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In barca
ESTATE 2008
Grazie a questo portale ho avuto modo di contattare una coppia che veniva in vacanza in Sicilia.
Nell'annuncio non vi erano foto quindi, in qualche modo, c'era l'incognita delle persone che avrei incontrato.
Considerato che avevo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere al telefono , l'impressione era stata positiva.
Impressione confermata al momento dell'incontro, lui una persona normale, lei invece una gran bella donna, lineamenti del viso sinuosi, corpicino esile, belle tette e un culetto niente male.
Visto i precedenti colloqui telefonici in cui avevamo scoperto di avere delle passione comuni ( mare, pesca, trasgressione naturalmente ) abbiamo organizzato il primo incontro con un'uscita in barca in modo da riuscire a coniugare il tutto.
Siamo usciti prima che facesse buio, in modo da far vedere le numerose calette presenti nella nostra costa, nonchè una stupenda tonnara .
Arrivati abbiamo preparato gli atttrezzi per la pesca ( al totano ), tutto si svolgeva in modo molto naturale, come se già ci conoscessimo da tempo.
Abbiamo cominciato a pescare, la serata era meravigliosa , mare calmo , non avevamo barche vicine; passata una mezzoretta lei si avvicina a me cominciando a sbaciucchiarmi , io continuavo a pescare, lei non demordeva a cominciato a strusciarsi fino ad abbassarmi i pantaloni , così dopo avermi detto che poteva essere di buon auspicio a cominciato a succhiare il cazzo.
Era meraviglioso, io seduto che pescavo e lei inginocchiata che leccava, succhiava ed ingoiava il cazzo ormai duro, tutto sotto lo sguardo del marito che annuiva compiaciuto.
Mentre succhiava ha cominciato a togliersi prima il reggiseno da dove sono sbucate due tette 3° misura durissime per poi defilarsi i pantaloni e toltosi il perizoma ho avuto modo di appurare che aveva la fighetta depilatissima . Io avevo una mano al filo ed una nella figa ( bagnatissima ), con la bocca mordicchiavo e succhiavo le tette, mentre lei continuava con arte sopraffina a succhiarmi il cazzo.
Bene , volevate che non prendessi un totano??? neanche se lo avvessi chiamato , eccolo , mentre lo tiro su lei continua nella sua opera di sbocchinamento.
Visto che la figa grondava di umori, lei con molta disinvoltura si alza e si fa scivolare il cazzo dentro , una delizia , figa caldissima, si muove prima lentamente poi comincia a galoppare, il cazzo entra ed esce tutto, uno spettacolo, il suo lui continua a pescare compiaciuto ed eccitato.
Bene , volevate che non prendessi un'altro totano??? rieccolo , mentre lo tiro su lei continua a montarmi.
E' venuto il momento di fare un break in quanto lei diventa più esigente e chiaramente io ho voglia di scoparmela a dovere.
Adesso lei si adagia di schiena a gambe aperte a prua dove c'è più spazio per operare , il suo lui ne approfitta per leccargli la figa, mentre io gli offro il cazzo turgido da succhiare..
Cambiamo posizione lui di spalle sdraiato, lei ci sale sopra e si infila il cazzo dentro mentre io continuo ad assaporare la sua bocca e lingua sul mio cazzo.
Un cazzo in figa non gli basta vuole che gli metta anche il mio dentro, non posso far altro che ubbidire , mi sposto di dietro e vuoi per la figa bagnatissima ,che per la posizione che facilita l'introduzione il mio cazzo scivola tutto dentro con estrema facilltà, eccitantissimo per tutti, lei ansima , lui rimane fermo con il cazzo dentro ed io la sbatto con vigorosi colpi.
Sembrerebbe il set di un film porno, invece si tratta, di un trio a cui piace fare i maialoni.
Adesso lei riempita in figa da due cazzi sborra copiosamente, è meraviglioso ho il cazzo bagnatissimo dei suoi umori, approfitto mentre la pompo a fare un massaggino al buchetto del culo , gli infilo un dito , poi due , mi sembra abbastanza rilassato e visto che a lei non dispiace mi sfilo il cazzo ed appoggio la cappella all'ingresso del culetto.
Lentamente comincio ad introdurlo, lei geme compiaciuta, lui toglie il cazzo dalla figa e glielo infila in bocca, una scena meraviglisa , lei a pecorina che riceve i cazzi uno in culo e l'altro in bocca.
Comincio a pompare con un ritmo più sostenuto lei è in preda ad un'altro orgasmo, ormai il culetto si è rilassato , mi piace giocarci con la cappella all'ingresso per poi affondarlo tutto dentro , che goduriaaaaaa!!!!!!!!
Il contesto è bellissimo, in mezzo al mare , silenzio assoluto, cielo meravigliosamente stellato , si vedono a distanza le luci delle case circostanti, qualche aereo che passa , molto suggestivo; oltre alla splendida maila vistosamente compiaciuta .
Adesso lei mi sfila il cazzo dal culo , capisco che vorrebbe assaporare la mia calda sborra , inizia infatti a succhiarmelo , non so se è una fortuna o meno , ma sono abbastanza duraturo oltre ad essere maialino, quindi ancora non riesco a venire, allora mi distendo di spalle la faccio adagiare sul cazzo ed inclinandola verso di me, in modo che possa sbaciucchiarle le tette oltre ad intrecciare la mia lingua con la sua , comincio a sbatterla vigorosamente, rigode , credo che stia arrivando il momento clou, mi sfilo infatti il cazzo bagnatissimo di umori e glielo porgo davanti la bocca , non aspettava altro, mi dice esplicitamente che vuole assaporare la mia sborra in bocca e così facendo lecca, succhia, ingoia, sto per sborrare inarco le reni , sborrooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Anche lui che nel frattempo si limitava a leccargli la figa fradicia di umori si avvicina a lei baciandola in bocca ,assaporando anche la mia sborra, ma non pienamente soddisfatto si avvicina al mio cazzo sbocchinandolo, uaaooo!!!
Dopo un po riprende a baciare lei, alla quale dice di giochicchiare con il mio cazzo ( ancora duro ) dentro la sua fighetta.
E' stata una serata meravigliosa, siamo riusciti a coniugare l'utile della pesca ( dal punto di vista rilassante ) al dilettevole di una gran bella scopata ( debbo dire non fine a se stessa ).
Ahh!!!! dimenticavo alla fine siamo rimasti ancora un po a pescare , ritornando anche con un buon pescato.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Mio zio mi fece donna e puttana
Tutto cominciò quell’estate calda e torrida. Dopo anni di arrapanti fantasie, finalmente venivo posseduta da mio zio, quell’omaccione così virile, fonte dei miei istinti e desideri nascosti, protagonista delle mie masturbazioni più appaganti.
Premetto che da sempre mi sono sentita diversa. Da piccola giocavo con le bambole e mi sentivo più vicina ai modi di fare delle mie compagne d’infanzia che ai comportanti dei miei coetanei maschi. I miei modi di fare effeminati venivano notati dai miei compagni di scuola “più svegli” che, cattivi e schietti come tutti i ragazzini a quell’età, mi insultavano con i soliti nomignoli “frocio” e così via.. Atteggiamenti che venivano notati ovviamente anche dagli adulti, tra cui questo mio zio acquisito, molto vicino alla mia famiglia, oltre che dai miei genitori, i quali comunque non hanno mai inibito i miei modi di fare e non mostravano eccessiva preoccupazione per la cosa, preoccupati più per la mia felicità che per i giudizi della gente. Inoltre la mia diversità era sottolineata dal fatto che avevo delle “tettine” sgusciate fuori nel periodo prepuberale. Ero un po’ in sovrappeso, e il grasso in eccesso mi si localizzava proprio nel petto, come se la femminilità che sentivo dentro volesse prepotentemente uscire fuori. (Dopo anni mi feci visitare da uno specialista e capii che avevo un problema di ginecomastia..). Mio zio di tanto in tanto, lontano dalle orecchie dei miei genitori, scherzando e giocando con me mi chiamava “femminella”, ma io, ancora innocente e smaliziata, quel termine non mi turbava e non me ne curavo più di tanto. Lui è un uomo molto possente, altezza media, robusto ma non grasso, tarchiato, villoso, con un tono di voce roca e forte e dai modi di fare molto rozzi. Era il classico stereotipo della professione che svolgeva: era un camionista! (senza offesa per la categoria).
Crescevo e gli anni della mia adolescenza furono duri e confusi, poiché avevo preso coscienza della mia omosessualità e del mio sentirmi donna, dentro un corpo che non si capiva bene di che genere fosse: diventava maschile, ma con un seno che non ne voleva sapere di andare via, nonostante, crescendo, le altre parti del corpo si sfilavano e diventavo più snella. Anche se sembravo un ragazzo esteriormente, in quanto cominciava a comparire la prima barba e i primi segni della tipica peluria maschile, i miei modi di fare erano sempre più femminili e la mia pelle era liscia, bianca e delicata come quella di una donna e i miei seni erano ormai ben pronunciati. I miei amici maschi non perdevano occasione per prendermi in giro -vieni qui bel frocetto..fatti toccare quei bei meloncini..- e così ogni occasione era buona per toccare le mie tettine. Da un lato ciò mi infastidiva e mi sottraevo dalle loro mani che volevano esplorare quel curioso petto né maschile né femminile, dall’altro di tanto in tanto mi concedevo alle loro palpate, lasciandomi andare a un intenso piacere erotico.
Quel pomeriggio afoso dell’agropontino di inizio settembre avevo finalmente compiuto 18 anni, dovevo frequentare l’ultimo anno di scuola superiore e tornavo dalle lezioni di recupero di inglese prima di ritornare sui banchi di scuola. Il mio istituto scolastico era proprio nel quartiere dove abitava questo mio zio e, passando proprio sotto casa sua, decisi di andare a trovare mia cugina, sua figlia, la quale era mia coetanea e una delle mie migliori amiche. Sapevo di trovare suo padre, che quel giorno non lavorava, quel mio zio rozzo che mi prendeva in giro, ma i cui modi scurrili mi avevano sempre infatuata, verso cui avevo riversato la mia prima cotta, con cui avevo avuto le mie prime fantasie erotiche. Ogni tanto notavo che partivano da parte sua delle occhiate maliziose alle mie natiche e ai miei seni, come era solito rivolgere, porco com’era, alle belle donne che gli passavano davanti quando facevamo delle uscite tutti insieme con la mia famiglia, con commenti scurrili annessi (non senza le sfuriate di mia zia..) ma pensavo che comunque non avrebbe mai avuto il coraggio di fare delle avance a suo/a nipote! Mi appagava solamente vederlo e respirare il suo odore, per poi tornare in casa e masturbarmi pensando di essere la sua donna.
Appena entrai in casa mi accolse lui, mio zio, a torso nudo, sudato dall’opprimente caldo di quel pomeriggio, con quel corpo abbronzato, il petto villoso, la pancetta sexy che mostrava orgoglioso, i jeans sbracati che facevano intravedere i suoi eccitanti slip. Il suo odore di muschio selvatico improvvisamente colpì le mie narici e subito il mio corpo e la mia psiche reagirono, arrossendo come un peperone e con un’erezione subitanea. Nervosa e balbettante come sempre ero d’innanzi la sua presenza, gli chiesi dove si trovassero mia zia (sua moglie) e mia cugina e lui col suo fare maschio e rozzo ma sospirando per il troppo caldo, mi disse che erano andate a fare un bagno in piscina a casa di amici e che lui era rimasto a casa a gustarsi il giorno libero da lavoro, con una bella birra gelata e guardando la partita di calcio. Ormai che ero li mi invitò ad accomodarmi. Lui si lasciò cadere sul divano, afferrando la lattina di birra ghiacciata e distendendo le gambe su una sedia, con quell’aria rilassata di chi si assapora il proprio momento di relax. Io mi siedo accanto a lui, nella punta del divano, nervosa ed eccitata allo stesso tempo. Non era la prima volta che mi trovavo da sola con lui, e tutte le volte speravo che quell’”animale” si accorgesse quanto lo desiderassi e quanto fossi donna e quanto volessi essere presa e sbattuta come la sua troia preferita.
-Prenditi una birra! stanno in freezer..cos’è? non ne vuoi? Ah..vero..una fanciulla come te beve solo acqua minerale..- mi diceva con aria sorniona prendendomi in giro. -E rilassati! Sbracati nel divano..e togliti sta maglietta..che ci sono 40 gradi!- si rivolgeva a me sempre col quel suo modo rozzo e con quel mezzo sorriso malizioso, mentre si aggiustava con un fare molto maschio le sue parti basse. Io molto imbarazzata ma quasi istintivamente con la voglia di mostrarmi nuda davanti a lui, ubbidii al suo invito e mi sfilai la t-shirt intrisa di sudore provocato dal caldo e dall’eccessivo imbarazzo. Lui rimase inebetito da quella vista: i suoi occhi rimasero imbambolati alla vista di quei seni calanti che lo invitavano a essere palpati. -Mortacci!..si è vero che hai sempre avuto un po’ di zinne..ma cazzarola..mo’ce le hai grosse quanto quelle di tua zia!! Mo’..famme toccà..famme vedè come so’!- e con aria basita mi afferrò un seno e lo cominciò a palpare con quell’espressione di chi non riesce a capire come mai un ragazzo avesse quel bel balconcino così soffice e delicato come quello di una ragazzina! Appena posò la sua mano rude sul mio petto candido e delicato una scossa elettrica mi percorreva tutta la schiena, un fuoco selvaggio mi si accese dentro, e cominciai a tremare come una foglia. Lui subito notò la mia reazione, e cominciò a premere i miei seni sempre più forte, facendomi male e guardandomi negli occhi, con un mezzo sorriso beffardo e con uno sguardo malizioso e voglioso, come un cacciatore affamato che scruta lo stato di agitazione della sua preda.
Io agitata istintivamente tolsi le sue mani dal mio petto, lo spinsi e mi allontanai portandomi dall’altra parte del divano, dicendogli che mi stava facendo male! Lui per un attimo riprese coscienza dallo stato di shock che i suoi occhi e il suo tatto sui miei seni gli avevano provocato e con aria quasi di sfida, avendo capito la mia forte eccitazione quando mi aveva toccato, forte della sua esperienza in fatto di donne, nell’alto dei suoi 45 anni (quante corna aveva fatto a mia zia..mi raccontò in seguito..), si sbottonò i jeans e se li sfilò restando in mutande e facendo intravedere una sbalorditiva e umida erezione, che premeva tra i suoi slip, dopodichè si ributtò sul divano a gambe divaricate con la sua asta dritta che sollevavano le sue mutande come fosse una tenda canadese.
-Cazzo..fa troppo caldo..non sopporto neanche i jeans..mica te dispiace se rimango in mutande?-. E così dicendo, con aria disinvolta riprese a ingurgitare birra e a guardare la partita, aspettando una mia reazione e facendo finta che non fosse successo nulla. L’odore del muschio selvatico della sua pelle colpiva sempre più intensamente i miei sensi, ma adesso si mischiavano all’odore virile che proveniva dal sudore dei suoi testicoli e al profumo delle sue secrezioni pre seminali. Ero così inebriata dalla vista di quell’enorme nerchia che non vedeva l’ora di essere liberata e da quell’odore di maschio che mi avvolgeva, che mi girava la testa e avevo il cuore a mille, sudavo e non sapevo cosa fare. L’istinto mi suggeriva di afferrare quell’enorme fallo che si ergeva aspettando che io lo raccogliessi, ma la ragione mi suggeriva che era una cosa sporca e sbagliata. Un’attesa che durò neanche 30 secondi, durante i quali stavamo in silenzio, io perché avevo i sensi paralizzati mentre la mia mente andava a mille insieme al mio cuore, e lui perché si godeva il mio innocente imbarazzo.
Ci pensò lui ad aprire “le danze”. Distolse improvvisamente la vista dallo schermo del televisore, fissò il mio sguardo con aria decisa, afferrò con forza la mia mano ma lentamente se la pose sopra il suo pacco duro e umido. In quel momento diventai selvaggia..avvertii sta volta un fuoco che mi divampava da dentro e che andava a bruciare ogni mio self control. Ogni senso di pudore e di razionalità si frantumarono nella mia mente e fui rapita da un istinto animale che mi spinse a massaggiare e premere su quell’oggetto dei miei tanti sospirati desideri e mi avvicinai stretta a lui incrociando il suo sguardo beffardo di chi aveva vinto e socchiudendo appena gli occhi lasciai cadere il mio capo sul suo petto villoso in segno di abbandono, infilando nel frattempo la mia mano tremante e sudaticcia per l’eccessiva emozione sotto i suoi slip e afferrando quel membro caldo e nodoso.
Cominciai a masturbarlo, e nel fare su e giù con l’asta mi accorgevo quanto fosse duro lungo e grosso. Lo masturbavo sempre più forte, mentre leccavo i suoi capezzoli turgidi, affondando il mio naso sui suoi peli del petto, cercando di rapire più possibile l’essenza che emanava la sua pelle, e strofinavo il mio piccolo pene sulla sua coscia per fargli capire quanto fossi eccitata e come ormai fossi totalmente nelle sue mani. Mentre sentivo il suo respiro che si faceva sempre più forte, di scatto mi afferrò per i capelli e con forza mi ributtò sul divano, si piombò sopra di me e, tenendomi per la nuca, mi fece quasi perdere i sensi dandomi un bacio mozzafiato: era la prima volta che baciavo un uomo e la sua lingua si conficcava sulla mia bocca in maniera così profonda e veloce che quasi non respiravo. Dopodichè si alzo, si liberò completamente dei suoi slip, mostrando la sua imponente erezione in tutto il suo splendore. Io spinsi la testa dal divano rimanendo seduta, sconvolta e incredula di quanto stava succedendo e lui, alzato difronte a me, posizionò il suo cazzo proprio davanti al mio viso e in quel momento potevo sentire tutta l’aroma maschile che sprigionava il suo pene scappellato. La sua cappella era violacea, turgida, bagnata, sorretta da un’asta grossa, nodosa, scura e molto dura! Mi afferrò con forza tirandomi i capelli e mi spinse sul suo membro dicendo -Ecco qui..mia cara femminella..guarda un po’ lo zio che bel cazzone ti fa gustare..succhialo per bene..adesso è tutto tuo..- Io immediatamente lo afferrai e cominciai a leccarlo assaporandolo e gustandolo come un’affammata che non mangia da secoli. E lui, avvertendo la mia avidità me lo spingeva con forza in bocca tenendomi dai capelli e spingendo il mio capo con forza sul suo cazzo. Sentivo che diventava sempre più duro dentro la mia bocca e lui spingeva sempre più forte e sempre più in profondità facendomi quasi soffocare. Scopava la mia bocca e io cercavo di allargare la gola più possibile per non restare senza respiro mentre con la lingua leccavo l’asta che andava su e giù dalla mia bocca per assaporare ogni centimetro di quel corpo cavernoso così gustoso e profumato. Avevo tutte le mie labbra carnose imbrattate di liquido preseminale e saliva e sentivo lui che ansimava e che mi ordinava di alzare lo sguardo e di guardarlo mentre me lo gustavo più avida e puttana che mai e con una mano carezzavo il suo ventre villoso e con l’altra massaggiavo le sue palle cariche di sperma. Improvvisamente sempre tirandomi per i capelli, mi allontanò dal suo pene tirandomelo fuori dalla bocca, mi spinse sul divano e mi ordinò di girarmi e di togliermi i pantaloni. Io ubbidii eccitata perché sapevo quello che stava per accadermi. E in fretta mi sfilai i pantaloni e i boxer e senza che lui me lo chiedesse mi chinai a 90 gradi. Il mio zietto sfiorando il mio buco del culo, scese con la mano fino a toccare il mio piccolo uccellino nella sua umida erezione, facendomi sospirare di piacere, volendo esplorare come fossi fatta li sotto ed emise un sogghigno di soddisfazione notando quanto ero eccitata. Allora subito allargò le mie natiche con le sue manone rudi e sputò cercando di centrare il mio ano infuocato e pulsante che si rinfrescò non appena ricevette la sua saliva. Infilò di scatto un dito dentro, facendomi sobbalzare di piacere e dolore insieme. Col dito faceva su e giù mentre con l’altra mano mi toccava il pene e iniziai a mugolare di piacere. Cercavo di allargare il mio sfintere per accogliere il suo dito e lui vedendo la mia collaborazione mi disse -si..bella puttanella..che bel culo burroso che hai..lo sento che ti piace..ora ti sfondo mia bella puledrina..-, e inumidendosi nuovamente le dita, me ne infilò due e poi tre, finquando si accorse che il mio ano era dilatato abbastanza per accogliere la sua nerchia dura come un bastone. Quindi, uscì le dita e dopo avere dato un paio di menate al suo uccello appoggia il suo glande sul mio ano che pian piano si allarga e lo accoglie pulsante e voglioso. Lo sentii entrare piano piano, sentivo le mie budella che si allargavano e lo sfintere che si dislabbrava ed emisi un urlo dimesso di dolore e piacere, mentre il mio uomo mi teneva per le natiche e mi spingeva a se per entrarmi più dentro possibile. Lo sentii entrare totalmente nella sua durezza e nella sua lunghezza e mi sentii così piena che avevo la sensazione che il mio intestino stava scoppiando. Poi finalmente lo sentii entrare tutto poiché riuscivo a sentire le mie natiche che toccavano il suo pube. Lui soddisfatto mi disse -lo senti femminella..ce l’hai tutto dentro..ti piace..eh? lo sento che ti piace..- e ansimando cominciò ad andare dentro e fuori spingendo, dando colpi di reni, sbattendo sulle mie natiche e a ogni colpo io urlavo sempre più forte, sia perché estasiata da un sogno che si stava realizzando, sia per il dolore lancinante che mi si irradiava in tutto il ventre per ogni colpo ricevuto. Sentivo un rivolo di sangue che scendeva lungo la coscia, ma lui continuava a chiavarmi e stantuffare il mio povero ano indolenzito sempre più forte, insultandomi, dicendomi che adesso ero sua, che ero e sarò per sempre la sua troia. Mi sbatteva sempre più forte, e a un certo punto non sentii più nessun dolore, ma un piacere immenso e una divina sensazione e iniziai ad avvertire delle strane contrazioni che partivano dal mio ano e che arrivavano fino al mio pene e capii che stavo per raggiungere il mio primo orgasmo anale. Venni gridando come un’invasata e mentre sborravo lui me lo uscì fuori e, tirandomi sempre per i capelli, mi fece girare e mi avvicinò il suo cazzo sulle tette. Se lo menò con velocità e urlando come un gorilla fece schizzare fuori fiotti di caldo sperma che si piombarono sparati sul mio viso,ricadendo sulle mie tette. Col viso imbrattato di quel nettare degli dei, mi leccai le labbra assaporando quella gustosa e profumata crema calda che da sempre desideravo e che finora non avevo mai assaggiato e strofinai il suo pene sui miei seni. -Puliscilo..troia!- mi sentii ordinare, e avida leccai fino all’ultima goccia di sperma presente sul suo pene…
Quando lui ritornò dal bagno per ripulirsi, io, tramortita, ero nel divano che piangevo pervasa dai sensi di colpa nei confronti di mia zia per quella nefandezza a cui mi ero prestata, ma lui, dandomi uno schiaffone mi disse -è inutile che piangi sulla sborra versata! Brutta troia..ormai ti ho scopato..e questo rimarrà il nostro segreto! Questa sarà la prima di una lunga serie! Da oggi sarai la mia puttana preferita..ho grandi progetti su di te..quest’anno ti scoperò..ti trasformerò in una donnina più porca che mai..l’anno prossimo quando andrai a Roma all’università, ti presenterò ad alcuni amici che hanno un giro di puttane travestite e trans..e tu lavorerai per loro..così mi ripagherò dei soldi che ho preso in prestito da loro..e tu avrai il tuo bel gruzzoletto per pagarti gli studi..anche perché sai benissimo che i tuoi non possono mantenerti con il loro lavoro precario!-.
Dopo aver proferito quelle parole che mi mostravano quello che mi aspettava nel prossimo futuro, suscitando in me un’angoscia mista a folle eccitazione, prese dei soldi e me li diede ordinandomi di andare ad acquistare dei bei completini intimi femminili, accessori per la depilazione, dei trucchi, scarpe con tacco e parrucca, perché ci saremmo visti dopo due giorni e voleva che mi presentassi in quel modo, per farmi vedere da lui in tutta la mia femminilità per scoparmi..scoparmi..e scoparmi ancora..
Io ubbidii, e in quei 2 giorni di attesa mi preparai al meglio. Di notte, lontano dagli occhi indiscreti dei miei familiari mi chiudevo in bagno, provavo la biancheria sexy che avevo acquistato (perizomi..autoreggenti a rete..reggicalze..babydoll..reggiseni..), fecevo varie prove per il trucco, mi depilavo accuratamente. Mi sentivo ormai una donna a tutti gli effetti! Ero pronta per il mio uomo! Il mio caro zietto!
Il giorno stabilito ci sentimmo al cellulare e ci accordammo di vederci, fatta sera, in un luogo appartato. Lui sarebbe venuto in camion e l’avremmo fatto proprio nel retro. Il mio sogno erotico per eccellenza si realizzava! Scopata nel retro del camion di mio zio! Uscii da casa all’orario prestabilito vestita da uomo, come sempre, con uno zaino con tutto l’occorrente, inventando a mia madre che andavo a ripassare inglese a casa di un mio compagno, perché l’indomani avremmo avuto il compito in classe di recupero. Presi l’auto (avevo la patente da pochi giorni) e mi diressi nel luogo indicato, tre quarti d’ora prima dell’appuntamento, in quanto dovevo prima cambiarmi ed essere pronta per lui! In quel luogo buio, da sola, mi prese una paura tremenda ma mi feci coraggio, chiusi le portiere e mi sistemai per bene. Appena finii, rimasi imbambolata a rimirarmi: Ero davvero una bella donna! Perfetta! Il reggiseno nero di pizzo modellava perfettamente i miei seni, il perizoma mostrava quelle bellissime chiappe sode, liscie e burrose, il trucco risaltava i miei lineamenti efebici, con un rossetto rosso scarlatto che disegnava perfettamente le mie labbra carnose, le sensuali calze a rete nere mostravano le mie gambe slanciate e affusolate e quei riccioli biondi della parrucca insieme al babydoll mi davano un tocco di perversa innocenza. Più mi guardavo dallo specchietto retrovisore e più mi eccitavo, bagnando tutto il mio perizoma. Non vedevo l’ora che arrivasse! Se solo avessi sfiorato il mio uccellino, avrei sborrato come non mai, eccitata com’ero! Lui non si fece attendere molto e appena arrivò scese dal suo TIR e lo vedevo avvicinare alla mia auto con la sua camminata rozza mentre si sistemava le parti basse, e il mio cuore batteva all’impazzata! Rimasi seduta dentro senza scendere (sia perché paralizzata dall’eccitazione, sia per paura che passasse qualche auto e mi vedesse conciata in quel modo). Abbassai il finestrino e lui mi guardò con aria compiaciuta e sbalordita dicendo -Mazza! Brava la mia puttana! Sei bellissima! Mortacc..ho il cazzo che mi sta scoppiando..se ti guardo ancora vengo nei pantaloni..-. Si allontanò dalla mia auto e aprì il retro del camion e entrò dentro facendomi cenno di scendere dall’auto e seguirlo. Io subito sgattaloiai dalla macchina e salii subito nel camion per non farmi vedere, nell’eventualità che passasse un’auto, e ci chiudemmo dentro. Illuminati da una torcia appoggiata per terra, lui continuava a guardarmi impietrito dalla mia femminilità, facendomi passeggiare avanti e dietro e scrutandomi da ogni angolatura, rivolgendomi continuamente complimenti misti a “troia”, “puttana”, “frocetta” ecc, destando in me una forte eccitazione da masochismo psicologico. Poi si spogliò completamente nudo e iniziò a scoparmi con selvaggia più di come aveva fatto due giorni prima, venendo subito per la troppa eccitazione. Quella sera scopammo 5 volte. Sembrava che non ne avesse mai abbastanza. Io cominciavo a diventare sempre più brava e più puttana, ma sempre dimessa e servile come mi voleva lui.
Quell’anno ci vedevamo circa 2 volte a settimana, sempre nel retro del suo tir, inventando le scuse più assurde, io a mia madre e lui a mia zia, finchè partii per l’università e lui mi presentò ai suoi amici, come da programma, i quali, il primo giorno, testarono il mio “allenamento da puttana” scopandomi in gruppo tra i quali c’era pure mio zio. Era la mia prima gang band e ricordo quanto restai tramortita nel pavimento, dopo essere stata scopata contemporaneamente da 5 uomini, tutta imbrattata di sborra ovunque. Tramortita, ma felice e soddisfatta di quanto finalmente ero diventata donna e come piacessi agli uomini! Fui “assunta” e da quel momento, grazie al mio zietto, iniziò la mia bella carriera da puttana, durante la quale conobbi tante amiche-colleghe trans e trav, cominciai ad assumere ormoni, col consenso dei miei genitori, diventando una bella transessuale a tutti gli effetti, modellando definitivamente le mie curve come una donna. Feci la puttana fin quando mio zio non si ripagò tutti i debiti, come promesso! Ai miei, ovviamente, dicevo che lavoravo in un pub notturno.
Durante quegli anni, vedevo sempre il mio zietto quando mi veniva a trovare a Roma o quando tornavo a casa dei miei. Nonostante mi prostituissi, quando mi facevo sbattere da lui, era tutta un’altra cosa!
Ora ci vediamo sempre più raramente, ma quando ci incontriamo il mio culetto rimane sempre voglioso di assaporare i suoi bei 18 cm e lui, nonostante il tempo passa, rimane sempre il porco voglioso e vigoroso di sempre!
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10
16 years ago
nicovelvet,
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Last visit: 4 years ago
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Martina
Finalmente una ragazza risponde al mio annuncio e mi cerca in msn.
Si chiama Martina e dalla foto del viso in msn mi sembra molto carina e molto dolce, sono circa le 22:30 e con grande piacere le do accesso.
Il suo nick diventa verde e io aspetto che mi scriva qualcosa ma non giunge nulla, allora le scrivo io: "ciao" ed è a quel punto che mi torna il suo "ciao", "piacere Lorenzo", "piacere Martina" mi risponde lei, capisco chè un pò in imbarazzo e allora inizio a chattare del più e del meno tanto per rompere il ghiaccio, non posso certo farmi scappare il mio primo contatto penso tra me e me.
Dopo mezz'ora buona entrambi sapevamo i rispettivi hobbies, i film che avevamo visto e i cibi che più ci piacevano, ad un tratto cambiò discorso e mi disse che il suo fidanzato era via per lavoro ed era un pò che stava pensando alla sua vita di coppia un pò noiosa e routinaria senza più farfalle nello stomaco, ma lo amava da morire ed era certa che fosse l'uomo della sua vita. Beh tutto normale dissi io, tutto rientra nella normalità della vita di coppia, ti manca solo di avere delle emozioni, lei mi scrisse che non erano le emozioni che le mancavano ma voleva provare qualcosa di diverso, di proibito, di intenso, qualcosa che non avrebbe potuto provare con il suo compagno.
Beh raccontami le scrissi.... passarono un paio di minuti e mi rispose che voleva provare a farlo con uno sconosciuto, che sarebbe stata un'unica volta e che sarebbe stata anche l'unica volta.
Risposi che fino a qui non mi sembrava una richiesta fuori dagli schemi di chi mette un annuncio su internet e che per me non c'erano problemi, lei rispose "stasera?", "stasera ok" risposi io.
Ci trovammo verso mezzanotte fuori da un motel vicino all'Idroscalo, era già lì nella sua auto blu scuro, con i fari spenti, le do un trillo sul cellulare tanto per sincerarmi che fosse proprio lei e mi avvicino, è molto carina, con i capelli raccolti e due fanaloni al posto degli occhi.
Ci diciamo ciao insieme e entrambi sorridiamo, entriamo con la mia auto e raggiungiamo la stanza, sento che è molto imbarazzata e anch'io lo sono un pochino, siamo tutti e due un pò emozionati di questo incontro notturno.
Entriamo nella stanza, lei va avanti e io chiudo la porta delicatamente e la raggiungo alle spalle, si gira e mi guarda negli occhi, nei suoi occhi si intravede un pò di paura mista ad emozione, le accrezzo il viso e la bacio, lei lascia cadere la borsetta e mi passa la sua mano nei capelli.
Un bacio bellissimo, sarà durato almeno 10 minuti, le nostre mani vagavano alla scoperta dell'altro corpo nel silenzio più assoluto, la luce era soffusa, lei si sfilò le scarpe senza smettere di baciarmi, io feci scendere piano piano la lampo del suo vestitino lasciandola in lingerie, un completino bellissimo, malizioso quanto basta.
Si stese sul letto ed io continuai a baciarla, scendendo con le mie labbra dal collo verso le spalle passando in mezzo ai suoi seni che intravedevo attraverso il reggiseno, mi fermai sul suo ventre giusto per vedere con piacere che le veniva la pelle d'oca.
Ripresi a baciarle la pelle verso i fianchi e passando dall'inguine raggiunsi le sue bellissime gambe tutte da accrezzare e baciare, poi raggiunti i piedi scoprii uno dei suoi punti deboli.
A quel punto lei si tirò su dal letto e seduta sul bordo mi slacciò i pantaloni tirandomelo fuori, era duro già da un pezzo e lei iniziò a sfiorarlo con le sue mani accarezzandomi tutto intorno, poi lo prese con più decisione stringendolo forte con le sue dite e iniziò a menarmelo, le piaceva guardalo, duro davanti a lei, per poi appoggiare le sue labbra sulla punta e a farlo entrare in bocca piano piano senza esitazione fino in fondo,
A quel punto il nostro imbarazzo era scomparso ed eravamo entrambi decisi di godercela fino in fondo, volli subito ricambiare il fantastico pompino leccandole la patatina rasata, un vero spettacolo, le piaceva molto essere leccata tutto intorno e ogni tanto essere scopata con la lingua, mi teneva la testa con le mani e sentivo che voleva venire così, al momento non volevo perchè avevo paura di interrompere l'idillio, ma poi l'accontentai e provò un orgasmo fortissimo.
Finimmo di spogliarci e ci infilammo sotto le lenzuola, ci piaceva baciarci mentre con le mani ci toccavamo ovunque alla scoperta dei nostri corpi fino a scoprire il suo punto G, ma non volevo farla venire subito un'altra volta e la portai vicino all'orgasmo più volte fino a che lei mi sussurrò "sei un bastardo" e guardandola negli occhi continuai a muovere le dita fino a farla venire.
Si girò e mi venne sopra, era così bagnata e ce l'avevo così duro che bastò passarlo vicino per falo entrare. lei teneva le braccia tese spingendomi le spalle sul materasso e si muoveva strofinando il suo corpo sul mio, poi la spinsi in su e le presi tra le mani i seni per poi riavvicinarle la sua bocca alla mia.
Venne ancora, e si sdraiò affianco, poi si sedette sulle ginocchia sul letto e mi disse di fare altrettanto, mi misi di fronte a lei, anch'io seduto sul letto inginocchiato, mi tolse il preservativo e iniziò a menarmelo piano piano, baciandomi i capezzoli, una sensazione bellissima, poi si tirò su per baciarmi in bocca e mi fece venire con le sue mani che dirigevano lo schizzo sui suoi seni e sul suo corpo che sentivo caldo attaccato al mio, e mi disse "come facevi a sapere quello che volevo?" poi sparì nel bagno lasciandomi ancora ansimante sul letto.
Mi confidò uscendo dalla stanza che con il suo fidanzato faceva fatica ad avere un orgasmo e invece quella sera si sentiva stremata e felice.
La riaccompagnai alla macchina e le chiesi se fosse stato possibile rivederla, mi disse "ti avevo detto che volevo farlo con uno sconosciuto e che sarebbe stata anche l'unica volta", le risposi che me lo ricordavo e che non c'erano problemi, sfiorò le sue labbra con le mie e mi sussurrò "grazie".
