{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
-
Rosso, luci, ombre sulla mia pelle...
Messaggio in arrivo
Lui desidera la propria schiava al Suo cospetto per una Sessione
Il mio cuore accelera i battiti
e mi ritrovo in un'altra dimensione:
la nostra
Un mondo tutto nostro creato, voluto da Lui e plasmato su di me, Sua schiava
Leggo le Sue disposizioni e,
come sempre, percepisco la mia nudità.
Sono solo pelle
non importa il vestito
non importa il trucco o le scarpe:
la mia nudità mi attraversa per raggiunge il profondo della mia anima.
Avverto forte la Sua presenza ovunque
Percepisco le Sue mani
ne sento la voce
le sensazioni sulla mia pelle
nella mia anima
Le temo, le invoco
e questi pensieri rendono fluidi gli umori delle mie intimità
Le sento sciogliersi e farsi desiderio, farsi voglia che affiora
e l'Ordine,
la Domininazione
lo Sguardo
la Voce
la Punizione
il "nostro gioco"supera e prevarica l'atto sessuale in sè
e ne diventa fusione unica ed indivisibile
Mi preparo ed ogni mio movimento è sottomesso e umile
Sono molto concentrata come se Lui fosse presente
Sento di essere osservata, non posso ignorare la Sua presenza in me
ed intorno a me: sono la Sua schiava, Lui mi possiede
Il mondo intorno scompare e diventa uno sfondo opaco
di un primo piano vistoso, dominante, pressante:
l'urgenza di offrirmi totalmente a Lui e diventarne Offerta
E ne pregusto l'evento
e ne pregusto la gioia pur nell'evidente tremore
sulla mia pelle, nella mia carne, in me
Sono pronta
pronta a prendere la mano che Lui mi offrirà
che forte mi reggerà
o forte mi colpirà
So per certa la Sua presenza
non serve altro
Il dove, il come, il quando sono solo piccoli particolari
Parto,
sono pronta
ogni cellula del mio corpo vibra, trema
è pura ansia
è aspettativa
è Lui...
Presto sarò al Suo cospetto
alla Sua presenza fisica
che anelo come quella mentale
dove Lui è sempre presente
Dove Lui alberga
Dove Lui scava a lungo a fondo...
Sono al posteggio
il luogo, l'ora dell'appuntamento: sono puntuale
Tutta l'auto profuma di me
tutto l'abitacolo trasuda sottomissione
L'attesa
lenta
snervante
vibrante
Lui arriva ed accende in me la fiamma del desiderio:
essere a Lui sottomessa, subito
percepire il dolore..una necessità fisica
sentire l'ordine imposto...
Tutto diventa urgenza
Salgo sulla Sua auto
Il viaggio è breve ma eterno come ogni attimo,
come ogni metro percorso, come il ritmo del mio respiro lieve e silenzioso
Percepisco che il gioco lo eccita, lo stimola, lo carica...
soffro della mia agitazione ma la mia sofferenza ha senso d'essere in Lui
Mi informa che l'appuntamento per la sessione è saltato
e, quindi, il programma subisce un cambiamento
Ma sarà molto piacevole per v.
una sorpresa che mi piacerà molto, conclude
Posteggia
cambia strada
cambia posteggio
entriamo in un bar
Consuma calmo il Suo caffè
Attendiamo ancora in macchina...
Si sposta
Attende
Risponde al cellulare...
Sento che l'attesa mi snerva oltre il sopportabile
sento la fiducia in Lui totale
temo e desidero...tremo, vibro...
Finalmente mi fa scendere dall'auto
e dopo pochi metri una porta all'interno di un piccolo vano ed una scritta: Privè
Lui pigia il campanello e lo scatto rumoroso della serratura mi scuote improvviso
Non sono mai entrata in un Privè e Lui lo sa...
Privè.
Privè, donne, uomini...
Privè speranza di una donna
Privè, speranza di un corpo di donna...
pelle morbida, colline in cui smarrirsi
Il desiderio assopito, coccolato e cullato da tempo dentro di me
improvviso emerge ed esplode....
Entriamo
buio
scuro
opaco
rosso
intenso
silenzio
voci soffuse intorno...
Un forte impatto emotivo mi invade,
mi riempie
percepisco la presenza di Lui,
le Sue vibrazioni
Le vibrazioni dell'ambiente
Dopo un giro per le varie stanze
mi fa sedere su un divano nella sala con il grande schermo
in cui scene di sesso esplicito scorrono accompagnate da soffocati gemiti
Ho bisogno di Lui per reggere le mie emozioni
Ho bisogno del collare
di inginocchiarmi
di essere calpestatas
chiaffeggiata da Lui
Ho bisogno del nostro gioco
Il luogo non è adatto ma la mia necessità è anche la Sua...
Mi accompagna in un minuscolo salottino vuoto,
mi fa sdraiare e mi calpesta premendo forte con i Suoi piedi sulla mia schiena
Oh immensa gioia...sorriso sulle labbra, nella testa, nel corpo mio di schiava
e poi appoggiata sulla poltrona
la gonna sollevata ed il Suo Amato Scettro
dentro nel culo e poi nella bocca
e poi ancora nel culo e nella bocca....
godo come cagna e trattengo a stento gemiti di piacere
Si blocca
Mi fa ricomporre
Mi ordina di fare un giro per le varie sale buie,
rosse,
opache,
soffuse,
silenziose...
da sola.
Ho il collare al collo.
Ritorno nel salotto col grande schermo, accanto a Lui
Attesa
donne al bar su alti sgabelli
desiderio
seni esposti
morbidi
pieni
gambe nude,
tacchi alti
rosso opaco,
buio....
desiderio folle
lenta attesa.
Poi qualcuno si sposta,
Sale le scale
altri si muovono lenti,
riflessi di rosso sulla pelle
tutti in una grande stanza,
poi piano, nudi, sul grande letto
Il grande letto in penombra
dove il desiderio domina i gesti di ognuno
dove ne attendo l'ordine seduta sul bordo
dove il mio desiderio si avvera
dove Lui mi permette di toccare la pelle chiara di una donna
Lui...
mi volto
è in piedi
è alto
possente,
dominante
è nudo
tutti possono vederlo
tutti,
non è più mio,
mio esclusivo corpo da adorare e guardare in pareti che ci racchiudono
Tutti possono vederlo così ed io ne sono gelosa
Gelosa degli sguardi altrui sul corpo del mio Padrone...
Lui si masturba lento, fissandomi
Tutti possono vedere, guardareLui, l' Amato Scettro
non solo mio,
non solo dei miei occhi ma di tutti gli sguardi che vogliano lì posarsi....
Lui...
Sovrasta
tutto domina
e vede il mio culo in primo piano
il mio culo da penetrare
il mio culo per il Suo godimento...
Anche davanti a me c'è un culo
culo di donna
e due gambe
gambe di donna
e due piedi avvolti in sandali neri dai tacchi alti
e profumo,
profumo di donna
Qualcosa va oltre la schiava
Il desiderio si fa necessità
la mente si annebbia
e scordo per un attimo l'appartenenza a Lui..
Desidero il corpo di una donna,
desidero il sesso di donna e lecco avida
senza chiederne il permesso a Lui.
La mano di Lui che mi strattona per il collare
La mano di Lui che tira i miei capelli
la mano di schiava che cerca avida luoghi di piacere in altrui corpi,
femminili corpi....
Due donne
luce rossa che si riflette sulla loro pelle
creando suggestioni
buio sulla pelle a creare ombre che accarezzare curve...
Desiderio folle....
desiderio forte
desiderio che si fa lamento
desiderio che si trasforma in spasmo...
La scena sbiadisce,
tutto si arresta piano dopo l'amplesso, si placa
Lui va in bagno
Sono disorientata
barcollo
Cerco equilibrio dentro la schiava in me
Mantenere, ricomporre la linea di mezzo non è facile
Vorrei urlare il mio disagio
Il mio posto non è seduta sul letto
ma a terra
prostrata
con il capo rivolto nella direzione dove Lui tornerà a me....
Sono paralizzata sul letto in ginocchio
immobile
respiro appena e scandisco i minuti dell'attesa
Lui rientra in stanza ma la propria schiava gli gira le spalle....
Il Suo sguardo mi trapassa
La donna accanto a me sul letto cerca lo sguardo di Lui
lo stomaco mi si chiude
ho uno spasmo
Lei chiede muta spiegazioni, le cerca nel Suo sguardo...non comprende
L'atmosfera è di attesa, silenziosa...le poche parole informali.
Lui conosce il mio disagio
e non vi è nulla da spiegare...
Non a noi.
Lui è tornato
Sono serena
Sono felice
Sono orgogliosa del mio Padrone e felice in Lui
I metri del rientro,
metri felici
i minuti
minuti felici
metri, Km, minuti, ore felici....giorni felici in Lui
schiava felice....
Grazie mio Padrone A.
v. {A}
9
1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Una vacanza diversa (bis prevedibile)
C’era quel caldo che rendeva insopportabili i vestiti, l’idea di essere capitato in quella strana famiglia iniziava a rendere Antonio un po’ più disinibito, così accettò di buon grado l’invito di Roberta ad aiutarla nelle faccende domestiche, non era proprio riconoscenza per l’ospitalità quanto più che altro speranza che fosse successo qualcosa di eccitante. E naturalmente non si sbagliava…la padrona di casa si presentò nuda sotto un lungo vestito di cotone bianco che lasciava davvero poco all’immaginazione di un corpo che peraltro lui aveva già conosciuto. Dai movimenti di lei ci mise poco ad accorgersi che non aveva le mutandine e ritrovò con lo sguardo furtivo il folto pelo fra le lunghe cosce abbronzate, vedeva ogni tanto anche la vulva e la scollatura arrivava proprio alle areole dei grossi seni, ai capezzoli gonfi di quella donna sempre in voglia. Era molto eccitato dallo spettacolo e ovviamente ce l’aveva duro, era tutto sudato e con le mutande bagnate. Dopo un po’ di pulizie fu come al solito lei a rompere l’imbarazzo mettendogli le mani sulle chiappe, abbracciandolo e palpandolo vogliosamente. Il ragazzo sentiva contro la schiena la sua figa gonfia. Provò a dire qualcosa ma lei lo interruppe “su su, mi hai già vista in bagno ieri..” Antonio ammutolì aveva voglia che continuasse e paura che arrivasse qualcuno. Interpretando i suoi pensieri lei lo voltò e lo spinse su una poltrona. Aveva già la figa all’aria, il vestito aperto e i grossi seni gonfi di desiderio. Antonio non osava muoversi. Fu lei ad accarezzarsi la figa proprio sotto il suo naso, cercando di spogliare anche lui. E accarezzandogli il petto gli avvicinava sempre più la figa alla bocca. “Dai lecca, in fretta prima che venga qualcuno, sei eccitato, guardati i capezzoli duri scommetto che hai duro anche il cazzo” e nel dire così ha abbassato la mano e l’ha insinuata sotto le sue mutande, era di marmo e ha allargato un po’ le gambe per farsi toccare bene. “Lo vedi..dai lecca..” “E se arriva qualcuno?” “Appunto dai sbrigati” gli ha spinto la figa sotto il naso e gliela ha passata sulle labbra. Lui apre la bocca e viene quasi soffocato da quella massa di peli e carne calda. Aveva una figa così grossa che non riusciva a tenerla tutta in bocca. Si sistema in modo che la donna potesse continuare ad accarezzargli il cazzo. Glielo stringeva, gli solleticava l’ano e Antonio aveva brividi dappertutto. Iniziò a passare la lingua intorno al grosso clitoride, sbavava era sempre più eccitato con il naso in mezzo ai suoi peli, annusando l’odore di sudore mentre la mano di lei ormai gli menava il cazzo automaticamente. D’improvviso si sentono i rumori tanto temuti, Antonio era impossibilitato a muoversi con la figa che gli copriva tutta la bocca ma la paura non gli impediva di continuare a leccare. “Non preoccuparti caro vai avanti” fu la risposta di Roberta ma il ragazzo scostandosi “Dobbiamo smettere ho paura” “No no ne ho troppa voglia…togliti le mutande voglio annusarti il culo”. La figa continuava a colare, era eccitata dal pericolo e lui pure. Scende tra le sue cosce, gli toglie rapidamente le mutande e si mette in ginocchio per leccarlo. Non riusciva a fermarla, il suo giovane cazzo l’aveva trasformata in una furia, leccava e succhiava sempre con più foga. La lingua gli avvolgeva la cappella, ci girava intorno, la mordicchiava. “Sai di buono, di maschio” gli solleva le gambe per aprirgli le chiappe e succhiargli anche l’ano. Lui tremava all’idea che arrivasse il marito ma nello stesso tempo desiderava che continuasse. Si vergognava di farsi leccare così, senza essersi lavato col caldo che faceva ma era esattamente questo che arrapava quella donna perversa. Roberta gli succhiava il culo, col naso schiacciato sotto le sue palle, poi gli ha dato un’ultima linguata fra le chiappe e si è rialzata. L’uccello del giovane era ritto e ancora più grosso. Appoggiandosi ad un bracciolo se lo è incollato all’entrata della figa appiccicosa. L’odore del culo di lui si mischiava a quello della vulva fradicia di lei. Si è strusciata l’uccello sul sesso, inumidendolo delle sue secrezioni e della saliva del ragazzo. Lui continuava a dirle di no sperando però che non gli desse retta. Il desiderio riprendeva il sopravvento doveva metterglielo dentro. Il suo grosso membro ha trovato da solo il buco ed è entrato in un colpo solo, fino in fondo. Scopandolo non poteva fare a meno di parlare per eccitarsi ancora di più. “Hai un buon odore di culo..mi piace il tuo cazzo. Sei molto peloso..mi piace…e le tue grosse palle…guarda come sono gonfi i tuoi coglioni…” e continuava ad andare e venire su di lui sempre più in fretta. Lui aveva il membro sempre più grosso ed era tutto sudato, anche i peli neri di lei brillavano di sudore. Antonio abbassa la testa per guardarsi tra le cosce, in mezzo ai peli vedeva il suo uccello luccicante di secrezioni che entrava e usciva, guardarsi scopare gli fece perdere il controllo, ora era lui ad affondare sempre più profondamente nel suo ventre, tutto dentro coi coglioni schiacciati sul suo culo. Lo sperma è schizzato in fiotti caldi nella figa di quella donna più grande e più porca di lui che si mordeva le labbra grondando di sudore. Aveva un odore forte. Si faceva venire dentro assaporando la verga che adesso scivolava lentamente fra le sue grandi labbra. Con una salvietta di carta si è tirata fuori l’uccello moscio dalla fica e glielo ha asciugato con cura prima di rivestirsi. “Bene non restare là così caro abbiamo da lavorare..” “Si signora” e intanto lei si passava una mano fra le cosce per toccarsi la figa in fiamme mentre il seme del ragazzo le colava tra le chiappe.
Per tutta la cena al tavolo c’erano stati sguardi imbarazzati ma anche divertiti, Antonio e Roberta si guardavano complici e sicuri l’uno dell’altra che avrebbero mantenuto il segreto sulla loro mattinata ma la più inquieta sembrava laura che cercava di attirare l’attenzione di Francesco e confermargli almeno con lo sguardo che quello che avevano fatto la sera prima le era piaciuto e che era pronta a rifarlo, già quella sera. Vederla così porca e disponibile aveva infiammato le fantasie dell’uomo che decide di approfittarne per osare qualcosa di più, così dopo cena mentre laura saliva in camera, sicuramente a prepararsi per un nuovo incontro in tre, Francesco prende in disparte il giovane fidanzato di lei per stuzzicarlo raccontandogli la grande scena di piscio che aveva messo in atto qualche sera prima con sua zia. Ancora una volta il ragazzo eccitato all’idea di ripetere l’esperienza anche con la sua laura sembrava titubante sulla disponibilità della ragazza ad arrivare a tanto, ma l’idea arrapava talmente i due uomini che valeva la pena provare. Raggiungono la fanciulla che li aspettava seduta in poltrona con le cosce già spalancate come un invito a saltare i preliminari della sera prima. Toccava a Simone invitare la sua donna a sentirsi a suo agio, chiedendole se era già pronta o magari prima aveva bisogno di andare in bagno, la ragazza non capì quella buffa richiesta e Simone dovette essere più esplicito sussurrandole che sarebbe stato molto contento se lei gli avesse permesso di assisterla mentre faceva pipì . Laura arrossì ma non disse nulla, voleva quei due uomini e sarebbe stata disposta anche a quello se necessario. Si capiva che già solo queste battute avevano indurito i due cazzi e non persero altro tempo. Simone in ginocchio le sbottonava la camicetta, lei si lasciava spogliare immobile. Le giovani tettine furono presto liberate e iniziarono i commenti pesanti dei due uomini sul suo corpo per eccitarla, era difficile stabilire se fossero più appetitose le tette o le chiappe della ragazza. Simone moriva dalla voglia di toccare e ciucciare le tette, toccandole la punta dei capezzoli sono diventati durissimi. Simone li ha succhiati e anche mordicchiati iniziando a gemere. Poi è passato a tirarle giù la gonna mentre le mani di Francesco accarezzavano i fianchi e le cosce della ragazza. La prima sorpresa della serata fu trovare Laura senza slip. Si era preparata per loro, aveva profumato il pelo della fighetta. Simone con l’uccello in mano sembrava impazzito, voleva scoparla subito sulla poltrona ma così avrebbe rischiato di rovinare il programma, Francesco interviene chiedendo diretto alla ragazza di fare pipì per loro. Lei confessò che doveva farla ma che andare in bagno in tre sarebbe stato sconveniente così optarono per una bacinella sistemata al centro della stanza. Simone la incoraggiava palpandole i seni e le chiappe. Francesco si era tirato l’uccello fuori dalla patta e lo strusciava per bene sul culo della porcellina. Il suo glande lasciava sulla carne morbida di lei delle chiare scie di umori. Per aiutarla ad accovacciarsi sulla bacinella Francesco le va dietro sostenendole le cosce con le sue e con l’uccello ficcato nel solco. Prendendole in mano i seni le poggiava il glande sull’ano che si schiudeva tra le chiappe aperte. Erano ben incastrati e tutti molto eccitati. L’uccello pulsava al caldo fra le chiappe e la cappella sollevandosi a scatti urtava contro l’apertura dell’ano voglioso di entrarci. Nello stesso tempo con la bocca incollata al suo orecchio le sussurrava pazzesche oscenità che lei accoglieva eccitandosi “Lo senti dietro? Sei la nostra troia in calore…il mio cazzo è nel tuo piccolo culino…ce l’ho duro sul bordo del buco che si apre…quasi quasi ti ci piscerei dentro…devi essere bella anche quando caghi….ora mettiti a pisciare se vuoi la sborra in mezzo alle chiappe….porca ti piace eh…dai fallo per noi”. Simone intanto a quattro zampe con la testa in basso osservava il sesso fra le cosce aperte della sua ragazza aspettando l’uscita del piscio attraverso i peli ma non arrivava niente. “è troppo eccitata, mettici le mani, aiutala” suggerì Francesco già esperto. Laura a conferma allarga le cosce al massimo e inarca il culo per spingere in avanti la figa. Anche Simone cominciò ad incitarla “dai porcona..libera la tua bella figa” e affondava le dita nei peli scostandole le labbra. E finalmente lei lascia andare tutto “piscia mia bella vacca”. La masturbava e lei contraeva il culo sull’uccello dell’altro uomo, “vai sul clitoride” consigliava Francesco e il ragazzo ci andò bello forte. Il getto di piscio si spandeva dappertutto inondando l’uccello e i coglioni di Francesco. Finita la pipì Laura restò in attesa della ricompensa sperata, dai peli colavano ancora delle gocce. Stava così immobile con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta. Simone con l’uccello in mano è stato il più rapido e le ha ficcato la cappella in bocca mentre si masturbava, a Francesco non restava che prenderla alla pecorina. Si sarebbe fatta certamente inculare ma l’uomo voleva provare la sua vagina calda di piscio. Simone gli venne in aiuto per la penetrazione tenendo lei per le tette mentre l’altro le sollevava le chiappe. Ora si trovava a quattro zampe con i seni pendenti, il busto all’indietro e le chiappe all’aria mentre i due la osservavano prima di ficcarle dentro gli uccelli. Simone era veramente fuori di se e glielo disse “sei diventata veramente una troia amore” prima di infilarle di nuovo l’uccello in quella bocca piena di saliva tirandole i capelli e scopandole la bocca. L’altro in ginocchio dietro di lei le ha fatto scivolare l’uccello lungo il solco e la fessura, fino alla vagina spalancata in mezzo ai peli. Sembrava molto più aperta della sera prima ed è riuscito ad infilarglielo dentro di colpo, fino in fondo. Lei aveva la bocca piena della verga del suo ragazzo e riuscì solo a gemere ma rispondeva ai colpi di cazzo davanti e dietro agitando il bacino fino a venire per prima. Naturalmente i due uomini non si fermarono neanche un secondo, ormai sapevano cosa potersi prendere da lei. Francesco tenendola ferma per le chiappe ci dava dentro a gran colpi, la sua figa profonda e accogliente lo inondava di secrezioni. E’ stato il turno di Simone che le ha sborrato in bocca mentre lei mandava giù tutto. Restava solo Francesco che eccitato come non mai le monta addosso e strizzandole i seni le schizza tutto dentro con un grido. Stremata dall’orgasmo laura crolla. I due maschi si guardano soddisfatti e complici. “E’ proprio una troia, sul serio, mi ha davvero stupito stasera”.
36
1
16 years ago
joshina,
31/31
Last visit: 7 years ago
-
La cara amica
Rientrato presto dal lavoro, solo in casa perche la mia compagna era a fare la spesa, mi preparai un casalingo aperitivo.
Suonano alla porta. Era Giovanna, la nostra ex vicina di casa che , venuta a ritirare la posta, aveva pensato di farci un saluto. I toni scherzosi della conversazione erano diventati sempre più spinti forse grazie al fresco prosecco. Ad una mia battuta mi risponde con uno schiaffo per poi scappare dalla cunina verso il salotto. La fermo per un braccio e sedendomi sul bracciolo del divano la costringo sulle mie gambe a pancia in giù: il suo bel culo fasciato dai jeans attillati si mostrava in tutta la sua magnificenza. Cominciai a schiaffergiarlo , inizialmente in maniera scherzosa , poi con sempre maggiore foga.
Lei per nulla infastidita cominciò ad urlarmi: sai fare di meglio!
Sbottonati con forza i pantaloni mi trovai tra le mani le sue natiche rosse e calde. Ricominciai a percuoterlo. Mentre si divincolava senza mai cercare veramente di liberarsi, uno schiaffo le colpi la passerina facendole emettere un gridolino di piacere. Gliela presi con la mano e sentii le mutandine che si erano inumidite. Nel frattempo lei aveva fatto scivolare un braccio fra le mie gambe e si era attaccata con forza al mio membro visibilmente eccitato nel pantalone grigio. Piacevolmente meravigliato della situazione che si era creata, senza indugio spostai le mutandine e la penetrai con decisione con due dita.
Scoprii così che Giovanna esprimeva ad alta voce il suo piacere, piacere che cresceva con il numero di dita che le infilavo nella sua bagnatissima figa. Era dilatata a dismisura e mi incitava a continuare; a questo punto la misi a cavalcioni sul bracciolo e mi dedicai al suo bochetto. Mi ritrovai con le mie mani che scopavano alternativamente la figa e il buco del culo mentre i suoi umori mi innondavano. Venne con un grido di piacer.
Si girò e mi guardò con la faccia arrossata e un sorriso di soddisfazione si stampò sulle sue labbra.
"Sei un maiale" mi disse con la voce roca.
Senza risponderle mi diressi verso il bagno per lavarmi del suo appiccicaticcio piacere. Mi seguì dandomi del porco bastardo e si sedette su bidet per rinfrescarsi. Mentre si lavava continuava a commentare il mio operato, io mi girai e prendendola per i capelli le alzai il viso. Il mio cazzo era lì, pronto per ricevere il giusto premio. Lo inghiottì con avidità mentre con una mano mi massaggiava con vigore le palle dure come il marmo. Le tappai il naso e il risucchio che ne ottenni fu strabigliante. Stavo per fenire e lei se ne accorse. Con un rapido gesto mise la sua mano tra le mie natiche e con assoluta disinvoltura mi infilo il suo dito indice nel sedere. Venni copiosamente nella sua bocca e lei non si lasciò scappare nemmeno una goccia.
Ci ricomponemmo e mi salutò: ti aspetto a casa mia per il secondo round!
11
1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
La mia prima volta
Questo e' il semplice racconto della mia prima volta.
Avevo piu' o meno 17 anni e fino ad allora avevo avuto solo dei filarini.
Con i miei coetanei al massimo ci si baciava, ci si toccava un po' al massimo un po' di quello che oggi considerano petting, sesso manuale insomma....
Poi ho incontrato lui, Joe lo chiamero', piu' vecchio di me....ben 23 anni....e' strano come la valutazione dell'eta' sia sempre relativa.
Oggi infatti che ho varcato la soglia dei 30 ..avere 23 anni mi sembra essere giovanissimi, ma allora, poco lontana dalla maggiore eta', 23 anni mi sembravano una vita.
L'avevo conosciuto in disco..mi sembrava un ragazzo a posto e cosi si comporto'.
La prima uscita si limito' a baciarmi e a riaccompagnarmi presto a casa..prima di mezzanotte.
Ma entro breve divenne pressante...io forse ero innamorata, i suoi modi da uomo vissuto avevano conquistato il mio animo giovincello, convincendomi che non avrei resistito molto.
Cosi dopo un mese di pressanti richieste cedetti e andammo una sera di nascosto dai miei in un motel, meta ambita di coppiette ufficiali e non....
Direte voi che leggete, cavoli che fantasia o che romanticismo..ma dopottutto non avevamo la possibilita' di stare fuori di casa per un weekend e quindi ci andava benone anche il motel.
La sera a cena con i miei ero agitata, pensavo che mi si leggesse in faccia quello che volevo fare, ma tutto ando' bene...”dove vai mi chiesero” e io risposi “in giro con le amiche” e questo basto' per farmi uscire dall'imbarazzante domanda.
Scesi e lo vidi in macchina e mi parve piu' bello di un modello (e in effetti era bellissimo moro occhi verdi alto e slanciato.....insomma un fico)...io mi ero agghindata abbastanza sobria, per non insospettire i miei, ma sotto avevo un completino regalato da lui per l'occasione, tanga e reggiseno a balconcino rosso che metteva in risalto il mio fisico prorompente.
Ero anche impaurita di cosa si provasse. Le mie amiche mi avevano messo in guardia “guarda che quello punta solo ad una cosa”...”fa male”...”puoi rimanere incinta”...ecc ecc.
Ma io me ne fregavo, tanto prendevo la pillola per motivi medici quindi almeno questo rischio non c'era, non eravamo ancora in periodo AIDS e quindi non c'erano problemi di gravi rischi per questo tipo di malattie.
Comunque ero decisa, anzi non stavo piu’ nella pelle, volevo diventare donna.
Poco prima di uscire mi ero toccata la micina ancora inviolata e l'avevo trovata molto inlanguidita e umida.
Bene il momento era finalmente arrivato.
Ci dirigemmo nel motel che sarebbe stata la nostra alcova e lui si dimostro' molto calmo e compreso nella sua parte. Lo sapeva che non l'avevo mai fatto e questo lo inorgogliva e eccitava allo stesso tempo :il poter cogliere un fiore immacolato” aveva detto.
Appena giunti a destinazione mi apri la portiera della macchina, sbrigo' le facende del caso senza farsi troppo notare (dopottutto ero minorenne) e ci avviammo verso il nostro chalet.
Dentro era gia' tutto pronto con una specie di aperitivo. Mi fece bere un poco di vino, tanto per smollare le mie ultime resistenze, ma non era necessario.
A dire il vero il panico mi assali improvvisamente. Fino ad allora non avevo mai fatto nulla, non sapevo come muovermi, come accarezzarlo, si sapevo qualcosa dalle mie amiche piu' grandi che mi avevano detto qualcosa in materia, sapevo che gli uomini adoravano farselo succhiare.
Ma non sapevo come fare!!! Lui vide il mio imbarazzo e capii al volo il mio stato dicendomi di non preoccuparmi, avrebbe pensato a tutto lui.
Cosi dicendo si spoglio' mettendosi sdraiato sul letto col suo coso che pendeva gia' grosso e minaccioso.
“Accidenti ma questo mi rompe” pensai terrorizzata.
Non avevo mai visto un cazzo vero e proprio. I miei amichetti avevano tutti dei cosini che al confronto sembravano stuzzicandenti. Lui invece era bello anche da nudo, si bello come una statua greca, il mio bronzo di Riace.
Mi disse di avvicinarmi e di cominciare a strofinarmi su di lui ma ero impacciatissima. Cosi cambio' tattica, mi spoglio' lasciandomi solo l'intimo, mi stese sulle lenzuola e prese a baciarmi avidamente, avviluppando il mio corpo in una calda coperta di carezze....carezze che ebbero l'effetto di sbloccarmi.
All'improvviso si sveglio' in me un senso innato e cominciai ad esplorare il suo corpo come lui faceva col mio. Gli leccai piano piano il collo, i pettorali possenti i piccoli capezzoli scuri, gli addominali scolpiti, fino ad arrivare al suo sesso marmoreo, sempre meno timidamente mi avvicinai lo leccai come si fa con un "calippo", lui mi rassicuro' con lo sguardo e prendendolo in bocca per la prima volta....ne ricavai un piacere perverso.
Che sensazione strana e meravigliosa, il gusto acre e salato della sua eccitazione mista alla percezione di qualcosa di ovviamente vivo e pulsante, caldo e vibrante.
Volevo provare a cacciarmelo tutto in bocca ma fini solo per strozzarmi (che figura da sprovveduta)
Lui intervenne bonario, dicendomi che non era necessario e che era bello perche’ capiva che era la prima volta, e questo lo eccitava molto di piu’.
Il mio primo pompino non era andato a meraviglia ma visto il suo respiro via via piu' veloce capii che non gli dispiaceva.
Anche lui pero' era un essere umano e non riusci a contenersi e cosi venne eruttando il suo nettare prima in bocca e poi in faccia e sui miei seni.
"Brava sei stata grande, vieni ti do' una mano a pulirti" mi disse portandomi in bagno. "Non tutte la prima volta ingoiano" disse tutto enstusiasta, ma io non l'avevo fatto apposta, era successo perche' ero ignorante al riguardo. A dire il vero la cosa non fu spiacevole ma mi ripromisi di essere piu' attenta in futuro e di non farmi sorprendere. (eh si l’esperienza a volte e’ utile).
Tornati dal bagno mi fece stendere sulla schiena e comincio' a carezzarmi delicatamente, togliendomi quei pochi pezzi di stoffa ancora avviluppati attorno al mio giovane corpo.
Le mutandine erano visibilmente umide e questo mando una scarica nel membro di Joe, che grazie a questo comincio' a riprendersi. Si abbasso' sulle mie tette slinguandole con calma, prima il seno, poi l'aureola..mmhhh mi stava facendo impazzire avevo una voglia,
Volevo la sua bocca sul mio capezzolo teso (ma non avevo il coraggio di chiederlo, pe rnon apparire troppo sfrontata).
Fu' solo dopo lunghi ed intensi attimi di piacevole agonia, quando sentii i suoi denti che mi mordicchiavano teneramente la base del capezzolo, che lanciai un grido, ma non era di dolore bensi di piacere.
Joe si era fermato convinto di avermi fatto male ma io gli presi la testa e lo schiacciai contro l'altro seno invitandolo a ricominciare la sfibrante tortura.
Quando dopo una miriade di baci e bacini, giunse davanti al mio pube ormai ero un lago, e non ci vedevo piu' (non dalla fame come recita una nota pubblicita') dalla passione.
Ma lui era di diverso avviso, portandosi davanti alla mia micina madida di umori e mi lecco come nessuno aveva mai fatto, scavando in ogni piegolina del mio essere e strappandomi urla di godimento, tanto che mi fece venire.
Lo guardai con amore misto a residui del piacere appena passato e gli dissi candidamente “ma e’ cosi fare l’amore?”
"No”, mi spiego lui, “questo e' per metterti in condizione migliore per affrontare il resto e poi mi andava di farlo!!!” “e a ben vedere” continuo’ “sembra che ti sia piaciuto molto”
Certo che mi era piacuto, ma avevo, nella mia ignoranza, la sensazione che mancasse qualcosa.
"Dai stenditi sul letto che ho voglia di te" disse accompagnandomi ancora verso il talamo. Sempre baciandomi e sussurrandomi paroline dolci mi appoggio' il suo enorme arnese all'imboccatura della passerina, che lungi dall’ essere timorosa come la padrona, era gia' aperta e pronta a ricevere il nodoso inquilino.
In breve fu' dentro di me, solo un accenno di dolore quando mi lacero' l'imene, ma fu' come una flebile sensazione di bruciore.
Joe fu' talmente bravo da capire la situazione e si fermo' per il tempo necessario a permettermi di abituarmi all'intruso e poi inizio' un lento va e vieni che si protrasse per una 20 di minuti in cui cambiammo spesso posizione, con me sopra (che emozione cavalcarlo....) e poi anche a pecorina, posizione in cui venni per la prima volta in vita mia con un piacere davvero squassante...piacere che mi lascio' stordita e quasi miagolante.
Joe non era ancora venuto (che campione di resistenza) si ritrasse e prese a leccarmi con enfasi il buchino, l'unico buco rimasto ancora inviolato.
Dopo tutto quel piacere mi sembrava brutto opporre un netto rifiuto e cosi lo lasciai fare fino a quando con l'aiuto delle dita il mio buchino fu' pronto per l'assalto finale.
Per questo pero' mi mise appoggiata di schiena ad un tavolo presente nella camera, mi prese per le caviglie allargandomi per benino le gambe e ammirando ancora una volta la vista della mia patatina appena velata da un alone di rosso.
Ero pronta e lui lo comprese appoggiando il glande congestionato nel solco delle chiappe e prima che io potessi ripensarci affondo' in me quasi per meta'.
Comprendendo che questo tipo di penetrazione era sicuramente piu' difficile del precedente agii con ancora piu' cautela (Joe’ l’amante perfetto) spingendo piano in accordo con le mie inevitabili smorfie di dolore.
Dopo un po' prese a toccarmi il clitoride per alleviare la sofferenza e questo mi sblocco definitivamente. Il dolore scomparve subito sostituito dal piacere tanto che cominciai per quanto mi era possibile ad andare in contro al suo membro saldamente conficcato nelle mie viscere.
Venni nuovamente ma questo mi scateno' ancora un po' di dolore a causa delle involontarie contrazioni muscolari dell'orgasmo, cosi Joe usci da me e venne colpendomi col primo schizzo addirittura la faccia e poi imbrattando col suo seme i seni, la pancia e la micia spalancata.
Era il momento di fare una bella doccia, sotto il getto di acqua bollente ci scambiammo ancora efusioni e niente piu', troppe erano state per me le emozioni delle ultime ore, cosi pensammo entrambi che ci saremmo rifatti la prossima volta.
Una prima volta veramente da urlo, pensavo un quel momento di esaltazione, convinta di aver trovato l’uomo della mia vita.
Se fosse stato veramente cosi, ma purtroppo la verita' e’ tutta diversa.
Quella che ho descritto e’ il punto di vista di una donna...di come io avrei voluto che fosse la mia prima volta.
Nella realta’ le cose non andarono cosi....
La mia verginita' se la prese un cretino che non mi si filava per niente ma di cui ero innamoratissima in un contesto ben diverso e meno poetico..... in una cabina di uno stabilimento balneare in un giorno d'estate..ma dato che dicono che la prima volta e' unica....mi sono voluta creare questa fantastica storia......
Alla prossima
24
4
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Incontro con imprevisto
Ciao mi presento sono Alberto, un ragazzo di Roma, di bell’aspetto e particolarmente malato per il sesso, ma in fondo chi non lo e’ di noi uomini.
Fin dalla puberta’ ho sempre coltivato l’interesse per le donne, che dalle nostre parti sono precoci. Ragazzine che incuranti dei problemi arrecatici, venivano a scuola con magliette aderenti, che faticavano a contenere seni prorompenti. Eh bei tempi.
Poi col passare del tempo i gusti si sono raffinati, passando da un’avventura all’altra, prima con donne sposate (e piu’ grandi di me) e poi una volta accasatomi, con le varie amanti del momento.
Ho detto ragazzo perche’ alla soglia dei 35 anni mi considero ancora super-giovane, per parafrasare un noto pezzo musicale (degli Articolo 31 mi sembra).
Giungendo al sodo e’ proprio bazzicando per le chat e annunci di sesso in internet, che venni a conoscenza di una single di colore, che voleva avere esperienze nuove.
Singola mica tanto dal momento che poi si parlava della sua “amica” (lesbica pensai io), che avrebbe solo assistito alle nostre effusioni.
La combine ando’ avanti per giorni, prima di fissare l’appuntamento con Selena (nome un po’ strano per una cubana).
Il grande momento venne finalmente in concomitanza con un viaggio della moglie, fatto per andare a trovare dei parenti lontani.
Quale occasione migliore? Chiamai dall’ufficio Selena, e le dissi che l’avrei portata a mangiare fuori.
Appena uscito dal lavoro, mi rimase giusto il tempo per passare da casa, una doccia (odio la sporcizia prima di un incontro galante) e via in direzione del luogo dell’appuntamento.
Mentre guidavo nel traffico della sera romana pensavo alle foto di lei. Una cosi non mi era mai capitata, alta e sinuosa come una brasiliana, ma altrettanto piena nei punti giusti. Un misto di dolcezza e sensualita’, che la facevano sembrare al contempo una ragazzina timida e una tigre del sesso.
Finalmente la vidi di persona, all’angolo della strada concordata.
Si era vestita proprio in sintonia con quello che avevo appena pensato, un vestitino leggero e corto da Lolita, i capelli neri raccolti in una miriade di treccine, uno splendore. Nessuna traccia come concordato della compagna Alina.
La cena fu’ piacevole e eccitante in quanto non riuscivo a staccare gli occhi da lei, dalle sue labbra carnose, dai suoi seni pieni ed invitanti, una vera DisneyLand del piacere.
Prima di uscire dal locale le chiesi di darmi le mutandine.
Per sfilarle dovette fare tutto con molta calma, per non farsi notare, ma visto la poca gente che frequentava il ristorante, la cosa non le fu’ troppo difficile. Le trovai gia’ abbastanza fradice di umori, che assaporai portando al viso l’indumento.
Dopo questo piacevole intermezzo uscimmo e ci dirigemmo verso casa sua.
Il tragitto fu breve ma ebbi la possibilita’ di accarezzarla, risalendo dal ginocchio fino alla passera, che trovai calda e accogliente. Aveva avuto l’accortezza di depilarsi lasciando solo un piccolo cespuglio in prossimita’ del monte di Venere.
Selena si lascio sfuggire alcuni gemiti mentre le toccavo il grilletto gia’ duro e sporgente dalle grandi labbra. Si metteva per il meglio.....
Arrivati a casa sua salimmo le scale, dove non persi l’occasione di ammirarla da dietro. Il mio sguardo (aiutato dal vestito corto) pote’ vedere la linea del sedere, stagliarsi sulle due piu’ belle gambe che avessi mai visto. Una statua!!
Gambe forti e muscolose, pensai, solo le nere se le possono permettere.
Entrati in casa decisi di rilassarmi un attimo chiedendogli con tono deciso di servirmi un drink. Lo gustai mentre lei si toglieva i pochi abiti che aveva indosso. Rimase solo con le autoreggenti dal momento che il seno, una quarta, non necessitava di sostegno alcuno (non aveva secondo me piu’ di 20 anni).
Mentre fini il drink le chiesi delle banalita’, tanto per far finta di essere superiore alla sua vista, e per calmarmi un pochino. Le sarei zompato addosso istantaneamente, ma ho sempre creduto che una certa classe (o stile se preferite) faccia sempre la sua bella scena con una donna, anche se sconosciuta. Scopri di conseguenza che lei e la sua fidanzata (brasiliana) erano in Italia da poco meno di un anno. Lei lavorava come cameriera in un ristorante, cosi come Alena. Erano scappate dai rispettivi paesi pensando di poter cambiar vita, ma si erano dovute scontrare con l’altissimo costo della nostra societa’ e presto sarebbero dovute partire per la Germania, per andare da parenti che le avrebbero aiutate.
Quindi non l’avrei piu’ rivista, e dentro di me gia’ sapevo che non l’avrei dimenticata tanto facilmente.
Selena in effetti sapeva muoversi bene ed insceno’ una specie di danza afro-cubana, con movenze che avrebbero risvegliato il desiderio in un morto.
Con un ultimo movimento si libero’ anche delle calze e rimase nuda davanti a me.
Vidi che aspettava un cenno per continuare e io le ordinai di venire verso di me muovendosi come una cagnolina.
Lei acconsenti immediatamente e scivolo’ sul pavimento fino ad arrivare con la testa all’altezza della mia patta, che slaccio’ mettendo a nudo la mia verga, lungamente provata dalla permanenza in quel posto angusto. Comincio’ scappellandomela e subito si mise a suggere le prime goccie di piacere che imperlavano il glande infuocato.
Di colpo se lo infilo’ completamente in bocca facendolo scivolare lentamente fuori per poi rimboccarlo velocemente. Il contrasto tra i movimenti rapidi e lenti, oltre alla differenza di temperatura tra fuori e dentro mi provoco’ dei brividi di piacere intensi, e anche se nella stanza la temperatura non era elevata, provai una sensazione di caldo afoso.
Continuo’ cosi per circa 10 minuti, ma alla fine decisi che doveva essere ricambiata e con un gesto deciso tolsi a malincuore la sua bocca dal mio arnese, la feci stendere sul divano, sollevandole le gambe in modo da consentirmi di poter sondare sia la fica che il buchetto posteriore.
La sua fica emanava un forte aroma, con un nonsoche’ di selvaggio, un gusto forte ma al tempo stesso attraente. Tuffai il viso immergendomi nella sua femminilita’, e sondando tutte le pieghe della pelle, trapanandola con la lingua come se fosse un cazzo. Selena comincio’ ad emettere dei mugolii sempre piu’ accentuati quando le infilai un dito nell’ano, tastando il terreno per una futura inculata.
Dopo il dito passai alla lingua, umettandole per bene il buchino che si slargo’ naturalmente. Di certo non era la prima volta che riceveva quelle attenzioni.
Tornai a concentrarmi sul suo clitoride e Selena mi ripago’ con un orgasmo al limite del delirante. La cosa che mi lascio di stucco e’ che Selena venne praticamente come un uomo, inondandomi la bocca del suo miele, appena appena meno denso dello sperma.
Aveva appena smesso di godere che ecco vidi entrare Alena. Li per li rimasi di stucco in quanto mi aspettavo di vedere la solita lesbica maschiaccio con i capelli corti a zazzera. Invece chi mi si presentava davanti era la classica brasiliana da catalogo viaggi, mulatta tosta ed in carne con un sederino da urlo. Capi immediatamente dal vestiario inesistente di Alena, che la cosa era stata pensata a tavolino. Altro che lesbicona e guardona, questa qua’ voleva partecipare alla festa. Al solo pensiero mi venne ancora piu’ duro, quasi da star male.
Subito Alena si butto’ a capofitto su il mio povero amico bisognoso di attenzioni.
Vidi di sfuggita il piccolo perizoma che gli incorniciava quella meraviglia di culo e mi deliziai delle sue labbra. Alenia ne aveva succhiati di uccelli prima di diventare lesbica, era anche meglio di Selena, che comunque doveva aver imparato da lei, la tecnica era la medesima lunghe lappate lungo tutto l’asta fino alle palle e altrettanto rapidi affondi in gola.
Allungai una mano per cercare la passera di Alenia, visto che nel frattempo Selena le aveva tolto il tanga e sorpresa mi ritrovo in mano una verga durissima e molto piu’ grossa della mia.
Per poco non mi si smoscio, la botta mi aveva lasciato senza fiato. Nulla lasciava presagire quella novita’. Un culo stupendo, due tette naturali e sode e una voce flautata da vera dea del sesso.
Quindi altro che lesbicone, la mia cara Alenia era un viados, e per di piu’ dotato di una mazza di tutto rispetto.
“Ma come fai tanto il macho e poi ti formalizzi se invece della topa ho il topone?” mi rimbecco subito Alenia.
“Adesso facciamo un bel giochino, Selena te lo prende in bocca e tu lo succhi a me, ti sta bene? Se no puoi pure andartene senza scopare con lei, allora cosa dici ti sei imbambolato?”
Ci misi un po’ a connettere ma la voglia di trombarle entrambe era ancora ai massimi livelli e il mio cazzo svettava imperioso “si va bene” risposi in un fiato.
Mi accomodai in una poltrona e Selena incomincio’ di nuovo il suo lavoro infernale, Alena si avvicino invitandomi a prenderglielo in bocca.
Lei era depilata e la sua verga era mostruosa, avvicinai le labbra timidamente e fu lei a forzarmi l’ingresso con foga spingendomi l’uccello in gola.
Mi sentii soffocare, non avevo mai fatto un pompino in vita mia e lei ci andava sul pesante, fortuna che capi’ questo mio stato d’animo e rallento’ facendomi fare come volevo.
Lo assaporai, imitando Selena, con lunghe slinguate sulla cappella e sull’asta e dopo poco tempo nonostante l’inesperienza vidi un espressione di piacere dipinta sul volto di Ale (che come nome dopottutto era piu’ azzeccato).
Selena mollo’ per un attimo il mio cazzo e discese ad umettarmi e lapparmi l’ano.
Provai un piacere animalesco nella cosa e compresi che quella sera avrei perso la verginita’ posteriore.
Ale mi sborro senza ritegno in bocca lasciandomi a gustare il suo nettare come la piu’ consumata delle mignotte.
“Ma guarda come gli piace la sborra a questa puttanella, dai che adesso ti rendo donna per la prima volta”, cosi dicendo mi giro’ sul divano a pecorina, mentre da sotto Selena continuava a leccare il mio arnese, alternando la sua bocca su di esso e sulla verga di Ale.
Il quale mi spalmo’ un gel fresco e lubrificante sul culo e con un dito sondo’ l’apertura, poi con due, girandomele dentro per benino per allargarla un pochino.
Bruciava un poco ma Selena riusciva a placare il dolore con la sua bocca.
Quando si ritenne soddisfatto del suo lavoro di preparazione Ale si unse l’arnese col gel. Un po’ per queste attenzioni, un po’ perche’ ci sapeva davvero fare, quando Ale entro’ non mi provoco’ un dolore pazzesco, almeno all’inizio, muovendosi con calma e aspettando che il mio intestino si abituasse all’intruso.
Quando pero’ comincio’ a muoversi piu’ guidato dalla foga che dalla ragione, un dolore abbastanza intenso mi colpi come un cazzotto allo stomaco.
Mi sentivo pieno e squartato allo stesso tempo, e in virtu’ della sborrata di poco prima, questo “limaggio” duro almeno 15 minuti.
In piu’ quella bastarda di Selena, si era sicronizzata al suo Ale e appena mi vedeva arrivare alla soglia del piacere si fermava lasciandomi solo e senza distrazioni dal maglio che mi scardinava le viscere.
Finalmente Ale venne inondandomi con un torrente di crema tutto il retto, liquido che placo solo parzialmente il fuoco che mi bruciava dentro.
Venni anche io rantolando come un animale ferito.
Ale aspetto’ un po’ prima di uscire dal mio culo, si fece pulire la verga da Selena, e potei notare un po’ di sangue.
Era giunto il momento di scopare Selena, cosi la feci mettere nella mia precedente posizione e mi lanciai in una sublime scopata alla pecora mentre Ale si riprendeva.
Tanto per rendergli la pariglia glielo schiaffai subito anche in culo, bello stretto e caldo, e dopo molti colpi, sferrati con cattiveria gli venni nel retto con somma goduria.
Appena uscito Selena si giro e si mise subito a ripulirmelo per benino, succhiando in resti del mio e suo piacere.
La cosa mi riporto’ in poco tempo in una superba forma al che mi venne l’idea di fare il culo anche ad Alenia, cosi gli ordinai di sbocchinarmi, mentre Selena preparava il suo culo abituato a questi assalti, con lunghe leccate.
Alenia traeva piacere da queste pratiche e non era sicuramente la prima volta che lo pigliava didietro.
Ale abbe un’idea geniale, fece rimettere a pecora Selena e in un sol colpo la inculo’ a fondo, dopotutto era rimasta dilatata dopo il rapporto con me.
In seguito mi invito’ ad entrare (a lei/lui non necessitava come gia’ detto il gel lubrificante), cosi glielo buttai di colpo fino all’elsa.
Ale ebbe un sussulto e per reazione si infilo’ profondamente dentro Selena che emise un gemito strozzato.
Alla donna sembrava di essere presa da un cavallo e piu’ io spingevo piu’ lei gemeva come se la stessero squartando.
Ale godeva anch’egli della mia mazza, che se pur piu’ modesta della sua e’ pur sempre un bel’affare.
La limata duro’ molto dal momento che sia io che Ale avevamo gia’ goduto diverse volte e questo fece raggiungere a Selena diversi orgasmi.
