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Il mio privè
Ciao a tutti, mi chiamo Eva e voglio raccontarvi qualcosa di molto eccitante accaduta a me e al mio Eros.
Comincio con lo scusarmi se non mi attengo ai canoni dei racconti classici ma non sono una scrittice professionista.....mi eccita di più far altro.....
Un giorno mentre stavamo facendo l'amore io ed Eros fantasticavamo su come sarebbe stato farlo nel bel mezzo di un' orgia ed il pensiero ci eccitava molto entrambi.
Cosi scelsimo il modo più semplice: andare in un club privè durante la serata gang-bang.
Detto fatto, aspettammo il giorno giusto e la sera fummo pronti per l'azione. Era inverno, faceva freddino, cosi decisi di indossare il cappotto, ma sotto per magia avevo soltanto le calze a rete, un micro perizoma e un corsetto che non riusciva a contenere la mia quinta abbondante.
Cosi giunsimo finalmente all'interno del club, posto carino, piccolo ma accogliente. Appena entrati rimasi con la pelliccia, dopo la procedura di associazione ci sedemmo a bere qualcosa.
Dopo circa un minuto si avvicinarono due fusti, un bianco ed un nero (i ragazzi di colore sono sempre stati un mio sogno erotico), li fecimo accomodare e parlammo un pò delle esperienze reciproche passate.
erano due molto interessanti, avevano fatto insieme di tutto e lo stare a sentirli mi faceva bagnare sempre più. Decisi che era giunto il momento di togliermi la pelliccia, restando cosi il lingerie. Lo sguardo estrefatto dei due e di Eros mi faceva impazzire, cosi mentre li pregai di continuare con le loro porche esperienze la mia mano toccava il cazzo duro di Eros e la sua....provate ad indovinare.
Ero troppo eccitata,quei due che raccontavano spingendosi sempre di più nei particolari e soffermandosi sulla dotazione che madre natura aveva loro concesso.
Incuriosita chiesi al ragazzo black, seduto alllamia destra di farmelo vedere, e lui mi disse "Certo bella tettona, eccoti ls mia mazza"
Era una bestia di almeno 25 cm grosso quasi quanto una lattina di coca cola, enorme. Presa dall'eccitazione, a quella vista non capi' più nulla, guardai Eros negli occhi, lui mi assecondò con lo sguardo e mi chinai con le mie labbra su quella bestia. Aveva un sapore forte, ma non capivo nulla pensavo a quanto mi avrebbe fatto male quella mazza nel culo, mentre con tutta la mascella aberta inghiottivo in cazzone nero.
Sarà stata l'atmosfera che si era creata ma non mi rendevo conto di nulla, ricordo solo che dopo poco tempo ero nuda su un divano sopra il black, con Eros che mi penetrava nel culo e l'altro ragazzo, insieme ad altri due o tre ,con i loro cazzi grossi, che stavano davanti al mio viso a fare a gara a chi se lo faceva succhiare prima. Al nero piacevano le mie tettone che ballavano, mi stringeva e palpava da pertutto mentre con quel bestione mi prendeva, Eros mi incoraggiava ad essere sempre più troia mentre la gente intorno guardava eccitata.
Cambiammo diverse posizioni,non so neppure quanti cazzi ho preso in una sola serata, l'unica cosa che so di certo che ho provato un enorme piacere misto a dolore atroce quando il nero mi ha sodomizzato.
Sembrava un film porno, sopratutto quando ero inginocchiata a succhiare cazzi ed ad uno ad uno mi venivano in faccia....due tre alla volta, tranne il nero che fu più esigente, si sedette sul divano e mi obbligò ad inginocchiami davanti a lui ed a leccarlo dalle palle in su.
non me lo feci ripeteregli leccai le palle, la mazza e dopo pochi secondi glielo presi tra le tette , lo massaggiai velocemente cosi esplose un lago di sperma sul mio viso e sul mio seno.
Un'esperienza indimenticabile che auguro a tutte le donne di provare.
Stare al centro del desiderio di più uomini contemporaneamente è qualcosa che ho sempre voluto ma realizzarla è stato molto più eccitante che sognarla.
Aspetto commenti al racconto, bacioni Eva ed Eros
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16 years ago
eros00eva,
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Last visit: 12 years ago
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La lavanderia
Circa qualche mese fa tornavo da un cinema senza aver "combinato niente". Indossavo un paio di pantaloni bianchi aderenti che mettevano in mostra il mio culetto e, mentre passavo vicino una lavanderia, dall'interno del locale uscirono due ragazzi asiatici. Probabilmente erano stati attratti dal mio sculettare, infatti, da una certa distanza, mi facevano segno toccandosi in mezzo alle cosce. Io, un poco eccitata, ho mostrato attenzione ai loro gesti, ma poi mi sono allontanata. Però, qualche ora dopo mi sono presentata all'interno della lavanderia con la scusa del prezzo e chiedendo se accorciassero i pantaloni, appena mi ha notata mi ha accolta con gentilezza ed un sorriso malizioso. Mi ha spiegato come funzionava confermandomi che per fare l'orlo ai pantaloni non vi era problema, avrebbe preso lui stesso la misura mentre li provavo. Così ci siamo salutati e quando gli ho allungato la mano lui me l'ha stretta e con l'indice mi solleticava l'nterno del palmo., figurati la mia eccitazione. Due giorni dopo sono tornata con un paio di pantaloni in mano e lui gentilmente mi ha fatto accomodare in una saletta pre provarli. La porta era rimasta socchiusa e lui poteva vedere il perizoma del mio culetto, ma facendo finta di niente. Quando l'ho chiamato per prendere la misura della piega, lui non aspettava altro, si è chinato ed ha piegato il pantalone al punto giusto, poi alzandosi e dandomi timidamente una pacca sul sedere mi ha chiesto se non li sendissi troppo stretti. A quel punto ho giocato il tutto per tutto mettendogli la mano sulla patta dei pantaloni, lui allora, con mia grande soddisfazione, ha guidato la mia mano in modo di prendeglio meglio. Il ghiaccio era rotto, gli ho tirato fuori il pisello scuro e già eretto e l'ho inghiottito tutto, prime che sborrasse però ha voluto appoggiarmelo in mezzo alle chiappe bagnandomi tutto il culo. Ci siamo rivisti altre volte e per un pò di tempo sono stata la sua amante. Un bacio a tutti i lettori.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
Non avrei mai pensato che.......parte prima
da molti anni entro il quel negozio e con la padrona ormai vi una certa confidenza , gia la padrona un sigora di 50 anni magrolina con gli occhiali capelli sempre legati come usavano diversi anni fa, maglione a collo alto e gonna lunga in inverno maglietta o camicia senpre abbottonata e gonna lunga anche in estate . ogni tanto mi fermo a chiacchierarci del piu e del meno della vita quotidiana e separata dal marito da 5 anni e fa una vita molto riservata . Qualche mese fa una giornata di pioggia entro nel negozio non vedendola al banco la chiamo , lei mi risponde dal retrobottega dicendomi di avere un attimo di pazienza che arrivava , io di risposta gli chiedo se avesse avuto bisogno di aiuto ,lei di rimando disse : devi tirar giu una scatola e non ci riesco vedi a essere sole . ti posso aiutare risposi e lei mi faresti un gran favore . girai il banco e entrai nel retro bottega , lei era sulla scala ,scendi le dissi te la prendo io e cosi feci lei scese io presi la scatola e portata giu la misi sul tavolo , vedi mi ripetee cosa vuol dire essere sole ,ma ti sei impolverato tutto vieni che ti pulisco ,e cosi dicendo si avvicino' a me , ci fu un attimo che i nostri sguardi erano fissi l'uno sull'altra e le nostre labbra guasi si sfiorarono lei fissandomi negli occhi con la mano mi levava la polvere dalle spalle , ravamo cosi vicini e sicuramente la voglia di lei di baciarmi era tanta ma anche la paura di una mia reazione che non fosse quella sperata la frenava . presi il suo viso tra le mani e gli sfiorai le labbra con le mie ,credo che quel gesto fu una liberazione per lei sentii la sua bocca sulla mia la sua lingua entrarmi dentro con una foga e una passione che difficilmente capita se l'adrenalina non e al massimo . La strinsi forte le nostre bocche incollate l'una all'altra senza riprendere fiato , duro solo qualche minuto perche entro gente . Mi disse resta qui torno subito ,io non mi rendevo ancora conto di quanto fosse accaduto un attimo prima e mentre ripensavo alla scena ritorno' nel retro e dopo avermi baciato disse : lo so che sono una stupida che non sono bella ma mi piaci e mi sei sempre piaciuto mentre l'accarezzavo sul viso dissi mi piacerebbe fare l'amore con te . lei rispose un con un filo di voce anche a me e tanto tempo che non lo faccio e se poi non ti piace . continuando ad accarezarla la rassicurai di non preoccuparsi e che sarebbe stato bello in quel momento lei si sciolse e sorridendo mi disse : voglio farti una sorpresa domani sera quando verrai da me. Ci baciammo di nuovo la salutai e uscii , ma ancora non mi rendevo conto se tutto quello che era successo qualche minuto prima era un sogno ,e per tutta la sera ripensai a quella donna che per tanti anni avevo creduto chiusa fredda nascondesse dentro di se tutto quel calore .La mattina dopo entrai dando il buon giorno c'era gente mi fece cenno di attendere ,appena usciti i clienti con voce bassa mi chiese : ci vediamo stasera da me ti aspetto e con le labbra mi tiro un bacio .Alle 21. bussai alla sua porto sentii la sua voce che disse arrivo ma gia quella voce sprizzava felicita apri la porta e per un attimo rimasi incredulo , davanti a me c'era una donna completamente diversa da quella che avevo visto in tutti questi anni , i suoi capelli erano sciolti lunghi fino alle spalle aveva messo il trucco agli occhi rossetto sulle labbra una camicetta aperta che lasciava intravedere le sue piccole tette e la gonna molto piu corta , rimasi affascinato da quel cambiamento mi prese la mano tirandomi dentro e richiudendo la porta disse non voglio perdere piu tempo facciamo l'amore e cosi dicendo mi porto in camera . aveva preparato tutto la luce soffusa il profumo in un attimo ile nostre bocche si baciava con forza econ passione lei comincio a spogliarmi e io a lei mentre gli levavo la camicetta vidi i suoi piccoli seni sodi e due capezzoli grossi e gia duri sotto aveva messo un perizoma di pizzo nero , io ero completamente nudo ci sdraiammo sul letto ciaccarezzavamo ci baciavamo e lei mi sussurro voglio fare tutto quello che o sempre sognato gli dissi sei libera di fare tutto quello che piu ti piace e ti eccita comincio a leccarmi sul collo mentre sentivo la sua mano cercare il mio cazzo mpoi prese i mie capezzoli e comincio a morderli stringendo forte il cazzo scendeva sempre piu giu se lo passo sul viso piu di una volta lo leccava lo baciava fino a quando sentii la sua bocca ingoiarlo e succhiarlo era stupenda aveva il fuoco dentro la feci girare volevo la sua fica da leccare e lei prontamente la mise sulla mia bocca , era gia bagnata mentre aprivo le labbra con le mani la leccavo tutta sentivo il suo respiro sempre piu affannato presi il grilletto fra le labbra e lo succhiai forte era duro e grosso lei spinse forte la sua fica sulla mia bocca sentivo il suo repiro sempre piu forte fino a quando un urlo usci dalla sua bocca e la sua sborra riempi la mia , rimase per qualche attimo immobile sopra di me mentre io continuavo a leccare la sua fica che colava sul mio viso un attimo dopo si giro sdraiata accanto a me apri le cosce scopami ti voglio dentro scopami , il mio cazzo era duro ero davanti a lei mi chinai e piano piano cominciai a strusciare la cappella sulla sua fica , scopami scopami voglio sentirlo dentro ,la sua voce eccitata mi faceva arrapare ancor di piu' mentre gli mettevo il cazzo dentro mi prese e con le gambe dietro di me mi strinse fino a quando senti il mio cazzo riempire la sua fica scopami come una troia dai dimmelo che sono la tua troia era fuori di se spingevo il mio cazzo dentro con colpi forti , sei la mia troia sborrami sul cazzo il suo respiro si fece sempre piu forte anche il mio ero eccitato presi i capezzoli con le dita li stringevo mi disse piu forte io strinsi e in un attimo il suo urlo di piacere rintrono' i mie orecchi non sborrarmi dentro ti prego vienimi in bocca fammelo bere lascia il mio cazzo dentro per un momento ,prendilo fammi sborrare e tuo in un attimo la sua bocca fu sul mio cazzo duro e pronto a esplodere sentivo le sue labbra stringerlo forte dai succhialo sto per sborrare, alzo' gli occhi verso di me eccitata e frenetica il mio cazzo esplose nella sua bocca non si fermava continuava in quel suo infinito pompino era felice e appagata rimasi senza fiato ci sdraiamo accanto e mentre mi accarezzava il viso con voce rauca mi disse voglio fare tutto con te ...........
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16 years ago
f6923,
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Last visit: 13 years ago
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Incontro on-ine
Mi iscrissi a questo sito di annunci Hard, perché ero sicuro di trovare quella donna che sarebbe riuscita a calmare la mia esuberanza sessuale.
Un giorno venni contattato da una coppia per un incontro conoscitivo. Mai avrei potuto pensare che quella sarebbe stata la più bella esperienza sessuale della mia vita.
Mi presentai all’appuntamento con la coppia e la vidi così timida e sinuosa come una gattina che ti si avvicina facendo le fusa.
Un caffè consumato in un piccolo bar ed eccoci su un letto ad amarci.
Il marito seduto in un angolo assisteva alle nostre effusioni e gongolava perché si stava prospettando uno spettacolo porno da mille e una notte.
La timidezza di lei sparì subito quando mi prese il cazzo e cominciò ad accarezzarlo lentamente e a succhiarlo, prima lentamente con colpetti di lingua sul prepuzio, e poi affondandolo dentro la bocca spingendolo nella gola.
Cominciai a succhiarle i seni e la mia lingua si posò nelle labbra della sua fica e ad ogni passaggio sul clitoride, la sentivo sussultare di piacere.
La presi dapprima lentamente e poi le infilai l’arnese dentro sempre più in fondo.
Spingevo e sentivo il suo umore sgorgare dalle grandi labbra e bagnare per bene l’asta.
Continuammo a succhiarci le lingue e scambiarci baci misti ai nostri umori.
Ad un tratto mi chiese di prenderle il culo ma dovevo farlo piano perché era la prima volta in assoluto che lo faceva e voleva che la iniziassi io.
Umettai per bene quel buchino per abituarla alla circonferenza del mio cazzo e lentamente cominciai a spingere il glande nell'orifizio.
Quando entrò del tutto, cominciai a spingere lentamente convincedola a partecipare all’introduzione.
Ebbi la sensazione che il mio pene conoscesse bene quella cavità tanto che si muoveva a suo agio.
Ad ogni colpetto lei gemeva di piacere e mi incitava a muovermi sempre più forte. Lo sentiva anche nella fica ed ebbe la sensazione di fare l'amore con due uomini che la possedevano dietro e davanti.
Ad ogni colpo lei si lasciava andare a grida di piacere e mi incitava a spaccarle di più quel culetto.
La sottomisi per una ventina di minuti e dopo la possedetti nella fica che nel frattempo era diventata un torrente in piena.
Quando la informai che stavo per godere, mi pregò di farlo nella sua bocca.
I fiotti di sperma caldo le finirono nella lingua e in bocca e ingoiò tutto senza lasciarne una sola goccia.
Finì per pulirmi il cazzo ancora voglioso di lei e ancora non domo, con la lingua e riprendemmo ad amarci.
Ci eravamo amati tanto che non ci accorgemmo che il marito si era allontanato già sazio dello spettacolo offerto.
Non ci eravamo accorti che ci eravamo amati per tre ore piene senza alcuna sosta.
Ci siamo rivisti altre volte sperimentando nuove esperienze che poi vi racconterò.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
La mia storia: incesto con mia madre - continua
Quella nuova veste di mia madre, esibizionista, mi faceva lavorare ancora di più il cervello. A volte la immaginavo tutta nuda camminare per la strada a fare acquisti e la gente che la guardava ma non le diceva nulla. Oppure che mentre eravamo in giro in centro, lei si toglieva i vestiti lasciandoli per terra continuando a camminare nuda.
Erano sogni che facevo ad occhi aperti e ben presto mi resi conto che mi sarebbe piaciuto vederli realizzati, anche se sapevo che mai mia madre si sarebbe messa a camminare nuda per strada. Matta si, ma non fino a quel punto.
Una sera dopo cena, mio padre era già a letto, ho approfittato a fare due chiacchiere con mia madre. Le chiesi di rendermi partecipe delle sue esibizioni, se mai le avesse fatte, visto che mio padre ne aveva accennato.
Mi disse che a lei piaceva un sacco stare nuda davanti agli altri e che prima che succedesse il mio incidente, quando io ero a scuola, lei si spogliava nuda e faceva i lavori in casa, però spesso si affacciava al balcone per sgrullare lo straccio da spolvero, quindi chiunque avesse alzato gli occhi l’avrebbe vista.
A volte dava anche l’acqua alle piante sul balcone chinandosi proprio per mostrare culo e figa. Più di una volta qualcuno le aveva indirizzato qualche fischio di ammirazione.
Poi io le chiesi il fatto di averla vista con lo zio. Rispose che in effetti con lo zio ci andava a letto tutte le volte che lui veniva a casa nostra.
Preso dall’eccitazione dissi a mia madre che mi sarebbe piaciuto vederla in giro nuda, mentre si concedeva agli sguardi degli altri. Rispose che a fare quei giochetti si doveva stare attenti in quanto la nostra città non era un grosso centro e quindi poi la gente avrebbe avuto da ridire.
Le feci notare che la gente avrebbe avuto da ridire anche quando lei andava in balcone a sgrullare lo straccio o ad innaffiare le piante, ma lei rispose che un conto era lo stare in casa nuda ed affacciarsi di tanto in tanto, e un altro era andare in giro nudi per la strada.
I miei sogni di vederla all’opera stavano quasi svanendo, ma lei subito disse che si poteva tentare in un altro modo, cioè uscire con addosso solo uno spolverino leggero e sotto nuda in modo da lasciare lo spolverino sbottonato e lasciarsi vedere dagli altri.
Per un paio di volte uscimmo con lei abbigliata in quel modo. Quando si incontravano degli uomini, di solito soli, lei faceva in modo da lasciare scostati i lembi del suo soprabito in modo da offrire lo spettacolo al passante di turno.
Poteva anche essere bello, tuttavia io non vedevo nulla, quindi decisi di lasciarla da sola mentre mi sarei scostato e messo di fronte a lei. Lo spettacolo che mia madre offriva era eccitantissimo.
E una volta andammo in un negozio di calzature. Lei chiese al commesso di provare un paio di stivali, quelli che arrivano fino a metà coscia. Ebbene, aveva il soprabito abbottonato nella parte superiore in modo che le stesse chiuso mentre la parte inferiore era scostata. Il povero commesso nel vedere la figa di mia madre a pochi centimetri dal suo viso, diventò paonazzo e incominciò a tremare per l’emozione.
Subito dopo, appena fuori dal negozio, cercammo un angolino isolato per baciarci a lungo. La gente che ci vedeva ci guardava lo stesso in quanto anche se io ero abbastanza alto, si vedeva benissimo che io e lei non eravamo coetanei.
La spudoratezza di mia madre arrivò a tal punto che si abbassò davanti a me facendomi un pompino con i fiocchi, col rischio di essere denunciati per oltraggio al pudore qualora qualcuno avesse urlato. Non dico se ci avesse visto in quanto ci vedevano benissimo, ma nessuno diceva nulla perché eravamo appartati e lei sembrava una puttana col cliente.
Una volta chiesi a mia madre con quanti uomini, oltre a mio padre, fosse stata a letto. Mi disse che in effetti non erano molti, in quanto lei si accontentava di far l’amore un paio di volte la settimana per calmare i suoi bollenti spiriti. Erano tutti conoscenti e mai estranei. I suoi amanti andavano dallo zio al fruttivendolo, dal salumiere al pescivendolo. Insomma quando non lo faceva in casa, era lei ad andare da loro e nel retrobottega si faceva montare.
Fare l’amore con mia madre era diventata una cosa normale per me. Era come se fossi io suo marito.
Quando lei mi spingeva a farlo sul divano davanti a mio padre che guardava a volte qualche partita in TV, a me dava un po’ di fastidio in quanto mi vergognavo di fottergli la moglie e renderlo quindi cornuto, anche se mio padre era consenziente.
Sembrava che a mia madre piacesse essere guardata da mio padre mentre faceva l’amore con me.
Una volta mi spiegò che per caso era venuto a trovarci in casa lo zio, io ero fuori, quindi lei, senza nessun preavviso, iniziò a spogliarsi davanti ai due e poi chiese allo zio di scoparla davanti a mio padre.
Mia madre disse che era sicura che mio padre non avrebbe detto nulla e che anzi ne sarebbe rimasto contento in quanto mentre lei scopava con lo zio, mio padre si masturbava guardandoli.
Questa cosa iniziò a farsi largo nella mia mente: masturbarsi mentre la tua donna si fa scopare da un altro. Era una cosa sconvolgente. Ed intanto mentre ci pensavo avevo il cazzo durissimo.
Mia madre mi vide con la patta dei pantaloni ingrossata e mi chiese spiegazioni, le dissi ciò che stessi pensando in quel momento riferendomi a quando mi sarei sposato.
Le dissi che mi sarebbe piaciuto provare la sensazione di vedere mia moglie a letto con un altro per vedere se l’eccitazione che mio padre provava con lei era la stessa.
Mia madre rispose che nel frattempo avrei potuto provarlo con lei. La guardai in modo interrogativo e lei disse senza preoccuparsi più di tanto che avrei potuto portare a casa qualche mio amico in modo che lei lo avrebbe sedotto e poi si sarebbe lasciata scopare sotto i miei occhi.
Mi misi a pensare quale dei miei amici sarebbe potuto andar bene. Poi pensai ad Orlando e a Piero. Entrambi erano sempre affamati di sesso. Lo dissi a mia madre ma dissi anche che non sapevo chi scegliere dei due e mia madre disse “perché non entrambi”. La guardai e le dissi “mamma, sei proprio una puttana”. Poi l’abbracciai e la baciai in bocca infilandovi la lingua. Sentivo il corpo caldo di mia madre vibrare sotto le mie carezze, mentre lei, sfilatasi l’unico indumento che aveva addosso, rimase nuda davanti a me e quindi la scopai di gran gusto.
Orlando e Piero andavano sicuramente bene, ma come avrei potuto dirglielo, non potevo dir loro “venite a casa mia a scopare con mia madre”. Dovevo escogitare un piano. E così pensai alle fotografie.
Ne parlai con mia madre la quale si disse contenta di fare le foto nuda, e come poteva essere altrimenti.
Avevamo una polaroid e presi a farle le pose dapprima semplicemente mentre era nuda sul letto, poi nelle pose più osé a cosce aperte, poi mentre lei infilava qualcosa nella figa. Ne feci qualcuna mettendomi la macchina accanto mentre mia madre me lo prendeva in bocca. Il suo viso si vedeva benissimo, quindi non si poteva dire che non fosse mia madre.
Poi, al momento di parlare con loro, prendendo il discorso alla lontana, dissi ai miei due amici che a volte mia madre se ne stava nuda in casa. Figurarsi se l’attenzione dei due fosse andata da un’altra parte. Vollero saperne di più ed io dissi loro di averle fatto anche delle foto. Dopo avergliele fatte vedere, dissi che mia madre era la mia amante e quando loro rimasero increduli mostrai la foto dove mia madre mi spompinava.
Entrambi i miei amici andarono fuori di testa ed io dissi loro che avrei potuto invitarli a casa mia, magari mia madre si sarebbe mostrata a loro nuda, senza dire che avevamo organizzato il tutto.
Qualche pomeriggio dopo i miei amici suonarono alla porta. mia madre indossava una vestaglia in pizzo e sotto aveva la sua guépiére nera con reggicalze incorporato e calze a rete finissima, senza mutandine e con le tette scoperte. Naturalmente indossava un paio di scarpe col tacco alto da vera troia. Andai ad aprire facendoli accomodare. Subito dopo si presentò mia madre abbigliata in quel modo. Orlando e Piero non credevano ai loro occhi. Mia madre, seppure avesse circa 45 anni, era ancora una donna eccezionale con le rotondità al punto giusto, e faceva sicuramente gola. Gli occhi dei miei due amici erano puntati su di lei come se se la stessero mangiando con gli occhi.
Mia madre iniziò a fare la santarellina “ragazzi ma così mi mettete in imbarazzo”. Io ne approfittai dicendo “mamma, loro non credono al fatto che noi siamo amanti”. Non mi lasciò finire la frase che subito mi sparò un bacio in bocca con la lingua facendomi capire che era calda al punto giusto.
Senza il minimo pudore mia madre disse a voce alta “i ragazzi della vostra età mi piacciono molto. Mi piacerebbe assaggiare i vostri due cazzoni”. Orlando e Piero si guardarono, mi guardarono ed io sorrisi loro dicendo “forza ragazzi, datevi da fare”.
In men che non si dica i due si spogliarono e presero mia madre in mezzo a sandwich. Se la palpavano, la baciavano dappertutto, le stuzzicavano i capezzoli, le mordevano il culo.
Io guardavo ed ero già su di giri. Effettivamente mi piaceva vederla con altre persone, quindi mi sarebbe piaciuto anche vedere mia moglie con altri uomini farmi cornuto.
Tirai fuori il cazzo accarezzandomelo. Intanto mia madre si era messa in ginocchio sul letto e mentre Orlando la prendeva nella figa da dietro, Piero glielo aveva schiaffato in bocca. Lei era già al terzo o quarto orgasmo mentre i miei amici già si erano dati il cambio dopo averla riempita di sborra in bocca e in figa.
All’ennesimo orgasmo di mia madre all’unisono a quello dei due che la chiavavano, seguì anche il mio. Sborrai per terra una grossa quantità di sborra. Sembrava non volesse mai finire.
Avevo realizzato il mio sogno ed effettivamente avevo goduto tantissimo, pensando a quando mi sarei sposato e fatto fare la stessa cosa alla mia futura mogliettina.