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16 years ago
soffioblu,
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Last visit: 15 years ago
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La prima esperienza da single... o quasi
La conobbi tramite un annuncio che misi con la mia ragazza in una rivista. Da prima fu il suo lui a contattarmi, poi seguì anche un suo sms. Ci scambiammo qualche mms per vedere a grandi linee con chi avevamo a che fare, e devo dire che lei mi piacque, purtroppo alla mia ragazza il suo lui non piaceva... un vero peccato, per quel poco che le conoscevo sembravano persone molto simpatiche e alla mano. Resi nota a loro la decisione della mia lei e qui inizia la strana vicenda: lei volle conoscermi lo stesso. Evidentemente l'attrazione era reciproca! Quindi dopo tanti sms e ancor più appuntamenti saltati, riuscimmo ad incontrarci: lei era più bella che in foto, aveva un sorriso contagioso ed ero felicissimo di averla conosciuta dal vivo. Come prima sera ci accontentammo di un’uscita "tranquilla", andammo a prendere un gelato in una bella gelateria della zona, si parlò del più e del meno, e si approfondì un po’ la conoscenza, una ragazza fantastica, che anche se sposata e mamma di due belle bimbe e qualche anno più vecchia di me, mi piaceva davvero tanto. Le cose sembravano andare per il meglio, tornati al parcheggio punto di ritrovo scambiammo le ultime parole, quindi lei prese in mano la situazione e mi baciò appassionatamente, inutile dire che la cosa piacque sia a me che a lei, infatti prima di salutarci ci ripromettemmo di rincontrarci al più presto. Promessa che non riuscì a mantenere, i suoi impegni purtroppo venivano prima di me e fra famiglia e lavoro io ero solo l’ultimo dei suoi pensieri… fino a quando decisi di lasciar perdere. Non volevo starle fra i piedi e infastidirla, così decisi di troncare il rapporto. Ripensai spesso a lei fino a quando non decisi di rifarmi vivo. A lei la cosa fece piacere, tutto tornò come prima, anzi meglio, la voglia di vedersi era tantissima… così ricominciammo a mandarci sms ed mms, io ricomincia a sperare di incontrarla di nuovo, purtroppo come in precedenza i suoi impegni le riempivano le giornate e sembrava impossibile incontrarla… poi lei mi disse che di li a qualche tempo sarebbe partita per una crociera, promise che ci saremmo visti prima della sua partenza, purtroppo anche questa promessa non fu mantenuta, lei parti, si fece sentire durante il viaggio, ma io avevo esaurito le speranze, infatti di li a poco cominciai a farmi sentire sempre meno, fino a quando lei mi disse che il mio silenzio le aveva fatto capire che forse si era innamorata di me, e che grazie al mio silenzio aveva capito che si trattava solo di una cotta, e che aveva capito che in realtà lei da quel giorno in avanti avrebbe lasciato perdere quell’avventura, e si sarebbe dedicata solo alla sua famiglia… da quel giorno non l’ho più sentita, ma ogni tanto mi piace ripensare a lei e all’occasione sfumata. Chissà se mai più mi capiterà un’amica così e se avrò altre avventure così belle… io lo spero tanto!
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Una ragazza qualunque
E' passato ormai un mese da quando lei è uscita completamente dalla mia vita, beh anche se nella mia vita ci era stata per poco, solo una notte, è molto difficile per me scordarmi di lei...
Una serata di luglio, caldo afoso, non un filo di vento, cielo stellato e la luna che splende..
Sono le 21,30 e stavo facendo jogging come il mio solito (lo so che è strano ma mi piace correre di sera quando cala la notte), quando giunto ad un incrocio mi fermo per controllare che non ci fossero macchine. All'improvviso da dietro una siepe spuntano due ragazze, anche loro in tenuta sportiva che corrono all'impazzata e mi fanno segno di seguirle... Hanno all'incirca fra i 25 e i 30 anni, gambe toniche, sedere sodo e seni da farmi rabbrividire... le raggiungo:
"ciao"
"ciao"
"per quale motivo mi chiamavate?"
"beh cercavamo solo compagnia, siamo stufe di correre sempre sole.."
"o... capito, beh non c'è problema posso farvi compagnia volentieri"
Continuammo a correre senza più parlare per circa 25 minuti, intanto mi soffermai a guardare in particolare un di loro, era bassina, con dei glutei stupendi che sballonzollavano a destra e sinistra insieme ai seni enormi da cui non riuscivo a staccare gli occhi, naturalmenet aveva i capezzoli turgidi e la maglietta bagnata di sudore li metteva ancora più in risalto...
ad un certo punto prorpio lei, la ragazza che stavo osservando:
"non ci hai detto come ti chiami"
"o scusate io sono alessio, voi"
"chiara"
"stefania"
Improvvisamente la ragazza che stava godendo delle mie attenzioni ovvero chiara, cambiò direzione cominciando a correre in un prato ed io e stefania la seguimmo.. Le chiesi dove ci stava portando ma non ricevetti risposta.
Dopo alcune centinaia di metri arrivammo nei pressi di un casolare abbandonato, e chiara si fermò.
"sono stanchissima" Disse Chiara
"lascia perdere, anch'io, ci voleva una pausa" Rispose Stefania
"Ma che ci facciamo qua?" Dissi un pò stupito ma contento di essermi fermato..
"Alessio, adesso scopatela"
"Scopare chi scusa?"
"Stefania"
"Cosa dici?"
"Scopatela e basta, non fare domande"
Intanto Stefania si era spogliata completamente e sembrava aspettasse solo che io la scopassi.
Chiara mi tolse i pantaloni e la maglia, il mio cazzo sembrava d'acciaio, appena Chiara mi aveva tolto i pantaloni s'era drizzato e non si muoveva più... Ma lei si allontanò e mi lasciò nudo a fianco di Stefania.
Io non volevo Stefania ma Chiara.
Mi avvicinai a lei ma mi respinse bruscamente.
"Vai!!! Ti ho detto di scopartela!!"
"E va bene..."
Mi avvicinai a Stefania e cominciai a strusciarle il cazzo sulle labbra finchè non lo prese in bocca con decisione e cominciò a spompinarmi con una violenza inaudita. Dopo pochi minuti sfilai il cazzo dalla sua bocca e vista la sua decisione infilai il mio pene dritto dentro la sua fica e che era satura di umori. Cercavo di scoparla con tutta la violenza che avevo in corpo, la penetravo fino in fondo con colpi decisi e veloci, e le piaceva. Urlava, urlava come una pazza.
"Scopami il culo, dai!!"
Non me lo feci ripetere e sfilai il cazzo per subito sbatterglielo in mezzo alle chiappe.. si che godeva la troia..
"vienimi in bocca vieni!!!!!!!!!" Urlo Chiara.
Mi girai e vidi chiara completamente nuda, si stava masturbando e stava tremando era bagnata fradicia sulla pancia e in mezzo alle coscie, doveva essere all'apice dell'orgasmo.
"Che aspetti sborrami in bocca!!!!!!"
Sfilai il pene dal culo di stefania e appena lo misi di fronte al viso di Chiara venni attraversato da un tremenda eccitazione che mi portò un orgasmo straordinario.
E riempii la faccia di sborra a Chiara.
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16 years ago
monomaniax,
36
Last visit: 16 years ago
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Sei lontana .....
Sei lontana .....
Sei la mia amante , la mia amica , il mio desiderio .
Ma ora non sei con me , non puoi esserlo .
La distanza non ci separa , ci unisce , ed acuisce il desiderio che abbiamo di noi.
Con il pensiero ti accarezzo e ... ti chiamo con il cellulare.
Carezze verbali , in attesa o in ricordo di quelle fisiche; non meno intense comunque.
la tua voce dolce si fa man mano più roca ed intensa , saltati i convenevoli ci esprimiamo il desiderio di sfiorarci con le dita , delicatamente.
Ed è come se lo facessimo.
Le carezze ci saranno comunque , dolci e delicate : come se , distesi sulla sabbia sotto al sole ( ricordi) io iniziassi a sfiorarti con la punta delle dita , delicatamente... sotto al sole ....te lo dico .
E tu : facciamo che..
.... io faccia finta di dormire... perchè se per un impeto di pudicizia tu ritraessi la mano in questo momento... interromperesti il corso delle dolci emozioni e sensazioni che il contatto con la tua pelle suscita in me..
E io ....
Non era la sabbia : erano i miei polpastrelli che accarezzavano lievemente la tua schiena , accaldata e lievemente imperlata di sudore , partendo dalla nuca , l'attaccatura dei capelli, e scendendo lungo la spina dorsale sino ad arrivare lalla fossetta tra e tuoe reni.
Morbida e profumata : avevo avvertito un tuo certo brivido , in effetti, ma pensando che non fosse un brivido di dispiacere ...... pensavo di continuare.
Il rumore del mare continua a fare da sottofondo ....
Il sole provoca goccioline quasi impalpabili di piacevole sudore.
Le zagare ed il profumo della tua pelle ..sono inebrianti
E tu ...
... sposto lievemente ed involontariamente (dormo :-)))il mio viso verso di te... e riesca a respirare l'aroma della tua pelle per un attimo... prima che tu non possa più far finta di credere che.... mi piace il rumore delle onde che si ritirano all'ora del tramonto...
E io ....
Facciamo come ...
se io sapessi benissimo che tu non dormi , ma che fai finta.
E che continuassi a percorrere la tua schiena nuovamente : dalla nuca fino in mezzo ai fianchi , massaggiando dolcemente la spina dorsale , e poi ... senza fermarmi , scendessi accarezzando lievissimamente il solco delle tue natiche fino a arrivare alle tue gambe ed a percorrere anche loro , una per volta ovviamente , con la punta delle mie dita fino alle caviglie .
E basta per non rischiare di fare il solletico e ... " svegliarti" .;-))
E poi ripartire lungo i tuoi polpacci verso l'alto e .... pudicizia dici : sono io che ho paura di risvegliare la tua .
ma in questa atmosfera ... tutto è naturale , lieve , come il tuo sorriso di " finta addormentata" e il tocco dei miei polpastrelli ....
Anche le mie labbra si avvicinano alle tue e aspiro con lentezza il profumo della tua bocca , il tuo alito .
Il rumore delle onde ritmato con il tuo respiro mi inebria , insieme al tuo odore mischiato con quello del mare.
I miei polpastrelli percorrono ora il tuo fianco , quello vicino a me . Fremi e il io tocco è sempre lieve e delicatissimo. Incontro il tuo seno , lo percorro ... fino all'ascella , discendo lungo il tuo braccio sino al gomito.
E poi risalgo , sperando che tu , involontariamente ( dormi) , ti possa girare sul fianco o sulla schiena per accarezzarti lievissimamente il seno, la tua pelle coperta dal costume e scendere in mezzo al solco , risalendo verso il tuo collo e le tue labbra che sfioro lievissimamente con le dita ... desiderando intensamente baciarle .....
La luce si tinge di rosso
E tu ....
... guarda che...
.... ti osservo sai.. con un occhio solo :-)) e mi piace vedere il guizzo dei tuoi occhi... sentire il tuo respiro accelerare... quasi quasi... mi giro sul fianco e... incollo i miei occhi ai tuoi... avvicino il viso alla tua spalla e respirando dolcemente la tua pelle provo a scoprirne il sapore con le labbra...
E io .....
Il sapore ....
delle tue labbra , salato , dolce , morbido ...
A questo punto ti abbraccio e lascio che sia tutto il mio corpo a sfiorarti , tutto il mio corpo a sentire i fremiti ed il calore del tuo.
Esplorando le sensazioni che partono dalle mie cosce contro le tue , il mio ventre contro al tuo , il torace che " avverte" i tuoi seni , con le loro morbidezze e turgidità.
E le mie labbra si incollano alle tue .
Il sapore di te.....
E tu .....
Il sapore ....
... il tuo sapore... la tua bocca che cerca la mia... ora morbida e dolce.. ora esigente... mi piace sentire il tuo caldo abbraccio... e le tue mani che mi carezzano la schiena... e mi faccio piccola piccola tra le tue braccia...
E io ....
piccola piccola tra le mie braccia, la pelle della tua schiena è morbida e liscia.
Le mie mani arrivano alle tue spalle , all'attaccatura del collo .
Massaggio dolcemente e con forza misurata questi muscoli ...mentre le mie labbra continuano ad assaporare le tue .
Le sensazioni mi travolgono. Desidero baciarti ....intensamente.
Stringo il tuo corpo contro il mio ... sento la morbida e piacevole consistenza del tuo premuto contro il mio.
I piedi si intrecciano.....
E tu ...
... desidero scoprire l'intimità dei tuoi baci, esplorare la tua bocca, scoprirne il sapore confonderlo col mio... un brivido percorre la mia pelle... eppure la notte è tiepida... e il suo colore si confonde col tuo profilo...
E io
Il sapore della notte si confonde con quello della tua bocca.
Le labbra sono unite , la tua lingua è umida e si unisce alla mia , Calde umide , forti.
Il mio respiro aumenta di frequenza, anche il tuo e le mie mani percorrono la tua schiena e si insinuano sotto il tuo costume accarezzando delicatamente le tue natiche. Percorrendone il solco, saggiandone la morbida consistenza.
Ho voglia che tu ti volti appoggiando la tua schiena contro il mio ventre.... e di continuare ad esplorare la tua pelle......
E tu ....
... sulla spiaggia con te... mi sono voltata ed ho sentito il magico contatto della tua pelle, del mio corpo che aderisce al tuo... e il tuo respiro sulla mia nuca... mi sono addormentata con questa sensazione ieri sera...
E io ....
Ho voglia di te .....
Il mio desiderio aumenta e il mio ventre si tende sempre di più.
Mentre ti stringo a me .....intuisco che tu lo avverti bene.
I tuoi occhi aperti , le tue labbra umide e la tua lingua mi ipnotizzano.
Percorro il tuo corpo con le mie dita , accarezzo le tue natiche e le tue cosce.
Cerco di intuire dalla reazione dei tuoi occhi cosa ti provoca più piacere.
Ascolto il tuo ansimare, si sincronizza con il mio.
I tuoi gemiti mi eccitano e mi inteneriscono allo stesso tempo.
Con le mie mani sono arrivato al tuo seno, lo denudo e lo accarezzo a mani piene , sfiorando i capezzoli turgidi ....
I tuoi occhi emettono lampi di desiderio ....
E tu ....
affondo... il viso nell'incavo della tua spalla, la mia bocca ti accarezza il collo... ti assaggio piano con la lingua, scopro che il lieve sudore che ti inumidisce la pelle ha un sapore che mi piace... risalgo piano e mentre ti mordicchio il lobo gemo piano vicino al tuo orecchio così che tu possa sentire da vicino quanto mi piace sentire le tue mani sul seno... comprendi all'istante, in un attimo la tua testa si abbassa e.... finalmente sento le tue labbra accogliere le piccole turgidità del mio seno... e quando le schiudi ... comincia il dolce tormento della tua lingua che lambisce piano, delicatamente... e...
E io...
Il tuo ....
Mordicchiarmi il lobo ...ha provocato dei brividi che emergono prepotentemente ..da dentro ed il mio desiderio cresce .... il mio ventre è teso allo spasimo .
Le mie labbra baciano delicatamente il tuo seno turgido , la punta della lingua percorre lievissimamente il perimetro del capezzolo e alternatamente sfiora il capezzolo , lambendone la punta.
Ti inarchi gemendo e ...mi offri il tuo corpo....
La mia lingua scende nel solco tra i seni , lievemente salato e sapido di sale, di sole e del tuo profumo ora di femmina ...animalesco e sensuale.
Scendo ancora e intanto le mie dita , sempre con la massima leggerezza accarezzano l'interno delle tue gambe, lambendo lievemente il tuo sesso , che intuisco turgido e eccitato, ma senza sfiorarlo.
Ho come la sensazione che tu ...me lo offra ....
I tuoi occhi fissi nei miei sono come ..appannati ...
La lingua risale a cercare nuovamente i tuoi capezzoli e , alternatamente , la tua lingua ...
mentre le mie dita .....
E tu .....
... le mie dita... ora sulla tua nuca, poi sulla schiena scendendo a palmo aperto attaccandomi alla tua pelle... risalgo affondando leggermente le unghie fin sulle spalle per ridiscendere piano sul tuo petto sul tuo fianco fino a sentire l'elastico del tuo costume e senza nemmeno sfiorarti sentire la tua virilità farsi più turgida e pulsante .... e il battito impazzito del cuore mi rimbomba nelle orecchie...
... mentre le tue dita mi accarezzano sfiorandolo appena l'inguine...
E io ...
Il mio ....
... il mio cuore batte in sincronia con il tuo.
Il loro rumore quasi cancella ogni altro rumore intorno , a parte il tuo fiato pesante e i tuoi gemiti ... rochi.
Ti mordicchio il lobo dell'orecchio e ti bacio , incrociando la mia lingua con la tua.
I tuoi capezzoli turgidi sfregano sul mio torace ...piacevolmente.
Risalgo con la mia mano lungo il tuo fianco sino al ventre , accarezzo con la punta delle dita il tuo ombelico e lentissimamente , lievissimamente scendo ....
Incontro il tessuto del tuo costume e le dita entrano sotto. Il tuo corpo si inarca i gemiti aumentano di intensità.
Incontro il pelo del tuo pube , mentre ti inarchi talmente che mi pare che ti spezzi la schiena ....
E caldo , solletica i miei polpastrelli sensibili mentre lo percorro , ne esploro i contorni scendendo sino al tuo sesso.
Lievissimamente , fissandoti negli occhi, sfioro le tue grandi labbra : sono calde umide e mi pare che tu , inarcandoti ,me le offra .....
Le sfioro delicatissimamente , percorrendone i contorni avanti e , lentamente indietro.....
Ti guardo negli occhi ma il tuo sguardo è perso nel vuoto ....
E tu ...
... lo sguardo è vago, pieno di desiderio... incollato ai tuoi occhi... non li distolgo mai... perchè vedere crescere il tuo desiderio alle reazioni del mio corpo aumenta la mia audacia... così accenno appena ad un movimento di gambe, divaricandole appena e... agevolando le tue dita che ora osano sfiorare i petali del mio fiore...
E io ... Audacemente ...
Senza distogliere gli occhi dai tuoi , senza smettere di baciarti e di intrecciare la lingua con la tua avverto il lieve divaricarsi delle tue gambe.
Ti offri a me , aspetti che io ti dia del piacere, ti fidi di me .....
Le mie dita sfiorano sempre le grandi labbra del tuo sesso, del tuo fiore che ora è umido e caldo , quasi pulsante ....
La punta dei polpastrelli , sempre molto lievemente , risale al punto dove le labbra si uniscono .... a cercare quel piccolo bottoncino, ora turgidissimo , che spero le mie dita facciano esplodere di piacere .
Lo sfiorano , lo stimolano ..ma sempre con estrema dolce delicatezza.
I tuoi gemiti aumentano, ora anche io inizio a respirare molto pesante e il mio sesso si offre alle tue carezze.... desidero le tue mani su di me.
Un lieve odore di " passione " .. leggermente muschiato .. si diffonde tra di noi ...
Mi piace , mi eccita .
Le mie labbra si avventurano nuovamente sul tuo seno .. desiderose di proseguire.....
E tu ...
Sento la tua eccitazione farsi più impaziente... cresce la mia voglia di restituirti le carezze e il piacere... Ti cerco, nella tua intimità... e ti trovo così come vorrei, pronto, virile, turgido... accarezzo la pelle sottile facendola scorrere sotto le mie mani... sento i tuoi gemiti unisoni ai miei, le nostre umidità farsi più consistenti... sento i profumi del desiderio fondersi in uno solo e arrivare dritti al cervello...
Le tue labbra che solcano gentilmente ma volitive la mia pelle... e la tua testa.. vedo solo quella scivolare sul mio corpo...
E io ....
La mia bocca ....
Percorre il solco dei tuoi seni ...verso il basso.
Questo ti costringe ad interrompere le tue carezze : stanno avendo un effetto impressionante e non voglio sciupare sul più bello quello che abbiamo iniziato.
Voglio darti il massimo del piacere che io possa regalarti , imparare il tuo corpo e le tue reazioni.
Fissi la mia testa che scende verso il tuo ventre . Scosto il tessuto del tessuto con una mano mentre continuo a percorrere delicatamente le labbra del tuo sesso e a stimolare il tuo clitoride , ormai turgido.
La mia eccitazione cresce , al vedere il piacere che ti provoco
Il sapore della tua pelle ed il tuo odore muschiato mi inebriano.
Lentamente porto le mie labbra sul tuo sesso e con la punta della lingua continuo , delicatissimamente , ciò che ho iniziato con le dita.
Il sapore del tuo sesso è leggermente salato , profumo di muschio con un leggerissimo alone di ...pulito , consistenza vischiosa.
La mia lingua trova il bottoncino e tu ti contorci .... gemendo intensamente ...
Un dito cerca la via per entrare dentro di te ... a cercare i punti che ti arrecano più piacere ......
E tu ...
chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dalle sensazioni che mi stai regalando... ti prendo la testa tra le mani e dolcemente ti guido verso la giusta pressione... leggera, accennata nel punto che hai trovato dove il mio piacere si fa intenso... sento il tuo dito all'imbocco del mio sesso fremente ed umido... lo accolgo dentro di me... spingo piano i fianchi verso di te e capisci che... c'e ancora un piccolo spazio... ecco che un altro dito si insinua in me... e gemo inarcando la schiena e offrendoti la mia intimità senza pudore...
E io ...
Sento montare il piacere dentro di te, il tuo sesso offertomi pulsa e tu gemi e mugoli inarcando la schiena.
Allora estraggo le dita che stanno frugando nella tua intimità e allontano la lingua dal tuo clitoride .
Il primo orgasmo monta in te e uggiolando ti rannicchi su te stessa sopraffatta dalle onde del piacere .
Ti abbraccio e cerco di carpire la tua bocca e la tua lingua , condividendo con te il sapore degli umori del tuo sesso.
Ti abbandoni rilassandoti alle mie carezze che non cessano .....
E tu ...
mi lascio baciare, socchiudendo la bocca e lasciandoti frugare dentro di essa... ricambio i tuoi baci esplorando la tua che ... sa di me... mi piace sentire il peso del tuo corpo sul mio... sentire i tuoi muscoli tendersi... sentire il tuo sesso ancora turgido che attraverso la sottile biancheria spinge sul mio monte di venere... i tuoi occhi scrutano i miei paghi di piacere... li socchiudi piano in una muta richiesta... sguscio via piano ti giri e.... mi stendo sopra di te... comincio a darti dei baci piccoli e leggeri partendo dai tuoi occhi, le guance, mordicchiandoti il mento... mi soffermo sulla tua bocca... dentro...fuori, seguendo il contorno delle labbra con la lingua... scivolo piano sul tuo torace lasciando scie leggere di saliva su cui passo lievemente le punte delle dita... ti vedo sollevare la testa per guardarmi... sono arrivata all'elastico del tuo costume... mi soffermo e indugio tracciando piccoli disegni con lingua... sento le tue mani affondare tra i miei capelli... sento la tua presa sicura ma dolce... sposto l'elastico del costume e prepotentemente la tua fiera virilità sguscia fuori... finalmente vedo ciò che prima ho solo osato sfiorare... si erge li davanti ai miei occhi... fiero e turgido... sollevo lo sguardo e trovo il tuo... e senza staccare gli occhi dai tuoi lascio che le tue mani guidino la mia testa... e con essa la mia bocca verso il tuo sesso... ancora uno sguardo per capire che la tua pazienza comincia a venir meno... mi avvicino a lui... schiudo le labbra e finalmente ti accolgo nella mia bocca.... le tue mani mi accarezzano i capelli mentre mi guidano verso il giusto ritmo... il tuo ritmo... il tuo movimento... e...
E io ....
Ti guardo negli occhi mentre la tua bocca accoglie il mio sesso...
I tuoi occhi sono sognanti , appassionati , ferini mentre accogli la mia virilitànnella tua bocca calda e morbida .
Sento montare impellente e caldo i piacere dal profondo di me.
La tua bocca , il tuo calore mi eccitano sempre di più ma .... mi piace condividere questa sensazione con te e allora mi giro lentamente , senza che tu smetta di accogliermi nella tua bocca e con le mie braccia ( muscolose) ti aiuto a girarti e a avvicinare nuovamente il tuo sesso alla mia bocca per creare un cerchio di piacere perfetto .... e ...
E tu ....
... i respiri si fanno affannosi, le bocche fameliche... sento di nuovo l'eccitazione salirmi dentro ma... non sarà così facile adesso... ora tocca a te... è il tuo turno e... non voglio farmi distrarre da nulla... quindi accelero il movimento della mia bocca fin quando sento che comincia a pulsare forte... sento la tua lingua spingersi dentro il mio fiore e vorrei lasciarmi andare ma ora il tuo piacere è più importante... le mie mani sui tuoi testicoli sentono arrivare la contrazione... stacco la bocca e... rimango a guardare l'esplosione del tuo godimento con i tuoi gemiti nelle orecchie nella testa nei sensi... e il tuo liquido che finalmente si libera e sgorga inondando il tuo pube......
E io .....
Mentre il piacere ..quasi dolorosamente ... sgorga dal mio io più animale e profondo.. la mia lingua si spinge dentro al tuo fiore e le mie dita accarezzano delicatamente il confine tra i tuo fiore ed l'altro caldo e accogliente orifizio... la mia lingua esce dal tuo fiore e seguendone i contorni cerca questo secondo punto accogliente e lo lecca delicatamente , mentre il tuo corpo si contorce .... guardando il mio pube inondato dal seme del piacere .
E tu ....
percepisco il tocco delicato della tua lingua laddove... l'intimità si fa più intima... mi piace sentirti... mi piace ciò che mi stai facendo... ti lascio giocare un pochino, sento che potrei fondermi con te, lasciarmi andare all'istinto dell'animale femmina che sai tirarmi fuori, ma... adesso ho bisogno di godermi l'alba con te, scivolo piano di lato, mi ricompongo in silenzio sorridendoti, come in una muta promessa... mi rannicchio vicino a te, appoggiandoti la testa sulla spalla, intrecciando le mie gambe alle tue... fa un po' freddo, percepisci il mio brivido e prendendo l'asciugamano vicino, copri i nostri corpi abbracciandomi stretta mentre mi baci i capelli con dolcezza... il sole sta spuntando, tra un po' aprirà il bar della spiaggia... credo che prenderò un caffè...
E io ....
piccole attenzioni ...grande passione...
Passo dopo passo non è forse questo il miglior modo di ... costruire ?
Il profumo della tua pelle , il tuo " sapore" è ormai dentro di me.
I sensi , i fondo , non sono solo cinque e tu me ne hai fatti scoprire altri.
Il massimo è averli scoperti insieme.
Non ti ho posseduta , siamo stati uno ..l'altra...
UN'esperienza totale che contraddice ogni geometria : due rette che procedono parallelamente improvvisamente e senza un apparente motivo tovano un punto di incontro : Euclide non ebbe sempre ragione....
Tra poco andrò in ufficio ma ...su quela spiaggia ...tra pochi giorni sarò ...con te ...in te.
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16 years ago
tuffatore56,
50/50
Last visit: 15 years ago
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La fotografa maliziosa
LA FOTOGRAFA MALIZIOSA
Ero tesa, troppo tesa. La rabbia mi stava pervadendo, non riuscivo a mettere in atto ciò che nella mia mente era così chiaro e delineato e non c'è niente che mi dia ai nervi come non riuscire a realizzare ciò che mi prefiggo.
E non c'è niente di più difficile del cercar di star rilassati quando non lo si è. È sempre stato il mio problema davanti all'obiettivo di una macchina fotografica finisco per irrigidirmi e non riesco ad esternare la carica erotica che mi pervade dentro.
Erano i primi giorni di un piovoso ottobre e tutto era iniziato con l'idea del regalo di compleanno che volevo fare al mio amato. Dopo aver scartato i soliti profumi, camicia od orologio, avevo pensato di lanciarmi su qualcosa di personale creato appositamente per lui. In un periodo in cui una donna si sente in forma ed affascinante, sensuale ed attraente perché non provare a realizzare un calendario erotico ispirato a lui? A questo punto il problema....come fare? Chi scegliere per immortalare le mie morbide curve? Un estraneo, un fotografo professionista sicuramente avrebbe fatto un buon lavoro, ma non mi sarei sentita a mio agio ed oltretutto ero convinta che non sarebbe riuscito a cogliere la mia essenza.
Mi venne allora in mente di provare a chiedere a Lei, una mia amica, estroversa simpatica e molto maliziosa, ero convinta che Lei mi avrebbe aiutato e dato qualche spunto fantasioso...quando gli spiegai la mia idea Lei fu subito entusiasta e disponibile ad offrirmi il suo aiuto. Fissammo una domenica pomeriggio, mentre i nostri uomini erano usciti per una serie di acquisti. Si stupirono molto del fatto che non li avremmo accompagnati, ma non chiesero troppe spiegazioni e dopo un saluto veloce ci abbandonarono a casa nostra.
Dopo aver allestito una specie di set fotografico artigianale ed aver tirato fuori una serie infinita di completini intimi, comprati negli ultimi mesi, ne scelsi uno per iniziare....è strano perché avevo deciso di partire dal mese di dicembre, ma io sono così, molto istintiva e bisognosa di cogliere l'attimo di ispirazione...
Avevo un bellissimo tanga rosso a triangolino davanti e semplicemente un filo dietro, impreziosito da un cuoricino di svarosky luccicanti. Avevo deciso di abbinarci delle bellissime calze a rete nere, con la balza impreziosita da rose rosse e soprattutto una riga di cucitura sul dietro, di quelle un po' retrò come andava di moda negli anni 60, messe in risalto dai miei sandali gioiello, con il tacco a spillo comprati per le serate più chic. Per il seno avevo optato per un corpetto nero di pizzo anch'esso impreziosito da una striscia di brillantini sul balconcino.
Avevo deciso di sfruttare una sedia e mettermi a sedere a gambe divaricate dalla parte della spalliera, cercando di inarcare la schiena all'indietro per mettere in evidenza il mio seno generoso e nascondere le rotondità della mia vita. Lei si mise in ginocchioni lateralmente a me ed iniziò a fare qualche scatto, cercava di farmi rilassare, parlandomi e descrivendomi situazioni intriganti in modo da liberarmi dalle mie inibizioni. “Pensa di essere in un night club, osservata da molti uomini, che bramano, sperando di essere i prescelti”-mi diceva-”senti le loro voglie ed i loro sguardi su di te, ti desiderano, sei l'oggetto dei loro desideri, il premio che ognuno di loro vorrebbe ricevere”. Ma non ci sono abituata, sento l'occhio della macchina che mi osserva.
Ed eccoci dove ho iniziato il mio racconto. Ero troppo tesa.... decidemmo di mettere un po' di musica per creare un'atmosfera rilassata, avevo scelto i Muse che accompagnano molte delle mie seratine romantiche con Lui. Ma anche questo non aveva avuto grandi risultati. Allora Lei venne da me e mi sussurrò all'orecchio di lasciarmi andare e di pensare a Lei come fosse il mio Lui. Delicatamente la sua mano mi tirò giù la spallina del corpetto, mi sfiorò con le labbra e si rimise in posizione. Un dolce brivido mi pervase, un leggero tremito che si propagò in tutto il mio corpo, fino al mio sesso, che si bagnò solamente all'idea della sua dolcissima bocca su di me. Questo semplice gesto mi aiutò a lasciarmi andare e iniziammo a fare qualche scatto.
Poi all'improvviso,il rumore delle chiavi nella toppa, era Lui con il nostro amico, avevano deciso di rientrare, insospettiti dal nostro strano comportamento, e vi avrei fatto vedere le loro facce quando si trovarono di fronte quella situazione. L'imbarazzo era molto, ma oramai cosa ci potevo fare? Il patatrack era fatto e mi sembrava illogico cercare di nascondere ciò che stavamo facendo.
Loro oltretutto non erano affatto dispiaciuti della situazione che si erano trovati di fronte e di buon grado rimasero ad osservare. E' strano, ma il vedere il mio Lui che mi osservava mi sciolse molto, gli scatti fioccavano e vedevo l'espressione di lei molto soddisfatta. Sembrava quasi sedotta da me e dalle mie rotondità, vedevo i suoi occhi che mi spogliavano. Ad un certo punto notai il mio Lui che le si avvicinò all'orecchio e le sussurrò delicatamente qualcosa. Un minuto dopo era dietro di me alle mie spalle che sfiorava i miei capezzoli turgidi per la situazione, infilandosi attraverso le coppette del reggiseno. Un brivido mi pervase ed a quel punto i miei freni inibitori si volatizzarono. Lei continuava a scattare ad immortalare i dolci e sensuali baci che lui mi dava sul collo. Intanto il suo compagno era seduto sul divano a godere della piacevole situazione, era seduto composto, ma dai suoi sguardi capivo nitidamente che era eccitato.
Mi alzai in ginocchioni sulla sedia, facendo sporgere il mio particolare culetto, caratterizzato da due simpatiche fossette, messe più in risalto dallo sbrilluccichio del cuoricino del tanga.
Lui mi si accostò dietro, si sbottonò i pantaloni e rimase in mutande, quei semplici, ma deliziosi boxer neri elasticizzati che a me piacciono tanto.
Lo sentii eccitato quando avvicinò il suo membro al mio culetto. Non lo tirò fuori, ma si strusciava delicatamente ed io potevo sentire la voglia che aveva di me attraverso quella sottile stoffa che ci divideva. Come un'onda che montava, cresceva e cresceva ad ogni movimento. Oramai ero completamente assorta nel mio ruolo di modella e poco facevo caso alle altre due persone che ci stavano osservando. Decisi di chiudere gli occhi e mettermi di profilo rispetto a lei che sdraiata sul pavimento continuava a scattare le foto. Mi sentivo osservata, ma ormai non era più quella sensazione di fastidio che provavo all'inizio, anzi, stava stimolando in me quella carica erotica che molte donne hanno e bisogna solo imparare a saper cogliere. Mi immaginavo loro due: lei che scattava a ripetizione e mi guardava con quello sguardo malizioso che solo lei riesce a fare e lui che fremeva guardando ciò che accadeva. Ma mi sbagliavo....
Lei era veramente eccitata e presa da quello che vedeva filtrato dall'obiettivo della macchina fotografica, lui invece non si limitò a restar lì a guardare, ma si avvicinò a noi e si mise di fronte a me. Me ne resi conto quando sentii il suo membro eretto che sfiorava le mie labbra; non era quello solito che adoro e che ormai conosco centimetro per centimetro. Senza mai aprire gli occhi, schiusi le mie labbra rosse delineate da un delicato lip gloss e gli permisi di entrare dentro di me. Lo sentii duro, grosso ed eccitato. Senza alcuna remora me lo infilò tutto in bocca, avanti e indietro, ad ogni passata aumentava il suo piacere e mi piaceva l'idea di poterlo soddisfare. Intanto il mio lui con la sua calda mano, da dietro mi entrò dentro procurandomi un piacevole fremito. Nonostante l'inizio difficoltoso, il mio sesso era ormai completamente bagnato, umido, caldo ed accogliente. Sentendolo così decise di penetrarmi con decisione, mentre ancora avevo il membro del nostro amico in bocca. È una sensazione particolarissima quella che si prova ad avere due uomini dentro di sé, eccitante all'idea di essere posseduta, quasi schiavizzata. Tutti e due mi volevano, volevano riempirmi, fin quasi a togliermi il respiro. Lei ormai non la vedevo più, ero sempre ad occhi chiusi ma sentivo che continuava a scattare e delicatamente diceva “bravi così, la state facendo sciogliere”. Ad un certo punto sentii un rumore strano come una vibrazione soffusa, non riuscivo a capire cos'era, anche perché nulla era cambiato addosso a me. Schiusi leggermente gli occhi e vidi lei che si era tolta le mutandine ed aveva tirato fuori, probabilmente dalla borsa della macchina fotografica, un delizioso mini vibratore verde, con cui si stimolava delicatamente il clitoride, passando sotto la sua gonna di jeans, pur continuando con l'altra mano a scattare foto.
Le chiesi se volesse smettere di fotografare ed unirsi a noi, ma lei mi disse di no. Che sarebbe stato un pomeriggio che voleva regalare solo a me perché in fondo anche lei provava eccitazione da quello che vedeva ed osservandola attentamente mi resi conto che aveva ragione. Il suo sguardo e le sue labbra, inumidite dal passaggio delicato della sua lingua, le davano perfettamente ragione. I suoi dolci gemiti non mi lasciavano ombra di dubbio. Non so cosa scattò nella mia testa, ma a quel punto decisi, che nonostante i bellissimi piaceri che i due uomini mi regalavano, avrei pensato a lei fino alla fine, guardandola intensamente per farle capire quanto avevo apprezzato il suo erotico regalo......e fu così che per la prima volta riuscii ad imparare l'arte della malizia nello sguardo.
