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Pellegrinaggi dell\'anima
In ognuno di noi la chiave è l’anima. La mente, splendida ma luciferina macchina, non comanda in realtà nulla. E’ l’anima impura, innocente, bestiale, fresca, ingenua, carnale … E’ lei la padrona del teatrino della nostra vita. Siamo tutti uguali nelle nostre reazioni, forse con intensità diversa, ma davanti alle situazioni il nostro cervello fa game-over.
Sono un uomo navigato, cinquantenne, temperamento vigoroso, single per scelta (si dice sempre così per amor proprio). Probabilmente un godibile intellettuale con un considerevole numero di “tacche” sulla testiera del mio letto. Ma l’anima, quella sì, mi ha sempre fregato. Tempo addietro, fu proprio Lei a condurmi in una polverosa libreria antiquaria alla ricerca di un testo di origini medioevali. E mentre il mio sguardo vagava indagatore tra decine di tomi, ognuno con la propria storia, l’attenzione fu calamitata su una figura femminile. Calore intenso, fibrillazione ventricolare, sudorazione delle mani, insomma quelle cose che accadono ogni qualvolta si incontra non una donna, ma … “la” donna. E’ una commessa ma a me appare come un angelo che mi prende per l’anima e mi accompagna eterea nella mia ricerca.
Gli occhi brillano dietro lenti leggere dalla forma tondeggiante, guizzando in maniera maliziosamente inconsapevole. Ha una mascella volitiva, ma una femminilità tracimante che io bevo avidamente, assetato, senza timore di prosciugarla. Sono in piena tempesta ormonale.
Cerco l’approccio più banale che esiste, cercando di titillare la sua vanità con la voce più suadente di cui sono capace “Di che segno è?”
“Gemelli, doppia personalità. Lei è un appassionato di astrologia?” ribatte con non celata ironia.
La mia presunzione di voler apparire un “godibile intellettuale” si sbriciola in un istante.
“Direi di no. L’unica cosa di cui sono certo è che sono dell’Acquario, ma non mi chieda l’ascendente, perchè peggiorerei lo stato attuale delle cose”.
La conversazione prende un piega piacevole, nonostante il goffo inizio, le sue parole mi si strofinano addosso, suoni informi e poco definiti si trasformano in un’ode erotica. Finchè il testo che cercavo fa inopportuno la propria comparsa.
“Eccolo qui” esclama porgendomi il libro e, con esso, anche l’opportunità di sfiorare la pelle della sua mano. “Lei è uno studioso o solo un appassionato?”
“Un dilettante allo sbaraglio, sarebbe forse il termine più giusto. Vorrei dedicare più tempo allo studio, ma rimango sempre sulla soglia della superficiale curiosità. L’alternativa sarebbe smettere.”
“Perché smettere? Anche io amo la cucina, certamente non posso definirmi una cuoca provetta. Eppure non ho alcuna voglia di smettere! Lei ama cucinare?”
La donna mi offre sul piatto la possibilità di lanciare un’esca colossale “Io vivo da solo e quindi vado avanti a cibi monoporzione, precotti, scatolette, pizza … insomma quelle cose lì.”
Sorride beata ma non raccoglie. La sua camicetta di seta si poggia, con la morbidezza di una piuma, sul suo bel seno, le sue mani si lanciano verso le mie con timida sfrontatezza “forse non ha trovato ancora nessuna che l’accompagni per i meandri degli odori e sapori.”
Sto per replicare, quando comprendo che una fuga strategica è la soluzione migliore. La saluto con un “chissà … forse” ed emigro verso lidi domestici più rassicuranti.
Nei due giorni seguenti sogno i suoi occhi, le sue sopracciglia importanti, immagino il suo corpo dall’età indefinita. Mi sento come un contadino davanti ad un raccolto inaspettato. Non posso fare altro che prendere atto che il presente stende ogni ricordo passato. Sarà mia … costi quel che costi.
Sono quasi le 20:00, il cielo è buio e senza stelle, la strada è umida di quella pioggia sottile che bagna la pelle ma scalda l’anima. Mi prende una smania incontrollabile, come quella del primo appuntamento con la biondina della 3^C. Eccola sta uscendo dalla porta secondaria della libreria. Proprio mentre sta attraversando mi scorge. Se non avessi un piccolo mazzo di fiori in mano, potrebbe scambiarmi per un palo della luce.
“Come mai da queste parti? Alla ricerca di nuovi testi oppure …”
Un “aspettavo te” mi esplode dalla bocca, nel tentativo di accelerare i tempi.
“Potresti pentirtene” ribatte, passando anche lei ad un più confidenziale tu.
“Non credo. Vogliamo mangiare assieme?”
“Direi che è una proposta che posso accettare, senza fare tardi però.”
Non rammento né il tempo né le modalità attraverso le quali ci siamo trovati davanti il portone del mio appartamento. Le faccio strada, l’aiuto a liberarsi dell’impermeabile. Indossa un tailler pantalone grigio, un dolce vita chiaro e dei mocassini neri che non le donano. Una femminilità debordante costretta all’interno di un abbigliamento tipicamente maschile.
Mangiamo con appetito e mi godo lo spettacolo della sensualità fatta persona. L’avvicinamento del cibo alla bocca, il bere con grazie pur continuando a guardarmi negli occhi. I gesti sono messaggi inequivocabili.
Poi è lei a prendere l’iniziativa “Fin dove vuoi spingerti con me? Vuoi conoscermi? Vuoi una storia? Vuoi compagnia per questa notte? Tutto programmato o lasci fare al destino?”
Mi sento strofinare il polpaccio con un piede nudo da sotto il tavolo e la mia erezione si fa piacevolmente dolorosa.
“Voglio te. Ora. E credo che anche tu lo desideri.”
Le accarezzo la guancia, mentre il pollice scende lascivo verso le sue labbra.
Lo morde, lo carezza con la punta della lingua. Lo lascia subito
“Sei un uomo interessante e spontaneo. Io invece sono bugiarda … pericolosamente bugiarda.”
“Non me ne frega nulla.”
“E se ti portassi oltre i tuoi desideri?”
“Non aspetto altro.”
Ci baciamo, con dolcezza. Lei frena le mie mani che con frenesia cercano inequivocabili mete. Mi allontana. Scioglie i suoi capelli scuotendo il capo con fare voluttuoso. Si libera dei mocassini. Inizia a strofinarmisi addosso, mentre la mia anima sprofonda in un abisso di sensazioni inimmaginabili. Mi spoglia, lasciandomi con il membro duro ed eretto, teso al sospirato approdo.
Si alza in piedi, si sfila i pantaloni dandomi le spalle e quindi uno slip nero leggermente ricamato. Le natiche sono rotonde, la curva dei fianchi accennata ma sinuosa. Ha un paio di calze autoreggenti color crema. Si volta pian piano rivelando … un pene in erezione, inatteso e sconcertante.
Boccheggio immobile, incapace di recepire i messaggi che il mio cervello invia a velocità siderale “scappa via, fuggi, precipitati fuori”.
Mi sorride ineffabile, mentre si avvicina inesorabile.
“Stai calmo, va tutto bene. Io sono quella che hai sognato di possedere fin dal primo momento. Lascia stare i pregiudizi della tua mente. La linea di confine l’hai già superata nel momento in cui hai desiderato di scoparmi. Solo dopo potrai giudicare e quindi scegliere per il futuro.”
Tremo come uno stupido, mentra la sua mano gioca con la peluria del mio membro. Io osservo e lascio fare. Vorrei che uscisse qualcuno con un manifesto di “Scherzi a parte”.
La sua bocca è una caverna che esercita un dominio al quale, soggiogato, mi arrendo.
Mentre la sua mano scorre sempre più veloce sulla mia asta, il suo pene mi scivola in bocca. Di quella notte non ho ricordi distinti. La situazione nuova, le sensazioni non consuete. Le posizioni sconosciute. Ho goduto molto e la mia anima mi ha travolto, godendo anch’essa di emozioni fino ad allora nascoste.
E’ passato del tempo e non ho cercato più quella donna. A volte, però, in una specie di pellegrinaggio negli abissi delle mie abiezioni, passo davanti alla libreria. Il vero, che piaccio o no, va spesso contro corrente … contro ciò che dice la mente.
Lotto e lotterò per il resto della mia vita, tutto pur di non cedere alla voglia di farmi trasportare dalla verità. Alla fin fine vinco, perché no, vincerò sempre e tuttavia avrò perduto comunque.
La tentazione è droga fortissima. Ma il cervello, impregnato di tabù atavici e divieti, identifica nelle convenzioni il suo habitat. E le convenzioni sono il metadone di noi ipocriti, è innegabile. Il resto sono solo scheletri nell’armadio. E’ sufficiente chiudere bene l’armadio, sigillarlo ai più … forse.
7
1
14 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
Incontro di passione in una calda serata d\'estate
Siamo in piena estate e fa un caldo tremendo. Tu ti trovi da sola nella tua
bella casa, con il condizionatore acceso impostato su una temperatura di 25
°C.
Per stare più fresca ti sei messa completamente nuda, mi telefoni e mi
inviti a venirti a trovare per divertirci un pò insieme per questa bella
serata d'estate.
Io acconsento e dopo aver fatto una bella doccia rinfrescante, mi vesto
carino e prendo la macchina per venirti a trovare, ma prima cerco un fioraio
per comprarti un bel mazzo di orchidee (5).
Arrivato sotto casa tua, suono e parcheggio dentro, poi prendo l'ascensore
ed arrivo davanti alla tua porta e suono. Tu apri, nascondendoti, però,
dietro la porta e mi inviti ad entrare.
Entro e rimango estasiato dalla tua bellezza: la tua nudità mi fa arrapare
istantaneamente, però ti do i fiori e poi un bel bacio sulla bocca con la
lingua.
Tu mi prendi per mano e mi porti verso il divano e mi dai un altro bacio
appassionato e poi mi spingi per farmi sedere su di esso. Dopo mi salti
sopra a cavalcioni e continui a baciarmi e mi sussurri nelle orecchie
"amore, ti voglio adesso. Ho fame del tuo cazzo e del tuo sperma"
sei arrapatissima, sei affamata di me. Io non so resisterti e ti dico:
"prendimi, amore e fai di me tutto ciò che vuoi, sono completamente tuo".
Non te lo fai dire due volte; mi togli la maglietta e mi baci tutto: sul
collo, le orecchie, che le mordicchi, i capezzoli, che succhi come fossero
dei piccoli frutti esotici. Poi in un balzo felino ti tuffi fra le mie cosce
e mi togli le scarpe e i pantaloni. Dopo, guardandomi negli occhi con uno
sguardo da gatta in calore, inizi ad accarezzare il mio cazzo che è già duro
dal momento che ho varcato la soglia di casa tua. Mi dici: "il tuo cazzo mi
fa impazzire! lo voglio tutto e anche le tue belle palle gonfie, piene di
sperma da gustare".
Allora mi tiri via gli slip e in un attimo te lo prendi tutto in bocca.
Ahhhhhh, siiiiiii, succhiami tutto, mio dolcissimo amore, sono tuo.
Con la mano sinistra mi afferri le palle e le stringi forte per farmi capire
che sei tu che comandi, questa sera. Sono felice di questo e poi continui a
succhiarmi il cazzo mentre contemporaneamente mi masturbi e mi stringi e
rilasci a tempo le palle.
Con la tua lingua vorace mi lecchi tutta l'asta rigida dalla cappella alle
palle per tornare al punto di partenza. Poi, all'improvviso, prendi in bocca
le mie palle e le mangi, prima una, poi l'altra e quindi entrambe, ma il
cazzo non lo molli e lo masturbi.
Prosegui in questo modo fino a farmi esplodere di piacere in un orgasmo,
bevendo tutto il mio seme caldo. Subito dopo, con la tua bocca che sa del
mio seme e le tue labbra ancora bagnate, mi salti sopra e mi baci in bocca.
Adoro il sapore del mio sperma nella tua bocca.
Mentri sei sopra con una mano prendi il mio cazzo e te lo infili dritto
nella tua fica calda e bagnata. Cominci a muoverti su e giù; lentamente
all'inizio, ma piano piano aumenti la velocità.
Ti dico: "si, amore mio, mi fai impazzire." Poi aumenti la velocità, mentre
io bacio il tuo seno.
Poi rallenti nuovamente per darmi respiro. Dopo un pò ti giri, senza tirarlo
fuori e con la schiena rivolta verso di me riparti a pomparmi il cazzo. E su
e giù e su e giù, siiiii, ancoraaaa, dai, sfondami, spompami, voglio venire
tantissime volte per te.
Poi mi dici che vuoi prenderlo a pecorina, così prendi un cuscino e lo metti
per terra e mentre sei disposta a quattro zampe come una cavalla in attesa
del suo stallone da monta, io ti infilo il mio bel cazzo dentro, si, ma non
dove vuoi tu, cioè nella fica calda e bagnata, vogliosa solo di essere
sfondata a dovere, ma nel tuo culetto!
Però, dato chè non voglio farti male, lo infilo delicatamente. Senti la mia
cappella rovente chi si avventura in quel buchetto alla ricerca di un tesoro
nascosto. Mi preghi di non fermarmi, mi dici di continuare perchè ti piace
farti sfondare il culo. Io non perdo tempo e dopo averlo introdotto
interamente nel tuo culetto, lo muovo prima piano avanti e indietro. Poi,
quando sento che inizia a lubrificarsi, aumento la velocità e tu godi come
una matta.
SI SI, SFONDAMI IL CULO, SFONDAMI TUTTA. SONO TUA MIO STALLONE. SI SEI LA
MIA TROIETTA IN CALORE.
Però ho voglia di entrare anche nella tua fica calda per cui lo tiro fuori e
ti invito a pulire il mio cazzo con la tua lingua e dopo ti rimetti a pecora
e te lo metto tutto nella fica.
Tu godi, godi, godi e hai molteplici orgasmi. Dopo più di due ore di sesso
sfrenato, mi inviti a farci un bel bagno caldo nella tua vasca
idromassaggio, nella quale fra le bolle e le tue mani, le mie palle provano
un intenso piacere. Mi fai impazzire amore mio.
Poi ci mangiamo una cosa e qualche dolcetto. Ma la serata non è finita e
adesso hai voglia di comandarmi e sottomettermi, per cui mi inviti a sedermi
sul divano e ad aspettarti qui, mentre vai nella tua stanza dove ti infili
un completino ultrasexy.
Metti gli stivali a metà coscia, lo strapon con il doppio fallo e poi un
piccolo frustino.
Arrivi in tutto il tuo splendore e io rimango ancora più estasiato del
momento in cui ti ho vista al mio arrivo. Mi dici: prima ti sei divertito a
sfondarmi il culo senza avvisarmi, adesso mi diverto io con te. Mi apri le
cosce e mi infili il tuo cazzo dritto dentro al mio culo. Io dico: siii,
amore mio, che belloooo, sono tutto tuo. Sondami il culetto, daiii, siiii,
ahhhhh.
Poi mi fai mette a pecorina nella stessa posizione in cui io prima ti ho
penetrata nel culetto.
Me lo infili tutto dentro e lo muovi in tutte le direzioni. Che bello, amore
mio.
Dopo circa 30 minuti, lo tiri fuori e mi obblighi a leccarlo e succhiarlo e
poi mi comandi di rimettermi a pecorina, ma questa volta non mi fai
assaggiare il tuo cazzo, bensì il frustino.
E una vergata, e due vergate; prima un gluteo e poi l'altro, ah ah ahhhh
sfondami, siiiii.
poi con la mano mi afferri le palle e le stringi forte e mi fai alzare in
piedi e mi leghi mani in alto e gambe aperte. Mi strizzi le palle e con il
frustino colpisci il mio cazzo.
Ahhhh, siiiiii...ma per non sentirmi gridare di piacere, prendi quelle
palline che si mettono in bocca e mi stringi le palle forte dicendomi: "da
ora sarai il mio schiavo, sottomesso. Non dovevi penetrarmi nel culo senza
avvisarmi, ora la paghi cara" mi giri dietro e mi frusti sul culo.
Ma siccome il mio cazzo ti piace troppo, ti metti in ginocchio e mi succhi
ancora e ancora e ancora fino a farmi venire, però il mio sperma non lo
ingoi, ma lo metti in un bicchiere e dopo mi obblighi a berlo tutto. Poi mi
sleghi e mi baci appassionatamente perchè sono stato bravo e per premiarmi,
ti metti seduta sul divano e io in ginocchio di fronte a te ad adorare la
fonte della tua femminilità.
Mi dci: "leccami la fica, schiavetto". Si padrona. Lecco la tua fica calda e
bagnata; infilo dentro la lingua, esploro dentro e fuori. Le grandi labbra,
le piccole labbra, il clitoride, che lecco e succhio. Tu esplodi in un mega
orgasmo e poi a ripetizione mi gusto tutto il tuo nettare.
Poi ci mettiamo nel letto e ci facciamo tante coccole, anche se il mio
culetto fa male per le frustate che mi hai dato. Allora tu lo massaggi tutto
e lo baci.
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14 years ago
mauleo75,
35
Last visit: 13 years ago
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Finale a sorpresa
Apro la posta che mi è arrivata dopo l’ultimo annuncio che ho pubblicato su Fermo Posta e trovo tra le tante, la lettera di un coppia di Viterbo, scritta bene e con un paio di foto molto sensuali e maliziose.
Erano curiosi di conoscere un singolo ma allo stesso tempo molto titubanti, ci sentimmo al telefono e concordammo di vederci dalle parti di Vt in un luogo che nn ricordo. Ci avevano tenuto ad avvisarmi che l’incontro era solo conoscitivo, che non sapevano neanche loro come comportarsi. Ricordo che mi fecero parcheggiare la macchina e mi portarono in un bar per fare due chiacchiere.
Sedemmo in un tavolino e ordinammo qualcosa, c’era gente ma si poteva parlare… Lui era un bell’uomo sui 45 e lei una splendida ragazza di 10 anni di meno e io all’epoca avrò avuto sui 27 anni… Sono simpatico e riesco a dare sempre l’impressione del bravo ragazzo,pulito ed educato per cui di solito le conversazioni nn stentano a decollare… parlammo un po’ di noi, ci conoscemmo un po’… e poi affrontammo il tema della serata. Mi raccontarono le loro curiosità e io dicevo loro le mie opinioni in merito,raccontai qualche esperienza,qualche fantasia… vedevo che lei gradiva e si incuriosiva in modo molto gentile mi chiedeva qualche particolare, voleva sapere tante cose… e iniziò a parlare dei suoi timori del “dopo” e dei dubbi che poi potessero pentirsi… Lui cercava di tranquillizzarla confermandole che davvero voleva vederla contenta e felice e che trovava molto eccitante immaginarla con un altro uomo. Nel frattempo il locale doveva chiudere e decisero di riportarmi alla macchina e nel tragitto continuare a chiacchierare… Ero cmq soddisfatto della serata, mi ero divertito, avevamo condiviso idee e fantasie e sentivo nell’aria la possibilità di un lieto fine...allo stesso tempo si capiva che non erano ancora del tutto convinti. Arrivati alla macchina, ringraziai per la bella serata e mi raccomandai di chiamare nei giorni per raccontarmi le loro impressioni sul nostro incontro. Mentre rientravo a Roma ripensavo con eccitazione alle ore appena trascorse, alla bellezza di lei e a quello che avvertivo sotto l’apparenza della ragazza tranquilla ed ingenua… Erano passati 15 minuti che sento squillare il telefono...erano loro… anzi lei,che mi chiedeva se per caso non mi dispiacesse tornare indietro. Provate ad immaginare le sensazioni che provai in quel momento. Girai l’auto e ritornai indietro assaporando quei minuti di attesa con una strana ed incredibile tranquillità… Mi fecero entrare in macchina,si scusarono e mi dissero che lei voleva essere come una di quelle donne di cui le avevo raccontato prima. Si baciarono, le accarezzavo i seni,tirò giù il sedile e venne a baciarmi… l’eccitazione era salita alle stelle… poteva sentire il mio cazzo rigido e duro attraverso la stoffa, non si fece pregare. Voleva vederlo, toccarlo assaggiarlo…quando me lo prese in bocca fu bellissimo,la sentivo eccitata,ingorda,vogliosa. Provai a farle alzare la testa perché volevo sapere se le piacesse sentirlo in bocca ma lei non volle…si era attaccata al cazzo e non voleva staccarsi più… fu una cosa incredibile… sentivo i commenti del marito impazzito di fronte a questa scena che la incoraggiava e io non potei fare altro che gustarmi uno dei più bei pompini della mia vita. Non si fermò neanche dopo che ebbe bevuto tutto il frutto del mio piacere…sembrava incontenibile nella sua voglia. La ringraziai e per ricompensarla le leccai la figa…la trovai bagnatissima…aveva già goduto ed era un piacere sentirla lamentare e contorcersi…mentre la leccavo iniziò a spampinare il marito e continuò anche quando iniziai e possederla… le davo colpi lenti e profondi e la sentivo mugolare nonostante avesse la bocca piena… fu una serata incredibile e meravigliosa, del tutto inaspettata!
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14 years ago
lucapilon, 51
Last visit: 1 week ago -
Fermoposta
Tutto è iniziato con Fermo Posta, la mitica rivista di annunci. Erano gli anni 90 e mi faceva impazzire immaginare che dietro quelle splendide donne che si esibivano e cercavano incontri potesse celarsi la mia vicina di casa, la mia professoressa dell'Università,la signora più elegante della città. Ho iniziato a guardarmi attorno quando ero in giro, a cercare di cogliere particolari,ad osservare le donne in modo diverso...tutto questo era già di per se molto eccitante e così le mie fantasie galoppavano libere spaziando su eventuali ed ipotetiche situazioni trasgressive che sembravano potersi realizzare solo nei film.
All'epoca le macchina fotografiche digitali non esistevano per cui ancora ricordo la ricerca disperata di un fotografo di altra città per sviluppare le foto erotiche da pubblicare e da inviare nella speranza di qualche contatto. Andare in posta sperando di trovare al fermoposta qualche lettera... aprirle con ansia sperando di trovare qualche foto, a volte erano solo fotocopie bianco e nero...si usava ancora la penna per scrivere...sentire gli odori, interpretare la calligrafia, eccitarsi davanti ad una foto, programmare i primi incontri...le inevitabili fregature, qualche gay che si fingeva coppia, le proposte più belle e quelle più strampalate... I primi telefonini, la possibilità di sentirsi pur restando anonimi... Dopo il fermoposta presi in fitto una cassetta al mail box per contenere la posta che arrivava numerosa... non saprei dire se era più eccitante l'attesa passata a fantasticare o quella che precedeva l'incontro cercando di immaginare come sarebbe andata. L'adrenalina del primo incontro credo sia una delle cose più belle...insieme forse agli incontri con coppie alle prime esperienze in cui davvero nn si può sapere come andrà finire e si può gustare ogni attimo e particolare dell'incontro...l'abbigliamento di lei,lo sguardo,quello che dice,parlare per conoscerci ma cercare di stimolare interesse e curiosità...I luoghi insoliti della capitale quando si sperava di trovare qualche coppia compiacente...qualche attesa,dubbi,curiosità...qualche bella avventura che magari racconterò...Dalla mail box alla bacheca del mitico gianni di via noto 33, il passo fu breve...una foto che ho inserito nella mia galleria è proprio scattata li con puffetta... poi è arrivato internet...il web, la possibilità di accelerare i tempi, altre possibilità di incontro,di scambiare idee,di condividere fantasie,organizzare sorprese,incontri al cinema,corteggiamenti,massaggi....
Negli ultimi anni i miei incontri si contano sulla punta delle dita per svariati motivi ma quando capita di incontrare persone con cui si crea empatia e complicità è sempre un piacere approfondire la conoscenza.
PS
Se qualcuno è riuscito ad arrivare alla fine mi scuserà se non ha trovato alcun racconto erotico ma solo i ricordi di questi anni...mi andava di partire dall'inizio perchè ho deciso di descrivere alcuni dei momenti più belli vissuti in questo viaggio!
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14 years ago
lucapilon, 51
Last visit: 1 week ago -
Prima esperienza gay con amico e una banana
Una giornata di mare passata con un amico che non vedevo da tanto tempo;rilassati dal mare e abbronzati dal sole ci inviamo verso casa. Mi sentivo strano,dal primo incontro,mi sentivo attratto dal corpo del mio amico,non capisco,ma più guardavo il suo costume,le sue gambe e il suo corpo e più nasceva in me la voglia di toccarlo.Arrivati a casa e cercando di nascondere la mia eccitazone imbarazzante mi infilo sotto la doccia iniziando con un getto di acqua calda,pensando cosi'di smorzare la mia voglia,inutilmente,perchè insaponandomi,lo schampo, lubrificava a tal punto che ho iniziato a sentirmi ancora di più eccitato e ho cominciato a sedare la mia voglia,masturbandomi e toccandomi prima con il dito,lo facevo entrare piano piano,lo giravo e mi ritoccavo,ero eccitatissimo,sembrava mi stessi facendo un ditalino e mentre l'eccitazione saliva,la mia mente mi immaginava con l'amico che si faceva toccare,continuando prima con le dita stuzzicandomi i capezzoli,poi con delle mollettine attaccate,in pochi minuti no ho resstito e sono venuto senza che il mio cazzo fosse duro. Uscito dalla doccia,indosso l'accappatoio,vado verso la camera da letto,mi sentivo ancora strano e sdraiato sul letto con gli occhi verso l'alto non capivo ancora cosa fosse successo. Ad un tratto entra il mio amico,è ancora con il costume da bagno e con due banane in mano,si avvicina e si sdraia vicino a me;io mi sento morire perchè sento di nuovo l'eccitazione,faccio finta di niente e gli giro le spalle. Ad un tratto sento le sue mani scivolare sotto l'accappatoio e iniziare ad accarezzarmi tra le cosce mentre morsicandomi l'orecchio mi sussulta:"ti ho visto nella doccia,sembri una figa in calore e ti voglio scopare";mi giro verso di lui e senza farmi ripetere comincio a toccarlo,mi piace,sento la sua pelle salata,mi avvicino verso il suo cazzo che si è indurito subito e comincio a leccarlo e a fargli un pompino,sono eccitatissimo,dentro e fuori dalla bocca,è enorme e mi piace e ad un tratto lo sento venire,spostandomi mi inonda di sperma. Non aspetta neppure di riprendersi che mi dice:se aspettavi ancora a farmi venire potevo anche scoparti,ora per continuare ho bisogno di un aiuto e un po' di tempo. Senza esitare,allunga la mano e prendendo una banana mi dice,ecco l'aiuto. Mi tocca le cosce con una mano e con l'altra mi appoggia la banana vicino alle labbra,spingendola,la prendo in bocca e comincio a fare finta di fare un pompino,leccando e andando su e giù,la mia immaginazione si sta perdendo nel piacere,la voglia cresce,ho un orgasmo con due gocce di picere,continuo a prendere in bocca la banana mentre è lui ora a farmi il ditalino con l'altra mano,sembra che il mio buco si sia allargato,d'un tratto mi toglie la banana dalla bocca,la lubrifica con la crema solare all'olio che era sul comodino e me la appoggia al buchino,spingendola piano piano, la sento entrare,mi fa un pò male è grossa ma decido di continuare,lui si accorge e mi dà due sculacciate sulle natiche che,forse rilassando i muscoli,stranamente aiutano la penetrazione perchè in un attimo sento tanto piacere,e in un attimo con una spinta più forte sento che entra completamente. Il piacere enorme che provo mi fa dimenticare il primo bruciore,il buco si è allargato completamente,lui la spinge dentro e la tira indietro,sempre più dentro,è grande,grossa,mi fa impazziere di piacere,vengo una,due volte e forse non ricordo più ma so che era come se avessi avuto un orgasmo,tremavo dal piacere e lui si stava eccitando di nuovo,continuava a spingere,sentiva il mio piacere,sentiva il mio tremore e mi sussurrava:"ti voglio,mi fai impazzire di piacere",ad un tratto,toglie la banana,appoggia il suo cazzo sporcato di crema solare e con un colpo di reni entra dentro di me,resta fermo un attimo e poi comincia a pomparmi sempre più forte,sento il suo cazzo indurito al massimo,sembra che arrivi fino in pancia da quanto e lo sento dentro,il piacere che sento è indescrivibile,sembra che tutto intorno non esista,vengo altre volte e vengo solo di brividi di piacere tanto da sentirmi quasi mancare fino a quando con un colpo più forte e tremante sento il suo piacere caldo entrare dentro di me. vorrei rifare una esperienza cosi'.se mi inviti a casa tua passiamo una giornata di sesso.
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1
14 years ago
adalberto2010, 45
Last visit: 13 years ago -
Un cornuto da montare
Secondo alcuni tutti i cornuti contenti , i cuckold secondo la dizione anglosassone, sono anche un po’ omosessuali.
Secondo altri , chi ha un cazzetto piccolo deve rassegnarsi non solo ad essere cornuto ma anche ad essere usato e sottomesso dai veri maschi, quelli con un cazzo di nome e di fatto.
Vero o no, certo è che io sono un cornuto con un minuscolo cazzo e che mi è capitato a causa di questa caratteristica di essere preda di un gruppo di maschi.
Sono un grande appassionato di pesca con la canna e frequentando un forum di discussione tra pescatori circa 1 anno fa ho fatto amicizia con un signore anziano , Mirko ; io ho 55 anni mentre lui quasi 70 .
Per un caso fortuito entrambi siamo pugliesi e dopo un po’ che scambiavamo opinioni sulle varie tecniche di pesca , Mirko mi ha invitato ad una battuta di pesca sulla sua barca , invito subito da me accettato.
Sapevo dai suoi racconti che l'equipaggio della sua barca era costituita da lui e 3 amici inseparabili , più o meno suoi coetanei, tutti fanatici della pesca.
Era capitato anche di scambiare qualche battuta su temi diversi dalla pesca ed in particolare sul sesso e le donne: mi ero fatto l’idea che fossero tutti dei grandi maiali , quel tipo di maschi che non si fa scappare nessuna occasione; mi ero anche un po’ eccitato all’idea di come si sarebbero comportati se avessero saputo che ero un cornuto minidotato!
Comunque sia , non pensavo ad altro che alla battuta di pesca quella mattina quando raggiunsi il porto di Bari , dove avevo appuntamento con Mirko per imbarcarmi ed entrare a far parte dell’allegra brigata : i 100 km percorsi in macchina erano volati via in un attimo, preso com’ero dalla frenesia di provare un altro luogo di pesca.
I 4 maschi erano come me li ero immaginati : omaccioni dall’aspetto di vecchi lupi di mare , ben piazzati e con le pance prominenti , simpatici e di modi camerateschi , scurrili nelle loro battute come sovente accade in un gruppo di soli maschi.
Mirko era chiaramente il leader del gruppo ed anch’io assunsi subito un atteggiamento di “sottomissione” , anche per adeguarmi alla legge del mare che richiede obbedienza assoluta al capitano della barca.
Il tempo era ottimo ed in circa mezz’ora ci portammo sul luogo di pesca , dove calammo le lenze e restammo in attesa.
Tuttavia i pesci non si decidevano ad abboccare per cui avevamo tutto il tempo per chiacchierare del più e del meno , per raccontare barzellette sporche, per fare commenti sulle donne : uno degli argomenti preferiti dei 4 erano appunto i mariti cornuti e minidotati con mogli troie , su cui raccontavano storielle sganasciandosi dalle risate.
Il caldo diventava sempre più forte man mano che il sole si alzava e si cominciò a bere birra fresca, di cui c’era una grande scorta a bordo ; dopo un po’ eravamo tutti un po’ brilli e Mirko tirò fuori un giornale pornografico su cui c’erano varie foto di troie che venivano scopate in gruppo davanti ai loro mariti segaioli.
Potete immaginare i commenti di quei maschi un po’ ubriachi a quella vista : si passavano il giornale commentando le varie inquadrature , la dilatazione dei buchi delle signore infilate da due cazzi alla volta, ridevano delle piccole dimensioni dei cazzi dei mariti toccandosi i membri ormai gonfi nei pantaloncini da mare.
Ad un certo punto Mirko disse: “Ragazzi , ho le palle che mi scoppiano! Perché non facciamo il gioco dell’equatore?” Tutti acclamarono la proposta , urlando e sghignazzando!
Anch’io, senza sapere di cosa si trattasse ma volendo adeguarmi alla loro allegria, urlai: “ sì, sì, facciamo un gioco!”.
“Birra per tutti !”, disse Mirko , allontanandosi per andare a prenderla. Io approfittai per chiedere a Michele, il più vicino degli amici, come si giocasse al gioco dell’equatore.
“Vedi, una volta c'era l'usanza che quando un veliero attraversava l’equatore il meno dotato dell’equipaggio si dovesse prestare a far godere con la bocca ed il culo il rimanente della ciurma.
Ora tireremo fuori il cazzo e quello meno dotato dovrà fare da femmina per gli altri”.
“Giù i pantaloncini, ragazzi “, esclamò un momento dopo Mirko distribuendo le bottiglie di birra a tutti ; mentre gli altri prontamente avevano ubbidito, io rimasi immobile, bloccato all’idea della figura che avrebbe fatto il mio misero cazzetto.
Ma i 4 amici non erano evidentemente nuovi a quelle situazioni , perché immediatamente due di loro si avvicinarono e mi abbassarono i pantaloncini scoprendo il mio piccolo membro di circa 10 centimetri.
Le urla di scherno furono immediate : “Francesco , ma sei sicuro che quello sia un cazzo? Sembra più un clitoride……mi sembra fuori di dubbio che hai perso e che ti tocca fare la femmina con tutti noi….” Mirko si avvicinò e mi mise davanti alla bocca il suo grosso e odoroso cazzo , ordinando: “Succhia, troia!”
Io feci un po’ di resistenza ma due degli altri amici mi spinsero il capo verso il cazzo del leader ed io non potei far altro che prendere in bocca quel membro poderoso, succhiando la cappella che sapeva di sborra e di piscio.
Per quanto volessi mostrare di essere stato costretto , la situazione era così eccitante che dopo poco mi immedesimai totalmente nella parte della femmina , cominciando a leccare con sensualità non solo il cazzo ma anche le palle del maschio dominante . Mentre ero intento a succhiare quel membro, sentii delle dita che mi ungevano il buco del culo con qualcosa di oleoso : prima una, poi, due, poi tre dita si fecero strada nel mio orifizio posteriore dilatandolo progressivamente.
Ero ormai ben largo quando sentii un qualcosa di grosso e duro penetrare nel mio buco sostituendosi alle dita , dilatandolo progressivamente : Michele mi aveva inculato e cominciava a pomparmi di gusto, chiamandomi troia e puttana, sculacciandomi mentre mi sfondava il buco del culo.
Gli altri due amici si menavano il cazzo , aspettando il loro turno. Mirko e Michele sborrarono quasi insieme, rimpiendomi uno il culo e l’altro la bocca di sborra salata.
Non ebbi respiro: Giuseppe e Alberto presero immediatamente il posto di Mirko e Michele , facendosi fare un pompino ed inculandomi fino a quando anche loro non vennero con urla da maiali.
Evidentemente la situazione aveva stimolato la libidine del gruppo di amici , che non contenti di quanto mi avevano fatto decisero di terminare con una pisciata collettiva su di me, steso in coperta: anche in bocca dovetti accogliere la piscia dei miei padroni , oltre che sul culo e sul cazzetto....
continua
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Nel capanno
Dedicato alla coppia Ecconoi...
Dopo aver goduto tutti quanti, si sdraiarono sul letto. Lei al centro i due uomini di fianco. Ogni tanto il marito accarezzava la moglie, e lei ricambiava le sue carezze. L'uomo della psiaggia capì che era di troppo. Si alzò, si rivestì e salutò la coppia. Loro gli dissero che magari durante le vacanze ci sarebbe stata un'altra occasione. L'uomo sorrise ed uscì. La coppia rimase sul letto scambiandosi ancora effusioni amorose, fino a quando la stanchezza arrrivò e si addormentarono sul letto nudi.
Si svegliarono sentendo un lieve bussare alla porta. Lei si alzò, si mise una vestaglia per coprirsi e andò a vedere. ERa la baby sitter che aveva riportato il loro bambino. Lei la ringraziò e mentre era girata di spalla si sentì osservata, come se qualcuno la stesse spogliando con gli occhi. Si girò di nuovo e vide che la baby sitter era ancora lì. Francesca gli chiese se c'era qualcosa che non andava e la baby sitter gli disse guardandola negli occhi, che aveva un bel corpo. Poi, Tizzy er ail suo nome, gli disse che quellla sera c'era un ballo in maschera e se volevano partecipare, erano i benvenuti.
Francesca le disse che le sarebbe piaciuto ma c'era sempre il bambino da guardare. Allora Tyzzy, le disse che se volevano, durante la serata ci sarebbe stato un animatore che avrebbe guardato lui i figli dei villeggianti. FRancy ci penso su e poi gli chiese dove poteva prendere un vestito per la festa. Tyzzy gli disse che non c'erano problemi perchè il villaggio metteva a disposizione il loro reparto di vestiti da animazione e che se voleva, poteva andare con lei a sceglierne uno. Francy ci penso su e poi decise che sarebbe stato carino partecipare alla festa. Gli disse di aspettarla e andò da suo marito che intanto, sentendo delle voci parlare, si era messo dei box. Francy raggiunse il marito, gli parlò della festa e decisero insieme di partecipare.
Francy si levò la vestaglia e si mise il costume da bagno, poi prese un pareo e se lo mise in vita. Era pronta ad andare. Diede un bacio a suo marito e tornò all'ingresso e si avviò con Tyzzy verso il magazzino dei vestiti. Tyzzy gli faceva strada. Anche lei era vestita con il costume da bagno e portava un pareo. francy la guardava con curiosità. Aveva un bel fondoschiena che si intravedeva dal pareo semitrapsarente. Tiziana si sentiva osservata e questo gli piaceva. Ancheggiva più del dovuto. Nella sua mente gli tornava in mente la scena di sesso che dalla finestra aveva visto. E si sentiva eccitata. Pensava al corpo di Francy che era dietro di lei e voleva averlo tra le sue mani.
Francy la raggiunse e si misero di fianco a chiaccherare mentre si dirigevano verso il capanno. Ogni tanto i loro occhi si incrociavano e Tiziana la guardava più del dovuto. FRancy a quegli sguardi si sentiva imbarazzata però sentiva dento di lei un qualcosa che non riusciva ancora a capire.
Arrivarono al capanno. Tiziana prese la chiave che aveva con se e aprì la porta. Fece accomodare dentro Francy, entrò anche lei e senza farsi sentire chiuse a chiave. Davanti a loro c'erano scatoloni e una rastrelliera dove c'erano i costumi. Francy si guardò attorno e vide anche un materasso. Chiese a Tiziana cosa faceva un materasso ì e li tranquilla gli rispose con un sorriso che ogni tanto quel magazzino veniva usato dagli animatori per incontri particolari con le chlienti del villaggio.
Francy sorrise anche lei. Si avvicinò alla rastrelliera e iniziò a guardare i vetiti. C'erano di tutti i tipi. Tizzi si avvicino e gli chiese se ne voleva provare qualcuno.
Francy accetto. Tizzi allungò il braggio per prenderne uno e nel far questo sfiorò il braccio di FRancy. Si guardarono negli occhi e tizzi si morse un labbro. FRancy avvampò e abbassò lo sguardo. Tizzi tirò fuori un costume da piratessa, composto da un corpetto, da una culotte e da una gonna.
Lo sposrse a Francy e gli chiese di provarlo. Francy lo prese, prese il corsetto ed iniziò a metterselo sul costume. TIzzi la fermò e gli disse che sarebbe stata meglio sensa il costume sotto. SI guardarono nelgi occhi. TIzi gli chiese s epoteva aiutarla. Franci le disse di si.
Tizzi si posizionò allora dietro di lei, gli slacciò delicatamente la parte sopra del costume. FRancy sentiva il respiro della ragazza sul suo collo. Si sentiva in una situazione irreale ma le piaceva. Non sapeva neanche lei ma iniziava a sentirsi eccitata.
La ragazza gli slacciò la parte sopra del costume e i seni di francy uscirono fuori. Aveva i capezzoli eccitati a causa di quella situazione. Tizzi le disse all'orecchio che era bellissima e poi posò le sue labbra sul collo di francy. Francy ebbe un brivido di piacere. Chiuse gli occhi e si abbandonò. Tizzi vedendo che non c'era resistenza, lentamente da dietro iniziò ad accarezzargli le braccia per poi arrivare sui seni eccitati. Con molta calma, le sue dita raggiunsero i capezzoli ed iniziò ad acarezzarli. Francy si morse il labbro, sentiva che il suo fiore iniziava ad eccitarsi. Intanto tiziana continuava ad acarezzarla, a volte con tutta la mano prendeva i suoi seni, a volte stuzzicava solo i capezzoli, e intanto le sue labbra furono sotituite dalla sua lingua che iniziò a leccargli dalla spalla fino ad arrivare al suo orecchio. Francesca si godeva il tutto con gli occhi chiusi. Poi una mano di tiziana si staccò dal suo seno e lentamente iniziò un viggio che la porto sul suo fiore ancora ricoperto dal costume. Glielo accarezzò da sopra la stoffa. FRancy si entiva avvampare di desiderio ed aprì leggermente le gambe. Allora tiziana lasiò per un attimo anche l'altro seno e sempre da dietro sussurrandogli all'orecchio di lasciarsi andare, gli slacciò il pareo...
Il pareo gli scese lungo le gambe. Ora Francy era solo più vestita con la parte sotto del costume. Tiziana continuò il suo massaggio sui seni e con la bocca iniziò a baciarle il collo. Ogni tanto un piccolo morso mentre le mani di lei avevaano iniziato ad accarezzargli il fiore da sopra il costume. Poi piano piano le mani presero il bordo dell'elastico e lentamente sfilarono lo slip. Nel mentre che faceva questo, Francy aprì leggermente le gambe come un chiaro invito. Sentiva il suo fiore eccitato ed averlo ora libero gli diede un senso di libertà. Tizzy la fece girare davanti a se ed nella sua posizione inginocchiata, aveva il fiore di francy davanti ai suoi occhi. COn le mani piano piano iniziò ad acarezzarlo mentre la donna in piedi mise le sue mani sulla testa dell'inginocchiata e la diresse vero la sua figa. La ragazza non se lo fece ripetere e lentamente avvicinò le sue labbra alle labbra di quel fiore pieno di miele....
da qui continua a due mani Tizzy (T) ed io (F)....
La lingua iniziò a stuzzicargli le grandi labbra. COme se fossero dei petali delicati, iniziò a lambirli delicatamente, per poi avvicinarsi sempre di più a quel meraviglioso fiore che ha tra le gambe. Le mani di Francy andarono sui suoi seni nudi e piano piano iniziò a tintillarsi i capezzoli duri. Si senti pervadere da ondate di piacere dal basso. Le mani di Tizzi andarono sui suoi glutei e mentre con la lingua continuava a darle picere, gli massaggiava il sedere avicinandosi al suo secondo fiore. Una mano di Francy lasio' uno dei suoi seni turgidi e andò sulla testa edlla ragazza inginocchiata....
(T)...la mano di Francesca aveva preso con una certa forza la nuca e la indirizzava consapevolmente verso la sua figa chiedendo inconsapevolmente di accentuare i movimenti della lingua che ormai si erano concentrati sul suo clitoride. L'eccitazione stava prendendo anche Tyzzy che con una mano era entrata nelle sue mutandine e stava stimolando la sua vagina ben aperta. Il fisico statuario di Francesca si stava sciogliendo davanti all'esperienza di Tyzzy che con pochi movimenti era riuscita arrivare alle stelle. Chiese a Francesca di sdraiarsi sul materasso poco lontano e nel frattempo e sotto i suoi occhi fece scivolare i pochi vestiti che ancora la ricoprivano. Francesca rimase allibita dalla sua bellezza consapevole...da quel fisico statuario, sportivo, completamente abbronzato e quel che più le piaceva depilato. I seni di tyzzy erano stupendi, morbidi, una 4° naturale. I capezzoli erano induriti e rivolti verso l'alto....
(F)...Francesca con occhi eccitati guardò il pube depilato di Tyzzy. Si umettò le labbra con la sua lingua non vedendo l'ora di assaggiare il miele dl fiore dell'animatrice.Tyzzy si avvicinò a Francesca, ancora sdraiata, e pose la sua figa vicino alla bocca. Franct avvicinò il viso e come Tyzzy aveva fatto poco prima con lei, iniziò con la sua lingua a leccarla come un gelato estivo. Prima assaggiò le grandi labbra, e ogni tanto gliele baciava anche. Poi delicatamente passò a quelle piu' interne. Nel mentre Tyzzy con le sue dita, prese i propri capezzoli induriti all'ecitazione ed iniziò a toccarseli, provando un piacere intenso. Ora la lingua di Francy era arrivato al suo clito, lo lambiva tutto attorno, per poi ogni tanto dargli una leccata più sostanziosa. Poi smetteva, per poi riprendere come una dolce tortura e per far eccitare di più Tyzzy. Nel capanno regnava soltanto più i gemiti di piacere dell'animatrice. ERano in un mondo tutto l'ora, in un mondo di piacere.....
(T)...Tiziana si abbassò ancora di più sulla bocca di Francesca aprendo con le dita le grandi labbra della sua figa per accentuare il piacere che già la stava pervadendo tutta. Nello stesso momento stava stimolando il suo clitoride per aumentare il piacere e l'umidificazione e far provare a Francesca tutto il piacere provabile nel vedere una donna che gode grazie ai tuoi movimenti. Le due ragazze non si curavano nemmeno più di tutto il rumore che stavano facendo per far sentire l'una all'altra quando bene si stavano facendo.
(F)....Le due donne gemevano. Per tutto il capanno si sentivano solo i loro respiri. E si sentiva anche l'odore di sesso che pervadeva tutto l'ambiente. Le lingue vorticavano sui clitoridi gonfi. Un abbondanza di miele colava nelle rispettive bocche. Francesca iniziò a masturbare con le sue dita la figa di Tyzzy e anche lei fece la stessa cosa con la sua nuova amante. I muscoli vaginali stringevano le dita reciproche, e sempre più forte, dentro e fuori, le loro dita davano piacere l'una all'altra. I loro corpi fremevano di passione e di desiderio. Avevano voglia di essere penetrate da qualcosa di più grosso...
(T)...la voglia cresceva con il passare del tempo perchè ne rimaneva poco prima che il tutto finisse e questo non era nella volontà di entrambe. Il 69 che stavano sperimentando era nuovo per tutte e due, ma se la stavano cavando benissimo. Entrambe stavano frugando con più dita nelle rispettive vagine che dal piacere intenso si erano dilatate moltissimo ed ormai potevano accogliere qualsiasi cosa
(F)...le lingue iniziarono anche ad esplorare e insalivare il secondo fiore, mentre ormai erano due le dita che penetravano le rispettive vagine. I capezzoli turgidi dei loro seni strusciavano sulla pelle dell'altra provocando ad ambedue piacevoli sensazioni. Come fossero sincronizzate, le due donne ora iniziarono a penetrare l'ano dell'altra mentre con la loro lingua lo lubrificavano. Nel momento che le falangi entrarono dentro di loro, un gemito all'unisono si sentì nel capanno. Ed iniziarono a darsi piacere sia nelle loro vagine ormai bollente che nel loro secondo canale...
In quel mentre da una porta secondaria e senza che nessuna delle due si accorgesse di nulla entrarono nella camera un ragazzo ed una ragazza che erano stati richiamati dai gemiti di Francesca e Cristina e, vista la situazione piccante, cercando di non fare rumore per non essere beccati si acquattarono nella penombra per godersi la situazione e vedere tutto da un'angolatura favorevole. Tiziana era completamente sdraiata su Francesca ed aveva a pochi centimetri dalla faccia il suo sesso...Francesca da parte sua era sdraiata sotto Tiziana ed aveva alzato le gambe e le aveva divaricate più che poteva. Teneva le caviglie con le mani dando così la possibilità a Tiziana di essere agevolata nel suo lavoro ed ai due ragazzi di vedere benissimo la sua nudità violata. Tiziana azzardò di entrare nella vagina di Francesca utilizzando 4 dita e dopo un pò di fatica perchè Francesca, pur essendo eccitatissima, non era abituata a questi volumi; ci riuscì e la penetrò incominciando a muovere in senso rotatorio le dita dentro la sua vagina. Con la mano sinistra enotrò più profondamente nel suo secondo orifizio ed è grazie a questo che Francesca si lasciò andare di più e Tiziana potè finalmente sentirla godere
(f) i due ragazzi non potevano credere ai loro occhi. Due dee che si davano piacere con lingue, dita e mani. Al ragzzo gli venne il membro duro dall'eccitazione e la ragazza iniziò a sentire caldo sotto di lei. I due si guardarono tra gli occhi e iniziarono a baciarsi appassionatamente. Le loro mani iniziarono a cercare i loro sessi e piano piano, senza esser visti dalle due che stavano godendo, si spogliarono. E iniziarono anche a msturbarsi reciprocamente avendo nei loro occhi la visione delle due dee che ormai per loro erano sole nel mondo e non esisteva nessun'altro.
