{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-29a76cf5105279c2d27465a46f2dd7fa.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
- 5 ore fa TRADIMENTO…FORSE… Era una giovane sig.ra sposata da poco...la chiamerò Giovanna (la privacy è la privacy), e mi aveva richiesto un appuntamento per avere una consulenza in ordine a certi problemi ereditari a seguito della prematura scomparsa del padre...Sono un professionista abbastanza noto in materia successoria, per cui avevo fissato l’appuntamento per il giovedì successivo verso sera in quanto Giovanna gestiva un negozio ed usciva tardi dal lavoro.Non l’avevo mai vista ma il mio nome le era stato fatto da alcune amiche in palestra, che avevo assistito per altre questioni.Ero anche un’pò stizzito perché avrei dovuto fermarmi in ufficio fino a tardi.I miei colleghi di studio se ne erano già andati e, praticamente, in tutto lo stabile era accesa solo la luce della sala d’aspetto e quella del mio ufficio.Puntuale alle 20.00 sentii suonare il campanello del mio studio, mi alzai e vado ad aprire.Mi comparve Giovanna..alta 1.70 gambe lunghe e affusolate..capelli molto corti biondo platino ed un seno minuscolo…Un fisico molto androgino ma nonostante quello con una certa sensualità.Vestiva in modo casual ma elegante e si notava come gestisse un negozio di moda..Indossava dei leggis molto aderenti ed una magia con una giacca stretta sul busto magro...La feci accomodare in sala d’aspetto risistemando così alcuni fascicoli sulla mia scrivania… Giovanna incrociava le unghie gambe sulla poltrona abbandonandosi lungo i braccioli…Il suo profumo “Chanel noir” mi raggiungeva fino al mio ufficio... e la sentivo rigirare nervosamente alcuni documenti che si era portata appresso...Avevo già notato la fede di Damiani che faceva bella mostra sul suo anulare, ma anche se avessi avuto sentore di una qualsiasi propensione nei miei confronti, la mia professionalità mi imponeva la massima serietà.Percorsi i pochi metri dal mio ufficio alla sala d’aspetto e feci accomodare Giovanna facendomi precedere all’interno della stanza.Devo dire che nonostante il fisico magro mostrava subito un bel culetto fasciato dai leggis attillatissimi, ancora più slanciato dalle scarpe con tacco 13, frutto sicuramente della frequentazione della palestra.La feci accomodare sulla sedia di fronte alla mia e mi sedetti sulla poltrona iniziando ad esaminare il suo caso.Il padre era stato un noto professionista e la situazione seppur intricata ero sicuro che avrebbe preso dei risvolti favorevoli alla mia cliente.Durante il mio discorso però, notavo che Giovanna mi dava qualche sguardo sempre più profondo e malizioso...I suoi occhi nocciola assumevano un’intensa espressione…quasi volermi attraversare.. mentre con la schiena si stendeva sempre più lungo la poltrona...L’atteggiamento di Giovanna non mi era indifferente e, quindi, per recuperare l’aplomb mi recai nel’altra stanza fingendo di fare delle fotocopie...Mentre le passavo vicino sentivo i suoi occhi che mi seguivano..scendevano lungo le pieghe del mio vestito gessato...guardavano i miei movimenti e le mie mani...Dopo pochi minuti rientravo nella stanza e Giovanna si era tolta la giacca stretta appoggiandola sul bracciolo della sedia vicina…Il suo intenso profumo mi inebriava completamente… seguivo con lo sguardo una piccola goccia di sudore che dal collo le scendeva lentamente perdendosi nella maglietta…Immaginavo che la mia bocca fosse quella goccia e le mie labbra tracciassero lo stesso percorso, scendendo sul collo e le spalle di Giovanna, fino a perdesi alla punta dei suoi piccoli capezzoli che si notavano duri e ritti sotto la maglietta...La mia mente divagava mentre le mie labbra continuavano a esporre il caso di Giovanna… la quale continuava a provocarmi sia con o sguardo, sia mordicchiando ogni tanto il suo labbro inferiore facendo intravedere la lingua rossa e molto seducente...Non ero indifferente a tale bombardamento...il mio pene si era irrigidito (ahhhhh la maledizione degli uomini non poter celare), ed i pantaloni palesavano tutta la mia eccitazione...Non senza qualche impaccio cercavo delle posizioni che mi permettessero di nascondere il cazzo ormai durissimo...ma oltre ad essere dolorose i miei tentativi erano alquanto comici.Finita la consulenza, e dopo aver passato un momento veramente critico, mi alzai per riaccompagnarla alla porta dello studio.Giovanna si alzo dalla sedia e si piegò in modo sconsiderato per prendere la giacca ancora sul bracciolo della sedia accanto.Mi mostrava tutto il suo fantastico culo ed indugiava nell’attesa di una mia mossa... L’eccitazione mi riesplose completamente...Mi trovavo ancora dietro di lei quando si rialzò, ed allora la presi con le braccia stringendola e iniziai a baciarle il collo...La mia giacca era incollata alla sua maglietta..la mia bocca scendeva avidamente lungo il suo collo mentre con una mano le giravo la testa per assaporare le labbra...In quella posizione le mia mani iniziarono a cercarle i seni...Date le modeste dimensioni non portava il reggiseno, ed allora iniziai a toccarle le mammelle con forza riempiendomene la mano…La baciavo in modo forsennato affondando la lingua dentro la sua bocca e lei ricambiava quasi sbranandomi le labbra...Con la mano destra le avevo ormai preso il capezzolo e lo tiravo...ed ero ricambiato da continui mugolii di piacere...“Cazzo aspettavi...e mezz’ora che sono fradicia” mi disse ad un tratto mentre con le mani mi liberava il cazzo marmoreo dalla cerniera del gessato.“Mi diede uno spintone e mi fece cadere sulla sedia... “Dammi il cazzo...” mi diceva quasi con rabbia presa da un raptus sessuale che poche volte avevo visto di tale intensità…Io, e le mie partner del sito lo sanno bene, non sono un uomo che si lascia dominare o impartire ordini per cui ripresi subito la mia posizione...Mi alzai in piedi e con una mano afefrraii capelli di Giovanna e con l’altra il mio cazzo...“Ora succhialo ma senza mani...”Spiazzata dalla mia frase e dalla nuova piega della situazione Giovanna mi guardo come interdetta ma le presi subito i capelli corti e con la mano sinistra le misi 2 dita in bocca...Giovnna inizio a succhiarle prima sulla punta e poi fino in fondo…ed allora le diedi anche un 3 dito aprendole le labbra...“Sono brava?” mi chiedeva mente succhiava e riempiva di saliva la mia mano...Senza alcuna risposta sostituii il mio cazzo alla mano...Facendole assaporare la sua durezz, prima sulla punta e poi piano piano affondandole tutta l’asta.Giovanna succhiava avidamente e con la mano la facevo ingoiare sul mio cazzo trattenendola con la bocca lungo il mio pube per poi rilasciarla con il fiato mozzato...Questo “trattamento” aveva aumentato a dismisura la sua eccitazione tanto che sui leggis era comparsa una macchia in prossimità della sua vulva...La feci rialzare ed accomodare sulla poltroncina mentre le abbassavo i leggis…“MMM sei proprio bella e guarda come e bagnata la tua figa…”Giovanna ormai con capiva nulla, voleva solo godere…si aggrappava con le mani ai braccioli mentre io la facevo avanzare col sedere esponendole completamente la vulva…Mi abbassai e le iniziai a leccare avidamente la vagina…la mia lingua percorreva tutte le grandi labbra divaricandole e ed entrando in profondità nella figa ormai aperta di Giovanna...Mentre risalivo con le labbra le succhiavo il clitoride modicchiandolo e tirandolo con le labbra...Giovanna gemeva mene la sua vagina continuava ed emettere tutta la sua voglia...Mi rialzai e slacciai la cintura lasciando calare i pantaloni...Il mio cazzo era duro e dritto di fronte a Giovanna che guardandomi mi disse “scopami cazzo scopami...”I suoi leggis erano calati fino alle caviglie ed intrufolai la testa in mezzo lasciandole intorno al mio collo...Il suo culo sporgeva dalla sedia e con le mani era abbrancata ai braccioli...presi lo schienale della poltroncina e cominciai a spingerle dentro il cazzo...fino in fondo...Govanna era tutta gemiti..il suo corpo sconquassato dai brividi e dalla voglia mentre il mio pene affondava fino in fondo al suo utero con colpi sempre più forti...La poltroncina si spostava nella stanza ma io la tenevo ferma mente il mio corpo sovrastava quello di Giovanna che venne con esplodendo il suo orgasmo dentro di me...Devo dire che era una scena un’pò anni 70’...io con la giacca camicia e cravatta e i pantaloni abbassati e lei con le caviglie intorno al mio collo con i leggis calati e la maglietta alzata...Esaurito l’orgasmo Giovanna si rialzo..dandomi un bacio e iniziando a ricomporsi...La mia voce però la blocco all’istante...”Cosa fai non abbiamo finito...”Ancora con i leggis abbassati la presi e la piegai sulla scrivania...con le mani tenevo le sue diritte dietro la schiena mentre col busto era stesa lungo la larghezza de mio tavolo...Improvvisamente mi accucciai e iniziai a leccarle di nuovo la figa da dietro ma questa volta arrivando fino al culo...Lo leccavo per ben entravo lo inumidivo..Giovanna al mio nuovo impeto ricominciò a bagnarsi spandendo i suoi umori nella mia bocca..che si saziava continuamente dl suo sapore...Ad un tatto mi rialzai...le lasciai le braccia ma le misi una mano sulla schiena in modo da tenerla ferma...presi il mio cazzo ancora durissimo (non ero venuto)..e lo puntai conto il suo culetto perfetto...Giovanna mi guardò subito allarmata “No li no non l’ho mai fatto...”“Bene mi sembra l’ora di cominciare...” e con la mani destra iniziai a toccarle il clitoride mentre con la punta del mio pene cercavo di addentrarmi nel suo buchetto...Aveva detto la verità era vergine il cazzo faticava ad entrare...Le dissi con tono sicuro “vedrai che ti piacerà ora aggrappati alla scrivania e tieni bene il bordo”Mentre faceva così con le mani le divaricai le natiche..e iniziai ad introdurre il mio pene ad ogni centimetro mi fermavo per farla abituare ed assaporare...Giovanna soffriva ad ogni mio affondo era una smorfia...io la rassicuravo e non mi fermavo..un centimetro un minuto di attesa...e pi ancora…La mia bocca le baciava il collo e la schiena la mia mano destra era sul clitoride e la masturbava dandole il piacere...Arrivato alla parte di maggior resistenza misi una mano sulla bocca di Giovanna e diedi una spinta molto forte arrivando con il cazzo fino alle sue viscere…Giovanna mi morse furiosamente la mano e cerco di alzarsi ma il mio braccio sinistro la teneva piegata…Rimasi a lungo col cazzo duro infilato nel suo culo...poi iniziai a muovermi Da prima molto lentamente avanti ed indietro...la incalzavo ad essere troia...le dicevo... “dimmi quando ti piace...dimmi se devo fermarmi…se devo aumentare e spingere di più”Ormai le avevo tolto la mano dalla bocca…Giovanna si era abituata al cazzo in culo e ora mi dava indicazioni...