Dedicato alla mia dolcissima amica maliziosa
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16 years ago
admin, 75
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Chi perde paga
I debiti di gioco si pagano. Avevamo scommesso sul numero di taxi che avremmo visto per andare alla spiaggia dell’Es Cavalett e ho vinto io, di uno solo ma ho vinto io. La posta in gioco era comunque molto stimolante anche in caso di sconfitta: essere lo/la schiavo/a dell’altra/o per quella notte. Ti ho vestito solo dei sandali nuovi comprati a Milano e per un’ora buona ti ho fatta godere in tutti i modi succube dei miei giochi e dei miei desideri. So che sei contenta e vorresti continuare ma fa caldo, molto caldo. Nonostante siano le 3 di notte e le pale al soffitto girino vorticosamente l’aria calda che finalmente ci accompagna a Ibiza ha inondato la stanza insieme ai calori dei nostri corpi ansimanti di piacere. Esci per una sigaretta sul terrazzo. Stare nuda è un piacere per te e passi tutto il tempo possibile senza nulla addosso. Ormai ti hanno vista nei giorni scorsi anche dal cortile fuori il bar ma a Ibiza questo è normale, non siamo a Jeeeeeesolo. Appoggiata alla ringhiera del terrazzino ti godi la Vogue. Ti arrivo alle spalle, ti tocco le spalle umide di sudore e intanto ti bendo. So che fa caldo ma non è molto avere una benda addosso. Ti prendo il mozzicone e lo metto nel posacenere, ti giro e ti abbraccio. I nostri sudori si mescolano ma non importa è ormai giorni che non facciamo altro. Le manette scattano ai tuoi polsi ma dopo aver bloccato una mano prima di chiudere l’altra faccio passare la catena dietro le sbarre del terrazzo. Morale, sei nuda incatenata alla ringhiera e dai le spalle al cortile. La catena è lunga ma i movimenti possibili sono minimi. Non ti spaventa che qualcuno ci possa vedere, sanno che siamo una coppia super che fa l’amore come nessun’altro al Can Bossa, e poi il gioco è troppo eccitante. Ti propongo una onesta rivincita della scommessa del mattino: se indovini con cosa ti penetro ti faccio godere con quell’oggetto. Le prime cose sono facili, un dito o due dita le riconosci subito e i primi orgasmi si consumano. Un rivolo di sudore passa dal collo nei tuoi seni, lo lecco avidamente, chiedi da bere e volutamente un po’ di acqua finisce sul tuo corpo e poi a terra ma con il caldo che fa…… L’acqua i tuoi umori il sudore tutto si mischia. Ti rendi conto che sei nuda su tacchi da 15 cm con il culo in mostra bendata e che stai godendo come una vera troia? Il vibro piccolo; facile anche quello lo hai usato spesso in questi giorni così come quello grande. Non te ne frega nulla di urlare, a Ibiza tutto è concesso. Ora comincia il difficile: per un po’ il tubo del dentifricio entra ed esce dalla tua figa allagata prima che tu lo possa riconoscere e via un altro viaggio nel piacere. Un cazzo ancora di gomma? Ah si è il tuo strap on che in questi giorni hai usato. Hai sfruttato l’allenamento dell’inverno e non hai perso occasione per incularmi e insieme godere, perché sai da vera puttana che quel gioco entra si in me ma ogni colpo è per te un piacere per il piccolo cazzo che ti sfrega il clitoride. E questo cos’è? Il manico della tua spazzola…… Troppo piccolo, non lo riconosci, primo errore. Sai che dopo il terzo errore il gioco finisce quindi occhio. Sei un po’ stanca ma non di godere. In realtà è una mia scusa per farti sedere. Porto una sedia e mi ci metto sopra, ti faccio sedere sulle mie gambe o meglio sul mio cazzo duro che ti ho già sbattuto a ripetizione sulla figa e sul culo. Nonostante sia incatenata ti muovi bene da vera puttana che vuole ricevere ogni mm di cazzo a disposizione. Godi urlando 1, 2, 3 volte; il cazzo è sempre la cosa tua preferita e come spesso accade ti ho riempita di caldo sperma, come se la temperatura non fosse già alta, nonostante nell’ora precedente tu ti sia ben preoccupata di svuotarmi le palle. Ora è la volta del nostro nuovo giocattolo, il fallo a ventosa comprato prima di partire da Giovanna, non vibra, è più grosso dell’altro ma ormai sei così elastica che ti adatti a ogni cosa. Te lo infilo tutto e te lo sbatto con forza, godi come una vera troia in calore allargando ben bene le gambe. Lo sperma che avevi dentro schizza sull’interno delle cosce e scivola sulle gambe mischiato al sudore. Intanto succhi pure un altro vibro, caso mai ti restasse qualche buco libero. Dopo l’ennesimo orgasmo raccolgo con la lingua lo sperma dalle tue cosce e te lo porgo in bocca. Tu avida lo prendi subito ma hai ancora sete. Un po’ di vinello in fresco fa bene, un po’ scivola sulle tette (l’avrò fatto apposta?) e prontamente lo raccolgo, non va sprecato!!!! Ma anche io ho ancora tanta sete ma non trovo un bicchiere. Va beh viene utile ancora la sedia, ti metti sopra a gambe aperte ti riempio la figa di vino e così posso bere da te direttamente. “Che vacca che sono e quanto sono contenta di esserlo”. Sono le prime parole che dici dall’inizio del gioco a parte gli urli. Ehi ma non hai riconosciuto la bottiglia, secondo errore….. Dai andiamo sul facile due vibratori insieme e così un paio di orgasmi ci scappano ancora. Sentiamo che rientrano i nostri vicini di stanza, per la conformazione dei terrazzi sai che ci possono vedere, ti chiedo se vuoi smettere. No assolutamente no mi rispondi, tanto sappiamo che sono gay per cui al massimo sarebbero attirati dal mio cazzo ormai esausto. Non tardano a farsi vedere e pare che lo spettacolo, nonostante sia la figa l’attrice principale, non viene disdegnato e prendono a incularsi a vicenda con molto ardore ed enfasi. Ho usato sempre le ciabatte per motivi igienici, posso appoggiare il piede sulla figa bollente per raffreddarla, è un sollievo e intanto le dita penetrano e così puoi godere ancora una volta, ormai il conto è perso, credo che sia il tuo record. Però….. no il prossimo oggetto proprio non lo riconosci….. 3 – 2 – 1 tempo scaduto il flacone del mio deodorante non è stato indovinato, terzo errore e gioco finito. Posso sbendarti e slegarti, sei esausta la figa bolle nonostante il piede ma credo ormai sia ora di andare a letto. “E no caro il mio bastardo troppo comodo, era una rivincita”. Indossi il tuo strap on e con poco gel me lo infili nel culo dopo avermi ordinato di mettermi sul letto a pecorina. Mi inculi schiaffeggiandomi ripetutamente le chiappe, il rumore è sordo e sentiamo i gay che si divertono, forse stanno immaginando il contesto ma….. a parti invertite. Il cazzetto che entra in te ti provoca un ennesimo orgasmo urlato. “Ti sfondo bastardo, figlio di puttana, porco maiale schifoso adesso sei tu a subire, prendilo tutto” e via un altro momento di piacere. Ormai sono le 4,15….. ora di dormire. Dormire? E chi ne ha voglia? Ok andiamo al pub magari ci danno ancora un long island per dissetarci e magari per passare il bicchiere sulla figa in fiamme. Ti vesti (si fa per dire) con una mini cortissima, top, i sandali che avevi da 15 cm di tacco e basta, gli slip darebbero solo fastidio. Andiamo…… ah un momento infilati le palline fino al pub….. potrebbero farti godere, ne hai così bisogno!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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16 years ago
carste,
50/50
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La glory hole..
Anno 2000....festa in cui presenziavano coppie e singole, io allora ero in coppia con un uomo sui 40 anni, un tipo molto affascinante e perverso. diciamo che non si stancava mai di realizzare ogni mia piccola fantasia e di stupirmi sempre con nuove emozioni..come fece anche quella sera!
Mi disse di vestirmi moto provocante ma senza slip...disse di indossare sotto un abitino nero e aderente....uno di quei bustini con reggicalze che adoravo mettere e che ti strizzano il seno cosi tanto da far diventare la mia terza una quinta e da farti mancare il respiro ma che rendono una donna decisamente sexyyyyy!!! :)))
Andammo in auto fino ad una villa abbastanza isolata ma degna della villa sul lago di Como di George Clooney...qualcosa di indescrivibile!!!!wow!
insomma avevano organizzato una festa alla eyes wide shut dove all'ingresso c'era una stanza dove i padroni di casa a volto scoperto ti davano una mascherina nera....ed era vietato toglierla se non nelle camere chiuse accessibile solo ai + intimi...
Poi entrammo,un enorme salone dove già alcune coppie si divertivano sui divani e tante porte aperta attorno....
Il mio lui che già era andato ad altre feste del genere visto che era molto amico con la coppia in questione mi invitò ad andare in una stanza....la Glory hole....
Entrammo....un gran buio....e a terra solo dei faretti dalla luce molto molto soffusa che permettevano di vedere delle"sporgenze"emergere da un sacco di buchi presenti nelle pareti...................
Il mio lui mi lasciò la mano e....mi disse all'orecchio....che era tutto per me e che senza il suo consenso fino a quando non mi sarei saziata completamente, non sarebbe + entrato nessuno.....e cosi fu....
Non si può descrivere quanto piacere si possa provare nel soddisfarsi con il solo oggetto del desiderio e con l'emozione di non sapere chi si nasconde dietro tutti quei buchi.
ovviamente i preservativi erano già indossati e sono rimasta li per oltre un ora credo.
poi il mio lui mi disse se volevo togliermi il gusto di vedere qualcuno tra quelli che mi avevano soddisfatta di più e di continuare in luogo più comodo magari anche con altre coppie e cosi fu....
Ne scelsi 3, mandai il mio lui a chiamarli e insieme andammo in altra camera......fu una gran bella nottata ma la parte + bella fu sicuramente la glory hole!!!!
Non capitò + di trovare un luogo che non fosse un privè con la glory hole e quindi quella rimase la mia unica esperienza.....ma al solo pensiero...mm che effetto mi fa!!!
La storia con B. finì dopo circa un anno e mezzo...ma lo ricordo sempre co n grande piacere..è grazie a lui se ho iniziato tutte le mie avventure trasgressive e se oggi sono quì su un sito del genere che trovo meraviglioso!!!!PN*
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16 years ago
Panteranera31,
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Last visit: 15 years ago
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In camper ad ostia
Un anno fa , mi trovavo a Roma per lavoro , e non potendo far altro , nei week-end mi torvavo sempre piu spesso ad ammirare il mare d'inverno ad Ostia leggendo qualcosa o semplicemente passeggiando.
Una domenica di queste ,me ne stavo seduto da solo sul muretto del lungo mare , quando dietro di me si parcheggio un Camper .
Poco dopo , dal camper scesero una coppia over 40 , i quali si diressero vs la spiaggia avvicinandosi sempre piu verso il mare .
Li per li non feci tanto caso a loro, anche se avevo gia notato lo splendido culo che la tuta blu lasciava intravedere , e rimasi li immerso tra un sms e una pagina del mio libro.
Quando ormai , la presenza di quella coppia era divenuta parte integrante del paesaggio , mi accorsi che i due amoreggiavano sdraiati sulla sabbia , ma senza andare oltre scambiadosi baci e carezze ...li fissai per un po e poi continuai a leggere il mio libro .
Stavo quasi per andar via , quando vidi che la coppia stava ritornando verso di me allora decisi di rimanere per ammirare nuovamente il culo della signora .
Feci finta di nulla e quando furono dietro di me le guardai il culo ; mentre stavo guardando lei si giro e accortasi del fatto sorrise ....mortificato mi voltai di scatto , ma la tentazione di guardare era troppo forte e nuovamente feci cadere il mio sguardo su di lei ....a quel punto mi accorsi che lei sussurro qualcosa all'orecchio al marito ....e anche lui si volto con aria sorridente .
Distosi lo sguardo e pensai che era meglio andar via .
Aspettai che i due salissero sul Camper e mi avvia verso la mia auto che era parcheggiata qualche metro piu in la vicino al camper .
Ingranata la retromarcia e pronto per partire senti bussare al finestrino di destra mi voltai ed era l'uomo del camper ;
Oddio , pensai , questo mi mena ......
Mi fece cenno di abbassare il finestrino e io l'abbassai :
Vai gia via. Mi disse con aria pacata
Si , perchè . risposi
Nulla , volevo solo sapere perche guardavi mia moglie.. mi disse
Non sapevo cosa dire , ma mi venne in mente l'unica cosa sensata che potevo rispondere ...
Be trovo che sia una bella donna , ecco perche la guardavo .risposi
Lui incaro la dose , '' ma ti piace davvero'' mi chiese e risposi di si che sia una bella donna è innegabile .
Aspetta esclamo perche non scendi che te la presento e cosi feci .
Quando sali , sul camper tutto mi fu subito chiaro l'avvenente signora era adagiata sul letto , semi nuda e con un sorriso sulle labra che diceva tutto ....Ti presento Carla , io sono Luca ...tu come ti chiami , mi disse Luca .....risposi con la voce rotta dall'emozione ma non riuscivo a togliere le sguardo da Carla che nel frattempo faceva di tutto per farmi eccitare ..infatti il mio cazzo era gia duro ...e lei accortasi mi disse di avvicinarmi ....il mio sguardo incrocio quello del marito che con voce rassicurante mi disse '' Vai io rimango qui a guardarvi '' ....Lei mi prese per mano e intuito il mio imbarazzo mi inizio a baciare sul collo e poi dolcemente sulla bocca ....quando la presenza di Luca era stata cancellata dalla mia mente e oramai la lingua di Carla dolce e vellutata era il mio unico pensiero , senti Luca dire '' dille di succhiarti il cazzo alla troia '' Carla mi fece un cenno con la testa ...ed io le dissi '' succhiami il cazzo troia '' .
Carla sfibbio i Jeans e comincio a succhiarlo , la Carla dolce dei primi baci sie era trasformata in una troia assetata di cazzo ....una pompa spettacolare alla quale non stavo resistendo piu ...le stavo venendo in gola quando Carla , mi chiese di leccarle la fica e cosi feci , l'odore della sua fica era inebriante morbida e bagnata continuai a leccarla per 5 minuti di fila e lei non faceva altro che ripetere a Luca quanto fosse bello ....di scatto si alzo e riprese a succhiare il mio cazzo ma per pochi attimi poi mi disse che lo voleva dentro ...si mise sopra di me e mi inzio a scopare ....Luca mi incitava e mi diceva di dirle Puttana troia porca etc etc e cosi io facevo ...Carla si eccitava a sentire quelle parole e le ripeteva al marito e raggiunse un primo orgasmo poco prima che le dicessi che stavo per venire .....a quel punto usci e prosegui con la bocca fino a che non le venni in bocca ....non una goccia di sperma usci dalle sue labbra .
Soddisfatto sia io che lei , feci per alzarmi quando Luca mi disse :
Aspetta non le vuoi sfondare il culo alla mia Puttana ?
Carla mi tiro per un braccio , e si mise a pecorina e mi disse:
Dai fammelo sentire nel culo come una troia .....
Iniziai a leccarle il buco del culo convinto di allargallo un po ma mi accorsi subito che quel culo era gia abituato a prendere cazzi ...cosi lo infilai dentro e lei con un urlo di piacere accompagno il mio movimento deciso e repentino spingendo anche lei verso di me .
La scopai come una troia , sbattendola con foga dicendole di tutto , sentendola godere e parlare con Luca il quale nel frattempo aveva cominciato a segarsi ....
Carla non faceva altro che gemere e io la insultavo in tutte le maniere fino a quando le dissi che stavo per venire ....e lei mi disse di venirle in culo che voleva sentire dentro la mia sborra ....e cosi feci ...le sborrai in culo mentre senti che Luca veniva anche lui ......
Felicemente soddisfatti lei si alzo e io rimasi un po li a letto ....Carla a quel punto mi chiese se volevo un caffè ...risposi di si e iniziammo a rivestirci ed a chiaccherare come se nulla fosse successo ...dopo un po usci dal camper e...ognuno per la sua strada .....non li vidi mai piu anche perche erano del Trentino ....ma ci sentiamo qualche volta .
Carla Luca grazie per avermi autorizzato a scrivere questo racconto .
Fine
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Email 4^ donna
..ho voluto andare oltre, oltre la mia razionalità, oltre quello che in quel momento veramente volevo per conoscere un altro lato di te, che attimo dopo attimo, mi diventava sempre più piacevole…
Quando ci siamo incontrati, sapevo che non ci potesse stato un dopocena con te. Così ..quella sensazione a pelle. In pizzeria ti ho scoperto più volte intento a scrutarmi…quel qualcosa si stava materializzando e trovava conferma via via nel corso della serata. I tuoi occhi non nascondevano il piacere di ciò che guardavano. Ero molto imbarazzata, ma affascinata dinanzi alla tua eleganza, al tuo modo di esporti, alla tua essere padrone della situazione. Ero, per la prima volta, dopo anni, nuovamente catturata dall’interiorità di un uomo.
Quell’abbraccio e quello che ne è seguito dopo è stato un continuo chiedersi se era quello che volevo..stava accadendo troppo in fretta!!
Se da una parte non volevo rompere l’atmosfera, dall’altra era stupido dare il via e poi fermarsi a metà strada…
Sapevo che fino in fondo ieri sera non potevo andare, ma era pur vero che tu eri lì, e che avevi il diritto di avermi per quello che potevo…lo desideravo..
Quello che mi chiedevi, era però troppo intimo..ho esitato più volte.e te ne sei accorto..perchè i miei pensieri stavano occupando quello spazio tra me e te. Come potevano renderti partecipe della cosa se io per prima non capivo perché mi stavo comportando così e perché continuavo a frenarmi..
O forse si, la risposta la conoscevo…stavo rivivendo un vissuto. Un pezzo meraviglioso della mia vita.. Mi ero nuovamente imbattuto in un uomo speciale!
Paura, incredulità, incapacità di lasciarsi andare.. e nel contempo consapevolezza che accanto a me c’era un uomo diverso che meritava rispetto. Avevo il dovere di lasciar fuori dal tutto ogni pensiero che non fosse lui ed il suo piacere.
E’ una linea sottile che divide quello che si vuole da quello che è giusto per sè, per quando la mattina dopo ci si sveglia lontani dalla magica atmosfera della notte, in un letto dove sei sola e prendi consapevolezza.
Sono attimi interminabili, in cui devi metter a tacere la tua educazione, far prevalere il tuo desiderio, rispettando un uomo, che lì accanto a te, ha la tua stessa sensibilità. Il risultato è un’inibizione che di solito non c’è.
Se da una parte si rimane colpiti da un animo simile al tuo dall’altra c’è la consapevolezza di essere letti come un libro aperto. Tu hai questa capacità. Ed è disarmante.
E’ molto più semplice gestire la mediocrità, la passione nel suo significato più stretto, che avvertire il rispetto di cui lui ti avvolge in quel momento.
Sei un uomo unico al quale va tutto il mio rispetto, dinnanzi al quale so di non poter fingere perché dotato di una sensibilità come pochi hanno…un bacio dal profondo del cuore!
Ps
Potrei riprendere i pensieri e renderteli più comprensibili, ma sono una pennellata in una tela bianca. E se ti va ne possiamo anche parlare…
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16 years ago
admin, 75
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Email 3^ donna
Ieri sera ho rivisto la mia gioia dopo quasi un mese.
Ho trascorso tutta la giornata fremendo, le ore non passavano più.
Sono le 18.50, è ora, esco di casa, durante il tragitto tremo al sol pensiero di rivederlo.
Ed eccomi nella sua auto, finalmente.
Abbracciarlo, baciarlo, che emozione sfiorargli la pelle, ho gli occhi lucidi per la felicità di poterlo avere
vicino a me.
Prima ancora che lui inizi a toccarmi sono già eccitata.
Mi succhia il seno, oooooooh,mmmmmmmmmm, che bello, brividi di piacere mi avvolgono.
Comincio a baciarlo sul torace, lo voglio sentire tutto, la mia lingua sulla sua pelle mi trasmette emozioni
Che mi fanno impazzire di piacere.
Non smetterei più di baciarlo.
Arrivo sulla sua intimità, è un puro godimento leccare, baciare ed attirare all’interno della bocca il suo cazzo.
Mmmmmmmmmmmm inizio a gustarmelo, con la lingua, le labbra, tutto in bocca.
Mi piace tantissimo succhiare la parte alta, il glande è favoloso.
Impazzisco di piacere a sentirlo tutto in bocca, possederlo, farlo mio.
Lui mi vuole possedere, è dentro di me, aaah, che piacere, che goduria, siiiiiii, ancooooooooooraaaaaaa,
daiiiiiiiiiii, non riesco a trattenermi, godo senza ritegno, il cazzo mi penetra tutta, è troppo bello.
Mi sbatte ancora e ancora e la mia fica non si vergogna a mostrargli il piacere che gli dona e
l’orgasmo che gli procura. Godooooooooo
Mi tremano le gambe, ooooh,mi manca il fiato, mi sbatte proprio a dovere.
Ho ripreso il suo cazzo in bocca e il godimento continua.
E’ tutto in bocca e me lo succhio, mi piace troppo prendere il suo cazzo in bocca, me lo gusto tutto,
la lingua lo lecca, la bocca lo succhia ed io impazzisco a sentirlo duro, pronto a godere.
Vado su e giù, sta per arrivare, eccolo, mmmmmmmm, siiiiiiiii, ho la bocca piena della sua sborra,
sentirlo venire e godere, fa godere anche me.
E’ un piacere, una bellezza indefinibile sentirlo godere nella mia bocca.
Mi piace anche continuare a gustarlo quando è a riposo, non riesco a smettere, sono insaziabile,
ti mangerei tutto.
Il tempo è tiranno,il mio amore deve andare, è stanco,troppo lavoro.
Lo saluto a malincuore, l’incontro è stato breve ma intenso.
Sono ubriaca di piacere, mi sento stordita.
Un bacio ed un abbraccio.
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16 years ago
admin, 75
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6^ email donna 2 dopo incontro
Arretro il sedile sul quale sono seduta e reclino al massimo lo schienale.Senza darmi il tempo di pensare abbasso i pantaloni e mi sfilo gli slip, aprendo poi le gambe in modo di esporre il mio sesso alla tua vista.Tu sollevi la mia gamba destra posandotela sulla spalla sinistra e con quel movimento ti chini appoggiando la bocca sul mio sesso.La tua lingua vorace si insinua tra le mie grandi labbra ed io serro le cosce attorno alla tua testa sollevando nel contempo il bacino.Alla lingua unisci una mano. Sento le tue dita frugarmi, penetrarmi, percorrere le mie grandi labbra. La tua lingua bollente mi sconvolge, mi sommerge con altissime ondate di piacere dalle quali riemergo sempre più prossima all’orgasmo.Un tuo dito, inumidito dai miei umori, si insinua nel mio ano lasciandomi momentaneamente senza fiato.Vengo… senza alcuna possibilità di resistere vengo, ancora trafitta dalla tua lingua e dal tuo dito.ti fermi aspettando che si plachi in me il terremoto dell’emozione.ti sento spostarti e la mia gamba è libera di riabbassarsi. Resto qualche istante ad occhi chiusi, assaporando ciò che ora desidero fare.Mi sporgo verso di te e Traffico con la chiusura dei tuoi jeans e, con il tuo aiuto, li faccio scendere sino alle caviglie.La stessa cosa faccio con i boxer e osservo il tuo pene bello, duro, desideroso della mia lingua e della mia bocca.Mi chino sul quel magnifico sesso e con la lingua sfioro il glande, percorro l’asta, soffermandomi un poco sui testicoli.Li succhio, strappandoti un gemito di piacere.Il tuo pene ha un buon sapore e la mia bocca si schiude per lasciarlo entrare mentre la mia lingua gioca con la tua virilità.Succhio il pene con voracità, ancora eccitatissima e desiderosa di te.Ogni volta che il pene entra nella mia bocca immagino che entri nella mia intimità e quindi aumento il ritmo, simulando con la bocca le contrazioni del mia vagina.sento tenderti, segno che sei prossimo a venire ed io aumento ancora il ritmo.Cerchi di sottrarti alla mia bocca ma con un gesto delle mani ti faccio capire che desidero il tuo seme nella mia bocca. Ti rilassi e dopo breve ecco sgorgare dal tuo sesso il fiotto di sperma che assaporo prima di ingoiare.Io resto immobile, godendomi gli schizzi via via più tenui che escono dal tuo pene che solo dopo molto tempo comincia a perdere il suo vigore.Restiamo sdraiati, ognuno sul proprio sedile, godendoci la tranquillità del luogo deserto. La tua mano torna ad accarezzarmi ed io, per favorirti,apro un po le gambe...Le tue mani prendono a percorrere le mie gambe, risalendo sino all’inguine ed in breve vedo il tuo pene risorgere a nuovo vigore. con la mano lo tocco, lo sfioro, lo accarezzo.Le tue mani si stringono attorno alle mie e le portano alla bocca. La tua lingua percorre l'indice ed uno ad uno ogni altro dito, riaccendendo in me un acuto desiderio.Mi sfilo il top che indosso liberando il seno che accarezzo, stringendo tra le dita i capezzoli eretti.Tu, guardi le mie mani strette sui miei capezzoli e dal tuo sguardo capisco che mi desideri. Mi accomodo su di te,il tuo pene trova facilmente l’ingresso alla mia intimità ed io mi lascio andare godendo della tua forte penetrazione.Ormai è tutto dentro di me e le tue mani si stringono sul mio seno, avvolgendomi in un sensualissimo abbraccio.Inizio a muovermi su di te per sentirne la prepotente eccitazione. E’ bellissimo!Facendo leva sulle gambe comincio a sollevarmi e a riabbassarmi su di te, cavalcandoti con infinita dolcezza.Il tuo pene è bollente e data la mia posizione, con le ginocchia serrate, mi riempie completamente.I movimenti si fanno più veloci, quasi selvaggi ed io vengo nuovamente, serrando le mani sul sedile. Anche tu sei in procinto di venire ed ancora una volta, uscendo per metà dall’abitacolo, mi chino per ricevere il tuo seme in bocca.Resto li, nuda, accoccolata fuori dall’abitacolo con il capo proteso all’interno per riuscire a succhiare il tuo pene fantastico. Non posso credere ai miei occhi!sei appena venuto per la seconda volta ed è nuovamente duro e pronto per farmi godere nuovamente!Ti Prendo per mano e ti faccio uscire dall’abitacolo.Mi chino sul cofano, appoggiandoci entrambi i gomiti, protendendo i glutei all’indietro.Voglio che l’invito sia chiaro!Restando chinata, porto le mani ai glutei e li allargo, avvicinando le dita al buchetto come ad indicare la via.Raccogli l’invito e sento la tua lingua posarsi sul buchetto e leccarlo con passione.Mi appoggio nuovamente sui gomiti gustandomi quell’umido tocco.Non vedo l’ora di sentire la lingua sostituita dal suo poderoso pene.Vengo presto accontentata.Il tuo glande si appoggia al mio ano e con un colpo secco entra in me strappandomi un grido.Un forte dolore, cristallino, incandescente mi trafigge, presto sostituito dal piacere di essere posseduta così pienamente.Le tue mani sono appoggiate sui mie glutei e li tengono separati mentre il tuo sesso mi penetra sino a far cozzare violentemente il bacino contro le mie rotondità.Ogni colpo inferto dal tuo pene è una valanga di piacere, ogni tuo ritrarsi simile alla risacca che preannuncia una nuova ondata.Perdo la cognizione del tempo, conscia solo del tuo sesso nel mio ano.Ho gli occhi chiusi e sono concentrata solo sul suo fantastico, sublime, potente, magico cazzo.E vengo nuovamente, presa dalle vertigini raggiungo vette di piacere che nessuna parola può riuscire a descrivere. Nell’oscurità dei miei occhi chiusi vedo mille luci muoversi e rincorrersi e, in tutto ciò, il tuo pene immobile ma ancora ben piantato nel mio ano. Ti Sei fermato solo per farmi godere l’orgasmo ma ecco che ora riprendi a muoverti, sodomizzandomi con ancora maggiore forza, riportandomi in un attimo ad un’eccitazione che pensavo ormai di avere esaurita.Ti muovi convulsamente. Incredibile! vengo ancora una volta, imitata da te che scarichi il tuo seme dentro di me. Scivoli fuori di me regalandomi quell’ultima incredibile sensazione che solo chi ha provato il sesso anale può comprendere.Non sento più il mio corpo, credo di non essere nemmeno in grado di riassumere la posizione eretta.Finalmente riapro gli occhi ed aiutata da te mi rimetto in piedi voltandomi verso il tuo viso. Ti Regalo un caldo ed intensissimo bacio e risaliamo in macchina dove ci risistemiamo e ci rivestiamo.è STATA UNA GRANDISSIMA SCOPATA!!!!!!!!!!!!
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16 years ago
admin, 75
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5^ email donna 2 dopo incontro
Sussurri frasi a bassa voce che a fatica comprendo, confusa dal tono caldo e suadente della tua voce. D’istinto ti butto le braccia al collo, come se avessi paura di precipitare; cerco la tua bocca, i miei baci chiedono la tua lingua mentre mi lascio guidare alla scrivania, appoggiare di fianco al computer. Mani impazienti sbottonano la camicetta, alzano la gonna, palpano con decisione le natiche, si fanno strada tra l’orlo degli slip e ti accorgi che sono già bagnata. Un accenno di sorriso, sei compiaciuto dalla scoperta. Le tue dita cominciano ad esplorarmi partendo dall’inguine, tra le cosce, accarezzando le grandi labbra arrivano al clitoride. Fremo. Con il polpastrello lo stimoli, insistente, io respiro più veloce e cerchi sempre più stretti, pressione sempre più decisa sul mio roseo pulsante del piacere mi costringono a piccoli gemiti, sospiri involontari di godimento. Con un rapido e deciso movimento mi giri, mi metti a 90° sulla tua scrivania e gli slip scivolano verso le caviglie. Ho la testa e la pancia pressate sul tavolo, le gambe ben aperte che ti permettono di ammirare la mia fichetta schiusa, umida e morbida. Ti piace, lo so, anche se non ti vedo percepisco il tuo respiro voglioso sul mio sedere, la tua bocca è a pochi millimetri dalle piccole labbra, senza toccarle; guarda bene da vicino, giovane carne vibrante, desiderosa di essere violata. Sensazione dolce e intensa della tua lingua che accarezza generosa il mio sesso, aggiunge liquidi su liquidi, i miei umori si mescolano nella tua bocca avida che lecca, beve, esplora ogni centimetro di vagina, scaldandola. Vorrei imbrattarti quel bel viso del mio miele, questo massaggio orale è bellissimo, ma si fa sentire la voglia di qualcosa di più forte, la voglia di essere penetrata. Forse telepatico, senza bisogno di dirtelo ti alzi in piedi, la tua cappella si struscia contro la mia fica bagnandosi e con un unico colpo, ben assestato, il tuo cazzo entra interamente, facendomi gridare. Sì, spingilo dentro con forza, in questa posizione puoi raggiungere i miei punti più profondi mentre io, bloccata sul tavolo, impotente davanti alla forza dei tuoi colpi, ansimante come un piccolo animale gemo eccitata. Sarà la sicurezza dei tuoi movimenti, sarà che oggi mi sento più bella e più troia, ma voglio ancora di più, il piacere sarà più forte se si mescola al dolore.–Fottimi il culo-.Voglio essere inculata, voglio sentirmi ancora più aperta, ancora più violata.-Scopami nel culo, adesso-. Oh sì, dal guizzo nei tuoi occhi capisco che il mio invito ti ha colto di sorpresa –Piccola troia-, ma non desideravi altro. I tuoi modi non sono gentili mentre mi afferri i fianchi e mi sposti verso un mobiletto basso, di ferro, costringendomi a salirci sopra a pecorina, le ginocchia ben piegate, la schiena inarcata per donarti completamente il culetto sodo e aperto al massimo. Le tue dita sono ancora invischiate nel mio miele. Le impregni di liquido e le fai scorrere nel breve percorso tra la vagina e l’ano, lubrificando. Penetri il mio tenero orifizio con un dito, allargalo un po’ tesoro, preparami al peggio. Ecco, è qualcosa di più grande del dito che ora cerca di entrare, massaggia insistente le parteti dello sfintere. Un movimento solo, deciso, fino in fondo. Sentirti entrare mi toglie il fiato, un’eccitazione violenta che mi fa gemere di dolore/piacere. Il male è forte ma non durerà tanto, non ho paura, tu sai come fare. I primi colpi infatti sono morbidi, lenti, il tuo pene mi allarga, reclama spazio. Lo estrai un po’ per poi affondarlo di nuovo, senza esitazioni. Mi abbandono per un attimo al confuso stordimento del dolore che man mano diminuisce, lasciando il posto ad un piacere sempre più intenso adesso che con una mano mi massaggi il clitoride, masturbazione & penetrazione anale: sto godendo. La tua eccitazione aumenta, lo capisco dalla voce soffocata e dai colpi più forti, più veloci. Dai amore, continua così, voglio un orgasmo e lo voglio esaltante. Vuoi che ti parli, che ti dica quando sto per venire ma non ci riesco; è troppo forte il piacere, toglie il fiato, annebbia la mente –e i pensieri più spinti sono una gioia tutta mia-. Continua a fottermi, continua a torturarmi il clitoride, sento che il piacere sta arrivando a livelli estremi. Mi scopi come fossi un animale: non c’è affetto né tenerezza, ma sei completamente mio, schiavo del mio giovane culo, del mio vorace desiderio di godere. Sta arrivando l’orgasmo, sotto la raffica dei tuoi colpi si avvicina il momento..sì! un’esplosione di contrazioni interne, incontrollabili, fortissime. –Ti prego, vieni!- Riempimi il culo del tuo sperma. Urlando e gemendo di piacere violento ti sento venire, liquido caldo mi riempie, mi inonda le interiora. Prepotente godimento di entrambi, shock sensuale sempre nuovo che sfuma pian piano mentre estrai il tuo cazzo e fai colare liquido sulla mia schiena, sensazione bellissima di sottomissione. Mentre ti allontani verso il bagno mi siedo confusa e intorpidita ad annusare il penetrante odore di sesso nella stanza, raccolgo con le dita i nostri umori colati sulle cosce e li succhio, gustando compiaciuta il tuo sapore miscelato al mio.
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16 years ago
admin, 75
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Sei davvero bisex?
"sei davvero bisex ?", con questa domanda ci siamo seduto al tavolo del bar per il caffè conoscitivo... lei una bella bionda sui 40 lui un bel 50 enne...
io timidametne ho risposto si...
lei si mette a ridere e mi dice bene allora preparati...
non avevo ben capito cosa avesse in mente ma siamo andati a casa loro un bell'appartamento d napoli centro.
"spogliati vediamo un pò se hai un bel culo" mi dice appena arrivato ed io m spoglio subito, il marito si siede comodamente sul divano ed osserva silezioso....
"bene ed ora emttiti a pecornina voglio vederlo bene ... " eseguivo essendo slave mi piaceva eseguire ordini ma ancora non capivo cosa avessse in mente.
appena nudo e messomi a pecorina lei mi si avvicina mi dice "ora vediamo quanto sei largo, e se sei davvero una puttanella come dici" io presentandomi avevo detto che sono una troia.
apre una valigia da cui escono decine di falli che si legano allo strap on, ce ne sono di tutte le misure alcuni davvero spaventosamente grandi.
ne prende uno di dimensioni appena sopra la norma 20 cm e largo se lo lega allo strap on e mi spalma la pomata sul buco del culo... poi senza dir altro me lo infila.
il dolore si sopporta e lei comincia a stantuffarmi io gemo, comincio a godere come una troietta e lei se ne accorge, allora toglie quello e ne prende uno più grande... questo fa male è grosso non entra ma poi lei spinge con più forza mi sfonda. no so se era più il dolore o il piacere quando lei chiama il marito lo fa spogliare ha un bel cazzo e gli dice "ora vediamo come succhi..." nemmeno il tempo di capire che già lui mi scopava in bocca , mi scopava proprio il cazzo mi arrivava fino in gola... nel frattempo anche io mi ero eccitato.
mi stappa il fallo dal culo e mi fa stendere il mio cazzo era bello diritto ed il marito mi si siede sopra infilandoselo nel culo mentre lei mi ordinava di aprire la bocca. nemmeno il tempo di farlo che un fiotto caldo mi riempiva... era la sua pipì che mi inondava...
è stato fantastico... una esperienza che difficilmente sarà superata... chissà vedremo... e vi racconterò
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16 years ago
admin, 75
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4^ email donna 2
ti avvicini da dietro e mi baci il collo mentre le tue mani mi accarezzano i fianchi... le infili sotto la mia maglietta e senti la mia pelle liscia e morbida...mi levi la maglietta e continui a baciarmi il collo, le spalle la schiena...mi levi il reggiseno e mi accarezzi il seno, senti i capezzoli che si intugidiscono, sono duri e vogliosi dei tuoi baci.... mi giri e mi baci sulle labbra le nostre lingue sono un groviglio... mi sbottoni i pantaloni che scivolano sui miei fianchi, infili le mani dentro l'elastico delle mie mutandine e mi accarezzi le natiche lisce come velluto…ti inginocchi e mi abbassi le mutandine; lentamente mi scopri il pelo, le fai scivolare giù lungo le cosce fino alle caviglie sono nuda...allargo le gambe e con la lingua cominci ad accarezzarmi il clitoride mi senti bagnata e vogliosa delle tue carezze... mi stendi sul letto e mi apri le gambe, vieni sopra di me e cominci a leccarmi il clitoride, sono un lago… mi infili dentro un dito, poi mi masturbi…. Senti che godo…. Mi infili il tuo cazzo duro e grosso e lo spingi dentro fino in fondo…su e giù dei colpi secchi… sono eccitatissima. Lo tiri fuori e lo metti tra le mie tette e lo fai scivolare lungo il solco…Io lo lecco, lo infilo in bocca e comincio a succhiarlo, mi dici che sono bravissima!!! Lo succhio e lo lecco, giro con la lingua sulla cappella gonfia, me lo rimetto in bocca e ti masturbo mentre lo succhio….ti sto facendo morire dal piacere, la mia mano lo stringe e la mia bocca lo avvolge, i miei colpi di lingua ti stanno facendo impazzire dal piacere,vorresti scoparmi…. Farmelo sentire tutto dentro!….io accelero con la bocca… ti sto facendo godere….voglio farti venire…. Si eccoti… e una calda crema mi riempie la bocca! Pian piano ritorno al mio posto e con gli occhi ti dico che dopo devi far godere anche me…. scendiamo dalla macchina e incominci a baciarmi vogliosamente, le tue mani palpano le mie tette, stringi i duri capezzoli, mentre io ti tiro fuori il cazzo tu inizi a passarmi la mano in figa ti abbassi e inizi a leccarmi…. Tieni aperte le mie labbra e dai dei colpi di lingua sul clitoride indurito…. Io fremo, gemito dal piacere , ola tua lingua ora è dentro la mia figa, la spingi sempre più dentro, la tua faccia è piena delle mie voglie, senti che io non ce la faccio più e che con il bacino cerco di seguire il movimento della tua lingua, ti impreco di darmi il cazzo, di spaccarmi la figa…sono eccitata da morire …. Appoggi la cappella sulla mia figa ed io con un colpo di reni me lo prendo tutto dentro…. Non ce la facevo più dal desiderio di essere scopata, ti muovi dentro di me, ad ogni colpo ti vengo incontro per sentirlo fino in fondo, i nostri movimenti sono sincronizzato…. Sto impazzendo lo voglio sentire fino allo stomaco, le tue mani mi tengono la vita per spingermi sempre più verso te, il mio respiro si fa sempre più affannato, ti fermi e mi giri: vuoi scoparmi da dietro mi allarghi le gambe e…. mi entri in figa da dietro e cominci a spingere sempre più forte, le mie voglie ti hanno bagnato completamente il tuo ventre, non ce la faccio più …. Nel momento in cui decido di smettere , mi martelli ancora più forte fino a farmi godere come una vera porca…. Si eccomi…anzi eccoci…..!!! è bellissimo, non credi?.....