Poi Tyzzy girò lo sguardo un secondo e vide i due ragazzi. Il cazzo di lui ebbe un'impennata perchè davanti a lui non c'era una donna ma un meraviglioso essere con voglia di sesso....
(T)...anche Francesca percepii che c'era qualcosa che non andava e si fermò anche lei facendo un gesto come per coprirsi le nudità. Tiziana guardò Francesca e con un sorrisino Le disse..."non ti preoccupare...nulla viene per nuocere" ed ordinò ai ragazzi di avvicinarsi. La ragazza si vergognava a tal punto che si stava rivestendo e voleva uscire senza farsi vedere. Il ragazzo per nulla intimorito, anzi...convinse la ragazza a seguirlo e si sdraiarono entrambe vicino a Francesca e Tiziana sul lettone. L'odore di sesso ormai pervadeva tutta la stanza e fu il ragazzo che timidamente sfiorò la pelle di Francesca e la trovò di un morbido incredibile...
(F) le mani del ragazzo iniziarono ad acarezzare la pelle nuda di FRancy, erano carezze inesperte. Allora Francy, prese la mano del ragazzo ed iniziò a guidarlo, mentre Tyzzy invece iniziò ad occuparsi della ragazza che per vergogna teneva ancora le mani sul suo pubr. Delicatamente Tyzzy le allragò ed iniziò con le sue tenere labbra ad accarezzare qual meraviglioso corpo giovanile. Sentiva rabbrividirla sotto i suoi sapienti baci ma sapeva che erano brividi di piacere. Intanto Francy aveva invertito i ruoli ed era lei che stava accarezzando il ragzzo ed era arrivato al suo membro. Dischiuse le labbra e lentamente lo baciò...
(T)..la ragazza era piccola di statura ed avrà al massimo avuto 17 anni, forse meno...tremava come un fuscello ed aveva la pelle d'oca su tutto il corpo..teneva le braccia incrociate sul seno. Era cicciottella, non bellissima, anzi, ma Tiziana non si era formalizzata mai sull'estetica di una ragazza, aveva avuto rapporti saffici con ragazze e signore di ogni età e bellezza...a lei interessava la sensualità delle persone e questa ragazza non era certo da meno di molte altre. La rassicurò con dei dolci baci sulle labbra e la accarezzò sul collo...le spostò le braccia dal seno e le allargò dolcemente...la ragazza si faceva fare piano piano....le sue mani scesero dolcemente sul suo ventre e lo accarezzò....il respiro della ragazza era affannato e Tiziana potè percepire che aveva anche un pò di pancetta. Scese ancora con la mano ed andò a cercare la sua vagina tra le pieghe del suo ventre...fece un pò di difficoltà a trovarla, ma quando sotto le sue dita sentì l'umido dei suoi umori vaginei dati dalla sua nascosta eccitazione ci si ficcò dentro con grande piacere della ragazza....che si abbandonò con un gemito ancora trattenuto
(F) e intanto Francy aveva iniziata con le sua bocca a dare piacere al giovane membro. La sua lingua lo leccava come un gelato procurando al ragazzo sensazioni che non aveva mai provato. La lingua lambiva il prepuzio per poi giocare con la punta di quel cazzo. Intanto con una mano gli accarezzava le palle e con l'altra teneva quello che stava diventando un bel palo di carne. Le vene avevano iniziato ad ingrossarsi e il respiro del ragazzo si faceva più affannato. Con timidezza, il giovane, con la sua mano andò a toccare il seno della donna che gli stava facendo provare delle belle sensazioni. PIano piano trovò il capezzolo di lei e come se avesse preso coraggio tutto in un colpo, glielo strinse. Nello stesso moneto la bocca famelica di Francy si chiuse sul ragazzo..per l'improvvisa sorpresa. Lo guardò negli occhi e vide che gli occhi di lui erano calamitati sulla scena tra la sua bella e l'altra donna....
(T)...lo spettacolo era diventato veramente interessante e mentre Francesca, più propensa a soddisfare le voglie maschili, Tiziana si concentrava sul corpo femminile di quella piccola donna che dimostrava ancora di non essere mai stata toccata da una donna...tutt'al più da qualche....pochi....ragazzi perchè si dimostrava ancora ritrosa agli sfiori sapienti di Tiziana che ormai si stava concentrando con delicatezza sul fiore picco e nascosto di lei. Scese baciando il suo corpo in ogni sua parte fino ad arrivare dove aveva percepito l'inizio della dolce peluria...Si avvicinò con la bocca per baciarla e noto che era già eccitata perchè dal piccolo buchino fuoriusciva un liquido biancastro chiaro segno che la cosa Le stava piacendo e non poco
(F)..Francesca stava impazzendo al pensiero di sentire dentro quel membro giovane ed eccitatissimo...aumento il ritmo per soddisfare la sensazione di potenza che stava provando...il ragazzo che forse aveva si e no 18 anni era ancora nel pieno delle sue forze sessuali e possedere una donna matura come lei lo stava facendo impazzire...Era durissimo e dovette controllarsi dal non venire subito...sentiva l'interno della vagina di Francesca che pulsava dal godimento e la sua punta stava crescendo sempre di più.....Francesca era assatanata e non si fermava più..
(T)...intanto Tyzzy si concentrava sulla ragazza che ormai era abbandonata a sensazioni che non aveva provato mai...Tiziana avvicinandosi alla sua vagina con la lingua incominciò a farsi spazio tra la sua pelle abbondante e potè notare che la sua verginità era da poco sbocciata tanto che fece fatica a trovare l'entrata della sua vagina ancora socchiusa. Il clitoride comunque era già sviluppato e denotava un'eccitazione fuori dal normale. Tiziana non se lo fece dire due volte ed incominciò a stimolarlo per iniziare la ragazza al piacere saffico che lei conosceva molto bene
(F)..il ragazzo non ce la fece più e venne. TRoppe sensazioni quella magnifica donna gli aveva procurato. Sentì la sua sborra uscire dal suo giovane cazzo riempire la figa di lei. Francy, si sentì riempire e sentì il liquido seminale dentro di se. Peccato, non era ancora riusciata a godere, troppo veloce l'amplesso per lei. Fece uscire il giovane cazzo che ormai si stava ammosciando. Girò lo sguardo e vide le due donne, allora decise che avrebbe goduto con loro...
(T)...sentendo i gemiti del ragazzo, sembrerà strano, ma anche la ragazza dopo pochissime strusciate delle dita di Tiziana sul suo clitoride venne in un orgasmo travolgente con grande delusione di Tiziana che si aspettava una resistenza maggiore...ma tra di lei pensoò che forse l'eccitazione del momento l'aveva portata un pò oltre...e magari era meglio così...comunque la ragazza emise un urletto e venne con contrazioni del bacino bgnando quel fiore vergineo abbondantemente
(F)..i due ragazzi ernao lì stesi. Le due donne si avvicinarono tra loro e i loro sguardi andarono sui quei due sconosciuti. Si misero a ridere. Poi si baciarono appassionatamente e guardandosi negli occhi si dissero che si sarebbero rincontrate la sera alla festa mascherata per continuare i loro giochi. Si era ormai fatto tardi e dovvettero andare. Si rivestirono ed uscirono con i costumi dal capanno lasciondo i due giovani li par terra..
(T)...dispiaceva vedere quella gioventù così distrutta dopo così poco, ma entrambe pensarono che l'esperienza non è acqua e che quindi quello che avevano fatto non era niente male...e magari sarebbe stato bellissimo riprovarci in un altro momento...
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14 years ago
admin, 75
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Con due singoli
Il percorso è stato lungo, tanti discorsi, molte indecisioni, ma era tempo che desideravo vedere mia moglie Nadia giocare con due uomini, da un paio di anni facevamo scambio di coppia ma l'idea di vedere lei sola giocare con più uomini mi eccitava moltissimo, una sera mi ha detto che voleva provare.
Così abbiamo cercato tra i vari annunci e risposto ad alcuni, la scelta è poi caduta su un gruppo di singoli, ci siamo accordati per una serata "soft" con solo due di loro, non se la sentiva di fare subito le cose in grande è ancora combattuta fra il piacere che sente crescere e il dubbio di non farcela.
Il fatidico sabato dell'appuntamnto era arrivato, il pomeriggio lei va dal parrucchiere e dall'estetista, per farsi ancora più bella, per uscire non sa cosa mettere prova mille vestiti ma nessuno va bene, alla fine si decide mette un tubino nero, reggiseno di pizzo, parigine nere con scarpe coordinate, niente intimo... pronta all'uso... se la serata dovesse svolgere per il meglio... mentre si prepara, sono nervoso, insicuro, ripenso alla prima volta che l’avevo baciata tanti anni prima, alle cose che avevano scoperto insieme, alle gioie assaporate, alla gelosia che avrei provato, nel vederla sola con altri, ho la tentazione di fermare tutto ma è troppo il desiderio di vederla giocare con due uomini.
Non so il perchè ma non ho mai accettato o preso in considerazione l'incontro con un solo uomo mi darebbe fastido troppo intimo troppa competizione tra me e lui, meglio due o più di due.
Quando arriviamo all'appartamento io sono tesissimo, ma non lo do a vedere, ho il cuore che batte all'impazzata, lei sembra invece abbastanza tranquilla, entriamo, l'ambiente è soft, luci soffuse, candele, musica di sottofondo, i ragazzi sembrano tipi a posto, puliti e molto gentili, ci offrono da beere, iniziamo a parlare del più e del meno per fare conoscenza, sono davvero simpatici e la conversazione è piacevole, io sono seduto sulla poltrona, Nadia sul divano con uno dei due, non passa molto tempo che il ragazzo accanto le bacia il collo e le abbassa il vestito facendo uscire il seno inizia baciarlo, lei sorride compiaciuta e lo lascia fare, l'altro si inginocchia davanti aprendole le gambe, la sua eccitazione si percepisce nell’aria, Nadia inarca la schiena sollevando il sedere per far salire il vestito è senza intimo e scopre la fighetta perfettamente depilata, è molto eccitata, nella penombra si intravede il lucido e vischioso liquido che la bagna,, quando lui avvicina la bocca lei inarca il bacino, per agevolarlo e porgergli le grandi labbra.
Il ragazzo appoggia la punta della lingua al centro della vagina, Nadia allunga la mano in avanti a cercare a tentoni l’altro membro, lo fa con naturalezza, probabilmente nel pensiero l’aveva già fatto , ma nella realtà è la prima volta con due uomini. Trova il pene, già duro, fa scorrere la mano abbassandone la pelle, ha voglia di assaggiarlo, è sempre stata brava con la bocca e lo vuole dimostrare anche ai nuovi amici, lo porta alla bocca e con la stessa naturalezza inizia succhiarlo avidamente.
Il ragazzo che la stava leccando inserisce prima due poi tre dita nella sua figa bagnatissima, si alza, mette il profilattico e comincia a penetrarla, entra lentamente con movimenti prima leggeri poi sempre più forti, Nadia si sente scopata fino in fondo, incomincia a godere della situazione, ha gli occhi chiusi, la osservo attentamente per cogliere ogni minimo segnale del suo corpo, il suo respiro, diventato profondo, e ogni mugolio dalla sua bocca, nonostante la situazione, non provo gelosia, anzi desiderio, eccitazione, ammirazione per lei.
I due ragazzi la colmano di "complimenti" e apprezzamenti, mai banali, mai ripetitivi a volte forse un pò volgari ma di circostanza, lei gradisce quelle attenzioni discrete e puntuali.
Il ragazzo continua per un po’ poi si ferma e lo toglie, si spostano in camera da letto per stare più comodi, li seguo, uno si sdraia a pancia in su e Nadia si siede sopra, arriva a poggiare la vagina dilatata sul glande, ma prima avvicina il viso a quello di lui e cerca la sua bocca.
Le labbra si uniscono in un lungo bacio, le lingue si incrociano e si scambiano i rispettivi sapori. Lei sa che mi da fastidio, considero il bacio una cosa molto intima, ma probabilmente lo ha fatto apposta, provo un certo fastidio, ma fa parte del gioco.
Dopo qualche istante allontana il busto da lui e il sesso del ragazzo scivola dentro di lei sino a scomparire completamente nella sua vagina, si pone eretta ed inizia a salire e scendere con le natiche tese nello sforzo, quando il membro esce è lucido di umori tanto è bagnata dentro, non so spiegare le mie emozioni ma vedere entrare e uscire dalla sua vulva quel membro, vederla piena di lui, mi piace da morire.
Desidero che non si fermi, voglio vederla godere, finalmente dopo tanto tempo mi sta mostrando quanto sa essere femmina e quanto il suo intero essere è votato al sesso, è magnifica... è magnifica quando scopa, anche se lo fa con altri, posso vedere come è realmente senza che i miei sensi siano obnubilati dal piacere che sa donarmi il suo corpo.
Quello che mi stupisce e che non è per nulla imbarazzata, anzi è eccitata, forse troppo eccitata a giudicare da quanti umori lascia sull'asta di carne che scorre dentro di lei. Mentre il suo corpo violato è languidamente adagiato sul cazzo di un altro ragazzo, succhia e stimola senza pietà il glande dell'altro.
Il suo respiro è pesante è vicino all'orgasmo, si muove più veloce e decisa, dopo un lungo ma soffocato gemito, quasi provi vergogna, scende per prenderlo completamente dentro e si ferma limitandosi a contrarre ritmicamente il bacino, ansima, sta godendo, il suo corpo vibra, trema per le emozioni intense provate, si rilassa per qualche istante.
Ricomincia a muoversi per cercare il piacere del ragazzo che la sta penetrando si muove velocemente offrengogli il suo corpo accogliente e stupendamente eccitante, sa che il ragazzo non può resistere a lungo, come se percepisse il suo stato, dopo un affondo deciso, lui viene rumorosamente, lei si blocca per farlo godere mentre è ancora nel profondo del suo ventre. Qualche secondo di pausa e si sposta per far uscire il ragazzo con il profilatto pieno del suo piacere, lui lo toglie e Nadia lo prende in bocca e lo ripulisce.
I due ragazzi sembrano un team affiatato, i giochi sono ricominciati, si alternano per darle il massimo piacere, per farla godere di nuovo, stimolano insieme i luoghi più segreti del suo corpo, cambiano posizione più volte si alternandosi tra la sua bocca e la sua vagina, le combinazioni possibili sono moltissime e tutte producono in me brividi inaspettati.
Uno dei ragazzi le viene in bocca, lei ingoia tutto avidamente, mi piace da morire vederla assaporare lo sperma. Tutto in lei risponde alla passione dei due, ogni minimo timore è svanito, ha una naturale e totale disponibilità, mentre il compare la penetra davanti, l'altro cerca di insinuarsi dietro, ma riceve il suo rifiuto, lei stessa propone di metterne due davanti.
Sono estasiato dalla sua affermazione!! il ragazzo non se lo fa ripetere, sente la pressione del secondo cazzo aprirla, respira affannosamente e cerca con delle piccole spinte di favorirne la penetrazione, e talmente bagnata e dilatata che lentamente ma senza difficoltà si insinua assieme al primo nella sua figa, Nadia si lascia sfuggire un gemito, difficile dire se di piacere, dolore o piuttosto di sorpresa, iniziano a scoparla in due con movimenti lenti e brevi.
La penetrazione dei due cazzi non è facile, escono e rientrano un paio di volte, suscitando un pò di ilarità generale, vedere quei due cazzi uniti che si contendono la figa di mia moglie è uno spettacolo che non mi perderei per nulla al mondo, trovano la giusta posizione e iniziano a muoversi in modo più coordinato ritmico, il suo corpo risponde, più che un godimento fisico penso sia soprattutto mentale più forte e profondo del solito, proveniente dal cuore più che dal clitoride, il fatto di prendere due cazzi in figa è una cosa molto trasgressiva, si sente troia e vuole esserlo, per me, per lei, per godere ancora…
E' completamente andata al piacere, la bocca leggermente aperta e con una smorfia molto particolare, incrocio il suo sguardo, mi lancia un sorrisetto, come per incitarmi a guradarla, per cercare la mia approvazione, come per dirmi mi volevi troia, va bene così, è soddisfatta, orgogliosa di se, della sua femminilità del suo essere donna.
Vedere due cazzi che penetrano la figa della propia donna non è cosa da poco ho il cuore che batte a mille si così è veramente la porca che desidero.
Uniti nel piacere, le parole di apprezzamento piuttosto pesanti dei due ragazzi si confondono ai suoi gemiti, che spettacolo!!! Mi unisco a loro giochiamo con lei in tre, mi alterno a uno dei due cazzi, è molto bello ed eccitante per tutti.
Sento di amarla più di prima, sono estasiato felice per l'enorme quantità di emozioni che avevo potuto vivere guardandola. Spero presto mi chieda di ripetere l'esperienza magari aumentando il numero dei singoli.
Racconto vero By ALEX mio marito
9
3
14 years ago
admin, 75
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L\'ufficio galeotto
Un nuovo racconto scritto da me (Tyzzy) e (Franz)....
..sei seduta al computer che stai guardando il tuo sito preferito. Come tutte le mattina leggi i racconti che ti spedisco e mentre leggi inizi ad eccitarti. Sei talmente presa dalla lettura che non ti accorgi che dietro di te c'è una persona. Anche lui legge da dietro le tue spalle il racconto. Lentamente lui ti mette una mano sulla spalla e tu sobbalzi dalla sorpresa. Senti che ti sussurra "non ti preoccupare continua a leggere". Tu continui a leggere e inizi a trovare molto eccitante quella situazione. I tuoi capezzoli iniziano ad inturgidirsi. Senti sul collo un contatto lieve, sono le labbra dell'uomo che ha iniziato a baciarti da dietro. Tu chiedi gli occhi e ti godi quel momento. Ti mordi il labbro. Senti che le labbra dell'uomo si avvicinano al tuo lobo dell'orecchio e i baci sono sostituiti dai morsi. Tu con movimento di riflesso apri leggermente le gambe e la tua minigonna si alza leggermente. Senti sui tuoi seni le mani dell'uomo che da sopra la stoffa ti accarezzano i seni delicatamente....
...le mie mani scendono piano verso il mio basso ventre ed arrivano ad accarezzare piano le coscie agevolando la loro apertura. Con noncuranza alzo la minigonna e scopro le mutandine bianche trasparenti. Percepisco che l'uomo dietro le mie spalle guarda tutto quello che faccio perchè il suo respiro si fa più veloce e profondo vicino al mio orecchio. Scivolo piano sulla mia sedia e continuo a leggerti con vero piacere. La gonna si alza tutta scoprendo le mie mutandine completamente fino all'ombelico. Le mie mani sfiorano, da sopra le mutandine, il mio fiore...ed accentuano lo spacchetto in mezzo alle gambe...
...le mani dell'uomo ora piano piano penetrano dentro la tua camicetta. Trovano i tuoi seni ancora coperti del reggiseno. Te li senti accarezzare piano, mentre la tua mano ha iniziato a darti piacere nel tuo fiore che inizia a bagnarsi del tuo miele. Le dita si fanno strada e senti i polpastrelli a contatto della tua pelle nuda. La sua bocca continua a bacirti e a fare sentire il desiderio di te. Senti le dita che trovano i tuoi capezzoli inturgiditi e senti che iniziano a darti piacere....
..la sensibilità aumenta di pari passo con il loro indurimento ed ormai assomigliano a due bottoni. Mi slaccio la camicetta per agevolare i movimenti delle sue mani che approfittano subito del momento e penetrano più in profondità nella mia scollatura. I suoi baci sul collo si fanno più insistenti e umidi, la sua lingua mi bagna completamente e sento la sua bava lungo la mia schiena. Mi eccita sempre di più la situazione e piano piano piano sollevo l'elastico delle mie mutandine scoprendo alla sua vista la mia vagina completamente depilata e glabra..
..una mano si libera dei tuoi seni e ti accarezza il collo per poi arrivare al tuo viso. Un dito della mano ti contorna le tue labbra e tu le apri leggermente. E mentre con l'altra l'uomo continua a darti piacere sui tuoi bottoni, con la tua lingua inizi a leccargli il dito e piano piano lo fai entrare dentro di te. Intanto le tue mani hanno iniziato a dare piacere al tuo fiore. Il tuo respiro si fa più affannato e le tue dita iniziano a penetrare dentro di te, ormai bagnata come i fiori con la rugiada la mattina...
...sono schiava di quell'uomo e della sua intraprendenza, accondiscendo alla sua voglia di sentire la mia lingua che lecca il suo dito medio, lo lecco...lo succhio e lo lecco nuovamente. Dentro di me mi chiedo ancora chi sarà mai costui che mi sta prendendo quasi con la forza...ma il momento mi piace troppo. Ho alzato l'elastico delle mutandine e le mie parti intime vengono sfiorate da un leggero soffio di aria fresca che mi da un inizio di piacere...il mio padrone mi sussurra nell'orecchio..."uh, che bel fiorellino che hai....me lo vuoi proprio far vedere..."
...a quel punto ti sentsti girare. L'uomo ti vaveva fatto girare con la sedia verso di lui. Piano piano si mise in ginocchio. Le sue mani ti accarezzarono le gambe. Davanti ai suoi occhi aveva il tuo fiore dischiuso che lo tenevi aperto con le tue mani. Le dita presero le mutandine e piano piano le levarono. Tu eri lì in ufficio, con un uomo in ginocchio, non sapevi ma forse te lo sentivi avevi messo le autoreggenti. Continuavi ad avere gli occhi chiusi, per goderti meglio quel momento. Ad un certo punto sentii una lieve brezza sul tuo fiore e poi una sensazione di bagnato che non era dato da te. Aveva iniziato a leccare il tuo fiore e bere il tuo miele....
...percepivo lo strofinare della sua lingua ruvida sul mio fiore e questo mi dava veramente piacere come al solito. Le mie dita agevolavano il suo movimento poichè tenevano le grandi e piccole labbra completamente aperte. Il mio clitoride si irrigidì e sentii che quell'uomo lo prese tra le labbra e lo succhiò a lungo. Allargai ancora di più le mie cosce e le appoggiai sui braccioli delle mia sedia. Aprii gli occhi un attimo e vidi che era una persona di una certa età che mi stava usando e lo guardai bene perchè non l'avevo mai visto...
...la lingua dell'uomo aveva iniziato a giocare sulle tue labbra. Te le leccava come un gelato. Poi la spostò verso quelle più piccole. Le tue dita gli aprirono il fiore com un chiaro invito a continuare. Lui l'accetto. La sua lingua iniziò a leccarti il tuo clitoride gonfio, prima lievemente per poi gustarselo prendendolo con le labbra e baciandotelo. COn una mano gli tenevi aperta la tua figa e intanto con l'altra avevi iniziato a stuzzicarti i capezzoli. L'uomo ora con la sua lingua aveva iniziato ad entrare dentro di te e la sentivi come un piccolo cazzo che ti penetrava. Nel mentre una sua mano aveva iniziato anche a tintillare il tuo clitoride gonfio. Staccasti la mano dalla tua figa e gliela mettesti sulla testa. Poi allargasti le tue gambe e per avere una posizione migliore, gliele mettesti sulle spalle. E lui continuava a leccarti il tuo miele copioso...
...le mie mani scesero sul clitoride e spostai la sua bocca sulla mia vagina sussurrandogli di continuare lì con quella lingua esperta ed intraprendente. Iniziai invece a masturbarmi titillandomi il clitoride ingrossato ed indurito fino all'inverosimile. L'eccitazione mi stava prendendo completamente ed un onda di piacere mi stava salendo dall'inguine fino al cervello. La sua testa era tra le mie gambe e non capivo più nulla...guardai le mi autoreggenti e pensai che ero veramente bella. I capelli grigi di quest'uomo mi eccitavano e più mi eccitavo più lui insisteva. Le sue mani erano ormai sotto i miei glutei e mi sostenevano...emetteva dei gemiti di piacere perchè immagino fosse molto eccitato...più di me...
...ma chi era quell'uomo....non mi pareva di averlo mai visto...e cosa mi stava facendo...sono sposata cosa sto facendo..! Niente ero talmente eccitata dalla situazione che non mi tirai indietro ed anzi con un gesto improvviso che stupì anche lui tolsi le ginocchia dalle sue spalle, lo feci alzare gli slacciai i pantaloni, gli abbasai la cerniera e glieli tolsi con violenza. rimase in mutande davanti a me..gli slacciai la camicia e gli accarezzai la pancia nuda...scesi fino all'elastico delle mutande che già descrivevano chiaramente il contenuto duro e decisamente notevole. Notai già una macchia grande di liquido sulla stoffa delle mutante sintomo che già era a buon punto. Piano piano alzai l'elastico e le feci scendere fino a scoprire il suo membro. La punta era rossa, già scoperta ma non era molto duro; la sua lunghezza non si discuteva e si protendeva verso di me e la mia bocca. I peli erano bianchi e radi e subito pensai che per l'età che aveva sapeva ancora fare il suo lavoro. Prendendolo in mano lo strinsi e con l'altra andai a tarìstargli lo scroto che era molto gonfio e pieno....
...l'uomo era lì in piedi davanti a te. Il tuo viso davanti al suo membro. Ad un certo punto le sua mani andarono sulla tua testa e lentamente la spinsero verso il suo membro, che nonostante l'età era belo duro. All'improvviso sentì sulla sua cappella rosa una sensazione di bagnato, abassò lo sguardo e vide la tua lingua giocare col suo prepuzio. Tu alzasti un attimo i tuoi occhi e vi guardaste, ma poi il tuo sguardo si calamitò di nuovo su quel cazzo e lentamente iniziasti a baciarlo....
...lo baciai in tutta la sua lunghezza fino a scendere sullo scroto che succhiai finoa fare entrare in bocca una delle palle. Il suo membro incominciava a gocciolare copiosamente del liquidi di lubrificazione, ma ancora non potevo dire che si stesse indurendo come quello di un giovane e pensai che questa volta, vista l'età, ci sarebbe voluto un lavoro extra da parte mia e mi impegnai. Piano piano infilai il suo membro dentro la mia bocca fino a farlo scendere fino in gola ed una volta arrivato in fondo mi fermai per fargli percepire la mia gola sulla sua punta...
...l'uomo iniziò a gemere. Mai nella sua vita aveva trovato una donna così calda e passionale. Percepiva la lingua di lei sul suo cazzo duro nella sua bocca. Sentiva lambire il prepuzio e il glande. Una sensazione maginifica. Una mano di lei che gli accarezzava le palle tra i peli grigi del suo scroto. Mentre con l'altra mano si dava piacere alla sua figa grondante. Poi lei iniziò con la bocca ad andare su e giù. Sentiva le labbra accarezzarglielo per tutta la lunghezza. La mano di lui continuava ad accarezzargli la testa e a tenergli il ritmo. Ogni tanto sentiva i suoi denti e questo lo eccitava ancora di più. Lo fece uscire fuori tutto dalla sua bocca. Poi alzò gli occhi e mentre si guardavano, in un istante animalesco, se lo riprese tutto nella bocca. La mano con cui si stava dando piacere prese un evidenziatore che era sul avolo lì vicino, e mentre continuava a dar piacere a quello sconosciuto, iniziò a masturbarsi nella sua figa. L'uomo non ce la faceva più, la voleva prendere, voleva mettere il suo cazzo in quella figa pulsante di piacere....
...continuavo a fare entrare il suo membro in bocca sperando che incominciasse ad indurirsi, ma la situazione non cambiava e la consistenza rimaneva sempre quella....non era duro, ma era comunque eccitatissimo. L'evidenziatore era entrato ormai completamente nella mia vagina quasi a scomparire, ed il suo membro gocciolava copiosamente. Il suo odore era acido e dolciastro e ormai mi riempiva la bocca....Ad un certo momento mi prese per i capelli, mi alzò e faccia a faccia mi disse..."girati ed inginocchiati"...mi misi alla pecorina sulla moquette...nuda con le autoregenti ed i tacchi. Si inginocchiò dietro di me e con il suo membro ancora molliccio me lo appoggiò sul culetto e mi sfiorò il culetto cercando di penetrarmi lì. Non ero lubribicata e mi sentii penetrare piano piano da un suo dito che aveva prima passato sulla mia vagina per bagnarsi. Entrò ed un'attimo dopo ero aperta....Cristina mi aveva aperto tempo prima....pulsavo e lui ne approffittò per appoggiare il suo glande e spingendo un attimo entrò...anche se con un pò di difficoltà visto la poca consistenza del suo membro. Incominciò il movimento dentro e fuori....
...l'uomo iniziò a incularti lì in ufficio. Il suo pene entrava dentro il tuo orifizio anale e nel mentre le sue mani presero i tuoi seni scoperti e te li palpava, te li strizzava ad ogni affondo. Come due animali scopavate insaziabili uno dell'altro. La tua figa produceva tanto di quel miele che ti colava lungo le gambe. Non ce la feci più e allora con una mano iniziasti a darti piacere, ti masturbasti mentre l'uomo ti inculava. Sentivi il suo respiro affannato su di te. I tuoi capezzoli erano inturgiditi dal piacere.....
...le mie dita erano insaziabili e stimolavano il mio clitoride all'inverosimile con movimenti lunghi e prolungati. Ero eccitatissima e non potei evitare di penetrare dentro la mia vagina con due dita per trovare finalmente il mio punto del piacere. L'uomo nel frattempo penso stesse per venire perchè percepii un particolare indurimento dentro il mio orifizio a cui seguirono delle pulsazioni che mi segnalavano l'imminente esplosione di piacere dentro di me. Mi inarcai per ottenere il massimo da quei movimenti e scoprii che la posizione era decisamente migliore. I suoi movimenti si stavano facendo più veloci ed il suo respiro era forsennato fino a che lo sentii mugolare ed un liquido caldo ed abbondantissimo li riempì l'orifizio anale....nello stesso momento raggiunsi anch'io l'orgasmo in quel momento...un orgasmo incredibile e mai provato con mio marito...esplosivo e con delle contrazioni strane che mi fecero fare qualche goccia di pipì oltre che bagnarmi del mio liquido di piacere....
...l'uomo non ce la fece più e venne dentro di te grugnendo. Nello stesso istante ti strinse forte i seni. E tutte e due godeste. I tuoi muscoli anali strinsero quel cazzo vecchio che continuava ad eruttare il suo seme. E mentre tu godevi con il tuo miele che colava sulle gambe sporcandoti le calze, lui uscì da te e tu sussurrò che eri una porca senza precedenti. Poi si riallacciò i pantaloni lasciandoti in ginocchio in mezzo all'ufficio. Poi si avvicinò alla porta, il suo sguardo andò su di te, nuda, con le calze e la figa bagnata, ancora scossa dall'orgasmo provato e ti disse che era il tuo nuovo datore di lavoro ed uscì chiudendo dietro alle sue spalle la porta.
...rimasi di pietra guardando ancora quella porta chiusa...ero ancora inginocchiata sulla moquette e l'orifizio mi bruciava ancora per il tanto sfregare. Mi rivestii piano ricomponendomi un pò prima che arrivassero i colleghi. Da quel giorno ogni volta che lo incrociavo in ufficio mi ricordavo di quella prima volta che però non fu l'unica e si ripetè altre volte.
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2
14 years ago
admin, 75
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Coscienza ... e solitudine
Non è facile la coscienza. Anna però c’era riuscita molto presto, appena sedicenne.Aveva comperato un revolver al mercato nero della lussuria e con un immaginifico proiettile dorato l’aveva colpita diritta al cuore, per essere certa che morisse all’istante, senza lasciare possibili e insostenibili strascichi. L’aveva quindi sepolta in una boscaglia cupa e lontana, senza un pensiero o un preghiera, senza una lacrima o un rimpianto.Dopo quell’omicidio era iniziata la sua vita priva di sbarre morali che l’aveva portata ad essere un perfetto ed efficiente manager del suo corpo e della sua bellezza.Già … Anna esercitava ormai molti anni la “professione”. Quel termine ormai desueto che, nel corso degli anni, aveva preso forme e contorni diversi: prostituta, puttana, escort ...Il primo uomo era stato un cinquantenne che l’aveva avuta, ovviamente in cambio di denaro, senza neppure accorgersi del privilegio che stava cogliendo, troppo preso ad ubriacarsi di lei. Non era stato indimenticabile, non era stato grandioso, non era stato neanche bello. Non era stato.Da quel giorno era stato un succedersi di uomini – giovani, vecchi, belli, brutti, alti, bassi, divertenti, tristi -, ma la cosa che li accomunava era il loro desiderio per il suo corpo.Ad Anna quella sensazione dava un senso di potenza assoluto, eccitante assai di più rispetto a qualsiasi penetrazione, seppure quest’ultimo fosse un gradino importante nella scalinata del piacere appagante.Quella sensazione l’aveva così accompagnata per quindici anni e anche adesso, che aveva oltrepassato la soglia dei trent’anni, sapeva che tutti gli uomini non si chiedevano chi lei fosse, se amasse leggere, cosa preferisse mangiare, se aveva voglia di ridere o piangere. La volevano e basta. E fare buon uso di questo desiderio voleva dire diventare il loro tormento o meglio ancora l’esca da dare in pasto alla loro stupidità.Oggi però Anna deve avere un incontro con Luigi. Sessantadue anni ben portati, fascinoso, regista teatrale, colto e molto molto danaroso.L’aveva conosciuto dodici mesi prima. In un ristorante, mentre cenava assieme alla moglie, i loro sguardi si erano maliziosamente incrociati.Quella sera Anna come di consueto, e per libera scelta quando i suoi impegni professionali lo permettevano, era da sola. In un battibaleno aveva iniziato a scrivere la sceneggiatura della sua ennesima storia. Già perché Anna non era una “prosituta” classica, quella che si vende per una sera. La sua capacità manageriale faceva sì che lei vendesse il suo corpo per avere avventure che non fossero solo di una notte. Mediamente la compagnia durava qualche mese. Mai oltre un anno. E in quei periodi i suoi compagni, o amanti che dir si voglia, la riepivano di affettuosi pensieri che, nel tempo, avevano così assicurato una tranquilla vecchiaia: gioielli, auto, appartamenti, bei vestiti.Con Luigi la storia era nata secondo i canoni classici. Si erano rivisti un altro paio di volta allo stesso ristorante. Lui aveva mandato al suo tavolo una bottiglia di champagne. La volta successiva avevano poi cenato assieme. Un’altra ancora lui l’aveva accompagnata sotto casa. E quindi, finalmente, avevano trascorso un week end a Cortina.Fino ad allora si erano solo scambiati qualche bacio appassionato ma nulla di più. Per quella loro prima sera Anna aveva indossato una “divisa da lavoro” particolarmente sensuale seppur non aggressiva. L’abito di seta nero, lungo fino ai piedi, copriva il corpo privo di biancheria intima. Un filo di perle, i capelli raccolti a scoprire il collo, una pochette e un paio di sandali altissimi e bianchi completavano l’esca.La cena fu deliziosa e il parlare affabulatore dell’uomo conquistò il cervello di Anna che, per la prima volta, non scorgeva i consueti segnali del desiderio, o almeno non solo quelli.Le domande che le faceva Luigi erano accompgnati da dolci movimenti delle mani, che secondo Anna erano il vero specchio dell’anima maschile. Sembrava che l’uomo mostrasse un interesse che travalicasse quello meramente fisico.Salirono in camera e la suite prenotata da Luigi sembrava essere una perfetta location, disegnata da un abile sceneggiatore. Tutto era al posto giusto al momento giusto. In quel momento Anna si strinse all’uomo immergendosi nel suo profumo virile ma delicato. Luigi slacciò le spalline facendo crollare a terra, con uno sbuffo d’aria, l’abito setoso, come un drappo all’inaugurazione di un monumento. E l’opera d’arte apparve allo sguardo dell’uomo. Il corpo di Anna era una statua di fidiana memoria. Fu allora che Luigi la spinse con violenza sul letto, le allargò le gambe e iniziò, famelico, a pasteggiare con la sua intimità. Più la lingua e i piccoli morsi si susseguivano, più Anna perdeva il consueto controllo professionale. La lingua dell’uomo percorse tutti i meandri, insalivando ben bene anche il culo della donna. D’improvviso poi legò Anna alla spalliera del letto, mentre lei muta, lo guardava tra lo spavento e l’eccitazione. Una volta immobilizzata la donna, Luigi prese un vibratore e iniziò a passarlo prima delicatamente sulla clitoride e poi sullo sfintere. Quindi si avvicinò porgendo il suo membro verso la bocca della sua compagna, che seppur inibita dalle corde che la immobilizzavano cercava con fatica di prenderlo tra le labbra. Luigi non faceva nulla per facilitare il suo compito, anzi senza preavviso la penetrò con il piccolo vibratore nell’ano. Il membro dell’uomo, nonostante l’età, era turgido e di dimensioni assolutamente fuori la norma. Nonostante i trent’anni di differenza la vigoria e la perversione che mostrò Luigi fu senza pari. La bocca, la fica e il culo di Anna quella sera accolsero di tutto. Luigi la montò in tutte le maniere, mantenendola sempre legata. Pur privata da quel senso di libertà, che era stato l’originario desiderio che le aveva fatto scegliere quel tipo di vita, si era sentita oggetto dell’amore e non solo della passione di un altro individuo. Con i polsi e le caviglie rosse dai legacci, la furia sessuale la travolse facendola godere nel corpo e nella mente. Fu una notte in cui il suo corpo non fu risparmiato e le sue orecchie ascoltarono parole d’amore intervallate da epiteti che, pur nella loro volgarità, parlavano comunque di sentimenti.Da quell’incontro era passati quasi dodici mesi e quel tempo aveva fatto di loro una coppia, seppur clandestina.Luigi stava venendole incontro, consapevole che la regola dell’anno si stava rinnovando. Lui era stato un amante incredibile, ma anche un uomo dalle mille risorse. L’aveva colmata di attenzioni, ben più consistenti di un mazzo di fiori, ma anche di mille pensieri.Anna per la prima volta aveva pensato che una soluzione stabile con Luigi avrebbe potuto rivelarsi una soluzione ideale per chi, come lei, vedeva la vita assieme non finalizzata alla procreazione o al mettere su “due cuori e una capanna”. Poi comprese che l’ipocrisia stava prendendo il sopravvento.Lei non sarebbe mai stata capace di essere di un uomo solo. Le sarebbero mancati gli sguardi malcelati che vagavano su e giù per il suo corpo, così come le mani esperte che frugavano sotto vesti pregiate, sulla pelle impregnata di creme profumate e costose.Aveva bisogno ancora di ripetere i suoi concerti lussuriosi, con orchestrali diversi ma con lei a recitare sempre il ruolo di direttore d’orchestra.Aveva bisogno di trarre piacere dalla sua vanità. Aveva necessità di vivere senz’anima. Fu per quello che sparò il suo secondo proiettile dorato contro il barlume di speranza che le aveva offerto Luigi.L’anima, come la coscienza, era un bene invendibile, un ostacolo alle compravendite redditizie del suo corpo.Mentre Luigi era rassegnata davanti al suo viso pensò a cosa sarebbe stato il suo domani.Quel domani che avrebbe cancellato anche l’oggi.
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14 years ago
admin, 75
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Il sesso all\\\'improvviso
Era una notte d'estate, il caldo ci portava insieme ad amici a fare il bagno di notte in una caletta della provincia isolata dal centro abitato. Rinfrescato dal bagno risalgo la caletta perchè mi accorsi di aver dimendicato le birre in macchina ma quando arrivai al parcheggio notai subito una macchina in mezzo alle nostre con una coppia seduta sul cofano. C'era la luna piena e riuscivo ad intravedere lei, con una gonna lunga e larga di colore bianco ed un toppino scuro scollato. La mia macchina si truvava proprio vicino alla loro e dopo aver preso le birre e chiuso la macchina lei esclamò: che maleducato non offri ad una signora? ed io imbarazzato: non volevo disturbare...... perchè non vi unite a noi abbiamo appena fatto il bagno e adesso accendiamo un falò...!!! lei: veramente ho sete e voglio dissetarmi... ora..!!! passando la bottiglia già aperta mi accorsi che lei aveva la mano sul cazzo di lui che si trovava già senza pantaloni. Afferrata la birra con l'altra mano la versò sulla pancia del suo compagno che scendendo finiva dentro la sua bocca come una fontanella!! a quel punto portò il sedere sul mio bacino ed iniziò a strofinarsi. Incredulo feci risalire piano le mie mani partendo dalla sua caviglia e risalendo dolcemente le sue gambe fino a scoprire il sedere, perfetto e rotondo con un tanga lilla che quasi non si vedeva... mi disse di uscirla mentre dentro la bocca aveva il cazzo del suo uomo... Io ero eccitatissimo e uscendola la intorcigliai sul suo tanga facendole sentire quanto era duro. Si girò e mentre il suo uomo la scopava lei mi metteva il contraccettivo con la bocca... Iniziò a succhiarmelo dolcemente quasi come se fosse desiderosa e si volesse gustare un bel gelato.. si mise supina sul cofano della macchina e la penetrai da dietro mentre il suo compagno le dava della troia eccitato anche lui.... lei ansimava e dopo essersi seduta sul cofano della macchina scopandola a gambe aperte il suo uomo le buttava la birra sul seno leccandola... Io scoppiai e venni dentro il contraccettivo ma lei lo prese e se lo svuotò sul seno mentre il suo compagno veniva...!!!! Al ritorno nel gruppo tutti volevano sapere perchè facevo puzza di birra ed io: mi sono buttato la birra addosso... !!!!
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14 years ago
koko80,
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Incontro al bar (breve racconto)
Questa storia è realmente visssuta pochi minuti fa e la scrivo di getto perché mi ha ecciatato enormemente e spero possa fare piacere anche a voi cari amici di desy.
Ho un collega un po’ più giovane di me che per varie vicissitudini, pur lavorando in un’altra sezione della sanità per cui lavoro, è entrato in confidenza con me. Ci vediamo talvolta in palestra e facciamo la sauna assieme. Al bar, o comunque ogni volta che ci incontriamo in bacio sulla guancia ci scappa sempre e parlando uno dei due trova sempre l’occasione di scambiare una carezza sulla spala un abbraccio o cose del genere molto comuni ma anche, sotto un certo punto di vista intriganti.
Lui è fidanzato io sposata ma ciò non limita la complicità che si è venuta a creare fra di noi.
In sauna siamo sia io che lui nudi e ho aprezzato entrambi depilati lui completo io una striscia sopra il pube. Parlando nudi in questa maniera ho sempre visto il suo cazzo semiduro, ma la comunanza lavorativa ha sempre impedito qualsiasi approccio.
Questa mattina dopo un lungo periodo di sua assenza (era stato mandato a lavorare in trasferta) ci siamo incontrati al bar in mezzo a molta gente ci siamo calorosamente baciati (come amici sulla guancia) ma lui mi ha fatto prima una carezza all’attaccatura della coscia e successivamente mi ha inequivocabilmente carezzato il culo.
Sono turbatissima dalla cosa perché molte volte ho pensato a lui e alla sua (per me) sospetta bisessualità…….
Sono ansiosa di incontrarlo magari entrambi senza vestiti in sauna magari anche oggi (visto che sono depilatissima) e mi piacerebbe vedere la reazione.
Vi confesso che vorrei essere montata da lui.
Un bacio a tutti da Stephy
9
9
14 years ago
admin, 75
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La mia prima volta ...
Una sera, come tante altre, tornata a casa mi libero degli abiti maschili, apro l'armadio e scelgo cosa mettermi.
Già mentre rientravo pensavo a come vestirmi, a cosa mi sarei messa di bello ... ero in metropolitana e pensavo a quella bella minigonna nera che avevo preso da poco, a come stesse bene con quella camicetta bianca, con quelle decoltè con laccetto che tanto mi piacevano ... e le calze? sì, un paio di autoreggenti a rete, nere ... sì mi sarei vestita così. Pensavo a questo e già mi vedevo ... e mi guardavo attorno, incrociando gli sguardi degli altri viaggiatori e pensando a come avrebbero reagito se avessero potuto leggere nei miei pensieri ... e sorridevo ...
Una volta a casa mi cambio subito, non vedevo l'ora ... e mi sento così bene su quei tacchi, con le calze che mi accarezzano la pelle depilata ... una sensazione unica, bellissima ...
Inizio a prepararmi qualcosa da mangiare e mi metto al pc, collgandomi in una chat per trav a scambiare due chiacchiere con qualche sorellina. Il tempo passa e si arriva a mezzanotte, ma non ho voglia di andare a letto e sto ancora un po' al pc. Guardo l'ora e sono quasi le due: è venerdì sera, il giorno dopo non ho da fare nulla, ma proprio non ho voglia di andare a letto.
Spengo il pc e inizio a camminare per casa; cammino con attenzione, i tacchi fanno rumore sul pavimento e mi affaccio alla finestra. E' bello sentire l'aria fresca sui capelli, siamo a maggio ... mi viene voglia di sentire l'aria sul corpo. Ho un balcone che si affacia sulla strada, non molto in vista, così esco a guardare le macchine passare. Sento l'aria sulle gambe, sotto la minigonna ... è un'emozione fantastica ... e mi dico: "e se esco?". Il cuore comincia a battere più forte, sento un'eccitazione crescente e l'idea inizia a prendere forma: la mia macchina è proprio parcheggiata sotto casa, "se esco e salgo subito ... è fatta" mi dico. "E se incontro qualcuno per le scale?" (abito al secondo piano di una casa di ringhiera senza ascensore). La voglia di provare a uscire è però tanta, così le remore passano in secondo piano ... mi sistemo il trucco, mi guardo allo specchio e mi trovo bellissima :-).
Faccio un profondo respiro e apro la porta: tremo un po' mentre infilo le chiavi per chiudere, inizio a scendere le scale con qualche incertezza, non dovuta ai tacchi, ma alle gambe che non si fermano dal tremore ... fastidioso, ma eccitante ...
Arrivo in macchina senza aver incontrato nessuno ... sono troppo contenta! Accendo e parto ... ma ho i tacchi!!!!!!! All'inizio non mi trovo, i tacchi mi danno fastidio, non riesco a muovere bene i piedi sui pedali. Ma dura poco e mi trovo subito a mio agio, anzi, trovo che sia bellissimo guidare con i tacchi! :-)
Inizio così a girovagare in macchina; c'è un po' di traffico. A un certo punto mi fermo a un semaforo rosso e una macchina mi si affianca; vedo che ci sono due ragazzi: mi guardano e si parlano. "Parlano di me? Cosa si dicono?". Non lo so e non lo saprò mai ... però mi piace pensare che abbiano parlato di me :-)
Dopo un po' penso "e se mi fermo e faccio due passi su un marciapiede?". Può sembrare una cosa stupida, senza alcun significato, ma in quel momento io la vedo come una cosa emozionante, eccitante. "Sì, lo faccio!".
Arrivo in una strada laterale, non ci sono macchine che circolano: mi fermo. Altro profondo respiro, scendo e inizio a camminare: è completamente diverso da quando camminavo in casa!!!. Muoversi sui tacchi sul marchiapiede non così liscio come è un pavimento ... sentire l'aria sulle gambe, sotto la minigonna ... che sensazioni!!
Quasi non mi accorgo e arrivo a un incrocio: svolto l'angolo e vedo a una ventina di metri un ragazzo che viene a piedi nella mia direzione ... "Oddio, e adesso?". Mi giro e ritorno verso la macchina. Sento i suoi passi dietro di me, ma non mi giro e continuo a camminare. La macchina non è molto distante, ma mi sembra lontanissima. Sento che quel ragazzo è dietro di me ... di quanto? non lo so ... Sento che dice qualcosa ... su di me? ... Continuo a camminare e arrivo alla macchina: la apro e mentre sto per salire incrocio il suo sguardo ... mi sorride -:). Il mio cuore è a mille.
Accendo e parto.
Torno a casa. Fortunatamente non incontro nessuno ed entro in casa: chiudo e mi appoggio alla porta ... e rido :-).
Mi cambio, mi infilo a letto e ripercorro mentalmente i momenti vissuti, da quando sono uscita a quando sono rientrata ... e le emozioni rivivono in me ...
E' stata la mia prima volta ... probabilmente insignificante per molti ... per me un'esperienza bellissima che mi porterò sempre nella mente e nel cuore ...
