuro che gli invitati fossero già tutti arrivati; il salone era in penombra,rischiarato da enormi candelieri e ogni donna e uomo indossava una maschera che lo celava alla vista di tutti. Passai in rassegna tutti gli invitati cercando di capire dove fosse la misteriosa Lady Diorr ma non riuscii a trovarne traccia alcuna, mi misi allora in attesa in un angolo buio aspettando di vederla apparire ma per molto tempo non vidi nessuna che potesse essere paragonabile a quella donna.
A un certo punto, sentii qualcuno che mi fissava, ma ovunque girassi lo sguardo non percepivo la persona, infine, dalle mie spalle udii queste parole:
“Buonasera Jaques,le avevo detto che l’avrei riconosciuta e che lei non mi avrebbe vista...”
Mi girai con un movimento felino dettato dai miei riflessi e mi ritrovai al suo cospetto, lei era l’unica senza maschera ma ora capii tutto, era difficile che due persone come noi si incontrassero e quindi perché non invitarle nello stesso posto con un tranello?
“Buonasera Lady Diorr, o dovrei chiamarla Lady Felicia?”
Questo era il suo nome vero, ne avevo sentito sussurrare il nome in vari posti, raccontare storie di perversioni e torture ai danni dei mortali ma non avevo mai avuto modo di incontrarla.
Fece una risata che mise i brividi lungo la schiena di tutti i presenti, e , catturato anch’io dal suo sguardo magnetico e dal fatto che indossasse ora solamente un veste trasparente nera di seta che lasciava ben poco all’immaginazione.
“Si sono io è vero, ma qual’e stata la mia sorpresa a trovarmi te, vagabondo della nostro stirpe e ribelle alle nostre leggi proprio qui sulla mia stessa nave, come un semplice ospite e non come un re riverito da questi poveri mortali che altro non sono che il nostro cibo”
Mi tolsi la maschera per farle vedere che non avevo paura dei suoi poteri e le risposi:
“vivo tra i mortali e mi occupo delle loro faccende, ma anche noi un tempo eravamo così e loro non sono per me il nostro cibo e non mi procuro il piacere torturandoli come ho sentito raccontare ben più di una volta”
“Sciocco che non sei altro,pensi che non sappia cosa fai e cosa ti ha spinto a partire?Pensi di poter essere al di fuori del nostro mondo?”
A questo punto come se fosse stato dato un comando tutti i presenti si voltarono dalla mia parte e mi legarono e bendarono,non potei fare alcun’che,non potevo ribellarmi essendo loro troppi anche per i miei poteri. Mi presero così di peso e mi portarono in un'altra stanza dove venni adagiato su un grande letto rivestito di seta nera e con enormi specchi tutto intorno, sentii allora Felicia che diceva:
“mi sono sempre chiesta quanto mai potrà durare uno della nostra stirpe cavalcato e scopato,portato al culmine tante di quelle volte prima di impazzire e cercare di mangiarsi chiunque gli troppo vicino,stanotte tu sarai la nostra cavia e mi farai divertire”
Detto questo sentii delle mani che mi legarono le braccia e le gambe a delle pesanti catene e ormai completamente nudo iniziò la danza,il mio cazzo ovviamente non era rimasto indifferente a tutto questo ed era bello duro e pronto a soddisfare qualsiasi donna lo volesse.
Non ebbi nemmeno il tempo di riflettere sulla mia situazione che subito sentii una bocca che mi avvolse il cazzo e me lo fece sparire tutto incominciando a succhiarmelo e leccarmelo con una foga e una voglia incredibile, nel frattempo altre due bocche mi leccarono i capezzoli e il petto mentre un'altra cercava di succhiare anche lei il mio cazzo; sentivo mani e bocche in tutto il corpo e non potevo fare assolutamente nulla.
Dopo questo iniziale trattamento subito sentii una donna che s’impalava sul mio cazzo cominciando a pompare come una ninfomane, saliva e scendeva in tutta la sua lunghezza, ogni tanto si fermava con il cazzo quasi tutto e fuori e poi se lo spingeva tutto dentro facendomi sentire i suoi ansiti e la sua voglia,intanto le altre donne si affannavano intorno al mio corpo,strusciandomi la loro figa sul corpo,sulla bocca.
Ormai anch’io mi stavo lasciando andare e la voglia s’impossessava del mio corpo, leccavo e spingevo il mio cazzo dentro la sua figa; a un certo punto sentii che raggiunse l’orgasmo e subito dopo si tolse per lasciare spazio a un'altra donna che iniziò anche lei a cavalcarmi con la figa fradicia e spingendolo tutto dentro.
Sentivo godere e urlare di piacere intorno a me e l’aria era carica dell’odore del sesso che riempiva tutta la stanza e mi sentivo schiavo di una situazione che poteva rivelarsi, si piacevole da una parte ma molto pericolosa per me.
Nel mentre che pensavo queste cose, la donna che mi stava scopando venne urlando e mi conficco le unghie nella carne lasciandomi delle striature di sangue e subito dopo sentii che si tolse ma per alcuni secondi non successe quello che mi ero aspettato, infatti si avvicinò Felicia che mi sussurrò all’orecchio:
“ti piace vero porco?ti piace farti scopare a morte da tutte queste puttane?vorresti godere dissetandoti del loro sangue?Dimmelo e ti farò bere e saziare immediatamente da una delle mie schiave…”
Detto questo, mi leccò il sangue dalle ferite producendo un gemito collettivo della gente e tirò anche lei un sospiro di piacere,appena mi leccò sentii dei brividi di piacere percorrermi tutto il corpo come poche volte mi successe e sentivo che un orgasmo stava per invadermi il corpo,lo sentii anche Felicia che subito mi fece far scopare da una donna che se lo infilò tutto in culo,urlando di dolore per questa penetrazione così immediata ma dopo poco sentii che se lo faceva spingere fino in fondo godendo come una puttana in calore, a quel punto non resistetti più e venni tutto nel suo culo facendola godere a sua volta,urlai il mio piacere e a questo punto avrei voluto poter leccare il sangue di chiunque per poter compiere il rituale ma non potei fare nulla e mi ritrovai stremato sul punto di svenire.
Ma non era finita così, subito sentii una donna che mi ripuliva il cazzo e iniziò subito a succhiarmelo per farmelo tornare duro,nel mentre Felicia si avvicinò e mi disse:
“quanto ancora potrai resistere Jaques?Sei allo stremo si vede,vorresti bere?Dimmelo,promettimi che diventerai il mio schiavo Vampiro e ti farò bere,avanti dimmelo…”
“No mai, sei solo una puttana perversa tu e non vorrei per nessun motivo stare alle tue dipendenze per assecondare le tue voglie, mai!”
Mi scoparono e succhiarono per diverso tempo che persi la cognizione dello spazio, a un certo punto, ormai senza forze, si fece silenzio e Felicia mi parlò ora alquanto spazientita:
“Ora basta!morirai se continuerai a non dissetarti vuoi questo povero idiota?”
Con la poca lucidità rimasta ebbi un’idea, l’unica che poteva farmi uscire da questa pericolosa situazione e dissi:
“avvicinati ti prego,non riesco quasi più a parlare ormai,devo per forza ubbidire ai tuoi ordini,avvicinati e ti darò la mia sottomissione…”
Esultante e trionfante senza sospettare il mio inganno si avvicinò a me...appena percepii il suo corpo scattai con la bocca e la morsi facendole fuoriuscire un grido di dolore ma tenendola così stretta che non poté muoversi per non morire dissanguata e riuscii a dissetarmi, appena iniziai a bere il mio corpo venne scosso da brividi di piacere e di forza,questo sangue era molto vecchio,carico di potere,dopo poco la lasciai,si trascino via chiamando a se i suoi schiavi che la facessero bere per recuperare le forze.
A quel punto però la mia forza era notevolmente aumentata, con uno sforzo imperioso riuscii a rompere le pesanti catene e togliermi la benda, vidi uno spettacolo da mozzare il fiato…
Corpi che si scopavano in qualsiasi posto, donne con donne che si leccavano la figa incessantemente,uomini che scopavano donne prendendole in tutti i buchi, con uno semplice sguardo feci fermare tutti e potei toccare le loro menti per farli fermare e li feci addormentare,mi ero dimenticato però di Felicia, che con un urlo inumano mi saltò addosso e inizio a graffiarmi e tentò di mordermi,ma ormai ero di nuovo in me e dopo una breve lotta ebbi la meglio su di lei, la bloccai con le mani e mi misi sopra di lei e iniziai a scoparla,urlava di smetterla che l’avrei uccisa se avessi continuato.
Continuai a scoparla per un tempo lunghissimo e nel mentre che la scopavo la morsi potendomi dissetare di quel sangue così carico di forza,ebbi un orgasmo delirante dentro di lei e lei infine si accasciò ormai inerte.
Continuai a bere il suo sangue ancora caldo ormai incurante di qualsiasi cosa, ero un animale famelico, ma ormai Felicia era morta, una vampira come uccisa da un proprio simile.
Caddi dopo poco in un sonno agitato fatto d’incubi e deliri, mi risvegliai al suo fianco e ricordai tutto, pensavo che fosse stata una giusta punizione per una donna così perversa la sorte toccata, ma ora pensandoci provo pietà per quella donna, la sua unica colpa era la solitudine di un mondo che non poteva capire e in cui lei non si rispecchiava.
Feci in modo di cancellare tutti questi ricordi a tutte le persone presenti e le feci ritornare al loro viaggio,nascosi il corpo di Felicia nella mia cabina in attesa di poterle dare il giusto rituale della morte e continuai così il mio viaggio senza più sorprese…
Scusate se sono stato prolisso nel racconto e spero non vi risulti noioso da leggere ma volevo creare, e spero di esserci riuscito, la giusta ambientazione che mi ero figurato…piano piano Jaques sta entrando nel mio mondo e io nel suo, spero che anche a voi faccia lo stesso effetto.
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15 years ago
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.... un letto a tre piazze ....
Un letto a tre piazze
Con una dolce carezza mi sveglio, non apro gli occhi, so esattamente che cosa succederà, infatti la mano inizia a scendere lungo la mia spalla sinistra, sono girata di lato , rivolta verso di lui che continua a scendere verso il basso, accarezza inizialmente il mio gluteo, sento che comincio ad inumidirmi, vorrei che mi toccasse fra le gambe, ma lui esita, continua percorrere il mio corpo e quasi raggiunge il ginocchio, mi sto bagnando, ma resto ferma, lui esita, io mi eccito non apro gli occhi, ma lui continua nella sua carezza, risale il mio corpo all’interno delle cosce, voglio che mi tocchi, ma lui indugia, sembra attendere ……… ad un tratto sento una mano dietro di me, mi scosta una ciocca dei capelli e due labbra calde si posano alla base della nuca, incominciano un lento gioco fatto di baci, brevi slinguatine, fino a scorrere davanti alla ricerca del mio lobo sinistro che viene baciato, succhiato come le labbra della mia vulva che a questo punto è già bagnata, anche questa mano inizia a scorrere dietro la spina dorsale, giocando con ogni singola vertebra quasi a volerle contare. Così facendo ritarda volutamente la discesa verso il basso e questo mi stà eccitando molto, ma volutamente continua a tenere gli occhi chiusi, tanto so esattamente quello che hanno in mente. Devono essersi dati un cenno d’intesa, e infatti quasi contemporaneamente entrambe le mani ora si muovono sul mio corpo, quella davanti si insinua dentro la mie cosce alla ricerca del mio clito che viene subito accarezzato e questo mi costringe schiudere la cosce e a facilitare l’introduzione della mano che ora liberamente spadroneggia dentro di me procurandomi un piacere sottile e nello stesso tempo intenso. L’altra mano, da dietro scende lungo il solco delle natiche fino a raggiungere il fiore del mio ano, ma indugia e seguita ascendere fino a congiungersi con l’altra , quasi si fossero date appuntamento dentro la mia fica …. “ mmmmmmmhhhmmhuuuumm” ….. un lungo gemito esce dalla mia bocca, nonostante io abbia cercato di resistere il più possibile loro sanno come farmi morire, è questo il segnale che aspettavano, ora entrambi si muovono dentro di me, le loro dita entrano ed escono contemporaneamente con spettacolare sincronismo e maestria, l’orgasmo non tarda ad arrivare, cerco di resistere, ma è una lotta impari, e loro sanno bene e io poi non sono in vena di guerra ……” ….. siiiiiii ……. Uuuuuuhhmmm …… “ sono scossa dall’orgasmo, intenso, a questo punto i due uomini si scostano da me, io allungo la mia mano destra alla ricerca del membro dell’uomo davanti che trovo già quasi duro e mi piego a novanta gradi , ciò mi permette di prendere in bocca li magnifico cazzo che si stà eccitando e diventa ancora duro alla stimolazione della mia lingua. L’altro maschio si scosta anche lui da me, ma si abbassa fino a raggiungere il mio buchetto anale, lo lecca, lo bagna, lo riempe di saliva e di umori che raccoglie da davanti introducendo due dita dentro la mia ormai allagata fica, fremo , mi faccio percorrere dalla frenesia dell’eccitazione, loro se ne rendono conto, e mi lasciano rigirare. Ora mi dedico all’altro cazzo, anche lui già quasi pronto, lo lecco, lo accarezzo con la lingua, freme, sento che gli stò dando piacere e questi mi eccita ancora di più, l’altro intanto si è posizionato dietro di me, e lentamente si insinua dentro il mio buchetto che anche se ben lubrificato e allenato al gioco mi trasmette sempre intense sensazioni di piacere nel sentire quel magnifico palo infilarsi dentro di me. Ora è la volta dell’altro, si avvicina e incomincia a penetrarmi davanti, con pazienza e maestria riesce a entrare dentro di me. Ora ho tutti e due i cazzi dentro, fermi, immobili aspettano che il mio corpo assapori la doppia penetrazione alla quale mi stanno sottoponendo, io sono immobile, rilassata, ma pronta a ricevere il piacere che li ha poco loro mi daranno, e infatti insieme, partono, con perfetto sincronismo, uno esce, e l’altro entra, in un continuo sconvolgente, ricco di sensazione intense,possenti, che mi portano subito al primo intensissimo orgasmo ….. siiiiiiiiiis…… ssiiiiiiii ….. uuuuhuuhuummmmm ….. sono scossa da fremiti di piacere, loro continuano nell’incessante va e vieni incuranti apparentemente delle mie reazioni, resto ad occhi chiusi, assaporo il piacere continuo della doppia e godo, godo senza nessun freno …… vengoooooooo!!!, alla fine dalla mia bocca esce il grido che loro aspettavano, si fermano, mi lasciano assaporare il piacere intenso dell’ultimo orgasmo e poi ricominciano a pomparmi , ma questa volta in maniera del tutto autonoma, ognuno seguendo il suo ritmo e velocità, io sono sconvolta. L’orgasmo mi prende improvviso e violento …. vengooo …. vengooooo …. siiiiii …… godooooooo!!!! … il mio urlo è il segnale per loro che si abbandonano al piacere della sborrata insieme, sborrrooooo ……. siiii io pure …… ora sono io a sentire il loro grido e contemporaneamente getti caldi di sborra riempono entambi i miei buchi . Restiamo qualche attimo immobili, io mi giro verso di loro, le loro labbra mi danno un bacio e poi si alzano, uno in cucina a preparare il caffè. L’altro in bagno , li sento ridere, parlare mentre si fanno la doccia e poi rientrare in camera,vestirsi con gli abiti che io gli ho preparato la sera prima, ci tengo che siano a posto, poi mi portano il caffè a letto e mi salutano, passano per la camera accanto, e senza svegliarla salutano nostra figlia e se ne vanno al lavoro. Mi rigiro fra le lenzuola, sento ancora l’odore di maschio, di sborra che cola dai miei buchi, e ripenso a noi, a come è iniziata la nostra strana storia, mi sembra ieri, e invece sono passati nove anni, bellissimi in cui io sono stata la donna più felice del mondo. Tutto cominciò per caso, circa dieci anni fa, orfana di entrambi i genitori, all’epoca vivevo insieme a mia zia , lei era la sorella di mia madre, una mezza svitata matta del ballo e credo anche del sesso. Ero fidanzata con Cesare un ragazzo che io amavo sin dalle superiori, e con lui stavamo rimettendo a posto l’appartamento dei miei genitori per poi sposarci. Con lui avevamo incominciato comperare i mobili, cioè, mancava solo la cucina, visto che la camere da letto che da tempo avevamo cominciato ad usare c’era già. Ci recammo presso un mobilificio e una tipa dalla faccia da troia prese a mostrarci le più belle cucine esposte, anzi, io le guardavo mentre lei si riempiva gli occhio del mio ragazzo, non ci feci subito molto caso,e non mi stupì più di tanto il fatto che lei gli chiese il cellulare per prendere delle misure per la cucina. Circa tre giorni dopo, una mattina mentre ero in banca a fare la fila vedo Cesare passare con la tipa, mi sembravano così intimi che non si accorsero che io li salutavo, così li segui, e li vidi entrare dentro il portone di casa nostra. Per un poco cercai di non essere la donna gelosa, ma dopo circa dieci minuti decisi che dovevo sapere. Salì e aperta la porta di casa, trovai il corridoio era cosparso di vestiti, e dalla camera da letto sentii dei rumori, appena aperta la porta vidi Cesare disteso sul nostro letto con la vacca impalata sopra che godeva. Fu un casino, tutto finito, e poi seppi che la maiala se l’era sposato lei a Cesare, e che lo cornificava di brutto, ben gli stà!!!. Passarono circa tre mesi da tutto ciò, e una domenica d’estate, ero in centro per andare al cinema, quando un rapido acquazzone mi costrinse a ripararmi sotto un portico. Finito di piovere, uscita dal riparo nel medesimo istante una vettura passa vicino a me e da una pozzanghera alza un getto d’acqua che mi bagna dalla testa ai piedi. Rimasi per qualche attimo senza fiato, e contemporaneamente dalla vettura che si era immediatamente fermata scendono due ragazzi che si avvicinano estremamente mortificati per l’accaduto. Mi dissero che mi avrebbero ripagato tutti i danni, e che erano disposti ad accompagnarmi a casa per cambiarmi e mi avrebbero anche portato in qualunque posto fossi diretta scusandosi con le persone che mi aspettavano. Ero letteralmente frastornata da tutte quelle attenzioni, e dissi che non dovevo andare in nessun posto, e che nessuno mi aspettava, allora si presentarono, il guidatore maldestro era Mario, mentre l’amico Nando, io Rina, piacere di fare anche se così la tua conoscenza.” Se non hai impegni, e noi ti portiamo a casa a cambiarti perché non vieni con noi alla festa di un paesino li vicino, ti offriamo la cena per scusarci e poi si può anche ballare …..” mi dissero senza lasciarmi il tempo di rifletterci su, accettai. La serata fu stupenda, loro si dimostrarono due perfetti gentiluomini, simpatici, e poi anche due provetti ballerini di liscio, alla fine quando mi riaccompagnarono a casa vollero sapere tutto di me. Loro grazie a conoscenze e bravura lavoravano in una filiale di una grossa banca poco distante dal negozio dove lavoravo io, e al mattino successivo me li sono trovati davanti a casa, “ andiamo a fare colazione insieme “. Da quel giorno la cosa divenne consuetudine, incominciai a frequentarli e mi piacevano tutti e due, ma la cosa che mi spiazzava era che fra di loro non c’era competizione, anzi ogni occasione era buona per parlare bene dell’altro, e io non mi sapevo decidere che dei due mi piacesse di più. Quando mi resi conto che mi ero innamorata di entrambi decisi che li avrei lasciati, non volevo rovinare la loro splendida amicizia costringendoli a scegliere, o a mia volta se avessi scelto uno averi reso infelice l’altro. L’occasione arrivò quando insieme a mia zia ci assentammo dalla città per il cinquantesimo di una sua cugina, “ quando torno noi tre dobbiamo parlare”, dissi, e loro si guardarono in viso e risposero “ si anche noi abbiamo qualche cosa da dirti ”. Passai tre giorni bruttissimi, mi mancavano da morire, tutto mi mancava di loro, ma non riuscivo a capire che dei due mi mancasse di più. Quando tornai lasciai passare ancora altri tre giorni nella speranza di trovare una soluzione, poi al sabato andammo in pizzeria, una cena silenziosa come non c’era mai stata tra di noi ,” sentite ragazzi, è inutile che ci giriamo in torno, il fatto è che voi due mi piacete troppo, ma io non decidere chi mi piace di più, così per non ferire nessuno preferisco lasciarvi, siete troppo amici da sempre, e allora è più importante il vostro rapporto che la scelta che potrei chiedervi io ”. Loro si guardano in viso, sorridono, e Mario dice “ senti, che noi ti siamo simpatici, anzi di più lo avevamo capito da un po’, e anche tu a noi, ed è per questo che non vogliamo che tu scelga tra noi” . Io li guardo con l’espressione di chi non ha capito nulla , “ ascolta, noi abbiamo una proposta seria da farti, lasciaci parlare poi se non ti piacerà sarai libera di andare e mandarci al diavolo.” “ Noi è da tempo che stavamo cercando una come te, vedi fino a che non abbiamo conosciuto te noi avevamo avuto alcune ragazze, ma come hai notato tu noi siamo amici dal giorno che siamo nati, le nostre mamme, non solo erano amiche, ma ci hanno partorito lo stesso giorno nella stessa camera dell’ospedale, quindi noi siamo amici da sempre, ma tutte le donne che abbiamo avuto fino ad oggi non hanno fatto altro che cercare di dividere questa amicizia, tu sei la prima che non solo non tenta di dividerci ma si preoccupa di non fare torto a nessuno dei due.” Mario mi guarda, Nando lo invita a continuare il discorso, io non ho capito niente. “ Se tu sei d’accordo noi vorremmo che sia la donna di entrambi …..” io resto senza parole, li guardo e Nando aggiunge “ vedi noi ci abbiamo pensato bene, tu saresti la nostra unica donna, noi ti ameremo come nessuna donna è mai stata amata, saresti la nostra regina in tutto e per tutto.” “ ma , cerco di obbiettare io, ma come facciamo, voi siete due io …. e poi la gente , e poi tutto il resto ….” “ vedi a giorni la nostra banca aprirà una grossa filiale la nord. e cercano gente disposta a trasferirsi li, per noi sarebbe facile, e potremmo mettere su casa insieme, li nessuno ci conosce, tu potresti essere un’inquilina che condivide l’appartamento con noi.” Li guardai in viso, erano in trepidazione per la mia risposta, io per un momento mi dissi che era la più assurda pazzia che una donna può fare, ma li amavo troppo e decisi di si. Da allora le cose sono cambiate, abbiamo preso un appartamento, e ci siamo fatti fare un letto a tre piazze, anzi tutta la nostra casa è a tre piazze, il bagno con una doccia e un lavandino dove ci si possono lavare tre persone contemporaneamente. Ma la cosa più bella è il sesso. insieme loro mi scopano, senza gelosie. Sempre molto attenti a far si chi io e loro ne traiamo il massimo piacere, col tempo hanno affinato tecniche e modi atti a far si che io non resti mai insoddisfatta, e come potrei, mi scopano sempre sia al mattino che la sera quando andiamo a letto. Le vacanze sempre in posti dove se tre persone stanno insieme non da fastidio a nessuno come quando siamo stati in Grecia, Corsica o Francia. Così sono passati alcuni anni senza che nemmeno ce ne siamo resi conto, poi due anni fa ci venne il desiderio di avere un figlio, già, come fare senza che appartenga a uno e non all’altro?, la soluzione ci venne vedendo video porno sul pc, una donna si faceva scopare contemporaneamente da due maschi, e fino a qui nulla di speciale, ma il fatto era che entrambi i maschi gli mettevano il cazzo dentro la fica, e questa era la soluzione che andavamo cercando. Da quel giorno ci siamo allenati a fare sesso con loro due che mi mettevano il cazzo entrambi in fica, accidenti che sensazione bellissima. All’inizio è stata dura in tutto, loro hanno una bella e ragguardevole dotazione, e io mi sono dovuta rilassare molto per ricevere quei due pali davanti, ma con pazienza e tenacia ci siamo riusciti. Poi la mossa successiva è stata far si che loro sborrassero allo stesso momento, lo sperma doveva assolutamente mischiarsi,e su questo loro hanno dimostrato una capacità di sincronizzazione perfetta. Quando siamo stati pronti è arrivato il gran giorno di provare a fare sul serio, mi ricordo che eravamo molto emozionati tutti, nonostante le prove ora si faceva sul serio. Cominciammo con toccarci molto, poi loro mi portarono ad un livello di eccitazione altissimo, poi si guardarono negli occhi ed appoggiar non le loro cappelle all’imboccatura della mia bagnatissima fica ….. li ho guardati e….”siete sicuri di volerlo?.... poi non si torna indietro …. ” per tutta risposta ho sentito i loro cazzi farsi strada dentro di me ……… siiiiiiii ….. spingete …….. siiiiiiiii …… è bellissimoooooooo ….. allora sono entrati, mi hanno lasciato qualche secondo per abituarmi e poi sono partiti in perfetto sincronismo …… tutti e due dentro, tutti e due fuori ….. roba da restarci secca si sono sincronizzati e quandio io ho preso a sborrare allora si che si sono scatenati …. Ssiiiiiii …. Sbattetemmiiiiiii ….vengoooo …. Vengoooooo …….. venggggOOOOOOOOOO!!!!!!!!!! …. Ho urlato con tutta me stessa, e in quel momento li ho sentiti riempirmi l’utero di calda sborra ….. godoooo ….. godooooo … entrambi nel medesimo momento sono venuti … abbiamo ripetuto la cosa per un mese intero, tanto che mi pareva poi di godere di meno. Come ovvio sono rimasta incinta, e quando è nata nostra figlia loro sono letteralmente impazziti di gioia, l’abbiamo chiamata Marina, dalle prime due lettere dei nostri nomi MArio, RIna,NAndo. Oggi lei ha quasi un anno, e io sto pensando di riprovarci, certo sarà dura spiegarle che ha due padri, ma con due maschi così al fianco il futuro non mi spaventa.
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15 years ago
admin, 75
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L\'iniziazione.
