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Vorrei andasse così
Mi sono decisa finalmente. Ecco ora scrivo alla coppia XY che mi va bene la loro proposta di vederci per una pizza, tanto per conoscerci e se poi c'è la giusta sintonia si va a casa loro per un drink e poi per altro ancora........ Accidenti, sono tutta emozionata....diciamolo pure eccitatissima, al punto che sono già un pò bagnata. Ma che figura ci faccio se davanti loro vengo già , come una fontana. E' si perchè io non resisto e appena una o uno o.... chi altro, non so, mi va a genio dal lato fisico intendo, ecco mi arrappo tutta e vengo, si vengo come una fontanella e bagno mutandine, coscie, calze, gonna o pantacalze e mi vergogno anche un pò. Poi però so riprendermi e allora recupero. anche perchè poi posso durare più a lungo e tutti ne guadagnano, in piacere. Bene ora scrivo: "carissimi, ci vediamo al parcheggio di via .....e lì mi vedrete arrivare, e mi potrete allora sicuramente riconoscere, con l'auto marca......colore..... e io scenderò dall'auto già tirata da puttana, mini mozzafiaco, come vi avevo anticipato, perizoma rosso, quello che lascio intravvedere nelle foto del sito, tacchi a spillo, calze autoreggenti, insomma veramente troia pronta all'uso. Voi vi avvicinerete e...parola magica: "Sofy?" vi farete così riconoscere.
La prima parte del gioco è allora riuscita. Si tratta ora di socializzare..... ma accidenti, la signora è veramente uno schianto, forse non è più giovane ma a giudicare dal fisico si è mantenutaveramente bene....seno abbondante e sodo, pancino scoperto tutto "toccamelo e scivola giù con la mano" gambe da ballerina e....sguardo da gran troia che chiede "dammelo ora o mai più, dammelo ancora e per sempre".... Anche lui non scherza: pantaloni larghi ma uccello così turgido che se ne apprezzano le forme e le dimensioni....quelle che mi piacciono, ovvero lungo e grosso da ingoiare e poi cavalcare..selvaggiamente da gran troia.
Pochi preamboli, molta concretezza...il gioco si fa così più spudorato ed eccitante. Lui mi solleva un pò la gonna e mi tocca l'uccello , subito, a freddo e dice "OK si va bene ora pui montare in macchina e ubbidire ai nostri voleri. Lei mi guarda di sottocchi, lascia intendere che il capo è lui, purtroppo, ma che alla prima occasione si rifà e si tocca una tetta, si liscia i capelli e lascia intravvedere una spudorata eccitazione: i capezzoli le sono diventati turgidi e si intravvedono dalla camicetta, attilata e trasparente. Il viaggio in macchina spero subito non sia lungo . e tale si rivela.
Arriviamo alla loro abitazione / alcova. Una casetta in campagna, tranquilla, fuori da pettegolezzi dove tutto si puù fare in assoluta tranquillità. Mi sento a mio agio, sanno mettere le persone a loro agio, sanno che così otterranno di più. Io così darò il meglio del mio essere puttana. Il gioco ha inizio. Un pò perfverso, forse sadomaso, chissà. Io mi lascio andare e lui, apppena sul divano, mi afferra la testa e me la spinge verso il suo cazzo già in erezione meravigliosa. comincio a leccarlo piano piano, per farlo sofrire. Inizio con le palle. scivolo giù con la lingua verso il buchetto dell'ano, gli lecco il culetto a lungo, gli penetro dentro con la lingua e lui mi dice, mi urla "troia" così continua leccami il culo che poi ti inculo, gran troia. E' quello che spero, e so che otterrò.
La sua lei..moglie o fidanzata non si sa, ma sicuramente gran vacca, ha cominciato a spogliarsi, iniziandoi dalle mutandine che si è sfilata e mi ha subito sbattuto in facci perchè ne leccassi gli umori, cosa che non mi sono fatta riperere due volte.(fine I puntata)
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
La ragazza del mio amico
Tutto è cominciato una sera di quasi un anno fa. Ero in casa, in tv non c’era nulla, così decisi di entrare su facebook alla ricerca di qualche vecchio amico. Comincia ad inserire nomi e cercare, alcuni li trovai altri no, comunque mi venne in mente un vecchio amico delle scuole superiori, così mi sforzai di ricordare il suo cognome e lo trovai. Da quel giorno abbiamo cominciato a comunicare tramite facebook, msn e cellulare e dopo un paio di mesi finalmente ci siamo rincontrati. Abbiamo parlato un po’ dei vecchi tempi, dei vecchi amici, dei nostri lavori e della nostra vita e riguardo proprio a questa si soffermò raccontandomi alcuni episodi, accaduti tra lui e la sua nuova fidanzata.
Mi disse che le voleva bene, che si trovava bene con lei anche se aveva 10 anni più di lui (lei aveva 44 anni), che lei era divorziata con un figlio di 22 anni e che tra lui e il figlio non scorreva buon sangue e proprio per questo c’erano dei problemini e stavano cercando di risolvere. Dopo qualche ora trascorsa nei ricordi e nei problemi di coppia che avevano, gli dissi di venire a cena da me una sera e di portare anche lei, almeno l’avrei potuta conoscere. Un paio di settimane dopo mi chimò per sapere se c’ero voleva venire per farmi conoscere la sua fidanzata, gli dissi che non c’era problema. Così non appena tornai a casa, cominciai subito a preparare la cena. Finalmente arrivarono, potevo conoscere la donna del mio amico, avevo una certa curiosità di vederla, perché lui fisicamente non è il massimo e la curiosità di vedere questa donna era tanta, apro la porta, vedo lui davanti la porta e lei no, dopo qualche istante eccola apparire. Saluto lui, mi presenta lei e io impacciato come n baccalà, la guardo senza dire nulla, per pochi secondi e poi mi presento. Rimasi sconcertato quanto stupito nel vedere quella donna di 44 anni, una sorpresa in tutti i sensi, mi aspettavo una signora un po’ trascurata, con i segni dell’età sul viso, insomma mi aspettavo di vedere un cesso e invece caspita, una donna meravigliosa. Capelli ne lunghi ne cori, bionda, occhi verdi, non molto alta 160, 165 al massimo, una pelle olivastra ma come una ventenne, vestita con camicetta bianca molto scollata e semitrasparente, un pantalone di pelle nero attillassimo, che metteva in risalto tutte le sue forme, due tette spettacolari, un culo da urlo, anche se il viso non era proprio il massimo, carina di viso ma con un corpo da urlo. Fatte le presentazioni, ci siamo accomodati, cenato, parlato un po’ di tutto e durante tutto questo tempo non potevo fare a meno di guardarla e soprattutto guardarle le tette, poi finita la serata, pronti per andar via, saluto lui, saluto lei e mentre mi avvicino per darle un bacietto, lei mi mette il braccio dietro la schiena come per abbracciarmi e spinge il mio corpo contro il suo, due bacinetti e con la mano mi strofina dietro la schiena. Inutile dire che al solo contatto l’erezione è stata immediata e che molto probabilmente se ne era accorta anche lei, comunque salutati e andati via. Rimasto ormai solo, mi sdraiai sul divano e pensavo a lei, quei sguardi,quei sorrisi e soprattutto quel saluto, non avevo la certezza che lei si comportava in quel modo per provocarmi o se era proprio così, non conoscendola non potevo sapere, quindi azzardare una mossa mi sembrava prematuro e decisi di lasciare che le cose facessero il loro corso, magari negli incontri a seguire avrei potuto capire meglio. Dopo quell’incontro ne seguirono degli altri, a casa mia, in locali, a cena fuori e i suoi modi erano più o meno gli stessi ogni volta, solo che a differenza della prima volta ora c’era confidenza, quindi a volte si scherzava ci si abbracciava per gioco, ma ogni volta che le serata terminavano e ci salutavamo, quel saluto prendeva volta dopo volta un atteggiamento più intimo (dico intimo perché non saprei come descriverlo altrimenti), e questa cosa ogni volta mi faceva pensare, è proprio così o mi sta mandando dei segnali e io non li percepisco? Cosa fare? Provare con la prima mossa oppure aspettare ulteriormente? Di una cosa ero più che certo la desideravo, desideravo fare l’amore con lei a tal punto che stava divenendo un ossessione. Passarono un paio di mesi senza più ne sentirci ne vederci, senza avere nessun contatto con lei la mia ossessione, stava svanendo, quando una sera mi collego su msn e trovo una richiesta da un contatto, il nome era il suo quindi non poteva che essere lei…non c’è bisogno che vi dica quale è stata la mia reazione!!! Ho accettato immediatamente, ma lei quella sera non era su msn. Per quasi una settimana mi sono collegato tutte le sere senza mai riuscire a trovarla su msn, finchè decisi di lasciare un messaggio, era l’unico modo, un appuntamento su msn, le scrissi se verso le 21 del giorno seguente si sarebbe collegata almeno avremmo scambiato 4 chiacchiere. Ecco arrivato finalmente il fatidico giorno dell’appuntamento su msn, non sapevo se l’avrei trovata, se avesse letto, ma alle 21 mi collegai e con grande gioia lei c’era. Restammo collegati a parlare fino alle 4 del mattino, abbiamo parlato di tutto, di lei, del suo rapporto, della sua storia precedente, dei problemi attuali, ma abbiamo anche scherzato e riso, siamo stati bene, dopo quella sera quasi tutte le sere per un mese intero si passavano diverse ore insieme su msn a parlare e scherzare. Una sera di maggio, erano quasi le 2 del mattino, dopo tanto parlare, ridere e scherzare, lei mi chiese se volevamo accendere le web cam, per vederci visto che erano tre mesi che non ci vedevamo più, dissi di si e appena appare l’immagine, la vedo, sdraiata sul letto a pancia su, con il portatile poggiato su di lei, una camicia da notte praticamente invisibile, dove si vedevano benissimo le sue grandi e belle tette, anche perché potevo vedere solo viso e tette nella posizione in cui era. Parlavamo guardandoci e la cosa mi eccitava moltissimo, pensai che quella era l’occasione giusta per tentare un approccio diretto, così in modo molto scherzoso le dissi che se aveva caldo poteva spogliarsi tranquillamente io avrei chiuso gli occhi almeno sarebbe stata più fresca, lei mi rispose sempre in modo scherzoso che non mi credeva, non credeva che non avrei guardato, gli proposi di provare, togliti qualcosa e vedrai che non mento, lei replicò che senso c’era spogliarsi se nessuno poteva guardare e così mi buttai a capofitto e le dissi di spogliarsi che qualcuno con il desiderio di ammirare quel fantastico corpo c’era e lo aveva proprio davanti a se.
Sistemò il portatile in fondo al letto, si mise in ginocchio davanti alla cam mi guardava e pian piano con movimenti sensualissimi si tolse la camicia da notte, che spettacolo era completamente nude, non indossava nulla sotto, aveva una figa bellissima, depilata con un filetto di pelo, e quelle tette strepitose di fuori, sempre in modo molto sensuale si toccava il corpo, poi mi chiese di mostrarle il cazzo, lo tirai fuori e lo toccavo davanti a lei, poi si sdraiò pancia in su davanti la cam, accarezzando dolcemente la sua figa per poi infilarsi tutto il dito dentro, alzò la testa e mi chiese di metterlo dentro e di venire insieme a lei. Quella fu la mia prima volta di sesso virtuale, ma devo essere sincero è stato bellissimo. Finito tutto, sistemati e vestiti le chiesi che desideravo da morire metterglielo dentro veramente e lei mi rispose che lo voleva anche lei e che in settimana sarebbe venuta da me e mi avrebbe fatto godere come non avevo mai goduto prima. Quei due giorni sembravano non passare mai, non vedevo l’ora di fare l’amore con lei e finalmente arrivò il giorno del nostro appuntamento. Fu un sabato mattina, lui lavorava fino a tardi, alle 10:30 era già a casa mia, si presentò con una delle solite camicette molto scollate e trasparenti, una minigonna molto mini, stivali fino sopra al ginocchio, appena in casa senza dire una parola la bacio subito e con le mani tocco ogni parte del suo corpo, infilo la mano sotto la minigonna, sposto le mutandine, quel tanto da poter infilare il dito dentro la sua figa e continuo a baciarla ovunque, poi lei si chia davanti a me tira giù pantalone e slip e lo prende a leccare con molta delicatezza e poi giù in bocca, tutto dentro, un abilità nel pompino favolosa, dopo qualche minuto che me lo succhiava dovetti farla smettere altrimenti le sarei venuto subito in bocca e lei disse che prima doveva venire lei poi potevo venire io ovunque desideravo riempirla. Entriamo nella camera, continuo a baciarla e intanto le sfilo i vestiti di dosso e lei faceva altrettanto con me, si mise seduta sul letto e ricomincia a succhiarmi il cazzo, poi si alza, mi prende e mi sbatte sul letto, mi sale sopra, infila il cazzo nella figa e comincia a cavalcarmi, che figa bollente, umida e pian piano sempre più bagnata, mi cavalca con sempre più foga, poi si sdrai spalanca le gambe e mi chiede di spaccargliela tutta, comincio a scoparla, lei con le mani sul mio culo mi spingeva sempre più forte contro di lei, sempre più forte, finchè gridò “SI SI DAI SPACCAMELA DAI SI SI GODO SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII” poi mi disse di non fermarmi di venirle dentro voleva la sborra dentro la figa e la accontentai, riempiendole la figa di sborra. Cazzo che scopata meravigliosa, avevo toccato il cielo dal piacere, che donna, che abilità. Restammo sdraiati sul letto senza dire nulla, io ero ancora sopra di lei con il cazzo piantato nella figa, quando lei mi disse che potevo toglierlo e avrei potuto rimetterlo dentro più tardi tanto lei non sarebbe andata via subito prima dovevo riempirgli di sborra anche la bocca, il culo e un ultima volta ancora la figa. Passò un oretta o poco più e già cominciava ad avere voglia di cazzo, riprese a baciarmi per scendere poi verso il cazzo e riprenderlo nuovamente in bocca. Cominciò a succhiarlo, leccarlo e ancora succhiarlo, una bocca abile come quella ancora devo trovarla, senza togliere il cazzo dalla bocca si girò sopra di me, voleva che gli leccavo la figa, e presi a leccarla, aveva un sapore buonissimo, era morbida tutta bagnata, alternando giochi di lingua e dito la feci venire nuovamente, sentivo il suo corpo contorcersi dal piacere, e più lei godeva e più succhiava avidamente il cazzo, fino al punto che la rempii in bocca di sborra, nonostante fossi venuto continuava a succhiare, ingoiando fino all’ultima goccia di sborra, poi soddisfatta si voltò dicendomi che adorava la mia calda sborra e se ero soddisfatto del pompino che mi aveva fatto. Altro che soddisfatto ero al settimo cielo, mi aveva succhiato proprio tutto in modo impeccabile.
Tra una scopata e un pompino, si cominciava ad avvertire la fame, mi alzai per preparare qualcosa da mangiare e mentre stavo per mettere i pantaloni lei mi disse di non metterli, di restare nudi almeno se fosse sopraggiunta la voglia improvvisa di scopare eravamo pronti, e così restammo nudi per casa. Avevamo pranzato, stavamo benissimo, tra il preparare e il mangiare erano passate quasi tre ore, stavamo sparecchiando la tavola lei davanti al tavolo ed io le stavo passando dietro per poggiare i piatti nel lavello, proprio mentre stavo passando dietro di lei, spinge il culo contro il mio cazzo, a quella pressione il cazzo si era indurito di nuovo e lei colse al volo l’attimo per piegarsi sul tavolo e infilarsi il cazzo nel culo. Dio quanto era stretto quel buchino, lo facevo scivolare piano piano e lei muoveva quel culo contro il cazzo dentro e fuori dentro e fuori piano piano quel buchino si stava allargando sempre di più e il cazzo scivola dentro sempre meglio, spingevo ma non forte poi lei m’implorò di sfondarle il culo di spingere tutto dentro forte sempre forte, poi mi fece sedere sulla sedia e salì sopra di me infilandoselo nel culo, insaccando il cazzo forte e tutto dentro fino al riempirlo di sborra, tutta dentro al culo e lei ancora spingeva e spingeva, poi si ferma mi guarda, sempre con il cazzo nel culo, non voleva proprio farlo uscire di li, e disse se avrei ancora scopato con lei o se tutto sarebbe finito a quel giorno, le risposi che ogni volta che avesse avuto voglia di cazzo sapeva dove trovarmi. All’improvviso riceve una telefonata, era lui che gli chiedeva di vedersi perché avrebbe staccato da lavoro prima e voleva stare un po’ con lei, così si è dovuta sistemare rivestire e scappare via di corsa e prima di uscire mi disse che mancava ancora l’ultima scopata e che avremmo dovuto recuperarla la prossima volta. Onestamente quella telefonata mi ha salvato nel vero senso della parola, un'altra scopata nel giro di un ora e avrei dovuto fare gli impacchi con il ghiaccio davvero, mi aveva letteralmente sfinito, una donna, una cavalla del genere non mi era mai capitata e fortunatamente sono stato all’altezza della situazione.
Nel corso dei mesi successivi abbiamo avuto molte altre occasioni di fare l’amore, ma nessuna era stata mai come la prima volta e per fortuna tutte le volte il tempo a disposizione ci permetteva massimo di farlo un paio di volte non di più. Attualmente ancora ci vediamo di tanto in tanto, ci facciamo le nostre belle cavalcate non più a quei ritmi, anche per un discorso di tempo e forse perché anche la complicità la magia di prima sta svanendo.
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14 years ago
fabrizio77, 33
Last visit: 13 years ago -
Halloween
La vita può riservare molte sorprese, a volte piacevoli, altre meno, altre ancora del tutto inaspettate ed illuminanti.
Sono uno dei tanti impiegati che affollano la metropoli di Milano, uno di quelli, per intenderci, stressati non solo dal proprio lavoro, ma anche dal continuo esercizio da pendolare che quotidianamente devono fare e sopportare. Come sempre la vita in ufficio, quella mattina, si svolgeva secondo la solita routine: timbro del cartellino, aggiornamento sul lavoro da svolgere da parte del capo petulante, inizio del lavoro stesso con i tuoi colleghi. Nulla lasciava presagire una conclusione diversa dal solito, sennonché quella sera era la notte di Halloween e si era organizzata una festicciola mascherata a casa di uno di noi: tema della serata, lo scambio, ovvero gli uomini rigorosamente vestiti da donna e ovviamente le donne da uomini. Inutile dire che le battute si sprecavano da due settimane, dove il tema più gettonato era chi avrebbe meglio interpretato l’altro ruolo. Sarà banale dirlo, ma a quanto pare ero dato da favorito in questa bislacca gara, probabilmente dovuto al mio aspetto un pochino effeminato (odio barba, baffi ed affini), al mio gusto ricercato per la moda ed alla mia innata capacità al maquillage, accentuata dal mio stretto rapporto con l’arte teatrale coltivata durante gli anni delle superiori.
Giunto l’orario di chiusura, ci demmo appuntamento al solito bar, giusto per aprire in modo adeguato la festa e scegliere chi avrebbe dovuto prendere l’auto e fatto d’autista agli altri.
Arrivato a casa e fatta una veloce doccia rinfrescante, diedi inizio all’opera: avevo optato per un abito sobrio, un tailleur nero, e delle scarpe abbinate al vestito, mentre avevo eliminato la borsa, non avendo avuto modo di trovarne una adatta tra le tante che costituivano il corredo delle mie sorelle, per un più comodo marsupio dove riporre documenti, soldi e chiavi di casa. Conciato in questo modo ero sicuro di avere un tocco di fascino, ma essendo nella mia indole la voglia di primeggiare nel travestimento, avevo acquistato delle calze autoreggenti, che lasciavano intravedere tutta la loro sensualità da sotto la gonna, visto che non erano abbastanza lunghe per la mia statura, e un completo intimo rosso, tutto in pizzo, con l’idea di sfoggiarlo al mio “uomo” nel momento più opportuno, sapendo che “lui” era la collega a cui ormai facevo la corte da un anno buono.
Prima di tutto mi feci la ceretta: una sensazione più che conosciuta, ma che mi diede qualche grattacapo quando venne il momento di cosce e inguine; poi diedi una sistemata alle sopracciglia, quindi mi vestii e completai l’opera con il trucco e la parrucca. Nel complesso ritengo di aver fatto un ottimo lavoro e quella sera non fui il solo a pensarlo.
Scoccata l’ora, salii in auto e partii. Non abito molto distante da Milano, ma l’esperienza al volante con i tacchi la sconsiglio a chiunque, un vero calvario; oltre a ciò, mi ritrovai presto in panne, costretto ad abbandonare il mio mezzo in un parcheggio pubblico e dovermi fare un buon kilometro e più a piedi. Sarà stata l’euforia di questa inconsueta festa, sarà stato il mio aspetto o più semplicemente l’elevato tasso alcolico, ma mi si avvicinarono tre uomini un po’ malfermi sulle gambe e ben poco lucidi, i quali cominciarono a riempirmi di elogi per il mio vestiario, le mie gambe, i miei occhi, il mio seno prosperoso(!), e successivamente a chiedermi cosa facevo “tutta sola”, se volevo compagnia, se necessitavo di protezione, insomma una pletora di luoghi comuni pur di accedere alle mie grazie. Ovviamente li lasciai fare, cercando nel contempo di scrollarmeli per evitare facili ironie da parte dei miei colleghi. In effetti ci riuscii, ma solo perché mi ritrovai steso a terra a causa dello strattone che ricevetti da un povero ladruncolo, il quale prese a correre come un indemoniato con il mio marsupio.
Naturalmente quei bravi ragazzi se la diedero a gambe levate alla vista di questa scena ed io mi vidi costretto a rincorrere il mio scippatore a piedi nudi e con le scarpe in mano. Per mia fortuna, ci imbattemmo in una volante della Polizia, la quale fermò lo sfortunato malvivente, mi restituii quanto mi era stato sottratto ma mi costrinse ad andare alla stazione per tutti gli accertamenti del caso. Tralasciando le infinite risa che il mio aspetto suscitò, dovetti rimanere seduto a sbrigare la pratica del mio furto per oltre un’ora e così persi il party per cui mi ero tanto prodigato. Ciliegina sulla torta, sarei stato costretto a raggiungere casa con i miei mezzi se una simpatica poliziotta, ormai a turno ultimato, non si fosse offerta di darmi un passaggio, per solidarietà femminile mi disse. La battuta mi strappò un sorriso e quindi accettai.
Mentre percorrevamo la strada scambiammo le classiche quattro chiacchiere, giusto per evitare un imbarazzante silenzio, e proprio questo mi indusse a non controllare dove ci stessimo dirigendo. Con mia grande sorpresa, mi ritrovai in una zona sconosciuta e quando chiesi motivo di questa deviazione, per tutta risposta mi trovai la pistola d’ordinanza puntata addosso; ammetto di aver avuto paura in quel frangente e molta di più quando fui costretto a scendere per vedermi ammanettato. Durante questo supplizio, la simpatica agente mi confidò che ci trovavamo a casa sua e che era decisa ad offrirmi una serata speciale in cambio di quella a cui avrei dovuto partecipare. La mia faccia non deve aver espresso un atteggiamento positivo, perché premette ancor di più la canna sulla mia guancia, urlandomi nelle orecchie che dovevo fare esattamente quello che voleva e che ad ogni trasgressione sarei stato punito; a tale affermazione provai a ribellarmi, ma la sua era una presa ferrea e mi parve d’intravedere una scintilla di eccitazione, cosicché decisi di accontentarla.
Una volta dentro venni liberato anche se sempre sotto la costante minaccia dell’arma che teneva in pugno. Senza dire una parola mi indicò un grosso pezzo di legno posto al centro del salotto: in principio non capii cosa volesse, ma poi compresi quando notai che sul pavimento erano presenti degli anelli a cui erano attaccate delle catene. In sostanza, fui messo alla gogna, in una posizione che mai avrei pensato di assumere, ovvero a quattro zampe, con polsi e caviglie incatenate al pavimento e il ventre appoggiato al rozzo sostegno di legno. Quando fui a posto, rimise nella fondina la pistola e si dileguò in un’altra stanza per tornare vestita con un corpetto di pelle nera, stivali lunghi fino al ginocchio e un insieme di oggetti che ben poco lasciavano all’immaginazione sul loro uso.
A questo punto la festa iniziò: mentre un’infinita sequela di insulti fuoriuscivano dalla sua bocca, cominciò a tagliare il vestito, partendo dal collo, passando per il reggiseno fino ad arrivare alla gonna, lasciandomi con la schiena completamente scoperta e le mutande addosso, oramai raggruppatesi tra le mie chiappe esposte. Intuivo che la mia paura l’aiutasse nel suo perverso gioco, perciò cercai di assumere un atteggiamento più forte, più coraggioso, ma invano: lasciandomi completamente basito, mi resi conto che le mie gambe si stavano aprendo da sole, trascinate dalle catene a cui ero legato. Quando raggiunsi la massima apertura, la vidi tornare al tavolo dove aveva lasciato il suo armamentario e scegliere il suo primo strumento di piacere. Ne avevo sentito parlare, ma mai avevo pensato che l’avrei visto così da vicino: era una mutanda con un fallo finto di dimensioni ridotte per la lunghezza, ma non altrettanto per la larghezza. Una volta indossata, tornò alle mie spalle e con un colpo deciso riuscì ad infilarmelo tutto; il dolore fu straziante, cercai di urlare ma mi diede un colpo con un frustino sulla schiena e infine mi mise una correggia in bocca per farmi tacere. Purtroppo davanti agli occhi avevo un orologio e così potei vedere che si divertì letteralmente alle mie spalle per una decina di minuti. La sentivo gridare dall’eccitazione, darmi della puttana in calore, di quanto ero “sporca” e di come meritassi la sua punizione.
Una volta terminato e prossimo alla resa, fui liberato ma solo per essere nuovamente incatenato in posizione supina. Sentivo il mio povero sedere in fiamme, sia per la privazione della mia verginità anale, sia per le fustigate che non si era risparmiata di dare ai miei glutei; ahimè, ancora non era finita: toltemi le mutande, prese a masturbarmi con foga e quando fui completamente eretto, strinse la base del mio pene con una seconda striscia di cuoio in modo tale che non ricadesse su se stesso. Così messo, raccolse il mio scroto tra le mani e strinse. Non riuscivo più a distinguere la realtà dall’incubo, ma percepivo solo il dolore alle mie parti basse, la sua estasi data dalla mia pena e i movimenti convulsi a cui erano sottoposti i miei testicoli e il suo clitoride. Quando raggiunse l’apice, si portò velocemente sulla mia pancia e mi venne addosso, schizzandomi in ogni dove, quasi fossi la sua latrina. Poi si girò, dandomi le spalle, e si piegò sul mio pene: inizialmente lo leccò da cima a fondo, e visto quel che avevo subito fino ad allora mi sembrò il paradiso, ma poi prese a morderlo, stringendo tra i denti la punta fino a farmi sanguinare, per proseguire con sberle lungo tutta l’asta e concludere con una nuova masturbazione violenta, che mi portò all’orgasmo. Naturalmente rimasi eretto dopo e questo le permise di assaporare il mio nettare, leccandolo a partire dal basso per risalire fino alla cima.
Ero stremato, scosso dalla paura e dal dolore; sicuramente fu questo insieme di sensazioni che mi diede la forza per la mia ribellione appena compresi di essere libero: mentre ancora mi elogiava per la mia grande prestazione, le balzai addosso e cominciai a ripagarla con la sua stessa moneta. Le mie mani calavano sempre più forte sul suo corpo, volevo farle del male, volevo, desideravo, pregavo perché anche lei urlasse di dolore, che mi implorasse di lasciarla. Preso ancora dalla foga la scaraventai sul patibolo e la legai. Vidi un lampo di incomprensione nel suo sguardo e questo mi eccitò: afferrato il fallo più grosso e lungo che vidi, le sollevai le gambe e glielo misi su per il retto finché potei, quindi, ricordando di avere ancora il membro legato, le divaricai le labbra in malo modo e spinsi forte, con foga, fino a venire nuovamente; ma non mi fermai, continuai ancora e ancora, fino a quando le forze nelle gambe mi lasciarono. A questo punto avvicinai la mia bocca e presi a morderle il clitoride, mentre la mia intera mano destra entrava in lei. Più gemeva e più mi eccitavo, e più continuavo con quella tortura, più lei urlava. Era un circolo senza fine, ma anche questa giunse.
Mai avevo provato tante e tali emozioni, così scivolai a terra, ma prima di abbandonarmi ad un sonno senza sogni, la liberai, conscio del fatto che io non ero come lei.
Quando mi risvegliai era notte inoltrata e la trovai tra le mie braccia. Con calma la scostai, liberai il mio povero compagno d’avventure dalla sua prigione di cuoio e mi ricomposi. Dopo aver approfittato del suo bagno e di ogni crema disponibile per alleviare il dolore, specialmente quello sul retro, mi diressi verso la porta per poter uscire da quell’inferno e tornare a casa. Lì la trovai che mi fissava. Non sapevo che fare, ma per fortuna anche lei si ricompose in fretta, prese le chiavi dell’auto e mi riportò a casa. Facemmo tutto il viaggio in silenzio, ognuno immerso nei suoi pensieri, i miei, lo confesso, molto scuri. Giunti alla meta, poco prima che scendessi senza degnarla di uno sguardo, mi confidò che l’avermi visto vestito da donna, colpito da uno dei tanti sgarbi che quelle del suo stesso sesso ogni giorno subiscono, quasi indifeso e succube degli eventi, aveva acceso in lei la fiamma della voglia di potermi dominare; era stata irrefrenabile e vi aveva ceduto, ma poi, quando lei era passata dalla parte del dominato, aveva trovato qualcosa di nuovo, qualcosa che non aveva mai provato e che le piaceva. Perciò, prima che mi allontanassi, mi diede il suo numero, chiedendomi di riprovare ancora un giorno. Quando fui nuovamente in casa cercai di scacciare ogni istante di quel che avevo subito e provato, ma non ci riuscii. Con il passare dei giorni il pensiero tornava sempre alla mia mente e alla fine cedetti. Oramai sono passati due anni da allora, due anni trascorsi tra una dominazione fatta ed una subita, perché tra noi non ci sono ruoli, ma solo il gusto per la perversione.
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
I colori del desiderio
Mi sto preparando a guardare il video che ho registrato, è da tanto tempo che ho questo desiderio: guardare noi due nel momento dell’amore.
Credo sia la vera motivazione di questa voglia, ma non ne sono sicuro, so solo che l’ho fatto e adesso, mentre il ronzio che scaturisce dal televisore mi avvisa dell’imminenza partenza del filmato, mi chiedo cosa cerco, cosa voglio, perché mi sento sempre obbligato a cercare oltre, anche a costo di soffrire.
Le scene cominciano a scorrere: loro non devono fermarsi a ragionare…
Non mi riconosco, non sono io quello che vedo, non è il mio modo d’agire, eppure, lei, è lei…
Guardo curioso le movenze rubate: non ho avuto il coraggio di chiederglielo, di coinvolgerla a questo nuova esperienza erotica, la paura di un rifiuto mi ha fatto propendere all’inganno.
Brutta cosa quando si arriva a non condividere i desideri.
Cerco una scusa per quello che ho fatto, mentre il suo viso stravolto dall’orgasmo mi s’imprime davanti.
Blocco la scena: torno indietro, la riguardo al rallentatore…Si, è proprio bella.
“ Non ti ho detto niente, perché volevo vederti naturale nel momento dell’amore, il saperlo, ti avrebbe condizionata.”
Penso che sarà questo che le dirò, se avrò il coraggio di farla partecipe del mio furto d’amore.
Tutto è iniziato per gioco, come sempre tra noi.
Il piacere di fotografarla, fermare il tempo del nostro piacere nel momento dell’amore, poi, cercare ancora più avanti, dove solo la simbiosi totale ti può portare.
Ho cercato d’essere naturale, spontaneo, ma il sapere che mi stavo registrando mi ha portato a gesti atipici al mio dare.
Cerco di concentrarmi su quello che vedo tramite quel pezzo di plastica amorfa appoggiata alla parete;
“ Così potrò averti con me anche quando non ci sarai…”
Queste, saranno altre parole che ti dirò per farmi perdonare.
“Che stronzo che sono,” penso, mentre mi guardo: sto facendo l’attore per me stresso, mi vedo che cerco l’obbiettivo e sposto i nostri corpi nel tentativo d’inquadrare l’indecente.
“Possibile che amo tanto l’erotismo e sono scaduto nel misero porno?”
No, quello che vedo non è porno, c’è sentimento e amore, eppure, qualcosa mi sfugge.
Certo che lei è bella e guarda quanto gli piace farsi leccare in quel punto…
Ma guarda come si contorce in quel momento…non mi ero mai accorto di quel suo movimento…
Ecco, quando mi ha lasciato quel segno sul corpo…
Guardo incredulo le immagini, scopro tanti particolari che ho perso nel momento del piacere.
Poggio il palmo della mano sulla guancia, aguzzo gli occhi sui nostri corpi sudati e mi lascio trasportare dalle immagini, sorrido, m’incazzo, mi odio…
“Avrei dovuto dirglielo, farla partecipe…”
Il mio primo tentativo di regista, è veramente scadente, scene scure, immagini distorte, inquadrature sbagliate.
“Oh diavolo, ma davvero mi ha fatto quello? E dove cavolo ero io con la testa, che non me lo ricordavo?
“Porco giuda, possibile che io le abbia fatte una cosa del genere?”
“Ma se invece di cercare di diventare regista avessi pensato a fare all’amore, forse ricorderei meglio il tutto!”
La mia concentrazione visiva, è distratta dal rumore di una macchina che si ferma nel parcheggio della villa, guardo l’orario, è lei.
Sento il rumore del cancello aprirsi: tra qualche secondo sarà di fronte a me.
Ho un tuffo al cuore, la paura che questo filmato possa distruggere il nostro rapporto, si scontra con il desiderio d’onestà che mi percuote l’anima.
Sento la chiave girare nella toppa: spengo la telecamera e l’appoggio sul mobile moderno posto sotto il televisore.
Ho deciso di dirle tutto, vada come vada…
Entra, bella e sensuale: la solita Dea per il mio cuore in fermento.
La borsetta vola sul divano, le braccia si allargano per stringermi, si avvolge a me facendomi sentire il calore del corpo, spinge il bacino, mi guarda negli occhi, nel frattempo, un bacio caldo a tormentare i miei pensieri, una mano scende a cercare il sesso, lo accarezza con passione, la lingua sale a cercare i lobi e stuzzica le parti sensibili, poi, un sussurro sinuoso come il suo corpo;
- Amore, sei così eccitato perché pensavi a me dopo avere visto il tuo filmino?
Sento il cuore perdere qualche colpo;
- Che disgraziata che sei! Ti eri accorta che stavo registrando e non mi hai detto niente… Adesso comprendo perché non ho riconosciuto quel tuo modo di fare all’amore!
La stringo forte fingendomi contrariato;
Accendo il televisore e spingo il pulsante start facendo partire il filmato che nel frattempo si è riavvolto.
La guardo con lo sguardo imbronciato: mi sento come il bambino preso con le dita nella cioccolata. Punto un dito in direzione del divano dove tante volte ci siamo amati;
- E adesso siediti e spiegami un paio di cose che mi hai fatto, perché sono curioso di sapere dove le hai imparate…
Lei segue il dito, lo prende con la mano, lo accarezza, lo avvicina alla bocca, la lingua vi scivola sopra leccandolo avidamente e infine, lo avvolge tra le sue labbra trasmettendomi brividi lungo la schiena, poi, ricambiando il mio sguardo voluttuoso, si sposta da me adagiandosi sul divano di pelle nera, allarga le cosce, alza la gonna lentamente, la ferma all’altezza degli slip neri e spostando lo sguardo sul televisore che emette gemiti strozzati, mi dice;
- Non importa chi mi ha insegnato, conta con chi lo faccio…
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14 years ago
fantasypervoi,
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Incontro in chat
Era un pomeriggio degli ultimi giorni di Agosto, ed ero in casa, fuori faceva ancora molto caldo e la voglia di uscire non c’era. Non sapendo cosa fare mi collegai ad internet, girando e rigirando tra i vari siti, trovo finalmente una chat, una normalissima chat per scambio per conoscere persone. Comincio a parlare con le ragazze e le donne presenti, ed in particolare con una ragazza, sembrava avessimo una certa intesa, così pian piano finisco con il parlare solo con lei. Dopo un paio d’ore trascorse in chat, potendo solo scriverci senza vederci, finiamo con il decidere di scambiarci i contatti msn, in modo tale che oltre a scrivere avremmo avuto la possibilità di vederci e volendo anche parlare. Scambiati i nostri contatti, ci ritroviamo su msn, dove finalmente avevamo la possibilità entrambi di vederci come eravamo fisicamente. Appena collegato a msn, la sua foto non c’era così le chiesi se potevo vederla, morivo dal desiderio di vedere il viso di quella ragazza, non appena mise la sua foto, rimasi qualche secondo senza parole, un viso stupendo, perfetto, una bellezza pura, appena mi ripresi, la prima domanda, stupida tra l’altro che mi venne in mente, fu chiederle se era realmente lei nella foto, la sua risposta fu “facciamo così, per ora ti lascio nel dubbio, visto che non ci conosciamo ancora bene, quando e se diventeremo amici ti toglierò questo dubbio”…non sono una persona che pretende il tutto e subito, non mi piace forzare ed essere forzato, così le dissi che per me non c’era alcun problema, avevamo molto tempo a disposizione per imparare a conoscerci bene e riprendemmo la nostra conversazione. Passarono una decina di giorni, passavamo tutte le sere su msn a parlare del più e del meno, come era andata la giornata, il lavoro e via dicendo, sempre senza mai avere la possibilità di vedere una sua foto diversa da quella, oppure vederla in cam, fino ad arrivare al giorno in cui le chiesi se potevamo incontrarci, visto che passavo dalle parti dove lei lavorava, nella settimana (in realtà dovevo andare a tutt’altra parte). La sua risposta non fu immediata, esitò per qualche minuto, cercando di cambiare discorso, parlare di altro, ma io non mi arrendevo e gli proponevo ogni volta l’offerta di vederci, fino al punto che acconsentì. Ci mettemmo d’accordo sull’orario e il posto in cui vederci, per il giovedì, lei mi chiese appunto di vederci in quel giorno poiché lavorava solo mezza giornata e quindi aveva poi tutto il pomeriggio libero. Dopo tre giorni di attesa arrivò finalmente il giovedì dell’incontro, quei tre giorni furono duri, ma quelle poche ore per aspettare le 14 lo furono ancor di più, ad un tratto comincia sentire l’ansia salire, speravo che tutto andasse nel migliore dei modi, mi sembrava essere tornato indietro nel tempo a quando ero ragazzetto, i primi appuntamenti, poi finalmente arrivarono le 14 e cominciarono le palpitazioni vere e proprie. Passarono 15 minuti e ancora non arrivava, erano le 14:30 e lei ancora non si vedeva, cercavo il suo volto tra i passanti, pensando che forse non riusciva a vedermi, non avevo pensato a scambiare il numero di cellulare nel caso ci fosse stato qualche problema, aspettai altri 10 minuti, poi avvolto da un grande rammarico e delusione decisi di andarmene, pensavo che non l’avrei mai vista e forse neanche era veramente la ragazza della foto, forse si era solo presa gioco di me. Avvilito mi incamminai verso la mia auto quando sento una dolcissima vocina chiamare il mio nome, all’improvviso un brivido percorse tutto il mio corpo, mi voltai e la vidi, era lei, un angelo, un fiore, una creatura meravigliosa ed era venuta per me, per stare un po’ con me. Si avvicinò con un sorriso bellissimo e mi disse ”eccomi qui!!! ti chiedo scusa per il ritardo ma ho avuto un problema sul lavoro, potrò mai farmi perdonare in qualche modo?” poi aggiunse “ mi guardi e neanche mi saluti, sei forse deluso di me?”…deluso??non ti saluto??ti prenderei e ti ricoprirei dalla testa ai piedi di baci, altro che deluso, ovviamente questo era il mi pensiero, non gli ho detto questo, ma gi ho detto “a si scusa…certo che ti saluto, sai sono arrivato un po’ tardi anche io e sinceramente credevo che tu fossi andata già via” (bugiardo ero arrivato con almeno 40 minuti di anticipo), poi continuai “no ma quale deluso di te, a parte che sei davvero molto carina e poi siamo solo amici quindi l’aspetto fisico non conta” ( quante cazzate in poco meno di due minuti, anche se realmente credo che l’aspetto fisico conti fino ad un ceto punto, la cosa che ritengo più importante è la complicità tra due persone, poi è normale se oltre a tutto il resto, anche l’aspetto fisico è di bella presenza sarebbe il massimo). Le chiesi se aveva mangiato e rispose di no, così la invitai a mangiare un boccone insieme, voleva mangiare un po’ di pizza, così ci siamo diretti in una piccola e poco affollata pizzeria a taglio, tanto per avere un minimo di privacy. Prendemmo il nostro pranzo ci sedemmo ad un tavolo di fuori e si cominciò a mangiare , parlare, ridere e scherzare, avevamo una giusta sintonia, mi trovavo bene con lei e lei con me, giusto per farvi capire il tipo, non era molto alta forse 160 cm, ma ben proporzionata, altezza, corporatura, un viso angelico, con leggero filo di trucco, quindi quasi al naturale, vestita in modo elegante sportivo, con un pantalone bianco che metteva in risalto le suo forme sinuose, bella davvero bella, non una strafiga da paura, ma comunque molto bella. Volarono quasi due ore seduti lì a parlare, poi mi chiese di fare un passeggiata e così cominciammo a camminare…il tempo ne era passato molto, si era camminato molto e anche i discorsi stavano per finire, comunque tutte le sere su msn e quelle ore seduti abbiamo parlato quasi di tutto, eravamo arrivati al punto in cui cercavamo entrambi di evitare gli sguardi, non so bene perché, forse per imbarazzo, non lo so comunque ero contento di averla conosciuta e di avere passato quelle ore piacevoli in sua compagnia. Finalmente dopo tanto camminare vidi una panchina libera, un sogno, un miraggio, nonostante la giornata era stupenda con lei, non ce la facevo più a camminare, così ci sedemmo in quella panchina. Appena seduto esclamai “finalmente seduto, non ce la facevo più, non sento più le gambe” e lei rispose “a dire il vero anche io sono esausta, abbiamo camminato e parlato molto, ci vorrebbe un bel massaggio adesso per rimettermi al mondo”…Ha detto di voler un massaggio e io questa occasione la sfrutto o almeno ci provo, “se vuoi io sono un massaggiatore davvero molto bravo” e lei “mi piacerebbe ma non certo seduta su una panchina all’aperto così, i massaggi sono piacevoli perché rilassano, quindi si deve stare comodi” ed io “lo so hai perfettamente ragione, ma qui non abbiamo letti per sdraiarci e metterci comodi” poi aggiunsi in modo del tutto ironico, buttandola sullo scherzo “lì c’è un alberghetto possiamo chiedere se hanno una stanza per qualche ora giusto per avere un po’ di meritato riposo, dopo una giornata di fatica e goderti i miei massaggi”…pensata realmente, ma detta in modo ironico e scherzoso, l’ho detto e il suo silenzio mi metteva in difficoltà, non sapevo se fargli capire che scherzavo, se era meglio stare zitto, non sapevo più cosa fare, ero completamente nel pallone, quando ad un tratto lei mi rispose “ma si dai proviamo questi tuoi magici massaggi in un letto comodo”…Aveva accettato, non me lo sarei mai aspettato, aveva detto di si. Andammo verso l’albergo a pochi metri da noi, le aspettò di fuori entrai solo io per chiedere se avessero una camera libera per qualche ora e purtroppo non avevano camere disponibili, già cominciavo a demoralizzarmi, uscii e gli dissi di provare da un'altra parte, con tutti gli alberghi presenti nei paraggi uno lo avremmo trovato libero. Dopo circa 45 minuti nella ricerca di un albergo libero, lei mi disse che forse era meglio abbandonare l’idea ci sarebbe stata occasione la prossima volta, magari organizzandoci prima, così decisi di fare un ultimo tentativo e poi di rinunciare. Avevo di fronte a me l’ultimo albergo, doveva assolutamente darmi una camera per qualche ora, entrai e chiesi se avevano una camera libera, ricevetti l’ennesima risposta negativa. Non potevo arrendermi anche perché quello sarebbe stato l’ultimo albergo, se poi non l’avessi più rivista, se magari la prossima volta non avesse voglia di fare questa cosa, non dovevo avere una camera, mi avvicinai di nuovo al tizio della reception e gli chiesi, quasi implorandolo di trovarmi una camera per qualche ora, lo avrei pagato comunque come se fosse per una notte e finalmente dopo tanto insistere e cercare una soluzione, mi disse che aveva una singola, ma il bagno era guasto, quindi non poteva darla ai clienti, ma se si trattava solo per qualche ora, avrebbe fatto un eccezione, però prima delle 23 dovevamo essere fuori, così mi disse tutto quello che dovevo fare, dove era la camera, il codice del portone d’ingresso, quando andavo via di lasciare la chiave nella stanza e chiudere la porta, senza passare per la reception, e soprattutto di pagare subito, in modo che fatto il tutto sarei sparito, questo è il bello dei piccoli alberghi a gestione famigliare, in un modo o nell’altro una soluzione, un compromesso si trova sempre. Finalmente avevo la stanza tutta per noi, solo che tra tutto il tempo che era passato, si stava facendo tardi, per le 23 avrei dovuto lasciare la stanza, alla fine restavano poco più di tre ore a disposizione, che avrei voluto sfruttare al meglio, ma senza forzare le cose, comunque esco la chiamo, ci dirigiamo al portone e saliamo nella nostra stanza. Finalmente in camera, niente di speciale, comunque un letto c’era ed era più che sufficiente, ci sedemmo sul letto e gli spiegai, che purtroppo la stanza mi era stata data a condizione di lasciarla per le 23 e notai un espressione strana sul suo viso, come di dispiacere, due battute tanto per sdrammatizzare e poi le dissi di sdraiarsi, che la massaggiavo come promesso. Mi guardava fissa negli occhi senza dire nulla, con una leggera spinta, mi fece sdraiare, le sue mani accarezzavano dolcemente il mio corpo, quasi a sfiorarlo, arrivata alla mia vita, delicatamente sollevo la mia maglia, la sfilò via e cominciò con estrema delicatezza a baciarmi il corpo salendo verso il petto, le sue calde labbra sforavano delicatamente la mia pelle, sentivo brividi attraversare tutto il corpo, sentivo un piacere immenso, l’eccitazione salire vertiginosamente, le sue labbra stavano dolcemente baciando il mio collo, oramai l’eccitazione era al culmine e finalmente quel tanto atteso bacio sulle labbra. Le sue morbide labbra, avevano un sapore meraviglioso, ci baciavamo e intanto l’uno spogliava l’altro, per poi restare completamenti nudi distesi l’uno sopra l’altro. Il suo corpo era splendido, la sua pelle era profumata e liscia come la seta, mentre la baciavo, le sfioravo dolcemente il corpo, mentre lei sopra di me, si strofinava contro il mio corpo, provocando un eccitazione reciproca, poi sempre molto delicatamente, continuando a baciarmi cominciò a scendere lungo il mio corpo, per arrivare fino al mio pene. Con grande gioco di lingua e abilità lo cominciò a leccare e succhiare, per poi prenderlo avidamente tutto in bocca, per poi rilasciarlo e scendere a leccarmi le palle. Ora è il mio turno, esplorare ed assaggiare quel meraviglioso corpo, comincia con leccargli i capezzoli, sentendo in lei il piacere salire, per poi scendere fino a quella figa, depilata e che emanava il profumo del suo piacere. Spinse forte la mia testa tra le sue gambe, presi a leccarla con molta avidità, sentivo il suo corpo irrigidirsi e rilassarsi, sentivo i mugoli di piacere che emetteva, ormai i nostri corpi stavano prendendo fuoco, era arrivato il momento di dare sfogo al nostro piacere arrivato al culmine. Si sdraio pancia in su, allargo completamente le sue gambe, mi avvicinai e lo infilai in quella figa bollente, completamente bagnata e comincia a farlo scivolare dentro molto piano, su e giù, dentro e fuori, era qualcosa di sublime. Poi volle venire lei sopra di me, mi sdrai, salì sopra e se lo infilò nella figa, prese a fare su e giù aumentando sempre più il ritmo, fino al punto che non riucì più a smettere e cominciò a cavalcarmi come un indemoniata per qualche minuto, finchè non raggiunse l’orgasmo, facendo un dolce lamento di piacere, sentivo la sua figa contrarsi contro il mio cazzo. Lo tirò fuori, avevo il cazzo completamente ricoperto del suo umore, si avvicinò mi diede un bacio, si tirò nuovamente indietro per prenderlo ancora in bocca, questa volta riempiendolo di saliva, si mise nuovamente sopra di me, lo avvicinò alla figa, lo mise dentro di nuovo, poi lo tirò di nuovo fuori e lo avvicinò al buco del culo. Spingeva la capella contro il suo culo e mi guardava, poi mi disse “ti piacerebbe penetrarmi nel culo?” risposi di si ed ecco che infila il cazzo in quello stretto buco divino. Faceva su e giù, faceva arrivare il cazzo quasi ad uscire dal culo e poi giù di colpo e se lo schiaffava di nuovo tutto dentro, che culo, che piacere, non ce la facevo più, stavo venendo e quando lei lo capì comincio a farsi stantuffare il culo con grande violenza, finche non glie lo riempii completamente di sborra. L’eccitazione era tantissima, che usci un fiume di sborra, quando tolse il cazzo dal culo, la sborra cominciò a colargli sulle cosce, si chinò sul cazzo e lo prese a leccare, poi mi guardò e disse “la prossima volta spero che mi riempirai la bocca di sborra”.