“Spingi che mi piace ora…un’pò più forte…ora fermati ora ancora un pò”La mia mano destra era tornata al clitoride e o solleticava e sfiorava…mentre con la bocca continuavo a baciala e leccarle la schiena...questo trattamento l’aveva notevolmente eccitata tanto che inizio a dirmi “Inculami…spingi forte ora”...Venimmo insieme Giovanna emettendo un piccolo getto di piacere sui miei pantaloni e io riempiendo il culo di Giovanna del mio sperma completamente...Accompagnai Giovanna al bagno dello studio e ci ricomponemmo...Fortunatamente avevo il cambio d’abito (abitudine presa dopo lo “scoppio” del toner della fotocopiatrice) cosi lasciai i pantaloni pieni della voglia di Giovanna in ufficio per portarli in lavanderia il giorno successivo.Ci lasciammo sulla porta dell’ufficio con un lungo bacio caldo e appassionato, e comunque ci saremmo rivisti per gli sviluppi della sua questione successoria.Il giorno dopo, mentre stavo redigendo un atto, il mio collaboratore mi passo una telefonata: “sono Mario XXXXX il marito di Giovanna XXXXXXX, volevo chiederle se è possibile passare ora da lei per delle delucidazioni in merito alla questione di ieri, in quanto mia moglie non ha ben capito alcune cose”.Senza alcun problema risposi di passare pure che lo attendevo.Mario si presentò nel mio studio e venne introdotti in ufficio dal mio collaboratore...“Mi dica pure sig. XXXXXX, quali chiarimenti vuole”Senza proferire parola Mario mi fece vedere una registrazione I phone della serata precedente, dove scopavo con ogni passione Giovanna nel mio ufficio...Anzi nei pochi minuti in cui ero stato a fare e fotocopie Giovanna mostrava il segno delle corna e diceva al marito “Ora caro ti accontento...e vedrai”.Un’pò stupito chiesi a Mario cosa significasse tutto questo e lui mi rispose che spesso fantasticava di essere cuck ma non aveva mai avuto il coraggio di fare questo passo...La sera prima Giovanna rincasata gli aveva mostrato il video e lui c’era rimasto di sasso. In rima risposta le aveva dato della troia e della puttana, minacciandola della separazione, ma poi l’eccitazione lo aveva preso e aveva rivisto il video più volte soprattutto nella parte dove la inculavo con passione e foga e la baciavo...Giovanna aveva ammesso che il mio savuore faire l’aveva subito colpita, oltre il mio aspetto, e aveva capito che sarei stato una persona di totale ed assoluta discrezione, tenendo per me qual fantastico amplesso... La mattina Mario si era scusato con Giovanna ed ora senza che lei lo sapesse era venuto nel mio ufficio.Ben capendo lo stato d’animo di Mario (tra il fantasticare ed il fare...) lo rincuorai dicendo che sua moglie era una bellissima e seducente donna e aveva voluto solo accontentarlo, per far si che il suo desiderio non si trasformasse in una mania, una paranoia…Beh cari lettori che dire, dopo quelle parole Mario mi disse: “perchè non vieni a cena a casa nostra la prossima settimana? Una sorpresa per Giovanna...”Fu l’inizio di una splendida amicizia... 505 0 1 mese fa
- 5 ore fa Tentazioni in ufficio Con la mia attività di avvocato non accade di rado di dovermi recare presso i clienti per fare consulenze o partecipare a meeting con altri professionisti ospitato nelle loro sale riunioni.E’ quello che è accaduto anche all’inizio dell’estate, quando mi sono dovuto recare in uno studio dell’hinterland milanese, ove si sarebbe tenuta una lunga riunione in merito ad una fusione aziendale.Beh potete immaginare la mia felicità a stare tutto il giorno in mezzo a professionisti di varia provenienza ma come dice S. Paolo “chi non lavora non mangia”...Beh almeno mi sarei consolato con un aperitivo milanese alla memoria dei miei tempi spensierati in cui passavo la serata (e spesso la nottata non da solo), nella città meneghina.Arrivato puntuale salivo dall’ascensore di vetro e ferro fino al 10 piano dove si sarebbe tenuto il meeting.Appena entrato, però, notavo con piacere che lo studio era pieno di belle donne. Collaboratrici e segretarie si affannavano per organizzare la giornata.Era l’inizio dell’estate e quindi i primi caldi avevano già convinto le procaci signorine ad iniziare ad abbandonare cappotti e maglioni, in favore di trasparenze ed abiti attillati.Già più festante per la piega che aveva assunto la giornata mi accomodavo nella sala d’attesa, aspettando l’arrivo di tutti e fissavo tutte quelle donne immaginandomi tra loro qualche d’una desiderosa di scopare.In particolare mi aveva colpito una donna sui 40anni alta e bionda. Indossava un tailleur con uno spacco evidente e una camicetta che lasciava intravedere un seno florido.Scoprii ben presto che si trattava di una collaboratrice dello studio, ma ahimè, intravedevo la fede sul dito per cui non mi davo molte speranze.Mentre ero seduto alla mia sedia però mi scoprivo a fissarla e scendevo con gli okki fino al suo spacco.Ogni tanto districava le gambe e lasciava intravedere le mutandine nere, mentre il seno aveva un fremito e sobbalzava, difficilmente contenuto nelle coppe del reggipetto.Con mia grande gioia era la collaboratrice del professionista che mi ospitava per cui sarebbe stata con noi tutto il giorno.Durante il coffee break mi avvicinai a lei e scoprii che il suo nome era Alessandra e la riempii di lusinghe.“Sa che è molto carina...”, “suo marito è proprio un uomo fortunato”.Alessandra era leggermente imbarazzata, ma sicuramente anche pronta di spirito ed era abituata ai complimenti degli uomini.Alla riunione ogni volta che potevo la guardavo e lei, dopo i primi attimi, iniziava a rispondere ai miei sguardi.Anzi, passandomi un fascicolo mi aveva donato una visione del suo splendido seno. Quelle magnifiche tette stavano li sode, col capezzolo che pungeva la stoffa duro e tirato pronto da essere succhiato.Era il momento del mio intervento ma la mente era altrove (immaginate dove), e sui miei pantaloni un leggero bozzo dimostrava che in realtà, riflettevo sul modo di restare solo con Ale una volta finita la riunione.Esaurita la giornata lavorativa mi avviavo alla porta mentre Alessandra restava in ufficio per sistemare alcune pratiche.Salivo sulla mia auto, pronto a gettarmi nella movida milanese, ma poi decidevo di bere un caffè al bar li vicino allo studio, in attesa che il traffico defluisse da Milano.Dopo circa 20 minuti ecco entrare Alessandra che ordinava un bicchiere di vino.La vedevo e galantemente la invitavo a sedersi con me.Un’pò timorosa Ale sedeva al mio tavolino ed iniziavamo a scambiare 2 kiakkere sull’esito del meeting, ma ad un tratto, estenuavo, le dicevo:”basta parlare di lavoro, dimmi cosa ti piace fare”Un attimo sorpresa dalla domanda Ale mi dice che deve andare alla toilette e si dirige verso il bagno.Lascio passare un attimo e decido di seguirla. Mi accerto che non ci sia nessuno ed entro nella toilette delle donne, chiudendo la porta dietro di me.Ale si stava rinfrescando allo specchio.Mi vede e dice “ma cosa fai qui esci dai”Io mi avvicino e la bacio... la mia lingua entra nella sua bokka umida e bagnata ed si aggroviglia con la sua mentre le mie mani scendono lungo i fianchi fino ad alzare completamente la gonna...Ale rimane un poco interdetta, ma il calore della mia bocca e la mia lingua che scende sul suo collo le fanno abbandonare ogni difesa..Le mie dita veloci aprono la camicetta e la bocca inizia a succhiare i seni di Ale, che inizia a mugolare e a strusciarsi contro di me.“Quanto ho pensato al tuo cazzo oggi..ero fradicia mentre parlavi in riunione”..Mentre con la bocca le succhiavo i capezzoli, con le mani avevo spostato il perizoma e inserivo 2 nella figa fradicia fino in fondo facendole roteare.“Si dai mmmmancora”Dentro e fuori!!Quando le toglievo le passavo alla sua bocca perché le leccasse in modo che sentisse il suo sapore...“Su lecca Ale fammi vedere come se brava con la lingua”Succhiava avidamente tutta la mano tanto che non fu difficile inserire anche il terzo dito…Era li che assaporava la sua voglia dalla mia mano avidamente come una vera troia...Quindi la girai facendole volgere la faccia allo specchio.Con la nuova posizione non fu difficile metterle anche il 4 dito. E subito le ordinai “Spingi...”“Si ma piano che non sono abituata con la mano...”“Spingi…”Ale inarcava le anche ed affondava in modo da farsi entrare più a fondo le 4 dita e mente cavalcava la mano, era un continuo di mugugni…di SIII…“dai che godo spingi con la mano”...Non volevo portarla all’orgasmo subito, quindi le tolsi 2 dita dalla figa.Ormai Ale era totalmente in balia della voglia.La vulva continuava a sprizzare umori e, quindi, aiutato dalla lubrificazione passai l’indice ed il medio dalla figa al culo dicendole“Su porca ora fatti affondare le dita nel culo!!!”Ale obbediente iniziava a spingere ma nonostante la mano fosse bagnata faceva ancora un’pò fatica…quindi le dissi“Prendi le mani ed allargati le natiche…apriti il culo troia”Ale, obbediente, si dilato il sedere con le mani e continuò a spingere fino a farsi affondare le dita fino alla radice…Vedendo che con il culo godeva ancor più che nella figa passai anche il terzo dito li aprendole completamente le natiche...Lo specchio rifletteva l’immagine di Ale con il seno fuori dal reggipetto che spingeva in modo osceno per colmare completamente il suo ano dilatato, ed io dietro che la incitavo a continuare...Con l’altra mano le ghermivo i capelli mente la mia bocca le succhiava le spalle ed il collo lasciandola completamente in balia del godimento...Ad un tratto Ale mi disse “Mettimi una mano sulla bocca” e lesto lo feci in modo che potesse urlare tutto il suo orgasmo.Una volta leccata la mia mano piena di voglia si ricompose ed uscimmo dal bagno, attenti a che nessuno dei colleghi di Ale ci vedesse.Ci scambiammo il numero telefonico e salii in macchina.Non ero venuto ma