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Giulia
Non ricordo bene se Giulia la contattai io per prima o se fu lei a rispondere al mio annuncio....sta di fatto che la sintonia ,il feeling , la verve che traspariva dalle mail ci accomuno' subito tanto da combinare un'incontro.......
I dettagli fisici trascurai di chiederglieli in quanto mi aveva gia' stregato con il suo fascino raccontandomi di lei , delle sue voglie , le sue esperiemze....perfino la voce non conoscevo ..la intuivo...la sentivo muta dentro di me.
Il tempo passava inesorabilmente scandito dal batticuore tipico dell'eccitazione per un grande evento , in bocca il sapore amarognolo del tradimento , mi estraniavo dai contesti recitando il copione di un'altro attore ...l'avevo cercato solo nella mente e adesso avevo l'occasione di vivere un'incontro nuovo.....la possibilita' sentire un concerto di sensazioni in versione live.
Raggiunsi il luogo dell'appuntamento con largo anticipo per prendere confidenza con l'ambiente ed eventualmente accorgermi di lei se avrebbe fatto lo stesso....con aria circospetta vivisezionavo con gli sguardi la clientela del bar compresi i maschietti , temendo che " la donna del mistero " in realta' fosse un omone barbuto pederasta....
Stavo sorseggiando il mio campari quando....." ciao! " a momenti mi va di traverso " ...ciao! " : nel mezzo un'abisso di sensazioni....
Occhi grandi scuri espressivi , sguardo vispo , gran sorriso , capelli cortini castani , alta come me ma con i tacchi , molto femminile , gonna , prende punti , calze speriamo autoreggenti , impazzirei solo all'idea....
Ci presentiamo ufficialmente , i soliti convenevoli di rito , scherziamo sulle mail che ci siamo spedidi....conversazione leggera e atmosfera rilassante...... Giulia mi piace....e' libera..
Beviamo e ribeviamo fino a quando ci accorgiamo che il tempo a disposizione per entrambe e' scaduto e che e' finita l'ora d'aria ...presto torneremo negli usi e costumi piu' consoni ..
La invito per un'altro bicchiere , mi dice no , " ...mi accompagneresti alla macchina... e' tardi. "
Percorriamo il viale alberato illuminato dai classici lampioni giallognoli parlando di stupinaggini e sapendo cosa potrebbe accadere sfuggiamo ciascuno sui propri stati di coscenza per spingerci a vicenda un passo piu' avanti.... sempre di piu'...
Arrivati alla macchina mi chiedevo se l'avrei piu' rivista o se lei avrebbe voluto incontrarmi ancora , ma le mani e poi le bocche sempre piu' vicine parlano per noi in un eterno bacio .... ci diciamo tutto e niente...
il posto isolato ....le mie mani sutto la sua gonna ....sento il suo culo sodo dentro il palmo delle mie mani .... la giro .....lei si appoggia alla macchina , mi sbottono i pantaloni , sollevo la gonna .....la penetro piano , dolcemente per farmi sentire.....la sento , ci muioviamo all'unisono nella danza piu' antica del mondo .....bellissima.
Viene da me come io vengo con lei ...straordinaria intesa , Giulia si volta verso di me guardandomi stupita di tanto ardore , la guardo .....
I minuti successivi passano tra l'imbarazzo e l'affanno....tra poco torneremo agli usi e costumi che piu' ci appartengono , l'ora d'aria e' finita ....le domande che vogliamo porci a vicenda non hanno risposte e se le hanno gia' le conosciamo....
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Come è bello fare l\'amore con una donna, sopratut
Un bambino appena nato viene nutrito al seno dalla madre, si istaura quindi un rapporto dove ci sono tre soggetti in campo. Il bambino/a, la madre, il seno.
Non vi è dubbio alcuno che il bambino anche se solo in tenerissima età, ha tutte le caratteristiche fisiche e fisiologiche dell’adulto, compresa la sessualità. Si genera un rapporto profondo fra il bambino stesso e la madre che offre il suo seno morbido e caldo, dispensatore di cibo. Questo rapporto così intenso, anche se attutito dalle migliaia di esperienze che si sovrapporranno nel corso della vita, rimarrà sempre presente nella psiche dell’adulto. Questo fatto giustifica il morboso piacere che l’adulto prova nel vedere un seno nudo, florido, prosperoso e spiega come tante donne inconsciamente vogliano ingrandirlo laddove lo avessero a loro modo di vedere troppo piccolo. Competizione femminile per accaparrarsi il maschio “migliore”.
Ma l’abitudine, la consuetudine, ad avere a che fare col seno della madre riguarda anche noi femminucce. La cultura e le religioni hanno da sempre bollato i rapporti omosessuali ed è comprensibile considerando che nell’antichità era cosi difficile avere una discendenza a causa dell’altissima mortalità infantile. Ma ai giorni d’oggi, questo problema non sussiste più, la mortalità è vicina allo zero e avere un figlio dipende solo dall’effettivo desiderio di dare vita ad una nuova creatura. Il limite culturale della eterosessualità appare antiquato, se si considera l’eventuale rapporto con un membro dello stesso sesso, come un puro esercizio di piacere.
Quante volte mi ero trovata ad osservare una bella ragazza e a desiderare di toccarla, vedere il suo corpo pieno, le sue forme cosi femminili, il suo viso ben disegnato. Avevo sempre bollato questo impulso come nato dalla normale solidarietà femminile, fatta di segreti che non fossero altro che quello speciale rapporto di amicizia che noi donne spesso abbiamo verso i membri del nostro stesso sesso. Però sentivo che c’era di più, il desiderio di toccare non poteva solo essere “solidarietà femminile” , quando qualche volta mi era capitato di entrare in “sala di coppie” di un club privè, e non riuscire a rimanere insensibile nel vedere i corpi nudi delle ragazze mentre facevano sesso con i loro maschietti di turno. La loro pelle liscia, ambrata, quella leggerissima peluria bionda che brillava nella fioca luce delle abatjour, il loro viso preso dal piacere della penetrazione, la schiumetta bianca sulle loro grandi labbra, ciprina “montata” dai colpi forti e continui dei cazzi che le scopavano, i muscoli tesi, il lucido del sudore, i loro gemiti…. Come avrei voluto toccarle e attraverso quel tocco stabilire un rapporto carnale con il loro corpo, le loro fantasie, sentire che il loro piacere si sarebbe trasmesso anche al mio corpo….
Quella sera Tonino, il lui di una coppia che avevamo conosciuto al Royal, ci propose di entrare in stanza con un’altra coppia che avevamo visto in giro poco prima. Lui avanti negli anni, lei stupenda biondina diciottenne o poco più. A me e Marco, il mio compagno, non piaceva chiuderci nelle stanze, ci sembrava che solo per il fatto di aver deciso che da quel momento sarebbe dovuto succedere qualcosa, tutto sarebbe stato meccanico, obbligatorio.
Lasciammo che fossero le altre due coppie ad iniziare i giochi.
Francesca, la biondina, si cominciò a spogliare sgusciando da un tubino rosso lamè che le disegnava il corpo ancora acerbo, gli altri la seguirono a ruota, la compagna di Tonino fu presto preda del compagno di Francesca che si gettò fra le sue gambe ingordo della sua vulva piena e carnosa. Con un volteggio, Grazia gli fu sopra in modo che anch’essa potesse godere del suo membro fra le sue labbra, Tonino nel frattempo lisciando la pelle del suo cazzo, lo fece diventare ben duro e guardandomi mi invitò a salire sul letto. Mi sentivo fuori posto in quel momento, ma avevo già fatto sesso altre volte con lui, perciò mi spogliai piano pensando che in fondo lo conoscevo e sapevo quanto fosse bravo e resistente, non sarebbe stato invadente se non me la fossi sentita. Mi sedetti un po’ impacciata sul bordo del grande lettone, mentre Marco osservava con i pantaloni abbassati l’evolversi delle situazioni. Anche Francesca osservava in ginocchio col busto eretto il fraseggio fra me e Tonino. Aveva compreso che io non ero ancora calda abbastanza per cominciare davvero.
Fu brava e dolce insieme, capì il mio imbarazzo, mi guardò negli occhi teneramente ed avvicinò le sue labbra alle mie. Ero imbarazzata, la volevo ma nello stesso tempo c’era una vocina che dentro di me diceva di fuggire. Non volevo deludere le sue aspettative, mi dissi che se non coinvolta avrei sempre potuto rifugiarmi fra le braccia di Tonino che tanto non aspettava altro.
Sentii le mani fine e fredde di Francesca accarezzarmi i fianchi, le spalle. Il suo tocco era delicato rarefatto, pareva di un uccellino impaurito che volesse rifugiarsi fra le ali della sua mamma. L’ abbracciai teneramente mentre le mie labbra le baciavano il viso. Era come se ci fossimo conosciute da sempre, anche lei mi abbracciò con dolcezza, la massa dei suoi capelli biondi carezzava la pelle delle mie braccia, alla luce fioca delle abatjour il suo sguardo incrociò il mio, i suoi occhi azzurri catturarono i miei, voleva di più, voleva tenerezza. Il mio abbraccio divenne intenso e fu dal suo ricambiato, fu come se improvvisamente tutto quanto intorno a noi non esistesse più, sentivo il suo corpo nudo toccare il mio, i suoi seni riempire perfettamente l’incavo delle mie mani, i suoi capezzoli ergersi al passaggio delle mie dita e cosi i miei al passaggio delle sue. Presi a baciare le sue labbra delicatamente, volevo che fosse tra noi un gioco al rialzo, ad ogni azione se ne sarebbe succeduta un’altra più intensa. Lei tirò fuori la sua lingua ed io dischiusi le mie labbra perché si infilasse impudica a cercare la mia lingua, cosi fu ed in un attimo il bacio diventò appassionato, le nostre teste si reclinavano da una parte all’altra perché le bocche potessero prendere sempre la posizione migliore al fine di frugare, cercare, penetrare, baciare.
Le nostre mani cominciarono senza che le comandassimo a toccare il corpo dell’altra. Una esplorazione attenta, senza limiti. Eravamo in ginocchio una di fronte all’altra. Sentii come brividi corrermi dallo stomaco giù fino dentro la vagina, percepii il mio clitoride indurirsi e le pulsazioni del sangue gonfiarlo e tenderlo. Francesca intuii che volevo essere toccata li, e lo fece. Fu come una scarica elettrica, rimasi per un attimo senza fiato, assaporando questo nuovo piacere, i brividi si concentrarono allora sul clitoride, nella vagina, un calore rotondo mi pervadeva tutto il basso ventre, i pensieri si accavallavano in immagini erotiche senza pausa, volevo che mi penetrasse, che le sue dita mi scavassero dentro come un membro maschile, e così fece, prima un dito poi due si insinuarono nella mia fica bagnata, scivolosa, ed altre scariche elettriche attraversarono il mio cervello, mi abbandonai al suo corpo minuto, sentivo salire come un’onda l’orgasmo che di li a poco mi avrebbe sconquassata. In un attimo di lucidità, compresi che se ciò fosse successo, tutto non sarebbe stato come prima, quel prima che volevo prolungare all’infinito.
Baciai Francesca con passione e con passione ricambiata da lei. Spinsi il suo corpo come un giunco, lei si piegò indietro sempre inginocchiata e ciò le apri le labbra della vulva in un gesto di offerta per la mia bocca avida, mi gettai con foga fra le sue cosce, volevo le sue carni tenere, i suoi umori salati, il suo odore selvaggio. La baciai, la succhiai, presi il suo clitoride fra le mie labbra e lo mandai avanti e indietro come avrei fatto con il cazzo di un maschio, cercai di penetrarla con la lingua. Sentivo i suoi ansimi sempre più forti, il suo ventre contrarsi sotto le mie mani. Volevo che non finisse mai di godere, ma nello stesso tempo volevo godere con lei.
Velocemente mi girai sopra di lei e le offersi la mia vulva mentre di nuovo mi impossessavo della sua. I miei gesti erano oramai automatici, rispondevano ad un rituale che avevo imparato nei pochi minuti precedenti, così potevo concentrarmi sul piacere che Francesca mi stava dando succhiando le mie labbra carnose, il mio clitoride teso.
Era un incanto, i nostri corpi erano diventati una sola cosa, vibravano all’unisono.
L’orgasmo ci prese nello stesso istante, e fu lacerante, potente, universale. Non ci vergognammo delle nostre grida lasciammo che uscissero piene, animali. Un ruggito.
Ansimammo per un po’ ancora aggrovigliate. Nelle nostre vagine le onde del piacere si infrangevano sulla battigia dei nostri sensi senza quasi placarsi.
Mancava ancora qualcosa, pensai.
E fui subito accontentata, Tonino che non si era perso neppure un attimo delle nostre manovre, aveva indossato il preservativo sulla sua asta tesa e dura come marmo.
Mi prese per i fianchi sollevandomi un pochino, quel tanto che gli consentì di portarsi all’altezza della mia fica e senza aspettare il mio consenso me lo sbattè dentro con un colpo secco cominciando subito a pomparmi il suo arnese nella vagina. Era quello che mi mancava, volevo sentirmi riempire e svuotare, su fino all’utero. Volevo il maschio, la sua forza da contrapporre alla delicatezza di Francesca. In un attimo anche lei fu presa da quello che stava succedendo proprio sopra il suo viso e ne rimase estasiata, io le ficcai tre dita nella vagina come per trasmetterle le sensazioni che provavo.
I testicoli di Tonino le sfioravano il viso ed ogni tanto lei riusciva ad afferrarli con le labbra, con le mani gli aveva cinto le natiche per dirigere il ritmo della penetrazione dentro di me. Durò interminabili minuti di passione e ad ogni colpo sentivo ricrescere dentro di me l’orgasmo fino a che sospinto da un’onda particolarmente forte venni una seconda volta crollando spossata sul corpicino di Francesca madido di sudori. Tonino si tolse il preservativo e mentre io freneticamente penetravo con le dita gli ultimi sussulti del poderoso orgasmo di Francesca, lui le venne sul viso, sulla bocca che lei aprì con ingordigia per non perdersi neppure una goccia di quel nettare prelibato.
Ci abbandonammo esausti sul letto mentre Marco, spettatore discreto spruzzava il suo seme su di noi nel suo meritato orgasmo.
Da quel giorno ho rivisto Francesca una sola volta, chi sa quali altre avventure hanno costellato la sua giovane vita, sono però convinta che quell’esperienza ha popolato e popola ancora i suoi sogni erotici, cosi come i miei.
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16 years ago
duedinoi,
54/54
Last visit: 14 years ago
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Come ho vinto la payra di rimorchiare......
Forse per voi maschietti e perché no anche femminucce, il fatto che una ragazza decida di fare le sue esperienze sessuali corrisponde a dare l’etichetta di puttana ad una donna. Siamo pieni di un retaggio culturale che concede al maschio in quanto tale il diritto di “assaggiare” qui e la i frutti del piacere senza che ciò in assenza dei limiti posti dalla religione, per chi ci crede, sia generalmente considerato disdicevole, anzi. Purtroppo questa etichetta condiziona in modo pesantissimo i nostri comportamenti sociali e sessuali.
So benissimo che da un incontro sessuale con un maschietto che mi “tirasse”, il più delle volte riceverei piacere sotto forma di gustosi ed appaganti orgasmi, se il compagno di turno fosse anche dotato di cervello, sicuramente non proverei ne fastidio ne sensi di colpa ma anzi per un po’ il ricordo di quell’incontro alimenterebbe le mie fantasie erotiche, lanciandomi spensieratamente alla ricerca di una nuova avventura.
Bene, ti voglio raccontare cosa mi è successo una sera di dicembre…………
Come spesso accade, con il mio compagno che qui chiameremo “Marco” decidiamo di andare al privè. Li si balla, si cena. Ci sono gustosi frutti da assaporare quando dopo tante sigarette la bocca ti si secca, i bagni sono puliti ed è un piacere lavarsi la patatina accaldata dopo una serie di frenetici balli al ritmo di nuove musiche orientaleggianti, ci sono tante belle coppie ma soprattutto molti bei singoli puliti, educati e perché no anche molto carini….. Sai a me piacciono i maschi sui quarant’anni, di solito sanno come dare piacere ad una donna, e soprattutto non hanno fretta, la sanno guardare, sanno aspettare, non sono invadenti e si propongono con garbo, capiscono come prenderti e a me che sono molto delicata di pelle, non si mettono a stringere i capezzoli come fossi una mucca…….
Di solito, siccome sono comunque un po’ timida, aspetto che altre coppie o altre donne comincino a fare qualcosa, mi metto li da una parte ed aspetto che qualche singolo si prenda cura di me così da lasciarmi andare a lui e alle sue manovre spesso aiutata in questo dal mio compagno che ama vedermi con altri maschi mentre mi spoglio per loro e mi faccio toccare. A lui si fa subito duro e senza disturbare le mie “performances” si masturba con infinito piacere…..per poi prendermi senza preservativo alla fine quando tutti si siano “serviti”, e sapessi come mi piace riceverlo nella mia vagina duro e pulsante percependo il calore della sua carne viva e del suo sperma che mi regala copioso alla fine del suo orgasmo.
Bene, dicevo, quella sera del 14 dicembre (tu dove stavi?) non c’era molto movimento, tutti apparivano un po’ annoiati, sembrava non ci fosse energia nell’aria, qualcuno nelle stanze del labirinto faceva qualcosa, ma più per il dovere di farlo che per un naturale anelito si sesso. Io e Marco girammo qui e la in cerca di situazioni, un pò al cinema, un pò nelle dark room, ma era come detto, tutto fermo……ci sedemmo sulle poltroncine della discoteca a guardare l’unica coppia che ballava. Sulle altre poltrone sedevano dei singoli anch’essi un po’ annoiati , due in particolare piuttosto interessanti. Marco si diresse verso la consolle del Dj per chiedergli se non potesse mettere su un pò di musica araba che sapeva mi piacesse molto.
Fu subito accontentato e finalmente mi sentii pervadere dalle note calde e sensuali di Turkan fortemente ritmate e che pian piano mi entravano nel corpo, nello stomaco. Marco, sedutosi di nuovo, mi osservava con gioia mentre via,via mi lasciavo prendere dalla musica, incurante di ciò che accadeva intorno a me. Sapevo che il mio modo di ballare eccitava molto il mio compagno, e nello stesso modo anche gli altri o le altre che in quel momento mi stessero guardando…….
Cosi, presa dalla musica, cominciai a togliermi la camicetta nera e trasparente, la gettai verso Marco, mostrando il mio busto nudo ed il mio seno ben disegnato. Lo agitai avvicinandomi a lui e nella luce degli spot multicolori esso apparve pieno e lucido di sudori. Mi sentivo finalmente viva, carica, piena di energia, la musica aveva fatto il miracolo di svegliare i miei sensi assopiti. Sentivo su di me gli sguardi vogliosi dei maschietti e ciò mi indusse a slacciare la fibbia della grossa cintura bianca dei pantaloni, mi diressi verso Marco e a pochi centimetri dal suo viso cominciai ad abbassarli, scoprendo lentamente le mutandine che disegnavano le mie chiappe rotonde. Una lampada di Wood insieme alle stroboscopiche faceva risaltare il bianco che mi si infilava giù nelle natiche. Strofinai il mio notevole culo sul viso eccitato di Marco che prese a leccarlo con avidità dando baci e piccoli morsetti. I due ragazzi sulle poltrone pur interessati non avevano però il coraggio di alzarsi, ma a me adesso andava di fare altro che non ballare e basta………
Dovevo sbloccare la situazione.
Mi venne in mente che le ragazze che fanno gli show nei locali di strip, volteggiano verso il pubblico seduto e mezze nude si lasciano per pochi secondi toccare. Presi coraggio e sempre con i pantaloni un po’ abbassati, feci due piroette verso quello alla mia sinistra, mi girai ed anche a lui misi il mio culo sul suo viso, poi mi allontanai e feci lo stesso con il ragazzo alla mia destra. La prima reazione di entrambi non fu particolarmente pronta, ma al secondo passaggio, non se lo fecero ripetere due volte e cominciarono a palpeggiarmi le natiche ed io li lasciai fare senza fretta di spostarmi. Quindi ritornai da Marco, gli slacciai i pantaloni tirandogli fuori il cazzo ancora un po’ barzotto, mi inchinai e lo presi in bocca facendo schioccare i risucchi con i quali liberavo la sua cappella ad ogni succhiata. A quel punto i due ragazzi, sicuri che non si trattasse più solo di un gioco si alzarono in piedi e vennero dietro di me. Sentii le loro mani frugarmi dappertutto, quattro mani esperte, che sapevano come sollecitarmi, soprattutto uno dei due, che poi seppi si chiamasse Lorenzo, mi passo da dietro il dito medio sul clitoride così bene che la mia fighetta si bagnò immediatamente. Era quello che volevo, essere masturbata per benino mentre assaporavo il piacere delle altre mani sul mio corpo. Volevo di più, ero eccitata anche dal cazzo di Marco che brillava lucido di umori fra le sue dita, mi abbassai del tutto pantaloni e mutandine, mi girai offrendo il pelo disegnato della mia fica agli sguardi dei due ragazzi, uno dei due aveva sguainato l’asta, all’altro lo feci io. Presi i loro cazzi già quasi duri fra le mani e li sentii diventare di pietra. Lorenzo lo aveva più lungo, quindi decisi di strofinarmelo sul clitoride, mentre lo spingevo verso il mio corpo fremente, con la mano libera mi occupavo del cazzo dell’altro ragazzo. Mi piaceva sentirli reagire così bene mentre mi baciavano sul collo, sulla bocca, sulle orecchie…..
Il dito di Lorenzo mi stava conducendo all’orgasmo, ma io volevo sentirmi penetrata. Sussurrai all’orecchio chiedendo se avessero con se i preservativi, in un attimo entrambi erano pronti e protetti. Mi chinai verso Marco rimanendo con le gambe ben tese in modo che il mio culo svettasse in alto. Lorenzo fu il primo, mi prese per i fianchi e senza bisogno di aiuti me lo spinse dentro con sicurezza. “Ahhh” mormorai sommessamente, non per il dolore, ma per la straordinaria sensazione del suo membro che scivolava centimetro dopo centimetro dentro di me riempiendomi tutta. Lo sentivo erigersi ancora di più se possibile, pulsandomi fino in fondo all’utero. Data la posizione da sotto in su quando arrivava su in cima premeva sulla parete dei miei intestini, provocandomi un piacere riflesso anche su per il culo, lo volevo di più, quindi mi chinai verso il cazzo di Marco che presi a succhiare con forza. Mi sentivo avvolta dal sesso che non era più solo un fatto esterno a me, ma mi avvolgeva, mi circondava, mi entrava dentro. Ero estasiata, sentivo onde sempre più forti di piacere, non volevo venire subito, ma non resistetti, liberando un primo orgasmo poderoso fra sospiri sempre più incessanti e grida a stento trattenute. Lorenzo anch’esso preso dalla sensualità di quello che stava vivendo, mi sbattè con forza urlando tutto il suo piacere mentre riempiva di litri di sperma il suo preservativo. Ci fu un momento di quiete, giusto il tempo di riprendere fiato, che l’altro ragazzo volle anch’esso la sua parte. D’altronde io sentivo ancora forti le contrazioni del mio utero ed il piacere ricrescermi dentro con veemenza. Lo accettai subito, dirigendone la cappella verso il mio buco caldo e scivoloso di umori. Non aspettò con calma, ma si impossessò di me con foga, anzi con rabbia. Mi prese per i fianchi e come aveva fatto Lorenzo un attimo prima cominciò a sbattermi ad un ritmo indiavolato. Era quello che volevo! Mi sentivo crescere dentro l’animale troppo a lungo sopito, la bestia che è dentro ognuno di noi. Volevo che mi prendesse con foga lo volevo duro, forte, maschio!
Lui era più bassino di Lorenzo e quindi il suo cazzo mi strofinava anche la zona del clitoride……Ci misi pochi minuti a venire d nuovo e fu bellissimo e diverso, fu un piacere liberatorio. Ero io che avevo preso e non dato, i miei partners erano stati oggetto del mio piacere e non io del loro. Il secondo ragazzo non era ancora venuto, ed allora mi sentii in dovere di farlo concludere, mi inginocchiai di fronte a lui, gli tolsi il preservativo e cominciai a succhiare con forza il suo glande paonazzo………pochi colpi ben assestati e sentii le pulsazioni del suo orgasmo salirgli su per l’asta tesa, appena in tempo perche lo sperma fosse lanciato ad almeno un metro dietro di me, con la mano con la quale avevo aiutato il pompino, lo masturbai con forza stringendolo duro, perché fino a che anche l’ultima goccia di sborra e di piacere abbandonasse il suo corpo spossato.
Mi girai verso Marco appena in tempo per vedere l’epilogo delle sue manovre culminate anch’esse in uno schizzo copioso che gli colò giù per le dita nervose fino a riempirgli il pelo del pube. Ero felice e sazia, mi alzai in piedi girandomi verso la pista per rivestirmi. La sala si era riempita, altri singoli con i cazzi di fuori si erano masturbati allo spettacolo ed il loro sperma brillava a terra illuminato dalle luci della discoteca, c’erano almeno altre dieci persone intorno a noi ed una coppia preso coraggio cominciava a fare sesso li vicino sui divanetti………mi sentivo come una Regina….!
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16 years ago
duedinoi,
54/54
Last visit: 14 years ago
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Orgasmo maschile
Non avevo creduto che un uomo passivo con un rapporto anale potesse raggiungere l'orgasmo senza toccare il proprio pene. E' successo al sottoscritto. Avevo un rapporto stabile da un anno con un altro uomo. Gay, non sposati entrambi e lui viveva da solo. Era un rapporto fisico e mentale ad alto livello, c'era un'intesa eccezionale. Bastava poco per eccitarci e c'era molta complicità. A casa sua facevamo l'amore ovunque: sotto la doccia, a letto, sul divano, sul tavolo da pranzo. Era fenomenale nel sesso. Sapeva dove e come toccarmi. Conosceva tutti i posti di un corpo maschile, dove con le sue mani, con la sua bocca, mi faceva indurire il mio cazzo come non mai. Il mio cazzo raggiungieva misure mai raggiunte sino ad allora. Ogni volta, i nostri incontri duravano 2/3 ore di sesso ad alto livello per poi raggiungere un orgasmo favoloso. Iniziava sempre con le sue mani, mi toccavano, mi accarezzavano ovunque. La sua bocca, la sua lungua mi baciava e mi laccava, tutto il mio corpo. Era molto bravo a fare la pompa, a succhiare il mio cazzo, i miei coglioni. Mi faceva andare in paradiso e all'inferno. Era meraviglioso. Poi veniva la penetrazione. Spesso io rimanevo sdraiato e lui si sedeva sopra. Gli piaceva gestire la penetrazione. Lentamente, andava giù e sentiva il mio cazzo entrare nel buco di culo. Io provavo tantissime emozioni. Il mio cazzo entrava in un posto dove stava benissimo. Ricordo una sera, facendo sesso in questo modo, all'improvviso mi disse che stava per raggiungere l'orgasmo. Gli chiesi come poteva essere possibile visto che non si toccava. Non mi rispose. Aumentò la sua cavalcata sul mio cazzo e poi lo vidi sborrare sulla mia pancia. Di solito non mi piaceva sporcarmi di sborra altrui, ma in quel caso fu eccittante. Dopo il suo orgasmo, si alzò e si sdraiò sul letto e mi misi sopra di lui, mi toccai il mio cazzo, un paio di su e giù, raggiunsi l'orgasmo indirizzando la mia sborra sul suo viso, petto, pancia. Orgasmi, sempre, da togliere il respiro, da perdere i sensi. Rimanevamo sempre senza fiato. Non l'ho mai dimenticato e rimarrà sempre nel mio cuore.
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16 years ago
ARIETE1957,
36
Last visit: 16 years ago
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Un insolito pomeriggio
quel pomeriggio non avevo voglia di uscire,faceva troppo caldo ed ero stanco dalla sera prima.verso le due mi arrivo un messaggio di marco,un amico che mi chiedeva i programmi per la giornata..gli risposi che non mi andava di fare niente.mi disse se volevo uscire a fare una passeggiata con lui e suo cugino,in visita a casa sua con la famiglia..mi pregò perche nn volevano stare a casa..gli dissi di no ma che se avessero voluto evadere dalle famiglie potevano passare da me visto che i miei non erano a casa..dieci minuti dopo suonò il campanello,erano stati dei fulmini ed io non mi ero ancora vestito..mi ero alzato tardi ed avevo girato per casa in mutandine dato che ero da solo..mi infilai al volo un paio di bermuda ed andai ad aprire..marco era il mio migliore amico e non mi facevo problemi ma infilai qualcosa visto che c'era il cugino..era un bel ragazzo,niente di speciale,moro,occhi scuri sul metro e settantacinque con un fisico asciutto..entrarono e io tirai fuori dal frigo qualche bibita fresca..marco si era attaccato al televisore davanti alle partite in salotto lasciando me e francesco in terrazza a chiacchierare..ogni tanto lo sorprendevo a guardare incuriosito il perizoma che usciva dai miei bermuda . dopo un oretta di chiacchiere volli vedere se era incuriosito o irritato dal fatto che indossavo un perizoma pur essendo un maschietto anche se completamente depilato..gli porsi un altro bicchiere di te freddo e nel frattempo lo sfiorai con la gamba nel suo interno coscia..dal suo sguardo capii che non era per niente imbarazzato e che mi avrebbe afferrato se glielo avessi concesso..buttai un occhio in salotto e vidi marco dormire davanti alla tv,allora mi avvicinai a francesco e gli presi la mano,mi ci accarezzai il viso e lui mi lascio fare finche non riprese il controllo e tiro a se la mia bocca che avida cercò subito la sua..le lingue si cercavano,si leccavano e le mani piano piano vinsero la timidezza andando a cercare i nostri corpi..mi alzai,lo tirai a me e lo portai in camera mia,mi coricai sul letto e lui per tutta risposta si tolse i pantaloni insieme ai boxer lasciandomi a guardare un membro duro che non aspettava altro di godere del mio corpo..lo avvicino alla mia bocca,lo presi tra i denti,lo sentivo battere tra le mie labbra mentre lui mi tolse i bermuda e scostando il piccolo filo tra le mie natiche cominciava a mordere il mio dolce culetto..lo inumidiva con la lingua e le sue dita entravano sempre di piu..dopo un po nessuno dei due ce la fece piu..mi allargo le gambe e sopra di me entro dentro con un colpo di reni..comincio a scoparmi per bene..godevo come la peggiore delle troie e lui si eccitava sempre di piu..usci,mi giro e mi penetro a pecora ,mi faceva quasi male ma sentirlo entrare ed uscire mi regalava gioie perverse ..alla fine mi venne sulla schiena ed io esausto lo abbracciai baciandolo con gioia ..alzammo gli occhi e marco era li,sulla porta ,aveva visto tutto,aveva visto suo cugino scopare il suo migliore amico come una troia..ma non gli importava..bravi,disse,vi siete divertiti,anche io,abbiamo vinto..scoppiammo a ridere..francesco ogni tanto mi chiama ancora per fare una rimpatriata di sesso..marco invece e a londra e sto scoprendo che mi manca molto....
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Le origini del mito
Sono una Mistress.
Scriverlo fa un certo effetto,è un po’ come ammetterlo,dichiararlo apertamente,farlo sapere agli altri. Faticavo un po’ a pensarlo che lo fossi sul serio,credevo fosse solo un gioco…
Ora ho scoperto che è un gioco che dura tutta la vita e questa lunga partita voglio godermela,senza remore o falsi pudori:sono una Domina,e mi piace. Molto.
La prima volta che ho toccato una frusta ho sentito un brivido scorrermi lungo la schiena,sotto i vestiti che tutto ad un tratto sembravano troppo larghi…sì,decisamente mi stanno meglio i mie corpetti,stretti da togliere il fiato,da stringere bene i seni,da far venire sete alla mia bestia. La pelle nera del mio primo “gatto” mi ha fatto sentire una professionista da subito,con quel completino rosa e nero (se penso che l’avevo acquistato per il mio fidanzato!).
Nessuno può capirmi,a meno che non l’abbia provato:il potere,la forza,la supremazia…la Dominazione…io sono più forte,più bella,più importante…tu sei solo un lurido zerbino…
E poi quello sguardo,quello sguardo che mi viene solo quando ho sotto i piedi qualcuno: cristo mi sento davvero strafiga!
Ogni volta che scendo per andare ad un appuntamento mi bagno come una ragazzina alla prima pomiciata:i preparativi sono lenti ma servono,credetemi.
Tra i capelli un bel cerchietto nero,due gocce di profumo,gloss e l’immancabile borsone zebrato (qualcuno lo conosce,vero?):dentro è come la borsa di Mary Poppin’s,ci trovi davvero di tutto.
-frustino
-gatto
-candele dorate (perché quelle bianche mi sanno tanto di processione)
-mollette
-corde
-tronchesine (per sicurezza,dovessi sciogliere tutto all’improvviso)
-manette
-guanti in lattice
-corpetto e calze (sempre diversi sempre particolarissimi,passo le ore nei negozi di biancheria)
Tacchi alti,cappottino,guanti in pelle nera: io sono pronta,e tu?
Arrivo sempre in ritardo,mi piace farti aspettare,perché so che fremi. Sono bella e giovane,tu lo sai ma hai paura ad ammetterlo,sono come un sogno e tu ti senti tanto fortunato,non è così?
Salgo in auto e solo quando ho voglia mi porti in un sexy shop:una frusta in più fa sempre comodo e poi mi diverte vedere la faccia dei commessi,ancora così poco adusi al nostro mondo…che buffi.
In camera entri in bagno e ti spogli,sai che lo sto facendo anch’io,che mi sto preparando:tu pensi che io lo faccia per te,ma sbagli. E’ una cosa mia,soltanto mia.
Ti faccio avvicinare a 4zampe,sei il mio cane…parte la prima frustata e tu conti,conti e ringrazi e sai che le meriti…
Il resto è nella mia testa e sul tuo corpo,che tanto ora è mio:così tutto continua ad essere solo per me,tutto mio.
Sono una Mistress.
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1
16 years ago
DominaSelaggia,
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Giulia (parte 1)
Giulia parte 1
Già da tempo avevo parlato con Giulia (la mia ragazza) della voglia di mostrarla ai miei amici, comitiva mista, col solo intento di mostrarla, senza farle fare porcate.
L’unico problema erano i pregiudizi della gente. Se l’avesse fatto spontaneamente avrebbero detto che era una troia, io un povero cornuto, e spifferato l’accaduto ai quattro venti.
Dovevamo cercare una soluzione per far credere che si fosse trattato di una situazione accidentale, mettendo loro nella situazione di imbarazzo e non la mia povera, brava e pura Giulia.
Optammo per una soluzione sulla spiaggia.
Visto che solitamente andavamo su un arco di spiaggia deserto per fare tutto il casino che volevamo, giocare, tenere lo stereo a tutto volume, bere e fumare senza rotture di cazzo varie, decidemmo che poteva essere la soluzione giusta.