Restammo distesi ed abbracciati sul letto senza parlare, per una mezz’ora forse, poi le mi disse che era ora di andare doveva tornare a casa, così seguendo le istruzioni del tizio dell’albergo, abbiamo lasciato la camera e siamo andati via. L’ho accompagnata fino alla sua auto, dove ci siamo salutati e scambiati i numeri di cellulare, per tornare ognuno alla propria casa. Quello fu l’inizio di una relazione altalenante, durata circa 1 anno, un anno dove con lei ho scoperto davvero ogni singola forma del sesso e ogni luogo più insolito, lo abbiamo fatto ovunque e lo abbiamo fatto più volte consecutive nello stesso giorno…
Ma questa è un'altra storia…
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14 years ago
fabrizio77, 33
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Angela e un vecchio amico
Angrla è fidanzata, una ragazza molto travolgente ed espansiva. Sulle dita della mano destra ha tatuato delle lettere, c’è scritto: babe. Un giorno sarebbe andata a trovarla un suo vecchio amico delle scuole. Era un ragazzo del Senegal adottato da una famiglia della sua città. Una volta tra di loro c’era stato un flirt, gli aveva fatto un pompino che era durato addirittura cinque minuti. E il suo uccello entrava a fatica nella sua bocca. Quando andò a trovarla si abbracciarono, non si vedevano da parecchi anni. Angela le disse di entrare, gli avrebbe preparato un caffè. Si avviarono in cucina e iniziarono a parlare del loro presente, del loro lavoro. Angela aveva una gonna molto corta, probabilmente l'aveva messa proprio per l'occasione. Perchè sapeva che quell'omone nero non avrebbe fatto altro che guardarle le cosce, e di desiderare le sue natiche. Baril le chiese se poteva fare una doccia velocemente, perchè era appena tornato dal lavoro, ed era molto sudato. Angela gli rispose che poteva fare come se fosse a casa sua. Iniziò a spogliarsi proprio lì, dinanzi a lei, e quando si tolse le mutande uscì fuori quel grande arnese in stato di apparente riposo. Angela spalancò gli occhi.
- Wow, che bell'attrezzo! Magari il mio fidanzato ne avesse uno così tra le cosce.
Baril rise, e si avviò verso la doccia. Angela intanto aveva preparato il caffè e l'aveva versato nelle tazzine, e si mise ad aspettare seduta in cucina. Quando Baril uscì completamente nudo, si stava asciugando i capelli con un telo. Si mise a sedere sul divano della camera da pranzo, e Angela lo chiamò, gli disse che il caffè era pronto.
- Portalo di qua, che mi sto asciugando i capelli.
Cercò di prendere il barattolo dello zucchero che stava in alto sul pensile e alzandosi la gonna corta sarebbe salita ancora. Cercò di prenderlo nel più breve tempo possibile, ma in quei pochi secondi lo spettacolo fu completo, e Baril vide le belle forme del suo culo. Portò le due tazzine nella sala da pranzo e le poggiò sul tavolino di vetro di fronte al divano. Poi si sedette sul bracciolo del divano e si sentì tremendamente imbarazzata per il fatto che Baril fosse nudo. E non faceva altro che guardare il suo enorme uccello.
- Siediti qui, accanto a me - le chiese Baril.
Angela si mise al suo fianco, e il contatto delle sue cosce con le cosce di Baril la eccitò tremendamente. Si alzò per prendere le tazzine del caffè, per farlo doveva per forza restare per qualche attimo a 90 gradi, ma fece le cose con calma versando in ognuna un cucchiaino di zucchero. Quando si risedette Baril la stava guardando fissa negli occhi. Il pene gli si era indurito, diventando un attrezzo di dimensioni spaventose. Diventò tutta rossa, non sapeva se per la vergogna o per l'eccitazione, comunque non resse lo sguardo e abbassò il suo poggiandolo sui suoi piedi.
- Ti ricordi quando lo prendesti in bocca - le domandò indicando il suo grande uccello.
- Certo che mi ricordo, Baril - Angela era imbarazzata.
- Ti andrebbe di riprenderlo?
- Baril, ma cosa dici? Io sono fidanzata! E se dovesse tornare?
- Se torna si spara una sega mentre mi guarda scoparti - portò una mano dietro la nuca di Bella e la spinse verso il suo grosso arnese.
- Ma cosa fai, Baril? Mi fai male! - Angela cercò di far diventare quel gioco più interessante, facendolo sembrare una violenza. Si chinò docilmente quando la mano posatasi sulla sua testa la spinse verso il basso. L'uccello entrava con difficoltà nella piccola bocca di Angela, l'odore e il sapore di quel grande cazzo le era molto mancato. Si ritrovò a cavalcioni su di lui mentre da dietro con le mani le stava bagnando il buchino con dell'olio trovato chissà dove. Capì subito le sue intenzioni ma non aveva la forza di ribellarsi, anzi voleva essere presa anche lì. Il contatto con il suo corpo era bellissimo, quella trave era enorme. Si inginocchiò ai suoi piedi e lo masturbò per qualche attimo e si rese conto che la mano non riusciva a chiudere il diametro di quell’uccello. Lo baciò belicatamente, dei baci a timbro sulla punta e poi sull'asta.
- Ce l’hai proprio duro amore – disse con occhi particolarmente dolci. Poi la fece ritornare a cavalcioni e fece scivolare altro olio sul suo culetto. Puntò la punta del suo pene in direzione del suo buchetto, e Angela spalancò gli occhi spaventata dalle sue intenzioni.
- No, Baril... lì mi fai male. Ti prego.
Lo sentì farsi strada, il dolore iniziale dapprima forte poco a poco si placò.
Aveva gli occhi chiusi quando sentì premere nel buchino del culetto. Socchiuse gli occhi e lo accolse. Stava impalata sopra un nero.
- Trombami come una puttana amore – urlò ansimando. – Che bel cazzone duro che hai. - Sentì improvviso il piacere che la stava per sommergere e finalmente arrivò. Lo sentì venire dentro di lei, si sentì riempire del suo sperma e di nuovo l'orgasmo la squassò.
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14 years ago
admin, 75
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La vendetta di una ex
Entrai in casa di Sabrina; saranno stati almeno due anni che non la vedevo. Avevamo avuto una storia tempo fa, che poi finì perché io le misi le corna con una stagista che lavorava nel suo stesso ufficio e si venne a sapere.
Umiliata da questa cosa sparì mentre io e la bella e giovane stagista, dopo qualche mese di frequentazione, ci accorgemmo che eravamo troppo diversi per stare assieme. Ancora oggi quando penso a quello che ho fatto nei confronti di Sabrina me ne vergogno. Purtroppo però non posso tornare indietro.
Il fatto che Sabrina fosse tornata a farsi sentire per SMS mi stupì parecchio. Non potevo credere che il destino mi avesse dato una seconda possibilità. Quella sera Sabrina mi chiese di vederci a casa sua ed io non esitai.
Lei mi apparve. Era bellissima, più bella di quanto mi ricordassi. Era vestita con stivali neri dal tacco sottile e lungo, una minigonna di jeans e una magliettina molto attillata che metteva in risalto ancor più le sue prosperose forme.
Mi sembrava troppo spinto come abbigliamento per un incontro in casa ma mi aveva già abituato in passato a vestitini sensuali: a letto ci sapeva davvero fare.
Non mi diede neppure il tempo di entrare che mi si strinse a me e mi baciò. Sembrava di essere tornati indietro di due anni almeno. La cosa mi piaceva parecchio ed ero già eccitato dalla situazione. Piano piano, mentre ci baciavamo appassionatamente, mi portava verso la camera da letto. Una volta giunti lì mi iniziò a spogliare…
Velocemente mi ritrovai nudo con lei parzialmente svestita. Abbiamo fatto sesso.
La mattina quando mi svegliai ero nudo e legato mani e piedi al letto, in posizione supina. La prima cosa che vidi fu lei vestita in latex, con ai piedi gli stessi stivali della sera prima. Non sapevo cosa avesse in mente, ma la cosa mi eccitava, lo presi come un gioco.
La mia eccitazione si vedeva senza troppi sforzi; i 22 centimetri di virilità si staccavano eretti e duri fin sopra al mio ombelico. Ero pronto a farla godere di nuovo pensavo. Avvicinò la mano ai miei genitali, accarezzò i testicoli e quindi strinse per un attimo il pugno: emisi un piccolo “ahi!”. Prese sempre dal cassetto una specie di museruola con un fallo in fronte. Mi mise il fallo in bocca ed allacciò la museruola dietro la nuca. Il fallo misurava penso 25 cm e mi sembrava arrivare fino alle tonsille. La prima sensazione fu quella di un rigurgito. Ero immobilizzato, non potevo parlare, respiravo a fatica: che sensazione strana.
A questo punto lei disse: “Ho aspettato due lunghi anni questo momento…”. Sbiancai. Avevo paura ma ero al contempo anche eccitatissimo. Mi prese di nuovo in mano i testicoli ed iniziò a stringerli e a tirare lo scroto. Quindi prese una corda che ebbe cura di fissare bene alla base dello scroto. I miei testicoli erano immobilizzati dal cappio che Sabrina impugnava. Iniziò a dare degli strattoni, prima lenti, poi via via la forza che ci metteva era sempre più forte.
Era doloroso, ma ancora sopportabile. La mia paura era che avesse intenzione di annullare per sempre la mia virilità tirando il cappio fino a staccare i testicoli dal corpo.
Leggevo che nel medioevo uomini venivano appesi in piazza pubblica per lo scroto e lasciati penzolare finché i testicoli non si distaccavano dal corpo.
Iniziò a tirare sempre più forte e costantemente. Non erano più solo strappi ma un tirare continuo che aumentava progressivamente. Il dolore iniziava a prendere il sopravvento. La paura e lo sgomento erano forti. Capì che mi avrebbe castrato per vendicarsi.
Non potevo far suppliche, non potevo parlare. La mia virilità era nelle sue mani. Capì che era lei a decidere se sarei ancora stato un uomo anche domani…
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14 years ago
markmark78,
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Estate, calda stagione
L’estate del 1997 rimarrà nei miei ricordi finché avrò vita, ma forse è il caso che inizi a raccontare il tutto dal principio.
All’epoca avevo solo 17 anni ed avevo appena concluso il 3° anno delle scuole superiori; essendo un po’ cagionevole di salute, con un fisico esile ed alquanto povero di colorito, potremmo dire quasi albino, i miei genitori per ricompensarmi dei miei risultati scolastici, mi lasciarono libero di andare solo sulla riviera romagnola. L’idea non mi esaltò immediatamente, poiché non avevo amici con cui condividere questa nuova “avventura” ed inoltre, sarei stato ospite, per le due settimane concessemi, dei miei zii, persone molto gradevoli ma di una noia mortale. Comunque sia, il giorno della partenza arrivò ed io, borsa alla mano e ricolmo di inviti alla prudenza, partii per la mia destinazione; fu un viaggio tranquillo ed in stazione trovai subito il comitato d’accoglienza: da una parte i parenti e con la mia cuginetta, già pronta ad assillarmi con le sue bambole, dall’altra il gruppo di campeggiatori con cui avevo fatto la corsa in treno, gruppo composto da circa una ventina di miei coetanei equamente divisi tra ragazzi e ragazze; potete ben immaginare il mio desiderio di unirmi a loro, consapevole delle notti brave che li attendevano, ma ovviamente mi vidi costretto a seguire la prima via, non immaginando ciò che di lì a breve mi avrebbe atteso e che, ne sono sicuro, si dimostrò molto meglio di notti passate ubriachi, ciondolando da una ragazza all’altra per poi ritrovarsi a dormire su un formicaio senza le mutande.
Dopo un breve tragitto in auto, arrivammo alla solita villetta presa in affitto, con tanto di veranda affacciata direttamente sulla spiaggia. Preso possesso della mia camera, sfatte le valigie ed indossato il mio stupendo costume slip color canarino, simpatico regalo di mamma, mi recai a prendere un po’ del beneamato sole, confidando di non dare troppo nell’occhio per evitare qualsiasi problema con i soliti bulli estivi, sempre decisi ad utilizzarmi come bersaglio per far colpo sulla bella di turno. Sembra incredibile, ma la prima escursione oltre la porta di casa fu un successo, o quasi: non solo la spiaggia non rigurgitava di bagnanti, ma feci la conoscenza della mia “vicina”, una simpatica e molto attraente ventenne, tutta curve, con splendidi capelli, lunghi e neri, occhi verdi e profondi, molto simpatica ed estremamente colta. In un primo momento credetti di aver fatto colpo, ma in seguito compresi che si fece avanti solo per questione di vicinato e perché unica persona sola in spiaggia; ciò, comunque, bastò per rallegrarmi della situazione in cui mi trovavo, situazione che migliorò in modo esponenziale quando rientrai: appena messo piede oltre la soglia, mi accorsi che qualcosa non andava nel verso giusto e la conferma arrivò molto presto. Scoprii che il mio simpatico cugino, a cui tutti in famiglia davano credito di rosee prospettive future e che ci doveva raggiungere al mare, in realtà era impossibilitato a farlo! Motivo: senza che nessuno lo sospettasse e sapesse, si era iscritto ad un sito tedesco che organizzava orge in luoghi pubblici, lì aveva conosciuto la ragazza che poi era diventata la sua fidanzata ed insieme a lei, e ad altre 49 coppie, avevano dato sfogo alla loro libido sotto la porta di Brandeburgo, più o meno all’orario di chiusura degli uffici; come fecero a spogliarsi tutti prima di essere arrestati ancora non è chiaro tra di noi, ma è palese che mio cugino con consorte e tutti gli altri, si ritrovarono presto in galera con la prospettiva di non uscirci, se non prima di due o tre anni. La pazzia che regnava in casa rasentava quella da manicomio, con i miei zii intenti a recuperare il recuperabile, sia parlando di abiti sia di reputazione; ovviamente partirono di gran carriera, lasciandomi solo sulla porta d’ingresso, con le chiavi di casa in mano ed un saluto. Appena compresi l’accaduto, corsi in cucina, aprii la birra più grossa che trovai e la bevvi tutta d’un fiato per la gioia, abbandonando poi la bottiglia sul tavolino in salotto. Mai avrei pensato di poter usufruire di una casa sul mare, comprensiva di tutti gli optional, gratuitamente per due settimane! La prima idea che mi frullò per la testa fu quella di festeggiare in modo sontuoso, ma poi ricordai di essere completamente solo...Che disdetta...Però, a ben pensarci, non ero “proprio” solo, avevo una vicina che si era dimostrata gentile e socievole e forse, con le dovute parole, sarei stato in grado di convincerla ad accettare il mio invito. Con questo ben preciso scopo nella mente un po’ annebbiata dall’alcool, mi diressi verso la veranda per capire se fossi riuscito nel mio intento.
Ammetto che qui i ricordi si fanno un po’ confusi, ma credo di essere nel giusto se affermo che la scena che mi si presentò davanti agli occhi diede il la a tutto quello che avvenne dopo; appena giunsi barcollando sulla veranda, guardai nella direzione della mia vicina, ma purtroppo mi ritrovai ad osservare il paravento di tela che, come mi era stato spiegato nel pomeriggio, serviva come protezione dagli occhi indiscreti quando si voleva fare una doccia in piena libertà sotto al sole. Dopo aver riflettuto per un attimo e preso dall’eccitazione sentendo l’acqua scorrere, avvicinai un piccolo sgabello alla recinzione, ci salii sopra e guardai: che immagine sublime trovai dall’altra parte! La mia vicina era lì, in costume, con l’acqua che le scorreva sulla pelle vellutata e dorata al punto giusto dal sole, mentre i capelli bagnati le ricadevano sulle spalle e sulla schiena, oscillanti ad ogni suo movimento. Ero ancora affascinato quando lei, con completa disinvoltura, si slacciò il reggiseno, lo gettò sul porta oggetti a fianco e, preso un po’ di bagnoschiuma, cominciò ad insaponarsi il seno, partendo dalla zona inferiore per poi risalire con movimenti circolari, massaggiandosi con dovuta calma per poi passare ai capezzoli, i quali vennero pizzicati e stuzzicati da dita sapienti, per farli inturgidire fino alla completa erezione, accentuata dall’acqua fredda che vi scorreva sopra. Solo nei miei più reconditi sogni adolescenziali avevo immaginato una tal scena, la quale, proprio in quell’istante, si stava svolgendo davanti ai miei occhi; preso dalla più sfrenata eccitazione, allungai le mani verso i pantaloncini, ma lo feci troppo velocemente, tant’è che persi per un attimo l’equilibrio e dovetti aggrapparmi al paravento per non cadere in modo grossolano. Per mia fortuna riuscii a non ruzzolare e anche a non farmi scorgere, in quanto ebbi la sensazione che si voltasse verso di me; riacquistato l’equilibrio, con molta calma, tornai ad osservarla: lei era ancora lì, sotto l’acqua gelida, le mani danzavano sui lunghi capelli scuri, per poi scendere a carezzare spalle, braccia, seno, ventre e schiena, per proseguire verso il sedere ed infine proprio là, su quel monte di Venere ancora celato al mio sguardo dall’ultimo pezzo rimasto del costume.
Io ero completamente preso da quest’immagine e non mi accorsi che nel mentre uno sbuffo di vento aveva creato uno spiraglio nel telo proprio lì dove mi ero appostato, dando la possibilità di vedere a chi si trovava dalla parte opposta la mia inequivocabile posizione, con tanto di pantaloni e mutande abbassate e la mia mano destra intenta a titillare il mio glande; non sono sicuro se capì cosa stesse avvenendo dalla mia parte, ma di certo io vidi bene cosa avvenne dalla sua: con movimento repentino infilò le mani tra gli elastici e poi si abbassò gli slip, piegandosi dolcemente ad angolo retto e lasciandomi ammirare le sue belle natiche sode, tra le quali spuntava un ciuffetto di peli a protezione di quello splendido pertugio a cui ormai anelavo. Poi con calma si rialzò, si insaponò nuovamente le mani e riprese il personale massaggio, partendo dal piede sinistro, agevolmente appoggiato ad un piccolo sgabello, per risalire gradualmente lungo la gamba affusolata ed infine, ripetendo il gesto sulla parte destra.
La mia eccitazione continuava a salire e simultaneamente i movimenti della mia mano divenivano più frequenti, decisi, volitivi a portarmi all’acme dell’estasi. Ma ancora tale istante era lontano, perché proprio quando pensavo di non potermi più trattenere, mi bloccai all’improvviso constatando che in lei era avvenuto un cambiamento: non più la ragazza intenta a rinfrescarsi sotto il getto della doccia, ma una donna consapevole di essere spiata, inebriata dall’idea della provocazione, che in un lampo si voltò nella mia direzione, si sedette sul poggiapiedi con l’acqua che le scivolava sulla schiena e prese a fissarmi. Il suo sguardo indagatore era profondo, acuto, certo di aver capito che tipo di persona stesse osservando; forse fu questa comprensione che la indusse a schiudere delicatamente le gambe, mentre la mano destra solleticava i capezzoli duri e la sinistra scivolava lentamente lungo l’addome. Arrivata in prossimità del piacere cercato si fermò per risalire fino alla bocca, bagnarsi leggermente le dita ed infine poggiarle sul clitoride desideroso di quel tocco. Ormai ero ipnotizzato da ogni suo movimento, ogni suo gesto per me era il più celestiale: cominciò a toccarsi delicatamente, per poi proseguire più intensamente man mano che il piacere risaliva lungo il suo corpo, fino ad arrivare alla gola ed esplodere in un gemito di piacere che mi risuonò nelle orecchie, forte e intenso, mentre io, coinvolto in quel piacere puro e limpido, spronavo il mio membro, con tutta la forza rimastami, nella rincorsa di quel traguardo che la mia compagna di giochi di quella meravigliosa sera aveva già raggiunto. Quando lo raggiunsi, sentii svuotarmi lo stomaco, gli occhi si velarono ancor di più e quindi si chiusero, il corpo cominciò a tremare e alla fine caddi disteso sulla veranda; solo in seguito mi resi conto di essere svenuto per una decina di minuti e credo di non essere stato un bello spettacolo per i pochi bagnanti che passarono nelle vicinanze, lì a pancia all’aria, con tutta la mia mascolinità esposta e sempre sull’attenti.
Rimessomi in sesto con una doccia gelida e rigenerante, mi diressi verso il cucinino per prepararmi una veloce cena quando sentii bussare alla finestra: era la mia vicina che veniva ad assicurarsi, o per meglio dire a trovare certezza alla sua curiosità, se stessi bene dopo quel che era avvenuto non molto tempo prima. Sono sicuro di essere diventato più rosso del peperone che stavo affettando quando intesi le sue parole e stavo per ribattere che quanto accaduto non era stata una mia intenzione, che non era mio desiderio spiarla e che non sarebbe più successa una cosa del genere, quando lei, vedendomi così imbarazzato e balbettante, scoppiò a ridere e mi disse che non dovevo vergognarmi di parlarne, perché anche lei aveva fatto qualcosa del genere un paio di anni prima, senza però farlo sapere ai suoi genitori, al contrario di quanto aveva combinato mio cugino. Credo che la confusione fu ben dipinta sul mio viso, cosicché lei mi spiegò che la voce era circolata abbastanza in fretta tra le vie non molto trafficate della cittadina, visto che il barista della piazzetta era un amico intimo del mio sfortunato parente, nonché latore della notizia ai miei zii e primo pettegolo del circondario. Ancora più incapace di intendere, biascicai che sapevo solo quello che mi era stato riferito un attimo prima della loro fuga; a questo punto, con un velo di falsa tristezza negli occhi, ammise di essere passata solamente per poter usufruire di pettegolezzi più piccanti da riferire ai suoi amici in procinto di raggiungerla, ma siccome non era possibile, si sarebbe fatta perdonare per la sfacciataggine dimostrata facendomi compagnia per il pranzo serale.
Fu un pasto tranquillo, pieno di chiacchiere e di aneddoti sulle nostre famiglie, ricco di sorrisi, ammiccamenti e risate spensierate; ormai dimentico di quanto avvenuto nel tardo pomeriggio, la invitai a trattenersi ancora un po’, se ne aveva voglia, per guardare uno dei film disponibili nella ben fornita videoteca di casa. Con mio sommo gaudio accettò ma solo se le era permesso scegliere cosa vedere; ovviamente le diedi carta bianca, così quando prese “Basic Instinct” fui un pochino sorpreso, visto quali effetti potesse avere la sua provocazione su di me. Comunque sia ci accomodammo comodamente sul divano e lo guardammo. Avendolo già visto più e più volte, non seguii particolarmente la trama ma alla segna dell’accavallamento, come sempre, fui rapito da quel vedo e non vedo che dava modo alla mia immaginazione di spaziare su infiniti pensieri.
Al termine della proiezione, lei si voltò verso di me e mi chiese cosa ne pensavo: partendo da questa semplice domanda, analizzammo un po’ tutto il film, venendo a sapere che era uno dei suoi preferiti, che appena possibile lo rivedeva volentieri ma su cui aveva un’unica rimostranza: la parte dell’interrogatorio per lei era troppo fiacca e quella famosa scena concentrata sulle gambe della Stone non rappresentava la vera sensuale provocazione che una donna reale sarebbe stata capace di esprimere con argomenti ben più pertinenti. Per provocarla le chiesi di dimostrarlo e lei, senza colpo ferire, prese un cubetto di ghiaccio dal suo bicchiere e iniziò a giocarci, facendoselo passare tra le dita, sulle labbra, lungo il collo mentre la schiena si inarcava forse colpita da una sensazione di piacere e le gambe, con movimenti lenti e fluidi, andavano ad aprirsi e chiudersi, facendomi intravedere la parte alta delle sue cosce fin dove il vestito lo permetteva. Poi, quando ormai l’acqua le scorreva sulle braccia e giù lungo la cavità tra i seni, allungò la mano destra sulla bottiglia di birra che avevo dimenticato dal pomeriggio e cominciò a passarci sopra la lingua, dando rapidi e decisi colpetti sull’imboccatura, quasi volesse stimolarla a cedere nuovamente il nettare che non più tardi di qualche ora prima ancora conteneva; a quella vista impazzii e mi avventai su di lei, convinto che la provocazione fosse stata lanciata alla stessa stregua di quella a cui avevo ceduto quando la trovai sotto la doccia. A quanto pare, invece, non era la medesima situazione, visto che mi ritrovai scaraventato sul pavimento con una bella cinquina stampata sulla mia guancia sinistra. Mentre ancora mi riprendevo dallo shock, lei si diede alla fuga e io rimasi lì, solo e sconsolato, a fissare il vuoto.
Convinto ormai di averla combinata proprio grossa, mi diressi verso il bagno, dove mi rinfrescai la parte offesa, mi lavai i denti e mi preparai ad andare a letto, dimentico di chiudere la veranda e di mettere ordina in sala e nel cucinino.
Ancora un po’ frastornato, più dal colpo morale che da quello fisico, decisi di prendere possesso della camera matrimoniale, per trovare più spazio dove rigirarmi per capire in cosa avessi sbagliato; forse mi addormentai, o forse no, ma certamente mi ritrovai in un istante in piedi, persuaso di aver sentito uno scalpiccio provenire dalle altre stanze. Tesi le orecchie, ma non sentendo alcunché, mi convinsi di aver sognato e mi buttai di nuovo sul letto subito dopo aver spalancato le tende per poter ammirare la luna piena splendente in cielo. Credo che fossi appena nel dormiveglia quando mani decise mi bloccarono a letto con forza; preso dalla paura provai a rivoltarmi, ma un laconico “ssshhh!!” mi indusse a rimanere fermo nella mia posizione prona, mentre venivo bendato da un foulard bianco e profumato. Quella sensazione fu molto piacevole e fui turbato nel momento in cui terminò, tanto che stavo per domandare cosa ciò significasse quando sentii nuovamente quelle mani che così decisamente mi avevano bloccato; lasciandomi guidare dai quattro sensi rimasti, compresi che la mia vicina, approfittando della veranda aperta, era tornata da me ed ora era disposta a concedermi quanto io avevo cercato di prendermi in precedenza.
Stando seduto, la accarezzai delicatamente, comprendendo che mi aveva raggiunto indossando solamente l’intimo; esplorai cautamente il suo corpo, soffermandomi su ogni piega della sua pelle, assaporando ogni fragranza di cui era rivestita e pregustando ogni istante di quel che sarebbe potuto accadere. Quando la mia esplorazione terminò, mi sentii trascinare verso il basso: mi aveva costretto a sdraiarmi supino per poi sentirla sedersi sopra di me; da questa posizione mi prese le mani e se le portò al seno, facendoselo toccare, palpeggiare, massaggiare, mugolando sommessamente ad ogni mio gesto ed emettendo un piccolo gemito quando le strinsi, tra pollice ed indice, i capezzoli ormai prominenti. Sarei andato avanti per ore, quando all’improvviso mi attrasse nuovamente a se e affondò il viso sul suo petto. Allora iniziai a baciarla con delicatezza, succhiando lentamente le punte e passando la lingua tutt’attorno per non lasciarmi sfuggire il piacere che quel gesto mi dava. Poi, pian piano, tenendola sempre stretta tra le mie braccia, comincia a scendere delicatamente verso il basso, soffermandomi sull’ombelico dove trovai un piccolo piercing che, in precedenza, mi era sfuggito; arrivato a quel punto, ormai incapace di fermarmi, la lasciai sdraiare e proseguii lungo le gambe, fino ai piedi a cui dedicai una particolare attenzione, per poi risalire fino al pube. Lì, sempre molto lentamente, le sfilai le culotte ed infine affondai il viso in quell’oasi di piacere. La mia lingua guizzava follemente sul clitoride turgido, consapevole che quel momento sarebbe stato decisivo, mentre due agili dita entravano in lei per esplorare l’anfratto di Venere, oramai pronto e prossimo ad accogliermi. Il piacere per entrambi era grande, ma ancora non terminato. Quando percepì come fosse prossima all’orgasmo, mi fece fermare; accompagnandomi, mi mise nuovamente supino e mi fece intendere di rimanere in tale posizione. Sapienti mani e labbra assaggiarono il mio corpo ancora acerbo ma desideroso di crescere, finché non si fermarono nella zona pelvica: ebbi un tremito di timidezza, conscio del fatto di indossare un paio di slip con disegnati dei canarini, ma fu un attimo, in quanto mi fece intendere che la cosa non la disturbava, visto che subito me li sfilò. Il mio desiderio deve essere stato veramente palese ai suoi occhi perché rimase un secondo bloccata, ma poi sentii le sue labbra schiudersi sul mio glande pienamente ingrossato, la lingua che correva lungo tutta l’asta e la mano sinistra che scorreva assieme al mio prepuzio.
Un intenso piacere mi afferrò, un piacere che crebbe quando, scendendo ancora di più, prese tra le dita le due compagne del mio membro e cominciò a leccarle, per poi proseguire ancora oltre con la lingua, costringendomi a tirar su le gambe e sentendola soffermarsi nella zona tra lo scroto e l’ano. Sarei venuto se sapientemente non si fosse fermata. Ormai ero completamente eretto e con facilità lei si accomodò sopra di me, muovendosi ad un ritmo lento ma deciso, dando decisi colpi con il bacino, sfregando le labbra tra le mie cosce, accelerando ogni tanto quando sembrava che avessi deciso di mollare, per poi rallentare nell’attimo di un mio nuovo turgore. Andammo avanti per molto tempo, cambiando posizione su posizione, ritrovandoci a ruoli invertiti quando decidevo di comandare il gioco, per poi ritrovarmi nuovamente sottomesso nell’attimo in cui riprendeva le redini. Alla fine il piacere ci colse contemporaneamente, facendoci esplodere in gemiti di assoluto godimento, per poi lasciarci sfiniti, distesi, uno accanto all’altra.
Mi risvegliai quando fuori era già giorno inoltrato, ritrovandomi solo a ripensare a cosa era accaduto durante la notte appena trascorsa. Feci in tempo a lavarmi ed a rivestirmi che il campanello d’ingresso suonò. Ancora un po’ perplesso se avessi sognato o no, andai ad aprire la porta per ritrovarmi davanti agli occhi i miei genitori. Mi dissero che non avevo alcuna intenzione di lasciarmi solo, in un luogo dissoluto come quello in cui mi trovavo, sapendo quanto era accaduto a mio cugino.
Li feci parlare, consapevole, almeno in parte, che erano arrivati tardi.
Nel pomeriggio tornai in spiaggia e mentre uscivo incrociai la mia vicina. La trovai turbata. Mi si avvicinò e mi disse che la sera prima non voleva colpirmi, ma la mia reazione al suo “gioco” l’aveva spaventata. Mi chiedeva scusa e mi disse che, se volevo, potevo uscire con lei ed i suoi amici, ormai giunti, ogni sera fintanto che fossi rimasto in zona. Le risposi che mi avrebbe fatto molto piacere, anche se sarebbe stato difficile con i miei genitori presenti. Accettando la situazione creatasi, mentre passeggiavamo sul lungo mare, mi confidò la notte appena trascorsa avrebbe voluto passarla con me in discoteca, perché mi riteneva un bravo ragazzo, ma visto l’incidente accorso, aveva preferito uscire sola, per poi rientrare nella tarda mattinata con i suoi amici. Rimasi dubbioso dopo questa affermazione, ma lasciai perdere e continuai a camminarle accanto.
Che altro dire? Il resto dei giorni furono un supplizio: avevo sempre uno dei miei vicino, troppo paurosi che mi accadesse qualcosa, perciò la vacanza, dopo un prologo beneaugurante, si concluse nel peggiore dei modi, ovvero in una noia mortale.
Quando venne il momento di tornare a casa, la mia vicina venne a salutarmi: ci stringemmo la mano, con un po’ di difficoltà visto che io le presentai la sinistra mentre lei la destra, ci scambiammo i soliti baci sulle guance ed infine ricevetti un regalo da parte sua. Mi disse che era un cd. La ringraziai di cuore e la salutai nuovamente.
Una volta tornato a casa, corsi in camera mia impaziente di vedere cosa ci fosse sul cd: allegato c’era un biglietto, “Al grande falco, dal suo nido”. Sorrisi ripensando ai canarini delle mutande.
Misi il cd nel computer e lo feci partire: con mio sommo stupore vidi me stesso e la mia vicina durante quella fatidica notte e solo allora compresi che il momento in cui si allontanò fu per sistemare meglio la videocamera che aveva portato con sé. Rividi con piacere tutta la scena e la serbo ancora nella mia mente, come il cd è custodito gelosamente nella mia piccola cassaforte, soprattutto perché, alla fine, il viso in primo piano che si presentò ai miei occhi era quello di una splendida quarantenne e mi era sconosciuto. Da quelle labbra, che così beatamente avevo assaporato, uscì una sola frase: “Mia figlia non capisce un cazzo di uomini!”
Incredibile ma vero, mi ero fatto sua madre.
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14 years ago
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Anime gemelle
Non c’era mai bisogno di parole, era come un richiamo della natura, lui aveva bisogno di lei, ed ecco che lei chiamava o appariva alla sua porta dicendo che aveva bisogno di lui.
Non aveva mai creduto alla parapsicologia, ma cominciava ad avere seri dubbi sulle proprie certezze.
La sua vita era cambiata dall’avvento di quella strega di ragazza.
“Strega…” era la parola giusta, non trovava altri aggettivi per definirla: era entrata come una freccia nel suo cuore e adesso, ne era diventata la faretra.
I loro occhi si erano incrociati per la prima volta al mercato della frutta, lui venditore, lei piccola ladra…
L’aveva vista nascondere la banana acerba sotto la gonna lacera, era stato un gesto veloce ma inesperto: gli occhi di lui anticiparono le parole, gli occhi di lei fermarono la sua rabbia e, le frasi di rimprovero rimasero soffocate nell’animo, mentre lei sommessamente diceva;
- Ho fame…
Rimase attonito.
Due parole, solo due parole e qualcosa gli esplose dentro.
Squadrò la ragazza, cercò d’immaginarla con altri vestiti, con altri colori, sentì un calore espandersi per il corpo, poi, quando il pensiero rasentò l’indecenza immaginandola nuda e passionale, sentì anche la reazione del suo sesso che prepotentemente spingeva sotto la stoffa dei calzoni;
- Bastava chiederla: te l’avrei data lo stesso e tu, non saresti passata per ladra.
Lo disse malvolentieri, ma qualcosa doveva fare per non vederla sparire.
Lei lo guardò sfrontata, tirò fuori la banana da sotto la gonna e la porse al venditore;
- Prendere del cibo per non morire di fame, non è rubare, è sopravvivere!
Gianni, aveva seguito attentamente la ragazza, vide la mano andare sotto la gonna e nel movimento nervoso, notò per un attimo lo slip chiaro che aveva trattenuto il frutto: tornò a guardarla, non aveva mai visto occhi più belli e ribelli, sorrise a quel suo gesto di stizza, prese la banana, notò che era leggermente bagnata da un lato e sentì una fitta al basso ventre, gli venne in mente un pensiero ancora più impudico, guardò eroticamente la ragazza che aveva messo le mani sui fianchi e tesa aspettava le sue parole, pronta a difendersi.
Non riuscì a trattenersi;
- Dove l’avevi nascosta la banana?
Sarah avvampò: cerco di trattenere il rossore;
- Dove tu non potresti mai!
Gianni sorrise di gusto, un sorriso spensierato e bambinesco, guardò la banana e la mise nelle mani di lei, il primo contatto fu delizioso e Sarah non ritrasse la mano;
- Credo che tu abbia bisogno di un pasto completo, se aspetti dieci minuti, chiudo il banco e ti porto a pranzo con me, conosco una bettola dove si mangia divinamente.
Sarah, era sorpresa, la calda risata del ragazzo le era piaciuta e il tocco provato, aveva destato il suo ricordo di femmina;
- Non sono presentabile…
Gianni la guardò di nuovo;
Non è vero: sei la cosa più presentabile che ho mai visto, sono gli altri che non sono alla tua altezza...
Tutto era iniziato così, come una storia qualsiasi, come una favola d’altri tempi.
Il suo pensiero tornò all’attuale.
Steso nel letto, guardava Sarah, nuda come Dio l’aveva fatta, era qualcosa fuori del normale, almeno per lui, ma non solo per lui, visto come gli uomini si giravano al suo passaggio dandole occhiate inequivocabili: con le dita seguì le curve dell’esile corpo, stava supina e gli mostrava le natiche, stava ancora ansimando per l’orgasmo avuto e, come sempre, appena liberato il suo piacere, si rannicchiava dandogli le spalle;
- Hai visto che alla fine sono riuscito a trovare dove nascondevi la banana la prima volta che ti ho incontrato?
Lei si girò di scatto fulminandolo con quei suoi occhi fieri;
- Te l’ho permesso io e ancora non so perché…
Gianni abbassò lo sguardo sul pube curato della ragazza, con le dita accarezzò i piccoli seni, poi, scese sul ventre sodo e si soffermò sul monte di venere, accarezzò la scarsa peluria;
- Avrei dovuto realizzare un quadro con quella banana, è stata il tramite che mi ha permesso di conoscerti…
Sarah. lo guardò con occhi maliziosi, non credeva alla sua fortuna, da, quando aveva incontrato Gianni tutto era cambiato, i colori grigi erano spariti e l’arcobaleno era sempre al suo fianco
- Dammi un pizzicotto, voglio essere sicura che non sto sognando….
Gianni le prese una mano e la mise sul suo sesso;
- Ti sembra un sogno questo? Dimentichi quello che abbiamo appena fatto?
- Amore, mi ricordo bene, stai diventando un magnifico stallone…
- Ah, quindi ti servo solo per fare sesso? E io che credevo fossi pazza di me…
Sarah sorrise compiaciuta: sentiva il sesso di Gianni gonfiarsi sotto le sue dita, lo sguardo, da malizioso divenne sensuale;
- Sei l’unico che riesce a zittirmi, eppure, sai quanto sono brava con la lingua…
Quel doppio senso eccitò ancora di più il ragazzo.
Sarah, strinse forte il sesso di Gianni, orgogliosa di possederlo, poi, mise in atto la sua minaccia linguistica, lasciò il membro, poggiò la lingua sui muscoli inguinali e, leccandoli, scese fino alla punta dei piedi dove cominciò la sua arte orale, le dita furono il preludio di quello che sarebbe avvenuto, poi, piano cominciò a salire seguendo i nervi tesi…
- Sei una strega…una vera strega…
Erano le uniche parole che riusciva a dire, mentre lei lo portava in paradiso.
Pensò a loro due: in poche settimane il connubio era diventato un legame profondo.
Nel sesso si erano trovati, sembrava che fossero l’unione perfetta: un quadro dove uno metteva pennelli e colori, l’altro, cornice e tela.
Gianni, tornò alle settimane passate, pensò alle sue esperienze femminili, a quello che sentiva e vedeva attorno a se, a come cresceva il loro amore, a quello che avrebbe voluto condividere con lei: ripensò alla banana, alla prima volta che era stato al posto della banana, a come lei si era concessa a lui e a come lui si era lasciato andare con lei, con le dita, prese il mento di Sarah e l’attirò verso la sua bocca, le diede un bacio pieno di sentimenti, di futuro, poi staccandosi, le accarezzò i capelli e rimirandola ancora una volta, sussurrò;
Sei una strega…la mia strega…
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14 years ago
fantasypervoi,
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Prospettive
Aron non si era mai ritenuto fortunato in amore, eppure gli amici gli invidiavano il successo con le donne.
Spesso poteva contare sulla disponibilità di quattro o anche cinque amiche disposte ad accettare un invito a cena da parte sua, dopocena compreso ovviamente, ma nelle sue storie d’amore non aveva mai avuto la fortuna di essere ricambiato. Le sue storie d’amore erano a senso unico, amava senza essere amato, era amato senza ricambiare.
Amava Vicky, di un amore che toglieva la fame ed il sonno, un amore capace di distruggere tutto il resto del suo mondo e di farlo bruciare di gelosia. Già, perché Vicky, che amava illuderlo, spesso non rispondeva alle sue telefonate o si faceva vedere in giro con altri uomini, o semplicemente aveva altri interessi. Una volta, dopo una serata trascorsa anche con altri amici in discoteca, la trovò nel parcheggio inginocchiata davanti ad un tizio appena conosciuto impegnata in un pompino, sorpresa casualmente dal fascio di luce dei fari della sua auto in manovra. Fu un colpo terribile, stette male per diversi giorni. Eppure bastava uno sguardo languido o accattivante, una moina per fargli scordare tutto e far rinascere in lui la speranza. I suoi capelli lunghi e biondi, il suo fisico prosperoso ma sodo imperavano nella sua vita e nei suoi sogni, anche in quelli ad occhi aperti.
Desiderava Vicky più di ogni altra cosa ed avrebbe fatto tutto pur di poterla avere, ma quelle poche volte che poteva passare del tempo con lei, non riusciva a vincere le sue resistenze e si ritrovava, insoddisfatto a tarda ora, a dover ricorrere a qualcuna delle sue “riserve” per soddisfare il desiderio che gli scoppiava nei pantaloni.
In quel periodo soleva ricorrere ad Antonia, una bella ragazza mora a cui piaceva scopare e si bagnava già se gli poggiavi una mano sulle tette o sul fondoschiena. La prima volta che Aron la scopò lo fece nel suo ufficio e subito si rese conto della disponibilità di Antonia, che gli avvolse il membro prima con la bocca, poi con la figa, senza negargli nemmeno il culo, anzi: “leccamelo per bene ti prego, bagnamelo tutto” diceva sistemandosi alla pecorina, “si, così, adesso infilamelo tutto” ordinava dolcemente mentre Aron eseguiva diligente accompagnato dai gemiti di lei. “Vieni, vienimi dentro, siiii cosììì… no! Non uscire ti prego, resta dentro!” Voleva che gli si sgonfiasse dentro, amava la sensazione di sfinire il suo uomo. Non finì così però: Antonia gradiva anche prendere il cazzo in bocca moscio e rilasciarlo ripulito nelle medesime condizioni, quindi si impegnò in un pompino che fece tendere allo spasimo il corpo di Aron che affondò fino in gola nel momento del massimo piacere: “Si dai, bevilo tutto”, la incitava mentre Antonia ingoiava senza problemi tutto il seme e continuava a trattenere la presa roteando la lingua sulla cappella, attendendo la perdita di vigore del suo amante. A letto sapeva trasformarsi in una vera troia. Proprio in quella occasione Antonia confidò ad Aron, dopo aver fatto l’amore, di eccitarsi facilmente e di faticare a contenersi, cosa che spesso rischiava di metterla in imbarazzo. Aron fu dapprima divertito dalla rivelazione, poi imparò a sfruttarla per i suoi scopi e mai informazione gli si rivelò più utile: quando si ritrovava eccitato e non aveva voglia di farsi una sega, trovava sempre una scusa per parlare con lei, magari nell’androne del portone. Bastava toccargli il culo per farla partire e più di una volta l’aveva scopata in maniera precaria nel sottoscala, nell’ascensore o nell’autorimessa, senza preoccuparsi dei sentimenti che la ragazza nutriva nei suoi confronti, ma usandola senza ritegno.
Antonia amava Aron così come Aron amava Vicky, con la differenza che mentre lei riusciva comunque ed in qualche modo a fare l’amore con il suo amato, Aron scopava Vicky solo nei suoi sogni.
“Amore, auguri per il tuo compleanno” gli disse civettuola al telefono, “ho pensato di farti un regalo speciale: stasera vengo da te e ti faccio una sorpresa, spero che ti piaccia!” concluse allusiva e senza vergogna, sicura che Aron non avrebbe resistito e non avrebbe obiettato. Infatti Aron non solo non stava nella pelle per la felicità, ma addirittura annullò la cena con gli amici che aveva organizzato per l’occasione. Quando suonò il campanello passeggiava nervosamente già da mezz’ora dietro la porta. Vicky gli si presentò davanti bellissima come non l’aveva mai vista, senza dire una parola, sicura di se gli buttò le braccia al collo e lo baciò. Aron fece uno sforzo per non svenire dalla gioia, poi riuscì a chiudere la porta e ricambiò il bacio. Non si staccarono praticamente fino al divano, dove si spogliarono vicendevolmente, senza fretta e senza foga. Aron gustava quei momenti e baciava Vicky dappertutto, incredulo, sui seni, sui fianchi, sulla figa. La leccò a lungo, non riusciva a smettere, la teneva salda con le mani e Vicky riuscì con fatica a girarsi per unirsi in un sessantanove che rischiava di sciogliere Aron. Quella sera Aron fece l’amore per la prima volta con Vicky, ma forse fece l’amore per la prima volta nella sua vita. I movimenti dei suoi fianchi erano lenti e dolci mentre le era sopra, cauti e misurati mentre la prendeva da dietro, non secchi e profondi come usava fare con Antonia. Gli venne dentro con tutto l’amore di cui era capace e non le sporcò il viso come ormai era consuetudine con Antonia. Continuò per tutta la notte e pareva non accusare la stanchezza, gli pareva di vivere un sogno e non riusciva a sfamare la sua voglia accumulata nel tempo, era certo di poter andare avanti all’infinito. Vicky sembrava così innamorata che Aron finì per crederci, dimenticando tutto quello che aveva dovuto subire in passato. Era letteralmente al settimo cielo, talmente felice che non riusciva a pensare ad altro. Il giorno dopo rispose bruscamente ad una telefonata di Antonia, anzi le disse brutalmente che non voleva più sentirla perché ormai faceva coppia fissa con Vicky ed era con lei e solo con lei che voleva passare il suo tempo. Purtroppo per Aron, il gesto di Vicky non era altro che un addio, una specie di buonuscita per il tempo e le attenzioni che le aveva dedicato: l’ennesima carognata. Ora era in partenza per l’Australia, “una scelta di vita” gli aveva detto qualche giorno dopo.
Oggi, a distanza di anni, Aron riesce a vedere con la giusta prospettiva nel suo passato, non si innamora nemmeno più, a cinquanta anni conta già il tempo che lo separa dalla pensione e di Vicky non ricorda più nemmeno il colore degli occhi, ma non gli interessa. Antonia invece le torna spesso in mente, ma non ha più sue notizie: purtroppo non è altro che una miniatura su Facebook che non ha nemmeno risposto alla sua richiesta di amicizia, mentre gli amici continuano ad invidiargli il successo con le donne.
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14 years ago
etabeta34, 43
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Fantasie sessuali: sesso al cinema
Il racconto che vi presento, vuole rendervi partecipi di una tra le mie fantasie sessuale più grandi e ricorrenti, cioè fare del sano e disinibito sesso al cinema. Premetto che vicino a casa mia hanno da poco aperto un multisala, che per via della posizione, la sera risulta praticamente deserto. Essendo a conoscenza di questa cosa mi capita di fantasticare sulle peggiori porcherie di cui potrei essere capace se solo trovassi la donna giusta che assecondi questa mia fantasia.
Pertanto se qualche coppia o singola di Milano e provincia leggendo questo intervento vuole, essere cosi gentile da aiutarmi, a trasformare la mia fantasia in realtà non deve far altro scrivermi.
Ci sentiamo nel pomeriggio, mi metto d'accordo con tuo marito di trovarci fuori dal cinema alle 22,00, l'agitazione e tanta, non riesco a crederci ancora, finalmente la mia fantasia si sta per realizzare...
Sono le 21,00 inizio a prepararmi, in cinema è dietro casa, 10 minuti e sono li, mi vesto elegante ma allo stesso tempo cerco di mettermi comodo, un paio di jeans, una camicia e via, sono pronto per la serata. Arrivo con qualche minuto d'anticipo, sono un pò impaziente che ci posso fare, sento la il mio cazzo duro e pulsante, non vede l'ora di saltare fuori dai pantaloni. Prendo tempo,controllo sul tabellone i film in programma e cerco accuratamente la sala meno affollata, dove poter lasciar andare il nostro libido.