Un bacio a tutti coloro che sono arrivati a leggere fino a qui, Roberta
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14 years ago
admin, 75
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Diventato gay al lago
Ero al lago in estate,faceva caldo,erano solo le due del pomeriggio e avevo steso l’asciugamano vicino al fresco del bosco,in spiaggia eravamo solo in tre,io,sdraiato guardavo annoiato intorno e ogni tanto socchiudevo gli occhi rilassandomi completamente e sonnecchiando. Ad un tratto mi sento chiedere se avevo una sigaretta,apro gli occhi e vedo davanti a me un uomo sui 30 anni in costume da bagno con un certo rigonfiamento davanti da far invidia,si siede vicino allungandosi su un fianco e mentre si accende la sigaretta io cercavo di immaginare quanto poteva essere grosso il suo cazzo con quel rigonfiamento.Più pensavo e più mi eccitavo e più sentivo che il mio cazzo tentava di indurirsi e pensavo addirittura all'idea di toccarlo. Leggendomi forse nel pensiero si solleva leggermente e guardandosi in giro mi quarda,mi prende la mano e me la fa appoggiare proprio li,prima sopra il costume da bagno,poi,senza farmi pregare gliela infilo dentro e senza parlare lo tocco,è grosso e lo sento che cresce nelle mie mani fino ad uscire dal costume,allora lo abbasso fino alle ginocchia,io sono sempre più eccitato e sempre più incredulo per quello che sto facendo,impensabile,mi inginocchio davanti a lui e senza pensarci lo prendo in bocca e come se fossi un esperto comincio a fare un pompino,è grosso,lo sento che si ingrossa nella mia bocca,io mi sento bagnato e toccandomi vengo subito dall'eccitazione,ma continuo a leccarlo,su e giù e poi prendendolo in bocca completamente lo sento sussultare ed ecco che mi riempie tutta la bocca di sperma caldo,faccio per fermarmi ma insiste perchè continui e io non me lo faccio ripetere,ingoio e vado avanti e caspita,ritorna subito duro come prima e sempre più caldo e eccitato,continuo con la bocca mentre con il dito infilato nel mio buchino sta lavorando come se mi facesse un ditalino,è umido di piacere e mi piace e non voglio fermarmi,ma ad un certo punto mi solleva la faccia,si ritrae,mi gira alla pecorina,me lo appoggia e in un attimo lo sento dentro di me che pulsa di piacere,va avanti e indietro,è fantastico,ho i brividi dal piacere,vengo senza che il mio cazzo si sia indurito e sento un piacere non provato si d'ora,lui continua mentre con le mani appoggiate al mio petto mi stimola i capezzoli,sento un piacere immenso e in un attimo sento che si ferma,sussulta e con una pompata profonda mi butta dentro tutto il suo piacere caldo,non faccio in tempo a riprendermi che subito mi trovo l’altro uomo che era in spiaggia,probabilmente un amico,che senza pensarci mi appoggia il suo cazzo davanti alla mia bocca e io senza pensarci me lo infilo dentro e comincio un altro pompino mentre il suo amico continua a toccarmi e ad accarezzarmi,mi piace,lo lavoro con la lingua poi su e giù fin quando non è durissimo,mi fermo e con le mani continuo a mantenerlo duro,accarezzandolo piano lo faccio stendere schiena a terra con il suo cazzo durissimo che si ergeva come una torre,inginocchiandomi davanti a lui,scendo lentamente con il culo verso questo cazzo e appoggiandomi piano lo faccio entrare tutto,è enorme e pulsa di piacere,mi alzo e mi abbasso continuamente roteando leggermente per sentirlo meglio,lui ansima di piacere e questo mi eccita ancora di più e sempre più forte mi alzo e mi abbasso fin quando con un sospiro forte sento che prendendomi sui fianchi e bloccandomi mi butta dentro tutto il suo piacere caldo sobbalzando e tremando di piacere. Qualche secondo di smarrimento e mi butto in acqua per rinfrescarmi,uscendo non ho più trovato nessuno,ero rimasto solo con il mio ricordo di questa fantastica avventura e con un po’ di bruciore. Vorrei riprovare e se vuoi anche con un tuo amico.
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14 years ago
angelo2008, 48
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Prima notte lesbo
Viveva con rossana da tre mesi e anche se avevo 18 anni e in pienna potenza sessuale quella donna mi aveva ridotto proprio male, lei aveva una trentina e era assatanata di sesso.
Una sera accade lo prevedibile, cioe il mio cazzo non voleva sapere di stare dritto, me lo succhiava,diventava duro e appena lo meteva dentro se amosciava... una , due, tre volte e niente, amore l'ho detto "lasciamo stare oggi non e cosa" , Rossana se alzo mi guardo negli occhi e me dize, ora vedrai come ti lo faccio diventare + duro che mai"
Girate tesoro che ti faccio un bel massaggio, cosi inizio a massaggiarmi con le sue mani unte di olio, prima le spalle, il collo, la schiena e cosi via sino ad arrivare al interno delle mie cosce e inizio ad accarezare dolcemente il mio culetto.
Quella carezza mi piaceva, e come!, avevo gia gioccato col mio culetto in passato ficando il manico della spazzola e alcuna carotta. Avevo anche avuto una esperienza con un trans di colore solo che il suo gioccatolo era cosi grande e grosso che non mi entrava in bocca, non fu oltre a strofinarmelo sul bucco del culo tentando di farsi strada ma in macchina non fu possibile.
Ora era il turno di rossana e il suo dito gia era a buon punto scivolando dentro del mio culetto e a sotto voce mi ripeteva, ti piace che ti lavore il culetto, si vede che sei portata x far la troieta! e inquanto mi diceva queste cose che mi arrpavano sempre di + continuava a ficarmi il ditto nel culo sempre com piu fermeza, io ormai mi meneavo come una anguila, Ummm!!! dice rossana, come e diventato duro! ti piace che ti lavore il culo e puttanella? risponde troia, rispondemi subito! si, siii l'ho risposto voglio che mi inculi esto impazzendo della voglia! fai con me cio che vuoi, fammi godere. Si! ti faro godere a modo mio, dopo questa notte godrai solo col culo!
Ora farai quello che te dirò senza tante questioni, vai subito a fare una doccia, insaponate x bene che sto arrivando. Sto sotto la doccia insaponandomi quando entra rossana e chiude l'acqua x poi iniziar a passarmi un rassoio sulle mie cose, si tesoro, non voglio trovare ne un pello sulle cosce o nel culetto. poi di averme rassato x bene e darmi una passata sotto l'acqua mi aiuto a asciugarmi e portandomi en camera mi dice, ora vediamo cosa troviamo x farti indossare puttanella! un perizzoma nero in razzo, delle calze autorreggenti, una camicia ricamata in razzo, poi me fa sedere davanti alla spechiera e inizia a truccarmi e a dar una pettinatura diversa ai mie capelli. Nel fratempo mi offre una cannetta e un bichiere di vino x aiutarmi a rilassare x lasciarmi andare. A lavor finito mi guardo allo spechio e non mi reconoscevo, non ero io,nello specchio vedevo una troia, trucco pessante con rosseto rosso, insomma se mi trovasi dentro una discoteca nessuno direbbe che sono un ragazzo.
Bene tesoro ora ci siamo, dopo tutto questo lavoro x farti bella me lo dovrai dar x tutta la notte quel culetto voglioso.... finalmente te iniziero nei piaceri del lesbo, della sodomia, da ora in poi sei una troieta, non il maschietto/froccietto di prima, questa notte cambierà la tua vita x sempre, non potrai tornare indietro sarai un nuovo essere....
Rossana prende di un cassetto un strapon di dimenzioni raggionevoli 22x 5 x il mio culeto vergine. Mi ordino di indossare un paio di sandali e di caminare moviendo las caderas come le femmine, non era x me, faceva proprio ridere! non preocuparti vedrai che man mano che ti allargerò il culo ti assomiglierai sempre + a una femmina. Metteti alla pecorina e lasciate fare, non ti farò del male rilassate tesoro e possizionandose dietro di me inizio con una mano a strizzarme un capezzollo e con l'altra a accarezzar il mio buchetto, poi inizio a leccarmelo e a ficar la ponta della lingua e asputare soppra x poi passar a un, due, tre dite nel mi buchetto ancora x poco vergine, mi sentivo bagnato, il mio cazzo sgocciolava, e il mio bucchetto era una pozzanga, ummm.... vedo che sei al punto giusto e senti la pressione del strapon che se faceva strada giu per il mio bucchetto, aiiii, aiiiiiiiiiiii, gride forte! lei me afferro con decizione per i fianchi e capi che era giunto il momento sentendo la grossa capella lascerare il mio sfintere, un urlo acuto e subito dopo l'inizio del piacere sublime, andava su e giu dolcemente nel mio culo facendome sculletare su quel cazzo con una perversa sottomisione, lo voleva tutto dentro, rossana mi dava della vacca della pervertida, e pensare che io ti avevo scelto como maschio x farmi fottere da te e alla fine sono io a fottere te puttana! tie, sentilo tutto dentro troia tie, tie! me inculo sino a farmi svenire di tanto godere, si, del mio cazzo sgocciolava una acquetta biancastra in continuazione , come un rubineto rotto, anche del mio culo scorreva una acquetta biancastra solo che un po piu densa. Quella notte posso dire che finalmente mi hanno fatto la festa al culo, e che festa!
Rossana una donna speciale, divna, mi ha dato tantissimo, con la esperienza e vizio mi ha fatto provare piaceri infiniti, indiscrivivili!!!
Piano piano riuscio a penetrarmi con la mano e quasi tutto l'abambbraccio facendomi pisciare del piacere, il massimo del piacere, una follia!!!!
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1
14 years ago
admin, 75
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Festa di carnevale
Scritto da Tyzzy (T) e me (F). Buona lettura.
[F] Il carnevale è un'occasione pre lasciarsi dietro la propria personalità e diventare quello che si vuole. Uno può diventare un vampiro, un supereroe, un casanova e comportarsi nel personaggio in cui si indossa i panni. Pensavo a questo mentre avevo tra le mani l'invito per una festa logicamente di Carnevale. Decisi di andarci. Uscito dal lavoro mi recai in un noto negozio della mia città in cui affittavano costumi e tra la moltitudine dei loro capi decisi di vestirmi da Pirata. So che magari può sembrare scontato ma mi piaceva troppo quel vestito. Cappotto lungo marrone, gilet, maglia a sbuffo, fusciacca, porta spada, cinturone, calzoni, stivalie l'immancabile tricorno. Mi sentivo tanto come Jack Sparrow... Pagai, lo presi e tornai a casa. La festa sarebbe stata la sera stessa.....
[T] Anche quest'anno ero stata invitata da Cristina ad una festa di carnevale e volevo veramente stupire. Mi ero preparata in tempo e quest'anno il mio travestimento era da Cat Woman...tuta in lattex nera e tacchi a spillo. Ero particolarmente eccitata perchè volevo stupire tutti vestendomi in modo sexy e provocante. Sapevo che Cristina avrebbe fatto lo stesso e volevo superarla almeno quest'anno. Alle 9.00 di sera salii sulla mia Ducati nera e mi diressi alla festa..
[F] Arrivai con il mio maggiolone alla villa della festa. Situata in mezzo ad un parco, era una vera e propria villa di lusso. Il cancello era aperto e con la macchina mi diressi verso l'ingresso. C'era già una moltitudine di gente. Uscì dalla macchina e subito arrivò l'inserviente che mi chiese le chiavi della macchina per poterla andare a parcheggiare. Gliele diedi e lui sparì con il mio maggiolone. Non entrai subito mi guardai attorno. C'era tutta la gente vestita coi costumi più svariati. Stavo osservando quando sentì un rombo di un motore e ti vidi arrivare....
(T) ..mi tolsi il casco e con un movimento ondulatorio mi misi a posto i capelli. Alzai la gamba destra e scesi dalla mia Ducati Monster. Un bel ragazzo di colore mi si avvicinò e con voce tremante mi prese in consegna la moto e me la parcheggiò lì vicino. La gente era veramente tantissima, e mi sentivo tutti gli sguardi addosso. Mi piaceva ed accentuavo la mia camminata sculettante. Vidi Cristina, il mio amore, ci corremmo incontro e ci baciammo come di consueto sulla bocca. Anche lei era molto bella ed il suo vestito le era pitturato addosso facendo intravvedere tutto di lei. Aveva una tutina di pizzo trasparente...era bellissima anche quest'anno.....
[F] Mi gustai tutta la scena senza farmi notare. DUe dee che si baciavano, una vestita di pelle, la'ltra in pratica nuda solo con quel vestito dipinto. Le seguii con lo sguardo da dietro e non potevo non notare la loro camminata. Molto probabilmente sapevano di essere belle e desiderate e non volevano fare ameno di non farlo notare. Decisi che avrei tentato di conoscerle. Entrai anch'io all'interno della villa e mi avviai verso il buffet sempre senza mai perderle di vista. Presi un vassoi da un cameriere con sopra tre bicchieri di martini e mi avviai verso quelle due dee, incurante di tutta la gente attorno....
(T)..notai che tutte le persone ci guardavano insistentemente, d'altronde non passavamo e non volevamo passare inosservate..ci dicemmo che avremmo fatto di tutto per passare una serata unica stupendo anche noi..e così facemmo. Entrammo in questa bellissima villa e cercammo subito da bere anche perchè veramente non conoscevamo nessuno eccezzion fatta per una decina di persone che però al momento non vedevamo. Mano nella mano ci avvicinammo al buffet per prenderci da bere...
(F) Vi vidi arrivare verso di me. Accelerai il passo e mi trovai di fronte. Vi guardai attentamente. Uno splendore, vi sporsi il vassoio e vi chiesi se volevate da bere. I miei occhi scrutarono i tuoi e feci il miglior sorriso che potessi mai fare. Su ogni bicchiere c'era una oliva come decorazione....
(T)..accettammo volentieri da bere dal tuo vassoio ed afferrammo due bicchieri di spumante portandoceli alle labbra ed incominciando a bere. Io e Cristina notammo il tuo sguardo direi voglioso e sorridemmo al pensiero....ci voltammo ed accentuando il nostro sculettare per vedere che effetto ti poteva fare ci allontanammo per andarci a sedere su un divano poco lontano da lì..
(F)...mentre sorseggiavi i miei occhi erano andati sulla tua scollatura generosa e sui seni scoperti ma pitturati della tua amica. E mentre sorseggiavate il vostro drink non potevo fare a meno che mi sarebbe piaciuto ampliare la conoscenza. Mentre vi dirigevate verso il divano, il mio sguardo fu catturato dalle vostre forme sinuose ed inizia ad eccitarmi. Posai il vassoio e mi diressi verso di voi che nel mentre vi eravate sedute e parlavate tra voi guardando gli invitati. Ad un certo punto tu alzasti lo sguardo, i nostri occhi si incontrarono e ci fissammo per un istante. La tua amica ti guardò e sorrise perchè aveva riconosciuto il tuo sguardo. Arrivai davanti a voi e vi chiesi se potevo unirmi a voi...
(T)..ovviamente dopo esserci guardate ed accennato un sorriso ti sussurrai di si e ti facemmo posto sul divano spostandoci leggermente. Ti sedesti vicino a me e le tue cosce aderirono perfettamente alle mie. Ti squadrai tutto come fece d'altronde anche Cristina che mi diede un piccolo colpetto col gomito sul fianco. Si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò..."niente male, niente male"...Ti guardai nuovamente e notai che la tua attenzione era attirata dal mio seno e le mie coscie...
(F) ...non potevo non notarlo. Avevi un bellissimo decoltè e le tue gambe mi facevano impazzire. Iniziamo a parlare del più e del meno e a commentare i vestiti delle altre persone. Intanto con la mia gamba iniziai ad accarezzarti la tua. Mi girai verso di te e vidi che la tua amica mi stava guardando e nel mentre una suia mano si appoggiò sulla tua coscia. TU girasti lo sguardo verso di me e ti umettesti le labbra con la lingua e sentì una pressione maggiore sulla mia gamba....
(T)..incominciai veramente ad eccitarmi...sentire la mano di Cristina che mi sfiorava e la tua gamba aderente alla mia che si strusciava mi fece arrossire un attimo e mi salirono i calori nel corpo. Percepii un lieve inumidimento al di sotto della mia tutina in lattex all'altezza dell'inguine visto che non portavo ovviamente le mutandine e questo mi imbarazzò un attimo. Sentii i miei seni ingrossarsi sotto la tuta ed innalzarsi nella scollatura scoprendosi ancora di più
T)...parlando e facendo finta di nulla presi la mano di Cristina e me la portai alla bocca baciandola e nello stesso momento appoggiai la mia mano destra sulla tua coscia. Mi guardasti mentre Cristina aveva notato la mia avances verso di te ed incominciava ad interessarsi alla faccenda guardando con interesse i nostri movimenti. Il mio sguardo scese sul suo inguine che ormai era completamente ben visibile dato che sotto la tutina bianca in pizzo non portava anche lei biancheria intima come era solita....
(F)...presi il coraggio a due mani e posai anche la mia mano sulla tua gamba. Iniziai a sentire il tuo respio afannarsi e vidi i tuoi capezzoli indurursi dall'eccitazione. La tua amica posò le sue labbra sul tuo collo e con la lingua te lo lambì guardandomi negli occhi. Capì che era un chiaro invito a continuare. Allora ocn la mia mano ti accarezzai ed iniziai a salire. Tu apristi le gambe come un chiaro invito a proseguire. Avvicinai anch'io il mio viso al tuo collo e feci la stessa cosa della tua amica...
(T)...mi stavate facendo impazzire, i brividi mi pervadevano tutto il corpo ed il mio respiro era diventato affannato...instintivamente socchiusi gli occhi e chinai la testa indietro abbandonandomi ai vostri baci ed ai vostri sfioramenti incurante delle persone che ci circondavano. Allargai leggermente le coscie agevolando i vostri toccamenti. I vostri baci divennero morsi sul mio collo e questo accentuava di molto la mia eccitazione. Inconsciamente mi sfiorai il seno e feci scendere la lampo della mia scollatura
(f)...vidi la tua mano far scendere la lampo e miei occhi andarono sui tuoi seni. Intravedevo i tuoi capezzoli belli duri, eccitati per quella situazione. La tua amica cristina intanto aveva raggiunto la mia mano ed insieme alternandoci ti accarezzavamo il tuo fiore ancora ricoperto del tuo costume. Sentivamo il tuo calore in mezzo alle gambe. Io intnato con la mia bocca ero arrivato al tuo lobo eìdell'orecchio ed ogni tanto ti davo un morso. Cristina invece aveva avvicinato le sue labbra alle tue...
(T)...incurante delle persone che ci circondavano e che certamente avevano notato quello che stavamo facendo ed eccitata dai tuoi morsi al mio orecchio mi sporsi verso Cristina ed agevolai il suo accenno di bacio facendo uscire la mia lingua perchè incontrasse la sua e si unissero in un abbraccio erotico. Nel frattempo la mia mano aveva preso a salire sulla tua coscia per raggiungere la tua montagnola inguinale.
(F) sentii la tua mano avvicinarsi al mio membro bello eccitato da quella situazione. La mia mano lentamente si avvicinò al tuo seno e la infilai sotto al tuo costume. Intanto voi due continuate a baciarvi. Qualche pertecipante della festa si fermava a guardarci ma noi incuranti continuavamo. L'altra tua mano libera iniziò a percorrere la coscia di cristina ed arrivoò al suo fiore mentre le mie dita avevano iniziato a torturarti leggermente il tuo capezzolo....
(T)..la mia mano scivolava sempre più su sulla tua coscia nascosta sotto il tuo mantello ed arrivai al tuo membro che percepivo ormai in una fase molto avanzata di eccitazione. Mi ero piano piano allungata sul divano allargando le cosce e la mia mano era appoggiata sul sesso di Cristina e mi ero ormai bagnata il palmo della stessa perchè anche lei penso non ce la facesse più e mi voleva. Sussurrai ad entrambe di portarmi in un luogo più appartato per continuare il nostro gioco ed evitare che quelle persone che ci guardavano non pensassero male...
(F) ...lentamente le nostre bocche, le nostre mani si fermarono e abbandonarono le carezze e i baci che si stavano facendo. Cristina ci disse di seguirla, molto probabilmente conosceva quella casa. Come in una processione camminammo in mezzo alla gente, Cristina davanti, tu dietro di lei ed io dietro di te. Ammiravo il tuo fondoschiena e tu l accentuasti sculettando più del dovuto. Ad un certo punto c'era un gruppetto di persone che ostruivano il nostro cammino ed io distratto arrivai contro di te. Il mio membro eccitato andò contro il tuo sedere avvolto in quella tuta nera e tu sentisti il mio membro duro. Non ti levasti, anzi gli andai ancora più contro per sentirlo meglio in mezzo alle tue rotondità. Purtroppo durò poco perchè con Cristina riprendemmo il percorso ed iniziammo a salire le scale...
(T)...ero come in trance e per un momento mi doveste prendere da sotto le braccia e farmi salire le scale. Non sapevo dove mi stavate portando, ma adoravo essere l'oggetto del piacere di Cristina e tua. Con fare sicuro Cristina ci indicava la strada e sentivo le tue mani che scrutavano il mio culetto con fare esperto esplorandolo in tutta la sua superficie....ma non avevo nemmeno la forza di dirti qualcosa perchè mi piaceva moltissimo...! Percepivo cosa mi sarebbe capitato da li a poco con due assatanati come voi...Cristina la conoscevo...adorava queste situazioni e con lei a fianco non temevo nulla....non era la prima volta
(F) entrammo tutti e tre in una stanza. Al centro c'era un letto enorme, molto probabilmente era la stanza padronale. Io chiusi la porta e poi quando mi voltai vidi la tua macchina che ti era già addosso. Tu eri in piedi e lei piano piano aveva fatto scendere ancora di più la cerniera del tuo vestito e ti aveva già scoperto i tuoi seni eccitati. Avvicinò la sua lingua sui tuoi capezzoli ed iniziò a darti piacere con quella. Poi con lo sguardo andò verso di me e capii che dovetti avvicinarmi. Arrivai dietro di te e con le mie mani inizia a stuzzicarti il capezzolo libero dalla bocca famelica di cristina....
(T)..ero in piedi in mezzo al letto il vestito mi era stato sfilato fino ai fianchi ed entrambe mi stavate succhiando i capezzoli e maneggiando i seni in una maniera pazzesca...non capivo più niennte, ma volevo che le vostre mani continuassero ad accarezzarmi ed a scrutare il mio corpo. Cristina mi fece segno di allargare le gambe ed io obbedii. Tu indossavi ancora la mascherina nera e non ti avevo visto in faccia, ma per la situazione che si era creata mi bastava aver chiaramente sentito quello che possedevi in mezzo alle gambe
(F) come sincronizzati, io e cristina ti davamo piacere. Le nostre bocche sui seni, le nostre mani sul tuo dolce fiore. Ti facemmo sdraiare. TU allargasti le gambe e cristina affamata con la sua bocca iniziò a darti piacere. Io continuai a leccarti i seni mentre una tua mano mi accarezzava il mio membro duro per l'eccitazione....
(t)...adoravo quella situazione e Cristina lo sapeva bene, perchè spesso mi aveva fatto vivere quelle sensazioni...sapeva che adoravo essere trattata come un oggetto...La mia mano ormai frugava dentro i tuoi pantaloni e cercava di abbassare le tue mutandine per prenderlo in mano. Il tuo odore dociastro ormai mi pervadeva tutta e mi eccitava. Trovai il tuo membro e lo preso completamente in mano tirandolo con forza verso di me e ti provocai un piccolo dolore perchè gemesti. Ormai Cristina mi aveva spogliata completamente ed ero nuda davanti a te...uno sconosciuto che avevo visto da pochissimo e che già stava scoprendo la mia intimità
(f) la tua mano sul mio membro mi procurò un piccolo dolore che subito prese il soppravvento una dolce sensazione. Mi spoglia tutto mentre cristina dopo acerti spogliato si era spogliata anche lei. Io e lei ci guardammo negli occhi e allora io mi posizionai vicino alla tua testa con il mio membro e scesi con la bocca verso il tuo fiore in un 69, e alla mia bocca si unì anche la tua amica e insieme iniziammo a leccarti la tua figa che aveva già iniziato ad inumidirsi molto prima. Ogni tanto la mia lingua si univa a qualla di cristina e ci scambiavamo i tuoi umori...
(T)...il tuo membro nel frattempo mi riempiva la bocca ed io con voracità andavo su e giù con la testa per simulare una masturbazione con la testa. Mi scendevi fino in gola e sentivo i tuoi primi liquidi bagnarmi la lingia e scendermi giù inesorabilmente. Annusavo i tuoi peli e mi eccitavo a sentirvi lavorare insieme la mia vagina. Alzai le ginocchia per agevolare il vostro lavoro su di me e Cristina colse l'occasione per sfiorarmi il buco del mio culetto...sapevo che l'avrebbe fatto...per lei è irresistibile. Con le mani accarezzai i tuoi glutei e li presi spingendoli verso di me e per fare entrare ancora di più il tuo membro in me
(F) sentivo la tua lingua giocare con il membro. Divenne sempre più duro. La mia lingua continuava il suo lavoro nella tua figa e cristina dopo aver insalivato bene bene il tuo secondo fiore, iniziò a penetrarti con un dito. La mia mano intanto ti stuzzicava i capezzoli che erano sempre + duri e la mia lingua ti penestrava sempre di più. Sentii i tuoi gemiti soffocati dal mio cazzo. Allora con l'alatra moano iniziai a masturbarti come cristina stava facendo con il tuo secondo fiore....
(T)...non resistevo più ed i miei fianchi accompagnavano ritmicamente le vostre penetrazioni dentro me. Accellerai la mia masturbazione del tuo membro con la bocca accompagnando ogni movimento con un gemito sordo e desideroso di divorarlo. Cristina ormai mi aveva penetrato con tre dita...la percepivo chiaramente e tu avevi trasformato la mia vagina in un lago di liquido che bevevi voracemente. Stimolavi con esperienza il mio clitoride che pulsava dall'eccitazione e mi penetravi con la lingua profondamente
(f)...la tua bocca era magnifica, il tuo miele inebriante. Mi fermai un attimo e con tuo disappunto feci uscire il mio cazzo dalla tua bocca. Cristina lo guardò con voglia, anche lei era eccitata, mentre con la sua mano ti stava dando piacere con l'altra si era masturbata fino adesso. Smise anche lei. Lentamente come un'anguilla con il suo corpo ricoprì il tuo e arrivò vicino al mio cazzo. Ora tutti e due iniziavate a leccarmelo e intanto le vostre mani giocavano rispettivamente con il corpo dellìaltra. Le tue mani andarono sulla sua figa gocciolante e le sue suoi tuoi seni....
(T)...eri in ginocchio sul letto ed il tuo membro era ritto davanti ai nostri occhi lungo, grosso e nerboruto...scappellato quanto basta e rosso sulla punta...Cristina non se lo fece dire due volte e con la sua esperienza lo ingoiò più volte provocandosi quasi un conato...io la guardavo e ti stimolavo lo scroto per eccitarti di più. Ti lasciasti andare indietro e cadesti sul letto a gambe larghe. In un momento in cui Cristina si era calmata un attimo te lo presi in mano e lo sfiorai in tutta la sua lunghezza guardandomelo per bene.....sei pazzesco
(F)...le vostre bocche fameliche sul mio cazzo duro mi facevano impazzire. Delicata la tua bocca, famelica quella di cristina. Le mie mani andarono sul fiore di crisitna ed iniziai a torturarla con le mie sapienti dita, mentre invece con te decisi di leccare il tuo miele e come se ci leggessimo nella mente, tu posizionasti il tuo fiore sulla mia bocca ed inizia a suggere il tuo miele...
(T)...la mia produzione quel giorno era particolarmente abbondante perchè la situazione si prestava benissimo ed ero eccitatissima...senza volerlo appoggiai la mia vagina aperta sulla tua bocca ed il tuo naso e percepii le tue labbra che si aprivano e la tua lingua che mi penetrava. Ti avevo bagnato tutta la faccia e la cosa mi piaceva tantissimo..Cristina mi chiese di sdraiarmi accanto a te...lei fece un 69 perfetto con me incominciandomi a leccare come suo solito la vagina effentuando un movimento dall'alto verso il basso con la lingua aperta...sapendo che mi faceva impazzire. Ordinò a te di penetrarla sopra la mia faccia subito.....e tu obbedisti
(F)...bevevo il tuo lago niebriante. Poi mi alzai e avvicinai il mio cazzo vicino alla tua bocca mentre eri impegnata con la figa della tua amica. Tu me lo leccasti un pò e poi io lentamente penetrai cristina. La tua lingua me lo leccò mentre penetravo dentro quella bellissima figa calda e bagnata. E intanto lei iniziò a gemere...
(T)...leccai il tio membro in tutta la sua lunghezza e perccepii chiaramente che Cristina era eccitata come non mai perchè davanti ai miei occhi vidi il tuo membro entrare in lei senza alcuna difficoltà ed il suo buco era dilatato tanto che potevo vederci all'interno. Il mio viso venne bagnato da alcune tue gocce di sperma e da altre di Cristina che gemeva dal piacere. Cominciasti a entrare ed uscire da lei con foga e ad ogni movimento Crsitina emetteva alcuni gridolini che ci eccitavano senpre di più...Con un dito cominciai a masturbarmi, ma vovevo venire insieme a voi e godermi lo spettacolo del vostro orgasmo ad un centimetro dalla faccia
(F)...io continuai a penetrarla quando ad un certo punto mi ritrovai sdraiato con cristina sopra di me che mi cavalcava. TU ti mettesti la tua figa sulla mi a bocca e con la tua iniziasti a baciare i seni di lei, a mordicchiarli, mentre cristina continuava a galopparmi. Poi ti piegasti, e la tua bocca si avvicinò di nuovo là dove la stavo penetrando. Ad ogni uscita da lei, la tua limgua dava piacere ed intanto cnch'io davo piacere a te. Sentii il mio cazzo gonfiarsi e nello stesso momento sentii i muscoli della vagina stringerlo. La mia bocca divenne forsennata e ti penetrai anche con le dita masturbandoti e portandoti vicino all'orgasmo...
(T)..Cristina era impazzita ed urlava forsennatamante l'orgasmo che stava per raggiungere era indescrivibile...leccai con voracità il liquido che usciva dalla vagina di Cristina e scendeva...biancastro...sui peli del tuo pube...penso che le sue contrazioni vaginali ti facessero impazzire a tal tunto che ormai Cristina faceva uscire il tuo membro dalla sua vagina e lo faceva rientrare con una tale facilità che mi stupii...
Il membro era rosso come mai e tu chiesi a gran voce di farmi venire perchè era ormai una mezzoretta che tenevamo...Cristina stava per esplodere e penso anche tu perchè la situazione iniziava ad essere veramente insostenibile per tutti
(F)...non ce la feci più. Glielo misi dentro tutto in un colpo nello stesso
momento dell'orgasmo di cristina e il mio cazzo eruttò tutto il mio seme dentro di lei. Nello stesso momento anche tu però raggiungessi l'orgasmo, merito della mia lingua e delle mie dita. E un grido liberatorio si sentì echeggiare nella stanza. Il mio cazzo continuò a sborrare e allora tu con la tua lingua
iniziasti a leccare il mio seme misto al miele della tua amica, mentre
lentamente lo feci uscire da lei....
(T)...venni innondata dai vostri liquidi e potei saziarmi di voi partecipando al vostro orgasmo con il mio. Cristina crollò sul letto accanto a te esausta, bellissima nella sua nudità assoluta. Io potei continuare ancora per un pò a giocare con il tuo membro, che piano piano si rimpiccioliva dopo il lungo
lavoro. Mi lasciasti fare mentre con Cristina ti lasciavi andare a baci appassionati dietro di me. Ti tenei in bocca il membro fino a che non ebbe più sostanza bevendo tutto il bevibile e beneficiando ancora di alcune contrazioni che facevano espellere dello sperma biancastro
(F) La tua bocca continuava a bere il mio seme. Orami il mio cazzo si era ammosciato. Mai orgasmo più intenso avevo provato. Continuai a baciare la tua amica mentre la tua bocca continuava a prosciugarmi. Poi mi staccai da lei e andai verso di te ed iniziai ad accarezzarti e baciarti lungo tutto il corpo
per ringraziare anche te...
(T)...fu un gesto che mi fece molto piacere e ricambiai le carezze ed i baci con passione lasciandomi andare nelle tue braccia....mi era molto piaciuto e te lo dimostrai baciandoti su tutto il corpo. Infine ci abbandonammo tutti e tre sul lettone sfiniti, sudati, ma felici.
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14 years ago
admin, 75
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Doccia in palestra prima uno poi l\'altro e era la
Dopo la palestra una bella doccia calda è quello che ci vuole,chiudo gli occhi e sento l’acqua scorrere su di me, ad un tratto sento una mano che accarezzandomi delicatamente l’interno cosce sale fino a sfiorarmi il cazzo,sto al gioco,socchiudo gli occhi e intravedo un uomo molto muscoloso,li richiudo e faccio l’indifferente,lui continua,ora con due mani,mi tocca il cazzo che impietrito resta molle,sale con le mani sul petto,mi tocca i capezzoli,mi piace,è bello e penso sia un sogno a farmi questo,continua con le dita a stringermi le tette e a strizzarmi i capezzoli,mentre con la mano da sotto tocca il mio buchino che,bagnato di sapone invita ad entrare e continua cosi’ per minuti di interminabile piacere,come se mi stesse facendo un ditalino,imbambolato,scioccato e sempre con gli occhi chiusi lascio fare perché il piacere che sento è tanto e i miei fremiti continuano a darmi eccitazione,mentre l’acqua calda che scende dalla doccia crea una sensazione stupenda ;lui si avvicina sempre di più,quasi sento il suo respiro,con la bocca comincia a morsicarmi i capezzoli mentre il dito da dietro ha ormai allargato completamente il mio buco,la sua bocca sale,mi bacia sul collo,la sua lingua scivola dal collo alla guancia e in un attimo me la sento la che spinge sulle labbra per entrare,le allargo leggermente e la faccio entrare, è carnosa,grossa e lunga,si allunga nella mia bocca incrociandosi con la mia,caspita!non so più cosa sto facendo,con le due lingue che si incrociano e si sfregano,cominciamo a limonare alla grande per minuti indimenticabili,mentre la sua gamba e le sue mani si muovono sul mio corpo liscio,senza peli e scivoloso dallo shampo. Sono perso,non capisco più niente,socchiudendo gli occhi ma con difficoltà a causa dell’acqua sulla faccia,ho l’impressione che un uomo di colore ci stia guardando,ma non do peso alla cosa,sono ormai perso nel piacere, ad un tratto mi spruzza ancora di shampo,mi insapona completamente e girandomi mi appoggia il suo cazzo durissimo e grosso al mio buco ormai più che lubrificato,non fa in tempo ad appoggiarlo che subito scivola dentro da tanto sono eccitato e insaponato,è fantastico,lo sento pulsare e piano piano comincia a pomparmi,vengo una,due,tre,non le conto più,ma so solo che vengo con brividi fortissimi e con solo gocce di sperma,sono in balia del piacere,ad un tratto si ferma e con due o tre colpi forti sento entrare dentro di me un liquido caldo accompagnato da sussulti e tremiti,stringo perché voglio sentirlo ancora dentro ma purtroppo piano piano lo sento uscire,mentre il mio buco resta ancora largo e caldo. Non faccio in tempo a girarmi,quando davanti a me mi trovo l’uomo di colore che ci stava guardando,teneva in mano il suo cazzo duro e si stava toccando,mi spinge contro la parete della doccia,mi fa piegare in avanti e mi mette in bocca quel suo cazzo che faceva fatica a stare dentro tutto,comincio a fargli un pompino,era per me la prima volta,ma dai gemiti che sentivo dovevo essere bravo,anche perché diventava sempre più duro e io con le labbra,con la lingua e con tutta la bocca cercavo di farlo godere sempre di più,ad un tratto mi solleva la testa,mi appoggia la mano sulla spalla,mi gira e piegandomi mi appoggia un cazzo ancora più grande del primo,spingendomi verso di lui lo invito ad entrare,è grande,mi brucia un pochino ma il piacere è talmente immenso che passa subito,comincia a scoparmi,piano,lo sento tantissimo che spinge e si ritrae,poi spinge più forte,poi piano,avanti e indietro,ad un tratto si ferma,sussulta,tremando e gemendo mi schizza dentro una quantità enorme di piacere caldo,è fantastico e indescrivibile il piacere che ho sentito,entrambi ci fermiamo,lui lo ritrae e io con un buco ormai dilatato che entrerebbe anche un treno mi rimetto sotto l’acqua bollente e finisco la mia doccia,ma aimè,dopo la doccia ho dovuto fare un pompino anche al primo uomo muscoloso che mi ha iniziato sotto la doccia,perché nel frattempo gli era ritornato duro un’altra volta.
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14 years ago
adalberto55,
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Il sacrificio
Mi chiamo Anna, sono sposata con Paolo da circa dieci anni, insieme abbiamo creato una piccola fabbrica di mobili con sei operai. Tutta la nostra produzione , che si riassume in due linee è composta da mobili di tipo economico e standard, che noi esportiamo in Tunisia. Il nostro committente tunisino si chiama Omar, un bel maschio di trentacinque anni scapolo che viene a trovarci ogni tre mesi circa, e fra noi si è instaurato un bel rapporto, anche se devo dire che spesso, anche se sempre in presenza di Paolo mi fa sempre dei complimenti, anzi una velata e discreta corte, ma sempre senza mai essere volgare o pesante. Fra me Paolo c’è una perfetta intesa, ci dividiamo i compiti e le cose vanno molto bene, a letto poi è un vero maschio, mi scopa con decisione e io ci provo molto piacere. Due anni fa poi le cose sono cambiate, anche per noi è arrivata la crisi, di colpo sembrava che la nostra produzione non trovava più mercato, e allora abbiamo dovuto dare fondo alle nostre riserve economiche per resistere, ma la situazione non sembrava trovare sbocchi. Omar ci è venuto a trovare per esaminare insieme il da farsi per migliorare le cose, e secondo lui la soluzione poteva essere in un cambiamento della linea produttiva, aggiungere un nuovo prodotto, più raffinato, più made in Italy che da quelle parti è sempre piaciuto. Così abbiamo deciso di comperare nuovi macchinari per questa modifica impegnandoci con la banca oltre le nostre possibilità per circa mezzo milione di euro. All’inizio le cose sembravano girare, tanto che poi abbiamo anche sperato di poter rientrare presto con il capitale esposto, poi di nuovo tutto fermo, e dato che eravamo in vista delle ferie estive abbiamo deciso di prolungarle a tutto il mese di agosto. Omar è venuto a trovarci dopo la metà di luglio, e ha convenuto con noi che fermarci un poco era la soluzione migliore, e ci ha anche invitato ad andare da lui per trascorrere le vacanze estive, “ si ci manca anche che ci mettiamo in ferie anche noi, con tutti i pensieri che ho “, gli ha detto Paolo, ma lui lo ha guardato, poi ha guardato me che ero un poco più distante e ha detto “ veramente io potrei darvi una mano, ma …… “ e guardando verso me ha aggiunto lei dove essere d’accordo, magari anche solo per una notte”. Paolo è rimasto muto, mi ha guardata, poi ha risposto “vedremo”. Quando mi ha detto della proposta io sono rimasta senza parole, certo non mi aspettavo una simile richiesta da Omar, si era sempre comportato con amicizia, ma mi rendevo anche conto che eravamo in un brutto momento, e Paolo poi mi ha fatto capire che era un sacrificio necessario, lui si rendeva conto di chiedermi molto, ma questo ci avrebbe rimesso in carreggiata. Sono rimasti d’accordo che lo avremmo raggiunto al suo paese i primi di agosto, e durante quei dieci giorni lui non ha fatto altro che cercare di convincermi, io dal mio canto ero furiosa, mi sentivo con una merce di scambio, umiliata come donna, ma consapevole che era necessario, e poi mi ripetevo spesso che in fondo Omar era un bell’uomo, alto spalle larghe belle mani curato, in fondo era una scopata, e poi pace. Così andammo in Tunisia, e arrivati io con l’aria dell’agnello pronto per il sacrificio, trovammo ad accoglierci Omar, contento della nostra presenza, ci portò direttamente al porto e ad un molo dove c’era la sua barca ormeggiata e partimmo per una crociera noi tre soli. Appena partiti lui ci disse che potevamo metterci nudi, tanto non c’era nessuno che ci disturbava, e io ero curiosa di vedere coso nascondeva sotto, quindi senza troppe perdite di tempo mi sono spogliata, e devo dire che lui mi ha guardata senza dimostrare troppa emozione, poi lui e Paolo si sono denudati, mio marito ha un bel cazzo di circa venti centimetri, e in quel momento per me si realizzava la possibilità di confrontarlo con un altro dato che io avevo, fina a quel momento visto solo il suo, Omar ha sfoderato un cazzo di proporzioni maggiori rispetto a quelle di Paolo, e forse un poco più lungo, mi sono eccitata leggermente, e per non darlo a vedere mi sono sdraiata davanti alla prua della barca. Verso l’ora di pranzo mentre io cucinavo, anche loro erano sdraiati a prua, parlavano e ridevano come due vecchi amici che si raccontano delle avventure, poi ad un tratto ho visto Paolo scattare in piedi, guardare verso Omar, e poi appoggiarsi pensieroso verso il bordo della barca. Ero troppo distante per capire cosa gli poteva aver detto e li ho chiamati per mangiare. Abbiamo pranzato in silenzio, poi Omar è salito sul ponte superiore dove si comanda la barca, mentre io rimasta sola con Paolo l’ho tempesto di domande, “ che succede?, che cosa ti ha chiesto in più?, non ci concede il finanziamento, sono troppa brutta per lui?, non valgo il prezzo che paga?, “ ma lui a testa bassa non mi rispondeva, poi incalzato da me l’ho costretto a rispondermi, “ no, no è che non vai bene, è che ……. è che … che c’è stato un’ equivoco, lui non vuole ……..” “ cosa?, cosa vuole, me lo dici?” “ è che lui vuole che io …. si insomma io e lui”, per un momento non ho realizzato. Poi mi sono resa conto che non ero io l’oggetto dei suoi desideri, ma Paolo, allora sono esplosa, ero furiosa, come donna metà di me era assolutamente offesa, per essere rifiutata per un maschio, mentre come socia di Paolo l’ho attaccato, “ e che cazzo, adesso tu ti tiri indietro, dopo tutte le paranoie che mi hai fatto sul sacrificio da fare per salvare la fabbrica adesso non ti stà più bene, e no caro mio adesso ce lo metti il culo, come a me ci facevi metter la fica tu ti sacrifichi nello stesso modo in cui io ero pronta a farlo per noi.” Detto questo sono salita sopra, e raggiunto Omar gli ho chiesto “ è difficile pilotare questa barca?”, “no, vedi questo è il timone, la bussola, e queste due leve comandano i motori, così vai più forte e cosi più piano”, l’ho guardato, “bene, allora guido io, e tu hai la mia benedizione,” gli detto e con il capo ho fatto un cenno indicando il ponte sotto, lui mi ha sorriso e dato un bacio sulla guancia, mi ha ringraziato ed è sceso di corsa sotto coperta, poi io i sono sporta e li ho visti avviarsi verso la gabina matrimoniale posta a prua. Dentro di me è cresciuta una forte curiosità, non avevo mai visto due uomini fare sesso, e allora ho rallentato i motori, ho diretto la barca verso il mare aperto, poi silenziosamente sono scesa e sono andata davanti, dove c’erano due finestre della gabina dove stavano loro, e li ho spiati da sopra. Lo spettacolo mi ha fatto eccitare moltissimo, erano impegnati in un 69, tutti e due avevano il cazzo in tiro, erano intenti a leccarselo a vicenda con gusto, tanto che mi ha sorpreso veder Paolo godere e far godere l’altro, istintivamente mi sono toccata fra le gambe, e mi sono scoperta fradicia, era sconvolgente vedere Omar godersi il mio cazzo che mi ha sverginato, fatto godere e che ora era lui a goderselo, ma non ho provato gelosia, forse invidia, avrei voluto andare sotto ed infilarmi fra loro, si li volevo, e mi stavo infilando due dita dentro la fica ipnotizzata dallo spettacolo che vedevo. Poi lui lo ha fatto girare, ha continuato leccargli il buchetto del culo, poi lentamente gli ha piantato tutto il, cazzo nel culo, lentamente, credo senza fargli male visto che lui istintivamente collaborava spingendo indietro il suo corpo, poi ha cominciato a stantuffarlo avanti ed indietro, ero sconvolta dal piacere dello spettacolo, e godevo masturbandomi furiosamente, mentre Paolo si lasciava scopare e lo incitava sempre più forte, mmmmuuuuhhhh dai …… siiiiii …. più forte …… daiiiii… poi lui ha sborrato dentro il culo di Paolo, mentre lo masturbava, fino a farlo sborrare anche a lui con lunghi getti di sborra che si è depositata fra le lenzuola e il corpo di mio marito, Omar si è sfilato con schizzi che gli hanno inondato la schiena, erano esausti, sono rimasti distesi e abbracciati, io ero sconvolta, volevo scopare. Sono lentamente discesa sotto, ho aperto la porta della gabina, loro mi hanno sorriso, Paolo mi ha invitato a distendermi davanti a lui, io non mi sono fatta pregare, mi sono infilata fra le sue gambe, ho preso il cazzo di Paolo in bocca e mi sono messa a succhiarlo in una sfida mentale fra la mia capacità di succhia cazzi che sfida l’abilità di un uomo nel succhiarlo. Pochi colpi di lingua e d era gia in tiro, ma Omar, mi ha detto scherzando, “ no, ora spetta a me, tu ti puoi divertire con il mio, “, io ho guardato Paolo, lui mi ha sorriso, allora ho raccolto la sfida, mentre Omar si metteva disteso di schiena e Paolo lo infilava da dietro io mi sono messa in bocca il cazzo di Omar e ho preso succhiarlo fino ad farlo diventar durissimo, …. siiiiii sei bravaaaaa…. continuaaaaa ………, Omar mi incitava mentre Paolo gli sfondava il culo, vedevo il cazzo infilarsi dentro l’ano ed ero sempre più sconvolta dal piacere, in preda ad una frenesia di sesso che non mi faceva ragionare.” Girati”, mi ha chiesto Omar, e io mi sono distesa di lato a lui, lui mi ha inumidito il culo usando saliva ed i miei umori vaginali che sgorgavano copiosi, poi ho sentito la cappella del suo cazzo appoggiarsi al mio buchetto, una lieve pressione ed è entrato senza nessun problema visto che Paolo mi ha rotto il culo prima di sverginarmi tanti anni fa, e a sempre continuato ad infilarmi anche dietro con tanto piacere mio. Appena il tempo di abituarmi alla sodomizzazione che i due hanno cominciato un va e vieni pauroso, Paolo inculava Omar che a sua volta si infilava dentro di me, da paura!!!!, io godevo come una pazza in preda ad un delirio sessuale mai provato prima. Ero in paradiso. siiiiiiiiii ……. siiiiiiii ……. daiiiiiiiiiiiiiiiiii … si dai che vengoooooooooooo!!!!!!!!!!!! … il mio urlo ha fatto da ordine per loro che hanno incominciato schizzare come idranti, Paolo l’ha sfilato dal culo di Omar che a sua volta si è sfilato da me, ed io me li, sono trovati entrambi che mi schizzavano sul viso la loro sborra …. godoooooo … siiiiii ….. sborroooooo….., succhia!!!!!! mi ha ordinato Paolo, e io abituata al gioco che faccio sempre con lui di succhiargli il cazzo appena ha sborrato, incurante del fatto che sia stato davanti o dietro me lo sono infilato in gola eccitata da tanta perversione. Pochi momenti di intenso lavoro hanno dato buoni frutti, il cazzo ancora turgido ha dato segni di consistente durezza, specie quando poi Omar si è unito a me per succhiarlo, era splendido vederlo lavorare di lingua con me, e a Paolo è tornato durissimo, “ girati che ti scopo”, mi ha ordinato, e io che non aspettavo altro mi sono posizionata come voleva lui, poi mio ha detto “ succhia anche il suo”, indicandomi il cazzo di Omar ancora quasi in tiro, non me o sono fatto ripetere due volte, me lo l sono infilato giu per la gola fino a quasi sentire lo stimolo di vomitare, ma lo volevo far risorgere quanto prima, ed mi sono bagnata tantissimo quando, ho sentito il,cazzo di Paolo entrarmi dentro e contemporaneamente avvicinarsi alla mia bocca per collaborare alla leccate che stavo facendo ad Omar. Anche a lui è bastato poco per tornare duro, “ dai mettilo dentro al culo, falle sentire anche il tuo”, a chiesto Paolo, e lui non si è fatto pregare, in un attimo ero stretta far due maschi che mi hanno infilato con il loro cazzi e hanno cominciato un forsennato pompaggio da far paura, io godevo fino allo svenimento ….. “daiiiiii sfondiamola tutta, dai Omar, facciamola impazzire di piacere” lo incitava Paolo, e l’altro mi inculava con colpi fortissimi fino a farmi sentire quasi dentro anche le palle, io godevo, urlavo come una pazza …. Siiiiiiiiiiiii …. Scopatemi ….siiiiiiiii …. Voglio godereeeeeeee … vennnnGOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!! ……… ho perduto la cognizione del tempo , luogo, e momento, credo di essere quasi svenuta di piacere, soprattutto quando hanno sborrato insieme dentro di me, schzzioooooo!!!!! …. sssiiiii … sborro pure iooooooo!!!!!…… i loro caldissimi getti mi hanno inondato sia i due buche che il corpo, dato che sono usciti insieme. Siamo rimasti abbracciati tutti e tre, le loro bocche si sono avvicinate alla mia, “ vi amo tutti e due “ ho detto io, Paolo mi ha sorriso, “ anch’io ti amo”, ed Omar a aggiunto “ io mi sono innamorato di voi due dalla prima volta che vi ho visto”. Da quel momento la nostra vacanza è stata un contino sesso, e io mi sono anche inculata sia Paolo che Omar, mentre sia l’uno che l’altro ovviamente inculavano me, con un cazzo finto, che si lega alla vita con delle cinte, ed in quella occasione lui ha coniato per me l’appellativo di “ donna con le palle”. Dopo quel periodo le cose sono cambiate, grazie all’apporto di capitali da parte di Omar ed ad un diverso modo di distribuzione sul mercato Medio orientale la nostra azienda a ripreso a girare tento che oggi abbiamo cinque linee di produzione e venti operai, mentre il rapporto con Omar è diventato più intenso sia sotto il profilo sentimentale che sessuale, come dire per questa volta i nostri “ sacrifici “ hanno dato buoni frutti.