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16 years ago
Piersilvio3Pecetti,
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Last visit: 16 years ago
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Esibizione - inizio
Da un po’ di tempo a questa parte con mia moglie pratichiamo un gioco davvero divertente. In pratica prima ero io a svegliarla portandole il caffè a letto ogni mattina, naturalmente in una mano avevo la tazzina col caffè e nell’altra avevo il bicchiere con l’acqua, perché lei è abituata prima a bere un bicchiere d’acqua. Una mattina mi sono svegliato che ero eccitato, di solito capita, ma capita anche che quando ci si alza in piedi il cazzo si ammoscia. Quella mattina lui non ne voleva sapere di andare giù, quindi se ne stava imperiosamente sull’attenti. M’ero dimenticato di dire che io e mia moglie dormiamo in camere separate per via del russare. Lei dice che sono io a russare ma non si accorge che quando lei dorme, per il suo forte russare tremano anche i vetri alle finestre per non parlare delle tende che si muovono ad ogni sua inspirazione e successiva espirazione. Quella mattina stavo in piedi davanti a lei col caffè e l’acqua mentre il mio cosone premeva sul pigiama. Appena aperti gli occhi, la prima cosa che vede è proprio il mio cosone duro. Senza che le dica nulla, lei mi abbassa il pigiama facendomelo uscire fuori, poi lo imbocca e dà due pompate. Poi prende l’acqua ed il caffè. La cosa è stata talmente gradita da me, che tutte le mattine facevo in modo da farmelo venire duro, ma abbreviavo il suo lavoro entrando in camera già col pigiama abbassato alle caviglie ed il pistolone in vista. Questa è diventata una simpatica abitudine, finché un giorno... io dormo in camera da pranzo dove ci sono due divani letto ed in uno dei quali dorme nostro figlio, che ha quasi 19 anni. Dicevo che un sabato mattina, poiché non andiamo al lavoro, avevo deciso di poltrire più del solito a letto quando all’improvviso mi vedo arrivare in camera mia moglie col caffè. Mi giro verso di lei e la trovo in pigiama. Bevo il caffè e poi mi alzo. In cucina le dico che non vale come si era presentata in quanto io mi presentavo da lei col cazzone fuori e lei poteva gustarselo un pochino. Mi dice che per via della presenza di nostro figlio, non se la sentiva di mostrarsi mezza nuda, ma io ribatto che nostro figlio stava dormendo e se lei avesse fatto piano, non l’avrebbe svegliato. La mattina seguente rimango a letto, nella speranza che mia moglie facesse quello che le avevo chiesto. Verso le sette si apre la porta della camera, era lei che, data un’occhiata al letto di nostro figlio, entra col caffè. Indossa solo la parte superiore del pigiama mentre la parte inferiore è scoperta. Culo, cosce e figa sono in mostra. La palpo, affondo il mio viso tra le cosce in mezzo alla peluria, intingo la lingua nella sua figa e la sento sussultare. Poi bevo il caffè e lei va via. È piacevole bere il caffè in quel modo e quasi a lei piace di più venirmelo a portare che farselo portare. Tuttavia le faccio notare che a me piace che lei non tolga del tutto il pigiama, ma che se lo lasci arrotolato alle caviglie, in modo da sottolineare l’esibizionismo che in quel momento vuol fare e non un semplice nudismo. Spesso quando lei va in bagno ne esce con addosso la sola maglietta e non bada molto se nostro figlio sia presente a guardarla per quei pochi secondi in cui lei passa nel corridoio. E allora perché quell’atteggiamento di pudore? A volte mi dice di provare vergogna davanti a nostro figlio, altre volte cammina con culo e figa scoperti davanti a lui, magari andando in camera da pranzo dove abbiamo un acquario e dove lei si mette piegata in avanti mostrando il suo culone. E così mentre parlavamo di quelle cose, lei mi confessa che in effetti la sua vergogna è quella di mostrare il seno e non il culo e la figa. A me sembrava il contrario. Poi butto l’amo per vedere se il pesce avesse abboccato. Le dico che sarebbe bello farsi vedere da altre persone, magari facendo finta di non accorgersi che qualcuno stia guardando, ad esempio stare con la porta del balcone aperta e passare tutta nuda davanti ad essa mentre qualcuno in quel momento è affacciato al balcone di fronte... mi risponde che non è bello lasciarsi andare in certi atteggiamenti. Tuttavia la trovo eccitata per quella mia proposta. Dopo circa un mese, un mio collega di lavoro mi parla di se e della sua famiglia, del loro modo di vivere, della sua casa. Mi dice che la loro casa è un po’ fuori città, nella prima periferia. È una vecchia villa che hanno comprato a poco e che hanno fatto ristrutturare. Mi dice anche che hanno fatto installare una piscina, piccola, ma dove ci si può immergersi per poi starsene al sole distesi sul prato. In un certo senso sono un pochino invidioso, in quanto io abito in un cazzo di condominio dove si sentono un sacco di rumori, anche se uno mangia pasta e fagioli. Poi mi invita a casa sua un pomeriggio a prendere un caffè. Dico a mia moglie dell’invito e vado da solo. La sua casa è davvero carina, anche perché ha speso parecchi soldini per rimetterla a nuovo e soprattutto a norma sia per l’impianto elettrico che per quello termoidraulico. Visto che il sole era ancora alto nel cielo, rimaniamo in giardino dove c’é anche la piscina. Tutt’intorno la casa era recintata con alberi e siepi alte, oltre che da una cancellata, in modo da evitare sguardi indiscreti. Siamo seduti ad un tavolo quando Luca, il nome del mio collega, mi invita a fare una partita a scala quaranta sorseggiando un te freddo. Mentre giochiamo vedo la moglie, Mara, che si appresta ad andare in piscina. Indossa un accappatoio e sotto... non ha un bel nulla. Si sdraia sull’erba, proprio di fronte a me ed io non posso fare a meno di guardarla. Luca osserva sia la moglie, sia me che la guardo. Sia il seno di Mara, la moglie del mio collega, che il bacino col culo sono già abbronzate per cui capisco che lei è abituata a prendere il sole nuda. È come una calamita, sono attratto da quelle tette nude e non mi concentro nel gioco. Luca se ne accorge, poi mi chiede se sia la presenza di sua moglie che mi distrae. Gli rispondo che in effetti vedere la moglie di un mio amico nuda davanti ad un altro uomo, in un certo senso mi mette a disagio ma mi eccita tremendamente. Luca, candidamente, dice che quando vede un uomo che guarda la moglie in modo eccitato, si eccita a sua volta. Ad un certo punto Luca chiama sua moglie chiedendole di portarci altri due bicchieri di te. Dopo qualche minuto ecco Mara raggiungerci col vassoio ed ulteriori due bicchieri di te freddo. È esposta impudicamente ai miei sguardi e non fa nulla per celare le sue grazie, anzi sembra contenta di esibirsi a me, specialmente le sue tette davvero belle con i capezzoli grossi e sporgenti, evidentemente eccitati. Dopo qualche minuto di pavoneggiarsi davanti a me, Mara torta a sdraiarsi sul telo nell’erba. Io sudo per l’eccitazione e Luca ad un certo punto mi invita a rinfrescarci in piscina. Gli dico di non avere il costume da bagno, ma lui dice che non ci sono problemi, quindi suppongo che me ne presti uno dei suoi. Entriamo in casa e quando lui esce dalla sua camera è completamente nudo mentre io sono ancora i mutande in attesa che mi porti uno dei suoi costumi da bagno. Mi guarda stupito poi mi dice di togliermi le mutande e di fare il bagno nudi. Ho un leggero imbarazzo, ma lui afferra la mia mano e mi trascina letteralmente fuori. Il mio imbarazzo non è solo quello di farmi vedere nudo da sua moglie, ma quello che ho il cazzone duro per l’eccitazione. Cerco di non farmi notare, ma si nota lo stesso. Mara non dice nulla e nemmeno Luca. Entrambi si tuffano in acqua ed invitano anche me a farlo. La piscina non è molto grande, ma ci si sta bene lo stesso. Facciamo qualche capriola e vedo che loro due si abbracciano spudoratamente in mia presenza, si baciano come se io non fossi presente. Poi usciamo fuori ed entrambi non si curano di me. Prendono a pomiciare sull’erba. Mara imbocca il cazzone del marito spompinandolo lentamente ma nello stesso tempo il suo sguardo è fisso su di me, come se volesse dirmi che gli piace prenderlo in bocca. Poi si gira dandomi le spalle e continuando a spompinare suo marito, mostrandomi il suo culo ed anche la figa in quanto teneva le cosce leggermente aperte. Forse avrebbe voluto che io mi mettessi dietro di lei, ma rimasi fermo a guardare. Forse ero emozionato, fatto sta che poi i due fanno l’amore. Rimango a guardare senza dire una parola, sorbendomi tutte le smorfie i lamenti e gli incitamenti che Mara faceva al marito. Mi sentivo un guardone in quanto avevo il cazzo straduro e la voglia di segarmi era tantissima, ma non osavo farlo per rispetto del mio amico, anche se lui non aveva avuto il minimo rispetto per me trombandosi sua moglie in mia presenza. Mi era anche balenata l’idea che forse mi avrebbe permesso di far l’amore con sua moglie una volta terminato lui, e in quel caso avrei accettato, ma ciò non avvenne. Prima di andar via Luca mi disse di essersi eccitato tantissimo per la mia presenza, infatti la moglie era una esibizionista sfegatata che amava mostrarsi in pubblico come mamma l’aveva fatta e la mia presenza l’aveva scatenata, mentre lui amava vedere che altri uomini guardassero sua moglie nuda. Proprio una bella coppia, non c’era nulla da dire. A casa raccontai alla moglie il fatto che Mara si era messa nuda a prendere il sole tranquillamente davanti a me, questo per farle capire che non c’era nulla di male a farsi vedere dagli altri. Dopo qualche giorno e senza che io riprendessi il discorso, mia moglie mi disse che anche lei aveva il coraggio di stare nuda all’aperto. E senza aggiungere altro toglie il vestito che aveva addosso rimanendo completamente nuda, poi esce in balcone. Non credevo ai miei occhi. Lei che mai aveva fatto una cosa del genere, stava nuda completamente nuda in balcone in balia degli sguardi che sicuramente qualcuno le aveva messo addosso. Ero talmente eccitato che facemmo subito l’amore. Passò circa una settimana quando ricevetti un altro invito. Dissi di no a Luca in quanto non mi sembrava giusto lasciare a casa mia moglie. Senza pensarci su un momento Luca disse che avrei potuto portare anche mia moglie, tanto si trattava di stare un po’ insieme, magari fare una partita a carte mentre si sorseggiava un te. Avvertii mia moglie che comunque Luca e Mara probabilmente avrebbero preso il sole integrale. Mia moglie fece un po’ il muso storto, ma non disse nulla. Arrivati a casa dei nostri amici, questi ci accolsero con molto calore. Mia moglie fece presto amicizia con Mara e rimasero assieme a parlare fitto fitto raccontandosi mille segreti di donne. Poi Luca lanciò, come al solito, l’idea di prendere un po’ di sole. Io mi spogliai nudo mentre mia moglie rimase in reggiseno e mutandine. Naturalmente Luca e Mara si presentarono nudi. Sinceramente mia moglie rimase un po’ meravigliata in quanto non si era mai trovata un uomo nudo davanti, anche se già era al corrente che avrebbe potuto accadere. Per rassicurare mia moglie le dissi ad un orecchio, senza farmene accorgere dai due, che in effetti loro esano semplici esibizionisti, che amavano essere guardati dagli altri. In effetti non accadde nulla se non il fatto che Luca rimase eccitato col cazzone duro per quasi tutto il tempo della sua esposizione al sole. Ma il bello era che lui stava sempre disteso supino e mai a pancia in giù, in quanto solo in quel modo gli si sarebbe potuto vedere il suo cazzone duro. Guardavo di tanto in tanto mia moglie che effettivamente sembrava come essere attratta da quella spada in mostra. Le chiesi se la cosa le desse fastidio e lei rispose di no e che anzi la faceva divertire. Si vede che Luca capì ogni cosa perché quando si alzava ed andava vicino mia moglie, faceva di tutto per stare il più possibile accanto a lei, quasi a sfiorarla col suo cazzone dritto. Ed il bello era che mia moglie non si scostava. Ad un certo punto si sente un trillo. Io credevo che fosse un telefono che squillasse ed invece era il campanello del cancello d’ingresso. Senza indugio Mara si alza e va ad aprire, così come si trovava, tutta nuda senza niente addosso. Dalla porticina laterale vediamo entrare dei ragazzi. Mara si sente a proprio agio davanti a loro. Quando ritorna da noi, mia moglie le chiede chi fossero e come mai si fosse presentata nuda a loro. Mara rispose che uno era il loro figlio e gli altri due erano dei suoi amici. Mia moglie insiste nel chiedere il perché non si fosse coperta e Mara, con molta semplicità, rispose che a lei piaceva mostrarsi nuda agli altri. Poi Mara invita mia moglie a togliersi reggiseno a mutandina, ma vedo che lei tentenna. La guardo negli occhi come per dire che ciò che mi aveva detto in casa in effetti non era vero e che quella volta in balcone aveva voluto fare solo una spacconeria. Finalmente dopo l’ennesimo invito di Mara, ma soprattutto anche di Luca, mia moglie inizia a slacciarsi il reggiseno, ma lo fa guardando fisso negli occhi Luca. Lo fa in un modo molto provocante e carico di eccitazione, come se volesse fargli notare che lei è più bella di sua moglie. Finalmente mia moglie si libera anche degli slip mettendo in mostra un triangolo di peli ricci, folti, ma molto ben curati. Mara la prende per mano ed insieme si avviano in casa. Io parlotto con Luca il quale mi racconta particolari indescrivibili. Ero curioso di sapere cosa stessero combinando dentro quelle due, ma non ho modo di farlo, per cui non mi resta altro che attendere l’arrivo delle due donne fuori. Infatti dopo circa una mezz’ora eccole nuovamente fuori e con un vassoio con dell’altro te freddo e dei salatini e patatine. Mia moglie rimane nuda distesa al sole ed io mi eccito tremendamente anche perché vedo Luca che la guarda da cima a fondo mantenendo sempre il suo cazzone duro puntato in direzione di mia moglie. Guardo mia moglie e vorrei tanto che lei osasse molto di più, nel senso che mi piacerebbe che lei aprisse le cosce in modo da mostrare la sua figa a Luca, ma evidentemente si vergogna. Mi alzo come per prendere il te e passandole accanto le scosto le ginocchia che lei teneva tirare su in quanto appoggiava su di esse una rivista. In quel modo la sua figa era prepotentemente in mostra. Lei accenna ad una minima reazione, ma era più che altro un modo per dirmi che le piaceva. Sfrontatamente gliel’accarezzo passandole anche un dito sulla fessura. Lei mi sorride carica di eccitazione lasciandomi fare. Siamo carichi di eccitazione quando decidiamo di andar via, anche perché il sole era calato. Durante il viaggio di ritorno mia moglie scoppia in una specie di confessione senza fermarsi più. Dice che ciò che ha fatto le piace un sacco e che vorrebbe farlo ogni giorno. Le ricordo di averla più volte invitata a farlo, specialmente davanti nostro figlio, visto che Mara si faceva vedere tranquillamente sia dal figlio che dai suoi amici. Con molto trasporto mia moglie mi ringrazia di averle fatto scoprire quella nuova realtà, l’esibizionismo, dicendomi che d’ora in avanti non avrebbe avuto più problemi a mostrarsi nuda agli altri, specialmente a nostro figlio.
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16 years ago
coppiainc,
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Last visit: 16 years ago
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La mia prima volta da trav
sono stefanytrav e quello che vi racconto è tutto vero
per la prima volta avevo il desiderio di incontrare un uomo ospitale ,che avesse voglia di fare l amore con me.
non i soliti incontri frettolosi in luoghi bui,non era il mio genere .
chattando in rete conobbi un uomo che era intenzionato ad incontrarmi a casa sua ,io ero un po perplessa ma l idea mi eccitava, e accettai . prima di incontrarlo. volevo essere bella ai suoi occhi e decisi di comprarmi tante belle cosine ....
L.INCONTRO....
ero molto emozionata ,suonai alla porta , e mi apri un uomo alto distinto ,gentile ,dopo la presentazione entrai molto eccitata in bagno , per trasformarmi in stefani...
premetto che ero tutta depilata, mi vestii di tutto punto ,calze a rete nere ,perizoma ,vestitino tutto attilato ,parrucca nera ,mani e unghie rosse fuoco ,e per finire i miei tacchi a spillo . a quel punto molto emozionata uscii dal bagno
lui mi venne incontro e con un sorriso mi disse sei bellissima ,e mi prese per mano e comincio a portarmi in giro per casa ,io su quei tacchi ancheggiavo eccitata dalla situazione poi....
seduti sul divano mi offre da bere ,e mentre si parlava comincia ad accarezzarmi le gambe ,poi si avvicina con la sua bocca e comincia a baciarmi sul collo poi piano piano si avvicina alla mia bocca e mi bacia ,io sono in estasi e mi abbandono al suo volere ,la sua lingua scorre sui miei capezzoli ,e poi sale di nuovo a cercare la mia lingua , nel frattempo le sue mani forti mi accarezzano ,comincia piano piano a spogliarmi , e dopo poco rimango nuda ,vestita solo di calze a rete e tacchi a spillo...
sesso....
ora siamo caldi , lui è nudo dietro me mi bacia lungo la schiena ,scende fino al mio sederino , sento la lingua calda scivolare sulla mia schiena ,la sua lingua è dentro di me e comincia a leccarmi avidamente ,la sua lingua dentro il mio bucheto mi fa impazzire ,ora ho voglia io... mi giro mi inginocchio davanti a lui ,afferro il suo arnese duro ,mi avvicino e comincio a leccarlo avidamente ,prima la cappella ,poi tutto in bocca ,poi di nuovo con la lingua,poi di nuovo tutto in bocca ,non so per quanto tempo .....
,voleva prendermi , mi fece girare a pecorina ,io dissi fai piano è come fosse la prima volta, allora lui prese a leccarmi il culo di nuovo avidamente ,e con le dita piano piano entro dentro di me , io sentivo dolore ma l eccitazione superava tutto, si mise il preservativo e piano piano entro dentro di me ... mi mise le mani sui fianchi e comincio a stantufarmi , mi sentivo una porca ,urlavo come una pazza ,e dopo non so quanto tempo si levò da dentro di me ,si tolse il preservativo e schizzò tanto sperma ...... io ero esausta , e fu cosi che persi la verginità se volete ripetere l esperienza
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16 years ago
admin, 75
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Che bello essere l\'amica di noemi
diversi anni fà, con un collega di lavoro, girando per un mercato rionale notammo che tutto ciò che era femminile costava poco.
Lui dice:" Vedi con poco una donna veste ed è tutta sculettante"
" Come sono fortunate! Non vedi ad esempio le scarpe che belle e come costano poco?" Esclamai io convinto
Sento alle mie spalle una dolce vocina che dice:" Chi ti vieta di acquistarle ed indossarle visto che ti piaciono tanto?" Mi giro e vedo una Dea nera tutta sinuosa che sorride. Resto inbambolato mentre ol venditore dice:" Non ha più l'età per farlo!"
Lei gli risponde:" é giovane ancora e poi si è donna anche ad ogni età , basta sentirsi tale." E continua convinta:"Dai che numero calzi?"
arrosendo dico:" il 41"
Lei ne prende ben 4 di quelle che secondo lei sono per il mio piede e mi invita a provarle................................. Non sò, ancora oggi cosa mi, prese ma le provai e provai a camminare mi sentivo bene con quelle scarpe e Lei contenta prese quelle che meglio andavano e le acquisto, poi mi disse: " Dai segnato ol mio telefono e chiamani vedrai..............."
Il venditore sorridendo aggiunse: "hai rimorchiato telefonale..........."
Non dissi nuilla ma passai un paio di giorni infernali ed alla fine telefonai e Noemi tutta contenta mi chiese se ero libera subito di raggiungerla da lei. Feci finta di non aver capito che mi aveva detto "Libera" e la raggiunsi.
Cosi Noeni da subito si rivolse a me esclusivamente al femminile e mi insegno come camminare naturalmente sui tacchi e come ne acquistai la padronanza assoluta volle depilami e truccarmi come lei facendo chiaramente ben capire che il suo uomo voleva un'altra puledra e che lei voleva che quella fossi io.
Mormorai, poco convinta,:" Ma son maschio"
Lei mi condusse allo specchio e mi fece vedere la creatura che ero lì riflessa.
Senti la porta che si apriva ed un vero bronzo di riace chiedere:" che
bella puledra di razza hai per amica Noemi!"
"Nik è Luana ed è una puledra vergina da poche ore prima era una nullità mentre ora è bella almeno come me!"
Nik mi trascinò a letto e li divenni femmina convinta perchè Lui volle che io li soddisfassi ben bene e che volessi essere anch'io, come Noemi, la sua femmina.
Così è stato ed oggi sono solo Luana ed insieme a Noemi mi spupazzo
Nik ma ovviamento faccio la puttuna come Lei.
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16 years ago
lunapass,
37
Last visit: 16 years ago
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Oscenamente femmina
Scopata. Riempita violentemente. Colmata in ogni anfratto. Devo sentirmi femmina. Il mio sangue grida il bisogno osceno che agita la mia anima e colora le mie cosce. Mi guardo allo specchio. Vorrei mi bastasse quel pugno che ritmicamente colma la mia …america. Ma non basta. Anzi. Pulso contro le mie stesse dita. Insoddisfatta. Smaniosa. Mi manca l’aria. La stanza mi soffoca. Devo uscire. Andare per le strade. Vagare e fermarmi. In attesa evidente della preda. A caccia bella signora. E’ giunta al stagione. Hanno aperto le gabbie. Oddio deliro. Non riesco a mettere in fila un pensiero lucido con l’altro. Ondeggio in preda ad un languore che mi spossa. Cerco nell’armadio una vecchia gonna nera al ginocchio. La camicia bianca, sbottonata fino al solco dei seni, e lui, un bustino di vernice nera, che ho recuperato su una bancarella di Piccadilly Circus, anni fa. Mai messo. Ma oggi è il giorno giusto. Tacchi a spillo, giacca di pelle e volo fuori. Niente auto. Cammino ondeggiando sui tacchi. Ad ogni falcata sento le cosce sfregarsi e la fica rispondere pulsando. Devo trovarlo in fretta o non sarò più capace di discriminare.
Mai che ce ne sia uno a portata di mano, quando davvero ti serve. Cazzo. Non riesco a pensare ad altro. La cappella rosea gonfia di voglia. L’asta ondeggiante. La durezza pulsante tra le mie labbra. E poi quello sbattere ritmico, violento, senza cura e attenzione. Il suo peso addosso. Il suo odore che mi avvolge, i denti sul collo e la voce che mormora nell’orecchio quella parola…Un rivolo scivola lento lungo la mia coscia nuda, resisto a stento alla tentazione di sollevarmi la gonna e assaggiarlo.
Il clito pulsa prepotente. Ne ho bisogno. In questo momento ho tutta la più profonda comprensione per quanti in preda ad una crisi di astinenza compiono i gesti più assordi. Al bisogno non si comanda. Io al mio nemmeno ci provo. Raggiungo una vecchia pasticceria del centro, locale noto per la fauna a pagamento, che vi circola. Ma anche se potrei e, a volte, l’ho fatto non è questo che sto cercando stavolta. Lo oltrepasso mi dirigo, svelta, verso piazza Scala. Mi siederò davanti ad una coppa di crystal nel foyer di quel vecchio albergo pieno di charme. Devo riordinare le idee. Studiare un piano. Trovare alla svelta la mia preda. Il cameriere non riesce a staccare gli occhi dal mio culo mentre lo precedo al tavolo. Ondeggio, seduttrice oscena della mia stessa voglia. Mi siedo e mi attacco al bicchiere di crystal come se davvero potesse placare la mai sete. Illusa. Mi guardo intorno da dietro la coppa di cristallo. Non c’è un solo maschio. Tanti piccoli insignificanti omuncoli incravattati o meno, ma nemmeno un maschio. Il clito ripulsa tra le mie cosce accavallate quasi potessi correre il rischio di dimenticarmi di lui. Non posso arrendermi. L’america non funziona. Ho bisogno di cazzo. Lascio una banconota sul tavolo e esco. Il sole mi accarezza. Questa città puttana a primavera fiorisce come un’orchidea, offrendosi sfrontata in tutte la sua riposta bellezza. Cerco una sigaretta nella borsa mentre procedo rapida verso i giardini. L’accendo e aspiro avida. La panchina all’ombra della rilucente statua del vecchio Montanelli è la mia preferita. Il fascino della lettera 22, probabilmente. Mi siedo. Il punto di osservazione è perfetto, accavallo le gambe. Chiunque passi ha una visione precisa delle mie…intenzioni. E ne passano diversi. Sono quasi decisa a tornare alla pasticceria e a mettere fine a questo tormento, quando…
Dalla curva del viale sbuca un ragazzo, perché è questo, solo un ragazzo. La maglietta sudata gli aderisce al torace. Il suo odore di maschio mi stordisce. I nostri occhi s’incrociano. Mi spoglia con lo sguardo, quasi compiaciuto di quello che vede. Fottiti penso anzi meglio vieni a fottermi. E’ pieno giorno. Bambini vocianti si spargono tutto intorno a noi sui prati. Voci di mamme e di nonne colorano l’aria profumata. Le ignoro. Mi avvicino alla mia preda. Lenta. Il ragazzo si è fermato. Ha una posa da sbruffone, provocatoria, il bacino proteso in avanti sotto i pantaloni della tuta che gli cadono sui fianchi snelli, scoprendo quella striscia di pelle abbronzata in cui non vedo l’ora di affondare le unghie. Lo afferro per i glutei e lecco un rivolo di sudore che gli cola sulla gola. Il clito si contrae spasmodico. Un calore vischioso scivola lungo le mie cosce. Il ragazzo infila prepotente una mano sotto la mia gonna. Non riesco a pensare. Sento. La ruvidezza della corteccia dell’albero contro cui mi ha spinto. La forza maschia delle sue mani, che affondano nel mio calore. Pulso contro quelle dita che mi dilatano senza riguardo alcuno. Il tacco affonda nel suo polpaccio. Mi guarda negli occhi. Non abbiamo ancora detto una parola, non che ce ne sia bisogno. Gli sguardi parlano con tutta l’eloquenza del caso. Sostengo il suo mentre gli faccio scivolare il cazzo fuori dalla tuta. Mi riempie la mano. E’ un attimo. Ora la corteccia scortica la pelle delicata dei miei capezzoli mentre l’uccello del ragazzo affonda nella mia carne avida. Assecondo il suo ritmo violento. Le sue mani artigliano i miei fianchi rotondi. Il mio culo è incollato al suo bacino. Il clito sfrega contro le palle gonfie. Godo. Pulso stringendolo dentro la mia fica fradicia. Ancora e ancora. Ansima nel mio orecchio quella parola…Troia: strano, come cinque lettere possano racchiudere un mondo di voluttuoso piacere. Esplodo mentre mi tappa la bocca con un bacio violento. Mi morde le labbra alla ricerca del sangue. E mi riempie. Stringo i muscoli del bacino mentre i fiotti mi colmano di calore vischioso. Rimaniamo senza fiato, abbandonati contro la corteccia di quel l’albero che chissà quanti incontri così ha visto. Il ragazzo sfila un fazzoletto candido dalla tasca della tuta e me lo passa tra le cosce. Un sussurro: “Lo conserverò!!”. Lo afferro per l’elastico della tuta e gli infilo nell’inguine il mio biglietto da visita, che ho pescato alla rinfusa dalla tasca della giacca.
“Au revoir”. Mi allontano, guardando l’orologio, è tardi. Devo ancora andare a casa a recuperare l’auto e correre a prendere il mio cucciolo all’asilo. La città intorno a me ritorna a fuoco. Sorrido.
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5
16 years ago
admin, 75
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La mia prima volta
Era oramai da tempo, dalla mia adolescenza, che le mie fantasie sessuali vogevano verso Mario, quell' amico di famiglia oramai anziano (64 anni) e tralaltro non piu' bellissimo, anzi piuttosto bruttino, non piu' in forma (95 kg) e piuttosto stempiato.
Che dire..... una bella 18 enne di solito ambisce ad altro.
Invece in testa avevo solo lui e sognavo il giorno che lui si sarebbe accorto di me.
Di occasioni ne potevo avere a migliaia, poiche' gia' da un paio di anni passava a prendermi a casa per portarmi in campagna nel suo terreno per dargli una mano.
Ultimamente per cercare di rompere il ghiaccio gli facevo domande maliziose e mi facevo raccontare delle sue prestazioni con la sua bellissima moglie 40 enne.
Si era cominciato ad aprire e con apparente eccitazione mi raccontava i dettagli.
Poi alle sue domande sulle mie ragazze tagliavo corto dicendo che ancora non volevo pensarci.
Oramai non aspettavo altro che programmare nei minimi dettagli il giorno del mio assalto.
Per una settimana ho programmato nei minimi dettagli la situazione.
Ero stata in un sexy shop ed avevo aquistato una bellissima parrucca nera tipo Valentina, un miniabitino in pelle rossa aderentissimo aperto sui lati ed accollato avanti con vistosa scollatura sul retro.
Reggiseno con tettine in silicone taglia 3 e per sotto delle bellissime autoreggenti nere, perizomino mini nero, e scarpe nere con tacco alto tipo decolte'.
Con la scusa di fare un regalo alla mia (inesistente) ragazza, sono andata in profumeria ad aquistare trucchi, rossetto e tutto l' occorrente per farmi bella.
Arriva il fatidico giorno, preparo il tutto in uno zainetto ed attendo con il cuore in gola il suono del citofono.
Momenti interminabili, finalmente arriva.
Scendo di corsa e salgo sulla sua auto e ci dirigiamo verso il suo terreno.
Finalmente arriviamo e Mario si dirige prontamente ad iniziare i preparativi del lavoro.
Io invece entro prontamente nella casetta di legno con piccolo porticato esterno, e chiudo la porta.
Entro nella stanzetta da letto, poggio le mie cosine sul letto matrimoniale (dove lui spesso scopava con la moglie) e inizio a truccarmi davanti allo specchio.
Finalmente dopo 30 minuti sono gia' pronta e comincio ad aspettare sdraiata sul letto che non vedendomi venga a cercarmi.
Lo vedevo dalla piccola finestrella, petto nudo intento nel suo lavoro e sembrava di me proprio non pensare.
Atteso invano per altri 15 minuti decisi di passare all' attacco.
Aperta la porta, comincio a passaggiare ancheggiando e con fare sexy avanti e indietro sotto il piccolo porticato in legno.
Lo vedo girarsi verso di me, con lo sgardo incredulo e dopo qualche esitazione comincia ad avvicinarsi.
Avevo il cuore in gola, ma l' eccitazione saliva ad ogni suo passo fino a che raggiuntami mi ha abbracciato forte forte e baciata sulla bocca con passione.
Sentivo le sue mani ruvide sollevare la mia gonna cortissima e palpeggiare le mie natiche.
Sentivo le sue dita entrare dolcemente nel mio culetto.
Ero felicissima, per la prima volta mi sentivo donna pronta ad esaudire le richieste del mio uomo.
A quel punto mi ha preso per mano e siamo rientrati insieme nella casetta.
Davanti al piccolo cucinino ho cominciato a sbottonargli i pantaloni, e inginocchiatami a Lui ho cominciato a masturbarlo.
Sentivo il suo cazzo nonostante l' eta' diventare duro come una pietra.
Non era grandissimo (nella norma) e a me piaceva molto.
Con fare un po' autoritario mi ha spinto la faccia sul suo pene e cosi' ho cominciato a leccarlo ed ingoiarlo con una foga mai vista.
Mi gridava che ero una puttana, e che non vedeva l' ora di montarmi come una vacca.
Purtroppo la sua sorpresa e la sua eccitazione ebbero il sopravvento.
Mi trovai dopo pochi minuti il suo caldo liquido sul mio viso e su tutto il mio vestitino con getti forti e intermittenti.
A quel punto mi sono rialzata, asciugata, risistemato il trucco e ci siamo addormentati abbracciati teneramente nel suo lettone.
Ne e' nata una bellissima relazione durata fino ai miei 20 anni.
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8
16 years ago
admin, 75
Last visit: 4 hours ago -
Vapore
Piove, quella pioggia fina e leggera che non smette mai, nell'aria c'è la nebbiolina che intristisce. E fa freddo, perchè sarà pure primavera, ma qui fa sempre freddo. Lo sento sulle gambe, sotto la gonna. Eppure il riscaldamento della macchina è acceso.
Non vedo l'ora di arrivare a casa, buttarmi sul divano, rintontirmi di tv, fare una lunga doccia prima di andare a dormire; ma qui sono tutti fermi, forse è successo qualcosa, speriamo non si sia fatto male nessuno. Quello davanti a me scende, si avvicina e mi dice che è meglio spegnere il motore o cambiare strada, ne avremo per una mezz'ora, c'è un camion di traverso.
Ringrazio, chiudo il finestrino prima che entri altra aria gelida. Spengo il motore, tanto di strade alternative non ne conosco. Chiudo gli occhi, cercando di non pensare al tempo e la mia mente vaga....
Affiorano ricordi, visi, mani, corpi, appena visti o conosciuti bene. Tutto è sbiadito, come se la nebbiolina fosse anche nella mia mente.
Ecco Marco, quel rozzo spaccone delle scuole medie, che ti metteva una mano sul sedere e se lo tirava fuori proprio davanti a te.
E come si chiamava quella signora sulla cinquantina che faceva la doccia nuda in piscina? Boh, una volta me lo disse, ma non ricordo. Ricordo solo che era obbligatorio farla in costume la doccia.
E la nebbiolina che usciva dalla sala docce sembra così simile a quella fuori adesso...
Quel tesoro di Nicola, la sua paura di farmi male la prima volta che facemmo l'amore, ma che bravo che era poi....
Di quanti non ricordo più il nome? E per quanti non ricordo più di esserci stata a letto?
Quante cose ho fatto.... quante volte lì per lì me ne pentivo... come quando abbordai un signore in discoteca, fuori posto in mezzo a tanti giovani, lui sui 45. Chissà che mi passava per la testa quando gli ho chiesto di accompagnarmi a casa e, a metà strada gli ho detto di accostare: non fece neanche in tempo a spegnere il motore, che già glielo avevo preso in bocca...
So di essere piacente, so come mantenermi in forma, so cosa piace, agli uomini così come alle donne. Una volta un ragazzo mi chiese se per caso avevo voglia di provare a lavorare nel mondo del porno. Dissi di no e ancora oggi non lo farei: però sarei brava.
Suonano da dietro, le macchine si sono mosse di qualche metro, mando a quel paese quello dietro e vado avanti anche io.
La pioggia non smette. Quasi quasi stasera chiamo Desiree, è un po' che non la sento. Domani potrei passare al alvoro da Antonio e vedere se è libero il pomeriggio, lui si che ci sa fare.
E magari sotto la doccia ci rimango mezz'ora, così nel bagno rivedo la stessa nebbiolina che c'è adesso. E quel vapore nasconderà i pensieri, quelli normali e quelli sporchi. E nasconderà alla mente la mia mano che mi scorre addosso e tra le gambe.....
