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La ns prima esperienza
Eravamo stressati,stanchi per il lavoro.Alle 19 ci squilla il cell. è Giovanna una ns cara amica che da diverso tempo non sentivamo piu'.Ci invita se vogliamo a casa sua per una cena in compagnia.Sono stanchissima,provo ad alludere a diverse scuse ma lei non demore.Alle 21 siamo a casa sua.Ci apre la porta,è bellissima come sempre,elegate,acconciata in modo molto signorile,indossa una bella camicetta in seta trasparente da cui si intravede il reggiseno in pizzo,una gonna a tubino nera,calze a rete e scarpe in vernice con tatto a spillo.Ci abbraccia entrambi,da tanto non ci vediamo piu',ci fa'accomodare in salotto,ha cambiato tutto l'arredamento,dopo la morete del marito ha ereditato una stupenda villa con piscina,una casa molto signorile ma nel contempo arredata in modo sobrio.Ci accomodiamo sul sofa',conversiamo davanti ad un aperitivo e ripercorriamo i tempi passati.Giovanna ora è triste,la morte del marito l'ha colpita duramente,si amavano moltissimo,il loro affiatamento era completo.Si vuole rifare una vita,è ancora giovane dentro e debbo dire sempre una donna molto attraente.Dopo la cena in compagnia squisita l'aiuto a riassettare la cucina.Mio marito in salotto si vede la tv.Giovanna mi guarda a volte in uno strano modo,i suoi occhi brillano,mi sorride,mi fa'apprezzamenti sul mio abito.Indosso un abito nero in lino trasparente con sotto body e mutandine in pizzo.Ho caldo Gio le dico,gioa mi risponde ho l'impianto di riscaldamento da registrare,se vuoi spogliati un po'.Mi tolgo l'abito e resto in intimo.Giovanna mi scruta,mi osserva,sembra mangiarmi con gli occhi.Faccio finta di nulla anche se mi fa'piacere che lei mi osservi in un modo particolare.Si avvicina a me,mi fa'apprezzamenti sul mio intimo,mi accarezza dolcemente il viso,sei carina mi dice,sei molto piu'in forma e pari piu'giovane della tua eta'.Sono dimagrita di circa 16 kg dall'ultima volta in cui ci siamo viste.Sento ora il suo alito sul mio collo,i suoi occhi brillano di una luce intensa.Sono eccitata,timida cmq intrigata.Andiamo in salotto x il caffe',lui si gira,ci osserva e pare allibito,lei accato a me in intimo mi abbraccia,mi fa'sedere sul sofa',senza proferire una sillaba mi toglie il reggiseno,mi sfila le mutandine e sento la sua bocca calda,le sue labbra dappertutto,mi bacia,mi accarezza,mi eccita.Mi abbandono e facciamo l'amore li' sul sofa',chiudo gli occhi e all'improvviso mi sento dentro di me penetrarmi con forza,lui è nudo,tremendamente eccitato,mi possiede con forza mente giovanna mi succhia e lecca e capezzoli,sono al massimo dell'eccitazzione,urlo,gemo dal piacere immenso,godooooo gioiaaaaaa le urlo.Un'esperienza bellissima,inaspettata e il massimo del piacere.
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16 years ago
iltulipanorossocp1,
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Last visit: 13 years ago
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Gabry
Prologo alla fantasia:
Gabry è un ragazzo che è entrato in contatto con noi, ma soprattutto con Valeria, i 2 si stanno conoscendo Valeria comincia a scatenare le fantasie erotiche su questa nuova amicizia.
Dopo lunghi pomeriggi trascorsi prima a chattare e poi al telefono, Gabry mi ha convinta ad incontrarlo ed ho preso un appuntamento con lui.
Mi preparo con cura, mi trucco benissimo con cipria, rimmell, matita contorno occhi e rossetto rosso fuoco, metto come intimo solo un reggiseno completamente trasparente, sopra indosso una minigonna con pieghe, in modo che sia larga e che svolazzi molto quando cammino e salga quando mi siedo, poi indosso una camicia bianca lascio sbottonati i bottoni fino al reggiseno, che comunque la camicia bianca sul reggiseno trasparente lascia tranquillamente vedere i miei capezzoli molto bene.
L’appuntamento è nella mia città a Lucca presso porta Santa Maria in un bar con i tavolini fuori dal locale, Gabry è già lì seduto ad un tavolo, io scelgo un altro tavolo di fronte al suo, mi siedo e accavallo le gambe in maniera tale da permettergli di ammirare le gambe, quindi in maniera molto intrigante comincio ad aprire le gambe in modo da far notare che sono senza mutandine. Gabry mi guarda per tutto il tempo che impiego per finire la mia consumazione, finita, pago mi alzo e dirigo verso la passeggiata sulle mura della città, dove c’è un posto isolato e tranquillo, Gabry mi raggiunge dopo avermi seguita.
Una volta che mi ha raggiunta, sento la mano di Gabry tenermi per un braccio, mi tira a se, mi bacia teneramente, sento la sua lingua nella mia bocca che cerca la mia lingua, comincio a sciogliermi davanti ad un bacio così dolce e passionale, le sue mani cercano il mio seno, lo stringono, poi lo lasciano per infilarsi sotto la mia camicetta, mi piace troppo il suo modo di toccarmi, ma non voglio che pensi che sia tutto facile lo spingo via da me, lui è sicuro di se sa che mi avrà, allora si siede su un muretto e con faccia tosta se lo tira fuori ed io a vedere questa scena di un ragazzo tanto giovane e sfrontato non resisto e mettendomi alla pecorina comincio a leccare il suo uccello, tutto intorno alla cappella e poi lo infilo in bocca ed inizio a succhiare, sento il suo uccello vibrare dal piacere e diventare sempre più duro nella mia bocca, allora inizio a fargli sentire la lingua intorno all’uccello e lo spompino ben bene, mentre lui infila la mano sotto la minigonna e mi sditalina e mi infila un dito nel culo. Il dito nel culo ed il cazzo in bocca mi fanno eccitare da morire, mentre lo succhio sento il sangue fluire nelle vene del suo cazzo diventar sempre più duro e vibrare ed ecco la mia bocca riempirsi del suo sperma, caldo e denso. Mi rialzo con la bocca aperta e piena di sperma, guardo Gabry chiudo la bocca ed ingoio la sua sborra.
Poi mi allontano di due passi ed inizio a sbottonare la camicetta, apro tutti i bottoni e la sfilo, lui nel frattempo si masturba, resto con la gonna ed il reggiseno, mi giro di spalle e slaccio il reggiseno, abbasso le due spalline e trattenendo il reggiseno con le mani, mi rigiro verso Gabry, tolgo le mani ed il reggiseno si mantiene sui miei seni, muovo le spalle ed il reggiseno casca a terra mostrando i miei seni, con il capezzolo duro per l'eccitazione. Poi sbottono la zip della minigonna, la lascio cadere restando nuda in piedi davanti a lui.
Nel momento in cui mi vede nuda davanti a lui, il suo cazzo si rizza nuovamente pronto per essere usato di nuovo, si avvicina, prende i miei seni tra le sue mani e li massaggia stringendo prima forte poi meno e muovendo le mani toccando e massaggiando meglio i miei seni, facendo inturgidire sempre di più i miei capezzoli tanto che alla fine abbassa la sua bocca e li prende in bocca ciucciandoli e leccandoli con la sua assetata lingua, prima quello a sinistra, poi quello a destra fino a farmi gemere, e bagnare la fica, poi scende con una mano e mi accarezza le grandi labbra, già rosse e turgide, ma non abbastanza per lui, che infatti continua fino a farmele diventare dure come l'acciaio e viola, quindi passa a strofinarmi con il dito medio l'interno della fica, prima superficialmente poi sempre più all’interno fino ad infilarmelo tutto dentro e a farmi urlare dall'eccitazione, e allora ne infila un altro, poi ancora un altro fino ad infilarmi dentro tutta la mano.
Mi ritrovo con le gambe cedevoli dall'eccitazione che sto provando e lui con la mano fradicia dei miei umori. A questo punto toglie la mano, mi fa stendere con la schiena sul muretto e mettendo le mie cosce sulle sue spalle comincia a leccarmi e a bere tutti gli umori che escono dalla mia vagina, e contemporaneamente fa passare la sua lingua sulla mia fessura su e giù, dal perineo, su fino al monte di venere e poi dopo avermi ciucciato il clitoride duro viola e dritto come un piccolo cazzo ricomincia a leccarmi percorrendo la strada di prima al contrario.
Dopo avermi quasi fatta svenire dall'eccitamento e avermi fatto venire infinite volte, prende il suo cazzo duro ed eccitato e me lo infila tutto dentro senza trovare resistenza da quanto sono bagnata e lubrificata, e continua a pomparmi facendomi urlare e obbligandomi a mettermi un dito in bocca e farmelo ciucciare per non attirare curiosi. Poi esce da me, mi fa alzare dal muretto mi prende tra le mani le spalle e mi rigira, mi spinge in avanti la schiena ed io per non cadere appoggio le mani sul muretto ritrovandomi alla pecorina con il mio culetto davanti al suo cazzo e all’improvviso mi ritrovo il suo cazzo nel mio culo, per essere penetrata nel culo non ho avuto bisogno di essere lubrificata poiché i miei umori erano scesi fino al culo provvedendo a renderlo lubrificato, sento il suo cazzo sfondare il mio culo, quasi fossi vergine di dietro, così gli permetto di incularmi senza trovare ostacoli e infilarmelo fino alle spalle. A questo punto continua a scoparmi fino a venirmi dentro al culo e ad inondarmelo dalla sborra che aveva accumulato, dopo di che lo sfila mi rigira e me lo mette in bocca per darmi modo di leccare i rimasugli del suo sperma. Dopo, si riveste e se ne va senza dirmi nulla lasciandomi sfinita seduta sul muretto, ma appagata oltre ogni mia più rosea immaginazione.
Gabry si stava allontanando ed io ero rimasta nuda a guardarlo andar via, mi sentivo triste e felice, triste perché ero delusa dal fatto che al nostro primo incontro fosse andata così, avrei voluto un incontro amichevole, ma ero felice perché far sesso con Gabry era stato eccezionale.
Mentre pensavo non sapevo ancora che Gabry avesse giorni prima fatto una scommessa con 2 suoi amici, che non credevano che fosse vero che avesse conosciuto una donna in chatt.
Per poter vincere la scommessa Gabry non era venuto solo, ma aveva portato con se i 2 amici che avevano promesso di star ben nascosti ed ci avevano spiato mentre facevamo sesso e quando lui si allontana lasciandomi nuda (malgrado avessero promesso a Gabry di non farsi vedere) i 2 si guardano e decidono di avvicinarsi a me, si siedono vicino a me, uno a destra e l'altro a sinistra, si presentano sono Mauro e Stefano, io cerco di coprirmi un po’ almeno con le mani e copro la fica con la mano destra ed il seno con il braccio sinistro, loro cercano di tranquillizzarmi dicendomi che sono amici di Gabry e mi parlano della scommessa, la cosa mi fa rabbia, ma nello stesso tempo mi piace che Gabry abbia parlato di me. Mi dicono “Sei bellissima hai un corpo mozzafiato, il tuo seno 3^ misura era stupendo in movimento mentre Gabry ti inculava, poi il fatto che si vede che godi mentre ti inculano è eccezionale, non sei come le altre donne che danno il culo solo per far felice il maschio, tu godi, poi sei superlativa mentre fai i pompini. Insomma vederti mentre scopavi con Gabry è stato troppo eccitante e non siamo riusciti a mantenere la promessa di non farci vedere”; a questo punto Mauro diventa più diretto e mi dice “Dai si vede che ti piace far sesso, non nasconderlo è inutile. Poi se ti è piaciuto farlo con un uomo immagina come deve essere farlo con due. Poi siamo corretti non hai da scegliere, sei nuda qui in un luogo appartato, noi due non ti lasceremo mai andar via senza averti prima scopata”, io in effetti non posso far altro che annuire ed accettare la loro proposta. Stefano mi prende dolcemente il polso sinistro e sposta il braccio lasciando il mio seno di nuovo a nudo e cominciano a toccarmi il seno, una tetta per uno. Poi Mauro comincia a baciarmi il collo e stringere più forte le mia tetta, mentre Stefano comincia a toccarmi la fica e accorgendosi che sta ancora uscendo la sborra di Gabry, ci infila tutta la mano tanto per rieccitarmi e rianimarmi, mentre Mauro si sbottona la patta e mi sbatte in bocca un uccello mini tanto che prendo in bocca anche le palle e comincio a succhiare e a leccare con la lingua e a bocca chiusa. Stefano allora tira fuori il suo, che a differenza Mauro ce l'ha di 30 cm, e si sdraia per terra obbligandomi a salire su quella maestosa mazza e me lo butta nel culo senza tanti complimenti, con me che non posso nè gridare dal dolore nè urlare per la goduria di essere impalata da quel cazzo, perché continuo ad avere in bocca uccello e palle di Mauro. Poi Mauro si mette davanti a me in piedi e io gli lecco sia le palle che il buco del culo aggrappandomi con una mano alla sua coscia e con l'altra facendogli una sega, infine restando sdraiata su Stefano tiro fuori il suo cazzo dal culo e lo infilo nella mia fica, e lascio che Mauro mi inculi con il suo pistolino che quasi non entra da quanto è grande il cazzo di Stefano e che dalla fica occupa anche l’utero rendendo difficile a Mauro di entrare per possedermi.
Mentre ho i due cazzi, uno nel culo e l'altro nella fessa e mi stringono le tette 4^ misura con le loro 4 mani, Gabry ritorna sui suoi passi e vedendo la scena si sbottona di nuovo i pantaloni, tirando fuori il suo cazzo e avvicinandolo alla mia bocca, me lo infila dritto dritto in bocca, io comincio a spompinarlo ben bene passando la mia lingua su ogni parte del suo cazzo e succhiandolo tutto e ciucciandolo fino alla gola, mentre Gabry con le mani mi prende la testa e comincia a farmela muovere su e giù sul suo cazzo scopandomi in bocca così come gli altri Mauro e Stefano mi stanno scopando uno nel culo e l'altro nella fessa. Continuiamo tutti e quattro così fino a quando non vengono tutti e tre riempiendomi tutta di sborra, e successivamente a turno lo prendi in bocca a tutti per ripulirli dalla sborra e farli andare via tutti contenti e felici per non avermi fatto perdere nemmeno una goccia della loro sborra.
Prima di lasciar le mura di Lucca mi danno appuntamento per domani a casa Gabry, tutti e 4 ed io sarò la loro schiava per il pomeriggio di domani.
Tutta la notte rivivo l’avventura vissuta con i miei 3 nuovi amici sulle mura della città in cui vivo, la mattina mi sveglio tutta eccitata al pensiero del pomeriggio, faccio colazione e passo l’intera mattinata in bagno a prepararmi, mi immergo in vasca con gli olii orientali per rendere la mia pelle ancor più vellutata, poi comincio a truccarmi con cura e passo a vestirmi. Indosso un completo di Armani, gonna nera che copre le ginocchia e camicia bianca ad incrocio senza bottoni legata solo lateralmente. Verso le 16 vado a Pisa a casa di Gabry, lì mi aspettano anche Stefano e Mauro, appena arrivo mi abbracciano e subito chiedono di spogliarmi davanti a loro facendo un sensualissimo streap, e per ogni capo che mi tolgo mi avvicino a uno di loro e ne levo uno a lui, in modo che quando ho finito anche loro siamo nudi e possano dedicarsi completamente a me.
Finito lo streap ed ormai tutti e 4 nudi, mi avvicino a loro che sono seduti sul divano, mi metto alla pecorina e comincio a fare un pompino per uno e contemporaneamente con le mani faccio una sega agli altri 2; quando ho fatto a tutti il pompino, sempre nuda vado a preparare da mangiare, ovviamente giapponese e poi mi sdraio sul tavolino del divano in modo che possano usarmi come tavolo su cui mangiare il cibo che ho preparato per loro. Ovviamente il cibo è posto sulla mia pelle, per posate usano le mani e sento palparmi ovunque mentre prendono i pezzi di pesce crudo dal mio corpo. Gabry di tanto in tanto inzuppa nella mia fica il pezzetto di pesce che dopo mangia. Finito di mangiare mi ripuliscono il corpo con le loro lingue in ogni dove e poi per bere versano il vino sulla mia pancia e lo succhiano, dandomi una sensazione di risucchio indescrivibile.
Dopo avervi leccata ben bene mi porgono i loro cazzi e comincio a succhiarne 1 e masturbare gli altri 2 con le mani, sono in ginocchio davanti a Gabry e lo succhio tutto, mentre nelle mani ho gli altri cazzi. Purtroppo da uno dei 2 cazzi che ho in mano schizza della sborra, non posso lasciarla andare e son costretta a lasciare il cazzo di Gabry e prendere in bocca il cazzo che è venuto, comincio a succhiarlo e leccarlo tutto. Poi mi alzo vado verso il PC, mi connetto ad internet e apro il messenger di yahoo, imposto la cam libera e l'accendo. Voglio che molti uomini vedano come posso soddisfare 3 uomini........
Nel momento in cui qualcuno si collega alla nostra cam ricominciamo a fare sesso tutti insieme. Stefano dopo avermi fatto sdraiare a pancia sotto comincia a massaggiarmi la schiena scendendo lentamente verso il culetto e da li alle cosce e il loro interno, sfiorando le mie calde e umide labbra, gonfie di voglia insoddisfatta per via dell'attesa che qualcuno si collegasse. Infatti ogni qualvolta le mani di Stefano mi sfiorano io sussulto e muovo il bacino alla ricerca della sua mano per soddisfare il mio desiderio sessuale, nel frattempo imploro di avvicinare almeno i cazzi per poterli succhiare, ma loro si limitano ad avvicinarli alla mia bocca e a farmeli leccare con la punta della lingua di sfuggita.
Quando ci siamo un pò stancati di questo gioco, mi fanno mettere alla pecorina e Gabry si avvicina e si fa spompinare da me, mentre Stefano il massaggiatore comincia ad alternare ditalini a leccate con la lingua dentro e fuori il mio sesso sempre più desiderosa di essere presa.
Quando sono quasi sfatta da tanto desiderio, solo allora Mauro si sdraia sotto di me a modo di 69 e comincia a leccarmi la fica, mentre Stefano mi prende da dietro e comincia a riempirmi il culo, che da quanto ne avevo voglia si era ingrandito di tre volte, e Mauro che è li sotto a cui sta leccandomi la fica a modo di 69 sta impazzendo dall’eccitazione per la scena che sta vivendo, nel vedere la mia fica ed il mio culo posseduto da Stefano.
Mauro ke mi leccava la fica si alza va in camera da letto, si sdraia sul letto, mi chiama per farsi calvalcare, io lo raggiungo e salgo su di lui. Apro le gambe e lentamente mi infilo il suo cazzo nella fessa e comincio a cavalcare. Lentamente per non farlo venire subito. Gabry, porta in camera il PC con la CAM accesa e da dietro guarda il mio culetto, che si muove e si apre ogni volta che scendo per farmi penetrare dal cazzo di Mauro. Allora si avvicina e comincia ad infilare nel mio buco del culo della vasellina, poi si riempie il cazzo di vasellina e mi penetra. Stefano si mette in piedi davanti a me prende la mia faccia tra le mani e la porta verso il suo cazzo, per infilarmelo in bocca, mentre Gabry stringe le mie tette sempre più forte da dietro. Intanto la CAM è accesa e a vederci sono in 5, ma uno dei ragazzi che ci vede è un collega di Gabry dell'università, che mentre si masturbava ha riconosciuto la sua camera.
Il collega si chiama Pietro e guarda caso ha le chiavi per entrare in casa di Gabry, perché da una occhiata alla casa ogni tanto, quando Gabry rientra dai suoi genitori, per cui chiude il collegamento e corre a casa di Gabry ed usando le chiavi entra senza far rumore e per non disturbarci. Ovviamente sapendo dov'è la camera viene e nel frattempo si spoglia e si presenta in camera già nudo e con il cazzo già dritto, si mette accanto a Stefano per farsi spompinare da me alternativamente. Nel frattempo sia Gabry che Mauro che mi scopa sborrano entrambi dentro di me ed escono esausti ma appagati, dando il cambio ai due che finora si stavano facendo spompinare da me.
Così Pietro e Stefano mi penetrano sia nella fessa che nel culo, ho i 2 buchi già bagnati dallo sperma di Gabry e Mauro che li avevano inondati; nel frattempo Gabry si metti davanti a me per assaporare di nuovo la mia bocca, lecco dolcemente con la lingua il suo cazzo immenso, bacio la cappella, lecco il cazzo per lungo, lecco le palle e poi le tocco con le mani, mentre comincio a prenderlo in bocca e succhiarlo. Gabry non resiste e vieni nella mia bocca, mentre chi mi sta inculando viene anche lui, non avevo mai provato questa sensazione, avere lo schizzo di caldo sperma nello stesso istante in bocca ed in culo.
Mi alzo un attimo sulle braccia, lascio il culo sempre alla pecorina arcuando la schiena, apro la bocca e poi la richiudo ingoiando tutto lo sperma di Gabry.
Poi mi alzo, li lascio a guardarmi camminare nuda mentre vado verso il bagno, apro la porta entro e mi stendo nella vasca e li aspetto.
Entrano uno per volta 10 min ogni 10 min così che io possa spompinarli uno per uno senza interruzioni e senza farli venire, il primo ad entrare in bagno è Gabry a cui faccio una leccata lunga 10 min, e quando entra in bagno Stefano Gabry entro in vasca con me e comincia ad accarezzarmi la fica e a farmi un ditalino mentre lecco il cazzo di Stefano, dopo altri 10 min entra in bagno Mauro e Stefano entra anche lui nella vasca e comincia ad accarezzarmi il culo mentre lecco il cazzo di Mauro, allora io mi alzo e Stefano scivola dietro di te e mi piazza il suo cazzo in mezzo alle chiappe e mentre io continuo a spompinare Mauro muovo il culo su e giù sulla spranga di Stefano, mentre Gabry sdraiato sotto di me comincia a leccarmi tutta la fica, e ogni volta che infila la lingua dentro la mia fica il godimento mi fa sussultare e spingo verso il cazzo che ho dentro il culo per farlo entrare in profondità e succhio verso la mia gola il cazzo che sto spompinando.
Dopo 5 minuti la lingua di Gabry ha talmente ingrossato la mia fica che vengo facendogli scivolare in bocca tutto il mio liquido e sento lo sperma fluttuare nel mio culo e uno schizzo entrare nella mia gola.
A questo punto Pietro entra in bagno con un abito per me, i 4 amici si guardano e decidono di farmi una doccia, aprono l'acqua ed cominciano ad insaponarmi e risciacquarmi tutta. Ho 8 mani addosso che toccano dappertutto, i seni il culo la fica la schiena mmmmmmm che bello.
Poi mi asciugano ed mi chiedono di rifarmi il trucco e mi infilano addosso l'abito, che è molto scollato, ha una profonda scollatura a V davanti si lega sul collo e lascia la schiena fino al culetto completamente scoperta ed è lungo ma con degli spacchi lateralmente, è un bellissimo vestito da sera.
Si vestono anche loro ed usciamo. Non conosco i loro programmi ma so che sono ancora di sesso e la cosa non mi dispiace, questo gioco di gruppo mi piace davvero molto.
Scendiamo di casa e saliamo nell’auto di Pietro, guida lui, io mi siedo avanti e gli altri sul sedile posteriore.
Imbocchiamo l’autostrada che da Pisa porta verso Rosignano. Mentre sono assorta a pensare cosa faremo, sento una mano che da dietro si infila nella mia scollatura da destra, subito dopo un’altra mano fa la stessa cosa ma da sinistra. Mauro e Stefano, come al nostro primo incontro di ieri si sono divisi le mie tette e mi stanno stringendo il seno.
Pietro, che è alla guida accanto a me ad un certo punto apre lo spacco del vestito e mette le mie gambe allo scoperto, mi preme sull’interno della mia gamba sinistra per farmi aprire le gambe, io non oppongo resistenze e le apro, a questo punto comincia a farmi un ditalino. Io comincio a godere e di riflesso schiaccio la schiena verso lo schienale del sedile.
A questo punto Gabry inizia a protestare, è l’unico che è distante e non può toccarmi, allora chiede che almeno possa vedermi meglio, a quel punto Stefano abbassa leggermente il mio schienale e mi sbottona il vestito dal collo e mette a nudo completamente il mio seno e Gabry comincia a masturbarsi.
Uscendo dall’autostrada, Pietro mentre paga il pedaggio pretende da me che stia con il seno da fuori, al tipo del pedaggio per poco non scoppiano le coronarie nel vedermi seduta in auto con le gambe in mostra ed il seno al vento, ma guarda non dice nulla fino alla fine, quando stiamo per ripartire scoppia e dice “beati voi che avete in auto una donna così bella e mezza nuda, se potessi le leccherei tutta”, Pietro sorride e riparte.
Stiamo andando alla casa di Follonica di Pietro, ma prima di arrivare Pietro decide di fermarsi ad una area di servizio lungo l’Aurelia. Parcheggia la macchina nella zona di parcheggio dei TIR. Vogliono mostrarmi a qualche camionista, Stefano scende si avvicina ad un paio di camionisti, io comincio ad aver paura ma Gabry mi rassicura che vogliono solo mostrarmi, mi rispettano e non vogliono andare oltre. Sento Stefano che chiarisce ai camionisti che devono solo guardare, vedo i camionisti salire sui loro TIR e fare manovra, dispongono 2 TIR ad L, Pietro infila l’auto tra loro e siamo nascosti alla vista di tutti. Le due cabine dei TIR sono rivolte verso l’interno della doppia L, vedo salire su ogni cabina 4 persone, per cui sono pronte ad assistere allo spettacolo 8 camionisti. Mauro nel frattempo mi ha chiesto di coprire il seno allacciandomi il vestito. Gabry scende dall’auto, gira intorno e viene ad aprirmi lo sportello, mi chiede dolcemente di scendere poi mi dice di fare per loro 4 e per gli 8 camionisti uno streap all’aperto.
A questo punto chiedo a Pietro di girare l’auto in modo che il cofano anteriore sia rivolto perpendicolarmente alle 2 cabine dei TIR.
Dopo accendo i lettore di CD e metto un po’ di musica, comincio a ballare lentamente davanti al cofano della macchina, poi mi stendo alla pecorina sul cofano e sbottono dal collo il vestito ed il vestito scivola in avanti lasciando il mio seno scoperto alla pecorina. Sempre nella stessa posizione mi copro con le mani il mio seno e mi rialzo, continuando a tener coperto con le mani il seno, mentre il vestito si abbassato a modo di gonna, mi avvicino alla prima cabina di uno dei TIR, guardo in faccia i 4 camionisti, che si stanno toccando, mi giro di schiena e tolgo le mani, gli altri 4 camionisti nella cabina più lontana ora vedono il mio seno ed applaudono, mentre gli altri 4 non ancora possono vederlo. Sento quest’ultimi 4 dirmi “voltati facci vedere il seno” più loro chiedono più io insisto a non voltarmi e mi dirigo verso l’altra cabina. Mi avvicino sempre più, vedo i 4 sicuramente toccarsi, salgo sul paraurti del TIR e schiaccio il seno contro il vetro, i 4 camionisti dall’interno mettono le mani sul vetro dove c’è il seno. Gli altri 4 cominciano a fischiare e a richiamare la mia attenzione. Allora ricopro il seno con le mani e vado verso loro, ma questa volta mi avvicino alla portiera, chiedo di abbassare il vetro e salgo sul gradino della portiera, mi lascio accarezzare il seno dai 4, che lo stringono con se volessero portarmelo via dal corpo. Poi scendo e vado verso la nostra auto. Mi sdraio sul cofano con la schiena, alzo le gambe e sfilo il vestito restando nuda. Poi sempre a gambe in alto comincio a toccarmi la fica.
Poi mi alzo poggio le mani sul parafango di destra e mi metto alla pecorina, per farmi ammirare da un TIR, poi faccio la stessa cosa sul parafango di sinistra. Poi mi alzo infilo il vestito ed entro in auto.
Vedo i 4 camionisti che non hanno toccato il mio seno parlare con Stefano, sento che gli viene dato un consenso e li vedo venire verso l’auto. Aprono la portiera e gentilmente mi chiedono di scendere solo un attimo, non posso rifiutarmi e scendo, uno di loro si avvicina e mi sbottona di nuovo l’abito dal collo facendomi restare a seno nudo. Mi dicono “i nostri colleghi hanno toccato il tuo seno vogliamo farlo anche noi” e cominciano anche loro a stringermi il seno.
Dopo mi lasciano risalire in auto, vedo i 2 TIR rifare manovra e lasciar uscire la nostra auto e così ripartiamo.
In auto mentre andiamo a Follonica, i miei 4 amici sono contenti, desideravano da tanto assistere allo spettacolo che ho dato nell’area di servizio, si sentono soddisfatti, in effetti sono contenta anch’io mi piace mostrarmi agli uomini, ma non avevo mai trovato il coraggio di farlo davanti a 12 uomini, mi piace di averlo fatto e mi eccita l’idea degli 8 camionisti che si strusciano il cazzo guardandomi.
Finalmente arriviamo a casa di Pietro, è una casa molto isolata con un bel portico che da verso il mare. Parcheggia l’auto e scendiamo. Io mi siedo sull’altalena sotto al portico, mentre Gabry e Stefano si siedono con me, Pietro e Mauro si siedono su delle sedie vicino al tavolo. Cominciamo a parlare e fare apprezzamenti sui nostri giochi della giornata, Poi all’improvviso sento la mano di Gabry sciogliermi di nuovo il vestito, mi mette il seno fuori e comincia a baciarlo insieme a Stefano. Poi si alzano in piedi, mi prendono in braccio, tenendomi dai 2 lati , con un braccio mi tengono alto il collo e con l’altro mi tengono a gambe aperte, vedo Pietro alzarsi in piedi, abbassarsi i pantaloni, metter fuori il cazzo, avvicinarsi e senza dire una parola me lo infila nella fica, Pietro sta fermo immobile mentre Gabry e Stefano mi dondolano facendomi godere con il cazzo di Pietro. La scena è tanto eccitante che Pietro mi sborra dentro velocemente, sento il suo sperma bollente dentro di me, ma non faccio in tempo a capire che risento il cazzo dentro la mia fica, alzo la testa e al posto di Pietro ora c’è Mauro che mi sta scopando mentre mi dondolano come una bambola.
Pietro è entrato dentro e sento che parla al telefono, non capisco con che stia parlando, ma sento che ha dato appuntamento a degli amici qui a casa sua. Esce e mentre Gabry aveva scambiato il posto con Mauro, Pietro mi dice “Valeria stanotte sarai la donna più desiderata e meglio scopata della Toscana”.
Dopo aver fatto il dondolo sul cazzo dei 4 amici, mi mettono alla pecorina, e mentre ognuno di loro mi incula per l’ennesima volta faccio un pompino e 2 seghe contemporaneamente.
Soddisfatti della scopata cominciamo a preparare al cena, Pietro mi dice di buttar pasta per più di 5 persone, perché stiamo aspettando degli amici, io chiedo quanti per regolarmi sul quantitativo di spaghetti, lui risponde di esagerare in base ai miei desideri sessuali.
Dopo un pò arrivano 4 amici di Pietro, ci sediamo a tavola in 9, Gabry mi chiede prima di iniziare a cenare di spogliarmi per loro. Non mi lascio fare 2 volte la richiesta che già inizio a spogliarmi, tolgo tutto e vedo loro 8 già completamente nudi con i cazzi dritti, allora chiedo a Stefano di stendersi sul tavolo, prendo degli spaghetti li verso sul cazzo di Stefano e li succhio 1 alla volta dal cazzo di Stefano, ovviamente nel succhiare succhio anche un po’ il cazzo, Stefano mi sborra in bocca, mi giro e chiedo a Gabry di sostituire Stefano, mentre sto succhiando gli spaghetti i nuovi 4 amici giunti non resistono, mi prendono da dietro e sento un cazzo pigiare contro il mio culo, e 8 mani cercare le mie tette.
Mi portano via da Gabry, 1 di loro si stende a terra, gli altri mi poggiano dolcemente sul suo cazzo e mi fanno inculare, un altro comincia a leccarmi la fica, uno me lo infila in bocca e 1 si lascia toccare per farsi fare una sega, allora Mauro vedendo una mia mano libera si avvicina, la prende e si fa segare. Mentre gli altri cominciano a leccarmi il seno, la pancia non ho un centimetro di pelle su cui non c’è una lingua a leccarmi, succhiarmi e baciarmi.
Pietro aveva ragione, sono stata scopata alla grande, ho bevuto litri di sperma e avuto dentro di me molto sperma per tutta la notte.
E’ stato bellissimo.
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16 years ago
admin, 75
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Hedonism 2 jamaica
Lo scorso Natale decido i farmi un bel viaggetto ma dove? Vado nella solita agenzia gestita da un carissimo amico il quale mi propone la Jamica e l'Hedonism 2. Subito rimango un pò titubante...ma riflettendoci un pò mi dico:"perchè no...infondo se non mi va il posto posso sempre girare". Detto fatto. Prendo il biglietto mi reco a Malpensa e nel giro di qualche ora...Montegobay. Un paio d'ora di bus e arrivo al famigerato resort. Subito sembra tutto normale. Sbrigo le pratiche e vado in stanza. Il tempo di sistemare il bagaglio, vado sul terrazzo e la prima sorpresa: in quello vicino c'era un'americana che si faceva tranquillamente sgrillettare dal compagno. Rimango un attimo stranito. Loro si accorgono di me, mi salutano e ritornano ai loro preliminari. Be non male come inizio. Dopo un oretta (il tempo di una doccia) vado a pranzo...mentre scendo esco dalla mia camera escono anche loro. Lei è la classica americana un pò rotondetta: prosperosa, intrigante e soprattutto con addosso un microperizoma con pareo trasparente che non lascia nulla all'immaginazione. Lui il classico palestrato con la pancia.Salutano e le solite presentazioni di rito. Arriviamo al ristorante e ....un solo tavolo libero. La coppia mi propone di pranzare insieme. Ci serviamo e ci sediamo. Non avevo ancora preso un bicchiere in mano che lei mi tasta subito nelle parti basse. Io, cercando di non farmi notare, faccio uguale sotto il tavolo. Lei apre subito le gambe, si sposta il perizzoma e mi fa accarezzare la sua passera depilata e fradicia. ll marito tranqullo come una Pasqua sorride. Iniziamo a mangiare e parlare del più e del meno senza altri eppisodi fino alle fine. Finito il pranzo, caffè al bar. Lui si avvicina e mi dice: "vuoi fare compagnia a mia moglie mentre io vado a fare due passi? Sai per lei e troppo forte il sole delle 2". Accetto. Lui se ne va e noi saliamo il camera. mi fa entrare nella sua e appena mi giro, mi slaccia il costume e me lo prende in bocca. Penso sia solo una pompa e quando sono sul punto di venire lei si stoppa e si accende una sigaretta. Mi prende la testa e se la mette fra le tette...enormi con un grosso capezzolo durissimo. Le lecco, le succhio, non ce la faccio + voglio venire. Poi si siede e mi invita a leccarla. Lei continua a fumare. La passara è davvero bagnata. Ad ogni passassagio della lingua i gemiti si fanno sempre + frequenti, Di botto, si gira e si china dicendomi: "sono in paridiso....scopami". Ce l'ho durissimo. Mi metto un condom e la infilo. E una vera maiala. Dopo qualche movimento di bacino lei viene tanlmente tanto da bagnare anche me. Si toglie me lo prende in bocca e mi fa venire....DIVINO. I giorni seguenti li passo con lei, il marito non c'è praticamente mai. Lei fa amicizia con altre 2 coppie con le quali abbiamo fatto veri tour di sesso a 6. Sono stati 10 giorni da favola. Spero di ritornarci presto e...W LA JAMAICA.
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16 years ago
devilhaga,
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La grande abbuffata
Lei è appena tornata con la sua amica dallo shopping,le borse sono colme e si chiudono in camera da letto pregandomi di non entrare.
La sua voce sensuale e provocatoria mi dice che ha organizzato una cena per questa sera e saremo in sette !
Alle 20,30 si preparano e non appena escono dalla camera mi diventa duro come il marmo...la mia lei ha un vestitino aperto sui fianchi,quindi niente sotto,tacco da 13 e parure in perle.
L'amica ha un miniabito che fa fatica a coprirle il culo e le tette misura quarta fanno fatica a stare al loro posto.
Appena giunti al ristorante,mi pregano di aspettarle fuori sulla porta e di guardare cosa faranno.
Attraversano la strada e si mettono sotto un lampione come due troie in attesa di clienti.Dopo 5 minuti si ferma la prima auto,discutono e si fanno caricare tutte e due......una telefonata di lei mi avvisa che tarderanno e di intrattenere gli ospiti al tavolo.Entro nel locale chiedo del mio tavolo,mi siedo e bevo un bicchiere in attesa....dopo circa venti minuti si avvicinano 4 uomini,di cui due di colore e mi chiedono conferma del tavolo.Si siedono e cominciamo a conversare in attesa della mia donna e la sua amica.dopo circa 1 ora arrivano le due porche che con un sorriso da sfottò ci dcono "abbiamo fatto un piccolo aperitivo in attesa della grande abbuffata " !!!!!
La mia lei molto eccitata dice di andare in bagno per lavarsi le mani e invita qualcuno ad accompagnarla....uno degli ospiti si alza e vanno via.Tornano dopo 10 minuti e lui molto soddisfatto dice "che pompino con ingoio cazzo !" A questo punto l'eccitazione sale durante la cena e l'amica vuole farsi scopare nel bagno e rivolge l'invito ai due ragazzi di colore che la seguono senza opporsi......! La cena è diventata una piccola orgia e se quel bagno potesse parlare si masturberebbe da solo.
La mia lei,ha voglia di cazzo e non lesina le toccatine sui pantaloni degli ospiti che mostrano gonfiori imbarazzanti e specialmente per i tavoli vicini a noi che hanno capito tutto il movimento.
L'amica allora esagera e dice di voler portare in bagno un biondino seduto nel tavolo di fronte con tanto di fidanzata,la preghiamo di non creare casino ma molto bevuta e molto eccitata è riuscita a fare anche questo ! Occhiata dopo occhiata il biondino la segue fuori dal ristorante per fumare una sgaretta e con grande spupore io mi accorgo che la sta montando sulla panchina dietro l'angolo....che grande zoccola ! Alla fine non contenti siamo andati a casa e li abbiamo proseguito la grande abbuffata....la mia lei era talmente zoccola che 5 uomini non bastavano,pluriorgasmica,bukkake,anal,pompini con ingoio,strap on....Minchia che abbuffata !
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16 years ago
admin, 75
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Il primo uomo non si scorda mai
Da quando ho scoperto di essere gay, in fase prepuberale, nelle mie fantasie sessuali, mentre mi masturbavo, mi sono sempre immaginato passivo e travestito. Ho raggiunto gli orgasmi più violenti accompagnato dalla fantasia di essere sbattuto da maschioni forti, maturi, virili e rozzi che mi trattavano da vera femmina porca.
Tuttavia, nonostante avessi accettato tranquillamente la mia omosessualità, il travestimento rimase a lungo tempo relegato nei miei pensieri erotici. Pensavo che non avrei mai avuto il coraggio di espormi davanti a qualcuno conciato da donna, a sculettare, a fare la svampita, la sexy, la maiala, come una vera donna in calore!
A 16 anni cominciai ad assaporare le mie prime esperienze sessuali con gli altri maschietti, da uomo a uomo, (benché io sempre passivo) senza mai far trasparire la mia vera natura femminile, nascondendo al resto del mondo la mia omosessualità e comportandomi nella maniera più maschile possibile, anche verso i miei partner, i quali male avrebbero digerito la mia anima da donna. Ero il classico “velato” che viveva sostanzialmente due vite in parallelo: un comune ragazzo etero a scuola, in famiglia e tra gli amici da un lato e dall’altro una classica vita gay clandestina. La terza vita da travestito rimaneva solida nelle mie fantasie, anche se il mio IO la reprimeva sempre di più giorno dopo giorno.
Quando lasciai Palermo e mi trasferii a Milano all’università, lontano dalla famiglia, feci coming out e finalmente potevo godermi una vita allo scoperto, ma il mio bisogno di essere femmina rimaneva sempre latente e trasalivo ogni qualvolta che per le strade vedevo i trans battere.
