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Giada e max
arriva il gran giorno,mi invitate a casa. Dopo un po di chiacchiere ,giada è curiosa della mia abilità linguistica. Ti spoglio teneramente, sei bellissima. Ti tolgo il reggiseno e...o mamma che ben di dio! La tua 4 abbondante quasi mi fa venire! Sei nuda, ti sdrai sul letto a pancia in giù. Mi spoglio . Max si siede sulla poltrona. Comincio a massaggiarti la schiena, ti rilassi. Ti bacio il collo scendo sulle spalle,la mia lingua assapora la tua pelle. Ti bacio dolcemente su tutta la schiena. Arrivo alle natiche. Che belle! Te le massaggio le bacio, le allargo cosicchè la mia lingua possa leccare all'interno.lecco tutto intorno il 2 canale. A max piace, si denuda e mostra con orgoglio il suo grosso membro. Lecco le cosce, le massaggio. Ora mi stendo su di te, il mio pene è duro e scappellato e lo struscio sul tuo corpo.poi dolcemente lo adagio tra le tue chiappe e tu le stringi come a trattenerlo ora ti puoi voltare. E mi mostri le tue splendide tette. Che belle! Ti bacio il collo,la mia lingua te lo lecca! Scendo e arrivo ai seni. Mamma sono grandi,possenti,belli. Mi ci vorrà tempo per assaggiarli, ma nessun problema. Le mie mani si poggiano sulle tette ma snno grandi per esser prese per intero. Bacio i capezzoli,li lecco,dolcemente li mordicchio. Sono turgidi,eccitati. Anche max lo è,.li seduto con il prosso membro tra le mani.. Come un lattante mi attacco al seno e succhio,succhio,mentre con una mano stuzzico l'altro capezzolo.sei eccitata,lo vedo. Scendo giù,le tue mani spingono la mia testa verso il buco miracoloso,ma io sono dispettoso.ci gioco attorno,ah che dispettoso! Ti lecco l'interno coscia. Scendo.lecco tutta la tua gamba fino ai piedi. Mi sdraio su di te. Struscio il pene sul roro. La cappella sui capezzoli,sbatto il pene sulle tette.ora tocca a te,mi avvicino alla vagina, tutta bagnata. Le mie dita la aprono e la mia lingua lecca all'interno. Che bel sapore. Ti agiti,sei eccitata. Lecco il clitoride, è duro come un piccolo pene. Lo mordicchio teneramente, lecco.lecco.sempre più intensamente,e ti penetro con un dito. Lecco,lecco,siiii. Godi e mi riemqi la faccia dei tuoi umori. Mi merito un 10! Max si alza e viene verso di noi con il suo grosso pene eretto. La mia mano lo afferra,lo scappella. Glielo alzio,lecco le palle. Poi la mia lingua lucida la sua cappella. Mamma come è prosso. Mi alzo e avvicino il mio pene al suo.gcappella contro cappella, mi siedo e lo prendo in bocca,lo sego lo sego. Giada incuriosita si inginocchia e io le passo il pene così lo lecchiamo in due fino a fare esplodere max! Visto che bravo sono stato? Però,,,io ho il pene duro. Così giada.intenerita.lo prende e lo accoglie in bocca. Io in piedi lei inginocchiata che brava che è. Sa che adoro le tette.così mette il pene tra le sue e mi fa una splendida spagnoletta e io posso godere.
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0
16 years ago
admin, 75
Last visit: 16 hours ago -
La mia prima volta (fine)
lui si avvicinò e iniziò ad accarezzarla dolcemente...io guardavo con molto imbarazzo,lei fece scivolare la camicia e la gonna,rimase in slip e calze,dapprima sbottonò la camicia scoprendo i seni,inconinciò ad accarezzare il petto villoso del marito,che da li a poco prese a baciarla in mezzo alle gambe,io timidamente e con il cuore in gola mi avvicinai alla sua testa,le baciai dolcemente la fronte passandole la mano nei capelli,lei con molta naturalezza mi offrì la bocca,non esitai un attimo.........accolsi l'invito;pensai perchè non osare?
Il marito si girò sul letto ed io presi a fare quello che prima faceva lui,leccai avidamente quel nettare profumato che la bagnava mentre lei emetteva piccoli ma controllati gemiti di piacere,anche io mi girai sul letto e le con fare matermo mi sfilò pantaloni e camicia,mi abbassò leggermente gli slip che a malapena contnevano il mio membro turgido,si abbassò e iniziò a baciare prima dolcemente poi sempre più avidamente,ero inebriato,non capivo nulla,quando mi accorsi che anche il marito si era avvicinato e baciava anche lui,baciandosi contemporaneamente........ebbi un attimo di soepresa e fastidio al tempo stesso,pensai forse è il prezzo da pagare in queste situazioni,non nascondo che la cosa iniziava a piacermi tanto che venni quasi subito,lui si scansò,lei lo prese sulle lebbra,quasi mortificato mi scusai per la precocità,lei mi prese per mano con fare materno e totalmente nudi ci avviammo verso il bagno ove lei pretese di lavarmi ed asciugarmi,mentre faceva ciò il mio memmbro era di nuovo turgido,lei lo appoggiò al suo ventre e mi baciò di nuovo,mi disse che avremmo continuato.
Rientrati nella stanza da letto il marito aveva un sorrisino di piacere,ricominciammo lui la penetrò e mentre lei lo cavalcava mi propose pi possederla da dietro.......per me tutto ciò era nuovo,avevo solo visto qualche film porno del genere,comunque indossato il profilattico ci provai...ma con scarsi risultati, proposi di invertire le parti,passai sotto io e lui la prese da dietro,e dato le notevoli dimensioni del marito,lei urlo non sò se di piacere o di dolore;provavo un piacere nuovo:il mio membro che sfregava dentro di lei e al tempo stesso diviso solo da un piccolo diaframma sentivo anche il membro di lui,giuro un piacere unico e mai provato prima d'ora.
Dopo un pò il marito venne urlando di piacere ed inondandola,lei che era anche al culmine urlò ugualmente,io venni anche se il profilattico aveva sminuito il piacere.
Ci lavammo e vestimmo,tornammo a sorseggiere lo scotch,la loro conclusione fù che nonostante avessero conosciuto altri uomini io ero stato il massimo in fatto di tatto ed educazione,da parte mia io non avevo alcun metro di paragone in quanto era la mia prima volta,rimanemmo d'accordo che ci sarmmo rivisti,ma non pensavo così a breve,pochi giorni dopo lei mi telefonò invitandomi da loro,invito che accolsi con immenso piacere,e dopo di allora,eravamo all'inizio dell'anno,ci siamo rivisti tante volte ed ogni volta e come fosse la prima sempre con rinnovato desiderio.
Dedico questo mio racconto alla splendida coppia protagonista.
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16 years ago
giomix72,
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Last visit: 12 years ago
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Enzo
Enzo mi ha chiamato ieri sera tardi. e mi ha chiesto se potevamo vederci. quando mi chiama non riesco mai a dirgli di no. ci mettiamo d'accordo di incontrarci prima di andare al lavoro. oggi, come da accordi, mi presento a casa sua verso le sette. Saluto sua moglie, indaffarata a prepararsi per uscire. Enzo mi indica la porta della cantina. capisco. muore dalla foglia di farselo succhiare mentre sua moglie gira per casa. Con unsa scusa qualunque ci allontaniamo e scendiamo in cantina. Appena raggiungiamo il piccolo ripostiglio del sottoscala mi accorgo che il cazzone di Enzo è già duro e voglioso. Mi dice: "non ne posso più succhiamelo veloce". con calma gli apro i bottoni dei pantaloni e sfilo il suo grosso membro. comincio a succhiarlo partendo dalle palle e poi risalgo fino alla punta del cazzo. sempre più rapidamente fino a che lo sento spingere sempre più rapidamente dentro la mia bocca. dopo alcuni minuti sento il suo sperma che mi riempie la gola. lui soddisfatto ed esausto si appoggia al muro. giusto in tempo. sono le 07:30 sua moglie grida di muoversi che è tardi. peccato, avrei gustato ancora un po' di quel bel cazzone.
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16 years ago
ric8876,
40
Last visit: 4 years ago
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I tedeschi.
17/05/2008
Una nuova interessante avventura. Ho conosciuto un paio di ragazzi tedeschi che mi hanno ospitato nel loro camper. Ospitato ritengo che sia un eufemismo. Infatti appena siamo entrati mi hanno denudato ed incatenato mani a piedi. Potevo muovermi ma non uscire dal camper. Mi hanno poi bendato, messo a riposare su un lettino. A questo punto ero molto spaventato, durante il viaggio mi hanno obbligato a tacere e starmene buono. Arrivati alla meta vengono fatti salire altri due amici tedeschi. Tutti quanti si spogliano e mi mettono in ginocchio davanti a loro. Comprendo immediatamente le loro intenzioni. Anche se molto spaventato, comincio a prendere in mano, baciare e leccare i loro cazzi. Ammetto che ero completamente impreparato ad una situazione del genere, ma, anche se molto spaventato, ero molto eccitato. Con calma e lavorando di lingua e di bocca quei quattro cazzoni stavano finalmente diventando grossi. A questo punto il più grosso di loro, a cui stavo spompinando il cazzo, mi afferra a due mani la testa e controlla il ritmo con cuiu il cazzo scompare nella mia bocca. Quando sta per venire me ne accorgo subito in quanto preme la mia testa contro la sua pancia spingendomi il suo cazzo giù fino in gola. Il suo sperma di riempie la bocca e quasi mi soffoca, cerco di divincolarmi per respirare ma lui mi tiene li fino a che non ha finito i suoi comodi. Appena finito speravo in un attimo di pausa invece niente. Mi sbattono a quattro zampe sul pavimento. Mentre uno dei ragazzi si distende per terra dandomi il suoi cazzo da succhiare, sento le dita di un altro che stanno aprendosi la strada nel mio culo. Succhio il cazzo ed il mio culo viene lubrificato con un liquido freddo. Mi sento alla loro completa mercè. Sono eccitato. Succhio il cazzo e continuano a lubrificarmi il culo con il liquido freddo. Sento due mani che mi afferrano ai fianchi. Sta preparandosi a inserire il suo cazzo nel mio culo. Dapprima, mentre io continuo a succhiare il cazzo dell’amico, avvicina il suo cazzone al mio culo poi un po’ alla volta lo spinge dentro fino alle palle. Wow. Un esperienza nuova ma certamente eccitante. Ero completamente stordito, le catene, i cazzi che spingevano dentro di me. Presto il ragazzo dietro di me smette di sfondarmi il culo e lascia il posto all’amico, è meno dotato, ma in compenso mi sfonda il culo ad un ritmo vertiginoso.. Contemporaneamente il ragazzo che spompinavo viene e mi riempie la bocca di una quantità enorme di sperma. Appena alzo la testa per riprendermi dalla copiosa eiaculazione il tedescone che aveva appena finito di sfondarmi il culo mi sbatte il suo cazzo in bocca e anche lui viene e mi riempie la bocca anche con il suo sperma.
Alla fine anche l’ultimo dei ragazzi, in piedi davanti a me, mi sbatte il suo cazzo in bocca e mi scarica la sua dose di sperma.
Che esperienza. Se qualcuno volesse organizzare qualcosa del genere me lo faccia sapere.
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16 years ago
ric8876,
40
Last visit: 4 years ago
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Concerto a teatro...
Era autunno e con Giorgia, ogni tanto andavamo ad ascoltare
qualche concerto di musica jazz, pop-rock, blues. Quella sera il
concerto si teneva a teatro. Arrivammo qualche minuto prima dell'inizio
ed i posti in platea erano esauriti, c'erano rimasti solo due posti in
un palchetto all'ultimo piano, per cui decidemmo di prendere il
palchetto. Il palchetto creava un'atmosfera di intimità: era una
piccola stanza con il balconcino rivolto lateralmente verso il
palcoscenico e con le luci spente rimaneva al riparo dello sguardo
degli spettatori. Ci sedemmo e ci appoggiammo al balconcino per
ascoltare e vedere meglio il gruppo musicale. Eravamo seduti vicino, io
un pò di fianco al balconcino e lei di fronte. Mentre ascoltavo la
musica, le accarezzavo dolcemente la schiena sotto la maglia rossa...
sentivo la sua pelle nuda... poi le misi un mano sulle gambe... Giorgia
indossava una gonna nera di seta con alcuni ricami color rosso e un
paio di autoreggenti molto fini, nere, eleganti con il pizzo... era
molto sensuale... Giorgia ogni tanto mi guardava e mi sorrideva
accarezzando la mia mano e dandomi un bacio sulla guancia...
A metà concerto ci alzammo in piedi ad applaudire... poi lei rimase in piedi, leggermente chinata sul balconcino per vedere meglio i musicisti... Mi venne un desiderio...... mi alzai e mi inginoccchiai dietro di lei,
le accarezzai il sedere e le alzai la gonna... poi iniziai a
baciarla... eravamo a teatro e le baciavo il sedere..! Con movimenti
molto lenti Giorgia muoveva il bacino assecondando i miei baci e le mie
carezze... indossava un perizoma di seta rossa e con i suoi movimenti
rendeva la situazione molto provocante... Delicatamente le spostai il
filo del perizoma e le leccai il culetto nudo... sentivo il calore del
suo corpo... i peli del suo boschetto sotto il perizoma... Con le dita
la esploravo... sentivo la sua figa che si stava inumidendo... con la
lingua le leccavo il buchetto posteriore... con la punta della lingua
la penetravo nell'increspatura dell'ano... la sua figa si stava
bagnando sempre più.....! Ad un certo punto, Giorgia si girò verso di
me e mi chiese di leccarla la figa... eravamo a teatro ma sembrava non
farci caso... era molto eccitata... si alzò dal balconcino e andò ad
appoggiarsi sulla parete laterale del palchetto. Da quella posizione
nessuno avrebbe potuto vederci... La baciai sulle labbra e mi avvicinai
al suo bacino... le abbassai il perizoma e iniziai a leccarla...
sentivo le grandi labbra umide... il clitoride... continuavo a leccarla
accarezzendole il sedere... anch'io ero molto eccitato e mi venne un
altro desiderio...
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 16 hours ago -
Un incontro inaspettato
probabilmente la storia che vi sto per raccontare sarà capitata anche a voi, ma viverla è sata un'esperienza unica.
era sabato sera, uscita con le amiche e fidanzati a casa(si fa per dire).Ho un appuntamento a casa della mia amica per fare gli ultimi ritocchi di ragazze che escono in "libera uscita".Suono il citofono,mi aprono salgo su e la porta d'ingresso è aperta.La mia amica mi grida dal bagno di andare nella sua stanza, lei mi avrebbe raggiunto subito. Entro in camera sua e mi ritrovo suo fratello in boxer che si stava vestendo...imbarazzo totale,sorriso di circostanza e il viso che diventa rosso pomodoro. ad un certo punto ci rendiamo conto che nessuno dei due fa nulla per porre fine a questa situazione così ambigua,continuiamo a guardarci,lui mi chiede di aiutarlo a sceglire cosa indossare,ma non capiamo più niente, ci ritroviamo sul letto a pomiciare e toccarci di brutto,io sono bagnatissima e il suo pene è durissimo, ma sul più bello la porta del bagno si apre,la mia amica stava per entrare e noi siamo rimasti con l'eccitazione a 3000, senza sfogo alcuno.
Da quel giorno ogni volta che incontro il fratello della mia amica ci guardiamo, sorridiamo ma nulla di più.E' stata comunque un'esperienza super.
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16 years ago
lorimiki,
27/27
Last visit: 16 years ago
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La mia prima volta (continua)
lei vestita in modo elegante ma molto sobrio,lui abito sportivo entrambi con pochi accessori ma che denotavano tanto buon gusto.
l'imbarazzo da parte mia era più che evidente e così che pensai di andare in un bar proprio nei paraggi per accomodarci e bere qualcosa,mi fecero notare che non era il caso in quanto quel posto e quel locale era metà di appuntamenti di questo genere,senza scomporsi lui propose di andare a casa loro li a pochi centinaia di metri,la cosa mi lascio perplesso ancora una volta ma accettai,cosa mi sarebbe potuto accadere......in fondo erano loro a doversi tutelare da uno sconosciuto.
Arrivammo a casa,una bella casa di una città del salento,e lei da perfetta padrona di casa ci fece accomodare su un divano in un salotto,chiese cosa offrirmi,io astemio per darmi forza chiesi uno scotch con ghiaccio,cosa che presero anche loro,la signora toltosi la giacca si sedette sulla poltrona alla mia destra e rimasta in camicia e gonna lunga sotto i ginocchio con degli audaci spacchi laterali,con un sapiente e malizioso gioco di gambe,mostrava con molta naturalezza le belle gambe sino alla fascia di pizzo degli autoreggenti,al tempo stesso attraverso la camicia traspariva un seno non molto grande ma bello;cercavo di distogliere lo sguardo ma era più forte di me,pensai si prendono gioco di me,ma la cosa non mi preoccupava più di tanto.
La conversazione scivolò sugli argomenti più disperati:si spaziava dalla cronaca alla politica al meteo allo sport cosa che ci vide contrapposti un'accesa diatriba:loro tengono per una nota squadra di Milano io chiaramente l'opposto.
Il tempo passava velocemente,sin quando la signora con garbo prese entrambi per la mano e ci portò nella stanza da letto dove c'erano tante candele accese she emanavono un inebriante profumo,musica jazz di fondo,conoscevano anche i miei gusti pensai...........o era anche la loro preferita;io mi accomodai sulla poltrona vicino al letto,un letto con spledide lenzuola di seta amaranto,lei si sdraiò sul letto e tirò a sè il marito.........................il seguito a dopo (scusate ma il tempo è tiranno).
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16 years ago
giomix72,
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Last visit: 12 years ago
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La mia prima volta (prima parte)
Non nascondo che nonostante abbia avuto regolari relazioni con ragazze e provato le più diverse eperienze,mai e poi mai avrei pensato di avvicinarmi al mondo dello scambismo di coppia.
Tutto è iniziato con pura e semplice curiosità sino a quando non ho osato scrivere a qualche coppia e al tempo stesso sono stato contattato da alcune coppie,non noscondo nemmeno la mia titubanza e il io imbarazzo sinchè una di queste non ha tanto insistito per incontrarmi;ebbene mi sono recato nel posto da loro indicato non prima di tirarmi a lucido e cercare di dare il meglio della mia immagine,avevo anche preso una bella rosa rossa per omaggiare la signora e giunto con molto anticipo ero sul punto di andare via quando lo squillo del telefono mi ha fatto cambiare idea:loro mi vedevano e lei con fare rassicurante mi dice:"sembri spaventato ....... dai non mangiamo nessuno" la lei in questione bellissima 41 enne con un lui quasi coetaneo altrettanto bello si avvicinano alla mia auto,scendo dalla stessa,scendono anche loro e mi è mancato quasi il respiro tanto che non riuscivo a pronunciare il mio nome mella fase di presentazione,le porgo la rosa e visto il mio disagio la lei senza proferire alcuna parola mi porge un tenero e rassicurante bacio sulle labbra io non capisco quasi nulla e....vi rimando alla seconda parte...
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16 years ago
giomix72,
35
Last visit: 12 years ago
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La mia storia adolescenziale da passivo (seconda p
*PARTE SECONDA**
Ormai era chiaro…i ruoli erano ben definiti !
Nel nostro rapporto…nel mio viaggio verso la scoperta del sesso, io ero la donna e lui l’uomo.
Non solo per la differenza di età a suo favore.
C’erano altri fattori che contavano.
Il più importante era che da subito avevo intrapreso il ruolo di passivo.. era troppo bello per me assecondare i suoi desideri e sentirlo godere.
Questa cosa mi mandava fuori di testa.
Era il mio cugino preferito…il mio bene nei suoi confronti non aveva limiti ..e sapere di dargli piacere per me era motivo di orgoglio.
Il secondo motivo erano le dimensioni.
Troppo più grande il suo pene per relegarlo a ruolo di donna anche se avesse voluto o desiderato.
Ricordo ancora quando il pomeriggio seguente la prima volta, scherzando gli dissi: Ma quanto è lungo??
Prese dal cassetto del mobile del corridoio il metro da sarta della madre e lo posò sulla mia mano.
Se proprio vuoi saperlo, tieni, prendi la misura esclamò!!
Lo avevamo fatto, è vero… ero la sua Marcella, ma nonostante tutto non ero cosi disinibito da accettare subito.
Anzi, continuavo ad essere timoroso e vergognoso come se non fosse mai successo nulla.
Dai, non volevi sapere quanto è lungo?
Prese la mia mano e la portò verso il suo pene ancora chiuso nei suoi jeans…
Mi sforzavo nel resistere, facevo opposizione tirandola indietro dicendo : No dai, ti prego…
Dai, non fare lo stupido…in fondo devi solo misurarlo…
Tremavo come una foglia, e sentivo già il mio pene che vibrava…solo il fatto che la mia mano era presa dalla sua e spinta verso il suo pene mi eccitava…
Era il preludio di un atto per me bello … di li a poco, probabilmente sarei stato di nuovo suo..
Potevo risentirlo di nuovo in me, sentire il suo respiro affannoso e ricco di piacere nelle mie orecchie, la sua voce che mi diceva le cose più impensate fino a quel momento…ma nonostante tutto, non mi lasciavo andare.
Mi prese per il braccio e mi trascinò dietro di lui verso la sua stanza…verso quel letto che profumava ancora dei nostri sudori…
Il solo vederlo, riportava alla mia mente il piacere provato…ero talmente bravo con la fantasia che sentivo l’odore, e come in un flash back rivivevo tutto dall’inizio alla fine.
Mi fece sedere sul letto… una piazza e mezza in una stanza non grande, e dato il poco spazio, era accostato alla parete che spesso faceva da schienale quando ci sedevamo a chiacchierare.
Si mise davanti a me, prese la mia mano e cominciò a passarla sul suo pene che già cominciava a diventare duro…forse erano anche i miei rifiuti e la resistenza che mettevo ad eccitarlo.
Dai Marcella…lo senti come me lo fai diventare duro? Diceva…
Mi aveva chiamato di nuovo Marcella…cominciava a piacermi quel nome…dai per misurarlo deve essere tutto in tiro,altrimenti come fai?
Tra me e me pensavo che era vero, ma la vergogna mi bloccava.
Forse ricordano la scommessa fatta a carte della prima volta, furbescamente esordi cosi: secondo te quanto misura? Ed io: non saprei…non saprei proprio
Dai prova ad indovinare… scommettiamo che non indovini?
Certo risposi io…è impossibile indovinare!! Perderei da subito!! E già pensavo che qualunque fosse stata la scommessa persa, sarei stato felicissimo di pagarla…
Mettiamola cosi disse lui.. secondo te è più o meno di 18 cm?
Se dici + e lo è…questa volta lo succhi….se invece dici meno ed hai ragione,te lo metto di nuovo nel culetto.
Stessa cosa se dici +, e se non lo è te lo metto nel culetto, se dici meno e non lo è …lo succhi.
Li per li non capii molto il senso…quello che dovevo dire oppure no…
La cosa che più mi rimase in mente era che se avessi detto che era più grande di 18 cm e non lo era, lo avrei preso di nuovo nel culetto…
Tra le soluzioni,senza dubbio quella che desideravo.
Ero li che pensavo, facevo paragoni…ricordavo di quando lo avevo in mano per confrontarlo più o meno con il mio che allora era solo di 11 cm…6 dita messe sopra quando era dritto…pensavo che più volte a scuola ci avevano fatto prendere le misure delle dita…non ricordo per quale scopo…e che l’indice misurava 6 cm.
Non potevo rischiare…non volevo succhiarlo!! Misi le mie mani sul letto…segnai un punto…ci aggiunsi l’indice di traverso… No non poteva essere cosi…
Sicuro di me dissi: è meno di 18 !!!
Prese la mia testa e la portò sul bozzo dei pantaloni…lo strofinava sul mio viso…
Dagli dei baci da sopra i jeans…mordilo un po’…cosi non dovrebbe darti fastidio no?
In effetti baciavo un pantalone pensavo…ed ubbidii…
Mentre lo baciavo, le sue mani massaggiavano le mie spalle, mi sfioravano le orecchie provocandomi dei brividi…mi passava la mano tra i capelli, spingeva la mia testa contro di se…
In quei momenti pensavo alla scommessa…pensavo chissà se ho vinto…e soprattutto riflettevo sul fatto che …se avessi vinto oppure no, a pagare sarei stato sempre io…nel ruolo di donna…e non come la prima volta dove c’era la possibilità che il maschio potessi farlo io. Mi sono fatto fregare pensavo…ma pensavo che tanto era la cosa che volevo…Essere la sua donna.
Si allontanò un attimo…chiuse la porta a chiave, la tolse e la mise nella sua tasca…
Cosi siamo più tranquilli…disse…
Si avvicinò di nuovo, mi prese per le spalle e mi fece stendere sul letto…non capivo cosa volesse fare…ma ero in silenzio…non osavo chiedere nulla…
Andò verso la finestra ed accostò le persiane…eravamo quasi al buio…non sembravano neanche più le 15:00
Si tolse le scarpe ed i pantaloni, mi fece spostare vicino al muro e si sdraiò vicino a me.
Cominciò a sfiorarmi il viso, carezzandomi i capelli…mi guardava negli occhi in quella penombra che tanto ricordava la sera prima…mi accarezzava i fianchi…passava la sua mano sul mio sedere…
Ti voglio bene mi disse…anch’io risposi, e mi abbracciò forte…
Prese la mia mano e la portò sopra gli slip…sentivo già il suo cazzo duro…il suo calore, la sua forma…sempre con la mia resistenza…sempre opponendomi…
Era forte la sua presa, non mi mollava e non volevo lo facesse….
Cominciò a chiudere la mia mano sul suo cazzo…ormai lo stringevo.
Sempre guidato dalla sua mano, gli accarezzavo le palle…cresceva sempre più…intravedevo la punta uscire dagli slip….
Gli dissi: sono scomodo cosi…con la sinistra…mi fece passare sopra di lui per cambiare lato…
Quando lo scavalcai, restammo un attimo viso a viso stando distesi su di un lato…
Portò la sua mano dietro la mia nuca e…avvicinò le sue labbra alle mie!!
Mi baciò teneramente…
Che fai? Esclamai… ti bacio… quando ci si vuole bene ci si bacia sulle labbra…
Non lo fai con le tue amiche?
Non l’ho mai fatto risposi… l’ho visto fare, ma io…io…. ancora no …non sono capace….
Si fa cosi…dai seguimi, almeno quando ne baci una non fai brutte figure…
Tirò fuori la lingua e la pose sulle mie labbra… lo feci anch’io…sfiorai la sua punta e subito la ritirai…un altro brivido…un'altra cosa mai provata prima…
Si avvicinò di nuovo…e di nuovo sfiorai la sua, con colpetti paurosi tirando a scatti la testa indietro…con lui che invece avanzava verso me…
Cinque,sei, forse sette volte cosi…ad ogni sfiorata un brivido, ed ogni volta la sfiorata durava un millesimo in più…ero quasi con la testa fuori dal letto, non potevo più indietreggiare…sei il mio tesoro mi diceva…
Forse aveva capito tutto di me…sapeva come prendermi…bastavano quelle parole a farmi cedere.