lo spettacolo di una porca simile che ha un orgasmo anale era molto soddisfacente.Le mie endorfine erano a mille e l’adrenalina scorreva quando ricevetti un sms. Era Ale che mi scriveva “tra un kilometro c’è un parcheggio, fermati ed aspettami”.Feci come mi chiedeva e dopo 5 minuti arrivò con la sua macchina e si fermo vicino a me...Salì sulla mia e mi disse “Non penserai di andartene senza farmi assaggiare il tuo cazzo!!”Mai notizia fu più lieta...vidi che armeggiava con il telefonino e poi mi disse di partire...Mi condusse ad una stradina secondaria poko frequentata e li iniziò a mettermi la mano sul pene che era gonfio a dismisura.In breve tempo mi ritrovai con i pantaloni alle caviglie e Ale che si era tolta la giacca, con i magnifici seni che mi sfregavano il cazzo.Tirai indietro il sedile per favorire la discesa della bocca sulla mia asta ed Ale inizio a prendere il glande fra le labbra.Lo succhiava e poi riemergeva mente io con la mano massaggiavo il suo buco del culo che era rimasto aperto dal trattamento precedente...Ad un tratto le presi per i capelli e la feci affondare fino in fondo al cazzo proprio alla base“Succhia troia prendi tutto in bocca”La trattenevo giù qualche secondo e poi la facevo riemergere per riprendere fiato.Il mio cazzo era completamente ricoperto dalla sua saliva ed Ale continuava a succhiare in apnea...La vulva emetteva umori in continuazione e con le anche veniva a cercare le mie dita per essere penetrata.Scendemmo dalla macchina..io senza pantaloni ed Ale con la gonna alzata fino al ventre.La feci accucciare davanti a me e continuai a scoparle la bocca avanti ed indietro con vigore fino a riempirla completamente...“Ora leccami il culo” le ordinai in un impeto di lussuria e mi girai mostrandole le natiche muscolose...Subito Ale affondò la bocca sul mio sfintere tenendomi allargate le chiappe per meglio leccare, ma anche cosi non riusciva a penetrare con la lingua fino all’interno, cosi la aiutai spingendola con la bocca contro il mio pertugio che lei leccò avidamente dandomi grande piacere.Avevo il cazzo tirato all’inverosimile ed allora la feci alzare ed appoggiare al cofano della vettura…Cominciai a sfregarle il glande e poi l’intera asta lungo la riga delle sue natiche e, all’ingresso della vagina oramai ridotta ad un lago...E in un colpo le inserii il cazzo nella figa fremente cominciando a dare colpi prima lievi e poi sempre più potenti e veloci fino a farla prorompere in un orgasmo intenso.Sentivo le pareti della vulva stringere la mia asta quasi risucchiandola mentre Ale veniva bagnandomi tutto il cazzo.Ale era visibilmente stanca ma io non avevo ancora esaurito la mia vitalità.“Ora troia tieni il culo aperto e dimmi cosa vuoi...”Ale subito rispose “Ti prego inculami e spingilo con forza!!”Aveva il petto appoggiato al cofano e iniziai a aprile il culo col mio pene ancora fortemente eretto.Centimetro dopo centimetro sempre più a fondo…all’inizio piano e poi sempre con più passione e vigore…Sentivo i coglioni sbattere con forza contro le natiche di Ale che godeva come una porca ad ogni colpo profondo...Ad ogni scossa ripeteva “Forza spingi scopami…sfondami il culo”.Io che non dovevo farmi pregare la scopai come un animale feroce, godendomi i suoi orgasmi anali, annunciati dalla vagina che diventava sempre più bagnata.Alla fine non resistetti più e le sborrai all’interno del culo con getti forti.Ale mi guardò soddisfatta ma anche un poco delusa... “P. uff volevo bere”Allora con un dito raccolsi direttamente dal suo culo lo sperma e lo passai sulla bocca di Ale che trangugiava avidamente il nettare che aveva fatto sgorgare.Ci ricomponemmo a fatica e vidi che continuava ad armeggiare con il cellulare.Ci salutammo con un bacio con la lingua e ogni volta che ritornavo in quell’ufficio non mancammo mai di vederci nuovamente in tante e altre situazioni ancor più forti...Ma questa è una storia che racconterò a chi sarà interessato.Una domanda... Secondo voi cosa ha fatto con quel cellulare?? 397 0 2 mesi fa
- 20 ore fa LA PRIMA VOLTA DI MIA MOGLIE - 2^ Parte LA PRIMA VOLTA di MIA MOGLIE 2^ PARTE Riprendo il racconto che, come già indicato nella 1^ parte, rappresenta una esperienza reale vissuta nel marzo 2022 e che, per come si è realizzata, ha avuto un’importanza significativa nella mia vita di coppia. PREMESSA Sono conscio che il lettore medio di questo racconto sia principalmente interessato alla cronologica descrizione degli eventi più lussureggianti della storia (in fondo siamo in un sito erotico), tuttavia ho ritenuto necessario proporre un preambolo alla narrazione in modo che tutti siano i grado di comprendere a pieno, non solo la situazione in cui si è creata “la prima volta”, ma anche lo stato d’animo e le sensazioni psicologiche degli attori stessi ed, in ultima analisi, il percorso cerebrale che ha portato a maturare questo passaggio. *** È frequente nelle coppie vivere, prima o poi, un periodo di crisi coniugale. Le cause possono essere molteplici: la routine matrimoniale, il fatto di darsi per scontati, lo stress lavorativo, le abitudini, la stanchezza, etc. . In ogni caso sono periodi estremamente logoranti dove rischia di perdersi ogni reciproco stimolo emotivo. Ebbene, durante i primi mesi post emergenza covid, noi eravamo in una di queste fasi. Il nostro sentimento era sempre molto forte ma era meno palese, quasi scontato. Era come se ci fosse un’ombra cupa tra di noi…….qualcosa di non ben definito, che comunque rischiava di allontanarci fino quasi a farci sentire più due individui che una coppia. Sono situazioni difficile da spiegare che, tuttavia, portano (erroneamente) a pensare che il proprio malessere psicologico dipenda in qualche modo dal comportamento del proprio partner. Io, in particolare, sentivo mancare l’empatia di coppia…. non vedevo più nella mia compagna la volontà (e soprattutto il piacere) di comprendere le mie esigenze. Non percepivo più in Lei il desiderio di rendere felice e realizzato il proprio uomo. Intendiamoci, di fatto non avevo nulla di trascendentale da rimproverarle, era una mera sensazione….un’atmosfera negativa che alleggiava tra noi e che, personalmente, mi intristiva molto perché contrastava con il mio assoluto bisogno di unione e complicità di coppia. Più passava il tempo e più la tensione aumentava. Sembrava un progressivo e inesorabile precipitare. A un certo punto, anche futili decisioni, come la scelta del programma tv, sembravano diventare oggetto di beneplacito o quanto meno di compromesso. Tutto stava diventando tremendamente snervante. Dormire con la finestra aperta o chiusa, materasso morbido o rigido, uscire o stare a casa, cosa cucinare alla sera, la mia uscita della domenica mattina per il rituale allenamento in bicicletta……ogni mia scelta sembrava essere motivo di discussione e/o di contrattazione. Lo stesso normale dialogo coniugale cominciava a risentirne; ormai ogni banale conversazione rischiava di trasformarsi in un’accesa discussione polemica……non c’era più nulla di pacato tra noi……tutto sembrava poter sfociare improvvisamente in un conflitto tra opinioni inconciliabili. Anche nell’intimità stavamo vivendo una sorte di triste declino. Facevamo ancora l’amore ma in modo spento, convenzionale……da vecchia coppia stanca. Ormai si faceva sesso sempre nello stesso luogo (nel letto matrimoniale), Patrizia non indossava più la sua sensuale lingerie ed anche nella scelta delle posizioni sessuali spesso si finiva per previlegiare esclusivamente la comodità o la praticità a discapito del piacere. Come se non bastasse (causa lockdown sanitario) da oltre due anni non giocavamo più con coppie o singoli ed i club privé rappresentavano ormai per noi solo uno sbiadito ricordo per noi. In tale contesto, credo che il mio principale errore sia stato quello di non parlare apertamente (e soprattutto tempestivamente) del mio malessere interiore. Ritenevo infatti (oggi posso dire ERRONEAMENTE) che la mia compagna di vita non potesse non percepire la mia palese insofferenza. Pertanto l’unica spiegazione che riuscivo a darmi della sua inerzia ed indifferenza, era che non fosse interessata al mio stato d’animo e ciò, ai miei occhi, equivaleva a mettere in serio dubbio il suo affetto nei miei confronti. Fortunatamente la realtà era diversa e Patrizia me ne diede prova durante il nostro momento peggiore. Infatti, dopo un sofferto e lungo periodo di silenzi, una sera il confronto è improvvisamente arrivato. A dir la verità, più che un confronto sembrava uno “scontro”, fatto di reciproche accuse e lamentele …..poi però, a un certo punto, Lei ha preso l’iniziativa e dopo aver confermato i suoi sentimenti nei miei confronti, ha avviato un costruttivo processo dialettico che, per maggior chiarezza, ripropongo a seguire in maniera pressoché testualmente : P. – Perdonami Amore, ma io ti amo come e più di prima. Non voglio perderti e voglio dimostrarti che possiamo tornare quelli di un tempo. Forse ho dato per scontato il nostro rapporto ma anche a me non piace come stiamo vivendo la nostra relazione. Non mi riconosco più, voglio tornare la donna che hai conosciuto. In fondo ci amiamo e questa è l’unica cosa che veramente conta. Non possiamo buttare via tutto quello che c’è tra noi. IO – Non voglio che Tu cambi solo per paura di perdermi, io vorrei che Tu avessi piacere di stare con me, di condividere cose con me. Io ti ho sempre considerata, non solo mia moglie, ma anche la mia compagna, la mia amica, la mia confidente nonché la mia complice. È questa la Patrizia che ho sempre desiderato. P. – Ma anch’io voglio essere quella donna e voglio dimostratelo. Noi abbiamo bisogno di una svolta, di complicità, di qualcosa che ci unisca nuovamente….di un nostro segreto da condividere…..di trasgressione. Senti…perché non invitiamo un singolo a casa nostra? IO – Per far cosa? I soliti giochi soft per poi tornare alla solita routine? P. – No. Questa volta voglio andare oltre ai nostri vecchi limiti. Questa volta lo voglio scopare. IO – Lascia perdere. Non ci sarebbe alcuna soddisfazione sapendo che lo faresti solo per me. Non è quello che desidero e Tu lo sai? Io ho sempre adorato la nostra complicità di coppia, non mi interessa il tuo sacrificio alla Giovanna D’Arco. P. – E chi ti dice che lo