Quella mattina mise un bikini, un normalissimo bikini, con entrambi i pezzi con chiusura a laccetti .
La mattinata passò tranquilla e spensierata e ci divertimmo molto, giocando a ping-pong, in acqua, ascoltando musica, chiacchierando.
Spesso i nostri sguardi si incrociavano e nel suo sguardo capivo che voleva dirmi “quando devo farlo?”, le feci capire che ogni momento era quello buono, cosi’ si andò a stendere supina sul telo, accanto ad altre due amiche che stavano prendendo il sole, senza farsi accorgere da nessuno sfilò il laccetto del pezzo di sotto e il leggero venticello fece il resto. Si ritrovò in un batter d’occhio a gambe aperte a figa nuda.
Le ragazze accanto a lei non si accorsero di nulla, mentre noi ragazzi ci eravamo allontanati a prendere gelati e caffè al bar più vicino.
Al ritorno dirigendoci verso le ragazze, feci andare avanti gli altri, per godermi la scena.
I ragazzi alla vista di quella figa depilata al vento si guardarono tra di loro, si avvicinarono senza dir nulla, e diedero i caffè alle loro ragazze,sempre senza dir nulla e buttando spesso e volentieri lo sguardo proprio li.
Mi godetti lo spettacolo per qualche minuto che si fece ancora più divertente nel momento in cui Maria, una nostra amica che stava accanto a Giulia, si accorse del costume slacciato e avvertì prontamente Giulia, che ben distesa, faceva finta di dormire ed essere all’oscuro di tutto.
Giulia, avvertita dall’amica, osservò pacatamente , senza fretta né allarmismi lo slip che era scivolato via e restando sempre ben a gambe aperte, guardò gli altri, dicendo “com’è successo? M’avete fatto uno scherzo? L’avete slacciato voi?”
“No Giulia” risposero in coro, visibilmente imbarazzati, pur continuandola a guardare.
Prese il costume, s’alzò e se lo rimise.
Quando giunsi vicino a loro, Maria e Katia, ridevano a crepapelle, così facendo finta di essere ignaro di tutto, chiesi cosa fosse successo.
Mi spiegarono che a Giulia s’era slacciato il pezzo di sotto del costume. Giulia fece la parte dell’incazzata ed io minimizzai l’accaduto con una frase banale “se ne vedono tante in televisione”
Al che l’aria si fece più distesa e ci scherzammo un po’ su e proposi a Giulia: “Ormai t’hanno vista la figa, sono cose che capitano, se vuoi visto che ormai il danno è fatto, in spiaggia ci siamo solo noi, togli via tutto così almeno ti abbronzi un po anche il culo e le tette.”
Le due ragazze continuavano a ridere, Giulia nel frattempo tolse via tutto e si stese nuovamente sul telo. Le spalmai la crema abbronzante sulle tette, sulle cosce e sul culo aprendole le chiappe.
I ragazzi ovviamente rimasero li, accanto alle loro ragazze per osservare lo spettacolo.
Di tanto in tanto Giulia, quando si accorgeva di essere osservata, cambiava posizione, sempre per abbronzarsi meglio. Ora distesa a pancia sotto per abbronzarsi le chiappette e la schiena, ora supina, per abbronzarsi le tette, sempre, rigorosamente, a gambe aperte.
Proposi alle altre di spogliarsi almeno parzialmente, ma non vollero né loro ne i loro ragazzi.
Continuammo a giocare e scherzare a tuffarci in acqua, prendevamo le ragazze sulle spalle per farle fare tuffi, Giulia si lasciava prendere a turno da tutti sulle spalle per fare tuffi, così tutti ebbero la possibilità di toccarle il culo e sentire il contatto della sua figa.
Le ragazze mi dicevano: “ ma guarda cosa fa la tua ragazza! Non sei geloso?”
Ed io: “ Se ne vedono tante in televisione”
E scoppiavano a ridere.
Fortunatamente le altre due ragazze non si incazzarono per il suo comportamento e man mano che la giornata proseguiva, eccetto un paio di volte in cui su quell’arco di spiaggia transitarono alcune persone e Giulia prontamente si coprì per non farsi trovare nuda, la situazione si faceva sempre più divertente e lei si comportava in modo sempre più spontaneo e maliziosa.
Si scherzava sempre più maliziosamente, sia lei sia i ragazzi spesso dovevano limitarsi per la presenza delle altre due ragazze che pur stando al gioco non avrebbero tollerato atteggiamenti spinti. Marco mi confidò in disparte che Giulia aveva oltre a due tette bellissime anche un culo favoloso che lo faceva impazzire. Gli promisi che ci sarebbero state altre occasioni per ammirarlo.
Ci intrattenemmo fino a metà pomeriggio, poi ci rivestimmo e andammo via, fu una giornata bellissima, avevo raggiunto il mio obiettivo, i miei amici avevano visto la figa della mia ragazza, e posto le basi di altre belle porcate in futuro.
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1
16 years ago
cantrell,
28
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Finalmente a tre (2 e ultima parte)
…….continuo della storia……per chi non avesse letto la prima puntata, finalmente con una coppia….
Nell’ascensore, lei mi bacia ancora e lui si unisce a noi da dietro baciandola sul collo.
Le dico: “sei stupenda…da scopare tutta…voglio farti impazzire….”
In camera….tolto il giubotto…..ho potuto vedere tutta la sua bellezza…sbottonata la camicia…..aperta la cerniera della gonna..è rimasta con le calze nere autoreggenti….intimo bianco di pizzo….una visone stupenda…..sono rimasto imbambolato…..così tanto che è stata lei a spogliarmi…….di tutto….cosi pure Dario era tutto nudo…una luce soffusa sul comodino…..poi.. siamo caduti sul letto… ho iniziato a baciarla sul collo…poi più giù….ha fatto saltare la chiusura del suo reggiseno, entusiasta delle coppe che sono balzate fuori…baciando i suoi grossi capezzoli già irti……poi sempre più giù… tuffandomi tra le sue gambe…aprendo la sua fica tutta bagnata…..ed…………lei, voleva un altro cazzo…provarlo…subito in bocca……..pompava…. …succhiava….mentre Dario si era posto dietro di lei leccandole la fica…
Poi ho ricominciato a baciarle il seno, a giocare con i miei capezzoli…poi…giù….a leccare tutto aprendomela…non resistevo più….volevo scoparla….e così…aperto un preservativo…ho appoggiato il mio cazzo alle sue labbra…mi guardava negli occhi e ho spinto..si…. tutto….fino alle palle…è entrato tutto… fino a farla sentire piena…poi…ho incominciato a muovermi…..così per molto tempo…..poi le ho chiesto di girasi..….entrando da dietro a pecora, mi diceva che le piace tanto essere presa così, continuando…mentre il marito le prendeva la bocca e la guardava entusiasta…abbiamo continuato così fino a farla scoppiare…è venuta con un grido liberatorio ed io senza uscire…tenendola per le tette…le ho chiesto se potevo riprendere…….ha detto di si…che volevo sentirmi godere…..ma io non volevo ancora…abbiamo cambiato tante posizioni.. alternandoci con il marito….poi…mentre lei possedeva Dario mi sono portato dietro di lei…toccando il culetto…ma lei detto di no…..non voglio……
“..sei vergine?...” mi ha risposto “quasi….ma preferirei di no”…..ma io, in modo deciso ho detto…voglio tutto di te…in questa sera…..
Lei era vicino a godere ancora…posseduta dal marito che l’ha tirata a se…baciandola, io intanto continuavo ad allargarle il culetto con le dita…baciandolo..tutto insalivandolo….poi…mi sono appoggiato…in un attimo al suo culetto…questa volta senza preservativo, con una spinta decisa sono entrato tutto dentro facendole emettere un grido forte……..
ho detto: “ rilassati…ti sono tutto dentro……ora mi muovo piano…..fino a farti esplodere ancora….”
Così, lentamente abbiamo ripreso... io con il suo lui…fino a che esplosa ancora…gridando che godeva…tanto…..che stava impazzendo e così….anche noi…siamo venuti, ho sentito Dario scoppiare nella fica…e fermarsi…così ho potuto spingere io, la sentivo rantolare e….sono scoppiato dentro….sentendomi liberare……
Siamo stati un po’ vicini tutti e tre sul letto a parlare….lei rideva…e ci toccava entrambi i cazzi…giocava…ma….si capiva che voleva riprendere….voleva ancora rifarlo con noi due….
ha ripreso.. con al bocca….su è giù….succhiando tutto…..bagnandolo tutto a turno…abbiamo goduto di lei….il suo corpo…fino a possederla ancora insieme…stavolta con dario nel suo culo…era il suo sogno il culo della moglie…ed oggi si era realizzato…..poi…alla fine le siamo venuti entrambi sul suo magnifico seno……
Ci siamo distesi ancora…questa volta in silenzio…. Poi lei ha detto a Dario:
“grazie amore….ma io amo solo te…….voglio dirti che mi basti……voglio essere la tua puttana…..quando vorrai….”
Mi sono alzato…..fatto la doccia…….vestito…..ho visto loro abbracciati nel letto erano stupendi……e sono andato via…..passando già al bar, ho ordinato una bottiglia di spumante da consegnare in camera……con i miei auguri…….
Per commenti e proposte….…[email protected]
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1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Al cinema
ero in un cinema, anni fa. ero giovane, ma già molto attratto dalla trasgressione. ricordo ancora il titolo del film, jade. mi siedo accanto ad una coppia, lasciando un posto tra la lei e me. la ricordo ancora benissimo: bionda, vestita in tailleur, con calze velatissime e scarpe alte, non di foggia molto appariscente però. appena si spensero le luci, vidi lei che accavallava le gambe e si sfilava una scarpa. ondeggiava il bel piede, ruotandolo. ammiravo quel piede ben formato, la caviglia sottile, il polpaccio sviluppato ma non grande. una gamba nervosa che ad un certo momento puntò il piede sullo schienale della sedia di fronte a quella che ci separava. potei ammirare le unghie smaltate di un rosso fuoco, incastonate in dita che spingevano sulla sedia enfatizzando i fasci della bella gamba nervosa, da cavalla avvezza a stringere stalloni o a cavalcarli. ero eccitatissimo, mi girai per guardarla e lei, consapevole, rispose con lo sguardo, ammiccando per un secondo. subito dopo mi guardò anche il marito: raggelai. oddio, pensai, ora ci sarà da questionare. aspettai pochi minuti, che mi sembrarono ore, ovviamente del film non avevo seguito nulla. allungai la gamba verso lo spazio che ci separava e l'appoggiai alla base della sedia davanti a noi. subito, scese il piede di lei ad accarezzarmi la caviglia. le tempie mi pulsavano, i pantaloni scoppiavano. la guardavo, ma lei nulla; continuava ad accarezzarmi caviglia e polpaccio. ecco che la vedo sgomitare il marito; subito mi ritraggo, pensando che lei avesse richiamato l'attenzione per giocare il ruolo della molestata. invece il consorte si alza e se ne va. era pomeriggio nelle ultime file eravamo solo noi tre, ora in due, io venitcinquenne e questa cinquantenne così curata e femminile. il demone dell'indecisione si impadronì di me: da un lato il sesso mi spingeva a sedermi accanto a lei, del resto mi aveva fatto piedino; dall'altro la prudenza, che mi diceva -attento potrebbe essere una donna che cerca l'attenzione del marito-. mi guardò intensamente, non esitai: mi sedetti vicino a lei. ci baciammo subito. le leccai, succhiai e tirai quelle labbra carnose per poi lasciare sciogliere la lingua sulla sua. quasi subito mi disse -tesoro, hai una bocca così morbida- ed io - e tu sei così erotica, da perdere la testa-; -dici?- mi chiese - ma sei un ragazzo così giovane, bello- ed io - e tu una donna così femmina da rendere schiavo chiunque- le succhiai la lingua, le accarezzai il palato; il bacio da morbido e lento divenne appassionato; le spalancai la bocca e la risucchiai, mentre le mie mani di ragazzo erano avide delle sue cosce tornite e del suo seno maturo. lei accarezzava le mie spalle, per poi stringermi i pettorali. sentivo il suo odore dolciastro riempirmi le nari, stavo impazzendo. se ne accorse emi palò i pantaloni con fare abile e sicuro. poi mi sussurrò - siamo una coppia perbene, abitiamo a 100 mt da qui; verresti da noi? mio marito ci aspetta fuori, stai tranquillo è un voyeur non bisessuale; vieni dai, ti voglio-. andai con loro. appena salito a casa, ci abbracciammo. la presi in braccio e la poggiai sul divano. le sfilai le scarpe, le calze e subito le succhiai i piedi dito per dito, mentre lei cominciava a mugolare, il marito si sedette su una poltrona, dicendomi che ero bravo, e cominciò a masturbarsi. le baciai le caviglie, salendo per fermarmi a succhiarla dietro il ginocchio. risalii da lei, a godermi la sua bocca carnosa. le aprii la giacca la camicetta, mentre le divoravo il collo di baci leccati, succhiati, sfiorati. si aprì a me un seno pesante, con l'attaccatura bassa, con due areole medie e scure. reclinò il capo all'indietro mentre la inarcai per prendermi cura di quel ben di dio. le alzai la mammella e cominciai a leccarla e succhiarla sotto, all'attaccatura, salendo pian piano. ora la lingua era solo punta; seguivo il contorno dell'areola e la attraversavo da una parte all'altra schiacciando il capezzolo. poi succhiai quel chiodo così spesso, allargai la bocca e presi l'areola in bocca mentre con le labbra stringevo il tessuto al di sotto della pelle, quello che si chiama bottone, stando attento a non farle male, almeno non eccessivamente: amo giocare sulla linea tra dolore e piacere. le accarezzavo i seni mentre facevo ciò, li massaggiavo. per passare all'altro capezzolo con la bocca, scelsi di passare dall'ombelico, scendendo e risalendo formando un triangolo. mi accarezzava la testa, mentre guardava il marito che menava il suo cazzo. c'erano sguardi di approvazione e gratitudine tra loro. non ce la facevo più, volevo scoprire il suo fiore di carne. le sfilai le coulotte e mi si presentò uno spettacolo davvero forte: aveva un monte di venere ampio, ricoperto di un folto manto nero, setoso. la peluria si stendeva si quasi alle cosce, ma la vulva era libera da orpelli, ben depilata. era già aperta e colava. le spalancai le gambe, la presi da sotto le natiche, aprendole e resistendo al desiderio di berla subito, cominciai a leccarle lo sfintere anale. ne leccavo il contorno con l apunta della lingua, poi lo succhiavo cosicchè prese ad ansimare e a dire -sei stupendo-. mi arrivava il suo umore che colava, era così dolce. salii verso il perineo, sostituendo le carezze delle lingue con due dita che afferrarono lo sfintere per i bordi. succhiavo con forza il perineo, per poi salire all'interno coscia e prendere in bocca una delle grandi labbra. la cominciai a leccare con la lingua morbida, intera. divenne solo unta al momento che volli gustare la pelle tra grande e piccola labbra. poi persi il controllo e presi le piccole labbra in bocca. piccole per modo di dire, erano moltopsorgenti. cominciai a succhiarle, tirandole, mentre con un dito colpivo il clitoride nascosto sotto la guaina, non era ancora il suo momento. aprii la fica e la penetrai con la lingua ruotandola in quel favo mieloso. poi risalii nel mezzo della fica, passando sul meato urinario e arrivai al clito, ancora coperto, anche se turgidissimo. lo succhiai con dolce dovizia, e mentre una mano premeva sul monte di venere e lo scopriva, la lingua prima intera divenne punta leggera, impercettibile che ne sfiorava il glande. alternavo carezze in punta di lingua, a leccate di fica intere, a raccogliere il miele. la lingua roteava, cambiava consistenza, ritmo, fino al momento in cui decisi di vedere se schizzava come la mia ex. accelerai con la lingua puntuta, veloce, leggera mentre le dita a forbice tenevano la fica aperta, spalancata e la sfioravano nel mezzo. non tardò a schizzarmi in bocca urlando. non le diedi il tempo, di realizzare. appoggiai la mia cappella all'ingresso di quel meraviglioso antro, e cominciai a roteare col bacino scopandole solo l'ingresso, entrando e uscendo completamente con la cappella. la scopai così aumentando il ritmo, fino a farla schizzare di nuovo. mi aveva infradiciato le palle, le cosce: il marito sborrò, ma io ero appena all'inizio. la bacia dolcemente, raccogliendo l'affanno del suo orgasmo. la presi in braccio, passandole le braccia sotto le ginocchia e afferrandola per le natiche. le abbracciata a me, mi guardava con dolcezza e passione, mentre la sbattevo con forza. mi succhiava la lingua e come una furia cominciò a leccarmi la faccia, mentre le arrivavo sino al collo dell'utero. sborrò colando sul pavimento. si fece in portare in camera. e la presi da dietro alternando movimenti da ballerino a colpi da toro furioso. poi la volli sopra di me, girata per ammirare quelle gambe nervose accompagnare lo smorzacandele, mentre la sgrillettavo, ammirando nello specchio la sua splendida maturità. venne di nuovo, il mio cazzo pulsante era completamente bagnato, lucido. mi chiese un attimo di pausa. io ne approfittai per scendere di nuovo a leccarla, lentamente, dolcemente, molto più di prima. la lingua era leggerissima e sentìì il clitoride inturgidirsi di nuovo; la penetrai nel culo con un dito, che muovevo velocissimo, mentre la leccavo di lato. venne ancora. la aprii tutta. le gambe sopra le mie spalle e cominciai a scoparla alla missionaria, ammirando nello specchio dietro di noi la sua splendida fica che ingoiava il mio 21 e i suoi piedi smaltati che sbattevano al tempo delle penetrazioni. roteavo e poi affondavo, usando tutta la potenza delle mie natiche di sportivo e i miei 95 kg, ben attento a inarcare le spalle in modo da scoparle bene la parete anteriore. urlò di nuovo, mentre il marito riprese a segarsi. all'orecchio le sussurrai che donna desiderabile fosse e che volevo scoparla in culo. mi accarezzò, mi baciò, mi sorrise e all'orecchio mi disse - prenditelo-. piano piano affondavo in quel culo bagnato, ampio. aspettai lei e venimmo insieme. ancora ci vediamo ogni tanto. lei è una magnifica sessantenne ancora incantevole
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16 years ago
creatoredisogni, 52
Last visit: 1 year ago -
Marina
Marina me la presento Federica , una amica con la quale di tanto in tanto giocavo a fare l'amore e lei si divertiva a fare il giocattolo......
Marina era l'opposto di Federica : bionda occhi verdi magrissima e al primo sguardo la classica tipa che devi corteggiare prima di portartela a letto.......
In compagnia le prime uscite , la attenzioni da parte di tutti i maschietti single del gruppo , le battutine , i complimenti ......copione classico per la nuova ragazza della comitiva che prima o poi deve cedere a qualcuno.
Io , tattica differente.
Distaccato , cortese , all'occorrenza distratto ( per quanto fosse possibile farlo dato il suo decolte' invitante e burroso).
Dopo un po' di uscite di gruppo, discoteca , cinema , montagna ...passa il tempo e il frutto acerbo finora ambito da una mezzadozzina di omo -sapiens ....ritengo sia giunto al giusto livello di maturazione per l'approccio diretto con il sottoscritto , che , non essendosi ancora esposto piu' di tanto aveva tutte le carte in mano per giocarsi la partita....
Invitai Marina per un fine settimana da me in montagna .... soli io e lei , cosi' sfacciatamente.
Lei infastidita , stupita e contrariata all'idea non accetto'.
"...pazienza..." le dissi , " ...poteva essere una buona occasione per gettare le basi per una conoscenza piu' interessante....."
a queste parole la curiosita' femminile non resiste......
Dopo qualche giorno mi telefono' con un pretesto riagganciandosi al discorso del mio invito e .......
il sbato pomeriggio seguente passai a prenderla sotto casa sua .... destinazione:
il GRAN PARADISO.
Arrivammo alla baita con il sole che tramontava rosso e stanco tra le montagne ferme e innevate...atmosfera suggestiva e romantica , decisamente piu ' leggera di quella che si era creata in macchina durante il viaggio...quando lei mi parlo' talmente tanto del suo ex che.......
Passeggiatina in paese , semideserto , piccola spesa in un negozietto carissimo , ci incamminammo verso casa parlando finalmente di altro ....ma con sistematico riferimento all'argomento piu' caro per le donne....L'amore.
Preparai una cenetta a base di carne e verdure ,
accompagnata da un vino rosso forte deciso e dall'abboccatura docile ma di quelli che quando ti alzi dalla sedia.....
Marina , qualche anno piu' grande di me , vestita piu' da sera che da montagna , dopo avere bisticciato un po' con la stufa a legna finalmente riusci' a riscaldare l'ambiente e brindammo per questo.
Ci mettemmo a tavola e causa l'utilizzo prolungato del forno salto' la corrente ...il problema sarebbe stato risolvibile se il padrone di casa fosse stato in paese , ma , sapevo gia' che sarebbe rientrato a casa solo il giorno dopo dunque.....
a lume di candela.....
Cenammo tranquillamente discutendo di banalita' e tra un bicchiere e l'altro ridemmo piu' volte con spensieratezza....
Finita la cena , Marina si preoccupo' di sbarazzare , io presi la chitarra e improvvisai un concerto personale per la mia " amica " che non disdegno' di accompagnarmi in un duetto interessante sia dal punto di vista canoro che da quello dell'intesa di sguardi e ammiccamenti....
Caffe' , grappa , ancora grappa .... sigaretta...canzoni ..... canzoni stonate , ballate spiritose ....e ridere ancora.... una bella sintonia.
Parlammo un po' del piu' e del meno sul ballatoio per sfruttare la luce dell'illuminazione pubblica prima di organizzarci per la notte.....
Le presi le mani per scaldargliele e me le avvicinai al petto....
Si avvicino' rapida e precisa per baciarmi calda e avvolgente come una coperta felpata.... la danza della fiamma della candela che da li' a poco si sarebbe spenta trasferiva sul muro le ombre di un uomo e una donna uniti in un profondo intenso bacio ....
Ci trovammo non so come nudi a letto sotto un piumone morbido e profumato.....facevamo l'amore coma se fossimo amanti da sempre , come se fosse l'ultima perche' un'addio ben presto ci avrebbe sorpreso , ero dentro di lei come lei avvolgeva me con tutta se stessa.
Fu travolgente e bellissimo , poetico perche' imprevisto , straordinario perche' non scontato.
Lei durante l'amplesso continuava a cercare le mie labbra , io accarezzavo il suo corpo cercando il confine ultimo della sua pelle liscissima ....
Mi sussurava parole incomprensibili che intuivo ...e mi innamoravo.
Dal troppo caldo mi sollevai e gettai all'indietro il piumone scoprendoci completamente ma vedevo solo la sagoma del suo fisico asciutto e longilineo ....Marina si giro' mostrandomi la luna e il sole ...io non esitai a perdermici dentro in quell'infinito universo che solo le donne inventano ogni volta per stupirci con tanta naturalezza.
La penetravo con forza e ricercatezza , come se avessi l'obbligo di darle un piacere particolare....che lei non avesse mai ancora provato....
eravamo al culmine qiando Marina si giro' rapida verso di me sventolando la sua chioma bionda e mi guardo' con due occhi che non dimentichero' mai.....
In quel momento venimmo insieme e il suo sguardo mi gelo' dicendomi addio per sempre.......
Non ho mai amato nessuno cosi'.
messaggisubliminari
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16 years ago
admin, 75
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Io con mia sorella
Le mie avventure iniziarono quando avevo 8/9 anni. Io già allora mi toccavo ed iniziavo ad eccitarmi, poi con il passare degl’anni c’erano le seghe di gruppo con i compagni di scuola o di quartiere davanti magari ad una rivista porno, si faceva gara a chi veniva prima. A quei tempi la notte su certe tv private soprattutto il sabato trasmettevano qualche film porno ed iniziavo ad eccitarmi sempre di più diventando sempre più maligno quando guardavo una donna. Abitavamo su una casa con una camera da letto ed eravamo in cinque, i miei, mia sorella di tre anni più giovane ed un fratello di 10 anni più giovane di me. Io e mia sorella fin da bambini abbiamo dormito insieme in un divano letto in salotto che di giorno veniva chiuso, ( mio fratello invece dormiva ancora in culla nella camera con i miei) quindi i miei film li guardavo a letto con lei a fianco che dormiva. Fino a quando la vedevo solo come la mia sorellina, non avevo mai osato pensare a lei come una donna, non appena ha iniziato a formarsi un po’, la guardavo con un altro occhio. Avevamo io dodici anni e lei nove, una sera siamo rientrati tutti insiemi tardi da un matrimonio e siamo subito andati a letto come ci ordinavano i nostri genitori perché era tardissimo. Non mi sono fatto scappare l’occasione di accendere la tv e tenere sveglia mia sorella. Giro tutti i canali fino a fermarmi su quello che speravo fosse già iniziato infatti, un bel pompino in primo piano. Nessuno dei due parla per un po’, poi lei mi fa ma cos’è? Gli rispondo io; stanno facendo quello che fanno i grandi, ma anche i ragazzi giovani! lei mi fa: ma anche mamma e papà fanno quelle cose? Gli risposi di si! Forse era già troppo furba o per ingenuità, mi disse: anch’io da grande voglio farle.
Indossava una canottiera e un paio di mutandine ed io solo le mutandine, non cercai di nascondere la mia eccitazione e vidi che lei guardava verso di me. Poi dopo un po’ aver continuato a guardare quel film, mi chiese se anch’io da grande avrei fatto quello che stavano facendo in tv, allora gli risposi di sì e che anche adesso avrei voluto farle. Mi chiese se anch’io lo avevo cosi grande, gli dissi di no, ma le presi la mano e la infilai dentro le mie mutandine, lei rimase ferma in quella posizione e gli dissi che se voleva poteva fare quello che stavano facendo quei due in televisione. Allora lei si abbassa verso di me lo tirò fuori ed iniziò a toccarmelo e non passo tanto tempo che sborrai sulla sua mano. Naturalmente non venivo ancora come adesso, ma molto meno! Dopo quella volta abbiamo giocato altre volte sempre in quella maniera soft, come se era un gioco, anche se penso che per noi era solo un gioco. Infatti in quelle occasioni nono siamo mai arrivato alla penetrazione e neanche ci pensavamo. Io diventavo però sempre più maiale, pensavo sempre più al sesso e alle donne, spiavo ogni tanto mia mamma in bagno e anche qualche volta mio papà, li spiavo in quei caldi pomeriggi d’estate quando loro dicevano di andare a fare un riposino, invece scopavano alla grande, (certi pompini). Cmq gli anni passavano e con mia sorella giocavamo sempre meno, in quel periodo abbiamo anche cambiato casa e li avevamo una camera da letto ciascuno, in pratica io dormivo in camera con mio fratello e lei in camera sua da sola. Ogni tanto la sera io andavo da lei mentre dormiva, infilavo le mani sotto le coperte e lei si lasciava toccare facendo finta di dormire, le prendevo la mano me la portavo sul cazzo già bello duro e lei lo teneva. Quando lo avvicinavo alla sua bocca lei apriva la bocca ed io lo mettevo dentro, allora lei faceva finta di svegliarsi ed iniziava a succhiare, io la facevo godere con le mani e lei mi faceva godere con la bocca. Una sera però mi disse che voleva averlo dentro come il papà lo mette dentro alla mamma. Li spiava anche lei e mi raccontò le posizioni che gli piacevano di più. Io l’ascoltavo, ero sempre più eccitato, ma gli dissi che non era possibile fare l’amore perché eravamo fratello e sorella. Lei mi ascoltava e sembrava che avesse capito il concetto. Continuammo ancora per qualche tempo a giocare in quella maniera, ma poi ci facevamo sempre più grandi e non riuscivamo più ad affrontare la cosa in maniera disinvolta, c’era tanto imbarazzo e anche un po’ di vergogna. Quindi per qualche anno non facemmo più nulla. Io avevo le mie piccole avventure, lei i suoi nuovi primi morosi e si cresceva con il passare degl’anni. Io mi facevo un bel ragazzo e lei sempre più bella e ben fatta! I miei amici li vedevo sbavare quando la vedevano. E lei mi diceva che le sue amiche mi avrebbero fatto volentieri. Questa cosa mi faceva tanto piacere detta da lei, mi diventava subito duro e dovevo andarmi a segare in camera mia. Ripresi anche a provare interesse verso mia sorella, ma questa volta con la voglia di scoparla, iniziavo a spiarla mentre faceva il bagno, o in camera sua quando si toglieva l’accappatoio e s’infilava le mutandine. Un paio di volte lo sorpresa in bagno a masturbarsi, iniziava quando era sdraiata e finiva in piedi (offrendo a me che guardavo dal buco della serratura tutto il suo piacere.) Avevamo ormai io 22 e lei 19 anni, lei aveva un ragazzo che portava a casa anche quando non c’era nessuno. Un pomeriggio tornai a casa dal lavoro verso le ore 16 di solito finivo alle 19, i miei hanno sempre lavorato tutto il giorno e mio fratello era a scuola. Vedo la macchina del suo moroso sotto casa e mi si è accesa una lampadina, speravo di trovarli in atteggiamenti non soliti. Infatti, cercai di fare meno rumore possibile entrando in casa, mi avviai verso le camere da letto e non sentivo nulla aprii la porta del salotto e non c’era nessuno, aprii nelle camere e non c’era nessuno, allora pensai che fossero usciti e la cosa mi deluse un po’. Scesi giù stavo per andare in cucina, quando sentii un rumore provenire da su. Ritornai ancora su e sentii dei rumori provenire dal bagno, mi avvicinai lentamente, mi abbassai per spiare dal buco e vidi loro due nudi dentro la vasca da bagno con lei seduta sul bordo della vasca con una gamba dentro e l’altra fuori e lui in piedi con la testa di mia sorella tra le mani mentre le spingeva in bocca tutto il suo cazzo. Quella vista mi eccitò da morire, mi divento subito duro e lo tirai fuori per segarmi. Non avrei mai pensato che mia sorella fosse una così affamata di cazzo, lo succhiava con tanta passione lo prendeva con tutte e due le mani e lo infilava tutto in bocca, gli sputava sopra e lo infilava ancora in bocca. Lo succhiò cosi avidamente che anche lui gli chiese; (piano per favore mi stai facendo venire), ma lei non si fermò fino a quando lui non gli sborrò in faccia e sul seno, ( anch’io lì venni) lei lo prese con le mani e se lo spalmo sulle labbra e si leccò le dita! Mi fece impazzire vedere mia sorella essere cosi porca! Da quel giorno i miei pensieri erano rivolti solo a lei, la volevo. Scesi giù mi ricomposi e feci finta di entrare in quel momento, rimanendo giù. Gli diedi il tempo di ricomporsi e scendere. Quando scesero ci salutammo e io guardai lei in modo particolare, lei mi sorrise e mi chiese come mai cosi presto oggi? Gli dissi, che non si può sempre lavorare e che ogni tanto bisogna occuparsi d’altro, adesso cmq vado a fare una doccia, non appena sono entrato in bagno lei era dietro di me, entra e mi fa devo prendere una cosa. Si abbassa e prese un paio di ciabatte, gli chiesi: di chi sono quelle e mi risponde; di Marco, scherzando le dissi; gli hai lavato la schiena? (Anche perché a terra c’era dell’acqua ed era evidente che qualcuno si fosse lavato), e lì mi rispose: sì la schiena ed anche dell’altro. Rimasi in silenzio a guardarla immaginando ancora la scena di lei con quel bel cazzo in bocca, l’avrei spogliata e l’avrei scopata proprio in quell’istante. Stava per uscire dal bagno e gli chiesi dove stava andando? Mi rispose: giù perché? No, ti chiedo se state uscendo? No, solo Marco sta andando via, io rimango a casa, perché mi chiedi? Cosi, mi chiedevo se volevi lavare la schiena anche a me! Senza neanche pensarci un attimo mi rispose: si, aspettami. Lasciò la porta aperta e scese giù, pensavo che quel (si aspettami) era ironico e che non sarebbe mai venuta. Cmq chiusi la porta ma non a chiave e mi preparai per un bel bagno, con la speranza che venisse su veramente. La vasca si riempì ed io era già pronto per entrare, mi spogliai ed ero eccitatissimo. Entrai ed iniziai a toccarmi, sperando sempre che da un momento all’altro si aprisse la porta e che entrasse lei. Non sentivo nulla, allora presi lo shampo e lo versai un po’ in testa quando sentii bussare alla porta, il cuore mi batte a mille all’ora mi fermai e chiesi chi è? Lei mi disse posso entrare? Gli risposi di si! Entrò e mi chiese se veramente avevo bisogno di lei che mi lavasse la schiena? Gli dissi: Si, se non ti dispiace! Mi rispose: no, anzi! Allora si avvicinò e si appoggiò con una mano sul bordo della vasca e con l’altra prese la spugna e in cominciò a farmi scendere l’acqua sulle schiena. Io alzai le ginocchia e mi portai un po’ avanti anche per non far vedere la mia erezione. Per qualche secondo restammo in silenzio, ma dopo un po’ gli chiesi come andava con Marco, e lei con un’aria delusa mi rispose (lasciamo perdere). Ma come prima gli hai lavato le spalle e non solo e adesso mi fai capire che non và bene la vostra storia? Ma quello era solo sesso e non c’entra niente con lo stare bene insieme con una persona. Allora gli chiedo: perché avete fatto sesso in bagno? Lei mi guarda e mi risponde; lo so che ci hai visti, ti ho sentito arrivare in macchina e ho voluto continuare apposta sperando che tu ci vedessi! Ha……. E come mai? Perché lo so che mi spii quando sono in bagno, come avvolte ti ho spiato io. Sorpreso gli chiedo, veramente mi hai spiato? E come mai? Lei mi rispose, perché sei mio fratello e anche perché abbiamo lasciato un discorso in sospeso qualche tempo fa! E tu perché mi spii? (Mi chiese lei) perché mi piaci! (gli risposi) le presi la mano e l’accarezzai in viso lei si abbasso e mi diede un bacio in bocca. Ci baciammo per un po’, poi gli abbassai la cerniera della tuta e gli accarezzai i seni, era senza reggiseno e aveva un bel seno sodo. Lei si sfilò la giacca e rimase solo con i pantaloni della tuta. Iniziò ad accarezzarmi il petto fino ad infilare la mano sotto l’acqua e accarezzarmi il cazzo che ormai era duro come il marmo, l’unica cosa che mi disse fù; è cresciuto da allora! Mi misi a ridere e gli dissi anche tu sei cresciuta da allora! Mi alzai l’abbracciai sempre rimanendo incollato alla sua bocca, che sapeva ancora di sperma. Immaginavo la scena precedente e mi eccitavo ancora di più. Gli abbassai i pantaloni ed era senza mutandine m’iniziai a leccarla dappertutto sui seni, sulla pancia e sui fianchi, mentre lei mi accarezzava. Poi mi misi in ginocchio e la baciai lì in mezzo alle gambe era bagnatissima ma profumata, iniziai a leccarla e lei si contorceva, mi teneva la testa e me la spingeva sempre più verso di lei. La feci sedere sul bordo vasca lei allargò bene le gambe e io mi tuffai con la lingua sulla sua bella fighetta. Aveva poco pelo e aperta in quel modo si vedeva l’interno bel rosso e invitante. Non so quante volte l’avrò fatta godere, ma sono certo che non mi avrebbe mai detto di fermarmi. Avevo voglia solo di scoparla, ma lei mi disse: lo voglio in bocca, allora mi alzai lei si mise in ginocchio lo afferrò con tutte e due le mani e lo portò alla bocca, lo leccava lo ingoiava e lo baciava. Io stavo per venire ma non volevo, avevo troppa voglia di scoparla. Lei si accorse di questo allora si alzo e ci tuffammo in un bacio che penso non avrò mai baciato nessun’altra in quel modo così passionale. (Gli dissi); sei fantastica, (e lei); anche tu, ti voglio. In che modo? (gli chiesi) dentro, ti voglio dentro in tutti i modi (mi rispose).