Stavamo sul letto, appagati, i nostri respiri affannati dagli orgasmi appena avuti, ero li in mezzo a loro, il mio compagno e il mio nuovo amico di colore, si, la mia prima esperienza a tre, avevo sempre voluto averla, era nella mia testa da sempre e ora era stata realizzata. Sembra che il mio compagno mi legga dentro. Una sera a letto mentre era dentr di me e il mio corpo sussultava sotto i suoi colpi decisi e sicuri mi chiese che ne pensavo se con noi a letto ci sarebbe stata una terza persona? Io gli ho detto:sarebbe bellissimo... ebbi un orgasmo fortissimo...una settimana dopo mi disse che aveva una sorpresa per me, mi disse che avrei conosciuto una persona che avrebbe realizzato il mio desiderio segreto. Salimmo a casa sua e alla porta ci aprì un ragazzo di colore, mi sorrise e ci disse di entrare, l'appartamento era piccolo, ordinato, pulito, ci versò da bere, mi disse che ero molto bella, e cominciarono entrambi, il mio compagno e lui ad accarezzarmi, mi eccitai subito, mi faceva impazzire sentire le loro mani addosso, sembrava un sogno, il mio sogno proibito...finalmente realizzato,scopammo per due ore, il mio amichetto venne tre volte, sul mio seno e sulla mia schiena due volte, il mio compagno lo stesso e io ebbi un orgasmo fantastico...
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15 years ago
admin, 75
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Io, stronzetto della mia principessa
Nell'immaginario collettivo maschile e, nel caso di alcuni fortunati nella realtà, esiste una figura femminile chiamata "nave scuola".
Questo termine, sicuramente non bello, rende perfettamente l'idea di quei giovani ragazzi pieni di pruriti che vengono iniziati a quell'attività gioiosa e appagante che è il sesso.
Donne più grandi che insegnassero i primi rudimenti, i primi piaceri, ma mai mi sarei aspettato che esistesse anche il contrario: una donna più giovane che insegnasse delle varianti del sesso ad un uomo più grande.
Qualche anno fa ho conosciuto una ragazza più giovane di me di una decina d’anni, Rosita.
All'epoca avevo trentacinque anni, adoravo le donne più grandi di me ma nonostante questo, ero molto attratto da lei.
Di media statura, magra ma con le sue rotondità femminili, un bel sedere, non largo, non scheletrico, semplicemente bello e desiderabile come il suo seno, credo una terza abbondante e per finire un sorriso ed una simpatia irresistibile.
Ero terribilmente attratto da lei ma anche terribilmente impacciato nel cercare di conquistare una donna più giovane di me, certe volte mi davo del cretino per battute becere che facevo, anche se lei non infieriva, anzi, sembrava divertirla tanto da essere lei a conquistarmi o per meglio dire ad avermi.
Una calda sera di tarda primavera dopo che alcuni amici alticci di fresca birra, come noi del resto, battono in ritirata verso le proprie abitazioni, lei mi fa candidamente: "Non mi va di guidare, mi dai un passaggio a casa con la tua moto?"
Da vero imbecille le feci notare che non era il caso di lasciare il suo motorino parcheggiato sul lungomare, ma per fortuna era scattato in lei qualcosa e quasi ridendo mi fa: "Il motorino è legato bene e non credo che possa interessare a qualcuno quel rottame e poi non credi che una ragazza un pò alticcia è meglio che non guidi?"
Casco in testa direzione casa sua.
"Ecco, abito qui, ti va un'altra birra? Una mia amica mi ha portato dal Belgio delle buonissime Leffe"
Visto i precedenti, non dissi nulla e, sorridendo, legai la moto.
Era un monolocale molto carino all'ultimo piano del palazzo, ma lo notai il giorno dopo.
"Mettiti comodo mentre vado a cambiarmi"
Incredibile, stava facendo tutto lei e la cosa da una parte mi rasserenava dall'altra mi emozionava.
Arrivò con un gonnellino corto, molto corto, praticamente un giro collo e un top tagliato con le forbici altezza attaccatura del seno a piedi nudi e con le due birre gocciolanti nelle mani, era l'essenza del desiderio, della voglia e credo che fu molto visibile il mio stato.
Con un sorriso un pò canzonatorio mi dice: "Adesso mi sento decisamente più fresca..."
Mi stavo eccitando guardando i suoi seni e il suo sedere spuntare dal gonnellino, faceva di tutto per farmi intravedere, quel vedo non vedo mi stava facendo impazzire, ma non riuscivo a fare la prima mossa, ormai iniziavo a pensare che mi avrebbe mandato a quel paese nel giro di qualche minuto e invece: "Mi piace la tua timidezza, mi eccita guardarti mentre frughi con gli occhi tra le mie tette e le mie cosce"
Io seduto sul divano inebetito e lei in piedi davanti a me, appoggia le mani su le mie ginocchia e mi chiede se le sue tette mi piacciono, mi prende una mano la passa sotto la maglietta e le appoggia sul seno.
"La tua timidezza mi eccita, sento il potere che ho su di te", mi sorride eccitata, si allontana si gira dandomi le spalle ed inizia a piegarsi cercano la punta dei piedi senza piegare le ginocchia, sono in uno stato d’eccitazione mai provato prima, stavo scoprendo quanto mi piaceva sentirmi in balia di una femmina vogliosa ed eccitata.
Le sue mani finalmente avevano raggiunto le punte dei piedi e lo spettacolo che mi stava offrendo ad un passo da me era incredibile: il suo culo usciva da sotto la sua gonna, liscio, voglioso e con il suo paradiso che spuntava poco più in basso, brillava forse già eccitata e quindi bagnata e s’intuiva la dedizione che aveva nel raderla il giusto.
Indietreggia avvicinandomi a me, ferma il suo splendido culo ad un passo dalla mia bocca e mi dice con voce eccitata: "Voglio avere un uomo tutta per me per dominarlo come più mi piace, deve essere docile, timido e voglioso di soddisfare qualunque mia fantasia ma attenzione, sono veramente una gran porca e potrei farti conoscere lati del sesso che non potresti mai immaginarti, vuoi diventare il mio schiavetto, il mio giocattolo erotico per questo we?"
Il mio cervello era andato in tilt come anche il mio raziocinio, ero solo un corpo eccitato in balia di uno splendido esemplare di femmina, libera, libertina e terribilmente vogliosa di esaudire la sua fantasia.
Non risposi, non ne avevo la capacità, ma lo volevo, lo desideravo e lei lo capì, sorrise felice ed eccitata ed iniziò ad avvicinare quello spettacolo della natura che era il suo culo, lentamente in direzione della mia bocca.
Al contatto una scarica elettrica attraversò la mia schiena, credo dalla testa alla punta dei piedi o forse fu il contrario, non ricordo bene come invece ricordo bene in modo indelebile la fragranza del suo sesso, la voglia incontenibile di assaporarla, leccare con la calda punta della mia lingua il suo bottone del sesso bagnato, duro ed eccitato, prenderlo tra le mie labbra e succhiare il suo duro clito per poi passare con tutta la mia lingua bagnata dalle sue grandi labbra fino alla fine di quella piccola valle che separa il culo, il suo culo.
Zampillava umori che mi bagnavano il viso e m’inebriavano, non sapevo se ero più ubriaco di birra o di lei ma non era importante, con un balzo la girai e la poggiai con la schiena sul letto le presi le gambe e la tirai su fino alla mia bocca vogliosa del suo sapore, della sua figa.
Lei rimase stupita della mia manovra, ma gli si leggeva bene in faccia che le piaceva iniziava a mugolare e a contorcersi in quella strana posizione ma ad un certo punto strinse le sue cosce intorno al mio collo e mi fermò: "Vedo che anche tu sei un gran bel porco e mi piace come mi lecchi, ma non ti permettere mai più di prendere l'iniziativa altrimenti il gioco finisce qui e tu ti levi immediatamente dai coglioni".
Intimorito gli chiesi scusa, gli tornò il sorriso e affermò che questo modo di leccarla le piaceva e che sicuramente me lo avrebbe chiesto spesso, ma ora dovevamo ristabilire i ruoli, si liberò, si sedette sul divano con le cosce oscenamente ben aperte in modo che io potessi vedere e desiderare sempre più la sua figa, bagnata, umida e vogliosa.
Mi fece inginocchiare ai suoi piedi in modo che allungando le mani potesse accarezzarmi il viso.
"Penso che tu sei esattamente la persona che esaudirà le mie voglie, le mie fantasie" e continuando a sbattermi in faccia la sua figa continua: "Da quando ho lasciato il mio ex tempo fa mi sono ripromessa di vivermi il sesso liberamente e di esaudire tutte le mie voglie. La prima fu grazie alla mia amica Fulvia che mi fece conoscere il sesso saffico ma anche le mie inclinazioni, quella di domare, sottomettere e trasformare in un oggetto di puro piacere una persona e di questo la devo ringraziare, ma io non sono lesbica ma bensì bisex, adoro gli uomini e come con Fulvia, adoro sottometterli e umiliarli e tu sei il primo, il primo schiavetto maschio e devo dire che sono stata fortunata, sei timido, porco e ti si legge in faccia quanto ti piace sottometterti e umiliarti a me"
Ride, mi accarezza il viso e afferma che sono il suo stronzetto ed io incredibilmente la ringraziai per avermi fatto scoprire questo lato del sesso, e che lei poteva tranquillamente chiedermi e farmi fare qualunque cosa che potesse eccitarla e farla godere, insomma mi ero dichiarato alla mia principessa, ero totalmente succubo di lei e la cosa mi eccitava da morire; mi guarda fisso negli occhi mi accarezza e mi spinge lentamente tra le sue cosce, le sue labbra sono completamente aperte si vede il rosa interno ed io ho voglia di vederla, di sentirla fremere e contorcersi in un lungo e sconvolgente orgasmo e assaporarlo, berlo e dissetarmi di lei.
Una, due, tre dita mi aiutavano nel mio compito, quello di farla impazzire, il suo fighino ormai era morbido, burroso accettava, anzi, pretendeva quelle dita che la riempivano, mentre la mia lingua si occupava del suo clito... ormai era giunto il momento del quarto.
Con delicatezza iniziai ad inserirlo e con sorpresa notai che entrava senza resistenza alcuna, i suoi umori e le contrazioni ormai avevano reso la figa elastica e morbida a qualsiasi cosa la volesse riempire, ma volevo di più, volevo provocargli un orgasmo esplosivo di quelli che durano, quelli che ti lasciano felicemente distrutta, di quelli che ti fanno dire basta, quando in realtà ne vuoi ancora, sempre di più, quella figa lo meritava, era di una donna che si sentiva libera di godere.
Il pollice era rimasto fuori, ma per poco, ormai era lei che mi risucchiava la mia mano e mi sembrava giusto riempirla anche con l'ultimo dito rimasto fuori.
Rallentai, il movimento della mia mano divenne delicato e lentamente entrò, prima il pollice ed infine le mie nocche, ormai era fatta, ero entrato, la mia mano era entrata fino al polso, cambiai il movimento, iniziai a roteare il mio pugno chiuso dentro di lei, la guardai aveva gli occhi eccitati, aperti, tratteneva il respiro, inarcava la schiena e tutta di un fiato mi urlò: "Sei più troia di quella puttana di Fulvia..." Era il momento del suo orgasmo, accelerai il mio roteare il pugno dentro di lei, mentre le iniziava a tremare ad avere dei movimenti a scatti i suoi occhi erano sbarrati fino all'esplosione, a quella scarica elettrica che attraversò il suo caldo corpo, sembrò durare un’eternità quel suo orgasmo, ansimava, si contorceva e mi guardava sorridente e felice, spossata ed estasiata: "Che gran porca che sono, dimmi che sono una gran troia, avanti stronzetto, dammi della grandissima troia!!!"
Il fine settimana era appena iniziato e non sapevo dove saremmo arrivati e la cosa mi eccitava da morire: i nostri corpi, le sue fantasie da realizzare, la mia voglia di accontentarla e... tante birre fresche ancora da bere.
To be continued ;)
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15 years ago
maschiettafree,
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Prima volta con una coppia
La mia prima esperienza è stata molto veloce. Contattato su un sito via mail e poi via msn, nel giro di una mezzora, ho lasciato il mio numero di telefono e sono partito in macchina nel posto dove circa mi aspettava la lei della coppia. Arrivato ho mandato un messaggio e lei mi ha chiamato, mi ha guidato con la sua voce calda e vogliosa fino al palazzo dove era. Arrivato al piano dove mi è stato detto di andare vedo una porta socchiusa e busso, una voce mi dice di entrare, vedo che sta mettendo il cane in bagna, è piegata ed ha un bellissimo culo. E’ gia in lingerie, porta un paio di mutandine nere e un corpetto splendido, non vedo l’ora di toglierle tutto di dosso. Si gira e mi saluta con un grosso sorriso, viene da me e mi tocca l’uccello, io le bacio il collo e levo i pantaloni. Intanto suona il telefono è il suo compagno che vuole sapere che succede, se sono arrivato e vuole che racconti tutto quello che fa. Andiamo sul divano, davanti a noi c’è una webcam, il suo compagno ci sta guardando, lei vuole che stia sotto.. ma prima voglio leccarle la figa. E’ rasata, calda, gia bagnata, ho voglia…. Mi metto sul divano e lei subito si siede sopra di me, le piace il mio cazzo continua a dirlo all’uomo al telefono, le tengo forte il seno mentre la faccio saltellare muovendo le mie cosce.
Lo vuole nel culo, prende il mio cazzo e lo mette, pensavo volesse spingere piano e invece lo mette dentro tutto in un colpo, ha il culo veramente aperto. I suoi commenti cominciano ad essere più piccanti, le piace, si tocca con una mano e parla al telefono, gode. Dice che le fa un po male, di essere sverginata perché ho il cazzo grosso, ma gode la porca.
Purtroppo aveva poco tempo, dopo un’ora devo andare, lei ha goduto ma è molto soddisfatta perché non è riuscita a farmi venire… sarà per la prossima volta…
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4
15 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Coppia in vacanza viene a trovarmi
una coppia che conosco da tempo in webcam ma che non ho mai incontrato passava per andare in vacanza dalle mie parti e hanno deciso di prendere una stanza in un hotel vicino dove abito.
Ci siamo sentiti per cenare insieme e quando sono arrivato ho trovato solamente lei che mi aspettava al bar per poterci conoscere un po. Abbiamo bevuto un bicchiere di vino e ci siamo seduti a tavola al ristorante. Il tavolo l'ha scelto lei, appartato e ci siamo messi su una panca dalla quale potevamo capire se arrivava gente.
abbiamo chiacchierato e preso confidenza... le mie mani accarezzavano le sue cosce mentre lei mi raccontava le sue esperienze... di non aver mai avuto rapporti con singoli. "Lucia" ha chiamato il cameriere e ha fatto spegnere le forti luci che avevamo sopra la testa mentre con un accendino andava a rendere soffusa l'atmosfera accendendo le candele sul tavolo.
Le mie mani andavano quindi a accarezzare le mutandine sotto la gonna mentre le sue avrebbero voluto più di toccare i miei pantaloni... e infatti con una mano mi abbassa la lampo mentre io sbottono... le sue mani prendono il mio cazzo in mano e le mie dita scivolano sotto le sue mutandine, ma lei vuole di più e leva le mutandine...
fortunatamente i camerieri non passano spesso e lei ha voglia di sentirlo in bocca, sposta il tavolo e mentre le mie dita entrano dentro di lei la sua bocca comincia a succhiarmi, è vogliosa, ha voglia ma è ancora presto, deve arrivare il marito e dobbiamo ancora cenare anche se non ha più molta fame.. di cibo.
Finalmente arriva il marito, così possiamo chiacchierare, mangiare e vedere che fare. Ad un certo punto lei va in bagno e io l'accompagno. Non c'è nessuno nel suo bagno e io la seguo. Ha voglia di farmi un pompino, ha voglia di farmi venire ma io ci metto molto, le dico di tornare in piedi e comincio a toccarla, le piace, la mia lingua è nella sua bocca e la sua voglia è tanta.
Dobbiamo finire la cena! ho voglia di scopare, e anche lei mentre il marito vuole solo guardare. Saliamo lei mi spoglia subito e si leva il vestito... comincia a toccarmi e leccarmi e io prendo un preservativo mi metto dietro di lei e comincio a prenderla a pecorina. arriva il marito, la incita ad essere troia, le mette un dito in bocca e vuole che le apra il culo, non chiedo di meglio, la prendo bene e comincio a spingere voglio farla godere.
Dopo un'ora il marito esce e si fa un giro, noi continuiamo, lei viene sopra di me, vuole fare lei. Io dovrei stare fermo anche se non ci riesco, la giro e la scopo tenendomi le sue caviglie tra le mani, lei è troia, e gode.
Io dopo tante ore con lei ancora non vengo. E' tardi e torno a casa, il giorno dopo devo lavorare. A mezzogiorno mi scrive che il marito è andato al lago e lei ha la figa distrutta ma ha ancora voglia perchè vuole farmi venire. Vado in hotel da lei, la trovo gia nuda. Me lo prende in bocca e continua fino a fami venire....
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Coppia matura e con glamour
Premetto che non sono un professore d'italiano e mi scuso per eventuali errori grammaticali e non solo ma lo scopo del presente racconto è quello di rendervi partecipi di quanto accaduto qualche settimana fa e sopratutto accontentare il marito cuck, desideroso di vedere un racconto sulla moglie e sulle sue corna... Proprio grazie a questo portale ho contattato la coppia in questione, ovvero Frank e Mary. Dalle foto lei sembrava una 50enne mooooolto intrigante, di classe, stile ed eleganza. Inoltre ho aggiunto il loro contatto sul mio MSN. Dopo qualche giorno ho avuto il piacere di digitare con Frank (il cuck) il quale si è subito mostrato una persona educata e veritiera (oramai ti accorgi subito dei coglioni che trasbordano in abbondanza sulla rete e delle persone vere). Abbiamo iniziato a parlare delle sue voglie e della sua situazione. Praticamente Mary è la classica casalinga, donna irrepressibile e seria nella vita quotidiana ma vera troia da letto, mi spiegava Frank. Dopo qualche oretta di discussioni si conviene di incontrarci per un long drink conoscitivo e senza pretese alcune. All'ora e nel posto prestabilito ci si incontra nel bar della mia città, in quanto se tutto fosse andato a buon fine potevamo spostarci presso il mio studio dove ho allestito una stanza proprio per queste occasioni. Dopo le presentazioni ci siamo accomodati nel bar dove ho offerto loro da bere. Lui...non so se lo ha fatto per sbrigarci o solo per caso ma ha preso un semplice caffè. Frank aveva lo sguardo lussurioso e si capiva palesemente il desiderio di vedere quella gran fica di sua moglie ansimare e godere tra le mie braccia. Lei ancora un pò titubante...fatto sta che ci siamo spostati nel mio studio. Appena arrivati ho fatto visionare le varie stanze tranne quella "del peccato". Ci siamo accomodati e lui:"Io vado a mettere il biglietto con per le strisce blu nella macchina". Praticamente siamo rimasti da soli, io e Mary. Ho iniziato a corteggiarla a palparla, lei era molto titubante ma...appena le ho messo una mano tra le gambe sè lasciata andare. La sua lingua si intrecciava con la mia. Di conseguenza le ho preso la mano appoggiandola sul mio cazzo e facendole sentire quanta voglia di scoparla avevo. Ci siamo avviati nella stanza del "peccato", buttandola sul letto ed io sopra di lei continuavamo a baciarci mentre le ns. mani si intrecciavano così come le lingue. Intanto il cornuto non arrivava ancora...meno male...Io continuavo a strusciare il mio cazzo tra le sue cosce facendole sentire ancora di + il desiderio che avevo di scoparmi una 50enne. Fino a quando con molta delicatezza le ho iniziato a sfilare il vestitino lasciandola con il seno di fuori. Una bella terza che ho continuato a palpare e iniziato a succhiare quei capezzoli mentre le davo un dito in bocca. Lei lo succhiava avidamente e quindi decisi di sostituire il dito col mio cazzo. Appena Maria lo vide davanti a sè non disse nulla, lo afferrò con le mani e iniziò a menarlo, dando piccoli colpi di lingua sulla cappella per poi....in modo repentino ma...con molta passione e veracia se lo infilò tuuuutto in bocca iniziando in meraviglioso pompino. Intanto io gli sussurravo all'orecchio:"Brava...dai che sei stupenda, sei la mia troia"? E lei:"Si...si...sono la tua troia, sono una puttana da letto". Al chè non ho resistito, le ho sfilato completamente il vestitino e ho iniziato a penetrarla dopo aver infilato il profilattico. Lei ansimava e con tutto il preservativo si sentiva che si bagnava proprio come una troia... Dopo alcune pompate..."driiinnnn driiinnn" il campanello, era lui. Io indifferente continuo a scoparla, il mio cazzo andava su e giù su e giù in quanto volevo accontentare Frank che durante la conversazione in chat mi aveva detto di scoparla mentre lui era fuori e se riuscivo a scoparla di lasciarlo fuori in modo che la sua eccitazione sarebbe cresciuta a dismisura. Dopo un pò Mary mi chiede di aprire e far salire Frank. Quindi ci rivestiamo e apro al marito che sale tutto sudato dall'eccitazione. Mi guarda come per dirmi:"E allora"? Io gli faccio cenno con la testa come per dire:"Tutto ok! L'ho scopata". Lui si avvicina a lei e inizia a baciarla. Lei lo respinge e dice:"Dai..." davanti a lui... Frank torna a baciarla ci spostiamo nuovamente nella stanza del "Peccato" dove iniziano a limonare tra marito e moglie. Ad un certo punto lui si sdraia sul letto buttandosi lei sopra e allargandogli i glutei. Io capisco subito l'intenzione, mi sfilo nuovamente gli abiti e mi avvicino. Frank apre ancora di più i glutei di Mary la quale divarica le cosce mentre è sempre sopra il marito. Io inizio a penetrarla nuovamente e marito e moglie si baciano con molta passione mentre il mio cazzo scivola sempre più dentro la moglie del cornuto!!! Che goduria...su e giù su e giù il mio cazzo impalava Mary mentre si baciava con il marito. Dopo poco lei si è girata mettendosi a pancia in aria e dando modo a lui di svestirsi. Poi lei si è seduta col culo sopra di lui dandomi la fica che io repentinamente ho iniziato a scopare. Praticamente stavamo andando in doppia fica - culo. Inizialmente veniva un pò scomodo ma...preso il ritmo...wowowowowoowww si volavaaaa. Che goduria...vedere il viso di lei che godeva con due cazzi dentro tutti per lei...L'orgasmo non tardò molto ad arrivare, al chè sfilai il cazzo dalla fica e dal preservativo e gli schizzai la sborra sulle tette e sul ventre. Il marito nel contempo le riempì il culo di sborra e lei mugolava di piacere in quanto con molta probabilità era arrivata anche lei... Dopo quel gran bell'orgasmo ci siamo lavati e ricomposti, ripromettendoci di reincontrarci non appena possibile. Adesso a mente serena dico:"Complimenti a Frank e Mary, gran bella coppia, seria, riservata e di classe". A presto
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15 years ago
BULLSICILIA158863,
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Binario 29
Termini, stazione caotica…mi affretto a cercare il binario dal quale parte il treno diretto verso l’aeroporto…per fortuna il binario è vuoto e una voce annuncia il prossimo arrivo del treno…Dalla fila di persone intravedo i passi di una donna, il suo portamento è elegante, attraente…indossa una giacca bianca, gonna in jeans corta sotto il ginocchio e scarpe aperte, chiuse sulla caviglia con un laccio.
La seguo, guardo le sue gambe dritte…belle…bianche…piedi bellissimi…
Mi metto in fila per salire sul vagone…lei è già dentro…la cerco…occupa un sedile del secondo scompartimento e per mia fortuna è sola…entro subito e sistemo il mio bagaglio…prendo posizione in un sedile opposto…data l’ora serale e gli impegni dell’intera giornata sono piuttosto stanco, anche lei sembra provata…i nostri sguardi non si incrociano, lei ha un viso maturo, capelli castani, occhi castani…il mio sguardo si sofferma sulle gambe, dato che ogni tanto le accavalla e sistema la gonna in jeans che, vista la posizione, sale e scopre leggermente le parti bianche…guardo dall’altra parte la sua immagine riflessa nei finestrini, lei chiude gli occhi per riposare, poggia la testa sulla mano…ne approfitto per guardare ancora le gambe e i piedi, così da non essere visto…evitando qualsiasi imbarazzo….
Ora poggia entrambi i piedi in terra, le gambe sono leggermente divaricate…i suoi occhi ancora chiusi…inizio a fantasticare…ad immaginare di accarezzarle i piedi…baciarli….leccarli…..leccare lentamente i polpacci, verso l’alto….
Arrivare alle cosce carnose, annusarle….leccarle con la punta della lingua in modo sensuale….mordicchiare la carne….far scivolare le mie mani che accompagnano la bocca sempre più affamata…..
Ora le mie labbra sono poggiate sul suo intimo…ne annuso il profumo….la punta della lingua bagna il perizoma in pizzo nero…..all’altezza dell’apertura del sesso……la lingua scende più giù…verso il buchino nascosto…
Con l’aiuto delle mani sposto il perizoma….ora posso sentirne l’odore in pieno..è bellissimo…dolce….non resisto….lo assaggio…..frugo..spingo la lingua…le labbra giocano con la fessura….ora la punta della lingua preme verso l’apertura della fessura…continuo con lo stesso movimento… la lingua apre le labbra….scendo più giù verso l’apertura e il piacere si fa più intenso..allarga le gambe per farmi entrare meglio..
Il sapore è dolce, lo prendo tutto con la lingua che ora scorre lentamente su tutta la fessura…dall’alto verso il basso…..e viceversa….assaggiando ogni umore…la sento bagnata…eccitata……muove le gambe….spinge con i piedi nel sedile di fronte…
Continuo a leccarla, la lingua ha movimenti più rapidi, concentrati nella piccola protuberanza carnosa….
Con le mani sulla mia nuca spinge la mia testa verso di lei….quasi mi manca il respiro….continuo….i suoi movimenti si fanno più intensi….i suoi respiri più profondi e dalla sua bocca escono mugolii di piacere…..