faccio per Te? IO – Vorresti farmi credere che improvvisamente è diventato un tuo desiderio? Scusa ma faccio veramente fatica a crederci? Ricordo ancora benissimo il sorriso malizioso sul bel viso di Patrizia, mentre, con tono quasi di sfida, replicava al mio scetticismo con queste semplici tre parole: P. – Mettimi alla prova. Al termine di questa frase, confesso che ho sentito un brivido corrermi su per la schiena. Ero completamente pervaso e stordito da una moltitudine di sentimenti, confusi e coesi tra loro, che andavano dall’amore, all’ eccitazione, alla sorpresa, alla paura, alla gelosia e molti altri ancora che nemmeno riuscivo a riconoscere. Quel giorno stesso ci mettemmo alla ricerca di un single e già per la sera stessa avevamo fissato un appuntamento a casa nostra con Tommaso. Nel colloquio telefonico preliminare, dopo aver adeguatamente chiarito le regole del gioco (“Patrizia scoperà ma non si concederà a rapporti orali e anali”), avevo raccomandato al nostro amico massima delicatezza e sensibilità considerando che si trattava di una “prima volta” per Patrizia. Appuntamento alle 21, ma già alle 20,30 Patrizia è già tutta “apparecchiata”: stivali neri con tacco a spillo, autoreggenti nere, un abito lungo di pizzo con ampio spacco di coscia e generosa scollatura. La trama del pizzo nero lasciava veramente poco all’immaginazione. Inoltre il vestito era molto leggero e pertanto i suoi capezzoli reagirono rapidamente alla fredda attesa inturgidendosi e sollevandosi nelle trasparenze. Ricordo che le dissi: “Sei bellissima, se ritarda 5 minuti ad arrivare ti scopo io”. Arrivò puntuale. Patrizia prese subito l’iniziativa. Andò incontro al nostro ospite salutandolo e avvinghiandolo subito con uno stretto e prolungato abbraccio che non avrebbe lasciato indifferente neanche un eunuco. Il nostro amico non poteva non aver sentito i suoi seni premergli sul petto. La conferma di ciò, la ebbi subito. Infatti il suo imbarazzo nell’essere accolto in modo così diretto era evidente. Non proferiva parola. Anche questa volta ci pensò Patrizia a “rompere il ghiaccio”. Infatti lo fece accomodare sul divano del salotto e comincio a rivolgergli apprezzamenti con voce volutamente suadente. Senza neanche volerlo, mi trovai ai margini della scena, ne approfittai allora per attivare la videocamera del mio cellulare……non volevo perdere nulla di ciò che si stava prospettando davanti ai miei occhi. Intanto sul divano, le mani di entrambi già cominciavano a dispensarsi carezze e sfioramenti reciprochi, dapprima incerti e superficiali poi sempre più diretti e passionali. Ormai i primi timidi approcci del nostro amico si erano trasformati in voraci palpate…..le sue mani che inizialmente si soffermavano con movimenti lenti e controllati sull’elastico dell’autoreggente quasi a voler definire la zona di confine tra la calza e la pelle liscia della gamba, ora passavano, freneticamente e senza pudore, dall’interno coscia al petto ………quasi a non saper decidere dove stare. Un attimo dopo, vedo il seno sinistro nudo di Patrizia stretto tra le dita di Tommaso mentre la sua bocca ingorda succhia il capezzolo più che mai inturgidito dalle precedenti attenzioni. Patrizia geme prima di piacere e poi di dolore quando l’azione del nostro esuberante amico eccede. Io sono completamente stravolto dall’eccitazione…….le tette di mia moglie succhiate senza ritegno da uno sconosciuto e sta anche gemendo di piacere. Improvvisamente Tommaso si inginocchia davanti a Patrizia la quale, percependone le maliziose intenzioni, anticipa la sua azione aprendo, senza alcun ritegno, le gambe. La visione che offre è irresistibile. Infatti a seguito dei profusi strofinamenti prestati, il perizoma si è insinuato tra le grandi labbra della vulva lasciando trapelare una curata quanto sensuale peluria pubica. Un attimo dopo il suo perizoma è accostato a lato delle grandi labbra scoprendo il clitoride gonfio di eccitazione. La lingua di Tommaso non perde tempo e inizia un lento ma inesorabile lavoro sul “grilletto” di Patrizia. I gemiti aumentano a dismisura e i movimenti ritmici delle mani di Patrizia sulla testa di Tommaso sembrano confermare le manifestazioni di piacere appena udite. Adesso entrambi i seni di Patrizia sono scoperti mentre le dita di Tommaso agiscono sui capezzoli pizzicandoli quasi a voler sintonizzare una stazione radio. Nel frattempo la testa di Tommaso è sempre tra le cosce di mia moglie che, continua a esprimere parole di approvazione per l’insaziabile lavoro di succhiamento che viene riservato al suo clitoride, ora più che mai gonfio e bagnato. Dopo qualche minuto Patrizia riprende il comando delle azioni. Fa sedere Tommaso sul divano e le si siede sopra rivolta verso di Lui. La scena che mi si presenta è favolosa: Tommaso ha la testa tra le tette di Patrizia mentre le sue mani palpeggiano lussuriose il sinuoso culo del mio Amore. P.S. – Per la cronaca, il culo di Patrizia è uno dei suoi punti di forza…..fianchi rotondi e natiche a forma di cuore ne fanno un vero capolavoro apprezzato da tutti coloro che hanno avuto occasione di giocare con noi. Decidiamo di spostarci rapidamente in camera da letto per proseguire più comodamente il gioco. Pochi secondi e Patrizia è sdraiata sul letto con addosso solo stivali ed autoreggenti. Anche Tommaso non perde tempo ed in un attimo è completamente a nudo…….la sua eccitazione è già ben evidente. Ricomincia il cunnilingus che Patrizia dimostra subito di apprezzare. Ben presto, l’azione della lingua viene sostituita dal movimento ritmico di un dito. Patrizia apprezza a tal punto da chiedere: P. - “SIII,…dai! Mettimi anche un dito nel culo” . Non so se sia possibile esprimere a parole l’eccitazione che una frase del genere può generare in un uomo. Io non ci riesco! Il movimento delle due dita all’interno di mia moglie era già di per sé estremamente provocante, ma la reazione verbale di Patrizia alle stimolazioni ricevute mi fece letteralmente sbandare: P. – SI… SI…un dito in figa ed un dito in culo…..mi stai riempiendo tutta. Poi alza la testa cercando il mio sguardo e aggiunge: P. – Amore, mi manca solo un cazzo in bocca. Ben presto le dita in figa passano da due a tre e infine addirittura a quattro. Il nostro amico però si fa prendere troppo dal momento e comincia a stantuffare esageratamente finché un gemito di dolore di Patrizia e un mio immediato rimprovero non lo fanno desistere. Patrizia riprende in mano il pallino del gioco ed estrae da sotto il suo cuscino il suo migliore amico, il suo vibratore “succhiaclitoride”. L’immagine di Lei sdraiata a gambe aperte mentre si masturba provoca in me inquietudini profonde e contrastanti. L’eccitazione si accresce ancor di più quando Tommaso decide di contribuire al piacere di Patrizia infilandole un dito in figa. Questa volta la sua azione è più delicata e controllata e, di conseguenza, più gradita. Pochi minuti ed ecco Patrizia esplodere in un orgasmo fatto di forti gemiti liberatori. Vederla godere, mentre è penetrata da un dito non mio, ha risvegliato in me istinti difficilmente confessabili. Si invertono nuovamente i ruoli. Ora è Patrizia che, riprendendo l’iniziativa, fa sdraiare sulla schiena Tommaso e le regala un sensuale quanto gradito body massage. Sgrano gli occhi, non voglio perdermi alcun particolare. Osservo con attenzione il mio Amore mentre con le sue morbide tette sfiora dolcemente il petto del nostro ospite. Vedo i suoi capezzoli…sono talmente turgidi da sembrare due chiodi e sono altresì evidenti i brividi provocati al fortunato ricevente. Per mettere a contatto le tette di Lei al petto di Tommaso, inevitabilmente il suo culo di Patrizia è rimasto sollevato. Da dietro l’immagine di Patrizia è strabiliante: osservo il suo culo rotondo in primo piano e le grandi labbra ancora aperte dopo il recente orgasmo. Quando poi Tommaso comincia a picchiettare le dita sulla figa ancora leggermente slabbrata di Patrizia, si sente il rumore dei suoi umori……E’ BAGNATISSIMA !!! Non ancora soddisfatta del trattamento ricevuto, Patrizia, con voce lieve ma decisa, le sussurra: P. – Mettimi un dito dentro. Tommaso ovviamente non se lo fa ripetere e inizia a penetrarla intimamente. Patrizia riprende il movimento lento ma costante del suo corpo sinuoso; porta così il suo seno a scendere fino all’ombelico mentre contemporaneamente il suo pube struscia sugli attributi maschili del nostro ospite. Il cazzo di Tommaso ora sembra scoppiare. A questo punto non è più possibile attendere oltre, l’eccitazione di tutti è al limite. Tommaso si infila il preservativo, aiutato da una Patrizia un po’ impacciata in un compito a cui non è più abituata. Il nostro impaziente amico si infila tra le gambe di Patrizia e comincia ad armeggiare con il suo cazzo nel tentativo di penetrarla. Quando ormai aveva appena cominciato a far pressione sulla “soglia”, Patrizia lo spinge via, facendoci sospettare in un ripensamento tardivo. L’imbarazzo però scompare subito, quando la sento rivolgere a Lui con le seguenti parole: P.