Mentre sono intento a leggere i titoli dei vari film, sento rumore di tacchi, un brivido sale sul collo, mi giro e ti vedo, splendida, sui 40 (come piacciono a me), avvolta in un vestito di cotone leggero di un blu intenso, come i tuoi occhi e ai piedi un paio di scarpe aperte sempre in tinta, il tuo profumo si sente lontano miglia, incantevole, non ci sono altre parole per descriverti.
Ti avvicini, ci salutiamo, mi dici che il tuo lui arriverà tra poco, di non preoccuparmi e di iniziare ad entrare che ci raggiungerà. Prendiamo i biglietti ed entriamo, sala 2, proiettano un film impegnato, si contano altre 2 coppie che stazionano nei posti in fondo, noi scendiamo e ci mettiamo in 4 fila, quasi sotto lo schermo, spostati di lato, cosi da essere i più comodi possibili, la luce si spegne, inizia la proiezione e di tuo marito nemmeno l'ombra.
Iniziamo a scambiarci qualche carezza, il mio cazzo, preme contro i jeans, vuole uscire non ne può più, io ti sfioro le cosce, la mia mano sale furtiva, sale sale ti divarico un po le cosce e mi accorgo che non hai indossato le mutandine, a stento trattengo le mie voglie animalesche, e sussurandoti nelle orecchie ti chiedo di tirarmi fuori il cazzo e di giocarci un po. Ovviamente non te lo fai ripetere due volte, la zip scende veloce, mi slacci il bottone e la tua mano scivola furtiva nelle mie mutande. La sento scorrere su e giù, la situazione si sta scaldando, vedo che con l'altra mano ti tiri su il vestitino e inizi a divaricare le gambe, capisco che vuoi essere toccata e non ti faccio aspettare oltre. In quel istante arriva tuo marito che velocemente prende posto dietro di noi, lui oggi sarà spettatore di uno show molto divertente.
La situazione si sta decisamente scaldando, vedo che mi scosti la mano dalle tue cosce, ti chini e inizi delicatamente a leccarlo, dalla base alla punta, concentrandoti sulla cappella e cosi inizi a spompinarmi come una vera porca che desidera saziarsi del mio caldo succo, ovviamente non apro bocca, ti lascio fare con estrema calma, succhi proprio bene sai, te lo spingi tutto in gola i 20 e passa centimentri del mio cazzone, sembra che tu lo abbia scambiato per un cono gelato, lo lecchi e lo rilecchi, dalla base alla punta finche spingendotelo forte in gola non mi lascio andare e ti riempio le tue guance del mio caldo seme che ingoi avidamente.
Ora mi sembra giusto contraccambiare, ti faccio tirar su il vestito e divaricare le gambe, mi abbasso e inizio delicatamente a leccare, parto dal ginocchio e con la lingua lentamente scivolo verso le tue labbra (esterne), sono calde e tutte umide, con la lingua gioco con il clitoride, vedo che la cosa ti piace, percepisco dei gemiti, dei sussuliti, continuo delicatamente, a volte in maniera leggera, a volte più intensamente, so che non puoi resistere a lungo, intensifico il ritmo finche non mi regali un abbondante sorso dei tuoi umori che con immenso gusto ingoio.
Ora l'ambiente è scaldato e decidiamo di passare al piatto forte della serata, mi calo completamente i pantaloni, il mio cazzo è duro ed ha ancora fame, ti siedi sopra di me e sento penetrarti dolcemente, la tua figa è cosi fradicia che non c'e il minimo attrito. Appena è entrato tutto sento un gemito in te, vedo che ti piace, lo senti tutto è bello grosso e vuoi farti una bella cavalcata, i muovimenti e le posizioni da poter praticare sono poche ma l'eccitazione della situazione non ha prezzo. inizi a muoverti avanti e indietro, sento che il mio cazzo batte contro il fondo della tua calda figa, e la cosa non fa altro che aumentare l'eccitazione dentro di te, ti alzi sui braccioli per farlo sfilare e rientrare, sei al culmine del piacere la tua figa gronda e il tuo cuore batte a mille, aumenti il ritmo finchè con un labile gemito capisco che sei venuta.
Purtroppo per te non mi accontento di cosi poco, ti faccio alzare, il mio pene ancora pieno di succo e voglioso di sesso scivola fuori, con la mano lo prendo e............ delicatamente te lo infilo su per il sedere. Ti sento impazzire, la voglia sale e tu non hai intenzione di smettere continui a cavalcarmi, avanti e indietro, avanti e indietro, senza sosta alla rincorsa di un altro orgasmo, vedo che sei dura a venire e allora allungo le mani, una sul seno e l'altra a giocare con il clitoride fradicio. Non resisti più l'eccitazione è salita a mille sento il tuo nuovo orgasmo che si sovrappone al mio, ti ho riempito il sedere di caldo seme...
Siamo stanchi e molto soddisfatti, prendiamo fiato un attimo e ci ricomponiamo, parlo con tuo marito, è ora di divertirsi anche per lui cosi mi faccio da parte saluto e ringrazio, ci diamo appuntamento per la settimana successiva ed esco dalla sala....
Cosa ne pensate? C'è qualche donna (coppia o singola) che vuole realizzare con me questa fantasia perversa?
Aspetto vostre mail
Il Frank
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1
14 years ago
admin, 75
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La moglie dello sconociuto
Eccomi dinuovo con una nuova storia vissuta .
Vado subito avanti al racconto.
Come di solito mio girando fra i vari siti internet e le varie categorie di annunci mi iscrivo con piacere alle chat e scrivo annunci con la speranza di conoscere sempre gente nuova e che amano i stessi miei interessi.
Come gia' detto nel mio annuncio di Desideria io non sono un singolo a tutti gli effetti ma mi pondo da tale perche' l'altra mia meta' non e di queste idee ed io essendo una persona molto aperta a cui piace la trasgressione non intendo rompere il mio rapporto con lei e quindi rimane un mio segreto.
Un giorno girando fra gli annunci mi trovo in un annuncio di una coppia nelle vicinanze delle mie zone dove richiedevano contatti anche con singoli
Io subito inviai il mio messaggio e lasciai anche il numero di cell che tengo per queste tipi di annunci per privacy.
La mattina seguente andando al lavoro accendendo il telefonino trovai una chiamata alle 07 30 un orario molto strano e quindi provai a richiamare per capire come mai a questa ora una chiamata.
Col mio stupore sentii una voce di donna che mi diceva che aveva chiamato lei perche il marito gli aveva dato il mio numero .
Io all'inizio dubitavo un po' ma per non portarla alle lunghe sentendo nel pomeriggio il marito in chat mi confermava .
In poche parole perche' il racconto potrebbe essere molto lungo il marito di questa ragazza giovanissima di 30 anni aveva il piacere di vederla scopare con un altro uomo ma non era tanto convinto ne tanto meno lei volesse ma vercava di andare incontro al marito ma lei aveva tutto il timore che se cio sarebbe accaduto il marito avrebbe potuto avere rimorsi e magari si sarebbe sfogata con lei.
Quindi dopo tante chat con lui e chiamate al cell con lei ( lui pero' all'oscuro che ci sentivamo) si era quasi convinto ma io vedevo che non lo era al 100% e quindi per non trovarmi in situazioni imbarazzante cercai anche con il consenso della moglie di persuaderlo anche per capire lui fino a che punto sarebbe arrivato.
in fatti dopo tante insistenze mie lui si arrese e disse che non era convinto ed io gli disse che se lo avrebbe fatto non convinto avrebbe potuto portare rimorso per ssempre e non ne valeva la pena.
Ma nello stesso tempo il mio rapporto di confidenza con la moglie aumentava talmente che ci demmo un appuntamento per conoscerci anche perche' lei era curiosa di conoscervi di vedermi da vicino e che se doveva accadere qualcosa col marito avrebbe preferito prima rompere il ghiaccio con me.
Ci demmo appuntamento e ci incontrammo per dare sfogo a tutto cio' che ci siamo detti al telefono e ricordo che quel giorno pioveva a dirotto e lei una volta incontratoci scese dalla sua macchina e sali nella mia e facemmo conoscenza .
Non e che sia chissa che io ma molti mi ritengono un ragazzo carino e lei subito dal suo volto capiii che le faceva piacere conoscermi .
Anche lei non era male e iniziammo a parlare di cio' che ci eravamo detto al telefono tanto tempo .
Lei era molto elettrizzata infatti dopo che ci eravamo detti di andare a casa di mia mamma a divertirci le dissi di seguirmi con la sua macchina , lei scese e mentre mi seguiva mi fece segno con i fari di fermarmi .
Non so cosa gli e preso ma disse che non se la sentiva e decise di ritornarsene al suo paese io gli dissi che non c'erano problemi e che le cose si fanno in due senza nessun rimorso.
Mentre me ne tornavo mi arrivo un mess che diceva che si scusava ma che voleva dinuovo incontrarmi e che la prossima volta sarebbe stata quella buona ed io gli risposi che quando voleva mi faceva sapere.
Infatti non ricordo quando tempo passo ma ebbi un suo mess per incontrarci e stavolta venne fino al mio paese dove l'aspettavo con la macchina e la feci venire verso casa.
Andando a casa come al solito c'era anche la ragazza delle pulizie e non piu la signora che aveva prima mia mamma .
Ma io me ne fregavo di lei e la feci entrare in casa tanto i miei erano al lavoro e la ragazza delle pulizie si faceva i cazzi suoi anche perche fra me e lei c' era anche un po di intimita' ma senza scopare.
Ritornando a lei si preoccupava ma io gli disse di stare tranquilla e che avevo detto che era una amica che fa massaggi per la cervicale.
Andando sopra ci chiudemmo dietro nella mia stanta e subito cercai di far scigliere il ghiaccio perche' lei era molto tesa
la sdraiai sul lettino e incomincia ad abbassargli i pantaloni e senza portarla per le lunghe la incomincia e leccare tutta la figa e come immaginavo inizio a rilassarsi stringendo la mia testa volentieri verso le sue labbra bagnatissime.
dopo una bella e lunga leccatina essendo anche io molto eccitato per tutta la situazione creatasi subito la penetrai e vidi che lei venne prima di me dai suoi gemiti .
Una volta venuto andai in bagno a ripulirmi e ritornai in camera per iniziare di nuovo ma lei si preoccupava perche eravao senza preservatiti ma io gli dissi di stare tranquilla che avevo ripulito a dovere.
Infatti subito ancora duro iniziammo di nuovo a darci dentro e con mio stupore sentii subito che lei veniva ancora e gli chiesi quale era la posizione preferita e lei rispose da dietro
nemmeno a finirlo di dire che sempre con delicatezza si trovava rivolta con la schiena a me e penetrata da dietro e ancora sentiii questa volta piu chiaro e forte che lei veniva infatti lo disse proprio esplicitamente VENGO ed io non fui di meno.
Capii subito che questa ragazza desiderava davvero da tempo avere un rapporto di sesso fatto bene, sara' stata la situazione intrigante, l'atmosfera ma gli rimase in volto una serenita' e una sazieta' bellissima.
Gli dissi in confidenza come mai tutta questa passione nonostante fosse una donna sposata e subito mi disse che il marito pensa troppo a lui e poco a lei allora capii.
Certo io non sono un pornostar ma ho abbastanza resistenza specialmente dopo la prima e adoro che la donna viene senno non sono soddisfatto.
C'e ne andammo e da allora ci siamo visti solo una volta ma senza fare niente e po ho perso il contatto.
Ma e stata davvero una bellissima esperienza
infinita pazzia
13
1
14 years ago
admin, 75
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La signora delle pulizie a casa di mamma
Nella vita ho avuto tante bellissime esperienze ma davvero tante che quasi a volta non me le ricordo e quasi tutte capitate inaspettatamente.
una di queste e quella che ho deciso di raccontare la quale dopo ne seguiranno altre.
Faccio una premessa che e questa
tutto cio' che scrivo e pura verita' quindi chi ha piacere di leggere vada tranquillo che legge una storia vera e non inventata non ne sarei nemmeno capace e poi che soddisfazione darebbe?
ok detto questo inizio il mio breve e piacevole incontro.
Una domenica mattina mi svegliai per andare ad una partita di calcetto nel mio paese dove ogni anno organizzano un torneo.
Tornando dalla partita visto la vicinanza del campo sportivo per mia comodita e pulizia preferivo che la doccia me la facessi a casa con tutte le comodita' del caso.
Tornando a casa vidi una persona nuova che non era la solita signora delle pulizie ma una diversa piu' carina e molto piu giovani avra' avuto sulla 42/45 anni .
Non era italiana ma di origine ucraina e come mi vide subito mi lancio un sorriso ed io la salutai ma mi resi conto che non capiva tanto bene l'italiano.
salendo le scale e passando vicino a lei mi fece segno di entrare in bagno come a dire vada si lavi non si preoccupi.
Io nonostante la stanchezza della partita la signora mi incuriosi e vi dico che io non perdo tempo in certe occasioni incominciai a fare amicizia e confidenza .
Un po' ci scerzavo e siceramente non capivo se lei capiva tutto di cio' che dicevo ma l'argomento fra una cosa e l'altra ando subito al sesso.
Essendo in pantaloncino e maglietta ancora le dissi di venire verso il bagno e lei sorrise e prima mi fece entrare in camera mia per dire che aveva visto le mie foto appese e altro, ma io le dissi di seguirmi al bagno e incomincia a dire come si chiamava, da dove veniva e se era sposata, ma da come potei capire mi disse di essere divorziata allora subito o dissi da quanto tempo non scopava facendogli capire anche con gesti.
Lei subito intui e inizio a ridere ed io le presi la mano e dissi tocca un po gia' mi si era rizzato nonostante la stanchezza della partita, e lei in lingua sua mi faceva capire che gradiva ma che aveva paura che venisse mia mamma che era di 2 piani sotto di noi ma io la tranquillizzavo al tal punto che subito se lo trovo in mano e me lo menava .
Immediatamente tranquillizata si giro e mise il culettto sul lavandino e un piede sul cesso in modo di avere una posizione di figa aperta pronta ad accogliere il mio cazzo.
Fu facilitata dal gonnellina di cotone leggero estiva che saliva una bellezza e non c'era nemmeno il bisogno di togliersi le mutandine che spostandogliele mi trovai subito dentro di lei che con l'aria di una da chissa da quanto tempo non scopava era in stato non cosciente heheheheh ed io nonostante la stanchezza gli facevo dono del mio cazzo con botte dirette e che facevano in modo da farle venire gemiti di piacere e senza nessun timore la riempii di sborra e lei senza dire nulla si sedette sul cesso e lo caccio con una faccia soddisfatta e serena.
La paura che potesse salire mia mamma non la sfioro' piu' di tanto e proprio vero che il sesso e una dolce droga piacevole che ti fa dimenticare tutto cio ' che ti circonda.
lei si puli sul bide' e usci fuori a continuare il suo lavoro come se nulla fosse accaduto mentre io iniziai a farmi una doccia e pensavo che ho una fortuna enorme ad avere simili occasioni non programmate che sono le piu' belle .
Spero di non avervi annoiato e che sia piaciuto
infinita pazzia
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 11 hours ago -
Annalisa
Non mi sembrava vero: Annalisa, accovacciata ai miei piedi, me lo stava succhiando proprio come nei miei sogni più reconditi.
L’avevo conosciuta anni prima a casa di mio cognato, era ancora una bambina con i suoi 15 anni, amica di classe di mia nipote, ma era l’unica del suo gruppo ad indossare sandali tacco 10 invece delle nike d’ordinanza per la sua età.
Mentre le sue amiche giocavano con le bambole lei fumava la prima sigaretta e sia nei modi di fare che nell’abbigliamento è sempre stata avanti rispetto alle sue coetanee.
Col tempo la sua indole di femmina con la f maiuscola si era accentuata anche negli atteggiamenti oltre che nell’abbigliamento e sapeva lanciare delle occhiate maliziose che potevano mettere in crisi un 30enne sempre vigile come me, ma la differenza di età fu capace di smontare qualsiasi velleità.
Ora Annalisa giocava con la mia cappella utilizzando sapientemente la lingua, afferrava il membro alla radice con la mano destra e lo ingoiava lentamente fino alla gola, lo tirava fuori bagnato dalla sua saliva e poi ricominciava mandandomi in estasi.
Era sistemata con le gambe aperte, le immancabili scarpe col tacco alto, la camicetta aperta a mostrare le tette sodissime senza reggiseno e la gonna corta tirata su per potersi accarezzare con la mano sinistra la fighetta rasata mentre continuava a mostrarmi la sua impareggiabile abilità di cocksucker 20enne.
Ero certo che quella sua abilità le venisse dall’indole, fosse una dote innata piuttosto che sviluppata dall’esperienza.
All’improvviso capisco che la devo interrompere per non rischiare una fine prematura, ma quello che mi colpì senza preavviso fu senz’altro la voglia irrefrenabile di leccarle la figa giovane e rasata.
La presi e la sdraiai gentilmente sul divano della sala direzione, poi le afferrai le caviglie sottili e le allargai le gambe ed infine mi immersi nella sua figa!
Da quanto tempo non ne assaporavo una così bella e profumata!
Non riuscivo a controllarmi, passavo con la lingua dalla figa al buco del culo e la cosa pareva essere molto gradita a giudicare dai gridolini di piacere che erano musica per le mie orecchie.
Leccavo i suoi umori assaporandoli e gustandoli letteralmente, di tanto in tanto mi concedevo una divagazione sulle cosce tornite dalla pratica fisica ed arrivai fino all’adorazione dei piedini con le unghia laccate.
Le presi le dita in bocca incurante della reazione che avrebbe potuto avere una ragazzina ad una sottile e leggera perversione come quella fetish che di solito si sviluppa più avanti rispetto ai suoi vent’anni, invece Annalisa mi incoraggiò favorendomi l’accesso alle sue dita cercando di allargarle.
Sembra niente, ma un gesto come questo ebbe il potere di aumentare l’eccitazione che già era ai massimi livelli e mi spinse a pensare che potevo andare oltre, chiedere qualcosa in più…
Mi alzai e mi sdraiai sulla schiena chiedendole di sedersi sul mio viso, il facesitting avrebbe accontentato il mio lato fetish sadomaso.
Era eccezionalmente portata per il sesso, comprendeva subito tutte le situazioni e le esigenze, cominciai a pensare che sarebbe stato difficile dimenticarla.
Seduta sul mio viso, con il movimento del bacino strofinava la fighetta sul mio naso e sulla mia lingua, poi di tanto in tanto apriva le natiche aiutandosi con le mani e si accomodava meglio che poteva soffocandomi letteralmente, rendendomi schiavo, vittima del suo dolce gioco ma felice.
Non la vedevo da un paio d’anni, quando quel caldo pomeriggio di giugno si presentò in agenzia viaggi: notai la ragazza stupenda con i pantaloncini corti ed i sandali alla moda, col top aderente che metteva in mostra due tette che farebbero resuscitare un morto e solo dopo questi particolari misi a fuoco il bel viso che mi guardava sorridente. Non avevo dimenticato quei particolari emozionanti, quelle gambe e quelle tette, né tantomeno quel culo da copertina, come avrei potuto? Quello che avevo dimenticato era il nome!
La cosa che meno mi interessava era ora quella che mi serviva di più per evitare di fare la figura dello scemo.
“Ciao, non dirmi niente, aspetta che ora mi viene in mente… sei…”
“Annalisa” mi precedette lei.
Già, Annalisa, l’amica di mia nipote Michela.
“E che ci fai qui?”.
“Mi serve un biglietto ferroviario per Roma”.
“Roma? E che ci fai a Roma?”
“Vado a trovare il mio ragazzo che vive lì” mi rispose accompagnando le parole con uno sguardo che me lo fece venire duro come il marmo.
Il tempo aveva accentuato il suo dono di farmi arrapare con i suoi modi chissà fino a che punto ingenui.
“Beato lui!” esclamai con un tono di invidia malcelata.
“Dici?” mi rispose sfoderando un sorriso malizioso e guardandomi di sottecchi.
Morivo veramente d’invidia verso il suo ragazzo che poteva scoparsela e godersela a suo piacimento: avrei dato non so cosa per portarmela a letto ed averla a mia disposizione per un paio d’ore.
“Dico, dico” mormoro mentre cerco di effettuare la prenotazione, però (o per fortuna) il computer si blocca e non riesco a procedere.
“Mi sa che devi tornare cara, il computer è bloccato”
“Non so se faccio in tempo, a che ora chiudete? Ho la palestra fino alle 20:00”
“Bè, noi chiudiamo alle 19:30, se vuoi puoi passare domani, io nel frattempo se dovesse sbloccarsi la situazione ti emetto comunque il biglietto”.
“Grazie” mi rispose, “ma se sei così gentile potresti anche fare lo sforzo di aspettarmi, preferirei fare tutto stasera”.
Non credevo ai miei occhi ed alle mie orecchie, quelle parole: “PREFERIREI FARE TUTTO STASERA” furono pronunciate con un tono che non lasciava spazio ad equivoci e lo sguardo che le accompagnava era altrettanto eloquente!
“Ok, allora ti aspetto, ma non fare troppo tardi, mi raccomando”.
Passai le ore che seguirono a montare congetture ed ipotesi, a costruire e demolire castelli in aria, ad ipotizzare un copione da tenere, insomma lavorai ben poco, se non di fantasia.
Alle 20:30 la sua sagoma che si affacciava dalla vetrina sul viale mi riporta alla realtà, le apro la porta e la faccio accomodare, guidandola in direzione, dove un grande tavolo riunioni ed un comodo divano componevano una location adeguata a quella situazione che speravo si realizzasse.
Non avrei mai fatto la prima mossa, in fondo ero convinto che tutti quei messaggi lanciati fossero frutto della mia immaginazione, o meglio che li avessi fraintesi essendo il suo il classico modo di fare della gatta morta.
Si era cambiata, ora la sua tenuta non era sportiva come nel pomeriggio ma elegante con minigonna e camicetta.
I seni erano nudi e si intravedevano i capezzoli.
Lei alzò le braccia e le buttò all’indietro in quel gesto tanto femminile di accomodarsi i lunghi capelli sciolti, mettendo volontariamente in evidenza le tette che sembravano dover strappare la camicetta.
“Secondo te sono una bella ragazza?”.
Mi chiese fingendosi dubbiosa.
“Secondo me sei la ragazza più bella che abbia mai conosciuto” ebbi il coraggio di dire in un sol fiato.
“Allora è vero che ti piaccio! Che ti sono sempre piaciuta! Michela me lo diceva. Aveva notato come mi guardavi, ma io non potevo crederci! E poi hai una moglie così bella!”.
Già, mia moglie. “Ma ora mia moglie non può vederci ed anche tu ora hai un fidanzato” dissi abbracciandola e tirandola a me.
La baciai e visto il suo trasporto affondai la lingua fino in fondo.
Le sue tette, quelle tette che avevo mille volte immaginato, ora erano nelle mie mani, sbottonai la camicetta e le baciai e le leccai.
“Bello qui” disse guardandosi intorno mentre si staccava da me e si accovacciava.
Fu lei a tirarmelo fuori mentre ormai rischiavo di strappare i boxer.
Lo ingoiò subito fino alle palle, come per mettere le cose in chiaro, prima di divertirsi nelle varianti collaterali ad un pompino perfetto.
Sentivo ora il desiderio di affondare dentro di lei.
Come un bambino davanti al bancone del gelato, ora non sapevo scegliere una posizione da cui incominciare.
Decisi così che era stupido limitarsi e che le avrei fatte tutte!
Beata illusione… certo la scena delle sue tette che ballavano davanti a me mentre lei mi cavalcava, la sua espressione stravolta dal piacere mentre sdraiata sul divano mi riceveva nella figa bagnata o le mie mani sui suoi fianchi stretti, non le dimenticherò facilmente, ma quando cominciai a cavalcarla alla pecorina fu davvero troppo per me e non riuscii più a trattenermi. Mi tirai indietro all’improvviso per non venirle dentro.
Avrei tanto voluto concluderle in bocca ed ormai davo la cosa per scontata, visto che la mia amichetta si era comportata come una vera amante del cazzo, pensavo che volesse chiudere degnamente la sua performance, ma all’improvviso mi bloccai pensando che forse avrebbe potuto non gradire.
Restai per qualche secondo impalato con il cazzo eretto e trionfante, quando fu di nuovo lei a stupirmi ed a lasciarmi stordito: “Dai, lo so che ti piacerebbe venitrmi in faccia!”
e si sedette a terra chinata all’indietro, con le braccia stese a poggiarsi sul pavimento.
Me lo menai, ma forse non ce ne sarebbe stato bisogno, perché le annaffiai il viso con diversi schizzi in rapida successione che la coprirono tutta.
Poi, ormai in estasi, gli lasciai la gestione delle operazioni e lei me lo prese con una mano e continuò a succhiarmelo fino a quando la sensibilità della mia cappella non divenne tale che dovetti sottrarle l’arnese.
Restammo per un po’ a scambiarci tenerezze, poi mi chiese del bagno per darsi una ripulita.
“Che penserai di me adesso?” Mi chiese mentre si allontanava.
“Te lo dico dopo, fa presto che ho ancora molte cose da dirti!”.
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14 years ago
etabeta34, 43
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Come inizia l\'avventura cuckold 1
La sfida parte II°
Tutto fu organizzato nei minimi particolari.
Arrivato il giorno dell'incontro chiamai Marco per raccomandarmi sulle sue intenzioni di non essere invasivo e deciso come al suo solito ma di lasciare spazio ad Elena in quanto era innata in lei il desiderio di essere protagonista in tutto e per tutto.
Elena si consigliò con me nei capi d'abbigliamento, e la invitai ad indossare un jeans e una camicicietta visto che era Giugno e faceva abbastanza caldo mentre lei preferì indossare delle scarpe aperte con tacco da 12, a suo dire era assai sobria per non indurre in tentazioni MArco che sapeva fosse un vero PlayBoys.
Si videro intorno alle 22,00 vicino al centro in quel di Milano in un bar frequentato da giovani notturni e passarono due ore di racconti e di chiacchiere per meglio conoscersi. Finito l'incontro Elena mi chiamò subito al telefono dicendomi che Marco era stato simpaticissimo, elegante e davvero gentiluomo, quindi aveva fatto davvero un ottima impressione ad elena sia caratterialmente che fisicamente visto che Marco è un tipo molto alto muscoloso e scuro di carnagione i tipi di uomini che piacciono ad Elena.
Rimasero daccordo che si sarebbero dovuti vedere la settimana successiva con tutta la comitiva per presentarla e presentare ad Elena la moglie di Marco, scambiati i numeri telefonici si diedero appuntamento per la settimana successiva.
Parlai con Elena dell'incontro per verificare se oltre alla simpatia fosse stata colpita anche dalla bellezza di Marco, domanda retorica in quanto Marco è davvero un bel ragazzo un tipo carismatico un grande dongiovanni.
Lei mi riprese dicendomi che come al solito io ero sempre il solito porco e che in nessun caso e in nessun momento gli era passato nella mente che potesse fare qualcosa con Marco. Da questa frase capì esattamente l'opposto e in un primo momento rimasi sorpreso e abbastanza arrabbiato da una risposta del genere oltrettutto avvalorata dalla descrizione minuziosa del viso e del corpo di Marco ma poi subentrò in me un desiderio fortissimo di metterla alla prova non tanto sui sentimenti quanto sulla sua voglia di essere spinta tra le braccia di un altro, visto che nei ns momenti spesso si menzionava il terzo e si vedeva dalla sua foga la voglia matta che aveva e spesso ne parlavamo senza mai affrontare in modo pratico la questione, ma dentro di me pensavo che fosse arrivato e fosse maturato il tempo in cui sia lei che io dovevamo sostenere questa prova per capire se io fossi davvero cuckold e lei fosse davvero troia come pensavo, ma dovevo escogitare un qualcosa che potesse solleticare il suo interesse vivo ma anche il suo impegno senza che la cosa fosse corcitiva o dovuta a tutti i costi.
Il giorno dopo mi ritrovai a parlare di nuovo con Elena affrontando l'argomento di un propabile incontro soli tra lei e Marco, ma come e quando organizzarlo??.
Lei era convinta che mai e poi mai Marco avesse osato più di tanto con Lei e mai avesse pensato che Marco avesse particolare interesse su di Lei visto che dovevano incontrarsi con tutti gli amici della comitiva quindi sarebbe stato inpensabile qualsiasi discorso trasgressivo tra loro. Io affermai con vigore che Marco si sarebbe presentato da solo e con intenzioni sicuramente trasgressive, Lei affermava il contrario e fu così che nacque la scommessa tra noi che verteva nella seguente condizione. Se marco si fosse presentato in compagnia della moglie e degli amici allora avrebbe vinto lei e il premio da pagare costituiva in una vacanza pagata da me dove lei voleva e da sola o al massimo in compagnia di una amica, se al contrario Marco si fosse presentato da solo allora avrei vinto io e il premio della scommessa fu che lei doveva in tutto e per tutto soggiocare a tutte le attenzioni di Marco e a tutte le sue richieste fino al punto in cui Marco voleva, con molta fatica e dopo qualche giorno accetto la scommessa.
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14 years ago
admin, 75
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Come diventare una splendida troia rottainculo....
Premessa: questa storia è solo una mia fantasia erotica...un mio desiderio erotico inconfessabileche scrivo qui per i miei fans e per appagare e soddisfare la mia fantasia sessuale e la mia voglia di sesso.*****************************************************************************************Mi chiamo Jessyca,ho 39 anni e sono sposata da diversi anni con un uomo che ormai è per me poco + cheun amico...l'attrazzione la passione la voglia il desiderio che provavo per lui sono ormai solo un ricordo.Un tempo era fantastico...sapeva darmi piacere e farmi godere come non mai...ma ora tutto il suo interesse sono la caccia il calcetto la pesca le cene con gli amici i tornei di bigliardo e chi + ne ha+ ne metta.A letto da tempo ormai è a dir poco penoso...quando lo fà e se lo fà è sbrigativo..veloce come pochi e sopratutto molto squallido e poco valido...la sua scopatina dura al max 3 minuti ad andar bene...lo mette dentro 2 colpetti che nemmeno li sento e poi si gira su un fianco e in un tempo max di 3 minuti già russa e arrivederci a tutti.Io sono appena all'inizio e lui ha già finito...lasciandomi lìcome una cretina e con la fica che è in ebolizzione per la voglia che ho di essere scopata profondamente ed a lungo...A 39 anni sono ancora molto carina..almeno così dicono le amiche..e spesso gli sguardi degli uomini per strada o nei negozi sonomolto ma molto compiacenti...alcuni mi spogliano con gli occhi.Al mare se mi metto in bikini mi accorgospesso di come gli uomini mi guardano...e spesso quelli vicino a me con la porcaggine che li contraddistingue non esitano a mettersiin mostra con il costume da bagno ben gonfio segno di una splendida erezione che mi dedicano con noncuranza.Insomma sò ancora come far tirare il cazzo ad un uomo...se mi ci metto!Sono alta 1,68 peso 59 kg ho una terza di seno ed è ancora sodo e ben fatto ed a detta di tutti ho un gran bel sederino a mandolino sporgente...molto sodo ed alto.Ho un bel viso carino...i capelli abbastanza lunghi con le meches bionde ed un nasino ben fatto e due labbra carnose e leggermente sporgenti che sono sempre piaciute moltissimo agli uomini che ho avuto.La mia insoddisfazione mi porta ad immaginare situazioni erotiche nelle quali sono io la protagonista di splendide fantasie erotiche...e tali fantasie mi portano ad un eccitazione molto profonda.Quando scrivole mie fantasie ho in genere la fica bagnatissima ed il clitoride che pulsa per il piacere che provo...Il solo sapere che uomini leggeranno le mie voglie ed i miei desideri...il sapere che mi giudicheranno una grandissimatroia..il conoscere i loro giudizi e quello che pensano di me mi trasmette una vera e propria situazione di pre-orgasmo che dura finchè non mi sfogo toccandomi fino a venire...il che avviene in pochissimo tempo..segno dellavoglia che ho accumulata in me e del desiderio profondo che ho di venire...Nella vita di tutti i giorni sono una irreprensibile signora tutta casa lavoro e maritino...ma nel momentoin cui decido di dare sfogo alla mia voglia di sesso...nel momento in cui libero la mia fantasia e dòpieno sfogo alle mie voglie ecco che mi trasformo nella + puttana delle puttane...nella troia + totale che nessuno potrebbe immaginare io sia.Nessuno conoscendomi per quella che dò ad intendere immaginerebbe maiche io possa essere una troia scatenata...ed è proprio questo mio dualismo ad eccitarmi e farmi impazzire di voglia.In una parola quando il mio lato oscuro prende il sopravvento e la parte di me che troppo a lungo è restata chiusa nella mia mente esce....ecco che si libera in me una splendida troia che ogni uomo vorrebbe avere accanto...Fin dai tempi del liceo sapevo che in me coabitavano 2 donne...una seria morigerata studentessa ed una troia scatenatain grado di farsi sbattere per ore...di fare pompini interminabili e di scoparsi + uomini in unasola sera.Nel bagno del liceo ero capace di trascinarci anche tutti i giorni il mio ragazzo di turno..(e me lo sceglievo sempre con unosplendido cazzone sia chiaro ) una volta lì lo baciavo a lungo con passione...gli prendevo una mano e me la infilavo sotto la mini...in modoche sentisse che avevo la fica bella bagnata...in questo modo in pochi attimi aveva una meravigliosa erezione...allora ecco che gli calavo i calzoni...poi i boxer ed ecco che in un attimo mi scattava davanti alle labbra il suo stupendo cazzone duro e pronto..a quel punto mi facevo uscire le tette...in modo da fargli vedere che razza di troia ero e per eccitarlo ancora di +...infine eccomi pronta a tirargli un pompino lento e lunghissimo...anche di 20 minuti...per godermi sia il suo cazzone tra le labbra sia per fargli vedere che pompinara ero.Alla fine lo portavo a pregarmi di farlo sborrare e solo quando volevo io mi facevo sborrare per bene in gola fino a farglipiegare le ginocchia...In quei momenti nella mia mente esplodeva un GODOOOO magnifico...la fica era fradicia ed ero in una stupenda situazione di pre-orgasmo...bastava mi sfiorassi il clitoride per prorompere in un orgasmo delizioso.Oppure ero capace di andare a casa sempre del mio ragazzo...spompinarlo stupendamente fino quasi a farlo venire...per poi farmi scopare per bene fino a farmelo venire nella fica 2 o 3 volte solo per ritrovari con la fica ben spaccata...le grandi labbra ben aperte in modo che da lì delle belle colate di sborra scendevano fino al lenzuolo...Il tutto per farmi constatare che mi ero fatta sfondare la fica come la peggiore delle troie.Altre volte sempre a casa sua dopo avergli tirato un pompino da urlo ed avergli fatto venire un cazzocome un toro alla monta mi piazzavo magnificamente a pecorina e mi facevo inculare splendidamente...incitandolo a rompermiil culetto a + non posso...Dallo specchio che era di lato al letto mi godevo il suo cazzone che mi entrava stupendamente tutto nel culetto...godendo come una pazza lo facevo venire anche li 2 o 3 volte...standogli sotto finchè non ne poteva +...Infine mi mettevo davanti allo specchio e mi guardavo il buchetto del mio sedere...nel vederlo sfondato e dilatato...con la sua sborrache colava lungo le cosce avevo un orgasmo mentale delizioso...l'appagamento nel vedermi così rotta in culo mi dava unaspecie di piacere inimmaginabile e totale.E lo stesso era se mi facevo ben rompere la fica...anche li avevo lo stesso orgasmo mentale che mi appagava di + di quello fisico!In quei momenti godevo nel profondo...dopo aver goduto dalla fica o dal culetto ora godevo di testa...godevo molto ma molto di + dando pieno appagamento alla troia che era in me.Ed è sempre stato così fin da quando ero adolescente.Con gli anni avevo imparato a dominare il mio lato-troia...a tenerlo a bada ma quando stavo per un lungo periodo in una sortadi astinenza ecco che il piacere prendeva prepotentemente ad aumentare...ed allora conoscendomi sapevo che era ben difficile tenere a bada ancora il mio lato oscuro...la troia che era in me voleva uscire e prima o poi lo avrebbe fatto in modo plateale esopratutto con una carica sessuale inimmaginabile.Ed il momento mi covava dentro sempre di +...mio marito era fuori per tutta la settimana...battuta di caccia in Scozia con quelbranco di poveretti dei suoi amici...io ero sola e da tempo ormai non provavo il piacere..quello vero...quello che ti lascia nelletto sfinita ed appagata.Ripulendo un abito nero che avevo da tempo scordato in un cassetto da una tasca era uscito un biglietto di carta con un nome.....MASSIMO...e poi il suo indirizzo...il bar del corso del paese.Facendo uno sforzo alla fine mi ero ricordata di come avevo avuto il biglietto e chi fosse....e le gote mi erano diventate rossecome il fuoco.Era il magnifico stallone che mi aveva letteralmente sfondato il culetto nell'autogrill (vedi mio racconto AUTOGRILL nella parte finale) dopo una serata nella quale mi ero chiusa nel bagno degli uomini dell'autogrill ed ero stata stupendamente troia!Lui mi sbattè a pecorina fino a farmi chiedere pietà...infine mi sfondò il culetto in un modo delizioso ed alla fine mi disseche lo avrei potuto appunto trovare al bar del corso del paese e che si chiamava Massimo.Ricordo benissimo che stetti per diversi giornicon un gran male al buchetto del culetto...perchè me lo aveva lacerato e dilatato tutto...sfondandomelo come la peggiore dellevacche alla monta...Ricordo anche che avevo goduto in un modo stupendo...con almeno 2 orgasmi mentre lui stringendomi i fianchimi inculava tutta...alla fine ero appagata totalmente e la troia che era in me era splendidamente soddisfatta di come mi avevasfondato il sederino...in un attimo ecco riaffacciarsi il mio lato oscuro...prepotentemente la troia che a lungo era rimasta confinata nella penombrainiziava a voler uscire...il clitoride mi dava segni di piacere e la fica al solo ricordo di quello che mi aveva fatto Massimo siera bagnata di brutto...La voglia era tanta...troppa per non soddisfarla...e la troia che era in me voleva uscire...costi quel che costi.Tantoil coglione di mio marito era in Scozia ed io avevo + che campo libero.Il piano era già disegnato...sarei andata con una scusa al bar del corso..avrei chiesto di Massimo...se c'era avrei bevuto un drinkcon lui e poi sarei andata a casa sua a godermi quel suo stupendo cazzone formato gigante...Se invece non c'era avrei lasciato ilmio numero di cell (quello che usavo solo quando la troia che è in me era all'opera...) ed avrei aspettato con la fica già bagnatissimala sua chiamata.Insomma in un modo o nell'altro volevo il suo splendido cazzone...la troia che è in me ormai era fuori e avrebbefatto quello che solo lei sapeva fare in un modo unico...e cioè essere la + puttana delle puttane...Detto fatto eccomi in bagno a farmi una bella doccia preparatoria....poi crema per il corpo...poi trucco,mi sarei fatta i capelli a caschetto...così quando gli tiravo un pompino avrebbe visto benissimo il mio viso ed i miei occhi...che grandissima zoccola sono quando mi ci metto!!!Insomma volevo mi vedesse come una stupenda signora e gran zoccola...dovevo essere una strafiga alla quale non si può dire di no.Infine un vestitino giusto...tacchi perizomino e reggiseno push up...ero pronta a far tirare il cazzo a tutti...ma sopratutto volevo farlo tirare al mio maschio....a Massimo.Eccomi in macchina verso il bar del paese dove viveva il mio stallone...Ecco il bar del corso....entro...ci sono solo 2 o 3 persone...ma lui non c'è.Chiedo al barista,un signore anziano,che mi risponde che era al lavoro.Bevo un caffè e gli dico se per favore può lasciare il mio biglietto per lui.Annuisce e mi guarda con uno sguardo da vero porco...segnoche come sono vestita e truccata so far tirare il cazzo anche ad un vecchio come lui...heheheh!Risalgo in macchina e torno a casa.Aspetto che lui mi cerchi...e già pregusto il suo stupendo cazzone dappertutto...come una cagna in calore ho la fica fradicia e il clitoride impazzisce dalla voglia di sentirsi strusciare quel magnifico paletto di carne avanti ed indietro.verso le 7 ecco che il mio cellulare squilla.E' lui!!!!rispondo con calma...con distacco...quasi recito...Pronto?Dall'altra parte la sua voce che non ricordavo +.Si sono Massimo...il barista mi ha detto che mi cercava...Io gli dico..."Ciao massimo sono jessyca...non sò se ti ricordi di me..."E lui..."boh...ora come ora non ricordo.."A quel punto gli dico:"sono jessyca..ti ricordi all'autogrill..quella sera...nella toilette..."e lì mi fermo.A quel punto un secondo di silenzio...poi:" ah...si...ma guarda...sei rivenuta a cercarmi....mmhh...si vede che ti ho lasciato il segno...vero???"Io gli dico di si...e che avevo voglia di rivederlo.Lui mi dice di venire al bar che mi avrebbe offerto un drink per salutarci.Detto fatto in 5 minuti sono lì...ho una voglia pazzesca di lui e di essere fottuta come la peggiore delle zoccole...beviamo un drink...infine ormai la troia che ho dentro è totalmente padrona della situazione...non sono + in grado di trattenerla...è lei a aprlare per bocca mia...Lo prendo da una parte...lo bacio con passione e gli sussurro all'orecchhio...:"amore ti voglio...e con te ne voglio altri 2 o 3ma che siano proprio come te...con dei cazzoni stupendi come il tuo...stasera voglio fare il pieno di cazzo...voglio essere sfondata nel culetto come la peggiore delle vacche...lo sai??"Mi guarda come inebetito...è quasi incredulo...Una fica come me che gli dice delle cose che nemmeno la peggior troia da bordello avrebbe avuto il coraggio di dire...Mi sorride infine..e mi dice di lasciargli fare qualche telefonata.Poi saremmo andati tutti a casa sua...Si attacca al cellulare...1...2...3...4...5 telefonate e torna da me.Tutto a posto jessyca...ci saranno anche 2 o 3 amici miei tutti appartenenti al club dei 28cm o giù di lì...ma sei sicura di reggerli e di voler finire con il culo sfondato come dici??Forse non ha ben capito con chi ha a che fare il mio massimo...allora lo guardo dritto negli occhi...allungo una mano alla zip dei suoi pantaloni...lo tasto per bene passandomi nel mentre la lingua lentamente sulle labbra...il tutto accompagnato da un dolce mugolio.Non serve altro...massimo è già su di giri.Paga il barista ed usciamo.Lo seguo con la mia macchina ed in circa 10 minuti siamo a casa sua.Nel tragitto la mia voglia aumenta...ho la fica già fradicia...lo sento attraverso il piccolo triangolino che copra le mie grandi labbra...mentre guido mi immagino i particolari e le scene + hard...loro che mi sfondano fica e culo..io che godo a ripetizione impalandomivia via su quei magnifici cazzoni duri...ormai è la fine..la troia che è in me si sfogherà in un modo inimmaginabile...credo che allafine mi ritroverò così spaccata di fica e di culo da non sapere come tornare a casa....Mentre questi pensieri mi attraversano la mente eccomi a casa di massimo.Due suoi amici sono già lì sotto ad aspettarlo...mamma mia che velocità...chissà cosa deve avergli detto massimo per farli volare così di fretta!Massimo fà le presentazioni...ragazzi questa splendida signora è jessyca...jessyca ecco qui franco e piero...2 miei amici.Mi salutano dandomila mano e nel frattempo mi squadrano dalla testa ai piedi con un largo sorriso che è tutto un programma!Sannò già di avere a che fare con una megatroia in calore e loro hanno quello che serve per saziare la mia voglia...Entriamo in casa...una casettina carina con un bel divanone a spalliera nel salotto.Splendido penso..è il modo migliore per farmi fottere come desidero!!Quindi decido e mi siedo proprio lì per conoscersi un attimo rompere il ghiaccio...massimo ci serve da bere e inziamo a parlare ed a conoscersi meglio.Dei 3 quello che mi piace di + a pelle è franco.Simpatico carino e molto educato,piero è + rozzo...deve essere un operaio o un metalmeccanico...Gli dico che faccio la parrucchiera,che sono sposata ma molto insoddisfatta...insomma apro io la strada verso quello che voglio.Franco mi dice subito che è un vero non soddisfare una donna come me...ed inizia ad accarezzarmi le braccia.E' il segnale che aspettavo...non chiedevo di meglio...in un attimo lo guardo dritto negli occhie gli sussurro...:"BACIAMI".Non finisco di parlare che mi inizia a limonare lentamente...mentre piero mi apre i primi bottoncini dell'abito.Dopo 2 secondi sono in reggiseno...dopo un altro secondo sono in piedi e mentre limono franco il vestitino è ai miei piedi...lasciandomi in perizoma reggiseno e tacchi...praticamente sono nuda.Continuo a limonare franco mentre massimo mi slaccia il reggiseno...le tette mi escono in un attimo...e massimo inizia a leccarmi i capezzoli.Il porco mi conosce e sà che vado su di giri in un secondo se mi leccano i capezzoli.Infatti inizio da subito a mugolare...piero se ne accorge e mi tira giù il perizomino...un secondo dopo eccomi completamente nuda in tacchi a spillo!!La situazione che adoro...essere nuda in tacchi...come la peggior zoccola..e con 3 uomini intorno a me chemi mettono al centro dell'attenzione...tra pochi istanti la troia che è in me inizierà le danze e per i miei stalloni sarà la fine!!Mi inzio a dar da fare...ho già la mia fica che è un lago...il clitoride mi pulsa all'impazzata...una voglia infinita mi parte dalla fica perarrivarmi al cervello...Continuo a limonare franco..quelo che mi piace di +...nel mentre allungo una mano sui pantaloni di massimo...è già in tiro il porco!!Mi stacco per un secondo dalle labbra di franco...giusto il tempo di dire:"beh ragazzi mi avete già messabella che nuda...ora tocca a voi!!"Dopodichè faccio alzare in piedi franco...gli resto in ginocchio davanti...e mentre lui si leva la camicia io gli slaccio la cintura...apro i pantaloni e lo faccio restare solo in slip.Un lampo di piacere mi illumina gli occhi...ha lo slip gonfio da far paura...sottosi intravede un cazzone da sogno duro e gonfio...Un ben distinto MMMHHH mi esce dalle labbra mentre mi passo la lingua lentamente prima sul labbro di sopra e poi su quello di sotto.Infine lo guardo dritto negli occhi mentre appoggio le mani ai lati dei suoi slip...voglio che veda beneche razza di puttana ha davanti...Infine calo gli slip...ed uno spettacolo stupendo mi si para davanti agli occhi.Un cazzone di almeno 25cm mi svetta davanti alle labbra...duro gonfio e con una magnifica cappellona che punta verso l'alto...lo guardo come stregata mentre avvicino la punta della lingua al glande...mentre dentro di me un ben preciso GODOOOOO mi inizia a suonare nel cervello.Inizio a leccarmelo tutto...è stupendo...duro e magnificamente eretto...Con i capelli a caschetto lui da sopra mi vede benissimo...vede la mia lingua leccargli la cappella...scendere lungo l'asta...arrivare alle palle..leccarle lentamente per saggiarne la consistenza....poi risalire piano piano in punta di lingua fino al glande...mentre lo lecco emetto un continuo MMMHHH per l'intenso godimento che provo...Infine lo guardo dritto negli occhi...e gli dico:"Amore hai un cazzo stupendo...lo sai?"