Un week end rimasi da solo in casa a Milano e passai il venerdì sera a chattare con un tizio cinquantenne, rivolgendoci le solite domande riguardo le nostre dotazioni, il ruolo sessuale ecc..quando a un certo punto mi chiese se mi travestissi.. Io ebbi quasi un’erezione improvvisa, ma non so perché, preso dal panico, spensi d’impulso il pc, chiudendo improvvisamente quella conversazione. Quella domanda mi sconvolse tantissimo e mi buttai nel letto per rilassarmi e riprendermi. Ma fui così solleticato da quella proposta che cominciai a fremere ed ecco che uscirono le mie solite fantasie da travestito, immaginando un incontro occasionale da chat, in cui mi si presentava davanti un energumeno cinquantenne dotato che prendeva me tutto agghindato da vera troia. Con la coda dell’occhio, proprio mentre facevo scivolare la mano sotto i pantaloni per afferrare il mio membro gonfio per masturbarmi, vidi appeso in balcone, nello stendibiancheria, un sexy completo intimo della mia coinquilina. Eccitato com’ero, uscii fuori e lo afferrai d’impulso, di fretta mi spogliai e lo indossai con foga, quasi che in questo modo la fretta non potesse farmi capire quello che stessi facendo. Fortunatamente la mia coinquilina era abbastanza formosa e la taglia era abbastanza grande, così la velocità con cui indossai quel perizoma trasparente di raso e di pizzo bianco non lo fece strappare. Inoltre grazie al suo seno piccolo, il reggiseno non era troppo spropositato per il mio torace. Mi piombai davanti allo specchio per guardare il risultato di quella pazzia. Appena mi balenò davanti la mia immagine, mi sentii sussultare lo stomaco e mi avvolse una tale eccitazione che mi uscii il cazzo e mi bastò dargli solo due strattoni che sborrai copiosamente come non mai, schizzando e macchiando, ahimè, il perizoma. Mi gettai sul divano esausto osservando quello che avevo indosso e subito un senso di disgusto verso me stesso mi fece rialzare di scatto e spogliare di quella biancheria, con la stessa velocità con cui l’avevo indossata. Ma il periodo refrattario passò subito come sempre e il ricordo di quella masturbazione se, due minuti prima mi inorridiva, adesso ritornava ad essere più eccitante che mai! Ripresi perizoma e reggiseno indossandoli stavolta con calma, rimirando mentre facevo salire lungo le mie cosce quel capo così malizioso e provocante, poi allacciai il reggiseno e andai in cucina a prendere della carta per imbottire al meglio quel petto così spianato. Andai nuovamente allo specchio a guardarmi, ma stavolta senza frenesia alcuna, mi osservavo con tutta calma e mi immaginavo così com’ero avvolta nelle braccia di un uomo possente e riiniziai a masturbarmi e venni un’altra volta. Mi riaccasciai nel divano e sospirando accettai me stessa, convincendomi che mentire a se stessi non serve a nulla, ammisi che ormai la voglia di provare a vivere realmente quella situazione in privato con un uomo diventava troppo forte e che prima o poi l’avrei messa in pratica. Dopodichè, inebriato per quella nuova decisione presi la fotocamera e mi scattai alcune foto nelle posizioni più stuzzicanti. Cominciavo a poco a poco a sentirmi rinato! Felice mi misi a sculettare per casa, a rivolgermi a me stesso al femminile e a pensare al nuovo nome che mi sarei dato: era nata Barbara! Dopo aver raggiunto altri 2 orgasmi, lavai la biancheria e esausta ma appagata andai a letto.
Due giorni dopo da quell’episodio, ancora turbata dalla mia nuova identità, iniziarono le vacanze di Natale e ritornai a Palermo per trascorrere le feste. Una notte rubai la biancheria intima, i vestiti e i trucchi di mia madre e mi chiusi in camera per travestirmi e masturbarmi. Dopo aver preso le sembianze di Barbara, mi collegai in una chat per travestiti e amanti del genere. Numerosi uomini arrapati mi contattarono e, parlando di porcate, alcuni mi chiedevano di esibirmi in cam e io con molta voluttà li accontentavo. Mi sentivo davvero porca, piacente e provocante!
Mi piacevano tanto quelle esibizioni, ma per il momento non avevo alcuna intenzione di mettere in atto quelle mie fantasie così peccaminose. Avevo paura di spingermi oltre quella che fino ad allora era stata solamente una fantasia, ma, negli ultimi tempi, la “Barbara” che era in me voleva a tutti i costi uscire e io lottavo contro me stesso/a per tenerla a bada, perché non mi sentivo pronta a farmi stravolgere la vita da quella presa di coscienza che da anni reprimevo...fino a quando...
In una di quelle esibizioni, mi contattò un uomo di Palermo, ci vedemmo in cam e ci sentimmo al telefono, in cui mi propose di vederci quella stessa notte a casa sua, visto che si trovava da solo. Io appena lo vidi in cam e sentii la sua voce mi esplose dentro una folle eccitazione, in quanto era il mio uomo ideale, proprio il modello delle mie fantasie erotiche! Aveva 47 anni, altezza media, pancetta ma non grasso, tarchiato, spalle larghe, villoso, baffi, barba incolta, dai capelli brizzolati e stempiati, due manone grandi e grosse, dallo sguardo duro e beffardo. In cam si menava un cazzo duro, scuro, lungo e venoso, dalla cappella grossa e violacea. Poi al telefono con quella voce roca, rude e molto virile e con un forte accento palermitano, mi diceva di essere sposato e di essere attratto dalle donne ma di gradire, ogni tanto, anche le belle vacche travestite come me, e che mi avrebbe fatto provare per la prima volta cosa significava essere davvero donna, montata a dovere da una bella minchia siciliana come la sua!
Io, ovviamente, contenni la mia convulsa eccitazione, respingendo la proposta, dicendogli che non mi sentivo ancora pronta a concretizzare la cosa e che, anche volendo, non avevo l’occorrente per travestirmi, visto che quel completino che indossavo nelle mie esibizioni, era giusto una cosetta che avevo preso dal guardaroba di mia madre, ma che non potevo ovviamente usare per andare a letto con un uomo, poiché avevo paura che mia madre si potesse accorgere di qualcosa.
Ma lui capì benissimo la situazione e non mollò la presa: cominciò ad usare dei toni più dolci, dicendomi che ero bellissima, che travestita da donna sarei stata una bomba sexy eccezionale, che mi avrebbe trattato con dolcezza o con fermezza quando lo richiedevo, andandoci pian piano e che lui mi avrebbe dato tutto l’occorrente per travestirmi, visto che sua moglie non sarebbe stata in casa per tutta la settimana, e quindi potevo tranquillamente usare la sua biancheria e i suoi trucchi, compresa una parrucca mora che sua moglie acquistò per un carnevale. Mi assicurò che mi avrebbe femminilizzato per bene, che mi sarebbe piaciuto tantissimo e che, in ogni caso, nel momento che avessi voluto far cessare il gioco me ne sarei potuta andare senza problemi. Cominciavo a non capire più nulla: la mia frenetica voglia era incontenibile, cominciavo a staccare a uno a uno i miei freni inibitori, ero preoccupata e un po’ perplessa per quell’incontro così improvviso, ma dentro avevo un calore così accesso che non si sarebbe mai acquietato con una lunga masturbata e una doccia gelata e così mi convinse e accettati.
Facendo attenzione a non svegliare i miei, mi diressi follemente eccitata al luogo dell’appuntamento, febbricitante e col cuore in gola.
Lui aprì la porta con la sigaretta in mano e con indosso solamente un paio di mutande bianche, dove sotto si vedeva benissimo un prestante rigonfiamento un po’ bagnato e io, alla vista di quel pezzo di uomo forte e possente, rimasi imbambolata come una verginella, contemplando quanto fosse ancora più arrapante dal vivo quel bel pezzo di animale.
Mi vide che ero tremante e con aria protettiva mi porse la mano per farmi entrare, chiuse la porta, mi spinse a se e mi abbracciò dolcemente, accarezzandomi la testa, poggiandomela sul suo petto peloso.
-Mia dolce Barbara, ce l’hai fatta ad arrivare.. Vedrai..non te ne pentirai..ci divertiremo tantissimo..
Io mi sentii sciogliere come un ghiacciolo da quelle parole e da quell’aurea protettiva, dolce ma tremendamente sexy, rude e vogliosa che emanava quell’uomo. Tra le sue braccia il suo odore di muschio selvatico improvvisamente colpì le mie narici che andò ad alimentare la mia erezione, che comunque non si era mai acquietata da quando avevo visto il mio uomo in cam.
Non appena percepì che mi ero tranquillizzata, mi prese per mano e mi condusse in camera da letto, dove sul letto vi erano adagiati tutti gli indumenti che mi occorrevano, ossia una guepiere nera di pizzo, degna delle migliori zoccole di playboy, compresa di reggicalze e poi autoreggenti, perizoma di pizzo, parrucca, trucchi, unghia finte rosse. Inoltre, tutto il set per una depilazione accurata. E pure il profumo di sua moglie! Quell’uomo sapeva davvero il fatto suo! Mentre io guardavo con stupore quella biancheria così stuzzicante, mi avvolse da dietro con le sue braccia forti e sussurandomi nell’orecchio, mentre con una mano mi tastava le chiappe, mi disse:
-Tesoro..questo è per te..vuoi essere la mia donna stanotte? Dai prendi tutto e vai in bagno a prepararti..mettici tutto il tempo che ti occorre..io rimango qui ad aspettarti.. Non vedo l’ora di assaporare il tuo bel culetto sodo e accogliente..
Io mi girai, lo guardai, gli toccai il pacco umido e con un sorriso malizioso da troia gli dissi:
-Mio bel stallone..stanotte non sarò la tua donna..sarò la tua umile troia sottomessa..
Dopodicchè presi la roba e mi chiusi in bagno. Ci misi un bel po’ per depilarmi e truccarmi per bene, ma ogni tanto gli urlavo – Tesoro arrivo subito..ho quasi fatto.. - -Non preoccuparti bedda..mettici tutto il tempo che vuoi..abbiamo ancora tutta la notte..- E sentivo che dalla sua camera provenivano i gemiti di un film porno che nel frattempo il bel maiale aveva messo su. Quando terminai l’opera, vidi riflessa nello specchio una bellissima donnona dai riccioli mori e dalle labbra carnose, con un paio d’occhi a gatto molto intriganti, poichè trasmettevano quell’aria da bambina innocente, che è anche un po’ cattiva e maliziosa. Le curve sensuali scendevano fino a delineare un sederino solcato da un perizoma che metteva in bella vista delle belle chiappe sode, lisce e bianche, sorrette da un vertiginoso stacco di gambe vellutate. Ero eccitatissima e avevo il cazzo che mi scoppiava sotto il perizoma!
Diedi due spruzzi di quel profumo da donna e uscii dal bagno, recandomi in camera da letto dove lui mi aspettava disteso sul letto, spippava una sigaretta e con una mano si massaggiava il pacco, con fare molto maschio, mentre si gustava la visione di quel film porno.
Io entrai in camera e, senza dire nulla, mi appoggiai alla parete accarezzandomi le gambe, sempre con un sorrisetto malizioso e lo sguardo felino di una vera professionista di bordello. Lui distolse lo sguardo dal film e mi fissò sgranando gli occhi e spalancando quasi la bocca. Cominciò a insalivarsi le labbra secche dall’eccitazione e con gli occhi di fuoco e il cazzo che vistosamente gli scoppiava dalle mutande, spense la sigaretta nel posacenere e si diresse verso di me con movimenti lenti, un po’ meccanici e rozzi, come quelli di un cacciatore che ha appena avvistato una succulenta preda e fa attenzione a non farla scappare. Non disse nulla. Mi prese per mano guardandomi con uno sguardo duro e deciso e mi chiese di inginocchiarmi davanti a lui. Tenendomi la testa con una mano, con l’altra si abbassò gli slip, facendo balzar fuori quel pitone gonfio e nodoso, dall’aroma di cazzo davvero intensa.
-Eccolo..Mia bedda puttanazza....Sucalo! E’ tuo..te lo sei meritato..
Io avida, mi avventai sul suo uccello, accarezzandolo, baciandolo, dando intense leccate ai suoi coglioni gonfi e pelosi, e poi, succhiando con romboanti scroscii la sua cappella già abbondantemente bagnata, finchè non potei più trattenermi e con golosa voracità, cominciai a pomparlo, affondandomelo tutto in gola. Quasi soffocavo per quanto era grosso e lungo, ma cercavo di allargare quanto più possibile la gola per potermi gustare ogni centimetro di quella bontà della natura. Mentre lo spampinavo e lo menavo, con una mano massaggiavo il suo ventre peloso, fino a toccare il suo torace possente da toro infoiato. Ogni tanto lo estraevo per poter prendere fiato, ma lui subito mi teneva per il capo e mi rispingeva in gola quel massiccio cazzo di marmo.
-Suchi meglio di una fimmina! sii...sii...continua pompinara...sei un gran bel frocione.. Ti piace vestirti da fimmina...eh? si..lo sento che ti piace la mia bedda minchia sborrosa..mmmm...siii...continua..suca..ahhh.....
Quelle scurrili parole in siciliano mi infoiavano sempre di più e pompavo sempre più forte come una forsennata. Lui era troppo eccitato, lo sentivo mugolare, il suo respiro si faceva sempre più intenso, il suo cazzo si faceva sempre più duro e bollente, finquando emise un urlo cavernicolo dicendo –Troia..vengoooo..ingoia..ahhh..- ed esplose dentro la mia bocca un fiume di sborra bollente, che in parte riuscii a ingoiare e che in parte mi sbrodolava dalla bocca e mi colava lungo il mento. La mia bocca era tutta sbavata di sborra e rossetto.
Volle che lo tenessi ancora in bocca e che continuassi a pompare e così feci. Lo leccavo, me lo sbattevo in bocca e spalmavo col suo cazzo mezzo duro, in viso, tutta la sborra esplosa nelle labbra, fino a che, passarono circa 3 minuti, e gli venne di nuovo duro come un bastone di legno!
Mi prese la mano e mi sollevò da terra, mi prese in braccio e mi butto nel letto mettendomi a pancia in su e sollevandomi le gambe. Col suo membro dritto davanti a me, mi teneva dalle caviglie e poi faceva scendere le sue mani lungo le mie gambe, ricoperte dalla velatura delle autoreggenti, accarezzandole e poi si accasciò sopra di me strofinando il suo cazzo di marmo sopra il mio che ormai era da troppo tempo in tiro e che dunque sbalzò fuori dal perizoma. Mentre faceva su e giù sopra di me, mi baciava selvaggiamente il collo, come un leone che sbrana la sua preda. I suoi baffi strofinati sul mio collo mi davano una sublime sensazione, mentre sentivo il suo dolce fiato che sapeva di tabacco, mista all’odore del suo sperma che permaneva nella mie narici. Mi baciava sempre più infoiato il collo, mentre nell’orecchio mi sussurrava quanto fossi femmina, che io ero la sua femmina, che mi avrebbe trombato sempre ogni volta che lui avrebbe voluto e che io avrei ubbidito come una docile serva. Restammo così una decina di minuti, mentre mi baciava e farfugliava quelle parole in siciliano, continuando ad andare su e giù, quasi come a volere simulare una penetrazione alla missionaria con una donna. Io con le unghia laccate di rosso, mi aggrappavo alla sua schiena ansimando e tastando quelle spalle larghe e possenti e mi sentivo totalmente braccata e in suo possesso, ancor di più quando mi prese per i polsi e, continuandomi a schiacciare restando sempre sopra il mio corpo, portò le mie mani dietro la mia testa, continuando a leccarmi il collo, massaggiandomi “le tettine” e offuscando la mia mente col suo calore e i suoi odori da maschio selvaggio.
Poi si alzò e, mi spinse le gambe indietro, affinchè potesse portare il mio culo in direzione del suo cazzo. Si sputò sulla mano insalivando il suo membro già umidiccio e poi sollevò il mio culo, sputando dritto al mio buchino. Appoggiò la sua cappella sul mio ano e io ebbi un sussulto. Sentivo che spingeva pian piano e dolcemente si faceva largo, sdillabrando il mio buchino e io sentivo i tipici dolori lancinanti della prima spinta, ma cercavo di spingere quanto più possibile, per far si che quel bellissimo e durissimo pezzo di carne si facesse strada tra i miei sfinteri. Urlavo e ansimavo in un misto di dolore e piacere.. finquando vidi che il suo pube toccò le mie chiappe. Mi sentivo pienissima. Lui mi guardò con aria infoiata accennando a un mezzo sorriso malizioso e dolce e, senza sfilare il cazzo dal mio culo si accasciò nuovamente sopra di me baciandomi sta volta in bocca. Dopo aver infilato la sua lingua quasi fino in gola togliendomi il respiro, si rialzò sempre restandomi dentro, e cominciò a pomparmi il culo pian piano, uscendo e rientrando con movimenti ritmici che si facevano sempre più veloci. Cominciò a stantuffare il mio culo sempre più forte, sbattendo il suo pube sulle mie chiappe e tenendomi sempre dalle caviglie, mentre il mio cazzetto sbatteva a destra a sinistra a causa delle sempre più veloci spinte. I suoi gemiti da animale infoiato, si mescolavano al mio ansimare flebile come quello di una donna, al rumore del pube che sbatte violentemente nelle chiappe e al cigolio del letto. Io ero completamente aperta, come non mai, grazie alla rilassatezza e, dunque, al forte piacere che mi trasmetteva quell’uomo, tanto che, improvvisamente, sentivo una goduria che cresceva sempre di più, delle contrazioni che provenivano dalla prostata sempre più intense e levai delle urla da agnellino sacrificato che presero il posto del flebile ansimare. Cominciai a sentire il mio cazzo indurirsi come non mai da cui, senza toccarmi, cominciarono a fuoriuscire degli altissimi schizzi di sborra, che si riversarono sulla mia guepiere, sul perizoma e sul reggicalze. Contemporaneamente le mie contrazioni anali orgasmiche stringevano il cazzo del mio uomo, che lo resero ancora più animale e mentre sborravo cominciò a urlare in siciliano:
-Si troia...sborra..sii...lo sento che ti piace brutta vacca..
E così dicendo emise un ultimo urlo liberatorio che gli fece scaricare altro abbondante sperma dentro il mio culo, che cominciò a sbrodolare dal mio ano, colandomi lungo le chiappe.
Si accasciò accanto a me, mi strinse con le sue possenti braccia da dietro, mi strinse le guancie, girò il mio volto e ci abbandonammo ad un lungo bacio.. dopidichè io mi misi come una gattina che fa le fusa appoggiata sul suo petto villoso e ci addormentammo mentre io gli baciavo il petto e lui mi accarezzava.
La mattina seguente, mi svegliai prima di lui e, dopo aver fatto una doccia, mi truccai nuovamente, indossai una sottanina nera di pizzo di sua moglie, reggicalze e autoreggenti, senza indossare le mutandine e andai in cucina a preparargli la colazione. Mi sentivo una vera mogliettina! Una vera donna! Mentre preparavo, sculettavo e canticchiavo come una femminuccia. Poi lui si svegliò e venne in cucina con i suoi slip bianchi, camminando mezzo addormentato, in maniera rozza e sistemandosi le parti basse da vero macho. Vide com’ero conciata e la tavola apparecchiata. Rimase un attimo di sasso, ma poi disse:
-tesoro..di prima mattina mattina sei splendida!
Si avvicinò da dietro, mise una mano sotto la sottanina e vedendo che ero senza mutande cominciò a sussurarmi all’orecchio quanto fossi puttana e senza aggiungere altro mi divaricò le gambe, si abbassò gli slip e mi scopò nuovamente, aggrappandosi al mio ventre per dare le giuste spinte. Dopo essersi scaricato nuovamente dentro il mio culo, andò in bagno si ripulì e tornò seduto a tavola per fare colazione. Io mi stavo per sedere a mangiare ma lui mi fermò subito:
-Le puttane come te..non mangiano..si nutrono solo di cazzo! intesi?! mentre io mangio..tu vieni sotto il tavolo e mi fai il pompino mattutino..
Allora io ormai docile e sottomessa, ormai completamente plagiata e abbandonata a lui, senza farmelo ripetere, mi infilai sotto il tavolo e lo spompinavo, pian piano senza fretta, leccando il suo pisello sempre in tiro, mentre lui mi accarezzava la testa e mangiava come se nulla fosse.....
Nei giorni seguenti, per tutta la settimana che sua moglie non fu in casa, io passai le mie giornate a casa sua, anche in sua assenza, per servirlo e riverirlo come la sua donna serva, umile, dolce e sottomessa e lui a trattarmi come il suo oggetto del desiderio, dosando con perfetto equilibrio dolcezza e fermezza, sempre rigorosamente vestita con biancheria femminile sexy, per essere sempre piacente agli occhi del mio uomo. Con lui imparai a essere completamente femmina, a modulare la voce più bianca possibile, e muovermi con grazia come una vera lady.
Per non destare sospetto ai miei genitori, tornavo a casa mia ogni giorno a pranzo e la notte per dormire, inventando mille scuse per le mie prolungate assenze. Poi passò quella settimana e io tornai a Milano, dove cominciai a fare tantissime altre esperienze da travestito in privato, ma continuammo a sentirci spesso e, ancora oggi, ogni volta che torno a Palermo ci vediamo ancora..dove consumiamo le nostre passioni nei luoghi e nei modi sempre più insoliti..
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16 years ago
nicovelvet,
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Squilla il cellulare a valeria
Squilla il cellulare a Valeria, sentendola parlare capisco che è Giorgio, il più giovane dei camionisti della serata all’autogrill.
Giorgio ha parlato a dei colleghi dell’avventura dell’autogrill e della bravura a far sesso di Valeria, i colleghi vorrebbero conoscerla e Giorgio ha chiesto a Valeria se è disponibile a fare questa nuova conoscenza. Valeria ha voglia di conoscere altre persone, ma soprattutto ha voglia di essere ammirata, corteggiata, desiderata e scopata.
Sento dire a Valeria:” mmmm la proposta mi piace e mi eccita da morire, siete sempre in 4?, ok ci sto ci vediamo lunedì lungo l’Aurelia, ciao tesoro”.
Valeria ha posato il cellulare felice, aspetto che mi racconti cosa sta accadendo, ma non lo fa, mi rendo conto che è difficile dire ad un marito che lo tradisci. Allora la stuzzico, so bene che Valeria si lascia andare alle confidenze soprattutto quando è eccitata, allora mi avvicino e comincio a toccarle le tette, a lei fa impazzire essere accarezzata sui capezzoli.
Mentre la sento affannare dal piacere le chiedo:” cosa ti ha chiesto Giorgio?”
e lei mi dici:”Vuole incontrarmi con 3 colleghi, io ho accettato”,
mi fa piacere che gli uomini si eccitano pensando a Valeria e soprattutto che desiderano scoparla, per me significa che ho una moglie bona e Valeria è veramente molto bona. Ha un seno fantastico che si tiene su sfidando la forza di gravità, e immaginate oggi ha 40 anni, quando a l’ho conosciuta aveva 24 anni e la prima volta che mi ha mostrato il seno per poco non arrivavo nei pantaloni per la meraviglia che vedevo.
Lunedì mattina Valeria si sveglia tutta eccitata al pensiero di ciò che farà oggi, la vedo farsi una doccia e truccarsi molto bene, mette il rimmell sulle ciglia, la cipria sul viso ed un rossetto rosso che da solo fa venir voglia di farsi fare una pompa. Si veste con molta cura, sceglie un reggiseno trasparente senza spalline a balconcino, sapete quei reggiseni che tengono il seno solo sulla parte bassa lasciando il capezzolo libero (mamma mia a vederla così mi vien duro), poi infila una gonna e noto che non mette le mutandine, ma capisco il perché non lo fa; poi infila una maglia che amo da morire, infatti questa maglia davanti ha i bottoncini ma le lascia la schiena e le spalle completamente nude, in modo che se le vuoi toccare le tette puoi farlo infilando da dietro le mani.
Mette su il cappotto, mi saluta ed esce.
Dalla finestra la vedo aprire la sua mini, togliersi il cappotto e salire in macchina. La vedo dirigersi verso l’autostrada per Rosignano. Dopo mezz’ora Valeria è arrivata a Rosignano, esce dall’autostrada ed imbocca l’Aurelia in direzione Roma, l’appuntamento è alla prima area di servizio, eccola Valeria è arrivata all’Agip, mette la freccia ed entra, Giorgio le aveva detto di parcheggiare l’auto in un angolo dell’area di servizio e lei ha obbedito, spegne il motore ed aspetta. Dopo 2 minuti esatti arriva il primo TIR rosso fuoco, è Giorgio.
Giorgio parcheggia il TIR dietro la mini di Valeria, spegne anche lui il motore e aspetta. Ora arriva il 2° TIR che si ferma lateralmente alla mini di Valeria, il conducente spegne il motore, ma nel frattempo sbircia le gambe di Valeria dalla cabina; Valeria lo nota e alza la gonna, facendo intravedere anche un po’ di pelo della sua figa.
Pochissimo dopo arriva il 3° TIR, che parcheggia di traverso davanti alla mini.
Ora nessuno vede la mini, ne dalla strada, ne dall’area di servizi, i camionisti hanno creato un angolo ceco ai curiosi.
A questo punto le portiere dei TIR si aprono e scendono Giorgio con i tre amici. Si avvicinano alla mini, aprono la portiera e fanno scendere Valeria. Giorgio la bacia in bocca con la lingua e Valeria contraccambia, mentre un altro nel frattempo le infila le mani da dietro nelle maglietta e le stringe i seni tra le mani. I capezzoli di Valeria diventano subito durissimi, tanto che il camionista li sente come chiodi nelle 2 mani.
A questo punto le sbottonano la maglietta lasciandola solo con la gonna ed iniziano a baciarle i seni, il collo, la schiena e Valeria si sente già la figa tutta bagnata. Ai 4 sta scoppiando l’uccello, e ognuno lo tira fuori, mettono Valeria alla pecorina e mentre Giorgio inizia a penetrarla nella figa da dietro, uno le mette l’uccello in bocca, facendoselo succhiare, e gli altri 2 si fanno masturbare mentre le accarezzano lateralmente le tette e la schiena.
Anche con l’uccello in bocca Valeria riesce a gridare dal piacere che i 2 uccelli le stanno dando insieme alle carezze delle 4 mani sulle tette e le 2 mani di Giorgio sul culo.
Giorgio non resiste alla scena eccitante e alla figa stretta e bagnata di Valeria, si sente un forte SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII di Giorgio e Valeria sente un fiume bollente di sperma invaderle la figa e risponde al grido di piacere di Giorgio con un grido anche lei SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII ANCORA NE VOGLIO ANCORAAAAAAAAAAAAAA.
A questo punto compare una coperta, viene stesa a terra, uno dei 4 si sdraia a terra e gli altri fanno sedere Valeria a gambe aperte sull’amico che inizia a penetrarla. Valeria sente l’uccello dentro ed ha la sensazione di essere sfondata tutta, e le piace da impazzire, ma mentre sta godendo sente prima un dito allargarle il buchetto del culo, poi due dita e quando il buchetto è ritenuto largo a sufficienza sente un altro uccello penetrarla da dietro.
Valeria sta impazzendo dal piacere, grida come una forsennata
“MAMMA MIA QUANTO SIETE BRAVI, SI SONO FELICE DI ESSERE QUI, SFONDATEMI TUTTA, SONO VOSTRA”
Non finisce neanche la frase che vede un altro aprire le gambe, mettersi davanti a lei, prenderle la testa tra le mani ed infilarle in bocca l’uccello, Valeria eccitata comincia a succhiare come non mai, il camionista sente la testa dell’uccello penetrare la gola di Valeria, sta quasi impazzendo dal piacere, nessuna mai gli ha fatto una pompa come la sta facendo Valeria.
Il 4° camionista prende l’uccello e lo mette in mano a Valeria, che ovviamente non si tira indietro e lo masturba divinamente.
Valeria improvvisamente sente il calore dello sperma nella figa, subito dopo sente lo sperma nel culetto contemporaneamente sente il calore ed il sapore in gola ed un caldo sulla schiena è venuto anche l’ultimo e ha schizzato il suo sperma sulla schiena nuda di Valeria.
Valeria si alza soddisfatta, pensa che i 4 siano sazi di lei, si dirige verso la mini per infilarsi la gonna, ma Giorgio la ferma per un braccio, la tira a se e ricomincia a baciarla e a toccarle il seno. Mentre un altro comincia a papparle il culo e a baciarle la nuca, a questo punto la stendono sulla coperta le spalancano le gambe e Giorgio comincia a leccarle la figa, lei comincia a ansimare dal piacere ma non fa in tempo a rendersi conto di cosa le sta facendo Giorgio che qualcuno le alza la testa e le infila l’uccello in bocca. Ad un certo punto sente due uccelli nelle due mani e senza chiedersi nulla comincia a masturbarli, ma a nessuno basta che Valeria faccia semplicemente una pompa e quindi con un gesto veloce Giorgio le alza il bacino le fa mettere le gambe in alto sulle spalle e le infila l’uccello nel culo, e un terzo prende il vecchio posto di Giorgio e comincia a leccarle la figa. Ora Valeria ha un uccello in bocca, uno nel culo, due in mano e una lingua nella figa. Si sente una donna e gode da morire e grida
“ CHE MERAVIGLIA SIETE MEGLIO DI TORI SCATENATI, VI VOGLIO VI VOGLIO”
La scopata va avanti ancora per una oretta, poi i 4 si alzano, hanno la testa che gira ma sono soddisfatti, Valeria è sazia e felice, sente addosso odore di sperma e le piace. Inizia a rivestirsi, rimette la gonna e decide di non infilare la maglietta, le è venuta una idea. Chiede ai 4
“Mi offrite un aperitivo al bar?”
I 4 rispondono subito di si, allora Valeria infila il cappotto sul seno nudo ed i 5 si dirigono verso il bar. Entrano si siedono, Valeria apre leggermente il cappotto in modo da far vedere il seno nudo al barista e provocare per piacere l’eccitazione nel barista.
Mentre i 5 prendono l’aperitivo Valeria confessa un suo sogno, e cioè di aver letto tempo fa su un giornale porno di una tizia che è stata scopata nella cabina di un TIR e di aver cambiato TIR ad ogni sosta di rifornimento, cioè che i camionisti se la scambiavano ad ogni fermata e questo racconto non riusciva a dimenticarlo e le piacerebbe viverlo.
Finito l’aperitivo e usciti dal bar i camionisti salutarono Valeria e le promisero di farle diventare realtà il suo sogno. Valeria allora lasciò a tutti il suo indirizzo di email ed il numero di cellulare.
Quanti di voi che leggete il mio diario vorrebbero il suo indirizzo di email?
Valeria ritorna alla sua mini accende e fa ritorno a casa.
Il continuo del racconto delle avventure di Valeria nelle prossime pagine.
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16 years ago
admin, 75
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Coppia2
Incontro con Ulisse e Afrodite
Dopo esserci scambiati delle e-mail contenenti oltre a messaggi spinti ma non volgari anche delle foto molto piccanti e scambiatoci i numeri di telefono ci accordiamo x incontrarci secondo le indicazioni di Ulisse. Durante il viaggio arrivano dei mms, Afrodite che prende in bocca il cazzo di Ulisse e il testo con: vedi come lo succhio, preparati che quando arrivi ti spompino x bene nel frattempo mi scaldo con Ulisse, credetemi il cazzo alla vista del mms e delle frasi è diventato duro come il marmo e accelero x arrivare prima all’incontro mentre la mia fantasia vola a scene si sesso sfrenato e mi dico che appena arrivo voglio scoparla assieme al suo uomo fino all’estremo delle mie forze.passano 20 minuti circa e un altro mms , lo apro e vedo lui che le lecca la figa e il testo che dice: è pronta cosa aspetti vuole essere riempita muovitiiiiii è uno scolo lo vuole dentro ma le ho detto che deve aspettare anche te così assieme la trombiamo come una porca. Per arrivare ancora una bella mezzora di strada mi separava da quella che da lì a poco sarebbe stata una bella serata, esco il mio bel cazzone che di tutto rispetto ha delle dimensioni ragguardevoli e mi faccio una foto la invio mms con la scritta Afrodite sicura che riesci a prenderlo tutto fino in fondo in figa e nel culo il mio cazzo ! preparati che appena arrivo ti sbatto come meriti voglio sentirti dire che sei una porca la nostra porca. Quasi alla meta arriva un altro mms lei messa carponi e col culo leggermente aperto con le mani e il testo che dice: dai sbattimelo dentro il tuo cazzone porco sarò la tua troia la vostra troia stasera ma dovrete darvi da fare. Finalmente arrivo lui mi apre, vado un attimo in bagno x dare una rinfrescata al cazzo, la pulizia prima di tutto e vado nel soggiorno, alla vista di Afrodite in minigonna a jeans maglietta bianca aderente dove i suoi meravigliosi seni si vedevano in tutto il loro splendore e sporgevano dei capezzoli turgidi da far rizzare ancora di più il cazzo già duro, la guardo e le dico sei una splendida donna sensuale, di tutta risposta lei: allora cosa aspetti a far godere questa porca con tanta voglia di cazzo.Mi avvicino il palpo il seno mentre le bacio il collo, le stringo le chiappe sode le tolgo la maglietta e le lecco il seno, lei mi stringe il cazzo, lo tira fuori e lo mena le sposto il perizoma bianco in pizzo e comincio a leccare e succhiare il clitoride, adoro il sapore della figa e ci metto l’anima pur di vederla colare di umori e sentire che ansima sotto i miei colpetti, le insinuo il medio mentre lecco e lei sussulta, Ulisse si avvicina e le mette il cazzo in bocca che lei avidamente succhia, si stacca e vuole sentire il mio sapore, mi avvicino e comincia a giocare con la lingua sulla cappella, mi succhia il punto L e il piacere è sublime la spingo a prenderlo sempre più dentro e riesce a prenderne più della metà mentre succhia, quel pompino favoloso mi fa perdere per poco il controllo, ma la voglia di sbatterla è più forte, lo tolgo metto un profilattico lei apre le gambe e mi dice dai chiavami lo voglio dentro, non me lo faccio ripetere e piano la penetro, fino ad arrivare in fondo le alzo le gambe e affondo di più è tutto dentro, lei si ritrae un Po e io le dico che c’è non riesci a prenderlo tutto?’ lei mi guarda con aria di sfida e mi dice porco sei un porco sbattimi ma fa piano in questa posizione lo sento in gola ,la giro e la scopo da dietro, mentre Ulisse sa fa fare un bel pompino, mi mette giù ,vuole cavalcarmi scende e prende tutto il cazzo dentro e stringe i muscoli vaginali ansima dice che sta x venire quelle parole e i suoi movimenti mi portano a un orgasmo favoloso . il desiderio è ancora tanto che meno di 5 minuti siamo di nuovo in azione stavolta Ulisse la scopa da dietro e la incita a dire che è la nostra troia , lei mi guarda e lo dice siiiii scopatemi come volete sono la vostra porca puttana , lui si mette sotto e lei lo cavalca io mi metto un altro profilattico e mi avvicino al suo splendido culo lo preparo con della crema roteando il dito e affondandolo leggermente sempre più a fondo , avvicino la cappella e comincio a spingere leggermente , lei si abbassa di pi ù e sfila un Po il cazzo di Ulisse ,comincio a entrare è un Po stretta e sempre una bella sensazione entrare nel culo di una donna poi la doppia e sentire lei gemere sotto i colpi di due cazzi è sublime arrivo fino in fondo , mi sento avvolto e comincio a stantuffare cercando di sincronizzare i colpi con Ulisse , lei geme dice che è una porca e gli piace avere dentro due cazzi come i nostri i nostri lui le dice che è una fantastica e gli piace il suo lato di moglie porca che lo sta facendo impazzire nel vedere come gode , lei ci implora di sbatterla più forte che sta x arrivare all’orgasmo e vuole che la riempiamo , due minuti e esplodiamo dentro di lei .Usciamo andiamo a mangiare una buona pizza lei mi saluta con un bel pompino e si fa sborrare sulle tette dicendomi che la prox volta se le porto delle analisi si farà scopare senza profilattico e ingoierà tutto il mio sperma. Pur sapendo di essere sano come un pesce l’indomani sono andato a fare tutte le analisi. Dedicato a Ely spero ti sia piaciuto
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16 years ago
admin, 75
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Sorpresa
All’ultimo momento le aveva detto che avevano appuntamento con max.Da qualche tempo si vedevano in chat e a dire il vero a lei max era piaciuto subito:Simpatico, gioviale,aveva anche un bel cazzo e più di una volta lo aveva visto godere davanti alla cam: a suo marito piaceva molto che lei sedesse a cosce aperte e si mostrasse ai suoi amici e spesso, eccitato come non mai, la scopava come un forsennato davanti al pc.Dire che la cosa le dispiacesse sarebbe dire una grossa bugia:aveva iniziato per assecondarlo ma poi la cosa le era piaciuta non poco e sempre più spesso si divertiva a chattare con i suoi numerosi fans.Quel pomeriggio avevano scopato a lungo e non immaginava proprio che per la sera suo marito avesse preso questo appuntamento.Non era sicura se la cosa le dispiacesse o meno:comunque ora era in ballo e avrebbe ballato.Diede un’occhiata alla sua mise e si ritenne soddisfatta: una camicetta scollata faceva occhieggiare maliziosamente le tette, una gonna ben aderente disegnava fedelmente le concavità e convessità della parte inferiore del suo corpo, le calze a rete e il perizoma completavano un insieme di tutto rispetto.Si, poteva essere soddisfatta di sè.Dopo qualche chilometro l’autovettura si fermò in una piazzola che si affacciava sul golfo della loro città: non erano soli e questo la tranquillizzò ancora di più.Dopo qualche minuto un’auto si affiancò alla loro: ne scese subito Max . lo riconobbe subito dai baffi e dal sorriso impertinente.Antonio lo fece accomodare sul sedile posteriore:finalmente ho il piacere di ammirarti da vicino-furono le sue prime parole.Aveva anche una voce profonda,le venne subito da pensare.E il complimento non potè non vellicare la sua femminilità.La conversazione dopo i preliminari d’obbligo si avviò naturalmente a mettere in evidenza il suo grande desiderio di conoscerli dal vivo dopo averli ammirato per tanto tempo attraverso la cam.E devo dire che da vicino sei ancora più affascinante.Mara sorrise ammiccante e Antonio ne approfittò per dire a Max a che poteva anche toccare oltre che vedere.Max non si aspettava una tale grazia e dopo qualche secondo allungo le mani sul decolté di mara che non restò impassibile a quelle mani che scendevano lungo il collo: un brivido sottile la percorse tutta :-che pelle vellutata…mhhhh:Mara si abbandonò ancora di più sullo schienale e assaporava con voluttà quella mano che per la prima volta sentiva scorrere sul suo corpo.Non dovette trascorrere che qualche secondo che la sentì appoggiarsi con una lieve carezza che la fece trasalire sui capezzoli duri come chiodi.-Che bei capezzoli-gemette Max e si abbassò a sfiorare con la lingua umida quelle belle aureole che tante volte aveva ammirato e ora finalmente poteva assaggiare.Mara non potè trattenere un gemito nel sentire la lingua avida sui suoi capezzoli che sembravano vibrare e vivere di vita propria.Antonio sentì il cazzo gonfiarsi sotto i pantaloni e dovette placarlo toccandolo con insistenza.Si girò intorno per controllare che intorno fosse tutto tranquillo e quando girò il capo vide la mano di max che senza farsi pregare risaliva lentamente le gambe di mara fino a soffermarsi sui bordi delle autoreggenti.”ci sa fare il nostro amico –si diceva Mara-mentre avvertiva che laggiù, tra le gambe, il piacere si faceva strada e incominciava a gonfiare e rendere scivolosa la sua fica.OHHHH sssiiiiiiiii-gemeva max-il cui cazzo premeva in maniera inverosimile sulla patta.Che cosce lisce, che piacere accarezzarle…Antonio avvertì che l’atmosfera si faceva incandescente ma il luogo in cui si trovavano non rendeva possibile ulteriori sviluppi per cui senza fiatare ruotò la chiave nel cruscotto e prese un sentiero solitario che si inerpicava per la collina.Mara si girò a guardarlo e colse nei suoi occhi un chiaro invito: i suoi occhi luccicanti le dicevano che doveva agire.Si girò verso Max e gli chiese di lasciarle spazio e immediatamente passò ad occupare il posto al suo fianco. Le mani di Max, frenetiche, corsero a sollevarle la gonna e a risalire lungo le gambe a superare il bordo delle autoreggenti e toccare la carne nuda.OHHHHHhhhhh che pelle……mmmmmmmm, mi fa impazzire..Antonio dallo specchietto retrovisore aveva le gambe di Mara aperte davanti agli occhi e osservava le mani di Max che la frugavano con un desiderio che si avvertiva tutto nell’abitacolo dell’auto. Mara, sorprendendo i due uomini, si sfilò lo slip e si calò sul cazzo di Max iniziando un saliscendi che placasse la sua fica infuocata. Max l’abbrancò ai fianchi e la guidava con forza a calarsi sul suo cazzo Antonio a cazzo scoperto si masturbava ammirando il gran culo della moglie che offriva uno spettacolo di primo ordine aprendosi e chiudendosi a ogni passaggio sul randello di max. Come lo sentiva gonfiarsi dentro di sé la donna che ingoiava con la bocca aperta sempre più aria per avvertire meglio le sensazioni di vertigine che gli dava quel cazzo che le pulsava dentro la fica.Antonio allungò una mano sulle chiappe della donna allupata e le infilò un dito nel buchetto grinzoso mentre con l’altra mano si accarezzava furiosamente il cazzo.Le grida dela donna aumentarono e segnalarono ai due che era pronta a godere: i due non tardarono a seguirla ed esplosero in un orgasmo liberatorio che placò quel crescendo di desiderio che si era accumulato nei loro testicoli.
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16 years ago
admin, 75
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Collega o \"\"parona\"\"??
Avevo conosciuto Eva come collega di lavoro, non era la ragazza dei miei desideri, ma si era istaurata un’ottima amicizia, di quelle con cui ti confidi e chiedi consiglio, scambi opinioni, pensieri.
Uscivamo insieme anche a fare shopping, aveva imparato a conoscere i miei gusti, mi consigliava cosa indossare, cosa scegliere insomma mi conosceva bene; cosa che a me non riusciva poiché poneva un muro, non dava modo di scavare nella suà personalità, non ti diceva se aveva un ragazzo od altre cose personali, ma ciò non mi disturbava ed io continuavo ad essere un libro aperto, neo suoi confronti.
Iniziò a venire nell’alloggio, presso la foresteria che l’Azienda mi forniva in quanto provenivo dalla sede di un’altra città e queste mie permanenze fuori sede erano frequenti. Accadde che improvvisamente un giorno ci trovammo abbracciati e scoppiò un bacio che mi lasciò sorpreso.
Mi disse che aveva voglia di giocare con me, ma la regola era che io non dovevo chiedere e fare nulla, altrimenti avrebbe interrotto questa piacevole parentesi.