Per gli ultimi colpi mi avvinghiai alle tette di Ale, palpandole e strizzandole a piu’ non posso. Gli tirai anche i lunghi capelli neri, tanto per constringerlo/la a spingersi con piu’ vigore verso di me.
Selena distrutta dal piacere ci imploro’ di godergli in bocca a turno e sia io che Ale le inondammo le tonsille con il nosto godimento.
Mi feci una doccia prima di salutarle e di uscire, e me ne andai non senza aver chiesto ed ottenuto di rivederle, prima o poi.
Scesi in macchina e anche se un po’ dolorante ammisi che il tutto mi era piaciuto enormemente, anche se la serata aveva preso un “piega” strana.
10
1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Estate in riviera
Era l’estate del mio diciassettesimo compleanno e i miei avevano deciso di passarlo sulla riviera romagnola.
Affittarono per l’occasione una villetta in provincia di Ravenna, da alcuni conoscenti incontrati anni prima in un’ altra localita’ di villeggiatura.
Dovevamo stare li oltre un mese, per cui la presi con molta calma.
Le settimane passavano e avevo conosciuto un sacco di ragazzi e ragazze con cui passavo tutte le mie giornate tra scherzi e giochi da spiaggia.
C’era in particolare una tipa di Reggio Emilia, Barbara, che mi piaceva molto anche se non era la classica figona. era per cosi dire un tipo, ricciolino minuto e attraente con tutte le sue cosine al posto giusto.
Ci provai durante quell’estate, ma complice la mia relativa inesperienza non colsi al volo che lei era disponibile.
Cosi pensai che non le interessavo o che al limite gli ero solamente simpatico.
Fu’ cosi che venne in compagnia una ragazza di Milano, Elisabetta (ma amava farsi chiamare Elisa), molto procace e .....bona!!!
Elisa era proprio uno splendore di ragazza, sedici anni distribuiti su 1,70m di altezza, magra ma con un culo da far invidia ad una modella, gambe flessuose e lunghe, e soprattutto due poppe da 5° misura.
Era anche molto affabile e simpatica e per dirla in breve non se la tirava per nulla, anche se andando in giro per la spiaggia in mia compagnia, tutti i ragazzi si giravano a guardarla. Ci mettemmo insieme e furono delle giornate di stravolgimento. Ci imboscavamo di continuo in ogni posto, nelle cabine, di sera in spiaggia sulle sdraio al buio, pur di limonare e palparci, ma non andai mai oltre un petting, anche se focoso, e un po’ di sesso orale. Aveva due tette dure come il marmo di Carrara, solo come la sua giovane eta’ permetteva, e io non mi stancavo mai di palpare e di succhiare quei maestosi capezzoloni. Quando dovette rientrare a casa ben prima di me, lo sconforto mi prese e per un po’ non riuscì a pensare altro che a lei.
Il ricordo delle sue labbra sul mio uccello e del profumo della sua patatina mi martellavano di continuo il cervello e dentro di me mi dicevo che di li a poco c’avrei fatto l’amore. Ma sempre nella mia inesperienza non mi domandavo perche’ una si concedesse cosi alla grande, ma si impuntasse nel non darmela (era vergine va bene ma non mi aveva mai parlato di matrimonio e illibatezza e che cavolo avevamo entrambi 16 anni!!!).
Una sera me ne stavo li in spiaggia sul solito lettino dove mi infrattavo con lei, immerso nei miei pensieri porcelli, quando ad un bel momento mi si avvicino’ Barbara, vestita con un vestitino molto corto.... vabbe vestita per modo di dire..... diciamo piuttosto svestita.
Infatti sto’ miniabito lasciava scoperte abbondantemente sia le cosce che la scollatura da cui potevo intravedere l’inizio del seno
Feci per mandarla via, nel disperato tentativo di non “tradire” la mia Elisa, ma non so cosa mi impedi di farlo.
Le dissi di sedersi di fianco a me ma lei preferi appoggiarsi sul piattino che fa da base all’ombrellone e li stette a parlare di me e lei.
“Ma come se avevo provato per un mese a saltarti addosso e tu neanche un cenno di complicita?’”, la rimproverai, ma lei affermo’che aveva deciso di rompere gli indugi.
Sentivo un vago odore di femmina eccitata o forse era la mia immaginazione di maschio allupato e contento per la nuova prospettiva.
Ad un certo punto nella debole luce della spiaggia appena illuminata da dei lontani lampioni, tentai di frugarle con lo sguardo tra le cosce e il mio cuore ebbe un sussulto.
La tipa che tanto mi era sembrata una verginella non indossava le mutandine e quel piacevole profumo che sentivo era proprio quello della sua patatina, ormai vicinissima alla mia testa.
Feci per dirglielo e lei subito lesta mi bacio con passione ribaltandomi sul lettino.
Nel mio cervello un barlume della mia coscienza mi disse che stavo ragionando solo col mio uccello e che dovevo restare fedele a Elisa, ma subito un diavoletto gli rispose di andare a prenderlo ........in quel posto.
Mi attivai subito e passai a spogliarla senza tanti complimenti, ormai le parole stavano lasciando il campo ai fatti e sicuramente lei non avrebbe preso freddo.
Cominciai a leccarle le belle tettine (una seconda abbozzo’ la mia parte razionale) e vidi che lei rispondeva con deboli gemiti. Era molto eccitata e non tentava di nasconderlo.
La feci stendere e le stesi un tappeto di baci dalla bocca al collo, alle orecchie e piu’ andavo avanti e’ piu’ i suoi gemiti salivano.
Decisi che se non avevamo intenzione di farci arrestare per atti osceni in luogo pubblico dovevamo trasferirci altrove.
Lei era in albergo con le sue amiche, cosi si rivesti in fretta e furia e ci dirigemmo verso la sua camera. Avvertimmo le sue amiche di non rientrare fino a notte inoltrata e finalmente fummo soli.
Lei alla luce era ancora piu’ splendida con un’aurea perversa negli occhi. Dai primi palpeggiamenti avevo compreso che non era vergine e questo per me era importante, mi rilasso’ e mi permise di continuare l’opera da dove l’avevo lasciata.
La distesi di nuovo sul letto, le ri-sfilai quei pochi indumenti che aveva addosso e ripresi a baciarla.
Sapeva davvero il fatto suo anche in fatto di baci, le sue labbra erano morbide e vellutate, la sua pelle stupenda, e profumata di donna.
Ricominciai a tracciare un percorso di baci sul suo seno, che succhiai con passione, prendendole con i denti un capezzolo dopo l’altro. Lei gemeva sempre piu’ forte e non si conteneva, quando scesi sul suo pube, appena incorniciato di una leggera peluria nera (e riccia), le manco il fiato. Mi feci coraggio e mi tuffai a capofitto in quell’anfratto pregno di odori deliziosi. Leccai per benino tutta la sua patatina e lei mi ricambio con una serie di orgasmi fulminei, appena le succhiai il clitoride con la bocca.
Barbara volle ricambiare il favore, mi sdraio’ al suo posto e mi sottopose alla stessa tortura. Prima i capezzoli che succhio’ e mordicchio’ a lungo, poi il ventre dove mi mise la lingua nell’ombelico. Non ci stavo piu’ dentro e quando mi tocco l’uccello con un timido bacino per poco non le venni in faccia, ma mi trattenni.
Mi succhio a lungo e quando fu il mio momento non si scanso’ e bevve tutto fino in fondo.
Pero’!!! Mica male la mia timidona (o forse ero io il cretino a non aver capito niente).
Ripresomi dall’intontimento post-orgasmico tornai alla carica prendendo a esplorare il suo corpo che non mi era mai apparso cosi volluttuoso come in quel momento.
Nonostante me la fossi mangiata cogli occhi per un mese le sensazioni di vederla cosi discinta mi accendevano i sensi a mille.
Le frugai la fica che sbrodolava gia’ di voglia cosi mi feci avanti la posizionai alla pecorina e le affondai il mio arnese fino all’elsa in un sol colpo.
Cosi facendo le feci mancare il respiro, subito tramutato in un lungo sospiro di soddisfazione.
“E’ una vita che aspettavo questo momento ma tu non capivi mai quando era l’attimo da cogliere”. La frase per poco non me lo smoscio’, e questo mi fece sopravvenire un certo non so che di bastardo. Una sorta di voglia di rivalsa su di lei per avermi fatto fare la figura dello scemo, pur sapendo che l’idiota ero io.
Mi scansai e la misi accovacciata sulle mie gambe, cominciando a colpirla con la mano aperta sulle natiche.
Lei tento’ una debole protesta per il rude trattamento ma vidi che in fondo le piaceva.
Ad ogni colpo sussultava ma in poco tempo vidi che non provava piu’ a scansare le mie manate.
Nel breve volgere di una decina di sculacciate il suo candido culetto si trasformo’ in un mappamondo infuocato e delle lacrimone scivolarono giu’ dal suo dolce visino.
Per nulla intenerito le feci cenno di rimettersi a pecorina, le massaggiai le natiche piu’ che per lenire il suo dolore, per assaporare il tepore che emanavano.
Le introdussi cosi a freddo un dito nel culo e le comunicai che avevo intenzione di incularla. L’avevo intenzionalmente provocata ma anche stavolta non si ribello’ e anzi si allargo’ le chiappe arrossate con le mani per permettermi di lavorarle meglio il buchino.
Le umettai tutto l’ano facendola rilassare e usai i suoi copiosi umori per allargarglielo a dovere. Quando dopo non pochi sforzi riuscii a cacciarci dentro tre dita a cucchiaio, decisi che era pronta.
Era di nuovo tesa e ne approfittai, facendo scorrere l’uccello su e giu’ per il solco godendo come un pazzo depravato dei tremori e dei gemiti sommessi di lei, quando per caso mi avvicinavo al suo ano.
Senza volerlo contraeva i glutei aspettandosi da un momento all’altro il mio assalto.
Quando ancora la giudicai ben cotta cominciai a forzare il suo buchetto, ma non con foga come in precedenza, conscio del fatto che potevo farle male.
Lei non si lamentava o tentava di fuggire ma sentivo che le provocavo dolore dall’involontaria resistenza.
Dopo qualche spinta la cappella entro’ e con questa anche tutto il resto dell’asta, fino a che giunsi in fondo.
“Chiedimi di sfondarti il culo, zoccola” ma lei non rispondeva tutta concentrata su quel palo di carne che le stava sfondando i visceri, cosi per incitarla a rispondere ricominciai a colpirla con grossi schiaffi sul culo. Sorpresa da cio’ comincio’ subito ad urlare di smettere e che le stavo facendo male, ma incurante continuai a dispensare manate a tutto spiano. In breve il culo le torno’ di un bel rosso rubino, e il dolore si fece cosi’ insopportabile che mi chiese pieta’. La seconda battuta, giunta a breve distanza e sul sedere gia’ scaldato doveva farle un male tremendo cosi che finalmente mi disse:
”si, dai, Padrone inculami a sangue senza pieta”. Oh finalmente era quello che aspettavo, cosi gli artigliai le tette da dietro e menai fendenti con ritmo forsennato, strizzandole al contempo i capezzoli tra le dita, per farla gemere di piu’.
A tratti vidi dei rivoletti di sangue scorrere sul mio sesso ma lei ormai era scossa dagli orgasmi e aveva preso a sgrillettarsi alla grande.
Quando lei senti che ero arrivato al limite si giro’ e’ ripulendomi amorevolmente l’uccello mi spompino’ fino a farmi di nuovo venire nella sua bocca.
Una scopata fantastica, al paragone con le mie precedenti avventurette.
Il prologo di questa storia e’ triste e deve far riflettere.
Barbara non la rividi piu’, o meglio la andai a trovare tempo dopo, ma non ci fu piu’ il feeling provato in quella sera d’estate. La mia dolce e innamorata Elisabetta invece appena tornati a casa mi annuncio’ che aveva sbagliato tutto e che lei era gia’ fidanzata con uno piu’ grande di noi (un vecchio per me allora perche’ aveva 23 anni), e che mi voleva bene ma che non potevamo piu’ rivederci.
Al momento ovviamente ci rimasi male, ma almeno mi consolo’ l’idea che avevo comunque approfittato delle grazie di Barbara, senza pensare alla fedelta’.
Pensate se io facendo il bravo ragazzo, gli avessi detto di no, oltre all’amore perduto avrei perduto anche la possibilita’ di farmi una bella gnocca.
Una lezione importante per gli anni a venire.
12
1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Commessa in un negozio particolare
La commessa del negozio di sexy-shop
Volevo proprio un lavoro, accidenti come lo volevo, la laurea in psicologia me la potevo mettere anche nel...vabbe' sono una donna e certe cose non si dicono. Quindi quando mi chiamarono per un posto di commessa mi dissi che dopottutto che male c'era, era un lavoro onesto.
Cosi mi presentai e con mio stupore appresi che il lavoro era in un negozio un po' particolare...un sexy-shop!!!
Con il sesso me l'ero sempre cavata alla grande, non che avessi chissa' quale esperienza, ma ero portata per l'argomento, Di conseguenza, anche se un po' imbarazzata, accettai e mi recai al luogo di lavoro per la prima giornata di impiego.
Appena arrivata trovai Patrizia, una signora ben piu' anziana di me' che mi doveva istruire e poi andare nel suo negozio dall'altra parte della citta'.
La mattina la passai tra aggeggi (di cui ignoravo l'esistenza), dildi enormi, palline cinesi, biancheria intima super eccitante.......
Devo ammettere che mano mano che passava il tempo mi trovavo a mio agio e anzi, andando in bagno, trovai una macchia nelle mutandine, che voleva dire una sola cosa. Ero eccitata a bestia!!
E dopotutto questo nuovo impiego cominciava a piacermi.
La giornata, la prima, passo abbastanza banalmente, con i clienti affezionati a farmi complimenti per la mia avvenenza e competenza, come se avessi fatto sempre quel lavoro, fino a quando non entro' lui!!
Bello, ma non di quella bellezza assoluta, ma piuttosto di quel non so che' ...magicamente attraente......in poche parole....
Prossimo all'orario di chiusura, mi disse che si trovava nella mia citta' per lavoro e che voleva comperare un oggetto per la moglie che risvegliasse la passione un po' addormentata, tipica di una coppia di lungo corso.
Con una luce biricchina negli occhi lo stuzzicai chiedendo se preferiva della biancheria intima o degli attrezzi particolari, o ancora una video cassetta, ma lui sembrava imbarazzatissimo.
La cosa mi fece andare il sangue al cervello, e non solo!!
Infatti sentivo attraverso la stoffa dei pantaloni la micia sempre piu' umida, vogliosa e aperta tanto che mi sembrava addirittura di sentire l'odore della mia femminilita' diventare sempre piu' insistente come se LEI sapesse che di li a poco avrei fatto l'amore con quell'uomo.
Cosi gli dissi che gli avrei fatto una dimostrazione pratica. Lui scelse qualche indumento e lo invitai a bere un caffe' mentre mi cambiavo.
Indossai nell'ordine:
un paio di calze autoreggenti nere
scarpe con i tacchi (alte e nere lucide)
un body con fuori le tette
un minitanga trasparente (che faceva fatica a contenere le labbra tumide di piacere della mia patatina)
e sopra un velo di tulle trasparente..sempre nero....che faceva l'effetto vedo non vedo.
Con quella mise entrai in scena come su di un palco e per poco al mio cliente non ando' il caffe' di traverso.
Cliente
Io ero eccitatissimo dalla situazione, ma mantenevo un certo distacco,
forse dovuto alla timidezza o forse pensando che il comportamento della commessa fosse ingenuo e professionale.
Non capivo se lo stesse facendo per un eccesso di zelo o perche’ mi voleva portare a letto.
Cosi le dissi tranquillamente "dammi un tuo consiglio personale".
Lei sfilando, non si scompose e disse semplicemente: "dipende dall'effetto che fa’ a te".
L’effetto era ben visibile dal rigonfio dei miei pantaloni, cosi armato di coraggio presi in mano la situazione. In realta’ avrei voluto saltarle addosso, spingerla nel
retrobottega e......., ma cominciai a toccare gli indumenti sfiorando con mano
la sua pelle, i suoi capezzoli e scendendo piano piano verso il suo
perizoma.
Quando mi accorsi che era fradicia di umori, la presi in
braccio e la misi a sedere sul bancone. Le sfilai il perizoma e
cominciai con un classico di queste situazioni, un bel cunnilingus.
Per paura che entrasse qualcuno, la presi e
la spinsi davvero nel retrobottega, lei eri eccitatissima ma anche un
po’ spaventata e fu’ cosi che cadde all'indietro. Era stesa per terra
ed io in piedi davanti a lei mi slacciai i pantaloni e tirai fuori il mio arnese che era già durissimo.
Le dissi "devo vedere fino a che punto mi eccita, e se poi mi piace, lo compro, il tuo completino, comincia a farmi vedere quanto sei brava!!”.
La sua bocca si accostò al mio glande e con una spinta
di reni, tenendola per la nuca lo infilai per tutta la lunghezza. In
quel momento il campanello della porta suonò, era Patrizia, la sua
collega che tornava per la chiusura......
Commessa
Patrizia allarmata per la mancata risposta batteva violentemente la porta, cosi decisi di riordinarmi e di correre ad aprirle. Con un dito feci segno al cliente di rimanere dove era. L'avrei mandata via quanto prima e cosi feci promettendole che stavo solo sistemando il magazzino, e che a breve sarei andata a casa.
Tornai di la' ma notai una luce diversa nei suoi occhi. Il suo uccello si era leggermente abbassato. Non pulsava piu' come prima ma lui aveva in mano un frustino preso a prestito dalla opportuna sezione SadoMaso del negozio
"Vieni avvicinati e spogliati che voglio provare anche questo"mi disse con una luce sadica che mi fece ancora di piu' arrapare. Mi levai il tulle e tenni su il resto.
In breve mi detto’ le istruzioni “mettiti a pecorina e continua il lavoro di prima, io intanto provero’ sul tuo popo’ questo aggeggio, ma occhio a non mordere...senno’ ti strappo la pelle da quel tuo bel sederino”
Cosi mi avvicinai timidamente al suo affare, aspettando da un momento all'altro il crudele morso della frusta sulla tenera carne del mio culetto
“Slapp” arrivo' come un fulmine a ciel sereno mentre stavo imboccando la sua enorme cappella congestionata e via, quindi in una infernale danza per me (e paradisiaca per lui, immagino)
Colpi e suzioni, frustate e baci in un alternanza diabolica. Arrivavano stilettate anche sulla tenera carne della mia patatina, ma ero talmente infoiata che quasi non li sentivo.
Fino a quando (finalmente per il mio culetto) lui venne con una immane quantita' di seme direttamente nella mia booca.
Il mio sederino era tutto una striatura e cosi riavutosi dall'orgasmo finalmente si dedico alla mia patatina rimasta a meta' anche per l'arrivo della collega “rompi-uova-nel-paniere”, ma all’improvviso la situazione cambio’.
Cliente
Notai di sfuggita un paio di manette su uno scaffale e mi venne
un'idea. Presi le manette e la legai allo scaffale del magazzino.
Lasciatemi descrivere la situazione. La mia affascinante commessa era
con le braccia aperte e le gambe divaricate legata allo scaffale dai
polsi e dalle caviglie.
Aveva ancora addosso il completino ma ormai non
lo potevo più sfilare, cosi strappai quello poco che
indossava, tranne le autoreggenti e le scarpe coi
tacchi a spillo. Un quadretto veramente shock da casa del piacere.
Ora era completamente alla mia mercè. Io ero ancora un po' moscio e cosi presi un dildo e cominciai a farglielo sentire sulla pelle salendo dalle caviglie su su per le gambe e soffermandomi sulla sua micetta, diedi ancora un paio di leccatine e le labbra si aprirono ancora di più. Il dildo era grosso ma anche il mio uccello
stava tornando a dimensioni accettabili.
Lei era eccitatissima per la situazione ma
timorosa al tempo stesso per come si stava evolvendo la cosa, cosi mi chiese cosa avessi intenzione di farle.
Presi una benda e le bendai gli occhi e dissi: "ora lo vedrai. O meglio lo sentirai"
Cominciai ad infilarle il freddo metallo nella stupenda fichettina
mentre le leccavo i capezzoli. Lei si contorceva e gemeva finchè ad un
certo punto mi imploro’ di prenderla, di scoparla.
Io invece presi un bavaglio apposito e lo infilai nella sua bocca carnosa
Nel contempo sfilai dal suo sesso il dildo, sentendola lamentarsi per l’inaspettata mancanza.
Compensai quel vuoto infilando il mio sesso turgido..e subito sentii le classiche contrazioni vaginali pre-orgasmo....non riuscii a resistere oltre e raggiungemmo un orgasmo simultaneo molto coinvolgente......
Commessa
Ancora sconvolta dal piacere provato, lo vidi muoversi intorno a me per slegarmi.
Nel tempo che mi fu’ concesso per rivestirmi, me lo ritrovai nel negozio con un sorrisino soddisfatto “ebbene si..prendo il completino, il frustino, le manette, me le incarti. Grazie”.
“Sono convinto di aver fatto un bell’acquisto, e la ringrazion per l’aiuto molto professionale”, fu il suo ironico commento.
Be’ come prima giornata di lavoro, dovetti ammettere, non era stata niente male.
E chi ben incomincia.......
52
1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Io, lei, lui e....la webcam
Lei l’avevo conosciuta su questo splendido sito, ma fino ad allora ci eravamo concessi “solo” qualche videochat, io, lei ed il marito. Donna di gran classe, coltissima, in carriera e come spesso accade in questi casi, con tanta fantasia erotica, difficile da contenere tra le mura domestiche.
“Lunedi vado a Milano per lavoro” mi disse, ed io che ormai le mura domestiche le avevo abbattute con la stessa forza di un bulldozzer a cui era andato di traverso la benzina, non mi lasciai sfuggire l’occasione e dissi “Oh che strano devo venirci pure io ho un incontro con un cliente” lei che in quanto ad intelligenza non era seconda a nessuno, timorosa forse che il marito potesse rimanerci male, del resto cuckold non era, senza esitare un secondo esclamò “Aspetta che guardo l’agenda non vorrei sbagliarmi....infatti mi sbaglio è martedi”
Il giorno ero al lavoro quando arriva una telefonata “Ciao sono Valeria, scusami per ieri sera, io mio marito lo amo, però amo pure lasciar “sfogare” le mie fantasie erotiche e come sai ormai le mura domestiche non mi bastano più, io lunedi sarò a Milano” ed io “Amore guarda che l’avevo capito, poi anche a me tuo marito mi sta simpatico, vuol dire che gli faremo una sorpresa” .
Era martedi e mancava una settimana, così come se niente fosse continuammo a chattare tutti e 3 la sera come niente fosse, si parlava del più e del meno, anche perchè la nostra era una bella amicizia dove il sesso era solo il contorno e non la portata principale, ed il marito forse per tastare il terreno, forse preso realmente da fantasie erotiche esclamò “Valeria perchè non vai lunedi a Milano, così incontri pure il nostro amichetto e se il caso lo inviti a casa per la prossima volta, così lo fai conoscere pure a me che sembra tanto simpatico” e lei “Amore, sono tanti anni che stiamo insieme, perchè io ti amo e non vorrei mai farti soffrire” e lui “Non ti preoccupare, se siamo entrati in questo mondo, è perchè fa piacere anche a me, l’importante è che poi mi racconti tutto” e lei “Sei l’uomo più meraviglioso del mondo” a quel punto intervennio io e dissi “Paolo non ti preoccupare ti faremo una bella sorpresa...grazie”
Arrivò il Lunedi, partii tutto eccitato per Milano, del resto ormai avevo imparato ed ad apprezzare, la sua classe, la sua eleganza, la sua bellezza, la sua intelligenza, che mi sembrava troppo bello per essere vero, ma era vero, verissimo. Arrivato a Milano la chiamai “Valeria, amore, dove sei?” e lei “Amore, finisco questo incontro e ti raggiungo tu inizia ad andare in albergo, aspettami al bar che prendiamo qualcosa e facciamo due chiacchiere”. La vidi arrivare, elegantissima, profumatissima, le andai incontro e le baciai la mano. “Sono stanca morta, prendiamo un te e andiamo in camera che ho bisogno di una doccia”
Saliti in camera, mi misi a guardare la TV, del resto io ero freschissimo, e l’incontro di lavoro me lo ero inventato, lei si fece la doccia, e si vestì, “Dai andiamo a mangiare qualcosa che ho fame” mi disse, acconsentii ed andammo in un bel ristorante del centro” Mangiammo molto leggero, infatti avevamo tutt’altro tipo di fame, e così rientrammo in hotel per le 22.00, l’orario delle nostre chat quotidiane. Lei mi guarò e mi disse “Ma tu non mi avevi parlato di una sorpresa?” ed io si certo l’ho gia preparata, è li sul tavolo e guardai il mio portatile, lei “Scusa non capisco, abbiamo lavorato tutta la giornata e tu pensi ancora al PC?”
“Ma no aspetta e vedrai” ed accesi il PC, lanciai MSN “Eccolo è in linea Paolo, vuoi parlargli?” dissi io, e lei “Si dai fammi parlare con il mio amoruccio”, si mise al PC e parlarono 10 minuti del più e del meno, ad un certo punto lei esclamò “Dice Paolo che sorpresa volevi fargli?” ed io “Digli di restare su MSN che se gliela dico io che sorpresa è?” ed intanto mentre loro continuavano a parlare, spostai il comodino al centro del letto, dal lato opposto ai cuscini.
Presi il computer, e lo portai sul comodino, con la webcam integrata rivolta verso il capezzale, salii sul letto e chiesi a Valeria di fare la stessa cosa, così continuammo a parlare tutti e 3, come era ormai abitudine serale, solo che si erano mescolate le carte, non ero più io ad ammirare le loro effusioni, ma da li a poco sarebbe stato Paolo ad ammirare le nostre e così giusto per riscaldare l’ambiente gia bollente come la magma dell’Etna per la verità, dissi” Paolo ti dispiace se Valeria, si sdraia sulle mie gambe mentre parliamo” e lui “No ci mancherebbe, altrimenti non te l’avrei nemmeno m”mandata” e si mise a ridere.
Valeria che ormai aveva gli ormoni fuori controllo, con il volto iniziò a salire sempre più in alto, arrivandò li dove si fermò dando inizio alle danza, sbottonò il pantalone abbassò gli slip con le manine delicate, lo afferrò con decisionee se lo portò alla bocca, iniziando a dare delle sapienti “pennellate” con la lingua come una grande pittrice, guardai Paolo nella webcam, non sembrava tanto arrabbiato, anzi, forse anche lui aveva trovato la sua strada, era sbocciato il cuck che era in lui e così restò in silenzio a guardarsi lo spettacolo.
Lei si girò e si mise con il bel culetto rivolto alla webcam, cos’ io da seduto potevo osservare il suo culetto e l’espressione sempre più cuckoldiana di Paolo, in preda ad una crisi orgasmica lei iniziò ad urlare “Si Paolo, leccami il culo dai dai, fammi sentire la tua lingua” ma Paolo restava in silenzio anzi il cuck che era entrato in lui, fece scomparire le mani sotto la tastiera, iniziò a toccarsi, come aveva visto fare a me, durante qualche nostra chat “bollente”.
Valeria, donna dalla fantasia erotica e dalla malizia sviluppatissima, mi guardò e disse “Dai leccamela tu ora”, lo disse per cambiare posizione in modo da vedere Paolo in faccia nella webcam mentre gliela leccavo, e più gliela leccavo, più Paola si avvicinava alla webcam, più gliela succhiavo più urlava nel microfono, Paolo ormai aveva calato tutte le difese e pur non potendolo vedere, sentivo che stava masturbandosi.
Io sarei andato avanti per ore, del resto leccare, succhiare morsicare, e sentire la partner tremare in preda a crisi orgasmiche è la cosa che mi piace di più, ma lei ormai era entrata nel ruolo, stavamo girando un film hard, in diretta per un solo e il più importante dei suoi ammiratori, Paolo, e così ogni minuto che passava diventava sempre più Porca, Porca con la P maiuscola, perchè le Donne come lei anche quando sono prese da porcaggine acuta sanno sprigionare classe ed eleganza, così mi fece mettere sdraiato con la testa verso il cuscino, mentre lei dandomi le spalle si inarpicò sul mio pene duro per quella che fu la più bella cavalcata a cui Paolo avesse mai assistito.
La posizione non era stata scelta a caso, infatti in quel modo, poteva cavalcare, e contemporaneamente guardare la reazione di Paolo che ormai era li li per espodere anche lui, questa volta potevo ammirare contemporanemente le loro espessione sul monitor, sembrava che aspettassero quel momento da una vita, lei aveva abbattuto le mura domestiche, lui aveva finalmente capito di essere un cuck.
Io stavo per esplodere, la voglia sopita per tanti giorni, quel ritmo indemoniato, stava per “Svuotare” lemie ultime energie, ma lei a lui voleva vederlo sempre più da vicino, voleva arrivare con lui, voleva arrivare per lui, e così si inginocchiò e mi offrì il suo bel culetto, più spingevo più lei avanzava verso la webcam, la fiorava, la toccava e con la lingua lasciava sul monitor tutto il suo desiderio, stavano per venire tutte e due contemporanemaente ma non erano mai stati così lontani.
Ma la sorpresa ce l’aveva anche lei, o meglio il regalo per Paolo, lo tirò fuori dal culetto, se lo portò alla bocca e con le sue maestose pennellate, gli diede un ultimo tocco di colore, colore bianco latte, che ingoiò fino all’ultima goccia proprio li davanti la webcam, poi lo tirò fuori e con la lingua lo spalmò sula webcam quasi a volerne far sentire l’odore anche a Paolo, che in quel precisò istante esplose fisicamente e linguisticamente con un “Grazie per la sorpresa”.....
Da quel giorno diventai il loro amico di famiglia, abbiamo fatto tante vacanze insieme, abbiamo riso, abbiamo pianto, solo una cosa è rimasta intatta, il loro grande amore, ebbene si perchè senza amore non si può avere nessun amico di famiglia, ed è per questo che io sono orgoglioso del loro amore e spero non finisca mai...ma mai finirà!
9
2
16 years ago
ItalianGentleman71,
37
Last visit: 14 years ago
-
Scoprirsi \"diverso\"
Scoprirsi "Diverso"
Sono sempre stato attratto per natura da cio' che non e’ uguale a me, "la curiosita' e' il motore della vita", e’ sempre stato il mio motto. E cosi ho sempre agito in tutti i campi, ovviamente anche in campo sentimentale. Cosi per caso ho cominciato, dopo aver visionato alcuni film porno con lesbiche, a considerare anche l'aspetto omo-sex del problema.
E quando uno pensa gli vengono delle domande e cerca le inevitabili risposte.
Perche' una persona e' attratta da un altro essere vivente del proprio sesso? Sicuramente non lo fa' apposta. E' un istinto o una malattia, o peggio una perversione?
Se fosse il primo, in quanto tale non sarebbe sottoposto alle regole della ragione.
Le altre ipotesi suonano solo come convenzioni o stereotipi della societa' benpensante (o bacchettona!!!).
Eppoi i "froci" o "culattoni" sono proprio tutti come li si dipinge? Dei trans effeminati, privi di qualsiasi connotato maschile?
Essendo titubante al riguardo, con l'andare del tempo mi sono convinto che ognuno di noi sia sostanzialmente composto da due persone, femmina e uomo insieme. Durante la procreazione il feto ha entrambi gli organi sessuali, poi un gene ne decide il sesso ma siamo un mix di entrambi i sessi.
Sono sempre stato una persona sensibile, ma non ho mai capito perche' in certe occasioni fossi attratto da un uomo. Semplicemente non ci avevo mai pensato, come se il condizionamento di questa societa' mi avesse impedito di ascoltare i miei istinti.
Posso cosi raccontarvi a cosa mi portarono le riflessioni sull’argomento...E cosi dopo questa doverosa premessa la storia puo’ incominciare.......c’era una volta un uomo!
Ci pensai molto tempo e analizzai tutti i miei comportamenti sotto la lente di questa nuova consapevolezza. Quando ero piccolo era il ragazzo forte del gruppo, il dominatore che attraeva la mia attenzione, ma non era un istinto sessuale, piu un bisogno di appartenenza ad una banda, il bisogno di protezione.
Poi con l'andare del tempo era il rispetto e l'invidia per l'audacia e la forza del compagno di rugby.
In seguito la profonda amicizia per qualche compagno di scuola. Poi il cameratismo a militare, ma nulla di tutto cio' era mai stato legato alla sfera sessuale. Gli uomini non mi eccitavano le donne invece eccome.
Mi erano sempre piaciute e mi sono tolto con loro delle belle soddisfazioni, ma il fatto che nel mondo esista questa sorta di omo-fobia verso i "diversi" mi incuriosi' oltremodo.
Negli incontri amorosi con le donne non mi tiravo indietro se durante un pompino lei aveva l'ardire di toccarmi il sedere, sfiorandomi con un dito il buchino nascosto,anzi mi mettevo piu' comodo per facilitarle il compito.
Non mi sono mai sentito gay o meno uomo per questo anzi mi piaceva moltissimo.
Se poi la ragazza si spingeva oltre e mi metteva un dito dentro il piacere arrivava imperioso e spontaneo.
Tanto era alto il mio tasso di omologazione con i principi della societa' che arrivai persino a sposarmi ed ad avere un figlio con questa donna.
Quando poi il matrimonio fini' a rotoli non imputai il fallimento al lato sessuale che era sempre andato a meraviglia con mia moglie. Eravammo solo incompatibili dal punto di vista caratteriale, tutto qui.
Un bel giorno pero' decisi di approfondire questo tarlo che mi rodeva la mente e cominciai a frequentare le chat. Sulle prime non fu' un esperienza molto piacevole, i piu' erano dei semplici perditempo, trans o coppie gay di consumata esperienza. Non facevano al caso mio, avevo bisogno di qualcosa di particolare per effettuare il salto di sponda. Fu' cosi per caso che incontrai su una chat una coppia normale, con lui bisex che cercava un singolo come me, disposto a tutto, a soddisfare sia lei che lui e cosi risposi.
Diciamo che la mia curiosita' latente era emersa all'improvviso e avevo voglia di provare sensazioni nuove.
Nel primo incontro, fatto solo per conoscersi, potei ammirare lei, una superba stangona mora e lui un perfetto esempio di macho latino, tanto per dire che non tutti i bisex o gay devono per forza essere effemminati. Misi subito in chiaro che per quanto riguardava lei non c'erano problemi ma che per lui, essendo la prima volta, non sapevo come sarebbe andata a finire. Non ero mai stato con un uomo, per cui non sapevo se la questione mi sarebbe piaciuta e non volevo assolutamente che la cosa creasse problemi. Lui mi disse che non c'erano paranoie al riguardo e che tutto si sarebbe svolto senza drammi o forzature.
Fu' cosi che fissammo un incontro a casa loro per la settimana successiva. Nel frattempo io non feci che pensare a quello che avrei fatto o provato, ebbi sogni notturni con visioni che mi facevano svegliare tutto sudato ed eccitato allo stesso tempo, insomma ero impaziente come una scolaretta al suo primo appuntamento.
Il giorno del nostro primo incontro mi feci una doccia (la pulizia prima di tutto) e vestitomi al meglio arrivai a casa delle coppia in perfetto orario.
Entrai e fu' lui ad accogliermi al cancello di una splendida villa, vestito di un semplice completo cachi (eravamo in estate dopotutto). Mi ricordo ancora quella scena, aveva un sorriso smagliante e mi abbraccio' come si fa' con un vecchio amico.
"Son contento che tu sia arrivato, vieni ti faccio vedere la casa, mentre Sonia finisce di preparare il pranzo", cosi mi disse accompagnandomi nella visita della magnifica residenza, una villa davvero fenomenale, posta su una collina che dominava il lago Maggiore.
Era un uomo facoltoso e se la passava decisamente bene, ma sapendo dei miei timori non fece nulla per mettermi a disagio, che so, toccatine o battutaccie (che a dire il vero mi ero solo immaginato io nelle mie fantasticherie).
Sonia ci chiamo poco piu' tardi mentre era intento a farmi vedere la sua moto nel garage.
Lei era abbigliata alla stessa maniera del marito, fresca e spigliata con un miniabito che copriva veramente poco il suo magnifico corpo.
Il pranzo si scaldo' dopo qualche bicchiere di vino (qualche, diciamo che bevemmo di gusto un ottimo vino di cui adesso non ricordo il nome.......) quando entrambi i padroni di casa allungarono un piede per saggiare la consistenza dei miei attributi.
Di loro sono sempre andato fiero, cosi come del mio corpo, allenato da anni di sport e curato sotto ogni punto di vista.
I loro piedi mi stimolarono a tal punto che dopo pochissimo l'uccello urlava per venir fuori dagli ormai scomodi boxer.
Fu cosi che in un battibaleno i due si spogliarono e rimasero nudi. Lei aveva un fisico scultoreo, da frequentatrice di palestra, seni perfetti e sodi, ventre piatto e culetto alto e marmoreo.
Lui non era da meno, sembravano divi di Baywatch, abbronzato e con gia' una perfetta erezione in bella vista.
Si avvicinarono sorridenti e presero a spogliarmi delicatamente. Quando fui nudo mi stesero sul divano e cominciarono un bocchino di comune accordo poi mi proposero un giochetto.
Mi bendarono e mi chiesero di indovinare chi mi stesse sbocchinando, se sbagliavo c'era una penitenza. Loro non mi avrebbero toccato con le mani, perche' cosi sarebbe stato piu' facile indovinare.
Cosi presero a spompinarmi senza pieta', non ci crederete ma non ne azzeccai una. Infatti se si fossero alternati almeno avrei capito, o se lui avesse portato la barba (invece era totalmente depilato). Cosi quando "qualcuno/a" mi regalo' un ingoio da urlo (il mio), appena mi tolsero la benda vidi lui che sorrideva tutto entuasista con ancora il mio pisello in bocca, che si andava ammosciando. Me lo puli' perfettamente da ogni traccia di piacere cosi come avrebbe fatto la piu' navigata delle troie e una volta finito disse con noncuranza:" Adesso devi pagare pegno, a me e alla mia signora, visto che non hai azzeccato chi di noi due era al lavoro neanche una volta su dieci", disse avvicinandomi e incominciando a baciarmi. Potei sentire quindi dalle sue labbra l'odore del mio seme.
La sua lingua era calda ed esperta e nonostante fosse la prima volta che baciavo un uomo la cosa non mi mise per niente a disagio. La riprova fu' che il mio sesso si eresse nuovamente, come se il pompino di pochi minuti prima non fosse nemmeno esistito.
"Bene la mia punizione l'hai superata, e come inizio direi che non c'e' male, non ti sei sdegnato di assaggiare il tuo sperma dalle mie labbra, quindi adesso tocca a lei" mi disse indicando la sensuale Sonia.
Ci spostammo per l'occasione in un'immensa vasca per idromassaggio, di quelle che si vedono nei film americani, a livello del pavimento e grande come una piccola piscina di forma rotonda.
Ci immergemmo tutti e tre e quando si ebbe finito di acclimatarci si avvicino' Sonia con un sorrisino beffardo:" visto che devi fare penitenza ho pensato che dovresti incominciare a leccarmi un po' il culetto, cosi lo preparerai all'introduzione dell'arnese di mio marito".
Si mise a pecorina sull'orlo della vasca spingendo indietro le reni per invitarmi a cominciare. La sua femminilita’ emanava un profumo afrodisiaco e l'assenza di peli agevolava il lavoro di lingua su tutte le pieghe di quel sesso infuocato.
Poi con calma passai a lambire il buchetto grinzoso, stendendo con cura le pieghette e assaporando il diverso sapore di quell'anfratto, molto piu' deciso del precedente.
Vidi Sonia che godeva di quel trattamento e quando le misi le dita a forbice, una in fica e l'altra nel didietro, per slargarla un poco, emise un lamento di piacere, come un gemito trattenuto a lungo.
"Bene mi sento soddisfatta, adesso devi preparare il mio maritino" disse rivolgendo lo sguardo verso lui che aveva gustato la scena appoggiato al bordo della vasca, menandosi distrattamente il sesso. Questi spuntava appena dal pelo dell'acqua, cosi mi venne spontaneamente un'idea. Feci finta di fare uno squalo affamato, mimando goffamente una nuotata e appena giunto a tiro spalancai la mascella buttandomi a capofitto verso il mio primo pompino.
Appena ebbi il suo mostruoso arnese nella mia bocca ebbi un tale fremito alla zona genitale che pensai che tutto il sangue fosse affluito improvvisamente li' facendomi scoppiare come un palloncino gonfiato male.
Che sensazione meravigliosa, sentire quel pezzo di carne che non aveva nulla da invidiare al mio, saggiarne la consistenza con le labbra, vellicarlo con la lingua, sentirne gli spasmi e le contrazioni come se fosse animato di vita propria, poterne apprezzare il forte odore muschiato, l'odore dell'uomo virile!!!
Luca apprezzo' molto il mio lavoro e mi incito' delicatamente prendendomi per la testa e pilotando il ritmo del pompino e sussurandomi "ehi ma sei sicuro di essere alla prima esperienza, succhi in maniera divina". Sfilandolo per un attimo dalla mia bocca risposi gioviale:" vuol dire che ci saro' portato, non credi?"
Cosi raddoppiai gli sforzi leccandogli tutta l'asta, a partire dal glande, giu' per il frenulo e poi sulla nervatura sottostante, traendo piacere nel seguire tutte le minuscole vene in rilievo. Gli feci un servizietto coi fiocchi leccando anche le palle, spingendomi fino a lambirgli l'ano con veloci tocchi di lingua. Dalla sua faccia potei apprezzare che il mio impegno era ben ripagato, nonostante fossi un novizio. E il viso non era l'unico indizio del suo reale appagamento, mentre leccavo potevo sentire distintamente il sapore delle prime goccie di piacere che uscivano dalla sua nerchia vigorosa. Poi, quando ebbe il sesso bello lucido e levigato mi fece smettere mi accarezzo' il sesso turgido, e per scherzo mi massaggio' un poco l'ano dicendo "eh caro mio mi sa che oggi perderai la verginita'......" poi disse a Sonia di montarmi a smorzacandela, rimanendo io in acqua con lei sopra. Cosi lui pote' finalmente sfondargli il culo col suo maglio possente.
Fu' un momento molto intimo, con i sensi moltiplicati a mille dall'adrenalina, un po’ come se mi vedessi un un film...un po’ come se non fossi li:
i gemiti sommessi di lei, completamente aperta e piena di carne pulsante, e il pene di lui che sfregava sul mio diviso da un sottile membrana di carne.
Mentre mordicchiavo i seni di Sonia, sentii le ondate dell'orgasmo che montavano in lei, poco dopo si irrigidi' e gemette a lungo in preda al piacere mentre finivamo di colpirla con i nostri membri.
Luca si sfilo da lei ma non era ancora venuto cosi si diresse verso la mia bocca che con pochi e delicati colpi lo fece venire con un urlo rauco, ingoiai il suo seme con naturalezza senza che mi facesse schifo, mentre mi accarezzava i capelli con fare gentile.
Avevo voglia di venire, visto che dopo la magnifica pompa, non avevo piu' goduto mi girai verso Sonia, che in fase post-orgasmo, mi sembrava un po' tramortita, e glielo scaraventai senza troppi fronzoli nel culo.
Sonia si rianimo' e comincio' di nuovo a gemere, finche' la portai ad un nuovo ed imperioso orgasmo, svuotandomi nei suoi intestini.
Uscimmo in piscina per rinfrescarci un attimo e per farci due bracciate, mentre Sonia preparava un aperitivo.
L'alcool della bevanda fresca mi ritempro' un pochino e mi ricordo' la promessa sulla mia verginita'. Avevo voglia di farmi fare il culetto a tal punto che quando Luca si avvicino' e mi sfioro' di nuovo l'ano con un dito d'istinto inarcai il culo per agevolargli il compito.
Cosi Luca propose un trenino preparatorio. Sonia si distese di schiena su un lettino, con un cuscino sotto le reni, in modo da facilitarmi l'esplorazione delle sue parti basse.
Aveva tutto l'ano arrossato dai nostri assalti e la poveretta reclamava un po' di lingua per alleviare quel bruciore.
Cosi mi misi davanti a lei, a pecorina, per leccare l'ano dolorante con la passione di una crocerossina. Dietro di me Luca comincio' a leccarmi a sua volta il sedere, massaggiandomi nel contempo il cazzo e le palle. Ogni tanto mi ficcava dentro tutta la lingua a mo' di cazzo, ritraendola metteva un dito e lo faceva roteare per allargarmi bene.
In realta' avevo provato a ficcarci dentro qualcosa, e con soddisfazione.
Avevo usato quella settimana in preparazione di questo evento, il vibratore che avevo preso per la mia ex-moglie e devo dire che mi era piaciuto tantissimo.
Ma un conto era un vibratore e un altro era un vero cazzo, e che cazzo aggiungerei!!!
Poi mentre Sonia di contorceva nuovamente per i colpi della mia lingua, Luca prese un gel lubrificante e con quello mi spalmo tutto il buco e anche l'uccello provocandomi intensi brividi di piacere. Sonia aveva raggiunto il suo ennesimo orgasmo e mi suggeri' di leccare ancora un poco l'uccello di Luca, che era eccitato come uno stallone.
Nonostante l'orgasmo di mezzora prima era tutto teso e violaceo con una goccia di piacere che gia' imperlava la cappella infuocata, cosi leccai via con fare malizioso il segno evidente del suo stato di infoiamento e lo spompinai coscienziosamente per la seconda volta.
La moglie non era stata con le mani in mano e nello stesso momento mi ficco' ben 3 dita a cuneo nel sedere, avendo l'effetto di procurarmi solo delle fitte di piacere che si ripercossero sul mio uccello congestionato.
"Adesso e' pronto Sonia, aiutalo a sdraiarsi di schiena come eri tu prima" disse uscendo lucido dalla mia bocca che si rattristo' al momento di essere lasciata cosi "vuota".
Mi sdraiai e Sonia mi aiuto' a tenere le gambe aperte prima e ad allargarmi personalmente le chiappe con le sue belle mani affusolate.
Ebbi un solo moto istintivo di paura quando l'enorme cappella si appoggio' al mio ano indifeso, ma Luca fu' speciale e con un sorriso mi disse che potevo ripensarci, per tutta risposta mossi per quanto possibile, il culo nella sua direzione per obbligarlo a porre fine all'attesa.
Spinse cosi delicatamente che non mi accorsi dell'introduzione della cappella finche' non me lo disse la moglie" bravo bravo... cosi.... e' entrata, non stringere il muscolo e vedrai che andra' tutto bene".
Il gel faceva il suo lavoro magnificamente e potei sentire solo una piacevole sensazione di "pieno" quando il cazzo arrivo' a fondo corsa.
Attese un po' per permettere al mio intestino di abituarsi all'intruso poi facendo un cenno d'intesa, per avere la mia approvazione, prese a muoversi con fermezza, strappandomi gemiti di godimento.
Sonia aveva preso nel contempo a leccare l'arnese di suo marito che entrava ed usciva dal mio culo, leccandomi anche le palle e tutta la zona intorno al perineo.
Non avevo mai goduto cosi tanto, era forse questo che mi mancava?
Luca, capito che non avrebbe retto molto, incito' Sonia a prendermelo in bocca e a farmi venire.
Si attacco' al mio affare pompando come un'ossessa, mentre il marito menava fendenti ormai scomposti dall'imminente orgasmo. Appena cominciai a scaricarmi nella bocca della donna le contrazioni del mio ano fecero oltrepassare a Luca la soglia del non ritorno e anche lui esplose con potenti zaffate di seme che andarono a calmare solo in parte i miei spasmi di piacere.
Luca attese un attimo che si calmasse la foga, attendendo di sgonfiarsi un poco, cosi da non farmi male. Nonostante questo il suo cazzo usci facendo un flop dal mio martoriato culo, rimasto un po' slargato e aperto per la scopata incredibile, fu’ il primo vero male che provai.....una sensazione di bruciante fastidio.
Per qualche minuto rimasi in quella posizione con l'aria fresca che lambiva il mio ano, che a poco a poco andava richiudendosi.
Stavo per addormentarmi quando senti delle dita delicate mettere un po' di crema per alleviare l'inevitabile bruciore.
Dormii da loro quella notte anche perche' ero talmente spossato che non me la sentivo di guidare.
La mattina dopo li salutai come si farebbe veramente con degli amici e ripartii per casa.
Come e' andata a finire?
A distanza di anni vedo ancora quella coppia, ogni tanto vado a trovarli e finalmente, lo posso dire, ho capito la mia sessualita'.
E forse proprio grazie a loro. E' per questo che nutro per Sonia e Luca una specie di venerazione, o di amore se preferite, che va ben al di la' della semplice amicizia tra esseri adulti. Se non fosse stato per loro adesso vagherei ancora alla ricerca della mia meta' di mela. Sarebbe bastata una "prima volta" con gente rozza e non capace come Luca, che forse non sarei quello che sono oggi.
Ho ancora occasionalmente rapporti con le donne, non le butto via di certo, ma vivo con un ragazzo come me, che ama la vita e non fa' distinzioni tra le persone in base ai loro gusti sessuali.
Insomma sono felice.
9
5
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Le femmine in fiera
Premessa…. Non tutte le Fiere… Vengono per nuocere
Che Palle Le Fiere…. E’ vero che è un mezzo per fare affari.
