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Piacere
Quando lo sentì avvicinarsi, gli venne spontaneo piegarsi leggermente in avanti e appoggiare le mani al divano. Come se fosse abituato o lo avesse fatto altre volte. Ma era solo istinto e il desiderio di piacere e tutto quanto, tutti i gesti, tutte le parole erano essenziali e spontanei.
….
Ci pensava mentre guidava nella notte verso quell’avventura. Un contatto, poche mail, un numero di telefono e un appuntamento. Lo aveva stimolato la novità di farlo al sicuro, in casa. Ma adesso si chiedeva che cosa lo aspettasse. Le foto gli erano piaciute. Non era troppo giovane, e questo lo metteva a suo agio, ma gradevole. Inoltre le foto esplicite, come le aveva chiamate nella mail, lo mostravano piacevolmente fornito. Con giusta abbondanza.
All’arrivo lo aveva accolto con cortesia, con tatto, gentilmente formale, non impaziente. Si erano persino seduti proprio su quel divano dove adesso affondava le mani appoggiando il corpo mentre teneva il bacino in alto e le gambe divaricate. Le parole erano state poche, necessarie per stabilire un primo diretto contatto, per rilassarsi, per quanto era possibile, ma non troppo. Gustava quella tensione tipica del primo incontro con uno sconosciuto. Lo guardava appena. Gli fu naturale, dopo poco, chiedergli se poteva toccargli l’uccello. Poi diventò tutto facile. Slacciargli la bella e spessa cintura, sbottonare il jeans e tirare giù la cerniera con lui che si adagiava appoggiato allo schienale del divano perchè non ci fossero difficoltà. Adesso le parole non erano più necessarie, i gesti, sicuri, ma accorti, bastavano. Quando lo liberò dai vestiti e sentì nella mano la consistenza del suo sesso, provò una piacevole sensazione pastosa, robusta e tenera al tempo stesso. Gli venne spontaneo dirgli che aveva un bel cazzo mentre lo carezzava e lui si liberava degli inutili vestiti rimanendo in maglietta. Glielo prese con tutto il palmo stringendo e muovendo con dolcezza la mano. Intanto si era slacciato i pantaloni e i movimenti lo avevano avvicinato. Gli piacque chiedergli se poteva prenderlo in bocca. Si sentiva eccitato, pronto a provare, ma il suo piacere godeva anche nel dire e nel sentirsi dire certe cose mentre le faceva. Era un uccello molto bello, lungo e grosso, lo teneva con l’intera mano e quando lo fece entrare in bocca sentì che gliela riempiva con la grossa e liscia punta. Fu gradevole sentire il suo sapore e il suo odore. Forse aveva avuto l’attenzione di lavarsi mentre lo aspettava, in ogni caso aveva un leggero profumo maschile di sesso e una pelle liscia e pulita. Il cespuglio dei peli era ridotto e curato, piacevole quando strusciava sulle labbra e sulla pelle del viso. Lo succhiò a lungo, come non aveva fatto mai prima, lo fece entrare quanto poteva in bocca e lasciava la sua saliva sull’asta che s’andava irrigidendo.
…
Ecco, ora si stava avvicinando da dietro. Lo aveva spogliato del tutto e aveva a lungo giocato con il suo buchino che aveva irrorato del liquido di un flacone azzurro. Se ne stava con il culo proteso, il desiderio di essere preso era bilanciato, quasi, dal timore di sentire dolore. Ma lo voleva, lo voleva, era per questo che si era messo in quell’azzardo. Quando la punta dell’uccello gli toccò la pelle sensibile della membrana del culo, invece di ritrarsi protese ancora di più i suoi fianchi indietro orientandosi verso l’asta che lentamente cominciava a spingere. Lo sentì entrare. Provo dolore e con la mano sulla coscia dell’altro cercò di tenerlo fermo per qualche istante. Quasi subito i suoi muscoli si rilassarono, lasciò che si muovesse ancora per farsi spazio, poi cominciò lui stesso spingere indietro per farlo scivolare dentro. Lo sentì entrare a piccoli scatti, tutto dentro di sé e chiuse gli occhi per il piacere che sentiva crescere e riempirlo.
….
Adesso lo teneva tutto. Stava sdraiato nel letto e sentiva il gradevole peso del corpo di lui che lo sovrastava, mentre il sesso affondava dentro il suo culo aperto e usciva quasi tutto prima di riprenderlo. Gli piaceva. Gli chiese di dirgli quello che gli stava facendo, gli chiese di usare le parole più esplicite per descrivere come godeva del suo culo aperto e disponibile, gli chiese di dirgli quanto lo trovasse perverso e tutte le cose che avrebbe voluto fargli.
….
Mentre guidava nella notte verso casa, ripensava alla serata appena trascorsa. Nonostante il piacere recente, si eccitava ancora e sentiva il sesso irrigidirsi stretto nei pantaloni. Il culo, nel momento dei ricordi più intensi, gli si contraeva quasi desiderasse sentire ancora entrare e muoversi e godere il sesso di lui che lo aveva aperto a lungo per tutta la sera. Provava piacere per averlo fatto godere dentro di sé. Provava piacere a ricordare come lo aveva penetrato e abbracciato e chiamato la sua puttana, nei momenti del piacere. Gli piaceva ripensare a come era stato bravo a leccarlo e a succhiarlo per farlo eccitar e poi a come era riuscito a farlo entrare tutto dentro, tutto fino in fondo senza negarsi o difendersi da quel suo sesso grosso, liscio, lungo.
Prima ancora di arrivare, aveva preso la decisione che, se lui lo avesse voluto, avrebbe volentieri accettato un altro appuntamento per farsi inculare con la stessa dolcezza, con la sessa forza di quella sera. Sarebbe stata ancora la sua puttana perversa tutte le volte che avesse voluto.
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14 years ago
admin, 75
Last visit: 1 hour ago -
Giulia, il primo tradimento
Sono sposata con Claudio da sette anni. Ne avevo 29 quando lui mi ha portata all'altare. Un rapporto di amore profondo il nostro, ma che non mi ha mai impedito di interessarmi ad altri uomini. Già durante i tre anni di fidanzamento mi è capitato diverse volte di tradirlo, ma è solo dopo il matrimonio che le cose sono peggiorate. O migliorate, a seconda dei punti di vista.
Claudio è un uomo meraviglioso, dolcissimo, innamorato di me... e a letto non è niente male, non mi fa mancare niente. Ma è la mia natura impetuosa che spesso si manifesta e mi porta a comportamenti che una moglie non dovrebbe veramente avere. Natura che, come dicevo, ha continuato a manifestarsi con maggior forza dopo il matrimonio, nel momento cioè in cui ho maturato e consolidato il possesso dell'uomo della mia vita. Sentirmi sicura della sua devozione, del suo amore e della sua fedeltà ha aperto in me numerosi spiragli nei quali uomini intraprendenti di tanto in tanto non faticano ad intrufolarsi.
Racconto adesso la storia del mio primo tradimento da donna sposata. E' l'inizio della caldissima estate del 2003, la classica riunione tra giovani coppie di amici del sabato sera. Siamo invitati ad una cena informale a casa di un amico di Claudio, anche lui sposato. Sarà una riunione allegra insieme ad altri amici della coppia, ognuno porta qualcosa da bere o da mangiare, si fuma il nargilè e forse anche qualcosina di più forte... Partecipano alla serata anche Caterina e Fabrizio, una coppia trentenne amici di amici che incontriamo per la prima volta.
Io e Claudio siamo gli sposini più freschi di tutti. Proprio la sera prima avevamo festeggiato il secondo "mesiversario" di matrimonio (è il 14 Giugno e ci siamo sposati il 13 Aprile), i ricordi del viaggio di nozze in Australia sono ancora vividissimi. Tutti ancora a farci domande su come ci si trova nei panni dei novelli sposi, a chiederci i particolari del viaggio, a farci domande sulla luna di miele. Tutte cose a cui smetto istantaneamente di pensare appena i miei occhi si posano su quelli di Fabrizio. Alto, moro, sui 37/38 anni, pizzetto ben curato. Sposato con Caterina da diversi anni. Non particolarmente bello, ma qualcosa nel suo sguardo fa presa su di me al primo istante. Quando ci presentano e ci stringiamo la mano noto immediatamente che anche lui è colpito da me. I nostri sguardi si attraggono e indugiano molto più del lecito. Temo che qualcuno se ne accorga e mi riprendo abbastanza velocemente, ma resto turbata dal modo in cui Fabrizio mi ha guardata. Prendo Claudio sottobraccio e me lo porto su primo divano libero. Per scacciare l'impressione ricevuta da Fabrizio, mi metto a sbaciucchiarlo, attirando naturalmente i lazzi dei presenti che immediatamente ironizzano sulla nostra incapacità di freschi sposini a staccarci anche un solo minuto... se sapessero invece a chi e cosa sto pensando in quel momento... le serata va avanti, si mangia e si beve e Claudio si mette a discorrere con non so chi di alpinismo di cui è grande appassionato. Si avvicina con fare disinvolto proprio Fabrizio e si inserisce simpaticamente nella conversazione. Io che stavo semplicemente vegetando accanto al mio neo-sposo divento improvvisamente attenta e partecipe della conversazione. Noto che Fabrizio mi guarda in continuazione allora mi rivolgo a lui direttamente spezzando il filo del discorso, chiedendogli di punto in bianco che lavoro fa. Mentre Claudio ignora l'interruzione e riprende con il suo alpinismo lui mi si avvicina ed iniziamo a discorrere amabilmente. Fabrizio mi divora con gli occhi, lo capisco benissimo. E anche io non riesco a trattenermi dal guardarlo in maniera provocante... Dio quanto mi intriga quest'uomo... ma che mi succede?
Terminata la cena vera e propria Fabio, il padrone di casa, tira fuori i suoi quattro splendidi nargilè acquistati in India ed inizia il giro delle fumate... manco a dirlo Fabrizio, e purtroppo anche Caterina, fanno parte del gruppetto raccolto intorno al nostro nargilè. Stiamo tutti seduti su un morbido tappeto. Io sono su di giri, rido e scherzo e i miei occhi continuano a cercare quelli di Fabrizio. Cerco di prestare la massima attenzione affinchè Claudio e Caterina non si accorgano della nostra istintiva e reciproca attrazione. In quel mentre arrivano, molto ritardatarie altre due coppie di amici. Tutti ci alziamo in piedi per salutarli, io sono la prima a rimettermi seduta e provvedo a sistemarmi vicino al posto dove stava prima Fabrizio. Lo vedo venire dall'altra parte della stanza e, come forse era prevedibile, lui si rimette seduto sul tappeto prendendo posto vicino a me. La cosa mi sconvolge dal piacere e gli rivolgo un sorriso decisamente invitante. Riprendiamo la nostra conversazione di poco prima, lui mi chiede da quanto sono sposata, mi racconta del suo matrimonio con Caterina senza nascondere qualche percettibile moto di insoddisfazione...
Mentre parliamo, sempre semisdraiati sul tappeto e ci passiamo la canna del nargilè lui si sposta e il suo ginocchio viene a contatto "casualmente" con la mia coscia. Io non mi ritraggo, anzi quel contatto mi fa improvvisamente bagnare. La stanza anche se grande è intrisa di fumo, con quattro nargilè che pompano aromi e diversi fumatori. Fabrizio mi propone di andare a prendere un po' d'aria in balcone. Mi guardo intorno per vedere dove sta Claudio e lo trovo impegnato in una discussione politica. Buon per lui. Caterina sta parlando con altre due ragazze di chissà cosa e non bada a noi.
"-Beh, i nostri coniugi sono indaffarati. Dai, andiamo, un po' di aria fresca ci vuole", faccio io.
Lui mi fa strada e usciamo nell'ampio balcone da cui si gode una bella vista sui Castelli Romani. La serata estiva è calda, il cielo è stellato in modo fantastico. Ci appoggiamo alla balaustra. Sono diversi mesi che non mi capita di avere a che fare con un corteggiatore, è la solita esaltante sensazione di sempre. Mi sento il fuoco addosso nel trovarmi vicina ad un uomo che non nasconde la sua eccitazione per me. Commentiamo la bellezza del cielo e la bellezza di Roma di notte. Lui con un finto gesticolare chiacchierando mi appoggia una mano sull'avambraccio, dapprima piccole toccate e fughe e poi si decide a lasciare la mano appoggiata. A quel contatto la fica mi si bagna nuovamente, faccio finta di niente. Fabrizio mi chiede del viaggio di nozze, vuole sapere se i cieli stellati dell'emisfero australe sono più belli di quelli del nostro emisfero. Si avvicina impercettibilmente ed io favorisco la sua manovra spostandomi qualche prudente centimetro verso di lui. Il cuore ora mi batte forte, mi dico che se non tenta qualcosa ora non la tenterà più. Sono stata buona profetessa: mentre racconto dell'Australia sento la sua mano appoggiarsi delicatamente sul mio sedere. Wow... sì, è decisamente molto molto intraprendente... sono talmente eccitata dalla sua presenza vicino a me e dal suo odore che non vorrei per nessuna ragione al mondo che lui interrompesse quell'approccio. Lo lascio fare. Continuo a parlare sorridendogli, l'invito a continuare è palese. La mano si appesantisce, inizia una carezza più decisa che piano piano si trasforma in una palpata vera e propria. Adoro sentire la mano di quest'uomo sul mio culo. Credo di essere rossa in viso, mi volto per controllare che dalla finestra non provenga nessuno, anche se sono sicura che da quell'angolazione nessuno potrebbe notare la mano galeotta di Fabrizio.
-"Ti interessa molto l'emisfero australe, vedo", gli dico fissandolo negli occhi, mentre la sua mano passa da una natica all'altra
E' decisamente sconveniente che io e lui stiamo a parlare in quel cantuccio in evidente intimità. Non sono vestita sexy, ho una gonna leggera che arriva al ginocchio. Incoraggiato dalla mia mancanza di reazioni negative Fabrizio mi stringe con forza il sedere e mi mormora:
"-Mi fai impazzire, Giulia".
Io sospiro di piacere e lo guardo senza ribattere nulla. Sento le sue dita insinuarsi insistenti tra le mie natiche, poi con l'altra mano passa ad accarezzarmi una tetta. Mi rendo conto che è ora di stoppare il mio audace spasimante. Gli concedo qualche altro secondo di palpata per permettergli di rendersi conto della consistenza e pienezza delle mie tette e per godermi la sensazione delle sue dita che premono sul mio culo poi a malincuore mi stacco da lui e raggiungo la finestra. Fabrizio rimane fermo a guardarmi intedetto. Mi volto e gli sorrido, allora mi segue. Torniamo nella sala e riprendiamo posto sul tappeto mantenendoci a debita distanza. Lo vedo scribacchiare qualcosa su un foglietto che poi mi ritrovo in mano... è il suo cellulare. vado in bagno, tiro fuori la penna dalla borsetta e sul retro del foglietto scrivo il mio aggiungendo sotto il numero "SOLO SMS MI RACCOMANDO". Torno nella sala, gli dico sottovoce che forse ha perso qualcosa e gli restituisco il foglietto. Non pretenderà mica che sia io a chiamarlo...
Tornata a casa provvedo ad impostare il cellulare sui toni silenziosi per evitare possibili curiosità da parte del mio neo-marito. Si rivela una saggia decisione, perchè la mattina dopo, domenica, dopo essermi svegliata alle 11 trovo ben 3 sms dallo stesso numero. Non fatico ad immaginare da chi provengono. Claudio come sempre si alza più presto e si mette al computer, sono sola in stanza e posso leggermeli in tutta tranquillità. E' Fabrizio ovviamente. Mi dice che lo faccio impazzire e che vuole assolutamente vedermi il giorno stesso. Mi tornano in mente le sensazioni della sera precedente, le sue mani che mi palpano sul balcone... La mia destra scende dolcemente verso la fessura ed inizio a massaggiarmi la clitoride mentre penso a quelle audaci palpate. Mi figuro Fabrizio nudo ed eccitato davanti a me, penso a come deve essere il suo membro e sospiro di piacere. Continuo a masturbarmi dolcemente mentre compongo l'sms di risposta. Gli scrivo che oggi mi è impossibile incontrarlo, ma che martedì dopo il lavoro sarò ragionevolmente libera.
Rileggo l'sms appena composto dicendo a me stessa che proprio non dovrei farlo, sono sposata solamente da 61 giorni... ripenso a Fabrizio che mi viene sopra e con poche sapienti sditalinate arrivo dolcemente all'orgasmo, nello stesso istante in cui con la sinistra spingo il pulsante di SEND sul cellulare...
Arriva finalmente martedì, la giornata si preannuncia afosa fin da mattino. Non ho molti dubbi sui contenuti del mio incontro pomeridiano con Fabrizio. Il caldo sconsiglia di indossare calze o ammennicoli vari, mi concedo solamente delle mutandine sexy, trasparenti sotto la gonna di lino.
Ho il batticuore per tutto il giorno pensando a Fabrizio. La sera prima ho fatto l'amore con Claudio e mentre mio marito mi scopava non facevo che pensare che la prossima volta non sarebbe stata con lui...
Alle 17.30 esco dall'ufficio, salto in macchina e vado ad un bar dell'EUR dove ci siamo dati appuntamento. Arrivo puntuale alle 17.45 e vedo subito la sua macchina. Mi accosto e saluto. Gli brillano gli occhi, mi fa cenno di posteggiare una cinquantina di metri più avanti. Scendo dall'auto e lui mi si affianca con la sua macchina. Apro la portiera e salgo vicino a lui.
Siamo entrambi un pelo imbarazzati e abbiamo bisogno di rompere un po' il ghiaccio. Lui avvia la macchina verso una destinazione a me ignota e mi fa mille domande e complimenti. Mi aspettavo un approccio più deciso da parte sua, ma ne approfitto per rilassarmi e godermi la situazione. Dopo 5 minuti di macchina Fabrizio senza chiedere il mio parere parcheggia la macchina su un piazzale davanti ad un motel. Lo guardo sorridendo e mi faccio prendere per mano. Una breve registrazione alla reception e saliamo in camera. Chiudiamo la porta della camera e siamo uno tra le braccia dell'altro. La lingua di Fabrizio mi entra in bocca, le sue mani corrono sul mio corpo. E' eccitato fino al parossismo, mi rivolge frasi disarticolate, inizia a spogliarmi con foga... Mi tira su la gonna, la arrotola ai fianchi. per evitare di gualcirla sgancio la gonna che cade sul pavimento, mentre Fabrizio mi sbottona in un lampo la camicetta e mi estrae le tette dal reggiseni. Ho un seno rigoglioso con i capezzoli appuntiti per l'eccitazione, lui ci si attacca, li strizza, li lecca li morde, li pastrugna. Senza troppo pudore la mia mano artiglia il suo pacco che sento duro e teso, vado alla ricerca di quell'erezione a cui penso da due giorni. Fabrizio mi spinge sul letto, si sbottona i pantaloni e si abbassa le mutande, mentre io mi sfilo le mutandine... le avevo indossate di pizzo trasparenti pensando che lui ci avrebbe giocato a lungo, magari in macchina, invece ora penso solo a farle volare via sul pavimento. Intravedo il cazzo torreggiare minacciosamente tra i suoi inguini, mi preparo ad accoglierlo. Lui mi sale sopra con i pantaloni abbassati. Apro le cosce vogliosa, vedo il suo cazzo avvicinarsi... chiudo gli occhi ed assaporo l'istante in cui il membro di Fabrizio invade con prepotenza la mia fica fradicia di umori in un unico maestoso affondo. Fabrizio inizia a martellarmi con una foga rabbiosa che mi toglie il fiato e mi fa impazzire di piacere. Intreccio le gambe sulla sua schiena e inarco il bacino per farmi scopare più in profondità, lui si assesta meglio e il suo membro mi scava dentro con una serie di colpi poderosi... non posso resistere a quel meraviglioso trattamento ed arrivo all'orgasmo in pochi minuti... accompagno il mio piacere con un lungo gemito che sicuramente non sarà passato inascoltato nelle camere confinanti. Fabrizio esce ma la foga del suo assalto non sembra avere requie. Mi afferra e mi fa mettere in ginocchio sul letto. Mi prende per i fianchi e me lo risbatte brutalmente dentro la fica. Le sue mani mi strizzano i fianchi, mi usa alla pecorina in un modo fantastico. Mugolo di piacere e lo incito ad affondare i colpi il più possibile, mi sta sbattendo come una vacca e la cosa mi procura uno stato preorgasmico spettacolare. Fabrizio si dimostra proprio un porco, estrae l'uccello dalla mia passera e lo punta alla porta di servizio. Con Claudio il sesso anale è davvero un optional e non sono più molto aperta come ai tempi dell'università, ma Fabrizio non mi lascia scampo. La sua grossa cappella preme contro il mio sfintere... riesco a rilassarmi e a spingere a mia volta e sento che la cappella entra anche se a stento. Fabrizio esce, mi infila due dita nella fica e le estrae zuppe di umori che usa per lubrificarmi l'ano. Mi infila dentro due dita con le quali forza l'ano ad allargarsi, ci sputa anche sopra, lo fa in una maniera un po' volgare che mi eccita. Riproviamo e stavolta la cappella è subito dentro. Un'ulteriore profonda spinta ed il cazzo di Fabrizio affonda tutto nel mio posteriore. Lo prego di fare piano all'inizio per avere il tempo di abituarmi... Non ci vuole moltissimo, l'andirivieni cadenzato del membro impiega poco ad alesarmi come si deve.... Quando mi sento così troia non c'è dolore di dilatazione che non si tramuta velocemente in piacere selvaggio... Con un po' di lubrificante sarebbe stata perfetta, ma la classifico ugualmente come la migliore inculata della mia vita. Fabrizio mi possiede nel culo per una fantastica mezzora buona, le sue energie sembrano non finire mai, mi dà il tempo di arrivare altre due volte all'orgasmo. Gli affondi finali sono impetuosi e Fabrizio finisce per scaricarmi una quantità industriale di sborra nell'intestino. Nonostante l'aria condizionata siamo entrambi coperti di sudore per la selvaggia cavalcata, non so da quanti mesi non godevo in quel modo... L'occhio ci cade sull'orologio: le 19.30. Ci prende un accidenti ad entrambi. Ci rivestiamo in tutta fretta e lasciamo la stanza. Fabrizio mi riporta alla mia macchina, mi bacia con la lingua e mi domanda quando potremo fare il bis. Gli rispondo che non lo so, che si vedrà... dentro di me penso che nulla al mondo mi convincerà a rinunciare al mio nuovo stallone personale, ma non voglio proprio farglielo capire. Torno a casa piuttosto di fretta o la scusa che sto inventando per il ritardo apparirà sempre più debole. Non ho potuto nemmeno darmi una sciacquata prima di uscire e adesso me ne sto accorgendo: sento la sborra di Fabrizio colarmi fuori dall'ano dilatato, è un misto di piacere e fastidio, spero soltanto che non mi macchi la gonna e che non si veda.
Entro a casa, trovo Claudio indaffarato e concentrato al computer... non si è nemmeno reso conto del mio ritardo, in effetti contavo proprio su questo per non dovergli raccontare una bugia. Gli vado vicino e lo bacio con tenerezza.
"-Ciao tesoro... cosa vuoi che ti preparo per cena?".
Mi sento tenera e sincera con lui, mi fa un grande piacere preparargli una cenetta deliziosa. Il fatto di avere le chiappe e l'interno cosce ancora appiccicose ed imbrattate della densa sborra di Fabrizio non mi impedisce certo di essere una mogliettina amorevole...
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14 years ago
coppiaromana38, 43/43
Last visit: 13 years ago -
Una visita inaspettata
Lei se ne stava sdraiata all'interno della vasca riempita fino all'orlo. Aveva avuto una girnata stancante e una volta uscita dall'ufficio aveva deciso di farsi una bel bagno rilassante, Era arrivata a casa, si era spogliata e si era preparata la vasca. Il suo uomo, non era ancora arrivato. Si immerse nell'acqua calda e un dolce torpore la pervase. Chiuse gli occhi e iniziò a rilassarsi. La stanchezza della giornata iniziò ad andarsene. Prese il sapone ed inizio a lavarsi lentamente, dolcemente. Lo passo sulle braccia, arrivò alle spalle, scese sui seni. Scese, arrivò al suo addome. Poi si fermò, e riprese dalle sue gambe, partendo dai piedi per lavarsi poi le cosce e l'intero delle cosce. Quei movimenti lenti gli piacevano, una strana sensazione iniziò a pervaderla, non sapeva neanche lei cosa fosse. Ma poi capì che si stava eccitando, forse sarà stata l'acqua calda e quel dolce tepore che provava. Chiuse gli occhi e continuò col sapone ad accarezzarsi le cose. SI immaginò che fosse il suo uomo a lavarla. La mano lentamente andò più su, salendo dall'interno coscia arrivando al suo inguine. Dolcemente passò il sapone sul suo fiore e un brivido di eccitazione la prese. Si lavò accuratamente, passandolo prima esternamente e poi delicatamente verso l'interno. SI morse un labbro. Si stava eccitando. Posò il sapone e inizio ad accarezzarsi con le sue mani, ad occhi chiusi, pensando al suo uomo. Il suo dito iniziò ad accarezzare piano il clitoride eccitato, mentre l'altra mano andò al suo seno e le sue dita trovarono il capezzolo indurito e allora iniziò ad accarezzarlo. Gli era venuta voglia del suo uomo. E mentre si accarezzava nella sua figa immaginava già la serata come sarebbe andata finire. Aveva voglia di lui, si sarebbe fatta trovar nuda sul divano e avrebbero scopato lì in soggiorno. Le sue mani continuavano ad accarezzarla, il suo respiro affannosso per l'eccitazione. Era lì che stava per raggiungere l'orgasmo ma il suono del telefono la fece risvegliare dai suoi sensi. Si alzo dalla vasca e prese l'accapatoio e andò a rispondere al telefono. Era il suo uomo che l'avvisava che quella sera avrebbero cenato da loro una coppia di amici.
Lei mise giù il telefono e penso che la sua serata a vase di sesso sarebbe sfumata. Fece bel viso a cattivo gioco e iniziò a prepararsi. Però non voleva sfigurare, anzi voleva eccitare il suo uomo così da fargli vedere cosa si perdeva quella sera. Poi magari la cena finiva prima e potevano continuare da soli. Morena tornò in bagno e si mise davanti allo specchio. Fece cadere l'accappatoio e guardò il suo corpo nudo. I capezzoli erano ancora rigidi, un sorriso malizioso gli increspò le labbra pensando che il suo corpo era veramente da attirare gli sguardi degli uomini. La sua mano, come se avesse vita proprio, inizio ad accarezzare la pelle nuda, leggermente ancora bagnata dal suo bagno rilassante.
Il suo corpo aveva voglia, la sua mano indugiava sul suo capezzolo eretto. I suoi occhi guardavano quel gesto riflesso nello specchio, poi la mano continuò il suo viiaggio e arrivò al suo fiore, leggermente dischiuso e sentì che era leggemente bagnata. Iniziò ad accarezzarsi, ma dovette fermarsi, doveva ancora tlefonare alla gastronomia e farsi portare le vivande per la cena. Nuda andò in camera da letto, voleva proprio essere sexy. Aprì il cassetto degli indumenti quelli "speciali", quelli che usava per eccitarlo e prese uno slip nero microscopico, dove il dietro era in pratica un filo sormontato da una farfallina. Se lo mise e si guardò compiaciuta nello specchio dell'armadio. Poi, visto che non faceva ancora freddo, decise di non mettersi il reggiseno, e si mise un vestitino, sempre nero, corto, quasi una mini vestaglia, che le arrivava poco sotto il suo spledido sedere. Si rimirò e decise che poteva andare. Cercò un paio di sandali neri con l'allaccio alla schiva e finalmente era pronta. Si mise un trucco leggero, ma da farle il viso molto sexy. Una volta pronta, telefonò alla gastronomia e ordinò la cena. Poi si mise in salotto a guardare la televisione, ma quella voglia non gli era passata. Ogni tanto si accarezzava la gamba e chiudendo gli occhi si perdeva in quella dolce contatto tra pelle e pelle. Fu però interrotta dal campanello della casa. I suoi occhi andarono all'orologio e vide che non poteva essere il suo uomo, sarebbe rientrato tra un'ora. Allora si alzo e andò alla porta. Guardò lo spioncino e vide che era il garzone della gastronomia. Aprì la porta e vide un bel ragazzo davanti a se e...
...lo squadrò per bene. Era alto biondo con un bel fisico, non tanto palestrato ma neanche fuori forma. Insomma un bel ragazzo. Disse che doveva consegnare della roba della gastronomia. Morna gli disse che lo aspettava, e gli disse di seguirla. Lei si girò velocemente e nel far quello gli si alzo un pò il vestitino mostrando per poco il suo bel sedere. Il ragazzo non poteva credere ai suoi occhi, già al momneto di quando quella meravigliosa creatura aveva aperto la porta. Ora con il suo sguardo la stava spogliando tutta ed era attratto soprattuto da quel sedere davanti a lui che ancheggiava molto vistosamente. Ebbe un inizio di erezione.che non poteva fare a meno. Lei sentiva gli sguardi di lui, era ancora eccitata da prima. Decise che voleva far perdere la testa a quel bel ragazzo, e magari... Pronunciò il suo passo. Si sentiva come una diva. Arrivarono in sala da pranzo. Lei gli disse di posare pure le buste della spesa sul tavolo e gli chese se per cortesia poteva tirare fuori un attimo la roba da mangiare, mentre lei cercava una cosa. Il ragazzo le disse che andava bene. Lei si avvicinò a lui, e quasi a schiacciarlo con il suo corpo guardandolo negli occhi in modo sensuale lo ringraziò. Il ragazzo abbassò la testa guardandola negli occhi e avvampando perchè sentiva il suo cazzo ingrossarsi e i seni di lei premerle contro il suo torace le disse "prego" e lei in risposta, con la mano accarezzando il suo torace da sopra la maglia di lui, morena gli disse "sei proprio un bel ragazzo". Poi si staccò subito da lui e si allontanò verso la piattaia. ERa eccitata, quando si ra attaccata a lui aveva sentito attraverso la stoffa del suo vestitino il suo cazzo che si sta risvegliando. Aveva i capezzoli turgidi per 'eccitazione. Sentiva gli occhi di lui addosso e allora gli volle fare un regalino. SI abbassò a novanta per aprire le ante del mobiletto in basso e come risultato il suo vestitino si alzo fino a mostrare il suo sedere e il suo intimo. Il ragazzo la vidi e non riuscì a levarle gli occhi di dosso da quel meraviglioso culo con quel filo che separava le due chiappe. Lei si rialzò, e fece il contrario, aprì le ante del mobiletto in alto. Ma poi, facendo finta che non riusciva a prendere una cosa, chiese al ragazzo se per cortesia le dava una mano. Il ragazzo come un automa, le andò dietro, e prse quello che le chiedeva. Nel mentre lei non si era spostata e quando lui arrivò, sporse il suo sedere fino a sentire il corpo di lui aderire alla sua schiena. Sentiva il cazzo del ragazzo e si mise in maniera tale che fosse tra il solco del suo sedere. E poi, inizio a fare un piccolo movimento per sentirlo bene. Le sentiva duro che premeva contro di lui. Il ragazzo ormai aveva capito il gioco e anche a lui gli piaceva quel contatto ma non osava ancora. Allora lei si girò. Lo guardò negli occhi lascivamente e lentamente la mano di lei, andò sulla cerniera dei pantaloni e lentamente mentre si guardavano negli occhi, la lampo scese giù. Lei intrufolò la mano e da sopra le mutande di lui sentiva quel cazzo voglioso di lei ed iniziò ad accarezzarlo......
Lei si inginocchiò davanti al ragazzo.La sua mano accarezzò quel cazzo da sopra le mutande. Lo sentiva bello duro. Sollevo gli occhi e lo guardò. I loro occhi si incrociarono e mentre la sua mano continuava quel massaggio lento, l'altra si avvicinò ai suoi testicoli e li soppesò. Notò che erano belli grossi, pieni. Mentre con i loro occhi continuavano a guradarsi, lei si morse il labbro, poi si passò la lingua sulle labbra. Il ragazzo fremeva dall'eccitazione. Le mani si spostarono e andarono sul bordo delle mutande. Intrufolò le dita dentro e lentamente, gliele tolse. Il Cazzo del ragazzo uscì allo scoperto. Lei abbassò lo sguardo e lo vide. ERa un bel cazzo duro, giovane. Gli piaceva. Le sue mani gli levarono completamente le mutande e lui alzò i piedi per darle una mano. La mano di lei lo spinse lentamente sulla sedia che si trovava dietro di lui e lui si sedete. Era alla mercè di quella donna meravigliosa. Lei aveva voglia di quel cazzo, lo voleva assaggiare, leccarlo, farlo godere nella sua bocca. Si avvicinò alla sedia. Lui allargò le gambe come un chiaro invito a lei....
Lei si avvicinò con la testa a quel cazzo, una sua mano andò su quell'asta dura, lo strinse per sentirne la consistenza. Abbassò la pelle e fece venire completamente fuori la cappella rosea. Lo guardò ammirata poi rialzò gli occhi e guardandolo negli occhi tirò fuori la lingua e lentamente come se fosse un bellissimo gelatò, poso la punta della lingua sul glande e lo assaggiò. Sapeva di maschio. lentamente la sua lingua iniziò ad assaggiare la punta. La sua mano si sposto sulle palle di lui e le strinse. Sentiva che erano belle piene. La lingua continuò il suo viaggio e iniziò a leccare tutta l'asta. Scese giù piano piano fino ad arrivare alle palle. Gliele mordicchiò. La mano di lui andò sulla testa di lei e gli accarezzò i capelli. Poi lei con la bocca iniziò a mordere lievemente il cazzo e a dargli delle leccate. Partiva dalle palle e saliva e quando arrivava in cima, la sua lingua giocava sul prepuzio. Il ragazzo gemeva. Lei aprì la bocca e lentamente iniziò a prenderlo in bocca. Le sue labbra si chiuserò su glande in un delicato bacio....
Le sue labbra lo strinsero. il cazzo era dentro la sua bocca. La sua lingua iniziò a giocarci dentro su quella cappella che continuava a diventare sempre più gorssa. Lo fece uscire per poi leccarlo di nuovo per poi riprenderlo e stavolta fargli sentire i suoi denti leggeri, mentre la sua lingua continuava a leccarlo. Una mano del raggazzo andò sui suoi seni, scosto il reggiseno e trovò il capezzolo bello turgido. Iniziò a tintillarlo. Lei si tava bagnando era un lago. Una mano di lei andò allora sul suo fiore e iniziò ad accarezzarlo mentre la sua bocca continuava a dare piacere al cazzo duro del ragazzo. Lo leccava poi lo succhiava, poi ritornava sulle palle, glele mordeva. Il ragazzo era eccitatissimo non gli era mai capitato una cosa simile e un pompino favoloso come quello non glielo avevano mai fatto. La mano di lui continuava stringere i capezzoli, mentre lei aveva iniziato a farsi un dialino....
Sentiva il cazzo nella sua bocca sempre + duro. Era eccitatissima. Iniziò a pomparlo. Le mani di lui andarono sula sua tsta e iniziarono a dargli il ritmo. Su e giù, su e giù lungo quel cazzo. Il ragazzo era in estasi. Aveva chiuso gli occhi e si stava godendo quella bocca favolosa. Lei lo voleva. Voleva sentirlo dentro di se. Era bagnata fradicia. Quando per lei il cazzo era ormai bello duo come piaceva a lei, si fermò. Lo prese in mano, si alzò, si avvicinò al ragazzo. GLi sussrrò all'orecchio "TI VOGLIO". Aprì le gambe, indirizzò il cazzo del ragazzo sul suo caldo fiore e lentamente calò e lo accolse dentro di lei....
La sua figa era bella bagnata. Il cazzo entrava dentro di lei senza resistenza. Lei lo sentiva tutto dentro. Scese fino ad averlo completamente dentro di lei. Coi muscoli della vagina lo stringeva. Si morse il labbro. La bocca del ragazzo andò sui suoi seni e la sua lingua aveva iniziato a lambire i suoi capezzoli duri come degli spilli. A quel punto, lei iniziò a muoversi su quel cazzo. Iniziò a tirarsi su e poi quando era giunto quasi a farlo uscire, di colpo giù. Iniziò un lento movimento che andò in un crescendo, mentre il ragazzo continuava a darle piacere con la sua bocca. Le mani di lui erano andaete sul suo sedere dove gli palpava i glutei....
Lei continuava il suo movimento, ondeggiava su quel cazzo. I suoi umori colavano giù lungo l'asta del ragazzo per finire sulle sue palle gonfie. Il suo movimento sis faceva sempre più rapido. Lo stava cavalcando come una vera cavallerizza sul suo puledro. Ad ogni affondo il ragazzo gli dava un colpo per penetrarla maggiormente. Stava godendo. I muscoli della sua vagina lo stringevano dentro di sè. La bocca di lei eruppe un grido di liberazione quando giunse all'orgasmo. Ma il ragzzo non si fermò. Continuò a scopare qual corpo scosso dal piacere. Lei sentiva quella mazza dura ingrossarsi dentro di lei. Lo fermò. SI alzò da quel palo di carne pronto ad eruttare tutto il suo seme. SI risposizionò in ginocchio e lo posizionò tra i suoi seni. Gli fece una veloce spagnola guardando negli occhi il ragazzo e quando sentì che era pronto, avvicinò la sua bocca e iniziò a succhiarlo fino a che il ragazzo non venne e lei ingoiò tutto il seme....
Lei bevve tutta la sborra del ragazzo, era buonae dolce. Il ragazzo si vede che ne aveva da scaricare perchè continuava a inondarle il suo bianco nettare. lei alzò lo sguardo e vide sull'uscio della porta il suo uomo, che la guardava con il suo cazzo duro in mano che si stava facendo una lenta sega. I loro sguardi si incrociarono e si sorrisero in maniera maliziosa......
La sua bocca otrnò sul cazzo del ragazzo, lo ripulì tutto, poi si alzò, andò verso il suo uomo e si scambiarono un bacio. Le loro lingue giocarono, lui sentì il sapore del seme del ragazzo e si i loro baci divennero più frenetici. Lei con una mano prese in mano il cazzo del suo uomo e inizio a fargli una lenta sega. Il ragazzo non sapeva cosa fare, si sentiva imbarazzato per l'arrivo del marito di quella bellissima signora. La coppia finì di baciarsi. Lei si voltò verso il ragazzo e gli sussurrò, "Andiamo di là tutti quanti che siamo + comodi"....
Entrarono nella stanza da letto. lei disse al ragazzo di spogliarsi e lui lo fece. Lei si tolse ormai qual miniabitino che ormai non serviva +. Nuda davanti a loro era di una bellezza devastante. Si intravedeva ancora gli umori della sua eccitazione di prima colargli dalle gambe. Si spoglò anche il suo uomo. Lui si posizionò dietro di lei, e mentre il ragazzo guardava, le mani di lui andarono da dietro sui suoi seni e li accarezzò. Lei sporse il suo sedere e sentì ilcazzo duro contro di lei....
Le mani di lui torturavano i suoi capezzoli. Lei si morse il labbro, quel massaggio gli stava piacendo. Poi si mise in ginocchio sul letto, avvicinò la sua bocca al cazzo del ragazzo e iniziò a succhiarlo. Il suo uomo si posizionò dietro di lei, si mise in ginocchio e si avvicinò con la lingua al fiore della sua donna ed iniziò a leccargli la figa bagnata, mentre lei continuava a spompinare il ragazzo...
Lei era eccitata al massimo, sentiva quel cazzo in bocca che riprendeva vigore mentre la lingua di tony gli dava piacere. Più sentiva la lingua entrare dentro di lei, + con la sua bocca affondava in quel cazzo. Sentiva le ondate di piacere prenderla per tutto il corpo. Sentiva la lingua sul clitoride, sulle piccole labbra, dentro di lei. I suoi umori erano copiosi. La sua testa iniziò ad aumentare di ritmo sul cazzo del ragazzo, che era ormai un oggetto di piacere nelle loro mani....
Dovette fermarsi con la bocca, gli mancava il fiato. La lingua del suo uomo divenne + frenetica. Chiuse gli occhi e all'apice del piacere, il suo urlo di soddisfazione riempì la camera. Godette mentre il suo uomo iniziò a bere il suo dolce nettare che fuorisciva da quella figa calda...
Si sdraiò stemata sul letto. Tutto il corpo vibrava per via dell'eccitazione provata. I duei uomini si misero di fianco a lei e con le loro mani iniziarono ad esplorare il suo corpo. L'eccitazione provata prima più quelle toccate risvegliarono di nuovo in lei la voglia. Cercò con le mani i cazzi dei due uomini, e appena trovati iniziò a fargli una lenta sega, li sentiva beli duri, li voleva...
FEce sdraire i due uomini con i loro cazzi in piedi. Poi si avvicinò con la bocca ed iniziò lentamente a leccarli e succhiarli. Mentre lo faceva con uno con la mano segava l'altro. Poi quando secondo lei era giunto il momento ed erano belli pronti, si avvicinò a quello del suo uomo, si mise a cavalcioni e lentamente la sua figa risucchiò i lcazzo del ll'uomo....
Iniziarono a scopare selvaggiamente, lei lo cavalcava. Il ragazzo intanto gli palpava i seni mentre la mano di lei lo segava. Poi si avvicinò alla sua bocca e mentre lei continuava a cavalcarlo iniziò a spompinare il ragazzo. Sentiva quei due cazzi belli duri. Si fermò un attimo e disse al ragazzo "inculami"....
Il ragazzo si posizionò dietro di lei. Il suo uomo levò il suo cazzo dalla figa di lei e disse al ragazzo,"bagnalo prima". Allora il ragazzo lentamente la penetrò e sentì gli umori di lei bagnarli il suo membro. La scopò per un pò mentre Tony gli massaggiava i seni e la baciava. Poi il ragazzo uscì e posizionò il suo glande vicino al secondo fiore di lei. Lentamente iniziò a penetrarla. La coppia si baciava, le lingue si intrecciavano. Lei sentiva quel palo di carne penetrare dentro di lei. Lo sentiva bwllo duro, si morse il labbro. Ondate di piacere le arrivavano. I suoi gemiti si facevano sempre + forti....
Il ragazzo la inculò fino in fondo. E poi lentamente iniziò il movimento al contrario per poi rimetterglilo dentro ed iniziò scoparla nel culo. Il suo uomo la vedeva che godeva, il suo viso in estasi per quel bastone di carne che la penetrava. Le morse i capezzoli e lei gemtte. Chiuse gli occhi per avere una miglior sensazione, il suo respiro si faceva sempre più affannato. Il suo uomo con la sua lingua sui suoi capezzoli. Poi decise che era giunto il momento. Le fece fermare, prese in mano il cazzo del suo uomo e lo indirizzò verso la sua figa e mentre l'altro era ancora nel suo culo, si sedette sopra e iniziarono a scoparla in sincronia fiano a quando lei godette e loro sborrarono dentro di lei.
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14 years ago
admin, 75
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Quel giorno particolare al centro commerciale
. Un giorno siamo usciti io e la mia ragazza Francesca ,ci recammo in un noto centro commerciale a Cosenza per comprare delle cose, e passando vicino ad un negozio di intimo ha notato su un manichino un bel completino, un perizoma nero da favola con autoreggenti, e voleva a tutti i costi comprarlo. Entrata nel negozio ha cominciato a guardare chiedendo alla commessa se poteva dargli la sua taglia e se poteva misurarlo. La ragazza all'inizio non voleva farlo misurare ma poi con un Po di insistenza accettò, cosi Francesca entrò nello stanzino il quale si chiudeva solo con quelle tendine che in poche parole dai lati lasciano vedere tutto, cominciò a spogliarsi e in un attimo restò nuda in quanto indossava solo la solita mini con una camicetta sopra, io intravedevo nella commessa un certo interesse nel notare Francesca mentre si muoveva e si specchiava, e la stessa cosa notò la commessa, così con un aria maliziosa la chiamò e con la scusa di portargli altro intimo la fece avvicinare a lei e le sussurrò, perché mi guardi cosi ti piaccio? La ragazza prima diventò rossa ma poi rispose senza tremore, si lei è una bellissima donna, non finì nemmeno di parlare che Francesca gli prese una mano e la poggiò sul suo seno, la ragazza per nulla imbarazzata portò l'altra mano tra le sue cosce e iniziarono a strusciarsi a vicenda, cominciarono a slinguettarsi a toccarsi e con immenso piacere mio mi presero e cominciarono a spogliarmi, la commessa afferrò il mio cazzo tra le sue mani e cominciò a sentirlo sempre più duro mentre Francesca gli leccava la fighetta tutta bagnata e depilata, una volta bella lubrificata portò il cazzo dietro di lei, messasi alla pecorina e dopo un paio di strofinate sulla figa appoggio la cappella sul buco del suo culetto ancora vergine e mi disse, adesso con una bella spinta fammi entrare pure le palle, e così feci cominciai a spingere all’ inizio lentamente e poi con una gran foga, facendogli entrare per tutta la lunghezza la mia asta, lancio un grido di dolore , visto che per lei era la prima volta, per poi trasformarsi in mugoli di piacere e nel momento di venire Francesca lo tiro fuori e se lo mise in bocca, ma la ragazza voleva bere anche lei e cosi inchinandosi cominciarono a sbocchinare entrambe e a bere la mia sborra dopo di che una masturbava l'altra fino ad avere un orgasmo esagerato, la ragazza ci ringrazio e ci disse che quando volevamo saremmo potuti tornare.
Francesca.V 12/09/2010
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14 years ago
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Quella sera al cinema
Questa che vi racconto e un’avventura accadutaci una sera di meta agosto di questa estate:
Una sera di meta agosto, il mio fidanzato Fabio era sceso per le ferie estive giù in un paesino, dove io abito in provincia di Cosenza essendo che lui per lavoro vive a Modena,tornato tutto entusiasto mi ha detto di uscire fuori a cena perché le cosa al lavoro gli erano andate molto bene, io non ci pensai su due volte e mi andai a preparare in fretta, e, mentre lui si faceva la doccia io mi abbigliai stavolta un po piu seducente, del solito . Minimini gonna, top che faceva uscire tre quarti del davanzale fuori, sandali con tacchi a spillo, calze a rete con il tassello tagliato, un mini tanga nero e un trucco degno di Cleopatra. nel giro di mezz'ora stavamo già in macchina, facevo un caldo da togliere il respiro, l'aria condizionata dell'auto alleviava ben poco la canicola che ci avvolgeva. Arrivammo al ristorante, entrammo, c'era un bel po' di gente, a fianco al nostro tavolo c'erano tre maschioni, che, non toglievano gli occhi dalle mie gambe completamente scoperte, uno di loro conosceva Fabio e si fecero un cenno di saluto. Facemmo una cena a base di pesce fresco, prosciutto e melone, frutta e gelato. Verso le 21 uscimmo dal ristorante, entrammo in macchina e strada facendo, Fabio vide che al cinema davano un film a luci rosse, mi guardò e con gli occhi da pesce lesso e mi chiese se ero d'accordo ad andare a vedere il film. Io sinceramente volevo dire di no, ma visto che lui era molto felice, per non contraddirlo accettai. Trovato il parcheggio, ci avviammo al cinema, entrammo, il film era incominciato da qualche minuto, nella sala buia non c’era molta gente, cosi ci accomodammo in una fila completamente vuota. Quasi subito Fabio m’infilò la mano in mezzo alle gambe, e con delicatezza incomincio a farmi un ditalino, io tirai fuori il suo cazzone e glielo accarezzavo, in pochi attimi gli divenuto duro come l'acciaio. Ragazzi un po’ perché faceva caldo, un po' il film era molto arrapante, con dei cazzi grossi mai visti prima di allora, incominciai ad allargare le gambe per permettergli di accarezzarmi meglio. Di li a poco incominciai ad avere un orgasmo dopo l'altro, la farfallona si mise a buttare fuori un fiume di umori. Non era trascorso nemmeno un quarto d'ora, quando all'improvviso arrivò un uomo e si accomodo al mio fianco, io pensai ma sto stronzo con tante poltrone proprio libere qui doveva sedersi. Subito presi la mano di Fabio e la tirai fuori dalle mie gambe, cercai di ricompormi il più possibile, ma, la minigonna copriva ben poco le mie gambe e con fare non curante mi dedicai a guardare il film. Ad un tratto sentii la gamba del tipo che premeva vicino alla mia, cercai di allontanarmi il più possibile, non passò nemmeno un minuto e lo stronzo mise la mano sulla mia gamba, vi giuro che la prima reazione fù quella di tirargli un schiaffo, ma, per evitare che Fabio se ne accorgesse, pian piano gli diedi un pizzicotto da strappare la pelle, subito la tirò via passavano pochi secondi e lo stronzo ritorno alla carica, infilandomi la mano in mezzo alle cosce, ragazzi non vi dico cosa mi passo nel cervello in pochi attimi, ero combattuta, se scatenare un casino o far finta di nulla, optai per la seconda ipotesi, anche perché io continuavo ad eccitarmi vedendo sullo schermo quei cazzi enormi che entravano ed uscivano dalle fighe e dai culi. Intanto lo sconosciuto con molta delicatezza incomincio a ficcarmi due dita nella figa, poi mi prese la mano e l'appoggio sulla sua patta. Ragazzi la massa enorme che incomincia a stringere era enorme e dovetti dedurre che aveva un cazzo degno degli attori che stavo ammirando. Lui subito aprì la cerniera dei pantaloni e lo tirò fuori, era lungo e grosso, ad occhio sui 28 cm,pieno di vene gonfie, una cappella enorme, era una meraviglia accarezzarlo, e, buttando un occhio a Fabio, per assicurarmi che non si accorgessi di nulla, apri ben bene le gambe, in modo che lo sconosciuto, potesse infilarmi più a fondo le sue lunghissime dita. Passarono pochi minuti, mi venne una voglia indescrivibile di infilarmi quel palo nella figa, allora mi girai con il culo verso lo sconosciuto e feci in modo che mi potesse appoggiare il palo tra le chiappe, sentii l'enorme cappella sfiorare le labbra della mia figa, cercai di farla entrare dentro, ma la posizione non lo permetteva, allora mi girai verso Fabio abbassai la testa e con fare famelico infilai il suo palo nella mia gola, facendo in modo che il mio culo fosse completamente rivolto verso il cazzone di dello sconosciuto, che, con qualche difficoltà riuscì a infilarmene una buona parte nella figa, e con movimenti lenti e costanti incomincio a stantuffarmi, sembrava che qualcosa di enorme scivolasse verso lo stomaco, la cappella sfregava il mio utero, sentivo il fuoco salirmi nel cervello, cercavo di spingere la figa verso quella meraviglia della natura, lo volevo tutto tutto tutto, passarono un paio di minuti e senti uno spruzzo di sperma bollente che inondava la mia farfallona, mi sembrava di impazzire, avevo voglia di gridare, ma dovetti soffocare le urla in gola, anche perché, quasi contemporaneamente, Fabio mi allagò la bocca con un flutto di sborra enorme, che bevvi con avidità, alzai la testa, e mi accorsi che i due si facevano occhiate di complicità, in quell'istante volevo mandarlo a fare in culo, non perché mi aveva scoperta ma perché non avevo potuto ospitare completamente il cazzone dello sconosciuto. Ad un tratto si accesero le luci della sala, era finito il primo tempo, del film, lo sconosciuto infilò il cazzone nei pantaloni mi sorrise ,si alzo e se ne andò io mi appoggia sulla spalla di Fabio e nascosi il mio viso sul suo petto, mi vergognavo come una ladra, non ebbi il coraggio di guardare in giro. Ad un tratto, si spensero le luci e incominciò il secondo tempo, subito Fabio tirò fuori il suo palo già pronto all'uso, mi infilo la mano nelle cosce e prese di nuovo a sditalinarmi, e vai, ricominciai da capo a godere come una ninfomane in calore, ad un tratto Fabio mi prese per i capelli e con violenza mi abbasso il capo ficcandomi il cazzo in gola. Mentre succhiavo con forza, sentii due mani enormi che mi accarezzavano il culo ,mi girai di scatto e vidi di nuovo lo sconosciuto al mio fianco, lo feci fare, poi mi disse di girarmi con la schiena sulla poltrona, misi la testa sulle gambe di Fabio, mi aprii le gambe e finalmente mi scaraventò quel palo enorme nella figa, tanta era la foga che mancava poco che infilava anche le palle dentro, e via, a sborrarmi dentro a ripetizione, dopo un po’ ad ogni colpo di cazzo la mia figa emetteva un sciacquio, era piena di umori e sperma, che lo sentivo scorrere verso il buco del culo, la poltrona diventò tutta inzuppata, e quel cazzo non la smetteva di trombarmi. Intanto Fabio, non ne poteva più, fece spostare il tipo, mi fece alzare, mi mise alla pecorina, infilò il cazzone dentro e con violenza prese a scoparmi come un indemoniato, intanto il tipo m’infilò il suo bastone in bocca, che con molto piacere glielo ripulii completamente. Fabio la smise di sbattermi, solo dopo aver sborrato due volte di seguito. All’ fine, mi fecero accomodare, e finalmente potei godermi un pò di film, anche se la mia Francesca colava un liquido appiccicoso lungo le cosce, e il mio sedere si era incollato sulla stoffa della poltrona. Finalmente, il film finì, il tipo con molta discrezione si allontano da noi, io avevo vergogna di alzarmi con le luci accese, e pregai Fabio di aspettare che la sala ritornasse buia, con la coda degli occhi mi girai e vidi che, dietro di noi c'era una coppia, lei mi guardò sorridendo e con il pollice alzato mi fece segno che ero stata stupenda. All'improvviso ritornò il buio, ci alzammo ed uscimmo dalla sala, mi fermai e dissi a mio ragazzo che avevo bisogno di pulirmi, perché non riuscivo nemmeno a camminare, tanta era il liquido che colava dalla figa, entrai nel bagno , e cercai di asciugarmi alla meno peggio, ma i fazzoletti di carta si attaccavano alla gambe, chiamai Fabio e lo pregai di passarmi un po’ di carta igienica bagnata, dopo qualche attimo Fabio bussò alla porta del bagno, aprii e vidi davanti lui e lo sconosciuto, si infilarono dentro, e senza dire una parola, incominciarono a spogliarmi completamente, ragazzi credetemi, in un attimo avevo due cazzi che uscivano ed entravano dalla figa e dal mio culo ormai dilatassimo da quel cazzone dello sconosciuto che in un attimo mi riempi con un caldo ed abbondante getto di sborra che mi riempiva il culo, quei due cani in calore, mi baciarono dappertutto, leccavano la figa piena di sborra, la lingua nel buco del culo, leccate lungo il corpo che mi davano brividi di piacere, ed io continuavo a colare sborra e umori, come un fiume in piena, il mio corpo era impastato di sborra, saliva e sudore. Finalmente, la smisero ansimando, e senza alcuna forza, sembravano due stracci usati e consumati, a fatica si rivestirono, uscirono e a turno mi passavano la carta bagnata per farmi pulire un po'. Ripulitami, uscii dal bagno, fuori trovai solo mio ragazzo, che mi aspettava ancora ansimando, mi abbraccio, e sussurandomi all'orecchio mi chiese se mi era piaciuto, io gli risposi che era stato meraviglioso, in risposta mi infilo la lingua in bocca, baciandomi con molta passione. Nel tragitto per tornare a casa nessuno di noi due ne fece parole, arrivati a casa ci infilammo di corsa sotto la doccia, io lavo te, tu lavi me, finimmo per scopare ancora, mentre l'acqua quasi fredda ci tonificava i corpi. Da allora ragazzi miei, il nostro amore si è cementato di più, non ci sono più segreti tra noi, perché, qualsiasi desiderio sessuale che ci viene, ne parliamo e lo mettiamo in pratica.
