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Chi l\'ha visto..storia di trav al cinema a mestre
…Mi trovavo per seguire un corso di allenamento a Mestre dove si doveva preparare la squadrai nterregionale per il prossimo incontro di k…. a squadre, e pur essendo solamente nella media ero comunque tra i preselezionati,
Finito l’allenamento, il mio amico con cui sono arrivato ha trovato un’occasione da non lasciarsi perdere e mi ha pregato se posso ritornare da solo a Trieste in treno. Non ci sono problemi, gli ho risposto, e ho approfittato per farmi un giretto per Mestre, città che pur essendo vicina, ed avendovi fatto pure il militare per 2 mesi, conoscevo assai poco.
Girando senza una meta, ma comunque in direzione della stazione ferroviaria, ad un tratto vidi un manifesto che attirò la mia curiosità..Era un cartellone di un cinema a luci rosse, ce n’era uno anche a Trieste, ma non avevo mai avuto il coraggio di entrarvi per il timore di incontrare qualcuno che mi conoscesse. Con il cuore che mi palpitava a ritmo frenetico, entrai e feci il biglietto, non sapendo bene cosa mi sarei trovato. E la sorpresa fu superiore alle mie aspettative. Appena seduto, nelle ultime file, vidi uno strano movimento nel corridoio dopo l’ultima fila e nonostante l’oscurità si riusciva ad intravedere qualche cosa…Prima timidamente, poi con più decisione mi giravo per vedere cosa succedeva dietro di me, e con mio grande stupore –beata ingenuità- vidi che nel cinema porno qualcuno guarda veramente, ma una, chiamiamola elite, fa ben altre cose che non avrei mai creduto fosse possibile…C’era infatti un nutrito gruppo di persone in piedi nel corridoio dopo l’ultima fila che al riparo dallo sguardo degli spettatori si tiravano fuori il cazzo, si masturbavano ed altro ancora… il cuore mi batteva per l’emozione di una scena inaspettata…Passato il primo momento di imbarazzo, la mia curiosità fu attirata da un ragazzo più giovane di me, con un bel faccino da ragazzo pulito, un viso che non mi sarei mai aspettato di vedere. In quel posto, io stesso con i miei sport tranquilli… non ero poi tanto fuori posto neanche li…Oltre al viso pulito mi colpi il fatto che a differenza della stragrande maggioranza dei presenti non si toglieva il soprabito.
Ad un certo punto, con evidente imbarazzo, si alzo dalla poltrona e si mise anche lui nel corridoio dell’ultima fila, seguito dal mio sguardo.
Dopo un po, si apri finalmente il soprabito prima timidamente solo uno spiraglio poi quasi tutto. Un nugolo di persone gli si avvicinavano senza che io capissi la ragione, ed in particolare 2 corpulenti tipacci, (quei tipi grossolani e volgari che popolano le tifoserie degli stadi, i bar sportivi -dove si beve e non si fa sport- che potevano al massimo essere autisti di camion o facchini) gli si misero accanto ognuno su un suo lato. Incuriosito scrutai meglio nella penombra, il cuore riprese a palpitarmi con ritmo frenetico ancor più che durante il mio allenamento di k…. Il ragazzetto, quello con la faccia pulita , si quello che sembrava fuori posto in un luogo del genere, sotto il soprabito non aveva niente. Anzi mi correggo, portava un provocante reggicalze nero, di quelli che le donne adesso non usano più, calze nere di rete a maglie larghe, e scarpe da donna con tacchi a spillo vertiginosi che proprio quando era seduto ed infagottato nel soprabito non avevo proprio scorto. Il mio cazzo cominciava a tirare alla vista di quella scena, ma il mio povero membro neanche lui si sarebbe immaginato di quanto ancora avrebbe dovuto restare turgido e palpitante…I due corpulenti camionisti, presero il sopravvento sulle altre e persone che si erano avvicinate al ragazzo, e praticamente con occhiate minacciose furono gli unici attaccati al giovine,che stava fermo, impacciato ed impassibile. I 2 cominciarono a stargli addosso, toccarlo entrambi, gli accarezzavano il culo, il reggicalze le calze e dopo poco il giovani intimorito ma nel contempo eccitatissimo, si abbandonò totalmente alle voglie dei 2 senza opporre alcuna resistenza, ammesso che abbia voluto opporsi. Gli misero ognuno in mano il proprio cazzo, e il giovane comincio a menare i due cazzoni turgidi prima lentamente, poi, forse stava anche prendendo gusto, con maggior energia e passione. Ad un tratto comincio a gemere, un misto di dolore e piacere, un piacere nuovo mai provato prima. Non ci misi molto a capire che oltre a farselo menare, uno de due gli leccava languidamente il collo, e l’altro presumibilmente gli stava infilando uno o piu delle suo dita nel culo.