Il gioco che era diventata un’abitudine, mi portava ad essere nudo sul letto in balia delle sue fantasie: lunghe leccate ovunque, stimolazione del pene con mani piedi o qualsiasi cosa che le veniva alla mano, baci interminabili e perversi, il tutto alternato ed ogni emozione controllata, contrastata, da solchi che mi lasciva con le sue unghie abili ed affilate. Scoprivo ogni giorno un lato di lei che mi incuriosiva, la mia sorpresa per questo “piacere”, cominciai a interessarmi al BDSM, leggendo qualche rivista, di nascosto.
Durante i rapporti che avevamo, non mi dava mai modo di sfogare l’eccitazione accumulata se non alla conclusione di un lungo ed estenuante percorso stabilito da Lie, dalla sua mente e comunque dopo 3 o 4 a volte di incessanti stimolazioni. La mia eccitazione a volte mi portavava a spingermi oltre, soprattutto quando mi offriva di assaggiare la sua “fessurina”, provavo a tentare di penetrarla, quando si strusciava sul mio membro, ma lei si fermava o comunque evitava di cedere e spesso “minacciava” di andarsene e concluder il “SUO” gioco per sempre.
Mi sentivo vittima di questo suo gioco che comunque, nonostante la mia impossibilità di reazione, m’intrigava sempre più, mi piaceva essere in balia dei suoi desideri.
Col tempo i suoi giochi diventarono gradualmente sempre più perversi, alternava piacere e dolore provocato dalle sue unghie o per mezzo di ciò che poteva avere a disposizione, mi accarezzava i miei lunghi e folti capelli e poi li tirava procurandomi dolore al momento opportuno.
Con grande stupore iniziò ad eseguire dei pompini interminabili ove raggiungevo il massimo orgasmo ma Lei, mentre venivo raccoglieva tutto il seme con la sua bocca, il che mi faceva estremamente piacere, ma sono rimasto immobile contrariato quando improvvisamente con la bocca piena si avvicinava alla mia, provava a baciarmi; io la prima volta cercai di non aprire bocca, ma lei mi prese per le palle e con una mano sotto la gola mi fece spalancare la bocca e mi infilò tutto.
MI fece assaggiare e deglutire con forza il mio seme ed appena riuscì a parlare mi disse con decisione di non provare mai più a rifiutarmi pena termine del gioco. Rimasi spaventato ed eccitato e non mi opposi mai più al suo volere, era solo l’inizio delle mie prime umiliazioni. Mi trovai legato con le mani dietro la schiena, impossibilitato nei movimenti in balia di Eva che mi sorprendeva ogni volta di più. A volte mi diceva che se tutto ciò non era di mio gradimento avrebbe posto fine, ma io arrivai a confessarle che tutto ciò mi piaceva e che avrei fatto qualsiasi cosa pur di non interrompere le sue sessioni di gioco, rendendomi conto che forse quelle parole erano troppo grandi per uscire dalla mia bocca, tememdo per la loro interpretazione.
Una sera, dopo essersi assicurata la mia fiducia per l’ennesima volta, non ci pensò molto, mi fece portare al culmine dell’eccitazione, fase in cui io abitualmente perdo la testa quasi non rendendomi conto di cosa stò facendo, da li a poco sarei scoppiato in un immenso getto, ed in questo frangente, mi trovai le sue dita infilate nel sedere, tra il mio stupore e la perplessità dell’azione che mi fece impazzire, godevo da matti e la sensazione mi rendeva strano, al punto chele chiesi se era normale poter provare questo piacere o se mi fosse accaduto qualcosa di strano pur essendo Maschio.
Eva sorrise a questi miei pensieri, mi tranquillizzò, inoltre anche lei godeva a nel vedermi così eccitato ed ogni volta esagerava al punto di penetrarmi con più dita mettendomi alla pecorina e sfiorandomi la cappella mi agitavo all’impazzata procurando mugolii che venivano soffocati da due cuscini posti davanti alla mia faccia, talvolta l’eccitazione era fermata ed alternata da dolori che mi procurava nei modi più svariati con oggetti appuntiti lungo il corpo, schiaffi, graffi sulle palle, stavo vivendo la mia dimensione di essere sottoposto alla volontà altrui.
Prima parte
Seconda Parte
Col tempo…..
Una volta , al termine di una giornata lavorativa le proposi come al solito di fare un giro presso un centro commerciale, per poi andare a mangiare un boccone prima di rincasare, mi spiegò che non poteva e quindi rinunciai, rincasando subito al mio alloggio. Mentre facevo la doccia mi chiamò e mi chiese se volevo uscire a mangiare con lei ed accettai.
Mi venne a prendere sotto casa e mi disse che saremmo andati dalle sue parti ma prima dovevamo passare a prendere una sua amica.
Giunti a casa dell’amica, scese per suonare il campanello, salì le scale ed io rimasi in attesa sull’auto. Non trascorsero due minuti che mi chiamò la telefono dicendomi di raggiungerla al terzo piano indicandomi il nome sulla porta.
Salii le scale e giunto sul pianerottolo Eva mi raggiunse e mi disse di entrare, mi presentò alla sua amica Elena che mi fece accomodare in salotto dopo i convenevoli, cominciammo a parlare.
Mi fecero sedere su una poltrona e Eva si trovava appoggiata sul bracciolo di questa, al mio fianco e mentre scambiavo due parole con Elena, trovò subito il modo di mettermi in imbarazzo, sfottendomi su alcuni colpi di sole che erano presenti tra i capelli.
Cercai di giustificarmi con Elena , a riguardo, spiegandole che avevo partecipato ad una manifestazione in cui, la parrucchiera del mio paese, mi aveva chiesto di posare per lei creando questi colori; Elena, approfittò ed appoggiando gli scherni di Eva riguardo la mia chioma, in modo scherzoso mi apostrofò come un frocetto.
Il che mi mise in imbarazzo, non sapendo come reagire davanti ad una persona che avevo appena conosciuta e che sinceramente avrei mandato a quel paese, se solo il tono fosse stato più serio, ebbi modo di ribattere, dicendo loro, che l’unica cosa di femminile che al limite avrei mai potuto avere di femminile era la varicella….. ma Elena continuò ad insistere dicendomi che se fossi stato un uomo virile senz’altro avrei avuto un ‘acconciatura nettamente più corta e magari fatta da un barbiere come sa status.
Lasciai cadere il discorso, avrebbero continuato a sfottermi ed Eva mi fece accomodare in cucina ove Eva aveva preparato un aperitivo con due stuzzichini, quindi dopo essermi seduto assaggiavo il quanto preparato.
Mentre ero seduto avevo Eva dietro le spalle che mi massaggiava le spalle e di fronte Elena che mi parlava del suo lavoro; Eva sapeva di farmi venire i brividi lungo la schiena sfiorando le sue unghie anche sulle braccia; improvvisamente scese lungo le braccia ed avvicinandomi i polsi mi trovai immobilizzato da un paio di giri di nastro da pacco.
Rimasi stupito e guardai Elena che mi era di fronte come per dirle – Ma che combina Eva?? , cosa stà facendo??–
Mi alzai in piedi ma Eva cerco di farmi sedere mentre Elena che aveva sgranato gli occhi pronunciando un sorriso mi spingeva nuovamente sulla seggiola ove un nuovo giro di nastro mi immobilizzo il petto allo schienale ed i piedi alle gambe della seggiola.
Ero terrorizzato non riuscivo a comprendere, ed il mondo mi crollò addosso quando. le due ragazze si avvicinarono una al fianco dell’altra a guardarmi con soddisfazione e con mia sorpresa si scambiarono un lungo bacio saffico, facendomi crollare nello sconforto totale, avevo compreso di essere caduto in una trappola a cui ero stato preparato nel tempo da Eva.
Preso per i capelli da Eva e per le palle da Elena, venivo spogliato completamente; nonostante cercassi di divincolarmi, mi trovai costretto ad eseguire i loro ordini e con tanto di mal di pancia procuratomi dalla morsa alle palle, mi fecero sedere su un’altra seggiola a cui ero giunto andando all’indietro guidato da Elena che non mollava la presa.
Dopo avermi accuratamente legato i polsi e le caviglie, con dei cinturini di pelle, mi bendarono con un paio di occhiali da piscina debitamente oscurati. Agli anelli posti ai lati delle cavigliere veniva fissata un’asta metallica che mi teneva le gambe allargate. Mi fecero alzare ed un a volta appoggiato al muro con il mio viso su di esso sentivo le loro mani che mi sfioravano ovunque.
Questo mi fece tranquillizzare, anzi conoscendo Eva, questa nuova circostanza stava già procurandomi piacere, e si notava.
Improvvisamente le mie gambe venivano cosparse di un liquido caldo, sentivo un fruscio di carte ma fu troppo tardi quando capii che la carta appoggiata sulle mie gambe veniva strappata via con forza e con mio immenso dolore pure i peli che vi erano attaccati.
A causa del dolore mi piegai sulle ginocchia ma venni subito ripreso, masturbato ed una volta giunta l’erezione ancora altri colpi che mi facevano gemere di dolore tra i loro commenti e le risa.
Mi sentivo il fuoco nelle gambe, nudo, anche un po terrorizzato, per la verità.
_ Basta! non vi siete divertite abbastanza? Andiamo a cena, ho fame! pago io ovunque volte andare_ fù uno squallido tentativo ma la risposta mi fece tremare.
_ Ma sei tu, la nostra cena! – disse Elena – abbiamo proprio deciso di cucinarti per bene!! –
Sollevato dalle braccia e dalle gambe mi portarono a sdraiarmi sul tavolo della cucina dove finirono di togliere ogni pelo presente sulla superficie del mio corpo gambe, petto a strappo e l’ultima peluria rimasta sulle gambe, ascelle con schiuma e rasoio. La mia asta veniva tenuta in tiro non so da quale mano, ma cominciò a perdere di tono quando la schiuma veniva cosparsa sulle palle che venivano rasate come tutto il resto li attorno; addirittura mi fecero portarle gambe all’altezza delle spalle e rasato tutto il sedere.
Mi alzarono nuovamente e portato in un'altra camera mi tolsero gli occhialini. Con stupore mi trovavo davanti ad uno specchio a guardarmi nudo glabro come un verme.
Preso nuovamente per braccia e gambe venivo sollevato a forza e portato presso uno sgabello al quale venivo fatto adagiare con cura, infatti da sotto il mio sedere, sentivo qualcosa di veramente molto unto e morbido che si faceva spazio, una volta trovato l’ingresso.
Che strana sensazione, mi sentivo sto coso dentro, le gambe bloccate ai piedi dello sgabello, le mani legate dietro la schiena, i loro sguardi che mi fissavano con sadica soddisfazione.
La pausa vene interrotta dal suono del campanello Elena andò alla porta ove si udiva l’arrivo di qualcuno. Immaginate la vergogna che mi assaliva, un’altra persona mi avrebbe visto in quelle condizioni.
Appena chiusa la porta si poteva udire Elena che salutava:_ Ciao, Maurizio!!, hai portato tutto?_
E mentre si avvicinavano a i passi a me sentivo lui che diceva – Ho tutto cara! dov’è la creatura??_
Si avvicinarono a me, mi presentarono Maurizio, che per benvenuto mi diede un bacio sulle labbra mentre loro scoppiarono in una gran risata per il mio ribrezzo.
Non persero tempo e mentre sentivo trafficare alle mie spalle, Eva si avvicinò, con una mano mi prese i capelli e mi tirò la testa indietro, mi baciò le labbra e fissandomi negli occhi mi disse _ Ora sei mio!!_ non feci tempo a capire le sue parole che uno strano ronzio mi giungeva da tergo.
Era un rasoio elettrico, che Eva aveva ricevuto da Maury e lo stava appoggiando sulla mia fronte, ma io preso dal panico cercai di divincolarmi urlando- No! Basta! basta ora basta! tutto ma i capelli no, non se ne parla!!!- la imploravo mi misi pure a piangere _ Ti prego,basta ! ti supplico_
Eva si fermò _ Ora son Cazzi tuoi! Non puoi tornare indietro hai sempre detto che avresti fatto qualsiasi cosa per me, dimostramelo e non farmi fare brutta figura _ Puttana!! Stai strillando come una ragazzina isterica ora mi tocca anche tapparti la bocca.
Mi sentivo in pericolo mi agitavo e così facendo caddi con tutto lo sgabello ed il “coso”si sfilò, non persero tempo i tre aguzzini che mi presero nuovamente, portato e legato sulla seggiola, dove venivo raggiunto da vari ceffoni, fino a calmarmi.
Si riaccese il rasoio ma appena Eva si avvicinò comincia a dimenarmi, nonostante tutti e tre riuscivo ad agitarmi tanto da non permettere di eseguire la rasatura.
Venivo continuamente apostrofato come Stronza, Puttana, ma ciò non rilasciava intuire nulla di buono_ Ora ti mettiamo sulla strada giusta Puttanella- disse Maurizio che dalla sua voce e dalle sue movenze sembrava che avesse qualche “tendenza”. Mi fece legare palle e membro da Elena, Eva mise delle mollette ai miei capezzoli e crollai al dolore. Piangevo e urlavo. Ero immobilizzato meglio e sacrificato a questo dolore.
Adesso ti faccio tacere io – disse Maury – e non provare a fare scherzi. Troia!. Mi mise una mano sotto il collo bloccandomi e stringendo l’esofago, cercò di infilare il suo membro nella mia bocca ma non glielo permisi, fino a quando mi chiuse le narici e fui costretto ad aprire la bocca per respirare. Avrei preferito soffocare.
Avevo sto coso in bocca ma non mi muovevo e intuendo la mia reazione diede l’ok a Eva che diede inizio alla rasatura. Non potevo far altro che lasciar correre le mie lacrime, non sopportavo l’idea di perdere i miei adorati capelli, ero veramente sconfortato e loro ridevano alle miei spalle prorio per la mia assurda reazione. Il rasoio girava per la mia testa, le ciocche cadevano copiose, ero ormai rassegnato, mi sentivo Sansone, privo di forze.
Debitamente rifinito a lametta, mostravo una sfera lucida, non parlavo, mi sentivo umiliato, avevano mollato tutte le prese, ero privo di qualsiasi sistema di ritegno nessuna corda,laccio ero libero ma mi muovevo ai loro comandi, non reagivo più, mi sentivo psicologicamente annullato, ma il problema è che non era finito tutto.
Il loro scopo era ormai raggiunto, in breve tempo mi trovai vestito con abiti femminili, Eva ed Elena guardavano con attenzione, come Maurizio ponesse cura ad ogni dettaglio. Mi mise una parrucca medio-lunga, color mogano in testa, impiegò diverso tempo a trarmi gli occhi crenado righe e sfumature varie rossetto e profumo, tute cose che ho sempre detestato e che ho evitato pure nel carnevale, ma Eva lo sapeva, sapeva tutti i miei dettagli e me li ha fatti penare tutti in un avolta.
Era soddisfatta nel vedermi così conciato e servile nei suoi confronti e di chi mi ospitava.
Tutto era compiuto, la serata sembrava terminata, ma Maurizio disse:- che ne dite se lo portiamo al…………………………. ( questa è un’altra storia)
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16 years ago
xyxo,
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Caldo agosto a milano
Uffa che noia Milano ad agosto. Senza soldi per le ferie, ma con un sacco di tempo libero da impegnare. D'avanti a me tre settimane di puro far nulla, ma in me sento divampare il fuoco della passione. Quella frenesia, quel desiderio che accelera il battito e secca la gola. Inizio a girare per la città di sera, ma sembra davvero una città fantasma. Il mattino seguente, decido di andare a prendere il sole sull’Adda, in uno di quei posti dove si può star nudi anche se non si potrebbe.
In vita mia non l’ho mai fatta una cosa del genere, mi son sempre un po’ vergognato… ma quest’anno va così ed ho deciso di togliere ogni limite e poi ho sempre una voglia incredibile di sesso. Arrivo un po’ prima dell’ora di pranzo di un giorno feriale, per di più di agosto. Sicuramente non ci sarà nessuno… penso che forse sia meglio così. Parcheggio la macchina sulla statale e poi scendo sulla stradina che porta al fiume, tra alberi e siepi. Non vedo anima viva a parte una coppia di uomini appartati e nudi. Intenti a prendere il sole.
Io mi trovo un posticino vicino all’acqua ma abbastanza imboscato. Inizio a spogliarmi restando in piedi. Inizialmente ho un po’ vergogna, ma poi penso che quelli che vengono qua, vengono come me con un unico scopo. Quindi mi tolgo la maglietta, poi i pantaloncini , ecco che sono in costume… solo un istante di tentennamento e me lo sfilo. Mi sorprendo di avere quasi il cazzo in tiro. Poi sempre restando in piedi, mi spalmo l’olio solare sul mio corpo, comincio sulle braccia, poi sul petto, le gambe e infine mi metto qualche goccia di unguento anche sul cazzo. E’ una sensazione molto piacevole e con la mano distribuisco bene l’olio sul pene, ma inevitabilmente la mia mano finisce per stringersi a pugno sul pene che ora è durissimo ed inizio a segarmi. Provo un piacere immenso in questa sensazione di natura ed eccitazione, ma cerco di riprendermi perché non sono venuto qua per farmi una sega, tanto valeva restarsene a casa. Purtroppo non c’è nessuno ed anche la coppia che c’era prima , sembra non degnarmi di nessuna attenzione. Mi stendo sul mio telo e mi sopisco al sole ed anche il mio pene torna a riposo. Forse perché avevo le cuffie ed ascoltavo la musica, forse perché ero quasi addormentato, non mi sono accorto che ora accanto a me ci sono due ragazzi giovani. Poco più che studenti, forse universitari senza esami da preparare ed anch’essi con pochi soldi a disposizione. Mi guardano sorridenti, io non capisco se mi prendono in giro oppure vogliono far qualcosa, cmq faccio finta di non notarli. Uno dei due, inizia a spogliarsi e dopo pochi istanti è completamente nudo. Ha un bel fisico, poco peloso ed un culetto invitante. L’altro sembra esitare e infatti resta in costume, ma poi l’altro gli si avvicina e completa la svestizione. Io sono di nuovo eccitato, e per non creare imbarazzi, mi giro a pancia in giù trivellando il terreno col cazzo.
I due miei vicini sembrano cercare qualcosa nei loro zaini, ma senza trovarla. Allora mi si avvicinano per parlarmi. Io mi tolgo le cuffie. Ci presentiamo, loro sono Andrea e Marco… Volevano la crema, io ho solo l’olio abbronzante, ma fa lo stesso. Se lo spalmano a vicenda… io non resisto più e mi avvicino col cazzo tesissimo, loro sembrano un po’ sorpresi, ma poi quando le mie mani finiscono sui loro cazzi, ogni perplessità sparisce e lascia posto all’eccitazione. Li sego con l’olio e poi vedo che iniziano a segarmi, mi mettono altro olio io li accarezzo dietro la nuca e li avvicino al cazzo. Andrea e Marco ci sanno fare, a colpi di lingua si alternano in un magico momento di piacere. Mi stanno spompando alla grande, poi ci sdraiamo a terra a formare un triangolo nel quale siamo tutti occupati a succhiare. Immersi nella vegetazione siamo intenti a procurarci piacere, ma io non resisto più e afferro la schiena del primo che mi capita. Quella di Andrea, lo prendo e gli apro le gambe… lui sembra aver capito quello che sto per fargli. Forse vuol giocare un po’, cerca di allontanarsi, ma io con un guizzo lo “placco” e gli sono sopra. Prendo altro olio e glielo verso sulla schiena, poi con la mano lo spalmo per bene fin al suo culetto liscio. Gli accarezzo l’ano con un dito unto di olio, sembra quasi che abbia detto una parola magica. L’ano si dilata ed il dito entra subito. Tengo il dito dentro l’ano per un po’ di secondi, poi lo tolgo e lo rimetto… mi metto altro olio ed infilo anche un alltro dito indice e medio. Andrea inizia a godere, mentre Marco assiste alla scena eccitato e si sega. Ora ripeto la manovra, ma con tre dita, Andrea sembra aver un po’ male e freme, ma io lo incito a lasciarsi andare… e gli allargo un po’ le gambe. Ora mi sdraio con l’addome sopra alla sua schiena e lo penetro. Ha un culetto stretto e morbido. Sento tanto calore, e Andrea si sega mentre Marco si avvicina per farselo succhiare dal suo amico. Dura pochi minuti questa meravigliosa sequenza perché presto vengo in un bel rivolo di sperma. Poco dopo viene anche Marco in bocca ad Andrea e poi è Andrea a farselo succhiare fino a venire da Marco. E’ stata una scopata molto intensa ed eccitante, al termine della quale scambio i recapiti con i ragazzi, per passare insieme altri momenti così durante il nostro agosto.
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16 years ago
admin, 75
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Il maggiordomo di gessycasexy
Ero stato convocato per le diciotto, la cena sarebbe stata servita per le ventuno ma era necessario che fosse tutto a posto.
Non un solo particolare avrebbe potuto essere diverso da come mi aveva ordinato la mia Padrona.
Arrivai cinque minuti prima, non arrivo mai in ritardo e non sarebbe certo stato quello il momento più adatto per perdere le buone abitudini.
Attesi fuori dalla porta che l'orologio segnasse le diciotto precise e suonai alla porta.
Non feci in tempo a notare cosa indossava la mia Padrona, all'infuori delle scarpe, perchè mi gettai subito ai suoi piedi.
Non aveva ancora dato lo smalto, le piace quello rosso, e i suoi piedi erano infilati in un paio di sandali con una zeppa altissima, in sughero color beige.
Ebbi il permesso e l'onore di baciarli ma non di leccarli come avrei voluto e desiderato.
C'era molto da fare.
Ricevetti istruzioni precise con la consueta voce dolce e sensuale della mia Padrona.
Non c'era però da illudersi, poichè in caso di errore, con la stessa voce, mi avrebbe preannunciato una durissima punizione.
Avevo un pò di esperienza ed avevo imparato a conoscere gusti e fisime della mia Padrona e non mi fu difficile preparare ogni cosa come ordinato.
Come cuoco me la cavo, qualche volta ho sbagliato, lo riconosco, ma mi sono sempre impegnato a fare meglio.
Anche perchè il frustino della Padrona, sulla pelle, si sente, ve lo assicuro.
Il tempo arrivò e con esso anche gli invitati della Padrona, una coppia di coetanei.
Lei e il marito presero posto l'uno di fronte all'altro, gli amici a seguire.
Era bellissima la mia Padrona.
Indossava un vestito rosso, con uno spacco all'altezza della gamba sinistra.
Era aderente il vestito e metteva in mostra le sue forme generose e proporzionate.
Ai piedi aveva delle scarpe argentate, allacciate sul collo del piede
con una fibbia dello stesso colore ed un tacco vertiginoso.
A occhio di un esperto come me, l'altezza oscillava tra i quattordici e i quindici centimetri.
A differenza di molte donne, la mia Padrona cammina benissimo con questi tacchi e ha un'andatura da Regina.
La cena si è protratta per più di due ore, le portate si sono succedute senza soluzione di continuità.
Spaghetti con le vongole, spigole al sale, vino bianco gelato, frutta in abbondanza.
Sono stato molto attento a non commettere il neppur minimo errore per non interrompere il clima idilliaco che si era creato.
Erano simpatici i suoi amici e la mia Padrona è una perfetta padrona di casa, scusate il gioco di parole.
Il marito ogni tanto accarezzava la mia Padrona sui capelli.
E'una bella coppia, lei è molto dolce con lui, lui la ama tantissimo.
Al termine della cena, molto gradita dagli ospiti, ho servito liquori e caffè nel salone.
All'una la coppia di amici si è congedata.
Ho incominciato a mettere ordine, mi sarebbe occorsa gran parte della notte.
Per fortuna il giorno dopo non sarei andato al lavoro.
Anche se la camera da letto della mia Padrona e del marito era lontana, sentivo alcuni rumori inconfondibili.
Del resto capita spesso.
A me conviene perchè così la mia Padrona è più indulgente con me.
Dopo circa mezz'ora, mentre pulivo per terra il salone, in ginocchio come da preciso ordine ricevuto, di colpo ho sentito un piede nudo sul mio collo che mi schiacciava.
Era la mia Padrona, senza tacchi non avevo sentito il rumore dei suoi passi.
Trattengo il respiro.
Ascolto la sua voce, soave, nell'orecchio che mi dice:
"Cè stata una cosa che non mi è piaciuta, stasera".
Comincio a tremare, alcune gocce di sudore cominciano a scendere lungo la schiena.
"Togliti la giacca da maggiordomo e la camicia", mi ordina.
Eseguo immediatamente.
I colpi del suo frustino cominciano a segnare la mia pelle senza neanche che io sappia in cosa ho sbagliato.
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16 years ago
watermelonman,
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Surreale raddoppio
DOPO LA GATTONA SUL TETTO CHE SCOTTA…
SURREALE RADDOPPIO!!!!
Ieri ho strappato a Nicole un appuntamento, pensavo ad un gelato, una passeggiata tranquilli a chiarimento e consolidamento di un'amicizia se non di una relazione… iniziata su internet più di un mese fa e suggellata da un 69 da infarto a casa sua, poi più nulla... ma udite bene… in queste faccende sono un pò tanto tonto e trppo rispettoso.
Lei invece mi messaggia:
" Ho sognato Te insieme ad un altro uomo che mi prendevate in due, ero eccitatissima, e misteriosamente spariva anche il senso di imbarazzo…"
Le ho risposto che sapeva ben sorprendermi e che una certa esperienza di terzetti l 'avevo… ma il punto era che ero solo… per cui
" ci vediamo o torno a casa…??? "
" Voglio farlo con due uomini. Fa qualche telefonata vedrai che risolvi…"
URKA!!! Concentriamoci e non perdiamo la calma…
Vecchia agendina… ecco… Fren (proprio lui che mi portò e trombò Manu, allora la sua ragazza, oggi mia moglie, in casa mia… mentre io trombai l'amica di Manu… comunque trombammo tutti, il tutto una notte di dieci anni fa…) Compongo… 010 6475…
Il tempo di spiegare la situazione davvero surreale… ed è tutto risolto, liscio come l' olio. Così le scrivo:
" Ho la persona "
Risposta:
" Fidata e a Posto?"
Rispondo:
" Adatta "
Lo vado a prendere e andiamo da Lei.
Avviso:
" I pompieri sono qui "
Risposta:
" OK dammi un minuto e sali … entrate e chiudete la porta con un giro di chiave, io vi aspetto a letto… "
INCREDIBILE MA VERO 5 minuti dopo eravamo nel lettone con lei…
Che gattona… Sorrisi, carezze, bacetti e baciò… un massaggio a quattro mani con abbondante olio e poi… una scopata tremebonda… coordinati in tandem… senza lasciarle tregua alcuna…
Lui come lo immaginavo… grande donnaiolo ma dolce e dotato, sa prendere e dare, non ha bisogno di dimostrare nulla, ottimo e generoso amante. Lei al settimo cielo si offre ad entrambi con passione totale… e si perde tra di noi… sciogliendosi in mille gemiti e guaiti.
Niente doppie… ma tanta intesa anche tra noi maschietti per finire con una doppia schizzata a grande richiesta di lei… dritta sulla faccia rovesciata all 'indietro sul bordo del letto mentre ancora si masturba selvaggiamente…
Dopo i convenevoli intimi ed educati non credo sia sorto lo stesso imbarazzo come è stato la prima volta da solo con lei. Le cose le stanno andando via via meglio… sta uscendo da un periodo veramente brutto… certo è che l 'iniziativa non le manca. Nicole sa davvero quello che vuole.
Donna adorabile.
Concludiamo la serata andando a bere insieme. Io e Fren (F. in verità), siamo felici di esserci reincontrati dopo tanto tempo… in una situazione così, poi… chi avrebbe mai immaginato.
Lui mi confida non averlo mai fatto insieme ad un altro uomo, di essere stato con due donne tante volte, ma mai con un uomo e una donna… Era un 'esperienza che voleva fare ma non ha mai trovato l'amico giusto, sempre troppo imbranati oppure nessun feeling. Insomma ci mancavo.
"Tu che sembri così innocuo Pietro… Poi invece ci dai alla grande, EH?! " Mi dice.
Eravamo così carichi entrambi (ed odorosi di sesso buono) che se avessimo avuto la notte libera… sicuramente avremmo accolto e soddisfatto altre bellezze nella notte.
In conclusione:
Pietro ha ora un amico, cosa molto importante con cui condividere certi interessi.
Sia Pietro che Fren si considerano " lesbici " ovvero fisicamente maschi ben dotati per circostanza ma spiritualmente e indissolubilmente orientati al sesso femminile… indipendentemente dal sesso che natura gli ha dato. Forse un po ' troppo narcisisti entrambi ma sono il contrario dei machi il cui unico vero desiderio è dimostrare agli altri maschi il loro presunto potere indipendentemente dalla donna che si stanno scopando.
Nicole ora ha due amici-amanti, se e quando lo desidera, estremamen-te validi.
Pietro dimostra una notevole adattabilità ed anche organizzazione. Non fategli mancare la terra sotto i piedi e saprà sempre come comportarsi.
"Ciao Fratello, a presto " mi congeda Fren… e torno a casa.
Che serata INCREDIBILE!!!
E ' tutto reale o surreale, come un regalo ancora avvolto nella sua confezione, da aprire… e quasi non ci credo ancora…
Un bacio vero.
Pietro ovvero
Paradise
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16 years ago
admin, 75
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In barca
ESTATE 2008
Grazie a questo portale ho avuto modo di contattare una coppia che veniva in vacanza in Sicilia.
Nell'annuncio non vi erano foto quindi, in qualche modo, c'era l'incognita delle persone che avrei incontrato.
Considerato che avevo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere al telefono , l'impressione era stata positiva.
Impressione confermata al momento dell'incontro, lui una persona normale, lei invece una gran bella donna, lineamenti del viso sinuosi, corpicino esile, belle tette e un culetto niente male.
Visto i precedenti colloqui telefonici in cui avevamo scoperto di avere delle passione comuni ( mare, pesca, trasgressione naturalmente ) abbiamo organizzato il primo incontro con un'uscita in barca in modo da riuscire a coniugare il tutto.
Siamo usciti prima che facesse buio, in modo da far vedere le numerose calette presenti nella nostra costa, nonchè una stupenda tonnara .
Arrivati abbiamo preparato gli atttrezzi per la pesca ( al totano ), tutto si svolgeva in modo molto naturale, come se già ci conoscessimo da tempo.
Abbiamo cominciato a pescare, la serata era meravigliosa , mare calmo , non avevamo barche vicine; passata una mezzoretta lei si avvicina a me cominciando a sbaciucchiarmi , io continuavo a pescare, lei non demordeva a cominciato a strusciarsi fino ad abbassarmi i pantaloni , così dopo avermi detto che poteva essere di buon auspicio a cominciato a succhiare il cazzo.
Era meraviglioso, io seduto che pescavo e lei inginocchiata che leccava, succhiava ed ingoiava il cazzo ormai duro, tutto sotto lo sguardo del marito che annuiva compiaciuto.
Mentre succhiava ha cominciato a togliersi prima il reggiseno da dove sono sbucate due tette 3° misura durissime per poi defilarsi i pantaloni e toltosi il perizoma ho avuto modo di appurare che aveva la fighetta depilatissima . Io avevo una mano al filo ed una nella figa ( bagnatissima ), con la bocca mordicchiavo e succhiavo le tette, mentre lei continuava con arte sopraffina a succhiarmi il cazzo.
Bene , volevate che non prendessi un totano??? neanche se lo avvessi chiamato , eccolo , mentre lo tiro su lei continua nella sua opera di sbocchinamento.
Visto che la figa grondava di umori, lei con molta disinvoltura si alza e si fa scivolare il cazzo dentro , una delizia , figa caldissima, si muove prima lentamente poi comincia a galoppare, il cazzo entra ed esce tutto, uno spettacolo, il suo lui continua a pescare compiaciuto ed eccitato.
Bene , volevate che non prendessi un'altro totano??? rieccolo , mentre lo tiro su lei continua a montarmi.
E' venuto il momento di fare un break in quanto lei diventa più esigente e chiaramente io ho voglia di scoparmela a dovere.
Adesso lei si adagia di schiena a gambe aperte a prua dove c'è più spazio per operare , il suo lui ne approfitta per leccargli la figa, mentre io gli offro il cazzo turgido da succhiare..
Cambiamo posizione lui di spalle sdraiato, lei ci sale sopra e si infila il cazzo dentro mentre io continuo ad assaporare la sua bocca e lingua sul mio cazzo.
Un cazzo in figa non gli basta vuole che gli metta anche il mio dentro, non posso far altro che ubbidire , mi sposto di dietro e vuoi per la figa bagnatissima ,che per la posizione che facilita l'introduzione il mio cazzo scivola tutto dentro con estrema facilltà, eccitantissimo per tutti, lei ansima , lui rimane fermo con il cazzo dentro ed io la sbatto con vigorosi colpi.
Sembrerebbe il set di un film porno, invece si tratta, di un trio a cui piace fare i maialoni.
Adesso lei riempita in figa da due cazzi sborra copiosamente, è meraviglioso ho il cazzo bagnatissimo dei suoi umori, approfitto mentre la pompo a fare un massaggino al buchetto del culo , gli infilo un dito , poi due , mi sembra abbastanza rilassato e visto che a lei non dispiace mi sfilo il cazzo ed appoggio la cappella all'ingresso del culetto.
Lentamente comincio ad introdurlo, lei geme compiaciuta, lui toglie il cazzo dalla figa e glielo infila in bocca, una scena meraviglisa , lei a pecorina che riceve i cazzi uno in culo e l'altro in bocca.
Comincio a pompare con un ritmo più sostenuto lei è in preda ad un'altro orgasmo, ormai il culetto si è rilassato , mi piace giocarci con la cappella all'ingresso per poi affondarlo tutto dentro , che goduriaaaaaa!!!!!!!!
Il contesto è bellissimo, in mezzo al mare , silenzio assoluto, cielo meravigliosamente stellato , si vedono a distanza le luci delle case circostanti, qualche aereo che passa , molto suggestivo; oltre alla splendida maila vistosamente compiaciuta .
Adesso lei mi sfila il cazzo dal culo , capisco che vorrebbe assaporare la mia calda sborra , inizia infatti a succhiarmelo , non so se è una fortuna o meno , ma sono abbastanza duraturo oltre ad essere maialino, quindi ancora non riesco a venire, allora mi distendo di spalle la faccio adagiare sul cazzo ed inclinandola verso di me, in modo che possa sbaciucchiarle le tette oltre ad intrecciare la mia lingua con la sua , comincio a sbatterla vigorosamente, rigode , credo che stia arrivando il momento clou, mi sfilo infatti il cazzo bagnatissimo di umori e glielo porgo davanti la bocca , non aspettava altro, mi dice esplicitamente che vuole assaporare la mia sborra in bocca e così facendo lecca, succhia, ingoia, sto per sborrare inarco le reni , sborrooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Anche lui che nel frattempo si limitava a leccargli la figa fradicia di umori si avvicina a lei baciandola in bocca ,assaporando anche la mia sborra, ma non pienamente soddisfatto si avvicina al mio cazzo sbocchinandolo, uaaooo!!!
Dopo un po riprende a baciare lei, alla quale dice di giochicchiare con il mio cazzo ( ancora duro ) dentro la sua fighetta.
E' stata una serata meravigliosa, siamo riusciti a coniugare l'utile della pesca ( dal punto di vista rilassante ) al dilettevole di una gran bella scopata ( debbo dire non fine a se stessa ).
Ahh!!!! dimenticavo alla fine siamo rimasti ancora un po a pescare , ritornando anche con un buon pescato.
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16 years ago
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Mio zio mi fece donna e puttana
Tutto cominciò quell’estate calda e torrida. Dopo anni di arrapanti fantasie, finalmente venivo posseduta da mio zio, quell’omaccione così virile, fonte dei miei istinti e desideri nascosti, protagonista delle mie masturbazioni più appaganti.
Premetto che da sempre mi sono sentita diversa. Da piccola giocavo con le bambole e mi sentivo più vicina ai modi di fare delle mie compagne d’infanzia che ai comportanti dei miei coetanei maschi. I miei modi di fare effeminati venivano notati dai miei compagni di scuola “più svegli” che, cattivi e schietti come tutti i ragazzini a quell’età, mi insultavano con i soliti nomignoli “frocio” e così via.. Atteggiamenti che venivano notati ovviamente anche dagli adulti, tra cui questo mio zio acquisito, molto vicino alla mia famiglia, oltre che dai miei genitori, i quali comunque non hanno mai inibito i miei modi di fare e non mostravano eccessiva preoccupazione per la cosa, preoccupati più per la mia felicità che per i giudizi della gente. Inoltre la mia diversità era sottolineata dal fatto che avevo delle “tettine” sgusciate fuori nel periodo prepuberale. Ero un po’ in sovrappeso, e il grasso in eccesso mi si localizzava proprio nel petto, come se la femminilità che sentivo dentro volesse prepotentemente uscire fuori. (Dopo anni mi feci visitare da uno specialista e capii che avevo un problema di ginecomastia..). Mio zio di tanto in tanto, lontano dalle orecchie dei miei genitori, scherzando e giocando con me mi chiamava “femminella”, ma io, ancora innocente e smaliziata, quel termine non mi turbava e non me ne curavo più di tanto. Lui è un uomo molto possente, altezza media, robusto ma non grasso, tarchiato, villoso, con un tono di voce roca e forte e dai modi di fare molto rozzi. Era il classico stereotipo della professione che svolgeva: era un camionista! (senza offesa per la categoria).
Crescevo e gli anni della mia adolescenza furono duri e confusi, poiché avevo preso coscienza della mia omosessualità e del mio sentirmi donna, dentro un corpo che non si capiva bene di che genere fosse: diventava maschile, ma con un seno che non ne voleva sapere di andare via, nonostante, crescendo, le altre parti del corpo si sfilavano e diventavo più snella. Anche se sembravo un ragazzo esteriormente, in quanto cominciava a comparire la prima barba e i primi segni della tipica peluria maschile, i miei modi di fare erano sempre più femminili e la mia pelle era liscia, bianca e delicata come quella di una donna e i miei seni erano ormai ben pronunciati. I miei amici maschi non perdevano occasione per prendermi in giro -vieni qui bel frocetto..fatti toccare quei bei meloncini..- e così ogni occasione era buona per toccare le mie tettine. Da un lato ciò mi infastidiva e mi sottraevo dalle loro mani che volevano esplorare quel curioso petto né maschile né femminile, dall’altro di tanto in tanto mi concedevo alle loro palpate, lasciandomi andare a un intenso piacere erotico.
Quel pomeriggio afoso dell’agropontino di inizio settembre avevo finalmente compiuto 18 anni, dovevo frequentare l’ultimo anno di scuola superiore e tornavo dalle lezioni di recupero di inglese prima di ritornare sui banchi di scuola. Il mio istituto scolastico era proprio nel quartiere dove abitava questo mio zio e, passando proprio sotto casa sua, decisi di andare a trovare mia cugina, sua figlia, la quale era mia coetanea e una delle mie migliori amiche. Sapevo di trovare suo padre, che quel giorno non lavorava, quel mio zio rozzo che mi prendeva in giro, ma i cui modi scurrili mi avevano sempre infatuata, verso cui avevo riversato la mia prima cotta, con cui avevo avuto le mie prime fantasie erotiche. Ogni tanto notavo che partivano da parte sua delle occhiate maliziose alle mie natiche e ai miei seni, come era solito rivolgere, porco com’era, alle belle donne che gli passavano davanti quando facevamo delle uscite tutti insieme con la mia famiglia, con commenti scurrili annessi (non senza le sfuriate di mia zia..) ma pensavo che comunque non avrebbe mai avuto il coraggio di fare delle avance a suo/a nipote! Mi appagava solamente vederlo e respirare il suo odore, per poi tornare in casa e masturbarmi pensando di essere la sua donna.
Appena entrai in casa mi accolse lui, mio zio, a torso nudo, sudato dall’opprimente caldo di quel pomeriggio, con quel corpo abbronzato, il petto villoso, la pancetta sexy che mostrava orgoglioso, i jeans sbracati che facevano intravedere i suoi eccitanti slip. Il suo odore di muschio selvatico improvvisamente colpì le mie narici e subito il mio corpo e la mia psiche reagirono, arrossendo come un peperone e con un’erezione subitanea. Nervosa e balbettante come sempre ero d’innanzi la sua presenza, gli chiesi dove si trovassero mia zia (sua moglie) e mia cugina e lui col suo fare maschio e rozzo ma sospirando per il troppo caldo, mi disse che erano andate a fare un bagno in piscina a casa di amici e che lui era rimasto a casa a gustarsi il giorno libero da lavoro, con una bella birra gelata e guardando la partita di calcio. Ormai che ero li mi invitò ad accomodarmi. Lui si lasciò cadere sul divano, afferrando la lattina di birra ghiacciata e distendendo le gambe su una sedia, con quell’aria rilassata di chi si assapora il proprio momento di relax. Io mi siedo accanto a lui, nella punta del divano, nervosa ed eccitata allo stesso tempo. Non era la prima volta che mi trovavo da sola con lui, e tutte le volte speravo che quell’”animale” si accorgesse quanto lo desiderassi e quanto fossi donna e quanto volessi essere presa e sbattuta come la sua troia preferita.