Francesca.V 13/08/2009
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14 years ago
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Non avevo che 16 anni
Quando ero ragazzino intorno ai 13 anni incominciai a capire che più che le ragazze, chi mi colpiva erano i ragazzi, e sopratutto quelli belli, ben fatti, asciutti e con un bel pacco.
Ciò nonostante, non trovavo ancora il coraggio e non sapevo come fare per intraprendere un'amicizia, particolare di quel tipo con una ragazzo, continuai ad amoreggiare e a limonare come tutti con ragazze della mia stessa età: Un bel momento, avevo raggiunto i 16 sentivo dentro di me una pulsione che mi spingeva ad avere un contatto fisico con un uomo, volevo capire a tutti i costi cosa significava fare l'amore con un uomo. Fu così che conobbi un Muratore della mia stessa città, che faceva parte di un'impresa edile, che nel mio stesso stabile si fermarono per tre mesi. Lo guardavo passare dalla portineria tutti i santi giorni questo giovane, alto quanto me, io sono 172, con fisico asciutto, ma che non lasciava intravedere niente dall'esterno della sua tuta, ma una cosa che mi aveva colpito fu la sua figura scolpita così bene, che lasciava vedere bei muscoli, sopratutto quando indossava magliette aderenti e con maniche corte.
Lui era gentile, educato e si fermava a parlare con me, aveva 18 anni o poco più, facemmo quindi amicizia, e più passava il tempo più mi piaceva e più lui mi guardava con attenzione capivo che anche io gli piacevo. Un giorno era rimasto solo alla fine della settimana lavorativa e stava rimettendo in ordine gli attrezzi da lavoro giù nello scantinato dove stavano effettuando dei lavori di riparazione nel vano ascensori e locali annessi. Avevo trovato il coraggio di dirgli che mi piaceva e così gli corsi incontro per parlargli, e fu così che approfittò di quel momento per tirarmi a se, dicendo mi che aveva capito che mi piaceva e che pure io gli piacevo e iniziò a baciarmi: in quel momento ero frastornato, non sapevo se continuare o meno, e più mi svincolavo più mi tirava a se".
Vi domanderete, ma come non era questo che aspettavi e non sapevi co fare? Forse io mi aspettavo un approccio diverso, che so mi aspettavo che prendesse la mia mano e la poggiasse sulla sua patta, che a dire il vero era molto gonfia. E intanto, anche io mi feci prendere dalla passione e mi lasciai andare sentendomi pervaso da una piacevole e calda passione: lui aprì subito la sua patta dei pantaloni e mi presento un bell' arnese turgido e nerboruto. Era la prima volta che vedevo un membro di quella portata, ben 22 cm che iniziai a toccare e masturbare. Anche lui ricambiò la piacevole prestazione mentre le nostre calde bocche continuavamo a baciarci fino a che non venimmo piacevolmente insieme. Era un grande amatore e baciava così bene che poi ci presi gusto.
Quella fu la prima di tanti altri piacevoli incontri che ebbi con il mio amante muratore, il seguito se vorrete, alle prossime puntate.
Intanto spero che vi sia piaciuto e che vorrete darmi i vostri apprezzamenti.
11
6
14 years ago
admin, 75
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in vacanza
Questa estate siamo andati in vacanza in una nota località della Calabria,Francesca la mia ragazza, 27 anni, molto molto ben fatta, sopratutto il sedere è d'oro.
Abbiamo trovato posto in un bungalow di un campeggio. Ferragosto era vicino e l'unico locale rimasto libero era in una posizione isolata dagli altri, vicino al deposito degli attrezzi, ma comunque non tale da incutere alcuna soggezione o timore.
Dopo una prima giornata passata a riposare dal viaggio abbiamo iniziato una vacanza caratterizzata da una profonda intesa sessuale. Noi abbiamo sempre scopato molto, ma quell'estate abbiamo dato veramente il meglio ciascuno di sé.
Passavo l'ora della siesta a massaggiarla (lei adora sentire la mani addosso), per poi penetrarla con foga. In questi pomeriggi e in queste serate, abbiamo iniziato anche ad apprezzare il turpiloquio. Lei adora sentirsi troia, e da allora sentirselo dire.
Un pomeriggio ho notato che il giardiniere (o l'uomo di aiuto del campeggio, non so quale sia stata la sua mansione, un signore sui cinquanta, non un bell'uomo) era sempre nei dintorni del nostro bungalow. Dapprima mi sembrò normale, visto che una parete confinava con il magazzino, ma poi, da una finestra l'ho visto avvicinarsi ad origliare. Non dissi niente a lei, per non preoccuparla, ma ero certo che ci aveva sentito nelle nostre vigorose scopate.
Nei giorni successivi l'uomo era sempre presente al nostro pranzo, una presenza assolutamente discreta, ma assidua.
Lei intanto, cominciò a capire. Un pomeriggio, andai allo spaccio a comprare qualcosa, e mentre ritornavo ho scorto l'uomo che, dietro una siepe, osservava il bungalow. Aggirai il piccolo edificio da una certa distanza e vidi che la porta era aperta, le tende a trecce per tenere lontani gli insetti, erano raccolte a metà da un lato. All'interno lei era nuda, in piedi che si spalmava la crema.
Non visto da entrambi, mi fermai a osservare la scena. Era troppo lenta e maliziosa nei movimenti per non essersi accorta di essere vista.
Un dettaglio non mi lasciò dubbi.
Aveva calzato dei sabot neri a punta con il tacchetto basso, vi assicuro che le sue gambe e le sue caviglie con quelle scarpe vi farebbero venire solo a guardarle, e lei lo sa, glielo dico sempre.
L'uomo si accorse che mi stavo lentamente avvicinando e chinandosi a estirpare erbacce, fece finta di nulla e poi se ne andò.
Al mio arrivo, lei stava indossando il costume da bagno e con un rapidissimo gesto rimase scalza.
Chiusi la porta la presi e la scopai a gambe aperte.
Gemette come sempre con una voce, non forte, ma sicuramente non sottovoce.
Ero arrapato. Ero arrapato all'idea che lei volesse farsi vedere completamente nuda da quell'uomo.
L'indomani mi allontanai nuovamente prima di pranzo, lei doveva fare la doccia. Immancabile l'uomo era al magazzino.
Mi aspettavo la stessa scena del giorno prima, ma invece mi riservava una sorpresa.
Al mio arrivo, la strada era rivolta verso il retro del bungalow e non si poteva vedere l'ingresso, non vidi nessuno.
Con una certa sorpresa e una certa delusione mi avvicinai e, svoltato l'angolo del bungalow per entrare in veranda restai con fiato in gola.
L'uomo era seduto al tavolo, si stava facendo una sega, protetto su un lato dai nostri teli del mare appesi ad asciugare, e lei, distesa sul letto, si stava masturbando con il "cazzone di gomma" che usiamo per le nostre doppie penetrazioni (due in figa, perché non le piace nel culo).
Come mi vide l'uomo saltò in piedi ma lei, lo chiamò e gli disse di stare tranquillo.
Io ero impietrito. Sapevo che lei era troia, ma non immaginavo una tale iniziativa senza preavviso. L'uomo si rimise in posa, guardingo, ma col cazzo in mano.
Un gran bel cazzo. Lungo, non molto grosso, ma diritto e con una grande cappella molto sporgente: complimenti. Lei mi disse di entrare, "abbiamo uno spettatore" disse.
Io non sapevo cosa fare, ma lei mi abbassò il costume iniziò un gran pompino.
Mi fece distendere sul letto e, mentre con una mano si aiutava sul mio cazzo con l'altra si strusciava il "cazzone" sulla figa e sul culo ben rivolti alla vista del nostro spettatore.
Io godevo sia col cazzo ma soprattutto col cervello, non so quante parole le ho detto, e non so se per un suo gesto di invito o per iniziativa, l'uomo entrò nel bungalow e chiuse la porta dietro di sé. In un istante le fu dietro e dentro. Lei, a pecora sul letto, mi spompinava mentre l'uomo la fotteva prima lentamente, (cosa che ai cazzi lunghi riesce benissimo) e poi con ritmo. Lei si girava appena e lo incitava a scoparla con un movimento rotatorio dei fianchi (ti fa svenire, ti sembra che ti succhi il cazzo con la figa) e con apprezzamenti sulla lunghezza del cazzo.
Lui assolutamente in silenzio dava grandi colpi e si lasciava strofinare il cazzo dai suoi movimenti.
Chiese solo se poteva sborrare in figa: lei acconsentì. Anzi, disse testuali parole: "sborrami dentro, sborra, svuota i coglioni che domani me li vuoti in gola".
Io, a queste parole le inondai la mano e uno schizzo la raggiunse in viso. Anche l'uomo trattenendo la voce venne. Lei lo pregò di continuare e allora lui, recuperata la voce le disse il classico: godi troia! Lei godendo venne a infilarmi la lingua in bocca sussurrando: grazie amore!
Francesca. V 13/09/2009
17
5
14 years ago
coppialibera2, 43/43
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Tiziana e sergio la vecchia fabbrica
Tiziana e Sergio la vecchia fabbrica
Per due settimane circa impegni di lavoro e di famiglia ci tennero lontano dai nostri giochi, tornavamo a casa tardi, stanchi e non avevamo voglia di uscire.
Per fortuna gli impegni si tornarono alla normalità al venerdì pomeriggio chiesi a Tiziana se avesse voglia di uscire quella sera.
Mi rispose di si chiedendomi se avessi qualche progetto. Brevemente le spiegai che volevo andare nel parcheggio a cercare qualche nuovo singolo.
Alle 21 e 30 uscimmo da casa, arrivati al parcheggio non trovammo nessuno che già conoscevamo, c’erano alcuni singoli che giravano senza sosta, nessuno, però si decideva a fermarsi vicino a noi.
Mi ricordai che in una chat un singolo mi aveva indicato un posto in periferia dove andavano le coppie in cerca di trasgressione.
Ne parlai con Tiziana e misi in moto e in circa venti minuti arrivammo a destinazione.
Era una strada sterrata in fondo c’era un piazzale su di un lato c’erano due case diroccate, sul lato opposto una vecchia fabbricata abbandonata.
Sparse nella piazza c’erano quattro auto, lentamente feci il giro completo e andai a fermarmi sotto un albero. Mentre giravamo potei notare che a bordo di due auto c’erano tre uomini sulla terza quattro, mentre su una Ford Fiesta c’era un solo uomo.
Spensi il motore ed accarezzai una coscia di mia moglie chiedendole: “ come ti pare questo posto?”.
“ certamente più tranquillo degli altri, ma molto isolato”.
“ t’inquieta?” le chiesi.
“ no, ma c’è una strana atmosfera” mi rispose.
“ vuoi andare via?” le domandai.
“ no, vediamo cosa succede” replicò.
La baciai sul collo, le palpai i seni e le sussurrai: ” sei bellissima”.
“ grazie” mi rispose.
Nel frattempo una delle auto, una Peugeot 106, si mosse, passò davanti a noi, a bordo c’erano tre uomini non giovanissimi.
Anche altre due auto si mossero, su di un’Alfa Romeo c’erano tre ragazzi sui 25 anni circa, sulla terza una vecchia Fiat Marea quattro nord africani.
Solo la Fiesta non si mosse.
Ero molto eccitato, guardai mia moglie indossava una mini gonna cortissima ed una canottiera che le lasciava scoperta la pancia.
Le toccai le cosce, la mia mano salì sino alla figa, scostai il tanga e le infilai un dito dentro trovandola già bagnata.
“porca, sei eccitata” le dissi.
“ sono come tu mi vuoi” mi rispose.
“ confessa che piace anche a te” replicai.
“certo” mormorò languidamente.
“ t’intriga qualcuno di questi? Le chiesi indicandole le auto.
“ potremmo vedere chi c’è sulla Fiesta” rispose.
Visto che l’uomo a bordo della Ford non si decideva ad avvicinarsi, misi in moto lentamente, passammo davanti a lui e ci fermammo in un angolo buio a ridosso del cancello della vecchia fabbrica.
La Marea degli africani ci seguì e si fermò al nostro fianco.
Li guardai più o meno avevano trenta anni, parlavano nella loro lingua e ridevano fragorosamente.
“ che stronzi, chissà cosa avranno da ridere” commentò mia moglie.
“ andiamo via?” le chiesi.
“ no, lasciamo che si divertano pure” mi rispose.
“ va bene” replicai aggiungendo: “ penso che vogliano divertirsi con te”.
Tiziana aprì un poco le gambe e indicandomi la figa mi disse: “ gli stronzi vorrebbero divertirsi con questa”.
“sicuro” ribattei.
“ credi che vengono molte coppie in questo posto?” mi domandò.
“ mi hanno spiegato che qua vengono solo coppie che cercano gruppi di singoli” risposi.
“ vero lo puoi capire di quanti siano a bordo delle auto” aggiunse mia moglie.
“ e tu quanti ne vuoi questa notte? le chiesi.
“ uno, due potrebbero bastare” replicò.
“ così pochi?” domandai.
“ tre allora” rispose ridendo.
“ e quattro no?” ribattei.
“ magari questi quattro qua vicino” rispose.
“ anche” replicai.
“ sei un porco, mi vuoi offrire a quattro africani” replicò.
Notai che il tono delle sue parole era pieno di libidine e replicai così: “ certo, pensa ai loro cazzi nella tua figa”.
“ sei un maiale” rispose.
“ e tu una troia” risposi ridendo.
“ troia, ma sempre tua moglie” replicò sorridendo.
Dalla Marea scese un africano, si avvicinò al mio finestrino dicendo: “ ciao amico”
“ciao” risposi.
“ se volete entrare vi apro il cancello” aggiunse indicandomi l’ingresso della fabbrica.
“cosa c’è dentro?” gli domandai.
“ niente, ma molto tranquillo” rispose.
“ non so se c’interessa entrare” replicai.
L’africano rimase in silenzio guardando dentro l’auto per vedere Tiziana.
“ da dove vieni?” gli domandai.
“ Marocco, anche i miei amici” mi rispose.
“ bella la tua donna” aggiunse.
“ è mia moglie, ti piace?” replicai.
“ si belle gambe” rispose.
“ è tutta bella” ribattei.
“ ce la fai vedere nuda?” mi chiese.
“ tutta nuda qua non mi pare possibile ci sono altre persone” risposi.
“tranquillo, sono amici miei” replicò indicandomi i suoi compari a bordo della Marea.
“ non loro dicevo quelli sulle altre auto” gli spiegai.
“ non avere paura anche loro aspettano coppie” replicò.
“ va bene ti fa vedere qualcosa, ma non nuda” risposi.
“ come vuoi “ replicò.
Misi una mano sulle cosce di mia moglie dicendole: “ alza la canottiera e fagli vedere le tette”.
Tiziana sollevò l’indumento scoprendo il seno.
“ti piace” domandai all’africano.
“si” rispose.
“ alza la mini” dissi a Tiziana.
Mia moglie sollevò l’indumento,
“ scosta il tanga e fagli vedere la figa” aggiunsi.
Tiziana eseguì l’ordine, l’africano rimase senza parole.
“ ti piace?” gli chiesi.
“ si” rispose.
In quel momento sentii aprire le portiere della Marea anche gli altri tre scesero.
Adesso erano attorno alla nostra auto intenti a guardare Tiziana.
Vidi i fari di un’auto che sopraggiungeva e dissi a mai moglie: “ copriti”.
Tiziana abbassò la canottiera e la gonna.
L’auto passò di fronte a noi, fece il giro completo della piazza e si allontanò.
A bordo mi parve di vedere un uomo ed una donna già di una certa età.
Le altre auto che erano sulla piazza partirono all’inseguimento della vettura della coppia.
Eravamo rimasti soli io e mia moglie con i quattro africani.
Il primo africano che si era avvicinato mi disse: “Fai vedere ancora tua moglie ai miei amici”.
Mi guardai attorno, la situazione era tranquilla, da dove ci trovavamo potevamo scorgere bene l’eventuale arrivo di un’auto.
“Spogliati nuda” le dissi.
Tiziana tolse la canottiera, sfilò la mini ed il tanga.
“ va bene così?” domandai.
“ si” rispose uno di loro.
In quel momento vedemmo nuovamente i fari di un’auto.
Tiziana s’infilò velocemente la canottiera, stava per mettersi la mini, ma la bloccai dicendole: ” rimani così”.
L’auto, una vecchia Opel, passò davanti a noi, a bordo c’erano tre uomini, uno dei tre fece un cenno di saluto ai quattro africani.
L’auto si fermò ad una trentina di metri da noi.
“ li conoscete?” domandai.
“ si sono marocchini” rispose uno.
“ spoglia ancora tua moglie” mi disse sempre il tizio che si era avvicinato per primo.
“troppa gente” risposi.
“ dai apriamo il cancello ed entriamo nella fabbrica” replicò lui.
“ se entriamo solo noi e voi quattro va bene” risposi.
“ si tranquillo” replicò.
Uno di loro aprì il cancello, salirono sulla Marea e li seguimmo.
Ci condussero alla fine di una stradina che costeggiava il vecchio edificio, si fermarono in uno spiazzo pieno di rottami. Spensi il motore e loro si avvicinarono.
Era molto buio, non c’era illuminazione.
“spogliati” dissi a mia moglie.
“ bella” disse uno dei quattro.
“aspetta” gli risposi accendendo le luci interne.
Uno di loro aprì la portiera dal lato di Tiziana e cominciò a toccarla.
Lei lo lasciò fare, la porca era già eccitata.
Anche gli altri tentavano di toccarla, cercai di dirigere la situazione dicendo: “ mia moglie sale sulla vostra auto e voi a turno uno per volta vi divertite”.
“ va bene” rispose uno di loro.
Discussero animatamente per alcuni minuti, poi uno di loro prese Tiziana per un braccio e la condusse sulla loro auto.
Dopo alcuni istanti dall’ondeggiare dell’auto capii che la stava montando.
Dopo dieci minuti l’uomo scese dall’auto, subito un altro prese il suo posto.
Non durò molto anche lui, fu il turno degli altri due, e così in meno di un’ora quattro africani si erano goduti la figa di mia moglie.
Tiziana scese dall’auto, mentre i quattro risalivano sulla loro auto e si allontanavano.
Prese delle salviette intime e si ripulì.
“hai goduto?” le domandai.
“ si molto” mi rispose.
“ solo nella figa te l’hanno messo?” le chiesi.
“ si” rispose.
“sborrato dentro?” le domandai.
“si tutti e quattro” rispose.
Presi la torcia elettrica e le illuminai la figa: era ancora dilatata……..
“porca ne hai ancora voglia” le mormorai.
“ si queste situazioni mi coinvolgono alla grande, questa sera la darei a tutti”replicò.
Salimmo sull’auto Tiziana si rivestì, misi in moto e ci avviammo all’uscita della fabbrica.
Oltrepassato il cancello, rallentai nell’attraversamento della piazza per osservare chi ci fosse.
C’era la Opel dei marocchini ed una Golf con a bordo due uomini.
Mi fermai prima della fine della piazza, toccai le cosce di Tiziana chiedendole: ” ti bastano questi cinque?”
“ si” rispose.
Feci inversione e fermai l’auto dalla parte opposta a dove si trovava la Opel.
“spogliati” le dissi.
“nuda?” mi chiese.
“certo, tieni solo le scarpe” risposi.
Si spogliò e mi chiese: ” ed adesso?”.
“ scendi, sali sull’auto dei marocchini e ti fai portare dentro la fabbrica”replicai.
“ sei un porco, e se mi fanno del male?” aggiunse.
“spero che ti rompano il culo” risposi.
“ se scendo così quelli della Golf mi vedono nuda” mormorò.
“ bene, così aspettano il loro turno” risposi.
Allungai la mano e le toccai la figa, le labbra erano ancora aperte segno che l’eccitazione non le era passata….. anzi…..
“ vado a metterti le corna” mi bisbigliò nell’orecchio leccandolo.
Aprì la portiera ed attraversò la piazza, la vidi fermarsi dalla portiera dell’autista, poi la porta posteriore si aprì e lei salì.
Dopo mezz’ora la Golf si mosse e venne a fermarsi di fianco alla nostra auto.
A bordo c’erano due uomini sui cinquanta anni più o meno.
Quello che non guidava ami chiese: “ permetti due domande?”.
“certo” risposi.
“ chi è quella ragazza?” mi chiese.
“ mia moglie” risposi.
“ non vi abbiamo mai visti in questo posto” replicò l’uomo
“ vero è la prima volta che veniamo qui” ribattei.
“ vi abbiamo visti uscire dalla fabbrica con chi eravate?” domandò l’autista.
“Con i marocchini della Marea”risposi.
“ avete combinato con loro?” chiese.
“si se la sono scopata” risposi.
“ tu guardi?” mi chiesero.
“a volte guardo, a volte la faccio andare da sola” risposi.
“ frequentate spesso questa piazza?” chiesi.
“ da una vita” rispose uno dei due ridendo.
“ un tempo c’era da divertirsi” aggiunse l’altro.
“ adesso no?” domandai.
“ oramai vengono solo due coppie, gli stranieri hanno rovinato il giro” rispose.
“molte coppie vogliono solo italiani, non si fidano” aggiunse l’uomo seduto al volante.
“ vedo che voi invece, non fate problemi con loro” aggiunse.
“ ne abbiamo frequentato pochi, ma sono sempre stati corretti” replicai.
“ siete stati fortunati, a proposito io sono Carmine e lui Alfredo” disse l’uomo seduto al volante.
“ Sergio piacere” risposi aggiungendo: “ che problemi creano gli stranieri?”
“sono violenti litigano con gli altri singoli per agganciare le coppie” mi spiegò.
“ stasera, prima, abbiamo combinato con quattro marocchini e mi sembravano normali” replicai.
“ quelli vengono qua da molti anni, li hanno portati Marco e Maria, sono tranquilli” continuò Carmine.
“ quelli dell’Opel?” domandai.
“ teste di cazzo” rispose Carmine.
“ chi ci sconsigliate?” domandai.
“ state attenti agli albanesi che girano su una Ford Escort, ai rumeni non so dirti l’auto che usano le cambiano spesso e ai marocchini che adesso sono con tua moglie” mi rispose Alfredo.
Guardai l’orologio, era più di un’ora che Tiziana era nelle loro mani, come se mi avesse letto nel pensiero Carmine mi disse: “ se la stanno lavorando bene tua moglie”.
Queste parole mi provocarono un eccitamento pazzesco, se fossi stato solo mi sarei fatto una sega……..
In quel momento l’Opel uscì dal cancello si fermò in mezzo alla piazza, Tiziana scese e salì sulla nostra auto.
“ tutto bene?” le domandai sotto voce per non farmi sentire dai due della Golf.
“ si” rispose.
“ cosa ti hanno fatto?” chiesi.
“ due mi hanno fatto il culo e uno mi ha scopata” rispose.
“ bella ragazza tua moglie, complimenti, sono indiscreto se chiedo l’età” mi domandò Carmine.
“ ventidue il prossimo mese” risposi.
“ sei molto bella” disse Alfredo a mia moglie.
“ grazie” rispose lei.
“ ti piacciono i marocchini?” le domandò Carmine.
“ si “ rispose Tiziana.
“ io e il mio amico siamo ben dotati, vieni con noi ti facciamo divertire” le disse Alfredo.
“ sono stanca” rispose lei.
“ tu cosa dici?” mi chiese Carmine.
“ sarà per un’altra sera” risposi.
“ dai, non lasciateci con la voglia” incalzò Alfredo.
Mi girai verso Tiziana e le chiesi: “ te la senti di fare un pompino a questi due qua in piazza?”.
“ potrei” mi rispose.
“ se volete vi fa un bel servizio con la bocca” chiesi ai due.
“ meglio che niente” rispose Carmine.
“ sale da voi e ve lo succhia, qua in piazza” replicai.
“ d’accordo” fece Alfredo.
“ vai “ dissi a mia moglie.
Tiziana tutta nuda scese, salì sulla loro auto sedendosi nei posti posteriori.
Carmine abbandonò il posto di guida e si sedette vicino a lei.
Scorgevo bene il movimento della testa di mia moglie, andava su e giù lentamente.
“ minchia come lo succhia bene” esclamò Carmine.
Dopo cinque minuti circa vidi l’uomo inarcarsi e gridare: “ bevi tutto puttana”.
Carmine scese e lasciò il posto all’amico.
Come Tiziana cominciò a fargli il pompino, Alfredo le disse: “ fammi vedere come sei brava, leccami anche le palle”.
I fari di un auto, che sopraggiungeva, illuminarono la piazza.
“ stai giù disse Alfredo a Tiziana..
L’auto percorse tutta la piazza, oltrepassò il cancello della fabbrica e scomparve all’interno.
Era un vecchio pulmino della Nissan, c’erano cinque persone a bordo.
“ i rumeni” mi spiegò Carmine.
Nel frattempo Alfredo godette dicendo a mia moglie: “ bevi la sborra troia”.
Tiziana tornò nella nostra auto, si rivestì.
I due ci salutarono e andarono via velocemente.
Il pulmino uscì dal cancello, passò vicino a noi e si fermò poco avanti.
“andiamo via” dissi a mia moglie.
Misi in moto e partii velocemente.
“ che fretta” esclamò Tiziana.
“ è meglio non farci seguire dai rumeni” spiegai.
“perché?” mi domandò.
“I due di prima mi hanno detto che è meglio evitarli” le risposi.
Le strade erano deserte, in poco tempo arrivammo a casa.
Prima di entrare in garage le chiesi: “ vuoi parcheggiare da sola e farti il custode?”
“ no questa notte no” rispose, aggiungendo: ” preferivo rimanere nella piazza”.
“ non c’era più nessuno” replicai.
“ c’erano i rumeni” replicò a sua volta.
“ troia” le dissi.
47
6
15 years ago
anepa2007,
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Tizina e sergio al night
Tiziana e Sergio
Il giorno dopo quell’infuocata notte trascorsa nell’officina di Claudio e Mario a mia moglie arrivarono le mestruazioni.
Per sei giorni sospendemmo le nostre uscite, mi dedicai al lavoro, Tiziana trascorse alcuni pomeriggi con sua madre.
Il venerdì sera dopo cena, navigammo in internet, trovammo un interessante sito di racconti erotici, e ne leggemmo una decina.
La serata si concluse con un favoloso pompino.
Il mattino dopo dissi a mia moglie che dovevo andare nello studio a finire un lavoro, lei mi rispose che sarebbe andata al super mercato.
Stavo elaborando un progetto da un’ora, quando suonò il telefono, era un impresario che mi chiedeva spiegazioni.
Gli dissi di passare nello studio intorno alle 11 e 30, così gli avrei potuto illustrare le modifiche da apportare al lavoro che stava eseguendo.
L’impresario Vito Dellarocca, si presentò in anticipo, lo accolsi cordialmente anche perché mi procurava molto lavoro.
Si trattava del classico muratore arricchitosi che aveva fatto il salto di qualità.
A vederlo non gli avresti dato un soldo bucato, vestiva in modo pacchiano, era robusto, tendente al grasso, ma avevo capito che sicuramente era un tipo scaltro e sveglio.
Poco prima delle dodici e trenta Tiziana venne nello studio.
Le presentai Vito, il quale mi disse: “ complimenti ha una bella moglie”.
Tiziana si sedette su una sedia, indossava una mini gonna e una camicia, l’impresario stava a sentire le mie spiegazioni, ma aveva lo sguardo incollato alle cosce di mia moglie.
Prima di andarsene l’impresario insistette perché quella sera fossimo suoi ospiti a cena in un ristorante.
Cercai di declinare l’invito, ma lui insistette sino a che accettai.
Mentre pranzavamo mia moglie mi chiese: “ hai notato come mi guardava le gambe?”.
“ certo, era talmente ammaliato dalle tue grazie che potevo fargli firmare una cambiale in bianco”.
“se vuoi dopo la cena possiamo andare in giro” mi propose mia moglie.
“ sei in astinenza di cazzi…” le risposi.
“ certo” replicò.
Alle 19 ci preparammo per andare a cena.
Tiziana indossò una mini gonna nera, una maglietta attillata e tutta luccicante e di intimo un completino nero composto da un minuscolo tanga e un reggiseno tutto trasparente.
Mentre cenavamo Vito mi parlo di alcuni lavori che gli erano stati affidati e mi fece capire che potevo seguirne lo sviluppo come assistente.
Dopo la cena volle portarci in un piano bar, cercai inutilmente di declinare l’invito, ma fu inutile.
Guardai l’orologio erano le ventitre, non vedevo l’ora di andare al piazzale, ma pensai ai soldi che mi avrebbero fruttato gli incarichi che Vito poteva darmi e così lo seguimmo.
Il locale era buio, un tipo suonava il pianoforte, Vito scelse un divano posto in un angolo appartato.
Io e Tiziana ordinammo un drink analcolico, mentre Vito prese una grappa.
“ adesso basta parlare di lavoro, parliamo della sua bella signora” disse Vito.
Tiziana sorridendo rispose: “ c’è poco da parlare di me”.
“ volevo chiedervi se possiamo del darci del tu” ci domandò Vito.
“ va bene, nessun problema” gli risposi.
“quanti anni hai?” domandò subito a mia moglie.
“ ventuno quasi ventidue” rispose lei.
“ sei fortunato ad avere un fiore di ragazza così” aggiunse.
“ questo è vero” risposi.
In quel momento si avvicinò un uomo, si rivolse a Vito dicendo: “ciao, ti aspettavo più tardi”.
“sono andato a cena con questi amici e abbiamo fatto presto” gli rispose Vito.
Gli fece segno di sedersi, appena li prese posto sul divano disse: “ questo è Tony, un caro amico”.
Per fargli posto Tiziana si alzò, quando si sedette la mini gonna salì vertiginosamente.
I due uomini non distoglievano gli sguardi da mia moglie, capii che avevano voglia di metterle le mani addosso, peccato che fossimo con Vito a cui ero legato da rapporti di lavoro altrimenti gliela avrei offerta…..
Ad un tratto Tony chiese a Vito: “ vado al night, tu cosa fai?.
“ più tardi ti raggiungo” gli rispose.
“ ti lasciamo libero così puoi andare con il tuo amico” dissi a Vito.
“ non ti preoccupare” mi rispose, rifletté un attimo e poi aggiunse: “ potreste venire con noi”.
“ non siamo mai stati in un night, non penso che sia un locale per noi” replicai.
“ dovreste provare almeno una volta, è un locale normale, si certo qualche donnina allegra, molti uomini soli” continuò.
Intervenne Tony dicendo: “ provate, se non vi piace potete andarvene subito, dai siete miei ospiti”.
“ guardai Tiziana e le domandai: “ tu cosa ne pensi”.
“ non saprei, ma possiamo anche provare” mi rispose.
“ bene, così si parla” esclamò Tony.
Li portarono in periferia, entrammo nel locale, un tipo ci venne incontro salutò Tony e ci portò in un angolo composto da due divani.
Mi guardai attorno, c’erano cinque uomini e due donne, non erano molto belle ne giovani, sicuramente era un night di basso profilo.
Dopo alcuni minuti arrivarono altri tre uomini, Vito mi chiese: “ posso fare un ballo con tua moglie?”.
“ certo” gli risposi.
Ballarono per cinque minuti poi tornarono a sedere.
Anche Tony volle ballare con Tiziana, mentre ballavano Vito mi chiese: “ ha due seni fantastici tua moglie, scusami se l’ho stretta a me”
“ non ti preoccupare” gli risposi.
Osservai Tony, anche lui la stringeva e le sue mani erano posate sul culo.
Per un’ora i due ballarono a turno con mia moglie, adesso la stringevano senza ritegno.
Il fatto non mi infastidiva anzi mi procurava una sottile libidine.
Anche le due donne presenti in sala ballarono con alcuni clienti.
Ad un certo punto le due cominciarono uno spogliarello.
Sicuramente stavano meglio vestite, a quel punto Vito mi disse: “ tua moglie è molto più bella di queste due”.
“ certo più bella e più giovane gli risposi.
“ si, vale molto più di loro” aggiunse Tony.
Le due spogliarelliste si avvicinarono al nostro gruppo, si strusciarono su Vito e Tony, poi una delle due si avvicinò a Tiziana, le accarezzò il viso, poi le toccò le tette.
Si allontanarono e tornarono verso gli altri uomini presenti nel night.
“ bello spettacolo” commentò Tony.
Ad un certo punto Vito chiese a Tiziana .” fai mai lo spogliarello per tuo marito?”.
“ è gia successo” ripose mia moglie.
“ è brava?” mi domandò Vito.
“si” risposi.
“ fortunato, bella ragazza, abbronzata ,tutto al punto giusto” aggiunse Vito.
“ si bella abbronzatura” commento anche Tony.
“ dove andate al mare?” domandò Vito.
“ di solito andiamo al fiume” rispose.
“ non vi piace il mare?” chiese Vito.
“si, ma al fiume c’è piu’tranquillità” risposi.
Ero eccitato, vedere mia moglie ballare con questi due che la stringevano mi aveva intrigato, e così aggiunsi: “ al fiume Tiziana riesce ad abbronzarsi integralmente”.
“ che figata” esclamò Tony.
“ non ti preoccupa che qualcuno la possa vedere?” mi chiese Vito.
“ è già successo che qualcuno passi e guardi, ma la cosa non ci infastidisce” risposi.
“ ditemi dove andate, per favore” aggiunse Vito.
“ curioso” gli rispose mia moglie.
Gli sorrise e gli chiese: “ cosa vorresti vedere?”.
“ tutto” rispose lui.
“ ho ben poco di coperto” replicò lei.
Intervenne Tony dicendo:“hai cose interessanti nascoste”.
“ tipo?” le domandò lei.
“ ad esempio le tette” replico lui.
“ il culo” aggiunse Vito.
Avevo il cazzo duro, parlai a ruota libera dicendo: “ quando usciamo vi fa vedere il culo”
“solo quello?” mi chiese Tony.
“ anche le tette” aggiunsi.
Vito con la voce impastata dalla libidine mi disse : “spogliala qui dentro il locale”.
“ penso che sia pericoloso” replicai.
“ non ti preoccupare è meglio nuda qui che non al fiume” mi rispose Vito.
“ i gestori cosa diranno?” domandai.
“con loro parlo io” mi rispose Tony.
Si alzò andò dal bancone parlò con un tipo e poi tornò.
“ tutto a posto” disse.
“ togli la gonna” dissi a mia moglie.
Lei si alzò la fece scivolare ai piedi e la tolse.
La mossa non sfuggì a tre uomini che si avvicinarono.
“anche la maglietta” aggiunsi.
Tiziana la sfilò rimanendo solo con la biancheria intima.
“ via tutto” le dissi.
Mia moglie per primo tolse il reggiseno infine il tanga.
Adesso era tutta nuda in un angolo di un night.
“bellissima” commentò Vito.
“ posso ballare con lei nuda?” mi chiese Tony.
“ va bene” gli risposi.
Mentre ballavano lui le toccava il culo, poi tornarono a sedere fu la volta di Vito a ballare con mia moglie.
Quando tornarono, passai i vestiti a mia moglie che si rivestì.
Dissi ai nostri due accompagnatori che era tardi e che volevamo rientrare a casa.
Li salutammo per la bella serata, anche loro lo fecero.
Uscimmo dal locale, mentre stavamo per salire in auto si avvicinò il gruppetto dei tre singoli che dentro al night si erano avvicinati.
“ scusate” disse uno di loro.
“ dimmi” risposi.
“ vogliamo parlare un poco con voi” aggiunse.
“ di cosa?” chiesi.
“ andiamo a bere qualcosa in un bar e parliamo” mi rispose.
“ abbiamo già bevuto molto questa sera” replicai.
“allora andiamo dove volete” mi disse.
Mi ricordai che li vicino c’era un piccolo parco e risposi così: “ seguiteci”.
Il parco era aperto anche di notte, fermai l’auto in uno spiazzo.
“ scendi” dissi a mia moglie, andammo dalla loro auto e chiesi:” allora?”.
“ in che night lavora la tua donna?” mi domandò uno dei tre.
“ c’è un equivoco, è mia moglie e non lavora nei night” risposi.
“ scusa ma come mai era nuda poco fa nel night?” mi domandò un altro dei tre.
“ solo un gioco erotico” risposi.
“sediamoci la” disse lui indicando una panchina.
Appena ci sedemmo il terzo che sino ad allora aveva taciuto mi disse: “ tua moglie me l’ha fatto diventare duro”.
“ bella figa” aggiunse un altro.
“ se vuoi ti replica lo spettacolo” dissi.
“ dai sarebbe bello” continuò lui.
“spogliati” ordinai a mia moglie.
Lei si spogliò, la guardai era davvero bellissima, in testa mi frullò un’idea: venderla a questi tre.
“ spiegatemi una cosa, nel night le donne quanto si fanno pagare?” chiesi a loro.
“ dipende da cosa vuoi fare” mi risposero.
“ una scopata?” chiesi.
“con quelle di stasera 100 euro” mi risposero.
“ se vi interessa vi vendo mia moglie, cento euro per tutti e tre, bocca, figa e culo” proposi.
Rimasero muti, allora aggiunsi: “ tranquilli, non è una troia, lo facciamo per gioco, se volete potete sborrarle in figa”.
“interessante” replicò uno di loro.
“ tu ci guardi?” mi domandò uno.
“no, sale in macchina con voi, andate piu’ avanti, ve la godete e dopo me la riportate” risposi.
“ dai sali dissero a mia moglie.
Lei salì, l’auto dei tre sgommò e sparì nel viale.
Aspettai due ore, poi tornarono.
Uno mi lanciò cento euro e mi disse: “ spesi bene”.
“ un’ottima pompinara” disse un altro.
“allora?” le domandai.
“ tutto bene”………………………..rispose
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15 years ago
anepa2007,
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Tiziana e sergio lo zio ed i suoi amici
Tiziana e Sergio
Arrivati a casa dopo quella notte di sesso sfrenato ci addormentammo alla grande.
Ci svegliò il suono del telefono, rispose Tiziana.
Era sua sorella che chiedeva spiegazioni su una ricetta.
Mentre mia moglie rispondeva, alzai le lenzuola per guardarle la figa.
Non era più dilatata come poche ore prima, a vederla così sembrava quasi impossibile che fosse stata penetrata da due cazzi.
Tiziana nel frattempo riuscì a concludere la conversazione con la sorella, posò il telefono e mi disse: “ porco, cosa guardi?”.
“ la tua figa” le risposi.
“ sta bene dopo ieri sera” replicò lei.
“ti hanno soddisfatto i cazzi di questa notte?” le domandai.
“ molto” mormorò.
Mi baciò sul collo, poi fece scivolare la lingua sul mio petto, risalì sino alla bocca e mi chiese: “ ti piace guardarmi, mentre mi scopano?”
“ si, molto” le risposi.
“ avevano dei bei cazzi” aggiunse mia moglie.
“ meglio del mio?” le domandai.
“ si, grossi e lunghi” rispose.
“con te faccio l’amore, con gli altri scopo” aggiunse.
“troia” le mormorai in un orecchio.
“cornuto” replicò.
“ a proposito hai più sentito Luca il tuo ex?” le domandai.
“ mi chiama la prossima settimana” rispose.
“ lo incontrerai?” le chiesi.
“si, e gliela darò” rispose.
Ci baciammo in bocca, le strizzai le tette, prese il cazzo in mano e disse: “ porco, ti è venuto duro, al pensiero che Luca mi scopa”.
“questa sera usciamo?” le chiesi.
“certo” mi rispose, rimase un istante in silenzio poi disse: “ adesso chiamo lo zio Leo così vado all’autosalone a sentire cosa deve dirmi”.
Si alzò andò in ingresso, tornò con un bigliettino prese il telefono e lo chiamò.
Parlarono per alcuni minuti poi Tiziana riattaccò.
“allora?” le domandai.
“ mi aspetta alle 12, faccio una doccia e vado” mi rispose.
“ vengo anch’io? “ le domandai.
“ non è necessario, rimani a casa” rispose.
Mentre si lavava preparai il cafè.
Tiziana sorseggiò il cafè, andò in camera a vestirsi.
“ Sergio, per favore vieni qua”gridò.
Entrai nella stanza e lei mi disse” guarda questo vestitino”.
“ carino” le risposi.
“ stasera lo indosso” replicò.
Frugò nell’armadio, tirò fuori un paio di jeans e una maglietta.
“metti una mini gonna e la camicia bianca” le dissi.
“ quale mini?” mi chiese.
Rovistai nell’armadio e presi la mini che aveva indossato, quando eravamo andati al cinema a luci rosse.
“ non sarò troppo osé così vestita?” mi domandò.
“ no, giovane come sei e con le belle gambe che ti ritrovi sarai bellissima” risposi.
“ sicuramente lo zietto sarà felice di guardarti le cosce” aggiunsi.
“ certo quel porco non perde occasione di sfiorarmi” esclamò mia moglie.
“ lascialo sfiorare” dissi.
“ sei un maiale” replicò sorridendo.
Tiziana indossò un tanga nero, la mini gonna, un reggiseno nero e la camicia.
“come sto?” mi domandò.
“ bene, solo dovresti togliere il reggiseno” risposi.
Tiziana lo sfilò, rimise la camicia e mi chiese: “adesso?”.
“ benissimo” risposi.
Si mise le scarpe ed uscì da casa.
Guardai l’orologio erano le 11 e 30, accesi il computer e navigai nei siti porno.
Entrai in una chat, cercai di avere notizie sui posti dove le coppie andavano in cerca d’avventure.
Trovai molte informazioni, alcuni mi consigliarono posti a Milano, altri in Versilia, un altro m’indicò una località in Costa Azzurra nei pressi di Nizza.
Sembrava molto bene informato, mi spiegò come raggiungere il posto e cosa succedeva la notte.
M’indicò alcune saune sempre a Nizza e a Cannes, per ringraziarlo gli inviai alcune foto di mia moglie.
Alle 13 telefonò Tiziana dicendo: “ vado a mangiare un tramezzino con Leo, quando torno ti spiego tutto”.
Mangiai un piatto d’insalata e mi sedetti davanti alla televisione.
Alle 14 e 30 sentii aprire la porta, era mia moglie insieme allo zio Leo.
Ci sedemmo in salotto e gli offrii un amaro.
“cari ragazzi” esordì lo zio, fece una pausa di riflessione e continuò: “ dovete fare attenzione quando andate in certi posti”.
“ spiegati meglio” replicai.
“ ascolta, adesso ti spiego come ho già fatto con tua moglie” mi rispose.
Guardai Tiziana era taciturna, aveva l’aria languida come dopo che era stata scopata.
“ con questo mio discorso non voglio biasimare quello che fate, solo consigliarvi in modo dovete muovervi nel mondo della perversione” aggiunse.
Finsi di non capire, lui continuò così: “ poco tempo fa avete incontrato due miei conoscenti Mario e Claudio”.
“ chi sono?” gli domandai.
“dai li conosci, hanno un’officina in periferia, Claudio ha il codino, Mario porta i capelli rasati” rispose.
Leo ebbe la solita pausa, poi continuò: “ il giorno dopo del vostro incontro sono venuti da me, mi hanno raccontato tutto, avevano il numero della targa della vostra auto, ho fatto una ricerca e sono risalito al vostro indirizzo”.
Ero rimasto senza parole, non riuscivo a capire dove Leo volesse andare a finire.
“ state tranquilli, non gli ho ancora dato il vostro indirizzo” aggiunse.
“ ripeto, state tranquilli, per ora non dirò niente a nessuno” continuò.
“ tua moglie ha capito al volo cosa voglio” mi disse con un ghigno.
“ oggi mi sono preso un acconto” continuò.
“complimenti ha una figa molto calda” aggiunse.
Ero combattuto dalla rabbia e dalla libidine.
“ va bene, grazie per la riservatezza” gli dissi.
“ grazie a voi, oggi mi sono scopato una bella ragazza” mi rispose.
Visto che il ghiaccio si stava sciogliendo gli domandai: “ che tipi sono quelli dell’officina?”.
“ due mezzi delinquenti, alcune coppie li apprezzano, molte non li vogliono incontrare perché dopo diventano invadenti e soprattutto propongono giochi sadici” mi rispose.
“ sei bene informato su quest’ambiente” gli dissi.
“si, vi confesso che prima lo frequentavo assiduamente, adesso un poco di meno” rispose.
“ come singolo?” gli domandai.
Scoppiò a ridere, poi mi rispose: “ certo, mia moglie non è portata per queste cose”.
“ bene vedo che ti stai rilassando” aggiunse.
“ mettiti nei nostri panni” replicai.
“ quando si entra in questo gioco si corre qualche rischio, Tiziana è una bella ragazza, molto appetibile, i singoli hanno la lingua lunga chi se l’è scopata sicuramente ha già raccontato tutto agli altri, come hanno fatto Mario e Claudio con me” mi rispose.
“ oltre a questi due da chi l’hai fatta scopare?” mi domandò.
Lo portai nello studio accesi il computer e gli mostrai la lista degli amanti occasionali di mia moglie.
“ per essere agli inizi non c’è male” commentò.
Tiziana entrò nella stanza con un vassoio con due birre.
Riprese una sedia e si sedette vicino a noi.
Leo allungò una mano e gliela posò su una coscia.
Lei lo lasciò fare, la mano di Leo lentamente salì sino ad infilarsi sotto la mini.
“ apri bene le gambe” le disse.
Tiziana reclinò la testa all’indietro mostrando di gradire le carezze dello zio.
Lei si morse le labbra, lui con l’altra mano le toccò le tette.
“ spogliati nuda” le disse.
Tiziana si alzò, tolse mini camicia e tanga.
Leo la tirò verso di lui e le morse un capezzolo.
Cominciò a masturbarla con un dito.
“ ti stai bagnando porca” le mormorò.
“ non ti è bastata la scopata di prima” aggiunse.
Leo si slacciò i pantaloni e tirò fuori il cazzo.
Si sedette sulla sedia e le disse: “ fammi una pompa”.
Tiziana s’inginocchiò davanti a lui e lo prese in bocca.
Nonostante l’impegno di mia moglie a Leo il cazzo non veniva duro.
“sono vecchio ho bisogno di una lunga pausa per riprendermi dopo la scopata di prima” mormorò.
“scopala tu, non vedi che ne ha ancora voglia” mi disse.
“ continua a masturbarla io vi guardo” risposi.
“ avete vibratori o cazzi finti” chiese Leo.
“ no “ risposi.
“ capisco la ragazza li preferisce di carne” replicò lui.
“ fatevi un amico da chiamare in queste occasioni” aggiunse.
“ conosciamo pochi singoli” risposi.
“ se volete chiamo io qualcuno adatto allo scopo” aggiunse ancora.
“ persone affidabili?” gli domandai.
“ certo, di sicuro non chiamo Mario e Claudio” mi rispose.
Ero molto eccitato da questa strana situazione che si era creata, mia moglie era stata scopata dallo zio, adesso la masturbava e ci proponeva di offrirla ad un altro in casa nostra.
Si stava realizzando la mia fantasia di vederla montare da un altro uomo nel nostro letto matrimoniale.
“ va bene, chiama pure un tuo amico” gli dissi.
Prese il cellulare inserì il viva voce e telefonò.
“ ciao Franco sono Leo” rispose, quando l’altro disse: “ pronto?”.
“ cosa stai facendo?” chiese Leo.
“ sono qui da Mauro il carrozziere” rispose l’altro.
“ io sono qui in casa di una bella coppia, ti andrebbe di raggiungerci?” gli propose Leo.
“se c’è da scopare si” rispose Franco.
“ si c’è da scopare una ragazza bella e giovane” replicò Leo.
“ va bene, dimmi dove devo raggiungervi” disse Franco.
“ vieni dal distributore di benzina nella piazza dei portici, ti vengo ad aspettare li” spiegò Leo.
“ mezzora anche meno arrivo” spiegò Franco.
“ aspetta che Mauro ti vuole salutare” aggiunse Franco.
“ ciao vecchio porco” esordì Mauro.
“ sempre gentile” gli rispose Leo.
“ bello stronzo a me non inviti?” replicò Mauro.
“ aspetta chiedo alla coppia cosa ne pensa” rispose Leo.
Coprì il telefonino con le mani per non farsi sentire e mi spiegò: “ è un caro amico, mi spiace lasciarlo fuori”.
La prospettiva che fossero due i cazzi che mia moglie si sarebbe presa nel nostro letto m’intrigò molto.
“ fai venire anche lui” dissi a Leo.
“ ok vieni anche tu” disse Leo a Mauro.
Dopo quindici minuti Leo disse: “ vado ad aspettarli”.
Si avvicinò a mia moglie e le disse: “vedrai che bella sorpresa ti riserverà Mauro”.
Detto questo uscì.
Tiziana andò in bagno a lavarsi, tornò dopo dieci minuti truccata e profumata.
“ bellissima” le dissi.
Indossò la camicia, prese la mini, ma la fermai dicendole: “indossa solo la camicia, il resto non serve”.
In quel momento suonò il citofono.
“arriviamo” mi disse Leo.
“apri tu la porta” dissi a mia moglie.
“ così vestita?” mi domandò.
“ certo i vicini sono tutti via” risposi.
La baciai sul collo e aggiunsi: “ togli la camicia a vai ad aprire nuda”.
Tiziana si spogliò completamente….
Appena sentì il campanello suonare, andò ad aprire.
Rimasi ad aspettare in salotto, dopo pochi istanti mia moglie tornò in salotto seguita da Leo e dai suoi amici.
“ prego sedetevi” dissi.
Leo fece le presentazioni, potevano avere più o meno la mia età, Franco era molto robusto con una discreta pancia, Mauro era molto alto con il fisico asciutto.
Non volli perdere tempo e dissi: “ se la gradite vi offro mia moglie”.
“ certo che gradiamo” rispose Franco.
“ venite” dissi e andammo in camera.
Mi sedetti su una sedia di vimini, Leo su una poltroncina.
I due si spogliarono, Franco era grasso, invece Mauro aveva un bel fisico.