Ma. ... Due in contemporanea è troppo.
Direi però, che almeno gli occhi ne godono. Infatti. Una tra le note positive, sono le Hostes o stendiste come le vogliamo chiamare. Tutte tirate ed arrapanti, ti fanno arrivare a sera con il mal di… . Sì perché. Alcune, te lo fanno proprio tirare al punto … Che spesso gli spermatozoi si mettono in movimento, ma che poi, tutto finisce lì. Se poi a questo, ci aggiungi tutte quelle Belle Femmine che accompagnano mariti e fidanzati visitatori vestite in modo intrigante e molto sexy.
Se poi a questo, aggiungi che qualcuna di loro, non ti stacca gli occhi dal Bozzo!
Allora…. Sei veramente fritto.
Quest’anno di fiere, io ne ho già fatte tre.
E, proprio ad una di queste, ho fatto una formidabile conoscenza.
Primo giorno di fiera a Milano. Arrivo in anticipo per verificare che tutto fosse in ordine ma, è troppo presto e l’addetta alla sicurezza, mi dice che devo attendere ancora mezz’ora.
Porca miseria!!! Mi armo di pazienza e mi sposto vicino ad un’aiuola dove batte il sole, dove tra l’altro avevo già notato, una bella ragazza mora che anche lei aspettava l’orario d’apertura.
Quando gli sono stato vicino…. Buongiorno Signora… Anche Lei è in anticipo? E sì!!!
Lei è un Espositore? Sì….. Il primo stand entrando da quella porta…..
Ma guarda che combinazione…Sono…… l’Hostes del Vostro stand.
Ahhh…Bene…. Piacere……. Complimenti!!….
Con una Bella Donna così…. Avremo di sicuro lo Stand sempre pieno.
Grazie…. Ma. … Lei… è sempre così Adulatore. Non sempre….
Solo quando il soggetto lo merita…. Ohhhh… Ancora grazie!!!!
In questo breve lasso tempo, ci siamo scrutati dalla testa ai piedi…..
Il suo sguardo mi penetra e mi emoziona.
Rimaniamo per qualche minuto in silenzio continuando a scambiarci sguardi e sorrisi.
Poi lei mi dice… M’illustra lei quello che devo fare? Sì certo, volentieri.
Ma posiamo darci del TU, visto che dobbiamo lavorare due giorni insieme?
Certo… con molto piacere… mi risponde. Ma perché due giorni?
E si!!!! Stiamo esponendo anche a Bologna e venerdì e sabato, io sono a Bologna.
Che Peccato!!!!….. Ei, ei, adesso sei tu fai l’Adulatrice…..
Ma no!! … è che sembri una persona simpatica.
Intanto aprono le porte ed entriamo. S’incammina davanti a me e……La guardo da dietro…
Il suo ancheggiare, è messo in risalto dall’aderente vestitino che indossa.
Per fortuna nello stand è tutto a posto, così, tiriamo fuori un po’ di materiale pubblicitario e…..
Cristina, che ne dici se ci concediamo un caffè, prima che arrivi l’esercito di visitatori???
Vieni che ti faccio vedere il funzionamento della macchina.
Nell’avvicinarsi a me, l’odore del suo profumo mette in moto la mia fantasia.
Tutto pronto. Di fronte a noi, uno stand con altrettanto due belle ragazze.
Saluto di rito e… scambio di sorrisi. Poi, illustro a Cristina il da farsi.
Arrivano gli altri miei colleghi e, con loro, cominciano ad arrivare i visitatori.
Spesso, alcuni di loro, sono accompagnati da splendide mogli, compagne o fidanzate.
Alè, comincia la rumba. Cristina è quasi, sempre vicino a me. Quasi la mia ombra.
I nostri sguardi, accompagnati da complici sorrisi, si fanno sempre più frequenti.
Sguardi, che si interrompono solo, quando devo parlare con questo o quell’altro cliente o visitatore.
Man mano che passano le ore, Cristina, si fa sempre più audace.
Noto anche, che ogni volta che parlo con qualche coppia e la lei è particolarmente sexy, mi lancia delle occhiate che non capisco se sono di cortesia o……
Finalmente, nel pomeriggio, c’è un po’ di calma.
Invito Cristina ad accompagnarmi a visitare un cliente norvegese che espone, visto che lei è anche interprete ed io, con l’inglese non sono una cima.
Nel dirigerci dal cliente, mi prende sottobraccio e mi dice…. Posso?
Certo che puoi, è un onore per me.
Mah …. Mi sa che tu sei un volpone mica da ridere. In che senso?
Nel senso, che chissà quante donne, hai nel tuo Harem.
Ma va là….. A proposito…. Ceni con noi stasera o hai altri impegni?
No, non ho impegni e poi… Guarda che siamo nello stesso Hotel e, magari dopo cena, mi porti da qualche parte a bere qualcosa. Ok!!!!!!
Arriviamo nello stand del mio cliente senza renderci conto, che lei è attaccata vistosamente al mio braccio, ma così stretta, che sento la sua tetta e il suo turgido capezzolo.
La presento al cliente come una collaboratrice, saluti e domande su come stanno evolvendo gli affari e l’interesse del prodotto che abbiamo costruito per loro.
Ci salutiamo e c’incamminiamo verso il ns stand.
Questa volta sono io che prendo Cristina sottobraccio e nel farlo gli dico….
Conosci quella strofa di una canzone di Lucio Dalla che parlando di una donna dice….
“Quella Bella, Alta e Figa” ?
Sì! E allora???? Bhè … Tu sei così!!!!!!
Grazie!!! Sempre adulatore.
Si stringe a me e una sua tetta comprime il mio braccio.
Ecco che di nuovo il Fido, si mette sugli “Attenti”.
Sfilo il braccio…. Cristina, Cristina… Mi sa che tra noi c’è un forte campo magnetico.
E sì!!!! … Mi sa anche a me. Risponde lei.
Arriviamo allo stand che manca poco alla chiusura. Infatti, poco dopo, siamo tutti pronti per uscire.
Allora, dico io, ci ritroviamo in albergo, la Signora Cristina la carico io….
Vengo anch’io con voi… Una collega ( rompi uova) si aggrega a noi.
Dopo circa un’ora siamo in hotel e ci diamo appuntamento alle 21 per la cena.
Che sfiga…. Siamo tutti allo stesso piano. La mia camera, quella della mia collega, e poi la sua. Mi spoglio e mi preparo per una doccia.
Squilla il telefono della camera: Sì…. Sono Mery, (la mia collega). Dimmi Mery.
Mi fai uno squillo, quando sei pronto. Ok. Va bene: A dopo.
Poso la cornetta e via sotto la doccia.
Dopo un’accurata toilettatura, sono pronto e scendo nell’Hall.
Visto che non c’è ancora nessuno, mi avvicino al telefono della Reception e quasi meccanicamente compongo il numero della camera di Cristina. Allora, sei pronta? … Solfa…
Sì. Ancora cinque minuti. Mi rendo conto di aver chiamato Cristina.
Scusa Cristina, ho sbagliato…. Dovevo chiamare la Mery.
Fa niente, ma……. Cosa? No, niente. Ci vediamo tra un po’. Ok. Ciao.
Vedo arrivare i miei colleghi, mi aggrego a loro e mi dimentico della mia collega.
Arriva lei.
Gli occhi degli uomini presenti nella Hall, sono tutti per lei.
Mò soccia!!!… Esclama il mio collega.
Cristina è proprio uno schianto di Femmina.
Chi manca? Manca solo la Mery. Porca Miseria….. La dovevo avvertire…..
Lo faccio, e per fortuna è già pronta.
Prendiamo le auto. La mia collega ancora con noi e in pochi minuti siamo al Ristorante.
Tavolo per sei. La mia collega si sistema di fianco a me e … Cristina di fronte.
Iniziamo con un antipasto.
All’improvviso, mi sento comprimere la coscia.
Penso ad una casualità della mia collega.
Ma…… Si ripete…. E noto anche…..
Che si ripete ogni qual volta incrocio lo sguardo con Cristina.
Devo dire che in fatto di sensualità e femminilità anche la mia collega non scherza.
Ma, sono riuscito fino ad oggi, a non mischiare mai, la mia vita Professionale, col privato.
Per cui, mi avvicino all’orecchio della mia collega e dico sottovoce…
Si può sapere cosa ti prende stasera? E lei….
Ho capito tutto, sai! Capito cosa?. Dopo ti dico.
Nel frattempo però, riprende a strusciare la sua coscia contro la mia.
Lo strusciamento della mia collega e gli sguardi penetranti di Cristina, me lo fanno venire duro. Faccio fatica, a far finta di niente.
Siamo quasi alla fine della cena.
Bene… Dice Cristina. Allora ragazzi…. Dove andiamo a bere qualcosa?
Il più giovane dei miei colleghi ci propone un Pub in Centro dove c’è anche della musica e si può anche ballare. Ok, tutti d’accordo. Il conto e si parte.
Nell’uscire dal Ristorante, prendo in disparte la mia collega e……
Scusa, ma si può sapere cosa ti è preso?
Niente di speciale…. Ho solo voglia di eccitarmi con te.
Ma sei fuori, Mery?
Cos’è. Non ti piaccio? Mi hai sempre detto, che un giro con me l’avresti fatto volentieri.
Ma lo sai pure che scherzavo!!!!
E no!!! Certi scherzi non si fanno!!! Oh Signur…
Né possiamo riparlare un’altra volta? E poi, lo sai che sul lavoro non voglio complicazioni.
Guarda che mica ti sto chiedendo di sposarmi o di fidanzarci.
Forse non hai capito…. Ho solo voglia di scopare, e mi piacerebbe farlo con te e, se proprio lo vuoi sapere, la voglia me l’hai fatta venire tu oggi in fiera. Io? …
Sì tu! Ho visto come pomiciavi con Cristina. Nel dire questo, mi posa una mano sulla patta ed io, non faccio nulla per fermarla. Anzi…. Per fortuna, la realtà ci richiama all’ordine.
Porca miseria…. Mi sono cacciato in un bel casino….
Al Pub, dopo aver sorseggiato della birra, per fortuna, un mio collega la invita a ballare.
Mi sposto, mi siedo di fianco a Cristina e gli poso la mano sulla coscia.
Mi guarda e mi sorride…Poi, si avvicina a me e, mi dice ….
Ma… Mi dici, per favore, cosa sta succedendo? A che proposito, scusa? A proposito di Mery.
Niente di particolare. Perché,?
Mah, ho visto che discutevate. Non vorrei essere di troppo.
Mò va là!! … Siamo solo colleghi.
Gli passo il braccio attorno al collo.
L’attiro a me, e parte un bacio che le nostre lingue sembrano impazzite.
La sua mano, è incollata alla mia patta. Mi massaggia il Fido in modo sublime.
Continua il nostro gioco di lingue, mentre la mia mano arriva al suo stupendo seno.
La mia… La nostra eccitazione è alle stelle.
Vedo la mia collega che si attacca vogliosa al mio collega.
Li guardo ancora e penso…… Forse è andata….
La mia mano massaggia avidamente il seno di Cristina……
La sua lingua ora si fa audacia e arriva al lobo del mio orecchio…
Lo stuzzica e nel mio Fido, aumentano notevolmente le pulsazioni.
Forse, stiamo dando spettacolo.
Sono quasi all’estremo, quando mi sento sussurrare all’orecchio…….
Mi accompagni in bagno?
Mi giro verso di lei e,….. Sìhhhhh. Ma, ….. Bisogna che facciamo in fretta…
Ci alziamo e ci dirigiamo verso la Toilette. La scritta indica … “Men and Women”.
Entriamo, e la prima porta libera è la nostra.
Chiusa la porta, iniziamo ad esplorare i nostri corpi.
Denudo il suo seno…. La mia bocca si attacca ai suoi capezzoli.
Con la mano cerco di far cadere la sua gonna.
Intanto lei, cerca di fare la stessa cosa con i miei pantaloni.
Riesce nell’impresa.
La sua mano avvolge il mio Fido iniziando un dolce massaggio.
Il suo profumo di Femmina, m’indice ad abbassarmi e cercare la sua Figa.
Gli abbasso il Pery…
La mia bocca è attratta da un coinvolgente profumo, e la mia lingua, si lancia decisa ad esplorare quella stupenda………… Gnocca.
38
1
16 years ago
complicita360,
58
Last visit: 5 years ago
-
I vicini di casa dei miei amici
I vicini di casa dei miei amici e….
L’Adorabile Femmina!
Premetto che sono un uomo che è di sovente in viaggio, anche se, spesso per lavoro.
Grazie a questo, posso godere, di amicizie sparse in tutto il mondo.
Tra questi, vi è una coppia di amici che risiedono nei paraggi di Roma, e che,
proprio in occasione del Ferragosto, mi hanno invitato a passare qualche giorno da loro.
Arrivo a casa loro il pomeriggio del 12 agosto. Non c’è che dire, proprio una Bella Casa.
Ed è proprio qui, che inizia la mia eccezionale e intrigante settimana romana.
Una Villetta con giardino e piscina posta in un piccolo complesso.
Nel farmi visitare la casa, arrivati alla piscina, scorgo al di là della siepe, uno stupendo corpo di Femmina che se ne sta tranquilla a prendere il sole.
Sottovoce chiedo al mio amico chi sia quella intrigante Femmina.
Mi risponde che è una coppia molto simpatica e che sono degli ottimi vicini, così dicendo la saluta. Si gira per rispondere al saluto e i nostri sguardi s’incrociano.
Si alza e ci viene incontro. E’ fantastica!!! Il mio sguardo si posa su di lei.
Ciao, come và ? Bene, risponde il mio amico.
Stavo mostrando il giardino al mio amico che è venuto a trovarci da Bologna per qualche giorno. A proposito, lui è Tony. Piacere …… e, mi porge la mano.
Quel contatto provoca un brivido per tutto il corpo.
La mia mano non si vuole più staccare.
Stavo prendendo un po’ di sole in attesa che rientri mio marito dice al mio amico.
Indossa un completino da mare che lascia scoperti i suoi glutei belli e sodi.
Nel congedarci, mi penetra con lo sguardo di chi ha gradito l’incontro e mi dice……..
E’ stato un piacere. Perché domani non vieni a prendere un caffè da noi ?
Volentieri rispondo. Ok! Ti aspettiamo…
Ciao…. E’ stato un vero piacere fare la tua conoscenza e finalmente libero la sua mano.
Anche per me! Ok……. Ci vediamo.
Ci allontaniamo e manifesto al mio amico tutto il mio compiacimento.
Dopo qualche ora ci ritroviamo a consumare la cena in veranda che…
guarda caso, si trova proprio di fronte alla loro.
Dopo il saluto di rito e l’augurio di una Buona Cena, mi presenta suo marito.
A proposito Tony…. Questo è ….Mio marito. Piacere.
Ci scambiamo la stretta di mano. Ciao è un piacere.
Mia moglie, mi ha detto che ti ha invitato a prendere un caffè da noi domattina?
Sì….. Allora ti aspettiamo. Ok. Ci sarò! A che ora?
Magari verso le nove? Ok va bene. Ancora Buona Cena.
A tavola la mia amica mi dice……Ho visto come la spogliavi con gli occhi.
Siiiiii!!!. Non ti nascondo che mi prende. Anzi…, ti dirò, non è per niente male.
Sì Tony… Sono d’accordo con te, è proprio niente male, incalza il mio amico.
Che sbadato… Non ho ancora detto il nome dei miei amici..(Lui è Lino e lei è Gloria).
Ehiiii… Voi due???? Dice con tono minaccioso Gloria.
Non vi sembra di esagerare?
Scusa Gloria…… Non voleva essere una mancanza di Galanteria nei tuoi confronti.
Certo che no! Aggiunge Lino.
Con te, faremo i conti dopo, dice sorridendo, Gloria a Lino.
Più tosto, vai a controllare la griglia, non vorrei che si bruciasse tutto.
Lino si alza e va a controllare.
Scusami ancora per prima, Gloria. Ti posso garantire che tu non sei da meno. Anzi…..
E’ fortunato Lino ad avere l’onore di averti al suo fianco.
Grazie… Sei sempre un attento adulatore.
Arriva la pappa…. Carne alla griglia.
La serata scorre piacevole e io non perdo l’occasione per esprimere commenti su di te.
Dopo qualche ora, decidiamo di andare a letto.
Disteso supino, fisso il soffitto e nella mente è fissa l’immagine di lei sulla sdraio.
A pensarci bene, sono sicuro di aver intravisto un po’ di Pelo fuoriuscire dallo Slip da mare.
Sì… Ricordo anche un folto Pelo sotto le ascelle….
Con questi eccitanti pensieri e il Cazzo duro, mi addormento.
Ma, mi risveglio quasi subito…… Sento dei gemiti di piacere, più che gemiti, sono urla, dalla camera di Gloria. Incuriosito, mi alzo e uscito dalla mia camera, vedo la porta della loro aperta, la luce dell’abajour illumina la camera.
Si sente chiaramente Gloria che tra un gemito e l’altro dice a Lino………
Siiiiiiiiiii… Scopami……… Così… Più forte!!!!!!!!!!!!!
Mi affaccio eccitato e davanti a me, una scena da film porno…..
Gloria sta cavalcando Lino come una forsennata e continua a proferire frasi da vera amante del turpiloquio spinto. Il mio Fido svetta fuori dal Boxer, e la mia mano, come un automa, lo avvolge iniziando un lento movimento. Continuo ad osservare il movimento di Gloria….
E’ molto eccitante… Le mani di Lino le cingono i fianchi aiutandola a sollevarsi e a scendere di peso sul considerevole cazzo di Lino. Ad un tratto…. Si sente Gloria che……. Sììììììì….. Sto per godere…… Ti prego….. Veniamo insieme…………. Sììììììììììììì……Riempimi tutta…….. Sto venendo anch’io… Di fronte a quello spettacolo.
Corro in bagno appena in tempo e svuoto il mio sperma nel lavabo…
Appoggio le mani per sostenermi.
Con gli occhi socchiusi, sto gustando ancora la scena quando…..
Si accende la luce e… Gloria???? …… Tony????…. Tremo tutto dalla vergogna….
Il mio Fido, si affloscia di colpo. Riesco appena a dire…….
Scusami tanto Gloria…… e di che???
Che hai sporcato il mobile del lavabo???? Ma dai…
Fammi passare piuttosto…. Non vedi che mi sta colando per terra.
Mi sposto per farla passare, ma lei, si sofferma a guardare nel lavabo e dice…..
Ma quanta ne hai fatta???? Poi guarda il mio Fido. Lo prende in mano e… Poveretto……
Si siede sul Bidet. Me lo scappella tutto e, …. Dammelo qua che te lo pulisco io……..
Così dicendo, me lo prende in bocca e mi risucchia le ultime gocce.
Muove ritmicamente la mano, la sua lingua giocherella col mio glande, scende fino ai testicoli e lui, il mio Fido, accenna il risveglio. Lo tiene stretto in mano per sentirne la consistenza… Poi….. Alza lo sguardo e…
Però… non avrei mai, immaginato che tu avessi un cazzo così interessante.
Gloria? Sono veramente mortificato per quello che è successo.
Adesso smettila però, incalza lei. E’ successo e basta. E poi…
Mi fa piacere che tu, ti sia eccitato per me…
Mi piace sapere che sia stata io a farti godere….
Davvero mi piace. Ero convinta che te lo facesse tirare solo la mia vicina di casa….
Invece… Ma sai che… Mi piacerebbe tanto scoparmelo questo bel … Cazzo!!!!!
Ti prego Gloria,… potrebbe arrivare Lino e……
Non saprei proprio come giustificare la mia presenza qui…
A parte il fatto che sta già russando. E poi…. Guarda che.. lo abbiamo già fatto.. in tre.
E non una volta, anche se, sempre con amici fidati, e lo abbiamo fatto anche in quattro….
Sì Tony… Ci piace fare lo scambio e, a me, piace anche ricevere attenzioni da donne…
A volte è successo che ce la siamo leccata tra donne, ti posso garantire che il piacere che ho provato è indescrivibile. Quindi,… basta con i sensi di colpa, anzi, spero che quello che ti ho detto, non ti abbia scandalizzato. Certo che no! Gloria. Ok.
Ora sarà meglio andare a letto.
Ricordati, che hai promesso alla mia vicina di casa, che alle 9 vai da loro per prendere il caffè. Ok Gloria. Buona notte!!!!
Torno a letto. Mi giro su un fianco e.. con il cazzo duro in mano.. mi addormento….
Apro gli occhi…. Il sole filtra attraverso gli scuri della finestra…. Guardo l’ora…..
Le 8 e 20… mi alzo e vado in bagno…… Una doccia veloce e torno in camera…
Dalla cucina , il profumo del caffè è invitante…
Indosso un pantaloncino e una canotta e sono pronto per… Andare da lei…..
Mancano 10 minuti alle nove… Buon giorno Gloria….. Ciao Tony.. Dormito bene?
A meraviglia…. Vedo che sei già pronto per andare da lei…
Sì… anzi, scusami… vado…. Ci vediamo tra poco… Mi raccomando!!!!!!
Non saltargli addosso… Ma va là!!!!!!!!!!!! Ok. A dopo…
Esco emozionato dal cancellino e sono davanti a quello di …..
Non riesco neanche a premere il tasto del campanello che… Buon Giorno…
Lei è davanti a me con indosso, un velo che cela il suo eccitante completino da mare….
Vieni, accomodati… Riposato bene? Sì. Grazie!
La stretta di mano… A quel contatto.. Il mio Fido comincia prendere forma…..
Per fortuna che ho un pantaloncino molto largo.
Ci accomodiamo in Veranda…
Preparo il caffè… ok grazie…
Sono teso ed eccitato. Non perdo occasione per scrutare il suo corpo.
Ritorna.. Tra poco è pronto…
Tuo marito dorme ancora… Macchè.
E’ già uscito per commissioni. Dovrebbe tornare tra poco…
Mi sa che il caffè è pronto…Arrivo.
Ottimo profumo… Non è certo solo merito del caffè!
Ma…. Sei sempre così istintivo nel fare complimenti?
Sorrido e la guardo dritto negli occhi…..
Sorseggiamo il caffè… Poi…
Vieni che ti mostro il resto della casa…
OK! Volentieri. Questa e la cucina….. Complimenti.
Poi, una grande sala che affaccia sulla piscina..
E sopra, c’è la zona notte…Nel salire le scale…..
Il suo derriè, è a pochi centimetri dalla mia faccia……..
Di nuovo il mio Fido…
Disimpegno, 1° bagno con doccia, Camera Ospiti, altra camera e poi…….
Questa è la nostra Alcova……….
Mhhhhhhhhh. Chissà cosa combinate in questo lettone???????
Tu cosa dici? Hai una faccia da porcellino………
IO?... Ma dai……
Pensi che sia rimasta impassibile ai tuoi sguardi lombrichi?????
IO????????????
Si! Tu!!!!!!!!! Anche quando mi hai stretto la mano……
Mi hai trasmesso una eccitante emozione……..
Nel dirmi questo, mi passa davanti per uscire dalla stanza sfiorandomi con il suo corpo.
Siamo in sala. Posso offriti qualcos’altro? No grazie… Magari se posso usare il bagno?
Certo. Ti accompagno. Da questa parte..
Boia d’un mondo… Ho macchiato lo slip da mare…Esco dal bagno e…
Non ha più il velo…
Sono pronta per… Prendere un po’ di sole…
Vuoi fare un tuffo? Volentieri ma… dovrei andare a prendere uno slip…
Ok… ma fai presto…..
C’impiego un attimo… Ritorno che lei è già in acqua.
Mi butto anch’io e nuoto fino alla sponda opposta.
La vedo adagiata alla parete… arrivo vicino a lei ……
Urca!!!!!!! Non ha le mutandine. Il suo pelo ondeggia nell’acqua…
Non resisto… Mi avvicino a lei e con la mano sfioro quel cespuglio invitante.
Mi guarda….. Mhhhhhhhh…, era ora…
28
1
16 years ago
complicita360,
58
Last visit: 5 years ago
-
Quando meno te l\'aspetti.
Giulietta l'avevamo conosciuta da un sito internet che era improntato alla conoscenza,all'amicizia e nulla di piu'.Ci sentivamo in chat da diverso tempo,eravamo ormai in confidenza,si era creata anche se dal virtuale una bella amicizia per noi e per lei molto gradita.Ci eravamo scambiati foto via mail x conoscerci meglio.Era una bella ragazza,formosetta dolce e molto simpatica,dal suo visino paffutello e dai suoi occhi traspariva un'animo buono anche se la sua timidezza a volte ci lasciava attoniti.Ci azzardiamo un giorno in cui la vediamo in chat piu' sicura di se' di darle il ns cell anche se notiamo ostilita'.Forse non si fida,forse restera' un contatto virtuale ma non vogliamo forzare i tempi,non è nel ns essere.Giulietta è gia' un'amica e per noi è gia' importante.Dopo circa 10 giorni alle 16 squilla il ns cell.è Giulietta,rispondo io Francesca e incredula ma cmq non lo do' a vedere finalmente la sento,ormai avevo perso ogni speranza di approfondire.Giulietta ha una voce dolcissima a volte tremula,timidissima mi chia Fra' e ci conosciamo un po'.Parliamo circa x una mezz'ora,entrambe siamo come dice il mio lui due chiacchierine tremende.Con molto tatto le chiedo se vuole conoscerci dal reale e mi scuso addiritturra x la richiesta.Giuietta tergiversa poi mi dice,sai Fra' scusami per la timidezza ma farebbe piacere anche a me conoscervi entrambi,ormai da mesi ci sentiamo in chat e vorrei concretizzare dal reale,si è gia' creato un clima di fiducia e se vuoi domenica sono libera.Alle 10 del mattino come da accordi Giulietta arriva a casa ns,apro io la porta,ci abbracciamo,è dolcissima,elegantissima e dai biondi capelli che le scendono sulle spalle acconciati a boccoli si sprigiona un profumo intenso di viole,delicato e sensualissimo.Giulietta si siede in salotto,mi chiede di Mauro.Il pigrone le dico è ancora in bagno,si è appena alzato.Conversiamo a lungo,i suoi occhi azzurri paiono gocce di fresca rugiada in un tenero mattino di primavera.Giulietta è dolcissima,voce sensuale,pacata e molto fine.Movimenti delicati,a volte sensuali mentre si scosta i capelli lunghissimi dal visino soave.Fra' mi dice,sai sei una bella donna,dalle foto purtroppo a volte non si scorge la realta'.Anche tu sai Giu'le dico sei bellissima,è stato bello averti qui'con noi,conoscerci di persona e approfondire il virtuale.Un bellissimo sorriso traspare dal suo visino dolcissimo.Mauro esce dal bagno,pare estasiato nel vederla,l'abbraccia e da perfetto cavaliere le bacia teneramente la mano.Pranziamo e conversiamo di tutto,Giulietta vedo che si trova a suo agio,a volte i suoi occhi bellissimi mi osservano,lucidi e con un'alone di luce soave.Fra' mi dice,ti aiuto io a sistemare tutto,sono abituata sai,prima di conoscere Davide il porco che mi ha tradita facevo la colf poi lui mi ha voluta a casa,neppure potevo uscire per fare la spesa.Sai mi dice quante ne ho passate,gli occhi si fanno lucidi,velati da una profonda tristezza.L'abbraccio e la stringo a me,le sussurro dolcemente parole di conforto.Giulietta si lascia accarezzare,baciare sul viso,coccolare e rinfrancare.Ha tanto bisogno d'affetto,di vera amicizia e vuole rifarsi una vita costellata da troppa tristezza.Ci prendiamo il caffe' in giardino,Giu' accavalla le gambe,intravedo le calze nere a rete autoreggenti,gambe stupende,coscie formose e cadendomi il cucchiaino le mutandine, tanga neri e ridottissimi.Alle 17 Giulietta ci saluta,Fra,mi dice scusami la strada è lunga,purtroppo debbo scappare ma tornero' a trovarvi,siete due persone stupende,ospitali,educatissimi e ne sono entusiasta.Giu' le dico,tu sei stupenda sai e una bellissima domenica con te vorremmo trascorrela ancora.Ci congediamo.Dopo circa 10 minuti suona il campanello,Giuliana mi dice,sai Fra' non mi parte la macchina,credo x il poco che ne so' sia la carburazione o che diavolo non so'.Mauro scende e apre il cofano,pare sia veramente un problema serio alla carburazione.Ora come faccio mi dice.Giu' non preoccuparti le dico,abbiamo una stanza per gli ospiti,sai con la ns attivita' spesso ne abbiamo.La facciamo rientrare in casa.Scusatemi ci dice,non vorrei recarvi disturbo.Va in bagno,esce dopo circa 15 minuti,pigiamino rosa,capelli raccolti e viso radioso.Sai Fra' mi dice non sono solita recare disturbo,l'osservo,la rassicuro e la faccio sedere sul divano mentre stiamo vedendo la tv.Accanto a me Giu' si accoccola,appoggia la testa sulla mia spalla,pare una gattina dolcissima che fa' le fusa.Accarezza la mia mano,io il suo visino,la bacio sulla guancia.Giu' le sussurro,sai ........... e non oso di piu'.Sento la sua manina morbida e paffuta sulla mia bocca.SSSSSTTTTTTTT non parlare Fra'.Mi accarezza,mi bacia sul collo,annusa il profumo della mia pelle centimetro dopo centimetro.Sono eccitata e nel contempo meravigliata.Giu' mi sta spogiando lentamente,baciando dappertutto e sento il mio sesso che pare scoppiare dal desiderio.La sua bocca morbida,calda e dolcissima sui miei capezzoli ormai turgidi mi fa' ansimare.Lui improvvisamente si spoglia,ci accarezza entrambe,pare in estasi davanti a noi e senza proferire parola ci prende per mano,ci porta nella camera degli ospiti,ci stende sul letto.Siamo nude,la sua bocca sentiamo entrambe caldissima sul seno,sul clito e poi l'estasi del piacere.Giu' geme,la succhio dappertutto,la lecco,lui mi gira supina e sento nella bocca il suo pene caldo,tuirgido e voglioso,Giu' mi lecca,mi infila dolcemente la lingua nel mio sesso,succhia il clito e urlo,gemo e strepito,sono al massimo dell'eccitazione.Giu' apre il cassetto del comodino,vede un fallo indossabile,mi gira,mi possiede con foga mentre sento caldi schizzi di lui inondarmi di piacere.Godo,urlo,strepito,poi la possiedo con un doppio fallo,Giu' di caldi umori schizza,avvicino la bocca e assaporo il caldo nettare.Ci addormentiamo stretti stretti,in un dolce abbraccio e appagati.Bellissima Giulietta sei e sarai per sempre nei ns cuori.
11
1
16 years ago
iltulipanorossocp1,
54/54
Last visit: 13 years ago
-
Pensieri d\'amore
Da due settimane non lo sentivo, da quando è esplosa la mia rabbia per la sua reiterata infedeltà e l’ho messo alla porta. Ha telefonato un’ora fa. Mi ha chiesto un appuntamento. Fra pochi minuti sarà qui.
Lo amo anche se la mia vita è fatta di ansia costante. Mi tradisce molto spesso. Ogni volta faccio una scenata, ma la paura dell’abbandono è più forte di me. Lo perdono ogni volta. Lui si scusa dicendo che altrimenti la sua sessualità sarebbe sconvolta e teme il disequilibrio. E io me ne convinco a malincuore. Sinceramente l’ho amato dal primo giorno. La sua aria matura, non è più un giovanetto, il suo sussiego m’incutevano timore finché non si aprì un cielo sereno ed uno splendido sorriso folgorò il mio cuore.
Sa sorridere come nessuno sa fare, almeno per me è così. Non è propenso a mostrare in giro i suoi sentimenti e questo, ritengo, il motivo per cui quel sorriso ha provocato il mio innamoramento. Mi sembrava un gesto riservato solo a me e volevo tenermelo stretto. Mi accarezza con il trasporto che nessuno ha saputo mai dimostrarmi.
Quando mi giunge alle spalle, mi bacia sul collo (rabbrividisco al ricordo), mi stringe fra le forti braccia come per strizzare fuori tutto l’amore che insieme proviamo, e bacia la cartilagine del mio orecchio. Scende a succhiarmi il lobo; lo mordicchia; mi fa vibrare di desiderio! Poi con la lingua segue il labirinto cocleare e introduce il tenero mollusco agitandolo nella valva auricolare. Non posso contenere la mia passione e vorrei baciarlo sulla bocca; entrare nella fonte del piacere! Sento il suo ardore. Ma mi trattiene di spalle. Le sue forti mani scivolano sul petto, prendendomi per i capezzoli. Li stringono fino a farmi passare dal piacere al dolore più acuto. Una fitta addolcita dal miele che insieme coglieremo godendo.
Il petto coperto dal fitto vello poggia sul mio dorso, a contatto con la pelle delicata, che curo perché sia tenera e morbida per lui, mentre il bacino potente si appoggia sui miei glutei che si aprono di desiderio. Mi massaggia sui fianchi. Sento la sua stilo sfoderarsi e ingrossarsi. Cerca dal retro una via per scrivere il più intrigante romanzo d’amore. La mia mano corre e guida il nodoso bastone
fra le mie gambe. Lo stringo richiamandolo sul davanti, sotto il mio ventre, per accarezzargli il prepuzio sensibile. Sbuffa, il mio amore, come un toro alla carica. Tremo, ma nello stesso tempo mi sciolgo di passione nell’attesa della sua decisione. In quella posizione l’Amore non sarà indolore, conoscendo le dimensioni del suo strumento di piacere. Ogni volta mi sbrana, mi sevizia, mi rende la sua femmina. Che penoso introito, che dolore languoroso, che fiamme, che deliquio! La sua carne penetra nella mia sfregando le pareti divaricate al massimo. Mi distrugge, mi esalta! Sarà l’inizio della fine. Poi, pian piano, la misura è raggiunta e non smetto di dimenarmi alla ricerca dell’esaltazione più completa. Un sussulto seguito da un altro e un altro. Le spinte percussive si susseguono accelerando fino al dilavare del seme che schizza nelle interiora a fiotti. Provo a registrare la voce del suo cuore che vibra nelle mie intime profondità. Ogni effluvio è un grido di piacere per me, per lui, finalmente per noi. Uniti, aggrovigliati, incastrati nell’altro vorremmo che non finisse mai più l’atto effimero che ci ha uniti e che ora, esaurita la carica vitale, purtroppo, ci divide, sfiniti ma ancora desiderosi di sentire le nostri carni che aderiscono incollate l’una all’altra.
E’ arrivato, è qui, è già alla porta! Suona.
“Amore mio infinito…” – gli cado fra le braccia.
“Marcello, ti amo!” - mi sussurra prima di straziarmi l’anima
9
0
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Diario di una moglie perversa 3
La mattina dopo ero ancora abbastanza a pezzi, la patatina mi doleva ancora un po', tutta arrossata dopo i ripetuti assalti della serata precedente. Cosi come il mio povero culetto, indefessamente violato da piu' uccelli vogliosi...cosi decisi di scendere presto in sala massaggi per riprendermi dagli eccessi....ma la mia calma duro' ben poco.
Infatti chi trovai nella stanza per l'idromassaggio, lui Big, tutto intento a farsi una bella dormitina immerso nell'acqua brulicante di bollicine.
Dopo i saluti del caso Big mi invito' a fare un bagno con lui nella Jacuzzi, assicurandomi che mi avrebbe lasciato stare...ma dentro di me speravo in una subitanea rottura di tale promessa.
Cosi mi levai quel poco che avevo addosso e mi calai con un certo piacere nell'acqua fumante. Chiusi gli occhi per meglio assaporare quell'umido abbraccio quando sentii una mano accarezzarmi dolcemente un seno.
Appena aperti gli occhi lessi l'espressione di scusa sul viso di Oreste, ma immediatamente lo tranquillizzai, dicendo che poteva continuare...avevo visto giusto allora.......
Presa la palla al balzo Big non si fece pregare e abbracciandomi da dietro mi coccolo' per mezz'ora, tempo in cui non tralascio neanche un centimetro di pelle, con baci, carezze sfioramenti....tempo in cui sentii sorgere di nuovo dentro di me il fuoco mai sopito della passione.
"Dai che ti faccio un bel massaggio" mi disse tutto ringalluzzito Oreste, come se dovesse convincermi....uscii subito dalla vasca e andai verso un lettino.
"Ehi Big te la sentiresti di togliermi tutti questi odiati peli dalla patatina?" chiesi timidamente pensando di fargli piacere...
La risposta fu' che lo vidi sparire in un attimo e tornare ancora piu' velocemente con schiuma e rasoio, come se li avesse tenuti in disparte per un'occasione del genere.
Cosi mi distesi sulla schiena, avendo l'accortezza di far combaciare il sedere alla fine del lettino, gambe aperte e fica oscenamente offerta....Big rimase un po' imbambolato per lo stupore poi gli dissi "oh pronto... che non me l'hai mai vista?"
Lui borbotto' delle scuse e prese a massaggiarmela, poi schiaccio la bomboletta per riempirsi le mani di soffice spuma bianca.
Me la mise tutta sulla parte e io ebbi un fremito al semplice contatto con la schiuma fresca al mentolo......la spalmo' con cura, ponendo attenzione a non coprire il profilo delle grandi labbra.
"Vuoi eliminare tutti i peli, anche quelli del perineo?" mi chiese lui lievemente alterato...la mia micina era forse in pericolo? "Si si gli risposi io, perineo? ma che stanotte ti sei mangiato un vocabolario?"
E cosi prese ad armeggiare con il rasoio, un semplice radi e getta, raschiando via insieme con la schiuma i miei peli biondi. Mi fece solo un po' male quando arrivo' al famoso perineo, zona molto sensibile ma anche piu' soggetta a ferite.
Alla fine lavo' via tutti i rimasugli di schiuma e rimasi con la topina bella lucente e rasata come il culetto di un bambino.....poi prese un flacone di olio da massaggio e passo' una dose abbondante di liquido profumato su tutta la recente rasatura, in modo da prevenire eventuali "bruciori' indesiderati.
Inutile dire che, se all'inizio le due grandi labbra combaciavano perfettamente, adesso dopo tutto questo lavoro di frizionamento, il sesso appariva aperto, roseo e lucente di olio e di "qualcosa d'altro" che chiamerei "voglia".
"Bene adesso sei pronta per il massaggio" cosi mi fece girare e comincio' dalle spalle, spalmando lo stesso olio (penso fosse il solito al sandalo) che aveva usato per la micina, ed esegui un lavoro completo...spalle, braccia, mani, collo schiena...mmmhhhh glutei (ma senza toccare parti "sensibili"), coscie.....gambe..polpacci e piedi....un paradiso....
Quando mi girai per offrire il davanti al suo sapiente tocco, notai con vergogna che gli umori, colati dalla mia micina, avevano formato una minipozza sul tessuto del lettino.....
Big si accorse di questo ma stranamente, fece finta di nulla ributtandosi nel suo lavoro di massaggio. Di nuovo venni tempestata da mille mani, chiusi gli occhi e improvvisamente venni cullata da molte mani, seni, pancia, viso, pube, coscie e piedi tutti contemporaneamente......davvero per un attimo pensai di essere fuori di testa, cosi aprii gli occhi e vidi che non eravamo piu' soli..insieme a Big c'erano adesso due orientali...un uomo e una donna, gia' nudi...i veri massaggiatori mi disse poi Oreste.....mi trattarono cosi per una decina di minuti poi io non capii cosa mi comandava (ma ne ho il sospetto cosa ne dite) e chiesi alla tipa (penso fosse una thailandese) di fare un 69 con me.......non vi dico che sensazione mi prese appena la tipina mi ficco la sua lingua nella micia fradicia di umori...ebbi un orgasmo da record, per velocita' di innesco e per durata, sembravo impazzita o attraversata da una scossa elettrica che sembrava non finire mai...
Ripresami dall'orgasmo volli restituire il favore alla ragazza, assaggiando la sua micina appena velata da una rada peluria nera, tipica delle donne della sua razza.
Aveva un buon sapore ed emanava copiose e dense stille di umori odorosi che leccai con zelo, portando la tipa ad un orgasmo miagolante. Dopo poco ebbi anche io un nuovo piacere con lei che mi leccava furiosamente la fica spalancata mentre due dita solcavano il povero ano dilatato.
Big ormai duro come l'acciaio liquido' velocemente i due e senza muovermi dal lettino mi ficco il suo uccello incandescente in bocca fino oltre le tonsille.
Si vedeva chiaramente che aveva bisogno di godere, pena la pazzia, cosi lo succhiai abbastanza succube, mentre mi scopava le labbra come si fa' con una fica.
Dopo pochissimi minuti mi fece ingoiare, tenendomi per la testa, una sborrata cavallina, che per poco non mi ando' di traverso.
Appena Big si riprese vidi l'imbarazzo nei suoi occhi e quando egli disse:"scusa non ho saputo resistere" lo calmai dicendogli che me l'avrebbe pagata.
"In ginocchio..verme" gli dissi con tono deciso "adesso imparerai come si tratta una signora....vammi a prendere un frustino che ho visto di la in mezzo agli attrezzi e vieni subito qui" ordinai con calma e decisione allo stesso tempo.
Big corse via tutto nudo e con il cazzo moscio che andava pero' riprendendosi....e torno' dopo poco con il frustino tutto contento come un bambino....(e fa anche rima eheheh).
Cosi mi misi su una poltrona, a pecorina, e gli ordinai di leccarmi il culo, cosi per riscaldarmi un po' "e vedi di impegnarti senno' ti spello il sedere a forza di frustate"....cosi lo tenni in quello stato facendomi umettare tutta la spacca che gia' ricomincio' a sgorgare come una fontana....ma appena sentii qualcosa di duro appuntarsi al suo imbocco mi girai infuriata mentre Big incassava sorpreso la mia reazione.
"Cosa stai facendo lurido animale che non sei altro? Vorresti scoparmi eh? Ma per adesso te lo puoi scordare..ti sei gia' dimenticato che mi devi ancora pagare pegno per prima...eh? E urlando cio' gli tirai una scudisciata sul petto che lo ferii superficialmente ma che lo fece desistere per un attimo dai suoi propositi.
"Adesso tu mi leccherai fino a farmi avere almeno 5 orgasmi e se poi vorrai ti potrai fare una sega..avanti tira fuori quella lingua e falla andare a dovere se non vuoi che il tuo sedere faccia una brutta fine" e mentre lui accennava ad una timida leccata gli mollai un colpo sulle natiche offerte in modo da sottolineare le mie parole.
"Ahhhh si si ho capito padrona, si la lecchero' finche' vorra'".
Siii padrona mi aveva chiamato..mi piaceva eccome quella parte da dominatrice, mi mancavano solo gli stivali e un vestito di latex e poi il quadro sarebbe stato perfetto....
Oreste per un po' si comporto' molto bene, almeno fino al quarto orgasmo, leccandomi anche i piedi le gambe e le coscie....solo dopo comincio' ad avere un po' di difficolta', a stare in ginocchio in primis.
Cosi da vera perfida cominciai a dargli il ritmo con lo staffile, e in breve tempo gli ridussi il sedere ad una massa uniformemente rossa e infuocata.
Da parte mia ero talmente eccitata che riusci a farmi avere anche il benedetto quinto orgasmo (il 7 da quando mi ero svegliata, come inizio non era proprio male....eh?).
Quando anche le ultime onde di piacere si assopirono mi stavo per alzare quando Big mi chiese con una flebile vocina:"Eh io niente neanche una sega mi vuoi fare?"
"Ehi con chi credi di stare a parlare..al limite puoi fare da solo, io vado
a fare la pipi..tu fai cio' che vuoi..." e cosi mi alzai per andare in bagno ma Big mi sorprese e tutto rosso ed eccitato (aveva il membro che pareva sul punto di esplodere) mi chiese "ascolta mi fai l'onore di fare i tuoi bisognini su di me?"
Non ci potevo credere...la famosa pioggia dorata, non l'avevo mai fatto..ma....l'inventiva e la voglia di esplorare non mi fanno certo difetto, cosi andai al lettino per i massaggi e mi misi nella stessa posizione, modello ginecologo, di quando mi aveva rasato...lui si mise sdraiato sotto tutto paonazzo in volto ammirando la mia fica oscenamente esposta...nonostante la voglia che mi comprimeva la vescica faticai non poco a rilassarmi e per lui quegli instanti durarono un'eternita' tanto che appena cominciai a zampillare un debole getto di calda urina lo vidi fremere in piena fase pre-orgasmica.
Dopo pochi istanti la pressione vinse le mie resistenze mentali e dalla mia topina zampillo' un bel torrente di liquido giallo che lo investi' con violenza, acuendo il dolore dei recenti segni di frusta...in quel mentre il membro congestionato di Oreste erutto' l'ennesima sborrata con lunghi e potenti fiotti che mi impiastricciarono tutta la fica esposta a qualche decina di centimetri sopra il suo uccello.
Vidi nella faccia di Big tutta la riconoscenza per il piacere appena ricevuto, cosi che appena finito non si alzo' per lavarsi ma corse in contro alla mia fica e lecco' via tutto il suo orgasmo da lei...come se fosse un prelibato miele.....dovette lavorare per almeno 15 minuti per cavarmi un ennesimo orgasmo e alla fine pensando che fosse finita..feci nuovamente per alzarmi al che Oreste mi fece notare che era di nuovo in tiro e che il suo scettro reclamava assistenza.
Cosi mi risistemai sul lettino offrendogli la mia fica, fino ad allora "vuota"...lui non si fece attendere e me lo pianto' nuovamente fino alla radice, scopandomi con cattiveria, come per ripagarmi della pena appena inflittagli.
Dopo 5 minuti di fendenti a destra e manca, cambio buco e mi sprofondo' nel culo il suo membro di fuoco, piantandomi negli intestini tutti i cm disponibili, come a volermi inchiodare col suo affare al lettino.....
Quando lo vidi prossimo all'ennesimo orgasmo lo feci sfilare e guidai il suo cazzone nella mia bocca per farlo venire nuovamente..assaporando cosi il sapore del mio buchino...aspro ed intenso con un retrogusto appena percettibile di micina.
Lo feci venire sborrandomi sulle tette e sulla faccia sapendo che gli piaceva molto e insieme andammo a farci una bella doccia rigenerante..ma stavolta senza stuzzicarci....erano solo le 11 ed eravamo molto stanchi ed.......affamati.
Alla prossima volta...caro diario
11
4
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Diario di una moglie perversa 2
La sera Oreste decise che avrebbe dato uno spettacolino con me come protagonista.
A parte lui gli altri avrebbero per cosi dire svolto il ruolo di voyeur/copartecipanti.
Per mettere in pratica le sue ideuzze, uso' un'ala dell'immensa villa in cui c'era una specie di auditorium, con tanto di palco e luci al centro di un enorme salone pieno di divani.
Da parte mia, come tutti del resto, sapevo che la mattinata era stata solo un debole antipastino, in confronto a quello che mi aspettava, cosi giunsi dopo cena nel salone con un foga quasi ansiosa....in parole povere non vedevo l'ora!!!
Oreste mi aveva chiesto di abbigliarmi semplicemente con un prendisole, scelto da lui appositamente nel mo guardaroba, perche' simile ad una sottoveste stile 9settimane e 1/2.
Niente tacchi (che pur mi donano) e trucco a scelta. Diciamo che avevo scelto un trucco leggero che mettesse in risalto il mio viso infantile....
Appena entrata mi accorsi di essere l'ultima, cosi studiai per un attimo gli altri ospiti.
Oreste era in piedi davanti ad una specie di tavolo medico, con a lato un treppiede da flebo, come quelli che si vedono nelle corsie d'ospedale. Gli altri componenti del gruppo erano lievemente in ombra, visto che le luci puntavano sul palco. Potevo intravedere Luigi seduto in mezzo a Lory e Guenda, gia' abbastanza nude o poco vestite se preferite. A lato di Lory s'intuiva appena la massiccia figura di Tom.
Tutti e 4 erano intenti gia' a scambiarsi carezze attraverso i vestiti.
Oreste aveva addosso una specie di tunica, con un lieve rigonfiamento all'altezza del pube. (Mi sbagliero' eh, ma sono sicura che al momento della mia entrata trionfale il suo uccello abbia avuto un sussulto).
"Vieni cara Simona.....vieni a vedere cosa ti ha preparato il tuo Big" mi accolse piu' che calorosamente.
"Ho pensato che per preparazione sarebbe buona cosa farti un bel clistere, cosa ne pensi?"
Non era la prima volta che me ne facevano uno, per cui dissi prontamente "nessun problema, incominciamo?"
"Bene vieni, mettiti qui a pecorina, in modo che tutti grazie alle rotelle di cui e' dotato questo tavolo, possano vederti bene".
Mi tolsi il prendisole rimanendo completamente nuda e senza la minima vergogna mi misi nella posizione richiesta.
Oddio senza vergogna, non e' che faccia di mestiere queste cose, un po' di imbarazzo a mostrarmi davanti a degli sconosciuti, o quasi, l'avevo eccome.
Mentre mi sistemavo Big mi illustrava il contenuto della sacca enorme, da circa 3 litri, in cui erano sapientemente mischiati olii profumati e acqua tiepida, al fine di pulire ma di non provocare dolore.....
Mentre ero abbastanza rilassata un dito con una sostanza fredda e gelatinosa mi sveglio' dal torpore in cui ero caduta, un dito malandrino mi stava forzando l'orifizio posteriore.
