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Autostrada
Allora ti piace farti guardare .. e io ti guardo. Anzi ti fisso. Da principio non te ne sei accorta, poi quando gli sguardi si sono incrociati hai subito voltato la testa dall’altra parte. Infastidita da tanta invadenza oppure solo timida.. E dai su, che c’è di male … il tempo deve pur scorrere in qualche modo. Mano destra sul volante e mano sinistra che sorregge la testa mentre il gomito poggia sul battente del finestrino, e guardi a sinistra .. dalla parte opposta a dove sono io. OPS, mi sei fuggita, la legge di Murphy non sbaglia mai, è proprio vero che la fila a fianco scorre più veloce.. eh eh. Ma no, Murphy è un coglione, questione di minuti e saremo nuovamente vicini. Intanto mi creo mille fantasie, .. è ovvio che siamo annoiati da questa vita di code in autostrada, perché non dovrebbe piacere ad entrambi svagarci senza complicazioni ? . . Si riparte. Eccoti.. Ti volti e io ti sorrido, tu fai la sostenuta e quasi arrabbiata ti giri nuovamente dall’altra parte. Non sei molto incoraggiante ma sono sicuro che mi stai pensando, insomma, essere un po’ scontrosa fa parte della tua moralità, questo non vuol dire che non ti piaccia questa situazione.. D’altronde non ho niente da perdere, tu sei una bella donna, siamo soli, non ci conosciamo, non vedo perché non dovrei giocarmi le mie carte.. chi non risica non rosica. Il vantaggio di avere una macchina alta è che si può mirabilmente osservare tutto dentro una macchina più bassa, e quindi ti guardo con attenzione.. . Sei minuta , ma molto carina, e le tue gambe escono da una minigonna senza calze, hai la pelle chiara e cosce ben tornite che tieni strette come a respingere ogni tentativo di intrusione.. Immagino che tu sia abituata e perfino infastidita da sguardi come il mio, insomma la tangenziale non è certo un posto di classe, e se la fai tutti i giorni avrai collezionato centinaia di sguardi indiscreti; e se dopo centinaia di sguardi indiscreti continui a metterti questa minigonna mozzafiato , forse ti piace fingerti infastidita.. Mi guardi ancora forse sperando di non vedermi più, ma sono sempre li e ti osservo.. mi sono anche tolto gli occhiali da sole, voglio essere sicuro che tu sappia che sto guardando proprio te.. e non voglio fingere. Mi guardi e ti tiri giù la minigonna a proteggere le gambe. Continui a scoraggiarmi.Ma non ho fretta, e soprattutto non ho niente da fare.. quindi accetto la sfida.Prendo un foglio e scrivo “Farei ore di coda con te accanto..” e lo mostro al finestrino attirando la tua attenzione con un colpo di clacson.. Tu leggi, ti avvicini, forse ho scritto piccolo, sgrani gli occhi e ti scappa un sorriso, fai un cenno con la mano come a dire “ma va..” e ti giri nuovamente dall’altra parte .. sorridi ancora e scuoti la testa. Un minuto e mi guardi ancora stavolta sperando di avermi li.. ti piace l’insistenza, è come se il fatto che io insistessi tanto giustificasse in parte il pudore discolpandoti da ogni eventuale conseguenza. Mi guardi e sorridendo ti tiri su la gonna di qualche centimetro.. ora si che mi piaci. Io non rido, osservo.. Poi sganci un bottone della tua camicetta mi guardi ancora e ridendo .. “ma cosa vuoi ?” gesticolando con la mano destra.. E io semplicemente rispondo “Tu..”Sparisce il sorriso sul tuo volto.. capisci che non sto scherzando, .. mi piaci, sei sensuale, e in quel contesto quel gioco mi ha eccitato. Si arrossano le tue guance, chiudi con la mano la camicetta.. indecisione. Poi mi guardi ancora, so che ti eccita questa situazione che è andata oltre il limite quotidiano.. oltre lo sguardo indiscreto, oltre la falsa provocazione spicciola, sai benissimo che io ti desidero senza complicazioni, attimi di trasporto passionale, solo passione fugace, da ricordare senza raccontare, attimi di straordinaria follia che si vivono solo nei sogni, nei tuoi sogni perversi. Situazioni che si spera di vivere ma che si sa non si vivranno mai. Una di queste occasioni da sogno è li a un metro da te.. e tu ti chiedi se io mi spingerò oltre.. lo speri. Perché tu non farai altre mosse se non seguirmi. Guardo le tue cosce, te ne accorgi e le scopri ancora, il tuo sorriso è diventata una smorfia di compiacente piacere, siamo fermi; ti tiri su la gonna del tutto e sfili via le mutandine .. sono piacevolmente esterrefatto ma non lo faccio trasparire.. sono impassibile. Tiri giù la gonna e le mutandine le nascondi nel portaoggetti non trascurando di farmele ben notare .. tranquilla le ho viste. C’è un area di sosta più avanti, sono sicuro che ti fermerai li con me.. lo spero. Prendo il foglio di prima lo giro e scrivo “Seguimi..”. Ti accodi cambiando corsia.. ora ti vedo nello specchietto, non ho una visuale buona me vedo benissimo la tua scollatura. Metto le 4 frecce e lungo la corsia di emergenza raggiungo l’area di sosta che dista poche centinaia di metri.. tu non mi segui. Ho esagerato forse.. non credo, non perdo la speranza. L’area è grande, alberata e io parcheggio un po’ in disparte.. guardo nello specchietto la fila che si muove lentamente e tu non arrivi. Qualche minuto e poi eccoti, hai solo aspettato da cittadina educata di raggiungere la corsia giusta, o forse hai meditato sul da farsi.. Non ha molta importanza, ora stai arrivando. Parcheggi dietro di me e scendi.. Cavolo, non pensavo di aver così ragione, non credevo che la mia sicurezza fosse brava al punto da indovinare che saresti venuta veramente.. Il passo è disteso e veloce, ti conduce fino al lato passeggero, apri lo sportello e sali, sguardo fisso e nemmeno una parola, un fermo immagine nel quale gli occhi dialogano tra loro raccontandosi il desiderio e cercando conferme reciproche; un duello di indecisioni e mascherata tensione, come due velocisti in attesa dello starter con la paura di una falsa partenza. Io sono fermo immobile, come se avessi la consapevolezza di aver guidato quel gioco fin lì senza aver fatto una mossa in più del necessario, e adesso stavo attendendo che il gioco si concludesse da solo. Tu non puoi tornare indietro una volta spintati fin lì.. è il tuo momento. Ti lanci verso di me in un bacio mozzafiato, passione e decisione, forza e bramosia, ti prendo per le gambe e ti guido sopra le mie in ginocchio come un fantino a cavallo. Il desiderio esplode in tutta la sua forza, mi sbottoni la camicia, le lingue prese in un vortice di vorace istinto e sesso voluto. Quella posizione ha alzato la tua gonna che lascia vedere il tuo pube libero da ogni intimo ostacolo. Sul mio petto nudo passi la tua lingua e odori il mio profumo, come un animale ad occhi chiusi vivi di odore e sensazioni, profumo di sesso, uomo e desiderio.. profumo di un ricordo che ti terrai per un po’. Mi slaccio i pantaloni che faccio scivolare con gli slip per liberarmi in tutta la mia eccitazione, ti abbraccio, mi piace lasciarti il più possibile vestita, le mie calde mani passano sotto la tua camicetta e passano forte sulla tua schiena fino a slacciare il reggiseno.. i due sessi si cercano ti sento bagnatissima e tu mentre con la bocca passi vicino al mio orecchio .. “dimmi che hai un preservativo..”Ne sfilo uno dalla tasca e mentre cerco di aprirlo me lo strappi di mani, lo apri ti scosti e lo metti te .. ti riposizioni sopra, con la mano destra ti aiuti, socchiudi gli occhi e con un tuo gemito ti sono dentro.. un brivido veloce, una scossa unisce i due corpi.. tu ti muovi velocemente, spinta da un forte di desiderio ed io che ti accarezzo la schiena e passo la lingua sul tuo collo e in mezzo al tuo seno.. E’ un desiderio forte di quelli che bruciano in fretta, che ardono con intensa rapidità al ritmo delle tue piccole urla. A te piace urlare, forse quello non è il luogo ne l’ambiente adatto per lasciarsi andare del tutto ma si capisce che ti piace, . e io impazzisco a sentire la tua voce strozzata.. Dalla tua bocca escono parole confuse, respiri rumorosi .. e il veloce ritmo del tuo bacino sta correndo alla ricerca di un orgasmo forte ma veloce.. come se un parte di te volesse vivere tutto ciò prima di riflettere troppo. Pochi minuti di intenso piacere, di unione di bramosi corpi in una danza dell’eros .. e tu “.. vengo..” trattieni il fiato, rallenti movimenti.. batti un pugno chiuso forte sul mio petto .. “. .si ..” ti fermi e rimani li ad ascoltare il tuo corpo che palpita e pulsa lento e veloce allo stesso tempo. Stringi le gambe, muscoli che involontariamente eseguono composti dei movimenti che assecondano il tuo piacere. Sono venuto anche io, .. in quel meraviglioso piacere collettivo, all’interno di quel vortice di anime che hanno prestato i loro corpi al gioco, riposo il mio respiro stringendoti a me col viso sul mio petto. Poi pensieri, .. due menti sconosciute che si sono incontrate come due rette e che già viaggiano verso rotte lontane con pensieri della razionalità che piano scalza l’emozione e l’istinto primordiale, . . Due mondi che riprendono possesso dei loro corpi lentamente nel silenzio, ognuno verso la propria strada senza preoccuparsi dell’altro, un sogno e un desiderio esaudito a monito di una lezione.. tutto si può.Mai successe, mai succederà.. ma osare serve a capire dove finisce il desiderio e comincia la realtà, perché il confine tra reale e irreale è dettato dalla nostra capacità di credere nei sogni..
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Gioco cattivo
“Silenzio .. non voglio una parola.. silenzio.. è chiaro.. ? “
La mia camera di albergo ti aveva pochi istanti prima vista entrare con maniacale puntualità. Un’impacciata eccitazione di tremolante voce, soffiò fuori un .. “finalmente eccomi..”.
“Prego entra.. “
La porta si chiuse alle tue spalle, 2 secondi di sguardi nel silenzio e le tue braccia mi saltarono al collo per un bacio che sprigionò tutta la voglia accumulata in quei mesi.. energico, focoso .. troppo.
“Non così!.. ferma.”
Eri in piedi in quella grande stanza dall’arredo moderno, mi sei sembrata un’opera d’arte in mezzo a tanto minimalismo.
Ti girai in torno e dopo averti delicatamente baciata sul collo .. sottovoce .. “silenzio .. non voglio una parola.. silenzio.. è chiaro.. ? “
“si.”
“no, non è chiaro .. altrimenti non avresti risposto. Non voglio risposte.. è sufficiente un cenno della testa.. chiaro.. ?”
“…”
“ brava.. “
Il volume in quella stanza sparì, io parlavo sottovoce sempre vicino alle tue orecchie, al collo , alla bocca, .. e tu in un gesto silente di servile consenso costringevi tutta la tua volontà.
Mi piaceva osservarti..
“socchiudi gli occhi ..”
Presi un foulard e con la delicatezza che la seta richiede coprì lo sguardo di quella meravigliosa opera d’arte che avevo davanti a me .. e percepii un brivido.
“Preoccupata .. ?”
La tua testa disse di no.
Passai davanti e slacciai i bottoni della tua camicia bianca, uno ad uno fino ad aprirla tutta .. e passando le mani sopra le spalle la feci scivolare lungo le tue braccia dietro schiena .. a terra. Del pizzo lavorato nero avvolgeva un seno timido che non chiedeva di essere sorretto ma bensì adornato; la mia mano sfiorò quel ricamo sollecitando i capezzoli che si nascondevano turgidi.
Mi avvicinai alla tua bocca perché tu potessi percepire il mio respiro e la mia presenza vicina .. ti aspettavi un bacio.. non arrivò niente. Un giro intorno , passai dietro e sganciai il reggiseno che passando oltre le spalle cadde in avanti.
“ hai un bel seno..” ti baciai il collo e da dietro lo toccai.. pelle morbida di delicata purezza, col palmo della mano mi sembro di sentirne il colore e percepii un brivido in te . La tua lingua passò delicatamente sul tuo labbro superiore . . mi avevi lì, ed era tutto quello che sapevi.
Davanti a te ti sbottonai i pantaloni , abbassai la cerniera e feci calare quel nero cotone lungo i tuoi fianchi fino al ginocchio liberando altro nero pizzo, custode di ben altro immenso valore.
Toccai con la mano quel delizioso “incarto” che lasciava trasparire l’umido piacere.. mi portai le dita al naso e socchiusi gli occhi. Ti volevo gustare, .. eri meravigliosamente mia. Il pizzo si faceva stoffa sui fianchi e filo che spariva in mezzo alle tue perfette rotondità colorate da un’abbronzatura perfetta.. Ti meritavi un bacio, e un bacio fu. Io ti baciai labbra su labbra, mentre tu immobile attendevi un ordine. In mezzo a tanta lenta musicalità un gesto violento , improvviso e forse in parte doloroso strappò il tuo perizoma verso il basso spingendolo a raggiungere i pantaloni, tutto arrotolato poco sopra le ginocchia.
“Ti voglio.”
“Ti avevo detto di stare zitta.. non hai resistito.”
Ti abbandonai li in mezzo a quell’irreale silenzio di penombra, mi allontanai di un metro a guardarti in quell’imbarazzante solitudine fatta di nudità resa cieca da un foulard di seta.
Tremavi .. quante cose frullavano in quella testa, attesa, vergogna, umiliazione, ardore, passione. Il tuo silenzio fu rigoroso al punto che decisi di riprendere. Erano passati 5 minuti di niente e senza proferire parola , con fare deciso la mia mano grande e calda coprì il tuo pube stringendo tutto il tuo piacere in una morsa forte e delicata allo stesso tempo. Un grido uscì , trattenuto a stento dalle tue labbra mentre le ginocchia si piegarono stringendo le cosce , e le tue mani strinsero il mio braccio..
“zitta, e ferma .. ho deciso che comando io.. se non ti piace puoi sempre andartene..”
“Vuoi andartene?”
la tua testa fece cenno di no.
Levando la mano strusciai il mio dito medio in mezzo alle tue grandi labbra che si schiusero in un lago di umori, e quel dito lo passai sulle tue labbra a portar via il rossetto rimasto. Ti feci sedere sul bordo del letto e slacciai i tuoi sandali spogliando i tuoi incantevoli piedi, curati, delicati, non troppo grandi.. da lì passarono anche i pantaloni e il perizoma , e ti ritrovai nuda , seduta su quel letto di wengè che così bene si sposava con la tua pelle.
Mi spogliai facendo attenzione che tu udissi tutto il rumore in modo che tu capissi che sarei stato nudo anche io ..
“cosa pensi ?”
Non rispondesti..
“brava, cominci a capire.”
Mi appoggiai su di te strusciando il mio corpo sul tuo, era evidente che non ti trattenevi più.. il “non” vedere di rendeva pazza , e allo stesso tempo quell’impotenza ti faceva impazzire nell’attesa di qualcosa che sarebbe successo, ma non sapevi quando.
Mi alzai, presi le tue ginocchia e le allargai proprio a darti la sensazione che sarei entrato in te per prenderti con violenza.. ma ti lasciai li da sola per qualche istante a pensare, ad aspettare, nel tuo timore, nella tua incertezza. E mentre incerta stringevi un dito in bocca io entrai ..
Fuggì rapido un grido, non te lo aspettavi, ero dentro te, sopra te, mi stringesti forte .. io rimasi fermo e poi uscii..via. Mi piace troppo giocare con la tua mente.
“E’ tardi, ce ne andiamo .. ?”
La tua testa disegnò velocemente un no infinito..
“Allora continuiamo ?”
Quella volta fu un si di sollievo..
“Continuiamo alle mie condizioni .. ? Fai quello che dico io ..?”
Ancora un si.
Mentre continuavi a vivere al buio della tua incertezza sistemai due cuscini sul letto, uno vicino all’altro e ti feci stendere a pancia sotto in modo che dal bacino alla testa tu poggiassi sui cuscini, lasciando che le gambe si distendessero sul letto e il tuo bel culetto si erigesse un po’ mostrandosi in tutta la sua bellezza.
Il mio dito medio andò ad inumidirsi laddove i tuoi umori si erano ormai fatti copiosi e poi.. con ferma delicatezza passò sul tuo culetto.. era stretto, era un dono che non avevi mai concesso, e lo capii anche da una smorfia che percorse il tuo volto quando il mio dito deciso tentò di entrare..
Il tuo silenzio mi sembrò un assenso.
Più volte con calma il mio dito si preoccupò di inumidire con i tuoi umori quel culetto che non avrei mai fatto così “timido”.. Poi la mia mano prese ad accarezzarti più intensamente sul pube, lasciò scivolare dentro un dito e cominciai a masturbarti con attenzione seguendo i movimenti del tuo bacino.. ti piaceva molto. Il tuo respiro divenne affannoso, qualche parola uscì dalla tua bocca e non dissi niente, .. la mia mano continuava decisa e intanto la mia bocca fece cadere della copiosa saliva sul tuo culetto che ormai ubriaco aveva superato ogni forma di timidezza.
Tolsi la mano e mi misi sopra di te appoggiando il mio pene sul tuo culetto e tu .. silenzio, dito in bocca ancora.. e silenziosa attesa.
“rilassati..” Feci pressione e piano piano cominciai ad entrare.. fu più facile di quanto pensassi. Ancora un po’ di pressione , la tua mano stringeva forte il cuscino .. sensazione di dolorosa stranezza .. mista a piacere. Una volta dentro, lentamente mi muovevo e con la mano passandoti davanti tornai a toccare il clitoride .. bomba al limite dell’esplosione. Qualche minuto di sesso così .. e ti sentii salire .. forte.. veloce.. qualche grido, contrazioni e..
un grido forte deciso, fu un “si” che trascinò fuori tutta la voce repressa in quel pomeriggio; io ero ancora li.. che seguendo le tue contrazioni continuavo a muovermi in cerca del mio piacere .. che arrivò dopo poco senza che uscissi da quel meraviglioso angolo di caldo desiderio.
Mi tolsi , ti volevo osservare, .. un’immagine deliziosa di indolente rilassatezza. Te ne stavi col foulard sugli occhi a riposare il corpo , ferma in quella posa che io ti avevo fatto assumere e dalla quale sembrava ti saresti mossa solo ad un mio preciso ordine. Mi sembrava di osservare una scultura, un’opera d’arte che avevo creato e che tu rappresentavi in maniera eccelsa. Avrei voluto portarti via con me, sapevo che non ti avrei più rivista e sapevo anche che in quel momento non avrei potuto dirtelo. Quando cominciai a pensare a cosa tu stessi pensando , quali sogni la tua mente stesse costruendo .. avvertii un brivido di dolore.
Ancora oggi ti penso in quell’immagine che porterò con me sempre e per sempre, a ricordare un desiderio, un sogno, una donna vera che cercava verità .. che ha concesso la sua mente alle mie mani e che da quelle mani ha ricevuto uno schiaffo che non meritava.
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Al bar
...cavolo se è carina, altroché...
..e dai su fai la brava, voltati ancora una volta, magari facendo finta di niente come hai fatto prima, ...così mentre ridi di una battuta insignificante di chi ti sta di fronte, ti passi una mano sui quei bei capelli neri e lisci e mi lanci ancora un'occhiata per vedermi meglio, magari sperando di non incrociare il mio sguardo... ..e dai su.. ..dai retta a quel brivido di mezzo piacere che ti imbarazza, ma è così invadente il mio sguardo che attraversa la sala per colpirti ?! ..certo che lo è, ..come se ti stessi sfiorando il collo con le labbra... lo so cosa stai pensando. Vorresti voltarti, ma se lo fai adesso e i nostri sguardi si incrociano nuovamente io capirò, ...e allora? ..io ho già capito. L'ho capito da come ti muovi, quelle mani che prima si incrociano sul petto per poi finire nelle tasche posteriori dei tuoi jeans, e quelle splendide gambe che si incrociano ancora a voler fermare il tuo istinto che vorrebbe volare verso di me, .. e lui parla, ma di cosa parla? ..si vede che lo ascolti per circostanza, ma lo ascolti? ti starà raccontando della sua macchina nuova...
..ma io non ho fretta, ho ancora la mia Corona da finire, ..e poi seduto qua si sta da Dio, ..un po’ di amici che parlano "..ma l'Inter, vincerà mai una partita!?!?" ..ma si, lascia che parlino.. ..io sto parlando con te, mentre tu vorresti parlare con me, .. ..è solo questione di volontà ...e di tempo. Chissà che sforzo che stai facendo per riuscire a trattenere la voglia di voltarti, ..sai che potrei non esserci più? ..potresti avermi perso solo perché stai pensando se è più giusto ascoltare il tuo istinto o ascoltare la tua "coscienza" che ti consiglia di aspettare un po’, .. e io nel frattempo potrei essermi allontanato, cavolo potresti avermi scoraggiato con tutta questa indecisione, "ma si, ..tanto se ti ho scoraggiato con così poco vuol dire che non ti interessavo...siete tutti uguali.." ..
..non preoccuparti, ..io sono qua, ..non ho intenzione di fuggire, sei così carina..
Certo che ne ha di cose da dire quel fustacchione "ingessato" che ti tiene compagnia, ..e quanto si dimena per raccontarle! ..e tu stai attenta che a tenere quel finto sorriso stampato sul viso tutto il tempo potrebbe venirti un crampo... eh eh eh.. rido da solo, anzi sorrido da solo, ..mi sembra di conoscerti da sempre. ..eccoti! ..ti sei girata come se stessi cercando qualcuno, ..ma si, ..sospiro di sollievo, sono ancora qua, e per un attimo il tuo sorriso diventa sincero. ..e come nel miglior film ti sto ancora guardando, ..non ti perdo di vista un secondo, ..allora sembra proprio che non voglia mollare la mia preda, ..ma tu non sei una preda, .. "ma io mica sono una preda! mica sono una facile cavolo! con che diritto mi fissa!? ma non lo vede che non sono sola!?"
..lo vedo lo vedo che non sei sola, ..è per questo che ti guardo, ..io sono libero e tu no,. ..il gioco è divertente così.. tranquilla, ..non farò una mossa, non corri rischi...
"se fossi sola andrei da lui a dirgliene quattro!" "ma chi si crede di essere?"
...mi piacerebbe sapere cosa avresti fatto se non ci fosse stato lui, ...
..quelle mani devono essere un grosso impiccio per te se continui a muoverle così, da una parte all'altra, ..il mio interesse per te genera tutto questo nervosismo!? ..sei così impegnata a muoverti che è fin troppo evidente che quelle parole che il fustacchione vomita a ruota libera scorrono veloci senza che tu presti loro molta attenzione. OPS, ..è finita la mia corona!! "ehi matte vuoi un goccio?" "no, grazie, ..ne prendo un'altra, vado io..."
..eh si, ..tesoro mio, vengo verso di te a prendermi un'altra birretta, ..non muoverti che ti passerò talmente vicino che potrai sentirmi respirare, nonostante il tuo oratore stia imitando il rumore della sua nuova macchina sportiva, ... .."permesso..."
..eccoti, ..si deve inventarsi un passaggio per raggiungere il bancone, ed io me lo invento alle tue spalle, ..ti sfioro con il mio petto e delicatamente faccio scivolare l mia mano sinistra sul tuo fianco, ..e la mia bocca passa talmente vicino al tuo collo che il mio respiro ti percorre la schiena... "..Chicca!, ..me la dai un'altra corona per cortesia?" .. eh si, sono proprio io, .. "OPS, scusami se ti ho sfiorata..." "..ehm, ..no no, ..nessun problema, qua c'è un casino!" "..grazie.." ..e me ne torno al mio posto, ..
..adesso penserai che ho anche una bella voce? ..non credo, ..ma sicuramente è posata e tranquilla, ..ferma e sicura. ..e tu da vicino sei ancora più bella...di quella bellezza che potrebbe lasciare senza fiato, ..ma non sta certo a me fartelo capire adesso....tu lo hai già il tuo fustacchione..
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1
14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Miss x
Viaggio molto, e se da un lato è molto stimolante e divertente, dall’altro riserva situazioni spesso di solitudine e noia mortale; transfer , aeroporti, stazioni, alberghi. E’ vero che i luoghi si imparano a conoscere e con loro si fanno amicizie, ma specialmente quando capitano pernottamenti in città amene, la noia è veramente insopportabile, mi ritrovo in albergo prima di cena in perfetta solitudine con tutto il tempo di fare tutto ciò che desidero fare e un sacco di tempo che avanza nel quale posso liberamente decidere di rompermi le palle. Di solito è doccia, accappatoio, letto , telecomando e noia mortale in attesa della cena. Poi indosso qualcosa e scendo in sala ristorante a gustare quelle magnifiche cene preconfezionate dal sapore di villaggio turistico…
“DIN”
“Buonasera, a che piano va ?”
“Sala ristorante grazie..”
………………………
“DIN”
“Arrivederci…”
La sala ristorante è sempre piena o quasi, non so se avete presente come può essere un grande albergo il “mercoledì” ad esempio , lontano dai week end. Innanzitutto molto costoso, quindi molti uomini d’affari, oppure coppie di turisti rigorosamente stranieri, spesso americano o tedeschi. Quella sala era piena come sempre, di cellulari, di uomini al telefono che tra un boccone e l’altro dispensano sorrisi alla moglie, oppure uomini al telefono con l’amante che tra un sorriso e l’altro si dimenticano del cibo. L’ambiente di per se è molto bello ma inevitabilmente a due occhi attenti ed esperti appare evidente su tutto la solitudine di tutte quelle persone. Per quanto mi riguarda il mio telefono rimane in camera e con lui tutto il mondo esterno.
“Il signore ha già scelto ?”
“Un filetto, al sangue per cortesia.. e una bottiglia di acqua naturale”
Mi fanno sempre ridere le figure dei camerieri un po’ ingessati che stonano con la naturalezza che tutti noi cerchiamo a fine della giornata lavorativa, però si sa che è così, è il gioco delle parti. Nel frattempo il mio sguardo vaga in cerca di qualcosa o qualcuno che stuzzichi la mia curiosità, e là in fondo vicino alla vetrata scorgo un tavolo per due occupato da una coppia un po’ strana o almeno così sembrava.. Lui sui 60 anni un bel po’ soprappeso e lei vicina ai 35 molto carina e sicuramente non idonea a fare coppia con lui. Ad un primo sguardo sembrava una cena di lavoro, oppure tra colleghi.. non vi erano atteggiamenti che facessero pensare ad un flirt di nessun tipo.
Lui mangiava a quattro palmenti un bel piatto di pasta e lei in maniera molto fine aveva di fronte un piatto di formaggi freschi e un insalata.. lei indossava una gonna non molto corta ma che stando seduta le scopriva due belle gambe velate da una calza nera non troppo spessa e deliziosamente condite con due scarpe con 7/8 cm di tacco fine. Capelli neri corti e occhiali da vista.
“Ehm, il suo filetto..”
“ah scusi, mi ero distratto.. grazie.
Ad un certo punto lei si alza e si dirige verso di me, smetto di mangiare, mi pulisco la bocca col tovagliolo appoggiandomi piano alla spalliera della sedia e non le tolgo gli occhi di dosso per un solo momento.. la osservo camminare. Io non so come fanno le donne, ma hanno un sesto o forse settimo senso che le avvisa se qualcuno le fissa maliziosamente, anche se non ti vedono lo sentono e si coprono, o cercano di fuggire lo sguardo anche se non sanno da dove arriva; lei allo stesso modo incrociò le braccia sotto il petto in segno di protezione e mi passò vicino per dirigersi in bagno. Il mio sguardo fu intenso, se solo lei lo avesse incrociato le avrebbe raccontato molte cose. Il suo profumo mi raggiunse, era Chanel, non ci si sbaglia.. oggi va di moda, è inconfondibile ed è l’unico profumo che a me piace anche se preferisco l’assenza di odori “artificiali”. Lui al tavolo nel frattempo si sbriga nel fare una telefonata, è goffo e dà l’idea di non essere nemmeno molto educato..ma chi se ne importa. Eccola che torna.. ripassa proprio di qui, molto vicina e vederla allontanarsi da dietro mi eccita molto, la gonna è più corta di come sembrava e un leggero spacco fa sognare oltre, le braccia ondeggiano lungo i fianchi e lentamente si avvicina al tavolo, sussurra qualcosa al compagno di cena, prende la sua giacca e la borsetta ed esce dalla sala ristorante.
E io ? Beh, .. in fondo era una cosa che tramortiva la mia noia, volevo andare oltre, tanto più che il filetto al pepe verde aveva lo stesso sapore del pesce alla griglia della sera prima. Mi alzo ed esco.
Entro nella hall e mi reco alla reception scrutando ogni angolo, e vedo sul divanetto lei seduta con le gambe accavallate che parla al telefono, quindi mi siedo ad una certa distanza su un divanetto e mi metto a leggere un giornale..
Il mio sguardo fugge verso di lei, non è bellissima, ma ha un’aria molto sensuale ed avevo deciso di cogliere quella sfida.. Lei ride al telefono, e con lo sguardo ricambia i miei sguardi cercando di non farsi notare.
Sono lontano e lei parla piano quindi non capisco con chi e soprattutto di cosa parla, peccato, la mia curiosità ne risente.. ma forse è meglio così, ho più tempo per concentrarmi sul mio compito..devo attirare la sua attenzione, farle capire che mi piace molto. Lei scavalla le gambe e le inverte in un movimento che lascia immaginare un universo in quell’oscurità, un universo che ho immaginato meraviglioso, in ogni modo..
Dopo qualche minuto il suo sguardo prende un po’ coraggio e decide di guardarmi con più assiduità, fregandosene della mia reazione, che peraltro non c’è, osservo anche io e accenno un sorriso.. piego e metto via il giornale. Mi alzo mi dirigo verso lei che cambia espressione, è in evidente imbarazzo man mano che mi avvicino, la guardo, lei mi guarda ed io le passo vicino e mi dirigo alla reception a prendere le chiavi della camera. Lei si alza e si dirige agli ascensori.
“DIN”
Mi affretto e la raggiungo, la faccio salire per prima e le chiedo . .
“Quale piano ?”
“Ottavo grazie”
“Anche lei qui da sola?”
“Io? No no, sono con un collega”
“Capisco.. peccato, speravo di aver trovato una piacevole compagnia”
Sorride..
“DIN”
“Io sono arrivato, il tempo di una doccia e sarò nuovamente nella hall pronto per una passeggiata, sarei felice di trovarla lì.. Buona serata.”
“Ma… io?!”
“DIN” l’ascensore si chiuse sul suo imbarazzo.
Dopo circa un’ora scendo nuovamente nella hall e la trovo in abbigliamento casual che guarda la pioggia fuori dalla porta girevole per superare l’imbarazzo, era timida, anche troppo, ma questo mi piace in una donna.
Le passo vicino e..
“Qualcosa di interessante ?”
Sobbalza.
“Quindi devo dedurre che hai accettato il mio invito?”
“Diciamo che sei stato più convincente della noia..”
“Mi sforzerò di prenderlo come un complimento.. hai un ombrello?”
“No..”
“Preferisci il nero o il rosso?”
“Di solito il nero..”
“Ok, allora prendiamo in prestito questo..”
Sfilo un ombrello nero dall’ombrelliera e riparandoci..
“Ti piace la birra?”
“Non tutte!”
“Fidati!”
Corriamo sul marciapiede sotto la pioggia provando a ripararci con quell’ombrello
E raggiungiamo un locale che conosco, una birreria artigianale, un posto giovanile solitamente molto frequentato, ma si sa .. di mercoledì per lo più piovoso..
Entriamo e ci sediamo in un angolo, un piccolo tavolo semicircondato da un panca imbottita molto comoda, ci togliamo i giubbotti e veniamo a noi..
“Allora incantevole miss x , credi sia giusto il momento di dirmi come ti chiami?”
“Miss x non è male! Suona bene, ma in realtà mi chiamo Alice, e tu ?”
“Sarebbe scontato dire Mister x , quindi sarò sincero.. Matteo.”
“E come mai solo?”
“Credo per lo stesso motivo per il quale tu sei stata costretta a passare quella cena così orribile in coppia.. cioè, lavoro.”
Sorride..
“In effetti non è il massimo della compagnia, ma è il mio “capo”..”
“Buonasera ragazzi, che prendete?”
“Alice, fidati, la birra che fanno loro è buonissima..”
“Ne porto 2 medie?”
“NO NO, una piccola..”
“Ok ve le porto subito..”
“Piccola? .. hai paura di perdere il controllo..?”
“Tranquillo, credo di non reggere nemmeno la piccola..”
“eh eh eh.. beh, spero tu mantenga almeno le forze per tornare in albergo..”
“che lavoro fai mister x?”
“Sono un volgare agente di commercio.. e tu ?”
“Assistente di direzione per una piccola azienda, siamo qui per una fiera..”
“Quindi non viaggi molto, vuoi farmi credere che una delle poche volte che esci hai subito la fortuna di incontrare me!?”
Ride
“Potrebbe anche trattarsi di sfortuna!”
“Birre!!!”
“Meno male che è piccola!!”
“Sono tedeschi, hanno le dosi da tedesco..buona?”
“Si, è buona veramente!”