Vorrei entrare dentro di lei con tutta la mia dimensione, aprirla con il cazzo duro….ma prima aspetto che goda con la mia bocca….voglio sentire il sapore del suo orgasmo….
Nel mentre che immagino la scena ad occhi chiusi, mi rendo conto di essermi eccitato molto, il mio cazzo duro traspare dai pantaloni leggeri…sento il frenulo che aderisce ai boxer e crea un leggero sfregamento, il che mi eccita ancora di più…
Chiudo nuovamente gli occhi, immagino ancora di sbottonare la sua camicia….prendere un su seno grosso con tutta la mia mano….accarezzarlo….abbassare il reggiseno e vedere il capezzolo scuro, turgido…..
L’altra mano dentro il perizoma che scorre su tutta la fessura bagnata….faccio spazio con un dito…lo infilo dentro fino in fondo….i suoi liquidi accompagnano il movimento del dito all’interno…lo tolgo….lo avvicino alla mia bocca e lo lecco….ho ancora voglia di sentire i succhi del suo piacere…..allora scendo con la bocca….metto la lingua dentro…tutta….più che posso….la muovo cercando di farla sentire tutta…assaggio..bevo i suoi umori…mi riempio le labbra…la lingua..il viso…non avevo mai sentito un sapore così bello, mi inebriava completamente……continuo a muovermi dentro di lei, ora con due dita dentro in fondo e la mia lingua che lecca avidamente…
Ad un corto punto sento il suo orgasmo accompagnato da intensi mugolii e movimenti del bacino…dei piedi…delle gambe oramai completamente divaricate…le sue mani cingono la mia testa spingendomi verso di lei…
Nel mentre riapro gli occhi…sento che ha ricevuto una telefonata, ha l’accento della mia città..poco dopo aver chiuso le faccio una battuta, lei ride e mi fa qualche domanda…iniziamo una conversazione…mi parla di lei….ignara dei miei pensieri e delle mie fantasie…mi guarda negli occhi senza mai distogliere lo sguardo….
Ora mi trovo alla stazione….mi chiede aiuto per portare giù il bagaglio…ci salutiamo….e scopro che prenderà il mio stesso aereo…sono le 22….corsa verso il check in e poi verso l’uscita visto che sono in ritardo…
Chiedo all’addetto del check-in di riservarmi un posto di fianco alla donna …purtroppo i posti sono già occupati e mi devo accontentare di un sedile poco più avanti…
Il decollo, l’aereo prende il volo mentre dall’alto le luci delle strade si fanno sempre più piccole..ora è buio…il cielo scuro, la notte imperversa…chiudo gli occhi ma l’immagine di lei è sempre viva di fronte a me…mi addormento qualche istante…quando mi sveglio mi trovo di nuovo eccitato, ho voglia di godere, di venire…cerco di non pensarci e quando il mio membro ritorna nelle dimensioni normali mi alzo e mi dirigo verso la toilette…
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15 years ago
admin, 75
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Il divano a tre posti
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15 years ago
jeppetto,
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Il balcone sulla mansarda
Estate…caldo torrido….oggi niente giornata di mare, purtroppo c’è troppo vento e si sa che in queste giornate la sabbia è fastidiosa…allora decidiamo di stare a casa mia, c’è un balcone sulla mansarda che rimane coperto dato che il tetto è spiovente…niente di meglio che mettere dei materassi per terra e gli asciugamani per coprirli…e prendere un po’ di sole per una perfetta tintarella….salvo intriganti accadimenti….
L’aspetto più interessante del balcone è che nessuno vede chi c’è dentro…..per questo ogni tanto mi piace prendere completamente nudo…..
Appena saliti ci levammo i vestiti e rimanemmo completamente nudi, lei per prima e ne rimasi sorpreso…avevo un piccolo asciugamano che copriva il mio membro…lei era completamente depilata, il sesso bianco attraente, seni bianchi e capezzoli rosa…. non riuscivo staccarle gli occhi…. il mio membro si gonfiava sempre di più….avevo un piccolo asciugamano sopra per non bruciarmi ma ben presto lo dovetti togliere…iniziai a spalmare la crema su di lei…..con le mani che scivolavano sulla sua schiena, accarezzavano le spalle per poi scendere verso il solco proibito….ancora le mie mani andavano giù per riempire le sue cosce e i piedi di crema…..per poi tornare su e disegnare le sue rotondità con le mie mani che continuavano a massaggiarle leggermente...il suo corpo umido di crema e la sua posizione di spalle erano un invito a provare il contatto col mio petto prima, tutto il mio corpo poi……scivolavo leggermente fino a combaciare il mio sesso col suo fondoschiena….sentivo il suo sesso umido…….lo feci entrare tutto dentro, fino alla base…lei inarcò la schiena per accoglierlo meglio fino in fondo….la testa fece un lieve movimento verso di me, la bocca emetteva un piccolo urlo di piacere….rimasi immobile dentro di lei per qualche secondo….il sesso durissimo, i muscoli delle gambe completamente tesi, le braccia forti dure, le mie mani che da sotto prendevano le sue spalle e la attiravano a me per rendere la penetrazione ancora più profonda….avevo il suo dominio…….piano uscivo dal suo sesso umido……avvicinai la mia bocca, non riuscivo a baciarla intorno ma andai direttamente alla sua fessura così invitante e con la lingua la attraversai tutta……dal basso verso l’alto e viceversa, lo feci più volte con tutta la larghezza della lingua….la mia bocca era avida di sesso, di umori, di liquidi profumati, di orgasmi bagnati…..cominciai a stuzzicare la clitoride con la punta della lingua, all’inizio lentamente, poi sempre più rapidamente…..intanto lei prese la sua posizione e divaricò le sue gambe mettendosi di fronte a me…..lo spettacolo era bellissimo……una fessura rosea e che mostrava la sua apertura….le piccole labbra come due pezzetti di carne viva, gonfia di piacere…..avvicinai la mia bocca…… un dito si fece strada ….con la lingua cominciai a leccare le piccole labbra oramai aperte con un movimento disordinato ma efficace…intanto i suoi liquidi scendevano sempre più fluidi sulle mie labbra, il sapore dolciastro mi eccitava sempre più….mettevo la lingua dentro di lei, e poi la sostituì di nuovo con un dito…….fino in fondo….iniziai a muovere il dito completamente dentro di lei seguendo il ritmo del suo bacino………le infilai anche il secondo dito….ora medio e anulare sono dentro fino in fondo con una sensazione di forza e di piacere allo stesso tempo, il palmo della mano copriva resto del suo sesso e si bagnava di umori……. le mie dita prima roteavano dentro di lei, poi entravano e uscivano lentamente e poi sempre più velocemente….
Avvicinai le dita alla mia bocca e iniziai a succhiarle…….non volevo perdere nessun liquido di lei….era il sapore unico ed eccitante che adoro…continuai a leccarla, sempre più avido e voglioso del suo orgasmo..le mie mani stringevano i suoi seni …i capezzoli rosa erano eretti…..le punte turgide e la pelle intorno inondata di brividi di piacere………sentivo che veniva dal ritmo del suo respiro e dai movimenti più contratti…….continuai leggermente con la bocca fino a farle defluire il piacere…..salii sopra di lei…..il mio cazzo dalla punta oramai violacea strusciava lungo la fessura ancora bagnata……premevo verso la clitoride e poi riscendevo…….nn mi controllavo più……
Entrai dentro di lei….poi riuscì….poi nuovamente dentro fino in fondo…..ora nuovamente tutto fuori…..guardavo la sua espressione che aspettava di sentirmi dentro….non avevo un ritmo costante, in questo modo potevo farla aspettare a mio piacimento….ora però entrai dentro di lei, centimetro per centimetro…..fino in fondo…..
Le mie mani le accarezzavano la nuca, il bacino prese dei movimenti prima ondulatori, poi spingevo verso di lei…oramai sentivo il mio getto di piacere che saliva sempre di più……
Il membro era tesissimo…..inondai il suo seno e la sua pancia di schizzi e gocce calde color perla…..il piacere scendeva liquido su di lei…..era stupendo…….iniziò a spargerlo sul seno….poi assaggiarlo….
Ci baciammo a lungo con i rispettivi sapori…..le lingue leggere accarezzavano le labbra, le mani giocavano con i liquidi sui nostri corpi……ancora non eravamo del tutto appagati…..allora scendemmo giù nel bagno per una doccia….decidemmo per un bagno dentro la vasca…così la riempimmo e poi dentro……..uno di fronte all’altro……i suoi piedi sul mio petto, le unghie smaltate come piace a me….li baciavo……sensualmente……dolcemente…ora i suoi piedini vanno giù verso il mio bastone…….con movimento sensuale…..lento….premevano leggermente mentre la mia eccitazione saliva nuovamente………………….
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15 years ago
admin, 75
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Figlia, moglie, madre modello - 3° cap.
Figlia, moglie, madre modello
3° Cap. – Con nostro figlio
Durante il giorno non feci altro che pensare alla situazione che si era creata con mio figlio: da giovane avevo avuto altri rapporti incestuosi (di cui vi parlerò) ed ora la storia si ripeteva!
Sarà anche immorale, ma il pensiero di avere mio figlio come amante mi faceva impazzire dall’eccitazione. Sentivo la fica gonfia di desiderio, non vedevo l’ora di scoparmelo, di sentire il suo cazzo dentro il mio corpo, ma non volevo essere frettolosa, volevo un godimento completo, volevo inserire nel rapporto incestuoso anche mio marito: non ci siamo mai negato alcun piacere e non volevo certo escluderlo dal godere del cazzo di suo figlio.
Quando Mario la sera tornò dal lavoro lo abbracciai forte, lo bacia lingua in bocca e gli misi una mano sul cazzo. Ma lui mi conosceva bene! Mi guardò sorridendo.
“Olga, hai una espressione da gran porca… i tuoi occhi brillano di eccitazione… se ti conosco devo aspettarmi qualcosa di piacevole…”
Lo baciai di nuovo e gli strinsi il cazzo. Non raccolsi la sua frase.
“Vieni a tavola che la cena è pronta…”
Durante la cena misi in azione il mio piano. Franco era seduto di fronte a me: facendo finta di niente cominciai a fargli piedino, strofinando il mio piede sulle sue caviglie e sui polpacci. Mi guardò con aria interrogativa, ma già intravedevo nei suoi occhi lampi di libidine: andai avanti con il piede fino ad arrivare in mezzo alle sue gambe.
Seguitava a mangiare come se niente fosse, per paura che il padre si accorgesse di qualcosa, ma, ovviamente, era teso.
Il mio porcellino, però, non fece nulla per scostarsi, anzi, allargò le gambe per permettermi di posare facilmente il mio piede sul suo cazzo: attraverso la stoffa dei pantaloni lo sentivo già bello duro. Mi guardò e io gli sorrisi.
Cominciai a massaggiargli il cazzo con la punta del piede e vidi che ogni tanto chiudeva gli occhi: il mio piccolino stava godendo, ma dovevo fare attenzione a non farlo sborrare nei pantaloni, il suo cazzo mi serviva in forma per il resto della serata!
Quando, alla fine della serata, sentii che ormai il suo cazzo era durissimo, tolsi il piede per farlo riprendere un po’: vidi una smorfia di delusione, ma non immaginava che il bello doveva ancora venire!
Mentre stavamo parlando tutti e tre del più e del meno e sorseggiando un bicchierino di digestivo, mi rivolsi verso mio marito.
“Mario, scusa, ho riflettuto molto, ma devo dirti una cosa… non posso nascondertelo… spero che tu non possa dispiacerti… purtroppo questa mattina Franco mi ha mancato di rispetto…”
Mario, non sapendo di cosa stessi parlando, mi guardò con aria interrogativa e assumendo un atteggiamento serio si rivolse a Franco.
“Franco, che è successo… non è da te…”
Franco, poverino, non sapeva cosa dire…
“Ma, veramente papà… non so…”
Mario si rivolse a me.
“Olga, cosa è successo? Dimmi la verità…”
“Vedi, amore, la verità è che nostro figlio mi ha sborrato in bocca…”
Franco quasi sobbalzò dalla sedia, mentre Mario, conoscendomi, capì al volo dove volevo arrivare, sorrise sotto i baffi e cominciò a reggermi il gioco.
“Franco, ma sei impazzito? Sborrare in bocca a tua madre… spero che tua madre stia scherzando… o è vero?”
“Ma… veramente… ecco… si… scusa… è vero…”
“Brutto porco… senza pudore… già immagino la scena… schizzare in bocca a tua madre il tuo sperma… ma non ti vergogni… non hai sensi di colpa… cosa hai da dire a tua discolpa…”
“Ma… ecco… scusa papà. Ma non mi vergogno affatto… è stato bellissimo… e poi… è stata la mamma…”
“Come è stata la mamma…” Mario mi guardò sorridendo.
“E’ vero amore, l’ho sedotto io… quando mi ha detto che desiderava fare l’amore con me non ho potuto resistere… gli ho fatto un pompino di quelli che sai tu… il mio porcellino non ha potuto fare a meno di inondarmi la bocca di sborra… saporitissima…”
“Brutta porca… io vado a lavorare mentre tu ti scopi nostro figlio…”
“veramente non l’ho ancora scopato… questo lo farò con il tuo permesso… io lo ho spompinato e lui mi ha leccato la fica… e…. beh si… gli ho anche pisciato in bocca…”
“Sei una porca… traditrice… mi hai sempre detto che pisciavi in bocca solo a me…”
“Ma lui è nostro figlio… rimane tutto in famiglia…”
Poi mi rivolsi a Franco.
“Franco, alzati, vieni qui vicino…”
Franco si alzò da tavola e mi venne vicino: il massaggio con il piede aveva dato i suoi frutti, in quanto sotto la patta si vedeva un bel rigonfiamento.
“Tiralo fuori…”
“Ma, mamma… cosa… non capisco…”
“Hai capito perfettamente… tira fuori il cazzo… dopo che mi hai sborrato in bocca non credo che ti possa vergognare a far vedere il cazzo a tuo padre… dai… tiralo fuori…”
“Franco lentamente abbassò la zip dei pantaloni e tirò fuori il cazzo… pur non essendo al massimo dell’erezione presentava già delle belle dimensioni.
Glielo presi in mano: al solo contatto lo sentii vibrare e ingrossarsi. Lentamente tirai indietro la pelle fino a scoprire completamente la cappella.
“Mario, amore, guarda che bel cazzo che ha nostro figlio… ancora non è al massimo, ma guarda che cappella dura… quanto è grosso… pensa come mi riempirà quando me lo infilerà dentro il corpo… perdonami amore… ma come potevo resistere di fronte a tale bellezza di cazzo…”
“Hai ragione Olga, è proprio un super cazzo… sarebbe stato un peccato mortale non gustarselo… quasi ti invidio…”
Cominciai lentamente a muovere la pelle del cazzo avanti e indietro, lasciando sempre scoperta la cappella.
Guardai Mario.
“Vuoi assaggiarlo anche tu? Ti informo che è gustosissimo spompinarlo…”
Gli occhi di Mario brillavano di eccitazione…
“Mi piacerebbe molto… anzi, lo desidero ardentemente… ma Franco deve essere d’accordo…”
Guardai Franco.
“Che ne dici?”
“Ma… non sapevo che anche a papà…”. Non terminò la frase.
“Che anche a papà piace il cazzo? Caro il mio porcellino, sono molte le cose che ignori dei tuoi genitori. Noi siamo due porconi a cui piace moltissimo il sesso sotto tutte le sue forme e quindi siamo anche bisessuali: amiamo godere sia con il cazzo che con la fica. Sapessi quante lesbicate ho fatto con le mie amiche e quante giovani fanciulle ho iniziato ai piaceri saffici: molte mi hanno detto che con la lingua le ho fatte godere molto più dei loro uomini. Per non parlare di tuo padre: adora la fregna, ma ama moltissimo anche godere con gli uomini.
Ti facciamo una confidenza che terrai per te: l’ultima avventura è stata con il figlio della portiera. Lo hai sentito quando ieri sera fingevo di essere la portiera. Tuo padre lo ha sorpreso in cantina mentre si masturbava leggendo una rivista porno.
All’inizio il ragazzo era impaurito temendo il peggio, ma tuo padre lo ha rassicurato facendogli lui stesso una splendida sega e facendosi fare un ricco pompino con tanto di sborrata in bocca. Lo ha lasciato promettendogli che la prossima volta glielo farà tuo padre il pompino! Da allora il ragazzo viene spesso a casa con delle scuse sperando di trovare tuo padre da solo per divertirsi un po’… ecco Franco… questi sono i tuoi genitori…”
Franco guardò me e suo padre.
“Siete due porconi, ma penso di essere fatto della vostra stessa pasta… buon sangue non mente… dai papà… succhiami il cazzo…”
Sempre masturbandolo avvicinai il cazzo alla bocca di Mario, il quale tirò fuori la lingua e cominciò a dare veloci linguate sotto la cappella… sentii il cazzo vibrarmi in mano… poi aprì la bocca, prese la cappella tra le labbra e cominciò a succhiarlo e a girarvi intorno con la lingua… io seguitavo a muovere la pelle su e giù… dopo un po’ lasciai il cazzo completamente a Mario, che prese a lavorarlo con una passione mai vista prima quando lo vidi spompinare altri cazzi.
Cominciò a baciarlo e a leccarlo per tutta la lunghezza, a succhiarlo voracemente… sembrava un affamato a digiuno da molto tempo… lo baciava quasi in senso di adorazione…
“Smack… smack… bello… bello… mi piace… il cazzo di mio figlio mi piace… lo voglio… me lo voglio godere… chi lo avrebbe mai immaginato… avere un cazzo così a disposizione ed ignorarlo… ma ora lo so… avrò un cazzo a casa bello giovane sempre disponibile… slurp… slurp…”
Mentre Mario spompinava appassionatamente il cazzo di nostro figlio, abbracciai Franco e lo baciai… cominciammo a slinguarci…
“Ti piace amore? Ti piace come papà ti spompina il cazzo? Gli piaci molto… non l’ho mai visto così appassionato nel succhiare un cazzo… sa che sta succhiando il cazzo di suo figlio e questo gli aumenta molto l’eccitazione…”
“Sto godendo moltissimo, mamma, non avrei mai creduto che un uomo potesse succhiare il cazzo così bene… è veramente gustoso… ha una bocca caldissima e una lingua che mi lecca velocissima il cazzo per tutta la sua lunghezza… se seguita credo che gli sborrerò in bocca…”
Il solo pensiero che Franco potesse sborrare in bocca a suo padre mi fece vibrare le pareti vaginali… ero un lago tra le gambe… mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai:
“Non ti andrebbe di contraccambiare il servizietto che ti sta facendo papà? Che ne dici di succhiargli anche tu il cazzo? Credo ne sarebbe felicissimo…”
“Ma mamma… non l’ho mai fatto… se mi desse fastidio? Mi dispiacerebbe fare smorfie di disgusto proprio con papà…”
“Tesoro, se ho cominciato a conoscerti sono certa che non troverai alcun disgusto… anzi… scommetto che lo gradirai moltissimo… comunque non c’è alcuna costrizione… facciamo così… mentre provi a leccarlo e a prenderlo in bocca tienimi la mano… io ti guiderò nel pompino… se ti darà fastidio stringimela… io capirò e farò in modo di toglierti dall’imbarazzante situazione..”
“Oh, grazie mamma… si… va bene… proviamo…”
Mi rivolsi a Mario proprio nel momento che aveva tutto il cazzo in bocca…
“Piano, Mario, altrimenti lo farai sborrare… c’è tempo per assaggiare il sapore della sua sborra… alzati… credo che Franco voglia dirti una cosa…”
“Si, papà… tiralo fuori anche tu il cazzo… voglio sentire cosa si prova a succhiare il cazzo del proprio padre… sempre se a te non dispiace…”
“Dispiacermi? Ma che sei pazzo? Non immagini quanto mi facciano felice le tue parole… non avevo il coraggio di chiedertelo… vieni, figlio mio, succhiami il cazzo…”
“Calma, ragazzi, non siate frettolosi… mettiamoci comodi… spogliamoci tutti e tre e andiamo in salotto a godere come si deve…”
Li presi entrambi sottobraccio e mi avviai con i miei dolci amanti nel salotto.
In un attimo fummo tutti e tre nudi, ma io come sempre tenni le calze a rete… quando le indossavo mi sentivo una gran troia…
Mario si sedette sul divano a gambe larghe.
“Vieni, figliolo, fammi sentire la tua bocca…”
Feci mettere Franco in ginocchio tra le gambe del padre… presi il cazzo di Mario e tirai indietro tutta la pelle fino a scoprire completamente la cappella rosso fuoco… mio marito era eccitato al massimo. Mi rivolsi a Franco.
“Tira fuori la lingua e comincia a leccare la cappella… senti il sapore… è diverso da quello della fica…”
Mentre tenevo il cazzo in mano Franco cominciò a leccare la cappella con la punta della lingua, inizialmente quasi con timore, poi piano piano prendeva sempre più confidenza.
“Bravo tesoro, adesso leccalo tutto… con la lingua parti dalle palle e lecca tutto il cazzo fino alla punta…”
Franco eseguì alla lettera… Mario guardava con gli occhi colmi di eccitazione suo figlio che gli leccava il cazzo.
“Bravo figliolo… mi piace… adesso prendilo in bocca… fammi sentire come me lo succhi… dai… fammi godere…”
“Si, dai Franco… prendigli la cappella in bocca e comincia a succhiarlo… senti quanto è bello…”
Franco eseguì di nuovo… prese la cappella in bocca… cominciò a succhiarla e piano piano iniziò a muovere la testa su e giù… con la mano scesi fino alla base del cazzo, tirando la pelle e tenendolo dritto…
“Franco, adesso fa colare la saliva lungo tutto il cazzo per renderlo bello viscido, poi lentamente scendi con la testa e ingoiane il più possibile… respira con il naso… vediamo quanto riesci a prenderne in bocca… vediamo se sei più bravo di me… vediamo se riesci a toccare con le labbra il ventre di papà…”
Per tutto il tempo, come d’accordo, ci eravamo tenuti la mano, ma Franco non me l’aveva stretta… la cosa non lo disturbava… tolsi la mia mano dalla sua e la misi in mezzo alle sue gambe… sentii il suo cazzo in completa erezione…
“Brutto porco… sei eccitato… allora ti piace spompinare il cazzo di papà… bravo… sapevo che non mi avresti deluso… dai porco… ingoia il cazzo di papà…”
Franco lentamente cominciò a scendere con la testa… io gli presi il cazzo in mano e presi a masturbarlo… allargò le gambe per permettermi di lavorarlo meglio… aveva un cazzo durissimo… il pompino a suo padre lo stava eccitando moltissimo… seguitò ad abbassare la testa… il cazzo piano piano stava scomparendo nella sua bocca… lo stava ingoiando tutto…
“Bravo tesoro… è la prima volta che prendi il cazzo in bocca e già riesci a fartelo arrivare in gola… dai… spingi… dai che ne manca poco… dai… tutto in gola… fai godere papà che gli piace tanto…
“Si, dai figliolo… che ci sei… baciami il ventre…”
Accelerai la masturbazione e Franco abbassò ancora la testa ingoiando completamente il cazzo del padre… le labbra toccarono il ventre… era entrato tutto in bocca… Franco emise un grugnito di godimento.
“Grrrrrrrrrrrr… mmmmmmmmmmmmmm…”
“Franco, figliolo, che gusto… tienilo ancora un po’ in gola… finché ce la fai… respira con il naso… è troppo bello…”
Franco lo tenne in bocca ancora alcuni secondi, poi lo tolse… mentre il cazzo scivolava fuori dalla bocca colava tutta la saliva che ricopriva lo stesso cazzo, le palle, le cosce… Franco era paonazzo…
“Mamma… papà… che gusto… sentirmi quel paletto di carne completamente in bocca… non lo avrei mai creduto… è stato fantastico…”
“Bravo il mio porcellino… hai avuto il battesimo del pompino… adesso che hai provato quanto è bello succhiare il cazzo di papà… fate un bel 69, voglio vedervi succhiare reciprocamente…”
In un attimo si misero in posizione e cominciarono a spompinarsi con grande ardore: sembravano assatanati!
Io, al loro fianco, li guardavo e li accarezzavo sulla schiena, sulle gambe, sulle natiche, nel solco del culo fino a titillare contemporaneamente i loro buchini del culo… una scena veramente libidinosa… il padre spompinava il figlio… il figlio spompinava il padre…”
“Slurp… slurp… bello… che bel cazzo che hai figliolo… slurl… me lo darai sempre vero… ahhhhh… bravo… succhia così… leccami anche le palle… succhiale… prendile in bocca… oooooooooooh… siiiiiiiiiiii… cosìììììììììì… dimmelo… che mi darai sempre il tuo cazzo… che mi inculerai… perché questo cazzo me lo metterai nel culo vero?... se vorrai potrai anche sborrarmi in bocca… sarà un gusto eccezionale assaporare la sborra del proprio figlio… slurp… slurp…”
“Oh, si, papà… te lo darò quando lo vorrai… aaaaaaaaaaah… come me lo lecchi bene… tu e la mamma siete due splendidi pompinari… anche il tuo cazzo è bellissimo… mi piace tenerlo in bocca… chiedimi qualunque cosa, esaudirò ogni tuo desiderio… ti inculerò… e se lo vorrai potrai incularmi anche tu… aaaaaaaaah… papààààààààààà… mamma mi ha infilato un dito nel culo… mmmmmmm… è bellooooooo…”
“La troia… anche a me, figliolo… lo ha infilato nel culo anche a me… la porca di tua madre ci sta inculando insieme…”
Infatti, mentre si stavano spompinando e confessando reciprocamente i loro desideri incestuosi, avevo bagnato i loro buchini e li stavo massaggiando delicatamente, ma quando ho sentito il loro desiderio di incularsi ho infilato contemporaneamente gli indici delle mani completamente dentro i loro culetti.
“Prendete, porci… bastardi… intanto vi inculo io… in attesa del cazzo godetevi il mio dito… ve li allargo bene i buchetti del culo…”
Cominciai a roteare le dita nei loro buchi che sentivo dilatarsi sempre di più.