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16 years ago
admin, 75
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3^ email donna 2
Mi avvicino, ti tolgo il bicchiere di mano, lo poso sul tavolino, e avvicino le mie labbra alle tue.... Sfiorandole...Tu chiudi gli occhi come se sperassi lo facessi, le tue mani sui miei capelli, accompagnano un bacio dolce e passionale, mi alzo, chiudo la porta a chiave, torno da te slacciando la camicetta, le tue mani scivolando sotto la mia gonna, sfiorano le mie cosce, mi slaccio e tolgo la gonna, eccitato appoggi il tuo viso sul mio ventre mentre mi sfili il perizoma, sono eccitata e felice, ti faccio alzare, ci baciamo mentre ti spoglio, mi siedo sul divano, ti faccio avvicinare, ti sfilo I boxer, il tuo pene è eretto eccitato, lo bacio alzando gli occhi verso di te, lo accarezzo con la lingua, partendo dal tuo scroto, salgo piano piano fino al glande, tintillandolo con la punta della lingua rigida mmmm.... Vedo la tua espressione di piacere mentre indietreggi la testa gemendo, Bellissimo, racchiudo allora il tuo glande tra le labbra e ci gioco con la lingua a bocca chiusa, so che ti fa impazzire e continuo fino a che le tue mani spingono delicatamente la mia testa fino a che ingoio tutto il tuo bel cazzo.Vado su e giù dolcemente con un gioco di labbra elasticizzate sul tuo pene, mugolando per la goduria che mi provoca quel gioco mmmmm su e giù su e giù.... Bellissimo, le mie mani spingono le tue natiche verso di me per sentirlo tutto nella mia calda bocca, tu non resisti ai miei colpi di labbra e mi schizzi caldi fiotti di sperma in gola lanciando gridolini soffocati di piacere......ora ci riposiamo sul divano, quasi esausto mi dici...."sei fantastica" io ti bacio sulla guancia e mentre mi dirigo al bagno per pulirmi ti rispondo maliziosa: " non hai ancora visto nulla"Torno dal bagno, sei sdraiato sul divano, mi siedo, ti accarezzo, ti sfioro il viso con I miei innocenti baci, mentre la mia mano accarezza il tuo pene a riposo..... Acc. Non più, ma allora mi vuole ancora mmmmmm.... Bello così mi piace,I miei baci innocenti sfiorano il tuo viso, la tua gola, il tuo petto, il tuo ventre mmmm.... Ssììììì I tuoi sospiri mi fanno capire che ti eccita il mio modo di dirti.... Ti amo... Scendo scendo e arrivo al mio trofeo, lo bacio piano piano lo avvolgo con la mia lingua che scivola fino al glande, raccogliendo le gocce di piacere che emette..... Lo succhio con dolcezza, mentre pulsa nella mia bocca sciolgo I miei mugolii di piacere, amore sei rilassato e ti godi I miei eccitanti giochi che risvegliano In te eccitanti desideri, amo succhiarlo ma lo faccio per un po, poi mi alzo ti do la mano, ti faccio alzare tu mi baci, scendi e succhi I miei capezzoli turgidi, le tue dita tintillano il mio clito facendomi impazzire di piacere, arrivi a farmi raggiungere l'orgasmo mmmmmm mi sdraio sul tavolino, facendo cadere I bicchieri del liquore, mi alzi le gambe appoggiandole sulle tue spalle, il tuo pene struscia la mia fica ancora bagnata dagli umori dell'orgasmo mmmm mi penetri ansimando di piacere, I tuoi fianchi ondeggiano in un eccitante avanti e indietro mentre mi scopi freneticamente godendo come non mai, accarezzi I miei seni, le mie cosce, ti stringi alle mie ginocchia quando mi penetri più forte per godere ancor di più mmmmm è fantasticoooo....... Godiamoo tantissimo....Ora ti faccio fermare, ci rilassiamo un minuto, mi alzo, succhio un po il tuo cazzo duro e umido dei miei umori, sfioro le tue labbra a bocca chiusa, strizzandoti l'occhio, maestralmente mi giro, appoggio le mie mani al tavolino, divarico le gambe, abbasso la testa, le tue mani mi accarezzano la schiena, salendo fino alla nuca che mi fletti dolcemente, il tuo pene sfiora il mio sfintere, timidamente mi dici..."è questo che vuoi"? Io ansimando eccitata ti rispondo..." si voglio essere tua in tutti I modi, ti prego, non dirmi di no".....Appoggi le tue mani sui miei fianchi spingendo dolcemente il tuo pene e penetrandomi con dolce delicatezza, il mio sfintere stringe il tuo cazzo, regalandoti sensazioni mai provate, io ti supplico di continuare, vai avanti e indietro dolce dolce, gemendo do paicere, dolci nomignoli accompagnano la nostra goduria, sei al culmine del piacere, sento che mi scopi con più frenesia mmmm....... " sìììì continua è bellssimo sei fantasticooo" la mia lode ti fa impazzire, I tuoi colpi di reni aumentano il ritmo, la tua voce roca dal piacere eccitata mi dice... "vengoooo" avvolti dal piacere godiamo insieme quando mi innondi col tuo caldo nettare mmmmmm sììììììì.....è bellissimo...... Veramente esausti ma felici ci sdraiamo sul tappeto e abbracciati ci rilassiamo imsieme, scambiandoci carezze e baci ad occhi chiusi. ti è piaciuto? a me tanto.....
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16 years ago
admin, 75
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2^ email donna 2
entro in macchina, mi saluti, Segue un attimo di silenzio, la tua mano inizia ad accarezzarmi, io alzo la testa e le nostre bocche si sfiorano, le nostre labbra si schiudono e un delicato bacio sboccia..... Ci baciamo più intensamente,le nostre mani scivolano sui nostri corpi, in un attimo spariscono gli indumenti...Il calore della nostra passione scioglie il freddo della sera.....Amore ora ti stupirò.....Ecco mi sdraio sulsedile eccitata,sono coperta dai tuoi baci.Ti alzi, sei su di me, le mie mani si appoggiano alle tue cosce avvicinando il tuo bel cazzo alla mia bocca, lo bacio, lo succhio,tu ti inchini un po per farlo entrare tutto nella mia calda bocca..... Bellissimoooo.Succhio con dolcezza, voglio che resista per un po nella mia bocca che lo gusta inebriata....fantastico,le tue dita strizzano i miei capezzoli turgidi...I nostri gemiti evaporano quasi soffocati.Ora mi alzo, ci baciamo con passione, mi prendi I polsi e mi appoggi le mani al retro del sedile...sono consapevole di quello che mi farai...Mugolo eccitata, sento il tuo cazzo sfiorare la mia calda fica eccitandomi, con dolci colpi di fianchi mi scopi, godendo come un pazzo...sei tremendamente fantastico, ora ti fermi, le tue dita giocano con le mie sfintere.... La tua mano sulla mia nuca mi incita ad abbassarmi un po, ci appoggi il glande frenetico eccitato sento le tue mani che mi stringono I fianchi e con una dolce pressione mi penetri, strappandomi un piccolo urlo di piacere.... dolcemente vai avanti e indietro... non resisti più, mi sbatti con forte eccitazione, le mie mani stringono le tue, la mia testa vibra,le mie urla di piacere vagano con le tue.....sento il tuo caldo getto innondarmi a fiotti.... Impazzisco di piacere, godiamo insieme......Esausti ci rilassiamo abbracciati uno sull'altro, ci ricomponiamo,mi baci e vado via..... ci vediamo dopo....
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16 years ago
admin, 75
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Email donna 2
entro in machina e come saluto ti infilo subito la lingua in bocca da vogliosa, la mia mano và dritta sul tuo cazzo duro come il marmo, ti slaccio i pantaloni, lo tiro fuori e senti subito la mia lingua sulla tua cappella;la faccio girare intorno, la percorro per tutta l'altezza.... un paio di volte e con un colpo fulmineo me lo infilo tutto in bocca..... godi!!!!.... lo ciuccio con gran voglia! sono avida di cazzo!ho la mano che te lo smanetta e la lingua che lo copre di carezze, poi sparisce dentro la mia bocca, lo voglio sentire tutto in gola!!! mi dici che sono brava a succhiare il cazzo!ti sto facendo morire dal piacere :la mia mano te lo stringe forte e lamia bocca lo avvolge, i miei colpi di lingua ti stanno facendo impazzire dal piacere, vorresti scoparmi, farmelo sentire tutto dentro, farmi sentire quanto mi desideri... io continuo a pompare con la bocca calda e vogliosa, sto sentendo le pulsazionidel tuo cazzo..... accellero con la bocca.... voglio farti venire.... senti che la mia calda bocca arriva sempre più giù.... ti sto facendo godere.....si, eccoti! una calda crema mi riempie la bocca.....TI RIPRENDI!vuoi farmela pagare: avresti voluto scoparmi ed io ti ho fatto venire di bocca!!!!inizi col palparmi le tette, a leccarle ed io inizio a sciogliermi dal piacere che mi provochi nel fare ciò.... continui a baciarmi,sento la tua lingua nella mia bocca.....è bellissimo: baci da Dio!la tua mano mi percorre il corpo fino a fermarsi all'altezza della mia figa, non mi accorgo di nulla e in un attimo mi ritrovo senza pantaloni, mi togli gli slip...ti abbassi e inizi a leccarmi il clitoride: è meravigliosa la sensazione che sento quando mi penetri con la lingua.... vai su e giù continui a leccarmi tutta la figa ed io impazzisco dal piacere.... mentre mi succhi il clitoride con la mano cerchi di penetrarmi... non riesco più a capire nulla.... sono in estasi!in questo modo mi fai godere il doppio di quanto avrei dovuto godere!ti rendi conto che sto per venire , ti alzi e mi infili il tuo cazzo duro come il marmo in figa, lo sento!è una sensazione bellissima! con la bocca continui a baciarmi a leccarmi i capezzoli, sei un gran maiale....hai capito come farmi godere e non ti fermi più....dai dei colpi secchi , che mi fai sentire i brividi lungo tutto il corpo... non mi fai capire niente...mi martelli talmente tante volte che riesci a farmi venire subito,ho la figa bagnatissima....ti chiedo di fermarti ma non ascolti mi fai provare ogni volta delle sensazioni bellissime, quando sono con te mi sento davvero tanto PORCA!!!ECCO CIO CHE PROVO QUANDO SCOPIAMO INSIEME.... MI PIACI UN SACCO.... DAVVERO TANTO...non vedo l'ora di rivederti presto, ho voglia di te!!!! a dopo baci
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16 years ago
admin, 75
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Email dopo i nostri incontri donna 1
Evoca dolcezza varcare la soglia dell'appartamento, sapendo che ci sarai tu, aspettandomi a braccia aperte. Evoca calore gettarmi nelle tue braccia ed essere stretta in maniera incredibile. Mi chiedi come mai mi senti sempre più calda quando siamo gettati sul letto in un abbraccio passionale, le nostre bocche che si cercano, i nostri corpi che vogliono unirsi. E' presto spiegato se pensi, che sintonia sessuale abbiamo raggiunto. Sono calda al solo pensiero di te. Mi bagno evocando certe scene nella mia mente, ma basta il tuo bacio violento, passionale, dolce nello stesso tempo. Chi ti resisterebbe? Ed è anche sempre più difficile scriverti per descrivere le sensazioni che ho provato. Teli ho comunicato all'istante. Mi fai impazzire quando ti accolgo già grande e duro dentro di me e continui a crescere dentro di me. Mi fa impazzire l'espressione del tuo volto, il tuo sguardo scuro di passione quando mi penetri ancora ed ancora. Mi fanno impazzire le tue nuove posizioni, quando mi posizioni per penetrarmi come non l'hai mai fatto prima. Mi mandi in orbita quando mi dici: sali su di me, prendendo tra le tue mani contemporaneamente il mio culo, i miei seni, il mio viso, dio tu non hai idea come godo insieme a te. Godo ogni attimo che sono insieme a te. Mi mandi in orbita quando il mio culo ti accoglie senza più tanta resistenza, perchè sei maledettamente esperto a prepararlo. Godo al solo pensiero quando ti ritiri perchè arrivi e ti bevo, anche se è difficile perchè è tanto, tanto. Mi fai andare in tilt, fuori dai sensi quando mi fai godere e duri in una maniera incredibile. Facendomi arrivare come voglio, e tu che non demordi, godendo insieme, stupendoci un l'altra continuamente. E non dimenticherò mai che dopo mi sei sempre vicino. Mi cerchi. Mi tocchi, mi abbracci. Sei dolcissimo. Sono contenta di essere io al momento la prescelta. Sorrido al pensiero che esci con tante amiche che non hanno neppure la pallidissima idea di che uomo si perdono. So' che le tue azioni sono dovuto al fatto che c'è una particolarissima fiducia tra te e me. Che dall'inizio non conoscevamo tabù che ci limitano, che è dovuto un po' alla situazione proibita, a quel nido, lassù, ma sono convintissima che deve essere ancor' più bello stare con te quando ami con tutto il tuo cuore. Fortunata la donna che ti avrà. Vado via di là, con il cuore pieno. A parte lei, soddisfatta..., giro l'angolo e lascio lassù un pezzo di me. Il mio segreto. La consapevolezza che c'è una persona che tiene tanto a me quanto io a lei.Scopro che, a parte l'amore, esiste una complicità matura tra due persone, un rapporto strano quanto bello, consapevole della situazione, ma non triste per essa. Perchè se le cose stavano diversamente, ci sarebbe forse troppa paura, troppe aspettative. Ma non smetto di dire, di pensare, che hai bisogno di una partner alla tua pari (parola chiave: alla pari! della tua età, non una ragazzina che non puo capire...). Che sia disposta di darti quanto riceve da te. Sceglierai con cura. Tu non sei il tipo dell'eterno "amante". Sei il tipo da marito, da compagno leale, da padre eccezionale. Perchè ci metti tutto te stesso. Si sente.
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16 years ago
admin, 75
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In autostrada
Conosco una coppia di desy, ci scambiamo i nostri msn, e iniziamo a conoscerci.
Ci vediamo in cam, ci piaciamo e ci diamo appuntamento per un caffe a napoli.
Arrivato all' appuntamento ci salutiamo e salgo in macchina con loro, ci presentiamo e iniziamo a parlare del piu e del meno, le solite conversazioni per rompere il ghiaccio.
Mentre stavamo parlando, la signora mi chiede: vuoi vedere che mi sono messa per te stasera????
Si sbottona il cappottino che portava ed esce in reggicalze nero con un top bellissimo arrapantissimooooooo.
essendo che eravamo in una strada trafficata decidiamo di appartarci in un posto tranquillo, cosi decidiamo di andare sull'autostrada e metterci in un area di sosta.
Arrivati sul posto lei passa indietro con me e il marito rimane avanti, inizia a spogliarsi e mi invita a toccarla.
Inizio a passarle la mano tra le gambe le sposto il perizoma aveva gia tutta la fica bagnata, cosi mi tolgo i pantaloni e le prendo la testa facendola abbassara sul grosso uccello.
Mi spompina per mezz'ora buona se lo succhia tutto con grande maestria.
Dopo un po' si alza e mi chiede di penetrarla cosi mi metto il preservativo e nella macchina del marito che davanti guardava tutto me la sono scopata.....un pochino strettini andavamo ma è stata una bella serata un bacio a la coppia che lo leggerà ciao amici
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16 years ago
admin, 75
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Il viaggio in macchina
IL VIAGGIO IN MACCHINA
Questo racconto è il proseguimento del precedente: "Pomeriggio inatteso"
Ero salito in macchina talmente in fretta ed eccitato che non avevo comunque ancora capito chi fosse esattamente il tizio al volante, nè quanti anni potesse avere. Lo guardai con un po' più di attenzione e vidi che era più o meno un mio coetaneo, anche lui sui 34 o 35, come anche lei.
Dopo qualche attimo di silenzio imbarazzato - almeno da parte mia - il ragazzo al volante intervenne: "Brava Federica! vedo che ti sei data da fare là dentro eh !". "Già" - rispose Federica - "e pensare che stavo per perdere la speranza, oggi..." e poi rivolgendosi a me: "sai che ci ho messo quasi un'ora a trovarti ? ma possibile che voi maschietti siate sempre così timidi e ingenui?". "In che senso?", abbozzai. "Ma sì, fra un po' mi sarei dovuta spogliare direttamente nella piazza centrale del centro commerciale, per farmi finalmente seguire da qualcuno!". Sorrisi divertito, poi risposi: "Beh, non so gli altri, ma io non ci ho messo molto a metterti gli occhi addosso... e poi quando sei entrata nel negozio di intimo, ho capito subito che avevi voglia di esibirti un po'. Non immaginavo che ci saremmo trovati in macchina, ecco... quello non lo avevo proprio immaginato". "E la cosa ti turba?", chiese lei maliziosamente. "Affatto, anzi... trovo tutto molto eccitante!". Il guidatore intervenne, regolando lo specchietto retrovisore su noi due: "Già! Federica è davvero una donna molto eccitante. Mi piace guardarla, sentirla mentre scopa con gli altri... e mi piace anche vedere le reazioni che suscita negli altri uomini, vedere cosa riesce a far loro fare...". Federica mi aveva messo una mano sulla coscia, e mi guardava sorridendo mentre lui parlava. Dentro di me ora, sentivo un fuoco ardere fra le mie tempie e fra le mie gambe. Avrei voluto ancora una volta saltarle addosso come un toro scatenato, infilarle una mano sotto il suo top giallo per massaggiarle vigorosamente le tette dedicando con l'altra mano le stesse attenzioni alla sua fica sicuramente allagata. Ma ancora una volta preferii aspettare. Sentivo l'eccitazione crescere dentro di me, e la percepivo crescere a dismisura anche in loro due. Ma prima di iniziare qualsiasi cosa, volevo che fossimo all'apice del desiderio tutti e tre. Così misi una mano sopra la sua appoggiata alla mia coscia, e iniziai a massaggiarle lievemente il polso, nutrendo la mia eccitazione con la morbidezza della sua pelle e l'espressione accaldata che stava assumendo. Mi accertai che lui stesse guardando dallo specchietto e sfiorai fugacemente una coscia di lei, che ormai stava letteralmente fremendo dalla voglia. Sentii la sua pelle calda e setosa scorrere vellutatamente sotto le mie dita, e le vidi spalancare gli occhi in un'espressione di ingordigia e bramosia. A quel punto lei fece risalire la mano verso il mio uccello che tirava fra le pieghe dei jeans. La lasciai lavorare fin quasi a raggiungerlo, e poi intercettai la sua mano con la mia, nuovamente, bloccandola dolcemente. Stava impazzendo: voleva far suo il mio bel cazzo in tiro, ma io ancora volevo farla soffrire un po'...
La baciai sul collo soffermandomi con in il mio alito caldo appena sotto il lobo dell'orecchio, e risalii fino alle labbra impreziosite dal suo rosetto appariscente. Glie le succhiai d'apprima, per poi affondare con decisione la mia lingua alla ricerca della sua, esplorandole la bocca e succhiandole la lingua come fosse il clitoride.
Sentii le sue mani ricercare con forza il mio cazzo, fino a trovarlo finalmente! La lasciai fare, e in preda ad un'eccitazione incontenibile iniziò a massaggiarlo da fuori i pantaloni per saggiarne la durezza e la grandezza. Era incontenibile e spasmodica, quasi me lo strizzava per saggiarlo al meglio attraverso lo spesso tessuto dei jeans. Iniziai a mugulare con suoni gutturali che lasciavo crescere dal profondo della mia gola. Poi infilai una mano con decisione fra le coscie che lei allargò immediatamente. Risalii con esasperante lentezza lungo l'interno coscia, che già a metà della strada era bagnato di sudore e dei suoi umori. Era eccitata come fosse in calore! "Ho il cazzo duro come una roccia!", dissi, per sottolineare l'ovvio anche agli occhi di lui, che ormai aveva imboccato l'autostrada e guardava lo spettacolo nello specchietto.
Federica mi slacciò i pantaloni e io con una veloce acrobazia me li sfilai in un lampo, assieme ai boxer, restando con il pube fieramente nudo davanti ai suoi occhi. Il pene era duro e slanciato, e finalmente lo poteva toccare senza ulteriori costrizioni. Lo afferrò con una mano, mentre l'altra mi accarezzava gli addominali, la base dell'asta e poi fin sotto i testicoli depilati. "Ma guarda che bell'uccello" disse lei, "lo voglio in tutti i miei buchi, lo sai vero? lo sai che sono la tua scrofa vero ?". La mia eccitazione aveva raggiunto livelli incredibili temevo che sarei venuto prima di poterla pompare in tutti e tre i suoi orifizi, ma le risposi comunque "certo bella troia! ti riempio tutti i buchi e ti copro di sborra, cosa credi ? e adesso ti scopo come una vacca da monta!". Ricominciai a palparla fra le coscie, e questa volta mi diressi con vigore al centro del suo piacere. Aveva la fica che stava grondando; le massaggiai le grandi labbra con quattro dita e la sentii gemere come una gran troia. Mi scatenai anche io, a quel punto, e con un gesto solo e deciso le sollevai la gonna sopra l'ombelico, lasciando vestito il suo pube del solo perizoma che indossava. Poi con identico movimento le sollevai il top e il reggiseno sul collo, lasciando affiorare i suoi magnifici seni sotto i miei occhi. La sdraiai sul sedile posteriore, spingendola, e mi misi carponi sopra di lei. Sentii nel frattempo la macchina fermarsi. Io proseguii schiaffeggiandole con malizia un seno mentre le spingevo con forza il mio pene sul suo monte di venere. Le scostai il perizoma di lato; e lei continuava a gemere a labbra socchiuse e occhi spalancati, mentre io affondai il cazzo come una trave di legno nella sua figa allagata. Venne letteralmente divorato e avvolto. Sentii un calore umido e intenso riversarsi sul mio uccello duro oltre il verosimile. Lei inarcò la schiena come a non poter sopportare il piacere a cui era sottomessa, e io continuavo a schiaffeggiarle leggermente una tetta e a strizzarla vigorosamente. La stavo pompando nella figa come un poderoso stantuffo , quando si aprì la portiera e vidi lui, completamente nudo con la sua mazza in mano che aveva iniziato a masturbarsi ferocemente. Lei allungò le braccia oltre la testa, all'indietro, cercando avidamente il suo membro. Quando l'ebbe trovato, continuò il suo lavoro masturbandolo e tirandolo più vicino a sè. Io continuavo a pomparla e a sentire le contrazioni della sua figa sempre più insistenti. Quando ebbe il suo cazzo abbastanza vicino lo infilò in bocca facendosi scopare come una vera puttana da tutti e due. Mi sentivo capace di qualsiasi cosa, in quel momento, e avrei voluto avere 2, 3, 4 cazzi contemporaneamente per farla godere oltre ogni limite. Ero totalmente inebriato dal suo sesso e dalla situazione. Mi eccitava vederla scopare in bocca da un altro uomo, e volevo cercare di partecipare anche a quello, oltre allo scoparle la figa. Così mi piegai in avanti leggermente, facendo aderire le nostre calde pance sudate, e fino ancora ai miei pettorali sui suoi seni sballottati dal piacere, poi allungai il collo e iniziai a leccare le sue labbra e l'asta di lui che veniva spompinata ossessivamente da lei. A questa mossa inaspettata lei venne istantaneamente spruzzando un po' del suo miele dalla fichetta che ormai era un vero fiume in piena! Sentii lo schizzo scivolare prima sul mio pene e poi uscire dall'alto sul mio pube. Nonostante avesse la bocca riempita di lui, lei gemette a gran voce, spalancando la bocca, e io ne approfittai per leccare con maggior foga il cazzo di lui, duro e venoso quanto il mio. Cosa stavo facendo ? io sono etero, non ho mai trovato attrazione verso il cazzo degli altri: eppure ora ero lì, che stavo partecipando ad un grandioso pompino al suo uomo! La cosa mi turbava e mi eccitava allo stesso tempo. Stavo pensando che se avessi avuto un'altra persona vicino, l'avrei masturbata indipendentemente dal suo sesso! Non importava più uomo o donna, mentre mi stavo pompando la sua fighetta e leccavo il palo di lui, ero così eccitato che per amplificare questa scena di sesso avrei fatto qualsiasi cosa. Continuai a baciare le labbra di Federica e l'asta di lui ancora per qualche istante, poi sentii le contrazioni del suo pene sotto la mia lingua, e capii che stava per venire. Come me del resto, che ormai sentivo esplodere il mio cazzo di piacere. Ancora qualche succhio di lei, e lo sentii venire nella sua bocca schizzando svariate volte, e ogni contrazione era una scossa elettrica per la mia lingua e la mia eccitazione.
Lei stava ancora finendo di godere, gemendo e ululando come una gatta in calore quando sentii che anche io ora ero davvero vicino. Riuscii a finire di farla godere ed estrassi il pene giusto in tempo per venirle sui seni e in faccia. Federica aveva appena bevuto il seme di lui e già ne voleva ancora: leccò velocemente il mio sperma finito sulle sue labbra e con le dita raccolse con attenzione quello finito sulle tette, che provò anche a leccarsi mentre finiva di succhiarsi le dita della mano.
Restai su di lei per qualche istante, godendomi la sua espressione paonazza ed estasiata. Lui si era ritratto e stava guardando dall'ampia piazzola di sosta in cui si era fermato le altre auto sfrecciare ignare sull'autostrada.
Mi sollevai da lei, sentendo i nostri corpi sudati ed eroticamente appiccicosi, staccarsi a fatica.
Lei restò con le gambe divaricate mostrandomi la figa grondante del piacere appena provato, io mi misi in ginocchio con l'uccello ormai stordito, cercando di riprendermi un po'. Poi, improvvisamente, mi chinai su di lei, affondando la mia faccia fra le sue coscie. Iniziai a leccarle il contorno delle grandi labbra, e ad accennare qualche leccata al clitoride ancora gonfio e ben in mostra. Lei apprezzò contorcendosi lievemente, e tornando a gemere in modo molto eccitato. Dopo qualche minuto sentii nuovamente il pene scaldarsi e inturgidirsi. Continuai a leccarla con crescente dedizione al suo clito, man mano che capivo che anche lei si stava riprendendo dal recente orgasmo. Dopo pochi minuti, eravamo tornati su di giri entrambi. E anche il suo tipo ora era tornato a guardarci masturbandosi lievemente.
Non avrei più voluto smettere, a quel punto, e con la mazza nuovamente rigida e pronta sapevo di poterla soddisfare ancora per lungo tempo. In ogni caso proseguii con il paziente a accurato lavoro di lingua sulla sua figa, vedendo che apprezzava parecchio. Senza smettere di leccarla, lentamente mi girai sopra di lei, mettendomi a 69. Ora il mio cazzo duro e affamato pendeva sopra le sue labbra. Ovviamente non tardò ad iniziare a leccarlo e succhiarlo con la stessa ingordigia di poco fa.
Dopo poco sentii aggiungersi una nuova lingua sulla mia asta...! era lui che stava ricambiando il pompino a due! Era una sensazione fantastica. Questa volta durammo a lungo tutti e tre, cambiando varie posizioni; ad un certo punto Federica si ritrovò con il mio cazzo nel culo e quello del suo uomo che le scopava la figa. Non so dire per quanto tempo la scopammo, ma per me fu sempre per troppo poco! Godemmo tutti e tre ancora una volta, poi mi riaccompagnarono al centro commerciale e ci accordammo per uscire a cena quella stessa sera. Volevamo continuare ad essere i giocattoli sessuali l'uno degli altri, e vista l'intesa di quel pomeriggio eravamo sicuri che avremmo passato assieme molti altri momenti piacevoli. Come in effetti fu.
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16 years ago
erotic3mind255232,
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Il mio 1° incontro
Il mio primo incontro l'ho avuto in un prive', con una coppia conosciuta qui.
Ci siamo sentiti al cell e dopo un paio di giorni ci siamo incontrati.
Scambio di battute risate, ci siamo piaciuti, e siamo entrati in un club.
Qualche drink e la moglie mi ha subito iniziato a provocare, mi sfiorara con la mano poi ad un certo punto ha voluto che andassimo a ballare, ed è li che si è scatenata.......
Scesi in pista, ha iniziato a ballare sensualissima, si torceva attorno a me, fino a che non ha iniziato ad alzarsi la gonnellina e strusciarsi sul mio uccello.....
Abbiamo fatto questi giochini per una ventina di minuti poi l'ho presa per la mano e siamo saliti in stanza nel frattempo il marito prendeva da bere.
Come siamo entrati l'ho iniziata a spogliare tutta portava un perizoma nero di pizzo e un reggiseno a balconcino......una volta nuda ha iniziato a spogliarmi lei, mi ha abbassato i pantaloni e si è inginocchiata davanti a me ........un pompino da favola lo succhiava con una voglia mmmmmmmmmse ci ripenso.....
Salito il marito ci siamo messi sul letto e abbiamo iniziato a scopare alla grande tutti e 3, il marito era anche un po guardone quindi ogni tanto si allontanava, gli ho chiesto per potevo incularla per bene, lei ha fatto cenno di si e cosi piano piano gli ho caricato un pallottone nel sederino........Una bella serata
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16 years ago
admin, 75
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Le avventure di dafne – la spiaggia
Di Tom [email protected]
Era giunta la primavera e con essa i primi caldi della stagione. Dafne e Mel avevano avuta l’idea di raggiungere la spiaggia per trascorrere qualche ora in piacevole relax. Così avevano chiamata Anna, che si era offerta di guidare per loro fino al mare e di aiutarle nelle piccole incombenze tipiche a cui vanno incontro i bagnanti. Dafne e Mel, naturalmente, sedevano sul sedile posteriore della vettura, tenendo sollevate le gambe e appoggiando i piedi ai lati della testa della sottomessa.
I piedi di Dafne erano a sinistra e quelli di Mel a destra. Quando la macchina doveva svoltare a sinistra Dafne dava un colpetto con la punta dei piedi sulla guancia di Anna e così faceva Mel, ogni volta che l’auto doveva svoltare a destra.
Ai semafori, invece, o magari anche agli stop, le due padroncine richiedevano un’accurata adorazione delle loro estremità da parte della lingua della schiava. Ogni tanto, quando l’auto passava lungo una strada frequentata, alcuni pedoni si accorgevano della strana posizione tenuta dalla tre ragazze a bordo e faceva facce strane, sorprese o perplesse. Molte di quelle facce facevano ridere sia Dafne che Mel.
Ma questo fu solo il prologo della storia.
Una volta giunte al parcheggio della spiaggia Anna dovette iniziare a darsi da fare sul serio.
“Bene, finalmente siamo arrivate” disse Dafne “Coraggio, Annuccia, apri la portiera e aiutaci a scendere”
Anna spense il motore dell’auto, scese per prima e si portò di corsa davanti allo sportello accanto a Dafne. Aprì e s’inginocchiò al cospetto della sua Dea. Dafne era scalza, le infradito erano abbandonate sul tappetino accanto al sedile. Anna le raccolse mentre la padrona le porgeva le delicate estremità. Chinandosi maggiormente, la sottomessa andò a baciare i piedi di Dafne, quindi calzò le infradito ai suoi piedi.
“Bacia anche le mie ciabattine”
“Sì, Dafne” rispose Anna, obbedendo.
“Sei molto ubbidiente” si complimentò la padrona.
“Non posso fare altrimenti, padrona. Lei è magnifica”
“Brava, brava la mia leccapiedi” rise Dafne, lieta di queste sottili dimostrazioni di sottomissione da parte della ragazza “Ora però datti da fare. Abbiamo solo questo pomeriggio da passare in spiaggia, e abbiamo intenzione di goderne appieno. Quindi il tuo dovere sarà quello di prenderti cura di noi che siamo le tue Dee e premurarti affinché non ci manchi nulla. Hai capito?”
“Sì, Dafne”
“Iniziamo subito” intervenne Mel “Prendi le borse e l’ombrellone che sono in bauliera”
La serva si mosse restando a quattro zampe. Andò alla bauliera, si mise in piedi e premette il bottone che sbloccava il portello posteriore della vettura. Raccolse le borse che erano due e l’ombrellone. Richiuse la bauliera e tornò dalle sue padrone, che erano ancora accomodate sul comodo sedile posteriore dell’auto.
“Posa le borse” disse Mel.
Anna ubbidì. Posò le borse vicino alla portiera ma in un punto dove esse non avrebbero dato fastidio alle padrone quando quelle fossero scese di macchina.
Dafne fu la prima.
“Anna, accucciati a quattro zampe. Faccia a terra e bacia tutto ciò che ti metto davanti”
Anna obbedì e si ritrovò davanti al naso i piedi di Dafne che bene conosceva. Li baciò con trasporto come era sua abitudine e non mancò d’infilare le labbra negli spazi fra i laccetti delle infradito ed il dorso dei piedi.
Mentre la serva era così occupata, Dafne prese il collare e glielo mise al collo.
“Ecco, così sei un animaletto perfetto” disse. Attaccò al collare un bel guinzaglio lucente e lo tirò per vedere se era ben fissato. Anna continuò a leccare senza smettere.
Dafne la lasciò divertire per un po’, dopodiché scese a terra.
“Beh, direi che è proprio ora di andare” disse.
Toccava a Mel, che fino a quel momento si era divertita nel vedere le prodezze della serva ai piedi di Dafne. Come aveva fatto per la sua amica, Anna raccolse le ciabattine infradito dal tappetino e le mise ai piedi di Mel.
“Ma a me non li baci i piedi?” chiese la bionda padroncina.
“Oh, sì, certamente” disse Anna “Chiedo perdono per questa intollerabile dimenticanza”
Si chinò ed andò a baciare i piedi di Mel.
Non contenta, per chiedere scusa della disattenzione di prima, iniziò a leccare il bordo delle infradito.
Mel si divertiva sempre un mondo, nel seguire le piccole dimostrazioni di sottomissione della servetta, per cui la lasciò fare più a lungo del previsto.
Dafne, alla fine, si spazientì.
“Mel! Non abbiamo tempo! Vogliamo andare?”
“Sì, certo” rispose Mel “Solo che oggi…sarà questo caldo afoso, ma proprio non ho voglia di camminare”
“E’ un bel problema” disse Dafne, già immaginando l’idea che Mel aveva in mente “Come si fa?”
“Non è che la tua serva potrebbe portarmi sul dorso come una brava cavallina? E’ tanto docile ed ubbidiente!”
“Anna, hai sentito?” disse Dafne “Mel non ha voglia di camminare. Prendila a cavalluccio”
“Sì, Dafne”
Anna prese le borse, una per ogni mano, si voltò dando le spalle alle vettura e si accucciò fino a portare la propria schiena quasi orizzontale e all’altezza del sedile posteriore. Mel le si sedette sul dorso senza farsi troppi problemi, le prese i capelli con una mano e le mise gambe penzoloni attorno ai fianchi. I suoi piedi toccavano le borse e Mel le usò come fossero staffe.
Dafne pensò a chiudere la vettura e si mise in testa al gruppo.
“OK, ci siamo. Possiamo andare” disse.
“Sì! Sì! Dai, muoviti” esclamò Mel sorridendo.
Anna aveva da portare due pesanti borse e la sua padroncina, inoltre doveva mantenere una postura china affinché Mel fosse il più comoda possibile. Non le fu facile procedere verso la spiaggia in quella posizione, tanto più che Dafne, per incitarla a muoversi, la strattonava con il guinzaglio senza preoccuparsi del suo equilibrio precario.
Erano giunte a metà strada fra il parcheggio e la spiaggia, nella zona delle dune, quando Mel si sfilò una ciabattina e mise il plantare di fronte al viso di Anna.
“Visto che la tua lingua non ha nulla da fare ti aiuto a tenerla impegnata” disse la bionda padrona, spingendo l’infradito proprio a portata delle labbra di Anna.
“Leccale”
La serva aprì la bocca e leccò le ciabattine di Mel, prima l’una e poi l’altra. Il sapore del plantare era un po’ salato e c’era della polvere sulla punta, fra le dita ed al margine della calzatura. Tuttavia Anna non esitò ad obbedire alla sua seconda padrona. L’essere usata ai limiti della sua resistenza ed essere nel frattempo umiliata dalle due belle ragazze sorridenti la faceva sentire una perfetta nullità e questo, anziché avvilirla, la teneva costantemente ancorata ad un profondo senso di eccitazione.
