Mi è capitato di conoscere Lara su una chat, ma dopo alcuni giorni di chiacchierata eccoci scambiare opinioni, pareri, provocazioni, giochi di intrigo sulle nostre caselle mail. E' stato quasi naturale scambiarci i numeri di telefono: la mia voce calda e suadente, da una parte, la sua limpida e fresca dall'altra. Frasi, ammiccamenti, giochi di parole e proposte... poi l'idea di incontrarci in un hotel che non desse molto nell'occhio, per un gioco tra master e slave.
Il giorno dell'appuntamento sapevo come si sarebbe vestita, per cui mi fu facile riconoscerla nella hall quando prese la chiave della camera e si diresse verso l'ascensore.
Gli accordi erano che si sarebbe fatta trovare sul letto con indosso la propria lingerie, ma bendata e con le gambe aperte. E così fu.
La camera era in leggera penombra e quel gioco di luci metteva in risalto la plasticità del suo corpo, ma anche il fremere veloce del suo respiro. Mi avvicinai e le mie mani sfiorarono la sua pelle.. un sussulto, poi una voce: sì padrone.
Le ordinai di tacere. Volevo silenzio per godermi il gioco delle mie mani sul suo corpo, poi presi quattro spezzoni di corda le la legai al letto. prima i polsi e poi le caviglie. Così immobilizzata mi offerse il suo corpo, il suo respiro, la sua bocca sempre più avida. Il gioco andò avanti a lungo ed io piano piano, slegando prima un arto e poi l'altro, la spogliai. Quando giunse al culmine dell'eccitazione mi implorò di batterla con la cinghia... e così feci. Un torrente di piacere le sgorgò tra le gambe mentre delle rosse striature contornavano la sua schiena ed i suoi glutei
Un inizio
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18 anni fa
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