-Prenditi una birra! stanno in freezer..cos’è? non ne vuoi? Ah..vero..una fanciulla come te beve solo acqua minerale..- mi diceva con aria sorniona prendendomi in giro. -E rilassati! Sbracati nel divano..e togliti sta maglietta..che ci sono 40 gradi!- si rivolgeva a me sempre col quel suo modo rozzo e con quel mezzo sorriso malizioso, mentre si aggiustava con un fare molto maschio le sue parti basse. Io molto imbarazzata ma quasi istintivamente con la voglia di mostrarmi nuda davanti a lui, ubbidii al suo invito e mi sfilai la t-shirt intrisa di sudore provocato dal caldo e dall’eccessivo imbarazzo. Lui rimase inebetito da quella vista: i suoi occhi rimasero imbambolati alla vista di quei seni calanti che lo invitavano a essere palpati. -Mortacci!..si è vero che hai sempre avuto un po’ di zinne..ma cazzarola..mo’ce le hai grosse quanto quelle di tua zia!! Mo’..famme toccà..famme vedè come so’!- e con aria basita mi afferrò un seno e lo cominciò a palpare con quell’espressione di chi non riesce a capire come mai un ragazzo avesse quel bel balconcino così soffice e delicato come quello di una ragazzina! Appena posò la sua mano rude sul mio petto candido e delicato una scossa elettrica mi percorreva tutta la schiena, un fuoco selvaggio mi si accese dentro, e cominciai a tremare come una foglia. Lui subito notò la mia reazione, e cominciò a premere i miei seni sempre più forte, facendomi male e guardandomi negli occhi, con un mezzo sorriso beffardo e con uno sguardo malizioso e voglioso, come un cacciatore affamato che scruta lo stato di agitazione della sua preda.
Io agitata istintivamente tolsi le sue mani dal mio petto, lo spinsi e mi allontanai portandomi dall’altra parte del divano, dicendogli che mi stava facendo male! Lui per un attimo riprese coscienza dallo stato di shock che i suoi occhi e il suo tatto sui miei seni gli avevano provocato e con aria quasi di sfida, avendo capito la mia forte eccitazione quando mi aveva toccato, forte della sua esperienza in fatto di donne, nell’alto dei suoi 45 anni (quante corna aveva fatto a mia zia..mi raccontò in seguito..), si sbottonò i jeans e se li sfilò restando in mutande e facendo intravedere una sbalorditiva e umida erezione, che premeva tra i suoi slip, dopodichè si ributtò sul divano a gambe divaricate con la sua asta dritta che sollevavano le sue mutande come fosse una tenda canadese.
-Cazzo..fa troppo caldo..non sopporto neanche i jeans..mica te dispiace se rimango in mutande?-. E così dicendo, con aria disinvolta riprese a ingurgitare birra e a guardare la partita, aspettando una mia reazione e facendo finta che non fosse successo nulla. L’odore del muschio selvatico della sua pelle colpiva sempre più intensamente i miei sensi, ma adesso si mischiavano all’odore virile che proveniva dal sudore dei suoi testicoli e al profumo delle sue secrezioni pre seminali. Ero così inebriata dalla vista di quell’enorme nerchia che non vedeva l’ora di essere liberata e da quell’odore di maschio che mi avvolgeva, che mi girava la testa e avevo il cuore a mille, sudavo e non sapevo cosa fare. L’istinto mi suggeriva di afferrare quell’enorme fallo che si ergeva aspettando che io lo raccogliessi, ma la ragione mi suggeriva che era una cosa sporca e sbagliata. Un’attesa che durò neanche 30 secondi, durante i quali stavamo in silenzio, io perché avevo i sensi paralizzati mentre la mia mente andava a mille insieme al mio cuore, e lui perché si godeva il mio innocente imbarazzo.
Ci pensò lui ad aprire “le danze”. Distolse improvvisamente la vista dallo schermo del televisore, fissò il mio sguardo con aria decisa, afferrò con forza la mia mano ma lentamente se la pose sopra il suo pacco duro e umido. In quel momento diventai selvaggia..avvertii sta volta un fuoco che mi divampava da dentro e che andava a bruciare ogni mio self control. Ogni senso di pudore e di razionalità si frantumarono nella mia mente e fui rapita da un istinto animale che mi spinse a massaggiare e premere su quell’oggetto dei miei tanti sospirati desideri e mi avvicinai stretta a lui incrociando il suo sguardo beffardo di chi aveva vinto e socchiudendo appena gli occhi lasciai cadere il mio capo sul suo petto villoso in segno di abbandono, infilando nel frattempo la mia mano tremante e sudaticcia per l’eccessiva emozione sotto i suoi slip e afferrando quel membro caldo e nodoso.
Cominciai a masturbarlo, e nel fare su e giù con l’asta mi accorgevo quanto fosse duro lungo e grosso. Lo masturbavo sempre più forte, mentre leccavo i suoi capezzoli turgidi, affondando il mio naso sui suoi peli del petto, cercando di rapire più possibile l’essenza che emanava la sua pelle, e strofinavo il mio piccolo pene sulla sua coscia per fargli capire quanto fossi eccitata e come ormai fossi totalmente nelle sue mani. Mentre sentivo il suo respiro che si faceva sempre più forte, di scatto mi afferrò per i capelli e con forza mi ributtò sul divano, si piombò sopra di me e, tenendomi per la nuca, mi fece quasi perdere i sensi dandomi un bacio mozzafiato: era la prima volta che baciavo un uomo e la sua lingua si conficcava sulla mia bocca in maniera così profonda e veloce che quasi non respiravo. Dopodichè si alzo, si liberò completamente dei suoi slip, mostrando la sua imponente erezione in tutto il suo splendore. Io spinsi la testa dal divano rimanendo seduta, sconvolta e incredula di quanto stava succedendo e lui, alzato difronte a me, posizionò il suo cazzo proprio davanti al mio viso e in quel momento potevo sentire tutta l’aroma maschile che sprigionava il suo pene scappellato. La sua cappella era violacea, turgida, bagnata, sorretta da un’asta grossa, nodosa, scura e molto dura! Mi afferrò con forza tirandomi i capelli e mi spinse sul suo membro dicendo -Ecco qui..mia cara femminella..guarda un po’ lo zio che bel cazzone ti fa gustare..succhialo per bene..adesso è tutto tuo..- Io immediatamente lo afferrai e cominciai a leccarlo assaporandolo e gustandolo come un’affammata che non mangia da secoli. E lui, avvertendo la mia avidità me lo spingeva con forza in bocca tenendomi dai capelli e spingendo il mio capo con forza sul suo cazzo. Sentivo che diventava sempre più duro dentro la mia bocca e lui spingeva sempre più forte e sempre più in profondità facendomi quasi soffocare. Scopava la mia bocca e io cercavo di allargare la gola più possibile per non restare senza respiro mentre con la lingua leccavo l’asta che andava su e giù dalla mia bocca per assaporare ogni centimetro di quel corpo cavernoso così gustoso e profumato. Avevo tutte le mie labbra carnose imbrattate di liquido preseminale e saliva e sentivo lui che ansimava e che mi ordinava di alzare lo sguardo e di guardarlo mentre me lo gustavo più avida e puttana che mai e con una mano carezzavo il suo ventre villoso e con l’altra massaggiavo le sue palle cariche di sperma. Improvvisamente sempre tirandomi per i capelli, mi allontanò dal suo pene tirandomelo fuori dalla bocca, mi spinse sul divano e mi ordinò di girarmi e di togliermi i pantaloni. Io ubbidii eccitata perché sapevo quello che stava per accadermi. E in fretta mi sfilai i pantaloni e i boxer e senza che lui me lo chiedesse mi chinai a 90 gradi. Il mio zietto sfiorando il mio buco del culo, scese con la mano fino a toccare il mio piccolo uccellino nella sua umida erezione, facendomi sospirare di piacere, volendo esplorare come fossi fatta li sotto ed emise un sogghigno di soddisfazione notando quanto ero eccitata. Allora subito allargò le mie natiche con le sue manone rudi e sputò cercando di centrare il mio ano infuocato e pulsante che si rinfrescò non appena ricevette la sua saliva. Infilò di scatto un dito dentro, facendomi sobbalzare di piacere e dolore insieme. Col dito faceva su e giù mentre con l’altra mano mi toccava il pene e iniziai a mugolare di piacere. Cercavo di allargare il mio sfintere per accogliere il suo dito e lui vedendo la mia collaborazione mi disse -si..bella puttanella..che bel culo burroso che hai..lo sento che ti piace..ora ti sfondo mia bella puledrina..-, e inumidendosi nuovamente le dita, me ne infilò due e poi tre, finquando si accorse che il mio ano era dilatato abbastanza per accogliere la sua nerchia dura come un bastone. Quindi, uscì le dita e dopo avere dato un paio di menate al suo uccello appoggia il suo glande sul mio ano che pian piano si allarga e lo accoglie pulsante e voglioso. Lo sentii entrare piano piano, sentivo le mie budella che si allargavano e lo sfintere che si dislabbrava ed emisi un urlo dimesso di dolore e piacere, mentre il mio uomo mi teneva per le natiche e mi spingeva a se per entrarmi più dentro possibile. Lo sentii entrare totalmente nella sua durezza e nella sua lunghezza e mi sentii così piena che avevo la sensazione che il mio intestino stava scoppiando. Poi finalmente lo sentii entrare tutto poiché riuscivo a sentire le mie natiche che toccavano il suo pube. Lui soddisfatto mi disse -lo senti femminella..ce l’hai tutto dentro..ti piace..eh? lo sento che ti piace..- e ansimando cominciò ad andare dentro e fuori spingendo, dando colpi di reni, sbattendo sulle mie natiche e a ogni colpo io urlavo sempre più forte, sia perché estasiata da un sogno che si stava realizzando, sia per il dolore lancinante che mi si irradiava in tutto il ventre per ogni colpo ricevuto. Sentivo un rivolo di sangue che scendeva lungo la coscia, ma lui continuava a chiavarmi e stantuffare il mio povero ano indolenzito sempre più forte, insultandomi, dicendomi che adesso ero sua, che ero e sarò per sempre la sua troia. Mi sbatteva sempre più forte, e a un certo punto non sentii più nessun dolore, ma un piacere immenso e una divina sensazione e iniziai ad avvertire delle strane contrazioni che partivano dal mio ano e che arrivavano fino al mio pene e capii che stavo per raggiungere il mio primo orgasmo anale. Venni gridando come un’invasata e mentre sborravo lui me lo uscì fuori e, tirandomi sempre per i capelli, mi fece girare e mi avvicinò il suo cazzo sulle tette. Se lo menò con velocità e urlando come un gorilla fece schizzare fuori fiotti di caldo sperma che si piombarono sparati sul mio viso,ricadendo sulle mie tette. Col viso imbrattato di quel nettare degli dei, mi leccai le labbra assaporando quella gustosa e profumata crema calda che da sempre desideravo e che finora non avevo mai assaggiato e strofinai il suo pene sui miei seni. -Puliscilo..troia!- mi sentii ordinare, e avida leccai fino all’ultima goccia di sperma presente sul suo pene…
Quando lui ritornò dal bagno per ripulirsi, io, tramortita, ero nel divano che piangevo pervasa dai sensi di colpa nei confronti di mia zia per quella nefandezza a cui mi ero prestata, ma lui, dandomi uno schiaffone mi disse -è inutile che piangi sulla sborra versata! Brutta troia..ormai ti ho scopato..e questo rimarrà il nostro segreto! Questa sarà la prima di una lunga serie! Da oggi sarai la mia puttana preferita..ho grandi progetti su di te..quest’anno ti scoperò..ti trasformerò in una donnina più porca che mai..l’anno prossimo quando andrai a Roma all’università, ti presenterò ad alcuni amici che hanno un giro di puttane travestite e trans..e tu lavorerai per loro..così mi ripagherò dei soldi che ho preso in prestito da loro..e tu avrai il tuo bel gruzzoletto per pagarti gli studi..anche perché sai benissimo che i tuoi non possono mantenerti con il loro lavoro precario!-.
Dopo aver proferito quelle parole che mi mostravano quello che mi aspettava nel prossimo futuro, suscitando in me un’angoscia mista a folle eccitazione, prese dei soldi e me li diede ordinandomi di andare ad acquistare dei bei completini intimi femminili, accessori per la depilazione, dei trucchi, scarpe con tacco e parrucca, perché ci saremmo visti dopo due giorni e voleva che mi presentassi in quel modo, per farmi vedere da lui in tutta la mia femminilità per scoparmi..scoparmi..e scoparmi ancora..
Io ubbidii, e in quei 2 giorni di attesa mi preparai al meglio. Di notte, lontano dagli occhi indiscreti dei miei familiari mi chiudevo in bagno, provavo la biancheria sexy che avevo acquistato (perizomi..autoreggenti a rete..reggicalze..babydoll..reggiseni..), fecevo varie prove per il trucco, mi depilavo accuratamente. Mi sentivo ormai una donna a tutti gli effetti! Ero pronta per il mio uomo! Il mio caro zietto!
Il giorno stabilito ci sentimmo al cellulare e ci accordammo di vederci, fatta sera, in un luogo appartato. Lui sarebbe venuto in camion e l’avremmo fatto proprio nel retro. Il mio sogno erotico per eccellenza si realizzava! Scopata nel retro del camion di mio zio! Uscii da casa all’orario prestabilito vestita da uomo, come sempre, con uno zaino con tutto l’occorrente, inventando a mia madre che andavo a ripassare inglese a casa di un mio compagno, perché l’indomani avremmo avuto il compito in classe di recupero. Presi l’auto (avevo la patente da pochi giorni) e mi diressi nel luogo indicato, tre quarti d’ora prima dell’appuntamento, in quanto dovevo prima cambiarmi ed essere pronta per lui! In quel luogo buio, da sola, mi prese una paura tremenda ma mi feci coraggio, chiusi le portiere e mi sistemai per bene. Appena finii, rimasi imbambolata a rimirarmi: Ero davvero una bella donna! Perfetta! Il reggiseno nero di pizzo modellava perfettamente i miei seni, il perizoma mostrava quelle bellissime chiappe sode, liscie e burrose, il trucco risaltava i miei lineamenti efebici, con un rossetto rosso scarlatto che disegnava perfettamente le mie labbra carnose, le sensuali calze a rete nere mostravano le mie gambe slanciate e affusolate e quei riccioli biondi della parrucca insieme al babydoll mi davano un tocco di perversa innocenza. Più mi guardavo dallo specchietto retrovisore e più mi eccitavo, bagnando tutto il mio perizoma. Non vedevo l’ora che arrivasse! Se solo avessi sfiorato il mio uccellino, avrei sborrato come non mai, eccitata com’ero! Lui non si fece attendere molto e appena arrivò scese dal suo TIR e lo vedevo avvicinare alla mia auto con la sua camminata rozza mentre si sistemava le parti basse, e il mio cuore batteva all’impazzata! Rimasi seduta dentro senza scendere (sia perché paralizzata dall’eccitazione, sia per paura che passasse qualche auto e mi vedesse conciata in quel modo). Abbassai il finestrino e lui mi guardò con aria compiaciuta e sbalordita dicendo -Mazza! Brava la mia puttana! Sei bellissima! Mortacc..ho il cazzo che mi sta scoppiando..se ti guardo ancora vengo nei pantaloni..-. Si allontanò dalla mia auto e aprì il retro del camion e entrò dentro facendomi cenno di scendere dall’auto e seguirlo. Io subito sgattaloiai dalla macchina e salii subito nel camion per non farmi vedere, nell’eventualità che passasse un’auto, e ci chiudemmo dentro. Illuminati da una torcia appoggiata per terra, lui continuava a guardarmi impietrito dalla mia femminilità, facendomi passeggiare avanti e dietro e scrutandomi da ogni angolatura, rivolgendomi continuamente complimenti misti a “troia”, “puttana”, “frocetta” ecc, destando in me una forte eccitazione da masochismo psicologico. Poi si spogliò completamente nudo e iniziò a scoparmi con selvaggia più di come aveva fatto due giorni prima, venendo subito per la troppa eccitazione. Quella sera scopammo 5 volte. Sembrava che non ne avesse mai abbastanza. Io cominciavo a diventare sempre più brava e più puttana, ma sempre dimessa e servile come mi voleva lui.
Quell’anno ci vedevamo circa 2 volte a settimana, sempre nel retro del suo tir, inventando le scuse più assurde, io a mia madre e lui a mia zia, finchè partii per l’università e lui mi presentò ai suoi amici, come da programma, i quali, il primo giorno, testarono il mio “allenamento da puttana” scopandomi in gruppo tra i quali c’era pure mio zio. Era la mia prima gang band e ricordo quanto restai tramortita nel pavimento, dopo essere stata scopata contemporaneamente da 5 uomini, tutta imbrattata di sborra ovunque. Tramortita, ma felice e soddisfatta di quanto finalmente ero diventata donna e come piacessi agli uomini! Fui “assunta” e da quel momento, grazie al mio zietto, iniziò la mia bella carriera da puttana, durante la quale conobbi tante amiche-colleghe trans e trav, cominciai ad assumere ormoni, col consenso dei miei genitori, diventando una bella transessuale a tutti gli effetti, modellando definitivamente le mie curve come una donna. Feci la puttana fin quando mio zio non si ripagò tutti i debiti, come promesso! Ai miei, ovviamente, dicevo che lavoravo in un pub notturno.
Durante quegli anni, vedevo sempre il mio zietto quando mi veniva a trovare a Roma o quando tornavo a casa dei miei. Nonostante mi prostituissi, quando mi facevo sbattere da lui, era tutta un’altra cosa!
Ora ci vediamo sempre più raramente, ma quando ci incontriamo il mio culetto rimane sempre voglioso di assaporare i suoi bei 18 cm e lui, nonostante il tempo passa, rimane sempre il porco voglioso e vigoroso di sempre!
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16 years ago
nicovelvet,
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Last visit: 4 years ago
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Martina
Finalmente una ragazza risponde al mio annuncio e mi cerca in msn.
Si chiama Martina e dalla foto del viso in msn mi sembra molto carina e molto dolce, sono circa le 22:30 e con grande piacere le do accesso.
Il suo nick diventa verde e io aspetto che mi scriva qualcosa ma non giunge nulla, allora le scrivo io: "ciao" ed è a quel punto che mi torna il suo "ciao", "piacere Lorenzo", "piacere Martina" mi risponde lei, capisco chè un pò in imbarazzo e allora inizio a chattare del più e del meno tanto per rompere il ghiaccio, non posso certo farmi scappare il mio primo contatto penso tra me e me.
Dopo mezz'ora buona entrambi sapevamo i rispettivi hobbies, i film che avevamo visto e i cibi che più ci piacevano, ad un tratto cambiò discorso e mi disse che il suo fidanzato era via per lavoro ed era un pò che stava pensando alla sua vita di coppia un pò noiosa e routinaria senza più farfalle nello stomaco, ma lo amava da morire ed era certa che fosse l'uomo della sua vita. Beh tutto normale dissi io, tutto rientra nella normalità della vita di coppia, ti manca solo di avere delle emozioni, lei mi scrisse che non erano le emozioni che le mancavano ma voleva provare qualcosa di diverso, di proibito, di intenso, qualcosa che non avrebbe potuto provare con il suo compagno.
Beh raccontami le scrissi.... passarono un paio di minuti e mi rispose che voleva provare a farlo con uno sconosciuto, che sarebbe stata un'unica volta e che sarebbe stata anche l'unica volta.
Risposi che fino a qui non mi sembrava una richiesta fuori dagli schemi di chi mette un annuncio su internet e che per me non c'erano problemi, lei rispose "stasera?", "stasera ok" risposi io.
Ci trovammo verso mezzanotte fuori da un motel vicino all'Idroscalo, era già lì nella sua auto blu scuro, con i fari spenti, le do un trillo sul cellulare tanto per sincerarmi che fosse proprio lei e mi avvicino, è molto carina, con i capelli raccolti e due fanaloni al posto degli occhi.
Ci diciamo ciao insieme e entrambi sorridiamo, entriamo con la mia auto e raggiungiamo la stanza, sento che è molto imbarazzata e anch'io lo sono un pochino, siamo tutti e due un pò emozionati di questo incontro notturno.
Entriamo nella stanza, lei va avanti e io chiudo la porta delicatamente e la raggiungo alle spalle, si gira e mi guarda negli occhi, nei suoi occhi si intravede un pò di paura mista ad emozione, le accrezzo il viso e la bacio, lei lascia cadere la borsetta e mi passa la sua mano nei capelli.
Un bacio bellissimo, sarà durato almeno 10 minuti, le nostre mani vagavano alla scoperta dell'altro corpo nel silenzio più assoluto, la luce era soffusa, lei si sfilò le scarpe senza smettere di baciarmi, io feci scendere piano piano la lampo del suo vestitino lasciandola in lingerie, un completino bellissimo, malizioso quanto basta.
Si stese sul letto ed io continuai a baciarla, scendendo con le mie labbra dal collo verso le spalle passando in mezzo ai suoi seni che intravedevo attraverso il reggiseno, mi fermai sul suo ventre giusto per vedere con piacere che le veniva la pelle d'oca.
Ripresi a baciarle la pelle verso i fianchi e passando dall'inguine raggiunsi le sue bellissime gambe tutte da accrezzare e baciare, poi raggiunti i piedi scoprii uno dei suoi punti deboli.
A quel punto lei si tirò su dal letto e seduta sul bordo mi slacciò i pantaloni tirandomelo fuori, era duro già da un pezzo e lei iniziò a sfiorarlo con le sue mani accarezzandomi tutto intorno, poi lo prese con più decisione stringendolo forte con le sue dite e iniziò a menarmelo, le piaceva guardalo, duro davanti a lei, per poi appoggiare le sue labbra sulla punta e a farlo entrare in bocca piano piano senza esitazione fino in fondo,
A quel punto il nostro imbarazzo era scomparso ed eravamo entrambi decisi di godercela fino in fondo, volli subito ricambiare il fantastico pompino leccandole la patatina rasata, un vero spettacolo, le piaceva molto essere leccata tutto intorno e ogni tanto essere scopata con la lingua, mi teneva la testa con le mani e sentivo che voleva venire così, al momento non volevo perchè avevo paura di interrompere l'idillio, ma poi l'accontentai e provò un orgasmo fortissimo.
Finimmo di spogliarci e ci infilammo sotto le lenzuola, ci piaceva baciarci mentre con le mani ci toccavamo ovunque alla scoperta dei nostri corpi fino a scoprire il suo punto G, ma non volevo farla venire subito un'altra volta e la portai vicino all'orgasmo più volte fino a che lei mi sussurrò "sei un bastardo" e guardandola negli occhi continuai a muovere le dita fino a farla venire.
Si girò e mi venne sopra, era così bagnata e ce l'avevo così duro che bastò passarlo vicino per falo entrare. lei teneva le braccia tese spingendomi le spalle sul materasso e si muoveva strofinando il suo corpo sul mio, poi la spinsi in su e le presi tra le mani i seni per poi riavvicinarle la sua bocca alla mia.
Venne ancora, e si sdraiò affianco, poi si sedette sulle ginocchia sul letto e mi disse di fare altrettanto, mi misi di fronte a lei, anch'io seduto sul letto inginocchiato, mi tolse il preservativo e iniziò a menarmelo piano piano, baciandomi i capezzoli, una sensazione bellissima, poi si tirò su per baciarmi in bocca e mi fece venire con le sue mani che dirigevano lo schizzo sui suoi seni e sul suo corpo che sentivo caldo attaccato al mio, e mi disse "come facevi a sapere quello che volevo?" poi sparì nel bagno lasciandomi ancora ansimante sul letto.
Mi confidò uscendo dalla stanza che con il suo fidanzato faceva fatica ad avere un orgasmo e invece quella sera si sentiva stremata e felice.
La riaccompagnai alla macchina e le chiesi se fosse stato possibile rivederla, mi disse "ti avevo detto che volevo farlo con uno sconosciuto e che sarebbe stata anche l'unica volta", le risposi che me lo ricordavo e che non c'erano problemi, sfiorò le sue labbra con le mie e mi sussurrò "grazie".
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16 years ago
soffioblu,
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Last visit: 15 years ago
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La prima esperienza da single... o quasi
La conobbi tramite un annuncio che misi con la mia ragazza in una rivista. Da prima fu il suo lui a contattarmi, poi seguì anche un suo sms. Ci scambiammo qualche mms per vedere a grandi linee con chi avevamo a che fare, e devo dire che lei mi piacque, purtroppo alla mia ragazza il suo lui non piaceva... un vero peccato, per quel poco che le conoscevo sembravano persone molto simpatiche e alla mano. Resi nota a loro la decisione della mia lei e qui inizia la strana vicenda: lei volle conoscermi lo stesso. Evidentemente l'attrazione era reciproca! Quindi dopo tanti sms e ancor più appuntamenti saltati, riuscimmo ad incontrarci: lei era più bella che in foto, aveva un sorriso contagioso ed ero felicissimo di averla conosciuta dal vivo. Come prima sera ci accontentammo di un’uscita "tranquilla", andammo a prendere un gelato in una bella gelateria della zona, si parlò del più e del meno, e si approfondì un po’ la conoscenza, una ragazza fantastica, che anche se sposata e mamma di due belle bimbe e qualche anno più vecchia di me, mi piaceva davvero tanto. Le cose sembravano andare per il meglio, tornati al parcheggio punto di ritrovo scambiammo le ultime parole, quindi lei prese in mano la situazione e mi baciò appassionatamente, inutile dire che la cosa piacque sia a me che a lei, infatti prima di salutarci ci ripromettemmo di rincontrarci al più presto. Promessa che non riuscì a mantenere, i suoi impegni purtroppo venivano prima di me e fra famiglia e lavoro io ero solo l’ultimo dei suoi pensieri… fino a quando decisi di lasciar perdere. Non volevo starle fra i piedi e infastidirla, così decisi di troncare il rapporto. Ripensai spesso a lei fino a quando non decisi di rifarmi vivo. A lei la cosa fece piacere, tutto tornò come prima, anzi meglio, la voglia di vedersi era tantissima… così ricominciammo a mandarci sms ed mms, io ricomincia a sperare di incontrarla di nuovo, purtroppo come in precedenza i suoi impegni le riempivano le giornate e sembrava impossibile incontrarla… poi lei mi disse che di li a qualche tempo sarebbe partita per una crociera, promise che ci saremmo visti prima della sua partenza, purtroppo anche questa promessa non fu mantenuta, lei parti, si fece sentire durante il viaggio, ma io avevo esaurito le speranze, infatti di li a poco cominciai a farmi sentire sempre meno, fino a quando lei mi disse che il mio silenzio le aveva fatto capire che forse si era innamorata di me, e che grazie al mio silenzio aveva capito che si trattava solo di una cotta, e che aveva capito che in realtà lei da quel giorno in avanti avrebbe lasciato perdere quell’avventura, e si sarebbe dedicata solo alla sua famiglia… da quel giorno non l’ho più sentita, ma ogni tanto mi piace ripensare a lei e all’occasione sfumata. Chissà se mai più mi capiterà un’amica così e se avrò altre avventure così belle… io lo spero tanto!
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 10 hours ago -
Una ragazza qualunque
E' passato ormai un mese da quando lei è uscita completamente dalla mia vita, beh anche se nella mia vita ci era stata per poco, solo una notte, è molto difficile per me scordarmi di lei...
Una serata di luglio, caldo afoso, non un filo di vento, cielo stellato e la luna che splende..
Sono le 21,30 e stavo facendo jogging come il mio solito (lo so che è strano ma mi piace correre di sera quando cala la notte), quando giunto ad un incrocio mi fermo per controllare che non ci fossero macchine. All'improvviso da dietro una siepe spuntano due ragazze, anche loro in tenuta sportiva che corrono all'impazzata e mi fanno segno di seguirle... Hanno all'incirca fra i 25 e i 30 anni, gambe toniche, sedere sodo e seni da farmi rabbrividire... le raggiungo:
"ciao"
"ciao"
"per quale motivo mi chiamavate?"
"beh cercavamo solo compagnia, siamo stufe di correre sempre sole.."
"o... capito, beh non c'è problema posso farvi compagnia volentieri"
Continuammo a correre senza più parlare per circa 25 minuti, intanto mi soffermai a guardare in particolare un di loro, era bassina, con dei glutei stupendi che sballonzollavano a destra e sinistra insieme ai seni enormi da cui non riuscivo a staccare gli occhi, naturalmenet aveva i capezzoli turgidi e la maglietta bagnata di sudore li metteva ancora più in risalto...
ad un certo punto prorpio lei, la ragazza che stavo osservando:
"non ci hai detto come ti chiami"
"o scusate io sono alessio, voi"
"chiara"
"stefania"
Improvvisamente la ragazza che stava godendo delle mie attenzioni ovvero chiara, cambiò direzione cominciando a correre in un prato ed io e stefania la seguimmo.. Le chiesi dove ci stava portando ma non ricevetti risposta.
Dopo alcune centinaia di metri arrivammo nei pressi di un casolare abbandonato, e chiara si fermò.
"sono stanchissima" Disse Chiara
"lascia perdere, anch'io, ci voleva una pausa" Rispose Stefania
"Ma che ci facciamo qua?" Dissi un pò stupito ma contento di essermi fermato..
"Alessio, adesso scopatela"
"Scopare chi scusa?"
"Stefania"
"Cosa dici?"
"Scopatela e basta, non fare domande"
Intanto Stefania si era spogliata completamente e sembrava aspettasse solo che io la scopassi.
Chiara mi tolse i pantaloni e la maglia, il mio cazzo sembrava d'acciaio, appena Chiara mi aveva tolto i pantaloni s'era drizzato e non si muoveva più... Ma lei si allontanò e mi lasciò nudo a fianco di Stefania.
Io non volevo Stefania ma Chiara.
Mi avvicinai a lei ma mi respinse bruscamente.
"Vai!!! Ti ho detto di scopartela!!"
"E va bene..."
Mi avvicinai a Stefania e cominciai a strusciarle il cazzo sulle labbra finchè non lo prese in bocca con decisione e cominciò a spompinarmi con una violenza inaudita. Dopo pochi minuti sfilai il cazzo dalla sua bocca e vista la sua decisione infilai il mio pene dritto dentro la sua fica e che era satura di umori. Cercavo di scoparla con tutta la violenza che avevo in corpo, la penetravo fino in fondo con colpi decisi e veloci, e le piaceva. Urlava, urlava come una pazza.
"Scopami il culo, dai!!"
Non me lo feci ripetere e sfilai il cazzo per subito sbatterglielo in mezzo alle chiappe.. si che godeva la troia..
"vienimi in bocca vieni!!!!!!!!!" Urlo Chiara.
Mi girai e vidi chiara completamente nuda, si stava masturbando e stava tremando era bagnata fradicia sulla pancia e in mezzo alle coscie, doveva essere all'apice dell'orgasmo.
"Che aspetti sborrami in bocca!!!!!!"
Sfilai il pene dal culo di stefania e appena lo misi di fronte al viso di Chiara venni attraversato da un tremenda eccitazione che mi portò un orgasmo straordinario.
E riempii la faccia di sborra a Chiara.
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16 years ago
monomaniax,
36
Last visit: 16 years ago
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Sei lontana .....
Sei lontana .....
Sei la mia amante , la mia amica , il mio desiderio .
Ma ora non sei con me , non puoi esserlo .
La distanza non ci separa , ci unisce , ed acuisce il desiderio che abbiamo di noi.
Con il pensiero ti accarezzo e ... ti chiamo con il cellulare.
Carezze verbali , in attesa o in ricordo di quelle fisiche; non meno intense comunque.
la tua voce dolce si fa man mano più roca ed intensa , saltati i convenevoli ci esprimiamo il desiderio di sfiorarci con le dita , delicatamente.
Ed è come se lo facessimo.
Le carezze ci saranno comunque , dolci e delicate : come se , distesi sulla sabbia sotto al sole ( ricordi) io iniziassi a sfiorarti con la punta delle dita , delicatamente... sotto al sole ....te lo dico .
E tu : facciamo che..
.... io faccia finta di dormire... perchè se per un impeto di pudicizia tu ritraessi la mano in questo momento... interromperesti il corso delle dolci emozioni e sensazioni che il contatto con la tua pelle suscita in me..
E io ....
Non era la sabbia : erano i miei polpastrelli che accarezzavano lievemente la tua schiena , accaldata e lievemente imperlata di sudore , partendo dalla nuca , l'attaccatura dei capelli, e scendendo lungo la spina dorsale sino ad arrivare lalla fossetta tra e tuoe reni.
Morbida e profumata : avevo avvertito un tuo certo brivido , in effetti, ma pensando che non fosse un brivido di dispiacere ...... pensavo di continuare.
Il rumore del mare continua a fare da sottofondo ....
Il sole provoca goccioline quasi impalpabili di piacevole sudore.
Le zagare ed il profumo della tua pelle ..sono inebrianti
E tu ...
... sposto lievemente ed involontariamente (dormo :-)))il mio viso verso di te... e riesca a respirare l'aroma della tua pelle per un attimo... prima che tu non possa più far finta di credere che.... mi piace il rumore delle onde che si ritirano all'ora del tramonto...
E io ....
Facciamo come ...
se io sapessi benissimo che tu non dormi , ma che fai finta.
E che continuassi a percorrere la tua schiena nuovamente : dalla nuca fino in mezzo ai fianchi , massaggiando dolcemente la spina dorsale , e poi ... senza fermarmi , scendessi accarezzando lievissimamente il solco delle tue natiche fino a arrivare alle tue gambe ed a percorrere anche loro , una per volta ovviamente , con la punta delle mie dita fino alle caviglie .
E basta per non rischiare di fare il solletico e ... " svegliarti" .;-))
E poi ripartire lungo i tuoi polpacci verso l'alto e .... pudicizia dici : sono io che ho paura di risvegliare la tua .
ma in questa atmosfera ... tutto è naturale , lieve , come il tuo sorriso di " finta addormentata" e il tocco dei miei polpastrelli ....
Anche le mie labbra si avvicinano alle tue e aspiro con lentezza il profumo della tua bocca , il tuo alito .
Il rumore delle onde ritmato con il tuo respiro mi inebria , insieme al tuo odore mischiato con quello del mare.
I miei polpastrelli percorrono ora il tuo fianco , quello vicino a me . Fremi e il io tocco è sempre lieve e delicatissimo. Incontro il tuo seno , lo percorro ... fino all'ascella , discendo lungo il tuo braccio sino al gomito.
E poi risalgo , sperando che tu , involontariamente ( dormi) , ti possa girare sul fianco o sulla schiena per accarezzarti lievissimamente il seno, la tua pelle coperta dal costume e scendere in mezzo al solco , risalendo verso il tuo collo e le tue labbra che sfioro lievissimamente con le dita ... desiderando intensamente baciarle .....
La luce si tinge di rosso
E tu ....
... guarda che...
.... ti osservo sai.. con un occhio solo :-)) e mi piace vedere il guizzo dei tuoi occhi... sentire il tuo respiro accelerare... quasi quasi... mi giro sul fianco e... incollo i miei occhi ai tuoi... avvicino il viso alla tua spalla e respirando dolcemente la tua pelle provo a scoprirne il sapore con le labbra...
E io .....
Il sapore ....
delle tue labbra , salato , dolce , morbido ...
A questo punto ti abbraccio e lascio che sia tutto il mio corpo a sfiorarti , tutto il mio corpo a sentire i fremiti ed il calore del tuo.
Esplorando le sensazioni che partono dalle mie cosce contro le tue , il mio ventre contro al tuo , il torace che " avverte" i tuoi seni , con le loro morbidezze e turgidità.
E le mie labbra si incollano alle tue .
Il sapore di te.....
E tu .....
Il sapore ....
... il tuo sapore... la tua bocca che cerca la mia... ora morbida e dolce.. ora esigente... mi piace sentire il tuo caldo abbraccio... e le tue mani che mi carezzano la schiena... e mi faccio piccola piccola tra le tue braccia...
E io ....
piccola piccola tra le mie braccia, la pelle della tua schiena è morbida e liscia.
Le mie mani arrivano alle tue spalle , all'attaccatura del collo .
Massaggio dolcemente e con forza misurata questi muscoli ...mentre le mie labbra continuano ad assaporare le tue .
Le sensazioni mi travolgono. Desidero baciarti ....intensamente.
Stringo il tuo corpo contro il mio ... sento la morbida e piacevole consistenza del tuo premuto contro il mio.
I piedi si intrecciano.....
E tu ...
... desidero scoprire l'intimità dei tuoi baci, esplorare la tua bocca, scoprirne il sapore confonderlo col mio... un brivido percorre la mia pelle... eppure la notte è tiepida... e il suo colore si confonde col tuo profilo...
E io
Il sapore della notte si confonde con quello della tua bocca.
Le labbra sono unite , la tua lingua è umida e si unisce alla mia , Calde umide , forti.
Il mio respiro aumenta di frequenza, anche il tuo e le mie mani percorrono la tua schiena e si insinuano sotto il tuo costume accarezzando delicatamente le tue natiche. Percorrendone il solco, saggiandone la morbida consistenza.
Ho voglia che tu ti volti appoggiando la tua schiena contro il mio ventre.... e di continuare ad esplorare la tua pelle......
E tu ....
... sulla spiaggia con te... mi sono voltata ed ho sentito il magico contatto della tua pelle, del mio corpo che aderisce al tuo... e il tuo respiro sulla mia nuca... mi sono addormentata con questa sensazione ieri sera...
E io ....
Ho voglia di te .....
Il mio desiderio aumenta e il mio ventre si tende sempre di più.
Mentre ti stringo a me .....intuisco che tu lo avverti bene.
I tuoi occhi aperti , le tue labbra umide e la tua lingua mi ipnotizzano.
Percorro il tuo corpo con le mie dita , accarezzo le tue natiche e le tue cosce.
Cerco di intuire dalla reazione dei tuoi occhi cosa ti provoca più piacere.
Ascolto il tuo ansimare, si sincronizza con il mio.
I tuoi gemiti mi eccitano e mi inteneriscono allo stesso tempo.
Con le mie mani sono arrivato al tuo seno, lo denudo e lo accarezzo a mani piene , sfiorando i capezzoli turgidi ....
I tuoi occhi emettono lampi di desiderio ....
E tu ....
affondo... il viso nell'incavo della tua spalla, la mia bocca ti accarezza il collo... ti assaggio piano con la lingua, scopro che il lieve sudore che ti inumidisce la pelle ha un sapore che mi piace... risalgo piano e mentre ti mordicchio il lobo gemo piano vicino al tuo orecchio così che tu possa sentire da vicino quanto mi piace sentire le tue mani sul seno... comprendi all'istante, in un attimo la tua testa si abbassa e.... finalmente sento le tue labbra accogliere le piccole turgidità del mio seno... e quando le schiudi ... comincia il dolce tormento della tua lingua che lambisce piano, delicatamente... e...
E io...
Il tuo ....
Mordicchiarmi il lobo ...ha provocato dei brividi che emergono prepotentemente ..da dentro ed il mio desiderio cresce .... il mio ventre è teso allo spasimo .
Le mie labbra baciano delicatamente il tuo seno turgido , la punta della lingua percorre lievissimamente il perimetro del capezzolo e alternatamente sfiora il capezzolo , lambendone la punta.
Ti inarchi gemendo e ...mi offri il tuo corpo....
La mia lingua scende nel solco tra i seni , lievemente salato e sapido di sale, di sole e del tuo profumo ora di femmina ...animalesco e sensuale.
Scendo ancora e intanto le mie dita , sempre con la massima leggerezza accarezzano l'interno delle tue gambe, lambendo lievemente il tuo sesso , che intuisco turgido e eccitato, ma senza sfiorarlo.
Ho come la sensazione che tu ...me lo offra ....
I tuoi occhi fissi nei miei sono come ..appannati ...
La lingua risale a cercare nuovamente i tuoi capezzoli e , alternatamente , la tua lingua ...
mentre le mie dita .....
E tu .....
... le mie dita... ora sulla tua nuca, poi sulla schiena scendendo a palmo aperto attaccandomi alla tua pelle... risalgo affondando leggermente le unghie fin sulle spalle per ridiscendere piano sul tuo petto sul tuo fianco fino a sentire l'elastico del tuo costume e senza nemmeno sfiorarti sentire la tua virilità farsi più turgida e pulsante .... e il battito impazzito del cuore mi rimbomba nelle orecchie...
... mentre le tue dita mi accarezzano sfiorandolo appena l'inguine...
E io ...
Il mio ....
... il mio cuore batte in sincronia con il tuo.
Il loro rumore quasi cancella ogni altro rumore intorno , a parte il tuo fiato pesante e i tuoi gemiti ... rochi.
Ti mordicchio il lobo dell'orecchio e ti bacio , incrociando la mia lingua con la tua.
I tuoi capezzoli turgidi sfregano sul mio torace ...piacevolmente.
Risalgo con la mia mano lungo il tuo fianco sino al ventre , accarezzo con la punta delle dita il tuo ombelico e lentissimamente , lievissimamente scendo ....
Incontro il tessuto del tuo costume e le dita entrano sotto. Il tuo corpo si inarca i gemiti aumentano di intensità.
Incontro il pelo del tuo pube , mentre ti inarchi talmente che mi pare che ti spezzi la schiena ....
E caldo , solletica i miei polpastrelli sensibili mentre lo percorro , ne esploro i contorni scendendo sino al tuo sesso.
Lievissimamente , fissandoti negli occhi, sfioro le tue grandi labbra : sono calde umide e mi pare che tu , inarcandoti ,me le offra .....
Le sfioro delicatissimamente , percorrendone i contorni avanti e , lentamente indietro.....
Ti guardo negli occhi ma il tuo sguardo è perso nel vuoto ....
E tu ...
... lo sguardo è vago, pieno di desiderio... incollato ai tuoi occhi... non li distolgo mai... perchè vedere crescere il tuo desiderio alle reazioni del mio corpo aumenta la mia audacia... così accenno appena ad un movimento di gambe, divaricandole appena e... agevolando le tue dita che ora osano sfiorare i petali del mio fiore...
E io ... Audacemente ...
Senza distogliere gli occhi dai tuoi , senza smettere di baciarti e di intrecciare la lingua con la tua avverto il lieve divaricarsi delle tue gambe.