- Voglio stare sopra. Ti voglio scopare io. In un attimo Patrizia è sopra di Lui nella classica posizione “dell’amazzone”. Da dietro ho una visione perfetta della scena: vedo la mano di Patrizia cercare e trovare sotto di Lei l’asta di Tommaso, la vedo puntare il membro eretto all’ingresso della vulva, la vedo spingere progressivamente il glande dentro le grandi labbra, e infine….la vedo sedersi dolcemente sul cazzo fino a totale inserimento. L’immagine della virilità maschile che lentamente scompare interamente dentro la figa della mia donna è una scena quasi irresistibile per me. Il lento movimento ascendente e discendente del culo di Patrizia sul suo cazzo prosegue ritmico. Vedo il cazzo entrare ed uscire a un cadenza regolare fino a quando, l’impazienza di Tommaso non lo porta ad unirsi a Lei nel movimento….accentuando i tempi delle spinte. Adesso si muovono entrambi in simultanea; quando lei scende con il culo, Lui sale col bacino. In questo modo la penetrazione è più profonda. Tommaso aumenta ancora il ritmo e Patrizia è costretta a interrompere il suo. Ora è solo Lui che spinge…..in modo sempre più profondo e concitato. La mia eccitazione sale ulteriormente quando sento Patrizia gridare: P. – SI…SI…SCOPAMI . Lo voglio dentro, lo voglio sentire tutto…fino in fondo….fino alle palle. Comincio a temere che tutto finisca troppo presto e allora chiedo di cambiare la posizione. Patrizia si mette a 90 gradi (posizione a pecorina” per intenderci). Lui è un po’ basso, fa fatica a penetrarla in quella posizione. Le chiede di abbassarsi davanti fino ad appoggiare petto e viso al letto. Adesso è riuscito ad entrare. Tramite le mani la tiene per i suoi sinuosi fianchi in modo da poter gestire meglio il ritmo delle spinte. Ad ogni affondo, si sente il rumore dei due corpi che si scontrano. Cambiano ancora la posizione, ora tocca alla “missionaria”. Lei si sdraia supina allarga e solleva le gambe velate dalle calze nere. Già solo vederla in questa posizione è uno spettacolo. Lui traffica un po’, sembra non riuscire a trovare la “strada”….Lei per aiutarlo, le dice: P. – più su, più su…..più su, più su! Allora Lui le risponde; T – Lo vuoi nel culo ? E Lei, preso coscienza delle sue reali intenzioni, categoricamente: P. – NO !! Il culo e la bocca li do solo a mio marito. Non credo mi sia possibile esprimere l’orgoglio e la soddisfazione che una tale frase mi ha dato. Alla scorrettezza del nostro ospite che, ben conscio delle regole della casa, ha provato a esigere più di quanto (ed era molto) le era stato concesso, si è sovrapposta la ferma reazione della mia compagna di vita che ha messo in chiaro che Lei era lì per un gioco e solo per quello. Lei è e resterà mia, come io sono e resterò suo. Il fatto che i nostri corpi vengano occasionalmente “condivisi” per i nostri capricciosi giochi trasgressivi non cambia la realtà dei fatti. Dopo questo breve momento di imbarazzo, finalmente il nostro “furbone” trova la strada giusta e comincia il suo movimento “stantufforio” incitato dai gemiti e dalle frasi provocanti di Patrizia. Sposto il mio punto di osservazione…mi posiziono dietro di loro. Durante il frenetico movimento penetrativo, vedo palle di Lui scontrarsi rumorosamente con le natiche di Patrizia. Vista e udito……una combinazione eccitante e sensuale. Il sesso vissuto con tutti i sensi….. Lui le alza le gambe in modo da poter esercitare spinte più ampie e profonde, Dai suoi gemiti animaleschi si intende che è quasi all’apice del piacere. Lei sembra capirlo e grida: P. – SI…SI,,,,,sborrami tutta,,,,,,voglio sentirti godere. E’ troppo per Lui……non resiste…..esplode in una serie di mugugni di piacere seguiti dai rumori degli ultimi due profondi colpi d’anca contro le natiche di Patrizia. Tommaso è stremato, si lascia scivolare a lato del letto. Non perdo tempo. Sposto le gambe di Patrizia verso la mia posizione e la posseggo con energia. Tutti i miei colpi sono seguiti dal rumore dei nostri corpi che si scontrano. La bacio con passione, mentre le dico che l’amo e che sono orgoglioso e felice di avere una donna come Lei. Immediatamente dopo esplodo dentro di Lei, riempiendola con tutto il mio seme. CONCLUSIONE Sono stato un uomo che si “nutriva” di grandi emozioni e, per quanto mi è stato possibile, ho cercato costantemente di vivere la mia esistenza in modo libero e anticonformista. Di conseguenza ho sempre detestato i luoghi comuni, i conformismi e le ipocrisie della nostra società cosiddetta “evoluta” dove le apparenze contano più della sostanza. Pertanto, considerato il mio essere, non avrei potuto trovare donna migliore di Patrizia che per me non è solo mia moglie ma anche la mia donna, la mia compagna, la mia amica. La mia complice, la mia porca…..il mio tutto. Nonostante le inevitabili difficoltà incontrate nella quotidianità della convivenza, mai nessuna persona mi ha fatto sentire tanto realizzato quanto Lei. L’esperienza raccontata, al di là dei suoi piacevoli lati trasgressivi, è stata fondamentale per me perché ha rappresentato un’evidente conferma dell’unione e della complicità della nostra coppia. 634 1 2 mesi fa
- 5 ore fa Il Colloquio Per un professionista trovare collaboratori all’altezza sta diventando un problema sempre più tangibile. Soprattutto quando si tratta di professioni delicate dove la privacy e la riservatezza sono importantissimi, e basilari per la propria attività. Vi sono continue lamentele in merito agli orari di lavoro, alle disponibilità da offrire, all’abbigliamento. Per questo motivo mi ero ritrovato nuovamente senza un membro del mio staff e mi dovevo accollare, con grande fastidio, tutte quelle attività che prima demandavo alla mia segretaria, ed alle quali non ero più abituato. Tutto ciò mi procurava grande nervosismo tanto che dovevo sfogarlo andando in palestra ed immergendomi in una serie di esercizi che avrei ben volentieri evitato. Premetto che una vita nello sport (basket) mi aveva fornito di un fisico atletico e muscoloso, e non che il lavoro in palestra mi spaventasse, ma preferivo dedicarmi al tennis, nonché ad altri passatempi più lieti che, cari amici, condividiamo in questo mondo... Proprio durante queste sedute in palestra avevo avuto modo di rivedere Marco. Ci eravamo conosciuti sempre in questo ambito durante un altro periodo in cui frequentavo l’istituto ginnico, e avevamo passato anche qualche serata insieme alle solite cene organizzate dagli istruttori per fare gruppo. A queste occasioni semi-mondane, partecipava anche Silvia, la compagna di Marco, anche lei frequentatrice della palestra ma in modo molto saltuario e ad orari così diversi dai miei che non avevo mai avuto modo di incontrarla durante gli esercizi. Devo ammettere che silvia non mi lasciava indifferente, sui 30 anni un corpo longilineo, gambe lunghe, ed un sedere sodo che si attaccava alla schiena formando due fossette che erano fonte dei miei sogni più erotici e inconfessabili. La immaginavo vestita da palestra, con i leggins attillati e sudati, le gocce scendere lungo quella schiena perfetta, e incanalarsi nelle fossette fino alla riga delle natiche. Immaginavo quelle gocce fermarsi li fra le natiche e la vulva ed il mio naso affondare in quella rotondità perfette e la mia lingua assaporare tutto il nettare, un’ambrosia mista di sudore femminile e di sapore di voglia. Anche il viso era sempre molto seducente, e pur non truccandosi molto (stile nature), gli occhi nocciola risaltavano e fuggivano spesso ad incrociare i miei, come una sorta di piacere nel constatare l’interessamento di un uomo elegante. Silvia a queste cene era sempre molto timida, anche se Marco cercava sempre di spronarla e coinvolgerla nei nostri discorsi, ma quando si entrava in argomenti più piccanti, si ritraeva con una risatina e svicolava verso altri discorsi. Un pomeriggio, proprio all’apice del nervosismo per una mattinata persa fra le code delle cancellerie del Tribunale, mentre ero impegnato sull’ellittica, Marco saliva sull’attrezzo in parte al mio. Nonostante alcuni convenevoli sul tempo e sull’andamento non proprio idilliaco della nostra squadra del cuore, vedevo subito che aveva un’aria molto preoccupata ed allora gli chiesi che cosa avesse. Marco mi confidò che Silvia da qualche mese aveva perso i lavoro. La società per la quale lavorava era fallita e in tale situazione ci aveva pure rimesso le ultime buste paga che non le erano state ancora rifuse dal fondo di garanzia. A causa di tale situazione la loro relazione ne aveva molto risentito. Silvia era diventata apatica, rifiutava il sesso, scontrosa, aveva preso il fallimento della società come un fallimento personale, e anche le loro condizioni economiche erano chiaramente peggiorate. Ascoltata la storia di Marco, e dato che neppure io potevo continuare a sobbarcarmi un lavoro che mi avrebbe ben presto portato all’ulcera, gli proposi di presentarmi presso il mio ufficio per sostenere un colloquio di lavoro. Fui però subito chiaro sull’impostazione da dare al meeting: “Marco mi raccomando, sul lavoro esigo e pretendo che le mie collaboratrici siano vestite in modo formale ma anche sensuale. Sai, ho appurato che così trovano più ascolto negli uffici pubblici.,..in fondo siamo uomini...”. La precisazione era dovuta al fatto che avevo sempre visto Silvia in jeans e ballerine, ed anche per il desiderio di ammirarla con un altro look e vedere quel magnifico sedere magari stretto in una gonna e sostenuto da tacchi alti mi procurava già un’evidente eccitazione. L’appuntamento fu fissato per il giorno dopo alle 20:30 presso il mio studio. Avevo scelto l’orario perché così ero sicuro che saremmo stati soli. Non volevo procurare imbarazzi a Silvia per la presenza di altri impiegati, e fare con tutta calma il colloquio di lavoro. Nell’attesa del loro arrivo il mio stato d’animo era un miscuglio di curiosità ma anche di severità. Ero chiaramente curioso dell’abbigliamento di Silvia e delle sue risposte, ma anche severo in quanto realmente necessitavo di un valido supporto in ufficio. Sento suonare il campanello e vado alla porta per accoglierli. Devo dire che Marco ha superato le mie aspettative, nel suggerire a Silvia i vestiti da indossare. Silvia è davvero bellissima, vestita in modo elegante, con un bel completo gonna-giacca nere, calze nere velate e scarpe col tacco eleganti, ma allo stesso tempo molto sensuali. Facciamo i saluti di rito e non posso evitare di fare i complimenti a Silvia per l’abbigliamento. dice : "complimenti alla signorina, hai davvero una splendida fidanzata". Cercando di essere quanto più discreto possibile l’occhio mi si posa sulle sue splendide gambe, ed in particolare sulla cavigliera, molto discreta, che indossa con eleganza, e che non avevo mai notato perché sempre coperta dai jeans. Introduco Silvia e Marco nel mio ufficio e inizia il colloquio vero e proprio. Partiamo con le solite domande di rito, esperienze lavorative, conoscenza delle lingue, curriculum, quali sono le cose che si aspetta nell’intraprendere questa carriera, dal mio atteggiamento si evince che il capo sono io e seppur in un rapporto di collaborazione, ciò che io dico deve essere fatto puntualmente. “Ben e il tuo curriculum è eccellente, devi sapere che qui nei casi di necessità si deve essere disponibili a fermarsi oltre l’orario di lavoro”. “Si Peter nessun problema” “Silvia, il lavoro potrebbe comportare delle riunioni all’estero e dovresti seguirmi anche in queste occasioni in quanto, pur parlando inglese, preferisco sempre che la mia collaboratrice sia con me anche in qualità di traduttrice anche per una questione di immagine, chiaramente il tutto viene ben corrisposto in busta paga, ma non vorrei che per Marco o per te ci sia qualche problema”. “No Peter nessun problema...”