... e poi continuo:"Mi farai godere come una pazza...e poi mi piaci molto...lo sai?"Infine mi rimetto a leccarlo...adorando quel grosso cazzone come una schiava adora il suo dio...inizio un lento pompino che mi dà un piacere infinito.Massimo e franco sono come inebetiti nel vedermi all'opera...uno si sega lentamente mentre l'altro è come stregato da tanta troiaggine...Vado su e giù con le labbra cercando di mandamri giù il + possibile quel membro stupendo...arrivo quasi a soffocarmi...una continua serie di gemiti accompagna il mio lento movimento.Le mie tette ballano lentamente mentre io vado su e giù...ogni tanto mi lecco le labbra per farmi scivolare in gola tutto quelben di dio...in quei momenti guardo franco negli occhi...e leggo che mi stà dando della grandissima troia e della puttana...immeidatamente dalla mia fica colano umori di piacere mentre il mio clitoride è turgido e gonfio per l'immenso piacere che quel suo modo di guardarmi mi dà...Vado avanti ancora un pò...inizia a sbuffare il mio franco...segno che l'ho fatto godere per bene...finalmente è arrivato il momento che aspetto da quando ho cominciato a ricercare massimo...ora mi farò inculare tutta dal mio stupendo stallone!!!Stacco le mie labbra dal suo cazzone...lui resta un attimo perplesso...allora io lo guardo dritto negli occhi...lentamente mi giro verso la spallieradel divano mettendomi splendidamente a pecorina...le tette appena sotto il bordo della spalliera...E' un invito che non può rifiutare...il mio porco...Un attimo dopo è dietro di me...l'asta stretta in una mano...dopo pochi istanti sento distintamente la cappella che si appoggia alla mia fica.Mugolo di piacere mentre franco si accorge che ho la fica che è un lago.E infatti mi dice:"che razza di troia sei...jessyca...ti basta leccare un pò il cazzo è ti bagni come una cagna in calore..."Detto questo mi spinge la cappella tra le labbra della fica...un istante dopo è dentro di me...mi lascio sfuggireun ben distinto OOOHHHH SIIIIIII di piacere mentre stringo con le mani la spalliera del letto.Continua a spingere...infine sento ben distintamente le sue grosse palle attaccarsi alla mia fica....è tutto dentro di me!!Un altro AAAHHH mi esce dalle labbra...mentre sento la sua cappella quasi toccarmi le pareti dell'utero.Dio mio che cazzo...penso...mentre lui mi appoggia per bene le mani sui fianchi.Mi giro lentamente con la testa...lo guardo...è stupendo...lo sguardo che mi fà è proprioquello che voglio....anch'io lo guardo così...in senso di sfida...mentre gli dico:"dai amore ora scopami...dammi dei bei colpi forti...fottimi senza pietà...fammelo sentire fino in gola quel tuo magnifico cazzone...inizia a scoparmi con violenza...1,2,3,4,5 colpi secchi...decisi...dati proprio per sfondarmi la fica...inizio già a godere ed a gemere mentre lui và avanti con passione.Le tette mi ballano bene contro il divano...io con la lingua rivolta all'insù dal piacere che provo resto a bocca aperta...Sono completamente piena di cazzo...lo sento fino in gola...franco è decisamente uno stramaledetto stallone...mi continua a spingere la cappella sempre + su...dandomi piacere su piacere.Gli altri 2 guardano...piero si sega lentamente...impugna anche lui un gran bel cazzone...massimo per ora guarda...forse perchè sà che sarà lui l'ultimo che mi scoperò...dandogli così lo scettro di cazzo + grosso dei tre....Franco và avanti ancora...infine sento che è davvero vicino...lentamente mi giro e gli dico:"Amore...ora inculami...inculami tutta...ti prego...voglio che alla fine di questa serata il mio culetto sia sfondato come quello della peggiore delle vacche alla monta...."Franco resta di sasso...tutto si poteva aspettare ma mai una richiesta così esplicita da una signora che all'apparenza è si troiama non fino a quel punto.Mi riguarda...cercando come una conferma...io con il viso stravolto dal piacere intenso che quellapenetrazione mi stava dando rispondo al suo sguardo con un sorriso...e gli dico..."Si amore...voglio che tu mi inculi tutta...fino in fondo...voglio essere una stupenda rottainculo alla fine di questa serata con voi tre stupendi stalloni..."Stacca le mani dai miei fianchi...retrocede un pò...infine inizia a leccarmi il buchetto del culo...per lubrificarmelo.Guardo massimo che ora mi stà davanti...è come stregato da quella visione.Lo guardo e gli dico:"Amore hai della vasellina...per aiutarmi a prendere questi cazzoni da sogno tutti nel culetto??" resta un secondo di sasso...stenta a credere a quanto gli ho detto..infine dice: "SI SI...vado...a prenderla"franco mi lecca profondamente il forellino...infine si ferma ed aspetta la vaselina.Massimo gli porge il tubetto...lui ne spreme un pò e inizia a mettermela prima intorno e poi con un dito dentro nel buchetto...infine ne mette un velo sul suo cazzone...poco dopo sono pronta...nel mio cervello sono tutta un fremito...mentre ho la fica che bolle ed il clitoride come impazzito per il piacere che proverò...Mi rimetto per bene appoggiata allo shienale del divano..socchiudo gli occhi e dico:"dai amore...spaccamelo tutto questo culetto...è tuo..amore...sfondamelo per bene..." E mentre queste parole mi escono di bocca ecco che un primo pre-orgasmo si fà strada in me....la fica mi si contrae...il clitoride freme leggermente mentre attendo lo stupendo momento in cui appoggerà la sua cappella al mio buchetto...Franco impugna il membro...lo appoggia al buchetto che così lubrificato si schiude subito.Come sento la cappella appoggiarsi inizio a godere...un lungo mugolio mi esce dalle labbra...mentre dentro...nella mia testa un forte GOOODOOOO mi coinvolge.Chino la testa in segno di venerazione e sottomissione mentre lui inizia a spingermi dentro il cazzone...cm dopo cm me lo sento entrare...mentre il buchetto si allarga dilatandosi sempre di +.Una serie continua di OOOHH.....SIIII...si susseguono...ormai sono in un delirio di piacere.Franco spinge ancora...mi sento scoppiare il pancino...infine si ferma..ed iofinalmente sento le sue grosse palle che si appoggiano alle grandi labbra della mia fica...segno che l'ho preso tutto per bene nel culetto...Resta lì un attimo...come incredulo per come mi ha cacciato nel culo tutto il suo grosso cazzone..Io resto come ferma...così piena di cazzo fin nel pancino non riesco quasi a muovermi... devo aspettare che mi si dilati per bene il culetto...infine lentamente mi giro e lo guardo con uno sguardo da perfetta zoccola...e gli dico:"dai amore...ora me lo hai messo tutto dentro...dai amore inculami...spaccamelo tutto...è tutto tuo...fai i tuoi comodi grandissimo porco..."Un attimo dopo mi serra ben stretti i fianchi...inizia ad andare su e giù...a darmi colpi violenti che mi scuotono tutta dandomi un dolore intenso al buchetto del sedere...Poi si pianta con i piedi...mi mette le mani all'inguine imponendomi di mettere ancora + sporgente il culetto...come se non bastasse come è sporgente già naturalmente!!Infine spinge...sempre più forte...dandomi colpi decisi...inizia ad incularmi in un modo semplicemente stupendo...La testa mi gira...godo profondamente ad ogni colpo...la fica ben spaccata dalla scopata di prima è ancora ben spalancata..dalle grandi labbra completamente sfondate inzia a colare copioso il mio piacere...il clitoride è come impazzito mentre io ad occhi socchiusi mi godo stupendamente messa a pecorina e con il culetto ben in fuori la monta.Sono colpi continui...1,2,3,4,5,6 ed ad ogni colpo mi sfugge dalle labbra un AHHH...SIIII....ANCORAAAAA...mentre stringo la spalliera del divano per il dolore intenso che provo nel farmi sfondare il sedere da franco.Ora esce quasi tutto dal mio buco...per poi rientrare in un colpo piantandomelo fino alle palle...così facendo mi slabbra per bene il culetto e mi dilata proprio come voglio io.Ho le labbra socchiuse..la lingua con la punta verso l'alto...segno che stò godendo di brutto.Piero è stregato...affascinato da questa situazione...infine si avvicina a cazzo dritto al mio viso...mi appoggia la cappella alla punta della lingua dicendomi ben chiaramente:"Dai troia...leccamelo...poi ti inculerò per bene anche io...ora spompinami come hai fatto con franco..."sentendo la cappella sulle labbra le socchiudo...lui spinge dentro il suo cazzone lentamente...come se mi violentasse la bocca....Io sono ferma con la testa...non ce la faccio a muoverla...così piena di cazzo come sono.Guardo piero..poi allungo una mano e gliela passo dietro i fianchi...infine lo spingo lentamente verso di me...mimando come se mi stesse scopando la bocca.Lui capisce subito...io lo guardo dritto negli occhi...voglio che veda quanto sono troia e come adoro prendere + cazzi contemporaneamente...Inizia un dolce su e giù...mi scopa dolcemente la bocca spingendo il suo cazzone fino quasi in fondo...io mugolo come una pazza..sia per il dolore che mi provoca il cazzo di franco sia per il senso di soffocamento che mi dà piero.Infine piano piano riesco a prendere anche il cazzo di piero tutto in bocca...socchiudendo gli occhi per il godimento alla fine sento i peli del pube di piero sfiorare il mio nasino...segno che l'ho preso fino alla base tutto in bocca...saranno almeno 25cm di cazzo....un forte MMMHHH mi sfugge di nuovo dalle dalle labbra...mentre nella testa mi scoppia fortissimo un urlo di piacere....un GOOODDDOOOO enorme mi rimbombadal cervello e mi scende fino alla fica ed al clitoride.Piero mi mette una mano alla nuca e mi dà il tempo....le mie labbra scorrono lentamente accarezzando il suo cazzo...un filo di saliva lubrifica l'asta che ora mi scorre tutta in bocca...Franco continua ad incularmi stupendamente...il culetto mi fà meno male...segno che si è dilatato e si è sfondato per bene...ora lo prendo tutto dalla cappella alle palle in un colpo solo...ed ad ogni colpo è un GODOOOO immenso che mi si fà strada nel cervello.Eccolo uscire tutto...sento lo scalino della cappella ed infine sento il buchetto ben aperto...un attimo dopo sento la cappella entrare e di seguito in un attimo sento le sue palle sbattere sulla mia fica...mio dio come mi ha sfondata...entra ed esce del tutto dal mio culetto...che magnifico toro che è e comesà come si sfonda il culo ad una donna...Ancora colpi...altro piacere...infine eccolo sbuffare...ansimare...mi giro con il collo e lo guardo...mi legge nello sguardo chesono appagata...mi guarda e mi dice:"Troia ora vengo...pèrepara il culo che te lo spacco fino alla morte.Mi metto ben appoggiata alla spalliera...lui inizia una serie pazzesca di colpi...io a bocca aperta inizio a gemere...poi ad urlare ritmicamente sotto i suoi colpi una serie continua di OOHHH AHHHH SIIII ANCORAAAA..lui mi stringe i fianchi ed infine..VIENE.....godendo come un porco mi riempe di sborra il buchetto...ancora qualche colpo infine si fà indietro ed esce...io sono in un delirio erotico ed ho il clitoride come impazzito.Piero si ferma di colpo...la scena lo ha quasi fatto sborrare...dopo qualche secondo di stuporelentamente si mette dietro di me...guarda il buchetto completamente sfondato...vede la sborra che cola e senza dire una parola me lo caccia dentro in un colpo solo fino alle palle!!!Io che ero come rilassata tutto di un tratto mi sento riempire di nuovo il pancino...Un attimo dopo inizia a incularmi con decisione...Mi giro con la testa e lo guardo dicendogli:"che gran porco che sei...non hai saputo resistere....vero??" e lui di rimando:"jessyca con un culo come il tuo non incularti è un vero ...hai un culo che và fottuto almeno tutti i giorni!!"...e poi."dai troia che non volevi altro..."Mi rimetto in posizione...inanrco la schiena offrendogli il mio culetto ben sporgente...un secondo dopo mi posa le mani sui fianchi ed inizia ad incularmi con dolcezza...alternando colpi secchi a colpi dolci...dentro di me un dolce GODOOOO si fà strada mentre mi gusto in pieno di nuovo la monta.Piero ci sà fare...m'incula con passione dolcezza e forza...i colpi sono alternati e mi danno piacere su piacere...infine mi giro di nuovo per guardarlo,limmagine che vede è di una gran bella fica messa splendidamente a pecorina...con i capelli a caschetto...con le tette che ballano al ritmo dell'inculata...con le labbra che gli hanno leccato e succhiato splendidamente il cazzo e che si stà facendo inculare deliziosamente tutta da lui...E questo voglio che lui veda...una signora che è per lui una grandissima troia non ancora completamente rottainculo...va avanti per un bel pò...io godo a raffica...infine allunga una mano per sditalinarmi il clitoride...mio dio ho una scossa elettrica di piacere ma non voglio assolutamente venire...non ancora...l'orgasmo lo devo avere con massimo..il + dotato dei 3 stalloni.Gli fermo subito la mano e me la metto sul seno...Lui mi dice:"amore perchè mi fermi??sei vicinissima al godere...hai la fica che gocciola addirittura ed il clitoride gonfio come un piccolo cazzo...perchè non vieni?"io gli rispondo che voglio godere alla fine...ora stò godendo di testa e godo anche di + che di fica...Lui desiste...mi stringe il seno e và avanti...Colpo su colpo mi sento il culetto che brucia..la vaselina è forse finita e inizia a sentire dolore.Mi giro verso piero e sorridendo gli dico:"dai amopre...inculami...dai sfondamelo tutto...e schizzami dentro tutto il tuo piacere...!Lui mi mette le mani sulle spalle...così facendo me lo spinge tutto fino in fondo nel sedere...ho un gemito di piacere nel sentrimelo tutto fino quasi in gola...anche pieroha un gran bel cazzo non c'è che dire.Infine inizia ad incularmi per bene...colpo su colpo arriva al piacere...con un SIII sparato a gran voce mi inizia a sborrare nel culetto...accolgo i suoi densi schizzi caldi godendo con lui...a labbra socchiuse e con la punta della lingua verso l'alto gli faccio eco dicendo:"OOHHH SIIII AMORE SPACCAMI IL CULETTOOO..."Esce lentamente dal mio buchetto...lasciandomelo paurosamente dilatato e sfondato...copiose e scivolose gocce di sborra mi colano verso l'interno cosce...Mi metto davanti allo specchio di schiena...e piegandomi ancora una volta a pecorina posso vedere ben distintamente il buchetto completamente sfondato ed arrossato...è come un piccolo buco nero con intorno un aureola rossa...se spingo col pancino ecco far capolino dal buchetto delle grosse goccedi sborra...mentalmente stò godendo forse + che nel farmi inculare...il sapere di avere un culetto così sfondato e di essermelo voluto far sfondare volutamente mi dàun appagamento totale....il mio essere troia al massimo trae piacere proprio nel voler essere usata...profanata...sfondata come la peggior puttana da strada.POchi attimi dopo Piero e Franco escono dal salone e si vanno a buttare nella camera da letto di massimo...quasi come se avesserocapito che volevamo restare soli io e Massimo.Massimo era rimasto in disparte...sapeva che io lo avrei voluto tenere per ultimo...sapeva che il suo cazzone era decisamente + grosso...lungo e largo di quelli di francoe di piero...inoltre sapeva che tra di noi c'era una sorta di sfida mentale.L'ultima volta (leggi la parte finale di autogrill) la sfida l'aveva vinta lui...facendomi implorarepietà e pregandolo di venire perchè avevo il culetto in fiamme e sfondatissimo...ma questa volta era diverso.Non solo avevo retto stupendamente 2 inculate una dietro l'altra...non ero ancora venuta e questo voleva dire che ero pronta a farmi inculare stupendamente anche da lui...segno che non ero appagata e che il vero piacere...quello finale e completo lo attendevo da lui...restando ben appoggiata allo schienale lo guardo dritto negli occhi...e lui ricambia lo sguardo...In un attimo aveva letto che ero pronta...che ero sua...che in tutto questo tempo anche se lontana ero stata sua...Lo ero da quella sera dopo l'incontro all'autogrill.Nessun uomo mi aveva mai lasciato il marchio...ma lui SI...luiera speciale..e lo sapeva bene guardandomi negli occhi.Ed io ero speciale per lui...quella sera quando mi infilò fino alle palle tutto il suo splendido cazzone nel culo mi disse che non aveva mai trovato una donna che fosse stata in grado di prenderselo tutto nel culo...Ma io SI...e questo gli aveva fatto capire che ero speciale...che ero troia come nessun altra...e che ero la troia che lui aspettava e voleva tutta per se...che ero LA SUA TROIA.Gli sguardi si incrociano ancora..infine si avvicina a me..mi fà alzare dal divano e mi pone le mani sulle spalle....dolcemente mi spinge verso il basso...facendomi inginocchiare ai suoi piedi.Eccomi quindi in ginocchio per lui...con il suo indimenticabile cazzone duro davanti al nasino...Lo guardo dritto negli occhi...voglio che veda che sono solo sua...completamente sua...voglio che veda come lo stò adorando...come sono la sua schiava e come adoro quel suo stupendocazzo...resto così qualche istante...i miei occhi nei suoi...la mia anima nella sua.Istanti che sembrano eterni...infine il mio essere troia prende il sopravvento...trovarmi quel magnifico membro eretto a 2 cm dal nasino è una tentazione troppo forte...il momento romantico lascia il posto al sesso...e questo è quello che voglio.Mi guarda un ultimo istante e mi bisbiglia un TI AMO dolcissimo...io ricambio dicendogli ANCH'IO AMORE...infine socchiudo le labbra e le appoggio alla sua cappella.Un dolcissimo pompino...ecco cosa volevo fargli...anzi la mia mente,il mio cervello e tutta me stessa vogliono che gli faccia il + bel pompino che ho mai fatto in tutta la mia vita.Mi concentro su questo desiderio...è quello che voglio con tutta me stessa!!!Ed inizio così il + bel pompino della mia vita!Lento..con una dolcezza infinita...salgo e scendo con le labbra lungo l'asta...nel mentre non stacco i miei occhi da lui... voglio cogliere ogni attimo..ogni istante durante il quale gli dò piacere...Lui mi ricambia lo sguardo..gli leggo distintamente negli occhi che mi stà dando della puttana...della zoccola..e questo mi dà ancora + piacere e godimento.Infine parla...e mi dice:"amore che pompino...mai nessuna donna mi ha fatto un pompino così....sei stupenda..lo sai??"Io mi fermo un istante...levo il suo cazzo dalle mie labbra...lo impugno,ed incrociando i suoi occhi gli dico:"Lo sò...voglio farti il + bel pompino della mia vita...voglio che tu goda con me come non hai mai goduto...sono la tua troia...lo sono stata dalla sera dell'autogrill...voglio tu lo sappia...ora..."Lui resta fermo un istante..poi mi dice:"Lo sapevo...ti avevo lasciato il marchio quella sera..lo sai vero?Un culo come te l'ho fatto io mai nessuno te lo aveva mai fatto...e tu da quel momento avevi capito di essere mia...solo mia...e sei tornata da me per questo...non è vero?""SI amore...si è vero...mi hai lasciato il tuo segno...e sono qui perchè sono tua...perchè voglio essere una vera troia rottainculo...e perchè voglio che sia tu a sfondarmi il culo come nessun altro sà fare...""E lo avrai...sari rottainculo come chiedi...troia..." mi risponde il mio massimo.Godendo come non mai riprendo a succhiarmi il suo cazzone...lecco le palle...lecco l'asta stupendamente grossa...lecco la cappella con delicati colpi di lingua sul glande...adogni passaggio della mia lingua lo sento godere...vado avanti a lungo...le tette mi ballano delicatamente al ritmo del pompino...lui le guarda e gode come un porco...se solo sapesse COME E QUANTO GODO io nel fargli quel pompino!!!La fica mi gronda sulle cosce un denso liquido trasparente ed appiccicoso che mi avvolgele cosce dall'inguine in giù...stò godendo come non mai!mentalmente sono al limite...sò che quando il mio splendido stallone mi inculerà e verrà io verrò con lui...mi basterà sfiorarmi il clitorideper avere un orgasmo INFINITO...Intanto lo porto piano piano vicino al piacere diverse volte...ed ogni volta mi fermo...lo faccio sbollire per poi ricominciare il mio su e giù.Mi godo quel cazzone da sogno tra le labbra per un tempo infinito...ad occhi chiusi ed in ginocchio adoro quel magnifico esemplare di cazzo...Lui mi vede dall'alto...vede il mio viso,le mie labbra che scivolano sul suo cazzo...vede il godimento intenso che provo a fargli il pompino...vede quanto sono troia...puttana e come godo con il suo cazzone in bocca...Ora ha il membro che è al massimo...duro lungo e largo da far paura...il mio stupendo pompino e le soste che gli ho fatto fare hanno portato quelmagnifico cazzone al massimo dell'erezione...è il momento che sogno ed attendo da un mucchio di tempo..dalla sera dell'autogrill!!Massimo mi prende le mani...mi tira sù...mi fà mettere a pecorina sul divano...le tette stavolta le mette lui stesso fuori dalla spalliera,perchè me le vuole stringere per bene e godere tra le mani mentre mi inculerà stupendamente.Prende un pò di vaselina e mi rilubrifica dentro...fuori ed intorno al buchetto (ormai direi che è un grosso e largo buco a dire il vero)poi si unge il cazzone...infine me lo appoggia al sedere stringendomi i fianchi e mi dice:"eccomi amore...ora sono tuo...e tu sei mia...tutta mia...lo sai vero??"Io mi giro lentamente con la testa...lo voglio guardare mentre entra dolcemente in me...voglio che i nostri occhi si incrocino mentre mi dò tutta a lui...Appoggia la cappella...io lo guardo con dolcezza...anzi CON AMORE...infine gli dico:"Si amore...sono tua...prendimi...fammi tua...il mio culo è tuo...tutto di me è tuo...sfondamelo...voglio essere LA TUA TROIA ROTTAINCULO e di nessun altro"...COn pochi colpi entra dentro di me...i 2 cazzoni di franco e piero avevano fatto bene il loro lavoro...avevo ormai il culetto sfondato quasi come quello di una vacca...mancava solo il tocco finale...anzi il cazzone finale...quello del mio uomo.Spinge delicatamente ed entra...mi sento come mancare il fiato...cm dopo cm mi spinge nel culetto prima la cappella...poi l'asta...dopo quasi 1 minuto sento le palle appoggiarsialla mia fica fradicia di piacere.un forte OOOHHH mi esce dalle labbra...seguito poi da un "Amore mio me lo hai dato tutto...lo sai??"e poi "mio dio me lo sento fino al cervello...."E lui di rimando:"Amore mio te l'ho messo tutto...lo hai preso in culo fino in fondo...senti le palle come sono attaccate alla tua fica?" "sei stupenda amore...sei davvero una troia fantastica...sei capace di beccarti nel culo i miei 28cm di cazzo...e che cazzo!!"Poi mentre comincia a muoversi in me mi dice ancora:"che razza di troia sei...hai la fica così bagnata che mi cola sulle palle...ho le palle bagnate dal tuo sbrodolare...ma quanto godi quando ti inculo io....ehhh??"Io giro lentamente la testa...lo guardo con amore...infine gli dico che solo lui mi fà godere così bene...poi mentre mi rigiro lo guardo ancora e gli dico:"ti prego amore...spaccami il culo come tu solo sai fare...quando esco da casa tua voglio essere una troia rottainculo come ce ne sono poche..."le parole lo colpiscono nell'onore...mi stringe per bene i fianchi e comincia a darmi colpi violentissimi...uno dopo l'altro mi fà sbattere quasi con la fronte al muro per la violenza con la quale mi incula!Colpo dopo colpo mi sento sfondare il sedere...non che Piero e Franco non mi avessero sfondata...anzi...ma Massimo aveva dalla suanon solo la lunghezza ma anche una larghezza deliziosa che mi allargava il buchetto in un modo totale...mi sentivo come svuotare l'intestino quando me lo spingeva fino alle palle dentro...Sono completamente in un delirio erotico...gemo..mugolo...dalle mie labbra esce tutto un susseguirsi di "AHHHH" "SIII" "DIO AMOREEE COME GODO" "ANCORA DAI SPINGI SFONDAMI DI +" insomma stò godendo come mai avevo goduto in tutta la mia vita!!Appoggiata con la pancia alla spalliera del divano mi godo la monta completamente in estasi...lui fà di me ciò che vuole...inculandomi superbamente mi porta colpo dopo colpo sempre + vicina al piacere...Allunga una mano..poi l'altra..ecco che mi stringe con dolcezza le tette...una serie di brividini mi percorronola schiena...poi mi strizza i capezzoli con dolcezza...prima uno poi tutti e due...in un attimo dalla fica mi cola altro piacere...mentre io gli dico:"Dio amore che meraviglia...sei stupendo anche con le mani oltre che con il cazzo!!"Va avanti ancora un pò...poi dalla durezza del suo cazzo sento che è molto vicino a sborrare...La troia che ho dentro vuole ancora godere...quindi lentamente giro la testa e gli dico:"Amore ora ti voglio sotto di me...mi voglio impalare tutta sul tuo splendido cazzone..."Mi guarda anche questa volta incredulo...nella sua mente un solo pensiero: che magnifica troia è questa donna.Mi faccio avanti e mi faccio uscire dal sedere quel grosso pitone di carne...poi mi avvicino al suo viso e lo bacio dolcemente...sussurandogli:"amore sdraiati a terra in direzionedello specchio...mi voglio vedere mentre sono tutta su di te..."Lui lo fà...dall'alto in piedi la scena che vedo è da far girare la testa...lui sdraiato schiena a terra..le gambe leggermente divaricate e in mezzo alle gambe quel suostupendo paletto di carne duro...grosso...la grossa cappella che svetta verso il cielo...Ho l'acquolina in bocca al solopensiero di quando mi inizierò a sedere su di lui!!Un attimo dopo apro le gambe...le piego lentamente...con una mano impugno il suogrosso cazzo...infine lo appoggio al buchetto del mio culetto...come lo sento appoggiarsi nella mia testa un pensiero che ben prestodiventa una specie di urlo....GODOOOOOOOOO...Socchiudo gli occhi per il piacere che provo...Infine inizio lentamente a piegare le ginocchia...cm dopo cm mi godo il suo cazzo che mi entra dentro....una serie continua di MMMHHH.....SIIIII....OOOOHHHH mi esce dalle labbra,mentre continuo a scendere....infine una sensazione meravigliosa di piacere mi dice che sono arrivata alle palle...apro gli occhi e mi vedodavanti allo specchio....sono seduta sul suo corpo..le mie cosce sono appoggiate alle sue...le mie mani sono sulle sue ginocchia...e vedo perfettamentele sue stupende palle dure e sode appoggiate al mio sedere...segno che l'ho preso tutto...fino in fondo ce l'ho tutto dentro nel culetto!!!La testa mi gira per come godo di brutto...sono ferma su di lui...infine inizio a muovermi facendo leva sulle mie cosce...un movimento lento..dolce..continuo...un susseguirsi di MMHHH fanno da coro al mio muovermi piano piano su di lui.Spingo anche con le mani..ed ogni volta cm e cm di cazzo mi entrano ed escono dal culetto...sono piena del suo stupendo cazzo...e.....DIO COME GODO!!Il piacere è sia fisico che mentale...perchè potendomi vedere tutta impalata su di lui la troia che è in me ha il piacere e la consapevolezza intima nel vedersi completamente aperta e sfondata da quel magnifico cazzone.Piano piano salgo su...ogni volta cerco di salire qualche cm + su ed infine dopo pochi attimi mi lascio andare quasi di peso su di lui...così facendo mi sento deliziosamente sfondare il sedere...il mio peso stesso mi impala stupendamente sul suo cazzo duro come il marmo...la cappella me la sentoquasi arrivare in gola...entra tutto dentro di me...stò godendo come non mai...Piano piano me lo riesco a far quasi uscire dal sedere....vedo dallo specchio la base della cappella...infine mi risiedo lasciandomi andare...un OOOHHH AMOREEEEE...mi esce dalle labbra mentre mi sento slabbrare e cedere il muscolo del buchetto...le mie unghie quasi graffiano le sue cosce mentre mi risiedo su di lui.Vado avanti ancora...su e giù..ogni volta il godimento è semplicemente delizioso...lui sbuffa e mi accarezza la schiena con le dita...il piacere si somma al piacere.Infine mi fermo...e inizio a sculettare muovendo piano piano il sedere sul suo bacino...una sensazione stupenda si fàstrada in me...sentire i peli del suo pube stofinarsi sul mio sedere...sentire le sue palle sulla pelle del mio culetto...sentire dentro di me quel grosso bastone di carne che mi stà sfondando...un dolcissimo "AMORE GODOOOOOO" esce dalle mie labbra mentre dolcemente mi muovo su di lui.vado avanti così a lungo..godendomelo tutto nel pancino...ogni tanto mi fermo..poi risalgo...il movimento lento ha allontanato il suo orgasmo...decido di alzarmi per rimettermicome prima...appoggiata allo schienale del divano.Il suo membro esce dal mio culetto...lasciandomelo dilatato come non mai..il peso del mio corpo e i movimento fatti da me con lui tutto dentro di me mi hanno slabbrato e dilatato stupendamente il sedere...mi sento sfondatissima...è ora di farlo sborrare in me e godere insieme a lui.Lo guardo mentre lo bacio dolcemente sulle labbra...poi prendendolo per mano lo faccio alzare...infine mi rimetto a pecorina appoggiandomi allo schienale del divano.Giro la testa e con dolcezza gli dico:"Dai amore..inculami tutta...fammi tua...voglio che mi vieni dentro...dammelo tutto...sfondami tutta...fallo con forza come non hai mai fatto in vita tua..."...infine mi giro,mi metto stupendamente a pecorina,le tette fuori dallo schienale,metto per bene il sedere tutto in fuori...sculettando lo invito a prendermelo...Mi stringe i fianchi ed un attimo dopo sento la cappella che mi entra con forza nel culetto...lui piantando i piedi inzia a spingere + forte...sempre + forte...io capendo la sua intenzione inarco per bene la schiena e metto ancora di + il sedere in fuori...voglio che sporga il + possibile in modo che me quando me lo spinge dentro me ne entri nel sedere il + possibile...in modo che me lo sfondi completamente...Ora toglie le mani dai fianchi e me appoggia alle spalle...poi inzia a tirare le mie spalle verso di se...così facendo me lo spingedentro fino alle palle...in un attimo mi sento riempire il sedere in un modo ancora + violento...mi sento la cappella davvero fin nel cervello!!Poi inizia a darmi colpi sempre + forti...sempre tenendomi le mani sulle spalle...la mia testa gira all'impazzata e nella mia menteora si sente una sola parola che prorompe come in un urlo violento.......GOOOODDDDDOOOOOOOO!!!!!!!sento l'orgasmo ormai prossimo anche io...lui và avanti senza fermarsi + ormai...si avvicina al piacere senza fermarsi...Anche io sono lì lì...ed in quel momento capisco che quando lui sborrerà io verrò all'unisono con lui.Altri colpi..altro piacere per il culetto ormai aperto come non mai...infine sento che ormai entra tutto fino in fondo ed esce tutto fino alla cappella...proprio come aveva fatto il mio stallone Franco.Esce facendomi sentire lo scalino della cappella...guarda il buco ormai dilatato al massimo...infine in un colpo solo rietra facendomelo arrivare tutto dentro fino ad appoggiare le palle alla mia fica.Ogni volta che lo fà io godo...mentalmente poi godo ancora di + che fisicamente perchè questo suo sfondarmi così mi dà la certezza che ho il culo sfondato davvero come volevo...manca poco ormai..quando verrà finalmente verrò con lui e sarò quello che volevo essere quando sono partita con la macchina...una perfetta troia rottainculo!massimo è vicino...lo sento..il suo cazzo è teso fino allo spasimo...ha il fiato corto e inizia a sbuffare...i classici segni che stà per venire.Mi giro...lo voglio guardare ancora mentre è lì lì...Con la punta della lingua all'insù per il piacere che provo ed a bocca aperta lo guardo e gli dico:"dai amore...vieni...mi hai fatta letteralmente impazzire..sei stato meraviglioso...ora vienimi dentro..inondami tutta...sono tua...tua tuaaaaaaa!!"le ultime parole le urlo perchè voglio sappia che sono davvero solo sua...che lui è l'uomo che + di ogni altro mi fà impazzire a letto.Mi guarda e mi risponde sibilando:"va bene jessyca...anche io sono tuo..e questo cazzo che ti sfonda il culo è tutto tuo...quando vuoi vieni e prenditelo tutto..."infine inzia una serie pazzesca di colpi...le sue mani mi spingono le spalle verso di lui...infine sento che soffia e sbuffa..un attimo dopo urla a piena voce un AHHHHHHH SIIIIIIII...VENGOOOOOO AMOREEEE VENGOOOOO!!nel momento in cui inzia ad urlare allungo la mia mano alla fica...con la punta delle dita mi sditalino appena un attimo e nemmeno il tempo mi toccarmi il clitoride ed ecco che mi sento esplodere il cervello....una serie interminabile di brividi mi scuotono...la fica si socchiude e come una fontana inizio a godere...Dalla bocca aperta mi esce un fortissimo SIIIII AMOREEEE MIO SIIII VENGOOOOO VENGO ANCH'IOOOOOO OHHHHHHHH....infine come una foglia al vento inzio a vibrare travolta dall'orgasmo.Massimo va avanti ancora un pò...infine leva le mani dai miei finahci e si stacca da me...mi sento letteralemnte svuotare l'intestino mentre la sua cappella sguscia dal mio buchetto del sedere...Resto ancora pochi secondi a pecorina appoggiata al divano mentre lui esausto si siede a terra al mio fianco.La fica finalmente mi smette di contrarsi...le ultime gocce di piacere mi scendono dai peli e cadono sui cuscini del divano.Il culo mi fà un male terribile....mi alzo dal divano e vado allo specchio a guardarmelo....MIO DIO!!!sembra l'estremità di un grosso tubo...è sfondato da far paura...l'anello del muscolo dell'ano è rosso fuoco e dentro si vede come un buco nero senza fondo...sarà largo almeno 5cm...mentre mi guardo il buchetto sento questa volta che non è la fica a contrarsi la il mio cervello...la troia che è in me è totalmente appagata dall'aver visto come mi sono fatta sfondare il sedere....era quello che voleva ed ora si sente soddisfatta e totalmente sazia di piacere.In pratica sono appagata sia come donna che come troia...perchè sono venuta di fica e di mente!!Chiedo a massimo dov'è il bagno...prendo un asciugamano e mi infilo sotto la doccia...mentre mi insapono passo le dita della mano sul sedere...e sento che il buchetto è sempre ben dilatato e largo come quello di una vacca...un intenso godimento mi avvolge...che grandissima troia sono!!Esco dalla doccia...mi rivesto...sono esausta sia per l'orgasmo ma sopratutto per essere stata sbattuta a pecorina per ore dai mei stalloni.Ho la fica ed il culo rotti...era quello che volevo ed ho avuto la mia rivincita perfino con massimo...questa volta ho retto il suo cazzone magnificamente ed alla fine era spossato anche lui...e lui mi aveva inculata e basta mentre io mi ero fatta per bene anche i suoi 2 amici!!Entro in camera da letto e saluto piero e franco...che dormono già...hihihi li ho messi KO!!vado da massimo per salutarlo...lo bacio con dolcezza e gli dico ancora una volta che lo amo...lui ricambia il bacio e mi risponde che sono la donna della sua vita...e che mi vuole rivedere quanto prima.Esco che stà per albeggiare...la notte stà finendo.Risalgo in macchina e nel mettermi a sedere mi scappa dalla bocca un forte AHI!!!è il sedere che mi fà un male cane...e per tutto il viaggio mi porto il dolore stando seduta.Ho il perizoma pieno di sperma...è colato dal buchetto ed ha macchiaro anche il vestitino...A casa dormirò a pancia sotto...almeno così lo farò riposare un pò.Ma quel dolore intenso e continuo mi dà un forte godimento mentale...sò di avere il sedere sfondato e sò che la zoccola che è in me ora ha la consapevolezza di essere una perfetta troia rottainculo...ed era proprio quello che volevo fin dall'inizio. FINEPer risposte e giudizi anche molto spinti lasciate un commento nella sezione commenti del racconto qui su desiderya.Per mail sexy potete scrivere a : [email protected]
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14 years ago
admin, 75
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Le mie esperienze-dal libro autobiografico \" un c
LE MIE ESPERIENZE
scrittore5968
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Finalmente, riuscii a soddisfare la mia curiosità su quella spiaggia e, dopo quella volta, ci tornai da solo. Mi incamminai seguendo le indicazioni che avevo sentito dire dai miei vicini. Il posto era lontano circa
Un chilometro dal luogo in cui mi trovavo, e il sole picchiava forte, tanto che dovetti mettermi al riparo da quanto scottava. Andai dietro alle dune della spiaggia, e mi resi conto del via vai della gente. Rimasi sorpreso: erano tutti nudi, famiglie intere, donne, uomini, persino bambini. L’avevo trovata.
Mi comportai come gli altri, passeggiando e osservando i presenti: l’unica cosa di cui mi vergognavo era quella di spogliarmi nudo, come lo erano loro. Mentre me ne andavo in giro, mi accorsi che alcune persone mi seguivano. Sulle prime feci finta di nulla, poi, spaventato dal loro comportamento insistente, pensai che l’unica soluzione fosse quella di raggiungere la spiaggia, per capire bene che cosa volessero, e attesi che si avvicinassero.
“Ciao, come va?” mi salutarono. Io risposi loro che andava tutto bene.
“Ti sei forse spaventato? – incalzarono – Sei scappato via come un fulmine!”
“A dire il vero, un po’ sì...”
Iniziammo a parlare, e mi chiesero se fosse la prima volta, quella, che frequentavo la zona. Quando gli risposi di sì, mi chiesero il nome e si presentarono a loro volta, dandomi la mano. Si chiamavano Andrea e Giuseppe.
“Scusaci se ti abbiamo fatto paura, ma appena ti abbiamo visto, ci sei sembrato un nostro amico.”
La conversazione si prolungò il tempo di una passeggiata. Visto che si era fatto tardi e avevano fretta, mi lasciarono salutandomi, e io continuai la mia camminata dietro alle dune. Improvvisamente, comparve un bel ragazzo, alto e fatto bene, che mi invitò a raggiungerlo nel posto che aveva scelto. Io ero timido, ma ero così interessato a conoscerlo ed ero così attratto da lui, che mi incamminai per andare da lui.
Giunto davanti a lui, non riuscii a spiccicare parola, così iniziò a parlarmi:
“Guarda che non ti mangio mica..”
“Lo so” risposi.
“Ti ho visto girare qua intorno e mi hai molto colpito, volevo conoscerti.”
“Anche io desidero la stessa cosa, solo che sono timido.”
“Questo lo avevo già notato” mi tranquillizzò. Così gli raccontai un po’ di me.
“E’ la prima volta che vengo qui. Ne ho sentito parlare dai miei vicini, e la curiosità è stata talmente forte, che sono venuto a dare un’occhiata.”
Scegliemmo un posto più adatto per poterci sdraiare. Stendemmo a terra i nostri asciugamani. I suoi occhi, il suo sguardo, il suo corpo mi attraevano molto. Improvvisamente, avvicinammo le nostre labbra l’uno all’altro, e ci baciammo intensamente, abbracciandoci. Lo baciai ovunque. Mi faceva perdere la testa, tanto che finimmo per fare l’amore. Fu un incontro meraviglioso, benché io all’epoca fossi molto chiuso e inibito.
Guardai l’orologio, e mi accorsi che il tempo era volato. Lo dovetti lasciare.
“Si è fatto tardi, mia nonna mi sta aspettando.”
“Vengo con te, anche io devo tornare a casa!”
“Bene, facciamo la strada assieme allora...”
“Molto volentieri.”
Ci allontanammo a piedi dalla spiaggia, scambiandoci le sensazioni sulle ore trascorse insieme. Gli chiesi se era stato bene con me.
“Da quando ti ho incontrato, la mia giornata è andata benissimo.”
Era la mia prima volta, e cercai di fargli capire che per me era stato davvero un momento speciale. Iniziammo a chiacchierare durante il tragitto fino alla sua auto. Poi, ci guardammo negli occhi, ci abbracciammo e con un lungo e appassionato bacio ci salutammo.
Avevo imparato come arrivare alla spiaggia, e così vi feci ritorno anche le settimane successive, facendo sempre degli incontri interessanti
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14 years ago
scrittore5968,
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Orgia particolare
Un altro racconto a quattro mani...
(F) Queste trasferte lavorative ormai erano sempre uguali. Si arrivava la mattina, si andava in albergo a fermare la camera prenotata, ci si dava una rinfrescata. Poi si andava dal cliente, si stava tutta la giornata a discutere, a promuovere progetti, a cercare le soluzioni migliori sia per la propria azienda che per il cliente. A volte si mangiava con lui, in qualche ristorante, altre volte nella sala mensa. Poi nel pomeriggio si continuava fino ad arrivare la sera e tornare nella solitudine dell’albergo, per poi riprendere il giorno dopo.
Questa era il solito iter. Ma quel giorno lì, la solita routine, si spezzò. Ero in macchina, ero appena uscito dall’azienda. Era stato più dura del solito con riunioni, discussioni e si era fatto veramente tardi. Le luci della città scorrevano lungo i finestrini della macchina. Quella era una nuova città per me e non avendo il navigatore, mi ritrovai in un quartiere elegante, illuminato da lampioni. La mia attenzione fu catturata dalle ragazze che sostavano sui marciapiedi, sotto i lampioni, in abiti abbastanza succinti ma non volgari. A volte da sole, a volte in gruppetti di due o tre. Capii che erano prostitute. C’erano di tutti i tipi, da quella magra a quella pienotta, a quella alta a quella bassa. Mentre la macchina correva lungo quella via, al vedere di tutte quelle ragazze che mostravano le loro grazie a chi si avvicinava, mi venne l’idea che magari quella sera non avrei passato la nottata in solitudine. Rifeci il giro della macchina due volte per scegliermi la ragazza e finalmente, ti vidi, lì da sola, sotto il lampione….
(T) da poco ero in quella zona e non conoscevo nessuno. Quella sera mi ero decisa ad andare lì perchè avevo sentito da alcune amiche che il lavoro certo non mancava. Il mio abbigliamento era consono alla mia posizione...mini ascellare con scacco laterale, tacco vertiginoso, perizoma brasiliano e canottiera senza nulla sotto. Non avevo ancora iniziato quella sera ed ero lì da pochissimo
(F) fermai la macchina davanti e te e feci scendere il finestrino. I miei occhi ti guardavano e ti spogliavano. Ero calamitato dalle tue gambe e dal tuo seno che si intravedeva. TI chiesi < Ciao, verresti con me a divertirti?>
(T) mi abbassai leggermente a livello del finestrino ed ascoltai le tue parole...vedevo che mi guardavi sotto la canottiera, ma era il mio lavoro e dovevo mostrare la mercanzia che era di ottima qualità. Ti dissi..."ok, dove andiamo? Da me o da te?"...
(F) I miei occhi guardavano il tuo bellissimo seno. Il mio membro aveva iniziato ad indurirsi. Ti dissi “Da me.” Ti aprii la porta e il mio sguardo andò alle tue gambe per poi tornare al tuo seno. Poi ti guardai e ti dissi “Sei veramente bella” e il mio sguardo fu calamitato dalle tue labbra di un rosso fuoco dovuto al rossetto…
(T) salendo volutamente le allargai per farmi guardare anche sotto ed infatti non ti facesti perdere l'occasione e subito il tuo sguardo andò sotto la mia gonna...Mi accomodai e con sguardo languido...come mio solito, ti guardai negli occhi incominciando la mia solita recita.
(F) avviai la macchina. Il mio sguardo era calamitato dal tuo corpo. Senza pensarci due volte, appoggiai la mia mano sulle tue cosce nude e sentii la delicatezza della tua pelle. TI accarezzai lungo la gamba e piano piano andai sotto la gonna. Il mio membro era ormai indurito….
(T) con la mia mano allontanai la tua dalla mia coscia dicendoti..."carino non ti sembra di correre un pò troppo?"...Nello stesso tempo allargai le coscie abbronzate scoprendo il mio perizoma bianco.
(F) io ti guardo ed un sorriso increspa le mie labbra “Se mi farai fare tutto quello che voglio, avrai un extra”
(T) farò tutto quello che vuoi e molto di più. I miei clienti sono sempre molto soddisfatti e mi danno quasi sempre un extra.
Mi rilasso sul sedile e mi lascio condurre dove desideri. Ti chiedo comunque dove andiamo e tu guardandomi le gambe mi dici.......
(F) le tue gambe ormai avevano catturato la mia attenzione, ma soprattutto i tuoi piedi con quelle bellissime scarpe. Ti risposi “Andiamo a divertirci, ho voglia di scopare con te tutta la notte” Presi la tua mano con la mia e la posizionai sui miei pantaloni all’altezza del mio membro…
(T) io non volevo certo rimanere con te tutta la notte e ti dissi che non era nelle mie abitudini farlo...ti sottolineai che ti sarebbe costato un capitale!
(F) io ti risposi che me lo potevo permettere e che stasera avevo una voglia incredibile. Erano mesi che non stavo con una donna. Ti dissi che ti avrei pagato profumatamente per ogni cosa che ti avrei fatto. Intanto la mia mano continuava ad accarezzarti la tua coscia…
(F) ti dissi il nome dell'albergo poi ti chiesi se per caso il tuo posto fosse più vicino. Intanto la mia mano era arrivata sotto la gonna e sentivo la tua pelle nuda con i miei polpastrelli. Intanto la tua mano era ancora sul mio membro racchiuso dai pantaloni. Ne sentivi la consistenza...
(T) non eri male e la tua consistenza non era certo da sottovalutare...Ti risposi che casa mia era più vicina e se lo desideravi si poteva andare lì e che magari ci saremo divertiti di più
(F) ti chiesi di farmi strada. Mentre guidavo, ormai la mia mano era a pochi centimetri dal tuo fiore. Tu apristi le gambe per facilitarmi maggiormente. Sentii la stoffa del tuo perizoma e lentamente ti accarezzai senza scostarlo.
(T) ti dissi di prendere la prima a destra e poi dritto...saremmo arrivati in un alberghetto molto carino dove affittavo una camera con due mie amiche. Tu proseguisti ed arrivati...ti fermasti
(F) prima di scendere ti accarezzai bene il tuo fiore e scostai leggermente il perizoma. Sentii la tua figa rasata con il mio polpastrello. Poi levai la mia mano, aprii la porta e ti feci scendere. Ti dissi di farmi strada ed io dietro ti seguii ammirandoti…
(T) il tuo sfioramento del mio sesso mi aveva fatto entrare nel ruolo che rappresentavo per te quella sera ed uscendo cercai ovviamente di accentuare il mio incedere sapendo che tu da dietro ammiravi una delle mie parti milgiori del mio corpo dondolare qua e la e sapendo che da li a poco lo avresti potuto ammirare senza vestiti
(F) il mio sguardo era calamitato dal tuo fondoschiena. Il mio membro ebbe un’impennata al solo pensiero che da lì a poco saresti stata mia. Una mia mano andò sul tuo sedere e senza vergognarmi la misi direttamente sotto la tua mini per poterlo palpare. Entrammo nell’albergo. TU salutasti il portiere di notte, e lui ti diee la chiave della solita camera e ti fece un occhiolino. CI girammo e andammo verso l’ascensore…
(T) premetti il tasto del quinto piano e mi appoggiai alla parete dell'ascensore. Tu con fare un pò violento ti avvicinasti e to appoggiasti completamente al mio corpo baciandomi prima dolcemente e poi con profondità. Sentivo ogni centimentro sul mio corpo ed assecondai il tuo bacio con passione
(F) le nostre lingue si intrecciarono. Le mie mani andarono sulle tue gambe. Tu alzasti una gamba ed io te la presi con la mano e te la sollevai. Sentivo la tua pelle nuda e mi appoggiai con tutto il mio corpo contro di te. La minigonna si sollevò e il tuo perizoma venne fuori. Mi appoggiai con il mio membro ancora dentro i pantaloni a te e tu sentisti la mia consistenza. La mia bocca ora era sul collo e con la mano libero ti palpavo il seno che ormai avevo liberato dalla camicetta....
(T) piano piano mi spogliasti completamente...e rimasi solo in perizoma. L'ascensore si fermò e le porte si aprirono. Mi stavi ancora baciando ed io con delicatezza ti spostai dicendo che eravamo al piano. Davanti alla mia porta aperta era ferma manuela una delle mie due amiche di colore che con un certo imbarazzo ci salutò dicendomi che mi stava cercando...
(F) ero eccitatissimo e non vedevo l’ora di averti completamente tra le mie mani. Aspettai che tu finissi di parlare con la tua amica mulatta. Nonostante fossi solo con il perizoma non eri imbarazzata per niente anzi ti muovevi e parlavi con naturalezza. Io in mano avevo i tuoi vestiti che avevo raccolto dall’ascensore….
(T) Manuela venne con noi verso l'appartamentino ed entrammo tutti uno dietro l'altra, per ultimo tu. La luce era soffusa e ci venne incontro Evelyn una svedese mozzafiato in maglietta e mutandine. Tu rimanesti senza fiato di fronte a tre ragazze stupende, ed infatti eri imbarazzato e non sapevi come muoverti. Manuela ed Evelyn ti salutarono squadrandoti da capo a piedi.
(F) non potevo crederci, avevo tre bellezze a mia disposizione. Ognuna di voi era stupenda, ognuno con una colorazione di pelle a contrastare l'altra. Manuela mulatta, Evelyn quasi bianca e tu, stupenda con quei bellissimi seni di un bel rosa. Ero lì in mezzo alla stanza e apsettai...