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4
16 years ago
moni74,
33
Last visit: 16 years ago
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Avventura d'estate
Carissime Coppie, che praticate lo scambio e volete la partecipazione di un singolo nei vostri giochi di coppia e vi confido l’esperienza che ho avuto in merito. Ecco ve la racconto risale all’estate scorsa ritornando dalle vacanze: “Arrivo alla stazione diciamo,di Milano Centrale, alle 21 del 26/08/2006 era di sabato, mi avvio verso la biglietteria dell’autostradale per fare il biglietto dell’autobus per…… ,noto che davanti a me c’è una coppia che faceva la stessa cosa li per li non gli do importanza. Mi reco alla fermata dell’autobus sistemo i bagagli e prendo posto nell’ultima fila,dopo un po’ entra anche la coppia che era alla biglietteria,vedo lei che salendo i gradini aveva una minigonna mozzafiato e delle calze autoreggenti. Prendono posto quasi vicino a me e io stanco dal viaggio stavo quasi prendendo sonno e lei credo senza volerlo o con una scusa mi pestò un piede mi chiese scusa e prese posto,l’autobus pian piano si riempì quasi tutto e alle 21.15 partì. Gli altri viaggiatori scesero tutti alle varie fermate rimanemmo io e la coppia in una curva lei emise un piccolo urlo di spavento e mi rifece svegliare,notai che lui leggeva una rivista che sul momento non capii cosa fosse poi vidi che era Fermo Posta e lui ogni tanto che la sfogliava gli toccava le gambe e lei si mordeva le labbra per l’eccitazione poi lei gli fece notare che ero sveglio e lui fece finta di niente e continuò. Dopo un po’ mi chiesero come mi chiamavo e io feci altrettanto e dove dovevo scendere e io gli risposi a……… allora lui mi disse se volevo potevo scendere con loro alla fermata,di Capriate, perché loro avevano parcheggiato lì la loro auto perché, il loro paese non era incluso nelle fermate dell’autobus, e per bere qualcosa insieme e dopo mi avrebbero accompagnato loro, capii cosa volevano e accettai. Lei Lilly 42anni,alta 1,75,bionda,terza di seno,ben fatta tutte le curve al punto giusto,lui Tony, 55anni alto 1,80,brizzolato. Appena scesi presi i bagagli e mi invitarono a salire sulla loro auto appena saliti si diressero verso un bar di loro conoscenza e mi offrirono da bere poi mi fecero delle domande se avevo fretta di rie-ntrare e se mi aspettasse qualcuno gli risposi di no . Finito di bere salimmo di nuovo in macchina io presi posto di nuovo sul sedile posteriore e lei con sommo stupore si sedette vicino a me,allora lui ripartì,mentre stavamo parlando di come avevamo passato le vacanze lei incominciò a toccarmi la patta e il mio cazzo divenne subito duro allora lei si tolse lo spolverino e lasciò fuori le gambe e le allargò facendomi notare che aveva uno slip (tipo tanga o perizoma aperto sul davanti) nero tagliato nel mezzo che metteva in risalto le labbra della sua fica. Mi chiese se mi piaceva e se la volessi leccare non me lo feci ripetere due volte poi quando fu eccitata me lo cominciò a succhiare con avidità e dopo mi venne sopra divaricando le gambe fu una chiavata bellissima che piacque a tutti e due il marito intanto si stava facendo una sega vedendo quella scena. Poi arrivati a casa loro mi dissero se volevo fare una doccia e mi invitarono a passare la notte da loro accettai io e lei andammo nella camera da letto lui invece in una cameretta e chi dormi ne facemmo ancora due o tre e poi per modo di dire ci riposammo. La mattina prima di salutarci lei mi preparò la colazione e mentre me la stavo gustando lei si mise sotto il tavolo e mi cominciò a fare un pompino poi quando vide che mi diventò duro disse che voleva essere presa di nuovo allora la misi alla pecorina,la feci appoggiare al tavolo e la penetrai e in quella posizione gli chiesi se lo voleva anche nel culo e lei mi rispose di si gli misi un pò di burro e la penetrai. Finito tutto questo mi accompagnarono come stabilito, alla fermata dei taxi ci salutammo e ripartirono mi dissero che ci saremmo rivisti e cosi fu”. Spero che questa avventura che mi è capitata sia di vostro gradime-nto e che se un domani ci conosceremo di persona potremmo rifarla con voi. Ciao, Angelo.
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16 years ago
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Iniziazione di juliet - parte 1° - incontro al bar
“Cosa desidera signore?” mi domandò con tono professionale il cameriere.
Come molti camerieri nei bar del centro aveva i pantaloni neri e la camicia bianca. Osservandolo rapidamente prima di rispondergli, notai che aveva il colletto sporco ed i capelli unti, il che mi diede un senso di disgusto. Non sopporto le persone poco pulite e che tendono a coprire i propri odori corporei con profumi o deodoranti.
“Se non le dispiace aspetterei una persona, prima di ordinare. Anzi le chiederei un favore. Dovrebbe arrivare una ragazza che le chiederà di indicargli il signor Kràtesis. La conduca qui da me subito.”
“D’accordo, nessun problema signor Kràtesis” rispose il cameriere.
Se ne tornò verso il bancone del bar ed i continuai a leggere il mio giornale tranquillamente solo in una saletta appartata del locale.
Un articolo parlava di pratiche “perverse” in aumento: dall'esibizionismo al voyeurismo, dal feticismo al travestitismo, dal sadomasochismo alla zoofilia, dandogli una connotazione negativa che lascia intendere deviazione, degrado, aberrazione, ribrezzo, ripugnanza e schifo. Tali conclusioni moraliste e facilone mi lasciarono indignato. Il mio pensiero mi trova più vicino a Freud che smontò questo luogo comune con un'affermazione a prima vista sconvolgente: "L'onnipotenza dell'amore forse non si rivela mai con tanta forza come in queste sue aberrazioni".
“Signor Kràtesis, ecco Juliet, la ragazza che aspettava.” Si rivolse a me il cameriere, distogliendomi dalla lettura del giornale e andandosene subito dopo.
“Buongiorno signor Kràtesis” disse Juliet con voce intimidita.
“Buongiorno a te Juliet” le risposi con tono deciso porgendole la mano.
Juliet mi prese la mano e avvicinandola alla sua bocca la baciò, accennando appena l’inchino.
“Siediti” le ordinai. “Come ti senti?”
“Sono un po’ agitata ed eccitata signore. E’ mezz’ora che giro intorno al bar e non mi decidevo ad entrare. Anzi mi scuso umilmente del ritardo.”
Era visibilmente agitata e mentre mi parlava teneva lo sguardo basso in segno di soggezione. Giovane, 28 anni, di aspetto tipicamente mediterraneo, Juliet indossava un miniabito rosso di lino e dei sandali con tacco almeno di 8 cm. Era alta circa 165 cm, lunghi capelli neri lisci, occhi verdi, labbra carnosette, pelle olivastra. Era carina, un “tipo” diciamo.
“Bene, lo vediamo subito se sei eccitata. Ora vai subito in bagno, ti sfili le mutandine e me le porti!” le ordinai.
Juliet sembrò per un attimo voler controbattere il mio ordine, ma poi si alzò senza aprir bocca e si diresse verso il bagno delle signore. Si sfilò le mutandine e controllò se fossero bagnate dal suo umore, temendo di essere sgridata se non fosse stato così. Dopo pochi minuti rientrò in sala, si rimise al suo posto e mi porse le mutandine. Ora aveva le guance un po’ rosse e lo sguardo sempre chino.
“Ti vergogni a non indossare slip?” le chiesi, provocandola.
“Un po’ sì, signore, non ci sono abituata” rispose.
“Vedrai che ti ci abituerai!”
Presi gli slip in mano. Sentii subito che erano notevolmente umidi. Li avvicinai al naso per verificare che non li avesse semplicemente bagnati con acqua. Il profumo era tipicamente quello del sesso femminile.
“Bene, sei stata sincera, inizi bene!” la consolai.
Juliet tirò un sospiro di sollievo e si rilassò un pochino.
“Non c’è bisogno che tieni le gambe incrociate Juliet!” continuai nella provocazione.
“Mi scusi signore, ma sennò mi vedono sotto, ho la gonna corta” mi rispose di nuovo intimidita.
“Non mi interessa un accidenti se ti vedono sotto, Juliet. Apri le gambe subito e tienile divaricate almeno 15 cm!” le ordinai con tono umiliante.
Lei si guardò intorno e notando che non c’era nessuno, lentamente aprì le gambe come le ordinai.
“Ora chiudi gli occhi e respira lentamente e profondamente per 5 volte, cercando di liberare la mente da qualsiasi pensiero” le dissi.
Così fece. Quando riaprì gli occhi era già più rilassata ed a suo agio.
Juliet aveva un carattere timido. Era stata educata in una famiglia rigidamente cattolica ed aveva quindi un sacco di sovrastrutture che le impedivano di esprimere la sua vera natura. Era un soggetto ideale su cui lavorare proprio per questo. Sicuramente ci sarebbe voluto del tempo, ma i risultati sarebbero stati sorprendenti.
“Alzati e vai ad ordinare al bancone del bar due aperitivi alcolici. Nel tragitto fino al bancone accentua il più che puoi il movimento delle anche”.
“Intende che devo sculettare signore?”
“Certo che sì, cerca di essere più sveglia a capire! Devi dimenare il culo mentre cammini, come le zoccole in strada, hai presente?” risposi irritato.
“Sì signore ho capito, non si arrabbi, la prego. Cercherò di sculettare al mio meglio.”
“Ti consiglio di fare come se camminassi su una linea retta” le suggerii quasi con tono paterno.
Juliet si alzò, aggiustò la gonna e si diresse verso il bancone nella sala principale del bar. Eseguì molto bene le mie indicazioni ancheggiando e movendo armonicamente il culo da un lato all’altro. Ero già orgoglioso di lei ed ottimista sui risultati che avrei potuto ottenere anche a breve-medio termine. L’educazione e formazione di una schiava può richiedere anche mesi, se non anni, soltanto per darle un’impostazione di base. Quando però il soggetto è fortemente motivato o è in una fase di ribellione dall’educazione cattolica ricevuta in famiglia, tutto diventa più facile e rapido.
Dopo poco tornò al nostro tavolo con i due aperitivi su un vassoio insieme a delle patatine e delle olive. Avevo istruito il cameriere che avrebbe dovuto far fare a Juliet la cameriera. Juliet dimostrava dimestichezza nel portare il vassoio e nel disporre i bicchieri pieni e gli stuzzichini sul tavolo.
“Ecco, signore, gli aperitivi e due stuzzichini” mi disse sorridendo con un pizzico di malizia, rimanendo in piedi in attesa di mie indicazioni sul da farsi.
“Bene, puoi andare a riportare il vassoio” risposi.
“Grazie signore”. Disse avviandosi di nuovo verso il bancone e accentuando ancor di più lo sculettare.
Osservai il suo culo con più attenzione, badando meno al movimento questa volta. Sì, mi piaceva quel culo. Era sodo e tondo. Armonioso e provocante, quasi troppo perfetto e sicuro di sè. In aggiunta, Juliet lo stava già dimenando con eccessivo gusto, con malizia e intenzioni provocatorie. Sentivo che era una parte del suo corpo di cui andava fiera. Decisi che sarebbe stata quella la parte del suo corpo su cui avrei maggiormente infierito per umiliarla e punirla.
“Rieccomi, signore, posso sedermi ora?” mi chiese dopo essere tornata, con tono un po’ scocciato per aver dovuto fare la cameriera e con le mani appoggiate ai fianchi.
“Non mi piace affatto il tuo tono Juliet! Devi metterti in testa che ogni cosa che farai ha un suo significato e non devi contestare le mie scelte formative, chiaro?” le risposi seccato.
“Ho fatto la cameriera per tantissimi anni e …” si fermò improvvisamente capendo che stava sbagliando e che il tutto doveva essere in funzione della sua iniziazione. “Mi scusi, signore, non stavo ragionando, devo imparare a tenere la bocca chiusa e ad obbedire, mi perdoni.” Concluse con tono addolcito, guardando verso terra.
“Appoggiati a quel tavolino, piegando la schiena!” le ordinai con voce arrabbiata.
Juliet eseguì senza esitazioni mentre io mi alzavo e sfilavo la cintura dai pantaloni.
Le alzai con una mano i lembi del suo abitino rosso di lino portandoli sopra la schiena e mettendo a nudo quel meraviglioso culetto che prima orgogliosamente dimenava per la saletta.
Arrotolai appena un’estremità della cintura al pugno della mano destra e le sferrai una frustata sul sedere.
“Ahiiiii, che male….la prego signore, non le contesterò più i metodi” disse Juliet cercando di evitarsi ulteriori colpi.
Avevo deciso che 3 frustate sarebbero state giuste e così feci. La terza fu più forte delle altre tanto che Juliet finì a terra, quasi in un tentativo di attutire l’urto della cintura sulla sua pelle. Vidi lacrime scendere dai suoi occhi e sorrisi con soddisfazione per il successo della punizione inferta. La presi per i lunghi capelli neri e la tirai su di forza da terra.
“Ora vattene in bagno e rimettiti in sesto!”
Juliet si diresse subito verso i bagni mentre le allungavo un ultima sculacciata sul culo come per indirizzarla nella direzione giusta.
“E dimena bene quel culo!” le dissi vedendo che camminava goffamente probabilmente per via del dolore alle chiappe.
Mi rimisi al tavolino e sorseggiai l’aperitivo gustandomi gli stuzzichini.
Juliet entrò nell’antibagno e la prima cosa che fece era verificare allo specchio se le frustate le avevano lasciato il segno. Alzò l’abito per controllare e vide ciò che era ovvio: 3 strisce rosse incrociate segnavano come un pennarello le sue due chiappe.
Mentre le guardava, nella sua mente riapparivano ricordi flash di quando aveva 19 anni.
Il rumore della porta del bagno che si apriva la distolse dalle sue memorie e si ricoprì immediatamente il sedere. Un’altra donna stava entrando in bagno e Juliet si girò ed entrò in uno dei due bagni presenti chiudendosi dentro. Si alzò l’abito e sedette sul water. I ricordi ritornarono e si infilò il dito medio tra le cosce andando a raggiungere il suo clitoride. Mentre col dito si sfregava il clitoride, le gambe erano ben divaricate sull’asse del WC e con l’altra mano si palpava i seni, sfregando i capezzoli.
All’improvviso, la maniglia della porta del suo bagno si abbassò facendola sobbalzare dai suoi sogni. Qualcuno aveva bisogno di usare il bagno e cercava di aprire la porta.
“Ho finito, un minuto.” Disse Juliet.
“D’accordo, aspetto.” Rispose una donna con voce spazientita.
Juliet si ricompose di fretta, tirò la corda ed uscì dal bagno. Non se n’era accorta ma erano già passati 15 minuti. Mentre lei era in bagno mi ero bevuto anche il suo aperitivo e mangiato tutti gli stuzzichini. Si rimise a posto il trucco e tornò da me in sala.
“Alla buon ora Juliet. Tutto sto tempo per rimettersi a posto?” chiesi irritato.
Juliet tergiversò un attimo. Non sapeva come rispondermi.
“Dovevo fare la pipì, ma era occupato e ho dovuto aspettare, signore” rispose in maniera insicura, sapendo di non essere convincente.
Avevo notato persone che entravano in bagno dopo di lei, ma nessun volto mai visto che uscisse dopo che lei era entrata. Mi aveva mentito per nascondere qualcosa.
“Avvicinati!” ordinai “Allarghe le gambe!”
Infilai una mano sotto il suo abito fino a raggiungere il suo sesso. Affondai due dita tra le sue labbra vaginali sprofondando in una broda calda e densa.
Juliet non sapeva più dove guardare. Sapeva di essere stata sgamata e temeva nuove ritorsioni punitive.
“Sei proprio una troia!” le dissi guardandola con disprezzo. “Riprenditi il perizoma e vattene di nuovo in bagno a rimetterli!” ordinai gettandoli per terra.
Juliet si voltò, raccolse il perizoma da terra e tornò verso il bagno delle donne.
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16 years ago
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Com\'è nata elenatgirl (trav)
In quel periodo avevo una bella relazione con una mia amica prossima alle nozze e forse per questo negli ultimi tempo i nostri incontri si erano intensificati e lei si lasciava andare a confessioni sempre più intime.Un giorno dopo aver fatto sesso mi confidò che le sarebbe piaciuto vedere da vicino una trans o una trav, le dissi che si poteva fare nessun problema saremmo potuti andare in una di quelle strade che conoscono tutti in città. Cosi fu, un tardo pomeriggio ci vediamo a casa mia e decidiamo di uscire alla ricerca di qualche bella trans. Appena arrivati, forse a causa dell’orario non c’era molto solo due trans ma neanche belle. Dopo circa un oretta durante la quale abbiamo giocato e fatto del sano esibizionismo, abbiamo fatto un altro giretto, la strada era piena. Facemmo un paio di giri, quando trovammo una bella trans, decidiamo di fermarci e conoscerla. Elena (si chiama così la mia amica e da qui il mio nome) non voleva fare sesso ma solo ammirare una bella trans dal vivo da vicino, diciamo tutto ciò ad Alexandra la quale molto gentilmente ci dice di scendere dall’auto e per un regalino avremmo potuto ammirarla.
Persona splendida alexandra, trans argentina. Alexandra, appena lontani da occhi indiscreti inizia uno spogliarello tutto per noi… è davvero bella e siamo tutti abbastanza eccitati, tanto che alla fine ci masturbiamo tutti insieme.
Dopo 3, 4 giorni mi rivedo con Elena e mentre facciamo giochiamo ad eccitarci mi confessa di essere stata benissimo l’altro giorno e che da allora non smette di pensare a quanto l’abbia eccitata vedere un cazzo, in autoreggenti…Alla fine mi propone d’indossarne un paio…imprima sono titubante ma l’idea mi piace e accetto lei toglie le sue e le indosso. Non ero il massimo l’ammetto ma lei si eccitò molto e pure io mentre le indossavo sentire salire una forte eccitazione. Scopammo come non mai….Alla fine lei ridisse ti voglio completamente trav. Dissi di no nonsapevo ma intesta ero già convinta che l’avrei fatto…mi era piaciuto tanto. Dopo una leggera insistenza accettai.
Ci ritrovammo a casa mia un giovedì mattina, avevamo tutto il tempo che volevamo. Tutti ci credevano al lavoro in realtà avevamo preso ferie in segreto.
Lei aveva portato tutto il necessario per depilarmi , fu un po’ doloroso ma alla fine ero liscia e pulita.
Usciamo e andiamo fare compere, mi sceglie l’intimo le calze, un vestitino, troviamo anche le scarpe un po’ piccole ma essendo aperte riuscivo a metterle e tocco finale anche la parrucca. Arrivati a casa inizia a vestirmi a truccarmi, sono tutta depilata in intimo e autoreggenti ho perfino un bel seno, la parrucca e poi i tacchi..wow sono proprio Elena. Decido allora che devo chiamarmi cosi e che non sarà una per una volta e via.
Iniziamo a baciarci dolcemente sembriamo due lesbo, lei sembra impazzita io non capisco cosa mi stia succedendo ma sono tutta bagnata eccitata. Non riesco a trattenermi e dopo poco che mi sta toccando da tutte le parti godo come una matta…inizio a leccarla fino farla venire, siamo stanche ma non ancora sazie.
Iniziamo di nuovo a pomiciare lei mi da le sue mutandine e io le mie ci scambiamo l’intimo, siamo proprio due lesbo in calore. Inizia a prendermeloin bocca chimandomi elena e dicendomi sei la mia troia…io impazzisco e riesco a dirle solo si si si, ora siamo una sulla latra un 69 da favola i nostri clito stanno scoppiando di piacere… lei mi vuole dentro e io inizio a scoparla le nostra calze strusciano una sull’altra il nylon ci eccita ancora di più. Lei inizia a leccarmi il buchetto mentre mi sega..sono in ginocchio per terra col culo inaria la sua bocca mi scopa e le sue mani mi segano…all’improvviso mi mette un dito dietro e continuando a chiamarmi elena mi fa godere.
Ecco com’è nata Elena…Lei dopo un paio di mesi si è sposata e i nostri incotnri sono diventati meno frequenti ma da quel giorno si sono sempre incontrate Elena ed Elenatgirl.
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16 years ago
admin, 75
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Mia Moglie....Insospettabile....
Salve a tutti....quello che sto per narrare è un episodio di vita privata....che a me personalmente ha lasciato di stucco.....Tutto parte in una giornata di freddo inverno....Gennaio...pioviggina fuori e un freddo secco spacca in due....io vivo in montagna...ecco anche il motivo...delle temperature artiche!!!Mia moglie...è una bella ragazza...di 32 anni, molto in carne...con un gran paio di tette e un sedere....bello formoso....e molto carina e dolce....e a letto devo dire...che malgrado la sua mole....sa il fatto suo....Da tantissimo tempo si parla di un rapporto a tre di giochi vari...o con una donna o con un uomo...e lei in fase intima...magari lo desidera ma poi nn ne vuole sapere....si andava avanti cosi' per ore...mentre le scopavo tutta....ma subito dopo...nulla.Da un po' di tempo...da circa un mese...mia moglie non aveva piu' la stessa voglia di fare l'amore la sera si addormentava sempre e di giorno si faceva gli affari suoi....io non capivo cosa potesse essere...litigavamo spesso ma non capivo mai. In effetti visto che la mia lei non e una modella pensavo che era un momento cosi'...Io ho il vizio della caccia...mi piace tanto in mezzo alle foreste specialmente da solo, una mattina esco alle 4 per andare a caccia, da premettere che mia moglie...non mi ha dato mai modo di essere geloso sempre una bravissima moglie, cmq esco e mi avvio per circa 20 kilometri con la makkina insieme ad un mio amico d'ifanzia, arrivati sul posto...pero' la strada era franata provocando un incidente e siccome onestamente la giornata era iniziata maluccio io con il mio amico decidemmo di andare a trovare una vecchia amica per divertirci unpo' ( io non sono e non saro' mai un santo). Arrivati dalla nostra amicalei non c'era...mannaggia..e ora? da Premettere che si erano fatte le 7 quasi.niente facciamo cosi' torniamocene a casa dalle moglie e ci divertiamo li, visto che era domenica e non si lavorava tutto il giorno...Ok lascio il mio amico a casa e mi avvio verso la mia...Arrivato a casa mia nel cortile vedo un furgoncino del latte fermo davanti casa, mi sembra strano perke latte non ne mangiamo nessuno dei 2, poso la makkina in garage e salgo le scale interneper andare a casa, con le mie voglie addosso.Sento parlare dalla mansarda...ma non capisco cosa dicono....mi rendo conto che all'ultimo piano di casa mia le persone erano 3 o 4 compresa mia moglie, ma non capivo ancora...allora senza chiamare ad alta voce salgo le scale e piu' salivo e piu' sentivo che le parole erano volgari con alcuni gemiti....mamma mia dico che sta succedendo?Nella mansarda purtroppo le scale sono ripide e io di sotto ho capito cosa succedeva, era frenato...volevo andare su a spakkare la faccia a quei 2 che stavano con mia moglie, ma sentendo i gemiti di lei mi venne il cazzo durissimo....e non sali'....Allora mi arrampicai dall'altra parte della casa...e camminando sul tetto arrivai...alla finestrella della mansarda...mi misi in un angolo e vidi cose che no potevo mai pensare di vedere...Mia moglie seduta sul divano...ancora in pigiama...e 2 ragazzi ai lati...che le facevano ingoiare 2 grossi cazzi...e lei...che io avevo sempre pensato una donna modello e che difficilmente attrae un uomo visto che e grossa...era li aggrappata a 2 cazzi alla volta...a questo punto visto la mia posizione completamente nascosta...pensai una cosa...e velocemente scesi presi la videocamera...e risali...per riprendere tutto..ma ero eccitato come un animale...Al mio ritorno lei era senza pantaloni di pigiama..ed era con le gambe aperte con uno di quei due che se la leccava tutta mentre l'altro era in piedi con il cazzo davanti la sua bocca che gli scopava la gola...Sistemai la camera nel migliore dei modi e mi misi ad osservare toccandomi....e nello stesso tempo arrabbiandomi come un matto...I ragazzi erano diversi tra di loro...uno era alto e capelli lunghi sulle spalle..l'altre era bassino con la barba...e tutti e due erano ancora vestiti con il cazzo solo fuori.Cambiano posto a leccare mia moglie quindi si spogliano tutti....uno di loro aveva un cazzo enorme...saranno stati almeno 23 cm e una cappella cosi' grossa che mia moglie riusciva a malapena ad ingoiare, l'atro aveva una cazzo lungo si ma normale...Riuscivo a vedere mia moglie ingoiarsi quella cappella...e leccarsela tutta....e l'altro che la leccava e le infilava 2 dita in culo....e lei si dimenava tutta...io avevo il cazzo bagnato e in pietra....ma rimasi li...Ad un certo punto mia moglie si spoglia tutta....e subito i 2 le leccano le tette...lei prende il cazzo piu grosso...con le mani e lo tocca con la voglia di sentirlo in pancia...ma e l'altro ragazzo a mettersi seduto e invita la mia lei a sedersi sopra di lui...ed infatti 2 secondi dopo mia moglie...cavalcava come una troia....e con le due mani avvolge il cazzo enorme e lo succhia tutto...il ragazzo seduto sotto mentre la penera la masturba e lei...dopo pochissimo...gli dice che viene tutta e sta impazzzendo solo asentire 2 cazzi...a questo punto il ragazzo superdotato...la gira e la mette alla pecorina...gli va dietro e la lecca tutta mentre lei riprende in bocca l'altro cazzo...quando all'improvviso...ecco che l'enorme cazzo le punta la figa...il ragazzo e bravo perke non la penetra glielo fa desiderare..e lei che gli dice dai entralo dammelo...e all'improvviso dal forte strofinamento della cappellona al clitoride lei viene ancora....e in quel momento il ragazzo comincia piano piano a penetrarla...e lei stavolta salta e urla...dicendogli di fare piano che si sente aperta tutta.....ma dopo un po...il cazzone e in pancia e la pompa....e lei con il culo va all'indietro per prenderlo meglio dentro....sempre a continuare a succhiare l'altro....dopo una bella sbattuta...il cazzone esce dal culo...e ritorna nella sua bocca....e lei aprendo le gambe lascia spazio all'altro cazzo che la divarica tutta e la penetra ancora...e lei viene ancora...mettendosi un cuscino in bocca perche le gira la testa e ubriaca di cazzo..e io sto strappando i pantaloni...ho voglia di masturbarmi....e sborrare in 2 secondi...ma ecco che mia molgie fa mettere uno dei ragazzi a terra disteso e gli dice piano piano di infilarle il cazzo in culo...cazzo.,..voleva fare la doppia....allora quello normale piano piano le entra nel culo...e dire che il culo a me lo dava rarmente....quello grosso....prima un paio di volte si succhiava la cappella...e poi piano piano...lei mettendosi sdraiata sull'altro ragazzo apriva le gambe al cazzone...che appena le tocco' la figa....la feve venire ancora....era solo il pensiere che la faceva sborrare...fatto sta che i due la penetrano tutta...in coppia...e lei con il braccio sulla bocca gode da paura....dura per un bel po'....due pistoni la stavano straziando e lei veniva a ripetizione...aveva la fighetta tutta rossa...e lei era drogata di cazzi...uno dei due , quello normale, poi stava per sborrare allora lei....si mette a terra prende il cazzo lo porta sulla faccia...e comincia a leccarlo...solo con la lingua...fino a farlo esplodere...il ragazzo si mete le mani in faccia perke vorrebbe menarlo e sborrare ma lei vuole cosi'...a colpi di lingua....fino a che poggiandoci ulteriormente la lingua sopra il ragazzo sborra a fiumi....lavandole gli okki...la bocca e la lingua e colando sulle tette....il ragazzo e ammattito......sembrava la fine ache per l'altro quello con il gran cazzo...che si masturbava davanti a lei e stava skizzando quando mia moglie gli dice qualkosa...che nn capisco....lei si mette con le gambe allargate....e il cazzone la penetra...ancora....il ragazzo le dice che sta per arrivare..allora lei...gli esce quel kazzo che era lucido e bagnato...dalla figa..e se lo porta al culo..non ci potevo credere...quel kazzo grosso con la sola cappela lavrebbe sfondata...lo sfrega sul culo..e allora ilragazzo...piano piano vuole entrare ma lei grida forte...mi fai male...piano....il ragazzo ci mette la saliva...ma quel kazzo era enorme...e lei voleva provarlo...riappoggia la cappella sul culo...e piano piano con il cuscino in bocca soffrendo riesce a infilare la cappella...mia moglia muove la testa a destra e sinistra...la vedo che impazzisce...non si vuole fermare..ma il ragazzo tra poco la lavera' tutta...e con un altro colpetto di bacino...entra ancora cazzo....e rivine e ancora...il ragazzo nn ce la fa piu'..e le grida sto venendo sto venendo e lei gli risponde...si dai riempimi il culo tutto...dai...quello allora sborra....dentro il culo...e lei lo sente tutto e viene ancora anche lei...il ragazzo pompa ancora...ma lei non si e accrota...che quel kazzone e quasi tutto dentro al culo...il ragazzo continua finoa che non esce il cazzo provato e mezzo morto....e mia mglia con il culo ancora dolorante...sta ferma a terra....e si mette le mani in faccia tanto a goduto....e il bello e che dal culo non esce nemmeno una goccia tanto loa sborra earrivata forte...i ragazzi allora aiutano mia moglie ad alzarsi...lei si siede sul divano...i due la abbracciano e la chiamano per nome...quindi la conoscono gia...si rivestono...e vanno via...lei rimane un po' sopra poi va a fare la doccia...e a letto io rimango sopra il tetto poi faccio finta di tornare....la chiamo..e lei mi risponde si sono a letto nn sto troppo bene...certo dico io riempita in quel modo...salgo su...e lei e stravolta a letto..io faccio finta di nulla e le dico amore mio ho voglia di te....e lei mi risponde..caro nn sto tanto bene se per te va bene...te lo succhio un po' e ti bevo tutto, perke nn sto bene...mi fa male la schiena....sapete cosa ho fatto...?Mi sono sbottonato...le ho dato il mio cazzo in bocca...e dopo 3 ingoiate....lo fatta bere..e lei mi dice ma caro eri eccitatissimo come mai?a cosa pensavi?...Ma questo non lo sapra' mai......
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16 years ago
trinita72,
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Elena trav giornata da donna senza sesso
Ogni volta che parto per lavoro metto sempre i valigia la parte di indumenti per elena. In hotel mi piace stare en femme.
Appena arrivata in hotel , sbrigate le solite faccende burocratiche mi son sbrigata a farmi una doccia mettermi del buon profumo la mia lingerie e una vestaglia con la quale mi piace stare in camera.
L'unico problema di tutta questa situazione è che sale in me una voglia pazzesca di uscire en femme, fin ad oggi sono sempre riuscita a controllarla , mi sono limitata ad uscire dalla camera e fare un paio di rampe di scale in hotel... la cosa mi bastava per poi tornare in camera e .... Ma oggi è diverso, caspita non riesco tanto che decido di spogliarmi e di fare un giro per la città in abiti 'normali'. ok però decido di tenere sotto l’intimo e le autoreggenti e il reggiseno...
faccio una bella passeggiata ma la mente non riesce a svagarsi pensiero è sempre li. giro per negozi compro qualche cosa. ovviamente femminili. poi decido di misurare un paio di scarpe ma uomo, entro prendo il numero il commesso gentilmente me le porge ma quando tolgo le mie scarpe solo allora vedendo le calze di nylon mi ricordo e mi sento imbarazzatissima..lui per fortuna non si accorge di niente allora mi sbrigo a mettere la scarpe e stavo già pensando a come toglierla senza farmi vedere...credevo di averla scampata ma lo sguardo di una donna sulla 50 seduta sull'altra sedia mi fa capire che si era accorta delle mie calze.
lei sta provando un bel paio di scarpe, pur avendo una certa età la signora sta ancora bene. ad un certo punto mi dice vuole sedersi al mio posto per provare le scarpe, sa è più nascosto! cavolo ormai ero certo che mi avesse visto ma la sua gentilezza mi fece passare subito l'imbarazzo e le dissi di si grazie.
io tolsi le scarpe e salutai andondo via.
però era troppa la voglia di conoscer quella donna che aveva visto il mio segreto e tornai sui mie passi e ci incontrammo la saluta e le dissi ancora grazie per il posto. lei sorridendo disse nessun problema l'ho vista imbarazzata. e mi chiese come mi chiamassi, fu una sorpresa le dissi Elena. Passammo un pomeriggio meraviglioso a fare compere insieme, due amiche lei mi confesso che da giovane aveva avuto delle esperienze bsx e che quando aveva visto le mie calze di nylon capi subito.le confessai di avere anche tutto l'intimo addosso e lei disse immaginavo. le dissi che avevo una gran voglia di uscire en femme e disse che peccato io stasera sono impegnata altrimenti avremmo fatto una bella passeggiata insieme...ci salutammo cordialmente e con un po’ di malinconia andai in hotel.
ero appagata del bel pomeriggio passato insieme...ma quella sera fu difficile prendere sonno.