Allora la afferrai per la mano e la portai in camera dei nostri genitori. Eravamo tutti e due nudi presi per la mano e nel corridoi di casa ( a pensarci adesso la cosa è un po’ imbarazzante, ma viverla in quel momento è stato fantastico). Entrammo in camera ci sdraiammo sul letto e lei aprii le gambe dicendomi eccomi sono tua! Non mi sembrava vero, presi il cazzo con una mano e lo appoggiai alla sua bella rossa e invitante fighetta, fino a farlo scivolare dentro. E stato bellissimo, lei che si lamentava di piacere ed io che spingevo sempre di più. La girai e la scopai da dietro sbattendola come una vera troia, mi sdraiai e lei mi salì sopra movendosi e godendo come una che era al settimo cielo, lei urlava di piacere io che la incitavo a godere e lei che mi diceva ( siii…. dai scopami fammi sentire riempimi tutta) mi sentivo che stavo per esplodere, allora mi tirai fuori lei si inginocchio lo infilo in bocca e mi fece venire dentro la sua bocca ingoiò tutto e continuava a succhiarmi, poi si alzò e mi baciò in bocca. L’unica cosa che mi disse prima di abbracciarmi fù (sei fantastico). Poi mi abbracciò e ci addormentammo anche. Quando ci siamo svegliati andammo ognuno in camera sua per vestirci e ci ritrovammo in cucina, lei mi baciò sulla guancia e mi disse: (secondo abbiamo sbagliato?) non lo so! Gli risposi……
Continua …………….
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L\'iniziazione di veronica
Eravamo alla vigilia delle feste di Natale e grazie ad un impegno di lavoro fuori città avevo incontrato la mia amica Veronica che non vedevo da diverso tempo. Quel giorno, approfittando del un viaggio in auto, ci eravamo raccontate un po’ di cose che ci erano successe negli ultimi mesi. Notai subito che Veronica era impaziente di raccontarmi qualcosa di molto intimo che la stava coinvolgendo in maniera forte rendendola diversa da come io l’avevo sempre conosciuta.
Fu così che iniziò a parlarmi di Rolando, conosciuto un paio di anni prima nel nostro stesso ambiente di lavoro e con il quale avevo iniziato una passionale storia che le aveva fatto conoscere una sessualità diversa e giocosa di cui lei, fino ad allora, era stata totalmente inconsapevole.
Rolando, più giovane di Lei di alcuni anni, era sposato con una donna forte ma fredda e poco disponibile ad esplorare una sessualità diversa e soprattutto ad assecondare le pulsioni e le fantasie del suo uomo; Veronica invece era da sempre troppo concentrata sulla carriera e poco sui piaceri della vita tanto da scegliere un marito, conosciuto quando era ancora giovanissima, che con il suo fare posato e regolare gli garantiva tranquillità in una vita che lei viveva in perenne movimento. Un incontro quello tra Veronica e Rolando che invece è riuscito a far tirare fuori a Veronica la propria esuberanza senza più avere quei timori che l’avevano accompagnata nella vita, regalando a Rolando la piacevolezza di quella complicità così tanto sognata. Tutto ciò aveva contribuito ulteriormente a far capire a Veronica che era ormai giunto per lei il momento di dedicarsi a se stessa come donna, godendo di tutti quegli elementi della femminilità che fino ad allora si era negata
Fra le tante cose che mi raccontò e che oggi anche io trovavo normali vista la mia crescita sessuale avvenuta dal momento in cui ho incontrato Marco, quella che maggiormente catturò la mia attenzione fu il suo confessarmi il desiderio di regalare a Rolando, per il suo compleanno ormai imminente, un'altra donna con cui giocare insieme a lei. Iniziai allora a parlarle della mia personale esperienza e le confessai che anche io avevo giocato con un'altra donna e che la cosa mi era piaciuta moltissimo. Si creò tra di noi un atmosfera di gioia e ilarità, ma anche di forte interesse e curiosità, che ci accompagnò per l’intera mattina rimanendo inalterata anche quando Marco ci raggiunse per il pranzo.
Veronica era così euforica che non appena feci accenno a Marco di quello che ci eravamo “confessate” durante il viaggio della mattina, lei iniziò a fare un sacco di domande dimostrando anche a Marco la voglia di partecipargli la sua gioia. Erano due anni che aspettavo l’occasione per presentare Veronica a Marco ed adesso, dopo soli pochi istanti che si erano conosciuti, camminavamo tutti e tre sottobraccio raccontandoci le nostre esperienze intime, ma soprattutto trasgressive, come se ci conoscessimo da sempre.
Veronica si sentiva proprio a suo agio, certamente confortata dal fatto che si trattava del mio compagno, ed io riuscivo a vedere il ghigno di intrigante piacere che ricopriva il volto di Marco. Fu per queste emozioni che con fare complice ad un certo punto del pranzo, rivolgendomi a Marco lanciai la mia provocazione: “potremmo regalare noi a Veronica la possibilità di fare questa esperienza”. Naturalmente Marco ci mise un attimo a capire che la mia affermazione si riferiva al coinvolgimento nel gioco della nostra amica Angelica, con la quale sarebbe stato anche possibile costruire per l’occasione un gioco piacevole e intrigante per tutti, ma soprattutto protettivo per Veronica.
Angelica è una frizzante ragazza di 35 anni che abbiamo conosciuto alcuni mesi fa su internet. Una persona molto dolce dall’atteggiamento aggressivo. Mi è piaciuta dal primo istante per il suo fare diretto e senza veli, per la sua esuberanza, molto vicina alla mia, ma soprattutto per il suo dichiarato piacere nel mettersi a disposizione del mio godimento, fatto questo che mi eccita infinitamente soprattutto in presenza di un linguaggio particolare: quando mi si rivolge chiamandomi Padrona o mia Signora mi giunge una fitta all’inguine che scatena tutta la mia animalesca passionalità, facendomi sentire forte il desiderio della sua appartenenza a me. In verità il gioco con lei, mi permette di scoprirmi, di capirmi, di esprimere piaceri e pulsioni che non sapevo di avere. Unica nota negativa è che spesso sparisce, risucchiata dai propri impegni ma soprattutto dalla propria pigrizia, interrompendo il piacere del nostro rapporto e spingendomi spesso a chiedermi se abbiamo davvero trovato la compagna ideale per i nostri giochi.
Questo insieme di pensieri avevano stimolato la nostra fantasia tanto che appena rientrati a casa decidemmo di inviare un sms ad Angelica nel quale la informavamo del nostro desiderio di organizzare una cena con una nostra amica e chiedevamo la sua disponibilità a farci da cameriera funzionale. Angelica capì immediatamente cosa intendevamo e si dimostrò felice e molto eccitata. Iniziò infatti a chiamarci più volte sempre più incuriosita dalla cosa e addirittura fornendoci le date in cui si sarebbe potuto organizzare il tutto. Dall’altra parte, anche Veronica si dimostrò piacevolmente stupita allorché gli comunicai che il regalo era pronto e mancava solo di decidere la data. Era ormai Natale e sia noi, che Veronica ed Angelica eravamo ingessati negli impegni familiari che ci impedivano qualsiasi tipo di programma. Passarono quindi le feste ed una sera invitammo a cena a casa nostra Veronica, volutamente all’oscuro del programma che avevamo preparato.
Veronica suonò alla porta esattamente alle 20. Aprì Marco e la fece entrare, mentre io volutamente mi attardavo in bagno. Quando li raggiunsi notai subito che Veronica era vestita così come le avevo chiesto. Portava una gonna nera attillata e sapevo che sotto aveva le calze autoreggenti e le mutandine di pizzo nero che ricoprivano e custodivano la sua intimità accuratamente resa liscia dai miei consigli. La salutai e la feci accomodare in salotto. Lei accavallò generosamente le gambe e prese fiato.
"Uffa!" — sbottò. — "Che giornata!"
"Adesso la giornata lasciala fuori e rilassati." — le dissi sorridendo dolcemente. E lei lasciò andare la testa indietro.
Marco nel frattempo si era spostato in cucina intento a continuare i preparativi della cena e mentre io e Veronica chiacchieravamo del più e del meno, entrò Angelica. Era una sorpresa per Veronica che non se lo aspettava proprio ed eravamo curiosi di raccogliere le sue reazioni.
"Le Signore desiderano?"
Angelica era completamente nuda, a parte la crestina sui capelli, il grembiulino bianco da cameriera e le scarpette con il tacco a spillo dello stesso colore. Veronica era rimasta a bocca aperta, visibilmente imbarazzata ma allo stesso tempo incuriosita.
"Sì, grazie. Io desidero già" — mi rivolsi maliziosamente alla mia ospite. — "Anche tu desideri?"
"Sì…"- disse guardando la bella cameriera. — "Direi proprio di sì."
"Va bene un vino?" — chiede Angelica.
"Io sì." — rispose Veronica.
"Anche noi." — replicammo io e Marco che nel frattempo ci aveva raggiunto e si era seduto tra di noi.
Angelica si girò mostrando il suo bellissimo sedere rotondo e sparì in cucina movendosi con eleganza.
"Chi è?" — domandò subito Veronica avvicinandosi il più possibile a me.
"E’ Angelica, l’amica ti cui ti abbiamo parlato. L’abbiamo fatta venire a prepararci la cena e a servircela."
"E basta?"
"Possiamo fare con lei quello che vogliamo." — la tranquillizzai.
"Davvero? — tornò a sedersi comodamente attendendo l’aperitivo.
Angelica tornò con un vassoio.
"Grazie Angelica." — disse Veronica mentre io guardavo il culo a Angelica che si piegava in avanti per servire all’altra il calice di vino.
Poi si girò verso di me e fece la stessa mossa, dando a Veronica il piacere di poterle scrutare le natiche e ciò che le natiche proteggevano. Io e Marco ci scambiammo un’occhiata d’intesa alla quale si unì immediatamente Veronica e poi lasciammo che Angelica se ne andasse.
"Visto che culo che ha!" — esclamò provocatoriamente Marco non appena soli ma ben attento dal farsi sentire da Angelica. La nostra amica ogni tanto gradisce avere rapporti di gioco con Michela e questa sembrava l’occasione giusta anche per dare corpo alle tue curiosità.
Veronica strabuzzò un po’ gli occhi per il turbamento, poi si riprese.
"Ha accettato subito?"
"Sì, ovviamente." — risposi io “Angelica è molto attenta al mio piacere e soprattutto sa che non la coinvolgerei mai in qualcosa di non piacevole e imbarazzante ”
"E’… E’ una schiava completamente sottomessa a te, dunque…"
"Sì e no." — ammisi dopo una lunga sorsata di vino. — "L’ho scelta e mi piace proprio per questo. E’ una persona splendida che risponde molto bene alle mie aspettative anche se, così come per me, entrambe non abbiamo un ruolo netto ma ci complementiamo serenamente e poi ………. ha una lingua che è un piacere”
Veronica si versò in bocca gran parte del suo vino.
"Fantastico." — si limitò a dire.
"Vuoi un consiglio?"
"Sfilati le tue mutandine e dammele."
Lei si alzò e, facendo attenzione a non mostrarci troppo, riuscì a raggiungere il bordo dell’indumento intimo e a sfilarselo in un attimo. Me lo porse.
"Grazie." — mi limitai a dire.
Non avevo neanche fatto sparire le mutandine che Angelica tornò in salotto.
"Il Signore mi manda a dirvi che la cena è pronta"
"Direi che possiamo metterci a tavola. Tu Veronica, hai fame?"
"Sì Michela, e devo confessarti che mi è venuta proprio molta fame"
Io e Veronica ci sedemmo alle estremità della tavola da pranzo una di fronte all’altra, mentre Marco prese posto sull’altro lato della tavola tra di noi. Avremmo così potuto vedere per tutta la cena le nudità di Angelica che faceva spola tra di noi. Infatti, mentre davamo fondo ai nostri piatti e chiacchieravamo deliziosamente, continuavamo a guardare le sue rotondità.
Finito di consumare il primo piatto, improvvisamente Marco chiamò Angelica.
"Sì, Signore?"
"Direi che prima di passare al secondo potresti dare alle Signore un assaggio. Non credi?"
"Certo Signore."
"Incomincia dalla nostra ospite."
"Naturalmente, signore."
Si portò a metà della tavola, si inginocchiò e si piegò per potersi infilare sotto la tavola. Veronica mi guardò per domandarmi che cosa stava succedendo. In realtà le sue mutandine me le ero fatte dare fin dall’inizio per una precisa ragione.
Osservai con attenzione le reazioni di Veronica mentre Angelica di sotto la tavola e senza farsi vedere le si faceva vicina, le alzava il vestito, le allargava le cosce, vi infilava il viso, le raggiungeva il sesso con la bocca ed iniziava a lavorarla di labbra e lingua. Movimenti che conoscevo molto bene. Dapprincipio, pur sempre più eccitata Veronica si agitava sulla sedia per ciò che le stava accadendo, ma quando capì che Angelica voleva solo farle sesso orale, si rilassò e socchiuse gli occhi come se io non ci fossi.
Il rapporto stava accadendo ormai solo tra loro due ed io e Marco eravamo semplici ma privilegiati spettatori. Veronica si lasciò andare sempre più in una posizione tale da consentire all’altra di raggiungerla in pieno e di poterla esplorare con la lingua. Eravamo stati precisi con Angelica: doveva farla venire, e nel minor tempo possibile.
Francamente non so che cose le fece più di quello che solitamente fa a me, certo è però che Veronica venne in pochissimo tempo. Angelica continuò ancora per un po’ a giocare di lingua, poi si placò e passò a me. Mi sollevò la gonna ed iniziò a far scorrere la lingua in modo da portare anche me all’orgasmo. In realtà io non volevo venire, ma la lasciai giocare così anche per dare a Veronica la conferma che mi sentissi anch’io privilegiata come lei. Tuttavia preferii non venire e lo feci capire alla mia ancella mettendole le dita tra le labbra. Lei capì perché si portò pian piano a succhiare le mie dita, per poi allontanarsi da me. Infine sgusciò di sotto la tavola facendoci notare quanto brillassero di gioia i suoi occhi. Sparì in cucina, per tornare dopo un po’ con la seconda portata.
Continuammo la nostra cena arricchita del piacere delle attenzioni di Angelica la quale, dopo averci servito la seconda portata, fu invitata da Marco a sedersi al nostro tavolo non prima però di essersi cimentata in un dolcissimo bacio con me che così facendo la ringraziavo per il bellissimo regalo fatto alla mia amica e trovandola spudoratamente bagnata al passaggio delle mie dita tra le sue cosce. Marco nel frattempo si era portato in cucina a preparare il caffè ed io chiacchieravo con Veronica godendomi la sua emozione per la sorpresa che gli avevamo preparato. La serata stava scorrendo proprio serena. Quell’atto così improvviso e allo stesso tempo molto intimo era riuscito a creare tra tutte e tre noi donne, una forte complicità ed anche una piacevolissima voglia di raccontarci.
Veronica infatti iniziò a raccontare ad Angelica tutte quelle cose che aveva confessato a noi durante il nostro precedente incontro, rendendo così anche Angelica partecipe del desiderio di regalare a Rolando un'altra donna. Fu a quel punto che Angelica, senza che la cosa mi potesse minimamente stupire, rivolgendosi maliziosamente a Veronica gli disse:
“Perché non chiami Rolando e gli racconti ciò che stiamo facendo?”
Veronica rimase colpita dal suggerimento di Angelica e pur incredula del trovare Rolando libero dal controllo della moglie, non esitò ad inviargli un sms con scritto: “ho voglia di sentirti e di raccontarti una cosa che ti renderà ancora più orgoglioso di me”
Passarono alcuni minuti e arrivò la risposta di Rolando: “mi libero e ti chiamo subito … sono curioso”
Non avevamo ancora finito di leggere il messaggio che il telefonino di Veronica iniziò a squillare. Lei sorrise alla vista del numero di Rolando e rispose con voce molto emozionata. Iniziò a raccontargli che era a cena a casa nostra, della sorpresa che aveva trovato, e del giochino di Angelica, sottolineando maliziosamente il piacere dell’avere una cameriera brava e disponibile come Angelica. Mentre Veronica si godeva quel momento, Angelica si abbassò con eleganza e si infilò nuovamente sotto la tavola. Stavolta Veronica non si sorprese ed anzi riuscì tranquillamente anche se incuriosita dal fare di Angelica, a continuare nella sua telefonata, iniziando però a descrivere a Rolando cosa stava accadendo. Dopo qualche minuto, tuttavia, non riuscì più a controllare il piacere che Angelica le stava nuovamente provocando con la lingua nel sesso. Interruppe il dialogo con Rolando per gemere e mugolare di piacere.
"Mmuhhhh!" — aveva gli occhi fuori dalla orbite e il suo urlo sottolineava tutto il piacere che stava provando.
Depose il telefonino sul tavolo e si lasciò scivolare sulla sedia abbassandosi con il corpo sotto la tavola, quasi che Angelica l’avesse afferrata con i denti per farla sparire sotto. Io osservavo la scena con soddisfatto interesse, avvicinando il telefonino a Veronica in modo tale che dall’altra parte Rolando potesse godere dei piaceri della sua donna e immaginare la scena. Lei venne comunque presto, contrariamente alla propria volontà.
Stavolta Angelica non passò da me e sgusciò di sotto la tavola con discrezione, soddisfatta del proprio lavoro. Si sistemò il grembiulino e si portò in cucina per permettere a Veronica di parlare serenamente ed intimamente con Rolando. Anche io e Marco ci alzammo e lasciammo Veronica da sola.
Passarono alcuni minuti durante i quali sia io che Angelica ci dedicammo a mettere a posto un po’ la cucina mentre Marco aveva ormai finito di preparare il caffè ed anche il dessert. Quando avemmo la certezza che Veronica aveva concluso la sua chiacchierata con Rolando ritornammo in sala. Angelica ci seguì poco dopo con in mano il vassoio con i caffè, li posò sulla tavola, ritornò in cucina per poi riapparire con il carrello dei dolci.
"I signori desiderano prendere il dessert qui o in salotto?" — domandò, come le avevo suggerito.
"Andiamo in salotto." — le ordinai alzandomi.
Veronica si alzò a fatica, si sistemò alla meglio e mi seguì in salotto. Ora però Angelica, anziché servirci il dolce, si accasciò ai miei piedi poggiando il capo sulle mie ginocchia e abbracciandosi alle mie gambe.
Prendemmo il caffè e il dolce e continuammo a chiacchierare mentre Angelica sempre accucciata ai miei piedi si godeva il premio delle mie carezze e probabilmente si gustava tutta la sua eccitazione per aver gustato, prima di noi, il dolce nettare dell’intimità femminile di Veronica e mia. Non credo ci possa essere dolce più gradito ad Angelica.
Marco nel frattempo era andato in camera da letto ed io sapevo bene che aveva acceso candele e incenso e messo la borsa dei nostri giochini a portata di mano. Fece ritorno nel salotto e rivolgendosi a tutte noi disse:
“perché ora non andiamo tutti in camera da letto a premiare Angelica per i suoi servigi?”
"Sì dai, vieni a letto"- dissi io a Veronica. Poi mi rivolsi ad Angelica. — "tu vai avanti e affidati a Marco"
Dopo un po’ anche io e Veronica li raggiungemmo in camera da letto, dove trovammo Angelica distesa sul letto completamente nuda e con una benda che gli copriva gli occhi. Marco nel frattempo si era comodamente seduto in poltrona, come se attendesse l’inizio del suo film preferito. Iniziai a spogliarmi e rimasi in autoreggenti, invitando Veronica ad imitarmi. Si spogliò in breve e rimase in attesa che io la guidassi. Per lei era la prima volta e tutto sommato si sentiva ancora un po’ impacciata. Mi inginocchiai sul letto al lato di Angelica cominciando ad accarezzargli i seni e stessa cosa suggerii a Veronica che prese posto sull’altro fianco e iniziò timidamente a prendere confidenza con il corpo di Angelica. Marco a quel punto mi allungò un cubetto di ghiaccio con il quale iniziai a giocare intorno ai capezzoli di Angelica e sul suo ventre che intanto cominciava a vibrare dal piacere. Guardai Marco che mi fece un cenno di approvazione e mi invitò ad allargare le gambe di Angelica, cosa che feci immediatamente esponendola alla vista di Veronica.
Notai in lei un fremito di piacere nel vedere le labbra di Angelica rosee e lisce ma anche il pube rigonfiato dal piacere. A quel punto presi le mani di Veronica e fissandola negli occhi la guidai a mettersi a cavalcioni sul viso di Angelica rimanendo leggermente sollevata e lasciando così Angelica immersa nel piacere dell’attesa. Appena Veronica si sistemò, invitai Marco a porgermi il mio giochino preferito, quello in cristallo, che adagiai sul letto accanto al corpo di Angelica. Scivolai giù lungo le sue gambe sfiorandogli delicatamente l’interno delle cosce fino a raggiungere con la mia bocca i suoi piedi che iniziai a massaggiare e a leccare con gusto e passione, infilando la punta della lingua tra le dita, alzando lo sguardo per vedere l’espressione del viso della mia amica Veronica che nel frattempo si era posata sul viso di Angelica e si beava del piacere della sua lingua.. Il piacere che ricevevo era sublime, mi ritornavano tutte le sensazioni che Angelica provava nel leccare e succhiare Veronica e tutto il piacere di Veronica nell’assistere ai miei giochi. Decisi allora che era il momento che anche io mi gustassi l’intimità di Angelica e risalendo lungo le gambe puntai dritta tra le sue cosce iniziando ad affondare il muso tra i suoi umori, leccando e succhiando con piacere fino a farle inarcare il ventre spingendola così a intensificare i suoi movimenti di lingua su Veronica che nel frattempo iniziava a muovere il suo ventre strusciandolo sul viso di Angelica.
Era un triangolo perfetto e per un attimo avrei voluto essere al posto di Marco che certamente aveva una visione privilegiata. Mi girai verso di lui cercandolo, avevo una voglia tremenda di prendere il suo membro tutto in bocca e di iniziare a bagnarlo e succhiarlo fino a farlo urlare dal piacere, ma sapevo anche che eravamo lì per Veronica e che il nostro piacere poteva attendere. Mi sollevai dalla mia posizione, presi il giochino di cristallo e lo infilai nella fessura di Angelica. Iniziai a muoverlo con le mani e poi portai il mio pube a contatto con il suo iniziando a strusciarmi e muovermi come se la stessi scopando. In quella posizione mi ritrovai viso a viso con Veronica e con la sua eccitazione. In un attimo sparirono tutte le mie remore circa l’amicizia con lei, le afferrai i seni e avvicinando la mia bocca alla sua affondai la mia lingua nella sua bocca in un bacio appassionato che andò avanti per un bel po’ di tempo avvolto dai nostri mugolii di piacere.
Eravamo tutti in preda ad una eccitazione sublime, ad una affinità elettiva che mi portò immediatamente a chiedere a Veronica di prendere il mio posto e di gustarsi anche lei il piacere dell’intimità di una donna. Volevo staccarmi un po’ da loro, lasciarle giocare insieme per prendermi il piacere del mio uomo che certamente stava esplodendo nei suoi pantaloni. Scesi dal letto e mi inginocchiai ai piedi di Marco, aprii la zip, estrassi il suo membro e cominciai a leccarlo su e giù con fare frenetico, affondando la sua cappella tra le mie labbra e succhiando rumorosamente. All’improvviso Marco mi fermò, afferrò la mia mano e mi passò lo strap on chiedendomi di indossarlo. Io esitai ma alla vista del culetto di Angelica che nel frattempo aveva cambiato posizione stava sopra a Veronica in un perfetto 69, lo indossai, presi il lubrificante me lo misi su una mano e cominciai a esplorarle il buchetto. Marco nel frattempo si era messo al lato del letto e con le mani teneva larghe le natiche di Angelica, con il doppio risultato che rendeva più accessibile a me il buchetto di Angelica e allargava anche la sua intimità favorendo il gioco di lingua che Veronica le stava regalando. Presi nuovamente un po’ di lubrificante, lo poggiai sulla punta dello strap on, mi sistemai comodamente dietro ad Angelica e con delicatezza ma anche con fermezza affondai dentro di lei, iniziando a muovermi lentamente.
Veronica nella posizione in cui si trovava aveva potuto gustarsi il tutto e cominciò a muovere il suo bacino in maniera tale che Angelica fosse costretta ad assecondare i miei movimenti ed io, per contro, iniziai a sbattere il bacino verso l’alto per prenderla con decisione da sotto. Iniziavo a sentire che Angelica provava una sensazione di piacere che andava al di là di ogni immaginazione. Mi fermai bruscamente, mi spogliai dello strap on, mi distesi tra Angelica e Veronica come ad invitarle a dedicarsi a me. Il pensiero che mi passava nella testa era che entrambe giocassero su di me con il fallo di gomma a due estremità. Volevo averne una davanti e un'altra dietro, mosse dal ritmo delle loro mani, mentre Marco mi stava accanto e mi sussurrava parole nell’orecchio.
Così fu e il piacere che provavo era intenso, mi sentivo riempita e adorata, avevo il ventre che pulsava e gli orgasmi incontrollati anche perché Angelica, maialina com’è, non si era accontentata di penetrarmi ma mi stimolava con la lingua sul clitoride facendomi impazzire.
Poi mi venne l’idea. Cosa sarebbe il sesso, l’erotismo, l’amore… senza un minimo di poesia, di creatività? Io ero tutto questo. Chiesi a Marco di assistermi mentre preparavamo Angelica a ricevere il regalo a cui più ambiva. Marco sorrise e con estrema delicatezza mi passo il tubetto di lubrificante, indossò un guanto in lattice e cominciò a far scivolare le sue dita dentro l’ano di Angelica affinché io potessi trovarlo già pronto a ricevere tutta la mia mano che si sarebbe chiusa dentro di lei in un pugno con il quale l’avrei portata all’orgasmo percependo fino in fondo il senso del suo abbandono.
All’improvviso mi sentii esausta, troppe emozioni, troppo forti. Mi sentivo tremare tutta. Esausta mi alzai e mi lasciai cadere sul divano. Chiusi gli occhi e mi abbandonai ad un sonno profondo durante il quale feci con ogni probabilità sogni ……. Comunque rifocillanti!
E’ stupendo avere una amica come Angelica, così simile a me e con cui poter condividere momenti così delicati, intimi e per pochi!!
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Scambio
Sento la tua bocca che avvolge la mia lingua, il sapore che ti passo ti fa schiudere le labbra. Vuoi sentirlo ancora. Vuoi bere il mio sapore, scendi leccando il mio petto, ti fermi sui miei capezzoli, li mordi, li lecchi, li baci. Poi con le mani aperte spingi su di me. Avanzi verso il basso, la lingua nell’ombelico, intorno, poi dentro. Sento il calore del tuo respiro, la tua voce sul mio basso ventre che sussurra parole oscene. Sussurra la tua voglia di sentirti padrona, padrona del mio godere. Ancora più giù. Lo osservi, lo prendi con due dita, lo tieni verso l’alto. Il cazzo. Il tuo cazzo, lo chiami. Sì, è tuo. Lo osservi. Sfiori l’asta con le dita, mentre la lingua punzecchia la cappella. Poi la mano lo stringe con forza, si muove su di lui. Arriva anche l’altra. Due mani, due labbra, una lingua. Un piacere estremo mi percuote la testa. Ora le mani si muovono scendendo sulle cosce, risalgono dietro, sfiorano le palle. La bocca succhia. Tu succhi benissimo, lecchi con voglia. Mi mancano le parole, mi mancano i pensieri. Sono solo sguardi su di te e brividi su di me. Le dita si fanno largo tra le natiche. Uno si insinua fino al buco. E intanto lecchi, su, giù, dentro, fuori, mi guardi con il mio cazzo nella bocca. Con il tuo dito che entra nel mio culo. Impazzisco. Voglio continuare. Fermati, fermati per un po’, ti prego.
Ti fermi, apri l’armadio, cerchi tra i tuoi vestiti. Il fallo di gomma che hai voluto per te. Per i tuoi momenti da sola. Lo avvicini alla mia bocca, poi le metti tra le tue gambe, dentro. Gli dai il sapore di te e lo rimetti sulle mie labbra. “Succhialo”. Apro le labbra, lecco la cappella. Apro la bocca e inizio a ingoiare. Prima un pezzo. Poi di nuovo lingua. Sento al tua bocca che riprende il mio cazzo dentro di sé. Faccio lo stesso. Faccio quello che voglio sia fatto a me. Sento il piacere di tenerlo in bocca, il piacere di leccarlo. Immagino la carne viva. Immagino l’orgasmo dato dalla mia bocca. Dalla mia lingua. La muovo. Lo ingoio fino in fondo poi lo faccio uscire e di nuovo giù. Accelero i movimenti. Il tuo dito rientra dentro, nel culo. Ti faccio mettere sopra di me, la testa verso i miei piedi. La tua bocca sul mio cazzo, la mia bocca sulla tua fica. Prendi il vibratore. Lo metti tra le tue cosce. Io succhio lui, tu succhi me. Porti il mio dito dietro di te, nel tuo culo, come il tuo in me. Entro e succhio il tuo cazzo, e tu entri nel mio culo e succhi il mio cazzo. Scoppio, esplodo, vengo, godo. Il mio sperma quasi ti strozza. Il mio urlo di piacere per te. Stringi le mani sulla tua fica e urli il tuo orgasmo subito dopo il mio.
Ti avvicini al mio orecchio “me lo hai succhiato come una porca…”
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1
16 years ago
lentezza,
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Last visit: 16 years ago
-
Finalmente a tre (1 parte)
Dopo aver scritto l’episodio di come sono diventato cornuto e per giunta…”consenziente”, visto che mia moglie mi ha espressamente fatto capire che per lei quella avventura “doveva” considerarsi conclusiva di nuove esperienze, ero alla ricerca di percorrere nuove strade, ora cercavo di trovare una coppia dove mettere “lei” al centro delle attenzioni, ma nonostante i miei annunci non riuscivo.
E’ vero che le cose ti succedono quando meno le aspetti, così ho incontrato casualmente questa coppia che mi hanno fatto provare delle emozioni stupende.
Ma andiamo in ordine così potrete capire meglio.
Stavo recarmi a Sorrento il mercoledì prima di pasqua per una cena di lavoro con un mio cliente, quando, quasi a Meta il mio cellulare squillò, era Antonio (il mio cliente), mi comunicò mortificato che si era verificato un contrattempo improvviso e che dovevamo rimandare l’appuntamento.
Mi fermai un attimo, che fare?.... Tornare a casa?.... Decisi di dedicarmi una serata di riposo, era da tantissimo che non succedeva, decisi di fare una passeggiata e di andare a cena alla “lantera” era già prenotato per due invece di disdire chiamai il titolare, mio vecchi amico e confermai per uno…
Sorrento è sempre stupenda, un incanto, l’aria frizzante non proprio primaverile,bellissima, incominciai ad avere fame e andai al ristorante situato al centro nei vicoletti caratteristici.
Mi avviai al tavolo prenotato nella zona più riservata del locale, parlando confidenzialmente con il proprietario mia amico da sempre e mi accorsi, con piacere, che non ero solo, con me una coppia, lui che chiamerò qui D…Dario e lei..E…Elvira coppia di M….Monza sposati, qui a Sorrento per godersi questi giorni di pasqua.
Dario, 31 anni impiegato, bell’uomo, capelli corti ed occhi verdi, Elvira, stupenda, 166 circa, capelli castani lunghi, occhi castani, una 5 di seno, bel sedere sodo, tutte notizie che poi ho appurato.
Ci incrociammo subito con lo sguardo e mi fu naturale salutarli con un caldo buonasera ricambiato da entrambi. Parlavano della gita che stavano programmando per il giorno dopo e mi fu naturale dare un consiglio considerato che conoscevo bene il territorio così che, mi fu offerto, visto che ero solo, di aggiungermi al loro tavolo così avremmo potuto parlare meglio, dissi subito si ma a patto che sarebbero stati ospiti miei. Elvira si illuminò con un sorriso stupendo e….con i pensieri mi trovai in paradiso…….lei vestita con una camicia bianca, sbottonata normalmente sul suo bel seno da cui si intravedeva il dolce canale e il suo reggiseno di pizzo bianco su una gonna nera a tubino con calze nere velate di seta e poi scoprirò che aveva autoreggenti con laccetti posteriori…….
La serata scivolò in modo stupendo, allietata dalle cose particolari che il mio amico ristoratore ci fece gustare (tutto a base di pesce) ed innaffiata da una stupenda falangina (vino bianco), tanto che ci sembrò che ci conoscessimo da una vita invece che da poche ore.
Più volte i nostri sguardi si incrociarono come pure le nostre mani, al dolce lei mi invitò a vedere le foto scattate sulla digitale, mi accostai dietro di lei, che immagine stupenda…riuscivo a vedere tutto il suo canale, il suo capezzolo irto, e stringendomi a lei mi fu naturale accostare il mio pacco già irto alla sua schiena, al contatto lei si irrigidì ma non disse nulla ma, guardò suo marito che sorrise….
Finimmo, uscimmo fuori dal locale e…lei disse…”ho freddo”…per me fu naturale stringerla a me abbracciandola e….ci baciammo…..non capivo più nulla….a quel punto Dario mi disse se volevo andare con loro….in albergo……mi sembrò un sogno…..lei si mise in mezzo a noi…e ci avviammo.....
Mentre lui prese la chiave della camera lei mi disse…”non pensare male di me…..non ho mai tradito mio marito, abbiamo parlato più volte di una possibilità del genere, è stato tutto un destino e, voglio vivere questo momento, provare sensazioni nuove con una persona piacevole come te…..ma, sii dolce ti prego…...”