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14 years ago
admin, 75
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Giulia: dal padrone al marito
Cammino guardando per terra, senza vedere davvero il selciato del marciapiede. Ho la mente ancorata alle quattro ore appena trascorse a casa di Maurizio. Sono le sette e mezzo di sera, mio marito starà iniziando a preoccuparsi, adesso riaccendo il cellulare e lo chiamo. No, ancora un attimo, devo scrollarmi di dosso certe sensazioni, lo richiamerò dopo... anzi no, gli dirò che avevo la batteria scarica e gli parlerò direttamente a casa. Tanto fra quaranta minuti sarò a casa. Per cena sarò a casa...
E' stato qualcosa più di semplice godimento stavolta, qualcosa di molto più profondo. E' stato... trovarmi nel posto giusto per me, nel luogo e nella situazione in cui ogni parte di me esultava, in cui le mie pulsioni più profonde hanno trovato soddisfazione.... e non so come gestire tutto questo. Ho paura adesso...
Quante volte ho tradito Claudio? Non lo so, non me lo ricordo... tante. L'ho tradito quando eravamo fidanzati, e l'ho tradito ancora di più dopo il matrimonio. E lui, stupido dolcissimo uomo, che non si è mai accorto di nulla, che ha vissuto questi anni al mio fianco senza mai sospettare... Ma io ho sempre saputo di essere in fondo sua, che le mie scappatelle avvenivano per l'impulso di un momento, per un desiderio che poi si placava e dal quale poi tornavo indietro, integra e padrona di me stessa, alla mia vita di sempre... E ora invece, che cosa è successo?
La sottile paura... paura di aver varcato una soglia dalla quale non tornerò completamente indietro, paura di aver perso la completa padronanza di me stessa, il controllo delle cose... Io lo sento, dentro me stessa, che non sono più esattamente la stessa persona di ieri, di stamattina. Sono diventata un'altra cosa... ho scoperto, accettato ed acquisito un altro ruolo... un ruolo che non avevo mai avuto prima. Un ruolo che ha un nome ben preciso: sono diventata la cagna di Maurizio. Non solo perchè ho appena trascorso tre ore piene ricevendo il suo cazzone in tutti i miei buchi. Questo l'ho già fatto anche con altri uomini. Lui però mi ha dominata, mi ha fatto eseguire tutti i suoi ordini, mi ha scopata ed inculata ripetutamente in tutti i modi possibili perchè era lui che lo voleva, non perchè ero io che glielo concedevo. Ora sono la sua cagna, sono ansiosa di ricevere altri suoi ordini. Al solo ripetermi queste parole mi sento strizzare lo stomaco. Cammino e sono piena di dolori... ho l'ano martoriato e dolorante dalle dilatazioni con i plug prima... e dalle penetrazioni, ripetute, violente e dolorose dopo. Credo di essere piena di segni su tutto il corpo, devo fare attenzione che Claudio non se ne accorga, e non sarà affatto facile... per fortuna sul viso non mi ha lasciato segni...
E ora?
Se Maurizio mi chiama so che andrò da lui. Come farò con Claudio?
Se Maurizio mi ordina di fare cose io le farò... e la cosa mi preoccupa non poco... non so dove tutto questo mi porterà. Come diamine potrò contemporaneamente essere la moglie di un uomo e la cagna di un altro? Eppure sono entrambe le cose... E altri dubbi mi tormentano. Perchè mi sono messa su questa strada, perchè sono sempre stata così insoddisfatta da cercarmi altrove quello che un solo uomo, il mio, avrebbe dovuto darmi? Forse non ho saputo chiederglielo io... ma chiedergli cosa? Come potrebbe Claudio placare quella maledetta sete che sento dentro di me e che mi trascina? Claudio, così dolce, così buono... ed io che lo amo tanto ma che ho bisogno anche di un uomo che sappia essere cattivo, di un padrone... La sera stessa dopo una cena silenziosa, sul divano davanti al televisore Claudio mi si avvicina in modo inequivocabile. Panico. Se mi spoglia sono fritta, vedrà i segni del frustino sul sedere e sulle cosce. Non sono evidentissimi ma si vedono. Ma lui mi accarezza le mani, mi guarda teneramente... Dirgli di no proprio non me la sento, allora prendo la situazione di petto. Niente preliminari dolci a cui siamo abituati e dopo i quali Claudio regolarmente mi spoglia prima di possedermi. Dobbiamo fare le cose al buio o quasi, perchè non veda i segni... Mi alzo, spengo la luce, mi volto, mi appoggio al muro e lo guardo... Qualunque cosa ma non dirgli di no, se vuole fare l'amore con me. Io lo amo tanto, il mio Claudio, e non gli dirò mai di no. Lui seduto sul divano, io in piedi appoggiata al muro, entrambi illuminati dal chiarore dello schermo televisivo a 40 pollici. Lui mi guarda con occhi interrogativi e leggermente smarriti, si rende conto che c'è qualcosa di insolito tra noi ma non ha idea di cosa sia. E' eccitato, lo vedo dal gonfiore sui pantaloni, ma non sa cosa fare, resta lì a guardarmi, aspetta che sia io a fare qualcosa. Mi prende una voglia di amarlo tremenda, che non ho mai sentito prima. Forse è la paura di perderlo, forse no. Mi prende il desiderio di dirgli che lui è mio, è una mia proprietà esclusiva e che sono io e soltanto io che devo farlo godere, e devo farlo godere come non ha mai goduto prima. Che sono l'unica donna che davvero può regalargli il massimo del godimento possibile. Realizzo di colpo che tra me e lui qualcosa è cambiato, l'iniziativa è mia, e tutto dipende da me. Sono io che devo dirigere il gioco, qualunque esso sia. Rimango appoggiata al muro e sollevo lentamente la gonna guardandolo negli occhi. Apro leggermente le gambe e sempre fissandolo alzo la gonna sopra le mutandine. Scosto le mutandine ed inizio a sditalinarmi davanti a lui. Abbiamo sempre fatto sesso appiccicati io e lui, parlando d'amore e scambiando frasi tenere, due anni di matrimonio e due di fidanzamento senza che gli avessi mai fatto uno spettacolino davvero hard. Beh, è ora di cominciare, mi dico. Lui mi guarda affascinato per diversi minuti, dentro di me nasce ed aumenta la volontà aggressiva di shockarlo, di coinvolgerlo oltre ogni limite, di fargli scoppiare il cervello di desiderio. "Ti piace vedere tua moglie che si sgrilletta la fica in questo modo?". E' il mio primo assalto alla baionetta, un colpo brutale che coglie nel segno. Nonostante la semioscurità ho quasi l'impressione che queste mie parole lo facciano impallidire. Non mi aveva mai sentito dire una cosa simile. E continuo: "Lo faccio molto spesso, sai, e tu non te ne sei mai accorto...". Cerco di spiare l'espressione del suo volto, ma lui sembra quasi nascondere il viso. "Stai fermo e buono lì mentre mi sditalino un po'...". Lui rimane in silenzio, lo sento però respirare pesantemente. Mi infilo due dita nella passera che sta bagnandosi vistosamente, uso il miele per lubrificarmi la clitoride, quello che avanza lo porto alla bocca e lo lecco dalle dita con espressione lasciva... Claudio ansima, si è tirato fuori il cazzo dai pantaloni e se lo sega lentamente guardandomi. Mi stacco dal muro, mi avvicino a lui, lo afferro per le spalle con decisione, lo faccio sdraiare sul divano. Lo vedo incerto sul da farsi. Il suo smarrimento alimenta ulteriormente la mia nuova animosità . Gli salgo a cavalcioni sul viso, apro le gambe, scosto le mutandine quel tanto che basta e gli piazzo la fica sulla bocca. "Forza, datti da fare con quella lingua che ho voglia di godere". Pronuncio queste parole con voce bassa e dura, non riesco nemmeno a riconoscermi. Non mi sono mai rivolta a Claudio con quel tono di voce, che non sapevo nemmeno di avere. Lui esita, disorientato, allora gli premo con decisione la fica sulla faccia, e finalmente sento la sua lingua iniziare a slapparmi come si deve. Mi sorprendo di me stessa. Dopo avere fatto sesso per oltre quattro ore con Maurizio e avere avuto con lui una mezza dozzina di orgasmi mi bagno di nuovo, ed abbondantemente. Mi si scatena dentro l'anima un'aggressività che non avevo mai sentito, un desiderio di impormi sul mio uomo, di ribaltare la situazione vissuta poche ore prima con l'altro uomo. Adesso la più forte sono io, sono io a guidare l'uomo, il mio uomo che deve stare sotto di me: "Ficcala bene dentro, quella lingua, e muovila bene, fammi godere...". Claudio intensifica l'azione, sembra che la cosa non gli dispiaccia. Gli strofino la fica sulla faccia, me la allargo con le dita e lo incito ad infilarci dentro naso, labbra e lingua. Sono zuppa di umori e glieli spalmo per bene sul viso. Allora rompo altri argini, mi lascio andare. "Lo sai che sei il mio cane da lecco, tu?".
Claudio non sa come comportarsi, ma ci sta decisamente. "Voglio sborrarti sulla lingua, voglio goderti in bocca, dai, cagnolino, lecca per bene", insisto. Improvvisamente mi giro e gli impongo il medesimo trattamento riservatomi qualche ora prima da Maurizio. "Adesso devi leccarmi il culo, Claudio, voglio che ci infili la lingua dentro". E' la prima volta che facciamo una cosa del genere. Altri uomini me lo hanno già leccato, ma mio marito mai. E' ora di recuperare il tempo perduto, mi dico. Gli piazzo il sedere sulla faccia, mi divarico le natiche con le mani. Claudio diventa bramoso di eseguire l'ordine. Sento la sua lingua vogliosa insinuarsi nel mio ano. Ringrazio il cielo che la semioscurità gli impedisce divedere quanto è arrossato, e ringrazio il cielo di essermi fatta una doccia abbondante appena tornata a casa, o il sapore dei vari lubrificanti usati da Maurizio mi avrebbe tradita. "Dai, cagnolino, scopami il culo con la lingua!!!". Una frase che fino al giorno prima non mi sarebbe passata nemmeno per l'anticamera del cervello di pronunciare. Adesso invece mi ritrovo a sditalinarmi indecorosamente la fica mentre incito mio marito a farmi l'osceno servizietto. Claudio appare in estasi. La cosa mi fa impazzire di piacere, decido di non pormi limiti, di rovesciare fuori di me stessa tutto ciò che può regalare piacere ad entrambi. Sento che è la cosa giusta da fare e so per istinto che è la stessa cosa che lui desidera da me. Mi metto a cavalcioni del suo viso, lui sempre disteso sul divano, sono la sua padrona. Mi infilo tre dita nella fica mentre lo guardo negli occhi, sono sopra di lui e lo domino. Le giro e le rigiro per inzupparle di umori fino alle nocche, le tiro fuori e gli ordino di pulirmele con la lingua. Claudio ad occhi chiusi per il piacere me le lecca devotamente. Con una mano gli tengo la testa, l'altra la infilo nella fica, raccolgo gli umori e glieli dò da leccare, ripetendo la manovra più volte. Per gratificarlo allungo una mano dietro di me e gli meno il cazzo delicatamente. Ora le tre dita ora me le infilo nel culo, il più profondamente possibile. Claudio qualcosa vede, seppur nella semioscurità... vede la mia mano sparirmi nel culo fino alle nocche. Entra senza incontrare resistenze, dopo tutto quello che Maurizio mi ha combinato è il meno che possa capitare. Mi giro, rimesto con le dita nel mio culo senza sosta proprio davanti al suo viso, nella stanza c'è solo il rumore del nostri respiri affannosi e dello sciacquio delle dita nel mio orifizio anale. Estraggo la mano e gliela dò da leccare. Claudio la divora letteralmente, si infila le mie dita zuppe tutte e quattro in bocca, le succhia con un'avidità sconcertante. Inizio a parlargli a voce bassa, insinuante, decisa. "Senti il sapore della mia fica e del mio culo, tu d'ora in poi mi farai questi servizietti tutte le sere, hai capito?". Per la prima volta da quando è iniziato questo gioco perverso gli sento dire qualcosa. Con un filo di voce mormora che farà tutto quello che voglio, che lo sto facendo impazzire letteralmente... "Io ti voglio cane da lecco, hai capito bene?".
Claudio annuisce e mi guarda con occhi adoranti, ancora più adoranti di come li abbia mai avuti. Mi rigiro su di lui, gli piazzo la fica sulla faccia e gli prendo il cazzo in bocca. Non è una grossa novità per noi due fare un 69, ma è certamente una novità il fatto che io durante un 69 infili a lui due dita nell'ano senza tanti complimenti. Mentre gli succhio l'uccello mi eccito ad allargare il buco del culo di mio marito con le dita. Lo faccio con decisione, senza preoccuparmi di cercare il suo assenso o di provocargli fastidio. Claudio geme per la sorpresa, per le sensazioni inedite, ma continua a leccarmi la passera, a succhiarmela, ad infilarci dentro il viso con foga e con furia quasi. L'ano di Claudio non è certo largo come il mio ma sono già a tre dita dentro e cerco di infilarci anche il quarto. Mentre cerco di allargargli lo sfintere sento che lui inizia a gemere... Conosco i sintomi, sta per venire... allora smetto di succhiare e mi concentro sul suo ano. Mi sgancio dalla posizione del sessantanove, lo lascio sdraiato e mi siedo sul divano accanto a lui. Gli dico a bassa voce che deve godere con il culo stasera. Con una mano gli meno lentamente l'uccello per mantenerlo eccitato mentre con l'altra lo penetro a pieno ritmo. "Lo senti come ti fotto?". Claudio ha il viso nascosto tra le mani e geme, l'impressione è che questo mio modo di fare lo abbia completamente annientato. Geme, ma allarga le gambe, Geme, ma non mi chiede di smettere. E' incredibile e sconcertante come lui sia passato nel giro di pochi minuti dal ruolo sessuale di maschio a quello di partner completamente dominato, senza una spiegazione, senza una preparazione. E' semplicemente successo, e talmente di colpo da sembrare una cosa irreale. "Ti puoi masturbare, se vuoi", aggiungo. Sono impegnata a scavare con le dita nel suo culo per penetrarlo più profondamente possibile mentre lui si masturba il pene eretto. "Ti piace come ti inculo, vero?", gli dico incalzandolo. Lui geme, credo tra l'altro di stargli procurando una discreta dose di sofferenza fisica. Mi risponde di si, che gli piace tanto, di fargli tutto quello che voglio. "Lo sai, Claudio, cosa voglio che tu diventi per me d'ora in poi?". Mi risponde sottovoce di essere il mio cane da lecco. Sentirgli dire quesa frase mi obbliga a sditalinarmi. Ed insisto, chiarendo definitivamente un concetto ormai evidente ma ancora rimasto inespresso. "Certo, ma non solo questo. Lo sai cosa sarai tu d'ora in poi? Sarai la mia puttana!!". Mentre gli dico queste parole sento il suo orgasmo arrivare, e avverto una massa di piacere indescrivibile che sta montando anche dentro di me. Ho la mano infilata fino alle nocche nel culo di mio marito e glielo sto pompando senza misericordia, come faceva qualche ora prima Maurizio con me. Mi strizzo la clitoride con le dita e arriva per entrambi un'onda, una mareggiata, uno tsunami di piacere. Rovescio gli occhi all'indietro e mi abbandono ad un orgasmo devastante, il più completo e liberatorio che abbia mai provato in tutta la mia vita... Avverto subito dopo l'orgasmo violentissimo di mio marito, che non riesce a trattenere grida strozzate e ripetute, e faccio appena in tempo ad infilarmi in bocca il suo cazzo per potermi gustare fino all'ultima goccia del nettare più squisito ed inebriante che esista, mentre affondo l'altra mano il più possibile nel suo culo. Non credo di aver visto mio marito mai così intimamente appagato, e non credo di essermi mai sentita in vita mia più felice di così. Claudio, finito di svuotarsi fino all'ultima goccia rimane riverso sul divano, immobile, probabilmente incapace di credere pienamente a quello che gli è appena successo. Ha una mano posata sugli occhi. Mi sdraio sul divano accanto a lui, respiro il suo respiro ancora affannoso. Gli accarezzo la mano, mi sento fisicamente distrutta ma intimamente appagata e cosciente di essere arrivata finalmente, con il mio lui e per la prima volta, nel posto giusto, quello che avevo sempre cercato senza mai riuscire ad individuarlo. Per la prima volta dopo quattro anni di unione le nostre due nature sessuali si sono finalmente incontrate. Provo una sensazione intima e meravigliosa di sollievo. L'immediato futuro adesso non mi spaventa più tanto come prima...
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14 years ago
coppiaromana38, 43/43
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-fremiti- 1°parte
"Che bella giornata abbiamo passato, anche la pizza era buona, piccante al punto giusto".
"Si sono stata proprio bene, come sei dolce...spero anche nel dopocena, ti va?"
"E me lo chiedi? aspettami in camera ho una sorpresa per te"
" Cosa???!!"
"Tranquilla, preparati, profumati tutta, rimani in mutandine e canottiera, chiudo in giro ed arrivo".
In tutti questi anni la cosa che più mi piace del nostro rapporto è vederla felice, vederla godere, sentirla che freme dal piacere, che condivide con me ogni situazione che le presento provando emozioni che neanche immaginava.
In tutti questi anni la cosa che più mi piace del nostro rapporto è noi.
L'ennesima sorpresa, chissa cosa starà pensando, speriamo di centrare il colpo anche stà volta.
Devo sbrigarmi, messaggio in arrivo da Jon, è fuori dalla porta.
"Ciao, vieni come va? altro che del Niger, sei puntuale come uno svizzero".
"Hello, sei ancora sicuro di volerlo fare?"
"Si dai, facciamo presto"
"Hello, ho un pò di timore, mi sento a disagio, non vorrei incrinare la nostra amicizia".
" Stai sereno, in questa situazione tu sei un "oggetto" che fa parte di un gioco erotico, senza complicazioni affettive di nessun genere, la nostra amicizia e la stima reciproca non sono in discussione".
"Hello, va bene, al tuo segnale entrerò".
"Intanto che ti chiamo sbircia pure cosi entri prima nella parte"
Jon è una bella persona, colta gran lavoratore, umile come me, se vedo che qualcuno di noi non apprezza il gioco, se lo vedo forzato fermo tutto, la serenità non deve essere messa in crisi.
Salgo di corsa le scale dal garage, Jon verrà dietro dopo,...oh quasi dimenticavo il pacchetto con gli accessori; sono un pò agitato.
Sento la sua fragranza dalle scale, vedo sempre più triangolare.
"Eccomi".
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14 years ago
admin, 75
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La mia amica bisex
Navigando sul sito di desy vediamo un annuncio che per me non passa inosservato.Coppia di coniugi con la lei bisex cerca coppia con cui passare serate piacevoli.Li contattiamo c'incontriamo per un caffè e due chiacchiere,giusto per conoscerci meglio.lei è bisex e piacciono molto le donne,io non l'ho mai fatto ma la cosa mi eccita molto.durante il tragitto verso casa,confido a mio marito che giocare con una donna è sempre stato un mio desiderio mai esaudito,questo era il momento buono,meglio tardi che mai.La sera facciamo l'amore fantasticando sul come sarà farlo con l'altra, passiamo una favolosa notte d'amore.Ci baciamo,lecchiamo succhiamo ogni parte del nostro corpo che oramai conosciamo a memoria.Mio marito mi prende dietro inculandomi ed infilandomi un cazzo finto in fica,mi dice:immagina che hai due cazzi veri dentro di te,immagina che ci sia anche Fabio,marito di Paola.,sono i nomi della coppia conosciuta.Passano diverse settimane e di Fabio e Paola non abbiamo notizie,noi non li abbiamo più contattati perchè non volevamo essere persone invadenti,ma speravamo che lo facessero loro.Un pomeriggio mentre facevamo shopping, squilla il telefono,erano Fabio e Paola che ci chiamavano per invitarci a casa loro a trascorrere una Gradevole Serata.Accettiamo volentieri l'invito,anche perchè non avevamo impegni. Paola è una bella donna dai capelli rosso rame ed occhi azzurri.Io non sono da meno,capelli biododorato,occhi verdi,entrambe siamo longilinee,taglia 42. Puntuali come sempre,arriviamo a casa loro alle 21;accolti da un'atmosfera "eros",la casa illuminata da candele profumate,ed incensi dal profumo afrodisiaco. Ci accomodammo sopra un comodissimo divano davanti ad un caminetto acceso da tempo,tanto era calda la stanza,bevemmo del prosecco chiacchierando e chiedendoci cosa ci piaceva fare nel gioco.Io risposi che non ero mai stata con una donna,ma che la cosa mi eccitava,anche se ero un pochino impacciata.Per l'occasione indosso una camicetta nera di seta molto provocante,lingerie nera di pizzo,minigonna di jeans,autoreggenti,tacchi a spillo. Paola indossa una sottoveste di raso rossa,senza intimo,si siede accanto a me cercando di mettermi a mio agio,quindi comincia a toccarmi,accarezzarmi e,in un orecchio mi sussurra:sei stupenda. Allunga le sue mani sulle mie cosce,le apre infilandoci la mano che sente già i miei umori.Comincio a tirar fuori gridolini di piacere,gli uomini ci guardano già eccitati ed ormai a cazzo di fuori,Paola è in ginocchio davanti le mie cosce che lecca la mia fica,le prendo la testa e le dico di continuare.Intanto si avvicinano alla mia bocca i 2 vogliosi cazzi ormai gonfi ed,io ormai eccitata al massimo comincio a succhiarli entrambi.Paola ad un tratto si alza e ci dice di seguirla in camera da letto,dove lì vediamo che ci sono dei "giochi"pronti per essere usati.Paola ne indossa uno di 20cm circa,mi chiede di voltarmi,di mettermi alla pecorina,io obbedisco,ed appena pronta me lo sbatte come una forsennata.Comincio ad urlare di piacere e mio marito mi sbatte il cazzo in bocca dicendomi:ti piace farti sbettere da una donna con il cazzo,vero?Io rispondo siiiii da morireeeee,ancora daiii.Paola continua e nello stesso tempo vorrebbe sentirne uno nel suo culo.Mio marito non se lo fà dire due volte,ed in un attimo è dietro di lei,inculandola alla grande. Non ho mai visto mio marito con un'altra donna,era la prima volta e devo dire che mi ha eccitato moltissimo.Intanto Fabio era davanti a me,aspettava che lo succhiassi,cosa che ho fatto con piacere,ha un cazzo favoloso,bello turgido.Poi è stato il mio turno,ora toccava me scopare Paola,ho infilato il cazzo finto,l'ho sdraiata sul letto e cominciato a scoprla.Lei urlava di piacere:siiiiiii dai fottimi,fottimi,godooooooo. Io ero lì a sbatterla e Fabio intanto voleva il mio culo che oramai aveva unto con la vasellina;una due spinte ed è entrato dentro.Prima ho buttato un urlo di dolore ahiiiii che male,poi è stato di piacere,siiiiiii daiiii continua,inculamiiiiii siiiiiiiiii vaiiiiiiii daiiiiii.Eravamo oramai in un bagno di sudore,umori e sperma.Avevamo il fiatone,stanchi ma appagati dal piacere.Io e Paola finimmo la serata con il baciarci passando tra le nostre bocche lo sperma raccolto dai nostri corpi bagnati,fù fantastico,una serata che non dimenticheremo più.Ci salutammo promettendoci di rivederci ancora.Posso garantirvi che ci rivedremo ancora e sapete perchè?perchè mi stà squillando il telefono ed è Paola.Baci
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14 years ago
admin, 75
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La sedia
Nell'ingresso dello studio in penombra il tuo uomo ti prepare come deciso: solo biancheria intima e calze, niente scarpe, una benda e due corde per le mani messe dietro la schiena.
Poi ti accompagna per un lungo corridoio buio in fondo al quale si vede di schiena una bella seggiola da ufficio che ti aspetta. La stanza è illuminata.
Entrate e, consegnata a me, dolcemente, ti senti portare vicino allo schienale della sedia. Ti faccio chinare la testa in avanti. Senti una corda attorno ai gomiti che ti lega ai braccioli, poi una mano che piano ti cala le mutandine fino a trogliertele. Ti immagini che anche le gambe vengano legate, ma questo non succede. Sei però sulle punte e senti lo schienale sotto l'inguine.
Attendi e solo ora ti accorgi di una lieve musica di sottofondo, musica barocca allegra e brillante.
Poi senti una mano che piano ti unge il buchino del culetto esposto... senti freddo e fremi....
Poi un dito piano s'intrufola e si muove avanti e indietro piano, molto piano, finché non lo senti più come un intruso.
Quando sei rilassata esce.
Non una parola. Poi senti che si infila di nuovo. Senti che c'è qualcosa di diverso ora.
Non capisci ma senti il buchino pizzicare... sta mettendo una crema che pizzica! Oh!
Pizzica sempre di più! Ti viene voglia di scalciare e un poco lo fai alternando le gambe per non perdere l'equilibrio intabile... Ti alzi sulle punte dei piedi e ti abbassi.
Finalemte il dito esce piano, e credi così che il pizzicore scompaia... Ma in realtà continua, accidenti.
Poi, di nuovo, piano eccolo che torna, quel maledetto... Oh, ancora, no!
Ma alla fine esce definitivamente. Senti un alito sul buchino... bello! Ah così va bene!
Senti che gli uomini parlano tra loro e vanno in unltra stanza...
Sei libera di muovere il buchino di fargli prendere aria.... ah! Se stringi pizzica, se rilasci stai meglio...
E ti immagini cosa succederà quando torneranno, con te così preparata, pronta....
Cobalt 2010
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14 years ago
admin, 75
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Visita andrologica
Era diverso tempo che desideravo effettuare una visita di controllo presso un andrologo, per verificare che tutto fosse regolare. Erano ormai trascorsi 10 anni dall’ultima visita effettuata per verificare un varicocele. Così ne ho cercato uno su internet ed ho fissato un appuntamento.
Quando mi sono recato presso lo studio una bella segretaria mi ha invitato ad accomodarmi ed attendere il mio turno. Ero l’unico all’interno della sala e dovevo solo aspettare che il dottore terminasse una visita. Lei aveva dei lunghi capelli neri ed una bocca molto sensuale e carnosa. Era un po’ castigata nel suo tailleur ma si notava benissimo che aveva un corpo davvero sexy. Tuttavia, non potevo indugiare troppo lo sguardo su quella magnifica creatura sia per non incappare in una brutta figura, sia per evitare strani rigonfiamenti prima della visita. Finalmente, arriva il mio turno.
Il medico che mi accoglie è un uomo sulla quarantina, alto ed atletico. Onestamente mi aspettavo il solito anziano con occhiali e pancetta che consigli sul sesso potrebbe solo inventarli… parlo quindi della mia intenzione di una visita generale e lui mi chiede di spogliarmi. Infila i guanti e quasi si inginocchia davanti al mio cazzo. Con maestria inizia a tastare i testicoli, mi solleva il cazzo con l’altra mano e me lo scappella. Poi nuovamente con l’altra sembra quasi eseguire un massaggio tra le mie palle ed il perineo. Immagino serva a controllare la prostata, ma lo esegue con una calma ed una delicatezza da risultare… beh.. piacevole. Il suo viso è così vicino che sento il calore del suo respiro sulla mia cappella. È una sensazione strana ed imbarazzante, ma finalmente si rialza e mi chiede di mettermi a quattro zampe su un lettino. Mi spiega che vuole controllare la prostata e per farlo dovrà infilare un dito nel mio buchetto!
E così mi ritrovo letteralmente a pecorina con lui che con le mani tasta i miei glutei sodi e con il dito si fa strada nel mio culo vergine. La sua delicatezza è incredibile, e la calma con la quale esegue questi movimenti mi fa rilassare e distrarre dalla situazione. Così rilasso il collo e chino la testa. Guardo il mio cazzo a penzoloni, guardo le mie cosce e dietro di esse il cavallo dei pantaloni del dottore… gonfio!!! Con una mano mi continua a penetrare, mentre con l’altra cerca invano di sistemarsi lateralmente quel pacco in vistosa erezione. A quella vista non so cosa mi sia preso, ma completamente sopraffatto da chissà quale emozione, anche il mio cazzo si è risvegliato in una potente erezione. ho voltato di scatto il volto, senza cambiare la mia posizione, ed ho visto il rossore sul suo volto ed il suo sguardo vagare dal mio culo, al suo pacco, ai miei occhi. È bastato quell’incontro di sguardi per comprendere che non c’era bisogno di interrompere quel momento e che potevamo dar libero sfogo alla nostra perversione.
Ci spogliamo completamente e lui rivela un corpo atletico e muscoloso ed un cazzo in erezione di almeno 25cm! Io ho la bava alla bocca e mi inginocchio davanti a lui ed inizio a spompinarlo con foga. Il suo cazzo è già bagnato e le mie papille gustano il suo sapore salino. Lo sento durissimo pulsare sotto la mia lingua, solleticare la mia gola. Mi aggrappo alle sue natiche e cerco di ingoiarlo il più possibile. Mi sento veramente una troia e voglio godermi fino in fondo questo momento di follia. Gli succhio le palle sono gonfie e rasate, e scivolo fino a leccargli il buco del culo. Poi ripercorro con la lingua tutta l’asta e frusto con la lingua la sua cappella vermiglia. A questo punto lui mi prende e mi piega contro la scrivania. Mi divarica le gambe tra le sue ed inizia a lubrificare il mio buco, mentre mi sega con l’altra mano. Poi con abili movimenti punta il suo bastone contro la mia apertura ed inizia a scavare un tunnel dentro di me.. all’inizio il dolore.. poi la mia mente è stata completamente rapita da un turbine di passione, godimento e confusione… sentivo le sue palle sbattere contro le mie, il mio culo tra le sue mani, il peso del suo corpo sul mio, il suo alito sul mio collo.. il suo colpi ritmati si facevano sempre più frequenti e sentivo il mio canale adattarsi a lui ed assecondare i suoi movimenti, sempre più in preda al piacere. Sento le sue mani afferrarmi il collo, reggersi alle mie spalle ed il suo cazzo penetrarmi profondamente, poi uno, due, tre, forti scossoni far presagire il suo orgasmo, intenso e copioso riscaldarmi all’interno, scuotermi dalla cima dei capelli alla punta dei piedi e ritrovarmi a sorreggermi alla scrivania per non crollare sulle gambe molli. Lui si ritrae ed io mi volto, appoggiato alla scrivania. Si china sul mio cazzo e incomincia a succhiarlo forte, mentre con le dita mi massaggia il buchetto indolenzito. Io gli afferro la testa e letteralmente me lo scopo in bocca, riempendolo con una sborrata abbondantissima, che non riesce del tutto ad ingoiare.
A quel punto ci ripuliamo e ci rivestiamo. Mi dice che la visita è terminata e che sono in perfetta salute, ma che posso tornare a trovarlo ogni volta che ne abbia voglia!
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14 years ago
admin, 75
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Giulia: la svolta sessuale [parte 2]
Mi guarda con occhi torbidi e mi mette in mano un pacchetto.
"-Benissimo, vai alla toilette, togliti le mutandine ed infilati questo nel culo. C'è un piccolo armadietto, dentro ci troverai un tubetto di lubrificante, spicciati".
Trasecolo. Non mi sarei mai aspettata una richiesta del genere. Non so proprio come reagire.
"-Senti, davvero... scusami ma una cosa del genere non credo possa...".
"-Ma che sei venuta a farmi perdere tempo?" mi incalza lui. "Vuoi divertirti o dobbiamo farci due palle così? E muoviti... vai, vai".
Lo guardo per qualche secondo, mi sento battuta. Prendo il pacchetto con aria poco convinta, entro nella toilette e lo scarto. Dentro c'è una specie di pera di gomma dalla forma allungata, con una base larga. Apro l'armadietto e trovo un flaconcino nero pieno di una sostanza fortemente oleosa. Cospargo di olio la pera, tiro su la gonna, mi sfilo il tanga e mi tasto l'ano. Penso tra me e me che sono pazza a prestarmi a quel gioco. Mi dico che devo mollare tutto e uscire da quel bar senza nemmeno voltarmi indietro. Ma non mi so risolvere a fare marcia indietro, qualcosa dentro di me mi spinge a farlo. Ho una voglia esagerata di fare delle porcherie con quell'uomo prepotente. Provo a premere il plug contro il mio sfintere anale... l'arnese è discretamente spesso e non vuole entrare. Naturamente non sono verginella lì. Sia mio marito, sia diversi altri... amici ci sono già passati, lo stesso Emilio nel mio culetto ci si diverte spesso. Ai tempi dell'università ho avuto un fidanzato che mi faceva il culo praticamente tutti i giorni... ma un aggeggio di lattice non l'avevo mai... indossato. Di solito gli uomini ci pensano loro a prepararmi il buchino come si conviene, invece adesso, da sola in questa squallida toilette di un bar... Mi infilo prima un dito e poi l'altro nell'ano, mi rilasso e faccio forza per ammorbidirlo. Sento che lo sfintere si rilassa e cede. Riprovo e stavolta la pera lubrificata scivola dentro senza troppi problemi. Appoggio le mani sul lavandino, chiudo gli occhi e mi concentro sulle sensazioni che mi arrivano dal culo occupato. Accidenti... è proprio... bello!!! Wow. Mi sento piena in maniera formidabile. Infilo le mutandine nella borsetta e riabbasso la gonna. Esco dalla toilette, molto più sicura di me stessa di quando vi sono entrata. Sto andando in estasi per le sensazioni che quella pera mi sta dando. E' bloccata nella mia ampolla rettale e ad ogni passo ne stimola e ne dilata le pareti. A me il sesso anale piace... mio marito non lo sa fare bene, ma quando mi incula Emilio per esempio riesco spesso a venire senza nemmeno toccarmi davanti. Adesso però è una faccenda diversa. Mi sento riempita da quell'aggeggio, sento la pressione dentro di me. Guardo Maurizio che mi aspetta fuori dal bar e provo stilettate di piacere. Vado verso di lui con la fica che si riempie di miele ad ogni passo.
"-Vieni Giulia, andiamo"
Mi prende per mano e camminiamo. Ancheggio leggermente per via della pera.
"-Si vede che ti piace" mi fa Maurizio. Non rispondo.
"-Ti porto nella mia garconniere dove non ci disturberà nessuno, sono dieci minuti a piedi"
Cammino in modo non proprio facile. Lui mi osserva e mi mette le mani addosso. Afferra il bordo superiore della mini e tira verso l'alto, facendola risalire qualche centimetro. Adesso le autoreggenti sono proprio scoperte.
"-Così devi camminare, così chiunque può vedere che troia sei. Cammina una decina di metri davanti a me, così sembrerà che sei da sola e in cerca di cazzi".
Quel suo modo di fare mi sconvolge. Sono abituatissima agli uomini che non fanno che mentire continuamente, che travestono sempre la loro voglia di scopare dietro presunti bisogni affettivi, che cercano di dare una veste presentabile ai propri istinti. Maurizio no, tutto il contrario. Lui mi fa capire apertamente che di me non gliene frega niente e vuole solo usarmi per il suo divertimento e godimento. Si comporta con una porca sincerità che mi piace da pazzi... che mi fa riempire la fica di umori caldi...
Lui rimane indietro, io proseguo la passeggiata in solitudine. Cammino lentamente, so che Maurizio mi guarda il culo, so che tra poco salirò nel suo appartamentino e mi farà di tutto. Si sta già realizzando uno dei miei desideri più inconfessati, mostrare al mondo intero la mia porcaggine. Niente segreti, niente facciata ripettabile... "Dama en la calle y puta en la cama" dicono in sudamerica, così deve essere la donna... e io in questo istante sono anche "puta en la calle"... oddio come mi piace che mi guardino... cammino per strada vestita come una battona, chiunque mi vede non può che pensare male di me... non può che credere che sono una donnaccia... la pera anale mi dà sensazioni sublimi, ormai sono inondata. Non indosso le mutandine e ho il piacere umido tra le cosce. Il mio unico pensiero è che tra poco Maurizio mi userà nei modi più sconci per il suo godimento... è il mio pensiero più piacevolmente ossessivo... spero che sarà tanto tanto porco... Arriviamo davanti ad un portone, Maurizio apre, mi fa strada. Percorriamo un corridoio e ci fermiamo davanti ad un ascensore, lui non parla.
Entriamo. L'ascensore si avvia.
"-Devi avere il culo allargato e la fregna che cola a quest'ora, eh, Giulietta?"
"-Abbastanza..." rispondo languida.
Entriamo in casa... spero che ora lui mi salti addosso e mi scopi selvaggiamente dovunque capiti. Invece nulla, si toglie la giacca tranquillamente e mi invita a sedermi sul divano. Va al mobile bar e prepara un beveraggio alcoolico. Mi si avvicina e mi porge il bicchiere.
"-Lo so che adesso pensi soltanto a farti chiavare, ma il cazzo lo dovrai aspettare un po"
Mi agito un po' sul divano, lo guardo... stare seduta accentua la pressione della pera nel mio culo... sono già venti minuti che la pera mi sta scopando il di dietro, ormai desidero violentemente il cazzo di Maurizio.
Mi siede in poltrona davanti a me sorseggiando il liquore e ribatte con tranquillità, fissandomi negli occhi.
"-Hai detto di volere il servizio completo, no? Una puttana malata come te ha bisogno di qualcosa di più di una sveltina, non credi?".
Rimango ancora una volta interdetta. Mi ha dato della "puttana malata". Ma cosa sta dicendo? Richiudo automaticamente le gambe mentre assorbo l'epiteto, quasi incredula.
"-Quel povero fesso di tuo marito non ha mai capito un cazzo di te, vero?" mi dice con tono tranquillo ma sferzante.
Sono spiazzata. Di solito a quel punto sono io che reggo il gioco, l'uomo è in mio potere e pur di entrarmi dentro fa tutto quello che voglio. Invece questo stronzo rimane indifferente alle mie grazie e sono io a ritrovarmi ad implorare di essere montata. E' una cosa nuova, un po' orribile e un po' sublime.
"-Potresti evitare di riferirti a mio marito, per cortesia? Cosa c'entra? Non mi piace molto questo modo di fare, scusa", abbozzo una linea di difesa.
"-Ma la pianti o no di fare la cretina, Giulia? Forse è ora che tu ti schiarisca un po' le idee, non credi?".
Queste parole dette con tranquillità mi sconvolgono. Ma la mia eccitazione non diminuisce. Mi piace che mi parli così. E' come se io fossi una... cipolla, che lui sta sfogliando, portandone alla luce le parti nascoste...
"-Dai vieni qui camminando a quattro zampe e tirami fuori l'uccello dai pantaloni, visto che ci tieni tanto".
Finalmente, penso tra me e me. Dal divanello dove sono seduto scivolo in ginocchio e a quattro zampe mi dirigo proprio davanti a Maurizio che si accende una sigaretta. Armeggio alla sua patta dei pantaloni, sbottono la lampo, frugo con la mano nei boxer, catturo il membro. E' già semieretto. Lo lecco con devozione, mi pare che adesso Maurizio voglia comportarsi in maniera opposta rispetto al nostro incontro del camerino.
"-Brava Giulia, sfilami i pantaloni, dai."-
Eseguo, gli tolgo i pantaloni e i boxer insieme, mi inginocchio tra le sue gambe pelose.
"-Inizia a leccarmi l'interno coscia" ordina lui.
Tiro fuori la lingua e gliela passo con dolcezza sulla coscia.
"Adesso piano piano estraiti il plug dal culo".
Eseguo, ho un gemito di piacere-dolore, perchè l'ano è decisamente dolente e l'estrazione non è semplicissima. Mi fa male, ma il dolore è anche piacere. Lo reinfilo... ho l'ano dolente ma... è così che voglio che sia... dolente... è bello, è profondamente bello avere l'ano dolorante e maltrattato.
"-Ora devi occuparti delle mie palle, Giulia, leccale, assaggiale, puliscile con la lingua".
Io, donna sposata, moglie felice di un uomo dolce e meraviglioso, mi ritrovo su quel tappeto a dilatarmi oscenamente il sedere con un fallo in lattice mentre con la lingua lecco le palle di questo stronzo maleducato. Dio, che schifosa sgualdrina che sono diventata, come mi sono ridotta... Passo la lingua sui peli, li insalivo, li succhio. L'odore dell'intimità di Maurizio mi inebria. Apro la bocca e prendo delicatamente un testicolo in bocca, lo massaggio con la lingua. Provo ad infilarmi entrambi i coglioni di Maurizio in bocca ma ho paura di fargli male. Lui si semialza dalla poltrona per favorire la manovra. Ora mi sta quasi sopra, ruoto la testa verso l'alto e i suoi coglioni mi si depositano in bocca quasi da soli. Maurizio si mena l'uccello sul mio viso mentre io, con la bocca invasa dai suoi coglioni pelosi ed odorosi inizio a cadere in uno stato di deliquio. Sto facendo quello che la parte più profonda di me stessa avrebbe voluto sempre fare, ma che nessuno ha mai avuto la forza di chiedermi, di impormi in quel modo: essere la schiava di un uomo. Godo per lo sfintere anale slargato dal plug e godo per quello che quel maiale mi sta facendo fare.
"-Leccami il culo, ora".
O Dio mio, provo un tuffo al cuore a questa richiesta, ormai me la aspettavo... anzi... la aspettavo... certo che te lo lecco il culo, penso, te lo lecco tutto, brutto porco che non sei altro. Maurizio mette in piedi a gambe aperte. Io striscio sotto di lui e immergo il viso tra le sue chiappe. L'odore è molto forte ma invece di nausearmi mi ingolosisce. Gli separo le chiappe con le dita e la mia lingua si dirige sul suo ano. E' una cosa calda, morbida, umida, saporita, favolosa da leccare. Passo la lingua sul buco del culo di Maurizio, glielo slappo come meglio posso.
"-Aspetta, facciamolo meglio". Mi fa sdraiare supina su divano e si siede sulla mia faccia come se dovesse farsi il bidet. Infatti sono io a fargli il bidet con la mia lingua.
"-Dai, Giulia, infila la lingua dentro", mi incita. Con una contorsione si volta verso il mio culo e prende possesso del plug. Senza nessun riguardo inizia a pistonarmi il plug con brutalità dentro e fuori del culo, strappandomi gemiti di dolore-piacere. La mia lingua si fa strada nel suo culo, entra dentro. Il sapore è fortissimo ma non mi fermo. Ora ho qualche centimetro di lingua infilato nel suo retto, provo a muoverla come se lo dovessi scopare.
"-Brava, vai avanti così per un po".
Credo che stia godendosela, perchè smette di massacrarmi il culo con il plug e inizia a sospirare, concentrandosi per un attimo sul suo piacere. Proseguo nel mio osceno lavoro per parecchi minuti, la cosa mi piace da morire... ma perchè nessuno di quei tanti fessi con cui sono stata, marito compreso, mi ha mai fatto fare queste cose meravigliosamente schifose?
"-Brava, Giulietta, vedi come le impari bene queste cose? Vedi che devi ancora imparare a godere veramente?"
Maurizio si rialza e mi prende per mano. Davanti al suo divano c'è un tavolino di legno, di quelli che si fanno in Indonesia, con le zampe tozze e robuste. Mi ordina di salirci sopra a quattrozampe, di continuare ad infilarmi il plug nel sedere e se ne va. Eseguo. Mi masturbo dolcemente il culo con il plug infilandolo ed estraendolo, gemendo di piacere.
Quando Maurizio torna ha in mano due oggetti: una spatola di cuoio, simile nell'aspetto ad un piccolo battipanni, ed un secondo plug, di dimensioni leggermente superiori a quello con cui sto giocando da un'oretta. mi sistema a quattro zampe sul tavolino, alla pecorina, la testa appoggiata sul tavolino, il sedere rivolto verso di lui, con il plug che sporge dal mio ano. Maurizio si toglie i pantaloni e rimane nudo dalla vita in giù. Con delicatezza estrae il plug dal mio ano, impugna l'altro plug, lo lubrifica e con molta circospezione inizia a dilatarmi con quello. Sono felice che usi tanta delicatezza, una volta tanto. Cerco di rilassarmi per fare entrare anche quel giocattolo. Con mia sorpresa mi ritrovo improvvisamente piena senza quasi accorgermene... piena da morire... mio dio quant'è grosso... sarà una tortura farlo uscire, mi dico. Maurizio prende la spatola di cuoio e inizia a picchiarmi. Mi sculaccia con fermezza, senza farmi troppo male... poi, man mano che le mie chiappe si arrossano prosegue con colpi sempre più secchi... la pelle del sedere inizia a riscaldarsi più che a dolere veramente... è una sensazione divina. Allargo le cosce il più possibile per fargli vedere la mia fica aperta che lui ancora non ha nemmeno sfiorato. Spero ardentemente che ci infili il suo cazzo il prima possibile ma non ho il coraggio di chiederglielo. Mi piace quello che mi sta facendo. Mi sta portando in paradiso questo mascalzone... Poi improvvisamente inizia a parlarmi. Maurizio inizia a rivolgermi frasi cadenzate, con voce suadente, con tonalità profonda, parole che seguono il ritmo delle percosse. Parole quasi ipnotiche.
"-Tu sei qui, Giulia, per scoprire chi sei veramente.... dalla prima volta che ti ho vista in quel negozio ho capito chi eri, e ho capito che non sapevi chi sei veramente. Io sono qui apposta per fartelo scoprire, per farti capire quanto sei insoddisfatta e di quali e quante cose hai bisogno per essere te stessa..." I colpi diventano a tratti più forti, fanno quasi male, ma li sopporto benissimo. Il dolore dei colpi rivaleggia con il dolore della dilatazione del plug infilato nel culo, che non mi dà pace. Ma spero che questi dolori non finiscano mai... mi piace in maniera incommensurabile subire questo trattamento...
"Tutte le esperienze che hai cercato finora non ti hanno mai portato a godere così, vero?"
Gli rispondo di si, che non ho mai goduto tanto... gli rispondo che non mi sono mai sentita a tal punto nella situazione veramente giusta per me.
"-Vedi cosa intendo quando ti dico che tuo marito è un fesso? Nel senso che non ha l'esperienza e i mezzi per capire di cosa hai bisogno".
Gli rispondo che ha perfettamente ragione, che mio marito è decisamente un pivello.
