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Group sex Threesome

Martini Bianco

Era veramente passato un secolo da quando avevo visto l’ultima volta Enzo; dopo tanti anni di affiatamento ci si era persi di vista , ed è bastato un incontro casuale per rimetterci in sintonia. Gli anni della scuola riscoperti nel tempo di bere un caffè, quanto basta per programmare una  splendida serata da passare con le nostre compagne. L’idea di confrontarci con le nostre età  aumentate di dieci anni, le nostre donne che , reciprocamente conoscevamo appena , ma che di sicuro , per essere al nostro fianco, un filino di pazzia ce l’avevano anche loro. Nel preparare la serata mi divertivo a raccontare a Sonia le varie occasioni in cui l’affiatamento con il mio amico Enzo aveva dato frutti prodigiosi; era sufficiente un’ occhiata per far partire uno scherzo o creare una copertura adatta ad uscire da ogni situazione nel modo migliore e più divertente.

Con questi presupposti ci stavamo preparando per uscire a cena; avevo chiesto a Sonia di vestire il più leggero possibile ed che anche la calda serata sembrava dare questo consiglio; veramente con Sonia ero andato più sullo specifico tentando di nascondergli tutti gli slip ed i perizomi che avevo trovato in giro per la casa, e  chiedendole di indossare per la serata un vestitino molto leggero tra i miei preferiti. Come solitamente succede, mi ascoltò solo in parte, ma il risultato fu comunque molto soddisfacente: vestitino blu leggero, con perizoma ma senza reggiseno (potevo ritenermi soddisfatto).

E chissà da Enzo e Laura che cosa stava succedendo: mi immaginavo la ricerca della perfezione di Enzo alle prese con la libera fantasia di Laura, tacchi vertiginosi e aderenze mozzafiato.

Il programma della serata era: ritrovo da noi, cena in uno splendido e tranquillo ristorantino e rientro a  casa loro per l’ultimo drink.

La cena era stata davvero deliziosa: piatti semplici, ma gustosi, innaffiati da un vinarello rosso che aveva riscaldato i corpi, e non solo ……. anche i discorsi si erano infiammati, scivolando in descrizioni sempre più dettagliate sulle cose emozionanti che si potrebbero fare se non ci bloccassero tutti i tabù e le inibizioni dettate dalla educazione ricevuta.

Sarà stato il vino, sarà stata la serata particolare, o le risate e la spensieratezza di tali discorsi, ma la consapevolezza di avere trovato qualcuno che la pensava nella stessa maniera aveva fatto venire a tutti e quattro la voglia di continuare su questa strada, creando una insperata complicità.

Enzo era un eccellente fotografo: già in passato avevamo avuto occasione di apprezzare le sue opere; egli ci aveva ritratto più volte,sia nei momenti “seri” che in altri più spensierati. Fu da questo che ebbi lo spunto per il continuo della serata: una volta finita la cena e rientrati a casa loro, proposi che una simile occasione, con le nostre compagne rilassate e abbigliate in modo così provocante, andava immortalata con un servizio fotografico. L’idea fu accolta con entusiasmo, e ringraziai per questo in cuor mio quel vino rosso che tanto aveva contribuito a sciogliere le riserve che in un altro momento sarebbero sicuramente emerse.

Detto, fatto: Enzo predispose l’attrezzatura e mise un cd di musica rilassante, mentre Laura prendeva quattro bicchieri ed una bottiglia di Martini Bianco dal frigo.

Il leggero imbarazzo che ci coinvolgeva si sciolse nelle risate delle ragazze, che cercavano una posa accattivante, copiando le varie dive sexy viste nei calendari. Noi le osservavamo, e suggerivamo le varie posizioni, costringendole a scoprire ora una spalla, ora una coscia, ora la schiena. L’atmosfera era sempre più incandescente, e l’eccitazione era palpabile.

Sentivo i miei battiti accelerare, e credo che avrei potuto sentire anche quelli degli altri, se solo non avessimo avuto questa musica sensuale in sottofondo.