Gia' con questo massaggio la mia fica prese a colare e Oreste non si fece scappare l'opportunita' di farlo notare a tutti.
"Ehi Simo sembra che le mie attenzioni ti piacciano,eh?"
Mentre dicevo questo il cattivone sfioro' il mio clito gia' esposto in mezzo alle grandi labbra e questo mi fece rispondere alla domanda con un lungo gemito estasiato di godimento.
Mentre stavo espellendo l'aria dai miei polmoni mi infilo' a tradimento la cannula del clistere (di dimensioni superiori alla norma, non l'avevo vista ma sembrava di piu' un piccolo cazzettino...), facendola roteare per meglio adattarla alle mie pareti interne.
Dopodiche' apri' l'acqua lentamente, in modo che il supplizio durasse di piu'.
Per tenermi occupata durante tutto il lento scorrere del liquido decise di presentare la sua mazza alla mia bocca semichiusa, incitandomi ad un tenero pompino.
Chiaramente non mi tirai indietro, anche perche' l'acqua cominciava a restituirmi un piacevole calore e senso di pienezza che ben mi invogliava all'azione.
Cominciai a leccarlo lentamente dall'esterno, come se fosse un cono gelato, ma sempre tenendomi lontana dalla cappella. Scorrevo la lingua su tutta l'asta fino ai coglioni, grossi e pelosi, fino a quando vidi una goccia imperlare il glande infuocato, e due occhioni imploranti, chiedermi di prenderglielo in bocca...ma io (che sono bastarda) decisi che non era ancora venuto il momento...cosi mi limitai a leccar via quella goccia di piacere, con noncuranza, leccando il prepuzio come un "calippo". Il membro era animato da vita propria, fremeva ad ogni colpo di lingua e il suo padrone era cosi paonazzo in volto che pensai "Adesso gli prende un colpo".
Cosi mentre l'ultima goccia di acqua entrava in me, decisi di prenderglielo tutto in bocca, poche e decise aspirazioni ed ecco montare nell'enorme maglio un potentissimo orgasmo che mi scaglio' in gola un torrente di sperma caldo e appiccicoso.
Passata la foga dell'orgasmo il ventre comincio' a farmi male, e vista anche la posizione, chi mi poteva vedere poteva pensare quasi ad una donna incinta.
"Ahi mi fa male Oreste, mi dai una mano a scendere" mentre parlavo Big, ancora intontito per l'orgasmo travolgente, ma pienamente efficiente, tolse la cannula (che fece addirittura uno schiocco come quando apri uno spumante) e la sostitui con una specie di tappo che mi avrebbe consentito di raggiungere il bagno per scaricarmi senza imbarazzanti "perdite".
Il tragitto, benche' breve, fu' abbastanza doloroso, pazzeschi crampi mi presero e dovettero sorreggermi per arrivare a destinazione.
Una volta liberatami dell'ingombrante carico, mi accorsi di colpo che non avevo goduto e dopo un'energica doccia, mi precipitai nel salone.
Oreste non aveva perso tempo e si stava facendo succhiare la nerchia "barzotta" dalla pantera nera, al secolo Guenda.
Luigi invece era nella stessa situazione, estasiato sotto i colpi di lingua di Lory.
Oreste, appena mi vide mi corse incontro levando abbastanza rudemente il suo palo di carne dalle labbra voluttuose della sua compagnia del momento, che sembro' non gradire......
Vidi che il tavolino di prima era ancora al suo posto, ma la terribile cannula e la sacca erano scomparsi.
"Vieni cara, e' tutto a posto?". "Si si" lo rincuorai io, anche se senza accorgermene camminavo un po' a fatica.
"Abbiamo deciso di fare un giochetto con te" disse mentre con enfasi si rivolgeva agli astanti, sempre piu' arrapati.
"Dunque ti metterai sul bordo del tavolino e a turno gli uomini ti scoperanno o inculeranno, a loro scelta, e per non lasciare le donne a bocca asciutta, turno loro si metteranno davanti alla tua faccia per farsi leccare, che ne dici? Ti piace l'idea? Dovrai andare avanti finche' nessuno di noi uomini sara' ancora in grado di 'reggersi in piedi'...Allora accetti la sfida?"
In effetti la cosa mi intrigava molto, l'unico cazzo nuovo era stato quello di Tom, e la mia topina era ancora indolenzita dopo quel piacevole "scontro". Il valore e la resistenza di Luigi mi erano ben note, ma l'idea che i miei due buchini reggessero all'assalto di tre mazze grosse e vogliose non era da sottovalutare, ne da escludere cosi su due piedi. In piu' nel frattempo le due donne scatenate e a "bocca asciutta" mi avrebbero fatto spellare la lingua a forza di leccare i loro buchi vogliosi.......
"Si accetto" dissi in mezzo ad un subitaneo scroscio di applausi "bene che le danze abbiano inizio" esclamo' come un cerimoniere, il contentissimo Big, sovrastando con la sua potente voce il clamore suscitato dalla mia dichiarazione.
Cosi mi adagiarono sul lettino a pecorina, davanti alla mia bocca si mise per prima Guenda, che bella fichina che aveva, scura all'esterno ma di un rosa cosi acceso all'interno, roba da succhiarla per ore......didietro invece si mise subito Big, che comincio' a strusciarlo su e giu' nel solco per inumidirsi. Poi facendo piano me lo appoggio' all'imboccatura della mia fica palpitante, attese qualche secondo per farmi gustare l'attesa e poi di colpo comincio' a farsi largo tra le tumide labbra del mio sesso, avanzando da padrone dentro le mie carni offerte.
Mentre mi dedicavo con ardore alla patatina di Guenda, Big prese a menarmi fendenti degni di uno stallone, con colpi mirati e controllati, prima lo sfilava tutto e quando vedeva che spingevo in fuori le terga per non farlo uscire, vedendomi smaniosa lo riaffondava con decisione riempiendomi tutta di carne vibrante. Solo cosi' provai il mio primo orgasmo della serata, venni leccando a piu' non posso la fica gocciolante della nera che mi ripago' con un orgasmo simultaneo al mio. Big invece resistette alle lusinghe della mia passera e ancora duro e svettante (forse per merito del mio iniziale pompino, che lo aveva un po' "calmato") passo al mio secondo canale, bello scivoloso ed invitante dopo il prolungato clistere.
Stavolta non mi fece smaniare di riceverlo e me lo ficco' tutto dentro fino alle palle.
Quando sentii il pelo del suo pube toccarmi le chiappe mi sembro impossibile averlo tutto dentro di me........
Come mi sentivo in quel momento?
In paradiso.......... e squartata allo stesso tempo........piena e felice.....che bello slogan!!!
Cosi davanti alla mia faccia si paro' di nuovo la fichetta pelosa di Lory, il cui sapore avevo gia' apprezzato quella mattina durante i convenevoli e le presentazioni in spiaggia.
Big era veramente una bestia, e visto che stava avvicinandosi all'orgasmo prese a sculacciarmi forte sulle natiche, tra un colpo e l'altro.
Con questa sequenza asfissiante:
- colpo di mazza, successiva uscita dal mio povero ano, sculacciata sul sedere, di nuovo affondo di uccello (che mi spingeva con la faccia contro la fica di Guenda)
......non potei resistere a lungo che mi sciolsi in un nuovo squassante orgasmo.
Guenda venne anche lei mentre le leccavo il buchino posteriore e Big la segui a ruota facendomi il secondo clistere della giornata, ma stavolta di bianco seme odoroso.
Anche se non lo volevo dare a vedere cominciavo a denotare i primi sintomi di stanchezza, avevo tutto il sedere rosso fuoco, la fica e il culo gia' arrossati e la lingua insensibile.
Cosi con Big fuori combattimento fu' la volta di Tom, che mi fece girare e appoggiare la schiena sul lettino.
Mi prese con decisione per le gambe, tenendomele ben larghe e appunto' il suo arnese direttamente nell'ano, che cedette facilmente, ormai slargato dalle cure di Big.
La compagna di Tom venne a solleticarmi la faccia con il suo culetto che presi al leccare con decisione, in perfetto accordo con gli affondi del suo uomo.
Egli aveva un modo di comportarsi diverso da Big, sembrava che il mio piacere fosse secondario, cosi mentre ogni tanto limonava con Guenda, prese ad imporre al va-e-vieni un ritmo forsennato. "Questo mi spacca per davvero" pensai tra me.
In piu' decise di arricchire le mie coscie con segni rossi, e cosi come aveva fatto Big, mi schiaffeggio' a piene mani, fino a che scopri un giochino perverso tutto nuovo.
Comincio' a colpire con la mano aperta la fica direttamente...... questo mi provocava continui sbalzi e contrazioni involontarie anche del muscolo anale.
La cosa quindi faceva soffrire me e godere come un porco quell'assatanato di Tom.
Cosi alla fine, anche se mi ritrovai con la fica tutta arrossata per i colpi subiti, riuscii a far venire anche loro due.
Fu' cosi la volta del maritino che allupato come uno stallone in calore mi prese nella stessa posizione di Tom, in fica questa volta, visto che era rimasta un po' trascurata, infierendo su di essa con spietata crudelta'.
Mentre ero alle prese con lui sentii una fitta ai capezzoli, girandomi furiosa vidi che Lory si era armata di uno spesso elastico e si divertiva a colpire senza pieta' le mie estremita', rese turgide dal piacere.....
Era cosi precisa che quasi sempre riusciva a centrarmi perfettamente traendo da me degli urletti di dolore e di protesta allo stesso tempo.
Cosi torturata nell'intimita' e con le tette in fiamme venni urlando a squarciagola il mio piacere, portando con me anche Luigi.
I due stalloni, al nome di Oreste e Big pero' erano ancora in tiro, cosi mi portarono su un tappeto. Oreste mi prese da sotto in fica e da dietro Tom fece di me un bel panino imbottito. Poco piu' in la' potei vedere le due donne rimaste sole lesbicare tutte giulive con dei maxi-vibratori, che fino a quel momento non avevo mai visto.
A quello spettacolo Luigi si riebbe prontamente e cosi fui definitivamente piena di cazzo in ogni mio buco.
La sotto potevo sentire i due membri divisi solo da una sottile membrana di carne, sfregare come impazziti di desiderio...siiiii desiderio di me.......mentre Luigi, tenendomi per la testa, mi scopava al contempo la bocca come se fossi una mignotta da strada, usata cosi per pochi euro.
Meno male che era l'atto finale, ero spossata e avevo perso il conto degli orgasmi provati, mi doleva la mascella, per non parlare della fica e del culo che ormai sentivo slargati e brucianti.
Visto che tutti gli uomini erano gia' venuti almeno una volta o due (eh si, per aiutarmi le due tipine li avevano sbocchinati per bene, ma talmente bene che erano venuti tutti a turno nelle loro belle bocche carnose), andarono avanti a sfondarmi per almeno 20 o 30 minuti.
Dopo il mio ultimo orgasmo vollero venirmi addosso, cosi si sfilarono uno dopo l'altro lasciando una sensazione di vuoto nei miei buchi ormai aperti....e venni inaffiata di una pioggia di sperma che cadde ovunque, sulla faccia, sui capelli biondi, sulle tette e sulla mia pancia.
Vidi scattare anche un flash, mi avevano fatto anche una foto o due, per ricordarmi nel futuro di quanto ero stata troia quella sera.
Non ditelo a nessuno ma quelle foto le custodisco gelosamente come un piacevolissimo ricordo.
Dopo quella sera decidemmo di ricontrare tutta la combriccola....ma questa e' un'altra storia......
(continua)
9
2
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Diario di una moglie perversa 1
Ciao a tutti.
Sono Simona, sposata con un marito stupendo, Luigi. Voglio mettere per iscritto questa storia stupenda che lui mi ha voluto regalare.
Siamo una coppia molto aperta e disinibita, non ci siamo mai nascosti nulla, e pur di non tradirci abbiamo sempre condiviso le nostre fantasie.
Una delle mie piu' forti voglie era quella di provare il sesso di gruppo, con piu' coppie e amici.
Non volendo pero' sputtanarci abbiamo messo in giro a tale scopo un po' di annunci su vari siti web del settore. Li' abbiamo conosciuto un sacco di persone come noi.
Uno di questi e' Oreste, nome d'arte, o nick se preferite, BigOreste.
Dopo una cena con lui e una sua amica abbiamo deciso di incontrarci in un luogo tranquillo per mettere in atto le nostre passioni.
Ecco quello che e' successo.
Oreste ci comunico' che per la fatidica data avrebbe portato con lui anche una coppia di suoi amici, che ancora non conoscevamo, assicurandoci che non saremmo rimasti delusi.
Bene tutto era pronto, il posto, una magnifica villa al mare, Costa Smeralda in Sardegna, in cui avremmo passato un'indimenticabile settimana di fuoco e passioni.
Appena giunti, per primi, nella splendida dimora, ci rilassammo nella vasca idromassaggio, cominciando a stuzzicarci come al solito. Mentre eravamo intenti a baciarci ecco che suona il citofono...bene erano loro.
Oreste e Lory, la sua amica (splendida mora bisex, scoprii dopo), erano giunti belli freschi e pimpanti, ma mancavano ancora i due ospiti segreti.
Decidemmo cosi che per approfondire la conoscenza era indispensabile andare sulla spiaggia (riservata solo per noi e molto isolata).
Ci mettemmo subito in costume e ci dirigemmo sulla battigia a prendere un po' di sole.
Subito pero' le cose si incamminarono verso argomenti concreti quando gli uomini dissero:" ehi perche' non ci mettiamo in liberta', facciamo il bagno nudi".
Allegria, rispondemmo subito noi donne e via anche i pochi cm di stoffa che ci ricoprivano, cosi ci buttamo in mare senza niente addosso....ma proprio mentre ci stavamo divertendo vidi due figure venire verso di noi dalla casa......erano gli amici di Oreste, una coppia di colore, conosciuta tanti anni fa in un giro in America.
Di famiglia molto facoltosa erano soliti raggiungere Oreste durante i periodi estivi per passare con loro le vacanze.
Lei una splendida mulatta alta e slanciata, con tutte le sue cosine a posto. Lanciai una occhiata di fuoco al marito che gia' cominciava a fendere l'acqua col suo attrezzo. Anche Oreste non era da meno e Lory se la stava gia' mangiando con gli occhi.
Lui era il classico bell'uomo, alla Denzel Washington tanto per capirci, spalle larghe, sorriso smagliante e pacco in bella vista negli aderenti short da bagno.
"Ciao io sono Tom e questa e Guenda, mia moglie" disse tendendo la mano per una calorosa presentazione.
Una volta finiti i convenevoli, scuse per il ritardo incluse, si spogliarono anche loro ed entrarono in acqua. L'iniziale frescura del mare sembro' volatilizzarsi in un istante quando Tom volle uscire per scambiare 4 chiacchere, cosi mentre ci asciugavamo al sole potei ammirare i miei 4 nuovi amici.
Mentre ero tutta intenta a squadrare i maschietti ecco avvicinarsi Lory, che mi propose un bel massaggio con olio profumato.
Mi stesi sulla schiena mettendo in mostra il seno svettante, gia' inturgidito dalla nuotata.
Lory spalmo' con cura l'olio al sandalo, massaggiando tutta la pelle, ma sempre escludendo per il momento le zone "calde". Quando vide che mi agitavo e che non riuscivo a stare ferma, facendo leva sul fatto che tenevo gli occhi chiusi, mi mise di colpo le mani sui seni, stringendomi tra le dite i due capezzoli contemporaneamente.
Fu' come una scossa elettrica e non riuscii a trattenere un gemito di piacere.
Oreste commento' con la sua solita ironia "ehi guardate che effetto che ha fatto la mia Lory sulla nostra Simona, ehi hai tutta la fica allargata". "Si e' vero" disse di rimando Luigi, passandomi una mano nel taglio roseo "si direbbe che sei riuscita ad eccitarla solo con un massaggio". "Ehi giu' le mani" disse scherzando Lory "vuoi cogliere il frutto del mio lavoro, io mi impegno e tu te ne approfitti subito".....dicendo cosi mi chiese di girarmi e riprese a spalmare olio sulla schiena, i fianchi e le natiche. Nel contempo potevo vedere che ero diventata il centro dell'attenzione. Tutti fissavano me e Lory tutta intenta nella sua opera di seduzione. Tom aveva la verga gonfia e pulsante, un vero tronco di pino....Oreste non era da meno e l'unica cosa che lo distingueva da quel punto di vista era il colore paonazzo del suo membro. Luigi, dotato al pari dei due, si era invece adagiato alle spalle di Guenda e l'accarezzava dolcemente mentre guardava noi due.
Lory diresse le sue attenzioni nella zona del solco e io volontariamente aprii un poco le gambe per permettegli di manovrare al meglio. Mi sfioro con un dito la fica ormai fradicia di umori, e l'ano che gia' cominciava a contrarsi ritmicamente come prima di un orgasmo, indugiando per lunghi momenti sul mio clitoride eretto spudoratamente tra le grandi labbra.
Mi giro' delicatamente e comincio' a suggere il nettare che la mia topina emetteva copiosamente. Questo fu' il segnale per le partenza dell'orgia........mio marito si lancio' in un 69 con la testa affondata nella stupenda fica rosea di Guenda, che glielo imbocco' tutto pappandoselo in un boccone. Oreste invece si mise didietro a Lory posizionata alla pecorina, e lecco' rumorosamente sia l'ano che la fica alla scatenata morettona.
E Tom direte voi?
Il mio stupendo nuovo amico trovando tutto occupato penso' bene di farmi assaggiare il suo bastone d'ebano, cosi si avvicino' alla mia bocca spalancata per il piacere e strusciandolo sulle mie labbra mi fece apprezzare l'afrore di maschio selvaggio che contraddistingue gli uomini della sua razza.
Non mi feci pregare piu' di tanto e cominciai a leccare la cappellona tesa, l'asta e i coglioni come la piu' consumata della battone. Poco dopo venni rantolando come una ninfomane, con un urlo strozzato dall'immensa massa di carne che mi occupava la bocca.
Con lo sguardo annebbiato dal piacere vidi che Oreste stava inculando di brutto la Lory, che boccheggiava flebilmente come un pesce fuor d'acqua.
Cosi decisi di ricambiare il favore mettendomi sotto di lei, leccadola avrei attenuato il dolore di cotanta penetrazione. Il maritino intanto si stava fottendo Guenda con evidente soddisfazione, cosi potei concentrami sulla topa di Lory. Dalla mia posizione potevo vedere l'uccello di Oreste, che le stava straziando le viscere, entrare e uscire con ritmo indiavolato dal suo povero sfintere. Mi diedi da fare a leccare a piu' non posso tutta la spacca gocciolante e in breve Lory, benche' abituata a quegli assalti, comincio' a mugolare di piacere. Tom che all'inizio era stato a guardare dopo il mio pompino, non era ancora venuto e con il suo affare lucido di umori, si avvicino' alla mia topina, puntandomelo all'ingresso, tanto per avvertirmi dell'imminente intrusione......poi all'improvviso mi ficco' tutta la sua picca fino a ottenerne uno schiocco quando questa penetro' fino all'utero, impalandomi con vigore.
Il suo andirivieni aggiunse piu' foga alla mia lingua saettante sulla fica di Lory, che adesso sculettava come una cagna in calore, andando perfino incontro al maglio che la squartava.
Preso da tutta la situazione, Oreste venne con un grugnito da animale, Lory sentendo le bordate di sperma raggiungerle gli intestini venne accasciandosi su di me, sfinita. Tom invece dopo avermi fatta godere nuovamente, mi sfilo da sotto la mia nuova amica e mi invito' a finire il lavoro di bocca, lasciato a meta' poco prima.
Che bello sentire il mio sapore sulla sua nerchia, ma dopo pochi risucchi Tom venne nella mia gola eiaculando come un cavallo fiotti di denso e caldo sperma.
Per evitare che uscisse durante questo frangente mi tenne ferma per i capelli, scopandomi la bocca al pari di una prostituta.
Proprio in quel momento sentii i gemiti di godimento di mio marito e della sua attuale compagna che vennero all'unisono....rilassandosi spossati ma contenti sulla stuoia che era stata la loro alcova.
Fu' cosi che riprendemmo le nostre cose e ci avviammo verso la villa, contenti e sicuri che questo era solo il preludio ad una fantastica settimana di godimento.....ma se siete curiosi ve lo raccontero' la prossima volta......
(continua)
36
5
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Gay mentre andavo al lago
sono in piscina,dove ho deciso di farmi una nuotata,faccio la doccia e uscendo mi avvolgo l'asciugamano sui fianchi,un uomo uomo sui 50 mi dice;"caspita,sembra che porti la minigonna e tra l'altro hai delle belle gambe lisce e senza peli,come fai?",io resto un po' sulle mie ma poi rispondo:"sono cosi',comunque se sembra una minigonna ti autorizzo a mettermi le mani sotto le cosce",io lo dicevo per scherzo ma lui l'ha fatto veramente e appoggiandomi le mani mi ha spinto nel camerino. Stranamente ho accettato e lui aveva un bel corpo anche lui con pochi peli e cominciando con le mani sentivo il mio cazzofremere di piacere mentre il suo era diventato duro come un sasso e lo sentivo appoggiarsi a me mentre mi morsicava i capezzoli si spostava e mi baciava sul collo mi leccava con la lingua dietro l'orecchio e fino al punto che mi mette la lingua in bocca e cominciamo a limonare come due amanti,non mi sottraggo perchè mi piace. Mi abbasso gli morsico i capezzoli e poi sempre più giu' lo prendo in bocca,è grosso e duro,lo sento pulsare di piacere,con la lingua e con la bocca lo eccito ancora di più,non resisto,mi giro e piegandomi davanti a lui appoggio il mio buchino che ormai era dilatato al massimo e come niente fosse lo sento entrare dentro di me,prima piano,poi sempre più forte e sempre più in profondità,è fantastico,forse vengo anche due volte non mi ricordo ma lui continuava a scoparmi e non finiva mai finchè ho sentito una spruzzata di caldo dentro e un ultimo colpo violento.siamo rimasti cosi' per 5 minuti,ci siamo guardati e lui mi ha invitato a casa sua. Abitava vicino e cosi' siamo arrivati in un attimo.accomodato sul divano vedo degli abiti femminili e chiedo di chi sono,lui risponde che sono della moglie e io incurante gli chedo se potevo indossarli. Cazzo ero proprio una vera figa,mi guardavo allo specchio e non capivo chi ero sentivo solo che ero eccitato,lui si avvicina a me mi stringe e mi limona come se fossi la sua donna,la sua lingua carnosa mi ruotava in bocca e mi eccitava sempre di più. Ad un tratto suonano alla porta,ma mi dice di non preoccuparmi sapeva chi fosse ed aprendo la porta mi accorgo che è un suo amico di colore che subito,senza esitare,si avvicina a me e comincia a toccarmi. Lo lascio fare,sento le sue mani che mi accarezzano sotto le cosce,mi toglie la gonnellina,le mutandine e le collant lasciandomi nudo e mentre lui comincia a spogliarsi l'altro amico tutto nudo mi fa sdraiare e appogiandosi sopra comincia a baciarmi e a morsicarmi i capezzoli mettendomi un dito nel buchino iniziando a farmi un ditalino,faccio appena in tempo ad aprire gli occhi che mi trovo un cazzo enorme e nero di fronte a me,talmente grosso che prendendolo in bocca per la l'altra metà restava fuori,comincio a leccarlo è bello,mi piace,sento il piacere delle mani su di me,il dito dentro,la lingua che mi accarezza,è fantastico. Mi giro,sento la lingua che entra che mi bagna,le mani che allargano le chiappe e poi lo sento che si appoggia e poi entrare piano piano,sento un piacere immenso,non urlo perchè in bocca ho l'alro cazzo che ormai sta scoppiando dal piacere,mi dimeno per sentirlo meglio dentro di me e dopo qualche pompata uno spruzzo caldo e vibrante mi inonda da dentro,qualche secondo prima di uscire e un'altro spruzzo in bocca mi soffoca,ormai sono alla merce' del piacere,continuo a leccare e ad ingoiare ma il cazzo è sempre duro e enorme e cosi' decido di farmelo appoggiare,mi posiziono sopra,sento la cappella grossa come una melanzana,mi abbasso piano piano per sentirlo meglio ma inaspettatamente essendo eccitato e ormai dilatato lo sento che entra,è enorme mi sembra di scoppiare,scendo,scendo ancora di più,oddio che bello!mi fermo e muovendomi sento questo coso enorme dentro di me che pulsa di piacere ,non ce la faccio più credo di essere venuto forse tre o quattro volte ma sinceramente non mi ricordo, muovendomi lo sento ansitare sempre più forte,mi alzo e mi abbasso,il piacere è enorme finchè un brivido di piacere mi corre sulla schiena e lo sento che irrigidendosi mi viene dentro pompandomi per darsi più slancio,che bello!. Voglio rifarloooooooooooooooooo magari con un cazzo più piccolo. [email protected]
24
4
16 years ago
angelo162515, 48
Last visit: 10 years ago -
La coppia in vacanza....
Per meglio introdurre la mia proposta vacanziera che troverete nella sezione “incontri in vacaza” sotto lo stesso nick ItalianGentleman71, ho deciso di scrivere questo breve racconto.
Siccome al mio precedente racconto “Cose turche...1” diverse persone che ringrazio mi hanno risposto esternandomi compiacimento per lo scritto, ma incredulità per quanto scritto ritenendolo frutto di pura fantasia, allora 2 premesse sono d’obbligo:
1)I precedente racconto è veritiero al 100% anzi chiunque voglia conoscere la turca protagonista, può contattarmi in privato (stesso nick) prenotandosi fin d’ora per una vacanza estiva nel meraviglioso mare di Turchia
2)Il presente racconto invece è frutto della mia fantasia, ma prende spunto dalla realtà, realtà della location, realtà della mia attività invernale ed estiva, per tale motivo pur trattandosi di fantasia, trattasi di fantasia facilmente realizzabile, con persone dotate di classe, eleganza, e che antepongono l’amicizia seppur trasgressiva al sesso fine a se stesso. Per questo invito chiunque voglia farsi partecipe della mia fantasia a contattarmi su desiderya, stesso nick ItalianGentleman71, sarò lieto di fornire maggiori informazioni previo garanzia della privacy reciproca.
Il paesino sembrava un gioiellino, incastonato li tra le splendide montagne del tirolo austriaco, eppure era freddissimo, non tanto per la temperatura dell’aria quanto per la temperatura di un cuore abituato al caldo ed al mare del sud, alla passione e alla contagiosa allegria di chi è felice pur non avendo niente, allegria che si scontrava con la tristezza dei tanti tedeschi, russi, olandesi, che pur avendo tutto, pur stando in vacanza trasmettevano solo tristezza, eh si noi italiani siamo un popolo strano, ma riscuotiamo le simpatie di tutti perchè ci portiamo il sole con noi, ovunque andiamo.
Notti insonni, passate ad osservare la neve cadere giu copiosa, riscaldandomi al calore di un elegante camino, aspettando che i clienti ritornassero dalla serata al casino, per consolare i perdenti e festeggiare con i vincenti.
Quella notte di neve ne era caduta più del solito, i clienti che frequentavano il Casino erano rientrati tutti, tranne una coppia tedesca, li avevo notato subito al loro arrivo, le avevo registrato e sarà stato per la notte insonne, stentavo a credere alla loro età, lui 60enne, lei splendida 54enne, bionda alta elegantemente bella, chissà cosa avesse fatto da giovane ma sicuramente avrebbe fatto la sua figura sfilando per i migliori stilisti.
E così mentre osservavo la neve cadere giu, vidi un ombra arrivare da lontano, erano loro, lei cappotto nero su cui brillava la sua chioma bionda e fluente, lui uomo di gran classe e di vecchio stampo, aprò loro la porta “Welcome, how gone the night?” che più o meno suona “Bentornati, come è andata la notte?” e lei con tutta la dolcezza e la durezza di un italiano teutonico “Bene italiano, preparaci un caffe e vieni a sederti al bar con noi che non abbiamo sonno, dobbiamo festeggiare”
Io che ormai non avevo occhi che per lei fin da suo arrivo, non attendevo altro, non che chissà che fantasie avessi, ma parlare, dialogare con una donna tanto bella fa sempre piacere a tutti, e così preparo il caffe e mi avvio verso il tavolino, non ero arrivato a meta strada, quando vidi lei togliersi il cappotto, sotto tutta la freschezza di un corpo che avrebbe fatto invidia ad una ragazzina, con il plus dell’eleganza che solo donne vissute sanno decorare sul proprio corpo.
Lui invece seppur presente mentalmente era assente fisicamente, sarà stato il troppo alchool consumato al casino, sarà stata l’ora tardi, comunque era lei che dirigeva le danze, e così ci mettemmo a parlare di tutto e di più, della politica, dello sport della Germania dell’Italia, e più parlavamo più i bottoni della camicetta si sbottonavano fino a che lei non esclamò: “Ehi italiano, se ti diamo una bella mancia, ce lo faresti un favore” Io che pensavo volessero scendere solo in piscina come spesso accade che mi chiedano risposi “Ci mancherebbe non ho bisogno di mance mi è bastata la bella chiacchierata la piscina ve la apro subito” e lei “Si però devi venire con noi” e nel mentre spalancò le gambe facendo intravedere le mutandine di pizzo nero.
Era quello che volevo sentirmi dire lo speravo fin dal loro arrivo, e così scesi giu a preparare la piscina, mentre loro salirono in camera per cambiarsi d’abito e scendere giu, chiamai l’ascensore per risalire, si aprirono le porte ed apparvero loro in accappatoio, lei era in topless ma me ne accorsi solo dopo, di quello che mi accorsi subito furono i bei seni prorompenti che erano a stento contenuti dall’indumento, ritornai sui miei passi e li accompagnai in piscina restando seduto a bordo vasca.
Lei si tolse il costume e come una venere bionda si tuffò nell’acqua facendomi l’occhiolino, iniziarono a nuotare e alla prima sosta si riunirono in acqua abbracciandosi ed iniziando a baciarsi ardentemente, mi sembrava di assistere ad un film hard ma i protagonisti della nuova trama erano li in carne ed ossa e che carne, anzi parlavano pure allo spettatore “Ehi italiano perchè non vieni pure tu, tanto mio marito è contento di vedermi con un altro uomo anzi posso dire che ormai vive solo per quello” ed io combattuto tra il dovere ed il piacere dissi “Veramente non posso sono al lavoro” e lei “Non preoccuparti non diremo niente a nessuno, però devi farci divertire, aggiungendo un ad entrambi che non ammetteva equivoci”.
Non avendo costumi, mi spogliai e mi buttai completamente nudo in acqua, l’acqua della piscina era molto bassa e tra l’altro eranop resenti dei larghi scalini dove poter trovare la posizione migliore, mentre lei aveva iniziato un lavoro di bocca al marito, che si era ripreso dal torpore che lo attanagliava durante la chiacchierata preliminare al bar. Potevo essere a 40 centimentri dalla coppia quando sentii qualcosa di caldo afferrarmi il pene sotto l’acuqa era la sua mano, che mi era venuta incontro, e cosi mentre con la bocca continuava a lavorarsi il marito, con la mano, induriva il mio, che per la verità per la tanta voglia era gia duro dal loro arrivo in hotel un’ora prima.
Si tolse il pene bello duro del marito dalla bocca, si girò e si inginocchio su uno dei scalini della piscina, offrendo una meravigliosa posizione per la penetrazione del marito che infatti non esitò ad arrivare, e lei tra un gridolino di godimento e l’altro trovò il tempo per dirmi “Ehi italiano sali sullo scalino, che lo voglio prendere tutto in bocca” e così feci, salii sullo scalino e glielo offrii, una bocca caldissima, una abilità nei movimenti mai provata prima, la lingua andava su è giu per la cappella, poi scendeva giu per il pene fino ad ingoiare i testicoli, il marito difronte mi guardava felice e strizzava l’occhio.
Ma una donna del genere è sempre alla ricerca di un di più, di più che in questo caso si chiamava doppia penetrazione, e così spostandosi si misse parallela ed inginocchiata allo scalino che riusciva a coprirne la meta lasciando fuori la bocca e gli organi genitali, pregò il marito di mettersi sotto, quasi in apnea appoggiato con la testa sulla estremità dello scalino iniziò a penetrarla, lei si girò, mi guardò ed esclamò “hi italiano, cosa ne pensi del mio culetto?” non era una domanda era una esortazione, ed allora mi avvicinai, ed inizia a penetrarla di dietro, cercando di trovare il giusto ritmo con il marito che la penetrava di sotto.
Il ritmo fu trovato talmente bene che iniziò ad ululare come una lupa in calore, in preda ad orgasmi infiniti, e più urlava e più accelleravamo il nostro ritmo, certo la preoccupazione era tanta, è vero che nessuno poteva sentirci, è vero che nessuno poteva vederci, tranne le videocamere a circuito chiuso, ma non si sa mai, mi avrebbero licenziato su duei piedi, sarebbe stato il più bel licenziamento della mia vita, ma non era nemmeno quello il problema è che li in hotel tutti mi conoscono quasi come un santo, e con che faccia li avrei poi guardati.
Stavamo entrambi per esplodere, quando da donna di esperienza si svincolò dalla nostra presa Sali a bordo piscina, ed uno alla volta prese i nostri peni in bocca per l’atto finale, ci mettemmo poco ad arrivare, ed infatti arrivammo copiosamente, lei non si perse una goccia e quelle poche cadute in acqua le risucchiò avidamente. Ci rivestimmo e ci avviammo verso la reception, pensando tra me e me che quell’incredibile spettacolo fosse finito, ed invece mi sbagliavo.
Arrivati all’altezza del camino mi disse “Ehi italiano perchè non lo accendi che ci riscaldiamo un pò e poi ancora non abbiamo finito” ed io “non abbiamo finito?” e lei “Eh no, la sorpresa più bella deve ancora arrivare” ed io “Quale sorpresa?” e lei “dai accendi il camino che te lo racconto” Così io inizia ad accendere il camino, e lei iniziò un discorso partendo talmente da lontano, che pensavo arrivassero prima gli altri clienti per la prima colazione che lei al nocciolo della questione.
“Sai la fantasia di mio marito è quella di vedermi con un altro uomo, ma anche la mia è la stessa ma” e mi strizzò l’occhio, “Ohps non ho capito” bisbigliai, e lei “Ho semplicemente detto che ho la sua stessa fantasia, vorrei vederlo con un altro uomo” continuò incurante del mio “Ma per la verità non sono bisex, al massimo potrei esserlo solo in un ruolo attivo” “Ed io questo voglio” esclamò lei.
Per prendere tempo feci finta che il fuoco si stesse spegnendo, ma la mia mente aveva gia preso la sua decisione “Si può fare” così continuammo a parlare per un pò sul divano, io vestito loro con l’accappatoio, accappatoi che pian piano scoprivano le loro nudità, fu lei come sempre a prendere l’iniziativa, mi si avvicinò, iniziò a svbottonarmi il pantalone, me lo abbassò tirò fuori il pene dal boxer ed inizio a succhiarmelo, con la stessa maestria usata poco prima in piscina, poi lo tirò fuori, ne testò la consistenza e disse “Un altra leccatina gliela faccio, questa volta deve soddisfare il suo culetto che è quasi vergine, non come il mio” lo risucchiò in bocca e fini di lavorarlo.
“Ecco ora è bello duro però se gli dai una leccatina pure tu forse è meglio” si rivolse al marito, il quale non facendosi pregare due volte lo raccolse dalle sue sapienti mani e se lo ricacciò in bocca, bhe fisicamente rano molto diversi, ma in quanto ad abilità linguistica sembravano avessero studiato allo stesso college, era forse la seconda volta nella mia vita che mi succedeva una cosa del genere ma devo ammetterlo era bravo davvero.
E così mentre lui inginocchiato alla base del divano me lo succhiava, lei salì sulla spalliera ed offrì alla mia bocca la sua splendida fighetta, dolce, profumata e gia un pò bagnata, tanto bastò per farglielo gonfiare in bocca al punto di non poterlo più tenere ma espellerlo. Mi allungai sul divano, e lei si sedette gambe aperte sul bracciolo, continuando ad offrirmi la sua dolce prelibatezza, mentre lui rivolgendomi le spalle salì sul mio pene iniziando una danza mista ad un continuo lamento, andammo avanti qualche minuto, per la verità leccare è il mio hobby preferito e sarei andato avanti per ore.
Ma lei non conosceva limiti, così volle partecipare alle danze unendosi fisicamente a noi, si sdraiò gambe all’aria sul divano, e si lasciò penetrare dal marito, che a sua volta era da me penetrato, con la testa chinata lateralmente, osservavo ed ammiravo le sue movenze, movenze che da li a poco avrebbero portato tutti ad un’esplosione di sensi, ma data la sua nota avidità volle servirci uno alla volta di un bel lavoro con la bocca, facendoci venire dentro di se per degustare tutto lo sperma frutto di tale performance per non perderne nemmeno una goccia.
Ci rivestimmo questa volta definitivamente, loro salirono in camera, ed io corsi a cancellare le immagini riprese dalla videocamera, giusto in tempo prima che arrivasse il cambio e scendessero i primi clienti per la colazione.
15
3
16 years ago
ItalianGentleman71,
37
Last visit: 14 years ago
-
Incontro con miranda
In onore alla gentile Miranda, che ringrazio per la sua presenza.
Avevamo passato settimane a chattare e mi sembrava di conoscerti, abbastanza scazzata da rapporti qualunque e in cerca di qualcosa di vero....vero si ma lontano anni luce dallo stereotipo del macho tutto armamentario e mascella volitiva modello Beautiful.
Tu volevi un uomo in grado di affascinare il cervello....e capace di darti quel qualcosa in piu’ che era sempre mancato nei rapporti precedenti.
Fu’ cosi che decidemmo di vederci....come primo appuntamento in un posto affollato......bene...pensai io....cosi sarai al sicuro...ma altrettanto sicuramente trovero’ il modo di eccitarti.
Cosi chiesi che per il giorno del primo appuntamento tu ti vestissi in maniera provocante (ma non da zoccola intendiamoci)...con un abito nero, scollato in alto (in modo da poter intravedere la riga del seno) e con spacchi adeguati sotto, in modo da mettere in risalto tutto delle tue belle gambe.....dalla scarpa col tacco fino all’orlo delle calze autoreggenti.
Trucco da pomeriggio, quindi leggermente accentuato, ma senza sembrare esagerato....insomma tutto in rilievo ma con giusta moderazione.
Quello che ti chiesi era semplice.....dovevi andare nel locale pubblico da te scelto, e prendere posto in un posto centrale...in cui fossi al centro dell’attenzione. Il bar era uno molto in voga nella nostra citta’, senza essere considerato un posto per fighetti.
Non essendoci mai visti in faccia, potevo tirarti questo scherzo....avresti dovuto ammiccare a tutti i maschi soli presenti nel locale, e mi avresti riconosciuto solo in caso mi fossi avvicinato e ti avessi sussurrato il tuo nome:”Miranda”
Il giorno prescelto, io mi recai al bar molto tempo prima di te, in modo da scegliere una posizione perfetta per non essere visto e per vedere come ti saresti comportata.
Quando ti vidi arrivare provai un tuffo al cuore....molto piu’ affascinante che nelle foto.....(in cui hai sempre manifestato un buon gusto....foto mai volgari NDR). Immaginavo il tuo stato di agitazione, cosi avvolta nel tuo impermeabile di pelle stile Matrix.
Dopo aver scelto il tuo posto secondo mio ordine, ti accomodasti accavallando le gambe in modo da mostrare generosamente l’orlo delle calze.
Sempre su mia indicazione incomincio’ un delicato ordito di seduzione, ti giravi guardando di sottecchi tutti i ragazzi presenti, che stupiti di tanto ardore rimanevano con degli sguardi sbigottiti davanti a cotanta femminilita’ graziosamente esposta.
Ti immaginavo umida, la nel recesso della tua femminilita’, come un ape regina intenta a flirtare con tutti i maschi presenti.
Ad un certo punto pensai che fosse abbastanza...mi avvicinai e sussurrandoti all’orecchio “Ciao Miranda” presi posto di fianco a te, sollevando un mormorio di disapprovazione da parte di tutti i tuoi fans.
“Brava, sei stata molto brava, guardali,hanno tutti la bava alla bocca.....e sicuramente qualcosa di duro la’ in mezzo alle gambe” dissi con fare deciso.
“Adesso farai ancora qualcosa per me, vai in bagno, mettiti queste (due palline cinesi, vibranti a comando, montate su una mutandina con una piccola farfalla per il tuo clito) e quando torni di qui, fai in modo che ti vedano consegnarmi le tue mutandine, intesi?”
Pensavo di averti sconvolta, e invece tu di rimando risposi:” e che ci vuole?” e gia’ in un secondo era scappata via.
2 minuti dopo eri di ritorno con un sorriso trionfante sulle labbra, e quasi sprezzante buttasti le mutandine davanti al mio caffe’.
Tutti maschi astanti, impallidirono (forse per mancanza di sangue alla testa....sangue diretto altrove...eheheh) e anche le donne presenti non poterono non notare quel gesto.
Quasi contemporaneamente attivai il congegno a distanza.....e il tuo sorriso si spezzo all’improvviso, fermato da un onda di piacere che ti fece allargare le labbra in maniera provocante......mentre te le umettavi con la lingua.
Conversammo tutto il pomeriggio, per conoscerci meglio, e io di tanto in tanto azionavo le palline...e tu tutte le volte mi imploravi di non spegnerlo.....ma io beffardo mi fermavo sempre un istante prima di regalare un tuo orgasmo...in mondovisione!!
Fu’ cosi il momento di andare a cena....non volevo per niente fare le cose di fretta.....non lo meritavi di certo....ma vedevo nei tuoi occhi languidi una luce maliziosa......cosi durante la cena (dopo tanti attivamenti delle palline) mi dicesti....”vado in bagno”.....tra due minuti seguimi”...e non mi feci pregare......
Quando entrai nel bagno delle signore......sentii subito il tuo odore......delicato afrore di donna super-eccitata e disposta a tutto.....
Accendendo la luce ti vidi intenta a sbottonarmi i pantaloni...e poco prima di prendere il mio sesso in bocca ti lasciasti scappare un:”fammi almeno prendere un antipasto, che non resisto piu’” e dicendo cosi cominciasti un favoloso pompino....di quelli che rimarranno negli annali del guinness dei primati.......leccavi come un’idemoniata come se io fossi un dio greco pronto a sparire in 2 secondi come un mago.....prima la punta.....poi l’asta......infine lo ingoiavi fino alle tue possibilita’......
Per consentire di sfogarti azionai il telecomando......che invio una serie di scariche alla tua micetta.......e mentre io venivo ormai stremato dal tuo superbo lavoro....anche tu avesti la gioia di un orgasmo devastante...che ti lascio molle e sfinita.
Mi ricomposi un attimo......e uscii per primo per darti modo di riprenderti a tua volta.
Quando tornasti al tavolo avevi ripreso il tuo autocontrollo.....e non parevi la donna scatenata di pochi minuti prima.....e cosi finimmo la serata mangiando a conversando come due vecchi amici.
Poco prima di pagare mi dissi:”per stasera basta cosi..ma guarda che lo ritengo giustamente solo un antipasto, le mutandine tienile pure....io tengo il tuo aggeggio....cosi la prossima volta ho una scusa per invitarti a casa, che ne dici?”
Acconsentendo ti vidi scivolare via dal ristorante, come una ninfa...senza lasciare traccia di te se non il tuo profumo....si profumo di donna!!!
(alla prossima)
11
2
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Mia cognata
"La cognata" di marlos
Siamo sposati da circa tre anni e abitiamo in un appartamento situato un palazzo signorile al centro della nostra piccola cittadina. Mia moglie ha una sorella di due anni più piccola di lei, non sposata, che vive con i genitori nel nostro stesso palazzo e con l’ingresso degli appartamenti sullo stesso pianerottolo. Per comodità reciproche abbiamo rispettivamente, gli uni le chiavi dell’appartamento dell’altra abitazione e per periodi più o meno lunghi i genitori di mia moglie sono fuori per motivi di lavoro ed il suo fidanzato, anch’egli per ragioni di lavoro, rientra ogni quindici giorni.
E’ iniziato tutto nel giugno torrido di quest’anno. Quel giorno, finito il turno di lavoro prima del solito (corriere distributore), rientrai a casa nel primo pomeriggio, invece del consueto orario di rientro che è dopo le venti. Anche mia moglie rientra dopo le venti, anzi sono io che la vado a prendere in ufficio. La prima cosa che faccio, vado in camera e mi spoglio e faccio una doccia per eliminare le tossine della giornata, utilizzando il bagno della camera. Mi reco quindi nella sala per rilassarmi in poltrona davanti al televisore. Come esco sul corridoio sento uno strano rumore e dei gridolini inequivocabili. Mi avvicino alla porta socchiusa e vedo mia cognata sdraiata sulla poltrona, con una vestaglietta da camera tirata su, le gambe allargate e che armeggiava con un grosso cazzo di gomma tra le gambe. Era acceso e vibrava rumorosamente (forse perciò non mi ha sentito) inoltre dal televisore acceso provenivano immagini e suoni di un film porno. Lei aveva gli occhi chiusi, con la lingua che roteava tra le labbra e le mani sul vibratore che tentava di fare entrare nella sua fica.
La scena era eccitante ma ero ancora incredulo di quella situazione che mi pareva irreale. Rimasi interdetto ma continuai a guardare quella scena. Nel televisore una donna aveva a che fare con tre uomini di colore con dei cazzi di notevolissime dimensioni. Uno le scanalava la fica e due li succhiava alternativamente. Successivamente uno di loro si sdraio sulla schiena puntò il suo cazzo in bella mostra in alto e la bella attrice porno si sedette sopra facendoselo entrare tutto nel culo, un altro la impalò davanti e l’altro ancora uscito dalla fica glielo mise in bocca. Andavano in sintonia due cazzi enormi che la trapanavano ed uno che riempiva la bocca della provocante attrice. Le urla di godimento, anche se in lingua inglese, inoltre rendevano la scena oltremodo coinvolgente. La cognata intanto aveva aumentato il ritmo del suo cazzo di gomma che, nel fratempo era entrato tutto pur essendo di notevoli dimensioni, più grande dei cazzi che vedeva in video. Si dimenava con le anche, una mano teneva il vibratore e con l’altra si strofinava la clitoride, il volto paonazzo e finalmente scoppiò in orgasmo liberatorio. Gridò in modo quasi animalesco, con la voce rauca, il suo godimento e con molta sorpresa pronunciò il mio nome più volte aggiungendo frasi oscene: “siiiiiiiiiiii, franco ficcalo più dentro dai, dai, continua, spingi che mi piace, siiiiiiiiiiiiiii, cosiiiiiiiiiiiiiiiii, ancora di piùùùùùùùùùùùùùùù, spaccami, spaccamiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!”.
Nonostante la scena così eccitante e coinvolgente, mi sentivo in imbarazzo e cercando di fare il meno rumore possibile, tornai in camera e mi distesi sul letto. Pensai alla scena appena vista, avevo dei DVD di film porno ma non era uno dei miei che mia cognata stava vedendo. Inoltre perché a casa mia e non nelle mura di casa sua, tra l’altro non c’era nessuno, i genitori via ed il fidanzato che sarebbe arrivato solamente sabato prossimo. E quel cazzo di gomma, grandissimo come se lo è procurato, glielo ha regalato il fidanzato o lo ha comprato lei?. Non era previsto il mio rientro, anche se succede spesso che quando ho da fare consegne nelle città vicine e finisco il lavoro prima del solito rientro con un certo anticipo, quindi non avevo pensato che lo avesse fatto apposta per farsi notare da me. E le frasi con le quali pronunciava il mio nome? Era solo una sua trasgressione di fantasia e perché non invocare il fidanzato lontano?
Mi addormentai avendo tutti questi pensieri per la testa, avevo inoltre presente l’immagine del viso stravolto di mia cognata nell’attimo del godimento. Fu un sonno pomeridiano, breve ma con un sogno tormentato: mia cognata che mi spompinava, che succhiava avida il mio cazzo, lo leccava dalla punta fino alle palle, poi lo ingoiava tutto, si faceva toccare le tonsille, nel sogno di lato al letto mia moglie con una mano sulla mia fronte come se voleva impedire di alzarmi. Un sogno che sembrava quasi realtà.
