Avevo conosciuto Francesca chattando e dopo un po' la curiosità era scattata. Dai discorsi più banali eravamo andati a parlare di quello che più ci piaceva nel fare l'amore. Avevamo rifiutato l'idea di usare la cam per rendere più stuzzicante la cosa e scoprirci all'ultimo momento. La curiosità e la voglia c'erano tutte, bisognava aspettare l'effetto "chimico".

Trovare Francesca non fu difficile, appena arivato al Palasport della Spezia composi il suo numero e la sua voce calda e un po' cinguettante mi rispose. Era in un auto poco distante da me. Nello scendere il cuore cominciò a battere frettolosamente, lei vedendomi arrivare aprì lo sportello dell'auto e mise un piede a terra, mostrandomi così il fascino delle sue lunghe gambe affusolate, poi un abbraccio e, risalendo sulla sua auto qualche chiacchiera come vecchi amici.

Certo la sua gonna non voleva stare a posto e mostrava sempre più audacemente, ad ogni movimento, la coscia e l'inguine, e allora ecco che la mia mano si sposta sulla sua gamba destra e contemporaneamente la mia bocca cerca la sua... un'esplosione di sensazioni... il caldo abbraccio della sua bocca, la carnosità della sua lingua, il respiro sempre più breve ed ansimante.

In un breve volgere di minuti ecco che la mia mano diventa sempre più audace sino ad incontrare il suo slip, ed oltre.

Il tumulto delle nostre passioni si gioca tra il muoversi deciso ma dolce delel mie dita ed il suo grondare. Il gioco di entrare ed uscire, di carezzare dolcemente e spingersi con slancio mi fa scoprire l'esplosione della sua gioia in un bacio appassionato ed una stretta appassionata.

Il primo incontro ci ha saturato di adrenalina. Del resto eravamo in un parcheggio pubblico