"-Ci vuole esperienza e un po' di cattiveria per capire una donna come te, Giulia".
Maurizio va nell'altra stanza e torna con un frustino in mano, una specie di gatto a nove code formato da striscioline di cuoio.
"Ora scendi dal tavolo ed inizia a camminare a quattrozampe" Eseguo.
Cammino lentamente carponi sul tappeto mentre lui in piedi mi segue e mi bersaglia i lati esterni delle cosce di frustatine abbastanza dolorose. Il mio culo deve essere ormai del colore di una mela matura da quanto mi brucia deliziosamente, sia fuori che dentro, e adesso tocca alle cosce.
"-Guardami, Giulia e apri la bocca."
Lo guardo in viso ed apro la bocca. Lo posiziona la sua a perpendicolo sulla mia.
"-Tira fuori la lingua, dai". Eseguo e lui dall'alto lascia cadere un grosso sputo sulla mia lingua.
"-Bevilo". Tiro dentro la lingua e assaporo il suo sputo.
Si sposta di due passi e sputa per terra.
"-Lecca e pulisci, dai"
Sono in uno stato che si avvicina al trance ormai, quel trattamento che Maurizio mi sta riservando è qualcosa di viscerale che cresce dentro di me ed ogni suo ordine corrisponde ad una fitta di piacere che mi si localizza proprio al centro dello stomaco.
Seguono diversi sputi in diverse zone del pavimento che io vado a raccogliere con la lingua.
Mi prende per mano mi fa alzare.
"-Adesso si va a letto"
Lo seguo in camera da letto, aspetto i suoi ordini.
"-Sdraiati".
Mi accomodo sul letto, supina".
"-Spalanca le cosce". Eseguo.
"-Allora Giulia. A questo punto dobbiamo intenderci io e te, altrimenti è meglio che ti rivesti e te ne vai."
Non ribatto nulla, non saprei nemmeno da che parte incominciare per oppormi a qualunque sua richiesta.
E il porco questo lo sa benissimo.
"-Le sveltine o le scopatine non servono nè a me nè a te, ci stai arrivando, spero...".
"-Tu sei una cagna, Giulia, sei nata per fare la cagna e devi fare la cagna. Se vuoi che ora ti scopo è questo che devi essere per me d'ora in poi, hai capito?
Mentre pronuncia queste parole si mena il cazzo duro davanti a me e mi guarda con occhi duri. E aggiunge:
"-Altrimenti abbiamo soltanto passato un paio d'ore piacevoli io e te, ti rivesti e ti togli dalle scatole".
La mia risposta viene dal profondo di me stessa... guardo il suo bel cazzo nodoso e mormoro:
"-Tu lo sai meglio di me quello che voglio... entrami dentro... dai... sbrigati..."....
E' esattamente così che tutto è iniziato...
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Giulia: la svolta sessuale [parte 1]
[Segue dal primo racconto: "Giulia"]
Per un paio di giorni non pensai quasi più ai momenti passati insieme a Maurizio nel camerino di prova della Rinascente. O meglio, ci pensavo spesso, ma avevo bisogno di tempo per elaborare l'esperienza fatta. In questi casi amo lasciar scorrere gli eventi, fare in modo che le sensazioni si sedimentino, per poterle poi ripensare a mente più fredda e riposata. Quello che era successo per molti aspetti era stata un'esperienza del tutto nuova: incontrare un uomo in un modo del tutto casuale, guardarsi, piacersi... e ritrovarsi immediatamente a condividere una situazione sconvolgente come un rapporto intimo in un luogo pubblico, senza avere nemmeno il tempo di riflettere. La mia vita sessuale con mio marito correva su binari decisamente normali, forse non sarà stata esaltante da un punto di vista erotico ma era sicuramente molto gratificante da quello affettivo. Claudio, mio marito, soddisfaceva, e soddisfa tuttora, il mio profondo bisogno di possedere un uomo, di averlo tutto ed esclusivamente per me. Claudio, la persona meravigliosa che da quando ci siamo conosciuti si è sempre dedicato a me, che ha sempre cercato di prevenire i miei desideri, che mi ha sempre fatto sentire una donna speciale, oggetto di una sorta di devozione, di adorazione quasi. Una vita sessuale quindi normale e tranquillamente felice, che però mi ha sempre lasciata incapace di rinunciare alle scappatelle quando capitava l'occasione. Il mio primo amante da donna sposata, due mesi dopo il matrimonio, è stato Fabrizio, ci siamo frequentati per un paio di annetti più o meno saltuariamente. Ce ne sono stati poi diversi altri che si sono avvicendati, sempre all'insaputa del mio lui: Francesco, un bel cinquantenne, Andrea, un ragazzo un po' più giovane di me, poi Fabio e Attilio. Tutte storie però più o meno finite. In quel periodo, correva il 2005, avevo in piedi una storiella con Emilio, 42enne amico di un collega di ufficio. Storia frutto di un lungo corteggiamento da parte di Emilio stesso, e che si consumava di tanto in tanto in qualche motel oppure, nelle rare occasioni in cui la moglie di Emilio si assentava da casa, nella sua camera da letto. Pochi mesi prima avevo ceduto per un periodo limitato anche alle lusinghe di Arturo, il commercialista di mio marito, che aveva iniziato a farmi una corte segreta e sfegatata. Per qualche settimana avevamo preso l'abitudine di vederci in un parcheggio appartato vicino al suo ufficio e finivamo invariabilmente per fare sesso sui sedili dell'auto. Una storia breve ed intensa quella con Arturo, bruciata nell'arco di poche settimane e poi definitivamente chiusa. E con questo è proprio tutto per quanto riguarda i primi due anni di matrimonio. Insomma, non credo proprio di poter essere considerata una troia, come qualcuno sostiene, in fondo mi comporto come quasi tutte le donne sposate della mia età... però riconosco pure di non essere la moglie più fedele del mondo. Tutto questo fino all'incontro con Maurizio alla Rinascente. Gli aspetti più autentici della mia vita sessuale infatti si sono realizzati in seguito all'incontro con lui.
Conservavo il biglietto da visita di Maurizio nella mia agendina, di tanto in tanto mi capitava in mano e lo rigiravo divertita fra le dita. Chissà se si aspetta davvero che lo chiamo, quel mascalzone, mi chiedevo. Non ne avevo nessuna intenzione, figuriamoci.
Fu la settimana successiva che però tornai sulla mia decisione: una notte subii infatti un dolce ed affettuoso assalto da parte di Claudio. Cominciammo a fare l'amore, poi lui volle che glielo prendessi in bocca. Di solito i pompini a mio marito glieli faccio sul letto, lui seduto appoggiato alla spalliera ed io piacevolmente impegnata a succhiarglielo. Ma ad un tratto Claudio decide di alzarsi in piedi lasciandomi... a bocca asciutta sul letto a guardarlo incuriosita. Claudio, tesoro mio, che mi avverti sempre quando stai per venire perchè non vuoi eiacularmi in bocca, sapendo che mi dà fastidio... Insomma lui si alza in piedi e mi domanda di sedermi sul bordo del letto. Mi viene vicino, in piedi e mi chiede di prenderglielo in bocca in quella posizione. Lo faccio e appena il membro di mio marito mi invade la bocca ho come un flashback, e ripenso a quella selvaggia penetrazione orale a cui mi ha sottoposto una decina di giorni prima Maurizio. Spingo il viso contro il pube di Claudio e lascio che il suo uccello mi entri fino in gola... ripenso alla sensazione di soffocamento che mi aveva quasi gettato nel panico, dentro a quel benedetto camerino. Mi eccito morbosamente ed inizio a spingere con la testa in modo da farmi penetrare da Claudio quasi fino in gola. Lui rimane certamente stupito da quell'inconsueto modo di praticargli la fellatio, io che solitamente lo gratifico con mille delicati ricamini di lingua intorno al filetto. Non sollazzo certo soltanto lui con questi servizietti, ma il mio tesoro non sospetta minimamente che alla sua mogliettina non dispiace affatto assaggiare di tanto in tanto anche il sapore della virilità di altri uomini. Bastano un paio di minuti di quel trattamento per portare Claudio all'orgasmo. Rispettosamente come sempre esce ed eiacula in un fazzoletto di carta. Vivo in quell'istante una sorta di delusione profonda... non che ce l'avessi con il mio amore o mi aspettassi da lui qualcosa di diverso... ma nel mio profondo sentivo la bruciante mancanza di tutt'altri ingredienti, del pepe e del peperoncino dela trasgressione. Claudio mi propone di ricambiarmi il favore leccandomi la fica ma gli dico che mi sento poco propensa quella sera e lui mi abbraccia affettuosamente, mi ricopre il viso di dolci bacini, prima di addormentarci. Accetto la sua dolcezza ma dentro di me provo un profondo senso di depressione. Il flashback ha riportato a galla sensazioni che scopro solamente ora di desiderare morbosamente. So che lì, in quel preciso momento, in quella stanza e con la persona che ho a fianco non c'è niente che possa appagare questi miei desideri quasi animaleschi. Provo un senso di vuoto, di inutilità, mentre la mia carne brucia letteralmente... Non riesco a prendere sonno. Guardo mio marito che si è appena addormentato e gli accarezzo teneramente i capelli. Tesoro mio, penso... così dolce... così tranquillo... così noioso...
L'indomani il trantran del lavoro quotidiano mi distoglie da quei pensieri fino alla pausa pranzo. Poco prima di recarmi alla mensa con i colleghi squilla il cellulare. E' quel pazzerello di Emilio, non ci sentiamo da diversi giorni. Come stai, come non stai, quanto mi manchi. Le solite cose, penso tra me e me. Ha voglia di scopare, figuriamoci. Immagino già il seguito che arriva puntualissimo: mi chiede se ho voglia di vederlo dopo il lavoro, visto che si trova a passare dalle mie parti. 'Ci credo proprio che dovevi passare dalle mie parti' avrei voglia di ribattergli. Ma vederlo mi fa sempre piacere e gli dico di si. Tanto Claudio il giovedì non rientra a casa prima delle 20 e se tardo un po' non se ne può certamente accorgere. Ci vediamo ad un paio di isolati dal mio ufficio, quanto basta per evitare di essere pizzicata da qualche collega. Prendiamo un aperitivo analcoolico in un bar e vedo Emilio che mi guarda attentamente. Gli chiedo la ragione di tanta attenzione e lui mi dice di vedermi diversa, molto più... eccitante del solito. Finito l'aperitivo mi dichiara di non farcela più... ha bisogno di abbracciarmi, di respirare il mio odore. Mi chiede se voglio regalargli almeno cinque minuti di tenerezza in macchina con lui. Lo fa con brio e spirito, il suo solito modo che sempre mi diverte tanto. Acconsento. Salgo sulla sua macchina e ci dirigiamo verso una delle piazze dell'EUR. Sono le 18.30 ed è già buio. Emilio ferma la macchina in un angolo della piazza e mi assale letteralmente. Lingua in bocca, mani dappertutto.
-"Ma non volevi soltanto un po' di coccole?", faccio io con finto sdegno facendo finta di respingere l'assalto.
-"Ti desidero da pazzi, sono giorni che penso a te".
La sua lingua mi percorre il collo, le sue mani pastrugnano i miei seni sotto la camicetta.
Ricambio il bacio, la mano di Emilio penetra sotto la gonna, risale. Non sono vestita sexy, ho i collant completi con le mutandine. Di solito quando vedo Emilio metto le calze autoreggenti color carne che gli piacciono tanto e gli facilitano le manovre sessuali. Ora invece sono costretta a fermarlo e devo divincolarmi un po' sul sedile per abbassare collant e mutandine e consentirgli il libero accesso alla mia fica. Ecco le dita del mio bravo amante pizzicarmi la clitoride e strizzarla dolcemente come fa sempre lui. E' così bravo a masturbarmi, e lo lascio fare. Emilio la mia fica, essendone un frequentatore piuttosto assiduo, la conosce decisamente bene e sa perfettamente come farmi godere. In pochi minuti mi porta all'orgasmo, la sua bocca incollata alla mia mi impedisce di gemere ad alta voce come mi viene naturale... Ora tocca a me... lungi dall'avermi calmata, l'orgasmo appena vissuto mi stimola a fare qualcosa di più. Gli slaccio la patta dei pantaloni, armeggio con i suoi boxer e subito il bel cazzo di Emilio svetta fuori, voglioso di attenzioni. Mi ci attacco con foga e lascio che mi penetri la bocca il più possibile... sento la sua cappella penetrarmi fino in gola e di nuovo rivivo, anche se solo in parte, il piacere del soffocamento. Pochi minuti ed Emilio esplode nella mia bocca. Lui il problema che io non gradisco lo sperma in bocca non se lo è mai posto. Di solito ogni volta che lo spompino prendo tutta la sua sborrata, la trattengo in bocca aspettando anche gli ultimi schizzi e poi sputo in un fazzoletto. Stavolta desidero rivivere il piacere regalatomi da Maurizio e quando avverto i classici sintomi dell'eiaculazione lascio affondare il membro di Emilio fino in gola, la sua sborrata mi riempie letteralmente. La deglutisco fino all'ultima goccia mentre lui rantola vistosamente di piacere, gratificato oltretutto dal vedermi per la prima volta ingoiare interamente il frutto delle mie poppate.
Ci salutiamo con un lungo e profondo bacio, ma io non vedo l'ora che lui se ne vada e mi lasci sola. La mia elaborazione è finita, ora percepisco lucidamente ciò di cui sento il bisogno e non vedo alcuna ragione perchè questo bisogno non debba venir soddisfatto. Salgo nella mia macchina e con il cuore in tumulto tiro fuori la mia agendina. Trovo il bigliettino da visita di Maurizio, lo stringo tra le dita. Con lo stomaco letteralmente stretto da una morsa prendo il cellulare e compongo il numero.
Il telefono squilla a vuoto due, tre volte... mi tremano le mani, mi mordo le labbra fino a farmi male. Poi sento la sua voce.
Il tono è abbastanza secco, me lo ricordavo bene.
"-Si?"
"-Maurizio?"
"-Si, chi parla?".
"-Ciao, sono Giulia, ti ricordi di me?".
"-Giulia?" fa lui.
"-Si, Giulia, non ricordi, ci siamo conosciuti dieci giorni fa"
"-Senti proprio non so chi sei... dammi qualche coordinata altrimenti non ne usciamo"
"-Ma si, dai che ti ricordi... alla Rinascente... il camerino di prova"
Maurizio rimane muto qualche secondo.
"-Allora ti ricordi o non ti ricordi di me?", aggiungo con una risatina forzata.
"-Ahh ma certo..." fa lui, e segue qualche secondo di pausa che non so come interpretare
"-Sei la cagnolina che gira per centri commerciali in cerca di qualcuno che se la sbatta", mi apostrofa ridendo.
Rimango un po' interdetta da quella risposta.
"-Insomma vuoi il servizio completo stavolta?"
Il tono sferzante della sua voce mi colpisce e piega qualcosa dentro di me. Come l'altra volta, Maurizio sta toccando zone inesplorate di me. Le sta invadendo con la prepotenza.
"-Che fai, Giulia, non rispondi? Allora lo vuoi il servizio completo o non lo vuoi?"
"-Si, certo che lo voglio", rispondo laconica.
"-Perchè sei una gran baldracca, l'ho capito appena ti ho vista, sai?".
Non rispondo, ogni sua parola si deposita dentro di me allagando le sopraccitate zone inesplorate... e facendo allagare anche zone già abbondantemente esplorate da diversi uomini, in aggiunta al recente orgasmo relalatomi da Emilio...
"-Senti, vieni domani verso le 16 al mio bar e ne parliamo, va bene?"
"-Va bene" rispondo meccanicamente.
"-E vieni vestita carina, non da santarellina come l'altra volta, intesi?"
"-Da santarellina?" rispondo stupita, pensando a quanto piacere mi dava girare sola con la gonna che lascia scoperte le calze a rete sopra il ginocchio, sentendomi per questo un po' porcellina. Un abbigliamento cioè che reputavo in qualche misura già abbondantemente spinto.
"-Forza, metti una bella mini, falle vedere 'ste cosce, che ne vale la pena."
"-Ci proverò..."
"-E ci riuscirai pure, no? A domani Giulia, non fare tardi...".
Stavo per rispondere un ciao quando mi accorgo che la comunicazione si è interrotta. Bel tipo, molto galante...
L'indomani affronto la giornata con apparente calma. Dentro di me sono in completo subbuglio, penso all'incontro di questo pomeriggio. Non so minimamente cosa aspettarmi da Maurizio. Presentarmi così al suo bar, vestita oltretutto in modo provocante. Ripenso al tono quasi beffardo della sua voce, non riesco ad immaginare con quale faccia riuscirò a presentarmi. L'altra volta ho agito d'impulso, è stato il classico attimo di follia, adesso invece è una scelta pienamente consapevole e premeditata.
Come devo vestirmi? Io minigonne corte non ne possiedo nemmeno, ho giusto quelle due o tre gonne sopra il ginocchio di cui Claudio non sospetta nemmeno l'esistenza.
A metà mattinata prendo un'ora di permesso, esco dall'ufficio e mi reco in un grande magazzino nei paraggi. Vado nel settore abbigliamento, giro a lungo senza trovare quello che cerco. Arrivo nel reparto giovani e trovo finalmente le minigonne. Ne trovo un paio di colore scuro e una di jeans, che scarto subito. Vado a provarmi quelle due che sembrano le più "seriose", pur essendo molto corte. Entro nel camerino sorridendo al pensiero di quando ci sono entrata l'ultima volta in diverse circostanze... Indosso le mini. Sono entrambe veramente molto, troppo corte, non arrivano nemmeno a metà coscia. Ma posso andare in giro conciata in questo modo? Provo ad indossare le autoreggenti a rete che ho portato con me nella borsetta, per provare l'abbinamento. Dio mio, il bordo delle autoreggenti si vede benissimo, fa decisamente capolino dal bordo della gonna. Tiro giù la mini il più possibile ma è una manovra poco efficace, appena mi muovo riecco spuntare il dannato bordo. Ma non ho alternative, non ho tempo di cercare altre soluzioni. Mi rivesto, pago le due gonne e torno in ufficio. Arrivano le 15.30. Io esco dal lavoro alle 17.30 e devo prendere altre due ore di permesso. Saluto i colleghi che mi guardano incuriositi, esco dall'ufficio e cerco un posto dove cambiarmi. Al primo bar prendo un caffè e vado alla toilette delle signore. Ci siamo, dico a me stessa.
Sono certa che Maurizio, porco com'è, vorrà fare qualcosa anche con il mio di dietro, quindi provvedo ad una profonda pulizia con una peretta per clisteri, accorgimento un po' antipatico ma necessario, l'esperienza insegna.
Mi tolgo la gonna, infilo le calze autoreggenti nere a rete, le sistemo più su possibile. Tolgo le mutandine e ammiro il pelo pubico che ho provveduto a regolare e spuntare la sera prima. Sono proprio attraente, nulla da dire, a 36 anni sono ancora una bella fica. Mi infilo i tanga neri semitrasparenti che tanto piacciono ad Emilio, poi indosso la mini, quella più scura. Scarpe con tacchi, eleganti ma non esagerate, utili per "slanciare" le gambe. Ecco fatto, sono pronta.
Mi guardo allo specchio a provo un brivido. Sono vestita da troia, non c'è nulla da fare. La mini mi sta benissimo, fa risaltare le gambe, ma le autoreggenti si vedono... si vedono eccome. Forse dovrei toglierle, ma fa troppo fresco per restare con le gambe nude, eppoi al pensiero che sto per entrare nel bar di Maurizio vestita così mi bagno violentemente. Decido di fregarmene, si vive una volta sola. Esco dalla toilette, pago il caffè, riprendo la macchina e raggiungo il posto. Passo davanti al bar di Maurizio con l'auto e studio il posto. Un bel bar, niente da dire, in posizione centrale. Deve averne di soldi il buon Maurizio. Parcheggio l'auto poco distante e mi avvio. Batticuore a non finire mentre il bar si avvicina inesorabile passo dopo passo. Mi dò della pazza a comportarmi in un modo simile, penso a mio marito che non riuscirebbe neppure ad ipotizzare da parte mia un simile comportamento. Penso che forse gli darebbe di volta il cervello se sapesse, se mi vedesse....
Entro. Mi guardo intorno, vedo una coppia che sorseggia il caffè ed un paio di avventori fermi al banco del SuperEnalotto. Dietro il bancone Maurizio non c'è, c'è solo un ragazzo. E ora che faccio? Sono le 16.00 spaccate, ordino un altro caffè? Mi metto seduta ad aspettare ad uno dei due tavolini presenti nel bar? Prendo e me ne torno a casa, che sarebbe poi la cosa più saggia da fare? Mi avvicino al banco, il ragazzo mi chiede cosa desidero e, per prendere tempo ordino un tè caldo. Mi guardo intorno titubante mentre aspetto il tè. Il ragazzo si sbriga a servirmelo, non mi rimane che zuccherarlo lentamente e berlo ancora più lentamente. Passano cinque minuti abbondanti e Maurizio non si vede. Faccio finta di essere interessata alle confezioni regalo di cioccolatini e i minuti di attesa diventano dieci. Seccata inizio a domandarmi cosa ci faccio piantata lì, mi avvio verso la cassa e tiro fuori il portafogli per pagare. Il ragazzo viene per battere lo scontrino quando Maurizio entra nel locale. Viene subito verso di me con un sorriso, mi abbraccia, mi bacia sulle guance con fare cordiale e dice al ragazzo che la signora è ospite e non paga. Insiste per farmi preparare un cocktail speciale che accetto di buon grado. Mi scorta al tavolino e si siede accanto a me. Ora il ragazzo non può più sentirci.
"-Brava, ti sei vestita proprio bene". Mi fa sorridendo da mascalzone, io non ribatto e gli sorrido.
"-Accavallale quelle gambe, e girati verso la sala... fai vedere ai clienti che belle gambe hai, mica vorrai rimanertene rigida come un baccalà, no?"
Invece di protestare a quella richiesta insolente mi ritrovo ad accavallo le gambe in direzione della sala, arrossendo. Adesso chiunque entri dalla porta avrà una bella visione delle mie autoreggenti.
"-Sei sposata, Giulia?" fa lui ammiccando alla fede che porto al dito.
"-Si" rispondo io sottovoce.
"-Fortunato il maritino, con una moglie così bella".
Arrivano i due cocktail margarita, il ragazzo non può fare a meno di guardarmi le gambe. Entra un uomo sulla sessantina e i suoi occhi pure si incollano lì.
"-Tuo marito ti scopa?", domanda diretta e piuttosto volgare.
"-Si, certo. Guarda che siamo una coppia felice, io e lui", rispondo in un impeto di orgoglio.
"-E come, no? Ci credo proprio che siete tanto, tanto felici... specialmente tu", ribatte lui con un sorrisetto irritante. Mi viene voglia di riferirmi alla sua non esaltante raffinatezza per metterlo in difficoltà e pareggiare i conti, ma poi lascio perdere. C'è qualcosa dentro di me che tende ad arrendersi di fronte a quest'uomo impudente.
-"Mi aspetti un momento, sbrigo un paio di cose e sono da te"
"-Fai pure" ribatto.
Rimango seduta a gambe accavallate, entra altra gente, gli uomini mi guardano tutti chi più che meno sfacciatamente, un paio di donne mi fissano con espressione vagamente disgustata.
Qualche minuto e Maurizio torna. Mi si siede accanto.
"-Allora vuoi il servizio completo, stavolta, hai detto, no?"
Io ridacchio alla sua provocazione.
"-Sono qui apposta per vedere di cosa sei capace" rispondo divertita e riservandomi di punzecchiarlo almeno un po'.
[CONTINUA]
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14 years ago
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Come una chiacchierata
Premetto che non è nelle mie intenzioni scrivere un libro (non troverete un racconto che seue un filo logico, ma solo flash di pensieri scritti come venuti in mente), né tantomeno un discorso ruffiano o aprire un blob dal titolo “trasgressioni…istruzioni per l’uso”, non spero nella condivisione generale, ma solo un rispecchiarsi da chi passa per le stesse emozioni. Non è stata una ispirazione, ma queste giornate uggiose che, invece di cazzeggiare col pc, mi hanno fatto immaginare di essere seduto in un salotto con una coppia amica e di aver instaurato con loro un discorso (in verità ne uscirà un monologo) basato sul mio pensiero, sulle mie esperienze e sulla mia analisi riguardante le coppie e la trasgressione (notare che ho ripetuto tre volte MIO, quindi è chiaro che parlo esclusivamente di ME e del MIO punto di vista, nel quale forse qualcuno vi si potrà riconoscere e condividere, mentre magari per la maggior parte, saranno altre fesserie da aggiungere alle tante altre già sentite). Trattandosi di riflessioni buttati così come venuti in mente, mi riservo soltanto di tanto in tanto qualche modifica a correzione di impostazione, ma non di concetto, di passaggi non esposti al meglio.
LA TRASGRESSIONE NEL SESSO? E’ difficile da capire per chi l’ha solo sognata e mai provata!
Voglio affiancare, per un fatto statistico (4% in italia), per similitudine e per sensazioni diverse ma simili, la trasgressione nel sesso a quella di qualsiasi gioco (sono un buon giocatore), d'azzardo o passatempo.
Poichè, come in ogni settore, esistono dei livelli, eliminerò delle categorie che per considerazioni personali non mi coinvolgono:
1) quelli in cerca di uomini equini (in quanto ritengo non abbiamo nulla a che spartire con quelle persone che nel sesso, oltre al piacere fisico, ritengono importante e di base anche il piacere mentale con tutte le sensazioni che ne scaturiscono. Per quanto mi riguarda, ho superato il centinaio di donne che mi hanno offerto il loro letto e parte di loro avevano compagni per l'appunto "equini", ma non mi sono mai sentito fischiare un buuuu anzi, ho sempre apprezzato gli ulteriori inviti - nel gioco non mi diverte e non mi appassione vincere con una cascata di carte buone, mi piace la partita);
2) i frequentatori di privè (nulla in contrario, ma sà di organizzato e scontato, oltre ad infrangere quella privacy a cui tengo tanto, esce fuori dai miei schemi di "misurata complicità" e poi non ci tengo a leggere un libro del quale ne conosco il finale, anche per la considerazione che la donna non è un ammasso di carne inutile attorno ad un buco, tale situazione non m'intriga - solo nel gioco preferisco i casinò o i tornei organizzati);
3) i cercatori di persone di colore (non è per un fatto razzistiso, ma reale preoccupazione di portare a casa malattie per un gioco che, a quei livelli, non vale il rischio. E' un fatto oggettivo per il fattore igienico-sanitario dei paesi dai quali provengono e sempre un fattore igienico-sanitario per le condizioni nel quale vivono in italia. Ovviamente non è l'interezza, ma una buona percentuale, che non puoi analizzare davanti un caffè - mi piace il gioco, ma non mi gioco la casa);
4) i logorroici, maleducati, cafoni e perenni insodisfatti (nel gioco mi piace averli sempre avversari).
Eliminati da questa analisi anche tutti coloro i quali sono convinti che sia solo un diversivo per scopare con un uomo o una donna diversa o, peggio, una scopata a buon mercato, rimangono gli amanti di questi momenti, diversi da tutti gli altri, perché fortemente legati al coinvolgimento nella propria massima espressione dell’intimità, del coinvolgimento di uno/a sconosciuto/a.
L'approccio, il contatto, la conoscenza, la reale sensazione di trovarsi sotto esame, il primo spiraglio di essere stati accettati, l'attesa del primo passo del lui di coppia (non credo che a casa di amici ci si alzi per andare a farsi un caffè), l’imbarazzo di denudarsi e mettere in mostra i propri “presunti difetti”: un seno un pò cadente, dei fianchi non proprio scolpiti, glutei che non sono del tutto marmorei, qualche cuscinetto di troppo, bucce d’arancia, entrare in sintonia con il compagno della donna per trovare il cosiddetto "giusto feeleng" e mille altre stupidità che fortunatamente vengono sopraffatte dallo scatenarsi dei sensi e dal desiderio, con la consapevolezza di offrire tutto di se stessi, senza riserve e senza falsi pudori. Quante emozioni… quante sensazioni. Imbarazzo, emozioni, passione, situazioni che coinvolgono ogni parte del tuo corpo e del cervello, un ricominciare sempre da zero con sceneggiature non sempre scontate dove il sesso, grande tabù, diventa solo una riassuntiva definizione di tutte le sensazioni messe in campo.
Nella vita di tutti i giorni sono la normale persona che ogni giorno si reca a lavoro e vede scorrere la propria vita nella monotonia della quale siamo tutti stanchi. Una donna, a volte un’amante, solite cose che si possono leggere anche tra le pieghe di un libro di storia, ovvero cose normalmente accadute da sempre, ma per lo più riservate ai ricchi ed ai grandi del passato che non dovevano dar conto dei loro “vizi”.
L'età? Ogni tanto qualcuno arriccia il naso o si crea problemi per l'età. Non possore essere certo io a criticarli per questo, in quanto ricordo ancora che frequentavo le scuole medie quando pensavo di mio padre come già vecchio (ed aveva solo 35 anni). Però mi consolo due volte sapendo (oltre ad essere sicuro di poter dare molto) che anche qui le statistiche dicono che un uomo in salute, intorno ai 45 anni è al massimo della propria sessualità e sensualità (ovviamente questo è solo un dato statistico che nulla ha a che vedere con criteri soggettivi quali l'attrazione, la stimolazione o i preconcetti) e, seconda consolazione, immaginarli in un prossimo futuro. quando saranno gli altri ad arricciare il naso nei loro confronti.
Invidio quelle coppie che fuori da ogni ipocrisia sono arrivate alla determinazione che, meglio di finire alla meschina e reciproca clandestina cornificazione, hanno scelto di salvare il proprio amore condividendo e realizzando le proprie voglie e fantasie. Le sensazioni di cui parliamo non si possono comprare in nessun negozio, sono sensazioni portate dalla passione e, per loro natura, dettate dall’istinto.
Certo - e ne comprendo le difficoltà – molte coppie hanno le loro difficoltà a lasciarsi andare in un “salto nel buio” in un rapporto a tre che vede molti uomini difficilmente equilibrati nel riuscire a capire cosa significhi vita coniugale e gioco di trasgressione anzi, per molti trattasi di una zoccola che scopa con altri con il consenso e davanti al marito, povero “cornuto” e rammollito che non riesce più a soddisfarla.
Ma, ahinoi, il “beone” di turno non ha capito che di un cazzo ne siamo tutti in possesso e che molte volte anche la sua donna finge un orgasmo pur di non compromettere il suo esile equilibrio mentale che, dal canto suo, con tutta la sua buona volontà e nonostante gli sforzi culturali, non ha capito che la sua più grande avversaria è la monotonia. Entrare nel corpo di una donna, oltre che piacevole, è molto facile e non richiede particolari attenzioni, se non quelle dei gustosissimi e piacevoli preliminari, ma cosa diversa è cercare anche per un solo momento di entrare nell’intimità di quel piccolo nucleo familiare, non può e non deve né essere pensato e né essere consentito, perché cadrebbe il discorso del “gioco” e diventerebbe qualcosa di squallido, come molta attenzione richiede la sottile linea di confine tra erotismo e volgarità che, senza il cervello sempre connesso a tutto il resto del corpo, si rischia di essere ricordati per sempre, ma nel cassetto mentale delle esperienze più negative.
Noi, del cosiddetto sesso forte, non vogliamo accettare un concetto che è puramente fisico e cioè, che una donna per la propria conformità può far godere diversi uomini contemporaneamente, mentre un uomo può far godere (forse) una donna alla volta (non trascurando il periodo di pausa, prima della rimessa in funzione dell’attrezzo). Non per nulla, anche quando si gioca tra coppie, il più delle volte i due maschi ed una delle due donne si dedicano a turno ad una femmina e raramente, o quasi mai, il contrario. Un singolo che gioca con più di una coppia nello stesso momento, vedrà sempre almeno due maschi su una donna (con momenti di tre) e l'altro temporeggiare sull'altra donna con sesso tradizionale, in attesa che arrivi anche per quella donna il turno di "confusione" e del "tutto occupato".
Quando mi è capitato di leggere la mail di qualche coppia che mi chiedeva: “scusa, ma se già trasgredisci con delle coppie perché ne cerchi altre?”. Mi avvalgo del quinto emendamento e cioè “della facoltà di non rispondere” e continuo nella ricerca (non maniacale, ne accanita) di possibili nuove emozioni, che solo nuove persone possono darmi.
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14 years ago
giulio43,
46
Last visit: 12 years ago
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Anna
Sveglio da pochi istanti ma subito il pensiero mi porta da lei.
Sarà la mia prima conoscenza extraconiugale dal web e sono nello stesso momento eccitato ed emozionato.
La luce che entra dalla finestre e calda, avvolgente come i miei pensieri mattutini. La doccia accurata, la depilazione intima, il profumo di Gaultier, la scelta dei vestiti. Tutto parte di questo preludio tanto atteso e aspettato.
Lei e bellissima! Il ricordo del suo sorriso visto in cam mi eccita di più. Occhi dolci contornati da un faccino stupendo che sembra quello di una ragazzina, niente a che fare con la sua età di 38 anni. Non ci credevo quando me lo diceva perché veramente sembra una ragazzina. Divertita sorrideva di più quando ad ogni occasione gli ripetevo che meno male non aveva messo foto del viso sul profilo se no la fila sarebbe stata lunghissima.
Camicia azzurra, pantaloni neri, scarpe leggere, occhiali da sole e sono già pronto. Scendo le scale perché l’ascensore mi sembra lentissimo oggi e in macchina metto musica. Mi piace il jazz e Miles Davis e perfetto per me oggi.
Guardo il cruscotto e mi metto a ridere. Sono le 9:12 e sono molto in anticipo. Decido comunque di andare al bar dove abbiamo deciso di vederci. Non è molto lontano, un posto carino con una bella veranda che si affaccia sul mare, grande abbastanza da contenere tante persone in modo che non siamo quelli osservati da tutti i dipendenti. Per me è sicuramente meglio anche perché sono emozionato e non vorrei occhi indiscreti addosso. Come in quei locali dove non avendo tantissimi clienti i dipendenti finiscono per concentrarsi su di te e non sai come farli smettere.
Le 9:30 e sono in anticipo di 30 minuti. Il bar e pieno al’esterno e la cosa mi piace perché al’interno non c’è nessuno. Scelgo un tavolo defilato in un angolo che vede benissimo l’entrata ma che ha una colonna che copre un po e aiuta nascondere le altre sedie. E’ perfetto!
Un decaffeinato per non diventare troppo agitato e mi siedo guardando fisso verso l’entrata. La conoscero subito , sono sicuro. Le sue foto sul sito dimostrano un fisico elegante, non altissima, capelli neri ed una pelle bianchissima. Non ha messo foto del viso e non me ne ha mandato per chat però sono riuscito a vederla due volte in web cam ed è bellissima.
Mi sembra di conoscerla già da tempo perché pur nel suo disagio mi metteva sempre a mio agio. Parole semplici, commenti audaci ma dolci allo stesso tempo, sorriso affascinante.
Eh si! Quel sorriso mi ha fatto diventare da predatore in preda. Cosi caldo e sensuale senza volerlo essere che a nessun altra donna ero riuscito a vederlo fin ora.
Esco a fumare una sigaretta mettendomi vicino alla porta per non sbagliare. Fumo con tutti i polmoni e la cosa mi rilassa, pensando che anche lei fuma . Se andrà tutto come spero ci fumeremo una sigaretta in due dopo sul lettone, e il solo pensiero mi fa venire il sorriso.
Guardo l’orologio e mancano ancora 15 minuti alle 11. La gente seduta sulla veranda si rinfresca conversando in maniera rumorosa, in un miscuglio di conversazioni che si uniscono in un'unica e sola conversazione senza senso. Comincio ad essere teso man mano che il tempo si avvicina, entro dentro dando un occhiata veloce al mio riflesso sul vetro del’ entrata e mi sembra che nella presentazione sia tutto a posto quindi mi risiedo di nuovo sulla sedia con posizione strategica.
Adesso sta cominciando a diventare lunga l’attesa. Come se non avessi mai avuto prima una storia di sesso e la cosa mi sembra strana. Non sono un principiante. E allora perché tutta quest’ ansia? Sarà perché lei mi piace tanto? Ma nooo, anche Isabella mi piaceva tantissimo però forse perche ci eravamo conosciuti personalmente in quella festa per la prima volta. Ecco cosa sarà, la conoscenza virtuale è quella che mi da quest’ ansia.
Cerco di non pensarci ma guardare altrove, tenendo sotto controllo l’ingresso perché mancano due minuti al’appuntamento.
Tutto d'un tratto un pensiero nuovo. E se non venisse? Non credo, ci siamo messaggiati alle prime luci del alba confessando i nostri desideri morbosi e lei era sveglia come me che aspettava il nostro appuntamento.
Se dovesse non venire per un impegno imprevisto? Beh, in tal caso aspetterò altri 20 minuti e poi le manderò un messaggio che ho aspettato a lungo ma che ci saremmo potuti rifare un'altra volta.
Ma forse è già venuta e malgrado la mia sicurezza non l’ho riconosciuta, lei mi ha visto, non gli sono piaciuto o ha cambiato idea e s’è ne andata. Possibile perché no? Anche se non ho notato nessuno che mi guardasse. Basta con questi pensieri, rilassiamoci siamo qui per divertirci o no, mi dico subito e mi metto a guardare ancora l'ingresso
Passati 10 min dopo le 11 e l’ansia con la tristezza mi assale.
Gioco nervosamente con il cellulare che non squilla in nessun modo.
Lei non si vede.
Sorrido amaramente pensando che avevo ragione ad avere quei pensieri dubbiosi poco fa.
Una mano che mi tocca sulla spalla mi scuote.
E il cameriere!
Sorridendomi mi dice che qualcuno mi sta aspettando nella saletta affianco.
Mi cercano nella saletta affianco ?? C’è una saletta affianco ?- domando stupito.
Si signore- mi risponde il cameriere- e la saletta fumatori dietro quegli specchi.
Adesso sono ancora più emozionato.
Guardo nella direzione indicata e vedo che verso la fine degli specchi c’è un ingresso dove sicuramente sarà questa benedetta saletta. O Dio che figuraccia. Lei e entrata e io non l’ho notata……….Adesso non c’è più tempo per pensare dei dettagli di questa figuraccia colossale, cammino verso la saletta con il cuore che mi batte a mille per tanti motivi, passo l’ingresso e vedo Lei.
Seduta in un angolo con vista verso quegli specchi che guardano nella sala dove prima stavo io. Mi aveva già visto allora.
Le sorrido avvicinandomi e lei si alza per salutarmi.
E meravigliosa!
Il vestito leggero color fucsia con delle bretelline la fa sembrare ancora più piccola di quello che sembra. Capelli raccolti che risaltano il petto insieme al collo sottile.
Sono senza parole e mi avvicino a baciarle la guancia cercando di chiedere scusa nel non averla notata quando era entrata.
Mi bacia le labbra per un istante facendomi sentire il sapore della sua bocca, poi mi abbraccia e sorridendomi mi dice:
“sono entrata nel bar 5 minuti prima di te alle 9 e25 ed era bellissimo vederti che anche tu mi aspettavi con tanta ansia e desiderio”
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
La mia storia 2
... ogni occasione era buona per appartarci e sperimentare il piacere del sesso. Alex mi sembrava inesauribile sempre pronto con quel suo cazzo che appena lo sfioravo con la mano e con le labbra si impennava stupendamente. Io ormai subivo piacevolmente la sua arroganza di maschio e la prepotenza del suo cazzo nel volere sborrare e godere della mia bocca durante la giornata e facendomi montare il primo pomeriggio e la notte nel culo. "la mia puttana" mi diceva ed io mi sentivo felice e gratificata. Scoprivo sempre di più che quella era la mia strada essere "femmina". La nostra storia continuò anche dopo quella estate fino a quando Alex non si diplomò un anno prima di me e partisse per l'università. Il nostro rapporto doveva rimanere un segreto tra noi nessuno dei due aveva convenienza a che in famiglia scoprissero che Alex mi scopava anche perchè a perderci ero più io che lui ovviamente! Io in nquegli anni coltivai la mia natura femminile curando il mio corpo depilandomi i pochi peli superflui che un pò vennero fuori utilizzando le cremine di mia madre a sua insaputa. Faticavo ad apparire un maschio nella vita quotidiana con gli amici, soffrivo dentro di me costretto ad interpretare un ruolo che non sentivo mio aspettando con ansia il fine settimana quando andavo a stare da mia zia per il sabato e la domenica. Vivere la mia sessualità al femminile con Alex era per me una gioia che mi gratificava di tutto il resto. Sfogavo nel sesso il mio essere femmina, il mio piacere nel sentirmi trattare da femmina a letto, il gusto di sottomettermi al piacere del maschio, di sentire Alex padrone del mio corpo! .....segue
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14 years ago
cp3sanny,
36
Last visit: 14 years ago
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I miei pantaloni nuovi
.."dai usciamo a fare compere, hai bisogno di un paio di pantaloni nuovi"...
ecco ci risiamo, vuole fare shopping, mi tocca accompagnarla..per fortuna sono finiti i saldi e non c'è più la ressa.
..."preparati in fretta che dobbiamo fare diversi giri"....
lo sapevo, mi ha incastrato nello shopping, stavolta non posso tirarmi indietro..
Mi porta in un negozio del centro, grande e con pochissima gente, fantastico!!..pensai, ....almeno ci sbrighiamo in fretta...
..."Tesoro vedo se c'è qualcosa anche per me"....
eccola, immaginavo...e i miei pantaloni?....me la sbrigo da solo...
Chiedo alla prima commessa che mi manda al secondo piano...salgo le scale e vengo accolto da una seconda commessa..
Niente male la signorina, jeans e una camicetta che faceva fatica a trattenere i suoi seni...
..."In cosa posso servirla?"... Buttai velocemente uno sgurardo sulla camicetta e pensai di farmi servire tutt'altro che un paio di pantaloni..."Mi servono dei pantaloni"...
..."la sua taglia è una cinquanta?"...che occhio..."si, cinquanta"...
...si gira per prendermi dei pantaloni, cerca la taglia, io la guardo...è veramente carina e si muove bene...
scelgo di provare un pantalone, lo prendo e mi dirigo nello spogliatoio, lo indosso ed esco per guardarmi meglio allo specchio per chiederle un parere in attesa che mia moglie si interessi anche dei miei acquisti...
.."non le cade proprio bene, provi quest'altro modello"...effettivamente aveva ragione...ritornai nel camerinoe..."è piccolo questo camerino" dissi tra me e me con mezza voce..."le vengo a prendere il pantalone così potrà muoversi meglio"
...ero in slip, di spalle alla tenda, con i pantaloni appena provati in mano, mi girai di 180° e sentii urtare il mio pacco...aveva allungato la mano all'interno del camerino per prendere i pantaloni...
..dopo avermi involontariamente toccato, rimasi sorpreso che non avesse ritirato il braccio, feci finta di nulla e feci in modo di farmi ritoccare una seconda volta...la sua mano era ancora lì...non potevo crederci e le diedi il pantalone...
...pensavo tra me..."avrà capito dove mi ha urtato?"...carina e maliziosa...divertente fare shopping qui...
nel frattenpo indossai i secondi pantaloni e uscii,...le incrocia lo sguardo e lei sorridende e senza nessun imbarazzo si avvicina, si china davanti a me...."ora che fa?" pensai, ebbi un brivido...
...mi fece la piega ai pantaloni... ..."questi le stanno già meglio"..."è vero, ma vorrei provare quelli di colore marrone"... .."ecco, marroni taglia 50"...
Iniziavo ad essere un pò eccitato, rientrai nel camerino e di nuovo a mezza voce..."sempre piccolo qui"...stavolta lo dissi volutamente sperando che lei tornasse a prendere i pantaloni...
...la situazione mi eccitava e non poco...mi sfilai i pantaloni e....riecco la sua mano...l'ha fatto di nuovo pensai....ero eccitatissimo...
..mi vennero in mente strane idee, ....e senza pensarci su due volte tirai fuori il cazzo e glielo misi in mano....ora mi manderà a quel paese...pensai...
...invece le sue dita si strinsero intorno al mio cazzo e piano piano sentii la sua mano calda che si muoveva su è giù...non potevo credrci...me lo accarezzava tutto stringento fortemente la cappella....come se volesse immaginarsi tutto al tatto...
...la sua mano si muoveva dolcemente ed arrivava a fino alle palle stringendole dolcemente...la sensazione di quel calore mi ecccitava sempre si più....
Improvvisamente smise di toccarmelo, tenedo sempre il braccio teso all'interno del camerino in posizione più alta...ora che vorrà?... ..pensai...mi chiese il pantalone e lo appoggiai sul suo braccio...
Capii che era stato bello, ma era tutto finito..."forse non le è piaciuto il mio attrezzo"..pensai...era ancora duro, rimisi slip e pantaloni...ora ero veramente imbarazzato, ma dovevo uscire dal camerino...
...usciii e lei ancora una volta fece finta di nulla, sorridente...tutto ciò mi faceva sentire sempre più duro...
ora avevo il pacco veramente gonfio...feci finta di nulla, mi guarda allo specchio, lei alle mie spalle osservava e poi commentendo mi disse "che strano, abbiamo cambiato il colore ma quello di prima le stava meglio....
.."guardi...qui non le cade bene"...ma lì c'è il mio cazzo gonfio che tira...pensai.."vede è proprio qui il difetto del pantalone"...con la sua mano iniziò ad accarezzarmi come se volesse stirarmelo addosso...
...ero senza parole, eccitato, divertito e imbarazzato, era la prima volta che mi trovavo in una situazione simile..
.."provi questo, dovebbe scendere meglio"...tornai nel camerino, stavolta senza dire nulla, ma appena tolsi i pantaloni ecco di nuovo la mano...e senza pensarci lo tirai fuori e misi la cappella fra le sue dita...
...stavolta iniziò a strofinarlo più forte e all'improvviso allargò la tenda e china davanti a me lo prese....in bocca...a volte mi guardava e sorrideva, in altri momento lo prendeva fino in gola....cazzo come godevo!!!
Ero preso dal suo pompino....quando smise improvvisamente e mi lasciò di nuovo con il cazzo duro...."e ora che le prende pensai"...sentii dei passi che salivano le scale e capii che qualcuno stava salendo....
L'eccitazione diminuì, tirai su gli slip e sentii una voce.."hai trovato i pantaloni?"..era mia moglie...cazzo per poco non mi beccava....
Uscii...la commessa come sempre, come se nulla fosse accaduto ed io sempre imbarazzato, ma facendo finta di nulla....mi guardai allo specchio non mi fregava niente dei pantaloni ed ecco la commessa...si avvicina...si china e mi fa la piega...per un attimo sudai freddo!!
"proprio belli questi, mi piacciono ti stanno bene, perchè non li compri?"...il giudizio di mia moglie...
.."E' vero penso proprio di prenderli, e tu hai trovato qualcosa?.."..."si un abito, stasera se mi porti a cena fuori lo indosso"...
Tornai nel camerino e mi rimisi i miei pantaloni, stavolta nessuna mano..quasi mi dispiaceva...
..."le faccio fare l'orlo?"......"certo.."...così torno a prenderli e la rincontro..pensai.....che furbone che sono...
..."mi lascia un recapito telefonico che la chiamo quando sono pronti.." ..." 347564xxx"...pagammo salutammo e uscimmo..
....."andiamo a casa, oggi mi fermo qui"....era lei a dirlo non io, fantastica idea...mi sentivo ancora confuso per l'acquisto..
Rientro in casa e ripenso all'accaduto, mi si fa nuovamente duro, cerco di rilassarmi pensando alla mano della commessa, quando avverto una vibrazione proprio vicino al cazzo...il telefono un sms...infilo la mano in tasca guardo...un mms...
...una foto...riconosco la sedia del camerino...due cosce larghe con il mio pantalone poggiato su una gamba e in bella vista la figa aperta...era la sua figa...la figa della commessa....avrei voluto leccaglierla, ma era solo una foto....
Ero eccitato, il cazzo duro...spensi il cellulare,...non sapevo come sfogare la mia eccitazione quando entrò mia moglie, vide il mio pacco gonfio e in attimo ci trovammo a rotolare sul tappeto....