Ed infatti era realtà, mi stavo svegliando a poco a poco, ma una bocca avida continuava a succhiare sapientemente il mio cazzo che era gonfio da scoppiare. Cercai di aprire le palpebre, ma mi resi conto che avevo una benda sugli occhi, cercai di muovere le mani e mi accorsi che erano legate al letto, le caviglie anche legate e fissate ai piedi del letto. Benché molto eccitato mi lamentai: ma chi è, chi siete? Subito sentii la voce di mia moglie che suadente mi invitava a calmarmi. Mi baciava dietro le orecchie, sul collo: “Caro sto qua io stai tranquillo, dai vedi che ti piacerà”. Mentre lei parlava, un’altra persona aveva sempre il mio cazzo tra le labbra. Avevo capito che mia moglie non era sola. La sua presenza mi ha tranquillizzato, ma al tempo stesso ha fatto aumentare la mia eccitazione a dismisura: mia moglie era consapevole che un’altra persona mi stava succhiando il cazzo. A quel punto non riuscivo più ad essere razionale e mi abbandonai a quel gioco nuovo per me, ma assolutamente inaspettato. Mi moglie continuò con le sue effusioni. Mi baciò sulle labbra con una veemenza e passione inusitata, cominciò a scendere fino ad arrivare anche lei sul mio cazzo che stava per scoppiare da un momento all’altro. Lo prese in bocca anche lei e se lo scambio con la “compagna” di giochi, prima una e poi l’altra. Cominciò ad uscire un po’ di umore dal mio glande. Mia moglie se ne accorse: “no caro resisti, dobbiamo godere tutte e tre insieme”. Mi lamentai che stavo scomodo legato come un salame. Si fece promettere che comunque non mi sarei tolta la benda e quindi mi liberarono sia i piedi che le mani. Rimasi sempre sdraiato sul dorso. Parlava solo mia moglie, dall’altra persona nè una voce, nè un gemito. Ecco che una mi salì sopra a cavalcioni e si infilò il cazzo nella fica. Non era quella di mia moglie, lo sentivo dal movimento che cercava di imporre, l’altra si mise sulla mia faccia dandomi la figa da leccare. Questa si che era mia moglie, l’odore della sua figa era inconfondibile. Leccavo con avidità, mentre l”amica mi montava e aumentava il ritmo sempre di più. Pur non vedendo la scena avevo capito che le due donne stavano una di fronte all’altra e si baciavano e carezzavano, mentre continuavano una a montarmi e l’altra a farsi leccare. Venimmo tutte e tre contemporaneamente, mia moglie a gridare come una pazza, io con un lamento soffocato dal suo peso e un prolungato godimento gutturale annunciò l’orgasmo della nostra ospite. Caddero tutte e due sul letto liberandomi del loro peso. Mi rilassai.
Ripensai al godimento dell’ospite. Quel suono era lo stesso di …. mia cognata che avevo sentito qualche ora prima, ma certo l’ospite era mia cognata. Avevo capito il gioco delle due sorelle: avevano organizzato tutto loro. La cosa la tenni per me, ma ormai non ero più turbato: vi piace giocare e allora continuiamo a giocare.
Mi rigirai sul letto, palpai le due donne a fianco a me scartai quello di mia moglie e mi diressi tra le gambe dell’altra che era mia cognata. Cominciai a leccarla sapientemente, la lingua sulla clitoride, le dita nella vagina. Prima uno, poi due, poi tre; in verticale, quindi in orizzontale. Cominciava a gemere, ma continuava a non farsi riconoscere. Mi fermai di colpo. Cercava di afferrarmi la testa e non farmi allontanare. Invece feci forza e la girai a pancia sotto e cominciai a leccarli il buchetto, era stretto e grinzoso. Feci passare prima un dito poi due dita. Mi misi in ginocchio sul letto la afferrai per le anche, gli puntai il cazzo e glielo infilai nel culo fino alle palle. Emise un grido forte e stridulo: “franco ti prego non muoverti se no mi spacchi tutta”. Mi cognata aveva parlato e quindi si era dichiarata. Feci finta di essermene accorto solo allora: “ma tu sei Carla? A questo punto la benda non serve più”. E me la tolsi. Mi moglie che fino a quel momento sembrava stare in disparte, stava seduta si di una poltroncina che si accarezzava il seno, i capezzoli, la figa.
Ficcato sempre nel culo di mia cognata, mi girai piano piano sdraiandomi sulla schiena e tenendola sempre stretta a me. Stavo fermo con il cazzo piantato e lentamente con la mano cominciavo a pastugnargli la clitoride. Cominciava lentamente ad eccitarsi, il dolore della penetrazione lasciava il posto al piacere. Mi fermai di nuovo. Mi implorò: “ti prego continua! Su ti prego.” “Aspetta” dissi. “Ti piace il cazzo nel culo?” “si che mi piace” “e vuoi un altro cazzo davanti?” “Ecco – dissi – ci vuole un altro cazzo davanti”. Mi moglie capi subito, apri una porta dell’armadio e tirò fuori quel cazzo di gomma che mia cognata aveva usato qualche ora prima. Su dai mettiglielo dentro – dissi io. Si avvicinò alla sorella lo puntò tra le gambe e lo infilò nella figa ormai fradicia di umori, entro tutto intero in sol colpo. Poggiò inoltre le labbra alla clitoride e comincio un movimento sincrono. Con una mano muoveva il vibratore dentro e fuori e lo roteava, con la lingua succhiava. Io ripresi i movimenti e gli infilai il cazzo sempre più dentro. Cominciai a insultarla: ti piacciono due cazzi è vero? Ne vuoi un altro in bocca da succhiare è? Dillo, su ripetilo, dillo che sei una porca, che ti piace il cazzo di tuo cognato. Non si trattenne più. Rivoltò le orbite in alto, cominciò a rotearle, gridava, urlava, gemeva. Venni anch’io con urlo bestiale “prendilo tutto nel culo, troia di una cognata”. Da quel giorno passammo un estate indimenticabile, intervallata dalla settimana di ferie che la cognatina si prese con il proprio fidanzato.
34
6
16 years ago
marlos156714, 48/48
Last visit: 8 years ago -
Cose turche....1
Mi ero da poco avvicinato ad internet, fino a quel momento non che fossi stato un santo ma certe cose pensavo esistessero solo nella fantasia, ignorando che a volte la realtà è più fantasiosa di ogni fantasia.
Un giorno navigando qua e la, mi imbattei in un sito web un pò particolare almeno per l'ItalianGentleman71 di quel periodo, trattavasi del più grande sito web internazionali per l'incontro tra persone ovunque sparse nel mondo, dalla cultura e quindi dalla fantasia diversa dalla mia che ero un normale ragazzo di provincia.
Così un pò per curiosità un pò per migliorare il mio inglese iniziai a mandare messaggi qua e la, chi mi chiedeva soldi, chi mi chiedeva viaggi, chi mi raccontava di tragedie familiari chi di corne coniugali, stavo quasi per alzare bandiera bianca, quando mi arrivò la risposta di una donna, turca, di cui non conoscevo nemmeno il volto che invece mi offriva, mi offriva di incontrarla a Milano, in un suo viaggio di lavoro.
Il viaggio si sarebbe tenuto un paio di mesi dopo il nostro primo contatto, ed allora iniziammo a chattare tutti i giorni, cercando di capire a che punto potesse arrivare il nostro feeling, e più scrivevamo più le nostre menti si attraevano, i nostri corpi no del resto erano lontanissimi e sconosciuti.
Per la verità anche lei mi era sconosciuta, mi diceva di essere una segretaria di un'azienda alimentare, in Italia per la ricerca di un vaccino, ed io le credetti al punto da fornirle molti contatti di lavoro, ma lei un giorno mi disse che desiderava un altro tipo di contatto, voleva che le organizzassi durante il viaggio qualche incontro con qualche bella coppia, li per li rimasi un pò perplesso, era la mia prima volta e non conoscevo per nulla tale mondo, ma non mi persi d'animo e mi misi alla ricerca di quanto dalla turca desiderato.
Così riempii il web di messaggi del tipo "Giovane coppia inesperta, incontrerebbe per amicizia ed altro, coppia culturalmente adeguata" per la verità i primi giorni furono una delusione immensa, singoli che offrivano di tutto di più, foto stomachevoli almeno per me che ero etero fino alla punta dei capelli, ma poi iniziarono ad arrivare anche belle email di persone apparentemente normali che ai centimetri del pene anteponevano i centimetri della materia grigia.
Ovviamente tale materia grigia richiedeva almeno una foto di entrambi perchè anche l'occhio vuole la sua parte, e così lei che fino a quel punto era restia a mandarmi una foto, sarà perchè era arrivato il momento sarà perchè non voleva perdersi tale conoscenze da me descritte interessantissime che si decise e mi inviò un paio di foto.
Aprendole rimasi sorpreso, da tanta grazia, da tanta eleganza da tanta classe, non perchè non gliela riconoscessi fino ad allora, ma perchè da provincialotto, pesnsavo che tanta fantasia erotica, tanta perversione, tanta libidine potesse celare una donna bella si ma con meno classe, ed invece fu allora che iniziai a credere in prima persona che le donne più eleganti sono più libidine hanno, più classe mostrano, più la loro fantasia erotica è sviluppata, e trattasi di complimento, un grande complimento almeno per me che mi conosco.
I giorni passavano, e l’incontro con la turca e con le cose turche si avvicinavano, lei continuava col dirmi di essere una segretaria, e mi chiese di trovarle un albergo economico in zona Duomo, io ingenuamente ma anche perchè la disponibilità me la riconosco, le inviai una decina di indirizzi da passare alla propria azienda per la prenotazione.
Mi misi in treno e dalla natia campania, lasciando il sole mi addentrai nella nebbia padana, per la verità le idee gia erano gia confuse per cui la nebbia dal finestrino del treno nemmeno la notai, ma come diceva Toto c’era ed anche abbondante. Nebbia o non nebbia mi ritrovai alla stazione centrale di Milano, di buon mattino, la chiamai e mi comunicò l’indirizzo dell’hotel.
Appena arrivai in prossimità dell’edificio, scorsi 2 bronzi di Riace sull’uscio dell’hotel, al che pensando alla segretaria ed alla richiesta e ricerca di un hotel economico, pensai tra me e me di aver sbagliato indirizzo, e così chiesi ai bronzi di Riace se quello era l’hotel tal dei tali, alla loro risposta affermativa mi avvicinai alla reception e chiesi se la turca era in camera, mi passarono il telefono e lei mi disse di salire che poi mi avrebbe spiegato tutto.
Chiesi il numero della camera e la receptionista mi svelò che trattavasi di una Suite, non sapevo se credere ai miei occhi o se chiedere una bacinella d’acqua fredda per svegliarmi, decisi di credere ai miei occhi e mi avviai verso la camera, bussai e lei in un elegantissimo pizzo nero da cui si scorgevano giunoniche tutte le pretuberanze mi apri e mi diede un bacio che ancora oggi a distanza di 5 anni ricordo, non perchè non ne avessi mai avuti ma perchè in tale contesto non mi era mai capitato di averli.
Non era la segretaria ma la figlia del titolare di una multinazionale alimentare, non era un hotel 3 stelle ma uno 5 stelle lusso, l’unica cosa che era rimasta tale e quale nella trasposizione dal mondo virtuale al mondo reale, era la sua allegria contagiosa, la sua classe e la sua eleganza, ma anche la sua libidine e la sua infinita fantasia erotica, visto che la seconda cosa che mi chiese fu dell’incontro con l’altra coppia.
L’altra coppia era milanese, lui avvocato, lei commercialista, lui cinquantenne, lei un paio di anni in meno, li chiamai al telefono e fissammo un’appuntamento per la sera stessa presso un locale del centro, e mi avviai verso il bagno per farmi una doccia, lasciando lei sul letto a guardare la TV.
Mentre l’acqua fredda mai desiderata come allora scendeva sul mio corpo, e mentre la schiuma lo copriva, tra tanto gelo, sentii un bollore, erano le sue mani, che bramose di desiderio avevano afferrato il mio pene ancora incredulo di tanta grazia, grazia che scostando la schiuma dalla cappella, se lo portò nella sua bocca bollente, subii uno shock termico nel passaggio dall’acqua gelida alla bocca bollente, che il pene si gonfiò come mai avvenuto prima, e più si gonfiava più la sua lingua mulinava sulla cappella, gia pronta per esplodere dopo pochi minuti.
Per evitare tale frettolosa venuta, ma soprattuttoper gustarmi più a lungo tale realtà che pochi secondi prima sembrava solo fantasia, tolsi il pene dalla sua bocca, e la sua lingua che mulinava la cappella con tanta avidità inizio a mulinare la mia lingua altrettanto avida di peccato.
Andammo avanti qualche minuto il tempo che la cappella ritornasse sulla terra, ritornasse alla razionalità dopo essere impazzita di piacere, poi lei seminuda si calò nella vasca, sedendosi sulle mie gambe, con la sua schiena profumata sul mio addome pregno di acqua, sudore, schiuma, bollore.
In quella posizione il pene e con esso la cappella, ritornò ad impazzire, andò alla ricerca della fighetta iperbagnata, e una volta trovata l’entrata lì rimase in un dolce sfregamento in cui l’acqua diventata bollente faceva da lubrificante, per rendere la danza più agevole, più piacevole.
La danza che aveva gia vissuto alcune soste forzate, alcuni sussulti da ottavo grado della scala Richter sia sussultori che ondulatori, stava per fermarsi definitivamente, ma lei si voltò e mi disse “guarda che oltre la fighetta c’è di più” e così tolse il pene gli diede una ulteriore umiditura, qualora tutta l’acqua ed il suo miele che sgorgava a fiumi facendo traboccare il liquido dalla vasca non bastasse, assunse la sua posizione preferita e si lasciò penetrare proprio lì dove l’accesso è vietato per molti ma non per tutti.
La cappella incredula di tanto ben di dio, iniziò il suo movimento ondulatorio per cercare di esplorare questo nuovo e sconosciuto paradiso terrestre, più si addentrava nei meandri più la proprietaria di tale eden godeva della visita di tanto gradito esploratore, e più la proprietaria godeva più all’esploratore sembrava di impazzire, ma la proprietaria conosceva bene il proprio giardino, al punto da comandare le danze non sbagliando un passo, era talmente avbile che nonostante ormai l’esploratore stesse per cedere, riuscì ad afferrare in tempo il pene a portarselo alla bocca ed a fare esplodere la cappella li dove da lei desiderato.
Bevve tutto quello che c’era da bere, e quelle poche gocce rimaste a galleggiare sull’acqua furono la meta dei suoi ultimi sospiri delle sue ultime movenze, ritornammo, in camera da letto, ci mettemmo a letto, abbracciati l’un l’altro nell’attesa della sera, della coppia, che vi racconterò nella prossima puntata....continua
24
3
16 years ago
ItalianGentleman71,
37
Last visit: 14 years ago
-
Elenatgirl con coppia di napoli
..era un po’ di tempo che non avevo molta voglia di essere Elena, le troppe finte coppie e i tanti singoli che si pensano furbi mi avevano un po’ stancata.Cmq un giorno vado a casa di una mia grande amica e iniziamo guardare delle calze dei vestitini e pian piano mi riprende il desiderio di essere Elena. Lei mi da delle splendide calze , anche un paio tra le mie preferite autoreggenti con riga dietro. Bhe appena arrivo a casa le provo ed Elena prende il sopravvento ancora su di me.
In quei giorni dovevo recarmi a Napoli per lavoro e non avevo ancora provato a contattare nessuno, quella sera in autoreggenti seduta sul mi letto inizio a contattare alcune cp che sembrano avere un profilo interessante.
Il giorno dopo appena torno dl lavoro vado a controllare su desidera la mia posta..trovo alcune risposte, alle quale a mia volta rispondo e considerato che sarei partita il giorno dopo chiedo e lascio contatto telefonico.
Dei tanti contatti già quando si passa al cell , c’è la prima selezione tra le cp vere e quelle false.
Cmq mi colpisce particolarmente una cp con la quale ci sentiamo al cell, non ci crederete risponde una lei!!! Mi dice di essere intrigata da me e che ne avrebbe parlato al suo lui per vedere di combinare. Ed è cosi, quando ci risentiamo capiamo che l’incontro è fattibile. (vedete cp finte o indecise, quando si ha la voglia o la volontà d’incontrare basta poco e ci si capisce) chiusa questa parentesi ritorno sul mio racconto. Io sono arrivata a Napoli cerchiamo di metterci d’accordo d’accordo sull’orario e quando sono in hotel chiamo Rosaria per dirle dove sono con precisione.
Mi preparo, ho poco tempo ma spero di essere bella. Il lui di nome marco, non è poi convintissimo mentre Rosaria si, spero che sia una cp intelligente….ormai ci siamo stanno arrivando.
Io indosso una gonna nera stretta e una giacca nera, sotto porto un corpetto nero pizzettato collana di perle lunghe le autoreggente con la riga dietro slippini sgambati e decoltè nero.
Bussano eccoli! Il tempo di mettermi il profumo e apro la porta…i momenti prima di aprire sono pieni di adrenalina.
Buonasera, li faccio entrare eccoci siamo noi, bella coppia! Ci accomodiamo al tavolino facciamo 2 chiacchiere mi fanno im complimenti e io li ricambio si vede subito che hanno una bella intesa…lui vestito in jeans e maglietta nera, lei gonna stivali e maglietta nera. Sembra che ci piaciamo ma essendo per loro la prima volta con una trav io cerco di starmene tranquilla, poi marco inizia a farmi dei complimenti mi chiede di alzarmi per vedermi bene.. e mi dice che sono proprio una bella donna, questo è un bellissimo complimento!
Poi quasi sorprendendomi, dice bhe allora se volete..iniziate…io e Rosaria ci guardiamo un po’ stupite ma eccitate…marco si alza ci alziamo anche noi femminucce e lui ci avvicina .
Siamo una di fronte all’altra…e iniziamo a giocarellare. Lei si toglie la maglia wow che bel seno..che inizio a leccare tanto che subito le diventa un capezzolo duro duro..mmmm.
Si toglie la gonna e rimane in stivali e autoreggenti ..allora io tolgo la giacca e marco che intanto si era spogliato vuole che sia rosaria a togliermi la gonna. Lo accontentiamo..mi piace che una lei mi spogli.
Continuiamo io e rosaria a lesbicare un po’, mentre marco guarda e inizia a masturbarsi.
Mi siedo sul letto avvicino il seno di rosaria alla mia bocca e lo lecco tutto.. si sente che inizia a mugolare.. mentre marco le stuzzica la fighetta che inizia a bagnarsi ben bene…
Ora si avvicina anche marco a me…col suo cazzo ormai vibrante in aria…lo prendo in mano e mentre lui sta pomiciano con rosaria e le tocca la fighetta io lecco i capezzoli .
Rosaria ora lecca il cazzo di marco wow ci sa fare…io gli lecco le palle e metto intorno al suo cazzo la mia collana di perle, che scena da porno di classe!
Ora Rosaria sta sdraiata sul letto con marco fra le cosce a leccargli la figa…mentre il mio cazzo è finito nella bocca calda si rosaria, ora è la mia bocca che spompinare marco…in piedi sul letto ed io seduta….e rosaria che me lo prende in bocca. marco inizia a scoparsela.. mente io la lecco tutta….si sente che sta per godere….Wow c’è proprio un bel feeling. Non ci crederete ma all’improvviso anche marco inizia a spompinarmi , sono entrambi a leccarmi il cazzo …wow. Ma voglio il cazzo di marco…mi piace in bocca….cosi lo spompino….ma non lo faccio venire e lo passo a rosaria ……mentre marco mi offre la figa di rosaria…cosi da scoparmela.
Wow che figona, calda…la scopo e lei spompina suo marco…sta per godere mi chiama troia siiiii adoro chi mi chiama troia.
Mentre la scopo lei mi chiama troia e marco mi incita a sfondarla…mi gira dietro e mentre io scopo lei lui si avvicina al mio culetto strofinandosi allo stesso ritmo prendendomi per i fianchi come se mi scopasse. Lei viene e allora prendo in bocca il cazzo di marco…lo spompino da urlo…fino a farlo scoppiare di piacere! Poi dolcemente iniziamo a lesbicare io e rosaria…mi vuole scopare…mmmm ssii, siamo proprio due lesbiche le dico metre marco dice siete due troie…brave….che porche che siete..in effetti lo siamo…Rosaria si mette alla pecorina e la scopo sculacciandola,fino a venire…le piace il cazzo in reggicalze…scoppio pure ….
Che bella serata, tutti soddisfatti e contenti, ci salutiamo ovviamente con la promessa e la voglia di rivederci..
Ps volevamo fare delle foto ma poi presi dalla foga…cmq noi le abbiamo ben impresse nella nostra mente…peccato che voi non possiate vederle…ma magari presto ne arriveranno..
ah diemnticavo quella sera sono usicta a cena, sotto mi son lasciata l'intimo dell'incontro....sentivo ancora il loro profumo.
11
4
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
la nostra prima volta
la nostra prima volta tonino e paolaPrima di raccontarvi la storia vi descrivo un pò la situazione.Io e mia moglie abbiamo la stessa età .Mia moglie, fisicamente non è messa male, è alta 1e70, ha gli occhi marroni, capelli castani, ha delle belle labbra carnose, un culo da favola.Io sono sempre stato un marito abbastanza geloso e mia moglie fedele, non mi ha mai tradito fino a…Un giovedì pomeriggio eravamo a casa e riceviamo una telefonata da un mio amico e sua moglie, ci avevano invitati per il sabato sera a cena a casa loro, mi disse che eravamo invitati io e mia moglie e un altro nostro amico, che è single.Sabato sera ci presentiamo a casa del mio amico.Mia moglie aveva un vestito nero un po’ scollato che gli arriva appena sotto il sedere, e sotto un reggiseno nero e un perizoma anch’esso nero.Ricapitolando a cena dal mio amico eravamo, i padroni di casa, io e mia moglie e un nostro amico.Mangiammo e dopo cena i nostri discorsi si spostano sul sesso.Io e mia moglie eravamo seduti uno difronte all’altro al tavolo e vicino a mia moglie il nostro amico single, avevo bevuto un po’ troppo e andando da mia moglie gli tirai fuori un seno dal vestito per farlo vedere ai presenti, ma mia moglie mi rispose con uno schiaffo e mi risiedetti al mio posto.Dopo qualche minuto feci caso che mia moglie era un po’ strana, come se da sotto il tavolo la stessero toccando.Buttai a terra la mia forchetta cosi che con la scusa di raccoglierla avrei visto cosa succedeva a mia moglie.Cosi feci e con mia grande sorpresa vidi le mani del nostro amico dentro la figa di mia moglie.In un primo momento volevo vedere fino a che punto sarebbero arrivati senza che io li dicessi niente e cosi me ne andai in bagno, anche perché non mi sentivo molto bene, visto la quantità di vino che avevo bevuto.Mentre ero in bagno tornai un po’ in me stesso e cosi uscendo ero deciso a fare una scenata se la situazione non fosse cambiata.Una volta di là vidi mia moglie completamente nuda sul tavolo, che era tenuta ferma con le gambe aperte da luisa e suo marito gli teneva le braccia ferme mentre Sandro le leccava la figa.Mia moglie si dimenava cercando di liberarsi da quella violenza se cosi vogliamo chiamarla.Io intanto ero rimasto immobile sulla porta, poi vidi che piano piano mia moglie ci prese gusto e cominciò cosi anche a gemere dal piacere.In quel momento non sapevo cosa fare se intervenire o fermarli, optai per quest’ultima.Per essere sincero il mio cazzo si stava indurendo a quella vista e cosi mi sedetti su un divano cominciandomi a toccare il mio pacco.Mia moglie ormai si era lasciata andare sempre più e non c’èra più bisogno che la tenessero ferma.Cosi mentre tirai fuori il mio cazzo per masturbarmi mia moglie e il single si misero a 69, mia moglie mentre succhiava mi disse: guarda come lo spompino bene.Intanto si erano spogliati anche gli altri due miei amici enzo e luisa e avevano cominciato a scopare anche loro.Mentre mia moglie continuava a spompinare, io ero già venuto due volte.Poi cambiarono posizione, mia moglie si sdraiò e Sandro gli fu subito sopra, pompandola sempre più forte, cosi che mia moglie venne, mentre io continuavo sempre a masturbarmi.Poi cambiarono ancora posizione Sandro sotto e mia moglie sopra e qui venni per la terza volta e anche mia moglie rivenne, non l’avevo mai vista cosi tanto godere e venire due volte nel giro di poco tempo.cambiarono per la terza volta posizione, mia moglie a pecora lo prese in figa e venne cosi per la terza volta, mentre Sandro la riempiva di parolacce, come vacca, troia ecc, e mia moglie ne era eccitata.Mentre era a pecora vidi il tavolo pieno di umori di mia moglie.Sandro venne per la prima volta e sborrò sul buchino del culo di mia moglie.Nel frattempo enzo stava impalando in figa sua moglie luisa.Sandro spalmò per bene il suo sperma sul buchino del sedere di mia moglie, poi ricominciarono Sandro la pompava prima piano e poi sempre più forte fino che mia moglie rivenne un’altra volta e cominciò cosi a gemere dal piacere tutto questo mentre io continuavo a masturbarmi.Poi il mio amico enzo fini di scopare sua moglie e aspettò per sborrare su mia moglie, finì anche Sandro di scopare e cosi quando finì, enzo gli venne addosso e Sandro gli venne in bocca e mia moglie la ingoiò tutta senza neanche perderne una goccia.dopo mia moglie e luisa mi portarono in camera da letto in assenza di sandro ed enzo mi scoparono per tantissimo tempo non ricordo quanto senza che io facessi niente dovetti subire le loro voglie e basta, senza fiatare.quando ne uscimmo trovammo sandro con il cazzo di enzo in gola e viceversa cosi venni a sapere quello che mia moglie già sapeva da tempo, oggi di tanto in tanto luisa ci viene a trovare. cioè quando enzo e sandro passano qualche ora insieme
9576
0
16 years ago
tonino e paola,
34/34
Last visit: 12 years ago
-
Timidamente violento
Che strana sensazione , sto andando a Torino e so di incontrare una bella persona , gentile , disponibile e molto sottomessa . Sono settimane che ci sentiamo in chat , che ci scriviamo e-mail ed ora vado a conoscerla meglio , e' la prima volta che ci incontriamo . Nella mia testa passano un turbinio di pensieri . Ho sempre creduto di essere una persona timida , accomodante , talmente accomodante che mi reputavo remissiva . Tanti amici e colleghi di lavoro e anche parenti pero' mi hanno sempre detto che sono una persona decisa , che ho carisma . Sara' vero? Fantasie probabilmente , non mi conoscono cosi' bene come dicono . La mia ex moglie poi mi diceva sempre che io la avevo completamente sottomessa psicologicamente , che l'avevo schiacciata come una pulce , che la avevo fatta sentire come una schiava . Io ci ho sempre riso e la mia risposta e' sempre stata : 'ma che diavolo dici , ma se ti sono sempre stato ad ascoltare e ti ho sempre consigliato quanto ritenevo giusto e piu' adatto a te' .
Pero' anche questa ragazza di torino , parlando e scrivendoci mi aveva detto che si sentiva la mia personalita' anche solo in una frase , sentendo la mia voce al telefono : Ma quante cazzate penso , e' che probabilmente uno pensa di sentire quello che vuole sentire , che crede di trovare quello che vuole trovare . Pero' eccomi qui sull'autostrade per torino , finto master ad incontrare la sua schiava . La sua schiava che l'aspetta per essere torturata con amore , per godere delle frustate del suo master , per sentirsi sottomessa e umiliata . Che strana la vita e mi chiedo : saro' all'altezza?? riusciro' a soddisfare la mia schiava ? appaghero' le sue aspettative ??? Mi restano circa 30 minuti e poi arrivo , l'incontro e' in una grande piazza con grande parcheggio , molto verde , in una calda e umida giornata di agosto nella periferia di una Torino semideserta . Posteggio ed eccola che puntualissima , anzi direi anche con un po di anticipo , mi aspetta seduta sulla panchina di fianco alla cabina telefonica come d'accordo . Penso : strano per una donna essere 10 minuti prima dell'orario concordato li' , al suo posto ... ma poi mi rispondo , probabilmente naturale per una schiava . (continua)
11
1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Una vacanza diversa (donne vogliose)
Nessuno in quella casa aveva l’abitudine a chiudere la porta neanche quando andava in bagno e così poteva facilmente capitare di entrare e trovarlo già occupato da qualcuno ed era proprio quello che successe a Carlo quella mattina. Era entrato per fare una doccia e ci aveva trovato Roberta con la grossa figa ben aperta che pisciava tranquilla con le mutandine ai piedi. Vedendo il ragazzo indeciso lo chiamò “Resta, non mi disturbi, avrai già visto tua madre pisciare qualche volta no?” Assolutamente no! Non gli era mai capitato e neanche se lo augurava ma la donna insisteva perché restasse e lui imbarazzato cercava di guardare ovunque tranne che verso la figa da cui usciva il getto fitto, anche se la rapida occhiata iniziale gli aveva messo addosso una strana eccitazione, soprattutto quei grossi seni coperti dalla leggera camicetta lo attiravano visibilmente. La padrona di casa intanto si asciugava la vagina e si abbassava per sfilarsi le mutandine e poi levarsi la camicia. Il ragazzo provò nuovamente a uscire e lei glielo impedì di nuovo “Ma stai qui, insomma…siamo in famiglia…hai già visto una figa per bene?” rideva allargando le gambe e i grossi seni ballavano sotto il naso del ragazzo esterrefatto. “Si certo” disse lui imbarazzatissimo avendo capito che stava per succedere qualcosa che non gli sarebbe dispiaciuto per niente finalmente. “Eri venuto per lavarti, fai pure non preoccuparti per me, non guardo” ma al contrario si avvicinò per accompagnarlo sotto la doccia. Lui aveva ancora la maglietta e lo slip del costume. “Sei davvero un bel ragazzo” nuda davanti a lui gli aveva passato una mano intorno alla vita e lo stringeva contro di sé. Inevitabilmente il suo membro si rizzò completamente. “Sei come Simone, potrei essere tua zia…dai fammi vedere il tuo bel petto, aspetta ti tolgo la maglietta, alza le braccia”. Carlo ricordava bene che l’amico gli aveva confidato di essersi scopato la zia e ora ne stava per avere le prove, certo non era giovane e fresca come Laura ma il suo corpo adulto lo intrigava molto di più ed era ora che facesse qualche esperienza più interessante delle precedenti. Si lasciava fare già tutto eccitato, non se lo sarebbe davvero mai aspettato. “Oh che bel petto…lasciami toccare” mentre gli palpava il petto, la sua figa andava gonfiandosi lentamente “Che bei capezzoli diventano duri sotto le mie dita proprio come i miei” esclamò la donna piena di voglia, tirandogli i capezzoli come se fosse il suo amante. “è morbido il tuo pancino e così caldo” Roberta sapeva di sudore, Carlo sentiva l’odore della grossa figa aumentare d’intensità, quando si muoveva i suoi peli gli sfioravano la pancia senza smettere di accarezzargli il petto. Gli passava le dita sotto le ascelle poi scendeva per i fianchi fino all’elastico del costume. Una mano è scivolata dietro sotto il costume per toccargli le natiche. “No signora, no..” “Si si” ha invece risposto lei incollandosi al corpo del giovane con la figa contro la sua pancia. Poi ha aggiunto “Lo vedi anche lei ti trova bello…sai cosa mi piacerebbe? Che mi facessi vedere il pisello…sei biondo sarà una novità, Simone è così bruno là” si è messa in ginocchio davanti a lui e gli ha abbassato lo slip sui piedi. Gli fissava il pelo biondo. “Sei proprio ben fatto e mi sembra anche che tu abbia una gran voglia…hai la cappella tutta tesa, è grossa, è eccitante, chiamami Roberta o zia se preferisci, ci divertiremo molto insieme” e finendo la frase gli aveva messo il naso tra le cosce e gli leccava la cappella con la lingua di fuori. Carlo abbassa la testa per guardarla tra le cosce aperte e vede la figa ancora più allargata. Le gambe non lo reggevano più. Lei gli afferrava le natiche con la punta delle dita nel solco del suo culo e si è rialzata con il naso bagnato, poi si è aperta la figa con le dita e gli ha sfiorato la cappella con il clitoride e ogni tanto spingeva in avanti con la figa fradicia. Si apriva senza difficoltà “Vedi com’è bello” ma furono interrotti sul più bello da un rumore di passi e lei lo lascia così uscendo dal bagno. Due secondi dopo entra Francesco mentre Carlo nudo cercava di nascondersi sotto la doccia. Cercava di comportarsi nel modo più naturale possibile in realtà aveva paura di farsi scoprire eccitato per la presenza della moglie. Quello che ancora non poteva sapere Carlo era naturalmente che la visita di Francesco nel bagno non era propriamente casuale…se doveva far scopare la moglie anche con il giovane ospite, lui voleva valutare la scelta per eccitarsi all’idea. “Allora mio caro Carlo tutto bene?” “Si si signore” “Mi lavo mentre fai la doccia, non ti disturbo vero?” “No no” risponde il ragazzo mentendo. Era ancora eccitato dalle carezze della moglie ma Francesco sembrava non badare alla sua erezione. Per rendere il tutto più naturale e magari complice Carlo iniziò a lavarsi senza chiudere la tenda. Lui lo vedeva e Carlo lo guardava. Francesco si levava il costume restando completamente nudo. Iniziava a insaponarsi su tutto il corpo senza pudore anche fra le cosce scappellandosi per bene l’uccello mostrando bene al ragazzo quello che faceva, poi si è insaponato il solco del culo sfregando energicamente e socchiudendo gli occhi. Carlo si lavava facendo finta di niente ma era eccitato. Francesco si siede per asciugarsi l’uccello masturbandolo un po’ con l’asciugamano. Finita la doccia Francesco era ancora là a cosce aperte che si asciugava, spalancato e osceno. “Bene, so che Simone ti porta a conoscere le sue amiche “ gli disse strizzandogli l’occhio da uomo a uomo. E finalmente Carlo si sente sollevato, almeno lui non gli ha proposto nulla di strano. Rimasto solo nel bagno però non ha potuto resistere alla tentazione di stringersi il cazzo il più forte possibile tra le mani e in pochi secondi completare l’orgasmo interrotto da Roberta. Sborrava pensando alla figa della donna al suo calore sulla sua cappella.
Ramona e Tina, due amiche di Simone erano passate a prenderli per passare il pomeriggio al mare. Erano tutte e due ricce con i capelli lunghi. Ramona era magra e slanciata e sedeva in auto accanto a Simone mentre Tina più in carne era seduta dietro con Carlo. “Come lo trovi il mio amico, Tina?” ha chiesto Simone. “è bellissimo” e Carlo arrossì per il complimento, le cose si mettevano bene pensò, quelle due tizie sembravano due belle viziose e non si aspettava che fossero le ragazze a fare le prime mosse e quando Tina gli posò una mano sulla coscia non si ritrasse. Simone lo guardava e gli faceva l’occhiolino nello specchietto retrovisore. Carlo era timido e non osava parlare. Le ragazze invece erano delle gran chiacchierone e molto intraprendenti. La mano di Tina saliva lentamente sulla coscia del ragazzo. Simone doveva averla istruita bene sulla sua situazione di ragazzo timido e inesperto. Carlo cercava di guardare il paesaggio per distrarsi dalle idee che gli venivano in mente ma che gli facevano gonfiare il costume. Tina aveva dei pantaloncini molto larghi e lui le poteva intravedere la figa. Non aveva né slip né il costume e ogni tanto si grattava là parlando come se tutto fosse normale e previsto. Arrivati alla spiaggia deserta Simone si è messo immediatamente nudo e così pure le sue amiche. “Su Carlo, fai come noi, siamo soli qui” gli aveva gridato Simone e vedendolo impacciato rincara la dose “Non fare il bambino, sei un uomo” si è messo dietro di lui e gli ha tolto la maglietta. Era già eccitato per quei tre corpi nudi e si vedeva dal costume. “Bisogna togliersi anche il costume” ha gridato Tina ridendo “Qui facciamo il bagno così” “D’accordo ragazze adesso lo fa” ma precedendolo gli aveva tirato lui stesso giù il costume. Ora anche Carlo era nudo davanti a loro, lo guardavano tutti e non voleva fare la figura dello scemo così rosso in viso si è abbassato per sfilarsi il costume. Lo spettacolo sembrava piacere soprattutto a Tina, la sua figa si gonfiava a vista d’occhio. Simone stendendo l’asciugamano le passa vicino e le pizzica la figa ridendo “ Ehi mi sembri eccitata…è Carlo che ti fa quest’effetto? è biondo scommetto che non ne avevi mai visti, ha un bel cazzo duro” “Si è bello” Carlo era sempre più imbarazzato e andò a sedersi vicino all’amico stringendo le cosce per nascondere l’erezione. Le due ragazze invece erano sedute di fronte e al contrario cercavano di nascondere il meno possibile aprendo al massimo le gambe, avevano delle grosse fighe e dei seni enormi. Quella di Ramona sembrava più carnosa, Carlo si trovò a confrontarla con quella di Laura e si disse che era più eccitante perché così aperta le si vedeva subito il clitoride. Stava iniziando a sentirsi a suo agio anche lui. A quel punto Simone si alza e si mette a pisciare davanti a tutti continuando a parlare e nessuno ci faceva caso. Si è scrollato l’uccello e si è buttato addosso a Ramona per giocare, in un secondo se l’era messa sopra ridendo e facendola sedere sul suo pene. “è tanto che non ci vediamo eh…mi sei mancata Ramo” Carlo sentiva tornare l’imbarazzo nel guardarli così, lui le passava la lingua sulle labbra e dondolava le natiche per incollarle meglio il grosso uccello. Si vedeva bene che lo aveva duro e ritto contro la figa socchiusa di lei. Carlo continuava a stringere le cosce per nascondere l’erezione a Tina che lo guardava con sempre più interesse. “Dai prenditelo dentro sento che lo vuoi” Simone si prendeva l’uccello enorme in mano e glielo ha infilato dentro in un sol colpo completamente nella fica. La ragazza guardava Carlo ridendo “Scandalizzi il tuo amico guarda” “Eppure non è più vergine posso assicurartelo. Aspetta ti faccio vedere il suo cazzo” Simone esce dall’amica con l’uccello durissimo e si avvicina a Carlo per aprirgli le cosce. Carlo non voleva vedere cosa gli facevano ma sentiva la mano di Simone tra le cosce che gli prendeva il cazzo e lo scappellava. Sdraiato sulla schiena a gambe aperte li guardava fare vergognandosi troppo per intervenire. “Guarda sono io che l’ho sverginato, puoi mettertelo fino in fondo, guarda non mi sta in una mano” diceva Simone stringendogli il cazzo. Carlo era confuso sentiva l’amico fargli una sega ma non riusciva a nascondere l’eccitazione quando lui aumentava il ritmo o gli sfiorava il sedere. “Dai fattelo non chiede altro” ha detto Simone ridendo. Carlo era eccitato come non mai mentre Ramona si stendeva su di lui e gli sfregava il cazzo con la figa ma era così bagnata che scivolava via. Ancora una volta Simone è venuto in aiuto dell’amico, era veramente vizioso e adesso a Carlo le sue tendenze bisex interessavano poco se sarebbero servite a farsi la sua prima scopata. “Hai visto che buco rosa? Non ne avevi mai visti così eh? è bello ritto il tuo uccello e anche i tuoi coglioni sono belli duri” aveva messo una mano dietro le natiche di Ramona e di colpo le ha messo l’uccello di Carlo nella figa. La verga era così lunga e così grossa che arrivava al fondo della vagina della ragazza e i grossi coglioni di Carlo le urtavano sulle chiappe e sul sedere. Tina lo accarezzava sul petto e Ramona se lo cavalcava alla grande, la sua verga scivolava sulle pareti della vagina e le toccava il fondo. Ormai non gli importava più nulla se qualcuno li avesse visti. La sua prima scopata era con due ragazze addirittura, andava oltre ogni previsione. “E quest’altra grossa figa? Bisogna occuparsi anche di lei” Simone si è messo in ginocchio fra le cosce di Tina e ha preso la figa tra le labbra, la colpiva con la fronte sulla pancia sudata nel tentativo di andare più a fondo possibile. Gli altri continuavano a scopare sempre più forte, Carlo stava riempiendo la sua prima figa ed era fuori di se. Ramona lo guardava scopandolo e si piegava in avanti per toccare le chiappe di Simone. Lui ha sussultato continuando a leccare l’amica, era chiaro che Ramona gli avesse messo un dito nel culo. Si vedeva la grossa figa di Tina coperta di peli colare nella bocca di Simone. Lui le manipolava i seni continuando a succhiargliela con foga. Ramona ha iniziato a gridare lasciando il sedere di Simone per non perdere l’equilibrio mentre sentiva lo sperma di Carlo a fiotti in fondo alla figa, la riempiva tutta. Sbatteva ancora più forte con l’uccello che schizzava lo sperma, contraendo la figa per godere al rallentatore. Anche Tina stava venendo nella bocca di Simone. Quando Ramona si è alzata con la fica aperta e grondante di succo, Simone continuava a leccare la figa per bere il suo sugo, gli piaceva troppo si vedeva. Carlo era steso e sfinito con l’uccello molle da cui colavano ancora gocce di sperma. Simone gli è andato tra le cosce si è piegato e Carlo sentiva il suo fiato e poi la lingua sul pisello, se lo è messo in bocca e ha aspirato. Beveva il sugo di Ramona rimasto sul cazzo dell’amico e lo succhiava allo stesso tempo, poi ha sollevato la testa “Allora è stato bello eh?” “Si..” “Vedi a me piace scopare ma quello che preferisco è inculare e soprattutto bere gli umori delle donne, è più forte di me ne vado matto” si è chinato sulla cappella di Carlo l’ha baciata e gli ha dato una gran linguata. Finirono tutti in mare per lavarsi ancora piuttosto eccitati.
Era la prima sera da quando li aveva guardati scopare che Francesco trovò l’occasione di parlare apertamente con il giovane nipote della moglie. Gli stava raccontando quanto lo avesse eccitato tirarsi fuori l’uccello e masturbarsi per loro e approfittò per confidargli che se lui era d’accordo avrebbero potuto tentare qualcosa di simile con la sua ragazza. Simone non era certo il tipo da essere geloso e in fondo questa complicità con il marito della zia gli aveva già portato dei vantaggi, ma non era certo che Laura avesse accettato, secondo lui era un tipo complicato, soprattutto una provocatrice, ci sarebbe anche potuta stare all’inizio, gliene avrebbe fatte vedere di tutti i colori senza permettergli di toccare niente. Francesco propose di convincerla allora anche solo a spogliarsi per loro e magari masturbarsi un po’, mentre loro si sarebbero limitati a guardarla. Simone che aveva vissuto un bel pomeriggio caldo sulla spiaggia senza però godere era parecchio su di giri e accettò. Raggiunse la sua ragazza in camera e attese l’arrivo dell’altro uomo senza dirle nulla. Francesco aveva portato con sé una bottiglia di buon vino sperando di scaldare l’atmosfera e rendere l’incontro più semplice. Strizzò l’occhio a Simone e gli disse di controllarsi che se tutto andava bene non si sarebbero limitati solo a masturbarsi. “Mi raccomando, non venire, facciamole fare il suo show, beviamo insieme e magari ce la scopiamo”. Laura era già sul letto pronta ad esibirsi per i due uomini, il patto con il suo ragazzo era che li avrebbe solo eccitati mentre loro la guardavano seduti sul divano. I due si siedono sul divano come d’accordo, si tirano fuori l’uccello e lo spettacolo comincia con tanto di musica. Laura si dava da fare, scopriva e ricopriva le cosce lasciando intravedere senza concedersi, faceva di tutto per eccitarli senza però eccitarsi veramente anche lei. Simone aveva ragione in proposito e intanto si masturbava piano insieme all’altro uomo seguendo lo spettacolo con scarso interesse. Laura non aveva niente sotto il vestito e proprio quel pomeriggio aveva accorciato il suo cespuglio, i due uomini potevano ammirare i minimi dettagli della fica. Le piccole labbra molto sottili, rosa chiaro che sporgevano dal bordo della fessura. Esibirsi davanti a quei due guardoni la stava iniziando a eccitare si notava dalla comparsa delle secrezioni e il grosso clitoride sbucava ben in vista, i seni a pera si agitavano con eleganza e faceva di tutto per mostrare anche le natiche di quel culetto piccolo e ben fatto. Ora si accarezzava con due mani seguendo il programma concordato salendo dalle cosce ai seni gemendo piano. Per i due uomini l’importante era non venire e ogni tanto Francesco controllava che il ragazzo evitasse di masturbarsi troppo forte. Laura stesa sul letto poggiava un dito sulla fessura gli altri due continuavano a non venire ma godevano delle espressioni preoccupate della ragazza che non vedeva realizzarsi il loro accordo. Era il momento di aggiungere un po’ di alcol alla serata bevendo fu lei ad interrompere l’imbarazzo “Cosa aspettate a venire? Non vi piaccio?” loro la rassicurano e la incitano a proseguire. Lei afferrando la bottiglia inizia a succhiarla come se fosse un pene, continuando a bere iniziava a perdere il controllo e si posava la bottiglia tra le cosce. I due uomini fingendo di masturbarsi a tutta forza si avvicinano al letto e la incitano a essere sempre più oscena. Con il collo della bottiglia affondata tra i peli, si masturbava in piedi ed era chiaro che fingeva sempre meno, aveva l’affanno, le cose stavano andando come dovevano. A un certo punto perché era davvero eccitata, si è sdraiata, ha allargato le cosce e si è infilata il collo trasparente della bottiglia nella vagina. I due con l’uccello in mano erano vicinissimi a lei e hanno spinto il fondo della bottiglia per farla penetrare di più “Non era quello che dovevamo fare, mi sto eccitando troppo smettetela” ma loro le avevano staccato le mani dalla bottiglia e le avevano messe sui seni. Si era arresa. Simone pistonava la ragazza con la bottiglia mentre Francesco saliva sul letto. A ogni colpo della bottiglia si pizzicava i seni. La bottiglia si copriva di umori e lei ora incitava il fidanzato a continuare a masturbarla “Si dai sfondami vai fino in fondo” Francesco eccitatissimo non ne poteva più si abbassa quindi sul volto della ragazza e le sfiora le labbra con i coglioni. Lei sull’orlo dell’orgasmo li prende in bocca e li succhia con tutti i peli continuando a dimenare il bacino sotto i colpi di bottiglia del fidanzato. Quando Francesco le toglie i coglioni dalla bocca lei si arrende “ Fate quello che volete di me, mi piace, continuate, fatemi tutto”. Simone le toglie la bottiglia si spoglia e si stende su di lei per penetrarla “Ah il tuo uccello…lo sento dentro di me” girandole la testa l’altro le ficca l’uccello in bocca, succhiava bene come una maiala palpandogli i coglioni. Simone che non voleva godere per primo si ritira da lei e la sente urlare “Scopatemi ancora” lui le porge la bottiglia di nuovo “ Dai scopati da sola” prendendo la bottiglia con due mani solleva le gambe e se l’affonda con un colpo solo. Gemeva scopandosi “Arriva in fondo…godo…ah si” i due la aiutano a mettersi a quattro zampe sul letto. Simone voleva farselo succhiare e glielo ficca in bocca fino ai peli. Lei gemendo inizia a ciucciare con avidità. Intanto Francesco si stava spalmando l’uccello con il lubrificante. Aiutando Laura a sporgere il sedere le frugava il solco e la fessura con l’uccello poi appoggia la cappella sull’ano morbido e rosa. Lei cerca di protestare viste le dimensioni a cui non è abituata in quel posto ma lui non desiste e sculacciandola forte per abituarla al dolore le dice di spingere per allargare il buco senza smettere di succhiare il suo uomo. Il buco del culo era stretto ma l’uomo riesce a penetrare con forza fino ai coglioni ed ora era lei che collaborava spingendo il sedere per farsi penetrare fino in fondo. Intanto Francesco la masturbava per eccitarla e farla aprire ancora di più. Stretta fra due cazzi belli grossi andava avanti e indietro e si sentivano gemiti e sospiri oltre ai suoni umidi dei corpi che sbattevano. L’inculata è durata poco e sentendo lo sperma spandersi nel suo culo Laura succhiava più in fretta fino a riempirsi la gola di succo. Le colava sperma dalla bocca e dal culo ma non era finita. I due si scambiano di posto. Ora era Simone che voleva incularla. Aveva trovato l’ano allargato e unto di lubrificante ed è affondato con facilità. Laura con l’ano nuovamente pieno continuava a godere e Francesco ne approfitta per ficcarle in bocca l’uccello con il sapore del suo culo. Intanto il fidanzato incollato al suo culo urlava di piacere e si sono svuotati nuovamente in lei a tempo di record. Dopo una ragionevole pausa hanno cercato di prenderla in due nell’ano e nella figa contemporaneamente. Francesco steso sotto si faceva calare la ragazza sul cazzone mentre l’altro le scivolava nel buco stretto sentendo il cazzo dell’altro attraverso il suo corpo. La prima a venire stavolta è stata lei “Li sento bene, tutti e due mi sfondate” e venendo le è scappata qualche goccia di pipì sulla pancia di Francesco mentre i due uccelli le schizzavano insieme nella figa e nel culo.
15
2
16 years ago
joshina,
31/31
Last visit: 7 years ago
-
Era come lo volevo.
Era come lo volevo.
L'avevo visto nelle foto.
Non era grasso, ma era in carne.
Non era vecchio, ma dall'alto dei sui 50 anni mi incuteva il timore dovuto.
Il suo viso.
Quello che noi definiremmo da "Vecchio Porco".
Assatanato, voglioso.
Era uno di quelli a cui non importava se eri donna, uomo o altro.
L'importante era il suo piacere, divertirsi.
E per me l'importante era la sua faccia, il suo corpo e la sua età.
Quella che ha un assatanato, un voglioso quando vede la sua preda.
Quasi la bava alla bocca.
Era divorziato, andava a cercare il sesso per strada senza fortuna troppe volte, e poi trovò me.