La baciai soltanto, intensamente…..e ci avviammo in camera.
Vi và si sapere il seguito?.....commenti a [email protected]
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Chi l\'ha visto..storia di trav al cinema a mestre
…Mi trovavo per seguire un corso di allenamento a Mestre dove si doveva preparare la squadrai nterregionale per il prossimo incontro di k…. a squadre, e pur essendo solamente nella media ero comunque tra i preselezionati,
Finito l’allenamento, il mio amico con cui sono arrivato ha trovato un’occasione da non lasciarsi perdere e mi ha pregato se posso ritornare da solo a Trieste in treno. Non ci sono problemi, gli ho risposto, e ho approfittato per farmi un giretto per Mestre, città che pur essendo vicina, ed avendovi fatto pure il militare per 2 mesi, conoscevo assai poco.
Girando senza una meta, ma comunque in direzione della stazione ferroviaria, ad un tratto vidi un manifesto che attirò la mia curiosità..Era un cartellone di un cinema a luci rosse, ce n’era uno anche a Trieste, ma non avevo mai avuto il coraggio di entrarvi per il timore di incontrare qualcuno che mi conoscesse. Con il cuore che mi palpitava a ritmo frenetico, entrai e feci il biglietto, non sapendo bene cosa mi sarei trovato. E la sorpresa fu superiore alle mie aspettative. Appena seduto, nelle ultime file, vidi uno strano movimento nel corridoio dopo l’ultima fila e nonostante l’oscurità si riusciva ad intravedere qualche cosa…Prima timidamente, poi con più decisione mi giravo per vedere cosa succedeva dietro di me, e con mio grande stupore –beata ingenuità- vidi che nel cinema porno qualcuno guarda veramente, ma una, chiamiamola elite, fa ben altre cose che non avrei mai creduto fosse possibile…C’era infatti un nutrito gruppo di persone in piedi nel corridoio dopo l’ultima fila che al riparo dallo sguardo degli spettatori si tiravano fuori il cazzo, si masturbavano ed altro ancora… il cuore mi batteva per l’emozione di una scena inaspettata…Passato il primo momento di imbarazzo, la mia curiosità fu attirata da un ragazzo più giovane di me, con un bel faccino da ragazzo pulito, un viso che non mi sarei mai aspettato di vedere. In quel posto, io stesso con i miei sport tranquilli… non ero poi tanto fuori posto neanche li…Oltre al viso pulito mi colpi il fatto che a differenza della stragrande maggioranza dei presenti non si toglieva il soprabito.
Ad un certo punto, con evidente imbarazzo, si alzo dalla poltrona e si mise anche lui nel corridoio dell’ultima fila, seguito dal mio sguardo.
Dopo un po, si apri finalmente il soprabito prima timidamente solo uno spiraglio poi quasi tutto. Un nugolo di persone gli si avvicinavano senza che io capissi la ragione, ed in particolare 2 corpulenti tipacci, (quei tipi grossolani e volgari che popolano le tifoserie degli stadi, i bar sportivi -dove si beve e non si fa sport- che potevano al massimo essere autisti di camion o facchini) gli si misero accanto ognuno su un suo lato. Incuriosito scrutai meglio nella penombra, il cuore riprese a palpitarmi con ritmo frenetico ancor più che durante il mio allenamento di k…. Il ragazzetto, quello con la faccia pulita , si quello che sembrava fuori posto in un luogo del genere, sotto il soprabito non aveva niente. Anzi mi correggo, portava un provocante reggicalze nero, di quelli che le donne adesso non usano più, calze nere di rete a maglie larghe, e scarpe da donna con tacchi a spillo vertiginosi che proprio quando era seduto ed infagottato nel soprabito non avevo proprio scorto. Il mio cazzo cominciava a tirare alla vista di quella scena, ma il mio povero membro neanche lui si sarebbe immaginato di quanto ancora avrebbe dovuto restare turgido e palpitante…I due corpulenti camionisti, presero il sopravvento sulle altre e persone che si erano avvicinate al ragazzo, e praticamente con occhiate minacciose furono gli unici attaccati al giovine,che stava fermo, impacciato ed impassibile. I 2 cominciarono a stargli addosso, toccarlo entrambi, gli accarezzavano il culo, il reggicalze le calze e dopo poco il giovani intimorito ma nel contempo eccitatissimo, si abbandonò totalmente alle voglie dei 2 senza opporre alcuna resistenza, ammesso che abbia voluto opporsi. Gli misero ognuno in mano il proprio cazzo, e il giovane comincio a menare i due cazzoni turgidi prima lentamente, poi, forse stava anche prendendo gusto, con maggior energia e passione. Ad un tratto comincio a gemere, un misto di dolore e piacere, un piacere nuovo mai provato prima. Non ci misi molto a capire che oltre a farselo menare, uno de due gli leccava languidamente il collo, e l’altro presumibilmente gli stava infilando uno o piu delle suo dita nel culo.
Gli erano addosso, il ragazzo gemeva di gusto, ma era ignoro ancora di quello che gli sarebbe toccato di provare…
Intorno a quel trio, altri spettatori guardavano la scena masturbandosi, ma guardandosi bene da avvicinarsi oltre il dovuto. Il ragazzo era di proprietà dei 2 energumeni,e loro facevano di lui, (ormai alla loro merce) quello che volevano, assoggettato psicologicamente e eroticamente ai due. Uno dei 2, decise che era venuto il momento di passare a qualcosa di più forte, prese il ragazzo perla testa e se la portò davanti al suo membro duro, pieno di sborra che poteva scoppiare da un momento all’altro…Il giovane che probabilmente avrebbe desiderato ma mai fatto niente del genere dal vero, cercò di ribellarsi, ma quando l’energumeno gli fece sentire la sua superiorità fisica, la sua decisione, e anche quando il ragazzo cominciò a sentirsi in bocca un cazzo duro e palpitante, ritornò remissivo ed obbediente. Cominciò dapprima timidamente, poi sempre con più maestria a leccare il cazzo, a succhiarselo ingordamente, ad andare avanti ed indietro col tutta la testa a ritmo, e l’energumeno assecondava il movimento con poderosi colpi d’anca quasi a volerglielo far arrivare fino in gola…L’altro energumeno, per non essere a meno, dopo avergli leccato il culo cominciò a fargli un ditalino nel culo, il ragazzo gemeva di piacere sempre piu intensamente.
Anch’io lo confesso non mi perdevo la scena e pur vergognandomi avevo in mano il mio cazzo e me lo menavo. Il secondo energumeno, constatato che il buco del culo del giovane era lubrificato e dilatato dal piacere, mentre il primo ancora se lo faceva ingoiare (è l’espressione piu appropriata) glielo mise nel culo, neanche con tanti riguardi e dopo un po, cominciò a pomparlo con forza tanto da spingerlo ad ogni colpo sul cazzo del primo. Il ragazzo pur col dolore nel culo, che bruciava, godeva come una troia quando si fa montare, non si sentivano i gemiti che faceva prima perché aveva la bocca piena, riempita dal grosso cazzo del primo energumeno. I due pompavano uno nella bocca e uno dietro senza alcun ritegno, e dopo parecchio tempo, almeno per me che me lo menavo, il primo disse al giovane- adesso sborro – bevila tutta..siiii, il secondo comincio ad intensificare i gia poderosi colpi di uccello nel culo del giovane e gli venne nel culo riempiendoglielo di sborra calda che colava giu per le gambe…Il giovane, dopo che il primo gli aveva levato il cazzo dalla bocca glielo rincorse fino a leccargli le ultime gocce rimaste….
Anch’io venni con loro e forse assieme a me altri 10 o15 presenti in sala. Il ragazzo si ricompose e senza dire una parola ai 2 usci frettosamente dalla sala, io lo segui con lo sguardo sicuro che non lo rivedrò mai più…. Oppure no??….
Questo racconto è successo nel 1982..se c’è qualcuno che si riconosce, crede di riconoscersi o gli piacerebbe essere stato lui il protagonista da me cercato, mi contatti…
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16 years ago
leonida1960,
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Last visit: 3 years ago
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E la stessa sera, mi traferii
Lei è proprio davanti ai miei occhi, siamo seduti in un tavolino in un noto bar del centro di Palermo. Lei è proprio bella. Alta, mora, ha gli occhi neri e molto vivaci e scintillanti, i lineamenti molto delicati, fisico sportivo con glutei sodi e un petto da favola, una quinta o quarta c di sicuro, il tutto completantato da una folma chiamo castano scuro che le arriva fin sopra il sedere. Io mi chiamo Davide lei Marilena. Scambiamo due chiacchere del più e del meno, le solite chiacchere di routine di presentazione. Capiamo da entrambe le parti che ci sarà subito grande intesa.
Marilena - Mio marito starà arrivando, gli faccio uno squillo, stava posteggiando...
Neanche il tempo di finire il discorso ed entra lui. Si presenta "Piacere Antonello".
Biondo, chiaro, occhi verdi, i capelli lunghi sulle spalle, sui 170 cm, magro, niente peli. Il volto delicato e femminile le labbra carnose. E' tutto perfetto, la coppia che cercavo ed ora sono davanti ai miei occhi.
Nella mia mente di vita sessuale esiste una sola idea: il dominio dell'altro.
Il sesso è un dare e un avere, proprio come l'amore, ma io mi sento molto uomo quindi amo dare e non avere, ci siamo capiti...no?! L'importante è che tutto avvenga nella massima compiacenza e nella massima libertà di entrambi le parti.
Sono bisessuale. Sono sempre stato attratto dalle donne, tutte. Non ho particolare preferenze sul loro aspetto, m'interessa abbiano quel...non so che'...quel fascino femminile, non ho un particolare stereotipo di bellezza.
Mentre per gli uomini è diverso. Li cerco quasi femmine...depilati, magri, culetto sodo, pelle vellutata...per usare un termine Freudiano, donne col pene.
Per avere entrambe le cose contemporaneamente, col massimo piacere e col massimo di trasgressione nella mia mente vulcanica ho pensato che un rapporto a tre con una coppia sposata con queste caratteristiche sarebbe stato l'ideale, il massimo dell'eros, una donna e un uomo passivo entrambi concentrati su di me...a farmi tutto ciò che voglio, ma non come schiavi, ma di loro spontanea volontà.
Marilena - Sei proprio ciò che cercavamo da tempo sia io che mio marito, sei giovane, colto e molto bello
La ringrazio. Antonello mi dice che ci vediamo a casa sua, è a 100 m da qui, mi spiega il posto esatto. Prendo la macchina lui si fa trovare di fronte al garage e mi fa posteggiare.
Come li ho conosciuti, vi chiederete? Semplice su internet. Ho messo un annuncio e il destino ha voluto che mi contattassero e ci incontrassimo.
Non ricordo bene tutti i particolari ma ricordo che d'un ci ritrovammo tutti e tre sul letto nudi Comincio Antonello ad accarezzare il mio pene mentre lei mi sta baciando sulla bocca.
Marilena - Sarai il nostro centro del mondo per oggi
Io sono eccitatissimo.
Antonello - Faro' tutto cio' che vuoi, basta che parli
Io - Comincia a succhiarmelo intanto che continuo a pomiciare con tua moglie gli dico
Lui esegue l'ordine non se lo fa dire due volte. Il mio pene è durissimo. Mi lecca tutto con cura, anche le palle. Intanto bacio con la lingua la sua Marilena e la tocco ovunque.
Marilena - Ora tocca a me caro
Lui infastidito si scosta e comincia Marilena, ma è molto più brava di suo marito e godo come un pazzo. Antonello non riesce a stare senza fare nulla e intanto comincia a leccarle la figa. Gliela tocco e mi accorgo che è bagnata fradicia.
Mentre la tocca lei comincia a gemere.
D'un tratto s'ingroppa su di me e comincia a pistonare a spaccacandela. Suo marito intanto ci lecca ad entrambi nelle parti intime. Lei urla geme come un pazza. E si bagna, si bagna come mai nessuna donna ho visto fino ad ora.
Marilena - Guarda che uomo Antonello
Antonello - Vedo!
Lei intanto viene tra urla gemiti e chissà quali versi.
Antonello si denuda completamente. E' minidotato, c'è l'ha piccolo, ha culetto di una ragazza. Apre l'armadio.
Io - Ma che cazzo prendi?!
Antonello - Ora ti faccio impazzire
Indossa un bikini, si è travestito. E' una bella ragazza, proprio carina, è molto donna.
Antonella - Ciao mi chiamo Antonella e voglio essere sfondata...tutta ... da te!
Non me lo faccio dire due volte. La prendo in braccio con forza, la getto sul letto, le diverico le gambe e lo scopo di davanti.
Marilena intanto mi accarezza i testicoli.
Il marito geme come una troietta
Antonella - Come sei bellooooo...ahhahahha...dacci sotto ti prego...ancora...ancora
e continuo come un pazzo finchè sfinito non gli vengo dentro.
Antonella da brava ragazza mi pulisce il glande, si spoglia e mentre io e sua moglie ci stiamo baciando ci buttiamo tutti e tre sfiniti sul letto, mentre Antonello continua ancora ad accarezzarmi il pene.
Marilena -è stato divertente non avevo mai incontrato un ragazzo così
Antonello - Si è vero
Antonello ha gli occhi lucidi, è felice, non si era mai sentito così donna
Antonello - ci hai fatto godere davvero tanto
Marilena - Mio marito non è in grado di darmi ciò che voglio, ero infelice ma adesso ci sei tu a colmare la vita di entrambi, ti saremo grati in eterno
Ormai sono il loro re e loro invece i miei sudditi.
Saranno passati all'incirca cinque giorni da quella volta. Sono le 10 del mattino, sono ancora a letto; quella di ieri, una serata davvero impegnativa: alcool, disco e chissà quant'altro, nemmeno lo ricordo.
Squillo il mio cellulare, guardo il display e con meraviglia vedi la scritta "Marilena cell".
Io - Ciao cara come va?
Marilena - Bene e tu?
Io - Molto bene ... e Antonello
Marilena - Bene anche lui, noi siamo a casa, perchè non vieni a trovarci per scambiare due chiacchere e prenderci un caffè tutti e tre insieme.
Ma Marilena oramai la conosco, è una donna decisa, sà ciò che vuole non è un tipo che ama le chiacchere. Io non me lo faccio ripetere due volte e sono già pronto e scappo da loro.
Busso alla porta e mi apre Marilena, splendida con la sua vestaglia semitrasparente, da cui non potevo fare a meno di notare i grandi seni tondi e perfetti e i fianchi prominenti ma non grossi. Il tutto era coronato da un trucco leggerissimo, di ombretto sugli occhi e un rossetto color ciliegia.
Antonello mi vede e mi saluta con voce tremante, è emozionato, si vede perfettamente.
Ci sediamo, parliamo un po del più e del meno. Antonello, con gli occhi lucidi, ci guarda, ci ascolta, ogni tanto dice qualche parola. Mi alzo e gli dico all'orecchio di prepararsi. Lui mi guarda, si alza mi da un bacio leggero sulle labbra e va a prepararsi.
Marilena - Sai...forse è innamorato, mi parla sempre di te, ma innamorata lo sono anche io...
Io - Io vi amo entrambi!
Lei ondeggiando si alza e con passo lento e sensuale si avvicina verso di me mentre si va spogliando, si siede su di me , i le lecco i seni e comincio a baciarla ovunque, lei intanto mi accarezza, mi spoglia e ci baciamo in bocca. E' splendida.
Arriva intanto Antonella, anche lei è carina. E' in bikini e truccata. Davvero carina.
Adesso sono in piedi, bacio Antonella lei mi guarda negli occhi. La stringo a me, lei si inginocchia e comincia a masturbarmi con entrambe le mani, io delicatamente le avvicino la testa la mio pene che comincia a lavorare con le labbra con avidità. Marilena intanto si avvicina a me e mentre Antonella continua il suo lavoro, con Marilena ci baciamo e ci tocchiamo ovunque. Anche Antonella ci sà fare ed è brava. Intanto tocco Marilena ovunque, sulla figa, sudicia, sulle natiche.
Marilena - tocca a me
E scosta Antonella visibilmente gelosa e seccata.
Il la prendo e la bacio, lei intanto mi accarezza.
Io mi sdraio sul letto e le due litigano:
Marilena - tocca a me!
Antonella - no prima io!
Io - Calme...calme, giocatevela a pari e dispari
Vince Marilena, che guarda Antonella con uno sguardo sornione.
Antonella - Uffà, ma se poi te ne vieni con lei io non mi potro' soddisfare
Le do uno schiaffo e l'afferro per i capelli avvicinandola a me.
io - Non dirlo mai più
E la bacia sulla bocca.
Marilena intanto continua, il suo lavoro con la bocca mentre sono disteso sul lettone, e con due mani mi masturba contemporaneamente, e a volte con il seno sodo e con i capezzoli turgidi.
Antonella intanto e visivamente irrequieta, passeggia per la stanza, non sa stare senza fare nulla, e intanto lecca la figa di Marilena.
Finalmente s'impala su di me, mi guarda fissa negli occhi mentre si muove, mi accarezza, a volte mi bacia, tutto senza mai staccare il suo sguardo da me. Antonella intanto ci lecca le parti intime.
Marilena - Faro' cio che non ho fatto mai per nessuno
Si gira e s'inalbera per il culo, io godo, godo e ancora godo, finchè copiosamente non me ne vengo dentro di lei.
Marilena, si gira, mi bacia e si siede sulla poltrona fumando una sigaretta.
Si avvicina Antonella.
Io - Puliscimi
Lei prende un fazzolettino.
Io - Non ci siamo capiti!
e le prendo di mano il fazzolettino. Lei intuisce e comincia a succhiarmi il pene, con foga.
D'un colpo la prendo con violenza in braccio e la sbatto sul letto. Di colpo le infilo il mio pene dentro e comincio a pistonarla, con forza e velocità. Lei intanto urla.
Antonella - Ahhhh, haahahh, siiiii, dai bello mio, dai...mi stai facendo impazzire
Io aumento, le vengo dentro.
Tutti e tre ci corichiamo sul letto, Antonella dorme, io e Marilena ci sbaciucchiamo e ci accarezziamo.
Marilena - Vieni a stare con noi...staremo felici insieme....
La stessa sera mi traferii.
9
1
16 years ago
volcano,
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Settimana bianca
Ci eravamo recati in una località di montagna per una settimana bianca durante il viaggio parlavamo del più e del meno quando lei mi disse che voleva stare una settimana tranquilla per riposare profondamente le chiese se facevamo riposo assoluto o si poteva tralasciare qualcosa mi rispose che era permesso solo riposo e sesso.
Appena arrivati in albergo posammo le valigie e ci recammo al ristorante per pranzare ci accolse un ragazzo veramente carino e dopo esserci seduti a tavola ci servì un aperitivo lei guardandolo mi disse che non avrebbe disdegnato di portaselo a letto mentre lui sembrava avesse capito le sue intenzione infatti ogni volta che portata i suoi sguardi erano sempre più penetranti anche perché lei
si era slacciata un bottone per far si che vedesse il suo seno per provocarlo lui avendo capito benissimo cosa cercava mia moglie alla fine del pranzo ci chiese se volevamo il caffè e un digestivo a tavolo o preferivamo in camera lei accettò di berlo in camera cosi recandoci in camera le chiesi se era intenzionata a farsi scopare e con una sfacciataggine mai vista mi rispose che avremmo potuto divertirci tanto infatti appena sentì bussare aprì la porta mettendo bene in mostra il suo bel seno lui posò il vassoio dove cerano 3 caffè e 3 amari quindi avrebbe bevuto insieme a noi bevuto il caffè lui le misi una mano sulle ginocchia dicendole “ ho capito subito quanto sei troia” mentre lei toccandole la patta rispose “voglio essere la vostra troia “ e le tirò fuori un cazzo veramente grosso
cominciandolo a menare mentre lui le ficcava la mano sotto la gonna è la masturbava furiosamente lei volle prenderlo in bocca e lo spompinò finche dopo un lungo gemito lui le riempì la bocca di sborra che lei ingoio fino all’ultima goccia a questo punto mi avvicinai a lei e la presi da dietro aprendole il buco del culo mentre lui da sotto tentava di scoparla lei colta da follia troiaggine ci chiese di andare in camera da letto chiedendoci di penetrarla entrambi cominciai a pomparla in culo e lui nella figa mentre lei ci chiedeva di riempirla di sborra e dopo aver goduto insieme lui ci lasciò dicendoci “ciao a presto “ infatti le sere che restarono furono piene di scopate e pompini.
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16 years ago
admin, 75
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Il suo primo topless
Era l’agosto 99, lo ricordo bene perchè quella fu per molti versi un’estate indimenticabile, uno dei tanti motivi, e’ stato il primo topless di quella che all’epoca era la mia ragazza.
Arrivati in mattinata al mare, notammo che la spiaggia non era particolarmente affollata ma, decidemmo di non metterci vicini all’acqua come eravamo soliti fare ma, di cambiare zona, in fondo alla profonda distesa di sabbia infatti imperano delle alte dune di sabbia che in maniera crescente rendono il paesaggio molto orientale per poi sparire nella fitta pineta retrostante, fu li che decidemmo di andare a posizionarsi, proprio su una di quella dune, non troppo in alto ma modellata in maniera tale da formare un piccolo altipiano da dove si dominava tutta la spiaggia e se sdraiati non si era visti da chi stava intorno.
Passava la giornata scandita da un bagno in mare, una doccia e una bibita fresca, il sole a picco faceva il suo dovere e noi ne godevamo a pieno.
Verso il pomeriggio, notando la mia ragazza era impegnata ad ogni movimento che facesse a sistemare il costume in maniera da non far uscire niente che non dovesse, e allo stesso tempo non avere orribili segni sul corpo, nelle manovre più strane e articolate degne di una talentuosa contorsionista circense, dopo averla osservata per un po’ d’istinto, con un colpo secco e deciso le tolsi il reggiseno del costume che era solo appoggiato sul petto lasciando i suoi sensuali e bellissimi seni scoperti, la prima reazione di lei fu quella di portarsi le mani al petto, ma rassicurata dalla mia presenza e resasi conto che da li nessuno se non si fosse alzata l’avrebbe notata, si rilasso nuovamente e si passo la crema protettiva li dove mai il sole ebbe piacere di battere.
I miei occhi non potevano far a meno di osservare costantemente la sagoma di quel corpo adagiato sulla sabbia totalmente abbandonato al relax, e quei seni bianco latte sembravano quasi riflettere la luce tanto era il contrasto, non era mai successo di vederla prendere il sole in topless anche perché a lei non era mai capitato di mettersi in topless.
Giorni a dietro quella duna di sabbia, divento il nostro altipiano e ogni volta scendevamo in spiaggia quello era il nostro posto, li il topless divento consueto, tolti i vestiti e sistemati i teli mare lo slacciarsi e sfilare il costume era la normalità e le bianche colline innevate poco a poco andavano scurendosi lasciando solo deboli tracce del costume che indossava solo ogni volta dal nostro eden ci spostavamo per una doccia o un bagno. Una mattina però accadde l’imprevisto,
Il nostro posto era occupato!
Tale e’ l’intesa tra noi che con uno sguardo decidemmo di metterci allora sulla spiaggia “normale” e cosi facemmo, mai però pensavo o speravo di assistere a tale miracolo, una volta tolti i vestiti e sistemati gli asciugamani sulla sabbia vedo le mani di lei che come nei giorni precedenti avevano fatto sulla duna, raggiungono la schiena e dopo aver armeggiato qualche secondo tornano lungo i fianchi stringendo in una di queste il pezzo di sopra del costume, il vederla in piedi tra la gente in topless mi lascio letteralmente allibito, gente che a parte qualche occhiata non diede tanto peso alla cosa anche perchè non era la sola, ma a me personalmente diede una scarica di adrenalina da lasciarmi paralizzato, le guardavo il volto sorridente di chi sa di aver fatto una piacevole sorpresa, i seni nudi ormai abbronzati anch’essi: sodi, prosperosi, quasi sfacciatamente protuberanti, come chi dopo anni di oscurità spalanca una porta e si trova davanti il sole e con le braccia aperte e con la faccia verso esso cerca di goderne a sazietà, ed il tutto terminava magistralmente con i rosei capezzoli scuriti dal sole e dilatati leggermente dal calore che si erano ingrossati e svettavano verso l’alto passando dal colorito roseo dell’aoreoa a quello più scuro di capezzolo vero e proprio.
Ancora oggi trovo il momento dello “slaccio” uno dei migliori delle giornate che passo al mare con lei ed ancora oggi dopo ormai anni il vederla prendere il sole, fare il bagno o passeggiare sulla spiaggia a seno nudo mi provoca emozioni indescrivibili.
Trovo che in anni, secoli anzi millenni di studi e interpretazioni artistiche un corpo nudo femminile sia e resti sempre la più bella opera d’arte del mondo
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16 years ago
leonetuo,
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Un incontro
Racconto
Ta tam… ta tam… ta tam… ta tam…
Il rumore del treno che sferragliava sul binario produceva un suono ritmico che portava la mente di GF. a vagare.
“La prossima fermata Trapani” gridava con voce tonante il capotreno.
La mente di GF. andò ad eventi lontani e come per incanto apparvero nella sua mente racconti di situazioni particolari.
Apparve un annuncio messo su Desiderya in cui una coppia cercava un’altra coppia e la proposta che GF. e Anita fecero per un incontro.
Avevano proposto anche un amico ed era stata accettata.
Ricordava perfettamente l’incontro.
Si erano ritrovati davanti al ristorante “Donna Amalia” sul lungomare di Trapani.
Anita sotto il cappotto portava un vestito attillato nero con uno spacco vertiginoso a lato da cui si intravedevano le giarrettiere nere. I suoi capelli ramati mossi dal vento mettevano in risalto i suoi occhi... “due lampadine accese dal desiderio” pensava GF che conosceva benissimo l’emozione di Anita all’evento, era veramente attraente.
Bea, la lei della coppia che aveva messo l’annuncio, portava invece un vestito bianco aperto sul davanti da cui si intravedeva il suo seno piccolo e sodo e le giarrettiere bianche.
I suoi capelli di un nero corvino mettevano in risalto due occhi vivacissimi…era alta, magra, austera …regale.
Nic, invece, l’uomo della coppia era alto, abbronzato e vestiva con noncuranza un abito costoso ed emanava un profumo di tabacco e muschio, il suo volto denotava una persona seria e schiva ma si illuminava quando sorrideva…sembrava che tutti i muscoli del viso partecipassero al sorriso tanto era radioso.
Alberto, il nostro amico vestito con un completo grigio appariva gaio e spensierato, ma
i suoi occhi tradivano l’emozione del momento.
Dopo le presentazioni ci invitarono a cenare nella loro casa.
La casa in realtà era una villa che dava sul lungomare di Trapani.
Entrammo in un grande salone semibuio un camino acceso mandava una luce fioca…
Nic, si affrettò a mettere dell’altra legna e subito la fiamma si ravvivò illuminando la stanza.
Una grande vetrata faceva vedere il mare…il mormorio dell’acqua e il frangersi delle onde creava una atmosfera suggestiva.
Bea, accese delle candele sul tavolo imbandito.
Ci accomodammo intorno al tavolo in un silenzio ovattato rotto dal crepitio della legna sul fuoco e dal rumore delle onde che si frangevano sulla spiaggia.
Nessuno aveva voglia di parlare per non rompere quel magico silenzio.
I segnaposti sul tavolo erano stati studiati ad arte infatti GF. sedeva a capotavola;
Anita aveva a fianco Nic, e Bea Alberto, il nostro amico.
GF. pose molta attenzione a come ognuno di loro consumava il cibo…ricordava che per vedere una persona come reagiva al sesso occorreva guardarla mangiare!
Anita prese una “pannocchia” la portò delicatamente alle labbra e con molto gusto la succhiò della sua carne…
Bea invece guardò attentamente il cibo, lo valutò nella sua consistenza e con fare deciso se lo portò alla bocca…
Nic era più attratto a guardare spostava continuamente lo sguardo su Bea, su Anita e su Alberto…più che mangiare giocava con il cibo…
Alberto invece era attratto più dagli intingoli delle pietanze e di assaggiare più cose possibili…
Bene! Pensava GF. …sembrano ben assortiti la serata sarà magnifica!
Per tutta la cena vennero dette poche parole e sottovoce…
Nella stanza era cresciuta una atmosfera particolare come quando in una notte estiva si preannuncia un temporale…era palpabile una carica emotiva che ormai era giunta al suo punto più alto…
GF. si alzò distrattamente dalla sedia , si avvicinò all’impianto stereo, sbirciò tra i Cd e notò il bolero di Ravel…pensò quando sarà il momento potrà essere un buon aiuto…
Dalla posizione dello stereo poteva vedere Alberto e Bea…
Vide la mano di Alberto avvicinarsi verso le gambe di Bea, toccò le sue ginocchia che si apersero immediatamente…la mano s’insinuò nella profondità delle cosce di Bea che emise un piccolo sospiro di piacere.
Vide con altrettanta celerità il volto di Nic sparire tra le cosce allargate di Anita.
Al suono del bolero l’esplosione dei sensi ebbe luogo!
Bea tirò fuori il cazzo di Alberto e chiamò Nic per fargli vedere quanto era grosso…
Dal suo canto Nic, che aveva tolto i vestiti a Anita mostrava a Bea la fica che stava allargando con le mani!
Bea prese in bocca il cazzo di alberto ed iniziò a succhiarglielo, come d’altronde Anita stava facendo con Nic.
Improvvisamente i due uomini si alzarono e misero i preservativi
Alberto iniziò a scopare Bea sulla poltrona, la prese da dietro e il suo cazzo entrò come un maglio all’interno della sua fica.
Nic, invece, portò Anita sul divano le divaricò le gambe…giocherellò con il cazzo sul suo clitoride e poi sprofondò il suo uccello nel nido…
Gesti ritmati allo stesso tempo, accompagnavano il bolero di Ravel in un crescendo di emozioni e sensazioni fino a quando come per magia tutte e due le donne all’unisono emisero il grido di piacere che ogni uomo ama sentire.
Giacevano affaticate ma con i visi raggianti sia Bea che Anita.
I due uomini invece erano in piedi con il cazzo ancora dritto…
Le due donne erano vicino e con uno sguardo d’intesa si alzarono…Bea si diresse verso il suo uomo lo coccolò e lo bacio con slancio ed intenso amore…
Anita si diresse verso Alberto, gli prese il membro fra le mani, accarezzò con la lingua le sue palle…finchè non raggiunse l’erezione voluta.
Bea abbracciava il suo uomo e lentamente lo portò in ginocchio sul divano gli allargò i glutei e invitò Anita a portare Alberto lì vicino…
Le due donne sembravano conoscersi da sempre…come se un copione non scritto dettasse i loro movimenti…
Anita poggiò il cazzo di Alberto sullo sfintere di Nic, e poi mettendogli una mano sulle natiche invitò Alberto a penetrare quel culo.
Un urlo di dolore e di piacere accompagnò l’operazione…
Le due donne rimasero per un po’ a guardare e a godere di quello spettacolo poi con fare deciso Bea aprì le gambe di Anita e infilò la lingua nella sua fica!
Nic intanto urlando di piacere e di dolore si stava masturbando…un fiotto di sperma finì sul ventre di Anita, Bea prese a leccarlo senza perderne una goccia!
Le due donne si guardarono riconoscendosi troie e porche nella stessa misura…e allora fu la volta di Anita a gettarsi con la testa tra le cosce di Bea che l’accolse con tenero abbraccio.
Nel frattempo Alberto si era tolto il preservativo ed attendeva la giusta ricompensa al suo operare…trovò la bocca di bea e…ottenne il piacere estremo.
Un grido di piacere accompagnò la sua eiaculazione.
Bea lo bevve tutto ed esausta si abbandonò sul divano.
Di nuovo un silenzio ovattato calò nella stanza…il crepitio della legna e lo sciabordio dell’acqua ritornarono a cantare nella stanza.
Restammo tutti in silenzio.
Anita tenne stretta la mia mano così come Bea quella di Nic.
Alberto seduto in disparte guardava tutti con rispettoso silenzio.
Dopo molto tempo Anita si alzò andò verso Alberto e prese ad accarezzargli i glutei, le palle e il pisello…
Il cazzo di Alberto si eresse immediatamente…
Andò verso Bea e le chiese sottovoce se voleva essere inculata.
Dopo il suo consenso Alberto si mise il preservativo, incurvò la schiena di Bea e con una spinta secca e decisa fece entrare quel grosso uccello nel culo.
Nic a quella vista si arrapò improvvisamente…guardò Alberto negli occhi e come due persone che si conoscono da anni ed hanno condiviso momenti di piacere insieme…portarono le gambe di Bea in alto, mentre la sua schiena poggiava sul divano, le divaricarono mettendo in evidenza la fica allargata e il buco nero del culo…sembravano due fiori neri in un ghiacciaio…un brivido percorse la schiena di GF. e di Anita…
GF.per la carica erotica del gesto e Anita per la consapevolezza che la stessa cosa le sarebbe toccata a breve…
Alberto introdusse di nuovo il cazzo nel culo di Bea mentre Nic la scopava nella fica con incredibile forza ed amore.
Fecero la stessa cosa con Anita.
La stanza echeggiava di urla di piacere e di dolore ed era intrisa degli odori dei corpi…
Dopo una breve pausa Nic continuò a sbattere Anita nel culo…”tutti erano attratti da quel buco nero tra le natiche ben tornite” pensava GF.… quando con uno sguardo Anita lo chiamò accanto a sé… gli tirò giù la lampo e mentre era sbattuta nel culo da NIc prese in bocca il suo cazzo.
Bea vide la scena e divertita allungò la mano verso le palle di GF…
Le sue mani si muovevano in maniera gentile e decisa tanto che il suo membro divenne duro come il marmo.
GF. lo tolse dalla bocca di Anita e lo infilò nella bocca di Bea che prese immediatamente a succhiarlo…gli sbottonò i pantaloni e con fare deciso li tolse…
Bea si spostò sul divano con le gambe allargate facendo cenno a GF. di seguirla…
GF. s’inchino e prese a leccarle la fica…gli umori di Bea invasero la sua bocca, avevano il sapore e la fragranza dell’erba del primo mattino, quando è bagnata di rugiada…
Le due donne erano divertite ed entusiaste…Bea prese di nuovo il cazzo di GF. nella sua bocca, mentre Anita accarezzava il membro di Alberto e lo masturbava.
I due uomini vennero quasi in contemporanea…
Il seme di GF. straripò dalla bocca di bea, Anita le si avvicinò e le lecco le labbra senza disperderne nemmeno una goccia…
Si guardarono intensamente negli occhi e poi l’una masturbò l’altra.
La serata volgeva al termine…Alberto rivestitosi in fretta salutò tutti con grande affetto, mentre gli altri rimasero in tenero silenzio nella stanza…
“Esiste un luogo dentro di noi
dove sentiamo ciò che sappiamo.