“Uhmmm… mi piace… mi piace… mamma mi sta allargando il culo…papà mi succhia il cazzo… è bello… bello…”
La mia fica era in fiamme… il suo miele mi colava tra le cosce… non ce la facevo più…
“Ora basta, porconi… non credete sia venuto il momento di pensare un po’ anche alla mia fica? Franco, figliolo, questa serata deve essere in tuo onore… questa sera devi provare tutti i piaceri con i tuoi genitori… hai succhiato il cazzo di papà, lui ha succhiato il tuo… adesso è venuto il momento di scopare la tua mamma… vieni tesoro, scopami… ficcamelo dentro che non ce la faccio più…”
Mi sdraia supina, allargai completamente ed oscenamente le gambe ed aprii con entrambe le mani la fica in segno di offerta.
“Dai, amore della mamma… infilami il cazzo in corpo… riempimi questa fregna… ti prego… sto impazzendo!!!”
Franco si mise in ginocchio davanti a me con il cazzo al massimo dell’erezione, ancora tutto viscido dalla saliva del padre. Mi accarezzò la fica.
“Oh, mamma, finalmente… adesso ti infilo il mio cazzo… siii… il tuo bambino te lo infila nella fica… e ti farà godere… eccoooo… prendilo…”
Franco impugnò il cazzo e stava per appuntarlo all’ingresso della vagina quando mi balenò un’idea.
“No, fermo… voglio che sia tuo padre a infilare il cazzo del figlio nella fica della mamma… Mario, amore… infilamelo tu il cazzo di nostro figlio nella fica… con questo gesto è come se dessi ufficialmente la tua approvazione, il tuo consenso e la tua complicità al fatto che io e Franco diventiamo amanti… Mario, lo desideri anche tu vero?”
“Si, Olga, amore mio, hai ragione, devo essere io…”
Mario prese in mano il cazzo di Franco, lo masturbò qualche attimo, lo scappellò completamente e cominciò a strofinare la cappella lungo tutta la fica, tenuta sempre aperta dalle mie mani, dalla vagina al clitoride… poi la appuntò all’ingresso della vagina.
“Olga, amata moglie mia e tu Franco, nostro amato figlio… con questo gesto di infilare il tuo cazzo nella fica di tua madre do ufficialmente il mio consenso e la mia approvazione che voi diventiate amanti, che possiate godere i piaceri del sesso con o senza la mia partecipazione, quando, come, dove e con chi vorrete, con il desiderio, comunque, che mi raccontiate tutte le vostre porcate e avventure senza nascondermi niente… con la mia benedizione…”
Fu un attimo… il cazzo di mio figlio mi stava entrando lentamente nella fica… come una spada che mi stesse trafiggendo il ventre… avevo preso tanti cazzi nella mia vita, ma stavo provando la sensazione come se il cazzo di mio figlio fosse il primo che penetrasse la mia fica… un piacere indescrivibile… aprii la bocca e lanciai un urlo di godimento…
“Aaaaaaaaaaah… figlio mio… dentro… dentro… lo sento tutto dentro… ummmm… il tuo cazzo… il mio amato cazzo… mi ha riempito la fica… sublime… scopami… spaccami la fregna… senza pietà… fammi godere… Mario, abbracciami mentre nostro figlio mi scopa… baciami… stringimi… godiamo insieme questo momento…”
Mario mi abbracciò, prese ad accarezzarmi il seno e a torturarmi i capezzoli e mi baciò con la lingua completamente i bocca… gli presi il cazzo e cominciai a masturbarlo… Franco cominciò a chiavarmi lentamente… dentro… fuori… dentro… fuori… mi sentivo la fica squarciata dal suo bastone di carne…
“Oooooh, mamma, ti piace… ti piace come tuo figlio ti scopa… lo senti bene il mio cazzo nella fica… ti piace sentirlo che va su e giù lentamente o preferisci che acceleri la chiavata…”
“Porcellino mio… mi stai facendo impazzire… mi piace così… fammela godere questa prima scopata con mio figlio… lentamente… dentro e fuori… lo sento meglio… quando entra sento le pareti della vagina dilatarsi per accoglierlo tutto… ummmmmmm… siiiiiii… che belloooooo… continua così… te lo dico io quando accelerare…”
Lo avevo tanto desiderato ed ora era li… dentro la mia fica… il cazzo di mio figlio… strinsi forte Mario…
“Amore… sentissi come mi sta scopando nostro figlio… ci pensi amore… nostro figlio che sta scopando la sua mamma… lo avresti mai immaginato… mi sta facendo godere da pazzi… amore ti amo… mi permetti di godere con nostro figlio… avessero tutte le donne un marito come te… grazie amore… questo godimento che sto provando lo devo a te… te ne sarò grata per tutta la vita…”
“Olga, ormai mi conosci bene… lo sai che il mio maggior godimento è il tuo godimento… sono felice quando vedo che godi… ma oggi sono ancora più felice perché questo tuo grande piacere ti viene dato da nostro figlio… forse se fosse un altro uomo pur essendo sempre contento del piacere che provi credo che avrei una punta di gelosia… ma con nostro figlio no… non sono geloso… anzi, vi sprono e vi incito a godere… sapessi amore quanto godo anche io nel vedere il cazzo di nostro figlio che ti penetra la fica… nel vedere il tuo volto trasfigurato dal godimento di scoparti tuo figlio… siete stupendi nel vostro amplesso incestuoso… dai, Franco, figliolo, scopa tua madre… falla godere… lei lo vuole… lo ha sempre voluto… completa il perverso rapporto incestuoso… sborrarle dentro… sborrarle nella fica… fammi vedere come la riempi di sperma…”
Sentire Mario che incitava nostro figlio a sborrarmi dentro, mi fece raggiungere un orgasmo inimmaginabile.
“Ooooooooooh, siiiiiiiiiiiiiiiiiii… figlio mio…. forte… adesso forte… pompami forte che vengoooooo… pompami forte la fica e vienimi dentro… nella fregna… schizzami la tua sborra nella ficaaaaaaaa… ti pregooooooooooooo… daiiiiiii.. che sto venendo anche ioooooooooooooooo… anche io sborrooooooooooo… aaaaaa… sul tuo cazzo…”
Franco cominciò a dare violenti e veloci colpi di cazzo dentro la mia fica… sentivo la cappella colpirmi ripetutamente la bocca dell’utero… sembrava volesse sventrarmi… rimasi senza fiato dal godimento…
“Mammaaaaaaaaaaaaaaaa… oddioooooooo… eccolo… eccolo… ti schizzo dentrooo… aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah… vengo dentro la fica di mia madre… uuuuuuuuuuuuuuuuuuuuum… siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii… sborro dentro… dentro… a mia madreeeeeeeeeeeeeeee...”
Sentii gli schizzi contro la bocca dell’utero… spingevo il ventre convulsamente contro il cazzo per sentirlo tutto dentro mentre mi riempiva la fica di sborra calda e cremosa… lui seguitava a pompare… sentivo lo sciacquettio dello sperma che cominciava a uscire dalla vagina e mi colava tra le cosce… avevo avuto un orgasmo tremendo… mio figlio i aveva fatto godere alla grande… ma volevo ancora… di più… i suoi diciotto anni gli permisero di avere ancora il cazzo duro… nonostante la sborrata nella fica di sua madre non aveva ceduto di un millimetro…
“Franco, tesoro, togliti… esci dalla fica… lascia il posto a papà… voglio che anche lui mi scopi e mi sborri nella fregna… dai Mario… ficcami anche tu il cazzo nella fica… dentro lo sperma di tuo figlio… Franco… dammi il cazzo in bocca… la tua mammina te lo pulisce tutto della tua sborra… fammelo assaporare mentre papà mi scopa…”
In un attimo Franco tolse il cazzo dalla fica e me lo mise in bocca, mentre Mario mi infilava il cazzo, gonfio di eccitazione, nella fica… e cominciò a scoparmi…
“Oh, Olga, amore… stupendo… non puoi immaginare… infilarti il cazzo nella fica e sentirlo immerso nella sborra di nostro figlio… aaaaaaaaah… senti come sciacqua il mio cazzo nella fica… colma di sborra… che gusto… sono al colmo dell’eccitazione… non resisto più… vengoooooooooo… anche io ti sborro in fregna… come lui… ummmmmmmmmmm… tieniiiiiiiiii… ti vengo dentroooooo…”
Mentre succhiavo e leccavo il cazzo di Franco pulendolo della sua sborra, sentii gli altri schizzi di sperma di Mario riempirmi la fica.
“Porci… bastardi… mi avete riempito con il vostro sperma… ho la fica piena… ma adesso voglio che me la lecchiate… tutti e due insieme… voglio sentire tutte e due le vostre lingue… pulitemela bene… togliete tutta la vostra sborra dalla mia fica… bevetevela tutta… porci… fatemi ancora godere…”
Come due invasati mio marito e mio figlio si gettarono tra le mie cosce e cominciarono a leccarmi furiosamente la fica, il ventre, le cosce, il buchino del culo, ogni centimetro quadrato di pelle ricoperta di sborra: sembrava stessero facendo una gara a chi leccava più sborra…
“Slurp… slurp… mmmmmmmmm… buona… papà… vedo che ti eccita molto leccare la fica della mamma tutta sborrata…”
“Si, è vero figliolo… mi piace moltissimo leccarle la fica colma di sborra… so che lei gode molto nel sentirsi leccare dopo aver scopato… vedrai che se seguitiamo a leccarla tutti e due insieme la faremo ancora venire… dai figliolo… facciamola godere ancora la nostra troia…”
Cominciarono a martoriarmi la fregna con le loro due lingue: leccavano sborra e fica. Mentre uno mi leccava il grilletto, l’altro ficcava la lingua nella vagina immergendola e muovendola nella sborra… lo sciacquettio che sentivo mi faceva impazzire… mentre uno mi leccava il buchino del culo, l’altro passava la lingua sopra tutta la fica… non resistetti oltre…ebbi un altro folgorante orgasmo e mi abbandonai incosciente, mentre sentivo le lingue di mio marito e di mio figlio leccare instancabilmente le ultime gocce di sborra.
Stavamo tutti e tre abbracciati, esausti e sfiniti per la splendida sborrata fatta. Il primo che riuscì a parlare fu Mario.
“Olga, amore mio, e tu Franco… come vi ho detto avete la mia completa approvazione di godere come, quando e con chi vorrete, ma vi chiedo solo di dirmelo quando lo fate: sapere che in quel momento state godendo metterà anche me in un grande stato di eccitazione e sarà come se fossi presente. Basterà che mi mandiate un messaggino sul cellulare ed io capirò, potremmo usare un codice per sicurezza, non so, per esempio una X seguita dai partecipanti al godimento.
Così “X-noi” significa che state scopando voi due, se c’è qualcun altro potrete scrivere “X-noi e il figlio del portiere”, se riuscirete a coinvolgerlo nei vostri giochi. La sera, poi, mi racconterete tutti i particolari delle vostre porcate. Che ne dite?”
Risposi subito io.
“Amore, hai avuto una idea bellissima, ne sono entusiasta e visto che ti vuoi eccitare pensando che in quel momento stiamo godendo, permettimi di farti eccitare per bene: talvolta ti farò qualche sorpresa dicendoti anche cosa stiamo facendo… per esempio “Ho il suo cazzo nel culo…” e così via… che ne pensi? Non sarà ancora più eccitante?”
“Brava, è vero, ma il massimo sarebbe se potessi vedervi mentre fate le vostre porcate… credo che anche per voi sarebbe più bello godere sapendo che vi sto guardando…”
Franco lo interruppe.
“Ma è splendido… si può fare… sarà bellissimo…”
“Come si può fare… io nel mio ufficio e voi qui a casa?”
“Papà, aggiornati… esistono le videocamere che tramite internet ti trasferiscono le immagini: basta fare i giusti collegamenti e installare gli appositi programmi e sul PC del tuo ufficio puoi vedere io e mamma che scopiamo qui nel salotto. In pratica noi ti mandiamo un messaggio e se tu stai solo in ufficio ti colleghi e ci vedi. Non solo, possiamo fare la stessa cosa anche dentro casa: mentre tu ti inculi il figlio della portiera io e mamma ci godiamo la scena su uno schermo in camera da letto.
Ovviamente la bellezza delle immagini, eventuali primi piani, zoomate, la possibilità di registrare le immagini, ecc. dipendono dal tipo di impianto che vuoi fare, ma credo non ci siano problemi economici.”
“Bravo, Franco, mi hai aperto un mondo nuovo, pensate quante belle situazioni erotiche potremmo organizzare. Franco, tu sei l’esperto, pensa tu ad installare un ottimo impianto e non badare a spese: voglio il meglio…”
“Splendido, provvedo subito… mamma ci pensi quante porcate possiamo escogitare…”
“Siete due porci, ma al solo pensiero ho già di nuovo la passera bagnata, e la mia immaginazione sta già lavorando… Franco, sbrigati a montare l’impianto… voglio inaugurarlo con il figlio del portiere…”
“Mamma… sei splendida…”
In pochi giorni l’impianto fu installato, facemmo alcune prove e verificammo che avesse funzionato a meraviglia: era tutto pronto per iniziare.
Il pensiero di quello che ci poteva riservare il nostro futuro sessuale ci rendeva tutti euforici.
Ogni giorno ognuno di noi approfittava per stuzzicare l’altro ed ovviamente chi ne guadagnava di più ero io: mio figlio mi veniva dietro, mi baciava sul collo e mi strusciava il cazzo sul culo, mentre mio marito si avvicinava, mi baciava sulla bocca e mi toccava la fica.
Io avevo sempre la fica bagnata e loro sempre il cazzo duro!... avevamo instaurato un rapporto genitori-figlio veramente invidiabile.
Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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15 years ago
bird2009, 35/36
Last visit: 10 years ago -
Notte di san lorenzo
Vi vado a raccontare un' esperienza realmente vissuta solo 2 o 3 giorni fa'...
In occasione della notte di San Lorenzo io e una mia amica, che per comodita' chiamero' Barbara, decidiamo di andare a vedere le stelle in un posticino isolato e un po' fuori mano dove il buio della notte avrebbe favorito l'osservazione.
Ci armiamo quindi di coperta e partiamo.
Arrivati a destinazione imbocco un sentiero che so' ci avrebbe portato in un prato in cui nessuno sarebbe venuto a disturbarci.
Parcheggio l'auto e con una pila in mano percorriamo i pochi metri che ci separavano dalla destinazione di arrivo.
Una volta giunti sul posto stendo la coperta, ci togliamo le scarpe e ci sdraiamo sopra.
Premetto che l' amica in questione mi piace molto, altrimenti perche' sarei andato fino a li' con lei?
E anche io pensavo di non dispiacergli visto il suo comportamento nei miei confronti e i fatti mi hanno dato ragione.
Vi dico subito che lei e' una gran bella ragazza alta 1,70m con lunghi capelli neri e un fisico davvero notevole, gran bel sedere e bel seno, una terza bella piena e soda!!!
Eh si... le palestre fanno miracoli!!!
Cominciamo quindi la nostra osservazione parlando del piu' e del meno, mentre ogni tanto ci si ferma con delle esclamazioni per avvisare di qualche avvistamento...
Il cielo e' sereno, ci sono pochissime nuvole e c'e' una luna calante splendente che con i suoi bagliori disturba anche un pochino...
Nel frattempo pero' si solleva un venticello che sebbene io non sia particolarmente freddoloso era piuttosto frizzante sebbene entrambi ci fossimo portati una felpa per ogni evenienza...
Dopo qualche tempo Barbara si inizia un po' a lamentare di un leggero freddo che comincia ad avvertire e io le chiedo se preferisce andare via o restare...
Mi risponde che non ha poi cosi' freddo e che non vuole andare via...
Colgo l'occasione allora per dirle che se vuole puo' avvicinarsi a me dato che e' risaputo che sono uno che non patisce il freddo sono sempre caldo, nel senso come temperatura corporea.
Cosi' si avvicina e siamo come abbracciati...
A quel punto i discorsi proseguono e tanto per cambiare si finisce a parlare di sesso e di esperienze passate...
E vi assicuro che entrambi ne abbiamo delle buone da raccontare.
A quel punto Barbara mi chiede quali esperienze volessi ancora fare e io con una pronta risposta scherzosa le dissi che non mi era mai capitato di fare l'amore all'aperto (BUGIA!!!), magari sotto un cielo come quello stellato che ci si parava davanti. E questa in fin dei conti era la verita', mi era gia' capitato di scopare all'aperto con una con cui uscivo, ma quella e' un'altra storia.
Con mia grande sorpresa Barbara mi risponde:
- "Beh la prossima stella che vedi esprimilo come desiderio, magari potrebbe avverarsi!!!"
E io le dico:
- "Ok, vedremo...!!!"
Il tempo passa e le stelle sembrano essere andate tutte a nascondersi.
- "Porca miseria" penso io.
Quando ad un tratto ne appare una in cielo che impossibile non vederla, tante' che entrambi la vedemmo.
A quel punto Barbara mi chiese:
-"Allora hai espresso il desiderio?"
E io risposi: "Certo e dovresti sapere anche quale!!!"
A quel punto dissi: " Chissa' pero' se e quando mai si realizzera'..."
E Barbara girandosi verso di me mi disse in un orecchio:
- "Probabilmente stasera!!!"
E io facendo ancora il finto tonto le risposi: "Cioe'?"
Lei mi disse solo "adesso te lo spiego meglio" e cosi' facendo comincio' a baciarmi...
Non passo' molto tempo, che lei aveva le mani sul mio cazzo e io che le toccavo quelle tette meravigliose con cui avevo fantasticato un milione di volte, ogni qualvolta le metteva in mostra con il suo abbigliamento...
A quel punto non ce la feci piu' e cominciai a spogliarla...
Il vento? Il freddo? E chi lo sentiva piu', anche se forse un po' lei lo avvertiva perche' sara' stato il vento o l'eccitazione fatto sta' che avevi i capezzoli duri come il marmo...
Allora lei passo' al contrattacco e mi libero' dei pantaloni e delle mutande...
A quel punto il mio cazzo era quasi completamente eretto e vi assicuro che ripenso' all' intera serata sento qualcosa muoversi adesso tra le mutande.
Lo prende in mano e comincia a segarlo mentre io mi occupo della sua farfallina con un bel ditalino e stimolandole il clitoride, era gia' bella bagnata, ma volevo proprio godermela come si deve.
A un cero punto Barbara si fermo' come quasi avesse cambiato idea e guardandomi negli occhi mi disse:
- "Mi fai una promessa?"
E io: "Beh dipende, cosa?"
Barabra: - "Promettimi che tutto quello che succedera' stasera rimarra' tra di noi, non vorrei si sapesse in giro quanto mi piace essere porca, e te lo dimostrero’!!!"
Io - "Certo per chi mi hai preso?"
Detto questo si avvicino al mio cazzo con la faccia e prese a leccarlo, in tutta la sua lunghezza, partiva dalle palle fino alla cappella come se stesse gustando un cono gelato mentre ogni tanto alternava delle belle pompate con il cazzo in bocca...
A quel punto anche io volevo leccarle la figa e quindi la feci mettere a 69 in modo che entrambi potessi gustarci a vicenda...
Barbara comincio' a dire: - Mhhh... che bel cazzo che hai, non vedo l'ora che me lo metti dentro e che mi scopi come si deve!!!"
Accidenti, non la riconoscevo, aveva sempre avuto l'aspetto di una ragazza tranquilla e invece si era trasformata in una vogliosa maiala.
Non me lo feci ripetere, la sdraiai e le puntai la fica con il cazzo.
Ma anche qui lei si fermo' e mi chiese se per caso avessi un preservativo.
Dentro di me pensai: "Cazzo nooo!!! Qui sfuma tutto!!!
Le risposi di noi e lei allora mi disse:
- "Ok, pero' fai molta attenzione perche' io non prendo alcun tipo di contraccettivo, per cui quando stai per venire stai attento!!!"
La rassicuro ma in un attimo le sono dentro...
Alterno veloci pompate ad altre piu' lente ma profonde, mamma mia che bella figa che ha Barbara.
Cambiamo posizione, la faccio salire sopra in modo da poterla guardare in faccia e poterle toccare le sue stupende tette che andavano su giu' mentre mi cavalcava...
E poi ancora mi chiese:
- "Mettimi alla pecorina che mi fa' impazzire e scopami come si deve..."
"Se andiamo avanti cosi' non duro ancora molto" penso.
Invece lei mi disse:
- "Fammi stare sopra di nuovo che sto' per venire...!!!
La accontentai e incomincio una cavalcata incredibile dicendo:
- "Non ti fermare, non ti fermare, sto' venendo sto' venendo!!!"
E sentii i suoi umori che colavano dalla sua figa sul suo interno coscia....
Si fermo' per un istante per riprendersi un attimo mentre io continuavo a scoparla con un' andatura lenta e costante...
Dopo un minuto mi guardo' e mi disse:
- "sono pronta per ricominciare e tu?"
Scopammo per altri 10-15 minuti... Onestamente non lo so' il tempo sembrava essersi fermato...
A quel punto fui io a dirle che stavo per venire...
Ma con mia somma sorpresa disse:
-"Resisti ancora un attimo perche' io sto per venire di nuovo!!!"
Venne... e si sfilo' il cazzo. Comincio' a farmi una sega guardandomi negli occhi dicendomi:
- "Adesso tocca a te godere!!!"
Lo riprese di nuovo in bocca e inizio' di nuovo a pompare....
Fino a quando le dissi:
-"Ci sono... sto' per venire..."
Allora Barbara mi disse di alzarmi in piedi e si mise in ginocchio davanti a me.
Barbara: -"Su dai vieni.... sborrami in bocca... ma ancora di piu' sborrami sulle tette, mi piace sentire la sborra calda sulle mie tette... dai sborra..."
A quel punto la accontentai, le sborrai in bocca, sul viso e sul seno.
Si spalmava la mia sborra con il mio cazzo come se fosse un pennello su tutte le tette, e poi riprese a succhiarlo, me lo succhio ancora per almeno un minuto prima di lasciarlo...
Ci lasciammo cadere sdraiati e mi disse:
-"Hai proprio un bel cazzo da succhiare..."
E io: -"Io invece ti scoperei per ore, hai una figa stupenda..."
Ci ripulimmo e rivestimmo... e dopo un po' ci dirigemmo verso la macchina...
Arrivati in macchina mi disse di ricordarmi di non dire niente in giro... e io la rassicurai dicendole che questo le sarebbe costato...
Lei: -"Quanto? E' un ricatto?"
Io: -"Non e' un ricatto... ma non voglio che sia l'ultima volta"
Lei: -"Allora chiudi gli occhi ti faccio una sorpresa..."
Mi tiro' fuori di nuovo il cazzo dai pantaloni e mi sparo' un altro pompino e questa volta senza neanche perdere una goccia del frutto del suo lavoro...
Lei: -"Hai visto? Non era l'ultima volta quella... e forse non lo sara' nemmeno questa!!! Chissa? "
Ragazzi che serata!!!
Primo per tutto il contesto che ci circondava.
Secondo perche' vi assicuro' che e' stata una scopata di quelle di cui rimani davvero soddisfatto e che ricorderai a lungo, e come lo lecca!!!
Terzo perche' una figa come lei non capita tutti i giorni, per ovvie ragioni non posso pubblicare una sua foto, ma sareste completamente daccordi con me penso.
Una cosa e' sicura... l'altra sera di stelle ne abbiamo viste parecchie!!!
Beh spero vi sia piaciuto, dal canto mio mi posso dire che ripensando all'altra sera e scrivendo tutto cio' mi e' tornato duro e quasi mi vengo da solo nelle mutande!!! :)
Alla prossima...
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2
15 years ago
crazygame,
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Last visit: 2 years ago
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Il secondo racconto di jaques...
Un saluto particolare a LacrimaNera e a tutti quelli che mi hanno scritto per complimenti e critiche, il tutto è sempre ben accetto…
Eccomi di nuovo qui per continuare a raccontare delle mie avventure all’interno di questo mondo che per me ormai ha veramente pochissimi segreti e parlo soprattutto per quanto vi riguarda di quelli sessuali. Non starò qui a descrivermi nuovamente, per chi volesse leggere il primo racconto lo cerchi,per gli altri...bè fate voi se continuare a leggere o smettere qui. Negli ultimi secoli che ho passato ho potuto provare veramente di tutto dalla dominazione alla sottomissione, dalle orge a esperienze con creature che voi ora chiamate transessuali ma che prima erano chiamati scherzi della natura o peggio e non lo dico per discriminazione ma perché quello che non si conosceva veniva bandito come immorale e perciò punito.
Ma non sono qui adesso per discorrere di queste cose, anzi, in questa notte dove il vento ulula fuori dalla finestra e il caminetto cerca di riscaldarmi l’anima voglio raccontarvi di un’avventura che ho avuto intorno ai primi del ‘900 a Londra.
In quell'epoca lavoravo come poeta a tempo perso presso le ville dove si richiedeva la mia presenza, il mio nome veniva sussurrato nei banchetti e nelle cene di gala,descrivendomi come una persona con un fascino “particolare” e che le mie poesie colpivano subito l’ascoltatore fin dalle prime parole… Inutile dire che ovviamente molto di tutto questo era dovuto a quei “sensi” o come volete chiamarli voi “poteri” che si erano acutizzati e espressi con la mia trasformazione.
Un giorno a una lettura di alcune poesie presso una nobildonna di nome S. che ancora non mi conosceva rimase talmente colpita e rapita dall’ascolto che mi chiese di rimanere per la cena insieme alla sua famiglia, non rifiutai l’invito anche se mi feci pregare,adoro vedere le persone come reagiscono a questi semplici gesti o comportamenti, immaginatevi la scena miei cari lettori:
Un ragazzo che non poteva dimostrare più di trenta anni, considerato all’epoca ribelle ma colto, vizioso ma geniale, vestito stravagante, davanti ad una signora aristocratica, truccata in moda raffinata, vestita con abiti sfarzosi e ingioiellati da un marito ricco abbastanza da poter mantenere tutta la sua famiglia senza dover alzare un dito. State immaginando? Bene ora pensate a quel giovane che con un tono un po’ arrogante spiega paziente come a una scolaretta che ha impegni imprescindibili stasera, che lo aspettano in un bordello per poter dare una festa in suo onore…si proprio così in un bordello…e ancora immaginate la faccia della donna a quelle parole,non di biasimo o di stupore bensì di invidia e di voglia, voglia nascosta di trasgredire,di uscire da quei canoni imposti dalla SUA società.