“Vedi che è stata una fortuna.. altrimenti eri in camera a prepararti il te..”
“Chi ti dice che non lo preferivo..?”
“Lo dici tu, adesso, stando qui.. in fondo non ti sto mica trattenendo..”
“Dici che posso andarmene !?”
“eh eh eh .. beh, ripensandoci no. Abbiamo un ombrello solo..”
Ride..
“Allora rimango, solo per l’ombrello..”
Drin ..Drin .. Drin..
Lei cerca nella borsa ed estrae un telefono, guarda chi è , si scusa con un gesto della mano e risponde.. rimane seduta e parla, è un’amica. La guardo, è una ragazza semplice, molto più carina così che tutta elegante, la osservo bene e lei che parla con gli occhi puntati sul tavolo lo sa..
“Scusa, era un’amica..”
“Hai due occhi bellissimi..”
“Hai deciso di imbarazzarmi?”
“No, ho solo deciso di dirti che hai 2 occhi bellissimi.”
Arrossisce
“Mi fai fare la faccia rossa, un po’ la birra un po’ tu.. !”
la guardo negli occhi senza parlare più.. voglio baciarla, lei lo sa , riflette un attimo e si lascia andare; le mie labbra si appoggiano morbide alle sue, occhi chiusi e un bacio tenero e breve.. ci guardiamo negli occhi.. e un altro bacio, più deciso.. labbra su labbra.
La guardo e dico..
“Nei film di solito a questo punto si chiede scusa..”
“Non mi sono accorta di essere in un film..”
Altro bacio..
“Mi ricorderò delle tue labbra..”
Sorride..
“Vedi? Ti avevo detto che era sufficiente una birra piccola..”
“Per il momento, mezza birra piccola.. non ci crederai ma sono impaziente di vedere cosa succede quando l’hai bevuta tutta.. eh eh eh…”
“Ti posso fare una domanda mister x?”
“L’hai già fatta..”
“Eh?! Ah! Stupido, non questa domanda!”
Ridiamo .. lei è bellissima quando ride, tutte le donne sono bellissime quando ridono..
“Avanti con la domanda..”
“Cosa avresti fatto se io non fossi scesa nella hall.. ?”
“C’era questa possibilità ?”
“Beh, certo, .. era l’unica seconda possibilità..”
“Ok, se fossi sceso e non ti avessi trovato sarei tornato in camera e mi sarei messo a guardare la TV, e prima che la noia mi uccidesse mi sarei addormentato.. Insomma, quello che faccio di solito tutte le settimane quando sono in giro da solo..”
“Vuoi farmi credere che hai visto me e ti si è accesa una lampadina ?! Se non ci fossi stata io ci avresti provato con un’altra..”
E’ la situazione che odio, ci sono persone che si pavoneggiano di essere dei “marinai” con un’amante in ogni porto, ed io avevo di fronte una donna alla quale stavo dicendo la verità e avevo la sensazione che lei non mi credesse..
“Il fatto che tu mi ritenga in grado di fare conquiste con tutta questa facilità lo prendo come un complimento, la verità è che come faccio sempre me ne sarei tornato in camera subito dopo la cena e avrei atteso il niente.. eh eh eh….”
“Va bene ti credo.. stando così le cose, sono felice di essere scesa al tuo invito.”
“Bene miss x, ora faccio io una domanda.. cosa hai detto al tuo capo quando sei tornata dal bagno e hai abbandonato la cena?”
“..la verità, che dovevo fare una telefonata. Perché me lo chiedi?”
“Nessun motivo particolare.. solo curiosità, quando si passa molto tempo da soli si imparano strani giochi mentali, tra cui quello di studiare alcuni comportamenti e cercare di capire cosa si dicono le persone….”
“Ma bravo mister x, quindi mi stavi spiando ? eh eh eh….”
“Diciamo che eravate una coppia strana.. mi avete incuriosito.”
“Diciamo che non siamo una coppia, preferisco…”
Ridiamo ancora una volta, è una compagnia piacevole ed io lo sono per lei, almeno sembra. Si alza .. “Vado un attimo in bagno..”
Annuisco con la testa e finisco la mia birra.
Lei è molto carina. A volte penso che sono proprio un bel tipo, nelle donne c’è qualcosa che mi piace molto, in ognuna, non riesco mai a trovare brutta una donna.. non capisco se è un’autoconvinzione o cosa.. Comunque lei è carina. Mi alzo, pago le birre e ..
“Eccomi, siamo pronti?”
“Certo che siamo pronti, non vorrai mica aspettare che smetta di piovere!? Altrimenti che abbiamo preso a fare l’ombrello.. eh eh eh.. ..”
“Cavolo! Ma piove sempre più forte!?”
“Pronta? .. via!”
Corriamo abbracciati sotto l’ombrello lungo la stradina e poi verso l’albergo, arriviamo fradici o quasi, ..
“Wow!!”
“Erano anni che non correvo così..mister x”
“Ah si? .. non c’eri anche tu all’andata??”
“ah ah ah.. già!! Volevo dire, a parte stasera, erano anni!. .stupidone..”
“Dà qua, rimettiamo l’ombrello a posto..”
Ci dirigiamo verso gli ascensori, mi piace averla a fianco, è una presenza sconosciuta che non ingombra, è una bella presenza.. serena e sincera, mi piace.. percepisco che sia così anche per lei..
DIN
Entriamo..
Silenzio, solo un sorriso, lei ha i capelli umidi e i vestiti un po’ bagnati, la trovo indifesa ma felice ha la serenità di chi sente che qualunque cosa succeda le piacerà, non credo che si possa desiderare di più..
DIN
L’ascensore si apre su un pianerottolo vuoto che ci trova abbracciati in un bacio appassionato, lei è molto sensuale, come sa esserlo una donna quando un po’ di alcol abbatte ogni forma di pudica vergogna.. lo si percepisce dalle labbra che diventano morbidissime, dalle braccia che si appoggiano intorno al mio collo leggere e rilassate.. e dal suo corpo che si lascia stringere dalle mie mani..
DIN
L’ascensore si richiude abbracciandoci in quel bacio intenso, romantico e passionale..
L’ascensore si muove.
“OPS.. eh eh eh ci hanno “chiamato”..”
Lei sorride e si ricompone, assumiamo un’aria decorosa..
DIN
La hall
“Prego, salga pure, risaliamo anche noi….”
L’ascensore riparte, con noi un uomo distinto..
DIN
“Arrivederci..” Usciamo ..
Lei mi prende per mano..
“Vieni qua..”
Mi trascina per un corridoio, e cerca nella borsa qualcosa, estrae una tessera magnetica, è la chiave della sua stanza, ..
“zitto..”
La porta si apre e si richiude alle nostre spalle, lei getta la borsa sul letto si volta ci baciamo nuovamente.. la passione esplode. Mentre ci baciamo, con frenesia ci spogliamo, via le giacche , poi la mia camicia e la sua maglia .. via le scarpe, i pantaloni suoi e i jeans miei.. le sue mani mi stringono la schiena, sono fredde.. le mia caldissime sulle sue spalle, slaccio il reggiseno ed una mano scivola dentro i suoi slip a stringerle il sedere.. Lei si inginocchia e mi sfila gli slip, mi prende con la lingua e poi in bocca.. solo pochi secondi, forse meno di un minuto, sono eccitatissimo, in fondo non potrei non esserlo. La faccio alzare, la abbraccio forte con le mani sotto le sue cosce, la sollevo e la appoggio alla parete.. le scosto le mutandine e le entro dentro con decisione.. lei urla. Poco romanticismo ma tantissima passione in quei minuti , in quella stanza. E’ sesso deciso, non violento ma deciso, forte e un po’ selvaggio. Il mio bacino si muove e lei subisce quei colpi cercando di assecondarne i movimenti, ma si vede che non è molto lucida, appoggia la sua testa prima all’indietro sul muro, poi in avanti sulla mia spalla.. geme, e piccole grida escono dalla sua bocca. Le sue gambe mi cingono la vita ed i piedi si incrociano alle mie spalle..
“Non fermarti..”
Non avevo nessuna intenzione di fermarmi, .. non esiste cose più eccitante per me di una flebile voce femminile che ti sussurra parole all’orecchio con quel tono di eccitazione che fa tremare le sillabe.. Continuo in quel movimento deciso che sembra inchiodarla al muro.. con un dito mi avvicino al suo culetto e con un a leggera pressione cerco di entrare..
“No” e mi colpisce con un pugno sulla schiena.. Violenza. Mi piaceva tutto in quel momento.. Aggressività esplosa da una donna timida, era forte in quel momento, nessun timore..
A quel pugno reagii con un’accelerazione ed una maggior violenza dei mie colpi.. lei gridò..
“Si! Continua!”
Aveva le guance rosse, si mordeva le labbra.. fuori controllo i suoi movimenti che cercano con tutto il corpo l’estasi in quella situazione in cui la donna sa che l’attesa è talmente meravigliosa che quasi non si augura di trovare subito l’orgasmo.. Io continuo in quel monotono amplesso nato così come frutto della frenesia e del momento di eccitazione, vorrei fare altre cose ma rimango li ad affondare i miei colpi in lei che comincia a contrarsi, stringe gli occhi.. mi graffia sulla schiena.. mi morde ..
“Più forte! Non fermarti.. .. sto per venire..”
Lo sapevo, si sentiva, rallento un attimo per recuperare qualche energia e riparto violento e deciso più di prima..
“E allora vieni..”
E’ arrivata al culmine, il corpo non si trattiene più, si abbandona per irrigidirsi nuovamente.. una contrazione forte e poi l’esplosione, la avverto.. la sento sul mio pene, sento palpitare forte e poi un’onda calda mi invade..
La abbraccio forte, mi fermo.. la stringo, lei mi stringe.. Mi piace sentirla rilassarsi tra le mie braccia. Toglie le gambe dalla mia schiena e si alza in piedi, mi guarda e mi abbraccia ancora,.. poi mi bacia il petto e scende giù inginocchiandosi.. guarda il mio pene che è a pochi passi dall’esplodere.. lo stringe con una mano e lo prende lentamente in bocca, lo lecca come a ripulirlo, poi di nuovo in bocca , tutto.. rimane li e con la lingua ci gioca. Poi muove la mano, accelera e lo riprende in bocca ancora..
“Dio mio.. non fermarti.. .”
Mi guarda soddisfatta e continua sempre più veloce a masturbarmi mentre mi tiene fra le labbra; sento che sto per venire, lo capisce anche lei, mi leva dalla bocca e continuando a masturbarmi mi lascia venire sul suo petto.. mi appoggio con le mani al muro.. e con la testa sulle mani.
.. Finito, un orgasmo chiude quella conoscenza cercata e non frutto del destino, quell’incontro partito lento ed esploso forte, deciso. Mi sono innamorato di lei, in quel momento non desideravo fuggire, ma rimanere.. è strano, insolito. Nelle avventure a me capita di voler fuggire, in quel caso avrei desiderato rimanere, ancora. L’eccitazione e il trasporto giustificano molte cose, spesso ci si estranea dal mondo e mai si pensa al dopo.. ma dopo, quando passa il momento, si pensa inevitabilmente a cosa sarà.. più che a cosa è stato. Il pensiero gentile e soave di lei, mi accompagna per tutta la notte, pensarla poco distante avvolta nei suoi pensieri mi intenerisce, in maniera pretenziosa ed egocentrica sono convinto che sta pensando a me, o forse mi piace solo pensarlo.
Non ho niente di lei, lei non ha niente di me se non ricordi ed emozioni che il tempo scalfirà.. Forse non la vedrò più, mai più.
DIN
Colazione, sono le 8.. il mio tavolo è sempre il solito, guardo il suo ed è ancora apparecchiato.. quindi non è ancora scesa. Faccio colazione con calma, non mangio molto e penso tanto.. Spero scenda in tempo, prima che io me ne vada. Sono le 8,15 non si vede nessuno..
“Scusi, può portarmi un foglietto con una penna .. ?”
“Subito signore..”
Devo andarmene, quindi decido di scrivere.. “.. spero che anche in te le emozioni di questa notte abbiano lasciato dolci pensieri e speranze, ho sperato di incontrarti ma sono dovuto partire presto. Questo è il mio numero di telefono..”
“Scusi, può gentilmente recapitarlo con discrezione alla signora del tavolo 24 appena scende ?”
“ Senz’altro signore.. buona giornata.”
Mi incammino verso l’uscita attraversando la hall, lo sguardo gira nella speranza di incontrarla ma i miei occhi non scorgono nessuna sorpresa; raggiungo la porta girevole di fronte alla reception ..
“Scusi! Signore, lei è il signore della 312 ?”
Mi volto ..
“Abbia pazienza, c’è questo biglietto per lei.. .”
Un brivido di piacevole sorpresa..
“.. Ho pensato molto a te questa notte, non so chi tu sia fino in fondo, ho sperato di vederti questa mattina ma siamo usciti molto presto. Spero che questa lettera ti raggiunga, perché anche se non ci sentiremo mai più, voglio almeno darti il mio numero.. così da poter coltivare la speranza che tu mi chiami. Alice. Miss x”
Ieri oggi domani, prima durante dopo, .. sensazioni diverse, emozioni che mutano, desideri che cambiano.. vite che si incrociano e lasciano traccia.. Amori e passione, io e lei… un giorno, noi.
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14 years ago
admin, 75
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è successo...(ovvero ci avevo visto bene)
È successo (ovvero ci avevo visto bene)
Ricordate il racconto del bar bene ci siamo rivisti.
Io e Claudio (nome di fantasia) frequentiamo la stessa palestra ieri l’altro (3 maggio) ci siamo visti mentre io facevo spinning lui in completo bianco nero attillatissimo è venuto a salutarmi quattro chicchere e poi ognuno per la sua strada di sudore e esercizi. Ogni tanto uno sguardo complice sfruttando qualche riflesso opportuno fra i tanti specchi della palestra. La pedalata è dura il sudore scorre copioso ma ormai è finita …mi reco negli spogliatoi una doccia e nuda entro nella piccola sauna ….con la luce fulminata la penombra è molto complice. Sono nuda lucida di sudore depilatis-sima solo una strisciolina sopra al cazzo, che mentre sto sdraiata a gambe larghe con i piedi appog-giati alti alla parete di fronte, pende semiduro dall’eccitazione che i pensieri che viaggiano mi pro-vocano. Sono le due del pomeriggio la palestra è semivuota ma la porta si apre e sorpresa entra lui un nuovo saluto uno scambio di battute e si sdraia non lontano da me. Io a occhi socchiusi faccio finta di nulla ma fremo dal desiderio. Mi volto lui mi guarda io apro oscenamente le gambe…..lui si lecca le labbra io ho la gola asciutta e fremo dalla paura dall’eccitazione dalla voglia. Allungo una mano e mi tocco in maniera manifesta il buco del culo che, lubrificato dal sudore e fremente dall’eccitazione inghiotte subito un mio dito. Lui mi fissa e si tocca il suo stupendo palo di carne depilata che gli pende fra le gambe io infilo un altro dito dentro e le allargo dilatandomi il buco poi le estraggo leccandole avidamente. Lui dalla porta può veder fuori se arriva qualcuno io mi sporgo e senza dire nulla mi avvicino prendendogli il cazzo in bocca. Lui dalla finestrina della porta della sauna vede il locale adiacente e se qualcuno entrasse avremmo tutto il tempo io lo pompo avida-mente grondo sudore lui è fradicio lo voglio voglio la sua sborra in bocca. Mi sento una vera zocco-la fremo come una cagna ma pompo il suo cazzo fino a quando lo sento irrigidirsi mi preme la nuca con la mano e sussurra frasi di incitazione sino a quando mi viene in bocca io non posso fare altro che bere bere e ingoiare. Lui si ritira aspetta alcuni istanti ed esce. Io rimango in sauna sconvolta.
Esco una doccia vado a cambiarmi lui mi sta aspettando e mi invita a casa sua. Gli dico che lo avrei raggiunto di li a due ore.
Vado a casa mi spoglio mi faccio un bel clistere per pulirmi dentro, mi depilo mi smalto le unghie delle mani e dei piedi di un bel cremisi acceso mi trucco gli occhi ed il viso tralascio il rossetto (lo farò da lui) indosso collant effetto reggicalze perizoma in tulle e reggiseno in completo, quale sor-presa mi pianto dentro un bel plug di quelli con la coda mi stringo la base delle palle e del cazzo con un laccio di seta nera. Porto un paio di sandali alla schiava grigi tacco 12 un top in pelle e una gonna in pella spacco vertigine dietro, parrucca a a caschetto nera stile Valentina. Vado in garage prendo l’auto e via verso casa sua sto di nuovo tremando il pliug mi dilata e mi eccita mentre gui-do. Gli suono al campanello e gli dico di lasciarmi aperta la porta e la luce del bagno accesa lui non mi deve vedere in abiti maschili. Entro in casa musica soffusa penombra il bagno è illuminato entro e mi cambio. Esco ticchettando sui tacchi a spillo lui capisce ed esce è nudo.(STO SCRIVENDO QUESTA STORIA E SONO ECCITATISSIMA MI SONO APPENA FATTA UNA SEGA BEVENDO TUTTO). Gli giro in torno con fare da battona lo carezzo gli bacio il collo (sono netta-mente più alta di lui con i tacchi). Dallo spacco della gonna pende la coda del plug lui se ne accorge e lo tocca premendo io mugolo e mi divincolo. Mi chino e li in corridoio accovacciata davanti a lui mi imbocco il cazzo che subito reagisce e diventa di marmo. Gli dico che sono le sua frocia e che può fare ciò che vuole lui è visibilmente eccitato mi dice di alzarmi e di sfilarmi la gonna. Io eseguo come un automa ma lui mi sfila anche il perizoma e ha un sussulto quando vede i miei genitali stret-ti nel laccio e il plug a coda che mi dilata il culo. Mi mette a pecorina su una poltrona e manovra il plug in modo che il suo dimetro massimo sia sempre a livello dello sfintere mi vuole dilatare al massimo io vibro dall’eccitazione lui i sega vuole farmi venire e cosi faccio sborro sborro e godo tremo tutta….. tremo lui mi sfila il plug sono pronta. Mi sussurra una cosa sola ti voglio io mi alzo e vado in camera da letto lui mi mostra un certificato di donatore di sangue io mi apro le natiche lui mi impala a pelle entrando piano piano allargandomi con quelle bella cappella di carne dura . Il suo cazzo corre avanti e indietro nel mio intestino prima dolcemente poi si ferma completamente den-tro. Io premo il culo contro il suo ventre lui ricomincia sempre più forte poi sfila il cazzo e mi ri-pianta il plug dentro. Io mi volto come una pantera e gli prendo in bocca il cazzo che sa del mio cu-lo lo ingoio fino in fondo ho un conato di vomito lo ingoio e reprimo il conato, continuo nel pom-pino poi lo spingo sul letto, mi sfilo il plug nuovamente e gli salgo a cavallo dandogli la schiena e mi impalo da sola. Mi muovo su di lui lo sento che mi riempie fino in gola lo prendo tutto. Scivo-liamo sino sul bordo del letto metto i piedi e terra e appoggiandomi alla parete di fronte con le mani continuo a farmi inculare …. Il mio cazzo sbatte al ritmo dell’inuclata e cola sborra che schizza lui si divincola mi sbatte sul letto pancia in aria, mi allarga le gambe e mi entra dentro sfondandomi mi monta fortissimo ed ad un certo momento lo sento irrigidirsi e mi riversa, dandomi ogni tipo di in-sulto, una sborrata senza fine. Lo assecondo poi mi sfilo e lo faccio finire in bocca sa di sborra e del mio culo sono pentita di essermi pulita bene dentro.
Mi bacia io lo prendo per la mano e lo trascino in bagno entro nella doccia e mi inginocchio davanti a lui a bocca aperta ……voglio che capisca benissimo che troia ha davanti …..quando il getto mi colpisce il viso sono sicura che ha capito.
Del dopo non vi racconto ma spero tanto la cosa abbia un seguito non voglio una storia non e voglio con nessuno tanto meno con lui ma è stato un pomeriggio da non dimenticare.
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1
14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Sesso da sogno
Sapevo che avrei dovuto mantenere le mie idee e i miei sani ideali…. Dovevo evitare ogni tentazione per poter (non senza una gran fatica) evitare di cacciarmi nuovamente nei guai! Dovevo continuare a sostenere la mia idea che l’unico “maschio” affidabile è il silicone! Si un bel pene finto!... Scelto della giusta misura…. Ti fa godere dove come e quanto vuoi e soprattutto non ha pretese assurde e non spara cazzate!... Il sesso fine a se stesso non è appagante ne eccitante…. Ma a chi voglio darla a bere? Se così fosse cosa ci faccio parcheggiata di fronte ad un cancello con il cuore in subbuglio e un calore inequivocabile tra le gambe? Stamattina quando mi sono svegliata ero così sicura di quello che stavo facendo… cosa sta cambiando?.... Devo calmarmi e riflettere… nessuno è in grado di impormi nulla che io non voglia…. Mi allontano un po in auto e mi parcheggio in una piccola area vicino ai campi, dove lui non può vedermi… ripenso alle lunghe chiacchierate in chat… e alla sua bellissima voce calda e passionale …. Allegra e sonora quando ride…. Un dolcissimo bambino cresciuto, spavaldo e sensuale. Un uomo interessante con il quale una sera( iniziata per gioco da qualcun altro) mi sono confidata senza alcun velo, convinta che tra noi sarebbero rimaste due tastiere e due freddi monitor , un uomo che sembrava conoscermi da sempre visto che riusciva sempre ad anticipare le mie battute, o forse semplicemente che conosce benissimo se stesso …. Un uomo destinato ad essere una piccola comparsa nella mia vita perché entrambi abbiamo altri progetti, ma che nulla vieta possa rimanere un ottimo amico…. Un uomo che per ora almeno a parole mi è affine sessualmente….
Ripercorro ad occhi chiusi … le mani strette attorno al volante… il modo in cui ci siamo conosciuti…. La mia solita curiosità… il mio modo di comportarmi da bambina capricciosa… se un “adulto” mi dice di non fare una cosa ecco che per puntiglio io la faccio!!!!!!!!!!.... Gli avvertimenti su di lui erano stati molto chiari… “sarai solo una tacca sulla sua cintura!”… Ma come contrasta il suo modo di fare sincero con questa descrizione… Le persone a volte parlano dando per scontato che si desideri essere “protetti”…. Molto spesso senza neppure conoscere a fondo la persona che stanno proteggendo!... Me lo hanno descritto in modo così impertinente da rendermelo ancora più attraente!!!!!...
Mi torna in mente il suo bellissimo viso da eterno peter pan, cornice perfetta per i suoi splendidi occhi chiari, per me attrazione e ammonimento, sorriso e avvertimento e per la sua bella bocca carnosa… così casta e imbarazzata al telefono…. Rimarranno così quelle labbra da mordere?.. caste e pure… oppure dalla sua bocca sapranno uscire ardite parole?...
Lui per me è un’incognita , ha risvegliato il mio istinto (la mia malattia)… qualcosa che credevo di aver anestetizzato dopo l’ultima deludente storia… Troppi uomini sono passati per la mia vita senza lasciare alcuna traccia e buona parte di questi non è nemmeno riuscita a farmi godere veramente!...
Il telefonino vibra…. “Dove sei?... Perché stai tardando?.... Non avrai paura?.... tanto lo sai che prima o poi ci ricadi!.... Non farmi aspettare…….” Mi guardo nello specchietto non sono bella ma la mia femminilità non è mai passata inosservata. Ho un trucco leggero che mette a risalto soprattutto le labbra carnose, mi piace lasciare segni con il rossetto mentre la mia bocca è in perlustrazione… Ho i capelli raccolti in una semplice coda, li odio quando mi disturbano e devo toglierli… e poi a quale uomo non piace osservare?...
Abbigliamento semplice ma sempre d’effetto… camicetta bianca molto aperta che lascia intravedere il mio generoso decolté, gonna nera appena sotto il ginocchio… sotto una guepiere bianca che regge con delicatezza le calze a rete sottilissima. Immancabili i tacchi alti. Metto in moto, non voglio scappare…. E mi ritrovo di nuovo li, davanti al suo cancello. Questa volta scendo e mi avvicino… il cancello è aperto e anche la porta sembra socchiusa. I tacchi fanno rumore… so che mi sta guardando e questa è una sfida per me. I pochi passi che mi separano alla porta sembrano kilometri… dentro è tutto buio… per fortuna la porta non cigola se no sarei scappata!... entro e mi chiudo la porta alle spalle. Nulla… nessun rumore... buio completo. Lo chiamo ma lui ovviamente non risponde… poco per volta i miei occhi si abituano al buio e vedo la sua ombra che lentamente si avvicina… si mette alle mie spalle senza toccarmi…. Nel silenzio sono riconoscibili i nostri respiri e i battiti del cuore…. Il mio sembra intenzionato a sfuggirmi il suo è calmo e regolare come se avesse vissuto milioni di situazioni come queste…. Sto tremando … ma non è paura… Voglio che lui mi tocchi… come se potesse intuire i miei pensieri mi stringe con un braccio all’altezza della vita e con l’altra mano inizia ad accarezzarmi il collo…. È alto … e il suo corpo è possente… sento il suo profumo, maschile e forte come piace a me. “Ciao… finalmente sei arrivata. Ora dovrai farti perdonare per tutto questo ritardo” la sua voce di solito molto brillante è poco più di un sussurro, ma la riconosco e questo mi rilassa un po’ …. Le sue mani, peccato sono un po piccole, mi abbandonano per tornare poco dopo sui miei occhi… vuole bendarmi… mi piace giocare per cui lo assecondo anche se così facendo si perderà parte dello spettacolo, dicono che i miei occhi sono due gocce di cristallo dentro ai quali qualsiasi emozione passa visibile come una pellicola al cinema…. Mi passa attorno… accarezzandomi dolcemente… si avvicina e si allontana… mi sfiora con le labbra per poi allontanarsi… è così delicato?... No… il suo intento è quello di eccitarmi ancora di più… è una tortura stare ferma sui tacchi aspettando che lui faccia qualche mossa… in più nonostante i brividi, la pelle sembra bruciare e il calore nel mio ventre si fa più intenso… dopo avermi lasciata ferma per un interminabile lasso di tempo mi si avvicina e con le mani mi accarezza il decolté… mi bacia dolcemente, il sapore delle sue labbra è inebriante…. Mi spinge e mi ritrovo con la schiena al muro…. I suoi baci si fanno più roventi… ingordi… con le mani prende possesso del mio seno e lo stringe come se volesse farmi male…. Questa situazione mi ha coinvolta a tal punto che solo dopo un po mi sono resa conto di aver le mani libere…. Nello stesso momento in cui lui infila la mano sotto la gonna…. Giunto al sottile pizzo che protegge il centro del mio piacere lo sento sorridere soddisfatto per quell’ indubbio calore …. Si insinua sotto il sottile elastico e si tuffa con le dita nel vischioso dei miei umori…. Mi tocca con maestria come se conoscesse ogni mossa per darmi maggior piacere…. Non voglio perdere completamente il controllo … inizio a manovrare la cintura sui jeans… maledizione bottoni e oltretutto bendata!... riesco abbastanza bene a toglierli di mezzo ma quando sto per toccare la sua pelle tesa mi blocca…. Mi prende entrambe le mani…. “devi farti perdonare ricordi?” …in un attimo sono faccia a faccia con il suo sesso turgido…
Le mie labbra carnose non faticano a trovare il punto più delicato… Ha un buon sapore… mi piace…. È piacevole giocare con il suo sesso come se fosse un gelato o una dolcissima caramella…. La mia lingua percorre in lungo e in largo tutta la sua asta…. La cappella tesa… lo prendo in bocca e lo succhio… lentamente gustandomelo a fondo… il vuoto nella mia bocca lo schiaccia delicatamente mentre me lo passo da una guancia all’altra…. Lo libero dalla presa per poi farlo scivolare di nuovo tra le mie labbra…. “Mi stai perdonando?....” con fare malizioso comincio a scendere ancora per succhiargli le palle… “dimmi che mi perdoni daiii…. “ “… sei sulla buona strada se continui così… la tua bocca è un forno!”…. la sua voce brillante ora è rotta dall’eccitazione…. il ghiaccio è rotto Mi prende per la coda e mi indica di alzarmi “lascialo respirare adessi … non vorrai consumarlo!!”… Rialzandomi sento la mia borsetta cadere…. Ovviamente non mi ero accorta di averla ancora addosso … Lui ride di gusto… “avevi paura che non te ne dessi abbastanza?”…. in un attimo ho capito che la borsa cadendo si era aperta lasciando scappare il mio fedele compagno di tante avventure… Il MUTO!... Che vergogna!!!.... “era solo un gioco!”…. “si si… vabbè un gioco!.... tu vuoi giocare?”… “insieme a te si…”… ora ridevamo entrambi…. Mi toglie il velo che avevo sugli occhi e finalmente vedo il suo viso divertito e sereno… Mi prende per la mano e mi trascina lungo l’appartamento buio… “ah… ricordati il tuo amico… non vorrai lasciarlo a guardare!!”… Mi guida sorridendo verso il divano… i suoi baci si sono fatti roventi e mentre esploriamo l’uno la bocca dell’altro le mani sciolgono gli ultimi legami con i vestiti… Stringe i miei seni tra le mani, mi lecca e mi morde i capezzoli con studiata e delicata violenza. Lo spingo sul divano… non so più resistere… lo voglio sentire dentro…. Ridiamo divertiti tutti e due, non oppone resistenza e si siede con me a cavallo… mi scivola dentro senza timori… come se fosse il padrone di casa…. La sua spavalderia è disarmante ed eccitante al tempo stesso… la sua voce mi giunge come un sussurro “ anche io sai avevo pensato a qualche giochino…” … dopo ricordo solo un dolore secco ai capezzoli e due pinzette che li stringevano, attaccate a due piccole catenelle e ad un peso… una sorpresa che mi ha portata dritta dritta all’apice del piacere… tremante mi lascio scivolare verso il divano… e lui con il suo sorrisino impertinente “ non penserai di cavartela così… vero?” certo che no… ne ero certa… solo non sapevo cosa avesse in mente e questo mi divertiva non mi spaventava più… Si sdraiò vicino a me in modo da mettermi sulle labbra il suo sesso ancora insoddisfatto… lui cominciò a leccarmi con avidità senza lasciarmi un attimo di respiro… mi scopa con IL MUTO… e mi lecca tutta…. Noooo non riuscirai ancora…. Sul più bello si ferma… si alza e lasciandomi li come una scema dice…. “vestiti che andiamo a cena….le pinzette tienile sotto la guepiere” In auto parla del più e del meno come se nulla fosse tanto che seppure divertita mi stavo chiedendo cosa ci fosse che non andava…. Arrivati al ristorante (che ovviamente conosceva) ci sedemmo ad un tavolo con una piccola panca per due da una parte… ci sedemmo entrambi su quella… e cominciai a capire dove la sua contorta mente stava arrivando, era estremamente eccitante il suo modo di giocare… Mentre ordinavamo alla cameriera la sua mano cominciò ad alzarmi la gonna e ad insinuarsi dove la pelle liscia e depilata del mio sesso diventava più calda… Adoro le sfide e quando fu il suo turno di ordinare allentai la stretta delle mie gambe allargandole quanto più possibile lasciandogli la strada libera… iniziai ad accarezzare i suoi jeans..… Mentre aspettavamo mi fece un cenno con gli occhi per farmi notare la toilette… “fingi di star male…” con molto garbo chiese alla cameriera dove fosse la toilette e se potesse accompagnarmi…. “sa sta male…. Dev’essere l’influenza vero amore?” Mi scappava da ridere ma lo assecondai fingendomi moribonda… chiusa la porta del bagno, fu qualcosa di travolgente… i primi bottoni della camicetta aperti… i seni fuori dalla guepiere con i loro monili…. e lui alle spalle che mi scopava con foga…. Potevo vedere nel grande specchio la soddisfazione nei suoi occhi chiari… entrambi ci voltammo insieme verso la porta … un rumore ci aveva distratti… ma il vedere che la serratura inquadrava giusto giusto il punto in cui ci univamo ci eccitò ancora di più…. Raggiunsi il mio secondo orgasmo…. Dopo esserci risistemati uscimmo per tornare a tavola… fuori dalla porta nell’antibagno un uomo sui 50 si stava masturbando per nulla disturbato dal nostro passaggio… Non fui per nulla meravigliata nel sentire il mio compagno di avventura dire: “la prossima volta bussi… magari la coinvolgiamo….” La cena era sul tavolo…. Ne divorammo una parte e poi mano nella mano scappammo fuori… nel parcheggio appoggiato con la schiena alla macchina, con fare grintoso… “ora però voglio godere io… se no scoppio!” mi accompagna prendendomi per la coda verso il suo sesso…. Mi bastò prenderglielo in bocca che mi riempì tutto il viso e la bocca del suo seme caldo… Lo ingoiai tutto… non avevo preso il dolce a cena!!!...
Ancora oggi ripensandoci mi viene da sorridere… E’ veramente fantastico trovare una persona come lui che sia un compagno di giochi… un amante… un amico…. Qualcuno che non ti giudica e che vive come te i disagi di una sessualità accesa ma pulita… qualcuno a cui non chiedere nulla e che non ti chiederà mai nulla… qualcuno che ti resta vicino per il piacere di quei momenti…. Qualcuno che purtroppo ho conosciuto solo in un sogno bollente che non scorderò facilmente….