Se seguiamo quell’intuito
Le porte si aprono e ci spronano alla crescita”
Questo era uno di quei momenti pensò GF. nel silenzio della stanza…ricordava che il canto dei nativi americani si concludeva dicendo:
“ cavalca il vento, pacifico guerriero,
insegna ai pellegrini stanchi
che l’amore è più forte del conflitto.
Il tuo fuoco illumina il sentiero,
permettendo ai nostri spiriti di vedere
il fuoco costante della Creazione
ed il nostro desiderio infinito…Di essere.”
Anita e GF. si guardarono negli occhi e d’intesa proposero alla coppia un massaggio tantrico. Passarono in camera da letto. Nic e Bea, nudi, giacevano vicini…
Anita prese dalla sua borsa dell’olio di mandorle lo sparse sui due corpi ed iniziò a massaggiare Nic, e GF. Bea.
I due corpi si rilassarono quasi immediatamente; era previsto il massaggio sul punto “g” per Bea e il punto “p” per Nic, ma i due si addormentarono…
Anita e GF., si rivestirono… baciarono quei corpi che giacevano dormendo mano nella mano con il sorriso sulle labbra, ed uscirono in punta di piedi.
Ta tam… ta tam… ta tam… ta tam…
prosegue il treno nella corsa sulle rotaie, GF. guarda divertito la città di Trapani e pensa che fra qualche ora sarà ricevuto, in una ridente città della Sicilia, da Almodovar il regista…vuol fare del racconto la trama di un film.
Si immagina il grande regista che con il sigaro in bocca gli domanda: “ ma è una storia vera? Vissuta? “
“Chissà !” “ Forse” gli risponde GF. sorridendo.
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16 years ago
yin3yang3it,
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Car parking 2
Si alzò lentamente, fissando negli occhi quell'uomo che ormai era a pochi metri da lei, allargò la salvietta rinfrescante e sempre lentamente se la strofinò tra i peli neri che esaltavano la sua pelle chiara. L'uomo intanto infilò la sua mano nella cerniera dei pantaloni e tirò fuori il suo uccello. Cominciò a massaggiarsi ed a menarselo mentra Simona, dopo aver gettato il fazzoletto entrò in auto. L'uomo fece ancora qualche passo verso la portiera di Simona, che rimase aperta. Lei si chinò verso di me. Dopo avermi sbottonato il pantalone con la mano sinistra accompagnò il mio arnese verso la sua bocca e con la mano destra si alzò ancor di più la gonna. Iniziò a succhiarmi con foga. Ebbe un sussulto. Mi voltai. L'uomo si era avvicinato ancor di più ed aveva iniziato a toccarla. Con una mano continuava a mastubarsi e le dita dell'altra iniziarono a frugare tra le cosce di Simona che iniziò a muoversi favorendone i movimenti. Rimasi sconvolto. Non avrei mai immaginato una mia reazione così remissiva. Quando percepii che Simona stava raggiungendo l'orgasmo, il mio piacere arrivò alle stelle. Dopo avermi fatto godere Simona scese, prese l'uccelo dell'uomo tra le mani ed iniziò a mastrubarlo rivolgendo il membro dell'uomo verso il mio sguardo. Quando l'uomo raggiunse il piacere Simona continuò ad accarezzare l'uccello dell'uomo, poi lo staccò da sè, rientrò in auto, si sistemò e sorridendomi mi disse "andiamo?".
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16 years ago
coppiacampana162459, 47/47
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Car parking 1
Nonostante i nostri vent'anni di matrimonio, il mio desiderio per Simona non si è mai affievolito. Certo, il merito è sopratutto suo; intelligente a capire i miei momenti di "calo del desiderio" e ad aiutarmi a superarli rinnovandosi totalmente ed a pretendere sempre, degli spazi solo nostri, senza figli e complicazioni varie. Quella sera, era un venerdì sera dello scorso mese di gennaio, andammo a cena in un ristorante sul lungo mare di Baia (vicino Napoli). Mangiammo naturalmente a base di pesce, e dopo un paio di bicchieri di "falanghina", Simona si alzò ed andò in bagno. Eravamo nella veranda che dava sul mare, così accesi una sigaretta e continuai a sorseggiare il vino fresco e morbido delle colline di Avellino. Quando Simona si avvicinò al tavolo, aveva un sorriso malizioso, si accomodò appoggiando la sua borsa ai piedi del tavolo e mi sussurrò che si era tolta gli slip. In fondo non c'era e non ci poteva essere nessuno che se ne accorgesse, ma la cosa inevitabilmente mi fece gonfiare la patta dei pantaloni. Il mio arnese si indurì in un istante. Non so bene cosa fosse, ma l'idea che anche inavvertitamente qualcun altro potesse sbirciare tra le cosce di mia moglie mi creava piacere e sgomento allo stesso momento. Pagai il conto, ci avviammo verso il parcheggio, lasciai la mancia al parcheggiatore e con il telecomando aprii le porte della vettura. Simona afrettò il passo, e nel sedersi notai che in modo lento e quasi scomposto lasciò intravedere al giovane parcheggiatore tutta la sua intimità. Accellerai il passo e notai che il parcheggiatore non toglieva lo sguardo dalle cosce di Simona. Misi in moto velocemente, provai con la mano destra a tirare un pò giù la gonna nera che ormai era salita ben oltre il bordo delle autoreggenti che Simona indossava. Lei con la mano sinistra, molto lentamente scostò la mia mano e fece in modo che la gonna si rialzasse ancora. Una volta avviati verso la tangenziali, spostò la sua mano tra le mie gambe, si accertò che il mio arnese premeva con forza sui boxer elasticizzati che indossavo e mi sorrise. Appena entrati in tangenziale mi disse che aveva ancora urgente bisogno del bagno. Avevamo appena passato il distributore della Esso. Le chiesi di aspettare un pò; ma lei, stavolta perentoria, mi disse che non poteva. Che l'avrebbe fatta ovunque. Mi fermai all'area di sosta prima di Agnano. Cercai di avvicinarmi il più possibile ad un'aiola e sostai. Dal lato opposto c'era una Bravo bianca posteggiata, con un tipo alla guida che si guardava intorno. Spensi il motore. L'uomo scese dalla sua autovettura e con fare distratto iniziò a fissarci. "Dai Simona" - le dissi - "andiamo via, tra qualche minuto arriviamo all'area di servizio...". Non feci neanche in tempo a terminare che Simona aprì la porta. Fece qualche passo verso la coda dell'autovettura ed alzandosi la gonna, prima di accovacciarsi, indirizzò il suo sguardo verso quell'uomo. Seduto al posto di guida, notai l'uomo che si avvicinava con discrezione. Mi voltai e vidi Simona, accovacciata, a gambe aperte...
(fine prima parte)
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16 years ago
coppiacampana162459, 47/47
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Mai dire mai...
Allora, non avrei mai pensato di trovarmi quì, invece di leggere come di solito faccio, ma a scrivere ciò che qualche giorno fa mi è capitato.
Premetto che in 45 anni ho sempre e solo fatto sesso con donne, e non mi lamento delle esperienze vissute, anzi.
Anche se da qualche tempo quando sono davanti al mio pc, mi trovo che il cazzo mi diventa duro anche guardando, non solo le gnocche, ma anche qualche bel cazzone... Mah dicevo tra me, " vediamo un pò se si riesce a trovare qualche tipo serio ed intelligente per provare a godere tra maschi"
Intanto erano passati dei mesi, anche se qualche conoscenza l'avevo fatta, non cerano i presupposti per approfondire la conoscenza...
Poi un giorno, cercando in internet altre cose, ho contattato un signore che aveva da vendere ciò che cercavo.
Ci siamo scambiati i numeri di telefono e l'ho chiamato.
Voce giovanile, ma mi disse di avere più di 60 anni, ci siamo accordati per un appuntamente da me, dove doveva farmi vedere delle foto della merce che vendeva.
Giunta la mattina dell'appuntamento, mentre dopo la doccia aspettavo la persona contattata e intanto mi stavo guardando un filmino porno al video...
Suona il campanello,
In accappatoio senza il tempo di vestirmi, scesi ad aprire...
Era lui, un signore di una certa età, fisicamente atletico gentile e molto educato e scusandomi dell'abbigliamento lo feci salire.
Entrammo in salotto dove si accomodò sul divano davanti alla tv ancora accesa...
diventai rosso dalla vergogna quando mi accorsi che non avevo spento il video porno...
Con fare tranquillo, lui mi disse di non preoccuparmi e che anche lui, senza che la moglie se ne accorgesse, si guardava dei filmino porno da solo.
Non spensi la tv e gli preparai un caffè...
Intanto mi accorsi che ero tutto teso ed emozionato, per non dire che mi stava diventando duro, non certo per lui, ma per tutta la situazione che si era creata...
Lui vedendo il mio imbarazzo, iniziò a raccontarmi della sua vita, di sua moglie con cui scopava ancora molto bene, ma che da tempo si eccitava pensando di provare a far sesso con un altro maschio.
A quel punto il mio cazzo non riuscì più a nascondersi sotto all'accappatoi e usci...
Lui con molta calma si avvicinò e me lo prese in mano, lo accarezzò e mentre io immobile paralizzato dalla situazione, iniziò a menarmelo.
Non sapevo cosa fare e cosa dire...
Poi me lo baciò, con la lingua me lo leccò e se lo infilò tutto in bocca...
Ero nudo, davanti ad un uomo...
Pian piano si spogliò anche lui, e senza che me ne accorsi, mi tovai con un cazzo in mano...
iniziai a menarglielo, forse troppo in fretta, dato che mi disse di rilassarmi e di stare tranquillo.
Mi spompinò per bene e mi fece provare a succhiarglielo...
Non ci credevo ancora... a me che scopavo alla grande con fighe calde e porche.
Esperienza favolosa, anche dal personaggio, maturo che con la sua saggezza ed esperienza, mi rese quei momenti sereni e molto eccitanti.
Infine ci facemmo una gran sborrata sulla mia pancia...
ripromettendoci di ritrovarci per approfondire la conoscenza e non solo....
Proprio un gran porco
Ci accomodammo sul divano, gli prepariai un caffè e ci guardammo le foto che mi aveva portato...
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16 years ago
admin, 75
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Non dovevo farlo
Non dovevo farlo…
lo so che è sbagliato, che è una ragazzina di primo pelo, che è la figlia del mio amico, ma io ho veramente perso la testa per quella diciottenne.
Ogni volta che vado a casa sua, trovo mille scuse per accarezzarla, le parlo dei suoi sogni e l'affascino.
Ho notato che quando vado da loro, lei si fa trovare e rimane con noi fino a che non andiamo via.
Sono mesi che trattengo i miei desideri assalito dagli scrupoli, ma oggi, me la trovo lì sola davanti alla mia casa che mi chiede se può approfittare di me per un passaggio alla sua abitazione; che ha un paio di ore libere e le piacerebbe chiedermi alcune cose riguardanti il mio passato di skipper su barche a vela.
la mia passione per le barche è sempre stato anche un ottimo aggancio per rimorchiare e, devo dire che non mi sono lasciato mancare niente, ma questo esula dalle mie abitudini, io ho sempre cercato ragazze o donne che sapessero darmi sensazioni forti nel sesso.
Adesso sono in casa di questa ragazzina e le sto parlando con voce suadente, cercando di ammaliarla e mi sembra che lei cerchi proprio questo.
Sono le mie sensazioni oppure effettivamente questa giovane mi sta provocando?
Sono seduto sul suo divano, lei si alza dalla poltrona, si avvicina a mè e si appoggia sul bracciolo.
Il contatto della nostra pelle leggermente celato da movimenti indifferenti, mi eccitano, con un braccio mi allungo a prendere dei fogli sul tavolo e così facendo le sfioro i seni.
Sento subito e poi ho conferma guardando di nascosto, che i suoi capezzoli si sono inturgiditi.
Non so se è il fresco di quella giornata, ma io voglio pensare che il merito sia della mia vicinanza, allora continuando a parlare appoggio una mano sulla sua coscia nuda,(porta una gonnellina scozzese alle ginocchia)lei mi chiede di raccontargli delle mie avventure, io comincio dicendo dei miei viaggi, ma lei mi interrompe e mi dice che intende le mie esperienze di vita riferito a donne.
la domanda mi coglie di sorpresa, la guardo negli occhi, vedo uno sguardo fresco, innocente, così comincio a raccontarle di alcune avventure abbastanza normali, cerco di usare un linguaggio non scurrile e di usare termini che fanno capire e che siano anche erotici.
lei mi segue attenta, mentre la mia mano adesso sfiora la sua pelle creandole la pelle d'oca.
Lei mi chiede di sentire storie più intriganti che è sicura io ho vissuto.
Allora le racconto di un incontro con due donne e intanto la mia mano scivola sotto la gonnellina e sale, come i miei racconti.
La guardo, tieni gli occhi chiusi, il respiro è più pesante, sento la sua voce che mi dice;
"Continua"
La mia piccola non specifica cosa devo continuare, così io faccio entrambe le cose, racconto la mia storia e salgo verso suoi slip: più mi addentro nei particolari più mi avvicino al suo piacere.
Le racconto di come mi hanno spogliato le due donne e nel frattempo vado a sentire le sue mutandine bagnate, le dico di come hanno giocato con me prima dell'amore e nel frattempo sposto i suoi slip, sento la sua fitta peluria, immagino sicuramente mai toccata da altri uomini, le dico di come le ho spogliate e con un dito entro in dolcemente in lei, vedo la sua faccia contrarsi alla mia intrusione: mi dice piano;
- Non l' ho mai fatto
Queste parole mi scuotono, tolgo il dito e mi fermo nel mio racconto, lei apre un attimo gli occhi e con sguardo pieno di desiderio mi dice;
- Ti prego non fermarti, quello che fai e racconti è bellissimo...
la guardo, con quella sua pelle fresca, virginea, i miei pensieri passano dallo stupratore di figlie di amici, al vantaggio per lei di farlo con me per la prima volta.
Sono ancora indeciso sul dà farsi quando sento la sua mano prendere la mia e accompagnarla di nuovo sotto la sua gonnellina e farmela appoggiare allo slip bagnato.
Capisco cosa vuole e cosa voglio.
Ricomincio a parlarle delle due donne, di come una è scesa tra le mie gambe e ha cominciato a baciarmi il membro, prendendolo in bocca per farmi godere, mentre dico questo mi alzo e mi metto davanti a lei.
ha richiuso gli occhi, io slaccio i calzoni, mi tiro via tutto e rimango nudo davanti al suo corpo con il mio membro teso e agognante.
Le racconto di come quella donna mi prende in mano il cazzo e comincia a succhiarlo e dicendo questo le prendo una mano e la faccio appoggiare alla mia asta tesa, poi mentre continuo il mio racconto appoggio il mio cazzo alla sua bocca, lei con gli occhi ancora chiusi, sente il mio odore di maschio in calore, apre leggermente le labbra e io le racconto di come la donna mi abbia fatto un pompino meraviglioso e di come lo abbia fatto, lei ascolta e segue quello che dico, apre le labbra e comincia a farmi entrare, poi comincia a muoversi come nel mio racconto, io le dico di come la donna me lo stringe forte, di come me lo succhia fino alle palle e lei esegue.
Gli manca l'esperienza e i movimenti sono bruschi e a volte lo fa uscire perchè fa fatica a respirare, io allora le dico di come l'altra donna abbia fatto e allora, lei prende fiato e si ributta sul membro:
é delizioso vedere quella ragazzina cercare di accontentarmi in tutti i modi, con il dito cerco i suoi umori, sento le sue pareti strette mentre mi muovo, la sento fremere,ho voglia di farla diventare donna, mi piace troppo, mi fà sentire un ragazzino e sapere che sarò il primo mi eccita un casino.
Questi pensieri mi fanno crescere il desiderio al massimo, sento il mio sperma liberarsi dentro la bocca, gli schizzi la colgono impreparata, cerca di essere istintiva, vedo che cerca di ingoiare per potere respirare, poi lo tira fuori dalla sua bocca calda e sputa per terra.
Mi guarda e quasi piangendo mi chiede scusa, io l'accarezzo dolcemente e le dico di non preoccuparsi che col tempo imparerà a gestire queste situazioni e mentre le dico questo apro un cassetto e mi infilo un preservativo.
sono ancora eccitato al massimo, è troppo il desiderio di quella vergine, stò ragionando col cazzo e così la prendo in braccio e l' appoggio sul divano.
Sento i suoi brividi, le sue braccia sono strette al mio collo: come un vittima sacrificale si lascia spogliare.
Quello che vedo mentre la svesto, è incantevole, una pelle liscia su due tettine piccole, con delle aureole larghe, dove al centro si erge il suo capezzolo duro come un bottone: passando con la mano sopra, li stringo leggermente facendole emettere un piccolo gemito, con lo sguardo scendo tra le sue cosce, il pelo che le ricopre il suo piccolo fiore non è curato ma scendendo con la lingua sento un profumo gradevole, la mia lingua le apre le grandi labbra e comincia a nutrirsi dei suoi umori: la mia esperienza la fà gemere di piacere, i gemiti diventano gridolini e poi quasi urla.
Sento il suo piacere scivolarmi in bocca, le gambe tremanti stringono la mia faccia completamente immersa in lei.
Aspetto che la quiete torni nel suo corpo, poi esco veloce, prendo il mio sesso e mi appoggio a quel bocciolo, adesso pronto per la mio desiderio.
le prendo le mani, le intreccio con le mie, le mie gambe si fanno spazio tra le sue, la mia bocca sale a cercare le labbra, la mia lingua si unisce e gioca con lei e, in quel momento la mia ragazzina diventa una donna.
Il gemito che sento si spegne nello stringimento delle mani, mi spingo ancora più dentro e vedo una lacrima scivolare sulle guance e delle piccole gocce di sudore incresparle la fronte.
Comincio a danzare dentro di lei, una danza vellutata per farla stare bene, le sue mani allentano la presa dalle mie, cerca di muovere le anche nel tentativo di seguire i miei movimenti, le mie mani lasciano le sue e piano vanno sui suoi fianchi, poi scendono sulle sue natiche sode, prendo in mano quel frutto così acerbo e comincio a spingermi con più decisione, sento che si apre il più possibile per cercare di farmi scivolare meglio, io spingo il suo bacino verso il mio con le mie mani e comincio a riempire il mio profilattico della mia voglia.
Un godimento forte, lungo un attimo, mi sconvolge l'anima.
Sono costernato e mi odio, so che non dovevo farlo...ma intanto accarezzo il suo piccolo sedere virgineo e già penso a come sarà bello farla diventare donna completamente...
scrivetemi le vostre sensazioni
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16 years ago
fantasypervoi,
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Riunione ........ aperta
Mi trovavo a quella riunione di lavoro che non sapevo come mi avevano incastrato.
Ero appena rientrato dalle ferie, due settimane di vacanze al mare, e mi hanno subito buttato nella mischia.
Davanti avevo fior di dirigenti ed io misero funzionario non volevo fare la figura dell’ignorante.
Nel gruppo dirigente c’era una bella donna, teneva banco sulla riunione e doveva essere un pezzo grosso, al quale tutti, si rivolgevano con rispetto.
La guardavo, le piazzavo i miei occhi, facevo perno sul fatto che magari riuscivo ad incrociare i suoi e magari potevo ottenere qualcosa in più di quello che mi ero prefissato.
Quando fu il mio turno, iniziai a parlare e ……. come per incanto tutti quanti mi ascoltavano, sembrava che pendessero dalle mie labbra, avevo attirato l’attenzione ed ancor più la sua, la dottoressa Bianchi.
Era una donna sulla cinquantina, capelli neri, due occhi chiari che venivano fuori da quegli occhiali rossi valentino e una camicetta rosa che lasciava intravedere quel reggiseno ed un bel seno.
Era seduta e non potevo amirare le sue gambe ed il suo vestito, ma essere guardato così, mi faceva arrossire e sentire una voglia dentro di me.
La riunione durò fino a dopo pranzo, che puntualmente trascorsi al bar sotto, insieme a tutti ed a Lei, cosicché potei ammirare quella gonna sopra il ginocchio con un piccolo spacchetto e le calze velatissime che ricoprivano le sue bellissime gambe.
Mi fermai per un attimo a parlarle e riuscimmo a far amicizia, aveva notato il mio modo di esprimermi ed ancor più il modo di essere, ci guardavamo e reciprocamente capimmo che non poteva finire lì la giornata.
Rientrammo ed alla fine della riunione mi invitò nel suo ufficio.
Mentre salivamo in ascensore, nella calca con altri colleghi, lei era molto vicina a me e …….. sentii la sua mano toccarmi la patta e …….. il culo.
I nostri sguardi si incrociarono e annuirono.
Avevamo voglia di …….. rimanere soli per donarci reciprocamente.
La segretaria, molto carina e disponibile, capì, appena entrammo che …….. eravamo occupatissimi per il resto del pomeriggio.
Un bacio lingua a lingua mentre aprivamo la porta ……… ci accompagnò all’interno di quell’ufficio …….. che vidi meglio solo dopo diverso tempo.
Appena entrati nell'ufficio la dottoressa Bianchi con le spalle poggiate sulla porta e la lingua del giovane collega infilata nella bocca, chiuse a doppia mandata la stanza. Il membro del giovane le premeva sul pube e le mani si insinuavano ovunque. Con fatica la donna riuscì a staccarsi e obbligò gil giovane a sedersi sulla poltrona direzionale del suo ufficio. Con il dito sulla bocca gli fece l'inequivocabile segno di fare silenzio. Lentamente si tole la giacca e la leggera camicetta: i seni rimasero nudi, sodi e con i capezzoli già eretti. Poi si alzò la gonna fino a mostrare le sue sexy calze, tenute su da un erotico reggicalze. Si sedette davanti al giovane e presa una penna, iniziò a passarla attorno alle sue labbra, poi la fece discendere verso il seno roteando con la punta attorno ai suoi capezzoli. Carlo nel frattempo era immobilizzato a ma con il membro che urlva per uscire fuori dai pantaloni. La mano libera della manager si diresse verso la propria intimità, scostò il perizoma e iniziò ad allargare le labbra vaginali, mostrando gli umori e avvicinando la penna tra le labbra della sua fica. Una volta allargata la sua fica con una mano, con l'altra iniziò a far entrare ed uscire lentamente la penna dalla sua vagina. A Carlo sembrava di assistere ad un film porno, la sua eccitazione era ormai alle stelle. Si liberò degli indumenti e fece uscire il suo membro fuori, rosso e marmoreo. Poi prese la mano della donna e la aiutò a far entrare l'improvvisato strumento erotico nella fica della donna. Lo fece però con veemenza: entrava ed usciva infilandogliela fino in fondo. La penna era fino in fondo alla fica e le mani dei due pastrugnavano in tutti i modi il clitoride e le labbra fradice di umori ....
prese l'altra mano e inizio a menarsi il cazzo su e giù come se stesse scopando, in quel mentre avvicinò la bocca alla fica della dottoressa Bianchi e ........ allungò la lingua alla ricerca di quel clitoride gonfio e pieno di umori ......... la dottoressa fece un balzo, al sentire quella lingua che si muoveva sul suo clitoride, dandole sensazioni e vibrazioni.
la penna si muoveva all'unisono, le due mani si imbrattavano di umori e scopavano quella fica ...... ormai fradicia e grondante ...........
i mugulii aumentavano ed il clitoride si faceva sempre più gonfio o voglioso di dare piacere alla dottoressa
Carlo continuava a muovere la sua mano lungo il suo membro rendendolo più gonfio e bagnaticcio
la dottoressa emanò un urlo "godo" smorzandolo in quando si rese conto che era nel suo ufficio ed anche perchè Carlo si era alzato e aveva infilato anche il suo cazzo dentro a quella fica fradicia di umori.
Le mani, la penna e quel cazzo che si muovevano dentro alla sua fica ....... le davano vibrazioni e sensazioni di appagamento
Carlo la appoggiò alla scrivania ...... levo la penna dalla sua fica, appoggiò le sue gambe alle spalle la prese per i fianchi ed iniziò a scoparla
il suo cazzo duro e voglioso si muoveva ritmicamente dentro di lei, appagandola e facendola sentire una vera troia ..........
La dottoressa venne un'altra volta, ma questa fu ancor più lunga ed elettrica della prima, la sua fica grondava di umori.
La dottoressa Bianchi era venuta ma il giovane aveva ancora il membro duro e voglioso di venire. La donna allora prese il cazzo dell'uomo e lo attorcigliò attorno alla bretellina del suo reggicalze. Il sesso di Carlo era così stretto nel mezzo, con la punta ancora più ingrossata che strofinava tra le labbra della fica della donna che intanto si era sistemata in piedi. Le sue dita corsero velocemente verso il culo del giovane, iniziando a massaggiargli l'ano con movimenti rotatori per poi proseguire e stringergli i testicoli con veemenza. Il giovane non sapeva cosa fare, in quel momento la sua mente non aveva consapevolezza ma solo desiderio: voleva sborrare sulla donna. Carlo sfilò il cazzo con fatica dal reggicalze della donne e si sedette sulla scrivania, quindi fece mettere la dottoressa Bianchi a pecorina offrendogli il cazzo da spompinare.
Nello stesso istante in cui la donna prese in bocca il cazzo, ormai paonazzo, Carlo le infilò due dita nel culo e uno nella fica. La donna aspirava talmente forte che all'uomo sembrò che le palle volessero uscire fuori. Non aveva mai provato quelle sensazioni, un pompino così non credeva potessere essere fatto! Quando percepì che l'onda di crema bianca stava ormai salendo come uno tsunami, prese i capelli della donna e tirò indietro la testa. Uno schizzo potente inondò prima la faccia e poi i capelli di quella incredibile troia, che intanto mugulava, avendo nella fica quattro dita di Carlo, che inconsapevole era praticamente entrato completamente dentro quell'inesauribile fonte di sessualità ...
L’eiaculazione di Carlo portò all’affondamento delle dita nella fica della dottoressa Bianchi che, in preda ad un altro orgasmo mai provato si distese sulla scrivania e ripetutamente si mosse come elettrizzata eiaculando dalla fica un liquido bianco, come fosse un cazzo. Carlo, si affrettò a ricevere quel liquido biancastro continuando a muovere le sue dita dentro a quella fica fradicia ed al culo.
Il momento di eiaculazione dei due fu così grande che urlarono il loro piacere, così facendo non si erano accorti dell’entrata della segretaria che, con le dita tra le labbra stava masturbandosi davanti a tale piacere.
La loro visione ed il loro piacere portò Carlo a discostarsi dalla dottoressa, ormai satura di emozioni, ed ad avvicinarsi alla segretaria ……. Sostituendole quelle dita col suo membro duro e voglioso di esplodere dentro la sua fica.
Con movimenti roteanti dentro alla fica, piena di umori, e la posizione a pecorina a cui Carlo aveva segregato la segretaria, ebbero subito l’effetto desiderato dai due; una prima eiaculazione e poi una seconda ancor più violenta, fecero godere anche la segretaria ed ancor più …… fecerò in modo che Carlo aumentò i colpi dentro a quella fica.
Le bocche delle due donne si leccavano e baciavano, la fica della dottoressa, sbrodolava liquido biancastro sulla scrivania e Carlo continuava il suo andare avanti ed indietro dentro a quella fica, in attesa della nuova eiaculazione.
Sentì la sua cappella gonfiarsi ed il momento che si stava avvicinando, dette due colpi violenti dentro a quella fica, sentendo un gemito di dolore da parte della segretaria, e ………… tirandolo fuori ……. Si avvicinò alle bocche delle due donne inondandole di sborra calda.
Lo schizzo di sborra finì sulle bocche, le lingue, i capelli e gli occhi delle due donne che, avide di quel succo iniziarono a leccarsi per non perderne il sapore.
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16 years ago
carino6423,
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Il guardone con coppia prima esperienza
un pomeriggio mentre tornavo dal lavoro mi squilla il cellulare e' il lui di una coppi clandestina di milano 45 anni lui 40 lei e sono alla prima esperienza e la lei non sa' nulla ma gli piace essere ammirata si veste sempre in modo provocante. abbiamo concordato le regole del gioco e ci siamo salutati con la promessa che mi avrebbe richiamato nei giorni successivi e cosi e' stato abbiamo deciso il giorno e il luogo dove incontrarci.
Il fatidico giorno e' arrivato ed io preciso mi faccio trovare al parcheggio concordato e dopo poco minuti nel parcheggio entra la macchina di lui si avvicina ad un'auto parcheggiata e da li scende una bella signora bionda con una minigonna da urlo un maglioncino arancione e delle belle scarpe con il tacco sale in macchina e partono ed io dietro.
dopo pochi km. arriviamo in un parcheggio loro parcheggiano e dopo pochi minuti io parcheggio poco distante edal finestrino la lei non si vede e' gia' abbassata a succhiare dopo qualche istante la lei si alza e si gira verso di me (lui gli ha detto che uno sconosciuto li guardava) poi torna a succhiare e la porta dell'auto si apre e si vede lei che continua a spompinare con la gonna sollevata mi mostra il suo culetto e le sue splendide gambe con dei collant neri.
smise di succhiare si gira verso di me ed apre le gambe mostrandomi la sua passera e comincia a toccarsi poi si alza il maglione e mi mostra le sue tette poi si alza si gira e si china mostrandomi il culo e sale di nuovo in macchina e sale sopra lui che mi fa segno di avvicinarmi io scendo e mi avvicino avevo l'uccello che mi esplodeva di fatti appena arrivato sono esploso con lei che mi guardava ma ho continuato a menarmelo lei e' scesa dal lui che e' esploso un po in faccia e un po sulle mani della lei . io mi sono allontanato e me ne sono andato.
dopo 20 minuti mi suona il telefono e' lei che esordisce siete degli stronzi tu e lui ma mi e' piaciuto tantissimo ci risentiamo ancora ciao ciao.
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16 years ago
guardone76, 34
Last visit: 2 years ago -
Elena & fabio - parte 2^
Giunse a casa e trovò Ramona intenta a chiudere le valigie. L’indomani sarebbero partiti tutti e quattro per la Sardegna. Alzata alle sei del mattino, in auto fino a Livorno e poi sul traghetto che sarebbe partito alle 10,00 alla volta di Olbia. Ebbe solo il tempo di inviare una mail per ribadire il suo apprezzamento ad Elena per il caldo incontro pomeridiano e quasi gemendo al pensiero di oltre una settimana senza vedersi e di leggere la risposta, dello stesso tono, della sua amante tutta presa ai fornelli e nel contempo con un occhio al suo notebook con la scusa di cercare una nuova ricetta.
Fabio portò poi le valigie già pronte davanti alla porta di casa in modo che non intralciassero il passaggio nell’appartamento ed in modo di averle già a portata di mano la mattina seguente. Ogni suo gesto veniva compiuto quasi meccanicamente, sulla scorta dell’esperienza accumulata in 15 anni di matrimonio, ma la sua testa, i suoi pensieri erano solo per l’incontro di quel pomeriggio. Era un film di cui si stava gustando ogni minimo dettaglio e che si era rivisto già decine di volte. Fosse stato su una VHS, la videocassetta sarebbe ora già consumata dallo scorrere avanti e indietro di continuo. Cosa gli era piaciuto di più? Tutto! Sarebbe stato difficile scegliere qualcosa a discapito di altri aspetti. Lo sguardo ed il sorriso di Elena, oggi ancor più ammaliatrice del solito. La tenerezza e la passione profusa dalla donna; il suo lasciarsi andare completamente al piacere carnale puro, accompagnato dalla voglia di trasgredire prima di tutto con il cervello. Finalmente una donna, LA DONNA che aveva sempre sognato. Impeccabile in pubblico e trasgressiva, molto trasgressiva nell’intimità. Adesso l’importante era non farsi scoprire. Infatti, come più un ladro ruba, più è possibile che sia scoperto, così pure per loro, ladri d’amore sarebbero aumentati i rischi. Ma ora non voleva pensarci. Godersi gli splendidi momenti passati in quella giornata e il cui ricordo lo avrebbe accompagnato nelle vacanze a San Teodoro e non solo….
Elena trovò la mail sua mail il giorno dopo l’incontro.
Leggeva il sommo piacere di Luca per il pomeriggio passato insieme.
Elena rispose: ”Mio caro, grazie a te, ieri mi sono finalmente sentita DONNA, una donna che sa dare piacere al proprio uomo e che sa riceverlo e dimostrarlo in ogni istante.
Ti penso continuamente; ripenso ad ogni carezza, ogni bacio, ogni sensazione provata con te e sono felice. Sì, felice! Ora però sento già la tua mancanza e ogni giorno che passerà, la nostalgia di te aumenterà a dismisura. Chissà quando potrai leggere questa mail… Ti lascio tanti baci quanti sono i minuti che ci separano dal nostro prossimo incontro. Tua, Elena”.
Con un sospiro, chiuse il pc e si buttò sul letto, ripercorrendo, ancora una volta, il pomeriggio di ieri.
Intanto Fabio e la sua famiglia erano arrivati a destinazione e, dopo cena, fecero tutti insieme una passeggiata sul lungomare.
Ma la testa di Fabio non era affatto lì, ad assaporare il profumo del mare, a sentire il vento tra i capelli.
No, lui era con Elena, tra le braccia di Elena, con il viso nella curva del suo collo…
Le era entrata dentro come un virus e come un virus stava dilagando a macchia d’olio in ogni sua cellula.
Decise che l’indomani avrebbe trovato un internet point e avrebbe scritto alla sua nuova, inaspettata, splendida e pericolosa malattia: la sua Elena.
Elena si alzò al mattino e come ogni giorno, la prima cosa che le balzava alla mente era Fabio.
“Ma come è possibile che io mi sia innamorata così, che mi sia fatta rapire in questo modo?
Eh, i misteri dell’amore…”, pensava tra sé e sé.
Anche durante la mattinata la situazione non era migliore; ogni tanto apriva la posta nel notebook e rileggeva le mail scritte dal suo amante, ma la sua sete di lui non si placava.
Scrisse a Fabio un’altra mail, con scritto solamente “Mi manchi…”
Mentre stava per chiudere,ecco arrivare una mail.
Sapeva che era il suo, sicuramente il suo Fabio perché solo lui aveva accesso a quell’indirizzo .
Aprì la mail. ”Vieni in chat?”
Yyyyyuppyyyyy!!!!
Balzò dalla sedia dall’emozione, si sentiva una bambina alla quale avevano regalato la miglior bambola.
Entrò in chat e lo trovò lì.
“Ciao, come stai? Tutto bene?”
“Si, bene. Tu?”
“Sai, mi manchi così tanto…”
Per fortuna era dietro allo schermo del computer perché, se avesse pronunciato quelle parole ora, le si sarebbero spezzate in gola dalla gran malinconia che provava in quell’istante.
Fabio cercò di sdrammatizzare il momento facendo qualche battuta.
Sapeva bene quello che provava Elena perché, in quel momento, stava percependo la stessa sensazione.
“Dai,ancora pochi giorni e sarò da te .Teniamo duro” ,concluse Fabio.