L’eccitazione di essere stata Elena trattata da donne anche se nel vestito lo ero solo nell’intimo, tutto ciò rese la mia eccitazione insopportabile. Cosi, mi preparai e decisi di uscire… sopra avevo messo abiti maschili ma sottoero in tubino nero …cosi andai direttamente al garage dell’hotel senza passare dalla reception, l’omino del garage mi guardo senza accorgersi che avevo il fondotinta e mi saluto come sempre. Dove andare??? Conosco la città e allora decido di andare verso il mare siamo a primavera non ci sarà troppa gente ma nache poca da dare nell’occhio. Finisco di prepararmi in macchina e con il cuore che abtte a mille mi dirigo verso un posteggio a bordo strada…mi dico vabbè faccio due passi, vicino alla macchina . cosi scendo wow mo tremano le gambe, faccio un bel sospiro… e inizio a camminare…il mare è splendido ma ecco che vedo una coppia passeggiare nel senso opposto al mio tra poco ci incontreremo chissà se capiranno…wowwwww mi sento svenire ma tutto ok continuamo nella loro chiacchierata, normalmente sento solo gli occhi di lui fissarmi un attimo come può fare un uomo verso una donna. Mi sento più sicura e ammirando il mare faccio un po’ di strada…. Ed ecco l’imprevedibile un ragazzo si accosta con la macchina e inizia ad attacar bottone…non so che fare…torno verso l’auto e non lo vedo più. Meno male mi dico, però sono felice di aver fatto una bella figura come donna….quando sto entrando in auto si accosta ancora lui che evidentemente mi seguiva da lontano. E mi chiede come mi chiamo che facevo li da sola, rispondo che sto aspettando delle amiche e cerco di tagliar corto…lui mi fa i complimenti per le belle gambe lo ringrazio e per fortuna mi squilla il cell, lo saluto salgo in macchina e scappo in hotel.
Una gionata davvero strana, prima la mia amica..poi questo ragazzo che cerca di corteggiarmi sensazioni mai provate prima…storia di donna di tutti i giorni…finalmente mi sono sentita una donna nella sua quotidianità.
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1
16 years ago
admin, 75
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Elena e la coppia con lei che vuole vedere lui con
Si, tutto è cominciato nelpiù classico dei modi.
contatto mail su desiderya (grazie ancora),scambiamo qualche messaggio poi come sempre faccio cercoil contatto telefonico. Detto fatto ecco il numero e subito lo squillo, dall'altra parte la lei di coppia, FINALMENTE( è raro trovare vere coppie). Subito nsce un'intesa al femminile e lei mi confessa il suo grande desiderio vedere il suo uomo con una travesta. Benissimo continuiaamo asentirci finchè un giorno...
ecco oggi ci incontreremo io ho casa di un amica a disposizione noncapita spesso meglio approfittare. sono bella come il sole depilata truccata, quasi la mia amica dici di volermi... ma non c'è tempo lei va via e mi lascia la casa. dopo poco ecco suonare alla porta apro ed entrano loro due, lei già molto eccitata dalla situazione le si legge involto, lui ancora un pò sulle sue, d'altra parte è etero per lui è una novità...bhe si chiacchiera del più e del meno...io in gonna e tacchi seduta di fronte a loro , accavallo le gambe in modo malizioso e la gonna sale lasciando intravedere il reggicalze...gli occhi di entrambi cadono prorpio li e ne siamo tutti contenti. lei addirittura mi fa i compliemnti per le gambe le piacciono molto e quasi prova a sfiorarmi.l'aria inizaia scaldarsi. lui ancora un pò sulle sue, ma passandolgi vicino per portargli in caffè si sporge per vedere nella mia scollatura forse incuriosito dal seno di una trav o forse per istinto maschile nei confronti di una donna. mis ento davvero bella sui tacchi che ho messo e all'improvviso lui si scioglie dicendomi che se mi avesse vista per starda si sarebbe giarto a guardarmi per la mi afemminilità wow che compliemento e dicendo ciò bacia lei dicendole dinon essere gelosa...e iniziano a pomiciare...io li lascio fare e sono in piedi a mettere un pò di musica.all'improvviso ci ritroviamo a ballare io e Paola(la chiamo cosi manon è ilsuo nome) ci avvicniamo molto col corpo ci strusciamo e li mi sussurra nell'orecchio che muore dalla voglia di vedermi nuda....e inizia a toccarmi le gambe sollevando sempre di più la gonna, ormai il mio reggicalze e bello in vista, coso some le mie gmabe il mio bel culetto e tutto il resto.... si alza ajcne lui e inizia a ballarmi dietro sono tra loro due mentre sto baciando lei che mi fruga ormai nelle mutandine...sento lui che si struscia su di me...poi la mano di lei va a svestire Paolo, i suoi panta cadono per terra e paola inizia a prendergli il cazzo in bocca mentra io sono alle spalle di paolo egli faccio sentirr sulla sulle spalle i seni mentre le sue mani accarezzano le mi ecosce....Paola poi mi guarda e assume il ruolo di regista (il suo desiderio si stava realizzando) mi dice dai continua tu elena..ilprendo il mano il cazzo di paoloormai durissimo e inizio dolceemnte a segarlo...niente male.risponde subito . Paola seduta su una poltrona, continua a toccarso mentre io faccioun belpompino a paolo...lei si masturba alla grande è eccitatissima, tanto da prendermelo in bocca..è splendido dice paola un cazzo in autoreggenti....
io sono sempre intenta a spompinarlo...lui ormai non ha più remore... io in ginocchio sul letto con lei sotto e lui in piedi ai piedi delletto ,questo è il quadro..poi lei si tacca da me si alza e va a pomiciare con lui mentre lui inizia a msturbarla...lei è incontenibile. Paolo inizia a mugolare sempre di più dal piacere....
e iniziamo a spompinarlo in due..due belle bocche sul cazzo di paolo.....che masturba lei e contina ad accarezzare il mio culo e le mi cosce dicendo meglio di una femmina..la cosa mi fa impazzire dall'eccitazione... Paolo ormai senza freni chiede a paolo si fingere di scoparmi lei si mette dietro di me ed inizia a sfregare la sua passera sulle mie chiappe..mmmmmmm che godura una passera che mi scopa e un cazzo in bocca che sta per arrivare....lo sento che pulsa.....se ne accorge anche paola che si strofina con ancora più foga, segandomi..
paolo scoppia in una goduta fntastica...e paola lo ripulisce per bene....mentre gli dice ora volgio vedere te spompinare elena.
Paolo preso dal gioco edalleccitazione dopo unpò di esitazione me lo trovo sul mio cazzo che prova a spompinarmi...gli dico con calma...ti piace e mentre paola gli da indicazioni su come farmi godere..... mi sorride si mette un dito inbocca lo bagna e poi me lo mette dietro ..mmmmmm sono loro. Sto per godere se ne accorgono e allora paolo smette di spompinarmi e inizia a segarmi.....ora è lui che vuole che venga sul seno di paola.....ahhahahaahha si eccomi vengo su un seno splendido le mani di apolo sentono il succo scivolargli fra le dita....siamo esausti ..ma tutti felici specialemnte Paola che ha visto il suo deisderio esaudito.....ci salutiamo e paolo mi dice difficilemte hoincotrato donne come te...ci lasciamo con la promessa di rivederci per giocare ancora.....
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16 years ago
admin, 75
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la salute ? facciamo le corna!
Anke se nessun medico può fare una prescrizione del genere , le corna fanno decisamente bene alla salute! Ieri sera ad esempio siamo usciti , mia moglie ed io, con un amico con il quale avevamo già avuto un'incontro ravvicinato al quale per vari motivi non avevamo mai dato seguito. Ieri sera le cose sono andate decisamente bene. Dopo essere andati a cena a Viareggio siamo andati verso il mare a fare un giro con la macchina dell'amico con noi maschi seduti davanti e mia moglie sul sedile posteriore. La conversazione si è fatta + audace e abbiamo imboccato un viale alberato poco illuminato e ci siamo fermati con mia moglie ke non sembrava per niente turbata. Allora abbiamo deciso noi maschi di fare un pò gli attori e un pò gli spettatori. Ha iniziato il nostro amico andando a sedere sul sedile posteriore dove si trovava mia moglie ed ha iniziato a spogliarla lentamente e soffermandosi ad accarezzarle il seno e rapidamente le sono venuti i capezzoli turgidi. Poi in modo molto intrigante ha detto ke lei poteva approfittare di lui e così Barbara (mia moglie) gurdandomi ha spogliato l'amico ed ha iniziato a fargli un pompino mentre gli mordicchiava i capezzoli. Lui l'ha subito fermata per non venire subito. Nel frattempo Barbara parlava con me e mi chiedeva se la cosa mi piaceva ed ha iniziato a spogliare anke me. Non vi dico l'eccitazione! L'amico dopo poco è venuto e a quel punto abbiamo cambiato posto andando io a sedere sul sedile posteriore con mia moglie ke sorrideva compiaciuta. In breve ha fatto fuori anke me facendomi un pompino Mitico mentre l'amico la stava masturbando. Le corna fatte così fanno decisamente bene alla salute!
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16 years ago
admin, 75
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Cosa non mi piace?
Non mi piace la falsita', l' arroganza e la maleducazione.
Adoro i rapporti veri, duraturi, la complicita', l' amore e il rispetto.
Sono una sognatrice.
E' cosi' impossibile?
Spero proprio di no.
Un grosso bacio alle due magnifiche persone conosciute in questo sito.
Con affetto
Lola
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16 years ago
admin, 75
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Memorie di una trav - 2° parte - sensual lingua
Avvicinai la bocca al suo interno coscia e, piegando un pochino la testa di lato feci scivolare la mia lingua calda ed umida su uno dei due grossi testicoli che mi si offrivano. Il movimento della mia lingua era dal basso verso l'alto con sconfinamento alla base del gambo del pene. Le due palle penzolavano dentro lo scroto e si spostavano da una parte all'altra sotto il sollecitamento della mia lingua. Nonostante fossero grosse erano sode e turgide, probabilmente colme di nettare bianco.
Mentre con grande piacere e impegno gli leccavo le palle, guardavo le sue reazioni. Aveva gli occhi chiusi e sembrava estasiato dal mio massaggio testicolare. Il suo pene si ergeve sopra di me disegnando un'ombra fallica sul mio viso. Lo guardavo con il desiderio irresistibile di far scivolare la mia lingua fin su alla cappella e succhiarlo tutto, ma sapevo che se avessi preso un'iniziativa del genere senza il suo consenso si sarebbe arrabbiato. Decisi quindi di attendere suoi ordini e di godermi intanto il sapore delle sue palle gonfie di sperma e la vista del suo magnifico uccello che dominava la mia mente e le mie fantasie. Credo fosse lungo circa 18-20 cm e piuttosto largo con una bella cappella carnosa e color porpora. La cappella era completamente libera e quindi si vedeva molto bene nella sua interezza. Il filetto era ben pronunciato e si attaccava appena al di sotto di un ben definito orifizio tondo all'apice del glande. Il gambo era venoso e marmoreo al punto che sembrava scolpito nel marmo.
Ad ogni leccata facevo seguire dei piccoli ma evidenti movimenti oscillanti del mio bacino come una cagnetta che scodinzola al suo padrone. Il mio culetto sodo si protraeva verso l'alto e le chiappe si schiudevano leggermente, un po' come quando le cagne sono in calore. Sentivo calore e prurito attorno al mio buchetto ed in quel momento un gran desiderio di essere penetrata pervadeva tutto il mio corpo.
Lui deve averlo intuito ed cercò qualcosa nella borsa che aveva di fianco sul letto. Tirò fuori un fallo di gomma nero lungo e stretto. Poi rovistò di nuovo nella borsa ed estrasse un tubetto di crema lubrificante. Tolse il tappo dal tubetto e premette per fare uscire un po' di crema sulle sue dita. Allungò poi la mano con la crema fino al mio culetto e la spalmò intorno al mio buchetto anale. Massaggiò bene con due dita l'orifizio, poi infilò un dito dentro di me ruotandolo all'interno. Sentii calore ed una vampata di eccitazione mi percosse tutta. Il suo dito scivolava dentro e fuori di me. Mi stava preparando per l'ingresso del fallo di gomma. Non tardò molto. Prese il fallo e lo puntò dietro di me. Sentivo il glande del fallo appoggiato contro il mio buchetto lubrificato. Mi massaggiò l'ingresso con la punta. Pian piano il buchetto si allargava da solo quasi ad invitarlo ad entrare, finchè non venne risucchiato dentro quasi in maniera del tutto naturale. Mi trovai riempita tutta.
"Ora puoi leccare anche il cazzo, troia!" mi disse con tono soddisfatto.
Non aspettavo altro. Stavo esplodendo e non avrei resistito oltre. Spostai la lingua velocemente lungo il gambo fino a raggiungere la vetta. Iniziai a leccarla avidamente, lasciando intendere che ero vogliosa del suo sesso. Ero talmente presa a leccargli la cappella che non mi ero nemmeno accorta che aveva attivato la funizone vibratore nel fallo. Afferrò il suo cazzo con la mano stringendolo alla base. Così facendo la cappella si gonfiò ancor di più ed io ero più infoiata che mai. Non capivo più niente. In quel momento potevano farmi qualsiasi cosa che avrei lasciato fare. Tutto il mio corpo si sentiva femmina e palpitava di piacere nel far godere quel maschio bruto e volgare...
fine 2° parte
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16 years ago
admin, 75
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Vari
UN SOGNO NEL CUORE DELLA NOTTE,
SI ACCESE TRA LENZUOLA E COPERTE, AVVOLTE DAL BUOIO DELLA STANZA,
COME SE COSCENTE E CONSAPEVOLE DI REALIZZARE IL DESIDERIO DI MAGIA, POCO PRIMA DELL'OBLIO ABBOZZO UN SORRISO.
DIROMPENTI I PROTAGONISTI ASSUMONO I RUOLI ASSEGNATI DAL REGISTA DELLA NOTTE,
TUTTO SI ANIMA IN UNA SCENOGRAFIA AMBIENTATA NEL FUTURO SU UN'ALTRO MONDO ,
NN RICONOSCO LA MIA FIGURA, SONO IO MA CON ASPETTI SOMATICI DIVERSI .
SCAPPO DA ALIENI, ESCOGITO FUGHE PER ME E PER LA GENTE A ME VICINA.
INQUIETO MI GIRO NELLE COPERTE AVVOLGENDOMI NEL BUIO PROFONDO.
L'ANSIA PROVOCATA DA UNA SENSAZIONE DI IMPOTENZA MARCIA NEL MIO INTIMO SUSCITANDO DUBBI E PAURE.
NN SONO SICURO, NN SONO DECISO, NN SONO AUTORITARIO.
IL SOGNO TANTO ATTESO SI CONCLUDE CON UNA FUGA DAL PIANETA OSTILE.
DA PRIMA FELICE PER L'IMPRESA DI UNA FUGA AVVENUTA CON SUCCESSO INIZIO IL RISVEGLIO INNONDANDOMI DI PERPLESSITA' E AMAREZZA.
PERCHE' SONO SCAPPATO? PERCHE' NN SONO UN'EROE NEI MIEI SOGNI?
APRO GLI OCCHI E SQUARCIANDO IL BUIO NOTTURNO INTRAVEDO IL TUO VISO,
PENSO CHE MI SAREBBE PIACIUTO VEDERTI NEL SOGNO.
UN CALORE IMPROVVISO SI PROPAGA NEL MIO CORPO, E' IL CALORE DELLA FORZA CHE MI ASSISTE TUTTI I GIORNI.
ISTINTIVAMENTE E SORPRESO ABOZZO UN SORRISO CONSAPEVOLE CHE SEI TU A STIMOLARE LA FONTE DEL CALORE IN ME INNATA.
TRA POCO INIZZIA UN NUOVO GIORNO DOVE I REGISTI DEL FILM SIAMO NOI.
APRI GLI OCCHI NELLA LUCE DEL MATTINO, RISPECCHIANDO LA MIA IMMAGINE,
E VEDO UN GUERIERO.
UN GIORNO DI PIOGGIA,
PREANNUNCIATO DAL SONNO INASPETTATIVAMENTE INTERROTTO DA UN'INCAUTA SVEGLIA RISONANTE NEL CALDO MORBIDO BUIO DELLA STANZA.
INCERTO TRA SOGNI E REALTA',
CON GESTI INIZIALMENTE ISTINTIVI,
TENTO NELL'INDIVIDUARE AD OCCHI CHIUSI IL PUNTO D'ORIGINE DI QUEL SUONO BEFFARDO,
DI UNA PRETENZIONATA INTERUZZIONE DEL PASSAGGIO DAL VECCHIO AL NUOVO GIORNO,
CON L'AIUTO DELLA RAGIONE MATURATA A PASSO PASSO COL RISVEGLIO DEI SENSI LA TROVO,
CON UNA SOTTILE LINEA DI SODDISFAZIONE ATTUTISCO IL NERVOSO CRESCENTE PREMENDO IL TANTO CERCATO PULSANTE DI SPEGNIMENTO.
PARAGONABILE AL LANCIO DI TESTATE NUCLEARI INDIRIZZATE ALLA DISTRUZIONE DEL MONDO RIPENSO PER UN'ATTIMO AL GESTO ULTIMO PARAGONANDOLO AD ESSO.
APRO GLI OCCHI E GIOIO NEL VEDERE SULLA SPIAGGIA SOLATA IL MARE
RISPECCHIARE LE GIOIE DELLE ORE PASSATE IN UNA MERAVIGLIOSA GIORNATA
CON TE, CHE SEI STATA LA PROTAGONISTA DEL MIO ULTIMO SOGNO.
CHE BELLA LA PRIMAVERA,
SI PREANNUNCIA COME UNA SORPRESA, DIRROMPENTE, EMOZZIONANTE, TANTO ATTESA QUANTO IN'ASPETTATA,
LA PRIMAVERA ENTRA NEL NOSTRO UMORE ,CIRCOLA NELLE VENE , E COME SEMI PORTATI DAL VENTO PRONTO PER GENERARE NUOVI MIRACOLI NOI,
GUARDIAMO IL MONDO CON OCCHI NUOVI PRONTI AD UNA NUOVA VITA FECONDATA DALLE NOSTRE MIGLIORI ASPETTATIVE.
VEDO QUELLA VIOLA,
INDAFFARATO NEL LAVORO SCORGO CON LO SGUARDO NEL LATO DESTRO DELLA STANZA UN FIORE,
E' POSTO IN UN VASETTO DI PICCOLE DIMENSIONI ED'E' APPOGGIATO SU UNA SCRIVANIA DI LEGNO.
CHE BEL FIORE , NOTO SUBITO IL COLORE ACCESO DEI SUOI MORBIDI PETALI E IN MEZZO AD ESSI
UN GIALLO CALDO E ACCESO CONTRASTA CON IL VIOLETTO DEGLI STESSI ED E TUTTO CIRCONDATO DAL VERDE VIVO DELLE SUE FOGLIE.
INNANZI A ME HO ANCORA QUELLA VIOLA, CONTEMPLO ESSA COME SE FOSSE UNA DONNA, UNA DONNA DI UNA SENSUALITA' DIRROMPENTE.
ADESSO LE FORME TONDE DI QUEI PETALI LI SOVRAPPONO ALLE FORME DEL FONDO SCHIENA E NEL GIALLO VEDO IL NETTARE DEI SENI,
ANCHE IL VERDE DI QUELLE FOGLIE POROSE E RUVIDE RAPRESENTANO LA FORZA E LA TENACIA DELLA MIA VISIONE.
GIOISCO NELL'AVER NOTATO TUTTA QUESTA BELLEZZA, E UNA FORZA IMMENSA CHE NASCOSTA IN ME MI SPINGE AD ESSA.
DA VICINO E' ANCORA PIU' BELLA, COGLIENDOLA IN MANO L'ISTINTO MI INDUCE A OCCUPARMI DI LEI E QUASI CHIEDENDO PERMESSO
MI INTERESSO DI NUTRIRLA. DALLE FINESTRE DELLA STANZA RAGGI DI SOLE MI COLGONO INSIEME AD'ESSA ,
DECIDO DI AFFIDARE PER UN PO'A QUEI RAGGI IL MIO FIORE APPENA SCOPERTO PER LASCIARE RISCALDARE UN PO' I SUOI PETALI FINO A PRIMA
OSCURATI DALL'OMRA DEI MURI.
AMO.
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1
16 years ago
admin, 75
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Dolce la pioggia
DOLCE LA PIOGGIA,
SCENDE DAL GRIGIO CIELO DELICATA RINTONANDO SULLE GRONDAIE APPESE,
LE NULOVE COLME D'ACQUA COMPONGONO COSI' MUSICHE RITMICHE DOSANDO CON MAESTRIA OGNI SINGOLO TINTINNIO.
LE GOCCIE CADENTI PER QUANTO FREQUENTI E A VOLTE DIRROMPENTI NN SONO NULLA AL CONFRONTO DELL'IMMENSA POTENZA DELLA NATURA ,
E' PER QUESTO CHE GODO DI TUTTE LE MERAVIGLIE CHE MI CIRCONDADO,
ARIA COMPRESA CHE PUR SE INVISIBILE E' PARTE FONDAMENTALE DEL MIO CORPO ANCHESSO MERAVIGLIOSO.
IL MONDO E' UN'INSIEME DI BELLEZZE , PICCOLE E GRANDI MA, TUTTE UNICHE E INDISPENSABILI.
E' BELLO RISCOPRIRE IL MONDO , E' BELLO SAPERE DI ESSERE FORTUNATI PER AVERLO VISTO ANCHE PER UN SOLO ISTANTE.
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16 years ago
admin, 75
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La chat malandrina...
Da quando sono sposata la mia vita si è molto tranquillizzata ed io, a dispetto della mia giovinezza sessualmente molto movimentata ed eccitante, mi ero ormai rassegnata alla tranquilla vita coniugale.
Fin che un bel giorno ho conosciuto il mondo delle chat!
Chattavo con diverse persone, ma con una in particolare stabilii una certa intimità. Era un ragazzo molto giovane di colore, nato in Italia da genitori del Senegal. Ci scrivevamo tutti i giorni a tutte le ore, finché iniziò a scattare qualcosa. Via via che ci sentivamo iniziammo a scambiarci foto sempre più intime, finché una volta lui si mostrò in cam completamente nudo, toccandosi per me mentre guardava le mie foto sempre più spinte. Era molto eccitante ed anche io mi toccavo fino a godere, anche perché lui era veramente molto dotato ed io mi perdevo nel pensiero di possedere quel suo enorme cazzo.
Ovviamente mio marito era all’oscuro di tutto.
Il ragazzo in questione era appena un ventenne, e il fatto di piacere ad un ragazzo così giovane mi intrigava parecchio.
Finché un bel giorno programmammo di vederci a Milano, dove lui viveva, in occasione di un mio viaggio per andare a trovare un’amica che abitava lì.
Raccontai tutto alla mia amica, chiedendole di lasciarmi la casa libera per quel giorno.
Poco dopo lui bussò, misi una sottoveste molto sexy senza nulla sotto e gli aprii. Lui si sedette di fronte a me su una poltrona e io ero sul letto. Lui era molto imbarazzato, credo che non avesse grandissima esperienza e poi sicuramente questo nostro primo incontro dal vivo lo bloccava.
Io ero elettrizzata da quell’incontro e felice di poterlo finalmente vedere da vicino… lo feci stendere sul letto ed iniziai lentamente a spogliarlo…. Lo lasciai in boxer, iniziando a massaggiargli le spalle ed il petto. Era un bel ragazzo, con un corpo scolpito e quasi privo di peli…. La sua pelle nera brillava di una luce particolare.
Notai che adesso era fortemente eccitato, vedevo il grosso rigonfiamento dei boxer… mi feci forza per non toglierglieli subito e continuai il mio massaggio…. Lui intanto iniziava a sciogliersi, accarezzandomi a sua volta…. Le mie mani si spostarono sempre più verso il suo basso ventre…. Mi tornava in mente la sua immagine nella cam mentre, nudo, si toccava per me… ripensavo alle dimensioni fantastiche del suo pene, prolungando il piacere dell’attesa… all’improvviso voli fortemente vederlo e prenderlo finalmente in mano… velocemente gli sfilai i boxer e rimasi stupefatta…. dal vivo era ancora più impressionante… le dimensioni del suo pene mi lasciarono un momento stordita… mi ripresi quasi subito e lo impugnai decisa… era una sensazione estremamente particolare ed eccitante…. non riuscivo a credere che potesse essere vero, che esistessero davvero cazzi di quelle dimensioni e che io in quel momento ne stessi impugnando uno…. Lo percorsi con la mano per tutta la sua lunghezza, sembrava un viaggio fantastico ed infinito… ero inebriata ed ipnotizzata, i miei occhi non si spostavano da quella meravigliosa visione…. Lui, adesso finalmente del tutto a suo agio, mi accarezzava sempre più decisamente, insinuando le sue lunghe mani ovunque… lo feci mettere in piedi di fronte a me, con il suo cazzo di fronte alla mia faccia…. Lo sfiorai con la lingua, poi gli passai la lingua sulla cappella, scendendo fino alle palle…. Lo impugnai di nuovo, prendendolo in bocca…. Succhiai avidamente la sua enorme cappella, mentre con le mani gli toccavo le palle e lo masturbavo… era una sensazione mai provata prima, mi sembrava di avere lì un enorme serpente da domare e da piegare ai miei piaceri… cercai di prenderlo per quanto potevo in bocca e per quanto mi sforzassi non riuscivo ad arrivare che alla metà della sua lunghezza…. Lo feci stendere di nuovo sul letto e mi misi su di lui, la mia faccia sul suo cazzo e la mia fica ormai spalancata davanti alla sua bocca… la sua lingua era morbida e, nonostante la giovanissima età, lui sapeva usarla già bene… ero bagnatissima e mi accorsi che anche lui stava per venire… non volevo in quel momento…. Ormai avevo un’idea fissa… volevo sentire il suo cazzo dentro di me… fremevo solo al pensiero di sentire e vedere il suo enorme cazzo entrare dentro di me…. Ero ormai pronta ad accoglierlo ed ero curiosa di vedere se fossi riuscita a prenderlo tutto… lo guidai su di me, lo presi in mano e lo avvicinai alla mia fica bollente… nonostante fossi fradicia, quando entrò la sua cappella sentii un po’ di dolore…. Ero io che lo guidavo dentro di me e mi fermai un attimo per riprendere fiato…. Poi lentamente lo spinsi dentro e lui assecondò il mio movimento…. Mi sentivo totalmente riempita, ma il suo cazzo era entrato solo per poco più della metà… ero stravolta dal piacere ed il dolore che un poco sentivo faceva parte di quel piacere… era soprattutto il pensiero di saperlo dentro di me, così grosso e lungo, a farmi sentire così eccitata… gli dissi di provare a muoversi su di me… lui iniziò con lentezza dei movimenti circolari, evitando di spingere ancora più in profondità per paura di farmi male… sentivo la mia fica allargarsi sempre di più e bagnarsi oltre ogni limite… spinsi in avanti il bacino, invitandolo a penetrarmi ancora più in profondità… lui non se lo fece ripetere due volte e spinse… mi sembrò quasi di sentirlo in gola…. Ormai era praticamente tutto dentro ed io mi sentivo coma mai mi ero sentita prima…. Provavo sensazioni estreme in punti del mio corpo mai prima raggiunti… ma volevo essere io a guidare la sua profonda esplorazione…. Lo feci stendere supino e mi sedetti su di lui…. Guidai il suo cazzo dentro di me… spinsi il bacino in modo da farlo entrare quasi tutto… iniziai a muovermi su di lui con velocità crescente… lo sentivo in pancia e sentivo la mia fica aprirsi sempre di più… era una sensazione mai provata prima di irresistibile piacere… ormai il suo cazzo scorreva dentro di me con sempre meno resistenza ed io mi muovevo sempre più veloce… venni con un grido di piacere e subito dopo venne anche lui, inondandomi di piacere infinito… Non potrò mai scordare quel ragazzo conosciuto in chat!
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16 years ago
admin, 75
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Sono proprio un maschiotroia!!
è mattina presto, circa le 8,00
sono in piedi da un bel po' perchè sto aspettando alcuni mobili nuovi che mi devono essere consegnati oggi...
sonno da morire...
metto su il caffè e suona il campanello, sono gli operai con i mobili, coneìsegna e montaggio a domicilio.
apro
entrano, sono quattro iniziano a portare gli elementi da assemblare...
chiedo se vogliono un caffè, rifiutano hanno molte consegne e devono fare presto, non possonoi perdere tempo
uno degli operai lo conosco, ma non ricordo dove ci siamo incontrati. boh che me frega bevo il caffè e mi scuso, vado a cambiarmi, sono ancora in pigiama
esco dalla camera e vedo che gli operai mi guardano di sottecchi, ridacchiano... si danno di gomito
mi guardo allo specchio: ho qualcosa fuori posto? non mi pare
d'un tratto quello che conosco mi fa: ma vai ancora a prendere il sole nuso? ci siamo visti alla spiaggia tale, anni fa... eri in perizoma tutto solo dietro lo scoglio
a quel punto faccio due più due e dico: in estate sempre, ma non mi ricordo mica di te, ci va tanta gente e io nn sto lì a guardare chi va e chi viene
e lui: chi "viene" di sicuro lo guardi ( sottolineando la parola viene)
io resto ghiacciato... cazzo ma quanti maschi ho sbocchinato ? mi viene da ridere, lascio perdere cazzeggio....
il mobile è montato, firmo per la consegna e tutto finisce lì....
gli operai se ne vanno vado al lavoro e festa finita.
è sera ormai, rientro a casa e squilla il cellulare, è la ditta dei mobili che chiede se la consegna ès tata effettuata e se sono soddisfatto, rispondo di si tutto ok grazie...e il tipo al telefono mi fa: ma ancora non ti ricordi chi sono?
e io: ma sei l'operaio di stamattina?
e lui: se sei a casa passo e ti do una rinfrescata alla memoria.
e ioaccetto, una pompa non si nega mai, o perlomeno è quello che spero di fargli
dieci minuti dopo è da me
entra e mi dice: mi hai leccato cazzo e piedi ogni giorno al mare per due settimane, ti facevi certe bevute... io arrrivavo col gommone dal mare scendevo e ti facevo fare la zokkola
e io: ah si ( vero niente non ricordo mica chi sia...ma ho troppa viglia di cazzo e quindi fingo)
morale: lo sbokkino, mi sborra in faccia e mi dice di segnarmi il suo numero per riconoscerlo perkè sarebbe tornato.
ok
ciao e grazie
passa una settimana.
mi chiama e mi dice posso passare? ok dico, ma non ho molto tempo sono atteso da amici e nn posso tardare
arriva. e mi da il cazzo mentre lo succhio mi chiede se può presentarmi qualche amico per fare orgette ogni tanto, ha capito che sono riservato a posto e insospettabile e quindi vorrebbe divertirsi un po' in gruppo
rispondo, beh prima presentameli uno alla volta mica faccio venire chiunque in casa
e lui ok
prende il cellulare e chiama non so chi. poi mi dice aspetta, io resto in ginocchio a guardarlo, spero di averr capito male: invece no
dopo tre minuti fa entrare in casa gli altri tre operai della consegna: siamo venuti a prendere la mancia, dicono
si spogliano in un baleno
mi sollevano e mi portano in camera
e lì iniza una serata di sesso porco
dico solo questo: ho leccato piedi culi e cazzo per due ore dopodichè sono stato inculato a due a due da questi quattro maschioni porci e dominanti
una bella doccia di sborra e piscio alla fine
poi mi fanno lavare e mi dicono ora scendi con noi al portone
mi vesto e li seguo. arrivati al protone si levano di nuovo le scarpe e mi fanno leccare i piedi di ognuno.
questa è la mancia mi dicono
dopodichè spariscono, non li ho mai più visti nemmeno quello che già conoscevo
mi ha mandato un sms il giorno dopo dicendomi di cancellare il numero, voleva solo farmi fare la troia e togliersi uno sfizio...