Li guardai entrambi in mezzo alle gambe, Franco aveva il cazzo già duro, era largo e nodoso, mentre quello di Mauro era lunghissimo e con la cappella strana, rotonda come una palla di biliardo.
“ 28 centimetri di cazzo” mi mormorò Leo.
Franco si avvicinò a mia moglie e la baciò in bocca.
Poi toccò a Mauro vidi la sua lingua infilarsi nella bocca di mia moglie.
Franco si rivolse a Leo chiedendogli: “ l’hai già scopata?”
“ si” rispose.
A turno si fecero succhiare i cazzi, poi Franco la stese sul letto e la penetrò.
Mauro nel frattempo si mise in modo da metterle il cazzo in bocca.
La monta di Franco durò un quarto d’ora, poi si svuotò nella figa di mia moglie.
Come lui si spostò Mauro prese il suo posto penetrando a sua volta Tiziana.
Cercai di capire quanto cazzo le infilasse dentro, poi ad un certo punto lui la afferrò nelle natiche e la tirò verso di se dicendole: “ godi che te lo metto tutto dentro”.
La montò ancora per cinque minuti poi venne anche lui.
I due si rivestirono li accompagnai alla porta e se n’andarono insieme a Leo.
Tornai in camera, mia moglie aveva le gambe spalancate, dalla figa usciva la sborra dei due e finiva sulle lenzuola……
Mi stesi accanto a lei tirai fuori il cazzo e mi masturbai……
Al momento di venire le dissi: “ bevi tutto e ingoia”.
Ci addormentammo alle sette di sera Tiziana si svegliò e andò in gabinetto.
Quando tornò le chiesi: “ ordiniamo due pizze?”.
“ d’accordo” mi rispose.
Dopo aver cenato accesi il computer ed aggiornai la lista degli amanti di Tiziana.
“ come è andata oggi?” le chiesi.
“ bene” rispose.
“stanca” domandai.
“no, mi sono riposata” rispose.
“ che si fa usciamo?” le domandai.
“ perché no” rispose.
Alle ventidue Tiziana era pronta indossava l’abito che mi aveva mostrato al mattino, le arrivava a metà coscia, ma era reso intrigante da una lunga fila di bottoni che lo percorreva per intero.
Decisi di provare ad andare in un posto che mi aveva indicato un tipo in internet.
Era un piazzale vicino al porto, c’erano vecchi rimorchi di tir e auto abbandonate.
Il posto sembrava deserto, dopo pochi minuti arrivarono due auto.
Ci circondarono a bordo c’erano dei ragazzini che ridevano, arrivò un'altra auto a bordo c’erano due uomini, riconobbi subito Claudio e Mario.
“ ecco i nostri amici curiosi” dissi a mia moglie.
“ curiosi e con la lingua lunga” aggiunse lei.
I ragazzini vedendo che non li consideravamo se n’andarono, subito Claudio e Mario presero il loro posto.
“ ciao ragazzi come state?” ci chiese Claudio.
“ noi bene e voi?” risposi.
“non c’è male” replicò Claudio.
“ non vi abbiamo più incontrato “ disse Mario.
“ sentito la nostalgia?” gli domandai.
“ si di Tiziana” mi rispose.
“ grazie” rispose mia moglie.
“ tu ci hai pensato?” le chiese Claudio.
“ sempre prima di addormentarmi” rispose Tiziana.
“ venite da noi nell’officina?” chiese Mario.
“ siamo ancora indecisi su cosa fare” gli risposi.
“ tua moglie mi sembrava contenta di quello che le abbiamo fatto” replicò Mario.
“ si, è vero era molto contenta” aggiunsi.
In quel momento passò un’auto con a bordo due marocchini, non riuscivo a capire se fossero li per caso o erano alla ricerca di coppie.
L’auto non si fermò e sparì dalla nostra vista.
“ da chi è frequentato questo piazzale?” domandai ai due.
Mi rispose Claudio con queste parole: “ di coppie ne vengono un paio, Silvia e Franco, Maria e Gino”.
“ come mai solo loro?” domandai.
“ loro non cercano altre coppie, vogliono solo singoli” rispose Claudio.
“ i singoli si trovano anche alle Mura” replicai.
“ aspetta ancora mezzora e vedrai che singoli girano qua” rispose Mario.
“ giovani?” domandò incuriosita mia moglie.
“ sino a dieci anni fa, venivamo solo noi italiani, poi hanno cominciato a frequentare i marocchini, dopo gli albanesi e adesso anche i rumeni” le rispose Claudio.
“ di italiani oramai veniamo noi e altri due o tre disperati” le spiegò Mario.
Passò un’auto con tre uomini.
“quelli sono Albanesi, cercano la Silvia” disse Claudio.
“ prima sono passati due marocchini” replicai.
“ si, tra poco li vedrai tornare, sicuramente sono andati controllare dietro a quel capannone”.
“ cosa c’è laggiù” chiesi.
“ a volte le coppie si fermano la” mi spiegò Claudio.
Infatti, dopo pochi minuti tornò l’auto dei marocchini, seguita da quella degli albanesi.
“ voi chi aspettate la Maria o la Silvia?” domandai.
“ La Maria, la Silvia non c’interessa, l’abbiamo scopata troppe volte e oramai ha più di cinquanta anni” rispose Claudio.
Passò una vecchia auto, a bordo c’erano quattro uomini di origine nord africana.
“ una bella comitiva” esclamai.
“ se arriva la Silvia non fa problemi e va con tutti” replicò Mario.
La situazione si faceva intrigante, nelle mie fantasie i marocchini rappresentavano qualcosa di perverso infatti quando scopavo mia moglie spesso fantasticavo di offrirla a loro.
Allungai una mano e toccai le cosce di Tiziana, capii che si stava eccitando…
si trattava adesso di decidere chi scegliere…..
dovevamo sganciarci dai due e ragionare sul da farsi.
“ sono curioso di vedere cosa c’è dietro al capannone” dissi.
“niente” mi spiegò Mario.
“ andiamo a vedere e torniamo” aggiunsi.
Misi in moto e partii.
Aveva ragione Mario, la dietro non c’era nulla, due vecchie auto abbandonate ed un rimorchio di tir.
Parcheggiai in un angolo buio, baciai mia moglie e le chiesi: “ hai visto quanti marocchini?”
“ si” rispose.
“ quali scegliamo?” le domandai.
“ vuoi proprio combinare con loro?” mi domandò Tiziana.
“ preferisci gli albanesi?” domandai.
“ no” rispose.
“ allora?” replicai.
“ ci sono anche Mario e Claudio” mi rispose.
“ tuo zio Leo ci ha consigliato di evitarli” aggiunsi.
“ penso che abbia esagerato, in fondo anche lui ha approfittato della situazione e ha subito preteso la sua parte” replicò mia moglie.
“ questo è vero” replicai.
“ anche se scoprono chi siamo cosa vuoi che succeda” aggiunse.
“ questo non riesco ad immaginarlo” le spiegai.
“ verranno a suonare a casa nostra, a quel punto potrei informarli a che ora resto sola, farmi scopare e dargli anche il culo”.
“troia” mormorai con la voce rotta dall’eccitazione.
“ oppure preferisci che vada da loro regolarmente e diventi la loro amante?” mi sussurrò in un orecchio.
“ lurida puttana” replicai.
“ lo zio ha detto che sono sadici pensando di metterli in cattiva luce…… non sa quanto mi piace essere picchiata….” mormorò ancora.
“ me l’hai fatto diventare duro” le dissi.
“ dai andiamo con loro e stavolta mi guardi quando mi montano” replicò.
Misi in moto e partii.
I due erano scesi dall’auto e stavano parlando con un altro uomo.
Mi fermai vicino a loro e domandai: “ è sempre valido il vostro invito?”.
“ certo” rispose. Claudio.
“ stavamo andando a prendere un cafè con questo nostro amico, dai venite anche voi poi andiamo all’officina” disse Mario.
“ andiamo” risposi.
Li seguimmo per alcuni chilometri, poi si fermarono davanti ad un bar.
Scendemmo dall’auto e li seguimmo nel locale.
“ sediamoci la” disse Mario indicando un tavolino appartato.
Il bar era deserto oltre a noi, c’era solo il barista.
Guardai il terzo uomo, aveva una cinquantina di anni, robusto ma non grasso.
“ conoscete questo nostro amico?” ci chiese Claudio.
“ no ” risposi.
“ piacere io sono Diego” disse l’uomo.
“ Sergio e lei Tiziana” risposi.
“ anche per voi cafè? domandò Mario.
” si, certo” risposi.
Mario si alzò andò dal bancone e ordinò.
Nel frattempo Claudio ci disse: “ nel giro si parla solo di voi”.
“ e cosa si dice?” gli domandai.
“ che tua moglie è un gran figa” mi rispose.
“ solo quello?” chiesi nuovamente.
“anche altro” rispose Mario.
“ dai racconta, non siamo permalosi” replicai.
“ che è anche un gran porca” aggiunse Claudio.
“ questo è vero” esclamai.
Poi abbassai la voce e chiesi: “ e voi due cosa avete raccontato?”
“ nulla “ rispose Mario.
“ non si sono problemi in fondo non facciamo nulla di male” replicai.
Il barista ci servì i cafè, smettemmo di parlare in sua presenza.
Appena lui si allontanò Mario si rivolse a Tiziana dicendo: “ sei carina vestita di rosso”.
Mia moglie gli sorrise, intervenni dicendo: “ dai che la preferivi quando si è spogliata nuda nel parco”
“ sicuramente, si” rispose lui.
“ andiamo all’officina” disse Claudio.
Gli feci segno di si, uscimmo dal bar, Mario mi chiese: “ qualche problema se viene anche Diego?”.
“ no” risposi.
Dopo dieci minuti eravamo all’officina.
I tre non persero tempo, misero Tiziana nel mezzo e cominciarono a toccarla.
A turno succhiò i tre cazzi, poi Mario la penetrò alla pecorina.
Dopo dieci minuti Diego prese il suo posto.
Mario si spostò e glielo mise in bocca.
Fu il primo a godere, mia moglie ingoiò tutto lo sperma che lui le schizzò in bocca.
Dopo cinque minuti di monta a godere fu Diego, le sborrò in figa.
Mentre Diego si spostava, Claudio mi chiese: “ la posso inculare”.
“ si, non farti problemi, anzi fallo con violenza, vedrai che le piacerà” gli risposi..
Si mise alle spalle di Tiziana, le appoggiò la cappella al buco e cominciò a spingere.
Mia mogli urlò, lui non si fermò sino a che non la penetrò.
L’atmosfera era rovente più lei urlava più lui spingeva con forza, dopo dieci minuti anche lui godette riempiendole l’intestino.
Per alcuni minuti restammo tutti e cinque in silenzio, Tiziana era sdraiata sul divano e si teneva la pancia, io ero seduto su una sedia, Mario e Claudio erano in piedi e Diego era seduto su un tavolino. “ chi vuole una birra?” chiese Mario.
Tutti rispondemmo di si, aprì un vecchio frigorifero e ci passò una lattina a ciascuno.
“ tutto bene bambina?” chiese Diego a mia moglie.
“ si” rispose lei.
Tiziana si tirò su e disse: “ mi serve un bagno”.
“ di la c’è anche la doccia” rispose Mario indicandole una porta.
Come si alzò in piedi Claudio le andò vicini, le aprì le natiche con le mani e disse: “ guardate come le ho aperto il culo”.
Lo sfintere era dilatato e arrossato, non riusciva a trattenere lo sperma che stava colando.
Tiziana entrò in bagno e ne usci dopo quindici minuti, si era svuotata dallo sperma e si era fatta una doccia.
Mario le andò incontro la prese per mano e la portò sul divano.
La baciò sul collo, poi in bocca.
Sembravano due fidanzati….
“ volete andare o vi fermate ancora?” mi chiese Claudio.
“ come volete voi, noi possiamo ancora restare senza problemi” rispose.
“ eccezionale tua moglie” aggiunse lui.
“ siete in contatto con molte coppie?” gli domandai.
“ solo una “ mi rispose.
“ di coppie n’abbiamo conosciute molte, ci siamo scopate molte mogli anche fidanzate, ma dopo ognuno ha i suoi desideri e molti non combaciano con i nostri” aggiunse.
“ voi conoscete coppie o singoli?” mi domandò a sua volta.
“ nessuna coppia, non c’interessa lo scambio, i singoli alcuni li abbiamo incontrati” risposi.
“ ho visto che siete decisi, non perdete tempo” mi disse.
“ questo gioco ci attrae entrambi, come avrai visto, e non vedo perché dovremmo fare gli indecisi” aggiunsi.
“ quindi solo singoli cercate?” mi domandò Diego.
“ si, non c’interessano le coppie” risposi.
“ avete avuto problemi con i singoli che avete incontrato sinora?” mi chiese Claudio.
“ nessun problema, magari non abbiamo ancora trovato un tipo di singoli che cercavamo, ma tutto sommato andata bene” risposi.
“ e chi non avete ancora trovato? “ domandò.
“ mi piacerebbe offrirla a dei neri, oppure trovare un singolo da fare diventare suo amante e soprattutto trovare un singolo che ci proponga situazioni fantasiose e che sia un poco sadico” risposi.
Queste mie ultime parole accesero lo sguardo di Claudio, rimase un instante in silenzio poi mi chiese: “ tua moglie è masochista?”.
“ si” risposi.
“ l’avevo capito, quando l’ho inculata” replicò.
Intanto Tiziana e Mario continuavano a baciarsi…….
Mi domandò che giochi sadici facessimo, in poche parole gli spiegai che a volte la colpivo con un frustino le legavo le mani o la legavo al letto.
“ avete mai usato strumenti di tortura?” mi domandò
Risposi di no.
“ seguimi” mi disse.
Andammo in una baracca lì vicina, Claudio prese un borsone tirò fuori diversi attrezzi.
“ li usiamo con una coppia” mi disse.
Mi mostrò pinze, morsetti, divaricatori, perette per clisteri, fruste, manette e tanti altri oggetti.
“ vuoi che ne usiamo qualcuno con tua moglie?” mi domandò.
Avrei voluto rispondere di usarli tutti, ma quei due li conoscevo troppo poco e risposi così: “ per questa sera potreste limitarvi a frustarla o schiaffeggiarla”.
“ e di questa cosa ne dici?” aggiunse mostrandomi un ‘enorme peretta.
“ cazzo quanto contiene?” gli domandai.
“ due litri e mezzo” rispose.
“ l’avete già usata con coppie?” domandai.
“ solo con la Franca” rispose.
“ la riempiamo d’acqua e sapone, poi gliela svuotiamo tutta in pancia” aggiunse.
“ dovresti conoscerli sono una coppia giusta” continuò.
“ li conoscete da molto tempo?” chiesi.
“Da una decina di anni” rispose.
“ bella coppia? domandai.
“ non sono giovanissimi, lei ha 55 anni, ma li porta bene, una bella donna, fisico esile, due belle tette” rispose.
“ ti ripeto dovreste conoscerli, sono in questo giro da molti anni, lui la portava al piazzale anche quando era incinta” aggiunse.
“ prima o poi li incontreremo nel piazzale” risposi.
“ in giro si vedono poco, oramai hanno i loro amici e prendono contatti per telefono, se vuoi te li faccio incontrare” mi spiegò.
Tornammo da Tiziana, era intenta a succhiare il cazzo di Diego, mentre Mario la scopava.
Rimanemmo a guardare la scena sino a che i due godettero di nuovo, Mario nella figa e Diego nella bocca di mia moglie.
“ vieni con noi che Claudio ti mostra qualcosa di interessante” dissi a mia moglie.
Uscimmo attraversammo il cortile ed entrammo nella baracca.
“ guarda che belli” le disse Claudio indicandole i vari “attrezzi”.
Tiziana prese in mano un frustino, poi dei morsetti e un divaricatore.
Claudio prese un frustino, lo passo sui seni di mia moglie e le chiese: “lo vuoi provare?”.
Tiziana non rispose, allora lui con la punta del frustino le solleticò i capezzoli e poi la clitoride.
Mia moglie ebbe un brivido, lui se accorse e le disse: “ vedo che ti piace il frustino, tra poco te lo faccio provare sulla tua pelle”.
“ e di questi cosa ne dici” aggiunse Claudio mostrandole dei morsetti.
Nuovamente Tiziana non rispose.
“ chi tace acconsente” esclamò Claudio, si voltò verso di me e mi domandò: “ cosa ti piacerebbe che usassi con tua moglie?”.
“ quello” rispose indicando il clistere grande.
Claudio lo prese e disse: “ torniamo dagli altri”.
Appena entrammo nell’ufficio dell’officina Claudio disse a Mario“ prendi un secchio di acqua calda”.
Mario andò nel bagno e tornò con il secchio, aveva anche un flacone, lo aprì e ne versò un poco nel secchio.
Subito si formò una densa schiuma, appena Mario posò il flacone lo presi per leggere cosa conteneva.
Sull’etichetta c’era scritto: shampoo per auto.
Claudio portò mia moglie vicino al tavolo, le fece appoggiare le mani su di esso girando la schiena verso di noi.
“ stai ferma così” le disse, prese il frustino e la colpì sulle natiche.
Le prime tre frustate furono lievi, la quarta invece fece urlare mia moglie.
“ adesso girati” le disse.
Tiziana si voltò e lui la colpì sulle tette.
Anche questa volta iniziò con tre colpi lievi e un quarto violento.
Come lui si spostò Mario si avvicinò a mia moglie le succhiò i capezzoli facendoli diventare belli grossi.
“ adesso ti faccio godere con questi” le disse mostrandole i morsetti.
Ne avvicinò uno al capezzolo della tetta destra e disse: “ questa sera siamo bravi usiamo questi lisci, la prossima volta usiamo quelli dentellati”.
Nella stanza echeggiò un urlo, il morsetto strizzava orribilmente il capezzolo destro di mia moglie.
Mario non si fermò e dedicò analogo astrattamente anche all’altro capezzolo.
Tiziana si lamentò per alcuni minuti poi si calmò.
Nel frattempo Claudio riempì il clistere, disse a Mario di fare nuovamente appoggiare Tiziana al tavolo, stavolta piegata a novanta gradi.
“tienila ferma” disse a Mario.
Questi andò dall’altra parte del tavolo e la bloccò con le mani.
Avvicinò la cannula del clistere al buco del culo di mia moglie, fece uscire un poco di schiuma per favorire la penetrazione e con un colpo secco gliela infilò dentro.
Schiacciò la peretta sino a che tutto il liquido finì nell’intestino di mia moglie.
Come la lasciarono andare mia moglie corse in bagno a svuotarsi……..
Quando lei ebbe finito tornò dicendo: “andiamo a casa”……………………
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15 years ago
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Rebecca
Avevo conosciuto Rebecca in chat, qualche settimana prima. Mi aveva colpito subito la sua foto: un volto simpatico, sensuale e in qualche modo birichino; anche il suo modo di chattare era coinvolgente. Era diretta, quasi sfacciata, ma senza arroganza, né traccia di presunzione. Diceva solo le cose che pensava, e le diceva senza timore di essere giudicata.
Mi collegavo in chat con il chiaro obiettivo di conoscere donne stimolanti, eventualmente da incontrare anche di persona, nel caso in cui il feeling sbocciasse spontaneo e naturale per entrambi. Naturalmente l’intenzione era quella di arrivare a condividere con loro dell’ottimo e piacevole sesso in piena libertà e consapevolezza. Non era da molto che mi ero avvicinato a questo strumento, ma mi intrigava il fatto di poter contattare donne potenzialmente interessate alla stessa cosa. Ho parlato con decine e decine di loro, e quasi tutte – pur non ammettendolo apertamente – erano lì per il mio stesso motivo: incontrare qualcuno di affascinante che le trasportasse in un vortice di passione e, di conseguenza, anche di sesso.
Del resto non si spiega come tutte le signorine “io chatto solo per passare il tempo”, finiscano inesorabilmente per chattare solo con noi maschietti. Sarà solo per passare il tempo, ma credo che sotto sotto, “quel” tempo, vorremmo in definitiva passarlo allo stesso modo… se solo trovassimo la persona giusta!
Con Rebecca parlammo in chat proprio di questo, e fu proprio lei a far notare come tutte le donne che contattava, neppure le rispondevano… a meno che, naturalmente, non fossero in cerca di una donna! Sì, Rebecca mi disse quasi da subito che lei va a periodi… c’è il momento in cui ha voglia della virilità maschile, di essere posseduta da un corpo vigoroso e potente o di dominare il maschio con le sensuali armi a disposizione di tutte le donne più furbe; e c’è il momento in cui è alla ricerca della delicata flessuosità femminile, di quelle coccole speciali e di quelle attenzioni che solo una donna sa regalare ad un’altra donna. Lei mi disse - parole testuali - che la più grande scopata l’ha fatta con un uomo, ma l’orgasmo più inteso l’ha provato a letto con una donna. Con l’uomo le piace proprio scopare, non farci l’amore. Se non di rado, quantomeno. L’amore se ne va nel momento in cui si infila sotto le lenzuola, e torna un minuto dopo aver finito. Ma nel durante, per Rebecca, l’amore è un sentimento troppo puro e troppo poco sconcio, per finire fra le sue cosce... Sta di fatto, comunque, che per bocca sua, lei da un uomo vuole essere scopata, vuole un uomo che la sappia far eccitare, che la spinga ogni volta di poco oltre il suo limite, che la porti a naufragare nel piacere più profondo e animalesco. Non le piace il sesso a tre, almeno a motori spenti. Ma mi ha raccontato di una volta, che il suo fidanzato l’ha piano piano portata in una situazione, dove lei stessa ha invocato un altro uomo fra le sue mani, fra le sue gambe… e naturalmente lui l’ha accontentata. Non si è pentita della cosa, perché ha detto che le è piaciuto molto, anche se non pensava che avrebbe mai fatto una cosa simile. Molto onesta, e molto intelligente, credo. Di esperienze con altre donne non me ne ha parlato, ma in effetti abbiamo chattato per poco tempo, dopotutto.
Ora io sono qui, sotto casa sua, e sto cercando il suo codice sul citofono. 488 eccolo… scala F…
Citofono e senza rispondere mi apre il portoncino... non faccio neppure in tempo a chiedere il piano, ma credo che mi disse all’ultimo… In ascensore mi aggiusto il risvolto del maglione a collo alto, controllo la pettinatura e cedo al mio lato narciso osservando il disegno delle curve dei mei pettorali (ok, ok, non sono più tonici come qualche tempo fa, ma che volete… anche il tempo libero non è più abbondante come in passato!) e infine butto un occhio alle linee dei glutei controllando che siano ben risaltate dei jeans scuri attillati che ho appositamente indossato per quel motivo. Tutto ok, sono pronto!
Le porte dell’ascensore si aprono, e noto una porta di ingresso socchiusa da cui fa subito capolino la testa di Rebecca. Viso lievemente tondeggiante, curato e finemente truccato con un sorriso dolce e sensuale, capace di ammaliare insieme al suo sguardo vivido e guizzante.
Devo essermi imbambolato ad ammirarla per qualche secondo… perché ora lei mi invita ad entrare: “Dai, che aspetti lì sul pianerottolo ? entra !”.
Di lei mi piace anche la sua voce, calda, affilata e con un’inflessione vagamente altalenante. Molto particolare, ma anche molto intrigante. La trovavo grandiosamente femminile. Fino a quel momento l’avevo sentita solo al telefono, ma dal vivo era ancora più avvolgente e conturbante.
Mi fece accomodare in sala, sull’ampio divano angolare arancione. La casa era arredata in stile moderno, con una scelta accurata di colori caldi e armonici. C’era anche un piccolo caminetto acceso al centro della parete, sul lato opposto a quello delle ampie finestre che davano sul terrazzo.
– Mettiti comodo! – mi disse dalla cucina dove stava armeggiando con qualche arnese di metallo – io arrivo in un attimo, il tempo di sistemare le ultime cose -. Mi rilassai e attesi alcuni secondi il suo arrivo; Rebecca entrò con un vassoio con due bicchieri di vino e la bottiglia appena stappata. Mi godetti il suo incedere sinuoso e provocante. Potrei definire Rebecca come una falsa magra: molto carina, con un fisico se vogliamo imperfetto e appunto con qualche chilo in più qua e là, ma nel complesso armonioso e parecchio femminile. Che poi è la cosa che per me più conta: la femminilità. Non importa il peso, l’altezza, il colore degli occhi o dei capelli… quel che conta è che una donna trasmetta femminilità. Naturalmente alcuni dettagli possono aiutare, ma trovo molto più stimolante una donna non bellissima, ma che sia femminile, piuttosto di una “bellona” senza anima, altezzosa e senza femminilità. E per dirla tutta, pure a letto – anzi, soprattutto a letto - c’è una bella differenza. Comunque ora Rebecca si stava accomodando al mio fianco, dopo aver appoggiato il vassoio sul tavolino ai nostri piedi. Nel sedersi la gonna corta che indossava, si arricciò lievemente, scoprendo qualche centimetro di pelle in più, quasi a mostrare gli ultimi centimetri della gamba, prima dell’inguine. Si aggiustò con le mani la gonna, con un movimento aggraziato e vagamente erotico. Non so se avesse notato il mio sguardo indiscreto, ma se pure fosse, lo ignorò porgendomi il bicchiere di vino. Brindammo al nostro primo incontro e assaporammo quell’ottimo Nero d’Avola parlando piacevolmente delle nostre rispettive giornate e scambiandoci alcuni sguardi nelle brevi pause di silenzio. I nostri occhi esploravano il corpo e le intenzioni dell’altro, cercando conferme e infondendo l’uno nell’altra una vaga sensazione erotica e di eccitazione. Non posso nascondere che nell’incrociare il suo sguardo, sentivo la voglia crescere in me nel notare in lei le medesime sensazioni… Discorrendo dei più svariati argomenti, scherzando e giocando talvolta con sottili allusioni, quasi finimmo la bottiglia. Io ero decisamente su di giri, e nel parlare mi avvicinai leggermente a lei. Rebecca senza dubbio era altrettanto eccitata, e in quel momento era rivolta completamente verso di me, azzerando quella distanza minima di intimità che solitamente due persone mantengono in qualsiasi situazione ordinaria. Ma ora la situazione stava diventando tutt’altro che ordinaria. Stavamo ancora parlando, ma i nostri corpi erano a contatto, sentivo il suo seno destro appoggiato al mio pettorale sinistro, il suo braccio era dietro il mio collo, anche se per ora non mi abbracciava a tutti gli effetti, e la sua coscia – calda e liscia premeva lievemente contro la mia. Gustavo il contatto con ogni centimetro del suo corpo, percependone il calore e la consistenza; sentivo l’eccitazione crescere dentro di me, e ora accennava anche un inizio di erezione. Dal canto suo, Rebecca stava sudando leggermente – tradendo uno stato di eccitazione forse anche superiore al mio. Iniziai a guardarla negli occhi alla ricerca di un segnale, e nel frattempo ondeggiavo lievemente il busto contraendo maliziosamente il pettorale dove il suo seno si era appoggiato; ad ogni strusciata, sentivo il suo capezzolo crescere e spingere contro la mia carne, anche attraverso i vestiti… la stavo eccitando per bene, e lessi negli occhi che cominciava ad andare in ebollizione !
Naturalmente ormai avevamo quasi smesso di parlare: le parole si erano fatte rade e faticose. Le voci ora sussurravano. Le parole diventavano suoni melodici privi di un reale significato. Stava arrivando il momento di giocare a carte scoperte. Con la scusa di appoggiare il bicchiere, provocai un lento, continuo e marcato strusciare sul suo seno, che le provocò un lieve ansito che non sfuggì ai miei sensi; nel chinarmi in avanti, posi la mia mano sul suo interno coscia, poco sopra il ginocchio, fingendo di appoggiarmi. Sentii al tatto la sua pelle liscia e vagamente inumidita dai primi sudori dell’eccitazione, pervadersi di un brivido caldo e prolungato, e un nuovo sospiro uscì dalla sua bocca ora socchiusa, disegnando un meraviglioso ritratto del piacere. Il braccio che prima mi sfiorava appena il collo, ora era decisamente a contatto della mia pelle.
La mia erezione stava crescendo minuto dopo minuto, e ora che Rebecca era completamente abbandonata alla situazione, decisi di prendere l’iniziativa. Risalii con la mano lungo la sua coscia, fino a superare il limite della decenza, e l’eccitazione crebbe ulteriormente quando le mie dita accarezzarono inaspettatamente la pelle delle sue grandi labbra, libera dalla costrizione della biancheria intima. Non aveva indossato le mutandine! La cosa mi inebriò di libidine, e tenendo la mano in mezzo alle sue gambe, mi misi con decisione sopra di lei, affondando la mia lingua nella sua bocca socchiusa e affamata di me. Iniziai a lavorare con la mano fra le sue cosce, respirando i suoi ansimi di piacere e cercando il punto dove più le provocasse piacere. Le mani di Rebecca mi palpavano ovunque, come se fossero alla cieca ricerca della via per giungere al mio membro.
Mi sfilai rapidamente i pantaloni, porgendole immediatamente il mio pube verso le sue mani… sentii infilare una mano nei boxer attillati, che ne conservavano il magnifico calore e la premevano con maggior vigore contro il mio membro che si faceva sempre più duro e vigoroso. Rebecca sentì il pene indurirsi oltre ogni sua aspettativa sotto le sue dita, massaggiandolo e apprezzandone ogni liscia asperità. Rebecca sentiva con le dita la pelle morbida e la carne dura, la sua mano scorreva lentamente a cercare la cappella gonfia del piacere che le stava donando, e la lunghezza di quel magnifico cazzo fra le sue mani l’aveva spinta a immaginarlo dentro di lei, mentre scorreva fra le pieghe del suo piacere, fino in fondo, e poi di nuovo. Io intanto le avevo anche sfilato la maglietta e stavo per affondare la mia faccia fra quei due seni ondeggianti e sudati. Al contatto della mia lingua sul suo capezzolo, Rebecca allargò istintivamente le gambe gemendo dal piacere e la mia mano che non aveva mai smesso di masturbarla affondò ulteriormente nei suoi umori. Lasciai che le dita la penetrassero, mentre agitava il bacino mugulando. Ci spogliammo completamente, in modo convulso e precipitoso, mentre i nostri corpi continuavano a strusciarsi l’uno sull’altro, mescolando i nostri odori e amplificando la nostra eccitazione. Poi la sua mano prese a masturbarmi furiosamente, con ampi e decisi movimenti, lungo tutta l’asta e soffermandosi con maggior pressione sulla cappella turgida e inumidita dalle prime goccioline di sperma stillate dal mio piacere. Lascai che il mio corpo scorresse su di lei, sfilandole il pene dalle dita e facendolo strusciare lungo il suo pube, la sua pancia, il suo caldo seno e infine fermandolo a pochi centimetri dalla sua bocca. La guardai negli occhi e vi lessi la brama di averlo fra le sue labbra. In effetti Rebecca non vedeva l’ora di assaggiarne il sapore, soprattutto ora che era vagamente inumidito dal mio piacere. A Rebecca piaceva da impazzire assaporarne il nettare e sentire il membro dell’uomo che si faceva strada fra le sue guance. Sembrava volerlo davvero ingoiare, insaziabile, lo prese quasi tutto fino a dove riusciva ancora a respirare. Iniziò a muovere la testa avanti e indietro, leccandolo appassionatamente e staccandosi di tanto in tanto per godersi il mio sguardo estasiato che le dava la conferma di essere totalmente padrona del mio piacere. Quando sentii che il godimento massimo stava per tracimare, mi staccai delicatamente da lei, che mi guardò sorridendo e allargando le gambe. Mi tuffai fra le sue cosce ricambiando il piacere che aveva saputo regalarmi, iniziai a leccare voluttuosamente l’interno coscia attorno all’inguine, per poi dedicarmi con intenso piacere alle labbra e al clitoride. Era già bagnatissima e la mia saliva si mescolava eroticamente con il succo del suo piacere… anche io adoravo il suo sapore sulla mia bocca, e presi a leccarla intensamente e accuratamente. Rebecca stava gridando dal piacere, sempre più forte finchè venne in un orgasmo potente e prolungato che le fece sprizzare qualche goccia di passione dalla sua fica, direttamente nella mia bocca… continuai con la lingua finchè non mi implorò di smettere e a quel punto risalii dolcemente verso la pancia e poi la strinsi fra le braccia facendole sentire il pene durissimo e ancora voglioso di lei, premere contro il suo pube… “Lasciami riprendere”, mi sussurrò con un filo di voce, ansimando… io mi staccai lievemente da lei, allora, e l’ammirai completamente nuda ed esausta dall’orgasmo, davanti a me. Lei socchiuse gli occhi in un’espressione di estasi totale, ponendo una mano sulla sua fica. Io presi a masturbarmi leggermente, guardandola mentre ora mi fissava negli occhi con fare nuovamente voglioso…
Attesi qualche minuto, e quando vidi che iniziò a masturbarsi delicatamente il clitoride, ripresi anche io a masturbarmi guardandola. Ora eravamo uno di fronte all’altro, e ci stavamo masturbando godendoci lo spettacolo reciproco. Dopo alcuni istanti, mi avvicinai nuovamente a lei, girandola, e iniziando a baciarle le natiche. La sentii letteralmente pervasa da una scarica elettrica che la fece tremare in tutto il corpo, di piacere. Aveva intuito forse dove stavo per arrivare con la mia lingua, e non vedeva l’ora di sentirla esplorare anche quel lato. Non mi feci pregare e in pochi secondi giunsi con la lingua fra le sue natiche, leccandole delicatamente l’ano, assieme agli umori che avevano copiosamente ripreso a colare dal suo sesso. Mugulava di nuovo, e io impazzivo nel sentirla godere in quel modo. Tolsi la lingua, dopo aver abbondantemente umettato la zona, e ci appoggiai il mio cazzo ora duro più che mai. Fu lei a spingere indietro il bacino, facendo entrare inizialmente a fatica tutta la cappella. Poi presi a stantuffare prima con ritmo lungo e lento, poi sempre più a fondo e rapidamente... Rebecca era di nuovo in estasi, e questa volta voleva essere cavalcata fino in fondo. “Ahhh siiii Stefano… siii…. Spingi, spingi… ahhh ahhh…”, e intanto agitava il bacino per sentire il pene spingere sulla vagina da dentro il suo ano… era una sensazione che la faceva godere così tanto, che non poteva trattenersi dall’urlare il suo piacere: “Cazzo siiii…. Dai che lo sento tutto dentro… lo sento che mi fai venire… sei il mio toro cazzo… sei il mio toro che mi scopa!!!”… iniziai a schiaffeggiarle leggermente prima le natiche e poi il seno ballonzolante sotto i colpi del mio attrezzo sempre più infoiato… “Dai che ti piace” dissi io “dai che te lo spingo fino in fondo… mi piaci da impazzire… ti scopo come una cavalla in calore… ti scopo che ti voglio sentire gridare! “… Ci piaceva parlare ed eccitare l’altro con parole sempre più abbandonate all’eccitazione, sempre più volgari e sconce. La feci venire dall’ano, e subito dopo venni copiosamente anche io dentro di lei e con le ultime gocce sulla sua schiena…
Mi chiese di leccarla e di baciarla, facendole di nuovo assaporare il frutto del mio piacere, questa volta non più vago e appena accennato, ma denso e copioso.
Ci riposammo entrambi da questo orgasmo devastante e poi la presi fra le mia braccia lasciando che si addormentasse su di me. Ci svegliammo qualche ora più tardi, nel cuore della notte, e la vidi sorridere soddisfatta: “mi hai fatto impazzire poco fa…” mi sussurrò in un orecchio… “ho immortalato tutto in quella telecamera, se vuoi rivederci…”, e mi indicò una borsa socchiusa sul tavolo, con un led rosso percepibile al suo interno. “Che fantastica maialina che sei… pure il filmato ti sei fatta !”, ammetto che la cosa mi eccitò non poco, ed ero impaziente di rivedere tutto quanto… presi la telecamera, la collegai al televisore e completamente nudi sul divano, ci guardammo scopare proprio come in quei video amatoriali che si vedono su internet… Cosa accadde più tardi… è naturalmente un’altra storia…
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Giulia
Mi chiamo Giulia e ho 36 anni. Mio marito ed io siamo una coppia molto particolare, il nostro menage coniugale è qualche cosa di davvero poco comune. Eppure abbiamo iniziato, ormai diversi anni fa, un percorso di trasgressione sessuale a partire da una situazione molto normale... se si può considerare normale il fatto che una giovane fidanzata quale ero io di tanto in tanto proprio non riusciva ad essere completamente fedele al proprio uomo. Insomma, già prima che ci sposassimo io, pur amando l'uomo che è diventato mio marito, lo tradivo. Non posso farci nulla, ci sono momenti e situazioni nelle quali non capisco più niente, e non so dire di no al maschio di turno, se questo mi assalta. Sono provocante, e questo è il secondo guaio. Non sono bellissima, non ho davvero il viso di un'attrice... ma gli uomini dicono che ho gli occhi "carichi". Ho anche tutte le curve al punto giusto, forse leggermente abbondanti (il che poi non guasta), un bel seno sviluppato e sul sedere niente da dire. Del mio essere provocante sono in qualche misura anche colpevole, perchè ho l'insopprimibile tendenza a vestirmi in modo che gli uomini mi guardino. Quando mio marito ancora non sapeva nulla tendevo a vestirmi in modo un po', diciamo, sopra le righe solo quando lui non poteva vedermi. Per esempio una cosa che amavo molto era indossare calze a rete con gli stivali di pelle, e con sopra una gonna un po' sopra il ginocchio. Niente di esagerato, naturalmente, ero pur sempre una signora, ero sposata e non mi sarei mai sognata di espormi troppo in questo senso. Però quei dieci centimetri di coscia sopra il ginocchio avvolta dalle calze a rete attiravano gli sguardi degli uomini come fossero calamitati. Poi basta camminare in un certo modo, senza fretta, e l'effetto è assicurato. Era quasi un gioco per me uscire il pomeriggio per le vie centrali di Roma a fare shopping, vestita leggermente sexy. L'attenzione maschile verso di me era una sorta di balsamo, di fonte di eccitazione... non c'era volta che qualcuno non mi abbordasse in maniera a volte elegante, a volte volgare, a volte sfacciata e a volte estremamente garbata. Tutte queste avances ricevevano solitamente gentili ma decisi rifiuti, ma devo confessare non c'era volta che, dopo aver liquidato il pappagallo di turno, la mia fica rimanesse... indifferente. Niente affatto. Gli sguardi e gli approcci degli uomini la trasformavano piano piano in un luogo morbido, profumato e molto molto umido... Ma devo pure precisare che non proprio tutte le avances rimanevano, per così dire, senza soddisfazione. Ogni tanto capitava la situazione favorevole, o la persona giusta che faceva scattare la molla e allora... qualcosa succedeva. Un incontro che ha rivestito una certa importanza nella mia vita sessuale è avvenuto proprio in queste precise circostanze. Voglio raccontarlo per primo, non perchè sia stata la mia prima trasgressione in senso cronologico, quanto perchè è stata la mia prima trasgressione in ordine di importanza. Un pomeriggio alla Rinascente di S.Giovanni stavo scegliendomi un vestito e noto un signore che mi "punta". Un bel tipo, sui quarant'anni, che mi osserva con fare piuttosto sfacciato ed insistente. Mi fa piacere, naturalmente, ma non lo dimostro in alcun modo. Faccio finta di niente. Continuo a girare tra gli scaffali concentrando la mia attenzione sui capi di abbigliamento. Quando alzo lo sguardo non lo scorgo più e presto lo dimentico. Dopo cinque minuti cambio "corsia" e me lo ritrovo improvvisamente davanti. I nostri sguardi si incrociano, i suoi sono carichi di inviti e di interesse. Sostengo il suo sguardo per un solo attimo, poi lo distolgo, simulando disinteresse. Continuo il mio tragitto e passo oltre lui... un leggerissimo odore di dopobarba maschile mi raggiunge e sotto il reggiseno i capezzoli mi si inturgidiscono all'istante. Lui si volta verso di me e mi segue dapprima con lo sguardo, poi con studiata lentezza mi viene dietro. E' un bel tipo e devo dire che... non mi dispiace per niente. Tra me e me mi domando quanto il tipo sia intraprendente... mi volto per un istante e con la coda dell'occhio avverto il suo sguardo fisso sulle mie gambe. Mi allontano con decisione, lui lentamente mi segue. La cosa mi piace ma non lo dò a vedere. Cammino lentamente facendo finta di valutare i vestiti in esposizione, percepisco la sua presenza alle mie spalle sempre più vicina. Stacco un vestito per esaminarlo, lui è dietro di me. Improvvisamente mi parla: -"Le starebbe meravigliosamente quel vestito". Mi volto e lo guardo con aria innocentemente sorpresa. -"Come, scusi?". -"Ho detto che quel vestito le starebbe meravigliosamente, anche se nuda lei è certamente molto più bella." precisa lui. Il complimento mi piace, e mi piace ancora di più il suo sguardo invasivo. -"Scusi, ma è sicuro di sentirsi bene?" ribatto, ma temo che la mia espressione sia più sul piacevolmente divertito che sullo scandalizzato... e temo che lui di ciò sia pienamente consapevole. -"Mi sento benissimo, specialmente vicino a lei" continua il tipo, avvicinandosi impercettibilmente. -"Senta, mi lasci in pace, per cortesia.". -"No, non la lascio in pace... e mi scusi se passo a darti del tu, ma ho una voglia incredibile di scoparti". Non ero una verginella quando mi sono sposata e non sono mai stata una donna fedele al proprio marito, ma un abbordaggio così sfacciato e deciso non mi era mai capitato. Sono presa in contropiede e mi metto automaticamente sulla difensiva. -"Vada al diavolo o chiamo la sicurezza". Lui mi guarda tranquillamente, con un mezzo sorriso e pare non volere insistere. Mi allontano con decisione e riprendo il mio shopping. La frase "ho una voglia incredibile di scoparti" mi rimbomba nella testa. Detta da un completo sconosciuto, con quella tranquilla convinzione, con quella determinazione... sento che dicendomi quelle parole lui ha espresso con esattezza la tensione sessuale che prova, mi ha semplicemente comunicato il desiderio che prova per me. Mi ritrovo con la fica bagnata. Mi sono allontanata una ventina di metri, lui è rimasto fermo, continua a fissarmi. Le mie mani sganciano un altro vestito e mi metto a studiarlo, girandolo e rigirandolo senza veramente vederlo. Sento la presenza di quell'uomo. Rimetto a posto il vestito e ne sgancio un altro, poi un altro ancora. I minuti passano e la tensione anzichè diminuire aumenta, diventa piacere essa stessa. Lui è ancora lì. Mi muovo di qualche passo tra gli scaffali, la mia pelle è diventata sensibile, camminando avverto i bordi delle calze autoreggenti che si toccano sotto la gonna, sento il filo delle mutandine tra le natiche. Mi guardo i capezzoli e vedo che disegnano un bottoncino sula camicetta. Lui lentamente si avvicina di nuovo guardandomi. Sento che mi guarda anche se gli volgo le spalle, sento i suoi sguardi soppesare il mio fondoschiena. Un'idea, un'immagine mi invade la mente. Un'emozione bruciante mi prende alla bocca dello stomaco alla prospettiva di ciò che ho pensato. Senza pensarci un attimo la traduco in pratica. Prendo due vestiti quasi a casaccio e mi guardo intorno, cercando di individuare i camerini di prova. So che in quel centro ve ne sono parecchi e che sono anche piuttosto discreti. D'altronde è martedì e non c'è molta gente, anzi non c'è quasi nessuno. Mi avvio con i vestiti sottobraccio. Lui è sempre ad una ventina di metri da me, mi segue con lo sguardo. Entro in un camerino e chiudo la porta, ma non inserisco la sicura. Ho il cuore che mi martella nel petto. Appendo le stampelle e mi guardo allo specchio respirando profondamente. Lui mi seguirà, mi seguirà certamente. Se ha mi ha detto con incredibile sfacciataggine che vuole scoparmi come potrà non interpretare come un invito il fatto che mi sono chiusa in un camerino? Sono eccitata come una gatta, mi guardo allo specchio e mi sbottono la camicetta. Sono proprio sexy, non c'è che dire... la sfilo completamente, rimango in reggiseni. Mi tocco i seni con voluttà. Sento dei passi appena accennati fuori del camerino. Rimango in attesa con il fiato sospeso... passano i secondi e non succede nulla. Che il tizio non sia poi così intraprendente come sembrava? Decido di facilitargli le cose. Afferro la maniglia e tiro la porta verso di me aprendola di qualche centimetro. Lui è lì fuori, in piedi, ci guardiamo. Mette le mani sulla porta e spinge con decisione, io arretro protestando. -"Ho capito subito che sei una gran troia" mi apostrofa con durezza. Mi inchioda contro il muro e mi incolla la bocca sul collo dietro l'orecchio, una mano mi palpa il seno, l'altra si fa strada sotto la gonna. Richiude la porta, io sibilo furiosamente: -"Esca immediatamente o chiamo la sicurezza". Mentre pronuncio queste parole sento la sua mano farsi strada tra le mie cosce, sento che le separa, le allarga, le palpa, provo un piacere disastroso a queste sue manovre. L'uomo dà uno strattone al mio reggitette e i seni sobbalzano rigogliosi fuori dalla gabbia, desiderosi di essere baciati, leccati, morsi, strapazzati. "La pianti immediatamente, razza di bastardo..." Non faccio in tempo a finire la frase quando due dita dell'uomo si piantano brutalmente nella mia fica. Non posso più trattenere ciò che provo e un lamento gutturale di piacere animalesco mi esce dalla gola. Le dita diventano quattro e si aprono la strada quasi con violenza. Violenza inutile perchè si immergono nel miele del mio piacere. Spalanco la bocca, sono senza fiato. -"Stai zitta, cagna", dice il tipo afferrandomi e facendomi voltare faccia al muro, perfettamente conscio della mia resa totale... Mi tira su la gonna fino ai fianchi e scostate le mutandine fradicie, si insaliva il pollice e reintroduce di colpo le quattro dita unite nella mia fica, mentre il pollice si fa sbrigativamente strada nel mio culo. L'uomo si inginocchia e con la mano spinge verso l'alto impalandomi sulla forchetta, senza smettere di accompagnare l'azione con forti colpi... la manovra è decisamente dolorosa, ma è un dolore che mi manda in visibilio. Con le mani cerco inesistenti appigli per aggrapparmi e diminuire la pressione dell'uomo, le mie dita artigliano le pareti del camerino senza trovare presa. Devo sforzarmi per non urlare di piacere, non ho mai provato niente di simile. Mi passa davanti alla mente la delicatezza con cui mio marito mi ha penetrata la prima volta che abbiamo fatto l'amore, temendo di farmi male... un piacere delicato che non arriva ad eguagliare nemmeno lontanamente la selvaggia goduria che lo sconosciuto mi sta regalando. Inizio a pronunciare in modo smozzicato un "Dai, dai, dai..." ad ogni colpo che la mano dello sconosciuto scava dentro la mia intimità. le sue dita sono immerse fino alle nocche nella mia fica e il pollice non cessa di tormentarmi il culo... -"Allora lo vedi quanto sei zoccola?" mi apostrofa con voce strozzata. -"Sssssssiiiiiiiiiiii" rispondo io in un lungo lamento ritmato. -"Forza, dillo che sei una grandissima mignotta". -"Ssssiii...iii... sono... una... grandissima... mignotta...". L'uomo di risolleva in piedi senza cessare l'azione, con l'altra mano armeggia con la patta dei pantaloni... -"Dai prendi la minchia in mano", mi fa. Allungo una mano finchè trovo la sua erezione, la stringo con forza, poi gli scappello ritmicamente il membro, andando all'unisono con i suoi movimenti dentro di me. Le nostre bocche si incollano, la lingua dell'uomo mi invade la bocca. La mano esce di colpo come è entrata, si posa sulla mia spalla, preme... io capisco e mi inginocchio, il mio viso all'altezza dei suoi inguini. La sua cappella subito che preme contro le mie labbra. Non ci sono baci, leccatine, preparazione. Apro la bocca e lui mi pianta il cazzo duro fino in gola, spingendo con il bacino e immobilizzandomi la testa con le mani. Ho subito il primo conato di vomito, il cazzo dell'uomo mi tocca il fondo della gola, non riesco a trattenermi. Lui estrae qualche centimetro, mi lascia un attimo di respiro e riaffonda. Resisto qualche secondo poi ho un secondo conato. Lui arretra leggermente ed inizia a scoparmi la bocca profondamente. Ad ogni affondo arriva quasi al punto di provocarmi un conato ma è bravo a capire fin dove può spingersi ed arretra al momento giusto. Prese le "misure" inizia un andirivieni regolare. Schiaccio in basso la lingua per consentirgli l'azione, ho il naso costantemente immerso nei peli pubici dello sconosciuto. Le sue mani premono la mia testa contro il suo sesso. Inizio a respirare con il naso regolarmente e piano piano supero il senso di soffocamento. Mi abbandono lentamente al gioco e inizio a provare piacere nell'essere usata in quel modo osceno. L'uomo aumenta il ritmo, io mi sforzo di tenere la bocca spalancata. I colpi diventano man mano più veloci e profondi, ma ho imparato a rilassarmi, il suo cazzo tocca ritmicamente il fondo della mia bocca. Il ritmo si regolarizza, per parecchi minuti il silenzio del camerino viene rotto unicamente dal leggero sciaquio della penetrazione orale. Passano altri minuti, poi il ritmo aumenta ancora, adesso ho le mascelle seriamente indolenzite, non credo di poter sostenere la sua azione ancora a lungo... un altro lungo minuto e inizio a gemere per il dolore, non ce la faccio più a tenere la bocca costantemente aperta in quel modo, sento il suo cazzo tra i miei denti, la bocca mi si chiude da sola, ma lui mi obbliga con le mani ad aderire al suo bacino. Inizio ad avvertire un senso di panico quando improvvisamente lui mi riaffonda il cazzo in gola con brutalità e geme. Sento un violento fiotto caldo invadermi la gola, non posso far altro che deglutire ripetutamente... al primo fiotto ne segue un altro, poi un altro ancora e mando giù tutto... finalmente la piena si esaurisce e il suo cazzo lentamente, e finalmente, esce... mi abbandono esausta sul pavimento del camerino guardando lo della mia bocca riabbottonarsi i pantaloni. Lui mi aiuta a rialzarmi e si presenta sommariamente. Si chiama Maurizio e possiede un bar in centro. Io resto in silenzio. Usciamo dal camerino - per fortuna nessuno pare essersi accorto di nulla - e ci avviamo verso l'uscita della Rinascente. Mi lascia il suo bigliettino da visita pregandomi di chiamarlo uno dei prossimi giorni. Come nulla fosse si volta e si avvia verso la fermata della metropolitana. Infilo il suo bigliettino nella borsetta, mi passo una mano tra i capelli, respiro profondamente. Mi avvio verso casa camminando lentamente, ripenso ai momenti trascorsi in quel camerino, sento ancora la mascella indolenzita. Sorrido dolcemente. Mio marito mi aspetta a casa, meglio che mi sbrighi....
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15 years ago
coppiaromana38, 43/43
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Bendata
sei sdraiata...hai gli occhi bendati...ti senti strana , non ha mai provato una sensazione così.. l'oscurità ti circonde...sei vestita con la vestaglia trasparente, un miniperizoma nero e delle calze autoreggenti...sei molto eccitata non sai cosa succederà...senti solo dei rumori soffusi...un brivido ti percorre quando senti una mano che inizia ad accarezzarti il tuo corpo...senti la mano che ti accarezza il seno da sopra la vestaglia...senti un'altra mano sulle tue gambe...poi senti un'altra sull'altro stuo seno... capisci che nella stanza ci sono due persone...le mani che ti accarezzano i seni iniziano a slacciare la vestaglietta e a liberarli...ai i capezzoli talmente duri per l'eccitazione come degli spilli...senti dell'umido attorno...capisci che qualcuno te li sta succhiando...mentre con l'altra mano ti accarezza quello libero... intanto l'altro continua ad accarezzarti...è arrivato alle cosce e senti il contatto della sua mano dove finiscono le autoreggenti e inizia la pelle libera...e continuano ad andare sempre + su, in un lento massaggio...la bocca di uno intanto continua su un seno e poi su un altro... ogni tanto sale un po' più su e ti lecca il collo per poi arrivare all'orecchio... te lo morde...sei molto eccitata, ti umetti le labbra con la lingua... sotto senti che l'altro si è avvicinato al tuo fiore ricoperto solo di quel piccolo perizoma...senti le mani avvicinare fino a quando le senti che scostano il tuo perizome...ti senti accarezzare lentamente, per facilitargli il compito gli apri leggermente le gambe...sentire solo con il tatto senza vedere ti fa accelerare il respiro,,,senti che ti stai bagnando...le mani sotto si trasformano in una bocca...senti una lingua che ti sta penetrando dentro...la senti prima sulle grandi labbra poi si fa più audace ed entra dentro di te...intanto la linguia che si stava occupando della parte di sopra scende di nuovo verso i seni...te li succhia ancora un pò e ad un tratto capisci che qualcuno si è messo a cavalcioni su di te...senti le mani che ti stringono i seni e qualcosa di duro in mezzo a loro...un cazzo...stai facendo una spagnola bendata... senti che va lento...tiri fuori la lingua per sentirlo nel momento che si avvicina al tuo viso...lui capisce e te lo avvicina di +... inizi a leccarglielo... intanto sotto di te..la lingua si è sostituita con un dito...ti sta masturbando...ogni tanto senti un guizzo della lingua sull'altro tuo fiore...con un orgasmo in arrivo continui il tuo pompino..........