Allungò la sua lingua verso la mia e…restai li….pronto a riceverla…
Le nostre labbra si unirono, il bacio diventava completo…restavo senza fiato…facevo fatica a respirare ma… non mi toglievo….assecondavo i suoi movimenti cercando di imitarli…
A volte si staccava…leccava le mie labbra ed io lo copiavo…le lingue si intrecciavano…le sue mani mi toccavano da per tutto…la mia era sul mio cazzo che nel frattempo era diventato durissimo…ma per poco…infatti poco dopo la prese e la posò sul suo…
Che momento bellissimo stavo vivendo…finalmente anch’io stavo baciando dopo averlo sempre visto fare…
Piano piano si sfilavano anche i miei pantaloni…i miei slip…rimasi come lui, solo in camicia…
Mi prese la testa, mi diede un bacio forte sulle labbra e….prese il metro sul comodino…
Ora puoi misurare disse…
Si alzò in ginocchio davanti a me…presi lo zero e lo misi all’attaccatura del pene sui peli…lo srotolai verso la punta e… ACCIDENTI !! 18 cm e mezzo!!
Non è possibile…misurai di nuovo…Non mi sbagliavo….era proprio cosi…18 cm e mezzo…
Ora non puoi fare come ieri…devi farlo…devi succhiarlo…
Non me la sento risposi…non ci riesco…ti prego…
Non sentiva ragioni…e pensai alla chiave tolta dalla porta…forse era per non farmi uscire… ero suo prigioniero…
Cosi come stava…in ginocchio…prese la mia testa e la chinò verso il suo cazzo rivolto in aria…
Mi divincolavo…stavolta non facevo finta come con la mano…non volevo davvero.
Riusciva nonostante i miei spostamenti a passare il suo cazzo sul mio viso…sul naso, a volte anche sulle labbra…
Risentivo quell’odore che già ieri mi piaceva…nonostante il mio rifiuto ,mi piaceva sentire il calore del suo cazzo quando lo passava sul mio viso fresco…
Per gli strattoni, partirono 2 bottoni della mia camicia…a causa di questi ci fù una leggera tregua…mi sedetti sul letto poggiando la schiena al muro…tirando a me le ginocchia e poggiandoci il viso sopra.
Pulcino…mi disse…dai non prendertela…i bottoni si rimettono…ti do io la camicia per dopo..
Mi carezzò la testa…quelle carezze mi rilassavano…passava tutto quando faceva cosi….
Mi baciò la fronte poi…si alzò…era in piedi davanti a me che ero accovacciato…lo vedevo dal basso e vedevo anche il suo pene che non era cambiato per nulla…sempre dritto…
Piegò leggermente le ginocchia…vedevo il suo cazzo dirigersi verso il mio viso…certo di li non potevo muovermi…non potevo andare dietro…
Mise un piede in terra…per scendere un po’…per stare comodo e mettere il suo cazzo ad altezza giusta con la bocca.
Era proprio vicino ormai…io ero fermo, non mi muovevo…al massimo pensavo, giro la testa…
Lo sentivo sul mio viso…sulle mie labbra… mi sussurrava di baciarlo…quasi mi pregava…
Lo vedevo venire verso di me…mi piaceva osservare il suo cazzo…non guardavo più nulla, la mia attenzione era solo per lui…lo scrutavo in ogni particolare…le sue vene gonfie…la pelle chiara e la cappella che a forza usciva dalla pelle…
Ero come in trance…lo sentivo scorrere sulle mie labbra, lo roteava su di loro.
Bacialo amore…fammi godere…
Gli diedi un bacio…
Oh siiii…bacialo ancora…
Non potevo dire no….quel siiii mi faceva capire che per lui era un piacere enorme…
Iniziai a dargli dei piccoli baci…preferivo farlo sull’asta…
Lo presi con la mano e aiutato dalla sua cominciai a masturbarlo davanti al mio viso.
Leccalo dai,tira fuori la lingua…
Iniziai a leccarlo per la sua lunghezza…lo tirava in su per farsi leccare dalla base, dalle palle alla punta.
Cosi dai… cosi…
Più parlava e più mi lasciavo andare…più mi diceva cose belle e più desideravo dargli piacere.
Apri dai.. apri la bocca … l’aprii lentamente… era distante…si avvicinava piano piano…
Gli andavo incontro tentennando…esitando…
Prese la mia testa con entrambe le mani.. poggiò la sua punta sulle labbra socchiuse…spinse lentamente…
Piano piano i denti non facevano più opposizione…
Un po’ alla volta entrò nella mia bocca.
Strinsi le labbra…lo avvolsi…iniziò a muoversi in me…sentivo i suoi gemiti di piacere…quel ssshhh aspirando l’aria a denti stretti…
Ruota la lingua, muovila….leccalo….dai amore leccalo…mmmmmhh
Avevo ceduto…ero in sua completa balia…ogni cosa che chiedeva io facevo…
Eseguivo come fossero ordini e cosi fù.
Da li a poco infatti cominciò a dirmi: marcella, sei la mia serva…la mia schiava..
Sentivo il suo cazzo nella mia bocca … che sapore strano…
C’erano anche dei peli…li sentivo sulla lingua che roteavo a sua richiesta…
Ormai non si muoveva più…ero io che avendo capito come gli piaceva facevo avanti e indietro con la bocca e con la mano..
Mentre succhiavo, si portò le dita in bocca, le riempì di saliva e le porto’ sul mio buco…lo massaggiò…ogni tanto infilava un dito.
Scambiò il mio mmmh di dolore con quello del piacere e spinse fino a farlo entrare tutto.
Lo avevo ancora indolensito dalla sera prima…ma non mi staccai dal suo cazzo per dirgli : fai piano!!
Vedi che ti piace succhiarlo?
Era vero…era verissimo…non so’ cosa fosse successo ma a sua detta, era come se lo succhiassi da una vita…
Lo tolse dalla bocca con mio dispiacere… avevo ancora i suoi peli…li passavo con la lingua sul palato…era un modo per immaginare di averlo ancora.
Si sedette accanto a me,alla mia sinistra, prese la mia testa e mi accucciò di nuovo sul suo cazzo.
Che bello…lo avevo di nuovo in bocca..
Mi sollevai,mettendomi in ginocchio di traverso a lui…poteva cosi accerezzarmi la schiena,stringermi le chiappe e infilare il suo dito nel mio buco.
Si spostò leggermente in avanti, mi prese intorno alla vita e mi disse: vieni su di me
Siediti su di me.
Ubbidiì come era solito in quei momenti, quando non capivo più nulla ed ogni cosa nuova era una scoperta bellissima.
Ero su di lui con le gambe divaricate…
Bagnati il culo disse in modo imperativo…
Lo feci senza dire A
Prese la mia mano…la fece passare dietro la mia schiena posandola sul suo cazzo durissimo e disse: Dai…inculati…mettitelo dentro.
Mi abbassai il necessario per sentire la cappella contro il buco…
Presi altra saliva e mi bagnai…
Il suo respiro era colmo di eccitazione ed il mio con il suo…
Mi abbassavo piano piano sentendo la punta entrare un po’ alla volta resistendo al dolore.
Bagnai ancora ed ancora..
Scivolò dentro di me…il tutto si svolse in silenzio…un solo e lungo mmmmmmh usci dalla bocca di entrambi quando fù dentro…
Era strana quella posizione… lo vedevo in viso mentre mi scopava, mentre mi muovevo ai suoi ordini su di lui…
Potevo finalmente vedere il piacere stampato sulla sua faccia…
Lo guardavo…mi avvicinai…lo baciai..
Nessun rumore…solo i nostri lamenti…le nostre lingue…
Un ultimo lungo mmmmmmmmmhhh……
Stava di nuovo venendo in me.
13
5
16 years ago
marolo1,
34
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La mia storia adolescenziale( da passivo)
La mia storia( parte prima)
Voglio raccontare in queste poche righe, la mia esperienza sessuale con mio cugino...bella,ricca di piacevoli ricordi, ma che ha segnato la mia vita da etero,facendomi pensare spesso al sesso tra maschi…anche se dopo quelle volte, a distanza di 14 anni non ho più riprovato con nessuno.
Tutto ebbe inizio una sera, a casa sua….nel suo letto…
Avevo circa 13 anni…lui quasi 18
Abitavamo nello stesso palazzo,un solo piano di differenza.
Siamo cresciuti insieme io e mio cugino…
Da sempre era il mio idolo,la persona che più mi faceva stare bene..
Mi ha sempre seguito e mi insegnava tutto quanto riguardasse le ragazzette..
Fù lui infatti a farmi provare la prima volta con una sua amica..
Gran parte della giornata la passavamo insieme, sotto casa, nel mio rustico..
Li sfogliavamo giornali porno che prendevo di nascosto a mio fratello più grande…
Li, vedevo il suo pene in erezione…molto più grande del mio…
Spesso eravamo completamente soli…con i nostri genitori e fratelli al lavoro..
Ma si verificò tutto quella volta che i miei partirono e per non restare solo a casa andai a dormire da lui..
Mentre eravamo sul letto,iniziò a parlare di sesso…si eccitò e tirò fuori il suo pene…
Mi disse : Ma a te dove dà più piacere?? Risposi sulla punta…
Ma sulla punta dove? Disse lui…
Allora per non stare sempre a spiegare, come gesto naturale allungai il dito e lo posai sulla sua cappella.. indicando il filetto..
Non successe null’altro.. solo che la notte mentre dormivo, sentivo che si accostava al mio culetto e si strusciava contro me…a volte anche con la mano,e mi sfiorava.. ma non realizzavo molto essendo addormentato.
Passarono due notti sempre nello stesso modo,con gli stessi movimenti.
La terza notte non dormivo…facevo solo finta…
Quel gioco era carino per me, ero curioso…in fondo iniziavo a conoscere il sesso ed ogni cosa nuova era eccitante per me..
Invece di ritirarmi,cercai di assecondare i suoi movimenti (in fondo secondo lui dormivo)…mi muovevo cercando di spingere il mio culetto verso il suo pene.
Lo sentivo avvinghiarsi a me, mi stringeva.
Mi girai mettendomi di faccia a lui,facendo in modo nel girami che la mia mano andasse a finire all’altezza del suo ombelico.
Sentii allora la sua che spinse la mia sul suo pene già dritto…lo lasciai fare e provai delle sensazioni stranissime e belle nel sentire quel calore…
Dopo un po’ di passate sul suo pene, feci finta di svegliarmi…finsi lo stato confusionale di quando ci si è appena svegliati e chiesi cosa stesse facendo…e contemporaneamente ritirai la mano.
Dai …disse lui… prendendo la mia mano…senti com’è duro!! Toccalo..dai…
Mi rifiutavo…ma dentro qualcosa mi diceva di farlo..
Mi feci pregare un po’, poi iniziai a segarlo…
Mentre lo segavo spingeva la mia testa verso il suo pene.. mi diceva di bagnarlo.. ma non ci riuscivo… lo bagnavo con la mano prendendo la saliva dalla bocca…
Lo segavo stando con il viso vicino…guardavo la mia mano scorrere sul suo pene,che era grande, bello stranamente di colore chiaro e non scuro come il mio rispetto al colore della pelle del corpo e la pelle tirandola giù, non scopriva completamente la cappella.
L’odore che emanava era inebriante, e i suoi gemiti di piacere eccitavano anche me.
Venne su di un fazzoletto…si pulì…si girò e si addormentò.
Il pomeriggio seguente eravamo nel rustico.. c’era tra noi un po’ di imbarazzo…quasi non riuscivamo a guardarci.
Però era evidente che era piaciuto ad entrambi... ma se quella fu una prova, inconsciamente per entrambi , andava ripetuta.
Iniziammo a giocare a carte… durante la partita dissi di giocarci qualcosa…tanto per rendere più avvincente la partita.
Lasciai la scelta a lui…
Chi perde lo succhia all’altro… disse.. ci stai ??!!
Risposi di si….era ancora troppo forte il ricordo del suo cazzo davanti ai miei occhi..
La partita iniziò bene per me.. ma…non so perché,non mi attirava molto l’idea che fosse lui a baciarlo a me..
Cosi iniziai volutamente a sbagliare carte…Persi felicemente…
Adesso veniva il bello…Avevamo trovato il modo di farlo senza essere presi dalle colpe in quanto le scommesse perse da sempre si pagano!!
Salimmo le scale…andammo a casa sua…entrammo in camera.
Mi mise a sedere sul suo letto e tirò fuori il suo cazzo già dritto…lo avvicinò alla mia bocca e mi disse.. dai succhialo!!
Lo presi in mano.. lo avvicinai alla bocca.. gli diedi un bacio ma.. non ce la facevo!!
Era più forte di me… mi rifiutai..
Sentivo che lo spingeva sul mio viso….sulle guance, sul naso, ma non aprivo la bocca.
Dai , hai perso la scommessa…devi farlo non puoi tirarti indietro mi ripeteva.
Chissà perché li me ne uscii dicendo: no…in bocca no, non ci riesco guarda se proprio devo pagare, meglio nel culo !!!
Ero convinto che era meglio…
Ci spogliammo completamente, in piedi si mise dietro me…si bagno le dita e cominciò a toccarmi il buco.
Mi baciava le spalle, avevo i brividi…mi piaceva ogni cosa che faceva…continuava a bagnarmi, sentivo il suo cazzo sulle mie natiche che spingeva…
Ero eccitato,molto eccitato…le mie prime sensazioni di quel tipo…la mia scoperta dell’eros..
Mi fece poggiare le mani sulla spalliera del letto…sentii la cappella posarsi sul mio buco…entrava piano piano fino a quando sentii un dolore lancinante!!
Mi tirai in avanti…corsi verso la finestra lui mi segui, mi coccolò un po’ e all’orecchio con voce calda mi disse…dai poi passa… vieni ti faccio godere…
Ero quasi propenso ad un ripensamento…pensai: forse è meglio che lo succhio.
Mi bagnò ancora e ancora…mi fece distendere sul letto a pancia in giù…si distese su di me, massaggiandomi le spalle, la schiena…rilassati mi diceva…sentivo di nuovo il calore della sua cappella sul mio buco…stava entrando…si alternava tra lo spingere con il suo cazzo e il bagnarmi con la saliva..
Si muoveva piano, non voleva farmi male…al primo accenno di dolore si fermava, che dolce che era…un po’ alla volta entrò tutto dentro me.
Rimase immobile per qualche istante…mi sentivo pieno di lui…mi veniva istintivamente di stringere e allentare il buco e mi sussurrava all’orecchio che quel movimento era stupendo.
Più cose belle mi diceva, più volevo che mi facesse tutto.
Iniziò a muoversi lentamente in me, mi fece allargare le gambe per stare meglio dietro me …disteso su di me…passò le sue mani sotto il mio petto, ad abbracciarmi…
Eravamo un corpo solo.
Il dolore non c’era più…c’erano i suoi respiri affannosi sulle mie orecchie, e la sua voce che mi diceva: ti piace? Si mi piace…
Quando vuoi mi tolgo… ed io : no, non toglierti…se ti piace resta finche vuoi…tutto il tempo che vuoi…io …io sento una sensazione strana…bella…
Sei il mio tesoro mi sussurrava all’orecchio…sei la mia porcellina…
Porcellino dicevo io…e lui : No…porcellina.. sei la mia porcellina ho detto !! Sei la mia donna !! La mia puttana !! Dillo dai.. di che sei la mia puttana !!
Sono la tua puttana…si la tua puttana.
Mi piacevano quelle parole dette cosi, poi con lui che era il mio idolo…
E’ come se mi sentissi in preda dalle sue parole, dai suoi gesti…mi stava bene tutto ciò che diceva, mi stava bene anche che per lui in quei momenti d’ora in poi io mi chiamavo marcella.
Non sò quanto durò esattamente, ma volevo non smettesse mai.. lo sentivo scorrere in me lentamente come una danza…era luglio e il caldo faceva si che i nostri corpi per il sudore scivolassero liberi…senza attrito…
Poi all’ennesimo affondo lo sentii tremare…vibrare dentro me, su di me…
Io non capivo…sapevo solo che era bello e che tremavo anch’io insieme a lui…e quella sensazione strana che avevo prima, aumentava…
Sentivo il mio cazzo duro sotto il peso di noi due che pulsava…si muoveva da solo con piccoli scatti…non capivo ma era bellissimo…
Smise di tremare…si accasciò su di me baciandomi il collo…si fermò…rimase immobile.
Che fai? Come mai ti sei fermato?
Sono venuto…sono venuto dentro te Mauro…
Venuto? Chiesi io….
Si venuto….ricordi su quei giornaletti che vediamo? Quella cosa bianca che ti ho detto si chiama sperma??
Bene…l’ho appena schizzata dentro te.
Collegai il tutto….anche i discorsi sul piacere, e di quando usciva lo sperma.
Realizzai allora che per lui era stato bellissimo ed ero orgoglioso di questa cosa…
Ero davvero Marcella allora.. la sua Marcella…che era stata in grado di farlo godere come con una donna.
Era ancora dentro me… mi sentivo umido…infilai la mano vicino al mio cazzo e…scoprii cha anche io ero venuto…collegai quelle sensazioni… tutto era più chiaro, avevo avuto il mio primo orgasmo!!!
Il mio primo orgasmo e….con mio cugino.
Un ricordo indelebile…se chiudo gli occhi…lo sento ancora dentro me.
9
11
16 years ago
marolo1,
34
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Cena a casa di un\' amica
Premetto che sono un amante dei racconti di vita vissuta, mi eccita molto sapere le varie esperienze che capitano a tutti voi, quindi i miei racconti saranno tutte storie che mi sono realmente accadute.
Una sera una mia amica organizza una cena a casa sua e nel gruppo c’e’ anche una sua amica, compagna di universita’, molto carina.
Facciamo le presentazioni e cominciamo a cenare, inizia un gioco di sguardi tra me e Monica, questo era il nome di questa ragazza con di tanto in tanto qualche battutina piccante che sembrava come un invito a qualcosa.
A fine serata arriva l’ora di andare via e Monica che era arrivata nel pomeriggio accompagnata dalla mia amica essendo uscite insieme dall’ universita’ chiese chi era disponibile a darle un passaggio fino a casa.
Fortuna volle che mi dirigevo piu’ o meno nella stessa direzione e quindi accetta il mio passaggio.
Una volta in macchina cominciamo a parlare… le dico che e’ molto carina e lei mi racconta un po’ di se’, che si e’ appena lasciata dopo sette anni con il fidanzato e che ha voglia di divertirsi.
Arrivati sotto casa sua parcheggio per fare ancora quattro chiacchere ma lei mi dici che non ha voglia di parlare e che con la bocca e’ brava a fare altro, io facendo il finto tonto le chiedo cosa pensa di essere brava a fare, e lei per tutta risposta mi dice:
- “Adesso te lo faccio vedere io” mettendomi una mano sul cazzo che era gia’ bello duro.
Cosi’ mi tira fuori l’uccello e guardandomi negli occhi mi dice di essere una vera amante nel praticare il sesso orale.
Inia a leccarmelo e succhiarmelo avidamente e si vede che deve aver avuto una bella esperienza nel campo poiche’ e’ davvero piuttosto brava, andiamo avanti cosi’ per circa mezzora alterando profondo ingoiate a leccate coadiuvate dalla sua abile mano che mi segava per bene mentre con la sua lingua mi leccava le palle e tutta l’asta dall’ inizio alla fine.
Giungo nel momento in cui sto’ per venire e quindi la avverto di fare attenzione e nel caso di rallentare un attimo.
Invece lei si ferma un secondo e mi dice:
- “Io non mi fermo, voglio che mi sborri in bocca”
Quindi detto e fatto le eiaculo tutto nella sua calda boccuccia che continua imperterrita a succhiare e leccare fino a ripulirlo tutto e a farmelo indurire di nuovo.
“Bene adesso ho voglio di sentirmelo dentro perche’ ho la figa bagnata da morire” disse Monica.
La accontentai subito dopo averle tolto le mutande in un nanosecondo, e cominciai a scoparla sul sedile dell’ auto…
Anche li’ giunto al culmine mi riprese il cazzo in bocca e mi fece venire nuovamente con la sua maestri che gia’ prima aveva sfoggiato.
Ci frequentammo per circa sei mesi alternando delle sedute di lezioni ORALI che sono arrivate a durare anche un’ora e mezza a delle vere e proprie maratone di scopate e inculate varie.
Una cosa era certa, a Monica succhiare il cazzo le piaceva proprio tanto, tant’e’ che sapevi quando cominciava ma non potevi dire quando si sarebbe stancata.
11
3
16 years ago
crazygame,
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Sevizie dagli \"zii\"
Di esperinze bsex ne ho avute ne molte ne poche ma fra quelle che ho sperimentato questa merita sicuramente il gradino piu alto del podio. Successe un paio d'anni fa quando misi un annuncio da singolo bsex passivo, più o meno come ora ma avevo esagerato con i desideri, nel senso che mi ero lasciato trasportare dall'eccitazione di provare sulla mia pelle certe cose che fino a quel momento erano solo fantasie. l'annuncio diceva piu o meno cosi: "giovane bsex passivo cerca urgentemente padre-padrone, severo,autoritario,con esperienza di giochi di ruolo,fisting,dilatazioni estreme,inserimento di oggetti e gang bang. io mi presento come oggetto depilato, culo molto ben aperto per ricevere tutto quello che il padrone desidera e mi concedo anche alla mercè di altri uomini per il suo piacere". cavolo se avevo esagerato, la cosa mi eccitava non poco e scriverla ora mi fa ancora un certo effetto, eh si. Insomma mi avevano scritto in 4-5 persone ma niente di tanto concreto, solite chiacchere e basta. solo uno di monfalcone era stato piu concreto degli altri ed era riuscito a colpire nel segno e ad eccitarmi non poco, descrivedo nei particolari cosa avrebbe voluto da me e cosa avremmo fatto. Benissimo mi presento da lui un pomeriggio presto, appena depilato,svuotato completamente il pancino perchè sapevo che quel giorno il mio culetto ne avrebbe viste delle belle, suono, mi apre il tizio e sinceramente dimostrava piu anni di quelli che mi aveva detto, 52, e cio mi andava bene, piccoletto barba incolta occhiali, vestito da uno straccivendolo avrei detto. comunque entro eccitatissimo e anche timoroso. mi ordina subito di andare in bagno a spogliarmi e mi da un collare da mettermi. esco dal bagno nudo, mi fa chinare e mettere a 4 zampe, mi mette il guinzaglio e comincia a portarmi a spasso per la casa, giu per le scale, in gabinetto, in cucina dove mi fa bere da una ciotola, e nel mentre ogni tanto mi faceva fermare mi ordinava di aprire bene le natiche e mi sculacciava con un esuberanza che non mi aspettavo ma mi piaceva e vedendo che ciò mi eccitava prendeva anche ad insultarmi. poi il ritmo sali' e cominciò ad oliarmi il buco del culo per poi rovistarmo con le dita, prese poi una melanzana di quelle lunghe e me la infila senza troppa grazie nel buco, sento un dolorino ma poi passa. pian piano gli oggetti che mi ritrovo aumentanon di diametro e ad un certo punto mi mette una crema anestetizzante in modo da non sentire fastidio. io da ingenuo accetto,....non lo avessi mai fatto. accetto di farmi legare ad un tavolo e a quel punto mi infila l'intera mano nel culo, cavolo è un godimento assurdo anche se qualche fastidio lo sento comunque ma poi passa e sento la sua mano entrare e uscire dal mio cuolo come se fosse un bastoncino. non ho ancora visto il suo cazzo. ad un certo punto mi lascia li col culo che sbrodola e lo sento chiamare al telefono e parlare con qualcuno e poi ancora. sto in quella posizione circa una mezz'ora. Poco dopo il bastardo aveva fatto venire due suoi amici, forte del fatto che sapeva che mi sarebbe piaciuto venire seviziato da piu uomini, uno era dotato niente male l'altro invece faceva pena, comunque mi sono trovato sti tre nella cucina e io legato al tavolo con le cosce ben aperte e il culo ancora ben aperto, lubrificato e anestetizzato da prima. Minchia ero scioccato e avevo anche un pò di paura perchè stavamo uscendo dagli accordi,però non riuscivo a dire nulla, ero eccitatissimo. appena sto tizio ha dato il via hanno cominciato a toccarmi con foga, come se non avessero mai visto un culo, sentivo le loro dita e le loro mani dilatarmi il buco del culo a dismisura e il bastardo diceva loro che potevano tranquillamente infilarci la mano, e cosi fu, non avevano tanto le maniere soft nonostante la crema LUAN che mi aveva messo, sentivo comunque ciò che mi stavano facendo. alla fine ho preso due cazzi assieme nel culo e mi hanno sborrato tutti e tre sulla schiena e sulle natiche, che schifo ma ero in uno stato di eccitazione che oramai stavo ballando e nessuno si era fatto male quindi li ho assecondati e tutto è finito liscio come l'olio. quella è stata l'unica volta che ho visto sto tizio perchè poi a pensarci bene era andato un pò oltre e per fare ste cose, cioè chiamare qualcuno in casa senza averlo pattuito prima...mi ha preso alla sprovvista e si è approfittato per il fatto che ero eccitato. Il giorno dopo ho subito ridimensionato l'annuncio ed è stato molto meglio.
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16 years ago
admin, 75
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Alla mia fionl, che amo con sempre piu\' con
Questa e una dedica che faccio alla mia donna , con cui fantastichiamo di giocare con il sesso, scoprendoci sempre piu' uniti e innamorati, per scoprire , che e' bello giocare con questa complicita' e fortemente uniti. Il racconto e suo. quindi le faro' una sorpresa.