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14 years ago
admin, 75
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Il massaggiatore in regalo
Quasto racconto è stato scritto da una ragazza di Modena dopo un incontro con il sottoscritto.Sono Lauretta, ho 31 anni, longilinea. Diciamo che ho un corpo niente male e noto come gli uomini mi guardano quando giro per strada vestita in mini, stivali e magari con una maglietta aderente che mette in risalto la mia terza piena. Con mio marito Fulvio di 37 anni formiamo una bella coppia in tutti i sensi, abitiamo in provincia di Modena e siamo sposati da 4 anni dopo altri 4 di fidanzamento.Sin da quando eravamo fidanzati, Fulvio mi ha fatto partecipe delle sue idee trasgressive sul sesso. Inizialmente devo dire che le sue parole mi lasciavano indifferente, poi, con il passare del tempo, ho sempre di più apprezzato gli argomenti trasgressivi che mi proponeva come fantasia. Una sua fantasia ricorrente che da un anno mi eccita enormemente e che mi propone mentre scopiamo è che gli piacerebbe sapere che io mi faccio vedere nuda e mi faccio toccare da uno sconosciuto.Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare….e anche se la cosa mi piacerebbe da morire ( e ammetto anche di essermi masturbata pensandoci ) non se ne è mai fatto nulla sino al mese scorso, il giorno del mio compleanno.Era un sabato mattina e appena svegli Fulvio mi abbraccia, mi stringe tra le sue braccia e mi dice che ha preparato un regalo per me. Non vedendo alcun regalo gli chiedo spiegazioni e lui candidamente ma visibilmente eccitato (eravamo nudi a letto) mi ha detto:“ il regalo è la realizzazione della tua e mia fantasia con lo sconosciuto…..”Gli ho risposto che era pazzo, che non poteva essere vero, che le fantasie devono restare tali.“Non ti preoccupare Lauretta, siamo grandi abbastanza per sapere che siamo una coppia solida, una coppia che si ama e che conosce ognuno i pensieri dell’altro”.Dopo la sfuriata iniziale mi calmai e lo investii di domande sul come, quando, in che modo avesse organizzato questo incontro. Lui rispose a tutte le mie domande. Mi disse che navigando su internet aveva scoperto questo sito di annunci e leggendo le varie inserzioni lo aveva colpito quella di un singolo di una città vicino alla nostra che si proponeva anche come massaggiatore “particolare” essendo la sua vera professione. Lo ha contattato e si sono scambiati qualche mail nelle quali si sono confidati le reciproche fantasie erotiche. Mentre Fulvio parlava mi accorsi di essere eccitata e se ne accorse anche lui tanto è vero che mettendomi una mano tra le gambe si rese conto che ero già bagnata. “Io sarò anche un pazzo” disse ridendo, “ma tu sei eccitatissima e la tua porcaggine sta avendo il sopravvento”!“Vai a prepararti che alle 12 lui arriva qui”. Mi sentii morire ma in preda ad una tranche erotica che mi faceva tremare le gambe.Andai in bagno senza aprire bocca, preparai la vasca e m’immersi nell’acqua calda. Mi depilai con cura tutto il corpo lasciando solo una piccola striscia di peli sul pube.Era una situazione completamente nuova per me. Mi ritrovai a scegliere con cura il mio abbigliamento. Un perizoma nero di seta, autoreggenti con pizzo, una gonna a mezza coscia bianca e una camicetta azzurra aderente che metteva in risalto il mio seno libero, un decolté con tacco nero.Mio Dio come ero eccitata!La mezz’ora che precedeva l’appuntamento la passai camminando freneticamente da una stanza all’altra della casa, in panicata, preoccupata ma anche tremendamente eccitata.DRIIIINNNNNNIl cuore mi batteva a mille mentre andavo ad aprire la porta. “Secondo piano” ebbi solo il coraggio di dire. Mentre attendevo l’apertura dell’ascensore avevo il cuore a mille. Eccolo, è lui….Lo faccio accomodare in salotto, ci presentiamo e gli offro un caffè.Dopo una ventina di minuti di chiacchere ero molto più rilassata e riuscivo anche a ridere delle sue battute. Era riuscito a mettermi a mio agio ridendo e scherzando.Poi, d’un tratto, mi chiese dove volevo che stendesse la sua stuoia per massaggi. Mi alzai e lo accompagnai in camera, ai piedi del letto.Lui stese la stuoia, mi chiese un asciugamano da stendervi sopra e mi disse semplicemente. “adesso puoi spogliarti”. Mi sentivo imbarazzata e anche stupida ad essermi vestita in maniera sexy, con perizoma e autoreggenti, sapendo che mi sarei dovuta spogliare. Lui fu davvero carino, si voltò e tornando in salotto mi disse che quando ero pronta potevo sdraiarmi e quindi chiamarlo.Tremavo….e non appena pronta, distesa a pancia sotto, lo chiamai.Entrò e chinandosi mi porse una mascherina tipo quelle da aereo che indossate non fanno filtrare la luce. La indossai e attesi.Dopo pochissimo tempo sento le sue mani sopra i miei polpacci. Mi unge le gambe ed il sedere e inizia un massaggio davvero piacevole anche se “normale”. I movimenti delle sue mani sul mio corpo mi rilassano davvero quando inizia a massaggiarmi la schiena e le spalle. Poi scende di nuovo a massaggiarmi il sedere e l’interno delle cosce con un tocco molto più sensuale. Delicatamente mi divarica leggermente le gambe e passa le mani nel solco e sopra al mio buchino. Sapevo di essere bagnata e mi vergognavo da morire sapendo che lui poteva accorgersene mentre mi guardava la fighetta da dietro. Al buio, sapendo di essere guardata e toccata ovunque da uno sconosciuto: la mia fantasia si era avverata. Mi sussurra di voltarmi. Inizia sempre dal basso massaggiandomi piedi, caviglie e cosce. Poi mi unge pancia e seni e inizia a stuzzicare i miei capezzoli con le dita. Poi torna a dedicarsi alle cosce, al pube. Spontaneamente divarico le gambe offrendogli la vista della mia figa che sentivo e sapevo fradicia. Per lui è come un segnale e la sua mano corre sul mio bottoncino, le sue dita entrano in me. Immediatamente ho un primo orgasmo che mi scuote tutta e che mi fa urlare di piacere. Cerco il suo corpo con la mia mano, cerco di toccare il suo cazzo che finalmente, avendo gli occhi coperti, trovo. Lo palpo e lo tocco. Lui mi dice “tuo marito era sicuro che avresti cercato il mio cazzo”. “Mi piacerebbe scoparti ma gli ho promesso che non lo avrei fatto”. Le sue parole hanno l’effetto di eccitarmi ancora di più. Gli sbottono i jeans e lo prendo in mano. Al tocco è come quello di Fulvio, una ventina di centimetri. Le sue mani continuano a massaggiare la mia fighetta e i miei seni. Mi piego su un fianco: lo voglio sentire in bocca. Mi meraviglio di me stessa e penso che è la prima volta da otto anni che ho in mano e in bocca un cazzo diverso da quello di mio marito. Sono presa da un secondo orgasmo che sale prorompente dal mio utero verso il mio cervello e mi toglie il respiro lasciandomi senza fiato.A questo punto lui abbandona il mio corpo e spruzza sulla mia faccia e sulle mie tette tutto il suo piacere.Questa è stata la mia “prima volta” ma quando Fulvio è tornato a casa e mentre scopavamo si è fatto raccontare tutto per filo e per segno gli ho detto: “Tu vuoi una moglie porca e allora ti dico che mi è piaciuto da morire il tuo regalo. La prossima volta mi farò scopare”. Godendo, ha avuto la sola forza di dirmi. “ti amo da morire Lauretta”.Lauretta
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14 years ago
admin, 75
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Mia moglie e il marocchino
Premetto che questa non è una storia inventata.E'un esperienza realmente vissuta. Anche se un pò lungo vale la pena leggere questo racconto...
Mandatemi tanti commenti che io provvederò a far leggere a mia moglie che sicuramente sarà felice e si arraperà insiema a voi. Grazie a tutti.
Dopo l'esperienza della scopata con mia moglie insieme al fallo di gomma (leggi il racconto IO MIA MOGLIE E IL BAZOOKA), un pensiero mi assillava la mente.
Cosa sarebbe successo se invece del cazzo di gomma ci fosse stato un altro uomo insieme a me a scoparsi mia moglie.Avevo però vari dubbi. Lei avrebbe approvato? E chi sarebbe stato il prescelto?
Da un pò di tempo mentre mi scopavo mia moglie, quando la vedevo particolarmente eccitata, usavo il fallo e le dicevo:"E se fosse il cazzo di un uomo vero?"
A questa frase, la sentivo eccitarsi ancora di più anche se non commentava più di tanto. Dovevo trovare uno stratagemma.L'unico modo era quello di trovarmi io, lei ed un altro uomo in un momento suo di eccitazione.
Pensai di organizzare una cena a 3. Subito pensai ad un ragazzo marocchino, mio cliente di negozio che spesso portavo la domenica,dopo pranzo con me a giocare a calcetto.Mia moglie lo conosceva da cliente e apprezzava molto come persona in quanto era un bravissimo ragazzo,lavoratore e,come diceva mia moglie, anche molto carino.Inoltre qualche volta lui mi aveva fatto i complimenti davanti a lei dicendo che avevo una moglie molto bella...Mia moglie di questo era molto lusingata.
Era l'uomo giusto. Passai giorni a pensare finchè una volta lo incontro nel bar che frequentava lui.Lo prendo in disparte e gli spiego tutto. Inizialmente era molto titubante ma poi, raccontandogli una piccola parte delle qualità amatoriali di mia moglie, un pò scettico accettò.
Venne la domenica e dissi a mia moglie che sarebbe venuto Jahmed (era il nome del marocchino)a pranzo da noi quindi dovevamo dargli una grande ospitalità.
Poco prima dell'evento pensai di riscaldare un pò mia moglie dicendole che avevo voglia di lei. Le dissi di prepararsi con qualcosa di altamente sexy e stetti per un pò a leccargli la fica ma presi tempo per non penetrarla così da lasciarla non soddisfatta pienamente.
Appena in tempo bussano alla porta. Era Jahmed. Mi alzo dal letto e vado alla parta mentre mia moglie si affrettava a mettersi una gonna ed una maglietta ed i suoi soliti tacchi a spillo che usa sempre visto la sua costituzione piccola.
Stavo facendo gli onori di casa. Nel frattempo ci raggiunse mia moglie. Diede un abbraccio a Jahmed e preparò la tavola. La guardavo e la vedevo ancora eccitata per prima.Jahmed era un pò teso.Al tavolo mangiammo e bevemmo tanto vino ed io cercai di parlare il più possibile di sesso. Mia moglie rideva e si eccitava ed inoltre si apriva anche lei a commenti abbastanza caldi.
Nel frattempo sotto il tavolo io le toccavo le gambe con le mani, riscaldandola sessualmente.Ci sedemmo davanti al telvisore. Il mio amico marocchino fece finta di appisolarsi,come stabilito e con lui seduto sul divano iniziai a leccare il collo di mia moglie e a toccargli la fica sotto la gonna. Poi le dissi di andare in camera a farci una bella scopata. Lei era troppo eccitata ed anche un po ubriaca per fermarsi davanti alla presenza in casa del marocchino.
Lasciammo Jahmed sul divano ed andammo in camera. Mentre continuavo a farla eccitare le dicevo :"Non ti eccita che sei a coscie aperte con jahmed di la?". Lei rispose che l'idea la intrigava ma che dovevamo fare presto.Io invece attesi e ancora non la penetravo, finche nel momento in cui lei era fuori come una troia, ecco come da accordi entrare Jahmed in camera senza nemmeno bussare.
Il marocchino si trovò davanti a se mia moglie, preparata a troia. Autoreggenti bianche con riga dietro, reggicalze, la ficona carnosa già tutta di fuori, e tette al vento. Mia moglie, vedemdolo sorrise poi disse: "Dai andate a giocare a calcetto".Io le risposi:"Perchè non li scaldi prima un po questi due ragazzi?"Lei disse di no, anche se non troppo convinta.
Feci un cenno al marocchino di calarsi comunque i pantaloni.Così fece.
Dallo slip bianco si intravedeva un bell arsenale ed anche mia mogliè lo notò.
Alla vista di ciò che poteva uscire da quelle mutande ogni dubbio stava per svanire dalla sua mente. Prontamente le poggiai la mano sul mio cazzo e le infilai un dito nella fica. Poi le dissi:"Non ti interessa sapere cosa ha in mezzo alle gambe il marocchino?"Lei fece cenno col capo di SI. Il marocchino si avvicinò pian piano a mia moglie che era seduta sul bordo del letto con le gambe aperte e con la fica rivolta verso di lui, ormai eccitatissima e senza dubbio. Voleva il cazzo di Jahmed. Era ormai vicinissimo a mia moglie che si stava dedicando nel frattempo solo a lui. Delicatamente gli sfilò le mutande, molto molto lentamente.
Jahmed presentò a mia moglie un cazzone che pur essendo ancora flaccido non avevo mai visto nemmeno nei migliori film porno.Allo stato moscio sarà stato minimo 25 cm. Era già più lungo del mio nel massimo dell'erezione.Lei esclamò:"OOOHHHH, che proboscide.Siiii, lo voglio, non ce la faccio più a resistere!!!" Si buttò a capofitto sull'arnese. Per prima prese il cappellone tra il pollice e l'indice, spostò il tronco del cazzo e iniziò a fargli una bella leccara di palle, poì salì fino alla cappella e la avvolse con maestria tra le sue labbra. Nel frattempo guardavo tutta la scena. Il cazzone flaccido del marocchino era diventato enorme.Oltre i 30 cm di lunghezza. La doppiezza era impressionante ma ancor di pù il cappellone che sotto il pompino della porecellona di mia moglie era smisurato.
Vedevo di profilo il visino piccolo ed il corpo formoso ma minuto di mia moglie e la sua bocca a stretto contatto con quel palo umano mi dava un senso di paura e nello stesso tempo di eccitazione fortissima.
La sentii dire a Jahmed:"Altro che cazzi di plastica, tu hai il cazzo come quello di un cavallo ed ora è tutto mio". Poi si rivolse a me dicendo: "Dai fatti spazio anche tu !!!" Mi avvicinai anche io alla sua bocca.
Iniziò a spompinarci entrambi che iniziammo a fare a gare a che gliela sfondava di più quella bocca. Nel frattempo si era impostata coi piedi a terra e con le gambe piegate, sottomettendosi ai nostri cazzi.Era tanto eccitata dalla vista di quel cazzone e tanto rilassata che la vedemmo pisciarsi addosso ma quasi lei nemmeno se ne accorse.
Il marocchino la prese di peso, la mise sul letto ed iniziò a scoparsela.Altro che fallo di gomma. Mia moglie si stava facendo sfondare dall'enorme cazzone del marocchino e le piaceva tanto. .
La spostammo. Io mi misi sdraiato con la schiena sul letto. Si mise tutto il mio cazzo nel culo rivolta con la schiena verso di me.Poi si sdraiò sul mio petto esponendo la fica ormai aperta come una voragine al marocchino che senza farsi troppi scrupoli, dopo essersi fatto una toccata al cappellone, quasi come volesse ricaricare un fucile, le entrò nuovamente dentro. Mia moglie era in estasi :"Se tutti i marocchini hanno questi cazzi, organizza un orgia che questa troia se li scopa tutti". Eravamo ormai al limite.mia moglie era venuta almeno 7- 8 volte, non la riconoscevo più sembrava un assatanata di cazzi. Ora però era il nostro turno.
Disse:"SU,SBORRATEMI IN BOCCA, COSA ASPETTATE?" Eravamo ai suoi ordini.
Si inginocchiò. Ormai il suo abbigliamento intimo era tutto disfatto, le autoreggenti tutte sfilate.L'avevamo scopata per bene. Eravamo ai due lati della sua testa. Fui il primo a venire guardandola segarmi con la mano e spompinare il cappellone del marocchino. Le dissi :"tieni,troia, bevi"
Si voltò verso di me a bocca aperta e gli versai un bel pò di sborra sulla lingua. Non feci nemmeno in tempo a finire l'orgasmo che sentii il marocchino gemere.Anche mia moglie lo sentì. Si voltò vogliosa con la bocca ancora piena della mia sborra verso il marocchino. Partì uno schizzo improvviso che le centrò l'occhi. Mia moglie presa di sorpesa spostò la faccia all'indietro ma subito ritorno verso la proboscide del marocchino.Accolse una sborrata mai vista. Furono dai 10 ai 14 getti. Mia moglie non se ne perse uno. Vidi il suo viso irriconoscibile,talmente che era ricoperto di sborra calda.Le colava dappertutto.Poi disse:"Non voglio perdermi nemmeno una goccia di sborrata!!!"Raccolse con le sue mani la sborra dal viso e poi bevve tutto.
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14 years ago
calvobig,
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Accompagnando in dark room
Inscrittomi in chat, alla ricerca di qualche annuncio originale, un giorno mi sono imbattuto nel profilo di Laura (nome fittizio), sposata, che chiedeva un accompagnatore per una prima volta in un privè, senza assicurare alcun coinvolgimento.
Un pò per senso di sfida, un pò per curiosità, accettai la proposta di buon grado volendo verificare, nel proseguio delle chattate (eravamo lontani), che la trasgressione in Laura partiva soprattutto dalla testa piuttosto che altre parti del corpo, condizione essenziale per cercare di vivere un'esperienza "trasgressiva".
Dopo aver scelto il privè, ci demmo appuntamento nel tardi pomeriggio di un giorno di inizio estate e, quindi nella luce naturale, potei ammirare in realtà ciò che Laura mi aveva mostrato di sè nelle foto. Alta 1,75 cm, capelli lunghi, mori e mossi, su un corpo atletico vestiva un tubetto nero non esageratamente corto ed una camicetta bianco panna di seta da dove si poteva intravvedere un reggiseno di pizzo chiaro; nel contempo si scorgeva dalla camicetta adeguatamente sbottonata una parte del seno pronunciato e sodo.
Entrati nel locale, Laura volle definitivamente allentare i residui freni inibitori bevendo un paio di drink a contenuto fortemente alcolico. Io, volendo/dovendo vestire il ruolo di accompagnatore, assecondavo i desideri ed i tempi di Laura. Dopo un'oretta fatti di sguardi ed ammiccamenti ricevuti da Laura ma non raccolti, decise di scendere verso il corridoio a luce soffuse che, attraversato fino in fondo, ci avrebbe portato alla dark room, la meta di Laura.
Lo stato di eccitazione in noi saliva nel percorrere il lungo corridoio per il susseguirsi di voci, lamenti e gemiti provenienti dalle stanze e gabbie in cui si consumavano accoppiamenti, vissuti volutamente da Laura più con l'udito che con la vista soffermata.
Prima di entrare nella dark room mi disse che era tutta bagnata; mi prese la mano e la fece passare passare sotto il tubetto. Potei allora accorgermi che non portava nessun intimo sotto; stavo toccando una figa ben depilata e dalle grandi labbra. Appena prima che la nostra vista fosse negata dal buio, feci un movimento che Laura apprezzò molto: mi succhiai le due dita bagnate dei suoi umori vaginali.
Ci muovevamo a passo molto rallentato ed in fila indiana, mano nella mano, io davanti lei dietro. Lungo il cammino Laura mi raccontava a bassa voce quante mani la toccavano, dove la toccavano, come la toccavano. Ad un certo punto, in silenzio e con un cenno di una stretta della mano, mi chiese di fermarmi e, rivolgendosi ad un manovratore del grilletto particolarmente abile, gli disse: mi stai toccando da urlo!
In un batter d’occhio, abbiamo sentito un nugolo di maschietti attorno a noi che Laura mi raccontava avere tirato fuori il cazzo, dato che qualcuno lei stessa aveva iniziato a segare. Nell’ascesa dell’eccitazione, Laura decise che gli altri cazzi li avrebbe solo menati, mentre il mio lo voleva pompare mentre oramai aveva accettato di farsi impalare dal superbo manovratore di grilletto come premio assoluto. Mentre quest’ultimo si vestiva di condom, per mantenere alta l’eccitazione, Laura iniziò a succhiarmi la cappella e questa a riempire la sua bocca che in momenti successivi e vicini all’orgasmo avrei apostrofato come sua “seconda figa”, data la voluttuosità del suo gesto orale.
Ora Laura si trovava occupata con due mani a menare una multitudine di cazzi, sbattuta da dietro a novanta, appoggiata con la propria fronte sul mio ventre mentre si faceva penetrare la bocca dal mio cazzo, divenuta un’asta dura di carne. Quando un senso è inibito (nel ns caso la vista) gli altri vengono amplificati e così i suoni dei gemiti, grugniti aumentavano oltremodo l’eccitazione nostra, in particolare di Laura, vera regista e principale attrice di questo scorcio di esperienza vissuta nei meandri dei propri sensi.
I maschietti segati venivano e Laura ogni tanto interrompeva la sua scopata orale per leccarsi del liquido depositato. Dopo qualche leccata però si concentrò sui cazzi che la stavano penetrando ed i colpi di cazzo ricevuti da dietro venivano a conciliarsi con gli affondi del mio cazzo sulla sua seconda figa. Sentivo come i colpi di carne inferti dallo stallone che montava da dietro Laura erano sempre più crescenti nel ritmo e nell’intensità e così aumentavano la mia eccitazione. Allora glielo tirai fuori un attimo perché non sopraggiungesse subito l’orgasmo e lei istintivamente si lamentò di questo: cosa fai, voglio essere sbattuta anche nella bocca! Sentii che tirò fuori la lingua in segno di supplica, allora glielo sbattei sulla lingua. Poi la accontentai e ripresi a riempirle la bocca prendendola per la testa per controllare meglio i movimenti . Oramai i colpi che Laura riceveva da dietro stavano diventando sempre più convulsi e violenti ed il respiro dello stallone più accelerato. Laura abbassò la sua presa in bocca del mio cazzo per consentire un’angolazione della sua vagina che le permettesse una penetrazione più profonda ed in modo da sentire l’altro cazzo fino in fondo al momento dell’orgasmo; tutto ciò permise a Laura di farlo coincidere con quello suo e quindi….del mio (non ce la facevo più!). Si/mi regalò un’intera eiaculazione bevuta ed ingoiata.
All’uscita della dark room, “Piacere Alessandro” e poco altro è stato tutto ciò che Laura ed io abbiamo scambiato con l’eccellente manovratore di grilletto davanti ad un drink.
“Desideravi proprio questo?” le chiesi dopo, “Sì, proprio questo. Essere sbattuta da uno sconosciuto con cui non potrò mai più condivedere nient’altro in tutta la mia vita per evidenti incompatibilità di affinità, e pompare il tuo cazzo per farti venire più voglia di scoparmi”.
N.B. Questo scorcio di esperienza vissuta fa parte di un periodo di crisi con mia moglie di cui lei è ben a conoscenza
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14 years ago
admin, 75
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Farfalla
Non avevo mai osservato una farfalla. Ne ho viste molte, anche di molto belle, ma non ne avevo mai osservata una. Ci volle il destino. Dolce e amaro il destino in quel giorno che cominciò come gli altri, lo stesso sole e lo stesso brusio coloravano di irreale quel momento particolare della mia vita che avrebbe reso diverso tutto il resto; come un punto inatteso che rimanda a capo un’esistenza che pareva eterna.
La mano di Dio che tutto disegna decise con un tratto di volermi diverso, di orchestrare una scenografia che da li in poi sarebbe stata diversa, rendendomi nel tempo, un altro.
Quel maledetto destino che si racconta che ti percuote e ti sconquassa dovunque tu sia, quella notte agì in silenzio, di soppiatto. La mia notte fu normale, silenziosa, tranquilla; e lui stesso silenzioso e tranquillo colpì in silenzio regalandomi un mattino triste, in quel giorno che iniziò come gli altri, lo stesso sole e lo stesso brusio..
Quel manto scuro forato da cui filtra la luce eterna, privo di luna ma bellissimo e imponente allo stesso modo, aveva accolto tra se una parte di me, qualcosa che era mio, anche mio. Per lui un futuro diverso dal mio; 2 anime in una da sempre unite, .. divise per scelta divina da un gesto , un disegno, un tratto.
Quel mattino fu irreale, diverso, .. mancava qualcosa che sarebbe mancato per sempre. Non ci fu dolore, ci fu rabbia, e un forte desiderio di voler tornare indietro di voler essere ancora presente nel passato che tutto a un tratto mi sembrò meraviglioso.. La rabbia di vedere che il mondo continuava come se non fosse successo niente, la rabbia di vedere la gente ridere per strada, prendere il caffè in un bar, aspettare l’autobus, .. Destino. Forte, deciso, implacabile, irrimediabile .. destino.
Mille domande; la mia attenzione era rivolta a capire se si trattasse della fine di qualcosa di finito o l’inizio di qualcosa di infinito che avrebbe unito per sempre qualcosa che nessuno avrebbe mai diviso, cercare il positivo in un attimo in cui il positivo non è contemplato, capire il perché di tutto questo, se esiste un perché. Ed io ? io niente, .. nullità. Una banconota ha un senso, ma mezza banconota è carta straccia; e così mi sentivo mentre la mia mente silenziosa correva alla ricerca di un appiglio che mi spiegasse almeno un perché.
..e poi quel silenzio fragoroso fatto di neri bisbiglii e ghiaia calpestata a testa bassa inseguendo a ritmo lento quello scorrere di cipressi stretti e lunghi , distesi ad indicarti il cielo. Uno ad uno in fila se ne stanno li da secoli a monito della vita eterna a ricordarti che tu sei un viaggiatore del tempo finito, di passaggio in questo lungo viaggio che dura anni, e non si sa quanti. La relatività dei numeri rimbomba come tamburo al suono delle campane che rintoccano mille volte quando vorresti smettessero, .. i numeri, i rintocchi, gli anni, tanti o pochi, tutto relativo. Per una vita? Sempre pochi, maleddattamente pochi.
E quando la ghiaia si zittisce al fermare dei passi, le mani giunte e qualche colpo di tosse interrompono il brusio; silenzio e vento.
Rimango li , silenzio in mezzo ad altri silenzi, ad ascoltarmi , a cercare di capire il mio silenzio che è la somma di tutte le grida che mi esplodono dentro in cerca di un modo per fuggire.. e l’unica via per dargli sfogo è il silenzio, perché nessun grido, pur forte che possa essere gli renderebbe giustizia.
Non avevo mai osservato una farfalla, viste tante, ma osservate mai; intendo dire guardarla veramente per quello che è , per ciò che rappresenta. E la mia farfalla era lì, in mezzo ai fiori unica e meravigliosa “vita” in mezzo a tutto ciò che vita non è più.
La fisso con lo sguardo mentre la mente si estranea, abbandona la realtà e per un attimo mi chiedo se la farfalla sia a conoscenza del fatto che vive solo pochi giorni, forse si. “Pochi” giorni, o moltissimi minuti ?! Relatività del tempo; forse quando si ha molto tempo non lo si sa sfruttare. Una farfalla è frenetica, guidata dalla bramosia di conoscere, è curiosa, sembra che sappia di avere poco tempo e in quel poco tempo cerca di non lasciarsi sfuggire niente. Se avessimo la forza di una farfalla chissà quante cose faremmo in tutto il tempo che ci è concesso. E forse è proprio lì il segreto, . .riuscire a vivere il tempo di una balena con la curiosità di una farfalla.
Poter sbirciare attraverso il manto stellato con la convinzione di aver fatto più del fattibile, poter eliminare ogni rimpianto.
Maturare nella rabbia la consapevolezza che la vita è un viaggio e non una metà, che la felicità sta nel viaggio e non nel traguardo, leggere in una farfalla una lezione, un credo, .. capire che tutto è futuro, presente e poi passato. Camminare lungo un viale e accorgersi che ogni cipresso è il “prossimo” prima di diventare “questo” per poi diventare il “precedente”. Stringere al cuore un’immagine e un dolore che mi ricordi sempre che la vita è oggi, ora, adesso, .. un’ora, un minuto , un secondo. Voler gioire con la curiosità di una farfalla del presente prima che il futuro lo renda passato. Così che una notte “normale” sia una notte in più da vivere, così che un risveglio “normale” sia un risveglio in più, e non un giorno in meno all’arrivo.
Il destino nel suo stravolgente incedere normale ha deciso che in quel mattino di primavera una farfalla si posasse su un fiore ammutolendo la ghiaia per farmi capire che il tempo che vivrò sarà immenso.
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14 years ago
admin, 75
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Sindrome di stendhal
Amburgo, Kunsthalle “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich. – 1818ca
“…Un uomo, un viandante solitario, è ritratto di spalle in una posa plastica ed è affacciato su di un mare di nebbia che invade un paesaggio montagnoso….. e il paesaggio è imperioso… e la pennellata decisa…”
Eccomi, un gruppo di turisti passa , si sofferma e ascolta una guida che blatera parole descrittive di un piccolo quadro ameno apposto qui di fronte a me. Qualcuno ascolta, qualcuno si distrae, in pochi capiscono e qualcuno si chiederà anche perché gli debbano spiegare quello che già vede con i propri occhi; insomma, che sia un uomo in una posa plastica ritratto di spalle che ammira un paesaggio montano sinceramente lo avevano capito tutti.. Quello che mi chiedo io è come si possa ascoltare una guida che vomita parole a memoria quando l’opera è li davanti a tuoi occhi che aspetta di essere osservata. Sarebbe un po’ come andare al ristorante con un esperto che mangia e ti descrive i sapori mentre tu guardi e alla fine paghi il conto.. poi torni a casa e racconti di essere stato nel più bel ristorante della tua vita, un po’ caro però ne è valsa la pena..
Il gruppo riparte ed io rimango li sul divanetto davanti a questa tela ad osservare. Con me poco distante si sofferma una donna, in piedi, immobile con una guida aperta sotto gli occhi, legge e osserva il quadro.. non capisco se le piace, forse si.. la sensazione è che le piaccia qualcosa del quadro ma non le piaccia quello che dice la guida. Rimane li, si volta un po’, prova a cambiare punto di vista, legge ancora e cerca di capire..
Mi avvicino alle spalle e le chiudo la guida..
“Posso sapere cosa sta guardando .. ?”
“Io!? Ho fatto qualcosa che non dovevo fare?”
“Spero di no.. sorrido.. vorrei sapere solo che cosa vede…”
“Stavo guardando questo dipinto..”
“Bene.. le piace?”
“Si e no.. non so. Lo trovo un po’ .. forte.”
“Sono un po’ incuriosito, ti spiace spiegarti meglio..?”
“Non saprei, è sicuramente dipinto bene, è un po’ tetro, non capisco cosa volesse dire il pittore..”
“Capisco, cambio domanda. Dimenticati del pittore e della guida, cosa vedi in quel quadro.. ?”
“Vedo un uomo di spalle che sta in piedi su una roccia, e osserva il paesaggio dominandolo dall’alto, vedo nebbia che sembra un mare..”
“Vai oltre.. continua ti prego..chi è ? da dove viene ? dove va ?”
“Secondo me è un uomo a metà di una passeggiata, è partito e camminando è giunto fin li, osserva il paesaggio e poi ripartirà..”
“Dici ? .. interessante.. ti sembra stanco ?”
“mmmm.. No, non è stanco, è sereno, tranquillo.. guarda al futuro con serenità e sembra si compiaccia di quello che ha fatto fin’ora…”
“E la nebbia ?”
“La nebbia sembra offuscare il passato, insomma sotto la nebbia c’è la valle da dove è partito e non la si vede.. mentre si vede molto bene l’orizzonte che sembra essere la sua meta..”
“Io vedo anche del vento.. ti piace il vento ?”
“Si, mi piace il vento. Magari durante una camminata in montagna è fastidioso.. potrebbe rappresentare una difficoltà..”
“difficoltà… Quindi questo è quello che vedi.. ? .. c’erano scritte tutte queste cose su quella guida?”
“No, la guida parla solo del quadro non di quello che uno si immagina oltre.. è normale.”
“Normale.. normale è pensare che il buon Friedrich nel lontano 800 avesse tutta una sua idea di questo quadro che a noi interessa fino ad un certo punto, normale è credere che in te è una spiegazione di questo quadro, normale è pensare che la tua mente inforchi gli occhiali dell’anima e osservi questa immagine disegnandoci in torno un mondo tutto tuo, nel quale perdersi e sognare.. Normale è vedere dentro il quadro, non guardarlo..”
“E tu cosa vedi.. ?”
“Sono anni che guardo in questo quadro, . .ho visto molte cose. Lo trovo meraviglioso perché mi ci sono visto molte volte in situazioni diverse. La prima volta che mi è capitato davanti avevo 20 anni, forse qualcosa meno.. Ho visto in quell’uomo di spalle tanta energia, forza, la supremazia dell’uomo vigoroso che conquista il mondo.. come uno scalatore in cima al k2. L’altezza che denota potere e vigore, ho letto in quella nebbia strappata dal vento il nemico superato, battuto e dominato.. ho visto qui rappresentato il trionfo dopo una battaglia. Qualche tempo dopo sono venuto a vederlo dal vero, qui ad Amburgo.. l’ho trovato molto più profondo, direi reale. Hai presente “nel mezzo del cammin di nostra vita” .. ? Un po’ così, un uomo a metà di un viaggio, una foto di un momento presente vissuto tra passato e futuro .. alcune difficoltà superate rappresentate dalla nebbia verso la quale si regala indifferenza, e alcune ancora da superare che l’uomo guarda con aria di sfida.. mi colpì il modo in cui l’attenzione cade verso l’orizzonte e non verso la nebbia, più al futuro che al passato, e mi colpì la pace di quel momento.. lui, silenzio e vento. Oggi sono qua ancora.. questa tela mi racconta altre cose, e mi spinge verso la curiosità di capire cosa vedono altri occhi, cosa un’altra anima può capire ancora. Se entro in quel quadro vedo Dio che osserva il creato, vedo passione, amore per quello che si è fatto. .. mi sembra di sentirne il profumo trascinato dal vento, vedo le nuvole muoversi, respiro serenità. Questo è quello che io vedo…”
“Le ho viste anche io.. ora.”