...sei un lago...un cazzo in bocca che te lo stai gustando come se fosse il gelato più prelibato che tu abba mai assaggiato...una lingua che ti sta esplorando il tuo secondo fiore mentre delle dita ti stanno esplorando la tua fica...no ce la fai più ed hai un orgasmo...ti bagni tutta e brividi ti corrono per tutto il corpo grazie anche alle sensazione che sono più acuite essendo bendata...dopo questo orgasmo...i tuoi amanti si fermano...e ti lasciano lì in mezzo al letto...un flebile "no" ti esce dalle labbra...ma ad un certo punto... senti qualcosa di duro premere vicino alla tua bocca...sorridi e accogli il cazzo...lo trovi diverso da quello di prima e capisci che è della persone che prima ti leccava la figa...e inizi a leccarlo come hai fatto prima...la tua fica è bollente...e senti anche lì qualcosa che piano piano entra... e il cazzo dell'altro uomo...mugoli con la bocca piena mentre il cazzo ti entra nella fica...coi muscoli della vagina inizi a pomparlo...lui sta fermo poi inizia un lento movimento dentro di te, mentre continui a succhiare l'altro cazzo...sono sensazioni nuo0ve per te...bendata...ti stanno scopando in due...la tua bocca continua a succhiare inperterrita...ogni tanto delle mani ti accarezzano i senti e ti tintillano i capezzoli...senti ad un certo punto che quello che ti sta scopando in fica ti prende le gambe e te le alza...senti dell'umido sulle dita dei piedi...capisci che mentre ti sta scopando, con la bocca ti sta succhiando le dita dei piedi inguaiate nelle calze...e questo ti fa piacere....il cazzo che hai in bocca diventa sempre più grosso..capisci che lo stai portando all'orgasmo... ma...si fermano di nuovo...e ti lasciano di nuovo in bali della cecità....senti che ti prendono le mani e ti fanno alzare...avverti un movimento sul letto...capisci che uno si è sdraiato...l'altro ti accompagna su di lui...senti che sotto di te c'è un cazzo svettante che non vede l'ora di rientrare neela tua fica.... e allora visto che sei eccitata da morire...ti impali...sei a smorzacandela...te lo fai entrare dentro tutto e inizi a cavalcarlo...dietro di te sulla tua schiena nda è appoggiato l'altro...da dietro ti accarezza i seni mentre vai su e giù...senti il suo cazzo da dietro....le mani continuano ad esplorarti e scendono sempre più giù...accarezzano la tua figa mentre cavalchi l'altro cazzo...poi si spostano fino ad arrivareal tuo culo...prima le senti sulle tue chiappe poi si fanno sempre più audaci e una arriva vicino all'altro tuo fiore...tu continui la tua cavalcata...senti il cazzo duro dentro di te...i tuoi muscoli vaginali lo spremono...intanto un dito da dietro inizia ad entrare dentro di te...poi ne senti due...stai godendo...un cazzo un fica e due dita nel culo...ad un certo punto le dita escono...senti una mano premee la schiena per farti capire che devi piegarti verso il basso..smetti un'attimo di cavalcare...ti abbassi e senti la lingua di quello che cavalcavi lambire i tuoi seni aiutandosi con le mani...hai sempre il suo cazzo in fica...intanto dietro, le mani dell'altro ti allargano le chiappe....e inizi a sentire qualcosa di + grosso rispetto alle dita...è il cazzo del secondo uomo...il tuo respiro si fa sempre + affannato per via dell'eccitazione e del godimento che stai provando...lo senti entrare dentro di te...sempre pìù lentamente per non farti male ma per farti provare solo piacere...il tuo respiro si blocca un attiamo...lo senti tutto dentro di te...anzi li senti tutte e due...uno in fica e l'altro in culo...aspettano un secondo che i tuoi muscoli si adattino ai loro cazzi..e poi con movimenti coordinati..iniziano a scoparti....
...sei piena dentro di te...due cazzi...uno nel culo e l'altra nella figa che coordinati ti stanno scopando...tu sei ancora con la benda...sensazioni mai provate prima...nella stanza si sentono i tuoi gemiti ad ogni affondo...due mani e ogni tanto una lingua di quello di sotto, li senti sui tuoi seni...altre mani sui tuoi glutei...le tue mani appoggiati sul letto facilitare i tuoi movimenti...senti arrivare l'ennesimo orgasmo di questo incontro...tutto il tuo corpo rabbrividisce e ti bagni come una fontana...esausta ti accasci sull'uomo sotto di te...i cazzi ancora duri si sfilano da te...senti che ti girano...ora hai la schiena a contatto con il torso dell'uomo che ti stava sotto...le sue mani iniziano ad accarezzarti in un lento massaggio...senti il suo cazzo duro vicino al tuo secondo fiore...intanto l'altro uomo ha iniziato ad accarezzarti le gambe...e ogni tanto ti fa sentire il suo cazzo lunghe di esse...le mani di quello di sotto iniziano di nuovo a massaggiare il tuo seno...la voglia sta rinascndo...con il cazzo vicino tu inizi un lento massaggio col tuo sedere...poi le tue mani si avvicinano a lui, glielo prendi e telo indirizzi nel tuo secondo canale...piano, lentamente entra dentro di te...lo senti tutto...intanto anche l'altro si sta avvicinando seguendo le tue gambe...lo senti vicino al tuo fiore, e come una carezza, lentamente entra anche lui dentro di te...se di nuovo piena...due cazzi...in fica e in culo...solo che sei in altra posizione...le tue gamba si incrociano sulla schiena di chi ti è appena penetrato...e di nuovo...come se lo facessero da anni...iniziano a scoparti...i tuoi gemiti ricominciano a farsi sentire...un odore di sesso e di corpi imprenia la stanza...mani ti accarezzano lungo tutto il corpo...vanno avanti, dentro di te...li senti prendere velocità...ti manca il respiro...e inizi il piacere arrivare...fino a quando hai di nuovo un brivido...l'orgasmo è arrivato...urli dal piacere...ma loro non hanno finito..i loro cazzi sono ancora duri...ad un certo punto pronunci con un fil di voce..."venitemi in viso"...e come un comando, la macchina si ferma....escono da dentro di te...ti fanno sdraiare...senti i due cazzi dri vicino alle tue labbra...ed inizi ad assaggiarli..prima uno poi l'altro..senti i tuoi sapori...poi ti fai più decisa e inizi un doppio pompino...alternadoti..prima uno poi l'altro, e poi di nuovo...fino a che no li senti pronti...che sta per arrivare anche per loro finalmente l'orgasmo...apri la bocca tirando fuori la lingua e... ti sborrano come due fontane...accogli tutti in bocca...sborrano copioso il loro nettare....lo senti tutto...e lo ingoi...un sorriso di gratitudine e appagamento compare sul tuo volto...e come sono arrivati..le due macchine da sesso...silenziose...escono lasciandoti ancora bendata....
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15 years ago
admin, 75
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La donna sullo sgabello
Ci sono donne a cui piace avere un segreto, anche Maria ne aveva uno. Il lavoro al bar la teneva impegnata tutto il giorno e la routine di quel lavoro stressante, l’aveva ormai resa insensibile ad ogni forma di comunicazione con gli avventori del bar che bisognava tenere a debita distanza quando si avvicinavano a fare complimenti sperticati, perché lei era una donna sposata e con due figli e non poteva assolutamente cedere alla tentazione di farsi due chiacchiere con il primo belloccio che capitava nel bar.
Maria aveva dovuto sacrificare la sua vita alla famiglia, al marito, al lavoro e a tutti quei doveri che la vita le aveva imposto e che gli erano costati rinunce a desideri e sogni che avrebbe voluto realizzare, ma che forse non aveva mai potuto nemmeno immaginare, presa come era da tutte quelle responsabilità che la tenevano saldamente legata ai suoi doveri di madre e di moglie.
Ma chissà cosa pensava Maria, seduta sul suo sgabello dietro al banco del bar, quando per la prima volta accese il suo computer per collegarsi a quella chat che aveva conosciuto la sera prima, quando aveva sorpreso il figlio a chattare con una donna nuda in webcam, come del resto accade a tutti gli adolescenti che si affacciano al sesso e che in lei, oltre allo sdegno materno, aveva suscitato forse anche una curiosità tipicamente femminile che la spingeva a esplorare una realtà che non conosceva, lontana dal suo solito ambiente, dalle sue amicizie, lontana forse anche dalla sua stessa vita, ma forse proprio per questo motivo questa novità la stuzzicava.
Una chat è un luogo per farsi due chiacchiere come al bar, ma non esiste fisicamente, la gente si incontra e si conosce in posti virtuali chiamate “stanze” in cui nascono discorsi, a volte desideri che durano il tempo di una sigaretta, poi si chiude la finestra e si torna a lavorare, ma stavolta le chiacchiere erano andate oltre il tempo di una sigaretta, quel nick “flautodolce”era simpatico, era piacevole parlarci, e quando le chiese di sentirla al cellulare, Maria acconsentì.
La sua voce era calda, le piaceva, eppure Maria non sapeva perché avesse accettato di parlare con quell’uomo, del resto non avrebbe mai potuto conoscerlo, la sua vita era già tutta impostata, avviata sui binari di quei doveri e di quelle responsabilità che la facevano correre dritta come un treno nella notte, vedeva la vita e le luci lungo il tragitto, ma non poteva fermarsi, le sue emozioni venivano riflesse su uno schermo e la sua vita le passava davanti come un film.
Eppure questo film era diventato reale nella sua mente, sapeva che stava rischiando, ma sapeva anche che la posta in gioco era per lei, quella sensazione forte di rapimento che la assaliva ogni volta che in preda del desiderio, giocava col suo amante.
Sentiva il desiderio crescere sempre più forte in lei, ogni volta che leggeva le sue parole in quella chat, che ascoltava la sua voce calda e suadente al telefono, mentre si scambiavano carezze verbali e promesse virtuali, cresceva in lei un’emozione sconosciuta che le procurava quell’uomo misterioso, che in pochi giorni era diventato il suo segreto amante virtuale.
Ma non bisognava far conoscere a nessuno quel suo segreto, ne sarebbe andata di mezzo la sua reputazione, la sua condizione di donna sposata non le consentiva di parlare liberamente con un uomo e tanto meno di desiderarlo, doveva essere un desiderio segreto, ma un segreto ti può rendere prigioniero e se il segreto è un desiderio, non te ne puoi più liberare finché non lo hai realizzato, perché sei allo stesso tempo il prigioniero ed il carceriere del tuo desiderio e se vuoi liberarlo, devi realizzarlo, trasformarlo in piacere.
Maria era ormai preda del desiderio di quell’uomo che la faceva sentire diversa da come si era sempre sentita, piacevolmente eccitata, non era stato mai così piacevole sedersi su quello sgabello dietro il bancone del bar, da quando “flautodolce” in chat le aveva chiesto di immaginare che lui fosse una presenza invisibile che la cingeva per i fianchi e le carezzava dolcemente il collo con la bocca, mentre lei era seduta su quello sgabello, ma volava con la mente dove la portava il suo amante segreto.
La mente può volare se il desiderio gonfia le vele del piacere, quel vento ti porta dove non sei mai stato e non ti resta altro che seguire il tuo piacere, non ci sono strade, sentieri, metodi o tecniche da seguire, basta solo seguire il piacere.
Il piacere rapiva Maria ogni volta che, collegata a quella chat, parlava col suo amante segreto dei sui desideri più intimi e nascosti, la prendeva un piacere mentale, profondo che le avvolgeva tutto il corpo, che la faceva agitare e sbattere nervosamente le cosce l’una contro l’altra come se fosse una farfalla che si è appena posata su un fiore, eppure Maria era seduta su quello sgabello in una posizione la cui instabilità la eccitava ancor di più perché doveva mantenersi in equilibrio mentre il piacere la assaliva, voleva lasciarsi andare, ma allo steso tempo aveva paura di essere scoperta a godere da chi l’aveva sempre vista lavorare su quello sgabello.
Mentre il suo corpo era seduto su quello sgabello, la sua mente volava e desiderava di essere carezzata e baciata dal suo invisibile amante che la immaginava vestita solo con calze autoreggenti e perizoma, con le scarpe a tacco alto che le facevano da contrappeso quando si reclinava leggermente indietro con le spalle ed il bacino, reggendosi in equilibrio con le mani poggiate dritte sullo sgabello, con le cosce spalancate per accogliere la lingua vogliosa del suo amante virtuale che sprofondava nelle sue grandi labbra, cinte solo dal perizoma che ormai bagnatissimo, le faceva sentire la presenza viva e pulsante di quella lingua vogliosa e penetrante.
Il desiderio che si sprigionava nel suo corpo non le lasciava più via di scampo, poteva solo godere, bagnarsi, ma doveva tenere nascosto quel segreto desiderio che la assaliva ogni volta che seduta su quello sgabello, come una farfalla si posava sul desiderio del suo sogno proibito e immaginava di volare col suo amante sulle ali del desiderio.
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15 years ago
flautodolce, 38
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La prima volta..
E’ tempo che volevo raccontarvi la mia prima volta, ma veramente non sapevo da dove incominciare perché devo confessare che la mia vita sessuale è incominciata veramente presto, è stata veramente varia ed ha toccato ogni aspetto del piacere. Non mi sono mai tirata indietro ed ho sempre sperimentato ogni aspetto della sessualità consumando con avidità ogni briciola del piacere che mi si presentava. La mia prima volta è stato a 14 anni e mezzo. Non dimostravo certo la mia età…ero già formata nei seni, i miei fianchi erano ben torniti, un fisico asciutto e sportivo. Conoscevo parecchi ragazzi perché ero molto ricercata vista la mia avvenenza e penso facessero a gara per conquistarmi…mi davo già a molti, ma non a tutti….ovviamente rimanendo sempre sul superficiale. Conobbi un ragazzo di 18 anni che mi piaceva moltissimo come io a lui. Ci frequentammo, aveva da poco la macchina ed era di ottima famiglia. Frequentava da tempo casa mia perché i suoi erano amici di famiglia e li ci siamo conosciuti e piaciuti. Ero molto invidiata dalle mie amiche per questa conoscenza. Un giorno mi invitò ad andare con lui in macchina alla sua casa in montagna. Era inverno e dopo un percorso di un oretta circa arrivammo a questa villa bellissima, con un giardino immenso, un bosco…fantastica. Disattivò l’allarme ed entrammo…mi sentivo importante e non mi preoccupavo minimamente per quello che da li a poco avrei provato. Mi mostrò la casa e per ultimo mi fece entrare nella camera da letto dei suoi. Vidi un letto enorme circolare con una coperta di pelliccia, luci soffuse….delicatamente mi abbracciò e mi fece sdraiare sul letto. Capii che quello poteva essere un momento importante per la mia vita…incominciai a tremare perché immaginavo quello che voleva da me. Mi spogliò delicatamente, ma con desiderio e mi lasciò completamente nuda alla sua vista. Il mio corpo di donna era alla sua vista e lui lo scrutò in ogni suo angolo provocandomi non poca vergogna a causa della insicurezza adolescenziale. Il mio pube era ricoperto già da una leggera peluria che più tardi incominciai ad eliminare per sempre. I miei capezzoli si stagliavano ritti e grossi e si gonfiavano con l’ingrossarsi del mio seno. Il mio respiro era diventato più veloce e questo lo eccitava moltissimo. Si spogliò davanti a me con la foga di uno che è eccitatissimo. Questo mi spaventò non poco per le conseguenze che non conoscevo. Si spogliò tutto nudo e l’attenzione mi cadde ovviamente su suo membro che già si presentava irrigidito ma non eccessivamente lungo. Era ritto parallelo al ventre ed aveva una forma leggermente arcuata in su. Se lo accarezzò come per fare attirare la mia attenzione lì. Mi allargò le gambe e si avvicinò alla mia vagina incominciando a leccarmela con grande esperienza. Rimasi di stucco, bloccata pensando che era così che si doveva fare in un rapporto sessuale. La sua lingua mi leccava con avidità provocandomi un piacere sconosciuto, ma mi piaceva moltissimo. Sentivo per la prima volta un piacere vicino all’orgasmo che mai avevo provato. Ero bagnata e la mia vagina verginea reclamava qualcos’altro. Lo capì, si alzò sulle ginocchia, mi prese per i fianchi alzandomi il bacino ed avvicinò il suo membro alla mia vagina….avevo incominciato a tremare dalla paura…altre mie amiche mi avevano detto che avevano avuto dolore…La sua punta spinse sul mio buchetto sempre con maggior forza…sentii dolore per un attimo quando spinse con maggior forza, mi rilassai un attimo e mi fu dentro….la mia eccitazione e la sua esperienza sicuramente mi aveva aiutato a non soffrire. Incominciò a muoversi su e giù ed io ad emettere gridolini e mugolii contrassegnando ogni suo movimento dentro di me. Mi sentivo posseduta per la prima volta ed il piacere era enorme….raggiunsi un bellissimo orgasmo insieme a lui che mi innondò del suo liquido bianco dentro. Ricordo ancora il suo sguardo tutt’oggi che mi guardava soddisfatto di avermi fatto venire senza dolore…! Lo incontrai parecchio dopo e mi confessò che quella volta la ricorda ancora con tanto piacere come uno degli amplessi più belli che provò. Io da allora, visto il gusto provai nell’essere posseduta in quel modo, inanellai una serie di esperienze al limite del decente. Sicuramente posso dire che quella volta influenzò i miei piaceri sessuali e le mie tendenze alla trasgressione.
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15 years ago
admin, 75
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Le regine del bosco
Chi ha seguito e segue i miei racconti saprà della mia storia con Cristina nata nel suo istituto di bellezza e che tutt’ora allieta le nostre giornate con soddisfazione di entrambe. Certo la nostra storia non può certo definirsi tradizionale, ma assolutamente fuori dagli schemi e senza regole. Siamo tutt’ora due donne sposate, ma che cercano nella complicità e nella fantasia quello che i rispettivi mariti non danno. Entrambe siamo molto belle e ci nutriamo della nostra bellezza per piacerci di più. Un giorno abbiamo capito che i massaggi non ci bastavano più ed abbiamo, di comune accordo, deciso che dovevamo provare qualcos’altro. Ci siamo date appuntamento a casa sua e un po’ annoiate abbiamo deciso di uscire dopo esserci cambiate ed aver indossato dei vestiti più comodi. Salimmo entrambe sulla mia macchina e capelli al vento ci dirigemmo verso il Lago di Monticolo, vicino a Bolzano. Era estate ed il lago brulicava di Turisti di ogni nazionalità che prendevano il sole. Avendo bisogno di tranquillità ci inoltrammo a piedi nella boscaglia parlando del più e del meno tenendoci come al solito per mano e baciandoci spesso come non mancavamo mai di fare. Dopo una mezz’oretta di cammino giungemmo per caso in un fraticello assolutamente sconosciuto e dove potevamo sentire gli uccellini tanto era il silenzio. Decidemmo di fermarci e sdraiarci sull’erba fresca per prendere un po’ di sole e rilassarci. Il nostro abbigliamento era alquanto succinto come al nostro solito e consisteva in canottierina, minigonna assolutamente cortissima e mutandine inesistenti. Sdraiandoci notai subito che indossando entrambe le minigonne queste si erano tirate su tanto da scoprire tutte le gambe fino alle mutandine. Eravamo accaldate ed il sudore ci aveva imperlato le fronti e le gambe. Io mi girai subito sulla pancia facendo scoprite il mio culetto che sotto i raggi del sole mi provocava un leggero piacere per il calore. Baciai Cristina sulla bocca e lei ricambiò il bacio lasciando che la mia lingua penetrasse a fondo in lei. Allargò la bocca ed io mi sentii tutta dentro quasi mangiata dalla sua voglia. Era il segnale che entrambe avevamo molta voglia…d’altronde il posto si prestava moltissimo…isolato, caldo…insomma bellissimo. Ci lasciammo andare e senza pensarci su Cristina fece scendere le sue mani sulle mie chiappe e le afferrò con forza scomprendole ora completamente. I nostri seni erano schiacciati uno sugli altri e si strofinavano i capezzoli provocandoci, ad ogni movimento, un leggero piacere. Afferrai i suoi seni tra le mie mani dopo averli fatti uscire dalla canottierina sotto le spalline ed incominciai a massaggiarli concentrando di tanto in tanto la mia attenzione sui suoi capezzoli che era diventati, come al solito, duri e che pizzicavo con il polpastrelli come piaceva a lei. Dopo almeno mezzora di carezze, baci, morsi, pizzicotti capimmo che era venuto il momento di dare sfogo alla nostra eccitazione….ci alzammo entrambe ed in men che non si dica ci spogliammo completamente rimanendo nude come mamma ci ha fatto…ci abbracciammo e cademmo sull’erba fresca facendo baciare i nostri corpi dal sole caldo di luglio. I nostri corpi lisci aderivano completamente ed io sentivo i nostri cuori battere dall’eccitazione. Cristina a questo punto fece uscire la sua indole più maschile rispetto alla mia e mi ordinò di mettermi a quattro zampe allargando le gambe. Obbedii perché sapevo che la sua fantasia spesso raggiungeva livelli impensabili. Mi misi in posizione come un cagnolino ed allargando le gambe lasciando che l’aria mi accarezzasse le nudità. Cristina a questo punto mi si mise a cavalcioni sulla schiena ed a causa del peso cedetti un po’…mi diede due piacevoli sculacciate e subito dopo incominciò ad accarezzarmi con la mano partendo dal buchetto del mio culetto per scendere giù fino alla vagina e fermarsi al clitoride che per l’eccitazione era lievitato fino ad assomigliare ad un piccolo organo maschile. I movimenti della sua mano continuavano insistenti provocandomi scariche di piacere fisico che contrassegnavo con gridolini di piacere che a Cristina piacevano tantissimo e la spronavano a continuare con ancora più veemenza. In questa fase Cristina era solita aprostofarmi con parole indicibili che però accentuavano ulteriormente la nostra eccitazione. Ora il suo lavoro su di me era a due mani, una concentrata sul mio culetto e l’atra sulla vagina ormai aperta. Cristina era ancora seduta sulla mia schiena e sentivo il liquido della sua eccitazione scendermi sul ventre abbondantissimo. In un attimo mi sentii penetrare con due dita sia davanti che di dietro ed io mi rilassai per agevolare il suo movimento come lei mi aveva insegnato a fare. Ero bagnatissima e la mia vagina provocava un rumore di sciabordio sollecitata dalle dita di Cristina. Non resistevo più e le chiesi se potevo venire, ma lei mi chiese di resistere ancora un po’…perché me lo avrebbe spiegato poi…cercai di resistere e ce la feci per ancora 15 minuti circa, ma scaduti quelli esplosi in un orgasmo che contrassegnai con un urlo fortissimo ed uno spruzzo di liquido dalla vagina come ero solita fare e che Cristina amava provocarmi e che non è mai stata capace di fare a sua volta. Con le mani bagnate di me mi accarezzò il culetto, si alzò ed io potei sdraiarmi sfinita pancia a terra e gambe larghe. Cristina mi massaggiò la schiena per farmi riprendere e dopo una decina di minuti mi voltai e venni baciata a lungo sulle labbra. Quando fui tranquilla le chiesi come mai mi aveva impedito di venire quando volevo e guardandomi mi disse che l’aveva fatto perché aveva notato che due ragazzini nascosti nella boscaglia ci stavano spiando da parecchio tempo e che si erano calati i pantaloni pensando di non essere visti. Si stavano masturbando e voleva che godessero vedendo come lei poteva provocarmi l’orgasmo cosa che puntualmente fecero quando udirono il mio urlo di piacere. Erano vicini e mi confessò che vide chiaramente i movimenti su e giù delle mani e l’orgasmo di entrambe contrassegnato dal loro fluido bianco uscito abbondantemente. Si rivestirono e li vide scappare subito dopo, Mi sentii un po’ usata all’inizio, ma la capii perché lei è così..eccitante, istintiva…eccezionale. Ci rivestimmo e mi portò sul luogo dove aveva visto i due ragazzini ed effettivamente notammo che il segno della loro eccitazione era ancora la chiarissimo tra le foglie. Ci baciammo nuovamente e ci guardammo intorno se c’erano ancora, ma nulla….avremmo ricominciato molto volentieri. CRISTINA TI AMO
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15 years ago
admin, 75
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Travestito per una sera tra amici
una cena da amici e qualche bicchiere di troppo sono stati i complici di qesta avventura,era ormai da poco passata la mezzanotte,ridendo e scherzando mi ero bevuto una bottiglia di vino e qualche bicchiere di cognac,ci sparazziamo sulla moquette e tra le tante battute:"ci vorrebbe una donna per completare la serata",tutto girava intorno a me,la sbronza si faceva sentire e forse non riuscivo a controllarmi perchè io mi sono offerto di fare la donna.Gli amici,dapprima mi prendevano in giro poi,forse sbronzi più di me,hanno cominciato a fare sul serio:"se vuoi fare la donna svestiti e indossa questa sottoveste e mettiti queste calze di nylon e le mutandine di mia sorella" e cosi' dicendo,prendendo da un cassetto l'occorrente mi sono sentito strappare i vestiti di dosso e sono stato obbligato ad indossarli,mi sentivo strano,camminavo sculettando avanti e indietro e mi sentivo veramente figa,alzavo la sotteveste corta che mi copriva a malapena il ginocchio e facevo intravedere il mio culetto,ero ubriaco perso e ad un tratto sento una mano che sale su dalla coscia interna e va ad accarezzarmi la parte alta,ho i brividi,non capisco e non ho la forza di dire di no,mi sposta le mutandine e comincia con il dito a cercare il buchino,lo sfrega,lo rigira e questo mentre un altro amico mi prende la mano e mi mette in mano il suo cazzo che mi sembrava grosso due volte il mio,mentre un altro senza perdere tempo mi prende la faccia e piegandomela in avanti mi mette in bocca il suo coso,non capivo,mi piaceva un casino,ero talmente immedesimato nella parte della donna che credevo di esserlo per davvero e già mi sentivo tutto bagnato.Spompinavo un amico,facevo una sega ad un altro amico e mi facevo toccare sotto la gonna da un altro amico,era il massimo che una donna poteva provare.Lasciandomi andare completamente sono alla mercè del piacere.Mi piego alla pecorina e appoggiandomi al cazzo ormai durissimo dell'amico lo sento che vuole entrare,gli faccio sdrada,sono bagnato di piacere e ormai anche dilatato e aiutandolo con le mani lo accompagno nel buchino,spinge e piano piano lo sento che entra dentro di me,è grosso,è caldo,sento un piacere immenso e subito vengo con due goccie di piacere,lui pompa sempre più forte mentre io continuo a lavorare sugli altri due cazzi che sono sempre più duri e pieni di piacere,quello in bocca sento che trema,sussulta e in attimo mi sento riempire la bocca di un liquido caldo,un attimo e si discosta.ingoio e subito dopo prendo in bocca quello che fin d'ora avevo in mano mentre dietro di me uno stantuffo continua a scoparmi con movimenti anche rotatori da farmi impazzire dal piacere,ad un tratto anche lui si ferma tremante e con una pompata violenta che mi sembrava mi sfondasse mi butta dentro tutto il suo sperma caldissimo,io vengo una,due o tre volte,non ricordo più,mi ricordo solo che tirandolo poi fuori il mio buco sembrava diventato una caverna e senza che mi rendessi conto l'altro amico era già pronto a scoparmi anche lui e buttandomi sulla moquette,alzandomi le gambe,si appoggia e con determinazione entra con tutta la sua verga,due pompate forti e anche lui mi scoppia dentro.Forse passano tre o quattro secondi lo tira fuori e tutto sudato e ancora tremante mi dice:"dieci minuti e lo rifacciamo".
Mi riassesto,mi rimetto la vestaglia perchè ormai sono donna,mi sdraio,tutto gira ancora intorno a me e un altro bicchiere è quello ci vuole,due è ancora meglio e mi sento veramente fra le nuvole.
Siamo tutti con sguardi assenti,tutti esausti e tutti sbronzi,nessuno parla ma dopo i due bicchieri ricomincio e avvicinandomi a uno di loro con la bocca,poi a ll'altro e all'altro ancora,comincio a stuzzicarli,hanno ancora voglia e i loro cazzi riprendono vigore e io con la bocca mi sposto da uno all'altro e quando non posso con la bocca mi aiuto con le mani,mi buttano giù sdraiato e a turno uno dopo l'altro abusano ancora di me,non ce la faccio più continuo a venire con brividi ma senza eiaculare è fantastico,vorrei che questa sensazione non finisse mai,il mio buco è sempre più largo e smpre più lubrificato,ormai posso dire di essere una vera troia.
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15 years ago
adalberto55,
48
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Angela - parte 2^
Ora voglio godermela per bene, voglio farla gridare dal piacere. Le spingo la testa sul mio sesso, lei capisce subito ciò che voglio, si inginocchia tra le mie gambe, lo prende delicatamente tra le labbra ed inizia a succhiare....prima solo la cappella, poi man mano sempre più a fondo. Mi godo il pompino come un pascià, con le braccia incrociate dietro la testa. Dopo un pò me la giro a 69, lei sopra, la sua fica è rosea, prendo a leccare le piccole labbra infilando la lingua nello spacco, le torturo il piccolo clitoride mordicchiandolo leggermente...lei sempre pompandomi inizia ad accelerare il respiro, inizia a muoversi....sculetta cercando una improbabile penetrazione a fondo della mia lingua. La scosto, me la metto a pecorina e le dico "preparati che tra un pò volerai!!!"..."non chiedo altro..." mi risponde. Si posiziona in ginocchio con le gambe oscenamente aperte, la sua fica è dilatata dal piacere...la penetro profondamente...sembra di entrare nel burro fuso. Inizio a pomparmela e capisco che è la posizione che preferisce. Stavolta i gridolini salgono di intensità...è strettissima...il mio cazzo scorre benissimo, ad ogni colpo le urto il collo dell'utero. Le afferro i capelli biondi, ne faccio una specie di treccia con una mano e tiro, lei si alza sulle braccia, tiro i capelli e lei alza la testa...La pompo forte, lei grida oramai senza ritegno "dai....continua...che bello...sfondami...spaccami...ohhhh....DiooooHHHHHH me ne vengo ancora...è bellissimo quello che mi stai facendo", più la pompo e più si bagna, le lascio i capelli e lei si accascia stravolta dagli orgasmi, subisce passivamente la cavalcata, la afferro per i fianchi e le dò delle potenti stoccate fino a che anche io me ne vengo con un urlo liberarorio "Ti inondo....ti spacco...." e lei "Si, Si, Siiiiiiiiiiiiii....sborra tutto dentro di me....allagamiiiiii". Mi accascio soddisfatto su di lei, abbiamo il fiato grosso....aspetto che il mio cazzo esca dalla sua fica perdendo la sua consistenza. Una enorme chiazza dei miei e suoi umori sporca il lenzuolo. Ci stendiamo. Mi chiede "Ma sei sempre così tu?" "non sempre, solo con chi mi attizza" le rispondo, "vedo che ti ho attizzato parecchio....mi hai distrutta, non ho mai goduto così anche se ho un leggero bruciorino, forse non ci sono abituata". "vedrai che col tempo e se vorrai ti ci abituerai e comunque se ti brucia possiamo fare altro". "Non sei ancora sazio?", "Sazio??? farei l'amore con te per giorni interi" le dico titillandole il buchetto. "No, lì no, non l'ho mai fatto ed ho troppa paura del male fisico". "Ti fidi di me? Proviamo, se ti faccio troppo male smetto subito, il sesso è piacere e deve esserlo per entrambi. Non ti farei mai del male col rischio di perderti ora che ti ho ritrovato". Si rilassa e senza parole mi abbraccia, inizio a baciarla agli angoli della bocca, dietro le orecchie e nel frattempo le massaggio il buchetto con un dito intingendolo prima negli umori della sua fica. Ci rimettiamo a 69, questa volta io sopra...le lecco la fica continuando a massaggiarle il buchetto, inizio a spingere la punta del dito roteandolo, tirandolo fuori, ribagnandolo con i suoi umori e rimettendolo dentro. Questa operazione dura parecchio, anche se le dita dopo poco divennero due, poi tre...nel frattempo lecco anche attorno al forellino. Lei inizia a gemere mentre succhia, quando lo sfintere si è rilassato a sufficienza la stendo, mi inginocchio tra le sue gambe e le alzo le gambe sulle mie spalle. Ora era tutta aperta... le dico "Quando te lo appoggio spingi come se dovessi andare in bagno e...tranquilla che se mi accorgo che ti faccio male lo tiro subito fuori e non ci riprovo più". Le mie parole la tranquillizzano, appoggio la cappella allo sfintere e spigo piano, mentre lei spinge a sua volta. Entra solo la cappella e vido una smorfia di dolore sul suo viso..."Lo tolgo?".."No, continua, è solo un pò fastidioso ma sopportabile....piano però" Continuo...un millimetro alla volta, lo tiro indietro e la penetro ogni volta un pò di più. Non sò dire quanto tempo ci metto, ma alla fine sono tutto dentro di lei. Mi fermo per farla abituare e mentre con una mano le masturbo il clitoride con l'altra le carezzo le tette."Sai che non sento dolore? E mi sta anche iniziando a piacere...E' diverso dalla fica, mi sento piena da scoppiare ma ora mi piace...fai sempre piano però" Così faccio, inizio a muovermi nel budello con molta lentezza e ogni volta che esco lo sfintere mi stringe l'uccello, sembrava quasi che me lo massaggia. Aumento il ritmo, di non molto ma l'aumento, ficcandole un dito in fica e masturbandola. Inizia a godere, prima con respiri affannosi, poi via via iniziando a collaborare di più venendomi incontro col culo, d'altro canto continuo a lubrificare il mio uccello con gli umori dalla fica spalmandomeli con le dita. Mi pianta le unghie nella schiena, si muove in modo scomposto mantre la pompo...Gode, questa volta più rumorosamente di prima "Spaccamiiiiii....sfondamiiiii.....rompimi il culo....che bello!!!!....non credevo si potesse godere così....cosa mi sono persa in tutti questi anni!!!". Continuo a scoparmela nel culo continuando a ficcarle le dita nella fica. Mi giro supino..."Ora tocca a te" le dico. Mi cavalca indirizzandoselo nella fica...sembra una amazzone, esce e se lo punta al culo...se lo infila e riprende il movimento. Alterna fica e culo. Si gira a pecorina..."Mettimelo così, voglio vedere se mi piace come in fica"...non me lo faccio ripetere e sempre con cautela lo reinfilo dietro...alterno il culo con la fica fino a portarla sull'orlo di un ennesimo orgasmo. Decido di accelerare e pompando come un forsennato me ne vengo nel budello stretto. Alla fine, stremati, ci baciamo...con delicatezza..lei ritorna ad essere la delicata bambola di fine porcellana che mi è sempre piaciuta. Mi dice che è stato bellissimo e che prima, riferendosi a ciò che si era persa in questi anni, non si riferiva solo al fatto di prenderlo dietro e che se ci avessimo pensato prima la sua vita avrebbe forse preso una piega diversa. La bacio, non come una amante occasionale...è un bacio vero, che viene dal cuore. Non sò se la nostra storia continuerà ma, senza retorica, posso solo dire che è stata la più bella scopata in assoluto della mia vita, una delle poche volte in cui ci ho messo il cuore e non solo il fisico.
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15 years ago
scopodonnexsetteore,
52
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Angela - parte 1^
Mi scuso per la lunghezza del racconto ma, trattandosi di storia vera, oltre alla parte erotica cercherò di descrivere anche le sensazioni che ho provato con questa magnifica donna.
Angela rappresenta, a mio giudizio, lo stereotipo della bellezza femminile, la donna che ogni uomo vorrebbe incontrare e fare sua. Capelli lunghi biondi, pelle bianchissima, occhi azzurri, un fisico da modella. All'epoca abitava nel mio palazzo e avendo le nostre famiglie i figli piccoli, fu naturale fare amicizia. Trascorrevamo le serate insieme ed un anno anche le vacanze e fu allora che potei ammirarla in tutto il suo splendore, con quei due pezzi che, anche se casti, non riuscivano a contenere la sua prorompente femminilità. Allora la mia timidezza non mi permetteva di farmi avanti in nessun modo, mi limitavo a lanciarle dei fuggevoli sguardi sperando che lei non si accorgesse del mio desiderio. Non mi spiegavo e ancora oggi non mi spiego come avesse fatto a sposare un uomo di 10 anni più vecchio di lei che nel frattempo era precocemente invecchiato. A quei tempi avevamo io 30 anni e lei 27, ma il marito sembrava suo nonno. Poi le nostre strade si divisero, io cambiai casa avendone acquistata una di proprietà e i nostri rapporti, col tempo, si affievolirono fino ad interrompersi del tutto fino a che seppi, per vie traverse che lei aveva lasciato marito e figlie per trasferirsi a Bologna al seguito di una nuova fiamma. Di lei non seppi più niente fino a che....
Sono al Bar del Corso principale, è una bella mattinata invernale sorseggio il mio caffè e leggo il mio giornale, con la coda dell'occhio vedo avvicinarsi una bella donna che mi sembra di conoscere...e lei. Per poco non mi strozzo col caffè, mi alzo "Angela!!!" "Si"...ci riconosciamo, la invito a sedersi e le offro qualcosa iniziando a parlare. Mi racconta di se. Aveva lasciato marito e figlie per un colpo di testa rivelatosi infausto...la cosa non aveva funzionato, era ritornata in città non per il marito ma per le figlie ed ora lavorava in un centro di riabilitazione. Le faccio i complimenti, a 44 anni è splendida, non è cambiata per niente, mi chiede di me, di mia moglie, rinvanghiamo il passato e con una faccia tosta che oramai mi è venuta da tempo non esito a dirle quanto l'ho desiderata, quante volte l'ho guardata di sfuggita, a quante volte andavo a casa sua con la classica scusa del sale mancante solo per sbirciarla in tenuta casalinga, specie d'estate con le sue camiciole da casa attillatisisme. Mi risponde che se ne è sempre accorta, che è facile per una donna accorgersi del desiderio negli sguardi degli uomini e che comunque anche a me mi trova bene e in piena forma. Ci scambiamo i numeri di telefono ripromettendoci di sentirci ora che ci siamo ritrovati. Passa una settimana, quindici giorni, io non chiamo, lei nemmeno...non resisto, lo faccio io, pensando che voglio dirglielo che la desidero...al limite mi tocca un rifiuto...e chi se ne frega...Al telefono mi dice "Ti ho pensato molto sai? Vorrei incontrarti da sola in un posto più tranquillo ma la forte amicizia che mi ha legato a tua moglie me lo impedisce". La convinco, le parlo delle mie avventure passate e presenti e le dico che non deve farsi scrupoli, io la voglio e se anche lei mi vuole non c'è ragione per negarsi, non sarà la prima nè l'ultima volta che tradisco mia moglie. Appuntamento dopo una settimana, la porto nel solito agriturismo fuori mano. In camera non ho il coraggio di avvicinarmi, non sò il perchè, sembro un bambino che ha ricevuto il regalo tanto ambito ed ora non sà come funziona...Si avvicina, forse intuendo il mio imbarazzo...ci abbracciamo, ci baciamo...La sua bocca è dolce e salata, proprio come avevo immaginato, le tolgo la pelliccia, le sbottono la giacca...la camicetta scivola sulle spalle, rimane in gonna e reggiseno. Intanto lei mi spoglia, delicatamente....le slaccio il reggiseno e ne escono due bei meloncini che sfidano la forza di gravità, le slaccio la gonna. Sotto ha delle fantastiche coulotte di raso in coordinato con il reggiseno, completano l'opera un reggicalze dello stesso tessuto con calze di seta color carne. Difficile descrivere lo spettacolo che mi trovo davanti. E' di una bellezza disarmante, sembra una bambola di porcellana. Con movenze feline si stende sul letto...una cascata di capelli biondi le incornicia il viso. Mi metto di fianco, inizio a baciarla, attingendo a piene mani da quel corpo che ho sempre desiderato. Le succhio i capezzoli, la bacio sulla bocca e dietro le orecchie, sul collo..senza fretta...gustandomi ogni momento. Lecco l'ombellico, le tolgo la coulotte e mi appare una figa bionda, dorata come non ne ho mai viste in vita mia. I peli, contrariamente alla norma sono lisci, sembrano stirati col phon. Mi ci tuffo e inizio a leccarla, con la lingua esploro tutti gli anfratti della sua fica, si bagna...eccome se si bagna...inizia a sospirare e anche nel godere noto che ha classe. Si muove assecondandomi, sussurra che le piace...A bassa voce mi dice "Prendimi ti prego....fammi godere....dimostrami che mi hai sempre desiderato" Non sarebbe ancora il momento ma l'accontento, mi posiziono tra le sue gambe, con la cappella strofino il clitoride gonfio...la penetro....che sensazione!!! è bagnatissima e la sua fica mi calza a pennello, inizio a muovermi, godendomi i suoi sospiri silenziosi, le sue gote che si vanno arrossando, i suoi capezzoli duri come noccioline. Alza le ginocchia per favorire la penetrazione, le sue braccia strattonano il lenzuolo...lo stringono....Sento che gode....in silenzio, ma gode, le contrazioni della sua fica sono inequivocabili. Mi inginocchio e sempre penetrandola le afferro i piedi, due piedini ben curati, profumati e con le unghie smaltate, glieli accarezzo e glieli massaggio sempre stantuffandola con lieve cadenza. Mi porto le gambe sulle spalle e mi godo la scopata carezzandole i seni...voglio farla godere come le piace...poi dopo toccherà a me....Un altro orgasmo le dà i brividi mentre ruota la testa a destra e a sinistra sotto gli spasimi del godimento. Apre gli occhi, mi fissa, il respiro è ancora accelerato "Mi piace....ma tu quando vieni?" "Ci vuole un pò di tempo, ti dispiace?" le rispondo.."Per niente...continua, mi piace un sacco come mi fai l'amore (...proprio cosi, COME MI FAI L'AMORE)". Riprendo a pomparla accelerando un pò, la sua fica è calda...è un forno...non credo di durare ancora per molto. La sottile linea che separa la voglia di godere di quello splendido corpo e la voglia di resistere si incrina....si spacca...rompe gli argini....Aumento il ritmo, la pompo quasi con violenza come piace a me. Attorno al mio cazzo si forma una schiumetta bianca..sintomo del suo godimeno, lei respira affannosamente, la posizione mi consente di affondare tutto in lei....la mia cappella urta il suo collo dell'utero....La inondo "Vengooooooo...!!!" un urlo liberatorio, quasi selvaggio fa liberare anche in lei la voglia di urlare al mondo intero il suo godimento "Vengo anch'io...di nuovo....è bellissimoooooooo, riempimi....!!!!" Ci accasciamo, soddisfatti.....Io almeno lo sono. E' difficile che mi accontenti di una sola scopata, ma in quel momento mi sento bene, in pace, rilassato. Lei ha la testa sul cuscino, dal viso e dagli occhi socchiusi traspare la soddisfazione di una donna che ha appena goduto. Le carezzo il viso col dorso della mano, la bacio con tenerezza...restiamo abbracciati in silenzio, poi lei allunga la mano fino a toccamelo. Un tocco delicato che risveglia immediatamente i miei istinti ed esce fuori la parte un pò selvaggia che è in me.
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15 years ago
scopodonnexsetteore,
52
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La nostra prima volta al prive\'
Era la prima volta che io Francesca , e Fabio(il mio ragazzo) andavamo in un club privè .
La voglia di provare nuove emozioni nella sfera sessuale, era superiore alla vergogna di essere vista o toccata da altre persone.
Era molto tempo che ne parlavamo e alla fine dopo tanti tentennamenti, si era deciso di entrare in quel locale famoso per gli scambi di coppia.
Io sono Francesca 27anni, commessa, alta 1,67, mora, capelli lisci sino alle spalle, occhi marroni, seconda di seno,leggermente abbronzata e con un bel sedere, a detta di tutti.
Aperti nel sesso, ci eravamo accorti che guardando altre coppie fare sesso, (tramite dvd amatoriali)facevamo l’amore con più passione e libertà.
Una coppia di nostri amici, una volta, ci aveva raccontato di alcune loro esperienze con scambi di coppia e avevano detto che solo provando, si poteva capire quanto questo fosse bello.
La nostra curiosità era cresciuta ancora di più, le nostre domande erano rivolte a capire come si conosceva un eventuale partner e, quando ci dissero che la scelta era libera, decidemmo di provare.
Ed eccoci lì all’entrata, davanti alla porta una persona sulla cinquantina capisce al volo le nostre paure e gentilmente ci spiega come dobbiamo comportarci e come dobbiamo fare .
Siamo mano nella mano mentre ascoltiamo.
Quando ci dice che dobbiamo dividerci, perlomeno all’inizio, in modo che possiamo vedere e capire, rimango perplessa; guardo Fabio, lui alza le spalle e allora accettiamo di dividerci.
Il signore alla porta che sarà il mio accompagnatore, ci spiega che durante la visita potrebbe anche accadere di essere fermati e toccati o addirittura scopati.
Le mie perplessità crescono, ma mi accorgo che cresce anche il bagnato sotto il mio piccolo perizoma che ho messo per l’occasione.
Già, perché mi sono vestita per essere scopata e quindi non ce niente di strano se poi mi capita.
Autoreggenti sotto una gonna lunga che ha due spacchi laterali che arrivano all’inguine e che a ogni movimento di gamba, lascia intravedere il tutto..
Sopra una camicetta bianca, trasparente, lascia intravedere i miei capezzoli già erti su un seno non molto grosso ma sodo .
Guardandomi allo specchio, prima di uscire di casa, ho pensato che se fossi un uomo vorrei scoparmi e quindi sono una piacevole visione.
Saluto Fabio con la promessa di rivederlo in breve tempo e mi avvio nel mio labirinto del sesso; un tunnel illuminato con luci rosse soffuse, mi porta a una porta dove si sentono chiaramente dei gemiti di donna, mi viene aperta la porta e intravedo una ragazza che è scopata su un tavolo da un bel ragazzo e un altro che col cazzo in mano le sta sborrando sui seni.
Sento subito una fitta che ben conosco tra le gambe, il mio accompagnatore mi mette una mano sul seno e comincia a palparlo, chissà perché avevo pensato che lui non potesse toccarmi.
Guardo estasiato il membro del ragazzo che entra e esce da quella ragazza e vedo che anche i ragazzi mi guardano interessati: il mio accompagnatore si sta divertendo col mio sedere, lo sta toccando e controlla la resistenza, io mi lascio fare aspettando di vedere cosa c è più avanti, lui chiude la porta scambiando un cenno con i ragazzi e mi porta ad un'altra porta dove aprendola, vedo un ragazzo che sta scopando una ragazza piegata a carponi ,non capisco come la stia scopando ,c è poca luce, poi, mettendo a fuoco l’immagine vedo che la ragazza ha un cazzo in bocca e sta facendo un pompino a uno steso sul divano e concentrandomi vedo che il cazzo che ha in bocca è veramente notevole.
Mi cresce la voglia e nello stesso tempo la paura si allontana, vedo una terza persona che stava guardando e si stava accarezzando il membro; avvicinarsi mi guarda, scambia un occhiata con il mio accompagnatore e poi mi mette il cazzo in mano e mi fa capire che devo farlo venire mentre guardiamo la scena.
Comincio a muovermi su quel membro duro e di dimensioni normali, senza mai togliere lo sguardo dalla ragazza scopata a carponi.
Sento un leggero rantolo e poi, sento il liquido vischioso imbrattarmi la mano e colarmi piano;
“Leccalo e pulisci” e io alzando la mano, lo lecco e mi pulisco, poi, sento una spinta sulle mie spalle e capisco che devo piegarmi e leccargli anche l’uccello.
Mi piego e prendendolo in bocca, comincio a succhiarlo proprio mentre capisco che la ragazza sta godendo e in quel momento la mano che si intrufola sotto i miei slip, sente i miei primi umori legati al mio primo godimento.
Ho completamente dimenticato Fabio, penso solo a guardare e godere di quello che vedo.
Vengo fatta rialzare e ricominciamo il nostro percorso; arriviamo in una stanza dove ci sono minimo quattro coppie che stanno scopando, la situazione farsesca e altamente erotica: vengo spinta dentro e subito vengo avvinghiata da qualcuno, sento mani e baci dappertutto, mi sento aprire le gambe e presto sento il calore inconfondibile di un cazzo che mi entra dentro; sono ancora in piedi e col culo appoggiata a un divano, chi mi sta scopando, ci sa fare alla grande, le mani che mi toccano sono un piacevole riempimento al mio secondo orgasmo.
Non riesco a capire chi sia quello che mi scopa e anche questo mi eccita molto, essere presa da uno sconosciuto, è sempre stato un mio desiderio; sento che qualcuno mi sposta e mi fa girar, in quel movimento perdo il cazzo dello sconosciuto, perì,appena girata, vengo subito riempita da un altro e questo è anche grosso … tanto è vero che mi sfugge un gemito all’intrusione.
Adesso mi trovo con le braccia appoggiate a un tavolo e mostro la schiena a tutti: un ragazzo passa sotto di me e mettendosi a sedere sul tavolo, mi invita a chinarmi un poco per prenderglielo in bocca, ovviamente io eseguo e mi abbasso, apro la bocca e lo ingoio con passione; comincio a spompinarlo mentre sento le spinte aumentare dentro di me e poi sento un caldo liquido riempirmi e farmi venire ancora una volta.
Comincio a perdermi in quella stanza, la mia testa è spinta avanti e indietro da delle mani decise e subito sento un altro cazzo entrarmi nella figa e cominciare a scoparmi con un ritmo forsennato, vengo talmente sbattuta che ben presto anche quello che ho in bocca emette il suo piacere riempiendomi.
Sento i sospiri e i gemiti di altre donne e sento nuove mani toccarmi e accarezzarmi e poi sento qualcuno che comincia a farsi strada nel mio culo.
Vorrei dirgli di fare piano, ma la mia bocca è di nuovo riempita e così vengo sodomizzata senza potere dire come vorrei farlo.
Sento uno dire che sono ancora bella stretta e che capita poche volte di trovare un pertugio così aderente e nello stesso tempo un sedere così ben fatto; sento uno che mi fa piegare le gambe e mi fa impalare su un uccello bello duro, quello dietro adesso lo sento ancora di più, la doppia penetrazione non l’avevo mai fatta e devo dire che all’inizio mi fa male, poi, tra le mani, i cazzi e le grida di altri, mi lascio andare e ho un orgasmo multiplo come non credevo possibile.
Vengo ancora una volta riempita di sperma da tutte le parti e poi, spossata mi abbandono per terra, giusto in tempo per sentire la lingua di una ragazza che comincia a leccarmi e a succhiare lo sperma che mi esce.
Sono distrutta dai miei orgasmi e da tutte quelle penetrazioni e comincio a sperare che ben presto finisca, invece ancora per un ora vengo scopata e sodomizzata da altre cinque uomini.