(T) guardandoti negli occhi ti dissi, se ci vuoi tutte e tre la tariffa si alza e di molto perchè sappiamo fare delle cose indicibili e siamo imprevedibili, che ne dici?
(F) non abbassando lo sguardo ma con il sorriso da cacciatore, ti dissi che avei accettato…
(T) allora ti circondammo e dti spingemmo verso la nostra camerona da letto che da sempre è il nostro luogo id giochi singolarmente o in gruppo, ma questo non potevi saperlo...La luce era di sottofondo e la musica era rilassante e bassa....Manu incominciò a sbottonarsi la camicetta e ben presto esplosero fuori i suoi meravigliosi seni...la pelle di colore era ambrata ed i suoi profumi invadevano da sempre la camera. Evi si era già sdraiata sul lettone tondo ed incominciava a sbottonarsi il vestitino
(F) i miei oocchi andarono s uquei corpi meravigliosi. Ero veramente eccitato, il mio membro reclamava di essere liberato. Mi avvicinai a te e con i polpastrelli della mia mano ti accarezzai i seni. Nel mentre anche Manuela si era avvicinata ed ora vi avevo entrambe davanti. Una mia mano accarezzava i tuoi capezzoli, l’altra quelli della mulatta….
(T) Manuela, come suo solito, ti prese e ti spinse sul letto. Entrambe eravamo rimaste in intimo e Manuela aveva, voravemente, iniziato a sbotonarti la camicia mentre io ti baciavo le labbra lasciandoti senza respirare. Evi intanto si era concentrata sui tuoi pantaloni....non sapevi ancora cosa ti sarebbe successo
(F) I tuoi baci erano passionali, le nostre lingue frenetiche. Sentivo le mani delle due donne che mi stvano spogliando. Le mie andarono sui tuoi seni. TI stuzzicavo i tuoi capezzoli e notavo che stavano diventando belli turgidi. Intanto sentii il mio membro liberarsi dai pantaloni e subito dopo una mano prenderlo per sentirne la consistenza. Intanto la mulatta ormai mi aveva levato la camicia e sentivo la sua bocca sul mio dorso…
(T) a quel punto ci alzammo tutte e tre davanti a te per spogliarci completamente...tu ci guardasti impietrito ed eccitato...eravamo tutte e tre in perizoma e quasi all'unisono ce lo togliemmo completamente ed il tuo sguardo andò su Manuela ed Evi e fecero uscire una sorpresa...un membro enorme per entrambe ancora non eccitato ma lunghissimo...erano due bellissimi trans co due membri molto belli...erano entrambe depilate....
(F) nel momento che si tolsero il perizoma rimasi in un primo momento stupefatto ma poi la sorpresa diventò eccitazione. Il mio membro divenne un po’ + duro. Ti guardai, tu mi sorrisi con aria sorniona, poi riguardai i due membri ancora non eccitati. Come un automa, ne presi uno in mano per sentirne la consistenza ed avvicinai la mia bocca al tuo fiore…
(T) avevi preso il membro di Manuela che subito si avvicinò a te mentre Evi si era messa dall'altra parte...io ti ero sopra e mi ero messa nella posizione 69 come piace a me...
(F) il tuo fiore era alla portata della mia bocca. Con la punta inizia a contornare le grandi labbra e assaggiarti lateralemtne. Poi mollando la presa dal cazzo di manuela, la mia mano andò sul tuo bellissimo sedere e te lo palpai. Poi avvicinai di piu’ le mie mani e con una iniziai ad accarezzarti. Poi con le dita aprii il tuo fiore e finalmente lo potei vedere in tutta la sua bellezza, roseo, leggermente bagnato. Tenni aperte le grandi labbra e avvicinai piano la punta della mia lingua….
(T) Evi si era messa sopra la tua faccia ed aveva incominciato a lubrificare il mio ano per penetrarmi come faceva di solito...la sua eccitazione era già a buon punto e potè tranquillamente incominciare a penetrarmi davanti ai tuoi occhi. La tua lingua mi continuava a leccare la vagina ed iniziai a mugolare perchè evi mi era già completamente dentro. Manuela invece si era posizionata tra le tue gambe ed aveva piano piano incominciato ad alzarti per provare a penetrarti da dietro
(F) la mia lingua ogni tanto faceva spoletta tra il tuo fiore e il cazzo di evi che ormai ti stava scopando. Lo lubrificavo. Un sapore strano, mai sentito prima, anche perché era la prima volta che ne assaggiavo uno. Intanto sentivo la tua lingua continuava sul mio membro ed ora sentivo qualcosa di umido sul mio ano. Capii che era manuela che mi stava preparando. Poi sentii qualcosa appoggiarsi e …
(T) entrò con decisione perchè si vedeva che non eri abituato...ma comunque dopo due o tre colpi vidi sparire i suoi buoni trenta centrimetri di carne dentro di te che per un attimo ti irrigidisti dal dolore. Io ormai ingoiavo il tuo membro completamente con un lavoro su e giù che lasciava poco respiro
(F) il dolore divenne piacere. Sentire quel cazzo duro dentro di me mi stava facendo godere. Non avevo mai provato quelle sensazioni. La mia lingua ormai era impazzita su dite, alternavo tra il tuo fiore e il cazzo che ti entrava dentro. Poi Evi lo fece uscire completamente ed io non potei fare a meno di prenderlo con la mia bocca. La mia lingua sentiva il tuo e il suo sapore, quello di una figa in calore e di un pene eccitato. Non potei fare a mano di fargli la stessa cosa che tu stavi facendo al mio….
(T) Evi era una maestra in qusto gioco e più volte l'avevo vista dare piacere ad un uomo facendosi avanti nelle loro bocche...la sua lunghezza, la sua pelle candida ed il fatto di essere perfettamente femminile con un membro così bello eccitavano talmente gli uomini anche non omosessuali che si facevano fare di tutto. Tu non eri un eccezione ed infatti ti penetrò completamente in bocca fino a farti venire un conato che evitò uscendo un pò. Manuela nel frattempo dava sfogo a tutta la sua mascolinità e ti faceva sobbalzare ogni volta che entrava dentro di te.....era fantastico
(F) non capivo piu’ niente ormai. Avevo un cazzo in bocca, uno in culo e il mio era nella tua bocca. Ad ogni spinta che ricevevo la mia bocca ingoiava sempre di più il cazzo di evi che ormai era arrivato ad una bella dimensione. Manuela ogni tanto usciva da me e te lo porgeva e allora tu lasciavi il mio e glielo leccavi. Io emisi un gemito di dispiacere. Ormai il mio cazzo era bello lucido grazie alla tua bocca ed indurito dal piacere di essere scopato. Ci fermammo tutti un attimo e cambiammo posizione. La tua figa era eccitata e bagnata e voleva di nuovo essere scopata. Evi si sdraio con la schiena sul letto in modo da avere il suo cazzo bello duro eretto. Poi tu gli desti una leggere leccata per poterlo assaporare e ti girasti di schiena, con le mani ti allargasti il tuo ano e facesti entrare da lì il cazzo di Evi. Manuela nel mentre si era presa il mio e lo stava leccando mentre io gli masturbavo il suo. TI guardammo mentre lentamente il tuo ano accolse il cazzo di Evi. Eri stupenda, i seni eccitati, i tuoi movimenti sinuosi suu quella donna/uomo. Evi ti prese i seni da dietro ed iniziò a stuzzicarteli. Poi Manuela con il mio cazzo in mano mi avvicinò a te. Lo fece appoggiare alla tua figa libera. TI accarezzai con la punta le labbra belle lucide. TU ci guardasti. E allora manuela indirizzò dentro di te il mio cazzo duro. Tu gemesti. Ora avevi due cazzi dentro di te. Piano piano iniziammo a muoverci in sincronia. Manuela ci guardava e voleva partecipare anche lei. Si posizionò dietro di me ed in un colpo solo…entroò nel mio ano. La sua spinta cosi’ irruenta mi prese alla sprovvista e come una reazione a catena, il mio cazzo e quello di Evi si ingrossarono di + e tu iniziasti a godere. Poi iniziammo a scopare tutt insieme in quel trenino trasgressivo…
(T) non avevo mai provato ad essere penetrata contemporaneamente in tutti e due i miei orifizi sessuali e la cosa mi eccitò molto...con Evi e Manuela l'avevamo già fatto in precedenza, ma mai contemporaneamente...Evi quella sera era particolarmente "Grossa e lunga" e mi entrava profondamente, tu altrettanto e la scena mi aveva portatta ad una eccitazione mai provata
(F) nella stanza risuonavano i nostri gemiti e si sentiva nell’aria odore di sesso. Sentivo il mio cazzo entrare dentro di te facilmente in quanto eri bagnatissima. Il cazzo dentro di me ormai non mi dava + dolore, anzi era piacevole e stavo godendo come non mai. Ogni tanto sentivo anche la presenza del cazzo di Evi attravero sil sottile strato di pelle dentro di te che separava i nostri due cazzi. Ogni tanto la mia bocca era sui tuoi seni e ti mordevo i tuoi capezzoli duri come spilli….
T) ormai mi ero lasciata andare ai vostri sfioramenti e quasi mi veniva da svenire...sentire le vostre due sbarre dentro di me che mi penetravano così profondamente mi facevano impazzire e mi paralizzavano...Manuela dietro di te continuava con il suo fare maschile e violento facendosi spazio tra le tue chiappe inesorabilmente....e proprio in quel momento raggiunsi il mio primo orgasmo profondo ed urlai con tutte le mie forze dal piacere lasciandomi andare
(F) io non ce la feci più e nel momento che sentivo i tuoi muscoli vaginali stringere il mio cazzo….sborrai dentro di te….
(T) anche Evi nello stesso momento venne insieme a te dentro il mio ano ed urlaste entrambe dal piacere...I vostri liquidi non rimasero molto dentro di me vista l'abbondanza e ben presto colarono fuori bagnandomi ancora di più lungo le gambe....Anche Manuela non fu da meno e raggiunse un orgasmo dentro di te rimanendo però a lungo dentro di te. Il suo sperma rimase completamente dentro il tuo ano e non ne uscì una goccia sintomo che ti aveva veramente penetrato profondamente
(F)mi senti allagare il mio sfintere e questa sensazione mi dette piacere. Il mio seme continuava ad eruttare dentro di te. Ci fermammo tutti quanti. Avevamo il fiatone e tutti avevamo goduto. Piano piano ci staccammo, prima manuela da me e nel uscire dal mio ano, un rivolo della sua sborra mi usci. Poi feci uscire il mio cazzo da dentro di te e tu ti sollevasti per fare uscire evi. Ci stravaccammo tutti e tre sul letto per riposarci un po’. Dalla tua figa e dal tuo ano, come dal mio, piccoli rivoli di sborra uscivano…
(T) eravamo tutti esausti e specialmente io...mi sentivo l'ano di fuoco dallo sfregamento dei vostri due arnesi...Evi aveva ancora un barlume di erezione e la accarezzai sul seno fino a scendere sul suo membro che pigliai con la mano...c'era ancora sostanza e questo mi fece piacere
(F) avevo l’ano che mi bruciava un po’, però era un dolore di sottofondo perché era stato + il piacere che il dolore. Vidi la tua mano sul cazzo di Evi che era ancora in erezione. Ti raggiunsi, ci guardammo e la mia mano si aggiunse alla tua. Intanto Manuela si stava riposando un attimo e si stava toccando il suo cazzo moscio…
(T) entrambi accarezzammo il sesso di evi completamente depilato..la sensazione di liscio era bellissima...massaggiavamo il suo sesso prendendo in mano anche le sue palle grosse e ancora piene di sorprese....Il suo membro era ancora rosso dallo sfregamento e pulsava dal piacere
(F) ti osservavo mentre stavi accarezzando il suo cazzo. Poi vidi la tua bocca aprirsi e la tua lingua spuntare dalle tue labbra. Con la punta assaggiasti il suo cazzo. Poi mi guardasti e con la mano lo indirizzasti verso di me. Feci la stessa cosa, tirai fuori la lingua e lo assaggiai. Tu sorridesti e i tuoi occhi si accesero di libidine. Avvicinammo le nostre lingue e ci baciammo e poi insieme riprendemmo ad assaggiare il cazzo di evi, che sentendo due lingue sul suo membro iniziò a gemere….
(T) le nostre bocce ciucciavano il membro di Evi e si baciavano, ciucciavano e si baciavano...in un turbinio di sensi e sesso..Evi stava rinvenendo e lo si poteva notare chiaramente dal suo sesso che riprendeva vigore e si ergeva davanti a noi con consueta vigoria
(F) le nostre lingue insieme fecero rinvenire il membro di Evi. Gli leccavano il glande, poi ci alternavamo, tu la imboccavi ed io gli leccavo l’asta. Ogni tanto le nostre bocche si trovavano e ci baciavamo lascivamente per sentire sulle nostre lingue il suo sapore. Ad un certo punto, sentii qualcosa di umido toccare il mio cazzo, era manuela che non voleva stare a vedere e voleva partecipare…
(T) Manuela si era sdraiata sotto di te ed aveva incominciato a farti un pompino a tua insaputa ingoiando l'intero tuo membro ormai diventato picolissimo e senza consistenza. Nello stesso momento aveva ripreso a masturbarsi
(F) intanto le nostre bocche continuava a dare piacere ad Evi. Mi stavo di nuovo eccitanto, il mio membro iniziò piano piano ad indurirsi sia grazie alla sapiente bocca di Manuela sia perché mi stavo eccitando a spampinare qual cazzo insieme a te. Tu intanto con una mano eri scesa sul tuo fiore e ti toccavi....
(T) sfiorai le mie labbra e percepii il fatto che erano ancora bagnate del vostro umore e della mia eccitazione...spalmai piano piano quel liquido su tutta la mia vagina e lo utilizzai per riaccendere la mia eccitazione sulla mia pelle liscia
(F) le tue labbra presero il glande di Evi e con la punta della lingua iniziasti a leccarglielo. Io ero impegnato sulle sue palle. Il mio membro ormai era ridiventato duro e manuela era come una ventosa su di esso. Una mia mano andò su un tuo capezzolo e te lo toccai leggermente. Un brivido ti percorse il corpo….
(T) il glande di Evi era grossissimo...credo di non averlo mai visto così prima...seguii con la lingua il suo incavo e leccai delicatamente il liquido che iniziava a fuoriuscire per l'eccitazione...strinsi forte tra le mani il suo membro...ed i quell'istante percepii che Evi era veramente tornata al vigore normale...
(F) Eci mise le sue mani sulle nostre teste. Io feci appena in tempo a dargli una leccata profonda. Poi ti mise a schiena in giù. Come una affamata andò sul tuo fiore ed iniziò a leccartelo. Poi prese il suo membro in mano e lentamente iniziòa penetrarti. Manuela era ancora impegnata sul mio cazzo che ormai era diventato duro. Mi fece alzare, lo prese in mano, mi fece mettere dietro a Evi. Gli aprii il sedere e lentamente mi indrizzò dentro di lei , mentre lei era dentro di te….
(T) si stava formando un trenino del sesso che non avevo mai provato....Manuela si mise a sua volta dietro di te e senza difficoltà ti ripenetrò per la seconda volta entrando senza difficoltà. Iniziaste a coordinare i vostri dentro e fuori inmodo da darvi piacere all'unisono...Evi era bellissima e mi dispiace non potervela descrivere perchè era la classica bellona svedese e veramente ci sapeva fare...un tempo mi ero anche innamorata di lei
(F) il mio ano ormai aperto da prima non faceva piu’ resistenza. Sentivo solo ormai piacere da quella penetrazione. Il mio membro andava dentro Evi che a sua volta ti penetrava. Come prima ci stavamo coordinando molto bene. Ognuno dava e riceveva piacere dall’altra. Le mie mani erano sul seno di Evi, le soppesavo, mentre le sue erano su di te. Manuela invece affondava sempre con + vigore e le sue spinte si facevano sentire su tutti noi…
(T) sentivo che mancava poco al mio arrivo al capolinea ed infatti dopo pochi secondi sentii un'ondata di piacere dentro di me che mi fece raggiungere un'orgasmo travolgente accompagnato da un mio urlo senza ritegno....evi fece ancora due o tre spinte e mi riempì del suo liquido dolciastro e bianco anche se non della quantità consueta proprio perchè aveva già dato abbondantemente in precedenza...voi due eravate un pò indietro e continuaste il lavoro profondo dentro evi
(F) sentimmo il tuo grido liberatorio. Il mio membro pulsava e sentivo che stavo per godere anch’io. Ma mi fermai. Anche Manuela fece la stessa cosa. Feci uscire il mio cazzo da Evi, e Manuela il suo dal mio ano. Ci avvicinammo a te che ora eri sdraiata. Posizionammo i nostri membri sopra il tuo seno ed io presi quello di manuela in mano e lei il mio. Iniziammo a segarci sopra di te….
(T) eravate entrambe bellissimi e vedevo i vostri membri grossi ed eccitatissimi sopra di me, le cappelle erano pronte a sparare le loro carticce liquide ed io ero in attesa paziente di sentrimi lavare
(F) le nostre cappelle si ingrossarono, erano ormai violacee. I nostri cazzi belli duri. Le nostre mani ormai correvano. Non ce la facemmo piu’. Iniziammo a sborrare su di te. Anche se avevamo goduto prima, ne aveamo ancora. Il nostro seme ti colpi’ prima i seni, poi la faccia. Qualcosa andò anche sui capelli…ti riempimmo del nostro piacere…
(T) adoravo quella doccia odorosa di voi ed aprii istintivamente la bobba per bervi..Manuela si avvicinò ad essa e mi fece colare in gola un suo fiotto abbondante e lo stesso facesti tu...vi bevvi entrambe mischiando il vostro seme dentro la mia bocca....
(F) era piena del nostro seme. Esausti ci sdraiammo accanto a te. Arrivò Evi che con la sua lingua iniziò a pulirti per poi baciarti…
(T) era stato bellissimo...un amplesso fantastico....ed ora veniva il conto
(F) ancor nudo mi alzai da letto. Vi guardai e sorrisi. Vi dissi che avevo goduto molto. Mi avvicinai ai miei pantaloni, presi gli assegni e scrissi una cifra. Poi te lo sporsi e tu rimasi a bocca aperta. Era molto di piu’ di quanto avessi mai immaginato…
(T) ti guardai, guardai Evi e Manu, e con gioia ti dissi..."vieni quando vuoi, saremo sempre a tua disposizione tutte e tre"...ci baciasti a turno e ti salutammo con vera nostalgia...non avevamo mai avuto un uomo come te...
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La cugina
Con Milla , la cugina di mia moglie e' da un pò di tempo che ci scambiavamo sguardi di reciproco interesse. Ambedue veniamo da situazioni matrimoniali non più soddisfacenti e appaganti.
Ci sentivamo per telefono, ci sfogavamo sui nostri problemi.
Alcune volte ci siamo anche incontrati di nascosto, per un caffè o un drink. In me però c'era il desiderio di avere qualcosa di più, sempre frenato da lei perchè imbarazzata dal nostro ramo di parentela indiretto. Finalmente sabato scorso mi si è presentata l'occasione che sognavo. Mia moglie usciva per un pranzo di lavoro e sapevo che sarebbe rientrata nel tardo pomeriggio,così nè ho approfittato per invitare Milla da me. Abbiamo concordato di vederci a casa mia nel primissimo pomeriggio e quando ho visto che passavano i minuti e lei non arrivava, già nella mia mente arrivavano brutti presentimenti. Invece all'improvviso il suono del campanello....e vedo lei in fondo al vialetto che con passo spedito cerca di guadagnare l'ingresso.
E' molto imbarazzata forse perchè sà cosa potrebbe succedere. Mi dice che per colpa di suo marito ha dovuto ritardare, che non si sente comunque a suo agio perchè potrebbe rientrare la sua cugina....mia moglie. La tranquillizzo perchè avevo detto a mia moglie che mi chiamasse prima di rientrare perchè che le sarei andato incontro.
Ci sedemmo sul divano e la baciai, e continuammo a farlo....
poi presi l'iniziativa gli tirai su la maglia e con le mani che mi tremavano gli slacciai il reggiseno. Vennero fuori i suoi enormi seni, che avevo sempre immaginato e che mai e poi mai avrei sperato di toccare. Ora invece li avevo in mano mia, anzi iniziai a leccarglieli mentre lei iniziava a gemere.
Mi disse che aveva paura....ma io osai di più. La feci alzare davanti a me, gli sbottonai i pantaloni e glieli calai insieme alle mutandine.
La feci sedere e gli alzai le gambe iniziandole a leccare la fica. Più la leccavo, piu' lei con le sue mani sulla mia testa la spingeva sempre più giù. Venne due volte. A questo punto tirai fuori il mio cazzo che subito lei se lo prese in bocca toccandosi con la mano la fica bagnatissima.
Io venni subito dopo....!
Ci ricomponemmo e la prima cosa che mi disse fu: " sei proprio bravo" io gli risposi: ci siamo liberati di un peso, la prossima volta andiamo oltre!
Da allora ci guardiamo con occhi diversi in attesa dell' occasione "completa".
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14 years ago
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L\'intrusa
Seduto sulla sdraia qui nel terrazzino in compagnia di una malinconica luna calante, con un bicchiere di whisky in mano, ripenso al tempo che fu. Al nostro primo travolgente incontro.
Era una tiepida sera di inizio estate. Una cena a casa di Patrizia fu la causa del nostro incontro.
Eravamo giovani, entusiasti, belli (tu sicuramente lo eri, e certamente entrambi più di adesso), con la voglia di vivere che ci scoppiava dentro.
Tra i bicchieri di vino che si portavano via la nostra timidezza, ci stuzzicammo tirandoci molliche di pane. Quella sera eri solo hashish.
Poi ci fu la festa a casa di Paolo. Con i tuoi sorrisi, con la tua simpatia, mi arricchisti come un vincitore del lotto. E da hashish ti trasformasti in eroina. Mi entrasti dentro e non ne uscisti più. Come la scimmia dei tossici, così la passione ed il sentimento si impossessarono della mia mente e del mio cuore.
Ma purtroppo non eravamo soli. Lei si mise tra di noi, non poteva accettare di starne fuori.
Così quando la sera di quella domenica trascorsa insieme al mare, ti lasciasti sedurre dal mio risotto alle erbe, ed insieme ai bicchieri di “Lancers” lasciasti cadere le tue ultime resistenze, la calda voce di Cat Stevens fece scivolar via i tuoi ultimi indumenti.
Nudi sul tappeto, i nostri corpi incastrati negli anfratti dell’una e dell’altro ardevano tra le fiamme della passione. E mentre Cat cantava “find a girl, settle down, if you want you can merry, look at me, i’m old but i’m happy…” noi intenti “a chiederci un bacio e volerne altri cento…”, mentre su un invisibile pentagramma disegnavamo le forme dell’amore.
Ma di lì a poco scoprii che era un amore malato.
E così già due giorni dopo, lei venne a cercarmi. Non sopportava di essere dimenticata.
Erano belli quei momenti quando le nostre carni diventavano un sol corpo, per ritrovarci in quell’io cosmico in cui affondare i nostri ego e fonderci per diventare una sola anima.
Quante volte le pareti della camera, della cucina, del salotto e del bagno, hanno ascoltato i nostri gemiti. Quante volte le lenzuola hanno accarezzato le nostre carni, ed assorbito i nostri umori.
Quante volte sul tuo monte di venere ho ritrovato ragione di esistere. Quante volte con la tua bocca ti sei presa la mia anima. Quante volte le tue labbra mi hanno dato sicurezza. Quante volte sui tuoi seni ho sognato. Quante volte, in posti sconosciuti, ci siamo imbarcati clandestini sul tappeto volante della lussuria.
Ed ogni volta che andavi via, dopo che ci avevamo donato la nostra essenza, compariva lei.
Quando stavamo giorni senza vederci, senza poterci donare l’un l’altro, lei era onnipresente.
All’inizio ero solo io il suo bersaglio, ero io che pagavo le conseguenze della sua prepotenza.
Poi nel tempo riversò le sue attenzioni su di te. Era te che voleva.
E da quel momento iniziò la fine.
Giovane ed inesperto com’ero non fui capace di allontanarla da te, di proteggerti, e così facendo ti persi per sempre.
Ora, dopo tanto, in età matura sono riuscito a sconfiggerla.
Maledetta gelosia.
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14 years ago
admin, 75
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Un caldo pomerigio
Ero concentrato tanto sul mio lavoro che nemmeno mi ero accorto che Lei era entrata. Faceva caldo ed avevo accostato le tende, la stanza risultava per questo poco illuminata. Ad un tratto avverto la sua presenza, alzo lo sguardo e La vedo dinanzi a me, sono certo che sia stata l'atmosfera soffusa creata dalla poca luce oppure il caldo che aveva fatto agitare i mie ormoni, ma non mi ero mai reso conto di quanto Lei fosse eccitante!!!!!!!! Sì è ormai un pò di tempo che lavoriamo insieme, ma non l'avevo mai vista sotto questo aspetto. I nostri sguardi si incrociarono e capii che anche Lei mi guarda sotto una nuova luce. Mi sentivo ribollire il sangue, un forte calore attraversava il mio corpo, quasi non riuscivo a parlare. Lei aveva un tailleur grigio abbinato con una camicetta bianca e delle calze color carne. Un abbigliamento normale visto e rivisto milioni di volte negli uffici dove lavoro, ma quella volta mi è sembrato l'abbigliamento più sexi del mondo. Un mix d'imbarazzo ed eccitazione mi investì........ Per fortuna l'eccitazione ebbe il sopravvento e mentre lei poggiava una lettera sulla mia scrivania per farsela firmare io la guardai insistentemente negli occhi e le presi la mano. Lei capì che l'ardore che aveva invaso il mio corpò aveva sopraffatto la ragione e perdendosi con i suoi occhi nel mio sguardo ricambiò il gesto come a dare il suo benestare a tutto ciò che sarebbe accaduto da quel momento in poi. Chiusa la porta dell'ufficio cominciai ad accarezzarle il viso ed i capelli, Lei faceva lo stesso con me. Si sedette sulla mia sedia e sfilate le scarpe cominciai a baciarle i piedi, lo smalto rosso she si vedeva attraverso le calze mi fece impazzire, non dimenticherò mai il profumo che avevano i suoi piedi. Piano cominciai a sfilargli i vestiti di dosso prima la giacca poi la gonna ed infine la camicetta ed il reggiseno, La lasciai solo in calze e perizoma. Lei appoggiò la punta del piede sul mio sesso e cominciò a sfilare le calze. Stavo impazzendo volevo prenderla con vigorità. La feci sdraiare sulla scrivania e tolto anche il perizoma cominciai a leccargli tutta la figa, era umida e profumava di sesso. Più muovevo la lingua intorno al suo clitoride più Lei anzimava di piacere. La leccai per non so quando tempo, fin che lei disse "ora però tocca a me". Dopodichè fù una cosa che con le parole non può essere espressa, sentivo la sua lingua calda passare dappertutto, lo prese tutto in bocca e quando non ce la feci più a trattenermi esplosi tutto il mio piacere nella sua gola. Dopo cominciai a prenderla da dietro e Lei, dimenticato l'imbarazzo iniziale, si trasformò in una vera tigre. La prendevo sempre più forte, non riuscivo più a fermarmi avevo perso il controllo e Lei implorava di non fermarmi. Poi la girai e continuando a penetrarla le stringevo i seni che avevano due grandi capezzoli che non riuscivo a non leccarli. Ad un tratto ci guardammo uno negli occhi dell'altro e fù il delirio, esplosi tutta la mia passione ed il mio godimento dentro di Lei, mentre Lei mi stringeva forte i glutei e mi implorava di non smettere spingendomi a penetrarla sempre più forte. Fù il pomeriggio più caldo della mia vita.............
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14 years ago
admin, 75
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La mia prima uscita trav
avevo il desiderio di provare un uscita trav,ero molto emozionata ,
mi avvio vestita normalmente verso una zona molto conosciuta ,
marina di vecchiano zona mare molto frequentata da coppie trav
giunta sul posto verso le 9 di sera , mi accosto in luogo tranquillo e comincio a cambiarmi,sono molto emozionata essendo la prima volta .
calze a rete con reggicalze,perizoma ,vestitino sexi nero,depilata completamente,poi continuo il mio lavoro di trasformazione ,mani con unghie bellissime,un leggero trucco, unbel rossetto,e poi la parrucca lunga , tutta la bigiotteria per sentirmi ancora piu femmina.
l incontro:
ansiosa di incontrare qualcuno,aspetto dentro la mia auto,passa poco tempo e le prime auto cominciano a passare ,io ero eccitata sempre di piu,rallentavano guardavano,pero nessuno si fermava ad abbordarmi.
il tempo passava e sempre piu gente cera,mi accorsi che altre trav come me stavano aspettando amici.
il tempo passava e non succedeva niente,a quel punto presi una decisione ,scesi dalla macchina e con un po di paura ma tanta eccitazione, cominciai a passeggiare ai bordi della strada come una puttana ,sculettavo sui miei tacchi a spillo come una troia in calorepassato poco tempo risalii sulla macchina ,e a quel punto inizio la serata
le auto cominciavano a fermarsi ed ad abbordarmi,
l eccitazione i assaliva e la voglia era tanta,ma dovevo scegliere la persona piu giusta.
passo poco tempo che mi abbordo un uomo sui 50 anni signorile educato , mi chiese di andare in spiaggia con lui, io tentennai ma con la sua voce mi tranquilizzo e lo seguii.
appena mi avvicinai mi prese per mano e mi accompagno in spiaggia,io mi sentivo la sua donna , mi facevo guidare da lui, ci apostammo dietro una baracchina ,lui comincio a guardarmi ,mi abbraccio forte
e da li in poi fu una serata indimenticabile...
comincio ad accarezzarmi i capezzoli mentre la sua lingua ,scivolava sul mio collo,per poi succhiarmi le tette e risalire fino alla bocca ,e li ci fu un bacio incredibile, ero eccitata al massimo
mi fece girare si mise in ginocchio, mi abbasso il tanga , e con la sua lingua mi comincio a leccare il mio culo,sentivo la sua lingua dentro di me ,cominciavo ad emettere piccoli gemiti di piacere,lui sene accorse e aumentava il ritmo... a quel punto non ho piu resistito mi sono messa in ginocchio davanti a lui gli ho sbottonato i pantaloni e mi sono presa in bocca quel bel cazzo tutto duro ero infoiata lo leccavo lo succhiavo,e poi lo leccavo , me lo sbattevo sul viso e poi di nuovo in bocca ...
poi con voce esile dissi facciamo l amore, lui disse subito si,gli infilai il preservativo ,un po di cremina , mi misi a pecorina lui mi entro con delicatezza, e comincio a stantuffarmi ,io ero in visibilio e gemevo come unatroia,lui mi teneva i fianchi e continuava a sbattermi,poi si fermo e mi disse vienimi sopra.
io non esitai feci come disse lui ero sopra di lui ,mi penetro,mi teneva i fianchi,io ero indiavolata ,mentre mi scopava mi accarezzava i capezzoli me li leccava, ed io urlavo dal piacere. da li a poco tempo venne,ma il bello fu dopo,non se ne ando subito,anzi rimase li a fumarsi una sigaretta ,mentre io lo abbracciavo come fa una donna con il suo uomo, fu unesperienza indimenticabile...
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14 years ago
admin, 75
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Triangolo
Era un caldo pomeriggio di un venerdì inizio luglio del 1979. Roberto uscì fuori dalla vetrata dell’autogrill per immergersi in quella opprimente calura, discese i scalini e si avviò verso l’automobile. Aprì la portiera, si sedette ed avviò il motore.
Ingranò la prima, poi la seconda e nel tirare un po’ la marcia per mettere la terza, vide due ragazze proprio all’imbocco della rampa che immetteva in autostrada. Facevano l’autostop. Perché non prenderle a bordo? Pensò Roberto. Mi aiuteranno a star sveglio, e magari se sono straniere rispolvero un po’ d’inglese.
Rallentò e si fermò proprio davanti a loro. “Puongiorni” disse in un italiano stentato una delle due. “buongiorno” rispose Roberto, “andare a Roma?” disse ancora la stessa ragazza, “si vado a Roma” “può dare passaggio a noi?” continuò ancora la ragazza scandendo lentamente le parole “certo, mettete pure i zaini nel portabagagli” disse Roberto scendendo per andare ad aprire il portellone posteriore.
“Io sono Roberto” disse dando la mano prima alla ragazza che fino ad allora era stata zitta. “Silvia” rispose lei. Poi porse la mano all’altra ragazza “Gitte piacere”.
Salirono in macchina. Roberto riaccese il motore e partì.
“Where are you from?” chiese Roberto cominciando a rispolverare il suo inglese, “Germany” disse questa volta Silvia, seduta nel sedile posteriore, “and which town in Germany?” continuò Roberto, “Frankfurt, ma se vuoi parlare Italiano, per noi è meglio” rispose questa volta Gitte, “come volete, pensavo che era più facile per voi parlare inglese” “studiamo Italiano e siamo venute in Italia per imparare meglio” disse Silvia, “quindi in vacanza” “sì, e tu cosa fai Rossellini?” chiese Gitte mettendo in mostra, con un po’ di vanità, la sua conoscenza di cineasti Italiani, “magari fossi Rossellini” rispose Roberto che ben conosceva la filmografia del regista, “faccio il rappresentante di commercio” “cosa essere rappresentante?” intervenne Silvia.
Roberto cercò di spiegare un po’ in italiano, un po’ in inglese quale era il suo mestiere. Così tra domande e risposte convenzionali da entrambe le parti, il ghiaccio fu rotto, finché dopo un po’ esaurite le stesse, ci fu del silenzio.
Roberto lo utilizzò per concentrarsi meglio sulle ragazze. Gitte seduta al suo fianco, ricopriva il suo esile corpo con un paio di jeans attillati, una leggera maglietta verdina, da cui si capiva che il piccolo seno non era supportato dal reggiseno. Il corto taglio dei capelli, tra il castano ed il biondo, sebbene le conferisse una certa mascolinità non alterava la bellezza del suo viso in cui erano incisi due smeraldi al posto degli occhi.
Silvia, un po’ più in carne, anche lei in jeans, indossava una camicia bianca con ricami azzurri, aperta davanti quel tanto sufficiente da far capire a chi la guardava, che era portatrice di un bel seno prospiciente, ma sicuramente sodo e con due grandi capezzoli. Una biondissima e lunga capigliatura selvaggia incorniciava il suo bellissimo viso caratterizzato da due labbra carnose e da un piccolissimo neo sotto l’occhio sinistro, quasi a metà guancia. Due lapislazzuli sostituivano i suoi occhi. La sua bellezza era angelica. Roberto ne rimase quasi ipnotizzato, ma per non darlo a vedere, ogni due occhiate date a Silvia tramite lo specchietto retrovisore, una andava a Gitte.
Per rompere il silenzio Roberto mise un nastro nell’autoradio. Quando la musica cominciò a propagarsi Silvia disse “ma questi sono i Tangerine Dream, come fai tu a conoscerli?” “esatto” rispose Roberto “ma dovrei essere io a chiederlo a voi visto che siete molto giovani”.
Fu così che parlando di gusti musicali la conversazione si riaccese. “Dove andate a dormire?” chiese poi Roberto, “non sapere bene, pensavamo in ostello oppure piccolo albergo” “io vivo solo ed ho posto in casa. Se volete potete stare da me”. Ci fu uno sguardo d’intesa tra le due amiche poi disse Gitte “non vogliamo disturbare” “ma che disturbare, per me è un piacere, altrimenti non ve lo avrei detto”. Ci fu un altro sguardo d’intesa tra le due accompagnato da una qualche parola in tedesco, poi Silvia rispose “va bene allora”.
Dopo qualche ora arrivarono finalmente a Roma. Scaricarono i bagagli ed andarono su casa.
Mischiando inglese ed italiano Roberto invitò le ragazze a prendere possesso della sua camera da letto. Lui avrebbe dormito in salone, e mentre loro si preparavano per farsi una doccia, lui andò a comprare gli alimenti per la cena.
Con una giornata calda come quella, una pasta con i pomodori a crudo ed il trito di odori sarebbe stata perfetta. Per secondo del prosciutto crudo e melone accompagnato da una insalata di pomodori andava benissimo. Il tutto annaffiato da un buon Barbera.
Rientrò in casa e trovò Silvia affacciata alla finestra intenta a farsi asciugare i capelli dagli ultimi raggi di sole, mentre Gitte era sotto la doccia.
Roberto si avvicinò rimanendo muto, ipnotizzato da quell’angelica visione. “Ti piace la pasta?” chiese dopo un po’ per rompere l’incantesimo, “molto” rispose Silvia.
Pose il vino in fresco per riportarlo a temperatura di cantina e si mise subito al lavoro. Dopodiché uscita Gitte andò a farsi la doccia anche lui.
Quando ricomparve in salotto trovò Silvia intenta a guardare la sua collezione di Long-Playing, e Gitte a curiosare tra i testi che componevano la sua libreria.
“Cosa possiamo fare?” chiese Silvia al suo apparire volendo rendersi utile, “prepariamo la tavola così mangiamo” disse Roberto.
Tirò fuori i bicchieri a calice che usava solo quando aveva ospiti, vi versò un po’ di vino, alzò il suo bicchiere e lanciando uno sguardo profondo carico di messaggi verso gli occhi di Silvia, poi uno più innocente verso Gitte disse “prosit” in onore delle ospiti, “cin, cin “risposero le ragazze.
Si misero a tavola e durante la cena le amiche riempirono di lodi Roberto per la sua bravura. Quelle di Silvia erano accompagnate da languidi sguardi.
Finito di cenare sparecchiarono la tavola quindi, con il bicchiere in mano in cui era versato il contenuto della seconda bottiglia di Barbera, si accomodarono nella zona salotto per sentire un po’ di musica.
Silvia tirò le gambe sul bordo del divano e si sdraiò con la testa sulle cosce di Gitte. Dopo un po’ la sua compagna cominciò a carezzarle il volto poi delicatamente le dita sfiorarono la sua bocca. Si scambiarono qualche parola in tedesco poi Gitte si chinò con il suo viso su quello dell’amica e presero a baciarsi mentre la sua mano si intrufolava nella camicetta di Silvia carezzandole il seno.
Roberto, che era seduto sulla poltroncina di fronte, guardava ammutolito, mentre l’adrenalina gli saliva dentro e la pressione sanguigna cominciava a gonfiargli le vene e la patta dei pantaloni.
Gitte e Silvia senza più freni inibitori cominciarono a spogliarsi mentre le loro labbra e le loro lingue si incontravano e scontravano in un susseguirsi di lamenti.
Ora erano completamente nude. Gitte sdraiata sul divano impugnava con le mani la testa di Silvia che, in ginocchio, con ritmo frenetico faceva andare la sua lingua su e giù, dentro e fuori la vagina della compagna la quale dopo un po’ esalò verso il cielo un poderoso “Jaaaaaaa” frammisto ad altri termini sconosciuti per l’ospite.
Roberto era frastornato dalla bellezza nel vedere due donne che si davano piacere reciprocamente. Intanto l’eccitazione era al culmine. Tutte le vene del suo corpo erano tese al massimo, ed il pene compresso nel suo slip soffriva atrocemente. Se avesse potuto parlare avrebbe chiesto subito asilo alle vagine di Silvia o Gitte. La tensione accumulata, aveva obbligato Roberto a togliersi la camicia.
Intanto Silvia si era portata con il suo viso su quello di Gitte e si dettero un ulteriore lungo bacio. Si udirono alcune parole in tedesco, poi Gitte si alzò e Silvia si sedette sul divano con la schiena appoggiata allo schienale.
Mentre con la bocca si poggiava sul seno di Silvia, Gitte fece scivolare con sapienza la sua mano tra le cosce della compagna.
“Come Roberto” disse Silvia in inglese, accompagnando la frase con il gesto della mano.
Roberto si asciugò con la camicia le perline di sudore che decoravano la sua fronte ed il petto e lentamente si avvicinò. Si inginocchiò davanti Silvia e cominciò a baciarle prima le gambe, poi le cosce finché giunse all’equatore della ragazza.
Ora con la lingua, ora con la punta del naso, intruppando ogni tanto alle dita di Gitte, iniziò una lenta piacevole tortura sul clitoride e sulla vagina di Silvia, finché anch’essa dopo un po’ proruppe in un liberatorio orgasmo ed umori vaginali fluirono sulla lingua di Roberto.
Roberto si ritirò e si mise seduto accanto a Silvia. La baciò in bocca, poi le sue labbra si posarono su quel perfetto e bellissimo seno leccando e mordicchiandogli i capezzoli finché con la testa intruppò quella di Gitte. Anche lei stava facendo la stessa cosa.
Si guardarono un attimo e Roberto da sotto i suoi baffi, accennò un piccolo sorriso. Mentre si guardavano Silvia disse qualcosa in tedesco e con le mani spinse i due visi uno verso l’altro in un chiaro invito a baciarsi. Roberto non si fece pregare e baciò Gitte. Lei rispose al bacio ma senza metterci molta passione.
Poi entrambi riversarono le loro attenzioni al corpo di Silvia e risalendo verso l’alto si concentrarono sul suo collo e sul suo viso, mentre le loro mani esploravano il suo equatore.
Ora era Silvia che governava la nave, e le teste di Roberto e Gitte erano in balia delle sue mani. Alternativamente baciava ora l’uno ora l’altra.
Quindi esprimendosi in inglese invitò Roberto a togliersi i pantaloni. Lui fu velocissimo ad eseguire l’invito, ed in un attimo fu completamente nudo con il pene teso al massimo dell’erezione, come mai gli era capitato.
Silvia si spostò dal divano e dopo essersi inginocchiata prese a leccargli e succhiargli il pene.
“Stop, sono troppo eccitato” disse dopo un po’ in inglese Roberto, mettendole una mano in testa per staccarla. Lei si girò verso la compagna e parlando in tedesco la invitò a farsi avanti e portare il bacino sul bordo del divano.
Poi si rigirò di nuovo verso Roberto e gli lanciò un languido sguardo. Non disse una parola ma, guardandolo prima fisso negli occhi, con un’espressione chiarissima, poi socchiudendo le palpebre e muovendo il bacino, con movenze lente come una vacca al pascolo, lo invitò a possederla.
Roberto si piegò sulla schiena della ragazza e le praticò un massaggio usando il suo pene al posto elle mani. Poi si inginocchiò e leccò l’ano di Silvia. Quindi, poggiato il pene all’imbocco della vagina, strofinò il glande sul clitoride ed infine lo spinse dentro.
Aveva un pene normale in fatto di lunghezza, ma abbastanza largo. Ma non dovette fare alcuna fatica per introdurlo, talmente era lubrificata la vagina della ragazza i cui umori si disperdevan sulle cosce.
Così mentre Silvia leccava il pube della sua amica e Roberto la possedeva con tutta la passione possibile, tutti e tre insieme si imbarcarono sull’astronave della lussuria.
Il giradischi aveva smesso si suonare da un bel po’, e la musica dominante erano i lamenti, i mugolii di piacere che uscivano dai tre corpi e si esalavano verso l’alto, finché all’unisono raggiunsero il regno dell’estasi in un’esplosione di gemiti e termini incomprensibili………
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14 years ago
admin, 75
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Venere d\'argento
Questa storia nasce per caso... con un fugace gioco di sguardi!
Era Giugno di tre anni fa e la persona più bella della mia vita mi aveva chiuso definitivamente ogni speranza di poter essere felice insieme a lei.
Decisi così di uscire con amici per cercare di distrarmi dalla quotidianità degli eventi e da quel triste epilogo.
Entrammo in un bar e subito notai che al bancone stava sorseggiando un cocktail una splendida donna,bionda, sulla trentina, bellissima con il suo vestito fatto di pailettes argentate, aderente alle sue forme, che strizzava i suoi seni enormi in maniera assolutamente non volgare.. era una Venere d'argento!
Ad un tratto il suo sguardo cadde sul gruppetto dei miei amici che stavano entrando nel locale e poi si fermò su di me.
Ero completamente bloccato.. non riuscivo a sostenere quello sguardo magnetico e provocante!
Quando staccò lo sguardo e ritornò a bere il suo drink non ero ancora in grado di camminare, perchè le mie gambe tremavano come foglie.
Mi feci coraggio e raggiunsi gli amici al divanetto e iniziammo a parlare delle solite cose.. le partite, i motori e le donne!
Tuttavia miei pensieri erano tutti paralizzati da quella splendida creatura...
Quando fu ora di uscire e di salutarmi con gli amici la ritrovai fuori che mi chiese se potevo accenderle una sigaretta che teneva tra le sue labbra, in un modo talmente sensuale che me lo fece drizzare in un istante!
Colse subito il mio totale imbarazzo e sembrava divertita da questa cosa.. mi disse di stare tranquillo e mi chiese se avevo la ragazza.
"Purtroppo no" - risposi intimorito e con il ricordo di quelle parole che poco tempo prima mi avevano lacerato il cuore.
"Meglio così!Puoi fare molte esperienze..." - rispose lei.
Mi chiese di accompagnarla alla macchina e accettai, ma avevo l'impressione che stesse giocando con me.
Arrivati alla sua macchina, una fuoriserie sportiva, aprì la porta e si sedette per finire in comodità la sigaretta.
Accavallò le gambe e, inconsapevolmente, il mio sguardo cadde proprio tra di esse.
Notò subito dove erano indirizzati i miei occhi e mi chiese che costa stavo facendo.
"Nulla nulla.. stavo.. le chiedo scusa.. non volevo.. ma.." - balbettai in modo sconnesso.
Sembrava sempre più divertita e ad un certo punto, dopo avermi squadrato dalla testa ai piedi, il suo sguardo si soffermò in mezzo alle mie gambe.
"Così siamo pari!...sembra molto piccolo però il tuo pene...quanti anni hai?" - disse.
"21" - risposi intimidito all'inverosimile.
"Sali in macchina!" - mi ordinò con voce secca e ferma.
Non so per quale motivo, perchè lo feci ma salii sulla macchina di quella sconosciuta di cui non sapevo nemmeno il nome.
Mi portò in un parcheggio buio e deserto.
"Ora voglio che tu esca dalla macchina, ti denudi per me e mi doni tutti i tuoi vestiti!" - ordinò la Venere.
"Ma non posso.." - esclamai.
Mi diede uno schiaffo in viso ed iniziò a strapparmi la camicia e tutti gli altri vestiti, contro la mia volontà, finchè rimasi nudo come un verme.
Mi fece scendere dalla macchina con violenza e rimasi nudo in mezzo al parcheggio fino a quando mi puntò i fari della macchina dritti su di me.
Ero imbarazzato all'ennesima potenza... ma la cosa mi eccitava e il mio pene diventava a poco a poco sempre più turgido.
"Finalmente!Era ora!" - gridò lei.
Sin inginocchiò ai miei piedi e mi prese l'uccello tra le mani.. lo stringeva mentre mi guardava negli occhi.. e senza rendermi conto me lo trovai immerso nella sua saliva, che spingeva contro le sue labbra.
Si alzò dopo nemmeno 30 secondi e fece inginocchiare me, questa volta, ai suoi piedi.
Svettava su dei tacchi altissimi e le sue gambe erano splendide! Mi mise una benda sugli occhi e mi disse di attendere qualche secondo..
Sentivo l'odore del sesso a pochi centimetri dal mio viso.
"Ora lecca!" - mi sussurrò in un'orecchio.
Avanzai piano piano verso l'interno delle sue cosce, con una mano sentivo il perizoma abbassato... a quel punto mi prese la testa e mi avvicinò con irruenza facendomi entrare in bocca il suo sesso.
"So che ti piacerà" - disse mentre mi levò la benda.
Mi ritrovai con la bocca spalancata e un pene enorme che spingeva vigorosamente.. non sapevo come fermare quella situazione nè come levarmici! Ma forse, sotto sotto, non era quello che io desideravo..
Inizia a prendere l'asta del suo pene con la mia mano e a muoverla lentamente su e giù.. a poco a poco sentivo che il suo membro si ingrossava sempre più.
"Sono quasi pronta puttanella." - mi disse facendomi fermare da quel gesto in cui mai avrei pensato di fare.
Mi chiese di mettermi a 90 gradi sul cofano della sua macchina e dopo qualche gemito da parte mia, il suo bellissimo cazzone depilato stava spingendo contro il mio sfintere, dilatandolo e abusandone come solo lei seppe fare fino a quel momento.
Per una decina di minuti le nerbate che sentivo mi fecero implorare di farla fermare, ma ciò che era inizialmente dolore si stava tramutando in una situazione di piacere inebriante, eterno...