Ti offri a me , aspetti che io ti dia del piacere, ti fidi di me .....
Le mie dita sfiorano sempre le grandi labbra del tuo sesso, del tuo fiore che ora è umido e caldo , quasi pulsante ....
La punta dei polpastrelli , sempre molto lievemente , risale al punto dove le labbra si uniscono .... a cercare quel piccolo bottoncino, ora turgidissimo , che spero le mie dita facciano esplodere di piacere .
Lo sfiorano , lo stimolano ..ma sempre con estrema dolce delicatezza.
I tuoi gemiti aumentano, ora anche io inizio a respirare molto pesante e il mio sesso si offre alle tue carezze.... desidero le tue mani su di me.
Un lieve odore di " passione " .. leggermente muschiato .. si diffonde tra di noi ...
Mi piace , mi eccita .
Le mie labbra si avventurano nuovamente sul tuo seno .. desiderose di proseguire.....
E tu ...
Sento la tua eccitazione farsi più impaziente... cresce la mia voglia di restituirti le carezze e il piacere... Ti cerco, nella tua intimità... e ti trovo così come vorrei, pronto, virile, turgido... accarezzo la pelle sottile facendola scorrere sotto le mie mani... sento i tuoi gemiti unisoni ai miei, le nostre umidità farsi più consistenti... sento i profumi del desiderio fondersi in uno solo e arrivare dritti al cervello...
Le tue labbra che solcano gentilmente ma volitive la mia pelle... e la tua testa.. vedo solo quella scivolare sul mio corpo...
E io ....
La mia bocca ....
Percorre il solco dei tuoi seni ...verso il basso.
Questo ti costringe ad interrompere le tue carezze : stanno avendo un effetto impressionante e non voglio sciupare sul più bello quello che abbiamo iniziato.
Voglio darti il massimo del piacere che io possa regalarti , imparare il tuo corpo e le tue reazioni.
Fissi la mia testa che scende verso il tuo ventre . Scosto il tessuto del tessuto con una mano mentre continuo a percorrere delicatamente le labbra del tuo sesso e a stimolare il tuo clitoride , ormai turgido.
La mia eccitazione cresce , al vedere il piacere che ti provoco
Il sapore della tua pelle ed il tuo odore muschiato mi inebriano.
Lentamente porto le mie labbra sul tuo sesso e con la punta della lingua continuo , delicatissimamente , ciò che ho iniziato con le dita.
Il sapore del tuo sesso è leggermente salato , profumo di muschio con un leggerissimo alone di ...pulito , consistenza vischiosa.
La mia lingua trova il bottoncino e tu ti contorci .... gemendo intensamente ...
Un dito cerca la via per entrare dentro di te ... a cercare i punti che ti arrecano più piacere ......
E tu ...
chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dalle sensazioni che mi stai regalando... ti prendo la testa tra le mani e dolcemente ti guido verso la giusta pressione... leggera, accennata nel punto che hai trovato dove il mio piacere si fa intenso... sento il tuo dito all'imbocco del mio sesso fremente ed umido... lo accolgo dentro di me... spingo piano i fianchi verso di te e capisci che... c'e ancora un piccolo spazio... ecco che un altro dito si insinua in me... e gemo inarcando la schiena e offrendoti la mia intimità senza pudore...
E io ...
Sento montare il piacere dentro di te, il tuo sesso offertomi pulsa e tu gemi e mugoli inarcando la schiena.
Allora estraggo le dita che stanno frugando nella tua intimità e allontano la lingua dal tuo clitoride .
Il primo orgasmo monta in te e uggiolando ti rannicchi su te stessa sopraffatta dalle onde del piacere .
Ti abbraccio e cerco di carpire la tua bocca e la tua lingua , condividendo con te il sapore degli umori del tuo sesso.
Ti abbandoni rilassandoti alle mie carezze che non cessano .....
E tu ...
mi lascio baciare, socchiudendo la bocca e lasciandoti frugare dentro di essa... ricambio i tuoi baci esplorando la tua che ... sa di me... mi piace sentire il peso del tuo corpo sul mio... sentire i tuoi muscoli tendersi... sentire il tuo sesso ancora turgido che attraverso la sottile biancheria spinge sul mio monte di venere... i tuoi occhi scrutano i miei paghi di piacere... li socchiudi piano in una muta richiesta... sguscio via piano ti giri e.... mi stendo sopra di te... comincio a darti dei baci piccoli e leggeri partendo dai tuoi occhi, le guance, mordicchiandoti il mento... mi soffermo sulla tua bocca... dentro...fuori, seguendo il contorno delle labbra con la lingua... scivolo piano sul tuo torace lasciando scie leggere di saliva su cui passo lievemente le punte delle dita... ti vedo sollevare la testa per guardarmi... sono arrivata all'elastico del tuo costume... mi soffermo e indugio tracciando piccoli disegni con lingua... sento le tue mani affondare tra i miei capelli... sento la tua presa sicura ma dolce... sposto l'elastico del costume e prepotentemente la tua fiera virilità sguscia fuori... finalmente vedo ciò che prima ho solo osato sfiorare... si erge li davanti ai miei occhi... fiero e turgido... sollevo lo sguardo e trovo il tuo... e senza staccare gli occhi dai tuoi lascio che le tue mani guidino la mia testa... e con essa la mia bocca verso il tuo sesso... ancora uno sguardo per capire che la tua pazienza comincia a venir meno... mi avvicino a lui... schiudo le labbra e finalmente ti accolgo nella mia bocca.... le tue mani mi accarezzano i capelli mentre mi guidano verso il giusto ritmo... il tuo ritmo... il tuo movimento... e...
E io ....
Ti guardo negli occhi mentre la tua bocca accoglie il mio sesso...
I tuoi occhi sono sognanti , appassionati , ferini mentre accogli la mia virilitànnella tua bocca calda e morbida .
Sento montare impellente e caldo i piacere dal profondo di me.
La tua bocca , il tuo calore mi eccitano sempre di più ma .... mi piace condividere questa sensazione con te e allora mi giro lentamente , senza che tu smetta di accogliermi nella tua bocca e con le mie braccia ( muscolose) ti aiuto a girarti e a avvicinare nuovamente il tuo sesso alla mia bocca per creare un cerchio di piacere perfetto .... e ...
E tu ....
... i respiri si fanno affannosi, le bocche fameliche... sento di nuovo l'eccitazione salirmi dentro ma... non sarà così facile adesso... ora tocca a te... è il tuo turno e... non voglio farmi distrarre da nulla... quindi accelero il movimento della mia bocca fin quando sento che comincia a pulsare forte... sento la tua lingua spingersi dentro il mio fiore e vorrei lasciarmi andare ma ora il tuo piacere è più importante... le mie mani sui tuoi testicoli sentono arrivare la contrazione... stacco la bocca e... rimango a guardare l'esplosione del tuo godimento con i tuoi gemiti nelle orecchie nella testa nei sensi... e il tuo liquido che finalmente si libera e sgorga inondando il tuo pube......
E io .....
Mentre il piacere ..quasi dolorosamente ... sgorga dal mio io più animale e profondo.. la mia lingua si spinge dentro al tuo fiore e le mie dita accarezzano delicatamente il confine tra i tuo fiore ed l'altro caldo e accogliente orifizio... la mia lingua esce dal tuo fiore e seguendone i contorni cerca questo secondo punto accogliente e lo lecca delicatamente , mentre il tuo corpo si contorce .... guardando il mio pube inondato dal seme del piacere .
E tu ....
percepisco il tocco delicato della tua lingua laddove... l'intimità si fa più intima... mi piace sentirti... mi piace ciò che mi stai facendo... ti lascio giocare un pochino, sento che potrei fondermi con te, lasciarmi andare all'istinto dell'animale femmina che sai tirarmi fuori, ma... adesso ho bisogno di godermi l'alba con te, scivolo piano di lato, mi ricompongo in silenzio sorridendoti, come in una muta promessa... mi rannicchio vicino a te, appoggiandoti la testa sulla spalla, intrecciando le mie gambe alle tue... fa un po' freddo, percepisci il mio brivido e prendendo l'asciugamano vicino, copri i nostri corpi abbracciandomi stretta mentre mi baci i capelli con dolcezza... il sole sta spuntando, tra un po' aprirà il bar della spiaggia... credo che prenderò un caffè...
E io ....
piccole attenzioni ...grande passione...
Passo dopo passo non è forse questo il miglior modo di ... costruire ?
Il profumo della tua pelle , il tuo " sapore" è ormai dentro di me.
I sensi , i fondo , non sono solo cinque e tu me ne hai fatti scoprire altri.
Il massimo è averli scoperti insieme.
Non ti ho posseduta , siamo stati uno ..l'altra...
UN'esperienza totale che contraddice ogni geometria : due rette che procedono parallelamente improvvisamente e senza un apparente motivo tovano un punto di incontro : Euclide non ebbe sempre ragione....
Tra poco andrò in ufficio ma ...su quela spiaggia ...tra pochi giorni sarò ...con te ...in te.
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16 years ago
tuffatore56,
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La fotografa maliziosa
LA FOTOGRAFA MALIZIOSA
Ero tesa, troppo tesa. La rabbia mi stava pervadendo, non riuscivo a mettere in atto ciò che nella mia mente era così chiaro e delineato e non c'è niente che mi dia ai nervi come non riuscire a realizzare ciò che mi prefiggo.
E non c'è niente di più difficile del cercar di star rilassati quando non lo si è. È sempre stato il mio problema davanti all'obiettivo di una macchina fotografica finisco per irrigidirmi e non riesco ad esternare la carica erotica che mi pervade dentro.
Erano i primi giorni di un piovoso ottobre e tutto era iniziato con l'idea del regalo di compleanno che volevo fare al mio amato. Dopo aver scartato i soliti profumi, camicia od orologio, avevo pensato di lanciarmi su qualcosa di personale creato appositamente per lui. In un periodo in cui una donna si sente in forma ed affascinante, sensuale ed attraente perché non provare a realizzare un calendario erotico ispirato a lui? A questo punto il problema....come fare? Chi scegliere per immortalare le mie morbide curve? Un estraneo, un fotografo professionista sicuramente avrebbe fatto un buon lavoro, ma non mi sarei sentita a mio agio ed oltretutto ero convinta che non sarebbe riuscito a cogliere la mia essenza.
Mi venne allora in mente di provare a chiedere a Lei, una mia amica, estroversa simpatica e molto maliziosa, ero convinta che Lei mi avrebbe aiutato e dato qualche spunto fantasioso...quando gli spiegai la mia idea Lei fu subito entusiasta e disponibile ad offrirmi il suo aiuto. Fissammo una domenica pomeriggio, mentre i nostri uomini erano usciti per una serie di acquisti. Si stupirono molto del fatto che non li avremmo accompagnati, ma non chiesero troppe spiegazioni e dopo un saluto veloce ci abbandonarono a casa nostra.
Dopo aver allestito una specie di set fotografico artigianale ed aver tirato fuori una serie infinita di completini intimi, comprati negli ultimi mesi, ne scelsi uno per iniziare....è strano perché avevo deciso di partire dal mese di dicembre, ma io sono così, molto istintiva e bisognosa di cogliere l'attimo di ispirazione...
Avevo un bellissimo tanga rosso a triangolino davanti e semplicemente un filo dietro, impreziosito da un cuoricino di svarosky luccicanti. Avevo deciso di abbinarci delle bellissime calze a rete nere, con la balza impreziosita da rose rosse e soprattutto una riga di cucitura sul dietro, di quelle un po' retrò come andava di moda negli anni 60, messe in risalto dai miei sandali gioiello, con il tacco a spillo comprati per le serate più chic. Per il seno avevo optato per un corpetto nero di pizzo anch'esso impreziosito da una striscia di brillantini sul balconcino.
Avevo deciso di sfruttare una sedia e mettermi a sedere a gambe divaricate dalla parte della spalliera, cercando di inarcare la schiena all'indietro per mettere in evidenza il mio seno generoso e nascondere le rotondità della mia vita. Lei si mise in ginocchioni lateralmente a me ed iniziò a fare qualche scatto, cercava di farmi rilassare, parlandomi e descrivendomi situazioni intriganti in modo da liberarmi dalle mie inibizioni. “Pensa di essere in un night club, osservata da molti uomini, che bramano, sperando di essere i prescelti”-mi diceva-”senti le loro voglie ed i loro sguardi su di te, ti desiderano, sei l'oggetto dei loro desideri, il premio che ognuno di loro vorrebbe ricevere”. Ma non ci sono abituata, sento l'occhio della macchina che mi osserva.
Ed eccoci dove ho iniziato il mio racconto. Ero troppo tesa.... decidemmo di mettere un po' di musica per creare un'atmosfera rilassata, avevo scelto i Muse che accompagnano molte delle mie seratine romantiche con Lui. Ma anche questo non aveva avuto grandi risultati. Allora Lei venne da me e mi sussurrò all'orecchio di lasciarmi andare e di pensare a Lei come fosse il mio Lui. Delicatamente la sua mano mi tirò giù la spallina del corpetto, mi sfiorò con le labbra e si rimise in posizione. Un dolce brivido mi pervase, un leggero tremito che si propagò in tutto il mio corpo, fino al mio sesso, che si bagnò solamente all'idea della sua dolcissima bocca su di me. Questo semplice gesto mi aiutò a lasciarmi andare e iniziammo a fare qualche scatto.
Poi all'improvviso,il rumore delle chiavi nella toppa, era Lui con il nostro amico, avevano deciso di rientrare, insospettiti dal nostro strano comportamento, e vi avrei fatto vedere le loro facce quando si trovarono di fronte quella situazione. L'imbarazzo era molto, ma oramai cosa ci potevo fare? Il patatrack era fatto e mi sembrava illogico cercare di nascondere ciò che stavamo facendo.
Loro oltretutto non erano affatto dispiaciuti della situazione che si erano trovati di fronte e di buon grado rimasero ad osservare. E' strano, ma il vedere il mio Lui che mi osservava mi sciolse molto, gli scatti fioccavano e vedevo l'espressione di lei molto soddisfatta. Sembrava quasi sedotta da me e dalle mie rotondità, vedevo i suoi occhi che mi spogliavano. Ad un certo punto notai il mio Lui che le si avvicinò all'orecchio e le sussurrò delicatamente qualcosa. Un minuto dopo era dietro di me alle mie spalle che sfiorava i miei capezzoli turgidi per la situazione, infilandosi attraverso le coppette del reggiseno. Un brivido mi pervase ed a quel punto i miei freni inibitori si volatizzarono. Lei continuava a scattare ad immortalare i dolci e sensuali baci che lui mi dava sul collo. Intanto il suo compagno era seduto sul divano a godere della piacevole situazione, era seduto composto, ma dai suoi sguardi capivo nitidamente che era eccitato.
Mi alzai in ginocchioni sulla sedia, facendo sporgere il mio particolare culetto, caratterizzato da due simpatiche fossette, messe più in risalto dallo sbrilluccichio del cuoricino del tanga.
Lui mi si accostò dietro, si sbottonò i pantaloni e rimase in mutande, quei semplici, ma deliziosi boxer neri elasticizzati che a me piacciono tanto.
Lo sentii eccitato quando avvicinò il suo membro al mio culetto. Non lo tirò fuori, ma si strusciava delicatamente ed io potevo sentire la voglia che aveva di me attraverso quella sottile stoffa che ci divideva. Come un'onda che montava, cresceva e cresceva ad ogni movimento. Oramai ero completamente assorta nel mio ruolo di modella e poco facevo caso alle altre due persone che ci stavano osservando. Decisi di chiudere gli occhi e mettermi di profilo rispetto a lei che sdraiata sul pavimento continuava a scattare le foto. Mi sentivo osservata, ma ormai non era più quella sensazione di fastidio che provavo all'inizio, anzi, stava stimolando in me quella carica erotica che molte donne hanno e bisogna solo imparare a saper cogliere. Mi immaginavo loro due: lei che scattava a ripetizione e mi guardava con quello sguardo malizioso che solo lei riesce a fare e lui che fremeva guardando ciò che accadeva. Ma mi sbagliavo....
Lei era veramente eccitata e presa da quello che vedeva filtrato dall'obiettivo della macchina fotografica, lui invece non si limitò a restar lì a guardare, ma si avvicinò a noi e si mise di fronte a me. Me ne resi conto quando sentii il suo membro eretto che sfiorava le mie labbra; non era quello solito che adoro e che ormai conosco centimetro per centimetro. Senza mai aprire gli occhi, schiusi le mie labbra rosse delineate da un delicato lip gloss e gli permisi di entrare dentro di me. Lo sentii duro, grosso ed eccitato. Senza alcuna remora me lo infilò tutto in bocca, avanti e indietro, ad ogni passata aumentava il suo piacere e mi piaceva l'idea di poterlo soddisfare. Intanto il mio lui con la sua calda mano, da dietro mi entrò dentro procurandomi un piacevole fremito. Nonostante l'inizio difficoltoso, il mio sesso era ormai completamente bagnato, umido, caldo ed accogliente. Sentendolo così decise di penetrarmi con decisione, mentre ancora avevo il membro del nostro amico in bocca. È una sensazione particolarissima quella che si prova ad avere due uomini dentro di sé, eccitante all'idea di essere posseduta, quasi schiavizzata. Tutti e due mi volevano, volevano riempirmi, fin quasi a togliermi il respiro. Lei ormai non la vedevo più, ero sempre ad occhi chiusi ma sentivo che continuava a scattare e delicatamente diceva “bravi così, la state facendo sciogliere”. Ad un certo punto sentii un rumore strano come una vibrazione soffusa, non riuscivo a capire cos'era, anche perché nulla era cambiato addosso a me. Schiusi leggermente gli occhi e vidi lei che si era tolta le mutandine ed aveva tirato fuori, probabilmente dalla borsa della macchina fotografica, un delizioso mini vibratore verde, con cui si stimolava delicatamente il clitoride, passando sotto la sua gonna di jeans, pur continuando con l'altra mano a scattare foto.
Le chiesi se volesse smettere di fotografare ed unirsi a noi, ma lei mi disse di no. Che sarebbe stato un pomeriggio che voleva regalare solo a me perché in fondo anche lei provava eccitazione da quello che vedeva ed osservandola attentamente mi resi conto che aveva ragione. Il suo sguardo e le sue labbra, inumidite dal passaggio delicato della sua lingua, le davano perfettamente ragione. I suoi dolci gemiti non mi lasciavano ombra di dubbio. Non so cosa scattò nella mia testa, ma a quel punto decisi, che nonostante i bellissimi piaceri che i due uomini mi regalavano, avrei pensato a lei fino alla fine, guardandola intensamente per farle capire quanto avevo apprezzato il suo erotico regalo......e fu così che per la prima volta riuscii ad imparare l'arte della malizia nello sguardo.
Dedicato alla mia dolcissima amica maliziosa
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16 years ago
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Chi perde paga
I debiti di gioco si pagano. Avevamo scommesso sul numero di taxi che avremmo visto per andare alla spiaggia dell’Es Cavalett e ho vinto io, di uno solo ma ho vinto io. La posta in gioco era comunque molto stimolante anche in caso di sconfitta: essere lo/la schiavo/a dell’altra/o per quella notte. Ti ho vestito solo dei sandali nuovi comprati a Milano e per un’ora buona ti ho fatta godere in tutti i modi succube dei miei giochi e dei miei desideri. So che sei contenta e vorresti continuare ma fa caldo, molto caldo. Nonostante siano le 3 di notte e le pale al soffitto girino vorticosamente l’aria calda che finalmente ci accompagna a Ibiza ha inondato la stanza insieme ai calori dei nostri corpi ansimanti di piacere. Esci per una sigaretta sul terrazzo. Stare nuda è un piacere per te e passi tutto il tempo possibile senza nulla addosso. Ormai ti hanno vista nei giorni scorsi anche dal cortile fuori il bar ma a Ibiza questo è normale, non siamo a Jeeeeeesolo. Appoggiata alla ringhiera del terrazzino ti godi la Vogue. Ti arrivo alle spalle, ti tocco le spalle umide di sudore e intanto ti bendo. So che fa caldo ma non è molto avere una benda addosso. Ti prendo il mozzicone e lo metto nel posacenere, ti giro e ti abbraccio. I nostri sudori si mescolano ma non importa è ormai giorni che non facciamo altro. Le manette scattano ai tuoi polsi ma dopo aver bloccato una mano prima di chiudere l’altra faccio passare la catena dietro le sbarre del terrazzo. Morale, sei nuda incatenata alla ringhiera e dai le spalle al cortile. La catena è lunga ma i movimenti possibili sono minimi. Non ti spaventa che qualcuno ci possa vedere, sanno che siamo una coppia super che fa l’amore come nessun’altro al Can Bossa, e poi il gioco è troppo eccitante. Ti propongo una onesta rivincita della scommessa del mattino: se indovini con cosa ti penetro ti faccio godere con quell’oggetto. Le prime cose sono facili, un dito o due dita le riconosci subito e i primi orgasmi si consumano. Un rivolo di sudore passa dal collo nei tuoi seni, lo lecco avidamente, chiedi da bere e volutamente un po’ di acqua finisce sul tuo corpo e poi a terra ma con il caldo che fa…… L’acqua i tuoi umori il sudore tutto si mischia. Ti rendi conto che sei nuda su tacchi da 15 cm con il culo in mostra bendata e che stai godendo come una vera troia? Il vibro piccolo; facile anche quello lo hai usato spesso in questi giorni così come quello grande. Non te ne frega nulla di urlare, a Ibiza tutto è concesso. Ora comincia il difficile: per un po’ il tubo del dentifricio entra ed esce dalla tua figa allagata prima che tu lo possa riconoscere e via un altro viaggio nel piacere. Un cazzo ancora di gomma? Ah si è il tuo strap on che in questi giorni hai usato. Hai sfruttato l’allenamento dell’inverno e non hai perso occasione per incularmi e insieme godere, perché sai da vera puttana che quel gioco entra si in me ma ogni colpo è per te un piacere per il piccolo cazzo che ti sfrega il clitoride. E questo cos’è? Il manico della tua spazzola…… Troppo piccolo, non lo riconosci, primo errore. Sai che dopo il terzo errore il gioco finisce quindi occhio. Sei un po’ stanca ma non di godere. In realtà è una mia scusa per farti sedere. Porto una sedia e mi ci metto sopra, ti faccio sedere sulle mie gambe o meglio sul mio cazzo duro che ti ho già sbattuto a ripetizione sulla figa e sul culo. Nonostante sia incatenata ti muovi bene da vera puttana che vuole ricevere ogni mm di cazzo a disposizione. Godi urlando 1, 2, 3 volte; il cazzo è sempre la cosa tua preferita e come spesso accade ti ho riempita di caldo sperma, come se la temperatura non fosse già alta, nonostante nell’ora precedente tu ti sia ben preoccupata di svuotarmi le palle. Ora è la volta del nostro nuovo giocattolo, il fallo a ventosa comprato prima di partire da Giovanna, non vibra, è più grosso dell’altro ma ormai sei così elastica che ti adatti a ogni cosa. Te lo infilo tutto e te lo sbatto con forza, godi come una vera troia in calore allargando ben bene le gambe. Lo sperma che avevi dentro schizza sull’interno delle cosce e scivola sulle gambe mischiato al sudore. Intanto succhi pure un altro vibro, caso mai ti restasse qualche buco libero. Dopo l’ennesimo orgasmo raccolgo con la lingua lo sperma dalle tue cosce e te lo porgo in bocca. Tu avida lo prendi subito ma hai ancora sete. Un po’ di vinello in fresco fa bene, un po’ scivola sulle tette (l’avrò fatto apposta?) e prontamente lo raccolgo, non va sprecato!!!! Ma anche io ho ancora tanta sete ma non trovo un bicchiere. Va beh viene utile ancora la sedia, ti metti sopra a gambe aperte ti riempio la figa di vino e così posso bere da te direttamente. “Che vacca che sono e quanto sono contenta di esserlo”. Sono le prime parole che dici dall’inizio del gioco a parte gli urli. Ehi ma non hai riconosciuto la bottiglia, secondo errore….. Dai andiamo sul facile due vibratori insieme e così un paio di orgasmi ci scappano ancora. Sentiamo che rientrano i nostri vicini di stanza, per la conformazione dei terrazzi sai che ci possono vedere, ti chiedo se vuoi smettere. No assolutamente no mi rispondi, tanto sappiamo che sono gay per cui al massimo sarebbero attirati dal mio cazzo ormai esausto. Non tardano a farsi vedere e pare che lo spettacolo, nonostante sia la figa l’attrice principale, non viene disdegnato e prendono a incularsi a vicenda con molto ardore ed enfasi. Ho usato sempre le ciabatte per motivi igienici, posso appoggiare il piede sulla figa bollente per raffreddarla, è un sollievo e intanto le dita penetrano e così puoi godere ancora una volta, ormai il conto è perso, credo che sia il tuo record. Però….. no il prossimo oggetto proprio non lo riconosci….. 3 – 2 – 1 tempo scaduto il flacone del mio deodorante non è stato indovinato, terzo errore e gioco finito. Posso sbendarti e slegarti, sei esausta la figa bolle nonostante il piede ma credo ormai sia ora di andare a letto. “E no caro il mio bastardo troppo comodo, era una rivincita”. Indossi il tuo strap on e con poco gel me lo infili nel culo dopo avermi ordinato di mettermi sul letto a pecorina. Mi inculi schiaffeggiandomi ripetutamente le chiappe, il rumore è sordo e sentiamo i gay che si divertono, forse stanno immaginando il contesto ma….. a parti invertite. Il cazzetto che entra in te ti provoca un ennesimo orgasmo urlato. “Ti sfondo bastardo, figlio di puttana, porco maiale schifoso adesso sei tu a subire, prendilo tutto” e via un altro momento di piacere. Ormai sono le 4,15….. ora di dormire. Dormire? E chi ne ha voglia? Ok andiamo al pub magari ci danno ancora un long island per dissetarci e magari per passare il bicchiere sulla figa in fiamme. Ti vesti (si fa per dire) con una mini cortissima, top, i sandali che avevi da 15 cm di tacco e basta, gli slip darebbero solo fastidio. Andiamo…… ah un momento infilati le palline fino al pub….. potrebbero farti godere, ne hai così bisogno!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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16 years ago
carste,
50/50
Last visit: 11 years ago
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La glory hole..
Anno 2000....festa in cui presenziavano coppie e singole, io allora ero in coppia con un uomo sui 40 anni, un tipo molto affascinante e perverso. diciamo che non si stancava mai di realizzare ogni mia piccola fantasia e di stupirmi sempre con nuove emozioni..come fece anche quella sera!
Mi disse di vestirmi moto provocante ma senza slip...disse di indossare sotto un abitino nero e aderente....uno di quei bustini con reggicalze che adoravo mettere e che ti strizzano il seno cosi tanto da far diventare la mia terza una quinta e da farti mancare il respiro ma che rendono una donna decisamente sexyyyyy!!! :)))
Andammo in auto fino ad una villa abbastanza isolata ma degna della villa sul lago di Como di George Clooney...qualcosa di indescrivibile!!!!wow!
insomma avevano organizzato una festa alla eyes wide shut dove all'ingresso c'era una stanza dove i padroni di casa a volto scoperto ti davano una mascherina nera....ed era vietato toglierla se non nelle camere chiuse accessibile solo ai + intimi...
Poi entrammo,un enorme salone dove già alcune coppie si divertivano sui divani e tante porte aperta attorno....
Il mio lui che già era andato ad altre feste del genere visto che era molto amico con la coppia in questione mi invitò ad andare in una stanza....la Glory hole....
Entrammo....un gran buio....e a terra solo dei faretti dalla luce molto molto soffusa che permettevano di vedere delle"sporgenze"emergere da un sacco di buchi presenti nelle pareti...................
Il mio lui mi lasciò la mano e....mi disse all'orecchio....che era tutto per me e che senza il suo consenso fino a quando non mi sarei saziata completamente, non sarebbe + entrato nessuno.....e cosi fu....
Non si può descrivere quanto piacere si possa provare nel soddisfarsi con il solo oggetto del desiderio e con l'emozione di non sapere chi si nasconde dietro tutti quei buchi.
ovviamente i preservativi erano già indossati e sono rimasta li per oltre un ora credo.
poi il mio lui mi disse se volevo togliermi il gusto di vedere qualcuno tra quelli che mi avevano soddisfatta di più e di continuare in luogo più comodo magari anche con altre coppie e cosi fu....
Ne scelsi 3, mandai il mio lui a chiamarli e insieme andammo in altra camera......fu una gran bella nottata ma la parte + bella fu sicuramente la glory hole!!!!
Non capitò + di trovare un luogo che non fosse un privè con la glory hole e quindi quella rimase la mia unica esperienza.....ma al solo pensiero...mm che effetto mi fa!!!
La storia con B. finì dopo circa un anno e mezzo...ma lo ricordo sempre co n grande piacere..è grazie a lui se ho iniziato tutte le mie avventure trasgressive e se oggi sono quì su un sito del genere che trovo meraviglioso!!!!PN*
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16 years ago
Panteranera31,
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Last visit: 15 years ago
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In camper ad ostia
Un anno fa , mi trovavo a Roma per lavoro , e non potendo far altro , nei week-end mi torvavo sempre piu spesso ad ammirare il mare d'inverno ad Ostia leggendo qualcosa o semplicemente passeggiando.
Una domenica di queste ,me ne stavo seduto da solo sul muretto del lungo mare , quando dietro di me si parcheggio un Camper .
Poco dopo , dal camper scesero una coppia over 40 , i quali si diressero vs la spiaggia avvicinandosi sempre piu verso il mare .
Li per li non feci tanto caso a loro, anche se avevo gia notato lo splendido culo che la tuta blu lasciava intravedere , e rimasi li immerso tra un sms e una pagina del mio libro.
Quando ormai , la presenza di quella coppia era divenuta parte integrante del paesaggio , mi accorsi che i due amoreggiavano sdraiati sulla sabbia , ma senza andare oltre scambiadosi baci e carezze ...li fissai per un po e poi continuai a leggere il mio libro .
Stavo quasi per andar via , quando vidi che la coppia stava ritornando verso di me allora decisi di rimanere per ammirare nuovamente il culo della signora .
Feci finta di nulla e quando furono dietro di me le guardai il culo ; mentre stavo guardando lei si giro e accortasi del fatto sorrise ....mortificato mi voltai di scatto , ma la tentazione di guardare era troppo forte e nuovamente feci cadere il mio sguardo su di lei ....a quel punto mi accorsi che lei sussurro qualcosa all'orecchio al marito ....e anche lui si volto con aria sorridente .
Distosi lo sguardo e pensai che era meglio andar via .
Aspettai che i due salissero sul Camper e mi avvia verso la mia auto che era parcheggiata qualche metro piu in la vicino al camper .
Ingranata la retromarcia e pronto per partire senti bussare al finestrino di destra mi voltai ed era l'uomo del camper ;
Oddio , pensai , questo mi mena ......
Mi fece cenno di abbassare il finestrino e io l'abbassai :
Vai gia via. Mi disse con aria pacata
Si , perchè . risposi
Nulla , volevo solo sapere perche guardavi mia moglie.. mi disse
Non sapevo cosa dire , ma mi venne in mente l'unica cosa sensata che potevo rispondere ...
Be trovo che sia una bella donna , ecco perche la guardavo .risposi
Lui incaro la dose , '' ma ti piace davvero'' mi chiese e risposi di si che sia una bella donna è innegabile .
Aspetta esclamo perche non scendi che te la presento e cosi feci .
Quando sali , sul camper tutto mi fu subito chiaro l'avvenente signora era adagiata sul letto , semi nuda e con un sorriso sulle labra che diceva tutto ....Ti presento Carla , io sono Luca ...tu come ti chiami , mi disse Luca .....risposi con la voce rotta dall'emozione ma non riuscivo a togliere le sguardo da Carla che nel frattempo faceva di tutto per farmi eccitare ..infatti il mio cazzo era gia duro ...e lei accortasi mi disse di avvicinarmi ....il mio sguardo incrocio quello del marito che con voce rassicurante mi disse '' Vai io rimango qui a guardarvi '' ....Lei mi prese per mano e intuito il mio imbarazzo mi inizio a baciare sul collo e poi dolcemente sulla bocca ....quando la presenza di Luca era stata cancellata dalla mia mente e oramai la lingua di Carla dolce e vellutata era il mio unico pensiero , senti Luca dire '' dille di succhiarti il cazzo alla troia '' Carla mi fece un cenno con la testa ...ed io le dissi '' succhiami il cazzo troia '' .
Carla sfibbio i Jeans e comincio a succhiarlo , la Carla dolce dei primi baci sie era trasformata in una troia assetata di cazzo ....una pompa spettacolare alla quale non stavo resistendo piu ...le stavo venendo in gola quando Carla , mi chiese di leccarle la fica e cosi feci , l'odore della sua fica era inebriante morbida e bagnata continuai a leccarla per 5 minuti di fila e lei non faceva altro che ripetere a Luca quanto fosse bello ....di scatto si alzo e riprese a succhiare il mio cazzo ma per pochi attimi poi mi disse che lo voleva dentro ...si mise sopra di me e mi inzio a scopare ....Luca mi incitava e mi diceva di dirle Puttana troia porca etc etc e cosi io facevo ...Carla si eccitava a sentire quelle parole e le ripeteva al marito e raggiunse un primo orgasmo poco prima che le dicessi che stavo per venire .....a quel punto usci e prosegui con la bocca fino a che non le venni in bocca ....non una goccia di sperma usci dalle sue labbra .
Soddisfatto sia io che lei , feci per alzarmi quando Luca mi disse :
Aspetta non le vuoi sfondare il culo alla mia Puttana ?
Carla mi tiro per un braccio , e si mise a pecorina e mi disse:
Dai fammelo sentire nel culo come una troia .....
Iniziai a leccarle il buco del culo convinto di allargallo un po ma mi accorsi subito che quel culo era gia abituato a prendere cazzi ...cosi lo infilai dentro e lei con un urlo di piacere accompagno il mio movimento deciso e repentino spingendo anche lei verso di me .
La scopai come una troia , sbattendola con foga dicendole di tutto , sentendola godere e parlare con Luca il quale nel frattempo aveva cominciato a segarsi ....
Carla non faceva altro che gemere e io la insultavo in tutte le maniere fino a quando le dissi che stavo per venire ....e lei mi disse di venirle in culo che voleva sentire dentro la mia sborra ....e cosi feci ...le sborrai in culo mentre senti che Luca veniva anche lui ......
Felicemente soddisfatti lei si alzo e io rimasi un po li a letto ....Carla a quel punto mi chiese se volevo un caffè ...risposi di si e iniziammo a rivestirci ed a chiaccherare come se nulla fosse successo ...dopo un po usci dal camper e...ognuno per la sua strada .....non li vidi mai piu anche perche erano del Trentino ....ma ci sentiamo qualche volta .
Carla Luca grazie per avermi autorizzato a scrivere questo racconto .
Fine
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 10 hours ago -
Email 4^ donna
..ho voluto andare oltre, oltre la mia razionalità, oltre quello che in quel momento veramente volevo per conoscere un altro lato di te, che attimo dopo attimo, mi diventava sempre più piacevole…
Quando ci siamo incontrati, sapevo che non ci potesse stato un dopocena con te. Così ..quella sensazione a pelle. In pizzeria ti ho scoperto più volte intento a scrutarmi…quel qualcosa si stava materializzando e trovava conferma via via nel corso della serata. I tuoi occhi non nascondevano il piacere di ciò che guardavano. Ero molto imbarazzata, ma affascinata dinanzi alla tua eleganza, al tuo modo di esporti, alla tua essere padrone della situazione. Ero, per la prima volta, dopo anni, nuovamente catturata dall’interiorità di un uomo.
Quell’abbraccio e quello che ne è seguito dopo è stato un continuo chiedersi se era quello che volevo..stava accadendo troppo in fretta!!
Se da una parte non volevo rompere l’atmosfera, dall’altra era stupido dare il via e poi fermarsi a metà strada…
Sapevo che fino in fondo ieri sera non potevo andare, ma era pur vero che tu eri lì, e che avevi il diritto di avermi per quello che potevo…lo desideravo..
Quello che mi chiedevi, era però troppo intimo..ho esitato più volte.e te ne sei accorto..perchè i miei pensieri stavano occupando quello spazio tra me e te. Come potevano renderti partecipe della cosa se io per prima non capivo perché mi stavo comportando così e perché continuavo a frenarmi..
O forse si, la risposta la conoscevo…stavo rivivendo un vissuto. Un pezzo meraviglioso della mia vita.. Mi ero nuovamente imbattuto in un uomo speciale!
Paura, incredulità, incapacità di lasciarsi andare.. e nel contempo consapevolezza che accanto a me c’era un uomo diverso che meritava rispetto. Avevo il dovere di lasciar fuori dal tutto ogni pensiero che non fosse lui ed il suo piacere.
E’ una linea sottile che divide quello che si vuole da quello che è giusto per sè, per quando la mattina dopo ci si sveglia lontani dalla magica atmosfera della notte, in un letto dove sei sola e prendi consapevolezza.
Sono attimi interminabili, in cui devi metter a tacere la tua educazione, far prevalere il tuo desiderio, rispettando un uomo, che lì accanto a te, ha la tua stessa sensibilità. Il risultato è un’inibizione che di solito non c’è.
Se da una parte si rimane colpiti da un animo simile al tuo dall’altra c’è la consapevolezza di essere letti come un libro aperto. Tu hai questa capacità. Ed è disarmante.
E’ molto più semplice gestire la mediocrità, la passione nel suo significato più stretto, che avvertire il rispetto di cui lui ti avvolge in quel momento.
Sei un uomo unico al quale va tutto il mio rispetto, dinnanzi al quale so di non poter fingere perché dotato di una sensibilità come pochi hanno…un bacio dal profondo del cuore!
Ps
Potrei riprendere i pensieri e renderteli più comprensibili, ma sono una pennellata in una tela bianca. E se ti va ne possiamo anche parlare…
7
0
16 years ago
admin, 75
Last visit: 10 hours ago -
Email 3^ donna
Ieri sera ho rivisto la mia gioia dopo quasi un mese.
Ho trascorso tutta la giornata fremendo, le ore non passavano più.
Sono le 18.50, è ora, esco di casa, durante il tragitto tremo al sol pensiero di rivederlo.
Ed eccomi nella sua auto, finalmente.
Abbracciarlo, baciarlo, che emozione sfiorargli la pelle, ho gli occhi lucidi per la felicità di poterlo avere
vicino a me.
Prima ancora che lui inizi a toccarmi sono già eccitata.
Mi succhia il seno, oooooooh,mmmmmmmmmm, che bello, brividi di piacere mi avvolgono.
Comincio a baciarlo sul torace, lo voglio sentire tutto, la mia lingua sulla sua pelle mi trasmette emozioni
Che mi fanno impazzire di piacere.
Non smetterei più di baciarlo.
Arrivo sulla sua intimità, è un puro godimento leccare, baciare ed attirare all’interno della bocca il suo cazzo.
Mmmmmmmmmmmm inizio a gustarmelo, con la lingua, le labbra, tutto in bocca.
Mi piace tantissimo succhiare la parte alta, il glande è favoloso.
Impazzisco di piacere a sentirlo tutto in bocca, possederlo, farlo mio.
Lui mi vuole possedere, è dentro di me, aaah, che piacere, che goduria, siiiiiii, ancooooooooooraaaaaaa,
daiiiiiiiiiii, non riesco a trattenermi, godo senza ritegno, il cazzo mi penetra tutta, è troppo bello.
Mi sbatte ancora e ancora e la mia fica non si vergogna a mostrargli il piacere che gli dona e
l’orgasmo che gli procura. Godooooooooo
Mi tremano le gambe, ooooh,mi manca il fiato, mi sbatte proprio a dovere.
Ho ripreso il suo cazzo in bocca e il godimento continua.
E’ tutto in bocca e me lo succhio, mi piace troppo prendere il suo cazzo in bocca, me lo gusto tutto,
la lingua lo lecca, la bocca lo succhia ed io impazzisco a sentirlo duro, pronto a godere.
Vado su e giù, sta per arrivare, eccolo, mmmmmmmm, siiiiiiiii, ho la bocca piena della sua sborra,
sentirlo venire e godere, fa godere anche me.
E’ un piacere, una bellezza indefinibile sentirlo godere nella mia bocca.
Mi piace anche continuare a gustarlo quando è a riposo, non riesco a smettere, sono insaziabile,
ti mangerei tutto.
Il tempo è tiranno,il mio amore deve andare, è stanco,troppo lavoro.
Lo saluto a malincuore, l’incontro è stato breve ma intenso.
Sono ubriaca di piacere, mi sento stordita.
Un bacio ed un abbraccio.