Alla fine comunque accettai e vidi un sospiro di sollievo in lei, un rilassamento del corpo,il marito non si accorse ovviamente di nulla,sapevo bene che il marito, era un abitudinario dei bordelli e di prostitute facendosi beffe della sua cara moglie che trattava con tutti gli onori quand’erano insieme.
La cena fu servita puntualmente dalla servitù, la signora si sedette davanti a me, il marito a capo del tavolo mentre i figli non erano presenti essendo partiti qualche giorno prima all’estero per proseguire studi importanti, la signora S. si comporto da vera nobildonna fino quasi alla fine della cena, ma quando arrivò il dolce servito in coppe d’argento ricamate d’oro non poté più resistere alla tentazione e sentii sotto il tavolo il suo piede che mi accarezzava la gamba cercando poi di salire verso l’interno coscia. Il mio sguardo non lasciava trapelare nulla e dopo un po’ sicuramente lei fu insoddisfatta di questo mio modo e cercò di togliere il suo piede ormai arrivato sopra il mio cazzo, in quel momento chiusi le gambe lasciandola imprigionata senza possibilità di muoversi, il marito che non si accorgeva nulla proprio in quel momento chiese a S. di potergli portare delle poesie che aveva scritto in passato per farmele visionare, anche in questo caso lasciate correre l’immaginazione e andate col pensiero al volto di quella Signora che non sapeva cosa fare e non poteva muoversi:
Il marito, il signor M. le disse dopo un po’ che lei rimase come pietrificata:
“Cara cosa aspetti, ti sei dimenticata qualcosa d’importante?”
Ed io la rintuzzai dicendole: “Signora S. ma c’è qualcosa che non va per caso?” e le lasciai libero il piede.
La signora S. allora come risvegliata disse: “lor signori scusatemi devo avere una specie di crampo” e andò subito dopo a prendere le poesie.
La cena finì senza altre sorprese ma vidi che la signora era impaziente che questi preamboli finissero in fretta, a un certo punto vista l’ora dissi che sarei dovuto rientrare a Londra, ma ormai la Signora non nascondeva più le sue intenzioni e disse espressamente:
“Ci terrei molto se lei rimanesse per la notte e per tutto domani…ehm domani avrò un importante banchetto con persone molto esigenti e ci terrei che lei ci deliziasse con alcune sue poesie…”
Gli risposi senza farmi sentire dal marito che ormai si era spostato nello studio:“Signora io so benissimo cosa vorrebbe da me stanotte e posso accontentarla ma lei per me da subito sarà la mia puttana ha capito"?
Non finse nulla e rispose: “Si ho capito,sarò la sua…puttana”
“Bene ti aspetto nella mia camera dopo che si sarà addormentato tuo marito,alloggerò nella stanza più lontana di questa villa e dovrai venire vestita come sei ora hai capito puttana o è troppo difficile per te?”
Con un filo di voce rispose: ”Si ho capito…padrone”
Tornammo ai nostri ruoli originali, io cortese ma allo stesso tempo ribelle e lei nobile Signora dai modi aristocratici, il tutto finì qualche ora dopo con il solito scambio di convenevoli prima della notte, il marito mi chiese come mai ebbi scelto quella stanza ma addussi il fatto che avevo bisogno di più pace possibile per poter scrivere al meglio.
Aspettai qualche ora e alla fine sentii bussare piano alla porta, l'aprii e mi trovai la signora S. vestita come prima e truccata allo stesso modo, appena chiusa la porta cercò di baciarmi e di toccarmi il cazzo come una volgare puttana, ma subito la respinsi dandole uno schiaffo in pieno viso e lei subito:
“ma..ma..io pensavo che tu volessi…come ti permetti…chi ti credi di essere per trattarmi così?”
“Stai zitta puttana ti ho detto per caso di parlare?Stanotte sarai la mia schiava hai capito?”
Capii subito cosa volevo e si vedeva che le piacevano le parole dure: “Si padrone mi scusi non lo farò più”.
“Ora spogliati davanti a me completamente nuda schiava e prendi quella candela”
Si spogliò davanti a me con gesti teatrali, aveva più di cinquanta anni ma li portava bene, aveva ancora un fisico piacente, un pelo non troppo folto e un seno bello grande, una volta nuda mi portò la candela accesa.
“ora prendi quella sedia troia e mettila proprio qui davanti al letto dove sono io e siediti”, fatto questo si sedette tremante dall’eccitazione e dal freddo che io non sentivo ovviamente.
“bene, bene, una signora come lei davanti a me nuda e immagino già bagnata come una cagna in calore vero? Ora ti toccherai per me schiava, voglio che apri le gambe e poi inizi a toccarti quella figa per me, aprendola bene e facendomela vedere e ogni volta che te lo dirò dovrai portarti le dita alla bocca e leccarle hai capito?”.
“Si padrone” mi rispose con voce che iniziava a incrinarsi dall’eccitazione.
“bene inizia ”
Si mise di fronte e incomincio a toccarsi il clitoride e aprendosi con l’altra mano le labbra della figa, si vedeva che le piaceva molto, veniva scossa da brividi di piacere, a un certo punto non si accorse che mi ero avvicinato e in un momento gli infilai la candela nella figa bagnata, emise un grido che subito zittii tappandole la bocca.
“zitta troia ma cosa credi di fare di godere?” e gli diedi due schiaffi sul viso che lei nemmeno sentii perché era presa dallo scoparsi la candela, la Signora aveva proprio voglia di cazzo si vedeva subito, dopo un po’ che la penetravo con la candela ebbe un orgasmo liberatorio che la lasciò stremata.
A questo punto gli tolsi la candela e gliela feci leccare per bene, a questo punto la feci alzare e la misi a quattro zampe sul letto, accesi la candela e gliela infilai nella figa dicendole:
“fino a che la candela sarà accesa tu dovrai leccarmi il cazzo da brava schiava hai capito?”
“si mio padrone tutto quello che vuole che lei”.
E incominciò a succhiare da grandissima troia qual era, le muovevo la testa e le davo il ritmo tenendo le mani sulla sua nuca o tirandole i capelli, lei si agitava sempre di più godendo come una pazza, mi pregustavo già il momento di poter assaporare il suo sangue dolce e potermi dissetare.
“succhia succhia schiava che tra poco di scoperò fino a quando non mi chiederai pietà”.
“slurp slurp si, si padrone mmmm ” e tra una leccata e una succhiata cercava di parlare.
Dopo un po’ che succhiava ebbe un altro orgasmo grazie alla candela che muovevo piantata bene nella sua figa e il mio cazzo in bocca, la feci girare e con la candela cominciai a farle sgocciolare la cera intorno ai capezzoli, sussultava come una troia e si contorceva tra il dolore e il piacere di queste sensazioni, una volta fatto questo la feci rimettere a quattro zampe e incominciai brutalmente a scoparla, a ogni colpo urlava il suo piacere, io nel mentre che la pompavo per bene le schiaffeggiavo il culo fino a farlo diventare completamente rosso, ebbe un altro orgasmo e sentii tutte le contrazioni della sua figa che si stringeva intorno al mio cazzo, la feci girare con sempre il mio cazzo ben piantato nella figa ormai aperta e continuai a scoparla a un ritmo pazzesco.
Non resistetti più e abassandomi la morsi al collo affondando i miei denti nella sua carne calda, urlò e cerco di scappare ma era bloccata dal mio cazzo ben piantato e dal mio corpo sopra di lei, mi graffiò la schiena ma dopo un po’ sentii che si stava rilassando e sentii che mi disse:
“sei il mio padrone succhiami tutta fammi quello che vuoi sono tua ti prego sarò la tua puttana giorno e notte”.
Bevvi il suo sangue ancora per un po’ e poi la Signora S. svenne tra le mie braccia proprio nel momento in cui mi tolsi e le venni sul suo corpo già ricoperto di cera.
La mia bocca era rossa del suo sangue e lei aveva il corpo coperto di cera che ora insieme allo sperma si stava solidificando, dovevo andare via ormai si era fatto tardi e non potevo trattenermi oltre, mi vestii in fretta e uscii dalla casa in maniera silenziosa senza essere notato da nessuna anima viva.
Partii dopo qualche giorno da Londra per l’America perché avevo ricevuto una lettera da una persona che diceva di conoscermi meglio di quanto credessi…
La lettera m’incuriosì parecchio e così sbrigai alcuni affari e partì verso una meta ancora ignota. Ma questa è un'altra storia per un'altra notte, per ora lascio a voi trarre le conclusioni di questo racconto e le vostre riflessioni e commenti, ormai è quasi l’alba e andrò proprio a riposare è tardi, ma non crediate che vada perché sta per spuntare la luce…noi non abbiamo paura della luce.ricordatelo quando incontrerete lo sguardo di una persona che vi sembrerà che possa leggervi come un libro aperto.
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Grazie desiderya!
Grazie a questo sito ho finalmente incontrato Alberto di catania!
Ecco com'è andata...
Ci incontriamo in un bar al centro, verso le 5 del pomeriggio. Io 22 anni, lui quasi 55, robusto, peloso e molto virile... Mi offre un caffè e subito andiamo nel suo appartamento. Parliamo del piu' e del meno, io sono molto imbarazzato, ma anche lui lo è. Sapevamo entrambi perchè ci trovavamo li, quindi pensai che non c'era niente di male se facevo cio' per cui ci eravamo incontrati.
In silenzio, e con un po di timore, mi avvicinai a lui e gli sbottonai la camicia partendo dall'alto fino in basso all'ultimo bottone. Lui mi tolse la maglietta, e io iniziai a sbottonargli la cintura e i pantaloni. Iniziammo a toccarci fin quando in una botta di coraggio lo presi in mano e lo succhiai lentamente facendolo godere. Andammo avanti per circa due minuti, fin quando mi afferro' e mi porto' nella camera da letto. Semi nudo accese il climatizzatore e mi poggio' sul letto, e tenendomi per i polsi inizio' a baciarmi prima il collo, e poi in bocca. Mentre ci baciavamo, ci spogliavamo degli ultimi vestiti, fin quando rimanemmo completamente nudi. Sapevo che il momento che tanto avevo aspettato stava arrivando, e fu cosi' che Alberto inizio' a penetrarmi. Dapprima sentivo dolore, mi faceva male, ma poi iniziai a godere. Mi piacevca quella sensazione. Mi scopava lui sotto con le cosce aperte, io sopra di lui seduto. Sentivo che stava per venire dopo un po, e sentii' che stava uscendo il suo membro, alchè gli dissi che poteva venirmi dentro. Una volta finito, ci riposammo circa un ora...
Dopo di nuovo dentro la doccia, e fu li' che mi scopo' poggiato con la schiena sul muro. Insomma ,un esperienza stupenda che sicuramente riprovero' insieme a lui. Grazie Alberto grazie Desiderya
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1
15 years ago
beargrinder,
20
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La coppia perfetta (per un single) - prima parte
Non sono molte le coppie che cercano un singolo. Parliamoci chiaro, le lei di coppia lo vorrebbero eccome (la doppia penetrazione è una fantasia erotica diffusa), ma c’è sempre quell’equilibrio marito moglie da rispettare che le frena. Così le mie esperienze finora si sono esplicate in scopate a tre e solo una volta me li sono scopati entrambi: lui, oltre che marito, era anche il suo schiavo. Nell’intimità naturalmente. Il mio annuncio su un sito di scambi di coppia non aveva molti contatti, ma una sera trovo un messaggio di una giovane e bella coppia. Il solito gioco di mail, msn, cam prende il via. Poi lo scambio dei numeri di cellulare, mi induce a pensare che qualcosa di reale possa avvenire. Decidiamo di andare a cena insieme, ma quando mi presento al ristorante di Trieste, trovo solo lei ad aspettarmi. Grande è la mia meraviglia: le foto che avevo visto e le sue apparizioni fugaci in cam non le rendevano affatto giustizia. E’ alta quasi 1,82. Corpo statuario. Capelli lisci lunghi, biondi, che le arrivano quasi a metà schiena. Un viso con la pelle chiara, perfetto, con due labbra carnose e sorridenti e due occhi blu che emanano fascino e dolcezza, ma a tratti attraversati da luminose, sconosciute, scie. Naturalmente chiedo se dobbiamo aspettare lui, ma mi sento rispondere che non verrà perché occupato. Non approfondisco. Tutto sommato chissenefrega? A me basta che ci sia lei. E’ una donna interessante, figa figa direi, e comincia a cullarmi al pensiero che sia conquistata anche dai miei modi e dalla mia simpatia. Immaginarla nuda con il mio cazzo in gola, mi riempie di brividi di piacere. La cena scivola via, senza problemi e l’invito a casa sua è ormai ovvio. La seguo in auto dentro Trieste, via dopo via, saliamo verso la parte alta. Attraversiamo un cancello elettrico e mi ritrovo davanti ad una grande casa antica. Probabilmente costruita durante il periodo austriaco. Entriamo. Mi fa accomodare nell’elegante salotto, avvicina il carrello dei liquori e si siede vicino a me. Di suo marito non c’è traccia. Per un attimo penso che non esista, nonostante la fede al suo anulare sinistro. “Hai problemi a farlo in tre” mi chiede. “Beh non sarei qui se avessi un problema di questo genere non credi?” sorrido rispondendo. Noto che sta pensando, quasi dovesse scegliere le parole adatte a una non ben identificata richiesta. Ma usando la matematica, la situazione è chiara: due uomini ed una donna. Una bella scopata in tre, cos’altro? Lei resta in silenzio guardandomi. Io non faccio neanche la fatica di dissimulare quanto apprezzo il fascino che esercita su di me. Non so come fare per trattenermi e poi non ne ho affatto voglia. D’altronde anche lei sembra che sia felice della mia ammirazione. Sceglie bene in tempo per la domanda. Sto bevendo un sorso di un raro Armagnac 25 anni quando lei mi sussurra “"Senti Silvano, se ad una donna piacesse da morire scopare un uomo, tanto da ritenerla la maniera più eccitante per lei per stare insieme in intimità, tu penseresti che sia fuori di testa?”. Il cognac quasi mi va di traverso. Rimango fermo, in silenzio a fissarla. Elaboro tesi, lancio in ogni direzione pensieri che mi tornano senza alcuna via d’uscita. Non ho la serenità necessaria per cercare di capire il senso di quella domanda. Mi chiederà mica di scoparmi?!? Intendiamoci non è che sto qui a giudicare una donna che vuole scoparsi un uomo, ma quell’uomo non posso essere io. Non ne sento la voglia, anzi proprio la cosa non mi eccita. Ma no, mi dico, non può essere. Il mio "Perché mai fuori di testa? Se piace al suo partner può essere una figata. Anzi, anche un casino eccitante" credo dica tutto: mi va bene, ma non con me. Il solito lampo attraversa i suoi occhi chiari. Ha capito, ma c’è ancora qualcosa che mi sfugge. Questa non è una conversazione per riempire l’attesa del suo lui che dovrebbe rientrare a momenti. A me sembra molto di più. Ma non afferro i dettagli perchè confuso dalla sua bellezza e dall’ambiguità dei suoi ragionamenti. Ma dopo il suo “"E se questa donna ti dicesse che desidera farlo insieme a te, come prenderesti la cosa?" cado in fibrillazione. Cazzo! E’ bellissima, sono qui e basterebbe un “si” per andare a letto con lei, ma farmi mettere da lei qualcosa nel culo, che non sia il suo mignolo per qualche istante mentre le riempio la fica col mio cazzo, proprio non mi eccita. Non è nelle mie corde. Potrei pensarci su per ore, ma sono sicuro che il mio “no” resterebbe inalterato e puntuale. Convengo tra me e me che non c’è più molto da dire e quindi rispondo con un sorriso di circostanza “beh, il fatto è che a me non piace. Non mi eccita affatto farmi scopare. Che poi sia da un uomo o da una donna non ha importanza.!” A me sembra un discorso non discriminatorio e mi congratulo con me stesso. Lei scoppia a ridere. Io la guardo: sembra che abbia fatto una battuta divertentissima perché non smette e qualche lacrima già scivola sulle sue gote bellissime. Sono diviso dalla voglia di leccarle quella lacrima e quella di incazzarmi un pochino, per la presa in giro. Ed invece non avevo capito un cz! “no, non dicevo che io voglio scoparti. In realtà io ti stavo chiedendo di aiutarmi a scopare mio marito. Io e te ce lo sbattiamo per tutta la notte e se poi darai il meglio di te stesso, potrai scopare anche me”. Un’improvvisa emozione mi attraversa. Non so bene cosa rispondere. Prendo fiato per dire qualcosa, qualsiasi cosa, ma il mio cazzo che si è velocemente indurito dà voce al mio “si”. Se ne accorge lei, ma resta a fissarmi in silenzio in attesa della mia sentenza. Così mi sembra, almeno. Chiaro che un mio “no” mi scaraventerebbe fuori da quella casa, lontano da lei. Ma un “si” è pericoloso, visto le poche esperienze che ho avuto con gli uomini. Lei si intrufola tra i miei pensieri ed i miei dubbi con "Aspetta, non dire niente. Pensaci bene. Immagina la scena;: io e te che facciamo godere come un porco mio marito. Non sai come l’ho tirato su. E’ una vera troia e a lui piace da morire essere il nostro oggetto per una notte, credimi...". E’ troppo eccitante, l’adrenalina mi colpisce il corpo e la mente e ad un tratto tutto è chiarissimo: “ci sto” rispondo. Sento quasi un dolore costante dovuto all’erezione esagerata dovuta alla intrigante situazione che si è venuta a creare. Lei sorride, si alza e si allontana. Torna quasi subito con lui. E’ molto bello, giovane, biondo e con i tratti molto femminili. In cam non me n’ero accorto ma sembra davvero una donna. Indossa una maglietta bianca con scritte color oro, lunghissima, e gli slip. Tacchi alti e autoreggenti. Incredibile: se fosse truccato con stile e vestito con classe sembrerebbe davvero un’amica di lei, non il marito. Mi abbraccia amichevolmente e mi dice: "Ti ha messo in imbarazzo? Povero caro... Dai, vedrai che sarà bellissimo. Dai andiamo in camera da letto, vuoi?". La sua mano sul mio fianco mi indica la strada. E’ calda, leggera, quasi dolce. Il letto è molto ampio ed è alto, come quelli di un secolo fa. Non c’è nulla di “maschio”, neanche nell’elegante colore delle pareti rosso veneziano. Un ampio specchio sul soffitto alto rimanda le immagini di noi che ci stiamo spogliando. Anzi è lui che mi spoglia con delicatezza. Cerco gli occhi di lei, impegnata a spogliarsi nell’altro lato del letto. Continua ad affascinarmi, con i gesti, con gli sguardi, con la sua bellezza che ormai mi sembra quella di un rapace che non ha più lasciato vie di scampo alla sua preda. Tutto è stranamente immensamente eccitante. Io e lui nudi, la guardiamo, quasi aspettassimo i suoi ordini. Il mio cazzo sembra ingrandirsi attimo dopo attimo. E’ perfetta nuda. Il corpo è armonioso, i suoi seni medi e sodissimi, il suo culo è alto e rotondo, i suoi piedi sono bellissimi, curati e coccolati probabilmente da sempre. Apre un cassetto e tira fuori una scatola piena di cazzi di gomma di plastica e di chissà quale altro materiale. Di tutti le dimensione e di tutti i colori. Sento la mano di lui che stringe il mio cazzo per l’eccitazione. Incolla il suo corpo al mio. Lo sento respirare violentemente ed è attraversato da piccoli fremiti. Appoggia la sua coscia la mio cazzo e se lo strofina addosso. Son ipnotizzato dalle mani di lei che accarezza uno ad uno quei cazzi artificiali, quasi stesse scegliendo quello con cui cominciare. Lui sta impazzendo, sento quasi la sua fretta di volerlo dentro per farsi scopare da sua moglie. Gli tocco il culo con un gesto non voluto, quasi che qualcuno si sia impossessato di me. Sodo, vellutato, senza peli. Scivolo fra i glutei e lo sento aperto come se fosse una fica bagnata di umori. Quando ci metto un dito dentro, sento la contrazione ogni volta che me lo stringe. Non penso a nulla, ormai sono preso da questo gioco. Lei se ne accorge e mi sorride continuando ad accarezzare quelle aste colorate, complete di dettagli, che toglie una ad una dalla scatola. Lui si abbassa, mi fa sedere sul letto e comincia a succhiarmelo. E’ fantastico. Lo fa profondamente, risucchiando il primo sperma che sale per aprire la via guardando lei che lo fissa languidamente. Quando penso che abbia scelto quello giusto, lei indossa quello che a me sembra uno slip. I miei dubbi vengono fugati quando ad un invisibile attacco sul davanti, fissa un piccolo dildo liscio. Sarà 12-14 cm, di colore rosa carne, con tanto di cappella arrotondata. Si avvicina a noi e quasi mi sfiora come se volesse che reagissi in qualche modo. Mi guarda negli occhi con aria di sfida, prende per i capelli il suo uomo e lo tira verso di se. Lui sputa il mio cazzo dalla sua bocca e ingoia quello indossato da lei, che comincia ad oscillare quasi fosse un maschio che sente la lingua sulla cappella del suo cazzo. Sta ribadendo che lui appartiene a lei e non a me. Accetto la sfida. Aspetto un attimo e poi lo prendo io per i capelli e lo riporto sul mio cazzo. Gli metto una mano dietro la testa e poi affondo fino in gola. Non sento alcuna resistenza: è una vera troia quest’uomo, riesce ad ingoiarlo senza problemi. E’ avvezzo. I miei occhi e quelli di lei non si lasciano mai. Con un sorriso beffardo si sposta dietro di lui, si abbassa e comincia a leccargli il culo. Lo sento rabbrividire di piacere dal quel suo iniziare a succhiarmelo avidamente, mugolando. Lo lecca e mi guarda. Proprio una troia, ma pericolosa. Lui muove il suo culo per cercare di sentire più in fondo la sua lingua ma non molla il mio cazzo bagnato della sua saliva. Mi ritrovo a competere con una donna. Una cosa mai vissuta. Lei si alza, prende in mano il suo cazzo di plastica e glielo infila nel culo. Lui urla di piacere con il viso abbandonato sopra i miei coglioni, con gli occhi chiusi e la bocca aperta in cerca di aria. “Tesoro, dillo a Silvano che sei la mia troietta, la mia vacca”.. Lui ubbidisce, ma le parole sono strozzate dall’evidente piacere che sente. Le eleganti mani di lei si sono appropriati dei fianchi. Lo incula come se lei fosse un uomo, con forza e in crescendo. Ha cambiato persino i tratti del viso e dei gesti: sta godendo di questo suo sentirsi “maschio”. I suoi occhi sono velati, ed i suoi continui “ti sto rompendo il culo”, “senti come ti sbatto troiona “o voglia di venirti dentro puttana”, sanno tanto di infoiato. Lui ha ormai ignorato il mio che resiste dritto e duro. Per calmarlo glielo struscio sul viso menandomelo. Ma lei se ne accorge e mi dice con stizza “non venire, cazzo, non pensare a te. Siamo qui per lui, ricordatelo”. Un vaffanculo pensato glielo sbatto addosso come il mio sguardo pieno di odio. Ma ha ragione lei. E’ incredibile questa donna. Lo monta come fosse un uomo, affonda i colpi e dopo il terzo o quarto lo sfila per godersi il buco allargato del culo del marito, poi si bagna l’indice con la saliva, glielo mette dentro con un gesto arrotondato e poi soddisfatta ricomincia. Ad un tratto mi fa “vieni qui porco, vieni a baciarmi e a vedere come si monta una troia”. Non capisco neanche dove mi trovo per l’eccitazione. Mi sposto vicino a lei e la bacio con passione. Un bacio strano però. La sua lingua si impone sulla mia di prepotenza. La lascio fare e resto a sentirla muoversi nella mia bocca in curiosa sintonia con i colpi che allargano il culo di lui. Con un mano mi afferra il cazzo e senza smettere di baciarmi, mi fa scivolare al suo posto, toglie quel medio cazzo di plastica ed infila nel culo il mio. Un piccolo grido di piacere dolore fa capire che c’è una differenza di circonferenza. Lei mi viene dietro e me lo appoggia tra i glutei. Io spingo per paura che le venga in mente di infilarmelo dentro. Uno schiaffo non glielo leverebbe nessuno. Ma lei lo sa. Si limita ad accarezzarmi il petto e poi scivola sotto a maneggiarmi le palle. “Senti puttana quant’è grosso questo? Serve solo per romperti il culo meglio tesoro. Poi ci penserò io a finire il lavoro”. Lui è impazzito. Spinge quasi volesse che gli arrivassi allo stomaco. Lei sposta le mani sul mio collo e mi tira un po’ indietro, giusto perché possa sussurrarmi all’orecchio “Guarda che meraviglioso che è in questa posizione. Tutto il meglio che ha da offrire è disponibile, aperto a disposizione. Senti che culetto sodo.. che profumo di sesso e quanto gode…” Non ho neanche il fiato per risponderle. Se gli uomini fossero tutti come quello, non farebbe alcuna differenza il sesso di chi mi scopo. Ormai sono lanciato. Ogni colpo arriva quando ancora non si è smorzata la violenza di quello precedente. Sento le palle gonfie di sperma che quasi esplodono. Lei se ne accorge e sa che perchè non riempia con un sborrata improvvisa il culo di suo marito deve distrarmi in qualche maniera. Mi spinge con le mani sulla schiena e conseguentemente io spingo lui che si ritrova disteso sul letto con solo il culo sul bordo. Lei sale in piedi sul letto, allarga le cosce ai lati del corpo di lui e viene verso di me. Si toglie lo slip ma non lo getta, Lo tiene in bella vista in mano: quasi una minaccia. Mi lascia qualche attimo per godermi la vista della sua fica depilata, poi mi afferra per i capelli e mi avvicina alle sue grandi labbra “Devi leccarmi la fica come se tu fossi una donna, con delicatezza e costanza senza mani e dita". Comincio a leccargliela, concentrandomi su quel che mi aveva detto. In effetti mi distraggo: dover pensare a come leccherebbe la fica una donna non è semplice. Lunghe leccate con la lingua morbida su una fica che piscia umori, tanto si era eccitata montando il marito. Anche le sue cosce brillano di gocce di umori. Mi metto a raccoglierli con calma. I miei colpi ormai sono diventati più dolci e lui mi urla che lo vuole più dentro, più violento più arrogante. Lei sorride “sei divino” mi dice. Un piccolo complimento fatto ad arte, lo so, ma eccitante. Non rispondo neanche alle grida di lui “lo voglio più dentro, spaccami il culo tesoro, dai dai dai”. Sono preso dalla sua fica aperta, ben disegnata, affatto slabbrata. Elegante. Ha un sapore dolce e speziato. “Sei fortunato tu – mi dice- hai un cazzo! Non sai cosa darei per averlo anche io. Uno vero, che mi cresca qui davanti, che mi permetta di sbattere uomini e donne”. Questo mi fa perdere la testa, mi scosto e comincio gli ultimi colpi dentro il culo di lui: se non vengo impazzisco. Lei corre preoccupata vicino a me e mi sussurra “non permetterti di venirgli nel culo. In bocca. Deve berlo tutto e sarò io a darglielo!”. Me lo sfila con una mano e comincia a stringerlo in attesa che lui si giri. E’ stravolto, rosso, ansante ma ha gli occhi puntato sul mio cazzo e la bocca aperta in attesa. Lei lo avvicina prendendogli i capelli e comincia a masturbarmi. Non ci vuole molto. Mi colpisce una sensazione di benessere e di voglia di totale abbandono e dal mio cazzo escono non schizzi violenti, ma un flusso continuo, lento, abbondante, di sperma bianchissimo. Mentre io ansimo contorcendomi, lei soddisfatta ci riempie la bocca di lui. Mi appoggio al letto mentre lui viene a succhiarmi le gocce rimaste dentro. Lei lo fa alzare e… lo bacia. Si, lo bacia cercando di rubargli lo sperma. Lui si difende con la lingua, ingoia quel che può e l’altro scivola tra i due corpi attaccati bagnando petto e seno, ombelichi, fianchi, braccia. Chiudo gli occhi. Non oso pensare quanto ancora mi aspetta. (Continua)
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15 years ago
admin, 75
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Due tutti per me
Era un po che sognavo una situazione a tre e finalmente si era presentata l'occasione, o per meglio dire l'avevo fortemente cercata.