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16 years ago
admin, 75
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Memorie di una trav - 1° parte - fantasia e realtà
Iniziò tutto 10 anni fa. Allora abitavo in provincia di Milano. Un giorno conobbi un signore tramite chat e ci demmo appuntamento in un motel. Lui si definì autoritario ed io sentendomi passiva e sottomessa ne fui attratta. Entrati in camera mi diede delle autoreggenti, un perizoma ed un reggiseno che lui stesso si portò appresso in una borsa e mi ordinò di andare in bagno e indossarli. Ero emozionata e mi tremavano le gambe. Come non esserlo, era la prima volta. Mi presi un sacco di tempo a spogliarmi e indossare quella lingerie femminile. Mi gustavo gli
attimi. Provai piacere a calzare lentamente le autoreggenti, facendole srotolare lungo le mie cosce, a infilarmi il perizoma avendo cura di nascondere bene tra le cosce le mie parti intime. Uscita dal bagno mi trovai lui sul letto con soltanto indosso le mutande bianche. Si sedette sul bordo del letto e mi ordinò di girarmi, per potermi vedere il posteriore, e di camminare per la stanza sculettando. Così feci, cercando di ancheggiare al mio meglio per accontentarlo. Sentivo i suoi occhi addosso e l'adrenalina che gli saliva in corpo. Mormorò qualcosa che non capii bene, ma sembrava un apprezzamento volgare al mio culo. Gli devo essere piaciuta molto perchè la cosa che fece subito dopo fu mettermi in ginocchio al suo cospetto, in piedi davanti a lui, il mio viso quasi contro le sue mutande gonfie. Mi disse di annusare. Avvicinai il mio naso alla protuberanza nelle sue mutande e annusai. Il pene sottostante era ben delineato ed io misi il naso proprio in corrispondenza del suo glande.
"Ti piace l'odore troia?" mi chiese. Annuii e continuai ad annusarlo. Sentivo l'odore del cazzo per la prima volta misto all'odore della sua urina. Dopo poco, mentre io stavo ancora nutrendo il mio olfatto di maschio, scostò le mutande e fece zampillare fuori un grosso pene semi eretto che si scagliò contro il mio viso. Non mi aspettavo tanta irruenza e fui impressionata dalla dimensione di quel membro. Forse perchè me lo trovavo vicino agli occhi per la prima volta, forse perchè non avevo ancora termini di paragone, comunque sia ne ero attratta, maledettamente attratta!
Non servì che lui me lo ordinasse, fatto sta che portai subito la bocca verso il glande gonfio e rosso e iniziai a leccarlo. Aveva un sapore forte di maschio che mi inebriava le papille gustative e assefuava la mente...un sogno si stava realizzando.
Chiusi gli occhi. Scorrevano nella mente quelle tante immagini di donne con in bocca grossi peni che da ragazzina guardavo nelle riviste porno che trovavo ai bordi dei campi lungo stradine di campagna nell'hinterland milanese. Quelle foto erano rimaste impresse nella mia mente per tutta l'adolescenza ed oltre. Avevano lentamente costruito nella mia psicologia sessuale un desiderio d'imitazione. Provavo invidia per la sensualità e la trasgressività che potevano esprimere le donne, disponendo del loro corpo come oggetto di attrazione e piacere di uno o più maschi. Mi piacevano soprattutto quelle foto in cui lei succhiava due peni contemporaneamente. Mi piaceva la sensazione che quelle donne fossero dei fiori che attiravano con facilità tante api maschio. Cercavo di immaginare come ci si poteva sentire ad essere desiderate indossando autoreggenti, tacchi alti e minigonna. Cercavo di immaginare la sensazione di seminudità che si potesse sentire con una gonna
corta ed a camminare sculettando su tacchi alti. Cercavo di immaginare movimenti e posture provocatorie e le reazioni all'interno del maschio che tutto ciò potesse provocare, a cominciare dal gonfiore tra le gambe.
Riaprii gli occhi. Il pene di lui si era ingrossato completamente e mi allargava e riempiva la bocca. Mi afferrò con la mano la nuca bloccandomi la testa ed iniziò a stantuffarmi la bocca con forza e vigore. Tenevo la bocca ben larga per evitare di sfiorargli il pene con i denti e avendo cura che solo le mie labbra massaggiassero quel magnifico membro che sprofondava dentro di me assetato di potere e dominio. Quando si ritraeva indietro prima del successivo colpo sentivo la saliva che
colava fuori dalla mia bocca. I colpi si facevano sempre più intensi e sentivo il suo glande che imboccava la mia gola provocandomi una leggera sensazione di nausea. Nonostante ciò resistevo perchè mi sentivo completamente in balia di quell'uomo. Sentivo di essere sua. Un oggetto di piacere al suo servizio. Erano proprio quelle sensazioni di appartenenza e di sottomissione che mi eccitivano anche nella sofferenza. Pensai che potesse gradire che gli massaggiassi i testicoli con la mano e così feci. Non l'avessi mai fatto. S'incazzò e mi insultò, dandomi della troia insolente. Disse che dovevo fare solo ciò che mi ordinava di fare e che non dovevo assumere iniziative di alcun tipo. Esterefatta e spaventata risposi con voce tremolante "sì signore, non lo farò più". Soddisfatto della mia reazione mi ordinò di mettermi a quattro zampe per terra ai suoi piedi. Ero già inginocchiata e quindi non feci altro che poggiare a terra le due mani. Lui si sedette sul bordo del letto ed io mi trovai con il viso tra le sue gambe. Estrasse da una borsa che aveva sul letto un collare di cuoio e me lo mise intorno al collo. Capii che era un simbolo di appartenenza: io rappresentavo la sua cagna. Un brivido mi percosse la schiena e mi fece inarcare tutta spingendo in fuori il mio culetto sodo. Al collare fissò una catena con la quale poteva controllare ogni mio movimento. Tirò la corda verso di lui, divaricò le gambe e mi ordinò di leccargli le grosse palle pelose...
fine della prima puntata
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16 years ago
admin, 75
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La prima volta
Era tempo che si fantasticava.
Era tempo che ci dicevamo "FACCIAMOLO DAI!!!"
Una sera come da copione, (poichè Manu vuole che sia io ad organizzare e lei ad interpretare il ruolo della donna ignara e pudica...) le dico di vestirsi "bene". Il bene per noi è quell'eleganza-sexy che mi fa impazzire tipo tailleur grigio ma senza mutandine etc.
Cena in un bel locale, vino quanto basta, caffè, ammazza-caffè e via risaliamo in macchina. Ci fumjamo una cosetta durante il tragitto e lei comincia a chiedermi: "Dove mi porti?" e io: "Adesso vedi"
Arriviamo alla location della serata, un privè noto per essere tra i più famosi d'Europa.Entriamo: dati anagrafici e tessera e via, siamo dentro.L'atmosfera non è un granchè. Mi sembra ci siano molti uomini, sembrano militari in libera uscita, e cominciamo a gironzolare per il club.
Finalmente arriviamo in una stanza o meglio in una gabbia.Già una gabbia. L'entrata è riservata solo alle coppie mentre gli altri ti possono guardare da fuori.Dentro alla gabbia la luce è una di quella che ti permette di vedere tutto ma di distinguere ben poco.C'è un grosso letto circolare al centro e divanetti tutt'intorno.ci saranno 5/6 coppie già tutte nude che amoreggiano. Un po' anche imbarazzati, ci sediamo su un divanetto. Abbiamo a pochi centimetri la testa di una donna che viene scopata con forza e i suoi capelli buttati all'indietro ora sfiorano Manu. Manu allunga le mani e comincia ad accarezzarla sul viso.E' un attimo.Occhiata d'intesa e Manu si butta in mezzo. Le sale sopra e le mette subito la fica in bocca e comincia a farsi leccare. Intanto accarezza l'uomo che non ha smesso di pompare la ragazza, anzi Manu gli afferra il bacino e l'esorta a scoparla più in fretta è più in profondità.La ragazza gode e smette di leccare Manu che intuisce che anche l'uomo sta per venire e, svelta ,gli sfila il preservativo e si fa sborrare addosso.Hai capito Manu!! IO mi godo lo spettacolo ma sono arrapato come un mandrillo. Manu si ripulisce e mi si avvicina.Ora siamo al centro del letto circolare.Si avvicina una coppia e MAnu comincia a baciarsi sulla bocca con la Lei e intanto, afferrandole la mano, la porta insieme alla sua sul mio membro eretto. Si portano i capelli dietro le orecchie e tutte e due cominciano a leccarmi il cazzo e a passarmi la lingua sull'asta e sulle palle.Sembrano ingorde e sembrano voler succhiare una più dell'altra.Intanto sorridono e si scambiano occhiatine.Manu a questo punto sente un cazzo che cerca di farsi strada dentro di lei.Continuando a succhiarmelo si allarga le chiappe e lo lascia entrare. Ora è piegata a succhiare il mio cazzo mentre un'altro cazzo la pompa da dietro.Sento che la sbatte davvero forte e lei subito gode come una troia,geme e si contorce con il mio pisello nella bocca.L'altra continua a leccarmi come può ed incita il suo maschio a scopare per bene Manu. A questo punto non resisto, le due donne spalancano le loro bocche e allungano le lingue davanti al mio cazzo duro.Mi incitano a sborrargli addosso e comincio con un schizzo che colpisce l'altra in pieno viso, poi ancora sulla lingua di MAnu e ancora, ancora, ancora, avrò un litro di sperma che finisce sui visi, sulle lingue e sulle tette delle due succhiatrici che ora sapientemente fanno colare lo sperma lungo gli angoli delle loro bocche....Che spettacolo!!!!! Ma io e MAnu siamo ancora arrapati.CI sediamo su un divano ed osserviamo le altre coppie fare l'amore.Quando la serata sembra volgere al culimine, ci mettiamo al centro del lettone circolare e ci facciamo ammirare mentre ci dimeniamo uno dentro l'altra come ossessi.Scopiamo ancora per più di mezz'ora.MAnu che è pluriorgasmica non ce la fà più: le tremano le gambe...ed anche io sono esausto.Così la prendo e la giro a pecorina e mentre sento i commenti degli spettatori arrapati le sborro nella fica facendole avere l'ultimo orgasmo da donna riempita per bene.
Questa è stata la prima ed unica, per ora, nostra volta in un privè....baci Ema&Manu
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16 years ago
videocoppia,
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Il sogno di un ragazzo sottomesso.
Sono in discoteca con gli amici, si scherza si fa conoscenza, insomma ci si prova....
Dopo un paio d'ore conosciamo un gruppo di ragazze dove vedo Lei.
Sono ipnotizzato dalla sua bellezza, dal suo carisma, dal suo essere Divina, riesco solo a pensare che il termine ragazza non Le si addice per niente.
Sento dire che ha 23 anni, è di Firenze.
Vedo i miei amici che cercano di concludere con le Sue amiche, io no sono li fermo davanti a Lei che mi squadra.
Tutti i miei pensieri sono interrotti dalla Sua voce, incantevole, che mi dice di accompagnarLa a fumare una sigaretta.
So solo annuire, andiamo fuori e finalmente posso ammirare la Dea quale Lei è: un fisico fantastico, indossa un vestito nero, nè corto nè lungo, con un po’ di scollatura che lascia intravedere un seno non troppo grande, e un paio di decolté nere che mostrano ai miei occhi di feticista dei piedi molto molto curati. Gli aggettivi che riesco a pensare sono graziosa, sexy, incantevole, Divina.
Lei si accorge che sono già suo, sa che farei di tutto per Lei, sa che sono gia suo schiavo.
“Pensi di stare a guardare un altro po’ come un imbecille o pensi di offrirmi una sigaretta?”
Prendo il pacchetto e glielo porgo, non riesco a spiccicare parola.
Lei capisce sempre di più che quello che pensava è la pura verità e sa già cosa fare, cosa dire:
“Ora tu aspetti che abbia finito di fumare, poi andiamo dentro Io prendo il giubbotto, tu saluti tutti i tuoi amichetti e mi accompagni a casa sono stata chiara?”
Io riesco solo a mugugnare un si.
“E smettila di guardarmi, non sei degno di osservare un corpo come il mio”
Subito guardo in terra, Lei finisce va dentro io faccio quello che mi ha ordinato niente più, niente meno, sono gia di nuovo fuori con Lei e ho gia le chiavi della macchina in mano.
Ci avviamo a piedi alla macchina Lei vuole farmi capire come stanno le cose, ma io avevo già capito tutto da solo, comincia a pensare a voce alta:
“Ma che bello, e chi avrebbe mai detto che da una semplice serata in discoteca potevo uscire con uno schiavo tutto mio”
Io sento quello che dice e solo rispondere: “E’ un onore, Padrona”.
Lei ride.
So cosa devo fare, Le apro la portiera, Lei entra e poi entro in macchina pure io.
“Portami a casa schiavo”
Io guido, fantastico gia con la testa su cosa potrà succedere da li a poco, arriviamo alla sua casa, una villa.
“Schiavo, sei fortunato, i miei sono fuori per il fine settimana dormirai qui stanotte voglio provarti”
Io ho gia il telefono in mano per avvertire i miei che dormo da un amico.
Entriamo in casa, andiamo in camera sua, Lei si toglie il giubbotto, si siede sul letto:
“Cosa aspetti! I miei piedi di certo non sono riposati, prenditi cura di loro”
Le sue parole, dolci ma autoritarie, sono musica per le mie orecchie.
Le sfilo una scarpa, poi l’altra e comincio a massaggiarLe i suoi piedi che finalmente vedo integramente, fantastici, i più belli che abbia mai visto e io ora li sto massaggiando.
Ormai sono un libro aperto per Lei, subito si accorge della mia passione per i suoi piedi e dice:
“Ti piacciono? Sono belli? Perché non li baci? Bacia i piedi della tua nuova Padroncina”
Io subito li bacio, li lecco, li massaggio e vorrei che quei momenti non finissero mai.
Passa un attimo, per me almeno, che lei con un piede allontana il mio viso dalle sue estremità.
“Basta cosi, sto già meglio sei bravo con la lingua schiavo. Avanti adesso voglio vederti bene, spogliati, ti voglio tutto nudo, in fretta”
Io mi spoglio, un po’ mi vergogno ma non riesco proprio a nascondere la mia evidente erezione.
Lei ride.
“Ti devono proprio piacere i miei piedini vero? Bene bene…non sei malissimo dai, puoi essere un mio schiavetto…ma cosa sei disposto a fare per me?”
“Tutto Padrona”
Lei ride.
“Bene vieni in bagno con me, fallo in ginocchio come sempre dovrai stare in questa casa: nudo e in ginocchio”
Ubbidisco, seguo la mia Padrona in bagno e La trovo li che indica la vasca da bagno, entro dentro di essa disteso come vuole Lei e La vedo entrare in piedi nella vasca mettermi un imbuto in bocca, sfilarsi gli slip: capisco cosa vuole che faccia.
“Bene, dalla faccia capisco che sai cosa ti aspetta, se non acconsenti alzati e non farti più vedere altrimenti sei mio”
Io sono li fermo.
La Regina aspetta poi si lascia andare, io bevo, bevo tutto il suo nettare dorato, quando finisce Lei scende, si accerta del mio lavoro e mi dice che sono stato bravo.
“Grazie Padrona”
…..
Questa è la prima parte del sogno che sempre faccio dentro di me in attesa che almeno in parte diventi realtà..
Vorrei solo che le Padrone che visitano il mio profilo non si facciano ingannare dalla mia giovane età e che mi considerino come uno schiavo vero, fedele.
A presto!
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16 years ago
admin, 75
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Cornificata nel primo mese di matrimonio
mi ero appena sposata felicemente con il mio uomo dei sogni,crdevo di vivere una vita tranquilla e spensierata nel primo mese di matrimonio mi sono accorta ce il mio lui aveva una relazione con una sua collega,lui alla mia reazione ha negato sputorosamente con tutte le suo forze ma con la mia capardieta'lo fatto crollare allevidenza del fatto,non potendo apere piu' come fare a intepellato la sua amante e fu cosi' che anno potuto giostrade il dafarsi x me.Un giorno di tranquillita' mi invitarono ad uscire con loro e mi portarono in un clab privato e mi fecero conoscere un uomo che dopo qualche ora lui mi voleva portare in albergo ma io mi rifiutavo e fu allora che l'amante di mio marito mi impose di andare con l'uomo conosciuto nel clab io mi rifiutai di andarci e il mio caro marito mi schiaffeggiò e mi costrinse di andare con lui allora ci andai e passammo parecchie ore a fare sesso mi penetro d'appertutto e fu allora che io decisi di darmi a tutti quelli mi piaceono e mi facevano godere come lui non ha mai fatto con me,adesso ne sono fiera di averlo fatto e sono sempre pronta a riceverlo d'appertutto
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16 years ago
francvino,
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Le mie due cognate
LE MIE DUE COGNATE
La mia ragazza, è la seconda di quattro sorelle, una più grande sposata Ramona, lei, la terza Federica e l’ultima Cinzia, che ho raccontato anche la storia che ho avuto con lei.
Io con le sue sorelle ho sempre avuto un bel rapporto di amicizia, apparentemente, ma dentro di me ho sempre avuto il grande desiderio, di scoparmele, una per volta tutte e tre, anche la sposata, che tra di noi la differenza di età non era molta circa 4 anni, un desiderio che cresceva ogni giorno di più, ma la situazione non prometteva nulla di buono, fino al giorno che riuscii a scoparmi Cinzia, da allora tutto cambiò. Finalmente riuscii a capire che le loro battutine ironiche, il loro girare per casa mezze nude, reggiseno e mutandine a volte perizomi, le loro continue coccole e abbracci, non erano gesti di affetto ma delle vere e proprie provocazioni, forse loro come me, non osavano fare il primo passo, ma una volta sbloccato il meccanismo tutto fila liscio come l’olio.
Era passato un mese circa o poco più, da quando la storia tra me e Cinzia terminò, i nostri rapporti erano cambiati, ci evitavamo e così via, ed allora comincia a stringere un rapporto diverso con Federica, eravamo entrati più in confidenza, lei comunque come nessun’ altro sapeva nulla di me e Cinzia, ma notò un cambiamento ambo le parti, tanto che un giorno mi chiese cosa fosse cambiato e cosa era successo tra di noi, ma io le risposi nulla, solo che lei aveva cambiato un po’ carattere e non mi piaceva molto il suo modo di fare. Passavamo molto tempo insieme, la mia ragazza lavorava in un negozio, e la sera ritornava a casa verso le 20:30 alcune volte anche le 21:00, e praticamente passavamo circa 4 ore al giorno insieme ed il sabato tutta la giornata. Era sempre con me, mi faceva compagnia quando andavo da qualche parte, veniva con me a fare la spesa, mi aiutava quando avevo bisogno, stavamo bene insieme, ed andava tutto bene tra di noi, poi una sera eravamo a casa loro a cena, la mia ragazza dopo cena era molto stanca, ed andò a sdraiarsi un po’ sul divano, ed i uscii sul terrazzo per fumarmi una sigaretta. Dopo pochi minuti arrivò anche Federica, si mise seduta sopra le mie gambe, aveva i lineamenti del viso bellissimi, un culo bello tondo e sodo, due tette enormi una quinta, come corporatura aveva qualche chilo di troppo, ma non eccessivamente, era estate e faceva molto caldo, ricordo che indossava dei pantaloncini cortissimi e super aderenti ed una magliettina bianca con una grande scollatura. Si accese anche lei una sigaretta, e gli cadde l’accendino, da sopra le mie gambe, sollevò il culo e si piegò per raccoglierlo, alla visione del suo culo ebbi subito una mezza erezione, quando si sedette, non si mise seduta sulle gambe ma proprio sopra il mio pisello. Cominciò piano piano a diventare bello duro e lei se ne accorse, e per farmelo drizzare ancora di più strofinava il suo culo sul mio pisello, pensavo dentro di me adesso la prendo e me la sbatto qui sul terrazzo, ma tenni a freno le mie voglie. Ad un tratto notai che i suoi capezzoli si erano drizzati proprio come il mio pisello, e la cosa gli piaceva anche a lei, così la guardai e le chiesi “senti Federica, devo chiederti un grande favore” e lei “ dimmi se posso volentieri” – “posso toccare il tuo seno mi fa morire tua sorella non ha una grande seno mentre tu ne hai per tre, vorrei sentire com’è duro, sodo” – “ come vuoi che sia? E poi ….” – “ una volta soltanto, dai” – “va bene, ma non prenderci gusto”, lei era seduta sopra di me, in avanti, io da dietro allungai le braccia e diedi una bella palpata a quelle grosse tette, non volevo più togliere la mano, e notavo che anche lei provava gusto ad essere toccata, dopo un minuto tolsi le mano dalle sue tette, lei mi guardò, come dire perché le hai tolte?, ed io pensavo che poteva arrivare la sorella, la madre insomma qualcuno. Si alzò andò davanti la porta del terrazzo, poi ritorno seduta sopra di me, quel suo gesto, sembrava che fosse andata a controllare che non arrivasse nessuno, poi mi guardò senza parlare, ed allora fui io a dirgli” Federica dammi la tua mano, senti”, portai la sua mano sopra il mio pisello, che stava esplodendo all’interno dei pantaloni, e lei nulla nessuna reazione, lascio la sua mano sopra si esso, per un po’, e la tolse proprio nel momento in cui la mia ragazza, uscii sul terrazzo, e sotto voce disse” pericolo scampato, per un pelo!!!”, poi andò a letto e dopo un po’ andai via anche io.
Il giorno seguente, era Venerdì e la mia ragazza il pomeriggio, non andò a lavoro, perché doveva andare in un posto con i genitori, ed io rimasi solo in casa con Federica. Era passata un’ora da quando erano andati via, e noi eravamo sul divano a vedere la tv, quando ad un tratto, gli chiesi un bacio, così di punta in bianco, lei mi guardò e disse” un bacio? Intendi un vero bacio sulla bocca?” – “si, ho voglia di baciarti, tu vuoi?”, si alzò e andò nella sua camera, io pensai dentro di me, che cazzo avevo combinato?, poi sentii lei che mi chiamava, corsi subito nella sua camera, e quando entrai, vidi la finestra chiusa e lei in piedi vicino al letto, e disse” non volevi un bacio?”, mi avvicinai la strinsi forte a me, e gli diedi un bacio, le nostre lingue si cercavano, e s’intrecciavano nelle nostre bocche, un bacio lungo e pieno di passione e di eccitazione, poi feci scivolare le mie mano sul suo culo sodo, e gli diedi una bella palpata forte. Dopo qualche minuto lei si stacco e disse”volevi un bacio, ma vedo che ti sei spinto oltre! Non possiamo dai ti bacio e penso a mia sorella, sei mio cognato, ma cosa facciamo, no non posso, scusami”, e andò in bagno, nel metre ritornava a casa la mia ragazza, la salutai e andai via.
Il giorno dopo era Sabato, ero solo in casa, e mi alzai verso le 9:30, e decisi di scendere in giardino per lavare la mia auto, e così feci, preparai il sapone, l’aspirapolvere per pulirla dentro, accesi lo stereo e comincia, subito dopo arrivò Federica, entrò e disse che mi aiutava a pulire l’auto, ed io accettai ben volentieri. Cominciammo ad aspirarla dentro, poi gli dissi che io intanto mi fumavo una sigaretta, e lei disse che avrebbe pulito lei l’interno. Mi misi seduto sul muretto e la guardavo, indossava un pantalone di tuta ed una mogliettina molto leggera, larga e ben scollata, mentre era chinata a pulire, dalla scollatura si vedeva benissimo il suo seno, senza reggiseno era spettacolare, ebbi subito una violenta erezione, mi scoppiava di nuovo il pisello, tra l’altro per un motivo o per un altro era una settimana che non si scopava, non potevo più reggere, ma con grande forza di volontà riuscii a resistere anche a quello, ma venne a pulire l’auto dalla parte dove ero seduto io, si piegò, la sua tuta era calata ed aveva più di metà culo di fuori, indossava un perizoma con un microscopico filetto nel culo, dio mio non ho potuto resistere, mi tirai fuori il pisello, e con grande sveltezza lo infilai dritto dentro la sua figa, tenendola ferma con le mano. Aveva la figa bollente, lei si dimenava, e mi diceva di lasciarla, che diavolo stavo facendo e mi chiedeva di fermarmi. Poco dopo sentivo la sua figa tutta bagnata, cominciava anche per lei ad arrivare il piacere, così mentre la scopavo le dissi” scusami Federica, devo proprio fermarmi?” e lei rispose” dovevi fermarti prima, ora devi solo farmi godere come una troia”, e la presi alla lettera. Me la scopavo con grande gusto e lei si muoveva, muoveva il bacino, lo muoveva sempre di più, sempre più velocemente, finchè non scoppio in un grido di piacere “non fermati, dai continua, più forte, dai godo, dio mio è bellissimo dai” e cominciò ad emettere dei mugoli di piacere, era venuta, ed ora stavo per venire io, nel momento in cui il mio pisello cominciò a pulsare, lei si girò di scatto e lo prese subito in bocca, a spompinarmi, dopo pochissimo esplosi in una calda ed abbondante sborrata, tutta in bocca, i primi fiotti di sborra uscirono con moltissima violenza, le riempii completamente al bocca di sborra, e lei da abile troia che era e che io non immaginavo fosse, la ingoio tutta, una sola goccia le colava dalla bocca, ma lei abilmente con la lingua, la riprese, e giù, ma ancora non era soddisfatta, così mi ripulì per bene tutto il pisello, lo leccò bene e affondo, una volta terminate tutte le pulizie e ricomposti tutti e due le chiesi” non volevi che ti scopavo, ma poi al piacere non hai saputo resistere, come mai non hai voluto farlo prima?” e lei “ il mio pensiero era sempre rivolto a Katia ( la mia ragazza ), è pur sempre mia sorella, e sinceramente farmi scopare dal suo ragazzo non mi sembrava bello, anche se desideravo molto farmi una bella scopata con te, poi devo essere sincera questa mattina sono uscita da casa proprio con l’intenzione di scopare con te, avrai sicuramente notato che ti provocavo in tutti i modi, e finalmente i nostri desideri si sono avverati”. Continuammo a pulire l’auto, dentro e fuori, parlando, scherzando e dandoci qualche toccata e qualche bacio, erano quasi le 12:00, avevamo finito di pulire l’auto, Katia la mia ragazza, quel giorno, faceva orario continuato al negozio, così chiesi a Federica se voleva pranzare con me e lei accettò, salimmo in casa, ed io andai a farmi una bella doccia, mentre lei disse che avrebbe intanto preparato qualcosa da mangiare. Feci una bella e lunga doccia, e mi sentivo felice per la bella scopata con Federica, e solo ripensandoci, ebbi un’erezione, finito di fare la doccia, misi l’asciugamano intorno alla vita, per uscire a prendere i vestiti, che avevo dimenticato in camera, così uscii dal bagno ed andai in camera, entri e vidi lei sdraiata sul letto, completamente nuda a gambe aperte, con una mano si toccava la figa e con l’altra le grandi tette e disse” dai il pranzo è pronto, vieni altrimenti si fredda”, non me lo feci ripetere due volte, sfilai via l’asciugamano, e cominciai a leccare quella figa bollente già tutta bagnata, e lei mi disse” a me non dai nulla da leccare,?”, così mi sdraia sul letto, lei venne sopra di me in un bel 69, io leccavo la sua figa con molta avidità, e lei succhiavo il mio pisello con estrema bravura, poi roteava la sua lingua intorno alla cappella e via tutto in bocca fino alle palle, e quando ormai eravamo giunti al massimo dell’eccitazione, lei salì sopra e s’infilò il mio pisello dentro la figa, e cominciò a muoversi e scoparmi come una vera troia, intanto io palpeggiavo le sue enormi tette, poi li si avvicinò e le cominciai a leccare i duri capezzoli, e mi disse”ti piacciono le mie tette?” – “ da morire non sono neanche io cosa vorrei fargli”, sfilò il pisello dalla figa ormai fradicia di piacere, e si mise il pisello nelle tette e mi fece una spognola, poi lo riprese in bocca a succhiare, per un po’ alternava un pompino con la spagnola. Ormai non sapevo più quanto sarei potuto ancora resistere, provavo un immenso piacere, ma anche lei vedevo che era ben soddisfatta, e s’infilò di nuovo il pisello nella figa, e scopava, scopava fino a che non scoppio in un mega orgasmo, la sentivo che stava godendo come una troia, cominciò a mugolare di piacere, una volta raggiunto il suo orgasmo, tirò fuori il pisello pieno del suo umore e vidi uscire dalla sua figa un fiotto di umore, che schizzò fuori proprio come la sborra. Mi bacio e mi ringraziò, era la prima volta che raggiungeva un simile orgasmo, e disse “ ora ti faccio un regalino molto bello, sfondami il culo”, si mise a pecora sul letto, io dietro di lei raccolsi dalla sua figa il suo umore, e lo strofinai nel suo culo, le infilai dentro il dito per allargargli bene quello strettissimo buchetto, e poi via il cazzo varcò la porta del piacere. Entrò dentro bene, scivolava in quel culo meravigliosamente, diedi due o tre colpi ben assestati ed ora era tutto dentro, la inculavo con passione, era stupendo e spingevo forte dentro, sempre più velocemente, ormai non potevo più resistere e anche lei se ne accorse, e disse”non tirarlo fuori, riempi tutto il culo di sborra”e così feci le sborrai dentro il culo, poi sempre con il cazzo ben piantato nel culo lei si sdraiò e cominciai a baciarla sul collo, e poi sulla bocca, ed il cazzo era ancora li dentro bello duro “sarà ora di tirarlo fuori? Oppure hai deciso di lasciarlo dentro per sempre?” “hai ragione ma questa è stata la più bella inculata che ho fatto finora, hai un gran culo” “ non concedo il mio culo a nessuno, per darlo devo devo essere completamente stravolta dall’eccitazione, e tu sei il secondo visitatore, e devo dire la verità la prima volta ho provato solo dolore, mentre questa volta ho provato dolore all’inizio e piacere dopo, mi è piaciuto farmi sfondare il culo da te” e così lo tirai fuori ancora duro, quando lo vide ancora in erezione senza dire una parola, cominciò a leccarlo tutto e ripulirlo per bene, nonostante fosse sporco non solo di sborra, e disse”ora il servizio è completo, ripulito a dovere”. Rimanemmo sdraiati sul letto abbracciati ancora qualche minuto, poi mi alzai per vestirmi e lei mi disse” che ne pensi di pranzare nudi, rimaniamo tutto il giorno qui a casa tua completamente nudi, così quando abbiamo voglia siamo pronti” ed io accettai. Pranzammo una cosa veloce e leggera, e dopo pranzo per digerire via con un’altra scopata, poi ci andammo a riposare un po’ nel letto. Non so bene quanto tempo passò, ma ad un tratto sentii bussare alla porta, “Federica sveglia Hanno bussato, raccogli le tue cose e vai in bagno corri” ci poteva essere? Katia era a lavoro, i miei genitori erano fuori Roma per tre giorni, così rimisi l’asciugamano intorno alla vita ed andai ad aprire. Fù proprio una bella sorpresa per me, era Ramona la sorella più grande. “ ciao Ramona come mai sei qui?” – “Cercavo Federica, ma non è qui con te?, mamma mi aveva detto che rimaneva a pranzo qui” – si a pranzato poi è andata via, da una sua amica, doveva andarle a fare compagnia in un centro commerciale” – “ ma come aveva detto che sarebbe venuta con me oggi!è proprio strana quella ragazza! Scusami ma ti stavi facendo la doccia?” – “no ero nudo e per venire ad aprire ho messo la prima cosa, per coprirmi, non sapevo chi era” – “perché se sapevi che ero io mi avresti aperto la porta nudo?” – “ …..forse, no ma che stò dicendo scusa, fai finta di non aver sentito, scusami” – “ ma io ho sentito bene”, mise la mano sotto l’asciugamano e prese il cazzo in mano, era bello dritto e duro, ho sempre avuto un debole speciale per Ramona, ma era sposata e non ci avrei mai provato con lei, ma quella che si presentava era un occasione per me unica, non potevo farmela scappare, ma c’era un problema, Federica era nascosta nel bagno, come potevo fare? Se ci avesse visti sarebbe successo il fini mondo, ma quando cominciò a leccarlo, e succhiarlo, non potevo fare più nulla, ero caduto nella tentazione ed ormai non potevo tirarmi indietro. Succhiava il cazzo da vera professionista, era fantastico, poi la presi e la portai in cucina, poggiò le braccia sul tavolo, piegata, alzai la gonna le sfilai il perizoma, e la cominciai a scopare da dietro, e mentre la scopavo lei mi succhiava il dito e lo leccava, da vera troia. Chi l’avrebbe mai detto lo stesso giorno, mi sono scopato tutte e due le sorelle, ma soprattutto ero finalmente riuscito a scoparmi Ramona, la mia metà più ambita da molto tempo. Era una ragazza magrolina, con un culo super, alta 160 circa, una terza di seno ma era bellissima, sposata tra l’altro con un uomo che sembrava un orco,ed ora eravamo lì il mio cazzo piantato nella sua figa accogliente, e scopavamo talmente era l’eccitazione che dimenticai del tutto che Federica era nel bagno. Non durò molto la scopata lei raggiunse subito l’orgasmo ed io subito dopo di lei, le sborrai sopra il culo, annaffiandola con la mia calda sborra, ma quasi finita, era la terza o quarta scopata in 5 ore circa. Si girò e prese anche lei a leccarlo tutto per ripulirlo e mi ringraziò della fantastica scopata, e disse che da un po’ di tempo si sentiva trascurata dal marito erano due mesi che non la sfiorava neanche con un dito, pensava che avesse un’altra, e disse” non scopo da due mesi, sicuramente ha un’altra, ma ora io ho te, ti farò vedere di cosa è capace una moglie ferita e vogliosa di cazzo” e riprese la pulizia del cazzo, lo stava lucidando, e in quel preciso istante arrivò Federica, che non capendo cosa stava succedendo, non sentendo nulla e non vedendomi venne a controllare di persona, e trovò la sorella in ginocchio, con il mio cazzo in bocca che mi stava facendo un servizietto, e dall’altra parte Ramona che vide la sorella tutta nuda spuntare all’improvviso.