Alla fine,sono tutto un bruciore, ho goduto talmente tanto che non capisco più niente, sono completamente nuda e non me ne sono neanche accorta: qualcuno mi aiuta a rivestirmi e poi, vedo il mio accompagnatore, il quale, mi riporta all’entrata dove ritrovo Fabio. che mi sta aspettando; mi cinge le spalle e mi sussurra
“Ti amo”
Gli chiedo di dirmi cosa ha fatto e lui guardandomi negli occhi, mi dice;
“Ho ammirato la mia donna dare piacere a uomini e donne indistintamente e mi sono fatto fare un pompino da una ragazza mentre ti guardavo venire…”
Mi rendo conto che la festa era per me, e ringrazio Dio di avere un ragazzo così aperto e poi, ridendo dentro, mi viene da pensare che anch’ io sono molto aperta … perlomeno in questo momento … -
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15 years ago
coppialibera2, 43/43
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La vendetta di milena
L’appuntamento è per le 21.30 e quando arriviamo sembriamo una squadra di assaltatori della Delta Force versione Fantozzi. Tute scure ed opache, scarpe da ginnastica nere, giubbotti milletasche e marsupi. L’unica ad avere una tenuta decente è proprio Milena che, nonostante il programma della serata, da lei stessa pianificato, si presenta in giacca e minigonna di pelle, calze a rete e tacchi a spillo, quasi debba andare ad una festa in discoteca. - Sei sicura di voler fare una cosa del genere? - le chiedo mentre, affidatami la borsa piuttosto pesante che ha con se, fruga nella borsetta alla ricerca delle chiavi del portone.Lei si ferma per un attimo e mi fissa. Lo sguardo è eloquente. - OK, scherzavo. - Rispondo immediatamente. Do un’occhiata ai ragazzi che mi fissano a loro volta: non so bene se siamo eccitati o impauriti, sta di fatto che ho l’impressione che stiamo per finire in un mucchio di merda alto come un palazzo di dodici piani.Milena apre il portone e ci fiondiamo dentro come altrettanti razzi.In un paio di minuti siamo davanti alla porta dell’appartamento, pronti ad entrare. - Se ho fatto bene i calcoli, a quest’ora saranno già in camera da letto a spassarsela. - Ricapitola sottovoce Milena. - Io entro per prima, do un’occhiata e, se tutto è a posto, vi faccio cenno di entrare. Una volta dentro, arriviamo alla camera da letto ed al mio via diamo inizio all’operazione. - - Si Sergente! - non posso fare a meno di ribattere, con tanto di saluto militare regolamentare. - La mitragliatrice dove la piazziamo? - - Smettila di fare lo stronzo e muovi il culo. - Ribatte Milena con piglio da vero sergente istruttore mentre i ragazzi sghignazzano alle nostre spalle. - Scherzi a parte, mi spieghi come cavolo pensi di bloccarli. Mica possiamo stordirli con una botta in testa. - Le dico. Va bene tutto, ma non voglio mica rischiare di finire in galera per aggressione, già così l’intera faccenda puzza di bruciato. - Non ti preoccupare di quello, ci penso io a renderli innocui per il tempo necessario a legarli per bene. - il tono che usa non lascia presagire niente di buono. - Non farai qualche stronzata, vero? - le chiedo, preoccupato, pensando già a bombolette di Maces o tamponi di cloroformio. - Tranquillo! - fa lei, sicura. - Ho studiato tutto nei minimi dettagli. - “ E’ proprio quello che mi preoccupa!” penso, ma senza dirlo ad alta voce.Lei si volta, infila la chiave nella toppa con somma precauzione e socchiude la porta, sbirciando nello spiraglio. Poi la apre un po’ di più e sguscia dentro, richiudendosela alle spalle.Io non commento ma mi limito a guardare i ragazzi: non hanno una bella cera ed io non devo essere da meno.Neanche un minuto dopo, la porta torna ad aprirsi e Milena ci invita ad entrare a gesti.Quando siamo entrati, chiude a chiave la porta dall’interno e ci guida verso la camera.Man mano che ci avviciniamo, il basso mormorio che sentivo si fa più distinto, trasformandosi nei tipici gemiti di una sacrosanta scopata.Sempre a gesti, Milena ci dice di prepararci e noi obbediamo: mi sento un cretino ma abbasso sul viso il leggero passamontagna acquistato per l’occasione.Lei sbircia nella camera trafficando con qualcosa che ha in mano che però, nell’oscurità del corridoio, non riesco a distinguere. - Pronti? - bisbiglia.Cenno collettivo di assenso. Ho fatto il militare ed ero pure in un battaglione operativo di assaltatori, ma giuro che non ho mai avuto tanta strizza come in questo momento. - Andiamo! - dice Milena. Senza esitazione entra nella stanza, seguita a ruota da noi, ed accende la luce.Se viene un accidente a me, vedendo quello che ha in mano, figurarsi ai due poveri disgraziati che se ne stanno a scopare nel letto, improvvisamente interrotti, abbagliati dall’accendersi delle luci e che si trovano una Colt Phyton .357 Magnum puntata in faccia. Riconoscerei quella forma tozza e compatta in mezzo ad un milione di altre pistole a tamburoSe ci restano secchi, non mi meraviglierei affatto. - Milena? - esclama l’uomo, mentre la ragazza che sta sotto di lui accenna ad un urlo di terrore, subito zittito da un movimento brusco del cannone e ad un categorico - Zitta! - ringhiato da Milena. - Che ci fai qua? - chiede il cretino, con aria stranita. Poi si rende conto della pistola puntata in faccia e diventa pallido come uno straccio. - Cosa vuoi fare con quella pistola? Sei matta? - - Tappati la boccaccia, figlio di puttana, e togli l’uccello da quella troietta. - Sibila Milena di rimando.Non so perché, ma io al suo posto farei immediatamente quello che gli ha ordinato; dopo un attimo di esitazione si rende conto pure lui che, davanti ad una moglie tradita che ti pizzica a scoparti una ragazzina che per l’età potrebbe essere sua figlia, che ti punta addosso un aggeggio capace di scavarti un traforo del Monte Bianco nel petto, e che è incazzata nera come una biscia, è meglio obbedire.Il tipo si tira su lentamente e si sfila come da ordini ricevuti.Milena si volta leggermente verso di me. - Forza, legateli. - ordina. - Se provi a fare lo stronzo, ti riduco la testa in poltiglia. - dice poi, rivolta marito che aveva accennato a reagire.Mi sa che il mucchio di merda è parecchio più alto di dodici piani, e vorrei tanto tirarmi fuori da tutta ‘sta storia, ma chissà perché non mi va proprio di mettermi a discutere con Milena e una Phyton, così apro la borsa e tiro fuori l’attrezzatura.Quattro paia di manette, diversi metri di corda piuttosto spessa, due bavagli con tampone stile sadomaso cinghie e cinghiette, collari in ferro e gingilli del genere.Mi chiedo come un idiota dove stracacchio abbia trovato quella roba Milena, poi smetto di cazzeggiare e mi do da fare con i due disgraziati sul letto.Aiutato da Daniele, piazzo il marito di Milena su una delle due sedie disponibili, prendo corda collari e bracciali e lo lego come un culatello. Gli do un occhiata: il povero disgraziato guarda terrorizzato i nostri passamontagna, ansimando dalla paura. Non so se provare pena o vergognarmi per lui: l’uccello tra poco gli rientra in pancia, da tanto piccolo si è fatto.Poi tocca alla moretta.Come da istruzioni precedentemente ricevute da Milena, la ammanettiamo al letto distesa di schiena, con braccia e gambe divaricate al massimo. Se non fosse per la situazione carica di tensione, ammetto che vederla così indifesa e scosciata mi ispirerebbe parecchi pensieri lascivi.Infine applichiamo a tutti e due i bavagli con i tamponi.Do un’ultima controllata al tutto. - A posto! - dico a Milena, che tira un sospiro di sollievo. Mi da un’occhiata e mi butta la pistola, facendomi saltare un paio di battiti cardiaci.Per poco non mi cade per terra. - Ma che sei scema? E se parte un colpo? - la rimbrotto.Lei ride di gusto.La guardo strabuzzando gli occhi, poi un dubbio mi assale. Controllo il cannone e... che mi venga un accidente: è un maledettissimo modello innocuo, di quelli con la canna turata ed il tamburo in lega leggera. Costano un occhio della testa, ma si trovano nei negozi di giocattoli di mezzo mondo. - ...e io sono completamente deficiente ad andare in giro con una pistola vera? - mi chiede Milena, continuando a ridacchiare. - Non saprei nemmeno caricarla, figurati se mi fido di maneggiarne una! Serviva solo a tenere buoni questi due stronzi fintanto che li legavate. - Oh Cristo Santo, che scherzi del cazzo! - Ma ora veniamo a noi! - continua, avvicinandosi al marito. - Non ti aspettavi che la tua piccola, stupida, credulona mogliettina scoprisse la tua piccola tresca, vero? - Lui logicamente la fissa ma no può rispondere, ma dagli occhi sgranati che presenta, credo proprio che Milena abbia perfettamente ragione. Si china su di lui e gli afferra un capezzolo, torcendoglielo. - E invece ti ho beccato! E sai perché? - Lui strizza gli occhi e geme dal dolore. - Perché una moglie, per quanto tonta sia, si rende conto quando il proprio uomo non le viene più vicino e lo fa perché è sazio. Così mi è venuto il dubbio ed ho incominciato a starti dietro, a vedere cosa combinavi, dove andavi e soprattutto con chi ci andavi. - Gli lascia il capezzolo e gli infila una mano tra le gambe, agguantandogli l’uccello. - Ed ho scoperto che andavi ad usare questo, - dice, scrollandoglielo piuttosto brutalmente. - con la troietta legata sul letto. - il gemito dell’uomo sale di tono.La tenuta da ninja che ho indosso mi tiene caldo, ma il trattamento riservato all’uomo mi sta facendo sudare freddo. - Al primo momento ho pensato di piantare un casino della Madonna, chiedere la separazione e infine spolpare per benino il tuo conto in banca. - dice, rialzandosi e chiedendomi con un gesto la borsa delle meraviglie. Gliela passo, lei l’appoggia sulla cassettiera e comincia a estrarne il contenuto, appoggiandolo ordinatamente sul ripiano. - Poi ci ho pensato meglio ed ho deciso che sarebbe stata una cosa piuttosto stupida da parte mia. E’ il tipico modo di reagire della moglie sconfitta, che cerca una rivalsa economica al posto di quella personale. Così ho deciso di vendicarmi direttamente e dimostrarti cosa sono capace di fare, nel bene e nel male. - Getta da una parte la borsa e sventola in aria una videocassetta. - Innanzitutto c’è questa! E’ una cosuccia che voglio tu guardi con molta attenzione. - Si avvicina al videoregistratore ed alla televisione e li accende, poi infila la cassetta, ma non la fa partire. - Poi c’è questo. - Dice, prendendo la scatola nera carica di pulsanti e ruttori. Mi ero chiesto cosa fosse fin da quando l’aveva tirata fuori: un sospetto mi era venuto ma... - E’ un giocattolino simpatico che ho comperato da poco. - spiega, prendendo dei cavetti e cominciando ad attaccarli alla scatola. - Non ci crederai, ma l’ho visto in un film pornografico. - Gli spiega. L’uomo spalanca gli occhi, incredulo. - Si, lo so, caro! Quando mai la tua santa mogliettina ha guardato i film porno. - Mi guarda per un istante e mi fa l’occhiolino. Sono io che l’ho iniziata a quel tipo di passatempo, dapprima con le mie cassette amatoriali e poi con quelle commerciali. - Eppure ora li guardo, e non ti immagini nemmeno cos’altro sono diventata capace di fare. - Gli si avvicina ed appoggia la scatoletta nera sul letto, poi infila il cavo in una presa di corrente (adesso ho la conferma che si tratta di un elettrostimolatore). - Guarda che strano! E’ stato proprio quello che mi hai combinato a farmi scoprire tante cose che avevo solo sognato e che ora si sono tradotte in realtà. - Mentre parla, incomincia ad attaccare i cavetti al corpo del marito: con due piccoli coccodrilli ne fissa uno per ciascun capezzolo, uno lo appiccica al ventre con un adesivo, una altro, con un anello, attorno all’uccello dell’uomo. - Dammi una mano a sollevarlo. - fa rivolta a me.Mi avvicino e, allentata leggermente la corda che lo tiene bloccato alla sedia, lo sollevo leggermente. Milena infila una mano sotto al sedere del marito e gli infila nel culo il cilindretto metallico che è attaccato alla fine di un cavetto. L’uomo geme sommessamente. - Oh scusa, caro! - fa Milena. - Perdonami, non ci ho messo il lubrificante! - lo guarda fingendosi dispiaciuta. poi ridacchia. - Fa niente, sarà per la prossima volta. - Si rimette in piedi e ricomincia l’operazione sulla ragazza. Seni, fichetta, pancia e sedere. Poi guarda soddisfatta il risultato del suo lavoro. - Il fatto è che tu hai sempre pensato a me come ad una santarellina. - Continua nel discorso che aveva interrotto. - Di buona famiglia, leggermente bigotta, un po’ perbenista. Insomma la perfetta mogliettina da sfoggiare nella buona società, un vero e proprio concentrato di virtù. Cene di gala, ferie in posti di élite, serate in teatro, ma tra noi due di sicuro niente cose al di fuori del comune: la scopatina canonica serale, rigorosamente a luce spenta, un bacetto e via, si dorme. - Io soffoco un commento: Milena si è dimostrata ben differente dalla descrizione che ha appena data di se stessa. - Ma si sa! Agli uomini piacciono un po’ di porcherie e quindi, perché non trovarsi una troietta per sfogarsi a fare quello che con la propria moglie non si fa. E una volta trovata, si può anche fare a meno di dare la ripassatina serale alla moglie, tanto quella è un ciocco a cui non interessa affatto il sesso. - Continua, mentre traffica con i ruttori della scatoletta.Guarda per un momento il marito poi sbotta. - E INVECE NO! NON E’ COSI’ CHE FUNZIONA! - Grida, schiacciando con rabbia un pulsante.L’effetto è tanto immediato quanto impressionante, i due corpi collegati ai cavetti sussultano, sgroppano e infine si tendono attraversati dalla corrente elettrica. - Vacci piano. - Mormoro a Milena.Lei mi da un’occhiata e sorride. - Questo aggeggio è fatto in modo da non poter assolutamente fare danni. - Dice in un sussurro. - E’ come la pistola di prima. - Mi fa vedere i quadranti e mi rendo conto che sono regolati al massimo. - Più di così, non può fare. - Io annuisco. “Speriamo bene!” penso, allo stesso tempo, occhieggiando verso Roberta, Mara e Daniele che guardano preoccupati ma silenziosi l’evolversi della faccenda.Milena schiaccia di nuovo il pulsante ed i due corpi si rilassano di botto. La ragazza geme sommessamente, l’uomo si lamenta, con le lacrime agli occhi, fissando terrorizzato la moglie. - E questo è solo l’inizio. - Gli dice Milena, con tono di minaccia. - Ora penso di avere la vostra più completa attenzione. - dice. - Questo era solo un assaggio di quello che vi capiterà se noterò disattenzione o disinteressa da parte vostra. Ci siamo capiti? - I due non reagiscono e Milena preme nuovamente il pulsante, lasciandolo agire per non più di un secondo. E’ come se avesse rifilato un calcio in culo ad entrambi. I due si mettono ad annuire con tutte le loro forze. - Adesso va bene! - Si accomoda sulla seconda sedia e prende il telecomando del videoregistratore. - Ora che siete bene attenti, voglio che guardiate questo bel... documentario. Non è di Piero Angela, ma sono convinta che lo troverete interessante lo stesso. Pluto, chiudi la luce, per piacere. - Allungo una mano ed obbedisco. A dire la verità sono proprio curioso di vedere di cosa si tratta. Milena mi ha chiesto in prestito la videocamera ma si è rifiutata categoricamente di dirmi a cosa le serviva. “E’ una sorpresa.” si è limitata a dirmi.Parte il filmato e mi rendo conto che è una ripresa amatoriale fatta da qualcuno o piuttosto a digiuno in fatto di telecamere oppure piuttosto agitato.Dopo neanche un paio di minuti scelgo decisamente la seconda ipotesi: la protagonista è Milena e dalle premesse si tratta di un vero e proprio tour de force del sesso.Guardo verso Milena decisamente sorpreso. Lei mi fissa e mi fa cenno di gustarmi le riprese.Per due volte, durante la visione, Milena è costretta a pigiare il pulsante che collega la scatoletta al marito ed alla di lui amante.La prima quando l’uomo si rende conto che il filmato riguarda un’orgia con sua moglie come unica protagonista e si mette a scalpitare sulla sedia; la seconda volta quando il ragazzetto con il cazzo spropositato la sodomizza brutalmente e l’uomo chiude gli occhi per non vedere.Nonostante tutto, mi rendo conto di essermi arrapato in maniera bestiale e lo dimostra la protuberanza che mi deforma la tuta all’altezza dell’inguine. Milena mi guarda compiaciuta, poi da un’occhiata pure agli altri tre membri del gruppo. Neanche loro sono rimasti insensibili al filmato, tanto che Mara, da perfetta porcella qual è, approfittando della copertura fornitale da Daniele che sta davanti a lei, si è infilata una mano nei calzoni e, da quello che vedo, si sta sgrillettando senza ritegno.Milena interrompe la visione sul primo piano di uno dei ragazzi. - Adesso voglio la tua più completa attenzione. - dice, rivolta al marito. - Voglio che tu senta bene quello che dice Andrea. - L’uomo serra gli occhi, poi li riapre ed annuisce lentamente.Milena fa ritornare indietro di qualche secondo il film, poi rimette in Play.# - Milena, sei una vacca stupenda. - dice il ragazzo che Milena ha chiamato Andrea da dietro la telecamera. - Sembra nata per scopare! - rincara quello che la sta scopando in bocca. - Altro che le stronzette della nostra età. - Conferma un terzo, fuori campo. - Quelle sono solo delle troiette che se la tirano, ma al dunque ti tirano il pacco. - Milena si libera la bocca dal fardello. - Ridillo... più forte! - Grida. - Voglio che... quello... stronzo di... mio marito... lo senta... bene... quando... gli farò... vedere... queste riprese. - - Cosa? - chiedono in coro i ragazzi. - Avete... capito... bene! Quello... stronzo... si è... trovato... una di... quelle troiette... di vent’anni... e se ne... sbatte... altamente di... me. - Milena parla frammentato a causa del ragazzetto con pistone che non smette nemmeno per un secondo di incularsela di santa ragione.Andrea si avvicina a Milena e per un momento perde l’inquadratura. - E con una moglie come te, quello scemo si perde dietro ad una sbarbina? - si sente che le chiede. - Non mi... darebbe... fastidio... se riservasse... qualche... attenzione... pure a... me. - è la risposta di Milena.Andrea si solleva ed, evidentemente, passa la videocamera a ad un altro, poi si piazza in primo piano - Amico mio, se trascuri una donna del genere per dedicarti ad una ragazzina, sei decisamente uno stronzo fatto e finito. - Dice poi, rivolto all’obbiettivo.( se volete la versione completa, leggetevi Le avventure di Pluto: Milena superstar)#Milena ferma nuovamente la cassetta, la riavvolge e la fa passare una seconda volta, poi lascia andare avanti il filmato, nel quale si vede che i ragazzi la fanno girare e, mentre quello che la sta inculando le viene nel retto, gli altri le ricoprono si sperma il viso ed il corpo.La ripresa si conclude con lei che, voluttuosamente, si massaggia le tette ricoperte di seme maschile.Il silenzio è rotto solo dai singhiozzi dell’uomo che, ancora imbavagliato, piange sommessamente. - Non fare il bambino, Tommaso. - Lo rimprovera lei. - Ti da forse fastidio scoprire che la tua mogliettina è più troia di quanto pensavi? Oppure ti da fastidio il fatto che si possa divertire con altri. - Si alza in piedi e si avvicina all’uomo.Lo guarda per un momento poi sbotta a ridere. - Non ci credo, Tommaso! Sei proprio un porco. - Gli dice.Do una sbirciata pure io e capisco cosa intende. Nonostante tutto, pure al buon Tommaso la scena ha fatto effetto: presenta un principio avanzato di erezione, sfoggiando un attrezzo di buone dimensioni.Lei allunga la mano verso l’uccello del marito che, memore del trattamento subito inizialmente, tenta di ritrarsi. Invece Milena impugna delicatamente il membro dell’uomo e lo mena lentamente. - Allora ti stuzzica l’idea che tua moglie, volendo, possa essere una vera porca. - gli chiede.Lui la fissa poi, con riluttanza, annuisce debolmente. Milena in risposta smette di menarglielo e si rialza, avvicinandosi alla ragazza ammanettata sul letto. - Almeno ti ha fatto godere? - le chiede. La ragazza dapprima non risponde, ma quando Milena le mostra la scatola nera, si affretta a far cenno di si con la testa. - Magari lo fai solo per i quattrini? - infierisce. La ragazza scuote la testa con forza, fissando Milena con gli occhi sbarrati. - Allora lo fai perché ti piace scopare! - afferma.La ragazza esita un secondo, poi chiude gli occhi e annuisce lentamente. - Vedremo. - Taglia corto Milena.Si rialza e si avvicina a me. - Penso sia ora di fare qualche presentazione. - Dice allungando una mano. Con delicatezza mi sfila dalla testa il passamontagna che finora mi ha coperto il volto. - Questo è Pluto. - Dice. - Fra le altre cose è il mio negoziante di fiducia. - Si volta verso il marito. - E’ stata la mia prima scopata extraconiugale. Mi ha chiavata appoggiata al bancone del suo negozio. - Ci ripensa su un attimo, sorridendo. - Non sai quanto mi sono divertita a farmelo mettere nel culo da lui mentre avevo nella figa una bombola di... - esita un secondo e si volta verso di me. - ... cos’era? lacca per capelli? - Io annuisco. - Perversamente stupendo. - Commenta, prima di attaccarsi alle mie labbra ed infilarmi la lingua in bocca. Io ne approfitto per farle sentire lo stato in cui mi ritrovo, spingendole l’uccello contro il ventre. - Ancora un po’ di pazienza. - mi bisbiglia quando ci stacchiamo.Passa a Daniele, che la guarda in estasi.Milena gli da una palpata al pacco e gli sorride. - Questo invece è Daniele. Un piccolo porcellino che adora le tardone come me. Gli piace tanto farsi fare i pompini dalla tua mogliettina e va in visibilio quando mi faccio sborrare in bocca e inghiotto tutto. - Ripete la faccenda del bacio anche con Daniele, che a sua volta ne approfitta per palparle senza ritegno il culo.Si stacca dal biondo. - Ha pure altre qualità che però vedremo dopo. - dice avviciandosi a Mara. - Lei è Mara, la fidanzata di Daniele. - dice. - All’inizio era piuttosto gelosa di me a causa dell’effetto che avevo sul suo ragazzo, ma ora siamo diventate amiche per la pelle. Ha una lingua stupenda: sa leccarmi la fica in modo stupendo ed io ricambio tanto volentieri. - Bacia pure la brunetta che non si tira affatto indietro. - Se poi ci mettiamo che ha una fichetta bella capiente... beh, ne sa qualcosa Roberta. - dice, avviciandosi a quest’ultima e togliendo pure a lei il passamontagna. - Lei è una vera peste. Ha una faccia da angioletto, ma in realtà è una vera maialina. - Si volta verso il marito. - In fatto di capienza ne sa qualcosa: ha scopato parecchie volte Mara e me con le sue manine. Ci ha infilato un mezzo braccio a testa. - Ritorna verso il marito e gli si piazza davanti.Lui la fissa con gli occhi fuori dalle orbite e lei ridacchia. - Come vedi le sorprese non sono a ancora finite. - Gli dice, slacciando i bottoni della giacca. - Pure io mi sono trovata un amante più giovane di me, ma in più ho a disposizione anche i suoi amici. - Mentre parla slaccia pure la camicetta e la gonna, rimanendo in biancheria intima. - Se ci penso bene, mi viene quasi la voglia di piantarti definitivamente e di dedicarmi completamente al sesso. Penso che i miei amichetti sarebbero contenti di avermi a disposizione sempre e comunque, senza sotterfugi e senza dover aspettare che tu te ne vada a fare il cretino con la tua troietta perché io sia libera di raggiungerli. Che ne dite, ragazzi?- Il coro di risposte entusiaste in materia è unanime. - E poi ci sono quei cinque simpatici ragazzi che hai visto in video, penso che pure loro sarebbero felici di potermi rivedere. - L’uomo, scuote la testa con forza. - No? Pensi che non sarebbero felici? Oppure no, non vuoi che ti pianti? - chiede riprendendo in mano la scatoletta nera. - Sai cosa pensavo? Quasi quasi, questa videocassetta che ho fatto, potrei farla pure vedere in giro. Che ne so, magari al circolo del Bridge, oppure in parrocchia: penso che quei bavosi bigotti apprezzerebbero, una volta tanto, uno spettacolo un po’ più pepato dei soliti filmetti melensi che proietta il nostro parroco. E poi sai che divertimento sputtanarti con mezza città: Milena la perfettina, la mogliettina per antonomasia di Sir Tommaso che si rivela un puttanone affamato di cazzi. - Non l’ho mai sentita dire tante parolacce in una volta sola. Pure quando scopiamo tutti assieme tende ad essere piuttosto “pulita” nel parlare.Regola l’elettrostimolatore ma non lo mette in funzione. - Allora a te piace scopare, vero. - dice, riportando l’attenzione sulla ragazza ammanettata al letto. - L’hai mai fatto con più uomini? - Cenno negativo della testa. - Dovresti provarci: sapessi quanto è piacevole farsi riempire la fica ed il culo contemporaneamente. E a vibratori, come stai. Scommetto che ti meni la fichetta piuttosto spesso. - La ragazza tentenna e Milena le agita eloquentemente la scatoletta nera sotto al naso. Il tentennamento diventa immediatamente un rapido annuire. - Mai usato un bel vibratore? Di quelli belli lunghi che vibrano e si agitano. - Cenno negativo. - Mi meraviglio di te, Tommaso. Ma che mandrillo sei? Niente giochetti strani? Niente pratiche perverse? Suppongo non avrai mai fatto l’amore con un’altra donna. O si? - Cenno negativo. - Bhaa, che merda! - Commenta, delusa. - Tutto qui? Vi trovate qui, scopatina e via, di nuovo a casa? Glielo succhi almeno? - Cenno affermativo. - Già meglio! Te lo fai mettere nel culetto? - Esitazione e debole cenno negativo. - Vuoi dire che ci avete provato? - Cenno affermativo. - Ma ti ha fatto male! - Cenno affermativo. - Anche a questo porremo rimedio. Pluto è un asso nell’aprire culetti virginei, vero Roberta? - - Eccome! - risponde la mia piccola valchiria. Si avvicina a Milena e scruta negli occhi la ragazza. - Sapessi quanto è bello. - Milena si tira su e sospira. - Mi sono proprio rotta le scatole di tutte queste chiacchiere. Voi che ne dite, diamo inizio alla festa? - Il coro è unanime ed entusiasta. A me personalmente la faccenda ha messo parecchia foja addosso. - Molto bene! - esclama Milena - Ma prima di tutto... - sventola la scatoletta. - ...un altro assaggio. - I due imbavagliati mugolano la loro richiesta di pietà ma Milena non intende rinunciare alla sua rivalsa. Guardandoli con aria truce schiaccia con forza il pulsante.I due si tendono di scatto... e poi si rilassano di botto, spalancando gli occhi. Il ronzio sommesso che esce dalla scatoletta è ben differente dal ringhio basso di prima.Milena ridacchia, mentre osserva marito e relativa amante iniziare ad agitarsi ansimando. - Sorpresi, vero? Questa macchinetta è un aggeggio infernale: può far male, ma può anche dare un sacco di piacere. - Le sue parole sono dimostrate dall’immediata erezione di Tommaso, che mugola ad occhi spalancati, incredulo. - Mancava, alla tua collezione, un ordigno del genere, Pluto. - Fa rivolta a me. Poi butta la scatoletta sul letto e spalanca le braccia. - Vieni qua, porcello! Dai una ripassata alla tua bella vaccona. - Dice.Io non mi faccio di certo pregare ed in un minuto sono nudo come mamma mi ha fatto.Mi avvicino a Milena che si affretta ad inginocchiarsi davanti a me, assicurandosi che il marito possa vedere bene quello che sta facendo. - Non ti distrarre troppo, mi raccomando! - gli dice, poi spalanca la bocca e avviluppa il mio uccello nella ben conosciuta e piacevolissima fornace della sua bocca.I ragazzi di certo non rimangono con le mani in mano. Si spogliano a loro volta e si buttano sul letto, accanto alla ragazza immobilizzata. Roberta si china tra le sue gambe e si mette a lavorare di lingua, mentre Mara si dedica all’uccello di Daniele. La ragazza sobbalza sotto il duplice stimolo della bocca di Roberta e dell’elettrostimolatore lasciato acceso da Milena. In questo caso è proprio una corrente elettrica che le attraversa il corpo. - Che ne dici di liberarli. - Bisbiglio a Milena, che interrompe un attimo il pompino imperiale che mi sta facendo. - Lei si, lui non ancora. - Ribatte decisa.OK è lei che guida il gioco, questa sera. - Se volete potete scioglierla, ragazzi. - dico.Daniele si china sulla ragazza e, delicatamente le sgancia il bavaglio. La moretta muove la mandibola, indolenzita dalla lunga immobilità, poi lo ringrazia sommessamente. - Come ti chiami? - le chiede Mara. - Stefania. - Mugola lei in risposta. - non mi farete del male? - Chiede, con un filo di voce. - Se quello che ti sta facendo Roberta lo consideri una tortura... allora te ne faremo molto, di male. - Ribatte pronta Mara. Poi precede Daniele e scavalca la faccia di Stefania, piazzandole la fica davanti al naso. - Fammi vedere se hai buona volontà. - le dice. Stefania fissa il suo inguine per un attimo, poi titubante allunga la lingua e la passa sul grilletto di Mara. Dopo qualche secondo ci da dentro come un frullatore.Daniele, per non restarsene con le mani in mano, si piazza alle spalle di Roberta, che se ne sta molto invitante col culo per aria, le da una bella slinguata alla fichetta e la inforna per benino da dietro. Roberta mugola il suo apprezzamento e raddoppia le attenzioni nei confronti di Stefania.L’unico a bocca asciutta è proprio Tommaso, ancora legato come un culatello. Ansima come un mantice ed il cazzo gli è diventato viola da tanto è teso. Non so se è lo spettacolo oppure la stimolazione elettrica, penso tutte e due.Milena finalmente decide che sono sufficientemente ingrifato da farle vedere le stelle, risputa il mio cazzo e si piazza sul bordo del letto a gambe spalancate. Io mi inginocchio davanti a lei e mi infilo nella sua fica, che gronda come una fontanella. - Guarda, Tommaso, la tua brava mogliettina che si fa fottere dal suo amante. - dice, cattiva. - non ti piace lo spettacolo? - L’uomo, con gli occhi fuori dalle orbite, si lamenta e tende le corde che lo immobilizzano, scuotendo la testa come un forsennato. - No? Non ti piace? - gli chiede, ansimando. - Invece a me piace tantissimo farmi scopare. Ho scoperto di adorare il cazzo. - commenta lei, mentre mi afferra per la chiappe e mi attira dentro di se, contorcendosi per ricevermi completamente.Piazzo un pollice sul suo grilletto e lo frugo con forza, come ho imparato che adora. - Siii. - Mugola, chiudendo gli occhi.La scopo per benino, mentre lei solleva le gambe e me le appoggia sulle spalle.Milena si volta verso Daniele e Roberta. Strisciando sul bordo del letto, riesce ad infilare la testa sotto al ventre della mia piccola porcella, cominciando un rapido andirivieni con la lingua tra il suo grilletto e il tratto di cazzo di Daniele che ogni tanto riemerge.Il mio amico rantola il suo piacere, imitato da Roberta che è addirittura costretta ad interrompere il suo lavoro di lingua su Stefania.Ci pensa Mara a porre rimedio, girandosi rapidamente a rovescio in un magnifico sessantanove con la ragazza ancora ammanettata al letto. - Slegatemi, vi prego. - ansima quest’ultima, sull’orlo dell’orgasmo.Mara esita un attimo, poi afferra le chiavi appoggiate sul comodino e slaccia le manette. Avrei pensato che, una volta libera, la ragazza avrebbe tentato di interrompere quello pseudo, invece abbraccia strettamente il culo di Mara e le affonda la faccia tra le cosce, ricambiando colpo su colpo le attenzioni che le vengono riservate. - Mi presti un attimo Daniele? - chiede Milena a Roberta.Quest’ultima esita un attimo, poi a malincuore fa di si con la testa, sfilandosi lentamente l’uccello dalla pancia. - Vieni qui, briccone. - Dice Milena rivolta al biondo.Ho già capito cosa vuole e mi affretto ad assecondarla, distendendomi sul letto.Lei si alza in piedi, mi da le spalle e, divaricatasi i glutei, si siede sul mio uccello, sodomizzandosi da sola. - Vieni. - Ordina a Daniele quando è ben assestata sul mio ventre. Il biondo si piazza tra le sue gambe divaricate e la inforna davanti. Lei mugola satolla, poi inizia a ruotare il bacino, scopandosi da sola sui nostri due cazzi, mentre Daniele le ciuccia le tette..A Roberta invece non resta che buttarsi tra Mara e Stefania che, a dire il vero, l’accolgono con notevole entusiasmo, visto che la biondina si arma di un paio di dildo estratti dal borsone di Milena. Un minuto più tardi al ronzio sommesso dell’elettrostimolatore si uniscono pure quelli di un paio di vibratori che girano a tutta velocità, affondando indiscriminatamente nei corpi delle tre ragazze aggrovigliate sul letto.Milena sembra impazzita, si agita tra Daniele e me come in preda ad un attacco epilettico, ed in breve tempo viene senza ritegno accasciandosi sul mio petto.Ancora boccheggiante si volta verso Tommaso. L’uomo è paonazzo in volto e l’erezione che gli esplode fra le gambe è quasi impressionante. Non so quanto piacevole possa essere starsene a cazzo duro per tanto tempo, continuamente stimolato da una macchinetta priva di coscienza che ti mantiene su di giri ma non fa niente per portarti all’orgasmo. Ha gli occhi fuori dalle orbite ed un sottile rivolo di saliva che cola fino al petto dal foro per respirare del tampone che ha in bocca.Milena lo osserva mentre continua ad ondeggiare dolcemente tra me e Daniele. - Ti piacerebbe essere al posto di uno di loro, vero? - gli chiede, fissandolo diritto negli occhi. - Magari al posto di Pluto, con l’uccello piantato nel mio culetto. - Si inarca, sollevandosi dal mio ventre, poi si lascia cadere nuovamente, impalandosi fino in fondo. - Invece te ne starai li buono e tranquillo. - Infierisce. - Mi guarderai scopare e fare la maiala con i miei amici. - Tommaso di dibatte sulla sedia e rischia quasi di rovesciarsi a terra. - Poverino! - continua Milena, senza interrompere l’ondeggiamento. - Ma non meriti di assaggiare il mio culetto. Lo hai avuto a tua completa disposizione per anni e non ti è venuto nemmeno l’idea di sfiorarlo, ora invece sono io a non volertelo dare. E poi non sei nemmeno stato capace di farti quello di Stefania... se proprio una delusione. - Si ferma, completamente impalata sul mio cazzo. - A proposito di Stefania... - si volta e da un’occhiata al groviglio che giace sul letto accanto a noi. - Forse è arrivato il momento di farle provare l’ebbrezza della sodomia. Che ne dici, Pluto? ti interessa? - - E me lo chiedi? - rispondo io. Vista la mia vera e propria passione in materia, un culetto virgineo è un vero e proprio invito a nozze.Lei sospira. - Lo sapevo che avresti risposto così. - Dice. Sospinge via Daniele che a malincuore si sfila dalla sua fica, poi si rovescia sul letto, sfilandosi il mio cazzo dal culo. Striscia fino alle tre ninfette che hanno interrotto i giochetti. - Vieni, piccolina! - fa a Stefania, che la guarda timorosa.Io faccio il giro del letto mentre Roberta e Mara si fiondano come due ossesse su Daniele, rimasto libero ed a cazzo asciutto. Lo rovesciano a terra e, mentre una si appropria del suo uccello, l’altra gli sbatte in faccia la fica, intimando di leccargliela come un cagnolino. Il biondo, felice di un simile trattamento, si butta a capofitto senza nemmeno un attimo di esitazione.Nel frattempo Milena ha fatto piazzare Stefania a quattro zampe e le ha infilato la faccia tra le natiche, slinguandole ed insalivandole per benino il forellino posteriore. Poi saggia la resistenza dello sfintere con un dito. Stefania borbotta e si contorce leggermente, ma Milena la trattiene e continua a lavorare sui muscoli contratti. Tanto per restare a regime, mi piazzo davanti alla faccia della ragazze e le porgo il succhiotto. Lei non si fa pregare e lo imbocca, succhiando di buona lena. Non sarà all’altezza di Roberta e Milena, ma se la cava piuttosto bene.Dopo qualche minuto le dita nel suo sederino diventano due senza che lei batta ciglia, poi Milena sforza con il terzo, ma non c’è verso, non passa.E ora che io prenda in mano la faccenda e, sfilata l’asta dalla boccuccia che l’ha tenuta in caldo finora, faccio il giro e mi inginocchio alle spalle della moretta. Lei ansima, tesa come una corda di violino, ma Milena rapidamente le si infila sotto e si attacca al suo clitoride come una sanguisuga, praticamente immobilizzando la sodomizzanda.Faccio una rapida puntata dalle parti della sua fichetta, che è stretta al punto giusto ma molto bagnata, poi punto la cappella al forellino bruno e ci gioco un pochino, spingendo a piccoli colpetti. Dapprima lo sfintere è teso al massimo, ma grazie alla preparazione ricevuta ed al continuo stimolo, non ci vuole poi molto a che si rilassi, cominciando a palpitare invitante. Aumento le spinte e gradatamente l’anello bruno si allarga permettendo il passaggio di sempre più carne maschile. Stefania gorgoglia qualcosa di indistinto, con la faccia persa tra le cosce di Milena che, per agevolarmi, le tiene allargate le natiche. - Che spettacolo! - commenta.Io non mi distraggo e continuo a spingere. Sono arrivato alla parte più difficile, far passare l’anello della cappella. Prendo un po’ di rincorsa poi spingo, deciso, finché lo scalino non è superato. Stefania molla un grido, tentando di sottrarsi alla penetrazione, ma aiutato da Milena la tengo ferma, rimanendo immobile a mia volta per permetterle di abituarsi all’inusuale presenza.Sento che mi strizza l’uccello con rapide contrazioni, che pian piano scemano fino a smettere del tutto. Stefania si rilassa e smette i tentativi di fuga.Qualche secondo e riprendo a spingere lentamente mentre Milena dardeggia con la lingua tra la fichetta indifesa, lo sfintere teso al massimo e la porzione di asta che ancora sporge del culetto di Stefania.La ragazza guaisce e ansima, chiaramente indecisa tra il piacere ed il dolore, ma in pratica subisce la penetrazione senza ribellarsi.Non smetto di spingere finché non vado a sbattere con il pube contro le sue natiche. Quando sente che mi appoggio, si volta leggermente e mi fissa, con un espressione sorpresa dipinta in faccia. Le accarezzo gentilmente la schiena mentre arretro, sfilandomi da lei, che apre la bocca in un silenzioso “Ohhhhh”. - E’... è...bello... - fa, quando riprendo a spingere. - Non... mi fa... tanto male. - Balbetta, chiudendo gli occhi.Milena si sfila da sotto di lei e ci osserva per qualche istante, poi scende dal letto e traffica nella borsa sulla cassettiera, tirandone fuori uno strap - on. Infila lo slip di gomma, infilandosi rapidamente nella fica il dildo che sporge internamente. Si sistema la mutandina, serrando in vita le cinghie, poi da un paio di strattoni al dildo che le sporge sul pube per sistemare bene il tutto. Mentre continuo a sodomizzare lentamente Stefania, la vedo rabbrividire e socchiudere gli occhi.Camminando con difficoltà, raggiunge il marito senza smettere di agitare il cazzo di plastica. - Che ne dici della tua mogliettina? - gli chiede. - Bel cambiamento, vero? - Si massaggia un seno con la mano libera. - Scommetto che vorresti partecipare alla festa. - gli dice, mollando per un istante il dildo per tappare il foro di aerazione del bavaglio del marito. L’uomo si agita, tentando di farle spostare la mano, ma i suoi movimenti sono limitati dalle corde che lo serrano. Milena allunga anche l’altra mano e gli tappa pure il naso, impedendogli completamente la respirazione. L’uomo si agita ancora di più, diventando livido in faccia.Sono quasi sul punto di intervenire per farle mollare la presa ma Milena mi precede. - Stronzo! - lo rimbrotta. - Sei uno stronzo, ma sei pur sempre mio marito. Ho deciso di darti una possibilità, ma dovrai dimostrare di meritartela. - L’uomo la fissa, non so se con rabbia o gratitudine. - Sei disposto a fare quello che ti dico? - Nessuna esitazione, Tommaso annuisce con vigore. - Qualsiasi cosa? - Altro cenno secco e deciso della testa. - Se provi a ribellarti, è finita. - Lo avvisa Milena.L’uomo la guarda, e questa volta lo sguardo è nettamente implorante. - Bene, ora staremo a vedere! - Milena si abbassa e senza alcuna delicatezza strappa i due coccodrilli che stringevano i capezzoli di Tommaso. L’uomo stringe gli occhi ma non emette nemmeno un sospiro. La rossa si abbassa e sfila senza tanti riguardi l’anello attorno al cazzo del marito poi, con deliberata lentezza gli stacca l’adesivo dal pube, depilandoglielo quasi completamente. Stavolta Tommaso guaisce sommessamente, ma non fa nessun gesto. - Vedo che hai capito l’antifona. - Commenta Milena, slacciandogli il bavaglio. L’uomo tira un paio di sospiri. - Milena... senti... - tenta di dire, con voce impastata. - Chiudi quella boccaccia! - lo interrompe immediatamente Milena. - Non ti ho liberato la bocca per farti parlare: non voglio sentire le tue stronzate. - Gli sventola il dildo sotto al naso. - Stai zitto e succhia. E ti conviene pure farlo bene, è un consiglio spassionato. - L’uomo esita un secondo, poi apre la bocca e obbedisce. Ho già idea di cosa gli spetta e ridacchio tra me e me, riportando l’attenzione su Stefania, che nel frattempo si è gustata con evidente piacere la mia asta nel retto.La moretta ha infilato una mano tra le gambe e mi sta delicatamente ed amorevolmente massaggiando le palle, in un muto incoraggiamento a continuare.Non mi faccio di certo pregare, mi chino su di lei, l’afferro per le tette e, fattala sollevare contro il mio petto, comincio a sbatterla di santa ragione. Non potendo più raggiungere le mie palle, Stefania ripiega sulla sua fichetta. Sento le sue dita ravanare nel pertugio, separate dal mio cazzo da una leggera parete di morbido tessuto. - Non ci avrei mai creduto. - dice, sottovoce appoggiando la nuca sulla mia spalla. - E’ una sensazione stranissima sentirsi il culetto pieno. - Ha gli occhi socchiusi ed un’intensa espressione di godimento tracciata in faccia. Sinceramente appare così eccitante che mi trattengo a fatica dal farle un clistere di sborra.Chi se la passa altrettanto bene è Daniele, praticamente travolto da Roberta e Mara. Le due porcelle lo stanno praticamente spolpando: Mara è distesa a pancia sotto con l’uccello del fidanzato profondamente piantato nel sedere mentre Roberta, armata di vibratore a serpente, fotte se stessa ed il sedere del biondino a ritmo serrato.Daniele ha la tipica espressione di chi sta per raggiungere l’apice del godimento e non mi meraviglierei sa da un momento all’altro farcisse per benino Mara.Milena sta sciogliendo le corde che tengono legato Tommaso. L’uomo si toglie dalla sedia con evidente difficoltà, barcolla fino al letto e vi si appoggia, fissando per un istante Stefania e me che continuiamo a darci vicendevolmente piacere.Milena gli rifila una spinta alle spalle, costringendolo in ginocchio con il busto appoggiato al letto. - Ora vedremo se hai fatto un buon lavoro. - gli dice minacciosa, brandendo il dildo che porta legato alla vita. - Milena? Cosa vuoi...? - cerca di protestare, ma lei non intende desistere, gli punta il vibratore fra le natiche e da un colpo di reni spaventoso. Tommaso strabuzza gli occhi, lancia un grido e tenta di svincolarsi, ma lei gli sta distesa sulla schiena e gli bisbiglia qualcosa all’orecchio. Tommaso stringe i denti , strizza gli occhi ed agguanta le coperte con le mani, mentre Milena riprende a spingere come una forsennata. - Una volta tanto sono io che fotto te, tesoro! - gli sibila nell’orecchio quando arriva a fine corsa, poi prende a scoparlo nel culo con evidente piacere. Non so se è per l’effetto del dildo che ha piantato pure lei nella fica, e che è collegato a quello infilato nel culo di Tommaso, oppure per il semplice gusto di brutalizzare il legittimo consorte.Incuriositi da quanto sta accadendo Pure Roberta Mara e Daniele si avvicinano. Dallo stato pietoso in cui si trova l’uccello del biondo, capisco che le mie previsioni erano esatte. Conferma ne è il torrentello di sperma che scende lungo le cosce di Mara.Tutta la faccenda mi ha portato al parossismo, ho l’uccello che pulsa dolorosamente, stretto nel budello di Stafania e decido che è giunta l’ora di concedermi un po’ di sollievo. Fino a questo momento ho fatto di tutto per trattenere l’impellente sborrata che mi ribolle nelle palle ma adesso basta. Spingo Stefania lunga distesa sul letto, stendendomi completamente sopra di lei e schiacciandola con la mia mole. La ragazza guaisce e lo fa ancora più forte quando il mio movimento lento e costante nel suo retto si trasforma in una cavalcata brutale. Stringe anche lei le coperte tra le mani e digrigna i denti, ma io non rallento: ormai ci vorrebbe un bulldozer per fermarmi. La sbatto quasi con cattiveria mentre l’orgasmo sale, poi mi pianto dentro di lei fino alla radice è le rovescio nel culetto una secchiata di sperma. Lei spalanca la bocca e gorgoglia assieme a me, travolta suo malgrado dal piacere.Quando riprendo fiato, mi accorgo che Milena non ha interrotto la sodomizzazione del marito, però noto pure che Mara è scomparsa. Mi sollevo sulle braccia e guardo oltre il bordo del letto: come avevo sospettato, è distesa a terra sotto la pancia di Tommaso, e dal movimento della sua testa capisco immediatamente che è impegnata in un pompino da favola.Rotolo sul letto, liberando Stefania dal peso che la schiaccia. Lei mi guarda con gli occhi languidi e porta una manina tra le natiche. Sobbalza al contatto e quando la riporta davanti al viso ha le dita completamente ricoperte di sperma lattiginoso. Con mio grande stupore, senza nessun problema, le porta alle labbra e le succhia di gusto, ammiccando verso di me. - Buono! - dice, muovendo le labbra senza emettere alcun suono.Roberta, che ha visto tutto, si avvicina, le da un bacio su una guancia poi discende lungo la sua schiena e le infila la faccia tra le natiche, lappandola delicatamente. Tanto per completare l’opera, mi sposto leggermente e porgo l’uccello semisolido a Stefania, che si mette a ripulirlo senza problema alcuno.Non la facevo così porcella, e invece...Do un’occhiata a Daniele, e mi rendo conto che ha già ripreso vigore. Quatto qautto si piazza alle spalle di Milena, le scosta un po’ gli slip e senza nemmeno avvertirla glielo sbatte nel sedere. Lei si ferma un attimo per permettergli un entrata più agevole. - Scopaci tutti e due. - mormora poi, con un espressione perversa dipinta in volto. Daniele si mette a scoparla ed il movimento che imprime basta a far muovere pure il dildo infisso nel culo di Tommaso che, preso tra due fuochi sta già boccheggiandoE vedendo la bocca spalancata, un’idea balzana mi sboccia nel cervello. Sottraggo l’uccello alle fauci di Stefania, che ne approfitta subito per rigirarsi e infilare la testolina bruna fra le gambe di Roberta, e mi piazzo a gambe aperte davanti alla faccia di Tommaso. - Ti dispiace se approfitto di tuo marito? - chiedo a Milena, farcendole l’occhiolino. - Devi! - ribatte lei, sorridendo e spingendo la testa del consorte verso il mio inguine.L’uomo esita un momento, poi spalanca le fauci ed ingoia la salsiccia.Non c’è niente da fare, nonostante il buon Tommaso abbia manifestato un certa ritrosia, conferma il famoso aforisma che dice ”nessuno sa succhiare un cazzo meglio di un uomo”.A conferma di questo, il fatto che ben presto sono in forma come prima, duro e pronto a continuare la tenzone.Lo lascio continuare per qualche altro minuto, tanto da gustarmi il pompino elargitomi, poi gli sottraggo l’uccello e studio il da farsi.Roberta e Stefania sono ancora allacciate in un micidiale sessantanove, Daniele se ne sta fottendo beato Milena che, con lo strap - on si autofotte e incula Tommaso, mentre Mara, distesa sotto a quest’ultimo, gli succhia bellamente l’uccello. Ripiego su Mara, che oggi non ho ancora avuto il piacere di “sfruculiare”.Scendo dal letto e mi piazzo tra le sue gambe, poi, visto che la fichetta è occupata da quattro dita della sua manina, non mi resta che abbassare la mira di qualche centimetro e sprofondare nel suo rodato culetto. Lei interrompe il pompino a Tommaso e occhieggia nelle mia direzione. - Ciao Pluto! - Bisbiglia, mentre sprofondo in lei. - Felice di... sentirti. - - Grumpfh. - Grufolo io. Lei sospira satolla e riprende il lavoro interrotto.Mi sto godendo il suo budello bollente, ma Milena non ha proprio pace: fa uscire dal suo budello Daniele, si estirpa dal budello del marito e si toglie lo strap - on. - Voglio finire in bellezza. - Dichiara, agguantando l’elettrostimolatore. Si avvicina alla cassettiera e recupera dalla borsa tutti i cavetti a disposizione con relativi terminali di varie fogge.In meno di un minuto tutti gli elettrodi sono fissati alla scatoletta nera, che somiglia ad una strana medusa. Si mette al lavoro e, quando ha finito, ognuno di noi ha ricevuto il suo bravo elettrodo. Mara ne ha uno a forma di palla nel sedere, dal quale Milena mi ha bruscamente sfrattato; Roberta ha un sottile puntale metallico nel sedere; Stefania una specie di farfalla appiccicata al grilletto. Io, come Daniele, sono dotato di un anello attorno al cazzo, mentre Tommaso ha un uovo d’acciaio affondato nel retto.Milena squadra il marito, gli si avvicina e lo fa distendere sul letto, poi lo scavalca e si affonda il suo cazzo nella fica grondante di umori. - Vieni, Pluto, infornami da dietro. - Mi ordina.Nonostante l’intralcio del cavetto, obbedisco diligentemente ed in un attimo sprofondo nel suo culo.Daniele ripiega su Roberta, che lo accoglie a braccia e fica aperte.Senza nemmeno controllare cosa stiano facendo gli altri, Milena regola i ruttori e spinge il pulsante generale.D’improvviso mi ritrovo con l’uccello in fiamme. Una sensazione di piacere mi paralizza i muscoli, impedendomi quasi di respirare e nonostante tenti di resistere, non posso fare a meno di agitarmi convulsamente. Mi rendo distrattamente conto che pure gli altri sono nella mia stessa situazione, un coro di gemiti di piacere invade la stanza mentre i nostri corpi si dimenano alla ricerca del piacere come fossero posseduti da un propria volontà. Con l’ultimo angolino di mente ancora funzionante, mi accorgo che pure Milena, che non ha agganciato nessun elettrodo al corpo, sembra attraversata dalla stessa forza che passa nei nostri corpi. “Stupido.” mi dico. Evidentemente l’elettricità si scarica da me a Tommaso, o viceversa, attraverso di lei.E’ l’ultimo sprazzo di lucidità, poi le sensazioni mi travolgono come un onda, impedendomi di pensare in modo razionale: tutto ciò che agogno è il continuare di quelle ondate di piacere che mi scuotono le membra. Quasi senza volerlo, sto inculando brutalmente Milena e sento l’uccello di suo marito a stretto contatto del mio che si muove convulsamente oltre la sottile parete di carne che ci divide. Non posso fare altro che agguantarmi alle tette di Milena, strizzandogliele brutalmente, e continuare a sodomizzarla con tutta la forza che ho in corpo. La sento gridare, non so se di piacere o a causa del trattamento non proprio delicato a cui la stiamo sottoponendo, ma non me ne frega assolutamente niente: voglio godere e questo è quanto.L’orgasmo mi arriva come un fulmine a ciel sereno, non ho nemmeno il tempo di dire “a”, figurarsi di resistere all’ondata improvvisa. Mi ritrovo teso in un arco, puntato con le braccia sulla schiena di Milena, mentre le allago l’intestino. Anche l’orgasmo sembra non finire mai, prolungato e reiterato dal flusso elettrico che mi attraversa il corpo.Solo dopo un tempo che mi sembra infinito, riesco a sfilarmi dal buco rovente di Milena, e a buttarmi sul letto. Con l’ultima briciola di forza che mi rimane sfilo l’anello che ho stretto alla base del cazzo, ridotto ad uno straccetto usato, lo butto da una parte e sprofondo nel limbo.Non so quanto tempo è passato quando resuscito.Mi sento come se mi fosse passato sopra un T62 sovietico e nello stesso tempo mi sembra di essere in Paradiso. Attorno a me, lentamente, anche gli altri si stanno rianimando.L’elettrostimolatore giace ai piedi del letto, con i cavi scollegati alla meno peggio.Mi accorgo di essere disteso sopra ad una gamba di Tommaso, ma lui sembra sbattersene altamente di tutto. E’ ancora saldamente piantato nella fica di sua moglie e sembra che stiano dormendo entrambi della grossa.Mi sposto leggermente per trovare una posizione migliore e così facendo va a finire che li sveglio. L’uomo guarda Milena che sbatte gli occhi e deglutisce un paio di volte. - Milena? - la chiama sommessamente. Lei volta uno sguardo un po’ pallato verso di lui ma non fiata. - Ti prego, perdonami! - dice, contrito.Lei non ribatte. - Non volevo farti del male. - continua lui, visto il silenzio della consorte. - Non ho mai avuto il coraggio di chiederti di fare... di essere... - - Una troia. - suggerisce lei, senza troppi riguardi. - ...ho sempre avuto paura che tu mi considerassi un pervertito. - Continua l’uomo. - Ti ho sempre considerato troppo perfetta per trascinarti in... - Si interrompe, poi riprende. - ti giuro che cambierò! Non lo farò più! - Si volta verso Stefania. - Scusami, Stefy! Ma non voglio perdere mia moglie. - riporta lo sguardo su Milena che lo squadra severa. - Perdonami, tornerò ad essere un bravo marito e dimenticherò questi giochi... - - Ma allora non hai capito proprio un cazzo! - Lo apostrofa Milena. - Eh? - fa lui, a bocca aperta. - Non hai capito che finalmente ho ottenuto quello che ho sempre sognato! Non capisci che non mi sono incazzata per il fatto che ti sei trovata un altra per scoparci, ma perché non hai coinvolto prima me! Non voglio che tu smetta di vedere Stefania e non voglio smettere di vedere Pluto, Roberta, Mara e Daniele. Anzi! Ho tutta la sacrosanta intenzione di spassarmela pure io con la tua troietta e penso che i ragazzi saranno più che felici di accogliere altri due membri nel gruppo. Voglio recuperare gli anni persi in stupidi perbenismi. Voglio scopare finché la fica mi va in fiamme! Ho scoperto un nuovo mondo pieno di divertimenti e senza falsi moralismi, ma pieno di voglia di vivere e piacere. Cazzo, datti una svegliata! Non capisci che quello che voglio è continuare assieme a te a fare quello che abbiamo fatto finora da soli? - Lui la guarda senza parole, poi la stringe a se.Quasi quasi mi commuovo! - Ragazzi? - li interrompo. - Molto bella la scenetta della riappacificazione famigliare, ma ho un piccolo problema da proporvi. - Si voltano tutti verso di me, sorpresi. Di certo non si aspettano degli ostacoli proprio da parte mia. - Quale? - chiede Milena, sul chi vive. - Con Tommaso e Stefania, arriviamo a sette. - Dico. - Con tutta la più buona volontà, ma a casa mia mica c’è tanto posto. - Dico candidamente. - Se non volete scopare in corridoio, dovremo organizzarci un po’ meglio. - Non capisco perché mi mandano tutti a fare in culo.