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14 years ago
singolo3234,
40
Last visit: 8 years ago
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Per la prima volta
Tutto è cominciato in modo così improvviso e inatteso. Una piscina. Una partita di pallanuoto tra colleghi in un hotel qualunque di una trasferta qualunque. Durante un contrasto, sotto il pelo dell’acqua al riparo dagli sguardi degli altri , quel suo gesto .. nuotandomi dietro mi si appoggia alla schiena e mentre con una mano mi anticipa allontanando la palla , con l’altra scende fino ad impugnare i miei testicoli da sopra il costume. Impugna e stringe in una morsa. Il tempo è un concetto sfuggente. Due secondi. Due minuti .Due ore. Non ricordo per quanto tempo mi strinse in quel modo, ma ricordo l’erezione che mi ha provocato, il gemito che mi ha strappato e ricordo come compresi subito da come sospirò sul mio collo che lui aveva ottenuto quello che voleva. Continuai a giocare senza guardarlo più, quel pomeriggio e per tutta la giornata . Ero sconvolto , mi ritenevo un etero convinto, poi un uomo mi mette le mani addosso e io mi eccito. Che tormento quell’erezione che torna a torturarmi ogni volta che il ricordo si affaccia nella mente. Nei giorni successivi lui non forza la mano, mi gira al largo, provando ogni tanto ad incrociare il mio sguardo ma senza preoccuparsi più di tanto del mio essere sfuggente. Fino a quando un giorno non si presenta in camera mia. Senza bussare. Entra e chiude la porta alle sue spalle sorridendo quando scopre che sono appena uscito dalla doccia ed indosso solo l’accappatoio. Sorride lui e arrossisco io. Muovendo un passo verso di me rompe il silenzio con quella voce sicura e bassa che mi mette se possibile ancora più a disagio “ vuoi scappare ancora per molto?..” mi chiede mentre io rispondo a bassa voce voltandomi e dandogli le spalle perché sono già duro e l’accappatoio non riesce a celarlo “ ma cosa dici.. sei impazzito..?.”. Qualche passo verso la porta chiusa del bagno mentre lo sento che mi piomba addosso alle spalle “ si..” dice mentre come d’incanto il nodo che cingeva il mio accappatoio si scioglie e l’ accappatoio scivola a terra. Mi ritrovo nudo, ansimante, con quelle mani forti e delicate al tempo stesso che esplorano il mio corpo come non era mai stato esplorato.
Mi tocca.. mi palpa.. saggia le mie natiche .. stuzzica i miei capezzoli.. poi all’improvviso impugna il mio pene, lo stringe, lo obbliga a puntare verso il basso strappandomi un gemito di piacevole dolore.. sono sconvolto ma provo un piacere che non ho mai provato ..quando comincia a masturbarmi lo imploro..” no..ti prego..no..” ma mi appoggio con i palmi delle mani alla porta e lo lascio fare.
Non gli ci vuole molto , la sua masturbazione è leggera lenta e delicata, ma io sono troppo eccitato ..ansimo tremo e poi schizzo il mio piacere contro la porta alla quale sono appoggiato.
“ Sei venuta subito..come una verginella..” sussurra baciandomi il collo. Poi senza un’altra parola esce. Lasciandomi nudo e ansimante. Appoggiato a una porta chiusa. Con gli occhi chiusi a pensare a quelle mani che in un attimo mi hanno reso..femmina..e vergine..
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14 years ago
maximilianbsx74,
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Last visit: 13 years ago
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Un inaspettato posto di blocco
In una calda sera d’estate io e il mio ragazzo abbiamo deciso di prendere la macchina per andare fuori a mangiare, il locale presso il quale avremo dovuto recarci si trovava un po’ fuori città e finalmente avremo potuto passare una tranquilla serata all’insegna della passione e del romanticismo…! Per l’occasione mi ero messa un po’ in tira, una camicetta aderente, una minigonna vertiginosa e un paio di scarpe col tacco a spillo…volevo che la serata fosse perfetta e volevo provocarlo un po’ sino alla fine della serata!! In effetti quando venne a prendermi a casa rimase senza parole e dal suo sguardo capii che era rimasto piacevolmente sorpreso dal mio abbigliamento…entrambi sapevamo che la parte più bella della serata sarebbe arrivata dopo il dessert, in effetti il suo sguardo che mi spogliava era moto significativo! Dopo alcuni minuti di viaggio ha avuto inizio la mia maliziosa provocazione, infatti mentre lui guidava ho cominciato a mordergli piano piani i lobi delle orecchie, e mentre passavo la mia calda lingua vogliosa sul suo collo, la mia mano scendeva lentamente tra le sue gambe…a quel punto vedendo Fabio molto eccitato gli ho chiesto “ti do fastidio guidando??”, e lui “no no…vado piano fai fai..”, potevo sentire come in pochi secondi il suo pende diventò talmente duro che credo abbia sentito una leggera sensazione di dolore mentre lentamente glielo sfilavo dai pantaloni. La cintura mi opprimeva un po’, così sicura del fatto che Fabio avrebbe guidato piano e con prudenza decisi di togliermela, in modo tale che sarei stata più libera nei movimenti...così, dopo un breve sguardo di intesa mi abbassai verso di lui e comincia a leccargli il cazzo, dall’basso verso l’alto facendo dei piccoli giochini con la lingua e morsicandogli leggermente lo scroto…la mia eccitazione era al massimo così cominciai a succhiarglielo con decisione facendolo entrare più profondamente possibile nella mia gola e stimolandolo con la lingua, potevo sentire Fabio gemere per il piacere e mentre con una mano teneva il volante con l’altra mi teneva la testa abbassata guidandomi nei movimenti, con l’unica mano che poteva utilizzare cercava di prendere qualcosa da me, accarezzandomi per tutto il corpo e stringendo i miei seni sodi e turgidi…a quel punto cominciai ad eccitarmi tantissimo decisi quindi di sbottonarmi la camicetta per permettere a Fabio di usufruire di me senza difficoltà, mentre continuavo a leccargli il cazzo decisi di sfilarmi le mutandine e infilandomi una paio di dita nella fica cominciai a masturbarmi….! Insomma il nostro desiderio di sesso non aveva resistito alla fine della serata infatti il mio lui con voce ansimante mi disse “ alla prossima area di sosta ci fermiamo, non posso più resistere…ti devo scopare e tu sei troppo calda per aspettare”, io non dissi nulla ma dimostrai la mia approvazione e la mia impazienza prendendo in mano il suo cazzo e cominciando a spompinarlo con decisione, tanto che dovetti fermarmi dopo pochissimi minuti per evitare che venisse nella mia bocca…e mentre aspettavo di trovare un posto dove poterci accostare io continuavo a masturbarmi stimolando il mio clitoride e le pareti della mia vagina. Ad un certo punto sentii il mio uomo dire con una voce agitata “cazzo amò alzati muoviti, mettiti la cintura svelta!!”, io sollevai la testa e mi resi conto che da li a pochi metri di distanza c’era un posto di blocco e dato che questa strada non era molto trafficata, era sicuro che appena arrivati davanti a loro ci avrebbero chiesto di accostare! Io ero un po’ in preda al panico non sapevo se dare la priorità alla cintura o se cercare di coprirmi il più in fretta possibile, così mentre i mio uomo con un gesto si tirò su i pantaloni io cercavo velocemente di abbottonarmi la camicetta e di abbassarmi la gonna “ma che cazzo” ho detto “proprio ora ci dovevano rompere le scatole?..fanculo, non trovo più le mutandine”, chissà dove erano finite, ma in ogni caso non avrei mai fatto in tempo a rimettermele! Neanche il tempo di allacciarmi la cintura che i poliziotti ci fecero cenno con la loro odiosa paletta di accostarci, così ci fermammo e Fabio abbasso il finestrino, mentre un’agente rimase vicino alla loro vettura, l’altro si avvicinò e mettendo la testa dentro il finestrino disse “buonasera, mi dia i documenti per cortesia”, così il mio uomo accese le luci dell’auto per andare a cercare dentro il cruscotto il libretto della macchina, ma quelle luci permisero ai due poliziotti di vedere qualcosa che io avrei voluto evitare, infatti dalla fretta avevo abbottonato la mia camicetta in un modo assurdo, e se non avessi prontamente messo la mano sul petto per coprirmi, l’agende avrebbe visto moto più del mio capezzolo scoperto inoltre, ero sconvolta…i capelli in disordine per come il mio ragazzo mi teneva la testa, e la minigonna che indossavo lasciava poco spazio all’immaginazione…così l’agente credo si rese conto della situazione anche perché mentre Fabio cercava i documenti da consegnargli io tentavo di asciugarmi le labbra e la bocca dall’abbondante saliva che avevo prodotto quando gli stavo leccando il cazzo. L’agente disse “ credete che non mi sia accorto che la signorina non aveva la cintura??”, a quel punto il mio cuore si è bloccato e ho pensato “che palle, oltre ad avere rovinato la serata ci dobbiamo beccare anche una multa?” Fabio intervenne dicendo “si, ma agente stavamo andando a 50 km all’ora, è stata una piccola dimenticanza…” ma l’agente con il suo tono burbero continuò dicendo, “ a me non importa, è pericoloso stare senza cinture e quindi sono costretto a farvi una contravvenzione, ma insomma questo libretto lo ha trovato oppure no??”, “un attimo” rispose il mio ragazzo, può darsi lo abbiano messo in cofano quelli dell’autolavaggio”,- “allora scenda dalla macchina” disse il poliziotto e mentre Fabio apriva lo sportello l’agente mi guardò, ero evidentemente imbarazzata dalla situazione e mi disse “scenda anche lei signorina, a questo punto siamo tenuti a fare un controllo sull’autovettura”, così senza fare molte storie scesi dalla macchina pure io, e mentre Fabio insieme all’altro agente si avvicinavano al cofano posteriore della macchina per cercare i documenti e stendere il verbale per la multa, l’altro agente si avvicino a me facendomi alcune domande…”dove state andando?”- “al ristorante che c’e qua appena fuori città” risposi io, “ e per quale ragione non portava la cintura di sicurezza?” continuò a chiedermi l’agente, “ no nulla” risposi, “perché mi sono dimenticata”, ma dentro di me pensavo a quel momento meraviglioso che lui e il suo collega avevano interrotto!! “siccome abbiamo ricevuto una segnalazione dalla centrale, devo domandarle se avete stupefacenti con voi” disse l’agente, - “no, no” risposi io, “assolutamente, ci mancherebbe”, e lui replicò “va bene, ma spero non le dispiaccia se facciamo un controllo”, “ok” risposi io, “fate tranquillamente, non abbiamo niente da nascondere”! mi aspettavo che il controllo iniziasse dall’autovettura ma rimasi stupita quando il poliziotto mi disse di mettere le mani sopra il cofano della macchina, insomma non portavo le mutandine e temevo che l’agente se ne sarebbe accorto”allarghi leggermente le gambe” mi disse, ma la minigonna era abbastanza stretta, così mentre allargavo un poco le gambe lei continuava a salire verso l’alto e si poteva notare che io ero molto imbarazzata dalla situazione, ma l’agente disse “stia tranquilla, si tratta solo di una perquisizione di routine”, così cominciò a mettermi le mani addosso passando dai fianchi alle caviglie , dalle cosce alla parte laterale dei miei seni…a quel punto il livello di eccitazione che avevano bruscamente interrotto qualche minuto prima ricomparve e il mio corpo fu pervaso da una vampata di calore persistente, infatti proprio mentre l’agente passava le mani tra le me cosce sentii indistintamente le sue dita che sfiorarono le mie labbra umide e calde, “ecco” ho pensato, “adesso si è accorto che non porto le mutande”, ma neanche il tempo di finire il pensiero che lui mi afferrò per i seni spingendomi verso se stesso e in un attimo di blocco dove le mie sensazioni andavano dall’eccitazione alla paura lui mi sussurrò all’orecchio “brutta troia cosa pensi, che non mi sono accorto di quello che stavi combinando in macchina? Sei ancora tutta bagnata e impaziente di essere scopata, ma a questo posso pensarci io”… in quel momento un brivido attraversò tutto il mio corpo, e pensai che se mi fossi ribellata le cose sarebbero potute andare peggio, così mentre lui mettendomi una mano tra le gambe infilo le sue dita nella mia fica io cercavo con lo sguardo dove fosse finito Fabio, ma non riuscivo a vederlo, potevo solo sentirlo discutere con l’altro agente su questioni che non mi erano ben chiare, e pensai che probabilmente lui non si era neanche accoro che io fossi scesa dalla macchina! Tuttavia non avevo molto tempo per poter pensare razionalmente, infatti mi resi inaspettatamente conto che l’agente ci sapeva fare con le mani, e mentre continuava con le sue dita ad inumidirmi la vagina e sollecitare il mio clitoride , con l’altra mi stringeva il seno in una morsa leggermente dolorosa ma piacevole, a quel punto vedendomi fremere mentre mi lasciavo travolgere dalla situazione lui mi disse “è inutile che continui a cercare il tuo ragazzo, lui è impegnato e in ogni caso se si lamenta o si oppone lo calpestiamo, quindi non ribellarti e fai quello che ti dico”, a quel punto sia per la situazione eccitante sia per la paura che potessero far del male a Fabio decisi di abbandonarmi al piacere così, l’agente sollevandomi completamente la gonna, mentre con una mano mi teneva il bacino in alto, con l’altra spinse la mia schiena verso il basso e io rimasi col sedere all’aria pronta per essere scopata, a quel punto lui slacciandosi i pantaloni della divisa, tirò fuori il suo cazzo duro e lo infilò nella mia fica bagnata penetrandomi…cominciò a scoparmi violentemente e con forza mentre io cercavo di non fare rumore, ma i miei gemiti di piacere sono difficili da controllare, così per evitare che dall’altra parte ci sentissero, l’agente prendendomi per i capelli mi tirò su e mettendomi una mano sulla bocca per impedirmi di fare rumore continuò a scoparmi da dietro…il piacere era immenso, e per farmi godere ancora di più l’agente dopo avermi infilato le dita in bocca per inumidirle, si avvicinò alla fessura del mio culetto infilandomi le dita mentre continuava a fottermi! Ad un certo punto non sentii più la voce di Fabio che discuteva con l’altro agente infatti si era spostato e fu grande la sorpresa per lui quando mi vide in quelle condizioni…ero in estasi e non capivo più nulla, quando i nostri sguardi si incrociarono io pensai “ecco è finita…ora succede il finimondo” ma con mia grande sorpresa, Fabio non reagì male e continuando a guardare la scena probabilmente si era eccitato a vedermi posseduta da un altro uomo, “ecco” disse, “forse siamo riusciti a trovare un accordo”…l’altro agente, senza aspettare si avvicinò a me e prendendomi per i capelli avvicinò il mio viso al suo cazzo che cominciai a succhiare …subito dopo, anche il mio uomo che aveva cominciato a masturbarsi si avvicinò per levarmi del tutto la camicetta ormai completamente sbottonata…potevo sentire sul mio corpo le mani dei tre uomini che mi accarezzavano e esploravano ogni centimetro del mio corpo sudato e rovente! Era una situazione indescrivibile, potevo provare un piacere senza precedenti soprattutto quando il mio ragazzo mi strappo dalla presa del primo agente e prendendomi in braccio mi penetrò…l’altro agente intanto mi teneva sollevata prendendomi dal culo e dato che l’altra fessura del mio corpo era li…a sua disposizione, dopo aver leccato il mio ano, infilò il suo cazzo dentro di me…all’inizio lentamente, perché capì dai miei movimenti il dolore che stavo provando, ma superata questa fase iniziale cominciarono entrambi a fottermi con determinazione e impeto violento…i miei gemiti divennero sempre più forti fino a trasformarsi in urla di piacere…ero stravolta, e mentre anche l’altro agente si univa all’amplesso toccandomi mentre si masturbava, fu in quel momento che io ebbi il mio orgasmo…ero in preda agli spasmi quando i tre usurpatori mi fecero inginocchiare sull’asfalto infilando a turno i loro cazzi pregni dei miei liquidi vaginali nella mia bocca…potevo sentirli fremere quando li lambivo con la lingua, e a qual punto essi lasciarono sgorgare il loro seme denso e acidognolo che si sparse velocemente scorrendo e scivolando dalla mia faccia sul resto del mio corpo…! Subito dopo. mentre i due agenti si riabbottonavano i pantaloni,Fabio sorreggendomi mi aiutò ad alzarmi e portandomi verso la macchina si rivolse verso gli agenti quando uno di loro disse “ok, allora siamo apposto…la prossima volta però mettetevi le cinture mi raccomando”. Entrammo in macchina e mentre io mi ripulivo e ci allontanavamo dal posto di blocco, Fabio disse “bè…tutto sommato la serata non è stata rovinata, se ancora ti và ormai siamo quasi arrivati, possiamo ricominciare la nostra tranquilla serata romantica”, -“certo” risposi io e dicendo questo ci abbandonammo ad un tenero abbraccio!
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14 years ago
coppialibera2, 43/43
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Voglia di dominio e il gioco dei ruoli
L'idea di prendermi Diego mi venne guardandolo mentre si allacciava le scarpe, ho sempre pensato che avesse un bel culetto, sodo e alto. Diego è un ragazzo slanciato, magro e di bell'aspetto, un tipo di poche parole ma una cosa mi piaceva in particolar modo, i suoi occhi neri e profondi e il suo intenso sguardo. L'idea di prenderlo mi venne così in testa..un flash, un attimo. Sì.. volevo averlo completamente..volevo la sua verginità anale..volevo dominarlo..L'immagine di lui continuava a ritornarmi in mente mentre iniziavo già a guardarlo con altri occhi. L'avevo visto sempre come un uomo molto virile e quell'immagine di lui che mi balzava in mente mi eccitava tremendamente, continuavo a immaginarlo in atteggiamenti da donna, lo vedevo nella mia testa gemere come una donna...atteggiarsi come una donna.. Da quel giorno ogni volta che lo incontravo pensavo a questo, alla mia fantasia, a lui come oggetto del desiderio. Mi dissi che dovevo fare qualcosa che non potevo soffocare la mia voglia di averlo. Iniziai a cercare di capire che tipo fosse, quali fossero le sue fantasie, le sue passioni ma anche le sue paure. Scavai più a fondo che potei, sapevo che era importante e che avrei dovuto fare pressione sulle leve giuste per ottenere quello che volevo.
Notò subito il mio interesse per lui, ne sembrava lusingato ed appagato, si vedeva che gli piaceva il nostro rapporto di complicità, iniziammo a parlare di tutto, a raccontarci tutto. Sapeva già che ero bsex e delle mie esperienze con donne, mi chiese di raccontargli cosa facevamo, cosa facevo io, cosa facevo a lei..gli raccontavo abbondando di particolari e devo dire che vendendolo un po' in imbarazzo, rincarai anche la dose..era cotto..non resisteva, voleva me..ma per me non era ancora abbastanza. La cosa che più mi eccitava era questo scambio di ruolo, il pensiero che potevo farlo sentire come una donna, era questa la sensazione che ricercavo..quindi non mi bastava che lui mi volesse come donna..
Volevo che in lui, sentendo i miei racconti sulle donne, nascesse il desiderio di sentirsi donna, di abbandonarsi a me completamente..che volesse sentirsi come quelle donne di cui gli raccontavo. Volevo suscitare in lui la mia stessa fantasia..ma volevo farlo spontaneamente..volevo in qualche modo che nascesse da lui.
Mai gliene avrei parlato apertamente, credo l'avrei solamente intimorito.
Continuammo a frequentarci per un po', iniziò a parlare di più e a confidarsi con me, le sue fantasie le sue passioni. Mi disse che i miei racconti gli avevano fatto capire molto di più sulle donne e mi ringraziò anche perchè le mie “dritte” su cosa fare e come per dar piacere a una donna avevano dato i loro frutti...gli dissi che capivo le donne in quanto donna..e che lui per capire veramente l'universo femminile, avrebbe dovuto cercare di mettersi nei panni di una donna..immedesimarsi..solo così avrebbe veramente capito cosa piace a una donna.
Sorrise evidentemente in preda a qualche fantasia..chissà che girava nella sua mente..che avevo suscitato..ma sorrise e continuò a farlo con aria da ebete per un po'..era pronto per me? Era arrivato il momento? L'unico modo era tentare, arrivare al sodo.
Quella sera siamo andati al solito pub e come al solito abbiamo fatto il pieno di tequila sale e limone..c'era tutta la comitiva al completo e iniziarono coi giri, uno dopo l'altro. Al terzo giro io con le ragazze andammo in bagno e i ragazzi rimasero al bancone. Tornate notai che erano arrivati al settimo e già erano piuttosto alticci..decidemmo di passare la serata in disco.
Nella pista l'aria era colma, sembrava di essere avvolti in una cappa di corpi, io e Valeria eravamo li a ballare sul bordo della pista, ballavamo sempre insieme, mi piaceva come si muoveva e come i nostri corpi si intrecciavano, sapevo cosa suscitava quella visione, sapevo che Diego era li a guardarci, sapevo che fissava i nostri corpi stretti in strusciamenti e carezze, le nostre labbra sfiorarsi..
Conclusa la serata saliamo in macchina verso casa.. Gli dico: Diego che pensi sei silenzioso?
Te e Valeria.. mi fa con aria sognante..una splendida visione..mi dice sussurrando.
Sotto la porta scende a salutarmi..gli dico..ti va di salire? Dai fermati da me..non mi va che torni da solo. Ok.. mi fa..e mi segue in casa. Appena varcata la soglia lo afferro per i fianchi da dietro e lo porto a me, inizio a carezzargli il petto mentre lo bacio sul collo, mi appoggio su di lui da dietro e lo spingo verso il muro continuando a baciarlo e carezzarlo. Lo volto e inizio a baciarlo con passione muovendo le mani su tutto il suo corpo. Inizio a sbottonargli la camicia e la lascio cadere a terra. Scendo baciandolo giù sul petto, leccandogli i capezzoli duri e strizzandoli con le dita. Continuo a scendere con le mani giù sulla cintura, slaccio il bottone dei pantaloni e tiro giù la zip lentamente. Infilo la mano nelle sue mutande come farebbe solo un uomo a una donna..lo spoglio completamente. Lo afferro per i fianchi e delicatamente lo spingo ad abbassarsi giù sul tavolo. Con una mano lo afferro sul collo e spingo fino a farlo sdraiare a 90 sul tavolo..con la guancia attaccata al tavolino. Inizio a passargli la lingua sul collo da dietro e scendo giù sulla schiena fino allo spacco del sedere e suscitando in lui un brivido lungo la schiena. Afferro con entrambe le mano le sue natiche, strizzandole con forza e mollando qualche sculacciata.. Volevo penetrarlo..volevo prenderlo..dominarlo completamente..farlo mio..volevo la sua verginità..volevo farlo sentire come una donna vogliosa..come una cagna in calore..
Allacciai lo strap on e glielo infilai in bocca spingendo avanti e indietro..era appoggiato sul tavolo di fianco..lo vedevo..si guardava nel riflesso dello specchio sull'armadio, gli misi una mano sulla spalla e gli dissi guardandolo negli occhi..succhialo bene troia..
Alla mia provocazione rispose atteggiandosi a donna, faceva esattamente cosa immaginavo, leccava e succhiava con avidità, come se non aspettasse altro.
Mi spostai alle sue spalle e iniziai a leccargli i glutei e li, intorno al buchetto stretto, lo sentivo pulsare al passaggio della lingua..Diego si lasciò scappare un gemito di piacere..Mi piegai su di lui e gli sussurrai all'orecchio..voglio sentirti godere!
Iniziai a massaggiare il suo buchetto con le dita lubrificando con una buona quantità di olio e poi a penetrare pian piano con le dita...lo sentivo gemere e godere, si contorceva e godeva come una donna, l'eccitazione cresceva esponenzialmente. Continuavo a dilatargli l'ano con la mano e con l'altra lubrificai ben bene lo strapon..gli appoggiai la punta sul buchetto e spinsi delicatamente esercitando una lieve pressione e facendo penetrare la punta..gemette e serrò il buchetto che fece sgusciar fuori il fallo. Misi su ancora dell'olio e iniziai a sfregargli il fallo sul suo culetto voglioso..
Appoggiai di nuovo la punta e la feci entrare, solo quella, ancora e ancora entrando e uscendo delicatamente per parecchie volte e provocando in Diego intenso piacere e godimento che manifestava con gemiti e mugolii..Allargai le sue chiappe e spinsi decisa..entrò tutto e sembrava risucchiato..Diego si lasciò andare ad un gridolino di piacere..mi fermai dentro..dissi..male? No disse..continua!
Continuai a spingere fino in fondo..e poi a muovermi lentamente avanti e in dietro sempre più velocemente e sentivo il suo piacere crescere sempre di più e il suo corpo dimenarsi e contorcersi sempre di più sotto le mie attenzioni. Lo vedevo che mi fissava, mi guardavo riflessa nello specchio, si guardava. Continuai e i miei movimenti erano accompagnati dai suoi gemiti di piacere in un crescendo d'eccitazione. Voltati gli dissi..voglio guardarti negli occhi. Si girò su tavolo e spalancò le gambe verso di me.. lo tirai afferrandolo dalle cosce aperte e facendolo scivolare fin sul bordo del tavolo fino a me. Lo penetrai con forza in quella posizione tirandolo ritmicamente a me e affondando sempre più lo strapon. Godeva e gemeva sempre di più, mi incitava a ogni suo movimento, a ogni suo gemito. Iniziai a masturbarlo con una mano mentre continuavo a penetrarlo sempre più a fondo sempre più forte, ormai era completamente dilatato e io spingevo e affondavo sempre di più continuando a masturbarlo e toccarlo. Gemeva e godeva in un crescendo di piacere fino a che arrivò l'amplesso e venne con un potente fiotto di sperma sul mio pube. Rimase a guardarmi un po'..in quel momento ho visto nel suo sguardo le stesse caratteristiche di quello che ha una donna soddisfatta e completamente appagata. L'espressione che solo una donna può avere dopo l'orgasmo..era quello che volevo..quello che volevo vedere. Si tirò su e leccò sul mio ventre tutto il suo sperma caldo..mi guardò negli occhi e mi disse...Grazie..mi hai veramente fatto sentire una vera donna..
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14 years ago
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Giulia si lascia andare
Come ho già detto nei precedenti racconti da quando mi sono sposata certe difese dentro di me si sono parecchio allentate. Sono una bella donna adesso a 36 anni, e a 29 subito dopo il matrimonio ero ovviamente una bella ragazza con in più una particolare predisposizione ad attirare le attenzioni maschili. Lavoro in un ufficio commerciale quindi incontro gente, mi muovo, abbiamo un bel giro di amici. Insomma le occasioni di contatto non mi mancano certo e non c'è praticamente giorno in cui qualche uomo non fa il galante con me, non mi inviti a fare colazione con lui, non mi chieda con le scuse più assurde il numero di cellulare.
Io i buoni propositi li ho fatti prima di entrare in chiesa. Il giorno del matrimonio sposando Claudio mi sono fermamente riproposta di rimanergli fedele e di finirla con le scappatelle... ma la natura alla fine fa sempre il cuo corso, non è colpa di nessuno. Se fossi una troia avrei tradito mio marito fin da subito, invece posso dire a mia discolpa che almeno un paio di mesi ho saputo resistere... poi ho conosciuto Fabrizio e tutti i buoni propositi sono andati a farsi benedire.
Nel Giugno 2003, come ho già raccontato, ho iniziato ad andare a letto regolarmente con Fabrizio e la storia è durata un paio d'anni. Sono riuscita a sistemare le cose in modo che Claudio non potesse accorgersene, ho inventato finti impegni che mi hanno consentito per tutto questo tempo di vedere Fabrizio almeno tre o quattro volte al mese. Devo confessare però che in quei due primi anni di matrimonio Fab non è stato l'unico peccatuccio. In realtà queste storielle in fondo abbastanza innocenti non hanno mai intaccato la mia vita matrimoniale. Mi sono detta che in fondo è abbastanza stupido attribuire tutto questo valore alla fedeltà coniugale, visto che nonostante questa mia debolezza sono perfettamente in grado di amare profondamente e teneramente il mio lui e di occuparmi delle sue esigenze.
Le mie difese contro gli assalti maschili però, con il matrimonio da una parte e con la storia con Fabrizio dall'altra anzichè rafforzarsi si sono indebolite. So bene che da quando mio marito è una mia proprietà e Fabrizio soddisfa le mie voglie "clandestine" dovrei sentirmi forte ed appagata... invece quando qualche altro uomo ci prova con me non riesco a scacciarmelo dalla testa per un po'... Bello, brutto, interessante o scialbo, se un uomo mi trasmette il suo desiderio sessuale io ne sono puntualmente turbata ed eccitata... certo se il tipo non mi piace non dò naturalmente seguito alla cosa, ma se mi piace mi è difficile restare indifferente. Claudio i suoi doveri coniugali li assolve scopandomi piuttosto bene almeno un paio di volte a settimama e fortunatamente lo stesso fa pure Fabrizio, insomma le soddisfazioni fisiche non mi mancano e dovrei sentirmi appagata, ed invece in fondo non lo sono, l'emozione di un nuovo contatto rimane sempre l'emozione di un nuovo contatto.
Ecco per esempio cosa mi è successo nel settembre 2003: Francesco è un legale che collabora da tempo con l'ufficio con cui lavoro, si occupa di gestire alcune tipologie di cause che trattiamo. L'ho visto transitare qualche volta davanti alla mia scrivania senza che avessimo alcun tipo di contatto. Non potevo non notarlo: un bell'uomo, piuttosto atletico, sui 50 anni, brizzolato. Ha l'età per essere mio padre, mi sono detta, aggiungendo tra me e me che non è affatto sprovvisto di fascino, questo piacente cinquantenne...
Una riunione di lavoro un bel giorno mi vede insieme a quattro persone intorno al tavolo. Due colleghi d'ufficio maschi (bruttarelli e per giunta imbranati, al di sopra di ogni tentazione), una collega ed il bell'avvocato, tutto impegnato ad illustrare alla nostra azienda alcune procedure. Noto che l'avvocato durante la sua esposizione mi fissa un po' troppo spesso. Penso ad una coincidenza. Poi decidiamo di fare una pausa ed io torno alla mia scrivania per riordinare gli appunti. Mentre sono assorta in quel compito mi sento chiamare da una voce gentile.
"-Disturbo, signorina?"
Alzo gli occhi e mi ritrovo davanti Francesco sorridente. Gli sorrido di rimando precisando che non sono signorina, bensì sposata da poco più di tre mesi.
"-Le mie congratulazioni al fortunato mortale" mi ribatte in maniera fresca e spontanea, tanto che mi viene da ridere. E aggiunge:
"-Sto scendendo al bar, vuole tenermi compagnia per un caffè?"
La cosa mi fa piacere, ma cerco di dissimulare chiedendo ad un collega se vuole unirsi a noi. Fortunatamente il collega accampa una scusa e ci lascia andare al bar soli soletti. Francesco inizia a parlare del più e del meno poi inizia a farmi le consuete domande sul recente matrimonio, il viaggio di nozze e le solite cose. Mi piace molto parlare con lui ed inizio a fantasticare su come deve essere a letto quest'uomo. Forse, persa un po' in questi miei pensieri, tendo a comportarmi in maniera un po' troppo confidenziale, fatto sta che lui inizia a lodare la piacevolezza della mia compagnia e che non si sarebbe aspettato che in una mattinata lavorativa potessero celarsi risvolti così piacevoli. Insomma Francesco dicendomi queste cose tende a scoprirsi un po' troppo, a sconfinare leggermente oltre ciò che è opportuno che un cinquantenne dica ad una ragazza, trovandosi per di più in ambito strettamente lavorativo. Ma questi suoi complimenti un po' sopra le righe riescono indubbiamente a farmi inumidire la fica in maniera tutt'altro che spiacevole. E' sull'onda di questa pulsione fisica che mi ritrovo a rispondergli che la cosa fa molto piacere anche a me... forse il sorriso che gli rivolgo mentre gli parlo in questo modo mi esce più invitante di quanto avrei voluto... certe cose dipendono, credo, da una predisposizione genetica ed è quasi impossibile controllarle.
Torniamo in ufficio e riprende la riunione che termina verso le 16.00. Francesco a questo punto non ha più nulla da fare e potrebbe tranquillamente andarsene, invece ci chiede una scrivania disponibile per poter lavorare con il suo portatile. In questo modo riesce a trattenersi nel nostro ufficio fino all'orario di chiusura, le 17.30. Prendo le mie cose e mi avvio all'uscita. Lo trovo casualmente proprio lì, sulla porta di uscita, mi stava evidentemente aspettando.
"-Che combinazione, sta scendendo anche lei?"
Lo guardo di rimando e non riesco a trattenere un sorriso malizioso.
"-E' davvero una combinazione?"
Francesco arrossisce violentemente, probabilmente non si aspettava un contropiede così clamoroso e sfacciato, mentre io non mi sarei mai aspettata di riuscire a far diventare rosso come un peperone un uomo di 50 anni. Ma è in gamba, si riprende velocemente e non balbetta nemmeno un po'.
"-E va bene, confesso che speravo di trascorrere qualche altro minuto in sua compagnia, Giulia".
Non dico nulla, non so cosa potrei dire.
Entriamo in ascensore e ci guardiamo negli occhi.
"-Spero di non averla imbarazzata con il mio comportamento, non era davvero mia intenzione".
Così però non vale, se mi guarda negli occhi in questo modo io non riesco a difendermi, mi sciolgo...
"-Ma no che non mi ha imbarazzata... si figuri.." rispondo sempre guardandolo. I suoi occhi si fanno subito più torbidi, vi leggo chiaramente quello che gli passa per la mente... siamo soli in ascensore, io e lui... gli basterebbe alzare una mano per toccarmi le tette.... capisco chiaramente che lui desidera mettermi le mani addosso... e quando un bell'uomo mi guarda con gli occhi torbidi io.. non ci posso fare nulla... mi bagno proprio tanto... e allora aggiungo un po' sfacciatamente:
"-Queste cose si fanno sempre in due, lo sa?"
In quel momento si apre la porta dell'ascensore, ci avviamo verso il piazzale del parcheggio. Siamo entrambi su di giri ma taciturni, e ci guardiamo in maniera abbastanza eloquente.
"Senta, Giulia, ha fretta di tornare a casa?".
Lo guardo sorridendo e ribatto che forse possiamo anche passare a darci del tu.
"Perfetto... allora mi consideri un impertinente se ti chiedo di prendere un caffè insieme a me?".
"Che linguaggio forbito e galante..." rispondo ridendo. "Vada per il caffè. Poi mi riporti indietro, però".
"Ci mancherebbe altro".
Mi guardo alle spalle per controllare che qualche collega troppo curioso non ci stia guardando e salgo sulla macchina di Francesco.
Sono maledettamente eccitata nel ritrovarmi in quella situazione. Mi stimola il fatto che Francesco abbia quasi il doppio della mia età, che potrei essere sua figlia, e che nonostante ciò il suo desiderio nei miei confronti sia così palpabile e sfacciato.
Francesco è assolutamente turbato, il mio modo di guardarlo gli sta facendo perdere la testa. Tanto ormai - lo confesso - ho deciso di farmi scopare da lui... tanto vale che glielo faccia capire apertamente. Anche io sono turbata, la mia fica è un lago e ho una voglia terribile di toccarmela... anzi ho una voglia terribile che questo bel cinquantenne si dia subito un po' da fare con me, che mi metta le mani addosso... lo fisso, la mia espressione credo sia davvero inequivocabile...
Francesco si volta a più riprese guardandomi, adesso non sorride più, c'è tensione sul suo volto. Non sa se può osare o no, sicuramente teme che il suo desiderio gli stia facendo percepire un invito che magari poi non c'è. Continuo a guardarlo e adesso gli sorrido, gli sto dicendo con gli occhi di farlo, gli sto chiedendo cosa sta aspettando a farlo... E' fatta. Imboccata una strada non trafficata Francesco improvvisamente accosta in uno spiazzo, tira il freno a mano e mi si butta letteralmente addosso. Mi bacia con furore, mi infila la lingua tra le labbra, io lascio che esplori la mia bocca, intreccio la mia lingia con la sua, cerco di accaparrarmi la sua saliva... Apro le gambe aspettando che lui si dia da fare. Sento subito le sue mani infilarsi sotto la gonna, sospiro di gioia e di piacere a quel contatto. Gli afferro il gomito, gli faccio strada, le dita di Francesco sono già alle mutandine. Mugolo di piacere per incitarlo a proseguire, ora le mutandine sono scostate e Francesco mi titilla la clitoride mentre continua a baciarmi. Passano alcune macchine e gli dico che non è molto saggio rimanere lì. Lui aveva già infilato due dita nella mia passera, ma si ricompone... è stravolto, mi pare di sentire il suo cuore correre a mille. Ha appena fatto una bella conquista, una ragazza giovane e fresca, oltretutto appena sposata. Sono sicura che l'idea di sbattersi in macchina una fresca sposina lo eccita ulteriormente.
Ingrana la marcia e si mette alla ricerca di un posto più appartato. Io per parte mia non vedo nessuna buona ragione per comportarmi da brava ragazza e quindi... non mi ci comporto: mi avvicino a lui mentre sta guidando e armeggio con la patta dei pantaloni guardandolo negli occhi. Tiro giù la lampo ed incontro i boxer. Li scalzo con le dita e afferro il suo membro semieretto. Con mano abile lo estraggo dai pantaloni, mi chino su di lui e glielo prendo in bocca direttamente. Francesco inizia ad ansimare, spero che sia abbastanza in gamba da non fare stupidaggini con la macchina. Lui continua a cercare un posticino appartato, io continuo a ciucciare quel bel cazzo stagionato come se fosse un goloso gelato, sciacquandolo con la mia saliva. Ha il sapore delizioso ed inebriante del cazzo quando non è pulitissimo, me lo gusto tutto solleticandolo con la lingua sotto i bordi della cappella alla ricerca di ulteriori sapori arrapanti. Finalmente sento il mio nuovo amante fermare la macchina e spegnere il motore. Spero mi abbia portata in un posto tranquillo, ora sono troppo impegnata per controllare. Lui si sbottona i pantaloni e con un po' di manovre se li tira giù fino al ginocchio per gustarsi fino in fondo il pregevole pompino che gli sto prodigando. Finalmente posso dedicarmi anche alle sue palle. Mentre con la sinistra gli meno il membro con la lingua percorro i coglioni dell'uomo, leggermente odorosi dopo una giornata di lavoro... siamo a settembre e fa ancora caldo e l'odore non troppo marcato dei coglioni sudati mi dà alla testa. Francesco geme e mi dà della troia. Sentendomi apostrofare in quel modo non posso fare a meno di sditalinarmi un po'. Non so se è più piacevole sentirmi la bocca riempita dal membro pulsante o inzuppargli i peli delle palle di saliva e riaspirarla aromatizzata... per non perdermi niente alterno le due cose. La mia fica trabocca ormai di miele caldo, non ne posso più, ho bisogno di essere riempita. Gli dico di abbassare il sedile e lui esegue. Mi libero velocemente delle mutandine, tiro su la gonna e salgo a cavalcioni di Francesco. Con la mano cerco il suo membro eretto e lo guido tra le labbra della mia fica. Appena sento il contatto mi lascio andare e mi ci impalo sopra. Il cazzo di Francesco mi entra in fica come un coltello nel burro sciolto, provo una sensazione di piacere sconvolgente. La posizione non è comodissima ma ci adattiamo velocemente, coordiniamo i movimenti e lui inizia a fottermi proprio come si deve. Ha un bel cazzo, abbastanza lungo e bello tosto, sento la sua cappella scavarmi il fondo della fica. Stiamo scopando senza preservativo, è molto più bello così. So che dovrei prendere delle precauzioni ma mi sembra una persona così pulita... eppoi voglio essere sbattuta e basta e lui lo fa benissimo, chi se ne frega del preservativo...
Andiamo avanti per circa dieci minuti poi comincio a sentirmi vicina all'orgasmo, sono io che sto sopra e posso accelerare facilmente il ritmo della chiavata. Gli dò del porco e lo incito a sbattermi. Arrivo ad un pelo dall'orgasmo e gli dico se ci prova gusto a scoparsi una donna appena sposata. Questo pensiero ci fa sborrare entrambi all'unisono. Prendo la pillola quindi non mi faccio problemi a prendermi tutta la sua sborrata dentro la fica, la desidero troppo. Sento che mi riempie del suo piacere e mentre godo insieme a lui lo sprono a pomparmi almeno mezzo litro di latte caldo in fondo alla fica...
Siamo entrambi taciturni mentre mi risccompagna alla macchina. Lo vedo pensieroso, come sono spesso gli uomini quando si ritrovano con le palle svuotate.
Mi chiede se prendo la pillola e lo rassicuro, vedo che lui subito si rasserena, capisco che stava pensando a quello. Arrivati al parcheggio non mi trattengo, scendo subito. Lui mi richiama e mi chiede il numero di cellulare. Lo guardo sorridendo, gli mando un bacio soffiato e gli dico che non ho tempo, adesso devo proprio tornare da mio marito.
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14 years ago
coppiaromana38, 43/43
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Incontro sulla metro
Questo racconto è scritto insieme a Tyzzy. Ogni capitolino è sato scritto prima da me e poi da lei. Spero che vi piaccia.
Tiziana era sulla metro di Parigi. ERa nella capitale francese per motivi di lavoro. Il suo datore di lavoro gli aveva chiesto la cortesia di concludere lei l'affare, in cambio gli aveva pagato il viaggio e il soggiorno sia a lei che al suo compagno.
La metro era piena di gente, c'era una calca micidiale, sembrava di essere in una scatola di acciughe.
Quella mattina si era vestita leggera, daltronde era una bella giornata di primavera, quasi estiva. giacca leggera sopra una Camicetta bianca, gonna un pò + sopra il ginocchio nera, un paio di calze nere e un paio di scarpe con i tacchi con la'llacciatura alla schiava. Era vestita in modo elegante senza essere esagerata. Daltronde non sapeva con chi aveva l'incontro, non la'veva mai visto.
Aveva detto al suo compagno di raggiungerla verso le ... che lei aveva calcolato dopo un'oretta di colloquio. Poi sarebbero andati a faare shopping e lei non vedeva l'ora di passeggiare per le vie di quella magnifica città.
Improvvisamente e senza alcun preavviso sentì delle mani che avevano iniziato a sfiorarLe il lato B. Non sapeva cosa fare se girarsi ed arrabbiarsi o spostarsi ed evitare così ogni discussione. Aver aspettato anche solo quel secondo in più l'aveva messa in una situazione imbarazzante perchè ormai quelle mani avevano alzato la sua gonna leggera ed ormai Le accarezzavano la pelle liscia facendola rabbrividire ed arrossire allo stesso tempo dall'emozione.
assecondai con piacere quel movimento di mani e dita sulla mia pelle ed il piacere saliva sempre più scaldandomi la pelle che ormai era completamente sudata. Mi accorsi che piegavo le gambe per cercare il tocco di quelle mani sconosciute ed agevolare il tocco nei punti che mi piacevano. Ad un certo punto percepii che le dita si erano infilate tra le mie gambe ed avevano sfiorato la cordicella del mio mini perizoma proprio all'altezza del mio ano..e proprio in quel momento lo strinsi, ma, impaziente, attesi il proseguo della sua azione...
Le mani divvennero due e lo sconosciuto le mise su quel sedere e glilo palpò. Lei si stava eccitando. Sentiva quelle mani leggere a volte stringergli il sedere e lentamnete iniziò a strusciarsi contro, cercava il suo membro ma non lo trovò, era curiosa di quel fatto. Ma al momento non poteva voltarsi. Intanto le mani tornarono alle gambe e le stava di nuovo accarezzando e statavolta, una volta arrivate al bordo della gonna, non si fermarono e continuarono a salire. Nessun passeggero dell'autobus se ne accorse di questi movimenti, perchè era talmente pieno che non si riusciva a capire. Le mani oltrepassarono le calze e lei sentì quel contatto sulla pelle nuda. Non sapeva nenache lei ma quel giorno aveva indossato delle autoreggenti. Quel tocco leggero sulle sue cosce gli diede un brivido e lei si apoggiò ancora di più...
assecondai con piacere quel movimento di mani e dita sulla mia pelle ed il piacere saliva sempre più scaldandomi la pelle che ormai era completamente sudata. Mi accorsi che piegavo le gambe per cercare il tocco di quelle mani sconosciute ed agevolare il tocco nei punti che mi piacevano. Ad un certo punto percepii che le dita si erano infilate tra le mie gambe ed avevano sfiorato la cordicella del mio mini perizoma proprio all'altezza del mio ano..e proprio in quel momento lo strinsi, ma, impaziente, attesi il proseguo della sua azione...
Sentii le gambe di lei stringere le mie dita che ormai erano arrivate al suo fiore. Lentamente scostai quel piccolo sipario che mi separava dal suo fiore. Lentamente la mie dita iniziarono un piccolo movimento verso il suo fiore. Sentì atraverso i miei polpastrelli le grandi labbra, gliele accarezzai piano. Vidi che lei ebbe un brivido di piacere. Sentivo anche il suo respiro farsi più affananto erp via dell'eccitazione che stava prendnedo piede. Le mie dita continuarono il loro viaggio e arrivarono ormai alle piccole labbra. e piano piano, iniziai ad accarezzarla ed ad ogni mio movimento, il suo fiore si bagnava sempre di più del suo miele.
...contiinua....
..provavo a resistere all'eccitazione, ma quelle dita così esperte ed intraprendenti sapevano come muoversi e cedetti alla loro insistenza rilassando iol mio fiore e permettendo a loro di esplorarmi senza oppormi. Anzi agevolai quel movimento malandrino allargando leggermente le gambe. A quel punto sentii che un dito mi penetrò e lo succhiai dentro di me con una contrazione. Il mio clitoride si era irrigidito e veniva ormai da tempo stimolato dalle sue dita. Sapevo che in certi momenti il mio clitoride era quasi imbarazzante da quanto di ingrossava, ma lasciai fare...
...sentii le mie dita bagnate del suo miele. Trovai il suo clitoride ed inizia piano ad accarezzarlo. Da dietro vedevo il suo respiro che si faceva sempre più affannato, dovuto all'eccitazione. Abbassai lo sguardo e vidi i suoi sni belli pieni. Il mio membro inizò ad indurirsi, mi stavo eccitando anch'io. Le mie dita si alternavano, massaggiavano un pò il clito e poi si infilavano nel suo fiore. Mi venne voglia di assaggiare il suo miele ma allo stesso momento non volevo smettere. Allora piano piano, con l'altra mano, mi avvicinai. Gli accarezzai le gambe, e arrivai al suo fiore. Cambiai mano e portai le dita dell'altra verso il mio naso e le odorai. Quell'odore eccitante mi impennò il mio membro, e poi una volta annusate, portai le dita alla mia bocca e assaggiai il suo miele, mentre con le dita dell'altra mano continuavo a darle piacere....
..percepii da dietro che stavi succhiando il mio miele denso con grande gusto e per un momento pensai che avrei voluto farlo con te per assaggiarmi e continuare con te nell'amplesso guardandoti questa volta negli occhi, ma non me ne desti il tempo e sentii che le dita dell'altro mano erano entrate ormai in tre nel mio fiore. Emisi un piccolo mugolio di piacere che fece girare la signora che avevo a fianco, ma feci l'indifferente. Ero sudata ed imbarazzata. Percepii ina protuberanza che mi sfiorava e capii che quello non poteva essere altro che il grosso membro che reclamava la sua parte. Mi spaventai pensando che stavo andando un pò troppo avanti per uno sconosciuto e che forse dovevo spostarmi ed andarmene...d'altronde stavo arrivando alla mia fermata...
...le mie dita erano dentro di te. Belle bagnate. Percepì la signora di fianco che forse aveva notato qualcosa. Mi piaceva quella situazione, ero eccitato da matti. Il miele di lei era inebriante. Le dita erano diventate tre e si alternavano tra il suo clito e le parti più interne del suo fiore. La mano libera andò verso i suoi capelli e da dietro glieli scostai e con le labbra gli diedi un lieve bacio al collo...
...provai un piacere caldo che mi si pervase su tutto il corpo e socchiusi gli occhi per godermelo tutto. Mi mordicchiai le labbra immaginando di essere nuda in mezzo a tutta quella gente e che ognuno di loro mi guardasse mentre raggiungevo un orgasmo potentissimo tanto da farmi urlare dal piacere. Con l'unica mano libera andai a cercare quella massa indurita che ormai mi era appoggiata sul mio lato B. Dopo qualche tentativo andato a vuoto riuscii ad averla completamente in mano e devo dire che era veramente enorme...imbarazzante
...senti la sua mano che mi toccava il mio membro duro da sopra i pantaloni. Le mie dita dentro di lei continuarono a darle paicere. Non potei fare a meno di posare la mano libera vicino al suo senoe da sopra il vestito iniziarla ad accarezzarla. Intanto con il mio naso vicino al suo collo annusavo il suo profumo. Quella situazione era veramente eccitante. La folla attorno, i nostri corpi schiacciati che si esploravano segretamente...