Ma Elena lo incuriosì moltissimo perché finì con scrivere:”Ti farò una bella sorpresa, quando ci rivedremo…”.
E così terminarono quei lunghissimi giorni di astinenza forzata.
Sempre tramite mail:”Sei tornato? Si? Ci vediamo? Quando? Dove?”
Elena era impaziente e Fabio pure, anche se non lo dava a vedere.
“Troverò un luogo adatto per la tua sorpresa, che sinceramente, non ho la più pallida idea di che cosa si tratti”.
In effetti qualche idea ce l’aveva e anche piuttosto piccante, ma lungi da lui fare previsioni che poi magari non si sarebbero realizzate.
Meglio aspettare e pregustarsi la sorpresa.
“Ci vediamo domani pomeriggio, in quel viale in fondo al paese, che porta al vigneto.
Ancora non vendemmiano e quell’uva è così dolce!”
Elena non stava più nella pelle.
Saltava da un lato all’altro della stanza come una cavalletta.
Non riusciva a stare ferma!
“Domani!Domani lo rivedrò, finalmente!”
I bimbi avevano il doposcuola l’indomani e li sarebbe andati a prendere la nonna.
Elena aveva un paio di ore tutte per lei…e per Fabio.
Venne l’ora di prepararsi.
Dopo una doccia rinfrescante, si sedette sullo sgabello in bagno, si tolse l’accappatoio e prese la crema al burro di mandorle dolci.
Cominciò a stendere la crema sulle gambe, risalendo con movimenti lenti e profondi, sulle cosce e sui glutei.
Risalì sull’addome, sui seni e sentì un fremito, al pensiero di Fabio, di come sapeva baciarli, con una dolcezza incredibile.
Una passata sulle braccia ed era pronta per vestirsi.
Fabio nel mentre sbrigava in fretta le ultime incombenze in ufficio, lasciava detto che si sarebbe assentato per il resto del pomeriggio e si avviò al parcheggio, elettrizzato dall’emozione di rivedere Elena.
“Chissà come mi vedrà Elena? Sono abbronzato, mi sento in forma, energico e pieno di vita”.
Elena si vestì e partì a sua volta.
Parcheggiò lungo quel vialetto isolato sulla collina, proprio dietro l’auto di Fabio.
Ma lui non c’era.
Lei scese dall’auto, chiuse la portiera, guardò a destra, poi a sinistra, ma niente.
“Fabio?”, chiamò a bassa voce.
Lui uscì da dietro un filare di viti.
Aveva il sole dietro che gli faceva da cornice.
Era abbronzato, bello dritto, sicuro del fatto suo ed Elena si sentì irresistibilmente attratta dall’uomo che le stava davanti.
Dal canto suo, Fabio vide Elena baciata dai raggi del sole.
Aveva una gonna bianca, una camicetta a quadretti (adatta alla campagna, si disse) e due zoccoletti un po’ alti per il terreno sterrato.
“La reggerò io”, pensò Fabio con un sorriso.
Elena si buttò letteralmente tra le braccia di Fabio e lui la cinse dolcemente,la guardò negli occhi, poi sulle labbra e le diede un caldo,dolce bacio.
“Bentornato, Fabio”, esordì lei,dopo essersi staccata da lui.
“Vieni”, disse Fabio ”facciamo una passeggiata. E’ bello qui,vero? C’è calma, silenzio, la vigna comincia a prendere i colori rossastri, ma ha ancora i grappoli d’uva”.
Elena si sentiva in perfetta sintonia con quell’uomo.
Era con lui, per mano e ascoltava le sue parole, parole che le davano sicurezza, tranquillità e gioia.
Attraversarono tre filari e tra due di essi, Fabio aveva steso un trapuntino verde.
“Sediamoci qui e gustiamoci il sole che è basso nel cielo, la reciproca compagnia e, perché no, qualche acino d’uva”.
Lui si mise seduto e disse ad Elena di appoggiare il capo sulle sue gambe,sdraiandosi di lato.
Fabio accarezzò i capelli di Elena, guardandola e lei fece per dire qualcosa, ma lui la zittì con un piccolo gesto.
Fabio prese un piccolo grappolo d’uva, lo deterse con un fazzoletto pulito, stacco l’acino più maturo e lo portò all’altezza della bocca di Elena.
Appoggiò l’acino sulle labbra di Elena e lo fece scorrere su quella bocca morbida, di seta.
Avrebbe voluto essere quell’acino, in quell’istante.
Elena socchiuse appena le labbra,prese l’acino in bocca e lo morse.
Elena gustò l’uva con un “mmh, com’è dolce.”
Fabio ne staccò un secondo e glielo mise fra i denti.
Non aspettò che rompesse l’acino, ma alzò con una mano il viso di lei,appoggiò le sue labbra su quelle di lei e le prese delicatamente l’acino d’uva dalla bocca.
“E’ mio!”, disse scherzosamente Fabio.
Il gioco della seduzione era iniziato…
Da quell’istante, come ogni volta che davano inizio alle schermaglie amorose, la temperatura iniziò per loro ad aumentare. Entrambi provavano la sensazione duplice di volere fortissimamente ciò che stavano per fare ed allo stesso modo di essere in balia di qualcosa che aveva preso il sopravvento sulla loro volontà. Fabio prese la mano sinistra di Elena e si portò la punta di quelle dita alle sue labbra iniziando poi a leccarne i polpastrelli e a ricoprirli di minuscoli baci. Elena, attratta da quel gioco, introdusse poi nella bocca di lui il proprio indice, quasi completamente e Fabio apprezzando la collaborazione della sua donna iniziò a succhiarlo avidamente mentre con la mano destra iniziava ad accarezzare il corpo sinuoso e vellutato di lei Apprezzò al tatto le splendide gambe, coperte da una gonna sopra al ginocchio e dotata di un ampio spacco che godette dei suoi favori facilitandogli l’opera di risalita verso zone più calde.
Il suo incedere era lento, ma man mano che si avvicinava alla zona segreta di Elena, sulla bocca di lei si disegnava un sorriso sempre più ampio il cui significato Fabio non tardò a comprendere. Ecco la graditissima sorpresa che gli aveva preannunciato! Era a pube nudo , senza né slip, né perizoma. Eccitato ancora di più da quella sorpresa affondò la sua bocca in quella di lei e le due lingue iniziarono un ballo sfrenato incoraggiate dalla mano destra maschile che stimolava con voglia le grandi labbra di lei già desiderose di ben altro. Per Fabio, sentire la sua compagna già così bagnata, era l’inizio di una vorticosa e sempre più veloce corsa verso il culmine del piacere. Questa “manifesta” situazione produceva nella sua mente un godimento difficilmente spiegabile, forse dovuto al suo ego maschile.
I loro corpi, avvinghiati iniziarono a rotolarsi sul plaid prima e sull’erba poi; lui iniziò a sbottonarle la bella camicetta a quadri che prima aveva così tanto apprezzato, ma che ora costituiva solo un ostacolo a godere della splendida visione del corpo di lei nudo. Arrivato al reggiseno, ne abbassò le spalline in modo da liberare in fretta i seni di Elena e buttarcisi con foga e dolcezza insieme, leccandone e succhiandone i bei capezzoli e godendo della pelle vellutata e profumata di lei. Intanto Elena, godeva della foga del suo uomo e soprattutto conscia dell’effetto da lei scatenato su Fabio. Sapeva di essere irresistibile quando voleva, e con lui voleva….
E siccome a Fabio non piaceva una compagna sessualmente passiva, ma anzi la voleva piena di iniziativa, oltre che di ..sorprese come quella odierna, con una rapida mossa gli andò sopra e dopo avergli slacciato la cintura dei pantaloni ed abbassata la zip fece emergere alla luce, ciò che fino a un minuto prima era solo un grosso rigonfiamento. Il membro di lui scattò sull’attenti di fronte a cotanta bellezza e lei, dopo un breve sguardo di ammirazione, lo prese in mano iniziando ad accarezzarlo. Fabio socchiuse gli occhi lasciandosi andare a gemiti di piacere provocati dal lento su e giù della mano della sua compagna che poi accostò la bocca a quell’asta e con sapiente fare acuì il piacere di lui. I gemiti di Fabio aumentarono di intensità ed i complimenti sulla bravura di lei uscivano dalla sua bocca, misti ad apprezzamenti sul corpo conturbante della sua femmina. Poi quando lei era in piena fellatio, lui la trasse a sé e la baciò in bocca con avidità e ciò gli diede la sensazione della massima complicità, poi le disse con tono quasi imperativo :” Girati!” e la guidò a mettersi a pancia sotto con il capo sul suo membro in modo da godere della splendida visione di lei e afferrandone i glutei diede inizio a un piacevolissimo “69”.
Elena dopo non molto raggiunse l’orgasmo facendone partecipe Fabio così immerso nel suo sesso. Apena diminuiti i tremiti del piacere, lei gli si mise sopra a smorzacandela voltandogli le spalle, affinché godesse di quella che lui considerava una “splendida visione” ovvero le sue natiche sode e conturbanti che riscuotevano nutriti consensi maschili quando passeggiava in città, anche se vestitissima. Fabio iniziò ad eccitarsi sempre di più , ma non perse l’occasione, data dalla posizione, di stimolare manualmente il clitoride di lei che soggetta alla duplice stimolazione raggiunse l’orgasmo appena un attimo prima che lui le facesse sentire all’interno il piacevole tepore della raggiunta estasi maschile.
Si lasciarono andare sdraiati sul plaid, l’uno accanto all’altra tenendosi per mano e guardandosi con un sorriso tenero e felice e pronunciando all’unisono un “Ti amo” dolce e ben più posato del loro concitato dialogo durante gli attimi frenetici che avevano preceduto l’orgasmo.
Dopo cinque minuti di coccole, Fabio, coprendola con la sua metà del plaid le disse :
“Non ti vestire, rimani così. Faccio una corsa in macchina e torno subito; tanto non c’è nessuno”
Elena fece per protestare, ma incuriosita da questo fare circospetto, decise di adeguarsi al volere del suo uomo. Mentre lui si allontanava di corsa, con indosso solo gli slip, lei pensava allo strano effetto che le faceva pensare alle parole “Il mio uomo” Trovava questa definizione dolce ed allo stesso tempo decisa. Le piaceva però, così come le piaceva essere la sua donna…
Fabio tornò in un baleno dall’auto e prima di superare l’ultimo filare di vigna che lo avrebbe portato alla vista di Elena le chiese di chiudere gli occhi.
“Perché?” Chiese lei incuriosita. Cosa stava per combinare si domandò desiderosa di scoprire il fine ultimo di lui., ma senza voler guastare il gioco.
Fabio le si avvicinò, chiedendole di rimanere immobile e ad occhi chiusi, poi le scostò il plaid, scoprendola nuda e impugnando una Nikon digitale fece susseguire una serie di scatti immortalandola sdraiata.
Elena sentendo il rumore della macchina fotografica aprì subito gli occhi e chiese subito quali fossero le sue intenzioni.
“Semplicemente godere di te, della tua visione, anche quando non stiamo assieme; mi fai impazzire vestita, ma anche nuda e voglio conservare un ricordo tangibile di questo pomeriggio. Dai, mettiti in posa, te ne faccio alcune così ed altre un poco più vestita. Lo trovo un bel gioco. “
Elena rimase assorta per cinque secondi, poi decise fra sé e sé che poteva andare e che era sicura che non sarebbe stato fatto un uso diverso di quel materiale che poteva senz’altro definirsi scottante. Assunse qualche posa scherzosa e altre erotiche, ma lamentandosi che se lo avesse saputo avrebbe indossato il non plus ultra della sua lingerie. Gli fece poi promettere di non salvarle sul pc di lavoro e Fabio le assicurò che le avrebbe ..salvate sotto terra, ovvero nell’ADSL dal momento che sarebbero finite nella sua casella di posta elettronica, la valigetta di Yahoo a cui solo lui poteva accedere collegandosi con il suo login di cui era l’unico ad esserne a conoscenza. Si guardarono le foto assieme sulla digitale ed Elena pretese però di poter avere anche lei una foto del suo “migliore amico” come ella lo definì : il membro di Fabio posto sull’attenti dinanzi alle grazie di lei. Fabio volle accontentarla compiacendosi di questo gradimento insperato e spogliatosi gli venne naturale, dinanzi a lei avere l’erezione desiderata per la foto.
Si rivestirono poi in fretta essendo ormai passate le due ore a loro disposizione. Si avviarono verso le auto e prima di salirvi si abbracciarono e si baciarono appassionatamente; fissandosi negli occhi si promisero di rivedersi appena fosse stato possibile.
Appena tornato a casa Fabio si cambiò d’abito e si mise a leggere il giornale mentre sua moglie, accortasi di nulla trovandolo come sempre, si dava da fare in cucina per preparare una zuppa di verdure che, data la temperatura Fabio trangugiò a fatica.
Trascorse poi la notte svegliandosi spesso e pensando con gioia agli attimi trascorsi ed alla dea che gli era capitato d’incontrare. “Fossimo nell’antica Grecia – pensò – potrebbe essere la dea dell’erotismo.
E rivisse nella sua mente tutti i piacevoli istanti del pomeriggio, acuendo così in sé la voglia di rivedere Elena al più presto.
Elena invece tornata a casa dovette assolvere a tutte le incombenze di una donna moderna, ma era felice e a cuor leggero e ciò evidentemente attrasse ancor più del solito suo marito che iniziò a farle comprendere che a letto ci sarebbe potuto essere del movimento sotto le lenzuola. Lei fece finta di non capire sulle prime, ma poi , più che altr per paura di insospettire il marito, gli strizzò l’occhiolino in cenno d’intesa, rassegnandosi interiormente a prestare il suo corpo al marito. La mente, quella sarebbe stata rivolta a Fabio!
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16 years ago
admin, 75
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Vanessa e roberto
C'eravamo conosciuti in modo molto casuale.Eravamo partiti una mattina x un breve week end in liguria dove andavamo abitualmente tutti gli anni in vacanza.Frequentavamo questo albergo da diversi anni,molto piccolo,ma molto curato,situato fronte mare ed ideale x noi che amiamo moltissimo svegliarci presto e godere del panorama stupendo offerto dal sorgere del sole all'orizzonte,dai gabbiani che sfiorano le onde e dalla brezza del mare.Sono poche persone che in questo periodo lo frequentano,in bassa stagione piu'che altro sono anziani o bimbi che hanno bisogno di ossigenarsi.Alle 8 del mattino scendiamo a colazione,abbiamo fatto tardi la sera prima,siamo un po'stanchi,notiamo una bella coppietta seduta vicino a noi.Sono una coppia molto innamorata,si nota dai loro sguardi,gli occhi brillano e i loro sguardi paiono quelli di due colombi innamorati.Anche noi spesso ci guardiamo allo stesso modo e ci perdiamo uno negli occhi dell'altra.Ci fa'piacere notare che questa bella coppia si ama davvero,pare si mangino con gli occhi.Salutiamo con un sorriso e veniamo ricambiati.Piano piano scambiamo 4 chiacchiere,loro sono come noi conviventi da circa 8 anni,lei vanessa è una bella donna,dimostra meno dell'eta'anagrafica,un dolce visino,occhi stupendi e dal vestito si notano le rotondita'del suo corpo.Roberto è molto alto,capelli neri,un fisico asciutto e molto cordiale e chiacchierino.Fisicamente debbo dire un bell'uomo.Sono le 21 e li rivediamo in sala tv,commentiamo amichevolmente un programma,il solito programma demenziale che spesso ci propinano i mass media.Vanessa indossa un bell'abito in seta,gambe accavallate sul sofa'da cui intravedo le mutandine trasparenti in pizzo nero.Spesso noto i suoi sguardi,gli occhi suoi paiono spogliarmi e a volte mi sento un po' in imbarazzo anche se lei mi intriga moltissimo.Roberto e il mio lui parlano di sport,amano entrambi l'automobilismo,il motociclismo e le arti marziali.Dopo un'oretta circa siamo soli,io seduta accanto a Vanessa che ora mi sfiora lentamente con una mano,mi appoggia il braccio sinistro contro il seno.Sento un forte desiderio di lei.Non mi ritraggo,la prendo dolcemente per mano.Ha dita affusolate anche se carnose,mani morbide che paiono velluto.Sono eccitata ma non voglio forzare i tempi,rovinerei tutto,se poi fosse solo un gesto d'amicizia?Lentamente mi accarezza,m dice che ho una pelle morbida,si complimenta e mi chiede che prodotti uso x avere una pelle cosi'vellutata.Conversiamo un po'poi lei dalle carezze passa ad un bacio sulla guancia,mi fissa,mi guarda intensamente.Ha due gambe bellissime,calze autoreggenti che si intravedono dall'abito sollevato e dalle gambe accavallate.Le sue labbra ora si posano sulle mie,aspetta vanessa un solo gesto da parte mia.La mia bocca vogliosa ora la bacia,sento il calore della sua lingua,la morbidezza e la voluttosita'dei baci mi fanno impazzire.Ho le mutandine bagnate,a volte mi sento impacciata x questo. Sono le 23,30,Vanessa si alza dal sofa',mi prende x mano,Roberto e mio marito ormai hanno ovviamente intuito il proseguo della notte e ci seguono.Saliamo nella loro camera,Vanessa noto dai suoi occhi è eccitatissima.Chiude la porta,mi abbraccia dolcemente,mi bacia,mi tocca dappertutto e mi fa'impazzire dal desiderio.Sento il ns respiro farsi sempre piu'affannoso,mi spoglia ora molto lentamente,mi bacia dappertutto,mi accarezza nei punti di maggior piacere,il seno,il collo,l'ombelico,l'interno delle coscie.Ansimo dal desiderio,mi toglie lentamente le mutandine,bacia tutta la mia rosellina,mi stende sul letto e la sua lingua calda mi lecca,mi succhia con le calde labbra sul clitoride ormai turgido che pare scoppiami dal desiderio di lei.Siamo tutti a letto,Roberto nudo pare un dio greco,mio marito staglia nella fioca luce della stanza il pene in massima erezione.Vanessa ora li succhia entrambi,rotea la sua calda lingua sul glande di roberto e poi del mio lui io da dietro lecco lei che si muove sotto i colpi della mia lingua che le batte sul clitoride e si insinua nell'orifizio della sua stupenda rosellina calda,bagnata e profumata di desiderio sublime.Roberto ora la prende da dietro,la penetra dolcemente,il mio lui ora mi succhia avidamente,mi mette carponi e mi possiede facendomi urlare,gemere e spargere tutto il mio caldo nettare sulle bianche lenzuola.Chiudo gli occhi,li riapro,vedo roberto con vanessa che gemono,urlano e mi eccitano da impazzire.Sento il caldo seme inondare la mia rosellina e godo,godo da impazzire.Roberto ora prende vane e le inonda il viso col suo seme.Un'esperienza bellissima,la ns prima e stupenda esperienza con una coppia dolcissima.
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16 years ago
admin, 75
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Al mio presidente
Messaggio al Presidente, il mio presidente preferito:
questa cistite maledetta mi fa sentire una voragine che vuol essere colmata. Vorrei sentirti dentro, mi sentirei molto meglio
Proprio quando tu sei lontano, io ho problemi di salute..ecco la voglia che divampa..mi sento come posseduta.
Con te, mio caro Presidente, basta proprio poco per sentire un forte desiderio di fare all'amore. Mi basta un tuo sguardo, una tua semplice richiesta "...direi che possiamo andare a fare il sopralluogo dopo aver prima fatto l'amore", un occasione particolare, un luogo diverso,...
Dove sei?Non mi rispondi nenache al cellulare. Dovrebbero non averli mai inventati! Cerchi il Presidente e lui è in riunione con qualche cliente o preso da qualche problema.
Cosa ti farei?
Ti spoglierei e ti legherei sulla sedia. Mi vestirei di veli trasparenti e incomincerei a danzare...no che non mi puoi leccare...lo sai che è meglio di no!!!Impazzisci dal non pottermi mettere la tua lingua sul mio corpo.
Questo ti eccita vero, ma sono stata sempre troppo buona. Alla fine ho ceduto e ti ho fatto avvicinare.
Ma questa volta c'è un motivo serio, un piccolo problemino che rende il tutto più difficile.
Continuarei a muovermi sinuosamente al ritmo di una musica del tuo autore preferito.
Mi piace librarmi nell'aria di questa stanza lontana da occhi indiscreti e da orecchie curiose...sono tutta per te.
La vista è la sola tua possibilità per porre fine al tuo tormento. Non c'è la fai?
Direi che non ti sei ancora impegnato per bene.
Troppo facile toccarmi, toccarti, essere toccato...
Lì legato fino a quando il tuo liquido bianco non avrà fatto la sua comparsa, non ti libererò..dovesse passare anche tutta la notte.
Chissa quanto tempo passerà. ma ora incomincio a girare la clessidra e i granelli di sabbia segneranno il tempo.
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16 years ago
cioccolatopiccante,
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La mia prima volta strana
Sono sposato da quasi 20 anni. Non ho mai avuto pregiudizi in materia sessuale, cosa che invece ha sempre caratterizzato mia moglie. Devo confessare, ad esempio, che sin da ragazzo, mi sono sempre piaciute le donne più mature di me ed anche adesso, che io stesso sono maturo, a differenza magari di molti miei coetanei, preferisco le donne più avanti di me con l'età, indipendentemente dalla loro bellezza. Ma di questo argomento, magari, ne parlerò un'altra volta. Avendo una impostazione mentale diversa da quella di mia moglie, per ciò che concerne il sesso del quale sono sempre stato un appassionato, qualche anno fa, durante un periodo di particolare "magra" nei rapporti intimi coniugali, mi è improvvisamente e prepotentemente balenato l'irrefrenabile desiderio di provare un rapporto con un transex o un travestito. Devo ammettere che, intimamente, già nutrivo una sorta di attrazione verso tale manifestazione sessuale ma, sino ad allora, l'avevo confinata alla visione di qualche foto ricavata da Internet. Dopo avere vanamente tentato qualche contatto non mercenario attraverso i siti di incontri on line, e considerato che i rapporti con mia moglie erano sempre meno frequenti mentre, per contro, cresceva il mio desiderio di sesso, mi decisi a contattare una trans professionista della quale avevo letto l'annuncio su un giornale, Al telefono le chiesi che età avesse e lei mi rispose di avere 30 anni e di essere italiana. Concordammo l'incontro e, così, mi recai presso l'appartamento ove "lavorava". Mentre stavo salendo le scale del condominio che mi era stato indicato, il cuore mi batteva a mille. Ero combattuto tra il desiderio di provare quella agognata esperienza e il timore/rimorso di tradire mia moglie in quella maniera. La porta dell'appartamento era socchiusa ed io entrai con fare circospetto. Quello che mi si presentò davanti, nella penombra, non aveva nulla a che fare con le splendide modelle trans che si vedono navigando in Internet. Si trattava di un semplice travestito, di corporatura abbastanza robusta, alto, con una parrucca bionda, che indossava un completo intimo formato da perizoma e reggiseno (imbottito) nonché un paio di calze a rete, autoreggenti, con scarpe dai tacchi a spillo. Contrariamente a quanto mi aveva comunicato al telefono, aveva abbondantemente superato l'età dei 30 anni e credo ne avesse sulla cinquantina, anche se portati abbastanza bene avendo egli un fisico curato e completamente depilato. Un'altra persona, forse, dopo averlo visto se ne sarebbe andata per la delusione ma io, seppure il travestito non potesse considerarsi una "bellezza", rimasi lì a guardarlo mentre mi accompagnava in camera da letto con una andatura forzatamente femminea. Era la prima volta vedevo un travestito di persona ed il fatto che fosse anche maturo non mi dispiacque, vista tra l'altro la passione che ho accennato all'inizio, ed anzi mi eccitò ulteriormente. Pagai in anticipo la prestazione e confessai al travestito, il cui nome d'arte mi pare fosse Michaela, che per me era la prima volta e che ero un po' imbarazzato. Mi disse di non preoccuparmi, che avrebbe pensato lui a sciogliere il ghiaccio e mi invitò a spogliarmi. Mi fece stendere sul letto matrimoniale ed inizio con dolcezza ad accarezzarmi il membro che peraltro era già duro. Dopo essersi tolto il perizoma, si posizionò a cavalcioni su di me con il suo culo quasi sopra la mia faccia. Con dolcezza e determinazione mi ordinò di leccarglielo. COSA STAVO PER FARE??!! Mi sfiorava il pensiero di mia moglie ma, nel contempo, ero totalmente vinto dalla bramosia dell’eccitazione per poter decidere di andarmene. Iniziai a passare la mia lingua sul culo depilato e profumato del travestito insinuandomi tra le sue natiche, soffermandomi sul suo buchetto e scivolando alternativamente sino al suo scroto, anch’esso perfettamente depilato. Contemporaneamente il travestito centellinava sapientemente la sua azione di bocca e di mano sul mio uccello conscio che, se avesse appena esagerato, sarei subito venuto tale era la mia eccitazione. Dopo qualche minuto, cambiammo posizione ed il travestito si distese supino offrendomi il suo membro, di normali dimensioni, ma bello duro. Per la prima volta mi ritrovai in bocca un cazzo ed iniziai a succhiarlo e leccarlo con una avidità che era evidentemente frutto di una desiderio represso da molto tempo. Mi sorpresi nel constatare che, nonostante l’inesperienza, dimostravo una certa abilità nell’usare la lingua facendola scorrere dalla cappella, alle palle del travestito, umettandogli l’interno cosce e l’inguine. Mi sentii gratificato nel vedere il mio partner gemere mostrando molto apprezzamento per quello che stavo facendo sino al punto di chiedermi se poteva venirmi in bocca. Con l’ultimo briciolo di lucidità rimastami, preoccupato soprattutto per eventuali conseguenze di carattere sanitario, rifiutai tale proposta e, staccatomi dal membro del mio occasionale compagno, continuai a masturbarlo con la mano sino a quando un fiotto di sperma gli colò sul basso ventre. Subito dopo mi invitò a scoparlo in bocca, cosa che feci solo per qualche istante atteso che erO ormai al culmine dell’eccitazione. Lo avvisai preventivamente che stavo per venire e lui, anziché ritrarsi, mi afferrò con le mani il bacino attirandomi verso di sé sino a che il mio cazzo non scomparve quasi completamente nella sua bocca ed in essa scaricò tutto il suo liquido seminale. Un lungo brivido mi percorse la schiena. Avevo goduto con una intensità che non provavo da tempo. Dopo ancora qualche istante di inebriante piacere, il travestito mi lasciò completamente svuotato sul letto e si recò nell’attiguo bagno a sputare il mio sperma nel water. Dopo qualche parola di circostanza, mi affrettai a rivestirmi e lasciai l’appartamento con un montante senso di colpa e con un certo senso di ripulsa per quello che avevo fatto, ripromettendomi che quella sarebbe stata la prima ed ultima volta. Con il passare del tempo, invece, più volte ripensai a quell’episodio e a come, in realtà, avevo goduto. Ciò mi portò a ripetere altre volte, con altri travestiti, esperienze analoghe. Ma questo è un’altro racconto.
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16 years ago
admin, 75
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Lella 4
Chi ha letto i racconti precedenti sa che ormai con Lella i giochi trasgressivi avanzavano progressivamente senza lasciare spazio all'immaginazione. Molte cose per me erano fantasie da realizzare ma non ho mai capito se per lei fossero stati giochi già conosciuti. Non mi ha mai chiesto esplicitamente niente. A lei piaceva che io capissi quello che preferiva e che io organizzassi a sua insaputa.
Attraverso una rivista di annunci ne avevo letto uno di una certa Barbara. C'era la foto di una bellissima donna con il numero di cellulare. Nel testo spiegava che si trattava di un trav superdotato.
Telefonai e concordai con lui l'incontro insieme a Lella che non doveva sapere esplicitamente la "fonte" del contatto. Fu cosi che il pomeriggio concordato con Lella passando davanti alla villetta di Barbara spiegai a Lella che li abitava un mio amico che viveva con una bella ragazza. E se voleva potevo provare a vedere se c'era in casa per poterglielo presentare. Aggiunsi anche che potevamo approfittare per essere comodamente ospitati per fare sesso. E lei, come al solito, mi chiese se poi lui era disponibile a lasciarci da soli. Certamente lo sarà, le risposi, tutt'al piu' andrà in un altra camera.
Davanti a Lella telefonai e finsi che mi aveva risposto la ragazza del mio amico che di li a poco sarebbe arrivato. Ma che comunque ci aveva invitati ad andare ed aspettare a casa.
Barbara apri' la porta e ci fece accomodare. Ci disse di essere la ragazza del mio amico( che in effetti non esisteva...). Ci sedemmo e mentre ci preparava un caffe' Lella mi chiese cosa facessimo a quel punto se non fosse arrivato lui!!! Le dissi di non preocuparsi che l'avrei risolta io la cosa...Barbara arrivo' col caffe' e si sedette insieme a noi. Io mi finsi imbarazzato a dover spiegare alla ragazza che noi in verità eravamo passati sperando che il mio amico ci potesse ospitare essendo noi una coppia clandestina. Non c'e' problema, rispose Barbara, non mi formalizzo sapendo che siete amici di Mauro( che non esisteva!!) Mettetevi pure comodi, ci disse, e fate quello che volete. Ditemi se la mia presenza vi da fastidio posso andare in un'altra stanza. Lella stava per rispondere ma la bloccai anticipandola e dicendo a Barbara che se essere presente non le dava fastidio per noi andava bene. No, rispose lei, anzi!!
Lella era eccitata ma leggermente scocciata per la presenza di una donna anziche' di un uomo come lei avrebbe preferito...ma stette al gioco ed inizio' a farmi un pompino davanti a lei. Mentre succhiava io mi rivolsi a Barbara dicendole che se la cosa la eccitava poteva anche masturbarsi...mentre guardava.
Barbara alla vista del mio cazzo era molto eccitata e rivolgendosi a Lella disse: Se non ti scoccia lo dividerei un po' insieme a te!!! Lella un po' imbronciata si sposto' per lasciare posto a Barbara che si accinse a dividere con Lella il cazzo in un pompino a due bocche....
Mi piaceva e mi intrigava ancor di piu' immaginare Lella una volta scoperto la sorpresa...Infatti non tardo' ad arivare perche' Lella si fermo' all'improvviso con la bocca guardandomi esterreffatta!!! Mentre mi spompinavano dovette sentire qualcosa di molto duro tra le gambe di Barbara...Con aria interrogativa mi guardava perche' era preoccupata che io non lo sapessi...Fu cosi' che mi rivolsi a Lella dicendole di leccare un po' anche a Barbara..lei immediatamente le apri' le gambe e trovo' un cazzo enorme...poco meno di 30 cm e una circonferenza notevole...Lo acchiappo' senza piu' guardarmi e si tuffo' sul cazzo di Barbara la quale allungo' la mano verso di me per continuare a succhiarmelo....
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16 years ago
admin, 75
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Sprtiz - prima parte
Era un bel sabato mattina di una tiepida giornata di primavera. Ogni cosa si svolgeva secondo la classica routine d'ogni sabato, nulla di nuovo, solito risveglio di stenti dopo una brava notte. Da poco ero uscito ed avevo deciso di andare a fare un giro in centro per vedere cosa proponevano di nuovo i negozi, se c’era qualche affare o se magari s’incontrava qualche amico o amica. Tra giri e rigiri non avevo concluso nulla se non l’aver colto il piacere di quei morbidi raggi di sole che a primavera riscaldano più il cuore che il corpo. Oramai s’avvicinava mezzogiorno e così mi avviai verso il primo grazioso bar con il desiderio di prendere un aperitivo. Stavo lì, seduto nell'attesa che arrivasse il mio spritz, di fronte a me, in un altro tavolo c’era seduta una bellissima donna di mezza età. Maturità, fascino, garbo, bellezza ed esperienza si mescolavano in un solo corpo, abbigliamento tipico di una persona di classe né troppo appariscente e stomachevole ma nemmeno essenziale e poco femminile. La prima impressione è stata di vedere una vera propria donna, una di quelle che capitano poco spesso in una sola vita, ben curata ed allo stesso tempo semplice e capace di enfatizzare ancor più la sua femminilità. Portava un classico paio di scarpe nere di pelle con tacco, collant, gonna appena sopra alle ginocchia ed una camicia leggera ed un po’ sbarazzina, appesa alla sedia, la giacca. Ovviamente il mio sguardo non riusciva a resistere al guardarla, a fatica cercavo un altro orizzonte dove puntare i miei occhi ma in breve tempo cedevo alla costante tentazione di ammirarla. Mille ed ancor più pensieri affollavano la mia mente, gli ormoni erano già in fibrillazione ed ogni cosa che facevo e pensavo era rivolto a lei. Se ne stava lì seduta che leggeva una rivista ed aveva già consumato un caffé, speravo in qualche modo di poter incrociare il suo sguardo almeno una volta, ma lei sembrava non essersi ancora accorta della mia presenza. Al tempo non avevo gli anni che oggi porto, ero molto più giovane e per una donna così sapevo di poter apparire solo come un bimbo. Certo non ero spaventato, nella mia vita avevo avuto più di una relazione sentimentale con donne ben più mature di me, ma come dice la parola stessa, erano state storie sentimentali e quando c’è il cuore di mezzo, certe regole non valgono. Stava lì, proprio davanti a me, mai mi aveva degnato di uno sguardo, io continuavo invece a fissarla, cercavo disperatamente di non farlo per educazione, ma la tentazione era troppo forte. Un po’ scoraggiato, un po’ voglioso di spegnere quel rogo che dentro mi bruciava, non aspettavo altro che quell'aperitivo per potermene andare. Persi tempo fumando una sigaretta e guardando il cellulare come se ci fosse stato realmente qualcosa che m’interessava. Arrivò il mio spritz e ne fui felice, finalmente potevo uscire da quella situazione e mettere in pace il mio corpo. Ero assolutamente ignaro che il mio squisito aperitivo avrebbe cambiato ogni cosa di quella piccola parentesi di vita. L’arrivo del cameriere con il suo vassoio d’argento e con sopra l’aperitivo le aveva fatto alzare la testa, in primis il suo sguardo seguì la mia bevanda, forse ne avrebbe gradito uno anche lei vista la tiepida giornata, poi infine si posò su di me. Mi sentii raggelare il sangue, il cuore all’improvviso impazzì, ero visibilmente emozionato al solo sapere che m’aveva solo guardato, certo non per chissà quale motivo, ma forse solo per appagare la curiosità di bizzarri occhi che sempre vogliono vedere. Subito dopo però arrivò un suo sorriso che si annunciò a me come un gran dubbio: forse apprezzava la mia figura, forse chissà quale pensiero in lei era passato, forse rideva nel vedere la mia timidezza a fronte del suo sguardo o forse fu solo garbata cortesia. Ad ogni modo non persi tempo e decisi allora di passare all’attacco, avevo i minuti contati, in ogni momento poteva alzarsi ed andar via per sempre. Entrai nel bar e chiesi un altro aperitivo, dicendo esplicitamente di consegnarlo direttamente al tavolo della signora con i miei omaggi, uscii dal bar e restai lì ad attendere prima di fare il primo sorseggio. Poco dopo ritornò il cameriere con l’aperitivo da me offerto e lo portò al tavolo della bella donna. Appena ella ricevette il bicchiere mi guardò immediatamente e mi ringraziò. Non persi tempo e le chiesi se volesse unirsi al mio tavolo a consumare la bevanda. La sua risposta fu come la lama di un coltello: . Mi aspettavo una simile risposta ma nonostante ciò mi raggelò, ad ogni modo controbattei come voleva la risposta di rito: . Lei mi guardò con lo sguardo di chi sa già tutto, ma vuol stare al gioco perché sa di che si tratta e così mi rispose con garbo: . Non fu lei ad alzarsi, ma lo feci io e raggiunsi il suo tavolo. A spanne c’erano circa dieci anni di differenza, ma la cosa già non mi preoccupava più. Facemmo un brindisi ed iniziammo a bere sorseggiando lentamente tra qualche chiacchiera conoscitiva. Le raccontai del mio stato sociale, d'esser singolo, risposi alle sue domande inerenti alla mia età, residenza ecc... io le posi qualche timida domanda senza cercar di non invadere troppo la riservatezza, sapevo ben poco sennonché era sposata. Ad un certo punto arrivò il momento tanto atteso, era ora d’andare, in quel momento o mi facevo avanti per un eventuale futuro incontro, o aspettavo una sua apertura, oppure ognuno sarebbe andato per la sua strada. Facemmo quattro passi e tentai una sorta d'aggancio finale: >. Rispose: . Mi proposi: >. Ella mi fece un bellissimo sorriso e poi: >. Ed io: . Ancora lei: . A quelle parole vidi il mio castello di sogni infrangersi, ma cercai anche di cogliere il minimo significato d'ogni sua parola e così feci il mio ultimo tentativo, fallito quello, non avrei più avuto margini: . Mi guardo ancora con un sorriso di malizia e se n’andò dicendomi: >. Dopo queste parole se ne andò svoltando per un vicolo adiacente la piazza. Io rimasi lì, sbalordito, fermo immobile, felice come un bimbo e conscio che quello che mi aveva detto di certo era tutto ma non un addio o un normale arrivederci, era invece un vero e proprio invito. Volevo credere a quelle parole e sperare che non fosse solo una maniera diversa di congedarsi.