Non ce la facevo più a trattenermi, e trovai finalmente il coraggio di chiederlo: sarei riuscito, in questa magica serata, a vedere dal vivo due donne che si amavano? Un attimo di silenzio, e poi Laura affermò che a lei andava bene, poiché era una esperienza che voleva fare da tanto tempo….Sonia mi guardò, e riconobbi nei suoi occhi quel guizzo che la anima quando fondiamo i nostri corpi e raggiungiamo l’apice dell’estasi, e compresi che anche lei era pronta.

Laura prese il Martini, e lo versò sull’attaccatura del collo di Sonia; il liquido fresco scendendo nella scollatura le fece comparire sulla pelle dei brividi leggeri, e i capezzoli sotto la stoffa leggera dell’abito si inturgidirono visibilmente. Questo fu un segnale di via libera per Laura, che iniziò a leccare con voluttà il vermouth dall’alto verso il basso, fino all’attaccatura dei seni, aprendo febbrilmente con le dita i pochi bottoni che ancora mancavano per sfilare l’abito dal corpo di Sonia, che continuava a fremere, ora non più per il liquore freddo su di sé, ma per l’eccitazione che continuava a salire, e l’emozione per una esperienza finora mai vissuta. Laura insistette con la sua lingua sui seni di Sonia, provando un piacere nuovo, intenso, dolcissimo. Era bello come donna assaporare quello che prova un uomo con la sua donna, sapendo anche come ci si sente ad essere amata in tale maniera: era come amarsi allo specchio, e tutto questo amplificava le sensazioni piacevoli. Sonia di dimenava, emettendo sensualissimi mugolii, invitando in tal modo Laura a scendere e ad esplorarla oltre. Essa non si fece pregare, e continuò a leccare Sonia lentamente, con dolcezza, prima i fianchi, poi l’ombelico, fino al pube. Enzo ed io eravamo ammutoliti, in preda allo stupore ed al piacere di vedere dal vivo quello che nella nostra mente avevamo solo sperato, e non osavamo muovere alcun muscolo, per non disturbare la scena. Laura continuava nella sua esplorazione, solcando la piega dell’inguine, ed il contorno della peluria, non osando spingersi oltre, fino a che Sonia aprì le gambe, porgendo a Laura le sue parti più nascoste. Le grandi labbra erano gonfie, umide, morbide. Laura vi si avventurò con delicatezza, ma con un ardore via via crescente. Sentiva un grande calore dentro di sé, e dal leggero formicolio al basso ventre che provava si rese conto di essere altrettanto umida, gonfia, pronta. Tutto il suo corpo era eccitato, il respiro sempre più veloce ed affannoso. Affondò le dita nelle natiche sode e generose di Sonia, che iniziò gemere. Nel frattempo Enzo aveva estratto da un cassetto un giocattolo, un fallo finto, che gli avevo goliardicamente donato qualche tempo prima, e lo pose accanto alle ragazze. Ben fatto! Pensai, e lo pensò anche Laura, che lo afferrò e lo usò per accarezzare prima le grandi labbra di Sonia, poi le sue, poi di nuovo Sonia, poi ancora le sue, dimenandosi per il piacere, e per la voglia di sentirlo dentro ma anche di spingerlo dentro. E così fece: lo infilò piano dentro Sonia, portandolo avanti e indietro per qualche istante, e poi lo ritrasse, e lo infilò dentro di lei, continuando a leccare Sonia, che continuava a gemere, sempre di più, di più, fino ad esplodere finalmente in un urlo liberatore.

Laura non cessava di contorcersi, emettendo suoni ravvicinati, sempre più forti, aveva estratto il fallo e con lo stesso si accarezzava tra le gambe, il corpo teso allo spasimo, fino a quando con un impeto da felino emise un ruggito ed un urlo.

Noi restammo a guardare, increduli, felici. Non entrammo nel gioco, poiché quella era il loro momento, a noi  bastava così.

Il ricordo di quella serata resta vivo, indelebile tra i miei pensieri migliori.

 

Commenti

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  • nonsolosesso, 35/28
    lo trovo molto bello, ben descritto e credo molto in linea con le emozioni che una coppia desidera vivere incontrandone un'altra. Mi piacerebbe senz'altro viverla cosi come descritta
    Leggi di più arrotolare