Mia moglie era in vacanza con i suoi per un paio di giorni , cosi mi misi a pensare come procurami una bella scopata a tre.Mi venne in mente un luogo frequentato da giovani di colore , il parcheggio dell'ospedale.Mi recai sul posto e posteggiai , quasi subito mi si avvicina un bel giovane di colore con un fisico mica male, con la scusa di comprargli qualcosa mi intrattengo a parlare un po. Una domanda tira l'altra , mi faccio coraggio e gli faccio la proposta. Gli chiedo se gli interessa guadagnare 300 euro , lui mi chiede se voglio che scopi con mia moglie , gli rispondo piu o meno e mi senbra che lui capisca al volo, a quel punto gli dico che può guadagnare anche 500 euro se trova un amico disposto ad unirsi a noi. Si allontana e dopo pochi minuti ritorna con un ragazzo , pure lui di colore, anche piu fisicato di lui. Li invito a salire in macchina con me , ci accordiamo con l'amico per 300 euro, mi costerà non poco ma sono proprio soddisfatto della spesa. Raggiungiamo casa mia e io non vedo l'ora di godermi i due ragazzoni, li invito a farsi una doccia,li accompagno in bagno e io mi assento per preparami. Mi metto una guepiere di pizzo bianca con reggicalze , calze bianche con un pizzo alto quattro dita e sandali tacco 12 argentati. Raggiungo i miei ospiti di sotto , li trovo sul divano già nudi..........UUHMMMMMMMMM! Mi accovaccio fra di loro in ginocchio e prendo in mano i loro cazzi, bellissimi e grossi! mi dedico subito a un lungo pompino alternandomi fra i due , vedo che gradiscono per i loro cazzi sono veramnete durissimi. Dopo quasi 20 minuti di pompini li prendo per mano e li porto in camera da letto. Li faccio stendere e io mi metto a cavallo di uno dei due , prendo in mano il suo cazzone e lo guido nel mio buco già bello bagnato , mi impalo in un solo colpo e invito l'altro ragazzo a mettermelo in bocca. Ho perso quasi la cognizione del tempo , sono al culmine della troiaggine e , a quel punto , invito quello che stavo succhiando ad accomodarsi anche lui nel mio culo. Mi sentivo scopato fino allo stomaco dai quei 2 grossi cazzi neri............... ho goduto sborrando come una fontana. Concludendo li ho fatti sborrare a forza di pomponi nella mia bocca!!!
Mi e' costata un po, ma e' stata la piu bella scopata della mia vita.................per adesso!!!! IL mio prossimo obiettivo e' una bella gang bang con 4 o 5 bei negroni................. ci sto lavorando!!!
Alla prossima..............................baci Perizoma.
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15 years ago
PERIZOMA60, 45
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Figlia, moglie, madre modello - 2° cap.
Figlia, moglie, madre modello
2° Cap. – Mio figlio
Ebbi un sonno agitato: per tutta la notte l’eccitazione seguitò a pervadermi il corpo. Avevo finto di scopare con mio figlio e mi ero talmente immedesimata nella parte che veramente mi era sembrato di avere il suo cazzo nella mia fica e non quello di Mario, mio marito.
Mario si era adoprato al massimo a fingersi mio figlio che mi chiavava e ci era riuscito benissimo.
Non mi baciava mio marito, ma mio figlio… non mi scopava mio marito, ma mio figlio… non mi aveva sborrato nella fica mio marito, ma mio figlio…: era stato stupendo!
Ma ora? Franco aveva sentito tutto: cosa mi dirà? Come si comporterà? Cosa penserà di sua madre? Oppure farà finta di niente? Tutti questi pensieri non mi fecero dormire.
La mattina dopo Mario andò a lavorare, Franco era ancora a letto poiché le scuole erano chiuse.
Come tutte le mattine che Franco era a casa pensai di portargli la colazione a letto: ma non mi comportai come tutte le altre mattine!
Feci una bella doccia rivitalizzante, mi pettinai bene e mi misi una bella vestaglia, senza niente sotto! Perché rimasi nuda? Lo avevo fatto senza pensarci, senza premeditazione.
Cosa penserebbe Freud di una mamma che va a dare il bacetto del buon giorno al figlio senza indossare le mutandine? Forse che la mamma si sente una gran troia e spera fortemente che il figlio giochi con la sua fica? Beh! Forse avrebbe ragione Freud.
Bussai ed entrai. Franco era già sveglio. Disteso, con il busto sollevato, torace scoperto, con il lenzuolo che lo copriva dalla vita i giù, ma leggermente alzato all’altezza del ventre: l’erezione mattutina si stava manifestando. Sentii un leggero fremito.
Appena mi vide notai nei suoi occhi uno sguardo colmo di libidine.
Mi sedetti sul letto vicino a lui, dopo aver posato il vassoio con i biscotti e i succhi di frutta che avevo portato per la colazione.
“Buon giorno, tesoro, vuoi fare colazione con la mamma?”
“Buon giorno… certo… mi fa piacere…”
“Dormito bene?”
“Ma… non tanto… un sonno agitato…”
“Brutti sogni?”
“Al contrario… forse troppo belli…”
“Oh, bene… allora raccontali anche alla tua mamma i tuoi sogni…”
“No, mamma, scherzavo, non erano sogni… no… scusa… mi trovo in imbarazzo…”
“Stupidone, dai… ti trovi in imbarazzo con me? Ci siamo sempre confidato tutto… che fai… mi tradisci?...”
Cominciai a passare il dito sul suo torace: socchiuse un attimo gli occhi per godere della mia carezza…
“Assolutamente no, mamma… io non ti ho mai nascosto niente… forse tu mi nascondi qualcosa…”
Stavamo arrivando al punto.
“Cosa dici… io nasconderti qualcosa… sai quanto ti voglio bene…”
“Forse proprio perché non so “quanto”…”
“Ma cosa stai dicendo? Fammi capire…”
Cominciai a giocare con i suoi capezzoli.
“Mamma, scusa, ma da ieri notte mi sento strano… confuso… non so…”
“Da ieri notte? E perché?”
Gli strinsi leggermente un capezzolo: notai che il lenzuolo sul ventre si muoveva. Il mio bambino si stava eccitando ancora di più…
“Mamma, scusa, non voglio fare la figura del guardone… dello spione… mi scoccia…”
Strinsi ancora di più il capezzolo.
“Alla tua mammina non devi nascondere niente… dai, tesoro, raccontami…”
“E’ che ieri notte mi sono alzato per andare al bagno… sono passato davanti alla vostra stanza da letto… la porta era semichiusa… e… “
“E hai visto io e papà che facevamo l’amore…”
“Si… no… cioè… si…”
“E ti è piaciuto lo spettacolo?” Gli sorrisi, stringendogli ancora il capezzolo.
“Oh… si… moltissimo… oh… no… scusa mamma… non volevo…”
“Ma tesoro mio, è normale che moglie e marito facciano l’amore… è stato un caso che tu ci abbia visto… forse ti ha scocciato vederci… la prossima volta chiuderemo la porta…”
“No, no, mamma… non mi ha disturbato affatto… anzi… era bellissimo… ma non sono turbato per quello che ho visto… ma per quello che ho sentito!!…”
La mia passera cominciava ad inumidirsi…
“E cosa hai sentito di così sconvolgente?”
“Quello che dicevi tu, mamma… che fingevi di… che ti sarebbe piaciuto… che desideravi… si… che desideravi fare l’amore con me…”
Chiuse gli occhi, forse per non vedere la mia reazione, ma per vedere la mia reazione avrebbe dovuto vedere la mia fica completamente fradicia di umori.
“Ma Franco, tesoro, cosa dici? Io fare l’amore con mio figlio? E’ impossibile che io abbia detto queste frasi: sarebbe incesto!”
Rimase con gli occhi chiusi, non aveva il coraggio di guardarmi.
“No… scusa mamma… non te la prendere… ma sono certo di aver sentito quando… quando… beh!... incitavi papà con il mio nome…”
“Dici davvero? Ma io non ricordo niente… forse… ecco… tu ormai sei grande… sai che nel momento del piacere possono uscire frasi non volute, anche volgari… sarà stato così… avrò detto frasi senza senso, che neanche ricordo…”
Stavo seguitando a strizzare i suoi capezzoli e ad accarezzargli il torace: stavo già pregustando l’assalto finale…
“Quindi tutto quello che hai detto non lo pensavi…”
“Ma certamente, tesoro, come è possibile… una madre con il figlio…”
Vidi nel suo volto una profonda delusione.
“Ma senti un po’, porcellino, perché mi chiedi queste cose? Non sarà che sei tu che desideri fare l’amore con me… la tua mamma?...”
Vidi il lenzuolo sul cazzo sobbalzare. Mi guardò, ma non rispose. Gli sorrisi.
“Hei, porcellino della mamma, credi che non mi sia accorta che mi guardi sempre le cosce… che quando sono sdraiata sul divano ti siedi di fronte a me per scrutarmi meglio tra le gambe?”
Diventò rosso.
“No, mamma… ti giuro… ma che dici…”
“E scommetto, caro il mio porcello, che ti sei fatto anche qualche sega pensando alla tua mamma… o no? Guarda che non ti devi mica vergognare… è normale che un ragazzo si masturbi pensando ad una donna… se questa donna gli piace e lo eccita… anche se è sua madre…”
Cominciò a balbettare.
“Mamma… scusa… perdonami… ma veramente…”
Gli sorrisi.
“Non dire le bugie… altrimenti vai all’inferno… è vero o no che ti masturbi pensando a me… che desideri fare il porcellino con la tua mamma?”
Chiuse gli occhi, fece un cenno affermativo e sussurrò:
“Si… è vero… perdonami mamma… se ti ho mancato di rispetto… ma è vero… ogni giorno mi masturbo pensando a te… immagino di fare tante cose… tante stupende cose… così eccitanti che non posso fare a meno di toccarmi… e godere… scusami… sei diventata il mio pensiero fisso… quante seghe ho dedicato al tuo corpo… oh, mammina mia, che vergogna…”
Rimase con gli occhi chiusi: non aveva il coraggio di guardarmi.
Mi sentii fremere… lo aveva confessato… mi desiderava…
Lo abbracciai, posai il mio viso contro il suo e gli sussurrai all’orecchio:
“Tesoro, porcello della mamma… non puoi immaginare quanto sia felice nel sapere che tu mi desideri… e allora sai cosa ti dico… che hai ragione… quello che hai sentito questa notte è tutto vero… desidero scoparti… desidero questo cazzo che mi penetri la fica… desidero la bocca piena della tua sborra…”
Così dicendo gli afferrai il cazzo sopra il lenzuolo e lo baciai ficcandogli tutta la lingua in bocca: il cazzo era di marmo e lentamente cominciai a fare su e giù con il lenzuolo.
Mi strinse forte a se.
“Oh, mamma… dimmi che non è un sogno… quanto ho desiderato questo momento… mia madre… si… mia madre che mi prende il cazzo in mano… ti prego, mamma… fammi una sega… fammi sborrare…”
“Mio bel porcone… perché ti vuoi accontentare solo di una sega… quando hai una troia porca come tua madre a disposizione… rimani con gli occhi chiusi… che adesso la tua mammina ti farà un bel servizietto… quello che hai desiderato sarà niente di fronte a quello che ti farò provare realmente… ti insegnerò a fare tante belle porcate… lo vuoi amore della mamma?”
“Oh, si, mamma… fammi godere…”
Tolsi il lenzuolo: il suo cazzo svettava maestoso dal suo ventre. Lo presi in mano e cominciai a baciarlo sulla cappella.
“Bello… mmmmmmmmmm… che bel cazzo che ti ha fatto la mamma… bambino mio… adesso la tua mamma ti farà godere come non hai mai goduto… ti farò provare la mia bocca… scommetto che hai fatto tanti pensierini osceni sulla mia bocca… adesso la tua mammina esaudirà i tuoi desideri… dimmi… cosa sognavi mentre ti tiravi le seghe…”
Ero in ginocchio davanti a lui… tra le sue gambe divaricate al massimo… il suo cazzo e le sue palle erano li… a mia completa disposizione…
“Sognavo che mi prendevi il cazzo in bocca e me lo spompinavi…”
Avvicinai il mio viso al suo cazzo.
“Così?”
Aprii la bocca, misi la cappella tra le labbra, la succhiai un po’ facendo colare la saliva lungo il cazzo e sulle palle… poi cominciai a scendere lentamente con la testa… piano piano… fino a farmi entrare completamente il cazzo in bocca… mi fermai quando toccai il suo ventre con le labbra… sentivo la cappella dentro la gola… rimasi un po’ ferma… poi cominciai a muovere la gola intorno alla cappella… aprivo e stringevo la gola… uno splendido massaggio… poi tirai fuori la lingua… e sempre con il cazzo in bocca presi a leccare le palle…
“Mamma, è bellissimo… proprio come nei film… tutto il cazzo in bocca… oh… mmmmmmm… mamma… sei proprio una stupenda…”
Non terminò la frase, ma intuii cosa volesse dire.
“Pompinara? Volevi dire che sono una gran pompinara? Oppure una stupenda troia? Non temere, non mi offendo… anzi… quando faccio l’amore mi eccita molto sentire e dire frasi oscene…”
“Davvero i piace? Ma ho paura di mancarti di rispetto…”
“Figliolo, mi stai mettendo il cazzo in bocca, poi già so che mi scoperai e inculerai… e pensi di mancarmi di rispetto se ti piace e ti eccita dirmi che sono una troia pompinara rotta in culo? Dimmi pure quello che ti senti di dire, liberamente… non farai altro che aumentare la mia eccitazione e il mio godimento…”
“E allora succhiami il cazzo… troia mia…”
“Bravo, così mi piaci… ma dimmi un po’, di quali film parlavi prima?”
Ripresi a leccargli e a succhiargli il cazzo.
“Di film porno… ne ho una buona collezione sul PC… tutti scaricati da Internet… la maggior parte riguardano l’incesto… sono quelli che mi piacciono di più… sapessi, mamma, quante seghe mi sono fatto vedendoli… devi sapere che per me ogni mamma del film ha il tuo viso e penso di essere io il figlio che partecipa alle scopate… alle inculate… ai rapporti multipli riprodotti nel film…”
“Sei proprio un maialino… ma vorrei farti provare qualcosa che non hai visto nei tuoi film incestuosi… dimmi… le mammine leccano il culetto ai loro bambini?”
“Beh… no… questo non l’ho visto…”
“Allora te o fa provare la tua mammina…”
Gli sollevai e allargai le gambe, ginocchia al petto… capì subito, si afferrò le gambe e le mantenne aperte e piegate… cominciai a sputargli sul cazzo e sulle palle e con la mano spalmai sopra tutta la saliva… presi a masturbare tutto il cazzo viscido e cominciai a leccare le palle… piano piano scesi con la lingua e arrivai al buchino… cominciai a slinguarlo con la punta della lingua… sentii Franco fremere e lamentarsi…
“Dio… mamma… mi piace… fallo ancora…”
Cominciai a leccare con la lingua larga proprio sopra il buco… lo sentivo allargarsi… lasciai il cazzo e con tutte e due le mani gli allargai le natiche… il buchino era li, già abbastanza aperto… appuntai la lingua e spinsi… dentro… fuori… dentro… fuori…”
“Siiii… mamma…. Mi piace da morire… leccami il culo… inculami con la lingua… non me lo sarei mai creduto… leccami ancora… il culo…”
Seguitai un po’ a fargli il servizietto, poi pensai che fosse arrivato il momento di farlo sborrare… sentivo che non ce la faceva più il mio tesoro…
“Hai mai visto nei film le mamme far assaggiare la sborra ai loro figlioli?”
“Veramente no…”
“Adesso la mammina ti farà sborrare in bocca… ti sento molto carico… mi riempirai… non ti farò sborrare direttamente in gola… non perché non mi piaccia o mi dia fastidio… a me piace sentire quando lo schizzo dello sperma esce dal cazzo e mi piace assaporare la sborra… con lo schizzo direttamente in gola ingoio lo sperma, ma non lo gusto… invece voglio lo schizzo sulla lingua… sul palato… dove si sentono i sapori… voglio sentirmi la bocca piena… poi a secondo del momento la ingoio o la divido con il mio amante… oggi la dividerò con te… così imparerai subito a capire cosa ti aspetta se vuoi far l’amore con me… adesso ti lavoro il tuo bel cazzo… avvertimi quando stai per sborrare…”
Presi a spompinarlo alla grande… leccata di cazzo… di cappella… di palle… cazzo fino alla gola… poi tutto fuori con solo la cappella in bocca… con il dito cominciai a massaggiargli il buchino del culo… lo sentivo fremere e irrigidirsi… infilai la punta del dito nel culo… accelerai la succhiata sulla cappella… sentivo che stava arrivando…
“Mammaaaaaaaaaa… eccomi… sto per sborrare… siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii… mmmmmmm… aaaaaaaaaaaaaaaaah… ti sborro in boccaaaaaaaa… mammaaaaaaaaa…”
Appena sentii queste parole presi la cappella tra le labbra con la lingua appena sotto il meato urinario dove esce la sborra e gli infilai tutto il dito nel culo… emise un urlo tremendo di godimento…
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!!!…. Vengoooooooooooo!!!!… spingi in culo che mi piaceee… mammaaaaaaaa!!!… troiaaaaaaaaa!!!…. Sborroooooooooo!!!!… uhhhhmmmmmmmmmmmmmmmmm!!!….”
Il primo schizzo mi scivolò sulla lingua, colpì il palato e ricadde sulla lingua… poi altri schizzi… cremosi, caldi, mi riempirono la bocca… strinsi il cazzo dalla base fino alla cappella per far uscire tutto lo sperma rimasto dentro… cominciai a pasteggiare la sborra… dolce… saporita… gustosa… la bocca era talmente piena che un po’ di sborra uscì dagli angoli e cominciò a colare sul mento… già immaginavo il mio viso da porca.
Avvicinai il mio viso a quello di Franco e poggiai la bocca sulla sua… lentamente aprì le labbra… lentamente aprii pure le mie… la sborra cominciò a colargli in bocca… non gliela passai tutta… una parte la sputai sul suo viso… mi imitò subito… mi sputò la sborra che aveva in bocca… cominciammo a leccarci reciprocamente il viso ed ad ingoiare la sborra: non ne rimase una goccia sui nostri visi…
“Ti è piaciuto, amore della mamma? Hai sborrato bene? Ti ha dato fastidio bere la tua stessa sborra?”
“Mamma, è stato stupendo… inimmaginabile… anche bere il mio sperma è stato piacevole… è eccitantissimo fare queste porcate insieme a te, mammina mia…”
“Bravo il mio porcellino… questo è il primo sapore di sborra che assaggi… te ne farò assaggiare tanti altri…”
“In che senso?”
Avevo già in mente tante porcate…
“Poi lo saprai, ma adesso fa godere anche me… fa godere anche la tua troia mammina… leccami la fregna… hai mai leccato una fica?”
“No, mamma, ma so come si fa… l’ho visto sui film… si passa la lingua tra le labbra, si infila nella vagina e si fa dentro e fuori come il cazzo che chiava… poi si lecca il clitoride fino a far raggiungere l’orgasmo…”
“Oh, si, bambino mio… tecnicamente sei preparato… adesso fa pratica con la fica della tua mamma… pensa tesoro… la prima fica che lecchi è la mia… dai… vediamo cosa hai imparato dai tuoi film…”
Mi distesi e spalancai e alzai oscenamente le cosce con le ginocchia piegate sul petto: la mia fregna e il buco del culo erano belli aperti e disponibili.
Con una mano presi la sua testa e la spinsi verso la mia fregna mentre con l’altra presi a martoriarmi i capezzoli.
Franco cominciò a leccarmi con grande passione, ma si vedeva che era la prima volta: sempre con la mano sulla sua testa cominciai a guidarlo.
“Bravo Franco… lecca la mamma… falla godere… ecco, li… sul grilletto… oooooh… siii… bravo… allargami bene la fica… così… si… passaci sopra la lingua come un pennello… dal clitoride alla vagina… su e giù… si… si… così… bravo… torna sul grilletto… giraci la lingua intorno… così… aaaaah… amore… impari presto… adesso succhialo… uuuuuuuuum… si… tieni la fica aperta e succhialo… aaaaaah… si… amore mio… siiiiiiiiiiiiiiiii…”
Stavo godendo… mi sputai sulla mano e mi spalmai la saliva sui capezzoli.
Franco mi imitò: prese a sputare sulla fica e a spalmarci sopra la saliva… sulla fica e sul culo…
“Ooooooh… siiiiii… bambino mio… sputa sulla fica di mamma e massaggiala con la saliva… mi piace… sei un porco… sputa… aaaaaaaaaaaaah… le dita tesoro… infilami le dita nella fregna… le quattro dita… ficca… spingi… aaaaaaaaaaah… siiiii… così… così… adesso con il pollice masturbami il grilletto… muovi le dita nella fica e massaggiami il clito… bravo amore della mamma… così mi fai sborrare…”
Sentivo le dita di Franco nella fica che mi martoriavano le pareti vaginali… il pollice masturbava il grilletto… splendido godimento… io seguitavo a strizzarmi i capezzoli…
Dopo un po’ di questo delizioso trattamento sentivo che anche il mio culetto reclamava la sua parte!
“Come sei porco, figlio mio… bravo… mi stai facendo godere come una troia… ma pensa anche al mio buchetto… fammi la forchetta… mi piace tanto… ficcami il mignolo e l’anulare nel buco del culo e le altre tre dita nella fica… chiavami e inculami forte… e leccami il grilletto che ti sborro in bocca…”
“Mammina, davvero ti piace come ti lecco la fica?”
“Da morire figliolo… seguita a succhiarmela…”
“Slurp… slurp… te l’hanno leccata anche altri la fica?”
“Si, tesoro… in molti altri oltre tuo padre mi hanno leccato la fica… ma tu mi stai facendo godere molto di più… sei più eccitante… perché sei mio figlio… farsi leccare la fregna dal proprio figlio… che godimento perverso…”
Franco riprese a leccarmi con passione e a chiavarmi e incularmi con le dita… non potevo più resistere…stavo per venire…
Lasciai i capezzoli, allargai al massimo le cosce, afferrai con tutte e due le mani la testa di Franco e la spinsi verso la fregna, mentre cominciavo a muovere convulsamente il ventre contro la sua bocca.
“Ci sono… ecco… amore… amante mio… sborrooooooooo!!!… bevi anche tu il mio liquido d’amore… vengooooooooooo!!!!!!!… Dioooooooooooooooooo!!!… siiiiiiii… uuhhmmmmmmmmmm!!!… aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahh!!!… ti sborro in boccaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!… bastardo… mi hai fatto venire…..”
Un orgasmo tremendo mi prese per tutto il corpo… cominciai a tremare… sentivo il liquido orgasmico colare dalla vagina… e Franco succhiava tutto… mi abbandonai sfinita, ma il mio amato figliolo seguitava a leccarmi… intorno al clitoride… la sua lingua si muoveva veloce… cominciai a sentire lo stimolo di fare pipì…
“Franco… amore… fermati… basta, ti prego… se no mi scappa la pipì…”
Credevo che Franco si sarebbe fermato, invece quelle parole sembrarono spronarlo ancora di più… aumentò il ritmo della leccata…
“Franco ti pregooo… fermatiii… fermati altrimenti la faccio… aaaaaaaaah… fermati… Dio Santo… se no te la faccio in boccaaaaaaaaaaaaaaa…”
Si fermò un attimo… alzò il viso e mi guardò…
“Mamma… è quello che voglio… dai… mmmmmmmmmm… troia mia… pisciami… in bocca… voglio tutto di te…”
e riprese a leccare furiosamente…
Sinceramente non feci nulla per togliermi dalla bocca di mio figlio, anzi… allargai ancora di più le cosce, mi aprii le labbra della fica con tutte e due le mani e non mi trattenni più… e mi lasciai completamente andare…
“Porco… maiale… la vuoi… tieni… la tua mamma ti piscia in bocca… aaaaaaaaah… cazzo, che bello…”
Uno zampillo di biondo liquido lo colpì in bocca… ma lui non la tolse… continuò a leccarmi.. io gli pisciavo in faccia… e lui leccava… leccava… leccava… estasiato dagli schizzi che gli colpivano il volto…
Rimanemmo abbracciati a slinguarci, ad accarezzarci reciprocamente i nostri sessi umidi di piacere…
“Hai goduto amore? La tua mammina ti ha fatto godere come sognavi?”