Quando ebbe finito di leccare le infradito di Mel, la padroncina a cavallo del suo dorso le infilò la punta di una delle ciabattine dritta in bocca.
“Ecco, così hai anche qualcosa da masticare finché non arriviamo” disse.
Dafne procedeva davanti alle altre due tirando Anna per il guinzaglio. Di tanto in tanto rivolgeva un’occhiata distratta alla serva ed alle piccole, umilianti pretese della sua amica, ridendo con quest’ultima delle buffe reazioni di Anna.
Infine il terzetto arrivò in spiaggia.
La giornata era calda, ma in riva al mare non vi era praticamente nessuno, essendo un periodo fuori stagione.
“Fammi scendere, cavallina” disse Mel.
Sfilò la ciabatta dalla bocca della giovane e attese che la serva si chinasse quel tanto che bastava per permetterle di appoggiare comodamente i piedi sulla sabbia.
“Ora stendi i nostri teli sulla spiaggia, Anna” ordinò Dafne.
“Sì, Dafne”
“E l’ombrellone” disse Mel “Non dimenticarti di aprire l’ombrellone”
“Sì, Mel”
“Prendi anche qualcosa da bere” disse Dafne mentre Anna era impegnata nel piantare l’ombrellone nella sabbia.
“Sì, anche a me” disse Mel.
“Sì, subito” rispose Anna.
Da una delle borse che aveva portato prese due bottigliette d’acqua e le porse alle sue belle sovrane. Dafne ne raccolse una e subito sgridò la serva.
“Ma Anna! Non vedi che la bottiglia è chiusa? Almeno aprila, no?”
“Sei un po’ distratta, servetta” aggiunse Mel “Anche la mia è chiusa”
“Sì, scusatemi” disse Anna, mortificata. Riprese le bottiglie, le svitò e le ridiede subito a Dafne e Mel.
“Potrei avere qualcosa da bere anch’io?” chiese Anna, che trasportando le borse e Mel aveva sudato più di loro.
“No, Anna” dissero all’unisono le due padroncine.
“Ma…”
“Tu devi innanzitutto aprire l’ombrellone” disse Dafne.
“Va bene, Dafne” rispose la servetta.
Mel rise e si sdraiò sul telo. Lo stesso fece Dafne.
I minuti trascorrevano velocemente, ma il Sole iniziava a battere sulla loro pelle.
“Anna, hai finito?” chiese Mel.
“Sì, Mel, quasi”
“Brava. Adesso prendi dalla borsa la crema solare e spalmamela addosso. Dopo potrai bere”
“Sì, Mel”
Anna prese il flacone della crema ed iniziò a spalmare le gambe della sua padrona. Poi si rivolse alla pancia, alle braccia e a tutto il resto del corpo non coperto dal costume.
“Basta, schiavetta. Hai svolto un bel lavoro”
“Adesso posso prendere un po’ d’acqua?” chiese Anna.
“Sì” annuì Mel.
“No, aspetta” intervenne Dafne “Non ancora. A me non me la dai, la cremina?”
“Sì, certo Dafne. Scusa se non ci ho pensato”
“Beh, vedi di rimediare. Non vorrai che mi scotti la pelle?”
“No, no…”
Riaprì la boccetta di crema e come aveva fatto per Mel, iniziò a massaggiare anche Dafne. Quando le due padrone furono al sicuro dall’offesa dei raggi ultravioletti, Anna chiese nuovamente “Adesso posso bere?”
“Uffa, che lagna!” esclamò Dafne.
“E’ vero. Non sai fare altro che lamentarti!” disse Mel.
“Per punizione niente acqua!” disse Dafne.
“Sì, rimani un po’ a secco” rise Mel.
“E già che ci sei, fai un po’ di esercizio fisico” disse Dafne “E fallo sotto al sole, magari ti passerà anche la sete”
Prese il frisbee da una delle sacche e lo lanciò verso la linea di bagnasciuga.
“Riportalo, su” ordinò “Fai la brava cagnolina”
“Sì, Dafne” disse Anna, un po’ avvilita. Non le dispiaceva obbedire agli ordini della sua padrona, ma la sete le faceva bruciare la gola. E poi l’aver portato Mel sulle spalle per quasi mezzo chilometro l’aveva sfiancata. Corse dietro al frisbee e lo riportò alla ragazza.
“Due errori” disse Dafne raccogliendo il disco dalle mani di Anna “Innanzitutto hai corso su due gambe. Grave mancanza, tu sei una cagnolina e come tutti gli animaletti devi correre a quattro zampe”
“Sì, Dafne”
“E poi” intervenne Mel “si può sapere perché hai preso il frisbee con le mani? I cani riportano gli oggetti prendendoli con la bocca!”
“Sì, Mel”
“Coraggio, riproviamo” disse Dafne, lanciando lontano il frisbee. Anna si mise a quattro zampe e lo andò a riprendere. Ritornò quindi dalle due ragazze, comodamente distese a prendere il sole.
“Annuccia, sei un po’ troppo lenta” disse Dafne “Così non ci fai divertire”
“Sì, Dafne”
“Forse se ti cavalcassi come prima correresti più in fretta” disse Mel.
“Ma và…non vedi che è già sfinita?” disse Dafne.
“Sì, è vero. E poi ora non ho voglia di correre con lei sotto. Magari al ritorno”
“Certo. Dopo la cavalchiamo tutte e due” disse Dafne “Anzi, lo facciamo insieme, così se davvero le piace avere una di noi sulle spalle si divertirà ancora di più”
Sollevò il frisbee e lo lanciò di nuovo verso il mare.
Intanto, non vista dalla serva e dalle due padroncine, una ragazza, dal fondo della spiaggia, iniziò a guardare insistentemente lo strano gioco che Dafne e Anna stavano conducendo. Se ne stava comoda su una sedia a sdraio poco lontano dal trio. Quando il frisbee andò a planare vicino alla sua posizione si alzò e si mosse senza fretta verso il disco di plastica. Vi arrivò per prima, vi appoggiò sopra il piede ed attese la ragazza.
La serva si trovò davanti all’estranea inattesa. La nuova venuta raccolse il frisbee e lo mostrò alla serva.
“E’ tuo, per caso?” chiese.
“Ecco…sì, è mio” disse Anna, ancora in ginocchio.
“Poco fa ti ho vista”
“Davvero?”
“Già. Avete uno strano modo di giocare a frisbee. Specialmente le tue amiche. Perché sono tue amiche, vero?” domandò la ragazza.
“Ehm…” Anna era titubante. Non sapeva bene se raccontare che le due Dee con cui era venuta in spiaggia erano le sue padrone o meno “Beh, sì. Loro sono…”
Una voce da dietro la interruppe prima che potesse continuare.
“Noi siamo” disse Dafne tranquillamente “le sue proprietarie”
“Proprietarie?” chiese la ragazza “In che senso?”
“Nel senso che noi comandiamo e lei obbedisce” spiegò Mel.
Dafne si affiancò ad Anna da destra e Mel da sinistra. La serva si trovava ancora in ginocchio e la nuova venuta iniziava ad essere un po’ imbarazzata a parlare con qualcuno che se ne stava accucciata ai suoi piedi come un animale. Ma quando le due Dee iniziarono il loro gioco di dominazione ai danni di Anna, l’imbarazzo si trasformò in incredulità.
Dafne pose un piede sopra il collo della sottomessa e le schiacciò la faccia sulla sabbia. Lo stesso fece Mel, che andò a posare il suo piede sulla testa della giovane.
“Vedi?” disse Dafne “Lei è una schiavetta”
L’altra spalancò gli occhi.
“Ti sorprende?” domandò Mel.
“Beh, non è una cosa che si vede tutti i giorni” rispose la nuova ragazza.
“Come ti chiami?” chiese Dafne.
“Luana”
“Bene, Luana. Ho visto che ci stavi osservando, prima, quando giocavamo a frisbee”
“Sì, non posso negarlo” ammise Luana.
“Eri curiosa di sapere per quale motivo questa tizia sotto ai nostri piedi corresse a quattro zampe lungo la spiaggia, giusto? Ecco, ora lo sai. Anna si diverte ad essere la nostra serva e noi gliene diamo ampia possibilità” raccontò Dafne.
“Lo vedo!”
“A te piacerebbe avere una schiava ai tuoi piedi?” chiese Mel.
“L’idea mi stuzzica, in effetti” rispose Luana, visibilmente interessata “Ma…non saprei. Lei sarà d’accordo ad essere anche la mia schiavetta?”
Dafne sorrise.
“Ma certo! Luana, la nostra Annuccia più suole polverose può adorare e più è contenta. Ho già fatto la prova. Il suo ideale sarebbe quello di lavorare in un negozio di calzature femminili e di leccare i piedi di tutte le acquirenti”
“Se le cose stanno così, perché no?” sorrise Luana con un’alzata di spalle.
“Hai sentito, Annuccia? La nostra amica Luana è divenuta la tua nuova padrona. Ora ufficializziamo l’adesione al club come sai” disse Dafne.
Sollevò il piede dalla testa di Anna ponendoglielo di fianco al viso. Lo stesso fece Mel. Ora Anna aveva la testa stretta fra le gambe delle sue due proprietarie e guardava i piedi di Luana a pochi centimetri dal suo viso. Le tre ragazze erano disposte agli angoli di un triangolo. La serva si sporse in avanti per quanto poteva e andò a baciare i piedi di Luana. C’era un po’ di sabbia sulla pelle e la ragazza dovette ingoiarne i granelli.
Luana le porse prima un piede e poi l’altro. Attese che la sottomessa la omaggiasse come doveva e solo dopo annuì soddisfatta “E’ davvero una brava servetta”
“Vero?” disse Mel “E sapessi come lecca bene le scarpe!”
“Le fate anche leccare le scarpe?” chiese Luana.
“Sì” rispose Mel “Tanto meglio se polverose. A volte, se è stata negligente o si è meritata una punizione, le facciamo leccare anche le suole”
“Sul serio?” chiese Luana.
“Sì. E dove abbiamo camminato non ha importanza. Se c’è del fango lei lecca anche quello. Non è vero, Annuccia?” chiese Dafne, tamburellando la pianta del piede sopra la testa della ragazza.
“Sì, Dafne”
“Brava la nostra schiavetta. Su, ora prendi la sdraio e l’ombrellone della nostra amica Luana e portali vicino ai nostri”
“Sì”
La serva obbedì il più velocemente possibile. Sfilò l’ombrellone di Luana dalla sabbia e lo portò a fianco di quello di Dafne e Mel. Quando le tre padrone furono l’una di fianco all’altra Dafne indicò alla serva un punto sulla sabbia vicino ai loro piedi. Anna si inginocchiò lì e attese altri ordini.
“Leccaci i piedi” ordinò Mel.
Anna iniziò da quelli della bionda padroncina, ma non appena fece per avvicinarsi quella le allontanò la faccia con un calcetto sulla guancia.
“E’ così che si fa?” la rimproverò Mel “Prima le ospiti, no? Dove sono finite le buone maniere?”
“Sì, Mel. Hai ragione” disse Anna, mortificata.
Si spostò rapidamente verso Luana ed iniziò a leccare le sue eleganti estremità. Lo fece con impegno e devozione come le sue padrone desideravano e asportò ogni minima traccia di sabbia dalla liscia pelle della sua nuova proprietaria, anche quella rimasta fra le dita. Al termine dell’operazione passò ai piedi di Mel ed infine, ma non meno importanti, a quelli della sua prima dominatrice.
“Ora che i nostri piedini sono puliti, amiche mie, propongo di fare un regalo anche alla nostra servetta Anna, che ci ha obbedito fedelmente fino a questo momento” disse Dafne.
Luana la guardò con aria interrogativa “Un regalo? Quale?”
“Annuccia, da brava, sdraiati al sole” disse Dafne.
Anna obbedì.
“Adesso noi appoggeremo i nostri piedi sul corpo della serva e lasceremo trascorrere qualche ora in piacevole relax. Come vedete la nostra devota fanciulla non ha messo la crema solare. Domani il segno dei nostri bei piedini comparirà sulla sua pelle come il marchio che la accompagnerà nelle prossime settimane”
Mel e Luana si misero a ridere.
“Sì, che bell’idea. Anna! Anna! Sdraiati al Sole!”
La serva non poté far altro che obbedire. Dafne pose i suoi piedi sulla faccia, le dita in corrispondenza della fronte ed i talloni sulle guance. Mel coprì il torace, Luana la pancia.
“Resta ferma, Annuccia” disse Dafne “Da domani nessuno potrà fare a meno di sapere a chi appartieni…”
E trascorsero così una piacevole giornata in spiaggia…
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Le avventure di dafne – atto 3°
Di Tom [email protected]
Anna si era offerta di portare Mel in giro per le città d’arte della Toscana. Avevano visitato Firenze, Siena e Pisa. Ora si trovavano a Lucca, luogo natale della devota guida e unica città del giro turistico ad aver preservate le proprie cinte murarie così com’erano un tempo. La visita era stata molto gradevole, avevano visitato le piazze, i campanili, ed i numerosi giardini fioriti.
Si erano poi fermate a mangiare un boccone su una striscia di prato, proprio sulla cima delle mura. Da là si poteva osservare il centro della città da un lato e la caotica circonvallazione dall’altro. Mel aveva appoggiata la propria roba su un muretto di pietra, mentre Anna aveva lasciato il suo tramezzino al tonno e maionese ancora avvolto nella carta sul prato alla base di esso. Prima di mangiare, Anna aveva detto “Qua la luce è fantastica, Mel. Perché non facciamo due foto?”
Mel l’aveva accontentata. Indossava dei pantaloncini corti ed una maglietta nera. Ai piedi calzava delle infradito nere e gialle.
“Sì, va bene. Mi metto sul muretto”
Si sedette sulla pietra e si alzò in piedi.
Anna scattò alcune foto a figura intera ed un certo numero di primissimi piani delle graziose estremità di Mel.
“Un’altra così…”
“Fammene qualcuna a piedi nudi, Anna…”
“Sì, Mel…”
Andarono avanti così per un poco, poi Mel disse “Va bene, adesso basta. Mi è venuta fame”
“Posso scattarti alcune foto dei piedi mentre pranzi?”
“Uffa…sei proprio fissata, tu! E va bene, fai come vuoi”
Mel si sedette sul muretto, ma quando andò a posare i piedi sul prato, invece dell’erba la pianta del piede destro trovò inavvertitamente il tramezzino di Anna.
“Oh!” esclamò Mel “Ti ho schiacciato il pranzo”
Anna contemplò il proprio tramezzino ridotto allo spessore di una sottiletta.
“Non fa niente” disse un po’ avvilita “Piuttosto…la maionese ti ha sporcato tutto il piedino”
Mel sentiva in effetti una sgradevole sensazione di appiccicoso sulla pianta.
“Me la toglieresti, Anna?” chiese alla sua guida, sollevando il piede con un sorriso birichino e puntandogli l’estremità verso la faccia.
“Certo, Mel. Con piacere”
Anna s’inginocchiò di fronte alla sua deliziosa padroncina e le tenne sollevata la caviglia in modo che Mel non durasse fatica. Poi, con la lingua, iniziò a togliere la maionese che le sporcava la pelle. Mel sorrise di fronte all’umile devozione della ragazza e guidò la sua opera di pulizia con piccoli movimenti del piede ed indicazioni a voce.
“Lecca bene anche il tallone…”
“Lì, fra le dita…”
“Mi raccomando, tieni la lingua morbida. E’ più gradevole…deve essere una carezza”
Anna obbedì con solerzia. La sua abilità nel lucidare il piede di Mel fu tale che, una volta che ebbe terminato, la bionda padroncina pretese lo stesso servizio anche sull’altro piede. E mentre Anna eseguiva in silenzio, Mel prese il suo panino e pranzò tranquillamente.
“Ecco, con i piedi più freschi si sta proprio meglio. Hai finito di leccare anche il secondo? Bravam allora riprendi dal primo”
“Sì, Mel, con piacere”
“Continua finché non avrò finito di mangiare”
“Sì”
Ormai Mel non aveva fretta di terminare il suo panino. La cura che Anna metteva nel suo massaggio labiale la stava rilassando completamente. Quando però ebbe consumato il suo pasto giunse anche l’ora di riprendere il cammino.
“Oh, ma tu non hai mangiato, Anna!” esclamò Mel.
“Sì, ma non fa niente, davvero…”
“No, qualcosa devi mangiare anche tu. Altrimenti ti verrà fame più tardi e ti borbotterà lo stomaco…”
“Sì, ma qui non c’è più nulla da mangiare” disse Anna.
Mel guardò l’involto del tramezzino schiacciato sul prato.
“Proprio non ce la fai a mangiare quello?” chiese, sfiorando con l’unghia dell’alluce il tramezzino spappolato “Coraggio, fai uno sforzo…”
Anna si chinò a raccogliere il tramezzino con le mani. Lo trovò molliccio e cadente. Mel le mise un piede sulla spalla ed un altro sopra la testa, dopodiché premette con un certo vigore.
“Dai, manda giù!” esclamò “Manda giù!”
Anna si fece forza ed ingoiò qualche boccone del tramezzino. Certo, non aveva una bella forma, dopo essere stato schiacciato a quella maniera, ma il sapore non era malvagio. Mel aiutò Anna premendole la testa sotto il piede ed incitandola a parole.
“Fai alla svelta, Anna. Coraggio! Non è cattivo, no? In fondo è stato schiacciato dal mio piedino. Ti piace il mio piedino, giusto? E allora mangia il panino!”
Anna guardò il tramezzino con espressione perplessa. Quindi, incitata dal tono deciso di Mel e soprattutto dal piedino della sua Dea che le schiacciava la testa verso il basso, iniziò a mangiare a grandi bocconi. In effetti, proprio come aveva detto Mel, il tramezzino aveva perduto il suo bell’aspetto, ma ne aveva guadagnato in sapore. Anna mangiò tutto sotto lo sguardo divertito ed ironico di Mel.
“Adesso” disse la bionda padroncina “…non ti è venuta sete?”
“Beh…un po’ sì…”
“Benissimo. Allora prendi la bottiglietta della tua acqua e versamela sui piedi, poi potrai bere direttamente dalle mie dita”
“Ma…”
“Niente proteste, Anna!” esclamò Mel, dando alla ragazza un calcetto sulla testa come rimprovero “Mi hai tolta la maionese dal piede, ma sento ancora un fastidioso senso di appiccicoso sulla pianta. Adesso mi lavi i piedi, così poi ti bevi l’acqua del risciacquo e ti disseti pure!”
“Sì, Mel” disse Anna, obbediente.
Raccolse la sua acqua dello zaino e mentre Mel beveva dalla sua bottiglia, comoda e tranquilla sul muretto in mezzo al prato, Anna iniziò a lavare i piedi della sua Dea. E mentre lavava un piede, Mel le teneva l’altro premuto sulla testa.
Per una buona visita ad una città d’arte, occorre avere una guida adatta…e molto disponibile!
Al trotto
La caratteristica più interessante di Anna, secondo Dafne, era che, nonostante un fisico piuttosto gracile e longilineo, la sua resistenza era molto elevata. La Dea se ne accorse qualche giorno dopo il loro incontro al parco. Un pomeriggio usò la servetta come poggiapiedi mentre guardava la TV. Ad un certo punto, facendo zapping, la televisione si sintonizzò su di un programma della DeFilippi e Dafne, come da copione, si addormentò di botto (capita, quando non si riesce a cambiare canale in tempo). Dormì fino a sera e, quando si svegliò, Anna era ancora ferma, immobile ed impegnata a sostenerle le gambe nella sua scomoda posizione a quattro zampe.
In un’altra occasione Dafne si stava truccando in bagno e non avendo intenzione di restarsene in piedi tutto il tempo, ordinò ad Anna di inginocchiarsi sul pavimento diventando un comodo sedile. La ragazza obbedì senza problemi e nonostante che la padrona avesse impiegato molto tempo nel truccarsi, quando quest’ultima si rialzò fu come se Anna non avesse faticato per nulla.
Quel giorno Dafne volle scoprire fin dove poteva spingersi la resistenza della ragazza. Aveva testata la sua tolleranza all’umiliazione, ora era la volta della tolleranza fisica. La portò nel parco, lungo lo stesso sentiero dove si erano conosciute.
“Adesso vediamo di fare un po’ di moto, ti va?” chiese Dafne, sorridendo.
“Sì, certo. Ma allora perché sei venuta con gli stivali a tacco alto?” chiese Anna.
In effetti Dafne calzava stivali per nulla adatti a fare esercizio fisico.
“Con quelli non puoi correre bene!” disse la sottomessa.
“Lo so, Annuccia. Infatti sarai tu a correre per entrambe”
“Come?!”
“Hai mai sentito parlare dei fantini?” chiese Dafne “Anche loro usano gli stivali. Purtroppo io non ho stivali col tacco basso adatti per fare la cavallerizza, ma tutto sommato, visto che i miei piedi non dovranno neppure toccare terra, ciò che indosso non ha grande importanza.
Anna non capiva bene.
“Su, adesso chinati un po’ in avanti e fammi sedere sulla tua schiena” disse Dafne “Tu sarai la mia cavallina”
Le mise una mano sopra la testa e la premette fino a portarla all’altezza della propria pancia.
“Ecco, bene. Tieni la schiena quasi orizzontale”
Girò attorno ad Anna e usando una panchina per aiutarsi, si sedette sulla schiena della sottomessa. Anna vacillò, completamente sbilanciata dal peso aggiunto al proprio. Riprese il controllo e riuscì a sostenere Dafne. Le gambe della padrona cingevano i fianchi di Anna e la serva le reggeva le cosce con le mani.
“Peccato non avere una sella con le staffe e tutto il resto” disse Dafne “Dovrò cavalcarti “a pelo””.
Anna non rispose.
“Che c’è? Sei troppo sotto sforzo per dire qualcosa?”
“In effetti è molto faticoso, Dafne”
“Proprio non ce la fai?”
“N…no”
“Suvvia, lo stai facendo per me, Anna. Per la tua Dafne”
“Ce…cercherò di fare del mio meglio”
“Allora avanti! Cammina, anzi…trotta!!”
Anna mosse un primo passo e tanto bastò per farla quasi cadere. Dafne le prese i capelli usandoli come redini e le tirò indietro la testa.
“Vuoi forse che cada, stupida?”
“Ma…sei pesante”
“Non importa! Guai a te, se cado e mi faccio male!”
“S…sì, va bene”
“E ora muoviti, cavallina”
Di nuovo la serva cercò di muoversi con la padrona in groppa. Questa volta, complice anche la sfuriata di Dafne, prendere il ritmo fu meno difficoltoso di prima. Anna proseguì lungo il sentiero per un centinaio di metri, raggiunse la curva e voltò verso destra. Compì un ampio giro della fontana e tornò indietro attraverso lo stesso sentiero di prima.
Dafne la incitò per tutto il tempo con dei colpi di tacco nei fianchi o nelle gambe e stabilì la direzione da far prendere alla cavallina semplicemente tirandole la chioma verso destra o verso sinistra.
“Ah, sei proprio brava”
“G…grazie Dafne”
La padrona tirò fuori di tasca una zolletta di zucchero e la mise davanti al viso di Anna.
“Ti meriti uno zuccherino. Prendilo”
La cavallina prese in bocca la zolletta proprio come fosse un vero animale e la ingoiò. Dafne si fece anche leccare le dita della mano.
Di nuovo le fece cambiare direzione e riprendere la camminata verso la zona delle fontane. In quel punto, purtroppo, si erano fermati a riposare due anziani. Erano un uomo ed una donna, probabilmente marito e moglie.
Dafne non aveva voglia di farsi vedere. Tirò verso di sé i capelli di Anna dicendo “E’ arrivata gente. Credo sia il caso di interrompere qui il nostro giochino di oggi”
Anna si fermò all’istante sotto la dolorosa stretta della padrona e chinò le ginocchia per far sì che la bella amazzone scendesse il più comodamente possibile dal suo dorso.
“Sei stata brava. Proprio una resistenza ammirevole” si complimentò Dafne “Dovremo farlo più spesso”
“Sì, certo”
“E ora…trasformazione! Da cavallo a cane. Giù a quattro zampe e leccami gli stivali. Laggiù c’è quella coppietta ma qui non ci vede nessuno”
“Sì, Dafne”
“Ed in fondo sei stata fortunata” disse la padrona, mentre Anna, già inginocchiata, tirava a lucido i suoi stivali con la lingua “Avendo camminato solo tu le mie suole sono praticamente pulite. Non ti fermare, però. Lecca gli stivali della padrona”
“Sì, Dafne” disse Anna “E grazie”
Colazione a letto
Quella mattina Dafne si svegliò a causa di un gradevole solletico alla pianta dei piedi. Era estate e la ragazza dormiva con un solo, leggerissimo lenzuolo. Anna trascorreva qualche giorno a casa sua, dormendo, a seconda delle istruzioni impartitele da Dafne, sullo scendiletto di fianco al giaciglio della Dea o sul divano in salotto.
La notte precedente era stata la volta dello scendiletto: Anna si era svegliata alle 6:30, abbagliata dalle prime luci dell’alba. Dal bordo del letto aveva visto un bel piedino far capolino sopra la sua testa. Aveva avuto la tentazione di sollevarsi, baciarlo e leccarlo, ma aveva resistito, ben sapendo che la sua cara Dafne mal avrebbe sopportato di essere svegliata ad un’ora tanto mattiniera. Si erano fatte le 7:00 e poi le 7:30.
Anna non resisteva più: il desiderio di baciare quel piedino perfetto era andato troppo oltre la sua capacità di controllo. Puntellandosi sui gomiti la giovane avvicinò la faccia al piede di Dafne. Lo osservò per bene, le dita, il tallone ben modellato, il dorso dal profilo perfetto. Infine avvicinò un po’ di più le labbra ed andò a baciare quella meraviglia.
Dafne non sembrò svegliarsi ed Anna insistette. Passò da timidi bacetti appena accennati a baci a piene labbra sulla pianta, sul dorso e sotto le dita. Infine dischiuse le labbra ed iniziò a leccare i piedi di Dafne. Solo a quel punto la Dea si svegliò. Immaginando chi fosse a provocarle quel piacevole solletico lasciò che Anna continuasse per una decina di minuti quel trattamento. Nel frattempo muoveva le caviglie e le dita in modo da farsi leccare nei punti da lei voluti, traendo il massimo beneficio dalla umile opera di adorazione della sua ospite.
“Ora basta” disse Dafne ad un certo punto.
Anna, facendo finta di non sentire, proseguì imperterrita. Era sempre così, pensò Dafne con un senso di fastidio ed irritazione. Fin da quel giorno al parco quando le due si erano conosciute. Anna aveva sempre dimostrato una certa reticenza ad eseguire gli ordini di Dafne, quando si trattava di separarsi dalle estremità della Dea. Questa cosa non andava affatto bene, si disse la padrona di casa, provvedendo ad allontanare bruscamente la faccia dell’ospite con un veloce movimento del piede.
“Quando ti dico di smetterla, vuol dire subito!” esclamò Dafne.
“Mi…mi spiace, Dafne. E’ che tu hai dei piedi così belli che…”
“Sì, va bene. Dagli un altro bacino e poi vai a preparare la colazione. Oggi c’è una sorpresa per te”
“Sì, Dafne”
“E mi raccomando, prepara una colazione abbondante ma non mangiare nulla”
Anna annuì, si chinò sul letto e baciò nuovamente le piante dei piedi di Dafne. Uscì dalla camera e si recò in cucina. Preparò una colazione abbondante, proprio come aveva richiesto la padrona di casa. Cappuccino con tanta schiuma, fette biscottate con la marmellata e biscotti. Dispose il tutto su di un vassoio e ritornò nella camera di Dafne.
“Oh, alla buonora!”
“Sì, scusa se ho impiegato tanto tempo, Dafne”
“Domani per risparmiare minuti preziosi e non farmi annoiare, la colazione la preparerai prima e solo dopo verrai a svegliarmi come si deve. La sveglia va bene come me l’hai data stamattina, però vedi di insistere di più sulle dita e meno sulle piante. Mi fai il solletico e non è sempre gradevole”
“Come vuoi, Dafne”
Anna dispose il vassoio sulle coperte e Dafne iniziò tranquillamente a mangiare. Nel frattempo l’ospite si inginocchiò nuovamente ai piedi del letto e riprese il suo lavoro di lingua sulle belle estremità di Dafne.
“Ah, che sbadata!” disse quest’ultima “Quasi dimenticavo!”
Raccolse il barattolo della marmellata e vi infilò dentro un dito.
“Giustamente anche tu devi mangiare qualcosa, ti pare?”
E con il dito coperto di marmellata si chinò in avanti ed andò a spalmare il dolce nettare sul dorso del piede destro. Ripeté la medesima operazione sul dorso del piede sinistro, dove ebbe anche l’accortezza di impiastricciare persino lo spazio fra le dita.
“Bene, non vorrei che ti venissero i crampi allo stomaco dalla fame” disse Dafne “Inizia a leccare”
Anna quasi non credeva alle sue orecchie.
“Posso davvero?” chiese meravigliata.
Dafne rise.
“Certamente!” esclamò “Puoi continuare finché non avrò finito di fare colazione. E mi raccomando, quando avrò terminato le mie fette biscottate non voglio sentire quella fastidiosa sensazione di appiccicoso a causa della marmellata”
Fece una pausa sorseggiando il cappuccino.
“Perciò vedi di leccare come si deve”
“Certo, Dafne” disse la ragazza prostrata ai piedi del letto “E grazie”
E mentre Anna iniziava ad eseguire il suo agognato compito, Dafne, con tutta tranquillità, continuò a consumare la sua colazione…
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Le avventure di dafne – la vendetta
Di tom [email protected]
La doccia a cui Dafne si sottopose fu molto lunga e rinfrescante. Riuscì a toglierle la stanchezza accumulata durante la giornata e la rilassò completamente. In salotto, nel frattempo, Anna le stava pulendo le scarpe tenendo le sue calze in bocca.
Dafne si asciugò i capelli senza fretta, poi andò in camera e si cambiò gli abiti. Indossò una maglietta bianca ed un paio di pantaloncini corti. Per stare in casa calzò dei sandali molto aperti che mise senza calzini.
Dopo essersi rinfrescata e rivestita di tutto punto diede un’occhiata all’orologio. Erano le nove e mezza. Anna aveva tenuto i suoi calzini in bocca per più di mezz’ora.
“Beh, forse è il momento di andare a togliere le calze dal cesto della biancheria sporca” pensò.
Tornò in salotto e, come si era aspettata di trovare, vide Anna ancora intenta a lucidare le sue scarpe, ormai pulitissime, con i calzini sudati che le sporgevano dalle labbra.
Dafne le si avvicinò e le disse “Basta pulire le scarpe. Non me le vorrai mica consumare!”
Anna non rispose.
“Non hai nulla da dire?”
Ancora nessuna risposta.
“Oh, sbadata!” infilò due dita nella bocca di Anna e tolse i calzini “Ecco, così puoi parlare di nuovo”
“Grazie, Dafne” disse Anna, tirando un sospiro di sollievo e aspirando l’aria a grandi boccate
“Ringraziami come si deve”
Anna si chinò con la faccia sul pavimento e baciò i sandali ed i piedi di Dafne.
“Ti ha fatto schifo?”
“No, affatto”
“Lo vedi? Sono troppo buona. Volevo punirti ed invece ti ho fatto un regalo”
“Sì, Dafne”
“Vorrà dire che la punizione è rimandata. A domani, però. Oggi sono stanca”
Anna aveva portato la borsa ed i pacchi di Dafne tutto il giorno al posto della Dea, ed era quindi più affaticata di lei. Tuttavia non disse nulla. Anzi, sapere di faticare per il benessere della sua padrona le piaceva e la eccitava.
“Adesso” disse Dafne sedendosi sul divano “facciamo un giochino”
Sfilò un sandalo dal piede fino a tenerlo in equilibrio sulla sola punta, quindi con un veloce movimento della gamba lo lanciò in fondo alla stanza, accanto al mobile della TV.
“Vallo a riprendere!” esclamò “A quattro zampe e prendilo solo con la bocca”
Anna era già inginocchiata. Corse a prendere il sandalo così come Dafne aveva richiesto e lo riportò alla sua proprietaria.
“Brava. Sei una brava cagnolina”
“Sì, Dafne”
“Come come?” la padrona assestò un calcetto sulla testa di Anna “Da quando in qua i cani parlano?”
“No…ehm…scusa, Dafne”
“Lo stai facendo di nuovo”
Anna piegò la testa verso il pavimento.
“Bau! Bau!” disse.
Dafne scoppiò a ridere. In quella umile posizione canina, sapendo che aveva tenuto le sue calze sudate in bocca per oltre mezz’ora, Anna era veramente buffa.
La padrona riprese il sandalo con le dita del piede tenendolo per il laccetto che passa sopra alla caviglia. Di nuovo lo lanciò all’estremità opposta della stanza facendogli fare un volo a parabola nell’aria. Anna non attese neppure che le venisse ordinato di andare a prenderlo. Si voltò e rincorse il sandalo di Dafne.
“Riportalo!”
“Bau! Bau!”
“Brava la mia cagnolina!”
Anna riportò il sandalo e lo depose di fonte a Dafne. Una volta che la sua bocca fu libera andò a posare un bacio sul piede della padrona.
“Di nuovo! Corri!” esclamò Dafne.
Fece scivolare per la terza volta il sandalo nella stanza. Questa volta il lancio si fermò in un angolo del salotto.
“Bene, riportala”
“Bau! Bau!”
Seguirono un quarto ed un quinto lancio. Poi un sesto ed un settimo. Ogni volta che la ragazza riportava il sandalo a Dafne, questa le porgeva il piede da baciare e tornava a lanciare il sandalo.
“Vedo che ti diverte questo gioco! Bene” disse Dafne “Scodinzola, allora. Scodinzola per la tua padrona”
“Bau! Bau!”
“Ah ah…quanto sei buffa!”
Lasciò che Anna deponesse per l’ultima volta il sandalo davanti a lei, quindi mise il piede nudo sulla testa della ragazza e lo premette verso il pavimento.
“Hai annusato le mie scarpe, ora fai altrettanto col plantare del mio sandalo”
Anna inspirò l’odore che saliva dalla calzatura. Tuttavia, essendo una scarpa aperta e lucidata di fresco, l’odore era tenue e gradevole.
“Beh, rendiamo la cosa un poco più impegnativa” disse Dafne “Lecca”
Anna iniziò a leccare il plantare del sandalo.
“Lecca anche la suola, mi raccomando”
La serva si fermò. Leccare la suola? Dafne poteva aver camminato chissà dove e magari avrebbe ingoiato qualcosa che le avrebbe fatto male. Indifferente a ciò la padrona lo poggiò come al solito un piede sopra la testa e la pigiò vero il basso, costringendola ad obbedire.
“Avanti” disse Dafne “Ci cammino solo in casa, con quelli. E se hai pulito per terra come ti è stato detto di fare non vi dovrebbero essere problemi”
Anna, parzialmente rincuorata dalle parole di Dafne, iniziò a leccare la suola del sandalo.
Era quasi giunta la termine quando la Dea aggiunse “Ora che ci penso…qualche volta li ho indossati anche per andare fuori a cena…Ops! Chissà cos’hai leccato, povera cara!”
“Ma…” Anna si interruppe immediatamente.
“Suvvia, Annuccia” disse Dafne “Ormai è fatta. Vuoi lasciare un lavoro a metà? Leccami le suole dei sandali. Leccale fino a farle diventare pulite”
Anna diventa un tappetino
Ed il giorno della punizione finalmente arrivò. Erano trascorsi quattro giorni, dall’errore madornale commesso dalla schiava e Anna iniziava lentamente a dimenticare. Non Dafne, però, che affilava gli artigli ideando uno stratagemma dietro l’altro per correggere l’arroganza della ragazza.
Quel giorno, a casa della padrona, giunse una delle ragazze che Anna si era rifiutata di salutare come doveva. Era Mel. Lei e Dafne erano amiche la lungo tempo.
“Sai, Mel, devo ripresentarti quella ragazza che hai incontrato l’altro giorno”
“Quella del massaggio al parco?” chiese Mel.
“Sì, proprio lei. L’altro giorno mi ha fatta proprio arrabbiare”
“Che cos’ha combinato?”
“Sai, è per come si è comportata con voi. Vi ha salutata con una stretta di mano. Non mi ci fare ripensare. Adesso mi servirebbe un consiglio su come punirla”
“Punirla? Aspetta, prima fammela rivedere”
“Nessun problema” disse Dafne. Poi, rivolgendosi al corridoio urlò “Anna! Vieni immediatamente qui”
Anna si precipitò in soggiorno a quattro zampe e con una certa fretta. Non amava far attendere la sua Dea.
Mel la vide gattonare fino ai piedi dell’amica e non riuscì a trattenere una risatina.
“Che buffa! Che cosa fa?”
“Niente, è il modo con cui le concedo di camminare per casa. A quattro zampe come una brava cagnolina. E’ vero, Annuccia?” chiese Dafne andando ad accarezzare il viso della bestiolina col piede.
“Sì, Dafne” disse Anna, leccando immediatamente la delicata estremità della sua sublime proprietaria.
“Ah, brava. Ora saluta come si deve anche la mia amica Mel. E questa volta non sbagliare”
Anna si spostò delicatamente dal piede di Dafne ed andò a coprire di baci quelli di Mel, che rise della devota sottomissione della ragazza. Dafne mise un piede sulla nuca di Anna e spinse verso il basso.