Su internet, su un sito, sulla mail, su msn e infine a casa sua.
Mi presentai nel suo appartamento all'ora dovuta.
Non feci in tempo ad entrare in casa che già mi spinse in ginocchio.
La mia testa tra le sue mani.
Il suo membro nella mia bocca.
Avanti e indetro, dentro e fuori.
Non credo provasse piacere dall'atto in se.
Quando dall'avermi nelle sue mani.
Le sue misure non erano asinine, ma non mi interessava.
Volevo solo il suo viso, il suo corpo e la sua età.
"Spogliati troietta".
Non me l'aspettavo così presto.
Ma lo capii.
A Lui non interessava il piacere, a lui interessava avermi.
Era voglioso, da troppo tempo non vedeva una persona pronta a darsi a lui in tutto e per tutto!
Mi spogliò e iniziò a giocare con il mio buchetto, mentre continuavo il lavoro di bocca.
Lo tolse dalle mie labbra, e senza fiatare si prese il mio buco.
Foga, forza, dolore e rabbia.
C'era tutto in quel rapporto, sebbene fosse solo sessuale.
Non so esattamente quanto durò.
So solo che lo tirò fuori e mi venne in bocca e sulla faccia e mi guardò come l'ultimo dei pezzenti.
"Quanto vuoi?"
"Nulla...ho già avuto quello che volevo, il tuo viso, il tuo corpo, la tua età".
14
2
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Una vacanza diversa (emozioni forti)
Inseriamo nel racconto un nuovo personaggio che conosceremo piano piano insieme a voi. Si tratta di Antonio, un amico del sito che ci ha scritto attratto dal nostro racconto...
------------------------------------------------------------------------------------------
Antonio, 27 anni è il nuovo vicino di casa di questa coppia. Ha preso in fitto l'appartamento di proprietà di roberta e Francesco per trascorrere una decina di giorni da solo e in totale relax. in realtà il consiglio gli era arrivato da un amico che gli aveva raccontato della spiaggia nudista là vicino dove si potevano ammirare e non solo splendide donne molto molto disponibili. quello che ancora non sapeva il bell'antonio ma che avrebbe scoperto il giorno stesso del suo arrivo era che non avrebbe neanche dovuto faticare più di tanto in spiaggia per avere qualcosa di molto molto stimolante proprio a portata di mano. il suo appartamente infatti era esattamente di fronte a pochi metri da quello dei padroni di casa e la sua camera da letto manco a farlo apposta affacciava simmetricamente su quella della calda roberta. antonio aveva notato subito quel corpo di donna più grande di lui ma un pò intimorito non immaginava che anche lei aveva notato eccome la sua presenza...tanto che...quella mattina, vedendo che il ragazzo era ancora in casa, roberta decide di dargli il benvenuto spalancando le finestre della sua camera e tornando a letto dal marito senza dare troppo peso allo spettacolo che poteva offrire al nuovo inquilino se lui avesse voluto approfittarne...a letto Francesco si stava facendo raccontare dalla moglie tutte le volte che in passato aveva approfittato delle grazie del giovane e prestante nipote, ora che questo tabù tra di loro era caduto, aveva tutta l’intenzione di godere anche lui di questa situazione perversa ed eccitante. I racconti delle scuse che lei trovava per spogliarlo, manipolarlo e infine scoparselo si mescolavano alle sue fantasie e gli facevano lentamente indurire l’uccello. La rassicurava sul fatto che vederli scopare la sera prima lo aveva arrapato da morire e che non avrebbe fatto nulla per impedire i loro incontri in questa vacanza. Per ringraziarlo della possibilità di scoparsi il ragazzo in tutta libertà, Roberta gli offrì l’occasione di realizzare una sua vecchia fantasia ma prima doveva assicurarsi che la sua nuova preda non perdesse un istante di quello che aveva in mente di fare...si affacciò alla finestra e lo trovò là, bello e sorridente ma ancora troppo vestito per i suoi gusti, iniziò a guardarlo con aria maliziosa e vcatturandolo con lo sguardo lo invitò a mostrarsi. il ragazzo però sapeva il fatto suo ed era certo che se si fosse fatto desiderare avrebbe avutro quella donna completamente a sua disposizione quindi con fare distratto si sbottonò la camicia ma nulla di più. la vista del suo petto villoso, scuro e forte inebriò le fantasie di roberta che avrebbe voluto vedere molto di più ma decise di fare il primo passo e così chiese ad alta voce al marito di accompagnarla in bagno dove si sarebbe lasciata fare passivamente quello che lui sognava da tempo. quell'invito infiammò i due uomini, quello al suo fianco e l'altro di fronte che seguì la coppia cambiare stanza incuriosito di vedere fino a che punto sarebbero arrivati consapevole che lei sapeva di essere spiata e lui no. L’idea di giocare a suo piacimento con la moglie proprio mentre pisciava gli fece venire l’uccello ancora più duro. Era molto tempo che lo eccitava il pensiero di guardarla durante quell’atto così intimo. Arrivati in bagno, fu lei a proporre che avrebbe dovuto fare tutto lui compreso naturalmente spogliarla. Senza perdere tempo le prese l’orlo della camicia da notte e la sollevò sulle sue cosce carnose, passandole le mani sotto le chiappe gliela solleva per abbassare molto lentamente le sue mutandine che trovò già umide, segno che forse quel gioco non era fatto solo per il gusto perverso di lui. Francesco intravede il sesso peloso della moglie che subito scompare tra le cosce chiuse come per dispetto cominciando già a svuotarsi, non poteva ancora vedere ma già il rumore del getto era eccitante da impazzire. Era il momento di proseguire, in ginocchio davanti a lei, nel posto ideale per avere una buona vista le tira giù lo slip fino alle caviglie, fino a sfilarglielo e aprirle finalmente le cosce, facendo comparire il folto pelo nero che si arricciava tra le cosce fino alle chiappe. La colata di pipì attraversava il folto cespuglio bagnandolo, Francesco si avvicina alla fica fino a riceverne degli schizzi caldi in faccia. Lei continuava a pisciare con gli occhi chiusi e la fica a pochi cm dal viso del marito arrapato come un toro per lo spettacolo del pelo umido e l’odore forte del piscio. Avvicina le mani al sesso e affonda le dita nel folto dei peli che cercava di scostare. Le allargava la grossa figa, le piccole labbra rosso scuro che sporgevano all’entrata della vagina e finalmente riesce a vedere chiaramente lo schizzo violento. Annusava da vicino la fica distinguendo l’odore delle secrezioni da quello del piscio bollente. Ipnotizzato dal grosso clitoride che sbucava in cima. Teneva aperta la massa dei peli, scostava le piccole labbra con i pollici. La colata di piscio gli inondava le dita ma non gli impediva di frugare l’entrata della vagina allargandola. Quando Roberta finì anche le ultime gocce restò nella posizione lasciando che il dito del marito le percorresse tutta la fessura dal clitoride all’ano e ritorno. Non le mancava molto per godere a giudicare dalle secrezioni che sporcavano le dita dell’uomo e nulla lo avrebbe fermato proprio ora. La vagina era spalancata, lui ci infilava un dito lentamente facendolo girare e raggiungeva il fondo, era molto calda e continuava a colare non più di pipì ora. Non riuscendo più a resistere Roberta apre di più le gambe spingendosi in avanti e mostrando meglio il sesso. Lui continuava a spingere il dito senza aumentare il ritmo come invece lei avrebbe voluto per venire. Francesco appoggiò la testa sul water per guardarle l’ano al di là del cespuglio di peli pieni di piscio. Ci mette il dito e sente il buchino carnoso ed elastico, le appoggia la punta dell’indice scivoloso di secrezioni e di piscio fra le chiappe aperte e lei andava incontro alla spinta vogliosa come sempre. Le infila il dito nell’ano che si contrae diventando ancora più caldo della figa. Ora le masturbava la figa e l’ano nello stesso tempo e le spingeva la faccia tra le cosce per raggiungere il clitoride con la punta della lingua. La masturbazione si faceva sempre più spudorata con tutte che dita che affondavano nel succo della donna fino a farla godere con le cosce che le tremavano. Ora era lui a non poterne più, si alza e si tira fuori l’uccello e glielo ficca nella bocca aperta. Roberta era troppo debole per succhiarlo ma lo lasciava fare e questo si rivelò per il marito ancora più eccitante. L’uccello scivolava bene grazie alla saliva abbondante, lui la teneva ferma per la testa per scoparle la bocca. Le urtava il mento con i coglioni, era troppo eccitato e non si curò di urlarle “Porca mi fai venire” mentre lei ingoiava completamente tutti gli schizzi di sperma. Alla fine lei prendendo della carta gli chiede di asciugarle la figa ma lui di nuovo in ginocchio invece di usare la carta le incolla la lingua sul clitoride sempre bello duro per pulirla così, prima di passarle la salvietta e rimetterle le mutandine. Tornando a letto, roberta era certa che il suo antonio avesse visto tutto e si dispiaceva solo che anche lui non si fosse mostrato forse per paura o privacy, ma l'idea della sua patta gonfia la rese pazza di curiosità...mille domande le affollavano la mente....come era sotto il nuovo arrivato? Peloso come sul petto? Indossava slip o boxer? e il culo? era forte e tosto come prometteva? Sperava proprio di scoprirlo quanto prima! Francesco pensava che certo il nipote della moglie era un bel ragazzo e anche molto capace a letto ma ce ne voleva di tempo prima che sarebbe diventato così perverso e il pensiero lo fece sorridere tanto da proporre alla donna di ripetere lo spettacolo una delle prossime sere coinvolgendo anche il giovane per rendere la cosa ancora più interessante e naturalmente lei pensò che non si sarebbe trattato solo del giovane nipote ma chissà forse anche al suo nuovo vicino misterioso piaceva quel tipo di giochi...ma come fare per scoprirlo?
--------------------------------------------------------------------------------------
Gli unici che sembravano aver legato meno fino a quel momento erano i due ragazzi, Carlo e Simone. Certo sarebbe spettato a Simone fare il primo passo, Carlo era timido, l’altro era di casa e in più ora si aggiungeva l’imbarazzo di aver fatto godere la sua ragazza. Temeva proprio di non saper uscire da quella strana situazione e invece si sbagliava. La seconda mattina infatti Simone a petto nudo e solo con uno slip molto aderente dal quale sbucava un ciuffo di peli neri si presentò in camera del ragazzo per fare amicizia. Carlo era affascinato da quel ragazzo così sicuro di sé e così piacente. Luccicava di sudore ma aveva un buon odore. “Ehi amico che ne diresti di uscire insieme qualche volta? Ho delle amiche che ti piaceranno! Vedrai sono simpatiche, ma il problema è che scopano male” “Cosa?” Carlo non poteva crederci, non le bastava quella maiala della sua ragazza? Ma poi pensò che se lei andava in giro a guardare altri uccelli era più che giusto che anche lui facesse lo stesso, in fondo erano giovani e si presentava l’occasione che aspettava, il nuovo amico certamente più esperto avrebbe fatto al caso suo. “Si, vogliono solo essere infilate nella fica! Se lo agitano dentro un paio di volte e vengono…quello che c’è di buono è che hanno sempre voglia”. Simone lo stava trattando già come un vecchio amico e parlando si grattava tranquillamente l’uccello scostandosi le mutande. Carlo vedeva benissimo che era duro. Col dito liberava l’uccello di lato dallo slip e se lo accarezzava, Carlo era veramente imbarazzato ma si stava eccitando proprio come il giorno prima con Tom. Scorgendo l’imbarazzo di Carlo, Simone fu costretto a chiedergli in tono confidenziale se non fosse per caso…vergine, l’altro avrebbe voluto mentire per non fare brutta figura ma vedendo che l’amico insisteva confessò abbassando lo sguardo, vergognandosi della sua età. “Caspita! Beh pazienza sistemeremo la cosa” “Ah si?” disse Carlo cercando di mantenere la calma senza avere minimamente idea di quello che l’altro gli stava per proporre. “Beh si, ti svergino io, sarà più semplice poi con le ragazze, quelle se ne fregano, sono delle cagne e rischieresti di fare brutta figura” “Ma cosa vuoi fare?” “Togliti le mutande vedrai, ti sono amico, la prima figa che mi sono fatto è stata quella di zia Roby ed è stato troppo imbarazzante, dai retta a me, meglio fare un po’ di pratica tra amici, ti puoi fidare” “Ma no non voglio” “Su..oh che verginello che sei” e detto questo si era avvicinato, salito sul letto e gli aveva tolto le mutande in un sol colpo. La situazione lo imbarazzava da morire, avrebbe voluto proporre di chiamare Laura per quello ma non sapeva come. “Non voglio Simone”ma l’altro gli aveva già allargato le cosce tremanti e gli ha guardato l’uccello grosso “Figuriamoci se non vuoi, guardati sei tutto eccitato, t’indurisci come un maiale, sei eccitato ma devi esserlo ancora di più, chiudi gli occhi e immagina che sia una donna” gli passava la mano aperta sul pisello facendolo sussultare “Non voglio sei un ragazzo” senza lasciargli il tempo di parlare ancora gli era salito addosso levandogli anche la maglietta. I grossi coglioni di Simone gli dondolavano sotto gli occhi, sentiva il suo odore intimo, era un odore leggero di sudore, un odore di uomo. In quel momento Carlo immaginò che fosse Laura a scappellargli il cazzo come invece stava facendo Simone. Simone si era messo tra le cosce del nuovo amico e gliele aveva scostate. “Pensa a una donna che ti piace e lasciati fare, guarda che è per te che lo faccio!” Recitava bene il suo ruolo di amico disinteressato ma provava visibilmente piacere in quello che stava facendo. Mentre continuava a toccargli il cazzo, Carlo pensava alla grossa figa della padrona di casa. “No, non voglio” ripeteva lasciandosi fare. L’altro gli scappellava l’uccello tenendolo ben stretto tra le dita. Gli pizzicava la cappella, la masturbava dolcemente con grande abilità. “Dai no, quello no” diceva Carlo ma senza muoversi, senza avere il coraggio di aprire gli occhi per incontrare il suo sguardo. “Cavolo che cappella, è grossissima, mi piacerebbe averla così, Laura aveva ragione”. Sapere che la ragazza aveva confidato al fidanzato quello che avevano fatto eccitò terribilmente Carlo mentre sentiva il fiato di Simone tra le cosce. “Sai devo succhiarti, non sei abbastanza duro, c’è rischio che non riesca ad entrare, veramente non mi piace ma bisogna farlo” “No lasciami” provava a dire Carlo mentre l’altro aveva già iniziato a leccarlo. Non glielo avevano mai fatto. Simone gli avvolgeva il cazzo con la lingua lo mordicchiava, lo aspirava, scendeva con la punta della lingua fino al sedere insistendo. Il cazzo di Carlo s’induriva sempre più suo malgrado. Ora gli aveva incollato la faccia al pene e lo aspirava senza fermarsi. La saliva dell’uno si mescolava ai liquidi dell’altro e gli colava sulle natiche, il suo naso gli strofinava la cappella. L’orgasmo era vicino, il ragazzo non riusciva più a trattenersi. Quindi posa la mano sulla testa dell’amico per spingerla più forte sul suo cazzo. Lui però toglie subito la testa dalle sue cosce fermandolo di botto. “Eh no, non devi venire, non ho finito” “Simone…” “Su diamoci da fare”. Si appoggia la punta rotonda della cappella all’entrata del suo culo. Carlo chiude gli occhi vergognandosi di essersi lasciato andare come uno sporcaccione, come un gay…lentamente l’altro si faceva entrare la mazza nel culo. Il piacere è ripreso per entrambi ma sentivano una resistenza fino a quando l’ano di Simone ha ceduto e il piacere è diventato ancora più intenso, il cazzo di Carlo ora esplorava le parti più interne del corpo dell’amico, le frugavano. Simone cominciava a fare su e giù eccitando l’altro sempre di più, con una mano gli solleticava le palle, scendeva più sotto e gli stuzzicava il buco del culo. Di colpo ha contratto i muscoli anali richiudendoli sulla mazza dura di Carlo. Solo nel momento dell’orgasmo Carlo apre gli occhi per guardare Simone che era esaltato nel vederlo godere senza ritegno. Quando iniziava a sentire dolore con una mano ha aiutato l’amico ad uscire dal suo corpo. “Ecco fatto, non sei più vergine, sei un uomo, potremo divertirci noi due…mi piaci proprio.” Il cazzo di Carlo pieno di sperma si stava lentamente ammosciando e aveva attaccato sopra qualche pelo scuro del culo del compagno. L’orgasmo lo aveva svuotato, sfinito, si toccava l’uccello molle con un’estrema vergogna mentre Simone lasciava la stanza per raggiungere la fidanzata che aveva spiato tutto. “Allora ti è piaciuto Laura? Ma ti sei masturbata, sei una sporcacciona!” “Cazzo hai visto come ha goduto?” ha risposto lei ridendo.
14
1
16 years ago
joshina,
31/31
Last visit: 7 years ago
-
Istruzioni generali uso profilo
foto
principale:
per
inserire o modificare la foto principale cliccate CAMBIA FOTO
PRINCIPALE nel MENU UTENTE qui a sinistra
foto
e video nel profilo:
per
inserire foto nel profilo clicca qui sopra il pulsante
INVIA UNA
NUOVA FOTO e segui le istruzioni.
per le immagini puoi inserire file di tipo .jpg .gif .png
.jpeg .tiff
ATTENZIONE!!!
se
sotto la foto vedete questa immagine:
significa
che la foto
è visibile a tutti
se
sotto la foto vedete questa
immagine:
significa che la foto o
video è visibile SOLO A VOI per renderla visibile quindi cliccate il lucchetto che si aprirà.
per
inserire video nel profilo entra nella sezione Video
Erotici SC dal MENU PRINCIPALE e poi clicca in alto il
pulsante Carica Video il video verrà automaticamente
inserito nel tuo profilo.
se hai problemi con i formati video vai nella cartella AIUTO della
sezione video dove trovi il link per convertirli gratuitamente
Amicizie:
se
avete amici nel portale potete chiedere loro di connettervi e vederli
nella vostra cartellina I MIEI AMICI per chiedere la connessione andate
nel loro profilo e cliccate in alto il pulsante Amicizie.
se
andate su un profilo che è connesso con qualche vostro amico
il sistema ve lo dirà così avrete un aggancio per
fare conoscenza!!!
per
qualsiasi problema come ben sapete basta contattarci in PM andando dul
profilo admin oppure scrivendoci una mail all'indirizzo
[email protected]
9445
0
16 years ago
SexyCommunity, 35
Last visit: 17 hours ago -
Maristella
Maristella
Questa storia è un po’ diversa dalle solite che scrivo. Inizialmente era partita con l’essere un racconto sm, poi la trama ha iniziato ad andare alla deriva per conto suo. Spero che vi piacerà comunque. Come sempre resto in attesa di commenti, critiche e suggerimenti.
Di tom [email protected]
Conobbi Maristella (o Mariastella, come fu erroneamente registrata dalla guardia medica la notte in cui fu ricoverata) un venerdì sera, poco dopo l’ora di cena. Mi trovavo all’ospedale per effettuare il consueto giro delle viste. Era l’ultimo della giornata, poi me ne sarei andato a dormire a casa mia. Per altre dodici ore niente più malati, vomito, padelle e degenti in crisi d’astinenza.
Maristella alloggiava nell’ultima sala del corridoio. La sua camera contava due letti, uno era vuoto, l’altro lo occupava lei, rannicchiata sotto le coperte e in un angolo del materasso, quasi provasse vergogna a trovarsi lì, in quel momento e in quello stato. E’ una cosa che capita frequentemente, più frequentemente di quanto si creda; molti ricoverati pensano che la loro malattia sia una sorta di macchia su quella fedina penale che è la vita. Prendono la degenza come un’umiliazione, un loro fallimento personale. Come se una cardiopatia, un cancro o il diabete fossero un crimine da scontare. Cosa angustiasse la ragazza, poi, neppure lo sapevo. Si trovava nel reparto di chirurgia, convalescente per una banale operazione alla mano. Lo lessi nella cartella clinica.
“Buonasera” salutai.
Maristella sollevò impercettibilmente il suo sguardo e mi fissò in silenzio. Pareva un coniglietto spaventato di fronte alla faina di turno. Avrei voluto dirle che non mordevo.
“Lussazione delle falangi…a tre dita” dissi “Adesso sta meglio?”
La ragazza annuì.
Sotto l’impersonale luce al neon dell’ospedale stentai a riconoscerne la bellezza. Maristella mi sembrò una ragazza come tante altre. Non brutta, ma neppure bellissima. Si sarebbe potuta facilmente confondere con la massa.
“Come te le sei procurate?” chiesi.
Lei scosse la testa.
“Le lussazioni, intendo” ripetei “Come te le sei procurate?”
“Non ha importanza” accennò lei, timidamente.
“Beh, potrebbe averne…tu dimmelo, poi lascia giudicare a me. Sono o non sono un dottore?”
“Sono caduta dalle scale”
“Ah…lussazioni insolite, per una caduta dalle scale”
“E’ andata così” disse lei. Si voltò dall’altro lato del letto e rimboccò le coperte fin quasi al naso. Non aveva voglia di parlarne. Per nulla.
“E’ venuto qualcuno a trovarti?” chiesi.
Scosse il capo. No, nessuna visita per Maristella.
“Capisco” conclusi “Ti lascio riposare, allora. Buona sera”
Me ne andai in silenzio, dopo aver riposto la cartella clinica nell’apposita cartelletta ai piedi del letto.
La rividi solo due giorni dopo, poiché il sabato era il mio giorno libero. Mentre entravo nella stanza di Maristella vidi un poliziotto in divisa ed un uomo in borghese appoggiati al muro, proprio di fronte alla porta della stanza. Parlottavano a bassa voce come se non avessero voluto farsi udire dalla ragazza. Parlottavano di un “picchiatore”.
Mi avvicinai per chiedere spiegazioni. In fondo quello era un ospedale ed io un dottore. Nessuno mi aveva avvertito di una visita programmata delle forze dell’ordine.
“C’è qualche problema?” domandai.
“Lei è un dottore?” mi domandò l’uomo in borghese. Avrei compreso poco dopo che si trattava di un ispettore di polizia.
“Sì. Sono un chirurgo. Conoscete la ragazza della 16?”
“Sì”
“Mmmm…dovrei essere messo al corrente di qualcosa?”
Già mi figuravo che l’apparentemente innocua Maristella fosse una specie di criminale incallita, roba da BR o simile…
“Dovevamo fare solo alcune domande alla ragazza” disse l’ispettore. Poi, senza girarci troppo intorno “Quei lividi che ha addosso…crediamo che non se li sia procurati cadendo dalle scale”
“Ah, no?”
“No, lei è un dottore…avrà già visto donne vittime di violenze domestiche”
“A dire il vero no” risposi. Io mi occupo di aprire toraci a furia di bisturi. Smanetto negli organi interni come un cieco che ha perduto una monetina sul marciapiede.
“E’ una brutta storia” intervenne l’altro poliziotto.
“E’ stato il marito?” chiesi.
“Chi altri?” disse l’ispettore, come se quella fosse la cosa più ovvia del mondo.
“L’avete arrestato?” chiesi ancora.
“Senza una denuncia da parte di lei non possiamo fare nulla”
“E lei non apre bocca…” disse l’altro.
“Capisco” dissi “Le avete già parlato?”
“Sì”
“Posso vedere se con me sarà più loquace” conclusi.
“In questo caso buona fortuna” sbuffò l’ispettore “Quella lì ha paura della sua stessa ombra”
“Me ne vuoi parlare? Qualunque cosa tu mi dica, se non vuoi, non uscirà da qui”
Eravamo soli, io e lei. Di fuori, nel corridoio, il Venturini vomitava l’anima davanti alla statua della Madonna. Le infermiere non ne potevano più di raccattare i suoi succhi gastrici. Ormai il loro odore aveva impregnato quel budello dell’ospedale con un tanfo insopportabile. Povero Venturini, rincoglionito d’un ultranovantenne con un Parkinson talmente grave che il suo tremolio lo registrava pure l’osservatorio sismologico dell’Università!
Maristella non diceva sì e non diceva no. Aveva un disperato bisogno di sfogarsi con qualcuno e un’altrettanto grande paura che la costringeva a non farlo. La contraddizione parlava per lei; la sua bocca diceva che non sapeva nulla di mariti violenti, botte e minacce, i suoi occhi pregavano affinché qualcuno condividesse con lei il macigno che fino a quel momento aveva portato in totale solitudine.
Devo dire di non essere un gran conoscitore della psiche umana, in special modo della psiche femminile…ed in special modo ancora della psiche femminile di donne che hanno subito maltrattamenti. Com’è possibile che una ragazza come Maristella si omologhi al ruolo di vittima designata nei confronti di qualcuno che, visto come la mena, sicuramente non la ama? Cosa la trattiene dal denunciarlo? Dal fuggire da quella casa? Dal chiamare un amico, un parente in grado di prendere le sue parti?
Perché intestardirsi ad alloggiare all’inferno, quando la porta d’uscita è lì a due passi? Non lo so e non capisco. Forse teme di non essere creduta e che il caro maritino gliela farà pagare per averlo “sputtanato” in giro? Forse teme una rappresaglia ancora più violenta non appena rimetterà piede in casa?
Fatto sta che Maristella, più la guardo e più mi si presenta come un enigma. E’ una bella ragazza. E’ giovane, carina, capelli lunghi fino alle spalle e occhi nocciola da cerbiatta. Forse un po’ magrolina, per la sua altezza, ma fisicamente tutt’altro che da disprezzare. Conosco ragazzi più e meno giovani che si stenderebbero in una pozzanghera motosa a mo’ di ponte, per non farle sporcare le suole delle scarpe…e invece nulla…Maristella sta col tipo prepotente. Quello dal manrovescio facile. Quello che la rispetta come un Mocio Vileda usato. E, inspiegabilmente, qualcosa la trattiene dal cambiare aria.
Come ho detto, non sono un gran conoscitore della psiche femminile.
A suon di tentativi, comunque, la convinco ad aprire bocca. Perché Maristella non è stupida. Ha voglia di parlare. Di confidarsi con me. Non si fida ancora. Non completamente. Lì per lì non ne comprendo il perché…poi, pian piano inizio a capire. Per lei io sono solo un dottore. Uno che fa il suo lavoro. Non mi sto interessando veramente a lei, lo faccio solo per completare quelle otto canoniche ore di servizio che mi separano dall’andarmene a casa a farmi una doccia. Quando mi sarò fatto dire quel che voglio, per lei non cambierà nulla. Ritornerà dal marito manesco a riprendere tante botte. Allora perché parlare, si domanda lei. Tanto vale tener il becco chiuso e sopportare il clima che si respira a casa. Menata sì, menata e umiliata no.
Ma io non demordo. Le dico che mi sto interessando al suo caso, ma non per dovere professionale. Il giuramento di Ippocrate non c’entra nulla. Le dico che ho un motivo personale per farlo…
Perché è assai bella e perché sono single
…e cioè che quando ero piccolo mia madre…eeeehhhh, quante gliene ha fatte passare mio padre…
Ballista
“E tu cosa facevi?” chiede Maristella “Quando tuo padre…”
“Eh, mi nascondevo, piangevo…le solite cose, insomma” Non ve la faccio lunga. Le racconto un sacco di frottole del menga.
“E’ cominciata qualche settimana dopo il matrimonio”
Le parole le escono di bocca tutte assieme, come se quella fosse una verità scomoda da pronunciare. Una verità che se proprio deve uscire allora tanto meglio se esce in fretta in una sola frase.
Racconta a lungo e io la sto a sentire in silenzio.
Franco lo conobbi al liceo. Era uno dei tipi fighi della scuola, hai presente? Uno di quelli che gira con la giacca di pelle, la moto truccata e risponde male pure ai professori. Rispetto alla media degli altri ragazzi dimostrava quatto o cinque anni di più…noi ragazze stravedevamo per lui. Iniziammo a fare sesso subito dopo esserci conosciuti, subito dopo esserci messi insieme. Anche allora era uno che a letto voleva comandare tutto lui. Non che fosse violento…non come ora, almeno…ma insomma, sapeva quello che voleva e lo prendeva senza farsi troppi problemi. La prima volta eravamo al cinema. Stavamo guardando non ricordo più neppure che film.
Ad un certo punto lui mi dice “Questa merda mi fa dormire. Dai, datti da fare tu…” e mentre lo diceva mi appoggiò la mano sulla nuca e mi spinse la testa verso il basso. Non c’era molta gente, nel cinema, ed era molto buio. Franco mi strusciò la patta dei pantaloni sulla faccia. Mentre lo faceva sentivo il suo membro che diventava sempre più duro.
“Hai mai lavorato di bocca?” mi chiese.
Ed io “No, mai”.
“Ti insegno. Vedrai che ti viene bene”.
Si tirò giù la cerniera con una mano mentre con l’altra continuava a forzare la mia testa sul suo bacino. Mentre lo faceva non mi guardava neppure. Mi stava semplicemente adoperando per godere. Ero uno strumento di piacere, per lui, e niente di più. Il suo pene era già molto duro, quando tirò giù l’elastico delle mutande. Mi schizzò letteralmente in faccia. Era la prima volta che lo prendevo in bocca ad un ragazzo. Mi avvicinai con le labbra mezze chiuse e lo baciai.
“Apri la bocca” ordinò Franco. Io lo feci. Immediatamente sentii la cappella che mi entrava fra le labbra.
“Lecca” mi disse con fare altero.
Per dargli piacere feci come mi aveva detto. Non avevo molta esperienza e si vedeva. Cercavo di fare del mio meglio perché non volevo deluderlo. Non volevo che il ragazzo più carino della scuola si sbarazzasse di me al primo appuntamento, dopo aver sognato di essere la sua girlfriend per due anni. Lo lavorai di lingua e di labbra. Facevo quello che le cassette porno, le poche che avevo visto negli ani passati, mi avevano “insegnato”. Andavo su e giù, fino alle palle e risalivo fino alla punta. Al momento di staccarmi dal boccone mi rituffavo verso di lui fino a prenderlo completamente in bocca. Franco gradiva. Lo sentivo da come respirava. Lo sentivo dal movimento delle sue dita fra i miei capelli. Non era un movimento delicato. No, Franco mi premeva la testa non per accarezzarmi, ma solo per evitare che la mia bocca si rifiutasse di eseguire il compito che lui le aveva assegnato. Ma in quel momento non pensavo di scappare. Volevo terminare il mio compito e farlo per bene. E brava lo ero davvero, come ti ho detto, perché Franco si degnava di usare la mia bocca e la mia lingua per godere. Quando sentii che il suo respiro iniziava a diventare affanno ed i muscoli ben scolpiti dell’addome si contrassero, pensai che Franco fosse sul punto di venire. Ero pronta a sfilarmi ad un suo cenno. Invece, quando avvertii qualcosa di bagnato percorrermi il palato, la sua mano era ancora ben lungi dall’aver abbandonato la mia testa. Lo sentii irrorare il mio palato. Cercai allora di sollevare la testa.
“Cazzo fai?” disse lui, spingendomi con forza la testa verso il basso, verso il suo membro. Bevvi tutto. Tossii e inghiottii. Franco mi premette la nuca fino ad infilarmi tutto il suo pene in bocca. Il mio naso affondava fra i suoi peli, i suoi testicoli strofinavano i miei occhi. Per qualche secondo perdetti la percezione di dove eravamo e di cosa mi stava accadendo. Eravamo solo io, una foresta bruna davanti al mio volto e una cosa dura e grande che violentava la mia bocca.
“Ecco…adesso ti puoi sfilare” disse lui, quando la mia gola ebbe inghiottito tutto lo sperma prodotto dalle gonadi.
“Vatti a dare una ripulita, Mari, che poi ce ne andiamo. Questo film è un pacco assurdo”
E quella fu la nostra prima uscita. Rispetto a quel che sarebbe avvenuto da lì a poco era ancora nulla, ti assicuro.
Le sue pretese in campo sessuale rimasero le stesse per i primi due anni. Lentamente, però, la sua personalità prese il sopravvento. Io ero la sua ragazza, ma lui non era il mio ragazzo. Quando uscivamo in coppia lui camminava davanti a me. Frequentavamo i suoi amici, quasi mai le mie amiche. Quando mi presentava ad uno sconosciuto non si degnava di guardarmi, raramente mi rivolgeva la parola in pubblico. In genere ero lasciata lì, come un cappotto nell’armadio, finché non aveva terminato di monopolizzare la piazza con la sua baldanza ed i suoi modi da primadonna. Poi, semplicemente, al termine della serata mi veniva a riprendere e ce ne andavamo. Le mie amiche mi avevano accennato qualcosa al riguardo delle sue amanti.
“Franco ha altre donne. Si vede con quella e con quell’altra…”
Credo che la mia sottomissione fosse iniziata già allora. Perché dico questo? Perché non cercai di scoprire la verità, se Franco mi tradiva per davvero oppure no. Occhio non vede e cuore non duole, si dice. Ecco, per me era così. Mi voltavo dall’altra parte e facevo finta di nulla.
Fu lui a decidere che ci saremmo dovuti sposare. Decise anche quando. Avevo vent’anni, allora, e stavamo insieme da tre. Non ebbi nulla da replicare. Mi adattai pure a quella decisione. In fondo perché no? Aveva un buon lavoro, né meglio né peggio di altri. Avremmo abitato in un affitto in periferia, né più bello né meno bello di altri. Avremmo avuto un gatto, una utilitaria e qualche soldo da parte. Avrei terminato gli studi all’Università, facoltà di Scienze della Formazione, e mi sarei cercata un lavoro pure io. Franco era il lato forte della coppia, ma in quante coppie l’uomo è quello che comanda? In tantissime. Eppure non ci sono problemi. Non mi aveva mai picchiata, fino ad allora. Si faceva quel che diceva lui e tanto bastava perché la vita andasse avanti, in un modo o in un altro.
Ma dopo il matrimonio le cose cambiarono. E cambiarono in peggio.
Credo che la fede al dito rappresentasse un messaggio, per lui. Voleva dire che io gli appartenevo completamente. Era una specie di contratto. Col matrimonio mi aveva acquistato. Al ritorno dalla luna di miele ebbi la dimostrazione che Franco faceva sesso con altre donne.
Nel giro di un mese i nostri rapporti passarono da uno ogni due giorni a uno ogni trenta giorni. Per il resto, Franco usava solo la mia bocca. E’ quasi buffo da raccontare. Tornava a casa e la prima cosa che faceva era costringermi ad interrompere qualunque altra mansione stessi svolgendo in quel momento…fosse studiare, cucinare o farmi la doccia…e piantarmi il membro in bocca. Sia che lui rimanesse in piedi o che si mettesse seduto, dovevo inginocchiarmi quasi fossi la sua schiava e succhiarglielo fino a farlo venire. Naturalmente, nella mia gola.
Gli piaceva farsi leccare le palle e me lo chiedeva di continuo. Una sera, non contento di come avevo cucinato, mi rimproverò dicendomi che per una settimana, mentre lui mangiava, io sarei dovuta stare sotto al tavolo a fargli un pompino. Credevo stesse scherzando. Prima che la mia faccia fosse raggiunta dalla sua mano lo credevo veramente.
Quella fu la prima volta che mi picchiò. Per sette giorni Franco tornava ed io gli facevo trovare la tavola apparecchiata, servivo in tavola e mi andavo ad accucciare fra le sue gambe. Lui, nel frattempo, aveva provveduto a togliesi i pantaloni, la camicia e le mutande. Mi metteva il membro dritto di fronte al viso e cominciava tranquillamente a mangiare.
“Sai cosa fare. Lecca” ordinava.
Mentre obbedivo, Franco mi scherniva con battute e frecciatine alle quali non replicavo quasi mai se non per rispondere “Sì, Franco”
Immancabile la bevuta di sperma al termine del mio servizio. Siccome aveva le mani occupate con le posate, non potendo spingermi la nuca verso di sé, Franco era solito stringermi la testa fra le sue cosce. Si liberava a suo piacere e poi mi lasciava. In genere, avendo sbrigata l’incombenza del pompino prima del termine della cena, Franco esigeva che coadiuvassi ulteriormente il suo pasto massaggiandogli le palle con la lingua o con le labbra.
Ricordo che una volta, eravamo in salotto, mentre io lo servivo come era suo solito costringermi a fare, lui telefonò a qualcuno. Non mi disse che fosse l’interlocutore, né la distanza dal cellulare mi poteva permettere di udire il timbro di voce dell’altro, ma sono sicura che si trattasse di una delle sue amanti. La chiamò “cara” e poi “ci vediamo al solito posto”. Non avevo mai pianto, con il membro di Franco fra le labbra. Mai, fino a quel giorno.
Ma quando disse “Sì…beh, puoi indovinare, no? Cosa vuoi che faccia? Ti ho detto cos’è che sa fare per bene, te lo ricordi? Sì, anche adesso. No, con te no, figuriamoci! Sì, sì…a domani. Un bacio”
Mi venne in bocca in quel momento. Copiosamente. Stava parlando con la sua amante. Quella alla quale “no, con lei no …non la costringerebbe a fargli un pompino…figuriamoci”. E nel frattempo sua moglie, quella che sanno tutti cosa sa fare meglio, era prostrata a leccargli il cazzo.
Era troppo anche per me. Franco non se ne accorse. Se se ne accorse credo che non gliene importò più di tanto. Quelle che scendevano sulle mie guance non erano gocce di sperma. Erano lacrime.
Avevo ventidue anni quando anche i pompini non sembrarono più in grado di placare le sempre più bizzarre esigenze del mio “uomo”.
Ormai sembrava che la mia presenza gli fosse venuta a noia. Forse le sue amanti lo soddisfacevano meglio, sia di bocca che di vagina. Non lo so. So che Franco iniziò a degnarsi sempre più raramente della mia lingua. Il nostro rapporto stava per conoscere un nuovo stadio della degradazione. Da fidanzata ero diventata la sua troia succhiacazzo, adesso sarei stata la sua domestica. La sua sguattera a tempo pieno. Franco diventò sempre più esigente. A livello di casa dovevo sbrigare tutto io. Faccende domestiche, cucinare, stirare, pulire, fare il bucato e chi più ne ha più ne metta. Lui non muoveva più un dito. E poi, come è nella migliore tradizione degli abusi di coppia, aumentarono anche le botte. Se tornava nervoso da lavoro trovava sempre da ridire su come era stato passato il cencio sulle scale o come era stata stirata la sua camicia.
“Guarda il colletto, cazzo!” urlava “Ma io mi faccio un mazzo così per guadagnare due soldi e tu che cazzo fai? Come faccio ad andare a lavoro con questa cazzo di camicia? Eh?”
Frequente anche il rinfacciarmi che io ero quella che “Ancora a scuola, vai! Ma chi li riporta i soldi a casa, eh? Io lavoro per tutti e due! Almeno tu facessi quello che ti chiedo, ma no! Nemmeno quello! Allora mi devo incazzare! Dimmelo che vuoi farmi incazzare!”
Nei primi tempi la rabbia passava con un pompino. Magari un pompino rabbioso, di quelli in cui Franco, per spregio, mi fotteva fino in gola, umiliandomi nello sborrarmi sul palato. Ma quando la mia bocca cessò di essere così appetibile per i suoi istinti, non vi fu altro che gli schiaffi e i cazzotti.
E lì iniziò la vergogna.
Uscivo sempre meno spesso, da quell’appartamento. I lividi che avevo sulla faccia…erano come un segnale che avvertiva gli altri di quello che ero. Una donnaccia. Una che si fa mettere le corna. Una che non sa fare i lavori domestici. Una che scontenta il marito ogni sera, perché il marito lavora e io no. Una cornuta succhiacazzo che non guadagna il becco d’un quattrino e fa la mantenuta.
Una che il marito punisce, perché in fondo quello che riporta a casa il pane è lui.
Il secondo anno di matrimonio fu una buona scuola. Mi insegnò a subire in silenzio. A sopportare. E a convincermi che se ero sprofondata in quell’incubo, in fin dei conti, era solo colpa mia.
Ricordo che una volta se la prese con me perché la bolletta del telefono era, secondo lui, troppo cara.
“Stai tutto il giorno a parlare con tua madre! Ecco perché questa bolletta è così salata! Di cosa avrete da parlare, poi!”
Mi punì quella sera stessa, a letto. Prima mi prese in bocca, violentemente e con il sommo scopo di umiliarmi e farmi male, poi mi costrinse a stendermi sotto le coperte standomene tutta rannicchiata in fondo al letto. Dovevo trascorrere tutta la notte con la faccia sul suo “pacco mutande” come lo chiamava lui, pronta a soddisfarlo di lingua non appena ne avesse avuta necessità. Mi usò due volte, durante la notte. La prima volta fu poco dopo l’una. Sentii un forte dolore al petto, dove Franco mi aveva colpito con un colpo di ginocchio, poi la sua mano mi afferrò per la testa e mi premette con forza contro il suo bacino. Il suo membro era ancora molle. Si vedeva che non aveva alcuna intenzione di godere. Il suo solo scopo era quello di farmi sentire ancor più troia di quanto già non mi sentissi.
“Mastica il bastone, puttana!” disse con rabbia.
Me lo infilò in bocca talmente in profondità che pensai mi sarebbero scese in gola persino le sue palle. Entrava e usciva con foga, meccanicamente, colpendomi il palato con l’apice del pene quasi fosse un pistone. Cercai di dare a quel movimento un ritmo più tollerabile trattenendo l’andirivieni dei suoi lombi con le mani. Franco mi prese le mani e me le fece scendere alle sue cosce, poi mi schiaffeggiò due volte e mi afferrò per i capelli.
“Cazzo fai, stronza? Continua a pompare!”
Non contento del servizietto, si pulì l’apice del membro sporco di saliva e qualche traccia di sperma sui miei capelli e sul mio viso.
“Ora lo riprendi in bocca e te ne stai senza fiatare fino a domani mattina” mi ordinò “Ma non muovere la lingua. Lo so che ti piacerebbe, sei una prostituta mancata. Voglio solo che me lo tieni in bocca. Per stanotte non ti ci sborro più, in quella cazzo di gola. Non sei degna neppure di questo”
Feci come mi aveva imposto. Immobile, silenziosa. Stavo attenta a respirare il più piano possibile perché avevo paura che il mio solo alito tiepido potesse solleticare il suo pene e svegliarlo. Si sarebbe arrabbiato di nuovo con me. E mantenevo ferma la lingua meglio che potevo. Avevo paura persino ad inghiottire la saliva. Lasciavo che essa fluisse dalla fessura delle labbra fino a sgrondare sul materasso.
La mattina successiva Franco si svegliò di buon ora. Lo sentii sbadigliare rumorosamente. Accortosi che avevo mantenuto la mia posizione per tutta la notte e senza neppure dormire per un istante, scostò le lenzuola e mi fissò da sopra con fare cattivo.
“Lo dicevo io, che hai sbagliato mestiere. Guarda se all’Università c’è un corso per battona da strada. Ti darebbero la laurea ad honorem” disse “Visto che la mia stecca ti piace tanto falla spurgare nella fogna”
Sapevo già cosa fare. Per la terza volta dalla sera precedente mi ingegnai a fare un pompino da manuale all’uomo che mi aveva eletta ad elettrodomestico casalingo.
Anche questa volta venne dentro la mia bocca. Tanto per inventare una novità sul tema mi fece tenere in bocca lo sperma finché non si fu lavato. Poi mi disse di preparargli la colazione, sempre senza sputare né ingoiare quel repellente liquido pastoso.
Dopo quasi mezz’ora di quella tortura -avevo già i conati di vomito- mi disse di inghiottire fino all’ultima goccia.
La settimana passata ho finalmente incontrata la sua amante, o almeno una delle sue amanti. E’ una bionda longilinea e molto bella sia di viso che di corpo. Non so quanti anni abbia. Ne dimostra una ventina, ma potrebbe averne qualcuno di più. Franco mi ha chiamata sul tardi.
“Sto per arrivare a casa. Non sono solo e non voglio che tu ti faccia trovare in giro. Vattene da tua madre, nasconditi sotto al letto, nello sgabuzzino o chiuditi in garage. Non mi importa cosa farai, ma voglio casa libera, ci siamo intesi?”
Non mi diede tempo di replicare e attaccò il telefono.
Così mi nascosi nello sgabuzzino. E’ una stanza piccola, ma abbastanza ariosa, ingombra di roba ma sufficientemente ampia da ospitare due o tre persone.
Mi nascosi lì ed attesi il ritorno suo e del misterioso ospite. Lo sentii rientrare pochi minuti più tardi con questa bella bionda.
Non erano ancora entrati e già le loro labbra erano incollate le une alle altre. Stentavo a ricordare l’ultima volta in cui io e Franco eravamo stati così. Forse non c’era mai stata.
La ragazza -Monica, intuii che si chiamava- cenò a tavola con mio marito. Parlarono del più e del meno, dell’azienda del padre di lei e di me. Sì, anche di me. Franco le disse che non c’era problema se si incontravano a casa nostra, perché “quella cornuta”, cioè io, sapeva già ogni cosa.
Andarono in salotto e dai gemiti che udii compresi che stavano facendo l’amore. Stessa scena a letto. Il nostro letto.
Ma il momento clou della serata era là da venire. Franco si era accorto che la mia macchina era ancora in garage, quindi non potevo essere tornata dai miei. Guardò sotto al letto e non mi trovò. Allora venne a cercarmi nello sgabuzzino. Sentii aprire la porta. I miei occhi non erano ancora abituati alla luce che la sua mano mi prese per i capelli e mi trascinò fuori, sbattendomi in ginocchio sul pavimento. Di fonte a me vidi le splendide gambe di Monica. Calzava scarpe decolletè molto costose e in breve capii come mai Franco le riservasse un trattamento così tenero e scrupoloso. Era la figlia del suo dirigente.
Monica era una ragazza viziata. Mi guardò sghignazzando dall’alto del suo metro e ottanta, indicandomi con un dito.
“Tua moglie?”
“Sì” disse Franco.
“La fai dormire nel ripostiglio?”
“Ogni tanto. Quando non fa la brava”
Mi prese per il bavero della camicia e mi spinse in basso, proprio accanto ai piedi della sua amante. Monica allungò una gamba e mi strofinò il dorso e la suola della scarpa sulla faccia. L’odore del cuoio mi raggiunse le narici.
“Dai, mogliettina…saluta come si deve” disse Franco.
Me ne rimasi zitta come un pesce. Non avevo bisogno di parlare. Sapevo cosa volevano quei due. Volevano solo umiliarmi. Perciò feci per loro un piccolo show. Mi prostrai di più e andai a posare un bacio sulle scarpe della donna. Monica scoppiò a ridere come una pazza. Ruotò il piede e mi ritrovai davanti al volto il tacco e la suola. Baciai anche quella. Il tacco, invece, lo succhiai come un membro maschile.
“Vedi come pompa bene?” disse Franco “E’allenata. Qualunque oggetto di forma fallica tu gli metta davanti al viso, la sua reazione è sempre quella”
“Ah, sì?”
“Vuoi vedere?”
“Dai! Certo che voglio vedere! Fottila in bocca!”
Franco non si fece pregare. Benché, come ho detto, non adoperasse più la mia lingua come durante i primi anni di matrimonio, di tanto in tanto non disdegnava di somministrarmi la sua dose di sperma.
Mi fece fare un pompino davanti a Monica, mentre quest’ultima, al suo fianco, si strusciava languida contro le sue spalle, baciandolo con trasporto.
Il piacere di quell’uomo mi espose in bocca, facendomi tossire e causando un’ennesima ridda di risa dalle bocche dei miei padroni.
Dopo il servizio a Franco fui mandata a sciacquarmi la bocca con l’ordine di tornare in camera al più presto. E venne anche per Monica il momento di usarmi per il proprio piacere. Quando fui di ritorno in camera era distesa sul letto a pancia in giù. Pretese, sotto lo sguardo attento di Franco, che io le baciassi i glutei, che glieli leccassi, che mi trasferissi al solco fra le natiche e che lì iniziassi da principio. Prima i baci, poi dei colpetti di lingua ed infine lappate lente e ampie.
“Mmmm…mi sto bagnando” disse sorniona “Ci sa fare, la mogliettina!”
Franco era dietro di me. Con una mano mi spingeva la testa fra le chiappe dell’amante. Ad un certo punto Monica fece un cenno con la mano e lui mi tirò indietro. La donna si voltò rivolgendo verso di me il suo sesso.
“Ora leccami lì” ordinò.
Non l’avevo mai fatto. Non avevo mai leccato il sesso di un’altra donna. Dentro di me ebbi un moto di repulsione e feci per allontanarmi. La serata, a giudicare dall’espressione piena di libidine di quei due, era appena iniziata. Per me, invece, terminò in quel preciso istante.
Franco non poteva sopportare una così maldestra ribellione da parte del suo oggetto. Mi colpì con un pugno così forte da staccarmi i piedi da terra. Sbattei contro il comodino e svenni. Per rallentare la caduta mi lussai le dita. L’ultima cosa che ricordo fu l’immagine di Monica, bellissima e sensualissima, distesa sul mio letto completamente nuda che massaggiava la sua vagina in attesa della mia lingua.
“E poi?” chiesi.
“E poi mi sono risvegliata in ambulanza”
“Ti hanno portata direttamente in ospedale?”
“Sì”
“Lo hai denunciato?”