“Oh, si, mamma… la realtà è stata molto più bella della immaginazione… ma adesso come farò…”
“A che fare?”
Mi abbracciò forte, stringendomi con la mano aperta tutta la fica…
“Mamma… dopo aver provato questo immenso piacere… come farò a fare a meno di te… di questa tua fica… della tua bocca…”
Anche io lo strinsi forte e gli sorrisi…
“Porcellino mio… chi ti ha detto che devi fare a meno di me? Mi hai sedotto e già mi vuoi abbandonare? Seppure stupendi ti accontenti di un pompino e di una leccata di fica? Non vuoi scopare la tua mamma? Non le vuoi far sentire il tuo cazzo nella fica? E il culetto? Non lo vuoi? Pensa, amore… immagina la scena il massimo della lussuria… il figlio che incula la madre… mmmmmmmmm… solo a pensarci mi vengono i brividi e ti sborro in mano…”
Con la mente tornai alla mia giovinezza… già qualcun altro aveva goduto del mio culo in un rapporto incestuoso… con mio grande gradimento…
“Oh, mamma, vuoi dire che adesso quando siamo soli posso baciarti, accarezzarti… e trattarti da troia… la mia adorata troia?”
“Bravo porcellino, hai capito bene, desidero che mi tratti da troia… senza remore… e io ti tratterò da porcello… ognuno dovrà esaudire i desideri dell’altro… i più osceni… i più volgari… i più depravati… ci stai?”
“Non desidero altro… chiedimi quello che vuoi…”
“Ok, porcellino… allora da adesso sarai il mio amante…”
“Oh, mamma, grazie… ma… papà? Se se ne accorge? Mi dispiace tradire la sua fiducia… cosa penserebbe…”
“Penserebbe che ci stiamo divertendo… tuo padre è un uomo intelligente… il nostro è un rapporto aperto… sappiamo dividere l’amore del cuore dal sesso… lo amo moltissimo, non ho mai amato nessuno quanto lui… ma ciò non toglie che mi piaccia sentirmi un cazzo come il tuo nella fica… lo stesso vale per lui… quando abbiamo qualche avventura ce la raccontiamo nei minimi particolari e godiamo come pazzi… ci amiamo e ognuno di noi è felice quando l’altro gode…”
“Ma gli dirai anche di noi?”
“Ma, non lo so… adesso sei il mio amante… poi vedrò… adesso andiamo a fare una bella doccia insieme… ho voglia di lavarti il cazzo…”
Ci alzammo e ci avviammo verso il bagno… ma la mia mente già lavorava…
Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Attendo anche scambi di opinioni sul genere. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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5
15 years ago
bird2009, 35/36
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Figlia, moglie, madre modello - 1° cap.
Figlia, moglie, madre modello
1° Cap. – L’inizio
Sono sdraiata sul tappeto del mio salotto, semiaddormentata, spossata dal godimento provato… i miei amanti sono accanto a me a dividersi ancora il mio corpo con carezze e baci… ho la bocca e la fica ancora piena della loro sborra.. che sensazione celestiale sentirsi piena del loro sperma… sentirlo colare dalla vagina sulle cosce…
Ho detto “i miei amanti”, ma è molto riduttivo: sono la mia vita! Loro hanno goduto, e certamente ancora godranno nel futuro, del mio corpo senza gelosia ed io ho goduto dei loro splendidi cazzi senza preferenze… ognuno mi ha fatto godere come pure tutti insieme mi hanno fatto godere… uno non escluderà mai gli altri.
Mio marito mi accarezza le labbra ancora sporche della sua sborra e mi guarda.
“Olga, amore, hai il viso trasognato… assumi una espressione bellissima dopo il godimento…”
“Mi sento come in estasi… mi avete fatto provare orgasmi tremendi…”
“Davvero mamma ti abbiamo fatto godere? Ti è piaciuto?”
Guardo mio figlio, sdraiato accanto a me che mi accarezza il seno… mi sembra di sentire ancora il suo cazzo nella fica…
“Porcellino della mamma, siete stati fantastici…”
Sento delle dita entrarmi nella fica, guardo tra le mie cosce e sorrido…
“Papà, che fai… hai ancora voglia? Dopo quella stupenda sborrata che mi hai fatto nella fica? Oh, scusate… che mi avete fatto nella fica tu e tuo nipote insieme?”
“Figlia mia, sei unica ed io avrò sempre voglia di te, fino all’ultimo giorno della mia vita… sei una figlia modello…”
“E una mamma modello…” gli fece eco mio figlio Franco.
“E una moglie modello…” terminò Mario, mio marito, baciandomi la bocca sborrata.
“Grazie, non so se meritarmi i vostri elogi, ma vi amo tanto… tutti e tre… adesso riposiamoci un po’…”
Chiudo gli occhi felice e mi abbandono… ma nella semi incoscienza comincio a rivedere nella mente tutte le tappe che hanno portato a questa situazione.
Fino a poco tempo fa non avrei mai pensato fosse possibile arrivare a questo punto, che credo e auspico sia un “punto di non ritorno”, ma la vita è imprevedibile: un porta aperta della camera da letto può cambiare la vita stessa.
Bisogna fuggire le occasioni del peccato, ma credo che anche involontariamente le creiamo noi le occasioni sperando di non poterle fuggire… ma andiamo con ordine…
Io sono Olga, 40 anni, sposata con Mario, mio coetaneo, siamo una coppia di coniugi che, come tante altre, hanno fatto del sesso il principale interesse della vita.
Entrambi bisessuali, coppia aperta con ampia libertà sessuale per entrambi, amore di gruppo con grande piacere condiviso da tutti e due, ma, al di sopra di tutto, un immenso amore tra noi due: bandita ogni gelosia di sesso tra noi, anzi, uno sprone reciproco a sempre nuove avventure sessuali, ma con tanto, tanto, tanto amore del cuore e della mente.
Spesso si dice: “Poiché ti amo voglio la tua felicità”; noi diciamo: “Poiché ti amo tanto, voglio il tuo completo godimento sessuale”.
Abbiamo un figlio 18enne, Franco, che è la gioia della nostra vita: bel ragazzo, sportivo, brillante, ci ha dato molte soddisfazioni ed ultimamente il campo di queste “soddisfazioni” si è notevolmente allargato.
Uno dei suoi pregi, che per l’interesse di questo racconto è certamente quello principale, è quello di essere ben dotato sessualmente: in parole chiare ha proprio un gran bel cazzo, lungo e grosso proprio come piace alle donne e proprio come piace a me, un cazzo che ti riempie bene la fica, che ti dilata le pareti vaginali fino a farti toccare le vette del paradiso con colossali sborrate.
La curiosità è donna ed è stata proprio la mia curiosità a spingermi a spiare mio figlio per vedere “come ce lo aveva”.
Poiché trascorreva molto tempo davanti al suo PC cominciai a sospettare che si collegasse a qualche sito porno, per cui spesso gettavo libidinose occhiate attraverso la serratura della sua stanza per accertarmi cosa stesse facendo.
Finché un pomeriggio lo colsi con il cazzo in mano che si stava sparando una meravigliosa sega mentre teneva lo sguardo fisso verso il monitor. Dalla mia visuale non potevo vedere le immagini sullo schermo, ma dovevano essere altamente eccitanti giudicando dall’espressione del viso di Franco e dalle dimensioni che aveva preso il suo cazzo.
Vedo ancora la scena davanti agli occhi: Franco con le gambe allargate si segava un cazzo che non mi sarei mai aspettata di vedere in un 18enne. Un vero paletto di carne di non meno di 20 cm di lunghezza sormontato da una cappella rosso fuoco.
Sentii la passera fremere: chiusi gli occhi e immaginai quel cazzo dentro la mia fica… mi bagnai all’istante.
Se fosse stato qualsiasi altro ragazzo sarei entrata e me lo sarei scopato immediatamente, come avevo fatto spesso con giovani piselli, ma questo era mio figlio… il suo cazzo mi aveva eccitato al massimo e avrei tanto desiderato sentirmelo in corpo… ma non potevo… mi limitai a infilarmi due dita nella fica mentre con l’altra mano presi a strizzarmi il grilletto, come se gli stessi facendo una sega.
La vista di quel super cazzo in mano a mio figlio che se lo masturba lentamente mi stava mandando in estasi… volevo sborrare tutto il mo piacere, ma volevo farlo insieme a lui… rallentai il movimento delle mani per prolungare il piacere, mentre tenevo lo sguardo fisso sul suo viso e sul suo cazzo.
Ad un certo punto lo vidi alzarsi dalla sedia, puntare il cazzo verso lo schermo, chiudere gli occhi e piegare la testa all’indietro. Capii che stava arrivando e accelerai la mia masturbazione.
Lo sentii mormorare.
“Vengo… si vengo… troia… ti schizzo in bocca… bevi anche la mia… dai… bevi anche questa sborra…”
Dal suo cazzo cominciarono ad uscire violenti schizzi di sborra diretti verso lo schermo… quanto avrei voluto essere io davanti a quel cazzo e bere fino all’ultima goccia di sborra.
Fissando estasiata quei zampilli sentii un fremito per tutto il corpo ed ebbi un orgasmo travolgente… ero venuta insieme a lui, a mio figlio, a sua insaputa: fu bellissimo.
Ma non lo spiai più: il desiderio di sentirmi quel cazzo in corpo era enorme, ma cercavo di non pensarci, volevo sfuggire le occasioni, volevo rimuovere dalla mente il pensiero di un desiderio incestuoso.
Avei voluto quel cazzo, ma era di mio figlio, cosa avrebbe pensato di sua madre… nella mia giovinezza avevo già goduto un rapporto incestuoso… un rapporto voluto, desiderato, accettato, con massimo piacere per entrambi, un rapporto di cui vi parlerò prossimamente, ma mio figlio aveva ripreso di me? Non potevo rischiare e rovinare il suo affetto. Ma quando il diavolo ci mette la coda…
Una sera io e mio marito stavamo godendo alla grande, come due porconi. Avevo preso il mio fallo di gomma preferito, quello doppio che ti penetra sia il culo che la fica e mi stavo masturbando di fronte a lui, con il viso rivolto verso la porta della stanza, sdraiata, supina, scosciata al massimo, lui di fronte a me, spalle alla porta, con il cazzo in mano che guardava eccitato il mio lavoretto.
“Dai, Olga, sfondati il culo e la fica… so che ti piace la doppia penetrazione… ti piace sentirti piena… dai… masturbati un altro po’ che dopo ti scopo…”
“Si amore, me li sono ficcati tutti dentro… mi sono riempita sia l culo che la fica… lo sai quanto mi piace… oh… sto godendo…”
Cominciai a girare il viso a destra e sinistra dall’eccitazione quando il mio sguardo andò in direzione della porta: intravidi un’ombra dietro la porta stessa.
Purtroppo, o per fortuna, avevamo lasciato inavvertitamente la porta semi aperta e solo una persona poteva stare li dietro: nostro figlio.
Sentii il ventre contrarsi dal piacere: non sapevo se la cosa fosse stata casuale o voluta, analizzavo solo i fatti: mio figlio mi stava guardando mentre mi ero infilati nel culo e nella fica due cazzi di gomma.
Aspettai un po’ pensando se ne andasse, ma l’ombra era sempre li: al porco piaceva lo spettacolo.
Non potevo farmi sfuggire un’occasione del genere: non l’avevo cercata, ma non avevo né il coraggio, né la forza, né tantomeno la volontà di alzarmi e chiudere la porta.
In un attimo decisi di approfittarne: in fin dei conti ero una donna sposata che stava facendo l’amore con il proprio marito, non lo avevo chiamato io ad assistere alle nostre effusioni amorose, se lo disgustavano poteva tornarsene a letto.
“Caro, amore, questa sera mi sento una gran porca… facciamo qualche cosa di eccitante… dai…”
“Amore, sai che sono sempre pronto a fare delle porcate… hai qualcosa in mente?”
“Beh… non so… vediamo… si ecco… fingiamo di fare l’amore con persone che conosciamo e che ci piacerebbe scopare… ognuno di noi alternativamente fingerà di essere la persona desiderata… comincia tu… chi ti piacerebbe scopare?”
“Bah, così all’improvviso… si, ecco… la portiera, la signora Gina… la mamma di quel giovane che mi ha succhiato il cazzo… ha un gran viso da troia… credo le piaccia molto il cazzo…”
Mi immedesimai subito nella parte della signora Gina.
“E bravo il signor Mario… si fa succhiare il cazzo da mio figlio e trascura la sua mamma… crede che la mia fica valga meno della sua bocca? Me lo infili dentro e poi vediamo…”
Anche Mario cominciò a recitare… la situazione gli aveva fatto indurire il cazzo al massimo... la mia fregna era un lago: pensate alla mia eccitazione sapendo che nostro figlio stava guardando e sentendo tutto… e il bello ancora doveva venire…
“Ma signora Gina… davvero vuole che la scopi? Così esaudisce un mio desiderio represso da molto tempo… è da tanto che desidero la sua fica… sono certo che lei abbia una fica da troia… aperta… bagnata… slabbrata… proprio come piace a me…”
“E allora signor Mario me lo ficchi dentro… cosa aspetta…”
“Dobbiamo fare attenzione… se si sapesse che la scopo…”
“Pensa a sua moglie? Crede sarebbe gelosa? Sarebbe un peccato… mi piacerebbe molto leccarle la fica… magari dopo che lei gli ha sborrato dentro…”
“Signora Gina… non la facevo così porca…”
“Questo è niente signor Mario… se lei e sua moglie mi volete conoscere più intimamente avrete molte sorprese sul mio comportamento sessuale… ma adesso me lo ficchi in fregna che non ce la faccio più…”
“Ecco signora Gina… glielo ficco… le piace questo bel cazzone? Anche a suo figlio è piaciuto molto… a lui l’ho scopato in bocca…. A lei la scopo in fregna… tenga… tenga il mio cazzo… troia…”
“Si… si… scopi anche me come mio figlio… mi faccia godere come lui… lei è un porco… approfittarsi di una povera portiera… solo perché ha la fica in fiamme… maiale… mi scopi a sangue… bastardo… così… così… mi fa venire…”
Stavo recitando… la situazione era altamente eccitante, ma io non dovevo dimenticare il mio scopo: mio figlio ci stava vedendo.
Tornai in me.
“Amore, è bellissimo godere immaginando di farlo con un altro… adesso cambiamo… ora tocca a me… mi piacerebbe farlo con uno giovane… vediamo… aiutami… conosci qualcuno, che conosco anche io, che abbia un 18 anni? A me non viene in mente.”
Stavo bluffando… speravo non conoscesse nessuno…
“Mah, non saprei… l’unico 18enne che conosco è Franco, nostro figlio…”
Sentii la passera contrarsi. Mentii.
“Hai ragione… non ci avevo pensato… ma pensi sia immorale pensare di farlo con il proprio figlio?”
“Ma no, è solo finzione… dai… non temere…”
Non aspettavo altro. Aumentai il tono della voce: volevo essere sicura che Franco sentisse bene quello che dicevo.
“E allora figlio mio… che aspetti a scoparti la mamma? Non ti piaccio? Guarda che bella fica che ho figliolo… a papà piace tanto… non la vuoi assaggiare?”
Anche Mario cominciò ad immedesimarsi nella parte.
“Si, mamma, mi piace la tua fica… allargala… fammela vedere… è bella… dammela… aprila che tuo figlio ti infila il suo cazzo… lo vuoi il mio cazzo? Vuoi che ti scopi?”
“Si… amore… figlio mio… infilamelo… tutto dentro… sfondami l’utero… ma fa godere la tua mammina…”
Mario cominciò a chiamarmi.
“Prendilo… prendilo mamma… volevi il cazzo di tuo figlio… e allora prendilo… ti piace vero?... Un cazzo giovane che ti scopa… dimmelo che ti piace…”
“Figlio mio… si… si… aaaaaah… lo voglio… voglio che mi scopi… allargami la fregna… ti ho sempre desiderato… non tirarti indietro… dentro… aaaaaaaah Franco… dentro… sborrami dentro… l’ho sempre sognato… sborra nella fica della tua mamma..”
Per me non era una finzione: pensavo fosse proprio mio figlio che mi stesse scopando.
Guardai la porta e l’ombra era sempre li: aveva visto e sentito tutto!
Il pensiero che mio figlio avesse sentito il mio desiderio di scopare con lui mi fece sborrare.
“Vengoooooooooo… Francoooooo… vengoooooooooooo… mi hai fatto venire… hai fatto sborrare la tua mamma… aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah… anche tu… sborrami dentro…”
Sentii gli schizzi dello sperma di Mario riempirmi la fica.
“Mamma… anche io… ti riempio… sborroooooooooooooooo… mamma… dentro di te…”
“Bravo amore della mamma… mi dovrai sempre sborrarmi nella fica… quando lo vorrai…”
Mi abbandonai stremata, con Maro abbracciato a me.
Dopo qualche minuto mi ripresi e guardai la porta: l’ombra era sparita. Adesso lui sapeva.
Mario mi baciò.
“Olga, è stato bellissimo… pensare che io fossi Franco, tuo figlio, che ti scopava mi ha fatto eccitare e godere come un maiale…”
“Anche io, amore, pensare di essere scopata da mio figlio mi ha fatto morire di piacere… poi tu non sai il resto…”
“Quale resto?”
“Franco ci stava guardando… mentre scopavamo lui era dietro la porta… ha visto e sentito tutto… non ti ho detto niente in quanto pensavo che sapendo della sua presenza tu ti saresti sentito condizionato… io invece ti volevo libero di recitare come preferivi… sei stato stupendo… sembrava proprio mi stesse scopando mio figlio…”
“Ho visto, amore, quanto hai goduto… dimmi la verità… avresti voluto che fosse stato realmente lui, vero? Credo che tu abbia gran voglia di scoparti veramente nostro figlio… è solo una mia impressione o sono vicino alla verità?”
Rimasi qualche istante pensierosa, poi lo abbracciai e lo strinsi forte.
“Amore, è vero, hai capito, mi piacerebbe moltissimo scoparmelo, lo desidero da pazzi, giorni fa ho visto il suo cazzo, dovresti vederlo amore, è stupendo, solo a pensarci mi si bagna la fica… ma devi capire la mia titubanza… è mio figlio… come potrei…”
“Hai ragione, è difficile, ma in questo caso non voglio interferire, non voglio né dissuaderti né spronarti, scoparti o meno nostro figlio deve essere una tua decisione, senza interferenze… comunque ti anticipo, per quanto ti amo, che accetterò qualunque sia la tua decisione…”
“Amore, ti amo tanto…”
“Anche io, non immagini quanto… buona notte amore…”
“Buona notte…”
Sono molto graditi commenti, proposte e ovviamente critiche per migliorare i racconti. Vi attendo alla mia e-mail [email protected]
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15 years ago
bird2009, 35/36
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Il gommone rosso
La foce del fiume è laggiù al limite della pineta, quella sottile linea azzurrognola che si confonde tra il cielo e il mare.
D’estate i tronchi ammassati sulla spiaggia offrono rifugio e tranquillità a quei pochi che hanno la voglia e la forza di farsi alcuni chilometri a piedi fin qui attraverso le pinete, i dossi, gli acquitrini, per passare un pomeriggio o anche una intera giornata di mare in pace e silenzio. Il costume addosso diventa un impiccio e qui lo si toglie volentieri. Il calore del sole scalda l’inguine scoperto, un delizioso bacio d’aria bollente sui genitali non abituati. Avevo oltrepassato già da tempo un tipo nudo che stava gironzolando con gli occhi verso il basso come stesse cercando la conchiglia più bella, assorto nei suoi pensieri. Anche la coppia che aveva steso un telo verdognolo tra quattro pali di ramo d’albero conficcati nella sabbia era scomparsa nella distanza. I due stavano all’ombra a dormire. Il costume di lei era steso ad asciugare, forse avevano fatto il bagno da poco. Nemmeno loro si vedono più. Ora, siamo io, la mia ombra e i gabbiani che hanno preso a volare sulla mia testa. Alcuni di loro hanno trovato la corrente giusta e stanno fermi quasi immobili nell’aria, con il becco verso il mare aperto come a scrutare l’orizzonte.
La mia ombra scura si riflette sulla sabbia e anche sull’acqua del mare bassa e quasi ferma. Le mie spalle sono piuttosto larghe, noto la forma arrotondata delle braccia, le cosce solide come il resto delle gambe. Sorrido e mi compiaccio. Quasi tutti i giorni dell’inverno precedente, in piscina a nuotare con determinazione hanno dato un buon risultato. Mi hanno anche risolto del tutto quel problema lombare che la stupida scrivania aveva causato. Osservo la mia ombra e mi sento bene. Riprendo a camminare.
C’è una macchia scura a pelo d’acqua laggiù, in fondo davanti a me. Potrebbe essere un natante. Ne ho visti altri qui in passato. Cè gente che raggiunge la spiaggia via mare, è più agevole. La macchia scura ora sembra essere rossa, è un gommone sicuramente. Mano a mano che mi avvicino prende forma. Si, è un gommone rosso, un fuoribordo. Galleggia, leggero a pochi metri dalla riva.
I gabbiani volteggiano ovunque sopra di me, il sole picchia.
Ora il gommone ha una forma ben definita. E’ ancora lontano ma si intravvede una figura a bordo. L’odore di salsedine è forte qui. Il mare, questo mare, lo amo, non potrei farne a meno. In tutte le stagioni. Il gommone è già piuttosto vicino, c’è un uomo a bordo sembra essere inginocchiato. Piegato in avanti. Continuo ad avanzare. Alla mia destra oltre la spiaggia coperta di tronchi ammassati, alcune tamerici non sembrano risentire della calura pomeridiana. La schiena di lui è ricurva in avanti, la testa rasata guarda in basso, sembra che poggi il corpo sulle braccia. Una grossa conchiglia mi punge sotto un piede mentre la calpesto. Ora lo vedo bene, sono abbastanza vicino. La sua schiena sembra ondeggiare avanti e indietro lentamente e lui continua a guardare sotto. Dietro di lui si alza un ginocchio piegato. C’è qualcuno sotto. Lui inarca ancora la schiena verso l’alto, vedo che non indossa il costume, è nudo. La pelle abbronzata fa da contrasto alle natiche bianche che non hanno mai preso il sole prima. Ora si intravvedono le gambe di lei, entrambe piegate in alto, sicuramente stesa sulla schiena,. Sembra proprio che lui le stia sopra a cavalcioni.
Il gommone per effetto della corrente ha la prua verso il mare ma ondeggia spostandosi lentamente un poco a sinistra e un poco a dritta. Sono abbastanza vicino per capire che i due sono impegnati in un gioco orale. Di lei si vedono a tratti anche i capelli neri.
Non voglio disturbare. E se mi vedono arrivare? Mi potrebbero scambiare per un guardone. Mi sento un poco a disagio, ma nello stesso tempo il mio sangue fluisce veloce attraverso le arterie del collo, come una pulsazione forte. Mi si asciuga la bocca, avverto una piccola sensazione di stordimento osservando la scena. Le natiche bianche di lui si alzano e si abbassano con regolarità. La sta pompando in bocca, stesa sotto. Immagino la sua bocca, piena del turgore di lui.
Non so che fare. Se proseguo passando accanto al gommone ancorato si accorgono di me. Andrò ad interrompere il loro gioco. Meglio fare finta di nulla e tornare indietro lasciandoli godere del loro piacere indisturbati. Il mio sangue circola ancora più forte. Sento come un piccolo vuoto nello stomaco. Ma io volevo arrivare alla foce del fiume che sta molto oltre. E se continuo la mia passeggiata come niente fosse? Senza prestare loro attenzione? Non so che fare, sono indeciso.
Il gommone non è molto distante da me. Ho deciso. Sono qui per andare fino alla foce, mi sono fatto già alcuni chilometri a piedi per questo e ci andrò. Passerò accanto a loro evitando se posso di disturbarli.
Ed è proprio in questo momento che lui si gira verso di me come se avesse captato la mia presenza.
Mi guarda, mi osserva, vede che cammino e non faccio cenno di fermarmi per guardare. Come rassicurato, abbassa la testa verso di lei e come io non ci fossi, continua a farsi succhiare l’uccello, tranquillamente. Le sue braccia sono forti, sulla schiena si notano i lombi in tensione, tutto il corpo e la testa rasata, tranne le natiche bianche è abbronzato e oleoso. Le gambe di lei sono affusolate. Siccome sta stesa sul fondo del gommone si intravvede appena. Il gommone si sposta un po’ con la corrente e mi permette di vedere che le gambe di lei sono divaricate. Non c’è peluria scura, il che sta ad indicare che è rasata. La sua vagina è esposta al caldo sole pomeridiano.
Lui alza la testa e ancora una volta mi guarda fisso come dovesse capire chissà che cosa. Vede che li sto osservando attentamente ma mantengo il mio passo di marcia. Mi sorride con un lieve cenno del capo, abbassa la testa verso di lei e le sussurra qualche cosa. Sembrano ridere divertiti. I miei piedi affondano della sabbia bagnata passo dopo passo. In questo momento mi trovo all’altezza del loro gommone rosso.
Lui raddrizza la schiena e alza la testa, si gira verso di me come per cercarmi, mi fa cenno di fermare, si mette un dito sulla bocca come ad indicare il silenzio e di stare fermo li dove sono. Tra me sulla riva e il gommone ci sono adesso soli pochi metri. L’albero del fuoribordo è sollevato per non strisciare l’elica sul fondo. Lui china il capo verso di lei come a bisbigliarle un segreto all’orecchio.