Passai tutta la settimana aspettando quel maledetto e sospirato sabato che mai arrivava. Finalmente la settimana passò e giunse sabato mattina. Mi preparai di tutto punto e scesi in piazza circa alla stessa ora della volta precedente. Feci un giro per vedere se c’era ma niente da fare. Girai per tutta la piazza e quelle limitrofe nella speranza di vederla davanti a qualche negozio o chissà in quale luogo. Un po’ triste tornai al solito bar, mi sedetti e chiesi io un caffé questa volta. Il cameriere mi riconobbe subito e mi fece un sorriso, aveva già capito tutto ed io senza preoccuparmi di questo chiesi se quella mattina aveva visto la donna dello scorso sabato, egli purtroppo mi rispose con un no e che sabato scorso era stata la prima e sola volta. Restai lì per un po’, non si presentò nessuno, ero già al secondo caffé ed ormai avevo perso ogni speranza. Ero lì lì per andarmene quando la vidi improvvisamente spuntare dal centro della piazza, era impossibile non notarla, il suo portamento, la femminilità, l'inconfondibile stile. Si sedette immediatamente affianco a me ed ordinammo il solito aperitivo. Le chiacchiere tra noi continuarono da dove le avevamo interrotte ed avemmo modo di approfondire meglio le nostre personalità. Mi parlò di suo marito che era dirigente d’azienda, molto impegnato per questo con il suo lavoro, che era però un uomo tutto di un pezzo e molto geloso. La conversazione durò per una buona mezz’ora e poi si fece ancora l’ora di pranzo e così come la volta precedente procedemmo verso la solita piazza. A quel punto lei mi guardò e mi disse: . Non aspettavo altro, ma risposi: >, adesso gli davo del tu. >. M'illuminai subito, ma cercai di mantenere la calma: >. . Senza alcun indugio l’accompagnai a casa e durante la passeggiata cercai d'approfondire meglio la situazione. Mi raccontava che suo marito qualche volta stava fuori per motivi di lavoro e così si trovava a casa da sola, lei in ogni caso lavorava, ma alla sera non c’era nessuno a farle compagnia. Quelle parole mi apparvero subito come uno squisito invito al quale non potevo assolutamente rinunciare, l’avevo desiderata fin dal primo momento ed ora la vedevo mia anche se solo per una notte o chissà… Arrivati al portone di casa ci salutammo, prima di andarmene però feci la mia proposta: . Mi guardò, mi rifece il solito sorriso malizioso e disse: . Gioioso e leggero come se fossi sopra ad una nuvola, mi scrissi immediatamente in rubrica il suo numero di telefono e me ne andai dopo averle dato un bacio sulla guancia.
Per tutto il pomeriggio non feci altro che pensare alla sera, mi rifeci la barba, un bel bagno e mille preparativi per l’incontro. All’imbrunire non tardai a chiamarla e ricevetti conferma che mi aspettava per la 21.00 a casa sua. Dopo cena, presi l’auto e di gran corsa mi recai in centro e con passo veloce raggiunsi quel porticato che tanto avevo desiderato attraversare. Suonai il campanello e subito lei m’aprì invitandomi a salire, feci due piani di scale ed attraversai in sordina l’uscio della porta. Mi si presentò una visione paradisiaca, stava lì, davanti a me, capelli sciolti e con un bellissimo vestito ben scollato che metteva in mostra il suo bel seno, scendeva giù giù fino ai fianchi fino ad accarezzare e poggiarsi sulle sinuose curve dei fianchi. Emozionato accettai il suo invito a sedermi, lei mi dava le spalle, mentre preparava il caffé e così io potevo ammirare il suo bel fondoschiena così ben esaltato da quel vestito, i miei occhi non avevano limite l’avevano già più volte spogliata, ma questa volta meglio ancora. Fremevo, non sapevo più trattenermi dall’eccitazione che saliva senza conoscere più freno. Si sedette accanto a me su quel divano di pelle avorio, frettolosamente consumammo il caffé ancora caldo tra qualche parola quasi senza senso che facevano parte del teatro delle normali usanze d’accoglienza. Appena posata la tazzina, lei continuava a parlare, era ovvio che il primo passo toccasse a me e non feci trascorrere altro inutile tempo, m’avvicinai con il viso, le presi il volto con le mani ed iniziai a baciarla. Rotto il ghiaccio ogni cosa andò per il sospirato verso, la invitai ad alzarsi, lei m’accompagnò verso la sua camera. Stava in piedi ed io pian piano gli sfilai le spalline del vestito facendolo scendere morbidamente in basso fino ai fianchi, inginocchiandomi lo feci scender ancor più per le cosce e voilà volò sopra la sedia. Distesa nel letto iniziammo un lungo bacio pieno di passione, proprio di quelli che ti rubano l’anima e ti spogliano d’ogni veste e contegno. Le mie mani accarezzavano delicatamente ogni parte del suo corpo, prendendo qualche volta con fermezza il suo turgido seno, scendevo allora pian piano verso il bel ventre e poi giù tra le cosce, fino a passare sotto con presa sempre più decisa stringevano quelle sode ed armoniose natiche. Aveva un culo magnifico, non avevo mai visto nulla di così bello, perfetto. Il suo profumo m’inebriava, si confondevano fragranze spezziate ed odori che si facevano sempre più intensi e che uscivano dal suo corpo ed ancora più intensi dalle parti intime. Continuavamo a baciarci con sempre più veemenza, i nostri due corpi divenivano sempre più un corpo unico e le mie mani la toccavano sempre più affamate, la palpavo in ogni sua parte, il mio desiderio non aveva più limite, eravamo rimasti entrambi nudi e la mia imponente erezione era ben visibile oltre che palpabile.
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16 years ago
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Buona la prima
Questo e il racconto della nostra prima volta. Abbiamo conosciuto Lorenzo e Cristiana su Desiderya, e dopo pochi giorni abbiamo organizzato un incontro a casa nostra. Elena, mia moglie era titubante all'incontro con un'altra coppia e fare il cosiddetto scambio, diceva sempre che lo faceva per accontentarmi. Ma "scambio" è una parola che non piace, noi preferivamo e preferiamo chiamarlo "gioco". Vedere la mia compagna fare sesso con un altro uomo, è sempre stata una mia fantasia erotica da moltissimo tempo, e al pensiero di vederla realizzata, mi eccitava tantissimo. Lorenzo e Cristiana, invece, non erano novelli come noi e ci aspettavamo tanto da loro. Quella sera sono venuti a casa nostra, abbiamo ordinato la pizza, e dopo una mezz'ora l'atmosfera era già bollente. Lorenzo faceva alla mia compagna una corte spietata. Lei è piccola ma con un seno stupendo e un culetto veramente da sballo! Elena aveva una quarta di seno e una bocca calda e sensuale, compresa la sua voce. Mi venne subito duro quando vidi Elena baciare con passione Lorenzo, mentre la sua donna già mi aveva messo una mano nei boxer. Elena, che sembrava la più timida, alla fine prese in mano la situazione, anzi, due: erano il cazzo di Lorenzo e il mio e li succhiava con avidità poi si alzò, e, masturbandoci, eccitata per avere le nostre mani in mezzo alle sue gambe, si mise a succhiare i capezzoli di Cristiana che non si tirò indietro. Non avevo mai visto la mia donna così porca e questo mi eccitava da morire. Poi Lorenzo gettò letteralmente Elena sul divano e cominciò a succhiarle i capezzoli mentre con due dita la masturbava con foga. Con un urlo la mia donna schizzò tutto il suo orgasmo tra le mani di Lorenzo, e così feci io con Cristiana che allagò il pavimento. Io e lui godevamo come pazzi a fare venire quelle donne in calore, che ormai schizzavano dappertutto! Mentre mi preparavo a scopare Cristiana, la mia lei era già sotto i colpi di Lorenzo che la scopava senza respiro. Allora presi Cristiana sul tavolo, la misi alla pecorina e la scopai prima piano, poi sempre più forte, fino a che schizzò di nuovo, mentre sentivo la mia donna venire a sua volta. Io e Lorenzo avevamo una voglia matta di venire, così Elena, con una mossa padronale prese con forza i nostri cazzi duri e bagnati e cominciò a masturbarci con sensualità e maestria. Vidi il suo sguardo soddisfatto mentre vedeva il nostro sperma bollente schizzare fuori sotto i suoi colpi e Cristiana la osservava mentre la sborra calda le colava dalle mani. Quello che doveva essere un incontro occasionale si è trasformato in un gioco sexy, eccitante e divertente, dove ognuno ha fatto la sua parte egregiamente, pronti a ripetere l'esperienza al più presto.Grazie Desiderya! Grazie per averci fatto conoscere questo eccitante mondo!
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16 years ago
admin, 75
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L\' amico bsx e la sua compagna guardona
MARZO 2008, ero in contatto tramite desiderya con un coetaneo di 39 anni per un incontro io e lui per vederci, segarci ect ect ect..........
arrivato al bar dove ci eravamo fissati un appuntamento..ci conosciamoi soliti convenevoli.....ci capiamo al volo , bella presenza solare, ben vestito, io sempre giacca e cravatta, lui mi invita a casa sua, in un modesto bilocale....................mi mostra un dvd amatoriale fatto con la sua donna compagna............molto aperta lui diceva......................gli guardavo il pacco e notavo un certo gonfiore..............pero' anche lui altrettanto....................io per primo comincio a tiramelo fuori...........era bazzotto come si dice in ROMAGNA......... pure il suo bel atrezzo...............lui mi dice che posso mettermi in liberta e lui fa lo stesso.......io ero appena tornato dai caraibi bello abbronzato....lui un po bianco pero' con un bel uccello......il mio non era da meno...con le vene belle gonfie...................................ci scapelliamo tutti e due il nostro uccello................a tal punto lui allunga la mano sul mio e io di seguito.........azz che goduria.....................eravamo ai sette cieli.............................ad un certo punto noto in alto a dx un sensore di allarme con una telecamera discreta nascosta( VENDO SISTEMI DI SICUREZZA MA LUI NN SAPEVA, MI ERO PRESENTATO COME AGENTE DI COMMERCIO)...................faccio finata di niente vuoi l eccitazione....vuoi il momento ................................nel tv cambia immagine e ci vediamo noi impegnati...........................azz al momento lui è diventato rosso come un peperone...l uccello si è smosciato ..........perchè non sapeva della mia reazione.................................morale nella camera sul letto c era la sua comapagna che stava gustandosi la scena.................................a tal punto mi ha confidato che la sua compagna tempo addietro l aveva preso mentre si spompinava un suo amico......................e lui a sua volta mentre lei si divertiva con la sua direttrice d ufficio a masturbarsi a vicenda in ufficio.........................allora per patto si erano confidati con la promessa che ogni qualvolta si sarebbero spiati a vicenda...............MA MAI PENSAVANO DI ESSERE SCOPERTI.........................DA UNO BSX CHE VENDE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA................A TAL PUNTO io prima ho fatto finta di incazzarmi seriamente.....................l uccello mi era rimasto tosto venoso solo all idea che qualcuno mi guardasse........eppoi tra me e me son stato al gioco chiedendo chi c era da l altra parte della stanza e lui mi confido la sua donna.........................allora io gli chiesi di farla uscire...............................a tal punto.......................................
lui comincia a baciarla.......e io guardo........lei inizia una leggera pompa soft gioco a lui e mi associo anchio......dopo di che lui e lei insieme mi spompinano con una arte...................................che lui non resiste e inizia a leccare il suo clitoride in modo meraviglioso e lei mi masturba a tal punto che lui la mette lla pecora facendola gemere di piacere ed io da sopra pian pianino con l aiuto della saliva gli infilo il mio membro dietro....................azz che scena solo al pensiero vengo...........nei boxer ora.........................prima di eiaculare tutti e due lei ci invita a fargli bere la sborra di entrambi allora io sego lui e lui a me..........................azzz--------------schizzi in faccia alui.-----------mitico pomeriggio...............................comunque speriamo di riincontrarli............buona serata
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 18 hours ago -
Voglia matta
Avevo una voglia matta.
Ho contattato un amico che mi ha dato un appuntamento per poi andare insieme da qualche parte.
Mi sono profumata, incremata, truccata e vestita di tutto punto con una bella camicetta nera, gonna nera e scarpe con il tacco. Sotto non avevo dimenticato nulla per eccitare il mio accompagnatore. Calze nere con reggicalze, sottoveste di pizzo, mutandine e reggiseno semitrasparenti di pizzo. Insomma doveva essere una serata decisamente piccante nella quale volevo dare il meglio per divertirmi e fare divertire il mio amico. Purtroppo l'amico non si è presentato all'appuntamento e io sono rimasta con la mia voglia matta.
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16 years ago
altamira67, 39
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Elena & fabio - 1^ parte
Il loro incontro era avvenuto per puro caso online in una chat. Non lo sapevano, almeno inizialmente, ma si erano già incontrati in passato e si sarebbero rivisti in futuro, ma senza mai sapere l’uno dei pensieri reconditi e dei desideri più intimi dell’altra e viceversa. Erano infatti lontani parenti. Non di quelli che si incontrano quasi tutte le domeniche; di quelli da matrimoni e funerali. Alcune cose in comune: entrambi sposati da oltre 15 anni, una vita di coppia all’inizio piacevole, poi forse il lavoro, i figli, la monotonia oppure il non essere entrato in sintonia perfetta col partner circa le proprie ambizioni e desideri, anche erotici. Sì perché per entrambi l’aspetto erotico della vita di coppia, a loro modo di vedere era molto importante ed altrettanto lasciava a desiderare.
Lei, Elena, splendida 40enne, aveva lasciato il lavoro per accudire i figli e dedicarsi totalmente alla vita di famiglia con amore, era sposata con Luca, industriale 45enne. Insieme da una vita, prima un lungo fidanzamento poi il salto al matrimonio secondo i canoni moderni : una bella casa già pronta, un marito gran lavoratore e che guadagnava bene. Insomma tutto ciò che sua madre avrebbe sperato potesse trovare. I primi anni bene, poi però l’abitudine si era portata via le emozioni, quasi come l’acqua del fiume porta via i detriti, accumulandoli da un’altra parte. Ma accumula oggi accumula domani, Elena si sentiva sempre più insoddisfatta ed aveva iniziato a sfruttare le nuove tecnologie, internet e cellulari per provare nuove emozioni od almeno provare a trovarle.
Lui, Fabio, 45anni, sposato con Ramona, due figli pure loro e quasi dieci anni passati in armonia. Poi però erano affiorati in lui desideri trasgressivi che lei faticava a recepire e soprattutto ad accettare. Pudica e quasi frigida lei, come ardente e quasi spregiudicato lui. Se per Fabio la fantasia poteva essere la chiave di volta per rinnovare un rapporto ormai stanco, per Ramona esisteva solo lo stesso rapporto negli stessi luoghi e dove al massimo lei poteva proporsi minimamente in parte attiva. Insomma, prima si inizia (se proprio si deve..) prima si finisce. Se nei primi anni aveva anche osato giocare (ma sempre e solo con lui) da anni il sesso era solo un dovere coniugale. Anche andare dallo psicologo non era servito, non collaborando con lo strizzacervelli.
Fabio ed Elena si trovarono in chat una prima volta il 20 luglio; lui la contattò,”perché sei qui, di dove , cosa cerchi?” insomma le solite domande stereotipate che una donna si sente porre in chat e che accetta più per cortesia ed educazione anche se pensa “uffa che pizza” mentre risponde. Però non erano distanti, 10/12 km di distanza tra due che si trovano in chat sono già un buon viatico per reincontrarsi, avendo a che fare spesso con persone distanti 100 e passa kilometri. Perché se trovare uno della stessa città è una jella nera, in quanto da mettere subito nella lista IGNORA essendo troppo pericoloso anche se maledettamente comodo; ma scomodo quando la storia finirà, potendosi spesso reincontrare in giro, magari in compagnia dei propri partners.
Fabio cercava una donna già impegnata, meglio ancora se sposata e con figli, in modo che se scattasse l’amore, più per i figli che per il partner, sarebbe restata ugualmente con la famiglia. E altrettanto dicasi per luì. I figli, loro, non devono soffrire e per far ciò non deve essere scoperto il rapporto clandestino…
La voleva carina, conscia della sua fisicità, di essere attraente e di saper sfruttare questo suo appeal, ma senza “tirarsela”; una donna raffinata, ma non snob o con la puzza sotto il naso. Affascinante, con charme, che apprezzasse il lato erotico della vita e fosse amante della bella lingerie e di tutti i piaceri della vita senza preclusione alcuna per qualsiasi cosa nel rapporto uomo-donna-amanti. Lei era tutte queste cose, almeno questo appariva dai primi colloqui in chat.
Elena cercava un uomo che la riempisse di attenzioni, che le desse quelle emozioni che non suscitava più in lei Luca. Oh sì Luca era un bell’uomo, industriale e pieno di cura per i due figli, ma il lavoro era importante e ad esso dedicava le maggiori attenzioni. Non trascurava il piacere sessuale, ma la fantasia, quella non c’era. Forse era un dono di natura chissà; c’è chi nasce con le gambe lunghe come due leve e corre i 100 mt in 10 secondi e c’è chi ha le gambe normali e ne impiega 13 di secondi; non gliene si può fare una colpa, però non si può sempre chiedere a chi va più forte di adeguarsi ai ritmi dei più lenti. O a chi ha sempre fame, ma non ingrassa, di mangiare poco come il vicino di tavola. Insomma Elena si sentiva incompleta. Pur non essendo altissima non era certo la donna che passa inosservata; magra, due belle gambe, una seconda di seno proporzionata al busto, capelli corti e un bel viso ornato da una bella bocca sensuale e sempre sorridente le donavano quel certo non so che che faceva sì che l’uomo che la incontrava si voltasse a guardarla e facendo ciò non poteva non notare che anche dietro, la ancor giovane donna aveva tutte le carte in regola per far impazzire gli uomini.
Dopo le prime presentazioni in rete e i successivi incontri in chat dei giorni seguenti scoprirono pian piano le affinità emergenti. Votati alla massima segretezza, ma al contempo desiderosi di colmare il grosso vuoto che opprimeva il loro essere cioè quei detriti portati dal fiume, lentamente, tutti i giorni, fino a costituire una diga quasi insormontabile: l’EROS. Avevano il sesso, ma non l’eros e si rendevano conto di ciò. Ora però avevano probabilmente trovato il medico in grado di propinare ad ognuno di loro… la cura giusta.
Decisero di incontrarsi la prima volta in un bar per bere qualcosa e per una prima iniziale conoscenza. Avvenne alle 17,00 di un giorno lavorativo, lui uscito dall’ufficio anzitempo, lei lasciati i figli alla baby-sytter come quando , settimanalmente doveva andare a far spesa. Appena lei arrivò nel parcheggio, Fabio entrò nel bar ed Elena lo raggiunse, bella, leggiadra, una gonna ampia, scarpe con il tacco, semplicemente elegante senza voler strafare, non era il caso aveva pensato; lui in divisa da lavoro, la solita giacca e cravatta. Un caffè assieme, seduti a un tavolino e Fabio incantato dal suo sorriso oltre che dalle fattezze fisiche di Elena e di cui non si ricordava così bene. Lei invece attratta dal fatto di aver fatto centro nel cuore di lui; lo aveva capito dal primo sguardo che lui le aveva lanciato e lo capiva da come Fabio la stava mangiando con gli occhi. Ebbero così la conferma che finalmente le ricerche su internet, chat , blog, forum etc, dopo tanti sfortunati tentativi, avevano rivelato una loro utilità. Forse era proprio vero ciò che diceva il proverbio :”Chi la dura la vince”
Uscirono poi dal locale non volendo dare troppo nell’occhio e non avendo lei troppo tempo a disposizione. Fabio l’accompagnò alla sua auto posteggiata dietro al bar, coperta da una siepe e appena arrivati in un punto non in vista, le cinse il fianco con la mano ed accostò la bocca alle labbra di lei baciandola con passione. Finalmente ! -pensò Elena-, allora non solo chiacchiere, la passione cova in quest’uomo e collaborò per un bacio degno di essere ricordato. Fabio accolse piacevolmente la collaborazione e chiese prima il bis e poi il tris ottenendolo. Si lasciarono con lei che salì e si allontanò sulla sua Punto rossa, guardando lui nello specchio retrovisore e sentendosi una donna nuova e con una rinnovata carica erotica che finalmente sarebbe stata apprezzata a dovere.
Fabio risalì in auto e partì alla volta di casa, conservando ancora in bocca il sapore della lingua di lei e ripassando mentalmente i minuti appena trascorsi.
I giorni passarono lentamente nell’attesa sempre più spasmodica dell’incontro che avrebbe permesso loro di spalancare le porte all’eros. Concordarono che avrebbe dovuto avvenire il 1° di agosto; tutto il personale dell’azienda ove lavorava lui sarebbe andato in ferie la sera del 31 luglio. Fabio aveva già annunciato che sarebbe venuto al lavoro anche la mattina del primo di agosto per sistemare alcune pratiche che languivano in ufficio da settimane. Andrea, il collega dell’ufficio accanto aggiunse che lo avrebbe imitato, per almeno due o tre ore. “Accidenti, sempre in mezzo ai c…ni” pensò Fabio , ma fece buon viso a cattiva sorte e contò sul pomeriggio. Aveva infatti detto a Elena che l’avrebbe contattata in chat per confermarle l’orario dell’incontro. Lei temeva un poco per il luogo dell’intrigo, ma d’altronde mica potevano andare in albergo con il rischio di incontrare un qualche conoscente o chissà chi. L’azienda di lui era appena fuori città e il vialetto non sarebbe stato frequentato il primo di agosto. Quella mattina Elena preparò i figli perché aveva già concordato con un’amica che li portasse in piscina insieme ai propri. Costumi, accappatoi e soldi per la merenda oltre ai panini già pronti alle 8,30. Un bacio e via. Luca se ne era già uscito da oltre un’ora e ora lei, dopo aver riassettato la casa si era distesa un attimo sul letto a pensare a ciò che sarebbe avvenuto o almeno sperava avvenisse con il suo amante…Amante che parolona… glielo avessero detto due anni fa…”sarai e avrai un ‘amante” avrebbe detto al suo interlocutore che era pazzo. Mai e poi mai ! E invece la vita ti prende, ti volta e ti rivolta. D’altronde non cercava solo sesso, cercava passione e amore, eros e adrenalina allo stato puro per sentirsi ancora viva, amata e desiderata, insomma una donna al 120% Così distesa sul letto e facendo lentamente scorrere la mano destra vicino al suo inguine si accorse che l’eccitazione prodotta da quei pensieri era facilmente riscontrabile anche fisicamente dai suoi umori che avevano fatto bagnare le mutandine. Piacevolmente stupita da ciò rifece pure il suo letto e preparò il pranzo poi uscì ad acquistare un completino da sfoggiare per l’occasione. Entrò in un negozio di intimò e dopo varie presentazioni scelse un perizoma nero accompagnato da un reggiseno a balconcino che faceva risaltare il suo bel seno ancora sodo e voglioso di attenzioni maschili. Se lo provò nel camerino e rimpianse solo il fatto che fosse luglio e non potesse accompagnarvi calze e reggicalze. Ma sarebbe venuto pure il momento per sfoderare certe armi che solo le donne sanno mettere in campo al momento giusto. Comprò pure qualcosa da mangiare per la serata e fece ritorno a casa giusto in tempo per accendere il pc e trovare la mail di Fabio che le annunciava di attenderla per le 15,00; avrebbe trovato il cancello aperto e avrebbe dovuto parcheggiare sul retro vicino alla sua auto per poi salire dalla porta di servizio. Così facendo anche se qualcuno fosse passato avrebbe pensato che in azienda non vi fosse alcuno.
Preparato il pranzo per il marito, lo accolse come al solito con il sorriso che come al solito non venne ricambiato da un bacio ma dal solito “Sono tornato”. A tavola si parlò del più e del meno, ma Elena si sentiva leggermente in imbarazzo e cercava di parlare il meno possibile; sapeva che di lì a poco l’avrebbe tradito e almeno in parte si sentiva in colpa, da buona moglie; da donna sapeva però che aveva lanciato 10, 100, 1000 segnali d’insoddisfazione; segnali mai raccolti o mai valutati come si sarebbe dovuto.
Luca se ne tornò al lavoro dopo il caffè ed Elena fu un razzo nel riassettare la cucina e farsi una doccia dove abbondò nel bagnoschiuma mentre la mente era già in un ufficio non molto distante. Sistemati i capelli (meno male che sono corti – pensò fra sé-) indossò quanto acquistato la mattina e davanti allo specchio ebbe la conferma dell’impressione ricevuta in mattinata in negozio. Ora aveva anche un bel tacco 10 cm e senza falsa modestia, pensò che avrebbe provocato un erezione anche in un ottantenne impotente. “Sì Elena, stai confezionando per Fabio proprio un bel pacchetto regalo che non si scorderà tanto facilmente … Speriamo sia altrettanto per me” si disse. Aggiunse una gonna blu sopra il ginocchio e dotata di un generoso spacco ed una camicetta quasi trasparente, blu con dei pois bianchi, sbottonata quel tanto da far risaltare il bel bancone di cui era dotata e che sarebbe certo stato apprezzato dal suo amante.
Fabio era tutto elettrizzato ed aveva atteso senza cercare di darlo a vedere, che Andrea se ne andasse. Appena si furono salutati, egli attese che il collega fosse uscito con l’auto dal cancello per chiuderlo con il telecomando. Andò poi a posteggiare la sua auto sul retro dell’azienda in modo da nasconderla agli occhi indiscreti degli eventuali passanti. Tenne il telecomando del cancello sul tavolo in modo da utilizzarlo alle 14,55 per l’APRITI SESAMO alle porte del piacere, quando sarebbe arrivata Elena. Sperava in un incontro travolgente, ma soprattutto di piacere ad Elena almeno la metà di quanto lei piaceva a lui; e poi di fare una bella figura nei momenti cruciali.
Elena arrivò puntualissima e varcò il cancello alle 15,00 esatte, mentre Fabio sbirciava da dietro le tende provvedendo subito a richiudere il cancello. L’attese poi nel suo ufficio seduto alla scrivania, facendo finta di lavorare mentre il suo cervello e non solo quello , erano in subbuglio. Ad Elena sarebbe bastato un minimo sguardo per percepire che era eccitato, eccome; lei salì le scale senza fretta, ma con il batticuore; timore, speranza, voglia erano sentimenti che si stavano accavallando nella sua mente con velocità vorticose.
Arrivò sulla porta che recava scritto il cognome di Fabio e, anche se socchiusa, ritenne opportuno bussare; “Non si sa mai “pensò, anche se ci sarebbe rimasta male se ci fosse stata la presenza di una terza persona.
“Avanti, vieni avanti Elena” esordì Fabio andandole incontro e fermandosi quando se la trovò davanti ad un metro di distanza. “Sei una visione celestiale Elena” continuò e le prese una mano portandosela alla bocca per baciarne la punta delle dita.
Lei sfoderò un sorriso di compiacimento dimostrando di aver gradito l’apprezzamento; si diede poi una rapida occhiata in giro come a volersi sincerare che ci fossero realmente solo loro per poi fissarlo dritto negli occhi e cogliere in Fabio la grande voglia che aveva di lei. Già solo questo la eccitava terribilmente; Fabio non poteva certo definirsi un macho, di quelli tutto muscoli e senza un filo di grasso. Anzi pur essendo stato in gioventù parecchio più magro, quasi fin troppo, ora, a 45 anni aveva certo accumulato qualche kilo più del necessario pur senza figurare nel gruppo dei grassi. Pur con i capelli brizzolati, riusciva ancora a dimostrare qualche anno di meno, probabilmente grazie a quel voler essere ancora birichino e giocoso anche in certi lati della vita. Elena indietreggiò di qualche passo ed il suo complice ne approfittò per spostarla contro la porta fino a fargliela chiuderla con le spalle e ad abbracciarla baciandola con passione sempre tenendola fra sé e l’uscio.
Gli occhi di Fabio, quegli occhi in cui Elena aveva sempre sognato di specchiarcisi dentro e che non aveva mai trovato, né in suo marito, né in altri uomini.
Occhi che parlano, che esprimono apprezzamento, dolcezza, desiderio, passione, amore.
Ora era lì, immersa in quegli occhi, tra le sue braccia e lo stava baciando.
La sua lingua accarezzava quella di Fabio, con una dolcezza e una passionalità per lei inspiegabile a parole e lui restituiva il bacio con estremo ardore.
Elena si scioglieva come neve al sole ed entrambe le sue mani cominciarono a scorrere sulle spalle di lui,sul collo,salendo poi tra i suoi morbidi capelli.
Anche Fabio non riusciva a tenere le mani, quelle belle mani lisce e morbide, ferme; scivolavano lungo la schiena di lei, indugiando poi su quella meravigliosa curva che sta tra la vita e i fianchi di Elena.
I baci cominciarono a diventare sempre più famelici, il desiderio aumentava in maniera esponenziale finche Fabio sentì una gamba di lei strusciarsi lungo un suo fianco.
Allora si immaginò la gamba di lei che tirava lo spacco della gonna, ormai alzata e mise una mano sulla coscia, come per reggerla, facendo emettere un sospiro di piacere ad Elena.
Lei, in quella posizione, sentiva l’eccitazione di lui premerle sul bassoventre, eccitandosi a sua volta
“Toccami…” esordì lei, con la voce ormai roca dal desiderio.
Lui salì, con una mano, lungo la coscia di lei fino ad arrivare a quel piccolo lembo di perizoma, troppo facile da scostare.
Le sue dita si insinuarono in quel caldo, palpitante, turgido e bagnato luogo segreto e lei, al tocco esperto di lui, mugolò dal piacere intenso.
I baci continuavano, le lingue si leccavano, duellavano, si accarezzavano, finche lei si scostò un attimo, guardò negli occhi Fabio e con movimenti decisi, ansimando, slacciò la cintura e i pantaloni di lui; poi, con molta lentezza nei movimenti calò i pantaloni a terra e guardò quei boxer, ormai troppo stretti per l’eccitazione di Fabio.
Liberò il sesso di lui, ergendosi altero. Fabio non esitò e si chinò davanti a lei, per primo. Lei, ancora in piedi, spiazzata, sentì le mani di lui che percorrevano le sue gambe, risalivano sulle cosce fino ad arrivare a prendere l’elastico del perizoma, tirandolo giù fino alle caviglie.
A lei bastò alzare un piede, poi l’altro, per ritrovarsi libera di aprire finalmente le gambe, di alzarne una e di appoggiarla sulla spalla di lui.
La lingua di Fabio trovò subito la strada che portava al piacere, insinuandosi prima tra le grandi labbra, dopo in quelle piccole, dolci e turgide, per poi tornare su, indugiando su quel bottoncino che faceva impazzire di piacere Elena; infatti ansimava, accarezzava la testa di Fabio e la premeva leggermente verso di lei, per sentirlo completamente.
Un grido lungo le uscì dalla gola, pieno di piacere, segno di un orgasmo liberatorio, cercato da tanto tempo e finalmente trovato.
Aspettò un attimo che il suo respiro si regolarizzasse, poi prese una mano di Fabio e lo accompagnò nella sua comoda poltrona di pelle.
Lei si mise davanti a lui, gli slacciò piano la camicia, baciandolo sul petto, ad ogni bottone slacciato, fino ad arrivare all’ultimo. Gli s’inginocchiò poi davanti e prese il suo sesso tra le mani, movendolo lentamen-te.
La sua lingua si posò sul glande caldo ed eccitato e lo percorse lentamente, con movimenti circolari, prendendolo poi stretto fra le labbra, leggermente e indugiando con la punta della lingua, prima sul frenulo, poi all’apice.
La bocca di lei voleva esplorarlo tutto,quindi scese con la lingua fino ai testicoli, prendendoli tra le labbra, uno dopo l’altro e facendovi passare tra i due la lingua per poi risalire su, sempre più su, fino a tornare in cima.
Lì, la bocca sensuale di lei si schiuse per far entrare completamente il sesso di lui.
Lo tenne in bocca alcuni istanti; così, fermo, senza però mai smettere di muovere la lingua.
Dunque cominciò a succhiarlo con avidità, aiutandosi anche con le mani. Sapeva che di lì a poco Fabio non avrebbe resistito… Infatti Fabio prese in mano la situazione.
“Mettiti sulla scrivania a quattro zampe”,disse, senza giri di parole. Elena si sentì maledettamente eccitata da quell’ordine fermo.