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15 years ago
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Un pomeriggio in sauna
era un sabato pomeriggio noioso. non sapevo cosa fare, e decisi di andare in una sauna che sta a genova.
pagai l'entrata, ( sono socio. diversamente non si puo entrare.) mi diedero 2 asciugamani e le ciabatte e la chiave dell'armadietto.
mi spogliai e andai sotto la doccia.
decisi di entrare nella sauna, quella che si riempie di vapore.
facevo fatica e vedere, andando rasente alle piastrelle del muro, arrivai dentro. rimasi in piedi. riuscivo ad intravedere delle sagome, ma nn riuscivo a distunguerle. saranno state sulle 4, o 5 persone.
faceva caldo e il sudore cominciava a scendere dal mio corpo. ero nudo, e il mio cazzo era semi duro. ( 16 cm)
non molto distante da me, sentivo ansimare, erano due uomini che si stavano accarezzando.
da quei sospiri, cominciai a eccitarmi, il mio cazzo era diventato duro e voglioso, pensavo alle loro mani che si stavano segando.
poco dopo, sentii una mano che mi toccava il cazzo. lo lasciai fare, anche se non avevo idea chi fosse. questa situazione, mi eccitava tremendamente. mi stava segando piano. poi sentii una mano sul culo, una sul petto, un'altra che toccava i coglioni.
si erano avvicinati tutti a me.
il mio cazzo impazziva, sentivo bocche diverse che facevano a gara a chi lo prendeva in bocca.
i loro cazzi duri li sentivo sul mio corpo, ne presi in mano uno, era grosso come piace a me, e cominciai a segarlo, poi un altro.
sentii una voce che mi disse " Inginocchiati porcone"
feci quello che mi disse la voce sconosciuta.
mi inginocchiai. avevo 5 cazzi duri e belli che si appoggiavano sul mio viso. li leccavo, li segavo, quella situazione, mi eccitava da impazzire. mi sentivo una troia e mi piaceva tantissimo.
la mia lingua andava sui loro coglioni, le loro cappelle entravano e uscivano dalla mia bocca.
poi non riuscirono piu a trattenersi. sentii la loro sborra schizzarmi in faccia, sul petto. godevano come porci.
io ero pieno della loro sborra e venni pure io facendomi un segone mentre prendevo tutta la loro sborra.
uscii pulendomi alla bene meglio e mi infilai subito sotto la doccia.
dal quel sabato noioso, era diventato un sabato pomeriggio stupendo.
avevo anche capito, quanto ero puttana.
11
2
15 years ago
admin, 75
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Bis inatteso
… Sono le 8 e sono ancora sotto le coperte. Mi piace quando sono sola a casa dormire nuda sotto Kili di coperte. Peccato non avere Manuel qui con me. Il pensiero vola a due giorni fa quando per ore ci siamo presi cura l’uno dell’altra. Sento ancora tutti i dolori ma al solo ricordo mi bagno tutta. Sul mobile ci sono ancora tutti i nostri giochi ben puliti (l’igiene è una mia mania) ma non ancora riposti. Quel didlo realistico è invitante… certo non ha le grandi mani e il sapore di Manuel , ma meglio di niente. Le mie dita scorrono sul monte di venere quasi completamente rasato… e poi giù tra la carne calda e bagnata… Non faccio nessuna fatica a far scivolare il grosso didlo dentro di me… mhhh… freddino ma piacevole.. Il telefono sul mobile vibra insistentemente come se sapesse di dovermi disturbare. 10 nuovi messaggi. Manuel…. Tutti uguali…. “alle 9 sono li”Panico! Cosa sarà successo? Non ci siamo mai visti di frequente se non a intervalli di mesi… Come ha fatto a liberarsi dal lavoro e perché?... O cavoli non mi sono preparata… non ho tempo per organizzare nulla… Guardo l’orologio … le 8,35, faccio appena in tempo a scolarmi un caffè forte (anche se non c’era bisogno di adrenalina), una doccia veloce con la mente che corre a costruire e distruggere castelli in aria. Mi sto legando i capelli ancora in accappatoio che suona il campanello. Sale le scale di corsa entra e come sempre mi saluta con baci passionali. E’ una delle cose che di lui amo di più… Bacia da Dio!!! Ho sempre pensato che un uomo che non sa baciare alla fine si rivela un amante scarso!..Mi spinge contro il muro, attraverso la stoffa sento che è eccitatissimo… lo accarezzo . “ Lo vedi cosa mi hai fatto?!?! Sono due giorni che quel cretino sta sull’attenti, ho guardato centinaia di volte le foto e i video… l’ho coccolato ma lui nulla vuole la tua bocca….!!! Lo sai vero che devo fartela pagare?” SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII non chiedo di meglio… un sorriso di sollievo e di soddisfazione mi colora il viso… Scivolo sul muro verso il basso per accontentare “il cretino”. Inizio a leccarlo con gusto come se fosse un bel cono gelato o una deliziosa caramella. Mi piace averne il sapore ovunque, in ogni angolo della bocca, sulle labbra… Manuel ansima eccitato, sento che questa volta non durerà a lungo infatti tenendomi la testa inizia a scoparmi… il suo ritmo è convulso e me lo spinge quasi fino in gola… Poi rallenta… si ferma…. Mi alzo… mi bacia e mi gira verso i divani. La biancheria stesa gli da un’idea, prende due mollette…. Mi estrae il seno dall’accappatoio lo lecca… lo bacia… lo stuzzica e quando i miei capezzoli si inturgidiscono lui li pinza con le mollette…Mi tiene entrambe le mani dietro la schiena e poi si diverte a far dondolare le mollette… il mio respiro si fa sempre più affannoso e il mio sesso si gonfia e si bagna… Mi guida contro lo schienale del divano… il ventre appoggiato, il seno con le sue pinze che dondola sospeso nel vuoto… solleva l’accappatoio e prende a sculacciarmi sulla pelle nuda… Manuel è un uomo alto e massiccio, non grasso, massiccio e con grandi mani, volendo potrebbe farmi veramente male… ma non l’ha mai fatto e di lui mi fido…Con una mano continua a tenermi i polsi e con l’altra prende ad esplorarmi… “Sei fradicia…. Non ti è bastata vero la dose….?”… No accidenti…. No non mi è bastata… Manuel condivide pienamente il detto….Continua ad esplorarmi… le sue dita continuano ad entrare ed uscire da me… da ogni mio buco… facendomi gemere ed ansimare… ora mi ha lasciato i polsi ma io continuo a tenerli li dove lui li aveva portati…. Mi prende per i fianchi e mi fa assaggiare la cappella del “cretino”…. Spingo indietro il sedere per fargli capire che lo voglio tutto…. E lui non mi delude… comincia a scoparmi a fondo con ritmo sempre maggiore… Il dolore del seno pinzato che sembra danzare al ritmo delle sue spinte e il piacere di sentirmi sbattuta mi fanno raggiungere l’orgasmo in poco tempo. I miei urli e le contrazioni del mio sesso accompagnano anche Manuel al culmine. Si abbandona sulla mia schiena, mi toglie le mollette, mi accarezza e mi bacia… Una volta ripreso il controllo rido per quanto siamo buffi… io appesa sul divano con l’accappatoio mezzo indossato e lui con le braghe a metà gamba. Vieni mettiamoci comodi…. Ci spogliamo e ci infiliamo sotto le coperte. Qualcosa disturba Manuel che sorridendo mi chiede “Ho interrotto qualcosa?”…. Oh cazzo…. Il didlo… lo avevo dimenticato li quando ho ricevuto i messaggi…. Lo annusa… mi tira sul letto ed inizia un momento di tenere coccole inizialmente dolci poi sempre più ardite. “Dove sono le manette?” E’ vero gliele avevo promesse… Gli indico un cassetto dove poter scegliere una sciarpa… Prende due sciarpine di seta nera e con aria soddisfatta torna verso di me. Mi lega delicatamente entrambi i polsi … mi fa sdraiare e fissa la sciarpa alla rete del letto… sopra la mia testa. Con l’altra sciarpina mi copre gli occhi…. Ora sono veramente in sua balia… la cosa mi eccita molto ma mi spaventa anche… cosa avrà in mente? Si allontana… prende qualcosa e poi torna…. Mi si avvicina al viso… mi bacia e si mette a giocare con il mio seno…. Lo morde… lo stringe…. Lo pizzica… sono di nuovo le mollette…. Si mette a cavalcioni…. Stringe i miei seni attorno al suo sesso e inizia a pompare…. Con la lingua posso leccargli la cappella turgida…. Si sposta… mi mette un cuscino sotto il sedere e inizia a giocare con il didlo…. Dentro…. Fuori tutto…. Dentro un po e poi fino in fondo…. Sto per godere quando si ferma lasciando il cazzo finto tutto dentro di me …. Sento che scende dal letto e si allontana…. Manuel…. Manuel… Manu… dove sei ti prego!!!.... Manu… nulla…. Cerco di muovermi per liberarmi ma non riesco e quel movimento ha l’effetto di eccitarmi ancora di più… le pareti del mio sesso si stringono attorno al didlo e le mollette stringono i capezzoli…. Non so quanto rimango così prima che un colpo di tosse mi faccia capire che lo stronzo… l’adorabile stronzo… è in fondo al letto che si gode la scena… “torno subito da te”… questa volta lo sento andare via e armeggiare con il frigorifero in cucina…. Torna , sale sul letto e mi toglie le mollette ma non il didlo…. Un brivido freddo sui capezzoli…. È ghiaccio…. Li morde… li succhia…. Poi sento le coppette del nostro gioco e con due energiche pompate il sottovuoto mi tira i capezzoli fino a farli diventare gonfi e lunghi…. Lascia e pompa…. Lascia e pompa… imitando la suzione…. Il cazzo finto sta scivolando fuori tanto sono bagnata…. Lui se ne accorge e ne approfitta per ricominciare a pomparlo dentro…. Poi lo toglie…. Freddo…. Mi ha spruzzato sul sesso cocente la panna fredda … continuando a giocare con il seno si mette a leccarmi il sesso … di solito non amo questa pratica ma oggi legata così non posso fare a meno che accettarla di buon grado e devo dire che è stata molto… ma molto istruttiva…. La sua lingua mi entra e mi esce dal sesso caldo e tirato… Mi eccita da morire ma non riesco a godere se non penetrata, mi contorco indiavolata …“ti prego… sbattimi”…. Mi alza ancora con cuscini la schiena fino quasi a mettermi a testa in giù… su un fianco… il gel stimolante sul pene mi entra dove più preferisce… ma lui sa che mi piace sentirmi piena e mentre mi sodomizza tenta di penetrarmi con il king kong…. Dopo qualche resistenza… le labbra si allargano…. Le pareti si adattano per farlo scivolare dentro con tutte le sue nervature…. Qualche pompata e la mia vagina si è allargata …. Manuel si gode la scena…. Poi toglie king e mentre mi continua a pompare nel sedere con una mano mi scopa davanti…. Non gli è difficile con quelle lunghe manone stuzzicarmi il punto g… violentemente godo urlando e gemendo come mai prima d’ora…. E lui con me…. Restiamo così tremanti e stremati da questo appuntamento tanto inatteso quanto gradito.E’ sempre più difficile staccarsi quando il tempo a nostra disposizione termina…. Ciao Manuel a presto….
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15 years ago
admin, 75
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Io e manuel
Io e Manuel ci conosciamo da 20 anni. Un rapporto particolare di amicizia, confidenza, complicità e sesso. Non è mai diventato amore, o forse lo è sempre stato con la A maiuscola ma solo perché condividiamo tutto tranne la quotidianità che potrebbe distruggerci. Entrambi ci svegliamo la mattina a fianco delle persone sbagliate.
All’inizio abbiamo anche provato ad essere una coppia ma non ha funzionato e nessuno dei due ricorda il perché. Negli anni abbiamo riso e scopato, litigato furiosamente e scopato, ci siamo raccontati rapporti sbagliati e relazioni estasianti , ci siamo fatti reciprocamente scenate di gelosia, ci siamo persi, ritrovati e scopato, e poi ripersi di nuovo…. Ma alla fine torniamo sempre li… all’affinità sessuale che ci lega . Quello che abbiamo oggi è il rapporto ideale…. Siamo perfetti “TROMBAMICI” amanti è una parola squallida!!!...
Ci conosciamo perfettamente o almeno lui mi conosce in ogni cm di pelle e in ogni gemito perché sono trasparente come l’acqua e non so nascondere nulla, per quanto mi riguarda ho sempre qualche dubbio visto che è poco espansivo e molto burbero, si sbilancia solo mentre gode… diversamente sa essere di marmo. Penso sia l’amante ideale, duraturo, fantasioso , dolcissimo e qualche volta un pizzico violento. Adora vedermi gemere, quasi implorante, totalmente nelle sue mani, allora i suoi occhi brillano di soddisfazione e di un velato sadismo…
Il sesso tra noi è diventato con gli anni esplosivo, le reciproche fantasie diventano giochi da realizzare insieme. Unico grande problema è che possiamo vederci di rado. I nostri appuntamenti erotici iniziano giorni prima quando ci provochiamo a vicenda al telefono o via mail… Questa volta sono riuscita a stuzzicare la sua fantasia parlandogli di un sexy shop on line dove trovare qualsiasi giochino. Gli ho raccontato di aver ordinato diversi oggetti per movimentare un po’ i nostri appuntamenti e per arrangiarmi sola quando al telefono “parliamo”.
Finalmente riusciamo ad incontrarci. La stanza è semplice… di buona mattina mi sono fatta un bagno caldissimo…. e spalmata sul corpo una crema profumata…. I capelli lunghi accuratamente legati …. Depilata quasi come una bambina….. mi guardo allo specchio…. Non sono bella ma piaccio!... lo aspetto con un kimono di raso blu con un drago ricamato che avevo preso per lui tanto tempo fa, nessun intimo sotto tanto è inutile… non lo guarderebbe nemmeno, Santana al cd…. Rock melodico come quello che mi aspetto da questo incontro, tutti i nostri giochi nascosti accuratamente sotto il letto… Non voglio bruciare nulla e godermi prima tutti i preliminari.
Quando Manuel entra mi saluta direttamente con un bacio …. E come se fossimo due su una spiaggia arida il 15 di agosto a dividerci un ghiacciolo… mi succhia le labbra… le lingue che frugano prima dolci e poi assetate … quasi a voler respirare la stessa aria…. Mi tiene stretta con una mano sulla nuca e con l’altra comincia ad accarezzarmi il seno…. E’ già eccitatissimo… lo sento attraverso la stoffa dei jeans che comincio a sganciare… per un attimo si ammorbidisce quando gli tocco la pelle del sesso già tirata ….
Mi sgancia il kimono e mi prende entrambi i seni…. Li stringe… li accarezza…. Mi eccita da morire quando gioca con il mio seno…. Lo lecca delicatamente e poi lo succhia avidamente … prende in bocca entrambi i capezzoli avvicinando i miei grandi seni… li succhia e li morde…. Un brivido e un calore intenso comincia scendere verso il mio sesso. Mi fa sussultare quando mordendoli un eccitante dolore mi pervade e poi li lecca come a rassicurarmi poi li morde di nuovo e poi ancora li accarezza. Tremo… sono tutta bagnata… lo voglio…. Ma è troppo presto…. Ora voglio giocare un po’ con lui…. Sul mobile a fianco del letto ho appoggiato la macchina fotografica, dell’acqua, e una bomboletta di panna. Mentre è ancora impegnato a mordermi il seno prendo la panna e di sorpresa gliela spruzzo sull’asta turgida… Mi guarda divertito, nota la macchina fotografica e si mette comodo.
Comincio a leccargli il sesso in lungo soffermandomi con particolare cura per pulire ogni più piccolo anfratto… soprattutto la cappella, la succhio sporcandomi tutto il viso di panna…. Mi sposto il suo uccello da una parte all’altra della bocca, fino in fondo alla gola e poi di nuovo alle labbra. Il sapore dolce della panna si mischia piacevolmente al salato delle goccioline che in continuazione escono cappella eretta. I capelli legati consentono a Manuel di godere della visuale …. Di guardarmi e di fotografarmi mentre mi dedico con cura ad un pompino con i fiocchi. Lo abbandono un attimo per mettermi in bocca un sorso d’acqua e poi lo riprendo facendolo scivolare con attenzione tra le labbra. La lingua e l’acqua creano un massaggio irresistibile. Mi allontana dalla sua asta, gli piace cambiare continuamente situazione e anche a me fa impazzire perché allunga i tempi del piacere… le cose belle vanno gustate a fondo!.... Mi siedo sopra di lui permettendogli di prendere ancora possesso del mio seno che dopo i precedenti trattamenti è diventato ipersensibile. Sono talmente bagnata e il mio desiderio è tanto che mi scivola dentro senza alcuna resistenza…. Mi piace… si… tutto… in fondo… lo cavalco lentamente schiacciandomi contro di lui per goderlo fino in fondo, poi perdo del tutto la connessione… i miei sensi prendono il sopravvento… i miei gemiti si fanno incontrollati… c’è riuscito di nuovo e con un sorriso sulle labbra si gode il mio primo orgasmo….
Ci sdraiamo e in questa breve pausa un flash gli ricorda i nostri giochini.
Il sangue gli sale di nuovo fino alla cappella quando vede un enorme didlo vibrante di 34 cm per 7 di diametro, un fallo realistico che definire grandino è poco e un simpatico aggeggio formato da due coppette traslucide e una pompetta per stuzzicare il seno (nel caso ce ne fosse ancora bisogno).
Con un sorriso mi bacia e mi sussurra “ora ti faccio godere come mai prima d’ora”…. Cosa avrà in testa? Non lo so ma di certo sono curiosa di scoprirlo… mi bacia delicatamente e poi mi lecca i capezzoli, ma questa volta lo fa per poi applicarvi sopra le coppette che subito ad un tocco della pompetta creano il sottovuoto allungandoli. Mi indica di girarmi alla pecorina e tiene per se la pompetta… mi spaventa ma mi eccita moltissimo il non sapere cosa pensa di fare… mi prende per la coda… con le dita prende ad esplorarmi, davanti dentro, dietro dentro, ovunque , a farmi vibrare, godere volare, impazzire… poi il suo glande che si struscia dentro… fuori… poi dentro più a fondo…. E poi fuori… e poi ancora dentro… una spinta violenta ed è completamente dentro di me... segue l’andamento crescente del mio piacere e poi mi lascia li…. Questo mi fa impazzire e Manuel lo sa bene…. Di nuovo mi penetra ma questa volta il calore differente mi fa capire che sta usando quello finto… So che sta guardando compiaciuto e questo mi eccita ancora di più … “a te non serve vero il lubrificante…?” mi deride dolcemente… Mi sta scopando con il didlo e la punta del suo sesso ben lubrificato ora vuole violare quella tana che lui predilige… Non serve molto per riempirmi tutta…. La doppia penetrazione è indescrivibile…. D’improvviso i miei capezzoli vengono risucchiati …. Un dolore secco… come di un morso mi ricorda che la pompetta era ancora nelle sue mani…. Con una mano giocava con la pompetta…. E con l’altra mi sculacciava mentre spingeva dentro di me lento ma profondo. Il mio buchetto aveva perso ogni resistenza il cazzo di Manuel scivolava piacevolmente regalandomi sensazioni uniche, quel grosso fallo mi riempiva davanti caldo ormai come noi. Manuel sapientemente dopo aver mantenuto un ritmo delicato prende ad aumentare i movimenti … affannosi… infine incontrollabili fino a quando un ondata di piacere ci travolse entrambi.
Appagati, esausti e frementi crolliamo sul letto, madidi di sudore e di umori… profumati di sesso. Restiamo così per un po abbracciati, poi decidiamo di farci una doccia e anche li i sensi hanno il sopravvento. Gli vuoto addosso il boccetto del sapone liquido e prendo a spalmarglielo ovunque non solo con le mani ma con tutto il corpo…. Scendo con il viso vicino al sesso che è di nuovo pronto e attento… glielo strofino… e con le mani gli insapono le palle… e scivolo più dietro fino ad entrare con un dito… dentro… fuori… dentro…. Mi prende per i capelli e mi obbliga ad alzarmi ma non smetto di accarezzarlo… mi bacia e mi sussurra che se gioco con il fuoco prima o poi rischio di scottarmi… ma io sono monella e se mi dici di non fare una cosa è il momento buono che la faccio…. Insisto a provocarlo …. Scendo a succhiarglielo un po anche se sotto l’acqua corrente mi sento soffocare… Senza rendermene conto siamo di nuovo sul letto e questa volta sono sdraiata supina… lui è inginocchiato davanti a me e osserva incuriosito il King Kong…. Prende il lubrificante e ne mette un bel po sull’enorme cappella di quel mostro…. “non avrai intenzione di usarlo vero?”…. Domanda idiota era ovvia la risposta…. “voglio vedere quanto te la allarga”….
Già solo quell’enorme cappella mi faceva tremare…. Me lo mise tra le gambe e cominciò a spingermelo dentro…. Il glande passava a fatica e all’inizio mi fece male…. Ma poi quando Manuel lentamente lo fece entrare… il lubrificante lo faceva scivolare e il piacere che sentivo era senza alcun paragone… non volevo perdere il controllo ma mi era difficile…. Manuel si mise sdraiato al mio fianco in modo da potersi godere la scena con gli occhi ma anche da mettermi in bocca il suo uccello che sembrava voler scoppiare dall’eccitazione…. Avevo tenuto nascosto a Manuel un piccolo vibratore bianco classico e piccolo…. Lo avevo vicino… lo presi e mentre con una mano stringevo la mazza di Manuel con l’altra infilavo prima un dito ben lubrificato nel suo ano e poi il piccolo vibratore accendendolo…. L’eccitazione per lui fu tale che iniziò a muovere King Kong dentro di me con la stessa intensità del piacere che viveva…. E di nuovo insieme fummo catapultati all’apice del piacere, mi riempì la bocca … il viso e il seno di sperma… adorava vedermi leccare tutto ma non ne avevo la forza…tremavamo entrambi… estasiati e felici…. Una volta ricomposti mi bacia e mi sussurra… “la prossima volta le mani te le lego!!!” E io provocante gli rispondo “ le sciarpe o le manette le procuro io” ….
Oggi con i capezzoli che al solo sfiorarli mi danno la scossa… il seno dolente… le ossa rotte … e ogni buchetto che brucia come il fuoco, scrivo questo racconto e al solo ricordare le sensazioni che ancora una volta ho vissuto con Manuel mi bagno come una cagna in calore… Il telefono vibra… è Manuel … l’sms dice “ ho ancora tra le labbra il tuo sapore ed il ricordo dei tuoi gemiti mi eccita…. A presto tesoro”…..
SIAMO PROPRIO MALATI!!!!!!!!!!
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15 years ago
admin, 75
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Mai più con una ninfomane
Ricordo che i miei racconti sono tutti veri.
Spesso chi mi contatta mi dà del bugiardo, dell'esaltato, uomini e donne mi insultano. Gli uomini li lascio perdere, alle donne propongo un incontro verificatore ma il più delle volte spariscono. Maria è una di queste, mi contatta da un sito di annunci, mi dice di avere 20 anni (...è proprio vero, i tempi sono cambiati), le dico la mia età e che forse sono troppo grande per lei, ma a lei non interessa, mi dice che non deve sposarmi o costriure una storia ma che vuole soltanto godere per bene perchè non ha mai trovato nessuno in grado di soddisfarla. Penso "eccone un'altra, la solita mitomane" le propongo di sentirci per telefono, anche per verificare, lei accetta ed inizia un fitto scambio di telefonate e di mail, finchè non decidiamo per l'incontro. Appuntamento alle 8 di mattina alla Stazione centrale, arriva e mi riconosce (io le avevo mandato la mia foto). La prima impressione non è stata un granchè, una normalissima ragazza, magrissima, con jeans, maglione e giubbotto, niente trucco. Prendiamo un caffè, tanto per rompere l'imbarazzo che, mi accorgo, c'è solo da parte mia; lei invece è allegra, spigliata, come solo le ragazze a quella età sanno essere. Raggiungiamo l'albergo e dopo entrati in camera mi dice "mettiti comodo che io mi preparo"; si ritira in bagno con la sua borsa e ne esce dopo pochi minuti completamente trasformata. Tutta nuda, a parte un minuscolo perizoma e calze autororeggenti, un leggero trucco per valorizzare i suoi occhi e del rossetto rosso fuoco che mette in risalto le sue labbra, due tettine 2^ misura con due capezzoli già in tiro. "Ora vediamo cosa sai fare..." mi dice e inginocchiatasi sul letto inizia una magnifica pompa. Scende con la testa ingoiando l'intera asta e risalendo me la succhia; capisco subito che a dispetto dell'età ne deve aver succhiati parecchi, inizio a toccarla e la trovo già fradicia. Le sfilo il perizoma e mi appare una bella fighetta contornata da un bel pube pieno di peli neri e serici sulla quale mi catapulto a leccarla. Mi metto a 69 e le infilo il cazzo in bocca, con la lingua le scosto i peli raggiungendo il clitoride teso e gonfio sul quale inizio a disegnare le lettere dell'alfabeto come mio solito. Inizia a smaniare contorcendosi dal piacere, raggiunge il primo orgasmo dopo pochi minuti e è allora che avviene la trasformazione. La ragazza all'apparenza dolce si trasforma in una assatanata di sesso, mi tira a sè nella classica posizione del missionario, me lo afferra con la mani e se lo infila. Un "ohhhhh" strozzato le esce dalla bocca, iniziamo a muoverci; io la pompo, Adv lei asseconda i movimenti venendomi incontro col bacino, la sua fica è bollente, bagnatissima. Mi incita con frasi del tipo "scopami, chiavami, fammi godere, oggi sono la tua zoccola!". La pompo forte, le alzo le gambe e la penetro in profondità. La sua fica è strettissima a dispetto di tutti i cazzi che probabilmente ha preso, le arrivo a toccare il collo dell'utero e dal suo viso capisco che prova un pò di dolore, rallento le spinte, ma lei urlando mi dice "continua stronzo! fammi male!! sfondami la fica" riprendo a pompare come un ossesso. Lei urla, non sò dire se di piacere o di godimento, ma si contorce e sguscia tra le mie braccia come un'anguilla, tanto che la devo bloccare con le spalle sul materasso per potermela scopare per bene. Un intenso orgasmo ci travolge, le inietto nell'utero la mia crema, "bravo" mi dice "inondami, la voglio tutta..." mi accascio su di lei, mi sposta e inizia a menarsela furiosamente. Si infila un dito, poi due, poi tre, ha le guance arrossate dal piacere, continua a godere e per non restare inerme inizio a leccarle le tette, il collo, a baciarla sulle guance e sulla fronte, le lecco il pancino, l'ombellico, il clitoride mentre continua a menarsela. Mentre faccio ciò me lo riprende in bocca anche se ha perso rigidità per il recente orgasmo. Inizia a succhiarmelo forte e tempo pochi minuti mi riprendo "ah che bel cazzo che hai! è circonciso, sento la carne viva, una vera delizia! ora però pompami come prima". Non me lo faccio ripetere, la inforco di nuovo e riprendo a chiavarmela, mentre lei continua a martoriarsi il clitoride con le dita di una mano. I suoi gemiti, i suoi urletti mi fanno capire che è in pieno orgasmo ma forse è solo una continuazione di quello precedente. E' un godimento continuo da parte sua "dai spingi forte, chiavami, fammi godere" la sua fica è allagata di umori tanto che il mio cazzo ci sguazza. Me la giro e me la metto a pecorina, le entro tutto dentro, le mie palle sbattono sulle labbra della sua fica, lo sciacquettio è osceno e i suoi umori colano sulle lenzuola. Le ficco un pollice nel culetto che si apre d'incanto
"Bravo, anche lì" mi dice "aprimelo, godo anche da lì" le ficco anche l'altro e provo a tirare e mi accorgo che è elasticissimo. Mai visto un culo così ricettivo. Le sue urla, i suoi gemiti intervallati da sospiri non accennano a diminuire. Lo sfilo dalla fica e provo a puntare il suo buchino con delicatezza come sono solito fare, ma lei appena lo sente spinge il culo indietro e se lo infila tutto. Bellissimo, è elastico e mi calza come un guanto. Inizio a pomparla e vedo che scorre che è una meraviglia, sembra una seconda fica tanto è bagnato. Mi godo la splendida inculata, mentre la sua fica lacrima dal piacere e le sue urla di godimento salgono d'intensità, tanto che le sollevo la testa e con una mano le tappo la bocca. Lei appoggia le tette sul materasso e incrocia le mani dietro la schiena come se fosse legata...capisco subito e con l'altra mano le stringo i polsi. Così è in mia balia, le pompo forte il culo, riesco e glielo rimetto in fica, pochi colpi e ripasso al culo e così via. Perdo la cognizione del tempo, poche volte mi è capitata una donna che gode così intensamente. L'aria che pompo dentro ai due buchi fà dei rumorini piacevoli quando tolgo il cazzo e viene spinta fuori. Sono oramai quasi due ore che me la scopo, decido di venire nel buco più stretto...magica sensazione, le inondo l'intestino di crema. Mi stendo di fianco per recuperare le forze, mentre lei resta in ginocchio con le gambe aperte. La sua mano destra corre alla fica e riprende a masturbarsela. Gode di nuovo e finalmente anche lei decide di riprendere fiato. "Mi è piaciuto" mi dice "è raro trovare un uomo come te che capisce subito ciò che vuole una donna...ma non credere che sia finita qui" " Non lo credo" le rispondo "come saprai posso durare 7 ore, ti basteranno?" "Non credo, mi piace scopare e andrei avanti giornate intere". Detto fatto, abbiamo ripreso e abbiamo continuato fino a sera, me la sono scopata in tutte le salse, quando mi veniva sopra le piaceva farlo con le piante dei piedi sul materasso in modo da prenderselo tutto. A causa del suo peso leggero mi piaceva rivoltarmela continuamente. Non mi ha dato tregua. Quando non la scopavo si masturbava e quando si masturbava me lo succhiava per farlo riprendere vigore, per poi riprendere a scopare. Ci crediate o no siamo usciti alle 19 dalla stanza, ho perso il conto delle volte che me la sono inculata, chiavata e sborrato in bocca. Alla Stazione ci siamo salutati ripromettendoci di rivederci. Me lo chiese espressamente, le risposi "Certo che ci rivedremo, è difficile trovare una alla mia altezza" ma ero ridotto uno straccio, mi tremavano le gambe, avevo le occhiaie e il mio cazzo era ridotto alle dimensioni di un lombrico e pensavo "E chi ti cerca più, MAI PIU' CON UNA NINFOMANE" ma il giorno dopo ero pronto a ricominciare.
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15 years ago
scopodonnexsetteore,
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La mansarda
e n’era innamorata. In un istante. Le capitava raramente. Ma quando accadeva allora doveva possedere l’oggetto del suo amore. Necessariamente.
Quel nido arrampicato sui tetti di una città dove il termine cielo era sempre più spesso sinonimo di sogno, era perfetto. Le travi. Legno lucido. Massello. Inclinate a 45 gradi. Nel punto più alto della trave - se n’era sincerata misurandolo personalmente - la distanza con il pavimento era di due metri. Avrebbe potuto sospenderlo. Un sorriso segreto le aveva illuminato gli occhi all’idea delle code della sciarpa rosa che accarezzavano lievi le rotondità esposte del culo di lui. Le sue corde di seta nera avrebbero spiccato contro la sua pelle bianca illuminata solo dalla luce proveniente dalle finestre: luce intermittente di neon e lampioni.
L’avrebbe arredata con pochissimi oggetti. Tutto quello che le serviva per dare un’anima a quello spazio era sciogliere in brividi di lussurioso piacere la tensione che attanagliava l’anima di entrambi quando non potevano toccarsi.
Lì avrebbero potuto. Senza filtri. Non che ce ne fossero tra di loro. Il pudore era un fatto pressoché sconosciuto ad entrambi. In questo si erano riconosciuti. Istintivamente. Due troie. Ma a volte la mimesi è un fatto necessario. Li avrebbero potuto spogliarsi. Deporre corazze e ironia. Sciogliere ogni laccio per annodarne altri. Insieme.
Musica, quel luogo sarebbe stato pieno di musica e di cibo. Non riusciva a separare l’idea del piacere con lui da una comunione totale di sensi. Lui le aveva restituito la voglia di progettare perversamente gli scenari del desiderio. Per lui. Per loro. Era passato molto tempo da quando qualcuno era stato capace di farlo. Non ricordava nemmeno come fosse quella sensazione che colorava di rosso le giornate. E ora eccola lì. Era stupita in fondo. Di se stessa e di lui. La follia non era una novità, l’accompagnava da tutta la vita, era un’amica sincera, più sincera della presunta normalità con cui si era scontrata così tante volte da aver perso il conto ormai.
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La voleva. Si chiedeva cosa stesse facendo. Verso chi i suoi occhi lampeggiassero beffardi in quell’istante, chi venisse avvolto dal suo profumo. Non era gelosia. Non credeva di essere capace di provare un sentimento di quel tipo. Era troppo presuntuoso e sicuro di se e del suo valore per poterlo davvero provare. Era istinto. Il suo istinto di maschio che la cercava, al di là di qualsiasi raffinata sovrastruttura intellettuale lui tentasse di frapporre tra la sua anima e quella reazione animale: lei scardinava le basi del suo controllo. Era come se gli stesse spalancando la porta dell’inferno e prendendolo per mano gli dicesse: vieni al di là della porta, c’è il paradiso, con me…E lui dovesse imporsi di non correre!
Non era spaventato dall’intensità. Quella l’aveva prevista. Anzi disperava quasi di poterla mai trovare, prima di incontrare lei. No era il tempo. Lo spazio breve che era intercorso, prima che si ritrovassero, lì. Si chiedeva dove sarebbero arrivati se avessero continuato a quel ritmo. La verità era che se lo chiedeva sorridendo.
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Bene. Era fatta. Ne era davvero soddisfatta. Le erano sempre piaciute le decisioni rapide. Ora si trattava di allestire la scena. Voleva che lui fosse sorpreso. Non era facile riuscirci. Lui la leggeva bene e questo le imponeva un controllo ferreo su se stessa per impedire che lui empaticamente intuisse cosa lei stesse progettando. Chiamò rapidamente il vecchio amico antiquario di cui si fidava ciecamente. Le servivano alcuni oggetti che solo lui avrebbe potuto procurarle. Ganci di ferro battuto per lampioni da fissare alle travi, le volute liberty avrebbero fatto da aggancio perfetto per le sue corde di seta cremisi. E poi voleva uno di quegli inginocchiatoi barocchi, rivestiti di velluto e ornati di decorazioni. L’avrebbe messo nell’angolo più buio della stanza. Li lo avrebbe punito. Faccia rivolta alla parete. In ginocchio le braccia legate. Illuminato dal cono di luce fredda luce di una lampada ultramoderna. Lo avrebbe obbligato a chiamare e contare i colpi della sua frusta. Aveva già provato non appena era rimasta sola. La mansarda permetteva l’uso della sua whip, che da anni ormai aspettava di essere tolta dalla preziosa custodia di damasco. Sangue e lacrime. Le sembrava quasi di avvertirne già il sapore. No. Doveva calmarsi. Non poteva eccitarsi. Non ora. Aveva troppo da fare. Riprese ad elencare al vecchio Benny le sue necessità.
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Non la sentiva da ore. In nessun modo. Impossibile. Non era da lei. Era connessa costantemente. In qualche modo la sentiva raggiungibile sempre. E questo a volte lo induceva a fare un gioco di forza con se stesso. Si auto-proibiva di cercarla. L’ebbrezza della presenza/assenza di lei che comunque colmava la sua anima lo lasciava esausto e stordito.
Le stava obbedendo. Sentiva quell’oggetto allargarlo e colmarlo ed era per lui come se lei fosse lì a sorridergli. Sentiva la forza dello sguardo di lei penetrarlo quanto l’oggetto. Il suo corpo non trovava pace. Il desiderio ne attraversava ogni nervo. Posseduto. Aveva bisogno di essere posseduto. Fottuto. Da lei. Solo da lei.
A volte si chiedeva come potesse sentirla così. Lei, che era così femmina. Eppure faceva vibrare in lui tutte le sue corde più femminili. Gli tirava fuori il bisogno di essere usato. Piegato. Riempito. Anche ora. Lì. Mentre si chiedeva cosa stesse architettando. Ed era nello stesso tempo certo che fosse qualcosa di esaltante. Per loro.
Perfetto. Avvolse con uno sguardo circolare la stanza. Soffermandosi sul futon sommerso di cuscini colorati. Scivolando compiaciuta sulla porta aperta del bagno che lasciava vedere la vasca circolare semi incassata sotto la finestra e poi sul tavolo di mogano lucido appoggiato alla parete principale , luccicante di cristalli molati e candele rosse. E poi c’era lei. La nicchia. Velata da cortine di voile cangiante. E piena di dolorose sorprese. Dolorose e sublimi sorprese.
Ora doveva prepararsi. Akira, la sua amica giapponese, le aveva raccomandato di andare da lei almeno due ore prima, per entrare in quel completo di latex ci sarebbe voluta una lunga e accurata preparazione. Ma ne valeva la pena!
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Dove cazzo era andata a cacciarsi?Non era rintracciabile in alcun modo da ore. Iniziava a preoccuparsi davvero. Ma non per lei. Per le conseguenze della sparizione repentina di lei, su lui stesso. Il fatto era che la voleva dannazione. La voleva al punto che si sentiva mancare il fiato. Ogni centimetro del suo corpo anelava a fondersi con quello di lei. ma sapeva che non sarebbe accaduto. Avrebbe dovuto metterci tutta la sua forza. Lei stava preparando una delle sue fantasie. La stava allestendo ne era certo. E lui avrebbe dovuto capire dove voleva condurlo. E poi stupirla, cercando di deviare almeno un poco l’obiettivo di lei. Non si sarebbe sottratto naturalmente. Ma doveva trovare il modo per non farla vincere. Non completamente. Lei se lo aspettava. E lui si divertiva un mondo a compiacerla.
Il lampeggiare dello schermo del cellulare qualche ora dopo lo colse impreparato.
“Ti aspetto. via della zecca vecchia 10. Sono certa che capirai a chi citofonare. Alle 21.” Un sospiro di autentico sollievo lo attraversò tutto. L’uomo sorrise.
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Akira aveva fatto un lavoro spettacolare. Il completo di latex nero la fasciava come un guanto. I tacchi a spillo d’acciaio brillavano riflettendo la luce delle candele disseminate per la stanza…mancavano pochi minuti alle nove. Il tavolo era apparecchiato in una profusione armonica di cristalli molati e argenti. La donna sorrise pensando a quello che aveva fatto incidere sulla targhetta del citofono….
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Non era veramente sicuro di aver interpretato i desideri inespressi di lei nel modo giusto. Ma certamente si sentiva in calore come mai gli era accaduto prima. La lingerie di lei gli accarezzava il corpo. Adorava la sensazione che la seta gli procurava. Se la sentiva addosso come quando lei lo scopava senza tregua.
Un sorriso minacciò di trasformarsi in risata divertita quando l’occhio gli cadde sul citofono : ossimori e dicotomie, quella donna era folle in un modo che non smetteva di affascinarlo.
Suonò. Il vecchio ascensore gli permise di guardarsi riflesso nelle ante. Contrariamente al solito aveva messo anche la cravatta. Voleva che lei capisse immediatamente la natura delle sue intenzioni. Voleva darsi. Senza condizioni ne limiti. L’unica porta dell’ultimo piano era socchiusa. Le note del blues che lei amava tanto riempivano la piccola stanza in penombra. Entrò deciso. E il fiato gli si mozzò in gola. Era bellissima. Riusciva quasi ad apparire perfetta. Lei che era troppo viva per riuscirci mai veramente. Persino il latex sulla pelle di lei acquistava delle sfumature calde. Fumava da un lungo bocchino. La immaginò colpirlo con quello. Il suo cazzo ebbe un sussulto.
Lei con un gesto gli indicò le corde che pendevano e lui iniziò a spogliarsi mentre la guardava negli occhi alla ricerca di quella scintilla. Quella che gli rendeva impossibile sottrarsi a qualsiasi cosa lei avesse voluto da lui.
La vide comparire quando capì cosa portava sotto il gessato impeccabile. la signora era sorpresa. Adorava riuscire a sorprenderla, si spogliò rapidamente. La voce di lei lo raggiunse morbida : “Infila le mani nelle polsiere e chiudi le fibie.” Lui esegui e la sentì raggiungerlo da dietro. Le dita di lei gli penetrarono il culo. Dure. Decise. Si morse le labbra per non urlare. E si protese offrendosi.
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“Troia. Sei un troia in calore” La donna sentiva il corpo sciogliersi in mille brividi mentre le sue mani lasciavano cadere il bocchino a terra e afferravano il cane. Doveva colpirlo. Subito. Con forza.
“Conta. Troia. Forza. Voglio sentire la tua voce chiamare i colpi. E ringraziare. Dopo ognuno di essi”.
Lui iniziò a contare. La voce gli si spezzava ad ogni colpo che lei dava. Decisa. Ritmica. Implacabile. Sul decimo colpo lei lasciò cadere il cane e si mise a leccare le strisce rossastre sulla schiena di lui.
“Signora vi prego. Fate della vostra troia quello che volete.” La voce dell’uomo era limpida nonostante il dolore.
La Donna si tolse rapidamente la gonna. Agganciò al tanga di latex il dildo e affondando le unghie nei fianchi dell’uomo lo penetrò decisa.
Il corpo dell’uomo si inarcò strattonando le corde a cui era appeso. Un sospiro di puro piacere usci dalle sue labbra.
La donna prese ad entrare e uscire ritmicamente dall’uomo, affondando intanto i denti nella sua schiena, sulle spalle, sulle braccia.
I colpi erano ritmici anche stavolta. Ma ogni colpo lo portava più vicino alla sua personale idea di paradiso. L’uomo sentiva la sua volontà liquefarsi ogni secondo di più, sciogliersi nella sborra che riempiva i suoi coglioni.
Avvolta dal calore rovente di lui. La donna sentiva di essere ormai vicina all’esplosione. Il ritmo era frenetico. Uscì e rientrò con un solo fluido movimento. Lui urlò sentendo il cazzo irrigidirsi e schizzare. Lei esplose. Le unghie a scorticare i fianchi di lui. I denti affondati nella sua spalla.
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Qualche ora dopo. L’uomo sorrise. Mentre lei avvolta in un kimono di seta cremisi gli lavava la schiena dolcemente, inginocchiata alle sue spalle.
Chi l’ha detto che il paradiso può attendere???
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15 years ago
admin, 75
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L\'incontro, un sogno di tanto tempo fa
finalmente!
la mia (speravo) futura amante aveva accettato di vederci in un posto “appartato” da soli.
finora si era lasciata corteggiare, ma malgrado l'evidente complicità e affinità tra noi non aveva voluto concedermi troppa intimità, e dato che eravamo entrambi conosciuti nel nostro ambiente e già accoppiati avevo capito e condiviso le sue remore.
Il suo ultimo messaggio, affettuoso e deciso, mi aveva gettato però in un abisso di emozioni, vorticavo immerso nell”aspettativa, pregustavo già i momenti che avremo passato insieme... nel suo messaggio mi diceva che avrei potuto scegliere io il posto dove incontrarci, ma decisi di lasciare a lei la scelta e grande fu la mia gioia quando mi confermò che ci saremmo incontrati allora in un bell’hotel in centro città.
Mi diede un appuntamento, giorno, ora, dicendomi che mi avrebbe mandato un sms mezz’ora prima per stabilire dove trovarci.
Passai le ultime ore in uno stato di profonda agitazione, scegliendo l”abbigliamento con cura, mi facevo ridere da solo, sembravo una donna al suo primo appuntamento ma volevo essere elegante e al massimo per lei.
Arrivai nei pressi dell’hotel con ampio anticipo, ero agitato e andai in un bar a farmi una camomilla per calmarmi. Prima dell’ora stabilita arrivò il suo messaggio, rischiai di rovesciarmi addosso la camomilla per beccare il cellulare e leggerlo, c’era solo un numero di stanza, lei era già in hotel!
Accidenti, ora avrei dovuto arrivarci da solo, bypassando il consierge, per fortuna era un grande albergo e attraversai la hall dirigendomi agli ascensori senza che nessuno mi chiedesse niente, fiuuu.... stanza 232, secondo piano, eccoci..., riassettata finale alla cravatta e al vestito, pacchetto con il regalino che avevo scelto in mano, busso.
Mi immagino la scena, lei dice avanti, entro e la trovo nel letto che mi aspetta, tutta perfetta e con un bel negligè, mmmmm che bello......
”aspetta un attimo prima di entrare” sento la sua voce, lei apre la porta, io aspetto pochi secondi ed entro.
La stanza è in penombra, ben arredata sembra, guardo verso il letto nella poca luce e realizzo che lei non è li, guardo meglio e vedo la sua sagoma, seduta su una poltrona al buio, la poca luce viene da una lampada da terra al centro della stanza. Non vedo il suo viso, mi sembra vestita elegantemente, faccio per andare verso di lei ma la sua voce mi blocca autoritaria: “NO, fermati li al centro della stanza”.
Mi blocco, ho un groppo in gola e non riesco neanche a parlare, lei mi guarda, è tranquilla e seria, vedo che prende qualcosa e me lo lancia, sembra un pezzo di tessuto, un fazzoletto... “non vorrei tu avessi equivocato, il fatto che ti abbia fatto arrivare qui non significa che abbia deciso nulla a tuo riguardo, per intanto voglio esaminarti meglio, mettiti la benda sugli occhi e stai li in piedi” me lo dice con tono tranquillo, e io capisco che nulla sarà scontato e che la strada è tutta in salita.
Prendo la benda e faccio come mi dice, e non appena mi sono bendato sento scendere in me una strana tranquillità, in fondo è meglio così, ora mi sento libero, non deciderò io e posso quindi rilassarmi, sarà quello che lei vorrà... Sento che lei si alza e mi viene vicino, avverto ora il suo profumo, lieve ma presente, alzo la testa e cerco di sembrare sereno, sento che lei mi guarda, si avvicina e si allontana, improvvisamente e molto ma molto inaspettatamente mi arriva un ceffone in faccia, come un flash che illumina la scena, e lei subito mi dice “questo perchè avevi delle idee in testa, ti sei fatto delle aspettative senza permesso, non hai capito che sono io che decido, o sbaglio?” Inizio a balbettare qualcosa e subito me ne arriva un altro, più violento, “zitto!!! non devi parlare se non te lo dico io,capito? rispondi si o no” “si, ho capito”.
Sciaff, un altro violento ceffone! “si ho capito cosa? ….ci penso tre secondi poi realizzo: “ si , ho capito mia signora.”
”bene, ora vediamo com’è la merce che dovrei comprare, spogliati, lentamente, lasciando cadere i vestiti, togliti tutto e stai in piedi fermo e zitto, decidi subito se farlo o no, se non lo fai puoi toglierti la benda e andartene immediatamente, capito?” valuto la cosa per c.a 2 secondi, velocemente perchè ho capito che non sopporterebbe ritardi nella risposta, ma in fondo la mia risposta ce l’ha già, e dopo un “si mia signora” inizio a spogliarmi, lasciando cadere il tutto.
La cosa peggiore sarà togliermi le scarpe bendato e in piedi, sembrerò ridicolo e lo so, un uomo che si spoglia sembra sempre ridicolo.
Mentre mi spoglio sento che lei si allontana, sento dei rumori ma non capisco bene cosa succede.... Ecco, sono finalmente nudo, non fa freddo e mi sento tranquillo, anche se in uno stato di febbrile attesa, sono eccitato ma non in erezione, spero lei non pensi che non mi eccita ma la situazione non è esattamente di agio... sento che viene di nuovo verso di me,”non muoverti ora” mi dice, sento che si avvicina, mi gira attorno, prende un mio polso, sento una presenza...si, mi sta allacciando un bracciale, credo di cuoio, lo blocca e fa la stessa cosa con l”altro polso, ora sento che apre qualcosa di metallo e mi tira i polsi dietro la schiena, me li blocca insieme, li tira verso l”alto, sento una corda o una correggia che passa sulla schiena, sul collo, la fa girare, la tira ed ecco che sono bloccato, con i polsi dietro la schiena tirati verso l”alto.
L”operazione è durata forse tre minuti, lei non ha detto niente, sentivo il suo profumo e mi sfiorava la pelle mentre mi legava, sono stati tre minuti bellissimi, mentre realizzavo cosa stava facendo cominciavo a sentirmi bene, stranamente in pace.
“Bene, ora che sei a tuo agio possiamo vedere se mi interessi o no” mi dice la mia signora, allontanandosi un po da me. Sento che mi gira intorno, sento che guarda bene tutto il mio corpo, poi inizia a toccare, qualche muscolo, qualche neo, si sofferma su una piccola cicatrice antiestetica che ho da anni su una gamba, “questa se ti prendo la togliamo” dice, poi sento le sue mani più pesantemente su di me, mi sfiorano il cazzo e i testicoli e subito sento l”erezione che cresce, lei mi gira intorno e comincia a palparmi il sedere, come fosse roba sua....mi dà un paio di sculacciate violente, mi gira intorno, ecco un altro ceffone!
“Apri la bocca” dice, e improvvisamente mi mette due dita in bocca, poi tutta la mano, sento che esplora la mia bocca, poi ritira la mano, lascia un dito, “leccalo”, lentamente lo gira, lo tira fuori e lo riinfila , poi lo toglie e sento le sue labbra che sfiorano le mie... si allontana di nuovo, sento che prende qualcos’altro, sento frusciare di gomma o plastica, poi la sento tornare verso di me…
“allarga bene le gambe” mi dice. Obbedisco pensando a cosa sta per probabilmente per fare, ecco, ora mi è di fronte, a pochi cm da me, sento che mi guarda in viso mentre mi sussurra “ora non ti muovere angelo mio, capito?, fermo e zitto”
Ho il cuore che batte a mille, sento ora profondo il suo odore e il suo profumo, vorrei allungare le labbra e baciarla, ma sono in suo potere, sento le sue mani stranamente viscide sul mio culo, ho capito ora, ha indossato dei guanti di gomma lubrificati, sento che mi allarga le chiappe e improvvisamente entra con un dito nel mio ano, spinge e risale, poi ne mette un altro, ecco, ora ha due dita dentro di me, sento che lo esplora, è schiacciata contro di me, mi alita addosso ed ora è eccitata, anch’io mi sto eccitando e il mio cazzo preme ora contro la sua gonna... lei esplora il mio culo come se fosse la mia bocca, me lo allarga ancora di più, sento la sua eccitazione ed il suo piacere mentre lo fa e la cosa stimola la mia eccitazione, mi sento già profondamente suo.