Raggiunse l'orgasmo mentre era all'interno del mio ano e quando rimosse il suo cazzo, lentamente, sentivo che ero tutto infiammato laggiù.
"Ora pulisci il mio cazzo puttanella!" - sussurrò al mio orecchio.
Mi ritrovai a farle un pompino.. per la seconda volta in quella serata e avevo ora la bocca sporca del suo seme!
Oggi ricordo ancora quel momento, quell'esperienza fugace che ho avuto il piacere di vivere con spensieratezza innata, che mi fece dimenticare, anche se per poco, la ragazza della mia vita.. ero diventato la troia di una trans! Il suo sapore vive ancora in me...
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14 years ago
admin, 75
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Lei é mia
Il lavoro nobilita l'uomo. Non solo, aggiungo io; ti distoglie da vagabondi pensieri. Ma quando, come oggi, ti ritrovi solo con te stesso ed hai mezz'ora da far passare in attesa di Lei, non c'è scampo; pensi, ricordi ..e scrivi.
Lei verrà e già lo so, sarà come sempre. Desiderio e furore. Desiderio del prima e del mentre, furore del mentre e del dopo. Lascerò i segni del mio desiderio sulla sua pelle, lascerà il frutto del suo furore nelle mia mente.
Non c'è altro che ci leghi, perchè legati saremmo insostenibili a noi stessi.
Ogni volta che se ne va, io tremo, per ore. Ho sempre paura di farle male, ma lei è esigente nell'avere. Sempre al limite..sempre a cercarlo un centimetro più in là. Io sono l'una tantum che carica la molla del suo volersi diversa. Mesi di quasi silenzio, brevi messaggi: "come stai".. " ti vorrei dentro adesso" "non ci sarà un'altra volta che te ne vai..."..Dopo ce ne andiamo sempre, ancora carichi come una molla, ma necessariamente e senza rimpianto coprendo tutto con un forse che non promette nulla. Volano i ti amo, ma sono circoscritti al momento, evaporano..dopo. Eppure mi sembra di non poter fare a meno di questo..e di Lei.
Tra un dopo e l'altro è arrivata Mia. L'opposto di Lei che è spigolosa, brusca e non emette mai un lamento; mentre Mia è bellissima, dolcissima ed ha la voce del tormento. Lei l'ho avuta a rate, piano piano, col tempo, in un crescendo d'emozioni senza che fosse amore a prima vista. Mia l'ho avuta subito, uno sguardo c'è bastato per sapere che oltre a noi ci sarebbe stato altro ma sicuramente di meno. Dell'una non ho niente, se non un forse che diventa sicuramente solo in un giorno scelto a caso per capriccio. Mia è mia tutti i giorni anche se non è presente, sento me nei suoi pensieri anche quando sta via un mese. L'ho conosciuta alla sua festa, un regalo a senso inverso, portato da amici in comune che non sapevano sicuramente quanto mi fosse necessaria. Dentro di me c'era già quel volto e quel sorriso, ho dovuto soltanto sfiorarle la mano per confermarmelo. E lei ha dovuto dirmi "baciami ..ti prego" per avere certezze sul tempo che stavamo perdendo aspettando. Stavo dentro di lei per ore e ore con la paura che uno stupido orgasmo mi sprofondasse nell'oblio e mi togliesse la gioia dagli occhi, senza l'impazienza del desiderio..era mia ed esigevo averla addosso tutto il tempo. Che è stato tanto o troppo poco; non si misura in giorni l'emozione che ha dato all'anima.. Mia. E' passato con un futuro da immaginare e sognare . Non ci sarà oggi, oggi c'è Lei...che non saprà mai com'è stata Mia, perchè non è mai stata mia come lei.
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14 years ago
admin, 75
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Consuelo
Ciao a tutti, mi ripresento con un nuovo racconto frutto di un'esperienza successa qualche anno fa.
Era la primavera dell'ultimo anno delle superiori, non ricordo se un martedì o mercoledì, quando il professor p. venne in classe a chiedere s vi fossero persone interessate a partecipare al un corso di una settimana (vitto e alloggio gratuiti!!) per animatore turistico organizzato da una società x di Roma presso il passo del Tonale in un albergo 4 stelle che originariamente era stato previsto per un altra scuola. Ricordo molto bene quel momento perchè alzammo la mano solo in 4, evidentemente le cose gratis non piacevano ai miei compagni di classe, sta di fatto che dopo una settimana partimmo per quest'avventura in 4 tre maschi ed una ragazza, c'era stato detto che laggiù saremmo stati circa una quarantina di persone provenienti da tutta Italia e che la disposizione nelle camere l'avrebbe fatto lo staff dell'agenzia. Arrivati al Tonale dopo un viaggio lunghissimo ci accorgiamo da subito che la situazione non si presentava assolutamente male, infatti dopo 1 cambio di treno e due di bus, nell'ultima tratta conosciamo alcuni ragazzi che avrebbero fatto lo stage con noi, tra di loro c'erano due ragazze o meglio fiche da paura Mary e Zaira calabresi che ci dissero che in tarda serata sarebbe arrivato un gruppo di 20 persone della loro città, trall'altro mentre me lo diceva non potevo non notare la vistosa scollatura che aveva e del mio sguardo quasi tra l'imbarazzato e famelico se ne era pur accorta, ma a ciò non sembrava dare importanza, da ciò ho dedotto che la vacanza sarebbe potuta essere un gran bel maialaio. Arrivati all'hotel lo staff si presenta e alcuni tra le 20 persone presenti già li comincia a scambiarsi due parole, tra cui anche io con alcuni dei presenti, ricordo era domenica e il campionato proponeva il derby della madunina e tra i presenti c'era un ragazzo con la maglia del milan alto circa 1.72 di corporatura magra capelli lunghi in tipica agitazione prepartita, si chiamava Riccardo e il destino volle che fosse lui il mio compagno di stanza. Riky sembrava il classico bonaccione con tratti di evidente infantilismo era di Milano, ben presto dovetti ricredermi su quello che avevo pensato. Io mi coricai subito in stanza dato che lo staff ci aveva avvisato che avremmo lavorato tantissimo durante la settimana quindi di approfittare di queste ore di sonno preziose, riky non fu del mio avviso e rientrò in camera verso le una trall'altro svegliandomi dal sonno per dirmi “oh manu, sono arrivati quelli della Calabria, ho già conosciuto una tizia che è una fighetta niente male ora vedo se riesco a scoparla”, sinceramente li per li nonostante la scocciatura dell'avermi svegliato e il tono di voce assai irritante mi misi a ridere e li augurai buona fortuna, il giorno dopo senza chiedere nulla me la fece vedere e non era niente male.
Si chiamava Consuelo 30 (anche se ne dichiarava 2 meno) era alta un metro e settanta circa occhi castani terza di seno circa capelli biondo scuro tinti fisico atletico e come titolava un vecchio film con Celentano segni particolari: culo bellissimooooooooooooo. Sinceramente nutrivo seri dubbi sulla serieta delle intenzioni del mio compagno di camera ma evidentemente mi sbagliavo dato che nonostante vi fossero molti bei ragazzi presenti riky sembrava col passare delle ore instaurare una sana confidenza con la ragazza tanto che iniziava ad avere atteggiamenti molto amichevoli tipo abbracci baci sulle guancie ecc., intanto il primo giorno passò con 12 ore di lavoro all'attivo ci avevano diviso in gruppi da 8 che durante la giornata si scambiavano le cose da fare, e guarda caso Riky era con Consuelo. L'indomani finite le attività pomeridiane mentre tornavo in camera vidi in lontananza Riky che stava entrando nella camera di consu che era a due dalla nostra, lui non mi vide, devo dire che la cosa mi insospettì molto pertanto aspettai 10 min riscii dalla camera e a psso lento mi avvicinai a quella di consu e cedetti subito alla curiosità di poggiare per qualche istante (dato che molti erano andati in paese) l'orecchio sulla porta. Quello che consideravo una cosa impossibile, data la non irresistibilità del soggetto in termini fisici, si dimostrava inesatta dato che i sussulti di goduria di riky facevano evincere che si stesse consumando una fellatio in termini più tecnici una pompa maestosa. Appena rientrò in camera subito lanciai il sasso dicendo “allora maialotto...?” senza nemmeno finire il discorso lui mi disse, “ manuu mi ha fatto una pompa divina, appena abbiamo un paio di ore libere scopiamo” pazzesco! inconcepibile la velocità con cui era riuscito a sedurre la bella consuelo, non nego che in quel momento provai una forte eccitazione nell'immaginarmi la scena che era consumata poco prima come poteva un brutto ragazzo per lo più appena diciannovenne!! riuscire in questa impresa, fatto sta che ormai la cosa mi aveva attratto e non poco e sentii il desiderio di voler assolutamente vedere all'opera il brutto e la bella, non so cosa mi portasse a questo pensiero malsano, ma ero convinto che avrei potuto in qualche modo riuscire ad ottenere quello che volevo. I giorni passavano e i rapporti interpersonali crescevano sempre di più con lo scorrere delle attività, il venerdì fu una giornata particolare poiché due gruppi iniziavano le attività prima degli altri con il beneficio di avere due ore di riposo in più, fortuna volle che in quei gruppi fossero il mio e quello di riky e consu , alle 18 mi recai in camera conscio che tanto il porco l'avrebbe scopata di li a poco, pertanto mi coricai sul letto e inizia a spararmi una sega al pensiero di quel culo divino che montava quel ragazzotto brutto ma ecco l'imprevisto, la porta si apre ed entra riki e consu. Prontamente mi ritiro su i pantaloni facendo finta di dormire, i due non si accorsero di nulla e riccardo iniziò a dire qualche cazzata delle sue, e menomale dato che non avrei sicuramente fatto una bella figura ma il bello viene ora. Consu era un tipo molto taciturno parlava solo se chiamata in causa, ma aveva quegli occhi scusate il termine da troia che possono mandarti nel casino in qualsiasi momento, lei era vestita con un trening nero aderente con la cerniera sganciata fino alla scollatura del seno, aveva scarpe da tennis e un trucco semplice ma allo stesso tempo efficace, prima di narrarvi cosa è successo di li a poco, vi devo accennare brevemente ad un episodio successo la sera prima. Come in tutti i villaggi per chi c'è stato avrà notato come gli animatori si dilettino (a volte in modo assai sgraziato) a fare un po di tutto, dal canto alla recitazione alla danza, ecco consuelo era una ballerina eccezionale! Rimasi folgorato da una interpretazione in solitaria di una canzone presente in nove settimane e mezzo precisamente the city never sleeps degli Eurytmics, la grazia dei suoi movimenti, la sensualità che traspariva dai suoi passi oltre a far evincere anni di danza spesi bene crearono furono come un abbaglio per gli occhi di molti tra cui i miei. Detto questo arriviamo al dunque la situazione si faceva bollente dato che riky aveva iniziato a farli dei massaggi dietro la schiena,lei era seduta sulla sedia e da dietro riccardo cercava via via di lanciarmi delle occhiate che volevano farmi capire di andare via, scusate il francesismo col ca..o che me ne sarei andato la sorte dette ragione a me poiché nel mentre continuava a massaggiarla io buttai in tavola l'argomento danza congratulandomi ancora per l'esibizione del giorno prima e chiedendo , in tono scherzoso, se fosse possibile magari avere un'esibizione improvvisata in camerina (le stanze erano cmq molto spaziose), la bella calabrese ammiccò un sorriso mentre ricky cercava di fare lo splendido sminuendo la mia proposta, e invece mi sentii rispondere testuali parole: “e su cosa te la faccio l'improvvisazione che non c'è musica” di contro le risposi “ cara mia alziamo il volume della tv e mettiamo mtv, se passano un video di una canzone che ti piace lo balli, sempre tu ne avessi voglia” mi rispose ridendo dicendomi “vediamo” passarono 5 min soltanto e dal piccolo philips della camerina le frequenze di mtv intonarono le note di get right di jenny lo (jennifer lopez), ecco che succede l'incredibile, il desiderio stava prendendo forma, consu iniziò un improvvisazione credo misto moderna hip hop e sembrava li fosse presa davvero bene, tant'è che dette una spinta a riccardo facendolo cadere sul letto, da adesso in poi signori ricordo solo che provai delle emozioni in crescendo, il mio cuore stava iniziando a battere forte alla vista di quelle movenze, consu sapeva bene del potere che in quel momento esercitava su di noi, tant'è che eravamo come pietrificati di fronte a questo spettacolo soave di movimenti.
Ma ecco il disastro! Consu lentamente viene in mezzo ai nostri letti e mostrando il culo a me guarda riccardo sganciandosi la cerniera della felpa del trening rimanendo così in reggiseno, che botta d'adrenalina provai in quel momento!!! lentamente si diresse in fondo ai letti dove c'era un po più di spazzio e sempre con il suo sguardo malizioso iniziò a tirarsi giù i pantaloni mostrando il suo culo di marmo e adornato da un perizoma nero di cotone elasticizzato, dal canto mio non ce la facevo più e anche ricky era sulla mia lunghezza d'onda pertanto poggiai la mano sul mio arnese la canzone stava finendo e consu vedeva che mi stavo praticamente toccando mentre la guardavo a quel punto ecco la goccia che ha fatto traboccare il vaso, si girò e si levo il reggiseno alzando le mani e mostrando così la sua schiena bellissima, lentamente si girò e con delicatezza ci mostrò i seni, ricky non resistette e andò a baciarla. La ragazza si abbandonò alle braccia del milanese in un bacio mozzafiato con la lingua e nel mentre poggiava la sua mano su quella scultura chiamata culo, non potevo restare fermo, non ora, mi alzai mi levai la maglia e i pantaloni e mi diressi verso di loro, iniziai a carezzare le gambe e le natiche di consuelo, non credevo ai miei occhi e devo dire che non ho mai provato un'intensità del genere, la bella consuelo si lasciò toccare anche da me, ricky non osò dire nulla, ahttp://www.google.it/nzi quando mi vide li con loro si levò gli ultimi rimasugli di vestiti rimanendo nudo (aveva pure una bella verga), in quel momento la situazione si delineò abbastanza bene tanto che consu iniziò a spompinare riky mentre mi guardava segarmi con i suoi occhi a troia. Il dopo fu memorabile, finimmo nel letto a scoparla in due devo dire non fu facile il letto era stretto pertanto mentre ricky la scopava in fica io la montavo da dietro, i suoi gemiti erano note che componevano una melodia infernale, la voglia di godere che aveva la ragazza si trasmetteva in noi, eravamo un tutt'uno con il suo piacere riccardo durò più di me (mi duole dirlo) e li dette la mazzata finale spingendo ad una ritmica velocissima provocando così l'orgasmo di consuelo, che serata!. Gli altri due gg passarono senza che avessimo modo in qualche modo di ripetere quello che ormai erano emozioni rimaste, dato che sabato fu dedicato alla rappresentazione del lavoro settimanale e la domenica a malincuore ci dovemmo salutare. La cosa interessante fu vedere alla stazione di Milano Consuelo con il suo ragazzo, un energumeno con la faccia poco raccomandabile, che mi salutava dall'altra parte del binario con il suo sorrisetto malizioso che volente o nolente mi ha cambiato la vita!
Ps: non siate timidi! Sono ben acetti i commenti ciao alla prox
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14 years ago
admin, 75
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Quando la realtà è una fantasia incrementata
Martedì, fine maggio, giornata piuttosto calda.
Sono al mare a ridipingere la casa in attesa di una incipiente estate.
Spennella spennella, finalmente la cucina sembra finita, anzi è decisamente carina. Mi merito un premio? Decido che me lo merito! Ripongo pennelli, secchi e solventi e me ne vado sulla spiaggia.. Non avendo costume ne approfitto per andare al Nido dell’Aquila, vicino a Baratti, così almeno vedo anche un posto nuovo. Nel parcheggio ci sono una ventina di macchine, trovo un posto all’ombra e mi addentro nella profumata macchia mediterranea alla volta delle dune. Siccome la realtà raramente ricalca l’immaginazione, sono preparato a trovare omini tristi in cerca di qualcosa da sbirciare e invece.. sorpresa!
Morbidamente e languidamente posizionate ad arrostire al sole ci sono diverse coppie e qualche ragazza sola, oltre a qualche singolo tranquillo (sembra che essere singoli sia una cosa turpe, ma in realtà ci sono anche persone squisite..). Srotolo l’asciugamano, libero le affannate membra dai vestiti e, prima di tutto, godo della sensazione dell’acqua freddina sulla pelle. E’ un meraviglioso istante di tempo inatteso, rubato e regalato. Quando esco dal mare e riconsidero la situazione storica, mi domando se le coppie lì presenti sono le stesse che propongono cose indicibili su questo sito.. sembrano tutti così tranquilli e rilassati, chi legge, chi si unge, chi sonnecchia. Qual è la realtà? Forse la realtà è proprio in questo dualismo. Mi siedo, ci penso un po’ su, chiudo gli occhi.
Ma le dinamiche sociali sono troppo stimolanti per dormire e allora osservo.
Si percepisce in realtà una certa tensione, ma manca un innesco, una situazione in grado di rompere il ghiaccio.
Finalmente una coppia si alza, si sgranchisce le lunghe gambe e comincia a giocare a frisbee. In questo modo un innocuo gioco preadolescenziale diviene veicolo di comunicazione. Vediamo un po’ cosa succede..
La coppia è formata da una signora mulatta con forme che nessun costume potrebbe celare, ammesso che lo indossasse, e da un signore di mezza età molto distinto, certamente elegante, quando vestito. Ridono e scherzano come bambini, seminando apprensione tra i bagnanti. Ma ora è facile parlare, si commentano il mare, il sole e la mancanza del gene per il frisbee nelle donne, ci si sorride. I lanci si allungano, forse il gioco non è così ingenuo, ed infatti i due migrano lentamente verso la coppia più bella del Mediterraneo: lui è decisamente bello, bronzeo, non giovane e sorprendentemente dotato; lei somiglia (pare a me) a Catherine Zeta Jones e riesce a prendere il sole soltanto in studiatissime pose estremamente eccitanti. Sono affabili e cortesi, ma decisamente poco attratti dai dischi volanti e dai loro possessori. Matteo e Francine (scoprirò poco dopo che si chiamano così) ripiegano allora sulla seconda scelta (non male come risultato..) e, con lui leggermente dispiaciuto, bagnati e affannati, si siedono nel mio territorio. La conversazione è gradevole e varia, a tratti soltanto maliziosa. Mi sento un po’ come a un colloquio di lavoro, ma se la ricompensa è quella che penso vale la pena di mantenere il self control. Balbetto soltanto un po’ quando incrocio gli occhioni di Francine che indugiano sul mio ombelico o quando ridendo mi appoggia una mano sulla coscia (ma se ne rende conto degli effetti?), ma sento di essere stato ormai accettato e mi rilasso. Mi piace una frase di Matteo: “andiamo al chioschino a bere qualcosa, così poi possiamo spogliarci di nuovo”. Vecchio lupo di mare! Riesce a trasmettere un nuovo senso di intimità che ci fa sorridere..
Giunta l’ora in cui le brave persone tornano a casa, ci incamminiamo su un sentiero poco battuto verso il parcheggio dove, a loro dire, sono soliti consumare il rituale del saluto.. “che oggi durerà un po’ di più..” mmhhh… Sbucato dal nulla, compare tra i bassi pini un tavolo di legno da pic-nic, su cui Matteo si siede e io altrettanto. Francine si accomoda sulla panca e le scorgo una nuova malizia negli occhi, mentre ci apre gli asciugamani e comincia a carezzare i nostri membri scandalosamente tesi. A volte la realtà supera decisamente la fantasia! Da quel momento ho un ricordo piuttosto confuso, a tratti molto vivace, della lingua e delle labbra di Francine che sibilano parole francesi sicuramente efficaci, di Matteo che la solleva per le ascelle e la bacia con passione, di lunghe carezze e di pelle color del miele, salata e profumata di sole. Mi lascio andare per primo, Francine lo capisce e accoglie il mio orgasmo nelle sue mani. Mi sembra giusto che possano ritrovare la propria unità e salutarsi intimamente. Matteo non cerca neanche di entrare dentro di lei, si capisce perfettamente che è a tutti gli effetti un rituale che i due conoscono e rispettano. L’orgasmo di Matteo è lungo e arriva da lontano, vedo la schiena di Francine che si contrae leggermente, il bacino ruota in avanti, la bocca si schiude come un fiore a ricevere il polline. Nessun grugnito o urlo, nessuna traccia all’esterno della passione consumata, solo un sorriso scambiato con gli occhi negli occhi. Sono bellissimi.
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14 years ago
diplomatico251730,
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Scritta per me..un incontro
mi sto vestendo,esco.............diciamo che nn devo uscire così tanto x ,quindi sono obbligata a scegliere qualcosa di sexy ma allo stesso tempo sobrio......è solo un caffè. S'è fatta ora...ho perso tempo a truccarmi,scendo....attraverso la strada ,10 scalini e sono giù.... Il percorso è breve,sono un centinaio di metri.Sei fuori dalla macchina appoggiato alla portiera.Mi avvicino,mi guardi....noto il tuo sguardo tra il sorpreso e il compiaciuto,ti saluto con un bacio sulla guancia,nel frattempo mi saluta la maestra di mio figlio....entro in macchina e sorpresa grande....so che sei un osservatore....però la sorpresa ha sortito il suo effetto,mi porgi una splendida nonchè profumatissima rosa blu avvolta in un tulle rosso fuoco,e penso.....cosa mai potrà significare? Metti in moto,siamo diretti fuori a prendere sto caffè e a conoscerci finalmente face to face........qualche chiacchiera in macchina,mentre ti faccio da navigatore...arriviamo in un posto abbastanza tranquillo e soprattutto lontano da okki indiscreti. Mentre i tuoi sguardi si fanno + eloquenti cominciamo a raccontarci,sto caffè nn arriva.....e noi, anzi + io,continuiamo a parlare.Eravamo seduti di fronte,il pallido sole mi baciava la pelle,all'improvviso ti sporgi in avanti e molto timidamente,ma deciso a farlo,mi accarezzi le gambe nude.Un tocco magico tra il sensuale e il delicato,un brivido mi attraversa la schiena,si ci sai fare,sai che le donne vanno trattate con dolcezza,da loro si ottiene il massimo così....Sei stanco ..lo vedo...e me lo dici esplicitamente che nn vuoi più stare in mezzo alla gente ma che vuoi godermi da solo. Ci rimettiamo in macchina,di nuovo sono il tuo navigatore,adesso hai preso coraggio,me lo dici esplicito.......vuoi un albergo dove stare con me....sono meravigliata dalla mia decisione impulsiva...nn avevo manco avvisato mio marito,però ti dico si,andiamo,ma lontano a circa mezz'ora di macchina.In macchina continui ad accarezzarmi le cosce,sempre in modo dolce e delicato...Arriviamo finalmente dove possiamo stare qualche ora lontano dagli okki di tutti.Chiedi una stanza,io sono impacciata ma divertita,e si,davanti a noi un mio compaesano cerca anche lui un posto tranquillo.....corna in giro ahahahha.....Saliamo su....tolgo il soprabito,tu prendi la macchina fotografica e cominci a fotografarmi,le pose,i movimenti sono impacciati,nn riesco a sciogliermi.......la posi e finalmente mi baci.....nn un bacio normale....un bacio condito da una morsa stretta al tuo corpo che già sento che mi vuole......il resto lo sai già......
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14 years ago
admin, 75
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La mia prima esperienza con un trav
sono Giuseppe ho 38 anni e vivo a caltanissetta, la storia che vi racconto è successa due anni fa, giravo per la cittadina dopo aver mangiato fuori con amici, ascoltando un pò di musica in macchina, in una piovosa sera di dicembre, una macchina da dietro mi lampeggia con i fari, continuo a camminare poi, mi fermo, si accosta la macchina e intravedo all'apparenza una bella donna, mi chiede se voglio farmi un giro con lei, capisco che c'era qualcosa di strano infatti capisco che era una trav, una bellissima e femmiinilissima creatura, non avevo mai avuto esperienze del genere, ringrazio e dico di no, insiste ci divertiamo mi dice, faccio come per andarmene ma qualcosa mi diceva di restare, dico ok fumiamo solo una sigaretta però! sorrise, parcheggiò la macchina e scese aveva una minigonna azzurra e due gambe da favola una Dea, mi tremava pure la voce si siede ci fumiamo una sigaretta intanto mi avvio in una zona un po’ più appartata e ci fermiamo, lei comincia, ad accarezzarmi la gamba,guardandomi in faccia fino al cazzo, sente che ero già eccitato e mi sbottona i jeans, stavo impazzendo poi comincia a toccarmi delicatamente, si china e comincia a leccarmi la cappella piano scende fino in gola mi prende la mano e se la porta sulla sua gamba, mi stavo completamente rilassando mi sentivo suo completamente, intanto comincio a toccarla, lei apre le gambe alza la testa e mi dice “dai toccami guarda quanto ti desidero”, arrivai al suo perizoma che faceva fatica a contenere la sua eccitazione lo scostai e mi piacque sentirmelo pulsare in mano continuai mi piaceva vederla divertita mentre esploravo un mondo a me ignoto, mi piaceva guardare mentre scappellava continuammo toccandoci a vicenda e leccandoci, abbassammo i sedili, lei mi prese delicatamente la testa e la avvicinò al suo cazzo, non sapevo che fare le baciai la cappella poi comincia a leccarla mentre lei gemeva mi spinse la testa fino in fondo, sentivo un odore buono ed uno strano pizzichio sulla lingua la sua cappella gocciolava di piacere appiccicaticcio, poi mi chinai tra le sue gambe e gli leccai le palle fino al culo leccai le sue chiappe e poi a girare con la lingua in suo buchetto mentre lei con le mani mi tenne la testa, mi fermò e mi pregò di scoparla mi mise un preservativo e la presi con passione, volle che vedessi come godeva mentre con la mano la masturbavo fino a farla esplodere sulla sua pancia ero tutto pieno di sperma sulla mano stavo per esplodere e volle che lo facessi nella sua gola ero in estasi sono impazzito come poche volte. Ci sedemmo e fumammo un ultima sigaretta poi ci rivestimmo e la accompagnai all’auto. Per qualche settimana mi sentì in colpa, non capivo cosa mi fosse successo, poi mi passò e mi sono iscritto su desiderya.
Ci vedemmo dopo circa un mese a casa sua poco distante dalla cittadina lei era vestita di tutto punto sempre curatissima e “stavolta mi disse facciamo a modo mi” volle che mi sottomettessi a lei e ai suoi voleri.
Mi diede un perizoma e un paio di fusò e mi costrinse a sculettargli davanti, mi fece inginocchiare ai suoi piedi indossava un abitino rosso tipo baby doll ed un perizomino ai piedi due bei tacchi a spillo volle che la leccassi tutta prima i piedi poi si girò fino al culo, mi stavo divertendo da matti, si chinò in avanti e mi disse “leccami il culo schiavocon la lingua infilamela dentro tutta” cominciammo un bel 69 lei era eccitatissima ed io pure poi volle andare in bagno e mi fece sedere sul piatto della doccia la mi disse “stai fermo ti voglio usare come il mio cesso voglio che mi tini l’uccello ti voglio pisciare addosso”, mi sono alzato di scatto, volevo smettere, lei impazzì, mi disse che gli piaceva che io facessi resistenza, mi lasciai di nuovo trasportare e sono stato al gioco mi fece impazzire vederla mentre soddisfatta mi pisciava sopra poi volle che lo facessi io con lei, che belloooooooooooo! Ci pulimmo e andammo in cucina fece chinare su una sedia e cominciò leccarmi fino buco mi infilava la lingua poi scendeva fino alle palle, mi teneva l’uccello e continuava a baciarmi, poi si alzò e me lo appoggiò al culo solo per farmelo sentire era una sensazione bellissima fremevo ero eccitatissimo in balia del suo volere, non capivo dove volesse arrivare, si inginocchiò e cominciò a succhiarmelo e mentre me lo teneva in mano mi disse “Voglio scoparti” non riuscivo a dirle di no, si alzò di scatto e mi fece chinare con violenza, me lo mise in bocca fino a farmi soffocare si infilò un preservativo e mi se un po’ di crema mi fece chinare in avanti e comincio di nuovo a leccarmi il culo mi appoggio il suo cazzo al buchetto e cominciò a lavorare con pazienza mi stava facendo troppo male non so spiegare il dolore un dolore pungente, la capì le mie ex quando io insistevo che volevo il culo, riuscì ad entrare con fatica mi scopò dolcemente poi uscì mi infilò un preservativo e la scopai io poi mi fermò e tenendomi la testa volle che lo succhiassi fino a farla sborrare mi schizzò la sua sborra calda in faccia e si strusciava con la sua cappella nelle mie labbra poi fu il mio turno volevo spruzzargli tutto in faccia ma disse sono troppo golosa lo voglio in gola. Il culo mi fece male per qualche giorno. Non ci vedemmo per mesi io ero a pezzi poi ci sentimmo ed era fuori a roma poi a milano, da allora non l’ho più fatto ho incontrato qualcuno ma nulla di speciale troppo maschi poco curati e nelle mie zone è difficile, dal sito vedo invece delle bello gnocche belle e femminili e sempre troppo lontane. Ciao a tutti se qualcuna corrisponde a questa descrizione può farsi viva bacissimi
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14 years ago
admin, 75
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Visto da dietro
Mi chiamano Peppe... "Peppe il sordo", e forse l'udito non c'entra con questo nomignolo. Preferisco i fatti alle parole e col mestiere che faccio non posso star tanto a sentire..ascolto soltanto, e mi faccio gli affari miei. Li faccio vendendo sogni agli altri. Sogni in pillole, fatti di felicità artificiale, coscienze alternative senza padrone fino a quando il cliente di turno non mi da quello che chiedo. Soldi, tanti, che non fanno la mia felicità, ma mi riempiono le tasche. L'unica cosa che ci metto di mio in questo mestiere. Non ci metto l'anima in questo lavoro, solo tasche ed un filo di astuzia. L'anima ed i miei pensieri più belli l'ho mandati da tempo a puttane...ahhahah...Ne devo incontrare una tra poco.E' la prima volta che ne pago una. Non ho mai dovuto pagare una femmina per dirle puttana. Perchè alla femmina piace essere chiamata puttana mentre la sbatti..!! Anche a me piace darle della troia..mi fa sentire Più. Più maschio..quasi onnipotente. Sarà che è eccitante umiliare comandando e forse nell'altro,per compensazione, arrendersi al piacere ascoltando le proprie voglie .... Cazzate mentali!! Questa è una puttana vera...non come l'ultima stronza che m'ha pure fatto soffrire. Ti amo ..ti amo...sono tua... la tua donna...m'ha fatto girare come una trottola e poi m'ha fottuto l'anima, oltre ad una bella dose di danaro. Questa vuole 400 euri..circa 7,5 euro al kilo. Si può fare.
In fondo a che servono i soldi se non per godere? E le puttane ed i soldi hanno anche questo in comune, ti fanno godere oltre che passare di mano senza rimpianto.
Maria si chiama, forse. Bel nome, mi suona bene. L'ho scelta per il nome oltre che per il culo. Un giretto su internet su un sito di zoccole...ahahah...Escort si fanno chiamare adesso. Molto più dignitoso ...sembra di stare in boutique invece che al supermarket. Misure, prestazioni, tariffe ed orario di lavoro...ci sta che quando vanno a fare una marchetta timbrano pure il cartellino. Sono proprio curioso di vederla ..sta zoccola!!
Tipa di poche parole..meno male, non le serviranno. Le ho dato il mio indirizzo e detto come doveva vestirsi...tailleur austero da dirigente ed accessori da segretaria in calore . C'è più gusto a scoparsi la segretaria del capo a sua insaputa.
Eccola è arrivata...scende dall'auto, ... è STUPENDAA!! Sono un pò nervoso mentre le apro la porta. Me lo faccio passare subito sto cazzo di nervoso. La stronza a malapena m'ha degnato d'uno sguardo, l'avrà capito che è la prima volta con una zoccola?...adesso la porto alla finestra e me la faccio lì davanti..col mare a guardare, magari m'aiuta!
La metto a 90 e le alzo la gonna, scosto il filo del perizoma e le infilo due dita nella fica. Bella, bellissima...la voglio anche assaggiare, Io pago..è un mio diritto anche il vitto oltre all'alloggio!!. Certo che le femmine son belle...quando ce l'hai accanto ti senti a casa. Come una casa t'accolgono dentro, al caldo, al riparo. Ha un buon sapore...mi piace da impazzire.. Cazzo mi piglia?..Sta troia non è casa mia, è un albergo, un bel 5 stelle e come un albergo è di tutti quelli che pagano per entrarci dentro.
Non fa una frizza la tipa però! Mi lascia fare e guarda rapita fuori come se stesse guardando un documentario alla televisione. Guardo anch'io, che ci sarà da vedere? E' quasi buio, si vedono le fronde degli alberi che vengono sbattute dal vento, avanti e indietro, avanti e indietro ...
"rimani così, ora arrivo"...sto vento m'ha gonfiato ancor di più il cazzo ed ho una voglia matta di entrarle dentro. M'infilo il preservativo, crema lubrificante ed aaaaahhhhh... la scopo. Cazzo....ha inarcato la schiena per ricevermi meglio!! "Ti piace, vero? Dimmi che ti piace...troia".. non sarò uno stallone da monta, ma quando ad una donna le piace lo sento...anche se m'ha risposto con frasi che farebbero fesso solo un cretino. Ma l'avevo messo in preventivo di pagare pure il suo finto piacere. Maria, ma quanto sei bella!!..non glielo dico, anche se il mio cazzo lo sta urlando a squarciagola. Un "Brava ..la mia Troia" ..mi trae d'impaccio da sdolcinati pensieri e stende un bel rotolo di filo spinato attorno al mio cuore di cane. E lei sempre a guardar fuori tutta compresa in un espressione indecifrabile...chissà che storie si sta raccontando. Certo che ci starei le ore a montare questa splendida.. donna. E' un atmosfera strana, lei è tranquilla.. persa nei suoi pensieri, mentre io mi sento parte della natura che fuori chiama la vita..il cielo ha dei colori che manco al cinema, i gabbiani riempiono l'aria, sembra stiano gridando Maria..Maria!!.. ed il mare è intento a lavare la spiaggia da tutte le stupide promesse d'amore che c' hanno scritto gli innamorati..pazzi!!
Aumento il ritmo..due colpi violenti e "siiii vengoooo". La faccio girare, si abbassa mi sfila il preservativo e mi finisce con le mani..da brava puttana.
La faccio alzare, è una sfinge, bellissima..mi bagno due dita col mio sperma e glie le infilo nel culo. Lo so che non serve, ma vorrei lasciarle dentro qualcosa di me. E' il senso del possesso che fu prealessandrino, cantava Battiato. Fanculo, averla veramente questa donna sarebbe una dannazione, lo so. Le infilo i 400 pattuiti nel taschino, tarpando le ali ad ogni volo pindarico. Mentre si ricompone la guardo, è proprio bella ed ha negli occhi una luce che mi piace, quella di chi non svende i propri pensieri . Maria, la puttana muta, ha finito il suo lavoro e senza una parola gira le spalle e se ne va..Mentre sale in auto si guarda intorno, guarda il mare..Cosa ci vede che non ho visto? Io vedo sempre tutto, sono Peppe il sordo..non il cieco. Mi fa strano questa donna, come strano mi sento io .Peppe il Sordo e Maria la Muta...ahahah...che bella accoppiata saremmo, magari ci accomuna la vista...Quasi quasi le chiedo di venire con me sulla spiaggia, è quasi buio, tra non molto si vedranno le stelle. E' sempre bello guardare le stelle. Stanno lassù e non appartengono a nessuno...come noi due, che potremmo scrivere il nostro nome sulla sabbia per stasera certi che domani il mare c'avrà dimenticati...e saremo nuovamente noi, due anime perse che vendono illusioni senza false promesse.
Giuseppe e Maria.
...Però!..Che nomi impegnativi...messi insieme sembrano quasi una risposta senza domanda.
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14 years ago
admin, 75
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Aspettando l\'ascensore
Quella sera io e Luca ci eravamo dati appuntamento davanti casa di un comune amico per festeggiare una vittoria importante della nostra squadra del cuore.
Dopo aver citofonato all'amico per consentirci di entrare nel condominio ci siamo diretti verso l'ascensore per salire a casa, all'ottavo piano. Aspettando l'ascensore in silenzio, notammo dei lamenti (poi rivelatisi gemiti) al di là di una porta socchiusa che delimitava l'ingresso di uno stanzino semi-buio. Un pò preoccupati, un pò incuriositi, ci siamo avvicinati per ascoltare meglio e così notammo che la natura dei suoni che percepivamo di dolore erano causati in verità da intimi piaceri soffocati.
Sospinti da una crescente eccitazione mista a curiosità, decidemmo di farci inghiottire dal penombra della stanza adibita ad un grande ripostiglio del condominio. Nonostante ci mettessimo grande prudenza nell'avanzare nella direzione desiderata, incappammo in qualche ostacolo che provocò un urlo di donna smozzato probabilmente da una mano lesta. Illuminammo i nostri telefonini e ci trovammo davanti a noi un'immagine a luce soffusa di due ragazze, entrambe a seni scoperti, intente a procurarsi piaceri saffici.
Una delle due, trentenne, capelli castano-chiari, bel fisico, viveva nello stesso palazzo del nostro amico e l'avevamo incontrata un paio di volte in ascensore; l'altra sembrava più giovane (ventenne), più magra della trentenne ma un seno più abbondante, ed indossava un beretto con la pubblicità di una pizzeria del posto che serviva a domicilio.
Ci siamo subito premurati di tranquillizzarle che l'accaduto sarebbe rimasto per sempre rigorosamente nell'ambito delle persone presenti nella stanza e nel contempo di invogliarle a continuare per non privarsi di un piacere che poteva salire di lì a poco verso vette sublimi.
Assistevamo alla ripresa dell'effusioni aiutati anche dai dispay accesi dei telefonini; le ragazze, forse pervase da ulteriori voglie, quelle esibizionistiche, ci permettevano di avvicinarci molto mostrandoci nitidamente come la punta della lingua di una sollecitava il piacere dell'altra con il massaggio umido depositato sui capezzoli.
Le loro mani si muovevano prima delicatamente lungo il bacino scoperto, poi sulle gambe saltando appositamente lo spazio ancora coperto dalle mutandine. La trentenne portava una gonna corta mentre la ragazza più giovane jeans che notammo sbottonati a metà.
Da principio, i loro sguardi erano riservati esclusivamente sui loro corpi, poi forse, emergendo il lato esibizionista, incrociavano quelli avidi nostri e così la nostra eccitazione aumentò, percependola anche nelle parti basse.
La trentenne mise le mani sulle spalle della pony-pizza girl facendole pressione verso il basso e disse:se hai sete, scendi giù e bevi tutto. La giovane non si fece pregare e, inginocchiandosi, si abbassò intenta a tirar giù il perizoma della trentenne che successivamente si appoggiò in un piano di marmo per consentire meglio che la lingua della sua partner di piacere lavorasse meglio. Al contatto la lingua trovò subito le labbra umide e bastò un paio di tocchi ben assestati per allargare in modo netto le grosse labbre; allora due dita bagnate di saliva penetrarono la figa pulsante mentre la punta della lingua si diresse verso il grilletto, già fuoriuscito dai movimenti di una mano che partiva dal ventre.
I nostri cazzi oramai gonfi ci chiedevano ulteriori stimolazioni e così decidemmo con lo sguardo compiacente della trentenne che continuava a fissare le nostre parti basse, di tirarcelo fuori e menarcelo vicino alla figa della trentenne, già ben trattata a mani e lingua.
Gli odori dei nostri cazzi arrivarono anche all'olfatto della leccatrice di figa che, evidentemente, non potè fare a meno di assaggiare il gusto dei nostri cazzi. Mentre quindi continuava a stantuffare con le dita la figa della trentenne aveva iniziato a pompare i nostri cazzi alternativamente. La trentenne allora iniziò a toccarsi il clitoride, notevolmente emerso dalla sua base.
I jeans della ragazza vennero sbottonati dal mio amico che si mise in ginocchio alla stessa altezza e così si creò un trenino a tre permettendo alla giovane di godere, oltrechè a far godere. Il mio amico trovò una figa calda ed umida e con una forte presa sul bacino della ragazza iniziò a sbatterla energicamente: ti piace come ti sbatto?, le chiese. "sì, sono la tua cagna in calore, sbattimi e sculacciami".
La trentenne ebbe in quel momento un orgasmo violento, con spasmi ripetuti, e, solo grazie al mio cazzo ospitato nella sua bocca, si potè evitare un urlo liberatorio che avrebbe potuto insospettire oltremodo.
"Ora voglio il tuo cazzo", mi comandò. L'altra ragazza capì, ritrasse le sue mani grondanti di umori della figa che si premurò a leccare, e mi diede spazio per iniziare una penetrazione su una vagina adeguatamente preparata.
Volli scoparla come il mio amico stava scopando la sua amica per consentire alle ragazze di baciarsi con la lingua di fuori, una a fianco dell'altra. Bagnai il mio dito con la saliva della trentenne e così fece il mio amico con l'altra, ma ci scambiammo i buchetti da stimolare, e cioè io toccai quello della ragazza di Luca e lui così fece con quello della trentenne.
Il gioco dello scambio delle dita fu apprezzato dalle ragazze ma notammo che la giovane si stava eccitando parecchio chiedendo di essere penetrata con un aggiuntivo dito. Questo mi scatenò un ritmo incessante ed accelerato nel penetrare la trentenne che la fece venire una seconda volta mentre la giovane stava ottenendo un orgasmo più lungo ma che si dimostrò ancora più forte per le stimolazioni particolari nell'orefizio posteriore.
Dopo aver assistito ad un lungo bacio fra le due ragazze, Luca si mise sdraiato sul pavimento e chiese alla ventenne di mettersi sopra; iniziò così un'altra copulazione che sembrava un epilogo a metà, secondo i miei desideri. Invece, la giovane si rivolse a me con sguardo languido e disse: non vuoi montarmi da dietro? mi hai toccato così bene con le dita. Improvvisamente, il mio cuore accelerò dall'eccitazione, e così mi avvicinai alla bocca della trentenne per farmelo pompare e bagnare adeguatamente. Lei si impegnò tanto, più secondo me pensando per prepararlo al meglio per la sua amica che per il mio o il suo piacere.
Con un cenno chiesi al mio amico di decelerare il ritmo con cui stava scopando la ventenne per introdurre dolcemente la mia capella sul culo voglioso, già sufficientemente lavorato in precedenza. La trentenne, nel frattempo, pose la sua figa sopra la bocca di Luca, mettendosi così di fronte alla ventenne e riempendola di carezze e dolci bacetti bagnati.
Per un pò mantenni la mia mano sul mio cazzo per indirizzarlo meglio nel canale senza procurare dolori inutili. Mi accorsi di aver fatto un buon lavoro, perchè fu proprio la ventenne ad avviare il ritmo della sua (prima, così ci disse poi) doppia penetrazione. La presa delle mie mani sui suoi fianchi le diedero un brivido che si percepì non solo nel corpo ma anche nel gemito che tirò fuori. Capii che le piaceva essere guidata, governata, non solo posseduta. Allora le presi anche i capelli lunghi, dopo averla spostata in basso verso Luca e così iniziò una cavalcata di tre corpi che rispondevano i propri movimenti ad un unico fine, l'orgasmo simultaneo.
La trentenne soffocava nella sua bocca i pochi lamenti che la giovane ogni tanto esprimeva; quando i colpi si facevano più profondi e forti, le pareti del suo culetto violato avevano bisogno di abituarsi al nuovo trattamento. Poi, abituandosi, riprendeva a godere iniziando a dire frase sconnesse del tipo: perchè mi state facendo questo, no dai ancora più forte.
Iniziai a sculacciarla e questa novità le diede un impulso verso gemiti e respiri sempre più profondi ed accelerati. Fu meraviglioso capire che la stavamo portando al massimo godimento. La trentenne mi si avvicinò e mi disse che voleva venire anche lei insieme a noi e mi disse anche che avrebbe detto qualcosa all'orecchio alla ventenne che l'avrebbe portata direttamente all'orgasmo. Quindi appena avrei visto avvicinare lei all'orecchio della ventenne avrei dovuto montarla violentemente.
E così si fece, io e Luca, che doveva assecondare i miei colpi inferti sul culetto sempre più dilatato. La ragazza aveva acconsentito di poterle venire dentro; la trentenne, con movimenti del bacino sempre più veloci, si strofinò la sua figa nella lingua di Luca, oramai permanentemente offerta alla sue labbra e clitoride, e si preparò al terzo orgasmo avvicinandosi alla ventenne oramai in preda a voluttuosi piaceri e le disse “quello”.
“Ah sì, sì, sììììì”, i nostri corpi madidi di sudore, in contemporanea, arrivarono a godere insieme. Avvicinammo i nostri cazzi alla bocca della ventenne in modo che assaporasse i suoi sapori più intimi mentre la trentenne si mise a ridosso dei buchetti dell’altra ragazza ad aspettare che uscisse il nostro latte spermatico. Una volta prosciugati i piccoli rigagnoli, disse“Le avevo detto che avrei bevuto la vostra sborra uscita dai suoi buchi”.
Poi si avvicinò per baciare lungamente la sua compagna di sesso.