“No”
“Fallo”
“No”
“Fallo. E’ meglio”
“Voglio solo tornare a casa, adesso” disse Maristella “Ho fatto male a raccontare tutto ad un estraneo”
“Rispondi sinceramente. Come mai non ti sei mai allontanata da quell’uomo?”
“Non…”
“Tornerai da lui?”
La ragazza abbassò lo sguardo. Era un sì. Inequivocabile.
“A farle da serva e sacco per gli allenamenti?”
“…”
“E a leccare le natiche alla sua amante”
“…”
Non era una situazione semplice. In questi casi forze dell’ordine e assistenti sociali servono a poco, se la vittima non fa il primo passo…non è detto che servano a molto neppure se la vittima si ribella, compila una denuncia in regola e cerca di cambiare aria! Figuriamoci se decide di subire passivamente ogni sopruso!
Ma certe situazioni possono essere risolte anche per vie traverse e non del tutto ortodosse, qualche volta. In particolar modo se un professore di medicina s’interessa al caso di una paziente che riesce a conquistare il suo affetto.
“Rispondi solo a questo, Maristella. Se io ti dicessi che c’è un modo per non avere più nulla a che fare con Franco, se ti dicessi che lui e tutto il marciume che gli gravita attorno scompariranno dalla tua vita, ora, per sempre e in maniera definitiva…se io ti dicessi che quando deciderai di accettare il mio aiuto, in alcun modo dovrai avere da temere le sue ritorsioni e le sue vendette, allora acconsentiresti a dire di sì alla mia proposta?”
La ragazza sollevò lo sguardo. Per la prima volta da quando ero entrato nella sua camera scorsi in lei un fioco bagliore di entusiasmo.
Non mi rispose, ma ciò non aveva importanza. Questa volta decido per lei, mi dissi. Ma a differenza del bastardo che la attendeva a casa per riprendere a picchiarla, non lo avrei fatto per recarle un torto.
Con qualche imbroglio alla mutua e una parolina buona al primario, non è difficile inventare una complicazione osteo-muscolare abbastanza grave da richiedere due settimane di degenza. Maristella trascorre due settimane all’ospedale. Non un bel posto, lo ammetto, ma sempre meglio di una palestra domestica dove vieni adoperata come pungiball. Contemporaneamente, il signor Franco viene richiamato dalla locale sede dell’ASL per ricordargli che, diventando donatori di sangue, si può fruire di un controllo gratuito sullo stato di salute del soggetto. Dai test per il controllo della sieropositività all’emocromo. Si sa che per una persona che fa sport è importante.
“…poi, mica uno deve andare a donare sangue tutti i mesi…basta anche una fialetta oggi e una fra sei mesi…”
“E tutti gli esami gratis?” chiede Franco.
“Come no! Diventare donatori conviene!” assicura un misterioso addetto dell’ASL di cui nessuno conosce nome o generalità.
Ma i risultati del signor Franco sono alquanto bizzarri. Epatite B conclamata. Ricovero d’urgenza e senza indugi. Poi iniziano gli esami in una struttura adeguata, gli accertamenti sullo stato di progressione del virus ecc ecc…Una flebo qua e una flebo là il signor Franco, invece di migliorare peggiora sempre più. Nell’arco di dieci giorni subisce un tracollo da piaga biblica. Una vera disdetta, per un ragazzone così alto e in salute…
L’ultima volta che lo vedo va per un trapianto del fegato. Chi l’avrebbe mai detto che i metalli pesanti nel sangue facciano quest’effetto? Ho conosciuto anche la signorina Monica. E’ venuta un giorno a trovare Franco. Non l’ha trovato bene. Niente più fascino, muscoli e batacchio duro come legno…per la bionda figlia di papà poco ne viene. Basta cambiare amante. Ma intanto il signor Franco perde il lavoro. E con quello la sua dignità. Senza la sua prepotenza chi ha più paura di lui? Ora è lui a temere gli altri.
Maristella ha ottenuto il divorzio. Ora è libera di andare con chi le pare e piace. Stiamo insieme da un paio di mesi, non so quanto durerà e se durerà, ma per ora ce la passiamo bene. Si sta riabituando ad avere un uomo che prima di chiedere qualcosa dice “per favore”. L’unica cosa che le ho imposto, per così dire, è di riprendere i suoi studi all’Università. Almeno la laurea Triennale. Le mancano pochi esami e la tesi. Credo le farà bene ricordare le vecchie abitudini, riprendere in mano i libri, concentrarsi su qualcosa che non siano lividi, lussazioni e pompini. Farà bene alla sua autostima.
Staremo a vedere come andrà a finire.
13
1
16 years ago
tom,
40
Last visit: 16 years ago
-
Una vacanza diversa (voyeurismo)
Roberta aveva dormito poco e male ripensando a quello che era successo e più pensava al ragazzo che dormiva nella stanza accanto più si eccitava, non riuscì a trattenersi e con il marito che le dormiva accanto prese a masturbarsi con la mente che vagava sulle possibilità di potersi godere ancora il ragazzo proprio con la compiacenza del marito,e magari chissà anche lui avrebbe potuto assaggiare il corpo della giovane Laura, lei non ci trovava nulla di male e del resto era stato proprio Simone a provocarli dicendo che non sarebbe stato geloso, i suoi pensieri si facevano sempre più perversi quando con due dita infilate in fondo alla vagina colante e uno della stretta apertura anale si ricordò che gli ospiti sarebbero stati in 3….Carlo…come sarebbe stato…era carino…disponibile e magari favorendo l’amicizia con quel porco del nipote ci sarebbe scappato anche qualche gioco in 3…era troppo, venne senza controllo e senza essere sicura che il marito accanto non si fosse accorto di nulla…
La mattina si ritrovò sola in casa con Simone mentre attendevano l’arrivo degli altri e di Tom un ragazzo di colore assunto come aiuto domestico in previsione del gran numero di ospiti…Simone si sedette in cucina per la colazione e quando la zia si avvicinò per servirgliela una mano del giovane già voglioso di prima mattina si introdusse sotto la gonna di lei, Roberta con qualche difficoltà riuscì a levarla ma lui le chiese: ”Perché fai così, non ti va?” “Non è ne l’ora ne il posto e poi stanno per arrivare gli altri” “Ma che momento e momento io ti conosco quando si tratta di…non ti tiri mai indietro” “No non è vero e poi adesso non mi va” “Ma lasciati andare, nessuno ne saprà mai nulla te lo giuro” e senza finire la frase aveva già introdotto di nuovo la mano sotto la gonna. “Lasciami fare zia, sei troppo bella” e la sua voce era già troppo eccitata per tornare indietro. La mano era arrivata al bordo delle mutandine due dita si erano infilate sotto e stavano esplorando i primi riccioli, lei gli scostò di nuovo la mano ma lui era troppo eccitato per arrendersi. “Sono sicuro che sei ancora quella donna calda che conoscevo, dai non fare tante storie” e invece era proprio quel gioco di resistenza che stava eccitando ancor di più la debole Roberta, quella mano aggressiva vinse e lei allargò le gambe sentendo che la mano si stava avvicinando alle mutandine, si stava bagnando e cercava ancora di ribellarsi ma lui insisteva. “Sai cosa vorrei ora? Che mi facessi vedere di nuovo la fica” e intanto la mano era passata a stringerle il sedere, lei sentiva l’odore intenso di maschio giovane, si lasciò andare all’indietro mentre la sua mano prepotente le afferrava l’elastico degli slip abbassandolo “Ecco era questa che volevo vedere, ieri non ho fatto a tempo a guardarla, quanto è pelosa me la ricordavo bene” . Le alzò la gonna con tutta la mano schiacciata sull’inguine peloso e folto. Un dito cercò di infilarsi nella fessura che Roberta si sforzava di tenere chiusa ma il dito era impaziente superò le labbra bagnate e lei si arrese “Ma sei fradicia! Lo sapevo che ti andava” il dito andò a cercare il clitoride e le diede un colpetto, Roberta ansimò strofinando il pube voglioso sul dito “Mmmm tutte quelle storie per nascondere che anche tu sei in calore appena sveglia” e il suo dito la stava facendo godere, ormai aveva le cosce aperte e Simone la masturbava con calma, le mutandine erano arrivate alle caviglie e lui poteva godersi lo spettacolo “Ti ricordi la prima volta che me l’hai fatta vedere?” Spinse l’indice ancora più a fondo, era fradicia e il dito scivolava senza problemi non c’era più nessuna resistenza, Roberta gemeva con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta, guardandole i seni ancora coperti capì che stava per godere e si fermò. Andò a stringere un seno e il capezzolo duro forte da farle male “Fatti vedere nuda, spogliati!” Ma mentre stava per cedere sentirono il rumore della porta, Roberta si tirò su le mutandine in un lampo e gli chiese di andare ad aprire non poteva farsi vedere in quello stato. Simone era nervoso “Uffa ed io che avevo voglia di mettertelo dietro come ieri”.
Quando furono al completo dopo l’arrivo di Carlo e Laura, inaugurarono la stagione estiva con il primo bagno tutti insieme sulla spiaggetta più vicina. Carlo sembrava molto timido e troppo riservato ed era rimasto subito impressionato quando vide tutti spogliarsi per andare a fare il bagno. Francesco fu il primo a togliersi i vestiti e abbassarsi gli slip dicendo che era così che andava preso il sole. Si esibiva davanti a tutti senza il minimo imbarazzo. Simone non aveva messo neppure il costume e faceva il bagno in mutande che divennero presto trasparenti e lasciavano vedere tutto o quasi. Roberta si era tolta lo slip davanti a tutti per infilarsi il costume e Carlo le aveva visto bene la figa, la prima della sua vita! Era grossa e carnosa, molto pelosa, sembrava anche piuttosto aperta, ma forse era solo perché era una donna adulta, pensò Carlo che ne fu comunque un po’ turbato soprattutto dai grossi seni che ballavano a ogni movimento. Solo Laura aveva il costume ma fu la prima a rincorrere il suo ragazzo per tirargli giù le mutande mentre gli adulti ridevano del tutto tranquilli. Carlo incredibilmente timido non aveva alcuna intenzione di levarsi il costume ma malediceva questa sua timidezza.
Tornati a casa, furono accolti da Tom che si propose di fare un massaggio di benvenuto al giovane ospite. Carlo inizialmente non capì bene di cosa si sarebbe trattato ma quel giovane uomo sui trent’anni lo affascinava per la sua bellezza, degna di un vero modello. Era in pantaloncini e camicia a piedi nudi, doveva avere un bel petto e delle natiche tonde e sporgenti. Laura gli aveva messo gli occhi addosso da subito. Carlo lo aspettava quindi sdraiato sul suo letto tutto sudato quando lui è entrato con due asciugamani e degli oli profumati in mano. Capì allora che quell’uomo voleva toccarlo e il pensiero lo terrorizzò. “Prima di tutto leviamo questa maglietta e questo costume, li laverò, poi stenditi e rilassati, hai un bel petto davvero” Carlo non sapeva proprio più dove nascondersi e non voleva fare brutta figura appena arrivato, sembrava così naturale che quel ragazzo splendido lo stava mettendo nudo mentre lui era l’unico ad essersi rifiutato di mostrarsi nudo dagli altri, voleva tenersi almeno lo slip convinto che il massaggio se proprio doveva esserci non avrebbe riguardato quelle parti del suo corpo ancora inesplorate ma il nero non ascoltò obiezioni e sollevandogli le natiche lo aiutò a liberarsene, ripetendogli di rilassarsi che avrebbe pensato a tutto lui. Gli slip gli erano scivolati via e ora era completamente nudo steso sul letto sotto gli occhi di Tom che lo guardava in ogni dettaglio senza il minimo imbarazzo. Ormai non poteva fare molto ma di rilassarsi proprio non se e parlava…”Sei incredibilmente biondo Carlo avrai molto successo con le ragazze” ed era quello che il ragazzo si augurava perché nonostante il bell’aspetto la sua timidezza finora lo aveva sempre bloccato ed era anche per questo che aveva accettato l’invito di suo padre a trascorrere delle vacanze in un posto nuovo. Ora però era tutto diverso da quello che si aspettava era confuso e in ogni caso sembrava non avere scelta, per cui decise di lasciarsi andare convinto delle buone intenzioni di quell’uomo che vedeva così virile….non sarebbe successo nulla di spiacevole doveva smetterla di farsi venire strane idee sarebbe stato solo un massaggio…innocente…solo un massaggio, questi erano i pensieri che cercava a tutti i costi di farsi venire in mente mentre le mani dell’uomo erano sotto le sue natiche per sistemare l’asciugamano. Gli teneva una natica avvolgendola quasi tutta con la mano, la punta delle dita erano al limite del solco e sentiva un unghia sfiorargli l’ano dandogli dei brividi del tutto inaspettati. Non sapeva perchè ma iniziava a piacergli farsi vedere nudo e farsi toccare da quel bel ragazzo, tanto più che muovendosi il suo pantaloncino si era leggermente scostato e gli aveva intravisto fra le gambe la base del cazzo e la cappella in mezzo ai peli pubici nerissimi e ricci. Non stava capendo più nulla. E l’altro ne approfittò per iniziare il massaggio dal petto coprendolo di oli girando intorno ai capezzoli che inevitabilmente si rizzarono. Lo massaggiava e lo accarezzava allo stesso tempo, diventava difficile non essere eccitato da quelle carezze. Sembrava che piacesse a entrambi ora, pizzicandogli i capezzoli gli chiese se era bello, se si stava rilassando e a quel punto il ragazzo non riuscì a mentire, si gli stava piacendo, ma evitava di guardarlo. Carlo aveva paura del seguito ma quello che gli aveva fatto finora gli era piaciuto molto più del previsto. “Adesso apri le cosce Carlo bisogna massaggiare bene” i suoi timori erano giustificati allora, non voleva aprire le cosce si sentiva sudato e non solo, era eccitato per quanto se ne vergognasse e solo in quel momento si accorse che la porta era rimasta aperta, non era mai stato tanto imbarazzato, se fosse passato qualcuno sarebbe voluto sprofondare sotto terra e poiché lui non si decideva ad aprire le gambe fu il nero a prendere l’iniziativa aprendogliele con forza, ora vedeva tutto della sua intimità e sorrideva guardandogli l’uccello. Carlo salta quando l’altro gli fa scorrere le dita sull’asta, dai peli all’inizio della cappella, non poteva più nascondere di averlo duro. Come se non bastava, commentava tutti i suoi gesti rendendo la cosa ancora più imbarazzante “sei molto peloso e molto biondo, carina questa peluria che scende lungo le cosce, quando sarai abbronzato starai molto bene, ma ora apri un po’ di più altrimenti come faccio a far bene il mio lavoro su” Carlo chiude gli occhi e apre al massimo sperava almeno che non commentasse la sua erezione e invece lo fece, notò che non poteva negare che gli piacesse. Le dita lubrificate di olio gli stringevano il pene, glielo giravano e scivolavano quasi fino all’ano, si fermavano di più sull’asta stringendola, lisciando i peli tutti intorno. “Ma cosa fa???” “Bisogna massaggiare anche là è importante” ha risposto sorridendo, la mano teneva salda la giovane verga, la scappellava più che poteva e suo malgrado Carlo ne provava piacere, ora sperava che gli facesse una sega come faceva spesso lui quando si masturbava ma proprio a quel punto vide Laura appoggiata alla porta che guardava. Le dita di Tom erano appena arrivate intorno alla cappella, Carlo cercò di avvisarlo ma il ragazzo non ne tenne conto dicendogli che era una bella viziosa non si sarebbe sconvolta e già lo aveva spiato mentre si lavava. “Non farci caso Carlo”. Carlo non poteva crederci invece, non solo una ragazza lo stava guardando tra le cosce ma sembrava fregarsene di quello che stavano facendo come se fosse la cosa più normale del mondo. “Hai una cappella molto grossa è proprio carina” Carlo non osava dire più niente e per fortuna Laura era andata via. E’ vero che aveva la cappella grossa, prima pensava fosse normale ma confrontandosi con i compagni si era accorto che la sua superava la norma in larghezza. E ora Tom gliela stava masturbando e lui era durissimo le sue dita scivolavano intorno ai bordi tirando la pelle più indietro possibile ci giravano intorno, ci giocherellavano. Era turbato ma anche troppo sensibile ora. Tom gli aveva lasciato la cappella per scendere più in basso, gli ha aperto l’inizio delle natiche e gli ha passato un dito scivoloso sull’ano. Carlo sussultava e ha guardato l’apertura dei pantaloncini dell’altro per vedergli il cazzo. Aveva le cosce lisce e nere e si dovette trattenere per non toccarlo. Era come ubriaco di vergogna. Il dito gli è entrato nel sedere senza difficoltà gli ha “massaggiato” l’interno dell’ano con due va e vieni. Era sull’orlo dell’orgasmo. Di colpo però ha tolto le mani l’ha sciacquato dall’olio passandogli l’asciugamano sul cazzo e sul sedere così forte che gli ha fatto male alla cappella…Carlo ora era visibilmente deluso, voleva rimettersi lo slip ma Tom gli suggerì di restare senza, faceva troppo caldo e avrebbe perso l’effetto del massaggio e se ne andò con il suo costume da lavare. Carlo era allibito. Restava nudo sotto il lenzuolo quando è entrata Laura senza il minimo imbarazzo. Laura aveva un corpo da adolescente molto magro e la faccia piena di dolci lentiggini i capelli lunghi ricci le davano un’aria innocente tuttavia Carlo notava un’espressione viziosa sul suo viso, aveva addosso solo i pantaloncini, tette al vento come tutte le donne in quella casa, si siede sul letto accanto a Carlo sempre più imbarazzato per lo spettacolo che aveva offerto prima. Chissà che strane idee si era fatta ora la ragazza. “Allora Carlo come va?” “Un po’ stanco per il viaggio” fu l’unica cosa che riuscì a dire fingendo che non fosse successo altro ma lei aveva già afferrato il lenzuolo e lo stava tirando giù. “Ma sei matta Laura?” “Dai non eri così timido prima con Tom. E’ gay non lo sapevi? Ti ha dato fastidio?” e intanto esaminava il corpo nudo del ragazzo. “Ma se ci scopre il tuo ragazzo?” “Dirò che sei tu che mi hai provocato, che sei vizioso” Quella stronzetta ci sapeva fare. Carlo non voleva storie prima ancora che iniziasse la vacanza e in più era contento di farsi vedere nudo finalmente da una ragazza. Cercò quindi di essere gentile nonostante lo sguardo fosse attirato dal centro dei suoi pantaloncini. “Caspita! Sei molto peloso per un biondo! Aspetta ti annuso il pisello per sapere se Tom ha fatto un buon lavoro” “Oh no Laura” sussurra Carlo sentendogli crescere nuovamente l’erezione. Ma lei si era buttata tra le sue cosce aprendole con le mani, Carlo non poteva che cedere. Gli ha infilato subito il naso tra le cosce respirando forte e il suo fiato caldo lo ha fatto indurire. Non poteva credere che esistessero delle ragazze così viziose a quell’età, lo frugava tra le cosce con il naso, voleva essere leccato ma la timidezza gli impediva di dirlo e lei alzò la testa lo aveva solo annusato. Era pieno di brividi. “Hai davvero una cappella incredibile, guarda è tutta tesa, ce l’hai duro allora ti piace eh” “Zitta che ci sentono!” Ha fatto si con la testa e si è slacciata i pantaloncini ,la figa era gonfia e aperta. Aveva un bel taglio non grossa come quella della signora intravista in spiaggia ma ce l’aveva aperta, era una figa da adolescente circondata di peli bruni. Ha cominciato a masturbarsi tutta fiera di mostrare la figa. “Non facciamo rumore tranquillo, sei troppo eccitante per resistere” ha mormorato. Si è avvicinata ancora di più al ragazzo e le sue dita correvano sul suo petto sui capezzoli che si sono rizzati subito nuovamente. Carlo era immobile si faceva toccare e si sorprendeva di provare lo stesso piacere di prima solo che ora non riusciva a staccare gli occhi dalla sua piccola figa aperta il clitoride rosa di fuori con la punta tutta luccicante i pantaloncini erano scivolati e aveva le tette di fuori, Carlo sentiva l’odore del suo corpo, un forte odore di sudore. Continuando a masturbarsi ha fatto scivolare l’altra mano dal petto al pisello facendo scorrere le dita lungo l’asta bagnata. Era maldestra lo toccava nervosamente le unghie lunghe gli facevano male passando sulla cappella e sulla mazza, lo teneva stretto in mano senza muoverlo. Vedeva benissimo che era eccitato, iniziava a muovere la mano sulla verga cercando di scappellarla il più possibile poi lo ha lasciato e si è portata la mano sul naso “Mmm il tuo odore è più buono di quello del pisello di Simone, il suo è troppo forte” il pensiero di quei due che facevano le porcherie eccitò terribilmente Carlo, ora riusciva a vincere la vergogna e quando lei gli ha proposto di toccarle la figa non poteva credere alle sue orecchie, la figa era aperta bagnata a pochi centimetri dal naso di Carlo. Gli ha preso la mano e l’ha incollata sulla figa. Il ragazzo era fuori di se, cominciava a masturbarla pur non avendolo mai fatto, il gesto gli venne naturale era bagnata e morbida faceva scorrere le labbra sul clitoride, i seni le si erano gonfiati ha respirato forte e il suo liquido vischioso e caldo è iniziato a colarle tra le cosce. Stava venendo. Carlo l’aveva lasciata andare non sapendo casa fare e lei se l’era ripresa masturbandosi con violenza, non finiva mai di venire. Poi si è rimessa i pantaloncini ed è uscita senza dire una parola. Carlo era sdraiato nudo che si stava ancora chiedendo cosa gli stesse capitando. Si vergognava di nuovo, come aveva potuto provare piacere con un uomo e con una donna? E perché nessuno dei due aveva fatto venire lui? In quel momento è rientrato Thomas “Che ti avevo detto Carlo? E’ una gran porca vero?” Quando è uscito però Carlo ha dovuto completare il lavoro con una delle più belle seghe della sua vita.
La sera dopo cena Francesco era convinto che se avesse lasciato il modo a sua moglie di restare sola con il nipote ne avrebbe viste delle belle ed era proprio curioso di masturbarsi spiandoli in azione. Aspettò che tutti fossero andati a letto per lasciare la porta della loro camera aperta sperando che il ragazzo raccogliesse l’invito e andò in giardino a fumare. Attese gli eventi con la patta sbottonata, infondo le battute del giorno prima avevano lasciato intendere molto e anche il bagno a mare del pomeriggio lasciava poco spazio agli equivoci, se gli altri due fossero stati altrettanto svegli, era chiaro che era quello che voleva anche lui. E, infatti…nella sua camera il ragazzo non si era fatto attendere molto. In piedi in mezzo alla stanza Roberta e Simone si stavano già palpando, stasera era lei la più intraprendente mentre lui con aria leggermente spaventata si lasciava fare. Quando lei ha cominciato a spogliarlo si è finalmente deciso ad imitarla, poco dopo restarono solo in intimo e Francesco in giardino con l’uccello in mano aspettava il seguito con impazienza. Il ragazzo era ancora imbambolato di fronte al seno di sua zia molto più grosso di quello della sua ragazza. Mentre lei lo metteva in slip, lui le sganciava il reggiseno buttandolo per terra. Francesco in giardino si masturbava fissandole le tette dalla finestra “Allora ti piacciono ancora?” ha sentito chiaramente Francesco a conferma che quel gioco andava avanti da tempo ma finalmente ora poteva goderne anche lui. Il ragazzo con espressione sbalordita le ha afferrato i seni con violenza lasciandole dei segni rossi e una smorfia di dolore e soddisfazione insieme tanto da premere le sue stesse dita su quelle di lui e farsi tirare i capezzoli, intanto che gli strusciava la figa sull’uccello sopra le mutandine. Quando il ragazzo l’ha messa nuda, il marito in giardino si è masturbato alla grande, il cespuglio folto della moglie si vedeva bene e lo eccitava da morire l’idea che ora non fosse per lui. Dopo aver richiuso l’uccello nella patta è rientrato, deciso a godersi lo spettacolo da vicino, i due amanti avevano abboccato, che senso aveva nascondersi? Avanzando nella penombra l’uomo si accosta alla porta ancora aperta. Di fronte senza notare la sua presenza Roberta aveva appena tolto le mutande al nipote che restava in piedi e gli manipolava l’uccello e i coglioni guardandolo negli occhi, lui era immobile. Spingendo il bacino, la donna ha avvicinato il glande di lui ai suoi peli, si masturbava con l’uccello che stringeva come un manico. “Che porco il ragazzo e che puttana mia moglie” pensava Francesco affascinato però dallo spettacolo. Roberta si stava inginocchiando e prendeva in bocca l’uccello del nipote. Con gli occhi chiusi e le labbra ben aperte ingoiava l’uccello fino ai coglioni facendoli ballare tra le dita. Era chiaro che lo stava facendo per il suo piacere e non era affatto la prima volta, ecco che Francesco poteva spiare cosa facevano quei due alle sue spalle. Simone tremava guardando la zia pomparlo a tutta forza, lei gli teneva le mani sulle chiappe e lo invitava a scoparle la bocca. L’uccello brillante di saliva entrava e usciva dalla grossa bocca quando Roberta si è alzata e ha trascinato il ragazzo sul loro letto, Francesco si è tolto la maglietta. Roberta sollevandosi con le mani le cosce si faceva leccare la figa. Francesco continuando a guardare, si slacciava i jeans, non ne poteva più aveva una gran voglia di tirarsi fuori l’uccello ma non voleva ancora farsi vedere per paura di interromperli. Non riusciva più a vedere la faccia di Simone affondata nella foresta di peli neri fra le larghe gambe della moglie e lei gridava di piacere…evidentemente il ragazzino ci sapeva fare e Francesco non poté non immaginare quando lo faceva alla figa giovane della sua fidanzata. Fuori di sé dall’eccitazione a quell’idea dopo essersi liberato dei jeans, si tirava giù la mutanda e con la cappella gonfia in mano decide finalmente di entrare e continuare a seguire quello che facevano più da vicino, sarebbe intervenuto ma prima voleva vedere cosa facevano. La donna si tirava addosso il nipote con voglia e gli guidava l’uccello nella fica e si sono incollati l’uno all’altra. La scena lo eccitava sul serio. Simone ci dava dentro a gran colpi e schiaffeggiava i seni della zia che urlava. “Che porco, che porca” ripeteva tra se Francesco, si prendeva l’uccello in mano e stringendoselo andava a sedersi sulla poltrona di fronte al letto. Ora doveva trattenere l’eiaculazione. “Si vai mettiglielo dentro fino in fondo” si è sorpreso a gridare rivelando ai due amanti la sua presenza “Sfondala sul serio, si così, continua” li incitava. Per farlo contento si erano messi alla pecorina, Roberta si apriva con due mani mentre Simone sudato fradicio ci dava dentro a fondo tenendola per i fianchi, colpendo le chiappe ad ogni affondo. Ogni tanto tirava fuori l’uccello grondante, si piegava e le leccava l’ano spalancato tra le dita della donna facendola gridare. Francesco preoccupato di finire prima di loro si forzava di rallentare la mano sul suo cazzo. Vedeva benissimo ora sua moglie afferrare l’uccello del nipote da dietro, toglierselo dalla vagina e posarselo sull’ano. Il ragazzo rapidamente appoggiava la cappella sul buco del culo della donna che si piegava per aiutarlo nella penetrazione. La stava penetrando senza lubrificante, Francesco quasi non ci credeva e invece il culo della sua donna ingoiava tutto l’uccello in un sol colpo, dovevano avere una grande abitudine a prendersi nell’ano pensò meravigliato l’uomo e pensare che con lui non lo faceva, ma il paragone tra il suo cazzo e quello del ragazzo spiegò tutto e in un certo senso lo inorgoglì. Quando ha sentito che i due stavano per godere gli ha gridato “Dacci dentro ragazzo, falla venire!” Per stare più comodo nel momento cruciale era salito sul letto senza disturbarli e questo li ha fatti venire praticamente insieme. Mentre Simone tornava in camera sua, Roberta stesa sul letto si asciugava la figa con il lenzuolo, prima di dormire però vedendo il suo uccello di nuovo duro Francesco la salutò dicendole che la prossima volta sarebbe toccato a lui incularla a secco e risero soddisfatti.
15
0
16 years ago
joshina,
31/31
Last visit: 7 years ago
-
Giochi di ruolo
ANTEFATTO
Si erano conosciuti intorno ad un tavolino in un bar, presentati da una coppia amica.
La serata era trascorsa nella conoscenza…pervasa da un sottile erotismo e da una voglia di proseguire la serata…da subito.
Proprio il dover interrompere una simbiosi che cresceva di minuto in minuto, proprio il dover staccare la spina…invece che interrompere il processo di avvicinamento lo eccitò ancor di più.
Non erano trascorse che poche ore che Magda. e Gp. Sentirono il desiderio di farsi vivi…di comunicare di scoprire se anche dall’altra parte quel processo chimico stava producendo una reazione a catena.
Gp. aveva subito questo evento molte volte quando vedeva magda eccitarsi per l’imminenza dell’incontro…una strana sorta di gelosia gli prendeva lo stomaco perché non capiva il motivo di tanta eccitabilità.
Ora viveva sulla pelle le stesse cose dall’altra parte della barricata.
Sentiva l’eccitazione crescere così come la paura…paura di non farcela, paura di non essere all’altezza.
Fu allora che ricordando le prediche fatte a magda “ basta il desiderio amore mio” , “non aver paura di nulla fatti guidare dal tuo istinto più nascosto…più animale” che gli vennero alla mente, come in un film, gli incontri fatti…le situazioni che per magda erano state più significative ed allentanti…. Quella con un certo Pierr che per tutta la serata non ebbe un minimo di erezione ma che fece godere magda con il solo desiderio utilizzando quello che in quel momento madre natura metteva a sua disposizione: la voce, la lingua, le mani.!
Magda era stata stregata dalle parole di Acqua Sorgiva ovvero che voleva offrirla come dono al suo compagno!
Viveva la situazione come qualcosa di iniziatico e nello stesso tempo di una complicità assoluta verso la donna.
Sapeva che poteva giocare con Occhio di Falco in tutte le direzioni e questo la tranquillizzava rispetto a Gp, ma viveva il momento dell’attesa…contando i minuti.
Senza saperlo erano entrati nel carnevale, senza indossare maschere erano già altre persone…
Persone che attendevano l’evento trattenendo il respiro…
Era tempo di pensare al gioco e di dare agli attori i loro ruoli!
Gp. rispolverò il suo nic antico ed entrò nella pelle di “Lupo Solitario” e Magda in quella di “Pelle di Luna”
IL GIOCO
Il periodo storico è la Cina Imperiale.
Al tempo della dinastia Han (206 aC. – 220 dC.), era in vigore l’uso di sottoporre ad esami ufficiali i funzionari di corte da qualificare ed assumere con funzioni e ranghi avanzati.
Nel nono volume della “storia degli Han” (Han Shu) è riportato che nel 43 aC., LiuShi, l’imperastore Yuan, ordinò che tutti i suoi funzionari fossero sottoposti ad un controllo per verificare che essi rispondessero ai requisiti di semplicità di vita, onestà di comportamento, gentilezza nei rapporti sociali, buona condotta e che conoscessero le pratiche segrete del Tao del sesso.
L’accademia Imperiale della via segreta del tao del sesso era a tutti gli effetti un istituto di formazione professionale condotto per mezzo di una sofisticata organizzazione, completo di uno staff e di una gestione amministrativa, con una struttura in specializzazioni ed un rigido sistema di apprendimento.
I funzionari studenti ammessi all’accademia seguivano prima dei corsi base, poi corsi sempre più complessi.
I corsi di base comuni prevedevano la pratica manuale e la tradizione orale.
Quelli avanzati l’utilizzo della verga d’oro con cui chiudere tutti gli orifizi.
L’Accademia gestiva nella capitale un piccolo fabbricato dove si coltivavano i giovani di buon intuito e ben forniti degli attrezzi necessari per la riuscita degli esami finali.
I giovani assunti, imparavano a coltivare i loro desideri e a trattare le vie segrete del Tao, fino ad essere promossi “ coltivatori del Se “.
I PERSONAGGI
Il maestro K’ouen della dinastia del Drago Giallo detto “lupo solitario” e la maestra Souen della dinastia del Drago Verde detta “pelle di luna” erano i direttori dell’Accademia Imperiale della via segreta del Tao.
Liu Shi, l’imperatore Yuan aveva appena eletto a corte il nuovo maestro di cerimonia
Ken, della dinastia Chen detto “Occhio di Falco”.
La moglie di Ken la principessa Li della Manciuria detta “Acqua Sorgiva” era invece da tempo consigliere imperiale.
Ai due funzionari imperiali venne dato l’ordine di procedere alle trattative di resa con le popolazioni belligeranti nei lontani confini orientali.
Prima di partire l’ìmperatore decise che i due funzionari dovessero prendere parte a delle lezioni speciali impartite nell’Accademia Imperiale della via segreta del Tao.
Tali lezioni dovevano mettere in condizione la principessa di ripassare le nozioni avute anni prima ma, come aveva sottolineato l’imperatore nella lettera scritta al maestro K’ouen e alla maestra Souen, di portare la principessa ad un livello di “degradazione” di modo che se presa prigioniera avrebbe sopportato senza difficoltà alcuna qualsiasi umiliazione.
Per quanto invece riguardava Ken “Occhio di Falco” doveva essere impartito il livello di base con particolare riferimento alla tradizione orale e manuale.
Il PROGRAMMA SOTTOPOSTO ALL’IMPERATORE DALL’ACCADEMIA IMPERIALE DELLA VIA SEGRETA DEL TAO PER IL MAESTRO DI CERIMONIA KEN E PER LA PRICIPESSA LI.
Gentilissimo Imperatore le scriviamo per darle il resoconto del programma di lezione impartite ai due funzionari : Principessa Li (Acqua Sorgiva) e Signor Ken della dinastia Chen.(Occhio di Falco)
Perdoni il linguaggio non adatto alle venerande orecchie di sua eminenza ma la via segreta del Tao le contempla.
I due funzionari sono stati da noi accolti con gran cerimoniale e con il dovuto rispetto per le loro regali persone, la principessa Lì è comunque passata inosservata in quanto, come da sua eminenza suggerito, le è stato concesso l’anonimato mediante l’applicazione di una maschera…per cui nessuno dell’Accademia potrà mai mettere in relazione la sua persona con la dinastia di appartenenza!
Per prima cosa abbiamo officiato il rito delle quattro direzioni.
E’ stato creato il quadrato magico ponendo i presenti agli angoli del quadrato.
Il maestro K’ouen (lupo solitario) aveva di fronte la principessa Li.(acqua sorgiva)
Mentre la maestra Souen (pelle di luna) aveva di fronte occhio di falco
Dopo essersi guardati negli occhi e aver attivato i sigilli del cuore rivolgendo il sigillo al proprio compagno di viaggio instaurando l’onda energetica è stato attivato il sigillo del sesso rivolgendolo verso il soggetto che ognuno aveva di fronte.
A questo punto, il maestro “lupo solitario” ha accompagnato la maestra “pelle di luna” verso la principessa “acqua sorgiva” la quale prendendola per mano ne ha fatto simbolicamente “dono” al suo sposo “occhio di falco”.
Tutti sono ritornati al loro posto ed il maestro “lupo solitario ha dato inizio alle lezioni.
Con un breve cenno del capo ha voluto che la principessa Lì si togliesse i vestiti.
Con fare imperioso ha ordinato che questi dovessero essere tolti uno alla volta con la lentezza del Tai Qi , mentre tutti dovevano assistere alla scena.
Tolte anche le mutandine ha preteso che si girasse e mostrasse da tergo il suo sesso a tutti i presenti.
Il maestro Lupo solitario con fare deciso si è quindi recato presso la principessa e mettendole una mano sul sesso ha verificato se era asciutto o bagnato.
Ha quindi fatto sdraiare “acqua sorgiva” , sul lettino da campo, a pancia in giù e con fare deciso, dopo essersi bagnato le mani con olio di loto, le ha allargato le natiche e preso a massaggiare il punto della grande fonte (nel perineo: tra l’ ano e il sesso ). Poi con decisione ha iniziato a massaggiare le “grandi “e le “ piccole” labbra.
Tirava e pizzicava, roteava e affondava le mani come se stesse eseguendo una dolce melodia.
La principessa dapprima silenziosa iniziò ad emettere lievi mugugni che diventarono sempre più rochi e frequenti fino a seguire il ritmo imposto dal maestro.
Improvvisamente “lupo solitario” ha affondato le mani nella fica della principessa.
Ha cercato il punto “G” ed ha iniziato a masturbarla con un dito mentre con il dorso della mano sfregava sul clitoride… fino a quando i mugolii della principessa non si tramutarono in piccole grida con toni più alti e frenetici ed allora le infilò anche un dito nel culo.
Un urlo di piacere deliziò i presenti, “acqua sorgiva” aveva avuto il primo orgasmo della serata.
Occhio di falco, suo marito, le si avvicinò le prese le mani e le accarezzò il volto e la baciò teneramente sulle labbra.
Il maestro lupo solitario lo richiamò alla realtà…invitò la maestra “pelle di luna” a svestirsi e a riproporre la stessa tecnica a occhio di falco.
Pelle di luna mostrò la sua “rosa nera” ad occhio di falco che rimase attonito e con gli occhi increduli…gli andò vicino gli prese dolcemente le mani che poggiò sui suoi fianchi e lo condusse vicino al lettino da campo…si distese supina e lo invitò ad ungersi le mani con l’olio di mandorla.
Lentamente gli spiegò cosa doveva fare e come voleva essere toccata.
Lo guardava dritta negli occhi mentre il cuore di occhio di falco rimbombava la marcia di guerra.
Inizio gradualmente a prendere confidenza con quel corpo e come per incanto le sue mani – con i suggerimenti della maestra “pelle di luna”- iniziarono a muoversi con eleganza ricordando antiche sensazioni e gesti.
Ben presto “pelle di luna” fu rapita dalle emozioni che quelle mani suscitavano nel suo corpo…”bravo, bravo” sussurrava di quando in quando al suo allievo finchè impercettibili rantoli di piacere presero il sopravvento sulla parola.
La principessa guardava la scena, a volte, con occhi seri, a volte divertiti , e a volte tristi… la paura e il piacere si alternavano nel suo cuore…
Il maestro “lupo solitario” la prese per mano e la condusse nel bagno mentre i rantoli di piacere di pelle di luna si facevano più forti.
La fece entrare nella vasca e le lavò il sesso…deterse con calma e decisione l’olio…e poi l’asciugò con cura…
Mentre dall’altra stanza le grida annunciavano che il secondo orgasmo della serata era arrivato al suo apogeo il maestro “lupo solitario” fece inginocchiare la principessa, le divaricò le gambe e tuffo la sua testa nel sesso… da dietro…e prese a leccarla in quella posizione.
La maestra “pelle di luna” ed occhio di falco entrarono nel bagno per compiere la stessa operazione di purificazione.
Il maestro K’ouen fece allora alzare la principessa e la riportò sul lettino da campo.
Di nuovo le divaricò le gambe e prese a “stuzzicare” con la lingua il suo clitoride, mentre con le mani le stringeva i capezzoli.
Non passò molto tempo… “acqua sorgiva” era di nuovo eccitata e pronta per il suo secondo orgasmo.
La lingua del maestro si muoveva veloce e silenziosa sul clitoride che sembrava diventato un piccolo pene.
Lo lecco e lo succhiò… lo succhiò bevendo il fluido della principessa.
Era caldo e fresco ed aveva il profumo delle rose appena colte.
L’ urlo di piacere di “ acqua sorgiva” lo colse di sorpresa.
La maestra “pelle di luna” ed occhio di falco erano, nel frattempo entrati nella stanza ed avevano assistito al secondo orgasmo della principessa.
Il maestro “lupo solitario” invitò la principessa a seguirlo sul pavimento, dove era stata deposta una coperta.
Fu lasciato il posto ad occhio di falco che questa volta non vedeva l’ora di procedere a quanto aveva visto fare.
Pelle di luna divaricò le gambe mettendo in evidenza la sua nera caverna da dove spiccava la luce rosata delle sue pareti.
Occhio di falco si tuffo in quel meandro…leccando e bevendo…dimostrando tutta la sua bravura.
Pelle di luna arrivò molto velocemente al suo orgasmo e la stanza fu riempita dai suoi gemiti di piacere.
Nel frattempo il maestro “lupo solitario” tirò fuori il membro e lo infilò decisamente nella bocca della principessa che lo accolse con grande avidità.
Dimostrò in quel frangente di essere veramente regale e di sopportare la “degradazione” derivante dal sesso. Era infatti in ginocchio davanti al maestro e succhiava il suo membro… lo faceva, nonostante la posizione, in maniera armoniosa e delicata come si conviene ad una persona di alto lignaggio…nonostante la maschera si vedeva che era personaggio della famiglia imperiale!
Il maestro lupo solitario emise un piccolo grido e il fiotto di sperma scivolò sul petto nudo della principessa che lo accolse con umiltà stringendo tra le mani le natiche del maestro.
La maestra “pelle di Luna” nel frattempo aveva tolto i calzoni ad occhio di falco e si era portato il membro nella bocca…procedeva in modo ritmico…come una altalena che inizia lentamente e poi acquista velocità fino a far volare e toccare il cielo con le dita….
Gli lecco le palle e il membro nella sua lunghezza più e più volte…
Occhio di falco che aveva iniziato in modo silenzioso e quasi distaccato era ormai partecipe con la voce e con il corpo…le sue grida riempivano la stanza, le sue mani accarezzavano la testa di pelle di luna finchè anche lui raggiunse il punto più alto.
Venne!... e il suo sperma inondò pelle di luna che lo guardò con tenerezza e gioia.
Le due donne si guardarono…si sorrisero, si alzarono…riempirono i calici di buon vino
e brindarono insieme ai compagni di viaggio la conclusione della serata.
14
1
16 years ago
yin3yang3it,
56/56
Last visit: 14 years ago
-
Le voglie di anna
Si conoscono da bambine, Grazia, Anna, Patrizia e Antonella.
È loro abitudine ritrovarsi periodicamente per passare alcune ore insieme prendendo un the.
Sposate, madri, non vogliono cadere nella monotonia di una vita sessuale limitata ai rapporti coi mariti
Così si sono dedicate a cercare delle nuove esperienze e a raccontarle per goderne insieme.
Questa volta tocca a Anna racconta la sua ultima esperienza alle amiche che, attente e incuriosite, si preparano a goderne.
Anna 45 anni è una donna che emana sesso al solo guardarla.
Capelli rossi, labbra carnose un fisico proporzionato, seni grandi e sodi, e un fondo schiena scolpito e armonioso.
Da anni insegna materie letterarie in una scuola superiore frequentata quasi esclusivamente da maschi.
Da tempo non si sente completamente soddisfatta dei rapporti sessuali con il marito, la monotonia ha preso il soppravvento.
La sua educazione l’ha sempre condizionata ad un comportamento sessualmente irreprensibile, ma un desiderio si è insinuato nella sua mente.
Emanuele, il suo studente preferito, bravo ragazzo, studioso , interessato alle lezioni, che siede sempre al primo banco.
Un fisico asciutto e sportivo , alto , capelli corvini, occhi azzurri che infondono dei brividi ad ogni sguardo.
E poi quella particolare attenzione durante le lezioni, quel suo sguardo di diciottenne che la scrutava mentre spiegava, la osservava non solo in viso, la scruta in tutto il corpo.
Improvvisamente Anna comprese che l’interesse del ragazzo forse non era solo determinato dall’amore per la letteratura ma c’era dell’altro………….
Anna iniziò ad osservarlo con attenzione durante le ore di lezione, si accorse che lo sguardo del ragazzo era puntato sulle sue scollature, sulle sue cosce e quando accavallava le gambe vedeva la sua attenzione nell’osservare e carpire la visione di ogni millimetro di pelle che si scopriva.
Iniziò uno strano gioco tra i due, sottile, non dichiarato.
Anna Iniziò a vestirsi ed atteggiarsi in modo garbatamente eccitante, del resto lei era sempre stata maestra in questo.
Indossava delle maglie con ampie scollature che facevano intravvedere la rotondità e le forme dei sui splendidi seni, gonne sopra il ginocchio, che una volta seduta facevano apparire le sue cosce , velate da calze autoreggenti.
Giunse fino a sedersi nei banchi degli alunni per capire, vista la disposizione della cattedra quello che Emanuele poteva intravvedere dalla sua posizione……………..
Gli altri studenti di solito non prestavano molta attenzione alle sue lezioni, essendo un istituto tecnico, le materie letterarie non li interessavano più di tanto, spesso in aula non c’erano più di dieci ragazzi che a mala pena la ascoltavano.
Anna approfittando di questo, offriva ad Emanuele visioni particolari del suo corpo, sedendosi e accavallando le gambe in modo garbatamente scomposto, chinandosi di fronte Adv a lui per fargli vedere i suoi seni dalla generosa scollatura.
Emanuele gradiva………….e lo si vedeva chiaramente , dall’effetto visibile sui suoi pantaloni, il rigonfiamento era evidente; tuttavia non aveva i coraggio di manifestare in modo concreto il suo interesse.
Il gioco andava sempre più avanti, ormai tra Anna ed Emanuele si era creata una comunicazione erotica non ufficiale fatta di sguardi e atteggiamenti che creava dentro di loro forti emozioni.
Le occhiate, e gli sguardi diventavano sempre più espliciti e reciproci, senza che nessuno dei due avesse il coraggio di fare il primo passo.
Si avvicinava il periodo degli esami di maturità, e furono istituiti dei corsi di approfondimento pomeridiano per perfezionare la preparazione degli studenti.
Il primo giorno Emanuele era il solo studente presente, Anna lo fece accomodare nell’aula e vista la situazione si sedette nel banco vicino a lui per poterlo seguire meglio.
La scuola era semideserta, lei si era vestita con una camicetta bianca e una gonna leggermente corta, portava delle autoreggenti a rete che la rendevano se possibile ancora più gradevole, sensuale, eccitante.
Iniziò a Leggere insieme ad Emanuele relazione su Foscolo, mentre lo faceva, accavallò le gambe, facendo scorrere la gonna fino a far rivelare il pizzo delle autoreggenti.
Intanto osservava le reazioni del ragazzo, che era ormai diventato paonazzo, la scopava con il solo sguardo, e moriva dal desiderio di averla.
Non paga delle reazioni di Emanuele, Anna giocherellava con la collana che portava al collo , aprendo così la camicetta che faceva intravvedere il suo bel seno con i capezzoli turgidi, il tutto a malapena contenuto dal mini reggiseno che indossava.
La tensione erotica era diventata palpabile, la patta dei pantaloni di Emanuele stava per lacerarsi per la pressione esercitata dal suo membro esasperatamente eccitato.
Tutto accadde in un istante, Emanuele, delicatamente, ma decisamente, si avvicinò al viso di Anna e la baciò, facendo saettare la sua lingua impaziente tra le sue labbra,.
Lei non ebbe nemmeno la forza di reagire e rispose al bacio con di un ardore sconosciuto, e contemporaneamente appoggiò la mano , carezzandolo, sul membro impazzito liberandolo dai pantaloni.
Lo avvolse tra le labbra, e iniziò a titillarlo con sapienti tocchi della lingua, percorrendo le vie segnate dalle vene sporgenti sulla pelle tesa, fino ad arrivare alla cappella turgida, che leccò sapientemente, per un tempo che sembrò infinito.
Iniziarono a spogliarsi in silenzio e guardandosi negli occhi.
Si tolsero i vestiti a vicenda, freneticamente, fino a restare nudi.
Anna prese l’enorme membro del ragazzo e lo avviluppò tra le sue cosce facendolo risucchiare dalla sua passera inondata di umori e frenetica di desiderio.
Seguirono minuti di gemiti e godimento, in un vortice di posizioni sempre nuove, in piedi , stesi sui banchi o per terra.
Non trascurarono nulla dei piaceri possibili, Emanuele la possedette anche dietro facendola mugolare per lunghi minuti che sembrano non finire mai.
Gli orgasmi si susseguivano e Anna benediva la forza della gioventù di Emanuele che la faceva raggiungere livelli di estremo godimento, come mai lei aveva raggiunto nella sua vita
Ad ogni orgasmo portava il membro di Emanuele alle labbra e suggeva avida il nettare che ne fuoriusciva abbondante, caldo, e profumato di virile giovinezza.
Anna ritornò d’improvviso alla realtà, “ dobbiamo andare disse” potrebbe venire qualcuno e scoprirci; si rivestirono e si diedero appuntamento per i giorni seguenti……………..ma questa volta a casa di Anna.
Emanuele il giorno dopo propose ad Anna di far partecipare agli incontri anche Giulio il suo amico più caro che avrebbe anche lui dovuto sostenere quell’anno gli esami di maturità; Anna accettò di buon grado la proposta, ad un patto che sarebbero state presenti anche le sue amiche del cuore………………..ma questa è un’altra storia.
Il frutto di questi eventi eroticamente formativi, fu una relazione su Ugo Foscolo che presentata agli esami di maturità, fruttò ad Emanuele una promozione con il massimo dei voti.!
Come al solito alla fine del racconto le quattro amiche erano molto eccitate, si spogliarono e si dedicarono alla loro terapia preferita in questi casi.