. Il colloquio proseguiva...ormai avevo già deciso di dare il posto a Silvia ma volevo godere ancora della sua visione. La immaginavo in ufficio che rispondeva al mio interfono ed entrava molto sensuale, si allungava per porgermi le pratiche. Immaginavo la camicetta leggermente aperta che lasciava intravedere il piccolo seno per il quale non serviva il reggipetto, i capezzoli dritti ed il profumo spruzzato nell’incavo delle mammelle che riempiva l’aria del mio ufficio. Il tempo passava e Marco e Silvia erano sempre più rilassati. Approfittai per entrare allora sul personale e chiedere come andavano le cose, e in modo tranquillo ma sempre più insinuante ed intrigante, riempivo Silvia di complimenti per l’abbigliamento, per il taglio di capelli. Questo mio atteggiamento non lasciava indifferente neppure marco che, chiaramente, sapeva quanto Silvia poteva essere sensuale e dell’importanza che lei trovasse un nuovo lavoro anche per la loro relazione. Passavano i minuti molto lentamente e vedevo Silvia ancor più rilassata. Le gambe accavallate sulla poltrona erano più rilassate e le spalle molto più morbide. Vedevo i suoi occhi raggiungere i miei affondare nel mio verde e cercare ogni tanto consensi da Marco. “Bene dissi! Ora passiamo al look. Anche se non c’è ne sarebbe bisogno, Silvia potresti alzarti che vediamo se tutto in ordine?”. Il vestito nero aumentava la sensualità delle forme di Silvia, e l’eccitazione cresceva in me. “Marco ti dispiace toglierle la giacca? Che vediamo la camicetta se va bene?”. Marco le tolse la giacca e il corpo sinuoso di Silvia diede spettacolo in tutta a stanza. Mi sembrava di percepire la sua pelle vellutata sotto le mie dita le sue gote rosse che imbarazzate sentivano il contatto delle mie mani che la sfioravano in ogni angolo del corpo. “Ora girati per piacere” Ecco lo splendore del suo lato B finalmente era all’altezza dei miei occhi incorniciato dalla gonna nera corta. “Benissimo Silvia solo un piccolo particolare...” Mi alzai e mi portai verso di lei. “Dimmi Silvia lo vuoi proprio il lavoro?”. “Si Peter mi piacerebbe molto collaborare con te”. “Bene...” mi avvicinai ancora di più. “Sei veramente splendida Silvia, dal primo momento che sei entrata ho pensato che potresti avere il posto” le dicevo ciò a distanza molto ravvicinata, quasi all’orecchio. Marco era immobile, stupito dalla piega che avevano preso le cose, ma anche incuriosito da ciò che avrebbe fatto Silvia. Le presi le mani, e iniziai a giocherellare con le sue dita. Ho mani sempre molto calde ma percepii anche il tepore di lei e il fremito del suo corpo a quel contatto. Marco si stava agitando e con la mia mano gli feci segno di calmarsi, che le cose stavano procedendo per il verso giusto. Da vari discorsi che avevamo fatto in palestra, sempre senza entrare nel personale, avevo capito che Marco avrebbe desiderato una vita sessuale meno monocorde e che amava molto ammirare Silvia e vederla in situazioni che ne risaltassero la sensualità. Seppur in quell’occasione così casuale e nella sua prima esperienza questo suo desiderio troppo spesso represso prese i sopravvento e si accomodò tranquillo in poltrona. La sua eccitazione era fin troppo palese, i jeans stretti di Marco facevano vedere il pene gonfio e duro, e ciò non era sfuggito a Silvia che restava stupita nell’assistere alla scena. Intanto mi ero portato ancora più vicino a lei. I suoi sguardi dati alle cene in palestra, e quelli nel mio ufficio, unite al posto di lavoro ormai incombente avevano aumentato la mia audacia, e il desiderio di lei. Le diedi un bacio sulla guancia ed il desiderio si fece subito fuoco. Il suo profumo ora mi riempiva il viso mentre un sospiro le usciva dalla bocca. Le mie mani intanto si dilungavano sulle sue braccia e le arrivarono alle spalle quasi a serrarle nella mia presa. La sentivo cedere sotto il mio tocco. Le gambe sempre più leggere mentre la mia bocca cercava la sua, e le nostre lingue si incontrarono ed attorcigliarono inestricabilmente. Sentivo il suo sapore, fresco e caldo allo stesso modo, mi inebriava ed eccitava provocandomi fremiti che rendevano il mio membro duro. Scendevo avidamente sul suo collo e con le mani lungo i fianchi. Marco attonito non diceva una parola ma guardava la scena eccitato. Il cazzo orami gli esplodeva nei jeans mentre vedeva Silvia che oramai perdeva la camicetta e rimaneva solo con la gonna e le scarpe. Cosi al suo seno nudo per succhiare i capezzoli, dritti ed eccitati. Prendevo tra le mie labbra il capezzolo destro e massaggiavo il seno sinistro. Silvia oramai mugulava, cedeva al tocco delle mie mani. Dalel sue cosce saliva l’inconfondibile profumo dell’eccitazione femminile, della voglia. Marco passava con la mano sopra i suoi jeans sui quali era comparsa una macchia di liquido preseminale. Il profumo della vulva di Silvia mi inebriava. Dovevo averla, la feci risedere in poltrona e le alzai la gonna. Le gambe oramai divaricare si appoggiavano ai braccioli. Mi inginocchiai davanti a lei e guardai la sua vulva rasata e completamente fradicia. Spostai il perizoma e con la bocca mi tuffai sulla sua figa bagnata. La leccavo e introducevo la punta dentro di lei, succhiavo il clitoride senza sosta sena fermarmi. “Silvia toccati il seno!”… Oramai non capiva più niente era partita per l’eccitazione. “Dimmelo che ti piace come ti lecco...”. “Si mi piace” non resisto. Silvioa cercava lo sguardo di Marco che oramai aveva liberato il cazzo dai jeans e si masturbava alla vista del godimento della sua compagna. Con la mano libera strinse la mano si Silvia e poi si alzò portando il cazzo all’altezza delle sue labbra. Silvia lo vide ed prese il pene di Marco in bocca alternando i mugulii per il piacere che le procuravo leccandola avidamente e il rumore del cazzo che le apriva le labbra affondando sempre più a lungo. Venirono all’unisono. Silvia spruzzandomi in bocca tutto il suo piacere, e marco facendo altrettanto e riempiendo di sperma la bocca si Silvia la quale voleva correre in bagno a sciacquarsi la bocca. Ma qui intervenni io dimostrandole cosa voleva dire essere sottoposta. “Ingoialo...” Silvia mi guardò stranita ma vedendo il mio sguardo fermo e sentendo il, tono di voce deciso bevve tutto lo sperma. “Ora baciami”…Silvia si avvicino a me e mi baciò trasferendomi il sapore misto della sua bocca piena dello sperma di Marco. Il mio pene era durissimo e la feci appoggiare con la schiena alla mia scrivania. Le misi le gambe intorno al mio collo. Sentivo la cavigliera graffiare la mia giacca mentre le gambe si inarcavano sulle mie spalle. Estraevo il pene e lo appoggiavo alla fica umida e calda di silvia, che guardava me e poi Marco, il sui cazzo dopo un momento di relax dovuto alla sborrata si era ripreso vigoroso. “Vieni marco dammelo ancora in bocca!” A quelle parole Marco quasi trasalì, non avrebbe mai pensato di sentirle dire da silvia ma si affetto a riempire la bocca delle fidanzata indugiando anche coi coglioni sulla lingua dura e vogliosa. Intanto il mio cazzo prendeva Silvia con forza. La riempiva fino all’addome sconquassandola con colpi forti e lunghi. Si sentiva il rumore di Marco godere e i miei testicoli che sbattevano contro la figa infuocata e fradicia di Silvia ricolmandola fino all’addome. Ad ogni colpo il mio membro fuoriusciva sempre più bagnato degli umori di Silvia, del suo piacere della sua voglia di godere, finchè non esplose un orgasmo zampillando tutta la sua voglia sui miei pantaloni. Stravolta Silvia mi chiese di andare in bagno a ricomporsi. Ma non acconsentii. Avevo troppo fantasticato su quel Lato B per lasciarmelo sfuggire. Anche Marco sembrava preoccupato perché per lei sarebbe stata la prima volta ed il mio cazzo era di dimensioni discrete ma l’eccitazione prese il sopravvento. “Peter..” disse Silvia “Ho paura, non l’ho mai fatto…”. “Silvia il lavoro è li pronto per te...questa è l’ultima tua prova del colloquio”. “Si ma prometti che se fa troppo male smetti”. Promisi senza troppa convinzione e feci accomodare Silvia su un divanetto dell’ufficio. Il viso rivolto al muro ed il culo marmoreo voltato verso di me. Marco seguiva la scena sempre più eccitato. Iniziai baciandole la schiena e le natiche, la mia lingua scendeva su quel magistrale lato B leccandola ed indugiando proprio sullo sfintere, che con piacere trovai molto elastico. Aiutato dall’eccitazione di Silvia, bagnavo le mie dita nei caldi umori della sua figa e per poi inserirle piano nel culetto. Prima una pianissimo , poi due sempre piano per evitarle di procurare dolore e farla ritrarre da quel gioco anale. Il mio cazzo stava esplodendo alla vista del culo che immaginavo sudato nei leggis, li ora aperto dalle mie dita. “Ti fa male Silvia?” “No…se fai piano no” Levai le dita dal culetto e inserii il cazzo nella vagina per bagnarlo bene bene. Fortunatamente eccitazione di Silvia era tornata prepotente dopo i due orgasmi già avuti, e la sua vulva era nuovamente fradicia e pulsante. Ma non volevo farla godere li. Quando il mio cazzo fu bagnato al punto giusto, lo tolsi dalla vulva bagnata e lo appoggia al culo di silvia entrando piano con la punta. “Lo senti ti piace? Ora spingo un attimo” Marco, intanto, si era portato vicino a silvia continuando a masturbarsi davanti ai suoi occhi. Iniziai a spingere piano. Riempiendo quel culo che mai aveva provato tale piacere. Spingevo il mio cazzo fino in fondo sentendo il buchetto che lo risucchiava ancora di più e Silvia godere alle spinte lungo il suo sfintere. Mi stupivo che una “vergine” anale potesse ricever il mio pene duro senza problemi ma ne ero anche invogliato ad aumentare il ritmo delle spinte…sempre più forte.. All’apice del godimento le presi i capelli e li tirai verso di me lasciandole il fiso alla mercè del cazzo di Marco. Silvia venne nuovamente bagnando completamente il divano, mentre il mio seme le colmava il culo ed insieme a noi Marco le riempì di sperma il viso venendo nuovamente. Estrassi il mio pene dal culetto oramai stanco di Silvia e godendomi lo spettacolo dello sperma che la riempiva mentre il suo viso era inondato della sborra di Marco che ansimante si era lasciato andare sul divano. Questa volta lasciai andare Silvia a riassettarsi nel bagno mente io e Marco ci rivestivamo sorridendo a vicenda. Inutile dire che Silvia ebbe il lavoro ed il suo primo compito fu proprio quello di ripulire il casino che avevamo fatto quella sera. Fu l’inizio di una proficua collaborazione. Il colloquio era riuscito perfettamente in ogni senso. 389 0 2 mesi fa