Una situazione davvero complicata per tutti e tre, ci fù un attimo di silenzio, poi dissi io” la situazione è davvero imbarazzante, mettiamoci un attimo seduti e parliamone” Federica”c’è poco da parlare mia sorella ti stà facendo un pompino, è sposata, sei il cognato” Ramona”tu cosa hai fatto fin’ora? Non te lo sei scopato, è anche tuo cognato” io” aspettate un attimo, io e te Federica è da questa mattina che scopiamo perché ci piace scopare insieme, e con Ramona è successo perché aveva si voglia di scopare ma anche per punire il marito delle sue scappatelle con chissà quale troia,
quindi ci ritroviamo ora qui noi tre a dover risolvere questa cosa senza che esca fuori quello che è successo tra di noi”. Dopo un oretta di conversazione o forse anche di più, ognuno di noi aveva espresso i propri bisogni, desideri, motivi per il quale era successo il tutto, le due sorelle sembravano ormai essersi chiarite e promisero che quella storia non l’avrebbe mai saputa nessuno eccetto noi, sembrava ormai tutto chiarito quando Ramona disse”ormai è tutto a posto che ne dite di una bella scopata a tre? Sarebbe il massimo le due sorelle ed il cognato travolti dal piacere” guardai Federica che mi sembrava titubante all’idea ma poi vidi che annui con il capo, era fatta le scopavo insieme tutte e due.
Ci andammo a sdraiare sul lettone dei miei genitori, mi sdraiai sul letto, Ramona prese subito a succhiarmi il cazzo, mentre Federica si mise sopra di me con la sua figa nella mia bocca e cominciai a leccargliela tutta, poi invertirono i ruoli, ed i ero sempre al centro del piacere, Ramona si sdraiò e mi invitò a scoparla e mentre la scopavo leccava la figa della sorella, che splendida visione vedere le due sorelle che lesbicavano, era un sogno per me. Ora scopavo Federica e leccava la figa della sorella, poi si sdraiò pancia sotto e disse” sfondami ancora il culo” vidi un espressione come di sorpresa in Ramona, e le dissi “ cosa hai fatto?” – “ Niente non credevo che Federica si facesse rompere anche il culo” – e via dentro infilai il cazzo nel suo culo e spingeva e lei gemava di piacere, Ramona sembrava sbalordita, vedendo come il culo della sorella potesse accogliere con molto piacere il mio cazzo, poi Federica disse “ Ramona ora è il tuo turno, fatti sfondare il culo” – “ No non posso il culo no” – “ Ma non hai mai preso un cazzo nel culo? Sei vergine?” – “ si pompini tanti anche con ingoio, la mia figa è sempre pronta a ricevere cazzi, ma il culo no,” – “ io le dissi”forse tuo marito ha trovato una donna che il culo glielo cede volentieri, ecco perché ti tradisce, te lo ha mai chiesto?”- “si molte volte anzi sempre, ma non ho mai accettato” Federica”ramona se non provi non saprai mai se ti piace o no, all’inizio è un po’ doloroso, mai poi ti piacerà, prova”ed io intanto continuavo a sbattermi il culo di Federica, poi Ramona si convinse, si mise a pecora e disse” dai proviamo, ma se mi fai male lo togli subito ok?” io”va bene”. Federica lubrificò per bene il culo della sorella, gli infilò un dito e lo bagnava ancora, poi prese il mio cazzo e lo puntò dritto nel culo della sorella, entrò la cappella nel culo, e sentivo che Ramona stringeva forte il suo culo, così Federica, con le sue mano, lo allargò per bene ed io giù tutto dentro, era scivolato magnificamente grazie all’aiuto di Federica. Lo facevo scorrere lentamente e con delicatezza dentro il suo culo, lei dopo un po’ disse”mi fa male” io”lo devo togliere?” lei”no è una sensazione strana di dolore e piacere, non continua ora comincio a provare più piacere che dolore” ed io l’accontentai, avendo il cazzo impegnato nel culo di Ramona, dovetti far avere un orgasmo a Federica masturbandola abilmente con la mano, fino a farla urlare di piacere, e raggiungere il tanto atteso orgasmo. Intanto mentre inculavo Ramona, Federica si mise sotto di lei e cominciò a leccargli la figa e dopo un po’ anche Ramona esplose in un orgasmo facendo fuoriuscire tutto il suo umore, ora toccava soltanto a me, e finalmente anche io esplosi nel culo di Ramona, lo riempii tutto di sborra, tirai fuori il cazzo sporco di sborra ed altro e Federica da gran troia lo prese in bocca leccandolo e ripulendo tutto, intanto dal culo di Ramona fuoriusciva la mia sborra , che Federica, prese subito a leccare senza farne sprecare neanche una goccia. Quella per me e credo anche per loro, fu la più bella esperienza di sesso mai vissuta, eravamo tutti e tre completamente soddisfatti, ci rivestimmo ed io rimasi a casa mia, e loro andarono ognuna nelle rispettive case.
La nostra storia non durò molto infatti in tre non ci fu più occasione di scopare, con Federica continuò qualche settimana, poi si fidanzò e dopo il fidanzamento scopammo un ultima volta e basta, perché io non volevo accontentare un suo desiderio, farmi inculare da lei con un grosso cazzo di gomma, e così finì, mentre con Ramona durò circa un mese, ormai le avevo rotto il culo, e quindi alla fine finivo sempre per incularla e sborrarle dentro, la situazione con il marito era sempre la stessa fino al giorno in cui decise finalmente di dargli il suo culo “VERGINE”, da allora le cose tra di loro tornarono come prima e niente più scopate ed inculate neanche con Ramona. I nostri rapporti cambiarono ci evitavamo tutti e tre a vicenda, e dopo qualche mese finì anche la mia storia con Katia, e non vidi più nessuna di loro, fino a circa 5 mesi fa. Venne a casa mia Federica, era cambiata completamente, era ingrassata a dismisura, aveva sempre un seno enorme, ma oltre al seno di enorme c’era il culo, i fianchi, la pancia, era tutta enorme ora, e dopo un po’ di chiacchiere mi cominciò a parlare dei vecchi tempi, che gli mancava molto il mio cazzo, non c’era giorno che non ripensasse alle nostre scopate, così nonostante non avessi molto piacere feci un’ ultimo sacriificio e mi feci spompinare sborrandole in bocca e poi le dissi” Federica, questa è stata l’ultima volta che ti do il cazzo, non cercami più, l’ho fatto solo in ricordo dei bei vecchi tempi, ora scusami ho molto da fare, ciao”e la mandai via per sempre spero. Quanto a Ramona, venni a sapere che si lasciò con il marito, e che divenne la più grande troia della zona, chiunque avesse voluto incularla, lei si metteva a pecora e si faceva inculare, senza ritegno ed in qualsiasi posto, un prato, in auto, in un vicolo, nei bagni dei locali e dei bar ovunque, bastava chiedere e lei dava a tutti senza problemi.
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L\'amica di mia cugina
L’AMICA DI MIA CUGINA
Un giorno mi chiamò mia cugina, e mi disse che la suocera di una sua amica, doveva fare alcuni lavori d’intervento ai balconi e un terrazzo, nello stabile di loro proprietà, così le dissi che sarei andato il sabato per vedere il lavoro. Io ho una piccola impresa edile, sono il titolare ma eseguo lavori anche io personalmente, così il sabato mattina alle 10:00, mi recai sul posto. Mia cugina era lì sotto in cortile che mi aspettava, la salutai e salimmo, in casa della signora. Mi presentai, e mentre faceva un caffé , mi parlava dei lavori da eseguire, preso il caffé facemmo un giro per vedere i balconi ed il terrazzo in questione. Una volta visionato il tutto le dissi che avrei provveduto quanto prima possibile, per farle avere il preventivo.
La settimana seguente la chiamai per fissare un appuntamento e consegnare il preventivo, fissammo l’appuntamento per la domenica verso le 11:00.
La domenica come d’accordo andai a casa sua, suonai e la porta mi fu aperta da una bellissima ragazza, alta, capelli mori lunghi, occhi verdi, un bel seno prosperoso, un corpo assolutamente fantastico. Rimasi a bocca aperta vedendola, le dissi buongiorno, mi presentai e lei fece altrettanto, era la nuora della signora, che io non immaginavo vivesse con loro. Comunque consegnai il preventivo, salutai entrambe e mi disse che una volta valutato il prezzo, mi avrebbe dato una risposta, e nel caso i lavori dovevano iniziare il prima possibile.
Passò circa un mese erano i primi giorni di Giugno, quando ricevetti la telefonata della signora, che voleva sapere quando avrei potuto iniziare i lavori, e le risposi che nell’arco di due settimane avrei organizzato il tutto, ed avrei iniziato i lavori, e così fu.
La mattina arrivammo con il camion per scaricare i materiali e le attrezzature, verso le 7:15, e dopo alcuni minuti arrivò un auto, alla guida c’era una signora sui 40 anni, sotto casa della signora, suono il clacson un paio di volte, ed ecco che dalle scale stava scendendo lei Tatiana, questo era il nome della nuora della signora. Usci dal portone e i miei occhi e quelli dei miei operai uscirono fuori dalle orbite, aveva una leggerissima camicetta bianca trasparente ed una minigonna molto ma molto mini, due gambe stupende, era la perfezione che camminava lungo il vialetto del cortile, e noi senza fare un fiato lì a rifarci gli occhi con quella celestiale visione quale essa era, salì sull’auto ed andò via.
I giorni che seguirono vedevamo tutte le mattine, lei che usciva di casa, e quasi tutte le mattine, vestita in modo molto provocante, ma durante quei giorni, non vedemmo mai il suo ragazzo, il figlio della signora. I lavori durarono un paio di mesi circa, ci furono alcuni lavori extra da fare e negli ultimi giorni, avevo preso molta confidenza con Tatiana, ricordo in particolare un giorno, verso la fine dei lavori. Quel giorno andai a lavoro solo io, salii in terrazza per ultimare delle rifinitura, quando all’improvviso spunta mia cugina e le dissi”cosa ci fai tu qui?” – “ sono rimasta a dormire qui da Tatiana ieri sera, come vanno i lavori?” – “tutto bene, ho quasi finito, senti ma il ragazzo di Tatiana dov’è” – “sei curioso eh? In carcere per furto d’auto, e siccome aveva altri precedenti penali, gli hanno dato 6 mesi” – “ora capisco perché non lo vedevo mai, e lei che cosa dice di questa situazione?” – “niente è stanca sicuramente quando esce lo lascia e torna nel suo paese vicino Teramo” – “capisco, poverina, una bella ragazza come lei, tutta sola……” – “ vieni a prendere un caffé con noi, sta uscendo” – “ volentieri un attimo solo” . Così entrai la vidi era li con una vestaglietta di raso bianca trasparentissima, che le si vedeva chiaramente come era vestita sotto e praticamente un perizoma quasi inesistente, e niente reggiseno, che stupenda visione per i miei occhi, mi eccitai moltissimo, scambiammo qualche parola, e poi tornai malvolentieri a lavoro. Usci anche lei sul terrazzo, per fumare una sigaretta, si mise seduta proprio vicino a me, mi fece alcune domande, se avevo una ragazza, cosa facevo di solito fuori dal lavoro, che locali frequentavo, ed io rispondevo alle sue domande, guardandola non in viso, ma le sue belle tette, lei se ne accorse, e per stuzzicarmi ancora di più, si muoveva molto in modo da farle ballare per bene, ebbi un improvvisa erezione incontrollabile, quella ragazza mi eccitava da morire, ma sul più bello nel momento in cui allargò appena le gambe e vidi bene in mezzo alle sue cosce, arrivò mia cugina, per chiamarla, la volevano al telefono, ma non usci più fuori.
I lavori erano terminati, portai via tutte le mie attrezzature, e ritornai il giorno seguente a casa della signora, per fare i conteggi e saldare i lavori, facemmo tutto, poi prima di andar via la signora mi chiese se ero interessato ad un lavoro, nella sua casa al paese, vicino Teramo, le chiesi di cosa si trattasse, e nell’insieme era un bel lavoro, così ci mettemmo d’accordo per andarlo a vedere il sabato, partenza prevista ore 8:00.
Arrivò il sabato, mentre ero in macchina, pensavo se con noi venisse anche Tatiana, un viaggio con lei mi avrebbe fatto molto piacere, arrivato sotto casa della signora, erano lì tutte e due pronte per il viaggio, la signora e Tatiana. Partimmo ed arrivammo al paese verso le 10:30 circa, avevamo fatto una sola sosta. Appena arrivati la signora apri il cancello del viale, entrai con la mia auto, la parcheggia sotto un albero all’ombra, scesi e mi guardai intorno. Era un posto meraviglioso, un paesino tranquillo, vicino la casa, ma intorno ad essa un bellissimo boschetto, la tranquillità era la vera padrona di quel posto. Cominciammo subito a vedere i lavori, presi delle misure, annotai degli appunti sull’agenda, e poi la signora si mise in cucina, per preparare il pranzo, mentre io e Tatiana, eravamo in giardino a scambiare due parole. Quel giorno era vestita piuttosto normale, mogliettina aderente, pantaloni aderenti, e niente in vista, un po’ una delusione per i miei occhi, ma comunque andava bene lo stesso, la sua presenza di per se già mi dava gioia. Il pranzo era pronto entrammo in casa, un pranzo davvero ottimo, aveva preparato la signora e dopo pranzo Tatiana si alzò e disse “vado a darmi una rinfrescata, ho un tale caldo oggi, faccio presto” e la signora “Ok, vai pure io intanto devo andare a riposarmi un po’ sono stanca dal viaggio, non sono abituata a tante ore di viaggio in auto, se vuoi riposarti anche te, c’è un’altra camera di sopra vai pure” risposi che preferivo uscire in giardino a godermi il posto, e salì in camera sua per riposarsi.
Uscii nel giardino e mi misi a sedere su di un muretto, all’ombra, dopo alcuni minuti usci anche Tatiana fuori, “madonna, che visione” pensai, si era cambiata indossava una camicettina molto leggera e trasparente ed una gonnellina molto larga, ebbi di nuovo un erezione, ogni volta che la vedevo vestita in modo provocante avevo un erezione. Venne verso di me e mi disse” andiamo a fare un giro nel boschetto, vuoi?” – “certo sarai la mia guida personale” – “ e tu il mio cavaliere”.
Entrammo nel bosco, e dopo un po’ chiesi dove stavamo andando con esattezza, e lei rispose che era una sorpresa, arrivammo in una radura ben curata, pulita ed isolata, si sdraio a terra sopra l’erba, e disse” non ti sdrai tu? Guarda che non mordo mica io” mi sdraiai vicino a lei, cominciò a parlare, poi sentii la sua mano sopra il mio petto, e scendeva verso il mio cazzo, che ormai stava molto stretto nei pantaloni, comincio a passare la sua mano sopra il cazzo, poi con grande destrezza lo tirò fuori e cominciò a tirarmi una sega, in quel momento nessuno di noi due osava aprire bocca, tranne lei nel momento in cui cominciò a leccarmi il cazzo. Era una vera maestra con la lingua, lo leccava e poi lo prese a succhiare, un pompino davvero bellissimo, ma sul più bello si fermò e disse”scusami ma non riesco ad andare oltre, quando comincia ad uscire qualche goccia di sperma, mi viene……mi sento male” – “non preoccuparti ora contraccambio il favore”, le sollevai la gonna, e con grande sorpresa vidi che non indossava le mutandine, così presi a leccare quella figa ben curata e depilata, leccavo il suo clitoride e lei moriva di piacere, la sentivo, poi una volta che la figa era bella bagnata infilai il cazzo tutto dentro, dio com’era calda e bagnata, poi ci rotolammo in terra e salì lei sopra di me e cominciò a cavalcarmi come una forsennata, faceva su e giù sempre più velocemente sempre più svelta fino al grido di piacere, e via dalla figa cominciava ad uscire tutto il suo caldo umore, di colpo si rotolo di nuovo a terra ed ora ero sopra di lei, la scopavo sempre più veloce fino all’esplosione, i primi due o tre fiotti di sborra uscirono con tale violenza che finirono dritti sul suo viso, e il resto tutto sopra il suo ventre, che scopata meravigliosa, ora ero soddisfatto, anche se il lavoro non lo facevo almeno non avevo fatto un viaggio per niente.
Ci siamo ricomposti ed avviati verso casa, lungo il tragitto, mi disse”è un vero peccato che hai finito di lavorare a casa nostra, sai quante belle scopate potevamo farci ancora!” – “non dirlo a me, ti ho desiderata dal primo istante che ti ho vista, e sono certo che insieme avremmo potuto realizzare delle grandi scopate”.
Tornammo a casa e ripartimmo per Roma, e da quel giorno persi ogni contatto con lei.
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Al supermercato
Più che racconto il mio è una fantasia, un sogno....che vorrei realizzare: Come ogni giorno mi reco a lavoro e mentre mi aggiro per le corsie del supermercato, una bella signora, vestita molto sexy con jeans e maglietta scollata mi chiede: ho bisogno del tuo aiuto, sei libero? Io gentilmente mi offro di aiutarla ma lei mi risponde che quello che sta cercando non è sugli scaffali, non è in vendita ma lei lo cerca insistentemente. Le dico che a me può chiedere quello che vuole e che sono a sua completa disposizione. Allora mi dice: vedi, avrei bisogno di un attrezzo facile da adoperare, un attrezzo che mi aiuti quando ne ho bisogno, ma soprattutto un attrezzo che duri nel tempo. Allora (facendo finta di non capire) le chiedo di spiegarsi meglio, e lei mi risponde: vedi caro mio, quello che cerco io è qualcosa che voi uomini avete dalla nascita, ma che molti non sanno usare. A quel punto decido di chiederle di seguirmi, le dico: venga signora, qui in magazzino forse ho quello che fa per lei. La signora mi segue e non appena chiusa la porta mi prende e mi spinge contro il muro, infila una mano tra i miei jeans e mi tira fuori il cazzo, la signora ha ottimi gusti e voglia di usarlo. Mi dice: vedi, questo è l'attrezzo di cui parlavo, e se lo infila tutto in bocca. A quel punto il cazzo mi viene duro, la prendo per i capelli e le tolgo il cazzo dalla bocca; quando il gioco si fa caldo, sono io che devo comandare, e cosi decido di prenderla, sollevarla per le chiappe e di stenderla sulla prima cosa che mi capita. Le slaccio la cintura, gli tolgo i pantaloni e scopro che la troia indossa un perizoma di pizzo colorato come piace a me, con le labbra e con i denti, gli tolgo via il perizoma e le apro le gambe ora si che inizio a eccitarmi. La troia è completamente depilata, proprio come piace a me, cosi inizio a leccargli vicino la figa, tra le cosce lentamente mi avvicino alle piccole labbra, poi con la lingua inizio a leccarla tutta, ha un buon profumo la troia e a me piace enormemente leccare la sua fica. Passano i minuti e lei gode sempre più, le piace, si agita, gemita, è talmente calda che inizia a gridare, cosi decido di infilargli il suo perizoma in bocca per non farla urlare...potrebbero sentirci. Io continuo a leccare, leccare, leccare e ancora leccare, più a lei piace e più piace a me. Lei si bagna, ha la fica calda e bagnata, vuole che gli infili il cazzo ma voglio continuare a leccare.....sempre di più. Gode, gode e gode la troia, le piace sentire la mia lingua che gli lecca la fica; talmente che è calda che non ce la fa più, la sento irrigidire...la sento, eccola la troia sta godendo e sta venendo si, la mia lingua le piace e lei ora è soddisfatta, ma io no. La prendo, la sollevo e la faccio inginocchiare ai miei piedi, le prendo la testa e le infilo il mio cazzo in bocca....ora la troia ha solo voglia di succhiare e farmi godere. Prima movimenti lenti, poi accelera di colpo per poi rallentare ancora. è un alternarsi di movimenti lenti e veloci. Si aiuta con le mani, le piace succhiare, mi accarezza, mi lecca le palle, mi lecca la cappella....è brava, è troia. Sento dei rumori vicino a noi, temendo di essere scoperto con le mani le faccio cenno di non parlare e di continuare a succhiare, questo pompino diventa sempre più eccitante, sapendo di poter essere scoperti, la cosa si fa intrigante e mi eccito ancora di più. Non c'è tempo per infilargli il cazzo nella fica, cosi gli vengo in bocca. a lei piace il mio sperma e cosi lo beve tutto. chepompino da favola. Guardo l'orologio e mi accorgo di essere stato via dal negozio per 40 minuti, cavolo ho rischiato di essere scoperto ma per un pompino ed una leccata di figa, questo è il minimo. La donna rimane contenta, chiede se il mio attrezzo ha voglia di scopare la sua fica, cosi le lascio il mio numero di telefono, sapendo di essere ricontattato, visto che alla troia è piaciuto il gioco. Prima di andare via, le infilo 2 dita nella fica, cosi bagnata al punto da lasciarmi il suo profumo. Lei si infila il perizoma, si riveste e va via, senza voltarsi e senza dire una parola. Poco dopo ricevo un messaggio in cui c'è scritto: ci vediamo alle 21 al termine del tuo lavoro, e cosi mi attende fuori per una scopata da lasciare il segno. Ma questa è un'altra storia, un'altro sogno che vi racconterò a breve. Wow che giornata dura di lavoro
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Infanzia e gioventù
Mi chiamo Niki (naturalmente è un nik-name)
Niki
Sono qui a raccontare un po’ di me, molti mi chiedono quando, come e perché di questa mia passione, potremmo dire che è sempre stata nel mio “io” anche se non me ne rendevo conto o non volevo accettare questa situazione. Il tutto ha inizio quando ero molto piccolo (8-9 anni), facevo parte di una famiglia composta da madre padre e tre sorelle di cui una di quasi 7 anni più grande di me, gia da questo si può intuire che l’influenza femminile era notevole. Stavo sempre insieme al mio amichetto del cuore, lo chiamerò Enzo,passavamo gran parte della giornata a giocare, giochi da bambino, casti e innocui poi non so e non ricordo chi di noi due propose di giocare al dottore e all’ammalato, come nuovo gioco fummo entusiasti di farlo anche per rompere la monotonia dei soliti giochi (o era una scusa), ogni volta che ci potevamo appartare o rimanevamo soli in casa dell’uno o dell’altro (abitavamo uno sopra l’altro) praticavamo questo “gioco”, ci scambiavamo i ruoli di volta in volta, anche se a me piaceva di più fare l’ammalata, e per come capisco adesso, credo che a lui piacesse di più fare il dottore, mi alzava la maglietta e cominciava ad auscultarmi il petto, mi faceva voltare e mi auscultava le spalle facendomi dire “33”, mi faceva aprire la bocca per guardarmi la lingua, mi palpeggiava le cosce (indossavo pantaloncini cortissimi e stretti) e le natiche, alla fine mi diceva che non stavo molto bene e che avevo bisogno di essere curato, e avevo bisogno di fare delle siringhe e di mettere delle supposte, cosa che avrebbe provveduto lui stesso a fare, e mentre lo diceva cercava di abbassarmi i pantaloncini, io resistetti un po’ , mi vergognavo, non mi ero mai spogliato completamente davanti a nessuno, poi mi convinse, dicendo che era un gioco, mi abbassai i pantaloni e le mutandine, sdraiato a pancia sotto fece finta di farmi una siringa, e con un dito mi toccò il buco del culo fingendo di mettermi una supposta, appena mi toccava il culo, ricordo bene, mi veniva duro e anche lui si vedeva che era eccitato, praticavamo questo gioco almeno due tre volte la settimana e col passare delle settimana e dei mesi diventavamo sempre più audaci, appena soli ci spogliavamo e cominciavamo a giocare, le dita si facevano sempre più intraprendenti, incominciavano a fare capolino dentro il buco del culo, incominciavamo anche a strusciare il cazzo sulle natiche e ad appoggiarlo al buco del culo; continuammo questo gioco per parecchio tempo, poi ci fu un periodo di allontanamento, un po’ perché diventati più grandi, subentrò un po’ di vergogna, e un po’ per la scuola, iniziavo la scuola media.
Iniziò un periodo bello e travagliato, mia sorella più grande, insieme alle sue amiche camminavano per casa mezze nude (solo con mutandine e reggiseno e spesso neanche quest’ultimo, con minigonna mozzafiato che lasciava vedere l’attaccatura del reggicalze),stavano sempre a coscie aperte e incuranti di me (mi ritenevano un bambino e per giunta fratello), si cambiavano e scambiavano gli abiti per vedere come gli stavano, quelle situazioni mi facevano eccitare (se si può usare questo termine per la mia giovane età, comunque mi veniva molto duro), la curiosità o l’eccitazione mi ha anche spinto a spiare sia lei che mia madre (davvero una belladonna) dal buco della serratura quando andava in bagno, vedere come si spogliava, toglieva calze, reggicalze, mutandine e reggiseno mi eccitava moltissimo, quei seni belli sodi e bianchi e quel batuffolo di peli in mezzo alle cosce mi facevano andare in estasi; quante seghe mi sono fatto vedendo quelle cose. Da questo si può dedurre che incominciavo ad avere i primi pruriti e le prime voglie, avevo circa 11-12 anni e vedendo mia sorella e mia madre mi venne voglia di indossare i loro indumenti intimi, mi piaceva moltissimo indossare calze e reggicalze e girare per casa tutto nudo con indosso solo una vestaglietta molto corta che copriva a malapena il culo, mi eccitava moltissimo affacciarmi alla finestra conciata in quel modo e parlare con gli amici o amiche vicini di casa, anche loro affacciati, e che, sicuramente non potevano immaginare che dalla cintola in giù ero tutta un'altra persona; mi
piaceva quella situazione, e lo facevo spesso, ogni volta che ero sola in casa, e capitava spesso i miei lavoravano tutti e due.
Un giorno, come al solito avevo indossato calze e reggicalze e camminavo per casa sempre con la stessa vestaglietta, ogni tanto la aprivo e mi rimiravo allo specchio, poi mi mettevo di profilo e mi toccavo il culo, richiudevo la vestaglietta e mi affacciavo alla finestra a gambe divaricate e di tanto in tanto mi toccavo il culo accarezzandolo a lungo, mentre ero intenta nelle mie “faccenduole” mi sento chiamare dal mio amico, abitava al piano di sopra, anche lui affacciato alla finestra, mi venne il sospetto che da sopra si vedesse qualcosa, e così mi ricomposi un pochettino, abbassando il più possibile la vestaglietta e arretrando il bacino e le gambe, alzo la testa, lo saluto e lui mi dice se poteva scendere a trovarmi un po’, è solo in casa con la madre e si sta annoiando moltissimo, gli dico di si, è come un fulmine, sento bussare mentre mi sto togliendo calze e reggicalze, , vado ad aprire abbottonandomi alla meglio la vestaglietta, lo faccio entrare, ci affacciamo alla finestra parlando del più e del meno, facendo anche dei commenti piccanti su amiche e conoscenti anche molto più grandi di noi, ad un certo punto si allontana per andare in bagno, e io resto ad aspettarlo affacciata alla finestra, non lo sento tornare, ma sento il suo corpo che si appoggia al mio e la sua mano che accarezza il mio culo, ho un sobbalzo e farfugliando qualche scusa banale cercai di ricompormi, avevo dimenticato che la vestaglietta era corta e stando affacciata alla finestra era diventata ancora più corta, lasciando scoperto tutto il culo, bianco sodo e senza l’ombra di un pelo (come o forse più bello di quello di una femmina), Enzo, non si scompose proprio elogiava il mio culo mentre continuava ad accarezzarlo, ero diventata rossa come un peperone, e cercavo continuamente di ricompormi, mettendomi in posizione eretta e abbassando il più possibile la vestaglietta, adducendo ulteriori scuse e giustificazioni per quella situazione, gli dissi le prime cose che mi vennero in mente , tipo che ero intenta a lavarmi e vestirmi o qualcosa del genere, cosa che lui non ascoltò nemmeno, continuando ad accarezzarmi il culo, sicuramente non aveva creduto a quello che gli avevo detto, io continuavo a resistere, vedendo questo lui mollò e si riaffacciò alla finestra, cosa che feci anch’io, dopo pochi minuti che eravamo affacciati, approfittando di un mio attimo di distrazione (stavo parlando con un amica anche lei affacciata alla finestra, si mise dietro di me, e come un lampo, lo cacciò fuori, mi alzò la vestaglietta ( di poco già era abbastanza alzata) e me lo poggiò tra le natiche, ebbi un sussulto, ma non mi potevo (o non volevo?) muovere perché intento a parlare con la mia amica, incominciò a strusciarlo tra le natiche, io sentivo una cosa sottile e dura che andava su e giù tra le mie natiche, rientrai e gli dissi: basta ma che stai facendo? lui rispose che voleva solo giocare un po’ come facevamo un tempo, lo guardai con occhiate di rimprovero e andai a sedermi sul divano, si sedette anche lui, e poco dopo cominciò ad accarezzarmi le cosce, opposi solo un minimo di resistenza, giusto per non sembrare sfacciata, mi piacevano quelle carezze, quando vide che mi ero rilassata e non opponevo più nessuna resistenza, si fece molto più audace, si abbassò i pantaloni e cominciò a strusciarsi contro le mie cosce, lisce come la seta , aveva un cazzo normale, solo un po’ sottile, e già abbastanza peloso, provavo invidia e vergogna a vedere tutti quei peli, sul mio cazzo neanche l’ombra, infatti per la vergogna teevo chiusa la vestaglietta, mi fece girare a pancia sotto e si sdraiò su di me posizionando il cazzo tra le mie natiche; mi piaceva moltissimo quella sensazione, ero tutta eccitata, e il cazzo mi faceva male, tanto che era duro, mi girai di nuovo e lui mi convinse a togliere la vestaglietta, mentre lo facevo mi vergognavo a mostrare il cazzo senza peli, mi rassicurò dicendo che cresceranno senz’altro, si sdraiò su di me e cominciò a muoversi , i cazzi si toccavano e si sfregavano tra di loro, era bellissimo.