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La passera
La passera
Sono insieme a mio marito dentro un negozio di sementi, fiori e animali vari, ho scelto alcune piante che voglio mettere sul terrazzo di casa mia, lui assieme ad un commesso le sta caricando in macchina mentre io stò curiosando seguita con lo sguardo dal proprietario, un bel uomo alto sulla quarantina , quando vedo dentro una gabbia alcuni pappagallini molto rumorosi, “ si prenda anche un paio di uccelli”, mi invita il tizio, rivolgendosi a me con un tono che allude chiaramente ad un doppio senso. Io lo guardo e stò al gioco, “ grazie, ma ce l’ho già”, e lui mi guarda, ride e aggiunge “si ma due sono sempre meglio, conosce la storiella della passera?”, “no,” e lui sorride e racconta“ una passera viene sorpresa da un temporale, vede un ramo coperto da una foglia e ci si ripara sotto, poi un grosso merlo anche lui sorpreso dal temporale vede la passera sotto la foglia e ci si ripara anche lui, da una botta alla passera e si sistema li, un’aquila vede i due e dato che pioveva si posa sul ramo, da una botta al merlo, che si sposta, e a sua volta da una botta alla passera che arriva al limite della foglia e ricomincia a bagnarsi. La storia finisce qui, forse non fa ridere, ma impone una considerazione, che più è grande l’uccello e più si bagna al passera. ”Io scoppio a ridere, e visto che mio marito ha finito di caricare tutto saluto il simpatico uomo e me ne vado. Tornata a casa la sera ho voglia di scopare, ma c’è la partita in tv, una finale dove gioca la squadra preferita di mio marito, lui è preso e di me non ne vuole sapere, quindi dopo poco me ne vado a letto, ripenso alla passera, e sorrido fra me , quando viene a letto mio marito non mi riesce di scopare, la sua squadra a perduto l’incontro, lui è incazzato e addio sesso. L’indomani sera torno alla carica, ho voglia, sono stata tutto ilo giorno a fantasticare sul fatto che mi sentivo dentro lo stomaco un certo languore dovuto alla necessità di scopare, appena andati a letto mi butto su mio marito, lui è stanco, ma a mala pena gli si drizza, e quando me lo infila dentro dura pochissimo, viene quando io non ho neanche cominciato a godere, sono furiosa, me ne vado in bagno a lavarmi e mi masturbo con due dita. La sera successiva è mercoledì, serata dedicata al calcetto con i suoi quattro inseparabili amici, quando torna è tutto un dolore, stanchissimo e anche per questa sera niente sesso, mentre io comincio spazientirmi, ho voglia, da alcuni giorni ho come l’impressione che lui mi eviti. L’indomani sono al lavoro, sono tesa, ho voglia di sentirmi dentro il suo cazzo, mi ha sempre fatto godere molto, non che sia molto dotato,ma ha un bel cazzo giusto, e a me piace e lui lo sa usare bene, mi manca!, alle undici mi chiama e mi dice che questa sera tornerà tardi per via di una riunione improvvisa, io sono furente, credo che abbia un’amante, e allora decido di pareggiare il conto in anticipo. Già, il pareggio, è una cosa che io faccio quasi tutte le volte che andiamo in vacanza, da quando circa cinque anni fa casualmente mentre mettevo a lavare una camicia ho scoperto tracce di rossetto e fonda tinta giù, dopo l’ultimo bottone, come se un viso truccato fosse sceso in basso per …. succhiare quello che è mio, io no ho fatto scenate, ma da allora ogni anno in vacanza mi trovo un bel maschio e mi concedo una scopata fantastica, tanto per pareggiare i conti, diremo che per questo anno saremo pari in anticipo. Al momento della pausa pranzo vado velocemente a casa, mi do una rinfrescata veloce, poi , autoreggenti con pizzo alto, un reggiseno a balconcino che si aggancia davanti che a mala pena riesce contenere la mia terza molto abbondante, poi una gonna portafoglio che da come si tiene alta quando cammini fa vedere il pizzo delle calza, camicetta , giacca e un impermeabile per nascondere al momento tutto, poi torno al lavoro. Alle sei e mezzo , quando si esce faccio in modo di essere l’ultima, vado in bagno e via la camicetta, indosso sopra la giacca abbottonata con un solo bottone che quasi salta dalla pressione del seno, poi impermeabile e via, prendo la macchine e mi metto a girare la città a caccia di un cazzo che mi faccia godere. Per più di mezzora non trovo un’idea che mi soddisfi, mi sembrava più facile, invece non ho ancora trovato quello che cerco, un bar non mi va, troppa perdita di tempo, prendere l’autostrada e scoparmi un camionista mi sembra troppo pericoloso, non posso mettermi all’angolo di una via come una puttana, anche se dentro di me in questo momento è così che mi sento, poi casualmente mi ritrovo davanti al negozio di sementi, c’è un piazzale recintato, metà adibito a parcheggio, mentre l’altra parte vi sono dei scaffali di legno dove sono esposte le piante i fiori, entro decisa, mi tolgo l’impermeabile e mi metto a curiosare fra gli scaffali, senza sapere con precisione quello che fare. Luca il commesso mi vede, mi saluta mentre sta caricando delle buste dentro ilo cofano di una vettura, rientra e riesce con altre cose e una signora che se ne va, poi sento la voce di Mario io proprietario dietro di me,” che magnifica ed elegante sorpresa, posso esserle utile?”,” certo, ho ancora bisogno di qualche altra cosa, sa le piante che ho preso giorni fa non sono state sufficienti, mi sono rimasti due buchi che non so come riempirli, ci vorrebbe qualche cosa di speciale”, rispondo io con un tono molto allusivo, e mentre parlo mi abbasso in mezzo allo scaffale fingendo di osservare un vasetto di fiori, la mia gonna si apre lasciando intravedere il pizzo, ho slacciato il bottone della giacca, lui è alla mia destra, e dall’alto si deve godere uno spettacolo che da subito i suoi frutti visto che con la coda dell’occhio vedo il gonfiore crescere all’altezza della cintura. Lui si gira dice a Luca di chiudere, tanto serviamo la signora e poi via, “ venga dentro che ci sono piante molto belle, ”e mi fa strada, seguita da Luca, dentro guardo un poco in giro, loro abbassano la saracinesca a metà. Io sono davanti alla gabbia dei pappagalli, “si prenda due uccellini”, mi invita Luca, e io mi abbasso di nuovo ripetendo lo stesso copione, che ora da un doppio risultato dato che anche Luca a il cazzo in tiro, “ma se sono uccellini non so se andranno bene, io vorrei di meglio”, dico sempre restando bassa e mi giro per vedere l’effetto della mia provocazione, sono tutti e due molto in tiro, mentre io sento la mia fica colare tantissimo. Mario mi fa sollevare, “ venga in ufficio che ho un catalogo dove può scegliere meglio”. Entro nell’ufficio in mezzo a loro due, un locale dove c’è una scrivania, due sedie, e un divano che ha l’aria di essere messo proprio nel posto giusto, poi Mario si gira, mi osserva, aspetta che sia io a fare la prima mossa che non si fa attendere, lo guardo, mi avvicino e gli stampo un bacio in bocca , lui mi risponde stringendomi se, sento un bozzo grosso premere contro il mio ventre, contemporaneamente Luca si appoggia dietro di me, e un bel cazzo duro si appiccica alle mie natiche, io sono un brodo, la mia fica cola , lui insinua le mani sotto la giacca che da dietro Luca mi aiuta a togliere, poi è la volta del reggiseno, ora Mario mi bacia il seno, mentre l’altro si dedica al dietro, sento scivolare al sua lingua giù per la schiena e mi procura un ennesimo brivido di piacere. Mario arretra un passo, si sbottona i pantaloni e si siede sul bracciolo del divano, io mi abbasso e ….. CAZZO!!!!!! … che cazzo!!!!! ….. un palo, un meraviglioso uccello di notevoli proporzioni, Luca intanto si abbassa e mi toglie la gonna che finisce insieme alla giacca sulla sedia, “ accidenti è già tutta bagnata ” commenta mentre con una mano mi tocca da dietro, Mario mi fa piegare a novanta, e io mi ritrovo davanti a viso il suo meraviglioso cazzo durissimo e enorme, tanto che non mi entra dentro la bocca pur essendo abbastanza larga, contemporaneamente, Luca mi fra aprire le cosce, e si infila con la testa sotto di me leccandomi dalla fica al culo, io sono al limite del’orgasmo, mi impegno a leccare il palo, poi sento la lingua soffermarsi in modo continuo sul clito e vengo, scossa da brividi di piacere vorrei urlare ma ho la bocca letteralmente piena …. mmhmmhmhumhumumhum…. un lunghissimo gemito è tutto quello che riesco a dire, “ mi ha inondato la bocca”, commenta Luca e a questo punto Mario mi fa risalire, mi gira ora sono pronta, mi appoggio al cazzo di lui , appena sento la cappella entrare prendo un respiro e mi impalo su di lui con un movimento lento, sento entrare dentro la mia fica un cuneo di carne che mi apre, scivola sulle pareti lubrificate dai miei umori, mi dilata e riempe contemporaneamente, fino ad arrivare in fondo, sento colpire con forza l’utero e il fiato mi muore in gola, sisssiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ………uuuuuumuuuuuuuu …….. siiiiiiiiiiii…….. , un momento fermo dentro di me e subito mi fa venire …… VENNNNNGGOOOOoooooooooo ……… grido con tutto il fiato che ho, poi lui mi incomincia a pompare dal basso, mi fa morire di piacere ad ogni affondo. Luca ora mi invita ad abbassarmi, e così mi ritrovo il suo cazzo all’altezza della bocca , è un bel cazzo, più piccolo, direi come quello di mio marito, e di giuste proporzioni, mi entra bene in gola, incomincio a pomparlo in contemporanea al fatto che quando uno mi spinge dal basso l’altro mi entra in gola. Non riesco più a capire nulla, sono sconvolta dal piacere , gli orgasmi si succedono in un continuo sconvolgente, non mi credevo di avere tanta voglia, o forse stò godendo tantissimo anche per il fatto che è la prima volta che due maschi mi scopano insieme, non mi era mai capitato e mi stanno facendo letteralmente uscire di testa. Dal tanto godere ad un certo punto sento che le gambe non mi reggono più, allora si cambia, mi fanno girare, mi metto con la gamba destra sul divano, e mi appoggio al bracciolo, Luca si posiziona dietro di me, spennella il cazzo fra gli umori della mia fica, lo sento lubrificarmi il culo, intuisco che quello sarà il prossimo buco che mi riempiranno, e lì a poco il suo glande si affaccia al mio buchetto che già pronto lo riceve con piacere. Non sono vergine di culo, anzi è un posto dove amo molto ricevere un bel cazzo, lui si infila delicatamente in me, sento tutto il cazzo scivolare dentro ….. “ a che bel culo, è proprio una favola!!!!!”, commenta soddisfatto, io che mi ero ritrovata di nuovo il cazzo di Mario davanti al viso devo respirare forte, mi sta inculando benissimo, come piace a me, lentamente ….. daaiiiiiii … sopingiloooooooo dentrmuumumu …… ma non finisco la frase, Mario mi spinge il palo direttamente in gola. Passano alcuni minuti, Luca mi incula con decisione, sento montare l’orgasmo, il mio corpo si tende, vengooooooooooooo!!!!! … grido per l’ennesima volta, e questo è forse il segnale che aspettavano, Luca mi afferra per la vita, mi solleva e si appoggia lui al bracciolo della poltrona, mi ritrovo impalata sul suo cazzo tutto piantato dentro, le gambe mi sono fatte sollevare da Mario che viene posizionarsi davanti, per un momento ho un brivido, di paura, intuisco le loro intensioni, ma non ho il tempo di dire nulla, sento Luca da dietro che apre le labbra della fica , il glande di Mario farsi strada dentro di me, poi sento Luca che porta le sue mani in alto ai miei seni, li stringe li impasta , mi procura un piacere in più. Mario affonda il suo cazzo dentro di me, apro la bocca, ma non esce che un lamento ……hhahhhhhhhhhhsssssiiiiiiiii …… è tutto quello che mi ricordo, perche da quel momento sono sconvolta dal piacere, cado come in trance, godo e godo a ripetizione, loro mi pompano con forza, mi sconvolgono, slabbrano la mia fica e il culo, “dai godi, godi bella troia”, io non ho più la cognizione ne del tempo ne del luogo, so soltanto che ad un certo punto Luca mi strizza con forza i capezzoli, “hhhhhahhhhiii”, grido e mi sembra di tornare in me, loro ridono, e si scambiano un cenno d’intesa, incominciano a pomparmi velocissimamente, li sento gonfiarsi, stanno per schizzare, “ si …. Siiiiii ….. più forteeeeee” urlo, e la loro risposta non si fa attendere “ sbroooooooo” siiiii sborrooo pure io” urlano insieme e si piantano contemporaneamente in me. Sento il loro seme bollente inondare i miei buchi, e questo placa sia la mia sete che la loro libidine, restiamo un momento fermi, Mario mi sorride, poi esce delicatamente da me, sento dalla fica dilatata, colare tutta la sborra, poi anche l’altro mi aiuta a rimettermi in piedi, mi indicano una porta dove c’è un bagno, mi ripulisco, esco e mi rivesto. “Sei stata fantastica “, mi dice Mario, e aggiunge, “ non potevi capitare in un momento migliore, Luca la prossima settimana si sposa”. Io mi giro, lo guardo “allora consideralo un addio al celibato o se preferisci il mio regalo di nozze.” “No, quello lo ha già fatto tuo marito”, mi dice e io resto un momento perplessa, “ come non lo sai che sia mia moglie che la fidanzata di Luca lavorano nella stessa azienda dove lavora tuo marito”. Io fingo un’amnesia che non ho, ma ora capisco perche da alcuni anni veniamo sempre qui comperare i fiori, li saluto e me ne torno a casa. Dopo cena doccia e a letto, sono ancora sconvolta dal piacere provato, ma c’è qualche cosa che non mi quadra, poi sento lui tornare, fingo di dormire, lui si spoglia silenziosamente e viene a letto, poco dopo dorme, io mi avvicino, mi infilo sotto le coperte raggiungo il suo inguine, sento inequivocabile l’odore di femmina che ha addosso, domani ne parliamo. La sera dopo quando torna dal lavoro io mi faccio trovare con l’accappatoio , ho appena fatto la doccia, lui si spoglia per fare altrettanto quando io mi apro e resto nuda davanti a lui, “ sono ancora bella?, ti eccito sempre?” gli chiedo, lui resta sorpreso, io lo abbraccio, ti voglio, e lo trascino con me sopra il letto, lui ha un’erezione, lo sento premere contro la mia fica, alzo le gambe lo stingo a me,” allora quella puttanella che ti sei scopato ieri sera non ti ha spompato se hai ancora voglia di me”, lui mi guarda stupito, sento che cerca di infilare il cazzo dentro la mia già bagnata fica, ma io tergiverso, e lui reagisce cercando di divincolarsi, “ quale puttanella?, di che parli, e poi che ne sai”, io lo guardo, ora gioco con lui “ parlo di una di quelle troiette che lavorano con te, ma tanto sono sicura che non si è divertita come mi sono divertita io“, lui ride, “ e tu mi vuoi far credere che sei andata a scopare con un altro?”, “ un?, no, due, mi hanno fatto pelo e contropelo, fica, bocca e culo”,. Lui resta un momento serio, non riesce a capire se stò scherzando o parlo seriamente, “ non credo che tu lo abbia fatto”, “ ma tu invece si, chi era una delle segretarie vostre o chi, non mentire, avevi ancor addosso il suo odore”, lui mi guarda, “ ammesso che io sia stato con un’altra devi sapere che si trattava di un addio al celibato, e non ero solo”. Ora sono io che resto perplessa, per un momento credo che il destino abbia giocato duro,” era la ragazza del commesso del negozio di sementi che lavora con te come la moglie del proprietario?” lui resta basito, “ ma tu come fai a saperlo, io non ti o mai detto di conoscerle”, lo incalzo“ rispondi, era lei, e chi altro?”, lui abbassa lo sguardo sconfitto, “ si la ragazza di Luca, e la moglie di Mario, poi i soliti quattro miei amici che conosci”. Resto un momento in silenzio, lo guardo, “allora che avete fatto?, ve le siete scopate ?”, lui con lo sguardo basso annuisce con il capo, “allora siamo pari, io mi sono scopata Luca e Mario,” lui mi guarda, sorride, il tono della mia voce non deve averlo convinto, “ a si?, ti hanno scopato loro?, ma mi sembra che tu abbia ancora voglia”, ride, è convinto che io non abbia detto la verità, mi infila dentro il suo cazzo, lo sento durissimo, mo pompa, godo, lui continua a scoparmi con forza, lo sento scatenarsi ,” e allora godi troia che si è fatta sbattere da due maschi,” e con impeto mai avuto prima mi sbatte dentro il cazzo, lo sento quasi in gola, “ si, mi hanno scopato in due, ma solo tu mi fai impazzire, daii … più forteeeeeeee ….. daiiiiiiiiiiiiiiiiiii VENGOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!” ….. il mio grido è la conferma che lui aspettava, mi infila tutto il suo meraviglioso uccello e viene … siiiiiii … tienniiii .. sborrrooo!! … e sento il calore della sua sborra dentro di me. Mi bacia, si infila nel bagno per farsi la doccia, io mi lazo dal letto, mi guardo nello specchio, “ Anna sei una troia!!, ” mi dico specchiandomi, non era un cazzo che volevo, ma quello di mio marito, mi sentivo come trascurata, ma era solo lui che volevo, l’unico capace di farmi godere veramente in maniera unica , perche è il solo che quando mi scopa lo fa con amore, con passione, sentimento profondo. Io ho quarantacinque anni, un’età difficile per una donna, è il momento in cui senti la necessità di sapere se sei ancora in grado di sedurre un maschio, e mi riguardo allo specchio,compiaciuta, “ si sono una troia, ma una BELLA troia” , e poi ripenso ad una certa frase, sorrido, e mi dico che se anche questa volta l’uccello non era il più grosso con la botta che gli ha dato la passera si è bagnata ugualmente.
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Una coppia che non dimentichero\' mai
Negli anni '80/90 il computer non monopolizzava ancora la "posta del cuore" (o del cazzo e della figa se preferite) e cosi' Giovanni scriveva numerose lettere alle riviste a "luci rosse" (ci sono ancora?) attendendo poi la risposta (se arrivava) al fermo posta (che pena, certe code, e l'impiegato che se ne fotteva!). Forse una su dieci andava a buon fine, ma un giorno Giovanni ricevette una letterina su un foglio di carta a righe da Bologna (lui abitava a Milano) firmato Rina, la lei di una coppia (il marito si chiamava Claudio). Coppia abbastanza giovane, lei casalinga lui capo magazziniere in una importante ditta, sposati con figli da una decina d'anni. "Non sono molto alta" scriveva Rina, "ma nelle botti piccole c'e' il buon vino" e cosi' Giovanni incontro' la coppia in una uscita dell'autostrada a Bologna. Fu condotto in una loro casetta in campagna con un bel fuoco ardente e secondo le indicazioni del marito che era un tipo piuttosto deciso e determinato, tutti e tre nudi sul letto fecero "tutto e subito". Di quel primo incontro Giovanni ricorda un bel 69 e la decisione di Claudio nel prendere la moglie davanti e dietro (Rina era perfettamente aperta in entrambi i canali). Questi incontri di sesso deciso ma breve si ripeterono a lungo; diverse volte era la coppia che andava a Milano nell'appartamento di Giovanni. In seguito Claudio chiari' che non aveva voluto un singolo della stessa citta' (Bologna) "per evitare ogni rischio", ma uno distante almeno 200 chilometri, "che gli dava maggiore sicurezza". Qualche volta Rina prima di partire regalava a Giovanni le proprie mutandine, oppure, se gli incontri ritardavano per gli impegni di lavoro di uno o dell'altro, ne inviava un paio indossate per uno o due giorni (di piu', come avrebbe voluto Giovanni, Rina non riusciva) per posta espresso avvolte nella plastica, "fresche di giornata" come diceva lei scherzando. Giovanni ne ricorda un paio, che tenne a lungo sul pro-prio cuscino indossandole anche personalmente qualche volta, portate da Rina dopo che i coniugi avevano fatto l'amore, abbellite anche da una macchiolina rossa, probabilmente Rina aveva appena iniziato o stava per terminare il suo periodo. Un giorno che l'incontro era stato piu' sbrigativo del solito, Giovanni ebbe l'impressione che sarebbe stato uno degli ultimi. Invece era solo l'inizio. Le telefonate con Rina si intensificavano, quasi ogni giorno (rispondeva sempre lei al telefono, anche quando Claudio era in casa). "Tesoro, quando hai fatto l'amore?" Chiedeva curioso Giovanni, ricevendo immancabilmente la stessa risposta "Ieri sera!" e se c'era un cambiamento era "e anche stamattina!" opppure "e oggi pomeriggio!" Giovanni, pure essendo contento che la cara Rina fosse cosi' ben servita dal consorte, provava anche un poco di invidia, dato che lui si doveva accontentare di qualche volta alla settimana quando gli andava bene. Lei gli spiegava che da quando erano sposati Claudio non aveva mai mancato un giorno, nemmeno quando aveva le sue cose, o in ospedale dopo il parto, a sponda, con il timore di essere sorpresi dall'infermiera. Anche alla domenica pomeriggio Claudio si annoiava facilmente e finivano sempre a letto. "Va bene" raccontava Rina, "ma almeno portami una volta a mangiare una pizza prima di farlo". "Non lamentarti Rina, sapessi quante donne ti invidiano..." la consolava Giovanni. Queste telefonate si trasformavano spesso in erotismo spinto e finivano in belle sditalinate e ricche seghe ("dimmi come e' la tua figa, te le lecco tutta..." "mettimelo nel culo, dai..."). Altre volte Rina telefonava a Giovanni durante i rapporti col marito, facendogli sentire i loro godimenti o le invocazioni erotiche: "leccami il buco del culo" "sborrami tutta" e via di seguito. Non basta, specialmente all'inizio Rina scriveva, mentre scopava col marito, deliranti lettere erotiche a Giovanni del tipo "Claudio me lo sta mettendo nel culo, ma la figa e' vuota..." probabilmente era nella posizione a pecorina e quindi la scrittura era sconnessa e irregolare per i colpi d'ariete che riceveva. Alludeva alla doppia penetrazione simultanea fatta col marito e con Giovanni; avevano fatto anche, a richiesta del marito, due cazzi contemporaneamente in figa, ma non era stato facile farli entrare a fondoi tutti e due, come nel caso di utilizzo dei due "vasi".
Un bel giorno Giovanni, sdraiato sul letto, abbassa gli occhi verso Rina che lo sta allegramente spompinando, e che vede? I due coniugi felici e contenti, ridendo e scherzando, si passano il suo cazzo da una bocca all'altra! Resta male, ma che puo' fare? Orami era diventato un amico di famiglia, non poteva fare il difficile. E infatti dopo altri incontri succede che Rina sta succhiando golosamente il cazzo del marito,
Giovanni le si avvicina accarezzandole affettuosamente la testa e congratulandosi per la sua abilita': "sembri proprio una maestra diplomata!". Non fa in tempo a finire la frase che Rina gli sbatte letteralmente in bocca il cazzo del marito! Non e' come leccare fica ragazzi, qui e' un manganello che ti riempie la bocca, ti scende in gola e ti da' quasi l'impressione di soffocarti, ma alla fine Giovanni si rese conto che non e' poi cosi' strano e che puo' essere anche piacevole. Giovanni si stava rendendo conto che la sua coppia nei momenti di intimita' aumentava la propria eccitazione e migliorava il rapporto pensando alle trasgressioni fatte con lui nell'ultimo incontro, oppure a quelle da compiere nel prossimo. In un certo senso i coniugi dopo avere incontrato Giovanni "vivevano di rendita" per quasi un mese ripensando a quanto avevano fatto; quando questa carica era esaurita, richiamavano Giovanni nella loro alcova. Accomodarsi nel letto matrimonale degli sposi era particolarmente gradito a
Giovanni perche' tale fatto lo faceva sentire parte integrante della coppia (un giorno a causa dei movimenti dei tre il letto si ruppe rumorosamente!). Effettivamente un singolo a modo e dotato anche di cervello, utilizzato sapientemente da una coppia avveduta, costituisce indubbiamente un "valore aggiunto" ai rapporti di coppia, ravvivando e mantenendo il desiderio e l'eccitazione. In un certo senso Giovanni si sentiva un poco strumentalizzato e quasi un "oggertto sessuale", ma cio' non gli dispiaceva per niente, anzi.
Durante un normalpe 69 -Giovanni sul letto, Rina sopra- Claudio la penetra a pecorina, permettendo a Giovanni di baciare e leccare i due sessi uniti nell'atto d'amore, ma quando Claudio sta venendo toglie il cazzo dalla figa e gli sborra in bocca, senza che Giovanni in quella posizione se ne possa rendere conto o possa almeno spostarsi. Quella prima volta Giovanni non ebbe il coraggio di ingoiare come fece in occasioni successive, e senza fsrsi notare, perche' lo riteneva poco cortese, lascio' cadere sul letto dalla sua bocca quella preziosa candida lava.
Passato qualche tempo, Giovanni partecipo' alla festa di laurea in legge del loro figlio Matteo. Poco tempo dopo, in uno degli usuali incontri, Rina stava seduta sul viso di Giovanni che si dilettava a passare la lingua da un buco all'altro, mentre Claudio stava pure seduto sulla pancia di Giovanni baciando teneramente con la lingua la sua sposa: per Giovanni era una vera gioia vederli cosi' innamorati e sentirseli cosi' vicini. Si', pero' a un certo punto Giovanni sente che Claudio sta spingendo il culo sul suo cazzo (che ovviamente era ben duro); in quella situazione sarebbe stato ridicolo sottrarsi rompendo il gioco, e cosi' il rito si compie fino in fondo (e poco dopo Giovanni svuoto' le palle con una potente e profonda sborrata). Fu molto bello certo, ma Giovanni nei giorni successivi si rese conto della grave trasgressione che aveva commesso: l'aveva messo nel culo a un uomo, per la prima volta in vita sua! Gli incontri ripresero come d'abitudine, sesso spinto certo, ma senza ripetere l'ultima esperienza, finche' un giorno, mentre stava abbracciato con Rina dopo l'amore entrambi coricati sul fianco, ecco che sente una nerchia puntargli diritta al culo. Sia pure con garbo, Claudio non era il tipo di accontentarsi di un piacevole gioco, no, lo spinse tutto dentro con grande dolore di Giovanni per interminabili dieci minuti: che sollievo quando finalmente ritrasse quella nerchia, che pero' gli aveva lasciato dentro un secchio di calda sborra. Ora fortunatamente il dolore e' praticamente scomparso, lasciando posto al piacere. Dopo quelle esperienze cosi' gratificanti e complete, il rapporto con la coppia si trasformo': ora Giovanni non era attratto solo o principalmente da Rina come era stato all'inizio, ma anche da Claudio: il rapporto con la coppia era davvero completo e perfetto.
Dopodiche' i rapporti ripresero come prima, senza grandi novita'. Pero' col tempo i coniugi tendevano a diradare gli incontri, trovavano sempre delle scuse per sottrarsi; Giovanni si rese conto che purtroppo la bella relazione stava per finire, anzi era finita. Ne soffri' molto perche' era sinceramente innamorato di quella coppia che tanto gli aveva dato, tuttavia accetto' la loro decisione e mantenne con loro una bella amicizia, scambiando gli auguri durante le festivita', non mancando di telefonare loro dal Cantagallo dell'autostrada tutte le volte che passa per Bologna.
PS. Ci sarebbe un seguito, se vi interessa fatemelo sapere.
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14 years ago
roby1sangallo,
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Alle terme...
Altro racconto scritto da me (F) e da Tyzzy)(F) E finalmente era arivato il ponte del I Maggio. Dopo mesi di duro lavoro potevo riposrmi con una piccola vacanza. Avevo deciso di andare alle terme, perchè volevo ritemprarmi lo spirito e il fisico. Sarei partito subito il venerdì sera e sarei tornato il lunedì pomeriggio. Tre giorni di relax. Non vedevo l'ora. Per tutta la giornata lavorai normalmente. Poi finalmente arrivò l'ora di andarmene, di lasciare ogni preoccupazione lavorativa e finalmente godermi un pò di relax. Uscii dall'ufficio, andai in macchina e mi avviai verso la mia meta...(T)...è un pò di tempo che ci pensavamo io e mio marito, ritagliarci un momento di relax per noi due non sarebbe stato male, ed un centro benessere avrebbe certamente fatto al fatto nostro, bella gente, relax, una tisana, un massaggio e via...le tossine sarebbero sparite e magari avremmo conosciuto qualcuno con cui instaurare anche una tenera amicizia..(f) Arrivai alle terme, il viaggio era stato tranquillo, niente di eccezionale. Parcheggiai e mi avviai dentro. Entrai nell’hall dl centro e mi diressi vero il bancone. Una ragazza carina, molto affibile, mi diede il benvenuto e sbrigò tutta la prenotazione che avevo fatto. Ad un certo punto, mentre la ragazza stava lavorando sul pc, vidi entrar una coppia con la lei bellissima. Era vestita casual, ma con eleganza. Indossava un paio di scarpe coi tacchi che la slanciava e fu questo a farmela notare. La osservai bene mentre si avvicinavano anche loro al bancone….(T) io ero seduta al bar della sauna ed ero rivolta verso il bancone della reception e notai anch'io la coppia entrare, o meglio notai prima la LEI, bellissima, slanciata, coscia lunga, capelli lunghi, tacchi alti...insomma veramente una bellissima ragazza e poi lui, giovane sportivo, ben vestito, abbronzato palestrato al punto giusto, una bella coscia piena ed un sederino niente male(F) Girai lo sguardo e ti notai. Lì seduta sul divano, con quella gonna un po’ oltre le ginocchia, la camicetta bianca che si intravedeva il tuo reggiseno nero. Portavi un paio di scarpe con allacciatura alla schiava. TI osservai bene bene e mi stava venendo voglia di conoscerti….(T) i nostri sguardi si incrociarono ed anch'io ti guardai notando nei tuoi occhi un certo interesse nei miei confronti, ma la mia attenzione era tutta attirata dalla coppia appena entrata nel centro. Inconsciamente alzai la coscia per accavallare le gambe diversamente ed il tuo sguardo si fece più insistente poichè veramente c'era poco da lasciare alla immaginazione con quel movimento che avevo fatto(F) vidi il movimento delle tue gambe e riamasi affascinato dalla tua bellezza. Forse era la mia immaginazione ma forse intravidi il tuo fiore nel tuo movimento e immaginai che non portavi le mutandine. Il mio sguardo era catturato sulle tue belle gambe nude, sul tuo fisico. Pensai che magari in questi giorni mi sarebbe piaciuto conoscerti. Poi il mio sguardo andò alla copiia e vidi che anche lei ti guardava, forse anche lei aveva notato il tuo movimento ed aveva notato la stssa cosa che avevo visto io. I suoi occhi andarono sul tuo corpo e vidi che anche lei era calamitata sulle tue gambe. Il suo uomo la raggiunse e si avviarono verso la loro stanza, ma prima di sparire dalla Hall, lei si girò e ti fece un occhiolino….(T) risposi con un mezzo sorriso all'accenno della ragazza e venni ricambiata. Seguii quel movimento sinuoso di bacino, quei polpacci muscolosi abbronzati e completamente depilati da essere lucidi, quel seno che prorompeva da quella camicetta...insomma la spogliai con gli occhi...e sentii che la desideravo. Finii in fretta il caffè che stavo sorseggiando e mi alzai. Presi la mia borsa e mi diressi verso la mia stanza che guarda caso era a fianco a quella della mia preda. Ti passai accanto ed i nostri sguardi si incrociarono(F) ti vidi passare di fianco a me e potei sentire il tuo profumo che inebriò le mie narici. Come tu facesti con la lei della coppia, io lo feci con te e ti guardai come se ti spogliassi con gli occhi. Qualcosa mi si risegliò sotto. Poi mi avviai anch’io alla mia camera e notai che la mia era di fronte alla tua. Ti vidi entrare dando uno sguardo alla coppia che stava entrando nella loro. E poi entrai. Disfeci le valige e mi spogliai nudo. Quelle erano delle terme in cui era possibile girare senza intimo sotto gli asciugamani. Presi il mio e lo avviluppai attorno alla vita e uscci dalla stanza per avviarmi alla sauna…(T) feci lo stesso io, mi spogliai nuda mettendo il mio intimo nella borsa, mi voltai verso lo specchio ed analizzai il mio corpo in ogni sua parte, lo accarezzai con le mie mani indugiando in mezzo alle gambe per sentire se ero a posto, mi soppesai il seno accarezzandolo piano. Presi l'asciugamano e me lo avvolsi attorno ai fianchi lasciando scoperto il seno. Aprii la porta proprio mentre uscivi tu e guarda caso uscì, nello stesso instante anche la coppia. Ci guardammo tutti e quattro con un misto tra imbarazzo e qualcos'altro che solo dopo avrei compreso(F) uscii dalla mia stanza e mi trovai di fronte alla tua bellezza. I miei occhi furono calamitati sui tuoi bellissimi seni. Ti guardai negli occhi e ti dissi un “Ciao” un po’ imbarazzato. Poi volsi lo sguardo e vidi anche la coppia. Anche lei come te portava l’asciugamano sotto il seno lasciandolo scoperto. Ci guardammo tutti e poi c ivoltamo e ci diressimo verso la sauna. Io mi misi per ultimo, così potevo osservare la tua bellissima schiena e la tua bellissima camminata….(T) io ero davanti a te e dietro quello splendido angelo e potevo ammirarla in tutto il suo splendore di curve e profumi. L'asciugamano era penetrato nel taglio del suo sederino e mi faceva vedere, ad ogni passo, quello splendido incavo tra le natiche. Anche lui era molto bello, sportivo e muscoloso. Il petto peloso al punto giusto e qualcosa che si notava davanti attirò la mia attenzione....era già eccitato credo perchè un bozzo decisamente incredibile fuoriusciva sull davanti.(T) ci avviammo tutti e quattro, senza farlo apposta, verso la Sauna che ci era stata riservata. Entrò prima la coppia dopo che un'inserviente ci aveva regolato la temperatura ad un livello accettabile. Entrò prima la coppia, poi io e poi tu dietro di me come un'ombra. All'interno c'era già una coppia completamente nuda sdraiata sulle panche in legno. Si spostarono un pò per farci posto. La ragazza davanti a me si voltò e guardandomi negli occhi si tolse l'asciugamano e rimase nuda davanti a me aspettando che facessi altrettanto. Così feci e con u pò di imbarazzo fui nuda davanti a lei. Ci guardammo con interesse in ogni parte del corpo e con piacere notammo entrambe la nostra completa depilazione; ci sedemmo vicine...non volevamo altro lo sapevo. Il suo ragazzo si tolse l'asciugamano rimanendo a sua volta nudo. La sorpresa che aveva tra le gambe mi fece paura. Era dotatissimo...e la cosa pazzesca era che era completamente a riposo, per nulla eccitato, ma da sotto l'asciugamano pareva già molto avanti...Completamente depilato il suo membro penzolava tra le gambe. Aspettammo che facesti anche tu la tua mossa di spogliarti e così facesti rimanendo completamente nudo e già con qualche segno di eccitazione. Ti sedesti vicino a me e ci salutammo tutti scambiandoci sguardi tra il desiderio ed il compiaciuto(F) vidi quei corpi di quelle donne splendide davanti ai miei occhi. Notai anche il membro in riposo del ragazzo della coppia e un briciolo di invidia mi pervase. Mi sedetti di fianco a te e poi liberai anche il mio corpo dall’asciugamno. Un briciolo di ecccitazione laveva ridestato il mio membro. Ora eravamo tutti quanti nudi. Vidi i vostri sguardi di intesa. Dopo il saluto iniziammo ognuno a guradare l’altro. I miei occhi andavano dai tuoi seni a quello della ragazza per poi scendere al suo fiore e ritornare su di te. Il ragazzo faceva la stessa cosa. Ad un certo punto la ragazza si sdraiò a pancia in giù con la testa appoggiata alla coscia del suo ragazzo e con noncuranza, una sua mano andò sul suo membro ancora in riposo. Ti volse uno sguardo di intesa… (T) mi sdraiai anch'io di schiena ed appoggiai la testa sulla coscia del ragazzo che a questo punto aveva due ragazze sulle sue gambe. Tu eri invece seduto ai miei piedi e lo spettacolo che si aprì ai tuoi occhi fu il mio sesso che alzando le mie ginocchia si mostrò in ogni sua parte. La ragazza, dopo un primo momento penso di gelosia, si lascio andare e mi permise di mantenere la posizione. L'altra coppia era sdraiata in uno scompartimento sopra di noi e si godeva la situazione. La ragazza della coppia sopra di noi non era certo una bellezza, anzi era un pò grassotta e bruttina, mentre il suo ragazzo non era niente male in ogni sua espressione....(F) I miei occhi andarono al tuo fiore dischiuso davanti a te. Il mio membro che era già un po’ eccitato si indurì ancora di più. Presi coraggio e con la mia mano iniziai ad accarezzare uno dei tuoi piedi. Intanto la ragazza aveva impugnato il membro del suo uomo e l’aveva iniziato ad accarezzare. Aveva dischiuso anche lei leggermente le gambe. La coppia di sopra osservava e notai che i capezzoli della ragazza iniziarono a inturgidirsi. La mano di lei andò sul membro del suo uomo e come la bella coppia, anche lei iniziò ad accarezzarlo. Intanto il ragazzo con il membro notevole appoggiò una sua mano leggera sul tuo seno nudo e l’altra sul sedere della sua ragazza. L’atmosfera iniziò a farsi eccitante…(T) la mano del ragazzo su cui ero appoggiata incominciò a massaggiare il mio grosso seno che ad ogni passata diventava più turgido. Guardai il ragazzo negli occhi e notai che denotava un certo imbarazzo infatti era arrossito. La sua ragazza con la mano armeggiava sul suo membro con maestria andando ad accarezzarlo profondamente tra le gambe. Il tuo massaggio al mio piede mi piaceva e decisi di lasciarti fare. Con coraggio presi l'iniziativa ed dissi a tutti..."perchè non ci presentiamo, rompiamo il ghiaccio"....(F) Mi presentai prima io dicendomi che mi chiamavo Franz, poi toccò la giovane coppia, erano stranieri, lei Joel svizzera e lui Jon tedesco. Lui non parlava una parola di italiano mentre lei lo capiva e lo parlava. Traduceva al suo ragazzo mentre con la sua mano continuava ad accarezzare il suo membro, che piano piano si stava eccitando. Poi toccò all’altra coppia, lei Paola e lui Francesco, coppia di Padova che erano lì per qualche giorno per rilassarsi e fare nove conoscenze….(T) ci salutammo tutti guardandoci negli occhi. Chiesi alla coppia di padova di scendere da lassù e sedersi vicino a noi. Joel continuava a toccare il suo ragazzo ed il suo ragazzo toccava me, tu toccavi ormai il mio ginocchio e continuavi a salire con la tua mano. La ragazza di padova si sdraiò accanto a me ed i nostri corpi già si sfioravano..il suo ragazzo si sedette vicino a te volgendo lo sguardo su di me e la sua ragazza sdraiate una accanto all'altra(F) Paola avvicinò il suo viso sul tuo seno, e con le labbra ti diede un bacio per poi con la bocca vorace sul tuo capezzolo, baciandotelo e mordendotelo. Intanto Joel avvicinò il viso al memro di Jon e con la sua lingua iniziò a baciarlo. Mentre io con la mia mano ormai ero arrivato sulla tua coscia e continuai fino ad arrivare al tuo fiore che iniziai ad accarezzarlo piano. Intanto Francesco si era avvicinato a Joel che aveva aperto le gambe e con la sua lingua stava risalendo dai piedi fino al suo fiore….(T) la situazione si faceva sempre più incandescente perchè si vedeva che tutti volevamo la stessa cosa. Accarezzai Paola sulla pancia scendendo piano con la mia mano fino al suo fiore che incontrai con qualche difficoltà. Alzò la coscia per agevolarmi e quando ci arrivai sospirò profondamente. Joel aveva alzato il suo sederino per permettere a Francesco di leccarla meglio cosa che ovviamente fece con grande piacere. Il membro di Jon ormai si era completamente svegliato e joel ormai lo ingoiava fino a metà perchè di più non poteva(F) Le mie mani erano arrivate al tuo fiore che iniziai ad accarezzare. Con i polpastrelli seguii i contorni delle grandi labbra per poi leggermente spostarle e arrivai al tuo clito che iniziai ad accarezzartelo. Intano la mia bocca era sulla tua coscia e ne assaporavo il tuo sapore. Jon ti stuzzicava i capezzoli con le sue dita il seno libero dalla bocca di Paola. Ogni tanto il suo sguardo andava verso il mio membro e quello di Francesco. Intanto Joel ormai stava facendo un bellissimo pompino al suo uomo con la sua bocca su quell’erezione spaventosa che gli stava venendo. Con la bocca leccav ala su acappella mentre con le mani lo segava ed iniziò ad accarezzargli le palle per poi andare sempre più giù e accarezzargli il suo foro anale. Intanto Francesco ormai stava bevendo il miele di Joel…(T) Joel emetteva degli strani mugolii mentre leccava il membro del suo ragazzo e Francesco beveva abbondantemente dalla sua fonte. Paola, la cicciottella, si alzò insieme a me e si mise di schiena con le mani appoggiate sulla panca ed allargò le gambe. Io mi inginocchiai dietro di lei e con le mani le aprii le natiche scoprendo il buchetto anale e di conseguenza la sua vagina. Gettai il mio viso tra le sue natiche e subito la sentii sospirare profondamente quando la mia lingua incominciò a leccare i suoi liquidi che l'avevano completamente bagnata. Francesco mi si posizionò dietro e con la mano destra mi iniziò a palpeggiare tra le natiche che a causa della mia posizione accucciata erano completamente aperte. La sua mano passò sopra il mio ano e proseguì fino alla mia vagina spalancata. Nello stesso momento Joel ed il suo ragazzo si staccarono e Jon si sedette vicino a te insieme a Joel. Entrambe ti fecero sdraiare sulla panca ed incominciarono a leccarti il membro che ormai era ritto e durissimo vista la situazione. Allargasti le gambe e Jon iniziò a leccarti tra le gambe con grande esperienza mentre la ragazza salì a cavalcione del tuo viso facendosi leccare la vagina dalla tua lingua(F) Sentivo la lingua di Jon sul mio cazzo. Mai un uomo mi aveva fatto un pompino e trovai che era molto bravo, coe una donna. La mia lingua intanto era sul fiore di Joel, che grondava umori a non finire. La mia bocca avida li bevve e con la lingua la penetrai come se fosse stato un piccolo cazzo. Intanto le mie mani erano sul suo sedere glielo palpavo. Poi allargai le natiche e vidi il suo foro anale, molto aperto, molto probabilmente perché era abituato a prendere il cazzo del suo uomo. Con le dita iniziai a stuzzicarlo mentre la lingua di Jon ormai era sulle mie palle gonfie e la sua mano aveva iniziato ad accarezzare le mie natiche come io facevo con la sua lei. Intanto Francesco mentre te continuavi a leccare Paola, aveva iniziato a leccarti da dietro sia la tua vagina che il tuo ano. Nella stanza eravamo tutti sudati sia per via della sauna sia per via dell’eccitazione. Un odore di sesso e gemiti di piacere pervadeva l’aria del locale…(T) il trenino tra paola, me e francesco era una cosa fantastica...le dita della mia mano destra penetrarono la vagina di paola che dal piacere urlò e si alzò sulle punte dei piedi mentre francesco mi aveva invitato ad alzarmi e mettermi nella stessa posizione di paola. obbedìì sapendo esattamente cosa voleva farmi. Jon ormai ti masturbava e ti leccava profondamente ed iniziai a pensare che sicuramente era gay nonostante la sua ragazza, ma la cosa non mi preoccupava eri eccitato come non mai e lo vedevo dalla tua durezza(F) Non avevo mai avuto un rapporto omo, na in quel momento non mi importava. Ero eccitato da quella situazione e il mio cazzo poteva testimoniarlo, bello dueo e dritto tra le labbra di Jon. La figa di Joel ormai grondava, le mie dita la masturbavano sia dentro la sua figa che dentro il suo ano. La mia lingua percorreva tutti e due gli orefizi. Ad un certo punto sentii il dito di Jon penetrarmi e rimasi un attimo fermo. Il mio cazzo si impennò nel momento che fu tutto dentro di me. Joel allora si fermò. Si alzò, mi porse il suo seno ed io iniziai a leccare i suoi capezzoli turgidi mentre il suo uomo aveva iniziato un lento su e giuì dentro di me. Non mi dava fastidio, anzi mi dava piacere. Girai lo sguardo e vidi voi che…ormai facevamo un tremino perfetto perchè francesco ormai era dentro di me e con foga mi penetrava senza pietà e con una certa piacevole violenza. paola si donava sempre di più alle mie dita ed alla mia lingua aprendosi sempre di più. ed ad un certo punto si voltò verso di me e si sdraiò di schiena aprendo completamente le gambe alla mia vista. io mi sdraiai sopra di lei continuando a leccarla mentre francesco non aveva smesso nemmeno un attimo di penetrarmi. Jon ormai ti pompava fortemente mentre joel ti sovrastava(F) Jon si fermò quando ormai il mio cazzo era diventato bello duro. Allora si avvicinò con il suo bastone vicino alla bocca. Joel si avvicinò anche lei, lo prese in mano e con la lingua iniziò a leccarlo e mano a mano lo avvicinò alla mia. Io non so cosa mi prese portai fuori la lingua ed inizia ad accarezzarlo con la punta anch’io. Joel mi faceva vedere come dovevo fare ed io come un automa lo ripetei. Quella situazione mi aveva ormai eccitato a tal punto che tutte le mie convinzioni etereo furono bandite. Dopo un po’ mentre io leccavo il glande maestoso, joel si alzò, sentii che prese il mio cazzo e lo diresse verso la sua figa ed inziò a scoparmi, mentre voi continuavate il vostro terzetto…(T) ormai Jon aveva preso possesso di te ed entrava ed usciva dalla tua bocca ficcando dentro il suo membro fino a metà vista la sua mole imponente. La tua bocca lo succhiava e sentivi che stava arrivando. Joel ormai ti era sopra e mugolava di piacere. Paola era già venuta una volta nella mia bocca ed andavamo per la seconda. Francesco era ormai dentro nel mio ano da quasi 5 minuti e non accennava ancora ad arrivare. In quel mentre entrò un'altra ragazza che rimase allibita dalla situazione e dietro di lei un'altra signora che si voltò per andare via....ma si ricredette subito ed entrò insieme alla ragazzina...(F) Sentivo quel cazzo che stava per venire dentro la mia bocca. L mia lingua era impazzita e continuavo mentre lui mi scopava in bocca a leccare quel maestoso glande. Intanto il mio membro sentiva i muscoli vaginali di Joel che lo stringevano. Come unico suono si sentivano solo gemiti di piacere. Poi Joel si fermò per sentirlo tutto dentro e disse una cosa al suo uomo in tedesco. Lui si fermò, estrasse la sua mazza enorme dalla mia bocca. Non so cosa mi prese ma un gemito di dispiace provenì dalle mie labbra. Jon si mise dietro Joel e lei si posizionò in modo tale da sdraiarsi completamente su di me. Le sue labbra arrivarono al mio dorso e sentii i suoi denti mordermi. Il mio cazzo era ancora dentro di lei quando iniziai a sentire che veniva schiacciato dentro di lei nel momento che Jon la penetrava nel suo ano. SNnostante fossimo separati da un lembo di pelle, sentivo chiaramente la presenza di quel cazzo mastodontico insieme al mio. Joel iniziò a gemere e parlare in tedesco, molto probabilmente stava godendo di avere due cazzi dentro di se. Poi Quando finalmente Jon aveva finito di penetrarla, e solo metà del suo membro era entrato, iniziò ad uscire per poi rientrare. Io cercai di sincronizzarmi con lui e divenimmo una macchina perfetta per il piacere di Joel. Ogni tanto la mia bocca era sui suoi capezzoli ormai inturgiditi, li leccavo, li mordevo. Intanto mentre tu venivi inculata da Francesco, Paola bloccò la tua bocca, si alzò e si mise a leccarti la tua figa bagnata ed ogni tanto leccava il cazzo del suo uomo mentre entrava dentro di te. La signora appena entrata prese in mano la ragazzina e la fece sedere dopo che tutte e due si erano levate l’asciugamano….(T) la ragazzina e la signora si posizionarono vicino al ns. trio e si spogliarono completamente sfilandosi il piccolo asciugamano che le coprivano. La ragazza avrà a malapena avuto 18 anni ed era imbarazzata, ma molto carina. Dimostrava molto meno della sua età ma era molto ben formata. La signora diciamo che invece sarà stata sulla sessantina ed era diciamo un pò passata e grassina. Fece aprire le gambe alla ragazzina ed incominciò ad accarezzarla tra le gambe tra la ritrosia e vergogna della stessa...i nostri sguardi si incrociarono ed io sorridendoLe La rassicurai dicendoLe di non preoccuparsi che era tra persone educate..(F) Nel mentre io sentii che Jon stava per godere dalle pulsazioni del suo membro sui muscoli anali di Joelle. Non ce la feci dall’eccitazione e venni dentro di lei nello stesso momento che lui venne nel suo ano. Joelle gridò il suo piacere. Venimmo tutti e tre e ci accasciammo uno sull’altro. Jon doveva avere sborrato una grande quantità di seme in quanto lo sentivo colare sulle mie palle. Uscì da Joelle e notai che il suo cazzo, nonostante avesse goduto, non aveva accennato l’erezione. Poi Joelle si sfilò dal mio e con la bocca assaggiò il suo sapore sul mio membro pieno di sborra e poi fece la stessa cosa con il suo uomo. Poi, sudati sia dal caldo della sauna sia dal nostro orgasmo ci guardammo e sorridemmo. Ci sedemmo con la schiena contro la parete, io da una parte e jon dall’altra, con Joelle in mezzo. Tutte e tre con le gambe aperte a mostrare i nostri sessi. I nostri sguardi andarono verso la signora che ora stava delicatamente accarezzando la ragazzina e ogni tanto andavano sul vostro trio, dove ormai Franceso aveva aumentato la velocità e ti stava da dietro stuzzicando i capezzoli mentre Paola era sempre a dare piacere ad entrambi. Il tuo viso esprimeva il piacere che ti stava dando, coi capelli bagnati sulla fronte, a volte con gli occhi chiusi e a volte aperti piani di godimento, con le labbra che ad ogni affondo un po’ più deciso te le mordevi con i denti. Eri il godimento fatto persona. Ogni tanto il tuo sguardo era calamitato sul giovane fiore della ragazza come lo sguardo di una cacciatrice che ha trovato la sua preda….(T) Francesco ormai era al limite e stava per venirmi dentro ed infatti dopo pochi secondi sentii le sue contrazioni dentro di me...si fermò un attimo e sentii il suo liquido caldo dentro di me accompagnato da un sospiro profondo. Paola mi guardava da sopra con uno sguardo tra l'eccitato e l'arrabbiato per aver visto il suo ragazzo possedere un'altra donna come non ha mai posseduto lei. Quando il suo membro uscì da me era rosso e gocciolante. Ero esausta, ma ancora c'erano due persone che non avevano ancora assaggiato gli umori eccitati di noi tutti...(F) ci sedemmo tutti quanti davanti alla coppia di donna. Nonostante la ritrosia iniziale, la ragazza si stava lasciando andare dalle carezze esperte della donna anziana. Le sue mani la accarezzavano sul suo fiore che iniziava ad essere imperlato dai suoi umori. I suoi capezzoli erano ormai diventate come due capocchie di spilli. Voi donne vi guardaste tra voi e come un messaggio dato senza proferire parola, vi alzaste e andaste verso di lei. Noi uomini rimanemmo lì, spettatori…(T) ci mettemmo tutte intorno alla coppia che nemmeno si era accorta del nostro fare...Io incominciai a baciare sulle labbra la ragazza massaggiando nel contempo i suoi piccoli seni. Lei si fece fare quasi subito. Paola e Joel si erano invece messe alle spalle della signora e l'avevano invitata a sdraiarsi sul pavimento pancia in giù senza smettere il suo lavoro sulla ragazzina. Lei obbedì e Joel e Paola iniziarono un massaggio sulla sua schiena con particolare attenzione al suo sederone e l'interno coscia(T) un sussulto prese la signora quando le mani esperte di Joel entrarono tra le sue cosce penetrando a fondo fino alla sua vagina per poi uscire accarezzandola fino al suo secondo buchetto. Allargò istintivamente le gambe rendendo il tutto più facile per Joel che infatti non se lo fece dire due volte ed infilò la mano intera tra le sue enormi labbra completamente bagnate. Subito Le ficcò dentro tre dita come nulla forse ed in quel momento la signora si inarcò ed urlò a lungo tirando fuori la lingua dalla sua bocca inrossettata(T) mentre io baciavo profondamente la ragazzina ormai quasi sdraiata sulla panca in balia della bocca famelica della signora che ormai formava una ventosa sulla vagina giovane e la leccava voracemente, tutti ci guardavate per vedere come finiva e da lì a poco sarebbe finita. Infatti la signora ormai aveva delle contrazioni molto potenti che le faceva muovere il bacino in su ed in giù assecondando le penetrazioni di Joel nella sua vagina. Un attimo dopo la signora si irrigidì e raggiunse un orgasmo pazzesco emettendo un urlo di piacere profondo. Contestualmente Joel estrasse la mano dalla vagina della Signora annusandola e leccandola a lungo. Eravamo tutti esausti, ma felici, ci alzammo, ci baciammo tutti sulle labbra come buoni amanti, ci rimettemmo gli asciugamani sui fianchi lasciando ancora la signora sdraiata per terra morta di fatica preda ancora di profonde contrazioni. Sorridendo ci avviammo nei nostri camerini dandoci appuntamento per chissà quando...ma con la speranza di rivederci
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14 years ago
admin, 75
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La prima volta del culo
Premessa : questa storia è realmente accaduta. Mia moglie Sara è una che normalmente non beve…… ma quella volta ha bevuto……lo spumante da desser..
io e la mia mogliettina, 32 anni carina, e un corpo notevole.