6
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 10 hours ago -
6^ email donna 2 dopo incontro
Arretro il sedile sul quale sono seduta e reclino al massimo lo schienale.Senza darmi il tempo di pensare abbasso i pantaloni e mi sfilo gli slip, aprendo poi le gambe in modo di esporre il mio sesso alla tua vista.Tu sollevi la mia gamba destra posandotela sulla spalla sinistra e con quel movimento ti chini appoggiando la bocca sul mio sesso.La tua lingua vorace si insinua tra le mie grandi labbra ed io serro le cosce attorno alla tua testa sollevando nel contempo il bacino.Alla lingua unisci una mano. Sento le tue dita frugarmi, penetrarmi, percorrere le mie grandi labbra. La tua lingua bollente mi sconvolge, mi sommerge con altissime ondate di piacere dalle quali riemergo sempre più prossima all’orgasmo.Un tuo dito, inumidito dai miei umori, si insinua nel mio ano lasciandomi momentaneamente senza fiato.Vengo… senza alcuna possibilità di resistere vengo, ancora trafitta dalla tua lingua e dal tuo dito.ti fermi aspettando che si plachi in me il terremoto dell’emozione.ti sento spostarti e la mia gamba è libera di riabbassarsi. Resto qualche istante ad occhi chiusi, assaporando ciò che ora desidero fare.Mi sporgo verso di te e Traffico con la chiusura dei tuoi jeans e, con il tuo aiuto, li faccio scendere sino alle caviglie.La stessa cosa faccio con i boxer e osservo il tuo pene bello, duro, desideroso della mia lingua e della mia bocca.Mi chino sul quel magnifico sesso e con la lingua sfioro il glande, percorro l’asta, soffermandomi un poco sui testicoli.Li succhio, strappandoti un gemito di piacere.Il tuo pene ha un buon sapore e la mia bocca si schiude per lasciarlo entrare mentre la mia lingua gioca con la tua virilità.Succhio il pene con voracità, ancora eccitatissima e desiderosa di te.Ogni volta che il pene entra nella mia bocca immagino che entri nella mia intimità e quindi aumento il ritmo, simulando con la bocca le contrazioni del mia vagina.sento tenderti, segno che sei prossimo a venire ed io aumento ancora il ritmo.Cerchi di sottrarti alla mia bocca ma con un gesto delle mani ti faccio capire che desidero il tuo seme nella mia bocca. Ti rilassi e dopo breve ecco sgorgare dal tuo sesso il fiotto di sperma che assaporo prima di ingoiare.Io resto immobile, godendomi gli schizzi via via più tenui che escono dal tuo pene che solo dopo molto tempo comincia a perdere il suo vigore.Restiamo sdraiati, ognuno sul proprio sedile, godendoci la tranquillità del luogo deserto. La tua mano torna ad accarezzarmi ed io, per favorirti,apro un po le gambe...Le tue mani prendono a percorrere le mie gambe, risalendo sino all’inguine ed in breve vedo il tuo pene risorgere a nuovo vigore. con la mano lo tocco, lo sfioro, lo accarezzo.Le tue mani si stringono attorno alle mie e le portano alla bocca. La tua lingua percorre l'indice ed uno ad uno ogni altro dito, riaccendendo in me un acuto desiderio.Mi sfilo il top che indosso liberando il seno che accarezzo, stringendo tra le dita i capezzoli eretti.Tu, guardi le mie mani strette sui miei capezzoli e dal tuo sguardo capisco che mi desideri. Mi accomodo su di te,il tuo pene trova facilmente l’ingresso alla mia intimità ed io mi lascio andare godendo della tua forte penetrazione.Ormai è tutto dentro di me e le tue mani si stringono sul mio seno, avvolgendomi in un sensualissimo abbraccio.Inizio a muovermi su di te per sentirne la prepotente eccitazione. E’ bellissimo!Facendo leva sulle gambe comincio a sollevarmi e a riabbassarmi su di te, cavalcandoti con infinita dolcezza.Il tuo pene è bollente e data la mia posizione, con le ginocchia serrate, mi riempie completamente.I movimenti si fanno più veloci, quasi selvaggi ed io vengo nuovamente, serrando le mani sul sedile. Anche tu sei in procinto di venire ed ancora una volta, uscendo per metà dall’abitacolo, mi chino per ricevere il tuo seme in bocca.Resto li, nuda, accoccolata fuori dall’abitacolo con il capo proteso all’interno per riuscire a succhiare il tuo pene fantastico. Non posso credere ai miei occhi!sei appena venuto per la seconda volta ed è nuovamente duro e pronto per farmi godere nuovamente!Ti Prendo per mano e ti faccio uscire dall’abitacolo.Mi chino sul cofano, appoggiandoci entrambi i gomiti, protendendo i glutei all’indietro.Voglio che l’invito sia chiaro!Restando chinata, porto le mani ai glutei e li allargo, avvicinando le dita al buchetto come ad indicare la via.Raccogli l’invito e sento la tua lingua posarsi sul buchetto e leccarlo con passione.Mi appoggio nuovamente sui gomiti gustandomi quell’umido tocco.Non vedo l’ora di sentire la lingua sostituita dal suo poderoso pene.Vengo presto accontentata.Il tuo glande si appoggia al mio ano e con un colpo secco entra in me strappandomi un grido.Un forte dolore, cristallino, incandescente mi trafigge, presto sostituito dal piacere di essere posseduta così pienamente.Le tue mani sono appoggiate sui mie glutei e li tengono separati mentre il tuo sesso mi penetra sino a far cozzare violentemente il bacino contro le mie rotondità.Ogni colpo inferto dal tuo pene è una valanga di piacere, ogni tuo ritrarsi simile alla risacca che preannuncia una nuova ondata.Perdo la cognizione del tempo, conscia solo del tuo sesso nel mio ano.Ho gli occhi chiusi e sono concentrata solo sul suo fantastico, sublime, potente, magico cazzo.E vengo nuovamente, presa dalle vertigini raggiungo vette di piacere che nessuna parola può riuscire a descrivere. Nell’oscurità dei miei occhi chiusi vedo mille luci muoversi e rincorrersi e, in tutto ciò, il tuo pene immobile ma ancora ben piantato nel mio ano. Ti Sei fermato solo per farmi godere l’orgasmo ma ecco che ora riprendi a muoverti, sodomizzandomi con ancora maggiore forza, riportandomi in un attimo ad un’eccitazione che pensavo ormai di avere esaurita.Ti muovi convulsamente. Incredibile! vengo ancora una volta, imitata da te che scarichi il tuo seme dentro di me. Scivoli fuori di me regalandomi quell’ultima incredibile sensazione che solo chi ha provato il sesso anale può comprendere.Non sento più il mio corpo, credo di non essere nemmeno in grado di riassumere la posizione eretta.Finalmente riapro gli occhi ed aiutata da te mi rimetto in piedi voltandomi verso il tuo viso. Ti Regalo un caldo ed intensissimo bacio e risaliamo in macchina dove ci risistemiamo e ci rivestiamo.è STATA UNA GRANDISSIMA SCOPATA!!!!!!!!!!!!
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 10 hours ago -
5^ email donna 2 dopo incontro
Sussurri frasi a bassa voce che a fatica comprendo, confusa dal tono caldo e suadente della tua voce. D’istinto ti butto le braccia al collo, come se avessi paura di precipitare; cerco la tua bocca, i miei baci chiedono la tua lingua mentre mi lascio guidare alla scrivania, appoggiare di fianco al computer. Mani impazienti sbottonano la camicetta, alzano la gonna, palpano con decisione le natiche, si fanno strada tra l’orlo degli slip e ti accorgi che sono già bagnata. Un accenno di sorriso, sei compiaciuto dalla scoperta. Le tue dita cominciano ad esplorarmi partendo dall’inguine, tra le cosce, accarezzando le grandi labbra arrivano al clitoride. Fremo. Con il polpastrello lo stimoli, insistente, io respiro più veloce e cerchi sempre più stretti, pressione sempre più decisa sul mio roseo pulsante del piacere mi costringono a piccoli gemiti, sospiri involontari di godimento. Con un rapido e deciso movimento mi giri, mi metti a 90° sulla tua scrivania e gli slip scivolano verso le caviglie. Ho la testa e la pancia pressate sul tavolo, le gambe ben aperte che ti permettono di ammirare la mia fichetta schiusa, umida e morbida. Ti piace, lo so, anche se non ti vedo percepisco il tuo respiro voglioso sul mio sedere, la tua bocca è a pochi millimetri dalle piccole labbra, senza toccarle; guarda bene da vicino, giovane carne vibrante, desiderosa di essere violata. Sensazione dolce e intensa della tua lingua che accarezza generosa il mio sesso, aggiunge liquidi su liquidi, i miei umori si mescolano nella tua bocca avida che lecca, beve, esplora ogni centimetro di vagina, scaldandola. Vorrei imbrattarti quel bel viso del mio miele, questo massaggio orale è bellissimo, ma si fa sentire la voglia di qualcosa di più forte, la voglia di essere penetrata. Forse telepatico, senza bisogno di dirtelo ti alzi in piedi, la tua cappella si struscia contro la mia fica bagnandosi e con un unico colpo, ben assestato, il tuo cazzo entra interamente, facendomi gridare. Sì, spingilo dentro con forza, in questa posizione puoi raggiungere i miei punti più profondi mentre io, bloccata sul tavolo, impotente davanti alla forza dei tuoi colpi, ansimante come un piccolo animale gemo eccitata. Sarà la sicurezza dei tuoi movimenti, sarà che oggi mi sento più bella e più troia, ma voglio ancora di più, il piacere sarà più forte se si mescola al dolore.–Fottimi il culo-.Voglio essere inculata, voglio sentirmi ancora più aperta, ancora più violata.-Scopami nel culo, adesso-. Oh sì, dal guizzo nei tuoi occhi capisco che il mio invito ti ha colto di sorpresa –Piccola troia-, ma non desideravi altro. I tuoi modi non sono gentili mentre mi afferri i fianchi e mi sposti verso un mobiletto basso, di ferro, costringendomi a salirci sopra a pecorina, le ginocchia ben piegate, la schiena inarcata per donarti completamente il culetto sodo e aperto al massimo. Le tue dita sono ancora invischiate nel mio miele. Le impregni di liquido e le fai scorrere nel breve percorso tra la vagina e l’ano, lubrificando. Penetri il mio tenero orifizio con un dito, allargalo un po’ tesoro, preparami al peggio. Ecco, è qualcosa di più grande del dito che ora cerca di entrare, massaggia insistente le parteti dello sfintere. Un movimento solo, deciso, fino in fondo. Sentirti entrare mi toglie il fiato, un’eccitazione violenta che mi fa gemere di dolore/piacere. Il male è forte ma non durerà tanto, non ho paura, tu sai come fare. I primi colpi infatti sono morbidi, lenti, il tuo pene mi allarga, reclama spazio. Lo estrai un po’ per poi affondarlo di nuovo, senza esitazioni. Mi abbandono per un attimo al confuso stordimento del dolore che man mano diminuisce, lasciando il posto ad un piacere sempre più intenso adesso che con una mano mi massaggi il clitoride, masturbazione & penetrazione anale: sto godendo. La tua eccitazione aumenta, lo capisco dalla voce soffocata e dai colpi più forti, più veloci. Dai amore, continua così, voglio un orgasmo e lo voglio esaltante. Vuoi che ti parli, che ti dica quando sto per venire ma non ci riesco; è troppo forte il piacere, toglie il fiato, annebbia la mente –e i pensieri più spinti sono una gioia tutta mia-. Continua a fottermi, continua a torturarmi il clitoride, sento che il piacere sta arrivando a livelli estremi. Mi scopi come fossi un animale: non c’è affetto né tenerezza, ma sei completamente mio, schiavo del mio giovane culo, del mio vorace desiderio di godere. Sta arrivando l’orgasmo, sotto la raffica dei tuoi colpi si avvicina il momento..sì! un’esplosione di contrazioni interne, incontrollabili, fortissime. –Ti prego, vieni!- Riempimi il culo del tuo sperma. Urlando e gemendo di piacere violento ti sento venire, liquido caldo mi riempie, mi inonda le interiora. Prepotente godimento di entrambi, shock sensuale sempre nuovo che sfuma pian piano mentre estrai il tuo cazzo e fai colare liquido sulla mia schiena, sensazione bellissima di sottomissione. Mentre ti allontani verso il bagno mi siedo confusa e intorpidita ad annusare il penetrante odore di sesso nella stanza, raccolgo con le dita i nostri umori colati sulle cosce e li succhio, gustando compiaciuta il tuo sapore miscelato al mio.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 10 hours ago -
Sei davvero bisex?
"sei davvero bisex ?", con questa domanda ci siamo seduto al tavolo del bar per il caffè conoscitivo... lei una bella bionda sui 40 lui un bel 50 enne...
io timidametne ho risposto si...
lei si mette a ridere e mi dice bene allora preparati...
non avevo ben capito cosa avesse in mente ma siamo andati a casa loro un bell'appartamento d napoli centro.
"spogliati vediamo un pò se hai un bel culo" mi dice appena arrivato ed io m spoglio subito, il marito si siede comodamente sul divano ed osserva silezioso....
"bene ed ora emttiti a pecornina voglio vederlo bene ... " eseguivo essendo slave mi piaceva eseguire ordini ma ancora non capivo cosa avessse in mente.
appena nudo e messomi a pecorina lei mi si avvicina mi dice "ora vediamo quanto sei largo, e se sei davvero una puttanella come dici" io presentandomi avevo detto che sono una troia.
apre una valigia da cui escono decine di falli che si legano allo strap on, ce ne sono di tutte le misure alcuni davvero spaventosamente grandi.
ne prende uno di dimensioni appena sopra la norma 20 cm e largo se lo lega allo strap on e mi spalma la pomata sul buco del culo... poi senza dir altro me lo infila.
il dolore si sopporta e lei comincia a stantuffarmi io gemo, comincio a godere come una troietta e lei se ne accorge, allora toglie quello e ne prende uno più grande... questo fa male è grosso non entra ma poi lei spinge con più forza mi sfonda. no so se era più il dolore o il piacere quando lei chiama il marito lo fa spogliare ha un bel cazzo e gli dice "ora vediamo come succhi..." nemmeno il tempo di capire che già lui mi scopava in bocca , mi scopava proprio il cazzo mi arrivava fino in gola... nel frattempo anche io mi ero eccitato.
mi stappa il fallo dal culo e mi fa stendere il mio cazzo era bello diritto ed il marito mi si siede sopra infilandoselo nel culo mentre lei mi ordinava di aprire la bocca. nemmeno il tempo di farlo che un fiotto caldo mi riempiva... era la sua pipì che mi inondava...
è stato fantastico... una esperienza che difficilmente sarà superata... chissà vedremo... e vi racconterò
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16 years ago
admin, 75
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4^ email donna 2
ti avvicini da dietro e mi baci il collo mentre le tue mani mi accarezzano i fianchi... le infili sotto la mia maglietta e senti la mia pelle liscia e morbida...mi levi la maglietta e continui a baciarmi il collo, le spalle la schiena...mi levi il reggiseno e mi accarezzi il seno, senti i capezzoli che si intugidiscono, sono duri e vogliosi dei tuoi baci.... mi giri e mi baci sulle labbra le nostre lingue sono un groviglio... mi sbottoni i pantaloni che scivolano sui miei fianchi, infili le mani dentro l'elastico delle mie mutandine e mi accarezzi le natiche lisce come velluto…ti inginocchi e mi abbassi le mutandine; lentamente mi scopri il pelo, le fai scivolare giù lungo le cosce fino alle caviglie sono nuda...allargo le gambe e con la lingua cominci ad accarezzarmi il clitoride mi senti bagnata e vogliosa delle tue carezze... mi stendi sul letto e mi apri le gambe, vieni sopra di me e cominci a leccarmi il clitoride, sono un lago… mi infili dentro un dito, poi mi masturbi…. Senti che godo…. Mi infili il tuo cazzo duro e grosso e lo spingi dentro fino in fondo…su e giù dei colpi secchi… sono eccitatissima. Lo tiri fuori e lo metti tra le mie tette e lo fai scivolare lungo il solco…Io lo lecco, lo infilo in bocca e comincio a succhiarlo, mi dici che sono bravissima!!! Lo succhio e lo lecco, giro con la lingua sulla cappella gonfia, me lo rimetto in bocca e ti masturbo mentre lo succhio….ti sto facendo morire dal piacere, la mia mano lo stringe e la mia bocca lo avvolge, i miei colpi di lingua ti stanno facendo impazzire dal piacere,vorresti scoparmi…. Farmelo sentire tutto dentro!….io accelero con la bocca… ti sto facendo godere….voglio farti venire…. Si eccoti… e una calda crema mi riempie la bocca! Pian piano ritorno al mio posto e con gli occhi ti dico che dopo devi far godere anche me…. scendiamo dalla macchina e incominci a baciarmi vogliosamente, le tue mani palpano le mie tette, stringi i duri capezzoli, mentre io ti tiro fuori il cazzo tu inizi a passarmi la mano in figa ti abbassi e inizi a leccarmi…. Tieni aperte le mie labbra e dai dei colpi di lingua sul clitoride indurito…. Io fremo, gemito dal piacere , ola tua lingua ora è dentro la mia figa, la spingi sempre più dentro, la tua faccia è piena delle mie voglie, senti che io non ce la faccio più e che con il bacino cerco di seguire il movimento della tua lingua, ti impreco di darmi il cazzo, di spaccarmi la figa…sono eccitata da morire …. Appoggi la cappella sulla mia figa ed io con un colpo di reni me lo prendo tutto dentro…. Non ce la facevo più dal desiderio di essere scopata, ti muovi dentro di me, ad ogni colpo ti vengo incontro per sentirlo fino in fondo, i nostri movimenti sono sincronizzato…. Sto impazzendo lo voglio sentire fino allo stomaco, le tue mani mi tengono la vita per spingermi sempre più verso te, il mio respiro si fa sempre più affannato, ti fermi e mi giri: vuoi scoparmi da dietro mi allarghi le gambe e…. mi entri in figa da dietro e cominci a spingere sempre più forte, le mie voglie ti hanno bagnato completamente il tuo ventre, non ce la faccio più …. Nel momento in cui decido di smettere , mi martelli ancora più forte fino a farmi godere come una vera porca…. Si eccomi…anzi eccoci…..!!! è bellissimo, non credi?.....
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16 years ago
admin, 75
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3^ email donna 2
Mi avvicino, ti tolgo il bicchiere di mano, lo poso sul tavolino, e avvicino le mie labbra alle tue.... Sfiorandole...Tu chiudi gli occhi come se sperassi lo facessi, le tue mani sui miei capelli, accompagnano un bacio dolce e passionale, mi alzo, chiudo la porta a chiave, torno da te slacciando la camicetta, le tue mani scivolando sotto la mia gonna, sfiorano le mie cosce, mi slaccio e tolgo la gonna, eccitato appoggi il tuo viso sul mio ventre mentre mi sfili il perizoma, sono eccitata e felice, ti faccio alzare, ci baciamo mentre ti spoglio, mi siedo sul divano, ti faccio avvicinare, ti sfilo I boxer, il tuo pene è eretto eccitato, lo bacio alzando gli occhi verso di te, lo accarezzo con la lingua, partendo dal tuo scroto, salgo piano piano fino al glande, tintillandolo con la punta della lingua rigida mmmm.... Vedo la tua espressione di piacere mentre indietreggi la testa gemendo, Bellissimo, racchiudo allora il tuo glande tra le labbra e ci gioco con la lingua a bocca chiusa, so che ti fa impazzire e continuo fino a che le tue mani spingono delicatamente la mia testa fino a che ingoio tutto il tuo bel cazzo.Vado su e giù dolcemente con un gioco di labbra elasticizzate sul tuo pene, mugolando per la goduria che mi provoca quel gioco mmmmm su e giù su e giù.... Bellissimo, le mie mani spingono le tue natiche verso di me per sentirlo tutto nella mia calda bocca, tu non resisti ai miei colpi di labbra e mi schizzi caldi fiotti di sperma in gola lanciando gridolini soffocati di piacere......ora ci riposiamo sul divano, quasi esausto mi dici...."sei fantastica" io ti bacio sulla guancia e mentre mi dirigo al bagno per pulirmi ti rispondo maliziosa: " non hai ancora visto nulla"Torno dal bagno, sei sdraiato sul divano, mi siedo, ti accarezzo, ti sfioro il viso con I miei innocenti baci, mentre la mia mano accarezza il tuo pene a riposo..... Acc. Non più, ma allora mi vuole ancora mmmmmm.... Bello così mi piace,I miei baci innocenti sfiorano il tuo viso, la tua gola, il tuo petto, il tuo ventre mmmm.... Ssììììì I tuoi sospiri mi fanno capire che ti eccita il mio modo di dirti.... Ti amo... Scendo scendo e arrivo al mio trofeo, lo bacio piano piano lo avvolgo con la mia lingua che scivola fino al glande, raccogliendo le gocce di piacere che emette..... Lo succhio con dolcezza, mentre pulsa nella mia bocca sciolgo I miei mugolii di piacere, amore sei rilassato e ti godi I miei eccitanti giochi che risvegliano In te eccitanti desideri, amo succhiarlo ma lo faccio per un po, poi mi alzo ti do la mano, ti faccio alzare tu mi baci, scendi e succhi I miei capezzoli turgidi, le tue dita tintillano il mio clito facendomi impazzire di piacere, arrivi a farmi raggiungere l'orgasmo mmmmmm mi sdraio sul tavolino, facendo cadere I bicchieri del liquore, mi alzi le gambe appoggiandole sulle tue spalle, il tuo pene struscia la mia fica ancora bagnata dagli umori dell'orgasmo mmmm mi penetri ansimando di piacere, I tuoi fianchi ondeggiano in un eccitante avanti e indietro mentre mi scopi freneticamente godendo come non mai, accarezzi I miei seni, le mie cosce, ti stringi alle mie ginocchia quando mi penetri più forte per godere ancor di più mmmmm è fantasticoooo....... Godiamoo tantissimo....Ora ti faccio fermare, ci rilassiamo un minuto, mi alzo, succhio un po il tuo cazzo duro e umido dei miei umori, sfioro le tue labbra a bocca chiusa, strizzandoti l'occhio, maestralmente mi giro, appoggio le mie mani al tavolino, divarico le gambe, abbasso la testa, le tue mani mi accarezzano la schiena, salendo fino alla nuca che mi fletti dolcemente, il tuo pene sfiora il mio sfintere, timidamente mi dici..."è questo che vuoi"? Io ansimando eccitata ti rispondo..." si voglio essere tua in tutti I modi, ti prego, non dirmi di no".....Appoggi le tue mani sui miei fianchi spingendo dolcemente il tuo pene e penetrandomi con dolce delicatezza, il mio sfintere stringe il tuo cazzo, regalandoti sensazioni mai provate, io ti supplico di continuare, vai avanti e indietro dolce dolce, gemendo do paicere, dolci nomignoli accompagnano la nostra goduria, sei al culmine del piacere, sento che mi scopi con più frenesia mmmm....... " sìììì continua è bellssimo sei fantasticooo" la mia lode ti fa impazzire, I tuoi colpi di reni aumentano il ritmo, la tua voce roca dal piacere eccitata mi dice... "vengoooo" avvolti dal piacere godiamo insieme quando mi innondi col tuo caldo nettare mmmmmm sììììììì.....è bellissimo...... Veramente esausti ma felici ci sdraiamo sul tappeto e abbracciati ci rilassiamo imsieme, scambiandoci carezze e baci ad occhi chiusi. ti è piaciuto? a me tanto.....
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16 years ago
admin, 75
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2^ email donna 2
entro in macchina, mi saluti, Segue un attimo di silenzio, la tua mano inizia ad accarezzarmi, io alzo la testa e le nostre bocche si sfiorano, le nostre labbra si schiudono e un delicato bacio sboccia..... Ci baciamo più intensamente,le nostre mani scivolano sui nostri corpi, in un attimo spariscono gli indumenti...Il calore della nostra passione scioglie il freddo della sera.....Amore ora ti stupirò.....Ecco mi sdraio sulsedile eccitata,sono coperta dai tuoi baci.Ti alzi, sei su di me, le mie mani si appoggiano alle tue cosce avvicinando il tuo bel cazzo alla mia bocca, lo bacio, lo succhio,tu ti inchini un po per farlo entrare tutto nella mia calda bocca..... Bellissimoooo.Succhio con dolcezza, voglio che resista per un po nella mia bocca che lo gusta inebriata....fantastico,le tue dita strizzano i miei capezzoli turgidi...I nostri gemiti evaporano quasi soffocati.Ora mi alzo, ci baciamo con passione, mi prendi I polsi e mi appoggi le mani al retro del sedile...sono consapevole di quello che mi farai...Mugolo eccitata, sento il tuo cazzo sfiorare la mia calda fica eccitandomi, con dolci colpi di fianchi mi scopi, godendo come un pazzo...sei tremendamente fantastico, ora ti fermi, le tue dita giocano con le mie sfintere.... La tua mano sulla mia nuca mi incita ad abbassarmi un po, ci appoggi il glande frenetico eccitato sento le tue mani che mi stringono I fianchi e con una dolce pressione mi penetri, strappandomi un piccolo urlo di piacere.... dolcemente vai avanti e indietro... non resisti più, mi sbatti con forte eccitazione, le mie mani stringono le tue, la mia testa vibra,le mie urla di piacere vagano con le tue.....sento il tuo caldo getto innondarmi a fiotti.... Impazzisco di piacere, godiamo insieme......Esausti ci rilassiamo abbracciati uno sull'altro, ci ricomponiamo,mi baci e vado via..... ci vediamo dopo....
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16 years ago
admin, 75
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Email donna 2
entro in machina e come saluto ti infilo subito la lingua in bocca da vogliosa, la mia mano và dritta sul tuo cazzo duro come il marmo, ti slaccio i pantaloni, lo tiro fuori e senti subito la mia lingua sulla tua cappella;la faccio girare intorno, la percorro per tutta l'altezza.... un paio di volte e con un colpo fulmineo me lo infilo tutto in bocca..... godi!!!!.... lo ciuccio con gran voglia! sono avida di cazzo!ho la mano che te lo smanetta e la lingua che lo copre di carezze, poi sparisce dentro la mia bocca, lo voglio sentire tutto in gola!!! mi dici che sono brava a succhiare il cazzo!ti sto facendo morire dal piacere :la mia mano te lo stringe forte e lamia bocca lo avvolge, i miei colpi di lingua ti stanno facendo impazzire dal piacere, vorresti scoparmi, farmelo sentire tutto dentro, farmi sentire quanto mi desideri... io continuo a pompare con la bocca calda e vogliosa, sto sentendo le pulsazionidel tuo cazzo..... accellero con la bocca.... voglio farti venire.... senti che la mia calda bocca arriva sempre più giù.... ti sto facendo godere.....si, eccoti! una calda crema mi riempie la bocca.....TI RIPRENDI!vuoi farmela pagare: avresti voluto scoparmi ed io ti ho fatto venire di bocca!!!!inizi col palparmi le tette, a leccarle ed io inizio a sciogliermi dal piacere che mi provochi nel fare ciò.... continui a baciarmi,sento la tua lingua nella mia bocca.....è bellissimo: baci da Dio!la tua mano mi percorre il corpo fino a fermarsi all'altezza della mia figa, non mi accorgo di nulla e in un attimo mi ritrovo senza pantaloni, mi togli gli slip...ti abbassi e inizi a leccarmi il clitoride: è meravigliosa la sensazione che sento quando mi penetri con la lingua.... vai su e giù continui a leccarmi tutta la figa ed io impazzisco dal piacere.... mentre mi succhi il clitoride con la mano cerchi di penetrarmi... non riesco più a capire nulla.... sono in estasi!in questo modo mi fai godere il doppio di quanto avrei dovuto godere!ti rendi conto che sto per venire , ti alzi e mi infili il tuo cazzo duro come il marmo in figa, lo sento!è una sensazione bellissima! con la bocca continui a baciarmi a leccarmi i capezzoli, sei un gran maiale....hai capito come farmi godere e non ti fermi più....dai dei colpi secchi , che mi fai sentire i brividi lungo tutto il corpo... non mi fai capire niente...mi martelli talmente tante volte che riesci a farmi venire subito,ho la figa bagnatissima....ti chiedo di fermarti ma non ascolti mi fai provare ogni volta delle sensazioni bellissime, quando sono con te mi sento davvero tanto PORCA!!!ECCO CIO CHE PROVO QUANDO SCOPIAMO INSIEME.... MI PIACI UN SACCO.... DAVVERO TANTO...non vedo l'ora di rivederti presto, ho voglia di te!!!! a dopo baci
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16 years ago
admin, 75
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Email dopo i nostri incontri donna 1
Evoca dolcezza varcare la soglia dell'appartamento, sapendo che ci sarai tu, aspettandomi a braccia aperte. Evoca calore gettarmi nelle tue braccia ed essere stretta in maniera incredibile. Mi chiedi come mai mi senti sempre più calda quando siamo gettati sul letto in un abbraccio passionale, le nostre bocche che si cercano, i nostri corpi che vogliono unirsi. E' presto spiegato se pensi, che sintonia sessuale abbiamo raggiunto. Sono calda al solo pensiero di te. Mi bagno evocando certe scene nella mia mente, ma basta il tuo bacio violento, passionale, dolce nello stesso tempo. Chi ti resisterebbe? Ed è anche sempre più difficile scriverti per descrivere le sensazioni che ho provato. Teli ho comunicato all'istante. Mi fai impazzire quando ti accolgo già grande e duro dentro di me e continui a crescere dentro di me. Mi fa impazzire l'espressione del tuo volto, il tuo sguardo scuro di passione quando mi penetri ancora ed ancora. Mi fanno impazzire le tue nuove posizioni, quando mi posizioni per penetrarmi come non l'hai mai fatto prima. Mi mandi in orbita quando mi dici: sali su di me, prendendo tra le tue mani contemporaneamente il mio culo, i miei seni, il mio viso, dio tu non hai idea come godo insieme a te. Godo ogni attimo che sono insieme a te. Mi mandi in orbita quando il mio culo ti accoglie senza più tanta resistenza, perchè sei maledettamente esperto a prepararlo. Godo al solo pensiero quando ti ritiri perchè arrivi e ti bevo, anche se è difficile perchè è tanto, tanto. Mi fai andare in tilt, fuori dai sensi quando mi fai godere e duri in una maniera incredibile. Facendomi arrivare come voglio, e tu che non demordi, godendo insieme, stupendoci un l'altra continuamente. E non dimenticherò mai che dopo mi sei sempre vicino. Mi cerchi. Mi tocchi, mi abbracci. Sei dolcissimo. Sono contenta di essere io al momento la prescelta. Sorrido al pensiero che esci con tante amiche che non hanno neppure la pallidissima idea di che uomo si perdono. So' che le tue azioni sono dovuto al fatto che c'è una particolarissima fiducia tra te e me. Che dall'inizio non conoscevamo tabù che ci limitano, che è dovuto un po' alla situazione proibita, a quel nido, lassù, ma sono convintissima che deve essere ancor' più bello stare con te quando ami con tutto il tuo cuore. Fortunata la donna che ti avrà. Vado via di là, con il cuore pieno. A parte lei, soddisfatta..., giro l'angolo e lascio lassù un pezzo di me. Il mio segreto. La consapevolezza che c'è una persona che tiene tanto a me quanto io a lei.Scopro che, a parte l'amore, esiste una complicità matura tra due persone, un rapporto strano quanto bello, consapevole della situazione, ma non triste per essa. Perchè se le cose stavano diversamente, ci sarebbe forse troppa paura, troppe aspettative. Ma non smetto di dire, di pensare, che hai bisogno di una partner alla tua pari (parola chiave: alla pari! della tua età, non una ragazzina che non puo capire...). Che sia disposta di darti quanto riceve da te. Sceglierai con cura. Tu non sei il tipo dell'eterno "amante". Sei il tipo da marito, da compagno leale, da padre eccezionale. Perchè ci metti tutto te stesso. Si sente.
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16 years ago
admin, 75
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In autostrada
Conosco una coppia di desy, ci scambiamo i nostri msn, e iniziamo a conoscerci.
Ci vediamo in cam, ci piaciamo e ci diamo appuntamento per un caffe a napoli.
Arrivato all' appuntamento ci salutiamo e salgo in macchina con loro, ci presentiamo e iniziamo a parlare del piu e del meno, le solite conversazioni per rompere il ghiaccio.
Mentre stavamo parlando, la signora mi chiede: vuoi vedere che mi sono messa per te stasera????
Si sbottona il cappottino che portava ed esce in reggicalze nero con un top bellissimo arrapantissimooooooo.
essendo che eravamo in una strada trafficata decidiamo di appartarci in un posto tranquillo, cosi decidiamo di andare sull'autostrada e metterci in un area di sosta.
Arrivati sul posto lei passa indietro con me e il marito rimane avanti, inizia a spogliarsi e mi invita a toccarla.
Inizio a passarle la mano tra le gambe le sposto il perizoma aveva gia tutta la fica bagnata, cosi mi tolgo i pantaloni e le prendo la testa facendola abbassara sul grosso uccello.
Mi spompina per mezz'ora buona se lo succhia tutto con grande maestria.
Dopo un po' si alza e mi chiede di penetrarla cosi mi metto il preservativo e nella macchina del marito che davanti guardava tutto me la sono scopata.....un pochino strettini andavamo ma è stata una bella serata un bacio a la coppia che lo leggerà ciao amici
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16 years ago
admin, 75
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Il viaggio in macchina
IL VIAGGIO IN MACCHINA
Questo racconto è il proseguimento del precedente: "Pomeriggio inatteso"
Ero salito in macchina talmente in fretta ed eccitato che non avevo comunque ancora capito chi fosse esattamente il tizio al volante, nè quanti anni potesse avere. Lo guardai con un po' più di attenzione e vidi che era più o meno un mio coetaneo, anche lui sui 34 o 35, come anche lei.
Dopo qualche attimo di silenzio imbarazzato - almeno da parte mia - il ragazzo al volante intervenne: "Brava Federica! vedo che ti sei data da fare là dentro eh !". "Già" - rispose Federica - "e pensare che stavo per perdere la speranza, oggi..." e poi rivolgendosi a me: "sai che ci ho messo quasi un'ora a trovarti ? ma possibile che voi maschietti siate sempre così timidi e ingenui?". "In che senso?", abbozzai. "Ma sì, fra un po' mi sarei dovuta spogliare direttamente nella piazza centrale del centro commerciale, per farmi finalmente seguire da qualcuno!". Sorrisi divertito, poi risposi: "Beh, non so gli altri, ma io non ci ho messo molto a metterti gli occhi addosso... e poi quando sei entrata nel negozio di intimo, ho capito subito che avevi voglia di esibirti un po'. Non immaginavo che ci saremmo trovati in macchina, ecco... quello non lo avevo proprio immaginato". "E la cosa ti turba?", chiese lei maliziosamente. "Affatto, anzi... trovo tutto molto eccitante!". Il guidatore intervenne, regolando lo specchietto retrovisore su noi due: "Già! Federica è davvero una donna molto eccitante. Mi piace guardarla, sentirla mentre scopa con gli altri... e mi piace anche vedere le reazioni che suscita negli altri uomini, vedere cosa riesce a far loro fare...". Federica mi aveva messo una mano sulla coscia, e mi guardava sorridendo mentre lui parlava. Dentro di me ora, sentivo un fuoco ardere fra le mie tempie e fra le mie gambe. Avrei voluto ancora una volta saltarle addosso come un toro scatenato, infilarle una mano sotto il suo top giallo per massaggiarle vigorosamente le tette dedicando con l'altra mano le stesse attenzioni alla sua fica sicuramente allagata. Ma ancora una volta preferii aspettare. Sentivo l'eccitazione crescere dentro di me, e la percepivo crescere a dismisura anche in loro due. Ma prima di iniziare qualsiasi cosa, volevo che fossimo all'apice del desiderio tutti e tre. Così misi una mano sopra la sua appoggiata alla mia coscia, e iniziai a massaggiarle lievemente il polso, nutrendo la mia eccitazione con la morbidezza della sua pelle e l'espressione accaldata che stava assumendo. Mi accertai che lui stesse guardando dallo specchietto e sfiorai fugacemente una coscia di lei, che ormai stava letteralmente fremendo dalla voglia. Sentii la sua pelle calda e setosa scorrere vellutatamente sotto le mie dita, e le vidi spalancare gli occhi in un'espressione di ingordigia e bramosia. A quel punto lei fece risalire la mano verso il mio uccello che tirava fra le pieghe dei jeans. La lasciai lavorare fin quasi a raggiungerlo, e poi intercettai la sua mano con la mia, nuovamente, bloccandola dolcemente. Stava impazzendo: voleva far suo il mio bel cazzo in tiro, ma io ancora volevo farla soffrire un po'...
La baciai sul collo soffermandomi con in il mio alito caldo appena sotto il lobo dell'orecchio, e risalii fino alle labbra impreziosite dal suo rosetto appariscente. Glie le succhiai d'apprima, per poi affondare con decisione la mia lingua alla ricerca della sua, esplorandole la bocca e succhiandole la lingua come fosse il clitoride.
Sentii le sue mani ricercare con forza il mio cazzo, fino a trovarlo finalmente! La lasciai fare, e in preda ad un'eccitazione incontenibile iniziò a massaggiarlo da fuori i pantaloni per saggiarne la durezza e la grandezza. Era incontenibile e spasmodica, quasi me lo strizzava per saggiarlo al meglio attraverso lo spesso tessuto dei jeans. Iniziai a mugulare con suoni gutturali che lasciavo crescere dal profondo della mia gola. Poi infilai una mano con decisione fra le coscie che lei allargò immediatamente. Risalii con esasperante lentezza lungo l'interno coscia, che già a metà della strada era bagnato di sudore e dei suoi umori. Era eccitata come fosse in calore! "Ho il cazzo duro come una roccia!", dissi, per sottolineare l'ovvio anche agli occhi di lui, che ormai aveva imboccato l'autostrada e guardava lo spettacolo nello specchietto.
Federica mi slacciò i pantaloni e io con una veloce acrobazia me li sfilai in un lampo, assieme ai boxer, restando con il pube fieramente nudo davanti ai suoi occhi. Il pene era duro e slanciato, e finalmente lo poteva toccare senza ulteriori costrizioni. Lo afferrò con una mano, mentre l'altra mi accarezzava gli addominali, la base dell'asta e poi fin sotto i testicoli depilati. "Ma guarda che bell'uccello" disse lei, "lo voglio in tutti i miei buchi, lo sai vero? lo sai che sono la tua scrofa vero ?". La mia eccitazione aveva raggiunto livelli incredibili temevo che sarei venuto prima di poterla pompare in tutti e tre i suoi orifizi, ma le risposi comunque "certo bella troia! ti riempio tutti i buchi e ti copro di sborra, cosa credi ? e adesso ti scopo come una vacca da monta!". Ricominciai a palparla fra le coscie, e questa volta mi diressi con vigore al centro del suo piacere. Aveva la fica che stava grondando; le massaggiai le grandi labbra con quattro dita e la sentii gemere come una gran troia. Mi scatenai anche io, a quel punto, e con un gesto solo e deciso le sollevai la gonna sopra l'ombelico, lasciando vestito il suo pube del solo perizoma che indossava. Poi con identico movimento le sollevai il top e il reggiseno sul collo, lasciando affiorare i suoi magnifici seni sotto i miei occhi. La sdraiai sul sedile posteriore, spingendola, e mi misi carponi sopra di lei. Sentii nel frattempo la macchina fermarsi. Io proseguii schiaffeggiandole con malizia un seno mentre le spingevo con forza il mio pene sul suo monte di venere. Le scostai il perizoma di lato; e lei continuava a gemere a labbra socchiuse e occhi spalancati, mentre io affondai il cazzo come una trave di legno nella sua figa allagata. Venne letteralmente divorato e avvolto. Sentii un calore umido e intenso riversarsi sul mio uccello duro oltre il verosimile. Lei inarcò la schiena come a non poter sopportare il piacere a cui era sottomessa, e io continuavo a schiaffeggiarle leggermente una tetta e a strizzarla vigorosamente. La stavo pompando nella figa come un poderoso stantuffo , quando si aprì la portiera e vidi lui, completamente nudo con la sua mazza in mano che aveva iniziato a masturbarsi ferocemente. Lei allungò le braccia oltre la testa, all'indietro, cercando avidamente il suo membro. Quando l'ebbe trovato, continuò il suo lavoro masturbandolo e tirandolo più vicino a sè. Io continuavo a pomparla e a sentire le contrazioni della sua figa sempre più insistenti. Quando ebbe il suo cazzo abbastanza vicino lo infilò in bocca facendosi scopare come una vera puttana da tutti e due. Mi sentivo capace di qualsiasi cosa, in quel momento, e avrei voluto avere 2, 3, 4 cazzi contemporaneamente per farla godere oltre ogni limite. Ero totalmente inebriato dal suo sesso e dalla situazione. Mi eccitava vederla scopare in bocca da un altro uomo, e volevo cercare di partecipare anche a quello, oltre allo scoparle la figa. Così mi piegai in avanti leggermente, facendo aderire le nostre calde pance sudate, e fino ancora ai miei pettorali sui suoi seni sballottati dal piacere, poi allungai il collo e iniziai a leccare le sue labbra e l'asta di lui che veniva spompinata ossessivamente da lei. A questa mossa inaspettata lei venne istantaneamente spruzzando un po' del suo miele dalla fichetta che ormai era un vero fiume in piena! Sentii lo schizzo scivolare prima sul mio pene e poi uscire dall'alto sul mio pube. Nonostante avesse la bocca riempita di lui, lei gemette a gran voce, spalancando la bocca, e io ne approfittai per leccare con maggior foga il cazzo di lui, duro e venoso quanto il mio. Cosa stavo facendo ? io sono etero, non ho mai trovato attrazione verso il cazzo degli altri: eppure ora ero lì, che stavo partecipando ad un grandioso pompino al suo uomo! La cosa mi turbava e mi eccitava allo stesso tempo. Stavo pensando che se avessi avuto un'altra persona vicino, l'avrei masturbata indipendentemente dal suo sesso! Non importava più uomo o donna, mentre mi stavo pompando la sua fighetta e leccavo il palo di lui, ero così eccitato che per amplificare questa scena di sesso avrei fatto qualsiasi cosa. Continuai a baciare le labbra di Federica e l'asta di lui ancora per qualche istante, poi sentii le contrazioni del suo pene sotto la mia lingua, e capii che stava per venire. Come me del resto, che ormai sentivo esplodere il mio cazzo di piacere. Ancora qualche succhio di lei, e lo sentii venire nella sua bocca schizzando svariate volte, e ogni contrazione era una scossa elettrica per la mia lingua e la mia eccitazione.