Ci toccavamo, ci accarezzavamo e strofinavamo i nostri cazzi sulle rispettive pance, mi fece girare di nuovo e mi poggiò di novo il cazzo tra le natiche, stringendole e muovendo il cazzo su e giù. Io feci la stessa cosa, ci eccitavamo tantissimo, ma ci limitavamo a questo, diciamo che era la fase più avanzata dei giochi che facevamo quando eravamo molto più piccoli, raggiungiavamo un certo orgasmo o soddisfazione, ma senza sborrare, non ci riuscivamo ancora (troppo piccoli credo).
Andammo avanti per parecchio tempo, con questi giochetti, ci cercavamo spesso, bastava uno sguardo e se in casa non c’era nessuno, subito ricominciavamo a giocare, ogni momento era buono, è capitato che lo facevamo anche 3-4 volte a giorno; naturalmente,quando ero sola in casa, mi spogliavo e indossavo come al solito le calze e i reggicalze di mia sorella e come al solito giravo per casa e mi affacciavo alla finestra, e mi guardavo in giro, nella speranza di vedere Enzo, se c’era mi chiamava e mi avvisava che stava scendendo, mi toglievo, in fretta e fuia, calze e reggicalze, non ho mai avuto il coraggio di farmi vedere in quel modo (e adesso me ne pento amaramente), aprivo la porta e mi mettevo alla finestra, indietreggiavo il bacino tenendo le gambe tese e larghe , appena entrava, Enzo, vedendo quello spettacolo, si metteva subito dietro di me, io rimanevo in quella posizione finchè non si stancava di strusciarmi il cazzo tra le chiappe, poi andavamo sul divano e continuavamo a giocare come al solito. Naturalmente in quel periodo le seghe non si contavano, anche perché non avevo perso l’abitudine di spiare mia sorella e mia madre, era passato un po’ di tempo e mia sorella era diventata più bona, e vedendola tutta nuda mi arrapava moltissimo, mia madre invece più matura ma era sempre una bellissima donna tutta da guardare, e anche lei contribuiva alla mia eccitazione.
Sarà stata una coincidenza, spero , ma da quel momento molti conoscenti e amici o pseudo tali, molto più grandi di me, e qualcuno anche padre di famiglia, che fino a quel giorno a stento mi salutavano, incominciarono a guardarmi con occhi diversi, e a rivolgermi la parola e si intrattenevano a parlare con me sempre più spesso, il benzinaio, che aveva 7-8 anni più di me, il falegname, sposato, credo che avesse sui 30-35 anni, il barista e altri amici tutti molto più grandi di me, con occhi languidi e desiderosi, naturalmente lo deduco adesso, allora non ci facevo caso, ero troppo ingenua, non mi spiegavo questa attenzione, solo molto tempo dopo mi era venuto il sospetto che ad Enzo sia sfuggito qualcosa riguardo i nostri giochetti, o ero io che attiravo l’attenzione per come ero vestita? Indossavo sempre pantaloncini molto corti e molto stretti (la mamma mi costringeva a indossarli, andavano stretti perché crescevo rapidamente, e poi la mamma diceva che ero piccolo ed era giusto che io li indossassi), che mettevano a nudo e in risalto le cosce per l’intera lunghezza ed erano talmente attillati che il clo faceva fatica ad essere contenuto.
Con il benzinaio ci intrattenevamo a discorrere del più e del meno nel suo gabbiotto, nell’intervallo tra una macchina e l’altra, ogni battuta e ogni scusa era buona per toccarmi le cosce e poi con la scusa di vedere quanto ero pesante, mi stringeva a se e mi sollevava, sentivo il suo cazzo duro contro la mia pancia, e per sollevarmi più in alto mi metteva le mani sotto le natiche, toccando anche le cosce nude, mi sollevava e mi abbassava, e io sentivo il suo cazzo duro che andava su e giù lungo la mia pancia, ogni volta che mi chiamava andava a finire sempre così.
I lavori di falegnameria , invece mi attiravano moltissimo, andavo spesso a vedere come lavoravano, erano in due, io girovagavo per la bottega (formata da due stanze, una affacciava sulla strada e l‘altra era interna senza sbocchi), e guardavo una volta l’uno e una volta l’altro, chiedendo di tanto in tanto cosa stessero realizzando. Un giorno in bottega c’era solo uno a lavorare, stava lisciando con la pialla, con molta maestria, un pannello abbastanza grande, notando la mia attenzione mi disse se volevo provare, accettai subito, mi passò lo strumento e cominciai a piallare il pannello, lui era di fianco e mi dava istruzioni, mi disse di salire su uno sgabello, perché ero troppo basso, mi disse i fare movimenti leggeri e profondi, “meglio se ti guido io all’inizio “ mi disse e mi prese la mano e la guidò nei movimenti, vedendo che non ero ancora capace, si mise dietro di me e così accompagnava meglio le mani, facendogli fare i movimenti giusti, movimenti che inevitabilmente portavano il mio corpo quasi disteso sul pannello (a 90°), e lui sempre dietro appiccicato, con il cazzo all’altezza del mio culo (aveva scelto bene l’altezza dello sgabello), i movimenti di distensione erano sempre più frequenti, sentivo un manganello appoggiato alle natiche, doveva vere qualcosa di mostruoso in mezzo alle gambe. Mi invitava sempre più spesso ad andarlo ad aiutare, anche quando c’era il suo collega, tanto lui lavorava nella saletta interna, mentre era intento a fare dei lavori mi disse di prendergli qualcosa dalla tasca, infilai la mano ma non trovavo niente, più giù mi disse, la tasca era rotta e mi ritrovai con il suo cazzo tra le mani, non feci subito mente locale, quindi per cercare di identificare
cosa fosse, incominciai a tastarlo e a stringerlo, chiedendo a lui cosa fosse e cosa dovevo cercare, per tutta risposta mi afferrò le mani e si fece una sega con la mia mano, mi ritrovai con tutta la mano sporca di sborra, chiesi cosa fosse, e lui rispose che era colla di pesce (lo spiritoso). Per un po’ non ci andai più, poi lui, con la scusa di mandarmi a comprargli le sigarette, mi invitò di nuovo e continuai ad aiutarlo nei suoi lavori, mi metteva sempre a piallare e lui naturalmente dietro, ogni tanto si fermava perché stanco di stare in piedi e invitava anche a me di fermarmi e riposarmi, non c’erano altre sedie, e così mi prendeva per mano e mi faceva sedere sulle sue gambe, facendomi sistemare in modo tale che il suo cazzo fosse a contatto con il mio culo, e con le mani mi accarezzava le cosce, tutte scoperte perché come al solito indossavo pantaloncini, per la loro grandezza assomigliavano più a degli hot-pants, le sue mani mi accarezzavano e mi spingevano avanti e indietro, sentivo il suo cazzo enorme che premeva contro il mio culo, poi stanca mi alzavo e scappavo via.
Nel frattempo continuavo a vedermi e giocare con Enzo, tutta questa storia andò avanti per diversi anni, e col passare degli anni diventammo sempre più intraprendenti e sfacciati, non era più un gioco, eravamo sempre infoiati e non avendo ragazze provvedevamo da soli, meglio senz’altro delle seghe; andavamo sempre più a fondo, le carezze diventarono più profonde e con le dita cominciammo ad esplorare la profondità del buco del culo, mi piaceva molto, a lui un po’ meno, quando mi toccava il buchetto mi dimenavo tutta, lui era sempre più eccitato e vedendo quel culo propose di mettercelo dentro a vicenda, cosa che mettemmo subito in atto, mi insalivò il buco e piano piano cominciò a spingere la cappella dentro, appena entrò una fitta lancinante, un male boia, per non farmi sentire dolore si fermò, e poi riprese, piano piano riuscì a infilarmelo tutto dentro, il dolore diminuì e piano piano si trasformò in goduria e il movimento che faceva di avanti e dietro faceva aumentare il mio godimento, godette tanto, mi inondò la schiena di sborra, poi toccò a me , ma dopo vari tentativi non riuscii a metterglielo dentro, era troppo grosso e lui si faceva molto male, mi accontentai di strofinarglielo tra le natiche, avevamo circa 13-14anni, e io non sborravo ancora e avevo pochissimi peli rispetto a lui che aveva quasi un bosco in mezzo alle gambe, una vergogna indescrivibile, la vergogna e l’imbarazzo era ancora maggiore quando insieme ad altri amici ci facevamo delle seghe collettive, loro tutti villosi e con grandi sborrate e io niente, godevo, tantissimo, ma non usciva niente, carini glia mici cercavano di consolarmi, rassicurandomi che prima o poi sarebbe giunto anche il mio momento, naturalmente non sapevano niente della reazione con Enzo; quando ci incontravamo, io e Enzo, oramai facevamo sempre così, lui me lo metteva nel culo e io solo tra le natiche.
Probabilmente Enzo andava anche con qualcun altro, o ci è stato solo una volta,dico questo perché un amico in comune , che abitava sullo stesso pianerottolo e di circa 5 anni più grande, incominciò a farmi delle avances, anche molto spinte, e m diceva che sapeva di me e di Enzo e che voleva farlo anche lui, non so se diceva il vero o stava bluffando, fatto sta è che le sue avances erano sempre più spinte, e non so neanche se era stato Enzo a dirgli qualcosa non l’ho mai appurato; approfittava di quando non c’era nessuno per cercare di convincermi, mi palpava tutta e con forza mi spingeva sul lettino per poter stare più comodo, ma io riuscivo sempre a sfuggirgli. Veniva sempre più speso a casa mia anche perché lui e le sue sorelle erano amici di mia sorella; un giorno si trovava a casa mia mentre ero intenta a studiare, c’era anche mia madre che colse subito l’occasione per chiedergli se mi faceva un po’ di doposcuola, lui acconsentì subito, le prime volte le facemmo a casa mia in presenza dei miei e delle mie sorelle, poi un giorno disse a mia madre di farmi andare sopra da lui, perché doveva studiare anche lui, una volta a casa sua ci sedemmo al tavolo e incominciammo a studiare, in casa c’era anche la sorella che dopo un po’ uscì, quando rimanemmo soli lui si accomodò sul divano, e disse di raggiungerlo, saremmo stati più comodi, eravamo seduti uno accanto all’altro, io avevo il libro sulle gambe e mi accingevo a leggere e lui mi seguiva tenendo una mano sullo schienale sopra la mia testa, ad un certo punto, con l’altra mano incominciò ad accarezzarmi le cosce (indossavo sempre i soliti pantaloncini molto corti), gli resistetti e lo allontanai, appena ritornò alla carica scappai.
Dopo diversi giorni me lo ritrovai a casa e davanti a mia madre disse che rimaneva in casa e che se avessi voluto approfittare sarei potuto andare, mia madre rispose per me dicendo che sarei salito subito, e così fu per volere di mia madre, una volta a casa sua, mi resi subito conto che eravamo soli, mi sedetti al tavolo, e inizia a leggere a voce alta, mi disse riaccomodarmi sul divano, saremmo stati più comodi, mentre lui andava in bagno, così feci, i accomodai sul divano e continuai a leggere, si era anche cambiato, indossò anche lui dei pantaloncini, e naturalmente si sedette vicino a me , ascoltando e ogni tanto mi faceva qualche domanda, per spiegarmi bene cosa dicesse il libro si faceva sempre più vicino a me fino a quando non eravamo proprio accostati, le cosce si toccavano, le sue erano piene di peli, le mie lisce come la seta, restammo qualche minuto in quella posizione, poi mi prese la mano e cercò di portarsela sul cazzo che a giudicare dal gonfiore già doveva essere abbastanza duro, resistetti con molta forza, per farmi cedere e convincermi, poggiò l’altra mano sul mio cazzo, che nonostante tutto si era fatto duro anch’esso, mi bloccò e dopo un po’ non ce la feci più a resistere e non potendo neanche scappare cedetti e mi rilassai, e gli feci fare quello che voleva, in pratica mi accarezzava e guidando la mia mano si fece una sega, mi inondò la mano di sperma, ne cacciò un enorme quantità, una volta venuto si ricompose e continuammo a studiare, io ero molto eccitata e una volta tornata a casa mi feci una gran sega. Di incontri così ne avvennero anche degli altri, io però mi divertivo e godevo molto di più con Enzo, e quindi capitò che mi alternavo , un po’ con lui e un po’ con Enzo.
Un giorno chiese a mia madre se potevo fargli compagnia, doveva passare la serata e dormire a casa della sorella, che era dovuta partire d’urgenza, ne avremmo approfittato per studiare un po’ in santa pace, per mia madre andava benissimo, visto che andavo anche per studiare.
A casa della sorella , ci mangiammo una pizza , guardammo un po’ di TV e poi andammo a letto, naturalmente scelse il letto matrimoniale, andai in bagno, al ritorno già lo trovai sotto le lenzuola, mi misi anch’io sotto le lenzuola, indossavo solo le mutandine, faceva molto caldo; spegnemmo la luce e dopo pochi secondi lo sentii muoversi verso di me, si accostò a me , era nudo sentivo il suo cazzo duro contro le mie cosce, cercai di resistere, ma lui era più forte di me, mi bloccò le mani e rimase accostato a me finchè non mi calmai, poi portò la mia mano sul suo cazzo, era enorme grosso e lungo, nella mano non entrava, incominciò a farsi una sega con la mia mano, che ormai andava anche da sola, si fermò e si accostò di nuovo a me, mi prese il cazzo tra le mani, sentivo il suo spingere sulla coscia, mentre mi faceva una sega, mi fece mettere sul fianco e poggiò il cazzo prima sulle natiche , era una bella sensazione, anche se non lo facevo vedere apertamente, mi convinse anche a prenderglielo in bocca, da sopra il lenzuolo, altrimenti non lo avrei mai fatto; sborrò mentre gli facevo una sega, si pulì e si voltò dall’altra parte per dormire. Nel culo me lo mise qualche settimana dopo, un pomeriggio ero sola in casa e come al solito mi ero messa calze e reggicalze di mia sorella e con la solita vestaglietta giravo per casa e mi affacciavo alla finestra, lo vidi affacciato alla finestra del pianerottolo,mi chiese di farlo entrare,gli dissi di aspettare un momento,mi tolsi calze e reggicalze e andai ad aprirgli, andai subito alla finestra, non volevo che mi spingesse sul divano, eravamo affacciati e parlavamo del più e del meno, poi si scostò un po’ e con tutte e due le mani cominciò a toccarmi il culo, non potevo agitarmi più di tanto avrei fatto capire qualcosa alle altre persone che erano affacciate, le sue mani mi tenevano bloccata e si facevano sempre più intraprendenti, in effetti a me non dispiaceva molto, anzi era molto piacevole, quando vide che non reagivo più si sbottonò i pantaloni e me lo poggiò tra le natiche poi di forza mi portò sul divano, facendomi mettere a 90° con le mani poggiate sul divano e il culo all’aria e in quella posizione , dopo avermi insalivato ben bene e molto ma molto lentamente, me lo mise dentro era grosso, mi faceva un male tremendo, rimasi immobile, il dolore mi paralizzava, se ne accorse e si fermò, per un po’ non pompava, poi quando mi sentì più rilassata continuò a pomparmi, iniziava a piacere anche a me, non resistette molto, gli dissi di non sborrarmi dentro, infatti mi sborrò copiosamente sulla schiena.
Ormai era diventata una routine , quasi fissa, andare con Enzo dove mi divertivo molto anch’io, e andare con Ciro (l’altro amico molto più grande), quest’ultimo mi cercava e mi voleva solo quando era molto arrapato, e lo pretendeva anche, con molta insistenza, invece con Enzo era più bello perché lo prendevamo come un gioco e di comune accordo decidevamo di stare insieme.
Naturalmente continuavo anche con il benzinaio che mi chiamava sempre più spesso, e così anche il falegname, non sapevo dire di no a nessuno, evidentemente mi piaceva sentirmi desiderata e voluta, ogni volta che mi chiamavano sapevo come sarebbe finita, e nonostante questo ci andavo comunque, il benzinaio continuava a toccarmi cosce e culo e a strofinare il suo cazzo contro la mia pancia, il falegname prima mi faceva lavorare un po’ e poi mi faceva sedere sempre sulle sue gambe, posizionando sempre con più attenzione il cazzo sul mio culo.
Con Ciro, quando aveva voglia, ogni luogo era buono per scopare, ricordo quando andavamo al mare, con le rispettive famiglie (sorelle e madri), avevamo una cabina, prima si cambiavano le femmine, e poi i maschi, i maschi eravamo solo io e lui, e una volta chiusi in cabina, ci spogliavamo, e quando eravamo nudi, sbirciavamo attraverso i buchi della parete per vedere chi c’era dall’altra parte, il buco dove guardavo io era basso, e quindi mi dovevo piegare per guardare, appena in posizione lui ne approfittò e me lo poggiò tra le natiche, costringendomi con forza a rimanere in quella posizione, naturalmente non potevo né gridare e né agitarmi più di tanto per non fare rumore, però notai e lo notò anche lui, che appena mi toccò il mio cazzo divenne duro, e questo non fece altro che aumentare la sua insistenza, dovetti stare ferma mentre lui approfittava di me, ci mise poco a sborrare, poi si pulì e uscimmo come se non fosse successo niente.
Stavano capitando cose che mai avrei immaginato, tutti approfittavano della mia ingenuità e del fatto che non sapessi dire no a nessuno, ma ero davvero tanto provocante? E sembravo davvero una bella femminuccia con tanto di bellissime cosce e culo? Non lo saprò mai. Tutti in qualche modo volevano approfittare di me, ricordo un giorno, con un gruppetto di amici, stavamo rientrando non ricordo bene da dove, tra questi c’era anche uno ch ci aveva accompagnato che aveva sui 20-22 anni, mi faceva camminare accanto a lui, e con la promessa di comprarmi un gelato mi convinse a mettergli la mano in tasca, una tasca molto profonda e bucata, me la posizionò sul suo cazzo e sempre con la promessa del gelato mi convinse a menarglielo, diventò subito duro, ma era mostruoso, grandissimo, la circonferenza nella mano non entrava e per poco usciva dai pantaloni dal lato della cintura, doveva misurare sui 30cm, un mostro indimenticabile, per tutto il tragitto tenni la mano nella sua tasca, appiccicata a quel mostro, la passeggiata durò una decina di minuti, era sempre più duro e io lo tenevo stretto e andavo su e giù con la mano, alla fine quando stavamo per arrivare a destinazione, mi sfilò la mano dalla tasca, era tutta anchilosata e mi diede dei soldi per comprarmi il gelato.
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Nikole,
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Giulia parte 2
Nei giorni successivi fui tempestato da sms di Marco e Pino, suppergiù dicevano tutti la stessa cosa “Giulia mi fa impazzire”, “ha due tette stupende” , “un culo fenomenale” “vorrei leccargliela a ripetizione”, solo per citarne alcuni risposi che finchè ci sarebbero state le loro ragazze tra i piedi sarebbe stato difficile divertirci un po di più a meno che anche le loro ragazze accettavano la situazione e a quel punto ci saremmo divertiti tutti assieme. Informavo costantemente Giulia di tutti gi sms che ricevevo ed era alquanto contenta di aver suscitato certe emozioni nei miei amici.
Come dovevamo procedere? Decidemmo di valutare le circostanze man mano che ci capitavano. Intanto decidemmo di invitare entrambi i nostri amici nel garage di casa mia per vedere un pò come far evolvere la situazione. Ci demmo appuntamento per l’indomani alle 22, arrivarono con 10 minuti di anticipo.
Erano convinti che Giulia fosse all’oscuro degli sms che mi avevano mandato, invece lei prese il mio cellulare e cominciò a rileggerli uno a uno.
Lesse il primo: “Giulia mi fa impazzire”, “spiegatevi” disse…., visibilmente impacciati Marco riuscì solo a dire “ volevo dire che sei bona, che apprezziamo il tuo fisico”.
“Va bene” disse lei e lesse un secondo sms: “beato te che hai una ragazza così disinibita”, “spiegatevi” disse…, “volevo dire che sei molto intraprendente a differenza della mia ragazza” rispose sempre Marco, Pino si limitava a concordare.
“Va bene” disse lei, “perche’ non vi spogliate, non vi mettere in boxer?” si spogliarono immediatamente, poi li fece sedere sul divanetto, mentre lei in piedi camminando avanti e indietro per la stanza continuava a leggere gli sms sul cellulare.
Lesse un terzo sms “ha due tette stupende e un culo fenomenale”, rivolgendosi verso entrambi levò via la maglia mostrando i seni, poi si allontano di pochi passi e tolse via i jeans e le mutande rimando con addosso solo i calzini e le scarpe da ginnastica, si avvicino ai due che erano sempre seduti sul divano, “allora vi piace il mio culo?” disse, “ si da impazzire” rispose Pino. Allargò leggermente le gambe e si piegò in avanti mostrandoglielo per bene a entrambi, poi mi diede un occhiata e feci cenno che andava tutto benissimo.
Si allontanò nuovamente dai due, si sedette sul tavolo con le gambe incrociate li guardò e disse “vi sta diventando duro?” “si durissimo, rispose Marco, “potete tirarlo fuori e segarvi se volete, non mi scandalizzo” ribatte lei, obbedirono. Continuò a leggere gli sms…. “vorrei leccargliela a ripetizione”… “credete che vi lascerei leccarmela?” “no era solo per dire” rispose Pino.
Mi guardò nuovamente, le feci cenno col pollice alto che era tutto perfetto.
Restando seduta sul tavolo allargò le gambe e disse “chi vuole cominciare?” “a fare cosa?” disse Marco “a leccarmela” si avvicinò e cominciò a dimenarsi con la lingua. Mentre gliela leccava si sparava una sega e le infilò un dito nel buco del culo, la fece girare facendola stare in piedi distesa sul tavolo e da dietro continuò a leccargliela, poi si alternò con Pino per diverse volte. Si stese sul divano e mentre Pino e Marco si davano da fare a leccargliela io lo tiravo fuori e glielo mettevo in bocca, succhiava come una dannata. Chiesero di scopare, ma non gli fu concesso. Chiesero un pompino, non gli fu concesso. Chiesero una sega, fu negata anche quella. Io le venni in bocca ed ingoiò fino all’ultima goccia, non toccò minimamente i loro cazzi, e si segarono fino a venire.
Ci rivestimmo, Giulia badò bene a sottolineare la massima riservatezza su ciò che avevamo fatto, nel caso si fosse saputo in giro, non solo l’avrebbe detto alle loro ragazze, ma il gioco sarebbe finito. La mia Giulia mi stupiva ogni giorno di più, oltre all’arte di mostrarsi, conosceva anche l’arte della diplomazia. Ero sempre più fiero di lei.
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16 years ago
cantrell,
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Muriel -parte seconda-
"Ci farebbe piacere se tu oggi pomeriggio..."
Ceeerrtamente!... Ho il pomeriggio libero!(guardacaso!)...Ci vengo senz'altro!
Sbaglio strada un paio di volte, ma alla fine lo trovo, l'"agriturismo". Agriturismo una mazza!!...E'un castello ..Relais taldeitali ...5 stelle
di pietra medievale, torre merlata compresa nel prezzo che aspetta ancora l'arrivo del Barbarossa!
Ed io sbarbato di fresco, liscio come un neonato mi presento alle 15 in punto."Porta il costume" mi ha detto. Ed io l'ho portato. La piscina è sul fianco destro dell'imponente costruzione e da lì c'è una splendida vista sulla vallata. "Abbiamo 'fittato la dependance" mi aveva detto " e passeremo il pomeriggio in piscina, ci farebbe piacere...".
Il piacere è tutto mio, ammirandola mentre riduce la distanza che ci separa. Indossa una sorta di caftano di lino bianco. Piedi nudi ed un sorriso smagliante. Sono gli unici accessori che ornano il suo portamento regale.
Un paggio la segue, suo marito, che due passi dietro sembra seguirne le tracce. Convenevoli di rito, strette di mano e baci sulle guance.Sono entrambi eccitati dalla mia venuta come se fossero passati anni e non ore.Sono adorabili!
Li seguo fino al gazebo in prossimità della vasca. Un tavolo con del "beverage" ci accoglie in un convivio apparentemente casuale. I temi del nostro discutere toccano le più alte vette della banalità.Il tempo, le ferie, i luoghi visitati eccetera eccetera eccetera. Va benissimo,sembrano i cugini francesi in visita parenti!
Non che sperassi di essere incoronato re...ma la discussione per quanto gradevole è proprio tapina . Che poi discussione proprio non è, un monologo forse, della dolce Muriel, e il marito annuisce con fare beota. Mentre prende aria tra un ruvido avverbio e un congiuntivo improbabile ne approfitto per lanciare un idea balneare giacchè il caldo e l'acqua vicina invitano ad un ammollo immediato. Siiii...ma "scehrto", si alza e sfilandosi qell'abito informe mi riduce al silenzio.Taccio e guardo.
Ha un costume stupendo...intessuto d'aria e di luce, in altre parole, è completamente nuda. Scannerizzo la sua figura con la pupilla impostata sulla massima risoluzione possibile...Botticelli ci fa un baffo, questa si che è una venere!!
Non pensavo, non credevo. La sua nudità è impudicamente casta. La sua bellezza è una veste elegante. Mi guardo attorno, qualcuno potrebbe notare. "je m'anfouche" ..risponde alla mia muta preoccupazione. E se lei "se ne frega",l'oltraggio al pudore non è contemplato dalla mia morale. Ci tuffiamo assieme nel tiepido liquido che ci accoglie materno. L'acqua è un elemento confidente e complice nel gioco . Agile come una foca guizzo e sguscio a destra e a manca..volteggio a pancia all'aria e metto in mostra le mie abilità natatorie.
Lei mi guarda paziente e amorevole, con un sorriso malizioso che io traduco in : " garzoncello scherzoso, non farla tanto lunga..ok ! sai nuotare!!..sai fare altro?". Richiudo le pinne e guardingo m'accosto a lei
..agito l'acqua intorno al suo corpo...faccio in modo che una leggera carezza liquida l'avvolga. Chiude gli occhi e sospira.."che bello".. nondicemapensa. Continuo lo sventolio come un eunuco alla corte del sultano, e lei apprezza .
Ed io ancora di più. Il mio costume diventa una garrota che strangola la prepotente erezione che cresce. Procedendo cauto, millimetricamente, avvicino sempre di più la mano al suo seno. Ormai sono deciso a sfiorarla, a toccarla. E lo faccio.Mentre una mano agita l'acqua su di lei, come aria che attizza la brace, l'altra la sfiora. Il flebile ansito ad occhi socchiusi tradisce la sua aspettativa. Si abbandona alle morbide carezze che le offro, leggere, sfiorandole i capezzoli. Mi lascio trasportare
dall'istinto. Il seno, poi i fianchi. Le giro intorno. Le spalle, percorro la schiena. Carezzo i suoi glutei, belli, sodi. Mi immergo e continuo sulle cosce che lei spalanca leggermente. Apro gli occhi, ho davanti il suo culo. La vista sfocata dall'acqua mi priva di parte del piacere.
Le mie mani sulle gambe traducono perfettamente la bellezza morbida e invitante della bella castellana .
Riemergo col viso davanti al suo. Mi guarda con voglia .Silenziosa migra verso il bordo vasca nelle vicinanze del buon Claude. Mi volge la schiena, le mani fuori dalla vasca offerte alla presa del marito.
Penso che voglia uscire dall'acqua, che il gioco sia finito.
Ruota la testa quanto basta per offrirmi un profilo d'invito. Vuole che continui. Siiiii...che possa diventare un rospo se mi muovo da lì!!..Chiedo consenso al marito con un occhiata.Due centimetri di assenso mi tolgono ogni indugio.
Le massaggio le spalle..affondo le dita nella sua pelle, ogni centimetro merita una stupefatta attenzione. Godo al solo toccarla...In un crescendo spasmodico di eccitazione prendo una boccata d'aria e m'immergo.
Divarico le natiche che lei protende verso la mia bocca da squalo. Vorace..mai sazio di mordere e di leccare tutto quello che trovo attaccato a lei. Culo, fica ,cosce. Ma quanto mi piace, quant'è bella, soda, me la mangio !!
Peccato che tutto abbia assunto lo stesso sapore di cloro!! Ci starei le ore la sotto, ma non sono Pellizzari..e nella fica non c'è aria!!
Riemergo, sicuramente paonazzo, e nella risalita mi abbasso il costume.Il capitone cortesemente ringrazia guizzante. Lei è sempre lì, come l'ho lasciata ventimila leghe prima. Suo marito le tiene le mani inginocchiato
a bordo vasca, come partecipe ad un rito pagano!..La voglia di scoparla mi porta il cuore nelle tempie.Sussurro nel suo orecchio "ti scopo"."Ouiiiiiiiii"..porcella al macello!!
Appoggio il cazzo sulle sue natiche. Senza movimenti superflui Muriel inarca la schiena e con un movimento lento del bacino lo accoglie
dentro di se. Piano, lentamente, se lo fa scivolare tutto. MMhhh...comincio ad imprimere un ritmo crescente accompagnando il suo movimento con colpi sempre più decisi. Mi attacco ai suoi fianchi col timore che possa scappare. Non scappa, resta a salmodiare ogni affondo del mio cazzo!
Cerco di non venire..mi piace troppo.Lei , la scena. Vederla godere e, con un bacio profondo, trasmettere il suo piacere a Claude è tremendamente eccitante.
Vengo.................................................................
Mentre loro continuano a baciarsi, io mi ricompongo e fuori dall'acqua mi metto seduto a bordo vasca.
Li osservo. Cerco di dare un senso alla mia presenza. La smettono di tubare alfine ! Entrambi mi guardano con aria sorniona.(??)
Mi sento quasi a disagio...........................
le domande che avrei voluto farle svaniscono come nebbia al sole mentre Muriel mi accompagna alla moto ammutolendomi con l'eleganza dei suoi gesti. Un bacio.Un arrivederci, forse.
Più probabile un addio!
L'ho saputo qualche mese dopo...dell'impotenza del caro Claude , sopravvenuta anni addietro.............
e del grande amore che li unisce.
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16 years ago
admin, 75
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“d’incanto”: è andata d’incanto.
Ad un anno esatto che ci siamo conosciuti con P. e S., i miei Angeli...
“D’incanto”: è andata d’incanto.