“Ecco, così. Lecca. Lecca bene le scarpe di Mel. Anche dove c’è polvere, vedi? Proprio lì…” disse.
“Sicché questa è Anna. Come ti dicevo volevo impartirle una lezioncina per insegnarle che io sono una padrona buona e gentile, ma non ammetto le sottomissioni approssimative”
Mel pensò a quale poteva essere la punizione adatta per la serva mentre la giovane proseguiva nell’omaggiarla di baci sulle sue scarpe e sui suoi piedi.
“Ho trovato! Perché non ci divertiamo a calpestarla un po’? Lo hai mai fatto?” chiese Mel.
“Calpestarla?”
“Sì, usarla come un tappetino. Sarà divertente. E’ longilinea ma robusta”
“Ma sì, perché no?” disse Dafne dopo un momento d’esitazione.
Mel spinse via la faccia di Anna con un piede e le disse “Stenditi”
Anna obbedì prontamente distendendosi a pancia in giù.
Dafne la osservò un po’ e poi disse “No, voltati. Voglio che tu guardi mentre ti schiacciamo sotto i nostri piedi”
“Sì, Dafne. Come desideri”
“Lo facciamo con le scarpe?” chiese Mel.
“Come vuoi” disse Dafne “Tu cosa preferisci?”
“Io le toglierei” disse Mel.
“Anna, sii cortese. Aiuta la mia amica a togliesi le scarpette”
“Sì, Dafne”
Anna slacciò le stringhe delle scarpe di Mel, naturalmente aiutandosi solo con le labbra. Poi con le mani tolse le scarpe. Mel indossava calzini bianchi. Erano abbastanza sudati.
“Oh, che sbadata! Ho i calzini un po’ sporchi” disse Mel.
“Fa nulla” rispose Dafne “Anzi, è meglio così. Anna, togli i calzini di Mel”
La ragazza tolse le calze della bionda padroncina. Tentò di eseguire il compito solo con la bocca ma il sudore aveva appiccicato il tessuto alla pelle della ragazza ed alla fine Anna, per non far attendere eccessivamente le sue padrone, dovette aiutarsi con le mani. Alla fine Dafne raccolse le calze di Mel, ne fece un bolo e lo infilò nella bocca di Anna.
“Così se ne starà anche zitta” disse.
Mel non se l’aspettava. Dafne le aveva detto, in effetti, che la ragazza era pronta a tutto, pur di compiacerla, ma questo andava ben al di là delle sue previsioni. Anna era davvero una sottomessa di prima categoria.
Dafne salì con tutti e due i piedi sulla pancia di Anna. Quest’ultima sentì le piante dei piedi della padrona che schiacciavano lo stomaco ed il petto, facendole uscire l’aria dai polmoni. Cercò di respirare con più forza, ma ogni movimento d’inspirazione le costava molta fatica. La sua proprietaria se ne accorse. Rimase con un piede sul suo petto e sollevò l’altro fino a portarlo all’altezza del suo viso.
“Bacia e chiedi scusa”
La serva diede un bacino sul tallone di Dafne.
“Chiedo scusa per la mia intollerabile negligenza, Dafne”
“Bene” disse la Dea, scendendo dal corpo di Anna.
Fu la volta di Mel, che saltò letteralmente sul petto della sottomessa strappandole il fiato dalla gola.
“Bacia anche i miei piedi” ordinò fra le risa.
Anna obbedì anche alla sua seconda padroncina.
“Sì, Mel”
“Brava” si complimentò la bionda proprietaria.
Dafne si unì a lei e salirono in due nello stesso momento. La pestarono come un vero tappetino, non risparmiando commenti ironici sulle sue espressioni del viso e sui gemiti che emetteva quando un piedino birichino le si infilava in gola, impedendole di riprendere fiato.
Mel volle provare anche a salire con tutto il suo peso sulla faccia della schiava.
“Posso farlo, Dafne?” chiese.
“Certo, non devi mica chiedere il mio permesso. E’ in punizione, questa ingrata, e si merita quello che gli stiamo facendo. Dal principio alla fine. Dico bene, Annuccia?”
“Sì, Daf…Dafne”
Una leccapiedi sotto la pergola
Mel e Dafne uscirono in giardino, seguite dalla servetta che le rincorreva a quattro zampe. La devozione di Anna era arrivata ad un punto tale che assumeva la sua umile posizione canina anche senza un’esplicita istruzione da parte di Dafne.
“Tu cosa le fai fare, in genere?” chiese Mel.
“Mah, un po’ tutto…”
“In che senso?”
“Lei mi ha conosciuta grazie alle gallerie fotografiche di Dafnefetish, sai? E perciò è attratta dai miei piedi”
“E da nient’altro?”
“Ultimamente la uso anche come cavallina”
“Cavallina?”
“Sì, la cavalco come fosse un pony. Sai come si chiama questa cosa? L’ho trovata su Internet. Si chiama ponyplay”
“Ah, devo provarla”
“Te la consiglio caldamente. E’ molto divertente far correre al posto tuo una docile sottomessa con te che gli stai sopra”
“E come la cavalchi?”
“In tutte le salse. Così com’è ora, cioè a quattro zampe…oppure con lei in piedi che tiene il busto prono in avanti”
“E non cade?”
“Se cade le tolgo il piacere di leccarmi i calzini! Ci sta attenta”
In fondo al giardino c’era una panchina verde sormontata da una pergola. Mel e Dafne si sedettero lì. La padrona di casa indossava delle ciabattine infradito, mentre l’ospite calzava delle scarpe da ginnastica.
“Ancora non riesco a credere che tu abbia trovata una ragazza del genere. Hai detto che il merito va al nostro sito…chissà che non ne incontri una anche io, un giorno” disse Mel.
“Oh, ma lei non è mica di mia esclusiva proprietà” disse Dafne, togliendosi una ciabattina e infilando la punta del piede nella bocca della sottomessa “Lei appartiene a tutte le protagoniste del nostro sito”
“Sul serio?”
“Ma certo”
“Anch’io, allora”
“Vuoi verificare di persona?”
“Subito! Anna, schiavetta….ti ordino di togliermi le scarpe e di leccarmi i piedi”
Dafne tolse la sua graziosa estremità dalle labbra di Anna e le diede un colpetto col tallone sulla guancia.
“Hai sentito quel che ha detto Mel?”
“Sì, Dafne”
“In questo caso sbrigati a eseguire”
Anna si spostò più vicino a Mel e prese ad armeggiare con i lacci delle sue scarpe.
Dafne le mise un piede sul collo.
“Le stringhe vanno tolte con la bocca, sennò che devota sei?”
“Sì, certo Dafne” disse Anna.
Ma l’operazione si rivelò più difficile del previsto. Primo, perché i nodi erano piuttosto stretti e secondo perché Mel muoveva i piedi velocemente come a voler fare dispetto alla ragazza. Il suo riso era incontenibile.
“Dai, Anna! Ora levami i calzini!” esclamò la bionda padroncina quando le scarpe furono tolte.
Anna, ormai consapevole che vicino alla divine estremità delle sue padroncine doveva usare solo ed esclusivamente la bocca, afferrò il bordo delle calze di Mel con i denti e tirò verso il basso. Anche questa volta non riuscì facilmente nell’impresa. Il sudore aveva un po’ appiccicato le calze alla pelle dei piedi e Mel continuava a muoversi. Più di una volta la presa degli incisivi sul calzino della giovane padroncina fece cilecca e dovette ricominciare da capo.
“Hai fatto?” chiese dopo qualche secondo Dafne con aria annoiata “Sei troppo lenta”
“Sì, scusa Dafne”
La padrona pigiò più forte il piede che teneva sul collo di Anna, stimolando quest’ultima a fare quel che doveva.
Quando i piedi di Mel furono finalmente liberi, Anna depose le sue mani sull’erba e così come Dafne le aveva insegnato, invitò la bionda padroncina a poggiarci sopra i piedi.
Mel la osservò incuriosita.
“Perché devo calpestarle le mani? Cos’è? Un nuovo gioco?”
“No. E’ perché così le piante dei piedi non si sporcano o non prendono freddo, capisci?”
“Ah, utile! Questa servetta è dotata di ogni comfort!”
“Già…gliel’ho insegnato io”
“Beh, allora che aspetti, Anna?”disse Mel, posando le sue estremità dove Anna aveva posto le mani. Premette anche un po’ per verificare la tolleranza al dolore della sottoposta e fu lieta di constatare che la sottomessa non provò mai a sfilare le mani da sotto la sua pressione.
“Leccami i piedi!” ordinò Mel.
“Sì, Mel” disse Anna.
La sua lingua si mosse con la sapienza acquisita durante il graduale addestramento a cui Dafne l’aveva sottoposta. Passò e ripassò sul dorso e sul tallone, insistette fra le dita ed esplorò minuziosamente le varie piegoline della pianta.
Mel si dimostrò molto interessata al lavoro della serva e non esitò a chiederle il bis e a farla ricominciare da capo più e più volte.
Il tutto sotto lo sguardo attento di Dafne che non lesinò ordini e suggerimenti durante tutta la fase del leccaggio.
“Insisti sul tallone…ecco, ora fra le dita…succhia l’alluce…”
E Mel rideva tutto il tempo.
Quando Anna ebbe finito, la bionda padrona si fece rimettere le scarpe. Solo quelle, però e non le calze che erano sudate. Dafne le prese e le infilò in bocca ad Anna.
“Così si ricorderà di te” disse, e le due padroncine risero.
“Bene, questa era la parte finale della tua punizione, Annuccia” disse Dafne “Da domani si torna alla normalità. Ma bada di non commettere altri errori, da qui in avanti”
“Non lo farò, Dafne” assicurò Anna “E grazie per l’insegnamento di quest’oggi”.
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Le avventure di dafne
di Tom. Questo racconto fa parte di una serie che scrissi qualche tempo fa per un sito di dominazione. Le ripubblico a gruppi e con qualche modifica.
Come sempre, se volete inviare commenti, critiche oppure suggerire un episodio delle serie, scrivete a [email protected]
Dafne percorse tutto il perimetro del parco fino alla panchina. Una volta terminato il secondo giro del sentiero si sedette a riprendere un po’ di energie. I muscoli dei polpacci le dolevano un poco ma tutto sommato si sentiva ancora molto in forma, sebbene il tempo a disposizione per praticare il footing non fosse poi molto. Lungo il cammino aveva incontrato uomini e donne più o meno giovani che portavano a passeggio i cani, ciclisti improvvisati e qualche altro corridore. Gran parte di quelle facce le erano completamente nuove, come sconosciuta era l’identità della ragazza che le si avvicinò mentre si trovava ancora sulla panchina.
Era una giovane di circa ventisei, massimo ventotto anni; aveva i capelli castani ed un viso non particolarmente appariscente. Come Dafne, indossava una tuta e scarpe da ginnastica. Le si fermò accanto e si inginocchiò di fronte alla panchina.
“Sei stanca?” chiese.
Dafne la guardò perplessa. Che cosa poteva volere da lei, quella misteriosa ragazza in abito sportivo?
E per quale motivo le si era inginocchiata davanti?
“Sì” rispose infine Dafne “Sto togliendo un po’ di ruggine”
“Lo vedo. Posso chiederti un favore?”
“Dipende”
“Da cosa?”
“Dal motivo per il quale te ne stai lì, inchinata davanti a me”
“Ecco…è per questo che…posso massaggiarti i piedi?”
“Massaggiarmi i…?”
“Sì. Ti ho riconosciuta, sai? Sei la protagonista di quel sito internet con tutte quelle belle ragazze che mostrano i loro piedi. Sbaglio?”
“No, non sbagli”
“Io non ho piedi bellissimi come i tuoi. Poche ragazze li hanno. Però ho un debole per l’adorazione dei piedi femminili e delle scarpe. Per questo mi piace ammirare le foto che ti ritraggono”
“Grazie” disse Dafne, con un sorriso visibilmente imbarazzato.
“Allora…posso massaggiarti i piedi?”
“Beh, non saprei. Ho corso fino a questo momento. Sono sudati”
“Non importa” rispose la ragazza, sollevando le spalle “Te le chiedo proprio perché saranno stanchi dopo la corsa. Sono lieta di dar loro un po’ di sollievo”
Dafne era sempre più incuriosita dalla strana situazione che si stava venendo a creare. Fortunatamente non vi era molta gente, lì d’intorno. Anzi, nel segmento di percorso attorno alla panchina non vi era proprio nessuno. Così, in parte divertita dalla proposta della giovane, in parte desiderosa di vedere cosa avrebbe fatto la nuova conoscente, Dafne porse alla ragazza il piede destro ancora calzato nella scarpa da ginnastica.
La giovane prese la caviglia di Dafne fra le mani. Le sue dita quasi tremavano dall’emozione di poter toccare quelle splendide estremità. Avvicinò il viso al dorso del piede e sciolse il nodo dei lacci con i denti. Rimosse quindi la scarpa, appoggiò il piede in grembo e compì la stessa operazione con l’altra calzatura. Ora Dafne appoggiava i suoi piedi direttamente sulle mani della ragazza, impegnata a massaggiare le sue estremità con cura e dedizione. Solleticò il tallone con elegante movimento dei pollici e carezzò il dorso con le altre dita. Dafne rimase a bearsi di quel piacevole trattamento per una ventina di minuti, indicando di tanto in tanto il punto in cui applicare una pressione maggiore o minore con brevi spostamenti dei piedi. I calzini erano in effetti assai sudati ma non emanavano un cattivo odore. La ragazza, servilmente inginocchiata di fronte a Dafne, sembrò inoltre apprezzare il fatto di essere impiegata niente più che come una schiavetta ai piedi della sua padrona.
“Non ti dà fastidio l’odore?” chiese Dafne.
“No, assolutamente. Sai, dalle foto che sono pubblicate sul sito si vede che hai dei piedi molto graziosi, ma vederli dal vivo è ancora meglio”
Dafne rise divertita dell’audace confessione della ragazza. Aveva ancora indosso i calzettoni di spugna ed il tessuto era umido a causa della recente attività fisica svolta.
“Bene, se vuoi puoi guardarmeli senza calze” disse Dafne “Ti andrebbe?”
La ragazza del mistero quasi non credeva alle sue orecchie. Il suo idolo virtuale era lì, di fronte a lei e le stava concedendo il privilegio di massaggiarle i piedi senza calzettoni.
Purtroppo, mentre la giovane si accingeva a sfilare la prima calza, in lontananza dietro l’angolo del sentiero, Dafne intravide arrivare qualcuno. Non era un corridore, per fortuna, ma solo un uomo anziano che portava a passeggio il cane. Dafne aveva tutto il tempo per non farsi “beccare” in atteggiamenti bizzarri con la sua nuova adoratrice. Purtroppo, però, il massaggio doveva essere rimandato ad un’altra occasione. Così, a malincuore, Dafne piegò la gamba che adesso la ragazza stava massaggiando per sottrarre il piede alle sue cure. Inaspettatamente la giovane, invece di assecondare il movimento della sua padrona, si sporse in avanti per proseguire il suo umile compito. Dafne non voleva essere vista da altri; mentre la ragazza era impegnata col piede destro sollevò l’altra gamba e appoggiò la pianta del piede sulla sua bocca spingendola indietro.
“Basta!” disse con fermezza “Non vedi che sta arrivando gente?”
La ragazza cadde col sedere a terra.
“Sì, scusa Dafne”
“Se ti piace così tanto massaggiarmi i piedi” disse lei, ancora con il piede sinistro premuto sulla faccia della ragazza “…vi sarà presto un’altra occasione per incontrarci”
Tolse il piede dalla bocca della giovane ed indicò le scarpe con l’indice.
“Rimettimele”
La sconosciuta, ancora frastornata dall’emozione di essere stata spinta via dal piede del suo idolo, impiegò qualche secondo prima di obbedire.
Quando ebbe calzato entrambe le scarpe di Dafne, facendo attenzione nel rifare coscienziosamente i nodi delle stringhe, non poté fare a meno di chiedere “Quando possiamo rivederci?”
“Sentiamo…sei libera domani?”
“S…sì”
“Vado in città a comperare un nuovo paio di sandali da estate. Mi vuoi aiutare a scegliere? Sai, prima di decidere dovrò valutarne parecchi!” sorrise Dafne.
La ragazza misteriosa sentì il cuore batterle forte nel petto.
“Verrò”
“Bene, allora ci vediamo domani in Piazza XXXX. Sii puntuale, mi raccomando”
“Certo!”
“E prima di andare dimmi una cosa, come ti chiami?”
“Mi chiamo Anna”
Dafne si alzò dalla panchina, salutò la nuova amica e, correndo a passo sostenuto, si allontanò lungo il sentiero.
Al negozio…
Dafne incontrò Anna dove le due ragazze si erano ripromesse di trovarsi. Faceva molto caldo e le strade della città erano perlopiù deserte. Dafne vestiva una gonna sopra il ginocchio, calze a rete ed una maglietta a mezze maniche. Ai piedi calzava un paio di sandali dorati aperti in punta e dal tacco alto.
Anna la vide venire verso di lei e non riuscì a distogliere lo sguardo da quei fantastici piedi. Quanto aveva fantasticato, durante la notte precedente, sulle magnifiche estremità della sua Dea!
“Ciao, Anna” disse Dafne “Vogliamo andare?”
“Sì, Dafne”
S’incamminarono verso il negozio e lungo la strada parlarono del più e del meno come due normali amiche: dove vivevano, se avevano il ragazzo, dove lavoravano, se suonavano qualche strumento musicale e così via. Dafne notò che in più di un’occasione lo sguardo di Anna cadeva ai suoi piedi, ma non disse nulla.
Giunte però di fronte al negozio, Dafne volle verificare fin dove poteva arrivare la devozione della ragazza. Il giorno precedente aveva notato che non si era offesa quando l’aveva respinta appoggiandole un piede (sudato, oltretutto) in faccia. Anzi, le era sembrato che questo gesto fosse molto piaciuto alla ragazza. Adesso avrebbe sperimentato la portata della fedeltà di Anna.
“Aprimi la porta” disse Dafne con tono perentorio. Anna le aprì la porta come farebbe un perfetto maggiordomo. Dafne entrò e si sedette sulla poltrona più comoda fra quelle riservate ai clienti. Di fronte al sedile su cui era seduta la Dea ve ne era un altro e, di fianco, un altro ancora. Anna fece per sedersi sul secondo e Dafne la fermò con un cenno della mano.
“No, non lì” disse “Sei venuta per aiutarmi nella scelta delle scarpe, no? Allora mettiti qui, in ginocchio vicina ai miei piedi. Così potrai aiutarmi a calzare le scarpe”
“S…sì,” esclamò la ragazza, quasi gettandosi ai piedi di Dafne.
Si avvicinò la commessa, una giovane di appena ventisei anni di nome Silvia.
“Sì? Desiderate?” chiese.
“Cercavo un paio di sandali estivi…con il tacco alto” disse Dafne.
“Bene” disse la commessa “E lei?” domandò osservando Anna inginocchiata sul pavimento.
“Oh, lei è venuta solo per aiutare me nella scelta” spiegò Dafne.
“Davvero?” Silvia era alquanto perplessa. Tuttavia una cliente resta comunque una cliente, per quanto fuori dalla norma va servita come merita. Andò al mobile su cui erano riposte le scatole delle scarpe e dei sandali ed iniziò a cercare le calzature desiderate da Dafne. Tornò dalle due con in braccio quattro scatole.
“Prova queste, intanto…” disse “Sono tutti modelli che vanno di moda quest’estate”
Si chinò e con in mano il primo paio di sandali si avvicinò ai piedi di Dafne. Ma quest’ultima la fermò con un cenno della mano.
“Non ve ne è bisogno. Ci pensa lei” disse.
Anna raccolse i sandali dalle mani di Silvia, sollevò il piede destro di Dafne e calzò la scarpetta. Compì la stessa operazione con l’altro sandalo.
“Puoi aspettare alla cassa, Silvia” disse Dafne “Qua ci pensa lei”
Sorrise alla commessa e si alzò dal sedile.
“Posso camminarci un po’, vero?”
“Certamente” rispose Silvia, rimettendosi in piedi e camminando verso il bancone. Due clienti come quelle non le erano mai capitate. E ciò che successe dopo la lasciò ancora più allibita. Dafne schioccò le dita e indicò la punta del sandalo destro.
“Anna, guarda cos’ho fra sandalo e piede…proprio lì, in punta…mi sembra che vi sia qualcosa. Sento fastidio”
La ragazza, da inginocchiata che era, si chinò ancora di più fino a portare il volto a livello del pavimento. Con gli occhi a pochi centimetri dai piedi di Dafne cercò l’intruso che stava infastidendo la sua Dea.
“Ma…non vedo nulla”
Dafne avvicinò maggiormente il piede al viso di Anna fino a sfiorarne il naso con la suola del sandalo.
“Ora lo vedi?”
“No, non…oh! Eccolo! C’è un pezzettino di carta!”
“Beh, che aspetti? Rimuovilo immediatamente”
Anna allungò le mani per eseguire l’ordine, ma Dafne la fermò.
“Con la bocca”
“Sì, Dafne. Scusa” disse Anna.
Avanzò con il volto e piano piano riuscì ad afferrare il brandello di carta fra le labbra. Lo sfilò sotto gli occhi stupefatti di Silvia, che da dietro il bancone aveva osservato ogni mossa della strana coppia.
“Toglimi i sandali, adesso” ordinò Dafne, rimettendosi a sedere comoda sulla poltrona “Questi sandali sono abbastanza gradevoli ma forse riusciamo a trovare qualcosa di meglio”
Anna obbedì prontamente e passò alla seconda scatola, poi alla terza ed infine alla quarta. Per ogni paio di sandali Dafne compì un breve giro della stanza. Naturalmente Anna la seguiva passo dopo passo procedendo a quattro zampe come un cane. Era necessario affinché, se qualcosa avesse arrecato ancora fastidio alla Dea, Anna sarebbe stata subito lì per aiutarla.
Al momento di scegliere quale paio di sandali comperare, Dafne consegnò a Silvia l’ultima scatola
“Prendo questi, me li puoi incartare?”
“Sì, certo. Vado un attimo sul retro”
Dafne ed Anna rimasero sole.
“Beh, rimettimi le scarpe, tu” disse Dafne “Anzi, no! Dopo aver provato tante paia di scarpe nuove ho i piedi un po’ indolenziti. Mi servirebbe qualcosa per rilassarli”
“Un massaggio?” chiese Anna.
Dafne annuì e con lucida premeditazione, calcolando l’altezza della faccia di Anna che si trovava ancora in ginocchio, sollevò una gamba e portò la pianta del piede sulla faccia della ragazza.
“Lecca” disse “Era questo quello che volevi fare fin da ieri, no?”
“Ecco…io…”
“Lecca finché la commessa non sarà tornata”
Anna deglutì, spalancò gli occhi e prese la caviglia della Dea fra le mani. Silvia non avrebbe impiegato molto tempo prima di fare rientro nella stanza. Avrebbe dovuto far presto, altrimenti sarebbe stata interrotta come il giorno precedente. Quindi iniziò con veloci lappate lungo tutta la pianta, partendo dal tallone e poi su, fino alle dita.
Dafne rise e poggiò l’altro piede sulla spalla della giovane.
“Vai pure più piano” disse “”Perché io non ho certo voglia di portare quel pacco fino a casa”
“No?”
“No, cara Anna…lo farai tu per me. E visto che a casa sarò sola…considerati mia ospite ed indovina come trascorreremo il tempo”
Anna spalancò le labbra con un’espressione estasiata e Dafne ne approfittò per infilarvi dentro la punta del piede.
L’espressione di Silvia era troppo buffa. Dafne rise.
Sì, sarebbe stata proprio una giornata rilassante.
Annusa!
Erano appena passate le otto di sera quando Dafne tornò a casa. Era stata una giornata molto pesante ed il caldo estivo di certo non aiutava.
Dafne entrò in salotto e si sedette sul divano. Anna la seguì a prudente distanza portando i pacchi e la borsa della Dea. Non appena le due ragazze ebbero varcata la soglia dell’ingresso Anna, da eretta che era, si chinò a quattro zampe procedendo nella umile posizione canina nella quale la padrona le consentiva di camminare.
“Oggi non mi sei piaciuta per niente, sai?” disse Dafne.
Anna non rispose e guardò fissi i piedi di Dafne. Sapeva di meritare quel rimprovero. Nel pomeriggio Anna aveva conosciute alcune amiche di Dafne, ma al momento delle presentazioni, invece di salutarle degnamente come sarebbe stato suo dovere, si era limitata ad una banale stretta di mano. Dafne, ovviamente, aveva subito redarguito la ragazza come meritava, ordinandole di inginocchiarsi di fronte alle sue amiche e di baciare i loro piedi. Ma trovandosi in un luogo pubblico, Dafne non si era potuta sbilanciare più di tanto.
Ora, però, si trovavano in intimità. Da sole.
“Trattandosi delle mie amiche, dovresti mostrare un po’ più di cortesia, non credi?”
“Sì, Dafne” rispose Anna “La prossima volta non succederà”
“Lo credo bene. Tuttavia anche solo per questa volta non posso fartela passare liscia. Capisci, no? Ogni mancanza deve essere corretta come merita”
“Sì, certo”
“Allora vediamo…trattandosi della prima volta la punizione sarà qualcosa di umiliante ma non doloroso…beh, non doloroso sempre che tu abbia uno stomaco forte…”
Anna annuì e si chinò ai piedi del divano, proprio di fronte alla Dea.
Dafne si distese con la schiena sullo schienale del divano ed accavallò le gambe portando la punta della scarpa da ginnastica sotto al naso di Anna. Quest’ultima, rispondendo alla propria natura di sottomessa, si avvicinò fino a baciare la calzatura di Dafne.
“Sì, brava. Ma non credere che sia finita qui. Sarebbe troppo poco cavarsela con un bacio sulle scarpe” disse Dafne “Ora toglimele, e vedi di essere molto delicata”
Anna sciolse i nodi delle scarpe con la bocca e fece scivolare sul pavimento le calzature della padrona aiutandosi con una mano. I piedi di Dafne erano molto sudati a causa del gran caldo e della lunga camminata. Anche le calze che indossava erano sudate. L’odore che investì le narici di Anna perciò fu assai forte.
“Lo sai? E’ una vera fortuna che tu abbia imparato ad apprezzare la puzza dei piedi. Dei miei piedi, perlomeno. In caso contrario dovrei togliermeli da sola, i calzini”
No, Dafne. Io adoro l’odore dei tuoi piedi. Tolgo subito le calze sudate e …”
“Ferma. Questo lo farai più tardi” disse Dafne “Per il momento prendi le mie scarpe ed infilaci dentro il naso”
Anna raccolse la scarpa destra e la portò alla faccia. Sotto lo sguardo della padrona appoggiò il naso al collo della calzatura ed inspirò. L’odore era molto forte e la soletta era un po’ umida. Per un momento l’istinto di autoconservazione costrinse Anna ad allontanarsi.
“Ah, è così?” esclamò Dafne “Ora vedrai”
Strappò la scarpa dalle mani di Anna e la pose sul pavimento, poi mise una mano sulla testa della sottomessa e la spinse fin quasi a farle toccare il pavimento con la fronte. La faccia di Anna era di nuovo ben infilata in una delle scarpe di Dafne. La padrona tolse la mano e appoggiò un piede sulla nuca della serva.
“Respira forte…su” incitò.
Anna provò un lieve senso di stordimento ed un po’ di nausea. Ciò nonostante l’eccitazione per quello che la padrona le stava facendo subire le impedì di ribellarsi.
“Ti piace?”
Nessuna risposta.
Dafne schiaffeggiò la testa di Anna col piede e premette più energicamente, schiacciando la faccia dell’ospite sulla sua scarpa.
“Ti ho fatto una domanda” disse.
“Sì, Dafne”
“Bene, sono contenta che tu non menta quando dici di amare l’odore dei miei piedi” disse Dafne “Non voglio certo privarti del piacere di gustartelo tutto”
Premette più forte, sollevò l’altra gamba e appoggiò anche il secondo piede sulla testa di Anna.
“Adesso si cambia scarpa”
Tolse i piedi dal capo di Anna e con un calcio allontanò la calzatura che la sua servizievole amica aveva sniffato fino a quel momento. Poi fece scorrere l’altra scarpa sotto al volto di Anna. Questa volta non vi fu neppure bisogno di costringerla per mezzo dei piedi. La sottomessa si gettò sulla scarpa e vi infilò dentro il naso e la bocca. Dafne restò in silenzio ad ascoltare i cicli di inspirazione ed espirazione della servetta, che erano lenti e profondi come quelli di un praticante di yoga.
“Sei proprio brava, Anna”
“Grazie”
Visto che non c’era più bisogno di obbligarla, Dafne usò Anna come poggiapiedi distendendo le sue gambe sulla schiena della giovane, sempre prostrata sul pavimento.
Accese la televisione e guardò senza troppo interesse i programmi delle varie reti. Dopo un po’ di zapping, spense e disse “Va bene, meglio che vada a farmi una doccia. Come vedi sono stata fin troppo clemente, con te. La mia, più che una punizione, è stato un premio”
Anna, ancora col viso infilato nella scarpa di Dafne, non poté rispondere.
La padrona sollevò le gambe dalla sua schiava e le diede un calcetto in testa.
“Dico bene?”
“Sì, Dafne”
“OK, ti farò un altro regalo. Accidenti, sono troppo buona. Alza la testa e smetti di fare le inalazioni nelle mie scarpe sudate!”
Anna alzò la testa.
“Ora il tuo secondo premio della giornata, anche se non te lo meriti. Toglimi i calzini…con la bocca naturalmente”
La ragazza faticò un po’ ad eseguire l’ordine di Dafne, ma alla fine vi riuscì. A causa del sudore il tessuto delle calze era aderito alla pelle della Dea.
“Ecco, perfetto” disse Dafne finalmente a piedi nudi “Mentre io faccio la doccia tu pulirai le mie scarpe come si deve. Tanto lo so che ti piacciono. E questo per rendere il lavoro più piacevole…apri la bocca”
Anna ubbidì senza pensare. Dafne raccolse i calzini che la ragazza aveva lasciato sul pavimento e glieli infilò allegramente in bocca.
“Così se hai il mal di gola te lo faccio passare…ah ah…”
Si alzò dal divano e si recò in bagno a fare la doccia.
“Ciao, Annuccia. A più tardi!”
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tom,
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...idee...
…eccola che arriva, scende dalla macchina e i miei occhi cadono sulle gambe e poi su tutto il corpo; due belle gambe con un braccialetto che fa compagnia ad una caviglia, salgo su per ammirare un sedere da sballo, bei fianchi e poi mi blocco di fronte a due tette spettacolari…..
Dopo i ‘saluti di rito’ andiamo a far due chiacchiere di fronte ad un bel caffè. Decidiamo di tornare alla macchina, e lì che mi chiede ‘cosa vogliamo fare’ , nel mentre i nostri corpi vengono a contatto e ci sfioriamo con le labbra; la tensione sale … decidiamo di andare in un posto tranquillo .
Una volta insieme ho la possibilità di ammirare il suo corpo …mi fa sesso…e lei con i suoi modi , mi manda al manicomio.
Ci spogliamo e rimango senza fiato di fronte allo spettacolo del suo culo e delle sue tette che prendo subito a baciare; ci stendiamo , le nostre bocche sono tuttuno , le mie mani sono dappertutto.
Scendo sul collo, proseguo sul seno e gioco con i suoi capezzoli già duri, mentre la mia mano accarezza la sua figa, poco dopo segue la mia bocca ………. Al contatto della mia lingua col suo clito noto con piacere che la cosa è gradita…molto… allora mi dedico anima e corpo a una di quelle cose che più mi piace; leccare la figa. E’ una delle cosa che più da soddisfazione , perché la senti reagire sotto i tuoi colpi in modo così ..ravvicinato .
A lei piace molto , a me di più. Così non posso che continuare a torturare quella splendida parte del suo corpo che nel frattempo diventa sempre più fradicia, faccio per prendere tra le labbra il clito e lo succhio quasi volessi mangiarlo e lei ha un sussulto, comincia una battaglia tra la mia bocca e la sua figa. Non si trattiene e urla tutto il suo piacere mentre io la penetro con la lingua seguita dalle mie dita. Non so per quanto tempo, ma so solamente che in tutte le posizioni possibili ho esplorato quella che era diventata un lago; sarà venuta non so quante volte , e sentirla urlare dal piacere mi procurava un eccitazione che non credevo fosse possibile raggiungere.
‘Mi sta andando a fuoco la figa’ mi dice lei mentre io continuo come un dannato a bere da questo fiume in piena, leccandogli anche il buchetto… fantastica… Dopo il suo ennesimo orgasmo , mi chiede di dar pace alla sua patata in fiamme così l’accontento , ma solo per pochi minuti perché ci lanciamo in un 69 mondiale.
Mi confessa che adora come la faccio godere e io riprendo mentre lei prende il mio uccello tra le sue labbra e lo succhia avidamente senza lasciare niente fuori. Al mio ennesimo affondo di lingua nella sua figa non riesce a trattenere l’ennesimo urlo di piacere e si stacca dal mio uccello urlano come un’ossessa. Ormai fa fatica a controllarsi e mi prega di godere con lei così io mi metto di fronte a lei con il mio cazzo a tiro della sua bocca e senza pensarci due volte lo prende e lo succhia da paura, mentre io le infilo due dita nella figa bagnatissima. Sto per diventar matto, la sto scopando in bocca e con le dita in figa. A questo punto lei va in estasi e viene fuori la troia che è in lei, anzi la mia troia…vuol godere con me e vuole farlo col mio cazzo che le struscia e le sbatte sulla figa, cosa che subito faccio. Ad ogni contatto della sua figa col mio cazzo ha un sobbalzo ed emetto un urlo di piacere, mentre i miei colpi si fanno sempre più forti. Mi fermo un attimo, il tempo di leccarle ancora la figa e il buchetto, e dopo con una mano le tengo su le gambe e riprendo il massaggio alla sua figa col mio cazzo.
Il tempo si è fermato, e quando riparte ci troviamo uno di fronte all’altra sul punto di godere entrambi. Il mio è un orgasmo incredibile, le bagno la figa, la pancia e le arriva un fiotto perfino sul viso, mentre lei mi massaggia il cazzo contro la sua figa.
Siamo esausti e io sono anche sorpreso; non credevo si potesse godere così tanto è stato un’esperienza incredibile.
Ringrazio Desidera che mi ha dato la possibilità di incontrare questa donna fantastica, e ringrazio L…. il piacere che mi ha dato, nella speranza di poter raccontare di un’altra esperienza….ho alcune idee….. °_*
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16 years ago
admin, 75
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L\'ho succhiato ammanettato
La persona l'ho conosciuta qui su Desy tramite il mio annuncio che potrete vedere tutti. Per correttezza non vi dico il nick di lui. Lui sà che racconterò il nostro incontro e se vuole può intervenire nel commento e dire che è lui. Io ne sarò contento.
Bene: sabato scorso, dopo essere andato all'ennesimo appuntamento e dopo aver ricevuto tante buche, finalmente ho trovato la persona nel posto prestabilito. Ci eravamo dati appuntamento su una piazzola di sosta sull'autostrada fermandoci con le macchine in maniera da occuparla tutta e che nessun altro si potesse fermare. L'intesa era naturalmente che io glielo avrei preso in mano e l'avrei segato. Per me era la prima volta. Lui era un poliziotto e la cosa mi dava sicurezza. Quando accostai l'auto dietro di lui e capii che effettivamente c'era mi cominciò a battere il cuore in una maniera incontrollata. Feci i due lampeggggi come concordato e lo vidi scendere per salire da me. Salì con atteggiamento deciso ed autorevole ma non maleducato, anzi. Salutò, ed io risposi con la gola secca con un filo di voce. Era venuto con una tuta ginnica che si sfilò rapidamente restando nudo nella parte inferiore. Stese il seggiolino aprì le gambe e disse: "Tutto tuo tesoro". Dio che spettacolo!!! Semiduro appoggiato su un lato dell'inguine. Anche nella penombra era uno spettacolo. Una proboscide. Allungai la mano, lo impugnai ed anche in quello stato di "mezza cottura" mi riempiva la mano. Cominciai a segarlo cosi e lui aveva le gambe spaparanzate. Mi disse: "Con l'altra mano maneggiami le palle dai. Ti eccita se ti umilio un pò? ". Gli feci capire di si e lui cominciò con aggettivi che mai mi sarei aspettato mi venissero rivolti. Mi stupivo di me a segare un uomo che mi riempiva di offese: frocio, ricchione. Lo feci venire in 10 minuti. Lo pulii con un fazzoletto si rivestì e facendolo mi disse:"Senti, non sei il primo e se conosco quelli come te sono certo che mi richiamerai. Se pensi di segarmi ancora non chiamarmi. Se mi richiami mi devi fare almeno un pompino." Se ne andò lasciandomi così. A casa mi segai pensando sopratutto alla proposta indecente che mi aveva fatto dopo. Sborrai in maniera incredibile. Ci pensai un giorno intero. Lo richiamai ammaliato da quella sicurezza e da quella decisione ma anche dalla mia voglia di andare oltre. Stesso posto, stesso schema ma nella macchina sua stavolta. Stavolta però mi disse subito: "Ti fidi di me?" "Si" gli dissi. "Allora metti le mani dietro la schiena. Ti ammanetto per essere sicuro che terrai le mani a posto e farai tutto con la bocca. Ti va?" Accettai senza paura. Era scomodo come posizione perchè non avevo appoggio. Dovevo fare grossi sforzi di schiena e sopratutto affidarmi a lui che mi teneva e mi guidava la testa. Me lo ritrovai in bocca semiduro ma riempitivo. Senza preservativo. Mi stupivo per come ero bravo a scappellarlo ed a riccappellarlo nella mia bocca. Mi diventò enorme in bocca e lui mi costringeva a ingoiarlo fino alle tonsille. A volte mi sentivo affogare. E poi mi imponeva un ritmo sempre piu veloce. Capii che quando sarebbe venuto non l'avrebbe tolto. Oramai era chiaro che mi avrebbe sborrato in gola. E così fu. Incredibile. Mi teneva con la testa premuta sull'inguine e dava un colpo d'inguine a sondarmi la gola per ogni sussulto del suo godimento. Quando fu soddisfatto mollò la mia testa e mi disse di pulire bene. Io non ero riuscito a farmi venire il cazzo duro ma, la cosa incredibile è che in tutto ciò sborrai a cazzo moscio nei mie pantaloni come una fontana. Sembrava mi stessi pisciando addosso. Mi tolse le manette e disse di pulire bene. Si rivestì e mi chiese se mi era piaciuto. Dissi di si e mi fece l'altra proposta. Alla prossima se mi chiami devi sapere che te lo dò ancora in bocca ma poi dopo ci rimetti il culo. Lo so che verrai, oramai sei schiavo del cazzo e come tutte le zoccole non resisterai al richiamo. E se ne andò. Ci sto pensando ma..visto quanto ce l'ha grosso..penso che se proprio dovessi farlo, passerò prima sotto qualcuno meno dotato.