“Questa è arte.. si può non amarla? .. L’arte per me è donna, entrambe chiedono e danno amore..”
Il suo sguardo si rivolge ancora al quadro, socchiude gli occhi e penso stia cercando di ascoltare la sua anima per capire e vedere qualcosa in più.. Non ho aspettato che riaprisse gli occhi, e in silenzio sono andato così come ero arrivato.
Questa è arte, si può non amarla? .. L’arte per me è donna, entrambe chiedono e danno amore, .. entrambe chiedono di essere osservate, ascoltate e capite.. e mai nello stesso modo. Si può amare una donna se non si è in grado di perdersi in un quadro . . ? Si può ascoltare veramente una donna se non si è in grado di ascoltare se stessi di fronte ad un insignificante tela di meno di un metro quadrato… ? .. Osservare, capire, ascoltare, vedere, raccontare.. bramosia.. Arte.
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2
14 years ago
admin, 75
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Folies
Un ufficio normale, scrivania , fogli, disordine e un computer.. una sedia con le ruote, un po’ di fascicoli e.. tu. E’ evidente che tu sia più importante di tutto il resto, ma in quel contesto sei parte di quell’arredamento, quasi ti si confonde. Sei rimasta sola, succede spesso sull’ora di pranzo, tutti vanno a mangiare e tu rimani a sbrigare le pratiche “noiose” .. o forse è solo un modo per respirare un po’, per diluire il lavoro giornaliero rendendolo meno stressante. Oggi ci sono anche io, si, proprio io.. non mi aspettavi ma sono lì e mi fa molto piacere leggere sul tuo volto lo stupore di quella sorpresa, perché si capisce che è una “piacevole” sorpresa che a stento si distingue dall’imbarazzo.
I miei occhi sorridono, i tuoi rispondono e le labbra si toccano è un bacio. Poche parole, sarebbero state inutili, volevamo quel bacio e il bacio adesso c’è. Ti sento mia come altre volte ti avevo sentito, ti scopro in quel bacio e ti leggo.. per come sei, finalmente.
Squilla il telefono sulla tua scrivania, dapprima lo ignori, poi vista l’insistenza getti lo sguardo sul display
“Cavolo, è il notaio, devo rispondere. Perdonami.”
Rimani in piedi, prendi la cornetta e rispondi, la tua voce è formale come non avevo mai sentito, è una telefonata di lavoro e quindi il tono cambia. Io continuo a carezzarti, mi piace vederti così formale con quell’aria da segretaria che tanto piace all’immaginario maschile, ti accarezzo e tu fai un passo indietro e ti appoggi alla scrivania sedendotici sopra, mi sorridi e mi fai cenno di smettere..
Ovviamente non smetterò. Mi avvicino lento e ti bacio sul collo, socchiudi gli occhi e la tua telefonata prosegue con molta formalità anche se disturbata da un po’ di imbarazzo. Ti sfioro le cosce ed alzo la tua gonna fino a scoprire le mutandine e tu con uno schiaffo mi colpisci una mano e coprendo la cornetta “fermo… smettila..” .. io sorrido e ti sfilo le mutandine pian piano.. non puoi dirmi niente, cerchi di impedirmelo ma sorridi e pensi che sono pazzo, allontano un po’ la cornetta dal tuo viso e ti passo la lingua sulle tue labbra .. e ti riconsegno la cornetta.
“Scusi, può ripetere per favore ? è andata via la linea.”
Sei rossa, un po’ per l’eccitazione un po’ per la vergogna, io in questi giochi non smetterei mai.. spero vivamente che sia una telefonata lunga. Intanto con calma mi slaccio la cintura, mi sbottono i pantaloni e mi abbasso un po’ i boxer, sono eccitato, tu mi guardi come a chiedermi cosa diavolo stia facendo.. un po’ ti scappa da ridere e un po’ non ti rendi conto della situazione, sei incredula.. nonché visibilmente imbarazzata; con la mano cerchi di allontanarmi.
Io mi avvicino ancora e con la mano ti tocco la fichetta tutta bagnata, tu chiudi gli occhi per un attimo..
“Scusi, mi sono persa un passaggio, come ha detto si chiama il cliente?”
Mi avvicino, ti avvicino, e appoggio il mio sesso al tuo, .. tu allontani un attimo la cornetta e mi mordi le labbra in un bacio violento.
“Si si, la ascolto”
Io entro. Piano, lentamente.. tutto. E in quell’irreale silenzio mi muovo piano dentro te che a questo punto non capisci più cosa devi fare, non lo credevi possibile ma ora è così.. Sesso, mente che vola senza controllo e tu che devi mantenere lucidità per parlare al telefono. Mi muovo lento e passo la lingua dietro il tuo orecchio .. e lo mordo leggermente, la tua mano libera, la sinistra, mi cinge il collo e appoggi la testa sulla mia spalla mentre cerchi di ascoltare la telefonata ma è sempre più difficile. Continuo a muovermi.. sempre piano e .. poi d’un tratto un colpo forte..
“No!” Recuperi un po’ di lucidità . .
“No scusi, mi è caduto un orecchino.. Comunque ho capito perfettamente, ci sentiamo più tardi, arrivederci..”
Chiudi il telefono .. “Ma sei pazzo!? Scopami..”
Io esco, .. mi ricompongo e ti guardo sorridendo.. “Si, sono pazzo..”
“Ma che fai smetti?!”
“Vuoi continuare.. ? Prendi il telefono e chiama qualcun altro.. e io continuo.”
“Ma tu sei pazzo veramente..”
“Si, sempre stato. .. Chiama chi vuoi..” ..
Sono pazzo, insolito, strano.. se non lo fossi non mi ameresti così, se non lo fossi non mi amerei così e desidererei cambiarmi.. Ma io sono così, e adoro questa pazzia.
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Anna
E’ delizioso sentirti parlare di te, il telefono mi consegna parole semplici, vere, sincere, .. nella tua voce c’è un po’ di emozione nel parlare con me, in fondo non ci conosciamo. Cerchi di tenere un tono alto nella voce, forse un po’ sopra le righe rispetto al tuo normale modo di essere e mi dici ..
“Hai una voce diversa da come immaginavo…la facevo più profonda.”
“Ah bene.. quindi stai dicendo che non ti piace?!”
“No.. ho solo detto che la immaginavo diversa, non ho detto come l’avrei preferita..”
C’è sincerità nella tua voce, e un po’ di stupita sorpresa nel sentire che esisto realmente.. non so perché, ma forse mi immaginavi inarrivabile.
“Quanti anni hai?”
“34.. mia cara..”
“Meno male..”
“Avevi paura che dicessi 67?”
“eh eh eh no.. 25!”
Sorridiamo, è bello parlare con te.. perché sei persona vera, io respiro in te solitudine, non tristezza ma solitudine si..
La telefonata si chiude e io rimango a pensarti.. ti immagino in quella casa sola, quasi ora di cena, niente di pronto, il fastidio di cucinare è superiore alla fame, ti fermi a pensare e mentre guardi fuori dalla finestra ripensi a me.. quelle frasi, quelle parole, .. una voce. Ti chiedi chi sia in realtà, da dove arrivo e perché sono li, in quella sera di autunno.. Molte volte vite si incrociano ti toccano e fuggono senza lasciare traccia, in altri momenti una carezza sa essere pesante e lasciare impronta nei tuoi pensieri che si plasmano al ricordo. Fantasie nascono da sensazioni, vibrazioni che hanno percorso l’etere e sono diventate ricordo ed erotica memoria. Togli la mano dal vetro lasciando che la tenda riprenda posizione ondeggiando un paio di volte prima di fermarsi.. tu ti volti, ti togli le scarpe e ti distendi sul divano; la luce è bassa, il divano è morbido e accogliente, il tuo sguardo si perde nel vuoto e ripensi a quel pomeriggio, alle frasi che mi hai detto , a ciò che io ti ho detto.. Frasi e parole velate che avevano una forte carica sessuale pur raccontando di altro.. Parole che congiunte alla voce hanno avuto una spinta forte sul tuo desiderio di immortalarmi dedicando un pensiero erotico a chi ha svegliato in te la passione. Prendi il telefono, guardi il numero, hai voglia di chiamarmi.. pensi un attimo e decidi che non è il caso, lo lasci scivolare giù sul tappeto e con la mano ti accarezzi una coscia su quelle autoreggenti nere, ti piace toccare il punto in cui l’elastico tocca la pelle calda delle tue gambe, ed immagini che sia io a farlo..
La gonna è leggerissima e scopre con facilità le tue mutandine di pizzo nero dal quale traspare l’umidità del tuo piacere.. le tue dita vi passano sopra con delicatezza e la tua mente mi raggiunge, ricorda la mia voce, si immagina un volto.. I tuoi occhi sono chiusi e guardano a quei racconti, alle parole.. ti sembra di avermi lì, con te al posto delle tue dita che sfilano sotto l’elastico delle mutandine e le tolgono.. con entrambe le mani le sfili inarcando la schiena per farle passare dai fianchi e tirando a te le ginocchia per farle sfilare lungo le gambe e poi in terra vicino al telefono..
Io so che tu mi stai pensando, mi sembra di sentire il tuo profumo che da quel pizzo nero attraverso un viaggio virtuale raggiunge il mio telefono che tengo vicino al naso mentre in macchina ti penso.. e ti immagino esattamente così, su quel divano. Il pensiero erige il mio piacere che nei jeans pulsa e gonfia.. è come se sapessi esattamente cosa stai facendo, come se sapessi perfettamente che la tua mano una volta sfilate le mutandine riparte dalla coscia destra per risalire calda verso la tua piccola fica nascosta da poco pelo rosso ben curato, così ti immagino. Le tue dita sono belle, lineari e con le unghie leggermente lunghe.. anche questo ti piace, mentre con il medio penetri tra i peli ed allarghi le tue grandi lebbra che si schiudono come petali al sole mattutino bagnati di rugiada.. ed è la tua rugiada che accarezzi tra medio e pollice per sentire la viscida viscosità di quegli umori con i quali ami vivere e dei quali adori l’esistenza. Sai che questo piacerebbe anche a me, e mi pensi nella speranza che io lo senta, che io capisca cosa stai facendo; mi vorresti li, ..
Io guido, .. e nel traffico penso a te.. in quella stanza, che sul divano pensi a me e giochi con il sesso, ti accarezzi come io vorrei fare, ed il pensiero che io non possa raggiungerti che con la fantasia mi fa male.. Se potessi lascerei che la mia mano scivolasse tra le grandi labbra e sfiorasse il clitoride con delicatezza per sentire quanto e come ti piace, e allo stesso modo fai tu, come se la mia mente ti suggerisse le mosse.. Accarezzi il clitoride mentre ti mordi le labbra e ti accarezzi il seno, poi fai scivolare lentamente il dito all’interno, e un gemito fugge dalla tua bocca. La tua fantasia è meravigliosa, sai essere reale nei tuoi pensieri, immagini realmente che io sia li con te ed io lo percepisco.. Il traffico mi avvolge, e mi isola nei miei pensieri, ti vedo nella tua capigliatura spettinata, capelli rossi che si distendono sulla sponda di quel divano in pelle, corpo che sinuoso si stende e mani che si muovono ad imitarmi in cerca di piacere..
Vorrei essere con te e in parte so di esserlo mentre il tuo orgasmo cova piano al mio ricordo nell’attesa di esplodere, lo cerchi, lo stuzzichi, lo sfidi.. sai benissimo dov’è, dove si annida, come fare a stanarlo, sei ovviamente più brava di me.. ma tutto quello che fai, ti immagini sia io a farlo.
La tua mano continua come fossi io ad accarezzare ancore il clitoride che pulsa piacere.. e poi ti fermi un attimo pensandomi li sopra di te.. e tirando un sospiro ti fai penetrare da due dita che decise entrano a fondo.. ancora un sospiro trattenuto e poi inarchi la schiena martoriandoti il seno e le labbra sulle quali i denti lasciano segni violenti.. Ora sono sopra te, dentro te, so di esserlo e in coda a quel semaforo chiudo gli occhi stringendo quel telefono e ti immagino muoverti con quella mano in maniera decisa e un po’ frenetica, ti vedo e ti sento, sensuale ed eroticamente elegante.
Pieghi le gambe che non sia più in che posizione mettere, senti il piacere che sta arrivando continui con la mano a muoverti e gridi “ non fermarti!” come se realmente ci fossi io li, sopra e dentro di te a muovermi con ardore e passione.. e con ardore a passione mi muoverei dentro te spingendo in te il mio piacere che gonfio preme doloroso contro i pantaloni stretti. Scatta il verde, riparto e ti penso ancora.. eccoti che arrivi, ti immagini di stringermi forte a te guidando i movimenti in modo deciso, la tua mano si muove molto velocemente, senti salire l’orgasmo verso un urlo che sembra non arrivare mai.. e poi ti fermi d’improvviso trattenendo il fiato e rannicchiandoti in te chiudendo le gambe al petto e stringendo la tua mano tra le gambe.. “SI” .. un si strozzato esplode in un orgasmo copioso. Ti immagino mentre il tuo corpo vibra e trema in balia dei muscoli involontari e dei loro spasmi.. ti penso fragile e nuda in quella isolata compagnia, ti desidero così mentre tu stringi forte a te il ricordo di me, della mia voce, e di qualche riga scritta in fretta..
Io mi penso stupido e presuntuoso di tanto osare, ho pensato che tu mi desiderassi al punto di volermi a tutti i costi in quel fervido ricordo fantasioso, un po’ sorrido un po’ mi trovo eccitato come un matto al pensiero.. E ti immagino riposarti al caldo di quel divano mentre ti avvolgi fra te e me a sopire i ricordi mentre la tua cena può attendere, attende una sera diversa, forse peggiore .. una sera nella quale servirà una cena, magari a lume di candela per raccontarmi che abbiamo già fatto l’amore..
7
2
14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Risposta a una donna repressa
Cara M. che mi scrivi ogni giorno, io capisco i tuoi dubbi: il fatto che contatti tanti singoli ma non riesci a concludere con nessuno è normale per una che ha tanti tabù ed è sempre vissuta in ambienti bigotti e proibizionisti.
Non preoccuparti degli errori grammaticali, continuo a dire che fai bene a
tenere in vita questa corrispondenza tra noi perché è un modo per sfogare
le tue repressioni. Devi continuare, cercando di tirar fuori tutto ciò che hai
dentro che non riesce a uscire da tanto, chissà quanto tempo!
Sicuramente sarai vicina alla cinquantina ed è normale andare incontro a
una crisi, probabilmente sarà complice anche la menopausa ormai vicina o
prematura, o comunque il fatto che i tuoi genitori ti avranno inculcato i
classici insegnamenti dettati dalla religione cattolica (tipo: se ti masturbi
diventi cieco o cose simili) e che tuo marito abbia poi approfittato della
situazione continuando a reprimerti e allo stesso tempo sollazzandosi con
altre donne, dato che per te il rapporto sessuale è finalizzato alla
procreazione e che provare piacere è peccato.
Si, continua a sfogarti, sono qui ad ascoltarti, vedrai che ti farà bene.
Alla prossima
RISPOSTA DI M.:
Ciao spirito libero, bella la tua illusione , mi spiace che tu sia solo è non
riesci a trovare sfogo ai tuoi istinti sessuali, non è colpa tua , forse
dipende dal fatto della tua presunzione di sapere troppo , vedi non tutti
siamo portati ed essere precisini come lo sei tu , ad avere una cultura
grammaticale approfondita pari al tuo livello...
SPIRITO LIBERO:
BRAVA!
Così devi fare, essere reattiva, aggressiva!
Hai reagito bene alla prova, non ti sei fatta sopraffare da chi ti attacca!
Continua così ma devi anche sforzarti di cercare dentro di te i motivi del
tuo blocco psicologico, non ignorarli.
Prova a pensare quanto gli insegnamenti della famiglia e della chiesa ti
hanno condizionato, portandoti a reprimere la maggior parte dei tuoi
istinti togliendoti la felicità di vivere il sesso serenamente.
Ti va di dirmi da quanto tempo non hai un rapporto sessuale?
Riesci a raggiungere l'orgasmo?
E' importante avere coscienza di queste cose, capire il feedback dei
nostri comportamenti sessuali.
Parla liberamente.
RISPOSTA DI M.:
Ho fatto sesso col mio lui ieri notte, non voglio dirti nient'altro.
SPIRITO LIBERO
Bene,
vedo che hai risposto anche alla mia domanda sui rapporti che hai,
evidentemente riesci ancora a comunicare qualcosa che riguarda la tua
intimità, che sia vero o no non ha molta importanza.
Certo, il fatto che non raggiungi l'orgasmo può non essere grave e
risultare risolvibile come problema e comunque sarebbe da affrontare insieme a un tuo partner. Ovvio che se da parte del tuo uomo non c'è un
interessamento, la strada sarà tutta in salita. Devi perciò cercare di coinvolgerlo ravvivando il vostro rapporto con qualcosa di nuovo, magari
cercare di renderti più attraente indossando della biancheria sexy, provocarlo propondendogli qualcosa di trasgressivo (intendo
trasgressivo per voi, ovvio che non fareste mai un incontro a 3 o uno scambio di coppia), basterebbe anche fare qualche foto osè insieme o
metterti in topless in qualche spiaggetta isolata insieme a lui, cose simili.
Ci siamo?
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2
14 years ago
spirito3libero62,
45
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Punto e a capo
Mentre succhia avida , suo marito, appoggiato allo stipite della porta, si masturba con lascivia e la incita "dai tesoro, fallo godere di nuovo"..
Saluti e baci .Abbracci e convenevoli.
L'attrazione degli opposti, è la prima considerazione che ho fatto vedendoli entrare .
Bianchi i suoi capelli quanto neri quelli di lei. Una coppia disassortita all'apparenza, che nel muoversi sembrava un applicazione umana di quella legge 80/20 in cui la maggior parte degli effetti è dovuta ad un numero ristretto di cause. Lui era una causa ambulante. Distinto, stava parlando con tutti amabilmente, l'ascoltavo attento mentre discettava gesticolando a destra e a manca. Un paio di occhiali vecchi, un vestitino a fiori anni 50 su un corpo non proprio aggraziato facevano di Lei una donna fuori dal tempo, visibilmente in imbarazzo; con gli occhi vacui in un viso da bambina senza età che le donavano un aspetto bizzarro. Sola in un angolo osservava a scatti il suo uomo senza dar segni di una qualsiasi intenzione.
Il mondo è bello perchè è vario, fu la seconda quanto banale considerazione che feci in quella sera.
Non trovai di meglio da fare che mettermi davanti ad un vecchio televisore che tentava di allietarmi una serata tendente all'ignavia. La luce era bassa ed ero rimasto al piano superiore, mentre la maggior parte dei convenuti scendeva a ballare seguendo un flusso omogeneo, speranzoso in orgiastici sviluppi.
Non amo le mischie dove mi sento uno dei tanti, meglio la dignità di Nessuno.
Ci manca solo Polifemo,... terza considerazione ghignante della sera.
La strana creatura che mise la mano sopra il mio cazzo non era propriamente mitologica, ma era quasi buio e non feci caso a quanti occhi avesse. Di sicuro non era un uomo, con quel seno voluminoso ed i capelli biondissimi. Quando mi disse " che fai tutto solo" pensai avesse la raucedine, poi realizzai che non era una donna. La sospensione del giudizio è una caratteristica maschile, quando ti premono l'interruttore che sta in zona inguinale. Push the button!!
Non ebbi molte parole da dir..le, trattandosi di creatura azzardo il genere femminile. Parlava lei....dicendo le classiche cose che ti aspetti ti dica una che ti sta massaggiando il cazzo. MMhh..E che cazzo..e come si gonfia...ma ti piace come ti tocco...
Vieni quà! Disse alla mondina col vestito a fiori che stava transitando nei paraggi...senti quanto ce l'ha grosso...La quale, con naturalezza da massaia , si fece d'appresso soppesando l'affermazione..
Apperò..unico vagito alfabetico della signora per quella sera. Con la destra tastavo le chiappe della floreale ..con la sinistra le tette dell' innaturale.
Tanto le une erano morbide e burrose quanto le altre sode e gommose.
Tanta difformità creva un sodalizio perfetto. Cominciarono a toccarsi vicendevolmente ed a baciarsi mugolando, mentre io, incollato ad entrambe, ero la solitudine dei numeri primi in mezzo alla catena erotica che si stava formando.
Non so come finimmo sul letto di quella camera.Il tempo ed il luogo si mescolano in fotogrammi di ricordi scollegati. ...
Ho memoria del mio corpo eccitato. Tutte e due sedute sul letto a turno prendono il mio cazzo in bocca...poi abbracciandosi si leccano le bocche fameliche...
....Io che esplodo nella bocca di lei colando dalle sue labbra......La creatura mi rimpiazza riempendole nuovamente la bocca col suo cazzo da donna .
Io seduto su una poltrona che guardo la scena... Cinque maschi comparsi dal nulla in fila sul muro ,in attesa dell'esecuzione si stanno masturbando. Fiduciosi in un brandello di carne di rimbalzo!
Un saraceno con una scimitarra notevole tra le gambe mette cortesemente la signora in posizione 4wd proponendo una revisione allo scarico posteriore.
Ricevere una circonferenza del genere pensavo fosse impossibile..Lei resta incollata al materasso ...suo marito è sulla porta che osserva compiaciuto.
Tutto è così surreale da farmi indurire nuovamente il cazzo.
Non riconosco la donna!..Sono stato ipnotizzato e l'hanno sostituita?!.Quella materna donnina, col sex appeal di una triglia è diventata la Valentina di Crepax. Le punte dei suoi capelli a caschetto sono un altalena invitante sotto i colpi del Moro che la incula fermo e deciso. Occhi chiusi e bocca aperta in estatico godimento mi invitano a riempirle nuovamente la gola.
Mentre succhia avida , suo marito, appoggiato allo stipite della porta, si masturba con lascivia e la incita "dai tesoro, fallo godere di nuovo."...
...Non so ...quanto tempo ho passato in quello stato di trance erotico in cui orgasmi ed erezioni diventavano man mano ingranaggi di un meccanismo lussurioso di cui ignoro ancora qualcosa ....ricordo soltanto....
Punto.
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0
14 years ago
admin, 75
Last visit: 8 hours ago -
Serata in tre
Mercoledì rispondiamo ad un suo annuncio.
Risponde subito e si dichiara disponibile ad ospitarci a casa sua. Perfetto.
Allega una foto sua. Niente da dire.
Giovedì sera lo vediamo in cam. Mi piace.
Venerdì pomeriggio altra cam. C'è feeling.
Lui di anni ne ha 28. Io ne ho 44.
Sempre meglio, mi sembra di aver vinto alla lotteria.
Sabato mattina mi guardo allo specchio: Sei sicura di quello che stai per fare?
Sorrido a me stessa. Sono sicura. Ho sempre trovato un gusto particolare ad infrangere le regole.
Claudio è teso e mi fa di continuo pure lui la stessa domanda. Sono sicura, sì.
Alle due mando un messaggio ad Attilio. Sono pronta e emozionatissima. Ho paura di svegliarmi da un sogno. La sua risposta arriva immediatamente. Sono pronto anch'io. Ogni volta che ci penso ho un'erezione. Il sogno è realtà. Che voglia.
Parole sante.
Il resto della giornata cerco di non pensarci. Impresa impossibile. Cerco di dormire un po' e ci riesco pure. Mi sveglio in preda al panico più totale. Non riesco a capire il perché. Non è ansia da prestazione la mia, sono sicura di potercela fare. E pure ho il cuore in gola.
Mi faccio la doccia, poco profumo e trucco leggero. Mi metto l'intimo migliore. Pizzo nero, reggiseno a balconcino e slip trasparenti. Calze autoreggenti. Copro il tutto con un vestitino casual, opto però per gli stivaletti col tacco alto. Mi fanno camminare come una troia per bene.
Claudio è pronto e partiamo. Durante il viaggio parliamo poco, ogni tanto ridacchiamo.
Mi sento in un'altra dimensione. C'è qualcosa di magico nel momento che precede un sogno che sta per avverarsi. Sono calma e agitata allo stesso tempo.
Perché mai poi dovrei essere agitata? Vado con mio marito a farmi trombare da uno sconosciuto. Lo vogliamo tutti e tre, che c'è di strano?
Cerco di non pensarci. Non pensare perché sono qua, qua con Claudio che mi guarda con uno sguardo mai visto prima.
Saliamo le scale. Claudio va avanti.
Eccolo. Attilio. E' carino come me lo sono immaginato.
Alto come Claudio ma molto più minuto.
Claudio gli dice che sono molto agitata. Pure io-, dice lui, mi prende la mano e se la mette sul cuore per farmi sentire la sua agitazione. Mi fa tenerezza e vorrei mettergli l'altra mano sul pacco, ma non ho il coraggio.
Attilio mi guarda con un sorriso malizioso. La stanza ferve di energia sessuale.
Ci sediamo sul divano, ci porta da bere e io mi comporto come sempre: sto zitta e osservo. Essendo però la protagonista di questo film non ha molto senso. Mi rendo conto, ma non riesco a fare niente.
La situazione è troppo strana: ci siamo dati appuntamenti per una trombata. Così. Molto semplice. Tu me lo dai e io te la do. E come cavolo si inizia? Dov'è il copione?
Claudio e Attilio parlano del più o meno per un po', poi Claudio si alza.
Andiamo a letto mentre Attilio si prepara- dice. Menomale che ha trovato il filo del copione, mi alzo e andiamo in camera da letto, mi tolgo scarpe e vestitino e mi sdraio sul letto. Per un attimo mi sento come dal dottore.
Claudio si toglie i pantaloni e mi raggiunge. Ci baciamo e gli sbottono la camicia. Ed ecco che arriva Attilio, si spoglia fino alle mutande e mi si avvicina da dietro, mi mette le mani addosso e la sensazione non mi dispiace. Anzi. Claudio si toglie di mezzo e mi trovo a letto con Attilio.
Attilio mi prende fra le sue braccia, ha un corpo atletico e muscoloso, gli passo le mani sul petto depilato e inizio a baciarlo. In confronto al suo il mio corpo è enorme.
L'intimo restante vola per terra senza nemmeno essere considerato e iniziamo a esplorarci con movimenti lenti e passionali.
Siamo riusciti a creare un'atmosfera sensuale e erotica, adoro guardare i visi di Claudio e di Attilio, vedo il loro trasformarsi in meravigliose bestie fameliche e riesco finalmente a seguire il copione.
Parliamo poco e sorridiamo molto. Passiamo ore a baciarci e a leccarci, il nostro gioco è lento e dolce, mai un dolore, solo piacere, piacere puro.
Attilio ci sa fare. E' bravissimo. E non si dimentica del suo ruolo.
Mi piace toccare Attilio, sento la sua agitazione, sento la sua eccitazione e il suo atreZZO è fantastico. Duro come il marmo, grosso alla base e più fine in punta, è un piacere leccare i suoi testicoli gonfi, sodi e senza peli.
La stanza assume un'aura decadente, come se il nostro piccolo trio fosse riportato in dietro nel tempo. Due cavalieri che incrociano le loro spade per me. Io sono la regina. La regina si bagna sempre di più, ansima quando i cavalieri si alternano a riempire il suo scrigno e non deve resistere alla tentazione di assaggiare con la bocca tutto quel bene divino che si trova fra le mani e le gambe.
Loro si prendono cura di me. Il ritmo della nostra danza si fa sempre più veloce, il mio sedere diventa un tamburo e Claudio si gode finalmente la vista del mio sesso riempito da un altro sesso, delle mani che tengono stretti i miei fianchi e degli umori che escono a fiotti dalla mia fica.
L'elettricità che corre fra noi si chiude in un groviglio di corpi, mani, lingue e sapori. E così io vengo, e Attilio mi viene in bocca e Claudio mi viene sulla schiena.
Loro sono esausti e io inizio a rilassarmi. Sarei andata avanti ancora, adesso che sono meno agitata, ma si è fatto tardi, Attilio sbadiglia e Claudio inizia a vestirsi.
Allora mi vesto pure io, saluto Attilio con una slinguazzata sulla bocca.
Arrivati a casa rifacciamo tutte le scene del copione. Ho ancora l'odore di Attilio addosso e me lo tengo fino al giorno dopo.
Ti è piaciuto? - chiedo a Claudio.
Cazzo, sì – risponde – a te?
Cazzo sì – dico io – facciamolo ancora prima o poi.
9
3
14 years ago
coppiavce,
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Fotografia
Come il sol che all’orizzonte appare a rischiarar nel fresco il giorno nuovo dopo aver altre notti. O come il mar che piano si riposa rilassando le sue spire dopo un buio di tumultuoso affanno.. e stirandosi fin sulla riva schiuma tra il trepidar di ghiaia che nel tempo lenta si consuma.. Così .. ti guardo spoglia d’ogni velo tra il riposare di nera seta ed onde di lenzuola; un raggio tiepido ti coglie e ti riscopre all’alba del risveglio, ancora immobile abbracciata al tuo cuscino. Velluto tra la seta, io ti osservo. E quando il sole non vivrà di questo ardore, ed il mare non avrà più questo profumo.. prego allora che il cuor non ceda spoglio al suo destino, ma trovi ancor la forza ad occhi chiusi …di ricordar questo momento.
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14 years ago
admin, 75
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Sconosciuta compagnia
C'è tanto movimento alla stazione, è incredibile quanta gente si muova, arrivi e parta da Firenze. Mi avvicino all'edicola aggirando la coda di turisti, allungo i soldi alla signora che mi passa il giornale. Mi dirigo al binario, sono un po’ in anticipo, ma io lo sono sempre; il giornale nella mano sinistra, il trolley trascinato con la mano destra. Salgo in treno, sistemo tutto nel mio scompartimento, mi tolgo la giacca, aggiusto la cravatta specchiandomi nel finestrino, mi sollevo i pantaloni , mi siedo e apro il giornale. Qualche minuto e una forte voce femminile si avvicina, apre lo scompartimento, abbasso il giornale e vedo una ragazza con un vestito rosso un po’ appariscente, in difficoltà con le valigie mentre cerca di entrare insieme ad una bambina sorridente. Mi alzo e offro il mio aiuto..
"Dia a me."
"Grazie, è gentile."
"ma scherza, non si preoccupi."
Sistemante le valigie mi risiedo e la osservo con discrezione.
Parla a voce alta, l'accento è romano. Mette a sedere la bimba e le procura un libretto colorato; i modi sono trafelati, si siede sistemandosi il vestito e tira un sospiro.
"Grazie ancora eh ..!"
Chiudo il giornale.
"Prego, ci mancherebbe. Quanti anni ha la bimba ?"
Alza il tono della voce come a rimarcare le parole per farsi sentire bene da lei "4! Ed è la bimba più caruccia del mondo"
Il treno si muove.
"cosa andate a fare a Milano ? "
"Domattina presto abbiamo un aereo per Palermo, andiamo dai nonni a passare la pasqua."
Il suo accento è molto marcato, tra il romano e il romanesco, non so cosa facessero a Firenze, ma non indago. Nessuna idea mi sfiora al momento, e forse è per questo che la compagnia scorre piacevole senza imbarazzo, il dondolio del treno culla la bimba che si addormenta con la testa sulle gambe della mamma. Lei si alza, la prende in braccio e la distende sul sedile vicino al finestrino, lo fa passandomi davanti con il suo sedere tondo e "pieno", non è certo una taglia piccola, ma nella sua volgare tracotanza sa essere sensuale. La osservo, e quando si risiede le chiedo :
"Posso portarle un caffè ?"
"Ehm , .. grazie, verrei volentieri ma sa la bimba.."
"Non si preoccupi, glielo porto."
Prendo il caffè e torno verso lo scompartimento, apro la porta, entro, e la trovo a sedere la mio posto che fissa una pubblicità in ultima pagina del mio giornale.
"Ecco il caffè"
"Ah grazie mille! Ma è proprio gentile!!"
Mi lascia il posto scostandosi e rimanendomi vicino, ha delle belle gambe, non sottili ma ben tornite, corpose .. e il vestito le scopre fin sopra il ginocchio quando è seduta.
"Dove vi fermate a Milano per la notte? "
"Ancora non so, conosco una pensione vicino alla stazione, non accetta prenotazioni ma mi ha detto che ha posto. E lei che fa a Milano?"
"Lavoro per un'azienda che ha una sede a Milano."
"E' bello l'accento fiorentino!"
"Lo dicono in molti, io faccio il possibile per mascherarlo.."
Il mio telefono squilla, chiedo scusa e rispondo, la chiamata dura una decina di minuti, e si interrompe un paio di volte per le gallerie; quando chiudo mi volto e lei si è addormentata appoggiando la testa verso il finestrino. Mi alzo, prendo la mia giacca e la copro e mi risiedo.