Ieri sera uno dei momenti più belli è stato quando mi sono ritrovato con Lei, distesa su un fianco, che mi spompinava appassionatamente: le sue gambe lunghe ed eleganti vicino a me, fasciate dalle calze nere setose che le avevo portato la volta scorsa… Mugolava dolcemente mentre Lui la leccava dietro… Non ho perso tempo, non volevo si appropriasse della sua… della sua patata, farfalla meravigliosamente morbida e bagnata che scivolava sotto le mie dita e sotto i miei occhi spalancati… Mi sono portato più vicino. Le ho sollevato la gamba sinistra (quella seta nera e la pelle liscia e profumata mi fa venire ancora la pelle d’oca) mettendole una mano sotto la coscia vicino all’inguine. L’ho aperta bene mentre lei mi avvolgeva la schiena appoggiandosi e accarezzandomi con il collant da sopra, benissimo… era morbidosamente e umidamente rilassata, totalmente abbandonata e offerta ai suoi amanti. Il buco e la fica si vedevano esposti nel loro totale splendore… Lui continuava a scoparle il culetto con la lingua ed io ho iniziato sul davanti… eravamo vicini, molto vicini e lei sotto di noi che si contorceva sempre con il mio cazzone in bocca. –“Ghhh... ghodo… Goodooo… Bravo, MMMHHHH, braviiii… Godoooo… GLAB… AHHMMMMhhh… che bellooo… AH!… bellohhh”-
Poco dopo lui mi ha lasciato il campo libero con la silenziosa scusa di prepararmi il preservativo per il dopo… ed ho continuato da solo. Ero fritto, cotto totale, partito come una troia lesbica in calore… sentivo il Suo piacere e godevo anch’io all’impazzata con Lei sulla bocca e nel cervello… ho continuato fino a farla venire davvero… ed è stato fortissimo, una valanga… mi ha chiuso serrando le gambe, afferrandomi forte per i capelli ma non sfuggendo alla mia bocca, alla mia lingua. Non mi ha staccato ma soltanto afferrato e frenato… Mi è venuta lentamente, inesorabilmente, letteralmente… in bocca… -“HAAH… MMMMMHHHHH, HAAAAH!!!… HAAAAAHHH!!!…“ – … Che piacere immenso, che liberazione per me (cazzo, cervello, fica e corpi vibravano in una cosa sola…) desideravo tanto sentire quell’esplosione, quella frana... Ho continuato piano, molto piano, dolcemente, mentre la sua stretta si allentava poco a poco… mentre si scioglieva di nuovo… baciandole il clitoride, vicino, slinguando intorno, disegnando le grandi labbra, dentro e fuori; l’inguine, le coscie, il buco… CHE SCORPACCIATA, CHE GUSTO DIVINO!!! Lei con la testa rovesciata verso l’alto all’indietro sul bordo del letto… ha preso a succhiare il cazzo di Lui che l’aveva afferrata stretta per le mani mentre stava venendo… il membro le cadeva in bocca dall’alto. Mugolando ha cominciato a succhiare e a mangiarlo…
…
Oggi mi ha chiamato “amore mio”, al telefono con lui vicino, erano in viaggio per lavoro e lui rideva, per la loro azienda, insieme verso Parma… la cosa non mi dispiace affatto ma non è da prendere sul serio. E’ una manifestazione di affetto giusta come si conviene ad una relazione travolgente che dura da più di un anno… Mi ha detto di provare e riprovare con mia moglie, di tentare ancora, di non cedere perché sono troppo bravo…
Prima di finire a letto abbiamo parlato molto, lei seduta su di me su una sedia, abbracciandomi… in guepiére e calze, il mio pisello si ingrossava, facendoci tante coccole e mangiando il gelato che avevano portato in camera… parlando, che so… anche di politica, di tante cose, di amicizia… Ci sbaciucchiavamo come ubriachi. Abbiamo riso, ridiamo sempre. Lui stava sdraiato in poltrona vicino a noi.
…
Ho continuato il mio interminabile “pasto” usando anche le dita, rimescolandole l’interno del ventre mentre infoiata succhiava il cazzo del suo uomo… Gemeva forte…
- “Scopami, Pietro, scopami ti voglio sentire dentro… AH!… HAAAH… Pi… pscopami…” -
Rigirandola alla pecorina ho alternato penetrazioni classiche ad altre penetrazioni di lingua. In quella posizione il mio membro si scontrava con la sua cervice… e quando questo accadeva, quando affondavo più forte e con più decisione i mugolii di lei schizzavano ed esplodevano in urla e guaiti… la testa, lo sguardo si voltavano indietro verso di me… Ho pensato di farle persino male, invece era piacere intenso, troppo intenso… Allora le davo tregua, a modo mio… prendendola di nuovo in bocca e con la lingua divorandole il buco… gustoso di un sapore buono, terribilmente porco, quasi ruvido, per poi calare nel lago dolce della sua spacca… e viceversa… i suoi liquidi mi sarebbero potuti uscire dalle orecchie per quanto l’ho scopata dentro… quanto ho allungato la lingua dentro… non capivo più nulla. Più divoravo e più mi piaceva quel fiero pasto… Le mie endorfine erano a mille… ero fuori di me... Mi ha pregato di venirle dentro: “Pietro… AH!… UHAH!… ti piace??? Dimmi che ti piace… ti prego, vieni… ti piac…vieeniii dentro… HUH!… tipprego…Ahhh… AH!… aaahhh… chebbello, HAH!… AH!”- ma in quel modo sarei potuto andare avanti “ore”… ormai ero bloccato in sadico-masochistica sintonia, tanto coordinato da godere da morire di quella che stava diventando quasi la tortura del “non venire”… In quella posizione e in quella alternanza di bocca e cazzo mi stavo insensibilizzando… trascendendo verso la cerebralità assoluta… Troppo, troppo… volevo concludere… volevo venire fisicamente davvero…
L’ho dovuta e voluta rigirare ancora sottosopra mettendole due cuscini sotto il fondoschiena, con le mie mani che le premevano e aprivano le coscie, la sua fica nella giusta angolazione, perfetta, il cazzo che entrava e usciva da solo come guidato dal magnetismo di una calamita. Puntare, premere e scivolare dentro, bellissimo, assolutamente fantastico… Così affondando non solo vedevo ma sentivo distintamente i movimenti interni della sua passera. Mi stringeva a impulsi come fosse una mano e una bocca insieme… mi risucchiava dentro, alzavo la testa e incontravo i suoi occhi fissi sui miei, semichiusi… lo sguardo implorante: -“ Tip-piaceeee???” - e al tempo stesso aggressivo, famelico… la bocca aperta… come una belva pronta a divorarmi partendo dalla testa… non resistevo alla tentazione di baciarla in bocca… era mia… tutta mia… la sua lingua sopra e avvolta alla mia, calda e forte, un turbine di scivolose, decise, intime e bagnate carezze… “Vengo – penso tra me - … ora vengo… sto venendo… Oddio mi sale, sta salendo… siii… piano… piano… ascolta, godi, gustatela, respira… che bello.. assurdamente bello… godo… sono in ballo, ci sono di nuovo... cheffica… è fantastico… respira… AH!… sìììì, salgo… sale!… HAHH… VENGOOOO!!!!…”
Così, tra le sua urla ansimanti e le sue incitazioni, le sono venuto dentro travolto da brividi lungo tutto il corpo, lungo tutta la schiena, dai piedi in su fino alla testa… sconvolto e squassato dal desiderio di vederne il suo, desiderio, finalmente saziato… voleva che urlassi che esplodessi… mi ha abbracciato e stretto… ma non l’ho fatto. Urlerò la prossima volta.
Venire nel preservativo, anche se immerso nel bagnetto caldo e pulsante di una farfalla meravigliosa, non è adatto. Oggi ne abbiamo discusso al telefono e mi ha dato ragione... anche se mi ha cazziato perché l’urletto le è proprio mancato… la prossima volta lo strapperemo via… quel cappuccio. Qualcosa, poi, bisogna lasciare anche alla prossima… le verrò addosso… urlando tutto il mio orgasmo come un maiale, crollandole infine tra le braccia…
Splendida trentenne, donna fantastica… splendido uomo… Lei si firma “la tua mamma della montagna”… e mi ha donato passione, dolcezza e amore. Ci accarezziamo appoggiati l’uno all’altro sul letto con la sua testa sul mio petto, avvolta dal mio braccio… Siamo pronti per la sua e la mia meritata dose di tenerezza del dopo… mentre si torna a parlare, Lui di fronte a noi in poltrona, in tre a sorridere… delle nostre cose, delle altre avventure, di moralità, libri, di investimenti… del lavoro, delle nostre famiglie… come se nulla fosse accaduto. Naturalmente amici in libertà al di fuori dei fatti del mondo...
Siamo fortunati, chissà quale divinità dovremmo ringraziare…
Un bacio.
Pi
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16 years ago
admin, 75
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Carla una segretaria speciale
CARLA
Ragazza dai capelli mossi castani, con riflessi dorati, di mezza lunghezza, 27 anni, fianchi larghi, di quelli che fanno figliare bene, sfiora il metro e sessanta di altezza, terza di seno, due ginocchia incredibili, tornite e non spigolose quasi tonde. Vi chiederete come mai di questa descrizione immagino . Il fatto è che solo in un secondo momento mi sono reso conto di tuttociò e mi sembra impossibile non averlo notato prima. Di solito vestiva in modo da nascondere quasi il suo corpo, sicuramente non lo metteva in mostra e tantomeno lo aveva fatto nei primi sei mesi dalla sua assunzione nella segreteria della nostra agenzia; gentile, garbata, puntuale, efficiente, sempre sorridente e fidanzata con Marco. Quel giorno di maggio, e chi lo dimentica più, indossava una gonna ampia, leggera, floreale che arrivava a mezzo polpaccio ed un bolerino che faceva coppia con la gonna, senza maniche .
Era di pomeriggio i quei pomeriggi di maggio in cui tutto vorresti tranne che di lavorare; la nostra riunione mensile si era protratta fino alle 16 dopo i saluti di commiato con il resto del gruppo sono andato in bagno a rinfrescarmi e subito dopo sono entrato in segreteria e mi sono abbandonato su una poltrona . Carla mi fa “ e stata dura oggi l’ing. Paolucci sembrava non voler terminare mai”. “infatti” risposi buttando la testa all’indietro, “ma per fortuna si è accorto la sua lungaggine rischiava di fargli perdere l’aereo e cosi ha chiuso” risposi con gli occhi chiusi ma abbozzando un sorriso . Sento che nel frattempo si alza dalla scrivania e si avvicina mettendosi di fronte a me e mi dice “ posso chiederti una cosa ?” le risposi che ovviamente poteva e che sarei stato felice di poterla accontentare; tirò il fiato e disse “ ti posso fare un pompino “ capirete il mio stupore , sbarrai gli occhi tirai su la testa e rimasi muto. Come se avessi detto subito si Carla si mise in ginocchio e mi disse “ promettimi che non fari o dirai nulla nel frattempo e che farai solo quello che ti chiedo io”. Avevo la bocca secca e dunque mi limitai ad annuire con la testa. Carla cominciò a muovere le mani in direzione del mio pene sbottono la cinghia dei pantaloni e mentre con una mano lo massaggiava , con l’altra sbottonò la sua blusa liberò le sue tette dal reggiseno che si apriva sul davanti e le poggiò sul pene “ ti presento Gianni” dissi ( il mio cazzo si chiama così) . “ Piacere Carla” rispose con un sorriso lo fece scorrere li in mezzo un paio di volte poi cominciò lentamente a poggiare le sue labbra e leccarlo. Stavo per muovere le mani quando con un mugolio ed uno sguardo mi fece capire che non dovevo muovermi, lo avevo promesso . Poi con le labbra prese a salire e scendere lungo l’asta , facendo in modo che restasse sempre umido con la sua saliva e mentre le labbra scendevano con la mano destra risaliva poi invertiva il movimento ed indugiava sulle palle stringendole un po’ ma con delicatezza e facendomi godere; ad ogni movimento un brivido percorreva la mia schiena. Dopo un certo numero di volte cominciò ad ingoiarlo tutto e ad un tratto senza smettere di usare le mani mi dice” adesso scopami la bocca , usala come se fosse la mia figa “ . Mi parò dinnanzi le sue labbra che tenne schiuse e avanzai il bacino nella loro direzione . Gianni si parò dritto li davanti e spinse, lei mise la lingua rimase a protezione dei denti inferiori , un dolce calore avvolse Gianni e cominciai a scoparla come chiedeva lei e Gianni si trovo avvolto tra la lingua e il palato, pompai sempre più forte volevo arrivare alle tonsille ma di fatto la sua lingua non me lo consentiva, lei sentiva Gianni spingere dentro, mostrava il suo gradimento e continuai a pompare fra i suoi mugolii fino alla sborra finale. Non ne lasciò cadere neanche una goccia. Ripulì per bene Gianni e quando fu sicura di non aver perso nulla mi guardò negli occhi e disse “ buono , te lo hanno mai detto che sa di dolce?” Scoppiammo a ridere assieme ma rimase con Gianni racchiuso nelle sue mani . Tanti pensieri passarono nella mente ma non potei resistere e chiederle di Marco. Mi disse che lui non gradiva questo tipo di attenzioni le reputava una cosa sporca , faceva sesso in modo tradizionale qualche giochino con le mani in mezzo alle sue cosce ma nulla di più. Il sentire il piacere che procurava,il pulsare del cazzo in bocca la faceva godere e più dava piacere e più godeva. Ci baciammo, ritenni che la mia promessa di non toccarla fosse ormai un capitolo chiuso e tirai la gonna verso il basso , l’elastico che la reggeva consenti che venisse abbassata . misi la mia mano sinistra tra le sue cosce e indugiai nella pieghetta che precede l’incontro con le mutandine candide; poi infilai la mano per percepire il suo fiorellino . Immediatamente ho percepito il pelo, mi piace il pelo del pube, ma prima ancora ho notato la presenza di un piccolo assorbente . Non lascia il tempo di dire niente e cominciai a frugare nella sua intimità . La sua lingua roteava nella mia bocca e sentivo il suo corpo fremere piegai l’indice e continuai a muoverlo in su e giù tra le sue grandi labbra e col pollice mirai al suo grilletto che nel frattempo si era gonfiato e che premuto vibrava fortemente. Bagnatissima era facile muoversi li in mezzo cosi presi il clito tra pollice e indice e lo manipolavo stringendolo e allentando la presa ritmicamente entrando e uscendo dalle sue mutandine. Poi infilai due dita in quella figa umida e aperta continuando a spingere col pollice Gianni aveva ridato segni di vita e Carla se lo rimise in bocca giocando con la lingua le labbra succhiando e leccando e succhiando sino a riempirle nuovamente la bocca nello stesso momento in cui strinse la sua figa per completare il suo orgasmo. Rimanemmo ancora un po’così con Gianni nella sua bocca e le mie due dita entro di lei senza dire nulla poi ci siamo ricomposti ma non ho smesso un attimo di guardarla per benino. Le piaceva essere guardata. …………………………………………………to be continued.
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16 years ago
iggor55,
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muriel - parte prima -
La vera eleganza si veste di se. Non cerca gli sguardi, li ottiene. Inconsapevole, regala emozioni.
Ho pensato d'istinto al termine di quella serata lieve
Serata d'estate, appendice di un giorno afoso , sudato , pieno di calore.
Calore arrivato da un sole rovente e da una splendida donna ..venuti entrambi da lontano a riscaldare un io malinconico.
Io, di pessimo umore, disattento alla coppia che strusciava i piedi sul MIO pavimento ciarlando e ridendo come se il mondo fosse un ipotesi.
"Bisogno di aiuto?"..io, freddino.
"No ghrazie,guahrdiamo"..lei con accento francese.
Huumm!!..Un valore aggiunto, la parlata d'oltralpe sulla bocca di una donna.
Un martello sul dito,per me, a risvegliare una certa idea della Francia. Parigi, il quartiere Latino. Trintignant, la trilogia di Kieślowski.
Tempi passati nella capitale a cercare le note di quelle fisarmoniche che senti solo nei films. Nostalgie, illusioni!Ma il passato è passato...
E se l'abito non fa il monaco, i suoi erano francescani.
Infradito di cuoio ,gonna longuette di lino , canotta in cotone no logo. Stop..il resto era fatto in casa..un paio di occhi verdi..capelli ramati...un corpo armonioso.
Meno distratto e molto più curioso mi avvicino cautamente ai piccioni che tubano nel loro linguaggio, li osservo come un ornitologo.
Prendo misure, catalogo suoni e movimenti per riconoscerne la varietà.
Noto con stupore che il pennuto..pardon il signore.. cerca sempre la sua approvazione. Con occhi adoranti sottopone al suo giudizio ogni cosa abbia in mano. Attende paziente il suo assenso.
Deve valere molto..la femme!
Cerco di appurarlo accostandomi ai loro discorsi con le migliori intenzioni, riesumando un francese arrugginito da anni di sepoltura. Sgancio due frasi sgangherate e..
"Bravò"..fa lei di rimando, che oltretutto parla un italiano perfetto. Ogni erre moscia è un applauso, un sorriso , apprezza lo sforzo."Bravò"..
Muriel..si chiama. Claude, il piccione..pardon ..ilsignore con gli occhiali. Professori entrambi.Se non capisco male, lui è un genio informatico mentre lei è ...bellissima.
La rivelazione è crescente. Ogni suo gesto, ogni sua parola le aderisce. Sposta una ciocca , muove la testa, accavalla le gambe producendo naturale armonia.
Semplicemente seducente.
Pochi minuti di contagiosa spontaneità e ci conosciamo da sempre. Luoghi,persone,situazioni diventano strumenti di civettuole intenzioni. Sarkozy,Segolene...mi spiega la gallica.
Cicciolina, er Pecora...le illustro io. Si scompone un pochetto nell'apprendere che uno dei problemi pressanti nel bel paese è sapere se l'onorevole Vladimiro Guadagno, alias Vladimir Luxuria
possa recarsi al bagno delle donne pisciando da "seduta" come vorrebbe lui o se debba restare in piedi e recarsi ai servizi dei maschi come vorrebbe buona parte del parlamento.
Ride divertita, crede io scherzi!..Ma davvero? ...Ah, les italiens!!..
Eh si, cara la mia bella signora. L'orgoglio italico lo abbiamo nei pantaloni, e lo dimostriamo sempre ..al cesso, dove c'è da usare la "testa" (..segue genitivo..di chi?..di che cosa?..).
E' più di mezz'ora che stiamo parlando ..tete a tete..e il marito?
...Tranquillo, adorante, ascolta le nostre divertite schermaglie di cui comprende ad orecchio qualcosa. Lo guardo un istante negli occhi con fare colpevole. Lui sorridente mi fa capire con un cenno della testa di continuare, che apprezza. E' talmente fiero della sua donna
da volerla condividere col mondo intero. In quel cenno, un imperativo, "guardala com'è bella, ascoltala, è fantastica". Sono talmente complici che mi sento un intruso, o ,forse, un diversivo. Spostiamo il discorso sul linguaggio dei corpi, la gestualità, le diversità ...la libertà. La libertà del corpo ,argomento filosofico, che lei affronta seduta su uno sgabello con le gambe accavallate. " Ognuno è libero del proprio corpo" è l'assioma che mi propone. E nell'enunciato un movimento leggero della sua mano
scosta la gonna verso l'inguine lasciando scoperta la coscia tornita.Ed io che dovrei fare?..dovrei abbassarmi i pantaloni per concordare adeguatamente ?..No, con la presenza di spirito che mi contraddistingue mi stampo in faccia un sorriso gabibbo e, vivace come un bradipo, pronuncio .."Già"..Tre lettere che significano "grandissima stronza , lo sai che sei irresistibile e ti diverti a mettermi in imbarazzo davanti a tuo marito che se la gode come un facocero". E insiste ..mi calamita lo sguardo fissandomi intensamente, la coscia sempre in mostra, invitante.
Mi avvicino e mi sporgo sul bordo di quegli occhi verdi e profondi come il mare, vorrei tuffarmici di getto....Ma , forse, non sta giocando con me, il sorriso si attenua, in quello sguardo leggo un desiderio stupito, un'attrazione involontaria e inevitabile. I suoi occhi ora oscillano ritmicamente sul mio volto a catturarne i contorni,a carpirne il senso..E' un istante..Ritrova un contegno e puntandomi il dito addosso esclama a voce alta .. " Fabien Barthez!!!". Ouii!!..le fa eco il marito... (???).
Somiglio molto al portiere francese..dice lei...Boh!..non me ne ero mai accorto...Avrei preferito un Bruce Willis , un Vin Diesel.Rasati bellocci insomma!
Barthez..mah!..quasi quasi mi offendo!!
"Mi piace molto",sussurra con sorriso malizioso. Ah, ma allora il discorso cambia!..perchè non anche a Carlo delle Piane!.. purchè le piaccia!!!
Ma io..sono un genio! A "squola" ho imparato che due più due fa quattro, con gli anni ho imparato che ogniqualvolta una donna ti dice che somigli a qualcuno che non sia sua suocera..nel 90% dei casi ha una collezione di farfalle da mostrarti!!
Attendo invano l'invito a vederla..la collezione intendo.. mentre pagano gli oggetti scelti. Poi, con la massima cortesia , mi salutano con una stretta di mano a suggellare una nuova
amicizia.. e se ne vanno.Peccato, mi stavo godendo la loro compagnia!
Li seguo con lo sguardo mentre attraversano lentamente la piazza, le fisarmoniche suonano nella mia testa, mi sento Jean Gabin mentre guarda quel treno che se ne va...
Mi manca soltanto la sigaretta penzolante sull'angolo della bocca , quelle senza filtro, che ti rimangono incollate al labbro da sole, e quando fai per toglierla si portano via mezzo metro di epitelio labiale...Azzz che male !!.. Si fermano nel mezzo, parlano per pochi secondi fra loro e poi lei si volta e torna indietro.
Avrà dimenticato la borsa, o gli occhiali?.. magari ho sbagliato a farle il resto!...Attendo con ansia che varchi la porta e reclami giustizia.....
...........continua.............
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16 years ago
admin, 75
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L\'appuntamento con annamaria
la giornata si prospettava come al solito,quando ecco il trillo del telefono..una voce calda mi accoglie,,,mi dà appuntamento,,,
mentre percorro i km che ci separano immagino come sarà lei....arrivo al luogo concordato per l'incontro,la chiamo sul cellulare,,,,eccola è quì...giacca in pelle bianca,jeans aderente,capelli lunghi ,occhi da cerbiatta e un sorriso luminoso...
le offro un caffè pilotandola al tavolino,il suo profumo mi inebria,,si parla del più e del meno...vedo che lei ogni tanto mi lancia uno sguardo...le piaccio?
si...ad ogni suo sguardo la libidine mi prende,,,ho il cazzo che mi pulsa..lei mi tocca la mano e mi dice:andiamo?
il tempo sembra non passare mai,ma finalmente siamo in hotel...
appena entrati nella stanza,l'abbraccio stringendola forte,cerco la sua bocca è morbida e calda al contatto,le lingue s'incontrano.....
le sue mani s'intrufolano sotto la t shirt,.mi lisciano la schiena....febbrilmente la spoglio,la sua pelle è vellutata come pesca,accarezzo le sue curve e la sento illanguidire....le tocco la fica è un bagno di umori...il mio dito entra ,le sfugge un mugolio,,,continuo,,,mentre la faccio distendere sul letto..
con la lingua le lambisco il corpo alla ricerca del suo punto più caldo..mmmmm,delizia...ha un buon sapore,la lecco,,la penetro con la lingua...lei alza il bacino e mi offre tutta se stessa,le sue mani nei miei capelli e mi attira a sè,stringe la mia testa tra le gambe mentre geme per il godimento,,poi è lei a leccare me,assapora ogni cm del mio corpo,,,mi fa schizzare il piacere al cervello,,,la voglio,,,desidero possederla...lei si abbandona completamente nelle mie mani,,,,..è passionale,,s'impala sul mio cazzo e regola il ritmo secondo il suo desiderio...la sento godere..........sublime,stupendo,meraviglioso,non ci sono aggettivi per definire in modo perfetto cosa è stato quell'amplesso,quel desiderio di prenderci e possederci ancora e ancora..
una telefonata e il corso della giornata è cambiato...
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16 years ago
admin, 75
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Al semaforo
Di solito quando non ho impegni durante il giorno, prendo l'auto e mi metto a girare, fino a quando non mi stanco e non si fa tardi. Una sera di marzo prima di Pasqua, me ne andai a caserta, nei pressi dell'iperion, al semaforo c'era una donna che aspettava l'autobus, il tempo era un po' pazzerello, quindi pioveva a dirotto, infatti la signora era sola ed io pure al semaforo, decisi di invitarla a salire per aspettare l'autobus, naturalmente non sapevo che stesse aspettando l'autobus fu lei a dirmelo, in ogni modo, era tutta bagnata ed anke io visto ke un po' prima ero sceso e lei mi disse se volevamo andarci ad asciugare, visto ke gli dissi che l'avrei accompagnata io a casa, quindi mi diriggo verso casa sua. Una volta arrivati, saliamo e lei intanto mi dà la possibilità di asciugarmi, lei va in bagno ma scausalmente lascia la porta aperta, aveva freddo e pensava di più ad asciugarsi, quando andai per dirgli che a me era tutto a posto, entrai senza chiedergli il permesso ed infatti era solo con l'intimo, aveva un perizoma nero e senza reggiseno, comunque una 5a abbontante, bè, iniziai ad accarezzarla lei si stava ed infatti continuammo, tra carezze, baci, leccate, andammo pian piano verso il letto, e da lì iniziò una nuova serata ed avventura, anke se questa donna non la vedo più, ma in ogni modo, non dimentico quella serata. Comunque restai per l'intera notte con lei sperando di riuscire a restarci per tutta la vita, bè io mi sono divertito, visto che oltre alle orge di vario tipo, ci fù anke una notte di sesso sfrenato, era un po' in sovrappeso, ma a me le donne così mi piacciono. Come vorrei incontrala di nuovo o incontrarne altre tante donne in sovrappeso che hanno voglia di divertirsi. Un bacio caldo caldo a tutte le donne che visitano questo racconto commentandolo. Ciao...........vi aspetto!!!
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16 years ago
admin, 75
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In vacanza
Tutto e iniziato lo scorso anno in vacanz,.eravamo in sardegna.per le prime 3 sere andavamo a mangiare a l solito ristorante.notammo un signore brizzolato ben vestito che ci guardava compiaciuto.non gli demmo molto importanza.la terza sera arrivò al tavolo una bottiglia di champagne offerta dal tizio.mma strano lui si alzò si avvicinò e si presentò,ringraziandoci.capimmo poi il xchè,era vedovo da poco e che dea gli somigliava tantissimo,ricordandogli la sua amata moglie.bevemmo insieme parlando di tante cose era un tipo interessante e preparato.passammo propio una bella serata.la mattina dopo arrivarono 500 rose,incredibile.le mandava l amico della sera prima ringraziandoci e ci invitava per un aperitivo alla sua villa.gentile pensammo e non vedendoci niete di male accettammo.verso le 12 e 30 arrivammo.altro che villa era una reggia sembrava una favola.una piscina tutta di marmo tutto ciò che ci circondava era fatto di stile e buongusto.ci acccolse in accapatoio.e ci invitò a fare un tuffo in piscina e poi a pranzo.come resistere?accettammo ma non avevamo i costumi.scoprimmo che era un imprenditore di successo e tra le altre cose propietario di un noto marchio di intimo femminile.e che per il prossimo anno metteva in commercio una linea di costumi da mare molto ma molto particolari.chiese a dea di indossarli per lui e che tutti quelli che gli sarebbero piaciuti li avrebbe potuti tenere.dea impazzì dalla contentezza.iniziò la sfilata ogni costume che indossava era sempre più sexi abronzata com era un vero spettacolo.dea non si regolò ne tenne più di 20.passammo la giornata spensierati ma notammo che ogni volta che guardava dea si perdeva nei suoi occhi verdi.abbiamo sempre avuto fantasie di farlo in 3 con un altro uomo ma erano solo fantasie.in quel caso però ci si presentava l occasione.iniziò un gioco malizioso ed intrigante.ma quel giorno finì lì.il giorno dopo ci invitò a fare un giro in barca accettammo e andamo in albergo.la sera io e dea facemmo sesso in modo sfrenato pensando al ns.amico di come guardava dea e di come si eccitava era uno spasso.ci mettemmo daccordo di giocare e di non mettere limiti al gioco senza rimpianti.la mattina al risveglio altre 500 rose.dea diede il massimo di se indossò un costume da svenimento prima di uscire me lo fece venire durissimo sapendo quello che ci aspettava.arrivammo al porto ma non aveva una barca era grande un sogno praticamente.prendemmo il mare e dea durante la mattina non perse un occasione per stuzzicarlo.in tutti modi al punto di metterlo in imbarazzo.io facevo finta di niente.alla fine dea ando a prendere il sole e noi rimanemmo a bere insieme gustandoci lo spettacolo di dea stesa al sole che si lasciava ammirare.lui mi disse mi dai il permesso di corteggiare la tua dea mi fa impazzire.saresti mio complice in tutto?gli dissi xchè no se sta bene a dea provaci e vediamo.subito si alzòe andò da dea gli sussurrò all'orecchio e iniziò a spalmargli la crema.si soffermo molto sul culo di dea stuzzicando entrambi i buchetti per mezzora che spettacolo li c era uno che palpava la mia dea in modo poderoso e io che guardavo e godevo.che spettacolo.si alzarono e vennero da me.e lui disse a dea io e ted abbiamo messo una scommessa.oggi e la tua giornata detta favola adesso attracchiamo e andiamo a fare shopping se spenderai meno di 30mila ted mi farà un assegno altrimenti se spendi di più pago io.io annui dea era presa in modo pazzesco.durante lo shopping dea comprò l impossibile spese più di 40mila capi firmati da 2500 un orologio da 5mila insomma una cosa da manicomio.la sera ci fermamo in un noto ristorante dove lui era venerato.arrivammo chiese 2 camere per rinfrescarci per poi cenare.scendemmo a cena dea era iper sexi con un vestito nero trasparente che lasciava ben poco all immaginazione.a tavola lui si complimentò con dea chiedendogli di andare a fumare una sigaretta in giardino dea andò ma mi chiese di seguirli.in giardino iniziarono a baciarsi ardentemente.gli alzò il vestito mostrandomi il culo di dea che spettacolo dea era li in preda al ns amico che la slinguazzava da per tutto.mettendogli le mani in ogni suo buco.rientrammo dopo mezzora di passione.lui disse che il dolce lo prendavamo in camera insieme allo champagne.salimmo in camera dove c era una poltrona enorme con due manici grandi un tavolo di vetro fatto a specchio.non appena salimmo riiniziarono a baciarsi appassionatamente io mi misi in poltrona a gustarmi il tutto.dea si spogliò restò in periz e autoregg.con stivale nero da sturbo.la stese sul tavolo a pancia sotto e si mangio praticamente il culo di dea.poi la leccò tutta dalla testa ai piedi.alla fine la portò verso di me la adagiò sui manici della poltrona e la inculò con forza dandomi il suo viso in faccia.la cavalcò con gran mestiere ben ben per poi cadere entrambi esausti sul pavimento.io gia ero venuto 3 volte allo spettacolo.dea era a pancia sotto ero eccitatissimo gli saltai addosso chiavandola da dietro con forza e come mai fatto.lui allo spettacolo si fece una sega.insomma una serata indimenticabile.tornammo nella notte in albergo.la mattina dopo ci arrivarono 500 rose e un biglietto grazie di tutto,parto per londra non vi dimenticherò.da quella sera si e accesa in noi una nuova voglia pazzesca ogni volta che facciamo sesso c e una passione indescrivibile.il nostro amico non l abbiamo più e n è sentito.ma ci ha lasciato la passione........però quest anno io e la dea ritorniamo in vacanza al solito posto...............................................
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8
16 years ago
coppialeidea,
40/40
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