“Prendimi”, rispose, guardandolo con occhi da tigre famelica. Lui si alzò in piedi e le alzò la gonna, da dietro. Gli si presentò uno spettacolo mozzafiato: impossibile non tuffarsi dentro e banchettare tra le gambe di quella donna.
“Non ora; prima ti voglio gustare come dico io”.
La leccò, la mangiò tutta, entrò con dita e lingua in ogni pertugio, facendola contorcere, inarcare e gridare dall’orgasmo che le stava procurando, fin quasi a sfinirla.
“Ora puoi scendere ed appoggiarti alla scrivania”.
Lei obbedì.
Si appoggiò con gli avambracci al grande tavolo e lui la guardò.
Quanto le piaceva!
“Ora ti faccio mia”.
“Voglio essere tua,completamente tua. Prendimi!”
Lui le fece appoggiare un ginocchio sulla poltrona in modo che Elena riuscisse ad aprire bene le gambe e la penetrò piano , come piaceva ad entrambi, sentendola schiudere al passaggio del suo sesso; poi più forte, sempre più forte fino a che lei arrivò ad un altro meraviglioso orgasmo finale, tra grida e parole dette fra i denti.
Dopo un attimo, ecco il piacere più grande, per lei…una contrazione del pene di lui, un gemito del suo uomo, l’orgasmo di lui…dentro di lei…con lei…per lei…
“Sei fantastica Elena! Tu mi fai impazzire!” Aggiunse Fabio mettendosi a sedere sulla poltrona in pelle, ma mantenendosi dentro Elena e tenendola sollevata in quel brevissimo movimento. Così, con la visione della schiena di lei che continuava a nutrire di piccoli e dolcissimi baci, con una mano le cingeva i fianchi affinché restasse in quella posizione e con l’altra , la destra, le accarezzava i capelli per poi girarle il capo verso di sé e baciarla languidamente. Si guardarono poi negli occhi per alcuni secondi lanciandosi messaggi subliminali che non si sarebbero potuti esprimere a parole. Elena si alzò poi per andare in bagno dopo avere afferrato alcuni clineex dalla scrivania di Fabio per non lasciar sul pavimento tracce del piacere di lui.
Fabio la raggiunse alla toilette e nel ricomporsi continuarono il sottile gioco di sguardi, maliziosi ed ammiccanti, quasi con la paura di rompere quel magico incantesimo con una parola fuori posto.
Una volta ripreso lo stesso aspetto ordinato che avevano all’inizio dell’incontro, si salutarono con un bacio languido che significava “a presto, ma mi mancherai!”. Un ultimo sguardo sfuggente e si lasciarono; Fabio intento a riordinare la scrivania ed Elena a pigiare sull’acceleratore per rientrare in orario per accogliere i bambini di ritorno dalla piscina. Arrivò giusto in tempo per ascoltare quanto erano stati bravi i bambini che avevano giocato tutto il tempo. Avevano pure già fatto merenda e quindi erano a posto. Ringraziò l’amica e appena chiusa la porta di casa corse in camera da letto a cambiarsi; pur essendo abituata a vestirsi in modo elegante, oggi aveva aggiunto un tocco di charme in più al proprio abbigliamento e se Luca fosse tornato e l’avesse vista così ed avesse poi notato l’intimo, si sarebbe senz’altro insospettito. Ecco quindi riposto nel cassetto il completino che Fabio aveva dimostrato di apprezzare; l’avrebbe indossato l’indomani mattina davanti a Luca e così alla sera avrebbe potuto metterlo in lavatrice, pronto per un eventuale nuovo utilizzo con Fabio…
Nel frattempo Fabio, dopo aver riordinato le scartoffie se ne era uscito dopo avere inserito il codice d’allarme ed aver richiuso il cancello automatico con il telecomando che aveva in dotazione da qualche tempo.
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16 years ago
admin, 75
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Incontro misterioso
Ci siamo conosciuti su questo sito. Avevo chiesto nella sezione Supporto Tecnico del Forum una semplice informazione ricorrente dei nuovi iscritti. Dopo due giorni non avevo ricevuto risposta dallo staff e con una replica a me stesso richiesi l'informazione.
Fu allora che Angela( nome di comodo) che rispose gentilmente fornendomi la risposta che cercavo. La ringraziai in privato. Da li nacque una simpatica amicizia. Lei aveva un profilo completo di foto ed era..iscritta al sito senza voler cercare niente di particolare. Amante della letteratura in genere, erotica compresa, le piaceva seguire il forum per gli argomenti di suo gradimento. Ma dai suoi interventi si capiva che non era banale e che lo stesso sesso, per una eventuale trasgressione, le sarebbe piaciuto una situazione particolarmente intrigante. Diversa dai soliti incontri.
Non vi era dubbio che si trattava di donna affascinante. Viveva in Toscana, separata ma aveva una storia con un compagno-fidanzato.
Le chattate sul messanger diventavano ormai frequenti ed Angela si era mostrata molto incuriosita e intrigata dai nostri discorsi di chat. Discorsi che rasentavano tutto lo scibile umano. Persona colta e intelligente. Moderna e sempre aggiornata su tutto. Ma riuscivo a intrigare la sua civetteria femminile in modo insolito. Senza mai affrontare l'argomento sesso direttamente. Insomma riuscivo con lei a fare il gioco del vedo-non vedo attraverso le parole.
Avevo un vantaggio, rispetto a lei. Io la conoscevo attraverso le foto e lei no! Non mi ha mai chiesto una foto. Mi diceva che per lei io esistevo attraverso le parole e i concetti che riuscivo a trasmetterle. Lei invece mi piaceva molto. Tanto. Ma non osavo rischiare di proporle un incontro e cadere nella banalità. Ma il desiderio di condividere con lei il godimento era molto forte. Allora le proposi di dimostrare la sua intelligente cerebralità mettendosi in gioco facendomi una proposta.
E lei mi propose di incontrarci senza guardarci e senza parlarci direttamente. Entrambi avevamo forse paura che la realtà potesse interrompere l'incantesimo..Cosi lei decise il modo e a me lascio' decidere il particolare. A cinema, le dissi.
Concordammo di incontrarci al cinema, un pomeriggio di sabato. Sarebbe stato affollato e potevamo entrare in contatto diretto ma nei limiti e lasciando spazio per continuare a chattare senza esserci completamente conosciuti. Gioco difficile, ma possibile.
La vidi entrare e lei non poteva riconoscermi. Inviai subito un sms per dirle in quale punto del cinema fermarsi. Tutti i posti occupati e la sala era gremita di ragazzi, famiglie, uomini e donne. Era splendida, vestita sobria ma con un immagine decisa, altera e intrigante. Di quelle donne che colpiscono, si notano ma che si tentenna ad osare oltre uno sguardo.
Lei si era fermata come da mie istruzioni. Si guardava intorno per rendersi conto da chi era accerchiata. Io mi piazzai subito dietro di lei facendole intendere che ero io. Due colpetti col piedino era il segnale convenzionale. E lei, come nei patti, non si e' mai voltata per guardarmi. Ma io la vedevo, la desideravo ma volevo anche io essere fedele ai patti. Iniziai a strsciare le mani sul suo corpo cercando di non farmene accorgere dai vicini, benche' tutti presi dalle risate dei famosi comici dei film di Natale. Mi avvicinai con le labbra al suo collo sfiorandolo voluttuosamente. Feci combaciare la mia gamba destra con la sua e senza staccarla..le facevo un lieve massaggio mentre con una mano iniziavo a toccarla..Il suo vestitino leggero facilitava le manovre e scopriii che sotto era nuda...salvo gli autoreggenti!!
Molto sensuale. Non resistetti, con la mano, ad accarezzarle tra le cosce..era bagnata. E lei pur imbarazzata era molto eccitata e mentre frugavo tra le sue cosce..lei le divarico' leggermente. Mossa che favori' la mia mano a soffermarsi li, nel suo punto maggiormente sensibile. E iniziai a toccarla sapientemente. Visto che dopo poco godette inumidendomi la mano..la portai leggermente piu' indietro e la feci inarcare facendomi spazio tra il suo vestitino "volatile", le allargai le natiche all'insu' in modo che la fessura che desideravo varcare in quel momento potei affondarla con un colpo solo! Bisbigliandole contemporaneamente nelle orecchie: Ti desidero, adesso!! Anche lei lo voleva e fingendosi attenta al film abbasso' il viso sulla sua spalla destra lasciandosi andare. Angela ha goduto due volte. Mentre la penetravo si lascio' andare a dei sussulti che a qualcuno non saranno sfuggiti. Volevo dare colpi ripetutamente, ma dovetti alternare a tempo i colpetti. Ad ogni affondo lo lasciavo li per poi ritirarlo. Fu un ritmo esaperante e lei ormai sarebbe stata disposta anche a farmi entrare ed uscire ripetutamente e in modo vistoso.
Angela godette ripetutamente sino a che io l'abbracciai portando le mani intorno ai suoi fianchi e stringedoli le svuotai dentro un enorme fiotto di sperma che si univa ai suoi umori con un orgasmo simultaneo.
Lo lasciai dentro. E le sussurrai tutta la mia passione nelle orecchie. Senza che lei si fosse mai voltata per guardarmi. Ma volle toccare con mano lo strumento del piacere ricevuto e portando la mano sinistra all'indietro mi sfilo' l'arnese tenendoselo in mano e massaggiandolo in modo da sentire nella sua mano tutti gli umori disegnandone la forma nella sua mano.
Ci siamo composti e l'ho baciata per l'ultima volta sul collo mentre lei mi ha ricambiato prendendo la mia mano per leccarla velocemente prima di andare via.
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16 years ago
admin, 75
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Quella volta di mia moglie
Sono sposato da diversi anni e la vita sessuale con mia moglie Luisa, come è naturale, ha avuto un progressivo affievolimento, ritengo più per sua scelta che per demerito mio. Siamo una coppia over 40 e, con l'andar del tempo, con i pensieri dovuti all'educazione dei figli ed i problemi legati alla gestione e cura famigliare, il desiderio sessuale di mia moglie è andato sempre più scemando, lasciando spazio solo per una quota di minimo sesso garantito. Dopo vari anni, visto che i figli già grandicelli per la prima volta si erano decisi a rimanere dai nonni, qualche settimana fa io e mia moglie decidemmo di dedicarci una serata di distensione e svago andando da soli al cinema. Mentre ero in coda alla biglietteria, vidi mia moglie che stava amabilmente colloquiando con un paio di uomini, nell'atrio di ingresso. Dopo avere comperato i biglietti, mi avvicinai al gruppetto e mia moglie mi presentò ai due. Si trattava di un suo vecchio compagno delle superiori, tale Gianni, che non aveva più rivisto dopo la fine della scuola, e di un amico di questi, certo Riccardo. Dopo avere scambiato qualche parola ed avere appreso che Gianni e Riccardo lavoravano prevalentemente all'estero per una nota multinazionale, entrammo tutti e quattro nella sala di proiezione per vedere il film. I due amici, che devo ammettere essere entrambi di bell'aspetto, si sedettero qualche fila più indietro rispetto alla nostra. Durante la proiezione del film, con la coda dell'occhio, notai che mia moglie saltuariamente si girava in direzione di Gianni e Riccardo, ma ritenni che ciò fosse dovuto alla sua naturale curiosità per il fatto che non aveva più visto Gianni da oltre 20 anni. Al termine della proiezione, ci ritrovammo tutti e quattro nell'atrio del cinema e decidemmo di andare a bere un drink per concludere la serata e scambiare ancora quattro chiacchiere. Rimanemmo infine d'accordo di rivederci, magari a casa nostra, nei giorni a seguire. Devo dire che tale invito era più che altro stato iniziativa di mia moglie che, nel corso della serata, si era mostrata particolarmente interessata alle vicende di vita narrate dal Gianni che, a causa del suo lavoro erratico, non si era mai sposato. Il giorno successivo, rientrato dal lavoro, mia moglie mi disse che aveva telefonato Gianni dicendo che sarebbe passato nella mattinata seguente a salutare poiché sarebbe subito dovuto partire per il Sud Africa. Devo dire che tale annuncio un po’ mi seccò poiché io non sarei stato presente a casa in quanto al lavoro. Non era però mia intenzione negare a mia moglie l’incontro poiché comunque si trattava di un amico che non vedeva da tanti anni e non volevo inoltre darle l'impressione di una gelosia che, peraltro, non mi aveva mai dato modo di nutrire prima di allora. Dopo che lei se ne andò a dormire, mi balenò comunque la strana idea di occultare una webcam (facente parte di un dispositivo di videosorveglianza che avevo comprato poco tempo prima, in offerta, senza averlo mai utilizzato), a trasmissione senza fili, nel mobile del soggiorno, con lo scopo, quanto meno, di riprendere la zona del divano ove, presumibilmente, il Gianni si sarebbe accomodato. La mattina seguente, prima di andare al lavoro, all'insaputa di mia moglie, predisposi la webcam per la ripresa e la conseguente registrazione sull’hard disk del P.C.. La giornata passò nervosamente e quando rientrai a casa chiesi subito a mia moglie come fosse andata con Gianni. Lei mi rispose che era venuto con il suo amico Riccardo e che si erano trattenuti per una mezz'oretta parlando dei tempi passati e del loro lavoro e che avevano anche avuto la gentilezza di portarci un pensiero (una confezione di tre bottiglie di vino pregiato). Dopo cena, mentre mia moglie sparecchiava e i nostri due figli si erano chiusi nella loro camera a giocare con i videogames, mi ritirai nel mio studio con il pretesto di dovere concludere una relazione di lavoro per il giorno successivo. Mi misi invece a guardare la registrazione su P.C. delle immagini riprese con la webcam. Dopo avere fatto scorrere velocemente le immagini non interessanti, arrivai al punto ove vidi i due uomini sedersi sul divano. Preciso che la webcam in mio possesso è priva di microfono incorporato pertanto la registrazione risultava muta. Vidi mia moglie sedersi sulla poltrona accanto al divano e notai immediatamente che era vestita in maniera per lei non consueta. In particolare indossava una camicetta grigia sbottonata nei primi due o tre bottoni, da cui si intravedeva il suo prosperoso seno, nonché una gonna scura, al ginocchio, da cui sbucavano le sue gambe fasciate di calze nere, velate, ed ai piedi un paio di scarpe a punta con tacchi abbastanza alti. Dopo alcuni minuti in cui si intuiva che i tre stessero intrattenendo una conversazione molto brillante e piacevole, visti soprattutto i continui sorrisi di mia moglie, notai Gianni allungare una mano sul ginocchio di Luisa e, con mia sorpresa, lei che non mostrava alcun dispiacere. Dopo qualche secondo in cui notai passare lo sguardo di mia moglie dal divertito-brioso, al languido, vidi Riccardo alzarsi dal divano ed avvicinarsi all'altro lato della poltrona ove era seduta Luisa e, anche lui, poggiare una mano sull'altra gamba di mia moglie, iniziando ad accarezzarla dolcemente ed a risalirla sino ad alzarle la gonna e scoprire, con mia meraviglia, che Luisa indossava un paio di calze con reggicalze nero e mutandine di pizzo. Da quel momento in poi vi fu una escalation di azioni. In un batter d'occhio vidi Gianni alzarsi in piedi ad estrarre dalla patta dei pantaloni il proprio membro, che tra l'altro risultava essere di notevoli dimensioni e già bello dritto, e mia moglie prenderlo in bocca con una certa avidità iniziando a leccarlo in tutta la sua lunghezza. Nel frattempo, Riccardo, che si era inginocchiato davanti alla poltrona ed aveva tuffato la testa in mezzo alle cosce aperte di Luisa inizio a leccarla spostandole con le dita gli slip e provocando in lei un dimenarsi ritmico coordinato con il pompino che stava tirando con gusto a Gianni. Dopo qualche minuto di sapienti leccamenti, con cui Luisa, con foga ed apparente maestria, aveva ricoperto di saliva il cazzo di Gianni, il quale non aveva smesso di giocare con i suoi seni, le posizioni cambiarono. Mia moglie, alla quale il Riccardo aveva infine sfilato le mutandine, poggiandosi con le mani sullo schienale della poltrona, si girò e si mise in ginocchio sulla stessa, assumendo la classica posizione "alla pecorina". Gianni si pose alle sue spalle e, agevolato dal fatto che la figa di mia moglie era sicuramente bagnata, sia per l'eccitazione e sia perché abbondantemente umettata dalla lingua di Riccardo, infilò con gran facilità il proprio cazzo nella fessura pelosa ed iniziò a stantuffarla con un movimento ondulatorio, dapprima molto lento e, via via, più veloce e violento. Contemporaneamente Riccardo, il cui membro era leggermente più piccolo di quello di Gianni, lo infilò nella bocca di Luisa la quale, al ritmo con cui veniva scopata, gli praticava un pompino che lui mostrava di gradire molto. Nel vedere tale situazione provai sentimenti opposti. Il primo era quello di una profonda gelosia, che mai prima avevo provato nei confronti di mia moglie la quale, ero quasi sicuro, non avesse mai avuto prima esperienze di tal genere con due uomini né, credo, mi avesse mai tradito. Tale stato d'animo era però contrastato da un potente impulso di estrema eccitazione nel vedere mia moglie godere come non la vedevo da anni. A stento resistetti a non masturbarmi, visto che avevo il cazzo che ormai mi scoppiava nei pantaloni mentre assistevo alla performance di mia moglie la quale, ora, si era posizionata a cavalcioni sopra il corpo di Gianni, che era steso supino a terra, e continuava a scoparla mentre le faceva un lingua in bocca che mi parve infinito. Ma il "bello" doveva ancora venire!! Mentre mia moglie si trovava in quella posizione, vidi Riccardo, che per qualche istante era scomparso dall'inquadratura, avvicinarsi alle sue spalle e, dopo averle brevemente leccato il buchetto del culo, puntare il suo membro spingendoglielo lentamente fino a farlo sparire dentro, per intero, mentre Luisa, con un moto di dolore misto a godimento, inarcava la schiena. Dopo un primo istante in cui i tre parvero essersi fermati, Gianni e Riccardo iniziarono, dolcemente, ritmicamente e con un moto alternato a scopare mia moglie. Uno in figa e l’altro in culo. Pur non essendoci l’audio, potevo facilmente intuire i mugolii di piacere emessi da Luisa, il cui volto traspariva piacere e lussuria come non mai. Luisa, che a me aveva offerto il suo culo solo quando eravamo fidanzati e che, dopo il matrimonio, non mi aveva più fatto gioire di tale grazia; Luisa per la quale, negli ultimi anni, il sesso era divenuto più un dovere che un piacere; ora si era fatta tranquillamente trapanare, con suo pieno gusto, da due semisconosciuti (o perlomeno così mi erano stati presentati). Nel mentre ero preso da questi pensieri, ma comunque concentrato sulle immagini che scorrevano sul monitor, vidi i movimenti coordinati dei tre che con perfetta sincronia, quasi fossero gli ingranaggi di una stessa macchina, aumentarono progressivamente il ritmo sino a quando Riccardo, dopo gli ultimi violenti colpi di reni, estrasse il proprio membro dal culo di mia moglie riversandogli, sulle belle chiappe, il cui contorno era sottolineato dai tiranti del reggicalze, una notevole quantità di schizzi di sborra. Mentre il Riccardo, soddisfatto ed evidentemente svuotato, si ritirava sino a sparire nuovamente dall’inquadratura, Gianni, che aveva sino a quel momento continuato a scopare, in figa, mia moglie, come se fosse sua, con un gesto repentino delle mani la sollevò, facendo così fuoriuscire il proprio membro, e rizzandosi prontamente in piedi, con ancora qualche colpo di mano, schizzò un fiotto abbondante di sborra sul viso di Luisa fino quasi a coprirla del tutto con il suo liquido vischioso. Evidentemente non ancora del tutto appagata del godimento che aveva provocato ai due stalloni, mia moglie si passò lascivamente la lingua intorno alle labbra in modo tale da gustarsi qualche goccia di sborra di Gianni, mentre un filo di tale liquido le colava dal mento. I tre sparirono poi dall’inquadratura sino a quando, vari minuti dopo, riapparve solo mia moglie, del tutto ricomposta e vestita con la tuta di casa, che sistemò e pulì i luoghi del misfatto. Rimasi sbigottito da quanto avevo visto!! Era proprio mia moglie quella li? Ma la cosa peggiore fu che mi accorsi di essere venuto senza nemmeno essermi toccato. Come un ragazzino di 15 anni!! Quel video mi aveva fatto provare delle emozioni così forti e contrastanti che rimasi quasi immobile, sulla sedia, mentre nella mia mente si affastellavano pensieri di ogni tipo. Nel frattempo si era già fatto tardi Uscii in modo circospetto e silenzioso dal mio studio, al fine di recarmi di nascosto nel bagno per pulirmi, e constatai che il resto della famiglia già dormiva. Dopo essermi preparato per la notte, mi infilai nel letto e mi soffermai a guardare per alcuni istanti mia moglie che stava beatamente dormendo con i lineamenti del volto serenamente distesi. Nonostante quello che avevo visto, in definitiva, non ero arrabbiato con Luisa. Prevaleva invece in me un senso di eccitazione e si era risvegliata una attrazione verso di lei che, il tempo aveva assopito. Quella notte non dormii per nulla ripensando e rimuginando a ciò che avevo visto. Nei giorni seguenti, notai un risveglio sessuale di mia moglie con la quale feci sesso con una frequenza ed un trasporto a cui non ero più abituato. Devo anche dire che mi masturbai più volte riguardando il video, che tuttora conservo in segreto. In conclusione credo di dover intimamente ringraziare Gianni e Riccardo per avere riacceso il rapporto con mia moglie anche se, spero, non ritornino tanto presto dall’estero. Non vorrei che Luisa si abituasse troppo a questa sua riscoperta dimensione.
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16 years ago
admin, 75
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Gita a roma con bis
Era tanto che non andavo a Roma e quando mi si presentò l'occasione di andare a trovare un mio-BR-cugino durante il ponte dei morti, la decisione fu immediata.-BR-Arrivato alla Stazione termini venne Luca (mio cugino) e sua madre a prendermi e mi portarono a Casa.-BR-Disfeci le valige e poi andammo a nanna perchè oramai era tardi.-BR-Dormivo in camera con lui, e visto che ero stato io il primo a fare l'amore con lui quando eravamo in montagna parecchi anni prima,-BR-volle festeggiare l'anniversario con una notte infuocata.-BR-bene, dissi io, la vacanza cominciava benissimo ehehe.-BR-La mattina dopo lui andava a lavorare ed io rimasi solo soletto ad organizzarmi la giornata.-BR-Presa una Cartina di Roma decisi di farmi un giro panoramico, così...tanto per cominciare.-BR-Presi un autobus che faceva un lungo giro e fui pure fortunato perchè trovai posto su un sedile singolo un po' rialzato.-BR-Ad un certo punto, verso mezzogiorno l'autobus si riempì moltissimo di ragazzi che uscivano da una scuola...un liceo classico credo.-BR-e inpiedi vicino a me si mise un ragazzino sui sedici diciassette anni con il suo zaino in spalla che con un braccio si teneva al sostegno in alto.-BR-L'autobus riparti e ad un certo punto prese una buca e si scosse così tanto che io ruotai letteralmente sul mio sedile e finii con il ginocchio fuori,-BR-Notai che la mia gamba distava pochi centimetri dal bacino di questo ragazzino. Era alto 175, biondo con gli occhi scuri. Carnagione chiara e regolare, quasi efebico direi, era proprio bellissimo.-BR-Così, sballottato dall'autobus mi misi a fantasticare su di lui.-BR-Mentre ero perso nelle mie fantasie oramai eroticissime sentii un certo calore sul ginocchio che avevo lasciato di proposito fuori dalla mia poltroncina.-BR-Approfittando delle spinte dei passeggeri lui si era avvicinato a me e ormai sbatteva casualmente sul ginocchio con la patta dei pantaloni.-BR-Mi divenne subito durissimo e da seduto si poteva notare benissimo. ero anche abbastanza imbarazzato.-BR-Nonostante ciò mossi il sedere quel tanto che bastava a far uscire ancora di più la mia gamba e dopo pochi minuti ero a contatto permanente con i suoi pantaloni.-BR-Non dovetti aspettare molto che le reazioni si fecero sentire, perchè notai che lui invece di spostarsi si adoperava per strusciarsi con vigore,-BR-tanto che da un semplice fruscio sui pantaloni sentii proprio qualcosa di oramai duretto.-BR-Ci guardammo in viso, gli sorrisi e gli chiesi scusa facendo cenno alla gamba e cercando di -BR-ritrarla.-BR-lui mi fermo e disse che non gli dava fastidio, anzi.......-BR-Allora rimasi lì e lo assecondai nel movimento sussultorio.-BR-Era una goduria.-BR-durò una mezzoretta perchè poi lui disse che era arrivato e doveva scendere e io dissi che la mia fermata era quella dopo.-BR-Così scesi con lui con la scusa di farmi quattro passi.-BR-Scesi dal bus ci presentammo e gli chiesi se era impegnato nel pomeriggio; e lui mi rispose che me lo voleva chiedere anche lui e che era liberissimo.-BR-Sapendo che mio cugino non rincasava prima delle 20.30 lo invitai a casa.-BR-Appena arrivato bevemmo una birra raccontandoci le sensazioni provate in mattinata.-BR-Lui mi disse che era la prima volta che provava una cosa così per un uomo e che però era venuto a trovarmi per capire meglio.-BR-Io (eravamo seduti sul divano uno accanto all'altro) allungai la mano e cominciai ad accarezzare la sua patta che a forza -BR-di racconti era gonfia. Dissi che la mano era meglio del ginocchio.-BR-lui mi disse: E' così bella sui pantaloni, chissà com'è direttamente sul pisello ed io non aspettando altro lo accontentai.-BR-Slacciai i pantaloni e dai boxer un po' umidicci tirai fuori un esemplare di cazzo meraviglioso.mmmmmmmm-BR-avevo una voglia matta di porcate che senza neanche chiedergli il permesso me lo cacciai in bocca.-BR-Lui, preso alla sprovvista, prima fece un salto, poi si rilassò e godette del mio pompino .-BR-Volle provare anche lui e così prima cominciò a farmi una sega e poi si accucciò tra i miei piedi e con il cazzo davanti se lo passò da una mano all'altra osservandolo.-BR-Poi avvicinò le labbra e poi la lingua saettò sulla cappella lucida lucida e pronta a scoppiare.-BR-Ci spostammo in camera da letto e ci spogliammo.-BR-Ci allacciammo in un sessantanove meraviglioso. Aveva un odore di ragazzino in calore incredibile.-BR-Le mie narici lo annusavano in ogni angolo.-BR-Gli leccai i piedi e poi risalii all'interno coscia e lentamente arrivai alle sue palle coperte da una leggerissima peluria dorata.-BR-Il cazzo sapeva di urina e saliva....era al culmine, mi accarezzava la testa pregando di concedergli la goduta finale quando all'improvviso sentimmo dei rumori venire dalla stanza accanto.-BR-Ci fermammo di colpo e la porta si aprì lentamente.-BR-Apparve mio cugino, con l'uccello in mano che si stava menando beatamente e ci chiese se poteva unirsi a noi.-BR-Io fui contentissimo, così avrei sperimentato finalmente il sesso a tre.......-BR-Il mio nuovo amico Roberto sembrava un po' spaventato e confuso, ma appena capì che Luca (mio cugino) aveva 18 anni allora si rilassò e sorrise.-BR-Luca si spogliò nudo facendo in modo di mostrarsi lentamente, di farci ammirare i suoi muscoli ben delineati, ma non gonfi da palestrato.-BR-Aveva il fisico asciutto, con pochissimi peli e un cazzo da mille e una notte.-BR-Si stese sul letto con noi, con una mano si impossessò del mio cazzo che conosceva bene e con il viso si avvicinò al pisello di Roberto che fremeva già da tempo.-BR-Menandomi lentamente imprigionò la cappella lucida e profumata e cominciò l'andirivieni.-BR-Roberto, che oramai era al culmine, vuoi per l'emozione, vuoi perchè era proprio eccitatissimo inarcò la schiena e emettendo un gemito di lussuria venne copiosamente.-BR-Ero invidiosissimo, perchè quella bevuta l'avrei voluta fare io, così mi liberai della mano e girai dietro a Luca.-BR-Mi accovacciai dietro con il culo in bella vista. L'aprii e godetti dello spettacolo della rosellina pronta a ricevere le mie linguatine.-BR-Mi gettai a capofitto, succhiando e leccando come un matto.-BR-Quando fu bello bagnato e scivoloso mi rialzai, appoggiai la cappella al buchetto (mica tanto) e spinsi con convinzione.-BR-Non entrò subito, ma con un po' di insistenza mi feci largo tra le sue carni vogliose.-BR-Era caldo, piacevolissimo e dopo pochi istanti entravo e uscivo come in una galleria.-BR-intanto Roberto era dinuovo in tiro e sta volta pur continuando la danza volli bere tutto il suo sperma.-BR-Mi attaccai al suo cazzo come ad una fontanella e feci una delle mie più belle pompe.-BR-Venni e bevvi quasi contemporaneamente. Tutti impiastricciati di sperma ci baciammo e ci abbracciammo, decidendo che l'indomani ci sarebbe stato il BIS.-BR-
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16 years ago
theduke44,
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Ritrovati..
la mia storia con XXXXXX finì poco più di un anno fa, dopo quattro passati insieme, e rivederla in minigonna e tacchi mi fece ritornare indietro nel tempo ai momenti passati sul letto di casa mia.. probabilmente fu il suo stesso effetto, perchè la sera stessa ci ritrovammo nudi nella sua vasca idromassaggio
tra noi il sesso era una cosa da vivere in fondo, quindi se volevo qualcosa la chidevo e la ottenevo, e altrettanto.
una volta usciti dalla vasca, ancora bagnati ci buttammo sul letto, la presi per le braccia e la feci mettere a pecora, cominciando a leccare dolcemente il collo, la schiena, poi sempre più giù, rendendo la lingua sempre più insistente e dura, mentre lei in preda alla follia si allargava le natiche con le mani e ansimando sempre più forte fino ad esplodere, allontanandomi di scatto dal suo clitoride! mi ricambio il piacere come solo lei sapeva fare, usando solo la bocca e la lingua, con calma e dolcezza, fino a riempirle la gola del mio nettare. Dopo mi salì sopra, sembrava assatanata,sentivo ogni colpo che dava sui miei fianchi, a volte si fermava in fondo e spingendo ancora di più verso il basso, facendo avanti e indietro senza mai farlo uscire, fino aquando, vicino all'ennesimo orgasmo si butto sulla mia lingua facendomi assaggiare i suoi umori.. la mattina seguente lo rifacemmo..
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16 years ago
admin, 75
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Che porche le donne mature
LE DONNE MATURE - LAURA
Laura quando la conobbi aveva 50 anni, un corpo che cominciava a cedere a tratti, all'avanzare degli anni, ma con una
sensualita' incredibile nel muoversi, nel guardarti, esprimeva femminilita' da tutti i i porri.
Ci incontrammo in un centro sportivo, dove lei era solita frequentare la piscina all'aperto in estate, l'avevo notata perche'
era sempre sola a prendere il sole, bionda carnagione chiara, amava lunghi bagni di calore, non trattenendosi con altre persone.
Una domenica la piscina era particolarmente affollata, ero vicino a lei e finimmo per conversare un po... intanto notavo che si
spostava continuamente il costume ogni volta che il mio sguardo, cadeva sulle sue gambe, che erano ancora ben fatte.
Mi disse che aveva un marito che ricopriva un ruolo importante in una grande azienda era molto impegnato nel suo lavoro.
Capii che era una donna che amava essere guardata e cominciai a farle dei complimenti," certo che fossi tuo marito, mi dedicherei
un po di piu' a te, avrai un sacco di ammiratori che ti girano intorno" lei a queste frasi sorrideva e ad un certo punto le scappo
un " magari...." e mentre lo diceva osservai il suo sguardo intenso e passionale.
Poche ore dopo, io Laura eravamo a casa mia.... aveva accettato senza nemmeno farmi finire la frase, ma ancora non mi
ero reso conto di avere tra le mani una donna che era una vera e propria appassionata del cazzo.
Mentre la tenevo stretta e gli facevo sentire la mia eccitazione contro la sua pancia, mi disse" voglio sentirlo tutto in bocca,
dalla consistenza direi che sei messo bene... " intanto le sue mani erano gia' sul mio cazzo che svettava fuori.
" Avevo visto giusto, sin da quando eravamo in piscina anche per questo sono qui" e comincio' un lento e profondo pompino,
la sua bocca agiva come una ventosa, le sua labbra avvolgevano il mio sesso senza mai staccarsi, agiva per tutta la sua lunghezza
scendendo si fermava un attimo e lavorava con la lingua, si vedeva che gli piaceva e che ci metteva una grande passione.
Io intanto con le mie mani sulla sua testa, assecondavo e forzavo li suo andare su e giu... ogni tanto si fermava
e lo bagnava con un po di saliva per facilitare lo scorrimento della sua bocca sul cazzo.
" voglio anche io assaporare la tua figa"
la feci mettere a 69, aveva una bella fessura tra le gambe, ben curata,con un ciuffo di peli sul monte di venere, la leccai per tutta
la sua lunghezza, il mio lavoro in breve tempo comincio' a dare i suoi effetti, comincio a bagnarsi abbondantemente, sentivo
i suoi gemiti soffocati dal cazzo che gli riempiva la bocca, quando passai a leccarle anche il culo, comicio' ad agitarsi quasi
freneticamente si sposto' mettendosi sdraiata e allargando le gambe mi disse" ora fammi sentire come mi riempi, ho troppa
voglia".
In un attimo ero dentro di lei, era fradicia, le portavo degli affondi decisi, ad ogni colpo un urlo di godimento " continua cosi,
non ti fermare, " mentre la montavo si massaggiava il clitoride, venne almeno 2 volte sul mio cazzo, ero al culmine poco dopo
le riempii la figa di sborra.
Con l'esperienza dalla sua parte non ci volle molto tempo a riportami in tiro, " bene ora la cosa che piu' mi piace" disse
"prendimi nel culo" entrai in lei senza troppa fatica, era ben lubrificata anche li... la scopai cosi' per molto tempo, essendo
gia' venuto una volta avevo piu' resistenza, la sua posizione era quella di una femmina in calore, testa in basso, culo ben alto per
facilitare la penetrazione, il suo viso stravolto dal godimento, riversai tutto il mio succo dentro di lei mentre mi accompagnava
con un prolungato " siiiiiiiiiiiii "
" Ora che ti ho trovato ed assaporato, dovrai fare gli starordinari..." disse, per alcuni mesi scopai laura senza sosta, aveva sempre
voglia e mi chiamava agli orari piu' impensati della giornata, preferiva il piu' delle volte essere penetrata nel culo, era la pratica
che piu' la faceva godere.
Sono passati alcuni anni, laura non è cambiata ha sempre la stessa passione: farsi scopare
Per commenti o contatti [email protected]
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16 years ago
darios283120,
47
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