...i miei capezzoli ormai irrigiditi parlavano da soli e reclamavano la sua mano a gran voce. Il mio piacere era vicino all'orgasmo ormai, ma non volevo venire senza aver almeno sentito tra le mie mani il suo organo maschile che premeva ormai da tempo contro la mia mano. Con un leggero tocco gli aprii la cerniera ed entrai in un attimo nei suoi pantaloni cercando con voglia il suo membro. Le sue mutande erano completamente bagnate di lui. Il suo membro già aveva emesso il suo liquido senza averlo nemmeno sfiorato, ma solo con lo sfioro del mio culetto. Alzai l'elastico e penetrai prendendolo in mano. A mala pena riuscivo e tenerlo in mano perche era grosso e bagnatissimo del suo liquido viscido...
...ero venuto.Quella situazione mi aveva talmente eccitato che non ero riuscito a non venire. Sentivo la tua mano lungo il mio mebro duro, toccarlo, massaggiarlo all'interno delle mie mutande fradicie del mio sperma. Le mie dita continuava dentro di te, divvennero un pò più frenetiche e ti massaggivo un pò il clitoride e un pò entravo all'interno del tuo fiore. Ti sentivo sempre più bagnata. L'altra mano si fece più audace, raggiunse i bottoni della camicetta e ne sbottonò quelli che potevano servire per poter far entare dentro la mia mano. Con mia sorpresa notai che non portavi quel giorno l reggiseno. Lentamente la mia mano si fece strada. Sentì con tutto il palmo la pienezza del tuo seno e poi, con le dita trovai il tuo capezzolo bello inturgidito dal piacere. E piano piano te lo accarezzai....
...non dovevi farlo, quello è la mia zona erogena preferita e per un momento ho avuto l'intenzione di voltarmi e fare in modo di agevolare tutto quello che volevo farmi. Resistetti ed è allora che l'orgasmo mi prese attraverso tutto il corpo...sentii un brivido nel cervello che mi scese piano piano fino all'inguine come un'onda oceanica ed il mio fiore espulse il mio liquido facendomi bagnare le coscie e rilasciando, credo sul palmo della tua mano, il prodotto del mio piacere. Contemporaneamente emisi un gemito che fece girare la signora accanto...la solita...e piegai le ginocchia per sentire meglio la tua mano che ormai mi aveva posseduta completamente...
...le mie dita strinsero il tuo capezzolo nel momento del tuo orgasmo. Sentì l ami amano bagnarsi dei tuoi umori. La tua mano nello stesso momento strinse forte il mio membro. Avvicinai la mia bocca al tuo orecchio indiferrente della signora accanto e ti mordicchiai il tuo lobo. E poi ti dissi..."ti voglio leccare" e strinsi con le dita il tuo capezzolo....
...a quel punto non resistetti ed alla tua voglia di leccarmi risposi "anch'io"...Mi accorsi che ero ancora con la mano dentro le tue mutande e stringevo forte ancora il tuo membro che non accennava a diminuire la sua esuberanza anzi mi sembrava che ancora pulsasse sintomo che ancora producevi sperma per l'eccitazione. Scesi con la mano tra le tue gambe e strinsi lo scroto che era gonfio tanto da essere pronto ad altre prestazioni eccezionali. Proseguii con la mano e sentii che ti piaceva
...il mio membro continuava ad essere duro grazie a tutta quella situzione. Sentivo la tua mano accarezzarlo, stringerlo fino al mio scroto. La mia lingua aveva sostituito i miei denti sul tuo lobo e le mie dita continuavano a darti piacere sul tuo seno. Allargai la mano e te lo palpai. Intanto feci uscire la mia mano dal tuo fiore. La portai vicino alla tua bocca e con un dito bagnato del tuo umore lo passai sulle tue labbra...
...appena sentito il tuo dito sulle mie labbra feci uscire piano la lingua e lo aviluppai succhiandolo per percepire meglio il mio piacere e rimasi piacevolmente sorpresa dal gusto dolce del mio miele. L'uscita della tua mano dal mio fiore fece uscire ulteriore liquido che mi colava ormai su tutte le mie gambe e, col suo calore, mi dava l'impressione me la fossi fatta addosso. La mia mano destra si indirizzò sulla tua che era appoggiata sul mio seno sinistro e ti aiutai ad essere più incisivo nel tuo palpeggiamento...
...la mia mano prese a palparti il tuo seno con sopra la tua. Intanto la tua mano continuava a stringere forte il mio membro. Poi lasciai la presa delicatamente dal tuo seno, ma prima di levare completamente la mano ti stuzzicai ancora il capezzolo. Fesi uscire la mia mano dalla tua camicetta e presi la tua. la metro si fermò. Sussurrai al tuo orecchio "andiamo"...
..ovviamente accondiscesi al tuo invito e scendemmo insieme dalla Metro e ti guardai per la prima volta in viso. I toui occhi erano rossi forse dall'ecitazione della situazione e fi afferrasti per il braccio con forza. Ci dirigemmo verso una porta dopo aver salito le scale e notai che erano i bagni dalla targhetta sulla porta. Mi tenevi sempre per il braccio, ma non mi ribellavo, non sapevo perchè...sapevo quello che volevi da me ed anch'io sapevo quello che io volevo da te...
...aprii la porta del bagno, senza nenache guardare se dentro c'era qualcuno, scelsi quello dei disabili in quanto di solito era sempre vuoto e sempre pulito. Chiusi la porta, mi girai e la vidi, aveva due occhi eccitati, si leccava le labbra con la lingua ed ogni tanto se le mordeva. Dalle gambe vedevo che gli colava la sua eccitazione. Andai verso di lei, e nel mentre io gli andai incontro lei arretrava, fino a che non trovo il muro. Allora si morse il labbro, ed io con il mio dorso toccai i suoi seni ancora coperti dalla camicetta...
...mi spogliasti tutta nuda in pochissimi secondi facendomi saltare anche qualche bottone della camicetta. Per ultimo mi sfilasti il perizoma che ormai era un pro forma perchè era completamente spostato e non copriva più nulla. Rimasi in autoreggenti nere e scarpe col tacco. I miei seni si erano inturgiditi sotto le tue mani e rimanevano duri anche se li schiacciavi con il tuo corpo. Ti slacciai i pantaloni e rimasi in mutande. Abbassai l'elastico ed il tuo membro uscì come una molla provocando un movimento dall'alto verso il basso più volte assestandosi poi parallelo al tuo ventre con la cappella ormai ben visibile e rossa...
...e finalmente il mio cazzo si liberò da quella prigione. TU con i tuoi occhi vogliosi lo guardasti, lo volevi, ma io invece mi avvicinai con la bocca ai tuoi seni nudi e con la mia lingua inizia a leccarti i capezzoli. Passavo la mia lingua attorno alle aureole e poi come un bambino ti mordevo i capezzoli belli turgidi. Poi sempre con la mia lingua, inizià il mio viaggio che mi portò al tuo fiore. TU lì in piedi nuda con le gambe aperte e le autoreggenti apristi un pò di più le gambe, ed io aiutandomi con le dita, aprì il tuo fiore e lentamente inizia a suggere il tuo miele...
...non smettevo più di bagnarmi era incredibile, la tua lingua mi provocava un leggerissimo piacere ed un orgasmo continuo. Allargai di più le gambe e la tua lingua potè leccarmi il fiore stando aperta facendo un movimento profondo che andava dal clitoride all'ano e viceversa e poi di nuovo..di nuovo...di nuovo...e di nuovo, e poi ancora. Tenevo la tua faccia con entrambe le mani ed agevolavo il tuo movimento con la lingua su di me. Cercai di rendere il movimento ancora più veloce e profondo perchè sentivo che stavo per venirti ancora....questa volta in bocca...
...ed io continuai con la mia lingua a darti piacere. Poi con un dito mi avvicinai al tuo ano e lo sfiorai piano. Tu ebbi un gemito. Nel bagno si sentiva solo più odore del tuo sesso. Paino piano penetrai con il mio dito nel tuo secondo fiore mentre con la mia lingua mi alternavo...dentro e fuori...dentro e fuori...il tuo clito..il tuo ano con il mio dito ormai dentro di te...
...mi provocasti del dolore perchè non ero aperta da quella parte, ma dopo essermi rilassata un attimo mi lasciai andare ed il tuo dito entro profondamente nel mio ano. Mi inumidii anche li dentro perchè sentivo che il tuo dito ormai non aveva più resistenze e entrava ed usciva con facilità. Alzai una gamba ed appoggiai la scarpa sulla tua spalla ed allargai il ginocchio. Attesi ancora qualche secondo ed esplosi nell'ennesimo orgasmo ancora più travolgente dei precedenti perchè avvenuto uìin intimità. Percepisti il mio stato ed aumentasti il ritmo del movimento delle due dita nell'ano. Le mie contrazioni ti stringevano le stesse, ma non ti chiesi di fermarti, anzi, mollando la tua testa mi inginocchiai, ti spinsi per terra e dopo averti aperto la camicia andai subito al sodo, ti presi in mano il membro e me lo ingoiai con voracità fino alla base..
...mi ritrovai par terra con la tua bocca ingorda sul mi cazzo. La mia bocca ancora pregna dei tuoi umori. Sentivo la tua lingua sulla mia asta bella dura. Con le mani cercai i tuoi seni e una volta trovati iniziai a palparli, stringerli e stuzzicare i tuoi capezzoli, mentre tu...
continuavo a roteare la mia lingua intormo al tuo membro e con la mano su e giù lo stimolavo a farmi bere il tuo liquido che puntualmente mi esplose in bocca proprio quando lo avevo ingoiato completamente provocandomi quasi un conato che controllai bevento tutto il tuo prodotto. Mi sdraiai esausta a fianco al tuo corpo tenendo ancora in mano il tuo membro che ormai rosso non dava più segni di vita. Era stata la mia mezzora di sesso più sfrenata della mia vita ed avrei anche ricominciato....ma per il momento volevo una pausa, come te
Ero sdraiato, mezzo nudo con una donna nuda di fianco a me che teneva il mio membro con la sua mano in un bagno della metro. Non potei che iniziare a ridere, mai nella mia vita avrei immaginato una cosa del genere. Mi girai verso di lei e la osservai con occhi normali e non da assatanato di sesso. Una bella donna sui trantanni con un bel seno florido, con ancora indosso le autoreggenti. Gocce della sua rugiada ancora fresche sul suo fiore. Era sdraiata di schiena e guardava in alto. E intnato la sua mano non lasciava la presa...
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
Da etero a bsx passivo
fino a qualche anno fa l'idea del mondo bsx per me era nebulosa, completamente etero attratto unicamente dalle donne, del tipo dominante, quelle donne che sapevano ciò che volevano ed a cui piaceva imporsi nei rapporti a due, però il mio interesse era unicamente per la figa. Poi un giorno, mentre ero al mare con la mia allora compagna, lei decide con alcune amiche di fare una gita per l'isola (la corsica) mentre io decido d'aspettarla perchè non avevo nessuna voglia di muovermi. Una volta che Giovanna (la mia compagna) se ne va con le sue amiche, io termino di prepararmi e lavarmi per poi uscire dal bungaloo per andare a fare colazione. Ci trovavamo in un bel cpmpèlesso residence vicino alle bocche di Bonifacio, un posto molto carino, con una bella spiaggia quasi mai affollata. Be quella mattina da solo vado a fare colazione...la si faceva su un bel prato accanto alla piscina. quel giorno faceva molto caldo..mentre sono in fila pèer prendere la colazione, sento che qualcuno mi sta osservando...sensazione strana ma non so perchè sentivo proprio come se due mani volessero toccarmi...mi giro ma non vedo nessuno di particolare...solo quando vado al tavolo mi si avvicina un signore..all'incirca di qualche anno piu di me diciamo intorno ai 60anni, brizzolato capello un pò lungo molto abbronzato. mi chiede se poteva sedersi con me, lo fa e cominciamo a fare le classiche due chiacchere per rompere il ghiaccio. visto che ero solo per quel giorno, accetto volentieri, anche perchè era una persona simpatica, di trascorrere un pò di tempo insieme. ci diamo appuntamento da li ad un quarto d'ora..in camera cerco un costume rosso, un colore che nei costumi mi piace molto, esco con una stuoia ed un paio di asciugamani e vado verso il punto d'incontro convenuto con Arturo. Ci incontriamo ed insieme ci incamminiamo verso un luogo molto bello della spiaggia, una zona dove, se si voleva, si poteva prendere il sole anche completamente nudi. sistemiamo lenostre cose e mentre io tolgo i pantalonicini Arturo mi chiede se mi sarebbe dispiaciuto che lui prendesse il sole nudo...No anzi aspetta che lo faccio anche io. mi sfilo il costume e rimaniamo entrambe nudi, uno a fianco dell'altro...be però che differenza sostanziale tra me e lui, infatti lui è veramente un superdotato rispetto a me, che tra l'altro non sono proprio dotato, anzi l'ho piccolino...ci guardiamo e lui dice...anche tu sei depilato?..si d'estate sempre...Intanto ci distendaimo e cominciamo a rosolarci al sole...parliamo del piu e del meno per una buona mezz'ora, mentre Arturo parla io mi accorgo che piu di una volta il mio sguardo si sposta volutamente verso le sue parti intime...osservo il suo cazzo grosso e lungo ..non è duroi ma gia si vede che sarà almeno 20 cm o anche di più..appoggiato su due grossi coglioni abbastanza gonfi..io al contrario ho il cazzo veramente piccolo ed i coglioni sono piccolini e molli...fa caldo e Arturo comincia a spruzzarsi dell'acqua sul vorpo vuoi un pò...si grazie...mi comincia a spuzzare il liquido che io penso sia acqua e poi girandosi su un fianco verso di me, concentrando lo spruzzo sul mio pisellino che comincia a gocciolare, mi guarda e dice...sai che cos'è?...acqua?..no caro è la mia piscia quella bella ed abbondante appena sveglio...e continua a spruzzarmi il liquido scivolando lentamente dal pube verso l'alto terminando sul viso...io sono esterefatto ma immobile...ti piace la mia piscia..è buona vero?...silenziosamente osservo il mio corpo completamente bagnato della sua piscia e poi lo osservo silenzioso..lui mi guarda e mi dice....prendimi il cazzo in mano dai...allungo la mano e quasi timoroso afferro il suo cazzo..è caldo e le dita a fatica riescono a toccarsi..si sta ingorssando e lo sento pulsare...vieni piu vicino cosi con l'altra mi accarezzi i coglioni dai spicciati....sono talmente impreparato a questa situazione che eseguo ogni cosa che mi dice quasi inebetito...sento ora anche i suoi coglioni gonfi e grossi caldi li accarezzo e sinceramente mi piace...lui ormai e molto vicino a me e comincia a baciarmi prima sulla guancia e poi scivola sul collo che lecca e morde contemporaneamente...poi nell'orecchio mi sussurra...era un po che ti vedevo ed ti osservavo mi sei piaciuto subito ed oggi ho deciso di averti completamente, sarai la mia troietta da oggi in poi...lo guardo ancor piu stupito e lui in risposta al mio inquietante silenzio mi appoggia le labbra alle mie baciandomi con passione. intanto la mano col cazzo continua a a muoversi quasi per me fosse una cosa normale ..ora Arturo mi ha girato e mi è venuto quasi sopra, sento il calore del suo corpo sul mio..non riesco a reagire e lascio che gli eventi ignoti proseguano...sento il cazzo che mi è sfuggito dalle m,ani che si strofina con la sua pancia calda e liscia su di me...sento che comincia ad ansimare mentre mi accorgo che lo struscio del cazzo su di me aumenta sempre di piu..ad un certo punto comincia a schizzare ..la sua sborra calda e densa si appoggia sul mio corpo sui capezzoli, che sono turgidi, un altra schizzata piu potente mi raggiunge sul viso sulle labbra...bevila tesoro, bevila che è buona...passo la lingua sulle labbra assaporando la sua crema...è un gusto strano..ma mi eccita trovarmi in quella situazione..le sue mani scivolano sicure sulla mia pelle..sono sulle chiappe che stringono forte..sento un suo dito che lentamente cerca di entrarmi dietro...ehi aspetta io sono vergine completamente...tranquillo, dice lui, eri vergine da oggi sarai aperta come un tunnel...dopo quella lunga schizzata ci rimettiamo a prendere il sole e mentre io sto vivendo un momento di incasinamento lui tranquillamente prosegue ad accarezzarmi le gambe appoggia la mano sul mio cazzino, lo afferra lo accarezzo e lo stringe prima piano poi sempre piu forte coinvolgendo anche le palline...ehi ehi...piano mi fai male...e lui..meglio puttanella meglio cosi capisci chi comanda..la mattina passa con una certa velocità facciamo insieme anche un paio di bagni ...verso le due di pomeriggio io sono un po esausta di sole e dico di volermene andare a ripèosare all'ombra nel mio bungaloo..andiamo caro sarai finalmente mia...Incapace di reagire, raccogliamo le nostre cose e lentamente ci dirigiamo verso i bungaloo. nel frattempo sento al cellulare Giovanna che mi dice che rientrerà il giorno dopo...dentro di me la confusione è totale..immagino già la reazione di Arturo a quella notizia..infatti non sbaglio lui passera la notte nel mio letto..mi vuole a tutti i costi e vuole farlo il piu a lungo possibile. Nel mio bungaloo dopo esserci fatti la doccia insieme, ci distendiamo sul letto, completamente nmudi, io so appoggiato al suo corpo e lui si fa baciare..io lo bacio dappertutto soffermandomi sia sul suo cazzo che ora è veramente grosso e duro ed anche sul suo culetto caldo e completamente depilato, come il mio comunque...alla prossima
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
La mia storia
il mio primo cazzo l'ho preso a 14 anni. Fu di estate luglio ed io ero ospite da mia zia. mio cugino alex aveva un anno più di me ma era già maschio con i peli, sviluppato in altezza forse un pò cicciottello. io invece non avevo peli ancora, il mio fisico era snello come è oggi ancora, ed il mio culo molto femminile tondo liscio da bella femminuccia insomma ... invece ero maschietto. Non mi sentivo tale in verità già da allora ammiravo la virilità di molti miei compagni di scuola e spesso nelle mie fantasie erotiche c'era il maschio e non la femmina come sarebbe dovuto essere.
per motivi di spazio mia zia ci mise a dormire insieme in un letto matrimoniale che lei riservava per gli ospiti in una stanza in fondo alla casa e dove spesso dormiva l'altra mia zia ed il marito quando scendevano una settimana per le vacanze. la prima notte insieme ad alex lui si spogliò nudo per dormire ed io rimasi affascinato dal suo cazzo scuro e di dimensioni almeno doppie al mio pisellino. io ed alex eravamo sempre stati cugini-amici perchè coetanei ed eravamo molto affiatati ma quell'anno tra noi si insinuò la curiosità di sperimentare il sesso. Si creò cioè quella giusta complicità naturale dove io interpretavo senza ombra di dubbio la femmina e lui il maschio. Quell'estate ebbi la conferma della mia femminilità nascosta e mi ci abbandonai felicemente senza riserve. Provai l'emozione di stringere tra le mani il cazzo grosso e caldo di Alex, di sentirlo gemere mentre lo masturbavo, il gusto di sentire la sua cappella gonfia nella mia bocca ed i primi pompini le prime sborrate in bocca il sapore del piacere maschile, l'ingoio e .... dulcis in fundo dopo alcuni tentativi anche il primo cazzo dentro di me nel mio culo da troietta fino a sentirlo invadermi del suo piacere. ... segue
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14 years ago
cp3sanny,
36
Last visit: 14 years ago
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Intima serata
Monica rincasò tardi quella sera, esausta si abbandonò sul comodo divano del salotto, lasciando le luci spente e godendosi il fresco frusciare delle fronde dei gelsi del suo giardino. Il suono penetrava melodico dalle finestre socchiuse, come un’antica a lontana sinfonia.
Era estate, e la brezza frizzante della sera accarezzava la pelle e i pensieri di Monica. Un brivido l’attraversò per pochi secondi. Aveva gli occhi socchiusi. Pensava, immersa in un mondo di immagini, vagava fra idee e sensazioni; si avvicinava a poco a poco, ad un mondo sempre più distante da quello quotidiano e tangibile. Apparentemente altrettanto reale, ma descritto da colori più vividi e profumi più intensi, animato da desideri finalmente non più proibiti: non dove si trovava ora. In quel momento ogni fantasia diventò possibile, ogni malizioso suggerimento poteva essere assecondato. Il suo pensiero rincorreva momenti passati, e dopo averli acciuffati li plasmava a nuove forme meno banali e più sensuali. Sospirò, lasciando che il respiro si adeguasse al ritmo del suo desiderio. Poi d’improvviso apparve lui, elegante e malizioso. Gli si fece vicino, proprio come lei desiderava, togliendosi la giacca e accomodandosi affianco a lei. Lo vide spogliarsi lentamente dei propri vestiti, mentre lei si spogliava delle proprie inibizioni. Senza che nessuna parola fosse detta, fu presa dalle sue braccia e avvicinata a pochi centimetri dal suo volto; i suoi occhi e le sue labbra ora finalmente così vicini la eccitavano e la soggiogavano allo stesso tempo. Le mani di lui ora stavano delicatamente esplorando le curve del suo corpo. Monica respirò profondamente, lasciando che il suo leggero ma prolungato sospiro solleticasse il collo dell’uomo che stava per impossessarsi di lei. Voleva lasciarsi andare, abbandonarsi definitivamente ai desideri più sconci e inconfessabili e cercava nei gesti di lui, nelle sue provocazioni, il momento perfetto per farlo. Sentiva le sue mani addosso, che la frugavano e palpavano in modo sempre più concitato. Le baciò il collo, succhiando lievemente la pelle e solleticandola con la lingua prima di rilasciarla dalla lieve stretta delle labbra. Poi la spogliò lentamente, osservando il corpo di lei fremere sotto le sue dita, sotto il suo sguardo che ora veniva incrociato con languida perversione dagli occhi di Monica colmi di lui e della propria ingordigia. Finalmente nudi uno sull’altro, Monica ricercò sotto le proprie dita l’eccitazione dura e vigorosa di lui. Ansimavano entrambi, l’uno sui genitali dell’altro; Monica sentiva la lingua di quel magnifico amante scorrere fra il monte di venere, il sesso e il pertugio più stretto fra le natiche. Non poteva più controllarsi ora, e i sospiri si fecero intensi, poi divennero parole perverse e infine mugolii di piacere. La lingua di lui si soffermava là dove il piacere era massimo, e ora che sentiva il membro così duro e liscio nelle sue mani, ne avrebbe voluto avere un secondo a portata di labbra… un altro pene davanti alla sua faccia pronto a soddisfare la sua ingordigia. E così fu… un altro uomo completamente nudo era davanti a lei, a pochi centimetri dalle sue labbra. Mentre il primo aveva preso a penetrarla vigorosamente, il secondo iniziava a farsi strada fra le sue labbra. Ora, scossa e posseduta da due uomini, Monica si sentiva femmina e desiderata più che mai… la sua eccitazione cresceva, e più cresceva più i colpi si facevano vigorosi, profondi e piacevoli… Sentiva il sapore di lui pervadere i suoi sensi e inebriala di sesso. Stava agitandosi sempre più, dimenando con la bocca e le cosce il piacere dei due uomini alla sua mercè… Voleva essere sconcia, ora voleva essere volgare, ora voleva sentire i loro cazzi dappertutto. Gridava ancora di piacere, mentre i due uomini si alternavano fra la sua bocca e la sua fica… mentre lei con un dito bagnato di saliva si massaggiava l’ano in modo sempre più invadente. Stava per venire nel primo grandioso orgasmo, e iniziò a pompare con la lingua e le guance, in modo sempre più intenso, il cazzo che la stava possedendo nella bocca. Sentiva pulsare il piacere di lui dentro di sé, sentiva il calore sulla sua lingua; quando l’uomo le venne in bocca, gridò tutto il suo piacere chiamandola per nome e prendendole la testa fra le mani, lei dal canto suo non smetteva più di succhiare, lasciandosi inondare dal piacere di lui, fino a perdere il respiro. Il cazzo che la pompava da dietro la stava facendo sussultare di piacere, e ora anche Monica non poteva trattenersi dal gridare tutto il suo piacere leccando il cazzo grondante di piacere e ancora bello turgido davanti a lei.
Anche il secondo uomo venne in quell’istante, finendo di spruzzare il suo miele sulle sue natiche e sulla sua schiena. Monica ne voleva ancora però… non era ancora soddisfatta e voleva venire di nuovo… gli uomini ripresero a palparla ovunque, porgendole entrambi la loro asta bagnata ma già magnificamente pronta per un nuovo orgasmo. Mentre Monica inizò a pomparli in bocca alternativamente, loro due iniziarono a masturbarsi a vicenda sotto i suoi occhi eccitati. Si sentiva ribollire dentro, e avrebbe voluto non due ma quattro o sei cazzi vicino a lei, pronti per inondarla al secondo e più impetuoso orgasmo… quando fu veramente vicina al venire per la seconda volta, vide mani e cazzi intorno a lei, che venivano su di lei da ogni dove, spruzzandola di caldo e denso liquido in faccia, sui seni, sulla pancia e in ogni altro anfratto la facesse fremere di godimento… venne grandiosamente, miagolando come una gatta in calore, lasciò che ogni vibrazione del suo corpo la pervadesse fino al centro del suo piacere. Poi si acquietò… restando con gli occhi socchiusi. Il mondo che stava esplorando iniziò a rarefarsi e il fruscio delle fronde degli alberi, tornò a farsi più vicino. Monica riaprì gli occhi ancora estasiata, con la mano ancora appoggiata in mezzo alle gambe, umida e affaticata. Era tornata ad essere sola nella stanza, i compagni di giochi erano svaniti. Socchiuse nuovamente gli occhi e si lasciò trasportare dai primi torpori del sonno… forse un giorno lo avrebbe fatto veramente…
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14 years ago
erotic3mind255232,
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Finalmente il giorno e\' arrivato...
Finalmente il giorno è arrivato… finalmente ti vedrò…
Ci siamo conosciuti qualche giorno fa qui su Desiderya, io ho inserito il mio annuncio rivolto alle donne più grandi di me e dopo un po’ di tempo… con tanta pazienza hai risposto tu…
Ormai un pochino ci conosciamo… io, 27 anni fortemente attratto dalle donne più grandi di me… attrazione che non sono mai riuscito a mettere in pratica e tu, 45 anni, appena uscita da un matrimonio che si è consumato lentamente e con un grande voglia di fare tutto ciò che ti sei preclusa durante la vita matrimoniale e con il pallino di conoscere un ragazzo più giovane…
Ci siamo trovati subito e dopo lo scambio di qualche mail e foto per rompere il ghiaccio abbiamo deciso di incontrarci, senza impegno… beviamo una cosa e quello che succede si vedrà…
Non ti nascondo che sono molto emozionato, sono arrivato in anticipo al locale dell’appuntamento che mi hai indicato, mi sono accomodato su un tavolino fuori e fremo in attesa di vederti arrivare… è maggio e pur essendo le nove e mezza si sta abbastanza bene… sono lì che mi perdo nei miei pensieri ed eccoti girare l’angolo… wow… in foto eri bella ma dal vivo lasci senza fiato… hai un fisico longilineo e sodo e una camminata decisa e sensuale, da donna che sa quello che vuole. Il tuo abbigliamento esalta ancora di più la tua sensualità, indossi un vestito a tubino nero abbastanza corto che lascia vedere le tue gambe snelle coperte da un velo di nylon nero, un paio di decolté nere e una giaccia corta che arriva alla vita, i capelli corvini, corti con un taglio alla moda, una bella abbronzatura che rende il tuo viso come il bronzo e un velo di trucco attorno agli occhi che risalta il loro azzurro intenso come il mare…
Ecco, mi hai notato e mentre ti avvicini mi alzo e ti vengo incontro per salutarti… entrambi un po’ in imbarazzo ci salutiamo con due casti baci sulla guancia e mentre ci sfioriamo sento la pelle del tuo viso liscia e morbida e il tuo profumo…
Ci accomodiamo al tavolo e ti porgo la risa che ti ho portato… tu dicendomi che non dovevi la porti al naso per sentirne l’odore e mi ringrazi.
Ordiniamo da bere, entrambi un calice di vino rosso e iniziamo a chiacchierare… lavoro, passioni, hobby, esperienze passate e il tempo scorre veloce mentre ci scopriamo a vicenda, così scopro che è la prima volta che hai un incontro del genere, che dopo la tua recente separazione sei uscita pochissimo con altri uomini e io ti confesso che anche per me è la prima volta di un simile incontro; la cosa ci piace a vicenda e continuiamo a parlare… spesso il mio sguardo si ferma su qualche dettaglio del tuo corpo… sulle tue labbra carnose, sulle rotondità del tuo seno, sulle tue caviglie sottili, i tuoi piedi affusolati e i miei pensieri volano e la fantasia prende il sopravvento immaginando il tuo meraviglioso corpo nudo… non riesco a farne a meno, sei davvero affascinante e quasi senza accorgermene, come se pensassi ad alta voce te lo dico… le tue guance si fanno rosse e poi mi ringrazi confessandomi che hai i tuoi trucchi, che vai in palestra, che ti curi molto e che ti piace tenerti in forma e ci riesci molto bene!
Siamo ora al terzo bicchiere di vino, la notte è calata e il ghiaccio è decisamente rotto… così, dopo aver fatto un profondo respiro mi guardi dritto meglio occhi e mi chiedi se mi va di andare a casa tua a bere qualcosa in modo da stare più tranquilli ed io felice della tua proposta rispondi di sì, così ci alziamo e dopo aver pagato ci allontaniamo dal locale… tu mi dici di essere venuta a piedi perché abiti vicino e se possiamo andare con la mia macchina. Io allora mi avvio verso il parcheggio e una volta arrivato alla macchina ti apro lo sportello del passeggero e ti faccio accomodare in auto. Mentre ti adagi sul sedile ti si alza leggermente la gonna aderente del vestitino scoprendo l’orlo di pizzo delle calze autoreggenti… l’immagine è molto eccitante e cerco di non farmi notare mentre guardo le tue gambe. Una volta in macchina chiudo la portiera, faccio il giro e mi accomodo al posto del guidatore; mentre accendo l’occhio mi cade ancora sulle tue gambe e vedo che le autoreggenti spuntano ancora fuori dalla gonna… questa volta mi hai visto, ho indugiato quell’attimo in più da farmi notare ma sembra che a te non dia fastidio, anzi… come per accomodarti meglio sul sedili, sollevi leggermente il bacino e fai in modo che la gonna si sollevi ancora di qualche centimetro…non solo sei bellissima ma sai anche come attirare l’attenzione su di te…dopo neanche cinque minuti arriviamo sotto casa tua, scendiamo e mi fai strada. Una volta in ascensore è davvero forte la tentazione di sfiorarti ma riesco a trattenermi e una volta fuori mi fai accomodare in casa tua.
Dopo le classiche formalità di rito ci sediamo al tavolo in soggiorno e apriamo una bottiglia di vino e ricominciamo a parlare, ridere e scherzare… l’atmosfera è leggera, complice il vino e il feeling che si è instaurato tra noi nel poco tempo passato insieme finora ma salire a casa tua, trovarci nel tuo soggiorno ha reso la situazione molto intrigante e un pochino di tensione e imbarazzo si nota… ad un certo punto ti chiedo di poter andare in bagno e tu mi indichi la porta alle tue spalle. Una volta in bagno la mia mente si perde in un turbine di pensieri e sensazioni ed è in questo istante che prendo la decisione, ti desidero e adesso telo dimostrerò…
Una volta uscito dal bagno sei lì, seduta davanti a me, di spalle, queste sono scoperte, il vestitino ha solo due sottili spalline… mi avvicino, tu senti i miei passi lenti dietro di te e una volta giunto a te ti appoggio le mani sulle spalle… al contatto tu hai un leggerissimo sussulto, forse non te lo aspettavi… è a questo punto che inizio a muoverle lentamente, come a massaggiarti le spalle che sento rilassarsi al mio tocco… il tuo collo si piega leggermente da una parte e in quel momento la mia testa cala lentamente su di te e appoggio le mie labbra sulla cavità tra il collo e la spalla iniziando a baciarti dolcemente e con passione il quel punto che sembra piacerti molto… poi porto le mie labbra al tuo orecchio e dopo averlo sfiorato con la punta della lingua ti sussurro: “ti desidero…”. Il tuo respiro si fa leggermente più pesante e girando la testa per guardarmi negli occhi mi dici: “prendimi, fammi sentire donna come non mi sento da anni e fai di me ciò che vuoi…”. Avevo capito che sei una donna decisa che sa quel che vuole ma questa tua risposta mi ha colpito e ha, per quanto possibile, scatenato in me un desiderio ancora maggiore… sento una stretta allo stomaco per l’eccitazione e il cuore prende a battermi più velocemente.
A questo punto ti prendo per le mani e ti faccio alzare, ti volto verso di me e ti spingo delicatamente contro il bordo del tavolo. I nostri volti sono uno di fronte all’altro, le nostre labbra a pochi centimetri e i nostri corpi si sfiorano… in un attimo le mie labbra sono sulle tue, umide e carnose, che si aprono dolcemente per far passare la mia lingua che nella tua bocca incontra la tua… s’intrecciano come i corpi nudi di due amanti e non so per quanto tempo continuiamo a baciarci con questa, intensa passione… tu sei immobilizzata, dietro il tavolo e davanti io, che premo il mio bacino contro il tuo, il mio inguine sul tuo… e tu non puoi non sentire il rigonfiamento tra le mie gambe… le mie mani cominciano a correre lungo il tuo corpo, la schiena, i fianchi, il fondoschiena, le spalle… e sento che anche le tue si muovono sulla mia schiena ed è in quel momento che le porti sulle mie natiche e mi tiri con forza contro di te…proprio all’altezza del bacino! Sento il mio membro ormai duro che preme nell’incavo del tuo inguine, tra le tue cosce e mi sembra quasi di sentire il tuo calore provenire da quella zona… adesso le nostre bocche di staccano e ti guardi per un istante prima di abbassarmi leggermente e cominciarti a baciare sul colo per poi scendere sempre di più fino al tuo seno… sì, ci sono, proprio ora, ci sono solo due sottili strati di tessuto tra la mia lingua e i tuo capezzoli, porto le mani all’altezza del tuo petto e mentre ti accarezzo i seni, sentendo i tuo capezzoli induriti, ti abbasso prima il vestitino e poi il reggiseno, scoprendo due seni meravigliosi, non enormi ma tondi e sodi, è davvero impressionante come tu riesca a tenerti in forma anche a questa età, ho conosciuto ragazze di venticinque anni che non avevano il tuo fisico, che non erano così sode… e poi i capezzoli…wow, il mio sguardo si ferma su di loro, l’aureola piccola e di un rosa intenso e loro dritti e turgidi… non riesco a resistere molto prima di baciarli… la mia lingua si muove dolcemente su di loro facendoli diventare se possibile ancora più duri… piano piano ti faccio sentire anche i miei denti, mordicchiandoli appena appena…la cosa ti piace e con una mano dietro la mia testa premi la mia faccia ancora più forte fra le tue tette, mentre il tuo respiro diventa sempre più pesante. Adesso, mentre la mia bocca si dedica senza limiti alle tue tette la mia mano finisce sulle tue cose che tu, poggiandoti sempre più contro il tavolo allarghi leggermente come per farla passare ed è dopo questo tuo “segnale” che la faccio salire, prima sotto la gonna, poi il pizzo delle autoreggenti, la loro fine, la pelle delle tue gambe, l’interno coscia e finalmente… il tuo inguine! Rimango davvero stupito quando sento che se completamente liscia…wow! E poi ecco le tue mutandine…sono calde e umide e la cosa mi piace molto oltre che lusingarmi… mi piace l’idea di riuscire ad eccitare una donna come te! Inizio a muovere le dita sopra di esse, nella fessura creata dalle labbra della tua vagina fino a trovare il clitoride, cosa che ti fa sussultare ed emettere un piccolo gemito… felice ed eccitato per i tuoi continui mugolii e gli spasmi del tuo corpo comincio a masturbarti più intensamente, voglio che i tuoi mugolii diventino dei veri e proprio gridolini e così aumento anche la velocità delle mie dita e tu sembri apprezzare molto… ormai si muovono frenetiche per portarti al piacere massimo e le tue mutandine sono letteralmente fradice…
A questo punto mi fermo e torno col mio viso davanti al tuo, porto le mani dietro la tua schiena e tiro giù la lampo del vestitino abbassandolo fino alla tua vita… nello stesso momento tu mi sfili la giacca e prendi a sbottonarmi la camicia scoprendo il mio petto che, una volta sfilata la camicia inizi a baciare e leccare con la punta della lingua quasi a farmi il solletico ma dandomi molto piacere… è in questo istante che la tua mano finisce sul rigonfiamento dentro i miei pantaloni… cominci a massaggiarlo lentamente da sopra i pantaloni e ti ecciti ancora di più nel vedermi in preda al piacere che mi regala la tua mano sul mio pisello…
Adesso sono io che riprendo in mano la situazione e ti sfilo definitivamente il vestito e il reggiseno lasciandoti con il tuo perizoma di pizzo nero, le autoreggenti e le scarpe col tacco e io ti vedo fremere mentre con sguardo provocante ti guardo e mi inginocchio lentamente davanti a te, ritrovandomi con la faccia proprio davanti al tuo pube… io sposto il perizoma e ti infilo un dito nella fica cominciando a muoverlo dentro e fuori in maniera decisa e facendoti ansimare sempre di più… con la faccia a pochi centimetri dalla tua fica riesco a sentirne l’odore e la cosa è molto eccitante oltre al fatto che dopo averne sentito l’odore mi viene una gran voglia di assaggiarne il sapore e così ti sfilo il perizoma facendolo scorrere lentamente lungo le tue gambe fino a terra e scoprendo gli ultimi centimetri del tuo corpo che mi erano ancora rimasti nascosti… il tuo inguine depilato e ormai umido e la cosa più eccitante che abbia mai visto e la striscina di peli corti e neri che hai lasciato sopra la fessura è ancora più eccitante…senza che io dica niente alzi una gamba e la poggi sulla sedia di fianco in modo da fare ancora più spazio alla mia faccia che come hai capito tra pochissimo si butterà tra le tue gambe. Così ho la tua fica aperta a dieci centimetri dalla mia faccia e passa veramente poco prima che inizi a leccarla… comincio con la punta della lingua, ti sfioro prima le labbra e poi il clitoride… il tuo corpo ha una contrazione e dalla tua bocca escono dei gemiti di piacere…allora ci vado più deciso e comincio a leccartela completamente assaporando il sapore intenso e forte dei tuoi umori… tra il tuo piacere e la mia saliva sei davvero bagnata adesso e il tuo corpo si muove con decisione mentre la mia faccia sparisce tra le tue gambe… mentre ti lecco decido di provare a fare una cosa… appoggio la punta del dito sul buchino del tuo sederino e comincio a massaggiarlo lentamente. Saranno gli umori della tua fica che sono colati fin lì, ma anche lui è morbido e bagnato e allora decido di infilarlo lentamente sperando che non ti dia fastidio e fortunatamente non è così… senza quasi accorgermene è tutto dentro e mentre continuo a leccarti tu cominci ad agitarti sempre di più… sembra che la cosa ti piaccia… il tuo piacere mi eccita da impazzire e sento il mio pisello che mi scoppia tra le mutande… ma ora sono concentrato su di te e l’unica cosa che voglia è farti esplodere di piacere… non credo manchi molto e infatti inizio a sentire il tuo corpo che si contrae; le tue mani dietro la mia testa che mi spingono la faccia tra le tue gambe e tu che oltre ad ansimare mi dici: “continua, non fermarti… ti prego continua che vengo, dai… dai… oh sììì, sììììììììììììììììììììì, ahhhhhhhh”. Mentre vieni sento gli umori della tua fica che aumentano e si fanno ancora più intensi e tra questo e le tue frasi che ormai sono vere e propria urla impazzisco letteralmente di piacere!
Un attimo dopo sei sdraiata sul tavolo, con le gambe sulla sedia e il silenzio rotto solo dal tuo respiro pesante, come se avessi il fiatone… il tuo ventre piatto (frutto delle ore in palestra) si gonfia appena a ritmo col tuo respiro. Io resto lì a guardarti per qualche istante, il tuo sapore ancora in bocca e i tuo umori tutti intorno alle labbra. Tu, dopo esserti ripresa mi guardi e con aria maliziosa mi sorridi e mi dici che erano anni che non ti leccavano la fica così… la cosa mi lusinga molto ma soprattutto sono felice di averti fatto godere…
A questo punto ti alzi lentamente e mi prendi per mano dicendomi: “ti va di andare in camera da letto così stiamo più comodi…?”. Io annuisco e tu mi conduci nella tua camera, mi fai fermare sul bordo del letto dicendomi di aspettare un attimo e così accendi un’abat jour sulla quale metti un foulard per attenuare la luce e creare un’atmosfera intima… poi torni da me e mi spingi come a provocarmi sul letto e per un attimo mi guardi lì, sdraiato sul tuo letto a petto nudo, ti inginocchi davanti a me e cominci a slacciarmi i pantaloni… me li levi lasciandomi in mutande e iniziando a massaggiarmi il pisello ormai completamente duro… dopo un minuto mi sfili anche le mutande lasciandomi completamente nudo con il cazzo eretto lungo la mia pancia…non passa molto prima che lo prendi in mano e lo stringi forte ne tuo pugno iniziando a muoverlo su e giù… a questo punto sono completamente in preda al piacere e sono io ora che ansimo sempre più forte, poi d’un tratto vedo la tua testa che si abbassa e sento le tue labbra che si poggiano sulla mia cappella…wow! Speravo tanto lo facessi, sembri apprezzare tutti gli aspetti del sesso e la cosa mi piace… sono curioso di scoprire fin dove ci spingeremo… e se il mio istinto non si sbaglia credo proprio che tu sia una gran maialina… adesso invece sento la tua lingua sul mio cazzo…bagnata e la striscia di saliva che lascia sul mio membro turgido… finchè, in un attimo, wow… ce l’hai tutto in bocca… a me scappa quasi un urlo dal piacere che provo e tu lo senti e cominci quello che è decisamente il pompino più spettacolare della mia vita…ti poggio una mano sulla testa e aiuto il movimento della tua testa, mentre sento i rumori della tua bocca piena della mia carne, la saliva che cola, la lingua che si muove, la mano che accompagna il movente della bocca, le labbra che prima si allargano e poi si stringono seguendo la forma del mio pisello… io ormai quasi grido dal piacere mentre ti sento mugulare con la bocca piena… poi dopo qualche minuto ti fermi e lentamente sali verso di me fino a ritrovarti proprio sopra… ti avvicini come per dirmi qualcosa nell’orecchio ed è a quel punto che ho la conferma di quanto tu sia una maiala, di quanta voglia abbia (forse repressa in tutti questi anni)… “adesso ti scopo come una troia…” e senza neanche pensare dalla mia bocca esce la frase “allora datti da fare puttana…”. Entrambi un pochino sorpresi dalle nostre affermazioni ma soddisfatti dall’intesa creatasi ci guardiamo per un istante negli occhi poi sento la tua mano afferrare il mio pisello e portarlo all’altezza della tua fica e appoggiarlo delicatamente tra le labbra calde e bagnate… poi, in un attimo, allarghi le gambe per far scivolare il tuo busto verso di me e il mio cazzo ti entra completamente dentro… la tua fica bagnata per l’orgasmo di prima non oppone alcuna resistenza e lui scivola tutto dentro il tuo ventre… entrambi abbiamo un fremito e gemiamo a questo primo contatto… io sento il calore della tua vagina, è incredibile…e senza perdere un attimo tu cominci a cavalcarmi quasi con frenesia, in preda al piacere. Io metto le mani sul tuo culetto sodo, quasi a stringerlo e aiuto il tuo movimento mentre guardo il meraviglioso ed eccitante spettacolo che si para davanti ai miei occhi… infatti tu sei sopra di me, completamente dritta e io ho una visuale bellissima per ammirarti in tutto il tuo splendore… prima la tua pancia piatta, dentro la quale adesso si muove il mio cazzo, poi i tuo seni, tondi, sodi e con i capezzoli turgidi come due chiodi e poi il tuo viso, giù bello in circostanze normali ma assolutamente spettacolare con le espressioni di piacere che fai mentre continui imperterrita a scoparmi… nel silenzio della notte si sente solo il rumore del tuo inguine che sbatte contro di me ogni volta che il tuo corpo affonda sul mio e i nostri gemiti, ormai divenuti quasi urla, di piacere… il mio cazzo è completamente bagnato di te, del tuo piacere e sento il tuoi umori che mi colano fino alle palle e io non capisco decisamente più niente… è adesso che inizi a parlarmi,ora sì come una troia e dici frasi del tipo: “allora, ti piace..?”, “visto che vacca che sono?”, “dopo vuoi che te lo succhi ancora…? Sì, beh allora te lo devi meritare, devi farmi godere come una maiala…”…
Il ritmo dei tuoi movimenti si fa sempre più veloce e le tue tette sembrano saltare a tempo col tuo corpo… i tuoi gemiti aumentano, il tuo corpo inizia ad irrigidirsi e ormai l’ho capito… stai per venire… io non aspetto altro, questa volta voglio vedere il tuo volto che si contrae durante l’orgasmo… Io ti guardo e ti dico: “ ti sento, dai… vieni, fammi vedere come godi…” e tu, sorridendomi maliziosa mi rispondi: “vuoi che goda amore mio, lo vuoi adesso…? Allora guardami” e detto questo cominci letteralmente a gridare… wow, non avevo mai visto una donna (anzi, ragazzina paragonate a te, alla tua femminilità, al tue essere donna) venire in questo modo, con tanta passione e la cosa mi eccita tremendamente! Tra le tue urla distinguo qualche parola: “sììì, sto venendo, cazzo quanto godo, sìì, sìì, ancora, ancora, AAAHHHHHHHH” e d’improvviso ti lascia andare su di me, completamente come senza forze, i tuoi seni sul mio petto, la tua pelle sudata per l’orgasmo sulla mia… sento il battito del tuo cuore accelerato e il tuo respiro veloce. Più in basso invece sento le tue labbra contrarsi intorno al mio pisello, la tua fica ha ancora delle piccole contrazioni di piacere e sembra che tu stia ancora godendo… come se l’orgasmo non fosse ancora finito! Io ti accarezzo dolcemente la schiena, anch’essa sudata e portando le mie labbra al tuo orecchio ti sussurro: “spero che tu non sia stanca perché ho intenzione di farti godere ancora…!”; tu mi guardi compiaciuta e mi dici: “certo che devi farmi godere ancora… devo recuperare tutto il tempo perso…” ed è ora che ti sollevo con decisione da me, entrambi sussultiamo quando il mio cazzo ancora duro esce con decisione dalla tua fica e ti giro sul letto adagiandomi sopra di te, tra le tue gambe. Io ti guardo e ti dico: “allora, sei pronta…? Ne vuoi ancora..?” e tu mi fai di sì con un cenno della testa e io: “allora prendilo tutto TROIA!” e senza neanche farti rispondere te lo caccio tutto dentro la fica, fino ai coglioni, con un po’ di forza, senza farti male ma con la giusta decisione e proprio in quell’istante, una volta penetrata per bene dalle tua bocca esce un urlo…”SIIIIIIIIIIIII’”.
Senza perdere un attimo comincio a scoparti con decisione, a ogni affondo ci metto un po’ più di forza e tu sembri essertene accorta visto che ogni volta le tue urla si fanno più forti e sembra proprio che la cosa ti piaccia visto che prendi il mio sedere tra le mani e mi spingi verso di te… tu sei in predo al piacere più totale e inizi quasi a vaneggiare… dalla tua bocca escono frasi che non ho mai sentito dire ad una donna…”scopami maiale, dai, sì, più forte…. fammi male continua…” e ancora “sono la tua troia, sono la tua puttana in calore, sfondami dai… è una vita che aspetto di essere trattata come una puttana, che aspetti…”.
Incitato dalle tue frasi inizio a scoparti con tutta forza che ho, spero di non farti male, ma l’eccitazione è troppa, però per fortuna tu mi dici di continuare… a questo punto sono io che ti dico: “così troia…? così ti piace? vuoi che continui….”, “allora è così che gode una puttana…?” e ancora “te la spacco questa figa!”.