Siamo su una spiaggia, vicini, prendiamo il sole in silenzio. Sabbia bianca, fine, mare turchese, sembra il mare di Cuba. Completamente rilassati, sonnecchiando e sfiorandoci pigramente le mani. D'un tratto le voci di due persone ci portano fuori dal nostro piacevole torpore. Vicino a noi viene a sdraiarsi una coppia, io mi tiro un attimo sù per dare un'occhiata. Lei ha un corpo molto bello, è a seno nudo ed ha un tanga che le scopre un culo prominente e abbronzato, è bionda capelli lunghi,una bellissima bocca carnosa. Dò un'importanza relativa alla cosa fino a che girandomi su un fianco vedo che la guardi, la guardi in un certo modo...lei si accorge dell'interesse che ha suscitato in te ed allora incurante di me e del suo compagno, inizia ad attaccare discorso, ma lo fà in un modo provocante e seduttivo, si tocca i seni, i capelli, si mette supina mettendo in mostra il suo bellissimo culo tondo e abbronzato, tu sei lusingato e segui così il suo gioco fino a quando lei si alza per andare a fare il bagno. Tu la segui dicendomi che vai anche tu perchè hai molto caldo: Io rimango a guardare voi che parlate e scherzate dentro l'acqua. Mi sento...non sò come mi sento. Provo uno strano mix di gelosia e piacere quando vedo che tu, standole dietro, le prendi i seni tra le mani e la baci sul collo, lei si volta con la testa e ti mette la sua lingua in bocca. A quel punto tu ti immergi e vedo lei che fà una smorfia di piacere...immagino che la stai leccando sott'acqua....impazzisco! Nel frattempo il suo compagno mi si avvicina dicendomi di non farci caso, a lei piace sedurre gli uomini...mi viene più vicino e mi dice: Tu non devi fare nulla per sedurre...viene naturale desiderarti... comincia a carezzarmi le spalle, la sua mano scende fino al culo per mettermi poi le dita tra le gambe e sentire il mio grado di eccitazione, sentendomi bagnata mi viene sopra e mi prende così da dietro tenendomi per i seni, mi morde il collo, poi mi gira il viso e mi mette la sua lingua in bocca...comicio a godere. Tu stai guardando dal mare e quando capisci quello che stà succedendo,, ti avvicini quasi correndo e vedendo il suo cazzo ( tra l'altro veramente imponente) che mi penetra ti ecciti da morire e mi chiedi di succhiartelo. Te lo prendo in bocca con voglia animale e ti passo la lingua dappertutto prima di farmelo sparire in gola. A quel punto lui cambia e mi entra nel culo, te ne accorgi perchè te lo comincio a succhiare ancora con più passione. Tu godi improvvisamente ed io bevo tutto con avidità. Lui intanto si toglie dal culo e vuole che faccio la stessa cosa al suo cazzo...mentre lo prendo in bocca arriva lei che si eccita vedendo come spompino il compagno e vuole farsi scopare da te, ma tu sei appena venuto...la troia non si perde d'animo si infila il tuo cazzo nella bocca, ti passa la lingua dappertutto e tu ti riecciti immediatamente, allora la metti giù le apri le gambe e glielo infili tutto nelle fica, stà godendo come una porca, quando mi metto sulla sua faccia e mi faccio leccare tutta, mi lecca bene ...me ne vengo nella sua bocca nello stesso istante in cui tu vieni nella sua fica...mi avvicino a te e ci baciamo godendo
Fyolanda
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16 years ago
juegos,
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La prima volta
Avevo 15 anni e cominciavo a sentire le prime voglie sessuali,gli ormoni chiedevano di essere sfogati ma come tutti i miei coetanei dovevo accontentarmi di qualche bacio dalla compagna di classe piu ardita. Nei momenti di solitudine pero mi rifugiavo nella cantina di casa dove sotto alcuni vecchi scatoloni avevo nascosto alcuni stralci di riviste porno..e cosi quando i miei erano al lavoro scendevo in cantina a sfregare il mio cazzo tra le mani sognando davanti alle immagini di coppie che scopavano in tutte le posizioni..lo facevo al buio con una piccola pila portachiavi visto che la nostra cantina era in mezzo a tante altre ma non chiudevo a chiave per il terrore di rimanerci chiuso dentro per colpa della vecchia serratura..un pomeriggio mentre ero intento a guardare le riviste sentii dei rumori da fuori,spensi la pila e ancora con i pantaloni calati mi avvicinai alla porta per sentire chi fosse. Mi accorsi con sorpresa che la porta era leggermente socchiusa . appena vicino alla porta feci per scorgere nel buio da dove arrivava il rumore ma una mano si infilò dentro . mi usci un grido di paura soffocato..shhoo mi disse ..la mano era scesa e accarezzava il mio cazzo ancora duro da sopra le mutande finche non lo tirò fuori e cominciò a menarmelo per bene..ero eccitato come non mai,era la prima volta che qualcuno me lo prendeva in mano ma dopo alcuni secondi venni in uno schizzo di godimento puro. La mano si ritirò,chiuse la porta e fuggi via insieme alle mie paure. Per un paio di giorni mi guardai intorno per capire di chi fosse la mano,una vicina,un amica,una compagna di classe,ma senza indizi era difficile capire. Tornai allora in cantina ma nella settimana seguente non successe nulla. Quando ormai dopo dieci giorni avevo archiviato la cosa come un episodio isolato successe di nuovo qualcosa..appena chiusa dietro di me la porta della cantina si riapri di qualche centimetro,erano le sei di una serata invernale e fredda e di li a poco avrei scoperto il sesso . mi slacciai i pantaloni,mi calai le mutande,la mano entro e subito prese in mano il mio cazzo. Comincio a masturbarmi in modo delicato poi prese la mia mano e la portò a se ma successe una cosa inaspettata. La mia mano si scontrò contro un membro maschile.. lo stupore mi pervase e ritrassi la mano. Lui scappò via lasciandomi li inebetito. Per due giorni non andai in cantina impaurito da quello che mi era successo ma il terzo giorno ci tornai incuriosito dal fatto che non ero rimasto schifato dell’accaduto. La porta la lasciai socchiusa e dopo qualche minuto arrivò anche lui. Allungò la mano,prese la mia e se la portò al basso ventre.palpai i pantaloni e sentti che c’era un cazzo duro e voglioso di uscire,lo tirai fuori,lo toccai e la voglia che mi scoppiò dentro mi stupi..lui per tutta risposta era entrato dentro chiudendo la porta facendo calare il buio totale. Si chinò davanti a me,mi calò i pantaloni e cominciò a mordere le mutande,le abbassò e prese in bocca il mio cazzo facendomi il primo pompino della mia vita. Lo leccò per pochi secondi poi si rialzò,prese la mia mano e la rimise sul suo cazzo. Cominciai a muoverla masturbandolo fino a che con le mani sulle mie spalle mi fece capire che era arrivato il momento di ricambiare. Mi misi in ginocchio davanti a lui,lo annusai,presi coraggio e me lo infilai in bocca. Aveva un sapore acre ma mi piaceva leccare quella cappella cosi vogliosa della mia bocca. Mi accarezzava il viso mentre io provavo a dar piacere al suo cazzo. Poco dopo mi fece alzare e di fronte a lui prese a leccare ed accarezzareil mio collo,mi piaceva,avevo scoperto una zona esogena del mio corpo. Poi le sue braccia mi abbracciarono tutto il corpo e le sue mani finirono sul mio sedere,strinse le chiappe con forza e con un dito andò a cercare il mio buchino vergine,cercò di infilarlo dentro ma mi fece male e mi scostai. Lui capi e tornò al mio cazzo,mentre lo accarezzava o ansimavo voglioso di venire ma lui si fermò, scese nuovamente con la testa e cominciò a baciarmi il ventre e il pube,poi andò piu sul fianco finchè non trovò il mio sederino, lo baciava e lo leccava come se fosse la cosa piu dolce mai assaggiata. La sua lingua dopo qualche minuto era tra le natiche a cercare cio che prima avevo negato alle sue dita. Sbavava tra il mio culetto tondo e anche se non provavo niente lo lasciavo fare finche il suo dito non tornò alla carica per farsi largo in quel buchetto ora umido della sua saliva . mi scostai anche questa volta certo che lui avrebbe smesso come pochi minuti prima ma cosi non fece. Il suo braccio afferrò le mie coscie in una stretta morsa rigida, il dito invece di fermarsi forzava per entrare ed io spaventato dissi no. In quel momento la sua voce ruppe per la prima volta il silenzio in un rauco sussurro, SE NON VUOI VA BENE,GRIDA , COSI TUTTI CORRERANNO A VEDERE COSA FAI IN CANTINA E SAPRANNO CHE TI PIACE PRENDERE IN BOCCA I CAZZI. Raggelai pensando che aveva ragione e mi bloccai dando la possibilità a lui di continuare a entrare e ad uscire con le dita dal mio culetto vergine. Ad un tratto mi sputò un paio di volte tra le natiche, mi prese e mi sdraiò pancia a terra, si coricò su di me e sentii un bruciore terribile,stava tentando di fare entrare il suo cazzo in me aiutandosi con la mano. Ce la fece, anche perche a pensarci adesso non aveva dimensioni da superdotato. Mentre mi scopava mi baciava la schiena e sussurrava frasi sconnesse e intanto io, passato il bruciore inziale misto alla voglia di andare in bagno, stavo cominciando a provare piacere senza però farlo notare. Pochi secondi dopo mi venne sulla schiena in uno schizzo bollente. Si alzò ,si tirò su i pantaloni e mi sussurrò scusa. Io dal canto mio non dissi niente, provavo ancora un po di dolore e lui come era venuto se ne andò. Io rimasi li ,in posizione fetale, al freddo e coricato sul pavimento di una cantina,inconsapevole di essere stato stuprato da uno sconosciuto che mi aveva fatto del male . quell’ episodio ha cambiato la mia vita, per mesi mi sono chiesto se il piacere che avevo provato era segno della mia omosessualità,anche dopo essere stato a letto con una ragazza ripensavo a uomini e donne indistintamente mentre mi masturbavo. In età adulta ho capito di non essere gay ma semplicemente bisessuale, di provare piacere con uomini e donne prendendo tutte le emozioni che una sessualità senza tabu ti puo dare, essendo però tutti consci di ciò che si fa, senza forzature e violenze . ho promesso a me stesso che mai avrei piu fatto nulla contro la mia volontà.
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16 years ago
admin, 75
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\\\\serata sotto le stelle
La invitò per una serata speciale…..
…. la conobbe tramite un’amica, e con lei ebbe da subito un gran bel feeling, avevano in comune tante cose, tra le quali la passione per la musica. Quella che per intenderci, quando la si ascolta, fa provare una grande emozione e battere forte il cuore.
Andò a prenderla a casa….e quando lei apri la porta senti una fitta al petto per l’emozione. Lo fece accomodare in salone su di un morbido divano, gli offri da bere del martini bianco….che guarda caso era uno dei tanti gusti che avevano in comune. Erano veramente a proprio agio l’uno con l’altro, sembrava si conoscessero da tanto tempo, e provavano una grande emozione a stare insieme. Trascorsero velocemente le ore a ridere e chiacchierare, senza che potessero quasi rendersene conto e cosi decisero in un attimo, concordando senza esitazioni di recarsi in un locale, a trascorrere il resto della serata….che pareva essere cominciata in allegria e in pieno relax.
Arrivò il momento di uscire, fuori si respirava una leggera brezza, non faceva freddo non potevano averne, visto che erano eccitatissimi per la serata e certamente si sarebbero scaldati stando vicini.
Lei era salita di sopra a prepararsi per la splendida serata. Indossò per l’occasione una gonna cortissima ed una camicetta nera trasparente, sotto portava un reggiseno di pizzo nero, nel mezzo dei laccetti di raso, che mettevano in risalto il suo bel seno, delle autoreggenti che rendevano sensuali le sue gambe, la sua eleganza si notava nonostante vestisse molto semplice, e ad ogni modo quell’aria un poco timida ed ingenua la rendeva ancora più sensuale.
Era quello che si sentiva dire spesso…. Quell’ aria da donna bambina, metteva in imbarazzo un poco anche lui, che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso e gli procurava un certo brivido.
Preso dalla curiosità di vederla, la seguì fin sopra a guardarla mentre si vestiva. Lo faceva molto timidamente dato che non era abituata a farsi osservare nell’intimità della propria casa. Prima di uscire si scambiarono alcune carezze, lui non poté più aspettare, la sua eccitazione era troppa ed incontenibile.
La spinse delicatamente sul letto e comincio a baciarla tutta con tanta delicatezza, non voleva sciupare quell’attimo e non voleva certo turbarla!!!! con molta fatica smise, la tirò su dal letto e lei non affatto imbarazzata lo bacio lieve sulle labbra e fini di prepararsi.
Uscirono per recarsi al locale che avevano poco prima scelto, con una bellissima vista .
Entrambi amavano il mare, passeggiare sulla spiaggia o stare seduti ore ad ascoltare il rumore delle onde che vanno ad infrangersi sulla riva. Durante il percorso in macchina chiacchierarono un po e risero tanto nel raccontarsi alcuni episodi vissuti da ciascuno di loro,per entrambi abbastanza buffi e divertenti.
Lui non riusciva a fare a meno di guardarla e timidamente le posava le mani sulle gambe, lei molto divertita lo lasciava fare. Con aria maliziosa ed intrigante tipica di lei, cominciò a muoversi al ritmo della musica che proveniva dallo stereo dell’auto. Per meravigliarla lui…. aveva pensato bene di conoscere per tempo tramite l’amica, che genere di musica le piacesse, cosi sapendo che avrebbe gradito ascoltare la musica del suo idolo preferito, fece in modo che potesse ascoltarla…… amava e adorava Robbie Williams, le sue canzoni specie “ Feel.” e “Angel” la facevano sognare e a lui piaceva ascoltare i suoi sogni e i suoi pensieri.
Più si muoveva in quel modo cosi sensuale, più lui non riusciva a trattenersi dal sfiorarle i fianchi, le gambe ed accarezzarle dolcemente il viso dolce……..ma malizioso!!!!!
Giunsero al locale, lui gentilmente l’aiutò a scendere dalla macchina, pensando non potesse resistere ancora a lungo, decise di stringerla tra le sue braccia, la tiro a se e la baciò appassionatamente e a lungo. Ancora una volta dovette trattenersi e usare tutta l’energia che aveva per reprimere il suo desiderio, era troppo eccitato all’idea di poterla avere, ma ……dovete rimandare ancora una volta quel momento, che non voleva certo sciupare bruciando i tempi.
Quel momento sarebbe stato magico per entrambi, così come avevano deciso che fosse!!
Entrarono mano nella mano, all’interno del locale luci soffuse, un posto molto accogliente, i suoi interni dai colori caldi ed esotici e la musica in sottofondo li accompagnò per tutta la serata.
Durante la cena si scambiarono più volte delle carezze, lei cercava di stuzzicarlo… non che la cosa non le riuscisse gia da qualche ora, e certamente a lui non dispiaceva…tutt’altro!!!
Comincio col descrivergli quali fossero i punti più sensibili del suo corpo, lui ne approfittò chiedendole quante più cose potesse, ma senza destare sospetti circa la curiosità di conoscerla più a fondo, cercava di scoprire quale potesse essere il modo migliore per farle provare piacere quando sarebbe arrivato il momento tanto atteso……..
Terminata la cena, i due decisero di recarsi sulla spiaggia a fare una passeggiata lungomare. Tirava un leggero venticello e il cielo era ricoperto di tante stelle. Lei cominciò a correre, quasi a voler scaldare il suo corpo, leggermente infreddolito per la leggera brezza che tirava e che proveniva dal mare.
Lo chiamava sfidandolo a prenderla se ci fosse riuscito e rideva ….
Lui non se lo fecce ripetere tante volte e fu semplice raggiungerla, la prese tra le sue calde braccia e la strinse a se.
Lo invitò a sedersi sulla sabbia mentre lei con tanta armonia ed in modo sensuale, comincio a ballargli intorno… più ballava e più sembrava piacerle il modo in cui vedeva lui eccitarsi a guardarla. Per lui era una novità, era la prima volta che gli capitava di vedere una donna ballargli intorno in quel modo così erotico, non sapeva che pensare la sua mente correva all’impazzata….e l’unica cosa che voleva era lei solo lei… prenderla e farla sua.
Era talmente bello ed eccitante vederla ballare e muoversi davanti a lui quasi da volere che non smettesse. Lei si allontano, avvicinandosi quanto più possibile alla riva del mare….continuava a muoversi con fare eccitante e provocante, poi comincio a spogliarsi dei suoi vestiti. Lui la guardava estasiato ed incredulo, il suo corpo si intravedeva appena per via della luna piena che si rifletteva sull’acqua, la raggiunse e cominciarono i loro giochi. Comincio a baciarla dappertutto sfiorandole con le labbra e le mani morbide i fianchi sapendo che quello era il suo punto più sensibile, a lei piaceva…. tanto da mandarla in estasi, non capiva più niente di ciò che le accadeva ma si lascio andare a quelle bellissime sensazioni che lui le faceva provare. Scese pian piano sempre piu giù il suo fondo schiena lo mandava in delirio, le avevano disegnato un delicatissimo tatuaggio che lo rendeva ancora più provocante e sexi.
Continuo a baciarla… e lei lo lasciava fare si faceva accarezzare per tutto il corpo, sapeva che quel momento sarebbe stato magico, era gia in estasi.
Lui la porto fuori dall ‘acqua… infreddolita, la sdraiò sulla sabbia continuando a baciarla dappertutto, assaporando ogni minima parte del suo corpo, la sua pelle sapeva di un dolce profumo poteva sentire i suoi molteplici odori che si mischiavano in armonia con l’odore che proveniva dal mare, risultando forti ed inebrianti.
Il corpo di lei comincio a muoversi sotto i baci di lui, che sembravano ogni volta farla sussultare, era eccitante vederla provare tanto piacere.
Anche lei poi comincio a baciarlo dappertutto, prima sul suo bel petto, sul collo fino a scendere tra le gambe per prima accarezzarglielo poi baciarglielo, quel suo modo di fare di toccarlo non capiva perché… ma lo mandava in delirio, il suo tatto cosi delicato quando lo prendeva tra le mani, e il suo modo insolito di baciarlo, non lo lasciava respirare.
I loro odori si mischiarono lui la prese da dietro, penetrandola delicatamente, lei si muoveva davanti al suo corpo con movenze sensuali e tanto eccitanti, gli sembrava di esplodere dal piacere da un momento all’altro, ma non voleva che quel attimo finisse……..
Quando furono al limite del piacere lui riprese a baciarle i seni turgidi, tra le gambe, più la baciava più lui sembrava provare un immensa eccitazione, la sua dolcezza nel farsi amare era fuori dal comune, la sua ingenuità la rendeva più sensuale e il suo corpo liscio e profumato lo mandava in delirio.
La prese di nuovo con tanta dolcezza muovendosi su di lei prima lentamente poi con più energia fino a farla godere per poi godere nello stesso istante anche lui.
Rimasero abbracciati… stretti quasi da non volersi staccare, perché quegli attimi tanto attesi sospirati e intimi non potessero finire mai….ma ricominciare fino al sorgere del sole.
Soffiocarezza
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16 years ago
Soffiocarezza,
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Un giorno x caso
Me ne accorsi una volta mentre mi cambiavo d'abito.
Siccome avevo fretta mi ero dimenticata di chiudere la porta.
Fu appena un istante, ma quando mi girai, per rimettere a posto i jeans, intravidi abbastanza bene la sua figura ritrarsi di scatto per non farsi vedere.
Dato che tutto si era svolto così velocemente e che nella stanza non c'era molta luce, per uscire dall'imbarazzo mi fu facile fingere di non aver visto nulla.
Ma mi sentivo lo stesso offesa e umiliata, per essere stata tradita da una persona per la quale provavo un enorme affetto, da mio fratello.Quello che mi aveva fatto mi sembrava una specie di molestia o di violenza sessuale, poiché aveva violato la mia intimità e incurante dei legami di sangue aveva approfittato della situazione per appagare i suoi istinti da maiale.
Inoltre il pensiero che eccitato fosse andato a masturbarsi nella sua camera mi faceva orrore.
Tuttavia non avevo il coraggio di reagire.
Tante volte mi ero chiesta cosa avrei fatto in situazioni del genere, se avrei avuto la prontezza di denunciare un tizio che mi avesse molestata in qualche modo.Sapevo bene che la ragione sarebbe stata tutta dalla mia parte, ma nonostante ciò la vergogna e l'imbarazzo in me erano troppo grandi.
Così mio fratello continuò a spiarmi e io non dissi nulla.
D'altra parte devo ammettere che lui era molto discreto nel suo vizio, e continuava a comportarsi per tutto il resto come il migliore dei fratelli.
Inoltre, siccome l'animo umana si adatta a tutto per difendersi, io non provavo più tanto disgusto ad essere spiata.
Devo anzi confessare che dopo un po' cominciò a piacermi.
Prima di tutto perché in quel periodo mi annoiavo parecchio e qualsiasi cosa che risultasse fuori dalla banale quotidianità mi pareva molto eccitante o per lo meno mi incuriosiva facendomi così distrarre.
Secondariamente tutta questa faccenda soddisfava la mia vanità, mi faceva sentire molto sensuale e desiderabile, sicché, col passar del tempo, godevo sempre di più di questa forma di esibizionismo.
Tanto grande divenne il piacere di esibirmi che non ne potevo fare più a meno.
Avevo bisogno di sapermi guardata con occhi pieni di desiderio.
Ciò mi inebriava , mi faceva sentire la protagonista di quel piccolo universo formato da me e da mio fratello.
Lui era il mortale che ammirava e desiderava ed io ero la dea che si lasciava ammirare e desiderare.
Per di più potevo abbandonarmi a questo "illecito" piacere senza la paura di venir considerata da chi conoscevo come una puttana, una che si diverte a farla vedere.
Infatti rimaneva una cosa segreta tra me e mio fratello, e neppure lui poteva considerarmi una troia, visto che io facevo finta di non accorgermi di essere spiata.
Ma in seguito cominciò a ossessionarmi un pensiero.
Sempre più spesso, quando mi mostravo a lui, mi capitava di pensare a come dovesse essere eccitato e a quanto dovesse avercelo duro.
Così non potei fare a meno di pensare anche al suo cazzo e a come dovesse essere.
Allora, avendo visto già abbastanza cazzi, avevo acquisito una certa esperienza in materia, e qualche volta, vedendo un bell'uomo, mi capitava di immaginare come fosse fatto il suo cazzo.
Ben presto quindi mi ritrovai a desiderare di vedere il cazzo di mio fratello, per sapere come fosse.
In fine il desiderio di vedere il cazzo di mio fratello si tramutò nel desiderio di toccarlo, di stringerlo nelle mani, di cacciarmelo in bocca, di far correre la mia lingua dai testicoli fino al glande, di sentirlo nella mia fica .
La voglia del suo cazzo oramai mi eccitava a tal punto che la notte prima di addormentarmi mi dovevo masturbare.
Quando poi mi esibivo, l'eccitazione era tale che un giorno non resistetti e mi masturbai proprio mentre sapevo che mi spiava.
Ma quando finii di masturbarmi la vergogna mi travolse.
Non potevo più guardare in faccia mio fratello senza arrossire.
Il fatto che mi aveva visto masturbarmi mi tormentava talmente che non volli più continuare con quelle maledette esibizioni.
Così non mi facevo più vedere nuda da mio fratello, prendevo tutte le precauzioni possibili perché non mi spiasse, chiudevo sempre bene la porta e addirittura appendevo qualche cosa alla maniglia per impedirgli di vedere dal buco della serratura.
Ma la notte continuavo a masturbarmi pensando al cazzo di mio fratello.
Finché un giorno fui io, spinta dal desiderio, a spiare mio fratello.
Se ne stava seduto sul letto della sua cameretta a guardare un giornale porno, dopo poco si sbottonò i pantaloni, abbassò le mutande e tirò fuori uno splendido cazzo duro.
Forse perché lo avevo desiderato tanto, ma mi sembrò il più bel cazzo che avessi visto, non era molto lungo ma era bello largo e grosso, dava l'idea di essere una specie di colonna massiccia e tozza.
Con la mano sinistra strinse il cazzo sotto le palle e poi con la mano destra prese a masturbarsi, all'inizio molto lentamente poi sempre più forte e velocemente , finché non reclinò la testa all'indietro e il suo sperma schizzò dal cazzo per poi ricadere sul ventre.
Da allora presi a spiarlo, a non perdermi una sola occasione per poter vedere quel suo bel culetto così piccolo e sodo, le sue gambe belle e muscolose, ma soprattutto il suo meraviglioso cazzo.
La paura di essere scoperta rendeva poi la cosa ancora più eccitante.
Non ricordo più quanto durò la cosa.
Ma è certo che ricorderò sempre quanto accadde quell'estate.
Mio padre aveva preso in affitto una casa vicino al mare, ed era mia abitudine andare in spiaggia da sola la mattina molto presto e poi andarmene quando si faceva troppo affollata per i miei gusti, vi tornavo poi nel tardo pomeriggio quando la maggior parte della gente se ne era andata.
Ma proprio il 15 d'agosto non ero riuscita ad alzarmi presto e così pensando a quanto dovesse essere affollata la spiaggia quel giorno non avevo proprio voglia di andarci.
Sennonché mio fratello cercò di dissuadermi, mi disse che ero solo una snob, una di quelle persone che si tiene a distanza dalla massa per il puro gusto di sentirsi appartenente a qualche presunta élite dello spirito.
Insomma, tanto mi provocò che per non dargli ragione accettai di andare con lui alla spiaggia.
Appena fummo arrivati mi diressi subito verso una cabina, ma il caro fratellino mi disse che quella che avevo scelta non andava bene perché dietro aveva un bel buco e qualcuno avrebbe potuto spiarmi.
Non mi meravigliò affatto che sapesse del buco, data la sua passione per "l'osservazione della passera", doveva conoscere bene ogni cabina di quella spiaggia.
Così nella cabina col buco ci andò lui.
Da quando eravamo arrivati al mare io avevo smesso di spiare mio fratello, il sole, il mare, la spiaggia, le notti passate a ballare insieme ad amici mi avevano assai distratta.
Ma adesso quell'occasione mi fece venire una voglia tremenda di rivedere il bel cazzo di mio fratello, tanto più che alla vista di tutta quella gran massa di gente che affollava la spiaggia fino all'inverosimile pensavo che quella mattina mi sarei annoiata a morte, sicché mi decisi a dare una sbirciatina.
Mio fratello se ne stava seduto proprio davanti al buco e si masturbava tranquillamente.
Pareva proprio che lo facesse a posta per essere visto da me.
Quella che era al principio solo un impressione divenne subito dopo una certezza, lui sapeva, quello spettacolo era solo per me.
Ero umiliata e infuriata, giuro che in quel momento avrei voluto tagliarglielo quel cazzo.
Letteralmente fuori di me lo chiamai, lui aprì la porta della cabina e se ne stette lì davanti a me nudo col cazzo duro contro il mio corpo.
Non sapevo più cosa dire o fare, non riuscivo più neppure a reggere il suo sguardo, dovevo abbassare gli occhi, ma così era anche peggio perché dovevo posare lo sguardo sul suo cazzo.
Allora lui mi prese per un braccio e mi tirò dentro la cabina.
Tenendomi stretta a sé cercava di toccarmi ovunque potesse.
La voglia di scoparmi era così forte in lui che lo rendeva violento, ogni suo gesto era dominato da una frenesia incontrollabile.
Quando mi spogliò le sue mani quasi tremavano, se fosse stato più calmo ci avrebbe messo molto meno a mettermi nuda.
Poi mi girò e mi fece piegare, sentii la sua verga tra le natiche e un momento dopo era già dentro la mia fica.
Menò dei colpi tremendi dentro me, la passione gli aveva fatto perdere il controllo di sé.
La sua fame sessuale sembrava placarsi solo dandomi dei colpi di cazzo così forti che mi costringevano a reggermi alla porta per non cadere a terra.
A ogni colpo tremavo letteralmente tutta e mi sembrava che non avrei potuto godere di più.
Avrei voluto gemere e strillare con tutta la voce che avevo, ma dovevo trattenermi per paura di essere sentita da qualcuno.
Quando venne, oltre che piacere provai anche un certo sollievo, perché non credo che avrei potuto continuare a godere così tanto senza fiatare.
Adesso ogni volta che gli va mi scopa, senza tanti riguardi, non parliamo mai delle scopate che ci facciamo, e fino a quando non gli prende la voglia ci comportiamo come fanno normalmente fratello e sorella;PS. io sono del 75 ed mia sorella e del 1970
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16 years ago
sicilianodok,
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Dream
Ho dei bellissimi capelli ricci, e mi piace portarli lunghi per poter schiaffeggiarmi il viso quando sono bagnati, mentre agito la testa in preda all’eccitazione, davanti allo specchio, a piedi nudi, depilato. Magari con delle scarpe da donna, e uno zucchino in culo che mi riempie lo sfintere lubrificato, senza far male, stimolando ulteriormente la mia erezione. Mi piace farlo con il cock-ring, e permettere così alle vene del mio cazzo di uscire fuori per bene a mostrare tutta la mia eccitazione da feticista. Quando mi masturbo a volte sono completamente nudo, altre volte indosso dei vestiti da donna, dell’intimo femminile, o dei jeans attillati per dare risalto alle forme del mio culo. In questi casi dai jeans faccio uscire il cazzo duro attraverso la cerniera abbassata, tenendo il bottone attaccato all'asola.
Mi piace anche mettermi dentro la vasca da bagno, indossando borchie, collari, braccialetti ai polsi, cavigliere da donna, orecchini. Con del rossetto completo la mia porcaggine estetica e inizio a pisciarmi addosso, e a sentire così il calore del mio piscio che scalda il mio corpo inturgidito, fremente, e l’odore della mia urina che frizza nelle mie narici, mentre il gusto amarognolo mi stimola la salivazione permettendomi di irrorare il mio cazzo duro di saliva, e masturbarmi così, in scioltezza, fino a che uno schizzo di sborra calda non mi si appiccica sul ventre, sui piedi, sul viso, o in bocca. Adoro poi ammirarmi allo specchio dopo essermi venuto addosso, col cazzo semiduro a penzoloni, e i prodotti del mio corpo che mi scivolano addosso fino ai piedi nudi. Mentre mi faccio le seghe mi piace sculacciarmi, e sentire il rumore dello schiaffeggio che riecheggia nella stanza, per poi guardare allo specchio i lievi segni che mi piace lasciare sul mio culo tondo e sodo. Certe volte, raramente ma con grande eccitazione, gioco anche con i miei escrementi, anch’essi ben caldi, consistenti. In queste occasioni stendo dei sacchettoni di plastica bianchi sul pavimento, mi ci sdraio sopra, sistemo lo specchio di fronte a me, la faccio tutta e, mentre il cazzo mi diventa sempre più duro, inizio a palpeggiarmi finchè non mi sono svuotato per bene la pancia. Dopodichè prendo un po’ della mia merda e me la spalmo addosso, su tutto il corpo, mentre il cazzo depilato inizia a gonfiarsi di sborra senza che lo tocchi. Poi mi abbandono e inizio a rotolarmi sul pavimento, masturbandomi. A volte delicatamente, altre volte in modo forsennato. E mi sborro in bocca, in faccia, sui piedi, dove capita. Poi mi faccio una bella doccia calda per ripulirmi a puntino, e mi metto a guardare il filmato di ciò che ho fatto qualche minuto prima, facendomi un’altra sega. A volte mi riprendo anche quando mi riguardo.
Il mio sogno è quello di trovare un ragazzo 25 enne, magrissimo, imberbe, completamente depilato, che sorrida dolcemente, con un bel visino dolce e le labbra carnose, che abbia delle belle mani sottili e dei bellissimi piedi, a cui piaccia indossare collanine e braccialetti, magari con un bel piercing sulla lingua, o sul labbro, e a cui piaccia fare le stesse cose che piace fare a me. Farei tutto quello che mi chiede senza eccezioni. Passerei le giornate a farlo sborrare.
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16 years ago
admin, 75
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Quello che spesso si sogna
quante si sogna o si vorrebbe incontrare in un bel centro commerciale una bella persona che ti guarda....che ti segue....e poi...si combina...
beh...ieri mi è successo ...ero seduto ad aspettare ...fuori da un negozio in una grande centro romano si avvicina un ragazzo giovane...e si mette a fumare...ogni tanto guarda...in giro...e me...
poi mi alzo...vedo vetrine di altri negozi...e lui si alza e dalla parte opposta mi osserva...vado piu avanti svolto angolo...e lui lo trovo seduto in un muretto...come passo si alza....e li ho capito...
sono andato verso la toilette...lui dietro di me...sono entrato sull'ultima porta...e lui quella vicina...poi sento che dice qui è sporco...ed io se vuoi usa la mia...è entrato ed io ho chiuso ..ci siamo guardati...e ci siamo baciati in modo molto passionale...mi dice ti piaccio...ed io...: molto carino unbel corpo...una bocca favolosa...sento due natiche sode ...ed un cazzo grosso e duro...ed io gli dico...ti piaccio tantissimo...(indossavo una canotta nera...ed un pantalone..aderente rigato....occhiali da sole...devo dire che stavo molto figo) ....poi... lo tiro fuori... e lui a me...ci seghiamo mentre ci baciamo...intensamente...stupendo...siamo stati abbracciati...molto...e poi ............speriamo di rivederci...chissa...?
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16 years ago
BELLUOMOPERTE,
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Storie di una travestita 5
Ultimo giorno di aprile, finalmente dopo numerosi contatti e chiacchierate su msn io e jimys ci siamo incontrati. È venuto a prendermi ed il primo impatto è stato buono, mi è piaciuto ancor di + di quando l’avevo visto in foto, belle labbra tutte da baciare.
Siamo arrivati a casa e sono andata di corsa a vestirmi, lui in tanto era sul letto che stava al pc, immaginavo di trovarlo nudo come tanti altri fanno, invece no era ancora vestito. Io mi sono messa al fianco di lui sul letto ed abbiamo cominciato a parlare fino a quando mi ferma e mi chiede. Posso baciarti?io silenziosa per un po’ pensavo non mi hanno mai chiesto ciò, e di conseguenza ho risposto: certo, baciava benissimo, non mi sarei staccata nemmeno un secondo dalle sue labbra. Poi ricominciamo a parlare fino a quando non decidiamo di iniziare a fare qualcosa. Allora lui si è spogliato, io gli tolgo le mutande e comincio a manipolare il suo bel cazzo e comincio a leccarlo per un po’.
Dopo un po’ mi chiede di mettermi a pancia in giù, e sento le sue mani che toccano il mio sedere, scivolando giù per le mie gambe, e ad un certo punto sento la sua lingua che sfiora il mio buchetto che poi comincia a leccare per bene, stavo impazzendo la sentivo quasi entrare dentro.. gli chiedo di fare un bel 69, e mentre lui mi lecca l’interno coscia e il mio buchetto, io lo spompo per bene fino a leccargli anche il suo buchetto vergine, delizioso da leccare e piacevole anche per lui che mai lo avevano leccato li.
Mi dice che vuole scoparmi ed io quindi mi metto a pecora permettendo a lui di entrarmi dentro, fremevo di voglia d’essere scopata da lui mi è entrato dentro con il suo cazzo lungo 17 cm e ben messo di circonferenza(tanto che un po’ di dolore inizialmente l’ho sentito) era bello sentirlo dentro di me scivolare, dentro e fuori mentre ci baciavamo in continuazione, finalmente un maschione che mi scopa come voglio io, e non come tanti che scopano solo per un piacere loro senza pensare all’altra persona, mi sentivo realmente desiderata.
Quando è venuto ho visto uscire il cazzo dal mio buchetto ed il preservativo pienissimo di sperma, mai visto tanto bene.
Successivamente ci siamo rimessi nel letto a parlare del + e del -, quando lui mi dice; il bimbo si è risvegliato, allora io mi butto con le mie labbra e la mia lingua a succhiarglielo per bene leccarlo dappertutto palle buco ecc, mentre partivano anche delle belle slinguazzate tra la mia e la sua lingua. Ricomincia a scoparmi prendendo i punti giusti sempre alla pecorina, quando ad un certo punto io mi distendo per aver lui disteso su di me, continuava a spingere nei punti giusti del mio ano, tanto che ad un certo punto sento di star per venire senza che mi toccavo, infatti mentre lui continuava a scoparmi io raggiungo un piacere enorme che per la prima volta ho vissuto senza toccarmi.
Una bella scopata da rifare con lui senza dubbio baci sabry
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2
16 years ago
bribri83tp,
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Last visit: 4 years ago
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90 centimetri
Sulla tastiera del cellulare digito il numero dell'Ospedale. Pochi squilli e una voce femminile mi dà risposta all'altro capo del telefono.
- Ospedale… desidera?
- Mi scusi signorina, vorrei avere notizie di un paziente di nome Luciano Piaggio. Si è procurato una lesione ad una gamba durante una partita di pallone nel pomeriggio.
- Stia in linea. Le passo il reparto di ortopedia.
Resto benevolmente impressionato dal intonazione sensuale della voce della centralinista, diversa da quella cantilenante delle telefoniste di molte aziende con cui mantengo rapporti per questioni di lavoro. Assorto nei miei pensieri, e dalla musichetta della messa in attesa, sono riportato alla realtà da una voce maschile all'altro capo del telefono.
- Mi spiace, ma in questo reparto non abbiamo ricoverato nessun Luciano Piaggio, dica alla centralinista di passarle il Pronto Soccorso, solo loro potranno esserle d'aiuto.
Digito ancora una volta il numero del centralino dell'ospedale. La voce femminile che risponde è la medesima di prima.
- Ospedale...
- Signorina può verificare se il signor Luciano Piaggio è ancora ricoverato. Ho parlato con un infermiere della clinica ortopedica e mi ha informato che nel loro reparto non è degente nessun paziente con quel nome. Forse è ancora al Pronto Soccorso.
- Se ha pazienza e rimane in linea mentre rispondo ad altre telefonate controllo sul terminale del computer dove risulta ricoverato.
- La ringrazio tantissimo. Rimango in linea.
La musichetta fa da sottofondo agli interminabili momenti d'attesa.
- Ho controllato. La persona che lei cerca è stata dimessa.
- Meglio così. - rispondo.
Preso da un improvviso impulso di fare conoscenza con la donna che sta all'altro capo del telefono proseguo a parlarle.
- Mi scusi se insisto, ma volevo congratularmi con lei per il modo professionale con cui svolge il suo lavoro. Non è cosa da poco, specie di questi tempi. Mi farebbe piacere conoscerla di persona. Perché non usciamo insieme stasera? Potremmo andare in pizzeria e poi in discoteca.
- Perché no. - risponde di getto, sorprendendomi non poco.
- Termino il servizio alle otto e mezza. Se passi a prendermi potremmo trascorrere una piacevole serata in compagnia.
- Va bene. - rispondo.
- Alle otto e mezza sarò lì. A proposito... il mio nome è Fabio.
- Quando raggiungi la portineria ai custodi devi dire che vieni da me. Loro mi conoscono, tutte le sere c'è qualcuno che viene a prendermi per riportarmi a casa. Mi chiamo Mariagrazia, ma qui tutti mi chiamano Grazia. Beh, ora ti saluto, ho altre telefonate in attesa, ciao! Ci vediamo stasera.
La linea s'interrompe. Non sto più nella pelle. Una giornata che pareva nata sotto cattivi auspici promette di concludersi con una nottata di sesso.
Alle otto e trenta mi presento davanti alla portineria dell'ospedale. Arresto la Bmw dinanzi alla garretta. I custodi mi indicano dove è ubicato il centralino. Percorro un breve viale e mi ritrovo davanti ad un piccolo edificio. Sulla porta c’è piazzata una targa: "Azienda Ospedaliera Centrale Telefonica". Scendo dall'auto e mi precipito alla porta. Busso.
- Avanti, è aperto. - dà risposta una voce.
Giro la maniglia ed entro.
- Ciao! Ancora un minuto e sono pronta.
Ciò che i miei occhi vedono mi lascia impietrito. Davanti ho una ragazza di una trentina d'anni alta non più di novanta centimetri. Grazia è una nana.
- Andiamo? Io sono pronta.
Rapida scende dal seggiolino e mi viene incontro con l'intenzione di scambiare dei convenevoli baci sulle guance. Fletto le ginocchia e contraccambio il saluto.
In che cazzo di situazione sono andato a cacciarmi, penso. Da com'era iniziata la giornata dovevo immaginarlo che sarebbe finita male. Che il personale addetto a questo tipo di attività fosse affetto da qualche menomazione fisica era da mettere nel conto. Adesso dove la porto questa? Occorre che m'inventi una scusa plausibile e rinunci a portarla in giro. Ora capisco perché c’è sempre qualcuno che viene a prenderla e l’accompagna a casa ogni sera. I suoi genitori, magari!
Grazia mi prende sottobraccio e insieme ci avviamo verso la macchina.
- Hai deciso dove andremo a mangiare la pizza? - mi chiede quando ha preso posto sul sedile della vettura.
- Veramente non ho molta fame, ma conosco un posto isolato in campagna, dove preparano una buonissima pizza.
- Perché non andiamo in qualche pizzeria del centro. Al "Cenacolo" ci vanno tutti i giovani della città. Andiamo lì, dai... e poi non ci sono mai stata.
D’improvviso mi sento crollare il mondo addosso. E' lì che il sabato sera sono soliti andare a cena i miei amici. Ci farò una figura di merda se mi vedono in compagnia con questa tizia qui.
- Dai metti in moto, abbiamo la notte davanti a noi. - strilla poggiandomi la mano sulla mia che sta appiccicata sul volante.
Raggiungiamo il centro della città in pochi minuti. Giro attorno l'isolato dove è situata la pizzeria alla ricerca di un posto dove parcheggiare l'automobile. Lo trovo in un viottolo poco distante dal locale. A piedi, con lei al fianco, m'incammino verso il ristorante. A chi ci guarda dobbiamo sembrare una coppia male assortita. Io sono alto un metro e ottanta, lei novanta centimetri.
La sua andatura è caracollante a causa delle gambe arcuate ed i tacchi alti. In compenso ha il viso dolcissimo. Da quello che riesco ad intuire è dotata di una intelligenza fuori del comune.
La conversazione a tavola non languisce, soprattutto per merito suo. Per quanto mi riguarda non desidero altro che la giornata termini al più presto.
La serata in pizzeria trascorre in modo piacevole, per fortuna nessuno dei miei amici si è presentato nel locale. Beati loro! Sicuramente avranno trovato qualcosa di meglio da fare piuttosto che trascorrere la serata in compagnia di una nana.
- Ora che abbiamo terminato di cenare perché non andiamo a fare quattro salti in discoteca?
Il vino bianco che sto sorseggiando mi va di traverso. Emetto alcuni colpi di tosse prima di risponderle, ma lei insiste.
- Sì dai, andiamo a "L'Altro Mondo", c'è sempre un casino di gente lì. - afferma sorridendo.
- Ma... veramente è tardi.
- Tardi? Ma, sono appena le undici. Domani è domenica, avremo tutto il tempo necessario per riposare.
Non sono in grado di oppormi. Grazia si avvia verso l'uscita del ristorante. Pago il conto e la raggiungo.
La discoteca è situata a pochi chilometri dalla città. Impieghiamo una ventina di minuti per arrivarci ed altrettanti per trovare un posto dove parcheggiare l’autovettura. Una baraonda di ragazzi e ragazze da sfogo alla gioia di vivere, muovendosi sulla pista da ballo al suono di musica sudamericana. Il buio e la confusione mi sono di aiuto consentendomi di nascondermi alla vista di eventuali conoscenti. Molly è scatenata. Non vuole saperne di stare seduta al tavolino e ascoltare la musica. Afferra la mia mano e mi trascina sulla pista da ballo.
Sono le tre di notte quando usciamo dal locale.
- Ora ti porto a casa. - le dico.
- Si, grazie, non dimenticherò mai questa serata, è stata molto importante per me.
Il tragitto di ritorno sembra più corto di quello dell'andata.
- Ecco, abito lì. - dice, quando raggiungo Via De Gasperi. - Parcheggia all'ombra di quei platani.
A quest'ora della notte non c'è anima viva in giro. Qualche rara autovettura transita per la via e scuote il silenzio di una città semiaddormentata
- Questa sera mi hai fatto il regalo più bello della mia vita. Vorrei ricambiare in qualche modo la tua cortesia.
Per nulla imbarazzata Si libera della gonna e subito dopo della camicetta. Senza che possa fermarla s'inginocchia sotto il volante fra le mie gambe. Colto di sorpresa non so che fare. Lei è più veloce del mio stupore, abbassa la lampo dei miei pantaloni ed estrae l'uccello.
Le sue piccole mani iniziarono a masturbarmi.
- No! Ma cosa fai, cosa ti viene in mente. - dico, cercando di allontanarla
- Ti voglio far godere! E' l'unica maniera che conosco per ringraziarti.
Le sapienti movenze delle sue dita inturgidiscono il cazzo che si erge diritto fra le mie cosce. Non oppongo alcuna resistenza e la lascio proseguire nell'opera che ha cominciato. Dall'angolo della bocca le scendono gocce di saliva, come se fosse in procinto di assaporare il suo dolce preferito. E' scatenata. Prima di stasera non avevo mai visto una donna in quello stato. Con una mano inizia a massaggiarmi i testicoli, mentre con l'altra continua a menarmi l'uccello fino a farmi male, infine decide di sputare un grumo di saliva sulla cappella.
La mano scorre sul cazzo con molta naturalezza. Nessun'altra donna è riuscita a farmi una sega in questo modo. Solleva il capo e mi guarda in viso, poi affonda di nuovo la bocca sulla cappella.
Mi scopro a fantasticare sulle sue labbra così soffici da fare invidia alla morbidezza di una fica. Lei continua a farmi godere accarezzandomi a turno i testicoli e l'uccello. Lo sfregare della cappella sulla superficie delle sue labbra mi dona attimi d'irrefrenabile piacere. Le gambe iniziano a tremarmi ad ogni penetrazione. Tutt'a un tratto interrompe per qualche istante la sua azione. La vedo inumidire di saliva un dito della mano. Lo adagia intorno al buco del mio culo. Ripete quest'operazione alcune volte, mentre con l'altra mano continua a menarmi l'uccello. Infine con molta delicatezza introduce il ditino nel mio sfintere. Ho un sobbalzo. E’ la prima volta che qualcuno m'incula.
Prosegue imperterrita nella sua azione. La gradevole sensazione di prurito che sa trasmettermi il dito si accompagna all'intenso piacere delle labbra che si abbassano sulla cappella. Sborro irrigidendomi in tutto il corpo, trascinando anche lei in un vortice di piacere. Grazia non vuole ingurgitare lo sperma, cerca di trattenere il liquido in una mano, ma le fuoriesce fra le dita. La osservo divertito durante questa manovra. Prendo dal cruscotto un paio di fazzoletti di carta e glieli porgo. Grazia risale dalla scomoda posizione sotto il volante e torna a sedersi al mio fianco. La luce dei lampioni illumina il suo corpo candido e i seni minuti su cui spiccano le areole dei capezzoli appuntiti.
- Ti è piaciuto? - mi chiede.
- Sì molto, e a te?
- Anche a me. - risponde.
Premo il pulsante che comanda i sedili ribaltabili e li abbasso. I nostri corpi vengono a trovarsi l'uno di fianco all'altro. A dire il vero io sto un poco più in alto, lei più in basso. Posso vedere la fenditura della passerina parzialmente nascosta da una rada peluria. Con la mano risalgo le cosce e vado a scoprire la deliziosa apertura della fica. Ha gambe bianche come la neve. I piedi perfetti. L'ombelico tondo, tondo...
Il cazzo mi si arrapa ancora una volta. Sfioro con la mano la passerina, toccandola per la prima volta. E' tutta bagnata. Con le dita le sfioro le grandi labbra e il clitoride. E' turgido, gonfio e ben sviluppato. Non so resistere a lungo. La penetro con le dita.
La parete della passerina è tremendamente stretta. Ancor più eccitato sollevo Grazia di peso. La prendo per i fianchi e la pongo a cavallo sul mio bacino. La sua mano prende l'uccello e se lo infila nella fica inarcandosi all'indietro con la schiena per facilitare la penetrazione.
- Ce l'hai stretta. - dico.
Riesco a penetrarla aiutato dal fluido abbondante che le addolcisce il dolore. Grida al mio primo affondo. Non voglio farla soffrire e l'invito ad assecondare i miei movimenti. Finalmente prendiamo il giusto ritmo. Eccitato come sono vengo dopo pochi colpi. Non ho neanche il tempo di estrarlo e le sborro dentro.
E' tardi. Le lancette dell'orologio segnano le quattro del mattino. Ci rivestiamo e subito dopo ci salutiamo.
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16 years ago
ILPUNTOG,
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Roberta al centro dell’attenzione
Venerdì riceviamo una telefonata d’invito a cena da Agata e Silvio, i nostri complici erotici.
Spesso, scherzando, definiamo la nostra amicizia come un’associazione per delinquere a scopo erotico. In effetti, è grazie a Agata che Roberta, la mia compagna, ha abbandonato ogni titubanza concedendosi ai piaceri delle attenzioni di più uomini.
Oltre a noi era invitata anche un’altra coppia d’amici ma si era presentato solo Paolo poiché la sua fidanzata, Roberta, rientrando dall’estero, aveva perso la coincidenza con l’aereo a Roma, quindi l’ora del suo arrivo qui a Torino era ormai diventata una questione di pura statistica.
La cena si è svolta senza note di rilievo tranne il cibo poiché Agata è un’ottima cuoca anche se ha il vizio di rivoluzionare le ricette che ogni tanto le passo.
Seduti sul loro divano ci stiamo gustando un buon bicchiere di Calvados quando Agata chiede a Roberta se non deve andare in bagno. Alla sua risposta affermativa le due donne ci lasciano alle nostre discussioni.
Restano via molto, immagino che abbiano le loro cose da dirsi, quindi rivolgo nuovamente la mia attenzione ai due amici e mi dimentico di loro.
Quando ritornano, Roberta sì attrespola su di uno sgabello tipo bar che è posto quasi al centro della stanza mentre Agata prende il suo precedente posto al mio fianco. Nel farlo si strofina contro di me invadendo le mie narici con il suo profumo che personalmente trovo molto caldo e sensuale.
La sua vicinanza solletica la mia fantasia, non riesco a non pensare alle sue labbra sul mio membro e alle sensazioni che mi avevano regalato. A fatica cerco di mascherare le mie sensazioni e quando riprendo un minimo di controllo, tale da poter ascoltare quello che si dice, sento la voce di Agata affermare:
- Mi spiace per Roberta, questa sera era stata combinata per sei… pari… ma possiamo sempre inventarci qualcosa!
Ad esempio un’idea si sta prendendo forma nel mio cervellino malato. Sai la rabbia di Roberta, quando le racconteremo di questa sera, al pensiero di cosa si è persa!-
L’espressione di Roberta mi lascia intuire che lei sa qualcosa più di me, lo vedo dalla luce che ha negli occhi, uno sguardo che non lascia dubbi: sa che sta per far sesso !
Agata si alza dal divano, esce dalla stanza e subito ritorna con una sciarpa di seta blu. La arrotola fa le sue mani, gioca con essa, poi si avvicina a Roberta e dopo un’occhiata d’intesa le benda gli occhi.
Le sciarpe sono due, l’altra se la passa attorno al collo.
Nessuno di noi conosce le sue intenzioni, ci scambiamo fugaci occhiate interrogative che restano senza risposta.
Intanto le mani di Agata iniziano a sbottonare il vestito di lino leggero che indossa Roberta. Lentamente il suo reggiseno compare tra l’apertura del vestito. Roberta lascia fare, con mio gran rammarico, non posso vedere i suoi occhi ma la bocca ha un’espressione d’estrema concentrazione.
L’abito le è calato sino in vita senza nessuna reazione da parte sua. A questo punto Agata prende per mano Paolo e lo accompagna alle spalle di Roberta. Lui prima le accarezza le spalle, scende lungo le braccia sino in vita e la cinge, poi le sue mani passano sul bacino e lentamente salgono verso il seno. La bacia sul collo mentre stringe le coppe con forza, solo ora Roberta da segni di vita socchiudendo la bocca ed emettendo un sospiro. Gli slaccia il reggiseno e lo sfila via con dolcezza, afferra nuovamente le mammelle traendola a se, questo è quello che aspettava Agata che con parole d’invito le fa alzare il sedere in modo da spogliarla completamente.
Non l’avevo notato a casa ma vedo che Roberta indossa uno splendido reggicalze in tinta con il reggiseno e i ridottissimi slip. Anzi sono sicuro che non è uscita così da casa. Si sia cambiata quando è andata in bagno, mi domandai da quanto tempo usciva di casa con un cambio di biancheria sexy nella borsetta, pronta ad ogni evenienza. Questo pensiero mi eccitava e, al tempo stesso, turbava.
Agata, ora, prende Silvio e lo accompagna davanti a Roberta poi si pone di lato in modo da non impedirmi la visuale. Lui accarezza, con ambedue le mani, le gambe di Roberta sopra le calze, sale sino agli elastici del reggicalze e li tira leggermente per poi lasciarli facendoli schioccare sulla pelle.
Lei inizia ad eccitarsi e apre leggermente le gambe. Lui cerca di slacciare gli elastici per sfilarle gli slip ma Agata lo ferma dicendogli: - guarda bene!-
Sono incuriosito e osservo meglio, noto che le mutandine di Roberta hanno due fermagli ai lati, come quelli delle spogliarelliste. Mi domando: - ma dove avrà preso quella biancheria -. Sospetto che sotto ci sia lo zampino di Agata.
Silvio, capita la situazione, libera prima un lato degli slip intrufolando la sua mano nell’apertura. Le sue dita giocano con la bionda peluria della mia donna mentre le mani di Paolo stuzzicano il seno alternano lievi strizzatine ai capezzoli a baci sul collo o sulla schiena. A lei piace questa situazione e lentamente si sta abbandonando al tra le braccia dell’uomo che sta dietro di lei.
Con un ultimo gesto le mutandine le sono sfilate via attraverso gli elastici del reggicalze, ora è pronta, le parti del suo corpo che lei vuole concedere e da cui vuole trarre piacere sono denudate e oscenamente offerte ai due uomini.
Sempre bendata non può vedere Agata che si porta alle sue spalle e dopo aver allontanato Paolo si sostituisce a lui. Osservare le mani di una donna che accarezzano Roberta mi provoca delle sensazioni sino ad ora sconosciute. Con decisione, Agata, afferra le sue mani e le porta dietro la schiena e con la seconda sciarpa le lega mentre le sussurra delle frasi tranquillizzanti. Quindi la abbandona all’attenzione dei due uomini e viene davanti a me. Il suo vestito è chiuso sulla schiena, mentre se lo slaccia il suo seno sembra volerlo strappare. Pochi bottoni, una zip e il vestito cade ai suoi piedi. Sotto porta la stessa biancheria di Roberta, escluso il reggiseno, con una voce che mi fa vibrare il basso ventre mi dice: - toglimi le mutandine! - non è una richiesta…è un ordine.
Si fa spazio in mezzo alle mie gambe e spinge in avanti il ventre. Raddrizzo la schiena e appoggio le labbra alla sua pancia, proprio sotto il reggicalze mentre le slaccio le chiusure laterali degli slip. Li sfilo facendoli scorrere in avanti, avendo cura di farlo molto lentamente. Durante quest’operazione i suoi occhi sono chiusi e sospira quando …………. gli s’infilano fra le labbra della vagina. Lei lascia una striscia umida sugli slip che scorrono e il profumo della sua femminilità invade i miei sensi facendomi dimenticare tutto quello che accade intorno a me. Purtroppo l’estasi dura solo un attimo, Agata mi riporta alla realtà montandomi addosso, a cavallo delle mie gambe e armeggiando con impazienza sulla chiusura dei miei pantaloni.
Un gridolino di stupore richiama il mio sguardo su Roberta. I due amici, che nel frattempo si erano spogliati, stanno appoggiando, uno per lato, i loro membri alla sua bocca. Con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena, può solo sentirne la pressione sulle labbra e apprezzarne l’odore.
Aprendo la bocca gli invita, loro si fanno più vicini e lei inizia a dispensare leccate e baci ai due lati mentre le loro mani fanno a gara per esplorare il suo corpo.
Agata è riuscita nel suo intento e ora brandisce il mio membro. Avvicina il pube premendolo contro di me, appoggia il viso al mio e finalmente sento le sue labbra che aspirano la mia lingua. I peli della sua vagina scorrono tutta la lunghezza del mio membro, sento la labbra che si aprono e una traccia umida lasciata sul pene crea in me delle piacevoli sensazioni.
Stacca la bocca dalla mia, mi guarda con occhi lucidi dicendomi: - ti voglio dentro! -, questa volta non è un ordine ma ha il tono di una implorazione. Lei si solleva leggermente. Con una mano le divarico le grandi labbra mentre lei si guida il mio pene dentro. Lo lascia entrare lentamente, sento che si apre senza difficoltà anche se lei sta inclinando il pube in modo da avere la massima percezione di quello che si sta facendo spazio nel suo ventre. Nell’ultimo tratto assume una inclinazione favorevole allargando ulteriormente le gambe e scende di colpo lasciando andare un grido di piacere, o meglio di soddisfazione, che attira l’attenzione degli altri tre. Distrae addirittura Roberta che interrompe il suo doppio pompino per chiedere:
Cosa state facendo voi due?-
Ho il tuo uomo dentro! – risponde la voce rotta di Agata.
Oh!… Vorrei proprio vedervi – replica Roberta.
Immagina, fai lavorare la tua fantasia!… se ne hai il tempo. –
Detto questo amplifica il movimento delle anche, scorrendo tutta la lunghezza del mio membro. Inclinata verso di me con la schiena curva all’indietro quando sale sbatte il seno sulla mia faccia. Ha un paio di tette fantastiche, più grandi di quelle di Roberta ma altrettanto sode. Mi perdo nello studio accurato dei suoi capezzoli, e quando si avvicinano cerco di baciarli, succhiarli o mordicchiarli. Stiamo giocando. Giocando con il sesso, in realtà non siamo ancora alla ricerca del piacere estremo, sappiamo tutti e due che la serata è appena iniziata. Lei s’inventa, costantemente, dei nuovi giri con il bacino e le anche. Lo prende tutto dentro e strige ritmicamente i muscoli, poi sale tenendo in se per un soffio solo il glande e resta ferma, anticipa i miei tentativi di spingerlo dentro mentre mi sorride. Scende e si apre completamente, sento l’interno della sua vagina, che anche se ferma, mi stuzzica grazie alle sue contrazioni. Lei avvicina il viso, naso contro naso, le nostre lingue s’incontrano nell’aria, i suoi occhi mi fissano intensi. M’ipnotizzano. Con le mani appoggiate ai suoi fianchi ho la chiara percezione del suo corpo. Il suo respiro aumenta di velocità e d’intensità. Anche il suo pube si muove salendo e scendendo al ritmo delle contrazioni e del respiro. I suoi occhi continuano a fissarmi mentre mi ritrovo a pensare:
-NO…i sentimenti non valgono in questo gioco…Maledetta stai giocando sporco. –
Accetto le sfida e reggo il suo sguardo, la fisso negli occhi senza accorgermi che le sto stringendo con forza le natiche. Sento le sue morbide contrazioni interne farsi sempre più frequenti, i suoi occhi sono lucidi e dolci, troppo dolci; la pelle tra le mie mani diviene sempre più calda sino a quando le sue labbra si aprono in un rantolo di piacere, gli occhi si chiudono e l’orgasmo le trasfigura il volto.
Le contrazioni involontarie del pube di Agata sono quasi terminate, quando, a beneficio degli altri, lascia uscire qualche gridolino di piacere.
Il gioco degli sguardi di prima mi è servito a controllare egregiamente le mie reazioni, mi trovo ancora lontano dall’orgasmo. Lei, tenendomi dentro, mi chiede:
Vuoi venire adesso?!-
Dopo – le rispondo – ma dentro di te! –
Mi avrai … di nuovo … Grazie! – risponde lei intercalando con un bacio poco passionale e un po’ troppo sentimentale - Grazie! - ripete ancora mentre una lacrima le segna la guancia nonostante il sorriso che le illumina il volto.
Il nostro rapporto, per quanto intenso, non è durato molto. Quando Agata si è sollevata da me vedo che Roberta ha la bocca piena del membro di Paolo mentre Silvio, in ginocchio davanti alle sue gambe spalancate le sta leccando avidamente la vagina. So che a lei piace essere bendata, in determinate occasioni, ma rimpiango il fatto di non poter osservare completamente l’espressione del suo volto.
Agata si unisce ai due e dopo aver studiato bene la situazione inizia a disegnare con le dita dei ghirigori attorno al seno di Roberta. La presenza di un nuovo tocco la fa fremere mentre emette dei suoni strozzati a causa del pene che le riempie completamente la gola.
Agata invita, silenziosamente, Silvio ad alzarsi, prende il suo membro e lo avvicina alla vagina dilatata di Roberta, lo appoggia alle labbra e lo strofina contro di esse delicatamente in modo da guidarlo. Roberta abbandona il pene di Paolo, che omai sta quasi per riempirle la faccia, e si abbandona all’indietro fra le sue braccia.
Quello sgabello su cui è seduta non deve essere molto comodo, soprattutto con le mani legate, ma lei riesce ad offrire la sua femminilità all’uomo che ha davanti.
Agata dilata con due dita la vagina di Roberta e, mentre guarda nella mia direzione, vi spinge dentro il pene di suo marito. Un vero urlo di piacere sottolinea l’avvenimento.
Lei non può muoversi e accetta passivamente il piacere di quella situazione con Silvio che la penetra, Paolo che la regge per le spalle chinato in avanti a succhiarle i capezzoli e le mani di Agata che stimolano la sua vagina al ritmo dei colpi del marito.
Silvio prende le sue gambe sotto le ginocchia e le solleva, divaricandole ancora di più. Esce completamente da lei e rientra spingendolo fino in fondo, sino a schiacciare le dita di Agata. Il tutto molto lentamente. L’azione combinata dei tre, tutte quelle mani su di lei, portano Roberta prossima all’orgasmo. Non è una posizione comoda per venire, lo sa lei, lo sa Agata e lo sanno i due uomini, me è proprio questo che li eccita. La loro attenzione è completamente rivolta al corpo di Roberta, le loro azioni sono calibrate per darle il massimo piacere. In breve lei viene, urlando come raramente si concede di fare. Spinge il pube verso Silvio e la schiena inarcata verso Paolo, si solleva quasi dallo sgabello aiutata dalle mani di Agata che le cingono la vita. Salta, si muove, cerca di prenderlo ancora più in fondo nonostante Silvio sia completamente dentro di lei. Il suo ventre trema e il seno ondeggia rimarcando i suoi movimenti e il respiro affannato.
Lentamente si tranquillizza, torna ad appoggiare il sedere, quello che si vede del suo viso al di sotto della benda è reso irriconoscibile dal piacere. Silvio resta dentro di lei mentre le mani di tutti e tre massaggiano il suo corpo. Quando il respiro è tornato normale, Agata le sussurra che non ha ancora finito di godere per quella sera. La fa alzare, noto che è instabile sulle gambe, la guida con dolcezza verso di me sul divano. Mi fa un cenno e capisco che vuole che mi metta sul tappeto. Scivolo giù appoggiando la schiena al sedile del divano.
Agata guida Roberta, sempre bendata e con la mani legate dietro, su di me e la fa scendere a cavallo delle mie gambe. Il sentire le gambe di un uomo fra le sue la fa nuovamente ansimare, striscia in avanti fino a sentire un pene che le preme contro la vagina. Lei non sa chi ha sotto ma non se ne preoccupa, strofina il pube sollevandolo nel tentativo di prenderlo nuovamente dentro. I suoi tentativi sono molto piacevoli e resto lì a godermeli. Agata si mette dietro di lei, in ginocchio, la afferra per le anche sollevandola un poco, la sua mano scivola sotto la vagina di Roberta e prende il mio membro guidandolo dentro Roberta. Lei come lo sente allineato e imboccato con un abile mossa del pube lo lascia affondare nel suo ventre sino ad incontrare l’indice e il pollice di Agata che ancora mi cingono il pene. La sento bagnatissima e dilatata, si sistema e attacca un movimento simile a quello che Agata aveva usato con me prima, ma con delle varianti personali tutte sue. Cerco di non toccarla, non voglio che riconosca le mie mani, così come cerco di assecondare la sua cavalcata con delle spinte diverse dal solito, voglio lasciarle il dubbio sull’identità dell'uomo che ha sotto di lei. Le mani di Agata mi stringono dolcemente i testicoli e quando, Roberta, sale lei le solletica la vagina.
Paolo e Silvio si presentano nuovamente ai lati del suo viso con il pene eretto e speranzoso delle sue labbra. Lei, che mi sta cavalcando con la schiena eretta, è all’altezza giusta. La pressione dei due sulle sue guance la distrae dal suo precedente impegno, rompe il ritmo e i suoi movimenti diventano irregolari. Iniziavano a piacermi la sue mosse ma la vista della sua bocca alle prese con i falli dei due e molto più eccitante. Prima si dedica a Silvio, credo che abbia riconosciuto colui che la presa prima dall’odore della sua vagina rimasto sul pene, lo ingoia di colpo, succhiandolo a guance incavate. Lo scorre in tutta la sua lunghezza seguendone il glande con la lingua. Tre, quattro volte, poi volta il viso verso l’altro e prima lo lecca quindi apre la bocca e lo ingoia, si sforza di ingoiarlo tutto, gli occhi di Paolo ruotano verso l’alto mentre con una mano le tiene la testa ferma in quella posizione e muove il bacino per scoparle la bocca. Quando la lascia; Silvio appoggia il suo membro alle labbra vicino a quello di Paolo, allora la lingua di Roberta può stimolare tutti e due con dei rapidi scatti nelle due direzioni.
Nel frattempo non interrompe la sua cavalcata ma, anzi, il mio pene che entra in lei la stimola a dispensare leccate e succhiate sempre più appassionate in quel doppio pompino.
Paolo, però, non è soddisfatto. I suoi occhi cadono su Agata intenta a massaggiarmi i testicoli e a stringermi con due dita il pene dentro Roberta, si porta dietro di lei e con un lieve tocco sulla schiena richiama la sua attenzione.
Roberta, quando si accorge che uno dei due si è allontanato, s’imbroncia per un attimo poi dedica tutta la sua bocca all’altro.
Sento che Agata scivola di lato, mantenendo sempre la presa sul mio membro, si mette a carponi dal lato di Roberta opposto a quello di Silvio. Posso vedere il suo viso contornato dagli splendidi capelli neri e i suoi occhi tremendamente espressivi, ma quello che attira il mio sguardo è il seno, che quella posizione esalta. Paolo si china dietro di lei e le infila una mano in mezzo alle cosce. Lei non si fa pregare, apre le gambe e solleva il sedere come una gatta. Apre la bocca e geme quando lui le entra dentro, china la testa per osservare la sua penetrazione e i capelli ricadono in avanti. Quando rivolge il suo sguardo a me il viso e coperto dai capelli ma riesco a cogliere la sua espressione di piacere. I suoi occhi sono puntati su di me. Paolo la monta con foga e il suo seno balla al ritmo dei colpi, ansima, geme ma non molla la mano dal mio membro.
Volgo lo sguardo alternativamente a Roberta sopra di me che succhia Silvio e a Agata di fronte a me montata da Paolo. E’ uno spettacolo troppo eccitante e sento che sto per perdere il controllo.
Roberta si accorge che l’uomo che sta succhiando e pronto a venire, fra una succhiata e l’altra riesce a dire:
Riempimi… anche da sotto…ti prego!-
Quando i primi getti di sperma le invadono la gola, Roberta, intensifica la sua cavalcata. Afferro una mammella di Agata e spingo in alto il bacino mentre sento l’orgasmo arrivare.
Le mosse di Roberta le fanno sfuggire a tratti il membro di Silvio dalla bocca e molte gocce di seme le stanno imperlando il seno. A questa vista esplodo. Sentendomi pulsare dentro di se, Roberta, si apre ad accoglierlo sino in fondo limitandosi a contrarre fortemente i muscoli pubici. Il mio orgasmo genera il suo e lei nuovamente si abbandona la piacere crollando su di me.
Anche Agata sta per venire quando Paolo esce bruscamente da lei e la fa girare sulla schiena, si mette quindi a cavallo su di lei appoggiando il pene al seno.
Lei è troppo avanti e viene mentre lo sta succhiando, dimenando il pube in cerca di soddisfazione. Ci pensa Silvio che affonda prontamente due o tre dita nella vagina di sua moglie.
Paolo riempie il viso e parte del seno di Agata urlando, poi appoggia il suo pene nel mezzo del seno e lascia che le ultime gocce colino sulla gola di lei.
Appena la situazione riprende una parvenza di normalità, sussurro a Agata: - Mi avevi promesso di farmi venire dentro di te!-
E’ vero – confessa lei – manterrò la promessa… ma adesso… un attimo di respiro!-
Ci sistemiamo chi sul divano chi sulle poltrone, sleghiamo e sbendiamo Roberta, in modo che vedendoci adesso sparpagliati per il salotto non possa capire chi si è dedicato a lei nelle varie fasi della serata. I suoi occhi finalmente liberi mostrano una soddisfazione profonda e una eccitazione ancora non sopita. Si avvicina a me e dopo un bacio leggero sulle labbra mi racconta quanto le è piaciuto e ringrazia Agata per quell’idea che ha avuto.
Lentamente ci rivestiamo. Rimaniamo ancora un poco a parlare di quello che abbiamo vissuto, Paolo mi dice che non vede l’ora di far conoscere a me e a Roberta la sua fidanzata e la cosa, chissà perché, mi eccita.
Quando viene l’ora di salutarci Agata mi chiede di accompagnarla in cucina con scusa.
Rimasti soli noto una luce ormai nota nei suoi occhi, senza dire una parola s’inginocchia davanti a me e mi slaccia i calzoni. Lo prende in bocca mentre è ancora rilassato e lo fa crescere fra le sue labbra, sottolineando con grugniti di approvazione la rinnovata erezione. Quando è soddisfatta della consistenza si alza dicendomi:
Avevo promesso di farmi riempire da te… e adesso sono intenzionata a mantenere la promessa-
Solleva il vestito in vita, sotto indossa solo le calze e il reggicalze, si siede sul tavolo a gambe aperte e dischiude le braccia a mo’ d’invito. Mi guarda maliziosa mentre mi avvicino, i suoi occhi sono per me una calamita di una forza irresistibile.
Lo infilo dentro di lei immediatamente. Si avvinghia a me con le gambe e le braccia, con voce rotta dall’emozione mi dice:
Baciami -.
Le lingue lottano fra loro nelle nostre bocche unite per le labbra, inizio a muovermi prima lento e lungo. La stimolo con due dita, le do dei colpi sempre più violenti che lei apprezza. Sappiamo di non avere molto tempo, gli altri aspettano. Stacca la bocca dalla mia per respirare meglio ma trattiene la mia testa. Mi fissa, respira con la bocca socchiusa, a tratti chiude gli occhi e il suo volto si trasforma. Sto godendo e anche lei. Spalanca gli occhi, li tiene fissi sui miei e m’implora:
-Riempimi!…Riempimi adessooo.-
Lei viene e io subito dietro di lei, dentro di lei. Per tutto il tempo di quel breve, ma intenso, orgasmo i suoi occhi non si sono staccati dai miei.
Ci ricomponiamo.
Ho mantenuto la premessa!- afferma Agata.
Si. Ora sono io in debito con te…sai mi piace come vieni!- ribatto.
Dovrò darti qualche altra occasione di osservarmi, allora.- mi consola lei.
Torniamo dagli altri, che se hanno sospettato qualcosa non lo danno a vedere. Pochi convenevoli e ci salutiamo dopo che Paolo ha promesso di raccontare tutto e nei particolari a Roberta, in modo da farla pentire della sua, involontaria, assenza.
Sulla strada del ritorno Roberta, non è molto loquace, capisco che sta rivivendo la serata e non voglio interrompere i suoi pensieri. So che l’indomani non farà altro che raccontarmi le sue sensazioni e tutto quello che ha provato.
Stranamente non mi chiede chi l’ha penetrata, chi lei ha succhiato o chi l’ha toccata. O non le interessa saperlo, ma non credo, o sta imparando a giocare come Agata.
Già! Agata ed i suoi occhi. Quello sguardo ancora rimaneva in me con il significato intrinseco che temevo di comprendere.
Vedremo!
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ILPUNTOG,
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Io e lui
Non eravamo piu'usciti a cena da diverso tempo,gli impegni di lavoro erano stati tanti e molto stressanti.La serata era calda quasi afosa,l'aria pareva impalpabile,l'umidita'altissima.Mario il proprietario del locale ci saluta,si ricorda bene di noi,x diverso tempo abbiamo frequentato il suo ristorante,molto carino,intimo cucina casalinga e molta cordialita'.Ci fa'accomodare al solito tavolo,parliamo un po'di noi,ci chiede come mai non ci siamo piu'fatti vedere.Ceniamo con aragosta,fritto misto di pesce,contorno di patatine croccanti e il solito dessert.La cucina qui'è sopraffina.Mi accingo ad andare in bagno e il mio lui mi segue,il suo sguardo stasera è lucente,intrigante e pare spogliarmi a volte cogli occhi.Indosso un completino nero camicetta trasparente e sotto un body in pizzo che lui mi ha regalato di recente e ha voluto stasera indossassi per la prima volta.Trovo il bagno occupato e lui mi dice,vieni con me,incredula mi fa'accedere al bagno maschile con mia ostilita',mi scappa e non posso farne a meno.Mentre mi alzo la gonna e mi abbasso le mutandine lui mi scruta,pare entrarmi dentro col suo sguardo.Non faccio in tempo ad alzarmi che ancora bagnata di pipi'mi prende,mi bacia mi accarezza,mi tocca dappertutto.Sento il caldo delle sue labbra come un fuoco che mi brucia dentro,l'eccitazzione della sua reazione improvvisa ed inaspettata mi fa'bagnare,mi fa'gemere dal desiderio.Prendimi mio amore gli sussurro.Ora le sue labbra si posano sul mio cespuglietto madido di umori,la sua lingua scende piano piano fino alla punta del mio clitoride turgido e voglioso.Non posso urlare,i miei gridolini li debbo soffocare,sento entrare altra gente,mi sento imbarazzata ma nel contempo eccitatissima.Mi mette ora contro il muro,si abbassa i pantaloni e mi fa abbassare,il suo membro turgidissimo e bagnato mi entra tutto in bocca,pare soffocarmi,sono eccitatissima.Succhio avidamente il glande gonfio e bagnato,sento e assaporo il dolce sapore del suo pene,lo voglio,lo desidero immensamente ma lui mi fa'attendere e questo accresce la voglia di farmi penetrare.Pare volermi far impazzire stasera dal desiderio.Ora mi fa'alzare,mi gira e da dietro in un solo colpo mi penetra con una foga mai vista.Lo sento tutto dentro di me,il suo pene è come mai lo avevo sentito,turgidissimo,caldo e voglioso.Sento la vagina in fiamme,i suoi colpi poderosi paiono sfondarmi,mi lascio andare al piacere e con caldi e copiosi fiotti inondo dei miei caldi umori il suo membro.Il suo sperma caldo e copioso mi riempie, mi fa'godere come una pazza.Sono esausta,il piacere che mi ha dato e mai ho provato mi manda in estasi.Il luogo insolito,la paura di essere scoperti ha creato l'atmosfera gusta x un piacere immenso e mai provato.
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16 years ago
admin, 75
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L\'incontro
Ci incontriamo... l'appuntamento è in un bar che ha dei tavolini... io sono già li quando lei arriva... mi individua e si avvicina al mio tavolo.
Mi alzo per farla accomodare sulla sedia che le porgo. Sono imbarazzato... forse lo è anche Lei... ma non lo dimostra. Mi siedo. Lei mi guarda, con un sorriso sulle labbra ma con gli occhi di ghiaccio. Sembra valutarmi... soppesarmi. Ho paura. Paura di non piacerle.
Vedo un lampo nei Suoi occhi. Ora so di non dispiacerle. So che mi esaminerà... e forse che potro' essere il Suo schiavo.
Quel lampo negli occhi, fulmineo, li ha resi ancora piu' spietati. Ho di nuovo paura. Ma non di non essere usato, questa volta.
Scambiamo qualche inutile battuta sul tempo... sul viaggio... poi Lei scioglie le riserve e mi ordina di seguirla. Mi alzo, pago il conto sul tavolo. Scosto la sedia dove lei è seduta. Si alza. Mi comunica che andremo al suo albergo, di fronte. La seguo. Ho con me una valigetta, come mi aveva ordinato Lei.
La portineria del hotel non mi vede neanche. Saliamo al secondo piano, facendo le scale. Lei è davanti a me. La vedo ancheggiare mentre sale. Le gambe affusolate nelle calze nere velate. Porta le calze e non il collant. Non so perche’ ma lo so. Ha portamento, Lei.
Sento il mio cuore battere forte: è sempre come la prima volta. Sono un pazzo. Lei sembra quasi avvertire il mio turbamento. Volge la testa. Si ferma e mi guarda. Io abbasso gli occhi. Lei riprende a salire le scale. Giungiamo davanti alla sua porta.
Prende la chiave. Apre ed entra. Io la seguo. Mi guarda, posa la borsa e mi porge le spalle per farsi togliere la pelliccia. Le sfilo la pelliccia, che poggio delicatamente su una poltroncina, sulla Sua borsa.
Lei si siede. Mi dice "toglimi le scarpe. con la bocca".
Mi tolgo il cappotto, che appendo all'attaccapanni. Mi inginocchio ai Suoi piedi e cerco di slacciare con le labbra la fibbietta della scarpa destra. Ha le gambe leggermente allargate. Vedo dove terminano le calze. Non mi ero sbagliato.
Con i denti delicatamente tiro la striscetta di pelle. Con la bocca prendo la parte posteriore e la tiro. Lei si degna di sollevare il piede, per facilitarmi. Faccio lo stesso con l'altra scarpa. Lei è a piedi nudi, seduta sulla poltroncina, le gambe socchiuse, le braccia rilassate sui braccioli.
Mi guarda. "Spogliati. Completamente." Sono imbarazzato. Sciolgo il fuolard che ho al collo e tolgo il pullover. Comincio a sbottonare la camicia. tolgo le scarpe e resto con i calzini. Sgangio la cintura ed i bottoni del pantalone. Li sfilo. Tolgo i calzini. Resto in camicia e slip. Mi sento esposto, sento il Suo sguardo su di me, che esamina, valuta. Ho vergogna. L'ho incontrata di persona nemmeno 30 minuti prima.
La vedo tamburellare con le dita sul bracciolo. Mi affretto a togliere la camicia. Con esitazione abbasso gli slip. Resto nudo davanti a lei. Ho il membro floscio. Depilato come mi aveva ordinato in chat.
Lei si alza ed apre una porta. Il bagno. Entra e chiude. Resto lì, solo. La porta si riapre dopo pochi minuti.
Lei è in vestaglia. Intravvedo che non ha reggiseno. Sotto indossa ancora le calze, autoreggenti. "Toglimi le calze con la bocca. Anzi, ricorda bene: tutto quello che ti ordino di fare dovrai farlo usando la bocca, a meno che non specifichi diversamente".
Mi inginocchio ai Suoi piedi. Avvicino la testa al Suo Pube. Percepisco l'odore di donna, di femmina. Lei scosta la vestaglia ed io prendo con le labbra il bordo della calza della gamba destra. La stringo fra le labbra e cerco di abbassarla. Tiro delicatamente in basso. La calza si sposta. supera la mezza coscia e diventa facile. la porto giu' alla caviglia. Lei alza il piede affinche' la possa sfilare. Ripeto con l'altra gamba. Lei si sposta e si risiede sulla poltroncina.
Ha uno splendido splip di pizzo nero. "Massaggia i piedi e le caviglie" Mi abbasso e comincio a stringere fra le labbra la carne dei suoi piedi. Sento il suo sguardo su di me. Lei sposta un poco il piede, mettendomi in bocca le dita dei piedi. Passo la lingua sull'alluce. Con le labbra le massaggio l'alluce. Lei lo ritrae e mi porge le dita dell'altro piede. Passo la lingua fra le Sue dita. E' umiliante. Mi porge le caviglie. La lingua comincia a dolermi. Continuo a leccare ed a baciare i Suoi piedi per un tempo interminabile. Ogni tanto la sento cambiare posizione.
All'improvviso si alza. "Gli slip!". Avvicino la testa al suo pube, frontalmente. Lei si gira porgendo il fianco. Prendo in bocca il bordo dello splip, e tiro delicatamente in basso; mi sposto, in ginocchio, dall'altro lato. Prendo il bordo. Lo abbasso. Sento il mio pene eccitarsi. Mi sposto alle sue spalle e prendo il bordo dello slip, oramai a metà dei glutei. Lo tiro leggermente in basso. Lei si gira e mi porge il pube. Avvicino la testa e sento il suo odore forte. prendo il bordo dello slip e lo tiro in basso. Lo slip è quasi liberato. Mi sposto su un lato e tiro in basso. lo slip cade a terra. Lei alza un piede, e poi l'altro, liberandosi dello slip. "gli splip sporchi vanno in bagno" Mi abbasso e prendo fra le labbra il Suo slip. Sono carponi. Come un cane.
Lei va' verso il bagno. apre la porta. Lei entra. Io la seguo, carponi, con lo splip in bocca. Lei Si siede sul bidet. Si siede al contrario, con le spalle al rubinetto. Sento un rumore di acqua. Realizzo che Lei sta urinando. Alzo la testa per vedere. Vedo un getto giallo uscire dal Suo sesso. Sta terminando. "Pulisci" Lascio cadere lo slip in un angolo. Mi avvicino al bidet. La vista del Suo sesso mi eccita. Alzo gli occhi: sorride. Avvicino lentamente la testa al Suo sesso. Sento il Suo odore. Sul fondo del bidet ristagna la sua urina. Gialla. Metto le braccia dietro alla schiena e avvicino la lingua ...
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16 years ago
BDSM,
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Memoria antica piaceri moderni
Memoria Antica piaceri moderni……….
Tanti…anni…fa………
Memoria di un primo incontro e paure antiche, rispetto alle emozioni coscienti di adesso.
Correva l’anno…….
Bazzicavo Internet da un poco di tempo e le varie mail-list e chat varie per dare sfogo alla noia e insoddisfazione del mio reale…..
Mi ha contattata in un gruppo “strano” per amanti di qualche cosa a cui neppure ricordavo di essere iscritta.
Mi ha mandato una mail dettagliata con scritte cose mai provate ma che mi affascinavano.
Non era la solita mail del segaiolo che vuole attirare l'attenzione, era ben scritta, senza errori, chiara, esplicita e minuziosa.
La sua verbalizzazione di situazione e cose che si potevano fare, era bella, mi intrigava dare corpo alle mie fantasie vissute solo in modo solitario.
Si sa' la curiosita' e' femmina e io gli ho risposto…..
Ancora una sua mail e poi mi passo’ istigandomi e tentando la mia curiosita’ scimmiesca, il suo numero di telefono.
Ci siamo sentiti, erano gli ultimi giorni dell'anno abbiamo deciso di vederci con l'anno nuovo, in un posto all'aperto qui dalle mie parti.
Lui non abitava molto distante da me, stessa provincia.
E' venuto il giorno fatidico, mi sono fatta accompagnare da una mia amica che poi mi ha aspettato in macchina,sono salita sulla sua abbiamo iniziato a parlare.
Lui, 46enne,belloccio,(anche se la bellezza, scoprii dopo che non sarebbe piu’ stata importante) non molto alto ,ma ci sapeva fare.
Bene dopo un'ora di chiacchiera decido che posso fidarmi di lui ci incontreremo una sera a casa mia appena mio marito sara' via.
Arriva la sera del giorno “x”, non so cosa mi aspetta o meglio lo so ma non so che sensazioni possa dare.
Ho tutto da imparare, tutto da provare.
Entra..in casa mia…
Dei dettagli ricordo poco ma la prima cosa che mi e' chiara e non dimentichero' mai e' il ceffone a freddo.
Mi viene voglia di mandarlo a ... ma Lui con voce calma mi spiega che e' una giusta punizione x una linguaccia fattagli due giorni prima al cell...
Chi ben comincia...
Va in cucina prende una sedia la porta in camera mi fa sedere , mi benda,mi lega, ma la cosa che mi rassicurava (successe solo quella volta) era che ad ogni Suo gesto avevo una Sua spiegazione,sapevo cosa sarebbe successo ma non sapevo quanto mi avrebbe fatto male o quando mi avrebbe dato piacere fisico e mentale….
Avrei goduto ?
Si “diverte” con il mio seno,lo palpa, gioca con i capezzoli, li tira, li imprigiona in un morsetto mai provato e intanto l'eccitazione aumentava come aumentava la mia fiducia in Lui.
Ora arriva una cosa che non ti fara' piacere mi disse ... :
era un' ispezione.
Mai provata, umiliante, fredda, dura.
Aveva un dono particolare per umiliare.
Lo sento che entra dentro di me ma non per farmi godere, non per farmi provare piacere,ma solo per il Suo “esclusivo” piacere.
Ricordo e rivivo, le sue dita che mi frugano, mi dilatano, mi fanno rabbrividire,
Lui lo sente e mi ricordo la sua risatina ironica e sardonica seguita da una carezza.
Viene ora di soddisfare anche me.
Sento un vibratore che mi entra dentro,mi rilasso,mi sono rilassata troppo perche' mi arriva una frustata sul seno, improvvisa,un dolore mai provato ,ma quanto mi piace...
Non credevo che il dolore mi potesse piacere cosi' tanto.
Sensazione strana, sconvolgente….
Non prevista per nulla
Lo guardo e gli chiedo di continuare.
E'sadico non continua gli piace vedermi implorare.
Mi fa provare diversi tipi di fruste ad ognuna da un nome...
Ma nessuna come lo staffile multicorde…. il gatto.....bello avvolgente
Lascia dei segni bellissimi.
Ora tocca alla mia bocca,non e' il solito pompino dove io do il ritmo dove io decido quando fermarmi.
No qui non succede.
Fa tutto Lui.
Mi “tira” per i capelli e mi scopa la bocca fino in gola, in fondo alla gola.
Quasi al vomito.
Non sto agendo io.
Mi sento solo un buco che lui scopa.
Mi scende una lacrima, un colpo di tosse,ma vedo che non gli importa nulla.
Continua nel suo intento,non gli basta vuole che gli baci il buco del culo..mai fatto.
Schifo e paura di questa ennesima umiliazione.
Lui capisce che non sono molto d'accordo.
Non aspettava altro che un mio gesto di ribellione per farmi capire chi comanda.
Eseguo.
Ci prendo gusto, a… “dover” obbedire mi piace.
E' la volta del mio culo,aperto si ma non troppo.
Se avessimo avuto piu' tempo ti avrei fatto almeno due clisteri mi disse...
Per fortuna il tempo e' poco pensai. (non mi vennero risparmiati la volta successiva).
Lo sento che si mette i guanti di lattice ..che brivido,che strana sensazione.
Nemmeno il contatto con le sue mani…..
La rabbia esplode quasi dentro di me.
Entra, fruga, scava dentro di me…..
Cerco di scappare,come se fosse facile da legata.
Non so con quante dita sia entrato ma riesco a rilassarmi e diventa piacevole...
Acc…… sono sorpresa di me stessa per quanto mi piace…
Mi sento piena un vibratore nel culo e uno nella fica..
Cosa c'e' di piu' bello ?
Godo come una pazza.
Ora Lui vuole quello che gli spetta, la mia bocca.
Imparo a leccarlo,a succhiarlo,ad adorarlo,voglio fare bella figura anche in un pompino.
Si voglio essere schiava, amo questo genere di sessualita',sento il bisogno di appartenere,si sapere che sono di un Padrone,vivere per Lui.
SentirLo stretto a me, sentire il Suo collare che mi stringe,sentire Lui che mi controlla quando non me lo aspetto,sentire il Suo fiato sul collo anche quando non c'e',avere paura di sbagliare,sentire la Sua voce calda,ferma,che mi sgrida,che mi punisce, che mi premia....
Si voglio essere cosi'.Si Padrone sono Tua.
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16 years ago
slave3ribelle, 43
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Un giorno come tanti
Non so a voi, ma a me qualche volta capita di vivere giornate che passano come un soffio di vento...segni particolari, nessuno....ma è anche vero che un evento per essere tale, deve essere inatteso, e ho imparato che dalle giornate definite "un giorno come tanti" possono accadere degli eventi che rimangono come un segno di coltello su una corteccia d'albero....
Quel giorno, un giorno come tanti, mi trovavo in una zona decisamente lontana da casa per poter passare al solito posto a fare due acquisti di routine, decisi quindi di fermarmi in un centro commerciale in quella zona...
Giocherellando fra gli scaffali, mi ritrovai a passare accanto ad una donna che stava cercando di prendere un oggetto da una fila troppo alta per la sua statura, per cui come si conviene ad un gentiluomo, mi adoperai per aiutarla...il solito grazie condito con il solito sorriso dell'occasione e ripresi il mio percorso...
Mi ritrovai nel giro di pochissimi minuti, nella stessa identica situazione di poco prima, la stessa donna affannata nella ricerca di poter prendere un prodotto posto troppo in alto per lei (e quasi anche per me)...il sorriso ed il grazie si sono arricchiti di uno sguardo che immediatamente ha aperto una serie di possibili sviluppi, almeno mentali, perché immediatamente sono tornato con i piedi per terra...saluto e riprendo il cammino...
Il destino è un croupier spesso maldestro, diceva un amico, e mi ritrovo a mettere la spesa in auto di fianco all'auto della signora, che stava tentando di infilare un oggetto nel portabagagli in modo da poterlo rompere, la mia pazienza e disponibilità si sono rivelate ancora una volta importanti...al punto che abbiamo iniziato sorridendo a scherzare sulla mia presenza e sul destino che ci ha fatto incontrare nel momento del bisogno...per sdebitarsi la gentile signora decide di offrirmi un caffè ma dal momento che si avvicinava l'ora della chiusura mi dice che vicino a casa sua c'è un bar dove invece del caffè mi avrebbe offerto un aperitivo...
Di fronte all'aperitivo mi accorgo che la signora era davvero una signora, nel senso che il suo invito era di vera cortesia e non celava altro, anche perché mi ha subito raccontato del marito e di altre cose davvero inutili per il mio interesse....d'altro canto ero li per oggetto di sdebita occasione e non per altro....almeno fino a quando indicandole di assaggiare una delle solite schifezze che ti portano con l'aperitivo, la signora mi dice che non poteva mangiarla perché avrebbe aggravato la sua situazione intestinale (con garbo ma questa è stata la sintesi)..la guardo e dico immediatamente che sono un esperto di certe cose...e che la capisco senza alcun problema, dicendole che molte persone ricorrono alla mia esperienza in certi casi....
Mi stavo divertendo nel cercare di intuire i movimenti degli occhi della signora (Emanuela da li in poi) perché non riusciva a capire dal momento che gli ho detto che non ero un medico, ma semplicemente un esperto di apertura e pulizia di certi canali...nel lasciargli il mio biglietto da visita mi chiede che attinenza potesse avere la mia professione di legale con quello che avevo appena detto...risposi che era una mia grande passione e che se del caso avrei avuto piacere di poterglielo dimostrare....
Tornai a casa divertito da quello spicchio di pomeriggio insolito...e simpatico...
Qualche giorno più tardi ricevo un messaggio sul cellulare di Emanuela che dal buon giorno ti ricordi di me, passa al, non riesco a smettere di pensare a quello che ci siamo detti....e che non capiva perché al solo pensiero si sentiva rimescolare dentro....risposi che l'unico modo per poter capire era quello di parlarne ancora...la invitai...mi rispose che la sua era solo curiosità e nulla più, risposi che la curiosità è sintomo di intelligenza....
Curiosità e intelligenza sono una miscela esplosiva in una persona...ricevetti una serie di messaggi tutti impostati su vorrei ma non posso potrei ma non voglio...il preludio per tante storie delle mie slaves...
Ricevetti Emanuela come si conviene ad un buon amico, sembrava sicura e determinata, la sua era solo curiosità era una che non poteva rimanere con il dubbio, e la non comprensione...ma il balletto delle sue gambe tradiva l'emozione....mi calai nel mio personaggio prendendo per mano la sua curiosità impostando la cosa come fosse un gioco...il gioco più famoso dei ragazzi...il dottore e la paziente...
Emanuela intuiva, era troppo intelligente per non capire, ma decise di lasciare spazio alla ragazza, alla parte meno razionale che abbiamo dentro tutti noi, quando dobbiamo fare una scelta di carattere emozionale....avevo predisposto il bagno con dovere come amo fare sempre...per far si che la vergogna e la pudicizia non rovinasse tutto mi affidai alla mascherina, d'altro canto si sa occhio non vede....
Emanuela tremava, ma sapevo che non era la paura, si stava affidando a me...ed io conscio della responsabilità che mi prendo ogni volta, mi stavo comportando a dovere...ogni movimento, parola, rumore, erano sotto controllo....la bendai...la feci mettere in ginocchio e poi accompagnandola con la voce e le mani a quattro zampe, le parlavo e la mia voce la guidava senza timore in quella che sarebbe stata una delle esperienze più belle ed importanti nella sua vita...ed un bel racconto ancora vivido per me....
Le carezzavo la pelle, le natiche, le cosce, la schiena con gesti leggeri con mani senza peso...senza morbosità...quasi distrattamente sfiorai la sua fica...era un lago...infilai i guanti in vinile, aprii la prima crema, poche gocce di Luan, massaggiando l'orifizio anale in modo leggero, sapendo che una leggera anestesia avrebbe favorito l'operazione....il respiro di Emanuela faceva ormai da colonna sonora...leggermente il dito si fece strada per pochi millimetri tanto bastava a creare un sobbalzo nella schiena di Emanuela, la rincuorai con la voce ed una carezza sulla schiena...aprii la cannula del clistere e misurai la temperatura, era perfetta...avvicinai la cannula (quella piccola) al buchetto rosa che ormai mi conosceva e mi ospitò senza problemi...aspettai prima di aprire il rubinetto, ricordando a Emanuela i gesti e le parole convenute per ogni esigenza...ricordandole inoltre che io non ero li, che non c'era nessuno altre a lei e al suo dottore....ormai quello che colava dalle sue cosce era liquido del clistere (avevo messo poco olio e più camomilla) ma anche il suo liquido seminale che ormai colava senza ritegno....aprii il rubinetto...non tutto...lo richiusi...aspettai....lo riaprii....e andai avanti cosi per qualche minuto...fino a che intuì il bisogno della prima scarica....la tranquillizzai infilandole la padella sotto fra le gambe....da sola senza alcun suggerimento il suo corpo assunse una posizione cosi sensuale da lasciarmi senza fiato ma felice nel contempo...avevo lavorato bene....
Scaricò senza problemi...la pulii...la tranquillizzai e proseguii fino a che cambiai la cannula con quella più grande...e poi con un altra ancora più grande...il clistere diventò un cazzo che schizzava liquido caldo dentro di lei...avevo intuito almeno tre orgasmi ma sicuramente altri ne erano venuti in modo più o meno silente....
Smisi, la pulii, tremante si accasciò sul pavimento, senza una parola, sarebbero state inutili e sorde....mi alzai andai in cucina e misi su il caffè....pochi minuti dopo mi raggiunse, gli passai la tazzina guardandola dritto negli occhi passando per la sua anima...nel congedarsi da me mi chiese come avrebbe dovuto chiamarmi nel tempo a venire...risposi che non avrebbe avuto importanza...quello che contava era come si sarebbe sentita lei...rispose, la tua schiava...
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16 years ago
Mefister, 48
Last visit: 15 years ago -
Stanotte
La stazione è un globo al neon. Bianco mi attrae come una falena. Distrattamente mi ritrovo nel buio parcheggio antistante senza un prima.
Il dopo è una speranza che mi chiude il respiro, che non sapevo neanche
di avere. Ho camminato chilometri senza averne memoria, divorando coi piedi un tunnel vuoto, fino a questa sirena dalla bocca di vetro che mi chiama insistente. Che ora è? Non so, saranno le due di notte. Le auto passano rade, procedono lente, portandosi dentro destini .
Qual'è il mio? Stanotte è una notte speciale,lo sento.
La luna fa eco alla luce, lontana sorella, stazione di posta per mille storie di donne. Anche la tua, che arriverai tra poco, lo so.
Dalla luna alla terra in mezz'ora. Fermata obbligatoria, ci sono io che ti aspetto!
Non sapevo di aspettarti, ma un fiocco di neve me l 'ha detto ora e tutti gli altri lo cantano in coro. Fa freddo fuori.
Entro, spingo la porta di questo limbo dei vivi. La sala è quasi deserta. Mi siedo sulla panchina alla destra del bar, vietato fumare; mi accendo una
sigaretta per vederne la brace, per sentirne il calore. Ma io non fumo e la signora seduta sulla panca davanti mi guarda vogliosa.
Con un cenno di assenso allungo la mano e le cedo il mio mancato piacere. Le labbra imbrattate di rosso vermiglio si aprono sghembe in un sorriso di egoistica gioia.
Aspira con voluttà questa donna dall' aspetto bizzarro.
Il cappello, una tuba in velluto turchese con un fiocco giallo, è in perfetta sintonia col trucco pesante che ha steso sulle palpebre.
La cipria rende quasi invisibile il fitto reticolato di rughe che serpeggiano sul suo volto di vecchia.
E 'stata bella anche lei, viene qui a ricordarselo e a ricordarlo ai frettolosi viaggiatori che le passano innanzi offrendole sorrisi di scherno.
Povera pazza!!
Povera vecchia signora, che forse ha perduto l'amore ed aspetta che qualcuno lo riporti all 'ufficio oggetti smarriti.
La sigaretta lentamente si consuma mentre a capo chino,con la bocca, tenta improbabili anelli di fumo fatti all 'ingiù.
I biondi capelli stopposi si impregnano e fumano come rovine di guerra dopo la battaglia.
Generale la guerra è finita..canticchio, per simmetria. Mi guarda negli occhi, seria, alzando la testa, ed una voluta di fumo parte dalle sue labbra e allargandosi , perfetta, nel tragitto arriva fin quasi a me e si dissolve...il nemico è scappato, è vinto, è battuto!
Mi guarda, si alza e ridendo se ne va!
E pensare che il fumo fa male!
Ma quando arrivi? L'impazienza mi rende nervoso, le mani mi sudano..lo detesto. Il cuore batte lesto!
Non t'ho mai vista ..ti riconoscerò tra mille. Vieni con un viso d 'oriente, una camicia bianca e gli occhi verdi.
Questo so di te. Sembra che ti aspettino tutti, si è radunata una folla improvvisa al binario 1. Arriva la diva del muto!
Un treno lunghissimo stride sul binario, lentamente si ferma. Un faro illumina il vagone centrale a sottolineare la scena, gente che scende, mani che si alzano, cappelli colorati, abbracci e carezze.Tu sei lì, devi essere lì. L 'umana marea si ritrae composta verso l 'uscita. Tu sei in mezzo a loro e ti seguo.Ho visto i tuoi occhi fluorescenti, ho sentito il tuo profumo d'amore. Ti guardo e mi piaci da sempre, non ne ho mai dubitato.
Ti seguo come un cane fedele segue il suo padrone, annuso la tua scia, memorizzo il tuo odore di femmina e i miei nervi vibrano di desiderio. Non voglio perderti.
Profumo di caffè miscelato al tuo ricordo....
sono le 6 , fa giorno.
Mi alzo dal letto e non sono sicuro che sia stato un sogno.
Di sicuro, ti sto ancora aspettando.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 16 hours ago -
L\'anello
Credo siano poche le persone che, ad un certo punto della propria vita, non si siano tolte lo sfizio e la voglia di infilare un dito, in tutta la sua lunghezza, nel barattolo della nutella..
Già, è una questione di intrigo, di erotismo, di trasgressione e abbandono al desiderio!
A lei piaceva molto essere presa alla pecorina, voleva sentirsi sbattuta, amava sentire le mie coscie che colpivano violentemente contro le sue chiappe, e a me piaceva farlo, godevo nel vedere le sue belle tette che danzavano impazzite, mi piaceva sentirla mugolare mentre le strizzavo la pelle dei finachi, sentivo i suoi umori che mi bagnavano le palle, rinfrescati dal movimento.
Mi piaceva sentirle dire che era grosso e che se lo sentiva arrivare fino alla pancia, e mi piaceva immaginare come gli schizzi del mio sperma le avrebbero avvolto le ovaie..
Per quanto il giochino di farcirle la vagina con la mia carne funzionasse alquanto bene, lei sapeva altrettanto bene del mio desiderio, neanche troppo recondito, di corteggiarle l’anellino anale di cui era ferocemente gelosa!
Ogni tentativo veniva puntualmente respinto, e la motivazione che avevo finito per accettare quale più plausibile, era associata ad un problema di emorroidi che non dava tregua..
Cercando di fugare il pensiero da questa idea, non detti molto peso quando mi venne sopra per un 69 e mi chiese di leccarle il culo, e nemmeno sospettai la sua richiesta di bagnarlo bene.
Di solito non era un problema farlo scivolare nella fica che trovavo subito bagnata e pronta a ricevere il mio palo al primo colpo in tutta la sua lunghezza e larghezza, trovai quindi strano sentire la sua bocca stranamente impegnata a lavorarmi l’uccello..
Come consueto mi si mise poi alla pecorina, cosce divaricate, spalle basse mi disse “vieni qui!”, obbedii puntando il glande già teso tra le gambe aperte... ma sentii la sua mano che da sotto guidava, puntava più in alto, sentivo il cuore in gola, non osavo sperare in quello che stava accadendo!
Mi poggiò la cappella fra le sue chiappe, cominciò a spingere, lei mi disse subito “fermo, mi muovo io..”!
Sentivo il cuore battere, il glande pulsava tesissimo, mentre mi teneva la cappella con le dita, la sentivo esercitare una leggera pressione facendosi indietro..
Pensavo che non poteva essere lì!
Lì c’era un “muro”, non entrerà mai..
Percepii un suo rilassamento, il muro si stava ammorbidendo, aiutandosi con piccoli movimenti, sentivo che mi stava aprendo una porta!
“Rimani così, non tirarti indietro” mi disse!
Mi resi conto dell’anello che si stava schiudendo, come un elastico che gradualmente si dilata dalla punta del glande, allargandosi attorno al crescere del diametro, stordito rimasi immobile prestando attenzione a quella sensazione che si spostava millimetro dopo millimetro, seguita da un calore avvolgente..
Quasi d’improvviso seguì uno “scattino” e il calore avvolse tutta la mia cappella, non sapevo se riprendere fiato o svenire, fu lei che mi disse di muovermi piano..
Lo feci il più delicatamente possibile e, quando sentii che il suo bacino assecondava i miei movimenti, capii che potevo guadagnare strada!
Solo quando arrivai a sentire i suoi glutei freschi a contatto con le mie cosce, cominciai a godere della sensazione meravigliosa del calore del suo intestino che avvolgeva tutto il mio paletto, vedevo il suo anello anale dilatato e rigonfio, teso attorno alla mia radice!
Finalmente cominciai a pomparla, delicatamente, fu lei che mi disse “si, così, ora va bene!”, che piacere sublime, la stavo inculando come avevo sempre sognato, sempre più forte, tornado a sbatterle le cosce contro le natiche, nel calore profondo..
Le sentivo dire che era grosso, che le stavo rompendo il culo, che se lo sentiva tutto dentro e.. tutto questo senza che le dispiacesse affatto.
Non riuscii ad andare molto avanti, sentendola mugolare ancora un “sii”, avvertii improvvisamente lo sperma che spinto dalle contrazioni risaliva lungo il canale, lo sentii uscire con violenza, inondandole l’intestino, sentivo il liquido che si spalmava e scorreva lungo le pareti..
Accasciato lungo la sua schiena sono rimasto a godermi il calore del suo corpo con le mani piene delle sue tette, sentivo gli umori che colavano lungo le palle e poi lungo le gambe mentre il paletto era mantenuto ancora gonfio dalla stretta del muscolo anale..
Confesso, non riesco a non rimanere dell’idea di essere un fedele amante dell’anello anale femminile!
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16 years ago
mesotone,
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Last visit: 2 months ago
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Sorpresa ... doppia!
La sera del mio compleanno sta scorrendo tranquilla. Sono a cena a casa con mia moglie, calda 33enne capace di accendere le mie fantasie, specialmente grazie alle sue labbra di fuoco ed alle sue tette ... invidiatissime!
Attendo con ansia il momento in cui lei si avvicinerà a me con il sorriso sulle labbra per colpirmi con il suo classico regalo a sorpresa.
In tanti anni che siamo insieme non sono mai riuscito a capire il contenuto dei pacchetti che mi piazzava davanti agli occhi.
Arriva il fatidico momento e si avvicina con fare sensualissimo (era tutta la sera che la vedevo passarsi la lingua tra le labbra in maniera calda e provocante!) e mi si siede sulle ginocchia, mettendomi in mano un pacchettino piccolo e ben infiocchettato.
Lo soppeso, lo palpo ... ed ancora una volta "sparo" nella direzione sbagliata: "Una cravatta!" le dico.
"Che scarsa considerazione per la mia fantasia ..." e finge il broncio.
Apro il pacco e ... si tratta di una striscia di stoffa nera ... che lei prende subito e che usa per coprirmi gli occhi.
Inizia così uno dei giochi che più mi eccita in assoluto.
Lascio fare a lei i primi passi e mi metto completamente in balia delle sue fantasie e desideri.
Mi conduce per mano sulla parte del tavolo libera ... mi fa sdraiare sopra e con un tovagliolo mi lega le mani dietro la schiena.
Lei inizia a sbottonarmi tutto lo sbottonabile e a giocare a sfiorarmi. Sento le sue labbra giocare col mio cazzo e alitarmi un caldo soffio sul glande.
Mi lecca e mi succhia salendo e poi scendendo sempre più a fondo ... La sua bravura è tale che sento la sua lingua saettare dappertutto ...
Solo quando la morbidezza familiare delle sue labbra preme sulle mie ... mi rendo conto che la lingua che mi perlustra il cazzo ormai tesissimo non è la sua ...
Sorrido pensando a chi potesse essere l'amica di turno ... ma dopo qualche secondo passato a giocare con la sua lingua tra le mie labbra ecco il secondo momento di sorpresa. Lei stacca le sue labbra dalle mie ma percepisco la loro presenza a poca distanza, mentre lei mugola di un noto piacere ...
mi bacia, mi slingua le labbra e poi si stacca e mugola.
Dopo qualche ripetizione di questa manovra sento ancora una volta la sua lingua fare pressione ed aprirmi le labbra ... simultaneamente un morbido intruso accompagna la sua umida lingua e si accomoda tra le mie labbra.
Non faccio in tempo a rendermi conto di cosa sta succedendo che questo oggetto inizia a muoversi dentro e fuori delle mie labbra e sento lei incitarmi a spompinare per bene quel cazzo ...
Non riuscivo a crederci!
Tante volte mi aveva detto che avrebbe voluto fare un pompino ad un uomo insieme a me ... adesso si stava godendo la scena.
Protestai (mentalmente) che era il MIO compleanno ... ma continuai ad assaporare il primo cazzo vero della mia vita.
Perchè in effetti questo gioco con cazzi finti lo avevamo provato tante volte.
Quando lo sentii ritrarsi rimasi quasi ... male.
Sentivo la vorace bocca di mia moglie continuare il lavoro nel suo caratteristico ed arrapantissimo mugolio ...
Poi sentii la voce calda e rotta dall'eccitazione dell'ospite che descriveva minuziosamente le capacità di mia moglie.
Era pacato ma al tempo stesso molto efficace.
Mi descriveva con tale dovizia di particolari la scena che la mia immaginazione galoppava e si arricchiva dei suoni e dei sapori ...
Dopo qualche minuto di nuovo la cappella premeva contro le mie labbra e quel cazzo si insinuava di nuovo dentro di me.
Era molto più duro e grosso rispetto a prima e mentre pensavo al buon lavoro di mia moglie (era proprio una pompinara nata!) giocavo con la lingua (come lei mi aveva insegnato a fare sul dildo) prendendo confidenza con le dimensioni del cazzo ...
Adesso mi sembrava enorme. Quando lo spingeva a fondo mi soffocava quasi e non sentivo nemmeno i peli del suo pube
Era durissimo e lungo e grosso ed il mio cazzo iniziava a sobbalzare di un nuovo incredibile godimento.
Sentii mia moglie fare commenti su questa mia eccitazione mentre prendeva posizione per iniziare un 69 di fuoco ...
Mentre le sue sapienti labbra iniziavano ad igoiare il mio cazzo io leccavo le labbra della sua figa, che continuavano ad emettere umori dolcissimi ...
La mia lingua correva sul suo clitoride e sulle labbra fino a quando il suo posto è combattuto dal grosso cazzo dell'amico.
Percepisco la sua intrusione da molte reazioni: la figa di mia moglie che si allarga a dismisura e il suo clitoride che si inturgidisce; i movimenti di lei sul mio cazzo che si bloccano per lunghi secondi e poi riprendono col solito mugolio e con ritmo ancora più godurioso; infine sento le palle dell'ospite lambire il mio naso e le mie labbra.
A giudicare dal tempo che impiega ad entrare ed uscire completamente ... direi che si tratta di un cazzo davvero super ...
Ad un tratto lo sento scivolare fuori e colgo immediato il sospiro di mia moglie ...
La sua azione sul mio cazzo è sublime ... mi ha bagnato, però, in maniera abbondantissima e solo di rado succhia via gli umori in maniera eccitantissima e rumorosa come ama fare (ed amo che faccia) ...
La sua saliva cola lungo la mia asta e sul mio scroto.
Sento le sue dita giocare con le mie palle e bagnarsi della saliva stessa.
Poi sento la pressione del suo medio contro il mio sfintere e capisco che la mia festa sta solo per cominciare.
Mi allarga le chiappe con le mani, infilando due dita nel mio culo e continuando il pompino senza mani ...
Sono in estasi e la incito a continuare ...
Sento che il momento topico sta arrivando ed il mio culetto inizia a vibrare e ad allargarsi in anticipazione.
Sento lei insalivare bene quel palo e poco dopo la cappella enorme contro il mio buchetto ...
Il cazzo è duro come il marmo .... molto di più del solito dildo che usiamo nei nostri giochi ... lei continua ad insalivare il mio buco ed a usare le mani per allargarmi al massimo ...
Lo sento spingere e dopo qualche secondo di pressione folle sento che il mio sfintere cede e che il mio respiro rimane in sospeso ...
Pochi attimi e sento il calore del suo cazzo che mi profana l'intestino e mentre la percezione dell'enormità del suo cazzo mi sconvolge, mia moglie fa dettagliata telecronaca che mi manda in sollucchero ...
Non posso usare le mani, altrimenti le avrei spinto la testa sul mio cazzo ...
Lei perfidamente non mi sfiora nemmeno, sa bene che verrei subito ...
Vuole godersi e farmi godere al massimo la situazione ...
Solo dopo alcuni minuti di su e giù lento e profondo di quel cazzo la sento esplodere in un orgasmo cosmico ...
Dopo un primo momento di smarrimento il mio culo ha preso le misure all'intruso e ne trae il massimo godimento ...