Sto fermo in piedi a pelo d’acqua e li vedo che cambiano posizione. Lei si gira verso di me, mi da un’occhiata furtiva, si siede a gambe piegate con la schiena appoggiata sul bordo del gommone. E’ tutta nuda. Ha delle belle tette, non molto grandi, anzi direi forse di misura un po’ ridotta, ma hanno una bella forma. Lui è quasi supino davanti a lei, la testa affondata tra le sue gambe. Immagino la stia leccando. Non deve essere una posizione comoda per lui, infatti si muovono ancora. Lei nel frattempo ha avuto modo di osservarmi senza farsi notare troppo. Forse mi valutava. Nel frattempo si è messa a pecora. Lui in ginocchio di fianco alla sua sinistra. Io sono esattamente di fronte a loro e vedo lei da dietro. Lui le passa la mano tra le gambe sotto la figa e sul culo, la sta sditando bene bene. Con l’altra mano lui sembra che le stia pizzicando il capezzolo sinistro. La testa di lei ondeggia. Sa sicuramente di essere osservata. In quella posizione lei ha inteso, presumo, di mettermi la passera ben in vista. Lui mi guarda, poi gira la testa verso di lei, le dice qualche altra cosa. La mano di lui continua nel suo gioco di dita.
Sento il sangue che vaga dentro il mio corpo a velocità inaudita. Lo stomaco sembra essere ancora più vuoto, le gambe che ho rafforzato in piscina durante l’inverno sembrano cedere. Cazzo…sto qui a guardare tutto questo e non posso toccare. Loro si divertono e io qui a sbavare. No grazie non fa per me. Devo riprendere la mia passeggiata. Ho il cazzo duro sotto il costume azzurro. La gola sembra serrarsi ho bisogno di deglutire ma non ho saliva sotto il sole di Luglio. No, non posso stare qui. E’ comunque forte il desiderio di vedere quale sarà la loro prossima mossa.
Lui continua a sditarle la passera e lei a sua volta ha buttato la testa sul fondo del gommone. Mi da delle brevi occhiate ogni tanto, come volesse dirmi qualche cosa mentre continua a lavorarle la figa e forse anche il culo.
Si muovono ancora. Lui ora si stende sul fondo, la sua testa sul bordo di prua. Intravvedo che ha un bel cazzo scuro che contrasta a sua volta con la pelle bianca non abbronzata del segno del costume. Il tizio è veramente infoiato. Ora lei muove la gamba destra sopra di lui e si siede sopra la vergona scura. La sta prendendo tutta. Lui vede che io guardo e le dice qualche cosa. Lei muove il bacino avanti e indietro, alza la faccia verso il cielo, i lunghi capelli neri la cadono dietro giù per la schiena. E’ abbronzata ovunque tranne che per un filo sottile di pelle chiara. Il segno lasciato da un mini costume topless.
Mi guardo attorno come a verificare che nessuno altro sia nei dintorni. Sento un leggero senso quasi di vergogna a stare qui a spiarli. Speriamo non passi nessuno. In passato ho visto la forestale farsi un giro da queste parti. No, non vedo nessuno. Sento solo le cicale fare casino tra il bosco di tamerici oltre le dune ora coperte di cespugli che qualche anno fa erano solo dei fili d’erba.
Mi siedo sul tronco più vicino a me. E’ liscio, bianco e spellato. Già, ora sono qui. Tanto vale rimanere, poiché sono stato invitato quale gradito ospite. E’ tutto molto eccitante.
Cambiano ancora posizione, lei ora si stende. Ho notato che mi ha dato ancora un’occhiata furtiva.
Si scambiano qualche parola, non sento quel che dicono ovviamente. Le loro parole se le porta via la brezza pomeridiana. Lui sembra indicarle il motore. Lei si stende più in basso verso la parte larga del gommone. Le gambe piegate in alto. Lui le aggiusta qualche cosa di voluminoso sotto la testa forse un telo da bagno, una sacca, chissà. Si mette di fianco sopra la testa di lei, si piega in avanti come faceva prima e si abbassa un po’. Con la mano si tiene la base del cazzo ancora duro e glielo infila in bocca. Inizia a pomparla in bocca. Si vede benissimo di qui. Lei succhia. Lui chiude e apre gli occhi continuamente, ha un lieve sorriso sulla bocca. Le braccia ben appoggiate sul bordo del gommone appagati di essere osservati.
Io sto letteralmente andando giù di testa per la scena, ma ancor di più per la complicità che si è creata, per la situazione, per il posto, la natura che ci sta attorno. E’ ovvio che sono diventato il loro giocattolo, cazzo, mi sembra che stiano abusando di me. Loro si divertono e io reggo la candela. Non è possibile. No, assolutamente no. Meglio andare via. Ho deciso, vado via. Ciao a tutti.
Guardo lui che sta affondando la sua mazza dura nella calda bocca di lei che a sua volta lo succhia con voluttà, consapevoli che qualcuno li sta a guardare. Godendo del fatto di essere osservati.
Lui alza lo sguardo verso di me, lo riabbassa, le dice qualche cosa. Poi si gira verso di me, mi manda un sorriso quasi beffardo e mi fa cenno di andare da loro verso il gommone. Non ci credo. Non è possibile. Si è accorto del mio dubbio. Mi rifà cenno di andare.
Mi alzo dal mio tronco d'albero. Il sangue mi gira nel corpo a tutta velocità. Ora mi sembra di avere la testa vuota, non più lo stomaco. Le gambe mi tremano un pochino, il collo sembra gonfiarsi. Mi avvicino all’acqua, mi fermo, li osservo. Afferro l’elastico del mio costume azzurro con due dita e me lo sfilo giù dalla vita fino ai piedi. Lo tolgo del tutto. Ora sono nudo pure io, completamente. Lo avvolgo attorno al polso destro. Mi guardo attorno come a verificare che non ci siano altri intrusi. Il sole mi batte sulla schiena, Fa caldo, tanto caldo. Il mio cazzo è dritto e duro. Lo sento fiero della sua mascolinità. La vena grossa lungo tutta la sua lunghezza è gonfia, pulsa di eccitazione. Mi si è scappellato. La gola continua ad essere secca. Fremo in esitazione. Entro in acqua, pure quella è tiepida sotto il sole pomeridiano.
Lui continua a farselo succhiare, lei sembra godere della mazza dura che ha in bocca. L’acqua mi è al polpaccio. Lui mi lancia qualche piccola occhiata di approvazione come dire, avvicinati. Anzi ora mi fa cenno di avvicinarmi lentamente, molto lentamente. Lei continua a succhiarlo. Lui se la gusta.
Ora sono molto vicino al gommone rosso. Avevo ragione, lei ha i fianchi ben arrotondati, è completamente depilata, le labbra della sua fica leggermente scure, le gambe lisce. Ha una stella marina tatuata sopra l’inguine, molto piccola. Un braccialetto d’oro a piccole maglie alla caviglia destra. I piedi sono belli, piccoli, ben formati, le unghie laccate di trasparente/avorio. La mano destra gioca con le palle di lui, le accarezza. Con la sinistra si sta pizzicando il capezzolo dello stesso lato. Muove in continuazione il ginocchio sinistro piegato in alto.
Sono arrivato accanto al gommone, l’acqua di mare mi solletica le palle, non essendo più alta di tanto. E’ una bella sensazione. Sono veramente gonfie e solide, il mio cazzo è in tiro. Mi batte forte il cuore. Lui mi fa un leggero cenno di approvazione con le sopraciglia, mi indica le gambe di lei facendo il gesto di accarezzarle, sussurra a lei qualche cosa. La mia mano sinistra (sono mancino) trema un poco. L’avvicino alla sua caviglia, osservo lui come a chiedergli il permesso, mi fa cenno di si con il capo. Avvolgo la caviglia di lei, stringo appena, mollo e poi leggermente e lentamente, molto lentamente salgo su per la gamba. Sento che lei ha avuto un brivido. Io continuo ad accarezzarla. Mi fermo sotto al ginocchio, la gratto un po’ con la punta della dita, poi accarezzo di nuovo. Lui sta ancora con il cazzo duro nella bocca di lei che continua a succhiarlo. Ora mi giro completamente verso la fiancata del gommone davanti a me, allungo anche l’altro braccio dentro l’imbarcazione. Con entrambe le mani incomincio ad accarezzare il corpo di lei, stesa, le gambe, le cosce. Passo la mano sulla sua passera e massaggio un poco sopra il pube . Ho tanta voglia di affondarle le dita dentro. Mi accorgo che il mio cazzo indurito sfrega contro la fiancata esterna del gommone.
Il gioco continua. Stento a credere di essere qui con questi due, partecipe del loro piacere, parte del loro godimento. E’ eccitante, sono carico. Le mie mani continuano ad accarezzarla, massaggiarla. La mia mano sinistra si ferma sul suo ventre e poi lentamente scivola giù. Ecco le labbra, le allargo, ci gioco. Pizzico il clitoride. Mi accorgo che è eccitata, umidiccia, scivolosa. Mi afferra il polso, lo ferma li e mi spinge la mano. Infilo prima un dito e poi un altro, sempre più su. Muovo le dita, le rigiro, le tiro fuori, pizzico lievemente, poi affondo di nuovo. Ora lei muove il bacino, si contorce. Continua a succhiare l’uccello di lui che ora sembra rantolare. Ogni tanto tira un’occhiata giù verso la figa di lei come a controllare che io stia facendo un buon lavoro. Lei ha smesso di succhiarlo. Tiene gli occhi chiusi, lascia andare dei gemiti. Continuiamo cosi, non so dire per quanto tempo. Afferra ancora il mio polso e si porta la mia mano tra le gambe come volermi dire di affondare le dita ancora più giù, sempre più dentro. Le muovo senza fermarmi, continuo sempre più forte. Lei inizia ad avere il fiato corto, sento che le escono dalla gola dei suoni gutturali. Cazzo quanto mi eccita. Il mio uccello duro sfrega sempre contro il gommone.
La sentiamo emette dei sospiri corti, fa dei gemiti e si scuote tutta, trema. I gemiti si fanno sempre più alti. Poi cerca il cazzo di lui e se lo infila in bocca ancora. Vedo che lui butta gli occhi al cielo e urla. Poi non capisco più nulla di ciò che sta accadendo. Ho perso la testa, sento che una frustata di energia mi sale da sotto le palle. Le mie dita della mano sinistra sono nella sua figa e con la destra mi sego. Lei ora non lo ha più il cazzo duro di lui in bocca, continua a gemere sempre più forte. Mi tiene la mano ferma per il polso con le dita affondate dentro la sua figa calda a viscida, muovo le dita sempre più forte, si contorce e lascia andare un altro lungo gemito. Vedo che lui le sta schizzando il lattiginoso sperma in faccia. Alcuni fiotti potentissimi e caccia pure lui un urlo liberatorio. Insieme a lei. Le mie gambe dritte nell’acqua fino a mezza coscia tremano. La frustata di energia esplode nel mio basso ventre. Emetto anche io un grido lungo e roco. Sento che il mio sperma caldo cola in abbondanza tra la mia pancia e la fiancata dell’imbarcazione.
Chiudo gli occhi, abbasso un po’ la testa appoggiando le mani sulla fiancata del gommone rosso per riprendermi. Respiro profondamente a pieni polmoni. Lei è ancora stesa, abbandonata alla sua soddisfazione. Con la sinistra si copre la fica come a proteggerla. Lui le sta pulendo amorevolmente con acqua di mare il viso e i capelli intrisi del suo sperma.
Raggiungo la riva mentre mi lavo l’uccello dei miei residui lattiginosi. Il sole continua a battere caldo in questo pomeriggio di luglio. Mi rimetto il costume azzurro e mi giro verso di loro. Sono scesi dal gommone. Sono ancora nudi, hanno l’acqua a metà coscia. Sono abbracciati. Lei gli ha messo le braccia intorno al collo. Lui le mani giù attorno alle natiche. Si baciano profondamente, fanno a lingua in bocca, un bacio lungo, immersi nel loro piacere. Già dimentichi di me e della mia presenza continuano ad intrecciare le loro lingue. Per loro io non esisto più. E mi allontano.
La foce del fiume è laggiù al limite della pineta, quella sottile linea azzurrognola che si confonde tra il cielo e il mare.
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4
15 years ago
ManzoMaturo,
35
Last visit: 5 years ago
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Io con una donna matura......
ho letto qlk racconto e mi va di raccontarmi il mio...quello ke piu mi piace ricordare.... ero in giro.era sabato,uscivo da un centro abbronzante,mentre giravo in auto vidi una bella donna ke guardava una vetrina di un negozio...accostai cn la mia auto,le kiesi quale sarebbero state le scarpe ke piu le piacevano,la feci ridere,mi disse ke nn le ere mai capitato una rikiesta del genere fatta da un giovane come..lei n aveva 44,mi rispose,,mi indico una scarpa cn tacco molto sexy,le dissi aspetta,parcheggiai e entrai nel negozio...senza neanke kiederci i nomi entrammo e le calzai io le scarpe,ci guardavamo quasi imbarazzati,avevo il suo piede sulla mia coscia,io ero in ginokkio,le mettevo la scarpa cercando sempre e cmq di toccarle i piedi e la sua bellissima caviglia,indossav una tuta e di sicuro si accorse del mio pene ingrossato....nn riuscivo a controllarmi ero tpp eccitatole stavano benissimo cosi le comprai...uscimmo fuori ci presentammo e ci scambiammo i numeri....ci facemmo un po di risate e ci lasciammo.....qnd andai a casa corsi a masturbarmi,il suo piede era l unico mio pensiero,le mandai un sms,lei mi rispose subito,nn mi sembrava vero,lei 44anni,io 24.....ci demmo appuntamento il gg seguente..la portai a cena,fu tutto tranquillo,ero un po imbarazzato ma nn mi importava piu di tanto,lei era piu alta di me,era una porcona dalle grandi forme.....in makkina nel parkeggio fumammo una sigaretta,pendevo dalle sue labbra,ero eccitato volevo baciarla e nn sapevo come fare....mentre parlavamo mi accorgevo ke i suoi okki cadevano sul mlio pantalone piu di una volta,allora presi coraggio,le dissi ke ero pieno e ke il pantalone mi stringeva,avevamo fatto una bella cena,cosi ribaltai il sedile e mi stesi cercando di far alzare la camica fino all addome,in ke si potesse notre meglio il mio pene ke diventava sempre piu duro....lei mi scopri la pancia mi disse di evere un bell addome,e cn la mano inizio ad acarezzarlo....ero arrapatissimo,guardavo la sua bocca rossa e morivo dalla vgl di baciarla....lei si accorse del mio desiderio,era lei,mi disse francè io potrei essere tua mamma,e poi 6 piccolo nn potresti mai......io la presi x il collo e la baciai,,,,ke passione,,lasua lingua entrava nlla mia bocca in un modo cosi sensuale da farmi perdere completamente il controllo...mi mordeva le labbra quasi a farmi male,abbassai subito i pantaloni,le mostrai il mio pene,nunzia subito lo prese in bocca...mmmmmm,era bravissima....continuava a leccarlo tutto senza alcun uso della mano..mi faceva morire....mentre lo leccava gli dava colpi di risukkio x assaggiare tt il mio bagnato,saliva alle mie labbra e mi leccava cm mai nessuno l ha fatto mai....le saltai addosso,ero cn la tests tra le sue gambe lisce,e alzai la gonna e le spostai e mutandine,,,era pelosa,molto,mmmmmm,,,ke blla topa......facemmo il 69,,avevo tt la faccia bagnata si agitava cm una porca,ero arrapatissimo,venni mentre mi sukkiava,ingoio il mio sperma,maio nn mi fermai un attimo,continuavo a farmi sukkiare,volevo ke venisse anke lei nella mia bocca....mammamia quella makkina divento un letto,,i vetri erano bagnati dalla nst passione,nn riuscivamo a fermarci...la leccavo tutta.aveva un ano bellissimo..liscio cm la pelle,enza un pelo,lo leccavo e cn le dita la penetravo,era bellissimo sentirla godere,,,ci fermammo un attimo,ci asciugammo il sudore,la stesi mi misi sora di lei e la penetrai,,era bellissimo,eravamo bagnati tt e due,ci desideravamo a vicenda....ke belle trombate ke ci siamo fatti......
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1
15 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Secondo giorno di villaggio vacanza
Oramai siamo pratici del villaggio, ma una cosa non l’avevamo ancora capito.
Andiamo alla spiaggia, riprendiamo possesso del nostro ombrellone, in ultima fila. L’ombrellone affianco è gia aperto. Mannaggia… non ci possiamo spaparanzare. Ma dagli indumenti capiamo che non sono molti.
Dopo dieci minuti, io e mia moglie con lo sguardo d’intesa, prendiamo a conoscenza di un’altra cosa del villaggio. I vicini di casa sono anche vicini di ombrellone.
Metto la faccia nel giornale per non ridergli in faccia, mia moglie ad alta voce mi dice… “Caro, non ti fai la doccia?” A sentire ciò, mi scappa da ridere e rispondo :” No cara, altrimenti poi non resisto… “
A questa frase si ride. Io, mia moglie ed il vicino. Ma si siamo grandi e vaccinati.. Perché essere così ipocriti. Io so che tu sai che io so.. l’ho sempre odiato. Comunque, il vicino di nome Rossano si avvicina. Si presenta e sorridendo dice: “Grazie per il gadget di benvenuto”
Un'altra cosa io e mia moglie abbiamo capito.. In casa nel villaggio si sente tutto da fuori.
Si parla del più e del meno, di dove è, ed alla fine ci dice che sta qui da solo perché ha litigato con la sua ragazza, e avendo pagato quasi interamente il pacchetto vacanza, non gli andava di perdere i soldi. Sta qui per riposarsi e forse, si confessa, con la speranza che la ragazza lo raggiunga.
Ci è simpatico. E’ un bravo ragazzo… Ma un po’ birichino … La sensazione non sarà tradita.
E’ ora di pranzo… Ce ne saliamo, e lui ci segue.
Mia moglie.. ‘ingenuamente” gli dice “Ma chi ti cucina”
Rossano :” O qui al ristorante, che si mangia male ma molto caro, o i surgelati del market! Semplice”
Mia moglie mi guarda ed io la capisco. Ovvero capisco che lei lo cucinerebbe, ma il pesce …
Così sempre per il fatto che io so che tu sai che io so, dico :”Ma dai Rossano, vieni a mangiare con noi, mia moglie cucina alla napoletana.”
Accetta volentieri, ed al suo si, io aggiungo : “Ma la doccia non te la fai?”
Mia moglie ride istericamente alla grande..eccitata e dice” Beh, mentre cucino se la può fare da noi.
Lui tomo tomo, cacchio cacchio annuisce. Alla fine che c’e’ di male!
Beh… la casa è aperta, E’ fresca. Lui imbarazzato chiede dov’è la doccia, ed io con il cuore alla gola rispondo: “Cara gli fai vedere l’altra ala del castello, la doccia per gli ospiti mi sembra che stia lì”
Ci si ride, forse per non far capire il momento caldo di eccitazione. Lui è sorpreso che lo lascio andare con mia moglie nell’altra stanza. Mia moglie vi vorrebbe riempire di baci in questo lasciapassare d’occasione che le ho dato. Ma nessuno ha parlato di niente.. E’ tutta fantasia.
Allora io, sperando che non rimanga tutta una fantasia, mi faccio coraggio, e penso. Ma si… ora lo dico, forse scherzando mi viene meglio :” Rossano l’acqua è poca a quest’ora nel villaggio, forse è meglio che la economizzi. Io e te insieme, non mi va proprio, quindi, VEDETE VOI….”
E VAI…. L’ufficialità dell’invito della doccia con mia moglie l’ho dato…. Adesso tocca a mia moglie. Ce l’ho fatto… Speriamo bene.
Rossano va dritto nell’altra stanza,mia moglie lo segue,e girandosi mi lancia un bacio!
Le piace, e le sue tette si sono fatte più belle. E’ eccitata da morire. Ed io anche.
Non li vedo più. Un po di silenzio e sento aprire la porta del bagno. Facile da capire. Oltre alla stanza c’e’ solo una altra porta, quella del bagno!
Li sento parlare. Prego.. si..il sapone è qui, il telo qua.. Poi lo scroscio dell’acqua.
Che faccio li spio, domando, oppure vado a fumarmi una sigaretta?
Il mio uccello pensa a mia moglie, le sue tette, e le mie voglie. Propendo ad andare nell’altra stanza, ma non nel bagno.
La porta del bagno è aperta. Sono in due sotto la doccia. Si proprio in due. Il plexiglass fa capire bene la situazione. Il corpo di mia moglie con le braccia alzate appoggiate al muro e Rossano che la spinge da dietro. Ci sa fare il giovane, penso. Il ritmo è insistente. Intravedo le mani di Rossano che stringono le tette di mia moglie. L’acqua che li bagna. Non resisto.
Entro nel bagno, apro lentamente il plexiglass per non dare la sensazione che voglio interromperli. Mia moglie si gira, l’acqua mi bagna, lei mi cerca volendomi baciare. Rossano si ferma, estrae il suo uccello dal corpo di mia moglie.
E’ grande, e pensando che stava nel suo corpo, mi fa quasi venire. Mia moglie mi bacia, il mio viso è bagnato e la sua lingua non l’ho mai sentita così dura nella mia bocca. Freme, non capisce più nulla e mi toglie il costume. Lo stringe tra le sue mani. Ora siamo in tre. Ci dobbiamo posizionare, ma non è cosa nella doccia.
Ci capiamo e ci spostiamo sul letto. Mia moglie mi cerca, mi continua a baciare. Io la faccio mettere in ginocchio sul letto mentre mi siedo, Rossano la segue dietro, e la penetra. Sento dai suoi baci che l’uccello di Rossano la fa godere tantissimo. Io continuo a baciare, poi le si sposta e cerca il mio uccello. Lo ingoia, gemendo, e ritmicamente alle spinte di Rossano, mi fa godere tantissimo. I nostri occhi si incrociano, io ho la sua testa in mano e le sue tette. Non posso credere, il mio sogno si è avverato, mia moglie gode tantissimo con uno sconosciuto mentre si dedica a me.
Cambiamo posizione, mi stendo, e lei mi segue. Mi cavalca e con le mani cerca Rossano. Rossano si alza sul letto e spinge il suo uccello sulle tette di mia moglie. Non posso non vedere, dalla mia posizione vedo tutto e sento tutto. Lei glielo lecca prima dolcemente e mentre se lo gusta mi guarda. Quante volte abbiamo giocato con le mie dita, ma ora è un’altra cosa, la sua bocca è deformata da un uccello, le sue mani stringono il bacino di un altro uomo.
Rossano sta per venire, ed anch’io. Lei vuole gestire tutto. Si sposta, ci avvicina e ritmicamente ci fa inondare sul suo seno. Cerco di tutto per far venire prima Rossano, per dare più tempo a mia moglie a guardare ancora per una volta il suo gadget da parte del villaggio.
La vacanza, purtroppo dura solo due settimane.
9
3
15 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Arrivo al villaggio vacanze
Vacanza al villaggio
Siamo arrivati. Dopo ore di traffico, non ci resta che posare le valigie, togliere i ns indumenti cittadini ed andare a prendere possesso dell’ombrellone.
Sembra che l’ombrellone, secondo la sua posizione e fila, faccia capire il tuo status, la tua furbizia ovvero il culo che hai avuto nel prenotare.
Bene …. Incominciamo bene, l’ombrellone è all’ultima fila.
Il mare si vede, tra le varie sdraio e lettini. Tra tette e culetti, tra borse e borselli appoggiati agli ombrelloni.
Ma si, siamo venuti per rilassarci e per staccare la spina.
I vicini di ombrellone? Nessuno al momento. Benissimo. Ci possiamo allargare, poi si vedrà.
Spalmo la cremina a mia moglie, invitandola a sbottonare il reggiseno. Voilà, la libertà eccola qui, i seni schiacciati sul lettino. Però si intravede la rotondità laterale, bianca. La visione è celestiale.
Dopo tre ore, il sole non si sopporta più. Torniamo alla casetta. E’ fresca, apriamo le finestre, ops.. che si vede? Il vicino che dalla finestrella sta facendo la doccia.
Tra noi ci si ride, anche perché notiamo che la doccia è stata tonificante. L’uccello è abbastanza docciato e ben sveglio. Rimango le ante aperte, lo valuto come un gadget offerto a mia moglie come benvenuto nel villaggio. Ci si scherza ed invito mia moglie a girare per casa seminuda. Anche lui avrà diritto ad un gadget di benvenuto al villaggio.
Con grande sorpresa, mia moglie accetta il consiglio. Si slaccia il costume di sotto e gira per casa con il pareo. Mi siedo sul divano e mi godo i movimenti casalinghi di mia moglie. Ma ad un tratto noto che lei si ferma alla finestra all’atto della stesa dei costumi bagnati. Si gira con gli occhi sbarrati e dice “… Ma è un porco!. Si sta facendo anche una sega!”
Io mi sbatto sul divano a ridere dicendo: “ Il gadget gli è piaciuto. Beh… non facciamo i soliti meridionali e ...fallo... contento … Rimani alla finestra e fagli vedere la tua bontà superiore”.
Mi fa una faccia di sorpresa e di sfida dicendo: “Perché secondo te, non sono belle? Ok … resta a vedere!”
Con la scusa del fastidio del costume, si sposta “involontariamente” il reggiseno, ed …. Ops … un po’ di tetta fuoriesce. Rimane alla finestra ed ogni tanto si gira, dicendo :“caspita … come si sega, guardandomi”
Il scherzo finisce per me.. mi sto eccitando. Con una voce seria le dico :” Il bello è quando raggiunge l’orgasmo, sarà tutto dedicato a te”
Dai suoi occhi capisco che vuole continuare questo gioco, alla fine è un bel giovane da guardare.
Dopo un pò, chiude la finestra. “E’ venuto … ma tanto … ” . Lo dice con un pò di vergogna, ma con tanta voglia….
E’ questo è solo il primo giorno.
10
2
15 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago