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La maschera
Finalmente sono arrivato, l’ultimo tratto in bicicletta lungo il distretto industriale di Marghera è stato quasi apneatico fortuna che il filtro sul viso funziona egregiamente.
Parcheggio la bici fuori l’arcipelago e m’imbarco, da una piccola isola che affiora scorgo una serie di arnie ronzanti e indispettite dall’operaio che estrae il frutto del lavoro di quegli imenotteri infaticabili, operaio o operaia.. chi lo sa’..
Le onde hanno snocciolato la loro cantilena sulla chiglia e finalmente attracchiamo, l’aria è densa dei rumori carnevaleschi i miei amici mi attendono all’entrata di Corte Sconta.. eccoli sono loro, li riconosco dalle voci dietro un turbinio di pajettes multicolori, piume di gallo cedrone e cartapesta semilavorata.
“Dove si va’?... al cinema...”, ci incamminiamo, un ponte dietro l’altro incontrando e dimenticando sconosciuti rappresentanti della moltitudine celata, il ciarlare multietnico rivela l’imbarazzante quantità di turisti da tutto il globo, ma il comune paravento ci accomuna.
Arrivati , sala A “La maschera di Ferro” L. di Caprio, J. Irons... , sala B “ Eyes wide shut” T. Cruise, N. Kidman... vince la mia passione per Kubrick, in sala lo stesso aleggiar d’alibi, la stessa sfrontatezza riparata, il brusio s’attenua la pellicola scorre...
d’improvviso l’alito caldo dal sentore di lampone di una lepre turchina mi sussurra all’orecchio “vorresti viverla un’orgia cosi’?” nessuna risposta puo’ esser diversa da un ammicamento pupillare, “seguimi..” la seguo..
Fuori comincia a nevicare, ogni fiocco assorbe una frazione esagonale d’onda sonora riducendo il rumore ad un’impalpabile frazione aurea dell’originale... Lei corre non so’ se per memoria o cosa ma non sembra seguire una via ben precisa, la calle s’interrompe, un balzo siamo al di la’ di un canaletto verdastro, mentre due piccole pernici azzurre ci guardano accendendosi una sigaretta.
il buio del sottoscala si dirada nel salire verso una nenia incipiente che aumenta il suo ritmo cardiaco.. dietro un arco lo scenario è ammutolente, gli astanti riversati gli uni negli altri i corpi uniti uno a uno, due a due, tre a tre, specie animali con mitiche creature dalle corna ritorte, drappi di velluto rosso calano pesanti dalle stanze attigue con una serie di buchi all’altezza del volto, esseri mascherati che guardano attraverso un ulteriore maschera, membri nudi che spuntano solinghi anonimi, bocche dorate che li accolgono come un pitone reticolato inghiotte un topo delle piramidi.
La lepre si gira, gli occhi verdi si posano sui miei, un battito di ciglia ed un dito sulla bocca, “noi andiamo di la’” entriamo in punta di piedi mentre una fenice transgender espone i suoi seni ricoperti di cenere ed i testicoli piumati.. non credo di farcela... ma mi rassicura ancora il suadente respiro articolato: “Tu non sei tu, Io non sono io, qui nessuno è quello che è siamo tutti proiezioni dei nostri sogni, non ti svegliare non ancora...”
Seguo l’istinto e mi confondo non so’ più chi sono, avvolto dalle spirali oniriche di queste paia di occhi, gli unici rappresentanti della realtà in questo posto, le uniche finestre cerebrali affacciate su questo carne-vale. Godo di tutti e di tutte bevo e vengo bevuto, mangio e vengo mangiato fino all’aurora, mai un’inesattezza mai un calare la maschera.. mai.
La lepre ormai è totalmente nota, la sua georgrafia non ha lacune ogni valle rivolo grotta pertugio è stato scoperto invaso riempito ed esplicitato.
E’ solo la salsedine salmastra che muore sulle nostre tempie, che ci pone la domanda, che batte insistente sulla coscienza dell’evidenza, prima io o prima tu? assieme? il gesto è rapido, il risultato inconsueto. I patti sono patti, via le maschere il volto nudo gli occhi chiusi le mani che corrono sul volto come un cieco che riconosce un amico il suo naso dritto, greco le sue labbra morbide, stanche.
La lepre saluta il furetto “a mai più’ rivederci”..
Rivederci?
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15 years ago
piter3de3vries, 40
Last visit: 14 years ago -
Cappuccetto e il Lupo Porcellino
Come tutte le favole che si rispettino...C'era una volta una una bella e sexy donna, che amava passeggiare tra i boschi, con il suo cestino, così tra una passeggiata e l'altra magari qualche funghetto per un risotto si poteva trovare...Un bel giorno però, il Lupo la scorge mentre passeggia spensierata e un po' maliziosa, mentre saltella e fa danzare nell'aria la sua gonnellina ,mettendo in mostra le sue belle gambe e qualcosa di più....Il Lupo incuriosito e attratto da quella visione si avvicina, la segue, ammira quel corpo sinuoso, quei seni che sobbalzano sotto la camicetta. Cappuccetto sente quello sguardo su di sè, come se quegli occhi la stessero lentamente spogliando e mentre la brezza che accarezza la pelle le fa pensare a delle mani che la toccano, suscitando in lei eccitazione e voglia, ma è lì nel bosco e non c'è nessuno...o forse si, qualcosa si è mosso li dietro l'albero, aguzza lo sguardo e vede la sagoma del Lupo, il quale sentendosi scoperto le si avvicina. Cappuccetto non può non notare la sua prestanza e che anche lui aveva un certa "eccitazione"..."Chi sei" gli chiede - "Sono il Lupo, e tu chi sei?" - risponde lui. "Io sono Cappuccetto, sto passeggiando nel bosco in cerca di funghi" - "E hai trovato qualcosa?" - "Fino a ora no, ma adesso mi sembra di vedere un funghetto molto interessante" e detto questo la sua mano si posa sul membro del Lupo, che guardando Cappuccetto e quegli occhi vogliosi le risponde "beh oltre ad essere interessante è anche buono".
Cappucetto non aspettando altro si inginocchiò davanti al lupo e iniziò a baciare il membro ormai duro e ritto davanti la sua faccia, la sua lingua correva lungo tutta l'asta, dalle palle alla cappella, per poi prenderlo in bocca facendolo scivolare tutto dentro, risalendo e giocando con lingua sulla cappella....Il Lupo era inebriato da quella bocca, calda, umida e mentre la vedeva all'operà osservò le sue gambe risalendo fino alla gonnellina tutta tirata su e sorpresa....niente mutandine e in quel momento la mano di Cappuccetto si mosse tra le coscie, nella fessura già bagnata per l'eccitazione, iniziando un lenta e piacevole masturbazione.
Presi dalla foga della situazione, nessuno dei due si accorse dell'arrivo del Cacciatore che li stava osservando e non potendo più resistere si era avvicinato. Il Lupo penso subito al peggio, ma Cappuccetto aveva capito le vere intenzioni del Cacciatore guardando il rigonfiamento dei suoi pantaloni e senza staccare la bocca dal menbro del lupo, tirò fuori anche l'altro, cominciamo ad alternare nella sua bocca la cappella di uno e dell'altro.
I due dopo aver goduto della sua bocca, la fanno alzare, la spogliano, mettendo in mostra lo splendido corpo e mentre il Cacciatore le acarezza il seno, il Lupo si dedica con la sua lingua a quella fessura vogliosa, ormai fradicia e dilatata per l'eccitazione, facendo scorrere la lingua fino al buco di quel bel culetto, così invitante che non reisiste a stuzzicarlo con le sue dita, a dilatarlo e a penetrarlo...Lei sussulta a quel tocco e vuole di più - "Scopatemi" - dice....Il cacciatore si mette sotto di lei, il suo membro e ritto e duro, lei lo accarezza, vuole sentirlo pulsare nella sua mano e poi lo avvicina al suo sesso e si va scivolare sopra, sentendosi penetrare senza fatica emettendo un gemito di piacere...sale e scende sopra quell'asta, gode, ansima, ma non è ancora soddisfatta, si gira e guarda il Lupo, che capisce al volo e si avvicina, fa entrare la cappella lentamente in quel sedere così invitante, sente il buco dilatarsi e aderire all'asta, il suo movimento è lento ma aumenta man mano che affonda, fino ad andare all'unisono con il Cacciatore....L'eccitazione di lei è al massimo, presa davanti e dietro con foga , in un ritmo incessante, i due menbri entrano ed escono facendola urlare di piacere, con il suo corpo che si dimena.
Alla fine, sfinita ma appagata si rimette inginocchiata davanti a loro, e ricomincia la sua arte usando quella bocca così sensuale e li succhia entrambi, sentendoli pulsare, fino a che la sua bocca non si riempi del loro piacere...
Non so se poi Cappucceto andò dalla nonna, ma....
vissero tutti felici e porcelli :-)
By Impertinente
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15 years ago
Pippo, 42
Last visit: 1 year ago -
Evviva la gang bang
Da una vita speravo di vivere quel sogno. L'avevo immaginato, sognato, desiderato e finalmente si stava realizzando. Giorgio, il mio amico e collega aveva organizzato tutto. Tornando a casa trovai Erika,la mia dolce compagna, la donna della mia vita, che con i suoi capelli lunghissimi, morbidi, con i suoi fianchi pronunciati, desiderati da ogni uomo al quale donava i suoi piaceri, con i suoi seni sodi e i capezzoli perennemente turgidi, rendeva ogni scopata una lunga serie di orgasmi infiniti. Lei si stava preparando all'evento che avrebbe cambiato per sempre il nostro rapporto. Con attenzione maniacale la trovai intenta a truccarsi in un modo che, agli occhi di qualsiasi uomo l'avrebbe resa provocante. Avvolta da uno splendido mini abito di seta nera, e abbinato alle immancabili calze autoreggenti con una balza di splendido pizzo ricamato, la mia donna era pronta per rendere la nottata un susseguirsi di orgasmi e di infinite sborrate. Partimmo alla volta della destinazione, le cui coordinate mi erano state date da Giorgio in modo preciso. Giungemmo all’ingresso della villa ove sarebbe avvenuto il tutto, e prima ancora che potessi scendere dall’auto per suonare al citofono, si fece aventi un ragazzo dai lineamenti e dal colore della pelle che rilevavano le sue origini africane. Mi chiese la conferma sul mio nome e quindi apri il cancello indicandoci il luogo in cui avremmo dovuto recarci. Percorso un lungo viale alberato, arrivammo all’ingresso della villa, ove ad attenderci vi era Giorgio, che aiutando Erika a scendere dall’auto si era preoccupato di guardare a lungo di ammirare le cosce e le tette della mia porca. Quindi ci accompagno all’interno della villa e subito dopo aver oltrepassato l’atrio si bloccò improvvisamente esordendo con una frase che ci apparve subito preoccupante “ purtroppo si è verificato un problema imprevisto “. Mi spiegò che gli altri tre invitati maschili, non avevano capito il senso dell’invito ricevuto e che a loro volta avevano invitato altri tre maschi. A questo punto per sorpresa di tutti intervenne Erika che ci disse con modi semplici e allo stesso tempo da vera maiala che non avrebbe avuto problemi a farsi sbattere da otto uomini invece che da “ soli “ cinque. A questo punto dopo una frase del genere il mio cazzo e sicuramente anche quello di Giorgio subirono un’immediata impennata. Pronti per iniziare l’orgia ci portammo in un salone ove ad attenderci vi erano sei uomini, nudi e con i rispettivi cazzi giù decisamente in tiro. La porca venne fatta subito oggetto di tre dei presenti che non persero tempo ad accompagnarla su uno dei divani, e mentre le loro mani si allungavano cercando di infilarsi tra le cosce della porca che appariva già ampiamente eccitata. Senza proferire parola Erika inizio a spompinare due dei cazzi più vicini alla sua bocca mentre gli altri uomini affamati di succo di fica si avvicinavano alla fonte del piacere. La ficona si sentiva avvolta da tutti quegli uomini che in modo chiaro e inequivocabile non aspettavano altro che sbattersi la troia. A turno la possedettero in ogni sfintere facendola venire più volte e riempiendole la bocca del nettare di cazzo. Lei affamata e calda si sentiva presa e più si sentiva vogliosa di assaggiare la loro sborra. Al termine della scopata durata più di tre ore, Erika si sentì soddisfatta di aver fatto godere tutti quei maschi. La serata era finita ma la mia Erika aveva in serbo per me un’ultima emozione. Per tutta la durata del viaggio di ritorno mi chiese di guidare mentre lei sul sedile di dietro riceveva le attenzioni ed enormi passate di cazzo da quello splendido mandingo che ci aveva ricevuto all’inizio della serata. Avevo realizzato il sogno di vedere la mia compagna alle prese di una gang, sicuro che questa sera era la prima di una lunga serie di scopate nelle quali Erika avrebbe dato sfoggio delle sue doti di troia.
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Treno per roma 2
TRENO PER ROMA (SECONDA PARTE)
….Arrivati a Roma, andammo al bar della Stazione a fare colazione, Franco confessò a me e Daria chi realmente lui fosse. Personaggio noto che ovviamente evito di renderlo individuabile.
Ormai si era creata tra noi una confidenza abbastanza intima e tutti e tre eravamo dispiaciuti e imbarazzati a doverci salutare per andare ognuno per la sua strada. Sino a quando Daria propone di rivederci la sera e non ripartire ognuno per la propria città. Io andavo a Genova e Daria a Torino. Mentre Franco sarebbe rimasto a Roma perché per lui si era trattato di un viaggio di “rientro” nella sua città.
Pensai che nel pomeriggio potessi chiamare mio marito e spiegare che la riunione si era protratta al giorno successivo e quindi sarei rientrata la sera dopo. Daria non aveva problemi e per Franco una riunione serale era all’ordine del giorno.
Decidemmo così di rivederci la sera per l’ora di cena e Franco prenotò una camera per me e Daria in un noto Hotel Lusso, precisando che saremmo state ospiti sue.
Alle 17 mi ero già liberata del mio impegno lavorativo e chiamai subito mio marito per avvisarlo che sarei rientra ta all’indomani. Dopo andai in albergo pensando di farmi una doccia, bere qualcosa e riposare.
Invece alla reception mi fu detto che la chiave della camera era già stata ritirata!
Pensai allora di trovarci già Daria che forse aveva avuto la mia idea e che forse avrei trovato la doccia impegnata. Arrivai al piano, bussai ma …nessuno apriva… sarà uscita con la chiave, pensai.
Al piano mi recai nel gabbiotto di servizio per chiedere di aprire la mia stanza spiegando il motivo, ma la cameriera imbarazzata mi disse che la mia amica era in camera e che forse non poteva…aprire, forse non aveva sentito. Col telefono interno, infatti, la cameriera chiamo in camera e chiese a Daria se poteva aprire la porta per farmi entrare.
Ritornai alla camera e la trova semi aperta…entrai e sentii Daria che mi disse Vieni pure…sono qui!
Mi introdussi in camera da letto e…vidi una bellissima donna con la crestina da cameriera in testa e tutta nuda con le cosce aperte e Daria sopra di lei tra le sue cosce, che si girò con la testa e mi disse..cara ti presento Teresa. E’ venuta per fare pulizie alla suite…fai pure con comodo che io continuo…Io rimasi senza parole..poggiai la mia borsa e mi avvicinai per guardare meglio…Daria si avvicino’ col viso al mio come per salutarmi con un bacetto…e mi disse fai le tue cose e poi se vieni con noi ci farà piacere…e continuo’ a leccarla sfrenatamente..
Mi spogliai in un colpo..e continuando a guardarle mi avvicinai al letto lasciandole fare..e limitandomi solo a carezzarle entrambe. Poi appoggiai una gamba sul letto e infilai le dita tra le mie cosce per accarezzarmi mentre guardavo. Teresa che era situata sotto Daria che la leccava allungò la sua mano per farmi avvicinare in quella posizione al suo viso. Lo feci favorendo la sua idea di leccarmela. Era stupendo. Daria leccava Teresa mentre leccava me che le guardavo tutte e due!
Il pomeriggio iniziava bene ed era un ottimo aperativo per la serata che avevamo organizzata con Franco.
La scena e’ continuata per almeno un’ora, sino a quando Teresa godendo come una maiala ci ha chiesto di invertire i ruoli. La Daria sotto che leccava me mentre veniva leccata da Teresa…
Poi sono finita io di sotto, ma questa volta Teresa si è assentata ed è ritornata con un vibratore che mi ha infilato dentro mentre loro due mi esploravano tutto il corpo con le loro bocche. Nella goduria generale ho invocato un cazzo. Avevo voglia di essere penetrata da un uomo, fermo restando la presenza delle due ragazze.
Fu allora che Daria chiese a Teresa se ci fosse un suo collega maschio disponibile…Si, disse lei dovrebbe aver preso servizio Mahomed, un ragazzo di colore dotato di una mazza superlativa. Aspettate, ci disse, vedo se c’e’. Si alza e chiama una sua collega al telefono per chiedere del ragazzo. Glielo passano e lei gli dice che stava lavorando alla camera n^….ed aveva bisogno di aiuto per spostare una poltrona…
Dopo qualche minuto arrivò il ragazzo di colore e ci trovò tutte nude. Teresa ci presentò e lui restò impalato dicendo semplicemente “piacere”. Nel frattempo Daria e Teresa continuarono a infilarmi il vibratore e accarezzarmi il corpo. Dovette muoversi Daria lasciando il campo a Teresa che continuava, per avvicinarsi a Mohamed, gli slacciò i pantaloni, li abbassò insieme agli slip scoprendo un affare tra le gambe degne davvero di un pornoattore. E non era ancora duro! Daria subito lo prese, lo smanettò e lo pompò a dovere da farlo irrigidire. Non ce la facevo più! Mi sono staccata da Teresa e sono corsa in aiuto a Daria che lo pompava con la bocca, ho avvicinato la mia bocca a quella di Daria che era piena. Poi glielo ho letteralmente staccato per prenderlo tutto da sola! Dopo dieci minuti di pompino mi sono girata alla pecorina invitandolo a penetrarmi. Lui con le dita mi stava solleticando il buchetto posteriore ma l’ho fermato! L’ ho raddrizzato nella fessura anteriore…Mentre Mahomed mi stantuffava divinamente, Teresa e Daria si sono messe ai miei lati, appoggiate sul letto, alla pecorina, in modo che lui le toccasse tutte e due con le mani…Era magnifico, estenuante…non avrei mai voluto che smettesse. La sua lunghezza arrivava ove mai ero stata raggiunta. Col suo magnifico arnese mi stava toccando punti sino allora mai raggiunti!
Poi accelera vistosamente capii che stava per godere..mi chiese qualcosa..non capii ma risposi …siiiiii vieni dentro!!! Mentre godeva Teresa e Daria erano incantate dalla sua trasformazione. Un vero stallone! Io mi spostai e loro due lo afferrarono letteralmente passandoselo tra una bocca e l’altra ancora tutto pieno di sperma sua e mia!!
Il ragazzo concluso la cosa stava per rivestirsi, ma Teresa lo fermò. Gli disse che non poteva lasciare l’altra signora(Daria) cosi…e glielo prese in bocca per farlo ritornare duro.
Intanto Daria strizzandomi l’occhio si sdraiò sul letto preparandosi a ricevere il ragazzo che intanto la nostra amica cameriera le stava preparando……..
(continua)
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Scopata al telefono
Siamo una cp poco più che 40enne di Firenze,molto innamorati ma anche piacevolmente
trasgressivi.Da tempo incontriamo una cp di single per passare serate piene di sesso
dove io,il marito,partecipo e riprendo gli incontri.
Durante un viaggio di lavoro di mia moglie posi il desiderio di sentirla scopare al
telefono con loro per poi rivederla a casa comodo comodo al pc,data la mia impossibilità
a seguirla e i motivi di lavoro che avrebbero portato a milano i ns amici...insomma
avrebbe fatto tutto da sola.Purtroppo uno dei due nn potè andare quindi la serata si
svolse in un uno contro uno.
Per l'incapacità cronica coi mezzi moderni,il video nn ebbe un gran successo
(scurissimo,messo fuori posizione) ma meno male l'audio è venuto (...non solo lui
:-D).Dico questo per precisare com è finito il viaggio:tornata col mestruo ovviamente
non abbiamo potuto scopare ma mi ha compensato con un favoloso pompino.Mentre me lo
succhiava l'ho un pò brontolata per il video...bene...mi ha fatto sborrare soltanto a
dirmi "Dai,la prox volta mi faccio scopare da loro mentre tu riprendi...ma dovrai fare
solo quello!".Ecco...ho fatto come un cannone;le ho sparato tutto lo sperma in bocca che
lei ha fatto colare (non inghiotte ma è l'unico limite che ha) mentre con una forsennata
si faceva finire gli altri schizzi in gola.
Poi il discorso è andato su quella serata,di cui lei mi ha dato davvero una ottima
impressione;la faccenda di sapermi lontano ma al telefono li ha molto eccitati,come già
aveva avuto modo di anticiparmi la sera stessa.Ma racconto come andò...con l'audio in
sottofondo (casomai mi scappasse qualcosa) ma col pathos di quella sera.
Allora...mi arriva l'sms come scritto ed io chiamo.Anche dall'audio mi accorgo che è
vero.Dal momento che aprono la videoripresa percepisco che lui è già nudo e lei in
ling...dice lui ("A" è lui e "R" è lei)
A-Ok...ciak si gira.-mentre monta sul letto.
R-Ciao M.(sono io)...ho il completino nero con le autoreggenti come volevi te
A-Sta da Dio...-e sento uno schiocco...altri schiocchi accompagnati da rumori che sanno
di umido...si stanno baciando con la lingua.
Sento R. mugolare di stupore...forse l'ha già duro,accompagnati da altri schiocchi.A
questo punto sento lei ansimare improvvisamente;forse gli ha messo un dito in fica.
R-Aspetta mando un messaggino a M.
Lui sento che continua a baciarla.Spedisce l'sms e sento movimenti sul letto.Lui che le
fà dei complimenti.Si stanno cominciando ad agitare...grossi movimenti sul letto fanno
da sottofondo.Sento la mia chiamata,lei apre il flip del cell e lo mette forse sul
comodino.Si stanno strusciando...continuano quelli schiocchi e tutti quei rumori di
lingua.
A-Piano con la mano...sono pieno di sborra...dai,rallenta-...ed immagino cosa lei stia
facendo.
R-Posso prendertelo in bocca?.-Mi ero raccomandato che parlassero durante il sesso;era
l'unica maniera per immaginarmi la situazione.
A-e me lo chiedi?...fa lui con una risatina accennata
Sento lei succhiare e lui godere...la fa girare a pecorina in maniera che possa
sditalinarla e lei comincia ad ansimare ed a succhiare.Dopo poco lui la fà smettere
perchè è troppo vicino a sborrare,e ricominciano gli schiocchi e i rumori del letto come
se si sfregassero.
R-Madonna come è duro...-sento che R. si muove e comincia ad ansimare...proseguendo con
mugolii che lasciano davvero di stucco.E sento il rumore del letto...ce l'ha nella fica.
Non passa due minuti che...R-Dai A.,dai A. sìsìsìsìsìsìsì
ahhhahhahhhahah...(ansimando)....dai scopami....-A. intanto la sbatte,i rumori sono
inequivocabili...Sento un "AHIA!" che indica un colpo + forte (ha il cazzo di 22
cm).A.le chiede -Sei venuta già?- e lei -Sì.ma mi piace averti dentro.-
A-Aspetta ti giro col cazzo dentro.M'ha detto M. di sborrarti addosso...posso?- mettendo
in chiaro una cosa che avevo richiesto e lei -Fai come vuoi-
Ho capito che l'ha girata,adesso è lui sopra.Lei ricomincia ad ansimare e mugolare
incitandolo,ma un altro AHIA! risbuca dalla sua bocca.Fanno da cornice i loro
baci,schiocchi fortissimi con lingue intreccianti,caratteristiche dei ns incontri.
A-R. sborro,sborro,ti sborro addosso!-sento lui molto eccitato e lei che inzialmente
dice "sì" varie volte e poi accenna una risatina...
R-Madonna,m'affoghi...Oddio sui capelli...- e lui col faito grosso si scusa...
R-Un litro di roba...guarda qua...oddio il letto...corri a prendere un pò di carta
igienica...M...ho le cioccie piene di roba...ha fatto schizzi da un metro se era quello
che volevi...garantisco- il tutto ridendo con sarcasmo.
A-M.,peccato nn ci sei,te lo riempita ben bene.Vedessi che fica le ho fatto (ndr :-D mi
piace guardare i suoi buchi dopo che l'hanno scopata...dei trafori!).
A quel punto io faccio notare che in 10 minuti,forse 15 avevano finito.
-E chi lo dice?- fa R.-Lui ha l'hotel a 20 minuti,mica torna a firenze- e ciò mi fa
capire le sue intenzioni.R. mi chiede se
mi è piaciuto (io ho sborrato quando lui) e riattacca salutandomi con "a dopo...".
Dopo una ventina di minuti mi arriva altro sms con scritto "Me la sta leccando...sei
sveglio?"La richiamo...lei prende il telefono e mi saluta...
Sento i rumori di lui che la lecca e i mugolii di lei che lo incita.Tutto non dura molto
perchè lei lo avverte -A. vengo,vengo,non smettere- e il gridolino finale conferma che è
venuta.Alla luce dei fatti (il video non venuto...ma con ottimo audio) però i fedigrafi
non hanno smesso.Durante l'interruzione hanno dimenticato di bloccare la cam che ha
fatto il suo lavoro.Leggete ciò che accadeva prima della telefonata:
A-Stasera sei un portento...mai vista così,una stufa!Eppoi sei bellissima.
R-Grazie,ma non esagerare dai.-con uno schiocco di un bacio...-ma cazzo,non te l'ho
tirato giù?Sei venuto come una fontana-ridendo.
A-Lo sai che è sempre pronto,ma se ti dispiace mi rivesto-anche lui ridendo
R-nono,dai qua,che se esci di camera fai brutta figura-sempre ridendo,ma l'audio
comincia a rifarsi caldo,con schiocchi e baci.
R. a bassa voce-Che cazzo enorme che hai-e ricomincia a succhiarlo incitata
A-beato M.,fai dei bocchini stupendi-.
R-Sì?!Ti piacciono?/A-da morire,i migliori che una donna mi abbia mai fatto- e lei in
sottofondo lo ciuccia con gusto,coi risucchi ben udibili.
Lo tiene in bocca un bel pezzo,coi mugolii di A. e suoi apprezzamenti.A quel punto
s'invertono le parti e lei si ricorda di me.
Risento allora la mia chiamata,ritrovandomi al punto sopra.
Lei è venuta,quindi A. glielo rificca dentro.Sento il letto che sobbalza,i loro gemiti e
i baci che si scambiano.I rumori indicano che cambiano spesso posizione fino a che
lei,sicuramente a pecorina,aumenta il suo fiatone fino a i classici "Sì,dai,scopami" che
indicano l'ennesimo orgasmo.Perchè ne sono sicuro che era a pecorina?In penombra del
video denoto forse i suoi piedi alla rovescia,ma così gode solo quando si sbatte a
pecorina.A. la sbatte forte,molto forte.Sento il suo corpo che letteralmente fà come il
mare mosso sugli scogli.Una pausa di silenzio rotta da un "Piano A.,piano ti
prego".Immagino A. che sta infilando il palo nel suo culo.
A-Dai...ci sono...te lo apro piano piano.-Capisco che si sta muovendo anche con
delicatezza,ma R.lo prega di fare piano.Comincia a sbatterla,lei un pò con piacere e un
pò con dolore lo accoglie mugolando.Lo sento ansimare,a lui piace da morire farle il
culo,ma a regola ha intenzioni diverse.I mugolii sono interrotti con A. che dice-Vado a
lavarmi-,robi da lontano mi fà-mamma quanto ce l'ha grosso...che fatica.-
Sento i suoi piedi sul pavimento tornare,il rumore che si rimette sul letto.Si
riabbracciano,soliti schicchi di baci e tastate,lei che lo riprende in bocca.Lei che lo
blocca e capisco che rimonta sopra...ricomincia a mugolare con lui che forse gli bacia
le cioccie.Sento il cigolio del letto sempre più forte,i loro gemiti e lui che la
incita-che fica!hai una fica caldissima.Scopi da Dio,mi fai venire solo a vedere danzare
le tette-con lei che coi suoi "sì" risponde eccitata.
Lui è ancora vicino a sborrare,comincia quei versi strani che solo noi uomini facciamo
all'avvicinamento dell'orgasmo.
Immagino lei che se lo sbatte,i rumori lo fanno intendere,e lui -sborro,stavolta ti
sborro dentro....sborro sborro-con lei che lo incita e ricomincia a mugolare...sono
venuti insieme...lui lo chiede e lei conferma.Si scambiano ancora qualche bacio,sento
lei che si alza da sopra e dice -vado a lavarmi-.A questo punto lui prende il
telefono,mi saluta molto carino e mi ringrazia per la bella serata.mi dice che R. è
fantastica,una donna eccezionale.Parliamo un pò,torna R. e mi risaluta,chiede dei
bambini.Io per ridere chiedo del suo bambino,quello che ha di fronte.-Stavolta è
giù,cazzo.sennò che fatica avrei durato per niente-Io butto lì un ipotesi di "terza" ma
lei diniega per l'ora (le 1.30) col fatto che la mattina alle 6.30 la svegla sarebnbe
suonata e lei per 12 ore sarebbe stata in piedi.Lui abbozza con simpatia-Oh,ma io ho
ancora voglia!..R.-Vai vai,giù al piano di sotto c'è la mia collega.Ci salutiamo.
Logicamente nessuno dei due (sono proprio imbranati...) ha spento la cam,che resta
accesa con un nastro di 2 h e la modalità doppia.E meno male...Scopro che parlano ancora
un pò di questa crisi finanziaria,della mostra dove è al lavoro a Milano,lei fuma una
sigaretta,bevono qualcosa.A. dice che sarebbe venuto volentieri anche l'altro (M.,mio
omonimo) ma che non era potuto andare.Rimarchiano la bella serata,si riscambiano altri
baci,forse anche qualche altra tastata ed A. ha un'altra erezione tanto che dice "Che mi
mandi via così?".Lei sottovoce nega...si rimettono a letto e capisco che vanno subito al
sodo.A.la invita a mettersi sul fianco...lei lo accoglie dentro di sè e ricomincia ad
ansimare.Sento e intravedo che scopano in quella posizione per 10 minuti,il tempo che
indica il video fino a che lui sborra ancora sotto incitamento di R.Questa volta hanno
proprio fatto da soli...Lei scherzando dice..."A questo punto ti alzi e te ne vai...mi
hai sfondato..."e lui ridendo "Badala...usato e gettato..."Scherzano qualche minuto,lei
lo invita a farsi una doccia ma lui rifiuta.Esce di camera dopo pochi attimi,sento lei
che si fà una doccia,il rumore del bagno,il clic della luce.Fantastico...
Mi sono segato due volte...è stata davvero una bella esperienza.
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15 years ago
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Una giovane amante - corso avanzato
Quando il campanello della porta mi sveglia di soprassalto riesco a pensare un’unica cosa: odio con tutte le mie forze quando mi rompono le scatole alla domenica mattina.
Il sabato sera lo dedico, come tutti, al divertimento e raramente rientro a casa prima delle cinque di mattina, quindi almeno fino alle tredici non esisto per nessuno.
Invece spesso e volentieri va a finire che qualcuno viene a “rompere” all’alba, ossia a qualsiasi ora precedente mezzogiorno.
Dopo aver dato un’occhiata omicida alla sveglia, che segna le undici e mezza, infilo barcollando i calzoni della tuta e mi dirigo stile zombie alla porta. Non domando nemmeno chi è al citofono, schiaccio il pulsante di apertura del portone e lascio accostata la porta: sicuramente sarà uno dei miei amici che ha pensato bene di sbattermi giù dal letto affinché non poltrisca troppo e, già che ci siamo, ne approfitta per chiedere un caffè; infatti mi trascino in cucina ed inizio a trafficare con la caffettiera.
Appena un minuto più tardi, mentre mi sto dirigendo al bagno per riacquistare sembianze umane, sento la porta che si apre.
- Butta il giaccone da qualche parte, trovati una sedia, tieni d’occhio la caffettiera e non rompere finché non esco dal coma. - Ordino, appoggiato alla maniglia. E’ il migliore trattamento che si può aspettare uno che ti sveglia a simili orari antelucani.
Sento un debole “Va bene.” ma ho il cervello ancora in stand-by e solo quando mi sono chiuso la porta alle spalle mi rendo conto che: 1° non è la voce di uno dei miei amici; 2° è una voce femminile; 3° nella fattispecie si tratta di Roberta. In un decimo di secondo sono sveglio e perfettamente operativo, riapro di scatto la porta e schizzo in cucina.
E’ seduta a tavola.
- Roberta? - chiedo.
Lei mi guarda con aria da cagnolino bastonato.
- Ciao, Pluto. - Fa, alzandosi in piedi per darmi un bacio. - Scusami se ti ho disturbato. -
- Neanche a dirlo. - Rispondo, mettendomi a sedere.
- Ti ho fatto arrabbiare? -
- Ma dai, come ti viene in mente una cosa del genere? -
- Dal tono che hai usato... -
- Normale amministrazione. Di solito è quello che riservo agli amici che vengono a svegliarmi la domenica mattina. - mi alzo e prendo due tazzine. - Se avessi saputo che eri tu, mi sarei comportato meglio. -
- Sicuro di non essere arrabbiato? - chiede speranzosa.
- Giuro! - rispondo categorico.
Verso il caffè e torno a sedermi davanti a lei.
- Come mai da queste parti? - Chiedo.
- Passavo ... - dice arrossendo. Col cavolo, penso. - Ho pensato di venire a trovarti. -
La studio per qualche secondo: mi sa che ha pensato a qualcos’altro, invece.
Alla luce dei fatti non è che mi dispiaccia essere stato buttato giù dal letto.
Prima di proseguire, però, devo darmi una sistemata.
- Hai fretta? - le chiedo.
- No, no! - Risponde un po’ troppo rapidamente, confermando i miei sospetti. - Non ho nessun impegno, oggi. -
Molto bene.
- Allora facciamo così, tu bevi caffè tranquilla mentre io mi do una ripulita. - Dico, passandomi eloquentemente una mano sulla faccia. Ho la barba lunga e l’effetto è quello della carta vetrata.
- Quando ho finito studiamo cosa fare. - Lei annuisce contenta.
Butto giù il resto del caffè rischiando un’ustione e mi dirigo in bagno.
Farsi la barba di fretta è il miglior modo per ottenere una parte in un film dell’orrore ma in certi casi non c’è altra soluzione: con quattro colpi di rasoio ed una buona dose di emostatico riprendo sembianze umane poi metto via l’attrezzatura, butto la biancheria nell’apposito cesto e mi infilo sotto la doccia.
Mi sono insaponato completamente e mi godo la sensazione che da una bella doccia quando sento la porta del bagno che si apre.
- Posso? - Chiede Roberta. Probabilmente di la in cucina si sente sola e vuole fare quattro chiacchiere.
- Certo. Se non ti secca parlare attraverso un vetro... - Rispondo. Di certo non mi formalizzo.
Sento che richiude la porta ed intravedo la sagoma che si avvicina alla doccia. Fin qui tutto bene, ma quando la porta del box si apre con un piccolo clic mi volto di scatto, decisamente sul chi vive, e mi trovo davanti Roberta completamente nuda.
- Posso tenerti compagnia? - Mi chiede infilandosi senza tante cerimonie nella doccia assieme a me.
- Orpo! - Mi limito ad esclamare facendole un po’ di posto.
Lei sguscia all’interno e mi si appiccica contro.
- Non ho mai fatto la doccia con un uomo. - dichiara, iniziando a strofinarsi contro di me. - Mi passi il sapone? - chiede come se niente fosse e soprattutto ignorando platealmente la mia reazione, che inizia senza tanti riguardi ad alzare la testa e ad irrigidirsi.
Obbedisco alla sua richiesta e lei inizia ad insaponarsi, senza curarsi del fatto che nel farlo continua a strofinare il suo basso ventre contro il mio uccello che ormai è a pieno regime.
- Per piacere, mi lavi la schiena? - dice, voltandomi le spalle. Io obbedisco anche in questo caso, ma si fa sempre più duro... resistere, intendo.
Il colpo di grazia arriva quando decide di darsi un’insaponata anche alle gambe, e per farlo si china tranquillamente in avanti stampandomi il sedere sul cazzo.
- Questa è istigazione a delinquere. - Dico, premendo l’uccello duro nel solco delle sue natiche e passandole una mano davanti per afferrale il seno. Sento che geme leggermente quando le stuzzico i capezzoli.
La sollevo leggermente ed infilo entrambi sotto il getto d’acqua per sciacquarci. Fare sesso coperti di schiuma può anche essere romantico, ma poi si rivela leggermente antipatico il bruciore.
Quando il sapone se n’è andato riprendo le manovre da dove le avevo interrotte.
Le massaggio i seni poi scendo lentamente a carezzarle i fianchi ed il ventre, mi fermo qualche minuto sul monte di venere, poi proseguo più in basso, stuzzicando il grilletto e le grandi labbra.
Quando le infilo un dito nella fica geme ancora più forte e si appoggia contro di me. Nel frattempo neanche lei è rimasta ferma: ha infilato le mani fra noi due ed ha iniziato a darsi da fare.
Nel box doccia non si sta molto comodi e rischiamo di scivolare malamente un paio di volte.
L’ultima, sono costretto ad afferrarmi alle manopole dell’acqua per evitare una brutta caduta e questo ci fa decidere di interrompere i pomiciamenti per il tempo necessario ad asciugarci ed a trasferirci a letto.
Lei si stende e mi osserva mentre finisco di asciugarmi.
- Cosa prevede la seconda lezione? - mi domanda maliziosa mentre butto da una parte l’asciugamano e mi avvicino bordo del letto. Ho l’uccello all’altezza del suo viso e lei lo segue con lo sguardo come uno spillo segue una calamita.
- Iniziamo con un ripasso della lezione precedente. - Dico, agitandole l’asta davanti al naso. Lei capisce al volo, sorride, tira fuori la lingua e, fissandomi negli occhi, la fa scorrere lungo l’asta come se fosse un cono gelato.
- Ottimo. - Mormoro mentre ripete un paio di volte l’operazione.
Figurarsi poi quando, dopo un’ulteriore lentissima passata, spalanca la bocca e ne fa sparire un bel pezzo. Evidentemente ricorda quanto le ho detto riguardo ai denti perché non li avvicina nemmeno e si sta impegnando a fondo con un notevole gioco di lingua che mette a dura prova la mia volontà.
Dopo l’ennesimo risucchio si sfila l’uccello di bocca, continuando a lavorare di mano.
- Come vado? - chiede.
- Si vede che hai seguito con attenzione la lezione precedente. - Rispondo.
- Hai qualche altro consiglio da darmi, in materia. -
- Solo di fare molta pratica. -
- Se ti presti, questa è proprio la mia intenzione. - dice, dopo una slinguata proprio sulla cappella. - Ma, riguardo a qualche... tecnica particolare? -
Ci penso un secondo, poi gliela butto.
- Pensi di riuscire ad ingoiarlo tutto? -
Lei strabuzza gli occhi e fa una faccia perplessa, poi alza le spalle e spalanca la bocca.
- Vacci piano. - consiglio. - prova un po’ alla volta. -
Lei alza gli occhi per guardarmi ed inizia ad abbassare la testa, facendo sparire un paio di centimetri di asta. Rimane ferma qualche secondo, si ritrae, riprende fiato e ridiscende. Altri due centimetri di più infilati in gola. Vedo che strabuzza gli occhi e si ritrae lentamente.
- Non ti ammazzare, non è importante. - le dico quando noto due lacrimucce comparirle negli occhi.
- Il problema è la punta. - dice, inghiottendo a vuoto. - Cavoli se è grossa. - Ma spalanca di nuovo la bocca e riparte di scatto. Osservo affascinato il mio uccello sparire nelle sue fauci, che continuano a scendere lungo l’asta, raggiungere il punto in cui era arrivata prima e proseguire imperterrita. Tiene gli occhi stretti con forza ma non si ferma, prosegue nella corsa senza un esitazione e qualche attimo dopo l’ha inghiottito tutto. Viene fermata dal mio pube sul quale ha schiacciato il naso. Riapre gli occhi e li sbarra incredula, mentre io mi godo, del vero senso del termine, l’effetto della sua gola che si contrae attorno alla mia cappella.
Sempre muovendosi molto lentamente si ritrae.
- Cavoli! Ce l’ho fatta. - Dice, facendo seguire alla frase un nuovo tentativo, che le riesce perfettamente. Sembra proprio che ci abbia preso gusto perché prende ad alternare semplici risucchi a “gole profonde” da infarto.
Mentre lei si dedica al nuovo gioco io inizio a darmi da fare: la sposto leggermente facendola stendere sul letto e mi piazzo sopra di lei nel classico sessantanove. Le allargo le grandi labbra e mi trastullo per un po’ col grilletto, poi passo al paese delle meraviglie. E’ talmente bagnata che gli umori le colano lungo le cosce e nel solco delle natiche, finendo ad inzuppare il lenzuolo. Quando comincio a sincronizzare i movimenti di lingua e dita lei interrompe il suo lavorio, ansima come un mantice, mi serra la testa tra le gambe e viene come una fontanella.
Anch’io sono a buon punto, la sua bocca sembra un forno e decisamente mi tenta un sacco, ma ho in mente altre cose e sarebbe un peccato finire troppo presto. Le sfilo l’uccello dalle labbra, cosa che la lascia un attimo seccata, mi rigiro e mi stendo al suo fianco, trasciandomela sopra. Lei intuisce al volo, afferra il mio cazzo e se lo porta alla fica, lasciandosi cadere sopra di peso.
- E stupendo! - Ansima iniziando a muoversi. Io non posso fare altro che concordare.
Ho le mani completamente libere e quindi le uso a mia discrezione, tormentandole i seni, carezzandole la schiena ed impastandole il culetto.
A proposito... Dio quanto mi intriga quel culetto!!
Tanto per saggiare le sue reazioni ci appoggio un dito e spingo leggermente. Lei blocca il suo saliscendi e mi guarda.
- Porco! - mormora, ma non solo non si ritrae, anzi, spinge indietro verso la mia mano.
La volta precedente non avevo potuto osservare la sua espressione ma questa si, e non sembra tanto contrariata solo... leggermente indecisa.
Spingo ancora un po’ ed il dito affonda completamente, quando poi riprendo a muovermi sotto di lei, aggiungendo anche il movimento del dito, l’effetto è stupefacente. Roberta chiude gli occhi, si morde le labbra e prende a mugolare come una gattina. Aumento il ritmo ed i gemiti aumentano.
Roberta punta le mani sul mio petto e risponde colpo su colpo ai miei affondi ansimando.
Non le ci vuole molto, con quel trattamento, per raggiungere l’orgasmo. Ad un cero punto si irrigidisce, spalanca gli occhi fissando il nulla e manda uno strano urlo soffocato per poi accasciarsi sul mio petto senza fiato.
- Sei una peste! - Mi accusa con un sorriso.
- Lo so, grazie. - Rispondo sfilandomi da sotto di lei.
Roberta rimane a pancia sotto e ne approfitto per “aggredirla alle spalle”. L’aiuto ad infilare un cuscino sotto la pancia e mi piazzo a cavalcioni sopra di lei.
Punto il cazzo alla sua fichetta spingo con forza: entro di botto, tutto in una volta strappandole un gemito. Senza lasciarle il tempo nemmeno per riprendere fiato, inizio letteralmente a sbatterla, tanto che è costretta a puntare le mani alla testiera del letto.
- Oh... ahi... - dice, a ritmo con i miei colpi. - così... ah... mi.... sfondi. -
Ma nonostante le parole, non fa niente per sottrarsi, anzi, solleva ancora un po’ il sedere per lasciarmi campo libero. Così piazzato posso andare avanti a tempo indeterminato e ne approfitto a piene mani per fotterla senza ritegno. Sento le contrazioni vaginali farsi sempre più frequenti ed aumento il ritmo, poi, proprio quando sta per venire mi blocco di colpo, interrompendole l’orgasmo.
- Noooo.... stavo per venire. - Più che una protesta è un ringhio, seguito immediatamente da un altro quando le rispondo che l’ho fatto apposta. Non le lascio il tempo di farne un terzo perché riprendo a muovermi forse anche con più forza di prima, tagliandole la frase sul nascere. Appena un minuto più tardi riecco che mi stringe nuovamente l’uccello nel preludio dell’orgasmo, ma non ho intenzione di fargliela facile e sul più bello mi blocco di nuovo, strappandole l’ennesimo grugnito di disappunto.
Mi sfilo quasi completamente da lei e forse è convinta che voglia spostarmi, infatti gira la testa e mi da un’occhiataccia. Proprio in quel momento do un colpo di reni e affondo nuovamente dentro di lei, che lancia un grido e sbarra gli occhi. La sbatto ad un ritmo infernale, tanto da farla singhiozzare, ma non rallento e di li a poco la sento di nuove serrarmi il cazzo in una morsa. Sono quasi tentato di bloccarmi di nuovo ma mi dico che il troppo storpia perciò continuo.
Quando l’orgasmo la raggiunge, Roberta letteralmente urla di piacere inarcando la schiena e spingendo indietro verso il mio uccello per prenderlo tutto. Poi si accascia stremata, respirando come un maratoneta all’arrivo. Non sa che anch’io sono cotto e che mi sono dovuto veramente mordere la lingua per non venire, ma è cosa da non farle notare, anzi.
- Tu vuoi ammazzarmi. - Dice dopo qualche minuto, sempre a pancia sotto.
- E’ la punizione per avermi svegliato all’alba. - Ribatto.
- Cavolo! - risponde seria. Poi chiude gli occhi e sorride. - Allora lo farò più spesso. -
- A tuo rischio e pericolo. -
- L’unico rischio, a quel che vedo, è di dover camminare con qualche difficoltà a gambe divaricate. -
- Ancora poco. Se mi svegliavi più presto sarebbe stato peggio. -
- Peggio? E come? -
- Non vuoi saperlo davvero. -
- Invece si! -
- Ne sei sicura? -
- Certo! -
- Peggio per te. - Mi allungo sul fianco ed apro il cassetto del comodino. Dopo qualche ricerca trovo il tubetto e glielo sventolo sotto il naso.
- Cos’è? - chiede tra il curioso ed il preoccupato.
- Ora te lo faccio vedere. - Tolgo il tappo e spremo una buona dose di crema sulle dita, che porto rapidamente in mezzo alle sue gambe. Teoricamente, con tutti gli umori che ci sono la in mezzo, non servirebbe, ma è meglio andarci cauti.
Velocemente, prima che riesca a reagire, la ungo per bene in mezzo alle natiche, soffermandomi a massaggiare il forellino posteriore.
- Non vorrai mica... - chiede con tono decisamente preoccupato.
- Hai detto tu che vuoi sapere il trattamento peggiore. -
- Aspetta un momento. - fa. - non pensavo certo a questo. -
- Chi è colpa del suo male... - intono, e contemporaneamente infilo un dito.
- Ahaaaaa.... - fa lei chiudendo gli occhi. Sento il suo sfintere che si serra con forza.
- Ti consiglio di rilassarti. - Faccio, rimanendo un momento immobile.
Lei ansima ma sento che segue il mio consiglio. Muovo lentamente il dito avanti ed indietro poi, quando la sento abbastanza sciolta, ne accosto un secondo e spingo anche quello. Altra strizzata ed altro gemito.
Continuo a manovrare per farla rilassare e ci riesco perfettamente.
- E’ strano. - Dichiara con un filo di voce.
La faccio alzare e piazzare a quattro zampe, poi mi sistemo dietro a lei e sfilo le dita.
- Fai piano, ti prego. - supplica quando sente che appoggio la punta alla rosetta. - E la prima volta, dietro.-
Come se non me ne fossi accorto.
Spingo leggermente e sento la resistenza dello sfintere.
- Lasciati andare. - Le mormoro.
- Siiiii... - risponde sullo stesso tono. Spingo ancora e sento i muscoli allentarsi, cedendo il passo all’oggetto estraneo.
- E’ troppo grosso. - Protesta.
- No, se tu mi dai una mano. -
- Come? - chiede, ansimando.
- Spingi. - Rispondo senza tirarmi indietro.
Ci pensa un attimo poi sento che contrae i muscoli del ventre e di riflesso l’ano si apre, lasciandomi aperta la via: do una spinta leggermente più forte e la cappella passa. Il peggio è fatto, ma rimango perfettamente immobile, se spingessi ora farei male ad entrambi.
Lei boccheggia. - Mi sento spaccare. -
- Continua a spingere. - le ordino. Lei esita ma obbedisce e sento la morsa allentarsi.
Riprendo a spingere e lentamente affondo nel suo retto. E’ una fornace bollente ed il mio istinto mi dice di mettermi a fotterla come un forsennato: sarebbe uno sbaglio e mi trattengo con qualche difficoltà.
- Mi sembra di scoppiare. - dice, senza muovere nemmeno un dito. - Non posso prenderti tutto. -
Quando dice tutto, non si è neppure resa conto che invece lo ha fatto.
- Invece, a quanto pare, si. - le sussurro in un orecchio, appoggiando il basso ventre alle sue natiche. - Lo senti? -
Lei gira la testa, spalanca gli occhi e mi fissa.
- Oh, Dio! Si! Sei tutto dentro! - Chiude gli occhi e respira a fondo, il che provoca una contrazione.
- Ahaaai. - si lamenta debolmente, ma ormai ci siamo. Lentamente mi ritraggo, senza sfilarmi del tutto, poi torno ad affondare.
- Oh, cazzo! - dice, mordendo il cuscino.
Inizio l’andirivieni dentro il suo culetto, muovendomi lentamente ed uniformemente. Lei ansima: è ancora allo stadio in cui il dolore non è superato dal piacere, ma ben presto le proporzioni raggiungono il giusto equilibrio ed i gemiti cambiano tono, virando decisamente al piacere.
- Allora? - chiedo.
- E’ fortissimo. - Dice. - Non ho mai provato una simile sensazione. -
Perfetto: aumento il ritmo.
- Ah... si!... sbattimi... - Comincia Roberta, vinte le ultime remore. - Non... ci... credo... -
Sgroppa come una puledra. Rapidamente mi sfilo da lei, la faccio stendere sulla schiena e l’accosto alla sponda del letto, mi piazzo le sue gambe sulle spalle e torno a penetrarla. Questa volta la difficoltà è trascurabile, con un colpo sono dentro senza, da parte sua, nessun gemito se non di piacere.
- Si... fottimi... - Bofonchia, mentre sposta rapidamente una mano sulla fichetta, iniziando a sgrillettarsi senza ritegno. - Cazzo... mi stai... in...inculando... - Ha perso gli ultimi freni inibitori e si sente. - Forza... più forte... - mi incita continuando a menarsela. Uno spettacolo del genere è un afrodisiaco potentissimo e sento che anche per me si sta avvicinando il momento di scaricarmi. Gli ultimi dubbi in materia me li leva proprio Roberta.
- Dai... vienimi dentro... nel culo... - L’invito è decisamente impossibile da rifiutare.
Sento il piacere montare come uno tzunami. - Si! - Riesco a sibilare. - Ti schizzo dentro. -
- Sborraaaaaaah! - rantola, mentre l’orgasmo l’assale.
Do un ultimo affondo e resto piantato nel suo retto, schizzando il mio piacere in profondità nel suo intestino, in un orgasmo che mi sembra lunghissimo.
Ci buttiamo sul letto fianco a fianco, ancora l’uno dentro l’altra, e impieghiamo diversi minuti a riprendere fiato.
E’ lei a parlare per prima.
- Non l’avrei mai pensato. - dichiara a bassa voce.
- Cosa? -
- Che si potesse godere tanto. - Dice voltandosi verso di me per quanto lo consente la situazione. - E che avrei incontrato un porco come te. -
Mi viene da ridere. Sono un po’ porcello, questo l’ammetto, ma niente di eccezionale. Glielo dico.
- Sarà anche vero, ma finora non ho mai provato tanto piacere a fare sesso. -
- Ed è solo l’inizio. - Rispondo. - Ce ne sono parecchi di numeri ancora da fare restando in due. - L’ho detto senza pensare, ma evidentemente a Roberta non sfugge niente.
Mi osserva incuriosita. - Restando in due? - ci pensa un momento. - Quindi, secondo te sarebbe possibile aumentare il numero? -
- Se interessa. - rispondo leggermente basito.
- Dovrò pensarci. - Risponde Roberta, ma il suo sguardo non lascia dubbi.
“Oh Dio.” Penso. “Ho creato un mostro”
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15 years ago
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Idraulico, 12-09-09
nn sn un prof. ditaliano(catania) ieri 11/09 verso le 17:00 mi chiamo un numero sconosciuto, risp e dal altra parte una voce femminile mi fà: salve sign. r..... ho avuto il suo numero dalla sign.enza mi chiamo anna e avrei bisogno di un idraulico, ho un problema alla piletta e al lavello, lei quanto può essere disponibile?? signora, domattina alle 08:00 potrei essere da lei, è disponibile?? sii,si... cosi, mi da via e n° del abitazione e stamattina alle 08:00 puntuale sono sotto casa, è un palazzo di 3 piani, citofono e mi risp. una voce maschile, si salga pure, 3° piano, prendo i miei ferri e mi avvio, arrivo e conosco il marito della signora, salve, mi chiamo gianni e io piacere, enzo... mi fa accomodare e mi dice che la moglie è fuori è andata dalla mamma ... boh, penso io che me frega, mi fà vedere i due lavori il 1° in lavanderia e il 2° in cucina... cosi dico al sign. gianni che devo andare a comprare un sifone e il gruppo del lavello, esco di casa e inizio a scendere le scale (il palazzo nn ha ascenzore) a metta scale circa, una signora sale, una bella tipa, 36/37 anni, mora,alta 170 circa capelli ricci e sotto un vestitino fiorato si intravede un bel fisico.... beh... buon giorno e lei ricambia, io continuo a scendere, vado a comprare le mie cose e dopo un 30 min. circa sono di ritorno.. citofono, e questa volta la voce che risp. è femminile, salve signora sono l idraulico, si sali 3° piano....
arrivato sù, mi ritrovo la signora delle scale, salve signora, piacere enzo, e lei piacere mio anna ..
mi fa accomodare e si scusa se nn è stata presente quando sono arivato, mi spiega che la madre ha problemi di salute e che si alterna con le gli altri fratelli...
io gli spiego quali sono i problemi che ha nella piletta e nel lavello e cosi lei mi dice che la sign. enza aveva dato il mio numero e che per lei ero una persona di fiducia e che lavoro in modo professionale, io ringrazio e a quel punto lei mi guarda e agiunge: ma nn mi aveva detto che 6 anche cosi carino..... grazie signora, anche lei lo è....
boh.... mi mette un pò in imbarazo questo suo modo, cmq, rompo subito il mio disagio dicendo che potevamo iniziare, lei mi accompagna in lavanderia e cosi apro la piletta e inizio ad uscire i vari detersivi, e lei.. ops che sbadata, mi scusi lo faccio io, mi si avicina e e si mette a 90° col seno a pochi cm dal mio viso, rimango senza fiato, indossa un regiseno color bianco, quasi velato il vestitino con la sua scollatura mi permette di vedere la sua 3° in modo molto libero, a delle belle tette, alla vista ancora molto toniche, lei da un occhiata verso di me e nota che io ero con i miei occhi puntati nella sua scollatura, ops.... mi ha beccato, cosi riprendo a guardare il mio lavoro e inizio, lei si mette poco distante da me e cosi si parlava un pò do un occhiata alle gambe, ha la pelle quasi da mulatta, sarà per il periodo, è veramente una bellissima donna penso io e continuo a lavorare..
poco passa e squilla un cellulare, è quello della sign. anna risp. e capisco che è il marito, già penso io, nn l ho più visto... gli dice che tornerà verso le 14: e che l impegno che aveva è stato confermato... lei risp che avrebbe lasciato qualcosa di pronto sul tavolo e che aveva il turno dalle 14 alle 22: (ho scoperto dopo che è un infermiera)..
cosi finisce la tel. lei subito dopo mi guarda e dice, enzo scusa un attimo mi assento 5 minuti!!
ok signora.
e lei mi guarda e dice, enzo, nn siamo poi cosi distanti d età, puoi chiamarmi anche anna.. detto questo si gira e si allontana...
finisco il lavoro della piletta e la chiamo, anna posso passare in cucina??
certo che puoi fai pure, sto arrivando..
bene dico io posso fumare pure una sigaretta?? certo che puoi io e mario fumiamo in casa, fai tranquillamente...
cosi mi accendo la mia sigaretta e mi rilasso un pò, pochi istanti dopo arriva lei, si era cambiata, adesso ha messo un vestitino color lilla molto più corto di quello di prima, sembra quasi una magliettina, nn gli sta molto aderente, ma esalta ancor di più le sue cosce e la sua scollatura, che mi riserva una sorpresa,....
finisco la sigaretta e inizio col lavello, anche li appena apro mi ritrovo il tutto pieno di botiglie di detersivo e vari igienizanti per la casa, e lei nuovamente, opssss.... scusa sono troppo sbadata oggi, si rimette a pecora e con mio stupore vedo che ha tolto il regiseno e che ha un seno quasi da primato, dio mio... un gonfiore inizia a bussare nei miei pantaloni e un pensiero al quanto sconcio mi passa per la testa.. lei questa volta toglie le botiglie quasi a rilento e nn mi guarda per nulla, finito ciò, penso che devo far calmare i miei bollenti spiriti, cosi m'infilo con la testa sotto il lavello e con mille pensieri cerco di lavorare, il posto e al quanto scomodo e da accarponi che ero messo mi giro a pangi in su come in una panca di addominali, vedo che lei si è seduta di fronte a mè e di lei riesco solo a vedere dalla pancia in giù, le sue gambe sono bellissime e le tiene accavallate, il mio lavoro và molto a rilento perchè ho un pensiro fisso, dopo pochi istanti do un altra occhiata e vedo che scende la gamba e le allarga un pò... azzz... ha un intimo nero che mi lascia senza parole, mamma mia, i pensieri urlano in testa e l adrenalina sale a mille...
inizio a pensare che lo fà di proposito, ma amo essere professionale (però, voglio provarci... penso)a questo punto mi metto tutto dun lato e il mio lavoro è quasi finito e chiedo, anna per favore puoi aprire l acqua, cosi magari vediamo se ci sono perdite??
certo che si, lei si avvicina e nn si mette dalla parte esterna degli sportelli ma in quel poco spazio che era rimasto, apre l acqua e io controllo che il tutto vada bene lei mi fà, come và, e io... beh, controllo che sia tutto asciutto, e che magari nn ci sia qualcosa di bagnato.... almeno quà giù....!!!!
lei, fà un soride in modo molto malizioso e si mette accovacciata , mi guarda e fà, se vuoi trovare qualcosa di bagnato, devi smettere di toccare là!!
mi prende una mano e se la porta in mezo alle gambe, e guà che devi toccare.....
mamma mia, lei era con gli occhi lucidi, io avevo l'adrenalina alle stelle, aveva le gambe sodissime, e le mutandine quasioliose di quanto era bagnata, esco da sotto quel lavello e prendo a baciarla, aveva un sapore stupendo, la tocco dal sedere, la stringo a me, e nn ci staccavamo mai da quel bacio, ormai il mio cazzo era in tiro e lei lo sentiva pulsare contro il suo addome gli tocco il seno, duro come quello di una ventenne, mi prende per mano e senza dire una parola mi porta in camera da letto, ci denudiamo e riprendiamo a baciarci aveva la fica bollente, le mie mani la toccavano da dietro e con esso allargavo le chiappe e toccavo anche il buchino inizio a leccarle il collo, la spalla, il seno...
la metto sul letto e scendo sino alla sua fica, lei mi guardava con occhi ormai posseduti, inizio a leccargli la clitoride, lei ansima, gode e si dimena, lo mordicchio, lo bacio come prima facevo con le sue labbra, poi lei si alza mi fa mettere straiato e ricambia la cortesia, da prima prende il cazzo con le mani e mi fà un bel complimento (20 cm) wow, è stupendo.... poi inizia a leccarlo in lungo sino alle palle, lo insaliva, dopo pochi istanti lo prende in bocca, la sua salivazione era tantissima e quel calore mi eccitava ancor di più, gli chiedo di mettersi a 69 e lei subito si posiziona su di me, che spettacolo, avevo quel sedere perfetto a contatto con la mia bocca e la sua fica che ondeggiava sul mio mento siamo stanti in questa posizione per un paio di minuti, poi lei scende e si sdraia, io mi metto sopra e inizio a giocare col mio cazzo sulla sua clitoride, dio come si dimenava, aveva troppa voglia cosi piano piano lo metto dentro, le mandava dei gridolini e mi graffiava mi stringeva....
da li ci attorcigliamo sul letto e lei passa sopra me, si muoveva come una dea da pprima piano poi sempre più forte e contraento i muscoli, la lussuria era arrivata a limiti exstremi e noi nn capivamo più nulla, sento solo la sua voce che mi dice che sta per venire e poi un urlo sotto voce e lei che tremacome una foglia, io continuo in modo molto lento e i suoi occhi sembrano quasi piangere.. mi bacia, mi morde le labbra, e poi si distente vicino me, io prendo a baciare il suo seno, lo mordicchio un pò,lo lecco, poi scendo nella pancia e in fine mi metto a covaccioni ai piedi del letto e inizio a rileccare la sua clitoride, il sapore era molto più forte, ma ottimo, la lecco e lei ancora tremolante, le metto la lingua dentro quella meravigliosa passerina per raccogliere il suo nettare e poi scendo nel suo ano anche lui umido lo slinguetto un pò e poi inizio a giocarci con un dito, lo infilo dentro, prima uno,poi due, lei nn dice una parola ormai e posseduta e cosi la metto a 90° e poggio la cappella in quel meraviglioso culo, da prima piano delicato ma una volta dentro la bacio nella schiena e inizio un movimento che a ritmo si fà sempre più veloce e corposo, è stupendo stargli dentro e lei ansima come una porca, ad un certo punto mi guarda e sotto voce mi dice: voglio che tu mi venga in bocca, voglio sentire il tuo sapore per più tempo possibile!!!
detto ciò inizia a masturbarsi io la prendo per i capelli con una mano e con l altra la tengo stretta per il seno, dio quando mi piace ormai i colpi si fanno secchi e lei riprende a godere come una matta prende il cuscino in bocca e si contorce io allento perchè al apice anch io e non appena lei si calme esco dal sedere e lei si gira e inizia a spompinare, l orgasmo nn tarda e i primi fiotti di spema finiscono nella sua gola per poi continuare a schizzare su tutto il viso.
sfiniti ci sdraiamo sul letto e rimaniamo a baciarci per qualche minuto, dopo mi rivesto e prima di uscire la porta mi promette che presto avra il bisogno di un altro intervento!!!!!!!!...
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5
15 years ago
admin, 75
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Aperitivo con sorpresa
Era una giornata come tante in giro x mezza l'italia x lavoro,dopo una giornata impegnativa decido di prendermi una pausa mi butto sotto la doccia e mi preparo trucco ma non troppo vistoso il giusto x mettere in risalto i miei occhi azzurri una mini di pelle nera un bel reggiseno a balconcino che mette in risalto la mia sesta di seno ed una camicietta bianca sbottonata al punto giusto e via sono pronta x andare a prendere un aperitivo,come spesso accade con tutti quei stuzzichini si trasforma in una cena,scelgo un bar carino non lontano da dove soggiornavo entro mi scelgo come bevanda un bel bicchiere di vino bianco fresco ,prendo il mio bel piattino e mi reco al bancone dove c'è ogni cosa che fà ingrassare ma pazienza si vive solo una volta,non passa molto tempo che mi si avvicina un tipo alto abbronzato e con una scusa banale cerca di attaccare bottone io lo lascio parlare poi mi chiede se può sedersi con mè al tavolino lì x lì ci penso vedendo che era più concentrato sulle tette che sul resto ma accetto,seduti i soliti convenevoli da dove vieni cosa fai ecc,non mento che man mano che parlava una certa voglia mi stava assalendo ma mi contenevo che più delle sue parole mi sarei fatta una sana scopata senza troppi fronzoli,quasi come a ciel sereno si avvicina un suo amico e collega e lo invitiamo a sedersi un tipo normale carino come tanti,intanto le mie fantasie non si erano certo arrestate e mi dicevo anche in tre non è male non che non labbia mai messo in pratica ma poche volte andato a buon fine,dopo circa un oretta di sguardi e ammiccamenti il primo ragazzo conosciuto mi appoggia una mano sulla coscia e vede che non la tolgo allora mi si avvicina e mi sussurra all'orecchio che vorrebbe far l'amore con mè solo che era in camera in hotel col collega xciò non aveva stanza libera lascio passare un minuto e gli rispondo lasciandolo non poco sorpreso possiamo farlo anche in tre,non se lo lascia ripetere due volte vanno a pagare il conto e usciamo direzione dell' hotel dove soggiornavano ,entrati in camera l'attosmeraa era incandescente mi si mettono ai due lati miei e cominciano a baciarmi sul collo a sfiorarmi e a far scorrere le mani tra le mie coscie fino ad arrivare al perizoma tanto sono sempre in autoreggenti li adoro,quasi d'incanto mi ritrovo solo con la calze e i tacchi e lì vedono la sorpresina mia sono una TRANSEX attimo di imbarazzo ma ok si và avanti li faccio spogliare e mi metto in ginocchio davanti a loro e comincio un bel pompino prima uno poi l'altro e poi insieme,senza neanche accorgemene arriviamo sul letto mi metto a pecorina intanto che continuo la mia opera iniziale con uno l'altro si mette dietro di mè D'OBBLIGO cappuccio e comincia a prendermi piano e poi forte lo sento bello duro infilarsi dentro di mè senza neanche toccarmi diventa duro pure a mè si và avanti così x un pò si fà cambio tra loro e variano un pò di posizini anche se è la pecorina quella che adoro in tutto quel groviglio di corpi io ero già venuta abbondantemente ora tocca ai miei due patner godere mi metto in ginocchio sul letto e loro in piedi li succhiai avidamente fino a quando quasi insieme mi sborrano sulle tette sentire il nettare caldo sui seni mi piace ,ci riposiamo un poco e dicidiamo di farci una doccia ci rimettiamo in sesto e nel rivestirci abbiamo ancora quella luce nei occhi che vienedopo aver assaporato seppur x poche ore di quel piacere che solo il sesso sà dare decidiamo di andare a cena x concludere la serata,ma come sia finita quella è un altra storia.
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2
15 years ago
annapaola,
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Uina giovane amante
Certe volte dare una mano al prossimo è decisamente un buon investimento, per quanto si rischi di fare figure da poppanti.
Avevo voglia di farmi un giro in santa pace con la moto, cosa che faccio spesso: è un modo come un altro per pensare ai fatti miei senza avere qualcuno attorno che, con una scusa o l’altra, mi rompe le scatole, e le decine di stradine dell’altipiano carsico, pressoché deserte, offrono numerose varianti piuttosto piacevoli da affrontare con due ruote sotto il sedere. E poi, non si sa mai quello che può accadere: grazie proprio ad uno di questi giri ho conosciuto Mara e Daniele. Visto che non è detto che la cosa non possa ripetersi, da quella volta ho moltiplicato i miei “gironzoli”.
Scalo una marcia, imbocco una curva e, non appena ne esco e sto per dare nuovamente gas, vedo un motorino fermo sul ciglio della strada con qualcuno accoccolato vicino che traffica con il motore.
La solidarietà tra centauri è una regola ferrea anche se non sempre applicata ai ciclomotori e poi mi sembra di rivivere l’incontro con i due fidanzatini.
Riduco nuovamente gas, scalo un’altra marcia e freno: in un paio di metri sono fermo. Cavalletto. Quadro. Blinker. Tolgo il casco e scendo dalla moto.
- Serve aiuto? - Chiedo avvicinandomi al motorino.
Una faccia attraversata da una ditata di nero grasso per motori spunta da dietro il serbatoio e mi guarda come fossi il Messia.
- Magari. - Fa. - Sto impazzendo da mezz’ora con questo trabiccolo, ma non ne vuole sapere di rimettersi in moto. -
E’ una ragazzina che ad occhio avrà sedici anni. Ha i capelli castani a caschetto, occhioni da cerbiatto e un fisico decisamente non appariscente ma pur sempre stuzzicante soprattutto visto attraverso un paio di hot pants da infarto ed un top a francobollo.
- Che sintomi ha? - chiedo accucciandomi accanto a lei. Profuma di fresco ed ha un sorriso che è un incanto.
- Si è messo a sputacchiare, come se fosse ingolfato, poi è andato avanti a scossoni per un centinaio di metri e infine è morto definitivamente. - Risponde sull’arrabbiato andante. - Ho provato a controllare la candela, ma è a posto, la miscela arriva, ma questo scassone non vuole mettersi in moto nemmeno a martellate. -
Mi costringo a togliere gli occhi dal suo visetto ed ha portarli al motore. Sposto questo, tiro quello, traffico con l’altro, poi controllo nuovamente la candela. L’uovo di colombo: si è staccato il cavetto che entra nel cappuccio.
- Hai un po’ di nastro isolante? - le chiedo.
Lei inclina un po’ la testa e dice di no.
- Ne ho io. - Ritorno alla mia moto e traffico nelle sacche qualche minuto con lei che mi segue come un cagnolino, osservando attenta tutto quello che faccio.
Recuperato il corredo da riparazione risolvo il problema a tempo di record, d’altronde si tratta solo di tagliare un pezzetto di guaina e reinfilare il tutto fissandolo col nastro.
Riattacco il cappuccio alla candela, salto in sella e provo la messa in moto.
Il motorino gira un paio di volte a vuoto, protesta un po’, scoppietta, tossisce, ma infine riparte con il tipico rumore da trapano elettrico surriscaldato.
- Caspita! - Esclama lei tutta contenta. - Grazie, grazie tante! -
Le cedo il posto e lei sgasa contenta, con il motore che risponde perfettamente e non perde un colpo.
Accertatasi che tutto va bene lo lascia ritornare al minimo poi spegne e scende dal sellino.
- Mi hai proprio salvata. - Dichiara, buttandomi la braccia al collo. Mi schiocca un bacio su una guancia e mi strizza forte. - Mi ero già rassegnata a tornare a casa spingendolo. - Continua, senza staccarsi da me, anzi, continuando a restarmi incollata.
Io posso avere tutti i più buoni propositi del mondo, mi sarei fermato comunque a dare una mano, ma mettetevi nei miei panni, io sono in calzoncini e maglietta, lei in hot pants e top, quindi a separarci ci sono solamente due sottilissimi strati di stoffa. Mi si schiaccia addosso come un cerotto piantandomi i seni, corredati da due capezzoli aguzzi, sul petto e spingendo il ventre contro il mio. Per di più, nella foga dei ringraziamenti si agita come un anguilla aggiungendo la frizione alla pressione: ci vorrebbe un monaco buddista per rimanere indifferente, porca miseriaccia ladra, ed io non lo sono affatto, tutt’altro.
La reazione è immediata, prepotente e visibile, o meglio avvertibile specie dal suo basso ventre che le trasmette in tempo reale quanto mi sta accadendo. Si blocca e mi fissa negli occhi mentre io mi allontano un po’ da lei decisamente in imbarazzo.
- Ehi!? - fa, stupita.
- Ehmm... scusami... non vorrei che pensassi... - tento di giustificarmi. In fin dei conti ho a che fare con una minorenne, il che mi fa rischiare la galera.
Lei abbassa lo sguardo e fissa la prova del reato ma, anziché andare su tutte le furie, sorride sorniona.
- Accipicchia! - sbotta poi. - Non pensavo di poter fare effetti del genere. -
Io tento invano di riprendere il controllo della parte bassa del mio corpo che però non ne vuole sapere. E’ fatto così, quando sente la vicinanza della tana, non riesco a fargli cambiare idea nemmeno a sberle: andrà a finire che una volta o l’altra mi metterò in grossi casini per colpa sua. Pensandoci bene potrebbe essere proprio questa.
Per mimetizzare il tutto mi piazzo davanti la borsa degli attrezzi e tento di darmi un contegno. Mi sento un imbecille ed il bello è che tutto questo imbarazzo è a causa dell’età di lei: se fosse maggiorenne, vista la sua reazione tutt’altro che scandalizzata, saprei decisamente come comportarmi.
- Sarà meglio che vada. - dico, alla vana ricerca di una via di fuga.
- Dove vuoi andare in quelle condizioni? - chiede lei ridacchiando ed indicando la borsa degli ordegni, o meglio quello che ci sta dietro.
- A farmi una doccia fredda, come minimo. - Ribatto leggermente piccato. La situazione è tesa e se non me la filo in tempi rapidi va a finire che le salto addosso, visto che lei non fa niente per mostrarsi contraria.
Poi mi da il colpo di grazia.
- Io conosco un metodo molto più piacevole. - Dice iniziando una lenta manovra di avvicinamento. - So che i ragazzi lo preferiscono decisamente. -
Io tento di indietreggiare per mantenerla lontana ma il guardrail me lo impedisce.
- Ma stai scherzando!? Senti, piccola... -
- Roberta... - Puntualizza lei.
- Piacere, Pluto. - Sospiro. - Senti Roberta, io apprezzo molto il fatto che mi vorresti ringraziare a questo modo, ma io ho trent’anni, e non mi va di finire in galera facendo lo scemo con una minorenne. -
Lei si ferma, ed io tiro un secondo sospiro mentale di sollievo, e mi da un’occhiata che potrebbe incenerirmi.
- E chi ti dice che sono minorenne? - Ribatte.
- Beh, di sicuro non dimostri... -
- Vedi forse il casco?. - mi interrompe.
- Casco!? - Di che diavolo sta parl... porca puttana! Non ci avevo pensato: se gira con un motorino senza il casco vuol dire che è maggiorenne, anche se di poco. La faccenda cambia aspetto.
- Certe volte sono decisamente sbadato. - A fregarmi è stato l’aspetto da tipica teen-ager. Lascio cadere la sacca degli ordegni e lei capisce che ci sono finalmente arrivato. Bella figura da polentone, ma si può sempre rimediare.
E’ il mio turno di fare un passo avanti, il che ci porta più o meno al momento dell’abbraccio. Le passo le mani dietro la schiena e la tiro verso di me. Lei sorride ed alza il visetto.
Ci incontriamo a mezza strada per un bacio decisamente ben poco casto che peggiora decisamente il mio gonfiore. Dopo un bel pezzo ci separiamo.
- Whow! - Fa lei. - Non ero mai stata baciata da un trentenne. - Sai che grande esperienza.
- La tua impressione? - Chiedo tanto per assecondarla.
- Che i ragazzi della mia età, in materia, sono imbranati. - non accenna a staccarsi da me e anzi, sta brutalmente schiacciando il pube contro il mio pacco.
- Mancanza di esperienza. - Sentenzio.
- Chissà il resto... - si chiede con espressione da violenza carnale negli occhi.
- Non ti resta che verificare. - rispondo.
- E’ quello che intendevo fare. - fa lei. Si scioglie dal mio abbraccio e stacca le chiavi dal motorino. - Per sicurezza. - fa, agitando le chiavi.
La imito rimettendo via in un lampo l’attrezzatura, e ci infiliamo tra gli alberi.
Ci fermiamo dopo un cinquantina di passi, completamente nascosti dai cespugli di sommaco. La faccio girare verso di me e riprendo da dove avevo interrotto, solo che stavolta non mi limito a baciarla ma comincio a lavorare con le mani. Tempo un paio di minuti e parte. Le ho già sfilato il top e mi dedico ai suoi seni. Non sono molto grandi, una seconda misura se tutto va bene, ma sodi e diritti come solo una diciottenne può avere. Lei mugola ed accetta il giochi di lingua sui capezzoli per qualche istante, poi mi prende la testa e mi rialza, mi bacia sulle labbra poi inizia una discesa vertiginosa lungo il collo ed il petto.
Si inginocchia davanti a me e mi abbassa i calzoncini liberandomi l’uccello, già pronto per l’uso.
- Cazzo!? - Sbotta quando l’oggetto in questione salta fuori come una molla.
- Termine appropriato. - rispondo.
- Anche in questo sei decisamente meglio dei ragazzi che ho conosciuto. - Non che sia estremamente dotato, ma non mi lamento: la misura è consona.
- Spero sia di tuo gusto. - Non riesco a trattenermi dal dire.
- Te lo dico subito. - Risponde lei. Spalanca la bocca e ne fa sparire un bel pezzo con un risucchio da brivido.
Si nota che non ha grande esperienza, ma bisogna dire che ci si mette d’impegno e per qualche minuto mi concedo di assaporare il pompino. Lavora bene di lingua, ma non sta molto attenta ai denti e questo rovina un po’ la festa, peraltro estremamente piacevole.
Dopo un po’ si stacca con un sospiro e mi guarda da sotto in su.
- Si. - dichiara. - E ‘ proprio di mio gusto. - Riprende a succhiare come un’ indemoniata, dedicandosi anima e corpo, io nel frattempo le stuzzico i capezzoli che sembrano due noccioline da tanto sono duri.
Passano ancora un paio di minuti e lei si stacca nuovamente, con il fiatone.
- Cavolo, - dice. - ma sei davvero resistente. –
La guardo e sorrido. - In che senso? - chiedo, facendo il finto tonto.
- Con un trattamento del genere, il ragazzo che avevo sarebbe già venuto da un pezzo. - sembra quasi dispiaciuta.
- Ma ti sembra che farei volontariamente una figuraccia finendo a tempo di record? - le chiedo. - E poi, non abbiamo nemmeno cominciato. - Le infilo le mani sotto e ascelle e la rimetto in piedi. E’ il mio turno di inginocchiarmi davanti a lei, sfilarle i pantaloncini e gli slip ed infilare la testa fra le gambe.
Ha una fichetta deliziosa, con solo un piccolo cespuglietto triangolare di peli sul pube. Ci infilo la lingua in mezzo e lentamente discendo verso il clitoride. Lei mugola e si contorce, ma le piazzo una mano sul sedere per tenerla ferma ed affondo la lingua cominciando a darmi da fare sul serio. I trenta secondi è un lago e in un altro minuto mi viene sulla lingua con un lunghissimo gemito.
- Dio, sei terribile. - Ansima. - Non ho mai provato una cosa del genere. -
Io non rispondo perché continuo imperterrito il mio lavoro, contorcendomi sotto di lei per leccarla più in profondità. Lei sporge il pube per ricevere meglio le mie slinguate ed è costretta ad appoggiarsi ad un tronco per rimanere in piedi: le tremano le gambe ed ondeggia come una foglia. Come per caso le divarico leggermente le natiche, saetto un paio di colpi di lingua anche sul forellino posteriore, e sento che ha un nuovo brivido.
- Questo non me lo aveva mai fatto nessuno. - bisbiglia in estasi. Io non rispondo perché non si parla a bocca piena, ma penso che questo nessuno è un bell’imbecille che non sa come stuzzicare una ragazza. Poi ci ripenso e mi dico che una dozzina d’anni fa anch’io era il tipo capace solo di infilarlo dentro, dare due colpi e venire da perfetto imbecille.
Roberta ormai sta gorgogliando, mi tiene per i capelli ed ansima, ma io non mollo, anzi, raddoppio gli sforzi e raggiungo l’obiettivo. Con un secondo gemito, ben più lungo del primo, viene di nuovo, e stavolta sono costretto a sostenerla perché le gambe le cedono.
Mi rialzo in piedi ed aspetto un attimo che riprenda fiato.
Mi guarda stralunata. - Cavolo, ma chi sei, Mandrake? - chiede con un filo di voce.
- Neanche per sogno, semplicemente finora hai conosciuto sbarbatelli incapaci. Ne più ne meno com’ero io a diciotto anni. -
- Sarà anche vero, ma è un peccato che non ti abbia incontrato prima. - Dice.
- Ho paura che prima sarebbe stato un po’ presto. Ma adesso penso che sia ora di dedicarci a cose più... urgenti. - Dico indicandomi l’uccello.
- Aspetta un secondo. - Mi blocca lei.
Resto impietrito, stai a vedere che non le va di continuare.
- Se questo era l’antipasto, mi chiedo cosa sarà il primo. - si stacca dall’albero e si appoggia contro di me.
- Non è che ce la faresti a resistere un quarto d’ora, perché mi piacerebbe fare le cose con un po’ di calma e di comodità. -
- Facile a dirsi, ma vai a convincere lui. - Rispondo, per niente convinto. Una volta messo in moto, mi secca parecchio dovermi fermare.
- La mia famiglia ha un pezzetto di terreno poco distante con una casetta di quelle prefabbricate. Non è l’hotel Excelsior, ma c’è un letto piuttosto comodo e nessuno attorno. -
Ci penso un attimo. In effetti in mezzo all’erba alta non è che si stia proprio tanto comodi ed essendo in moto non ho nemmeno un fazzoletto da stendere a terra.
- In fin dei conti non sarebbe una cattiva idea. - Borbotto.
Lei sorride e si china a raccogliere i vestiti. Nel farlo sporge un culetto stupendamente rotondo verso di me e questo mi fa quasi pentire di aver accettato la proposta di muoverci. Chiudo gli occhi e tendo di scacciare dalla mente la visione paradisiaca tentando contemporaneamente di raccogliere i calzoncini.
Roberta si riveste in fretta poi mi osserva mentre combatto nel complicato tentativo vi far stare al suo posto l’attrezzatura da sesso che, dopo diversi tentativi, strusciamenti e contorcimenti, si decide a perdere consistenza ed a ridursi a miti consigli.
- Trattalo bene, che fra un po’ ti serve. - Sfotte lei.
- Questa me la paghi. - ringhio. - Vedrai cosa ti succede. -
Lei alza le spalle e mi precede verso i mezzi.
Come aveva detto il posto non è poi molto distante, appena una decina di minuti a media velocità, poi infila una stradina sterrata con il cartello di proprietà privata, si ferma davanti ad un cancello e scende per aprire il lucchetto.
Sistemiamo moto e motorino a fianco della casetta e li chiudiamo. Io mi ero aspettato un prefabbricato stile alluvione, in realtà si tratta di un vero e proprio chalet in miniatura, di quelli che spesso e volentieri si incontrano in montagna.
Roberta apre la porta e mi fa entrare.
Mi guardo attorno: l’unica stanza, di circa tre metri per quattro, si presenta piuttosto accogliente, con una piccola cucina a legna, tavolo con relative sedie e, in un angolo separato dal resto da una tendina, un letto da una piazza e mezza.
Lei apre le finestre per arieggiare un po’ l’ambiente e per farlo è costretta a sporgersi sopra la tavola, rimettendo in mostra il sederino. Come per incanto il motore si rimette in moto ed in due passi le sono dietro.
- Ehi!? - Fa, presa alla sprovvista. Ma prima che possa aggiungere altro sono già in movimento: il top vola via seguito in un lampo dalle hot pants, seguiti a ruota dalla mia roba. La giro verso di me e mi incollo alle sue labbra continuando nel contempo a darmi da fare con le mani. I suoi capezzoli reagiscono immediatamente ridiventando due piccole punte aguzze e, quando con le mani arrivo all’inguine, trovo che anche la fichetta è pronta, trasformata in un fiume in piena. Lei mugola peggio di prima e di certo non se ne sta con le mani in mano, prodigandosi nel miglior modo possibile a ricambiare le carezze.
Lascio con leggero rammarico la sua bocca e discendo lungo la curva del collo, soffermandomi un attimo sulle spalle per poi proseguire ai seni. Hanno ben poca necessità di venire stimolati, sono gonfi e sodi, con la leggera peluria attorno alle aureole dei capezzoli completamente sollevata dai brividi.
Scendo ancora, gioco con il suo ventre piatto, stuzzico l’ombelico girandoci attorno un paio di volte, poi proseguo la vertiginosa discesa fino a raggiungere il monte di venere. Il clitoride, poco più in basso, spunta dalle grandi labbra come una piccola cuspide gonfia ed ipersensibile, che tormento senza pietà strappando a Roberta un lungo gemito di piacere. Ma non ho finito, continuo la discesa e, per facilitarmi il compito le sollevo leggermente le gambe, divaricandogliele. Infilo la lingua tra le grandi labbra e la frullo come un Moulinex e lei risponde con un altro gemito ancora più lungo. Infine, tanto per sfizio discendo ancora un paio di centimetri a rovistare nel forellino posteriore. Siccome la sto osservando riesco a vedere la sua espressione che dimostra chiaramente quanto apprezza l’attenzione.
In poco tempo raggiungo l’obiettivo prefissato: mi prende per i capelli, schiacciandomi il viso contro la fica e viene senza ritegno, con contorno di mugolii, gridolini, frasi senza senso e contorcimenti vari.
Mi rialzo e la osservo qualche istante, dandole il tempo di riprendere fiato. Lei ricambia l’occhiata poi si solleva leggermente sui gomiti e fa cenno di avvicinarmi. Giro attorno all’angolo della tavola e le porgo l’uccello che lei fa immediatamente sparire in bocca. Mi godo il pompino e lo spettacolo del corpo fresco, quasi acerbo di una diciottenne distesa su una tavola a gambe spalancate che mi succhia il cazzo sgrillettandosi senza nessun ritegno. Degno di una foto.
La lascio fare per qualche minuto ma decisamente ho voglia di qualcosa di più. Mi tolgo rapidamente dalla sua bocca, che rimane spalancata con un leggero rivolo di saliva che le cola da un angolo e riprendo la posizione iniziale.
Infilo le mani sotto le sue ginocchia, le alzo, punto la cappella alla bocca della vagina e spingo lentamente, godendomi la penetrazione centimetro per centimetro. E’ stretta e bollente e devo stringere i denti per resistere alla tentazione di scaricarmi in un secondo. Riesco a capire quanto difficile sia farlo per un ragazzo alle prime armi e in parte perdono i ragazzi che ha avuto prima e che non sono stati in grado di resistere ad una simile morbidissima trappola.
Comincio a muovermi lentamente dentro e fuori quella tana incandescente e lei chiude gli occhi e si rilassa. Questa è un’esperienza conosciuta per Roberta, anche se sono convinto che il proseguimento sarà piuttosto differente dal solito. Infatti da li a poco ricomincia a smaniare. Tanto per incentivare il suo piacere, contorcendo leggermente un braccio, le piazzo un pollice sul grilletto e lo muovo lentamente in ampi cerchi. L’effetto è dirompente. Come per magia la calma che prima sembrava averla pervasa sparisce, sostituita da un ardore decuplicato. Mi afferra per le natiche e mi attira più in fondo dentro di se, inarcando la schiena ed assecondando ogni mia spinta con movimenti ritmati del bacino. Aumento il ritmo e con lui aumentano le smanie di Roberta. Suda copiosamente e si morde le labbra; ha le narici dilatate, i capezzoli tumefatti e respira come un mantice, infine si irrigidisce, sbarra gli occhi e con un lunghissimo - Siiiiiiiiiiiii! - viene di nuovo.
Mi fermo dentro di lei: anche a me serve un momento di break.
- Oh, Dio! - Fa ansimando. - Mi fai morire. - Mi guarda negli occhi con curiosità. - Non sei venuto? - Chiede.
Scuoto la testa, faccio passare una sua gamba dall’altra parte a la giro a pancia sotto sulla tavola.
- Cosa vuoi fare? - chiede con un misto di curiosità e di timore nella voce.
- Niente che non sia piacevole per entrambi. - rispondo rimettendomi in movimento.
Se prima mi sono mosso con una certa delicatezza, ora i colpi che le do la fanno letteralmente sobbalzare.
- Sei... mat... to? - Riesce a dire tra una botta e l’altra. - Mi... spac... chi... in... d - due. -
Io ignoro le sue proteste, che infatti dopo poco si rivelano esagerate, e continuo il mio andirivieni. La visione che ho è stupenda, il suo sedere spicca nettamente sul legno della tavola, imperlato di goccioline di sudore e spinto verso l’alto dai miei colpi, le allargo le natiche e guardo eccitato la rosellina dell’ano che si contrae a ritmo dei miei colpi. Sposto leggermente la mano e ci appoggio sopra il pollice, cominciando a massaggiare come prima avevo fatto con il grilletto. L’effetto è immediato: anche questa volta i gemiti si moltiplicano come Roberta avesse inserito il turbo. Spingo un poco e sento la spinta del dito farsi largo attraverso lo sfintere, che si apre per accoglierla. Mi fermo solo quando è sparito tutto il dito in quello stretto pertugio che si serra con forza.
- Ahaaaaa! - Geme Roberta in risposta a qual massaggio particolare.
Quando poi comincio a rimestare il risultato è impressionante: Roberta scatta all’indietro, manda un urlo e si accascia stremata dopo l’ennesimo orgasmo.
Mi sfilo lentamente da entrambi i pertugi e la bacio fra le scapole.
Lei con difficoltà si tira su e mi crolla tra le braccia. Per fortuna il letto è a pochi passi da noi e riesco a portarci entrambi nel suo riposante abbraccio. Lei lentamente si calma e riprende a respirare normalmente.
- Porca miseria! - balbetta. - Non avevo nemmeno idea che potesse essere tanto intenso. - Mi dice, avvicinando lentamente una mano al mio uccello. Lo afferra con delicatezza e si mette a menarlo. Mi guarda per un secondo come studiando che fare, poi evidentemente prende una decisione e si sposta velocemente verso il mio bassoventre. Da una leccata sulla punta. - Ora credo proprio che sia il tuo turno. - Dichiara con un sorriso.
- Ma... - tento di protestare: avevo ancora qualche idea per la testa.
- Nessun ma! - taglia corto. - Come minimo devo restituirti un po’ di attenzioni. Ora mettiti giù e stai zitto. - decreta.
Visto il cortese invito, non posso fare altro che obbedire ed allora appoggio la testa sul cuscino godendomi la sua bocca.
E’ evidente che si sta impegnando al massimo perché la qualità del lavoro è davvero altissima. Succhia, lecca ed ingoia tutta l’asta con una dedizione decisamente fuori dal comune. Dopo qualche minuto si interrompe.
- Come vado? - Porca miseria, e che, lo ha preso per un esame?
- Ottimamente! - rispondo. Poi, già che ci sono, decido di migliorare leggermente la sua tecnica. - Attenta ai denti. - Aggiungo.
Lei annuisce contenta e ritorna al lavoro; questa volta è davvero perfetto, tanto che di li a poco mi ritrovo teso come una corda di violino.
Sollevo la testa per darle un’occhiata, ha una manina infilata tra le gambe e di certo non è per tenersi in caldo il grilletto. - Guarda che così mi fai venire. - riesco a borbottare tra i denti serrati al massimo.
Lei non si ferma nemmeno, alza gli occhi, annuisce e fa un mugolio decisamente affermativo.
Ah, beh, allora...
Riappoggio la testa e mi concentro, o meglio mi deconcentro dal tentativo di resistere e, dieci secondi più tardi...
- Sto per venire! - l’avverto, per evitare di schizzarle in bocca visto che non a tutte le ragazze piace.
Lei non batte ciglio e continua a succhiare come un’idrovora. Sento risalire lo sperma lungo l’uccello, il familiare calore mi esplode nel basso ventre ed i muscoli delle gambe che mi si irrigidiscono. Il primo fiotto di sperma la fa sobbalzare ma non toglie le labbra dalla mia cappella, anzi. Schizzo come una fontanella e sento che inghiotte convulsamente continuando a succhiare senza un attimo di pausa. E’ il mio turno di rantolare dal piacere e da quello che riesco a vedere ne è estremamente soddisfatta.
Ricado sul letto con un enorme sospiro di appagamento mentre lei finisce di ripulirmi l’uccello a colpi di lingua. Dopo gli ultimi ritocchi finalmente si stacca e mi guarda sorridendo. Si pulisce la bocca con il dorso della mano, togliendo quanto non è riuscita ad inghiottire e si affretta a stendersi accanto a me.
- Non l’avevo mai fatto. - Mi mormora in un orecchio.
Io alzo la testa di scatto e la guardo senza capire.
- Pensavo fosse una cosa... beh... che avesse un sapore disgustoso... - continua. Puttana Eva!
- Perché non ti sei spostata, allora? - le chiedo leggermente stranito.
- Perché so che a voi maschietti dovrebbe piacere. - risponde candidamente.
- Si, vabbé, ma... -
- E poi non mi è sembrato tanto male. - Dichiara. Mi da un’occhiata da piccola peste e si lecca platealmente le labbra. - Mhmm, che buona la cremina. - Dice, scoppiando a ridere.
Beh, è evidente che ‘sta ragazzina ha tutte le carte in regola per diventare una bella porcella da letto. Glielo dico senza tanti complimenti e lei non risulta per niente offesa, anzi, mi fissa seria seria.
- Purché tu sia disposto a darmi qualche altra lezione. - dice.
- Qualche altra? Quante ne vuoi, te ne do, di queste lezioni. E che, mi faccio scappare un giocattolino come te? -
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15 years ago
admin, 75
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Autostop
Se devo essere sincero, passaggi al volo li do solamente se si tratta di qualche bel pezzo di figliola.
In genere non ne do proprio, ma se si tratta di una bella ragazza prosperosa faccio uno strappo alla regola; non che con le autostoppiste si riesca a concludere chissà cosa, anzi, in genere non si batte chiodo nemmeno a spararsi, però è sempre piacevole fare un pezzo di strada con una dolce compagnia femminile. E proprio per questo che una volta, poco prima dell'inizio dell'autostrada, mi fermo a far salire una bella bionda sui venticinque anni.
Ha un cartello con scritto sopra la città di destinazione con il pennarello nero.
Sono diretto proprio li e, vista l'avvenenza della ragazza e la prospettiva di un bel po' di guida solitaria, accosto al ciglio della strada e la faccio salire.
Lei getta lo zainetto sui sedili posteriori e si accomoda al mio fianco agganciando le cinture.
Superato il solito primo momento di imbarazzo facciamo le solite due chiacchiere riguardo il tempo ed altre sciocchezze simili che si usano in casi del genere.
La bionda, che si chiama Ornella, ha un bellissimo paio di gambe messe per bene in mostra da una minigonna che si potrebbe definire tranquillamente una fascia abbastanza alta alla vita.
Non c'è niente da fare, datemi del maniaco, ma quando c'è da guardare qualcosa di ben fatto non mi faccio scrupoli di sorta. Non posso certo restare con lo sguardo piantato sulle sue cosce e rischiare l'incidente, quindi mi limito a brevi sguardi cadenzati. Ho la radio accesa e lei segue il tempo della musica, muovendosi le gambe a ritmo e ruotando il bacino.
Molto stimolante.
Va avanti così per una trentina di chilometri poi, inesorabilmente, lei si accorge delle occhiate. Distende le gambe e si spaparanza sul sedile con il risultato di far risalire ancora un paio di centimetri la gonna lungo le cosce.
Deglutisco a fatica perché noto che non porta le mutandine: afferro il volante a due mani e fisso la strada. "Se vuoi che ci schiantiamo su qualche TIR, continua pure così" l'avverto, con tutta la calma che riesco a trovare.
Non si muove di un millimetro e con aria serafica mi chiede. "Perché?"
"Hai un bellissimo paio di gambe e, con quella gonna che porti fra poco saprò se attaccato giusto nel mezzo c'è qualcosa di altrettanto bello."
Lei ridacchia, e con la stessa aria serafica, che risulta sempre più fasulla, ribatte. "Ti da forse fastidio?" "Assolutamente no, ma sinceramente il panorama costituisce una notevole distrazione.” Lei persevera a fare la santarellina a voce, mentre ne approfitta per allargare ancora un po' le gambe.
"Scusami, non me ne ero accorta." Sono costretto ad un'altra occhiata, è più forte di me. "Cazz..." borbotto.
Ormai la gonna è risalita del tutto e la fichetta semi depilata è allo scoperto. Lei sente il mio commento
"Si, giusto! A proposito, come sta il tuo?" Mi sembra di non aver capito bene, poi ci ripenso e riesco a rispondere a tono. "Duro, grazie"
"Oh," fa lei. "non deve essere piacevole guidare così, vero?"
"Infatti. Mi stringono i calzoni." Mi appoggia una mano sulla gamba e risale lentamente verso il mio inguine. "Pensi che potrei aiutarti in qualche modo?" chiede iniziando a massaggiami la patta gonfia.
"Certo, ma non so proprio dove potremmo fermarci per il genere di aiuto a cui pensavo."
Lei mi abbassa la zip ed infila dentro una mano.
" Per il genere di aiuto che penso io, non occorre fermarsi." Dichiara tirandomi fuori l'uccello.
Penso ad una sega, ma Ornella sgancia la cintura ed infila la testa tra le mie gambe. Il primo colpo di lingua sulla cappella mi fa sbandare.
"Vedi di guidare diritto." dice staccando per un attimo la bocca dal mio cazzo. Più facile a dirsi che a farsi. Inizia a pompare con calma, massaggiandomi contemporaneamente le palle. Io allungo una mano per infilargliela in mezzo alle gambe ma lei mi ferma e mi rimette a posto.
"Non serve." dice guardandomi dal basso."Mi arrangio da sola, tu guida."
Inizia a sditalinarsi tranquilla e riprende a pompare.
Succhia con foga, infilandosi tutto il cazzo in gola fino alla radice e facendolo uscire lentamente, con un risucchio costante ed una infernale mulinare di lingua.
Inizio a sentire il famigliare formicolio alla base dei testicoli sintomo di orgasmo imminente. Glielo dico e lei si calma un po', dedicandosi un attimo di tempo nel ditalino.
Riesco a dare una sbirciata e vedo che nella fighetta si è infilata almeno tre dita e le fa andare a tutta forza.
Poi riprende a succhiare come e meglio di prima. Mancano solo una decina di chilometri all'uscita dell'autostrada e non penso sia il caso di fermarsi al casello in queste condizioni. Glielo dico, credendo che abbia intenzione di interrompere e proseguire più tardi.
Invece lei alza la testa e mormora. "Allora è meglio che mi dia da fare." riafferra il mio uccello e ci si mette di buzzo buono.
Ritorna il formicolio e sono costretto a reggermi al volante, lei succhia anche più forte, lavora di lingua, mi tormenta il glande ed il prepuzio, non ce la faccio a trattenermi ancora. "Sto per venire." La avverto.
La annuisce con la testa ma non smette di succhiare, anzi, raddoppia gli sforzi applicando le labbra e la lingua ai punti più sensibili di un uomo. Non ne posso più, mi sembra di scoppiare, è un piacevolissimo tormento, anche perché la posizione non è delle più adatte.
"Oh Dio!!" riesco a dire, mi aggrappo al volante e le vengo in bocca, uno, due, tre, quattro schizzi e lei non batte ciglio, ha solo smesso di muovere la testa, ma continua a succhiare e sento che inghiotte convulsamente senza smettere nemmeno per un momento di masturbarsi.
Sussulta anche lei, pur senza staccare la bocca dal mio uccello, si tormenta il grilletto agitandosi e contorcendosi sul sedile. Per un secondo si stacca da me ed ansima a bocca spalancata in preda all'orgasmo: un sottile rivolo di sperma le scende lungo il mento. Ha gli occhi chiusi e singhiozza leggermente; li riapre, mi guarda e sorride. "Ti senti meglio?" chiede maliziosa.
"Caaazzo!" riesco a dire, scalando marcia per immettermi nella corsia di uscita.
"Si, penso stia meglio anche lui." risponde, affrettandosi a rimetterlo nella patta e richiudere la zip.
Pago il pedaggio e accosto poco dopo il casello.
"Vorrei ricambiare il piacere." le dico una volta fermi.
"Non serve," risponde allegra, "è stato il mio contributo alle spese di viaggio."
Scuoto la testa.
"Posso almeno offrirti qualcosa da bere." Lei ride apertamente.
"Mi sembrava l'avessi già fatto!"
Accidenti a me e la mia boccaccia.
"Non ti preoccupare," fa, prendendo lo zainetto ed aprendo la portiera, "mi piace viaggiare in autostop e questo è un buon sistema per ringraziare i ragazzi gentili come te." Mi dà un rapidissimo bacio e, prima che possa dire una sola parola, è scesa. Resto a guardarla allontanarsi per qualche secondo poi ingrano la marcia e riparto.
Penso che darò più spesso passaggi.
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15 years ago
admin, 75
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Treno per roma
Dovevo andare a Roma per importanti motivi di lavoro.
Alle 6 del mattino prendo un Euro Star da Genova che arriva a Roma alle dieci e ancora assonnata pensavo di continuare ad appisolarmi sul treno. Il posto prenotato mi obbligava a sedermi senza scelta, Si trattava di scomparti a 2+2, il mio era vicino al finestrino e di fronte a me sedeva una ragazza bellissima, circa trenta anni, appariscente con un bel viso deciso. A fianco a lei sedeva un signore distinto apparente età 45/50 anni. Un uomo di affari, forse un politico pensavo tra me. Non avevo ancora capito se viaggiavano insieme oppure si trattasse di casualità dovuta alle prenotazioni.
Ci siamo cortesemente scambiati un “buon giorno” e inizio a prendere la mia Settimana Enigmistica.
Francamente non mi raccapezzavo con le risposte e mi limitavo a compilare le solite due caselle saltando le domande difficili, tanto era la sonnolenza.
Daria, il nome della ragazza di fronte a me, scioglie il ghiaccio e mi chiede, dove vado. A Roma le rispondo, e Voi? Lei mi preciso: Io, a Roma. Franco, il nome dell’altro compagno di viaggio, rispose Anch’io.
Era chiaro che non si conoscessero!
A un certo punto Daria disse che aveva bisogno di un caffè..e Franco si dichiarò disponibile ad andarne a prendere due da offrire a entrambe…Accettammo e lui si alzò andando in cerca del vagone-bar.
Rimaste sole Daria mi confidò che aveva fatto un pensierino sul tipo e mi chiese se mi scocciava che civettasse un po’, anche per vedere se riusciva nell’intento, mi disse. Figurati le disse , fai pure…anzi mi divertirò a seguire la tua tecnica, almeno mi distrarrò e chissà se imparerò qualcosa. Mi sembri sveglia, le dissi. La cosa mi diverte.
Quando Franco arrivò con i due bicchieri di caffè, aveva i pantaloni completamente bagnati davanti. Spiegò immediatamente che un caffè gli era scivolato addosso ed era dovuto ritornare per riprenderne un altro. Dopo aver bevuto Daria, si disse dispiaciuta che per causa sua si era rovinato i pantaloni. Ci vuole subito un po’ d’acqua e un tovagliolino per cercare di far sparire la macchia di caffè. Mi chiese la mia bottiglia di minerale e prese i suoi fazzolettini. Invitò Franco a distendersi in modo che lei potesse smacchiare. Lui era imbarazzato. La cosa mi divertiva perché per me era già chiaro dove volesse arrivare Daria. Fingevo di leggere e sott’occhi guardavo. Lei iniziò a strofinare senza evitare di appoggiarsi nelle “parti delicate”. Quelle parti sembravano piatte all’inizio. Lei insisteva mentre lo guardava fisso negli occhi. Quando quel tratto in..”pianura” cominciò a diventare “collina” Daria si appoggio sfacciatamente col gomito fingendo, con l’altra mano, di continuare a strofinare. Col gomito iniziò ad accarezzare lentamente…. la collina cominciava a diventare un “monte”, ma la macchia era sempre li. Daria mi diede uno sguardo significativo. Capii che mi chiedeva campo libero e, scusandomi, mi alzai fingendo di andare in toilette.
La toilette era propria a fianco ai nostri posti. Alle spalle di Franco. Finsi di entrare e chiusi la porta per fare rumore, ma rimasi fuori in modo che Daria mi vedeva e Franco no!
La cosa mi eccitava molto. Guardai negli occhi Daria con complicità e facendole intendere di osare…Lei era tranquilla perché le facevo anche da “palo” nel caso arrivasse qualcuno. Infilò una mano all’interno dei pantaloni e, senza cacciarlo fuori, lo masturbava…Io stringevo le gambe tanto era l’eccitazione. Quella ragazza mi stava tenendo sveglia nonostante l’ora!!! Lei mi guardava ed io la guardavo sino a che col dito nella mia bocca le feci capire di prenderlo in bocca!!! Lei lo tiro’ fuori e lo ingoio di santa ragione. Era bello, lo desideravo anch’io. Daria lo intuisce capimmo. Riaprii la toilette fingendo come se stessi uscendo e la richiusi. Lui senti e si ricompose subito spostandosi da Daria.
A quel punto Daria ed io sapevamo ciò che lui ignorava che io sapessi. Il gioco era divertente.
Mi rivolsi a Daria chiedendo se fosse riuscita a smacchiargli i pantaloni. Lei disse di no, provaci tu…
Io fingendomi imbarazzata risposi che se fosse arrivato qualcuno chissà cosa potesse pensare vedendomi “armare” in una zona sospetta dei pantaloni.
Daria con una sfacciataggine anche per me insospettabile propose: allora andate in toilette insieme, lo smacchi con calma e poi uscite….Io sorveglierò la porta. Guardai Franco che era imbarazzato, lui mi guardò e mi disse : se la cosa non ti scoccia si. Ho una riunione a Roma e non vorrei arrivare in queste condizioni.
Va bene, dissi. Mi alzai e lui mi seguì in toilette. Daria mi strizzò l’occhio e disse: Se hai difficoltà esci ed entro io..ok? Ok, le risposi.
Appena entrati lui, si sfilò i pantaloni e me li porse delicatamente, rimanendo in boxer. Lo guardai da capo a piedi e dissi: carino con i boxer. Grazie, rispose lui. Finsi di iniziare a smacchiare per vedere se faceva la prima mossa. Non la faceva ma guardava il mio corpo deglutendo visibilmente. Si girò verso il lavandino sfiorandomi il didietro. Io anziché spostarmi lo bloccai con l’addome sentendo palesemente il suo membro. Non fiatò, non sapeva se fosse una casualità o meno. Sino a quando allungai la mano per tastargli il pene che in un attimo divenne durissimo. Lui si adagio con la schiena da facilitare i miei movimenti. Mi abbassai tenendolo in mano e iniziai un vorticoso pompino che desideravo da almeno quindici minuti. Staccai la bocca dall’uccello e mi alzai per baciarlo in bocca. Era una persona molto gradevole oltre che serio e sicuramente un “pezzo grosso” Lo baciai e mentre slinguavo finalmente allungò le sue mani sui miei fianchi, sul culo e mi prese le tette. Me le strizzava e mordicchiava i capezzoli intanto durissimi!
Non potevamo stare lì in eterno
e gli chiesi, dove preferiva concludere. Girati, mi disse. Lo feci , si abbasso’ e inizio a leccarmi tra le cosce, senza evitare l’ano, lo faceva divinamente! Poi si alzò e mi penetrò tutto di un colpo. Io ansimavo dal piacere, lui era trasformato. Sembrava un'altra persona. Una bestia!! Pompava furiosamente sino a che sentimmo bussare alla porta e la voce di Daria che disse di fare piano…
Lui eiaculò a lungo dentro di me. Mi venne un’idea per ringraziare Daria. Stava per pulirsi. Lo fermai. Mi aggiustai il vestitino. Aprii la porta lasciandomi lui dentro e dissi a Daria. Entra e puliscilo tu, come stavi facendo prima!
Mi sono seduta e dopo un po’ sono arrivati loro…chiesi a Daria se l’avesse pulito e come. Con la bocca, mi rispose. Vediamo, le dissi. E mi avvicinai alla sua bocca per baciarla. Ci siamo slinguate per due minuti che sembravano un’eternità. Aveva la bocca che sapeva di sperma.
Franco ci disse lui chi era. Una sorpresa che diede maggior sapore alla cosa. Ma arrivati a Roma…..
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15 years ago
admin, 75
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La mia prima doppia
Eravamo di nuovo da lui, il mio amico di colore.
Ci aveva chiamato per salutarci e il mio compagno prese al volo l'occasione, gli chiese se aveva voglia di possedermi ancora e lui entusiasta rispose che sarebbe stato un piacere.
Rientrai dal lavoro come al solito, e il pensiero di scopare con due uomini mi rendeva eccitata e vogliosa di attenzioni maschili. Il mio compagno era gia a casa e mi aspettava. Mi baciò e sussurrò al mio orecchio: mi farai un regalo stasera? e io gli risposi che avrei fatto tutto ciò che voleva, con un sospiro mi chiese una doppia. Lo guardai e gli dissi che non ero ancora pronta, che forse non sarei riuscita, mi bacio, e le sue mani si appoggiarono sui miei fianchi, sorrise...e mi disse: lo sei e stasera te lo dimostrerò.
Andai a fare la doccia. il mio corpo si sciolse sotto il getto dell'acqua calda i miei nervi si distesero e inizia a fantasticare...
Finita la doccia mi asciugai e scelsi il mio solito abitino sexy...cambiavo spesso colore mi piace eccitare il mio compagno con il mio modo di vestire quando "giochiamo". Avrei indossato quello rosso stasera e le mie meravigliose scarpe rosse comprate nel nostro ultimo viaggio...un suo regalo...
Arrivammo puntuali e come al solito ci aprì con un sorriso e mi baciò...
ci fece bere e ci sedemmo sul suo divano io in mezzo e loro due ai lati, la mano del mio compagno scivolò sulla mia coscia e anche quella di D.... scivolò sulla mia coscia, arrivò alla mia figa che era gia bagnata e vogliosa, mi accarezzavano e mi baciavano i seni e i loro membri già mi volevano...li presi in mano e cominciai ad accarezzarli, mi spogliarono e iniziammo a baciarci e toccarci, il mio compagno mi penetrò e comincio a toccarmi il culo e io iniziavo a sculettare all'idea di avere il suo membro lì, mi guardò e mi chiese se volevo anche D.... che me lo avrebbe messo nel culo mentre lui sotto di me mi scopava, lo guardai e senza parlare feci cenno di si, entrò dentro di me piano e le sue mani mi guidavano verso di lui, li sentii entrambi, dentro di me che mi divoravano affamati. Mai avevo provato un piacere più profondo e completo, il mio compagno mi baciò e godeva nel sentirmi sbattuta dal nostro amichetto... e anche io... era una doppia, la mia prima doppia, andavano avanti a scoparmi entrambi con movimenti sincronizzati, e godevo tantissimo, prima fu lui a venire e io dopo di lui e alla fine il mio compagno che appagato dal mio orgasmo fece esplodere il suo...Fu solo il primo atto di una serata a base di sesso, ancora una volta avevo superato un mio limite. Tesoro mio ti amo.
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15 years ago
admin, 75
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i due ragazzi
giugno 2009, ciao sono la lei, siamo stati in vacanza ad ibiza, la spiaggia che frequentavamo era proprio a ridosso dell hotel, e frequentata sia da persone in costume e sia da nudisti. Appena ho capito com'era la situazione la prima cosa che ho fatto e stato togliermi il costume sia io che mio marito ci eccitavamo solo nel vedere gente che comunque ammiravano il mio nudo. Il secondo giorno di vacanza subito ho notato due ragazzi molto giovani circa 20 anni anch'essi nudi ed uno dei due aveva un cazzo enorme piu di 20 cm ed era in forma semieretta. Mio marito mi chiede: hai visto quello? visto come è grosso? con un pompino dei tuoi quello diventerebbe enorme...io già pensavo all'emozione di sentirmelo dentro mentre mio marito continuava a parlare. Sono stata tutto il tempo a guardare quel bel pisellone, ma il bello è arivato il terzo giorno quando in spiaggia mio marito scopre che quei due erano italiani esattamente veneti, a quel punto lui si fa avanti e va a fare subito amicizia con loro, dopo circa 20 min mi chiama e mi fa avvicinare a loro, io presa dall'emozione di poter vedere quei bei fusti da vicino e poterci parlare mi eccitavo: ecco lei è mia moglie, il super dotato subito mi fa un complimento: piacere sei molto bella! e noto che il suo cazzo va in erezione era grossissimo e mio marito subito risponde: complimenti anche a te vedo che la natura è stata molto generosa beato te, si gira verso di me e dice vero che la natura è stata molto generosa con lui? lo avevi mai visto un coso cosi grosso? al momento mi sono sentita un attimo imbarazzata ma mi aspettavo una di queste cose di mio marito perchè non era la prima volta che venisse fuori con una delle sue sparate. comunque poi ho risposto: lo sai andiamo in giro nei campi nudisti e di cosi ne ho visti, ma sai anche, che li ho solo visti. Nel sentire parlare cosi i due si sono subito messi a disposizione e il superdotato subito mi ha detto: cara R.... ho fatto sesso con molte donne e tutte sono rimaste soddisfatte, mio marito prende la palla al balzo e gli chiede, nel pomeriggio dalle 14 alle 17 circa siamo sempre in camera la 126 al massimo possiamo bere una birra che abbiamo il servizio frigobar. Ore 14,30 arrivano i due in camera nostra, beviamo una birra e subito mio marito gli chiede: ragazzi mia moglie non vede l'ora di scopare con voi ma soprattutto non vede l'ora di provare il tuo cazzo, e dopo qualche minuto ero gia sotto il possesso dei due mentre mio marito pian piano si gustava il tutto facendosi una sega, quando ho sentito dentro quel cazzo emorme mi sono sentita di nuovo vergine tanto e vero che fino alla sera avevo un leggero dolore. Dal quarto al decimo giorno i due ragazzi mi facevano la visita quotidiana due ore al giorno di sesso e goduria. che bella vacanza di giorno i due ragazzi e la sera mio marito mi dava il resto.
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15 years ago
coppialibera72,
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Il mio primo rapporto
Ci sono cose che non si dicono neppure alle persone che ci stanno più vicine, cose che sono in un angolo profondo della nostra memoria che magari poi si confidano ad un estraneo di getto così solo perché lo ritrovi su un sito come è desiderya... e ha lo stesso segreto che hai tu. E io voglio raccontarvi il mio primo contatto con il sesso quando ancora non avevo visto una vagina... credo che da allora abbia maturato il mio essere bisex. Successe durante l'Università quando decisi di entrare in un sexy shop. Era un sexy shop piccolo con pareti di videocassette e tanta lingerie per donna e uomo. Non so perché mi rapì un perizoma per uomo trasparente davanti, dietro niente perché era solo un filo :-)! C'era altra gente nel negozio ma io volevo assolutamente indossarlo, provarlo in quel luogo... aspettai così un'ora buona prima di rimanere solo col commesso. Insomma presi il perizoma e gli chiesi se potevo provarlo, lui sulle prime rifiutò mi disse che non si poteva indossare l'intimo ma poi con un sorriso mi fece strada nel retrobottega e mi lasciò li.
Eccitatissimo mi spogliai totalmente e indossai quello straccetto che però già non mi conteneva più. Mentre mi guardavo allo specchio senti le mani del commesso sui miei fianchi che tiravano su l'elastico sulle anche spingendo il mio pene gonfio contro il mio corpo.
Poi le sue mani corsero lungo l'arco delle mie cosce e con la destra mi entrò nel perizoma iniziando a masturbarmi. Cercai di resistere ma lui mi abbracciò con tanta dolcezza che mi lasciai andare, lo sbottonai finché non fummo entrambi nudi... lui me lo menava e io facevo lo stesso con lui... poi lui usci in negozio e torno con una pomata trasparente e mi bagnò il culo... sentivo il suo dito affondare facilmente nel mio ano e roteare e roteare finché non mi sdraiò su una panca e dopo essersi preservatizzato mi prenetrò!
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15 years ago
pelosettoBSX2SV,
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Temporale estivo
Un pomeriggio, mentre passeggiamo tra le vetrine di un piccolo paese; acquisti che ciondolano lungo il fianco...
non fosse stato per il temporale che ci ha costretti a rifugiarci nel portone di un vecchio palazzo barocco, non sarebbe accaduto nulla...
benedetto tempo!
Stiamo a guardarci, a non capire per quale motivo abbiamo smesso di tenerci per mano e abbiamo iniziato a stringerci in un abbraccio...
il tuono che incombe, il cielo che si fa sempre cupo fino a divenire notte...
di parole non ne abbiamo bisogno...
smettiamo di usarle per parlarci, sono le nostre linguea farlo, in un intreccio appassionato... lo sapevamo che ci saremmo voluti e presi in questa maniera... improvvisa e sfrenata la pioggia copre ogni rumore, ci lascia soltanto il respiro da sentire dentro...
ti abbraccio, ti stringo, e tra le braccia il tuo corpo mi viene incontro. una gamba che sale lungo il mio fianco, una spinta decisa ad appoggiarti al muro, tra queste scale e il buio...
la mia mano che cerca te sotto la gonna, la tua che cerca il mio sesso da liberare e ricevere...ci cerchiamo per prenderci, per perderci...
la mia bocca che respira nella tua, beve il tuo bacio e senza voce il mio corpo si fonde con il tuo, dentro di te che mi accogli, serrando le gambe attorno la mia schiena, all'apice del maggior piacere...
mentre esplodiamo fondendoci in un orgasmo violento,appassionante, selvaggio...
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15 years ago
Garco341266, 35
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I fidanzatini 2
Oggi ho avuto una bella sorpresa: mi hanno chiamato Mara e Daniele, la coppietta di fidanzatini che avevo “conosciuto” qualche tempo fa.
Rispondo al telefono e sento una voce di ragazzina che mi sembra familiare.
- Ciao, sono Mara. Ti ricordi di me? -
Rapidissimo resoconto mentale e al nome ed alla voce si aggiunge subito una faccina deliziosa.
- Eccome se mi ricordo di te, piccola. Sarebbe impossibile dimenticarsi. - e sto dicendo la semplice verità: l'incontro che ho avuto con quei due ragazzi è stato a dir poco al fulmicotone quindi...
- Cosa posso fare per te? -
Chiedo, nella speranza che mi dica che vorrebbe rivedermi.
- Sai, Daniele ed io sono un paio di giorni che ti pensavamo. Ci avevi detto di telefonarti senza problemi se avevamo voglia di rivederti e, a dire il vero... oggi pomeriggio... sai, volevamo sapere.... ci sarebbe piaciuto...-
Tanto timida nella vita di tutti i giorni quanto porcella scatenata una volta fatta eccitare.
La interrompo prima che si metta a balbettare.
- Guarda che per me andrebbe benissimo, oggi pomeriggio non ho assolutamente altri impegni e ci possiamo vedere quando volete. -
Bugia colossale: avrei una riunione importante, ma me ne frego altamente; è la stessa cosa del vecchio detto meglio viaggiare sani in taxi che ammalati sul tram: chi mai vorrebbe passare un pomeriggio ad ascoltare una dozzina di pallosi relatori in una squallida sala riunioni piuttosto che con una coppietta pestifera e porcella in un letto accogliente?
Ci mettiamo d'accordo: alle 15.00 da me.
Le ore passano lente come una lumaca o meglio sono io che, pensando a ciò che mi attende il pomeriggio continuo a guardare l'orologio almeno ogni trenta secondi.
Chiudo il negozio, faccio i conti della giornata e schizzo a casa come un proiettile.
Sistemo un paio di cose che avevo da fare, mi do una sistemata ed aspetto.
Dopo tre mesi e mezzo, o almeno a me sembrano tali, suona il campanello: apro e mi trovo davanti i miei due ospiti.
Daniele è in tuta da ginnastica mentre Mara sfoggia una camicetta annodata sull'ombelico ed una mini che a stento non risulta un atto osceno in luogo pubblico; penso che se sono venuti in moto avranno rischiato di causare diversi incidenti.
Saluti, baci ed abbracci e ci piazziamo in salotto.
Hanno portato del gelato ed un paio di cassette alle quali do un'occhiata veloce. Ad occhio e croce sono porno: molto bene, come inizio non mi spiace affatto.
Loro due sono seduti comodamente sul divano mentre io mi accaparro la poltrona che sta giusto di fronte.
Appena mi siedo non posso evitare di dare una lunga occhiata alle gambe di Mara.
Lei, come se non se ne fosse accorta, le divarica leggermente e le accavalla con lentezza esasperante stile Basic Instinct: ho tutto il tempo di notare che, come Sharon Stone, non porta le mutandine ed è completamente rasata.
Lei sorride e prende la coppetta del gelato infilandosi in bocca il cucchiaino. Lo succhia lentamente togliendolo dalla bocca in una perfetta imitazione di un pompino. Porca puttana, mi sta già diventando duro!
Daniele ride vedendo quello che sta facendo Mara e la faccia che sto facendo io. - E' da una settimana che fa così. - dichiara. - pretende gli straordinari e non fa che dire di voler ripetere l'avventura dell'altra volta. -
Sono sinceramente contento e piuttosto compiaciuto.
Mara invece ha proprio i pruriti ed è stufa dei convenevoli.
- Perché non ci guardiamo le cassette. Le abbiamo comperate oggi e sono davvero curiosa. - Molto probabilmente vuol dire arrapata, ma va bene lo stesso.
Accendo il video, inserisco la cassetta e mi siedo sul divano accanto a loro.
Partono i soliti titoli, le solite diffide ed infine parte il film. Mara incolla gli occhi sullo schermo e continua a mangiare il gelato piuttosto intenta.
I film porno mi piacciono parecchio, anche se preferisco di gran lunga fare che guardare, quindi mi metto comodo, ovvero stravaccato sul divano e mi godo lo spettacolo.
Sono deciso ad aspettare che siano loro ad iniziare.
Le scene si susseguono a ritmo incalzante ed aumentano di pathos ad ogni cambio.
Dal semplice pompino si passa alla scopata, poi il trio, poi la doppia penetrazione, infine una mezza orgetta.
Nell'insieme niente male.
Mara è agitata come non mai, si stiracchia, ha il respiro corto, muove continuamente le gambe e ad occhio e croce dovrò far pulire la fodera del divano.
Non che Daniele ed io siamo da meno: i calzoni della sua tuta e i miei calzoncini corti hanno un grosso rigonfio all'altezza della patta e di sicuro non si tratta del fazzoletto.
La cassetta finisce e Mara scatta a cambiarla con mia somma preoccupazione perché, dopo sessanta minuti di visione, avrei gradito molto un po' di movimento.
Do uno sguardo a Daniele che risponde a gesti di mantenere la calma e di aspettare.
Sempre a gesti si indica il pacco facendomi capire che è anche lui nella stessa situazione. Mara riprende il posto e il secondo film parte.
Altri titoli, altre diffide, altre scene... oh perbacco, guarda guarda!?
E una cassetta BI, ossia di esplicito genere bisex sia maschile che femminile, infatti sullo schermo ci sono due uomini e due donne che, senza nessuna preoccupazione di genere, si stanno lanciando in un'orgia di quelle coi fiocchi.
Cazzi, fiche, tette, culi vengono indiscriminatamente leccati, succhiati, penetrati e smanettati da tutti e quattro. Hai capito i miei due giovani quanto porcelli nuovi amici?
Devono essere rimasti favorevolmente colpiti da quel piccolo scambio di effusioni tra Daniele e me ed hanno intenzione di approfondire il discorso.
Il film continua con acrobazie varie tra i quattro ma evidentemente Mara questa volta non intende rimanere ferma per molto: continuando a fissare la televisione, dove al momento c'è uno dei due ragazzi che si sta facendo succhiare l'uccello dall'altro giovane e da una delle due maialine, la porcella allunga le manine a ci afferra il pacco attraverso la stoffa dei pantaloni iniziando un lento massaggio.
Trovo giusto ricambiare le attenzioni e quindi allungo una mano: Daniele ha avuto la stessa idea e le nostre dita si scontrano.
Nessun problema, ci dividiamo da buoni amici i compiti: io al clitoride e Daniele alle grandi labbra.
Tempo due minuti Mara sta smaniando.
Ci libera gli uccelli, si alza e inizia a sciogliere il nodo alla camicia.
La toglie lentamente restando in topless, poi si gira, sgancia la mini e l'abbassa chinandosi in avanti e permettendoci una magnifica visione panoramica del sedere e della fichetta grondante di umori.
A tempo record la imitiamo e restiamo nudi tutti e tre.
Mara si inginocchia sul divano, ci fa mettere fianco a fianco leggermente girati avvicina i nostri cazzi, spalanca la bocca ed ingoia entrambe le cappelle, in un duplice pompino di quelli da urlo.
La ragazza non ha la bocca sufficientemente accogliente da ingoiare tutti e due quindi si accontenta delle due punte, alternando lunghi affondi ora all'uno ora all'altro.
Va avanti così per un bel pezzo poi si stacca e guarda Daniele.
Gli fa un cenno e questi si lascia scivolare accanto a lei.
Mi ritrovo come il biondo del film con Mara e Daniele che si alternano a succhiarmi l'uccello.
E' una sensazione un po' strana ma per niente spiacevole, il bello è che tra i due il più bravo è proprio Daniele: si da fare con labbra e lingua come un ossesso e mi sto davvero convincendo che ha più di una semplice voglia di trasgredire: ci prova gusto davvero.
Il sollazzo continua per quanto Mara decida di lasciarmi nelle mani, o meglio nella bocca, di Daniele.
La porcella si alza, sale sul divano e si piazza a gambe larghe sulla mia faccia. Richiesta chiarissima: affondo la lingua in quella fessura bollente e mi do da fare mentre Daniele continua imperterrito il suo lavoro.
Mara affonda le dita nei miei capelli e mi preme con forza contro il pube incitandomi sottovoce a leccarla; tanto per completare l'opera inizio a lavorare con le dita il suo buchino posteriore e, visto il raddoppiare dei mugolii, credo proprio che non le secchi affatto.
Ad un certo punto Daniele reclama la sua parte, in fin dei conti anche lui ha tutto il diritto di venir tenuto in considerazione e visto che si è dedicato con tanta dovizia a me lo invito sul divano e prendo a ricambiarlo.
Chi resta a bocca asciutta, mentre le nostre sono impegnate, è Mara che, abbandonata sia da Daniele che da me, impegnati in un sessantanove da infarto sul divano, si accontenta di piazzarsi sulla poltrona con le gambe sui braccioli infilandosi nella fichetta due dita.
- Cazzo quanto siete eccitanti. - Borbotta menandosi la figa a tutta forza. - Non avrei mai pensato... che guardare... due... ragazzi che si... succhiano... a...vi... vicenda potesse... essere... così....hahaaaaa. - rantola, interrotta dall'orgasmo.
Daniele ed io, entrambi a bocca piena, non rispondiamo e continuiamo imperterriti anche perché a tutti e due, è evidente, il servizio reso dall'altro risulta quanto mai gradito.
Quando Mara si riprende ricomincia a smaniare e nemmeno lei ha tutti i torti: due cazzi a disposizione e nemmeno uno che le dedichi un po' di attenzione: si infila tra di noi e, un po' da una parte, un po' dall'altra, ruba qualche succhiata.
Ad un certo punto protesta con veemenza.
- Non è giusto, porca miseria, anch'io ho diritto alla mia parte! -
Mette un broncio tutto particolare che fa infoiare sia Daniele che me.
Ci stacchiamo per un momento per ammirarla: è in piedi davanti a noi a gambe divaricate, le labbra atteggiate ad una mezza smorfietta, i capezzoli turgidi ed aguzzi all'eccitazione ed il pube perfettamente depilato spinto in avanti con fare invitante sul quale passa lentamente una mano, massaggiando con le dita il clitoride: da violenza carnale!
A quel punto, e con quello stimolo, non possiamo fare altro che saltarle addosso.
Ci stacchiamo l'uno dall'altro e ci alziamo in piedi, avvicinandoci a lei con fare tutt'altro che amichevole.
Daniele la prende alle spalle afferrandole le tette da dietro ed iniziando ad impastarle, io faccio lo stesso con il sedere, standole davanti, ed infilandole una spanna di lingua in bocca.
Le schiaccio il cazzo sulla clitoride e muovo lentamente il bacino, massaggiandola.
Nel frattempo le tengo le natiche divaricate e Daniele ne approfitta per ficcarle il cazzo in fica.
Quando le affonda dentro Mara mugola contro la mia lingua e si piega leggermente in avanti per facilitare il fidanzato.
Ne approfitto subito, le prendo la testolina e la abbasso velocemente verso il mio uccello.
Non serve specificare cosa voglio: apre la bocca e lo inghiotte.
La fottiamo in piedi, Daniele in fica ed io in bocca, martellandola entrambi senza riguardo alcuno.
Sotto alle nostre spinte la ragazzina viene di nuovo e le cedono le gambe, ma la reggiamo in piedi a forza.
Daniele mi guarda con gli occhi torbidi di lussuria. - Insieme? - Chiede. Annuisco.
Lui esegue a tempo di record: sfila il cazzo dalla fica della fidanzata, io le allargo le natiche e lui, con un colpo secco la incula a tradimento, con un unico affondo spaventoso che fa sobbalzare e gridare Mara. Non le lasciamo nemmeno il tempo di riprendere fiato,
Daniele piega leggermente le ginocchia e la tira verso di se, costringendola ad esporre la fica, io mi abbasso alla giusta altezza, punto il cazzo all'imboccatura della vagina e spingo con forza.
Se non ci fosse Daniele ad assorbire l'impatto saremmo finiti decisamente a terra.
Mara strabuzza gli occhi, completamente piena.
- Sie... siete... ma... matti! Mi... aa... aprite... in... due! -
Balbetta, sballottata dai nostri colpi.
Daniele ha uno sguardo da satiro negli occhi.
- Non fare... tanto.... la lagna... che lo... sappiamo... che ti... piace... - le risponde ansimando.
Lei sta zitta per un momento poi risponde con flebilissimo
- Siii. -
La posizione in piedi non è tra la più comode, vacilliamo e barcolliamo a causa dei nostri stessi movimenti e non riusciamo a prendere definitivamente il ritmo giusto soprattutto perché io e Daniele siamo decisamente più alti di Mara.
La soluzione la trova proprio lei che mi passa le braccia attorno al collo e le gambe attorno alla vita aggrappandosi a me come un polipo. In quel modo non riesco a muovermi come vorrei, ma bastano le spinte di Daniele per agitarci a sufficienza.
Quando Mara viene di nuovo le braccia le cedono e per poco non finiamo a terra davvero.
Ci sciogliamo dall'abbraccio per gettarci sul divano ansimando.
Mara boccheggia.
- Mi state ammazzando! -
Protesta, a dire il vero in modo decisamente poco convincente.
Daniele per tutta risposta la prende per un braccio, la rovescia sul divano a pancia sotto, le divarica le natiche e la incula senza troppi preamboli.
- Porco! - lo rimbrotta lei con la faccia mezza affondata nei cuscini. Io riesco a sedermi accanto al suo viso e la invito a darsi da fare.
Lei si presta volentieri ma poco dopo deve abbandonare la pompa: fa una smorfia di dolore perché Daniele la sta martellando senza nessun riguardo.
- Mi fai male! -
- Ma dai, che ti piace. - Risponde lui col fiatone.
- Dovresti provare anche tu a farti sfondare il culo, scemo! - Lo riprende Mara. - Sarà anche piacevole, ma non quando uno fa di tutto per aprirti in due come una mela. Pluto è molto più... delicato -
Mara mi sorride e mi da una leccata alla cappella.
- Tu mi hai fatto godere quasi subito. -
Ho il sospetto che lo dica solo per fare dispetto a Daniele.
Daniele si ferma, fa un mezzo sorriso e si fila dal culo della fidanzata.
- Va beh! Ho capito. -
Si alza in piedi e mi fa un inchino in perfetta regola.
- A lei il posto, messere! -
Un invito fatto tanto gentilmente non si può rifiutare quindi, favorito da un leggero spostamento di Mara, prendo il suo posto.
La ragazza si sistema per bene a pancia sotto sul divano e si afferra le chiappe con le mani, divaricandole.
Daniele ci osserva attentamente e si mena l'uccello: evidentemente non se l'è presa per la preferenza accordata mi dalla sua ragazza.
Mara mi incita a farle il culo ma prima, per ammorbidire l'impatto, faccio un passaggio dalle parti della fichetta, bagnandomi per bene il cazzo, poi mi sfilo e mi appoggio al forellino.
Spingo leggermente lasciando che sia lei stessa a rilassare lo sfintere per permettermi di passare.
Lei respira profondamente un paio di volte quindi si rilassa completamente e dilata lo sfintere.
Entro in lei lentamente centimetro per centimetro senza nessuna interruzione e mi fermo solamente quando le palle mi sbattono sulla fichetta.
- E stupendo. - mormora Mara ad occhi chiusi. - Mi sento completamente piena. -
E' lei stessa che, lavorando di bacino, incomincia a incularsi da sola, io non faccio altro che assecondare i suoi movimenti.
- Cazzo, quanto mi piace! - Dichiara rivolta a Daniele, puntando le braccia si cuscini per spingersi contro di me con maggior forza.
- Mi sembra... di avere del... fuoco nella... pancia. Dai...così... più...forte... allargami...aprimi... Ancora... -
Allunga una mano verso Daniele e gli prende il cazzo, tirandolo a se.
L'uccello del ragazzo non è proprio lindo e profumato ma lei lo imbocca senza nemmeno un attimo di esitazione, infilandoselo fino in gola. Io aumento la frequenza dei colpi puntandomi con le braccia sul divano.
Il rumore schioccante delle natiche di Mara colpite dal mio bassoventre è inebriante e mi fa venire una voglia matta di scaricarmi nel suo culo, ma stringo i denti e penso ad altro per poter prolungare al massimo quel rapporto.
Mara non riesce più a succhiare sia perché i colpi che le sferro sono fortissimi sia perché sta godendo come una matta e preferisce avere la bocca libera per incitarmi liberamente.
Molla il cazzo al fidanzato e torna a divaricarsi le chiappe con le mani per farsi infilare completamente.
- COSI'... PORCO... DAI... ALLARGAMI... IL CULO... FORZA... ANCORA... -
Da tanto che si stringe il sedere ha le nocche bianche, inarca la schiena grugnendo a ritmo con i miei colpi, infine si tende completamente e viene a bocca spalancata senza riuscire nemmeno a respirare.
Rallento i colpi fino a fermarmi e mi sfilo lentamente da quel buco bollente.
Mara resta li a culo allargato ed io osservo affascinato lo sfintere che si richiude palpitando e la fessura rosata della fichetta dalla quale cola un vero ruscello di sbroda.
- Cazzo... che... bello... -
Mormora, lasciandosi le natiche ed abbandonandosi con un espressione da gatto sazio sul divano mentre io tento di riprendo fiato sedendomi accanto a lei.
Daniele ha gli occhi lucidi di libidine repressa ed ha una strana espressione in faccia, si avvicina a Mara, le ficca la lingua in bocca e si lanciano in un bacio da rianimazione, poi si stacca e le si avvicina per bisbigliarle in un orecchio.
Non riesco a capire cosa sta dicendo ma quando ha finito, Mara lo guarda sbarrando gli occhi e mormora
- Davvero? - .
Daniele annuisce con convinzione e Mara reprime un brivido mentre una mano le corre come se fosse dotata di vita propria verso la fica.
Mi da un'occhiata, poi torna a guardare Daniele con una faccia da troia affamata da far paura.
Sono convinto che stanno complottando qualcosa di grosso, di veramente grosso.
- Si, dai! Vedrai che ti piace. -
Biascica poi afferrando l'uccello di Daniele ed infilandoselo in bocca.
La vedo con la sua linguetta rosa dardeggiare sulla cappella, discendere lungo l'asta, lambire le palle ed infine, agevolata dal fidanzato che solleva e divarica le gambe esponendosi completamente, infilarsi nel solco delle natiche ed andare a stuzzicargli l'ano.
Daniele ansima e chiude gli occhi abbandonandosi completamente all'intimo massaggio.
Capisco al volo cos'hanno in mente quei due ed il mio uccello, che aveva approfittato della pausa per riposarsi un po', si rimette subito in moto a pieno regime.
Mi avvicino anch'io e mi dedico a Mara mentre lei prosegue nel suo compito: infilo la lingua nella sua fichetta proprio mentre lei infila un ditino impertinente nel culo a Daniele.
Si dà da fare come un ossessa ed in poco tempo le dita diventano due e girano come un frullatore. Daniele ansima e si mena l'uccello con una faccia che dimostra che quel massaggio lo gradisce veramente.
Infine Mara, dopo una mezza dozzina di minuti passati in quel modo, non resiste più, toglie le dita dal sedere di Daniele e si inginocchia sul divano. - Non ne posso più, ragazzi! Sbattetemi! -
Dichiara massaggiandosi con foga fronte e retro.
Daniele si alza e la invita a distendersi sul divano, con un cuscino sotto la pancia, riprendendo la posizione che aveva assunto con me pochi minuti prima.
La ragazza torna ad allargarsi le natiche con le mani, Daniele le si distende delicatamente sopra e, aiutandosi con una mano, le struscia l'uccello sulle grandi labbra per lubrificarlo e glielo infila nel culetto.
Spinge senza fermarsi finché non è penetrato completamente lasciando Mara boccheggiante, poi si ferma, allarga le ginocchia ripegandole un po' ed inarca la schiena.
- Dai, Pluto! - Mi invita poi. Mara rincara la dose
- Sarà come se ci inculassi entrambi. -
Non ci vedo più dalla libidine, ma mantengo quel poco di lucidità necessaria a fare le cose per bene: apro un cassetto e ci rovisto dentro tirandone fuori un vasetto di crema per le mani poi salgo sul divano, mi sistemo come posso alle spalle di Daniele, mi lubrifico abbondantemente l'uccello, do una bella ingrassata anche a lui e infine punto la cappella sullo sfintere del biondino.
Spingo leggermente per saggiare la resistenza e mi ritiro subito, poi spingo nuovamente per fare subito dopo marcia indietro.
Ogni volta l'affondo è maggiore e lentamente l'ano di Daniele si rilassa sotto i miei colpi, permettendomi di avanzare un po' di più.
Per il momento il ragazzo non e che ci capisca molto ma in compenso chi ci guadagna è Mara che, a causa del mio ondeggiamento, riceve lente e continue spinte dal cazzo del fidanzato profondamente piantato nel suo sedere.
Proseguo il mio andirivieni ancora una decina di volte e tutto ad un tratto l'ano di Daniele cede, completamente rilassato, e l'uccello mi scivola dentro di lui senza nessuno sforzo particolare.
- Oh, Dio! - esclama lui con un rapido respiro.
Mi immobilizzo perché sento la sua improvvisa contrazione attorno al mio cazzo.
Daniele respira a brevi tratti, leggermente agitato.
Gli do il tempo di riprendere fiato poi ricomincio a muovermi: dapprima si tratta solo di in lieve dondolio delle anche, che non è un vero e proprio movimento.
Sento che pulsa serrandomi l'asta mentre i miei movimenti si fanno leggermente più ampi pur restando leggeri e lenti.
Mara sta sbavando perché vorrebbe qualcosa di più vivace, lo stimolo che il cazzo di Daniele le da è qualcosa di abbastanza forte da farla smaniare ma troppo debole per portarla da qualche parte.
Aumento l'ampiezza dello stantuffare, ritirandomi con lentezza esasperante del budello di Daniele per poi riaffondarvi fino alla radice; il ragazzo si regge alle tette di Mara, ha gli occhi chiusi ed il respiro lento: evidentemente il fastidio sta passando.
Aumento il ritmo, divento più veloce e profondo e sulla faccia di Daniele spunta una strana espressione piacevolmente perplessa.
- E'... è... strano... ma mi... piace. - Borbotta sottovoce.
Mara invece, sotto i nostri colpi, non ha dubbi: sta incominciando a godere e ci incita a muoverci più in fretta. In realtà sono io che conduco il gioco ed ho tutta la sana intenzione di farlo bene.
Mi sistemo meglio sulle ginocchia e punto le braccia iniziando a sbattere nel vero senso della parola il ragazzo sotto di me.
Daniele accoglie i miei colpi con un misto tra un sospiro ed un - Haaa!! - sottovoce. Il ritmo si fa serrato, sento che il retto di Daniele mi si serra convulsamente attorno al cazzo mentre Mara urla di farla godere.
Anche Daniele mi sembra a buon punto e ne ho conferma quando spalanca gli occhi e si blocca con le braccia per assorbire meglio i miei colpi.
- Tra... il tuo... culo che... mi... stringe e... il cazzo di... Pluto tra.. poco sb... sborro! - dice con voce roca nell'orecchio della fidanzata.
- Allora riempimi tutta. - è la risposta della giovane.
Tra i discorsi, gli incitamenti, i movimenti e tutti gli altri cazzi vari sono anch'io in dirittura di arrivo e non ho remore a dirlo ai due porcelli che per tutta risposta si agitando ancora di più sotto di me: Mara inarca la schiena per ricevere meglio i colpi di Daniele che allo stesso tempo muove il bacino sia per ricevere meglio le mie spinte sia per affondare meglio nel culo di Mara.
I movimenti si fanno convulsi e disordinati, pervasi dalla smania e dalla fretta che precede l'orgasmo.
Ed il motivo scatenante è Daniele che, contrattosi all'inverosimile muggisce un
- GODOOOOOOO! - all'orecchio di Mara riversandole nel culetto un torrente di sperma.
Il suo ano si serra attorno alla mia asta come una morsa ed è la goccia che fa traboccare il vaso ricolmo del mio piacere: non resisto più e scarico un fiotto di sperma dietro all'altro nel culo a Daniele, grugnendo riverso sulla sua schiena, mentre sento Mara gridare e godere a sua volta ricevendo gli schizzi del fidanzato nell'intestino.
Ci rovesciamo sul divano, completamente esausti ed appagati.
E' stata una prima volta sia per Daniele nel ricevere si per me nel dare ma da quanto ho provato mi sa che non sarà l'ultima.
- Non ci avrei mai creduto. - dichiara Daniele.
- A cosa? - gli chiede Mara.
- Al fatto che fosse così piacevole prenderlo nel culo. -
Lei ride felice.
- Te l'avevo detto, no, che Pluto è un mago in materia. -
- Già! E adesso non ci resta che trovare una bella fichetta disposta a leccarti e a farsi leccare. -
Ribatte lui.
Mi guardano contemporaneamente e non posso fare a meno di ridere assieme a loro.
- Per questo forse ho io una soluzione. -
Dichiaro pensando a Barbara, la mia vecchia amica da poco ritrovata.
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5
15 years ago
admin, 75
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Una cara amica
Si chiama Barbara e diciamo che, all'epoca, la consideravo una vera e buona amica, cosa piuttosto difficile tra una ragazza ed un ragazzo, specialmente quando hanno rispettivamente sedici e vent'anni, ma tant'è.
Eravamo anche stati sul punto di metterci assieme o meglio di finire a letto ma all'epoca lei era eccessivamente una ragazza di buona famiglia e sani principi morali ed io ero eccessivamente porcello (già quella volta), sta di fatto che tutto era finito in niente, un po' per le sue paure e un po' per la mia irruenza, e dopo pochi mesi ci eravamo persi di vista.
L'ho incontrata nuovamente pochi giorni fa, dopo quasi dieci anni, e c'è mancato poco che non la riconosco.
I cambiamenti fatti sono tanti e tanto radicali che mi ci vogliono quasi due minuti per convincermi che si tratta proprio di lei.
Portava i capelli a caschetto, perennemente infagottata in maglioni e jeans troppo grandi, qualche chilo di troppo nelle parti sbagliate, qualche chilo di meno nelle parti giuste ed una mentalità che posso solo definire puritana.
Ora mi si presenta davanti con una chioma fluente che le arriva quasi al sedere, infilata (e lo dico nel vero senso della parola) in un completo di pelle nera che le sembra verniciato addosso e con tutti i chili al loro debito posto.
Siccome l'ho incontrata in una discoteca cittadina famosa per essere un punto di ritrovo di gente un po' fuori dall'ordinario, reputo che anche la mentalità puritana abbia lasciato il posto a vedute più ampie.
E' lei che mi riconosce e mi avvicina prendendomi di sorpresa alle spalle e rischiando di farsi rovesciare addosso il drink che sto bevendo.
La discoteca è ancora mezza vuota e quindi possiamo parlare quasi con calma, raccontandoci le novità o meglio i fatti salienti degli ultimi dieci anni. In questo modo vengo a sapere che adesso lavora come segretaria (non aveva mai voluto sentir parlare di lavoro), fa aerobica per mantenersi in forma (per lei lo sport era come l'olio di ricino), si è trovata un appartamento in città (non avrebbe mai lasciato i suoi genitori), vive da sola (non sarebbe mai voluta andare via di casa se non dopo sposata) e non ha un ragazzo fisso perché non le piacciono i rapporti troppo restrittivi (ci eravamo lasciati anche perché non riuscivo assolutamente a restare legato ad una ragazza fissa).
Guarda guarda che cambiamenti!?!
Il discorso viene interrotto dalla musica che inizia a battere piuttosto forte. Già che ci siamo decidiamo di fare quattro salti e ci buttiamo nella ressa.
Fin dai primi secondi ho la riprova che davvero non si tratta più della stessa Barbara che conoscevo.
Si muove sinuosa e languida nel completo di pelle e si struscia contro di me con la chiarissima intenzione di farmi arrapare.
Non che la cosa mi dia fastidio ne tantomeno sia così difficile da ottenere, il fatto è che farlo nel mezzo di una pista di discoteca non è proprio la cosa più salubre. Dopo una decina di minuti di strusciamenti vari non ce la faccio più, la prendo per un braccio e, senza dover faticare poi tanto, la porto in un angolino più appartato.
- Guarda che ci sei riuscita. -
Lei mi guarda sopprimendo un sorriso.
- A fare che? - chiede fingendo di cadere dalle nuvole.
Per tutta risposta le passo un braccio attorno alla vita e la attiro verso di me, schiacciandole il pacco sul pube.
- Ti basta come risposta? - le faccio.
Stavolta sorride apertamente. I nostri visi sono a si e no due centimetri di distanza.
- Volevo vedere se ti interessavo ancora. - mi fa.
Come prima, preferisco la dimostrazione pratica: continuando a stringerla attorno alla vita la bacio infilandole una spanna di lingua in bocca.
Quando ci stacchiamo, un paio di minuti più tardi, ribadisco il concetto a parole
- Anche più di prima. Ma... e adesso? -
Per sottolineare il problema glielo strofino nuovamente contro.
Lei abbassa una mano e mi sfiora l'attrezzo.
- Ce ne andiamo in un posto più tranquillo, - dichiara sicura, - A casa mia - .
Non le do il tempo di ripensarci (sempre che voglia farlo), la prendo per una mano e la guido fuori dalla discoteca.
Saltiamo sulle rispettive macchine e mi incollo ai suoi fanalini di coda.
Percorriamo le strade del centro con una certa prudenza ma con evidente smania di arrivare: mi piace il suo modo di guidare, rapido, sicuro, decisamente sportivo. In una ventina di minuti siamo arrivati a destinazione, posteggiamo ed entriamo.
I primi approcci arrivano in ascensore: un bacio umido e appicicaticcio nonché un gran sfregare e palpare.
Attraverso la pelle dei calzoni le sue natiche sode ed alte sono un qualcosa di stupendo.
L'aprirsi delle porte ci interrompe.
Entriamo in casa e, non appena richiusa la porta, riprendiamo a limonare nell'ingresso.
Si stacca dalla mia bocca e mi scende lungo il collo mentre armeggia con la zip dei pantaloni, prosegue sul petto con la lingua e quando, con un piccolo aiuto da parte mia, riesce a liberarmi l'uccello, gli si avventa sopra famelica.
Ne inghiotte un bel pezzo e inizia a lavorarlo di lingua.
Era una cosa che, ai vecchi tempi non avrebbe fatto nemmeno sotto minaccia, ora invece è diventata decisamente brava.
Con una mano mi massaggia le palle e con l'altra si apre il bolerino, liberandosi le tette: si solleva leggermente e ci infila in mezzo il mio uccello in una spagnola stupenda.
Chinando al massimo la testa riesce a leccarmi la cappella quando nel movimento spunta dal solco dei seni.
Non posso fare a meno di pensare a quanto era puritana.
Non è finita, faccio per farla rialzare e renderle il servizio, ma scuote la testa, si rimette in ginocchio e riprende il cazzo in bocca.
Piazza le mani sulle mie natiche e mi da il ritmo.
Mi muovo lentamente nella sua bocca ma sembra non sia soddisfatta infatti di la ad un poco si toglie l'uccello di bocca un secondo per ordinare perentoria.
- Chiavami in gola, dai! -
Contenta lei...più contento io.
Comincio a muovermi con più foga, scopandola come mi ha chiesto.
Resto li a guardarla sbigottito che si ingoia il mio cazzo fino alla radice come se niente fosse continuando a lavorarmelo di lingua.
E un massaggio stupendo e so che se continua ancora un po' la voglia di venirle in bocca diventerà troppo forte.
Non ho nemmeno finito di pensarlo che lei, accortasi della tensione crescente, solleva gli occhi, mi guarda per un secondo, poi interrompe la pompa sorride e - Scopami per bene la bocca e vienimi in gola. - dice.
Oh cazzo, solo la proposta mi fa vibrare le palle.
Lo ringoia e mi afferra le mani appoggiandosele alla testa.
Il concetto è chiaro: le afferro la testa per bene e, un po' tirandola verso di me, un po' muovendo il bacino inizio una vera e propria chiavata.
Lei si aggrappa con le mani alle mie gambe e muove la lingua.
Non ho mai fatto una cosa del genere, ma l'ho sempre sognata: non tutte le donne hanno la capacità di rilassare la gola per ricevere un cazzo in quel modo.
Non resisto più, sento la sborra salire dalle palle, mi tendo come un arco, do un ultimo colpo e faccio per sfilarmi almeno un po' per non soffocarla con la sborrata ma lei si accorge della manovra e si getta di peso contro il mio cazzo.
Il primo schizzo glielo sparo diritto in gola, subito seguito da altri fiotti copiosi, senti le sue labbra serrarsi e la sua gola contrarsi convulsamente mentre inghiotte tutto il mio succo.
Mi tremano le gambe e devo appoggiarmi alla parete per non scivolare a terra: lei mi segue centimetro per centimetro e non molla il mio cazzo.
Aspetta di essere sicura che abbia finito di scaricarmi prima di toglierselo di bocca ed omaggiarmi con un paio di leccate.
Si pulisce la bocca col dorso della mano sorridendomi.
- Spero ti sia piaciuto. - mormora sfregandosi contro di me. - Io adoro far venire un uomo in questo modo. -
Mi prende per mano e mi guida verso il soggiorno, io ho ancora le gambe molli e mi sento un po' confuso.
Mi succede sempre quando ho un bicchierino di alcool in corpo e subisco esploit del genere.
Ci accomodiamo sul divano lei ancora vestita ed io solo con la camicia.
I calzoni e gli slip sono scompostamente abbandonati in corridoio.
Per farle capire che per me non è finita, anzi, mi sfilo anche la camicia e la butto a raggiungere i pantaloni.
Lei accende una sigaretta e me la passa.
- Che ne dici, ho migliorato le mie tecniche amatorie? - chiede a bruciapelo soffiano il fumo verso il soffitto.
- Migliorato è dire poco! - ammetto senza riserve.
- E non è tutto! - ribatte lei. - Da quando ci siamo persi di vista ho imparato veramente ad apprezzare il sesso in ogni sua forma. -
Si alza e va verso la televisione.
- Ti va di vedere un film? - questa è bella, abbiamo appena iniziato quella che potrebbe essere una nottata di porcate e questa mi propone di guardare la televisione.
Sto per rispondere che preferisco di gran lunga finire quanto iniziato ma un dubbio mi assale.
E' evidente che non ho ancora smaltito del tutto i beveraggi e per questo ho i riflessi un po' appannati.
- Se è qualcosa di interessante... - dico.
- Giudica tu. - risponde togliendo una cassetta dallo scaffale ed inserendola nel videoregistratore.
Fa partire il film, abbassa le luci e torna a sedersi accanto a me.
Fin dalle prime scene il video promette bene: è un amatoriale, girato da qualcuno che non ha grandi esperienze in materia.
Dalle prime scene capisco che si tratta di qualcosa di mooolto interessante.
Come protagonista proprio Barbara, distesa sul letto con un vibratore di ragguardevoli dimensioni.
Se lo sta ficcando in figa con notevole ardore ed evidente trasporto.
La scena dopo qualche minuto ed un orgasmo cambia, i vibratori diventano due, uno davanti e uno dietro.
La visione mi incomincia a fare effetto e l'uccello mi riprende consistenza.
Do un'occhiata a Barbara, seduta accanto a me e vedo che si struscia la fica attraverso i calzoni: quando si accorge che la sto guardando, ricambia lo sguardo, si accorge della ripresa del mio cazzo ed allunga una mano per velocizzarla.
La allungo anch'io per ricambiare ma mi ferma al volo.
- Stai tranquillo e guarda il film. -
Nuova scena: i vibratori sono scomparsi, sostituiti da una bella figliola che non conosco; le due ragazze si slinguano con foga in un continuo contorcimento ed un accompagnamento di mugolii di tutti i toni.
Ho il cazzo duro come l'acciaio e Barbara continua imperterrita a lavorarmelo di mano: per fortuna ha innestato un ritmo che posso sopportare all'infinito.
Cambio di scena: ora si aggiunge un ragazzo con una bella sberla di cazzo che si diverte un mondo con le due protagoniste. Sembra un collage di spezzoni che illustra una vera e propria escalation sessuale: Barbara e l'amica con due ragazzi; ai quattro si aggiunge una terza ragazza; ricompaiono i vibratori; arrivano un paio di bottiglie di birra per dare man forte ai vibratori; un terzo ragazzo seguito subito dopo da un quinto mentre le chiavate, i pompini e le inculate si sprecano; appare un frustino ed un paio di manette; Barbara legata ad una sedia con il culo sporgente mentre un ragazzo la chiava ed un altro se lo fa succhiare.
Quando sullo schermo mi ritrovo la mia giovane amica alle prese con una manina femminile infilata nella figa, non ne posso più: mi butto sopra la Barbara in carne ed ossa che ho al fianco e che fino ad ora ha abilmente schivato tutti i miei tentativi di approccio limitandosi a menarmi con lentezza esasperante l'uccello.
In questo momento nemmeno un carro armato riuscirebbe a fermarmi e per un secondo mi balena l'idea che forse era proprio quello che la porcella voleva.
Le tolgo il cazzo di mano, l'afferro per la vita spostandole il sedere oltre il bordo del divano, le slaccio i pantaloni e senza troppa cortesia glieli sfilo di dosso.
Lei si lamenta brevemente perché la pelle dei calzoni non scivola per niente sulla sua pelle umida di sudore e quindi, ad occhio, le procuro qualche brutta escoriazione per la foga.
In un colpo solo, pantaloni e stivaletti finiscono a tenere compagnia ai miei e li mi blocco.
Anziché un normale paio di mutandine, indossa uno di quegli slip in lattice: mi avvicino per guardare meglio, le divarico le gambe e, sorpresa, si tratta di un paio di quelle mutande con vibratore incorporato.
Adesso capisco perché non ha voluto che la toccassi fino a quel momento: primo non ne aveva bisogno, secondo mi sarei reso conto di quanto è aumentata la sua porcellagine.
Lei sogghigna apertamente, mi scosta e si alza in piedi.
- Andiamo nella mia sala giochi. - ordina.
Mi prende per il cazzo, nel senso stretto del termine, e mi trascina fuori dal salotto e lungo il corridoio.
Quattro passi e siamo in camera da letto.
Si avvicina ad un armadio e ne apre le ante; mi affianco a lei e do un'occhiata dentro.
- Alla faccia! - esclamo mentre, automaticamente, allungo le mani e le afferro le chiappe iniziando un lento massaggio, facendo in modo di muovere i vibratori agganciati alle mutandine dentro di lei.
L'armadio è un vero espositore di attrezzature sessuali: ci sono vibratori di tutte le misure, da quelli sottili come un dito ad un bestione che somiglia ad un braccio (anzi, è proprio un braccio con tanto di pugno stretto), un paio di cunei anali, due o tre perette per enteroclismi, due falli con le cinghie da allacciare in vita, un paio di cazzi doppi, uno di quelli a due teste, c'è una maschera di latex con le chiusure a zip sulla bocca e gli occhi, un set di anelli costrittori per il cazzo, quattro o cinque frustini di vario tipo, una scatola con uno stantuffo che esce da un lato ed una, ancora più strana, con una serie di quadranti, ruttori e cavetti che ne spuntano da tutte le parti.
Per non parlare di cosa ci sarà nel resto dei cassetti e delle scatolette.
- E' una collezione degna di nota. - le bisbiglio ad un orecchio mentre lei, sotto le mie mani, che non hanno smesso un istante di accarezzarle le parti basse, rabbrividisce e si agita.
- Molti li ho comperati, - fa con voce roca ed impastata. - ma molti me li hanno regalati degli amici. -
- Quelli del video? -
- Si. Ma anche... altri che... hanno... apprezzato.... il... il... mio... m...modo....di sco...scopare. -
Si abbandona contro di me e viene senza ritegno.
La prendo in braccio e la stendo sul letto che è, reputo volutamente, praticamente attaccato all'armadio: anche stando distesi basta allungare un braccio per munirsi di qualsiasi attrezzo da piacere si voglia.
Sfilo lentamente le mutandine a Barbara che alza le gambe per facilitarmi il compito e, allo stesso tempo, allunga una mano verso il comodino prendendo un telecomando.
- Non ti spiace... - mi chiede indicando un angolo della stanza.
Mi giro e vedo una videocamera puntata verso di noi.
- Solo se poi me ne dai una copia. - Lei punta il telecomando e fa partire la registrazione.
Finisco di sfilarle le mutandine, estraendo dal suo corpo i due falli finti ad esse attaccati: ha la figa completamente depilata e grondante di umori.
E' talmente bagnata che, tolto il vibratore che le tappava la fica, un rivolo di sbroda le scende nel solco delle natiche inzuppando il lenzuolo.
Mi stendo a pancia sotto ed inizio un diligente lavoro di lingua, dedicandomi anima e corpo al clitoride che spunta eretto dal culmine delle grandi labbra e, di passaggio, infierendo sulla bocca della vagina e sulla rosellina dell'ano.
Lei per facilitarmi il compito si prende con le mani le ginocchia e solleva le gambe verso le spalle.
Dopo appena un paio di minuti di leccamenti e succhiate prende ad agitarsi e mugolare, contorcendosi come una biscia; come ulteriore stimolo le infilo le dita, aperte a forbice, in corpo: indice e medio per la fica, anulare e mignolo per il culetto.
- Vaaaaai! - sbotta felice. - Fottimi così! - non chiedo di meglio, ma dopo un po' a lei non bastano più le mie dita.
Si contorce sul letto e infila una mano tra le ante dell'armadio ritraendola armata di un vibratore di medie dimensioni: lo accende, lo succhia un attimo per inumidirlo e, scostatomi un attimo, se lo affonda in fica.
Io mi dedico al suo culetto, infilandoci la lingua e agitandola nello sfintere. Mi sembra di avere a che fare con una ginnasta: si sfila il primo vibratore, si gira a quattro zampe, ne prende uno un po' più grosso e lungo e se lo affonda in corpo. - Dammi il cazzo da succhiare. - Ordina vogliosa.
Io l'aggiro e le porgo la mazza che lei si affretta ad ingoiare continuando a sbattersi da sola con il cazzo finto.
Mi succhia per un paio di minuti poi chiede il cambio, getta il vibratore e mi agita la fica in faccia.
La prendo da dietro, reggendola per i fianchi e sbattendola con quanta forza ho in corpo.
Lei, con il petto appoggiato al letto, con una mano si gratta il clitoride con furia e con l'altra di infila due dita nel culo.
- Quanto mi piace scopare. - Afferma convinta.
- Una volta non era proprio così - Ribatto senza smettere di fotterla.
- Quella volta non capivo proprio un cazzo. - Risponde lei sfilandosi il mio uccello dalla figa, rivoltandosi e stendendosi davanti a me in un chiaro invito al sessantanove.
Mi distendo su di lei che si affretta ad imboccarmi il cazzo ed a porgermi il vibratore che aveva usato poco prima.
Mi attacco con la bocca al suo grilletto e le infilo in fica il vibratore.
Lei succhia come un'idrovora e mi massaggia le palle con dolcezza.
Al momento non ci faccio caso ma le dolci manine della mia Barbara abbandonano i miei testicoli e risalgono lentamente lungo le gambe, raggiungono il mio sedere e, dopo un attimo, sento un ditino che mi stuzzica l'ano. Un secondo dopo il ditino inizia a spingere e me lo ritrovo nel retto.
E' un massaggio un po' particolare ma decisamente piacevole soprattutto se fatto mentre una linguetta impertinente ti stuzzica con insistenza la cappella.
Visto che è così, reputo sia il caso di restituirle il piacere: senza smettere di leccargliela le sfilo il vibro dalla figa e glielo punto sul culetto, spingendo leggermente.
Se mi fossi illuso di darle un dispiacere ho l'immediata smentita: mi batte sul braccio e me lo sposta con una mano, facendomi scavalcare la sua gamba, poi ripete la stessa operazione dall'altra parte e si ritrova con l'incavo delle ginocchia sotto le mie ascelle ed il culo ben sollevato ed aperto.
Se questo non è un invito...
Una spinta progressiva ed il vibratore sparisce nel suo retto senza nemmeno un attimo di esitazione.
Lo accendo alla massima velocità ed inizio a pomparglielo in corpo.
Lei stacca la bocca dl mio cazzo ed ansima profondamente.
- Siii. Infilalo fino in fondo! -
Detto, fatto; lei traffica sotto di me, sento che allunga un braccio, sfila il dito dal mio culo e lo sostituisce con una punta di plastica.
- Cazzo fai? - le chiedo leggermente allarmato.
- Zitto e lecca, porco! - è la risposta.
Questa mi vuole sverginare il culo.
Non che sia una cosa che consideri proprio negativamente, ma non vorrei che usasse uno di quei bestioni che ho visto nell'armadio.
Non so perché ma non mi ribello, stringo i denti e mi preparo spiritualmente ad essere sodomizzato a sangue.
Lei riprende il mio cazzo in bocca, spingendo il vibratore mentre tiro un sospiro di sollievo: evidentemente ha scelto una misura tra le più piccole perché per quanto mi sento dilatare non provo un particolare dolore, anzi, lo stimolo prostatico è decisamente piacevole.
Ci dedichiamo per qualche minuto a leccarci e incularci a vicenda con quegli aggeggi poi, per quanto possa essere divertente e piacevole, decido che è il caso di riprendere a scopare.
Barbara ci sta volentieri ma ha voglia di variazioni stravaganti perché mi impone di tenermi il vibro nel culo e ne tira fuori dall'armadio uno con le cinghie.
Me lo allaccia in vita e mi ritrovo con due cazzi sul basso ventre.
Si piazza sul letto con il culo sulla sponda e spalanca le cosce.
- Riempimi di cazzo. - dice con una lascivia incredibile.
Mi inginocchio davanti a lei e punto le due mazze ai suoi forellini: per la figa il cazzo finto e per il culo quello vero.
La inforno con un colpo solo e lei mi serra la gambe attorno ai fianchi. Per sovrapprezzo, mentre prendo a sbatterla, si mena il grilletto.
- Vai!... Si!...Fino in fondo!...Chiavami!... - Dice, fissandomi negli occhi e agitandosi contro il mio ventre.
Non dura molto, si inarca all'indietro, strabuzza gli occhi e, con un rantolo, viene sotto i miei colpi.
Mi sfilo velocemente dal suo corpo ed mi afferro la base del cazzo stringendo forte: per poco non vengo anch'io.
Lentamente lei si rilassa, poi si solleva sui gomiti e mi guarda.
- Sei davvero bravo. - afferma.
- Mi arrangio. -
Si alza e mi sgancia il cazzo finto dalla vita, lo appoggia nell'armadio e rovista in un paio di scatole.
Ne tira fuori una serie di palline piuttosto grosse attaccate ad una cordicella e un fallo a pompetta, di quelli che si allargano a volontà. Nel frattempo mi sono liberato dal vibratore che avevo infilato nel sedere ed osservo cosa combina Barbara.
Mi affida le palline, sistema sul letto una pila di cuscini, ci si siede sopra e si rovescia all'indietro piazzando il culo per aria, poi prende il fallo gonfiabile e se lo infila in fica fino in fondo cominciando ad agire con energia sulla pompetta. In mezzo minuto l'aggeggio si è gonfiato e le sbarra la figa.
- Dai, datti da fare con quelle palline. -
Sto per iniziare ma reputo di meritarmi anch'io un po' di attenzioni, faccio il giro del letto e mi inginocchio a cavalcioni sulla sua faccia.
- Mentre mi occupo del tuo culetto, tu prenditi cura del mio cazzo. - le consiglio.
- Mhmm, molto volentieri. - e lo imbocca per l'ennesima volta.
Punto la prima pallina sul suo sfintere e spingo lentamente.
L'entrata non è per niente facile, sia a causa della posizione, sia causa del cazzo gonfio che le tappa la fica riducendo le capacità dell'ano, sia a causa delle palline che, con un diametro di tre centimetri sono piuttosto grosse per un lavoro del genere, ma con una po' di impegno e di cattiveria, pigiando senza ritegno con il pollice, alla fine riesco a farla passare.
Lei sussulta e stringe leggermente i denti attorno alla mia asta.
Rabbrividisco e le do una pacca di quelle toste sulle chiappe.
- Non vorremo mica farci male, vero? - chiedo. - Guarda che se mordi ti sfondo la figa, he!? - per sottolineare il concetto le mollo una seconda pacca sull'impugnatura del cazzo finto che le spunta tra le gambe.
L'oggetto la riempie completamente e non ha grandi possibilità di movimento; qualsiasi sollecitazione a cui viene sottoposto, si scarica direttamente sulle pareti vaginali: è come se le avessi dato uno schiaffo alla fica.
Barbara mugola chiaramente di dolore e si affretta ad allontanare i denti dal mio cazzo.
- Così va meglio. - borbotto sistemando una nuova pallina sul suo ano.
Memore della prima pallina passo subito alle maniere forti spingendo con forza con il pollice.
E' sicuramente una mia impressione, ma quando la pallina passa lo sfintere e sparisce nel suo retto mi sembra quasi di sentire un PLOP.
Anche questa volta Barbara sussulta visibilmente e mugola, ma sta bene attenta a non fare gesti strani.
Per prevenzione do un'altra pacca, un po' più leggera, sul vibro. Una pallina e una pacca, altra pallina e altra pacca, quinta pallina e quinta pacca.
Dal suo culetto sporge solamente la parte finale della cordicella che unisce le palline; Barbara sputa il mio cazzo e boccheggia come un pesce fuori dall'acqua.
- Sono piena... oh cazzo... mi... sembra di... scoppiare. –
Ci credo!
Deglutisce a fatica.
- Ora... togli...toglile... lentamente. - Mi chiede prima di dedicarsi nuovamente al mio cazzo.
Prendo a tirare la cordicella ed osservo eccitato il suo sfintere che viene dilatato sempre di più dalla prima pallina che sforza per uscire.
Lei intanto sta facendo un vero e proprio concerto di mugolii a bocca piena respirando rapidamente con il naso.
Tiro più forte e la pallina schizza fuori accompagnata da un pezzo di cordicella: mugolio decisamente più forte da parte di Barbara.
Continuo l'operazione finche anche l'ultima pallina non è stata risputata dal culetto della mia amichetta porcella che, non appena si riprende dall'orgasmo che questa pratica le ha provocato, con la mano mi invita a ripetere l'operazione.
Finché continua a succhiarmi il cazzo con quella maestria, posso ripetere l'operazione quanto vuole.
Rimetto le palline nel suo culo ma, quando sto per tirarle lentamente fuori come la prima volta, la troietta mi ferma.
- Tutte... in... un... colpo... - Decreta.
Questa è pazza!
- Mettiti... davanti... a.. me.. e tira...forte... -
Non è pazza, e masochista.
Per me va bene lo stesso.
Giro attorno al letto, afferro la cordicella a due mani e punto i piedi.
- Pronta? - le chiedo.
Le si afferra le cosce con le mani. Stringe talmente tanto che le si sbiancano le punte delle dita.
- Spaccami! -
Do uno strappo secco.
Le palline schizzano fuori dal suo sfintere a raffica e lei urla a bocca spalancata.
- Caaaazzoooooo! -
Si preme le mani sul buco del culo e rimane immobile per qualche minuto prima di riprendersi.
Quando le toglie riesco a dare un'occhiata al suo forellino: è gonfio ed infiammato che pare una brace.
- Barbara sei completamente pazza! - dichiaro dandole una mano ad alzarsi in piedi.
Ha ancora il fallo gonfiabile nella fica ed è piuttosto buffa da vedere con la pompetta che le pende in mezzo alle cosce.
- Ma davvero ci godi a farti fare tanto male? -
Annuisce debolmente. - Ancora di più pensando al seguito! - dichiara gettando le palline nell'armadio e prendendo una sacca da enteroclisma.
La guardo con gli occhi fuori dalle orbite mentre me la porge.
- Voglio che mi fa un clistere e poi mi inculi per bene. - Dice senza alcun ritegno. - Per questo mi sono fatta slabbrare con le palline. - si passa la lingua sulle labbra con espressione famelica. - Dopo un simile trattamento ho il culo in fiamme ed anche la cannula della peretta mi sembra un tronco. -
Mi prende l'uccello e lo mena lentamente.
- Il tuo cazzo mi darà l'impressione di spaccarmi in due. -
- Ma dove cazzo hai imparato queste pratiche? - Chiedo tanto perplesso quanto eccitato.
Lei alza le spalle. - Ho lavorato per quasi un anno in Germania come cameriera. - dice come se questo spiegasse tutto. - Aspettami qui un attimo. - Se ne va con la sacca in mano, camminando a gambe larghe.
Sento l'acqua che scorre nel bagno e dopo qualche minuto Barbara rientra.
Aggancia la sacca all'anta dell'armadio e mi porge la cannula.
- Riempimi le budella - dice inginocchiandosi sul letto. Io eseguo diligente. Punto la cannula al suo ano infiammato e la faccio penetrare lentamente, poi apro il rubinetto.
L'acqua scende gorgogliando in Barbara che respira sempre più rapidamente mentre il ventre le si gonfia a vista d'occhio.
La sacca è graduata e, guardando bene, mi rendo conto che l'ha riempita con due litri di liquido.
La prende tutta senza protestare e, quando sfilo la canna, sono convinto che non potrà resistere a lungo senza scaricarsi.
Invece lei afferra il cazzo finto ancora piantato nella sua fica e lo agita per quanto è possibile.
Ha gli occhi chiusi ed un'espressione estatica sul viso. Sta davvero godendo di quella pratica così strana.
Si volta verso di me e mi guarda interrogativamente.
- Allora? Cosa aspetti? -
- Pensavo tu volessi prima... -
- Nemmeno per idea. Tu non puoi sapere che piacere sia farsi inculare con l'intestino pieno di acqua. Forza, sfondami! -
Quasi meccanicamente mi piazzo dietro di lei.
Ho il cazzo tanto duro da farmi male e solo in quel momento mi rendo conto di quanto quella situazione bizzarra mi abbia eccitato.
So per certo che, in una simile situazione ed arrapato come sono non potrò resistere molto e lo dico a Barbara.
- L'importante è che mi sbatti con forza. - è la sua risposta.
Punto la cappella arrossata sull'altrettanto arrossato buco di culo di Barbara e do un colpo di reni. Lei grida ma non si sottrae alla penetrazione.
Il cazzo di gomma è un ostacolo piuttosto difficile ma riesco a superarlo e in un secondo sono piantato fino alla radice.
- Siii!... Dai... Sbattimi... - Grida Barbara.
L'afferro per i fianchi e inizio a pomparla a tutta forza.
Sento il suo sfintere che si contrae attorno al mio cazzo e l'orgasmo che mi monta dentro,
Mi muovo quasi con rabbia, sferrandole dei colpi che la fanno sbattere a destra e a sinistra.
Affondo in lei come se davvero dovessi spaccarla in due.
Le passa una mano sotto la pancia e mi afferra le palle, strizzandole leggermente.
Non ne posso più, mi gira la testa e vedo nero davanti gli occhi, mi aggrappo con tutte le mie forze ai sui fianchi e le sferro gli ultimi colpi, poi le vengo nel culo e lei viene quasi assieme a me, stimolata dagli schizzi di sborra che le fiottano nel culo come un secondo clistere.
Ci lasciamo andare fianco a fianco sul letto, mentre lei continua a carezzarmi gentilmente lo scroto.
Restiamo li a riprendere fiato per qualche minuto poi lei si fila il mio uccello dal sedere e scappa al bagno.
Ritorna dopo qualche minuto e si appoggia allo stipite della porta guardandomi tranquilla.
- Che ne dici, sono ancora la verginella che conoscevi? -
- Alla faccia del cazzo... -
- Ho un unico rimpianto. - Prosegue senza lasciarmi finire. - Se mi fosse svegliata prima, quante belle scopate ci saremmo fatti. -
La guardo e sogghigno.
- Si può sempre rimediare - Dico, facendole segno di avvicinarsi.
Come ha detto lei la notte è lunga e, con un po' di buona volontà, si possono fare ancora diverse cosette.
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15 years ago
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La prima volta con cpblues
Questa volta, dopo tanta attesa, il momento dell’incontro reale era arrivato.
L’appuntamento era per le 17 al molo Brin, a Olbia. Eravamo arrivati puntuali, ansiosi di conoscere Stefano e Chiara dopo oltre un mese di messaggi a volte anche polemici. Mi ero guadagnato la fama di permaloso, e dovevo assolutamente smentirla. Dopo pochi minuti spuntò dal traffico il fuoristrada di Chiara e si fermò accanto a noi. Lui era molto simile alle foto che ci aveva mandato. Lei nettamente più bella di come appariva in foto e più simpatica di quanto non mi fosse apparsa nei suoi pochi e stitici messaggi al cellulare.
Pochi minuti per salutarci, dire due fesserie per sciogliere il ghiaccio, e poi decidemmo di andare a bere qualcosa. Occupammo il breve periodo dello spostamento verso il bar per esprimere ciascuno le proprie prime impressioni, che a pelle parevano essere positive. A me Chiara piaceva molto, e la pelle d’oca che mi provocava lo stava a testimoniare. Che a Lucia piacesse Stefano era cosa assodata da tempo, quindi dal nostro punto di vista stavamo per vivere un incontro indimenticabile.
Poi, al bar, avevamo raccontato un po’ di noi in un clima scherzoso e molto piacevole. Il lungo scambio di messaggi delle settimane precedenti sembrava aver aperto la strada ad una conoscenza che si stava rivelando interessante e assolutamente priva di imbarazzo. Dopo una mezzora una passeggiata verso il mare aveva fatto emergere il carattere scherzoso di Chiara che mi aveva chiesto come generoso regalo di conoscenza di farmi…sodomizzare da un cactus. Nelle ore seguenti il gioco sarebbe continuato, con grande spasso, rivelando un particolare desiderio di Chiara nei confronti del suo Stefano. Non so se fosse una certa dose di “invidia del pene” , ma pareva che i suoi desideri ruotassero spesso sulla sodomizzazione maschile. Chiara comunque non evitava di sottolineare spesso, a gesti o a parole, il suo amore per Stefano che aveva un qualcosa di sottilmente possessivo.
A cena il feeling appena abbozzato si era rinsaldato di molto, complice anche un certo numero di bicchieri di mirto ghiacciato. Lucia e Stefano avevano subito legato, e anche fra me e lui, nonostante i precedenti piuttosto turbolenti, si era creato un buon rapporto di complicità. Per quanto riguarda Chiara…non sembrava, ma era lei a dirigere il gioco. Io sinceramente ero rimasto stregato dal suo corpo e dal suo battere di ciglia che veniva utilizzato per ottenere qualsiasi cosa le passasse per la testa. Era un gioco di seduzione sottile, ma se dopo cena mi avesse chiesto di scoparmi con un fallo finto glielo avrei consentito, pur di poterla poi avere. Del resto il parlare era ormai diventato esplicito, e poco ci mancava che iniziassimo a esplorare i nostri corpi ancora seduti al ristorante.
Per un attimo credetti che ci fossimo quando Stefano e Lucia si allontanarono verso un viottolo poco illuminato con la scusa di comprare le sigarette. Pensai che sarebbero tornati dopo un po’, e ritrovarmi da solo con Chiara mi fece avvampare di desiderio. Quegli occhi, quella bocca, quel seno così prorompente mi stregavano e mi facevano sentire totalmente nelle sue mani. Solo dopo avrei realizzato che, forse per non aver bevuto, era l’unica presente a sé stessa mentre noi eravamo già partiti per le isole della Fantasia Sfrenata.
Quando decidemmo di andare a casa di Stefano mi passò per un attimo per la testa il gioco dello scambio. Chiara sarebbe venuta in macchina con me e Lucia sarebbe andata con Stefano. In seguito capii che non sarebbe stato possibile per una forma di possesso che Chiara avrebbe manifestato poco dopo nei confronti di Stefano. Peccato…il gioco della seduzione in macchina, in una magnifica notte piena di stelle, sarebbe stato fantastico. Il timido approccio della mano maschile sulla coscia scoperta della donna…il lieve avanzare verso l’inguine con le dita che timorose ma decise cercano di farsi spazio oltre il bordo delle mutandine…e scoprire che mutandine non ce n’erano affatto e la dolce , morbida e umida pelle della figa era lì, con la mano ad un millimetro dal paradiso…
Peccato privarsi di quella sensazione di lucida esaltazione quando lei avrebbe aperto leggermente le gambe per facilitare il ditalino da parte di quella mano sconosciuta nella penombra…peccato non assistere al momento in cui avrebbe poggiato i piedi sul cruscotto per aprirsi di più, gemendo di quel contatto ormai familiare. L’orgasmo sarebbe arrivato a metà strada, mentre le ruote sembravano volare sull’asfalto e le stelle stavano a guardare con le guance rosse per l’eccitazione provocata da quello spettacolo di sesso e di passione.
Peccato…peccato davvero rinunciare al momento in cui lei si sarebbe abbassata sul tuo inguine, tirandoti fuori il cazzo teso come un giunco e assaporandolo interamente fino al momento in cui in tutta la Gallura sarebbero esplosi i fuochi d’artificio e tu, e io, avremmo rischiato di finire fuori strada con i sensi ormai offuscati dal più bell’orgasmo degli ultimi anni.
Peccato non aver potuto provare tutto questo.
Arrivammo dopo pochi minuti a casa di Stefano, non prima di esserci fermati a bere il bicchiere della staffa in un bar lungo strada. Erano le quattro del mattino, e la stanchezza assieme al mirto iniziavano a far sentire il loro effetto soporifero. Ma nonostante tutto la voglia di provare finalmente quella esperienza per la quale ci eravamo conosciuti era più forte di qualsiasi cosa. La luce soffusa e della buona musica di sottofondo avevano fatto da corollario al primo approccio, molto delicato e superficiale. I corpi nudi avevano iniziato a conoscersi nella penombra, e le mani nervosamente correvano sulla pelle a cercare zone erogene che potessero esaltare i sensi. Stefano aveva iniziato ad assaggiare la pelle di Lucia percorrendola con la bocca centimetro dopo centimetro, dal collo alle caviglie, e ricavandone brividi di piacere che Lucia gli ritrasmetteva stringendolo a sé. Nel momento in cui la lingua aveva per la prima volta accarezzato il clitoride una scossa aveva fatto tremare tutto il letto e io sorridevo dentro di me al pensiero di ciò che sarebbe successo se e quando Stefano le avesse leccato il buchetto…
Io da parte mia ero rimasto come inebetito ad osservare estasiato il seno prorompente di Chiara, quasi timoroso di toccarlo per non rischiare di rovinarlo, poi ero sceso lentamente lungo il suo corpo fino a perdermi fra le sue cosce, davanti a quell’oggetto del desiderio maschile che mi si apriva profumato e ricco di umori davanti agli occhi e alle labbra. La sua figa si allargava leggermente per far entrare la mia lingua , quasi petali di un fiore che si aprivano per permettere all’ape di suggere il miele, mentre le mie mani impazzivano cercando di conquistare le sue tette troppo grandi per essere contenute nella mano, troppo belle per essere lasciate sole.. Stefano e Lucia avevano deciso di spostarsi in cucina per stare più a loro agio, ma non durò molto. Appena il tempo di un bacio avido e sensuale, con le lingue affamate di sesso e profumate di mirto che si intrecciavano furiosamente, poi il lento scendere della bocca di Lucia lungo il petto e l’inguine, l’avvicinarsi al membro duro ed eretto di Stefano, che una voce aveva rotto quel silenzio fatto di gemiti e respiri ormai affannosi : “Amò…dove sei?”
Erano rientrati precipitosamente in camera da letto per farla stare tranquilla, per placare quel primo accenno di fastidio che io e Lucia non avevamo colto ma che Stefano aveva interpretato benissimo. Avevano fatto diversi tentativi per ritagliarsi uno spazio al di fuori del letto troppo piccolo per ospitare quattro corpi in preda al desiderio. Avevano provato per terra, ma non aveva funzionato e si erano dovuti adattare a tornare vicino a me e Chiara. Idea non del tutto sbagliata, visto che finalmente le due donne si trovavano una accanto all’altra, a portata di carezze. Chiara allungò la mano a palpare il seno di Lucia, e fu immediatamente ricambiata. Io nel frattempo continuavo a leccare la figa di Chiara cercando di mettere in atto tutti i movimenti della lingua che potessero darle piacere. Quando le infilai le dita dentro, iniziando a muoverle senza smettere di leccare, penetrandola per quanto le dita mi permettessero di fare, i suoi mugolii crescenti furono musica per le mie orecchie e adrenalina per il mio cervello. Quella stupenda creatura stava godendo con me, per me…
Era arrivato il momento di averla, e la cosa mi esaltava… Nella mia mente pur offuscata dal troppo alcool l’idea di entrare in lei, di far l’amore con quella stupenda e giovane donna era solo in parte rallentata dall’abitudine di pensare comunque prima al suo piacere. Mai e poi mai avrei pensato prima a me stesso. Questo mi aveva portato spesso a non arrivare all’orgasmo per troppa generosità, ma la cosa non importava. Non era l’orgasmo il fine, se tutto il resto era esaltante come fino a quel momento era stata la serata.
Come al solito il preservativo ebbe un effetto poco piacevole, mitigando in parte l’erezione, e provai a entrare, sdraiato alle sue spalle, con risultati non esaltanti. Mi pareva di ricordare che poco prima anche Stafano avesse imprecato contro il preservativo lamentando un susseguirsi di eccitazioni e crolli improvvisi… ma ora sembrava aver superato il problema. Accanto a noi infatti si svolgeva un impegnativo 69 con Stefano supino che affondava la faccia fra le gambe di Lucia che lo sovrastavano mentre lei si impegnava in un pompino che pareva gustare appieno. Restai estasiato a guardare la mia donna che faceva sesso con un altro, a sentire il risucchio quando il cazzo le usciva dalla bocca per essere poi ingoiato di nuovo fino alla radice, e la cosa stava per ottenere un grande risultato in termini di eccitazione. Purtroppo però la stanchezza stava avendo il sopravvento. Chiara aveva gli occhi semichiusi, ed era sonno, non esaltazione dei sensi… Stefano si era alzato e Lucia ora leccava la figa di Chiara mentre lui la scopava da dietro. Tutto sembrava perfetto, avviato verso il finale da tutti sognato…
Ma il destino aveva deciso diversamente. La legge delle regole incombeva su di noi…
Chiara e Stefano avevano deciso delle regole : niente baci in bocca e niente scambio in stanze separate. Stefano purtroppo aveva mancato ad entrambe e Chiara non glielo aveva perdonato. L’aria si fece improvvisamente tesa mentre al contrario i membri maschili davano l’addio all’eccitazione.
La serata fini così, alle cinque e mezza del mattino, con i saluti prima del nostro rientro a Sassari.
Nonostante tutto una serata che non dimenticheremo mai…
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admin, 75
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mia suocera
estate 2008 nella casa al mare,
eravamo molto eccitati e nel fare sesso ci siamo scambiati delle confessioni reciproche. gli avevo confessato che avevo spiato sua mamma in bagno mentre faceva la doccia, e in quell'istante mi ero masturbato avendo un orgasmo incredibile. lei nell'ascoltare prima ci era rimasta un attimo male ma poi si è ripresa e mi ha chiesto se me la sarei fatta, logicamente gli ho risposto di si e che sua mamma mi eccitava moltissimo anzi in alcune occasioni mi ero mostro anche io nudo scasualmente. il discorso era finito li ma la vera sorpresa è arrivata dopo qualche giorno. mia suocera mi chiama in camera sua mi dice che mi deve parlare, vado e inizia un discorso morale, che non è giusto spiare ed anche di mostrarsi nudo, comunque tutte quelle cazzate. dopo qualche mezz'ora, finito il dialogo la vedo che si sta spogliando e scasualmente aveva lasciato la porta aperta si stava per mettere il costume quando da dietro mi spunta all'improvviso mia moglie, mi dice allora ti piace? ed inizia a toccarmi l'uccello ed a farmi una sega mentre guardavamo la suocera nuda, io non avevo piu parole e non sapevo piu cosa pensare, quando arriva lei( la suocera) ed inizia a spompinarmi, mi sentivo al settimo celo stavo per scoparmi mamma e figlia. E stata una delle scopate piu belle della mia vita e da allora quando andiamo a casa dei suoi per le vacanze ci facciamo sempre la solita scopata, non nascondo che mi piace piu scopare la mamma che la figlia.
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coppialibera72,
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I fidanzatini
Li ho conosciuti per caso facendo un giro con la moto in periferia, godendomi quel po' di frescura fornita dai boschi attorno alla città oppressa dal caldo. L'afa non lascia certo molto spazio alle velleità scopatorie quindi mi sono ripromesso di trascorrere un pomeriggio di relax confidando nell'abbassamento di temperatura serale.
Sto marciando spedito da una ventina di minuti quando, al bordo della strada, vedo due ragazzi fermi in panne con la moto.
Di solito tra motociclisti si tenta di darsi una mano a vicenda quindi decido, se non altro, di chiedere se hanno bisogno di aiuto. Mi fermo a fianco a loro, saluto e facciamo le presentazioni.
Si chiamano Mara e Daniele; sono una coppia di una ventina d'anni a testa: lei è una bella fichetta mora, viso pulito ancora un po' da bambina, piuttosto minuta ma con un bel seno coperto da un top minuscolo dalla scollatura vertiginosa ed un culetto tondo ed alto fasciato da un paio di fuseaux che lo evidenziano in modo delizioso; lui, biondino e leggermente efebico, per quanto ben proporzionato e tornito, è accoccolato accanto al motore e traffica con il cavo della frizione.
- Mi si è rotto il cavo e non riesco a sistemarlo. - Dice Daniele.
E' evidente che è un neofita in materia di moto: non si viaggia mai senza un paio di pezzi di ricambio al seguito.
Apro le sacche e tiro fuori l'attrezzatura adatta.
Mi sistemo accanto a lui e gli faccio gentilmente segno di farmi posto.
Comincio a sfilare la guaina del cavo dalla sua sede quando anche Mara si avvicina per curiosare.
Si china in avanti per riuscire a vedere cosa combiniamo il suo fidanzato ed io e inavvertitamente, penso al momento, mi piazza la scollatura ad un paio di centimetri dagli occhi.
Nonostante stia lavorando di pinze e cacciavite il mio radar da sesso funziona perfettamente e niente può impedirmi di dare una bella occhiata alla mercanzia.
Per qualche secondo le mie dita si intrecciano con il cavo: ha due tette da infarto, ad occhio una terza misura, che tendono il top all'inverosimile costringendolo a delineare nettamente i capezzoli che spiccano sulla stoffa tesa; come da copione niente reggiseno: alla sua età è più che normale.
Con rammarico lascio il panorama per rimettermi al lavoro non senza aver notato il sorrisetto che fa lei che, a sua volta, si è accorta della mia occhiata di apprezzamento.
Traffico ancora un po' con il motore ed infine riesco a staccare il cavo.
Daniele si alza e va vicino al manubrio per darmi una mano a sfilarlo e lei ne approfitta subito e sostituisce il fidanzato al mio fianco.
- Tieni così le pinze, per piacere. - le chiedo.
Lei esegue prontamente e, chissà come, riesce ad appoggiarmi un seno sul braccio.
E due! Prima la scollatura, poi l'appoggio: gatta ci cova!
Mi sposto di un pelo per afferrare meglio la guaina e contemporaneamente riesco a strusciare l'avambraccio sul seno.
Le do un'occhiata di sfuggita e vedo che continua a sorridere: e tre!
Questa ci sta, il problema è il fidanzato: non è detto che abbia voglia di concedermi in uso la sua ragazza, nonostante gli abbia dato una mano.
Nel frattempo abbiamo messo al suo posto il cavo nuovo; ora si tratta semplicemente di fissarlo al suo posto.
Pochi giri di vite, una stretta con la pinza, un colpo di trancino ed è fatta: come nuovo.
Mi rialzo in piedi e, in quel preciso istante, una manina femminile mi sfiora la patta dei calzoni: questa è un'esplicita dichiarazione di guerra.
Resta sempre il problema di lui, ma mentre rimetto via gli attrezzi vedo che confabulano. Chissà...
Facendo finta di niente, mi ripulisco le mani con uno straccio.
- Ora potete tranquillamente continuare il vostro giretto. - dico sperando in una mezza occasione di scroccare il numero di telefono di lei. Daniele alza le spalle e sorride,
- A dire il vero stavamo andando a casa di Mara: i suoi sono fuori e volevamo stare un po' assieme. - Cazzo che fregatura, penso.
- Allora buon divertimento. - Rispondo con un sorriso per niente allegro e faccio per rimettermi il casco.
Daniele mi ferma. - No, aspetta. Almeno ti offriamo qualcosa da bere. -
Mara rincara la dose.
- Con le moto in dieci minuti siamo arrivati a casa mia, con questo caldo una bibita fresca ci sta bene -
E come si può rifiutare un invito tanto gentile.
- Allora...volentieri. - dico.
Lei guarda Daniele e gli fa un cenno.
Lui sorride imbarazzato. - Possiamo chiederti ancora un piacere? - mi fa. Annuisco. - Mara non ha mai viaggiato su una moto come la tua, ti dispiacerebbe farle fare un giro fino a casa? -
Farle fare un giro?
Anche due e non solo sulla moto.
- Mooolto volentieri - Saltiamo a bordo e Daniele fa strada con me dietro, mentre Mara mi si abbarbica contro.
Non abbiamo fatto nemmeno duecento metri che la bimba inizia ad abbassare le mani dai miei fianchi alle mie gambe e da li fino alla patta il percorso è anche più breve.
Per fortuna sono anni che vado in moto e quindi non ho la necessità di prestare troppa attenzione alla guida perché con quel diversivo rischierei un bel incidente.
Mara struscia e palpa, stringe e massaggia: risultato?
L'uccello duro nella patta che scalpita per uscire.
Visto che non c'è la possibilità di combinare altro mi accontenterei anche di una bella sega, ma Mara evidentemente non è interessata alla pratica e si limita ad una bella dose di strusciamenti vari.
Come aveva detto lei, in meno di dieci minuti siamo davanti a casa sua, varchiamo un cancello e, seguito un breve vialetto alberato, raggiungiamo la casa.
Si tratta di una delle tipiche casette dell'altopiano, bassa, dipinta di bianco, immersa nel verde e con una folta siepe di recinzione per schermarla dal vento e da sguardi indiscreti.
Entriamo ed in pochi minuti siamo seduti comodamente sul divano con una bibita fresca in mano.
Facciamo le solite quattro chiacchiere che si scambiano le persone appena conosciute poi Mara si alza, dichiarando formalmente che ha caldo e che ha tutta la sana intenzione di mettersi comoda.
Sparisce ancheggiando leggermente in un corridoio, seguita dal mio sguardo puntato sul suo sedere.
Daniele ed io rimaniamo da soli; tutto si può dire di quel ragazzo tranne che sia scemo: si è accorto perfettamente del mio interesse nei confronti di Mara. Ciò che mi lascia perplesso è la sua domanda.
- Ti piace Mara, vero? -
Non posso fare altro che risponde con sincerità.
- E' davvero un bel pezzo di...figliola. - riesco a trattenermi in tempo dal usare un termine più volgare. Daniele ride.
- Diciamo che è un bel pezzo di figa - risponde senza scomporsi.
Per poco non soffoco mentre lui prosegue tranquillo.
- Penso proprio che le piaci, ed in questi casi non si sa mai quello che riesce a combinare. -
Sto per domandargli cosa intende quando Mara riappare.
Ogni mio dubbio è disciolto.
Si è tolta il top ed i fuseaux sostituendoli con un... non saprei come definirlo... prendisole piuttosto trasparente o semplice vestaglia di garza sottile.
Sotto è inequivocabilmente nuda: non ci vuole un grande sforzo per vederlo.
- Che ti avevo detto - Commenta sottovoce Daniele.
Lei si siede tra noi due ed il prendisole risale di un'abbondante quindicina di centimetri lungo le sue cosce che, viste a nudo, sono decisamente un'istigazione a delinquere: sode, tornite, affusolate e di una magnifica tinta bronzata.
Piazza una mano sulla mia gamba e l'altra su quella di Daniele e ci da un'occhiata che è tutta un programma: ha gli occhi lucidi e le labbra tumide da ingrifata completa.
Daniele mi fa cenno di avvicinarmi ed io mi sporgo per permettergli di parlarmi all'orecchio.
- Che ne dici di una cosetta a tre? - bisbiglia nel mio padiglione auricolare.
Apro la bocca per rispondere ma me lo impedisce una manina che si appoggia sul mio cazzo; abbasso lo sguardo e noto che anche Daniele è nella stessa situazione.
- Non penso ci sia bisogno di rispondere. - dico.
Ci fiondiamo entrambi su Mara che, evidentemente non aspettava altro.
Il prendisole prende... il volo seguito a breve dai nostri vestiti. In dieci secondi siamo aggrovigliati sul divano in piena azione.
Mi dedico innanzitutto alle tette, sono uno sballo e meritano una bella succhiata, nel frattempo Daniele da il via ad un lingua in bocca estenuante mentre con una mano accarezza il pube di Mara che, allargate le cosce, invita il ragazzo ad un massaggio più mirato mentre si da fare con i nostri cazzi con le manine esperte.
Sto per assaggiare la fichetta di lei ma Daniele mi ha preceduto quindi viro di bordo e punto la cappella alle sue labbra.
Mara non si fa pregare ed mi inghiotte l'uccello in un bocchino con i fiocchi. Il lavoro di Daniele deve essere valido perché dopo un paio di minuti Mara inizia a dimenarsi come una biscia e solo il mio cazzo infilato in bocca le impedisce di dar libero sfogo alle urla di piacere.
Daniele passa dalla lingua al cazzo ed inforna la porcella che dimostra di apprezzare particolarmente il trattamento accanendosi sul mio cazzo con una voracità da Biafra.
I colpi di lui la scuotono completamente, facendole ballonzolare le tette e costringendola, in certi momenti ad ingoiare completamente il mio uccello.
Poi la giostra cambia: Daniele si stende sul divano con Mara sopra nel classico 69 ed i due cominciano a leccarsi a più non posso.
Mi sto chiedendo se intervenire o meno quando Daniele mi fa cenno di infilarmi tranquillamente nella fichetta spalancata di Mara.
Se a lui va bene, a me va anche meglio.
Le infilo l'uccello in corpo ed inizio un andirivieni piuttosto tranquillo. In compenso Mara, presa tra il mio cazzo e la lingua di Daniele inizia a dare in escandescenze, mugolando a bocca piena come un ossesso e respirando rumorosamente con il naso.
Per prova comincio a lavorare il buchetto posteriore della ragazza con il pollice con il risultato di farla agitare ancora di più.
Agitare talmente tanto che, ad un certo punto mi fa scivolare fuori il cazzo dalla fica.
L'impeto mi fa urtare con la cappella la faccia di Daniele. - Scusa. - bofonchio.
- Di niente. - Risponde lui, poi spalanca la bocca e la richiude sulla mia cappella.
Resto li a bocca aperta a guardare il biondino che succhia il mio cazzo con indiscussa maestria.
Non che mi dia fastidio, solo che non me l'aspettavo e mi ha preso di sorpresa.
Sta di fatto che è pure bravo, succhia con impegno ed ardore lavorando abilmente di lingua, passandola sulle palle, risalendo lungo l'asta per imboccare la cappella e riprendere a scendere, in un continuo movimento decisamente appagante.
Mara, che è rimasta a fica vuota interrompe il lavoro di succhio per osservare sgrillettandosi Daniele al lavoro, poi gli si piazza sopra e si infila l'uccello del fidanzato in fica iniziando a cavalcare con trasporto; si china in avanti e, senza chiedere permesso, si appropria del mio cazzo, sottraendolo brutalmente al fidanzato. Il lavoro di lingua di lei è decisamente differente ma altrettanto godurioso dell'altro.
Nel frattempo Daniele, restato senza asta, si dedica al mio scroto con qualche puntata alla zona anale.
Terribile, una bocca bollente che mi succhia il cazzo ed una lingua serpentina che mi stimola l'ano: dopo pochi secondi devo ritirarmi precipitosamente per evitare una sborrata da urlo.
- Dove scappi? - chiede Mara.
- Ritirata strategica. - rispondo io.
Mi siedo sul divano aspettando che l'ondata cessi e cercando di riprendere il controllo delle mie sensazioni. I due continuano a fottere a tutto spiano.
Dopo qualche minuto, quando il mio uccello ha sbollito il grosso dei bollenti spiriti, faccio il giro dei due corpi allacciati e mi dedico al buchetto posteriore di Mara.
La rosetta raggrinzita ha l'aria di non essere stata usata molto spesso, per quanto non sia proprio immacolata.
La stuzzico con la lingua, adattandomi alla meno peggio al sussultare dei due.
Stavolta è il turno di Daniele di sfilarsi dalla fica di Mara a causa di un movimento più brusco di lei: reputo giusto ricambiare il piacere di prima quindi gli afferro il birillo e mi dedico ad un po' di succhio.
Daniele rantola stupito e Mara si volta a guardarmi.
Dopo qualche secondo mi batte sulla testa.
- Avete finito, voi due, di lasciarmi a fica vuota? -
Mi sfilo il cazzo di Daniele di bocca affrettandomi a rimetterlo al suo posto accompagnato da un - Scusa. - che suona quanto mai falso; Mara e Daniele riprendono a cavalcare ed io mi rimetto a stuzzicare il buchino di Mara.
Evidentemente Daniele o è un po' imbranato oppure ha gradito molto il trattamento che gli ho riservato perché continua a sbagliare i colpi e ad uscire di fica aspettando il mio intervento, prima orale, poi manuale, per riprendere la sarabanda.
Il mio lavoro sul culetto di Mara sorte l'effetto desiderato, la rosellina palpita e si contrae contro la mia lingua mentre io continuo a stuzzicarla, tanto che la ragazza non resiste più ed inizia a chiedere con voce roca di essere riempita anche dietro.
Non me lo faccio ripetere, mi alzo portandomi con l'uccello accanto alla bocca di lei ed intimandole di dargli una bella insalivata.
Poi, eseguita la lubrificazione, mi sistemo per bene alle sue spalle e, favorito da Daniele che ferma il suo stantuffare e tiene divaricate le natiche della fidanzata, punto la cappella sul buchino iniziando a spingere progressivamente.
Mara sussulta e trattiene il fiato a bocca spalancata finché la cappella riesce a passare, poi esala il respiro in un unico colpo quando il mio cazzo penetra tutto in una volta nel suo retto.
La ragazza serra le mani sulla fodera del divano e stringe i denti: non mi sembra tanto allenata da permettersi una doppia penetrazione come se niente fosse: prima di goderci, dovrà soffrire un po'.
La conferma me la da Daniele: guarda stranito Mara iniziando a muoversi leggermente dentro di lei.
- E a me dai il culo una volta all'anno! - La rimprovera.
Lei alza la testa, prende fiato un paio di volte e biascica
- Non... potevo per...perdermi... una simile... oc...casione... per provare... due... bei cazzi...assieme. -
Lui per punizione le molla un affondo che la fa guaire.
- Allora mi sa che non avremo riguardi! - sibila iniziando a sbatterla con foga. Il suo stesso movimento fa in modo che anch'io mi agiti dentro di lei ed allora, già che ci sono, prendo a stantuffare di mia volontà.
I gemiti di Mara si decuplicano, ansima, guaisce e si contorce: non saprei davvero se le piace o se le stiamo facendo male.
Io personalmente mi diverto un sacco e, vista l'espressione, Daniele non deve essere da meno. Continuiamo imperterriti a fotterla ed incularla contemporaneamente e, dopo un paio di minuti ecco che la ragazza da evidenti segni di apprezzare il trattamento.
- Dai... - incomincia ad incitarci a bassa voce. - Sbattetemi... cazzo, mi state...aprendo in... due. -
Si muove contro i nostri cazzi a ritmo, spingendo il bacino verso di noi per facilitarci il movimento. Il divano sussulta e sbatte contro il muro.
Il volume della sua voce aumenta con l'aumentare dei colpi.
- Riempitemi... forza... fatemi godere... siii... sto venendo. - si agita come se avesse il diavolo in corpo e, a dire il vero anch'io inizio ad avere qualche grossa difficoltà a trattenermi.
Sto per dirlo quando Daniele mi precede.
- Sto per sborrare!!! - Ulula.
Mara ormai si fotte da sola, lanciandosi contro i nostri cazzi con foga.
- Si!! Schizzatemi dentro... sborratemi in corpo... - grida ormai senza ritegno.
L'orgasmo ci prende tutto ad un tratto: fino ad un secondo prima stringo i denti per non venire, un attimo dopo mi tendo, artiglio quasi con rabbia i fianchi di Mara, mi irrigidisco nel suo retto e le allago gli intestini seguito a ruota da Daniele; sento i suoi fiotti inondare la figa mentre lei si accascia tremante sul suo petto, ormai senza fiato.
Gli ultimi colpi sono scoordinati, nessuno dei tre ha più la forza di rimanere coerente e di muoversi in modo ragionato, ci agitiamo persi nel orgasmo che sembra non avere mai fine.
Ci abbattiamo l'uno sopra gli altri, troppo sfiniti per riuscire anche solo a muoverci per scioglierci da quel nodo sessuale.
Ci vogliono un paio di minuti prima che i nostri cuori riprendano a battere in modo normale e solo in quel momento riusciamo a sfilarci dai fori infiammati di Mara.
Ci gettiamo sul divano alla rinfusa, boccheggianti.
Mara si fissa le cosce e con un dito gioca pigramente con i rivoli di sperma che defluiscono dal suo corpo.
- Non avrei mai immaginato che avere due uomini a disposizione potesse essere così appagante. - Mormora stiracchiandosi languidamente.
Si struscia contro Daniele facendo le fusa e contemporaneamente mi accarezza leggermente il petto.
- Che ne dite? Non sarebbe male rivederci di tanto in tanto. - Borbotta. - Magari scopriamo qualche altro giochetto da fare in tre. -
Questo è molto meglio di un invito a nozze, secondo me!
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15 years ago
admin, 75
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La cliente
Mi chiamano Pluto, e non so dirvi se il soprannome si riferisce al cane di Topolino od a qualche altra cosa, stadi fatto che è un soprannome come un altro e me lo porto dietro… bho… non so… da sempre forse.
Ho ventinove anni e, fin da quando l’ho scoperto, il sesso è sempre stato il mio hobby preferito.
Potrei arrivare ad azzardare di autodefinirmi un sessuomane, ma non vorrei dare un’idea sbagliata. In effetti per me il sesso è estremamente importante, non perdo certo l’occasione di farne, non importa come, dove, quando o con chi lo faccio, l'importante è trarne il massimo appagamento possibile, ma questo non vuol dire che la mia vita inizi e finisca con esso.
Come tutti, ho un lavoro. E proprio il mio lavoro, a volte, mi è di grande utilità in materia, permettendomi di conoscere gente nuova e magari dai gusti diversi e stravaganti. Avere un negozio come il mio lascia spazio a mille approcci: dai cosmetici all’igiene intima, dai preservativi alle creme per il corpo… la maggior parte della clientela è femminile, quindi…
Non sempre succede qualcosa di interessante, anzi: la maggior parte delle giornate passano tranquille in un viavai di casalinghe, ragazze, donne e vecchiette che si avvicendano senza soluzione di continuità. A volte invece…
Sto proprio abbassando le serrande del negozio quando una signora, molto probabilmente più vicina ai cinquanta che ai quaranta, mi si avvicina e mi chiede se, nonostante sia l’ora di chiusura, posso darle un paio di cosette.
La rapida occhiata che le do, basta a convincermi ad esaudire il suo desiderio. La mia filosofia è che non bisogna mai perdere l'occasione di rifarsi gli occhi con un bel pezzo di gnocca, specie se si presenta con una gonna con lo spacco che arriva ben oltre la mezza coscia ed un paio di tette che, nonostante l'età, sembra che vogliano schizzare fuori dal reggiseno. Rialzo la saracinesca, la faccio accomodare e richiudo alle nostre spalle spiegandole che, vista l’ora, devo chiudere anche se i clienti sono ancora nel negozio.
Mi piazzo dietro al banco mentre lei si guarda attorno: ordina quello che le serve e mentre le prendo la merce ne approfitto per guardarmela per bene.
E' abbastanza alta, con una folta cascata di capelli castano scuri con sfumature mogano, la vita stretta ed i fianchi ad anfora tipici delle donne piuttosto calde, un paio di gambe da brivido inguainate in quelle che, ad occhio, sono calze autoreggenti velatissime. Scambiamo quattro chiacchiere e mi chiede di farle vedere degli ombretti. Le piazzo sul banco i campionari e lei, per guardarli meglio si porge verso di me. Cazzo che panorama: ha gli ultimi bottoni della camicia slacciati e la scollatura è meglio del Grand Canyon.
Mi lustro per bene gli occhi e sono tanto preso dalla visione che le rispondo a monosillabi. Solo dopo qualche secondo mi rendo conto che mi ha pizzicato in pieno a guardarle le tette. Mi aspetto una reazione negativa ma invece lei sorride ed ammicca. Sento l'uccello che mi da un guizzo.
- Stai a vedere che... – Ma lei sceglie l'ombretto e mi chiede il conto. Disillusione immediata. Paga e sono già avviato ad alzare la serranda per farla uscire quando mi ferma e mi richiama. Sembra in imbarazzo.
- Hai forse...una confezione di... vaselina? – mi chiede, titubante.
Dalla faccia che ha fatto ho il sospetto di sapere a cosa le serve.
- Certamente. -
La tengo in un cassetto rasoterra e quindi mi devo accoccolare davanti a lei per aprirlo. Sta di fatto che mi ritrovo con la faccia all'altezza della sua figa e non riesco a trattenere lo sguardo che si punta in mezzo alle sue gambe. Anche questa occhiata non le sfugge e continua a sorridere. Prendo un barattolo e sto per alzarmi ma lei mi previene e si accoccola accanto a me. Lo spacco della gonna è complice ed ho la possibilità di veder confermata la mia idea sulle calze autoreggenti: quello che mi lascia perplesso sono le mutandine o meglio la loro mancanza. Mi ritrovo fermo immobile a fissarle la figa mezza rasata con un barattolo di vaselina in mano. Non so a voi ma a me il cazzo mi è diventato di pietra tanto da ritrovarmi con una bozza non indifferente alla patta dei pantaloni.
- Si può usare in tutti i casi? Come quella della farmacia? - chiede lei prendendo il vasetto e svitandolo. Faccio fatica a deglutire.
- Si - riesco a rispondere mentre faccio una fatica del demonio cercando di trattenermi dal saltarle addosso. Lei ha finito di svitare il barattolo e ci ha infilato dentro un dito, ritirandolo ricoperto da uno spesso strato di vaselina.
- Sei sicuro che vada, bene? - Chiede con un sorrisetto che è tutto un programma, - In certi casi bisogno usarne se non si vuol farsi male, e non vorrei usare un prodotto non adatto -
Finalmente riesco a sbloccarmi ed a riprendere il controllo della mia mente, o del mio cazzo, se preferite.
- E' il prodotto giusto, - le rispondo deciso.
- Forse farei meglio a provarlo!? - dice lei, maliziosa.
- Sono a tua disposizione. - rispondo pronto, rialzandomi ed invitandola ad imitarmi. Lei invece rimane accoccolata a terra e appena mi sono rimesso diritto, molla il barattolo per terra ed allunga le mani verso la mia patta. In un secondo mi ha abbassato la zip dei calzoni e le mutande, mettendomi a nudo il cazzo che schizza fuori come una molla dalla patta aperta.
- Vediamo se lo strumento è quello giusto. - dice, poi spalanca la bocca ed mi ingoia l'uccello, cominciando a pompare come una forsennata. Io stringo i denti per resistere a quel risucchio ed intanto mi do da fare con le mani, liberandole le tette ed iniziando ad impastarle per bene. Lei continua a succhiare ad a leccare come se ne andasse della sua salute, mi fissa negli occhi e mi passa la lingua dalle palle alla cima del cazzo, lentamente, morbidamente. Mi viene una matta voglia di schizzarle in bocca, ma l'idea della vaselina mi costringe a ricredermi.
- Quanto mi piace il cazzo giovane, duro e sborroso. - dice lasciando per un secondo, uno solo, il mio cazzo. A proposito di vaselina, le sue mani hanno lasciato il mio uccello. Mi sporgo leggermente e vedo che ne ha una infilata tra le gambe, ad occhio e croce si sta facendo un ditalino da urlo, e l'altra traffica con il barattolo. Ne tira fuori una spessa ditata di crema e quindi si infila la mano dietro la schiena: brivido!
Vedo che si unge per bene il retrotreno e, sempre continuando il pompino, inizia a sditalinarsi anche il culo. Mugola come una matta, con un paio di dita infilate nelle figa, altre due nel culo ed il mio cazzo in bocca. Non ci sono cazzi che tengano, se aspetto ancora un poco le sborro in gola: le sfilo il cazzo dalla bocca e la costringo ad alzarsi. Lei imperterrita non la smette di menarsi i due fori infiammati e si contorce come una biscia. La guido verso il banco di vendita e le dico di appoggiarsi per bene. Lei lascia la figa libera e con la mano si puntella al banco.
- Sbattimi per bene la figa, prima. - rantola con voce roca. Io non me lo faccio ripetere due volte, lascio cadere i pantaloni e mi piazzo dietro a lei: con un unico colpo le sono dentro e lei lancia un urletto affannato. Prendo a sbatterla con forza e lei fatica a rimanere ferma perché continua, con una mano, a menarsi il culo. Sento le sue dita a stretto contatto con il mio cazzo e la vista di quel magnifico culo sotto i miei occhi è a dir poco stimolante. Sento che geme sempre più forte e si agita come se l'avessero attaccata alla corrente. Lei continua a mugolare e biascicare cose senza senso,
- Sbattimi, dai... più forte... spaccami la figa... più veloce, dai...continua che...tra poco vengo...siiiii... -
Sento la sua figa serrarsi attorno al mio cazzo in pulsazioni sempre più veloci.
- Dai... ancora un... poco... ci sono. - Si volta verso di me. - Ma tu... non sborrare...ancora... - Mi ordina: si sfila le dita dal culo e si punta sul banco con entrambe le mani, lasciando l'ano dilatato ad occhieggiare ad a contrarsi a ritmo con le pulsazioni della fica. Quel foro mi attira come una calamita e mi dispiace sinceramente che se ne stia li tutto solo. Tanto per tenergli compagnia ci infilo il pollice ed inizio a rimestare
- Siiiiiii! - ulula lei - Anche dietro....Vengo, vengo VEENNNGOOOO!! - da un'ultima stretta con la figa e si abbatte con le tette sul piano di cristallo del banco. Stringe talmente tanto che mi devo fermare altrimenti sborro anch'io a ruota. Se ne sta ferma a rabbrividire con il cazzo in figa ed un dito nel culo, ansimando come un mantice, si passa la mano sulla fronte sudata, si volta e mi sorride.
- Sei stato...davvero bravo... - dice ansimando - Sai usare bene il cazzo... -
- Faccio del mio meglio. -
Lei fa un sorriso e tira un sospiro appagato.
- Ora ci vuole il collaudo - Dice.
Per un attimo mi domando di cosa cazzo sta parlando, poi mi viene in mente la vaselina. Mi sfilo dai suoi fori e rimango a guardarla mentre ripesca da terra il barattolo di vaselina. Senza parlare e continuando a sorridere si siede sul bordo del banco, solleva le gambe portando le ginocchia all'altezza delle spalle e si unge ancora il buco del culo che, a mio avviso, aperto com'è non è che abbia molto bisogno di lubrificazione. Lei sembra leggermi nel pensiero
- A me piace che scivoli per bene -
Con un dito mi fa cenno di avvicinarmi e quando le sono a tiro mi prende il cazzo e si mette a menarlo: in realtà me lo sta ungendo, ma il risultato è una sega coi fiocchi.
- E adesso - dice liberandomi - mettimelo nel culo. -
Non perdo certo tempo per obbedire ad un simile, piacevolissimo ordine. Mi prendo il cazzo e lo punto al suo forellino. Sento sulla cappella i muscoli anali che si contraggono, stringendosi al massimo per poi rilassarsi di una frazione quando inizio a spingere. Sembra strano ma il buco che mi sembrava tanto largo pochi istanti prima, si è ristretto all'inverosimile e mi viene il sospetto che sia proprio lei a contrarre i muscoli. Spingo dapprima lentamente poi, sentendo che resiste, ci metto più impeto. Non ho certamente un cazzo da primato ma non è nemmeno minuscolo, diciamo che rientro nella media maschile, però ha una cappella piuttosto grossa, stile porcino, e so per esperienza che farla passare attraverso certi pertugi non è facile e, per chi la riceve, non sempre è piacevole. In poche parole, visto che la porcella fa resistenza penso di usare il sistema cattivo: mi ritiro leggermente per prendere fiato ed aspetto che si decontragga un po'. Non appena sento i suoi muscoli anali che si rilassano, parto. Non è una spinta progressiva come quella di prima, è una botta vera e propria. In un secondo sento la cappella farsi strada nello sfintere, allargando l'anello di muscoli, e passare di colpo dall'altra parte. Lei sbarra gli occhi e sta per urlare ma io la prevengo e le piazzo una mano sulla bocca spalancata: si limita a guaire. Rimango fermo per un attimo per darle il tempo di riprendersi: una volta passata la punta per il resto non ci sono problemi. Quando sento che si rilassa, riprendo a muovermi molto lentamente ed avanzo in quel budello contratto centimetro per centimetro. Lei boccheggia e continua a guaire sottovoce. Finalmente mi infilo del tutto e batto i coglioni contro le sue chiappe.
- Fermo! - mi ordina lei. - Aspetta un attimo -
E' ancora molto contratta e se mi muovessi farei davvero molto male ad entrambi: faccio come dice e rimango fermo a guardarla mentre ad occhi chiusi lei inizia a menarsi il grilletto. Dopo qualche minuto, che a me sembra un'eternità, prende ad ansimare mentre il suo ano inizia a stringere ed a pulsare attorno al mio cazzo.
- Adesso sbattimi - mormora ad occhi chiusi. Non aspettavo altro: inizio a pompare in quel budello bollente dapprima lentamente poi sempre più veloce, dandole dei colpi che la scuotono facendole ballare le tette. Lei ansima e mugola a tempo con i miei affondi continuando a masturbarsi con foga: un vero ruscello di sbroda le esce dalla figa scorrendo nel solco delle natiche ed impiastricciandomi il cazzo ed il basso ventre.
- Dai... così... pompami per bene. - mi incita nel frattempo. - Fammi godere...forza... -
Prende a menarsi la figa con due mani, una per il grilletto e con l'altra si infila due dita nello spacco; si contorce come se fosse attaccata alla corrente e si agita contro il mio cazzo, ruotando le anche e assecondando ogni mia spinta con una sussulto del bacino. E' a bocca aperta, ansimante, sudata e in pieno godimento: sinceramente vorrei avere due cazzi da usare su quella porcona ma madre natura non ha tenuto conto di casi del genere. All'improvviso mi balena un idea: mi allungo sul banco e afferro una bomboletta di lacca per i capelli. Lei, che ha notato il mio movimento, mi da un'occhiata e sbarra gli occhi.
- Ti va un altro tubo? - Le chiedo senza fermare l'andirivieni. Lei annuisce con foga e si allarga le labbra della figa con le dita. Le passo la bomboletta sul clitoride e la rigiro contro le grandi labbra: è fredda e la fa rabbrividire, ma al contatto con la carne calda ci mette poco ad arrivare a temperatura ottimale. Mi sfilo quasi del tutto da quel culo accogliente, punto il fondo della bomboletta alla bocca di quella ficona gocciolante e spingo deciso: la bomboletta affonda completamente in quel antro mentre lei si tende completamente. Sento il tubo metallico a contatto quasi diretto: solo una sottile parete ci divide.
- Siii... - geme lei, - davanti... e dietro... -
Lascio la bomboletta e riaffondo il cazzo: il secondo tubo infilato nella figa a ridotto di molto lo spazio disponibile, quindi la penetrazione è tornata difficile e lei si tende come una corda di violino ma non si lamenta. Dalla faccia che fa se la sta godendo un mondo.
- Sbattimi, dai... ficcamelo in culo... forza... muovi quel... cazzo. -
Invito superfluo, nemmeno un plotone di marines riuscirebbe ad allontanarmi da quel foro accogliente. Andiamo avanti così un altro paio di minuti e sinceramente resistere dal farle un clistere di sborra diventa sempre più difficile. Ad un certo momento lei mi ferma piazzandomi una mano sul ventre. Ha preso possesso della bomboletta e la sta facendo andare a tutta velocità. Mi guarda con un'espressione stravolta da troia libidinosa.
- Non venire! - Ordina. Mi spinge indietro e mi fa sfilare dal suo culo. - Voglio provare una cosa. - dice sfilandosi la bomboletta e porgendomela. - Ne hai una più grande? –
Stavolta tocca me fissarla a bocca aperta
- Una più grande? - Balbetto.
- Si, un bel bestione grosso e lungo. - precisa riprendendo a sgrillettarsi. Scorro con lo sguardo le bombolette sugli scaffali. Ne vedo una da 500 ml e faccio per prenderla.
- Più grande ancora? - Sentenzia lei.
Cazzo, mi dico, ma questa ha voglia di rompersi in due? Mi sposto di qualche centimetro e afferro una due quelle bombole professionali da 750 ml.
- Questa basta? - le chiedo facendogliela vedere: e un aggeggio lungo una trentina di centimetri e spesso circa sette. Lei annuisce con foga e torna ad allargarsi le labbra della fica.
- Ungilo un po' - dice, anche se ci avevo già pensato da solo. Mi do da fare con la vaselina e, quando è ben unto mi avvicino. Lei divarica completamente le gambe e sussurra un flebile
- Dai - .
Punto la bombola sulla sua fica e spingo lentamente. E' difficile farla entrare, non è come un cazzo o un vibratore che sono giustamente appuntiti, quella è una bombola, un affare perfettamente cilindrico con le due estremità piatte: sono costretto a metterla di sbieco e farmi largo a forza. Finalmente, dopo diversi contorcimenti, mugolii ed urletti riesco a farla entrare. Lei letteralmente boccheggia ma quando inizio a spingere, non senza rimanere a bocca aperta vista la capienza di quella donna, non si oppone minimamente. Centimetro per centimetro la sbarra affonda nel corpo di lei che respira sempre più velocemente. Arrivato a circa tre quarti inverto il movimento, iniziando un lento e costante avanti e indietro. Lei non si sgrilletta più, ha gli occhi chiusi e ansima come un mantice, tenendosi divaricate le cosce e parte delle chiappe con le mani. Aumento la velocità, affondando con forza quel improvvisato vibratore e tutto ad un tratto lei spalanca la bocca ed inizia uno strano urlio, un - Aaaaaaah! - ritmato con i colpi della bombola, un crescendo sincopato degno della Callas. E infine, dopo un ultimo colpo ben dato, si tende come una sbarra, stringendo le cosce convulsamente in una vera e propria morsa che mi imprigiona le mani e mi impedisce di proseguire. Rimane così per almeno una trentina di secondi, poi, molto lentamente si rilassa e si lascia andare sul banco.
- Sfilamelo piano - Bisbiglia ed io eseguo come da copione: quando tolgo il bombolone un vero fiume di ciprigna le sgorga dalla figa slabbrata e si spande sul vetro del bancone. Sospira, si puntella su un gomito e, afferratomi per la testa mi schiaffa mezzo metro di lingua in bocca.
- Sei stato bravissimo. - commenta quando ci stacchiamo. - ed ora tocca a me restituirti i piacere –
Mi fa allontanare di poco, scende dal banco e ci si appoggia con le mani, spingendo verso di me il culo e guardandomi da sopra la spalla.
- Dopo quel bestione che mi sono presa, non credo ti divertiresti molto con la fica, - dice, - ma il culo è ancora bello caldo -
Un invito più chiaro di così... Mi piazzo dietro a lei, le allargo le natiche con le mani, punto il cazzo al suo forellino e spingo: in un attimo sono completamente dentro di lei.
- Se non vieni proprio subito penso sarebbe meglio anche per me - dice dopo un sospiro lungo un chilometro. Stringo i denti e comincio a muovermi, tentando di resistere all'impulso di scaricarmi in un momento dentro di lei. Pompo per bene, con movimenti lungi e profondi, facendo uscire l'uccello quasi del tutto per poi riaffondarlo fino alla radice. Il trattamento sta facendo effetto perché sento che incomincia a mugolare di nuovo, agita il culo contro la mia pancia e si inarca a ritmo.
- Bravo... così... fottimi per bene... - Ricomincia ad incitarmi. Stacca una mano dal banco e se la infila tra le gambe. Penso che voglia riprendere a sditalinarsi invece sento le sue dita che mi sfiorano i coglioni in un morbido massaggio. Il mio cazzo si impenna e sento la sborra che mi ribolle nei coglioni. come se non bastasse incomincia a contrarre lo sfintere anale. Quando affondo si rilassa, quando mi ritiro mi stringe il cazzo in una piacevolissima morsa, sembra quasi mi stia facendo un pompino con il culo. Penso che in questo modo vengo in un secondo e già che ci sono glielo dico chiaro. Lei si volta leggermente e per tutta risposta mi dice che per lei va più che bene
- Non aspetto altro che sentire che mi schizzi dentro per venire. - precisa socchiudendo gli occhi. Cosa avreste fatto voi? Io mi sono lasciato andare, le ho preso i fianchi e ho cominciato a picchiare di brutto il cazzo in quel culo favoloso, lei continua a carezzarmi le palle, a contrarre lo sfintere e ad incitarmi.
- Riempimi... schizzami dentro... sborra - Do un ultimo affondo e vengo, schizzo come una fontana in quel budello stretto, allagandole il retto con un torrente di sperma, lei geme e mi stringe le palle in un massaggio estenuante, abbattendosi sul banco ed impiastricciandosi le tette con i suoi stessi succhi. Mi scarico dentro di lei stendendomi sulla sua schiena e mordendole una spalla per non urlare: mi sembra che l'orgasmo duri un'eternità. Restiamo li, l'uno sopra l'altra a riprendere fiato e solo dopo qualche minuto ritrovo la forza per sfilarmi da lei. Mi bacia di nuovo con ancora più foga e poi ci rivestiamo lentamente, guardandoci e sorridendo come due complici di una rapina milionaria.
- Devo dire che sei stato in gamba - Dice chiudendo la camicetta e risistemandosi le calze.
- Ho fatto del mio meglio - Rispondo.
- Mi sa che verrò più spesso a fare la spesa da te - dice sogghignando e riprendendo le borse delle compere.
- Avrai sempre un trattamento di favore. - dico, accompagnandola alla porta ed alzandole la saracinesca.
- Mhmm, spero proprio di si. - dice uscendo.
Quando è fuori si volta e mi saluta, poi sembra ripensarci e mi fa un cenno.
- Non è che fai consegne a domicilio? - chiede.
- In questo caso penso proprio di si! -
- Allora va bene, sai, è molto più comodo - Mi strizza l'occhio e si allontana ancheggiando con espressione soddisfatta.
Il bello è che non so nemmeno come si chiama.
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3
15 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Monica
Sin da ragazzo, alle origini delle mie prime pulsioni sessuali, ho provato una irresistibile attrazione per le donne più grandi di me. Allora mi bastava poco per eccitare la fantasia. Ricordo, in particolare, che alle scuole medie mi ero invaghito della prof. di musica, una bella signora di circa 35 – 40 anni, a cui non perdevo occasione per sbirciare le gambe accavallate sotto la cattedra. Intendiamoci, non si trattava certo di situazioni simili a quelle dei film erotici all’italiana, molto in voga in quegli anni ’70, ma per me era sufficiente intravedere dei bei polpacci ed una porzione di cosce perché, una volta rientrato a casa, la mia fantasia guidasse la mano.
L’attrazione per le donne mature, abbastanza normale per tutti gli adolescenti, è invece per me rimasta inalterata anche con l’andar del tempo. Anche oggi, che sono più vicino ai 50 che ai 40 anni, a differenza di molti miei coetanei che anelano una relazione con ragazze giovani, apprezzo molto di più la femminilità e la sensualità che sprigionano le donne mature, anche più avanti di me con l’età. In quest’ottica, ho avuto la fortuna di conoscere Monica, signora di 50 anni, capelli mori e ricci, di media altezza, con un seno prosperosissimo, con la quale è iniziato dapprima un bel rapporto di amicizia, successivamente trasformatosi, per mia fortuna, in connubio di carattere sessuale, senza implicazioni sentimentali. Ho scoperto infatti che Monica, come me, ama il sesso inteso come gioco e come puro divertimento, senza complicazioni o elucubrazioni mentali. Credo sia la partner giusta, in grado di soddisfare ogni desiderio. Come quella volta in cui ci ritrovammo nella camera di un anonimo albergo ad ore, nella periferia cittadina. Lei era vestita in modo molto classico, con un tailleur nero ed una camicetta bianca e le immancabili scarpe di vernice nera, con tacco generoso. Era un po’ di tempo che non ci vedevamo e la forzata astinenza mi aveva particolarmente caricato. Non persi tempo e l’abbracciai, baciandola con foga, insinuando la mia lingua nella sua bocca. Sentendo premere le sue abbondanti mammelle contro di me, iniziai a far scorrere le mani su di lei sino a riempirmi le palme di quelle meravigliose tettone, ancora custodite dalla camicetta. Con mia sorpresa, all’improvviso, Monica mi spinse via ed io pensai che forse avevo esagerato con la foga ed ero stato poco galante. Lei mi guardò sorridendo e mi disse:- “Aspetta, non essere frettoloso. Voglio farti gustare questo momento fino in fondo. Siediti sul letto e guarda!”.
Non potei che fare ciò che mi era stato ordinato. Mi sedetti sul letto e guardai Monica incuriosito. Cosa voleva farmi vedere? La realtà fu che lei iniziò un inatteso, sorprendente e simpatico spogliarello, canticchiando contestualmente un noto motivetto, solitamente utilizzato come sottofondo in simili occasioni. Dopo essersi tolta la giacca del tailleur, iniziò lentamente a sbottonarsi la camicetta, ondeggiando a ritmo della motivetto che stava canticchiando, e lanciandomi talvolta occhiate volutamente maliziose, sapiente mixage di sensualità ed ironia. Quando la camicetta volò via, potei ammirare il busto di Monica fasciato da una guepiere in pizzo nero, con inserti color fucsia, che sosteneva due splendide tette, a mala pena contenute in un reggiseno traforato, sempre di color nero. La parte più eccitante doveva però ancora venire. Monica, con consumata maestria ( aveva forse fatto la spogliarellista da giovane? ), dopo averne calato con un colpo secco la cerniera, iniziò a far scivolare lentamente la gonna verso terra, accompagnandola con un movimento ondulatorio del bacino, sino a liberasene completamente lasciandomi finalmente ammirare un delizioso tanga, in evidente abbinamento col reggiseno, e le sue gambe piene e leggermente muscolose, inguainate da uno splendido paio di calze velatissime, nere, trattenute dal reggicalze della guepiere. Quella demone, nel girarsi di spalle e chinarsi con il solo busto per raccogliere la gonna, che si trovava sul pavimento ai suoi piedi, esibì con lascività le sue generose, succulente e candide natiche la cui chiarezza creava un lieve contrasto con la leggera abbronzatura del resto del corpo. In quel momento, il culo di Monica, seppur velato da una lieve e naturale cellulite, mi sembrò il più bello e desiderabile del mondo. Nel vedere quello strepitoso spettacolo, la mia eccitazione crebbe a dismisura e non potei più rimanere a guardare. Mi avvicinai a Monica e mi inginocchiai dietro di lei iniziando a baciare, mordicchiare ed accarezzare quelle superbe chiappe. Ero inebriato dalla freschezza e dal profumo emanato dalla sua pelle e la mia lingua si insinuava frenetica nella fessura tra i glutei e giungeva sino al filetto del tanga. Lo scostai con un dito e mi rituffai con il viso in quell’antro paradisiaco, leccando il buchetto della mia signora e riempiendolo di abbondante secrezione salivare. A Monica piaceva molto quel trattamento giacché, con la mano, mi teneva schiacciata la testa contro il suo sedere. Avrei potuto continuare così per parecchio, essendo per me molto appagante recare godimento alla mia partner, ma anche il mio membro richiedeva impellentemente ed improrogabilmente il suo momento di gloria. Mi alzai ed in fretta mi sbarazzai di calzoni e boxer e, sempre stando all’impiedi di fronte a Monica, con la mano le sollevai la gamba sinistra, mentre lei, abbracciandomi, si reggeva in equilibrio su una sola gamba. Spostandole il tanga, le infilai il mio uccello, che era duro come pietra, nella vagina che era abbondantemente bagnata, sia dei propri umori che dalla mia saliva, colata dall’ano. Nel frattempo, tutto questo agitare frenetico, aveva causato la fuoriuscita delle tettone di Monica dal reggiseno, cosicché davanti mi ritrovai quel poderoso miracolo della natura. Scopavo e contemporaneamente succhiavo le tette. Immergevo il volto nel mezzo di quei stupendi promontori alternando leccate a baci infuocati sulla bocca della mia amante. Andammo avanti così, per alcuni minuti, in preda ad un delirio parossistico. Avevamo la foga di due ragazzini. Quando avvertii che non potevo più resistere e che stavo arrivando all’apice del piacere, estrassi il membro dalla fica gocciolante di Monica e la feci inginocchiare davanti a me. Con solo ancora qualche colpetto di mano, esplosi in una potente eiaculazione, fatta di ripetuti ed abbondanti schizzi, che inondò le splendide mammelle della mia Dea. Un forte brivido lungo la schiena mi percorse quando Monica, mi afferrò il pene e, con la lingua, prese a leccarmi la cappella, pulendola dalle ultime gocce di sperma. Che superba sensazione! Che stato di benessere ed appagamento psico-fisico avevo provato. Ma soprattutto, che gran donna è Monica. Il suo corpo, con un po’ di pancetta ed un filo di cellulite, non ha forse la perfezione estetica derivante dalla gioventù ma, per me, trasfonde esperienza, vitalità e sensualità. Che fortuna averla incontrata e di quale colpevole distrazione si macchiano quegli uomini che, per fuggire dietro alle ragazzine, si perdono questi tesori della natura che sono le donne mature.
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Big clit
Finalmente le agognate vacanze. 15 giorni di sole, spiaggia e relax in un paesino della calabria. Al lido facemmo conoscenza con una giovane coppia, sulla 30ina, con un bambino piccolo. Lui calabrese, lei milanese, erano lì per il mare e per far visita ai genitori di lui. Lei, Fiorella, bella donna, un invidiabile culetto a mandolino e due tette sode di una terza misura anche se con il viso leggermente butterato dall'acne adolescenziale. Eravamo su due file contrapposte, loro davanti a noi e le prime giornate trascorsero in chiacchiere come normalmente si fà con i vicini di ombrelloni. Lei portava dei costumi abbastanza larghi e a mezza coscia tipo pantaloncino, tranne un pomeriggio che ne usò uno normale. Nello stendersi aprì le gambe leggermente e senza malizia e notai una protuberanza proprio lì in mezzo. Al momento non ci feci caso più di tanto, ma guardando meglio immaginai che doveva essere il suo clitoride e così mi ritrovai a fissarla per quasi tutto il pomeriggio, facendo attenzione a mia moglie e al marito ma anche a lei perchè non volevo che se ne accorgesse per evitare una figuraccia. Tra chiacchiere e aperitivi trascorse anche quel pomeriggio con me che tentavo sempre di sbirciarle tra le gambe. La mattina dopo, in acqua, mi chiese perchè il giorno precedente la fissassi così intensamente. "Te ne sei accorta?" Le chiesi. "Certo", mi rispose, "anche se non capisco perchè", ci conosciamo da quasi 10 giorni e ieri è stata la prima volta. Sfacciatamente le dissi che la guardavo in mezzo alle gambe. "Si vede molto?" "Si", le dissi "..e credo che deve essere una cosa bellissima". "Non me ne parlare, guarda, è la mia vergogna portarmi quest'affare tra le gambe, a volte mi sembro un uomo". "Non devi vergognartene, è uno strumento di piacere e ciò che dà piacere non può essere vergognoso". "Si, lo sò, ma vorrei che mio marito l'apprezzasse, invece si limita a zomparmi addosso, quattro botte e tutto finisce" "Vuoi dire che non te l'ha mai leccato o succhiato", le chiesi. Mi rispose di no, che non sapeva cosa significasse godere, che l'aveva presa vergine. Aveva sentito parlare del godimento fisico, ma non era sicuro di averlo mai raggiunto . Le chiesi se avesse internet a casa, lei
rispose di si. Dissi "quando sei da sola fai una ricerca con google metti come chiave racconti e scopodonnexsetteore, scoprirai qualcosa di me, poi ne riparliamo".
Il pomeriggio si ripresentò in spiaggia e quasi non mi guardava, ma vedevo che aveva le guance rosse. Approfittando di un momento che eravamo soli mi avvicinai e prima che potessi parlare mi chiese "ma davvero fai tutte quelle cose con le donne?, io non ne avrei mai il coraggio". "Beh mi basterebbero 10 minuti da soli per farti ricredere". Restò pensierosa e perplessa per un attimo poi mi disse "vorrei provare, ma deve essere per una sola volta e non voglio che mi giudichi una troia". "Tranquilla" le dissi, "se hai letto di me, sai anche che non giudico mai nessuno e, vedrai che ti servirà anche con tuo marito per la tua vita futura". Mi disse che l'indomani il marito andava a pesca in barca col padre e il bambino e che era sola a casa.
L'indomani inventai una scusa con mia moglie e alle 9 ero da lei. Mi accolse col due pezzi della spiaggia, mi trascinò dentro e prese a baciarmi con foga. La sua bocca era dolce e sapeva di fragola, presi a stringerle le tette dopo averle tirate fuori. Due tette che non avevano bisogno di reggiseno, che presi a succhiare avidamente. Infilai la mano destra nello slip per verificare se la mia prima impressione era esatta...Non mi ero sbagliato, nelle mie mani c'era un clitoride lungo quanto metà del mio mignolo...un piccolo cazzo...Ebbe un brivido come una scossa elettrica...Mi disse "scusa, ma lì sono molto sensibile.." La stesi sul letto, la spogliai e apparve un qualcosa al di là di ogni immaginazione. E' vero che tra le gambe aveva un piccolo cazzo, ma sotto c'erano due grandi labbra vaginali polpose, rosee e lucide di umori, perfettamente depilate perchè come mi disse dopo i peli le davano fastidio al clitoride, il tutto sormontato da un triangolino sul monte di venere.
Uno spettacolo insomma, come diciamo dalle nostre parti: 3 chili di fica, buon peso...Mi ci fiondai e presi a leccarla avidamente, spostai in alto il clitoride e passai la lingua tra le labbra della fica leccandole gli umori che scendevano copiosi, aveva un buon sapore. Glielo presi in bocca e presi a succhiarglielo...Il suo corpo era attraversato da continue scariche, alternavo succhiate a leccate ed iniziò a godere urlando "Oh Dio che bellooooo!!!!...succhiami!!!!!, leccamiiiii!!!!, fammi godere!!!! non fermarti", e più leccavo più si bagnava. La sua fica secerneva umori bianchicci e attaccaticci ed era diventata parecchio scivolosa. Godè in modo scomposto, poi si accasciò come una bambola inanimata, ma non le diedi tregua. me la misi sopra, lei me lo prese in mano tentando di infilarselo, ma io le dissi di lasciare fare a me. Glielo misi tra le grandi labbra in modo che il suo clitoride fosse schiacciato tra il suo pube e il mio cazzo e le dissi di muoversi avanti e
indietro. Così fece per parecchi minuti continuando a godere e a bagnarsi, finchè facilitato dagli umori il mio cazzo trovò il suo naturale buco. Le uscì un urlo strozzato ed iniziò a muoversi in modo scomposto, la feci fermare e le spiegai che doveva fare dei movimenti circolari, alternandoli a movimenti avanti e indietro e poi su e giù. Imparò in fretta e riprese a godere, il suo respiro era corto e affannoso, tipo le donne quando stanno per partorire, iniziò poi a gridare frasi scomposte "Me lo sento tutto dentro....mi stò sfondando...che bellooooo!! Che bel cazzo che hai!!..scopami....fammi godere...sto impazzendoooo!!!!" Me la stesi su di me e iniziai a scoparmela forte, le ero tutto dentro e il succo del suo godimento si spargeva sulla mia pancia. Finito di godere si tolse improvvisamente e si stese rannicchiata a me, ma io ancora a cazzo duro la stesi nella classica posizione del missionario e la penetrai. Dio come scivolava, bene era come un coltello caldo che penetra in un panetto di burro. Le alzai le gambe sulle mie spalle, io ero in ginocchio e con la destra le strizzavo le tette mentre con il pollice della sinistra le carezzavo il clitoride. Era uno spettacolo vederla godere sotto i miei colpi, il suo corpo era un susseguirsi di scosse e brividi mentre mi urlava di chiavarla forte, che voleva ancora godere. Le chiesi se era protetta, mi rispose di no ma che non faceva niente in quanto era sua intenzione fare un altro figlio. Accelerai il ritmo e pizzicandole forte il clitorite tra le dita venimmo insieme tra le sue urla "scopami....sbattimi...oh Dio ci sono...ecco vengo, vengooo, vengoooooo....mi inondiiiiiiii...mi piace.....come sei caldooooo". Ci riposammo, in attesa del secondo round, bevemmo perchè avevamo la gola riarsa. Poi lei si mise inginocchiata di lato e iniziò a succhiarmelo, con la destra le carezzavo piano il clitoride gonfio e non ci mise molto a farmelo rizzare di nuovo. Quando fui pronto le chiesi di girarsi "che vuoi fare?" "Niente" risposi, "Solo sfondarti per bene". Si girò e inginocchiata a gambe chiuse con le tette e la testa appoggiate al letto, vedevo la sua fica bella in evidenza, appoggiai la cappella e spinsi...fui risucchiato dentro di lei e iniziai a
pompare. La chiavavo forte schiaffeggiandole il culo e vi risparmio le urla e le frasi che mi diceva. A quel punto persi la testa come poche volte mi è capitato nella mia vita e, in quel momento, feci una cosa che non era da me, lo sfilai dalla fica e con un colpo solo me la inculai. Fui subito dentro di lei, facilitato dagli umori copiosi che le erano colati sul buchino nelle precedente scopata e dal mio cazzo lucido e ben lubrificato. Un potente grido le usci di bocca e fece dei movimenti scomposti per cercare di rimuovere il corpo estraneo. Più si muoveva e più le andavo a fondo: "Togliloooooo...mi stai facendo un male caneeee..toglilo per carità....mi sfondiiiii" "Buona" le dissi "ora passa e vedrai che godi", ma lei niente, continuò per un po a gridare, poi, forse vedendo che era inutile cominciò a rilassarsi iniziando ad assecondare i miei movimenti, all'inizio leggermente, poi iniziò a muoversi avanti e indietro venendomi incontro. "Lo tolgo?" le dissi "No, lascialo lì dov’è, anche se mi fa male sta iniziando a piacermi". Raccoglievo gli umori che colavano dalla fica e me li spalmavo sul cazzo continuando ad incularmela. Quando fu bella larga e ricettiva iniziai a muovermi sempre più velocemente mentre con una mano le masturbavo il clitoride. Iniziò a godere "Sfondami...spaccami il culo...da oggi voglio essere una troia...che belloooo!!!! Non credevo si potesse godere cosììììì....Chiava la tua puttana...inculami..." Presi ad alternare le profonde inculate a violente penetrazioni in fica, finché sentendola scossa da un violento orgasmo me ne venni nel budello stretto. Mi accasciai su di lei e stemmo così, stesi l'uno sull'altra col mio cazzo che iniziava a perdere consistenza nel suo culo. Volse lo sguardo verso di me, le dissi "Scusa per prima ma ho perso la testa, non è da me fare certe cose senza prima chiedere se sono gradite" "Non preoccuparti, anche se mi hai fatto molto male ora sto bene ed ho scoperto un nuovo modo di fare l'amore" Ci baciammo e stemmo per un poco abbracciati, ma oramai si era fatto tardi e dovevamo lasciarci. Mi disse "questa è stata l'unica volta che ho tradito mio marito, sono stata benissimo con te ma la cosa finisce qui. Amo mio marito e mio figlio, spero che capirai e non mi creerai problemi" "Tranquilla" le dissi, " Anche io sono stato bene e neanche io voglio problemi né voglio creartene".
Ci lasciammo con un ultimo bacio da amanti. Il pomeriggio non scese in spiaggia e neanche il giorno dopo. La rividi l'ultimo giorno di vacanza, scese teneramente abbracciata al marito con il figlio nella mano. Ci salutammo e trascorremmo la giornata in chiacchiere finché, approfittando di un momento che eravamo da soli sul bagnasciuga le chiesi se andava tutto bene. Mi disse "Si, meravigliosamente bene, ho messo in pratica con mio marito parecchie cose che ho fatto con te. Pensa non avevamo mai parlato di sesso, per pudore, io verso di lui e lui verso di me. Ora ci siamo chiariti e siamo giunti alla conclusione che mai più dovremo tenere nascoste e nostre fantasie. Mi ha chiesto di dargli il didietro che desiderava da anni ma per paura di ferirmi non me lo avevo mai chiesto. Mi è piaciuto farlo, forse perchè con lui c'è amore e l'unico mio rammarico è che non è stato il primo, ma non importa, se non era per te probabilmente tra noi sarebbe finita male col passare degli anni" Con una punta di invidia verso quella coppia innamorata, sinceramente le dissi " Sono contento per te e per lui, però fatti viva, mi piacerebbe sapere come ti vanno le cose. Scrivimi da casa, mi farà piacere" "Sono sicura che lo farò". Il pomeriggio tardi le rispettive famiglie si salutarono con casti baci sulle guance con la promessa/speranza di rivederci l'anno successivo, lei mi baciò sulla guancia destra e mi sussurrò all'orecchio "Grazie!!!"
Per commenti e critiche [email protected].
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15 years ago
scopodonnexsetteore,
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Prima volta
Mio sogno:
Andiamo al motel come ti ho detto ci attende un massaggiatore sui 35 anni tu sei molto sexy fai finta di niente ma si vede che sei eccitata, entriamo in stanza io inizio a baciarti e coccolorti passano 10 minuti e bussano alla porta mi guardi come dire e mo? Io apro la porta ed entra un bel giovane si presenta tu sei giai in slip di pizzo e reggiseno si prepara tu ti sdrai ti giri io sto vicino a te lui inizia a psalmarti la schiena di olio e parte con un massaggio tu chiudi gli occhi io ti bacio lui scende alle gambe i piedi poi risale,arrivato ai glutei fa cadere dell'olio tra di loro e lo raccoglie poi ti gira, inizia dalle spalle scende sulle tette e si ferma li, si mette a cavalcioni su di te tu vedi il gonfiore che ha, e io ti dico è eccitato per te ti limono quando mi giro vedo la tua mano che cerca il suo sesso, lui lo tira fuori, tu lo tocchi e fai unop sguardo compiaciuto finalmente un ble cazzone per te mia regina a quel punto mi sposto lascio spazio a lui.
Si cala tra le tue cosce e ti lecca tu con piede cerchi il cazzo lui sente e te lo porge davanti alla faccia i un secondo sparisce nella tua bocca, fai tutto come se io non esistessi e fai bene cosi ti volevo.
Andate avanti per un paio d'ore a giocere e scopare le dai tutto anche tuo culetto, entra a fatica ma ti piace subito dopo finisce con una mega venuta tua e una sua sborrata sulla tua pancia.
Lui si alza e dice se volete questo e mio telefono per prossimi incontri io mi stendo accanto a te ti bacio ti ringrazio e tu ringrazi me dicendomi che adesso vuoi rifarlo che hai goduto come mai, ti stringo e ti dico tranquilla lo rifaremo cosi ti volevo ora dobbiamo recuperare tempo perso.
Chissa se diventa realtÃ
2556
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15 years ago
AdamDTS,
32
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Una sera
Quella sera, guardandola, la trovavo decisamente attraente, sexy, bellissima. In macchina stavamo bevendo del vino, una bottiglia di vino, dura quasi niente. I suoi occhi però già brillavano di euforia mista ad eccitazione. Indossava una gonna nera , quasi sopra il ginocchio, ed una maglia bianca con un’ampia scollatura che mostrava il suo delizioso petto, non abbondante , ma decisamente invitante. “Che cos’hai messo sotto?”, le chiesi alzandole la gonna. Le dissi di toglierle, fece un po’ di resistenza, ma alla fine cedette. Cominciai a carezzarle le cosce, mentre il mio cazzo diventava duro e voglioso, guardavo la sua pelle liscia e mi accendevo. Il cellulare interrompe quell’eccitazione, guardo chi mi chiama: Francesco, un amico. D’un tratto mi ricordo che gli avevo dato appuntamento per parlare di un progetto, o di qualcosa. “Scusa, me ne ero dimenticato.” E gli dico che lo raggiungiamo subito a casa sua. Lei mi guarda un po’ delusa, ma non dice nulla.Metto in moto e mi dirigo verso casa del mio amico toccando ogni tanto le sue gambe ed alzandole la gonna in mezzo al traffico serale. Arrivati sotto casa di Francesco lei mi chiede di tornarle le mutandine, “No, vieni così. Ti voglio senza”, provò a protestare, ma io ero già sceso dall’auto e mi dirigevo verso l’appartamento. Mi seguì. Nell’ascensore le rivolgevo sguardi ammiccanti, lei timidamente volgeva lo sguardo, ma si sciolse quando la baciai con passione. “Dai, scopami” mi disse”Qui, adesso!”. Le dissi di no e l’ascensore giunse al piano. Francesco ci aspettava davanti la porta, Giada lo salutò allegramente baciandolo sulla guancia, e mentre entrava in casa Francesco gettò un’occhiata verso il suo culo. Tondo, sodo. Ci sedemmo sul divano e cominciammo a chiacchierare tranquillamente, Francesco ci offrì da bere ed accettammo. Avevamo lo sguardo lucido e tutto sembrava bello ed unico. Mentre parlavamo misi la mano sulla gamba di Giada e lentamente, molto lentamente le andavo sollevando la gonna, lei mi capì e mi guardò sorridendo. Francesco doveva sentirsi un attimo in imbarazzo, perché farfugliava con le parole e non capivamo cosa dicessi. Lei accidentalmente fece cadere un po’ di vino sulla gonna, Francesco andò in cucina per prendere della carta. Giada rideva e quando Francesco le porse un tovagliolo alzò la gonna per asciugarla mostrando la sua fichetta umida e vogliosa. Lui mi guardava, io sorridevo e lo guardavo con complicità. “ Forse è meglio che la togli Giada”, lei mi guardò , ma non le diedi il tempo di risponderle e già le sfilavo la gonna. Le baciai la fica e cominciai a leccargliela, lei si lasciava toccare, mentre Francesco si eccitava, ma non sapeva cosa fare. Gli feci cenno di sedersi accanto a lei, lui lo fece e Giada gli mise la mano sul pacco, già duro, tirò fuori il grosso membro e cominciò a masturbarlo. Io mi alzai, le presi la testa e la avvicinai al mio cazzo, lei cominciò a succhiarlo con passione, come raramente capitava, Francesco, presosi di coraggio, le toccava il seno e la masturbava. Spinsi allora la testa di Giada verso il membro di Francesco, lei mi guardò un secondo e poi cominciò a succhiarglielo. “Divina”, esclamò Francesco, e la mia felicità era alle stelle, ripresi a leccarle la fichetta ed infilando le mie dita dentro di lei. Lei godeva e succhiava, Francesco continuava a gemere e a sussurrare “Divina”. Le infilai un dito nel culetto e lei andò in visibilio, lo adorava. La feci alzare e cominciai a scoparmela da dietro mentre lei continuava a giocherellare col cazzo di Francesco che ogni tanto mi guardava incredulo, stupito. Uscii da lei e mi sdraiai per terra, invitandola a salirmi sopra. Lei eseguì e prese a cavalcarmi con foga e violenza. “ Lo vuoi un altro cazzo dietro?”, le dissi. Mi guardava, non parlava. “ Lo vuoi si o no?” Mentre Francesco già si spostava dietro di lei e si apprestava ad infilarglielo nel culo. “Si, amore, si” , disse finalmente e lui le entrò dentro con maestria. Lei urlò di piacere e dolore. “Godo. Cazzo, godo!” , urlava. I suoi occhi socchiusi in preda al piacere, immensamente abbandonata a noi che godevamo dentro di lei. Francesco le venne sul culo e la ripulì subito. Lei molle si fece ancora cavalcare da me, sino a che non raggiunsi anche io l’orgasmo e venni copiosamente dentro di lei che si abbandonò tra le mie braccia esausta e felice. Francesco si rivestiva e si sedeva sul divano versandoci dell’altro vino. Ci ricomponemmo, bevemmo un altro po’ guardandoci maliziosamente e concludemmo la serata nel migliore dei modi.
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15 years ago
admin, 75
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L\'amica di mamma
Freddo caldo freddo mal di testa nausea buio che ore sono che cazzo è successo... già già già umiliato e deriso
lasciato da quella troia che mi scopavo, lasciato perchè in fin dei conti è ancora innamorata del suo cornutissimo
fidanzato pieno di soldi... "sai, non l´ho mai lasciato e gli voglio ancora bene e pure lui me ne vuole... lo sai... e poi cosa ti sei illuso che mi mettessi con te? Con un ragazzetto più giovane di me addirittura col cazzo più piccolo di quello del mio ragazzo? Sì sei bravino a letto ma di te mi interessava questo e basta... non insistere che mi fai solo incazzare, parti và, trovati una ragazza giusta per te, che io sono completamente fuori dalla tua portata ragazzino". E io un´altra macchina da sesso come la Gianna dove la trovo adesso? Cazzo quanto dovrà passare prima che possa smettere di ammazzarmi di seghe? Vabbè... meglio dormire e farmi passare questo mal di testa, che inizio del cazzo per una domenica.
Freddo caldo freddo mal di testa nausea buio che ore sono... veglia e sonno veglia e sonno... "ha ha ha...drea... hi hi hi... ma... hi hi hi... noi... ha ha ha... rsetta... clang... k end... stump... voro sempre... clack... mar... screek!!! om... rante... gnik... caffè..." Le parole mi arrivano a tratti inudibili dalla cucina dabbasso, ormai sono sveglio completamente e decido di andare a vedere di chi è la voce di donna che sta parlando con mia madre. Indosso qualcosa e scendo in salotto, e vedo mia madre con un´amica nuova... mia madre intenta in qualche lavoro di casa e la sua amica seduta sul divano che parlano e se la ridono, a voce bella alta e incuranti del fatto che al piano di sopra ci fosse un cretino che stava cercando di smaltire una sbronza colossale causata dall´aver subìto un addio imprevisto da una troia senza cuore di cui lui si stava innamorando come uno stronzo. "Ti presento Viviana... viene in palestra con me. E questa specie di zombie è mio figlio. Ma non ti preoccupare, verso sera torna ad assomigliare ad un essere umano." Grazie tante. Bella fica però questa cazzo di Viviana, avrà sui trentacinque-trentasette anni, capelli non troppo lunghi, scuri, dall´aspetto abbastanza curato anche veste come una deficiente con quella odiosa tuta da ginnastica e le scarpe sportive, (a me come donna piace di più quella tipo hostess o al massimo insegnante, quella sportiva la detesto), insomma vestita che sembra una casalinga sciatta e sfatta ma le tettone si vedono bene eccome, oltretutto ha una certa faccia da consumata mangiacazzi che le dona un sano aspetto di donna tutta da scopare. Hmm... devo saperne di più su quest qui, se non altro per rifarmi gli occhi ogni tanto, inoltre, fico, grazie a questa stronza in casa mia mi è pure passato il mal di testa di colpo, e non ho neppure avuto bisogno di quelle cazzo di bustine che mi bruciano lo stomaco come lo stesso alcool che mi bevo in quantità industriali. "Sai, Viviana ci ha invitati qualche giorno nella sua casa a Roma, ma io e tuo padre non possiamo perchè dobbiamo ancora lavorare, è autunno e le ferie le abbiamo finite, ma siamo rimasti d´accordo che tu andrai là prima di noi e noi vi raggiungeremo nel week end. Lei e suo marito ti terranno compagnìa, vedrai, sono così simpatici." Hm grazie tante, sarà pure fica ma tre giorni a parlare di cazzate di cui non me ne frega un accidente con questa qui e suo marito non corrispondono alla mia idea di settimana divertente... "Mi hai sentito? Ti faranno visitare Roma e ti terranno compagnìa, ti divertirai un sacco". Ma vai a farti fottere stronza. Grazie tante, week end di follie con gli amici a puttane, da dire di no a mia madre non c´è neppure da provarci quando prende certe decisioni: le vacanze con la famiglia sono sacre, stiamo insieme così poco che almeno in vacanza si và tutti insieme, punto e basta. VAFFANCULO CAZZO VAFFANCULO PORCOD...PORCOD...PORCOD...PORCOD...PORCOD...!!! "Mi raccomando ti aspetto mercoledì sera, viene a prenderti mio marito in stazione, d´accordo? Vedrai come starai bene!!!" Mi stringe la mano, mi sfiora appena la guancia con un bacio e se ne va per i maledetti cazzi suoi. Sarà pure fica così a occhio, ma io con questa di che cazzo ci parlo? Sì e no che so come si chiama VAFFANCULO CAZZO VAFFANCULO PORCODDIO...!!! Ma i miei programmi? Vabbè... Mercoledì nel primo pomeriggio, ancora caldo agli inizi di ottobre prendo `sto cazzo di eurostar di merda che mi porta nella capitale dei miei coglioni, posto prenotato seconda classe in compagnia di un prete dalla faccia da maiale coi pochi capelli rimasti pieni di pezzi di pelle secca che non vedono una doccia mi dico da almeno due settimane, di una lardosa vecchia sudata che mi parla ininterrottamente di cazzi di cui avrò sentito sì e no due parole, rispondendo a casaccio per non sembrare maleducato, e di uno stronzo in colletto bianco, tirato come un´auto da corsa, dall´accento milanese che non smette per due secondi dico due di parlare a quel maledetto cellulare che squilla ogni trenta secondi. Iniziamo bene la mia "vacanza romana". E eccomi finalmente in stazione Termini, il marito di Viviana, un panzone con la barba alla Cavour e una faccia che qualsiasi donna preferirebbe limonare col suo buco del culo mi riconosce non so come, mi viene incontro e inizia subito a parlare di troiate, di calcio e di motori, di quello che ha in programma per me, del suo lavoro di medico che gli permette qualche piccolo lusso ( e chiamalo lusso una seconda casa in centro a Roma idiota), mi parla di come sua moglie e mia madre si sono conosciute... ma vuoi tacere due secondi pezzo d´imbecille? Perchè Dio non ti uccide subito e la facciamo finita? Come fà quella fica di tua moglie che sarà pure stupida ma è così fica a prendere il cazzo da te? Sempre che lo prenda... e guida con clam almeno, mi stai facendo venire da vomitare da coem guidi testa di cazzo. Aiuto, voglio morire. Questa vacanza mi stà uccidendo, e ancora non è iniziata. Arriviamo a casa e io sono stravolto dalla noia e dalla nausea, e ci viene ad aprire lei, la stronza fica idiota amica di mia madre che ha avuto questa splendida idea. Un odore di roba da mangiare mi assale come un treno in corsa e mi prende dritto nella faccia di merda che mostro, mi prende dritto come un pugno. Il profumo è buono, ma la nausea che ho grazie alla guida del marito mi impedisce di pregustare i profumi delle prelibatezze che la troia frustrata e repressa ha preparato, sfogando la sua troiaggine nell'unico modo a lei possibile: sui fornelli. Inquadrata la tipa. Ma... è la stessa Viviana che ho conosciuto a casa mia? Leggermente truccata, i capelli raccolti in un´elegante acconciatura che le mette in risalto i bei lineamenti e gli occhi scuri espressivi, vestita finalmente come si deve, con una bella camicetta sbottonata al punto giusto, adesso le tettone sio vedono meglio e cazzo che tettone, come vorrei affondarci la faccia... già è la seconda volta che mi fai passare il malessere troiona mia, mamma come vorrei chiavarti tutta e far vedere a questa specie di uomo come si fa a far godere una donna. La gonna le disegna un culo un pò abbondante ma dalla forma perfetta, tutto da stringere tra le mani prima di sfondarlo a colpi furiosi di cazzo, porta calze color carne e ciabatte da casa nere, semplici, aperte in punta, con una piccola zeppa di sughero che dà al tutto quel che di donna in carriera occasionalmente a casa, che mi concedono la grazia di poter ammirare un bel paio di piedi fatti molto bene, coperti appena dalla punta rinforzata della calza in nylon, due piedi che mi sorprenderò parecchie volte ad ammirare con insistenza durante la serata. "Ciaaaooo!!! Fatto buon viaggio? Tutto a posto? Entra, accomodati, come fossi a casa tua... come stai? Avrai fame..." Mi bacia di nuovo la guancia e prima di sparire in cucina mi fa sedere in salotto con suo marito mentre ci serve due aperitivi e lui mi parla di troiate abnormi quali politica, lavoro, capitali, calcio, motori che ascolto con l aparte di cervello direttamente collegata a questo cazzo... vai a farti fottere coglione, io voglio scoparmi tua moglie. Durante la cena (ottima tra l´altro) si parla del più e del meno, io nascondo la noia cercando di partecipare come posso ad una discussione iniziata da suo marito sui suoi argomenti preferiti, e noto con disappunto che anche la signora preferirebbe parlare d´altro, poi i due cercano di coinvolgermi parlando di cose più adatte a noi giovani, musica, viaggi... meglio così. Mi sorprendo con l´uccello in tiro ogni volta che da sotto la tavola sento Viviana scalciare con indifferenza le ciabatte, quel fruscìo del nylon delle sue calze, immagino il suo piede nudo che entra ed esce dal sughero della suola, e lo associo ad un caz... sento quel flop del sughero della suola che cade e tocca terra, quel fruscìo del piede che alla cieca mentre cerca il suo caldo e confortevole riparo strofina contro l´altro piede. Questa ha una voglia di cazzo da fare schifo. Cretino, scopala, fallo tu, altrimenti stai sicuro che uno stronzo che questa troia te la soddisfa lo trovi di sicuro, e allora per il tuo mal di testa saranno giorni da leone. Dopo la cena si esce, la guardo mentre sulla porta si mette le scarpe, uno splendido paio di scarpe nere col tacco di metallo altissimo, un gesto che al momento trovo altamente erotizzante, anche se non so perchè, e mi portano in un pub dove per fortuna gli argomenti di conversazione restano virati su viaggi, musica e cinema. Insomma, si stanno rivelando due guide piacevoli, lei per lo meno, più giovanile del marito che avrà dico almeno quindci anni di più. Insomma, un pochino la vacanza procede meglio. La serata non è malaccio. "Fai tu compagnìa a Viviana mentre io vado a prendere l´auto? " E ci penso io sì, e mentre parliamo lei si fuma una sigaretta seduta su un muretto fuori dal pub, e sempre con la solita nonchalance di chi fa un gesto ripetuto ormai milioni di volte incrocia le gambe, i piedi a contatto col terreno, poi si sfila una scarpa quel tanto da lasciare appena appena vedere il tallone, basta cazzo ho capito che hai voglia di sperma, io non ho mai guardato i piedi di una donna ma tu mi stai costringendo di brutto a guardarteli... "e mia madre non voleva che... ma io mi sono dipl... poi ho dec... non si..." non ascolto neppure una parola mentre sono perso ad ammirare questa dea della sensualità... accavalla le gambe, una scarpa pende e dondola dalle sue dita, copre appena appena la punta della calza, flop tac, la scarpa cade per terra, ecco ci siamo: riesco a vedere il piede completamente... frùsh... il suo piede che si strofina sulla gamba... basta uccidetemi... questa è una tortura... ecco il arrivare il futuro cornuto. Lei si aggrappa a me per non perdere l´equilibrio intanto che si china mentre con la mano si infila la scarpa e ci avviamo verso l´auto. Poche gocce di estasi in un mare di noia. Appunto, poi come un´onda anomala in questo mare ecco il coglione della serata arrivare in tutta la sua pallosità. Il viaggio in macchina è una tortura, ho il cazzo che mi scoppia nei boxer come non mai, lui parla parla parla di lavoro, di case, di terreni... ma muori imbecille CI HAI ROTTO I COGLIONI. Siamo a casa, lei mi mostra la mia stanza, una bella stanza spaziosa con tanto di pc con connessione internet: "usa pure il pc, ua pure internet se ne hai bisogno, il bagno ormai sai dov´è, mi raccomando: fai come se fossi a casa tua, a noi fà piacere." Grazie buonanotte ora anche tu togliti dal cazzo che un giretto in internet a vedere un pò di fica è proprio quello che ci vuole per concludere la giornata con un segone enorme, dedicato tutto a te, regina del sesso. E a quel coglione di marito che ti ritrovi. Mi dà un altro bacio leggero leggero per augurarmi la buonanotte, e mentre si avvicina sento le sue tettone che mi si strofinano addosso appena appena. Per fortuna non ho il cazzo sporgente come le sue tette altrimenti pure lei avrebbe sentito qualcosa strusciare sulla sua gonna. Che donna, che donna!!! E io qui come un coglione mentre suo marito non se la gode neppure. Bella coppia di coglioni che siamo. Nel monitor intanto la biondina dalle tette rifatte si prende la sua bella razione di doppie penetrazioni e di cazzi in bocca, condite da sperma a fiumi, una bella fighetta giovane non c'è che dire, poche volte ho visto culi così rotti, mentre la sua collega dal seno piccolo piccolo e dagli occhi azzurri la aiuta leccandola in ogni buco; e la mia mano scorre liscia sul cazzo ormai in tiro fino a farmi male. Sono troppo eccitato: pochi colpetti e zac... mi trovo la pancia completamente inondata di sborra, tutta la sborra che avrei voluto riversare sulle tettone della mia bellissima ospite. Alla faccia del coglione di marito che si ritrova. Meglio dormire và, è tardi ormai e il sonno è prepotente, la giornata è stata pesante e prevedo che domani non sarà da meno. Saranno passate, dico, un paio d'ore, quandole voci che provengono dal bagno mi svegliano, e non posso fare a meno di sentire: "Ah porcona,come mi piace vederti fare pipì... adesso non pulirti che ci penso io... ah... hmf... ah... che bello come mi ecciti." Viviana geme appena appena, non le dispiace di sicuro il trattamento che l'idiota le sta riservando, ma capisco dal suo tono che vorrebbe di più. Non è il gemito di una donna distrutta da un orgasmo feroce, insomma, è... non è niente cazzo. Non è niente in confronto a quello che farebbe se provasse a scopare con il sottoscritto, signori, il qui presente cazzo di roccia. Non posso fare altro che ascoltare, e il cazzo per l'appunto si rizza di nuovo, e allora decido di azzardare: apro la porta appena appena da poter sbirciare di nascosto, favorito dalla penombra del corridodio: non si vede niente, la porta del bagno è appena socchiusa lasciando passare solo qualche ombra nel corridoio buio. Poi i due si spostano in camera da letto e riesco a vedere lui in pigiama da sfigato senzapalle e lei con una camicia da notte favolosa, nera, lucida, scollatissima e attillatissima: le sue curve sono quanto di meglio madre natura abbia deciso di regalarci, e il coglione del marito pensa solo a leccarle la fica sporca? Idiota, lasciamela un'oretta appena tua moglie, e vedrai che corna ti spuntano. Sento lei dire, anche un pò scocciata: "Fai piano, abbiamo un ospite, non vorrai che ci senta?" "Chissenefrega, io ti voglio..." E si spostano in camera da letto dove lui inizia, da quel che sento, a scoparla. Due lunghi interminabili minuti di scopata selvaggia, e poi... "Ahh... vengo..." Cazzo ma sei già venuto? Ma si fà così? Non credo che la mia nuova amica sia rimasta del tutto soddisfatta, da quel che sentivo aveva appena iniziato a divertirsi. Me la rido dentro di me con il cazzo che scoppia ancora, e decido di scaricarmi ancora con una sega ristoratrice... un lago di sborra mi cola sulla pancia e sento arrivare il sonno dopo questa giornata pesante. Sonno senza sogni, pesante, duro come un macigno.
Sveglia, sono le nove!!! Cazzo ma chi è che vuole morire decidendo di svegliarmi? Ah è Viviana, meglio che mi alzi così posso godermi per una giornata intera la vista di quel corpo da sesso.
Mi alzo, mi lavo e mi vesto, mi dirigo in cucina e la visione si materializza: lui in giacca e cravatta tutto impagliato come il coglione spaventapasseri che è, lei seduta a tavola che sorseggia una caz... tazza di tè, ancora in camicia da notte, bellissima, appena sveglia ma già stupenda, non si notano in lei le tracce del sonno. E mi sorprendo ancora a guardarle i piedi, con quelle stesse ciabatte che aveva ieri, un piede appena appoggiato sulla suola, arcuato, l'altro appoggiato sopra, mamma come mi tira di già, non è giusto che una donna con una sensualità del genere sia ta libera di girare per strada. Sai, mio marito ha avuto un impegno di lavoro improvviso e deve tornare subito a casa, ma io e te stiamo qui ad aspettare che domani arrivino i tuoi, intanto ti farò io da guida. Altrimenti, se vuoi muoverti da solo in città non ci sono problemi, io mi trovo qualcosa da fare." Che cazzo dici brutta stronza? Che cazzo hai detto? Io da solo qui con te...? Har har har... non ci posso credere, e vuoi lasciarmi da solo? Non mi lascerei sfugire questa occasione per nulla al mondo... col cazzo che sto da solo. Il tricheco in completo saluta me con una stretta di mano e poi la moglie che lo accompagna alla porta con una palpata sul quel super culone che si ritrova, e non si rende conto che se si ritroverà con un coltello piantato dritto nella schiena sarà lo stesso che mi ha messo in mano lui, har har har, non ci posso credere. Insomma facciamo colazione e si esce... mi tiro da fico che più non si può ma senza esagerare per non sembrare fuori luogo, e lei mi sorprende ancora: la giornata è tiepida, non fa freddo, mi sorprende piacevolmente con un bel completo elegante: un paio di pataloni attillati, una camicia bianca molto leggera, al limite della trasparenza che lascia vedere il pizzo del reggiseno che fatica a sorreggere quelle due armi che sono le sue tettone, al limite della capienza, e una giacca, tutto nero: semplice semplice, ma su di lei l'effetto è mortale. Completano il tutto un bellissimo paio di scarpe bianche di pelle, aperte in punta dal tacco appena accennato: apprezzo molto il fatto di poterle scorgere liberamente la punta delle dita fasciate dalle calze color carne. Me la scopo di brutto questa troia, lo so, è solo qustione di tempo. Siamo in auto e parliamo, ci conosciamo un pò, la guardo: i capelli raccolti, il viso truccato leggermente con un bellissimo rossetto marrone, la trovo sorprendentemente sexy a vederla guidare come un pilota di formula uno per le vie della città.
Scendiamo dopo aver parchggiato e facciamo un bel giro per la città, e il cazzo mi scoppia nei boxer quando lei mi prende il braccio e camminiamo così, io tutto gonfio come un galletto del cazzo con lei sorridente sottobraccio, mentre guardiamo le vetrine vicino a piazza di Spagna. Ogni tanto quando ci fermiamo di fronte a qualche negozio la sgamo a sfilarsi una scarpa: il tallone esce appena appena, ma non posso vederlo, è coperto dai pantaloni, sento solo il fruscìo della calza sulla pelle della scarpa; evidentemente le fanno male i piedi, ma cazzo se vuoi un massaggio te lo faccio io!!! Ci fermiamo in un bar e mentre ordiniamo da bere la figona accavalla le gambe e sento il magico rumore che ormai mi fa gonfiare il cazzo istantaneamente come un airbag, tac... la scarpa è per terra e il piede completamente fuori, intanto che mi perdo ad ammirare la punta rinforzata delle sue calze suona il cellulare: il marito rompicazzo rompe il cazzo anche quando non c'è. Dalla sua espressione che sembra dire: "Dai coglione metti giù e lasciami in pace" capisco che non ha molta voglia di parlare con lo stupidotto, e io non resisto più: devo avere quei piedi, così fingendo un dolore alla gamba mi abbasso e inizio a massaggiarmi il ginocchio mentre lei stà ancora al telefono, e magìa... riesco a sfiorare, anche se appena appena, quel piede bellissimo che sento lievemente caldo e sudato per la camminata. Che sensazione... intanto vedo lei che non fa caso a me, evidentemente o sono un bravo attore a fingere che le toccatine sono casuali o non le dà fastidio, solo ogni tanto incrocia il mio sguardo con espressione scocciata e divertita che la dice lunga su quanto desideri stare al telefono in questo momento. E come è duro il mio cazzo adesso, sta scoppiando al punto che devo abbandonarla con il cuore in lacrime per andare in bagno a sistemarlo un pò, perhcè stretto nei boxer e nei jeans fa davvero male. Non fastidio, proprio male cazzo. Rientriamo a casa e vediamo di fare qualcosa per il pranzo, lei si sdraia sul divano e scalcia via le scarpe, wow, tirando le gambe verso di lei: "ho i piedi a pezzi... guarda come sono arrossati..." e dicendo così mi punta una gamba addosso, cazzo se vorrei precipitarmi su quelle gambe e farle un massaggio, ma sono troppo imbarazzato ed eccitato, non ce la faccio, non siamo ancora al punto giusto. Si alza, a piedi nudi si dirige verso il ripostiglio e indossa le ciabatte, quelle di ieri, le scarpe ancora sul tappeto. Di istinto gliele porto per rimetterle a posto, approfittando della troppa grazie di toccare quelle stesarpe che lei ha indossato tutta la mattinata, "Grazie che gentile, ci pensavo io!!!" Ma figurati, è stato un autentico piacere troiona mia... har har har!!! La seguo con lo sguardo mentre procede verso la sua stanza per mettersi più comoda, che culone da sogno che ha... e finalmente ritorna vestita con una t-shirt attillatissima e scollata ancora di più, nera, e una minigonna di jeans che a lei sta di incanto, risaltando ancora di più le sue forme generose: cara la mia troia, lei lo sa di essere un monumento vivente alla sborrata? La guardo mentre prepara un piatto di pasta, la aiuto ad apparecchiare la tavola approfittando per ammirarla mentre è china sui fornelli. Aspettando che la pasta sia pronta parliamo e ci conosciamo sempre di più, ci troviamo simpatici a vicenda. Durante il pranzo la stronza, anche se non lo sa di sicuro, mi provoca ancora di più, sflip... sflop... sfrusc... vuoi stare ferma tettona del cazzo? I suoi piedi entrano ed escono da quelle ciabatte, sento il nylon delle sue calze che struscia quando si strofina le gambe l'una con l'altra, e io stronzo che non posso nesspure guardare, devo accontentarmi dei suoi capezzoli duri e delle sue tettone che il reggiseno fatica a contenere. e che bocca che ha... mentre mangia gli spaghetti immagino che al posto della forchetta ci sia il mio cazzo, troia, quanto ti riempirei di sperma, voglio vederti berlo tutto... mmmhhh... la adoro questa donna, mi sto quasi quasi innamorando.
Insomma, finiamo di mangiare e ci spostiamo in terrazzo a fumare una sigaretta, siamo appoggiati alla ringhiera tutti e due, siamo molto vicini e sento il profumo della sua pelle misto a quello della sua eau de toilette e lei non smette per un secondo di torturarmi, io ogni tanto abbasso lo sguardo sui suoi piedi che ora sono un pò meno rossi di prima, e ancora più belli. Mi stuzzica ora anche con battute un pò più personali, ma quante ragazze avrai, sei così bello, tua madredeve essere orgogliosa di avere un figlio così bello... Cazzo no!!! Il telefono suona di nuovo, è mia madre stavolta che la tiene al telefono dieci minuti buoni per sentire come me la cavo, io ne approfitto per sedermi sulla sdraio e per guardarle in santa pace le gambe e il culo, toccandomi di nascosto, da sopra i pantaloni la punta del cazzo durissimo. Quando si libera anche di mia madre la santa troia si avvicina a me e si sistema sulla sedia di fiando alla sdraio, le sue gambe vicinissime, posso quasi vederle le mutande se solo decido di osare un pò di più.
Si sporge verso di me, si avvicina... no cazzo non baciarmi eh, che alrimenti qua non è più finita, insomma si avvicina e mi mette una mao sulla faccia, vicino alla bocca, che bello sentire che mi tocca accidenti, e mi strofina via delle briciole che erano rimaste lì. Ripete l'operazione sul petto, la sensazione del profumo della pelle di una donna matura, che bella, la sua pelle profuma di fica bagnata, questa ha una voglia di cazzo impressionante. Che profumo usi Viviana? "Acqua di Giò, è da uomo ma mi piace tantissimo", e mi schiffa i polso vicino al viso cosicchè io possa sentirla. Inizia a girarmi la testa qui. "Senti, io sono un pò stanca e vado a riposare un pò, tu te la cavi da solo vero?" Tranquilla, ora mi rintano in camera e giù di seghe devastanti che dopo stamattina il bisogno è grande. "Sì tranquilla, io guardo un pò di tv o mi riposo pure io, se mi addormento svegliami pure..." Provo a spiarla mentre è in bagno, ma dalla sua serratura non si vede niente, allora me ne vado in camera e via di internet alla ricerca di sesso esibito. La morettona sullo schermo promette bene, ma una volta viste tutte le foto scopro che ha una fica talmente piena di piercing da somigliare di più a una trappola per topi che ad una passera da sfondare, e le tette sono troppo rifatte per piacermi: io le preferisco magari un pò cadenti ma vere, tutte da palpare e da mordere. A me piacciono così le donne, formose ma vere. Naturali. Come Viviana. Ma lo stallone che la ripassa non si fà di questi problemi vedo, e la trapana in tutti i buchi possibili immaginabili, lei succhia il cazzone grosso e duro fino a riempirsi le tette di sperma che fa i fili che cadono dalla sua bocca. Il mio cazzo pure è duro, e non necessita di molto lavoro per schizzare un getto di sperma che mi arriva quasi in faccia. Sento intanto Viviana che si mette a letto in camera sua, si spoglia, sento che si sdraia... che fica, devo scoparla assolutamente, fosse l'ulima cosa che faccio.
E giro un pò in internet, mi guardo i cazzi miei sulla e mail, poi è meglio che vada in bagno, non ce la faccio più, a me sborrare mi fa questo effetto. Vado in bagno, faccio quello che devo fare e tornando in camera butto un occio nella stanza di Viviana, e qui la scopro veramente troia: nella penombra della casa dorme con la porta aperta, non si fà così: hai un ospite cazzo: è lì, che dorme, di fianco, vestita solo con una sottoveste bianco ghiaccio, mi dà le spalle, una gamba piegata sull'altra, in questa posizione le vedo per bene il culo coperto da un paio di mutandine bianche mezze trasparenti intrigate a mò di perizoma tra le natiche, che bellezza questo culone, chissà se suo marito se ne approfitta!!! E poi... osservo meglio, entro nella stanza, sì dorme... giro intorno al letto, la guardo bene: una tetta quasi le esce dalla sottoveste scollatissima e sexy, vedo un capezzolo bellissimo, la troia, guardala qui. E non porta neppure i collant come ho creduto, ma le autoreggenti: almeno per dormire poteva toglierle dico, ma no: lei provoca anche quando dorme. Troia, vedi se non ti scopo, vedi. Due piedi bellissimi mi mostrano le piante, la voglia di baciarli e di adorarli, di annusarli per sentire il loro profumo mi prende di soprassalto, cazzo mi succede? Mai fatta una cosa del genere.
Mi inginocchio per terra e piano piano piano mi avvicino a lei e inizio a guardare quei piedi da vicino, sempre più da vicino, talmente vicino che ne sento l'odore, mi basterebbe aprire la bocca per poterli leccare con un colpo di lingua, un odore non troppo forte ma buono, un misto di cuoio delle scarpe, pelle, nylon delle calze e giurerei lo stesso odore che ho sentio prima, quello della fica bagnata. Inizio a respirare e a godermi questo momento, vorrei avvicinarmi di più ma non posso, rischio di svegliarla, come posso fare per sentire meglio questo favoloso profumo? Idea... le sue ciabatte sono lì per terra, me ne approfitto subito, le prendo, sento l'odore, è lui, mi eccito come non mai, il cazzo è di nuovo durissimo, lecco delicatamente la suola interna delle sue ciabatte, mi godo il gusto e l'odore dei suoi piedi, che so di avere a portata di mano ma di non poter avere. Metto giù le ciabatte con le mani che tremano dall'emozione, mi sembra di avere la febbre... mi avvicino ancora ai suoi piedi e decido di dare un piccolo, leggerissimo bacio a quei talloni favolosi decorati da un pò di pelle secca, prima di tornare in camera miaa svuotare ancora il contenuto delle mie palle in un misero fazzoletto invece che nella sua bocca o nelle sue tettone fantastiche. Allora mi decido, la bacio, finalmente riesco a baciarle i piedi, anche se preferirei avere il suo permesso, un piccolo bacio e via in camera, col cazzo enorme e duro... meglio non insistere per non svegliarla. E vai di porno-internet, e vai di sega.
Bella figona, si prende una terna di cazzi in tutti i buchi, biondina dalle belle tette grosse, scena di sesso in ufficio, lei vestita da segretaria, con l'immancabile negrone col cazzo trapiantato direttamente da un asino. Non chiudo proprio gli occhi e con dolcezza parte la mia mano... sì, che bello... Viviana... come ti voglio troiona mia.
"Ah, guardi quelle cose lì in internet... ti fai pure le seghe... sei un porcellino allora."
Cazzo, Viviana è entrata di nascosto in camera, cazzo... ce l'ho durissimo ma fa presto ad andare giù per l'imbarazzo, mi copro di colpo ma la frittata è fatta, ormai mi ha beccato con le mani... nel sacco? No, nel cazzo.
In vestaglia, calze e ciabatte.
Sguardo serio.
E si siede sul letto.
Accavalla le gambe.
Si carezza i piedi.
"Cosa stavi facendo in camera mia?"
"In camera sua? N-niente... co-cosa stavo facendo? Niente..." Balbetto imbarazzato e confuso... ecco qua il duro come si rincretinisce davanti ad uno sguardo serio e quasi incazzato.
"Allora se non stavi facendo niente come mai sei entrato in camera mia?"
"N-no... io... mi scusi... ma..."
"Credevi che stessi dormendo? Adesso mi dici cosa facevi in camera mia".
Vorrei morire dall'imbarazzo.
"Perchè mi hai annusato i piedi? Perchè hai toccato le mie ciabatte? Perchè mi hai baciato i piedi mentre dormivo?"
E si accarezza ancora i piedi bellissimi, il fruscìo delle sue dita sul nylon mi fa impazzire, poi fa dondolare la ciabatta sulle dita...
"Su siediti vieni qui vicno a me."
Sono troppo rincretinito e imbarazzato per pensare lucidamente, e obbedisco come un robot. Il suo tono cambia, diventa una via di mezzo tra il dolce e il divertito.
"Cos'hanno i miei piedi che li hai annusati? Puzzano? E' questo? Non mi sembra... e poi perchè li hai baciati? Non me lo aveva mai fatto nessuno..."
Stupito come sono, non riesco a connettere nessuna risposta sensata, anche perchè non ce ne sono neppure.
"Dai, fai vedere alla Viviana cosa hai fatto prima, sù."
E si sfila, lasciandola cadere per terra, una ciabatta.
"Adesso rifai tutto quello che hai fatto prima" dice, con un sorrisetto stronzo che mi rende completamente idiota.
Senza dire una parola, mi inginocchio ed inizio ad annusare le sue ciabatte, e di nuovo l'odore dei suoi piedi riempie i miei sensi procurandomi una vistosa erezione nei pantaloni. "Fai vedere alla Viviana come fai".
E lecco ed annuso... e mi gusto il suo odore, ora che sono praticamente autorizzato a farlo. Intanto che annuso, guardo i suoi piedi a dieci ceentimetri dalla mia faccia...
"Ecco basta, ora passa ai piedi da bravo......................continua
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15 years ago
the1wizard,
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La passione segreta
Da alcuni anni ho scoperto la mia passione “segreta” per i travestiti e, grazie agli annunci pubblicati sui siti specializzati, ho avuto modo di conoscerne ed incontrarne alcuni. Con Marco, per me Lorena, si è però instaurato un rapporto privilegiato. Già dalla prima volta che ci siamo incontrati, ho provato per lui/lei una emozione superiore. Ricordo che, dopo un fitto scambio di e-mail, Lorena accettò di incontrarmi a casa sua. Quando arrivai, mi trovai di fronte un sensualissimo travestito 35enne . Marco/Lorena era truccata di tutto punto, ma non in modo volgare o eccessivo, con una parrucca di capelli neri lunghi e mossi . Indossava una vestaglia da camera classica, ricamata, lunga sino al ginocchio e calzava dei bellissimi sandali con tacco vertiginoso. Dopo un comprensibile iniziale imbarazzo da parte di entrambi, lei mi offrì da bere e facemmo conoscenza. Mentre parlavamo, la tensione diminuiva lasciando lo spazio ad una nascente eccitazione. Infatti, mentre eravamo seduti sul divano, non potei fare a meno di guardarle le splendide gambe che aveva magistralmente accavallato lasciando intravedere gli orli di bellissime calze velate nere, tenuti in tensione da un reggicalze anch’esso nero. Notando che mi ero quasi incantato, Lorena mi chiese a bruciapelo:- “Ti piacciono?”, non so se riferendosi alle calze o alle gambe. Bastò solo che rispondessi “moltissimo” perché Lorena si alzasse e, con lentezza e maestria quasi da consumata spogliarellista, si slacciasse la vestaglia, facendosela scivolare ai piedi ed esibendo un completino intimo di colore nero veramente notevole. Indossava un reggiseno imbottito di pizzo e delle mutandine trasparenti. Come ho già detto, reggicalze e calze nere, molto velate che, tra l’altro, sono sempre state la mia passione. Il corpo era perfettamente depilato e la carnagione abbronzata in maniera uniforme. Tale visione mi cagionò un immediata e violenta erezione tanto che il membro, compresso nei pantaloni, mi faceva male. Mi avvicinai a Lorena e la strinsi tra le mie braccia, baciandola sul collo e leccandola dietro i lobi, mentre le mie mani le accarezzavano dapprima la schiena e poi i sodi glutei. Lorena dimostrò di apprezzare molto questo approccio tanto che avvicinò la sua bocca alla mia e le nostre lingue si fusero per un lungo e voluttuoso bacio. Ormai ero eccitatissimo. Iniziai con continui baci e leccate a scendere lungo lo splendido e fremente corpo di Lorena. Mi ritrovai con il viso all’altezza del suo bacino. La mia lingua guizzava sulle sue mutandine. La girai e contemporaneamente gliele sfilai. Ebbi, davanti agli occhi, la visione del suo meraviglio culo. Forma rotonda, pelle liscia e più pallida rispetto al resto del corpo, perfettamente glabro. Poteva benissimo essere scambiato per un sedere femminile e, forse, anche meglio. Dopo alcuni istanti in cui rimasi a contemplare quell’opera d’arte, non resistetti ed iniziai a leccare e mordicchiare quelle succulente chiappe. Lorenza, gradendo il trattamento, si piegò leggermente in avanti ed io, che ero inginocchiato dietro di lei, divaricai con le mani i suoi glutei intravedendone così il bellissimo, nero, ed osceno fiorellino. Mi tuffai con il volto dentro quello splendore e leccai instancabilmente il suo buchetto con avidità, umettandolo per bene ed infilandogli ripetutamente la punta della lingua, aiutato in questo dal movimento ondulatorio di Lorena che gemeva e mi incitava. In quella posizione riuscivo anche, e con piacere, a leccare la base dei testicoli di Lorena che erano piccoli come noci ma lisci, depilati e profumati. Dopo svariati minuti di questa pratica, Lorenza si giro esibendomi davanti al volto, il suo cazzo eretto, di normali dimensioni, ma bello duro. Era ciò che aspettavo. Lo ingoiai famelico, leccandolo, baciandolo, passandogli la lingua dalla radice alla punta, succhiandogli i testicoli con ingordigia. Contemporaneamente le mie mani accarezzavano quelle stupende cosce velate dalle calze. Ero all’apice della voluttà e non mi ero ancora spogliato. L’uccello mi tirava in modo pazzesco, facendomi male, e sembrava chiedermi disperatamente di liberarlo dai pantaloni. Lorena, evidentemente avvedutasi di ciò, si staccò da me e, dopo avermi fatto risedere sul divano e toltimi i pantaloni, iniziò a leccarmi lo scroto e, con la punta della lingua, a risalire e scendere lungo la mia asta, che era dura come l’acciaio, senza peraltro quasi toccarla con le mani. Tutto ciò mi provocava dei brividi intensi lungo la schiena e credo che solo la maestria dimostrata da Lorena in tale circostanza mi abbia evitato di venire immediatamente. Infatti, intervallava la sua lenta azione con brevi pause che mi consentivano di riprendere un minimo di controllo sui miei sensi. Dopo alcuni minuti di questa pur entusiasmante pratica, Lorena, guardandomi intensamente negli occhi, mi chiese se volevo possederla. Era come chiedere ad un bimbo se volesse un regalo. Mi sentivo al settimo cielo. In un batter d’occhio, e senza alcuna difficoltà rispetto ad altre volte in cui avevo in detta circostanza avuto un afflosciamento di tensione, mi infilai il preservativo avvicinandomi a Lorena che si era già posizionata alla pecorina. Indirizzai la punta del membro verso quell’agognato pertugio che mi si apriva di fronte, e che già avevo abbondantemente umettato con la mia saliva e l’inserimento fu dolce, aiutato dalla spinta graduale che Lorena fece con il suo bacino. Una volta dentro di lei, sentii il suo sfintere avvolgere perfettamente il mio uccello, irradiandolo piacevolmente del suo calore, ed iniziai con un lento andirivieni, ben sapendo che non avrei resistito tanto visto il mio grado di eccitazione, ormai al limite. Infatti, dopo alcuni colpi, sentendomi il basso ventre ribollire, aumentai il ritmo delle spinte facendo gemere di piacere la mia partner. Ormai ero fuori controllo Non resistevo più. Feci appena in tempo ad estrarre il pene dal culo di Lorena, e liberarlo dal preservativo, che esplose in un primo violentissimo spruzzo di sperma che la raggiunse nei capelli. Seguirono violente contrazioni che liberarono fiotti di liquido biancastro che inondarono la schiena della mia amante. In quegli istanti, venni inebriato da un parossistico piacere che mai avevo provato prima di allora. Abbracciai Lorena e la baciai profondamente in bocca. Nessuno mi aveva mai fatto godere come lei e mi spiacque solo che, quella prima volta, forse durata troppo poco per lei. Ebbi comunque modo di rifarmi altre volte con Lorena per la quale, forse, è riservato anche un pezzetto del mio cuore.
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15 years ago
admin, 75
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31/08/09 ore 16:20
CATANIA.(nn sn un prof. d'italiano,ma voglio descrivere cosa qualche ora fà mi èsuccesso) doppo un bel pò di e-mail con franco e franca (una cp conosciuta su desideria) oggi ci siamo visti... arrivo sotto casa, avevo i battiti a 2000, salgo al 6 piano, l'ascensore sembrava nn arivare mai, si aprono le porte e lì trovo lei: franca,35° enne bellissima, mora, alta sù 175 indossava un vestitino che lasciava intravedere il suo intimo, ci presentiamo e mi fà accomodare in cucina, pochi attimi e arriva il marito un bel uomo sui 50 anni... si parla un pò gustando un ottimo caffè, e cosi dopo un pò che parlavamo della nostra vita franco mi chiede se mi và di giocare con loro (che meraviglioso gioco) accetto ben volentieri e cosi ci spostiamo il camera da letto..... luce soffusa, i nostri corpi iniziano a sfiorarsi, ci si toglie dai pochi intumenti che avevamo in dosso, franca è una bellissima donna, 3° abbondante. gambe lunche, labbra carnose.... iniziamo a toccarci, franco si sdraia sul letto, lei inizia a leccarmi sin guando nn prende in bocca il mio cazzo che inizia a gonfiare smisuratamente, il marito la guarda, freme è eccitatissimo, mi chiede di constatare se è eccitata, infilo la mia mano fra le gambe, è carica di lussuria, gocciola... faccio cenno al marito che è pronta, si mette a pangia in sù e il marito inizia a penetrarla..... pochi attimi dopo esco il mio cazzo dalla bocca per andarla a baciare ma mi aspetta una bella sorpresa, il marito prende il posto della moglie e inizia a succhiare in modo goloso la moglie mi lecca le palle mi mordicchia le cosce si struscia ansimando di piacere.... suona il tel. e fraco si allontana, prendo il suo posto metto lei a pecora e inizio scoparla, dio che culo che ha spingo forte e lei urla di piacere, sono in exstasi, torna franco e a quel punto mi chiede se voglio venire, da li a poco arriva il mio orgasmo forte e tempestoso....... è stata una bella esperienza, grazie desideria!!!! ps: sono un idraulico...
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15 years ago
admin, 75
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ADELE...... E PAOLA !!!
Qualche anno fa, ai tempi del mio primo disastroso matrimonio, la mia ex suocera gestiva un piccolo negozio di biancheria intima per signore; mi capitava spesso di frequentare il negozio, per un motivo o per l’altro, ed ogni tanto (purtroppo di rado…) di imbattermi anche in belle clienti.
Una di queste era Adele, una bellissima signora bionda sui 55 anni che abitava accanto al negozio e, per questo motivo, ne era diventata una cliente abituale. Non era molto alta (circa 1.60….. con l’aiuto dei tacchi) ed aveva un fisico che avrebbe fatto invidia ad una ventenne: due bellissimi seni prosperosi sempre ben evidenziati da decise scollature che, però, non deviavano mai nel volgare, un fondoschiena che mi mandava letteralmente in estasi, e delle gambe affusolate e sempre ben slanciate da scarpe o stivali con i tacchi.
Più di una volta ho cercato, con molta circospezione, di avvicinarmi ed attaccare bottone ma lei, pur sempre con un gentile sorriso, mi evitava e non mostrava alcun interesse.
Mi ero ormai messo con l’animo in pace quando un giorno, mentre parlavo con mia suocera (fantastica donna anche lei, e non solo nell’aspetto), entrò Adele; mi salutò con gentilezza e distacco e si rivolse verso mia suocera. Ero già pronto ad uscire per lasciarle al loro “lavoro†di negoziante e cliente quando mia suocera mi presentò dicendo che ero il marito di sua figlia. Nell’esatto momento in cui Adele venne a sapere che ero spostato (chissà per quale motivo…) cambio radicalmente il suo atteggiamento nei miei confronti e non passò giorno che non mi lanciasse sguardi complici e sensuali. Quando poi ero accompagnato dalla mia ex moglie o da mia suocera, quegli sguardi si amplificavano e sembravano che mi dicesse “ti prego: scopami qui davanti a loro“.
Un giorno recandomi sempre al negozio di mia suocera (devo ammettere che le mie visite si erano fatte più frequenti) in leggero anticipo rispetto all’orario di apertura, incontrai Adele che scaricava due pesanti casse d’acqua dall’auto e si apprestava a portarle in casa (abita al terzo piano senza ascensore).
Colsi l’attimo e le chiesi se aveva bisogno di una mano; lei, guardandomi con quello sguardo che mi faceva ribollire il sangue nelle vene, accettò il mio aiuto e fu così che portai le DIECI casse d’acqua nel suo appartamento. Al termine del quinto giro, appena entrato nell’appartamento, trovai Adele che mi aspettava appoggiata all’uscio della sua camera da letto con in dosso una splendida vestaglia viola trasparente che faceva intravedere i due splendidi seni e il suo dolce praticello. Posai le ultime due casse d’acqua e rimasi impietrito ad osservare quello spettacolare mix di corpo e sensualità . Vedendo che non reagivo, Adele si avvicinò, mi prese per mano, mi accompagno sul pianerottolo del suo appartamento e mi disse con voce calda e vogliosa: “tu sei stato gentile con me ed adesso io voglio essere gentile con te….†Mi aprì la patta dei pantaloni; inutile dire che l’attrezzo era già pronto per l’uso. Iniziò con accarezzare, usando la mia cappella, i suo due capezzoli che si facevano sempre più turgidi. In un attimo dimenticai il fatto che ero sul pianerottolo di un appartamento e che qualsiasi vicino avrebbe potuto vederci, presi quello che ormai era diventato un bastone e glie lo avvicinai alla sua bocca carnosa ed esperta. Incominciò a leccarmi la cappella con la lingua e poi passò a spompinarmi alla grande tanto che riuscivo a sentire la sua gola. Ero talmente eccitato che ero pronto già a venirle in bocca, così, in un attimo di lucidità , glie lo tolsi dalla bocca ed incominciai io a leccare quella Rosellina bagnata come un fiume. Intanto lei gemeva di piacere e quando inizia a mordicchiarle il clitoride, la sentii venire (e probabilmente non fui l’unico). A quel punto si girò aggrappando la ringhiera delle scale e mi urlò: “Prendimi da dietro, presto e chiamami con il nome di tua moglie….†Ormai impazzito dalla voglia di possederla, le infilai il mio arnese nella patatina e urlai forte il nome: PAOLAAAAA……. E mentre me la scopavo aprivo gli occhi e vedevo Lei, chiudevo gli occhi e vedevo Paola che gemeva al ritmo delle mie stantuffate. Adele venne una seconda volta, poi alzai la mira e glie lo infilai con delicatezza nel culo. A quel punto completamente fuori di testa dal piacere che provavo, riuscii a sentire lei che mi pregava di venirle in bocca… e obbedii. Qualche tempo dopo ero come sempre nel negozio di mia suocera per alcune commissioni; mentre mi apprestavo a salutarla, mi girai verso la porta di uscita e dissi “Arrivederci Paolaâ€; nello stesso istante che mia suocera rispose al saluto, vidi davanti a me Adele che in un attimo capì: Paola non era la mia ex moglie ma mia suocera. Il suo sguardo divertito e meravigliato sfociò in un gentile sorriso, mi accarezzò di nascosto il braccio e si diresse verso Paola. Negli anni successivi mi ricapitò solo altre due volte di rivedere Adele e tutte e due le volte entrava nel portone di casa sua accompagnata da Paola, la mia ormai ex suocera…. chissà .
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15 years ago
Andrea e Lara,
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la mia prima volta con due uomini
Quando avevo 18 anni ero fidanzata con un ragazzo molto tranquillo, forse troppo, un ragazzo che sessualmente non era più esperto di me, quindi eravamo due perfetti imbranati.Lui era un tipo che prediligeva l’amore platonico, baci carezze e frasi d’amore, a me non dispiacevano affatto ma volevo che osasse di più, io chiaramente non gli chiedevo nulla, non volevo che pensasse a cose strane su di me.Io avevo sentito dai racconti delle mie amiche di effusioni travolgenti, di pratiche che a me risultavano troppo osè e sconosciute. Conoscevo già da anni la masturbazione, che praticavo spesso, soprattutto quando rientravo dopo una serata passata a sbaciucchiarmi con il mio ragazzo.Ero curiosa e allo stesso tempo incredula su le varianti del sesso che le mie amiche dicevano di praticare, quindi restavano per me fantasia da utilizzare per eccitarmi durante i miei solitari, ma ecco che quando meno me lo aspettavo successe una cosa che mi cambio totalmente dentro. Un giorno ero andata al compleanno di una mia cugina, era la festa dei suoi diciotto anni, per tutta la sera ballai e chiacchierai del più e del meno con ragazze e ragazzi conosciuti lì, amici di mia cugina, si andava avvicinando la fine della serata ed eravamo rimasti in pochissimi, c’erano due uomini, sulla quarantina colleghi di lavoro di mio zio, che restarono a chiacchierare con noi, erano due bei uomini, capelli brizzolati magri e alti, le loro mogli se ne stavano a discutere con mia zia, sorseggiando una bibita fresca.Questi due uomini Enrico e Marco piano piano si avvicinarono a me e cominciarono a farmi i complimenti, io ho un fisico magro, capelli biondi e occhi a mandorla, un viso da orientale, una giapponesina mi dicono, ero imbarazzata, già per la mia natura sono timida e non sono abituata a tali complimenti, ma loro si fecero sempre più audaci e tutti e due ormai mi avevano messo al centro e a turno mi parlavano, mi corteggiavano, io sorridevo, cercavo di non incrociare i loro sguardi, ero troppo imbarazzata, loro mi chiedevano perché non li guardavo negli occhi, era evidente per loro il mio carattere.Mi guardai in giro, eravamo ormai rimasti da soli sulla terrazza, gli altri erano scesi giù, allora dissi che era meglio raggiungerli, ma uno di loro mi fermò per un braccio, delicatamente mi trattenne, mi disse di stare ancora un po’ con loro.Io ero impacciata, non sapevo quasi più parlare, ma rimasi, non ebbi il coraggio di insistere.Erano gentili e simpatici, scherzavano e mi facevano ridere, mi raccontavano delle loro avventure e quindi man mano il discorso cadde sul sesso, mi chiedevano se ero fidanzata, mi parlavano di posizioni e carezze, io li ascoltavo, ascoltavo le loro teorie, le loro storie legate a qualche battuta, sapevano parlare, scherzosi e simpatici, ma io troppo timida per rispondere a rima, mi limitavo a ridere come una scema.Ad un tratto uno di loro si avvicinò a me, si poggio sul mio fianco, prendendomi per un braccio, come per parlarmi in uno orecchio, sentii un brivido percorrermi lungo la schiena quando mi accorsi che c’è l’aveva duro e che me lo premeva sul mio fianco, rimasi ferma, non mi muovevo, non sapevo che fare, ero imbarazzatissima, ad un tratto anche l’altro fece la stessa cosa….adesso ero tra loro che mi tenevano per un braccio e tutte e due poggiati sul mio fianco.Feci per muovermi, bisbigliai un..â€â€ devo andare Ҡma uno di loro disse Ҡnon ti piace stare con noi??â€â€ a me piaceva….ma morivo dall’imbarazzo, le parole mi si fermavano in gola…â€â€ si Ҡgli risposi, Ҡma potrebbero cercarci Ҡma mi risposero Ҡtranquilla quelli stanno già dormendo “â€Ci sedemmo sul divano, io al centro e loro ai miei fianchi, cominciarono con i complimenti…â€â€ sei una bambolina lo sai??â€â€ l’altro “†è vero sei molto bella “â€Io gli dicevo grazie, non mi vedo così bella, e cose del genere, mi sentivo strana, tra due uomini adulti, maturi con i capelli grigi, quelli che vedevo in giro per la città in giacca e cravatta dietro le scrivanie, avvocati importanti, medici e manager vari e che adesso stavano con me, si stavano chiacchierando con me.Uno di loro mise un braccio intorno al collo e mi disse Ҡsei proprio bella, beato il tuo ragazzo “ e mi tirò verso lui, mi accarezzò la spalla, io ridevo ero molto imbarazzata,Continuò ad accarezzarmi, continuando con i complimenti, l'altro mi guardava e sorrideva, cominciò pure lui a farmi i complimenti Ҡha ragione Enrico sei davvero bellaâ€â€ e anche lui mi mise un braccio sulla spalla, avevo due mani che mi carezzavano, due uomini che mi tenevano abbracciata.Io non sapevo che dire, ero imbarazzata, mi sentivo rossa in viso.Cercai di alzarmi, dissi Ҡadesso devo andare Ҡma Enrico mi fermò Ҡstai qui con noi, non ti vergognare siamo tra amici Ҡio gli risposi Ҡno non mi vergognoâ€â€, ma non era vero, le loro mani scendevano sempre più in basso, io avevo un vestitino elasticizzato e sotto ero solo con lo slip e il reggiseno, le loro carezze me li sentivo sulla pelle.Ero sempre più imbarazzata, Enrico continuava a dirmi che ero molto bella, l'amico lo imitava, confermava le sue parole e con la mano seguiva quella di Enrico.Avevo ormai capito l'intenzione,ad un certo punto avrei voluto che arrivasse qualcuno, che squillasse il telefono, ma non successe nulla.La mano di Enrico arrivò sul mio sedere..la infilò sotto e la forzò fino ad infilarla tra il divano e il mio culo, ebbi una timida reazione, con un sorriso timido, forzato, cercai ti ritirargli la mano, ma lui mi guardò negli occhi, mi disse < che c'è?? sei bella, lo sai mi fai impazzire, io non riuscivo a dirgli una parola, ero imbarazzata anche perché l’altro, Marco, sorrideva e accompagnava l’amico, Ҡcavolo!!â€â€ mi dissi tra me, sono tra due uomini e vogliono me e non si limiteranno a quello che fa il mio ragazzo…adesso non guardo più nulla, mi vergognavo a girare la testa verso di loro...Enrico insisteva con la mano, arrivo a toccarmi l'ano...lo guardai e gli dissi Ҡno dai…â€â€ lui rispose Ҡti vergogni?? siamo adulti e tu sei uno schianto!!â€â€ .Ad un tratto Enrico mi tolse la mano da sotto il sedere e mi tirò verso di lui...mi bacio in bocca...appena mi poggiò le labbra sulle mie mi infilò la lingua in bocca, io in un primo momento mi ritirai subito Ҡnooo daiii ..â€â€ non pensavo più alla presenza dell’altro che nel frattempo mi accarezzava la schiena, Enrico insisteva, ormai aveva dichiarato le sue intenzioni, mi attirò di nuovo verso di lui, ero bloccata, ma non feci resistenza mi piaceva quella situazione, sentivo tra le mie gambe qualcosa di strano. Enrico mi baciò, avevo la sua lingua in bocca...questa volta corrisposi al suo bacio ma ero passiva, mi limitavo a tenergli la lingua in bocca, mentre mi baciava con una mano cercava adesso la mia figa, sentii l'altro che mi prese la mano, che nel frattempo la tenevo sulle mie ginocchia e se la porto sul suo sesso...si nel frattempo si era tirato fuori il sesso, ma io non me ne ero accorta, me ne accorsi quando me lo ritrovai in mano, senti tra le mani quel “â€cosoâ€â€ duro e grosso, la sua mano stringeva la mia intorno al suo sesso, io mi facevo guidare, senza guardare, ormai era fatta..le loro intenzioni erano chiarissime e io ero lì tra loro, sentii Marco Ҡmmmmmmmmm daiiii cosiiii ҠEnrico si alzò e lo vidi sbottonarsi la patta, io guardavo….volevo vedere cosa tirava fuori….il sesso dell’altro non lo avevo guardato ancora….me lo sentivo in mano…non riuscivo a chiudere la mano….lui che mi guidava….ma volevo vedere cosa cacciava fuori….Enrico.ҠHOOOOOOO…..dissi nel mio pensiero, Enrico tirò fuori un sesso che era grandissimo, una cappella ben delineata grossa e lucida, l’asta era in proporzioni…lo guardai negli occhi, lo vidi sorridermi, mi baciò e poi mi mise una mano dietro la nuca…anche se non lo avevo mai fatto capivo per istinto cosa voleva, appoggiai le labbra sul suo sesso e aprii la bocca, non era facile per me tenerlo tutto in bocca, la cappella mi costringeva a tenere la bocca troppo aperta, non c’e la facevo….ma piano piano mi abituai a quell’apertura…..lui mi guidò con la mano sulla nuca, in un movimento lento, mi sussurrava Ҡdaiii bravaa fammi sentire la lingua piccola…mmmmmmmmm daiiii Ҡmi sentivo rossa in viso ma mi piaceva…mmm quando mi piaceva……Marco si alzò, poggiò anche lui una mano sulla mia testa e accompagnava il movimento sul sesso di Enrico, istintivamente mi girai, volevo vedere anche l’altro..â€â€ MMMMMMMMM Ҡanche Marco c’è l’aveva grande era quasi uguale a quello di Enrico.ҠPrendilo in bocca piccola…mmmmmmmmmmmmmm siiiiiiiiii dai cosiiiiiiiii che sei bravaaaa Ҡero ormai parita…con una mano mi toccavo tra le gambe, mi stavo masturbando….mmmmmmmmmmm…..ormai non pensavo più a nulla….non mi importava essere li con due maschi a fargli un pompino……Enrico interruppe il mio lavoro con la bocca sul sesso di Marco…..mi alzò il vestito e mi tolse le mutandine, io ormai ero a loro disposizione, facevo quello che mi chiedevano….mi leccò….era la prima volta che sentivo una lingua sulla mia fighetta, mmmmmmmmmmm che bello che era…..che meraviglia….mi lecco tanto…..poi lo fece Marco…..che lingua anche Marco…..me la infilava dentro……mi succhiò il clito…..io mi dimenavo…mai avevo provato quella sensazione……Enrico adesso si era abbassato i pantaloni, si sedette sul divano, aveva il cazzo dritto verso l’alto, era davvero grossissimo…..pensavo di fare ancora con la bocca….ma ecco la sorpresa…..mi fece girare di spalle a lui…..â€â€ siediti sul mio cazzo piccola daiiii Ҡio dissi Ҡnoooo dentro noooo non posso…â€â€ ma lui mi prese per i fianchi aiutato da Marco, ….mi guidò il suo cazzo tra le labbra della mi fighetta stretta, troppo stretta per il suo cazzo….â€â€ Fai piano ti prego…mmmmmmmâ€â€â€ lui Ҡlasciati andare dai ti piacerà vedrai!! Ҡallora io piano piano mi abbassai…sentivo entrare a tratti….sentivo che la mia figa si allargava…..mi bruciava …â€â€ hoiiii….noooo….daiiii Ҡma lui mi tirava piano….â€â€ Dai piccola….mi fai morire…..mmmmmmmm come sei stretta…â€â€â€¦lo sentivo entrare…sempre in fondo….mi alzai…per prendere respiro…Marco mi baciava in bocca….mi metteva la lingua in bocca…poi riprovai…..presi il suo cazzo tra le mani e me lo guidai dentro….lo volevo….siiii lo volevo….ero eccitata…..mi abbassai ancora…..â€â€ mmmmmmmmmmm haiiaaa…….pianooooo ҠEnrico mi tiro piano ancora ……ecco….ero quasi arrivata a sedermi con il culo sul suo inguine…..sentivo dentro bruciare….sentivo quel palo di carne entrarmi e allargarmi tutta……â€â€ mmmmmmmmmmmmm haiiiaaa mmmmmmm hoooooooo “â€â€ ecco….e tutto dentro…..Enrico Ҡhoooooooooo piccola…..mmmmmmmm…che figa che haiiii come sei strettaaaaa……muoviti così…â€â€â€ mi guidò con le mani sui fianchi su e giù….sentivo sempre più allargarmi….ma più scendevo e più mi piaceva……Marco mi mise il suo cazzo in bocca…..adesso avevo un cazzo in bocca e uno nella figa……cominciai ad andare a ritmo….sempre più forte….guidata da Enrico dai fianchi e da Marco dalla nuca……..mmmmmmmmmmmmm……..non mi riconoscevo più……mai avrei pensato ad una cosa così……..Enrico mi fece alzare….Marco mi girò e mi fece piegare a prendere il cazzo di Enrico in bocca…..lui si mise dietro di me….e me lo infilò dentro…..ormai ero rotta……non sentii piu dolore e difficoltà , il suo cazzo entrò senza sforzi….ero bagnata e scivolosa…..mi prendevano….siiiiiii marco disse ..â€â€ come l’hai rotta….mmmmmmmmmmmm come entra…â€â€Marco andò avanti e dietro……Enrico mi faceva pompare il suo cazzo………..ma poi cambiammo ancora…..Enrico mi fece sedere su di lui di nuovo ma questa volta di fronte…..Marco si mise di lato e di nuovo in bocca…..sentivo i miei umori sui loro cazzi…….â€â€ Daiiiii piccolaaaa….mmmmmmmmmm daiiiiii cosììììâ€â€Passò un’ora …..ma non me ne resi conto…..in quella posizione per la prima volta venni……ad un tratto mi sentii un fremito al basso ventre…..cominciai a dimenarmi forte ……senza fermarmi…..sempre più forte….sempre più forte……..â€â€â€ hoooooo hoooooo siiiiiiiiiii mmmmmmmmmmmmmm siiiiiiiiiiiiiiiiii Ҡquasi piangendo….ebbi un sussulto…un tremito…..e mi accasciaiiii su di Enrico……mi abbandonai su di lui…….venni……Mi sedetti sul divano….il loro cazzi davanti alla mia bocca…..li succhiai a turno……ad un tratto vidi Enrico emettere dei versi…â€â€â€ mmmmmmmmmmm siiiiiiiiiiiii daiiiiiiiiii cosiiiiiiiiiii…â€â€ me lo piantò in bocca e ad un tratto sentii un getto caldo denso che fuoriusci dal suo cazzo…….era tanto…..che non riuscii a trattenerlo…..un po’ anche per la sorpresa….lo bevvi tutto……lo ingoiaiii….subito Marco …mi prese dalla nuca e mi spinse il suo cazzo in bocca…avevo ancora i rivoli della sborra di Enrico……mmmmmmmmmmmm un altro getto…..questa volta me lo aspettavo…..mi era piaciuto prima…..quindi feci la stessa cosa…ingoiai tutto……mi piacque…….Ci abbandonammo sul divano……â€â€ sei stata grande piccola…â€â€â€ io ero ritornata nella realtà ….e piano piano….volevo scomparire…..sorridevo…ma per l’imbarazzo……mi aggiustai alla meglio….e scesi giù….ormai era tardissimo e tutti erano a letto……quando entrai nella camera di mia cugina…lei era sveglia……io nascosi un po’ il rossore in viso…..ma lei mi disse….DIVERTITA???? Poi capii il perché…….ma questa è un’altra storia….
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15 years ago
AgoFra6990, 56/34
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Il mio desiderio inconfessabile:essere una grandis
Mi chiamo Jessyca,ho 38 anni sono sposata da diversi anni con un uomo che un tempo era strepitoso...ora purtroppo ha tempo solo per il calcetto la caccia la pesca il fantacalcio i tornei di carte e mille altri interessi...il tutto si traduce nel trascurare me non dandomi il suo interesse in alcun modo.
A letto è penoso,le rare volte che lo facciamo è un coniglio rapidissimo...pochi colpi ed è già venuto...altre volte una sera è stanco una sera ha sonno una sera è fuori a pesca...mi lascia spesso sola e naturalmente insoddisfatta e con una gran voglia di fare sesso per bene ed a lungo...
Eppure a detta di tutti sono ancora una bella signora,sexy e desiderabile.Sono alta 1,68 peso 59 kg ho una terza di seno sodo e ben fatto ed a detta di tutti un gran bel sedere a mandolino sporgente...molto sodo ed alto.Un viso carino...un nasino ben fatto e due labbra carnose e leggermente sporgenti che sono sempre piaciute moltissimo agli uomini che ho avuto.
La mia insoddisfazione sessuale la sfogo facendo volare la mia fantasia...e dando libero sfogo a desideri intimi inconfessabili che poi traduco nei miei racconti erotici.La cosa mi eccita terribilmente...sopratutto il sapere che molti uomini leggeranno le mie voglie e sapranno dai miei racconti quali sono i miei desideri + intimi ed inconfessabili.Spesso mentre scrivo un mio racconto la mia fica è bagnatissima....perchè nello scrivere mi eccito moltissimo nel rivelare i miei desideri e le mie fantasie e perchè sò che nel leggerlo un uomo si farà di me l'idea che sono una troia...questo contrasto tra la signora per bene nella vita di tutti i giorni e la troia caldissima che descrivere le proprie voglie ed i propri desideri in un racconto è per me una continua scarica erotica che mi avvolge...la scossa sessuale che sento dentro di me coinvolge i capezzoli dei seni per scendere poi fino al clitoride....scrivendo vivo una perenne condizione quasi di pre-orgasmo che mi dà un intenso godimento continuo...
Uno dei desideri erotici per me + eccitante è il potermi immaginare di vivere un'esperienza erotica nella quale sono trattata e considerata come una grandissima pompinara...
Immagino la situazione così come la leggerete nel mio racconto di seguito:
E' una sera come molte....mio marito è come al suo solito fuori a pesca con gli amici.Io sono a casa davanti alla tv ma la noia e l'apatia come tutte le sere quando sono sola stanno prendendo il sopravvento.Ripenso al tipo conosciuto nel pomeriggio a fare benzina...un ragazzo simpatico che fà il benzinaio e che mi ha detto che se volevo conoscere gente nuova potevo venirlo a trovare al CLUB 2000.Da quello che aveva detto si trattava di un club dove molte persone vanno per conoscere e per passare una serata diversa.
Il pensiero si faceva strada dentro di me...che stavo a fare lì quando potevo passare una serata brillante e spensierata??Quel coglione di mio marito sarebbe tornato a casa forse nel pomeriggio di domani...tutto preso dalla battuta di pesca al tonno...avevo praticamente quasi un giorno intero di libertà e la cosa mi piaceva non poco.
Alla fine mi decido.Scivolo sotto la doccia,mi faccio i peli alle gambe,mi passo un olio che lucida e fà ancora + morbida e profumata la pelle del mio corpo,mi sistemo per benino mettendomi un perizomino nero ed un reggiseno nero di pizzo,mi trucco per bene,mi fono i capelli mi metto un vestitino nero modello sottoveste,scarpe con tacchi un pò di profumo e sono pronta per una serata spensierata e divertente.
Un ultimo colpo d'occhio allo specchio....si direi che sono ancora una bella gnocca...il vestitino è decisamente sexy e l'intimo fà la sua parte alla grande...alla faccia di quel coglione di mio marito che non sà apprezzare la donna che ha accanto!!
Salgo in macchina e mi dirigo al CLUB 2000.Il tipo si chiamava Mauro e mi aveva detto che il CLUB 2000 si trovava non molto lontano dall'uscita dell'autostrada.Seguendo le sue indicazioni in circa 30 minuti ci sono.Non c'è nessuna insegna e la porta in ferro ha uno specchio che non fà vedere dall'altra parte.Quanti misteri!Che cosa avranno mai da non far vedere..mi domando.Suono il campanello e dopo pochi secondi mi si apre la porta in ferro.
Entro.Una signora alla cassa mi dà una card d'ingresso e mi dà il benvenuto con un sorriso.Non pago nulla.Un corridoio piuttosto lungo mi si para davanti.La luce è tenue...soffusa...la musica molto soft e delicata.Percorro il corridoio ed infine giungo in uno stanzone dove c'è gente che parla a bassa voce.Ci sono uomini...ragazzi...donne ben vestite insomma un locale strano ma non poi così brutto come sembrava dall'ingresso.Un bar a dx ed uno a sx fanno da contorno allo stanzone.Mi fermo al bar ed ordino un gin lemon.Il barista mi serve con un sorriso.Mentre sorseggio il mio drink ecco apparire Mauro.Con un sorriso mi accoglie e mi stringe la mano.Mi dice:"Sono molto contento che sei venuta!!Sei incantevole jessyca...mamma mia che signora sexy che sei...hai un vestitino che è uno schianto e sei truccata in un modo incantevole..."Accetto con piacere i complimenti...ad una donna fanno sempre piacere.Passano pochi minuti e mi presenta 3 suoi amici...3 ragazzi carini e ben vestiti.Brindiamo tutti insieme alla serata che ci aspetta.
Con Mauro faccio un giro del locale...sono curiosa di vedere cos'è questo CLUB 2000 e com'è fatto.Usciamo dallo stanzone e ci inoltriamo nel corridoio...dal quale si diramano diverse stanze tutte con luci soffuse dal colore rosso viola azzurro...
Nelle stanze vedo persone sdraiate sui divano o su letti matrimoniali....altre sono sedute su poltrone...lentamente inizio a capire che cosa sia questo CLUB 2000...Le gote mi si fanno rosse mentre domando per conferma a Mauro:"Mauro scusa ma questo CLUB 2000 è un club priveè??"
Lui annuisce con la testa...mentre un sorriso molto malizioso gli illumina il volto...Io resto molto sopresa...per la miseria sono andata a passare una serata in un club per coppie e single dove la gente fà sesso a tutta manetta!!!Il pensiero successivo non lascia adito a dubbi...vestita come sono poi...non tarderà molto che mi si faranno avanti in 1000 per fare sesso con me...Finisco il giro del locale e ricompaio nel salone...Mauro mi riporta al bar e questa volta mi offre un secondo Gin Lemon...mentre gli amici che prima erano in 3 ora sono in 6...che caso strano!!
La gente nel locale compare e scompare...le stanze si riempiono e svuotano...la serata ha preso il via decisamente alla grande ed io mi sento un attimo imbarazzata per essere stata così ingenua da non capire prima dove fossi finita.
Un amico di Mauro mi offre ancora una volta da bere...sono al terzo gin lemon ed incomincio ad andare su di giri...sò cosa succede se vado troppo su di giri...Il mio lato oscuro tenuto tanto bene a bada potrebbe uscire allo scoperto ed in questo caso non ci sarebbe posto migliore di quello per scatenare la troia che è in me.
Dopo il 3° gin lemon ecco che Mauro si fà avanti....mi cinge un fianco con il braccio ed inizia a ballare un lento molto sensuale...sfrontatamente ecco che mi inizia a strusciare il suo pube contro il mio...non contento mentre mi sorride sfacciato eccolo premere il suo cazzo sulla mia fica facendomi sentire che è eccitato.
E' musica per le mie orecchie...i 3 gin lemon hanno fatto molto bene il loro lavoro...il locale è perfetto per sfogare le voglie che a lungo ho tenuto a bada...la lunga astinenza che quel povero idiota di mio marito mi ha obbligato a fare hanno fatto si che il mio lato oscuro possa uscire alla grande in una sera come quella...non potevo capitare in un posto migliore di quello per scatenare la troia che è in me e che troppo a lungo ho represso....
Guardo Mauro dritto negli occhi...poi avvicino la bocca al suo orecchio per digli:"mmhh...sei su di giri...sento che sotto c'è qualcosa che tira....o sbaglio??"
Lui mi sorride ironicamente...e rilancia:"eh si jessyca....sei una gran fica e sarei scemo se non ci provassi stasera....."
Un attimo dopo eccomi a pensare che il ragazzo non sà che quando la troia che è in me prende il sopravvento non basta assolutamente quello che lui mi propone....quando vedrà di cosa sono capace resterà senza parole....
Finisco di pensare...lo guardo con un sorriso molto provocante negli occhi e poi gli dico:"e gli amici....poverini...li lasci a bocca asciutta??Anche loro avranno voglia..."
Mauro sbarra gli occhi....non immaginava nemmeno lontanamente di sentirmi dire una cosa del genere!!Lo guardo con un altro sorrisino molto malizioso...passandomi la lingua sulle labbra carnose...Resta a bocca aperta qualche secondo poi mi dice:
"Aspetta quà...jessyca...sono sicuro che apprezzeranno la premura che hai avuto per loro"
Si allontana....mentre io pregusto quello che di lì a poco succederà.Da tanto tempo avevo un desiderio sexy...una voglia intima che da lungo tempo avevo voglia di sfogare...e quella sera finalmente mi sarei levata la voglia ed avrei confessato a lui ed ai suoi amici il desiderio che a lungo avevo tenuto tutto dentro di me.
Dopo 5 minuti torna...è solo ma poco lontano gli amici sono in gruppo a guardarmi.Mi cinge di nuovo il fianco con il braccio e avvicina le sue labbra alle mie...Un attimo dopo mi bacia...lentamente socchiude le labbra e fà scivolare la lingua nella mia bocca...Un sommesso MMMMHHH mi sfugge mentre inizio a limonarlo con delicatezza.Ormai è la fine....la troia che è in me ha preso il via e l'esito della serata è scontato...il mio desiderio sexy si esaudirà...la mia voglia eorica repressa sarà ampliamente soddisfatta...mauro non immagina nemmeno lontanamento che razza di zoccola e troia ha davanti!!!
Limoniamo qualche minuto...giusto il tempo per Mauro di iniziare a toccarmi le tette...di infilare una mano sotto la sottoveste per toccarmi prima le cosce e poi la fica...ritrae la mano dicendomi che sono bagnata...Lo guardo con un sorriso che è tutto un programma e gli dico:"beh non è questo che volevi??avere una donna calda...sexy molto troia e con una voglia matta di cazzo??"
Resta un attimo sbigottito...la risposta lo ha choccato....eheheheh!Poi si riprende e dice:"cazzo jessyca sei tutta una sorpresa...decisamente sai quello che vuoi!!"
Ed io a quel punto rilancio....dicendogli:"per schiarirti le idee lo sai come mi avevano soprannominato al liceo??"
E luii:"no...come??"
ed io:"POMPINIA....."e nel dirlo mi ripasso una seconda volta la lingua sulle labbra....questa volta però lo faccio lentamente molto lentamente.....facendogli vedere bene come sò muovere la punta della lingua sulle labbra....Poi vado avanti e gli dico ancora:"Oppure anche "GOLA PROFONDA...a seconda di come lo tiravo..."...gli dico ancora....
Ancora una volta resta di sasso...il ragazzo non è ancora in grado di capire che razza di zoccola sia io...resta sbigottito qualche secondo poi riprendendosi mi prende per mano e mi porta verso una stanza nel corridoio.
Entriamo dentro la stanza azzurra...c'è un grande letto matrimoniale...dei cuscini sparsi sopra...un comodino con un secchio con il ghiaccio e dentro una bottiglia di champagne.
Mi adagia sul letto ed inizia a spogliarmi.Sento distintamente che ha il fiatone per l'eccitazione...non vede l'ora di scoparmi il ragazzo....ma non è quello che avevo in mente io!!
Lo fermo con un sorriso...e sorridendo gli dico:"Mauro...ho un desiderio sexy molto forte...è tanto tempo che me lo voglio togliere...e questa sera credo che con te ci riuscirò...."
Lui ovviamente non capisce.Mi guarda con un chiarissimo punto interrogativo negli occhi.Allora io con uno sguardo da perfetta zoccola gli dico:"Amore domandami quale sia il mio desiderio sexy...chiedimi quale sia la voglia erotica che da tanto tempo ho voglia di levarmi....no???"
A quel punto finalmente mi chiede...."Jessyca qual'è la tua voglia...che cosa vuoi fare stasera qui..."
Ed io con un sorrisetto molto sexy e con lo sguardo da perfetta troia guardandolo dritto negli occhi:"ho voglia di fare almeno 10 pompini...voglio mettere 10 o + ragazzi o uomini intorno a me...in cerchio...voglio stare in ginocchio al centro del cerchio per avere i loro cazzi stupendamente dritti davanti alle mie labbra e tirare a tutti un bellissimo pompinio con l'ingoio...voglio fare una scorpacciata di sborra Mauro...."
Lui mi guarda inebetito dalla voglia....per un istante crede che scherzi...poi il mio sguardo che lo fissa gli fà capire che non stò scherzando.A quel punto comincia a realizzare che razza di puttana sia se mi ci metto.Ma resta lì fermo...forse quasi smarrito dalla confessione che gli ho fatto.A quel punto prendo decisamente io il sopravvento su di lui...voglio sfogarmi di brutto e realizzare la mia voglia erotica.Gli dico con uno sguardo che è tutto un programma:
"vai dai tuoi amici....portali tutti qui...falli mettere in cerchio ma non farli spogliare..."
Mi guarda ancora...fà fatica a realizzare che megatroia gli è capitata tra le mani...poi esce dalla stanza mentre io prendo due cuscini e li butto in terra.
Rientra dopo 2 minuti...il gruppetto è cresciuto....sono in 10 o 12 + lui...probabilmente di là ha sparso in un attimo la voce che c'è una pompinara che vuole sfogarsi...non potevo chiedere di meglio per dare forma al mio desiderio inconfessabile.
Mi circondano in un attimo...Mauro vedendo i cuscini per terra e sapendo cosa ho in mente capisce che i cuscini servono a me per stare per bene in ginocchio...E' come drogato dalla voglia di vedermi all'opera e di vedere cosa sono capace di fare...gli leggo negli occhi che stà morendo dal desiderio di mettermi al centro del cerchio...Probabilmente ha anche letto nel mio viso il desiderio incontrollabile che ormai ha il sopravvento su di me.
Eccomi con le ginocchia sui cuscini....li faccio mettere in cerchio ontorno a me...sono in 12 + Mauro....alcuni sono ragazzi ma c'è anche qualche uomo...probabilmente la voce che ha messo in giro mauro uscendo dalla stanza ha attirato qualche cliente del club desideroso di fare sesso senza problemi.Sono tutti vestiti...proprio come avevo chiesto...lentamente li guardo uno ad uno...il mio sguardo è carico di voglia e loro lo vedono chiaramente...mentre li guardo mi passo e ripasso per bene la lingua sulle labbra...li voglio far impazzire ancora prima di cominciare.....
Mi calo le spalline della sottoveste....lentamente prima la sx e poi la dx.......infine calo il reggiseno...anche qui lo faccio molto lentamente...ecco uscire la prima tetta....poi la seconda...ora sono a seno nudo...Ho fatto uscire le tette perchè voglio le vedano...così da potermele toccare ed eccitarsi ancora di +... e perchè quando comincerò la favolosa serie di pompini voglio che vedano i miei seni ballare su e giù mentre lentamente succhierò e leccherò quei favolosi cazzoni che tra breve mi sventoleranno davanti alle labbra....La zoccola che era dentro è uscita e lo fà capire molto chiaramente.
La sottoveste è ai miei piedi...il reggi anche....ora sono in perizomino e tacchi...le ginocchia sono comodamente sui cuscini....loro sono tutti intorno a me ma nessuno si muove...come x magia sono io a condurre la danza...non potevo chiedere di meglio.Li guardo ancora negli occhi...uno ad uno..leggo che muoiono dalla voglia di farsi spompinare...e sicuramente loro leggono che io sono eccitata come una troia in calore...sono sensazioni che escono subito fuori in una situazione come questa.
Sò chiaramente come mi muoverò....prima mi leccherò per bene i 13 cazzi....per farli indurire e così saggiarne le dimensioni...la lunghezza...la larghezza...Poi dopo averli leccati per bene con la punta della lingua mi leccherò le palle...per vedere come sono piene...dure..sode....quanta sborra hanno dentro...Infine li spompinerò lentamente tutti..uno dopo l'altro me li godrò in bocca...tra le labbra...e li porterò al piacere godendomi così i loro densi schizzi caldi in gola...quando avrò finito di spompinarli tutti voglio avere il pancino pieno della loro stupenda sborra...Che megatroia sono quando mi ci metto!!!
Guardo il 1° dei miei uomini...un ragazzo sui 25 anni...lo guardo dritto negli occhi mentre gli slaccio i jeans...li calo ai suoi piedi...poi calo i boxer....svetta fuori come se avesse una molla un bel cazzo già splendidamente eretto....Un MMMHHH di piacere mi esce dalle labbra...godo molto a ritrovarmi un cazzo duro davanti al nasino...Lo guardo ancora negli occhi un altra volta prima di cominciare...sono in una situazione decisamente adatta ad una puttana...e quella puttana sono io...sia perchè sono in ginocchio davanti a lui....con le tette fuori come farebbe una zoccola...sia perchè mi ha messo davanti alle labbra il suo cazzo per farmelo leccare...
Mi ripasso la lingua sulle labbra....mentre lo guardo dritto negli occhi...voglio veda che troia sono...bagno le labbra per bene prima di prenderlo in bocca...sò che così scivolerà bene tutto in bocca facendomi godere già al primo contatto....Socchiudo gli occhi...apro le labbra...le avvicino alla cappella e lentamente inizio a prendermelo in bocca....Un deciso MMMHHHH AHHHH mi esce dalle labbra mentre con dolcezza appoggio le labbra intorno all'asta...ho due labbra molto carnose e sò che quando con delicatezza le stringo intorno all'asta il mio uomo le sente perfettamente...inizio un lento su e giù con le labbra...la saliva fà scorrere il delizioso cazzone su e giù nella mia bocca facendo godere lui sin dai primi istanti.
Se solo sapesse però come godo io....la situazione nella quale sono...al centro di una cerchia di cazzi da far godere con la mia bocca...il desiderio fortissimo di essere una fantastica pompinara in quella sera...sono tutte scosse erotiche che partono dal mio cervello...passano dai miei seni e prorompono sulla mia fica e sul mio clitoride dandomi un piacere immenso...
Mi fermo.Ho dato un primo assaggio di cazzo ma li voglio tutti intorno eretti e pronti...voglio che mi sventolino i loro cazzoni duri tutti intorno a me.Mi dedico al 2° uomo...è un altro ragazzo sicuramente della comitiva di Mauro.Lo guardo dritto negli occhi...mentre allento la cintura dei sui pantaloni.Eccoli scivolare a terra...gli slip sono già gonfi...li calo ed ecco uscire prepotentemente fuori il suo cazzone...è anche lui ben duro...Mi avvicino con le labbra....lecco con la punta della lingua la cappella....pochi colpi delicati....un altro MMMHHH di godimento mi esce di bocca...socchiudo gli occhi nell'attimo delizioso nel quale appoggio le labbra alla cappella...infine spingo piano piano le labbra e socchiudo la bocca...un altro MMMHHH mi esce mentre lentamente mi entra in bocca la cappella prima e l'asta turgida poi...Dio come godo in questo momenti...la bocca mi sembra una seconda fica...la penetrazione in fica ha per me lo stesso godimento di quando mi faccio scilvoare un bel cazzo in bocca....
Inizio a spompinarlo...lentamente...molto lentamente...voglio che goda ed io godo da morire a fare un pompino così...Affondo ancora le labbra...arrivo fino ad appoggiare la punta del mio nasino tra i peli del pube....un sommesso MMMHH di godimento mi esce nel sentirmelo tuto in gola...Lui emette un ben deciso AHHHH SIIII nel sentire il calore della mia gola intorno alla sua cappella...
Lo faccio uscire dalle mie labbra.E' la volta del 3°.Anche lui sicuramente della comitiva di mauro....avrà sui 30 anni...faccia da schiaffi e sorrisetto scanzonato...guardo anche lui come ho fatto con gli altri.Slaccio la cintura e calo i pantaloni...poi è la volta degli slip...Anche lui è già eccitato...balza fuori gonfio ed eretto un bel cazzone duro...Lui mi guarda ed a differenza degli altri mi dice:"beh signora credo ti piaccia un bel cazzo duro da spompinare....no??"
Nel dirmelo lo impugna e me lo sventola davanti alle labbra....infine mi mette una mano tra i capelli e dolcemente mi avvicina alla cappella...Mi sento svenire dal godimento...essere trattata come una puttana pompinara mi eccita terribilmente...Faccio uscire piano piano la lingua e inizio a leccargli l'asta...voglio insalivarlo per bene prima di mettermelo in bocca....Lecco l'asta con dolcezza...infine socchiudo le labbra e me lo faccio entrare per bene in bocca.Anche qui come per gli altri un deciso MMMHHH mi sfugge...mentre dentro di me penso e dico:"dio come godooooooo!!!" Inizio a spompinarlo con decisione....il porco lo voglio far godere bene...se lo merita per come mi ha saputo leggere nella mente ed ha saputo come trattarmi.Vado avanti un pò...infine lo mollo per dedicarmi al 4°.
E' un uomo questa volta...sulla 40ina...brizzolato...belloccio...Slaccio i panta guardandolo negli occhi...leggo nel suo sguardo che mi stà decisamente dando della troia....godo già solo a leggergli cosa pensa....infine gli calo i boxer ed ecco uscire fuori un altro bel cazzo...non durissimo ma comunque piuttosto largo.Lo lecco piano piano...infine me lo metto in bocca...di nuovo mugolo di piacere...le labbra delicatamente a cerchietto intorno all'asta scivolano su e giù...lo spompino un pò e poi decido di dedicarmi al 5° dei miei uomini.
Il 5° è un ragazzo biondino....magro...mi guarda come in estasi...devo piacergli molto.Mi aiuta a slacciargli i jeans e poi da solo si cala i boxer...deve avere una gran voglia visto come fà.Ecco che fà uscire il suo cazzo...non è eretto...forse le'mozione gli ha giocato un brutto scherzo...hihihihhi!Con dolcezza lo prendo in bocca e inizio a leccarmelo....gioco con la lingua sulla cappella e inizio a far andare su e giù le labbra.Dopo poco è magnificamente su...la cappella è tesa e l'asta è durissima....dò qualche slinguatina quà e là prima di lasciarmelo uscire dalle labbra.
Il 6° è un uomo sui 50 anni....barba e pizzo...abbronzato...Lo guardo come ho fatto con gli altri.Gli calo i pantaloni..poi gli slip.Ecco uscire il suo cazzone...un MMMHHH di godimento mi esce dalle labbra mentre mi sbatte davanti un cazzone favoloso....piuttosto lungo e molto largo...Mi guarda un attimo e mi dice:"dai troia....sò che ti si sarà bagnata la fica solo a vederlo...è tutto tuo sai??Vediamo cosa ci fai con un cazzo così...."Finisce la frase ed io ho già la fica che pulsa...il clitoride mi batte come se fossi in calore...umori mi colano dalle grandi labbra sugli slip...il porco sa decisamente come trattare una zoccola come me.
Lo riguardo dritto negli occhi mentre avvicino le labbra alla sua magnifica cappella...infine come sempre faccio quando godo davvero socchiudo gli occhi e inizio a leccarmelo tutto...Ancora una volta ma questa volta molto forte un MMMHHH di godimento mi sfugge dalla gola...Eccomi a leccargli la base...la punta...l'asta...mi godo ogni cm di quel suo splendido cazzone...infine appogio le carnose labbra alla cappella...socchiudo i denti e lentamente spingo la bocca verso il suo pube...Cm dopo cm lo splendido cazzone mi scivola in gola...la saliva lo ha lubrificato benissimo...entra nella mia bocca deliziosamente piano...mi sento riempire la bocca e godo come una porca....la fica mi pulsa ed il clitoride è turigidissimo.in quegli istanti favolosi dalle labbra della mia fica gli umori escono con decisione...godo da morire quando mi mettono in bocca un bel cazzo come quello.Inizio a succhiarmelo...le labbra salgono e scendono dalla cappella alla base...con un lento su e giù lo porto quasi a godere...le tette mi ballano dolcemente e la cosa non passa inosservata agli altri...ho i loro occhi tutti sul mio seno adesso.Lui allunga una mano...mi stringe un seno con dolcezza...infine mi stuzzica il capezzolo....In quell'istante faccio uscire il suo cazzo dalle mie labbra ed urlo un deciso AHHHHH SIIIIIIII di piacere....lo stimolo che mi ha dato al capezzolo mi ha fatto quasi avere un orgasmo...la mia fica e sopratutto il mio clitoride sono già provati dal godimento fino a qui avuto...
A quel punto lo mollo...a fatica lo confesso...stavo godendo da morire nel fargli il pompino e la sua manovra al mio seno mi ha mandato in orbita ma devo andare avanti con gli altri.Il 7° è un ragazzo moro...guardo anche lui negli occhi ma ormai sono come stregati dallo spettacolo che ho messo su.Calo i pantaloni e poi gli slip.Esce prepotente il suo cazzo...duro eretto non grosso ma piuttosto lungo.Lo lecco con dolcezza infine come per gli altri inizio a spompinarlo.Anche per luii ho un MMMHHH di godimento...ormai lo hanno capito tutti che godo molto nel prendermi un cazzone in bocca...vado avanti un pò e poi mi dedico all'ottavo mio uomo della serata.
L'ottavo è un discreto e muscoloso signore sulla 40ina.Vestito sportivo e con una maglietta polo.lo guardo dritto negli occhi mentre gli slaccio i calzoni.Calano ai suoi piedi e con essi subito dopo i boxer.Anche lui è eccitato...mi avvicina la cappella con prepotenza per come mi desidera...Lo lecco piano piano infine me lo metto in bocca...Ancora MMMHHH ancora un intenso godimento da parte mia...Lo spompino dolcemente un pò...infine passo al 9o dei miei uomini.
E' un ragazzo molto giovane...non avrà + di 20 o 25 anni.Mi guarda anche lui come un drogato...deve essersi fatto tante di quelle seghe prima di decidersi e venire qui...penso.Non credo abbia una grande esperienza data l'età.Ma la voglia si...eccome!!!Appena lo guardo con il mio solito sgaurdo da zoccola inzia subito a spogliarsi...dopo un attimo è nudo a cazzo dritto!!Mi mette delicatamente una mano sulla nuca e mi spimge verso la sua cappella....Riecco il mio MMMHHH di godimento....dopo un attimo ce l'ho in bocca...è duro e spledidamente eretto!!Non mi ha dato nemmeno il tempo di insalivarlo...il porco....deve essere davvero eccitatissimo!!!inizio a spompinarlo e dopo un attimo lo sento fremere...Mamma mia stà per sborrare...mi dico....Mi fermo..lo faccio uscire e con uno sguardo carico di voglia gli dico:"amore...aspetta...volgio godermelo un pò quel tuo cazzone in bocca...se vieni subito non mi fai godere!!!"
Lo lascio così per dedicarmi al mio 10 uomo.E' un signore sulla 40ina anche lui...molto asciutto...vestito con una giacca e cravatta...molto distinto.Lo guardo dritto negli occhi...e gli leggo che è sia voglioso che molto porco...a dispetto della presenza.Solo allora riconosco in lui il barista del CLUB 2000....il porco si è unito al gruppo appena ha sentito che nel salone c'era una signora che voleva spompinare tutto il locale....Gli slaccio i panta e nel frattempo si sfila la giacc...resta in camicia e slip.Si leva la cravatta e pochi istanti dopo gli slip...Un bel cazzo già eretto svetta verso l'alto...Mi avvicino con le labbra...faccio uscire la lingua e con la punta slinguo il glande con delizatezza...colpetti veloci che gli fanno uscire di bocca un ben chiaro:"AHHH SIIII PUTTANAAAAA....leccamelo tutto!!"
Un intenso calore alla fica ed un forte piacere al clitoride mi fanno capire che mi ha fatto godere di brutto questo porco dicendomi così...guardo l'asta bagnata per bene di saliva...socchiudo gli occhi.... appoggio le labbra alla cappella mentre un godimento delizioso si impossessa di me.Lui in un attimo mi mette una mano tra i capelli e spinge....in pochi secondi me lo spinge tutto in gola quasi soffocandomi...Un violento MMMHHH...un mugolio di godimento intensissimo mi esce di gola mentre sento la cappella arrivarmi fino quasi alle tonsille!!Ad occhi chiusi per il godimento provato inzio a farlo uscire di qualche cm....ma lui con la mano mi rispinge la testa verso la base del suo cazzo.Resto ferma così....con il suo splendido cazzo piantato in gola per qualche secondo...quasi soffocata...poi lentamente ritraggo la testa e questa volta mi lascia fare.Lo spompino un pò e poi lo tiro fuori.Una volta a bocca vuota gli dico:"amore mi soffochi così...lascia fare a me...ti farò impazzire!"
E lui di rimessa:"Non ho dubbi troia....sei fantastica come pompinara...avevano ragione i ragazzi quando hanno detto che nel salone c'era una troia che voleva spompinare tutti!!!Sei decisamente speciale come pompinara....!"
lo guardo con aria di sfida....lui sà che lo farò godere per bene ma io sò anche che lui farà impazzire di godimento me...un porco come lui sà resistere durante un pompino e questo mi farà godere per davvero....più lo spompinerò e + lui resisterà facendomi diventare la fica un lago di piacere ed il clitoride un turgido piccolo cazzo eretto dal godimento che mi darà nel farsi leccare a lungo il cazzo duro....il porco lo sa bene e ha l'esperienza che serve con una zoccola come me....
Ecco il mio 11o uomo.E' un ragazzo sui 30 anni...capelli lunghi raccolti con la coda.E' in jeans e maglietta.Lo guardo con il mio solito sguardo da troia....lui mi sorride.Gli calo i jeans e con stupore ecco scappare fuori il suo cazzo....un cazzo normale come dimensioni ma seminascosto da molti peli.Non ha mutande ne slip ne boxer....praticamente è a cazzo nudo!!E' molto peloso...faccio fatica a dstinguere le sue palle per come le ha nascoste da una foresta di peli.Avvicino le labbra alla sua cappella...gli diventa come per magia subito duro....lo lecco appena appena ed ecco che già sbuffa...hihihihihi...deve essere un bel pò che non gode!!!
Lo lecco ancora infine lo spomino per qualche istante...lo sento già avere il fiatone...segno che è vicino.Lo faccio sucire dalle labbra lasciandolo per dedicarmi al mio 12imo uomo.
E' un uomo di oltre 50 anni...a giudicare forse + vicino alla 60ina...capelli brizzolati ai lati e molto stempiato al centro.Mi guarda con desiderio e mi sorride mentre gli slaccio la cintura dei pantaloni.Calo i pantaloni a terra e con le mani faccio scendere gli slip.Ecco che anche lui nonostante l'età mette in mostra un gran bel cazzo duro....non lo avrei detto visto la presenza!!Lo guardo negli occhi mentre mi avvicino con le labbra alla cappella...lui mi sorride ancora una volta e socchiude gli occhi mentre inizio a leccarmi il suo amichetto.Pochi colpi di lingua....poi sono io a socchiudere gli occhi per l'inteso godimento che ogni volta provo in quegli attimi...anche qui mi esce il solito MMMHHH mentre la fica ormai pulsa impazzita.Appoggio le labbra alla cappella...le socchiudo lentamente...faccio entrare la punta prima ed il resto poi....nella mia mente un solo pensiero:"DIO COME GODOOOOO!!!"infine inizio ad andare su e giù con le labbra e la testa....il cazzone lubrificato ad arte dalla mia saliva mi scivola in gola fino alle palle...poi riesce fino allo scalino della cappella...su e giù...su e giù...le tette mi ballano lentamente mentre un intensissimo godimento mi parte dal cervello per sfociare nella mia fica....il clitoride è ormai gonfissimo per il godimento....lo sento chiaramente.Vado avanti un pò...infine lo mollo altrimenti mi sborrerebbe in gola e non voglio che ciò accada...non ancora almeno.
Infine mi dedico al mio 13imo cazzone...è quello di Mauro..il porco che nel pomeriggio alla stazione di servizio mi aveva invitata qui ben sapendo che si trattava di un club priveè.Aspettava con impazienza il suo turno e mi guarda dall'alto verso il basso in segno di dominio su di me.Gli sorrido mentre gli slaccio i pantaloni...infine gli calo gli slip ed ecco schizzare impetuosamente verso il cielo il suo cazzone...magnificamente eretto e duro come il marmo!!E' eccitatissimo...lo vedo...prima mi avrebbe scopata in un secondo ed ora sapendo quello che gli rivelato essere il mio desiderio inconfessabile ed avendo visto cosa sono capace di fare non vede l'ora di entrare in gioco!!!
Ha un bel cazzo...la cappella punta al cielo in un modo delizioso...è duro e leggermente arcuato verso l'alto...Avvicino le labbra e lo lecco piano piano...quasi con amore...il fatto che lui mi abbia permesso di poter finalmente sfogare un desiderio erotico così fortemente voluto rende questo ragazzo un pò speciale per me...lecco la cappella...l'asta...infine socchiudo gli occhi quasi in segno di venerazione e lentamente aprendo le labbra me lo metto piano piano in bocca...facendo entrare però solo la cappella...Poi faccio una cosa che non ho fatto a nessuno finora...metto le mani sui sui glutei e letamente lo spingo verso di me.Così facendo mi penetra con il suo cazzone in bocca....quasi mi scopasse...Infine lo faccio muovere piano...molto piano avanti ed indietro...mimando la scopata vera e propria.Un MMMHHH molto chiaro mi esce questa volta di bocca...mentre un ancora + forte ed intenso godimento mi parte come sempre dal cervello per arrivare giù alla mia fica.Lui capisce e inizia dolcemente a fottermi in gola...il porco ha spinto infatti il cazzo fino alle palle nella mia bocca ed ora la sua cappella è proprio quasi in gola....sicuramente sente che la mia gola è calda e bagnata come una fica e dallo sbuffare che fà sento che stà godendo da morire!!!Se solo sapesse quanto e come godo io in questi momenti!!!!Il clitoride mi batte senza sosta...è turgido e duro ed io sono quasi sul punto di venire...i capezzoli mi fanno male per come godo e la fica mi cola ormai liberamente sugli slip...se mi mettesse una mano sulla fica la ritrarrebbe come se la avesse messa sotto un rubinetto....mi faccio letteralmente schifo per quanto godo!!!
Vado avanti un pò a farmi scopare in gola....infine lo faccio uscire che è quasi lì lì per godere...Mi devo ridedicare al mio cerchio ora!!
L'immagine che posso vedere è deliziosa...io al centro..a tette di fuori..le ginocchia su due cuscini messi da me apposta per stare comoda...tutto intorno un cerchio di uomini senza mutande con i cazzi dritti e duri...magnificamente eretti...Me li sventolano davanti agli occhi aspettando che sia io a decidere quale leccare...succhiare...far godere....In quei momenti mi rendo fortemente conto di essere una grandissima troia....una puttana e zoccola come ce ne sono poche...Ho messo intorno a me 13 cazzoni duri e pronti per poi potermeli spompinare tutti...uno dopo l'altro....fino a farli sborrare...che altro posso essere se non una grandissima troia???
Lascio che il pensiero svanisca....voglio sentire le loro palle...come avevo deciso prima...Voglio sentire come le hanno..se sono piene...se sono dure e gonfie di piacere...le leccherò tutte e con la punta della lingua mi godrò la loro consistenza e durezza...Ecco che mi avvicino al 1° cazzone che ho leccato.Gli altri intorno a turno ogni tanto si segano per poter avere il cazzo duro quando sarà il loro turno...mugolando mi avvicino al ragazzo 25enne...ora voglio leccargli le palle...x sentirne la consistenza e così sapere chi avrà tanta calda sborra da schizzarmi in gola e nel pancino quando deciderò di farlo godere...Con la punta della lingua gli lecco le palle.....sono dure e gonfie....non chiedevo di meglio....deve essere molto che non gode...Piccoli colpi ancora con la punta della lingua...colpi dolci delicati che fanno godere lui e mi dicono che ha due stupende palle piene di sperma...socchiudo gli occhi ancora una volta dal godimento mentre con la punta della lingua dò ancora piccoli colpetti alle sue stupende palle dure.
Di seguito ripeto la cosa con tutti i miei uomini....splendidi stalloni a cazzo duro tutti intorno a me...Il + pieno è il signore abbronzato con un cazzo da sogno sulla 50ina...il sesto del mio cerchio....ha due palle gonfie e dure da far paura.Pensando a quando verrà e come verrà nella mia gola ho quasi un pre-orgasmo di piacere...sono decisamente eccitata fuori da ogni regola....le labbra della mia fica ormai colano umori senza alcun ritegno...gli slip sono bagnati come se li avessi messi a bagno.
Ora è arrivato il momento di farli godere....sò che arriverò ad un deciso pre-orgasmo mentre li spompinerò tutti....la fica e il clitoride sono sul punto di scoppiarmi.dal godimento....non sò se riuscirò a farli godere tutti senza godere come una cagna in calore anche io....
Faccio avvicinare il primo dei miei uomini....chiudo gli occhi mentre mi faccio appoggiare la cappella alle labbra...infine lo accolgo in bocca con un mugolio intenso di piacere...Inizio ad andare su e giù con le labbra....l'asta mi arriva per bene in gola mentre lo spompino dolcemente.Ogni tanto mugolo di piacere...se qualcuno mi toccasse la fica ora credo che godrei in un modo pazzesco...Inifine lo sento sbuffare...è vicino a godere!!Aumento il mio su e giù...eccolo sborrare....Affondo con le labbra fino al suo pube...la mia gola è come una fica calda...ed accoglie i suoi schizzi caldi....Ecco urlare un forte AHHHHH SIIIIIII mentre gode...il mio ragazzo 25 enne mi sborra per bene in gola....io a bocca piena mugolo e dentro la mia testa sono io ad urlare un bellissimo SSIIIIII SBORRAAAAAAA....Ancora qualche affondo della mia bocca ed infine ecco che lo ritrae ormai moscio e gocciolante...Ha le gambe molli il mio ragazzo mentre io mi giro vero sil 2° cazzone duro.
Il 2° ragazzo me lo mette in bocca con voglia...ricomincio il mio su e giù...lo guardo negli occhi mentre le mie tette ballano dolcemente al ritmo del mio pompino...Affondo bene le labbra e lo porto velocemente al piacere....un OOOHHHH SIIIII da parte sua mi dice che stà venendo....chiudo gli occhi ed affondo il nasino tra i suoi peli...ricevo ancora dei favolosi schizzi di sborra....un GODOOOOO intenso mi attraversa la mente mentre con dolcezza vado ancora un pò su e giù...Infine esce dalla mia bocca...Mi giro e guardo il 3° dei miei cazzi.
E' il ragazzo che me lo ha messo in bocca dandomi della signora che ama spompinare un cazzo duro.Lo guardo con un sorriso di sfida...voglio che veda che razza di pompinara sono...Eccolo che come per il primo assaggio mi mette una mano nei capelli e mi tira verso il suo cazzone...Chiudo gli occhi e un forte MMMMHHH di piacere mi esce dalle labbra mentre sento la sua cappella appoggiarsi alle mie labbra.Le apro con dolcezza e lo faccio entra nella mia bocca....un intenso godimento mi pervade mentre lui inizia a farmi fare su e giù con la testa...Ci sù fare il porco e sà cosa piace ad una donna che adora fare i pompini!!!
Vado su e giù a lungo...ho gli occhi chiusi dal godimento intenso che provo...voglio farlo scoppiare di voglia prima di ricevere la sua deliziosa sborra come premio per il mio stupendo pompino!!Infine lo faccio venire...caldi e densi getti mi colano in gola....lui piega le gambe per il piacere che le ho dato...io ho la fica ormai in delirio ed il clitoride è al limite dell'orgasmo o quasi!!
Ecco il 4° dei miei uomini...è quello sulla 4oina brizzolato...Mi metto davanti a lui,in ginocchio apro le labbra e lo prendo in bocca...E' molto voglioso..si è segato bene nell'attesa e per questo durerà poco...affondo le labbra fino al suo pube...infine le ritraggo...ancora un pò di su e giù ed eccolo sborrare...gode molto e sbuffa forte mentre mi schizza in gola la sua sborra densa e calda...ad occhi chiusi la ricevo ed il GOOOODOOOOO che urla il mio cervello è sempre + forte...
Il 5° è il biondino....socchiudo le labbra e lo prendo in bocca con dolcezza...anche lui si è segato nell'attesa....pochi affondi delle mie labbra e gode...sento colare la sua calda sborra in gola mentre dò gli ultimi colpi con le labbra...
Il 6° è il 50 enne con la barba ed il pizzo abbronzato...ha un cazzone stupendo...a quel punto decido di non farlo godere subito ma di tenermelo per dopo...lo spompino appena un pò e passo oltre lasciandolo a menarselo con un sorriso interrogativo...
Il 7° è il ragazzo moro....appoggio le labbra alla cappella e socchiudo gli occhi...quel momento è per me sempre un godimento fortissimo...infine lentamente apro le labbra e lo faccio entrare nella mia bocca...Vado su e giù qualche istante e lui eccolo godere...si è segato come gli altri aspettando che io lo spompinassi ed ora è pronto a venire...Caldi schizzi mi colano nel pancino mentre il mio godimento cresce ad ogni loro sborrata nella mia gola...
E' la volta del mio ottavo uomo...anche per lui basta poco...pochi affondi della mia gola e viene...ancora schizzi...ancora sborra che mi cola nel pancino...ancora un intenso godimento del mio clitoride mentre la mia fica ormai è un delirio di umori e piacere.
Ecco il 9°...il ragazzo giovane....anche lui regge poco la mia bocca e le mie labbra...affondo con dolcezza fino al suo pube e dopo pochi istanti viene...ancora schizzi ancora piacere ancora la mia fica che pulsa chiedendo il tanto atteso orgasmo.
E' la volta del porco sulla 4oina....il mio decimo cazzone è il barista che mi servì il gin lemon...Slinguo la punta della cappella mentre lo guardo dritto negli occhi...voglio che lui veda che pompinara sono...infine appoggio la cappella alle labbra mentre lo riguardo dritto negli occhi...E lui con un sorriso ironico eccolo a dirmi:"Siiii puttana lo sò che adori il cazzo...lo vedo come mi guardi per farmi vedere che sei una grandissima pompinara!!Dai lecca...che poi ti sborrerò in gola troia!!"
un attimo dopo sento chiaramente la fica contrarsi...il clitoride impazzire....l'orgasmo a lungo rallentato è molto vicino...devo fare uno sforzo pazzesco per non godergli davanti....Socchiudo gli occhi e lo prendo in bocca....ma non riesco a trattenere un violento MMMHHHH di godimento mentre sento il suo cazzone arrivarmi fino in gola...Mi mette come la prima volta una mano tra i capelli...spinge come la prima volta la mia nuca per farmi arrivare la sua cappella decisamente in gola...Dentro di me un urlo fortissimo mi prorompe nella testa.....GOOODOOOOOO....mentre sento che lui inizia a farmi andare su e giù...La fica cola sulle mie cosce...il perizoma meno male che è nero altrimenti tutti avrebbero visto che è letteralmente fradicio....stò godendo senza ritegno mentre il porco mi spinge di nuovo il cazzo in gola....Ritraggo le labbra di quanlche cm...poi inizio ad andare su e giù...le tette ballano splendidamente mentre tiro il pompino al porco...Sò che mi farà impazzire cercando di durare il + a lungo possibile...ma sò che se voglio lo farò godere in breve mettendomelo in gola fino alle palle...
Continuo il mio su e giù...lui regge bene il ritmo...le mie tette giocano a mio favore...perchè sono stupendmente sode e ballano dolcemente...lui le guarda spesso e questo lo eccita di brutto...Infine eccolo sbuffare....affondo le labbra fino ad arrivare alla base del suo cazzone...poi muovo lentamente la testa a dx e sx facendogli sentire la mia gola calda tutta intorno alla sua cappella...così facendo dò il colpo di grazia a lui...eccolo sborrare!!
Un fortissimo MMMHHH mi esce dalle labbra mentre ho la bocca piena del suo cazzone duro...il nasino è tra i suoi peli mentre i tanto attesi schizzi di sborra mi colano nel pancino...Ancora un forte GOOOODOOO mi passa nella mente mentre il porco esce dalla mia bocca.
Mi giro ed ecco il mio 11o uomo...è quello con la coda...molto peloso...Lecco la punta un istante e poi me lo metto in bocca.Pochi affondi ed anche lui che si era segato nell'attesa gode...Mi sborra in gola densi getti di sperma...infine lo tira fuori moscio...Sento il pancino davvero pieno....mamma mia ho già preso in bocca 11 cazzoni e tutti meno 1 sono venuti nel mio pancino!!!Ho davvero fatto una bella ingozzata di sborra...e ne mancano ancora 3 che devono sborrare...l'abbronzato con un cazzone da urlo...mauro e l'uomo con + di 50 anni con un altro bel cazzone.....
Avevo tenuto l'abbronzato con il suo cazzone favoloso...Mauro e questo per ultimi...volevo che il mio stupendo dediderio eorico finisse nel migliore dei modi...facendoli godere e godendo a mia volta con loro....
Mi giro ed eccomi davanti alle labbra il 12o cazzone...è quello con + di 50 anni ed ha un bel cazzone grosso...Appoggio la lingua alla sua cappella...lo guardo negli occhi...voglio che anche lui veda che splendida zoccola sono...Inzia a spingere il cazzone nella mia bocca...uno splendido MMMHHH mi esce dalla gola...Infine lo sento in gola.Chiude gli occhi per come gode....il mio porco...ha le ginocchia quasi piegate per il piacere che prova quando inizio ad andare su e giù con le labbra...Lo pompo con dolcezza...e gli dico:"guarda porco come ti tiro questo pompino....guarda le mie tette come ballano mentre ti spompino...porco....."
Apre gli occhi....mi guarda...i nostri sguardi si intrecciano...lui vede una bella signora bionda con le tette di fuori in ginocchio con il suo cazzo piantato in bocca...le labbra una ventosa intorno al suo cazzo...leggo che gode già solo a vedermi...Dopo pochi istanti inizia a sbuffare...sento le contrazioni delle sue palle...stà godendo...Chiudo gli occhi proprio mentre inizia a sborrare...urla un AHHHHHH SIIIIII e il suo urlo si fonde con quello che ho nella mia mente e che fà:"GOOODOOOO!!!!!!"Schizzi caldi mi colano di nuovo nel pancino....sento che la sborra mi riempie sempre di + il pancino...Esce lentamente dalla mia bocca ed ha decisamente le ginocchia piegate dall'orgasmo.
restano Mauro e l'abbronzato col cazzone grosso...li ho tenuti volutamente x ultimi...sento che chiuderò il mio cerchio godendo in un modo delizioso.
Dico a Mauro di avvicinarsi...lui mi sorride mentre impugnando il cazzo con una mano me lo appoggia alle labbra.Lo guardo e gli sorrido anche io...socchiudo gli occhi e lentamente apro le labbra come ho fatto per tutti gli altri...un intenso godimento mi pervade mentre sento il suo cazzo scivolarmi fino alla gola.Pochi attimi e sento i peli del suo pube sul mio nasino...è tutto nella mia gola...inizio a ritrami per poterlo spompinare con dolcezza.Voglio che con lui sia diverso...voglio che goda più di come hanno goduto tutti gli altri...voglio superarmi nel farlo impazzire ma nello stesso tempo voglio godere anche io....Ho la fica che è bagnatissima...il clitoride è gonfio...turgido...teso....l'orgasmo che da troppo rimando vuole esplodere in me...ed io con tutta me stessa voglio che l'orgasmo mi avvolga dalla testa ai piedi.
Continuo ad andare su e giù...le labbra scivolano sul cazzo teso...arrivo fino alla base e torno su fino alla cappella...è un dolcissimo su e giù quello che faccio...le mie tette ballano deliziosamente al ritmo delle mie labbra...lui dall'alto vede lo splendido balletto delle mie tette..dei miei capezzoli..delle mie labbra chiuse a ventosa intorno al suo cazzone...Lo guardo dritto negli occhi...e leggo che gode e che mi stà dando della splendida pompinara...Richiudo gli occhi mugolando di piacere...la fica mi si contrae di nuovo..dopo pochi istanti mi cola sulle cosce dalla fica l'umore del godimento che è sempre + vicino...
Ancora pochi istanti e mi fermo....sento che è vicino e voglio farlo impazzire...ritraggo le labbra e faccio uscire il suo cazzo duro...con la punta della lingua gli lecco le palle...colpi delicati che lo fanno godere per bene....poi lecco l'asta e così facendo allontano per qualche istante l'orgasmo che per mauro è molto vicino.Infine lo riprendo in bocca...la gola mi si riempie mentre scendo verso il suo pube con le labbra...riprendo ad andare su e giù...Dopo qualche affondo guardo l'abbronzato...ha il suo splendido cazzone magnificamente duro...con una mano lo invito a sdraiarsi per terra vicino a me.Ho deciso che mentre farò scoppiare e venire mauro mi impalerò su quello stupendo cazzone duro...L'abbronzato si sdraia vicinissimo a me....ora sdraiato per terra vicinissimo a me vedo un vero paletto di carne duro e largo che mi spaccherà deliziosamente la fica...e nell'istante in cui mi impalerò su di lui sentirò ancora una volta i caldi schizzi di sborra di mauro...io con la fica spaccata verrò proprio mentre mauro mi godrà in gola...non potevo chiedere di meglio per concludere il mio desiderio erotico!!!
Vado avanti a spompinare mauro...poi mi rifermo un attimo....gli rilecco le palle ancora una volta..allontano per un attimo il suo orgasmo...Lo tiro fuori dalle labbra giusto il tempo di dire all'abbronzato:"Amore tu mi scoperai ma non devi venire...ok??"
Lui con lo sguardo ormai pieno di voglia annuisce...resta fermo a cazzo duro vicinissimo a me...io nel mentre riappoggio le labbra carnose intorno al cazzo di mauro e riprendo a spompinarlo.Vado avanti un pò...poi lo sento sbuffare...eccolo...è vicino!!
Sono in ginocchio...e per impalarmi la fica devo lasciare che lui mi scivoli sotto...allora mi accuccio con le gambe come se dovessi fare la pipì...il cazzo di mauro sempre tra le mie labbra...infine faccio gesto al mio stallone abbronzato di infilarsi sotto di me.Un istante dopo eccolo proprio sotto di me...il cazzone magnificamente eretto punta decisamente alle grandi labbra della mia fica...l'abbronzato ha uno sguardo decisamente pieno di piacere nel sentire che dalla mia fica colano gli umori del mio godimento...pochi istanti ed ha il pube bagnato per come mi cola la fica!!Eccolo allungare le mani e cingermi i fianchi...il porco mi vuole mettere subito il cazzone in fica!!LO fermo decisamente e con lo sguardo gli faccio capire che sono io a condurre il gioco...
Riprendo il pompino a mauro....con dolcezza rivado su e giù con le labbra ma ormai sò che manca poco...Affondo delicatamente le labbra ed eccolo sbuffare e cominciare a godere....
Un istante dopo sento le sue palle contrarsi...la cappella si apre...è il momento che aspettavo da tutta la sera!!!Socchiudo gli occhi mentre mi lascio andare a peso morto sul cazzone dell'abbronzato....un attimo dopo mauro sborra...caldi getti di sborra mi iniziano a scendere in gola e in quel preciso momento ecco che la fica mi si spacca del tutto sotto il mio stesso peso...il cazzone dell'abbronzato mi si pianta fino all'utero e sento distintamente le sue palle appoggiarsi alle grandi labbra della mia fica!!!!Nel preciso istante in cui mi impalo l'orgasmo che da una vita aspettavo si impossessa di me....il cazzo di mauro mi esce dalle labbra ormai moscio mentre io mi inarco all'indietro...la fica mi si contrae a ripetizione ed il clitoride turgido sembra pulsare nell'apice del mio stupendo orgasmo....ora la fronte mi punta verso l'alto mentre un fortissimo SIIIIII AHHHHHHH SIIIIII GOOOODOOOOO mi esce dalla bocca...La mia fica ha ancora qualche sussulto mente mi muovo lentamente sul cazzone dell'abbronzato...per qualche secondo resto così...impalata fino alle palle su uno splendido cazzone grosso e largo....infine faccio leva con le cosce e me lo sfilo dalla fica che cola ancora come una fontana.Resto sulle sue cosce semiaperte...la fica mi cola sulle sue gambe...sento proprio gli umori scendermi dalle grandi labbra verso le sue gambe...ho goduto moltissimo...una cosa assolutamente splendida!!
Mauro è a gambe piegate...ha goduto moltissimo nel vedermi impalata e nel sentirmi venire...il pompino poi lo ha fatto godere fino allo stremo...si fà da parte lasciandomi sola con l'abbronzato.
Guardo il mio stupendo montone sdraiato...mi piego in avanti...appoggio le tette al suo petto...lo bacio in bocca con dolcezza...poi gli sorrido mentre gli dico che è stato stupendo sia per come mi ha fatto godere sia perchè non è venuto...lui mi rimanda uno sguardo complice pieno di dolcezza...Lo faccio alzare in piedi e mi rimetto in ginocchio solo per lui....sono quasi in venerazione davanti a quel suo cazzo grosso e splendido...gli farò un pompino stupendo...il + stupendo di tutti è per lui e per quel suo cazzone da sogno...la zoccola che è in me non è ancora domata del tutto anche se ho il pancino pieno di sborra e la fica spaccata di brutto!!
Mi riavvicino con le labbra al suo cazzone teso...lo guardo negli occhi...e gli sussurro:"guarda che pompino ti tiro stupendo cazzone mio...guarda questa signora che zoccola che è per te...goditi le mie tette che ballano mentre ti spompino...ti farò impazzire fino a farti godere tutto tra le mie labbra..lo sai??"
Infine socchiudo gli occhi vinta dal piacere...appoggio le labbra ancora una volta alla cappella...ancora un MMMHH ma meno forte di prima visto che ho goduto mi esce dalle labbra...infine apro lentamente le labbra e faccio entrare quel magnifico cazzone nella mia bocca.Il suo sapore è un misto dei miei umori e del suo piacere...è delizioso sentire gli umori della mia fica in bocca...la cappella mi arriva in breve in gola quasi soffocandomi...un attimo dopo penso :"mamma mia che magnifico cazzo ha questo porco!!!"
Inizio a spompianarlo...vado su e giù con delizatezza...quasi adorando quello stupendo cazzone teso...ogni tanto apro gli occhi e lo guardo...è magnifico...duro...teso...grosso...mi sento una troia totale mentre lo spompino!!Mentre lo guardo vedo il mio abbronzato che mi guarda...vedo che guarda le mie tette ballare lentamente...vedo il piacere avanzare in lui...infine chiudo gli occhi vinta dal piacere....una parola sola mi rimbomba in testa mentre mi faccio arrivare la cappella in gola e appoggio ancora il nasino tra i peli del suo pube:"GOOOOODOOOOOOOO!!!!!!!"Vado avanti ancora un pò...poi mi fermo...faccio uscire il cazzo dalle labbra...lo prendo in mano e segandolo lentamente lo guardo negli occhi per dirgli:"Amore sei stupendo...un cazzo così mi fà godere + di tutti gli altri...sei favoloso...mi hai rotto la fica prima...lo sai vero??ti ho sentito fino nel pancino amore...ho sentito la fica sfondarsi....lo sai??E nonostante tutto mi fai godere ancora...mmhh....ti adoro!!"
Poi me lo rimetto in bocca...riprendo a spompinarlo...ma volevo dirgli che sono sua...tutta sua...che lo adoro e che adoro quel suo cazzo stupendo...sono in adorazione per lui e non vedo l'ora che venga...Sono totalmente sottomessa a lui e volevo che lo sapesse...e che sapesse che + di tutti questa sera sono stata la sua troia...la troia di un cazzo splendido e magnifico che mi ha rotto la fica deliziosamente bene!!!
Riprendo il pompino...ora inizia a sbuffare...è vicino...Mi preparo a ricevere la sua sborra...ha le palle dure e sode...deve averne tanta....godo già solo a sentirlo sbuffare!!!Vado avanti con dolcezza....lentamente arrivo fino al pube con le labbra...poi risalgo fino alla cappella...affondo di nuovo e poi risalgo...le mie labbra carnose stringono delicatamente l'asta...voglio porto all'orgasmo con una dolcezza infinita...lo amo in quei momenti il suo splendido cazzo!!!
infine viene....urla forte JESSYCA GODOOOOOO mentre inizia a schizzarmi in gola una rapida successione di fiotti di sborra....ingoio tutto...schizzo dopo schizzo....mentre per l'ennesima volta un forte GOOODOOOO mi passa nel cervello come un lampo...la fica mi ripulsa di nuovo...umori mi colano sulle cosce mentre lecco la cappella tesa...le ultime gocce me le godo sulla lingua...è splendidamente eretto anche dopo essere venuto...che cazzone meraviglioso ha questo mio splendido porco!!
Ho finito...l'ultimo mio uomo mi ha dato il suo piacere...ho la pancia che mi scoppia per la sborra ingoiata!!Lentamente si rivestono tutti...uno dopo l'altro...Per ultimo resta il mio splendido abbronzato col cazzone grosso...Mi bacia dolcemente sulle labbra appena mi rialzo dai cuscini...poi mi sussurra in un orecchio:"Amore ti voglio inculare tutta...hai un culo che è un sogno...lo sai??"
Lo guardo dritto negli occhi....lo sguardo è + che un invito...è un volere essere inculata da lui urlato con tutta me stessa anche senza dire una parola...Capisce...mi ribacia e se ne và.Resto nella stanza che mi ha vista splendida protagonista di un delirio erotico incredibile.Mi rimetto il reggiseno...poi la sottoveste a minigonna nera...Mi rimetto a posto i capelli...mi trucco...un filo di rossetto e volo verso l'uscita.I miei splendidi cazzoni non ci sono +...vinti dal piacere saranno andati tutti via.
Esco dal CLUB2000 che ormai è l'alba....risalgo in macchina...metto in moto e mi dirigo verso casa.Ad un certo punto faccio un ruttino....un forte sapore di sborra mi torna in gola e nella bocca...in un attimo mi tornano davanti le splendide immagini di me protagonista di una serie di pompini deliziosi...Un attimo dopo ecco un altro ruttino...mamma mia ho la pancia così piena di sperma da non poterne +....La macchina scorre verso casa con una consapevolezza.....se il sapore della sborra mi eccita ancora è il pancino pieno di sperma a farmi capire che magnifica grandissima pompinara sono stata!!!
FINE
PS: il racconto è solo una mia fantasia erotica.Per giudizi e commenti anche spinti (sempre graditissimi) la mail è: [email protected]
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15 years ago
admin, 75
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Il primo appuntamento non si scorda mai
Il primo appuntamento non si scorda mai
Circa un anno fa ,avendo voglia di conoscere un po’ di gente nuova per allontanarmi un po’ dal solito giro mi sono iscritta ad una chat .In quel periodo ho conosciuto vari ragazzi da un po’ tutte le parti di Italia a partire dal trentino fino alla Sicilia molti di loro mi hanno incuriosito per la loro gentilezza e galanteria ,impensabile ai tempi di oggi, altri per la simpatia , sinceramente andando avanti con la conoscenza cresceva in me la voglia di sentire la loro voce cosi o iniziato a dare il mio numero di cellulare . La voce secondo me a un grande potere perche può ammaliare una persona o può farla allontanare . le voci che io o sentito in quei mesi mi hanno quasi tutte ammaliata, tolti i pochi scemi senza cervello che girano nelle chat gli altri mi risultavano sempre carini e simpatici .Anche loro dopo avermi sentito mi chiedevano incontri a cui spesso o posto un rifiuto .Fino a Davide ; lui si che oltre ad ammaliarmi con la sua voce calda e sensuale mi aveva addirittura stregato aspettavo con ansia ogni suo sms ed ogni sua chiamata ogni volta erano ore passate al telefono tra risate e discorsi finche ’ una sera parlando fino a quasi le due del mattino mi chiese di incontrarlo magari quel fine settimana io non ci penso due volte e dico subito si cosi ci mettiamo d accordo l appuntamento e per la cena ristorante e poi giro della città dato che lui non c e mai stato …… trascorro in ansia quei giorni che ci separano dal nostro primo incontro … la sera del incontro tutte e due emozionati ci incontriamo ed e come se ci fossimo conosciuti da sempre la cena scorre tranquillamente tra risate e cibo buonissimo all’ uscita dal ristorante partiamo per quello che doveva essere il giro panoramico della città. In macchina la situazione cambia perche adesso siamo solo noi due e l atmosfera si scalda io mi sento molto attratta da lui e dai suoi atteggiamenti noto che anche per lui e cosi camminiamo l’uno a fianco all’ altra per un po’ poi lui mi ha preso la mano ed io lo lasciato fare intanto tra di noi cresceva la tensione arrivati ad una panchina ci siamo seduti e con ancora le mani nelle mani e senza dire una parola ci siamo baciati .Un di quei baci ipervogliosi di altre cose, la sua lingua girovaga ogni angolo della mia bocca ed io faccio altrettanto ,le sue mani a quel punto libere hanno iniziato a vagare sul mio corpo dal collo ai capelli dalle spalle alle braccia, alle gambe . era un maestro ogni sua carezza mi portava via dal posto e dal momento .Staccandosi dalla mia bocca e guardandomi diritto negli occhi mi disse “ mi fai eccitare da morire” e ha portato le mie mani in mezzo alle sue gambe cosi o sentito la sua eccitazione …… il suo cazzo era duro e gonfio lo potevo sentire benissimo perche sotto era senza boxer o iniziato anch’ io a massaggiarlo li in mezzo prima da sopra i pantaloni e poi ad infilare le mani dentro alla sua patta gonfia iniziando a masturbarlo ed emanando già i primi gemiti di piacere. Davide intanto continuava a fare girare le mani sul mio corpo , le infilava dappertutto sotto la maglietta sotto il reggiseno stringendomi il seno e con le dita mi tormentava i capezzoli che al suo tocco diventavano duri e sporgenti poi da sotto la maglietta arrivava all’ ombelico carezzandomi lungo la pancia e poi risalendo vicino ai capezzoli che erano ormai fuori dal reggiseno eravamo eccitatissimi e mentre io continuavo a tirare e a stringere il suo cazzo nella mia mano godevo mentre guardavo la sua cappella venire e scomparire nella mia mano, eccitato dal mio maneggiarlo mi ha messo il medio in bocca dicendomi di succhiarlo come fosse il suo cazzo me lo toglieva e me lo rimetteva in bocca sentire il suo dito in bocca mentre me lo spingeva dentro era eccitante quasi come se in quel momento invece del dito avessi il suo uccello in bocca tutto in bocca fino alle palle che anche se non riuscivo a vedere potevo immaginare piene e gonfie di sborra calda mi prese la mano che stringeva il suo membro e mi pose un ritmo più calmo e con la sua mano inizio a scendere verso il mio slip infilo le dita sotto il mio tanga rosso e con molta calma inizio a scendere verso la mia figa che io avevo rasato per bene quella sera arrivato con il medio vicino le mie grandi labbra inizio ad accarezzarmi andando su e giù con le dita sulla mia figa che era già bagnata ma con questo movimento lo stava diventando sempre di più sentivo i miei umori che uscivano e andavano a bagnare la mia gonna i miei gemiti e i suoi ormai erano un rumore solo mentre io continuavo a masturbarlo lui continuava il suo giochetto con le dita la mia voglia di prenderglielo in bocca era talmente tanta che non riuscivo a stare ferma cosi presa da quella voglia tolsi la mano e mi inginocchiai di fronte a lui e apri la bocca lui prese il suo enorme cazzo con una mano e la mia testa con l altra avvicinando alle mie labbra me lo spinse in bocca e poi mi tirava via, ero talmente eccitata che non mi curai minimamente delle persone che potevano passare di li. quando mise via le mani iniziai a prenderglielo tutto in bocca e a succhiarlo voracemente molto velocemente al punto da sentire il rumore che il suo cazzo faceva sulle mie labbra ero calda bagnata eccitatissima Davide lo era quanto me mi tolse il mio giocattolo dalla bocca e mi spinse di nuovo a sedermi mi sollevo la gonna su per le cosce che si poteva vedere il mio bellissimo tanga rosso scosto con le mani lo slip e mi infilo due dita nella figa e inizio a masturbarmi io gemevo come non avevo fatto con nessuno ero sudata e allargavo più che potevo le gambe per permettergli di penetrarmi sempre di più con i miei umori che gli inzuppavano tutta la mano cosi lui ogni tanto mi metteva in bocca le due dita e mi diceva assaggia troia guarda come ti faccio godere …… quando tolse le dita e mi fece cenno di alzarmi ero completamente fuori testa mi stava portando alla pazzia capivo solo che volevo il suo enorme cazzo duro nella mia figa ormai fracida lo abbraccia lui mi diede un bacio mi disse di seguirlo e cosi ci incamminammo verso una zona dove c’erano degli alberi …… arrivati li Davide mi prese la mano e mi spinse con la faccia diffronte ad uno di questi questi mi poggiò le mani sul tronco mentre lui da dietro mi sollevava la gonna e mi spostava il tanga sento il suo cazzo che si sfrega giusto giusto vicino al buco del mio culo io penso che volesse incularmi cosi cerco di spingerlo un po’ all’ indietro ma lui mi trattiene io mi sento eccitatissima e bagnata lui ce la durissimo lo sento da come si sta sfregando al mio culo dopo un po’ lo toglie e me lo da in mano io inizio a masturbarlo come avevo fatto prima mentre lui mi mette di nuovo le dita nella figa bagnandosele dei miei liquidi per poi iniziare a spingermele nel culo prima uno poi due io inizio a gemere mentre lo masturbo sempre più forte gli dico che ho voglia del suo cazzo che mi deve inculare subito e inizio a gemere sempre più forte allora mi toglie il cazzo dalla mano dove glielo tenevo stretto e con un colpo solo me lo infila nel culo ed e stato fantastico gli chiedevo di pomparmi forte e lui lo faceva continuava a spingermelo nel culo fino alle palle fino quasi a toglierlo tutto per poi rimetterlo era fantastico mi a pompata da selvaggio e io sono venuta con un orgasmo direttamente dal culo e stata una sensazione incredibile lo sentivo che con le mani mentre mi stantuffava mi stringeva i capezzoli tanto che sentivo dolore riempita in quella maniera adesso lo volevo davanti nella figa piena di liquidi che volevano uscire per bagnargli il cazzo per bene glielo dissi e lui in un istante mi accontento mi girai e dopo avermi spalancato le gambe me lo infilo dritto in figa provocandomi un altro orgasmo tanto la mia figa lo aspettava mi aggrappai a lui che mi sollevo e appoggiandomi la schiena al tronco inizio a scoparmi forte fino ad arrivarmi al fondo della figa mi sbatteva forte e mentre lo faceva mi baciava infilandomi tutta la lingua in bocca e io gli rispondevo facendo altrettanto avremo passato cosi un po’ di tempo tutti e due a gemere io con la figa aperta e bagnata lui con un cazzo duro e grosso che continuava a scoparmi sempre più velocemente mi sbatteva e continuava io che in quella posizione godevo tantissimo ebbi un altro orgasmo a quel punto mi lascio andare per terra mi spinse in ginocchio mi ricaccio tutto il suo enorme cazzo in gola e dopo aver scopato ancora un Po in bocca mentre io mi masturbavo mi venne direttamente in gola senti la sua sborra calda che io prontamente ho ingoiato tutta pulendogli con colpi di lingua la sua splendida cappella e mentre lo facevo venni di nuovo ……… rimanemmo un po’ cosi poi ci risistemammo i vestiti e ci incamminammo verso la sua macchina seduti non ci riuscì di dire una parola tanto la cosa era stata selvaggia .alla fine mi riaccompagno alla mia macchina di fronte al ristorante ci salutammo con un bacio a tutta lingua .Per un po’ devo essere sincera ho aspettato un sms o una telefonata che però non e mai arrivata qualche volta o anche provato a telefonarlo io ma non mi ha mai risposto .Sta di fatto però che o voluto raccontarvi questa storia perche non lo dimenticherò mai ……
Francesca v. ( Cosenza)
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1
15 years ago
coppialibera2, 43/43
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L'Antiquario
La storia che Vi sto per raccontare, è in tutto vera e attinente a fatti che ci sono realmente successi o che ci stanno succedendo, anche se per ovi motivi, ho cambiato i nomi, di assoluta fantasia ed luoghi degli avvenimenti, perché raccoglie la partecipazione di più persone, le più, coinvolte a loro insaputa negli eventi che sono serviti come “chiave di volta†al consolidamento della nostra vita, della nostra complicità e penso anche del nostro stupendo futuro, con la donna che rappresenta il mio ideale. Questa è una storia che ha origini lontane, nelle fantasie di Aleska, protagonisti: l'erotismo che ha i caratteri di un'ossessione, di una condanna da scontare, e le mie fantasie, di un richiamo che mi spinge a sperimentare, le più varie forme di trasgressione; conseguenza paradossale di una prima parte di vita, tranquilla e rilassata, ma intrisa della violenta e tenera esperienza avuta nelle fantasie del matrimonio e nel rapporto che in due abbiamo coltivato nella lontananza del lavoro o degli amanti, ma uniti nel desiderio reciproco fino a ritrovarsi e percorrere la strada che porta ad oggi, in un rapporto fondato sulla pratica del libertinaggio. Nella prossima età rimane però, irresistibile, l'attrazione per la sessualità più torbida e sfrenata, incarnata nella intensa figura che è comparsa tra di noi, un Antiquario…Forse ignaro, forse attore, forse vittima, ma capace di realizzare l’inconscio, essere oggetto delle attenzioni e soggetto delle azioni, inconsce di Aleska. Provo a spiegare ed a circoscrivere meglio… era ottobre, quando andando in una boutique di quelle che vanno di moda oggi, in cui trovi tutto, dalle scarpe alle mutandine, dalle minigonne ai soprabiti, quelle “boutique†che propongono: “uno stile†Aleska era entrata per comperare un completino di biancheria intima visto in vetrina, quando ha provato una forte attrazione per il proprietario del negozio, arrivando a coinvolgerlo ed a farsi toccare in camerino…. e poi via, subito di corsa a casa a raccontarmi tutto! L’eccitazione che la pervadeva, fece sì che senza mezze misure, sfilatasi le mutande, si girò offrendomi ciò che Aleska ha da sempre più apprezzato, una violenta penetrazione “a seccoâ€, nel suo buchino, racchiuso in mezzo al solco di pesca dei suoi stupendi glutei, nei momenti di grande eccitazione inumidito solo dagli umori interni, urlando a piena voce, quello che le avevo sempre insegnato: le cose si chiamano con il loro vero nome…:â€Marco… inculami!â€. L’unione di queste due cose: l’eccitazione di una mano sconosciuta e furtiva fra le stupende labbra del sesso di Aleska, che la fruga e le titilla il clitoride e la reazione violenta di “un voltarsi ed offrire il culo†è il “fil rouge†che attraversa tutto questo nostro racconto e forse anche tutta la nostra vita. Alcuni mesi dopo, quasi si incominciavano a sentire i profumi delle gemme di tiglio dei viali della nostra Parma, un mattino prima di andare nel proprio studio da commercialista di cui è titolare, Aleska, percorre viale Mentana, quando all’incrocio con una traversa, fu attratta da una bottega artigiana di un restauratore antiquario. Due vetrine fronte strada, un grosso portone subito dopo, che si apre su di un cortile di ciottoli rotondi di fiume, sulla destra appena entrati nell’androne, l’ampio ingresso al negozio, articolato in due ampi locali con in fondo una scaletta che porta all’ammezzato.Nel cortile in fondo, due finestre al pianterreno di fianco alla serranda che chiude il laboratorio di restauro, sulla sinistra un portoncino a doppio battente permette l’accesso alle scale che portano al primo piano sopra il laboratorio. In quella già tiepida mattina di marzo il sole illuminava con forza quasi estiva, sbirciò dentro, attraverso il vetro dell’ampia porta di ingresso al negozio, ma il suo sguardo fu subito attratto da quello di un uomo, alto, con capelli scuri ed un po’ lunghi, ben pettinato, vestito normalmente con una giacca grigia un po’ consunta dall’attività di restauratore, ma complessivamente ordinato, pulito ed attraente, specialmente quel suo sguardo profondo ed intrigante.Automaticamente spinse la porta, entrò guardando un po’ qui e là : comò, credenze, tavolini, maggiolini, severi armadi di fine ‘ottocento, ma di continuo il suo sguardo veniva attratto dall’uomo, fin quando, venne risvegliata dalla voce dell’uomo stesso che con voce profonda la salutava, “Buongiorno signora, desidera?†Un piccolo sussulto, poi riavendosi “Guardavo, oggetti interessanti…. Avrebbe un tavolino secretaire?†Una lunga pausa in cui Aleska si sentiva spogliare con gli occhi, seppure fosse vestita in modo assolutamente “professionale†con impermeabile beige su tailleur blu e maglietta girocollo bianco. Ben lontano dalle “mise†sexy e provocanti di quando andiamo in giro le sera. “ Di sopra†rispose con lo stesso tono caldo di prima, per nulla emozionato, nonostante, adesso fosse Lei a guardalo fisso negli occhi. “Bene, vediamo†disse lei quasi a sfida.“Prego†disse lui, “Le faccio strada†e si avviò sicuro salendo la scaletta, fino all’ultimo scalino, arrivato in cima, si fermò ed aspetto che lei fosse giunta. Lei proseguì facendo alcuni passi, nell’unica direzione possibile, l’ammezzato era colmo di ogni sorta di mobile, ma al centro presentava una specie di passaggio obbligato che conduceva verso delle finestre che si riproponevano sulla strada. “Ho questi due†disse lui attraendone l’attenzione e facendola voltare e tornare in dietro quasi di scatto, ma voltandosi le si aprì il soprabito e lei stessa andò contro la mano tesa dell’Antiquario che indicava i mobili da vedere, ma a quel punto si appoggiò contro il suo seno, ci fu un attimo di gelo, lei non si ritrasse, lui con calma abbasso la mano togliendola da sotto l’impermeabile ed indicando due tavolini appoggiati, schiena-schiena, lui incominciò a spiegarne le peculiarità , ma Aleska per un tempo indefinito non seguì, fin quando tagliò corto: “Oggetto interessante, passerò a rivederlo, Grazie. †Si girò ulteriormente e guadagnò l’inizio della scaletta, con passo leggermente incerto, sfiorando l’antiquario con il fianco ed il braccio, all’altezza della patta dei pantaloni che segnava un evidente rigonfiamento dovuto all’eccitazione che si era creata.Uscì salutando quasi di corsa, voltandosi indietro solo quando era già sull’ampia porta di ingresso, la luce del sole mattutino la riprese e la avvolse completamente, sollevandola ed isolandola dalla realtà che l’aveva completamente conquistata. La mattinata passò in fretta, torno a casa come sempre per pranzo con i ragazzi e tutto fu come prima per due o tre giorni, lei non si rese conto che quello sfiorare quel uomo l’aveva profondamente colpita, lei a 48 anni, come una ragazzina… Il sabato sera dopo le adeguate scuse verso i ragazzi, uscimmo con gli amici, andammo fino a Milano all’Arena, ma Aleska ballò soltanto… fino alle 2, quando mi disse: “Andiamo ho voglia di fare un amore GRANDE…†arrivammo a casa i ragazzi dormivano già , piano, piano, ci spogliammo e velocemente fummo a letto, io incominciai ad accarezzarla, dolcemente, poi sussurrandole nell’orecchio quanto di più dolce riuscissi in quel momento di forte eccitazione, mi avvicinai con una forte erezione per penetrala, ma in quel momento, mi disse: “Sono tre giorni che non riesco a togliermi la voglia di fare l’amore…†un attimo di silenzio e poi continuò: “Da quando ho toccato l’Antiquario.â€Io credo di essere già abbastanza grande, credo anche di avere una certa capacità di riconoscere e distinguere i riflessi dell’animo umano, ma ho avuto un lungo attimo di perplessità e di smarrimento. Il mondo è veramente bizzarro ed io non lo conosco che solo in minima parte. Vi confido questo perché penso di essere stato superficiale ed anche ingenuo, non sono stato capace, fino al quel momento, di capire il vero temperamento sessuale di mia moglie. Poi con voce emozionata e quasi chiusa in gola: “Raccontami cos’è successo?â€, lei dolcemente, con un filo di voce, ha incominciato a descrivermi le atmosfere, le sensazioni, che aveva provato, e man mano che andava avanti nel racconto si eccitava sempre di più, sempre con maggior coinvolgimento, io ero sdraiato supino, lei mi salì sopra si penetrò, con il mio membro in massima erezione e mi confesso che avrebbe voluto avere anche quello dell’Antiquario dentro di sé, assieme, o prima l’uno, poi l’altro, non avrebbe importato tanto, anzi, pur di sentire ben dentro di se tutta la virilità di cui aveva avuto o immaginato la forza.A quell’affermazione non seppi resistere ed eiaculai, scaricando tutto il mio seme dentro di lei, vibrando quattro o cinque colpi di reni e facendola urlare di piacere, cosa che in casa non ci capita mai, per riguardo verso i ragazzi nelle altre stanze. Passarono alcuni secondi, appena ci riavemmo l’abbracciai forte, forte, la strinsi ed incominciai a parlarle, per capire meglio, giuro che all’inizio qualche perplessità o dubbio l’ebbi, ma poi parlando, mi fu chiaro, anzi chiarissimo: era puro sesso!!!Mi raccontò tutto per filo e per segno, tutto quanto ho appena raccontato a voi, la notte passò velocissima ed io non riuscii a trattenermi dal fare l’amore, ancora, ancora ed ancora, fino all’alba, poi ci addormentammo. Passarono alcuni giorni e tutto sembrava “normaleâ€, almeno per me! Fin quando una notte bisbigliando Aleska mi ha raccontato il seguito… Al mattino era passata a vedere il secretaire dall’Antiquario, ma questa volta, aveva ben chiaro il disegno, che si può riassumere in: Scarpe tacco a spillo nere, autoreggenti chiare, tailleur nero con gonna strach ed ampio spacco davanti e dietro, giacca a due bottoni su camicetta di seta semitrasparente… Questa volta, conosceva bene la strada per andare a vedere i mobili, nell’ammezzato. Entra, saluta, si guarda un po’ attorno, e poi: “Sono venuta a rivedere il secretaire…†di rimando l’Antiquario: “Si accomodi Signora†Lei con piglio sicuro, si avvicina alla scaletta, aspetta che l’Antiquario sia alla giusta distanza e poi incomincia a salire, con passo lento ma deciso, sale uno, due, tre, quattro scalini, sente lo sguardo fisso sul culo, sugli spacchi della gonna, sulle sue gambe, ma sale ancora e lui sempre fermo… la guarda da sotto, lei rimane sull’ultimo scalino un piede già sul pianerottolo ed uno ancora sulla scala, si volta in dietro e lo fissa sicura. Lui sale piano, guarda con attenzione, poi alza lo sguardo e lo incrocia con il suo. E’ un momento di grande patos.. Fin quando arriva alla sua altezza e con ampio gesto della mano fa segno di procedere, sfiorandola sulla schiena, come per accompagnarla. Si avvicinano ai due mobili, questa volta Lui è vistosamente emozionato, lei rompe il ghiaccio, chiedendo particolari dell’intarsio, ma lui è quasi ammutolito. Si chinano per vedere da vicino il buon stato dei mobili, lui sfiora con la mano il seno di Aleska la quale, non dice niente, ma lo guarda con sfida, l’Antiquario abbassa la mano ma ovviamente non chiede scusa, non fa finta di essersi sbagliato, sa benissimo cosa vuole! Lui è vistosamente eccitato, ma lei svia il discorso e con una scusa qualsiasi riprende la strada dell’uscita salutando cortesemente.A questo punto, ecco la “chiave di volta†e dico di getto, quasi tutto di un fiato: â€Fallo impazzire, sbattigliela in faccia, scopate selvaggiamente, ma a due condizioni: la prima, che rimangano sempre e soltanto sveltine fra i mobili; la seconda, che tu gli dia soltanto il culo.†Lei mi guarda perplessa, rimane attonita ed incapace di articolare le mille domande che le sorgono dentro, così proseguo io: “Si deve essere il nostro gioco, Tu mi hai confessato che quando gli hai visto la patta gonfia, l’avresti voluto avere, ma non ti sei resa conto che me lo ai detto mentre noi facevamo l’amore… che l’avresti voluto assieme a me, o prima lui poi io o viceversa, ricordi?†dissi tutto eccitato, e poi aggiunsi: “Bene, è come se giocassimo in tre, sempre in tre ma solo in due per volta… Mi vorrai chiedere perchè solo il culo? Bene è semplice questo è il pegno che Ti chiedo io perchè Tu possa andare da Lui sola! Il giorno che saranno infrante queste due piccole regole, saprai che da quel momento sarai con Lui da sola! A Te la scelta.†Rimase per un buon minuto in silenzio, poi mi baciò appassionatamente e scopammo come “ricciâ€. Io non chiesi più niente, ma quasi due settimane dopo, una sera eravamo andati a fare due passi ed a prendere un caffè, come ci capita spesso, quando Aleska mi sussurra: “Questa mattina sono passata dall’Antiquario…†e non aggiunge altro; “Vuoi sapere com’è andata?†Io la guardo divertito ed emozionato. “Certo!†“Bene†dice lei “Te lo racconto dopo, quando scopiamo, così, è come se fossimo in tre! Amore mio!â€E stato un attimo, abbiamo preso il caffè, siamo tornati a casa, ai ragazzi abbiamo raccontato che: “Papà ha bel mal di testa!†e mamma: “E’ molto stanca, così approfitta per riposare†Quindi, rapida doccia e poi a letto… A letto nella penombra della stanza, della nostra stanza, è stato come un fiume in piena, il racconto di Aleska dettagliato e passionale mi ha portato fino alle stelle, fino a quando, parole sue: “Come mi hai chiesto tu, ho organizzato bene tutto il gioco, ho valutato ogni passo da fare, siamo stati a parlare a lungo sotto, poi ho richiesto dei due secretaire e lui mi ha detto che ne aveva venduto uno, ma il più brutto… Quindi piano, piano, sono salita per le scale prima che lui me lo dicesse. Poi l’ho aspettatato sopra, quando Lui è arrivato, non ha resistito, ha allungato la mano, si è infilata nello spacco della gonna, fra le mie cosce e salendo, lentamente, gli ultimi tre gradini delle scale, ho ovviamente lasciato fare, Lui è arrivato con la mano a lambirmi la passera ed il culo… io questa mattina avevo messo quel perizoma piccolo, piccolo, ricordi? Il contatto è stato immediato! Mi sono voltata dandole le spalle, appoggiandomi ad un bellissimo tavolo di noce… lui mi ha alzato la gonna da dietro, poi mi ha abbassato il perizoma, stava per entrare nel mio “fiorellinoâ€, ma io, ubbidiente! Ho abbassato la schiena e piano gli ho detto “Nel culo per favore!†Lui non ha più detto parola, ha appoggiato la sua grossa cappella, mi ha dolcemente bagnata di saliva, con un dito e poi è entrato in un colpo solo….†In quel momento ho sentito un bollire tumultuoso, sono andati avanti a farmi ripetere la scena alcune volte, mentre io, piano, piano, ho incominciato a leccarLe la fica, il clitoride si inturgidiva, ma continuavo a dirLe: “Racconta, racconta, non Ti fermare!†poi quando Lei incominciò ad avere la lingua impastata e balbettando leggermente, capii che si era compiuto il gioco… La penetrai dolcemente prendendola a “cucchiaioâ€, era caldissima, mi tolsi lentamente e con molta dolcezza la penetrai nel culo, morbidissimo, come un guanto di velluto, quasi per magia, mi sembrava di sentire il calore e l’umido dello sperma dell’Antiquario, proseguimmo in quest’amplesso infinito, senza fermarci…. Fino ad addormentarci dopo un orgasmo simultaneo e lunghissimo. La vita scorreva dolce e piacevole, nonostante, il lavoro, le preoccupazioni del quotidiano; la nostra intesa sessuale, aveva preso un tono da “giovani innamorati.†Io un po’ volutamente ed un po’ per il piacevole benessere interiore, non facevo niente per rompere l’incantesimo, anzi… Ho lasciato a Lei la totale iniziativa del gioco. Passarono più di due settimane, quando una sera, in un momento di tranquillità ed intimità , Aleska esordisce: “Domani ho deciso di passare dall’Antiquario, hai qualche idea?†Sinceramente colto di sorpresa, non seppi dire altro che: “No, no, noo!†come un bambino, colto con le mani nella marmellata. Lei prosegue: “Sono passata altre due volte da quando Ti raccontai…†Subito emozionantissimo, riuscii a far uscire un fievole: “A si?†proprio non sapevo che cosa dire, la curiosità mi aveva bloccato completamente e si vedeva bene, Lei mi guarda affettuosa ed aggiunge: “Si sono passata due volte, la prima da sola un pomeriggio tardi, il negozio era pieno… Ho guardato un po’ qui, un po’ la, poi ho salutato e sono uscita. La seconda sono passata con Franca, per farLe vedere una lampada da comperare per lo studio.†Tirai un sospiro, devo confessare che il gioco incomincia a farsi interessante ed anche un po’ emozionante. Ma Lei incalzò: “Domani lo faccio morire… ma non voglio decidere niente prima, dipenderà tutto dall’improvvisazione del momento, però mi vestirò proprio bene… Sai sono ritornata in quel negozio… Quella boutique dove ho comperato quel completino con le “culottesâ€â€¦ C’era di nuovo il marito della Signora… Ricordi?†e come facevo a non ricordare quell’inculata strepitosa… “Certo, ricordo benissimo!†“Mi sono fatta misurare, questa gonna di seta, ti piace?†“Molto, provala? Così Ti guardo†dissi io tagliando corto, “MI ha aiutato a sceglierla ed a misurarla il marito…†Pausa di sospensione, poi aggiunge: “Mi ha accarezzata, ma come posso dire… Mi ha accarezzata come una donna, mi ha toccato dolcemente come toccano le donne… Sono ancora tutta eccitata ma a Lui non è venuto duro…†intanto si era infilata la gonna nuova, molto bella, molto conturbante il tutto, sia il racconto, sia la gonna.“Domani mattina†aggiunge “metto: il completino che avevo comperato, reggiseno a balconcino nero con le culottes, le autoreggenti in tinta, questa gonna di seta, con la giacca di raso, senza niente altro…sotto. Che te ne sembra?†Stavo letteralmente sbavando, cosa potevo dire? Ero attizzato come una forgia da carpentiere….“Non mi dici niente?†Insistette Aleska, io balbettai: “Si bello, bello, molto bello, arrapate…†Non sapevo dire altro, così Lei aggiunge: “Allora usciamo a prendere il caffè?†“Si certo!†Risposi e la cosa per quella sera finì così, uscimmo, poi passammo a trovare amici e rientrammo giusto in tempo per andare a letto. Il pomeriggio successivo, in ufficio, non riuscivo a concentrarmi… Ogni dieci minuti, il pensiero correva da solo in quel negozio di Viale Mentana, poi feci una riunione di verifica, sulla procedura nuova…. Che dramma, mi avessero martellato l’alluce sarebbe stato la stessa cosa!Arrivo a casa, con i ragazzi preparo tavola, come tutte le sere, ma Lei non arrivava, non arrivava mai… Poi verso le 20 arriva, vestita normale da lavoro… Dicendo: “Scusate, mi sono dovuta fermare con Franca per chiudere il mese!†Poi iniziamo cena, mangiamo, parliamo con i ragazzi, anzi Lei parla con i ragazzi, io… Fremevo! Insisto per uscire dopo cena ed appena in garage, chiedo: “Allora… Allora, come è andata con l’Antiquario?†Lei con molta calma e tranquillità , dice: “Bene, mi sono fatta desiderare, ero veramente uno schianto… ma poi te lo racconto, dai andiamo a prendere il caffè!†In quel preciso momento ho capito che questo è e sarà il nostro gioco dell’estate, ho capito che Aleska, ne aveva recepito la vera essenza! Ma veniamo ad oggi ed alla situazione che ci avvolge, allo stimolo che mi ha fatto prendere: carta e calamaio, per scribacchiare queste quattro righe, al motore che ci fa macinare, amplessi esaltanti e situazioni di grande complicità .Aleska è andata complessivamente sei volte dall’amico Antiquario, ha avuto due rapporti completi ed eccitanti, due volte è andata solo a farsi desiderare… Non conosce il nome dell’Antiquario e non lo vuole conoscere… Ha rubato un rapporto diciamo: “lesbico†con un uomo… Il tutto senza chiedere di più o cercare avventure, ma solo vivendo molto consapevolmente e completamente il quotidiano! Perché sto scrivendo? Perché mi piace, mi sto divertendo e stupendamente eccitando contemporaneamente, poi voglio ringraziare: l’Antiquario per la sentita partecipazione, il marito della proprietaria della boutique che è il vero punto di partenza per questa storia, il momento in cui Aleska ha avuto la gioia di essere se stessa sopra tutto e con tutti… Ed in fine il nostro amico Silvano… Che in una piacevole serata, nella loro casa in Francia, in cui ci siamo eccitati tutti raccontandoci, mi ha dato lo spunto e l’idea per mettere in pratica la stesura del racconto e la relativa pubblicazione. Cinque baci a tutti, come dice il mio amico A.
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Un Lui di Cap...
L’idea di scrivere questo raccontino mi è venuta “chattando†con un amico di MSN.Un amico simpaticissimo, con cui ci si doveva trovare a Cap d’Agde, avendo lo stesso periodo di prenotazione… ma qualche strana situazione ha impedito questo incontro, oggi a distanza di qualche settimana ci siamo sentiti ed ognuno ha raccontato le proprie avventure… come vecchi goliardi di bettola da periferia… Tutto è iniziato come sempre…i saluti, qualche convenevole, e poi le solite cose, ma ad un certo punto è scattata la molla, adesso la scrivo per benino, con tutti i particolari… Siamo arrivati a Cap il sabato sera, tutto è filato liscio, bellissimo “studio†al primo piano del complesso di Port Ambonne, ben arredato e ben tenuto, fa piacere essere sorpresi positivamente, capita sempre il contrario… ma saltiamo a pie pari al martedì pomeriggio perché Vi voglio raccontare l’incontro con Max e poi… con sua moglie Madeleine, si non è avvenuto in un solo momento, ma una cosa per volta. Quindi dicevo era martedì pomeriggio verso le 15 15,30 io leggevo tranquillamente sotto una parte frangisole in fondo alla terrazza, mentre aspettavamo che il sole si abbassasse per andare a fare un bel giretto sulla spiaggia, una bella passeggiata distensiva, Aleska sdraiata supina sulla sdraio prendeva il sole nuda, mostrando disinvoltamente tutto il suo corpo stupendo, il suo seno morbido con la crema, brillava al sole … e fin qui mi sembra normale in un Villaggio naturista, ma il comprensorio di Port Ambonne è una costruzione circolare formata da tre piani sovrapposti a catino, chi abita il primo piano ha delle grosse terrazze con prendisole… quelli del secondo piano hanno terrazze più piccole ed arretrate, quelli del terzo le hanno ulteriormente arretrate… insomma le terrazze del primo piano sono una specie di arena per quelli dei piani superiori. Ovviamente chi è nell’arena, vede come se fosse al cinema tutti gli spettacolini che vengono presentati ai piani… alti! Insomma fra tutti i giochi e le esibizioni vuoi in un senso vuoi nell’altro… mi aveva attratto l’attenzione, distogliendomi dalla lettura, un fustacchione che al secondo piano due alloggi più a destra, si esibiva in tutta la sua potenza mascolina da vero cacciatore, ma subito dopo mi sono accorto che forse lui non era il cacciatore, ma la preda… Aleska si rosolava al sole, ma con molta attenzione e femminilità : ora si girava, ora si spalmava, ora si alzava per prendere il bicchiere, insomma conosciamo bene, è un film che si ripete sempre uguale e sempre nuovo!Dopo un po’ che osservo la scena, vado a prendere la macchina fotografica, ed incomincio a scattare foto prima ad Aleska e lei subito aumenta il tasso di civetteria… accende la sigaretta, beve, si muove e si accarezza, poi con attenzione al momento giusto mi guardo attorno come per cercare un posto migliore da cui fare fotografie…. Ed ecco lui subito pronto mi chiama e mi chiede in francese se volevo andare su da lui, dal suo balcone si poteva godere di un panorama completo sia verso il porto che sulla nostra terrazza, verso Aleska… sottolinea Lui! Rispondo con cortesia in francese, con una frase interlocutoria, Lui allora, mi ripropone in inglese la stessa cosa, rispondo in inglese e questa volta accetto, Lui allora mi urla in inglese: “216, alloggio 216…â€. Salgo, alloggio 216, suono ed un ragazzone alto più di un metro e ottantacinque, mi apre con una piccola spugna da bagno alla vita, perfettamente abbronzato e due profondi occhi azzurro chiaro, si presenta in inglese: “Mi chiamo Max, sono qui con mia moglie Madeleine…. Ma l’altro ieri è dovuta tornare a casa in Germania a Cologna, perché la nostra cagna sta per partorire… se va tutto bene arriva domani pomeriggio, altrimenti dopo domani.†Intanto mi accompagna sulla terrazza da cui appunto si poteva godere di un bellissimo panorama di Aleska e non solo era vero, intanto apre una bottiglia di birra e mi offre un bicchiere… scatto due foto, mentre bevo la mia birra e parliamo del suo lavoro, del suo conoscere molto bene le lingue: inglese, spagnolo, francese, (fanno parte del lavoro) lo stimolo e lui mi racconta, io gli dico che capisco meglio il francese e lui subito cambia in francese… insomma era veramente gasatissimo! Così lo invito per l’aperitivo alle 20, Max subito, accetta con entusiasmo, fra grandi sorrisi e strette di mano. Me ne ritorno sotto, intanto il sole si era abbassato un po’ ed Aleska con quasi indifferenza mi chiede cosa avevo combinato… intanto sotto gli occhiali da sole stava guardando Max, allora gli racconto di lui, Max, di sua moglie Madeleine, che non è presente perché assiste il parto delle loro cagna… e gli dico che l’ho invitato per l’aperitivo: “Poverino era solo questa sera... “ Lei con aria sorniona, ostentatamente si alza e saluta con la mano, Max gli manda subito un bacio, e lei sorride soddisfatta… la preda era catturata! Usciamo per andare fino in spiaggia, chiacchieriamo del più e del meno, poi mentre camminavamo sulla battigia, mi chiede: “Com’è Max, bello? Alto?†gli rispondo si è proprio un fustacchione… bella preda! Torniamo verso le 19,15 dalla nostra passeggiata, spostiamo la tenda da sole, prepariamo il tavolo in terrazza, le sedia attorno, dei salatini, delle patatine, controllo le ostriche che avevo preso al mattino per il nostro aperitivo serale… tutto perfetto, sposto la bottiglia di Pinot Chardonnay nella vaschetta del ghiaccio per raffrescarla ulteriormente, e mi ritrovo solo a finire i preparativi, Aleska era andata a prepararsi… Verso le 19,55 riappare: bellissima, pettinata, truccata, vestita con un grosso pareo azzurro, incrociato fra i seni ed annodato dietro il collo, in modo da mettere in risalto il seno e lasciando quasi scoperto il pube, ben depilato, all’interno di un lungo spacco, che i due lembi del pareo formavano per andare a raccogliersi a fianco delle gambe e proseguendo fin dietro dove si univano per completarsi. Era a dir poco stupenda!!! Do un ultimo sguardo al tavolo, dispongo tre sedie, due dalla parte della terrazza ed una verso la casa, sposto le ostriche in un cesto per presentarle in tavola e Max puntuale come un tedesco suona. Aleska si accomoda su una delle due sedie verso la terrazza ed io vado ad aprire.Max saluta calorosamente, anche Lui ha portato una bottiglia di rosè con dei salatini… gli libero le mani lo faccio entrare Aleska lo stava spettando, quando è arrivato in terrazza si è alzata, facendo così scivolare il pareo sui fianchi… scoprendosi. Intanto io ho aperto le ostriche ed apriamo con il primo brindisi, le ostriche con il Pinot Chardonnay poi finite le ostriche… passiamo ai salatini di Max con il rosè, intanto Max si era scaldato, si rivolgeva a me in francese, ad Aleska in inglese, Aleska rispondeva in inglese ed io come mi veniva…. ora con l’una ora con l’altra, a seconda dei termini che ricordavo… Ai primi di agosto il sole è ancora alto alle 20… c’è ancora moltissima luce, ma noi mangiamo, beviamo, chiacchieriamo per una buona oretta, anche il celo incomincia a tingersi di rosso, non solo le nostre orecchie… mentre Max sta raccontando di altre sue avventure io propongo di prendere due formaggi con del miele per completare… Proposta accettata, ovviamente, entro, apro il frigo, prendo un vassoio depongo i formaggi che avevamo acquistato al mattino… quando non sento più parlare, incuriosito alzo lo sguardo verso la terrazza e vedo: Aleska in piedi, Max anche dietro di lei le stringeva i seni, ma senza aspettare e senza perdere l’attimo, slega il pareo da dietro, il pareo scivola a terra e lascia Aleska nuda, bellissima!Le riprende i seni con entrambe le mani, senza riuscirvi peraltro… Aleska mi vede, io la guardo… lascio che Max la baci sul collo e che scenda con la mano destra verso il pube… rimetto il formaggio in frigo, capisco che non è il caso, ripongo velocemente, mentre Aleska continua a guardarmi quasi interrogativa, esco anch’io, la raggiungo le prendo una mano che lei mi sta tendendo, e dolcemente la guido verso l’interno dell’appartamento, Max la segue ed entrando si spoglia lascia a terra la camicia ed i bermuda, rimanendo anche lui nudo, devo dire niente male! Porto Aleska in camera da letto, e le faccio cenno di stendersi tranquillamente sul letto, Max fa il giro attorno al letto e la raggiunge dall’altra parte, mi sfilo la polo ed i pantaloni in un attimo, ero senza mutande come sempre a Cap d’Agde e mi stendo anch’io, Aleska nonostante Max la stesse ricoprendo di baci sul corpo, mi guardava e mi aspettava, la guardo anch’io, e le chiedo: “Ti piace Max?†lei chiude gli occhi e mi sussurra: “Si! Molto!†le chiudo la bocca con un lungo e dolcissimo bacio, lei scende con la mano per toccarmi, ed io le dico: “Rilassati lasciati godere…†Da quel momento di parole praticamente non ce ne sono state altre… ma non erano necessarie, Max si era immerso fra le cosce di Aleska e fra un bacio ed una serie lunghissima di leccate, un bacio ed un titillare con la lingua, o con le dita… ha portato Aleska sulle stelle, io dolcemente l’accarezzavo sui seni, sulle guancie, la baciavo fino quasi a soffocarla… era in uno stato di eccitazione completa, ed anche io avevo raggiunto una buona erezione, Max lo era sempre stato!!!! Io mi sposto lasciando Aleska completamente supina, a dall’alto gli avvicino il glande alla sua bocca, subito incomincia a leccarlo a prenderlo in bocca ed a succhiarlo, a quella vista Max si predispone a penetrarla, e la guarda dolcemente Aleska si ritrae un attimo dal mio glande, le sorride e riprende, Max in un movimento dolcissimo e ritmico incomincia a penetrarla senza usare le mani, trovando la strada piano, piano, dentro di lei, il movimento da parte di Max si fa più veloce ed ossessivo, siamo quasi sopraffatti dal piacere, quando io piano mi tolgo dalla sua bocca e la guido, in un lento movimento facendola girare, anche Max intuisce e si ritrae dolcemente, io mi stendo al suo posto e la faccio accomodare con la sua passerina, fradicia di umori, sul mio uccello duro e ritto, lei si impala dolcemente, io la prendo per il volto traendola a me, con quel movimento dolce e morbido lei si abbassa con la testa e rimane accucciata, esponendo il suo bellissimo culo alle attenzioni di Max, non si fa attendere scende lungo la schiena fino a lambirle i glutei si sofferma con la lingua fra i glutei e con la lingua forza il buchino, morbidissimo e disponibilissimo di Aleska, lo forza: una, due, tre, volte, poi lo bagna con abbondanza gli appoggia il grosso glande del suo pene che come per incanto viene risucchiato dentro…Colpi corti dolci e lenti ritmati con altri lunghi e profondi mandando Aleska alle stelle, io sento da sotto il movimento di Max lo posso controllare e coadiuvare… gestendo la spinta ed accompagnandola favorendo la totale entrata nello sfintere, e la completa riuscita… permettendo così a Max di fare un lungo e lento movimento… Dentro completo…. Fuori completo…. Questa è una cosa che manda letteralmente in orbita Aleska, ma non solo lei…Tempo di concentrarci bene per sentire Aleska fino in fondo… e sento esplodere Max nel culo… godendo come un animale… emettendo suoni gutturali, Aleska a quel segnale si lascia andare ed anche lei esplode nel più totale parossismo, io a tanta eccitazione e bellezza di vita… non so resistere e mi lascio andare, compensando con il mio movimento pelvico le spinte dell’orgasmo di Aleska, le eiaculo completamente dentro per sentirla fino in fondo, come sempre facciamo nei nostri amplessi. Il sole era tramontato, la luce era diventata scura e bluastra.. erano gia le 21,55 tutti e tre sfiniti eravamo distesi sul letto… Aleska ed io, sui cuscini e Max ai piedi…rovesciato con la testa penzoloni dalla parte di Aleska, con la mano sinistra le stava accarezzando la fighetta, ben bagnata, ogni tanto cercava di alzarsi… finché prima io, poi Max e Poi Aleska ci siamo tutti trovati inginocchiati sul letto abbracciati e con tutte e tre le bocche vicine, scambiandoci bacini ed affettuosità , l’incanto finì quando Max guardando l’ora scoprì di essere in ritardo per la cena a casa di amici di oltre un’ora…. Ma come disse lui uscendo dalla stanza: “N’est pas important!!!!†Riprese la sua roba e ancora nudo usci sui corridoi del complesso… per ritornare a casa cambiarsi ed andare a cena.Noi rimanemmo ancora qualche minuto, in quella specie di magia che ci aveva avvolto, io continuavo ad accarezzare Aleska, sussurrandole quanto l’amassi, poi decidemmo di alzarci, farci un buon caffè italiano, mangiare ancora due salatini, rimasti da prima, e preparaci ad uscire per la serata. Una doccia calda e lunghissima fu la mia ancora di salvezza, certo mi sentivo leggero come un uccellino, ma i miei 52 anni erano venuti fuori tutti! Ed una serata movimentata come sono normalmente quelle di Cap. dove se uno va aletto presto sono le due e mezza!! Altrimenti si arriva all’alba… beh io non potevo affrontarla… Verso le 23 siamo quasi pronti, usciamo e non sapendo bene come muoverci per la serata siamo andati all’ErosBar un locale che funzionava molto bene, si pagano solo le consumazioni… e si consuma molto…. Però si può entrare uscire tante volte in una sera, il DJ si comporta come fosse una normale discoteca… ed ha una bellissima pista sollevata, su di un palco, dove nei momenti caldi le danze diventano amplessi fugaci e maliziosi! Era passata da poco la mezzanotte, Aleska stava ballando con Eveline, una dolce signora francese al cui marito piaceva molto Aleska, erano due sere che ci facevano il filo… Nel momento preciso in cui entro Max in pista, Eveline, ed una loro amica stavano ballando con Aleska in mezzo come fanno spesso le donne per scaldarsi, si strusciano le une alle altre con il ventre appiccicato, devo dire che la scena non era male, anzi la sensualità e l’erotismo si percepivano fortissimi, quando Max vide Aleska, ed improvvisamente, si precipitò da lei con gentilezza, ma con decisione la prese e la baciò sulla bocca staccandola dalle altre due che rimasero, basite ed incredule, di vedere sto pezzo di fusto, arrivare, prendere Aleska, un fustellino, stringerla e baciarla…Non vi dico Manuel, il marito di Eveline guardava la scena, poi guardava me, si aspettava qualche reazione, almeno da parte mia, invece io rimasi tranquillo, Aleska si gusto il bacio, Max ci trascinò dai suoi amici tedeschi, ci presentò loro e poi veloce come era arrivato se ne andò è per tutta la serata rimanemmo a ballare ed a ridere dell’accaduto, guardando ancora la faccia incredula di Manuel. Max altrettanto velocemente sparì dalla nostra vita, il giorno dopo arrivò effettivamente la moglie Madeleine, una bella donna sulla quarantina, molto austera e sicura di se… Non ho mai approfondito, oltre una fugace presentazione… e due frasi di convenevoli.Questa non è stata l’unica avventura di quest’estate, ma sicuramente quella che Aleska ricorda più volentieri!!!
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Un incontro a Cap d'Agde
L’idea di scrivere questo raccontino mi è venuta “chattando” con un amico di MSN. Un amico simpaticissimo, con cui ci si doveva trovare a Cap d’Agde, avendo lo stesso periodo di prenotazione… ma qualche strana situazione ha impedito questo incontro, oggi a distanza di qualche settimana ci siamo sentiti ed ognuno ha raccontato le proprie avventure… come vecchi goliardi di bettola da periferia… Tutto è iniziato come sempre…i saluti, qualche convenevole, e poi le solite cose, ma ad un certo punto è scattata la molla, adesso la scrivo per benino, con tutti i particolari… Siamo arrivati a Cap il sabato sera, tutto è filato liscio, bellissimo “studio” al primo piano del complesso di Port Ambonne, ben arredato e ben tenuto, fa piacere essere sorpresi positivamente, capita sempre il contrario… ma saltiamo a pie pari al martedì pomeriggio perché Vi voglio raccontare l’incontro con Max e poi… con sua moglie Madeleine, si non è avvenuto in un solo momento, ma una cosa per volta. Quindi dicevo era martedì pomeriggio verso le 15 15,30 io leggevo tranquillamente sotto una parte frangisole in fondo alla terrazza, mentre aspettavamo che il sole si abbassasse per andare a fare un bel giretto sulla spiaggia, una bella passeggiata distensiva, Aleska sdraiata supina sulla sdraio prendeva il sole nuda, mostrando disinvoltamente tutto il suo corpo stupendo, il suo seno morbido con la crema, brillava al sole … e fin qui mi sembra normale in un Villaggio naturista, ma il comprensorio di Port Ambonne è una costruzione circolare formata da tre piani sovrapposti a catino, chi abita il primo piano ha delle grosse terrazze con prendisole… quelli del secondo piano hanno terrazze più piccole ed arretrate, quelli del terzo le hanno ulteriormente arretrate… insomma le terrazze del primo piano sono una specie di arena per quelli dei piani superiori. Ovviamente chi è nell’arena, vede come se fosse al cinema tutti gli spettacolini che vengono presentati ai piani… alti! Insomma fra tutti i giochi e le esibizioni vuoi in un senso vuoi nell’altro… mi aveva attratto l’attenzione, distogliendomi dalla lettura, un fustacchione che al secondo piano due alloggi più a destra, si esibiva in tutta la sua potenza mascolina da vero cacciatore, ma subito dopo mi sono accorto che forse lui non era il cacciatore, ma la preda… Aleska si rosolava al sole, ma con molta attenzione e femminilità: ora si girava, ora si spalmava, ora si alzava per prendere il bicchiere, insomma conosciamo bene, è un film che si ripete sempre uguale e sempre nuovo! Dopo un po’ che osservo la scena, vado a prendere la macchina fotografica, ed incomincio a scattare foto prima ad Aleska e lei subito aumenta il tasso di civetteria… accende la sigaretta, beve, si muove e si accarezza, poi con attenzione al momento giusto mi guardo attorno come per cercare un posto migliore da cui fare fotografie…. Ed ecco lui subito pronto mi chiama e mi chiede in francese se volevo andare su da lui, dal suo balcone si poteva godere di un panorama completo sia verso il porto che sulla nostra terrazza, verso Aleska… sottolinea Lui! Rispondo con cortesia in francese, con una frase interlocutoria, Lui allora, mi ripropone in inglese la stessa cosa, rispondo in inglese e questa volta accetto, Lui allora mi urla in inglese: “216, alloggio 216…”. Salgo, alloggio 216, suono ed un ragazzone alto più di un metro e ottantacinque, mi apre con una piccola spugna da bagno alla vita, perfettamente abbronzato e due profondi occhi azzurro chiaro, si presenta in inglese: “Mi chiamo Max, sono qui con mia moglie Madeleine…. Ma l’altro ieri è dovuta tornare a casa in Germania a Cologna, perché la nostra cagna sta per partorire… se va tutto bene arriva domani pomeriggio, altrimenti dopo domani.” Intanto mi accompagna sulla terrazza da cui appunto si poteva godere di un bellissimo panorama di Aleska e non solo era vero, intanto apre una bottiglia di birra e mi offre un bicchiere… scatto due foto, mentre bevo la mia birra e parliamo del suo lavoro, del suo conoscere molto bene le lingue: inglese, spagnolo, francese, (fanno parte del lavoro) lo stimolo e lui mi racconta, io gli dico che capisco meglio il francese e lui subito cambia in francese… insomma era veramente gasatissimo! Così lo invito per l’aperitivo alle 20, Max subito, accetta con entusiasmo, fra grandi sorrisi e strette di mano. Me ne ritorno sotto, intanto il sole si era abbassato un po’ ed Aleska con quasi indifferenza mi chiede cosa avevo combinato… intanto sotto gli occhiali da sole stava guardando Max, allora gli racconto di lui, Max, di sua moglie Madeleine, che non è presente perché assiste il parto delle loro cagna… e gli dico che l’ho invitato per l’aperitivo: “Poverino era solo questa sera... “ Lei con aria sorniona, ostentatamente si alza e saluta con la mano, Max gli manda subito un bacio, e lei sorride soddisfatta… la preda era catturata! Usciamo per andare fino in spiaggia, chiacchieriamo del più e del meno, poi mentre camminavamo sulla battigia, mi chiede: “Com’è Max, bello? Alto?” gli rispondo si è proprio un fustacchione… bella preda! Torniamo verso le 19,15 dalla nostra passeggiata, spostiamo la tenda da sole, prepariamo il tavolo in terrazza, le sedia attorno, dei salatini, delle patatine, controllo le ostriche che avevo preso al mattino per il nostro aperitivo serale… tutto perfetto, sposto la bottiglia di Pinot Chardonnay nella vaschetta del ghiaccio per raffrescarla ulteriormente, e mi ritrovo solo a finire i preparativi, Aleska era andata a prepararsi… Verso le 19,55 riappare: bellissima, pettinata, truccata, vestita con un grosso pareo azzurro, incrociato fra i seni ed annodato dietro il collo, in modo da mettere in risalto il seno e lasciando quasi scoperto il pube, ben depilato, all’interno di un lungo spacco, che i due lembi del pareo formavano per andare a raccogliersi a fianco delle gambe e proseguendo fin dietro dove si univano per completarsi. Era a dir poco stupenda!!! Do un ultimo sguardo al tavolo, dispongo tre sedie, due dalla parte della terrazza ed una verso la casa, sposto le ostriche in un cesto per presentarle in tavola e Max puntuale come un tedesco suona. Aleska si accomoda su una delle due sedie verso la terrazza ed io vado ad aprire. Max saluta calorosamente, anche Lui ha portato una bottiglia di rosè con dei salatini… gli libero le mani lo faccio entrare Aleska lo stava spettando, quando è arrivato in terrazza si è alzata, facendo così scivolare il pareo sui fianchi… scoprendosi. Gli tende la mano, Max gliela prende ma per attrarla a se con slancio ed abbracciandola la bacia dolcemente sulla guancia, ed incomincia a fare complimenti, io mi dedico a portare in tavola mentre Aleska dispone sul tavolo, fa accomodare Max sulla sedia a fianco alla sua, ed inizia il suo show parla, parla, racconta anche ad Aleska del suo lavoro, dei suoi viaggi di tutti i villaggi naturisti del mondo che lui e Madeleine hanno girato. Intanto io ho aperto le ostriche ed apriamo con il primo brindisi, le ostriche con il Pinot Chardonnay poi finite le ostriche… passiamo ai salatini di Max con il rosè, intanto Max si era scaldato, si rivolgeva a me in francese, ad Aleska in inglese, Aleska rispondeva in inglese ed io come mi veniva…. ora con l’una ora con l’altra, a seconda dei termini che ricordavo… Ai primi di agosto il sole è ancora alto alle 20… c’è ancora moltissima luce, ma noi mangiamo, beviamo, chiacchieriamo per una buona oretta, anche il celo incomincia a tingersi di rosso, non solo le nostre orecchie… mentre Max sta raccontando di altre sue avventure io propongo di prendere due formaggi con del miele per completare… Proposta accettata, ovviamente, entro, apro il frigo, prendo un vassoio depongo i formaggi che avevamo acquistato al mattino… quando non sento più parlare, incuriosito alzo lo sguardo verso la terrazza e vedo: Aleska in piedi, Max anche dietro di lei le stringeva i seni, ma senza aspettare e senza perdere l’attimo, slega il pareo da dietro, il pareo scivola a terra e lascia Aleska nuda, bellissima! Le riprende i seni con entrambe le mani, senza riuscirvi peraltro… Aleska mi vede, io la guardo… lascio che Max la baci sul collo e che scenda con la mano destra verso il pube… rimetto il formaggio in frigo, capisco che non è il caso, ripongo velocemente, mentre Aleska continua a guardarmi quasi interrogativa, esco anch’io, la raggiungo le prendo una mano che lei mi sta tendendo, e dolcemente la guido verso l’interno dell’appartamento, Max la segue ed entrando si spoglia lascia a terra la camicia ed i bermuda, rimanendo anche lui nudo, devo dire niente male! Porto Aleska in camera da letto, e le faccio cenno di stendersi tranquillamente sul letto, Max fa il giro attorno al letto e la raggiunge dall’altra parte, mi sfilo la polo ed i pantaloni in un attimo, ero senza mutande come sempre a Cap d’Agde e mi stendo anch’io, Aleska nonostante Max la stesse ricoprendo di baci sul corpo, mi guardava e mi aspettava, la guardo anch’io, e le chiedo: “Ti piace Max?” lei chiude gli occhi e mi sussurra: “Si! Molto!” le chiudo la bocca con un lungo e dolcissimo bacio, lei scende con la mano per toccarmi, ed io le dico: “Rilassati lasciati godere…” Da quel momento di parole praticamente non ce ne sono state altre… ma non erano necessarie, Max si era immerso fra le cosce di Aleska e fra un bacio ed una serie lunghissima di leccate, un bacio ed un titillare con la lingua, o con le dita… ha portato Aleska sulle stelle, io dolcemente l’accarezzavo sui seni, sulle guancie, la baciavo fino quasi a soffocarla… era in uno stato di eccitazione completa, ed anche io avevo raggiunto una buona erezione, Max lo era sempre stato!!!! Io mi sposto lasciando Aleska completamente supina, a dall’alto gli avvicino il glande alla sua bocca, subito incomincia a leccarlo a prenderlo in bocca ed a succhiarlo, a quella vista Max si predispone a penetrarla, e la guarda dolcemente Aleska si ritrae un attimo dal mio glande, le sorride e riprende, Max in un movimento dolcissimo e ritmico incomincia a penetrarla senza usare le mani, trovando la strada piano, piano, dentro di lei, il movimento da parte di Max si fa più veloce ed ossessivo, siamo quasi sopraffatti dal piacere, quando io piano mi tolgo dalla sua bocca e la guido, in un lento movimento facendola girare, anche Max intuisce e si ritrae dolcemente, io mi stendo al suo posto e la faccio accomodare con la sua passerina, fradicia di umori, sul mio uccello duro e ritto, lei si impala dolcemente, io la prendo per il volto traendola a me, con quel movimento dolce e morbido lei si abbassa con la testa e rimane accucciata, esponendo il suo bellissimo culo alle attenzioni di Max, non si fa attendere scende lungo la schiena fino a lambirle i glutei si sofferma con la lingua fra i glutei e con la lingua forza il buchino, morbidissimo e disponibilissimo di Aleska, lo forza: una, due, tre, volte, poi lo bagna con abbondanza gli appoggia il grosso glande del suo pene che come per incanto viene risucchiato dentro… Colpi corti dolci e lenti ritmati con altri lunghi e profondi mandando Aleska alle stelle, io sento da sotto il movimento di Max lo posso controllare e coadiuvare… gestendo la spinta ed accompagnandola favorendo la totale entrata nello sfintere, e la completa riuscita… permettendo così a Max di fare un lungo e lento movimento… Dentro completo…. Fuori completo…. Questa è una cosa che manda letteralmente in orbita Aleska, ma non solo lei… Tempo di concentrarci bene per sentire Aleska fino in fondo… e sento esplodere Max nel culo… godendo come un animale… emettendo suoni gutturali, Aleska a quel segnale si lascia andare ed anche lei esplode nel più totale parossismo, io a tanta eccitazione e bellezza di vita… non so resistere e mi lascio andare, compensando con il mio movimento pelvico le spinte dell’orgasmo di Aleska, le eiaculo completamente dentro per sentirla fino in fondo, come sempre facciamo nei nostri amplessi. Il sole era tramontato, la luce era diventata scura e bluastra.. erano gia le 21,55 tutti e tre sfiniti eravamo distesi sul letto… Aleska ed io, sui cuscini e Max ai piedi…rovesciato con la testa penzoloni dalla parte di Aleska, con la mano sinistra le stava accarezzando la fighetta, ben bagnata, ogni tanto cercava di alzarsi… finché prima io, poi Max e Poi Aleska ci siamo tutti trovati inginocchiati sul letto abbracciati e con tutte e tre le bocche vicine, scambiandoci bacini ed affettuosità, l’incanto finì quando Max guardando l’ora scoprì di essere in ritardo per la cena a casa di amici di oltre un’ora…. Ma come disse lui uscendo dalla stanza: “N’est pas important!!!!” Riprese la sua roba e ancora nudo usci sui corridoi del complesso… per ritornare a casa cambiarsi ed andare a cena. Noi rimanemmo ancora qualche minuto, in quella specie di magia che ci aveva avvolto, io continuavo ad accarezzare Aleska, sussurrandole quanto l’amassi, poi decidemmo di alzarci, farci un buon caffè italiano, mangiare ancora due salatini, rimasti da prima, e preparaci ad uscire per la serata. Una doccia calda e lunghissima fu la mia ancora di salvezza, certo mi sentivo leggero come un uccellino, ma i miei 52 anni erano venuti fuori tutti! Ed una serata movimentata come sono normalmente quelle di Cap. dove se uno va aletto presto sono le due e mezza!! Altrimenti si arriva all’alba… beh io non potevo affrontarla… Verso le 23 siamo quasi pronti, usciamo e non sapendo bene come muoverci per la serata siamo andati all’ErosBar un locale che funzionava molto bene, si pagano solo le consumazioni… e si consuma molto…. Però si può entrare uscire tante volte in una sera, il DJ si comporta come fosse una normale discoteca… ed ha una bellissima pista sollevata, su di un palco, dove nei momenti caldi le danze diventano amplessi fugaci e maliziosi! Era passata da poco la mezzanotte, Aleska stava ballando con Eveline, una dolce signora francese al cui marito piaceva molto Aleska, erano due sere che ci facevano il filo… Nel momento preciso in cui entro Max in pista, Eveline, ed una loro amica stavano ballando con Aleska in mezzo come fanno spesso le donne per scaldarsi, si strusciano le une alle altre con il ventre appiccicato, devo dire che la scena non era male, anzi la sensualità e l’erotismo si percepivano fortissimi, quando Max vide Aleska, ed improvvisamente, si precipitò da lei con gentilezza, ma con decisione la prese e la baciò sulla bocca staccandola dalle altre due che rimasero, basite ed incredule, di vedere sto pezzo di fusto, arrivare, prendere Aleska, un fustellino, stringerla e baciarla… Non vi dico Manuel, il marito di Eveline guardava la scena, poi guardava me, si aspettava qualche reazione, almeno da parte mia, invece io rimasi tranquillo, Aleska si gusto il bacio, Max ci trascinò dai suoi amici tedeschi, ci presentò loro e poi veloce come era arrivato se ne andò è per tutta la serata rimanemmo a ballare ed a ridere dell’accaduto, guardando ancora la faccia incredula di Manuel. Max altrettanto velocemente sparì dalla nostra vita, il giorno dopo arrivò effettivamente la moglie Madeleine, una bella donna sulla quarantina, molto austera e sicura di se… Non ho mai approfondito, oltre una fugace presentazione… e due frasi di convenevoli. Questa non è stata l’unica avventura di quest’estate, ma sicuramente quella che Aleska ricorda più volentieri!!!Eravamo a Cap già da tre sere, ci eravamo acclimatati e preso i giusti ritmi che offre la cordialità locale, un dolce risveglio fra coccole che per gli altri periodi dell’anno ci sono spesso impedite, l’aperitivo in comune offerto seduti sul parapetto del ballatoio al primo piano di Port Nature, le serate che si prolungano su due periodi: dal tardo dopo cena a più o meno le 2 (ora di chiusura dei bar) in grande convivialità il proseguio come evoluzione dell’atmosfera creata prima. Alcune settimane prima avevo contattato una coppia italiana, anzi a dire il vero il contatto era avvenuto in modo inusuale e simpatico. L’anno prima avevo pubblicato un raccontino in cui raccontavo un bel pomeriggio passato a Port Ambonne e questa coppia aveva espresso un positivo commento elogiando il mio modo di far trasparire: “…l’atmosfera di grande libertà e disponibilità , che si respira a Cap d’Agde.†Io inorgoglito per il complimento avevo risposto ringraziando e scambiando il contatto MSN. Da quel momento ci eravamo contattati, più volte chiacchierando e comunicandoci le impressioni di vita nonché i reciproci telefoni e numeri di Studiò in cui avremmo soggiornato in villeggiatura, anche loro a P.N. Studiò 508 Colline 5… Non avevamo ancora avuto occasione di incontrarci ma, quella sera, ritornando e passeggiando mollemente dopo due ore di ballo, nel caldo torrido dell’Eros Bar, con la giusta dose di esibizionismo e complicità . Stavamo prendendo una boccata d’aria prima di ditornare a casa o chissà … Dal budello dell’angolo di Port Nature, eravamo subito saliti sulla balconata del primo piano, involontariamente, o forse no.. incomincio a leggere i numeri che si susseguono degli studiò, ..504,…505, …non trovo il il 506, ma vedo in distanza il 508, una bella persona in camicia scura di lino è seduta davanti al tavolo con bicchieri e tazzine, mentre fuma sensualmente, gustandosi la sua sigaretta, al fresco della bella serata, sorseggiando una birra. Guardo Aleska, e le dico: “Toh guarda! Ecco dove abita, quella coppia di Napoli di cui Ti avevo parlato.†Lei guarda attentamente la figura maschile in terrazza e poi con un leggero sorriso, che ben conosco mi fa un cenno di invito, capisco e con la voce ben impostata mi appoggio al cancelletto che da sulla loro terrazza salutando: “Ciao, sono roberto, ci siamo contattati su MSN… ricordi? Lei è Aleska. Passeggiavamo… Ho visto il 508…†Non riesco a finire la presentazione di circostanza, che subito Lui si alza, ci viene incontro e con un gran sorriso, apre il cancelletto e ci invita a bere qualche cosa di fresco, mentre abbraccia salutando Aleska repentinamente chiama: “Francesca, vieni; ci sono Roberto e Aleska…. Porta fuori la birra!†Poi rivolgendosi a noi: “Sedetevi, gradite magari, un bicchiere di vino… ma di quello buono! Lo fanno con le nostre vigne è una Falanghina veramente genuina!!!†Io non ho dubbi ed accetto con entusiasmo: “Si grazie!†Anche Aleska si associa con un bellissimo sorriso.Un attimo dopo appare sulla porta scorrevole dello studiò scostando una lunga tenda che ne impediva lo sguardo all’interno, Francesca, alta, solare, due bellissimi occhi azzurri, che sorridendo ci saluta, con un sonoro: “Ciao!†Si avvicina abbassandosi un po’ per baciare Aleska, io lo confesso mi sono incantato un momento a guardare la morbida curva che il suo fondoschiena proponeva in quella posizione e da quel momento non sono più riuscito a non ammirarla, ogni volta che muovendosi me la riproponeva. Ci sediamo ed incominciamo a parlare del più e del meno, le solite cose… Come va? Cosa Fate? Ecc.. Il tempo passava lento e delicato, l’atmosfera incominciava a farsi interessante…. Difatti, Francesca coglie l’occasione per dire: “Ma caro! Entriamo dentro fa più fresco, fa ancora così caldo qui fuori e poi dentro ci possiamo anche mettere più in libertà sul divano, mentre chiacchieriamo…†Dire che la Sua frase abbia avuto un consenso generale ed automatico è dire poco, ci siamo tutti alzati ed avviati verso il salottino interno, mentre Alex, (così si chiama il nostro amico) stava appunto magnificando, la dolcezza di Francesca e la sua naturale bisessualità , spiegandoci, che per Francesca un dolce contatto con un’altra donna è sempre gradito. Infatti, Francesca invita Aleska a sedersi sul divano vicino a Lei, mentre Alex mi propone una poltroncina di vimini imbottita, proprio di fronte alle due donne, con uno stupendo panorama sulle cosce di Francesca, mentre Lui si affretta ad aprire una nuova bottiglia di Falanghina, che così fresca, scendeva aprendo la strada a tutti i miei pensieri sul fondoschiena di Francesca. E’ vero, purtroppo spesso mi rendo conto di essere un po’ monotematico, ma mi sembra che poche si lamentino del mio difetto. Francesca intanto si era allungata sul divano, alzando le gambe ed avvicinandosi con la bocca all’orecchio di Aleska, io la osservavo in tutta la sua freschezza di donna completa, intellettualmente matura e sicura della propria bellezza e sensualità . L’ambiente si riscalda alquanto, gli argomenti da generici e vaghi si focalizzano sulle nostre eccitazioni e sui nostri desideri, fra una carezza sul seno di Aleska ed una coscia che finisce contro ad uno slippino nero di pizzo e traspare da sotto la gonna pareo di Francesca, Alex ed io, siamo caduti in un attimo di silenzio contemplativo, rapiti nel guardare le due bellissime donne ed è proprio Lui che alzandosi per primo si avvicina alle gambe di Aleska accarezzandole all’interno risalendo dal ginocchio e mettendo in mostra la bellissima vulva perfettamente rasata di Aleska, senza mutande come sempre a Cap. Francesca però si rattrista un attimo ci guarda e ci dice che per ancora qualche giorno sarebbe stata indisposta… e ci chiede: “ Se non Vi dispiace io partecipo con tutta la mia fantasia e le mie carezze…†La nostra risposta è unanime: “FiguraTi, che problema c’è, l’importante è stare bene!†Aleska nel frattempo aveva fatto scivolare la gonnellina rimanendo solo con il gilet bianco sbottonato, che metteva in risalto il suo bel seno abbondante, mentre Francesca ci invitava ad avvicinarci al lettone nell’angolo destro in fondo allo studiò, Alex si sfilava i pantaloni ed i boxer, la camicia se l’era già tolta precedentemente e cingeva Aleska da dietro abbracciandola ed accarezzandole voluttuosamente i seni, facendole sentire il suo membro duro fra le natiche. Francesca si era distesa e chiamava con un ampio gesto delle braccia Aleska, la sua bocca socchiusa era pronta a baciarla appassionatamente... La Falanghina, l’eccitazione, il caldo morbido dei corpi, hanno fatto tutto il resto, lo confesso, ho un buco temporale di non so bene quanto tempo… per una buona mezzora io sono rimasto quasi completamente vestito in ginocchio a fianco al letto a baciare ora l’una ora l’altra… coscie, tette, mani, piedi, labbra, avevo solo la camicia sbottonata, me lo ricordo perché sentivo le labbra morbide di Francesca sui miei capezzoli, fin quando mi sono ridestato da questo meraviglioso torpore con le mani di Francesca che mi aprivano la cinghia dei pantaloni, ho sempre gustato moltissimo il momento in cui la donna mi abbassa i pantaloni e mi prende in mano il mio sesso turgido e lo appoggia alle sua labbra… Ma il risveglio completo l’ho avuto poco dopo, facendomi cadere in un vortice di libido, quando Aleska mi dice con un fil di voce fra un gemito ed un sospiro: “Roberto, sai mi sta inculando dolcemente, sai mi riempie bene!!!†L’eccitazione era a mille, ho guardato oltre Francesca, intenta a succhiarmi l’uccello ed Aleska, come spesso accade in questi momenti mi tendeva una mano ad occhi chiusi, attendendo il mio contatto, per sentire quanto mi ecciti vederla posseduta in culo da un maschio che la soddisfa, Le ho stretto forte la mano, quasi a farle male… poi l’ho lasciata e mi sono dedicato a baciare ed ad accarezzare le natiche di Francesca, fino ad arrivare alla sua rosellina, morbida, umida, mi sono bagnato due dita ed ho incominciato ad accarezzarla insistentemente spostando solo delicatamente il filo della mutandina brasiliana sulla natica sinistra.Sentivo il suo morbido culetto ammorbidirsi ed allargarsi, man mano che l’accarezzavo con le dita, che lo bagnavo con la saliva, baciandola appassionatamente ora sulla bocca ora sulle natiche, intanto sentivo che Alex stava raggiungendo l’apice del suo piacere, ma quasi di scatto, si è inginocchiato sul letto e con dolce determinazione, prende le mutandine di Francesca e senza indugio le strappa; offrendomi le rotonde chiappe di Francesca nella loro magnifica completezza, evidentemente anche Alex stava guardando la gioia che esprimevo nell’accarezzarle nel titillarle, nel baciale… non ho avuto altri indugi, ho appoggiato il glande turgido sul suo buchino che quasi risucchiato è entrato completamente, mi sono fermato per assaporare il caldo e morbido tepore, poi piano, piano ho incominciato a muovermi, entrando a poco a poco; volevo farla godere, con una penetrazione lenta, dolce ed inesorabile. Non ricordo bene per quanto tempo sono stato in quella posizione, Lei era inginocchiata sulla sponda del letto, io avevo la gamba sinistra a terra e la destra inginocchiata sul letto, piano piano il suo sfintere si era perfettamente allargato, accogliendo completamente il mio uccello dentro di Lei, entravo ed uscivo facendola mugolare, poi ho sentito Alex che godeva fragorosamente lasciandosi andare e riempiendo di sperma Aleska, bellissimo ed unico, vedere da distante, (specialmente per un ipermetrope) la propria donna nella sua completezza e nella trasfigurazione di un orgasmo così pregnante. Ho continuato ancora per un po’ in questo giochino di “dentro-fuori†e poi madido di sudore ho incominciato a muovermi sempre più velocemente, poi rallentare, per gustare lo sfintere aperto, poi di nuovo velocemente… sempre più velocemente, ricordo molto bene mentre arrivavo all’orgasmo; ho visto Aleska ed Alex abbracciati l’una fra le gambe dell’altro che ci guardavano, ci guardavano con gioia, partecipando a loro volta al nostro climax che è giunto poco dopo! Ci siamo abbracciati tutti e quattro assieme, tutti i corpi umidi di umori d’amore, assieme baciandoci, ora una bocca, ora l’altra, abbiamo continuato: ancora, ancora ed ancora, fino al mattino, anche se il loro studiò rivolto ad est ci ha fatto avere presto la percezione del nuovo giorno che sorgeva, quando i primi raggi di sole sono penetrati all’interno, ci siamo scambiati le ultime effusioni, gli ultimi baci, le ultime carezze; poi li abbiamo salutati e siamo ritornati al nostro studiò che era poco lontano sulla stessa balconata. L’eccitazione era ancora fortissima ci siamo subito coricati senza neanche fare la doccia io sentivo un fortissimo bisogno di coccolare la mia Aleska e… lo confesso, di possederla, di incularla per sentire il suo culo meravigliosamente aperto da una notte d’amore! Per sentire la carezza, che il suo culo mi sa dare, solo dopo aver più volte raggiunto l’orgasmo ed essere stata penetrata più e più volte, un meraviglioso guanto di seta infinitamente morbido, caldo, umido di tutti i nostri umori mischiati ed uniti, come uniti siamo stati durante tutta la notte, anche se a penetrarla magari non ero io fisicamente ma l’unicità del sesso si ripropone sempre uguale, sempre perfetta, un rapporto compiuto e mai completo per attendere il domani ed il prossimo incontro d’amore. Al mattino ci siamo alzati alle 12 durante la doccia sono andato a guardare la mia Aleska, ebbene si! I suoi occhi erano verdi come sempre quando è soddisfatta d’amore. Durante i rimanenti otto giorni della nostra permanenza a Cap abbiamo rivisto più volte Francesca ed Alex, sono venuti a trovarci, siamo passati noi da loro, ma con un tacito accordo, fra me ed Aleska, senza mai più riparlarne abbiamo fatto in modo che non si ripetesse l’occasione di una nuova notte d’amore assieme, ci era sembrato talmente “tanto perfettaâ€, che sicuramente non si sarebbe più ripetuta e forse, chissà , non avremmo ancora un così stupendo ricordo, speriamo che anche per loro sia stato altrettanto… chissà forse un giorno lo chiederò, in qualche incontro casuale in Messenger… ma non vorrei rovinare tanta perfezione, almeno così appare a miei occhi di depravato, forse anche un po’ presuntuoso!
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15 years ago
ask2me,
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La lei di coppia. la prima volta con una donna.
Aspettavo quel giorno con ansia, li avevamo visti già tre volte. Tante chiacchere, risate, e domande sulle nostre preferenze sessuali. Lei era sempre dolce con me, seducente, sensuale, cercava sempre il contatto del mio corpo. Io la guardavo negli occhi e le leggevo la voglia che aveva di me in quegli occhi cosi scuri da perdersi. Quella sera io e il mio compagno in macchina ridevamo e lui mi prendeva in giro, sarebbe stata la mia prima volta con una donna. E io eccitata dal pensiero delle sue mani su di me cercavo di nascondere il mio imbarazzo, lui capì e per farmi rilassare iniziò a toccarmi il seno e a dirmi che sarebbe stato bellissimo vedermi con lei, che mi sarebbe piaciuto leccarla, toccarla, scoparla. Arrivammo da loro e il lui della coppia mi saluto con un bacio e lei come al solito un bacio sulle mie labbra. Ci fecero entrare in sala e ci mettemmo sul divano, l'aria sapeva di sesso e complicità, lei si avvicinò cominciò a toccarmi e mi disse che avremmo cominciato noi che loro ci avrebbero guardato mentre eccitate ci accarezzavamo, fui d'accordo è cosi che avevo sognato che andasse, io e lei al centro e loro che si toccavano eccitandosi a guardarci, quasi subito mi mise il viso tra le coscie e il suo calore mi salì fino al ventre, ero già bagnata e lei mi disse che sapevo di buono, la sua lingua mi esplorava e le sue dita mi accarezzavano, adoravo sentirla sotto di me. Saliva ogni tanto con la sua bocca a cercare le mie labbra la mia lingua, e io la toccavo, la esploravo come lei faceva con me, i nostri compagni ormai eccitati ci vennero vicino e cominciarono a sfiorarci, leccarci baciarci, chiusi gli occhi e ormai non sapevo più chi mi toccava,chi mi baciava, mi sentii penetrare, ebbi un sussulto aprii gli occhi e vidi che il mio compagno stava dentro di lei e il suo stava dentro di me, vederlo dentro di lei mi fece eccitare da morire, feci in modo di toccarla e lei alla pecorina di fianco a me si spostò e mi bacio mentre suo marito mi faceva godere.Lui dentro lei, lei che mi baciava e l'altro che mi scopava. Si ora sapevo che ciò che avevo solo immaginato era ciò che volevo.Ora sapevo che mi piacevano anche le donne.
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15 years ago
admin, 75
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Il dottore
Questa è una storia vera, accaduta 3 settimane fa a Genova.
Sono un ultra cinquantenne che nell'ultimo periodo, saltuariamente, chiede un aiutino alla chimica per avere una erezione certa e duratura.
Sovente infatti mi è capitato di provare una forte eccitazione e di non essere accompagnato, in egual misura, dalla salute fisica.
Così il mio medico mi ha prescritto le pillole azzurre.
Che non fanno miracoli , ma aiutano.
E veniamo al fatto.
Siamo in prossimità delle ferie di Agosto e vado dal medico di famiglia per le prescrizioni farmacologiche.
Ho necessità di farmaci ipertensivi e di epatoprotettori.
Prendo il numero e mi metto in coda. Nel frattempo dallo studio del mio dottore esce un paziente accompagnato dal medico.
Sorpresa!!! Il medico ufficiale è in ferie e la sostituta è una donna!!!
Impreco dentro di me perchè so che non avrò il coraggio di chiedere il Viagra!!
Quando arriva il mio turno mi accomodo davanti alla dottoressa.
Donna sulla trentina di anni, piacevole e con un seno decisamente sostanzioso ed anche ben esposto.
E' quel genere di donna che mi attizza assai.
Faccio presente quali sono le mie necessità e lei prescrive i farmaci senza batter ciglio.
E poi avrei anche bisogno del Viagra ... sbotto io in evidente disagio...
Lei smette di scrivere e mi punta dritto negli occhi dicendo:
Queste pillole sono in controindicazione con il farmaco ipertensivo che lei assume!
Ribatto che ormai la cosa era collaudata da tempo.
Si capisco, risponde, ma comunque è meglio fare un controllo.
Mi fa accomodare nel lettino e mi fa togliere la maglietta. Mi fa anche slacciare i pantaloni per poter tastare l'eventuale debordamento del fegato.
E comincia una visita molto lenta e minuziosa.
Prende i valori pressori e nel farlo mi pare che ci siano dei toccamenti non necessari
Piazza lo stetoscopio sulle spalle per le ascultazioni del caso e avverto le sue tette premute sulla mia schiena.
A lungo, troppo a lungo. E comincio a lavorare di fantasia.
Il mio uccello comincia ad agitarsi ed a inturgidirsi. Sono in evidente disagio perchè gli slip cominciano a gonfiarsi e la vicenda non mi era totalmente chiara.
Tutti i dubbi mi sono caduti quando, tastando il fegato con una mano, ha posato l'altra sull'uccello ormai marmoreo ed ha dato tre strizzate portentose.
Si rivesta, niente Viagra non ne ha bisogno.... piuttosto cerchi delle situazioni di erotismo..... e vedrà che tutto si risolve.!!!
Sono uscito dall'ambulatorio come un baccalà e con le ricette tenute davanti alla patta dei pantaloni!!
Oggi sono tornato in ambulatorio pronto consapevole e ben attrezzato.
Mi ha accolto il vecchio pacifico ed occhialuto medico di famiglia!!!
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15 years ago
flavio2,
56
Last visit: 10 years ago
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L\'ignaro arredatore. . .
Eravamo intenti a vagliare alcune offerte per l’acquisto di un arredamento per il nostro piccolo appartamento, non sapevamo ancora di attendere una splendida bimba, per cui ci eravamo recati in Avellino da un noto rivenditore.
Rimanemmo colpiti dall’attenzione riversataci da un addetto alla vendita ( sia per le sue doti di venditore che per il suo aspetto fisico) . Per cui assieme alla mia lei , dopo aver pianificato un porcata con il tizio ritornammo al negozio. Le nostre intenzioni erano quelle di allontanarmi con una scusa e lasciare mia moglie sola con l’arredatore, ove lei con i suoi modi da gran puttana aveva l’incarico di abbordarlo per poi portarselo in un bagno. Niente!!!! Non vi fu’ verso . . . Non capiva o non voleva capire.
Una volta a casa, decidemmo di osare di più. . . anche perché non mi sembrava vero che un uomo avesse potuto resistere alle lusinghe della mia bellissima troia!!! Decidemmo di mandargli un messaggio sul telefonino , facendo finta di aver sbagliato l’indirizzo, ossia avendo cura di fargli credere che il sms scritto da mia moglie era diretto a me , scrivendogli :
Caro , sto pensando a lui e mi sto toccando . . . . A questo lui rispose : complimenti . . . Ma hai sbagliato numero dichiarandosi. Dopo vari sms nella stessa giornata presero confidenza e presero il via per una serie di telefonate. ( è ovvio che io ero presente ed eccitato). Lei gli diede ad intendere che io mi eccitavo nel sentire lei raccontarmi storie inventate, ma che risultavano poi a verità. Gli racconto che mi ero eccitato a pensare di lui con lei con la fantasia, ma che invece lei era veramente intenzionata a fotterselo e che di sicuro l’avrebbe fatta godere di più di me.
Si sentirono spesso nei giorni a venire ma lui trovava sempre una scusa per non venire a casa. . . Forse aveva paura di trovare me. . o chi sa !!! Sta di fatto che dopo tre mesi, quando oramai il pancione era evidente e le nostre stuzzichevoli fantasie erano al termine accadde. . !!!
Era di pomeriggio io ero con mio fratello , provai a telefonarle come era di mio solito quando uscivo e lei ritardò a rispondermi. . . Poi mi richiamò lei. . . . E con voce rauca di chi sta rantolando dal piacere, mi disse che c’era lui a casa e che stava a fotterla nel culo. . . . Il piacere fu tale che quasi senza toccarmi stavo per venire, e che tra l’altro avendo mio fratello di fianco non potevo chiederle altro. Era lei a parlare, e ansimando dal godere mi diceva : Siiiiiiii!!!!!! Ancora dai , sborrami dentro, nel culo. . . . . Insomma , gli aveva dato ad intendere che mentre lei godeva come una pazza, nel mentre la bocca del suo cazzo gli schizzasse tutta la sua interminabile sborra. . . Io avrei goduto ascoltando per telefono, credendo a una delle sue solite fantasie erotiche.
Dopo essermi accertato con lei che il mandrillo fosse andato via , tornai a casa ,. . . E senza alcun indugio, trovandola in accappatoio, le toccai le parti intime e di colpo con la mia mazza glie lo schiantai tutto nel suo culo ancora aperto. Non si fece venire dentro, le sborrai in bocca mentre mi profferiva : cornuto! Alla fine, per darmi una riprova di quanto fosse accaduto, affinchè io non pensassi ad una fantasia inventata per farsi da me fottere con foga, corse in bagno, e lasciando la porta semichiusa mi fece origliare il rumore della fuoriuscita dell’abbondante seme ricevuto nel suo gran culo rotto.
Il nostro ignaro amico non ha mai saputo quante volte abbiamo goduto pensando a lui !!!
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15 years ago
coppiacm33,
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La storia di jaques continua
Continuiamo a raccontare la storia del nostro caro amico Jaques, per chi non sapesse chi è, faccia una piccola ricerca all’interno del sito e potrà leggere i racconti precedenti, qualche click in più non ha mai fatto male a nessuno e le cose semplici, ahimè, non mi sono mai piaciute.
E ora rientriamo nel mondo di Jaques come semplici spettatori, lo vedete? Vedete dove si trova? Vi ricordate dove lo avevamo lasciato? Chiudete gli occhi e immaginatelo, da li ripartiremo per continuare la storia. A voi.
La nave su cui m’imbarcai era una nave fastosa, molto famosa e come sempre nei suoi viaggi era piena di ogni sorta di persone. Non ebbi difficoltà a trovare una cabina libera che soddisfacesse i miei gusti di solitudine, una volta sistemato il bagaglio e essermi cambiato d’abito andai in perlustrazione della nave, i ponti erano riccamente sfarzosi e luminosi pieni di gente indaffarata e frenetica. La gente si spostava senza nemmeno accorgersene quando incrociava il mio passo e volgeva subito lo sguardo altrove.
Potei così andare indisturbato ovunque; mi imbattei così in uno dei tanti corridoi della nave, in una donna riccamente vestita accompagnata da due servi di colore che trasportavano dei bagagli che si vedeva erano molto pesanti perché sudavano copiosamente. La donna aveva la parte superiore del viso coperto da un velo nero che non lasciava trapelare completamente il suo viso, portava un abito nero di raso con riflessi rossi sangue lungo fino ai piedi e si notava una collana di perle bellissime al collo e per ogni dito delle mani portava degli anelli riccamente decorati.
Rimasi immediatamente colpito da quella donna, cosa per me non poco strana,potendo avere per me qualsiasi donna,difficilmente venivo attratto se non per scopi veramente poco nobili.
Si fermò proprio nel momento che i nostri passi ci portarono a incrociarci ed io mi esibii in un inchino come saluto, fece fermare i suoi servi e da sotto il velo vidi che mi fissava senza però parlare, dopo qualche secondo di silenzio feci il primo passo:
“Bon soir madame…voi siete senza ogni ombra di dubbio la creatura più bella che c’è su questa nave, Jaques è il mio nome,al vostro servizio ”
Rimase ancora in silenzio per qualche attimo ancora e alla fine parlò:
“Sono La contessa di Diorr e vi porgo i miei saluti, spero che il nostro incontro non sia unico ma che ci potremmo incontrare per poter avere una,immagino,magnifica discussione ”
“Mia signora, quale sarebbe l’argomento?”
“Il destino avverso,la solitudine e lo scorrere del tempo…”
A quelle parole rimasi non poco stupito e per qualche attimo, io, Jaques non feci nulla, alla fine dissi molto cautamente: “Sarebbe per me un onore poter intraprendere con lei una discussione,mi dispiace che gli argomenti siano così avversi e nefasti.”
Ella mi rispose porgendomi una busta: “tenete,siete invitato al ballo in maschera che si terrà stanotte nel salone principale,l’unica condizione che dovrete rispettare sarà quella di indossare una maschera”
M’inchinai e presi la busta e dissi: “Mia signora, come farò a riconoscerla?”
“Voi non mi riconoscerete, ma io sì, tutto il resto non conterà…”
Con queste enigmatiche parole proseguì verso i suoi alloggi, rimasi davvero stupito da quella donna e piacevolmente sorpreso, era da decenni che una donna non mi faceva questo effetto e pregustavo già il suo sapore dolce e metallico in bocca che mi scende piano piano in gola.
Tornai così nella mia cabina e mi preparai per la nottata, indossai un abito completamente nero che andava in conflitto con i miei capelli finemente biondi lunghi e i miei occhi di un colore tra il verde e il grigio e indossai una maschera nera di seta e che mi lasciava scoperta la bocca coprendomi tutto il viso, perfino sugli occhi era coperta da un sottile velo traforato che mi permetteva di poter guardare indisturbato e non farmi vedere.
Giunse così il momento di andare al ballo, arrivai nel salone con il dovuto ritardo che si addice a personaggi come me, in maniera tale da poter essere sicuro che gli invitati fossero già tutti arrivati; il salone era in penombra,rischiarato da enormi candelieri e ogni donna e uomo indossava una maschera che lo celava alla vista di tutti. Passai in rassegna tutti gli invitati cercando di capire dove fosse la misteriosa Lady Diorr ma non riuscii a trovarne traccia alcuna, mi misi allora in attesa in un angolo buio aspettando di vederla apparire ma per molto tempo non vidi nessuna che potesse essere paragonabile a quella donna.
A un certo punto, sentii qualcuno che mi fissava, ma ovunque girassi lo sguardo non percepivo la persona, infine, dalle mie spalle udii queste parole:
“Buonasera Jaques,le avevo detto che l’avrei riconosciuta e che lei non mi avrebbe vista...”
Mi girai con un movimento felino dettato dai miei riflessi e mi ritrovai al suo cospetto, lei era l’unica senza maschera ma ora capii tutto, era difficile che due persone come noi si incontrassero e quindi perché non invitarle nello stesso posto con un tranello?
“Buonasera Lady Diorr, o dovrei chiamarla Lady Felicia?”
Questo era il suo nome vero, ne avevo sentito sussurrare il nome in vari posti, raccontare storie di perversioni e torture ai danni dei mortali ma non avevo mai avuto modo di incontrarla.
Fece una risata che mise i brividi lungo la schiena di tutti i presenti, e , catturato anch’io dal suo sguardo magnetico e dal fatto che indossasse ora solamente un veste trasparente nera di seta che lasciava ben poco all’immaginazione.
“Si sono io è vero, ma qual’e stata la mia sorpresa a trovarmi te, vagabondo della nostro stirpe e ribelle alle nostre leggi proprio qui sulla mia stessa nave, come un semplice ospite e non come un re riverito da questi poveri mortali che altro non sono che il nostro cibo”
Mi tolsi la maschera per farle vedere che non avevo paura dei suoi poteri e le risposi:
“vivo tra i mortali e mi occupo delle loro faccende, ma anche noi un tempo eravamo così e loro non sono per me il nostro cibo e non mi procuro il piacere torturandoli come ho sentito raccontare ben più di una volta”
“Sciocco che non sei altro,pensi che non sappia cosa fai e cosa ti ha spinto a partire?Pensi di poter essere al di fuori del nostro mondo?”
A questo punto come se fosse stato dato un comando tutti i presenti si voltarono dalla mia parte e mi legarono e bendarono,non potei fare alcun’che,non potevo ribellarmi essendo loro troppi anche per i miei poteri. Mi presero così di peso e mi portarono in un'altra stanza dove venni adagiato su un grande letto rivestito di seta nera e con enormi specchi tutto intorno, sentii allora Felicia che diceva:
“mi sono sempre chiesta quanto mai potrà durare uno della nostra stirpe cavalcato e scopato,portato al culmine tante di quelle volte prima di impazzire e cercare di mangiarsi chiunque gli troppo vicino,stanotte tu sarai la nostra cavia e mi farai divertire”
Detto questo sentii delle mani che mi legarono le braccia e le gambe a delle pesanti catene e ormai completamente nudo iniziò la danza,il mio cazzo ovviamente non era rimasto indifferente a tutto questo ed era bello duro e pronto a soddisfare qualsiasi donna lo volesse.
Non ebbi nemmeno il tempo di riflettere sulla mia situazione che subito sentii una bocca che mi avvolse il cazzo e me lo fece sparire tutto incominciando a succhiarmelo e leccarmelo con una foga e una voglia incredibile, nel frattempo altre due bocche mi leccarono i capezzoli e il petto mentre un'altra cercava di succhiare anche lei il mio cazzo; sentivo mani e bocche in tutto il corpo e non potevo fare assolutamente nulla.
Dopo questo iniziale trattamento subito sentii una donna che s’impalava sul mio cazzo cominciando a pompare come una ninfomane, saliva e scendeva in tutta la sua lunghezza, ogni tanto si fermava con il cazzo quasi tutto e fuori e poi se lo spingeva tutto dentro facendomi sentire i suoi ansiti e la sua voglia,intanto le altre donne si affannavano intorno al mio corpo,strusciandomi la loro figa sul corpo,sulla bocca.
Ormai anch’io mi stavo lasciando andare e la voglia s’impossessava del mio corpo, leccavo e spingevo il mio cazzo dentro la sua figa; a un certo punto sentii che raggiunse l’orgasmo e subito dopo si tolse per lasciare spazio a un'altra donna che iniziò anche lei a cavalcarmi con la figa fradicia e spingendolo tutto dentro.
Sentivo godere e urlare di piacere intorno a me e l’aria era carica dell’odore del sesso che riempiva tutta la stanza e mi sentivo schiavo di una situazione che poteva rivelarsi, si piacevole da una parte ma molto pericolosa per me.
Nel mentre che pensavo queste cose, la donna che mi stava scopando venne urlando e mi conficco le unghie nella carne lasciandomi delle striature di sangue e subito dopo sentii che si tolse ma per alcuni secondi non successe quello che mi ero aspettato, infatti si avvicinò Felicia che mi sussurrò all’orecchio:
“ti piace vero porco?ti piace farti scopare a morte da tutte queste puttane?vorresti godere dissetandoti del loro sangue?Dimmelo e ti farò bere e saziare immediatamente da una delle mie schiave…”
Detto questo, mi leccò il sangue dalle ferite producendo un gemito collettivo della gente e tirò anche lei un sospiro di piacere,appena mi leccò sentii dei brividi di piacere percorrermi tutto il corpo come poche volte mi successe e sentivo che un orgasmo stava per invadermi il corpo,lo sentii anche Felicia che subito mi fece far scopare da una donna che se lo infilò tutto in culo,urlando di dolore per questa penetrazione così immediata ma dopo poco sentii che se lo faceva spingere fino in fondo godendo come una puttana in calore, a quel punto non resistetti più e venni tutto nel suo culo facendola godere a sua volta,urlai il mio piacere e a questo punto avrei voluto poter leccare il sangue di chiunque per poter compiere il rituale ma non potei fare nulla e mi ritrovai stremato sul punto di svenire.
Ma non era finita così, subito sentii una donna che mi ripuliva il cazzo e iniziò subito a succhiarmelo per farmelo tornare duro,nel mentre Felicia si avvicinò e mi disse:
“quanto ancora potrai resistere Jaques?Sei allo stremo si vede,vorresti bere?Dimmelo,promettimi che diventerai il mio schiavo Vampiro e ti farò bere,avanti dimmelo…”
“No mai, sei solo una puttana perversa tu e non vorrei per nessun motivo stare alle tue dipendenze per assecondare le tue voglie, mai!”
Mi scoparono e succhiarono per diverso tempo che persi la cognizione dello spazio, a un certo punto, ormai senza forze, si fece silenzio e Felicia mi parlò ora alquanto spazientita:
“Ora basta!morirai se continuerai a non dissetarti vuoi questo povero idiota?”
Con la poca lucidità rimasta ebbi un’idea, l’unica che poteva farmi uscire da questa pericolosa situazione e dissi:
“avvicinati ti prego,non riesco quasi più a parlare ormai,devo per forza ubbidire ai tuoi ordini,avvicinati e ti darò la mia sottomissione…”
Esultante e trionfante senza sospettare il mio inganno si avvicinò a me...appena percepii il suo corpo scattai con la bocca e la morsi facendole fuoriuscire un grido di dolore ma tenendola così stretta che non poté muoversi per non morire dissanguata e riuscii a dissetarmi, appena iniziai a bere il mio corpo venne scosso da brividi di piacere e di forza,questo sangue era molto vecchio,carico di potere,dopo poco la lasciai,si trascino via chiamando a se i suoi schiavi che la facessero bere per recuperare le forze.
A quel punto però la mia forza era notevolmente aumentata, con uno sforzo imperioso riuscii a rompere le pesanti catene e togliermi la benda, vidi uno spettacolo da mozzare il fiato…
Corpi che si scopavano in qualsiasi posto, donne con donne che si leccavano la figa incessantemente,uomini che scopavano donne prendendole in tutti i buchi, con uno semplice sguardo feci fermare tutti e potei toccare le loro menti per farli fermare e li feci addormentare,mi ero dimenticato però di Felicia, che con un urlo inumano mi saltò addosso e inizio a graffiarmi e tentò di mordermi,ma ormai ero di nuovo in me e dopo una breve lotta ebbi la meglio su di lei, la bloccai con le mani e mi misi sopra di lei e iniziai a scoparla,urlava di smetterla che l’avrei uccisa se avessi continuato.
Continuai a scoparla per un tempo lunghissimo e nel mentre che la scopavo la morsi potendomi dissetare di quel sangue così carico di forza,ebbi un orgasmo delirante dentro di lei e lei infine si accasciò ormai inerte.
Continuai a bere il suo sangue ancora caldo ormai incurante di qualsiasi cosa, ero un animale famelico, ma ormai Felicia era morta, una vampira come uccisa da un proprio simile.
Caddi dopo poco in un sonno agitato fatto d’incubi e deliri, mi risvegliai al suo fianco e ricordai tutto, pensavo che fosse stata una giusta punizione per una donna così perversa la sorte toccata, ma ora pensandoci provo pietà per quella donna, la sua unica colpa era la solitudine di un mondo che non poteva capire e in cui lei non si rispecchiava.
Feci in modo di cancellare tutti questi ricordi a tutte le persone presenti e le feci ritornare al loro viaggio,nascosi il corpo di Felicia nella mia cabina in attesa di poterle dare il giusto rituale della morte e continuai così il mio viaggio senza più sorprese…
Scusate se sono stato prolisso nel racconto e spero non vi risulti noioso da leggere ma volevo creare, e spero di esserci riuscito, la giusta ambientazione che mi ero figurato…piano piano Jaques sta entrando nel mio mondo e io nel suo, spero che anche a voi faccia lo stesso effetto.
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.... un letto a tre piazze ....
Un letto a tre piazze
Con una dolce carezza mi sveglio, non apro gli occhi, so esattamente che cosa succederà, infatti la mano inizia a scendere lungo la mia spalla sinistra, sono girata di lato , rivolta verso di lui che continua a scendere verso il basso, accarezza inizialmente il mio gluteo, sento che comincio ad inumidirmi, vorrei che mi toccasse fra le gambe, ma lui esita, continua percorrere il mio corpo e quasi raggiunge il ginocchio, mi sto bagnando, ma resto ferma, lui esita, io mi eccito non apro gli occhi, ma lui continua nella sua carezza, risale il mio corpo all’interno delle cosce, voglio che mi tocchi, ma lui indugia, sembra attendere ……… ad un tratto sento una mano dietro di me, mi scosta una ciocca dei capelli e due labbra calde si posano alla base della nuca, incominciano un lento gioco fatto di baci, brevi slinguatine, fino a scorrere davanti alla ricerca del mio lobo sinistro che viene baciato, succhiato come le labbra della mia vulva che a questo punto è già bagnata, anche questa mano inizia a scorrere dietro la spina dorsale, giocando con ogni singola vertebra quasi a volerle contare. Così facendo ritarda volutamente la discesa verso il basso e questo mi stà eccitando molto, ma volutamente continua a tenere gli occhi chiusi, tanto so esattamente quello che hanno in mente. Devono essersi dati un cenno d’intesa, e infatti quasi contemporaneamente entrambe le mani ora si muovono sul mio corpo, quella davanti si insinua dentro la mie cosce alla ricerca del mio clito che viene subito accarezzato e questo mi costringe schiudere la cosce e a facilitare l’introduzione della mano che ora liberamente spadroneggia dentro di me procurandomi un piacere sottile e nello stesso tempo intenso. L’altra mano, da dietro scende lungo il solco delle natiche fino a raggiungere il fiore del mio ano, ma indugia e seguita ascendere fino a congiungersi con l’altra , quasi si fossero date appuntamento dentro la mia fica …. “ mmmmmmmhhhmmhuuuumm” ….. un lungo gemito esce dalla mia bocca, nonostante io abbia cercato di resistere il più possibile loro sanno come farmi morire, è questo il segnale che aspettavano, ora entrambi si muovono dentro di me, le loro dita entrano ed escono contemporaneamente con spettacolare sincronismo e maestria, l’orgasmo non tarda ad arrivare, cerco di resistere, ma è una lotta impari, e loro sanno bene e io poi non sono in vena di guerra ……” ….. siiiiiii ……. Uuuuuuhhmmm …… “ sono scossa dall’orgasmo, intenso, a questo punto i due uomini si scostano da me, io allungo la mia mano destra alla ricerca del membro dell’uomo davanti che trovo già quasi duro e mi piego a novanta gradi , ciò mi permette di prendere in bocca li magnifico cazzo che si stà eccitando e diventa ancora duro alla stimolazione della mia lingua. L’altro maschio si scosta anche lui da me, ma si abbassa fino a raggiungere il mio buchetto anale, lo lecca, lo bagna, lo riempe di saliva e di umori che raccoglie da davanti introducendo due dita dentro la mia ormai allagata fica, fremo , mi faccio percorrere dalla frenesia dell’eccitazione, loro se ne rendono conto, e mi lasciano rigirare. Ora mi dedico all’altro cazzo, anche lui già quasi pronto, lo lecco, lo accarezzo con la lingua, freme, sento che gli stò dando piacere e questi mi eccita ancora di più, l’altro intanto si è posizionato dietro di me, e lentamente si insinua dentro il mio buchetto che anche se ben lubrificato e allenato al gioco mi trasmette sempre intense sensazioni di piacere nel sentire quel magnifico palo infilarsi dentro di me. Ora è la volta dell’altro, si avvicina e incomincia a penetrarmi davanti, con pazienza e maestria riesce a entrare dentro di me. Ora ho tutti e due i cazzi dentro, fermi, immobili aspettano che il mio corpo assapori la doppia penetrazione alla quale mi stanno sottoponendo, io sono immobile, rilassata, ma pronta a ricevere il piacere che li ha poco loro mi daranno, e infatti insieme, partono, con perfetto sincronismo, uno esce, e l’altro entra, in un continuo sconvolgente, ricco di sensazione intense,possenti, che mi portano subito al primo intensissimo orgasmo ….. siiiiiiiiiis…… ssiiiiiiii ….. uuuuhuuhuummmmm ….. sono scossa da fremiti di piacere, loro continuano nell’incessante va e vieni incuranti apparentemente delle mie reazioni, resto ad occhi chiusi, assaporo il piacere continuo della doppia e godo, godo senza nessun freno …… vengoooooooo!!!, alla fine dalla mia bocca esce il grido che loro aspettavano, si fermano, mi lasciano assaporare il piacere intenso dell’ultimo orgasmo e poi ricominciano a pomparmi , ma questa volta in maniera del tutto autonoma, ognuno seguendo il suo ritmo e velocità, io sono sconvolta. L’orgasmo mi prende improvviso e violento …. vengooo …. vengooooo …. siiiiii …… godooooooo!!!! … il mio urlo è il segnale per loro che si abbandonano al piacere della sborrata insieme, sborrrooooo ……. siiii io pure …… ora sono io a sentire il loro grido e contemporaneamente getti caldi di sborra riempono entambi i miei buchi . Restiamo qualche attimo immobili, io mi giro verso di loro, le loro labbra mi danno un bacio e poi si alzano, uno in cucina a preparare il caffè. L’altro in bagno , li sento ridere, parlare mentre si fanno la doccia e poi rientrare in camera,vestirsi con gli abiti che io gli ho preparato la sera prima, ci tengo che siano a posto, poi mi portano il caffè a letto e mi salutano, passano per la camera accanto, e senza svegliarla salutano nostra figlia e se ne vanno al lavoro. Mi rigiro fra le lenzuola, sento ancora l’odore di maschio, di sborra che cola dai miei buchi, e ripenso a noi, a come è iniziata la nostra strana storia, mi sembra ieri, e invece sono passati nove anni, bellissimi in cui io sono stata la donna più felice del mondo. Tutto cominciò per caso, circa dieci anni fa, orfana di entrambi i genitori, all’epoca vivevo insieme a mia zia , lei era la sorella di mia madre, una mezza svitata matta del ballo e credo anche del sesso. Ero fidanzata con Cesare un ragazzo che io amavo sin dalle superiori, e con lui stavamo rimettendo a posto l’appartamento dei miei genitori per poi sposarci. Con lui avevamo incominciato comperare i mobili, cioè, mancava solo la cucina, visto che la camere da letto che da tempo avevamo cominciato ad usare c’era già. Ci recammo presso un mobilificio e una tipa dalla faccia da troia prese a mostrarci le più belle cucine esposte, anzi, io le guardavo mentre lei si riempiva gli occhio del mio ragazzo, non ci feci subito molto caso,e non mi stupì più di tanto il fatto che lei gli chiese il cellulare per prendere delle misure per la cucina. Circa tre giorni dopo, una mattina mentre ero in banca a fare la fila vedo Cesare passare con la tipa, mi sembravano così intimi che non si accorsero che io li salutavo, così li segui, e li vidi entrare dentro il portone di casa nostra. Per un poco cercai di non essere la donna gelosa, ma dopo circa dieci minuti decisi che dovevo sapere. Salì e aperta la porta di casa, trovai il corridoio era cosparso di vestiti, e dalla camera da letto sentii dei rumori, appena aperta la porta vidi Cesare disteso sul nostro letto con la vacca impalata sopra che godeva. Fu un casino, tutto finito, e poi seppi che la maiala se l’era sposato lei a Cesare, e che lo cornificava di brutto, ben gli stà!!!. Passarono circa tre mesi da tutto ciò, e una domenica d’estate, ero in centro per andare al cinema, quando un rapido acquazzone mi costrinse a ripararmi sotto un portico. Finito di piovere, uscita dal riparo nel medesimo istante una vettura passa vicino a me e da una pozzanghera alza un getto d’acqua che mi bagna dalla testa ai piedi. Rimasi per qualche attimo senza fiato, e contemporaneamente dalla vettura che si era immediatamente fermata scendono due ragazzi che si avvicinano estremamente mortificati per l’accaduto. Mi dissero che mi avrebbero ripagato tutti i danni, e che erano disposti ad accompagnarmi a casa per cambiarmi e mi avrebbero anche portato in qualunque posto fossi diretta scusandosi con le persone che mi aspettavano. Ero letteralmente frastornata da tutte quelle attenzioni, e dissi che non dovevo andare in nessun posto, e che nessuno mi aspettava, allora si presentarono, il guidatore maldestro era Mario, mentre l’amico Nando, io Rina, piacere di fare anche se così la tua conoscenza.” Se non hai impegni, e noi ti portiamo a casa a cambiarti perché non vieni con noi alla festa di un paesino li vicino, ti offriamo la cena per scusarci e poi si può anche ballare …..” mi dissero senza lasciarmi il tempo di rifletterci su, accettai. La serata fu stupenda, loro si dimostrarono due perfetti gentiluomini, simpatici, e poi anche due provetti ballerini di liscio, alla fine quando mi riaccompagnarono a casa vollero sapere tutto di me. Loro grazie a conoscenze e bravura lavoravano in una filiale di una grossa banca poco distante dal negozio dove lavoravo io, e al mattino successivo me li sono trovati davanti a casa, “ andiamo a fare colazione insieme “. Da quel giorno la cosa divenne consuetudine, incominciai a frequentarli e mi piacevano tutti e due, ma la cosa che mi spiazzava era che fra di loro non c’era competizione, anzi ogni occasione era buona per parlare bene dell’altro, e io non mi sapevo decidere che dei due mi piacesse di più. Quando mi resi conto che mi ero innamorata di entrambi decisi che li avrei lasciati, non volevo rovinare la loro splendida amicizia costringendoli a scegliere, o a mia volta se avessi scelto uno averi reso infelice l’altro. L’occasione arrivò quando insieme a mia zia ci assentammo dalla città per il cinquantesimo di una sua cugina, “ quando torno noi tre dobbiamo parlare”, dissi, e loro si guardarono in viso e risposero “ si anche noi abbiamo qualche cosa da dirti ”. Passai tre giorni bruttissimi, mi mancavano da morire, tutto mi mancava di loro, ma non riuscivo a capire che dei due mi mancasse di più. Quando tornai lasciai passare ancora altri tre giorni nella speranza di trovare una soluzione, poi al sabato andammo in pizzeria, una cena silenziosa come non c’era mai stata tra di noi ,” sentite ragazzi, è inutile che ci giriamo in torno, il fatto è che voi due mi piacete troppo, ma io non decidere chi mi piace di più, così per non ferire nessuno preferisco lasciarvi, siete troppo amici da sempre, e allora è più importante il vostro rapporto che la scelta che potrei chiedervi io ”. Loro si guardano in viso, sorridono, e Mario dice “ senti, che noi ti siamo simpatici, anzi di più lo avevamo capito da un po’, e anche tu a noi, ed è per questo che non vogliamo che tu scelga tra noi” . Io li guardo con l’espressione di chi non ha capito nulla , “ ascolta, noi abbiamo una proposta seria da farti, lasciaci parlare poi se non ti piacerà sarai libera di andare e mandarci al diavolo.” “ Noi è da tempo che stavamo cercando una come te, vedi fino a che non abbiamo conosciuto te noi avevamo avuto alcune ragazze, ma come hai notato tu noi siamo amici dal giorno che siamo nati, le nostre mamme, non solo erano amiche, ma ci hanno partorito lo stesso giorno nella stessa camera dell’ospedale, quindi noi siamo amici da sempre, ma tutte le donne che abbiamo avuto fino ad oggi non hanno fatto altro che cercare di dividere questa amicizia, tu sei la prima che non solo non tenta di dividerci ma si preoccupa di non fare torto a nessuno dei due.” Mario mi guarda, Nando lo invita a continuare il discorso, io non ho capito niente. “ Se tu sei d’accordo noi vorremmo che sia la donna di entrambi …..” io resto senza parole, li guardo e Nando aggiunge “ vedi noi ci abbiamo pensato bene, tu saresti la nostra unica donna, noi ti ameremo come nessuna donna è mai stata amata, saresti la nostra regina in tutto e per tutto.” “ ma , cerco di obbiettare io, ma come facciamo, voi siete due io …. e poi la gente , e poi tutto il resto ….” “ vedi a giorni la nostra banca aprirà una grossa filiale la nord. e cercano gente disposta a trasferirsi li, per noi sarebbe facile, e potremmo mettere su casa insieme, li nessuno ci conosce, tu potresti essere un’inquilina che condivide l’appartamento con noi.” Li guardai in viso, erano in trepidazione per la mia risposta, io per un momento mi dissi che era la più assurda pazzia che una donna può fare, ma li amavo troppo e decisi di si. Da allora le cose sono cambiate, abbiamo preso un appartamento, e ci siamo fatti fare un letto a tre piazze, anzi tutta la nostra casa è a tre piazze, il bagno con una doccia e un lavandino dove ci si possono lavare tre persone contemporaneamente. Ma la cosa più bella è il sesso. insieme loro mi scopano, senza gelosie. Sempre molto attenti a far si chi io e loro ne traiamo il massimo piacere, col tempo hanno affinato tecniche e modi atti a far si che io non resti mai insoddisfatta, e come potrei, mi scopano sempre sia al mattino che la sera quando andiamo a letto. Le vacanze sempre in posti dove se tre persone stanno insieme non da fastidio a nessuno come quando siamo stati in Grecia, Corsica o Francia. Così sono passati alcuni anni senza che nemmeno ce ne siamo resi conto, poi due anni fa ci venne il desiderio di avere un figlio, già, come fare senza che appartenga a uno e non all’altro?, la soluzione ci venne vedendo video porno sul pc, una donna si faceva scopare contemporaneamente da due maschi, e fino a qui nulla di speciale, ma il fatto era che entrambi i maschi gli mettevano il cazzo dentro la fica, e questa era la soluzione che andavamo cercando. Da quel giorno ci siamo allenati a fare sesso con loro due che mi mettevano il cazzo entrambi in fica, accidenti che sensazione bellissima. All’inizio è stata dura in tutto, loro hanno una bella e ragguardevole dotazione, e io mi sono dovuta rilassare molto per ricevere quei due pali davanti, ma con pazienza e tenacia ci siamo riusciti. Poi la mossa successiva è stata far si che loro sborrassero allo stesso momento, lo sperma doveva assolutamente mischiarsi,e su questo loro hanno dimostrato una capacità di sincronizzazione perfetta. Quando siamo stati pronti è arrivato il gran giorno di provare a fare sul serio, mi ricordo che eravamo molto emozionati tutti, nonostante le prove ora si faceva sul serio. Cominciammo con toccarci molto, poi loro mi portarono ad un livello di eccitazione altissimo, poi si guardarono negli occhi ed appoggiar non le loro cappelle all’imboccatura della mia bagnatissima fica ….. li ho guardati e….”siete sicuri di volerlo?.... poi non si torna indietro …. ” per tutta risposta ho sentito i loro cazzi farsi strada dentro di me ……… siiiiiiii ….. spingete …….. siiiiiiiii …… è bellissimoooooooo ….. allora sono entrati, mi hanno lasciato qualche secondo per abituarmi e poi sono partiti in perfetto sincronismo …… tutti e due dentro, tutti e due fuori ….. roba da restarci secca si sono sincronizzati e quandio io ho preso a sborrare allora si che si sono scatenati …. Ssiiiiiii …. Sbattetemmiiiiiii ….vengoooo …. Vengoooooo …….. venggggOOOOOOOOOO!!!!!!!!!! …. Ho urlato con tutta me stessa, e in quel momento li ho sentiti riempirmi l’utero di calda sborra ….. godoooo ….. godooooo … entrambi nel medesimo momento sono venuti … abbiamo ripetuto la cosa per un mese intero, tanto che mi pareva poi di godere di meno. Come ovvio sono rimasta incinta, e quando è nata nostra figlia loro sono letteralmente impazziti di gioia, l’abbiamo chiamata Marina, dalle prime due lettere dei nostri nomi MArio, RIna,NAndo. Oggi lei ha quasi un anno, e io sto pensando di riprovarci, certo sarà dura spiegarle che ha due padri, ma con due maschi così al fianco il futuro non mi spaventa.
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