Arriviamo a Milano.
"Signorina, siamo arrivati.. "
"Oddio,.. ho dormito !? e la bimba?"
"Tranquilla, tutto a posto, la aiuto con i bagagli."
La aiuto a scendere, la accompagno con i bagagli al taxi.
"Non vorrei sembrare invadente, ma se è d’accordo la accompagno al mio albergo, sono convinto che troveremo una camera per voi, ad un buon prezzo."
"La ringrazio, ma non posso spendere molto, preferisco una pensione."
"Insisto, penso a tutto io, abbiamo una convenzione grazie all'Azienda per cui lavoro".
Arriva il taxi, senza aspettare risposte passo le valige al tassista e la invito a salire.
Mentre siamo in taxi la bimba gioca con una bambola e lei si avvicina e senza dire niente prende la mia mano e la porta sulla sua gamba, io metto un po’ di forza nella presa e lei chiude gli occhi per un attimo, e non cambia espressione, continua a guardare la strada.
"Se lei è d’accordo dopo il tempo di un bagno potremmo andare a cena insieme, conosco un posto dove si mangia molto bene, sarei felice di offrire io."
"Accettiamo volentieri".
All'albergo sbrighiamo le generalità e poi ognuno nella sua camera. Faccio una doccia e mi cambio, e appena pronto la vado a chiamare.
"Siamo pronte.."
Esce, con lo stesso vestito rosso di prima, i capelli non ben asciutti lasciano intravedere un tatuaggio sul collo (non amo i tatuaggi ma a lei stava bene). La bimba è felice di questa cena; ci avviamo all'ascensore ..
"Oh no! ho dimenticato una cosa in camera! Sara, aspetta qui e non ti muovere, la mamma torna subito.."
Mi trascina per mano , apre la porta, mi tira dentro e mi bacia con forza. "Avevo voglia di questo bacio" mi dice "e ora a cena."
La cena al ristorante è un po’ imbarazzante, non sono abituato ad una bimba piccola a tavola, un po’ troppo confusione per i miei gusti.. sorrido. Sono una bella coppia. Il legame tra mamma e figlia è unico, e si vede.. Beviamo un po’ di vino, a lei piace e non ne fa parsimonia.
Finita la cena facciamo 2 passi, Sara ha sonno, la mamma la prende in braccio e mentre camminiamo si addormenta. Ci fermiamo su una panchina e chiamo un taxi.
Il viaggio di ritorno con la bimba che dorme li accanto e il tassista che sembra non sbirciare dallo specchietto, è molto eccitante. Lei si struscia molto, allarga le sue gambe e prende la mia mano conducendola tra le cosce; sempre con molta discrezione la mia mano sale fino al pube, senza mutandine , la sua testa cerca il mio collo. Si avvicina all'orecchio e mi sussurra "Fammi venire"
Sfioro il le sue labbra che si schiudono, il suo clitoride pulsa; la sfioro , la accarezzo, lei stringe le cosce e "So resistere a lungo se voglio, ma voglio venire, non smettere" La sua mano sinistra mi tocca, sono ovviamente eccitatissimo. La mia mano sa dove toccare e come muoversi, un dito scivola dentro e lei sussulta mi stringe forte a farmi male con la mano e poi si contrae, sento che viene in silenzio, .. pochi minuti ma di un eccitazione unica, un situazione strana e coinvolgente allo stesso tempo.
Arriviamo, scendiamo, saliamo in camera
"Dammi un quarto d'ora per sistemare Sara, ti aspetto qui."
Annuisco e chiudo la porta. La breve attesa è un’interminabile susseguirsi di domande e perplessità, non ero certo di fare la cosa giusta; una situazione estemporanea che sembrava esistere da sempre, e poi quella bambina lasciava in me un senso di rispetto strano, tutto era apparso in funzione di lei, e adesso poteva complicarsi.
Busso.
“ entra, la bimba dorme, scusa c’è un po’ di casino..”
Non pensavo che una persona riuscisse a creare tutto quel disordine in così poco tempo, c’erano abiti sul tavolino e la sedia, un asciugamano in terra sulla soglia del bagno nel quale sembrava essere esploso un ordigno; la vasca ancora piena di acqua, il phon attaccato e appoggiato sul lavandino, e Sara dormiva nel lettone in quell’unico angolo di ordine sacro. Forse era la sua vita, era così, l’ho pensata confusionaria, distratta, disordinata, educata ad una vita di espedienti, abbandonata e costretta cavarsela da sola, forte, impaurita, con la convinzione di dover essere più forte ancora per nascondere la paura.. concentrata a dedicare ogni goccia di “energia pulita” a quella piccola creatura alla quale voleva regalare quello che forse nessuno le aveva mai regalato.
Era così, prendere o lasciare in quel momento, entrare a far parte di quel turbine di sconquassata esistenza o uscirne con una scusa, chiudere la porta e sparire. Lei è avvolta da un accappatoio che si apre con naturalezza davanti a me mostrando le sue grazie..
“non sono bellissima ma faccio la mia figura no ? E poi guarda che bel culetto!”
“beh, direi meglio della Venere Callipigia..”
“Di chi ?!”
“Venere Callipigia, .. Callipigia .. Bel Sedere”
“Che lingua eh??”
“Greco..”
“Complicati sti greci..”
Sembrava ingenua ma non lo era, aveva “vissuto “ più di me e la vita l’aveva scolpita anche meglio di me, era forgiata per affrontare delusioni.
Mi siedo sul bordo vasca, lei mi si siede sulle cosce a gambe aperte con l’accappatoio che scivola a lato .
Mi bacia, non c’è dolcezza in quello che fa ma desiderio puro e basta.. non sono abituato ma va bene così.
Mi bacia e mi spoglia togliendomi la camicia, . poi mi togli scarpe e calze, mi alzo.. mi slaccia i pantaloni.. via. Poi gli slip, ci troviamo nudi..
Lei mi guarda e si inginocchia, mi prende con la mano e poi in bocca. Io sono duro , lo ero già da qualche minuto, la sua lingua è vorace e la sua bocca infinita, muove anche la mano con frenetica rapidità..
“Hai intenzione di farmi venire subito.. ?”
“Mi piace..”
Lei non smette, la situazione è eccitante, ogni tanto alza lo sguardo per vedere se sono soddisfatto.. Capisce perfettamente che sto per venire e accelera i movimenti battendo con la lingua proprio dove mi piace di più,.. non mi trattengo..
Mi tiene in bocca e non mi toglie nemmeno per un secondo, continuo a pulsare e lei ne gusta tutto il momento ad occhi chiusi.
“Mi piace vedere gli uomini che non resistono..”
La prendo per mano e la conduco fuori dal bagno, la faccio sedere sull’unica poltrona che c’è, è grande e lei quasi ci sparisce; mi inginocchio davanti.
Passo le mani aperte sotto le sue natiche la tiro leggermente avanti, una foltissima peluria nasconde tutto.
Passo una mano che tra i peli accarezza le grandi labbra, non è bagnata, allora mi avvicino con la bocca e la mia lingua delicatamente sfiora le grandi labbra che si schiudono e poi accarezza il clitoride. Con un dito entro piano mentre la lingua continua ad accarezzare il clitoride.. il dito medio della mano destra è dentro e tocca la parte più sensibile, si sente che quando sfioro in quel punto imprecisato lei impazzisce; intanto con il pollice della stessa mano le accarezzo le piccole labbra.. la lingua continua.
I suoi umori mi inondano, la lingua non smette mentre la mano sa benissimo come fare per contribuire al suo orgasmo.. I suoi respiri si affannano, mi stringe la testa , capisco che sta per venire e smetto. Mi tolgo, la osservo mentre si contorce a un passo dall’orgasmo, mi lancia un’occhiataccia.. trattiene il suo silenzio, dopo alcuni secondi mi inginocchio ancora e riprendo come prima.. E’ incontenibile adesso.. io mi diverto , e mi piace moltissimo. Lei forse più abituata a far godere che a godere si lascia andare incredula a tanta attenzione.
Tolgo il dito e tutto umido lo avvicino al suo culetto, mi appoggio, non dice niente e quindi con una live pressione entro.. le piace; non era la prima volta. I suoi respiri sono affannosi più di prima, la mia lingua continua a giocare col clitoride, mi chiede di non smettere e la accontento.. continuo sempre più velocemente ..
“si!”
Un “si” squarcia quel silenzio soffuso, una contrazione forte e lunga ed uno schizzo che giunge in bocca.. e poi altre contrazioni , sembra non finire mai, si contrae e riprende, ha il viso rosso . .è affaticata. Io sono nuovamente eccitato, vorrei che quella notte non finisse mai. .. Lei è sulla poltrona che mi guarda in silenzio, rilassata, un dito tra le labbra con un respiro un po’ forte che si sta calmando. Vorrei dire molte cose e farne ancora di più, vorrei immortalare quel momento o forse no.. Non so se è stato giusto, non so se esiste un giusto, .. ma è stato brevemente travolgente; non dico niente, mi alzo piano e mi vesto lentamente mentre la guardo. Il suo sguardo è in attesa, ha 2 occhi bellissimi.
Mi abbasso e le do un bacio sulle labbra, veloce e puro, mi alzo e in silenzio esco e chiudo piano la porta su quella parentesi insolita, strana, diversa. Cammino verso la mia camera, allontanandomi da una trasgressione mezza incompiuta , che rimane a domandarmi perché sono uscito da quella stanza e perché forse ci sono entrato.
In camera mi faccio una doccia e cerco di non pensare, ma non è facile, la tentazione di tornare è tanta ma a volte siamo complicati. Esco dalla doccia e mi butto sul letto, prendo il cellulare e scrivo : “Amore buonanotte, la cena con il capo tutto bene, sono stanco, ho fatto una doccia e vado a dormire, ci sentiamo domani. Mi manchi.” Spengo la luce.
“toc toc”
Hanno bussato !? .. si che hanno bussato. Faccio per alzarmi ..
“ma no che non hanno bussato.. “
E’ tardi, ed era giusto chiudere quella parentesi, anche solo perché sentivo di doverlo fare. Buonanotte.
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14 years ago
admin, 75
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Luna
“ . . buon appetito allora..”
Finalmente ti ho qui davanti, quasi non mi sembra vero, e forse neanche a te. Tu non sai quante volte ho immaginato questo attimo, ti ho pensato proprio così meravigliosamente bella. Adoro i tuoi capelli neri che un leggero vento muove con delicatezza sulla tua schiena mentre cerchi pian piano di nascondere il tuo imbarazzo per un momento che da troppo tempo aspettavi.
Sei bella proprio perché il tuo timido sorriso abbassa lo sguardo verso la forchetta che gioca col cibo, mentre un mio complimento ti colora le guance; sei bella proprio perché sei sincera, si capisce quando una persona è sincera e non riesce a mascherare la minima emozione. Ci penserà un po’ di vino a sciogliere questo iniziale imbarazzo.
“ .. sei più bella di come potessi immaginare.. “
I tuoi neri occhi brillano al riflesso di quella candela che tremolante illumina questa strana atmosfera, quasi surreale, e sulle tue guance il color dell’emozione si è fatto da parte e Bacco ti prende per mano conducendoti lungo un bel racconto che mi appassiona, mi parli di te di cosa sogni, di cosa credi, .. di cosa cerchi. E’ sufficiente un mio sorriso a farti continuare, tu cerchi certezze e la mia presenza ti rassicura, e il tuo parlare mi incanta. Ti ascolterei per ore mentre la cena piano scorre e il tempo sembra essersi fermato mentre la luna sempre più alta brucia la cera delle candele, sempre più piccole.
“. Ti prego continua, mi piace ascoltarti..”
Il tuo narrare è come te, confusionario, salti da un argomento all’altro con la bramosia di un bimbo davanti ai regali di natale; come se non aspettassi altro che un interlocutore disposto ad ascoltarti, e allora cerchi di dire tutto, senza dimenticare niente, e parli , parli, … e sei sempre più bella.
“ comincia a fare fresco qui, spostiamoci all’interno..”
Ti alzi, Dio quanto vorrei immortalare questo momento, sei straordinaria; i capelli sulle spalle scoperte e la seta che scorre nera lungo i tuoi fianchi conducendo lo sguardo verso il basso, dove un piccolo tatuaggio attira l’attenzione verso due piedi ben curati. Il tuo incedere è attento; si vede che non sei abituata a tacchi così alti, e io ti adoro anche per questo.
Questa casa non è grande, forse nemmeno bella, ma da questa vetrata si può osservare il mondo.
“Parlami della luna, ti piace?”
Guardi fuori, la osservi lei si specchia nel tuo sguardo e tu ti lasci rapire dal mio abbraccio, le mie mani incrociate sui tuoi fianchi e la tua testa che si abbandona indietro sulla mia spalla; occhi chiusi.
Le mie labbra si appoggiano sul tuo collo e lanciano un brivido lungo la tua schiena. Le mie mani scivolano oltre la seta e risalendo scoprono lentamente le tue gambe color meraviglia, la tua testa si piega verso di me e le labbra si toccano.. un bacio che avevo sognato mille volte in un’attesa che ha reso questo momento indimenticabile, un bacio casto e lieve, pochi secondi destinati a diventare eternità.
So che la luna ti piace, è come te, semplice, immensa, romantica, forte nella sua timida prorompenza e .. unica.
Le mie mani si infilano dentro l’elastico delle tue mutandine e scorrono calde lungo i tuoi fianchi fino ad arricciarle poco più giù, a metà di quelle cosce lunghe e tornite. Salgo ancora ad accarezzare le tue gambe fino lì, dove il tuo desiderio si annida e si nasconde come un bimbo desideroso di farsi trovare.
La tua mano corre alta indietro ad avvinghiare il mio collo tirandolo a te mentre ti mordi le labbra e con l’altra mano ti appoggi con vigore al vetro.
Le mie dita ti sfiorano e ti bagnano con delicata fermezza mentre tu ti schiudi alla mia invadenza.
Le tue mani insieme le porti dietro la schiena a liberarmi di un’inutile impiccio tirando la cintura sul divano e slacciando i miei pantaloni che non aspettavano altro, per poi portarle al vetro entrambe, decise, aperte. Il tuo respiro si affanna soffiando eccitazione su quel vetro che si appanna mentre la luna ti guarda curiosa. Siamo liberi. Basta poco, un gesto, un accenno, un lieve movimento e ti sono dentro, la tua mano destra batte forte contro il vetro e la tua fronte vi si appoggia.
Il mio bacino si muove lento, sa che questo momento non deve finire, vuole incorniciare questo presente prima che il futuro lo renda ricordo; sei caldissima e .. viva. I tuoi capelli scivolano neri in avanti e si appoggiano al riflesso della luna al ritmo di quel mio incedere lento e delicato, ti sento, mi piace sentirti, realizzare che mi vuoi, che mi desideri, e che lo hai sempre fatto. Non può durare in eterno questo momento anche se vorrei, ma il desiderio è tanto e da troppo tempo tenuto li a covare. Il tuo respiro diventa affanno il tuo ventre si contrae piano e la tua schiena si inarca; sei deliziosamente bellissima.
Vorrei tenerti lì , in equilibrio tra inferno e paradiso tenendoti per mano ma forse non era questo il momento; hai troppa voglia di varcare la soglia, mi chiedi di non fermarmi, e io ti assecondo, il mio desiderio di accontentarti in tutto è irrefrenabile, e il mio muovermi continua accelerando il ritmo.
La tua mano sinistra mi cerca e mi stringe forte tirandomi a te, ti scappa un grido, io rallento, quasi esco, .. e poi rientro deciso a toglierti il fiato; ancora un grido, l’affanno ansima sempre più veloce, ti muovi in fretta ed io ti seguo, ci sei, ti aspetto; Esco ancora e poi rientro, il tuo respiro ha una pausa, ti contrai per un secondo che sembra non finire e poi esplodi.. Ti sento, ti avvolgo con il braccio sinistro a sorreggerti forte mentre la mano destra ti accarezza proprio lì dove altre piccole esplosioni di piacere volevano essere innescate, quasi piangi, vorrei rimanere lì una vita. La tua mano stringe la mia, vorresti toglierla da lì ma io rimango e tu mi stringi forte..
Sei proprio tu, così ti ho immaginato per tutto questo tempo, e così sei stata. Semplice, sincera, timida e vera; perché chi è sincero lo è sempre, anche quando dovrebbe sapersi mascherare, quando dovrebbe saper fingere per il proprio bene, quando dovrebbe difendersi e non ci riesce; e io ti ho immaginato proprio così, mentre tu hai saputo stupirmi ancora una volta, rivelandoti se possibile migliore di quanto avrei potuto ritrarre a parole descrivendo un sogno.. che era sogno, ma sonno non era..
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14 years ago
admin, 75
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La puttana di antonio
Salve a tutti, mi chiamo Manu e sono un ragazzo di 25 anni che vive in una ridente località marittima della toscana, da circa due anni ho scoperto di provare interesse, ma che dico interesse, una vera e propria attrazione per il voyerismo. Galeotto fu un viaggio in grecia dove un pomeriggio al ritorno da un'escursione mentre mi apprestavo a fare la doccia, sentii i gemiti della vicina di camera una bella ragazza del nord scopata divinamente dal suo ragazzo, quella soave melodia provocò un'implosione emozionale dentro di me difficile da spiegare, sentirla gemere mi aveva eccitato come non mai. Da allora andai alla ricerca di quella sensazione, volevo riprovarla a tutti i costi, volevo essere spettatore esterno in un groviglio di passione altrui, desideravo esserci senza partecipare quella melodia mi catturò come il coro delle sirene con ulisse, ma il tempo passava veloce senza aver nessun riscontro fattuale, m'iscrissi in un sito apposito per coppie con la speranza di concludere qualcosa o per lo meno andarci vicino, ma quella che sembrava una cosa di dificile realizzazione si stava dimostrando un'utopia. Lo so è retorico e banale dire che la vita quando meno te l'apetti (dico vita ma potrebbe essere dio o il fato o chi per esso, scegliete voi in base alla vostra vocazione spirituale) ti presenta delle sorprese incredibili, ed è quello che è capitato a me senza se e senza ma. da circa 10 anni vivo in un grazioso complesso di villettine a schiera, un posto davvero tranquillo, il mio vicino di casa si chiama Antonio un baldo 20enne con la passione per la musica, tant'è che spesso e volentieri suscita l'ira di mia madre poichè si mette a suonare la chitarra nel primo pomeriggio, il genere non è male ma il disturbo è inevitabile. Posso dire tranquillamente di averlo visto crescere tuttavia non ho mai avuto un vero rapporto confidenziale con lui solo due chiacchere scambiate via via, ma passsiamo all'antefatto: era la pasquetta del 2009 e dopo una stancante ma divertente giornata con i miei amici rincasai per le 18, dopo essermi fatto la doccia salii nella mia mansarda dove ho la mia camera, che confina esattamente con la camerina di Anto, sta di fatto che nel vestirmi fui d'improvviso catturato dai rumori provenienti dalla camerina di antonio che sembravano essere gemiti di piacere, in quel momento il sangue a iniziato a scorrere veloce dovevo capire se quello che stava succedendo era vero oppure una finzione magari dovuta ad un filmino porno visto sul pc, avvicino così l'orecchio al muro e il cigolio del letto non diede scampo, antonio stava fottendo come un'animale, miolto probabilmente approfittando dell'assenza dei suoi genitori che nelle festività vanno a trovare i parenti nel sud italia, iniziai a toccarmi con veemenza desiderando di poterlo spiare mentre montava quella che doveva essere la sua ragazza che di li a poco conosceròma andiamo per gradi. Da circa due anni lavor il venerdì notte in un discoclub frequentato perlopiù da ragazzetti di 18 fino ad un max di 25anni, essendo l'unica attrattiva in città per quella fascia d'età vi riversano praticamente gran parte dei giovani della mia città, tra i quali anto, che molto spesso col pretesto di salutarmi si scrocca pure un paio di bevute gratis, la serata della chiusura stagionale fu il pretesto per avere il suo contatto msn e per conoscere la sua ragazza, Alessandra una bella ragazzina di 19 anni carnagione scura labbra carnose occhi neri come i capelli alta circa un metro e sessanta e come la maggiorparte delle ragazzine aventi quell'età essenzialmente soda!. Non nego di aver provato un forte imbarazzo nel guardarla dato che era da quel bel corpicino che proveniva quel suono di piacere puro, nel frattempo antonio mi propose di andare a sentire una concerto che avrebbe fatto col suo gruppo tre giorni dopo in un pub della città, io accolsi l'invito con apparente entusiasmo e li dissi che sarei andato sicuramente anche se il sentiomento che aleggiava in me era di puro scetticismo dato che uno non conoscevo nessuno due non erano i rolling stones anzi... ma contro ogni aspettativa tre giorni dopo ero a vederlo suonare sinceramente non so perchè (anche se i più maliziosi adesso staranno sicuramente ridendo) ad accogliermi dato che vennì a concerto iniziato fu alessandra che con gentilezza mi presento le altre 4 persone che erano a vederlo suonare, tenendomi compagnia tutta la sera. Intanto l'estate avanzava e il caldo iniziava a farsi sentire, era il 2 giugno festa della Repubblica Italiana io decisi di rimanere a casa dato che di li a poco avrei dovuto sostenere un esame molto importante, mi ubicai in giardino dato che la giornata lo consentiva, intorno alle 17 vedo la macchinina di anto arrivare nel piazzale dentro c'era lui e la sua ragazza, però non vedo la macchina dei suoi genitori, nel frattempo li salutai e con un pretesto veramente assurdo li chiesi dove erano i suoi poichè dovevo parlare con suo padre, lui mi rispose che sarebbero tornati l'indomani dato che erano andati a far visita ad alcuni parenti in trentino, ecco li il cuore iniziò a battermi forte, poichè per il principio che se uno più uno fa due, di li a poco avrebbero scopato. Aspettai 10 min prima di salire in mansarda e quando lo feci, alessandra stava già godendo come una cagnetta in calore, io mi spogliai paraticamente nudo ed iniziai a toccarmi venni due volte, ma loro sembravano non voler smettere, dato che non potevo di seghe decisi di distrarmi un'attimo accendendo msn, e chi c'era connesso in quel momento??? proprio lui Anto che evidentemente lo aveva lasciato acceso. Ecco devo dire che non resi conto di quello che feci di li a poco fu quasi istintivo fargli un trillo, anche se nell'imediatezza prevalse la sensazione di imbarazzo più estrema, ma detto in francese '' la ratio non governa sempre l'uccello'', sta di fatto che il silenzio piombò sulla camerina di anto, sentivo i colpi secchi sulla tastiera che stavano scrivendo il messaggio cn il quale mi diceva di essere occupato, non so perchè interruppe la scopata, forse era destino. con una sfacciataggine che ancora oggi non riesco a spiegarmi li risposi con sarcasmo dincendogli '' lo so che sei occupato maialino, non aver paura che si sente '' una risata accompagnò dall'altra stanza questa risposta ma il bello doveva ancora venire, dopo due min vedo formulare un messaggio appena lo lessi rimasi scioccato, '' vuoi vedermi scopare??'' non credevo ai miei occhi, in prima battuta credetti fosse uno scherzo ma quando dal'altra stanza sentii la sua voce che mi diceva '' allora manu vieni?'' non esitai a mettermi un paio di pantaloncini una amglietta e un paio di infradito, feci 2 metri suonai al campanello, anto era in mutande ad aprirmi ed era in evidente stato di eccitazione, che maiale, appena salito nella sua mansarda vedo alessandra che senza salutarmi mi guarda con uno sguardo timido misto ad eccitazione era sotto le lenzuola, antonio senza esistere un'attimo con delicatezza gliele sfila lasciandola così nuda, io di contro mi spoglio nudo e mi metto sulla sedia del pc, inizia a toccarmi e anhe antonio a scoparla, i gemiti diventarono grida e anto non li dette tregua, quell'esperienza durò poco poichè basto che anto dicesse ''ti piace essere guardata'' che ale ebbe subito un'rgasmo divino seguito da una mia sostanziosa eiaculzione, il dopo fu non poco imbarazzante ma devo dire che fummo bravi tutti e tre a prendere con leggerezza la situazione. il resto è storia ancora da scrivere, di rado mi vedo ancora con loro ale che inizialmente era timida adesso si eccita da morire vedermi mentre mi sego per lei mentre anto è sempre più un toro da monta, la storia al momento finisce quà non appena avrò nuove cose da raccontare non esiterò a scriverle, sono ben acetti commenti, spero vi piaccia, un grazie sincero a desiderya che mi ha dato questa opportunità ......................... let love rules manu
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14 years ago
admin, 75
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Con sara
Anche se di esperienze ne abbiamo avute poche questa è una di quelle che resterà per sempre nei nostri ricordi perversi. Era da tempo che Sara quella favolosa 25 enne mi faceva tirare il cazzo; e cosi un giorno mentre io e la Stefi scopavamo le dissi: e se con noi ci fosse anche Sara? la sua risposta fu: e perchè no ma solo con me. Fu cosi che cominciammo ogni volta che la vedevamo di aprire certi argomenti mentre io bombardandola di sms le facevo capire la mia fantasia. Fino a quando scoperte le carte c'organizzammo. Mi raggiunsero a casa dove arrapato come un toro le stavo aspettando; l'imbarazzo di Sara era tanto mentre la ns complicità di sguradi cercava di farla aprire. Sapevamo che se aveva accettato l'invito era pronta. E cosi mentre mi dedicai a spogliarla la Stefi mi fece uno di quei pompini dove il cazzo ti diventa durissimo... piano piano io scesi con la lingua sul fighino prima di Sara poi di Stefi fino a quando m'accorsi che erano pronte. Sara mi sali sopra cavalcandomi e fermandosi fino a venire e mentre andava in bagno a ricomporsi Stefi allo stesso modo inizio a cavalcarmi fino a farmi schizzare dentro di se. Esperienza forse poco spudorata come avremmo voluto ma indimenticabile. Chissà se Stefi mi servirà ancora una volta la fighetta di Sara. Stefi ti amo
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14 years ago
admin, 75
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Lettera ad una storia..
Mi piaci molto, lo sai.
Non appena visto il tuo viso, ho ritrovato un volto che mi induce al ricordo. Mi ricordi una donna. Hai la faccia di una storia mancata..no non t'offendere. Hai l'espressione di una donna che non ho avuto. E come puoi capire ,non averla, è stato un privilegio riservato a me . Una storia che somiglia alla favola della volpe e l'uva, tanto era acerba. C'è di bello che una storia mancata ...non hai avuto l'opportunità di rovinarla, ne restano solo bei momenti.
Lei era una bella ragazzetta al tempo...con gli occhi neri ed un sapor mediorientale..E c'è sempre una canzone che ha detto qualcosa prima di me!! Minuta, elegante nella sua quasi dimessa semplicità. Laureanda in lettere per passione, barista per utilitaristica necessità. Fuori dagli schemi diceva lei. Il giorno che, con fare da veggente, le dissi cosa leggeva, per chi votava, e la musica che ascoltava rimase a bocca aperta. Cazzo le dissi..ovvero, cazzo no..non lo dissi..ma cazzo, dicevo dentro di me...sembri uscita or ora dalla sezione di rifondazione comunista canticchiando Guccini. E' già difficile essere. Essere fuori da un clichè è quasi impossibile se ti vesti di lino, ti riempi di bracciali etnici e porti quelle grosse tracolle di juta. Per il resto era un amore. Volteggiava tra i tavoli di quel bar. Un bar di stampo parigino , un Deux Magots de noantri...dove artisti e letterati più o meno sfigati..sfigati quantunque..si radunavano a frotte. Non tanto perchè vi si tenessero anche mostre di pittura, quanto per ammirare lei. La leggiadra al naturale, la bella senza ostentazione. Lei non cercava ammiratori, e trovarne così tanti non le generava nè imbarazzo, nè superbia. Trattava tutti allo stesso modo, belli e brutti, alti e bassi, col sorriso sulle labbra ed un grrrrazie. E quella erre moscia, credimi, ha provocato più di un emozione. Forse anche qualche erezione...non la mia, che in lei vedevo più una donna da amare con costanza che non una femmina da scopare con impazienza...Me la sarei anche scopata, ma niente in lei mi rimandava echi di sesso sfrenato. Una sensualità mediata, da trovare piano piano nelle sue parole e nel segreto delle sue letture. Non feci mai nulla per piacerle particolarmente, vedevo che non era sensibile alla ruota del pavone ed azzardarsi in discorsi psicopedagogici era terreno friabile...con lingua ferma e tagliente l'ho vista affettare fior di galantuomini.
Mi sedevo in un angolo e leggevo ordinando tutti i giorni un cappuccino.
E quel cappuccino divenne un diario quotidiano, il messaggero di ogni suo turbamento. Cominciò con una schiuma più densa del solito..e nel frattempo avemmo dialoghi di registro medio ...Proseguì con l'aggiunta di cacao in polvere ..mentre le prestavo un cd dei Jamiroquai. Su Jobim e Keith Jarret ebbi la sensazione che volesse rendermi partecipe delle sue solitarie serate, quando mi chiese di ascoltarli e darle la mia opinione. Intanto al cacao in polvere sostituiva un cioccolato semiliquido ed aumentava la schiuma, informandomi delle sue tremende emicranie giornaliere.
Il gonfiarsi delle dimensioni del cappuccino andava di paripasso allo scontento dei suoi spasimanti. Non passava inosservata la cura che mi dedicava.
E quando un gallo le disse "lo voglio anch'io come il suo" , un secco "no così lo faccio solo per lui" provocò dei risentimenti, borbottii e sguardi ostili
Mai nulla di esplicito quindi, tutto sottinteso. A me pareva tale, fin quando una mattina mi diede un libro sgualcito. "Vinicio de Moraes ..trattalo come se avessi me tra le mani ..lo rivoglio". Era sottolineato ad ogni frase contenente un pensiero capace di farle sporcare una pagina ...e risalendo il corso dei suoi tratteggi capii. Capii che non c'era posto ne per Dio ne per gli uomini..che la sua volontà era severa col suo cuore , che ciò che voleva era ancora oscuro...ma era non ora e non qui..E che le sue quotidiane e violente emicranie non erano una malattia del corpo.
Glielo riportai la vigilia di Natale assieme ad una raccolta di Battiato che le regalai con un fiore.
La vidi armeggiare a lungo nel separè a fianco della macchina del caffè. Mi vennero le lacrime agli occhi mentre lei mi porse il suo di regalo. Una montagna di schiuma caffè e cacao.....e panna....e croccantini..e cioccolato fuso...in una coppa gigante che non ammetteva repliche tanto era eloquente!! Non ce ne sarebbero stati altri così...solo mio, tutto per me . Ma solo allora e solo li....da gustare lentamente, l'ultimo sorso chiudeva la gola in un tiepido addio.
All'inizio del nuovo anno se ne sarebbe andata....lontano, lontano.
Mi piaci molto lo sai...ma in fondo non è questo il motivo..!!
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14 years ago
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Galeotto ritardo
Aspettavo mio marito che uscisse dall’ufficio per andare a cinema. Eravamo d’accordo che alle diciotto mi sarei fatta trovare al bar nei pressi del suo ufficio per trascorrere una serata a cinema per poi finire con una cena al solito ristorantino che siamo soliti andare.
Ero seduta a sorseggiare un analcolico alla frutta a un divanetto in attesa di mio marito. Ero vestita da sera ma in versione frivola. Per l’occasione un tubino stretto e corto, calze scure e camicetta di seta con scollatura generosa. A lui piace che mi guardino, ma non certo a farmi toccare.
Erano trascorsi dieci minuti dall’appuntamento e cominciavo a monitorare l’orologio. Non posso non notare che intanto un bel tipo occupa posto nel divanetto di fronte a me. “Aspetterà qualcuno”, pensai tra me.
Mi squilla il cellulare. Era mio marito che mi avvertiva che purtroppo doveva tardare un’oretta. “Ed io cosa faccio”, risposi a mio marito. Lui mi disse di bere qualcosa e attendere.
Un po’ scocciata chiude la telefonata e il tipo di fronte mi si rivolse chiedendomi se fosse successo qualche problema e se poteva aiutarmi. No grazie risposi, aspetto un amico che ritarda, mentii senza sapere nemmeno il motivo. “Strana coincidenza”, mi disse il tipo che dopo seppi chiamarsi Paolo. Anche lui aspettava un collega che l’aveva avvertito che tardava. Si avvicinò chiedendomi se poteva farmi compagnia.
Certo, gli disse, siediti. Si sedette di fronte a me. Decisi di essere sfrontata, forse per dispetto a mio marito.
Età quaranta anni, elegante, moro. Un orologio di marca faceva ben vista sul suo polso. Chiamò il cameriere e ordinò una bottiglia di Pinot cardone, che non tardò ad arrivare insieme con tanti contornino.
Abbiamo amabilmente conversato, bevuto e mangiato. Lui era girato di spalle alla sala ed io di fronte a lui.
A un trattò lo guardai in viso e mi venne una voglia incredibile di baciarlo. Arrossii al solo pensiero e il mio sguardo dirottò tra le sue gambe. Un istinto mi guidava a curiosare tra le sue gambe. “Chissà come ce l’avrà” iniziai a pensare. E continuai a fissarlo. Lui se ne rese conto e divenne più audace. Cominciava a guardarmi tra le gambe. Immediatamente le divaricai per favorire la vista. Io guardavo lui e lui guardava me. Entrambi tra le gambe. Ero certa che entrambi pensavamo ormai la stessa cosa.