Ancora qualche minuto e l'amico smania per godere .... Dal movimento repentino capisco che il suo nettare sarà mirato ad altri orifizi ..
Conoscendo l'ingordigia di mia moglie lo immagino togliere il preservativo ed inondare la bocca di lei.
Mi dispiaceva solo di non poterla ammirare in questa performance senza pari.
Invece lei mi toglie la benda, e vedo che il grosso cazzo appartiene ad un ragazzo di colore mai visto prima. Ha un cazzo di marmo e sta per esplodere.
Mia moglie lo impugna e lo lascia sborrare sul suo viso, nella sua bocca e sulle tette.
E' troppo egoisticamente innamorata dello sperma per fare diversamente.
Ma alla fine, le ultime gocce le lascia succhiare a me ... e poi mi bacia giocando con le nostre lingue a passarci lo sperma ...
Sono in uno stato di eccitazione pazzesco e mia moglie sorridendo abbandona le mie labbra per raggiungere il mio cazzo e lo fa esplodere nella sua bocca ... mentre con il suo sguardo più porco mi incita a guardare la sua pelle sporca di sperma ...
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16 years ago
leemaia,
47
Last visit: 9 years ago
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Ancora in sauna
Già era quattro giorni che si andava in sauna e mia moglie ormai aveva fatto sua la filosofia della sauna e del dover essere nudi. Appena arrivata nella sala relax, senza togliersi di dosso l'accappatoio,si slaccia il costume che portava per andar prima in piscina e sempre con l'accappatoio adosso si avvicina alla porta a vetro della sauna finlandese, nella penombra sembra vuota. Si toglie l'accappatoio e lo appende al porta abitii li accanto ed entra nuda con la tovaglia in mano, seguita da me. Passano dalla luce esterna alla penombra della sauna non vediamo subito che sulla panca superiore c'è un tizio, ovviamente nudo, sdraiato. Io mi siedo su uno dei tre lati della sauna sul gardino in basso, mia moglie dal lato di fronte a me sul terzo gradino, quello più in alto. Anche mia mogli si sdraia mettendo i piedi verso la testa dell'uomo già sdraito in sauna..che vediamo solo allora. Per descrivere bene la scena, se immaginiamo la sauna come un quadrato, li ad Obereggen è quadrata, su un lato c'è la porta d'accesso e sugli altri tre 3 panche a scala come i gradoni dello stadio. Io ero seduto su quella più in basso a destra della porta, il tizio era sdraiato su quella più in alto di fronte alla porta e mia moglie sdraiata anche lei su quella più in alto a sinistra della porta con i piedi verso la testa dell'uomo..Dopo qualche minuto mia moglie, ormai immersa nella quiete della sauna ritirò la gamba sinistra portando il piede all'altezza del gionocchio destro, il tizio sentendo il movimento girò la testa e....io ho subito capito che non poteva non vedere bene..dato che era a non più di 15/20 centimetri dal piede rimasto steso la sua fica totalmente in vista dato che aveva la gamba sinista indietro e piegata. Lei non poteva accorgersene..ma io vedevo perfettamente l'uomo che girava continuamente la testa x guardare fra le sue gambe, del resto gli bastava guardare verdo lei ed era in linea perfettamente con la sua fica, li distante poco più della lunghezza delle gambe di mia moglie. questo durò almeno una decina di minuti...stavo scoppiando dall'eccitazione, poi mia moglie si girò, si mise un attimo seduta e si alzò per uscire, mostandogli il culo. Io la segui. Appena fuori ci dirigemmo nel bagno turco. Data l'ora eravamo soli. neanche un minuto e sentimmo che l'upmo usciva dalla sauna di fronte e vedemmo la sua figura che spingeva la porta a vetro smerigliato del bagno turco. Mi eccitò da morire il pensiero che era venuto nel bagno turco, molto luminoso, per riuscire a vedere meglio ancora mia moglie. Si sedette, nudo, davanti a noi. Era un uomo sui 60 anni, davvero ben portati, dall'accento chiaramente toscano, Dopo qualche minuto rivolto a noi disse: "La prima volta qui ad Obereggen?"....e da li prese avvio una discussione sulla neve, sullo sci e sul posto in generale che andò avanti per una ventina di minuti. Vedere li nudo che parlava con mia moglie nuda seduta a poco più di un metro uno dall'altro era da sballo per me....una vera fatica a non eccitarmi vistosamente. Lui mentre parlava non poteva certamente fare a meno di guardare le sue tette ed il suo triangolo di peli. Era una situazione bellissima, finchè, si earno ormai fatte le 19:30 e il wellness chiudeva e la cena era pronta su in sala da pranzo, per cui ci alzammo per uscire. Fuori dal bagno turco nesuno, per cui seguimmo lui alla doccia, lu disse a mia moglie :"prego, dopo voi" e così mia moglie entrò sotto la doccia davanti a lui, io per lasciare a lui il posto in prima fila mi spostai per prendere i nostri due accappatoi così lui restò perfettamente davanti alla doccia, di quelle fatte in muratura, senza alcun vetro davanti, a godersi lo spettacolo.
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16 years ago
guardiamola,
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Last visit: 1 year ago
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La bionda venuta da lontano
Il bello delle città universitarie è che spesso si popolano di ragazze che frequentano l’erasmus ( una sorta di viaggio studio organizzato da università straniere gemellate).
Ogni primavera giungono giovani soprattutto dal Portogallo, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti.
Conobbi una bella bionda, 20 anni, americana, Veronica. Capelli lunghi, alta, fisico ben messo, culo non piccolo, ma grande quanto basta per far nascere cattivi pensieri.
Entrò presto nella comitiva e per i sei mesi che studiò qui uscì sempre con noi.
Il lato migliore delle ragazze straniere è che fumano, bevono, scherzano, scopano con una facilità di gran lunga superiore a quelle italiane.
Una sera ce la limonammo a turno durante una festa in cui eravamo tutti sballati, poi nient’altro, non appariva per nulla zoccola.
I mesi passavano e giunsero gli ultimi giorni del suo soggiorno in Italia.
Una sera, come spesso succedeva, ci incontrammo tutti nell’appartamento che divideva con altre due studentesse per passare li la serata, ma a differenza delle altre volte in cui c’erano anche altre ragazze e ci si incontrava per giocare a carte, bere, fumare, divertirci senza fare porcate, quella sera appunto oltre a me e lei c’erano altri due amici.
Ci disse apertamente e ridendo che sarebbe ripartita per gli Stati Uniti tra due giorni e non ci saremmo più rivisti, voleva lasciarci un bel ricordo ed era disposta a soddisfare qualsiasi nostro desiderio. Le chiedemmo subito di spogliarsi completamente e lo fece.
Aveva la figa depilata, solo una striscia di pelo sopra il buco, tette grosse con capezzoli larghi, bel culo con quel po’ di cellulite che basta per renderlo ancora più arrapate.
Ce lo uscimmo tutti fuori e seduti, ci facemmo dare una poppata veloce al cazzo, giusto per farcelo rizzare, dopodiche’ la portammo in camera da letto, e a gambe aperte fummo noi a leccargliela a turno, io la feci mettere anche a pecora e le leccai anche il buco del culo.
Le chiedemmo se fosse disposta alla doppia penetrazione. Accettò.
La mettemmo a pecora. Un tipo sotto, io le puntai il buco del culo, l’altro se lo stava gia facendo ciucciare.
Fu la prima volta che lo feci in quattro.
Lo prese subito in figa, aveva il buco del culo stretto, cosi’ glielo dovetti leccare un altro pò, poi le infilai una, due dita, le entrai lentamente la cappella per poi farlo entrare tutto, gemette. Un leggero urlo tra godimento e sofferenza, gliel’avevo messo tutto nel culo, sentivo il contatto del mio cazzo con il cazzo dell’altro in figa che si muoveva, una senzazione bellissima. Glielo entrai ed uscii dal culo diverse volte, spingendolo fino in fondo.
Poi facemmo cambio. Si sedette a candela sul cazzo del tipo che stava sotto, prendendolo dietro, io glielo infilai con un colpo secco nella figa. Il tipo che si stava facendo spompinare sborrò subito e usciì, poverino, dai giochi, limitandosi a palparla e sperando che gli si rizzasse nuovamente presto.
Le pompai la figa, poi col tipo che ce l’aveva ancora duro ci mettemmo d’accordo per pomparcela un po a turno, senza fretta, avevamo tutto il pomeriggio e sera, e lei a quanto pare aveva intenzione di non negarci nulla.
Me lo feci succhiare nuovamente, mi feci leccare per un po’ le palle, lo prese tutto in bocca.
La feci mettere a 69, mi mise il suo culone ormai sfondato in faccia, la figa era bagnatissima e gliela leccai senza pietà. Me la ripompai nuovamente nella figa e successivamente nel culo, che ora aveva bello largo ed il cazzo le entrava senza il minimo attrito.
Le chiesi se potevo sborrarle nel culo, mi fece cenno con la testa di si. Le diedi l’ultimo colpo nel culo glielo insaccai molto deciso, le entrai tutto, gemette dal dolore, le sborrai in fondo.
Poi fu il turno dell’altro, nel frattempo si rizzò anche allo spompinato e se la scopò pure lui.
Dopo essersi presi tutti e tre i cazzi, e mi stavo gia arrapando nuovamente, si diresse verso il bagno, alchè le chiesi se potevo osservarla, non si oppose.
Le chiesi cosa doveva fare. Non mi rispose ridendo.
Le chiesi se doveva pisciare, mi disse di si. La volevo guardare. Da sotto.
Ci mettemmo nella vasca io ad un estremo, lei all’altro con le gambe divaricate che le uscivano dalla vasca. Pisciò a fontanella bagnandomi le gambe, l’uccello e la pancia. Mi si rizzò di brutto. Senza fargliela asciugare gliela leccai. Poi contraccambiai il favore.le pisciai sulle tette, gli ultimi schizzi li orientai al viso colpendole la bocca, uscì la lingua per assaporare. Poi glielo infilai in bocca per farle raccogliere cio che restava.
Aprimmo l’acqua della vasca e la riempimmo, ci lavammo a vicenda, glielo mettevo dentro tenendolo in acqua. Si sedeva su di me e le entrava in culo con una facilità mostruosa.
Glielo misi in bocca, sborrai dentro e le feci ingoiare tutto fino all’ultima goccia. Mi asciugai, andai nell’altra stanza per rivestirmi, avvisai gli altri due che la troia americana era in bagno ad aspettarli, uscii da quella casa, non la rividi mai più.
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16 years ago
cantrell,
28
Last visit: 13 years ago
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Un\'avventura intensa erotica senza straschichi
La pista era affollata e faceva molto caldo. Avevo ballato e avevo bisogno di qualcosa di fresco per riprendere energie. Mi diressi alla cassa, ma c’erano più di venti persone che facevano la fila. Mi rassegnai e mi misi in coda. Ad un tratto sentii una mano sfiorare l’orlo della mia gonna, ma pensai di essermi sbagliata. Poi sentii un dito salire lungo le mie gambe. Rimasi impietrita, non sapevo cosa fare! Il dito continuava a salire e raggiunse le mie mutandine di pizzo. Trovò il clitoride e iniziò a massaggiarlo lentamente attraverso la stoffa, con piccoli movimenti circolari. Io volevo urlare, ma ero come intorpidita e brividi di piacere iniziarono a scorrere dentro di me. Il dito continuava a massaggiarmi impertinente e io cominciai ad assecondare i suoi movimenti, ad avvicinarmi alla fonte del piacere. La mia mente urlava: “Ma sei impazzita? Cosa stai facendo?!”, ma il mio corpo aveva vita propria. L’uomo mi stava davanti, di spalle e con la mano rivolta indietro continuare a frugare sotto la mia gonna. Era molto virile, muscoloso, moro. Io temevo che qualcuno si accorgesse, anche perché stavo cominciando ad agitarmi per l’eccitazione. Il mio sesso grondava umori che bagnavano le mutandine. Nessuno invece sembrava accorgersi di quello che stava succedendo e l’uomo iniziò a scostare lentamente i miei slip e insinuò il dito dentro alla fessura umida.
Dapprima fu molto delicato….mi sfiorava con la punta del dito il clitoride e poi esplorava l’apertura lungo tutta la sua lunghezza, poi iniziò a farsi più violento e a massaggiare il grilletto con forza. Io ormai mi contorcevo sulla sua mano e gliel’afferrai per fargli infilare tutto il dito dentro alla mia fica. Lui mi assecondò e iniziò a darmi dei colpi all’interno. La mia fica iniziò a colare e gli ricoprii la mano con i miei umori.
Durante i nostri movimenti avevamo continuato ad avanzare nella fila. Quando venne il mio turno io ero completamente invasata per il piacere che stavo provando, così quando la cassiera mi chiese che cosa volessi, io rimasi come inebetita e tentai di sfilare la mano dello sconosciuto dalla mia fessura. Lui non volle saperne e continuò, così io ordinai il mio gin tonic con voce roca, mentre l’uomo mi faceva sentire le sue dita forti contro le pareti della vagina. Il piacere aveva ormai superato la vergogna e così lo lasciai fare ciò che voleva mentre anche lui ordinava. Improvvisamente si staccò da me e io mi sentii morire. Fu solo un istante, perché sentii subito la sua mano afferrare la mia e trascinarmi al bancone per prendere le nostre ordinazioni. Ci mettemmo vicini, tra la folla, le voci mi giungevano ovattate e sentivo soltanto il mio sangue pulsare nelle tempie e la mano di lui insinuarsi nuovamente dentro di me. Mi feci coraggio e feci quello che avevo voglia di fare da ormai molto tempo: posai la mia mano sul suo inguine. Sentii il suo cazzo enorme riempirmi il palmo e lo massaggiai piano mentre lui continuava a darmi colpi possenti con le dita. Il cazzo era così gonfio che sembrava esplodere dai pantaloni e io desideravo sentire la pelle infuocata che premeva il tessuto. Aprii lentamente la cerniera, scostai gli slip e afferrai il suo membro pulsante. Iniziai a sfiorargli la cappella con la punta del pollice e lo sentii fremere, poi iniziai a far scorrere le mie dita su tutta la lunghezza: era stupendo, enorme, fiero. Non avevo mai avuto una voglia così grande di sentire un uccello dentro di me! Arrivarono le nostre ordinazioni, smettemmo di toccarci.e ci guardammo per la prima volta negli occhi. Io feci scorrere la lingua sull’orlo del bicchiere, con fare provocante. Mi sedetti e accavallai le gambe, facendogli osservare il mio corpo formoso. Feci cadere il cubetto di ghiaccio sul mio seno e nel riprenderlo lo feci scorrere sul decolté generoso. Non m’importava più degli sguardi altrui, vedevo solo il mio moro con il cazzo che sembrava voler spaccare i pantaloni per uscire e infilarsi dentro di me. Non resistemmo un minuto di più e corremmo a chiuderci in bagno. Entrati lì dentro lui si gettò su di me e mi baciò con passione, mi fece aprire tutta la bocca e iniziò a giocare con la mia lingua, succhiandomela e intrecciandola con la sua. Nel frattempo mi aprì la camicetta e iniziò a strizzarmi i seni che traboccavano dalle sue mani. Aprì il reggiseno e mise a nudo le mie tette, le strizzò guardandole, pizzicò i capezzoli e poi si chinò a succhiarli avidamente. Io non capivo più niente, mi sarei fatta fare qualsiasi cosa da lui! Gli accarezzavo i capelli, lo stringevo a me. Allora mi sfilò anche la gonna lentamente, poi si sedette, mi mise di fronte a lui e cominciò ad abbassarmi le mutandine, guardando la mia fica che si scopriva piano piano. Quando fu eliminata l’ultima barriera, l’uomo mi aprì le gambe e m’infilò la lingua dentro la fica, con violenza. Me la leccava come un forsennato, sembrava volesse mangiarmela. Sentivo la sua lingua dentro di me, sul clitoride, le sue mani sul culo e le sue dita infilarsi dentro il mio buchino posteriore. Era ovunque, sentivo il piacere pervadermi e arrivare da ogni parte. Desideravo il suo cazzo, riuscivo a pensare solo a quello: Così lo fermai e questa volta fui io a liberare le sue parti intime e davanti a me vidi l’enorme erezione puntare dritta verso la mia bocca, così baciai la cappella e presi a succhiarla avidamente. Ora era l’uomo che mi accarezzava i capelli e che spingeva il mio viso contro il suo cazzo. Ma l’uomo non smetteva di prendere iniziative e ogni tanto sfilava il cazzo dalla mia bocca avida e me lo strusciava contro il viso, lo faceva scorrere, me lo faceva sentire tutto, palle comprese, e me lo sbatteva in faccia.
Fu allora che sentii per la prima volta la sua voce che mi diceva: “Ti piace il mio uccello, vero?” …io rimasi affascinata e dissi che mi piaceva da morire. Allora l’uomo disse. “succhialo tutto, mettitelo fino in gola!”. Io obbedii, come incantata dal suo fare perentorio. Lo infilai fino in gola mentre continuavo a massaggiarlo internamente con la lingua. Faceva male, ma il piacere era più forte di tutto. Il suo uccello pulsava e s’ingrossava a dismisura nella mia bocca.
Improvvisamente me lo tolse di bocca e disse. “tesoro, ora te lo infilo nella fica, lentamente…te lo faccio sentire tutto e ti scopo” e così fece. Mi afferro, mi fece sedere sopra di lui, di spalle, e mi infilò lentamente il cazzo nella fica che ormai colava. Sentìì la verga entrare dentro di me e riempirmi tutta e mi sentii morire. Lui stantuffava da sotto, me lo sfilava e poi me lo riinfilava facendomi morire di piacere. Mi scopava e mi strizzava le tette. Lo sentivo entrare sempre più a fondo, sentivo il rumore che faceva nella mia passera che grondava e gli bagnava il ventre. Lui diceva che ero la sua micina calda e bagnata e che mi voleva far godere come non mai. Allora partì il mio orgasmo, incredibilmente intenso, e lui dovette tapparmi la bocca per non farmi urlare. Io godevo e lui mi scopava sempre più forte, finché non fui sfinita e mi accasciai su di lui, esausta. Ma lui non era ancora venuto e la sua asta era tesa come un bastone. Mi fece inginocchiare davanti a lui, mi fece scorrere la punta dell’uccello sulla bocca, poi me lo strofinò contro il viso. Se lo toccò e dopo poco un grosso fiotto di sborra calda schizzò la mia faccia e il mio petto ansimante. Io ero estasiata e gli pulii il cazzo che stava perdendo la sua erezione con la mia lingua calda......si rivesti e senza una parola spari ..........aveva letto il mio pensiero e questo mi piacque molto...un'avventura intensa erotica senza straschichi
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16 years ago
mikiroberta,
46/46
Last visit: 11 years ago
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Una porca ed un cuck di classe (continuo)
Giunti sul posto ci spogliammo completamente, anche il mio amico. Lei si sdraiò a pancia sopra, io la montai e il mio amico inizio a farsi spompinare dalla lei. Tra una stantuffata e l'altra vidi lui che si segava guardando la sua troia che si faceva impalare da me e spompinava il mio amico, l'andrenalina mi salì.
Lei:"Dai riempimi! Sborrami dentro! Voglio sentire il tuo cazzo che mi scassa e la tua sborra (avevo il profilattico) dentro di me"!
Io:"Siiiii tieni troia" Gridai come un orso e la accontentai.
Cambiammo posizione, io mi feci ripulire il cazzo dalla sua bocca e il mio amico inizio ad impalarla. Ad un certo punto mentre lei gemeva (era sempre a pancia sopra), usci un braccio fuori dall'auto, indirizzando la mano verso il marito e salutandolo mostrando un bel paio di corna. Il mio amico fece il suo dovere, anche lui la riempì per bene ma facemmo il bis. Scesi dall'auto, a pochi metri ci stava una staccionata di legno, lei si mise a pecorina appoggiando le mani alle pertica, io cominciai a scoparla nuovamente mentre dall'altra parte della staccionata ci stava il mio amico a cui lei stava facendo un magnifico pompino. Ad ogni mio colpo di cazzo in fica, quello del mio amico gli entrava dritto in gola, facendola ansimare e godere, fino a quando non raggiungemmo nuovamente l'orgasmo ma sta volta tutti nella sua faccia e nelle sue tette.
Finito il tutto ci ricomponemmo, ritornammo in noi e con fare gentile ci siamo incamminati nel luogo iniziale, ripromettendosi di organizzare qualche altra cosina intrigante e con stile.
Chissà....
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3
16 years ago
BULLSICILIA158863,
35
Last visit: 2 years ago
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Una porca ed un cuck di classe
Salve, premetto che quanto segue è realmente accaduto con una coppia contattata tramite codesto portale.
Leggendo gli annunci presenti di coppie con il lui cuck decido di contattare quelli rispondenti ai miei desideri. Scrivo qualche rigo di presentazione e attendo. Dopo qualche giorno, mi collego e noto una risposta. Era una coppia che cordialmente ha risposto alla mia mail. Per non farla lunga ci si incontra in uno dei bar più raffinati di Catania, io ero andato con un mio carissimo amico fraterno. All'arrivo loro ci stavano già aspettando. Scendiamo dalle rispettive auto, (ci siamo subito riconosciuti in quanto ci eravamo detti con che macchine ci saremmo recati al punto pattuito) uno sguardo veloce su di lui per capire se era gente OK e gli occhi cadono dritti su di lei. Meravigliosa, giunonica donna sui 38 anni (noi 33enne), vestita con classe e stile, penso come noi...
Un saluto e ci si accomoda tutti al tavolo del bar, offriamo qualcosa da bere, lei sembra timida, ma sotto sotto...i suoi occhi lanciano frecciate che lasciano intendere molto. Dopo i convenevoli, propongo di fare un giro e decidiamo di andare con la loro auto. Il cuck guida, il mio amico si siede accanto a lui, io e lei ci accomodiamo dietro. Ci avviamo direzione porto di Catania - Playa, dopo qualche centinaio di metri inizio a sfiorargli le mani, gli faccio qualche complimento e...non so come mi ritrovo con lei che afferra il mio cazzo tra le mani, inizia a menarlo e gli dico: "Troia succhialo! Facci vedere che sai fare"! Lei non se lo fa dire nemmeno una volta. Mi sentivo il cazzo lungo quanto il collo di una giraffa e largo quanto quello di un elefante. Dopo alcuni istanti mi accorgo che siamo arrivati sotto i portici e le macchine che passavano lateralmente alla ns. ci guardavano esterefatti. Io le dico: "Continua troia, continua". Il mio amico aveva quasi le bave...e il marito che guardava dallo specchietto sistemato apposta verso il mio cazzo. Arrivammo proprio sotto il faro del porto e le chiesi, se mi metto il preservativo sali sopra? Lei me lo strappò dalle dita, lo aprì e con maestria me lo infilo. Ah avevo dimenticato di dirvi che mentre lei mi spompinava, io le facevo un bel ditalino, lei era senza slip e una fica completamente depilate e liscia che era una favola, tutta da leccare oltre che scopare. Ritorniamo al precedente punto. Sistemato il preservativo con maestria e savoire faire, lei si posiziono sopra di me, afferro il cazzo, se lo strusciò per qualche istante nella fica, giusto per lubrificarsi ancor più di quanto lo era già e...................si aprirono le porte del paradiso....Che fica! Calda! Vogliosa di farsi vedere dal marito quanto era troia. Lei mi salì sopra proprio davanti il palaghiaccio della playa. Inizio a cavalcarmi, andava su e giù mentre il mio amico iniziava a palparle il culo e a mettergli 1 dito dentro il buco del culo. Ad un certo punto lei mi sussurra di dire al marito che è un cornuto. Io faccio finta di nulla e dopo qualche istante, lei mi invita nuovamente. Non volevo che il marito si offendesse...quindi con voce leggera dissi:"Sei un cornuto".
Lei:"Più forte, faglielo sentire quanto è cornuto".
Io, urlando: "Si è un cornuto, un gran cornuto e tu una gran troia. Su facciamogli vedere quanto 6 puttana".
Lei:"Si, si sono la tua vacca! Sono una troia! Guarda cornuto come godo con questo cavallo"
Intanto arrivammo in un posto, non so dove...
(Continua)
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2
16 years ago
BULLSICILIA158863,
35
Last visit: 2 years ago
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Era ora
sono ed ero alla ricerca di qualcuno che potesse dimostrare un ardente desiderio di sesso per il mio corpo ne ho trovati pochi che mi hanno dimostrato quello che sercavo comunque quello di giovedi 30 aprile mi ha fatto versamente godere e sentirmi una femmina desiderata.alle 12 del giorno stesso mi telefona francesco che voleva stabilire un incontro sulla mia barca ed io ho accettato,alle 17 sono arrivata in bartca dopo una giornata laorativa mi sono lavata travestita e truccata con abiti molto osèe ho atteso l'arrivo di francesco che puntualmente sale sulla mia barca e d enrtra trovandomi vestita con una gonna a pieghe molto mini ed una maglietta scura scollata che lasciava intravedere due tette ben formate .il mio truco con labra carnose ed occhi azzurri hanno fatto colpo su francesco, che prima mi ha afferrata alla vita e mi ha baciato senza neanche salutare,cingendomi in vita mi stringeva forte
in segno di possesso e scendendo con le sue mani fino a tastarmi il culo sollevava la gonna mi infilava le dita nel buco. la mia reazione è stata istintiva toccare il suo pisello che sentivo in erezione ma non molto,quindi mi sono divincolata e gli ho sbottonato i pantaloni prendendolo il suo fallo che si ingrossava nella mia bocca colmo di desiderio facendolo scivolare fino nel profondo della mia gola con movienti di penetrazione lenti e decisi. Sentivo il desiderio assalirmi volevo fare mote cose ma lui possessivo mi prese ai fianchi e girandomi mi fece sentire il sui desiderio sul buco del culo feci in tempo a togliermi le mutandine nere e con colpi decisi mi penetro con forza spingendomi comtro il tavolino penetrandomi ben bene , io godevo a più non posso ,Lui sul punto di godere mi sfilò il cazzo enorme e mi invitò a prenderlo im bocca .Che piacere riceverlo così turgido e voglioso mi vonne in bocca ed io assaporei la sua sborrata ingoiandola fino all'ultimo goccio era tanta e dolce , godetti in modo unico Chissa se rivivrò una esperienza così piacevole comunque se c i fossro altre persone cosi mi piacerebbe incontrarle sarebbero il mio ideale ciao a tutti erika
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16 years ago
admin, 75
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Tra il dire e il fare c\'è sempre un caffè.
siamo alla nostra ennesima tazza di caffè
in questa lunga peripezia,in questo tragitto per raggiungere una meta ancora lontana
quanti tipi e tipe incontrati,
la nostra storia è iniziata ad agosto ritrovandoci una sera al limitare di un fiume dove tra le sponde abbiamo conosciuto una simpatica coppia,peccato che il lui abbia preso un colpo di luna e scivolando tra la melma avesse cercato un appiglio su altre mani ....
poi è stata la volta della coppia che aveva gli ormoni in vacanza si capisce si era d'estate,tutti vanno in villeggiatura,perchè non gli ormoni?
la terza non riusciva a stare in piedi,aveva difficoltà a camminare,,sempre colpa del caldo,rende debilitati ..
per sfuggire all'afa soffocante ci siamo intrinsecati nel bosco per
cercare David lo gnomo che si era nascosto sotto un funghetto per confabulare con la sua dolce metà..