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16 years ago
Glory362,
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Capodanno a barcellona
Finalmente ci siamo. Abbiamo aspettato questo giorno da agosto e finalmente il 31 dicembre è arrivato. In questi giorni ci siamo ubriacati di questa città che amiamo come nessun’altra mischiando visite a luoghi noti e meno noti a ore in albergo dove il nostro amore è sempre esploso in tutta la sua potenza e fantasia. Per questa serata ti sei concessa un tocco di malizia uscendo per le ultime ore dell’anno senza slip. Non fa il nostro freddo ma comunque non è certo estate Man mano che la mezzanotte si avvicina cresce la febbre della festa e vediamo cose che solo qui possiamo vedere. Abiti strani, colori incantevoli, donne mezze nude che sfidano il freddo, gay che si baciano, mimi che cercano dai turisti gli ultimi euro dell’anno e gente, tanta gente. Si capisce che la festa, la trasgressione si mescoleranno sempre più e con il botto della mezzanotte tutto effettivamente si moltiplica. Ci baciamo appassionatamente come fanno tutti, le nostre mani frugano i nostri sessi eccitati, ma qui si può…… è Barcellona. Donne e uomini si propongono a te, vorrebbero partecipare alla nostra festa e godere del tuo corpo, gay mi fanno capire che il mio culo e il mio cazzo sarebbero da loro ben accetti e ridiamo divertiti di una situazione che da noi sarebbe inimmaginabile. La rambla è una bolgia di allegria, divertimento, vino, sangria, sesso, l’eccitazione è a 1000. Abbiamo fatto diverse vasche, abbiamo mangiato e bevuto, forse proprio sobri non siamo del tutto, decidiamo di cominciare l’anno con una trasgressione NOSTRA. Entriamo nel peep show e spendiamo qualche euro per vedere nelle cabine donne dal vivo che giocano con se stesse o con altre persone. Ridiamo divertiti con le mani che non stanno ferme, la tua gonna è continuamente sollevata e la mia cerniera più abbassata che chiusa. Passiamo nel sexy shop annesso, pare che tutta la città abbia avuto lo stesso nostro pensiero per iniziare l’anno. Una delle nostre occhiate d’intesa ci fa ridere e indico al commesso quello che vogliamo, quel fallo a ventosa di cui abbiamo parlato a volte. Usciamo come i bambini che hanno combinato una marachella ma felici come mai. La paura dei furti ci fa rientrare presto, non vorremmo che il nostro prezioso pacco finisca in mani sbagliate ehehehe. Che bella la rambla dalla nostra finestra, è come essere ancora immersi nella gente. Si sentono gli stessi rumori, si vedono le stesse scene da una posizione privilegiata. Apro la finestra incurante del quasi freddo che però non sentiamo più e colpevolmente resto incantato da quello che vedo come se fossi a teatro. Dico colpevolmente perché quasi mi dimentico di te ma solo per un istante. Mi giro e……… sei nuda, il vino ha fatto evidentemente da buon riscaldamento. Solo le autoreggenti e stivali alti ti accompagnano, c’è una coperta per terra poco dietro a me e sotto si capisce che c’è qualcosa. Mi giro ancora un attimo verso la strada e sento le tue mani sulle mie gambe, mi volto e ti trovo comodamente impalata sul nostro nuovo acquisto. Io ti servo solo da sostegno, immagino che la vicinanza alla finestra sia un problema per il freddo ma sembra che tu stia pensando a tutto tranne che alla temperatura. Abbasso la cerniera, credo di farti piacere riempiendoti la bocca con il cazzo che è già gonfio e pronto a esplodere. Per tutta risposta ti stacchi, appoggi le mani per terra dietro di te per farmi vedere come quel giocattolo di lattice sparisca completamente (e l’hai pure scelto grosso) nella tua figa vogliosa e fradicia. Già gocce del tuo umore imperlano il pavimento e i tuoi orgasmi non tardano come sempre ad arrivare. Le tue urla si intonano con quelle che entrano dalla finestra, se mi sposto probabilmente qualcuno ti vede dal lato opposto della strada. Tra un grido e l’altro riesci solo a dire: “Guarda quanto sono troia, portami a battere brutto porco maiale”. L’eccitazione è immensa il mio cazzo duro è sempre proteso verso di te ma capisco che sarai tu a dirigere il gioco e niente di toglierà questo privilegio. Mi chiedi di girarmi e obbedisco prontamente. Ti sento armeggiare con la coperta ma non mi passa per la testa nemmeno per un momento di sbirciare. Sento ancora le tue mani sulle gambe mi giro e vedo il tuo volto teso, non capisco………… Oddio si, Barcellona ha fatto un’altra magia. Qui sei venuta per la prima volta con il mio cazzo dentro, qui dopo anni ti sei di nuovo fatta riempire si sperma e adesso….. quel giocattolo sta scivolando ben unto nel tuo culo. Il dolore si mischia con l’eccitazione ma adesso è tutto dentro, finalmente sei sfondata anche dietro come volevi. Spero che mi omaggerai a questo punto dei tuoi servigi privilegiando il mio cazzo al resto. Mi sbagliavo, stasera vuoi superarti ed essere una vera puttana fino in fondo; con una mano resti aggrappata a me e con l’altra sfili da sotto la coperta un vibro che subito accendi e fai scomparire facilmente nella figa ancora inondata dei tuoi umori. Totalmente aperta come una vera troia in calore ti agiti, ormai anche il culo si è abituato ad avere un ospite e in cuor mio spero che finalmente il terzo buco sia per me. Ancora un errore, mi fai capire di prendere un altro vibro per tenertelo mentre lo succhi. Adesso stai in equilibrio da sola, non so come fai, vuoi essere fotografata e filmata, una vera puttana pornostar che è pure riuscita ad avvicinarsi alla porta finestra della stanza. Sicuramente qualcuno ti vede e godi di questo, godi nel far vedere quanto sei brava e quanto puoi essere vacca (nel senso bello del termine) per il tuo uomo. Non ne posso più non è umanamente possibile resistere oltre, avvicino il mio cazzo alla tua faccia e una doccia di sperma si abbatte su di te, togli il vibro dalla bocca e mentre con la lingua cerchi le più lontane gocce riesci solo a dirmi: “Ti ho fatto godere, porco che non sei altro, ti piace la tua troia sfondata vero?” L’eccitazione mi acceca, ti prendo, ti sbatto sulla finestra, ormai il freddo non è nemmeno immaginabile, il mio cazzo ancora duro prende a sbatterti nella figa e nel culo che lo riceve con facilità. Per non perdere nulla quando ti inculo ti stropicci la figa con le dita, non vuoi perdere nemmeno un momento del tuo possibile godimento. La gente vede e noi felici di farci vedere così eccitati nel nostro gioco d’amore finchè dopo una serie imprecisata di orgasmi ti abbatti sfinita a terra sussurrando un TI AMO BUON ANNO meraviglioso e pieno di te. Dopo esserci sistemati decidiamo di andare a letto, tra poco dovremo andare all’aeroporto. Sono ancora alla finestra per gli ultimi scampoli di questa notte che sembra non finire mai, sento che ti avvicini e sento un freddo strano ma è un attimo…….. Vestita del tuo strap on mi inculi selvaggiamente mentre le mie palle sbattono sulla ringhiera, mi hai lubrificato in un attimo e poi mi hai preso. “Pensavi che fosse finita vero porco? Anche il tuo culo deve essere sfondato stanotte, bastardo gran figlio di puttana. Prendilo, prendilo tutto e fa vedere a tutti quanto godi quando la tua troia ti incula.” Prendo a menarmi furiosamente il cazzo mentre ogni colpo anche per te rappresenta un piacere dato dal cazzetto che hai dentro. Godi, godiamo ancora, il mio sperma cade sotto forse qualcuno lo prenderà in testa ma non importa, hai figa culo e bocca in fiamme ma questo è ciò che volevamo. Ormai è tardi, l’aereo ci aspetta. Un taxi ci porta all’aeroporto e noi ci guadiamo felici, assonnati sfiniti ma innamorati più che mai. Ridiamo di tutto, anche del leggero bruciore che entrambi abbiamo al culo…… Ma per un capodanno a Barcellona questo ed altro………
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16 years ago
carste,
50/50
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Semplicemente fantastica
Premetto che sono un assiduo lettore di racconti erotici, e molti sono stati quelli che mi hanno suscitato emozioni intense, immagino anche, che piu' della meta' di questi siano solo frutto della fantasia dei vari autori, questo naturalmente non e' assolutamente una critica anzi, forse un complimento..di come la mente vaga e sogna nelle vie piu' sperdute dell'eros.
Io non ho bisogno di immaginare, di fantasticare, perche quello che sto per raccontare e' assolutamente accaduto, sto solo facendo un accurata cronaca di tutto cio'.
Lei e' una donna molto piu' giovane di me, siamo innamoratissimi l'uno dell'altro da circa tre anni, la nostra vita scorre nell'assoluta' normalita' di coppia,sottolineando anche le nostre performance sessuali assolutamente fantastiche.
Descrivo barbara perche e' doveroso, una ragazza che giuro non passa inosservata mai, alta formosa bellissima con due seni ed un culo da infarto bionda e con occhi azzurri da perdersi dentro, questa e' la donna per cui ho perso completamente la testa..dietro quel faccino pero'a volte si nasconde una ragazza infinitamente troia ed avida di cazzo come mai nessuna mi era capita fino ad allora.
Tutto ebbe inizio in una giornata di novembre, quando per un semplice guasto alla lavatrice dovetti impegnarmi a trovare un tecnico che potesse rimetterla a nuovo in brevissimo tempo,il che' non era assolutamente semplice,comunque dopo varie e continue telefonate finalmente riuscii a fissare un appuntamento.
la mattina seguente, telefonai a Barbara avvertendola che il tecnico sarebbe arrivato nel primo pomeriggio e che per motivi di lavoro io non potevo esserci, dandoci appuntamento per la sera.
nei giorni seguenti, per essere sincero mi accorsi che lei era sempre piu' vogliosa ma non davo troppo importanza alla cosa finche' una sera mentre eravamo sul divano l'argomento cadde sulla lavatrice "Devo ammettere che quel ragazzo della lavatrice e' stato davvero in gamba e poi non era nemmeno caro " disse barbara "ah era un ragazzo..pensavo un anzianotto" risposi, "si un ragazzo sulla trentina e' pure carino, messo davvero bene" notai una lieve flessione della voce come se volesse aggiungere altro ancora.
In effetti continuo' il suo discorso "sai amore ci siamo scambiati anche il numero di cellulare, non si sa mai possiamo sempre aver bisogno".
Sdraiati l'uno accanto all'altro, quella sera cominciammo a toccarci e finimmo nudi, con Barbara impalata sul mio cazzo che si muoveva in una maniera incredibile godendo come non mai, fu' proprio allora che sussurrai al suo orecchio mordicchiandolo lentamente,una frase che non mi sarei mai sognato di dire mentre ero all'apice del piacere " si troia muoviti sempre di piu, mi piaci cosi, mi piacerebbe anche che chiudessi gli occhi e immagini il cazzo del tuo tecnico che ti scopa " Lei ad un tratto si fermo' rimanendo senza parole come se volesse sembrare un po'contrariata..ma la sua voglia non lo permise continuo a muoversi godendo sempre di piu facendomi impazzire di piacere, allora continuai a stuzzicarla sempre di piu'" si troia dillo che ti piace, voglio sentirlo dire da te mentre ti scopa " lei perse tutta la sua inibizione dicendomi " sei proprio un porco" gridando e dimenandosi sul mio cazzo giunse ad un orgasmo smisurato crollando subito dopo senza fiatare.
Il giorno dopo, con molto tatto mi avvicinai da dietro e le sussurrai nell'orecchio "Barbara lo so che ti va..lo so che non stai pensando ad altro da ieri sera, allora muoviti perche io lo voglio quanto te" di risposta si giro' verso di me e mi bacio toccandomi il cazzoe dicendomi" volevo solo vedere se la cosa ti eccita davvero molto porcone".
Nel giro di un giorno tramite sms scambiati col tecnico Barbara riusci a fissare un appuntamento per prendere un caffe'"Vuoi davvero che vada li stasera? cosa potrei fare in fondo neanche lo conosco non mi sembra una buona idea..magari solo per un caffe'" disse, "tu che dici?" mi domando, io ero eccitato tremante sudavo dal piacere misto all'emozione ed anche ad una gelosia sfrenata, ma non volevo tirarmi assolutamente indietro ero estasiato all'idea di immaginare barbara scopare con quello sconosciuto, "voglio che vai li amore, voglio che prendi questo caffe' con lui, e poi voglio che prendi anche il suo cazzo perche lo so che non aspetti altro" e mentre parlavo mi avvicinai e le misi una mano in mezzo alle coscie, "vedi come bagnata troia allora muoviti preparati come solo tu sai fare e vai..io ti aspetto qui".
Era incantevole bellissima e molto provocante mi saluto' con un lungo bacio e si diresse verso la porta si volto verso di me ancora una volta e mi disse "voglio godere come una porca , voglio avere quel cazzo dentro di me, si lo voglio.
il resto se vi e' piaciuto a presto..
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 1 day ago -
Una coppia speciale
Salve…., ho deciso di pubblicare questo racconto dopo aver letto il racconto di una coppia amica, che ha scritto su di me, in relazione ai bellissimi momenti che abbiamo condiviso insieme durante il periodo delle vacanze al mare.
L’emozione di leggere le parole che hanno scritto su di me ed i relativi commenti di altre coppie e di singoli su quel racconto, mi hanno reso molto felice!!! Effettivamente mi invidio da solo…
leggendo quel racconto, emerge e si va a concretizzare lo spirito con cui vivo queste bellissime esperienze e, sapere che queste fortissime emozioni, uniche, non sono una cosa che provo solo io…....., mi rende davvero felice e mi invoglia sempre più a continuare a giocare ed a incontrare persone proprio come Michele e Anna.
Sinceramente, da 6 anni a questa parte, ho incontrato diverse coppie ed ho ricevuto anche altre bellissime e-mail/messaggi che, proprio come il racconto di Michele, mi hanno dato un sacco di gioia; sicuramente, prossimamente cercherò di scrivere qualcosa anche su di loro magari proprio pubblicando le e-mail/messaggi.
Le persone che mi conoscono e mi frequentano sanno benissimo che sono una persona molto riservata, rispettosa… che non sono alla ricerca assoluta del sesso, cioè, non è il mio obbiettivo principale ed indispensabile, ma bensì instaurare un rapporto di sincerità e amicizia e complicità per arrivare a provare delle grandi emozioni, che solo questo gioco riesce a dare. A volte è bellissimo anche solo massaggiare ed accarezzare un donna, sentir crescere in lei il desiderio di lasciarsi andare e di ricercare il piacere proprio grazie ai mie massaggi…
Ogni volta che incontro una coppia, cerco di capire se c’è feeling, se c’è attrazione e soprattutto cerco di conoscere quali sono i loro interessi….e le loro fantasie!!! Questo è fondamentale per instaurare un rapporto che permetta, a loro di vivere con serenità e naturalezza questi momenti bellissimi che da un lato sono forti, ma dall’altro riescono a dare emozioni altrettanto forti ed immense ed a me, di sentirmi a mio agio.
Leggendo queste righe si capisce che non sono un frequentatore di club privè e di coppie navigate, evito tutto ciò che minimamente sa di mercenario, il mio scopo ed unico sogno è di riuscire a dare e far provare alla lei ed alla coppia il massimo della goduria nella massima naturalezza e serenità, con stile ed eleganza.
Con Michele e Anna nonostante la lontananza, tutti questi “valori” (simpatia, amicizia, attrazione, passione voglia di sentirci e di rivederci) sono davvero concreti e molto forti, non peraltro abbiamo con Michele oltre che il buon gusto femminile, anche la passione per il mare e la pesca subacquea.
Michele un amico, una persona simpatica un uomo deciso con il quale ho instaurato subito una bellissima complicità; Anna, meravigliosa in tutti i sensi, sensuale… femminile… sexy da morire; tanto che mi ricordo di lei ogni particolare, i suoi occhi mi fanno impazzire… quando li vedo rimango incantato…., la sua pelle vellutata con un profumo ed un sapore buonissimo…. , il suo fisico e la sua muscolatura che è un piacere massaggiarla e ogni volta che la accarezzo mi fa emozionare……, mi piace la sua femminilità che spontaneamente emerge dal suo modo di gesticolare, di parlare nelle sue espressioni……. , la sua eleganza, educazione, pulizia….davvero un insieme di cose che difficilmente si riescono a trovare in una donna, tutte cosi sviluppate eccezionalmente che nel gioco, esplodono regalando intense emozioni.
Quella sera passata insieme sarà sicuramente indimenticabile per me, come lo è stata la prima volta che ci siamo conosciuti e come sicuramente sarà la prossima volta. Spero che quando Michele ed Anna leggeranno questo racconto, capiscano quanta gioia mi danno e la grande emozione che provo ogni volta che penso a loro!
Mi auguro di rivederli al più presto per poterli riabbracciare nuovamente….. e magari, come promesso, preparargli una bella cenetta, logicamente afrodisiaca!!!
Con simpatia, un fortissimo abbraccio a Michele ed Anna.
P.s.: nell’occasione sono a ringraziare questo bellissimo sito che mi ha permesso di incontrare Michele ed Anna, e fare i complimenti per come viene gestito!
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16 years ago
admin, 75
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Che idee il mio amico...
Mi sto mettendo sotto la doccia quando suona il cellulare.... lo ignoro mentre vibra e squilla ad alta voce... non controllo nemmeno chi mi chiama ma lo sento suonare anche mentre sono sotto l'acqua.
"Sarà importante?" mi chiedo, ma non me ne frega niente: mi prendo il tempo che voglio...
Quando esco dal bagno non faccio in tempo a vedere chi mi avesse cercato con tanta insistenza che arriva un sms: "Ti voglio adesso!"
Così era scritto e risposi che sarei andata visto che ero libera....
Arrivo da lui, mi apre ed è già nudo. Mi ordina di cambiarmi subito e di mettere qualcosa da troia. Detto, fatto!
Di ritorno in sala noto dei cuscini a terra e prontamente il mio amico mi ordina di sdraiarmici sopra. Lui mi segue e si inginocchia all'altezza della mia testa porgendomi le palle e senza dire nulla.
Capisco da sola cosa vuole e quindi inizio a darmi da fare con la lingua. La pratica è assai gradita e dopo una decina di minuti sento la sua voce che mi invita a cambiare posizione: "Adesso voltati troia che voglio romperti il culo!"
Non faccio in tempo a sollevarmi che mi arriva una sonora sberla sulla chiappa destra e poi:" Chi ti ha chiesto di staccarti dal mio cazzo? Continua a succhiare puttana! Mettiti a culo alto e succhia!"
Ero in pratica adagiata sui cuscini, a pancia sotto, e continuavo a succhiarglielo mentre lui di tanto in tanto mi sculacciava e mi lubrificava il buchetto con dell'olio.
Notavo però dei movimenti strani che non riuscivo a comprendere ma impiegai poco a rendermi conto di cosa sarebbe successo di lì a poco...
Per prima cosa venni ammanettata con le mani dietro la schiena, successivamente arrivò un guinzaglio di quelli che si collegano alle manette e così "imbragata" non potevo più muoverle. Nel frattempo almeno due delle sue dita si erano fatte spazio nel mio culetto e andavano avanti e indietro, dentro e fuori lasciando che l'olio entrasse anch'esso nel mio buchino....
Ma ancora non era tutto... lo sentivo...
Fu allora che il mio amico prese un vibratore di dimensioni normali e lo fece scivolare quasi senza fatica nel mio bel buchino provocandomi un bel po' di piacere..... io intanto continuavo a succhiare il suo cazzo che pur non essendo di chissà quali dimensioni era comunque bello duro e non accennava a cedere...
Mi profanò per oltre 10 minuti quando decise di rimetterci dentro le dita, quasi a tastare, verificare la reale dilatazione....
Mise da parte il vibratore che aveva usato e ne prese un altro di dimensioni maggiori. Ne sono certa non perchè lo vidi.... ma lo sentii!!!
Era un vero piacere ricevere quel dildo, ed io non smettevo di succhiare e lui non smetteva di sculacciarmi!
Capivo in quell'istante cosa voleva dire con "Voglio romperti"....
anche perchè in quell'istante iniziò a penetrarmi con più vigore e provava anche ad inserire un dito col dildo.... ci riuscì.... e poi smise di colpo.....mi fece leccare per un attimo le dita di una sua mano... quattro... e subito dopo le stesse dita erano sul mio culo e cercavano di farsi strada nel mio buco con movimenti circolatori. Con l'altra mano versava olio che sentivo scivolarmi nello sfintere....
Si staccò un attimo, si allontanò per qualche secondo e ritornò da me facendomi vedere una cosa molto interessante: un bianco cazzo di silicone che misurava almeno 35 cm di lunghezza e circa 6 di diametro.
Lo lubrificò per bene dopo avermelo fatto succhiare (non riuscivo a prenderlo in bocca) e lo portò dritto al mio culo mentre il suo cazzo veniva riaccolto dalla mia bocca.
Lentamente provò a farlo entrare... era davvero grosso.
Non sentivo dolore ma provavo difficoltà ad accettarlo.
Fu allora che mi tolse le manette e le mie mani erano già pronte ad allargarmi il culo per favorire la penetrazione.
Pian piano il buco cedeva e riusciva ad accoglierlo...era fantastico.... non so quanto ne è entrato ma so bene cosa ho provato quando il mio amico mi ha detto che sono una brava troia e che finalmente potevo dire di avere davvero il culo rotto.
Continuò a pomparmi quell'arnese fino a quando non mi sborrò in gola ed ingoiai...
Mi invitò a tornare da lui quanto prima.
Ci tornai dopo due giorni.
Appena entrata mi spogliai del tutto ed indossai solo calze e tacchi alti, mi inginocchiai a lui e glielo presi in bocca ma dopo un paio di leccatine mi invitò a mettermi a pecorina sul divano, poggiata coi gomiti sullo schienale, si alzò, accese la tv ed inserì un dvd nel lettore, si mise dietro di me e mi sputò sul culo centrando in pieno il buco, diede il play al lettore e iniziò a scoparmi.
Nel monitor potevo vedere cosa successe due sere prima: aveva registrato tutto!
Mi scopo a dovere per tutta la durata del film e l'unico commento che fece fu: "Guardati, guarda quanto sei troia!"
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16 years ago
admin, 75
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Pomeriggio inatteso
Era uno degli ultimi giorni di ferie che mi restavano, ed ero rientrato a Milano già da qualche giorno.
Avevo disfatto le valige, riordinato un po' casa e iniziavo a chiedermi cosa avrei potuto fare di lì a poco in quel pomeriggio soleggiato di fine estate. La città, quasi completamente assopita dalle ferie non aveva molto da offrire, così decisi di fare un giro al centro commerciale confidando nel fatto che quei posti, alla fine sono sempre aperti. Presi la macchina e mi diressi verso un grosso centro commerciale in zona Assago. Non c'era traffico ed arrivai in meno di 20 minuti. Il sole del primo pomeriggio accarezzava la pelle e mi infondeva un vago senso di benessere diffuso. Entrai bello raggiante, e col passo di chi ha tutto il giorno per girovagare senza avere una meta precisa, iniziai a curiosare fra le vetrine.
Non ero interessato a nulla in particolare e più che altro, a dire il vero, avevo inizato a guardare le altre persone intorno a me invece delle solite vetrine. Tutte persone indaffarate, concentrate sui loro acquisti; quasi in preda ad una trance agonistica da shopping !
Camminando però lungo il gigantesco corridoio centrale, capitava spesso che i passanti fossero più disinvolti e che riservassero qualche sguardo distratto anche alle persone che finivano con l'incrociare.
Notai diverse belle ragazze in abiti variamente succinti camminarmi vicino, sfiorando il mio corpo distrattamente. Alcune di loro mi avevano anche guardato, proprio con uno di quegli sguardi distratti di cui dicevo poco fa. Nulla di che, ma abbastanza per mettere in moto la mia fantasia. Iniziai quindi un gioco particolare, curioso: provai a guardare con occhi rapiti ed espressione realmente interesseta tutte le ragazze carine che incrociavo. Non dicevo una parola. Era sufficiente l'espressione interessata e il balenare degli occhi sul loro corpo per suscitare reazioni fra le più disparate: alcune più timide abbassavano subito lo sguardo a terra, quasi a volersi nascondere ispirandosi evidentemente al metodo dello struzzo (io non ti vedo, tu non mi vedi), altre meno consapevoli ricambiavano il mio sguardo attento con un'espressione leggermente interdetta come a domandarsi cosa trovassi da guardarle con tale attenzione; altre ancora, molto poche, ricambiavano lo sguardo attento, con altrettanta attenzione, squadrandomi da cima a piedi e cercando di darsi un ulteriore tono di femminilità nella camminata e nella portanza: più per essere semplicemente osservate e apprezzate, che non per il desiderio di agevolare un contatto. Mi divertivo nel lasciarle sfilare sotto i miei occhi, tutt'al più abbozzando un sorriso che mai ricambiavano.
Mi stavo divertendo - e non poco - nel giocare con gli sguardi sui corpi più o meno vestiti delle tipe di passaggio. Ognuna a modo suo aveva una sfumatura diversa, una reazione e una mossetta personalissima. La sistemata ai capelli, l'improvvisa incapacità di tenere le braccia in posizione naturale, o una piccola smorfietta quasi impercettibile; o ancora un contrarsi delle dita di una mano.
Dopo un po', forse 10 minuti, forse venti, alcuni sguardi e alcune movenze che scaturivano da questo sottile gioco di sguardi avevano iniziato ad eccitarmi. Era evidente che alcune di queste ragazze, erano sinceramente sorprese dalla microsituazione che si andava a creare e la loro reazione spontanea ed istantanea spesso era un mix di potente sex appeal, femminilità repentinamente risvegliata e leggero narcisismo. In un locale, in una discoteca e forse persino in un ristorante, le reazioni sarebbero state diverse, più costruite o più consapevoli forse. Certamente meno sorprese e spontanee. In certi posti, con la stessa ragazza, un gioco del genere avrebbe persino potuto ottenere come risposta una smorfia di compatimento. Ma al centro commerciale no. Troppo inattesa - e forse giudicata più sincera - l'attenzione dedicata. In ogni caso, tutto suonava più naturale e quindi ben accetto.
L'eccitazione del gioco cresceva in me, quando incrociai una donna in particolare. Era alta circa 1 metro e 70, forse qualcosa di più, scapre nere coi tacchi a spillo a foggia di sandalo, con i laccetti a salire lungo il femminile polpaccio quasi a volerlo abbracciare interamente. Minigonna con lieve spacco laterale, top giallo aderente e reggiseno nero di pizzo in trasparenza. Chioma castana scura liscia e fluente, musino da gatta furba e consapevole. Era senz'altro vestita in modo appariscente, ma a dispetto della descrizione che vi ho appena dato, non era una super modellona. Era comunque una donna carina, ma normale. Un fisico senz'altro curato, ma non perfetto. Ma proprio per questo ancora più vero ed eccitante. La classica bella donna che tutti noi uomini vorremmo avere come vicina di casa: bella da farci voltare la testa mentre passa, non così tanto però da farcela sembrare inarrivabile. Certo, coi vestiti che aveva scelto appariva senz'altro come una sventola niente male, comunque. Avrei detto, di primo impatto, che questa graziosa micina stesse giocando al mio stesso gioco. Non aveva l'aria di star facendo shopping per davvero. In ogni caso, non potei non dedicarle tutta la mia attenzione, al suo passaggio.
La guardai intensamente nei suoi occhi neri, scendendo con lo sguardo in modo palese e provocante lungo il suo seno, soffermadomi per qualche istante, e scendendo ulteriormente sui fianchi e sulle scarpe provocanti. Poi rialzai lo sguardo verso il suo viso senza più distoglierlo dai suoi occhi che a sua volta mi fissavano con aria di complicità.
Di tutti gli incorci di sguardi della giornata, questo era di gran lunga il più ammaliante e sensuale. Potevo leggerci intere storie d'amore, o di sesso. Sembrava volermi invitare nel suo letto o a cena, e contemporaneamente chiedermi di non dire una parola. Sentivo ribollire dentro di me, e senza dubbio quest'emozione trasparì dal mio sgurado magnetizzato dal suo.
Mi sorrise e io ricambiai con un leggero inchino del capo.
Camminammo ancora e sfilammo l'uno affianco all'altro a quel punto senza più guardarci ma percependoci vicendevolmente sfiorandoci un braccio a vicenda.
Mi fermai voltandomi, ma lei proseguì con passo flessuoso nella sua direzione. Poi dopo pochi metri indugiò sull'entrata di un negozio, ed entrò.
Non resistetti. A quel punto il gioco era molto più che eccitante: era diventato un vero e proprio impulso sessuale.
Mi diressi verso il negozio in cui era entrata e vidi che si trattava di un negozio di biancheria intima. Molto maliziosa - pensai mentre varcavo l'entrata.
Il negozio era diviso in due parti: a sinistra la zona biancheria intima maschile, a destra e più ampia la zona di biancheria intima femminile. In un angolo infondo, i camerini.
Vista l'ora, era primo pomeriggio di un qualsiasi giorno feriale di fine agosto, il negozio era frequentato praticamente solo da donne. In quel momento c'erano solo due maschi, io e un tizio sui 40 che stava scegliendo un paio di boxer colorati.
Vidi subito la micina provocante che indugiava su un completino piuttosto sexy di pizzo bianco. Restai a distanza, e la seguii con lo sguardo. Intanto fingevo di scegliere anche io qualche capo intimo per me. Mi ritrovai in mano un paio di boxer di cotone attillato e ci giocherellai mentre seguivo lei che si dirigeva verso il camerino.
A quel punto la seguii avvicinandomi al suo camerino, come se attendessi il mio turno per provare i boxer. Gli altri camerini erano vuoti in quel momento. Scelse il camerino d'angolo, il più appartato, e io mi ci misi davanti. Senz'altro aveva notato i miei piedi da sotto la tendina. Sentii qualche fruscio, e capii dai movimenti dei suoi piedi che si stava sfilando la minigonna, dandomi la schiena. Chinandosi, spinse il sedere verso la tendina, gonfiandola sulle sue curve, e scostandola leggermente. Non poteva essere un gesto involontario. Appoggiò la minigonna sulla bacchetta in alto che reggeva la tendina a scorrimento. Voleva che fosse chiaro che fosse senza gonna !!
Vidi scorrerle lungo le caviglie anche il tanga nero, che lasciò abbracciato alle caviglie per qualche istante. Poi di nuovo si piegò in modo evidente, strusciando il culo sulla tendina. Mi guardai attorno e vidi che non c'era nessuno nei paraggi. I clienti stavano ancora scegliendo la loro merce. Mi spostai a quel punto leggermente di lato, per coprire con il mio corpo lo spazio lasciato libero dalla tendina ormai scostata di un bel pezzetto. La vidi girata di spalle, in reggiseno nero e senza nessun'altro vestito addosso. Le sue chiappe erano belle tonde e sode, le gambe ancora impreziosite dalle magnifiche scarpe col tacco di prima, e le braccia che si stavano muovendo dietro la schiena per slacciare il reggiseno.
Restai a guardare, mentre sentivo il mio pene pulsare nei pantaloni, l'eccitazione era fortissima ora, avrei voluto intervenire e sognavo di penetrarle quello splendido culo con vigorosi colpi di cazzo. Ma ovviamente il gioco era proprio guardare e immaginare. Ma non fare.
Così restai a guardare mentre si slacciava il reggiseno, lasciandolo cadere a terra, e liberando due seni morbidi e dalle forme naturali. Non potevo vedere i capezzoli, ma vidi il lato del seno che si era divaricato dopo che si era tolta il reggiseno.
Ora era completamente nuda davanti a me, di spalle e sconosciuta. Credo che si sentesse libera, alla mia mercè, ma contemporaneamente protetta dall'ambiente. Non so se in quel momento preciso avesse preferito che la abbracciassi da dietro o che le toccassi il culo. Ma non rimpiango di essere rimasto semplicemente a guardare.
Sempre dandomi le spalle, si chinò per sfilarsi del tutto il tanga rimasto impigliato fra i tacchi a spillo, mostrandomi le chiappe divaricate, il buchetto del culo invitante, e la fessura della sua fica depilata e umida. Era eccitatissima anche lei !
Restò a pecorina per qualche istante più del necessario, poi si girò leggermente sui tacchi per darmi completamente la schiena e rivolgersi verso lo specchio. Si sollevò con una lentezza molto eccitante e quando fu quasi su del tutto, guardò nello specchio incrociando finalmente, nuovamente i nostri sguardi. Il solo guardare i suoi occhi, ora, mi aveva fatto diventare il mio uccello una clava di pietra. Era talmente duro, adesso, che spingeva con dolore nei jeans. Sentii alle mie spalle un passo femminile che si avvicinava ai camerini. Un po' spiazzato pensai rapidamente al da farsi, e decisi di restare esattamente in quella posizione, come se fossi il marito o il fidanzato della ragazza nel camerino. In ogni caso mi voltai appena e vidi una cliente sui 35 anni, non particolarmente belloccia. Entrò nel camerino di fianco senza accorgersi di nulla e io potei proseguire la visione. La mia gattina si stava infilando il completino sexy di pizzo bianco con movenze morbide ed eccitanti.
Quando ebbe finito di indossarlo, si voltò lentamente verso di me, con le mani appoggiate sui fianchi come a voler posare per me. Io rimasi in silenzio guardandola con avidità. Lei mi guardò prima negli occhi, poi il petto e subito dopo dedicando tutta l'attenzione al mio pacco evidentemente in stato di immensa eccitazione. Lo sentivo spingere come se dovesse spaccare i pantaloni ! Inarcai leggermente il bacino verso di lei come per mostrargli il risultato del suo spogliarello. Poi la squadrai dalla testa ai piedi, soffermandomi sui capezzoli scuri che risaltavano da sotto il pizzo bianco, inequivocabilmente turgidi; e sui peli del pube, appena accennati sopra il taglio della vagina, anch'essi scuri ed evidenti fra il pizzo bianco della biancheria. Il tocco delle scarpe col tacco, ancora indossate, mi eccitava fuori misura. E mi eccitavo ancora di più, immaginando la ragazza di poco fa, anch'essa nuda nel suo camerino qui affianco, ma totalmente ignara dell'autentica scena di sesso che si stava consumando a pochi centimetri da lei. Intanto la gatta rimase a guardarmi i pantaloni gonfi ancora per qualche istante, poi tirò la tendina.
Avrei voluto denudarmi e scoparla lì, sul posto, selvaggiamente. Ma ovviamente mi dovetti accontentare di massaggiarmi attraverso i pantaloni, giusto per dare un minimo di sollievo alla costante costrizione del pene fra le pieghe dei jeans.
Quando si fu rivestita, uscì lasciandomi in mano il completino bianco che aveva indossato pochi sencondi prima, e si diresse verso l'uscita. Mi affrettai a seguirla, passando però prima in cassa e pagando frettolosamente lo splendido completino.
Poi uscii dal negozio, ma lei si era persa fra la gente.
Sguii la sua ultima direzione appena uscita dal negozio, e procedendo sempre dritto la vidi appena che stava giusto uscendo dal centro commerciale. Decisi di seguirla, e arrivai a raggiungerla proprio mentre stava aprendo lo sportello della sua macchina.
Le presi una mano e lei si girò sorridente... sperava proprio che la seguissi!