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15 years ago
admin, 75
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La mia prima volta in tre...
Ciao a tutti, sono Sara, felicemente in coppia con un porco che nel sesso è inesauribile e ha voglia di fare tutto e se possibile anche di più; è talmente maniaco del sesso che, una volta esaurito tutto quello che poteva fare da solo sul mio corpo, ha cominciato a guardare siti porno e a leggere giornaletti specializzati per trovare alternative e, alla fine, è arrivato alla conclusione che mi dovevo fare scopare anche da un altro mentre mi scopava lui.
Ora, devo dire che io non sono certo una santa, ma le mie tradizioni religiose mi hanno sempre fatto fare l’amore tre le mie quattro mura e questo pensiero mi ha sempre bloccato.
Lui mi ha fatto il lavaggio del cervello ed è riuscito a convincermi che, in tre, faremo sesso, non l’amore.
Io non credo che le due cose si possano scindere, ma lo amo troppo e alla fine ho deciso di accettare, l’unica condizione che ho posto è che, se non mi piace, posso rifiutarmi.
Così, eccomi qui, in questa camera d’albergo, con il mio lui e la sua la lingua tra le mie cosce e io che tremo, aspettando di vedere aprire la porta del bagno dove un ragazzo sconosciuto, di circa 30 anni, è andato a sistemarsi.
Per farmi la festa.
Cerco di concentrarmi su quello che mi sta facendo Nino (il mio lui), ma non riesco a distogliere lo sguardo da quella porta; quando lo vedo uscire con il suo cazzo già duro, faccio le debite analogie, subito noto che il giovane ha un uccello più grosso, direi forse più tozzo, come lunghezza sono simili e, quindi, dovrò subire l’attacco di due cazzi sui 20 centimetri.
Non riesco a distogliere lo sguardo da quel fisico, analizzo le sue curve e i suoi muscoli, devo dire che Nino ha scelto un bel maschio per la mia prima esperienza a tre: questo, psicologicamente, mi tranquillizza, mentre il pensiero di essere scopata e sodomizzata nello stesso tempo mi da i brividi.
La lingua di Nino comincia a fare i suoi effetti, sento il piacere crescere mentre il ragazzo si avvicina, mi fa alzare la testa e, subito dopo, mi fa sentire l’odore del suo uccello.
La mia bocca si allarga per accoglierlo ed io comincio il mio primo pompino extraconiugale autorizzato
Sento le sue vene pulsare sotto le carezze della mia lingua, lui mi tasta le tette e ci mette un bell’impegno; vedo le sue anche spingere il suo membro nella mia bocca come se fosse una figa, entra sino a farmi mancare il respiro, io cerco di seguire i suoi ritmi, ma mi trovo in difficoltà: si spinge troppo dentro la bocca, vorrei dirglielo, ma proprio in quel momento il suo sperma caldo si sparge dentro di me; con la mano mi tiene la nuca e mi fa capire che gli piace se lo bevo, io non sono molto d’accordo, ma non riesco a respirare e allora lo succhio e lo bevo, aspetto che si afflosci per dirgli che deve darsi una calmata se vuole continuare a scopare con me invece, con mia sorpresa, lui tira fuori il cazzo ancora duro e teso, dice a mio marito di spostarsi e poi, prendendomi le gambe, se le mette sulla schiena e me lo mette dentro.
Porco giuda che botta, mi è entrato sino in fondo facendo sbattere le palle contro il mio inguine e mi ha lasciata senza fiato, solo adesso comincio a riprendermi, lo guardo mentre mi scopa guardandomi negli occhi e capisco che gli piaccio; vedo la sua passione proprio mentre mio marito si mette tra me e lui e, prendendo il posto dello sconosciuto, me lo mette tra le labbra.
Sono tutta concentrata sulle sensazioni che provo con quello stallone di prima scelta, tutti i miei muscoli vaginali sono sotto pressione, nel breve tempo di un minuto urlo il mio piacere sul cazzo di Nino; mi sento tutta sconquassata, ma devo dire che quello ci sa fare o, perlomeno, si fa sentire bene, mi sta aprendo come una cozza e dopo molto tempo sento un certo bruciore alle pareti vaginali; non ho il coraggio di pensare a cosa mi farà quando vorrà mettermelo nel culo.
Io con Nino lo faccio molte volte, ma sempre con cautela; intanto, sento la sborra di mio marito mischiarsi a quella di prima e anche questa volta devo ingoiare tutto, conoscendo i gusti di Nino.
Sento le carezze sul mio corpo mentre lo stallone continua a pomparmi senza ritegno, mi sento godere ancora di più quando un dito entra nel mio culetto e, quando vengo messa in modo che tutti e due possano penetrarmi, capisco che sta arrivando il momento cruciale di quella prima sera.
Nino è stranamente più resistente del solito, evidentemente è entrato bene nella parte e gli piace vedere che vengo scopata da un altro con quella foga; infatti, ci mette pochissimo a tornare duro, comincia a baciarmi il sedere e poi il buchino e lì usa anche la lingua.
Immagino che effetto debba fargli stare così vicino ad un altro cazzo, lui che ha sempre detto che gli fanno schifo gli uomini.
“Ti scoccia se quando è pronta, glielo metto nel culo io?”
Queste parole rivolte a mio marito da parte del ragazzo mi fanno un poco incazzare, trattano il mio corpo come se io non ci fossi, se non fosse per come mi sta facendo godere questo bastardo di sconosciuto sicuramente mi ribellerei, ma tutti i miei sani ragionamenti si perdono sotto quelle sensazioni e così, quando con un cenno d’intesa, Nino decide di donare il mio culo all’estraneo io, remissiva, mi preparo a sentire la sua carne dura farsi strada in me.
Il ragazzo fa stendere Nino sul letto, poi mi esce dalla figa e, alzandomi come un fuscello, mi fa fare la smorza candela su mio marito, sadicamente, mi spinge dalle spalle per farmelo entrare tutto.
Il cazzo di Nino trova strada facile, la mia figa ha subito delle botte intense da parte di quel bastardo per un quarto d’ora ed è bella larga; quello che mi preoccupa è il mio culetto, che è ancora bello stretto.
Dopo avermi spinto e tenuta dalle spalle, lui mi fa piegare verso mio marito e mi fa mettere ben prona, la mia bocca arriva all’altezza della bocca di Nino e in quella posizione il mio sedere si alza inevitabilmente: sento le mani del ragazzo allargarmi le natiche, capisco cosa vede e rabbrividisco aspettando; mio marito mi bacia e con le mani scende a sua volta sul mio culo e accarezza la mia pelle, in quel momento sento la pressione della cappella sul mio forellino e subito dopo sento una fitta intensa che mi fa capire che è iniziata la sodomia.
Mi dimentico completamente del cazzo che ho in figa e mi concentro solo su quello che mi sta entrando dietro, cerco di rilassare i muscoli per facilitare l’entrata, ma il mio culo, che di solito è già stretto di suo, con il cazzo davanti è ancora più stretto e questo fa si che la penetrazione anale sia più difficile e per me più dolorosa, vorrei scappare, ma ormai sono stretta tra i loro corpi e le loro mani mi abbracciano forte tenendomi ferma; l’unica cosa che si muove sono i due cazzi.
Dietro mi sento lacerare: come prevedevo il ragazzo ama essere violento, gli piace sentirsi dominatore e non lo manda certo a dire.
Entra deciso, quando vede che fa fatica a sodomizzarmi afferra forte i fianchi e poi, con un colpo secco, mi fa urlare, sento lo sbattere delle palle e capisco che più di quello non può entrare e allora cerco di muovermi per soffrire meno; poi piano, il dolore si attenua, sento i gemiti di piacere dei miei uomini e i miei sospiri che crescono, un caos di parole erotiche e volgari aumenta l’atmosfera erotica e per la prima volta ho un orgasmo da doppia penetrazione.
Non so di chi sia il merito, so che è talmente forte che per 10 secondi mi sembra di svenire, le mie urla di piacere scuotono anche loro e presto sento il caldo fiotto del loro sperma scaldarmi davanti e dietro.
Sono completamente sfinita da quella prima volta e i due corpi che mi fanno da coperta lo sono altrettanto.
In quel letto enorme, in quell’albergo sconosciuto, ho provato per la prima volta quest’esperienza e sicuramente le sensazioni che ho ricevuto sono altamente positive; se, come penso, anche Nino è rimasto soddisfatto potremo rifarlo, magari questa volta il ragazzo lo cerco io e prima m’informerò se è capace di fare sesso senza violenza e poi, perché no, potremmo fare partecipare anche un’altra donna o, addirittura, essere io con tre uomini…
Mentre la mia fantasia vola e i miei buchi tornano pian piano normali, mi addormento fantasticando.
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15 years ago
admin, 75
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Mio congnato sottomette mia moglie (2)
Una sera arrivai a casa, ero particolarmente eccitato anche perché, ero andato al lavoro con i collant, così come mi aveva chiesto mia moglie. Lucia era sul divano che guardava la tv, mi tolsi le scarpe ed andai a stendermi a fianco a lei, anzi sopra di lei strusciandomi lentamente. Iniziai a palpargli le tette ed a baciarla, mentre con la gamba provavo ad insinuarmi tra le sue.
Lucia era particolarmente fredda e prima che potessi domandargli se qualcosa non andasse, mi disse: “Devo dirti una cosa”.
Io risposi: “Dimmi Amore, c’è qualcosa che non va ?”.
Lucia continuò: “Spero di no”.
Io: “Dai allora dimmi, vai avanti”.
Lucia inizio a raccontarmi: “Questo pomeriggio verso le tre, è venuto a trovarmi Luca (mio cognato, marito di Silvia sorella di mia moglie), si è fatto fare un caffè ed ha iniziato a dirmi: che l’altra sera è stato bellissimo, che dobbiamo rifarlo al più presto, che è sempre eccitato, che ripensando all’altra sera non riesce a lavorare bene e via dicendo. Io gli ho risposto che è piaciuto anche a noi e che probabilmente l’avremmo rifatto, ma che ne avrei parlato con te. Lui continuò dicendo che gli era rimasto impresso il fatto, che spesso io indossassi lo strap-on e che ti scopassi e che voleva vedermi a tutti i costi con il cazzo. Io gli ho risposto che la prossima volta l’avrebbe visto, ma lui insisteva: dai fammi vedere come ti vesti, dai fammelo vedere, ecc, finché gli ho detto va bene. Sono andata in camera e lui mi ha seguito, ho preso la cintura dal cassetto e gli ho detto: eccolo qua, ma lui insisteva: voglio vedertelo addosso, dai spogliati e mettitelo su. Ero un po’ imbarazzata, ma dopo l’altra sera avevamo acquisito parecchia confidenza ed anzi, ero un po’ eccitata, perciò mi sono spogliata completamente e mi sono messa la guepiere nera trasparente con le calze nere con la riga. Lui intanto guardava con gli occhi strabuzzati e si era tolto i pantaloni.”
Io intanto iniziavo ad eccitarmi e gli dissi: “Sei proprio una bella troia”.
Lucia rispose: “Mi sa che hai proprio ragione, ma anche tu non scherzi, ti sei eccitato ad ascoltare che ti metto le corna, togliti i pantaloni”.
Mi tolsi i pantaloni, Lucia mi disse vieni qua che ti apro le calze e mi fece un piccolo buco in prossimità del cazzo, poi mi sfilò le calze fin sotto il culo e mi disse: “Adesso se vuoi che vada avanti devi metterti questo nel culo” e mi porse un cuneo di discrete dimensioni. Io risposi: “Prima passami un po’ d’olio” e con le dita mi lubrificai per bene il culo cercando di dilatarmi e rilassarmi per favorire l’ingresso del plug. Presi il cuneo e lentamente mi penetrai, fino a farlo entrare completamente, poi gli dissi: “Ecco l’ho tutto dentro, sei contenta ?”. Lucia annuì e mi risollevo i collant, estrasse il cazzo dal buco e mi disse: “Ecco bravo, stai facendo proprio quello che voleva Luca, adesso mettiti a fianco a me a pecora, che ti mungo”. Feci come mi aveva chiesto e gli chiesi: “Come voleva Luca ? Che ti mungo ?”. Lei rispose: “Sì, adesso vado avanti con quanto è successo oggi pomeriggio, ma Luca, mentre mi scopava, mi ha chiesto di ordinarti proprio questo: di farti inculare con i cunei e di masturbarti come si munge una mucca, facendoti bere il tuo sperma e questo, tutti i giorni”. Io risposi: “E allora mungimi” e lei riprese il racconto, strizzandomi il cazzo come fosse una mammella di vacca.
Lucia continuò dicendo: “Una volta allacciate le calze, gli chiesi di leccarmela per favorire l’ingresso del dildo interno e, devo dire, fece un bel lavoro, perché entrò senza alcuna difficoltà. Allora gli chiesi: era così che volevi vedermi ? Ti piace anche a te il cazzo ? Ma siete tutti mezzi froci ? Vuoi prenderlo in bocca ? E Luca rispose: No, voglio che ti masturbi davanti a me. Allora iniziai con la mano a segarmi lentamente il cazzo esterno, spingendo in profondità quello interno, poi si tolse gli slip e mi disse di inginocchiarmi e mentre mi masturbavo come un uomo, di spompinarlo, e così feci”.
Continuando a mungermi mi chiese: “Vuoi che continui ?”
Io risposi: “E’ chiaro, dai continua”.
Lucia disse: “Se vuoi che continui, devi promettermi che, finché mia sorella non sarà in grado di soddisfare Luca, ci penseremmo noi due, senza alcuna gelosia e facendo ciò che più lo soddisfa”.
Io risposi: “Mi sembra che ci stiamo già dando da fare, ma comunque va bene, te lo prometto”.
Lucia prosegui il racconto dicendo: “Luca mi scopava in bocca, tenendomi con tutte e due le mani la testa, quasi non riuscivo a respirare, me lo spingeva fino in gola, mi incitava dicendo: succhia troia, succhia troia, voglio che questa sera, mentre gli racconti a tuo marito, come ti ho chiavata in bocca, gli fai mettere un cuneo in culo e lo mungi come una vacca, voglio che tuo marito capisca chi è il tuo uomo e che lui è solo la mia checca. Non riuscivo a divincolarmi, con una mano mi segavo e con l’altra cercavo di allontanarlo un po’ da me, quel tanto per respirare, ma senza esito, speravo solo venisse presto e poco dopo sentivo i suoi fiotti in fondo alla gola, il suo cazzone gonfio che rantolava e lui che diceva: bevi, bevi tutto, non sprecarne neanche una goccia. Ingoiai tutto senza fiatare, volevo solo che mi lasciasse la testa per poter respirare”.
Dissi a Lucia: “Dai, basta mungermi, mentre continui voglio scoparti”.
Lei rispose: “No, oggi proprio no, ho la figa gonfia e il culo che mi brucia ancora, sono proprio a pezzi”.
Io continuai: “Ma cosa ti ha fatto ?”
Lucia: “Dopo avermi scopato in bocca non era sazio, lasciandomi sempre con la cintura strap-on addosso, mi ha fatto mettere a pecora, ha preso la vasellina dal cassetto e dopo avermi aperto il culo con le dita mi ha penetrata col suo bastone che era più duro e turgido di prima. Si è raccomandato di raccontarti tutti i particolari e di ricordarti che il mio culo è solo suo ed il tuo è di ogni troione che decide lui e che, la prossima volta Silvia ti inculerà come un puttanone. Intanto che mi inculava restava fermo, cercando solamente di spingermelo più in profondità che poteva e mi diceva, dai muovi il culo, datti da fare, così dirò a tuo marito che sei stata proprio brava. Io facevo quello che potevo, mi faceva male, volevo che venisse al più presto possibile e allora spingevo, ma lui non veniva. E’ durato un’eternità, non ce la facevo più a spingere e mi sono sdraiata, ma lui insisteva: è no troia, adesso spingi e ti lasci rompere il culo, ti riposerai questa sera con tuo marito”.
Io, sempre più eccitato gli ho chiesto: “E tu, che hai fatto ?”
Lucia continuando il racconto, rispose: “Con le lacrime agli occhi, ho ripreso a spingere, sentivo il culo bruciarmi intensamente, ho usato ogni mia forza per far venire quel bastardo, fino a che non ho sentito il suo cazzo gonfiarsi nelle viscere e riempirmi di sperma. Finalmente era venuto, mi ha tolto il cazzo dal culo e mi detto di asciugarmi le lacrime, di togliermi la cintura ma di non pulirmi lo sperma, che sentivo uscire dal buco ancora dilatato, perché ci avresti pensato tu questa sera con la lingua. Ha continuato dicendomi di restare vestita da troia e di mostrargli i nostri giocattoli. Ho aperto l’armadio e gli ho fatto vedere quello che abbiamo, ha preso “il nero” e mi ha detto di mettermelo in fica e di accenderlo. Ho cercato di dirgli che ero cotta, ma non voleva sentirne parlare, mi sono messa dentro la punta, ma lui insisteva dicendo che, o me lo infilavo io come si deve, o ci pensava lui e allora lentamente l’ho inserito tutto e l’ho acceso. Gli ho chiesto perché voleva rompermi tutta, perché volesse torturarmi, mi ha risposto che voleva che imparassi ad ubbidirgli, che capissi chi comandava, di chi ero e voleva che lo capissi anche tu”.
Per circa venti minuti mi ha obbligato a masturbarmi col cazzone nero ed a leccargli il cazzo mezzo duro, poi ha detto che doveva andare e si è raccomandato di raccontarti tutto l’accaduto questa sera e di non lasciarmi scopare da te, fin quando lui non cambia idea, di mungerti e scoparti in culo tutti i giorni, abituandoti a fare la puttana”.
Io dissi: “E’ proprio un bastardo, ma adesso non resisto più, fammi venire”.
Lucia rispose: “Sì, però mi vieni in mano e poi lo lecchi”.
Così feci.
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15 years ago
collantsex, 35
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Una volta un assassino(a)
Il regno di oz è un posto interessante per viverci.
Pieno di Nobili e di Furfanti di ogni genere è crocevia del mondo, orde di forestieri lo visitano, la piazza centrale è senzaltro un punto di osservazione privilegiato sui mali del mondo e sulle attitudini di chi lo popola.
Viveva vicino al centro città Aurora, donna bella e savia di antica stirpe decaduta, proprietaria di un negozio specializzato in sogni in bottiglia, affacciato sulla splendida piazza medievale in centro città.
Esistenza serena la sua, circondata dalla vita del regno amava osservare e commentare i forestieri che vedeva passare e gli abitanti del regno che frequentavano il bar centrale.
Vi erano molti personaggi particolari, e guardarli e chiaccherare con loro era per Aurora un divertimento vero e stimolante, a lei piaceva l'umanità, conosceva il bene e il male e provava un istintiva simpatia per i doloranti e le anime pie. Era a volte un filino indisponente con alcuni forestieri, provocatrice e cinica, ma si trattava solo di mero esercizio intellettuale.
Era anche attratta da un certo tipo di furfanti, e il regno ne abbondava, spesso mascherati ed in incognito.
Uno di questi, un certo Filippo, era per lei fonte di grande emozione: si trattava di un noto assassino, un uomo magnetico e pericoloso che tutti i giorni andava al bar Centrale, si sedeva ad un tavolino in un angolo, tirava fuori un coltellaccio e lo posava sul tavolino, poi prendeva un taccuino su cui cominciava a scrivere fitto fitto, (tutti sapevano che si dilettava a scrivere poesie) mentre centellinava dell'ottimo barbaresco.
Spesso dopo aver scritto posava la penna, chiudeva gli occhi e sembrava appisolarsi per un 10 minuti, la testa reclinata sullo schienale e lo sguardo perso in lontananza.
chi lo conosceva evitava naturalmente di importunarlo, e chi non lo conosceva scopriva velocemente quanto potesse essere pericoloso farlo, la mano dell'uomo correva rapidamente al coltello e bastava un suo sguardo per far capire al malcapitato a cosa poteva andare incontro.
Aurora era molto attratta dal lungo coltello che balenava al sole appoggiato vicino al braccio dell'uomo, e aveva preso l'abitudine di controllare e aspettare che l'uomo si appisolasse per sgusciare fuori dal negozio e sedersi per pochi minuti al tavolino vicino, accostando il piu possibile la sua sedia a quella dell'uomo.
Cercava di fare piano e con nonchalance, alzandosi ed allontanandosi se le sembrava che Filippo stesse svegliandosi.
Quando riusciva nel suo intento invece accostava piano piano la mano al lungo coltello dell'uomo e lentamente passava l'indice sul filo della lama.....un lungo brivido la prendeva allora, e un sensazione di vertigine le bloccava i sensi.
Duravavano attimi, poi si alzava e si allontanava rapidamente ma conservava quella vertigine per ore, ed ogni giorno diventava piu potente.
Un giorno, mentre la sua mano si avvicinava alla lama Filippo aprì di scatto gli occhi, la sua mano destra bloccò la mano protesa di Aurora mentre la sinistra rapida come un fulmine prese il coltello, e scattò verso il petto di Aurora, fermandosi a pochi centimetri dalla sua bianca pelle.
Il tempo si dilatò, per lo spazio di un attimo.
Gli occhi dell'uomo erano fissi in quelli di Aurora, occhi neri e ieratici, e lei vi lesse la morte, ma vi lesse anche altro.
Lentamente, guardandolo sempre negli occhi e non osando quasi respirare lei protese il petto, finchè il corsetto giunse a contatto con la lama, e chiuse gli occhi, aspettando.
Il tempo si fermò, per lo spazio di una vita.
Filippo allentò la presa sul polso di Aurora, che aprì gli occhi accorgendosi che l'uomo aveva chiuso i suoi.
Lui quasi esitante allungò la mano lentamente e raggiunse il piccolo fiore cremisi che Aurora aveva appuntato sul corsetto, lo prese e se lo portò alle labbra, lo baciò e lo mise nella tasca interna della sua giacca.
Poi riaprì gli occhi, le sorrise con un sorriso dolcissimo, e prendendole la mano la tirò verso di lui e la baciò, un bacio che rimise in marcia il tempo e creò un arcobaleno nel cuore di Aurora. Lui la prese tra le braccia, e la portò via con se.
da quel giorno furono inseparabili, giravano il mondo e dovunque andassero chi riconosceva Filippo spesso guardava lei con un misto di sorpresa e di pietà, stare con un assassino non è certo consigliabile a nessuno...
Il corpo di Aurora imparò a conoscere il lungo coltello e i mille modi in cui Filippo amava usarlo, nei loro giochi spesso la lama si fermava solo poco prima di ferire a fondo, ma Aurora non ebbe mai paura.
Tutte le sere infatti, quando Filippo dormiva, andava a controllare nella sua giacca, e il suo piccolo fiore era sempre li, e lei sapeva bene che finchè li fosse rimasto Filippo non avrebbe mai veramente affondato il coltello nel suo cuore.
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15 years ago
admin, 75
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Non è mai troppo tardi
Lei, Giusy. bella mora 24 enne, con pelle e culo da brasiliana, occhi e capelli neri, tratti somatici orientali, non molto alta, ma ben proporzionata, arrivata vergine e senza nessuna esperienza al matrimonio, si era rivelata fin da subito una gran scopatrice, amante del cazzo, di interminabili pompini con ingoio, del sesso anale, e delle cavalcate ad oltranza!
Io a differenza di lei, 29 anni avevo avuto decine e decine di esperienze, anche con coppie, e avevo condiviso con tanti mariti, il piacere di far godere, e mettere la moglie al centro delle attenzioni di 2 uomini, favorito in ciò dalla bella presenza, dalla capacità di mettere a proprio agio la coppia...e non ultimo, un bell attrezzo di 22 cm. grosso in circonferenza e sempre duro!
Fin dai primi mesi dopo il matrimonio avevo cominciato a fantasticare sul sesso a tre, e nonostante al solo accenno di coinvolgere un altro si eccitasse come una troia, bagnandosi all inverosimile! e nel momento dell orgasmo gridasse:....siiii....siiii..lo voglio!!...siii un altro...cazzoooo....tutto finiva lì.
Il suo problema è sempre stata la timidezza, il concetto arcaico di matrimonio e fedeltà, quindi il conseguente rifiuto di accettare di fare sesso con un altro uomo, che non fosse il marito!
Così la nostra vita sessuale, intensa per qualità e quantità si è sempre svolta all interno della coppia! Le fantasie....restarono fantasie, anche sè diventarono sempre più esplicite, e la presenza virtuale di un terzo, di volta in volta: giovane, biondo, esile, moro, muscoloso, di colore con cazzo gigante che la prendeva da dietro mentre lei mi spompina, le procuravano orgasmi violenti e interminabili, e finirono per far parte integrante della nostra vita sessuale, regalandoci momenti di intenso piacere.
Lo facciamo da sempre 2-3 volte al giorno, tutti i giorni, ed io non vedo l ora di arrivare a casa per tuffarmi nei suoi intensi profumi, gustare leccando, la sua figa fragrante e vogliosa di essere penetrata.
Adesso io sono un 60 enne con un po di pancetta (non molta!) lei una giovanile, splendida 55 enne, che nonostante l età non ha perso la bellezza e la voglia!!
Però...non ha perso nemmeno la timidezza!!!
In tutti questi anni non ho mai abbandonato la speranza di vederla scopare con un altro uomo, e così qualche giorno fa, scorrendo gli annunci di singoli su desiderya, ho contattato un giovane ragazzo di colore (la sua passione virtuale) 22 anni superdotato 23 cm. e grosso in circonferenza.
Ci siamo incontrati in un bar, gli ho esposto dettagliatamente il mio piano e felice di essermi di aiuto ci siamo dati appuntamento telefonico, a qualche settimana dopo.
continua.....
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15 years ago
admin, 75
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Una serata particolare. dedicato a sara.
la storia che sto per raccontarvi, è realmente accaduta.
è accaduta qualche giorno fa. il 31 dicembre.
una coppia di amici, che chiamerò marco e sara ( non sono i loro veri nomi ) mi chiama al cellulare, dicendomi che sarebbero venuti da me a passare l'ultimo dell'anno. io ero felice di questo, perche siamo molto amici. sara è una donna bellissima, sensuale e molto porcellina. marco e anche lui un bell'uomo e porco come me a letto.
il pomerigggio, mi dedico a preparare la cena, a base di pesce. so che a sara piace molto.
arrivano le 20,00 e suona il citofono.
sara è stupenda. ha un vestito con un scollatura da infarto. sembra che il suo seno debba uscire da un momento all'altro. e bello prosperoso e sodo da fare invidia ad una ventenne. porta delle calze autoreggenti e un completino viola.
ci salutiamo calorosamente, mentre abbraccio sara, il suo seno, comprime sul mio petto e tanto è eccitante, sento il mio cazzo che si indurisce.
ci mettiamo a tavola, sara è entusiasta della cena.
ci mettiamo a parlare, e il discorso va sul sesso. lei è eccitata, come del resto lo siamo io e marco. parliamo del sesso a tre e quello fatto con coppie, ma a sara, preferisce il sesso a tre.
mi raccontano, di una sera che sono andati in un parcheggio. mentre scopavano, uno si era avvicinato al finestrino, e tirato fuori il cazzo dai pantaloni, aveva iniziato a segarsi. sara e marco, ancora più eccitati, si misero a scopare come matti. ma la cosa, non andò oltre.
marco aveva il cazzo duro, e pure io.
si alzò e si diresse verso sara. si inginocchiò e aprì le sue cosce. lei era in calore. la sua bocca andò sulla fica ormai zuppa dei suoi uomori. la leccava avidamente. sara gemeva.
io mi alzai, e la tenevo per la testa, in modo da non farla cadere. le accarezzavo il viso e le mani andarono sulle sue tette stupende.
mii levai i pantaloni. il mio cazzo e duro come il marmo. lei lo prese subito in mano e se lo portò in bocca. succhiava il cazzo in un modo stupendo. la cappella entrava e usciva dalla sua bocca.
marco tirò fuori il suo cazzone, ( è molto dotato) e lo infilò nella sua fica. sara gemeva.
andammo a letto. eravamo nudi e eccitati da impazzire. mi sdraiai sul letto, sara venne a succiarmi. sentivo la sua lingua che si gustava la mia cappella gonfia di piacere.
marco portò la sua bocca sul mio cazzo. erano adesso le loro bocche insieme a spompinarmi. mi sembrava di impazzire di piacere. io mentre mi godevo il pompino, stringevo il cazzo di lui. e lo menavo piano.
poi sara, ando a sedersi sul cazzo di marco. lo faceva entrare e uscire dalla sua fica stupenda. io da dietro di lei, leccavo il suo bel culo.e la mia lingua andava anche sui coglioni di marco. li sentivo gemere. sara mi disse che voleva il mio cazzone nel culo. lo feci entrare, mentre marco la stava chiavando. la fottevamo in fica e in culo. i colpi di cazzo dati a sara erano tremendi. lei godeva, urlava di piacere. marco disse che stava per sborrare. usci fuori il cazzo. la sua sborra la prese sul viso sara. era piena. poi vennero sulla mia cappella e cominciarono a farmi un pompino insieme. non resistetti tanto.... cominciai a sborrare come un porco. marco si prese tuttala sborra e poi ando a baciare sara.
godemmo come tre porconi in calore.
la serata non finì naturalmente qua. passammo tutta la notte nel letto con foto fatte a lei e con inculate e scopate da mozzafiato. andarono via, che erano quasi le 5 del mattino.
per noi, e stato un fine anno fantastico, che naturalmente ripeteremo, anche perche tra di noi si e instaurata un'amicizia vera e sincera.
questo racconto e per te sara carissima. un grosso bacio r..........
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15 years ago
admin, 75
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Visita urologica approfondita...
Era da diversi giorni che avevo fastidio ai testicoli ed in particolare mi prudeva quello sinistro. Lucia mi suggerì che era il caso di farmi visitare, in considerazione che era già passato del tempo e che il problema persisteva. Non conoscevo nessun medico specialista in urologia e pertanto decisi di andare a caso consultando l’elenco telefonico. Scelsi un certo dott. Antonio T. senza particolari ragioni, così solo perché il nome mi ispirava. Ero un po’ imbarazzato all’idea di farmi visitare lì, anche in considerazione del fatto che ero completamente depilato e mi chiedevo che idee si fosse fatto una volta che mi avesse visto nudo. Telefonai e presi un appuntamento per il giorno seguente.
Presi un permesso per il giorno dopo e la mattina seguente facendo colazione, Lucia mi chiese se poteva accompagnarmi ed io risposi che sarei stato contento se fosse venuta con me. Lucia sorridendomi mi disse: “ Perché non indossi i collant ?” Io risposi: “Ma sei matta, che figura ci faccio, mi prende per un frocio in cerca di inculate”. Lei continuò: “E’ un professionista, farà finta di niente però immagina che eccitazione ed inoltre qualcosa penserà lo stesso vedendoti completamente depilato”. Io risposi: “Vuoi che provi ?” Lucia rispose: “Si dai, io resterò fuori in sala d’attesa”.
Indossai un paio di collant color carne tutto nudo e come al solito non misi le mutande. Nel tragitto per recarmi allo studio e dopo in sala d’attesa ero particolarmente preoccupato dell’imbarazzo che avrei provato quando il dottore, mi avesse chiesto di togliermi i pantaloni ed ero pentito di aver dato retta a mia moglie, anche perche il problema al testicolo era una cosa seria.
Venni invitato ad entrare nell’ambulatorio ed ebbi un aumento immediato della temperatura corporea, mi sentivo bollire, Il dott. Antonio si presentò e mi fece accomodare di fronte alla scrivania chiedendomi informazioni sul perché della mia visita. Ascoltò in silenzio le mie poche informazioni a riguardo, poi mi invitò ad alzarmi ed avvicinarmi al lettino per la visita.
Il dottore mi chiese di togliermi i pantaloni ed io lentamente ubbidì, vidi immediatamente che aveva notato le calze e mentre io imbarazzatissimo, stavo per togliere anche quelle il dottore mi disse: “Le calze non serve che le togli, basta che le abbassi fin sotto il pene”. Io un po’ sorpreso, feci come aveva detto Antonio abbassando il collant e restando davanti a lui con il cazzo mezzo turgido”. Il dottore si abbassò davanti a me e dopo aver indossato un paio di guanti sterili, con una mano mi prese il pene per la punta e me lo sollevò e con l’altra mano iniziò a tastare i coglioni. Il suo modo di operare non sembrava minimamente condizionato dal mio abbigliamento intimo particolare e ripensai alle parole di mia moglie, che era un professionista e probabilmente ne aveva viste di tutti i colori.
Mi chiese di girarmi e di piegarmi in avanti, appoggiandomi con i gomiti al lettino, che mi avrebbe controllato la prostata e così feci. Prese del lubrificante ed inizio a penetrarmi il culo, prima un dito e poi con due. Entrò in profondità senza nessun problema ed immaginai che se ne fosse reso conto anche lui della facilità con il mio muscolo anale si fosse dilatato e che probabilmente stava pensando che fossi un frocio con il culo ormai abituato ad essere sfondato. Pensai che, in effetti, se pensava ciò, non aveva tutti i torti.
Continuava a rovistarmi nelle viscere e mi disse: “La vescica è a posto, niente di strano”. Estrasse lentamente le dita e molto probabilmente, aveva notato la mia eccitazione perché mi disse: “Ok, si può girare, inginocchiare e succhiarmi l’uccello”. Io, con un misto di stupore ed imbarazzo, senza proferire parola, mi girai e lentamente mi inginocchiai davanti a lui, con le mani gli slacciai i bottoni dei jeans, cercai il buco dei boxer ed estrassi il suo cazzo mezzo moscio. Iniziai a segarlo lentamente mentre lui mi prese con le mani la testa, spingendomi avanti ed indietro verso il cazzo che si stava ingrossando velocemente. Aprii la bocca e senza esitare iniziai a spompinarlo ingoiando sempre più avidamente.
Il dottore ansimando mi disse: “Bravo, sei proprio un bravo spompinatore, ho visto che sei accompagnato da una donna e che porti al dito la fede, quella in sala d’aspetto è tua moglie ?”
Io, continuando a segarlo con le mani, gli risposi: “Sì, è mia moglie”.
Antonio continuò: “Ma lei lo sa quanto troia è suo marito ?”
Io: “Sì, lo sa, infatti mi scopa e mi fa scopare in culo spesso”.
Antonio: “Allora girati e appoggia la pancia al lettino che adesso ti scopo io”.
Io: “Va bene, ma si metta un preservativo”.
Antonio: “Ma cosa credi, con un frocetto come te è chiaro che metta il preservativo”.
Mi girai e mi appoggiai con la pancia sul lettino, porgendoli su di un piatto d’argento il mio culo. Senti che mi spalmò ancora del lubrificante e che iniziò a penetrarmi, pompandomi lentamente e in profondità, sentivo che mi stava toccando nuovamente la vescica tenendomi saldamente per i fianchi. Il dottore mi disse: “Con le mani tieniti su i collant che voglio scoparti come si scopano le vere troie”. Ubbidì, presi l’elastico dei collant appena sotto il culo e lo sollevai fino a trovare la resistenza del suo bastone e delle sue palle che sentivo sbattere sempre con maggior forza sul mio culo. Infilai il mio cazzo non più duro nelle calze ed iniziai a masturbarmi. Antonio con una mano mi fermò e mi disse: “E’ no, ti lascio godere solo quando hai finito il lavoro e hai preso la medicina, pensa a muovere il culo e a farmi godere”.
Mollai la presa del mio cazzo e ripresi l’elastico dei collant, intensificando le spinte col culo. Lo sentivo ansimare e godere di gusto, non facendosi alcuna remora ti farmi male, anzi sentivo che avrebbe voluto aprirmi come una mela se ciò fosse stato possibile, finché sentì dentro le mie viscere il suo cazzo gonfiarsi ed avere sussulti orgasmici, era venuto. Aspetto qualche secondo poi lo estrasse, si sfilò il preservativo e me lo porse dicendomi: “Dai, bevilo, prendi la medicina”. Presi il preservativo e me lo svuotai in bocca, ma la sborra scendeva lentamente ed Antonio mi disse: “Usa la lingua, non sprecarne neanche una goccia che ti fa bene”. Era schifoso, viscido e salatissimo, il peggiore sperma che avessi mai assaggiato, ma ubbidì senza fiatare.
Mi girai verso di lui e mi disse: “Bravo, adesso inginocchiati, puliscimelo e sei vuoi puoi masturbarti”.
Così feci, venendomi nei collant.
Mi rivesti ed il dottore mi disse: “Probabilmente hai una piccola infezione ai testicoli, ti faccio una ricetta per un antibiotico, prendilo per due settimane e poi torna per la visita di controllo. Uscendo fermati dalla segretaria per pagare la visita”.
Salutai e ringraziai, usci dallo studio e pagai 120 euro. Pensai: “Alla faccia e se non mi faceva il culo, quanto avrei pagato ?”.
Lucia mi chiese: “Come è andata, tutto ok ?”
Risposi: “Andiamo, poi ti racconto”.
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15 years ago
collantsex, 35
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La mia prima esperienza bisex
Al rientro dalle vacanze estive, io e il mio ragazzo abbiamo vissuto un incontro inaspettato,che ci ha rallegrato il rientro a lavoro, Quest ‘anno siamo stati in vacanza a Tropea, e devo dire che abbiamo passato delle bellissime giornate tra spiaggia e discoteca ,facendo varie amicizie. Tra cui una ragazza della provincia di Milano di nome Eleonora ,simpatica e disponibile. Tra noi sì e subito creato un bel rapporto che, sì e “approfondito” il giorno della nostra partenza, quando sì e presentata al nostro albergo. Disperata mi racconta che il treno e stato soppresso e non sa come tornare a casa, mi dice che la sua ultima speranza di arrivare in tempo al lavoro siamo noi e che gli serve un passaggio fino a Pavia. Mi offro disponibile ad aiutarla in fondo facciamo ,in parte, la stessa strada poiché il mio ragazzo lavora da quelle parti . Il tempo di caricare le valigie e di passare a prendere la sua e partiamo. La compagnia e piacevole e il viaggio trascorre tranquillamente. Verso le ventuno decidiamo di fermarci per mangiare qualcosa in un autogrill ,fuori Firenze, facciamo una cena un po’scarsa ma beviamo un pochino più del solito essendo brilli nessuno c’ e la fa a rimettersi in viaggio cosi decidiamo di fermarci a dormire nel primo motel che becchiamo sulla nostra strada la fortuna ci assiste e dopo una ventina di chilometri ne troviamo già uno peccato che le camere siano quasi tutte occupate c e ne solo una libera ed e una matrimoniale cosi,dato che siamo in tre ,ne discutiamo un po’,ma poi decidiamo di prendere ugualmente la camera .La camera e carina confortevole.
A turno ci prepariamo per dormire io ed Ele ci sistemiamo nel letto mentre il mio povero Fabio si accontenta sulla poltrona vicino al letto .Cosi ci addormentano, verso le due mi sveglio perche mi sento accarezzare le gambe noto che sono i piedi di Ele che sognando mi accarezza con i piedi cosi non faccio niente pensando che smetterà ’.In realtà le sue carezze continuano al punto che io mi giro per svegliarla per farla smettere ma quando mi giro noto con mio grande stupore che in realtà lei non sta sognando e sveglia! ,e girata verso di me molto vicina e con i piedi mi accarezza le gambe rimango di stucco ,incapace di una qualunque reazione, lei pero crede che la cosa mi piaccia mi si avvicina di più mi abbraccia e con la lingua inizia a leccarmi il lobo dell’orecchio io sono sempre più impietrita anche se il movimento lento della sua lingua al orecchio mi fa venire la pelle d oca le sue mani mi percorrono la schiena poi mi si allontana dall’ orecchio e mi da un bacio prima a labbra chiuse, sulle mie serrate , poi inizia ad infilare la lingua in mezzo alle mie labbra.
Non voglio aprirle cerco di resistere all’eccitazione che sento salire dentro di me ,dopo un po’ pero mi abbandono e cosi comincio anch’io ad aprirle permettendole di fare entrare nella mia bocca prima solo la punta della lingua poi tutta anche io quasi automaticamente faccio lo stesso inizio ad abbracciarla a toccarle la schiena, il culo, il suo culo e sodo . le mie mani s’insinuano nei suoi slip e inizio a passare un dito proprio in mezzo prima solo sopra tra la spaccatura delle sue chiappe poi affondo sempre di più, a lei la mia pratica piace tanto, che inizia a farlo anche a me il mio dito ormai e arrivato a toccarle il buchetto del suo bel culo iniziò a girarci intorno a sfregarlo, mi rendo cont, in quel momento, che se fossi stata un uomo le avrei dato subito il mio cazzo nel culo , mugoliamo dal piacere entrambe, ormai sono tanto eccitata che non riesco a trattenermi mi allontano da lei e poi la scavalco la giro a pancia all’aria e gli comincio un gioco di lingua sopra la figa che come la mia reclama attenzione, lei intanto m’imita noto ,con piacere ,che lei e molto più brava di me sa sbattere la lingua molto bene sulle mie grandi labbra bagnate, poi inizia a leccarmi in modo che la mia figa vogliosa si apra per accogliere dentro di lei qualcosa di più grosso di una lingua quando succede la sua lingua s’insinua nella mia topa e inizia a slinguettarla tutta, io sto ansimando e godendo tantissimo da sopra la visione della sua figa aperta mentre la mia lingua le passa sopra e dentro mi fa impazzire, i suoi liquidi hanno un sapore dolce … mentre ci stiamo godendo il nostro bellissimo sessantanove, alzo la testa dalla figa di Ele e mi trovo davanti Fabio e dal espressione del suo viso noto che e sconvolto dalla visione mi chiede” ma che cazzo state facendo tutte e due ?”io mi sollevo di scatto ma non so cosa rispondere ele invece si alza dal letto e mentre gli dice “adesso ti spieghiamo” lo accompagna nel nostro letto e mentre lui vorrebbe continuare a discutere lo bacia lasciando questa volta me di stucco, lui nel primo momento, non reagisce cercando di allontanarla anche io sinceramente rimango un po’ male poi inizio a prenderci gusto cosi mi avvicino mi siedo accanto a lui e inizio a infilargli la punta della mia lingua nel orecchio, ben sapendo che a lui piace tanto, le mie mani pero le lascio immobili sul suo petto invece ele gli mette le mani sulla patta e inizia a massaggiare sempre più forte io mi eccito a questa visione e mi allontano, lasciandoli soli , per godermi lo spettacolo, intanto anche Fabio preso dal eccitazione inizia a sfregare e a infilare piano le dita nella figa. Ele e talmente eccitata che gli apre la patta dei pantaloni per riuscire a prendere tra le mani il grosso bastone del mio ragazzo, che già si notava duro e grosso da sotto il boxer, appena lo vide fuori se lo ficco subito in bocca facendomi eccitare e bagnare anche a me, tanto era vogliosa di cazzo. Fabio era ormai disteso sul letto ,mentre ele lo spompinava da maiala o iniziato a toccarmi ma già mi sentivo eccitata e bagnata mentre loro continuavano, io mi facevo un ditalino da paura ,le mie dita scivolano nella mia figa la mia eccitazione stava arrivando al massimo, pero prima volevo partecipare allo spettacolo che avevo davanti ,cosi senza pensarci troppo mi avvicinai a lei e le ficcai un dito nella passera notando con piacere che anche la sua era bagnata fradicia, succhiare il cazzo del mio ragazzo la eccitava tantissimo ,infilai due dita e dopo tre, lei a quel punto lascio andare il cazzo del mio ragazzo e mi tiro verso di lei, iniziamo a baciarci mentre con le dita continuavo a farle il ditalino anche lei comincio con me, mi fece sdraiare e inizio a leccarmi i capezzoli che divennero durissimi poi scese giù verso la pancia e infine arrivo alla mia sorca inizio con leccatine veloci sulle mie grandi labbra che man mano si aprivano verso il mio canale segreto ,poi le leccate si fecero più lente e inizio a farsi strada verso il mio clitoride che pulsava ormai sempre più violentemente tanta era la voglia che avevo di venire …. Nel frattempo il mio ragazzo continuava ,mentre si godeva lo spettacolo, a segarsi ormai anche lui non ne poteva più, cosi si alzo, ci raggiunse in mezzo al letto e prese ele da dietro inculandola, in un sol colpo ,lei smise per un attimo di leccare ,ma riprese subito, e mentre lui se la scopava nel culo, lei mi slinguettava la figa. Sono stati momenti esaltanti finche io non o resistito e gli sono venuta praticamente in bocca .Nel momento in cui io sono venuta, lei ha iniziato a gemere più forte il suo movimento le piaceva troppo e più lui spingeva ormai aveva tutta la sua asta in culo ,più lei godeva. Intanto io o ripreso, a stuzzicarle la figa spingendogli le dita sempre più dentro andando a l ritmo delle sue spinte ,lei ormai era come impazzita finché ha iniziato a spingermi le dita fuori e dentro in maniera concitata e allargando le gambe mi e venuta nella mano gridando … .a quel punto lui ha iniziato a spingere sempre più velocemente e arrivato al punto di venire gli ha tolto il cazzo dal culo e in ginocchio sul letto glielo ha spinto in gola tutto con due potenti colpi gli ha sborrato in bocca lei non se ne e perso neanche un goccio …. Ci sdraiamo alla fine l‘uno accanto all’altro sbalorditi da tutto quello che era accaduto e senza dire una parola ci addormentammo.
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15 years ago
coppialibera2, 43/43
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Io, mia moglie, sua sorella e il cognato
Eravamo sul divano che guardavamo un film porno, Lucia mi stava segando lentamente da sopra i collant che indossavo, le immagini alla tele mostravano un trans che faceva un pompino e lei scivolo in basso ed inizio ad ingoiarlo e leccarlo sempre da sopra le calze. Ogni tanto interrompeva il pompino e dava un’occhiata alla tv ed iniziò a dirmi: “Questa sera voglio farti assaggiare il tuo succo, voglio che impari ad ingoiare il tuo sperma”.
Io restavo in silenzio guardandola ed ascoltandola, pensavo a quello che faceva e diceva sentendo il cazzo che voleva esplodere dall’eccitazione.
Continuò dicendo: “Sai mia sorella (Lucia ha una sorella minore di nome Silvia, più piccola di cinque anni, sposata da due), mi dice che con suo marito ci sono grossi problemi legati al sesso, da quando è rimasta incinta e le è cresciuta la pancia, Luca non è più attratto da lei e vuole che lei gli faccia solo sesso orale”.
Al che io gli dico: “Porti pazienza, non resterà incinta per sempre, che intanto gli faccia dei bei pompini”.
Lucia continua: “Conosci Luca, non gli basta una pompa ogni tanto e Silvia è preoccupata che gli metta un pacco di corna, magari con qualche puttana”.
Io rispondo: “Dagli il numero di Selen (il trans con cui ogni tanto ci siamo divertiti), si divertiranno come abbiamo fatto noi, quella lo svuota il buon Luca”.
Lei, toccandomi con le dita il buco del culo, continua: “E se ci pensassimo noi a Luca ?”.
Io rispondo: “No, non posso crederci che stai pensando di farti scopare da tuo cognato, magari con tua sorella ed io che ti guardiamo ?”.
Lei risponde: “Non ho detto io, ho detto noi. Sono sicura che sarebbe eccitante da morire”.
Io gli rispondo: “Credi che loro ci starebbero ?”
Lucia: “Luca di sicuro, vedo come mi guarda e, in più di un’occasione, ha fatto delle allusioni e Silvia magari sì, visto che potrebbe sembrare una cosa famigliare”.
Io gli dico: “Beh vedi tu, intanto succhia come si deve”.
Mi abbassa leggermente il collant, mi infila prima una e poi due dita in culo, con l’altra mano mi strizza la base del cazzo e mi pompa fino a farmi venire sia di cazzo che di culo. Ingoia tutto, trattenendo il respiro, con la bocca chiusa si avvicina alla mia faccia e con le mani mi fa aprire la bocca, mi appoggia la sua e la apre facendomi bere tutta la mia sborra e mi dice: “Buona è ? La prossima volta voglio vederti bere quella di Selen direttamente dal distributore “.
Il sabato seguente mi disse che avremmo avuto a cena sua sorella e suo marito, di non mettermi le mutande ma solo un collant sotto i pantaloni, che non si sa mai.
Io gli chiesi: “Non mi dire che vuoi fare quello che hai detto ?”.
Lei rispose: “Perché no, quando ho accennato la cosa a Silvia ha fatto una faccia sorpresa, ma non mi sembrava contrariata, voglio provare”.
Arrivarono Silvia e Luca e cenammo come spesso succedeva, bevendo qualche bicchiere di vino e ridendo e scherzando, senza nessuna allusione al sesso. Dopo cena ci recammo in salotto e li sorseggiando del limoncello Lucia prese l’iniziativa ed inizio, con molto mestiere, ad affrontare il discorso legato al problema sessuale di Silvia e Luca. L’atmosfera si surriscaldò subito e ben presto mia moglie gli raccontò le nostre piccole perversioni, dal fatto che spesso indossassi i collant, al fatto che molte volte faceva lei l’uomo e che mi sodomizzasse.
Luca chiese: “Anche adesso indossi i collant ?”
Lucia rispose: “Certo”, e facendomi alzare mi sbottono davanti a loro i pantaloni facendo intravedere l’elastico delle calze.
Silvia disse: “Dai toglili tutte le braghe che voglio vedere come sta”.
Lucia mi abbasso i pantaloni fino alle caviglie e poi me li sfilò completamente. I miei cognati erano seduti davanti a me che mi guardavano sorridendo ed io in piedi con una maglietta ed un paio di collant color carne tutto nudo, completamente depilato mentre mia moglie inginocchiata dietro di me mi accarezzava le gambe e il cazzo.
Silvia disse: “Che figo, è completamente depilato, fammi sentire”, ed allungò una mano accarezzandomi le cosce.
Luca sbottonandosi i jeans disse: “Guardate, mi ha fatto eccitare anche me” ed estrasse l’uccello facendolo vedere già abbastanza turgido”.
Lucia mi sfilò la maglietta e mi disse: “Dai inginocchiati e prendiglielo in bocca intanto che io e Silvia ci spogliamo”.
Guardai Luca e vidi che acconsentiva eccitato, mi inginocchiai ed iniziai a spampinarlo.
Silvia e Lucia si spogliarono, Silvia era completamente nuda, mentre mia moglie indossava un paio di autoreggenti nere.
Luca disse: “Dai Lucia inginocchiati anche tu ed aiuta tuo marito”.
Lucia obbedii e si mise accanto a me. Ci alternavamo nello sbocchinare nostro cognato, mentre Silvia si era messa alle nostre spalle e mi palpava il culo e le cosce incollantate.
Luca tenendoci con le mani le teste disse: “Siete proprio bravi, ma i pompini me li fa anche Silvia, voglio scopare mia cognata mentre tu gliela lecchi”.
Io e Lucia ci mettemmo a 69, mi fece un buco nei collant in prossimità del cazzo e disse a Silvia di accomodarsi imboccandola con il mio uccello. Luca si mise dietro e strofinava il cazzo sulla fica di mia moglie facendomelo entrare in bocca. La penetro lento ma deciso, facendolo entrare fino all’ultimo centimetro. La scopava profondamente e mi incitava dicendo: “Leccami le palle che se sei bravo ti vengo in bocca anziché riempirti la moglie”. Io mi davo da fare leccando e succhiando tutti gli umori che venivano fuori dalla figa fradicia di Lucia. Sentivo Silvia che ingoiava con voracità la mia verga e Lucia che ansimava e gemeva come una cagna in calore.
Luca gli diceva: “Chi ti scopa maglio, io o tuo marito ? Quale cazzo ti piace di più, il mio o quello di tuo marito”.
Lucia rispondeva: “Il tuo, il tuo, il tuo, scopami, aprimi”.
Silvia si girò di spalle e si mise sopra il mio cazzo a smorza candela infilandoselo fino in fondo.
Luca disse: “Non resisto più, ho deciso che ti ingravido la moglie” e con un colpo secco gli venne in fondo alla figa. Restò un po’ immobile, poi lo estrasse e me lo mise in bocca dicendo: “Dai puliscimelo e lecca anche quello che esce dalla figa di tua moglie”. Io senza pronunciare parola ubbidii.