.tra il tanto girovagare siamo finiti al saloon,dove c'erano quelli insistenti col baffo allo sceriffo e tanta determinazione,aspettavano che si concludesse a modo loro la serata,mentre noi in compagnia di una chiara luna ci siamo presentati al
dio dell'olimpo ,..che nonostante i suoi anni aveva ancora uno sguardo inquisitore,,e ci ha indirizzati a scuola lì abbiamo conosciuto la coppia il...dove la vocale i era il lui e con tanto di puntino e la consonante elle la lei..
ed ecco che suona la campanella si esce uno sguardo all'orologio è quasi ora di cena,una bella pizza sul mare con coppia romana molto distratta ma tanto tanto da dimenticare portafoglio a casa .
e passa il tempo siamo in autunno
nella stravaganza della cosa siamo stati contattati da una coppia ,nella foto lui aveva un torace da oscar,,,peccato che di bello avesse solo quello il resto era tutto scarto
e quelli che si erano fatti tanti km sotto la pioggia battente e dovevano concludere per forza,ma dove stà scritto?
ma dove siamo capitati?nella giungla,,,un corpo a corpo con la principessa della savana ha risollevato un pò le statistiche.anche se c'era un rinoceronte in agguato, sovrastava con la sua stazza la piccola compagna e che solo a guardarlo bisognava chiamare l'autoambulanza,ed essere ricoverata in prognosi riservata,,una flebo non sarebbe bastata ......
e che dire di chi ti incontra già con la scusante pronta per sgaiattolare se non sei di suo gradimento,,..la suocera sta morendo,,,peccato,,,ma loro son venuti apposta per conoscervi,e quindi anche per trasgredire,,,,questo perchè piacenti,,,se non eravamo di loro gradimento sarebbero scappati per chiamare le pompe funebri....ma non tutto si può avere e la selvaggia non l'hanno avuta....
e siamo in inverno,una sera siamo passati per via montenapoleone,,,le vetrine tutte illuminate,,mi son ritrovata al di là del vetro con un lui che guardava e pensava a come gli sarei calzata...mentre la lei esigeva la prestazione su misura....ma non siamo mica dal sarto?o si?nuovi vestiti ma per uno scherzo del fato riprendiamo caffè con coppia già incontrata ...lei calze a rete e mini collo spacco si agita e si propone vicino al tavolino,
è vero che siamo nell'era della robotica ma un pò di passione e che diamine siamo persone non macchine del sesso...
ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale....
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16 years ago
admin, 75
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La mia storia - adesso sono sposato
Adesso sono sposato, ma ho faticato non poco a trovare una donna che andasse al caso mio. Non capisco come facciano gli altri che raccontano le loro storie dicendo che le proprie mogli fanno questo o quello, che le donne siano tutte facili, che fanno sesso in continuazione. Io ho dovuto sudare sette camicie per trovarne una che facesse al caso mio. Non è che puoi andare a dire alle ragazze “ti va di diventare mia moglie per poi fare la puttana?” tutti ti mandano a quel paese, ma io proprio di una puttana avevo bisogno.
È stata proprio mia madre a suggerirmi di cercare una ragazza che non si facesse scrupoli in fatto di sesso.
Una sera siamo usciti per andare a trovare dei parenti. Al rientro, poiché si era fatto molto tardi, percorrendo una certa strada abbiamo visto un sacco di ragazze, di ogni razza e ceto sociale, che si prostituivano. All’improvviso a mia madre venne un lampo di genio, dicendomi che forse una di quelle sarebbe potuta andare bene per me.
Rimasi un pochino tentennante, ma in fondo io stavo cercando proprio una puttana, niente di più e niente di meno. Una donna che la desse senza problemi e che fosse disponibile ad assecondare i miei desideri, seppur nel rispetto del valore della coppia. Cioè non pretendevo di avere alle mie dipendenze una schiava, ma di avere una moglie molto lussuriosa che mi facesse godere nel migliore dei modi.
Mi misi alla ricerca della mia metà. Parlai con questa e con quella, prendendo anche qualche parolaccia perché quando mi avvicinavo a loro pretendevano di concludere e quando io facevo loro delle domande mi mandavano a cagare. Ho parlato con ragazze italiane e straniere, ma a dire il vero non ero propenso ad avere una moglie straniera.
Dopo vari tentativi, eccone una che faceva al caso mio. Si trattava di una ragazza che, a suo dire, si prostituiva per mantenersi agli studi. Era universitaria e non era della mia città. Il fatto che ella fosse una bella ragazza, mi lasciò molto entusiasta. Ci andai a letto in un albergo a ore dove lei era conosciuta in quanto portava sempre lì i suoi clienti. Pagai ben 50 euro per stare con lei e quando terminai di scoparla, presi a parlare dei miei problemi. Mi chiese ulteriori 50 euro per starmi ad ascoltare. Alla fine mi disse che lei avrebbe smesso di prostituirsi non appena si fosse laureata. Io le esposi i miei progetti e lei sembrava molto entusiasta perché vedevo il modo in cui si muoveva ed il luccichio degli occhi. Poi mi fece una domanda dalla quale capii che lei non si prostituiva solo per fare soldi utili a pagare le spese della sua laurea, ma per il piacere di prostituirsi. Mi chiese “e se una volta sposati, ti dovessi cambiare idea e non vorresti più che tua moglie fosse una puttana?”. Quelle parole, assieme alla conseguente risposta, rimasero scolpite nella mia mente, perché quando io le dissi che non avrei mai spesso di amare mia moglie come donna e come puttana, lei rispose “...perché guarda che a me il sesso piace molto, e non credo di volere smettere dopo essermi sposata”.
Quelle parole furono come una dichiarazione di matrimonio. Quando andai via pensai alle 100 euro che le avevo dato e mi venne da dire “però, visto che sarà la mia futura sposa, avrebbe anche potuto evitare di farmi pagare”. Ci risi sopra e raccontai tutto a mia madre la quale emise un mugolio molto lussurioso, come se volesse dire che avevo trovato una donna più puttana di lei.
Qualche giorno dopo presentai Giovanna a mia madre. Giovanna si presentò vestita molto sexy, da vera puttana. E siccome io le avevo detto tutto ciò che c’era stato tra me e mia madre, lei volle dimostrare che effettivamente era una donna goduriosa. Toltasi il soprabito rimase con un vestito cortissimo e con uno spacco entrambi i lati che arrivava sotto le ascelle. L’abito era tenuto unito da due fascette di stoffa, una all’altezza del seno e una all’altezza della vita. Sotto non indossava nulla. Appena fu libera dal soprabito mi mise le braccia al collo baciandomi in bocca con molta passione. Effettivamente io rimasi molto colpito, ma anche molto eccitato sia per il suo abito sia per il suo modo di fare. Nel frattempo ci baciavamo guardavo mia madre con la coda dell’occhio e vedevo che mi sorrideva. Ma la cosa che più mi scioccò è stata quella che appena Giovanna si stacca da me, io la presento a mia madre e lei butta le braccia al collo anche a lei e la bacia sulla bocca con la medesima intensità.
Giovanna era entrata nel cuore di mia madre. Per l’intera serata non avevamo fatto altro che parlare di sesso. Giovanna descriveva i suoi rapporti con i clienti, dicendoci di aver ricevuto nella sua figa cazzi di ogni misura e di ogni colore, ma anche nel culo e in bocca.
Ad un certo punto mia madre, andando contro ogni aspettativa, disse a Giovanna che doveva smettere di prostituirsi. Rimanemmo in silenzio. Giovanna si fece seria e mi guardò fisso, come per dire che i patti non erano quelli. Poi mia madre, per rompere il velo di ghiaccio che si era creato, disse che poteva fare la puttana per me assieme a lei e magari fare la gara tra loro due per vedere chi fosse più puttana.
Inutile dire che dopo qualche mese ci sposammo e Giovanna venne a vivere a casa con i miei. Giovanna ancora doveva sostenere parecchi esami per potersi laureare ed io le lasciavo tutto il tempo per studiare. Infatti da lì a poco il suo ritmo di studio aumentò, riuscendo a dare un esame al mese o quasi.
Anche mio padre era contento di Giovanna, soprattutto perché ogni tanto se la trovava nuda in casa con tutto quel popo’ di roba in mostra. Anzi una domenica mattina, giorno in cui mio padre non lavorava, è andata in camera dei miei infilandosi tutta nuda nel letto in mezzo a loro dandosi da fare con entrambi.
Giovanna aveva smesso di prostituirsi per la strada, ma quando c’era da scopare con qualche suo conoscente non si tirava indietro. Una volta mi disse che doveva andare a studiare presso alcuni suoi compagni di corso. Quando è ritornata, molto tardi, mi ha detto di aver fatto l’amore con quattro ragazzi che erano presenti nella camera. Io chiesi spiegazioni e lei mi disse di essere andata presso il pensionato universitario a studiare con un paio di suoi compagni, poi quando avevano terminato lo studio, si erano messi a parlare della sua vita coniugale.
Alla mia domanda se ci fosse andata a letto, lei rispose un po’ evasivamente e quando io le dissi che non mi sarei arrabbiato, mi disse di si.
Le feci capire che mi sarebbe piaciuto assistere alle sue avventure e lei mi disse che la volta prossima mi ci avrebbe portato. Ma c’era solo un piccolo inconveniente, e cioè che al pensionato universitario potevano accedere solo gli studenti, quindi io mi dovevo accontentare di guardare da fuori. Non capivo a cosa alludesse, poi mi spiegò che la camera dei suoi due compagni di corso era situata al secondo piano di una palazzina adiacente la recinzione dell’ateneo e che quindi, avendo delle enorme finestre a vetro che prendevano quasi tutta la parete, almeno non nella parte dove si dormiva, si poteva vedere ogni cosa dalla strada ove , tra l’altro, c’erano delle comode panchine su cui sedersi e godersi lo spettacolo.
Qualche giorno più tardi mia moglie mi disse che aveva preso accordi con i compagni, non per studiare, ma perché dovevano vedere l’impostazione della tesi. Erano circa le 16, io ero in casa, quindi l’accompagnai. Parcheggiata l’auto, ci avviammo verso l’ingresso. Mia moglie mi indicò la camera da fuori ed entrò dopo aver mostrato il tesserino universitario ad un severo portiere. Presi posto sulla panchina di fronte il caseggiato ed effettivamente si vedeva l’interno della camera indicatami. Dopo qualche minuto ecco comparire mia moglie. I due ragazzi che erano dentro la baciarono sulla bocca entrambi. Poco dopo mia moglie si portò davanti la finestra, che comunque aveva i vetri chiusi. La finestra occupava l’intera parete dal pavimento al soffitto. Lei mi guardava, ma sicuramente non aveva detto ai suoi amici che quello seduto sulla panchina era suo marito, cioè io, avrà detto che magari era un guardone che amava guardare le coppie. E così lei iniziò il suo show togliendosi il vestito. I suoi compagni, vedendola con addosso soltanto reggiseno e mutandine, iniziarono a palparla sempre stando davanti al vetro. Lei infila le mani tra le loro gambe tirando fuori due cazzi già in erezione. Inizia così una serie di toccate, infilate di cazzo in figa e in culo stando sempre in piedi. Poi mia moglie si mette a novanta gradi e uno dei due la prende da dietro, non so se glielo infina nella figa o nel culo, fatto sta che la fotte da dietro mentre un altro se la scopa in bocca. Dopo averla riempita di sborra, i due si danno il cambio. Non resisto a quello spettacolo e come un automa mi masturbo furiosamente sborrando due volte consecutivamente. Ero ancora col cazzo in mano sporco della mia sborra quando vengo scosso da uno che mi apostrofa con mille oscenità e parolacce. Era il severo portiere dell’ateneo. Volevo dire qualcosa, volevo dirgli che quella che si stava facendo fottere era mia moglie, ma quello non mi diede il tempo di parlare. Forse non aveva nemmeno visto la scena dei due che si inchiappettavano mia moglie. Armato di una scopa stava per sferrarmi dei colpi in testa. Con cazzo ciondolante mi allontanai in tutta fretta, col rischio che avrei potuto incontrare un vigile e finir male.
Quando da lontano vidi uscire mia moglie, mi avvicinai all’auto facendole segno di raggiungermi. Raccontai ogni cosa e Giovanna si fece una sonora risata. Mi disse “d’altronde lo sapevi di avere sposato una puttana”. Cazzo! Però, come ho goduto quella volta.
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16 years ago
Piersilvio3Pecetti,
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La mia 1 volta a pagamento
La mia prima volta a pagamento
Questa che sto per raccontarvi non è la mia solita poesia, tirata fuori da chissà dove, ma è un’esperienza di vita appena vissuta, e che vi confesso mi ha lasciato molto perplesso, a voi il giudicare o meno quanto sto per raccontarvi.
Sono appena tornato da un lungo periodo di ferie, e un po’ per scommessa con un’amico ed un po’ per poter veramente vedere fino a che punto può spingersi un’uomo come me, che tra l’altro nella vita ne ha già fatte di cotte e di crude, insomma per farvela breve mi sono deciso a mettere un’annuncio su un giornale a diffusione gratuita che si trova dalle mie parti.
La cosa assai inconsueta è che il mio annuncio si trova nel bel mezzo di quella categoria tanto ricercata da molti uomini, e non solo ho scoperto.
La categoria in questione è quella comunemente chiamata”INCONTRI PARTICOLARI”. ecco, subito a pensar male. Vi ho già detto che era una scommessa!!!
Comunque bando ai giri di parole, non vi confesso che ho provato un certo disagio quando alla signorina del giornale ho dato il fogliettino con su scritto “solo per signore”.
Anche perché la tipa mi ha guardato come se fossi un marziano, al che io gli ho detto,”beh …che non hai mai visto un puttano”. E lei per tutta risposta,”veramente in quasi 3 anni è la prima volta che mi capita” e poi siamo scoppiati a ridere entrambi.
Comunque a parte questo primo spero esaustivo preambolo, devo raccontarvi di questa mia prima volta.
Due giorni dopo uscito il settimanale di inserzioni, finalmente dopo una snervante attesa (è si snervante è proprio la parola giusta, non potete immaginare la curiosità che può istigare in un soggetto qualsiasi una cosa del genere).
Finalmente squilla il telefonino con il numero appena preso per l’occasione.
Rispondo schiarendomi la voce, per sembrare più affascinante del solito, e dall’altra parte, quasi in sordina si sente una voce femminile che mi chiede “scusa ma credevo fossi una donna”,
cazzo penso tra me e me vuoi vedere che è un flop, vabbè avrò buttato 100 € chi se ne frega.
Poco dopo però arriva un sms che dice, ciao sono la signora di prima, volevo solo sentire la tua voce, prima di chiederti come sei, tutto eccitato dalla situazione, le rispondo per sommi capi e cerco di descrivermi alla meglio senza tra l’altro mensionare misure o prestazioni varie.
Per tutta risposta lei continua, non mi basta voglio sapere di più.
Credendo di fare la cosa giusta, gli rispondo, se vuoi sapere di più non ti resta che darmi il tuo indirizzo, poi potrai vedermi e constatare di persona quello che vuoi.
Non vi nascondo che avevo il cuore in gola, però mossa inattesa da parte sua, mi dà l’indirizzo completo e mi dice di raggiungerla al più presto.
Mi precipito , e dico veramente mi precipito ad Udine, corro come un pazzo, euforico ed ansimante, ma al tempo stesso dubbioso e preoccupato per quello che potrebbe succedere.
Suono al citofono, lei apre, e per mia vera fortuna mi trovo davanti una bella signora sulla cinquantina, ben messa truccata il giusto, insomma una donna vera.
Lei vorrebbe saltare subito al sodo, ma io da parte mia provo un certo disagio, mille pensieri, mille paure( chissà se è sposata, magari il marito torna a casa e ci trova,sai che casino).
Al che lei mi rincuora e mi dice, non preoccuparti, non ci disturberà nessuno, sono vedova da quasi 2 anni.
Il resto ve lo potete immaginare,o forse no?...ahahaha
Comunque vi basti sapere che è stata un’esperienza veramente galvanizzante, sesso veramente allo stato puro.
L’unica nota dolente per quanto mi riguarda , è stata quella di presentare il conto alla signora, tra l’altro molto appagata, mi sono vergognato come un cane.
Ma poi ho pensato tra me e me, oh è lavoro anche questo….
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16 years ago
akiller67,
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Una moglie ingannata
Ciao quello che sto per raccontare è una esperienza vera con una coppia.
Io Fabio 38anni,loro:Luca43 e Laura40,ho avuto contatto con Luca tramite msn,dopo aver chattato per qualche giorno Luca mi confessa che gli piacerebbe vedere la moglie sbattuta e riempita da due cazzi e vorrebbe organizzare con me all'insaputa della moglie perche a letto è una vera porca, confidandomi che durante il rapporto cerca un'altro cazzo e che si farebbe sborrare in bocca mentre prende quello di Luca nella figa, ma non ha il coraggio di fare questo passo in maniera cosi esplicita.
Cosi Luca mi invita una Domenica a casa sua come finto collega di lavoro,prima ci incontriamo in un bar senza Laura per conoscerci e dopo un oretta andiamo a casa e mi presenta la moglie.
Laura una bella donna formosa,una casalinga normale e tranquilla,mi piace e mi intriga tutta la situazione.
Cosi iniziamo a parlare a fare amicizia,lei ignara che io ero li per altro, quando si girava le guardavo il culo e avevo già una gran voglia di riempirla,Luca era altrettanto eccitato sapendo che c'ero io che la guardavo con quella voglia di scoparmela se ci fosse stata l'occasione giusta.
A fine sera Luca in presenza di Laura mi invita a dormire a casa sua per l'indomani andare a lavoro insieme.
Cosi mentre Laura mi prepara il lettino Luca mi dice che nel momento che sento la chiave della loro camera da letto girare due volte di andare in camera con il massimo silenzio.
Cosi dopo un po’ sento quel rumore di chiave e vado scalzo,apro la porta e la socchiudo senza far rumore e vedo Laura a bordo letto con un intimo nero e bendata messa alla pecorina e Luca in piedi che le toccava il culetto e la figa.
Mi sono subito eccitato non vedevo l’ora di entrarle dentro.
Luca le aveva spostato il perizoma su una chiappa e la palpeggiava dicendole dai che ti piacerebbe che ci fosse Fabio qui dentro,ti faresti sfondare e lei siiiii mi farei riempire,pensando che fossero solo parole per farla eccitare.
E Luca con gli occhi mi chiese di avvicinarmi e di entrare il mio cazzo ma non tutto e di non toccare il culo e i fianchi per non farle capire che il cazzo era il mio.
E cosi io super eccitato le sono entrato dentro mentre nella mia testa pensavo che ormai era fatta,ormai Laura che tutto il giorno si era comportata da mogliettina fedele mi doveva dare la figa e il culetto come una vera troia.
Luca la toccava per non farle capire che in quel momento aveva un altro cazzo dentro,il mio.
Luca le diceva sottovoce ti piacerebbe che fosse quello di Fabio e lei mi farei sfondare tutta la figa come una troia e Luca e se fosse già quello di Fabio ? e lei no e quello tuo,e Luca e se fossi quello di Fabio ti faresti inculare e sborrarti in culo? e Laura sicura che non fosse quello mio dice si mi farei inculare e mi farei colare la sborra dal buchetto e sentirla scendere in mezzo alle gambe.
Cosi Luca visto che Laura era bendata le chiese vuoi scoprirlo togliendoti la benda ho mettendoti il mio cazzo in bocca? E lei pensando che era tutto finto perché giocavano spesso con queste fraseggi disse a suo marito di riempirla in bocca.
Luca mi fece segno che nel momento che lui gli riempiva la bocca io dovevo prenderla per i fianchi e sbatterla perché non sapeva la reazione che poteva avere.
E cosi fu un attimo Luca le mise il cazzo in bocca dicendogli”tieni troia finalmente prendi due cazzi” e io” siiiii Laura dai che ti tengo da dietro e non puoi andare da nessuna parte,tieni prendi il cazzo tutto dentro e godi come una troia”.
Laura era incredula la sentivo lamentare dal piacere e mentre io me la sbattevo da dietro Luca gli esce il cazzo dalla bocca e Laura dice “ ohhhhhhhhhhhhhhh sei un porco Luca mi hai ingannato mi stai facendo fottere dal tuo collega ohhhhhhhhhhhh “ e Luca”tieni di nuovo in bocca troia e succhia che desideravi tanto prendere due cazzi cosi vogliosi”.
E Laura” ohhhhhhhhhh si siete tutti e due porci ma mi piace mi state scassando tutta ,siiiiiiiii Fabio mi sento un vera troia,ohhhhhhhhhh che bello”.
Dopo averle tolto il perizoma e il regiseno,c'è la scopavamo in qualsiasi posizione e lei si faceva fare di tutto,Luca gli fa a Laura adesso devi prendere il cazzo e la sborra di Fabio in culo e il mio nella figa,perché a perso la scommessa e io” si gioia vieni che ti riempio il culetto che le scommesse si pagano e cosi me la sono inculata stringendole le tette e lei “ ohhhhhhhhhhhh siete dei veri porci “mentre Luca le riempiva la figa .
Io ero eccitatissimo e dopo pochi minuti” vengoooooooooooooo daiiiiiiiiiiiiii che ti riempioo il culo di sborra calda troiaaaaaaaaaa” e sentivo pulsare il cazzo dentro il suo culo e lei “ohhhhhhhhh s vieni vieni ohhhhhhh che bellooooooooooooo siiiiiiiiiiiiiiiiiii tutta piena sento che pulsa o che troia che sono,mi piace cosiiiiiiiiii dai sfondami ancora” e subito dopo Luca “ ohhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiii vengo anchiooo dai prendi la sborra in bocca troiaaaaaaa”
E laura ohhhhhhh siiiiiiiiiiiii riempita in bocca e nel culo ,ohhhhhhhhhhh quanto mi piaceee”.
Dopo ci siamo abbracciati sul letto e Luca ha raccontato tutto a Laura.
Ci siamo realmente divertiti…………………………………………………………..
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16 years ago
admin, 75
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In tre in motel
salve...mi chiamo gianni..ho 43 anni vivo a Cremona per lavoro ma sono del sud...tramite questo splendido sito ho conosciuto una coppia del sud...della prov. di caserta..dopovari mesi di contatti...e mail..ecc.il mese scorso ci siamo incontrati:era un lunedi grigio ma freddo..andai a prelevarli alla stazione di Piacenza..lei una splendida mora capelli ricci sullla trentina..lui brizzolato sulla cinquantina..dopo un caffe' albar della stazione..mi dirigo verso Castelleone dove c'è un park motel..loro si accomodano dietro ed io a far da tassista..guardo di tanto intanto nello specchietto retrovisore e vedo le sue gambe belle affusolate con collant di color carne...mentre loro fanno delle battutine piccantine io spingo il piede sull'acceleratore per arrivare subito alla meta...quando l'atmosfera si fa bella calda giungiamo al motel sulla castelleonese..esibisco il mio documento ed entriamo...giunti dentro Carmelo accende il televisore dove c'è un film porno...allora io vado in bagno per far star calmo il mio.....mi masturbo..e poi mi lavo..al mio rientro sul letto c'è lui che la sta leccando li'..e lei mi fa cenno di salire sul letto...io non me lofaccio dire neanche mezza volta..lei mi comincia a tastare sullo slip..lo senteun pò moscio..si meraviglia..ma io la tranquilizzo dicendole che ha solo bisogno di un pò di respirazione"bocca a bocca" e poi...sarà piu' in forma...
detto fatto...dopo tre minuti siamo in piena attivita'..trascuro altri particolari..ma vi posso assicurare che in 4 ore che siamo stati li'...io sono venuto 3 volte..mentre Mena ne ho contate solo una trentina...alla fine eravamo stanchi soddisfatti..e siamo andati a cena in un ristorante con tanta fame e dopo cena...continua!!!!
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16 years ago
budoc,
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In pompa magna
L’avevo conosciuta qualche mese prima e avevo provato con lei sensazioni ormai sopite da tempo.
Era diventata la mia donna anche se era di un altro uomo.
La sua fica era diventata il guanto perfetto per il mio pene e i nostri incontri erano sempre ad altissimo livello erotico.
Scoprivamo sempre nuove posizioni e le sensazioni di piacere si mischiavano a un turbinìo di voglia di stare insieme e legarci sempre di più sia fisicamente che nei più reconditi angoli del nostro essere.
Ricordo che in occasione di uno di questi incontri, mi fece una “pompa” che mi mise sottosopra.
Non avevamo molto tempo a disposizione e quindi avevamo deciso di evitare di far l’amore visto che i nostri amplessi duravano mediamente dalle 4 alle 6 ore senza alcuna sosta.
Ci eravamo, quindi proposti di stare insieme e parlare di noi. Ma come possono stare fermi due che sessualmente fanno i fuochi d’artificio quando si incontrano?
Inevitabilmente cominciammo a toccarci e piano piano crebbe la voglia di farlo.
Il mio pene era già turgido e duro e lei si muoveva come una gatta in calore in cerca del suo maschio.
Mi apri la patta dei pantaloni e impugnò l’asta muovendola lentamente su e giù.
Contemporaneamente infilai la mano nel suo perizoma e cominciai a massaggiare le labbra della sua femminilità che era già umida e pronta per ricevere il mio arnese.
Cominciò a leccare l’asta soffermandosi nel glande che ad ogni passata di lingua si ingrossava sempre di più.
Succhiava la punta del cazzo prima dolcemente e poi affondava con una succhiata forte e decisa massaggiando con la mano l’asta che si era allungata a dismisura.
Nel frattempo accompagnava la mia mano nel suo monte di venere e si masturbava con le mie dita che si muovevano dentro di lei e stuzzicavano il clitoride duro e voglioso di essere stuzziacato a dovere.
La sua voracità era tale che al succhio aveva abbinato dei piccoli e stimolanti morsetti al glande che sembrava stesse per scoppiare da un momento ad un altro.
Ingoiò più volte tutto il pene fino a soffocarsi e lo usciva lentamente dalla bocca assaporandone la dimensione e la voglia che aveva di lei.
Riuscì a farmi godere una prima volta accumulando lo sperma nella sua bocca facendolo scivolare lentamente lungo il pene e i testicoli e poi raccogliendolo (come se fosse un preziosissimo elemento) con la punta della lingua e lo ingurgitò con molta voracità.
Il mio cervello era sballato e mi sentivo su una nuvola che mi portava chissà dove. Non mi importava se era il paradiso o l’inferno ma era una sensazione unica che non avevo mai provato.
Non avevo ancora finito perché il mio cazzo era ancora duro e sapevo che avevo bisogno di darle ancora molto di me.
Infatti lei continuò a pomparmi per bene e succhiò tutto con una forza aspirante incredibile.
Sentìì che l’interno del mio apparato genitale si era smosso per bene e la sensazione era di piacevole abbandono.
Sentivo la prostata e i testicoli pronti per donarle altro sperma per farla felice e farla godere.
Infatti dopo alcuni minuti dal glande venne fuori un fiotto di sperma caldo che le bagno la bocca ed il viso.
Lestamente lo raccolse e lo bevve mugolando di piacere. Passandosi la mano in faccia, raccolse le ultime gocce di me leccandosi le dita.
Mi accorsi che anche lei aveva goduto quando le leccai la fica. Infatti era grondante di umore bianco che le sgorgava copioso dalle labbra.
Provai una fantastica sensazione nel pulirle la fica con la lingua ingoiando a mia volta quel dolce nettare.
La nostra storia continua ancora e sappiammo entrambi che raggiungeremo altre vette di piacere.
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16 years ago
admin, 75
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