Una bella fica!!
Quella sera eravamo andati ad una cena con amici.
Lei bevve qualcosa di più del normale e ce ne tornammo a casa che lei era veramente ubriaca!
Ma non ubriaca al punto di stare male e vomitare tutto come a volte può accadere….ubriaca in modo da sparare discorsi senza senso, e da non reggersi sulle gambe.
A fatica riuscii ad accompagnarla in camera, lei si butto sul letto e continuava a farneticare , ad occhi chiusi come se dormisse. Rideva, borbottava frasi senza senso…era veramente alticcia.
Ovviamente per metterla a letto dovevo spogliarla!!
Cominciai con l’operazione e…via gli stivali….via la camicetta….via la gonna, ….via il collant era rimasti ovviamente gli slip e il reggiseno!! Mentre la stavo denudando, mi resi conto che una certa eccitazione si stava impossessando di me. Pensai che in fondo non stava poi così male da doversi preoccupare, e che visto il suo stato avrei potuto approfittarne per una porcata.
Prima di procedere mi spogliai completamente e quando mi tolsi gli slip, ne usci fuori il mio cazzo già turgido e pronto all’uso!! Tornai ad interessarmi di lei che se ne stava stesa sul letto a pancia in su, facendola roteare sotto sopra per poterle sganciare il reggiseno ( una quinta ) più agevolmente. Per fare questo montai a cavalcioni del suo fondo schiena facendo in modo di far sistemare il mio cazzo semirigido in mezzo alle sue chiappe ancora protette dagli slip.
La mia eccitazione cresceva….stavo per toglierle anche l’ultimo indumento, e lei se ne stava beata e tranquilla, borbottando e sonnecchiando.
Entrai con due dita sotto l’elastico dei suoi slip e iniziai a farglieli scivolare sotto il ventre e poi giù lungo le cosce. In breve ero già ai suoi piedi e visto che sono un appassionato feticista dei piedi, ricordo che non persi l’occasione per annusarli molto intensamente e per leccargli le dita.
Le divaricai le gambe al massimo per godermi lo spettacolo, in mezzo alla sua vagina si aprivano le labbra della fica e allargandole le chiappe andai a farle dilatare il buco del culo.
Mi misi a leccarglielo con abbondante saliva e mentre leccavo cercavo di penetrarla con la lingua, poi iniziai a toccarla con una mano mentre con l’ altra mi smanettavo l’uccello che era sempre più turgido e con la cappella gonfia che iniziava a bagnarsi di umori.
Un dito….due dita e poi tre dentro il suo ano, lei mugugnava qualcosa ma acconsentiva senza reagire. Comincia a dirle frasi sconce, cosa che non avevo mai fatto prima, come: godi maialona ti sto sfondando il culo,…. sei una vacca da monta!! La girai nuovamente sotto sopra e finalmente potei palparle le tettone e succhiarle i capezzoloni. Ero infoiato veramente per la situazione da film che si era creata. La toccavo dappertutto….v la palpavo….le infilavo le dita nella fica e nel culo contemporaneamente e inizia a sentire che era tutta bagnata di broda come una cagna in calore.
Anch’io avevo la cappella bagnata fradicia di umori e pensai bene di fargliela ripulire infilandole il cazzo in bocca. La forzai stringendole le gote e non appena la bocca si schiuse da prima le strusciai la capella sulle labbra e poi penetrai con forza dentro la sua bocca e spinsi a fondo la cappella.
Ero padrone del suo corpo….la usavo come una maiala e mi preparavo a scaricarle in bocca una bella dose di sperma! Prima però pensai di divertirmi a penetrarla in tutti i buchi, e girandola su un fianco me la posizionai in maniera da poter accedere facilmente alla sua fica e al suo culo.
Stava sbrodolando come una scrofa dalla fica tanto che andavo a bagnarmi la cappella in mezzo alle labbra della sua fregna, e con quella broda andavo a lubrificarle il buco del culo. Una volta, due volte e poi decisi che era il momento di sfondarle il buco del culo.
Si….come si dice…l’occasione fa l’uomo ladro!! Lei era sempre stata contraria a farsi penetrare analmente, d’altronde la capivo….era ancora giovane!!! Certe cose le fanno più normalmente le donne mature…quelle di una certa età che ormai sono esperte troie!!
Ma questa occasione non la potevo perdere!!
Inizia a spingere la mia cappella turgida in mezzo a quella rosellina facendola dilatare sempre più.
Lei gemeva……non so se per il godimento o per il dolore!! Io stavo entrando con la mia cappella dentro il suo culo!! Spingevo lentamente e nel contempo le toccavo la fica. Era bagnata fradicia! Mi convinsi che stava godendo come una maiala!! La mia spinta aumento, ero tutto dentro!!
Guardai con soddisfazione la scena…..il mio cazzo era tutto piantato dentro al suo bel culo che bel culo che ha mia moglie.
L’avevo sodomizzata!! Lo tirai fuori lentamente e decisi di passare alla sua fica.
Era in un lago di broda!
Penetrai con estrema facilità e godimento il mio cazzo dentro la sua fica e iniziai a montarla come una vacca. Lei era li,… passiva,… rilassata,…. a disposizione delle mie fantasie erotiche sessuali. Di nuovo qualche colpo profondo nel culo e poi una ripassata alla fica , poi di nuovo il culo e poi ancora la fica e così via…..lei stava godendo, cominciava a partecipare all’azione, sentiva che la stavo usando e in fondo penso che godeva proprio perché poteva liberamente sentirsi una maiala !! Che godimento…comincia a realizzare che finalmente potevo fare quello che più desideravo e che ancora la troia non mi aveva concesso: riempirle la bocca con una abbondante sborrata!! Mi portai con il cazzo vicino alla sua bocca, le dissi: leccami maiala, leccami la cappella e fammi sborrare! Lei era in grado di capirmi e certamente come ho già detto prima, era consapevole che me la stavo usando come una maiala.
Inizio a far girare la sua lingua intorno alla cappella, io mi stavo lentamente masturbando in modo da cogliere il momento migliore per inondarla e……..adesso…..adesso era il momento buono!! Pompami maiala…….bevi maiala, bevi la mia sborra!! E schizzavo….e leccava , ciucciava la cappella, e io schizzavo sperma a fiotti e lei slinguava e si impiastrava tutte le labbra. Adesso con la cappella le spargevo la sborra su tutta la faccia e poi sulle tette, e il mio cazzo si stava lentamente sgonfiando.
Che goduria….quella scrofa di mia moglie aveva mangiato la mia sborra!! Che bella esperienza!! Avevo trattato la mia mogliettina come la più grande maiala!! Con delle salviettine le ripulii la faccia dalla sperma , le infilai il suo pigiamino, le feci bere una tisana, e si addormentò beata. Il giorno dopo io mi svegliai ancora eccitato e con una vigorosa erezione.
Lei mi disse che aveva un cerchio alla testa e che non ricordava cosa fosse accaduto la sera prima.
Io le dissi che aveva bevuto un po’ troppo e che l’avevo aiutata io a indossare il pigiama e a metterla a letto. Lei disse….dormo ancora un po’!!!
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14 years ago
piacerinascostididonna, 49/49
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Al parco della rimembranza
nella penombra della sera con addosso solo la mia maglietta nera aderente e corta ed il mio perizoma accostato in un angolo con la mia piccola macchina. sono fermo mentre li vicino girano alcune auto lentamente come falchi in cerca di una preda. penso :"se sapessero di me qui se vedessero che bella preda sarei per loro, prelibata ... mi salterebbero addosso!" ... un paio di fari lontano si dirigono verso la mia direzione ... che fare? ho il cuore in gola dall'eccitazione ... penso : "ho voglia, sono qui per questo sono qui per loro bella arrapante... " allora aspetto che i fari si avvicinano ancora un pò esco dalla macchina con solo le scarpette nda tennis le gambe nude ed il mio perizoma che mi esalta il mio bel culo che potete vedere in foto e mi avvio verso la boscaglia attraversando la luce dei fari che mi vengono in contro. sento che la macchina si ferma e uscire qualcuno. lo aspetto di spalle protetto dalla boscaglia e offrewndogli nella penombra della sera la visione della mia offerta. le sue mani sul mio culo il suo cazzo già duro e caldo grosso bellisssimo nel palmo della mia mano la mia bocca le mie labbra al suo servizio poi lui vuole di più sento la sua cappella umida strusciarsi sul mio culo poi .... divento la sua preda il suo cazzo trionfa la sua prepotenza dentro di me mi fotte deciso stupendo lo sento vincitore la sua sborra dilaga in me mentre un fruscio mi avvisa che un altro è pronto a prendere il suo posto !
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14 years ago
admin, 75
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In giro in tre su gra
Siamo Manuela e Ale, siamo una coppia molto affiatata, ci siamo interessati allo scambismo dal 2005, da allora abbiamo fatto parecchie esperienze, cominciando con un po’ di esibizionismo in luoghi più o meno destinati a questo, poi abbiamo incontrato qualche singolo ed infine un bel po’ di coppie, con molte delle quali è nata un’amicizia. Di solito preferiamo rivedere coppie già conosciute con le quali stiamo bene e spesso attraverso il passaparola conosciamo altri amici.
Ormai avevamo abbandonato l’idea dei singoli, se non in compagnia di coppie, però chissà perché, un giorno sono rimasto incuriosito dalla mail di un singolo che si presentava con le garanzie di una coppia della quale siamo veramente “innamorati”, lo chiameremo F.
Questo singolo si presentava con delle foto molto eloquenti e la nostra amica mi aveva detto che era veramente gentile ed aveva una notevole dotazione.
Ci siamo scritti per un po’ senza coinvolgere Manuela, perché questa volta volevo organizzare qualcosa di particolare, sinceramente non mi andava di fare il cuckold, anche perché non mi vedo in questi panni. Era successo una volta con un singolo che si comportava come fosse il padrone, trattandomi quasi come se fossi un tizio che portava la moglie da lui per farla divertire , a volte somigliava ad una visita medica, si arrivava , lo specialista “scopatore” la spogliava, se la prendeva in tutti i modi e poi la lasciava andare via, la cosa però appariva un po’ piatta, perfino un po’ squallida.
Anche con le coppie spesso il cliché era un po’ banale e annullava quell’aspetto intrigante che la storia dovrebbe avere.
Questa volta invece volevo mettere alla prova Manuela, perciò la tenevo volutamente all’oscuro di questa manovra, mi telefonai con F. e ci mettemmo d’accordo, ovviamente lo rassicurai sul fatto che Manuela era una donna senza troppi tabù e che non ci sarebbero stati intoppi, ovviamente doveva esserci il gradimento estetico, quello era scontato.
Nel frattempo avevo cominciato a far credere a Manuela, che non ha molta dimestichezza con internet o giochi particolari, che negli autogrill si potevano fare degli incontri per cui bastava legare un fiocco rosso alla borsa e in qualche modo se in quel momento c’erano singoli o coppie disponibili ci sarebbero stati sviluppi. Infatti qualche sera ci siamo fermati ma non era accaduto nulla, ovviamente perché la cosa non era vera, ma l’importante era che lei ci credesse(il fine giustifica i mezzi!)
Con F. mi accordai che ci saremmo incontrati in un autogrill noto di Roma, dove veramente avvengono degli scambi all’esterno tra automobilisti e camionisti, ma questo non era il nostro intento. Dissi a F. di aspettarmi all’interno del bar e gli avrei fatto uno squillo quando stavo arrivando, gli dissi che avrebbe visto entrare me e Manuela, con una borsa con un fiocco rosso e che avrebbe dovuto fare un semplice cenno di saluto, lei sarebbe andata in bagno e poi sarebbe tornata all’auto ed avrebbe aspettato il mio ritorno.
Intanto per non cogliere Manuela impreparata le avrei detto che avremmo dovuto incontrare una coppia per poi fingere di avere una “buca” all’ultimo momento, sapevo che queste cose la irritavano.
Arrivò il giorno e come d’accordo dissi a Manuela che alle 21 saremmo andati ad incontrare una coppia di amici, poi all’improvviso alle 20, 30 finsi un sms di annullamento dell’incontro, lei ci rimase male ed io mi finsi un po’ incazzato, così le dissi:” stasera non mi va di andare in bianco” allora andiamo in autogrill e facciamo quella prova del fiocco rosso per vedere se funziona.
Feci uno squillo ad F. e dopo qualche minuto entrammo, il fiocco rosso aveva funzionato questa volta perché F. ci salutò, io e Manuela andammo in bagno e mentre scendevamo le scale , lui ci seguiva da lontano, dissi a Manuela che avrei parlato col “tizio” in bagno di precederci in auto, infatti scambiai qualche parola con F. in modo da dare il tempo a Manuela di andare in auto e poi uscimmo, mentre uscivamo vedemmo che Manu era in auto e aspettava, visibilmente imbarazzata ed eccitata nello stesso tempo.
Entrammo in auto e lui si sedette dietro , lo presentai e si strinsero la mano. Misi in moto e andammo via insieme, Manuela era un po’ silenziosa, cercava di aggiustarsi la gonna per non far vedere le calze autoreggenti anche se nello stesso tempo voleva mostrarle, parlammo del più e del meno per qualche minuto e poi senza perdere troppo tempo chiesi a Manuela se le andava di giocare come facciamo spesso di sera quando sorpassiamo i camion sotto le luci, lei disse di si!
Cosi passando la mano dolcemente sotto i capelli li mise di lato e si chinò su di me, mi aprì la cerniera e mi tirò fuori l’arnese visibilmente gonfio e bagnato, poi si abbassò dolcemente e mi avvolse con la bocca caldissima e cominciò a succhiarmi e baciarmi avidamente, mentre faceva questo sollevando il bacino si alzò la gonna mostrando le autoreggenti e il tanga nero merlettato che adornava lo splendido culo.
F. a questa vista si eccitò e cominciò ad accarezzarla provocandole non pochi sussulti, più la toccava e più lei andava a fondo nel succhiare, più erano profonde le carezze di questo sconosciuto più Manuela diventava vorace, nel frattempo F. aveva liberato la sua “belva” impressionante! F. lo pose fra i due sedili, e Manuela ne avverti la presenza “ingombrante”, io le feci cenno che se voleva poteva.. e lei non se lo fece dire due volte e comincio a succhiarglielo prima dolcemente poi sempre più avidamente, il sangue mi affluiva tutto al cervello eravamo tutti e tre in estasi.
Qualche camionista mentre sorpassavamo si era accorto della situazione intrigante e aveva strombazzato ma noi non interessava altro, ad un certo punto toccando Manuela mi accorsi che era bagnata al punto che cominciava a colare e le proposi di spostarsi dietro e lei non se lo fece dire la seconda volta, si spostò dietro e mentre guidavo loro due continuarono a giocare tra di loro.
Lui cominciò a ricambiare le attenzioni che Manuela aveva avuto per la sua asta e la fece sdraiare anche se scomodamente e la leccò profondamente al punto di portarla fino all’orgasmo. Io sapevo che questo era pericoloso, perché quando Manuela raggiunge l’orgasmo in quel modo pretende di essere penetrata immediatamente e infatti la cosa avvenne , io sentii solo un un sospiro profondo misto ad un espressione di piacere profonda e un mugolio interminabile e mi resi conto che lei si stava gustando centimetro dopo centimetro il membro di F., la cosa andò avanti per un po’ intanto eravamo tornati dalle parti dell’autogrill.
L’accordo era che ci saremmo fermati, F. avrebbe ripreso l’auto e ci avrebbe portati a casa sua dove avremmo continuati i giochi e infatti fu così.
Arrivammo a casa sua ci accomodammo, il tempo di andare in bagno e ricominciammo a giocare questa volta in tre sul letto, facendole provare tutte le posizioni possibili e immaginabili, fino alla doppia penetrazione, prima con me nel secondo canale , perché Manuela aveva un po’ di timore per le dimensioni di F. poi però come ciliegina volle assaggiarlo da solo dietro e piano piano dolcemente lui la prese e la portò a toccare l’apice del godimento, era diventata insaziabile nel frattempo mi succhiava divorandomi letteralmente l’uccello, fino a implorarmi di darle da bere e cosi fu, esplosi nella sua bocca ma non ne fece cadere una goccia, mando giù e continuò a succhiare.
Alla fine anche F. era al capolinea tirò fuori la verga, tolse il preservativo e glielo pose verso la bocca, Manuela la spalancò lo accolse e con la mano lo aiutò a venire fino all’anima, accogliendo dolcemente tutto il suo seme nella sua bocca.
Uauuuu che sbornia! Tutta quella trama così fitta aveva portato il suo frutto, l’idea di averlo fatto con un uomo conosciuto all’ultimo momento l’aveva fatta sentire tanto donna e nello stesso tempo anche tanto p… ma a noi questi commenti non piacciono.
Baci
A tutti.
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14 years ago
manuela1de1vivo, 51/51
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la metamorfosi
La metamorfosi
Mi chiamo Luana, ho trent’anni e sono considerata una persona discreta, riservata e un poco taciturna, forse introversa, lavoro in un grande gruppo e ho compiti di responsabilità che mi danno molte soddisfazioni. Non ho una relazione fissa. Fino ad oggi ho evitato ogni coinvolgimento sentimentale, niente amore inteso come sentimento, ma non per questo ho rinunciato la sesso, anzi, è questo aspetto della mia vita che vi voglio raccontare. Avevo circa diciassette anni , quando la mare con una mia amica molto disinibita mi capitò un fatto che ha cambiato tutta la mia vita, lei già aveva rapporti con i maschi, mentre io ero ancora vergine, e a parte qualche bacio con dei coetanei non sapevo molto di sesso, forse per via del mi carattere taciturno, schivo, che mi portava restare in disparte non avevo ancora avuto nessuna vera occasione, ma un pomeriggio vidi la mia amica infilarsi dentro un piccolo magazzino dietro l’albergo con un ragazzo più grande di lei, la seguii e restando nascosta vidi attraverso una finestra lasciata aperta che dentro c’era anche un altro uomo, che assieme al primo la presero in mezzo, e cominciarono a toccarla in ogni parte del corpo, e lei li incitava a continuare , poi le infilarono i loro grossi cazzi in ogni buco lei godeva come una pazza, gridando di scoparla più forte, e loro non si facevano certo pregare, poi dopo aver finito se ne andarono tutti , io mi resi conto di essermi bagnata la fichetta al solo guardare. Nei giorni a seguire chiesi alla mia amica cosa ne pensasse del sesso, lei mi rispose che con un maschio era bello, ma che con due o tre era veramente fantastico, solo così si gode veramente. Lasciai perdere l’argomento, e per altri due anni mi dedicai agli studi, ma volli anche provare a scopare, mi feci sverginare da un bel ragazzo, ma a parte il dolore non raggiunsi nemmeno l’orgasmo che lui aveva già finito, un delusione che mi fece sempre più convincere che la mia amica aveva ragione. Qualche tempo dopo essere stata assunta nel gruppo decisi che ne dovevo sapere di più sul sesso, mi convinsi che dovevo provare due maschi, e ci riuscii, anzi fu veramente fantastico , provai così tanto piacere che a parte un lieve bruciore quando l’altro mi entrò dentro il culo vergine quasi non me ne accorsi tanto stavo godendo con quello piantato dentro la fica. La mia vita da quel momento cambiò radicalmente, quando avevo voglia di cazzo mi trasformavo da Luana la donna tranquilla e sobria in Luana la vacca che parte il sabato sera per farsi sbattere dai maschi per godere tantissimo , fino alla sfinimento. Abitavo già da sola, e mi ero comperata alcune parrucche di varia lunghezza e colore, abiti mini, e addirittura delle lenti a contatto colorate per trasformarmi meglio, e mi recavo sempre fuori città per scopare sempre di più. Nei ultimi quattro anni mi resi conto che avevo sempre più bisogno di cazzo , ma tutto condito di fortissime emozioni, ho preso cazzi di tutte le taglie, lunghi, grandi, grossi, bianchi o neri per me non faceva differenza, l’unica cose su cui non transigo è l’uso del preservativo e poi voglio solo scopare, di questi uomini non mi ricordo nulla, ne i loro nomi, ne i loro volti, ma solo, e neanche tanto i loro cazzi, e li ricordo solo se mi hanno fatto godere molto. Abitualmente esco solo il sabato sera, e più passava il tempo più mi rendevo conto che i sabati di sesso erano più numerosi, addirittura anche tutti in un mese. Da un anno a questa parte però ho rallentato il mio ritmo, ho cominciato a diradare le uscite, al massimi due al mese, in compenso però è aumentato il numero di maschi che mi servono per godere, come sabato scorso, erano due settimane che non sentivo la mia fica demolita, ero in preda ad una smania che mi riduceva come un drogato alla ricerca della dose. Ho passato il pomeriggio a riposare, poi la sera mi sono messa una mini, veramente mini, stivali alti , e un top che a mala pena copriva la mia quarta misura di seno e poi via verso l’ignoto a caccia di cazzo, di tanti cazzi disposti a sfinirmi. Ho imboccato l’autostrada senza una meta precisa, ero concentrata solo sulla ricerca, quando ad un tratto ho visto in lontananza una di quella aree di sosta dove non c’è il distributore, ma ci si ferma per riposare, c’erano cinque camion fermi, mi sono fermata davanti a loro, ho suonato un po’ il clacson, poi sono scesa dalla vettura e davanti ai fari che mi illuminavano mi sono messa a gridare “ ei ragazzi ho voglia di scopare, svegliatevi, voglio un po’ di cazzo, c’è un maschi vero fra di voi? ”, loro sono lentamente scesi mi si sono avvicinati e poi il più intraprendente di loro ha cominciato a toccarmi, “ma è tutta bagnata, la vacca è gia pronta ”, e senza aggiungere altro mi ha piantato il cazzo dentro, ho appena avuto il tempo di fargli mettere il profilattico, e subito è cominciata al gang, mi sono ritrovata cazzi da succhiare, fino al soffocamento, mi hanno presa contemporaneamente anche in tre, poi spremuti per bene se ne sono tornati ai loro mezzi, e io mi sono data una pulita e via. Avevo goduto, ma non mi sentivo sazia, in fondo erano solo in cinque, no, ne volevo di più. Ho girovagato senza una meta precisa, e mi sono ritrovata al mare, mi sono recata al molo dove già in passato avevo avuto la fortuna di trovare molte prede, e così è stato, ho visto un tipo seduto vicino ad una passerella e gli ho chiesto” ho voglia di cazzo, quanti siete su questa nave ?“, lui mi ha dato un’occhiata e presa per un braccio mio ha quasi trascinata sopra la nave, ha parlato dentro un interfono e poco dopo sono arrivati alcuni uomini di tutte le razze, colori, e sfoderati il loro bastoni mi hanno demolito fica, culo e bocca, mi hanno scopato tanto che alla fine non mi reggevo più neanche in piedi, e hanno dovuto accompagnarmi in due alla macchina, io sono tornata casa, mi sono fatta la doccia, e mi sono messa a letto tutta la domenica. Il lunedì sono andata al lavoro come sempre, vestita in modo sobrio, elegante, ma poco vistoso, mi sentivo ancora le membra indolenzite, ma è questo che mi piace del dopo, avere i “postumi del giorno dopo” per diversi giorni, fino a che non sento la necessità di nuove emozioni. Verso le dieci avvenne un fatto che anche se apparentemente era insignificante ha cambiato di nuovo la mia vita. Mi sono recata per lavoro in un ufficio del ministero dove dovevo chiedere dei chiarimenti inerenti una certa pratica, e appena entrata nell’ufficio competente, solo allora, mi sono ricordata che l’ultima volta la signora anziana che c’era mi aveva detto che sarebbe andata in pensione e che al suo posta ci sarebbe venuto un altro, ma non mi aspettavo certo questo bel ragazzo che mi trovavo davanti. Alto , spalle larghe, capelli neri e occhi nerissimi,cupi, intensi, profondi che me li sono sentiti dentro l’anima, ma quello che mi ha affascinato di più sono state le sue mani, lunghe, con le nocchie un poco sporgenti, belle, e improvvisamente mi sono immaginato quelle mani sul mio corpo. L a mia passera a subito incominciato a bagnarsi, e questo il giorno dopo una serata speciale era assolutamente fuori del normale, pensandoci bene non mi ero mai soffermata sulle mani di un uomo, ne ho sentita tante addosso, ma nessuna mi aveva eccitato come quelle che lui parlandomi della pratica usava per gesticolare davanti al mio viso. Completamente rapita dalle sue mani non ho capito nulla delle spiegazioni che volevo, anzi mi sono affrettata ad andarmene perche non riuscivo più a concentrarmi sul lavoro, e non volevo che lui si rendesse conto in quale stato di agitazione mi aveva ridotto. Arrivata nel mio ufficio mi sono chiusa in bagno, e mi sono masturbata come non facevo da anni, poi il resto della giornata è stato assolutamente deludente, non sono riuscita a fare nulla. Arrivata a casa mi sono fatta un bagno rilassante e mentre me ne stavo immersa nell’acqua la mia mente a ricordato le sue mani, mi sono dovuta masturbare di nuovo! Mi sono resa conto fino a quel momento dei maschi io mi ricordavo e poco solo del loro cazzo, e niente più, mentre quelle mani mi erano impresse nella mente estremamente nitide e chiare, e questo mi eccitava. Ho dormito poco e male, mi sentivo inquieta. Il giorno dopo ho cercato di completare la pratica, ma delle spiegazioni che lui mi aveva dato non mi ricordavo nulla, quindi sono stata costretta chiamarlo di nuovo, mi ha fissato appuntamento per il giorno successivo verso le undici. Inutile dire che quelle dannatissime undici del giorno dopo non arrivavano mai, e poi più si avvicinava il momento di rivederlo e più mi sentivo inquieta, mi sono recata puntualissima, rivederlo mi ha fatto bagnare ancora di più la fica, ma dovevo concentrarmi sul lavoro, appuntando tutte le cose che lui mi diceva, poi me ne sono andata in fretta, avevo la fica bagnatissima come non mi era mai capitato. Il giorno successivo ho completato il lavoro, un poco rammaricata dal fatto che non lo avrei riveduto tanto presto, ma verso le dodici mi suona il telefono, era lui, con una banalissima scusa mi chiedeva se era tutto a posto, poi mi ha sorpreso di nuovo ,” dato che sono le dodici che ne dici di andare a pranzo insieme?”, io rimasta per qualche secondo spiazzata dall’invito ho detto subito di si, e circa dieci minuti dopo ero in macchina con lui emozionatissima come una sedicenne al suo primo appuntamento, mentre la mia fica si riduceva ad un lago. Lo guardavo guidare e le sue mani si muovevano veloci, sicure, questo mi eccitava da morire al solo pensiero di sentirle addosso. Dopo circa venti minuti eravamo seduti in un ristorantino sulla riva del lago, io ero rapita da quel uomo, ero quasi svenuta quando lui scesi dalla macchina mi aveva cinto il fianco con il suo braccio, sentire la sua mano su di me mi ha fatto quasi godere. Parlammo di molte cose che avevamo in comune, tutti e due single, abitavamo da soli e neanche tanto distanti fra noi. Io ad un tratto ho chiuso gli occhi per assaporare il sole che mi scaldava, e lui mi ha chiesto quando andavo in ferie, “ la prima quindicina di agosto, e tu?” “ io prima, voglio tornare in Corsica, ed ad agosto c’è troppa confusione, tu dove vai?”,” nel sud della Francia, ”e non aggiunsi altro, dentro di me non vedevo l’ora di tornare a Cape d’Agde, un posto dove nei ultimi tre anni avevo fatto una strage di cazzi. “ E’ bella la Corsica? “, “ si molto, poi è tranquilla ci puoi trovare spiagge anche deserte dove se vuoi ci fai del nudismo.”Lo guardai con occhi diversi, mi incuriosiva. Lui nudo, doveva essere uno spettacolo!!. “ tu hai mai preso il sole nuda?, “ ”no, ” risposi mentendo spudoratamente. “ Dovresti provare, è una sensazione bellissima, un senso di assoluta libertà.” “ Forse, ma la Corsica è lontana,” “ ma se vuoi non c’è bisogno di andare molto lontano, in Toscana c’è una spiaggia nudista veramente carina.” A quelle parole quasi mi mancò il respiro, come c’era una spiaggia nudista quasi sotto casa e io non ne sapevo nulla!, decisi di stare al gioco, “ si ma sarà piena di seccatori, e poi io non saprei trovarla”, “ io ci vado questo weekend, se vuoi venire mi farebbe piacere”. Ero felice, avevo raggiunto il mio scopo. “Il venerdì passo a prenderti alle cinque ti va?”, e da quel momento io cominciai a ragionare di nuovo come Luana la vacca, dentro di me prese di nuovo il sopravvento il mio forte desiderio di cazzo, e se per scoprire quella piccola riserva di caccia sotto casa averi dovuto scopare con lui non me ne fregava nulla, tanto ero certissima che non mi sarei divertita molto, ma il sacrificio valeva il premio. Passai il pomeriggio del giovedì prepararmi in grande stile, ero euforica, mi rasai , lasciando solo un minuscolo ciuffino di peli sulla fica, e ovviamente il tempo sembrava non passare mai, poi venne il momento di partire, lui fu puntualissimo io ero alle stelle. Due ore ed eravamo arrivati ad un grazioso agriturismo, preso possesso della nostra camera ci demmo un rinfrescata, io ne avevo assolutamente bisogno la mia fica colava così tanti umori che avevo paura che lui ne sentisse l’odore. Dopo cena decidemmo di andare a letto, e quando ci spogliammo lui mi disse che se volevo il bagno era mio, io gli sorrisi, “ è inutile nascondersi se poi domani staremo nudi in spiaggia”, facemmo una risata e poi a letto. A questo punto decisi di prendere il gioco in mano io, tanto valeva togliersi il disturbo subito, mi avvicinai e cominciai a toccarlo, volevo,le sue mani addosso, ero eccitatissima, lui non si fece pregare, senza dire nulla incominciò a toccarmi dappertutto, ero al limite dell’orgasmo, lui era meraviglioso, mi accarezzava con movimenti lenti ma decisi ed esperti, ci sapeva fare, improvvisamente si rigirò, me lo ritrovai fra le cosce, infilando la sua lingua dentro la mia fradicia fica mi fece godere, e io che già gli avevo infilato il cazzo in bocca avrei voluto urlare dal piacere, ma emisi solo un lungo gemito … siissiiiimumummumum …. Sentivo il suo cazzo crescere in bocca, mi piaceva, stava diventando di ottime proporzioni e questo mi faceva ben sperare. Mi succhiò fino a che non riuscì a farmi sborrare diverse volte, mentre io per quanto mi impegnavo a fondo non ero ancora riuscito a farlo venire, una buona resistenza!!. A quel punto lui si distese su di me, lo cinsi con le gambe sui fianchi, ora era mio, me lo sarei spremuto a dovere, lui incominciò a pomparmi di buona lena, con un movimento veloce e continuo, stranamente incominciai a godere sempre di più e lui continuava scoparmi sempre allo stesso modo, sempre dentro e fuori di continuo ,un orgasmo dietro l’altro senza che lui avesse la ben che minima incertezza, ero decisamente sorpresa, non mi era mai capitato un maschio capace ti tanto. Dopo un lunghissimo tempo tantissimi orgasmi da parte mia, lui mi fece cambiare posizione, si distese e mi mise su di lui, ora ero io ad imprimere il ritmo, e ero decisa si a farlo venire, ma anche a godermi questo cazzo che per la prima volta, riusciva, a fare quello che in genere facevano almeno in tre. Persi la cognizione sia del tempo che del numero di orgasmi provati, e alla fine mi accasciai su di lui sfinita, “ ti prego vieni” furono le uniche parole che riuscii a pronunciare, lui mi sorrise, “ se è questo che vuoi”, e detto questo si posizionò di nuovo su di me, e con un ritmo fortissimo prese a sbattermi come se avesse appena cominciato, “ dai, vieni ancora una volta e io sborrerò con te “, io raccolsi le mie ultime forse gli gridai il mio ennesimo piacere …. Siiiiiiiiiiiiiiiiiiii …… daiiiii ……. vengoooooo!!!!!!!!! … e alle mie grida fece eco il suo piacere … sboroooooooo!!!!!!, lo cinsi con le gambe, lo volevo dentro senza preservativo, per questa volta ne valeva la pena sentire dentro il suo getto bollente che non si fece attendere. Restammo in silenzio, poi lui andò in bagno, io ero sfinita, guardai lì orologio e mi resi conto che mi aveva scopato per sei ore di fila, doveva essersi impasticcato di viagra da rischiare di morire. Tornato si mise letto senza tante parole, sfiniti ci addormentammo subito. Al mattino dopo colazione prendemmo le bici date dal proprietario del posto per andare alla spiaggia, ci mettemmo in un posto tranquillo, io mi guardavo intorno cercando di capire il potenziale del posto, quanti maschi avrei potuto trovare se fossi stata sola, e devo dire che vi era una buona varietà di validi elementi. “ Ti volevo ringraziare per ieri sera, sai nessuna aveva resistito tanto, mi hai sorpreso”, le sue parole mi sorpresero di nuovo, “ come? , che significa”, “ devi sapere che io ho un piccolo difetto, ho pochissima sensibilità sulla punta del pene per un incidente che mi è capitato da piccolo, e quindi impiego tantissimo a venire, anzi lo decido io, questo a fatto scappare tutte le donne con cui sono stato”. Dunque non si era impasticcato, e devo dire che per la prima volta io ero rimasta soddisfatta senza dover farmi sbattere da tanti maschi, una vera fortuna. “ Come mai una ragazza bella come te non ha un ragazzo fisso? “, decisi di giocare a carte scoperte, “ è stata una piacevole sorpresa anche per me scopare con te, devi sapere che io sono una che nella vita o sempre … come dire avuto bisogno di … non riuscivo a dire nulla, poi d’un fiato … si ecco io per godere fino ad oggi avevo bisogno di almeno due o tre maschi, e non ti puoi certo trovare un uomo e poi dirgli caro questa sera mi ci vogliono altri tre cazzi per godere “. Mi aspettavo di tutto, tranne un dolcissimo sorriso, “vuoi dirmi che ti ci vogliono più uomini per godere? Allora siamo fatti l’uno per l’altro, io non mi sono mai divertito tanto come ieri sera ”, io lo guardo, non credo alle mie orecchie, e gli butto le braccia al collo. Passiamo una bellissima giornata, a parlare di tutto quello che abbiamo fatto in passato per ovviare al nostro strano modo di godere, io gli racconto tutto, di tutti i cazzi presi, di come mi sono sfinita per scopare e di come sentivo la necessità di cambiare, una metamorfosi necessaria per entrambi, lui mi racconta di quante donne che dopo un poco che le scopava gli davano del matto per distruggerle senza venire. Torniamo, doccia e cena poi di nuovo a letto, ma questa volta con una diversa consapevolezza che entrambi non dovranno dimostrare nulla, ma solo appagare il proprio corpo e i sensi, gli do tutta me stessa, me lo godo da morire, poi lo prego di sborrarmi in bocca, lui è felicissimo, mi grida che si è innamorato di me, e io ammetto con me stessa che una bella cotta me la sono per la prima volta presa anch’io, una nuova metamorfosi a dato alla luce la donna nuova che viveva da tempo dentro di me.
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14 years ago
admin, 75
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Viaggiando
Alle ore 6,00 di una mattina di inizio estate siamo partiti un bel po’ in anticipo in macchina per imbarcarci da Civitavecchia verso la Sardegna. Il viaggio è piuttosto lungo ma troviamo poco traffico e quindi trovi distensivo iniziare a raccontarmi un tuo desiderio nascosto. Tu mi racconti che, passeggiando in una spiaggia deserta (nelle prime ore della mattinata), vorresti tanto incontrare Simona, conosciuta durante un happy hour qualche settimana fa, sdraiata su un’asciugamano. Sopra, vestita di una felpa (c’è freschetto per la brezza marina), sotto, le parti intime coperte da un succinto tanga, mentre le gambe slanciate e toniche si lasciano lambire dai tiepidi raggi del sole. I capelli lunghi castano-biondi erano raccolti all’insu per evitare continui gesti di riordino dei ciuffi ribelli rivolti al viso. Nella passeggiata, immersa nei tuoi pensieri rivolta proprio a Simona, non ti sei accorta che lei ti chiama, già accortasi della tua presenza in lontananza riconoscendo la tua sagoma, segno tangibile che anche tu avevi impresso la tua immagine fisica nella memoria di Simona. Ti viene incontro e dopo un saluto fugace ma affettuoso, ti chiede di poter condividere un pezzo del cammino in spiaggia. Tu accetti volentieri e riprendi il passo con le gambe che ora senti tremolanti d’adrenalina. Tu sei posta sul lato più vicino al mare e lambisci la battigia che, dato il mare un po’ agitato, crea un dislivello fra il mare e la sabbia asciutta, così perdi equilibrio rischiando di cadere a terra ma Simona ti viene in aiuto prendendoti la mano. Senti un brivido caldo, una scossa che ti pervade tutto il corpo; sei sconvolta, nessuno donna ti aveva mai attratto finora ma ora Simona era diventata una calamita che metteva in reazione il tuo corpo con il suo. Lei se ne accorge, si ferma, ti prende con le sue mani il tuo bel viso ovale avvicinandoselo al suo e facendo toccare le carnose labbre tue con quelle sue. Le schiude e preme per penetrarti la tua bocca con la sua calda lingua, tu un po’ resisti più per la sensazione che vuoi provare di essere dominata che per timore; ma poi desisti e la apri completamente afferrando il suo bacino e portandotelo verso di te. Le vostre parti intime così per la prima volta si toccano e, prima lentamente e dolcemente poi con ritmo crescente e convulso, i movimenti delle parti basse vi inducono a sospendere momentaneamente le vostre effusioni per cercare un angolo roccioso, un anfratto dove poter dar sfogo ai vostri voluttuosi desideri.
Il racconto ti sta eccitando e così, senza alzarti la gonna-jeans, ti sfili le mutandine, me le fai odorare e toccare con la bocca in modo da dimostrarmi che sei bagnata, mi metti un dito in bocca e poi inizi a toccarti riprendendo a raccontarmi.
Decide Simona il luogo più appartato, ti fa appoggiare in una base di scoglio liscio. Non parlate a parole, solo con delicati gesti e sguardi dolci e languidi. Ti allarga le cosce, te le accarezza e poi inizia a leccartele continuando a salire verso il centro del piacere. Il tuo respiro si fa più ansimante ed alzi il tuo sguardo verso il cielo, come voler rivolgere all’universo l’intensa ascesa del tuo piacere. Quando ti sposta il perizoma nero trova già la vulva depilata con le labbra umide e pronta ad essere penetrata. Ma Simona, esperta conoscitrice del piacere femminile, prima ti lecca con la lingua estesa divaricandoti le labbra e poi si dedica con la punta sul tuo clitoride che tu, sapientemente, avevi innalzato con la mano appoggiata sul ventre. Ora, con la lingua concentrata sul grilletto gonfiante, Simona ti mostra di bagnarsi due dita. Queste poi scompaiono dalla tua visuale ma senti subito dopo un calore di carne penetrare la tua vagina vogliosa. Le dita si muovono avanti ed indietro, roteando, e con movimenti all’interno che iniziano a ripercuotersi in tutto il tuo corpo; ti dimeni, i tuoi gesti si fanno più convulsi, alzi le gambe alla ricerca di un piacere che inevitabilmente sale fino alle viscere. Durante questi tuoi crescenti spasmodici gesti, ti accorgi pure che Simona, con l’altra mano, si sta toccando sulla base del clitoride con tutte le cinque dita.
Mi fai accostare in un’area di parcheggio ombrata, io capisco subito cosa vuoi fare. Allora mi metto nei sedili posteriori ed attendo che ti metti in posizione; punti il cambio della macchina, la sua parte superiore ha le dimensioni in larghezza di una notevole cappella di cazzo in tiro, mi chiedi un preservativo per coprire l’asta infilzante, ti posizioni a cavalcioni iniziando a stantuffarti il cazzo finto mentre io tiro fuori quello mio e te lo appoggio in bocca, tu tiri fuori la lingua ed inizi a pomparmelo.
Le due dita che finora hanno lavorato dentro la tua figa, ora cercano il buchetto già umido di tutti gli umori scesi dalle labbre schiuse. Simona capisce che il tuo culetto non è mai stato violato, ma altrettanto capisce che in quel momento di massimo piacere, il dolore si mischia molto volentieri al piacere e quindi, senza neanche chiedertelo, ti penetra subito con le due dita, senza iniziare gradualmente da uno. “oh, si dai, godo, godo!!”, oramai pensi solo a raggiungere l’orgasmo più intenso e violento che tu abbia mai provato.
La tua cavalcata sul cambio si fa sempre più accelerata, il mio cazzo ti riempe sempre più la bocca, vedo scendere dalla tue labbra inferiori tanto liquido, segno che ti stai avvicinando al massimo piacere che usi preannunciare con un urlo liberatorio. Allora ti fermo la testa, volendo accelerare i movimenti e venire insieme a te. Ci riusciamo a venire insieme ma prima di riempirti la bocca del mio nettare bianco tu non emetti suoni inconsulti, come fai di solito, ma dici: “Sì Simona, dai, sì sì sìììì…come mi fai godere, godo,godo, oh tesoro…!”.
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14 years ago
admin, 75
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Ancora un sogno....
La osservavo con attenzione. E con desiderio. Una terrazza si affacciava sulla strada asfaltata dove con un certo disordine erano parcheggiate diverse auto.
Era seduta su una sedia di vimini spostata verso l’esterno così che io potessi vedere le sue gambe accavallate e l’abbondanza sensuale delle sue cosce vellutate, sottili.
La gonna corta lasciava intravedere qualcosa....
Rappresentava x me l'immagine della sensualità.
Ogni parte del suo corpo rimandava a desideri inesprimibili.
Ogni sua movenza evocava l’idea di una gestualità erotica e possente che avrebbe fatto inorgoglire chiunque avesse potuto possederla.
In fondo frequentavo quel posto solo per poterla vedere. Quando giungeva non vi era persona che non si voltasse a guardarla, persino le donne con malcelata invidia. Non era solo il corpo a renderla affascinante. Ma era lo stile. Altre donne potevano vantare un fisico invidiabile. Mancava loro lo charme, quel modo di muoversi e di atteggiarsi che rendeva lei inconfondibile. E, naturalmente, unica.
La osservavo. Con attenzione.
E mi resi conto, quella sera, che, per chissà quale strano gioco del destino o del caso, anche lei, improvvisamente, ricambiava il mio sguardo. Era fermo. Stuzzicante. Quando decideva di volgersi a me, lo faceva come quando si concede l’attenzione ad un bambino mentre si parla con gli adulti; mi guardava con l’espressione di chi faceva intendere di avere compreso il desiderio dell’altro. Fu per questo che, probabilmente, decise di giocare con me. Mentre era intenta nella discussione con i suoi amici, ogni tanto si voltava verso di me… e accavallava le gambe nella posizione opposta alla precedente. Ero certo che volontariamente, in quelle mosse, allargava un po’ più del dovuto le sue gambe… così che io potessi scorgere l’esile stoffa del suo perizoma (nero) che come una sottile barriera, le proteggeva la delicata peluria del pube e le morbide labbra della vagina.
Non ero un voyer. Ma la mia eccitazione cresceva a dismisura, in un modo nuovo, insolitamente acceso. Ad un certo momento si alzò dirigendosi decisa verso il banco del bar. L’eccitazione era reciproca. Me ne accorsi quando, allontanandosi lasciò cadere un foglietto con scritto " questo è il mio contatto di msn... aggiungimi ti aspetto stasera.....Scrivimi "cielo" e saprò che sei tu...".....
Uscii in fretta e furia e mi recai a casa per potermi pregustare la cosa.....
Ero collegato da diverse ore.... A un certo punto... compare un contatto dal nome "panteranera"....
Scrivo "cielo" e da li a poco la risposta "...aspettami arrivo..."....
Di li a poco una chiamata a scambiare le nostre webcam....
L'immagine mi presentò in maniera più sfacciata ma inconfondibile quello scorcio che prima solo intravedevo...
Volevo essere io a darle piacere. Godimento. Volevo essere io a sentirla perdere il controllo. Aveva una reattività eccezionale allo stimolo erotico. Il suo respiro era quasi soffocato dagli spasimi di piacere. E come desideravo… perse il controllo. Faceva fatica a stare ferma.
Iniziò così a sfiorarsi sopra, i bordi delle grandi labbra con la punta dell'indice segnandone il contorno...poi scostò l'intimo lasciando uscire le grandi labbra, tentendolo in mezzo, e li ripetere poi la cosa... Era percettibile il suo desiderio abbondante dall'alone di umidità che si stava formando sul seppur intimo nero...
Di lì a poco le attenzioni si spostarono sulla sua clito che iniziò a torturare dolcemente e finemente....
Quando la “tortura” della sua clito giunse ad un livello insopportabile venne violentemente...
Non era solo affascinante. Erotica. Sensuale. Era anche, molto, molto bella. Mi sorrise.
Riprese a toccarsi nuovamente e lentamente lasciandomi assaporare ogni minimo movimento
ogni minima vibrazione e invitandomi a toccarmi con lei....
Abbiamo raggiunto un orgasmo incredibile... lei con le dita umide dei suoi umori ed io in un fiotto sono esploso con tutto il mio desiderio per lei.....
" Vorrei essere lì e non perdemi nemmeno una goccia di te..." e io di rimando..."credo che non mi fermerei mai di abbeverarmi del tuo piacere....assetato di te!!!"
"Non posso farlo davvero perchè sono fidanzata quasi sposata ma adoro masturbarmi e mi hai ispirato... non sapevo se avresti mai accettato ma mi piace da morire anche se per una donna questo non si deve dire per non passare come una poco di buono... Vuoi diventare mio trombamico???"
In tutta risposta il mio pene era tornato sveglio, turgido e pronto a un'altra tornata di piacere che vivemmo serenamente fino a che...
Fino a che quella maledetta radiosveglia non mi rapì da quello che era un bellissimo sogno dagli aspetti realistici che aveva fatto risvegliare in me un evidente effetto tenda da capmeggio dalle lenzuola a causa del mio pene eretto in desiderio....
Termino questo mio racconto dicendo che veramente vorrei realizzare questo sogno... chi mi aiuta? C'è una ragazza in grado di realizzarlo e vivere questo tipo di cosa??? Mi piacerebe da morire!!!
Caro diario...so che resterà solo un sogno perchè pare non ci sia nessuna ragazza in grado di capire che non vuole essere nulla di volgare o di brutto...ma non ci sarà mai mi sa questa cosa....
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14 years ago
admin, 75
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