Non so cosa mi fosse successe. Persi completamente ogni inibizione e a un tratto gli dissi: “Tiralo fuori e segati!” Si guardò intorno per accertarsi che non ci fosse nessuno. Tirò fuori un affare da definirsi Un Signor Cazzo!! Inizio a masturbarsi facendo in modo che io lo guardassi bene. Era fiero del suo strumento. Sapeva che piaceva. Era bello e grosso. Duro e nodoso. Non resistetti ad allungare una mano per accarezzare la cappella mentre lui si segava. Era ruvida e bagnata. Mi bagnai la mano e la portai alla mia bocca.
Mi alzai, e gli dissi di seguirmi in toilette. Appena entrata arrivo lui e ci chiudemmo la porta alle spalle.
La voglia di prenderlo in bocca era immensa e iniziai a succhiarlo. Lo facevo arrivare alla gola e risalire. Colpo su colpo. Stava per godere ma lo strinsi forte e mi fermai. “Aspetta”, gli dissi lo voglio dentro. Mi girai e mi sistemai alla pecorina in attesa di sentirlo completamente tutto dentro. Ma mi sentii accarezzare con un dito l’ano e poi di colpo, e senza preavviso, mi inculò dicendomi “Troia sta buona che ti inculo”. Un dolore incredibile accompagnato da un piacere ancora più grande. Mi inculò di santa ragione sino a quando mi inondò lo sfintere di una quantità indescrivibile di sperma!
Ci siamo ricomposti e lui usci prima di me.
Quando entrai in sala, vidi Paolo che parlava con qualcuno coperto da lui. Stava spiegando che il ritardo gli aveva permesso di trovare una vecchia amica che non vedeva da qualche tempo. E che la sua amica (cioè io) si trovava casualmente in attesa di un suo amico che era in ritardo.
Ebbene, l’amico con cui Paolo parlava era mio marito!
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14 years ago
admin, 75
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Amor perduto
E’ vento.. è vento che silenziosamente copre tutto il resto. E’ vento che soffia forte quel rumore di aria e mare infranti sugli scogli.. E’ vento che strappa le bandiere e riempie di sabbia l’aria.. E’ vento che stende le nuvole sopra il vorticoso volo di gabbiani.. E’ vento che increspa il mare di schiuma .. E’ vento che allunga i tuoi capelli scoprendo il viso .. E’vento che ti racchiude abbracciando le ginocchia strette al petto a ripararsi.. E’vento.
Cosa osservi oltre il nulla di quel rombo forte, rumore dissonante di impetuosa forza che tutto scalfisce e nulla tange .. ? Cosa cerchi oltre il tuo sguardo fisso di interrogativo incanto ch’al vento chiede e ottiene tutto e il contrario di tutto .. ?
Vorrei essere io quel vento che in silenzioso assenso ascolta, capisce e abbraccia, vorrei capir che ho fatto per rendermi conto il perché di tanta fine. Son stato io quel mare un tempo, che di tanta immensità si fè guardare , son stato io quel punto immenso un tempo, ch’è stato onore del tuo sguardo ..
Ho visto in te l’ardore, lo sconfinato amore e l’ingenuo pudore offrirsi a me in tutta la loro semplicità, .. ho preso tutto senza capire niente di quanto il cuor tuo avesse da raccontare, parole , emozioni, grida..
Anima meravigliosa che di parlare chiede a chi ascoltar riesce; nessuna complicata trama ma solo emozioni e parole e sogni che nulla diventano se non condivisi. Sei tu quell’attimo di inebriante immenso amore che ho avuto grande e che ho perso immenso, che ho creduto aver per sempre e che per sempre ho disperso al vento..
E’ vento che ti ascolta, è vento che ti lascia gridar dal tuo silenzio, è vento che asciuga quella lacrima che il viso solca, è vento che schizza sale per guarir le tue ferite.. è vento. E' vento....e non più ... io.
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14 years ago
admin, 75
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Ristorante....
Racconto scritto da Tyzzy (T) e me (F)
(F) la mia macchina sfrecciava lungo la via. Stavo venendo da te. Avevo ritirato l mio smoking in lavanderia appena ero uscito dal lavoro. Guardai ancora il biglietto dell'invito a Teatro che mi era arivato, per due. Avevo subito pensato a te e appena mi era arrivato per le mani ti avevo telefonato. TU accettasti. Ti dissi loro in cui sarei arrivato. Ed ora ero lì, in macchina che stavo venendo da te. Arrivai sotto casa tua. Parcheggiai, e mi diressi a piedi davanti alla porta della tua villa. Con una mano suonai il citofono e con l'altra tenevao un mazzo di rose...
(T) ero agitata..non sapevo cosa mettermi, non sapevo come truccarmi...non sapevo niente..ero un cane in gabbia ed il mio letto era pieno dei miei vestiti messi alla rinfusa..le mie scarpe tappezzavano il pavimento della mia camera. Ero in un ritardo pazzesco e sapevo che tra qualche minuto saresti stato qui. Infatti dopo 5 minuti sentii chiaramente il campanello suonare...ripetesti tre volte l'operazione e risposi al citofono..Eri tu...e mi dissi se ero pronta..."putroppo no" risposi....
(F) Ti dissi che c'era tempo. Poi mi girai e andai verso la macchina ad aspettarti. Mi sedetti sl cofano e alzai lo sguardo. Vidi la tua ombra dietro la finestra che correva a destra e sinistra...
(T) mi tranquillizzai e mi fiondai in camera. Ero completamente nuda perchè non sapevo nemmeno cosa mettermi di biancheria intima. Aprii nuovamente il cassetto della biancheria e mi venne in mano un bellissimo completino nero in pizzo con perizoma...veramente mini che avevo messo pochissimo e solo in occasioni speciali. Lo indossai e mi stava veramente bene...il reggiseno in completo aveva dei brillantini qua e la..lo indossai e poi, come al solito nelle occasioni speciali presi un reggicalze sempre nero ed indossai anche delle calze nere molto velate
(F) il mio sguardo vagava intanto nell'aspettarti dall'orologo alla finestra. Poi vidi la tua ombra fermarsi e mi dissi che molto probabilmente, avevi trovato quello che cercavi. Ero ansiosi di vederti....
(T) trovai nel mio armadio un tubino nero corto, lo indossai...una collana di perle ed un decoltè tacco 15 nero con brillantini ovunque....così mi piacevo. Raccolsi i capelli. Mi truccai velocemente, ma veramente bene...mi piacevo.....ero pronta per la grande serata. SCESI
(F) vidi la luce della stanza spegnersi. Poi dopo un pò la porta si aprii e vidi la tua figura stagliarsi. Rimasi a bocca aperta. Il mio sguardo segui le tue forme. Poi ripresosomi, mi avvicinai a te e ti sporsi i fiori. TI dissi che eri stupenda e bellissima e un tenere bacio le mie labbra diedero alle tue labbra...
(T) eri stato molto carino e sentirmi così adulata ed ammirata sapevi che mi faceva un piacere pazzesco ed infatto arrossii e mi voltai per baciarti. Le nostre labbra si unirono con passione mentre la gente passava e ci osservava invidiosa
(F) TI accompagnai alla macchina. TI porsi il braccio e tu lo prendesti. Orgoglioso di avere una bellezza al mio fianco, ti aprii la porta della macchina. Il mio sguardo andò alle tue bellissime gambe velate. E notai che portavi le autoreggenti. Tu ti sistemasti ed io giari attorno alla macchina e mi sistemai al mio posto. Avviai il motore a partimmo verso il ristorante che avevo prenotato prima del teatro...
(T) il tacco 15 mi faceva alzare oltremodo le ginocchia e si notava la banda scura delle calze e non solo...si poteva vedere anche molto più su fino alle mutandine che erano inesistenti quanto erano mini. La cordicella del perizoma mi penetrava profondamente tra le labbra e scompariva fra di loro dando l'impressione di non averle nemmeno
(F) mentre guidavo il mio sguardo anadava sulle tue gambe. Mentre cambiavo le marce la mia mno sfiorava la tua gamba. Vedendo che non la spostavi, mi resi piu' audace e posai la mia mano sulla tua coscia velata. Piano piano iniziai ad accarezzartela. La tua mano andò sulla mia come un chiaro invito a proseguire...
(T) ti lasciai fare perchè quello era il preambolo del gioco di seduzione che avevo in serbo per te quella sera. Ricambiai lo sfioro con la mia mano incoraggiandoti così ad avvicinarti ed a salire con la mano nelle zone più alte della mia gamba
(F) la mia mano lentamente iniziò a salire. Raggiunse l'inizio del tuo vestito che si era lzato un pò, e notando che non facevi resitenza, continuai. Arrivai sulla tua pelle nuda, liscia come la seta. Iniziai a sentire nelle mie parti basse risvegliarsi qualcosa. TU apristi un pò di più le gambe ed io continuai il mio viaggio con la mia mano, quasi ad arrivare vicino al tuo intimo...
(T) a quel punto ti fermai prendentoti la mano e ti dissi...."che fai...ma per chi mi hai preso...!" Mi guardasti ed arretrasti meso appoggiando nuovamente la mano su cambio
(F) io sorrisi, perchè avevo capito che quello era un gioco. Sapevo che volevi tenermi sulle spine per eccitarmi. COntinuai a guidare, ogni tanto il mio sguardo tornava alle tue gambe. Arrivammo al ristorante. Parcheggiai la macchina. All'ingresso il ragazzo del posteggio ti aprii la porta nel momento che io scendevo dalla macchina. Vide la tua bellissima figura e ti ammirò. vidi i suoi occhi indugiare anche lui sulle tue gambe mentre ti preparavi a scendere....
(T) scendendo scoprii volontariamente le coscie ed aprii leggermente le gambe per farmi vedere sotto le gonne...il ragazzo rimase di sasso vedendo quella mossa e mi diede la mano per aiutarmi. Tu lo spostasti geloso e lui si fece da parte. C'era molta gente e quella sera ero veramente in forma
(F) TI diedi la mano e tu, con tutta la tua grazia, ti alzasti dalla macchina. Il tuo vestito lasciò intravedere il bordo delle autoreggenti. Il ragazzo rimase un pò interdetto, tu gli sorridesti e poi una volta alzata, ci incamminammo verso l'ingresso. TI feci passare davanti a me, così potei ammirare il tuo bellissimo fondoschiena...
(T) lo muovevo volutamente ondeggiandolo qua e la e quel movimento aveva attirato gli sguardi di tutti e questo mi eccitava veramente moltissimo. Mi accolse il proprietario che tutto ossequioso mi indicò il tavolo prenotato e mi indirizzai subito là. Attiravo gli sguardi di uomini, ma soprattutto di donne che mi squadravano le gambe, i seni, ma soprattutto il sedere
(F) Io ero dietro di te che seguivo i tuoi movimenti. VEdevo la clientela girare gli sguardi verso di te e ne fui contento, perchè ero orgoglioso della tua bellezza. Arrivammo al nostro tavolo, andai dietro di te e ti feci accomodare sulla sedia. TU mi ringraziasti, dall'alto potei ammirare il tuo magnifico decoltè. Poi mi avviai anch'io alla mia sedia e mi sedetti. Il cameriere arrivò, ci sorrise e ci sporse i menù. Io iniziai a sfoglarlo ma il mio sguardo era attratto dalla tua bellezza e ti dissi di scegliere quello che volevi....
(T) ostriche e champagne per iniziare, aragosta poi....! Una coppia dietro di te mi fissava insistentemente ed io incrociai i loro sguardi che ormai andavano sotto il tavolo sulle mie gambe. Guardandoli mi accarezzai il decoltè ed attirai subito i loro sguardi. Lui era sulla quarantina e lei poco meno...entrambe erano molto carini...specialmente lei...bionda, occhi verdi...veramente bella
(F) Vidi il tuo sguardo attratto verso qualcosa o qualcuno, e allora indirizzai anche il mio. VIdi la coppia e notai che lei ti guardava con insistenza. Il mio sguardo tornò su di te e ti sorrisi, ma tu eri attratta da lei.
(T) già ci intendevamo ed i nostri sguardi parlavano da soli. Lei un fisico stupendo, sportivo, abbronzata e curatissima, io fisico sportivo, abbronzata e curatissima. Entrambe portavamo circa una quarta di seno e pareva che ci parlassimo con gli occhi. Entrambe notammo i nostri movimenti sotto il tavolo e ci concentrammo per scoprire le nostre mire ed io le sue tendenze
(F) La bionda iniziò ad aprire le gambe inguaiate in un reggicalze. ERa molto elegante e molto bella. TI sorrise e vedendo che il tuo sguardo era calamitato sulle sue gambe, lentamente una sua mano andò ad accarezzarsi la coscia. Poi, sempre guardandoti negli occhi, con la lingua si umettò le labbra...
(T) l'uomo che Le era accanto si accorse della nostra intesa e Le fece uno sguardo scocciato che infastidì la ragazza a tal punto che stizzita gli diede uno sguardo di fuoco apostrofandolo duramente sottovoce. Io mi gustavo la scena alternando il mio sguardo sotto il tavolo tra le gambe della ragazza e ai suoi occhi meravigliosi. Speravo che tu non notassi questa scena, ma credo che non potevi evitare di notare il tutto, e cercai di ricompormi guardandoti con rinnovato interesse. La ragazza cercava nuovamente il mio interesse fissandomi e lanciandomi dei piccoli bacini appena accennati...non so cosa volesse, ma mi pareva parecchio eccitata
(F) io ero affascinato da quella situazione. Ad un certo punto la donna si alzò, si aggiustò la gonna che le era un pò salita e si avviò verso di noi. I vostri sguardi s iincrovciarono. Passò dietro di te e con la sua mano, mentre camminava, ti accarezzò le spalle. Poi si diresse verso i bagni, si fermò e con un gesto della mano, ti invitò da andare a lei. Dopodichè entrò...
(T) ti chiesi di permettermi un'attimo..."devo andare a rifarmi il trucco"...la cosa si stava facendo interessante ed ovviamente siccome la ragazza mi piaceva moltissimo, volevo vedere come andava avanti la cosa...Mi alzai e mi diressi verso il bagno dopo aver aspettato un minutino. Mi facesti un cenno di assenso dopo aver dato uno sguardo all'uomo che si stava innervosenso non poco per la cosa che stava accadendo con la sua donna...forse la conosceva troppo bene. Mi alzai e mi diressi verso il bagno con passo veloce...accennandoti un bacio
(F) ti sorrisi, avevo visto tutta la scena e immaginavo come poteva andare a finire. TI guardai avviarti verso i bagni. Come sempre ero affascinato dalla tua grazia e dalla tua bellezza. Arrivasti davanti ai bagni e poi ti vidi scomparire dentro....
(T) entrai piano nella toilette...era completamente vuota...almeno apparentemente. Mi avvicinai allo specchio enorme come se nulla fosse aspettando gli eventi perchè sapevo che sarebbe successo qualcosa. Dopo pochissimo mi sentii sfiorare le spalle da due mani fredde e questo mi diede un briido sulla pelle e mi spaventai un pochino. "Come ti chiami, bellissima" mi sentii dire..."Tiziana, e tu"..."Carmen". La voce era bassa e sospirosa...eccitante
(F) Lei era dietro di te. I vostri sguardi si incrociarono attraverso lo specchio. Poi Mentre tu la guardavi, Carmen con le sue mobide mani ti accarezzò le tue spalle nude e ti disse "Hai una pelle bella morbida...da baciare" e pos e le sue labbra sopra di essa. Intanto con l'altra mano aveva iniziato ad accarezzarti il collo dall'altra parte. Tu la osservavi dallo specchio...
(T) era molto giovane...i suoi lineamenti erano duri, ma era veramente splendida, intraprendente come piace a me. Sapeva il fatto suo e le sue mani era esperte, sapevano come e dove toccare una donna. I suoi baci sulle spalle era dolci come carezze ed ad ogni sfioramento era un sobbalzo di eccitazione. I brividi mi pervadevano la pelle completamente e non riuscivo a fermarmi...ero un tremito continuo...Carmen mi chiese...."ti piaccio? Lo sento"
(F) una sua mano scese sul tuo seno e con delicatezza te lo accarezzò da sopra il vestito. Intanto la sua bocca era passatta all'altra spalle mentre la sua mano ti stava accarezzando la guancia. Poi le si appoggiò con tutto il suo corpo contro la tua schiena e tu sentisti i suoi seni appoggiarsi dietro di te. Le sue dita della mano ora si erano avvicinate alle tue labbra e con uno di essi seguii il contorno, mentre l'altra piano piano ti soppesava i tuoi seni...
(T) le sue mani esperte mi davano un piacere profondo e percepivo sulle mie spalle il suo seno sodo, duro...i suoi capezzoli erano come due spine e non accennavano ad abbassare la loro eccitazione. Le sue mani indugiavano sui miei seni e nelle orecchie mi sentii dire.."hai due seni fantastici, naturali"...mi girai e La accarezzai sul viso prendendolo tra le mie mani....In quel mentre entrò una signora di una certa età che per un attimo ci guardò tra lo stupito e l'interessato. Ci fece un accenno di sorriso...era una signora che quando ero entrata aveva attirato la mia attenzione perchè nonostante l'età era ancora piacente e non mi staccava lo sguardo di dosso
(F) La signora vi disse, continuate pure e poi chiuse a chiave la porta e si posizionò in fondo a guardare. Intanto Carmen aveva preso anche lei il tuo viso con le mani e ti attirò a sè. Le vostre bocche si unirono in un bacio sensuale. I vostri corpi si avvicinarono e i vostri seni si toccarono. La signora osservava...
(T) eravamo appoggiate l'una all'altra ed i nostri corpi aderivano completamente...La sua scollatura era vertiginosa ed i suoi seni rifatti strabordavano da essa. le sue mani erano concentrate sul mio seno e questo mi piaceva tantissima. Eravamo incuranti della presenza della signora che si faceva il trucco allo specchio accanto e di tanto in tanto ci lanciava degli sguardi interessati
(F) La signora cercò una posizione tale da poter osservare bene tutti nostri movimenti. Il nostro bacio diventò profondo e le nostre lingue si attorciliarono profondamente. Feci scendere le mie mani sulla sua schiena fino ai glutei che erano duri, sodi e ben fatti.
(F) le mani di carmen andarono sulle tue spalline e lentamente ti scoprii il seno. La sua bocca avida si avvicinò ai tuoi seni e tu sentisti il suo bacio sui tuoi seni. La signora nel mentre si era fermata ed ora si era girata completamente verso di voi. Dal suo abito si intravedevano i suoi capezzoli che si stavano eccitando. Mentre carmen con la sua bocca era ui tuoi seni, le sue mani avevano inizato ad accarezzarti i tuoi finachi...
(T)Ero eccitatissima dalla situazione surreale...se entrava qualcun'altro era veramente un casino. Carmen mi aveva denudata a metà ed io ero rigida come un palo davanti a lei. La signora, che avrà avuto una sessantina d'anni penso non credesse ai suoi occhi vivendo la sensazione. Carmen incominciò a palparmi il seno con veemenza ed io ricambiai sui suoi. Con uno strattone mi indirizzò verso il bagno dei portatori di handicap che era più pulito e grande. Aprì la porta e mi strattonò all'interno. La signora incredibilmente entrò con noi e chiuse la porta a chiave dietro di se....
(F) Carmen come se fosse una gatta in calore ti spogliò e ti levò anche il vestito. Ormai eri nuda davanti a lei in tutto il tuo splendore. La bocca di tornò subito ai tuoi seni eccitati, mentre la signora, da dieto di te, aveva iniziato ad accarezzarti il tuo sedere e a baciarti dietro il collo. Poi Carman ti lasciò alle mani di lei e la signora posò le sue mani da dietro sui tuoi seni ed iniziò a palparti e a strusciarsi dietro di te. Carmen lentamente guardandoti negli occhi iniziò a spogliarsi....
(T)la signora era veramnte esperta e sapeva dove toccarmi per stimolare la mia eccitazione. Sentivo i suoi seni indurito sulla mia schiana e le sue mani impastavano abbastanza duramente i miei seni. Ero solo in perizoma, calze autoreggenti e tacchi. La situazione era veramente eccitante. Carmen si mostrò quasi completamente nuda davanti a noi due; la signora per un attimo si fermò ed ammirò Carmen in tutto il suo splendore. La ammirammo dall'alto in basso. Aveva ancora il perizoma e notai una sospetta protuberanza all'interno dello stesso, ma non mi spaventai e mi abbandonai nella braccia della sconosciuta
(F) Carmen si avvicinò a voi due. Mise le sue mani sul tuo viso e avvvicinò le sue labbra alle tue. Lascivamente vi baciaste, le vostre lingue si intrecciarono. Poi le sue mani andarono sulle tue spalle e piano piano ti spinse verso il basso. Tu ti mettesti in ginocchio e le tue mani andarono sul suo sedere. Lo accarezzasti, mentre la signora e carrmen si baciavano. Vedevi che c'era una protuberanza nei suoi slip. Allora per vedere cos c'era, li tirasti giu' e un membro maschile apparve in quel corpo femminile...
(T) rimasi di pietra...non me l'aspettavo, non mi era mai successo, era un Trans, un bellissimo Trans niente da dire...potrei confessare che era anche un mio sogno proibito farlo con un Trans e ora lo avevo davanti...Carmen era di fronte a me orgogliosa del suo piccolo membro tra le mutande...non si tirava indietro ed incrociammo i nostri sguardi...mi accennò un sorriso di complicità e proseguii ad abbassarbgli le mutandine fino alle ginocchia. Anche la signora guardando Carmen stupita, emise un gridolino di sorpresa
(F)La signora guardò quella bellissima trans. Si umettò le labbra e poi anche lei si pogliò. Aveva un fisico ancora abbastanza tonico nonostante l'età. Era senza reggiseno e portava delle calze con le reggicalze, e senza mutandine. Si inginocchiò di fianco a te davanti alla trans e vi guardaste negli occhi. Carmen mise le mani sulle vostre teste e vi avvicinò un pò di più al suo membro....
(T) era in erezione completa, ma era veramente piccolo...ritto, parallelo al suo ventre si ergeva per poco più di una decina di centimetri. Era completamente depilato e la punta esplodeva in un glande rossastro a punta. Le sue palle era grosse, gonfie, ma ben proporzionate con il suo membro...erano già alte sintomo di forte eccitazione. La signora per prima lo avvicinoò alle sue labbra e lo fece completamente sparire tra di esse per poi farlo uscire completamente bagnato dalla sua saliva. A quel punto lo leccai anch'io con la mia lingua per tutta la sua lunghezza
(F) Carmen iniziò a gemere grazie alle attenzioni delle vostre lingue. Mentre tu gli leccavi il membro, la signora gli leccava le palle e poi vi davate il cambio. Ogni tanto la signora avvicinava le sue labbra alle tue e vi scambiavate il sapore di quel membro. Poi la signora si mise dietro alla trans e con la sua bocca iniziò a leccargli dietro. Accarezzò con le sue dita l'ano e una volta che era ben llubrificato dalla sua saliva, iniziò a penetrarla con un dito. Il suo memmbro divvenne un pò + duro all'interno della tua bocca...
(T) lo ingoiai più profindamente e Carmen incominciò a muoversi avanti ed indietro dentro la mia bocca simulando una penetrazione. I suoi movimenti si facevano sempre più veloci segno che la signora, da dietro, stava facendo un buon lavoro. Il suo liquido caldo si aggiungeva alla mia abbondante saliva intorno al suo piccolo membro duro. Notai che Carmen aveva preso tra le sue mani i suoi glutei e li aveva aperti per bene per agevolare il lavoro di mano e di lingua della sconosciuta
(f) La signora continuava a darle piacere con le sue dita, ora erano arrivate a due ed entravano dentro senza difficoltà, segno che non era la prima volta. Poi Carmen si fermò, fece uscire il suo membro dalla tua bocca. Ti prese una mano e ti fece alzare. Vi guardaste negli occhi e vi scambiaste un bacio. Anche la signora si era fermata. Andò verso la borsetta che aveva lasciato sul lavello e da dentro prese un dildo argentato. La trans ti fece girare e ti fece appoggiare al lavello. Poi da dietro si avvicinò con il suo membro al tuo fiore bagnato e lentamente iniziòa penetrarti da dietro, mentre la signora iniziò a penetrare il trans con il dildo....
(T) era un momento che avevo sognato da moltissimo tempo. Il suo piccolo membro entrò senza difficoltà nella mia vagina ormai bagnatissima. Non lo sentivo molto vista la sua dimensione ridotta, ma mi eccitava l'idea di essere penetrata da una Trans così bella. La sconosciuta aveva iniziato a penetrare Carmen da dietro allargando per bene il suo ano ed aveva acceso il vibratore provocando un rumore abbastanza forte nel bagno. i colpi di reni di Carmen, non avevano nulla da invidiare a quelli che un uomo può dare e ciò mi faceva impazzire
(F) nel bagno orami risuonavano gemiti ed un odore di sesso pervadeva l'aria. La signora ora mentre stava scopando il trans si inginocchiò e niniziò a leccare sia te che il membro di lei, impreganto dei tuoi umori. Sentivi la sua lingua sul tuo clito e stavi provando sensazioni incredibili. Intanto il transo continuava a scoparti e a stuzzicarti i capezzoli....
(F) era una situazione veramente incredibile e che mai avrei pensato che avrei vissuto...in un bagno con una sconosciuta ed un trans che mi scopava. Ero esausta e le mie ginocchia mi si piegarono. Crollai a terra tenendo ancora alto il mio sedere per non far perdere il ritmo a Carmen.
(F) Carmen continauva a scoparti mentre eri inginocchiata. La signora si alzò, si avvicinò anche a lei a tutti e due. TI lecco il tuo secondo fiore e poi con lentezza, prese il dildo dall'ano di carmen e lo posizionò nel tuo, ed iniziò a penetrarti.....
(T) non volevo crederci ero posseduta da due assatanate...magari da Carmen potevo aspettarmelo, ma dalla sconosciuta di una certa età, magari sposata con figli...proprio no. Ma rimasi al gioco perchè la cosa mi piaceva moltissimo. Il membro di Carmen entrava ed usciva dalla mia vagina con una facilità estrema ed anche il vibratore della signora ormai quasi scompariva dentro il mio ano. L'entrata e l'uscita dei due oggetti mi riempiva completamente e sapevo che presto sarei venuta davanti a loro. Carmen ansimava, la sconosciuta emetteva strani mugolii. Il mio liquido di lubrificazione scendeva piano lungo le mie cosce ed era caldo. La signora mentre mi penetrava con l'oggetto aveva preso a massaggiarmi uno dei miei seni che penzolava sotto di me. Stavo male dal piacere...
(F) la trans non ce la fece più. Sentiva il suo piacere arrivare. Allora si fermò. SI alzò in piedi ti fece mettere in ginocchio e anche la signora si mise. Carmen iniziò a masturbarsi davanti alle vostre bocche affamate e...
non credevo ai miei occhi avevo davanti il membro di un Trans che stava per eruttare la sua lava bianca e così fu...per un attimo Carmen rallentò fino a fermarsi il movimento della sua mano sul suo membro, piegò le ginocchia, trattenne il respiro ed un fiotto del suo liquido mi raggiunse l'occhio scivolando piano verso la mia bocca...subito dopo ne uscì un'altro che entrò completamente nella bocca aperta della signora che lo inghiottì immediatamente e voracemente. I successivi mi scesero sul seno ed a quel punto presi in bocca il membro di Carmen per bere fino all'ultima goccia il suo umore sotto gli occhi della sconosciuta...
(F) il trans continuò ad eruttare il suo piacere. TU e la signora vi alternavate a ripulirlo. Poi quando ebbe finito, vi staccaste dal suo membro e tu e la signora vi scambiaste un bacio con le vostre lingue che sapevano del suo umore.La trans si inginocchiò anche lei e con la sua lingua, mentre tu scambiavi il bacio lascivo con la signora, iniziò a ripulirti i tuoi seni...
(T) era stato meraviglioso...mai provato nulla di simile. La signora sapeva baciare benissimo e me lo dimostrò a lungo baciandomi profondamente ma senza alcuna volgarità. Mi continuava a dire che ero bellissima ed io ne ero veramente lusingata
(F) Anche la trans ti disse che era stato bellissimo. Ma aveva notato che la signora non aveva goduto. Allora ti guardò e con un cenno d'intesa, sdraiaste la signora. Lei capii e aprì le gambe. E llora tu con Carmen avvicinaste le vostre bocche al suo fiore bagnato per darle piacere...
la signora non credeva ai suoi occhi...allargò le gambe più che poteva...il suo fisico denotava il passaggio egli anni, la sua pelle non era più tonica ed era un pò sovrappeso...la sua vagina era completamente glabra non tanto perchè si depilasse, ma a causa dell'età. Contestualmente all'allargamento delle gambe e senza alcun aiuto da parte delle sue dita si aprì alla nostra vista la sua vagina molto grande e rossa tra le labbra. Un liquido translucido e molto vischioso colava abbondantemente dal suo sesso prova probabilmente di un orgasmo che aveva provato in silenzio durante il nostro gioco precedente
(F) le vostre lingue dettero piacere alla signora. Le sue mani andarono sulle vostre teste ed i suoi gemiti si sentivano per tutto il bagno. Vi disse di continuare perchè stava per venire...
(T) era imbarazzante perchè se fosse entrato qualcuno ci avrebbe sentito. La signora spingeva i nostri visi dentro la sua vagina ed i suoi liquidi ci bagnavano completamente la faccia. Le nostre lingue si muovevano vorticosamente dentro di lei e spesso si toccavano. I suoi odori erano eccitanti e ci spronavano a fare tutto più infretta. Aveva alzato le sue gambe allargandole al massimo ed i suoi gemiti erano ormai diventati degli urletti continui.....ebbe una contrazione fortissima e sentimmo uscire del liquido che leccammo voracemente..
(F) e con un urlo liberatorio la signora godette grazie alle vostre bocche. Il suo miele proruppe dal suo fiore e vi innondò le vostre bocche. Il suo respiro si affievolì e vi disse che non aveva mai goduto così tanto. Tu e Carmen vi guardaste e vi baciaste scambiandovi quel meraviglioso miele che ogni donna ha quando gode...
(T) ci aveva riempito ne vero senso della parola...forse nella sua vita sessuale era abituata a finirla così, ma mi piacque moltissimo perchè si vedeva che il suo piacere aveva raggiunto limiti elevatissimi e noi ne eravamo state le artefici. Le sue gambe crollarono letteralmente a terra vicino a noi ed esausta e nuda la signora si avvicunò alla borsetta e prese il suo portafoglio e ci ricompensò con 500 euro a testa chiedendoci però prima i recapiti telefonici perchè avrebbe desiderato continuare questo gioco con entrambe
(F) VI rialzaste. Poi ognuna prese i propri abiti ed insieme vi rivestiste. Una ad una usciste dal bagno dei disabili. Non c'era nessuno e la zona era libera. Vi poneste ciascuna davanti ad un lavandino e allo specchio. Vi rifaceste il trucco. E poi vi scambiaste ancora un bacio a tre con la promessa di rivedervi. Usciste una per volta dal bagno. Io vi osservai, tu mi sorridesti ed io capii che era successo qualcosa. TI avviciniasti a me, poi lentamente le tue labbra si posero sulle mie e dopo un bacio a fior di labbra, il nostro bacio divenne appassionato e sentii nella tua bocca il sapore del trans e della signora, e capii che qualcosa di trasgressivo era successo nei bagni...
(T) Il mio sguardo incrociò ancora quello di Carmen che aveva fatto altrettanto con il suo compagno...Notai che lei sussurrò qualcosa al suo orecchio indicandomi. Lui si voltò verso di me e si alzarono entrambe venendo verso di noi. Ci chiesero se disturbavano e se potevano sedersi...noi li facemmo sedere, ma questa è un'altra storia...
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14 years ago
admin, 75
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Linea rossa
Trasgressione, il tuo terreno fragile su cui poggi passi incerti che al tuo brivido regalano linfa rendendoti da essa dipendente.. Tu che al tuo recinto mostri forza e che con esso ti ripari nascondendo il tuo reale, convincendoti che osare si possa, ma non sia giusto. Quella sottile linea rossa che segna il limite tra il giusto e il trasgressivo ognuno la traccia da solo, confinando le proprie certezze entro le quali vivere la propria normale esistenza.. Nel buio della tua silenziosa solitudine, sospinta dal soffio del piacere ti spingi sovente verso quella linea e desideri respirare aldilà per inebriarti di proibita trasgressione. Eccolo il gusto del piacere, .. definire cosa sia “proibito” per poterlo cercare sapendo di trasgredire, .. rompere una regola morale trovandone immotivata giustificazione, vivere emozioni che tu stessa non ti concedi. La tua sottile linea rossa delimita il virtuale e lascia fuori cose che ad occhi chiusi desideri e immagini in un delicato fruscio di lenzuola scostate da una mano che curiosa si insinua tra le tue gambe, .. solo al buio del tuo sognare passi oltre quella linea e ti sembra di volare.
Io sono qui, a combattere con la mia linea rossa che altro non è che qualche metro più avanti della tua.. quanto basta per dovermi voltare per guardarti. Abbiamo necessità di trasgredire, di sentirci oltre le regole, di sentirci una volta almeno oltre quella linea del pudore.. per questo sentiamo quel brivido di vertigine quando ci avviciniamo al nostro definito recinto; le gambe formicolano, la schiena vibra,. .. le braccia si aprono, gli occhi si chiudono, .. i polmoni si gonfiano di aria nuova e respiriamo i nostri sogni fatti di desideri inespressi.