Lei stava ancora finendo di godere, gemendo e ululando come una gatta in calore quando sentii che anche io ora ero davvero vicino. Riuscii a finire di farla godere ed estrassi il pene giusto in tempo per venirle sui seni e in faccia. Federica aveva appena bevuto il seme di lui e già ne voleva ancora: leccò velocemente il mio sperma finito sulle sue labbra e con le dita raccolse con attenzione quello finito sulle tette, che provò anche a leccarsi mentre finiva di succhiarsi le dita della mano.
Restai su di lei per qualche istante, godendomi la sua espressione paonazza ed estasiata. Lui si era ritratto e stava guardando dall'ampia piazzola di sosta in cui si era fermato le altre auto sfrecciare ignare sull'autostrada.
Mi sollevai da lei, sentendo i nostri corpi sudati ed eroticamente appiccicosi, staccarsi a fatica.
Lei restò con le gambe divaricate mostrandomi la figa grondante del piacere appena provato, io mi misi in ginocchio con l'uccello ormai stordito, cercando di riprendermi un po'. Poi, improvvisamente, mi chinai su di lei, affondando la mia faccia fra le sue coscie. Iniziai a leccarle il contorno delle grandi labbra, e ad accennare qualche leccata al clitoride ancora gonfio e ben in mostra. Lei apprezzò contorcendosi lievemente, e tornando a gemere in modo molto eccitato. Dopo qualche minuto sentii nuovamente il pene scaldarsi e inturgidirsi. Continuai a leccarla con crescente dedizione al suo clito, man mano che capivo che anche lei si stava riprendendo dal recente orgasmo. Dopo pochi minuti, eravamo tornati su di giri entrambi. E anche il suo tipo ora era tornato a guardarci masturbandosi lievemente.
Non avrei più voluto smettere, a quel punto, e con la mazza nuovamente rigida e pronta sapevo di poterla soddisfare ancora per lungo tempo. In ogni caso proseguii con il paziente a accurato lavoro di lingua sulla sua figa, vedendo che apprezzava parecchio. Senza smettere di leccarla, lentamente mi girai sopra di lei, mettendomi a 69. Ora il mio cazzo duro e affamato pendeva sopra le sue labbra. Ovviamente non tardò ad iniziare a leccarlo e succhiarlo con la stessa ingordigia di poco fa.
Dopo poco sentii aggiungersi una nuova lingua sulla mia asta...! era lui che stava ricambiando il pompino a due! Era una sensazione fantastica. Questa volta durammo a lungo tutti e tre, cambiando varie posizioni; ad un certo punto Federica si ritrovò con il mio cazzo nel culo e quello del suo uomo che le scopava la figa. Non so dire per quanto tempo la scopammo, ma per me fu sempre per troppo poco! Godemmo tutti e tre ancora una volta, poi mi riaccompagnarono al centro commerciale e ci accordammo per uscire a cena quella stessa sera. Volevamo continuare ad essere i giocattoli sessuali l'uno degli altri, e vista l'intesa di quel pomeriggio eravamo sicuri che avremmo passato assieme molti altri momenti piacevoli. Come in effetti fu.
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16 years ago
erotic3mind255232,
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Il mio 1° incontro
Il mio primo incontro l'ho avuto in un prive', con una coppia conosciuta qui.
Ci siamo sentiti al cell e dopo un paio di giorni ci siamo incontrati.
Scambio di battute risate, ci siamo piaciuti, e siamo entrati in un club.
Qualche drink e la moglie mi ha subito iniziato a provocare, mi sfiorara con la mano poi ad un certo punto ha voluto che andassimo a ballare, ed è li che si è scatenata.......
Scesi in pista, ha iniziato a ballare sensualissima, si torceva attorno a me, fino a che non ha iniziato ad alzarsi la gonnellina e strusciarsi sul mio uccello.....
Abbiamo fatto questi giochini per una ventina di minuti poi l'ho presa per la mano e siamo saliti in stanza nel frattempo il marito prendeva da bere.
Come siamo entrati l'ho iniziata a spogliare tutta portava un perizoma nero di pizzo e un reggiseno a balconcino......una volta nuda ha iniziato a spogliarmi lei, mi ha abbassato i pantaloni e si è inginocchiata davanti a me ........un pompino da favola lo succhiava con una voglia mmmmmmmmmse ci ripenso.....
Salito il marito ci siamo messi sul letto e abbiamo iniziato a scopare alla grande tutti e 3, il marito era anche un po guardone quindi ogni tanto si allontanava, gli ho chiesto per potevo incularla per bene, lei ha fatto cenno di si e cosi piano piano gli ho caricato un pallottone nel sederino........Una bella serata
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16 years ago
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Le avventure di dafne – la spiaggia
Di Tom [email protected]
Era giunta la primavera e con essa i primi caldi della stagione. Dafne e Mel avevano avuta l’idea di raggiungere la spiaggia per trascorrere qualche ora in piacevole relax. Così avevano chiamata Anna, che si era offerta di guidare per loro fino al mare e di aiutarle nelle piccole incombenze tipiche a cui vanno incontro i bagnanti. Dafne e Mel, naturalmente, sedevano sul sedile posteriore della vettura, tenendo sollevate le gambe e appoggiando i piedi ai lati della testa della sottomessa.
I piedi di Dafne erano a sinistra e quelli di Mel a destra. Quando la macchina doveva svoltare a sinistra Dafne dava un colpetto con la punta dei piedi sulla guancia di Anna e così faceva Mel, ogni volta che l’auto doveva svoltare a destra.
Ai semafori, invece, o magari anche agli stop, le due padroncine richiedevano un’accurata adorazione delle loro estremità da parte della lingua della schiava. Ogni tanto, quando l’auto passava lungo una strada frequentata, alcuni pedoni si accorgevano della strana posizione tenuta dalla tre ragazze a bordo e faceva facce strane, sorprese o perplesse. Molte di quelle facce facevano ridere sia Dafne che Mel.
Ma questo fu solo il prologo della storia.
Una volta giunte al parcheggio della spiaggia Anna dovette iniziare a darsi da fare sul serio.
“Bene, finalmente siamo arrivate” disse Dafne “Coraggio, Annuccia, apri la portiera e aiutaci a scendere”
Anna spense il motore dell’auto, scese per prima e si portò di corsa davanti allo sportello accanto a Dafne. Aprì e s’inginocchiò al cospetto della sua Dea. Dafne era scalza, le infradito erano abbandonate sul tappetino accanto al sedile. Anna le raccolse mentre la padrona le porgeva le delicate estremità. Chinandosi maggiormente, la sottomessa andò a baciare i piedi di Dafne, quindi calzò le infradito ai suoi piedi.
“Bacia anche le mie ciabattine”
“Sì, Dafne” rispose Anna, obbedendo.
“Sei molto ubbidiente” si complimentò la padrona.
“Non posso fare altrimenti, padrona. Lei è magnifica”
“Brava, brava la mia leccapiedi” rise Dafne, lieta di queste sottili dimostrazioni di sottomissione da parte della ragazza “Ora però datti da fare. Abbiamo solo questo pomeriggio da passare in spiaggia, e abbiamo intenzione di goderne appieno. Quindi il tuo dovere sarà quello di prenderti cura di noi che siamo le tue Dee e premurarti affinché non ci manchi nulla. Hai capito?”
“Sì, Dafne”
“Iniziamo subito” intervenne Mel “Prendi le borse e l’ombrellone che sono in bauliera”
La serva si mosse restando a quattro zampe. Andò alla bauliera, si mise in piedi e premette il bottone che sbloccava il portello posteriore della vettura. Raccolse le borse che erano due e l’ombrellone. Richiuse la bauliera e tornò dalle sue padrone, che erano ancora accomodate sul comodo sedile posteriore dell’auto.
“Posa le borse” disse Mel.
Anna ubbidì. Posò le borse vicino alla portiera ma in un punto dove esse non avrebbero dato fastidio alle padrone quando quelle fossero scese di macchina.
Dafne fu la prima.
“Anna, accucciati a quattro zampe. Faccia a terra e bacia tutto ciò che ti metto davanti”
Anna obbedì e si ritrovò davanti al naso i piedi di Dafne che bene conosceva. Li baciò con trasporto come era sua abitudine e non mancò d’infilare le labbra negli spazi fra i laccetti delle infradito ed il dorso dei piedi.
Mentre la serva era così occupata, Dafne prese il collare e glielo mise al collo.
“Ecco, così sei un animaletto perfetto” disse. Attaccò al collare un bel guinzaglio lucente e lo tirò per vedere se era ben fissato. Anna continuò a leccare senza smettere.
Dafne la lasciò divertire per un po’, dopodiché scese a terra.
“Beh, direi che è proprio ora di andare” disse.
Toccava a Mel, che fino a quel momento si era divertita nel vedere le prodezze della serva ai piedi di Dafne. Come aveva fatto per la sua amica, Anna raccolse le ciabattine infradito dal tappetino e le mise ai piedi di Mel.
“Ma a me non li baci i piedi?” chiese la bionda padroncina.
“Oh, sì, certamente” disse Anna “Chiedo perdono per questa intollerabile dimenticanza”
Si chinò ed andò a baciare i piedi di Mel.
Non contenta, per chiedere scusa della disattenzione di prima, iniziò a leccare il bordo delle infradito.
Mel si divertiva sempre un mondo, nel seguire le piccole dimostrazioni di sottomissione della servetta, per cui la lasciò fare più a lungo del previsto.
Dafne, alla fine, si spazientì.
“Mel! Non abbiamo tempo! Vogliamo andare?”
“Sì, certo” rispose Mel “Solo che oggi…sarà questo caldo afoso, ma proprio non ho voglia di camminare”
“E’ un bel problema” disse Dafne, già immaginando l’idea che Mel aveva in mente “Come si fa?”
“Non è che la tua serva potrebbe portarmi sul dorso come una brava cavallina? E’ tanto docile ed ubbidiente!”
“Anna, hai sentito?” disse Dafne “Mel non ha voglia di camminare. Prendila a cavalluccio”
“Sì, Dafne”
Anna prese le borse, una per ogni mano, si voltò dando le spalle alle vettura e si accucciò fino a portare la propria schiena quasi orizzontale e all’altezza del sedile posteriore. Mel le si sedette sul dorso senza farsi troppi problemi, le prese i capelli con una mano e le mise gambe penzoloni attorno ai fianchi. I suoi piedi toccavano le borse e Mel le usò come fossero staffe.
Dafne pensò a chiudere la vettura e si mise in testa al gruppo.
“OK, ci siamo. Possiamo andare” disse.
“Sì! Sì! Dai, muoviti” esclamò Mel sorridendo.
Anna aveva da portare due pesanti borse e la sua padroncina, inoltre doveva mantenere una postura china affinché Mel fosse il più comoda possibile. Non le fu facile procedere verso la spiaggia in quella posizione, tanto più che Dafne, per incitarla a muoversi, la strattonava con il guinzaglio senza preoccuparsi del suo equilibrio precario.
Erano giunte a metà strada fra il parcheggio e la spiaggia, nella zona delle dune, quando Mel si sfilò una ciabattina e mise il plantare di fronte al viso di Anna.
“Visto che la tua lingua non ha nulla da fare ti aiuto a tenerla impegnata” disse la bionda padrona, spingendo l’infradito proprio a portata delle labbra di Anna.
“Leccale”
La serva aprì la bocca e leccò le ciabattine di Mel, prima l’una e poi l’altra. Il sapore del plantare era un po’ salato e c’era della polvere sulla punta, fra le dita ed al margine della calzatura. Tuttavia Anna non esitò ad obbedire alla sua seconda padrona. L’essere usata ai limiti della sua resistenza ed essere nel frattempo umiliata dalle due belle ragazze sorridenti la faceva sentire una perfetta nullità e questo, anziché avvilirla, la teneva costantemente ancorata ad un profondo senso di eccitazione.
Quando ebbe finito di leccare le infradito di Mel, la padroncina a cavallo del suo dorso le infilò la punta di una delle ciabattine dritta in bocca.
“Ecco, così hai anche qualcosa da masticare finché non arriviamo” disse.
Dafne procedeva davanti alle altre due tirando Anna per il guinzaglio. Di tanto in tanto rivolgeva un’occhiata distratta alla serva ed alle piccole, umilianti pretese della sua amica, ridendo con quest’ultima delle buffe reazioni di Anna.
Infine il terzetto arrivò in spiaggia.
La giornata era calda, ma in riva al mare non vi era praticamente nessuno, essendo un periodo fuori stagione.
“Fammi scendere, cavallina” disse Mel.
Sfilò la ciabatta dalla bocca della giovane e attese che la serva si chinasse quel tanto che bastava per permetterle di appoggiare comodamente i piedi sulla sabbia.
“Ora stendi i nostri teli sulla spiaggia, Anna” ordinò Dafne.
“Sì, Dafne”
“E l’ombrellone” disse Mel “Non dimenticarti di aprire l’ombrellone”
“Sì, Mel”
“Prendi anche qualcosa da bere” disse Dafne mentre Anna era impegnata nel piantare l’ombrellone nella sabbia.
“Sì, anche a me” disse Mel.
“Sì, subito” rispose Anna.
Da una delle borse che aveva portato prese due bottigliette d’acqua e le porse alle sue belle sovrane. Dafne ne raccolse una e subito sgridò la serva.
“Ma Anna! Non vedi che la bottiglia è chiusa? Almeno aprila, no?”
“Sei un po’ distratta, servetta” aggiunse Mel “Anche la mia è chiusa”
“Sì, scusatemi” disse Anna, mortificata. Riprese le bottiglie, le svitò e le ridiede subito a Dafne e Mel.
“Potrei avere qualcosa da bere anch’io?” chiese Anna, che trasportando le borse e Mel aveva sudato più di loro.
“No, Anna” dissero all’unisono le due padroncine.
“Ma…”
“Tu devi innanzitutto aprire l’ombrellone” disse Dafne.
“Va bene, Dafne” rispose la servetta.
Mel rise e si sdraiò sul telo. Lo stesso fece Dafne.
I minuti trascorrevano velocemente, ma il Sole iniziava a battere sulla loro pelle.
“Anna, hai finito?” chiese Mel.
“Sì, Mel, quasi”
“Brava. Adesso prendi dalla borsa la crema solare e spalmamela addosso. Dopo potrai bere”
“Sì, Mel”
Anna prese il flacone della crema ed iniziò a spalmare le gambe della sua padrona. Poi si rivolse alla pancia, alle braccia e a tutto il resto del corpo non coperto dal costume.
“Basta, schiavetta. Hai svolto un bel lavoro”
“Adesso posso prendere un po’ d’acqua?” chiese Anna.
“Sì” annuì Mel.
“No, aspetta” intervenne Dafne “Non ancora. A me non me la dai, la cremina?”
“Sì, certo Dafne. Scusa se non ci ho pensato”
“Beh, vedi di rimediare. Non vorrai che mi scotti la pelle?”
“No, no…”
Riaprì la boccetta di crema e come aveva fatto per Mel, iniziò a massaggiare anche Dafne. Quando le due padrone furono al sicuro dall’offesa dei raggi ultravioletti, Anna chiese nuovamente “Adesso posso bere?”
“Uffa, che lagna!” esclamò Dafne.
“E’ vero. Non sai fare altro che lamentarti!” disse Mel.
“Per punizione niente acqua!” disse Dafne.
“Sì, rimani un po’ a secco” rise Mel.
“E già che ci sei, fai un po’ di esercizio fisico” disse Dafne “E fallo sotto al sole, magari ti passerà anche la sete”
Prese il frisbee da una delle sacche e lo lanciò verso la linea di bagnasciuga.
“Riportalo, su” ordinò “Fai la brava cagnolina”
“Sì, Dafne” disse Anna, un po’ avvilita. Non le dispiaceva obbedire agli ordini della sua padrona, ma la sete le faceva bruciare la gola. E poi l’aver portato Mel sulle spalle per quasi mezzo chilometro l’aveva sfiancata. Corse dietro al frisbee e lo riportò alla ragazza.
“Due errori” disse Dafne raccogliendo il disco dalle mani di Anna “Innanzitutto hai corso su due gambe. Grave mancanza, tu sei una cagnolina e come tutti gli animaletti devi correre a quattro zampe”
“Sì, Dafne”
“E poi” intervenne Mel “si può sapere perché hai preso il frisbee con le mani? I cani riportano gli oggetti prendendoli con la bocca!”
“Sì, Mel”
“Coraggio, riproviamo” disse Dafne, lanciando lontano il frisbee. Anna si mise a quattro zampe e lo andò a riprendere. Ritornò quindi dalle due ragazze, comodamente distese a prendere il sole.
“Annuccia, sei un po’ troppo lenta” disse Dafne “Così non ci fai divertire”
“Sì, Dafne”
“Forse se ti cavalcassi come prima correresti più in fretta” disse Mel.
“Ma và…non vedi che è già sfinita?” disse Dafne.
“Sì, è vero. E poi ora non ho voglia di correre con lei sotto. Magari al ritorno”
“Certo. Dopo la cavalchiamo tutte e due” disse Dafne “Anzi, lo facciamo insieme, così se davvero le piace avere una di noi sulle spalle si divertirà ancora di più”
Sollevò il frisbee e lo lanciò di nuovo verso il mare.
Intanto, non vista dalla serva e dalle due padroncine, una ragazza, dal fondo della spiaggia, iniziò a guardare insistentemente lo strano gioco che Dafne e Anna stavano conducendo. Se ne stava comoda su una sedia a sdraio poco lontano dal trio. Quando il frisbee andò a planare vicino alla sua posizione si alzò e si mosse senza fretta verso il disco di plastica. Vi arrivò per prima, vi appoggiò sopra il piede ed attese la ragazza.
La serva si trovò davanti all’estranea inattesa. La nuova venuta raccolse il frisbee e lo mostrò alla serva.
“E’ tuo, per caso?” chiese.
“Ecco…sì, è mio” disse Anna, ancora in ginocchio.
“Poco fa ti ho vista”
“Davvero?”
“Già. Avete uno strano modo di giocare a frisbee. Specialmente le tue amiche. Perché sono tue amiche, vero?” domandò la ragazza.
“Ehm…” Anna era titubante. Non sapeva bene se raccontare che le due Dee con cui era venuta in spiaggia erano le sue padrone o meno “Beh, sì. Loro sono…”
Una voce da dietro la interruppe prima che potesse continuare.
“Noi siamo” disse Dafne tranquillamente “le sue proprietarie”
“Proprietarie?” chiese la ragazza “In che senso?”
“Nel senso che noi comandiamo e lei obbedisce” spiegò Mel.
Dafne si affiancò ad Anna da destra e Mel da sinistra. La serva si trovava ancora in ginocchio e la nuova venuta iniziava ad essere un po’ imbarazzata a parlare con qualcuno che se ne stava accucciata ai suoi piedi come un animale. Ma quando le due Dee iniziarono il loro gioco di dominazione ai danni di Anna, l’imbarazzo si trasformò in incredulità.
Dafne pose un piede sopra il collo della sottomessa e le schiacciò la faccia sulla sabbia. Lo stesso fece Mel, che andò a posare il suo piede sulla testa della giovane.
“Vedi?” disse Dafne “Lei è una schiavetta”
L’altra spalancò gli occhi.
“Ti sorprende?” domandò Mel.
“Beh, non è una cosa che si vede tutti i giorni” rispose la nuova ragazza.
“Come ti chiami?” chiese Dafne.
“Luana”
“Bene, Luana. Ho visto che ci stavi osservando, prima, quando giocavamo a frisbee”
“Sì, non posso negarlo” ammise Luana.
“Eri curiosa di sapere per quale motivo questa tizia sotto ai nostri piedi corresse a quattro zampe lungo la spiaggia, giusto? Ecco, ora lo sai. Anna si diverte ad essere la nostra serva e noi gliene diamo ampia possibilità” raccontò Dafne.
“Lo vedo!”
“A te piacerebbe avere una schiava ai tuoi piedi?” chiese Mel.
“L’idea mi stuzzica, in effetti” rispose Luana, visibilmente interessata “Ma…non saprei. Lei sarà d’accordo ad essere anche la mia schiavetta?”
Dafne sorrise.
“Ma certo! Luana, la nostra Annuccia più suole polverose può adorare e più è contenta. Ho già fatto la prova. Il suo ideale sarebbe quello di lavorare in un negozio di calzature femminili e di leccare i piedi di tutte le acquirenti”
“Se le cose stanno così, perché no?” sorrise Luana con un’alzata di spalle.
“Hai sentito, Annuccia? La nostra amica Luana è divenuta la tua nuova padrona. Ora ufficializziamo l’adesione al club come sai” disse Dafne.
Sollevò il piede dalla testa di Anna ponendoglielo di fianco al viso. Lo stesso fece Mel. Ora Anna aveva la testa stretta fra le gambe delle sue due proprietarie e guardava i piedi di Luana a pochi centimetri dal suo viso. Le tre ragazze erano disposte agli angoli di un triangolo. La serva si sporse in avanti per quanto poteva e andò a baciare i piedi di Luana. C’era un po’ di sabbia sulla pelle e la ragazza dovette ingoiarne i granelli.
Luana le porse prima un piede e poi l’altro. Attese che la sottomessa la omaggiasse come doveva e solo dopo annuì soddisfatta “E’ davvero una brava servetta”
“Vero?” disse Mel “E sapessi come lecca bene le scarpe!”
“Le fate anche leccare le scarpe?” chiese Luana.
“Sì” rispose Mel “Tanto meglio se polverose. A volte, se è stata negligente o si è meritata una punizione, le facciamo leccare anche le suole”
“Sul serio?” chiese Luana.
“Sì. E dove abbiamo camminato non ha importanza. Se c’è del fango lei lecca anche quello. Non è vero, Annuccia?” chiese Dafne, tamburellando la pianta del piede sopra la testa della ragazza.
“Sì, Dafne”
“Brava la nostra schiavetta. Su, ora prendi la sdraio e l’ombrellone della nostra amica Luana e portali vicino ai nostri”
“Sì”
La serva obbedì il più velocemente possibile. Sfilò l’ombrellone di Luana dalla sabbia e lo portò a fianco di quello di Dafne e Mel. Quando le tre padrone furono l’una di fianco all’altra Dafne indicò alla serva un punto sulla sabbia vicino ai loro piedi. Anna si inginocchiò lì e attese altri ordini.
“Leccaci i piedi” ordinò Mel.
Anna iniziò da quelli della bionda padroncina, ma non appena fece per avvicinarsi quella le allontanò la faccia con un calcetto sulla guancia.
“E’ così che si fa?” la rimproverò Mel “Prima le ospiti, no? Dove sono finite le buone maniere?”
“Sì, Mel. Hai ragione” disse Anna, mortificata.
Si spostò rapidamente verso Luana ed iniziò a leccare le sue eleganti estremità. Lo fece con impegno e devozione come le sue padrone desideravano e asportò ogni minima traccia di sabbia dalla liscia pelle della sua nuova proprietaria, anche quella rimasta fra le dita. Al termine dell’operazione passò ai piedi di Mel ed infine, ma non meno importanti, a quelli della sua prima dominatrice.
“Ora che i nostri piedini sono puliti, amiche mie, propongo di fare un regalo anche alla nostra servetta Anna, che ci ha obbedito fedelmente fino a questo momento” disse Dafne.
Luana la guardò con aria interrogativa “Un regalo? Quale?”
“Annuccia, da brava, sdraiati al sole” disse Dafne.
Anna obbedì.
“Adesso noi appoggeremo i nostri piedi sul corpo della serva e lasceremo trascorrere qualche ora in piacevole relax. Come vedete la nostra devota fanciulla non ha messo la crema solare. Domani il segno dei nostri bei piedini comparirà sulla sua pelle come il marchio che la accompagnerà nelle prossime settimane”
Mel e Luana si misero a ridere.
“Sì, che bell’idea. Anna! Anna! Sdraiati al Sole!”
La serva non poté far altro che obbedire. Dafne pose i suoi piedi sulla faccia, le dita in corrispondenza della fronte ed i talloni sulle guance. Mel coprì il torace, Luana la pancia.
“Resta ferma, Annuccia” disse Dafne “Da domani nessuno potrà fare a meno di sapere a chi appartieni…”
E trascorsero così una piacevole giornata in spiaggia…
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Le avventure di dafne – atto 3°
Di Tom [email protected]
Anna si era offerta di portare Mel in giro per le città d’arte della Toscana. Avevano visitato Firenze, Siena e Pisa. Ora si trovavano a Lucca, luogo natale della devota guida e unica città del giro turistico ad aver preservate le proprie cinte murarie così com’erano un tempo. La visita era stata molto gradevole, avevano visitato le piazze, i campanili, ed i numerosi giardini fioriti.
Si erano poi fermate a mangiare un boccone su una striscia di prato, proprio sulla cima delle mura. Da là si poteva osservare il centro della città da un lato e la caotica circonvallazione dall’altro. Mel aveva appoggiata la propria roba su un muretto di pietra, mentre Anna aveva lasciato il suo tramezzino al tonno e maionese ancora avvolto nella carta sul prato alla base di esso. Prima di mangiare, Anna aveva detto “Qua la luce è fantastica, Mel. Perché non facciamo due foto?”
Mel l’aveva accontentata. Indossava dei pantaloncini corti ed una maglietta nera. Ai piedi calzava delle infradito nere e gialle.
“Sì, va bene. Mi metto sul muretto”
Si sedette sulla pietra e si alzò in piedi.
Anna scattò alcune foto a figura intera ed un certo numero di primissimi piani delle graziose estremità di Mel.
“Un’altra così…”
“Fammene qualcuna a piedi nudi, Anna…”
“Sì, Mel…”
Andarono avanti così per un poco, poi Mel disse “Va bene, adesso basta. Mi è venuta fame”
“Posso scattarti alcune foto dei piedi mentre pranzi?”
“Uffa…sei proprio fissata, tu! E va bene, fai come vuoi”
Mel si sedette sul muretto, ma quando andò a posare i piedi sul prato, invece dell’erba la pianta del piede destro trovò inavvertitamente il tramezzino di Anna.
“Oh!” esclamò Mel “Ti ho schiacciato il pranzo”
Anna contemplò il proprio tramezzino ridotto allo spessore di una sottiletta.
“Non fa niente” disse un po’ avvilita “Piuttosto…la maionese ti ha sporcato tutto il piedino”
Mel sentiva in effetti una sgradevole sensazione di appiccicoso sulla pianta.
“Me la toglieresti, Anna?” chiese alla sua guida, sollevando il piede con un sorriso birichino e puntandogli l’estremità verso la faccia.
“Certo, Mel. Con piacere”
Anna s’inginocchiò di fronte alla sua deliziosa padroncina e le tenne sollevata la caviglia in modo che Mel non durasse fatica. Poi, con la lingua, iniziò a togliere la maionese che le sporcava la pelle. Mel sorrise di fronte all’umile devozione della ragazza e guidò la sua opera di pulizia con piccoli movimenti del piede ed indicazioni a voce.
“Lecca bene anche il tallone…”
“Lì, fra le dita…”
“Mi raccomando, tieni la lingua morbida. E’ più gradevole…deve essere una carezza”
Anna obbedì con solerzia. La sua abilità nel lucidare il piede di Mel fu tale che, una volta che ebbe terminato, la bionda padroncina pretese lo stesso servizio anche sull’altro piede. E mentre Anna eseguiva in silenzio, Mel prese il suo panino e pranzò tranquillamente.
“Ecco, con i piedi più freschi si sta proprio meglio. Hai finito di leccare anche il secondo? Bravam allora riprendi dal primo”
“Sì, Mel, con piacere”
“Continua finché non avrò finito di mangiare”
“Sì”
Ormai Mel non aveva fretta di terminare il suo panino. La cura che Anna metteva nel suo massaggio labiale la stava rilassando completamente. Quando però ebbe consumato il suo pasto giunse anche l’ora di riprendere il cammino.
“Oh, ma tu non hai mangiato, Anna!” esclamò Mel.
“Sì, ma non fa niente, davvero…”
“No, qualcosa devi mangiare anche tu. Altrimenti ti verrà fame più tardi e ti borbotterà lo stomaco…”
“Sì, ma qui non c’è più nulla da mangiare” disse Anna.
Mel guardò l’involto del tramezzino schiacciato sul prato.
“Proprio non ce la fai a mangiare quello?” chiese, sfiorando con l’unghia dell’alluce il tramezzino spappolato “Coraggio, fai uno sforzo…”
Anna si chinò a raccogliere il tramezzino con le mani. Lo trovò molliccio e cadente. Mel le mise un piede sulla spalla ed un altro sopra la testa, dopodiché premette con un certo vigore.
“Dai, manda giù!” esclamò “Manda giù!”
Anna si fece forza ed ingoiò qualche boccone del tramezzino. Certo, non aveva una bella forma, dopo essere stato schiacciato a quella maniera, ma il sapore non era malvagio. Mel aiutò Anna premendole la testa sotto il piede ed incitandola a parole.
“Fai alla svelta, Anna. Coraggio! Non è cattivo, no? In fondo è stato schiacciato dal mio piedino. Ti piace il mio piedino, giusto? E allora mangia il panino!”
Anna guardò il tramezzino con espressione perplessa. Quindi, incitata dal tono deciso di Mel e soprattutto dal piedino della sua Dea che le schiacciava la testa verso il basso, iniziò a mangiare a grandi bocconi. In effetti, proprio come aveva detto Mel, il tramezzino aveva perduto il suo bell’aspetto, ma ne aveva guadagnato in sapore. Anna mangiò tutto sotto lo sguardo divertito ed ironico di Mel.
“Adesso” disse la bionda padroncina “…non ti è venuta sete?”
“Beh…un po’ sì…”
“Benissimo. Allora prendi la bottiglietta della tua acqua e versamela sui piedi, poi potrai bere direttamente dalle mie dita”
“Ma…”
“Niente proteste, Anna!” esclamò Mel, dando alla ragazza un calcetto sulla testa come rimprovero “Mi hai tolta la maionese dal piede, ma sento ancora un fastidioso senso di appiccicoso sulla pianta. Adesso mi lavi i piedi, così poi ti bevi l’acqua del risciacquo e ti disseti pure!”
“Sì, Mel” disse Anna, obbediente.
Raccolse la sua acqua dello zaino e mentre Mel beveva dalla sua bottiglia, comoda e tranquilla sul muretto in mezzo al prato, Anna iniziò a lavare i piedi della sua Dea. E mentre lavava un piede, Mel le teneva l’altro premuto sulla testa.
Per una buona visita ad una città d’arte, occorre avere una guida adatta…e molto disponibile!
Al trotto
La caratteristica più interessante di Anna, secondo Dafne, era che, nonostante un fisico piuttosto gracile e longilineo, la sua resistenza era molto elevata. La Dea se ne accorse qualche giorno dopo il loro incontro al parco. Un pomeriggio usò la servetta come poggiapiedi mentre guardava la TV. Ad un certo punto, facendo zapping, la televisione si sintonizzò su di un programma della DeFilippi e Dafne, come da copione, si addormentò di botto (capita, quando non si riesce a cambiare canale in tempo). Dormì fino a sera e, quando si svegliò, Anna era ancora ferma, immobile ed impegnata a sostenerle le gambe nella sua scomoda posizione a quattro zampe.
In un’altra occasione Dafne si stava truccando in bagno e non avendo intenzione di restarsene in piedi tutto il tempo, ordinò ad Anna di inginocchiarsi sul pavimento diventando un comodo sedile. La ragazza obbedì senza problemi e nonostante che la padrona avesse impiegato molto tempo nel truccarsi, quando quest’ultima si rialzò fu come se Anna non avesse faticato per nulla.
Quel giorno Dafne volle scoprire fin dove poteva spingersi la resistenza della ragazza. Aveva testata la sua tolleranza all’umiliazione, ora era la volta della tolleranza fisica. La portò nel parco, lungo lo stesso sentiero dove si erano conosciute.
“Adesso vediamo di fare un po’ di moto, ti va?” chiese Dafne, sorridendo.
“Sì, certo. Ma allora perché sei venuta con gli stivali a tacco alto?” chiese Anna.
In effetti Dafne calzava stivali per nulla adatti a fare esercizio fisico.
“Con quelli non puoi correre bene!” disse la sottomessa.
“Lo so, Annuccia. Infatti sarai tu a correre per entrambe”
“Come?!”
“Hai mai sentito parlare dei fantini?” chiese Dafne “Anche loro usano gli stivali. Purtroppo io non ho stivali col tacco basso adatti per fare la cavallerizza, ma tutto sommato, visto che i miei piedi non dovranno neppure toccare terra, ciò che indosso non ha grande importanza.
Anna non capiva bene.
“Su, adesso chinati un po’ in avanti e fammi sedere sulla tua schiena” disse Dafne “Tu sarai la mia cavallina”
Le mise una mano sopra la testa e la premette fino a portarla all’altezza della propria pancia.
“Ecco, bene. Tieni la schiena quasi orizzontale”
Girò attorno ad Anna e usando una panchina per aiutarsi, si sedette sulla schiena della sottomessa. Anna vacillò, completamente sbilanciata dal peso aggiunto al proprio. Riprese il controllo e riuscì a sostenere Dafne. Le gambe della padrona cingevano i fianchi di Anna e la serva le reggeva le cosce con le mani.
“Peccato non avere una sella con le staffe e tutto il resto” disse Dafne “Dovrò cavalcarti “a pelo””.
Anna non rispose.
“Che c’è? Sei troppo sotto sforzo per dire qualcosa?”
“In effetti è molto faticoso, Dafne”
“Proprio non ce la fai?”
“N…no”
“Suvvia, lo stai facendo per me, Anna. Per la tua Dafne”
“Ce…cercherò di fare del mio meglio”
“Allora avanti! Cammina, anzi…trotta!!”
Anna mosse un primo passo e tanto bastò per farla quasi cadere. Dafne le prese i capelli usandoli come redini e le tirò indietro la testa.
“Vuoi forse che cada, stupida?”
“Ma…sei pesante”
“Non importa! Guai a te, se cado e mi faccio male!”
“S…sì, va bene”
“E ora muoviti, cavallina”
Di nuovo la serva cercò di muoversi con la padrona in groppa. Questa volta, complice anche la sfuriata di Dafne, prendere il ritmo fu meno difficoltoso di prima. Anna proseguì lungo il sentiero per un centinaio di metri, raggiunse la curva e voltò verso destra. Compì un ampio giro della fontana e tornò indietro attraverso lo stesso sentiero di prima.
Dafne la incitò per tutto il tempo con dei colpi di tacco nei fianchi o nelle gambe e stabilì la direzione da far prendere alla cavallina semplicemente tirandole la chioma verso destra o verso sinistra.
“Ah, sei proprio brava”
“G…grazie Dafne”
La padrona tirò fuori di tasca una zolletta di zucchero e la mise davanti al viso di Anna.
“Ti meriti uno zuccherino. Prendilo”
La cavallina prese in bocca la zolletta proprio come fosse un vero animale e la ingoiò. Dafne si fece anche leccare le dita della mano.
Di nuovo le fece cambiare direzione e riprendere la camminata verso la zona delle fontane. In quel punto, purtroppo, si erano fermati a riposare due anziani. Erano un uomo ed una donna, probabilmente marito e moglie.
Dafne non aveva voglia di farsi vedere. Tirò verso di sé i capelli di Anna dicendo “E’ arrivata gente. Credo sia il caso di interrompere qui il nostro giochino di oggi”
Anna si fermò all’istante sotto la dolorosa stretta della padrona e chinò le ginocchia per far sì che la bella amazzone scendesse il più comodamente possibile dal suo dorso.
“Sei stata brava. Proprio una resistenza ammirevole” si complimentò Dafne “Dovremo farlo più spesso”
“Sì, certo”
“E ora…trasformazione! Da cavallo a cane. Giù a quattro zampe e leccami gli stivali. Laggiù c’è quella coppietta ma qui non ci vede nessuno”
“Sì, Dafne”
“Ed in fondo sei stata fortunata” disse la padrona, mentre Anna, già inginocchiata, tirava a lucido i suoi stivali con la lingua “Avendo camminato solo tu le mie suole sono praticamente pulite. Non ti fermare, però. Lecca gli stivali della padrona”
“Sì, Dafne” disse Anna “E grazie”
Colazione a letto
Quella mattina Dafne si svegliò a causa di un gradevole solletico alla pianta dei piedi. Era estate e la ragazza dormiva con un solo, leggerissimo lenzuolo. Anna trascorreva qualche giorno a casa sua, dormendo, a seconda delle istruzioni impartitele da Dafne, sullo scendiletto di fianco al giaciglio della Dea o sul divano in salotto.
La notte precedente era stata la volta dello scendiletto: Anna si era svegliata alle 6:30, abbagliata dalle prime luci dell’alba. Dal bordo del letto aveva visto un bel piedino far capolino sopra la sua testa. Aveva avuto la tentazione di sollevarsi, baciarlo e leccarlo, ma aveva resistito, ben sapendo che la sua cara Dafne mal avrebbe sopportato di essere svegliata ad un’ora tanto mattiniera. Si erano fatte le 7:00 e poi le 7:30.
Anna non resisteva più: il desiderio di baciare quel piedino perfetto era andato troppo oltre la sua capacità di controllo. Puntellandosi sui gomiti la giovane avvicinò la faccia al piede di Dafne. Lo osservò per bene, le dita, il tallone ben modellato, il dorso dal profilo perfetto. Infine avvicinò un po’ di più le labbra ed andò a baciare quella meraviglia.
Dafne non sembrò svegliarsi ed Anna insistette. Passò da timidi bacetti appena accennati a baci a piene labbra sulla pianta, sul dorso e sotto le dita. Infine dischiuse le labbra ed iniziò a leccare i piedi di Dafne. Solo a quel punto la Dea si svegliò. Immaginando chi fosse a provocarle quel piacevole solletico lasciò che Anna continuasse per una decina di minuti quel trattamento. Nel frattempo muoveva le caviglie e le dita in modo da farsi leccare nei punti da lei voluti, traendo il massimo beneficio dalla umile opera di adorazione della sua ospite.
“Ora basta” disse Dafne ad un certo punto.
Anna, facendo finta di non sentire, proseguì imperterrita. Era sempre così, pensò Dafne con un senso di fastidio ed irritazione. Fin da quel giorno al parco quando le due si erano conosciute. Anna aveva sempre dimostrato una certa reticenza ad eseguire gli ordini di Dafne, quando si trattava di separarsi dalle estremità della Dea. Questa cosa non andava affatto bene, si disse la padrona di casa, provvedendo ad allontanare bruscamente la faccia dell’ospite con un veloce movimento del piede.
“Quando ti dico di smetterla, vuol dire subito!” esclamò Dafne.
“Mi…mi spiace, Dafne. E’ che tu hai dei piedi così belli che…”
“Sì, va bene. Dagli un altro bacino e poi vai a preparare la colazione. Oggi c’è una sorpresa per te”
“Sì, Dafne”
“E mi raccomando, prepara una colazione abbondante ma non mangiare nulla”
Anna annuì, si chinò sul letto e baciò nuovamente le piante dei piedi di Dafne. Uscì dalla camera e si recò in cucina. Preparò una colazione abbondante, proprio come aveva richiesto la padrona di casa. Cappuccino con tanta schiuma, fette biscottate con la marmellata e biscotti. Dispose il tutto su di un vassoio e ritornò nella camera di Dafne.
“Oh, alla buonora!”
“Sì, scusa se ho impiegato tanto tempo, Dafne”
“Domani per risparmiare minuti preziosi e non farmi annoiare, la colazione la preparerai prima e solo dopo verrai a svegliarmi come si deve. La sveglia va bene come me l’hai data stamattina, però vedi di insistere di più sulle dita e meno sulle piante. Mi fai il solletico e non è sempre gradevole”
“Come vuoi, Dafne”
Anna dispose il vassoio sulle coperte e Dafne iniziò tranquillamente a mangiare. Nel frattempo l’ospite si inginocchiò nuovamente ai piedi del letto e riprese il suo lavoro di lingua sulle belle estremità di Dafne.
“Ah, che sbadata!” disse quest’ultima “Quasi dimenticavo!”
Raccolse il barattolo della marmellata e vi infilò dentro un dito.
“Giustamente anche tu devi mangiare qualcosa, ti pare?”
E con il dito coperto di marmellata si chinò in avanti ed andò a spalmare il dolce nettare sul dorso del piede destro. Ripeté la medesima operazione sul dorso del piede sinistro, dove ebbe anche l’accortezza di impiastricciare persino lo spazio fra le dita.
“Bene, non vorrei che ti venissero i crampi allo stomaco dalla fame” disse Dafne “Inizia a leccare”
Anna quasi non credeva alle sue orecchie.
“Posso davvero?” chiese meravigliata.
Dafne rise.
“Certamente!” esclamò “Puoi continuare finché non avrò finito di fare colazione. E mi raccomando, quando avrò terminato le mie fette biscottate non voglio sentire quella fastidiosa sensazione di appiccicoso a causa della marmellata”
Fece una pausa sorseggiando il cappuccino.
“Perciò vedi di leccare come si deve”
“Certo, Dafne” disse la ragazza prostrata ai piedi del letto “E grazie”
E mentre Anna iniziava ad eseguire il suo agognato compito, Dafne, con tutta tranquillità, continuò a consumare la sua colazione…
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Le avventure di dafne – la vendetta
Di tom [email protected]
La doccia a cui Dafne si sottopose fu molto lunga e rinfrescante. Riuscì a toglierle la stanchezza accumulata durante la giornata e la rilassò completamente. In salotto, nel frattempo, Anna le stava pulendo le scarpe tenendo le sue calze in bocca.
Dafne si asciugò i capelli senza fretta, poi andò in camera e si cambiò gli abiti. Indossò una maglietta bianca ed un paio di pantaloncini corti. Per stare in casa calzò dei sandali molto aperti che mise senza calzini.
Dopo essersi rinfrescata e rivestita di tutto punto diede un’occhiata all’orologio. Erano le nove e mezza. Anna aveva tenuto i suoi calzini in bocca per più di mezz’ora.