Non disse ancora una parola, io la guardai e porgendole il sacchetto del negozio dissi "tieni, sarebbe un delitto se tu non lo mettessi più !", lei sorrise, prese il sacchetto e lo passò ad un suo amico in macchina !!
Non lo avevo notato, accidenti ! ero rimasto pietrificato ! Lei sciolse l'imbarazzo dicendomi finalmente: "sali, dai, cosa fai lì impalato?"
Salii senza farmelo ripetere due volte, lei si sedette dietro con me, lasciando il suo amico solo al volante.
Poi la macchina partì... ed iniziò un'altra storia.
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16 years ago
erotic3mind255232,
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Una strana festa
Lo conoscevo da appena una settimana, e già mi ritrovai a passare la notte del mio compleanno con lui nel suo letto.
Lui era alto,slanciato, lineamenti masculini, capelli scuri, due occhi azzurri enormi e una bocca carnosa e bella quanto quella di una donna.
Il primo bacio ce l'eravamo dato solo qualche giorno prima, ci eravamo conosciuti e attratti fin dal primo istante. E' stato tutto molto veloce....
Quella sera avevo bevuto parecchio con la storia del compleanno, ma non tanto da perdere completamente il contatto con me stessa.
Ci isolammo dal gruppo di amici che era rimasto a dormire a casa sua, nel salotto.... noi pochi metri piu in la... la porta aperta...e le mani che gia esploravano reciprocamente i nostri corpi con foga.
Era bello come i nostri occhi ci spogliavano e non vedevano l'ora di vedere sotto quei pochi veli estivi... mi levò con abilità il miniabito da sera che avevo indossato per l'occasione, la seta nera e il tessuto trasparente mi fecero fremere mentre scorrevano sul mio corpo, i suoi occhi avidi di bellezza, i suoi occhi avidi di scoprire del tutto le mie forme... lo presi a me con forza e gli slacciai la cintura e i pantaloni baciandolo con passione, fremevo dal desiderio e poco m'importava se lo conoscevo appena...
Lui era fin piu eccitato di me, avvarezzai il suo membro ancora intrappolato dal tessuto dei boxer e lo sentii pulsare....gli levai la maglia e cominciai a leccarlo e baciarlo sul collo, scesi fino ai capezzoli, leccnai la sua pancia e..... non resistetti e mi chinai avida sul suo pene, curiosa di scoprire il suo sapore, curiosa di sapere se la mia bocca l'avrebbe reso ancora piu fremente...
mi misi fra le sue gambe fissandolo negli occhi e sostenendo lo sguardo cominciai a leccargli il membro, che in pochi attimi divenne ancora piu duro... leccali l'asta èiu e piu volte fino a quando non era tutto bagnato e lo affogai in gola.... sentii il suo respiro farsi piu affannoso, qualche piccolo gemito di piacere controllato, di la c'era gente, ma le sue mani mi afferrarono i capelli facendomi intendere che tutto voleva fuorchè mi fermassi.
Dopo un poco mi fermai e lasciai il suo pene umido e caldo al tepore dell'aria estiva.... la mia bocca e la mia lingua scesero ancora un pò, gli leccai le palle gonfie e glie le presi in bocca... comiciai a segarlo con una mano e poco dopo riaffondai il mio membro ripetutamente nella mia gola che ho saggiamente imparato ad adoperare per poter prendere tutto il membro.... poco dopo sentii che stava per venire, mi ritrassi leggermente e continuando a segarlo mi feci schizzare addosso.
Venne ma non gli bastava. Mi alzò tirandomi per i capelli, mi strappò le mutandine avido del mio frutto gia caldo e bagnato, con l'altra mando mi slacciò il reggiseno e stringendo forte i miei piccoli seni mi sentii penetrare dalle sue dita... feci scappare un gemito di piacere che non ero riuscita a controllare, mi girai verso la porta aperta, avevo sentito un rumore, mentre lui continuava a masurbarmi... in pochi attimi senti penetrarmi dal suo pene di nuovo durissimo e li non potei più controllare i miei gemiti...
Lui mi guardava eccitato mentre mi scopava e mi vedeva godere, cambiammo varie posizioni ma ci mise poco ad intendere i miei gusti... mi girò e mi scopò a pecorina, io piu mi dimenavo e piu sentivo piacere nel sentirmi penetrare cosi ferocemente, rimasi col mio splendido sedere all'aria e mi feci scopare ancora un pò, fino a sentire le mie braccia esauste piegarsi dal piacere.... godevo di quel momento e dell'ansimare di quel ragazzo come poche volte... poco dopo presi io l'iniziativa, lui aveva gia fatto abbastanza...
Lo gettai sul letto, mi infilai il suo membro ancora umido nella mia fica bagnatissima, e comiciai ad andare su e giù.... sentivo il suo membro muoversi dentro di me, lo accarezzavo e strofinavo con i miei muscoli vaginali e sentivo quando godeva di più.... misi una mano sul suo petto e una sualla sua coscia per aiutarmi e scoparlo meglio, gli carezzai le palle e lo sentii godere di più,mi guardava, la mia cascata di capelli rossi incorniciava il mio viso mentre andavo su e giu, chiusi gli occhi e mi abbandonai sempre di più, fino a sentire un piacere devastante, e lui godette ancora nel vedere quella semisconosciuta godere tanto di lui nella penombra della notte, illuminata solo dall'inizio dell'alba...
Crollammo sfiniti alle 6.30 del mattino, io coccolata dalle sue braccia, avvolti ancora dall'odore della passione...
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16 years ago
DeaPersefone,
23
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La stanza capitolo 6
CAPITOLO VI° L’ OSPITE
……………nella stanza la luce era ancora accesa, io ero seduta sulla branda con quella scatola enorme di plug-in vicino, e ripensavo con nostalgia al favoloso cassetto di Giovanna, mentre lei era in bagno, vi avevo frugato dentro con molta curiosità e avevo estratto degli oggetti!
Ora la situazione e la realtà erano ben diverse, anche se sinceramente in quel momento eccitata com’ero, avrei sicuramente adoperato uno o anche più di quei cosi della scatola!
La figa mi grondava dal piacere, ma non volevo assolutamente ….pagare ancora, e allora tenevo le cosce ben serrate e con impercettibili movimenti la contraevo alzando e abbassando appena i talloni, facevo strusciare le pareti tra loro provocandomi un leggero e stordente piacere!
I crampi della fame si erano di nuovo impossessati di me, ora dovevo chiedere cibo e acqua, conscia di doverli pagare!
Spinsi il dito in fondo al foro, poi feci per toglierlo, ma era bloccato, lo avevo inserito ormai tranquillamente, ma capì che era una parola che lì dentro dovevo dimenticare!
Non forzai, per farlo uscire, sapevo che sarebbe stato inutile, e non proferì parola per non essere vessata ancora! Stavo lì in ginocchio con il mio dito nel foro quando un grosso schermo si accese sul soffitto e la luce si spense, lì per lì non capì cosa stessi vedendo, mi sembrava la mia stanza sotto l’immagine c’era il numero due, poi guardando meglio vidi che non era la mia, ma una perfettamente identica. Cambiò inquadratura, scorsi un corpo femminile nudo, con lunghi capelli neri, non potevo essere io, li avevo corti, poi vidi il mio dito nell’immagine, lo mossi, era il mio, ero terrorizzata, stavo vedendo la stanza adiacente alla mia, dove era rinchiusa una donna come me, pensai al film “cube”, e mi sentì ancora più atterrita! Quante stanze c’erano intorno a me? Quante altre persone rinchiuse avevano, o stavano ora patendo quello che subivo io, quale mente malata avesse potuto mettere su tutta quella grandiosa e terrificante macchina da tortura, o, quante persone? Poteva essere solo una persona a gestire il tutto? Tante domande ma risposte…….zero!
Capì solo che da me alla stanza adiacente, almeno, dove avevo il dito, c’era pochissimo spessore! E compresi, con un filo di angoscia, che il dito lo avevo immerso nella cacca della “due”, non potei pensare di averglielo infilato nel buchino, avrebbe fatto resistenza, ma ancora una volta sbagliavo!
Infatti, lei era inginocchiata davanti al mio dito, e iniziò a succhiarlo, lo stava pulendo, mangiava la sua merda, l’immagine cambiò prospettiva e zumò ora era coricata da dietro, e vedevo bene il suo culo, e capì come avevo fatto a infilarglielo nel buchino del culo, toccando la sua merda senza sforzare, aveva uno speculum inserito, che le teneva il foro aperto. Un’altra invenzione del maniaco, era un appareccchietto ricercato, uno speculum motorizzato, mentre sentivo il mio dito leccato, l’immagine si era avvicinata al suo culo, e lentamente vedevo nitidamente la cavità che si allargava lentamente, e poi si restringeva, una ginnastica non poco piacevole!
Poi sentì la sua bocca che si staccò dal mio dito, e lo schermo si spense in contemporanea con l’accensione della forte luce!
Chiesi subito, pensando quale e quanta gente avesse visto le mie immagini, che avevo fame e sete!
.. “bene rispose la “Voce”, piaciuto il filmino”? Annui, “per il cibo apri ora il cassetto”!
Ubbidì, c’era una tutina di lattice nero, con fori in corrispondenza dei miei, culo e fica, e due grosse aperture per i seni, terminava intorno al collo con una chiusura a cinghietta, e un grosso anello, “indossalo” infilai le gambe, scorreva poco, ed era molto aderente, lo tirai su con forza, infilai le bretelle e sistemai le tette fuori dalle esatte aperture, poi passai la cinghia intorno al collo e la bloccai, si aprì subito il cassettone, dentro c’era un piatto con una zuppa marroncina piena di fette di pane, senza posate, la afferrai, e cominciai a mangiare come una bestia, in fin dei conti era quello che la “Voce” voleva che facessi, annullarmi anche come essere umano!
Era una zuppa di fagioli, molto buona, ma anche molto saporita!
Chiesi gentilmente da bere, e trovai nel cassetto degli stivali di pelle nera alti fino alla coscia, guardai il numero, era un paio di misure meno delle mie, ingenuamente lo feci notare alla “Voce” la quale con tono molto deciso esclamò:- io non sbaglio mai, ora prendi il plug-in numero uno e inseriscilo nel tuo culo, poi indossa gli stivali, e ringraziami per averti dato solo il numero uno! Ringraziai, e presi dalla scatola il dildo anale più piccolo, si fa per dire, rispetto agli altri! Mi accucciai come se dovessi fare la cacca, e lo spinsi, ma nulla, il mio buco era chiuso, allora provai a bagnarlo, ma avevo le fauci secche, prive di saliva, l’unico liquido che avevo era la minestra, infilai la punta dentro, la feci girare, poi con due dita bagnai il mio buchino. Lo afferrai alla base, trattenni il fiato, e lo spinsi dentro, superata la parte stretta del perineo, unta dalla zuppa, scivolò nel mio intestino fino a bloccarsi nel disco finale che chiudeva il mio ano!
Infilai con molta fatica gli stivali, dovevo tenere le dita rattrappite, e avendo tacchi da dodici centimetri il mio peso pigiava proprio sulle punte!
Sentì scorrere il cassettone, c’era una caraffa di fresca acqua che avevo certamente strapagato, mai nella mia vita bevvi acqua più buona!
La luce si spense nuovamente, e la percezione del tempo che avevo passato lì dentro ora mi sfuggiva completamente, l’avvicendarsi del buio alla luce creava in me una confusione totale, ripensai alla “due”, così chiamai La ragazza ….vicina di stanza, dal numero sotto il monitor, anche lei come me, e alla poca distanza che ci separava, ma stranamente io non avevo mai sentito nessun rumore, voce, eppure era a soli pochi centimetri, almeno dove avevo inserito il mio dito. Poi capì, che solo quando “la voce” voleva, eravamo vicine, e, in quei momenti, urlare ci avrebbe solo procurato punizioni terribili!
Mentre riguadagnavo la mia branda, e mi accingevo a sdraiarmi, mi sentì bruciare il culo, toccai il disco terminale del plug-in che copriva il foro, feci scivolare il dito tra la plastica e il mio buco e lo senti completamente asciutto, ora aderendo alle pareti del mio intestino a ogni movimento mi procurava dolore. Avevo un forte stimolo a espellerlo come se dovessi fare la cacca dopo parecchi giorni, ma sapendo di non poterlo togliere, misi una mano sotto e assunta la posizione accovacciata provai a spingere, ma non venne via, sforzai ancora, ma nulla, era ben bloccato dentro dalla parte più grossa, avrei dovuto sforzare moltissimo, in quell’attimo, pensai al numero dieci, e mi sentì un’angosciante paura salire dalle viscere, allora giacché non sarebbe mai uscito da solo, rilasciai il perineo!
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16 years ago
paprika1, 37
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L\'incontro
La conobbi su internet,la sua fica mi aveva preso il cervello,per mesi fu sul mio monitor ed ogni volta che accendevo il computer era lì,mi compariva davanti e mi faceva fantasticare,la sentivo calda ,vogliosa di godere,piena di sborra aperta e vogliosa di essere penetrata prepotentemente e riempita all’inverosimile, le immagini di lei riempita da cazzi di gomma,
mi facevano sognare il momento in cui, dopo averla legata ad un letto, io stesso l’avrei riempita,
sfondandole la carne,slabbrandola all’inverosimile e dopo averla pistonata per bene, le avrei piantato, un vibratore fin dentro l’utero,che squarciando il suo essere,l’avrebbe fatta tremare
in un orgasmo infinito.
Un giorno di un lungo inverno fui finalmente davanti al suo portone,ciao mi disse attraverso il citofono,Sali al secondo piano, troverai la porta aperta,accomodati, dopo pochi minuti fu nell’ampio salone,indossava una camicia da notte trasparente,che lasciava intravedere il suo corpo nudo, intravedevo la sua grande fica ricoperta dai lunghi peli neri, il monte di venere sodo portava ad uno spacco da cui svettava il suo clitoride, che gonfio faceva capolino,come un piccolo cazzo.
Il mio a quella vista divenne grande, grosso, bramoso di uscire dai calzoni, per sentirsi libero e svettare come un randello di carne pulsante.
Essa si accorse della mia erezione,mi si accosto e tirandolo fuori dai calzoni, lo impugnò con maestria voluttuosaio ricambiai le attenzioni e infilai la mia mano nella sua fica e con il palmo iniziai a roteare in un massaggio,catturando il suo clitoride tra il pollice e indice massaggiandolo come se gli stessi facendo una sega.
Poi allungai il dito medio verso il suo spacco e iniziai a rotearlo, penetrando di tanto in tanto Il suo allagato canale.
Finimmo sul tappeto e mi misi su di lei nella classica posizione del 69, ed affondai il mio viso nella sua fica che grondava umori, presi il suo clitoride tra le mia labbra, lo suggevo, lo titillavo, poi tirando fuori la lingua iniziai un movimento circolare, allargando le sue grandi labbra, facendomi strada verso quel canale che mi avrebbe condotto all’interno della sua carne pulsante,dentro quel nido Caldo che urlava piacere, essa era persa nelle sue sensazioni, e ululando roteava gli occhi all’insù, osservandola vedevo solo il bianco delle sue pupille, in quell’attimo mi scostai dalla sua fica che era allagata dalla sua sborra, essa protestò tutto il suo disappunto…….ooohhohoo nonnnooooooo fammi godere,ma io continuai a non sfiorarla, sotto di me il suo bacino,si contorceva cercando di incollarsi nuovamente alla mia bocca, in quel momento per tutta risposta afferrai un enorme fallo che mi trovai accanto e lo introdussi in lei giù sempre più giù, lo roteavo facendomi strada e penetrando il suo essere arrivai a colpire il suo utero e picchiettando lo apersi penetrandolo con quel fallo……………essa ruggiva,tremava,scalciava,sembrava una bestia ferita, ma le sue non erano sofferenze,ma bensi spasimi dovuti ai ripetuti orgasmi………..la osservavo e vedevo la sua testa roteare all’impazzita come un ossessa……….aoaoaoahohohoho sisisisisissi di più dai scassami squarcia il mio essere aprimi siiiiii lo vogliooooooooooooo tutto dentro, stava per esploderemo in quel momento fermai il mio movimento e la vidi danzare all’insù fottendosi da sola, allora visto che non aveva intenzione di smettere ed io reclamavo la mia parte di piacere,non mi restò altro che piantarle il mio cazzo teso alla spasimo dentro il suo culo l’anello di carne
Venne dilatato ed io fui dentro di lei, in un canale fibroso che mi cingeva e pulsava al pari della sua grandiosa ficona che in quel momento era dilaniata da quel dildo azzurro.
Sentivo attraverso la sottile parete la sua fica dilatata al massima il dildo che sbatteva contro il mio cazzo,essa era persa gli orgasmi si ripetevano in continuazione ed ormai faceva andare il dildo su e giù all’impazzata,ruggiva,urlava godeva fu in quel momento che piantandogli il cazzo fino alla radice
Le riempii il culo della mia calda sborra abbattendomi su di lei con tutto il mio peso, essa ruggì urlando di piacere scossa come da una scarica elettrica
Dopo un po’,calmammo i nostri sensi, il dildo usci dalla sua carne ferita, piena della sua sborra.
Il giorno dopo ci rivedemmo
Mi avvicinai baciandole il collo,toccandogli il suo monte di venere torcendogli i capezzoli, essa iniziò a bagnarsi, toccavo il suo sesso che sentivo allagato,infilai un dito poi il secondo, sentivo la sua carne cedere,aprirsi chiusi le dita a mò di pugno, inziando un movimento rotatorio che mi fece largo tra la sua fica aperta,scivolosa,allagata e fui dentro di lei, sentivo il suo interno spugnoso che abbracciava la mia mano, avanzando in lei la penetrai, iniziando a rovistarle l’interno che si bagnava sempre di più, roteavo il mio polso ormai dentro di lei, le sue cosce ,oscenamente aperte mi mostravano le sue grandi labbra slabbrate e la sua fica gonfia,essa ruggiva sembrava una bestia ferita, ululava tutta il suo piacere, mentre io avanzavo il polso dentro di lei, sentendo ormai l’utero contrarsi in spasimi animali, ssiiiiii daiiiiii non smeeeterreee nooooo dai continuaaaaaa oohhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiii, quella troia aveva ormai perso ogni controllo ed era solo una macchina da sesso, una cagna che reclamava…piacere,piacere, e gli orgasmi si susseguivano con i suoi ruggiti che sempre più alti riempivano la stanza.
Le sue grandi labbra aperte,portavano alla sua caverna di carne,a quell’antro bagnato e pieno della sua sborra,era aperta,scivolosa,potevo ormai facilmente penetrare in lei, volevo che passivamente poteva trarre piacere dalle mie manipolazioni,per cui la legai al letto, le braccia alla testiera e le sue gambe aperte al massino legate all’in su, in quella posizione non poteva serrare le cosce per lenire il prurito della sua caverna che ormai goccialava sborra come una fontana, il suo clitoride era di un rosso violaceom gonfio al massimo… la sua caverna pulsava in contrazioni spasmodiche… ripresi la penetrazione e la mia mano fu di nuovo in lei, fino al polso, pastrugnavo il suo interno, contemporaneamente avvicinai il mio viso e con la lingua leccavo il clitoride,procurandole scariche elettriche che la facevano sobbalzare, sentivo i suoi sospiri che divenivano sempre più alti e intensi,
dimenava il suo bacino con movimenti rotatori, alzandosi verso il mio viso,per essere penetrata ancora di più…. Allontanai il mio viso dalla sua ficona, inginocchiandomi sul letto, sempre con il mio polso dentro il suo essere, avvicinai il mio cazzo al suo viso, i suoi occhi sgranati, videro la mia asta di carne pulsante e la sua bocca si aprì,accogliendomi dentro sino in gola, lavorandomi per bene l’asta di carne
io ancora più arrapato per il trattamento che mi stava riservando, rovistai la sua fica con la mano che roteava in lei, e spinsi il mio polso ancora più in profondità, sentiii il suo utero aprirsi e lo penetrai con due dita, questo movimento gli procurò un nuovo orgasmo ed essa urlò nuovamente, scossa come colpita da corrente elettrica, ebbe un paio di sussulti e poi si accasciò sul materasso, come svenuta..gli occhi facevano intravedere solo il bianco delle sue pupille, rivolte all’insù, venni copioso nella sua gola eruttando in lei tutta la sborra che la mezz’ora di attesa aveva accumulato in me e mi accascia sul suo viso.
Dopo un paio di minuti di deliquio, ritornammo in noi, e ci abbracciammo soddisfatti, ripromettendoci di ridarci quando possibile tutto il piacere, che quegli incontri di sesso ci procurava.
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16 years ago
admin, 75
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Mi fotto mia zia
In quel periodo mi era venuta a trovare la sorella di mia madre,una donna piacente intorno ai 40anni,una donna che quando la guardavo negli occhi mi trasmetteva una voglia sessuale che non mi dava pace, non sapevo come attaccare bottone, come scatenare la sua libido.
Giravo per casa con dei pantaloncini che credetemi lasciavano intravedere la sagoma del mio cazzo,che quasi sempre era pronto ad esplodere, le parlavo con indifferenza e notavo che il suo sguardo si posava il più volte sul mio pube e a quella vista il mio cazzo pulsava, morivo dalla voglia e notavo i suoi occhi languidi ma niente,la sua naturale resistenza era lì sempre presente, anche se quella sera quasi per gioco, mettendo un po’ di musica le dissi, zia facciamo questo ballo?
Ci attaccammo e credetemi sentii lo spacco contro di me ed ebbi il sospetto che non indossava le mutandine, mi strofinai contro facendo finta di nulla e attraverso la sua sottile gonna sentivo il suo pube caldo, i peli della fica che doveva essere un mare di sborra, lo spacco che sembrava aprirsi, facendo finta di nulla continuavo a discorrere ed essa rispondeva con una voce sempre più rotta dall’emozione e dall’affanno, poi a un certo punto scappò via adducendo la scusa che doveva correre in bagno e sparì, mi sistemai dietro la porta e sentii uno sciacquettio che senz’altro era la sua fica che essa si stava pastrugnando per bene, dopo un po’ tornò nella stanza,parlando del più e del meno, alla fine mi disse che andava a letto, lasciandomi in erezione totale, come uno scemo
Con una voglia che non sapevo come reprimere ed è chiaro che
Non avendo altro tirai fuori un film porno e mi feci una sega, stavo per godere quando mi accorsi che lei era lì nascosta dietro la porta che spiava le mie manipolazioni sul cazzo che stava diventando sempre più enorme, finchè non venni in un mare di sborra.
La mattina seguente, visto che avevo notato che guardava il porno con grande gusto, le dissi che dovevo mancare un oretta, in bella vista lasciai il dvd, la baciai avviandomi verso la porta, la aprii e la richiusi facendo finta di uscire e restando fermo nel corridoio, iniziai a spiarla essa dopo qualche minuto prese il dvd lo sistemò nel lettore e iniziò ad osservarlo,prima con distrazione poi sempre più eccitata, apriva le cosce per poi richiuderle, poi le spalancò iniziando un ditalino da favola, i suoi mugolii riempivano la stanza e nella mia mente passò un solo pensiero questa volta non mi scappi.
Attesi qualche minuto, poi feci finta di rientrare adducendo la scusa che avevo dimenticato le chiavi, essa non fece in tempo a ricomporsi e la trovai con le cosce divaricate con dentro tre dita che le stavano allargando la fica, le sue labbra penzolavano abbracciando le dita, essa appena mi vide cercò di sistemarsi togliendo le dita dalla sua fica.
Ma le bloccai la mano dicendole adesso continui, non come ieri sera che sei scappata, fammi vedere come godi troia..essa mi guardò con aria stupita, ma io ribattei continua troia ed essa finalmente continuò quel lavorio , entrava le dita quasi completamente per poi uscirle ed ad ogni movimento vibrava alzando il monte di venere, come per riempirsi di più, stava per venire quando le fermai la mano, e girandola di spalle le puntai il mio cazzo contro lo spacco che sentivo allagato e in movimento rotatorio le allargai le grandi labbra iniziando una penetrazione
Sottile che ritmicamente mi portava dentro il suo canale allagato, diedi un paio di colpi poi mi fermai assaporando il caldo del suo nido e lei vedendo che non mi muovevo più iniziò a fottersi la fica
Ululando come una lupa, le bloccai il suo movimento passando le mani sul suo pube, dai dimmi che vuoi essere scassata!!! Ieri sera sei scappata vuoi scappare adesso? E mentre le dicevo queste frasi la penetravo sempre di più con colpi così potenti che le spostavano il corpo in avanti il mio cazzo era cosi teso che sentivo
La sua carne muoversi strizzare ed essa gemeva, i suoi siiiiiii riempivano la stanza il suo utero si contraeva contro di me e con un ultima potenta spinta le venni dentro, i fiotti partivano e li sentivo tornare contro la mia carne, uno due tre le avevo inondato la fica
L’avevo riempita a dovere e sono certo che le colpivano continuamente l’utero, perché ad ogni schizzo essa sobbalzava, tremava, ululava, e roteava la testa, come colta da un attacco isterico, od ogni suo siiiiiii daiiiiii fottimi anche il cervello partiva un fiotto di sperma che ormai le colava giù dalle cosce perché la fica era proprio inondata e colma.
Oggi scherziamo su quel dvd galeotto che riuscii a sciogliere le sue titubanze e farla diventare una magnifica femmina, sempre pronta
E ogni volta che viene a trovarmi gira per casa nuda, con lo spacco aperto e il clito che le fa capolino, la sue grandi labbra che penzolano lungo le cosce e sembrano dirmi prendici dentro la tua bocca e ciucciacci, rotea la lingua dentro di noi fino a trovare un lungo canale e se entrerai in esso partiranno vibrazioni spasmodiche che faranno vibrare la tua femmina, sii queste cose me le ha detta lei e vuole che le lavoro la fica sempre più a fondo.
L’altro ieri mi ha chiesto di penetrarle la fica con la mia mano, perché vuole sentirsi riempita a dovere,……ma questa è un'altra storia.
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16 years ago
admin, 75
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La vicina di casa
Abitavo in quel condominio ormai da parecchi anni,la mia vicina di casa una donna sui sessanta anni, aveva il balcone confinante con il mio, e parecchie volte avevo notato che girando per casa nudo o in slip ero osservato da lei dal balcone che confinava con il mio, quasi ogni volta appena alzavo lo sguardo verso di lei, spariva rientrando in casa.
ormai giravo per casa nudo sapendo della situazione, e facevo finta di nulla, ma il pensiero certo di lei che mi osservava aveva un grande effetto sul mio cazzo che ormai era quasi sempre dritto,gonfio e non aspettavo altro, che il momento in cui si sarebbe presentata l'occasione per poterla riempire a dovere con ogni cosa, per farle urlare tutta la sua libidine.
Venne l'estate e come al solito giravo nudo con il cazzo che svettava, in quel periodo il marito era fuori per cure termali e lei quell'anno a differenza dal solito aveva evitato di accompagnarlo.
Una mattina sentii suonare al mio campanello, apri la porta ed era lei, Signor.......le dispiace se mi appoggio un attimo sul suo letto, sento di stare per svenire e non vorrei trovarmi sola in casa,prego si accomodi feci io che avevo capito la scusa ma abbozzavo sperando di fottermela per bene.
essa si accomodò sul letto, senta io sono di lè se ha bisogno può chiamarmi.
passarono circa15 minuti e sentii lei che mi diceva venga per favore sto male……sto male ripetè ,io accorsi e la trovai svenuta, signora ma lei niente, allora provai a toccarle una coscia , ma lei continuava a rimanere esanime, allora le aprii piano le gambe,scostandole la vestaglia e vidi il monte di venere talmente ampio da non essere contenuto dagli slip,per cui da essi fuoriuscivano lunghi peli, che mi portarono al settimo cielo, appoggiai la mano sul monte di venere e sentii lo spacco caldo, bagnato, come se lei fosse già eccitata e non svenuta come voleva fare credere, le tolsi gli slip e mi apparve una fica aperta, gocciolante,con un largo spacco che portava al canale di carne già aperto, sormontato da grosse labbra di un colore violaceo, che pendevano dal monte di venere, le aprii infilai dentro due dita, oooohhh sospirò essa che non aspettava altro, ma la sua naturale resistenza la portò ad aprire gli occhi dicendomi: Ma cosa fa, come si permette????? Io la guardai, non era questo che voleva e dicendo così continuai a massaggiargli la grande fica, essa ebbe un sussulto, poi attimo di esitazione, poi fece come se volesse spostarsi, allora continuai a toccarla accarezzandole il clitoride, massaggiandolo con due dita, come se le stessi facendo una sega, essa chiuse gli occhi, rapita in quel mondo fatato dove le sensazioni prendono il sopravvento e si è in un'altra dimensione, aveva perso ogni pudore, vedendo che era ben cotta, tolsi la mano, OHHHHHHH NOOOOOOOO sospirò lei, io sadicamente volevo vendicarmi del comportamento ipocrita di prima,
e benché sapevo che ormai voleva solo godere, sfacciatamente le dissi: “se non vuole si alzi e vada via e non mi cerchi più” e dicendole così, le presentai davanti agli occhi il mio cazzo che svettava in tutta la sua lunghezza, lo avvicinai alla sua bocca che magicamente si aprì accogliendomi dentro,
la pistonavo per bene arrivandole fino in gola, ma non feci alcun movimento verso la sua fica, essa osservando ciò, si infilò due sue dita dentro, iniziando a darsi piacere da sola, ma io per vendicarmi del suo precedente comportamento, le tolsi la sua mano dalla fica, tenendola ferma e continuando a entrare e uscire dalla sua bocca arrivando alla gola.
Poi mi scostai da essa, la sdraiai sul letto, spalancandole le cosce e sistemandomi davanti alla fica, che adesso mi appariva in tutta la sua grandezza, vedevo che pulsava, si apriva chiudeva e continuamente ne fuoriuscivano umori che andavano a bagnare le lenzuola.
Mi staccai da essa, avvicinandomi questa volta al suo viso, leccandole il collo con lunghi movimenti di lingua, essa sobbalzava e le sue cosce si spalancavano, cercava di masturbarsi da sola, ma il mio corpo le impediva ogni movimento, poi le sussurrai, dimmi che vuoi essere riempita,essa non rispose, questo comportamento mi indispettì molto, va bene allora ti farò godere e proverai tanti orgasmi quanti non ne hai mai provato, i suoi occhi mi osservarono languidi, presi da un cassetto, due corde e le usai per legarla al letto in maniera così oscena che la sua fica era spalancata a tal punto che potevo vedere il canale che portava dentro il suo essere,iniziai a toccarle il sesso che sentivo allagato,infilai un dito poi il secondo, sentivo la sua carne cedere,aprirsi chiusi le dita a mò di pugno, iniziando un movimento rotatorio che mi fece largo tra la sua fica aperta,scivolosa,allagata e fui dentro di lei , sentivo il suo interno spugnoso che abbracciava la mia mano, avanzando in lei la penetrai, iniziando a rovistarle l’interno che si bagnava sempre di più, roteavo il mio polso che ormai era dentro di lei, le sue cosce oscenamente aperte, mi mostravano le sue grandi labbra slabbrate e la sua fica gonfia,essa ruggiva sembrava una bestia ferita, ululava tutto il suo piacere, mentre io avanzavo il polso dentro di lei, sentendo ormai l’utero contrarsi in spasimi animali, ssiiiiii daiiiiii non smeeeterreee nooooo dai continuaaaaaa oohhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiii, quella troia aveva ormai perso ogni controllo ed era solo una macchina da sesso, una cagna che reclamava…piacere,piacere, e gli orgasmi si susseguivano con i suoi ruggiti che sempre più alti riempivano la stanza.
iniziai a penetrarla con un grosso vibratore, lungo almeno 25 centimetri, che oltre ad avanzare in lunghezza, aveva un movimento rotatorio, glielo schiaffai dentro senza ritegno e la penetrai per intero, essa incominciò letteralmente a guaire,la vedevo dimenarsi sul letto, sobbalzare, vibrare,ruotare la testa da un capo all’altro del letto,le orbite degli occhi le andarono all’insù, ed essa si stava avviando al un lungo e potente orgasmo, il suo movimento sembrava una danza senza sosta, a quel punto attraverso il pulsante aumentai la velocità, essa ruggì iniziando a godere ma…per vendicarmi fermai il movimento del vibratore ed essa rimase sospesa a mezz’aria, le cosce spalancate,e la fica pulsante ed in fiamme, urlò tutto il suo disappunto, guardandomi con occhi di bestia ferita, dimmi che vuoi godere,che vuoi essere riempita, che vuoi sentirti troia, dimmelo! siiiiiiiii riempimi, scassami, fammi sentire porca, fottimi anche il cervello,siiii daiiiii, ti supplico non ce la faccio più, voglio godeeerrreeeee
Allora mi sistemai nuovamente davanti a lei, piantandole di nuovo il grosso vibratore nella sua fica che ormai era un antro, allagato, contemporaneamente le sollevai il bacino, puntai il mio cazzo verso il buco dell’ano e cercai di penetrarla,
ma mi accorsi, che lì era ancora vergine, per cui dovetti faticare non poco per riuscire nella penetrazione, essa urlava tutto il suo dolore, ma io la pistonavo senza sosta e con un ultimo colpo riuscii a penetrarla completamente, riempiendole il culo, attraverso la parete sentivo le contrazioni della fica contro il vibratore, sentivo il movimento rotatorio che mi massaggiava il cazzo che diventava sempre più grosso…..essa passato il dolore,spalancò la bocca urlando così forte che dovetti tappargli la bocca per non fare accorrere i vicini, la sua testa roteava, i suoi capelli in modo scomposto le danzavano sul viso che diventava sempre più paonazzo, ed era tutto un gemito un siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii infinito,i suoi orgasmi si prolungavano senza sosta e il suo essere era tutto un tremore………..volevo riempirle la fica,quindi uscì dal suo culo ormai sfondato e senza toglierle il vibratore penetrai in essa, il suo canale si aprii e io sprofondai in essa fino all’utero…..non dovevo neanche muovermi,perché con il suo tremore si sfondava da sola,e la fica squassata da continui orgasmi si apriva e chiudeva in continuazione come una grossa mano che ti strizza l'uccello, questo movimento mi procurò delle scariche elettriche che dal cervello arrivarono al cazzo che sputò tutta la sua sborra in un orgasmo infinito e riempii, con lunghi e potenti getti, che le colpivano l'utero, riempendola fino alla pancia. essa godeva come mai avevo visto e non era mai sazia, il suo movimento sembrava non dovesse mai avere termine, dimenava il bacino, spalancando le coscie, urlava ormai persa nei suoi continui orgasmi…….poi si acquietò restando immobile, questa volta sembrava davvero svenuta…….dopo qualche minuto apri gli occhi e guardandomi mi disse: “grazie,mai avevo goduto così”.
Voglio continuare a vederti ogni volta che sarà possibile per godere senza ritegno, per godere da porca, per fare cornuto mio marito che ormai sono anni che non mi guarda più.
Ormai ci vediamo almeno una volta alla settimana e credetemi l’età non conta, ha sessantanni, ma gode come una ragazzina.
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16 years ago
admin, 75
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Tra le montagne
ricordo come fosse oggi...un giorno cupo...meta' giugno....ormai estate...eppure pioveva cosi tanto da nn poter viaggiare verso quel luogo sconosciuto ma allo stesso tempo cosi magico....quella casa dei desideri, anzi del "mio desiderio".........gia' ero consapevole di cio' che mi aspettava....ma era cosi eccitante....quattro bei maschietti tutti per me! Conoscevo solo due ragazzi ,il terzo ci aspettava in quella casa immersa nel verde....piu' mio marito...che fremeva al solo pensiero e con un po' di paura per la mia reazione.....invece per sua sorpresa ma piu' per mia stessa sorpresa....io ero talmente a mio agio che pareva facessi la cosa piu' normale al mondo....ero cosi spontanea che per il mio carattere timidone quasi nn mi riconoscevo......Entrammo nella casa un po' di chiacchere...poi ci siamo diretti in quella stanza....io sola circondata da uomini belli...simpatici ma sopratutto eccitanti...nn mi sono posta neppure il problema "riusciro' a soddisfarli?"...sono partita spedita...mi son ritrovata con i loro falli tra le mani ....tra le mie labbra.....le loro mani cosi calde...che sfioravano il mio seno...il mio pube....dapertutto....incrociare losguardo con mio marito per fargli capire quanto il tutto fosse perfetto....trovare il giusto feeling con quei ragazzi......guardarli negli occhi mentre entravano dentro il mio corpo.....e dare loro tutto cio' di cui ero capace....Dopo aver goduto...eccitati al massimo ho espresso uno dei miei tanti desideri....volevo il loro "succo" sulle mie labbra....e in un attimo sentivo quel calore e i loro lamenti.....ma nn finiva cosi....perche' l'eccitazione era talmente tanta che chiesi loro.....avete ancora un po' di energia....ora vorrei sentirmi quel calore su tutto il corpo....e mi sdraiai....in tutta la tranquillita' come stessi aspettando la cosa piu' bella al mondo.......e...nuovamente sentii il loro fremito....caldo morbido.....solo al pensiero mi sembra di essere ancora li....tra uomini meravigliosi che mi hanno fatta impazzire.....godere.....!Sono sicura che nn mi bastera' averli incontrati una sola volta...ma voglio sentire ancora e poi ancora quei gemiti!!!!
un bacio Vale
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11
16 years ago
admin, 75
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