Ho rispetto della tua linea rossa, .. che poco senso ha spostare, perché il brivido al confine è sempre piacevole emozione; ma se tu cercherai oltre un passo incerto un brivido nuovo, saprò il mio braccio tendere al tuo cospetto…
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14 years ago
admin, 75
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Come inizia l\'avventura cuckold
La sfida parte I°
Elena è sempre stata caparbia al punto di essere cocciuta e assai esibizionista solo in estate diventava un camaleonte ma mai aveva osato spingersi fin al fatidico passo della sfida, si tra noi, si fantasticava la presenza di un lui o di una lei come sarebbe stato emozionante e focoso e al tempo trasgressivo ma mai messo in pratica vuoi per mancanza di tempo vuoi in quanto sicuramente non era ancora maturata l'idea in noi di un terzo nel ns letto.
Da poco a Milano per ragioni di lavoro eveva trovato un clima lavorativo assai ostile tanto che dopo un mese di lavoro aveva già paventato l'idea di lasciar perdere tutto e di tornare a casa, ma proprio in questo momento mi sovviene l'idea di farla incontrare con un mio vecchio amico di Università senza doppi fini per il solo motivo di superare le prime difficoltà incontrate.
Il mio vecchio amico Marco con cui avevamo condiviso e diviso tutto al tempo universitario era un ragazzo alto capelli castani fisico muscoloso e molto simpatico oltretutto, ben presentabile e la maggior dote che all'epoca ricordo era un grande latin lover un dongiovanni un playboys ma siccome erano passati diversi anni e oggi anche lui sposato con una bellissima donna.
Ma vi posso assicurare che all'inizio il mio solo scopo era quello di far conoscere ad Elena nuove amicizie anche perchè ero lontano io dalla filosofia del cuckold e per me era impensabile che la mia donna potesse lasciarsi andare con un perfetto sconosciuto fin da subito.
L'idea di conoscere nuove persone e la compagnia di Marco con i suoi amici fu subito accettata da Elena tanto che in pochissimi giorni riusci ad organizzare un incontro con Marco per fargli conoscere.
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2
14 years ago
admin, 75
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Un giorno come tanti....(seconda parte)
Già ansimanti arrivammo in una specie di grotta e ci sedemmo rannicchiati uno affianco all'altro.Silenziosi e timidi guardavamo le onde del mare che voluttuosamente si stagliavano contro le rocce
improvvisamente, con mio grande stupore, sentii una mano calda sfiorare il mio seno, coperto solo da una quasi impercettibile maglietta che avevo addosso quel 5 MAGGIO...sentii le sue labbra che cercavano le mie e mentre il cuore batteva arrivandomi in gola, sentivo un calore invadermi nel corpo e nell'anima....
le mie labbra turgide diventavano sempre più scivolose come sempre più scivoloso diventava il mio , finora ,segreto più intimo e le sue mani, che prima mi accarezzavano delicatamente, cominciarono a diventare sempre più avide del mio corpo...insaziabili di quel mondo, nuovo anche a lui...
attimi pieni di emozioni intense dove il rumore del nostro respiro affannoso sovrastava quello del mare così impetuoso che si inalzava sbattendo con forza sugli scogli, pieni di quella schiuma bianca, quasi a voler sfidare l'impeto che in quel momento ci univa....
le mie mani fredde, di paura nuova, scivolarono nei suoi jeans e al tocco del suo membro duro come le rocce che ci circondavano sentii pervadermi di un calore nuovo, intenso che irradiava il mio corpo come cento soli concentrati sul mio essere....
ormai avvinghiati...quasi fossimo fusi in un solo corpo....eravamo persi in un sogno...io ero lui e lui era me...avanti e indietro, come quelle onde, sentivo il suo membro sbattere sulle mie pareti bagnate e quasi schiumose come quelle rocce....sempre più intensamente, sempre più voluttuosamente....
al suo esplodere sentii un liquido caldo e denso che mi portò in un piacere ancor più grande di tutto quello provato fin ora e scoppiai anche io, insieme a lui, in qell'enfasi, a me nuova, sorprendente e estasiante di vera goduria,mentre sentivo quel liquido colare sulla mia pelle....
lentamente i respiri divennero più regolari e cominciai a prendere coscienza di quelo che era accaduto in quel giorno iniziato come tanti......................................................
la vostra francy
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1
14 years ago
admin, 75
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Un giorno come tanti.....(prima parte)
Era un giorno come tanti iniziato col solito....dai alzati,è tardi devi andare a scuola, forza...le lenzuola che si sollevano dal mio corpo, accaldato dal sonno notturno...il risveglio...uno schiaffo che ti riporta nella realtà.
Sembrava scorrere tutto come sempre, i miei libri, il mio vestire frenetico con le prime cose capitate per le mani, e via inizia una nuova giornata...
'd un tratto mi suona il cellulare...un numero nuovo...ci penso un attimo...ma rispondo...
-si...
-ciao sono Mimmo...
un flash...si lui Mimmo...il mio colpo di fulmine...il ragazzo per cui ogni mattina apparivo bella e sensuale come una donna vissuta...nel mio corpo da quattordicenne, col seno acerbo e le labbra turgide coperte da un velo di lucido trasparente...
-volevo chiederti...
atti interminabili di silenzio...il cuore sembrava uscire dal petto..quei secondi parevano ore..
-si...ecco...volevo chiederti se ti va di venire con me...ho scoperto un posto bellissimo....vicino la scogliera...
e senza pensarci le parole scivolarono dalla mia bocca...
-si, dammi due secondi,arrivo subito...
chiusi la chiamata e in un lampo ero già per strada, di fronte a lui...al solo incrociare il suo sguardo mi scorreva un brivido per tutto il corpo...ne ero innamorata...persa...cotta...
non una parola per totto il tempo...camminavamo mano nela mano, proseguendo per un viottolo che ci portò verso la scogliera...già ansimanti arrivammo in una specie di grotta e ci sedemmo rannicchiati uno affianco all'altro.
(continua)
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14 years ago
admin, 75
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Quella volta che...
Ospitammo a casa nostra un amica di familia, una bella trentacinquenne, mora magra, fisico perfetto.
La sera prima di andar a letto, si chiudeva nel bagno per prepararsi per la notte ed io la spiavo dal buco della serratura, il suo tanga conteneva a fatica l immensa peluria della sua fica, e mentre si cambiava l assorbente io continuavo a guardarla dal buco della serratura. Quando usci dal bagno mi vide molto eccitato e mi disse che aveva un immensa voglia di scoparmi, ma che non era possibile, fini per portarmi nella sua camera, mi abbasso i pantaloni e mi prese in bocca fino a farlo diventare bello grosso, non ci volle molto, visto che la sua bocca era davvero esperta. Mentre le toccavo i seni cercai di allargarmi un po di strada tra i suoi peli ma lei non volle e mi disse che avrebbe voluto succhiarmelo tutto fino a farmi venire, e fu cosi, la riempii tanto che la sua bocca a fatica conteneva il mio liquido che scivolo sui seni, aiutai a asciugarla per lasciarla andare a dormire. Fu proprio una splendida notte quella.
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14 years ago
machos40,
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Il mio capo
Ero in auto con il mio capo e stavamo rientrando a casa dopo una lunga riunione d'affari. Nonostante fosse gennaio c'era un sole meraviglioso ed io avevo indossato un delizioso tailler che mi scopriva le lunghe gambe ed il mio generoso decolletè. Mentre il mio capo parlava di lavoro io cominciai a fissarlo e ad avvertire una strana pulsazione tra le gambe. Avevo sempre desiderato scopare quell'uomo molto più grande di me, sposato da anni, sempre serio e professionale, moralista e perbenista. Sentivo i capezzoli inturgidirsi e premere contro la camicia di cotone e, quasi d'istinto, cominciai a giocherellarci. Il mio capo fece finta di nulla ma si zittì all'improvviso. Fissava la strada con quei meravigliosi occhi verdi e non mi degnava di uno sguardo. Così allargai piano le gambe e tirai su la gonna fino a lasciar intravedere il pizzo delle mie autoreggenti. Feci scorrere lentamente la mia mano lungo la mia coscia fino a scostare gli slip e, con movimenti delicati, cominciai ad accarezzarmi continuando a fissarlo. Lui continuava a resistermi ma era evidentemente agitato, si mordeva le labbra e cominciava a respirare affannosamente. Mi sfilai le mutandine, ormai tutte bagnate, e le appesi allo specchietto retrovisore. Non mi toccò, non mi guardò ma al primo incrocio sterzò bruscamente ed imboccò una stradina di campagna. Spense il motore, uscì dall'auto, aprì il mio sportello e senza dire una parola mi afferrò per i capelli e spinse la mia testa contro il suo cazzo, riempiendomi tutta la bocca. Lo succhiai con voracità sino a sentire le labbra gonfie e bollenti. Poi mi tirò su con forza, mi voltò, mi spinse e mi piegò contro un albero, sollevandomi la gonna e facendomi sentire il calore del suo cazzo tra le natiche. Mi disse: "E' questo che vuoi, non è vero? Muori dalla voglia, troia? Eccoti accontentata!". Mi penetrò così profondamente da bloccarmi il respiro. Con una mano mi afferrò un seno e con l'altra continuò a tirarmi per i capelli. Lo sentivo sino in fondo e le sue spinte decise mi fecero provare uno, due, tre forti orgasmi a ripetizione. Poi sentii la sua grossa cappella premere per farsi strada nel mio culo e presto mi sfondò. Mi spingeva con forza ed io ansimavo per il dolore ed il piacere fusi in un'unica forte sensazione. Adesso ero in balia del suo desiderio, adesso era lui che conduceva il gioco e si riappropriava del suo ruolo di "capo". Mi fotteva con ritmi decisi e rapidi ed io godevo come una porca....sempre più forte.....sempre più profondamente sino a sentire la sua cappella pulsare dentro di me e poi.....il fiotto caldo della sua sborra nel mio culo. Avevo vinto la mia sfida. Quell'uomo era stato MIO!
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14 years ago
Madame1Bovary,
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Emma
Emma mi investì con la sua piena...Tra noi furono subito fiumi di parole, senza voce, scritte a quattro mani con inchiostro nero come il mistero, rosso di desiderio. Gli stessi colori della pagina amica in cui confluivano. Mano a mano la nostra corrispondenza divenne spasmodica. Io anticipavo le sue parole , lei imparò a rubarmi i pensieri..Ed io non potei pensare che a lei: alla sua spavalda e sensuale ironia, alle sue domande inconsuete, alla risata impertinente che me la rendeva paurosamente desiderabile.
Bellissima, di una bellezza infantile e peccaminosa.
Ci vedemmo alla festa nella villa in collina. La riconobbi subito. I capelli neri raccolti in uno chignon, il tubino nero ed un sottile filo di perle mi rimandarono l'immagine di un' Audrey Hepburn rediviva.
Avvicinandomi tentai un ciao, strozzato e senza ricevuta di ritorno. Un sorriso le illuminò il viso mentre in silenzio mi prendeva la mano e mi trascinava nell'oscurità oltre la folla senza volto dei presenti...una parola avrebbe solo sottratto.
Ci abbracciamo , respirando la stessa aria, con la furia di chi ha consumato il tempo nell'attesa. Le presi i capelli, tirandole decisamente indietro la testa mentre la mano e la bocca cercavano il suo collo ed il seno, piccolo e sodo, venato di blu come marmo pregiato. Ne feci bocconi ingordi quando le sue mani aprirono i miei pantaloni. Fu un attimo far salire il suo tubino ed entrarle dentro con l'arroganza del padrone che non chiede .
Un ansito ci colse all'unisono... fermammo il tempo e ci conoscemmo. Io conobbi lei e me stesso, perchè capii che fino ad allora non m'ero mai saputo. E lei conobbe me e se stessa, perchè pur essendosi saputa sempre, mai s'era potuta riconoscere così tanto.
In un ritmo crescente, ad ogni colpo in lei spingevo fuori la sua storia prima di me...i dolori celati , le gioie negate, vittorie, sconfitte, tutti gli uomini che l'avevano amata...e lei a bocca aperta mi interrogava muta e stupita...
"Io, solo Io" e "Mia,solo Mia" ; rispondevo con l'estasi della passione..per quei minuti che valsero mille anni di solitudine.
Rimanemmo avvinghiati in attesa dell'autunno dei sensi, in un estate che parve non finire mai.
La tempesta pian piano passò e rimanemmo a guardare il cielo stellato in pensosa riflessione...Già attaccavo i cavalli al domani. Mi voltai verso di lei due secondi dopo mezzanotte...ed era sparita. In lontananza mi parve vedere una carrozza trainata da topolini bianchi. Di lei rimaneva in terra polvere di stelle...i resti di un sogno più vero di me.
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14 years ago
admin, 75
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La linfa del sesso
Il sesso è un profondo esplodere dell'essere...quando scopri questo mondo ti rendi conto che ti accompagnerà per tutta la vita...non potrai più farne a meno...è una linfa che ti scorre nelle vene e irradia in un solo colpo ogni piccolo punto del tuo corpo...ti fà vibrare di desiderio e ardi di una passione animale..si diventi un animale vorace e divori chiunque si trovi nel tuo cerchio...le mani,la lingua,il membro al loro contatto senti pulsare in te una linfa calda e sensuale e ti inebri dell'odore del sesso e non riesci a saziarti...sei affamato e ti ritrovi in un mondo tutto tuo dove tutto ti è permesso, tutto ti scivola nella mente come una pioggia calda nel mare e si fonde all'unisono come il tuo corpo e la tua mente sul corpo che ti sta davanti e ti muovi e ti muovi fino a farlo scoppiare,esplodere si ed ecco che quella linfa trova lo sbocco per uscire e piano piano i sensi tornano a capire e torni uomo sulla terra...ma basta poco per ricominciare....questo è il sesso per me e potrei parlarne per ore immersa nel mondo che adoro di più........................la vostra francy
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14 years ago
admin, 75
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Io e la mia amica
Quest'estate io con alcuni miei amici, siamo andati al mare alloggiando in una piccola casa presa in affitto. Fra i tanti c'erano il mio amico D. e sua sorella I. una splendida ragazza di 18 anni, con un corpo giunonico e un viso angelico incorniciato da splendidi capelli castano chiaro. Fatto sta che un giorno, tutti gli altri erano usciti a far spesa ed eravamo rimasti in casa solo io e lei. Ad un certo punto la vedo al lavandino in cucina a lavare le stovoglie vestita solo da un bikini blu, per altro molto ridotto. Non so quale forza mi ha spinto, ma dopo un po' che eravamo li a parlare mi sono avvicinato a lei da dietro e le ho messo le braccia attorno ai fianchi continuando a parlarle. Lei si è irrigidita e per un attimo ha smesso di lavorare, mi aspettavo che mi respingesse e invece ha spinto il suo culo all'indietro schiacciandolo contro il mio uccello ormai già in erezione. Io allora ho cominciato a baciarle il collo e lei mi ha preso una mano e l'ha portatata sotto il suo reggiseno facendomi accarezzare le sue splendide tette. Dopo si è girata mi ha guardato e le ho chiesto "sei sicura?" e lei sorridendo mi ha risposto "Certo che sono sicura".
Allora si è avvinghiata a me con le gambe e baciandola con foga l'ho portata in camera da letto, lì l'ho stesa sul letto, l'ho spoglata e , aprendole le gambe ho iniziato a leccare la sua splendida figa semirasata, ha cominciato a gemere rumorosente e a contrarre i muscoli del corpo, segno della sua crescente eccitazione, alchè ho cominciato ad usare anche le dita. Dopo un po' lei si è alzata e guardandomi mi ha detto "Ti prego, ora tocca a me, voglio prendertelo in bocca, ti prego", mi ha abbassato i boxer e ha iniziato un pompino come pochi me ne hanno fatti nella mia giovane vita, risalendo con la lingua dalle palle fino alla cappella e poi ingoiando l'asta per buona parte della sua lunghezza. Ho resistito per pochi minuti, poi sentendo lo sperma risalire l'ho fermata. Ho ricomincato a passare la lingua sul suo splendido corpo abbronzato soffermandomi in particolare sul seno e sul sedere, facendola gemere nuovamente di piacere. Poi l'ho fatta venire sopra di me e abbiamo iniziato una cavalcata memorabile. Mentre lei dava il ritmo io prendevo tra le labbra i suoi turgidi capezzoli e li succhiavo, le leccavo le tette e le infilavo la lingua in bocca. Dopo un po' ha iniziato a gridare annunciando il suo orgasmo e quando è arrivato ha gettato il busto all'indietro nello stesso istante in cui le infilavo un dito nel culo. A questo punto l'ho fatta mettere a quattro zampe e ho ricominciato a scoparla da dietro afferrando le sue grandi e sode tette. Nel momento in cui le annunciavo che anche io stavo per venire mi ha detto "Vienimi in bocca, in bocca, voglio berla tutta". L'ho tirato fuori ho preso in una mano il suo angelico faccino e con pochi colpi le ho riversato tra le labbra un fiume in piena di sperma.
Soddisfatti ci siamo stesi sul letto e ci siamo abbracciati. Poi abbiamo anche ricominciato ma siamo stati interrotti dall'arrivo dei nostri amici.
Cmq in questa vacanza l'abbiamo fatto altre due volte. Da quando siamo tornati a casa, non è più successo niente, ma la speranza è l'ultima a morire.
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14 years ago
admin, 75
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Io lei ed il suo lui
Circa due anni fa ho contattato in chat un uomo che mi ha proposto un incontro a tre con la sua lei escludendo tra me e lei rapporti sessuali completi.
Sono rimasto perplesso ma la curiosità e l'eccitazione mi hanno fatto decidere di provare; messi a punto tutti gli accordi del caso mi ha fatto parlare con la sua lei che mi è parsa giovane ed anche vogliosa e così abbiamo deciso quando e come vederci.
La serata fatidica all'incontro mi si è presentata una donna, diciamo una gran bella donna, che mi ha messo in subbuglio. Fatta una cena a base di pizza e quattro chiacchiere per rompere il ghiaccio siamo saliti tutti sulla mia macchina e ci siamo appartati in un luogo in campagna solitario e tranquillo.
Lei ci ha invitati a spogliarci e poi si è fatta denudare da entrambi; ho potuto toccargliela solo da fuori ma era sufficiente per farla mugolare. Chi se l'è goduta più di tutti è stato il fallo di gomma che si è portata e che mi ha fatto manovrare mentre il suo lui si toccava e le dava della troia; io ho allora dato del cornuto a lui e della vacca a lei che già ansimava sotto le spinte del fallo che le aveva allargato la fica in maniera mostruosa; mi sono controllato al massimo anche se non era facile ma ho ceduto quando, mentre la sbattevo con il fallo,mi ha detto che lo voleva nel culo al che le ho detto te lo devo mollare però; il sospiro forte e di gradimento mi ha dato voglia di prenderla ma ha reso anche vigile il suo lui che si è avvicinato alle sue chiappe mentre lei ci teneva stretta entrambi i cazzi e mi portava in paradiso.
siamo scesi dalla macchina ed io le ho detto che la volevo vedere almeno presa dal suo lui; lei mi ha accontentato facendosi impalare dal dietro mentre io mi sono messo davanti e lei si è appoggiata ai mie fianchi a 5 cm dal mio cazzo che stavo menandomi.
Una scena incredibile vedere una femmina sbattuta e poterle dire che era una cagna ed intanto che lui le dava la sua sborra lei mi ha preso il cazzo con le mani e mi ha tirato una sega e mentre venivo dicevo ad entrambi che lui era un gran cornuto e che prima o poi avrei avuto quella gran fica di sua moglie.
La sborrata liberatoria mi mise cappaò, mi tremavano le gambe ma lei era fiera di averci sfinito entrambi e tornando alla loro macchina ci toccava ancora prendendolo in bocca da sopra i pantaloni.
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14 years ago
admin, 75
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Il gioco della bottiglia
Era stata una settimana fantastica.
Avevamo conosciuto questo gruppo di quattro turiste croate l'anno precedente, in giro per locali. L'anno precedente non era successo nulla perché erano rimasti qui soltanto due giorni però avevamo mantenuto i contatti. Ci eravamo sentiti via mail per alcuni mesi e adesso erano tornate in visita in città.
Quattro ragazze molto belle, molto sensuali.
Avevamo passato tre giorni molto divertenti, in giro per la città, portandole al mare in una meravigliosa riserva naturale e avevamo concluso la settimana, quella giornata, con una gita indimenticabile al largo in gommone.
Avevano dei corpi mozzafiato: non erano altissime ma molto proporzionate. Gambe sode, tette per lo più piccole ma ben compatte, pelle morbidissima, visi da angeli maliziosi. E soprattutto quella pronuncia italiana stranissima ed eccitante con costanti errori di grammatica.
Ancora però non eravamo arrivati a giocare insieme, in profondità. E loro sarebbero ripartite il giorno dopo, per proseguire il tour italiano.
Era decisa: quella sera a cena da uno di noi.
Tornati dalla gita in barca siamo andati al mercato e abbiamo comprato pesce da preparare grigliato e polpo per insalata, tutto da innaffiarsi con ottimo vino bianco selezionato.
I due amici mi aspettavano a casa per preparare la cena. Toccava a me andare a prendere le ragazze in albergo.
Quando le vedo scendere quasi svengo. Sono bellissime e si presentano praticamente quasi nude. Tutte con tacchi vertiginosi, gambe ovviamente nude (era luglio e qui d'estate fa caldissimo...), gonnelline leggere e magliettine che lasciavano trasparire l'oggetto dei miei pensieri.
Le tre si siedono dietro e l'ultima che arriva si siede davanti accanto a me. Si intravede un tanga meraviglioso attraverso la gonnellina e la dolce ragazza dell'est entrando mi regala un fantastico spettacolo lasciando alzare un pò la gonnellina, giusto per stuzzicarmi e vedere la mia faccia stupita.
Sento già che il cazzo comincia a diventare duro e prepotente. Sono in macchina con quattro bellezze incredibili e questa notte passerà velocemente, ma la ricorderò a lungo.
Arrivati a casa vediamo che i miei amici hanno preparato un banchetto eccezionale.
La serata è perfetta. Il pesce come sempre fa la sua parte, il vino siciliano non teme confronti e la musica in sottofondo elimina tutte le timidezze.
A metà serata siamo brilli, le ragazze vogliono giocare e pensiamo a qualcosa per iniziare la giostra.
"Il gioco della bottiglia!", dice uno dei miei amici. E io "Ma no, che cazzate. Lo facevamo da piccoli."
Dopo un attimo però ci ripenso e propongo un gioco della bottiglia particolare che contempla un solo unico obbligo, alternativo a "verità": togliersi a poco a poco tutti i vestiti. Le ragazze eccitate approvano ridendo la scelta.
Tutti quanti volevamo solo una scusa per giocare senza più inibizioni.
Il gioco comincia e dopo pochi giri di bottiglia io e i due miei amici ci ritroviamo già in mutande. Per uno strano gioco del destino ad ogni giro della bottiglia usciamo quasi sempre noi tre. Finché restiamo tutti e tre nudi, ovviamente con il cazzo già abbondantemente in tiro.
A quel punto le ragazze, che erano rimaste praticamente quasi vestite, alcune in mutandine, altre anche in reggiseno, decidono che è tempo di concludere il gioco. Si guardano sorridenti tra loro, come se già da alcuni minuti avessero un'intesa reciproca su cosa fare.
Ci prendono per mano e ci portano nell'altra stanza. Due di loro ci guardano e ci dicono: "Noi faremo tutto quello che farete voi...". A quel punto vedo uno dei mie amici (in genere pienamente etero) guardare l'altro e mettergli la lingua bocca con violenza e dopo pochi secondi le ragazze, che non aspettavano altro,cominciano a baciarsi e poi a leccarsi tra loro, tra le gambe.
Io mi avvicino, levo le mutandine ad una di loro, mi accosto alla fica e comincio a leccarla avidamente mentre vedo che l'altra ha già preso il mio cazzo in bocca e inizia a succhiarlo.
"Dove cazzo sono????", mi chiedo emozionato e stupito di questa fortuna.
Il mio amico si avvicina e comincia a leccare anche lui la stessa fica che stavo leccando. La ragazza comincia ad emettere delle grida bellissime ed eccitanti. Sento i suoi umori che iniziano ad uscire abbondanti ed il mio cazzo si fa ormai durissimo al pensiero di penetrarla.
A quel punto non capisco più niente. Due ragazze sono sparite insieme all'altro amico e siamo rimasti noi quattro nella stanza.
Prendo la situazione in mano. Vado dietro all'altra che fino a quel momento guardava e si toccava eccitata.
La prendo da dietro ma decido di fare veramente il porco. La prendo subito nel culo.
Comincio a montarla e lei inizia a dire parole nella sua lingua che non capisco. Grida dicendo cose incomprensibili e sento che la sua eccitazione aumenta.
E' bellissima, la sua pelle è morbida, bianca e il culo leggero, piccolo si dilata di più ad ogni colpo. E' stupenda, avrà al massimo ventitre anni.
A piccole soste mi fermo, esco fuori il cazzo e lo offro all'altra, che lo prende sorridendo mentre il mio amico è dentro la sua fica. E' stupendo.
Continuano ad urlare entrambe e godere dicendo cose incomprensibili nella loro lingua. Io non capisco nulla, ma questo mi eccita ancora di più.
Spingo sempre più forte, per l'eccitazione non riesco quasi a controllarmi. Sto per venire.
A quel punto l'amica, per nulla sfinita dall'inculata, guarda l'amica negli occhi. Iniziano a baciarsi e vogliono scambiarsi i ruoli.
Stavolta entro dentro la fica dell'altra mentre il mio amico continuo ad allargare il culo all'altra ragazza.
Ormai stiamo per scoppiare. Non ce la facciamo più, abbiamo le palle piene di sperma da regalare a questi angeli dell'est.
A questo punto mentre sto per venire l'amica dice all'altra di lasciare l'altro ragazzo, lo vuole per sé e lo fa entrare nel culo. Adesso siamo due, io sotto e lui dietro di lei. E' una doppia fantastica, da sogno.
Sento che il cazzo non ce la fa più. Devo venire, devo venire adesso.
Sento l'eccitazione di questi giorni raccogliersi in una salita di piacere.
Arriva. Vengo, vengo. Esco il cazzo dal profilattico e le riempo la fica, lei urla. Le piace da morire sentire il nettare caldo sopra di lei e dopo pochi istanti anche il mio amico le inonda il culo di crema. L'altra amica allora afferra i cazzi gocciolanti e comincia a leccare. Lecca i cazzi, la fica inondata dell'amica e il buchetto dilatato.
Siamo felici. Le ragazze ricominciano finalmente a parlare in italiano. Si rivestono.
Questa serata è stata un monumento alla gioventù.
E dire che da piccolo odiavo il gioco della bottiglia. Finiva sempre che dovevo baciare la più brutta di tutte.
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1
14 years ago
admin, 75
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Perversione ... maledetto demone
L’uomo tiene le bretelline del suo reggicalze come briglie per domare la sua lussuria, mentre il suo membro la possiede selvaggiamente senza attimi di sosta. Non ci sono pensieri … non c’è il tempo. La sua bocca vorace intanto si riempie di un altro pene color ebano e il suo corpo è tutto un sussulto ...
Finalmente avevo realizzato il mio sogno di marito perverso. Abbandonato su una poltrona, concupisciente spettatore, mi eccitavo nel vedere l’amore della mia vita essere scopata da due perfetti sconosciuti. Il corrosivo desiderio di “guardare” mi aveva travolto e lei aveva voluto accontentarmi … per il mio piacere. Nel mio stato di “malato terminale” stavo assumendo la mia dose di morfina fatta di penetrazioni senza pudore. Lei era impegnata nella recita della sua vita, perfetta attrice di una parte che non c’entrava nulla con la sua vita. Mi sporgo sul bordo della seduta per riempirmi lo sguardo ... la stanno possedendo assieme. Uno la scopa da sotto e l’altro tenendo con la mano teso il suo cazzo nero si avvicina inesorabile al suo ano. Lo poggia, sembra con innaturale delicatezza, con le mani le dilata le natiche e poi lo spinge con forza fino a strappare un grido di dolore a mia moglie. Del seguito non ho più ricordi nitidi. A distanza di tre settimane l’unica cosa che ho impressa indelebilmente nella memoria è quel suo grido di dolore, messaggero della ferita dell’anima.
Lei se n’è andata, ma il mondo non si è fermato. La Terra gira lasciando che il tempo scorra su quell’interruttore che accende albe promettenti e spegne speranze in crepuscoli gremiti da gemiti.
Lo specchio mi rimanda occhiaie livide, barba lunga e sguardo assente. Ho tutto ciò che prima non possedevo e ho perduto ciò che credevo avrei posseduto per sempre.
Non si muore per amore ma si agonizza volentieri, rotolandosi con masochismo ebete su pensieri spiacevoli ed erezioni da ricordi follemente seducenti.
Sono sicuro che tornerà, non può essere altrimenti. E’ per questo che tengo le mie finestre eternamente spalancate nell’illusione che il mio lamento si apra un varco nel buio delle notti prive di luna, fino a raggiungere i suoi sogni allo scopo di impietosirla.
Sono sicuro tornerà.
Una volta mi ha voluto, quasi fossi il suo miraggio nel deserto dopo giorni di patimenti e stenti di ogni genere. E’ giunta nell’oasi dei suoi sogni, ha bevuto alla mia fonte, è stata all’ombra delle mie palme e poi, una volta rifocillata, se n’è andata … uccidendo me.
Per lei all’improvviso tutto ha cambiato aspetto e dimensione, colui che era un amante appassionato che la faceva inarcare e gridare dal piacere è divenuto un volgare guardone e un frustrato impotente. L’uomo passionale e protettivo si è trasformato in morboso e possessivo. Il bello è diventato brutto, il bianco si è trasformato in nero.
Appena ventuno giorni or sono, trentamiladuecentoquaranta minuti, lei mi ha semplicemente detto quattro parole: NON TI AMO PIU’.
Il prosciutto che avevo sugli occhi me lo ha fatto ingoiare in un sol boccone, annaffiandolo con lacrime d’annata che nulla hanno scalfito nel suo cuore diventato ormai di pietra.
E io sono qui sotto un cielo di stelle a contemplare la mia sconfitta, in attesa di vittorie di cartone.
Ma lei verrà e sara ancora mia, solo mia.
Non può essere diversamente, perché sono un uomo che ha perso tutto e per il quale tutto ha perso importanza.
Mi stendo sul nostro letto e con la mano sento la sua camicia da notte trasparente che giace sotto il cuscino. Ne respiro il suo odore che si fa sempre più lieve e lontano con il passare dei giorni. Mi alzo e vado in bagno, prendo il suo spazzolino da denti e lo uso per illuderni di baciarla nel mio immaginifico mondo fatto ormai di apparenze e non di sostanza.
Mi distendo nuovamente e con lo sguardo che trafigge le mura, la mente mi proietta ancora le scene di morboso delirio di qualche tempo prima. Il suo corpo arrossato dallo sfregamento dei membri. Lo sperma dei due partner sparso sul suo pube, tra le sue cosce, sui glutei, sul seno. Le sue mani impegnate forsennatamente a far tornare nuovamente turgidi e voglio quegli strumenti per il mio piacere e il suo dolore.
Ma sono sicuro che lei tornerà. In fondo le donne restano pur sempre un enigma, ma l’essenza del loro fascino si riduce a questo: non si sa ciò che vogliono poiché neppure loro ne hanno coscienza.
Il campanello suona. C’è posta per te … direbbe qualcuno. Mi consegnano una lettera ma nessun invito. Taglio la busta e mi sembra di sentire lacerate le mie carni. Apro un foglio bianco dove ci sono scritte solo alcune righe:
Cercami,
nella pioggia sui vetri d’inverno che accarezza senza scalfire.
Cercami,
quando la forza di un sogno ti sveglia e la notte ti incute timore
Ti sentirò,
ma non starò sveglia ad aspettare.
Addio per sempre
Mia moglie ha sempre amato la poesia.
Alzo lo sguardo, mentre il foglio rimane incollato alle mie dita. Il mare stasera è uno specchio e vedo riflesse le nuvole bianche e il sole che tramonta verso luoghi lontani. Qualcuno, dall’altra parte del mondo, sta per cominciare un nuovo giorno dopo la tregua notturna. La Terra gira, ignara dei tanti fardelli, mentre il mio sguardo soccombe su visioni precarie.
Mi sento di passaggio, impossibilitato a metter radici come il sole che ora sorge ora va a morire, seguendo sempre la stessa via senza potersi fermare per un attimo a contemplare ciò che è, a meditare su ciò che è stato o a sperare inutimente su ciò che sarà.
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1
14 years ago
admin, 75
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Serata da due amici
Qualche mese dopo la sua prima Gang, abbiamo telefonato ai ragazzi che avevamo già incontrato, con loro si era trovata bene, erano stati davvero carini e simpatici, così ci siamo accordati per una nuova serata.
Organizzammo per il prossimo sabato sera, dopo cena. Io ero in tensione, all’idea di vederla nuovamente giocare con due uomini non stavo più nella pelle, lei era apparentemente tranquilla, ma allo stesso tempo si notava che era eccitata, si era messa una gonna nera corta, un top scuro e ai piedi delle deliziose scarpe nere con la zeppa e il tacco a alto che si abbinavano bene alle calze parigine, unghie rosse d’ordinanza, niente intimo, era davvero deliziosa!