Silvia intanto, impalata sul mio cazzo, stava pompando sempre più intensamente, Lucia da dietro gli palpava le tette. Luca si mise in piedi davanti a sua moglie e porgendogli il suo cazzo moscio gli disse: “Ti piace scoparti il cognatino è ? Però devi anche fare la brava mogliettina, prendilo in bocca e fai il tuo dovere”. Venni anche io in figa di mia cognata che mugolava e si dimenava come una vacca.
Lucia disse a Luca: “Però adesso devi scoparti anche tuo cognato, voglio vederlo piegato sotto i colpi del tuo cazzo”.
Luca rispose: “Sì, adesso me lo scopo, ma dopo voglio il tuo di culo”.
Lucia rispose: “Se lo monti e gli fai dire: “Lucia ti prego dagli il tuo culo” allora mi lascerò inculare. Sono ancora vergine dietro, perché a lui non lo ho mai dato”.
Luca non perse tempo e mi disse: “Dai troietta, girati e alza le ginocchia che ti sfondo”. Io non proferivo parola ed ubbidii.
Sentii Luca che mi lacerava il collant in prossimità del culo, e Lucia che gli disse: “Mettigli un po’ di questo olio da massaggio così entra meglio”. Lucia mi lubrificava il buco mentre Luca si metteva un preservativo, intanto io leccavo la figa di Silvia che si era posizionata davanti a me a gambe aperte.
Il cazzo di Luca mi scivolò tutto dentro senza alcuno sforzo e lui mi incitava dicendo: “Dai adesso muovi il culo frocetto, fammi vedere quanto sei bravo a prenderlo in culo”. Io facevo quello che potevo, ma Luca mi assestava dei potenti colpi tenendomi i fianchi. Per riuscire a sopportare la sua profonda penetrazione con una mano mi segavo e Luca diceva a mia moglie: “Guarda che bravo marito che hai, è proprio una brava checca, guarda come spinge”, Lucia gli rispose: “Sì, è proprio bravo a prenderlo in culo, però lo devi piegare”. Luca iniziò a pomparmi come un ossesso, obbligandomi a sdraiarmi, non riuscendo più a resistere sulle ginocchia, ma mi prese per i capelli e mi disse: “E’ no grandissima troia, adesso ti alzi e muovi quel culo che ti sfondo”.
Io risposi: “Non ce la faccio, non resisto, mi spacchi”.
Lui rispose: “Se vuoi che ti lasci piegare devi dire Lucia ti prego dagli il tuo culo”.
Provavo un dolore lancinante, le ginocchia mi facevano male, Luca mi montava come un ossesso, ma quella frase non volevo dirla, Lucia a me, non aveva mai lasciato aprirgli il culo e farla sverginare da questo porco di mio cognato sotto il mio sguardo mi sembrava veramente troppo umiliante, per lei, ma soprattutto per me.
Ma Luca più spingeva e più insisteva: “Allora, lo dici o devo proprio spaccarti del tutto ?”.
Io resistevo e soffrivo in silenzio.
Luca allora mi afferrò con una mano i coglioni e col suo cazzo ben piantato in fondo al mio culo, inizio a stringermeli dicendo: “O dici questa frase, o te li strizzo come un limone”.
Io allora dissi: “Lucia ti prego dagli il tuo culo”.
Luca continuò dicendo: “Bravo, era ora, ma adesso ripetilo più forte che non abbiamo sentito bene”.
Io alzai la voce e ripetei: “Lucia ti prego dagli il tuo culo”.
Lucia immagino che non vedesse l’ora, in quanto era già pronta col culo ben lubrificato.
Luca gli disse: “Mettiti qua vicino a quella troia di tuo marito”.
Lucia si mise a pecorina a fianco di me e gli disse: “Con me fai piano che non lo ho mai preso in culo”.
Luca gli rispose: “Non ti preoccupare, ci penso io”.
Luca mi tolse il cazzo dal culo e si sposto su quello di Lucia e mi disse: “Dai cognatino, prendimi il cazzo e mettilo nel culo di tua moglie”. Io ubbidii e puntai il suo cazzone sulla rosellina di Lucia infilandolo lentamente.
Silvia intanto si era messa di fronte a Lucia a pecora e mi disse: “Intanto che mio marito sfonda il culo di mia sorella, scopami da dietro”. Sentivo il culo slabrato e ancora aperto dalle pompate precedenti ed iniziai a scopare mia cognata”.
Lucia intanto in silenzio, si lasciava inculare da Luca, che gli diceva: “Ti piace prenderlo in culo è ? Voglio che il tuo culo sia solo mio, d’ora in avanti ti scoperò sempre in culo mentre tuo marito si sega, a lui non devi darlo il culo, hai capito ?”.
Lucia rispose: “Sì, ho capito, mi farò scopare sempre in culo e il mio culo è solo tuo”.
Luca continuo dicendo: “Ripeti, voglio che tuo marito lo senta bene”. Lucia ripete ad alta voce.
Vidi la faccia di Luca mentre veniva in culo a mia moglie e Lucia che lo pregava di toglierlo.
Luca disse: “Sì, per questa sera sono a posto, siete stati proprio bravi, continueremo alla prossima”.
Io poco dopo venni nuovamente in figa a mia cognata, ci ripulimmo e loro se ne andarono a casa.
Io e Lucia ci guardammo senza dire niente, non sapevo se essere contento o preoccupato, ci dovevamo dormire su.
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15 years ago
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Scopato da mia moglie
Era novembre dell’anno scorso, io e mia moglie eravamo in camera da letto, ci stavamo cambiando per uscire a mangiare una pizza, era in slip e reggiseno e stava indossando un collant color carne. Io ero in boxer e mi sono avvicinato a lei da dietro. Lei sa che adoro vederla nuda con solo le calze, perciò si strofina su di me provocandomi un’erezione immediata. Lei continuando a muoversi, mi chiede: “Ti piace vedermi in collant, vero?”. Io rispondo: “Sì, lo sai, mi fai impazzire”. Lei aggiunge: “Perché non provi ad indossarli, voglio vedere come stai, hai anche le gambe depilate di fresco”. Praticando bici a livello agonistico ho sempre le gambe depilate. Io gli risposi: “Perché no, quali mi dai ?”. Cercò nel suo cassetto e ne estrasse un paio color carne tutto nudo e mi disse: “Prova queste”. Io, con un certo imbarazzo, presi le calze ed iniziai ad indossarle ma mi fermò immediatamente dicendomi: “Devi toglierti prima quei mutandoni, altrimenti si stropicciano all’interno del collant”. Tolsi le mutande ed infilai le calze. Il mio cazzo era già in tiro, contenuto a mala pena dal collant. Lucia mi iniziò ad accarezzare, prima le gambe, poi il culo arrivando al cazzo. Io facevo altrettanto, ci strusciavamo le gambe incollantate, mi sembrava di impazzire. Poi lentamente si inginocchiò davanti a me e, continuando ad accarezzarmi le gambe, appoggiò la bocca al mio sesso trattenuto dalla calza. Lentamente lo estrasse ed iniziò un pompino fantastico. Ero in piedi davanti a lei, nudo con solo un collant addosso e Lucia mi stava facendo un pompino come non aveva mai fatto, non stavo più nella pelle, provavo un godimento indescrivibile, finché ad un tratto, si fermò e mi disse: “Ti piace è ? anche a me, ma se vuoi che continui devi promettermi che le prossime sere quando arrivi a casa e ti cambi gli abiti, sotto la tuta ti metti i collant”. Io, in quella situazione, avrei promesso di tutto e così feci. Finito il superbo pompino uscimmo a mangiare la pizza. Il giorno seguente ripensai alla sera precedente e mi chiedevo: “Quando arrivo a casa questa sera che faccio ? finta di niente ? gli chiedo qual’cosa a riguardo ?”. Arrivato a casa, entro in camera per cambiarmi e cosa trovo sulla cassettiera, tre paia di collant Wolford tutto nudo della mia taglia. Ripensando alla volta scorsa, non esito un attimo e ne infilo un paio sotto la tuta e vado in cucina, dove la trovo intenta ai fornelli. Si gira e mi abbraccia, andando con le mani sul mio culo. Intuisco immediatamente che lo fa, per verificare se sotto i pantaloni indosso i collant, ed appena ne ottiene la conferma mi sorride maliziosamente. Lo avevo già bello duro, quando lentamente, allargando l’elastico della tuta, infila le mani sotto le braghe, palpandomi il culo coperto solo dal nylon. Una mano passa davanti ed inizia a segarmi lentamente. Mentre stavo già pregustando un fantastico pompino, mi sussurra sottovoce: “Bravo, mi piace da morire sentirti e vederti con addosso i collant, ma vedo che non dispiace neanche a te !”. Io non risposi, ma era facile intuire quello che pensavo. Lentamente mi calò i pantaloni fino alle caviglie, scoprendomi completamente dalla vita in giù. Mi accarezzava e palpava le gambe, il culo ed il cazzo, che duro come il marmo svettava in attesa di uscire dalle calze. Io facevo altrettanto, avendogli slacciato la gonna e avendola fatta scivolare per terra. Indossava un bellissimo paio di collant color carne a forma di giarrettiera, aperti sia davanti che dietro ed uno striminzito slip sopra le calze. Mi passo alle spalle e mi sfilò la felpa e la maglietta, lasciandomi nudo con addosso solo i collant. Mi masturbava lentamente da sopra il nylon, strusciandosi con il bacino contro il mio culo. Mi prese la mano e me la portò sul mio fallo, dicendomi: “Fammi vedere come lo fai tu, voglio guardarti mentre ti tocchi” e tolse la sua mano. Io, presi a toccarmi ed a continuare la lenta sega, lascando che lei si dedicasse ad accarezzarmi la schiena ed il resto del corpo. La sentivo premere ritmicamente il pube contro il mio culo, come volesse scoparmi e questo non faceva che aumentare la mia eccitazione. La sentivo sempre più eccitata mentre aumentava sia il ritmo che la forza delle spinte. Volendo stare al gioco mi piegai in avanti appoggiandomi con il braccio sinistro alla penisola del banco cucina, mentre con la destra continuavo a toccarmi il cazzo inguainato nel collant. Ad un certo punto sento che smette e si allontana, sto per girarmi quando mi dice: “Stai fermo così che arrivo subito”. Neanche il tempo di rigirarmi che mi è di nuovo alle spalle con le mani sul mio culo. Sento che con le dita armeggia nel collant lacerandone una parte proprio in prossimità del mio buco. Le chiedo: “Ma cosa intendi fare ?”. Lei mi risponde: “Non ti preoccupare, niente di male, ho solo voglia di scoparti io questa volta, voglio vedere cosa si prova a metterti sotto”, e contemporaneamente sentivo che mi lubrificava il buco con le dita. Rimasi di sasso, in passato mi ero ancora messo delle dita in culo mentre mi segavo, ma mai, neanche nelle mie fantasie più perverse, avevo pensato ad invertire i ruoli con mia moglie, ma la cosa in quel momento mi eccitava più di ogni altra e le dissi: “Fammi vedere come mi scopi”. Con la coda dell’occhio vidi che si stava sistemando uno strap-on, infilandosi un pene di plastica nella figa completamente depilata. Sentii l’altro pene spingere sul mio foro e non opposi nessuna resistenza. Lentamente sentivo che me lo stava spingendo sempre più in profondità ed io mi masturbavo sempre con maggior vigore assecondando con il culo le sue spinte che si facevano sempre più potenti. Lei mi disse: “Dai, muovi questo culo, fammi godere”, ed io risposi: ”Sì, scopami tutto”. Non ci volli molto che venni copiosamente, avendo un doppio orgasmo sia di cazzo che di culo. Sentivo che anche lei stava godendo perché lentamente smise di spingere ed i suoi gemiti andavano diminuendo, fino a che si accasciò su di me. Sottovoce mi disse: “E’ stato stupendo, voglio farlo ancora” e io gli risposi: “Si amore, è piaciuto anche a me, scopami quando vuoi”. Da allora ne abbiamo fatte di belle che prossimamente vi racconterò.
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15 years ago
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Io, mia moglie e il trans
Dopo di quella prima volta, ci furono alcuni mesi veramente intensi, quando la sera arrivavo a casa mi facevo una doccia ed indossavo i collant (Lucia me ne aveva procurati di diversi modelli e colori), spesso sopra non indossavo niente, restando solo con una t-shirt e le calze. Lucia era veramente scatenata, come non l’avevo mai vista, mi spompinava quasi sempre prima di cena e nel dopocena ci scappava sempre una scopata, ma avevamo iniziato ad esaudire anche sue fantasie, spesso indossava lo strap-on (ne aveva tre di varie forme e colori) e mi faceva inginocchiare per fargli un pompino, tenendomi la testa e pompandomi come fosse un uomo ed io la donna, ed almeno due volte la settimana mi scopava in culo in diverse posizioni. Ogni giorno ero eccitato a pensare a cosa avremmo fatto quella sera, per non parlare dei week-end, dove ci si sbizzarriva con l’inversione dei ruoli. Alle volte, mi chiedeva di indossare i collant, inginocchiarmi e di masturbarmi mentre gli facevo un pompino o di mettermi a pecorina con il collant aperto solo dietro e di non toccarmi mentre mi sodomizzava, obbligandomi a non distendermi restando sulle ginocchia fino a che non fosse venuta. Era un sesso veramente elettrizzante sia fisicamente ma soprattutto psicologicamente, stavamo realizzando fantasie che non credevo neanche di avere. Un giorno mentre mi scopava sul divano mi disse: “Ho voglia di vederti mentre ti fai scopare da un uomo”. Io gli risposi: “No, non esageriamo”. Lei mi spinse il cazzo di gomma più in profondità facendomi gemere e con un tono rabbioso mi disse: “Chi comanda ? Vuoi che ti apra del tutto ?”. Io risposi: “No, ti prego fai più piano”. Lei continuò dicendo: “Allora decido io e per iniziare ci facciamo un trans”. Io non risposi e lei continuò: “Ha ti piace l’idea di succhiare il cazzo di una trans è ? Voglio proprio vedere quanto sei troia !”. Mentre parlava, continuava ad incularmi eccitandosi con le frasi che mi pronunciava, io in silenzio cercavo di resistere al dolore che mi infliggeva, penetrandomi con quella foga. Finalmente, dai suoi lamenti, la sentii venire e gli chiesi di togliere il bastone che mi stava traumatizzando il buco ma lei mi disse: “Adesso voglio vederti venire, non te lo tolgo finche non vieni. Voglio che ti masturbi pensando di avere in culo il cazzo di un bel trans”. Ubbidii e con la sua verga rigida ancora ben piantata nel culo mi masturbai da sopra il collant mentre lei mi apostrofava della troia da monta, troia per trans, rotto in culo, ecc.
Non passò neanche un mese, che un venerdì verso le cinque di pomeriggio mi arrivò un sms con scritto: “Vieni a casa presto, stasera andiamo a trans”. Solo a pensare a quello che mia moglie mi aveva scritto ebbi un’erezione ed appena potei lasciare il lavoro corsi a casa. Appena mi vide disse: “Non vedi l’ora è ? Ti si legge in viso, ma adesso depilati bene che ti voglio in tiro”. Presi la schiuma e mi depilai gambe e culo, ripassando con il rasoio anche il pube, ero più liscio di una donna, dalla vita in giù non avevo neanche un pelo. Mi vestii con un paio di collant wolford tutto nudo color carne, sopra un paio di jeans ed una maglietta. Stavo per mettere i calzini quando lei mi disse: “Quelli non metterli”. Lei era vestita con un paio di collant simil reggicalze color nero, gonna corta e stivale con tacco, sopra aveva un piccolo bustino ed una giacca sempre nera. Salimmo in macchina e le chiesi: “Dove andiamo, hai già qualche idea ?”. Lei rispose: “Sì, amore, non mi piaceva l’idea di andare a caso, ho cercato in internet il soggetto che poteva fare al caso nostro ed ho preso un appuntamento direttamente nel suo appartamento”. Arrivammo a casa del trans, suonammo e salimmo al terzo piano, ci aprii la porta, si vedeva che era un trans ma aveva i lineamenti sottili e con un po’ di fantasia poteva sembrare una bella donna. La voce la tradiva ma si rese subito accogliente e simpatica. Ci offri da bere e scambiammo due chiacchiere. Mia moglie prese l’iniziativa e mi disse: “Alzati in piedi e togliti i pantaloni”. Ero visibilmente imbarazzato ma mi alzai e lentamente mi levai i jeans.
Il trans si alzo di fronte a me e disse: “Ma guarda cosa abbiamo qui, un maritino birichino”.
Mia moglie gli rispose: “Sì, è proprio birichino e gli piace ciucciare il cazzo”.
Avvicinandosi a me disse: “Inginocchiati e fagli vedere come ciucci bene”.
Mi inginocchiai, la trans si slaccio la gonna e sposto il perizoma facendo uscire un cazzo grosso ma moscio, lo presi in mano e me lo infilai in bocca iniziando un lento pompino. Mia moglie mi sfilò la maglietta e restai nudo solo con il collant e mi incitava dicendo: “Dai succhia, fagli vedere come sei bravo”, e con una mano prese il cazzo del trans imboccandomi, mentre con l’altra mano mi spingeva la testa. Mentre continuavo a pompare il cazzo del trans, che era diventato bello duro, mia moglie si tolse la giacca e la gonna, restando con le calze ed un bustino, prese la borsetta ed estrasse uno dei suoi strap-on, mugolando se lo allacciò e si diresse verso di me e mi disse: “Ciuccia anche questo”. Sempre in ginocchio mi alternavo tra il cazzo del trans ed il cazzo di plastica di mia moglie, finché Lucia disse: “Adesso mi scopo Selen (era il nome del trans)” e si posiziono alle sue spalle. Selen disse: “Andiamo in camera che stiamo più comodi”, e ci recammo in camera da letto.
Ci mettemmo sul lettone e mia moglie rivolgendosi al trans ci disse: “Mettetevi uno sopra l’altro a 69 che io ti inculo”. Io sotto e Selen sopra con i cazzi in bocca, guardavo mentre Lucia lubrificava il culo di Selen e poi la penetrava, la pompava come se avesse un cazzo vero e cercava di spingersi in profondità il dildo interno della cintura. Mi alzai e con Selen a pecora inculata da Lucia gli presi la testa e gli infilai il mio cazzo fino in fondo alla gola. Era una situazione eccitantissima e facevo di tutto per non venire, ma Lucia mi disse: “Dai vienigli in bocca”. Strinsi il pene con la destra, con la sinistra tenevo la testa di Selen, accelerai il ritmo e gli scaricai tutto il mio nettare in bocca. Ebbe alcuni rigurgiti ma incassò bene.
Lucia mi disse: “Succhiagli ancora il cazzo”. Io obbedii riprendendo il lavoro da dove lo avevo lasciato. Mia moglie smise di pompare il trans e venne dietro di me, mi tirò in alto il collant sistemandomelo bene in vita, lo lacerò in prossimità del mio buco e con le dita iniziò a lubrificarmi il culo. Intanto mi era tornato duro e con una mano mi masturbavo. Lucia disse a Selen: “Dai, adesso scopatelo”. Selen si spostò alle mie spalle e mi aprii lentamente il culo. Lo sentivo entrare lentamente ed era una sensazione stupenda, era caldo e morbido, nulla a che vedere col cazzo di plastica di mia moglie. Sentivo Selen che mi pompava tenendosi all’elastico delle calze e Lucia che gli diceva: “Dai scopatelo per bene, voglio vederlo inculato come si deve” ed a me diceva: “Dai, muovi il culo, fai vedere come ti ho insegnato”. Lucia stava lì, davanti a me, guardandomi e masturbandosi con lo strap-on e continuava a dirmi: “Non toccarti e non piegarti, voglio vederti venire solo di culo, mentre Selen ti apre del tutto.” E così fu, resistetti a pecora finché il trans non mi venne dentro poi mi accasciai esausto. Ci rivestimmo, pagammo, salutammo e tornammo a casa e in macchina Lucia mi disse: “Mi è piaciuto, dobbiamo rifarlo”. Io risposi: “Sì, è piaciuto anche a me”.
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15 years ago
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...la nostra prima volta...
...cosi vorrei la nostra prima volta...
mi porti in un centro commerciale... siamo come due maskietti ke cercano dei bei completini per le nostre fidanzate... tutti pensano questo ma in realtà non è cosi... e sapere questo dentro di noi...ci fa eccitare.... giriamo per negozi... guardiamo intimi... tu già stai fatasticando su come mi starebbero addosso....
....prendiamo delle collant.... mutandine di pizzo... reggiseno.... una splendida minigonna... un top ke risalta tutte le mie forme.... ...ciliegina sulla torta ...vediamo un paio di stivali ke mi farebbero davvero porca...
coi nostri sacchetti scappiamo verso casa tua.... la gente ignara di tutto pensa che abbiamo fatto shopping per le nostre donne......invece noi sappiamo che stiamo per realizzare il nostro sogno erotico....
siamo a casa tua.... corro nel bagno a prepararmi.... tu mi aspetti in camera....ansioso di scoparmi tutta....
ogni tanto sbirci dalla fessura ke apposta ho lasciato aperta nella parto del bagno..... ti eccitico come un matto mentre mi infilo le mutandine.... avvolgo le mie gambe nelle collant morbidissime.....
eccomi...sono pronta !!!
corro in camera da te..... sono bellissima....ma la cosa più bella è che ti faccio eccitare come un maialino....
mi infili la mano sotto la minigonna ed inizi a palparmi il culetto....mi sto eccitando....ma vedo che anche tu stai godendo.... lancio uno sguardo sui tui jeans e vedo che si gonfiano davanti....... il tuo grosso cazzo sta esplodendo.... sento che mi vuole.....
mi inginocchio dolcemente davanti a te....sbottono i jean...ti abbasso gli slip e subito un enorme mazza mi si fionda davanti.... è grosso e tutto duro..... non perdo tempo....
con le mie dolci mani inizio a segarlo... su e giu... sento che godi.... stai tremando.... ti faccio una dolce leccata su tutta l'asta..... lo sento ....stai per venire..... in un attimo mi ricopri la faccia con la tua calda crema....... mmm.... sono al settimo cielo !!!
tu sei arrapatissimo..... ancora col cazzo sgocciolante.... mi prendi di peso e mi sbatti sul letto a pecorina.....
alzi la minigonna.... mi sfili le mutandine di pizzo e inizi a leccare il mio buchino........ ad un tratto ti sento entrare dentro di me....
duro....un asta durissima mi sta penetrando.... urlo dal godimento ti dico ....ah....ancora....dentro ....si ....lo voglio.....
sento sbattere le tue palle forte sul mio culetto.... se dentro fino in fondo.... mi scopi il culo con forza....
ti grido basta.....basta.... mi fai male....... ma tu non ti fermi....va a vanti a darmi colpi forti nel culetto..... sto godendo come una matta....
mi afferri i fianchi e continui piu forte che mai..........fino a che sento un getto di calda crema dentro di me......... il tuo orgasmo mi ha finito....mi ha aperto in due come una mela.....
sfilo il tuo grosso attrezzo dal culetto e lo finisco con una dolce pompa....
andiamo avanti cosi.....2....3.....4 volte.....finche sfiniti non cadiamo sul letto.....
ke gran belle scopate !!!
allora.... ki vuole provare ????
vi aspetto numerosi.....e ricordatemi che il primo a cui mi condererò avrà il piacere di entrare per primo nel mio culetto vergine !!!
muovetevi resterà cosi ancora per poco....
Bacio a tutti !!!
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15 years ago
admin, 75
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Questo fu l\'inizio
Ero poco piu' che un adoloscende... avevo iniziato da qualche mese a segarmi ed a fare le prime toccatine alle ragazze.... ero un ragazzo gia' molto carino... magro... ma con un bel problema... ero timidissimo....
la nostra famiglia, molto numerosa, e' sempre stata legata, e feste compleanni e qualsiasi occasione utile la si trascorreva tutti insieme, scerzando e facendo grandi abbuffate...
ad un certo punto successe una cosa molto brutta,,, venne a mancare il marito della sorella di mio padre... una donna tipica mediterranea... non altissima... ma con dei lineamenti che lasciavano spazio alle fantasie piu' perverse.... io l'avevo sempre vista come "la zia" e con la timidezza che avevo e l'eta' che mi ritrovavo sfogavo tutto il mio desiderio di averla con dei segoni che si ripetevano diverse volte nell'arco della giornata....
passo' qualche anno... e vedevo che era sempre piu' legata a me... cercava l'occasione per sedersi vicino... ogni tanto qualche palpatina e in tutti i discorsi avevo notato che creava senpre una sfida nei miei confronti...
un giorno la vidi arrivare piu' allegra del solito... io andai in camera mia per studiare e dopo un po' sento bussare.....
toc toc posso? ma certo che puoi entra zia... mi fa: ti devo parlare.... ed io.. sono tutto orecchie..spara dai....
ho trovato un bel lavoro... sono contento gli dico... ma di che si tratta? un lavoro bellissimo ma c'è un problema... ho bisogno della licenza media.... e dimmi zia io che c'entro... in che cosa ti posso aiutare? tu mi devi dare delle lezioni..... mmmmmmmmmmmmm il mio cervello sentendo quelle parole era gia' andato in fumo e sentii una scossa elettrica al mio cazzo con una successiva erezione che a vederla faceva paura... gia' pensando nella mia mente " e' la volta buona che questa me la trombo"....
ma certo risposi... non farti problemi... organizziamoci e ti daro' tutte le lezioni che vuoi... ma posso chiederti una cosa? perche' proprio io? c'è mia sorella che e' piu' gramde di me.. ci sono gli altri ancora.... e mi disse che con una certa malizia che si notava dall'espressione del viso che io ero il piu' preparato e il piu' bravo a scuola...io accettai ma ad una sola condizione....dovevamo essere soli e non ci doveva distrurbare nessuno... cosi' abbiamo fatto sapere anche agli altri che in quelle cose ci voleva concentrazione e con gente intorno non sarebbe stato possibile studiare....
iniziammo gia' il secondo giorno.... ricordo che era un pomeriggio molto caldo anche se eravamo gia' a fine settembre... feci una doccia prima, mi sistemai per bene e mi recai a casa sua... notai che era gia' sola, i figli dalla nonna, la casa sistemata e lei che indossava una gonna nera fino al ginocchio collant nere e una camicia di raso blu scura....
feci subito un sorriso e un bel sospiro che lei noto' in quanto sapeva benissimo che le gonne nere con i collant neri mi facevano e mi fanno letteralmente impazzire...oltre al fatto che il blu scuro e' il mio colore preferito....
l'atmosfera c'era.. ognuno di noi sapeva gia' cosa sarebbe potuto succedere... ma mancava soltanto chi prendeva l'iniziativa....
intanto ci sediamo al tavolo della cucina apriamo i libri che avevo portato e lei tira fuori un quaderno che aveva preparato per prendere appunti....
gli chiedo quale materia voleva affronatre per prima rispondendomi geografia...ed iniziammo...
cominciai spiegando alcune cose... ma vedevo che lei era distratta... pensava ad altro... io intanto mi avvicinavo sempre di piu' a lei... il mio ginocchio sinistro era attaccato al suo destro e cosi' anche i piedi, con lenti movimenti stavo iniziando a sfregarli contro i suoi... a quei movimenti vidi che curvava la testa sulla spalla sinistra...gli occhi gli brillavano... e la sua mano nei capelli lunghi e ricci muoversi....
non ce la facevo piu'.... il mio cazzo mandava impulsi al mio cervello pregandolo di prendere l'iniziativa.....ed e' cosi' che parti la mia mano poggiandosi sulla coscia.... in quel momento la timidezza e la paura che potevo aver frainteso tutto mi assalivano.... la mia mano era ancora ferma sulla sua coscia... avevo un'ansia terribile, non riuscivo a gestire quella situazione,,,
volevo soltanto una cosa... scoparla.... non sapevo come continuare... come stimolarla... non riuscivo piu' a muovermi.... e feci subito un ragionamento... pensando che era tutto come avevo sperato e sognato... lei sembrava molto eccitata..e consenziente... che quella prvocazione che avevo iniziato e fermato poteva rovinare tutto....
decisi subito di togliere la mano dalla coscia e con tutte e due le mani gli presi la mano destra stringendola... e gli dissi: basta zia.. ti voglio scopare" lei facendo un sorriso che mi invitava tanto a continuare... rispose: cosa? non ho capito... ed io: te lo dico nell'orecchio cosi' senti meglio.....spostai i capelli con un movimento lento portai le mi labbra sul suo orecchio e senza dire altro iniziai a mordicchiarlo....
sentii solo un " Bravo continua" ed in seguito gemiti ah ahh ahhhhhh... rimase ferma in quella posizione io mi ero portato alle sue spallle..... i suoi gemiti erano la conferma che avevo sempre aspettato..
.gli baciai tutto il collo....e gli misi piano una mano nel seno... e subito drinnnn drinnn... cazzo chi e' mi fece... si ricompone e vado ad aprire..... era la vecchia che aveva portato un succo.... entro' io mi rimisi sui libri e senza far capire nulla ci lanciavamo sguardi di impazienza....
scambiate due paroline su come stava procedendo la lezione la vecchia va via... chiudo la porta buttiamo i succhi nel lavandino e ci abbracciammo..... le mie mani scivolano subito sul suo culo... a dir poco meraviglioso... trovo il bottone... lo apro... la sua gonna subito giu'.... lei mi sfila la maglietta... io continuo con la sua camicia con un bottone per volta facendo scorrere piano le mie labbra sempre piu' giu'....
gli tiro fuori un seno... e vidi dopo averlo succhiato un po' che era turgido e rosso.... eravamo appoggiati al lavandino... nel frattempo con un occhio cerco il divano... la trascino sopra... era rimasta con le calze nere e gli slip... merlettati con pizzo nero come il reggiseno.... la guardo...mai avevo avuto una donna... per lo piu' bella e intrigante come lei..... sentii un profuno che mi riempivo tutto il corpo... che non avevo sentito mai fino a quel momento.... era un'inebrianza di donna, di sesso, di umori femminili.... che mettevano fine ad ogni tipo di autocontrollo e di ragionamento...... abbassai i miei pantaloni.... e da sopra gli slip subito mi mette la mano al cazzo...
stavo scoppiando..... rischiavo l'infarto... gli tirai subito gli slip.... e a quel punto vedo la piu' bella passera della mia vita..... una montagna di peli nerissimi.... che nella parte inferiore erano impasticciati di umori... io non capii il perche' era bagnata.... ma comunque era una cosa che mi faceva impazzire... portai subito la cappella sulla sua fessura... ma mi ferma.... aspetta mi fa... vieni qui... e mi fa sdraiare accanto a lei...
ti insegno una cosa... che dovrai sempre tenere presente nella tua vita... promettimelo.... certo,,, ascolto dimmi... con una donna non andare mai subito al punto.... sono i preliminari che a volte fanno godere piu' del sesso stesso... non dimenticare mi disse.... io risposi certo... ma a quell'eta' non capii che voleva dirmi... solo oggi so che mi stava dando, questa volta lei a me, una lezione su come trattare e far godere una donna.....
io intanto pensavo alla sua passera e con il timore che non mi faceva piu' entrare, sospettando che gli potesse piacere solo leccare e baciare....
mi fede andare nel frigo per prendere una confezione di mermellata.... mi disse spalmane un po' sulla schiena e lecca...
mmmmmmm nel girarsi gli notai un culo da paura.... feci come mi disse.... usai un cucchiaino... e il freddo di quell'attrezzo e quei movimenti dolci che faceva gli fece venire i brividi sentii subito quel profumo di prima che aumentava....tirando fuori tutta la lingua... leccai tutto.... poi sul culo... le gambe.... lei gemeva sempre di piu'... si alza... si gira e subito il mio cazzo in bocca.... questa volta ad avere la pelle d'oca ero io mille brividi mi assalivano.... era il primo pompino della mia vita.... sentivo la sua lingua rotolare sulla mia cappella... stavo per venire.... lei accorgendosene smette subito.... gli apro le gambe, questa volta con molta decisione, infilo subito la lingua dentro.... ahhhhhhhhhhhhhhh era il gemito che emise....
mi tira verso di lei..... afferra il mio cazzo con una mano e mi porta su quella montagna di peli.... avevo sempre immaginato la donna con il buco piu' sopra.... e mi stupii.... fa entrare la cappella... e cominciai a pompare.... lei si dimevana sbatteva la testa.... mise le mani sulle mie chiappe e mi spingeva sempre di piu'... ci misi pochi secondi per venire e subito tutto dentro.... un mare di sborra..... ma non mi preoccuopavo... sapevo che non poteva piu' avere figli.....
non riuscivo a crederci... pensavo di essere stato protagonista del piu' bel sogno della mia vita... ma era tutto vero... meravigliosamente vero....
dopo ci sistemiamo... orami si era fatto tardi.... dovevo andare... arrivai a casa chiudendomi subito in camera mia... sparandomi un sega all'nsegna dell'incesto che avevo appena consumato......e rivivendo dettagliatamente tutti quei momenti.....
in seguito scopammo altre volte con posizioni diversi e modi diversi.... intanto i famigliari avevano capito un po' la cosa... spece mio padre,,,, e smettemmo quella pratica sessuale.... alcuni mesi dpo... lei va a vivere con un uomo e sparisce per sempre dalla nostra famiglia.....
Spero vi sia piaciuta.....
un saluto a tutti ,,,,,,,,
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15 years ago
xx77x,
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L\'intervista
Credo che la maggior parte degli iscritti su questo sito cerchi incontri; non è il mio caso, sono qui solo per raccontarvi una storia, la mia, che per motivi di discrezione non ho mai potuto confessare a nessuno e che da molto tempo sento invece la necessità di raccontare. Sono un uomo di 37 anni, felicemente sposato con una bella donna di 32. Mia moglie lavora come insegnante di danza, fisicamente è una favola ma comunque è la classica donna normale con un lavoro normale e una vita di coppia normale. Non ha mai avuto particolari grilli per la testa e per questa ragione mi è sempre piaciuta. Nel tempo libero si dedica alla pittura e alla realizzazione di alcuni lavoretti artigianali che con il tempo ha anche iniziato a vendere, dando vita ad una piccola attività commerciale senza grosse pretese, è una cosa che fa giusto per divertirsi. Ad essere onesto, ammetto di essere stato un marito un po’ assente, non l’ho mai incoraggiata, a me questo suo hobby è sempre sembrato una gran perdita di tempo, però – mi capiranno i mariti – “contenta lei, contenti tutti”. C’è comunque chi apprezza il passatempo di mia moglie più di me, tanto che alcuni mesi fa un giovane giornalista siciliano l’ha contattata per un’intervista sulla sua “seconda attività”. Inutile dire che mia moglie era assolutamente entusiasta di questa novità, ne parlava come se fosse un grande segno di apprezzamento, si chiedeva chi avesse segnalato la sua attività al giornale in questione e via dicendo. Io ovviamente facevo il carino, l’assecondavo, però un po’ mi dava fastidio questa sua euforia e mi dava ulteriormente fastidio sapere chi fosse il giornalista in questione: quando indagai sul suo conto trovai sul web il suo blog e ho così avuto modo di vedere che si trattava di un ragazzo giovane, brillante e anche abbastanza piacente. Mi sentivo quasi in competizione con lui e, per far vedere a mia moglie che anche io mi interessavo ai suoi lavori, rimasi a disposizione il giorno dell’intervista. Così mi ritrovai a stringere la mano al ragazzo che da lì a poco si sarebbe scopato mia moglie, non con la mia complicità, ma quasi con il mio benestare!
Mia moglie e il giovane giornalista si misero subito a chiacchierare amabilmente, avevo qualche difficoltà a inserirmi nella conversazione (incentrata su argomenti d’arte, su cui non ero molto ferrato), mi limitai così ad osservare il comportamento di mia moglie, il suo sorriso smagliante, quel suo flirtare in maniera così velata che non avrei neanche avuto modo di contestarla. Quando i due decisero di andare in cantina, dove mia moglie aveva allestito il suo piccolo laboratorio, per vedere alcuni lavori, io dissi invece che sarei andato a sbrigare alcune cose in centro. I due si allontanarono, e io ovviamente li raggiunsi poco dopo, per controllarli di nascosto. Rimasi al buio, nel piccolo corridoio che dava sulla cantina, la porta era rimasta parzialmente aperta e riuscivo a sbirciare dentro, senza però dare nell’occhio. Notai subito una cosa, un dettaglio che cominciò a farmi battere il cuore all’impazzata, un segno che il presentimento che avevo era giusto: mia moglie quel giorno indossava una camicetta che, fino a quando c’ero stato io davanti, era rimasta rigorosamente abbottonata, ora invece un bottone era “casualmente” saltato e il ragazzo poteva apprezzare una vista “migliore”. Lei sembrava molto più disinvolta nel parlare dei suoi lavori, gesticolava, aveva preso confidenza e continuava a sfoggiare sorrisi che qualsiasi uomo avrebbe considerato come chiari inviti. Se con me davanti flirtava pacatamente, ora invece il suo interesse era evidente. Il ragazzo, forse intimorito dal non voler fare qualche cazzata “sul lavoro”, ricambiava visibilmente la simpatia per mia moglie, però in maniera più contenuta, discreta. Da un lato questo mi rassicurava, dall’altro ero curioso di vedere che piega avrebbe preso la situazione se lui si fosse lasciato sedurre da mia moglie. Un po’ la cosa mi dava fastidio però al tempo stesso ero felice di vedere mia moglie desiderata da un ragazzo più giovane di me e di lei! Il comportamento di mia moglie si faceva sempre più audace, al punto che decise di mostrare alcuni suoi disegni raffiguranti corpi di donne, io non avevo mai dato molto peso a quei disegni e invece diventarono il pretesto per spingersi su argomenti sempre più piccanti. I due cominciarono a parlare di erotismo, pittura esplicita e artisti “stravaganti”; anche il ragazzo, che comunque si sforzava di rimanere sul professionale, cominciò a spingersi più in là, chiedendo a mia moglie cose personali, per esempio se l’interesse per l’erotismo femminile era solo “figurativo” o se per caso nasceva da un interesse concreto di mia moglie verso certe cose. La risposta esplicita di mia moglie mi lasciò di sasso: confessò al ragazzo di non aver mai avuto rapporti sessuali con altre donne ma che uno spirito libero come il suo non poteva neanche escludere a priori certe pulsioni, che la curiosità – anche sessuale – è tipica della donna e che lei, in quanto “artista”, era una amante dei piaceri e di una vita sopra le righe. Mia moglie, la donna più ordinaria di questo mondo, nell’intento – ormai palese – di svegliare il desiderio di un giovanotto conosciuto poco tempo prima, stava cercando di atteggiarsi a donna di mondo. Non riuscivo a credere a ciò che sentivano le mie orecchie, a quello che vedevano i miei occhi. A fatica riuscii a trattenermi dall’uscire dall’ombra quando il giornalista, ormai certo di andare a segno, si avvicinò a mia moglie per baciarla. Ovviamente lei non si tirò indietro, non aspettava altro. Un groviglio di sensazioni piacevoli e disgustose si impossessarono di me. Rabbia, per quel tradimento quasi annunciato che si stava consumando sotto i miei occhi. Curiosità, perché volevo vedere fino a che punto si sarebbe spinta mia moglie. Delusione, perché per la prima volta vedevo mia moglie per quello che è, una puttana. Ma lo ammetto, anche eccitazione, molta eccitazione, perché anche se quello spettacolo mi dava fastidio, per qualche ragione lo trovavo anche profondamente eccitante. Così rimasi lì, al buio, tremante per la rabbia, ma paralizzato dall’eccitazione. E rimasi lì a godermi quel piacere masochistico, troppo eccitato per volerlo interrompere. Anzi, certo che non avrei mai più avuto modo di vedere mia moglie all’opera con un altro, cercai di fissare nella mia mente ogni immagine, come in un film, fotogramma per fotogramma. E ormai ho perso il conto delle seghe che mi sono fatto ripensando a quel giorno.
Il ragazzo non perse tempo e mentre limonava con mia moglie si avventò subito sui suoi seni, li palpava senza farsi troppi problemi, evidentemente anche lui non aspettava altro. Anche mia moglie, che non avevo mai visto così disinvolta e disinibita, andò subito al dunque. Mentre si lasciava baciare, lasciò scendere una mano sul corpo del ragazzo e cominciò ad accarezzargli il pacco, su e giù, da sopra i pantaloni. Senza dire nulla, si staccò dalla bocca del giornalista e gli si inginocchiò davanti: dopo avergli tirato giù pantaloni e boxer cominciò a fargli un bel servizietto. Provavo una certa invidia. Ogni volta che mi ero fatto fare pompini da mia moglie, era tutto molto “meccanico”, quasi come se fosse qualcosa di dovuto, fatto controvoglia. E dovevo essere sempre io a chiederglielo. Questo qua invece, dopo essermi piombato a casa da neanche una mezzoretta, aveva già mia moglie docile e in ginocchio pronta a leccarglielo.
Con la testa mia moglie copriva la visuale, ma quando il ragazzo, per mettersi comodo, decise di farsi fare la pompa seduto sul divanetto, rimasi impressionato alla vista del suo cazzo. Non pensate male, non voglio dire che pure a me sarebbe piaciuto succhiarglielo, però era davvero ben messo. Non era solo questione di dotazione – ma vi assicuro che l’aveva lungo e molto grosso, certamente era più dotato di me – c’era proprio qualcosa nel suo uccello… Era, come posso dire… Magnetico! Una sorta di grosso totem sessuale, con una cappella molto grossa, succosa. In fondo c’era da capirla mia moglie… Gli passava la lingua lentamente lungo l’asta, per soffermarsi poi sulle palle, ma, eccitato com’era, il ragazzo le diceva chiaramente di concentrarsi “sulla punta, sulla punta” e così mia moglie risaliva lungo l’asta per prendere tra le labbra il grosso glande del ragazzo. Glielo baciava senza dargli tregua e lui, piegando la testa indietro, quasi in estasi, si complimentava con mia moglie, mentre lei, senza staccarsi dal suo uccello, continuava a succhiare dolcemente la sua cappella. Non avevo mai visto mia moglie succhiare un cazzo con così tanta cura, ne sembrava rapita, solo allora capì che forse mia moglie era davvero un’artista… Pensai che da lì a poco il ragazzo sarebbe venuto e che tutto si sarebbe concluso con una limonata e un pompino, ma proprio quando lui sembrava di fronte alle porte del Paradiso, mia moglie si mise in piedi, si sollevò la gonna e tirò giù le mutandine. Il giornalista si ricompose e disse “ah, vuoi andare fino in fondo? Ma non c’è il rischio che torni tuo marito?”. Lei lo tranquillizzò: “mio marito è andato a sbrigare alcune commissioni e poi non viene mai in cantina, lui non apprezza i miei lavori, non preoccuparti”. Così dicendo si mise a cavalcioni sopra il ragazzo e lasciò scivolare il grosso pene dentro di sé. Il ragazzo rimase colpito da quanto era bagnata e lei ammise che non aspettava altro dal giorno della chiamata, che la eccitava tutta la situazione e che di certo non poteva tirarsi indietro ora che aveva pure visto di che pasta era fatto il ragazzo! Così cominciò a cavalcare quel giovane stallone, ignara del fatto che io, suo marito, mi stavo masturbando nell’ombra guardandoli godere. Lui teneva saldamente le mani sul culo di mia moglie (e che si sappia: mia moglie, facendo l’insegnante di danza, ha sempre avuto un culo stupendo, perfetto e bello sodo); lei invece aveva sbottonato del tutto la camicetta e premeva i seni sul viso di lui per farseli leccare e per farsi succhiare i capezzoli. Intanto il cazzo del giornalista scompariva dentro mia moglie per poi uscire fuori visibilmente bagnato. Mia moglie sembrava una cagna in calore, non l’avevo mai vista così infoiata, sembrava tornata una ragazzina irrequieta e vogliosa. Credo che venne una prima volta con quella cavalcata: si adagiò sul corpo del ragazzo sfinita e ansimante, con il grosso cazzo di lui ancora dentro. Non avevo mai immaginato che la vista di mia moglie così, impalata, potesse farmi eccitare a quel modo. Mi sono sempre chiesto “chissà come si comportava con i suoi ex” e ho sempre provato a immaginarmela in contesti diversi da quello della nostra normale vita di coppia, ma soltanto avendo la possibilità di guardarla scopata da un altro, un ragazzo più giovane e prestante, avevo scoperto questo mio piacere perverso.
La scopata non si concluse lì. Appena mia moglie si rianimò dopo quell’orgasmo che sembrava averla devastata, il ragazzo prese in mano le redini della situazione. Dopo essersela scrollata di dosso, senza dire nulla, la fece girare e la mise a pecora. Lei non si opponeva, anzi, lasciava fare. “Che porca ingorda”, pensai io, mentre continuavo a menarmi il cazzo nell’oscurità. Con le mani ben salde sul culo di mia moglie e il cazzo ancora duro e ben eretto, glielo mise dentro tutto d’un colpo e lei riprese a gemere, ancora piena di voglia. E io che pensavo che dopo i trenta aveva cominciato a trovare il sesso meno interessante… Macchè! Probabilmente le mancavano i giusti stimoli: più che una trentaduenne annoiata dalla routine e da una vita sessuale già piatta, sembrava una ninfomane ventenne piena di voglie e curiosità! Neanche quando eravamo due fidanzatini agli inizi della nostra relazione aveva mai dato prova di essere così puttana! Solo quel giorno scoprì quanto poteva essere zoccola mia moglie, ne avevo scoperto finalmente un lato di cui ignoravo totalmente l’esistenza. Tutti i miei amici mi facevano sempre i complimenti, perché è davvero una gran bella donna ma poi venivo compatito quando confessavo loro che sì era gnocca, ma un po’ fredda e ordinaria a letto. Avevo proprio torto! Il ragazzo prendendola a pecora cominciò a montarla in maniera vigorosa, glielo sbatteva tutto dentro, con decisione, e per tutta la cantina risuonavano i colpi del suo corpo sul sedere di mia moglie. “Sciaff, sciaff”, e intanto mia moglie mugolava di piacere come una vera vacca da monta. Con me si manteneva sempre composta, educata; con quel ragazzo invece si stava lasciando andare come mai aveva fatto con me, era volgare, arrapatissima e non faceva mistero di apprezzare l’attrezzo del ragazzo. Ansimando gli diceva che aveva un cazzo fantastico, grosso e durissimo, e lui – che era ben consapevole di avere un pezzo da novanta tra le gambe – glielo ribadiva: “ti piace, eh? Scommetto che neanche ricordavi com’è scoparsi un vero maschio”. Le sue parole dovevano offendermi, e invece mi fecero eccitare al punto che non riuscì più a trattenermi e sborrai una prima volta dentro i pantaloni (per non lasciare tracce della mia presenza). In fondo aveva detto la verità: era evidente che io, con la mia pancetta e i primi acciacchi, non potevo competere con lui, giovane e prestante (nonostante a prima vista non sembrasse, visto il fisico molto asciutto), ma soprattutto… con un cazzo incredibile! Qualsiasi uomo sa bene che una moglie bella e più giovane prima o poi qualche sfizio se lo toglie… E la mia sembrava volersene togliere un bel po’! La seconda volta infatti non riuscì dal trattenersi e incitò il ragazzo a sbatterla sempre più velocemente preannunciando un orgasmo che un paio di minuti dopo la fece urlare di piacere, senza alcun ritegno. “Fortuna che tuo marito si è tolto dai piedi, altrimenti a quest’ora…” disse il giornalista, ignaro del fatto che io mi stavo godendo quello spettacolo. Il ragazzo non era ancora venuto neanche una volta e mia moglie, colpita dalla sua resistenza, gli chiese: “ti finisco con la bocca?” (ormai era più esplicita di una battona da strada, non finiva di stupirmi). Il giornalista, palpandole il culo con il cazzo ancora piantato nella fica, le confessò che gli sarebbe piaciuto incularla; mia moglie non riuscì a trattenere un’espressione sorpresa e cercò subito di farlo desistere: “credimi, piacerebbe molto anche a me… ma con quel cazzo che ti ritrovi… mi distruggeresti!”; lui, tirandolo fuori dalla fica, e cominciando ad accarezzare il buco del culo di mia moglie con quella sua grossa cappella, le disse “dai, solo un po’, hai un culo da favola, giusto il tempo di sborrarci dentro…”. Mia moglie, sentendo quelle “carezze”, arrapata com’era, cominciò a muovere il culo su e giù, confessando di essere eccitata all’idea di prenderlo nel culo ma si ritrasse subito quando sentì che, con notevole nonchalance, lui stava già cominciando a premere il glande sul buco per entrare dentro! A quel punto lo fermò, e gli disse chiaramente: “credimi, se avessimo almeno un buon lubrificante, ti lascerei fare, ma per questa volta forse è meglio lasciar perdere”. Lui, un po’ deluso, preferì non forzarla e lei, tornata sorridente, aggiunse: “però puoi darmelo ancora nella fica, sbattermi un’ultima volta e darmi la crema tutta in bocca”. Tutto ringalluzzito il ragazzo la spinse di nuovo in avanti, e afferratole di nuovo il culo tra le mani, tornò a sbatterla a pecora. Ogni tanto le rifilava qualche sonora pacca sul sedere, dicendole “però la prossima volta me lo dai questo bel culo” e lei, senza mai smettere di ansimare, glielo prometteva. “Tutto quello che vuoi” diceva al giovane stallone “ora sfondami e dammi la crema, prima che torni mio marito”. Ormai aveva messo da parte ogni pudore, se voleva – diceva lei – avrebbe ingoiato tutto. E mentre lui, arrapato dalle porcate che diceva mia moglie, la montava come un vero maschio lei venne una terza volta, seguita, qualche secondo dopo, proprio da lui, che allora tirò fuori il cazzo dalla fica e piazzandosi di fronte a lei disse di volerle coprire di sborra le tette. Lei ubbidì, prese i seni tra le mani e li porse, quasi come un davanzale: mia moglie era diventata il suo sborratoio personale. Il primo schizzo si levò in alto potente, arrivando sul viso di mia moglie e scendendo sul mento; i fiotti successivi colarono copiosamente sui suoi seni sodi e lei si mise subito a spalmare quella crema densa sulla pelle. Poi ripulì il cazzo del giornalista con la bocca, mentre lui continuava ad ansimare e a dirle “sì, brava, così, puttana”. Di fronte a quello spettacolo, alla vista di mia moglie letteralmente inondata dalla sborra di un altro, venni anche io, nuovamente dentro i pantaloni. Subito dopo mi dileguai nel timore di essere visto, mi riversai in strada e rimasi fuori casa per una mezzoretta; quando tornai lui se n’era già andato e mia moglie – felice come una pasqua – cercava di dissimulare per non destare la mia curiosità. Non ammise mai quello che era successo, né io le dissi mai di aver visto tutto.
Più volte mi sono chiesto se i due si sono mai rivisti; qualcosa mi dice che, almeno nei due mesi successivi, ebbero una relazione clandestina. Tornando sul blog del giornalista infatti ho notato strani commenti di una sua assidua lettrice: guarda caso, con lo stesso nome di mia moglie. Più volte sono stato tentato di scrivere al ragazzo, di dirgli di raccontarmi tutto, magari documentando di nascosto gli incontri con mia moglie, tanto poteva contare sulla mia approvazione di marito cornuto e segaiolo. Nella pratica però ho sempre preferito evitare. Allo stesso modo ho pensato più volte di parlarne chiaramente con mia moglie, di confessarle che mi eccitava vederla scopare da quel altri. Ma anche in questo caso ho desistito. Negherebbe l’accaduto e se anche le facessi una simile proposta spacciandola come un gioco per ravvivare la nostra intimità rifiuterebbe certamente. In fondo io stesso, se accettasse, non credo che apprezzerei come quella volta. Una cosa organizzata sarebbe artificiosa, temo che mia moglie non si comporterebbe in maniera spontanea: forse nel farsi scopare con me di fronte sarebbe più discreta – per non ferirmi – o forse addirittura più volgare, convinta che così potrebbe eccitarmi di più: in ogni caso non sarebbe lei, non sarebbe un tradimento autentico. Preferisco ricordare la magia di quel giorno o al massimo fantasticare su eventuali incontri successivi col suo amante/giornalista. Molti di voi non capiranno ma le gioie più grandi che mi ha dato mia moglie sessualmente, sono quelle in cui a godermi il suo corpo da favola non ero io, ma quel ragazzo ancora in grado di soddisfarla a pieno, di farla sentire una vera donna, una vera cagna. Non avrò mai modo di ringraziarlo, ma quel giovane giornalista siciliano mi ha fatto scoprire non solo mia moglie, ma anche un lato di me di cui non ero mai stato a conoscenza. Se solo capitassero più spesso certe interviste…
Perdonate se mi sono dilungato ma avevo davvero bisogno di raccontarlo da qualche parte, lontano da giudizi e offese gratuite. Grazie per averlo letto fino in fondo.
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15 years ago
cornutoefelice,
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