“Beh, forse è il momento di andare a togliere le calze dal cesto della biancheria sporca” pensò.
Tornò in salotto e, come si era aspettata di trovare, vide Anna ancora intenta a lucidare le sue scarpe, ormai pulitissime, con i calzini sudati che le sporgevano dalle labbra.
Dafne le si avvicinò e le disse “Basta pulire le scarpe. Non me le vorrai mica consumare!”
Anna non rispose.
“Non hai nulla da dire?”
Ancora nessuna risposta.
“Oh, sbadata!” infilò due dita nella bocca di Anna e tolse i calzini “Ecco, così puoi parlare di nuovo”
“Grazie, Dafne” disse Anna, tirando un sospiro di sollievo e aspirando l’aria a grandi boccate
“Ringraziami come si deve”
Anna si chinò con la faccia sul pavimento e baciò i sandali ed i piedi di Dafne.
“Ti ha fatto schifo?”
“No, affatto”
“Lo vedi? Sono troppo buona. Volevo punirti ed invece ti ho fatto un regalo”
“Sì, Dafne”
“Vorrà dire che la punizione è rimandata. A domani, però. Oggi sono stanca”
Anna aveva portato la borsa ed i pacchi di Dafne tutto il giorno al posto della Dea, ed era quindi più affaticata di lei. Tuttavia non disse nulla. Anzi, sapere di faticare per il benessere della sua padrona le piaceva e la eccitava.
“Adesso” disse Dafne sedendosi sul divano “facciamo un giochino”
Sfilò un sandalo dal piede fino a tenerlo in equilibrio sulla sola punta, quindi con un veloce movimento della gamba lo lanciò in fondo alla stanza, accanto al mobile della TV.
“Vallo a riprendere!” esclamò “A quattro zampe e prendilo solo con la bocca”
Anna era già inginocchiata. Corse a prendere il sandalo così come Dafne aveva richiesto e lo riportò alla sua proprietaria.
“Brava. Sei una brava cagnolina”
“Sì, Dafne”
“Come come?” la padrona assestò un calcetto sulla testa di Anna “Da quando in qua i cani parlano?”
“No…ehm…scusa, Dafne”
“Lo stai facendo di nuovo”
Anna piegò la testa verso il pavimento.
“Bau! Bau!” disse.
Dafne scoppiò a ridere. In quella umile posizione canina, sapendo che aveva tenuto le sue calze sudate in bocca per oltre mezz’ora, Anna era veramente buffa.
La padrona riprese il sandalo con le dita del piede tenendolo per il laccetto che passa sopra alla caviglia. Di nuovo lo lanciò all’estremità opposta della stanza facendogli fare un volo a parabola nell’aria. Anna non attese neppure che le venisse ordinato di andare a prenderlo. Si voltò e rincorse il sandalo di Dafne.
“Riportalo!”
“Bau! Bau!”
“Brava la mia cagnolina!”
Anna riportò il sandalo e lo depose di fonte a Dafne. Una volta che la sua bocca fu libera andò a posare un bacio sul piede della padrona.
“Di nuovo! Corri!” esclamò Dafne.
Fece scivolare per la terza volta il sandalo nella stanza. Questa volta il lancio si fermò in un angolo del salotto.
“Bene, riportala”
“Bau! Bau!”
Seguirono un quarto ed un quinto lancio. Poi un sesto ed un settimo. Ogni volta che la ragazza riportava il sandalo a Dafne, questa le porgeva il piede da baciare e tornava a lanciare il sandalo.
“Vedo che ti diverte questo gioco! Bene” disse Dafne “Scodinzola, allora. Scodinzola per la tua padrona”
“Bau! Bau!”
“Ah ah…quanto sei buffa!”
Lasciò che Anna deponesse per l’ultima volta il sandalo davanti a lei, quindi mise il piede nudo sulla testa della ragazza e lo premette verso il pavimento.
“Hai annusato le mie scarpe, ora fai altrettanto col plantare del mio sandalo”
Anna inspirò l’odore che saliva dalla calzatura. Tuttavia, essendo una scarpa aperta e lucidata di fresco, l’odore era tenue e gradevole.
“Beh, rendiamo la cosa un poco più impegnativa” disse Dafne “Lecca”
Anna iniziò a leccare il plantare del sandalo.
“Lecca anche la suola, mi raccomando”
La serva si fermò. Leccare la suola? Dafne poteva aver camminato chissà dove e magari avrebbe ingoiato qualcosa che le avrebbe fatto male. Indifferente a ciò la padrona lo poggiò come al solito un piede sopra la testa e la pigiò vero il basso, costringendola ad obbedire.
“Avanti” disse Dafne “Ci cammino solo in casa, con quelli. E se hai pulito per terra come ti è stato detto di fare non vi dovrebbero essere problemi”
Anna, parzialmente rincuorata dalle parole di Dafne, iniziò a leccare la suola del sandalo.
Era quasi giunta la termine quando la Dea aggiunse “Ora che ci penso…qualche volta li ho indossati anche per andare fuori a cena…Ops! Chissà cos’hai leccato, povera cara!”
“Ma…” Anna si interruppe immediatamente.
“Suvvia, Annuccia” disse Dafne “Ormai è fatta. Vuoi lasciare un lavoro a metà? Leccami le suole dei sandali. Leccale fino a farle diventare pulite”
Anna diventa un tappetino
Ed il giorno della punizione finalmente arrivò. Erano trascorsi quattro giorni, dall’errore madornale commesso dalla schiava e Anna iniziava lentamente a dimenticare. Non Dafne, però, che affilava gli artigli ideando uno stratagemma dietro l’altro per correggere l’arroganza della ragazza.
Quel giorno, a casa della padrona, giunse una delle ragazze che Anna si era rifiutata di salutare come doveva. Era Mel. Lei e Dafne erano amiche la lungo tempo.
“Sai, Mel, devo ripresentarti quella ragazza che hai incontrato l’altro giorno”
“Quella del massaggio al parco?” chiese Mel.
“Sì, proprio lei. L’altro giorno mi ha fatta proprio arrabbiare”
“Che cos’ha combinato?”
“Sai, è per come si è comportata con voi. Vi ha salutata con una stretta di mano. Non mi ci fare ripensare. Adesso mi servirebbe un consiglio su come punirla”
“Punirla? Aspetta, prima fammela rivedere”
“Nessun problema” disse Dafne. Poi, rivolgendosi al corridoio urlò “Anna! Vieni immediatamente qui”
Anna si precipitò in soggiorno a quattro zampe e con una certa fretta. Non amava far attendere la sua Dea.
Mel la vide gattonare fino ai piedi dell’amica e non riuscì a trattenere una risatina.
“Che buffa! Che cosa fa?”
“Niente, è il modo con cui le concedo di camminare per casa. A quattro zampe come una brava cagnolina. E’ vero, Annuccia?” chiese Dafne andando ad accarezzare il viso della bestiolina col piede.
“Sì, Dafne” disse Anna, leccando immediatamente la delicata estremità della sua sublime proprietaria.
“Ah, brava. Ora saluta come si deve anche la mia amica Mel. E questa volta non sbagliare”
Anna si spostò delicatamente dal piede di Dafne ed andò a coprire di baci quelli di Mel, che rise della devota sottomissione della ragazza. Dafne mise un piede sulla nuca di Anna e spinse verso il basso.
“Ecco, così. Lecca. Lecca bene le scarpe di Mel. Anche dove c’è polvere, vedi? Proprio lì…” disse.
“Sicché questa è Anna. Come ti dicevo volevo impartirle una lezioncina per insegnarle che io sono una padrona buona e gentile, ma non ammetto le sottomissioni approssimative”
Mel pensò a quale poteva essere la punizione adatta per la serva mentre la giovane proseguiva nell’omaggiarla di baci sulle sue scarpe e sui suoi piedi.
“Ho trovato! Perché non ci divertiamo a calpestarla un po’? Lo hai mai fatto?” chiese Mel.
“Calpestarla?”
“Sì, usarla come un tappetino. Sarà divertente. E’ longilinea ma robusta”
“Ma sì, perché no?” disse Dafne dopo un momento d’esitazione.
Mel spinse via la faccia di Anna con un piede e le disse “Stenditi”
Anna obbedì prontamente distendendosi a pancia in giù.
Dafne la osservò un po’ e poi disse “No, voltati. Voglio che tu guardi mentre ti schiacciamo sotto i nostri piedi”
“Sì, Dafne. Come desideri”
“Lo facciamo con le scarpe?” chiese Mel.
“Come vuoi” disse Dafne “Tu cosa preferisci?”
“Io le toglierei” disse Mel.
“Anna, sii cortese. Aiuta la mia amica a togliesi le scarpette”
“Sì, Dafne”
Anna slacciò le stringhe delle scarpe di Mel, naturalmente aiutandosi solo con le labbra. Poi con le mani tolse le scarpe. Mel indossava calzini bianchi. Erano abbastanza sudati.
“Oh, che sbadata! Ho i calzini un po’ sporchi” disse Mel.
“Fa nulla” rispose Dafne “Anzi, è meglio così. Anna, togli i calzini di Mel”
La ragazza tolse le calze della bionda padroncina. Tentò di eseguire il compito solo con la bocca ma il sudore aveva appiccicato il tessuto alla pelle della ragazza ed alla fine Anna, per non far attendere eccessivamente le sue padrone, dovette aiutarsi con le mani. Alla fine Dafne raccolse le calze di Mel, ne fece un bolo e lo infilò nella bocca di Anna.
“Così se ne starà anche zitta” disse.
Mel non se l’aspettava. Dafne le aveva detto, in effetti, che la ragazza era pronta a tutto, pur di compiacerla, ma questo andava ben al di là delle sue previsioni. Anna era davvero una sottomessa di prima categoria.
Dafne salì con tutti e due i piedi sulla pancia di Anna. Quest’ultima sentì le piante dei piedi della padrona che schiacciavano lo stomaco ed il petto, facendole uscire l’aria dai polmoni. Cercò di respirare con più forza, ma ogni movimento d’inspirazione le costava molta fatica. La sua proprietaria se ne accorse. Rimase con un piede sul suo petto e sollevò l’altro fino a portarlo all’altezza del suo viso.
“Bacia e chiedi scusa”
La serva diede un bacino sul tallone di Dafne.
“Chiedo scusa per la mia intollerabile negligenza, Dafne”
“Bene” disse la Dea, scendendo dal corpo di Anna.
Fu la volta di Mel, che saltò letteralmente sul petto della sottomessa strappandole il fiato dalla gola.
“Bacia anche i miei piedi” ordinò fra le risa.
Anna obbedì anche alla sua seconda padroncina.
“Sì, Mel”
“Brava” si complimentò la bionda proprietaria.
Dafne si unì a lei e salirono in due nello stesso momento. La pestarono come un vero tappetino, non risparmiando commenti ironici sulle sue espressioni del viso e sui gemiti che emetteva quando un piedino birichino le si infilava in gola, impedendole di riprendere fiato.
Mel volle provare anche a salire con tutto il suo peso sulla faccia della schiava.
“Posso farlo, Dafne?” chiese.
“Certo, non devi mica chiedere il mio permesso. E’ in punizione, questa ingrata, e si merita quello che gli stiamo facendo. Dal principio alla fine. Dico bene, Annuccia?”
“Sì, Daf…Dafne”
Una leccapiedi sotto la pergola
Mel e Dafne uscirono in giardino, seguite dalla servetta che le rincorreva a quattro zampe. La devozione di Anna era arrivata ad un punto tale che assumeva la sua umile posizione canina anche senza un’esplicita istruzione da parte di Dafne.
“Tu cosa le fai fare, in genere?” chiese Mel.
“Mah, un po’ tutto…”
“In che senso?”
“Lei mi ha conosciuta grazie alle gallerie fotografiche di Dafnefetish, sai? E perciò è attratta dai miei piedi”
“E da nient’altro?”
“Ultimamente la uso anche come cavallina”
“Cavallina?”
“Sì, la cavalco come fosse un pony. Sai come si chiama questa cosa? L’ho trovata su Internet. Si chiama ponyplay”
“Ah, devo provarla”
“Te la consiglio caldamente. E’ molto divertente far correre al posto tuo una docile sottomessa con te che gli stai sopra”
“E come la cavalchi?”
“In tutte le salse. Così com’è ora, cioè a quattro zampe…oppure con lei in piedi che tiene il busto prono in avanti”
“E non cade?”
“Se cade le tolgo il piacere di leccarmi i calzini! Ci sta attenta”
In fondo al giardino c’era una panchina verde sormontata da una pergola. Mel e Dafne si sedettero lì. La padrona di casa indossava delle ciabattine infradito, mentre l’ospite calzava delle scarpe da ginnastica.
“Ancora non riesco a credere che tu abbia trovata una ragazza del genere. Hai detto che il merito va al nostro sito…chissà che non ne incontri una anche io, un giorno” disse Mel.
“Oh, ma lei non è mica di mia esclusiva proprietà” disse Dafne, togliendosi una ciabattina e infilando la punta del piede nella bocca della sottomessa “Lei appartiene a tutte le protagoniste del nostro sito”
“Sul serio?”
“Ma certo”
“Anch’io, allora”
“Vuoi verificare di persona?”
“Subito! Anna, schiavetta….ti ordino di togliermi le scarpe e di leccarmi i piedi”
Dafne tolse la sua graziosa estremità dalle labbra di Anna e le diede un colpetto col tallone sulla guancia.
“Hai sentito quel che ha detto Mel?”
“Sì, Dafne”
“In questo caso sbrigati a eseguire”
Anna si spostò più vicino a Mel e prese ad armeggiare con i lacci delle sue scarpe.
Dafne le mise un piede sul collo.
“Le stringhe vanno tolte con la bocca, sennò che devota sei?”
“Sì, certo Dafne” disse Anna.
Ma l’operazione si rivelò più difficile del previsto. Primo, perché i nodi erano piuttosto stretti e secondo perché Mel muoveva i piedi velocemente come a voler fare dispetto alla ragazza. Il suo riso era incontenibile.
“Dai, Anna! Ora levami i calzini!” esclamò la bionda padroncina quando le scarpe furono tolte.
Anna, ormai consapevole che vicino alla divine estremità delle sue padroncine doveva usare solo ed esclusivamente la bocca, afferrò il bordo delle calze di Mel con i denti e tirò verso il basso. Anche questa volta non riuscì facilmente nell’impresa. Il sudore aveva un po’ appiccicato le calze alla pelle dei piedi e Mel continuava a muoversi. Più di una volta la presa degli incisivi sul calzino della giovane padroncina fece cilecca e dovette ricominciare da capo.
“Hai fatto?” chiese dopo qualche secondo Dafne con aria annoiata “Sei troppo lenta”
“Sì, scusa Dafne”
La padrona pigiò più forte il piede che teneva sul collo di Anna, stimolando quest’ultima a fare quel che doveva.
Quando i piedi di Mel furono finalmente liberi, Anna depose le sue mani sull’erba e così come Dafne le aveva insegnato, invitò la bionda padroncina a poggiarci sopra i piedi.
Mel la osservò incuriosita.
“Perché devo calpestarle le mani? Cos’è? Un nuovo gioco?”
“No. E’ perché così le piante dei piedi non si sporcano o non prendono freddo, capisci?”
“Ah, utile! Questa servetta è dotata di ogni comfort!”
“Già…gliel’ho insegnato io”
“Beh, allora che aspetti, Anna?”disse Mel, posando le sue estremità dove Anna aveva posto le mani. Premette anche un po’ per verificare la tolleranza al dolore della sottoposta e fu lieta di constatare che la sottomessa non provò mai a sfilare le mani da sotto la sua pressione.
“Leccami i piedi!” ordinò Mel.
“Sì, Mel” disse Anna.
La sua lingua si mosse con la sapienza acquisita durante il graduale addestramento a cui Dafne l’aveva sottoposta. Passò e ripassò sul dorso e sul tallone, insistette fra le dita ed esplorò minuziosamente le varie piegoline della pianta.
Mel si dimostrò molto interessata al lavoro della serva e non esitò a chiederle il bis e a farla ricominciare da capo più e più volte.
Il tutto sotto lo sguardo attento di Dafne che non lesinò ordini e suggerimenti durante tutta la fase del leccaggio.
“Insisti sul tallone…ecco, ora fra le dita…succhia l’alluce…”
E Mel rideva tutto il tempo.
Quando Anna ebbe finito, la bionda padrona si fece rimettere le scarpe. Solo quelle, però e non le calze che erano sudate. Dafne le prese e le infilò in bocca ad Anna.
“Così si ricorderà di te” disse, e le due padroncine risero.
“Bene, questa era la parte finale della tua punizione, Annuccia” disse Dafne “Da domani si torna alla normalità. Ma bada di non commettere altri errori, da qui in avanti”
“Non lo farò, Dafne” assicurò Anna “E grazie per l’insegnamento di quest’oggi”.
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Le avventure di dafne
di Tom. Questo racconto fa parte di una serie che scrissi qualche tempo fa per un sito di dominazione. Le ripubblico a gruppi e con qualche modifica.
Come sempre, se volete inviare commenti, critiche oppure suggerire un episodio delle serie, scrivete a [email protected]
Dafne percorse tutto il perimetro del parco fino alla panchina. Una volta terminato il secondo giro del sentiero si sedette a riprendere un po’ di energie. I muscoli dei polpacci le dolevano un poco ma tutto sommato si sentiva ancora molto in forma, sebbene il tempo a disposizione per praticare il footing non fosse poi molto. Lungo il cammino aveva incontrato uomini e donne più o meno giovani che portavano a passeggio i cani, ciclisti improvvisati e qualche altro corridore. Gran parte di quelle facce le erano completamente nuove, come sconosciuta era l’identità della ragazza che le si avvicinò mentre si trovava ancora sulla panchina.
Era una giovane di circa ventisei, massimo ventotto anni; aveva i capelli castani ed un viso non particolarmente appariscente. Come Dafne, indossava una tuta e scarpe da ginnastica. Le si fermò accanto e si inginocchiò di fronte alla panchina.
“Sei stanca?” chiese.
Dafne la guardò perplessa. Che cosa poteva volere da lei, quella misteriosa ragazza in abito sportivo?
E per quale motivo le si era inginocchiata davanti?
“Sì” rispose infine Dafne “Sto togliendo un po’ di ruggine”
“Lo vedo. Posso chiederti un favore?”
“Dipende”
“Da cosa?”
“Dal motivo per il quale te ne stai lì, inchinata davanti a me”
“Ecco…è per questo che…posso massaggiarti i piedi?”
“Massaggiarmi i…?”
“Sì. Ti ho riconosciuta, sai? Sei la protagonista di quel sito internet con tutte quelle belle ragazze che mostrano i loro piedi. Sbaglio?”
“No, non sbagli”
“Io non ho piedi bellissimi come i tuoi. Poche ragazze li hanno. Però ho un debole per l’adorazione dei piedi femminili e delle scarpe. Per questo mi piace ammirare le foto che ti ritraggono”
“Grazie” disse Dafne, con un sorriso visibilmente imbarazzato.
“Allora…posso massaggiarti i piedi?”
“Beh, non saprei. Ho corso fino a questo momento. Sono sudati”
“Non importa” rispose la ragazza, sollevando le spalle “Te le chiedo proprio perché saranno stanchi dopo la corsa. Sono lieta di dar loro un po’ di sollievo”
Dafne era sempre più incuriosita dalla strana situazione che si stava venendo a creare. Fortunatamente non vi era molta gente, lì d’intorno. Anzi, nel segmento di percorso attorno alla panchina non vi era proprio nessuno. Così, in parte divertita dalla proposta della giovane, in parte desiderosa di vedere cosa avrebbe fatto la nuova conoscente, Dafne porse alla ragazza il piede destro ancora calzato nella scarpa da ginnastica.
La giovane prese la caviglia di Dafne fra le mani. Le sue dita quasi tremavano dall’emozione di poter toccare quelle splendide estremità. Avvicinò il viso al dorso del piede e sciolse il nodo dei lacci con i denti. Rimosse quindi la scarpa, appoggiò il piede in grembo e compì la stessa operazione con l’altra calzatura. Ora Dafne appoggiava i suoi piedi direttamente sulle mani della ragazza, impegnata a massaggiare le sue estremità con cura e dedizione. Solleticò il tallone con elegante movimento dei pollici e carezzò il dorso con le altre dita. Dafne rimase a bearsi di quel piacevole trattamento per una ventina di minuti, indicando di tanto in tanto il punto in cui applicare una pressione maggiore o minore con brevi spostamenti dei piedi. I calzini erano in effetti assai sudati ma non emanavano un cattivo odore. La ragazza, servilmente inginocchiata di fronte a Dafne, sembrò inoltre apprezzare il fatto di essere impiegata niente più che come una schiavetta ai piedi della sua padrona.
“Non ti dà fastidio l’odore?” chiese Dafne.
“No, assolutamente. Sai, dalle foto che sono pubblicate sul sito si vede che hai dei piedi molto graziosi, ma vederli dal vivo è ancora meglio”
Dafne rise divertita dell’audace confessione della ragazza. Aveva ancora indosso i calzettoni di spugna ed il tessuto era umido a causa della recente attività fisica svolta.
“Bene, se vuoi puoi guardarmeli senza calze” disse Dafne “Ti andrebbe?”
La ragazza del mistero quasi non credeva alle sue orecchie. Il suo idolo virtuale era lì, di fronte a lei e le stava concedendo il privilegio di massaggiarle i piedi senza calzettoni.
Purtroppo, mentre la giovane si accingeva a sfilare la prima calza, in lontananza dietro l’angolo del sentiero, Dafne intravide arrivare qualcuno. Non era un corridore, per fortuna, ma solo un uomo anziano che portava a passeggio il cane. Dafne aveva tutto il tempo per non farsi “beccare” in atteggiamenti bizzarri con la sua nuova adoratrice. Purtroppo, però, il massaggio doveva essere rimandato ad un’altra occasione. Così, a malincuore, Dafne piegò la gamba che adesso la ragazza stava massaggiando per sottrarre il piede alle sue cure. Inaspettatamente la giovane, invece di assecondare il movimento della sua padrona, si sporse in avanti per proseguire il suo umile compito. Dafne non voleva essere vista da altri; mentre la ragazza era impegnata col piede destro sollevò l’altra gamba e appoggiò la pianta del piede sulla sua bocca spingendola indietro.
“Basta!” disse con fermezza “Non vedi che sta arrivando gente?”
La ragazza cadde col sedere a terra.
“Sì, scusa Dafne”
“Se ti piace così tanto massaggiarmi i piedi” disse lei, ancora con il piede sinistro premuto sulla faccia della ragazza “…vi sarà presto un’altra occasione per incontrarci”
Tolse il piede dalla bocca della giovane ed indicò le scarpe con l’indice.
“Rimettimele”
La sconosciuta, ancora frastornata dall’emozione di essere stata spinta via dal piede del suo idolo, impiegò qualche secondo prima di obbedire.
Quando ebbe calzato entrambe le scarpe di Dafne, facendo attenzione nel rifare coscienziosamente i nodi delle stringhe, non poté fare a meno di chiedere “Quando possiamo rivederci?”
“Sentiamo…sei libera domani?”
“S…sì”
“Vado in città a comperare un nuovo paio di sandali da estate. Mi vuoi aiutare a scegliere? Sai, prima di decidere dovrò valutarne parecchi!” sorrise Dafne.
La ragazza misteriosa sentì il cuore batterle forte nel petto.
“Verrò”
“Bene, allora ci vediamo domani in Piazza XXXX. Sii puntuale, mi raccomando”
“Certo!”
“E prima di andare dimmi una cosa, come ti chiami?”
“Mi chiamo Anna”
Dafne si alzò dalla panchina, salutò la nuova amica e, correndo a passo sostenuto, si allontanò lungo il sentiero.
Al negozio…
Dafne incontrò Anna dove le due ragazze si erano ripromesse di trovarsi. Faceva molto caldo e le strade della città erano perlopiù deserte. Dafne vestiva una gonna sopra il ginocchio, calze a rete ed una maglietta a mezze maniche. Ai piedi calzava un paio di sandali dorati aperti in punta e dal tacco alto.
Anna la vide venire verso di lei e non riuscì a distogliere lo sguardo da quei fantastici piedi. Quanto aveva fantasticato, durante la notte precedente, sulle magnifiche estremità della sua Dea!
“Ciao, Anna” disse Dafne “Vogliamo andare?”
“Sì, Dafne”
S’incamminarono verso il negozio e lungo la strada parlarono del più e del meno come due normali amiche: dove vivevano, se avevano il ragazzo, dove lavoravano, se suonavano qualche strumento musicale e così via. Dafne notò che in più di un’occasione lo sguardo di Anna cadeva ai suoi piedi, ma non disse nulla.
Giunte però di fronte al negozio, Dafne volle verificare fin dove poteva arrivare la devozione della ragazza. Il giorno precedente aveva notato che non si era offesa quando l’aveva respinta appoggiandole un piede (sudato, oltretutto) in faccia. Anzi, le era sembrato che questo gesto fosse molto piaciuto alla ragazza. Adesso avrebbe sperimentato la portata della fedeltà di Anna.
“Aprimi la porta” disse Dafne con tono perentorio. Anna le aprì la porta come farebbe un perfetto maggiordomo. Dafne entrò e si sedette sulla poltrona più comoda fra quelle riservate ai clienti. Di fronte al sedile su cui era seduta la Dea ve ne era un altro e, di fianco, un altro ancora. Anna fece per sedersi sul secondo e Dafne la fermò con un cenno della mano.
“No, non lì” disse “Sei venuta per aiutarmi nella scelta delle scarpe, no? Allora mettiti qui, in ginocchio vicina ai miei piedi. Così potrai aiutarmi a calzare le scarpe”
“S…sì,” esclamò la ragazza, quasi gettandosi ai piedi di Dafne.
Si avvicinò la commessa, una giovane di appena ventisei anni di nome Silvia.
“Sì? Desiderate?” chiese.
“Cercavo un paio di sandali estivi…con il tacco alto” disse Dafne.
“Bene” disse la commessa “E lei?” domandò osservando Anna inginocchiata sul pavimento.
“Oh, lei è venuta solo per aiutare me nella scelta” spiegò Dafne.
“Davvero?” Silvia era alquanto perplessa. Tuttavia una cliente resta comunque una cliente, per quanto fuori dalla norma va servita come merita. Andò al mobile su cui erano riposte le scatole delle scarpe e dei sandali ed iniziò a cercare le calzature desiderate da Dafne. Tornò dalle due con in braccio quattro scatole.
“Prova queste, intanto…” disse “Sono tutti modelli che vanno di moda quest’estate”
Si chinò e con in mano il primo paio di sandali si avvicinò ai piedi di Dafne. Ma quest’ultima la fermò con un cenno della mano.
“Non ve ne è bisogno. Ci pensa lei” disse.
Anna raccolse i sandali dalle mani di Silvia, sollevò il piede destro di Dafne e calzò la scarpetta. Compì la stessa operazione con l’altro sandalo.
“Puoi aspettare alla cassa, Silvia” disse Dafne “Qua ci pensa lei”
Sorrise alla commessa e si alzò dal sedile.
“Posso camminarci un po’, vero?”
“Certamente” rispose Silvia, rimettendosi in piedi e camminando verso il bancone. Due clienti come quelle non le erano mai capitate. E ciò che successe dopo la lasciò ancora più allibita. Dafne schioccò le dita e indicò la punta del sandalo destro.
“Anna, guarda cos’ho fra sandalo e piede…proprio lì, in punta…mi sembra che vi sia qualcosa. Sento fastidio”
La ragazza, da inginocchiata che era, si chinò ancora di più fino a portare il volto a livello del pavimento. Con gli occhi a pochi centimetri dai piedi di Dafne cercò l’intruso che stava infastidendo la sua Dea.
“Ma…non vedo nulla”
Dafne avvicinò maggiormente il piede al viso di Anna fino a sfiorarne il naso con la suola del sandalo.
“Ora lo vedi?”
“No, non…oh! Eccolo! C’è un pezzettino di carta!”
“Beh, che aspetti? Rimuovilo immediatamente”
Anna allungò le mani per eseguire l’ordine, ma Dafne la fermò.
“Con la bocca”
“Sì, Dafne. Scusa” disse Anna.
Avanzò con il volto e piano piano riuscì ad afferrare il brandello di carta fra le labbra. Lo sfilò sotto gli occhi stupefatti di Silvia, che da dietro il bancone aveva osservato ogni mossa della strana coppia.
“Toglimi i sandali, adesso” ordinò Dafne, rimettendosi a sedere comoda sulla poltrona “Questi sandali sono abbastanza gradevoli ma forse riusciamo a trovare qualcosa di meglio”
Anna obbedì prontamente e passò alla seconda scatola, poi alla terza ed infine alla quarta. Per ogni paio di sandali Dafne compì un breve giro della stanza. Naturalmente Anna la seguiva passo dopo passo procedendo a quattro zampe come un cane. Era necessario affinché, se qualcosa avesse arrecato ancora fastidio alla Dea, Anna sarebbe stata subito lì per aiutarla.
Al momento di scegliere quale paio di sandali comperare, Dafne consegnò a Silvia l’ultima scatola
“Prendo questi, me li puoi incartare?”
“Sì, certo. Vado un attimo sul retro”
Dafne ed Anna rimasero sole.
“Beh, rimettimi le scarpe, tu” disse Dafne “Anzi, no! Dopo aver provato tante paia di scarpe nuove ho i piedi un po’ indolenziti. Mi servirebbe qualcosa per rilassarli”
“Un massaggio?” chiese Anna.
Dafne annuì e con lucida premeditazione, calcolando l’altezza della faccia di Anna che si trovava ancora in ginocchio, sollevò una gamba e portò la pianta del piede sulla faccia della ragazza.
“Lecca” disse “Era questo quello che volevi fare fin da ieri, no?”
“Ecco…io…”
“Lecca finché la commessa non sarà tornata”
Anna deglutì, spalancò gli occhi e prese la caviglia della Dea fra le mani. Silvia non avrebbe impiegato molto tempo prima di fare rientro nella stanza. Avrebbe dovuto far presto, altrimenti sarebbe stata interrotta come il giorno precedente. Quindi iniziò con veloci lappate lungo tutta la pianta, partendo dal tallone e poi su, fino alle dita.
Dafne rise e poggiò l’altro piede sulla spalla della giovane.
“Vai pure più piano” disse “”Perché io non ho certo voglia di portare quel pacco fino a casa”
“No?”
“No, cara Anna…lo farai tu per me. E visto che a casa sarò sola…considerati mia ospite ed indovina come trascorreremo il tempo”
Anna spalancò le labbra con un’espressione estasiata e Dafne ne approfittò per infilarvi dentro la punta del piede.
L’espressione di Silvia era troppo buffa. Dafne rise.
Sì, sarebbe stata proprio una giornata rilassante.
Annusa!
Erano appena passate le otto di sera quando Dafne tornò a casa. Era stata una giornata molto pesante ed il caldo estivo di certo non aiutava.
Dafne entrò in salotto e si sedette sul divano. Anna la seguì a prudente distanza portando i pacchi e la borsa della Dea. Non appena le due ragazze ebbero varcata la soglia dell’ingresso Anna, da eretta che era, si chinò a quattro zampe procedendo nella umile posizione canina nella quale la padrona le consentiva di camminare.
“Oggi non mi sei piaciuta per niente, sai?” disse Dafne.
Anna non rispose e guardò fissi i piedi di Dafne. Sapeva di meritare quel rimprovero. Nel pomeriggio Anna aveva conosciute alcune amiche di Dafne, ma al momento delle presentazioni, invece di salutarle degnamente come sarebbe stato suo dovere, si era limitata ad una banale stretta di mano. Dafne, ovviamente, aveva subito redarguito la ragazza come meritava, ordinandole di inginocchiarsi di fronte alle sue amiche e di baciare i loro piedi. Ma trovandosi in un luogo pubblico, Dafne non si era potuta sbilanciare più di tanto.
Ora, però, si trovavano in intimità. Da sole.
“Trattandosi delle mie amiche, dovresti mostrare un po’ più di cortesia, non credi?”
“Sì, Dafne” rispose Anna “La prossima volta non succederà”
“Lo credo bene. Tuttavia anche solo per questa volta non posso fartela passare liscia. Capisci, no? Ogni mancanza deve essere corretta come merita”
“Sì, certo”
“Allora vediamo…trattandosi della prima volta la punizione sarà qualcosa di umiliante ma non doloroso…beh, non doloroso sempre che tu abbia uno stomaco forte…”
Anna annuì e si chinò ai piedi del divano, proprio di fronte alla Dea.
Dafne si distese con la schiena sullo schienale del divano ed accavallò le gambe portando la punta della scarpa da ginnastica sotto al naso di Anna. Quest’ultima, rispondendo alla propria natura di sottomessa, si avvicinò fino a baciare la calzatura di Dafne.
“Sì, brava. Ma non credere che sia finita qui. Sarebbe troppo poco cavarsela con un bacio sulle scarpe” disse Dafne “Ora toglimele, e vedi di essere molto delicata”
Anna sciolse i nodi delle scarpe con la bocca e fece scivolare sul pavimento le calzature della padrona aiutandosi con una mano. I piedi di Dafne erano molto sudati a causa del gran caldo e della lunga camminata. Anche le calze che indossava erano sudate. L’odore che investì le narici di Anna perciò fu assai forte.
“Lo sai? E’ una vera fortuna che tu abbia imparato ad apprezzare la puzza dei piedi. Dei miei piedi, perlomeno. In caso contrario dovrei togliermeli da sola, i calzini”
No, Dafne. Io adoro l’odore dei tuoi piedi. Tolgo subito le calze sudate e …”
“Ferma. Questo lo farai più tardi” disse Dafne “Per il momento prendi le mie scarpe ed infilaci dentro il naso”
Anna raccolse la scarpa destra e la portò alla faccia. Sotto lo sguardo della padrona appoggiò il naso al collo della calzatura ed inspirò. L’odore era molto forte e la soletta era un po’ umida. Per un momento l’istinto di autoconservazione costrinse Anna ad allontanarsi.
“Ah, è così?” esclamò Dafne “Ora vedrai”
Strappò la scarpa dalle mani di Anna e la pose sul pavimento, poi mise una mano sulla testa della sottomessa e la spinse fin quasi a farle toccare il pavimento con la fronte. La faccia di Anna era di nuovo ben infilata in una delle scarpe di Dafne. La padrona tolse la mano e appoggiò un piede sulla nuca della serva.
“Respira forte…su” incitò.
Anna provò un lieve senso di stordimento ed un po’ di nausea. Ciò nonostante l’eccitazione per quello che la padrona le stava facendo subire le impedì di ribellarsi.
“Ti piace?”
Nessuna risposta.
Dafne schiaffeggiò la testa di Anna col piede e premette più energicamente, schiacciando la faccia dell’ospite sulla sua scarpa.
“Ti ho fatto una domanda” disse.
“Sì, Dafne”
“Bene, sono contenta che tu non menta quando dici di amare l’odore dei miei piedi” disse Dafne “Non voglio certo privarti del piacere di gustartelo tutto”
Premette più forte, sollevò l’altra gamba e appoggiò anche il secondo piede sulla testa di Anna.
“Adesso si cambia scarpa”
Tolse i piedi dal capo di Anna e con un calcio allontanò la calzatura che la sua servizievole amica aveva sniffato fino a quel momento. Poi fece scorrere l’altra scarpa sotto al volto di Anna. Questa volta non vi fu neppure bisogno di costringerla per mezzo dei piedi. La sottomessa si gettò sulla scarpa e vi infilò dentro il naso e la bocca. Dafne restò in silenzio ad ascoltare i cicli di inspirazione ed espirazione della servetta, che erano lenti e profondi come quelli di un praticante di yoga.
“Sei proprio brava, Anna”
“Grazie”
Visto che non c’era più bisogno di obbligarla, Dafne usò Anna come poggiapiedi distendendo le sue gambe sulla schiena della giovane, sempre prostrata sul pavimento.
Accese la televisione e guardò senza troppo interesse i programmi delle varie reti. Dopo un po’ di zapping, spense e disse “Va bene, meglio che vada a farmi una doccia. Come vedi sono stata fin troppo clemente, con te. La mia, più che una punizione, è stato un premio”
Anna, ancora col viso infilato nella scarpa di Dafne, non poté rispondere.
La padrona sollevò le gambe dalla sua schiava e le diede un calcetto in testa.
“Dico bene?”
“Sì, Dafne”
“OK, ti farò un altro regalo. Accidenti, sono troppo buona. Alza la testa e smetti di fare le inalazioni nelle mie scarpe sudate!”
Anna alzò la testa.
“Ora il tuo secondo premio della giornata, anche se non te lo meriti. Toglimi i calzini…con la bocca naturalmente”
La ragazza faticò un po’ ad eseguire l’ordine di Dafne, ma alla fine vi riuscì. A causa del sudore il tessuto delle calze era aderito alla pelle della Dea.
“Ecco, perfetto” disse Dafne finalmente a piedi nudi “Mentre io faccio la doccia tu pulirai le mie scarpe come si deve. Tanto lo so che ti piacciono. E questo per rendere il lavoro più piacevole…apri la bocca”
Anna ubbidì senza pensare. Dafne raccolse i calzini che la ragazza aveva lasciato sul pavimento e glieli infilò allegramente in bocca.
“Così se hai il mal di gola te lo faccio passare…ah ah…”
Si alzò dal divano e si recò in bagno a fare la doccia.
“Ciao, Annuccia. A più tardi!”
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tom,
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...idee...
…eccola che arriva, scende dalla macchina e i miei occhi cadono sulle gambe e poi su tutto il corpo; due belle gambe con un braccialetto che fa compagnia ad una caviglia, salgo su per ammirare un sedere da sballo, bei fianchi e poi mi blocco di fronte a due tette spettacolari…..
Dopo i ‘saluti di rito’ andiamo a far due chiacchiere di fronte ad un bel caffè. Decidiamo di tornare alla macchina, e lì che mi chiede ‘cosa vogliamo fare’ , nel mentre i nostri corpi vengono a contatto e ci sfioriamo con le labbra; la tensione sale … decidiamo di andare in un posto tranquillo .
Una volta insieme ho la possibilità di ammirare il suo corpo …mi fa sesso…e lei con i suoi modi , mi manda al manicomio.
Ci spogliamo e rimango senza fiato di fronte allo spettacolo del suo culo e delle sue tette che prendo subito a baciare; ci stendiamo , le nostre bocche sono tuttuno , le mie mani sono dappertutto.
Scendo sul collo, proseguo sul seno e gioco con i suoi capezzoli già duri, mentre la mia mano accarezza la sua figa, poco dopo segue la mia bocca ………. Al contatto della mia lingua col suo clito noto con piacere che la cosa è gradita…molto… allora mi dedico anima e corpo a una di quelle cose che più mi piace; leccare la figa. E’ una delle cosa che più da soddisfazione , perché la senti reagire sotto i tuoi colpi in modo così ..ravvicinato .
A lei piace molto , a me di più. Così non posso che continuare a torturare quella splendida parte del suo corpo che nel frattempo diventa sempre più fradicia, faccio per prendere tra le labbra il clito e lo succhio quasi volessi mangiarlo e lei ha un sussulto, comincia una battaglia tra la mia bocca e la sua figa. Non si trattiene e urla tutto il suo piacere mentre io la penetro con la lingua seguita dalle mie dita. Non so per quanto tempo, ma so solamente che in tutte le posizioni possibili ho esplorato quella che era diventata un lago; sarà venuta non so quante volte , e sentirla urlare dal piacere mi procurava un eccitazione che non credevo fosse possibile raggiungere.
‘Mi sta andando a fuoco la figa’ mi dice lei mentre io continuo come un dannato a bere da questo fiume in piena, leccandogli anche il buchetto… fantastica… Dopo il suo ennesimo orgasmo , mi chiede di dar pace alla sua patata in fiamme così l’accontento , ma solo per pochi minuti perché ci lanciamo in un 69 mondiale.
Mi confessa che adora come la faccio godere e io riprendo mentre lei prende il mio uccello tra le sue labbra e lo succhia avidamente senza lasciare niente fuori. Al mio ennesimo affondo di lingua nella sua figa non riesce a trattenere l’ennesimo urlo di piacere e si stacca dal mio uccello urlano come un’ossessa. Ormai fa fatica a controllarsi e mi prega di godere con lei così io mi metto di fronte a lei con il mio cazzo a tiro della sua bocca e senza pensarci due volte lo prende e lo succhia da paura, mentre io le infilo due dita nella figa bagnatissima. Sto per diventar matto, la sto scopando in bocca e con le dita in figa. A questo punto lei va in estasi e viene fuori la troia che è in lei, anzi la mia troia…vuol godere con me e vuole farlo col mio cazzo che le struscia e le sbatte sulla figa, cosa che subito faccio. Ad ogni contatto della sua figa col mio cazzo ha un sobbalzo ed emetto un urlo di piacere, mentre i miei colpi si fanno sempre più forti. Mi fermo un attimo, il tempo di leccarle ancora la figa e il buchetto, e dopo con una mano le tengo su le gambe e riprendo il massaggio alla sua figa col mio cazzo.
Il tempo si è fermato, e quando riparte ci troviamo uno di fronte all’altra sul punto di godere entrambi. Il mio è un orgasmo incredibile, le bagno la figa, la pancia e le arriva un fiotto perfino sul viso, mentre lei mi massaggia il cazzo contro la sua figa.
Siamo esausti e io sono anche sorpreso; non credevo si potesse godere così tanto è stato un’esperienza incredibile.
Ringrazio Desidera che mi ha dato la possibilità di incontrare questa donna fantastica, e ringrazio L…. il piacere che mi ha dato, nella speranza di poter raccontare di un’altra esperienza….ho alcune idee….. °_*
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