Adesso mi sono tirato su, dritto e ti tengo le caviglie tra le mani, ti divarico completamente le gambe mentre continuo a scoparti furioso di piacere… indossi ancora le scarpe, così te ne levo una e comincio a leccarti un piede che indossa ancora la calza… io me ne frego e me lo infilo letteralmente in bocca, mordendo prima il piede e poi la calza fino a strapparla scoprendo le tue dita che comincio a succhiare mente il mio bacino fa ancora avanti e indietro tra le tue cosce…
Ormai scopiamo come due selvaggi, guidati solamente dall’istinto… urliamo e ci diciamo frasi sempre più spinte… “allora non godi troia…?” e tu “continua, cazzo continua a fottermi…!”.
E’ in questo momento che sento che stai per godere di nuovo…i tuoi gemiti aumentano, il tuo corpo si muove di più… allora comincio a provocarti…”che fai vieni troia? di nuovo…? sei proprio una vacca…!” e quasi senza neanche sentire quello che ti ho detto cominci “continua, non fermarti, cazzo continua che vengo, dai, più forte, più forte, di più di più… AAAHHHH, SIIIII’, ahhhhhhhh”. Il tuo corpo si dimena letteralmente sotto di me e io ho una sensazione pari all’orgasmo nel vederti godere… poi ti blocchi, io ancora duro dentro di te e le stesse piccole contrazioni di prima della tua figa… hai gli occhi chiusi e non mi guardi ma dici semplicemente “WOW”!
Sempre senza guardarmi mi dici: “adesso amore, voglio che mi scopi alla pecorina!” e io senza farmelo ripetere due volte esco da dentro di te e ti giro facendoti mettere in ginocchio con le mani appoggiate davanti… anche se non ce n’è bisogno mi bagno con un po’ di saliva la cappella e senza indugi te lo sbatto dentro tutto d’un colpo, più forte di prima facendoti gridare… questa è una delle posizioni che preferisco… sento tutto, riesco a farlo entrare fino all’ultimo millimetro e adoro sentire le palle che sbattono davanti, sulla fica… e dal modo in cui ansimi e ti dimeni sembra piacere molto anche a te la posizione…!
Ti stringo con forza i fianchi e ti tiro a me sempre più forte… i miei affondi sono assecondati dai tuoi mugolii… sei meravigliosa vista da qui… il tuo culo rotondo e sodo… la tua schiena sexy che si inarca… poi mentre sono completamente perso nel mio e nel nostro piacere ti giri con la testa verso di me, mi guardi e mi chiedi: “ti va di farmi il culetto…?” WOW!
Adoro il sesso anale ma non mi sarei mai permesso di chiedertelo, non sapendo cosa ne pensavi ma visto che sei stata tu non me lo faccio ripetere due volte ed esco piano piano dalla tua fica mantre ti dico semplicemente “certo!”.
Una volta fuori faccio colare un po’ di saliva sul tuo buchino e la spalmo tutti intorno col dito e poi ci poggio la cappella, proprio lì, sul tuo buchino… prima che di iniziare a spingere mi fermi un secondo dicendomi “piano all’inizio… è un po’ che non lo uso…” e confessandomi che con tuo marito queste cose non le facevi ma che te l’ha sverginato l’unico amante che hai avuto, una scappatella diciamo, qualche tempo fa…
Allora piano piano comincio a spingerlo dentro… lo sento allargarsi intorno alla mia cappella ma è davvero stretto e ho paura di farti male così ti chiedo come va, se posso continuare e tu annuisci tra un gemito di piacere e uno di dolore…adesso la cappella è dentro, tutta ma ci metto qualche minuto prima di infilarlo completamente, prima di sentire le palle arrivate all’entrata del tuo culo…!
I tuo gemiti si fanno più intensi e ti dico che è entrato tutto, che sono tutto dentro il tuo culo e tu mi rispondi “adesso allora comincia a scoparmi, piano però…” e così faccio… comincio a muovermi lentamente e il tuo bacino si muove accompagnando il mio movimento dentro di te... ti piace... a me anche e non capisco più niente, sento solo il tuo buchino stretto e teso intorno al mio membro... comincio a penetrarti più velocemente e con più vigore e tu mi assecondi gemendo come una vacca, sempre più forte a ogni colpo di cazzo che riverso nel tuo ano...
L'inculata si fa sempre più frenetica e selvaggia, il tuo buco ormai largo e rilassato non oppone più alcuna resistenza al mio pisello e tu cominci a gemere frasi del tipo “ oh sì, continua ad incularmi... non fermati!” e ancora “sì, sono la tua troia, rompimi il culo e riempimelo di sborra...”. Io nel sentire queste frasi impazzisco ancora di più, ti afferro per i fianchi con più forza e ti tiro ancora di più verso di me, come a farlo entrare di più se possibile, tu apprezzi molto e continui “oh, così amore mio, scopami il culo, dai, non fermarti, fammi godere come una maiala...”, “stanotte mi devi trattare come non ha mai fatto nessuno... più forte cazzo, inculami più FORTE!”.
Io sono completamente assuefatto dal piacere, sento solo il mio cazzo dentro il tuo culo e tutta la mia concentrazione si sposta all'altezza del mi pube dove sento che tra poco esploderò in un'orgia di sensazioni... il ritmo si fa ancora più intenso e adesso urliamo e basta, sia io che te, in predo al piacere più totale... le tue mani si muovono frenetiche davanti a te sul letto , come a cercare un appiglio, qualcosa a cui tenerti, come se sapessi già che l'esplosione che seguirà sarà fortissima... stringi forte le lenzuola ma non ti basta, ogni tanto tiri qualche pugno sul letto come a voler sfogare tutto il tuo piacere... io dietro di te vedo il tuo corpo dimenarsi, contorcersi e mi eccito ancora di più!
Ormai ci siamo quasi... il mio cazzo turgido sta per esplodere nel tuo culo e non vedo l'ora di darti tutto il mio piacere, di farti sentire il mio liquido caldo e denso... anche te stai per venire, lo sento, i tuoi movimenti si fanno più agitati e le tue urla più forti... e poi ecco... è un attimo, sento il piacere esplodermi tra le gambe... lo sento partire da dentro di me per poi uscire di getto... lo sento percorrere la lunghezza del mio pisello fino liberarsi come una piena nel tuo culo ormai completamente rotto... in quell'istante riesco solo a dire: “vengo... amore sto venendo... ti vengo nel culo... ORA!!!!!” e tu “sì, dai, dai, anch'io, fammi sentire” e nell'istante in cui il mio sperma caldo si riversa dentro di te , come se lo sentissi urli “AAAAHHHHHHH, SIIIIIIII', OHHHHHHHH” e poi come in un istante di lucidità “sì, la sento tutta, sento il tuo calore....”.
Entrambi ci fermiamo, i nostri corpi ancora rigidi per lo spasmo, quasi tremanti, la pelle lucida di sudore... e poi ci adagiamo sul letto, io ancora sopra e dentro di te... non voglio uscire, è troppo bello! Inizio a baciarti il collo e a leccarti con la punta della lingua mentre ti dico quanto sia stato tutto meraviglioso, intenso e anche un po' selvaggio mentre tu annuisci sorridendo, quasi a vergognarti...
Esco lentamente da te e quando anche l'ultimo centimetro del mio membro è fuori vedo vedo un rigagnolo della mia sborra uscire dal tuo buco ancora dilatato e colarti lungo l'inguine, verso la fica... wow che scena!
Ci ricomponiamo entrambi e ci sdraiamo sul letto, nel parlare ti tiro qualche provocante frecciatina su quanto tu sia stata eccitante e poi ci addormentiamo così... completamente nudi, con i nostri corpi che ancora s'intrecciano come in un abbraccio dei sensi...
Cosa succerà domani sarai tu a deciderlo, io riesco solo a pensare che d'ora in poi fare sesso con ragazze della mi età sarà decisamente meno interessante, una volta provate le meravigliose sensazioni che una donna come te ha saputo regalarmi sarà difficile tornare indietro...
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14 years ago
admin, 75
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Non ho sverginato il vestito di lamè (pomeriggio a
Questo racconto non sarà condito da invenzioni o da romanzate licenze, per cui non aspettativi di trovare qui una storia di amplessi dannunziani o fantastiche avventure. La storia è quella che mi è capitata ieri e la racconto così come è andata.
Sono uscita dal lavoro con due ore di anticipo e quindi ho colto l’occasione per folleggiare un pò. Mi sono recata a casa e chattando con un ammiratore ho rimediato, con lui, un appuntamento per mezz’ora dopo. Ho finito di depilarmi ed in fretta e furia ho indossato un cat suit in rete chiuso sotto e sono uscita. Giunta sul luogo dell’appuntamento con 15 minuti di anticipo, per ingannare il tempo, sono entrata in un negozio di cinesi e ho acquistato un vestitino sexy in (finto) lamè. Malgrado le sue (dell’ammiratore) raccomandazioni di non ricevere il pacco rimango li ad aspettarlo sino a 15 minuti oltre l’orario dell’appuntamento, quando mi sono resa conto che il pacco bello infiocchettato l’avevo preso io. Ma l’eccitazione era tanta e cosi che fare? Recarmi alla più vicina piazzola autostradale oppure cinema….? Meglio cinema.
Entro al cinema porno della mia città dentro tutto buio. Io in abiti maschili da insospettabile quale sono ma sotto inguainata dalla mia cat suit che mi davo un senso di grandissima troiaggine mi sono appoggiata alla parete in fondo alla sala..
Sullo schermo una vacca veniva inculata con forza dallo stallone di turno…beata lei. Ma la mia invidia sarebbe durata poca. Ancora accecata dal cambio di luce non vedevo ancora nulla quando ho avvertito la presenza fianco a me di un uomo che subito a iniziato a carezzarmi. Io ero un po’ spaventata dalla condizione di momentanea cecità che altre meni si sono aggiunte…., mi massaggiavano il cazzo da sopra i pantaloni, una sotto la maglia mi strizzava i capezzoli inguainati nella rete due mi stringevano le natiche e mi aprivano i pantaloni.
La galleria del cinema è chiusa ma al piano di sopra in una nicchia, chiusa da una tenda pesante, c’è una sedia di plastica . Uno di loro, che ancora non vedevo mi ha preso per mano e mi ha detto di andare con lui. Con i pantaloni aperti e tutta scarmigliata l’ho seguito al piano di sopra e siamo cosi entrati nella nicchia. Li mi ha spogliata lasciandomi in rete ma subito dopo sono entrati altri due il primo maschio li ha redarguiti dicendogli che la troia (io) era sua cosi dicendo mi ha fatto inginocchiare per succhiargli un cazzone tozzo come una lattina di coca (di quelle nuove ma un po’ più corto). Gli altri erano a cazzo di fuori e me lo davano in mano toccandomi. Era evidente che ero la loro troia il loro giocattolo. Uno sulla sessantina piuttosto distinto incitava il mio manzo (fra i 40 e i 50) a incularmi, mentre un terzo silenzioso si segava. Io ero al culmine dell’eccitazione il cazzo in bocca era di marmo. Ad un certo punto mi hanno alzata e messa a pecorina con le mani appoggiate al muro dello spazio angusto. Io da brava puledra da monta ho sporto il culo in fuori e il mio stallone ha iniziato a slinguarmi attraverso la rete provocandomi un eccitazione incredibile. Il signore distintoi mi stringeva i capezzoli infilandomi due dita (che prima mi avevano violato l’ano) in bocca. Mentre il segaiolo continuava a menarsi, di tanto in tanto ulteriori spettatori aprivano la tenda per godersi lo spettacolo della vacca in calore pronta per la scopata. Capendo che lo stallone stava per cavalcarmi, quando mi ha strappato la rete che mi inguaninava il culo, l’ho implorato di fare piano, viste le dimensioni, il distinto ha aggiunto “non fare male alla zoccola” io ero in visibilio. Ho sentito la cappella del cazzo (a cono) farsi largo nel mio sfintere che piano piano ha ceduto facendo posto a quella mazza di carne dura che ha cominciato a stantuffarmi. Lo stallone mi sussurrava nell’orecchio che lo avevo tutto dentro gli dicevo che ero la sua vacca da montare. Ansimavo e il distinto quando i miei gemiti diventavo più alti mi metteva due dita in bocca. Lo stallone è andato avanti una mezz’ora io un po’ in piedi un po’ in ginocchio sulla sedia godevo come una pazza del cazzo e della situazione tremando come una folgia. I tre maschi commentavano la mia troiaggine e la bellezza del mio culo asserendo che sarebbe stupendo riempire con due cazzi. Io ero infoiata li incitavo e, toccandomi il cazzo semi duro, scoprivo che stava colando sborra . Il distinto mi ha infilato il cazzo in bocca (inguainato da un preservativo) e mentre lo stallone mi sborrrava sulla schiena io mandavo in estasi la mazza che mi scopava la gola. Più in dietro anche il segaiolo raggiungeva il suo scopo. Tutti e tre complimentandosi di quanto ero puttana e chiedendomi di andare più spesso al cinema si sono allontanati si è soffermato lo stallone che mi ha manifestato la volontà di farmi insieme ad un suo amico per donarmi una bella doppia anale …speriamo bene…..
Quando se ne sono andati è arrivata altra gente ma nessuno è andato oltre a ammirami in cat sui stracciata mentre tentavo di ricompormi …..peccato magari un altro czzo ci stava …
Ora concludo facendo un simpatico ringraziamento al mi ammiratore in chat per il pacco, per il quale, tuttavia non provo rimorso in quanto conosco bene le situazioni e il pacco è sempre dietro l’angolo…..solo un rammarico …non ho sverginato il vestito (in finto) lamè.
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14 years ago
admin, 75
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Venerdì ovattato
Una fitta gragnola di fiocchi mi investe già al primo gradino oltre la soglia. Per terra ancora poco o nulla, ma quel che appena mi imbianca le spalle in poco tempo cambierà il riverbero dell’orizzonte. La mattina inizia ondeggiando in foglie di nuvola: dopo il loro tuffo, abbracciano il cristallo e vi si immergono, in un sorriso. Le respiro sereno: fra poco tutto avrà inizio. Assaporo.
Mille pensieri mi agitano le tempie. Superati di slancio e caparbietà vari impicci, ne rimangono una manciata: una relazione in ritardo cronico per Valentina, l'incertezza della neve sul treno di Amelia e la ricerca, sin’ora vana, di un particolare regalo per entrambe.
Milano è bella con la neve. Rallenta il ritmo e respira profonda.
Disperdo cortesia e malizia nel bistrot che inaugura le mie mattine; cappuccino alla cannella, fitte di profumo mi scalano le narici, intense: chiudo gli occhi e migro su una pista, sci ai piedi, ghiaccio alle lame.
Non disturbo Valentina: sotto pressione, le interruzioni disperdono. Qualche refolo d'aria mi rinfresca di pensieri suoi. La vedo nel bianco: rughetta sorridente, solco al mento, sguardo luminoso, ciuffo bruno. Amelia è in treno, riflessa nel cellulare. Il suo fiume di parole mi investe, biondo e frizzante; orgogliosa del proprio istinto, contro tutto e tutti. Strana alchimia, tra noi: leggera come i fiocchi che vedo sciogliere sul guanto e densa quanto il manto che trasfigura ciò che avvolge.
Inizio il mio turbinare mattutino. Voci, rumori, la testa galleggia. Un termine inizia a echeggiare: ovattato ... assurgerà a ritornello nelle ore. Entro ed esco da negozi di intimo, spiazzando di decisione le commesse, non ancora pronte a clienti pervasivi: “due maschere di pizzo?”. Non è così facile. Disoriento scrupoli con avvolgenti onde d’iride e avorio, incalzando nuove strade.
L’idea di incorniciare loro lo sguardo mi fece balzare dalla sedia, la mattina che conoscemmo Amelia, in centro. Allora, illuminarmi e congedarmi fu tutt’uno; rimasero stupite, nel vedermi scomparire all’improvviso. Molto meno Val: qualsiasi cosa avessi in mente, sarebbe stato loro tributo. Di slancio in Rinascente, con lo sguardo deciso del cacciatore conscio di dove incrociar la preda: due occhi verde-azzurro, coronati da raffinato pizzo, uno sfondo di immagini rubate a scenografie celebri. Su richiesta, non ci fu verso. Tentai alternative in seguito, rubando spazi al lavoro: niente! Profetizzando maggior fortuna, varco ora ripetute soglie. Da come sono accolto, trasmetto emozioni.
Un "davvero?" allarga palpebre e sorriso all’elegante proprietaria di un negozio di lingerie, un orgoglioso plauso alla distintiva raffinatezza che propone e uno alla caparbietà dei miei passi. Mi precede, ondeggiando l’anca di soddisfazione, sino a un angolo: ne raccoglie una, di luminoso pizzo smeraldo, l'adagia agli occhi e ne rapprende i lembi alla nuca, con voluta lentezza. Abbassa il capo e mi taglia la gola con uno sguardo incorniciato: è evidente quanto mi attanaglia. La bacio di parole per lunghi minuti, tra confezione, scontrino e fruscii, soppesando quanto a lungo cercato mentre volteggia tra le sue mani curate, che non disdegnerei si dedicassero a quel che mi pulsa dentro. Illumino il selciato accostando la porta, in silenzio, dietro le spalle, pregustando chi mi riempirà la giornata e le vene.
Poco dopo, Val chiama; la voce ancora impastata di lavoro, rilassa i polsi e si abbandona al sogno. Solco di gomma il bianco, nervose occhiate a mie e altrui incertezze, e parcheggio a lato stazione ad accogliere Amelia, appena impressa sul cemento della banchina promessa. Schivo persone, scale, pacchi, treni, pannelli e stracci d'umanità, quando da un angolo una figura chiara, elegante, mi esplode in faccia un sorriso, dividendo oriente e occidente. Il cappellino scuro e gli occhiali bruniti celano ai più la luminosità del viso; un morbido pelo, lucido e chiaro, l’incorona giocosamente a Svetlana, incorniciando lo splendido décolleté.
Già dal primo incontro lo sguardo ha indugiato sulle sue morbide valli, pronunciate il giusto; accoglierle nel palmo a coppa risulta ancora il miglior tributo. Lo spolverino grinzito ai fianchi la staglia in un’ombra affusolata, complice agli stivali scuri che la innalzano oltre i desideri.
Camminiamo appaiati, gomiti allacciati, sorrisi velati d’estraneità. Oltre una colonna un intenso bacio ci sconfina nell’intimo. La seguo, un passo dietro: interpreta pulsioni ondeggiando con le mani. Un pensiero, che non zittisco “se chi ci passa accanto sapesse quel che abbiamo in mente …” e ride di gusto. Canzoniamo gente, valigie, cantieri e polvere: contorno necessario.
Amelia. Accolta d’impulso; arresa d’istinto. La incrociai in un angolo virtuale: schiena tornita, bionda cascata selvaggia, slip succinto, pareo trattenuto ai fianchi, di cornice a rotondità attraenti. Sfrontata nel donarsi, elegante nel porsi. Complici da subito, naturalmente affini, confessioni libere e discinte. Ormai parte del branco.
Di nuovo a contatto con l’aria pungente, tra selciato imbiancato e tacchi alti, scivoliamo verso l'hotel. Trascino il suo pesante trolley nero, che refola lussuria al tintinnio di giocattoli adulti. Oltre il turbinio della pesante porta, legno e oro antico, i sorrisi convergono su una camicetta candida; sopra, due occhi di gatta ci investono di lampi e spilli. Tra le formalità l’avvolgiamo in pensieri privati, impastati di desiderio, decantando come via delle spezie i prossimi passi nel bianco. In breve è certa che oggi non è lavoro. Un augurio, ammantato di pudica malizia, ci sgrana gli occhi: "Buona fortuna, di qualsiasi cosa si tratti.".
Navigando corridoi, i resti di una colazione per due e un Non disturbare, a terra, evocano foglie d’intimità clandestina. Varchiamo la soglia di una stanza ampia, profumata, perfetta. Il primo sguardo all’idro, che ammicca oltre la porta del bagno; favoleggio onde di calda schiuma che sbirciano dal bordo e una gamba nuda che le cavalca. Qualche fremito rallenta i nostri primi passi; tra fibie e bottoni, sono in camera con Amelia, che sogghigna impenitente mentre plano il mio sguardo sul suo seno, zuccheramente fasciato di viola. Ne soppeso i fianchi, aggrappati a lunghi sbuffi neri, sul vestito panna. Parole raggrumate nel silenzio.
Vago rapito per la stanza; le scivolo dietro mentre si pavoneggia allo specchio, e le fiato un “aspetta un attimo” falsamente discreto. Punto nel riflesso l’incavo del collo, mentre con le nocche scosto il biondo che lo sovrasta. Decanto il mio desiderio a fauci aperte; a un palmo, ritraggo i canini e increspo un succhiotto sulla pelle morbida. Un pensiero, “desideri da non sprecare”, mente spudoratamente ai miei fianchi tesi, che urlano di straziarla allo specchio.
Val non c’è; inquieto, dibattuto tra sguinzagliare le pulsioni e inghiottire l’assenza di lei, troppo profonda per perdermi senza. Amelia mi guarda, ostentando tranquillità; arriccio il naso e rimando tutti a nuove intensità, scherzando su neve e acque termali, verso l’uscio. A ritroso nel corridoio, vassoio e cartellino sono scomparsi, con poche briciole a evocarli.
In ascensore, d’un tratto le sue labbra mi abbracciano, guizzando nell’umido. Mentre ci sveliamo il sapore dei nostri desideri un cellulare trilla disperato, e Val si materializza tra noi. Le celo quel che ha interrotto con un “eravamo distratti” in fumosa malizia; Amelia mi schiaffeggia con lo sguardo e mi scosta il gomito, mentre le emozioni di tutti scontrano in volo.
Verso la porta girevole, navigo con lo sguardo intorno, cercando il bianco seta e gli spilli di una gatta. Me li sento addosso, da oltre un paravento, a contorno dell’aria frizzante che ci avvinghia e di un trolley che ci insegue.
Verso Val, il traffico incespica, scivola e arranca, tra sguardi nervosi e smarriti. Pochi chilometri e giro la chiave, fermo all’angolo del noto dentista, giusto in tempo perchè il viso di Val, appannato e spumeggiante, ci transititi davanti. Un timido stivale nero sbuca, facendo strada al grande cappuccio verde, che ancora me la nasconde. Eccolo, quello sguardo: lo inseguo e lo avvolgo. Mi carezza il volto con le labbra mentre sfumo i nostri giorni oltre il suo sorriso.
Pudici con chi ci passeggia intorno, le nostre labbra si bramano da un passo. La lamiera scura mi nasconde il loro saluto; sorrido alla neve intorno, sciolta dai sensi, branco complice d’anime inquiete.
Scricchiolii dalle gomme, tergicristalli e montanti corollati di tormentate colline, bianca cornice appannata agli angoli. Il paesaggio, fuori, è sogno di ovattato silenzio. Campi candidi, merlettati d’alberi carichi di soffice. Emozioni acerbe li depurano dal grigiore di camion, auto e scarichi. Musica, parole, spicchi di pelle. A tratti mi oriento allo specchietto, incrociando lo sguardo di Val, spumeggiante di gioia e passione. Le gambe di Amelia, a portata di polpastrello, sono una calamita; le sorvolo le ginocchia, fasciate di calze scure, a palmo aperto, e la firmo d’impronte digitali. Ho la mente sospesa ... le sinapsi, normalmente iperattive, risultano solo parzialmente vigili. Capisco poco - e in ritardo - l’umorismo, le allusioni, le provocazioni. Mi canzonano, sorridono di quanto non sia io. E’ l’aria. Sono loro. Siamo noi.
Finalmente la strada sterrata, che si dipana a serpente nel bianco, proprio mentre un trattore libera l’ultimo impervio tratto dalla neve. La buona stella protegge le nostre ore più intense; temerari e tenaci, apprezzati da chi ci accoglie.
Profumo di legna ardente e un corto pennacchio si innalza alto sopra la porta della cascina. Addentiamo il gusto della complicità da un tagliere di salumi e formaggi; le nostre risate volteggiano come fiocchi, con la mente a fiato corto a rincorrerle.
Divaghiamo verso altri che indugiano sulla porta; si interrogano sulle nostre mani, intrecciate come rami sulla tovaglia bianca. Una di loro sorride annuendo; la pizzichiamo con gli occhi e disperdiamo le perplessità. Fotografo con la mente le variopinte emozioni del momento.
Riappacificati i languori, è tempo di lasciare respirare la pelle.
Un caldo abbraccio ci avvolge di denso profumo. Un persistente scroscìo, da varie fonti, conferma che l’elemento liquido qui regna sovrano. Davanti a noi la grande piscina ondeggia sotto le travature antiche, coronata da vetrate e luci soffuse; di lato, un’impetuosa cascata a fustigare le spalle e, oltre il percorso a piedi nudi su ciottoli levigati e cascatelle alle caviglie, gli idromassaggi. Al bordo opposto caminetto, lettini candidi e tisane fumanti. Dietro a noi l’area relax, protetta da una pensante porta in legno chiaro, con bagno turco, sauna, doccia scozzese, ampio angolo lettura e sala massaggi. In mezzo, fitti armadietti e spogliatoi.
Ricordi di una precedente visita: un libro, una finestra su campi verdi, noi seduti sul vimini, piedi nudi, tempie a contatto. Un angolo di piscina, assurto da pubblico a privato, dove ancora sguazza l’animale impudico. Una doccia scozzese, momenti disturbati di sessualità trasgressiva, mani ad artiglio sui suoi fianchi. Uno spogliatoio, ebbro di profumi e sapori, impronte di mani aperte e contratte contro il muro, urla soffocate nella spugna. Polpastrelli che spalmano crema abbronzante, nervi che sussultano. Emozioni ancora vivide: Val.
Appartato nel mio spogliatoio, libero il torace dalle contrizioni di cravatta e bottoni; dalla fessura, l’occhio mi cade sul moto di due piedi nudi: è Val, che parla e mostra qualcosa ad Amelia. Mi accosto un attimo ad assaporarle, non visto: belle, si spalmano di profumi e parole. Estraggo dalla borsa un pantaloncino nero, fasciante. Accuratamente scelto, ad ingolosire polpastrelli e labbra.
Per primo alla splendida piscina dal fondo palladiano, azzurro pastello. Voci lontane di una coppia oltre il caminetto. Palpeggio il bordo con le dita dei piedi, ebbro delle onde riflesse su pareti e soffitto, distillando l’odore del cloro da altre occorrenze olfattive. Inspiro profondo e abbraccio il liquido immobile, in lento volo a fendere con gli occhi chiusi.
Una larga scia febbricitante insegue le mie spalle, che solcano decise la superficie piatta. Il respiro amplificato in acqua e l’eco delle bracciate violano l’intimità del luogo, mentre vasche di silenzio donano equilibrio a corpo e mente.
Due figure eleganti mi sfilano alle spalle, con la pelle che sfavilla al tocco dell’acqua e gli occhi che sguazzano nel gusto. Difficile dare un valore al piacere del momento.
Val turba la superficie come un delfino gioioso, tra bracciate superficiali e planate subacquee, con le braccia distese lungo i fianchi a solleticare il fondo.
Amelia disegna origami a pelo d’acqua, terminando la sua danza all’angolo, sugli ampi gradini, cornice all’idromassaggio. Mi accosto, fianchi a pelle. Il silenzio oltre le vetrate, cornici argentee a quadri di bianco cadente, ci rapisce lo sguardo. Preme al bordo e tutto si anima in bolle. E’ bella. Estasi del basso soffitto nei suoi occhi, le luci tenui, l’acqua appena increspata, le spalle lucide di Val che vi scivolano sopra. Sorride al mio sguardo, pieno di lei.
Val inanella bracciate con fare elegante, sintesi assuefatta a mille ripetizioni; a tratti affiora, a tratti scompare, come cucisse il pelo d’acqua. Ci affianca, stagliando gambe e fianchi di Amelia nel mezzo. Iniziamo la nostra danza silenziosa sulla sua pelle, ora timidi, ora sfrontati. Percorro il suo ventre con la mano aperta, all’inguine. Seguo negli occhi di Val il moto delle sue mani, inspirando l’eco dei gemiti che provoca.
La coppia è in acqua e ci osserva, a tratti incredula, a tratti scomposta. Presi dal gioco, nemmeno ci accogliamo che un ragazzo è entrato in acqua, a poca distanza. Circondati, in quell’angolo, con il resto della piscina deserto. Val appare decisamente più attenta a non sconvolgere oltre misura gli improvvisati e inebetiti spettatori, mentre Amelia ha sfrontatezza e disinvoltura inattese, sia verso gli ospiti che verso Val. Bramo improvvisamente di essere solo con loro: senza freni, saremmo. Selvaggiamente mi fibrilla la mente.
Desiderio a lungo inconfessato, due donne insieme. Valentina, anima gemella, spumeggiante e selvatica, profondamente parte. Amelia, istintiva e sfrontata. Ora, qui, pelle a pelle, scopro tutta l’intensità che ne scaturisce. Il piacere di regalare ad Amelia e il timore di togliere a Val. La voglia di attraversare Val senza emarginare Amelia. L’equilibrio richiederà tempo.
Prossimità e sguardi hanno su di me un prepotente effetto, increspando gli angoli più bui. Le morbide valli di Amelia guidano le mie dita su sentieri vibranti. Alla vista della sua pelle d’oca, Val sguaina uno sguardo fendente e l’affonda di scatto, facendola inarcare di passione. Stupito dalla nostra disinvoltura, chi assiste ci trapassa di eccitazione incredula.
All’improvviso Val si scosta e inizia a zigzagare a distanza. Le tendo una mano. Non risponde, sorride, impercettibile diniego col capo: pagherei per sapere cosa pensa. Rimango dibattuto tra il tuffarmi senza ritegno sulla pelle fremente e il volere la presenza della mia compagna.
Amelia ruota su sé stessa, porgendomi la schiena. Sale a cavalcioni e scorre, sino a sentire ciò che le punta il coccige; sussulta sorpresa e tuffa la mano ad afferrarlo. Il palmo gode delle pulsazioni che provoca. Le scosto lo slip sott’acqua e penetro in moto libero, a rincorrere contrazioni, mescolando il suo nettare denso con la spuma clorata. Cerco Val; è lontana, all’altro capo della piscina. Non la vedo bene. Un lampo avorio le rischiara il viso. Pagherei per sapere cosa pensa.
Mi forzo ad alternare la passione a circospetti moti di pudore. Una ragazza si affianca al ragazzo; la coppia, stanca di effusioni subite, si allontana. Due ragazze la sostituiscono; sussurrano a viso chino, guardandoci di sbieco. Di nuovo circondati, con il resto della piscina deserto. Abbandono qualsiasi illusione d’intimità. Il camino prende vita e fiammeggia, evocando calore sulla pelle. Le mie compagne di giochi si allontanano; sento le loro risate tra gli scrosci. Le respiro a lungo, contando i riflessi delle loro chiome bagnate, sorridendo ai prossimi passi. É tempo di respirare tepore.
Profumi intensi ci accolgono, varcato l’uscio; impalpabili fumi annebbiano la stanza, che si svela a ogni passo. Sul vimini, vagamente comodi, volteggiamo parole a gambe avvinghiate. Il bricco di Cardamomo caldo è a portata, ma nessuno si muove.
Un’impronta di mano aperta, sul muro: la conosco, e la conosce Val, dalla nostra prima visita. Ora come allora, scatena ilarità e fantasie. D’un tratto, le promesse di calda umidità dal bagno turco mi slanciano i fianchi; sfilo davanti ai loro sguardi stupiti e apro il vetro smerigliato.
Un ambiente lunare mi avvolge: luci soffuse, effluvi orientali, lingue di tiepida nebbia che trasuda languore. Mi oriento a tatto: una stanza quasi circolare, piccoli tasselli in mosaico di ceramica chiara, un ininterrotto sedile rincorre le pareti. Mi accomodo orientato alla porta: voglio godere di loro, quando entreranno. Giaciglio scivoloso; mi assesto appena, quando una folata l’aria fresca mi avverte che la porta è stata aperta.
Val. Irreale, avvolta in densi fumi. Sfila le spalline e arrotola il costume all’inguine, i capezzoli ancora rosa. Amelia segue d’un passo, fa cadere morbidamente il top e si staglia spudorata tra me e la porta, pavoneggiandosi del mio sorriso ammirato; si sdraia di fianco a Val, gambe flesse appoggiate alla parete grondante. Val ci distribuisce emozioni, senza apparenti preferenze. Le ginocchia provocatoriamente accavallate, fianco protratto a me, che fatico a controllare i battiti.
Amelia si abbandona all’umido, con i capelli a giocare con il fianco di Val. I capezzoli ancora morbidi ammiccano. Giro la clessidra dei sensi e balzo in piedi. Ridendo su “chi fa il palo?” sovrappongo le mie spalle alla porta, a proteggere la nostra intimità. Finalmente soli. I nostri occhi parlano, i polpacci fremono, un’onda mi scala sino alle tempie. Vedo le mani di Val accarezzare le spalle di Amelia. Mi chino e lentamente inizio a leccare lungo le sue gambe, su sino all’ombelico. Diffonde vibrazioni.
Trascino aquiloni sulla sua pelle, mentre Val si china a baciarla con foga. La mia mano destra sulla schiena di Val e quella sinistra all’inguine di Amelia. Soffio emozioni tattili verso le piccole luci a soffitto, azzurre e arancio, offuscate d’umido. Contendo il seno di Amelia, morbida meraviglia scivolosa, ai polpastrelli di Val. Le concedo le cime ora turgide, e scorro lungo il ventre sino allo slip sgambato. Ne imprimo il bordo: la pelle si tende, sotto, facendo scivolare gocce verso il profondo.
Scosto con premeditata lentezza il tessuto, esponendo a fumi caldi le labbra, gonfie e pronunciate. Gioco coi lembi, senza frenesia; la sento gemere al mio tocco. Allargo le dita, invitando il nettare caldo a invischiarmi le falangi. Dischiudo i lembi e penetro, amalgamando mentalmente sul palato gusto e sapore. Con occhi sottili incarto lo sguardo perso di Val, che mi sento addosso. Complici, vittime, carnefici.
Esploro le pieghe di Amelia, che si inarca ad ogni pressione. “Siete i miei due angeli diabolici” ci sussurra. Le contrazioni salgono mentre le pareti si gonfiano: prende le mie impronte, d’inchiostro tutto suo.
La porta si spalanca. Disorientati, cerchiamo colpevoli e arazi. Sorridiamo: nell’estasi, Amelia ha accostato il piede al vetro. Sospiri e sollievi, ci vuol poco per ricomporre il sogno; Amelia attira a sé i miei fianchi, famelica. Soppesa ciò che pulsa dietro la stoffa; discosta e a occhi golosi osserva il membro teso frustare l’umido. Lo porta alle labbra, mimandone lo spessore nel vuoto, se le dischiude col glande e lo accoglie lentamente dentro di sé, incavando le guance. Sente il nerbo che le pulsa al palato, scivolando sulla lingua sino in gola. L’emozione lacrima, gli occhi ribaltano. Lo scorre ritmicamente, assogettandomi con la mano, inarcato come un salice.
Val percorre di polpastrello la mia schiena, dalla nuca al coccige, indugiando ai margini dei miei lembi più sacri. Saggia la morbidezza e penetra piano; sussulto in punta di piedi. Sento i tessuti rovesciarsi, il mio bacino divampa. Voglio! Fermo e discosto entrambe. Amelia davanti, Val un passo dietro. Sfilo il costume, nervosamente. Non sono ancora stabile sul giaciglio scivoloso, che Amelia sale a cavalcioni, affrettata dai sensi. Inopportuna, la mente si riaccende. Dare a lei senza togliere a Val. Dare a Val senza emarginare lei. Pensieri che tolgono sangue. “Prendilo” sorrido a Val, invitandola al banchetto in ginocchio; Amelia, fremente d’attenzione, anticipa qualsiasi mossa e lo afferra forte, giocandoci febbrilmente, spalmandoselo tra le cosce tese.
Improvvise voci e presenze appena fuori ci fanno trasalire.
Entrerebbero sui nostri corpi avvinghiati. L’attimo è perso. Sorrisi smorzati, ci ricomponiamo di malavoglia. In quattro indietreggiano al nostro comparire, avvolti da fumi e umido. Incuranti dei loro sguardi, torniamo al vimini. Sospiriamo d’intimità interrotta. Risa nervose, emozioni mal celate, ancora vivide nel nostro respiro tratteggiato.
La nostra pelle è d’incredibile calore, opprimente. All’angolo, un’ampia cabina doccia. Ricordo: un grande secchio in legno, profilo d’acciaio, al soffitto. Sempre colmo d’acqua ghiacciata: un rimedio perfetto. Val vi si indirizza, senza proferire parola: entra, pochi attimi e ripetuti scrosci. Esce quasi scappasse, trasfigurata in volto, in panico da fibrillazione.
Ne mimo il moto, preparandomi agli effetti. Prima di rovesciare, ripercorro i recenti passi: lingerie, stazione, hostess, camera, specchio, bacio in ascensore, telefonata. Emozioni da un vetro d’auto. Viaggio, neve e tergicristalli, fiamme d’occhi nello specchietto, calze scure sotto i miei palmi. Trattore, mani intrecciate sulla tovaglia, piscina, passione irrispettosa. Fumi eterei, impronta al muro, bagno turco, capezzoli rosa, fianchi tesi, labbra sull’anima.
Consacro il tutto con azione secca, decisa, e una cannonata di acqua gelida, graffiante, mi investe. Nervi che ululano. Mille spilli, uno a poro.
Una vociante comitiva segnala l’esaurirsi della sabbia nella clessidra dei sensi. É tempo di rientrare. Non nevica più, è quasi sera: ore volate via, pregne. Una pioggerellina impalpabile incide irrispettosi solchi sul manto nevoso. Verso le docce e gli spogliatoi, a svuotare i nervi. Di riflusso ai sensi, vago ciondolando, aggrappato a due appendiabiti carichi. Inaspettatamente soli in angolo, nascosti da una selva di armadietti. Val davanti, Amelia al fianco. Non sazio, passo i vestiti di mano e premo Val contro il legno tiepido. Avvolgo la sua lingua nella mia e fletto le ginocchia. Scosto il tessuto dall’inguine, odorando a lungo il vello scuro. Sento gli occhi di Amelia addosso: perversa e golosa, ci spia dietro cumuli di tessuto. Narici aperte, folate di profumo denso da Val. Avvolgo con le labbra la sua gemma, appena densa. Il bacino assorbe vibrando l’improvviso assalto. Succhio ripetuti sapori, nell’apnea dei sensi. A papille aperte, la lecco avidamente. Geme, trema, ondeggia i fianchi oltre le mie labbra. L’ambiente ancora una volta disturba: voci, passi. Possibile ?! Nuova frenesia interrotta. Mento gocciolante e tempie inebriate, barcollo via da lei.
Lo spogliatoio impone un’ingrata distanza. Stoffe e qualche bottone, poi una voce dall’esterno mi fa riaffacciare. Uno sguardo da Val e sono alla sua porta. “Senti come mi hai ridotta…”: senza pudore, insinuo la mano nello spiraglio e una falange dentro di lei, madida di nettare caldo. Con calma esasperante porto il polpastrello alle labbra, accogliendo il liquido profumato e decantandolo al palato. Fonde in me, essenza d’anima, mentre mi caccia via grondando desiderio.
Attesi i loro riti di bellezza, un’immagine mi trafigge: spalanco una porta a vetri, due labbra rosse e sbotto: “ma quanto sei bella?”. Val. Un passo dietro, Amelia, di leonino splendore. Avvolgo entrambe con lo sguardo, senza trovar parole. Inaspettata, Amelia ci porge un sacchetto. Un pacchetto rosso, all’interno: per noi? E le mie mascherine di pizzo, dove le avrò cacciate?
Scevri dalle preoccupazioni dell’andata, ci dirigiamo all’auto. Mi promuovo autista, assecondandole ai posti dietro. In un attimo fianco a fianco, in femminile complicità. Tempo di soddisfazione per altri doni: accoccolo sulle calze velate il frutto delle mie ricerche in lingerie. Un bacio torna volando a chi mi ha servito. Pochi misurati movimenti e mi coccolano d’entusiasmo e stupore. Non vedo bene, dietro, i loro visi bendati, ma avremo tempo ... Lungo il tragitto, tra asfalto e pioggerellina milanese, lo specchietto mi trafigge con un loro bacio avvinghiato.
Milano è diversa; neve a margine, passo ritmato. Dirigiamo all’Hotel di Amelia, ondeggiando su pensieri impuri. Emozioni dal nostro primo incontro.
Era nelle cose, intenzioni e desideri: accompagniamo Amelia in stanza. La frenesia che ricordo ha lasciato il posto al silenzio. Un portiere in livrea ci guarda sfilare: due donne eleganti, un uomo e un trolley nero. Camera 407: ne ritrovo l’intimità. Inizia una danza ancestrale, tra aspettative e desideri, componendo un’amalgama non lontana. Risate echeggiano, a dispetto dell’ora. Scartiamo due libri per ciascuno, identici, accompagnati da una dedica su noi tre. In centro stanza, tre corpi riflessi allo specchio. Macchie bianche, nuove, sui miei pantaloni. Malizia agli occhi, cerco rimedi in bagno. Tornando, un caldo silenzio mi investe. Stondo lo stipite, come scoprissi una mano di poker.
Due figure femminili, in piedi, vestite, al centro della stanza, avvinghiate tra loro, a capo chino, in moto febbrile. Silenzio inviolabile, gemiti. Val misura la schiena ad Amelia, che le avvolge il seno: mi infiammano. Fremiti dal pantalone, che vola in un angolo: assisterà da là. Con la gola gonfia, mi ci inginocchio davanti. Profumi mi alitano il viso, dilatato di narici. Le percorro, mantecando la vista in tatto, dalle caviglie al bordo delle autoreggenti, dalla pelle nuda sino all’inguine, ancora fasciato di pizzo. Alzo lo sguardo: improvvisamente nude, vestiti soffiati via. Profumo dai loro solchi carnosi, il nettare denso cola dal pizzo scuro e mi attira a sé come antico cantico. Indice e medio, tesi, serpeggiano lungo le pieghe. Afferro il tessuto fasciante e lo strappo verso l’alto, facendole miagolare al soffitto.
Perso nella sensuale genuflessione, assaporo le distinte personalità. Val ha labbra sottili, accennate, morbide, si aprono occhieggiando sul solco della gemma. Amelia è carnosa, pronunciata, va inseguita e dischiusa. Affondo piano in entrambe, socchiudendo gli occhi. Onde tiepide e tempestose grondano sulle mie mani. Nell’apnea dei sensi, mi tuffo a polsi tesi su melodie unisone, scivolando come burro a fuoco lento. Le cervici fremono sotto le mie impronte, ci gioco a girotondo. Insisto in rotazioni, fibrillando sommità.
Le staglio sul soffitto bianco: cascate di capelli selvaggi, biondi e bruni, labbra e lingue abbracciate, corpi avvinghiati, fianchi fusi in un ventre solo. Seni siamesi, areole indistinte. Amalgamo incessante il loro nettare denso; lungo i miei polsi copiose gocce. Il bacino di Amelia trema, le pareti gonfie da stritolarmi le dita. Un’onda calda mi investe le falangi mentre urla strozzata, scompigliando la notte.
Tempo, ansimi che diluiscono. Si scosta, mi carezza una spalla e scivola dietro a passo incerto. Val freme. Sfilo lentamente le dita, coccolando le pieghe fradice. I polpastrelli intrisi tremano mentre li assaporo tra le labbra; cerco con la lingua le gocce più dense, discese in fondo, agli angoli delle dita. La spingo al letto, schiena al lenzuolo, bacino allo scendiletto. A palmi aperti la divarico, guardandola negli occhi, sorriso deciso e sornione: gocce di nettare tratteggiano le calze velate.
Perlustro il morbido, falangi a esporre il rosa. Affondo un’impronta sulla sommità turgida, ne percorro il profilo, lo navigo ai cardinali. Scivolo a tendere le piccole labbra, sfaccettate d’intensità. Freme, si contorce, si inarca. La pelle d’oca le anima i fianchi e i seni turgidi urlano al soffitto.
Amelia ricompare. Sul letto, viso a Val, a sessantanove, la penetra in bocca con la lingua, spremendole i seni, attanagliandole i capezzoli. Val esce di senno, ansima e vibra, gronda, agita il bacino davanti al mio viso. Faccio scivolare due dita sotto il mento e la tocco roteando. Lo scendiletto è intriso di umori. Amelia prende i seni di lato e li strizza. Val le ulula in bocca. La sento, l’onda; impetuosa, lontana, un maroso a infranger gli scogli. Scuote, si inarca. Mi incide le unghie sul braccio, al dolor bianco. Un urlo rantola in pianto, spazzando le pesanti tende. Godo di lei, il viso tra coscia e inguine, ondeggiando col suo ventre.
Amelia si sdraia di traverso su Val. Il suo bel culo sodo freme, proteso. Con moto misurato, il polpaccio di Val mi spinge dietro di lei. Il buco elegantemente grinzito occhieggia verso di me. Un membro turgido e solcato, emerge tra noi. Dolore, tant’è prepotente, vene come serpenti gonfi. Lo appoggio al coccige, sporgendomi allo zenit del più proibito dei suoi angoli. Dalle mie labbra un filo panciuto si spalma sul coccige e una grossa goccia si posa sul lembo, iniziando una lenta discesa dissetante. Amelia miagola al lenzuolo, con una zampata accartoccia il tessuto. Calco il pollice all’anfratto umido e saggio morbidezze: già abbandonata al mio tatto, le inietto la goccia nel profondo. Non resisto oltre. Troppo tempo, troppe emozioni, troppa intensità generata e trattenuta.
Avvicendo il glande; i lembi grinziti si dilatano, abbracciando la pelle tesa. Spingo sino a farlo scomparire nel profondo, divorando millimetri di pelle. Tortura il lenzuolo, disperata. La mia mano cala a palmo aperto sul fianco perlaceo. Lo schiaffo echeggia sul viso di Val, mentre Amelia si tende come un fascio di canne. La prendo ora con veemenza. Lo spartito dei suoi gemiti segue fedele i miei moti. Protende la schiena quando le increspo i lombari, ad artiglio. Sento avanzare l’eco mio delirio. Spasmi violenti mi attraversano, i glutei tesi al limite del crampo, le gambe flesse e tremanti. Le graffio i fianchi con l’ultimo affondo, e un fiotto bianco dilaga in lei.
Barcollo per attimi, mentre l’onda mi attraversa. Rimango immobile in lei, che mi sorride ruotando la guancia. Si abbandona sul corpo di Val, a glutei grottescamente aperti e sospesi, ansimando. Val mi guarda, dolcemente persa.
Mi abbandono davanti ai fianchi di Amelia, protesi e lucidi. La tintillo con la lingua, dispettoso, facendole sobbalzare il torpore. I polpastrelli di Val sui miei fianchi nudi; li appoggia al mio membro, misurandone lo spessore. Sensibile a quei tocchi, in breve turgido nella sua mano stretta. In ginocchio davanti a lei, oscenamente aperta, appoggio il glande alle grandi labbra, ancora inondate di liquido bianco, e mi fermo, perfido. Un suo stupito “Cosa fai?” mi rallenta. Da lei al suo inguine, interdetto. Non ci convivo ancora con l’assenza di protezione. Parliamo muti con lo sguardo. Rimaniamo così, sospesi ed inebetiti, interlocutori.
Come ubriachi ci scostiamo; la mia forza, distratta da mille domande e zero risposte, è in parte dispersa; sa riaccendermi, ma nei suoi occhi tracce disciolte di smarrimento. Forse … non so, parleremo. Le sorrido un tenue “no” e si abbandona al cuscino. Allargo lo sguardo all’orizzonte del letto, imprimendo un’immagine indelebile. Nude, giusto le autoreggenti, si stagliano sul bianco in perfetta coreografia a cucchiaio. Due fianchi perlacei, identici, scintillano sotto le luci della stanza.
Al risveglio, Amelia è avvolta in un bozzolo di lenzuola; Val è al mio fianco, come l’ho lasciata. Uno sguardo all’orologio ci allarma. Un bacio a turno ad Amelia. Doloroso lasciarla sola in quel gran letto. Ci infileremmo ancora con lei e in lei, ma non possiamo chiedere altro alla giornata.
Voliamo fuori, increduli sulle ultime dodici ore. All’auto, saluti veloci, vista l’ora e le circostanze. Il suo sguardo, lungo la rotonda, brilla sotto i lampioni, mentre la giornata ci scivola via, rimanendo sottopelle.
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