- 5 ore fa Il Bagno del centro commerciale IL BAGNO DEL CENTRO COMMERCIALE. Avevo conosciuto Daniela e Mario rispondendo inviando un messaggio personale. Iniziammo inizialmente un fitto scambio di messaggi personale, per poi passare a chattare col messanger. Mario e Daniela avevano ben più di una titubanza. Si erano da poco affacciati a questo mondo ed era la loro prima esperienza. Li sentivo quando erano insieme e sia separatamente, quando uno o l’altro si appropriavano del PC. Mario era da tempo che maturava un interesse per il mondo cuckold ma era stato trattenuto da varie paure. In primo luogo la paura di rovinare il rapporto con Daniela, con la quale aveva oramai raggiunto un tranquillo menage matrimoniale, la famiglia, avevano, e una certa inquietudine a vedere realmente accadere ciò che da sempre lo aveva eccitato solo nei pensieri. Anche Daniela condivideva le paure del marito ed avendo avuto un’educazione molto rigorosa, era piuttosto restia a lasciarsi andare, avendo quasi del tutto perso il gusto di essere donna e concentrandosi nel ruolo di madre e moglie. Il rapporto puramente virtuale, quindi, si protraeva da un’po’, ma col passare del tempo Daniela si era lasciata sempre più andare. Una sera dopo un corteggiamento serrato si era anche esibita in una cam molto erotica, con affianco il marito. E Daniela non aveva proprio nulla da invidiare alle donne più sensuali che si vedono su queste pagine. Aveva 38 anni ma non portava i segni delle due gravidanze, i lunghi capelli castani si abbandonavano sule spalle, e sul seno ancora duro. La palestra poi l’aveva aiutata nel mantenere il corpo snello che trionfava in due gambe lunghe ed in un culo sublime. Nella cam guidata dalle mie indicazioni si lasciò completamente andare. Le impartivo gli ordini... “Alzati e scendi con le mani sul tuo corpo…piano...” “Ora toccati il seno…prendi il capezzolo e stringilo...” “Potati il capezzolo alla bocca e leccalo…ora scendi di più fra le gambe…” “Apri leggermente le cosce…e strofinati il clitoride…piano…il dito destro inumidiscilo e divarica piano la tua vulva” Anche dallo schermo del PC si vedevano gli umori di Daniela inumidire la mano..che frenetica ora iniziava a girare intorno al clitoride, mentre Mario, visibilmente soddisfatto, la ammirava per poi alzarsi e portarle il cazzo alla bocca. Al culmine dell’eccitazione di Daniela estrassi dai mie pantaloni il cazzo duro perche potesse osservarlo bene…Si staccò dal marito e portò la bocca vicino al video nell’atto di iniziare a gustare il mio pene, per poi ritornare ad ingoiare letteralmente il cazzo di Mario (che comunque non era di misure indifferenti), fino a farsi riempire la bocca di sperma. Con le labbra grondanti del seme del marito, Daniela voleva ripulirsi, ma le diedi un ordine perentorio “BEVI e mostrami la bocca!!!”, ed allora alzo la bocca fino a deglutire immediatamente la sborra del marito fino a riempirsene lo stomaco, per poi mostrarmi la bocca vuota. Finito l’ingoio Daniela corse in bagno per riassestarsi, e Mario, che aveva ripreso l’eccitazione mi confessò che era la prima volta che Daniela ingoiava lo sperma. Mario chiuse la cam ma, come mi confessò il giorno dopo, quella notte aveva fatto con Daniela una delle loro migliori scopate. Da quella prima esperienza puramente virtuale, i nostri contati continuarono finché un giorno gli proposi un appuntamento. Decidemmo di vederci al centro commerciale “Le Vele” di Desenzano alle 9 di un mercoledì mattina, per bere un caffè nel bar al primo piano e finalmente conoscerci dal vivo. Per me non vi erano problemi, attesa la mia attività di libero professionista, e loro avevano un giorno di vacanza. Mario era visibilmente eccitato dall’idea di incontrarsi, tanto che non mi nascondeva la speranza che il caffè si tramutasse in una visita al vicino Motel VIP. Gli dissi di stare tranquillo che gli appuntamenti si sa come iniziano ma non come finiscono, ma anche io chiaramente puntavo su quel finale. Mario, comunque, non mi nascondeva di avere un’po’ di paura per quell’incontro e per il loro vero primo approccio reale. Pur rassicurandolo in tutte le maniere, e sentendomi molto tranquillo che avesse compreso la mia correttezza, Mario era molto inquieto. Daniela rimaneva più defilata, anch’essa aveva le proprie paure e, pertanto, preferiva rimanere serena fino al giorno dell’incontro. Il martedì Mario mi contattò in chat dicendo che non c’è la faceva e che non sarebbe venuto, non pensava di essere pronto a vedere la moglie “dal vivo” e quindi aveva paura di rovinare tutto. Dissi che non c’era problema e che avremmo fatto un’altra volta, ma Mario mi interruppe è disse che Daniela sarebbe venuta a conoscermi da sola. Mi pose però una condizione: voleva avere un resoconto di tutto. Dopo l’incontro con Daniela avrei dovuto contattarlo in chat e dirgli come era andata e se possibile filmare comunque il caffè con la moglie. Accettai la condizione. Il Gioco era a tre e se quella era la situazione che o rendeva tranquillo lo avrei fatto senza problemi. Il giorno dopo mi recai al centro commerciale “Le Vele” e sedetti al bar convenuto. Dopo qualche minuto arrivò Daniela. Si era preparata per l’occasione e le sue splendide forme erano fasciate da una gonna longhette nera e da una camicetta bianca un poco scollata. I capelli perfetti le rincorrevano le spalle mentre ai piedi portava delle scarpe con tacco 10. Non passava sicuramente inosservata in quella mattina di aprile. Sedete al tavolino e scambiammo i convenevoli, parlando del più e del meno. Ogni tanto scattavo qualche immagine che inviavo a Mario tramite whatsup e lui mi rispondeva col caratteristico segno del pollice. Iniziai a riempire Daniela di complimenti e vidi le sue gote arrossirsi mentre le gambe iniziavano a diventare rigide e la sedia improvvisamente scomoda. Capii subito che Daniela era venuta all’incontro molto nervosa, ma comunque con intenzioni più bellicose di quelle che Mario poteva pensare. Allungai la gamba verso il suo piede e lei rispose iniziando sensualmente a sfiorarmi la scarpa. Non potevamo dare scandalo. Il bar a quell’ora è affollato da mamme coi bimbi per cui le chiesi solamente di sbottonarsi un poco la camicetta. Daniela obbedì lasciando intravedere il reggipetto...Le feci subito un’istantanea che ingrandii e mandai a Mario che mi rispose con la faccina con la goccia di sudore. Anche Mario era visibilmente eccitato dalla situazione che, pur non essendo presente, lo vedeva coinvolto. Chiesi a Daniela di fare due passi e iniziammo a percorrere la galleria del centro commerciale. Ammiravo il suo splendido culo che Mario mi aveva confessato ancora quasi vergine in quanto era stato l’unico a perlustrarlo con due dita. Vedere quel bellissimo sedere ondeggiare davanti ai miei occhi mi fece impadronire di un’eccitazione difficilmente contenibile. Il mio cazzo iniziava a delinearsi duro e potente sotto il completo gessato e Daniela notò ben presto la protuberanza, tanto che si avvicinò a me e mi sfiorò i pantaloni con le dita. Si avvicinò poi a me e mi disse che di li a poco sarebbe dovuta andare a prendere i figli. Mise la bocca sulla mia guancia per darmi un bacio e sussurrò “peccato che il tempo sia così poco...”. Decisi di prendere la situazione in mano le intimai.. “Vieni con me”. La presi per mano e la condussi al piano inferiore sotto le scale dove vi erano i bagni. Sicuro che non ci fosse nessuno le dissi “Entra!”. Daniela obbedì subito. Entrammo e chiusi la porta dietro di noi. Iniziai a baciare Daniela furiosamente e lei altrettanto mi rispose su tutto il corpo sulla bocca…scendevo sul collo mentre lei mi baciava e guance …le aprii la camicetta ed iniziai a succhiarle i seni con molta forza…le stringevo un seno con la mano mentre l’altro mi riempiva la bocca e pi mi alternavo su entrambi. Daniela iniziava a godere..ma le dissi “Zitta troia che se ci sentono..” Iniziò a mordersi le labbra ma quel sottile Gioco di silenzio imposto la fece eccitare ancora di più. Alzai la longhette sulla pancia scoprendole le mutandine di pizzo. Le sentivo fradice imperlate dell’umore della sua figa ne sentivo l’acre profumo celestiale mischiarsi al mellifluo odore del bagno ed il mio cazzo reagì subito diventando marmoreo. Iniziai a masturbarla con impeto e lei si mordeva le labbra coi denti per impedirsi di gridare. Le ordinai “Girati!!” Si voltò verso la porta del bagno aggrappandosi alla maniglia e la feci piegare. Mi accasciai dietro di lei ed niziai a leccarle la vulva fradicia per assaporarne ogni umore. Ma ad un tratto mi fermai. Avevo fatto una promessa ed allora presi il telefono e iniziai a riprendere la leccata della sua figa bagnata.. Con una mano tenevo l’I phone mentre con la bocca affondavo sulla figa e con la lingua entravo prima nella vulva e poi nel buco del culo bagnandole l’orifizio anale. Feci il filmato di un paio di minuti e lo inviai a Mario. Continuavo a succhiare la figa avida di Daniela mentre con gli occhi seguivo il cellulare. Dopo un paio di minuti arrivò la risposta di Mario era di una sola parola “Continua”. Daniela intanto mugolava tutto il suo piacere sotto i colpi della mia lingua ma ora le diedi modo di mantenere il suo silenzio tenendo la bocca impegnata. Mi alzai e feci accasciare lei slacciandomi la cintura e facendo calare i pantaloni alle caviglie. Presi Daniela per i capelli e spinsi la bocca contro il tessuto dei miei slip dai quali proveniva il chiaro odore del liquido preseminale. Daniela mi calò le mutande solo con la bocca ed iniziò a prendere il mio pene durissimo fra le labbra. Scendeva lungo tutta l’asta con ogni piacere possibile e io la prendevo per i capelli ed affondavo fino al pube il mio cazzo dandole la sensazione della gola profonda. Sapevo che le piaceva, l’avevo vista in cam prendere in ugual modo il cazzo di Mario ed il mio era leggermente più grosso di quello del marito. Sempre fedele alla mia promessa riprendevo Daniela che succhiava e si riempiva la bocca del mio pene, ed inviavo i brevi spezzoni a Mario che non rispondeva od ogni tanto mandava sempre quell’unica parola. Daniela era oramai partita. La feci alzare girare nuovamente. Abbassai l’asse del water e mi accomodai col cazzo diritto. La presi e le dissi “ora impalati troia!”