Armate di vibratori e accessori vari, conclusero in erotica allegria la serata, un bacio a tutti!
10
2
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Una vacanza diversa (l\'arrivo)
La stanza degli ospiti era pronta, Roberta e suo marito erano davvero felici di ospitare per l’estate il suo nipote con la fidanzatina. Simone era cresciuto, si stava trasformando in un giovane uomo, anche se aveva appena diciannove anni, era molto maturato e la zia era contenta di saperlo sistemato con una bella ragazza poco più giovane di lui, anzi era proprio curiosa di conoscerla…in fondo era sempre stato il suo nipote preferito. All’inizio le era sembrato strano che lui venisse da solo con un giorno di anticipo ma era stata rassicurata che Laura, la ragazza, lo avrebbe raggiunto l’indomani. Stava per aprire la stanza, dove lo avrebbe ospitato quando sentì la sua mano sulla spalla. Indecisa si fermò mentre lui le sussurrava: “Si saluta così il nipotino?” non si aspettava quella mossa. Dopo tutto era passato un anno e si erano ripromessi di lasciarsi il loro passato segreto alle spalle, tanto più che ora lei era sposata e lui felicemente fidanzato..lui non tolse la mano ma l’afferrò per la vita e la costrinse a girarsi. Il suo viso era proprio là, sorridente e spensierato. Le labbra pronte per un bacio. Roberta lasciò che la baciasse, cercando di non abbandonarsi, non voleva ricadere nei vizi del passato, ma non aveva fatto i conti con le trasformazioni di Simone, appena lo toccò fu presa da una strana debolezza che la fece arrendere nelle sue giovani braccia, lui aveva contato su questo…conosceva bene la zietta, non era cambiata, ora si invertivano le parti e se un anno fa era stata lei a sedurlo, ingenuo ed inesperto, ora si sentiva in debito di farle vedere quanto fosse cresciuto…anche grazie ai suoi insegnamenti da cagna in calore! Posò le sue sulle labbra socchiuse che sembravano supplicarlo. La baciò. Prima delicatamente, sfiorandola appena, poi vedendo che era ricambiato continuò con crescente passione. La bocca di Roberta era morbida e accogliente, lasciò le loro lingue intrecciarsi, penetrò a fondo con la sua carezzandola. Roberta si scoprì più debole del previsto e desiderosa di qualcos’altro, ma fu lui a interpretare i suoi pensieri e le chiese: “Ricordi?” lei confermò con un gemito “Lo facciamo?” abbandonata tra le sue braccia chiuse gli occhi. Lo desiderava, lei una donna all’apparenza irreprensibile, una donna di 38 anni che però stava desiderando un ragazzo della metà dei suoi anni…suo nipote per giunta! Le tornarono alla mente i brividi della trasgressione di quei giochi quando era lei a comandare, e aveva la testa che le girava, Francesco, il marito, non sarebbe rincasato prima di 2 ore avevano tutto il tempo…”E’ da un anno che ripenso e desidero il tuo splendido culo” “Non parlare così, sei diventato proprio un porco, dimentichi che sono tua zia?” “No affatto, lo ricordo benissimo e ricordo anche che a quei tempi era la cosa che ci piaceva di più…a tutti e due e a me è mancato tanto, troppo” “sei diventato un maniaco pervertito” “E secondo te di chi è il merito?” Si sedette sul divano con lei in piedi davanti, le mise una mano sulla coscia e la palpò senza ritegno, alzando la gonna e prendendo in mano una natica soda, la patta dei suoi pantaloni si gonfiò da scoppiare. Roberta ansimava e gli disse: “Fammi quello che vuoi ma fammelo bene!” la gonna se la tolse lei, lui si fermò ad ammirare quel corpo e ricordare quante volte fosse stato suo, il culetto era ancora invitante, le slacciò il reggiseno da dietro. Le massaggiò lentamente le spalle e fece scorrere la lingua lungo la spina dorsale fino a raggiungere l’inizio del sedere. Lei era coperta di brividi. Dopo aver baciato e morso a lungo le natiche le sfilò lo slip e la fece sedere sulla poltrona. Senza perdere tempo le alzò le gambe e affondò le labbra nel suo pube profumato, aveva davanti al naso sia il sesso morbido e aperto di sua zia sia l’altro buchino scuro sia si nascondeva tra le natiche. Cominciò a baciare proprio là. Lei stava ferma ma si vedeva che gradiva quel trattamento. Ogni tanto sussultava ed emetteva dei sospiri d’incitamento. Dopo un po’ di saliva affondò con forza la lingua cercando di spingerla più in fondo possibile, la sentì mugolare e lo fermò “Un momento…torno subito”. La lasciò andare guardandole il sedere mentre si allontanava. La seguì di nascosto e si ritrovò nel bagno di fronte alla zia seduta sulla tazza, lei allargò le gambe per permettergli di vedere il getto che cominciava a schizzare, continuò a guardare anche mentre si asciugava, la trasgressione dei vecchi tempi stava prendendo il sopravvento su entrambi, si sistemò a novanta gradi poggiando le mani sulla vasca, lui non perse tempo e cominciò a massaggiarla con il lubrificante che aveva trovato sulla mensola evidentemente pronto all’uso, passò sulla vagina e tra le chiappe, Roberta si abbandonò senza ritegno, il nipote le massaggiò il culetto con molta crema a fondo lubrificandola tutta, cosparse per bene il buchetto prima di inserire la crema anche dentro, se ne mise un po’ sulla cappella e l’appoggiò allo sfintere, spingendolo con forza. In un attimo le fu tutto dentro, il buco era ancora largo e accogliente come lo ricordava. Roberta ebbe un brivido e si piegò meglio per andargli incontro, da qualche tempo non riusciva più a prenderlo tutto così bene, suo marito lo aveva troppo grosso per questo genere di piaceri e quante volte lei si era masturbata quell’anno ripensando alla mazza dura del nipotino. Il suo sfintere pulsava stringendolo e poi lasciandolo di colpo quando usciva. Sentiva lo scroto battere contro il sedere. Lui la afferrò per i seni e riprese ad affondare. Gli piaceva vedere la sua asta sparire interamente tra le natiche aperte della zia. Lei alzò la testa e gli gridò di baciarla e che era un porco, per accontentarla dovette uscire quasi tutto il membro, la lingua lunga si intrecciò con la sua tra le labbra aperte ora aveva la cappella proprio all’entrata dello sfintere, era la parte più grossa del suo fallo e ogni volta le stuzzicava l’ano che tendeva a richiudersi mentre lui penetrava lentamente, ma lei ora ne voleva ancora e ancora, le sprofondò tutto dentro mentre lei spingeva il sedere all’indietro finché fu lei a fare tutto muovendo il sedere avanti e dietro, si stava scopando da sola, non riuscì più a resistere vedendo quanto fosse infoiata e dopo pochi colpi le venne dentro con violenza, infilandola tutta in profondità mentre anche lei godeva. “Che culo zia! Nulla di paragonabile a quello di Laura anche se era vergine quando glielo ho sfondato!” Dopo questo che per la donna fu un gran complimento si spostarono in camera da letto, nudi, Roberta guardò l’orologio, ancora 45 minuti…si ritrovarono distesi uno sull’altra, Roberta era confusa e ancora eccitata, come avrebbero gestito quella convivenza ora? Lui la baciò e lei si trovò quasi involontariamente ad aprire le cosce, era bagnata e ancora ansimante gli disse: “Lo voglio qui ora”. La penetrazione fu molto più facile stavolta e lei gli serrò le cosce sulle natiche per tenerselo dentro, venne per prima e mentre lui affondava nelle sue carni sempre più bagnate, pensò alla fortuna che aveva suo marito a possederla così, l’idea della zia che scopava con il marito lo eccitò terribilmente e così venne anche lui nel fondo di quella figa meravigliosa.
Fecero in tempo a sistemarsi prima dell’arrivo di Francesco che li trovò in salotto a chiacchierare, nessuno dei due ebbe la certezza che l’uomo non avesse sospettato nulla, e se era così, ci sarebbe stato da divertirsi, il pensiero eccitò nuovamente Roberta che sentì indurirsi i capezzoli vedendo il marito che dava un caloroso benvenuto al nipote, che fosse così perverso da sapere e accettare? “Che bello ritrovarsi tutti insieme” e li guardò sorridendo. “Forse era proprio quello di cui avevamo bisogno…una bella vacanza…diversa” azzardò Roberta per vedere se aveva capito bene. Ed era a quello che si riferiva Francesco annunciando che si sarebbe aggiunto al gruppo anche il figlio di un suo carissimo amico, un certo Carlo di appena diciotto anni e nel porre l’accento sull’età lanciò uno sguardo malizioso alla moglie e al nipote. “Bene” concluse il ragazzo “in fin dei conti è sempre bello fare nuove amicizie. Non penso che sarò geloso” e strizzò l’occhio a tutti e due lasciando intendere che ormai c’era poco da nascondersi. Roberta si alzò diede un colpetto a Simone sul sedere e gli disse ad alta voce: “Abbiamo davvero una bella estate davanti a noi, vero tesoro?”
Come continua secondo voi? Chi è il vostro personaggio preferito e perchè?
12
3
16 years ago
joshina,
31/31
Last visit: 7 years ago
-
La saga di morgy capitolo 2°
La nottata la passai quasi completamente in bianco, quel pacco, quel cazzo di mio suocero lo avevo costantemente avanti agli occhi, erano quasi le luci dell’alba quando finalmente riuscii ad addormentarmi.
Il mattino seguente per fortuna mio suocero stette fuori quasi per l’intera giornata, in questo modo ebbi modo di distrarmi, quasi togliermelo dalla mente, la sera poi molto abilmente riuscii a convincere i miei suoceri a lasciarmi nella mia camera dicendo che mi sentivo terribilmente influenzata e quindi non ebbi modo di rivederlo se non dopo due giorni dall’accadimento, e per altro era venerdì quindi il giorno successivo sarebbe tornato mio marito, che lavora al nord insieme al fratello.
Il sabato mattina finalmente arriva e con esso , nella tarda mattinata anche mio marito con mio cognato Miki. Lui , mio cognato , e’ un bel ragazzo di 28 anni, alto 1,70 circa, capelli castani, occhi verdi, carnagione tipicamente mediterranea, da sempre molto gentile e premuroso nei miei confronti, sposato e separato dopo tre anni di un matrimonio a suo modo di dire travagliato. Il rivedere mio marito mi riempie di gioia anche se lui come al solito pensa sempre ed esclusivamente ai fattacci suoi…
La giornata passa tranquillamente anche se dentro di me cresce in modo inesorabile la voglia di lui, erano 3 settimane che non riscendeva, e durante tutto questo tempo mi ero dovuta accontentare del mio ditino oltre naturalmente alla visione del splendido cazzo di mio suocero, anzi forse proprio quella visione aveva fatto montare in me quella voglia di essere scopata , voglia che riuscii a portarmi addosso per tutta la giornata. Dopo la cena tutti in famiglia non aspettavo altro che ritirarmi nella mia stanza con mio marito quando lui mi fa’ ‘ Morgy esco a bere una birra con mio fratello e i miei amici che non vedo da più di venti giorni, te va pure a dormire e non aspettarmi che ho intenzione di fare tardi…’ . Sono incredula, stralunata, mi sento cascare il mondo addosso, ma come dopo tre settimane che lo aspetto questo se ne esce con gli amici… non riuscivo a credere alle mie orecchie, sapevo che era uno stronzo e che pensava solo ed esclusivamente ai cazzi suoi ma questo era troppo… Estremamente delusa mi spoglio, infilo il mio pigiamone e sommessamente mi addormento, sola , sconsolata, nel mio enorme letto…
Non so che ore fossero, forse la mattina presto o comunque alle prime ore dell’alba, sento ridacchiare al piano di sotto mio marito che torna col fratello, sono entrambi ubriachi, lo si capisce dal loro tono di voce e dalle risate che fanno. Dopo pochi minuti sento mio marito entrare nella camera da letto, si sente la puzza della birra a metri di distanza, si avvicina al letto, mi scopre, mi sfila il pezzo di sotto del pigiama e con esso le mutandine, mi guarda, si slaccia i pantaloni e senza che nemmeno mi da il tempo di rendermene conto mi penetra col suo cazzo (… per modo di dire…) nemmeno perfettamente eretto, mi trafigge giusto tre volte, lo sfila e mi sborra sulla pancia… Non ci credevo, un’attesa di tre settimane, finita in 10 secondi, mi ha scopata (se così vogliamo chiamarla) senza che nemmeno me ne accorgessi, senza sapere se ero sveglia o addormentata, senza un bacio, senza nulla. Mai come questa volta avevo capito che gli servivo solo ed esclusivamente per svuotargli quella specie di coglioni che ha… Ero distrutta moralmente e come donna… Finisce di spogliarsi si mette al mio fianco, si gira sul lato e si addormenta.
Quella sera ho finalmente capito che era l’inizio della fine del mio matrimonio. Matrimonio dal quale ne sarei uscita sicuramente con le ossa rotte , non tanto fisicamente, ma psicologicamente si, eppure qualcosa in me finalmente stava cambiando , non so’ ancora cosa, ma lo avvertivo.
La mattina successiva, mio marito si svegliò tardissimo, giusto il tempo di pranzare , vedersi le partite, salutarmi con un bacio sulla fronte e andarsene…
14
3
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Sandra-trav e il prof vicino di casa
….sapete di quelle giornate nate un po’ cosi senza voglia di fare nulla? Ecco oggi è una di quelle.
Così decido di uscire per girovagare senza meta. Faccio una bella passeggiata al mare poi decido di andare a vedere delle vetrine, la voglia di qualche nuovo vestitini mi prende.
Dopo vari giretti finalmente becco un vestitino da urlo gonna strettina e giacchina nere…wow. Mi decido e le compro e cosi scappo a casa per provarle.
Quella strana giornata coscetta stava prendendo una bella piega. Arrivata a casa mi cambio metto dell’intimo adeguato slip mini e reggiseno autoreggenti (non uso collant) e finalmente ecco con la gonna e la giacca appena acquistate. Mi stanno un incanto wow mi ci sento molto donna.
Mi pavoneggio un po’ e poi decido di levarmelo ma prima do una sbirciatina alla posta di desiderya,ed eccola li la mail …la apro è quella di una mcio mai incontrato fin ‘ora ma con il quale ci siamo sentiti un paio di volte. Dice di essere a casa solo e che mi vorrebbe li…
Gli rispondo che sono libera e ci sentiamo al cell, cavolo abita proprio a 3 minuti da casa mia!!!!
Ciò mi rendi titubante sull’incontro ma ormai sono come dire ….accaldata.
In fondo sono già vestita e anche bene…beh gli dico che tra 30 minuti sono da lui .il tempo di truccarmi ed esco ben camuffata, per non dare nell’occhio.
Come sempre avviso la mi amica del cuore che sto andando ad un appuntamento e in pochi passi sono davanti al portone di casa sua. Busso e chi mi apre una persona distinta 45 anni circa. Mai visto nella zona e infatti mi dice che è li in affitto, fa il prof all’università. Una bella chiacchierata, mentre vedo i suoi occhi che mi scrutano ed io mi lascio ammirare e mi concedo ai suoi sguardi.
Siamo seduti vicini sempre più vicini, ed ecco che all’improvviso si avvicina al mio collo baciandomelo….mmmm che gentilezza ,proprio quella che piace a me…decisi ma gentili non amo i rozzi e l volgarità.
Ormai le sue mani sono sopra le mie cosce le sfiora sente le autoreggenti si eccita ancora di più…e mi chiede di spogliarmi per lui..vuole uno spogliarello…ed io lo accontento……mentre mi spoglio lui si sega e continua sempre più veloce….io ormai quasi nuda…..mi avvicino a lui…e contino a segarlo….mi di ce che vuole essere solo segato ama la masturbazione……vede anche m eccitata e timidamente mi tocca segandomi… mmmm l’eccitazione è al max livello….inizia a leccarmi i capezzoli i piedi con ancora le scarpe…e mi lecca il buchetto……mmmmm , sa che non amo essere penetrata e infatti gioca solo con la lingua sul mio culetto. E ora che lo prendo in bocca lo lecco tutto lo sento che geme sta per scoppiare vuole godere e urla…fino ad esplodere e a schizzettare per la casa…..
Mmmm e dire che sembrava una di quelle giornate anonime!!!
12
0
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
La saga di morgy capitolo 1°
Sono Morgy una giovanissima ragazza di 23 anni, viso molto dolce, grandi occhioni verdi, labbra molto carnose, capelli di un palmo sulla spalla. Sono alta 1,60 circa, ma il mio pezzo forte e’ il seno, porto una 5 abbondante. Nella mia vita non ho avuto molte esperienze, in pratica posso dire che il mio primo e unico uomo sia stato il mio attuale ex marito. Lui era un tipo molto all’antica, molto legato ai suoi familiari, abitiamo nella stessa villetta, un po’ fuori mano, insieme ai suoi genitori.
Mio marito e’ 1,78 circa, capelli cortissimi, castani, molto robusto , col passare del tempo divenuto apatico, cosa che col passare del tempo ci allontanava sempre di più oltre al suo lavoro naturalmente che lo costringeva a intere settimane lontano da casa. Quando tornava a casa pensava solo a scoparmi e a alleggerire le sue palle, col suo cazzo di 13 cm circa, che a me cmq sembrava enorme, visto che come detto non avevo moltissima esperienza in tal senso. A me comunque restava quasi sempre un senso di inappagamento, molto raramente col passare del tempo raggiungevo l’orgasmo, ed ero quasi sempre costretta a sbrigarmela da sola. In fondo non ci voleva molto sono clitoridea , mi bastavano 5 minuti, a sfregarmelo e raggiungevo l’orgasmo, ma comunque dentro di me cresceva l’inappagamento.
Mia suocera il classico tipo di donna che non gli andava mai bene niente,mezza isterica e sempre con il dito puntato su di me per qualsiasi cosa facessi, in poche parole non mi avrebbe digerita neanche con dieci bottiglie di maalox garantito!di media statura capelli castani a caschetto un culo privo di attrattiva e una 4 di seno abbondante ma castamente nascosto come infatti a me mi criticava perché io le mettevo sempre in mostra.
Mio suocero beh lui era un’altra cosa da ragazzo lo chiamavano Richard gere del paese e infatti una somiglianza incredibile,più o meno 1,74 capelli folti con striature di bianco,molto affascinante spalle di media larghezza fisico asciutto,gambe ben fatte e toniche.
A causa dei frequenti viaggi di mio marito,io ero quasi costretta a vivere,per non sentire la solitudine,e a causa della gelosia di mio marito,nelle stesse stanze dei miei suoceri. E da qui nasce la mia storia. Un giorno girovagando per l’enorme casa noto la porta del bagno socchiusa e sento il fruscio della doccia dall’interno. Istintivamente sbircio all’interno, e cosa vedo? Mio suocero, si proprio lui intendo a farsi una doccia. Vedo benissimo le sua grandi spalle, la sua pelle olivastra resa ancora più lucida dall’acqua che scende, un bel sedere , tonico, piccolo, ma ciò che mi scombussolò tutta fu quando si girò. Aveva un cazzo enorme, era moscio, e già così mi sembrava molto più grande di quando mio marito lo ha perfettamente eretto. Quella visione mi ha sconquassato tutta, mi sentivo un bollore dentro scendermi dalla testa al seno, mi sentivo i capezzoli rigidissimi, turgidi come non mai, e tra le cosce una sensazione mai sentita prima, vado a toccarmi e me la sento bagnatissima, quasi fracida, non resisto più, corro nella mia camera , e appena mi sfilo le mutandine, basta sfiorarmi che esplodo in un lunghissimo orgasmo molto appagante e quasi mai provato prima. Mi stendo sul letto , frastornata come non mai, avevo il cazzo di mio suocero fisso davanti agli occhi, non riuscivo a credere che esistesse qualcosa di quelle dimensioni, cercai nella mia mente di dargli una misura, pensai che fosse attorno ai 19 20 centimetri di lunghezza e attorno a 7 8 di circonferenza, pensavo a come quella troia di mia suocera riuscisse a tenerlo in mezzo alle gambe, quando sento la sua voce chiamarmi dal piano inferiore, che era pronta la cena.
Cerco di darmi una sistemata, mi sentivo ancora infuocata dentro, e non sapevo se una volta di fronte a mia suocero, a tavola sarei riuscita a guardarlo in faccia , negli occhi. Mi sistemai alla ben e meglio e scesi, sedetti a tavola, mi resi conto che ero più silenziosa del solito, cercavo di evitare lo sguardo di mio suocero, finchè lui mi chiese, ‘Morgy cara cosa hai sei stranamente silenziosa questa sera, qualcosa non va? ‘ , le sue parole mi costringono a guardarlo, ‘ no ho solo un po’ di inappetenza e un dolore allo stomaco, penso che andrò a dormire presto questa sera’ e mentre lo guardo, lui si alza con l’intento di venirmi a toccare la fronte per vedere se avevo la febbre e inevitabilmente il mio sguardo ricade sul suo pacco, e la mia mente mi fa rivedere il suo enorme pacco…. (continua)
12
4
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Ho pagato il fotografo in natura
Questo racconto rappresenta una vicenda realmente accaduta nel mese di ottobre del 2008.
Dopo aver eliminato tutto il mio annuncio e aver abbandonato le mi vesti di trav, complice un abbordaggio che un pomeriggio di agosto ho subito (si fa per dire) mentre nuda (o nudo) prendevo il sole al fiume da una coppia di maturi, mi sono ritrovata nuovamente su desy e ad acquistare sandali lingerie parrucca per rientrare da trav in questo mondo di trasgressione.
Un pomeriggio a casa mi capita di chattare con un maturo della mia città che mi invita a casa sua. Io esco subito e lo raggiungo e li scopro che ha una attrezzatura semiprofessionale da fotografo.
Lui non ha preservativi e cosi mi limito a spompinarlo con la promessa di tornare a trovarlo per un servizio fotografico cosa che avviene puntualmente 4 giorni dopo.
Questa volta in lingerie e tacchi mi fa una serie di foto che potete anche vedere sul mio annuncio.
Il pagamento per il disturbo, visto che lui si è eccitato molto, e io pure, avviene puntualmente in natura. Mentre affina le mie foto al pc io sono in ginocchio sotto la scrivania che lo spompino per una buona mezzora. Quando ha finito di sistemare le foto e visto che non è ancora venuto mi metto a pecorina gambe larghissime sul suo divano lui mi guarda mentre mi allargo il buco tirando con due dita da sotto e con altre due dita da sopra la schiena. Il mio ano è oscenamente aperto e dilatato e lui mi viene davanti per farsi infilare un preservativo che con il suo aiuto riesco a fargli indossare con la bocca visto che avevo le mani impegnate a allargarmi il fiore.
Suona il campanello lui mi lascia in camera e va a veder allo spioncino è un suo amico che il fotografo fa accomodare dicendogli di avere in casa una cavalla da monta. Mi raggiungono io sono eccitatissima lui non aspetta altro e inizia la monta mentre il nuovo arrivato si spoglia e mi infila il cazzo moscio in bocca. È pulito ha un buon sapore e mentre sono squassata dai colpi del padrone di casa sento la carne del nuovo ospite indurirsi in bocca. In poco tempo i due iniziano a cavalcarmi alternandosi fra bocca e culo scambiandosi più volte (meno male avevo fatto una serie di clisteri).
Tentano anche di scoparmi in due nel culo ma non sono (ancora e spero per poco) così larga. Gli chiedo di non venirmi dentro e cosi togliendosi i preservativi mi vengo in faccia e in bocca. Mi chiedono se voglio essere lavata dalla loro pioggia dorata io grondante sperma e sculettante sui tacchi mi alzo e mi dirigo in bagno inginocchiandomi nella vasca. I due mi raggiungono con i cazzi ormai mosci e di li a poco mi pisciano addosso e si fanno pulire i membri con la mia bocca.
Mentre lo faccio il fotografo si rieccita e mi prende mentre l’ospite decide di prendersi il mio cazzo in bocca. Sono sporca di sborra grondo piscio sono a gambe larghe appoggiata con le mani al muro del bagno mentre il fotografo mi pompa il culo e il suo amico mi spompina.
Quando vengo nella bocca del nuovo arrivato traballo e le contrazioni del mio ano fanno quasi arrivare all’orgasmo il padrone di casa che mi fa inginocchiare e mi infila il cazzo in gola e di li a poco viene ancora una volta.
Un gran bel servizio fotografico ci laviamo a vicenda i due mi vogliono mondare indugiando con le mani particolarmente sul mio didetro ormai bello largo.
Alla fine dopo aver fatto sborrare nel culo (con il preserva) ancora una volta il nuovo arrivato ci puliamo e io mi rivesto per tornare a casa con il mio disco di foto che mi è costato una pomeriggio di goduria.
15
1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
L\'incontro
Finalmente ...dopo tanti mesi di chat , video chat e tanti appuntamenti rinviati all'ultimo minuto, ho incontrato S...
lui e un uomo con la quale ho instaurato un rapporto di amicizia e complicita...ci siamo dati appuntamento in un bar.
L'emozione è tanta e per me è la prima volta che incontro un uomo che non sia mio marito.
Quando arrivo, lui è gia li che aspetta come mi vede apre la portiera dell'auto , entro , il mio saluto rimane strozzato in gola e mi avvicino a lui e lo bacio sulla guancia.
Gli chiedo:come stai?
Lui più emozionato di me risponde: bene bene...andiamo via...
Parliamo di tante cose che non mi accorgo che siamo usciti dalla citta, ci troviamo sulla strada che porta alla zona balneare.
Chiedo : come mai qui ?
Lui risponde : per essere sicuri che nessuno possa incontrarci e riconoscerci.
Entriamo in una strada laterale che costeggia il mare e siamo davanti una villa trasformata in B&B.
Suona il clacson ed il cancello si apre, entriamo , posteggia l'auto e scendiamo.
Entrati in camera iniziamo a baciarci,mentre con le mani tentiamo di spogliarci a vicenda ,finalmente nudi uno di fronte all'altro.
In tutti questi mesi , ho desiderato tanto sentire le sue mani sul mio corpo,sentire il suo calore,poterlo toccare e non mi sembra vero che adesso sia davanti a me.
Ci sdraiamo sul letto , mi apre le cosce e inizia a leccarmi la fica già piena di umori ,la sua lingua lunga e morbida cerca il clitoride e poi diventa dura ed entra dentro di me.
Continua a scoparmi con la lingua per un po , la mia fica gronda , sento scolare il mio liquido giu tra le natiche , dopo un pò si sdraia e mi chiede di mettermi sopra di lui.
Mi metto sopra ed appogio la mia fica sul suo viso e lui continua ancora a leccarmi ,sempre con maggior foga,quasi non riesco a respirare,il mio liquido vaginale lo innonda.
Mentre sono sopra il suo viso , allungo la mano dietro verso il suo cazzo eretto , aspetta solo di essere succhiato .
Scivolo giù lasciando una scia sul suo petto del mio odore mi chino verso il suo cazzo e inizio a leccare e leccare ,come un bimbo lecca il suo gelato per paura che si sciolga
Il suo gemere diventa ogni secondo più forte , sento il suo cazzo vibrare nella mia bocca capisco che sta per godere ,l'ho guardo e mi dice di non fermarmi ,
di continuare perchè non riesce piu a trattenersi dal venire ,continuo a succhiarlo con piu forza aspetto con ansia il suo dolce flutto di sperma .
Lui mi prende per i capelli e accompagnando i miei movimenti gode e mi sborra dentro la bocca..di istinto mi tiro indietro ma assaporo il sapore forte ed eccitante del suo sperma ,
mi fermo e aspetto che finisca di sborrarmi in bocca , non ingoio ma lo tengo in bocca .
Alzo la testa e guardandolo apro la bocca lentamente lascio che il suo sperma fuoriesca e scivoli sul mio seno per poi sdraiarmi sopra di lui e sporcargli il petto del suo stesso sperma .
Lui si rilassa un attimo ed io accanto a lui.
Mi abbraccia e ricomincia ad accarezzarmi il seno,mi lecca i capezzoli ,lo guardo ,il mio godimento e guardarlo mentre scopre il mio corpo,.
Si mette sopra di me e afferrando il suo cazzo e lo mette dentro la mia fica ed inizia a scoparmi alternando movimenti lenti e affondati a movimenti rapidi e corti .
Lo sento vibrare dentro di me, sto per venire , lui capisce e continua a pomparmi più forte ....si si si .... vengo un primo orgasmo mi fa scivolare le gambe sul letto .
Lui continua ancora a scoparmi , sempre con più forza , sento che un'altro orgasmo sta per arrivare , quando lui si blocca e mi dice : vieni con me.
Entriamo in bagno , mi fa mettere dentro la vasca da bagno e apre l'acqua della doccia ,poi entra anche lui ed iniziamo a baciarci .
Quasi in apnea , continuiamo a baciarci , l'acqua scorre tra le guance ed i corpi avvinghiati , scivolando giu per le gambe .
Mi gira , inizia a baciami la nuca , il collo , le spalle , scendendo giu verso il mio culo , allarga le natiche ed inizia a leccarmi il buchino .
Con la lingua turgida , comincia ad allargarmi il buco , fino a che rilassato la sua lingua entra dentro ,ripercorre baciandomi la strada dal culo al collo , baciandomi e mordendomi .
Si avvicina all'orecchio e mi sussurra :l'hai mai fatto dietro ?
Scuoto leggermente la testa , mentre spingo all'indietro , cercando il suo cazzo che si struscia tra le mie natiche ;
eccitata confusa e totalmente in preda alla passione , gli rispondo : No , non l'ho mai fatto.
Coninuando a strusciarsi mi chiede se voglio farlo , la mia mente dice no , la mia testa rimane immobile , il mio corpo spinge sempre di più indietro .
Dopo qualche attimo , sento un liquido freddo scorrere tra le natiche , lui mi china in avanti e si discosta un po.
Sento che passa il suo cazzo , tra le natiche come per bagnarlo di quel liquido freddo , poi lo avvicina al mio buchino ed inizia a spingere dolcemente .
Stringo un pò le natiche , ma poi cedo alla curiosita di provare , mi rilasso e sento che il buco sta per cedere ed allargarsi , sono pronta a ricevere quel cazzo nel mio culo .
Lo sento entrare , centimetro dopo centimetro , fino a quando sento che la sua capella è ormai dentro di me , un'altro po di quel liquido freddo e lo sento entrare ancora .
Mi fa male , ma non volgio che smetta , trattengo il respiro nella speranza che quel dolore passi presto e si trasformi in piacere .
Mi sento come una puttana di quei film che guardo la sera sdraiata sul divano con mio marito . Mi sono sempre chiesta , come fosse , e adesso sto per saperlo .
Lui inizia a scoparmi , afferrandomi per i fianchi , un misto tra dolore atroce e godimento mi confondono la mente , mi sento spaccare, quando lui affonda i suoi colpi.
Allungo la mano verso il suo fianco , un po per allontanarlo un po per avvicinarlo , sto godendo , mi piace non pensavo di essere cosi troia , mi sento proprio come quelle puttane dei film .
I suoi movimenti diventano sempre piu rapidi e cadenzati , sento vibrare il suo cazzo nel culo , sta per venire , lo sento .
Mi spinge sempre con piu forza , intanto mi sto sfregando la fica ,voglio venire anchio , inizio a godere ed è un godimento diverso mai provato prima ,bello forte e doloroso.
Non resisto piu , e neanche lui , mi dice che sta per sborrami nel culo ed io gli rispondo di farlo che voglio sentire il suo sperma dentro di me , un primo flutto lo sento distintamente ...poi ...il buio.
Vengo anch'io , un godimento talmente forte che le gambe mi tremano e la vista mi si annebbia ; stento a rimanere in piedi ,mentre lui stremato si è chinato sulla mia schiena.
Sento il suo cazzo , perdere la sua vigorosità ed uscire lentamente ....il suo sperma cola tra le natiche fino alle gambe ...il buco mi fa male ..mi brucia e sento che piano piano si sta rischiudendo .
Ci puliamo e andiamo verso il letto , siamo stremati , abbiamo giusto la forza per scambiarci qualche bacio , ci abbracciamo e rimaniamo li , a riposare .
Mai avrei pensato , che si potesse amare un uomo cosi , come ho amato lui , donandomi totalmente .
12
5
16 years ago
enzolucia, 52/52
Last visit: 4 years ago -
La donna delle pulizie
La storia che vado a raccontare è realmente accaduta.
I miei genitori da circa 4 anni avevano una donna delle pulizie, piacente di circa 45anni, che lasciava intravedere attraverso i Jeans un ventre abbastanza accogliente, ma non avevo mai pensato a lei come ad una femmina.
In quel periodo essendomi separato da mia moglie coabitavo con loro; quella mattina non lavorando ero a casa ,erano circa le 10,00 ed io alzandomi dal letto mi recai in bagno per lavarmi.
Stavo tranquillamente facendomi la doccia,quando la porta si aprì,era la donna delle pulizie,si affacciò proprio mentre stava lavando i genitali,avevo il cazzo in mano e stavo lavando la cappella,essa a quella vista sgranò gli occhi, fu in quel momento che incrociando il suo sguardo,la vidi come una femmina da monta,seppi dopo, che il marito da parecchi anni era sofferente di cuore, quindi potete immaginare la voglia che le monto in testa e dentro l’utero, il mio sesso come vivo sentendosi osservato si drizzò svettando in tutta la sua lunghezza,essa tentò un timido tentativo di scusarsi, ma io la precedetti,guardandola dritta negli occhi e dicendogli, non si preoccupi, avrà senz’altro visto altri uomini nudi, essa arrossì, da quel momento non sognai altro che riempirla e lavorarla come a me piaceva….. cioè portarla al punto di non ritorno,in cui l’unica cosa che importa ad una donna e essere riempita per bene e sentirsi la carne pastrugnata fino nel più profondo del suo essere.
Sapevo per esperienza infatti che quasi tutte, anche le più ritrose se scaldate nel giusto modo,diventano delle femmine, che mettendo da parte il naturale pudore, sono esse stesse che ti supplicano di essere penetrate,riempite e sbattute senza ritegno, in quella fase possono anche accogliere il membro più largo e lungo anzi lo bramano, per sentirsi porche.
Il Mercoledì feci in modo che in casa non ci fossero i miei genitori, essa arrivò, signor…è solo oggi, si le risposi e vidi che mostrava chiaramente di non sentirsi a suo agio, ma iniziò a lavorare come nulla fosse, dopo un po’ andai nella stanza dove era, indossavo un paio di pantaloncini senza nulla sotto, e chiaramente si poteva osservare il mio sesso gonfio, notavo, il suo viso che arrossiva sempre di più.
Le ponevo delle domande come nulla fosse e la vedevo che respirava a fatica, a quel punto mi dissi: è cotta!
Mi accostai a lei abbracciandola e leccandole il collo,tentò una timida resistenza, ma poi crollò lasciandosi andare, sempre continuando nel mio lavoro di lingua,le accostai la mia mano sul pube e sentii attraverso i jeans la sua carne cedevole, mi sembrava che il suo spacco si aprisse,essa vibrò ed emise un lungo sospiro, le slacciai i jeans che caddero sul pavimento, scostai lateralmente l’orlo delle sue mutande,accarezzando il monte di venere, con la mano aperta, in un movimento circolare,sentivo i suoi lunghi peli, lo spacco della sua capiente fica ed il clitoride che attraverso le sue labbra umide faceva capolino, era bagnata fradicia, la sua timida natura era vinta e lei era in mio possesso, me ne accorsi perché allargò le cosce come per invitarmi a penetrarla, dalla sua bocca un lungo lamento ooooohhhhhhh siiiii daiiiii siiiiiiiiiiiiiiiiiahhhhhh, era come io l’avevo sognata, vinta ed in mio potere.
Andammo in camere da letto, la spoglia completamente,aveva un seno ancora piacente anche se non più fresco, abbondante con dei grandi capezzoli, che presi subito nella mia bocca, facendo scorrere su di essi la mia lingua, essa ormai ruggiva tutto il suo piacere,la sua vulva pulsava in maniera spasmodica e grondava sborra,avvicinai il mio viso alla sua fica, e inizia movimenti rotatori con la mia lingua che le allargava la carne, essa non connetteva più, ruggiva,urlava, allargava le cosce a dismisura, si dimenava nel grande letto,cercando di incollare la sua fica alla mia bocca che continuava a leccarla penetrarla, ad un tratto mi afferrò la testa con le mani e spinse il mio viso a sé, come se volesse farsi penetrare da esso, sembrava un invasata e l’unica cosa che mi restava da fare per lavorarla come a me piaceva, cioè non farla godere subito,.era legarla al letto,tolsi la testa dalla su slabbrata fica diventata di un rosso violeaceo, nooooooo, esclamò essa e subito cercò di penetrarsi con le sue mani, ma io la bloccai, legando le braccia alla testiera della letto, mi guardò in maniera languida, fammi godere ti prego, e quello che voglio,stai tranquilla ti farò recuperare i tuoi anni di astinenza, e continuai il mio lavoro legando le sue caviglie all’in su,verso la sua testa, così
che fosse allargata al massimo, la guardai, era da impazzire, la sua grossa fica era totalmente aperta,
le grandi labbra, penzolavano in giù come due grandi ali, totalmente bagnate dei suoi umori, l’imbocco della sua vagina era totalmente aperto e mostrava il lungo canale che portava dentro il suo essere, dentro quel buco nero che conduceva al suo utero, i suoi umori colavano ormai copiosi sulle lenzuola bagnate fradicie, la sua fica pulsava il suo buco si apriva e chiudeva smanioso, ed essa implorava l’orgasmo.
Avvicinai la mia mano allo spacco, introdussi un dito poi un secondo, poi un terzo, la carne cedevole, lubrificata si apriva sotto la mia pressione, essa si dimenava, poi chiusi il pugno a mò di cazzo ed iniziai a penetrarla, penetrarono le mie dita, che girai in essa,allargandola ancora di più,
poi iniziai la penetrazione del palmo della mano e picchiettando fui dentro di essa sino al polso, essa ruggì, e venne copiosamente allagando la mia mano, non avevo mai visto una donna buttare fuori dal sua fica tanta sborra, rimasi fermò un po’, poi mi misi a cavalcioni sulla sua testa, sempre con il polso dentro di lei, e quando il mio cazzo teso allo spasimo fu sulla sua bocca la penetrai, essa allargò la bocca ed io iniziai a fotterla,nel contempo il mio polso iniziò a rimuoversi in lei, in modo rotatorio,le mie dita allargavano la sua caverna, sentivo l’interno che si contraeva e muovevo le dita,accarezzando la sua carne, essa ruggiva, guaiva, piangeva, urlava ,tremava tutta come scossa da corrente elettrica, il mio cazzo continuava a penetrare la sua bocca arrivando ormai alla sua gola, mi accorsi che la stavo soffocando ed uscii un po’ da lei, che comunque continuò un sapiente lavoro di lingua come da esperta bocchinara, io per l’eccitazione, spinsi il mio braccio ancora più dentro di lei, arrivando a toccare con le mie dita il suo utero, che sentivo pulsare, aprirsi e chiudere e gli infilai dentro un dito, sentivo le sue ovaie, insomma la sua natura era squassata da me, ma lei gradiva molto questo lavoro, e godeva come una bestia ferita.
Poi diedi dei possenti colpi dentro la sua bocca, muovetti tutte le mie dita in lei e mentre scaricavo la mia sborra nella sua gola, sentii la sua fica pulsare e lei mugolare, sborrare, sborrare, sborrare in un modo che sembrava che i suoi orgasmi non dovessero mai finire, poi si acquietò sul letto come svenuta, e rimase in quel modo per un paio di minuti con le orbite all’insù, persa in mondo fatato.
Al suo risveglio mi abbracciò felice, tra di noi oggi non c’è amore ma solo voglia di godere, essa diventa ogni giorno più porca e mi chiede ogni giorno di più.
Ci vediamo una volta la settimana, ormai a casa mia e mi ha chiesto di penetrarla con una zucchina e vorrebbe vedere se riesce a farsi infilare da una grossa melenzana………..nel prossimo racconto vi informerò di come vanno le cose, e se lei e riuscita a prendere in sé il capiente ospite.
47
1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago -
Sonia la vicina di casa
Abitavo in quel condominio ormai da parecchi anni,la mia vicina di casa una donna sui sessanta anni, aveva il balcone confinante con il mio, e parecchie volte avevo notato che girando per casa nudo o in slip ero osservato da lei dal balcone che confinava con il mio, quasi ogni volta appena alzavo lo sguardo verso di lei, spariva rientrando in casa.
ormai giravo per casa nudo sapendo della situazione, e facevo finta di nulla, ma il pensiero certo di lei che mi osservava aveva un grande effetto sul mio cazzo che ormai era quasi sempre dritto,gonfio e non aspettavo altro, che il momento in cui si sarebbe presentata l'occasione per poterla riempire a dovere con ogni cosa, per farle urlare tutta la sua libidine.
Venne l'estate e come al solito giravo nudo con il cazzo che svettava, in quel periodo il marito era fuori per cure termali e lei quell'anno a differenza dal solito aveva evitato di accompagnarlo.
Una mattina sentii suonare al mio campanello, apri la porta ed era lei, Signor.......le dispiace se mi appoggio un attimo sul suo letto, sento di stare per svenire e non vorrei trovarmi sola in casa,prego si accomodi feci io che avevo capito la scusa ma abbozzavo sperando di fottermela per bene.
essa si accomodò sul letto, senta io sono di là se ha bisogno può chiamarmi.
Passarono circa15 minuti e la sentii dire: " venga per favore sto male……sto male ripetè" ,io accorsi e la trovai svenuta, signora ma lei niente, allora provai a toccarle una coscia , ma lei continuava a rimanere esanime, allora le aprii piano le gambe,scostandole la vestaglia e vidi il monte di venere talmente ampio da non essere contenuto dagli slip,per cui da essi fuoriuscivano lunghi peli, che mi portarono al settimo cielo, appoggiai la mano sul monte di venere e sentii lo spacco caldo, bagnato, come se lei fosse già eccitata e non svenuta come voleva fare credere, le tolsi gli slip e mi apparve una fica aperta, gocciolante,con un largo spacco che portava al canale di carne già aperto, sormontato da grosse labbra di un colore violaceo, che pendevano dal monte di venere, le aprii infilai dentro due dita, oooohhh sospirò essa che non aspettava altro, ma la sua naturale resistenza la portò ad aprire gli occhi dicendomi: Ma cosa fa, come si permette????? Io la guardai, non era questo che voleva e dicendo così continuai a massaggiargli la grande fica, essa ebbe un sussulto, poi attimo di esitazione, poi fece come se volesse spostarsi, allora continuai a toccarla accarezzandole il clitoride, massaggiandolo con due dita, come se le stessi facendo una sega, essa chiuse gli occhi, rapita in quel mondo fatato dove le sensazioni prendono il sopravvento e si è in un'altra dimensione, aveva perso ogni pudore, vedendo che era ben cotta, tolsi la mano, OHHHHHHH NOOOOOOOO sospirò lei, io sadicamente volevo vendicarmi del comportamento ipocrita di prima,
e benché sapevo che ormai voleva solo godere, sfacciatamente le dissi: “se non vuole si alzi e vada via e non mi cerchi più” e dicendole così, le presentai davanti agli occhi il mio cazzo che svettava in tutta la sua lunghezza, lo avvicinai alla sua bocca che magicamente si aprì accogliendomi dentro,
la pistonavo per bene arrivandole fino in gola, ma non feci alcun movimento verso la sua fica, essa osservando ciò, si infilò due sue dita dentro, iniziando a darsi piacere da sola, ma io per vendicarmi del suo precedente comportamento, le tolsi la sua mano dalla fica, tenendola ferma e continuando a entrare e uscire dalla sua bocca arrivando alla gola.
Poi mi scostai da essa, la sdraiai sul letto, spalancandole le cosce e sistemandomi davanti alla fica, che adesso mi appariva in tutta la sua grandezza, vedevo che pulsava, si apriva chiudeva e continuamente ne fuoriuscivano umori che andavano a bagnare le lenzuola.
Mi staccai da essa, avvicinandomi questa volta al suo viso, leccandole il collo con lunghi movimenti di lingua, essa sobbalzava e le sue cosce si spalancavano, cercava di masturbarsi da sola, ma il mio corpo le impediva ogni movimento, poi le sussurrai, dimmi che vuoi essere riempita,essa non rispose, questo comportamento mi indispettì molto, va bene allora ti farò godere e proverai tanti orgasmi quanti non ne hai mai provato, i suoi occhi mi osservarono languidi, presi da un cassetto, due corde e le usai per legarla al letto in maniera così oscena che la sua fica era spalancata a tal punto che potevo vedere il canale che portava dentro il suo essere,iniziai a toccarle il sesso che sentivo allagato,infilai un dito poi il secondo, sentivo la sua carne cedere,aprirsi chiusi le dita a mò di pugno, iniziando un movimento rotatorio che mi fece largo tra la sua fica aperta,scivolosa,allagata e fui dentro di lei , sentivo il suo interno spugnoso che abbracciava la mia mano, avanzando in lei la penetrai, iniziando a rovistarle l’interno che si bagnava sempre di più, roteavo il mio polso che ormai era dentro di lei, le sue cosce oscenamente aperte, mi mostravano le sue grandi labbra slabbrate e la sua fica gonfia,essa ruggiva sembrava una bestia ferita, ululava tutto il suo piacere, mentre io avanzavo il polso dentro di lei, sentendo ormai l’utero contrarsi in spasimi animali, ssiiiiii daiiiiii non smeeeterreee nooooo dai continuaaaaaa oohhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiii, quella troia aveva ormai perso ogni controllo ed era solo una macchina da sesso, una cagna che reclamava…piacere,piacere, e gli orgasmi si susseguivano con i suoi ruggiti che sempre più alti riempivano la stanza.
iniziai a penetrarla con un grosso vibratore, lungo almeno 25 centimetri, che oltre ad avanzare in lunghezza, aveva un movimento rotatorio, glielo schiaffai dentro senza ritegno e la penetrai per intero, essa incominciò letteralmente a guaire,la vedevo dimenarsi sul letto, sobbalzare, vibrare,ruotare la testa da un capo all’altro del letto,le orbite degli occhi le andarono all’insù, ed essa si stava avviando al un lungo e potente orgasmo, il suo movimento sembrava una danza senza sosta, a quel punto attraverso il pulsante aumentai la velocità, essa ruggì iniziando a godere ma…per vendicarmi fermai il movimento del vibratore ed essa rimase sospesa a mezz’aria, le cosce spalancate,e la fica pulsante ed in fiamme, urlò tutto il suo disappunto, guardandomi con occhi di bestia ferita, dimmi che vuoi godere,che vuoi essere riempita, che vuoi sentirti troia, dimmelo! siiiiiiiii riempimi, scassami, fammi sentire porca, fottimi anche il cervello,siiii daiiiii, ti supplico non ce la faccio più, voglio godeeerrreeeee
Allora mi sistemai nuovamente davanti a lei, piantandole di nuovo il grosso vibratore nella sua fica che ormai era un antro, allagato, contemporaneamente le sollevai il bacino, puntai il mio cazzo verso il buco dell’ano e cercai di penetrarla,
ma mi accorsi, che lì era ancora vergine, per cui dovetti faticare non poco per riuscire nella penetrazione, essa urlava tutto il suo dolore, ma io la pistonavo senza sosta e con un ultimo colpo riuscii a penetrarla completamente, riempiendole il culo, attraverso la parete sentivo le contrazioni della fica contro il vibratore, sentivo il movimento rotatorio che mi massaggiava il cazzo che diventava sempre più grosso…..essa passato il dolore,spalancò la bocca urlando così forte che dovetti tappargli la bocca per non fare accorrere i vicini, la sua testa roteava, i suoi capelli in modo scomposto le danzavano sul viso che diventava sempre più paonazzo, ed era tutto un gemito un siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii infinito,i suoi orgasmi si prolungavano senza sosta e il suo essere era tutto un tremore………..volevo riempirle la fica,quindi uscì dal suo culo ormai sfondato e senza toglierle il vibratore penetrai in essa, il suo canale si aprii e io sprofondai in essa fino all’utero…..non dovevo neanche muovermi,perché con il suo tremore si sfondava da sola,e la fica squassata da continui orgasmi si apriva e chiudeva in continuazione come una grossa mano che ti strizza l'uccello, questo movimento mi procurò delle scariche elettriche che dal cervello arrivarono al cazzo che sputò tutta la sua sborra in un orgasmo infinito e riempii, con lunghi e potenti getti, che le colpivano l'utero, riempendola fino alla pancia. essa godeva come mai avevo visto e non era mai sazia, il suo movimento sembrava non dovesse mai avere termine, dimenava il bacino, spalancando le coscie, urlava ormai persa nei suoi continui orgasmi…….poi si acquietò restando immobile, questa volta sembrava davvero svenuta…….dopo qualche minuto apri gli occhi e guardandomi mi disse: “grazie,mai avevo goduto così”.
Voglio continuare a vederti ogni volta che sarà possibile per godere senza ritegno, per godere da porca, per fare cornuto mio marito che ormai sono anni che non mi guarda più.
Ormai ci vediamo almeno una volta alla settimana e credetemi l’età non conta, ha sessantanni, ma gode come una ragazzina.
13
5
16 years ago
admin, 75
Last visit: 13 hours ago