Arriviamo a casa dei ragazzi verso le 21:30, ci accolgono molto calorosamente, “La nostra bella Sorcina” “E’ un bel po’ che non ci si vede” “Vedo che sei più bella che mai…” ci fanno accomodare nel salotto per due chiacchiere, versano da bere, parliamo non so per quanto di tutto un pò, e a poco a poco il discorso va alla serata precedente Marco è il primo a farsi avanti abbraccia Nadia e inizia a baciarla sulla bocca, mi da sempre un pò di fastidio vedere che la baciano in bocca, ma a lei piace tanto.
Paolo intanto con una mano aveva iniziato ad accarezzare le cosce, facendo salire la gonna scopre la figa depilata e già visibilmente eccitata, “vedo che non hai perso le buone abitudini sempre senza mutandine” con l’altra abbassa il top scoprendole il seno, la sua mano s’insinua fra le sue cosce. "come sei bagnata, hai proprio voglia di cazzo questa sera”
Si inginocchia e inizia a baciarla in mezzo alle cosce, le loro lingue le loro bocche succhiano tutto quello che trovano, tette, capezzoli, clitoride, le sfilano la gonna.
"Sei sempre più bella" Marco alzandosi si sbottona i pantaloni ed estrae il suo arnese …
"senti come è duro…” “Dai prendimelo in bocca…”
Nadia lo guarda compiaciuta sorridendo … poi inizia a succhiarlo … “Dio mio … come sei brava … sei fantastica …” anche lei pare apprezzare … sta dando del suo meglio … la sua bocca bacia avidamente, lo ingoia, lo assapora.
Trovo tutto questo estremamente eccitante, vedere la mia lei succhiare il cazzo di un altro mentre un altro ancora le lecca la figa … ancora una volta la mia fantasia che si realizza … Lei è eccitatissima da quella lingua che le passa su ogni centimetro del suo sesso, allarga le gambe tanta è la voglia dei loro cazzi.
“Dai andiamo sul letto … che ti scopiamo a dovere” prendendola per mano si avviano nella camera da letto..
Nadia si sdraia è nuda, se non per le calze e le scarpe, che la rendono ancora più arrapante, le gambe e le braccia aperte, rivolge la fica verso di me, che rimango sulla porta, mentre i due si spogliano, mi piace vederla così spalancata, così disponibile per due uomini.
Paolo la tiene per le braccia e gli fa succhiare il cazzo, mentre Marco le lecca la figa per un pò, poi le sale sopra e inizia a scoparla, mentre lei continua il lavoro di bocca con l'altro cazzo, leccando tutto fino alle palle.
La frequenza della scopata cresce intensamente, Marco ansima e ruggisce sempre più forte, vedo le sue palle, che battono contro la sua fica, brillano per il sudore e per i liquidi che la fica di mia moglie rilascia.
Le gambe di Nadia alzate si serrano attorno alla sua schiena ed al culo di Marco lo attira a se ad ogni colpo, ansimando raggiunge il primo orgasmo, fremendo di piacere. Io all’ingresso della stanza osservo estasiato scattando qualche foto, la mia eccitazione è oltre ogni limite…
"sei una donna eccezionale... sei un gran porca” “tua moglie è incredibile, mi sta facendo un pompino eccezionale” dice Paolo Lei lo prende in bocca con una spinta erotica non avevo mai visto, continua a lavorare il cazzo fino a che una serie di schizzi e forti pulsazioni dissetano la sua sete di sperma, il piacere di un pompino coll’ingoio è quasi insopportabile, non lascia uscire neanche una goccia e lo ripulisce per bene.
Intanto che Paolo si riprende Marco smette di scoparla, si gira per leccargliela, dandogli il su cazzo da leccare improvvisa un sessantanove spettacolare, Nadia con un facendo di baci … arriva a quel grosso uccello … lei è sotto, gli bacia prima la cappella … sale ancora, leccando le palle … lo scroto e il buchetto del culo … sono senza parole … non pensavo che mia moglie fosse così porca … solo nei migliori film porno lo avevo visto fare.
"Cazzo Nadia, sei tremenda, così mi fai impazzire" esclama Marco, lei sorride divertita
Paolo che si era già ripreso, e steso accanto a loro, “Ne vuoi due insieme come la volta scorsa?” interrompe il 69 e sorridendo senza proferire parola, si sistema sul cazzo svettante di Paolo, facendoselo scomparire nella figa poi si china su di lui baciandolo in bocca, per agevolare l'ingresso del secondo, Marco punta la sua cappella all'ingresso della figa di mia moglie già occupata dall'altro cazzo per agevolare il secondo, lei si spinge all’indietro per farli entrare insieme e senza difficoltà riesce ad averli entrambi dentro.
“La tua Nadia, è davvero una gran troia, guarda come le piace farsi scopare con due cazzi in figa, dai fai qualche altra foto”
è talmente bagnata che i cazzi escono un paio di volte, poi prendono il ritmo giusto muovendosi insieme.
Vedo la sua faccia che si contrae, sta iniziando ad assaporare il piacere di essere troia, come se volesse farmi capire, quanto le piace godere, quanto le piace far godere i maschi.
Messi insieme hanno un diametro incredibile, vedo le labbra della sua figa si stringersi attorno ai due cazzi, geme come una cagna in calore colando nettare a volontà.
In mezzo a quei due corpi la sua pelle è lucida di sudore lei si muove ansimando tendendo ogni muscolo per provocare il suo e il loro piacere, Marco, dopo alcuni colpi possenti, gode mentre è ancora dentro fica.
Rimangono fermi qualche istante, con lui ben piantato dentro poi esce con il profilattico pieno di sborra “Che fica fantastica ha tua moglie scoparla con due cazzi è una libidine” “dai Alex non vuoi provare, vieni a provare! Non vorrai lasciarla con un cazzo solo in figa"
Non me lo faccio ripetere infilo il mio cazzo nella sua figa bagnatissima e ormai slargata assieme a quello di Paolo, è talmente bagnata, è un sensazione così strana sentire il contatto con l’altro cazzo dentro la sua figa, ma all'idea sono cosi eccitato che non duro molto bastano pochi colpi e vengo.
Mi scosto mentre Paolo la fa sdraiare sul letto per godersela da solo, riprende pomparla con colpi terribili, fa uscire il cazzo quasi completamente dalla fica per poi ripiombargli dentro accompagnato dal movimento dal bacino di mia moglie entrava fino alle palle, lei con la bocca aperta, geme soddisfatta a ogni affondo, con un ultimo colpo poderoso Paolo inarca la schiena per spingersi completamente dentro e viene con un rantolo di piacere, il suo sesso è ancora dentro di lei, lei si gode compiaciuta le mie ultime pulsioni del cazzo dentro la sua fica, mentre le loro lingue si incrociano. Si solleva lentamente e si toglie il profilattico pieno di sborra.
Siamo sfiniti e soprattutto Nadia non ne può più. Dopo qualche minuto i due si rivestono e si riavvicinano a mia moglie che è rimasta nuda, la palpano ancora, le accarezzarono i seni, uno per ciascuno, Paolo si abbassa per prenderle in bocca un capezzolo e lo stuzzica con le labbra, Marco invece le prende l'altra mammella strizzandola un pò. "No ragazzi basta non ce la faccio più" Si alza e va in bagno per darsi un risistemata.
"Alex tua moglie è davvero fantastica! La bocca poi… la usa in modo incredibile!", "E poi Il suo modo di darsi", "La senti completamente tua… anche se sai che non è così", "Cazzo che bella vaccona che hai, se ne trovano poche di donne così"
La serata lasciò tutti particolarmente soddisfatti ma anche stremati per la lunga cavalcata, in particolare la figa di Nadia aveva proprio bisogno di una pausa. Finisce di rivestirsi salutiamo i ragazzi e torniamo alla macchina.
Ritornando ripenso a quanto è stata fantastica, tranquilla e controllata nella vita quotidiana, nelle serate trasgressive si trasforma, l’ho portata ad esplorare un po’ tutto quello che un uomo e una donna possono fare a letto, oltre a fantastiche scopate in tutte le posizioni, per non parlare dei pompini, oppure quando esce senza le mutandine, anche al lavoro, l’idea che lei sia sempre completamente nuda sotto la gonna mi fa impazzire.
Fa ancora fatica a raccontarmi le sue fantasie, spesso io sono spudorato e amo descrivele situazioni piccanti, ma lei ogni tanto fa in modo di realizzarle…
Racconto vero by Alex mio marito
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14 years ago
admin, 75
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Costretta legata ad un letto.. 1 parte
Era un lontano primo pomeriggio d'ottobre.. in quei giorni di mezzo fra la calda stagione estiva e la nuova anticipatrice del piu freddo inverno.. Era stata una mattinata serena, il sole aveva brillato nel cielo seppur ogni tanto interrotto da qualche nube di passaggio, ma nessuna che avrebbe fatto pensare al peggio.. Ero nella metropolitana insieme alle mie colleghe di università e stavamo tornando a casa.. all'epoca vivevo da sola, mi ero trasferita in città per essere più vicina alla facoltà di lettere ed evitare di prendere troppi mezzi pubblici.. Abitavo al sesto piano di una palazzina in periferia: il condominio non era lussuoso, ma comunque ben messo, con un ascensore con le porte manuali ancora.. Anche quel giorno nel mio vagone c'era il mio dirimpettaio.. era un uomo non molto sexy a dire il vero..un po' robusto, con un pizzico di barba e un fisico poco atletico.. più di una volta aveva sorpreso me e le mie amiche ridere e sorridere mentre lo guardavamo.. probabilmente pensava che ci stessimo prendendo gioco di lui e questo doveva infastidirlo parecchio.. Inoltre non mi vedeva di buon occhio perchè spesso invitato amici a casa a fare festa, oppure tenevo la radio alta anche a tarda notte..lo tenevo spesso sveglio al suono delle mie risate, della mia musica e dei miei gemiti.. ci provavo gusto a provocarlo così e spesso capitava che prendevamo l'ascensore insieme..6 piani è lunga da fare insieme ad un uomo in un gabbiotto di un metro per due e cosi lo stuzzicavo ridendo e facendolo innervosire ancora di più..ma ogni volta andavo via delusa perchè lui non diceva nulla..
Quel giorno, uscita dalla metro, non salii a casa subito, ma rimasi di sotto a parlare con le mie amiche mentre il mio vicino si dirigeva verso la sua casa.. qualche minuto dopo venne giu il temporale, le mie amiche se ne andarono ed io rimasi lì, sotto la pioggia a bagnarmi mentre rovistavo nella borsa cercando le chiavi.. poco dopo mi venne ad aprire il portiere, lo ringraziai e salii nell'ascensore..premetti il tasto 6 e..uno..due..tre..il tempo passava lento mentre il mezzo tracciava il suo percorso..ripensavo a quante volte io e il mio burbero vicino ci eravamo ritrovati attaccati in quello spazio cosi angusto.. 6! il mio piano..ma questa volta le cose andarono diversamente.. suonai al campanello e mi venne ad aprire.. ero zuppa dalla testa ai piedi..la gonna era ormai attaccata alle gambe, la giacca avevo dovuta toglierla ed ero rimasta con la camicetta e il gilet.. Gli dissi che avevo dimenticato le chiavi e stavo aspettando che arrivasse il fabbro, che non sarebbe arrivato prima di qualche ora, e gli chiesi se nel frattempo potevo stare da lui anzichè per le scale..evidentemente gli feci pena perchè non oppose molta resistenza, anzi..mi fece fare il giro della casa e mise la giacca zuppa sopra il calorifero per farla asciugare..poi mi condusse nella sua stanza da letto e mi disse che se volevo mi sarei potuta stendere un po' sul letto mentre i vestiti si asciugavano..io accettai di sedermi ma non mi spogliai..mi lascio sola nella stanza ma poco dopo torno con due bicchieri "Ho pensato che volessi qualcosa da bere.." e me ne porse uno..io bevvi..non so cosa fosse, ma era buono..gustoso..e mentre bevevo lo guardavo con sguardo di sfida..quasi malizioso..lui me ne offri ancora e io accettai, era veramente buono..mentre bevevo il secondo bicchiere lui mi si avvicinò.. mi accarezzò il volto e mi sorrise..io lì per lì non sapevo come reagire ma mi lasciai andare e poco dopo mi lascio sola nella stanza a riposare..quando mi svegliai per un attimo mi trovai stordita..ci misi qualche istante a realizzare dove mi trovassi..mi svegliai e vidi il mio vicino seduto sulla sedia di fronte al letto che mi guardava sorridendo e capii subito perchè..non riuscivo a muovermi: avevo i polsi legati alla testiera del letto e non avevo piu i miei vestiti, solo gli slip e il reggiseno..iniziavo ad avere paura, lui lo vedeva, lo percepiva, vedeva terrore nei miei occhi e questo lo eccitava e divertiva.. si avvicinò a me e iniziò ad accarezzarmi le gambe..sentiva che tremavo..fremevo.. "Vediamo se la prossima volta avrai ancora voglia di prenderti gioco di me con le tue amiche.." provai a rispondere ma lui mi diede una sonora cinquina sulla coscia ordinandomi di tacere.. "Credi che non sappia di cosa parlate tu e quelle puttanelle delle tue amiche? Tu sembri la più puttanella..con le tue feste e le tue urla..ma ora vediamo se hai ancora voglia di provocarmi.." si avvicino ancora di più, si sdraiò al mio fianco..sentivo il suo alito sul collo..iniziò a percorrere con un dito il profilo del mio corpo mentre con la lingua iniziò a stuzzicarmi dietro l'orecchio.. io ero paralizzata..non sapevo cosa fare..continuò un po' così, poi prese le forbici e tagliò in due il reggiseno "Una puttana come te può permettersene quanti ne vuole di questi reggiseni.." si rimise nella posizione di prima e iniziò a strizzarmi il seno, a stringere i capezzoli..iniziò a leccarlo, succhiarlo, morderlo mentre ancora lo stringeva, fino a farmelo diventare livido..mi infilò qualche volta anche la sua lingua nella mia bocca..poi si mise su di me, con quel suo corpo grande e possente, e indirizzò lentamente la mano verso il bassoventre..e si stupi nel sentire che quella situazione, malgrado le apparenze, io la trovavo piacevole.. "Sei davvero una puttanella allora" mi sorpresi anche io, perchè in effetti quella situazione era tremenda, ma da un lato estremamente eccitante, non potei negarlo.. sempre disteso su di me iniziò a masturbarmi con quelle sue dita grandi.. mi sditalinò ben bene, eccitò il clitoride piu volte e quando sentiva che stavo per godere mi infilava quella sua lingua dura e ruvida nella bocca e la spingeva fino in gola soffocando i miei gemiti e assaporandoli con la sua lingua mentre il dito me lo infilava dentro..sapeva che a casa quando ero sola la notte mi masturbavo, sentiva i miei geniti di piacere, lo sapevo, e mi eccitavo, ma mi limitavo a piccole cose inserite nella figa..dita penne..robette..lui incurante di ciò mi infilava tre dita dentro che avevano il diametro di un cazzo regolare..e faceva male perchè non ero abituata..ma piu spingeva piu godevo..ebbi un orgasmo abbondante mentre aveva le sue dita dentro me..mi fece succhiare le dita colme dei miei umori continuando a dire che ero una troietta coi fiocchi.. si levò da me e tirò fuori il suo membro..me lo sventolò davanti la bocca piena della sua saliva, tirai fuori la lingua ma lui me lo levò da davanti..lo lubrificò con un po' dei miei umori e di sorpresa si mise le mie gambe sulle spalle e m'inculò..ero un misto di dolore, terrore ed estremo piacere..dopo un po' si sdraiò di nuovo su di me e mi scopò continuando a stuzzicarmi il clitoride facilitando un secondo e abbondante orgasmo.. mi venne dentro tanto era eccitato..si staccò e finalmente me lo mise in bocca, sporco del mio piacere e del suo..delle nostre perversioni..e mi scopò anchè lì..si sdraiò poi sotto di me..e m'inculò di nuovo..sempre stuzzicandomi il clitoride ma stavolta avevo anche un vibratore nella figa..quando sentì che stavo per venire di nuovo si staccò bruscamente, prese una candela che aveva li sul comodino, rimise il suo cazzo nel mio culo e iniziò nuovamente a scoparmi mentre su di me colava cera bollente..io tremavo, dalla paura, dall'eccitamento, dagli impulsi di quella cera bollente..mi muovevo con lui dentro e lui da porco qual era godeva come mai..aumentò la potenza del vibratore e godetti ancora una volta insieme a lui..
ormai era stanco..il fabbro non era arrivato ancora e mi lasciò di nuovo sola a riposare, in quel letto che non era più pulito, ma sporco di me, della mia paura, di quel sogno che finalmente si era realizzato, della mia felicità, dei miei umori e del profumo, della saliva, del seme di quel porco del mio vicino che mi aveva appena molestata..
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12
14 years ago
ladybutterfly,
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Gang terapia
Gang terapia
Io e Laura siamo sposati da dieci anni, abbiamo appena superato i trenta anni di età ed non abbiamo figli, ma una grande passione, il ballo. Ci siamo conosciuti ballando, e nel tempo ci siamo dedicati anima e corpo a perfezionare le tecniche di ballo fino a raggiungere la perfezione, e da circa tre anni facciamo anche delle gare , con discreti risultati. Quel sabato era stata particolarmente dura, uscimmo dal locale dove si era svolta la gara che era quasi mezza notte, ma con in tasca un assegno di circa mille euro e la soddisfazione di aver battuto i migliori ballerini che si erano presentati al confronto. Decidemmo di mangiare qualche cosa al ristorantino che era dall’altro lato della strada, lei era bellissimo avvolta in un tubino nero che ne risaltava le curve, e durante la cena , semplice e veloce i nostri occhi e le mani si cercarono spesso, era eccitata, le succedeva sempre così quando ballava, la sensualità dei movimenti, l’adrenalina del confronto con altri, la sfida in se per se la eccitava tantissimo, e se poi ci aggiungi il fatto che non facevamo sesso da circa dieci giorni, ogni semplice gesto come mangiare, o semplicemente mettere un cucchiaio in bocca diventava una vera e propria provocazione alla quale non vedevo l’ora di cedere. Fra di noi c’è sempre stata una buona intesa sessuale, lei era vergine quando io l’ho conosciuta, e c’è rimasta fino al matrimonio, ma non per questo da fidanzati non ci siamo divertiti. Il nostro passatempo preferito era un 69 ben fatto, o in alternativa, quando aveva il ciclo,mi succhiava il cazzo, non ha mai amato ingoiare la sborra, ne prenderlo in culo anche se alcune volte me lo aveva concesso non amava molto tale rapporto, ma a succhiarlo era diventata bravissima, quindi non vedevo l’ora di salire in macchina dove sicuramente lei mi avrebbe succhiato il cazzo fino a casa senza farmi sborrare e poi si sarebbe rifatta a letto. Uscendo , abbracciati mi resi conto solo allora che avevo parcheggiato la mia auto in fondo la piazzale del locale, e che questi era illuminato da un solo lampione posto la centro, non vi erano altri veicoli ad eccezione di un grosso suv nero posto di lato alla mia vettura, ma messo di traverso. Stavo inserendo la chiave dentro la serratura quando mi sentii afferrare da dietro ed immobilizzare con un coltello alla gola, mentre Laura veniva afferrata da due uomini incappucciati, solo allora mi resi conto che il suv era stato messo di proposito di traverso, con la siepe dietro di noi e la poca luce nel piazzale nessuno avrebbe notato nulla. “ se urli lui gli taglia la gola!!!! “ disse l’incappucciato a Laura e detto questo la distese sul cofano della mia vettura, mentre l’altro la teneva per le braccia, lei cercava di reagire, ma ottenne solo un sonoro ceffone in faccia ….. “smetti di resistere, collabora o lo faccio scannare “ ….. a quelle parole lei smise di agitarsi, mentre il tipo che la teneva per le gambe le si posizionò davanti, le sollevò il vestito strappando il micro string che lei indossava e tirò fuori un grosso cazzo gia gonfio e duro, “ rilassati, e ti divertirai, altrimenti finisce male “, e detto questo incominciò a spingere il palo dentro la fica di Laura che improvvisamente divaricò le gambe alzandole e portandole dietro la schiena del bestione che gradì … “ a bene, così, sentirai che scopata …..” disse ridendo, lei respirò molto velocemente, lui spingeva dentro di lei il cazzo con un movimento lento ma deciso … “accidenti com’è stretta, questa non scopa molto “, e continuò a spingere, vedevo il suo corpo inarcarsi per resistere alla pressione del bruto, poi quando le fu tutto dentro l’uomo l’afferrò per i fianchi e incominciò a darle delle spinte sempre più forti, e veloci, lei incominciò a godere, la vedevo aprire la bocca per urlare ma senza che ne uscisse un suono, poi un lunghissimo gemito ne tradì il primo orgasmo ….. uuuuuumuumuuhhhuumuuum ……. “ dai bella porca che ti faccio godere, “ grugnì il bastardo, mentre l’altro , quello che la teneva per le braccia si spostò un poco e aperti i pantaloni ne estrasse un cazzo di buone proporzioni e lo infilò dentro la sua bocca, “ succhia e non fare scherzi altrimenti lui gli taglia la gola”, a lei non rimase altro che succhiare, e ci si mise d’impegno tanto lui disse “ è proprio brava la troia, senti come lo succhia bene”. Andarono avanti per alcuni minuti, poi il primo a sborrare fu quello in bocca, “ ingoia tutto!!!!” esclamò e con il cazzo piantato in bocca lei non potè fare altro, poi fu seguito subito dall’altro …. “ eccomi … ti inondo la ficaaaaa ……..” e continuò a tenerle dentro il cazzo con colpi sempre più deboli, poi si staccò di colpo e venne verso quello che mi teneva , “ vai ora tocca te, “ disse prendendo il posto e il coltello, mi spinse più vicino alla macchia e a poca distanza vidi che il terzo prese Laura, le fece mettere con i piedi a terra e la girò, poi le si piantò dentro da dietro. “ e ma è tutta aperta, non mi piace, “ quindi la sistemò meglio facendole aprire meglio le gambe e allora mi resi conto la l’avrebbe inculata con un grosso cazzo che si ritrovava fra le gambe. Lei cerco di divincolarsi “ smetti, collabora oppure finisce che … “ disse facendole girare la testa verso di me, e le diede una grossa pacca sulla natica, lei si posizionò con le braccia appoggiate alla macchina, poi incominciò a respirare forte, “ rilassati, dai che ti piacerà” disse il, porco e cominciò a spingere dentro il grosso cazzo … “ pianoooooo … pianoooooo … “ gridò lei, e allora lui le incominciò a toccare al fica, e spingeva mentre la masturbava, vedevo il viso di lei contrarsi nella smorfia di dolore, ma anche assecondare i movimenti di lui che ebbero l’effetto di rilassarla e farla incominciare a godere, solo allora mi resi conto che mi stavo eccitando nel vedere lei inculata con decisione dal cazzo del bruto. Lui vide il bozzo dei miei pantaloni, “ a porco ti piace vedere la tua troia inculata dal mio amico, “ e detto questo mi fece avvicinare ancora di più, fino a quando non fui a breve distanza dal suo volto, “ apriti i pantaloni, “ mi ordino quello che mi teneva il coltello alla gola, e io fui costretto ad ubbidire, vidi lo sguardo di Laura stupito , “ mettilo dentro la bocca e fallo sborrare prima che io godo nel tuo culo “ le ordinò quello dietro di lei, lei non esitò un attimo mi prese il, cazzo fra le labbra e si mise a succhiarlo con forza e determinazione, io cercavo di non pensare alla assurda situazione in cui eravamo, l’altro le pompava il culo con forza con colpi che le imprimevano un movimento in avanti tanto forte che il mio cazzo le si piantava tutto in gola. Ero vicino, ma anche l’altro non doveva avere ancora molto, io chiusi gli occhi e le schizzai la sborrata in bocca “ ingoia!!!!!” ordinò l’uomo dietro, e subito dopo “ siiiii vacca tieni ti farcisco il culo di cremaaaaa!!!!!” disse sborrando con colpi fortissimi. Rimanemmo tutti per qualche secondo immobili, poi loro svanirono di colpo come erano comparsi, io ero appoggiato alla mia macchina con il cazzo fuori, lei era scivolata in terra con le lacrime che le rigavano il volto sfatto . Reagii velocemente, chiusi i pantaloni e l’aiutai sollevarsi da terra, lei si divincolò con un gesto nervoso, passò dall’altro, lato della vettura e aperto lo sportello prese dei fazzolettini dalla sua borsa, si ripulì al meglio e salì in macchina senza dire una parola. Guidai in silenzio, arrivati a casa lei si infilò dentro il bagno la sentivo che si faceva la doccia, rimase a lungo dentro, quando uscì buttò via tutto, il vestito, lo string, persino le scarpe, poi venne a letto, io mi avvicinai, “ scusami, non sono stato in grado di difenderti “, lei respirò a fondo, “ non potevi fare nulla, erano più forti e armati, poteva fine peggio, non ti devi far perdonare per questo ”, io mi sentivo in cane, “ scusami per averti sborrato in gola”, lei si girò di scatto, “ no, questo non te lo perdono, sei un porco!!!!” esclamò, “ ma anche tu ho visto che non ti dispiaceva farti sbattere “ replicai, ma subito dopo mi resi conto della cazzata appena detta “ e che dovevo fare, tu eri con un coltello alla gola, assecondarli era l’unica possibilità di cavarcela a buon mercato” e detto questo si girò dal suo lato e si mise a dormire. La domenica rimase quasi tutto il giorno a letto, poi il resto della settimana divenne molto chiusa, fra di noi non c’era più la magia dei tempi passati, ma quello che mi dispiaceva era che per quanto cercassi di dialogare con lei era come trovarsi davanti ad un muro, la sentivo di notte rigirarsi nel letto, sospirare e non riuscire a dormire. Dal canto mio ero nelle stessa situazione di lei, anzi peggio, perche passati i primi giorni la sera, e in particolare la notte quando ripensavo all’accaduto mi ritrovavo con il cazzo durissimo, questo mi sconvolgeva tantissimo. Una sera mi chiusi nella studio che avevamo a casa, e mi misi a navigare su internet, cercavo notizie su come comportarmi con lei, poi non so come finii per trovare un sito porno che mostrava un video dove una mora si faceva sbattere da tre maschi che la prendevano in tutti i buchi, il mio cazzo quasi mi esplose nei pantaloni quando immaginai che al posto dell’attrice ci fosse Laura. Chiusi tutto e andai a letto, mentre entravo in camera mi resi conto che lei si stava toccando e i suoi gemini erano inequivocabili, “ siiiii daiiiii spaccatemi “ ….. entrai e le chiesi che era quel desiderio che lei esprimeva così, lei mi guardò con aria di sfida, “ è che mi eccito al ricordo dell’accaduto, sei contento ?” io mi infilai nel letto e fra le sue gambe che cercò di chiudere, ma io quasi con forza la costrinsi a riaprirle e le infilai il mio cazzo dentro senza nessun riguardo ….. “ tieni, ti sfondo “ le dissi trattandola da troia, e lei incominciò a gemere, …. “ dai siiiii più forte daiiiiiii godoooooo “…… la scopai con forza lei godette tantissimo, poi la feci mettere sopra e le stringevo i seni mentre lei si impalava sul mio cazzo, in fine si accasciò su di me scoppiando in un pianto liberatorio …. “ scusami amore, ti amo, ma sono una stupida a dare tutta la colpa a te, perdonami” … io la strinsi a me, “non ti devi scusare, io pure ultimamente non riuscivo a togliermi dalla mente la scena di quella sera e .. vieni con me … “, tornai nell’altra stanza riaprii la pagina di internet, e trovai di nuovo quel video, lei rimase a bocca aperta, seduta sulle mia ginocchia sentiva il mio cazzo premere contro il suo culetto, ma i suoi occhi non si perdevano un secondo della scena della doppia penetrazione che la mora nel video riceveva dai tre maschi. Mi sollevai in piedi e senza nessun preavviso le piantai il cazzo in culo con determinazione, spingendole il cazzo tutto dentro …… “ tieni ti sfondoooooo ….. “ ho urlato e ho preso a pomparla velocemente fino a che non ho sentito lei che godeva … “ vengooooo daiiiii “ allora ho schizzato dentro tutto il succo dei miei coglioni, poi mi sono sfilato di colpo e l’ho fatta rigirare e le ho piantato il cazzo ancora umido dei suoi umori anali, vaginali, e di sborra direttamente in gola, “ succhia e pulisci !!” le ho intimato e lei ha leccato tutto perfettamente fino a che io l ‘ho sollevata da terra e l’ho baciata con tantissimo trasporto e passione. Quella era è stata la nostra rinascita, da allora ci siamo divertiti a vedere tantissimi video di gang di tutti i tipi, fino a che io una sera le ho chiesto se le sarebbe piaciuto essere lei la protagonista, lei ha esitato un poco poi ha obbiettato che aveva paura, allora io le ho proposto di mettere un’ inserzione con foto nostre. Abbiamo usato la digitale, il suo corpo in foto era ancora più sexy, e abbiamo creato un apposita mail per ricevere le risposte, in fine abbiamo deciso un preciso decalogo con cui decidere la scelta dei candidati alla gang. In appena tre giorni di pubblicazione dell’inserzione abbiamo ricevuto migliaia di risposte, e siamo stati costretti a toglierla altrimenti non saremmo stati in grado di rispondere a tutti, e anche così ci sono voluti circa venti giorni per la selezione, alla fine sono rimasti tre candidati che abbiamo contattato. Essendo arrivata nel frattempo la bella stagione il abbiamo invitati a venirci a trovare al mare dove abbiamo affittato una villetta per le vacanze estive. E loro sono venuti puntuali al sabato sera. Luca, Lucio e Mario si sono presentati alle venti, lei era vestita con un mini abito che si allaccia ai fianchi con due bottoni e sopra un top che si annoda dietro la schiena, fatte le presentazioni li abbiamo fatti accomodare sul divano , poi io ho acceso l’impianto stereo e ho messo una lambada, un ballo sudamericano molto sensuale, loro divoravano Laura con gli occhi, io appena ho capito che lei si era rilassata, le ho sciolto il nodo che le teneva su il top, e il suo splendido seno è subito esploso in tutta la sua bellezza suscitando un coro unanime di complimenti, a quel punto le ho aperto i due bottoni e in un attimo lei era nuda , ho quindi invitato i maschi a ballare con noi. Mario è stato il più veloce, e si posizionato dietro di lei facendole sentire il grosso cazzo che si gonfiava dentro il pantaloni, mentre Luca ha preso il mio posto davanti . A quel punto li ho invitati tutti dentro la camera nostra dove loro hanno depositato Laura delicatamente sul letto. Lucio le ha piantato subito il cazzo in bocca, mentre Mario si è abbassato a ha cominciato a succhiarle la fica, lei gemeva di piacere, Luca si è spogliato e appena Mario le ha lasciato spazio ha piantato il suo palo dentro, lei si è tolta il cazzo di bocca e ha gridato .. SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII ….siiiiiiiiiiiiiiiiiii …. Più forteeeeeeeeee … daiiii. Ha cominciato a sborrare come non l’avevo vista mai. A turno le hanno riempito tutti i buchi, sborrando copiosamente sia in bocca che in culo e fica, poi dopo circa tre ore di trattamento lei ha alzato le braccia, “ basta ragazzi, sono sfinita mi avete distrutto sono sazia”. Io ero rimasto tutto il tempo ad osservarli gustandomi lei che godeva, poi loro si sono rivestiti e l’hanno salutata, “ sei una donna fantastica, ma , ha aggiunto Luca credo che tu questa sera stessi cercando di cancellare qualche cosa, in ogni caso hai dato il meglio di te , ovviamente noi non gli avevamo raccontato nulla del passato. Mi sono disteso nudo vicino a lei il mio cazzo era durissimo, ero talmente intento a scattare foto e guardala godere che non mi ero nemmeno segato, lei si è distesa su di me. Mi ha preso il cazzo in mano, “ ora ti voglio “ mi ha detto, io sono rimasto sorpreso “ma non ti avevano distrutto?”, “certo, ma loro mi hanno scopata, mentre ora voglio essere amata da te,loro hanno avuto la troia, ora tu avrai la tua donna, se mi vuoi ancora, ”l’ho abbracciata forte e baciata, lei è salita su di me, si è infilata il cazzo dentro la fica aperta e piena delle sborrate dei altri maschi, io l’ho scopata con forza facendola godere tanto, mi ha urlato il suo piacere insieme ad un dolcissimo ti amo. Da quella sera sono passati due anni, lei è tornata la donna di sempre, anzi ora è più donna, consapevole dei suoi desideri e libera di esprimere i suoi desideri di trasgressione, abbiamo ripetuto la gang circa due o tre volte all’anno, e ora quando siamo ad una gara di ballo, fra una prova e l’altra io le chiedo, “ da chi ti faresti sbatte di questi presenti in sala?”, lei si guarda in giro, da tutti “ mi risponde ridendo, allora io capisco che è ora di organizzare una nuova gang, “si credo che tu abbia bisogno di una nuova serie di terapie a base di ……. “ , lei mi bacia e quella sera balla con un qualche cosa in più che la rende fantastica.
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