. Daniela si sedette sul mio cazzo che entro facilito dagli umori bagnati della vulva.. Prima piano e poi fino in fondo per tutta la lunghezza. La tenevo con entrambe le mani, anche con quella occupata dal cellulare, per i fianchi. La innalzavo fino alla punta del cazzo facendola ricadere e continuando ad impalarla con foga mentre vedevo le natiche dilatarsi. Continuavo comunque a fare brevi spezzoni che inviavo a Mario. Ora Dniela aveva ripreso a mordersi le labbra per emettere meno suoni possibile ma ad un tratto non riuscì a fermarsi e irrigidendo tutto il corpo esplose in un lungo orgasmo bagnandomi completamente le cosce con la sua venuta. La lascia accasciarsi un attimo su di me ma le sentivo ancora pulsare le pareti gonfie della vulva. Allora mi alzai la feci piegare ed inizia nuovamente a spingerle dentro il mio cazzo montandola senza ritegno. Filmavo il mio cazzo che entrava ed usciva da Daniela, mandavo il tutto a Mario che ora non dava segni di vita. Daniela aveva ripreso a frinire e godeva ad ogni mia spinta ed allora abbandonai il cellulare e le misi una mano sulla bocca. Con una mano le tenevo i capelli, con l’altra le serravo la bocca mentre con le cosce forgiate da anni di duro sport le spingevo il cazzo fino al punto più lontano dandole una sensazione anche nel ventre. Sentivo montare di nuovo il suo orgasmo che esplose mordendomi la mano da vera troia in calore come era Daniela in quel monento. Ma anche io ero arrivato all’apice del mio piacere. La presi la girai e con la mano sui capelli le abbassai il viso riempiendole il volto di sperma. Ancora sconvolta Daniela si sedette sul water chiuso. Era li con la longhette alzata, i seni fuori ed il viso completamente inondato da sborra calda. Le feci qualche foto che subito inviai a Mario che non si faceva vivo da diversi minuti. Presi il mio fazzoletto e ripulii il viso di Daniela. Ci scambiammo ancora qualche bacio e dopo esserci ricomposti uscii prima io con circospezione dal bagno, facendomi seguire poco dopo. Impossibile dire se qualcuno aveva sentito ma il fatto che non ci fosse la vigilanza era già un fato rassicurante. Ci salutammo ed io e Daniela tornammo alle nostre macchine. Mandai un messaggio a Mario se era tutto ok ma senza risposta. Il giorno dopo fui contattato in whatsup da Mario che mi chiese se mi poteva telefonare. “Certamente!” risposi ed attesi la sua telefonata che arrivò qualche minuto dopo. Mario, visibilmente eccitato, mi spiego di aver avuto sensazioni contrastanti per quello che era successo il giorno prima. In un primo momento era incuriosito ed eccitato dal comportamento della moglie, ma poi, quando l’aveva vista col mio cazzo in bocca e negli altri video, la gelosia aveva preso il sopravvento anche se non aveva potuto fare a meno di guardare e sentire il suo cazzo crescere a vedere la moglie comportarsi come una troia. La rabbia era poco a poco scemata ed aveva cominciato a masturbarsi di fronte ai video a getto continuo che arrivavano. Le foto finali poi lo avevano lasciato completamente appagato facendolo venire per ben due volte. Quando Daniela era arrivata a casa la rabbia era sparita ed avevano fatto subito l’amore velocemente, e la notte ancora. Quello fu l’inizio di un’amicizia, ed inutile dire che al secondo incontro partecipò con molta eccitazione anche Mario. 323 0 2 mesi fa
- 20 ore fa LA PRIMA VOLTA DI MIA MOGLIE LA PRIMA VOLTA di MIA MOGLIE – 1^ PARTE Questa è una storia reale vissuta nel marzo 2022 che ha rappresentato molto nella mia vita di coppia. Sono un marito innamoratissimo di Patrizia, un’avvenente e calda moglie dotata di un’immensa fantasia erotica. Quando ci siamo conosciuti, quasi 25 anni fa’, aveva avuto poche esperienze sessuali, nonostante ciò a letto si è da subito rivelata molto più passionale e coinvolgente di me. Infatti, sebbene io avessi un “curriculum” sentimentale molto più ricco del suo, è stata Lei a iniziarmi ai provocanti giochi fatti di trasgressioni virtuali dove l’immaginazione la faceva da protagonista. Mentre scopavamo ci eccitavamo raccontandoci reciprocamente le avventure sessuali con i precedenti partners. Io in particolare amavo (e, a dir il vero, ancora oggi amo) ascoltarla raccontare i dettagli più intimi e scabrosi dei suoi precedenti amplessi. Più la sentivo “porca” e più mi eccitavo. Grazie a Lei ho scoperto il sesso in tutti i suoi aspetti fisici e soprattutto cerebrali. Ho imparato a fare l’amore con tutti i 5 sensi: vista, udito, gusto, tatto e olfatto. Ancora oggi adoro palparla tutta, toccarla in profondità, guardare ogni centimetro quadrato del suo corpo, sentirla gemere, assaporare il gusto dei suoi umori, sentire il profumo della sua pelle. Ben presto però la sua intrigante fantasia ci ha spinto a voler sperimentare qualcosa di più realistico. Da qui la decisione di frequentare i club privé….come sempre è stata Lei a presentare la cosa. Non che io non ci avessi mai pensato ma temevo di poter essere frainteso nell’avanzare una tale sconveniente proposta. E si….lo confesso….all’epoca ero un po’ bigotto….inibito da tutte le preclusioni sociali, ma Patrizia mi ha guarito da questa tremenda “malattia”. Le prime imbarazzanti esperienze sono state poco più che conoscitive, ci eccitavamo guardando gli altri e poi facevamo l’amore tra noi. Piano piano però ci siamo sbloccati e abbiamo permesso ad altre coppie (ed anche a qualche singolo) di interagire in modo soft con noi. È stato in questi frangenti che ho scoperto quanto mi piacesse vivere i momenti più intimi di Patrizia da spettatore. Non credo di essere un cuckold…..è solo un problema di prospettiva. Quando facciamo l’amore abbracciati non riesco a vedere il mio amore in tutta la sua interezza….sono costretto ad accontentarmi di una visione parziale di Lei. Inoltre la partecipazione all’amplesso, in qualche modo, limita la possibilità di focalizzare la mia attenzione su ogni parte del suo corpo, sull’attimo della penetrazione, sulle espressioni di piacere, etc. . Dopo un po’ giocare a quattro cominciava a non gratificarmi più, perché intrattenere la Lei dell’altra coppia inevitabilmente mi impediva di osservare Patrizia e così facendo rischiavo di non percepire i suoi movimenti, le sue espressioni, le sue parole,,,,,i suoi gemiti. A me non interessava l’altra, io ero preso solo da Patrizia. Da qui la decisione di passare ai giochi a 3….Io, Patrizia ed un singolo. Tuttavia anche il club privè cominciava a starmi stretto: troppo buio, troppo scontato e soprattutto il tutto si viveva troppo velocemente. Avevo bisogno di ricordare, di rivedere e soprattutto di rivivere quelle esperienze anche nei giorni e nelle settimane successive. Pertanto abbiamo deciso di cambiare anche la location…….basta con i privè…….da quel momento in poi i giochi si faranno in casa….la nostra. Abbiamo così iniziato a giocare con singoli stabilendo dei nostri limiti…..niente rapporti orali (da parte di Patrizia) e no rapporti penetrativi. Ed è stato anche l’inizio della creazione di una mia ricca e preziosa cineteca privata avente come protagonista principale la bella e calda Patrizia, i singoli del caso (a cui, tranne rarissime occasioni, non veniva mai fornita una seconda opportunità di incontro) rappresentavano per noi solo comprimari….comparse. L’unica vera regina della scena hard era Lei……Patrizia. La visione dei filmati dei “giochi di mia moglie” ancor oggi allietano molte mie serate solitarie. Spesso con Patrizia parlavamo di sesso, di sentimenti, di amore. Entrambi riconosciamo che certi bigotti luoghi comuni della nostra società sono assurdi, contraddittori, ipocriti. Ad esempio: mentre lo scambio di coppia è condannato dai benpensanti, le “corna” tra coniugi sono quasi all’ordine del giorno. Sembrerebbe quasi che se si scopa di nascosto dall’altro sia accettabile, ma se si opera un consapevole scambio di coppia “in presenza” sia indecente. Due partners che accettano consensualmente di vivere “momenti” di trasgressione con altri che male fanno? Il fatto che uno scopi la moglie dell’altro (e viceversa) altera forse il loro rapporto sentimentale? Forse non si amano più? Io non lo credo affatto. Al contrario, durante i nostri giochi, io e Patrizia abbiamo conosciuto splendide coppie di scambisti che si adorano alla follia e che si amano molto più di certe bigotte coppie che, pur dimostrando a livello sociale comportamenti integerrimi, non hanno da anni più nulla da dirsi a livello sentimentale e ancor di più nell’intimità delle lenzuola. Io penso che se il gioco viene vissuto insieme (intendo dire “alla luce del sole”….senza inganni e falsità) possa essere un elemento di unione, di complicità che può anche essere utile ad alimentare la sessualità di coppia. Ma poi….cosa si vuole veramente intendere col il verbo “tradire”? A mio parere il termine è un’abbreviazione del più ampio “tradire la fiducia del partner”. Ecco pertanto che anche una cena intima mano nella mano tra una persona “non libera” e un Terzo soggetto, sebbene non costituisca tecnicamente un rapporto sessuale, costituisce un grave tradimento dell’inconsapevole compagno/a. Viceversa lo scambio di coppia non può considerarsi un tradimento giacché accettato e vissuto insieme dai partners. Come dico sempre io: il vero e più grave tradimento è quello dell’anima……quello che viola il rapporto di fiducia. Questa lunga premessa, per arrivare al fatto che, dopo anni di incontri soft, siamo arrivati ad un punto in cui si è sentito il bisogno di un altro passo avanti. I giochi di fantasia erano ancora apprezzati ma, per mantenerli vivi, era opportuno realizzarne concretamente alcuni che in precedenza rientravano nella nostra zona OFF LIMIT. Ed è da qui che partirà la seconda e ultima parte della mia storia. - CONTINUA - 1521 2 3 mesi fa