Gli erano addosso, il ragazzo gemeva di gusto, ma era ignoro ancora di quello che gli sarebbe toccato di provare…
Intorno a quel trio, altri spettatori guardavano la scena masturbandosi, ma guardandosi bene da avvicinarsi oltre il dovuto. Il ragazzo era di proprietà dei 2 energumeni,e loro facevano di lui, (ormai alla loro merce) quello che volevano, assoggettato psicologicamente e eroticamente ai due. Uno dei 2, decise che era venuto il momento di passare a qualcosa di più forte, prese il ragazzo perla testa e se la portò davanti al suo membro duro, pieno di sborra che poteva scoppiare da un momento all’altro…Il giovane che probabilmente avrebbe desiderato ma mai fatto niente del genere dal vero, cercò di ribellarsi, ma quando l’energumeno gli fece sentire la sua superiorità fisica, la sua decisione, e anche quando il ragazzo cominciò a sentirsi in bocca un cazzo duro e palpitante, ritornò remissivo ed obbediente. Cominciò dapprima timidamente, poi sempre con più maestria a leccare il cazzo, a succhiarselo ingordamente, ad andare avanti ed indietro col tutta la testa a ritmo, e l’energumeno assecondava il movimento con poderosi colpi d’anca quasi a volerglielo far arrivare fino in gola…L’altro energumeno, per non essere a meno, dopo avergli leccato il culo cominciò a fargli un ditalino nel culo, il ragazzo gemeva di piacere sempre piu intensamente.
Anch’io lo confesso non mi perdevo la scena e pur vergognandomi avevo in mano il mio cazzo e me lo menavo. Il secondo energumeno, constatato che il buco del culo del giovane era lubrificato e dilatato dal piacere, mentre il primo ancora se lo faceva ingoiare (è l’espressione piu appropriata) glielo mise nel culo, neanche con tanti riguardi e dopo un po, cominciò a pomparlo con forza tanto da spingerlo ad ogni colpo sul cazzo del primo. Il ragazzo pur col dolore nel culo, che bruciava, godeva come una troia quando si fa montare, non si sentivano i gemiti che faceva prima perché aveva la bocca piena, riempita dal grosso cazzo del primo energumeno. I due pompavano uno nella bocca e uno dietro senza alcun ritegno, e dopo parecchio tempo, almeno per me che me lo menavo, il primo disse al giovane- adesso sborro – bevila tutta..siiii, il secondo comincio ad intensificare i gia poderosi colpi di uccello nel culo del giovane e gli venne nel culo riempiendoglielo di sborra calda che colava giu per le gambe…Il giovane, dopo che il primo gli aveva levato il cazzo dalla bocca glielo rincorse fino a leccargli le ultime gocce rimaste….
Anch’io venni con loro e forse assieme a me altri 10 o15 presenti in sala. Il ragazzo si ricompose e senza dire una parola ai 2 usci frettosamente dalla sala, io lo segui con lo sguardo sicuro che non lo rivedrò mai più…. Oppure no??….
Questo racconto è successo nel 1982..se c’è qualcuno che si riconosce, crede di riconoscersi o gli piacerebbe essere stato lui il protagonista da me cercato, mi contatti…
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16 years ago
leonida1960,
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Last visit: 3 years ago
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E la stessa sera, mi traferii
Lei è proprio davanti ai miei occhi, siamo seduti in un tavolino in un noto bar del centro di Palermo. Lei è proprio bella. Alta, mora, ha gli occhi neri e molto vivaci e scintillanti, i lineamenti molto delicati, fisico sportivo con glutei sodi e un petto da favola, una quinta o quarta c di sicuro, il tutto completantato da una folma chiamo castano scuro che le arriva fin sopra il sedere. Io mi chiamo Davide lei Marilena. Scambiamo due chiacchere del più e del meno, le solite chiacchere di routine di presentazione. Capiamo da entrambe le parti che ci sarà subito grande intesa.
Marilena - Mio marito starà arrivando, gli faccio uno squillo, stava posteggiando...
Neanche il tempo di finire il discorso ed entra lui. Si presenta "Piacere Antonello".
Biondo, chiaro, occhi verdi, i capelli lunghi sulle spalle, sui 170 cm, magro, niente peli. Il volto delicato e femminile le labbra carnose. E' tutto perfetto, la coppia che cercavo ed ora sono davanti ai miei occhi.
Nella mia mente di vita sessuale esiste una sola idea: il dominio dell'altro.
Il sesso è un dare e un avere, proprio come l'amore, ma io mi sento molto uomo quindi amo dare e non avere, ci siamo capiti...no?! L'importante è che tutto avvenga nella massima compiacenza e nella massima libertà di entrambi le parti.
Sono bisessuale. Sono sempre stato attratto dalle donne, tutte. Non ho particolare preferenze sul loro aspetto, m'interessa abbiano quel...non so che'...quel fascino femminile, non ho un particolare stereotipo di bellezza.
Mentre per gli uomini è diverso. Li cerco quasi femmine...depilati, magri, culetto sodo, pelle vellutata...per usare un termine Freudiano, donne col pene.
Per avere entrambe le cose contemporaneamente, col massimo piacere e col massimo di trasgressione nella mia mente vulcanica ho pensato che un rapporto a tre con una coppia sposata con queste caratteristiche sarebbe stato l'ideale, il massimo dell'eros, una donna e un uomo passivo entrambi concentrati su di me...a farmi tutto ciò che voglio, ma non come schiavi, ma di loro spontanea volontà.
Marilena - Sei proprio ciò che cercavamo da tempo sia io che mio marito, sei giovane, colto e molto bello
La ringrazio. Antonello mi dice che ci vediamo a casa sua, è a 100 m da qui, mi spiega il posto esatto. Prendo la macchina lui si fa trovare di fronte al garage e mi fa posteggiare.
Come li ho conosciuti, vi chiederete? Semplice su internet. Ho messo un annuncio e il destino ha voluto che mi contattassero e ci incontrassimo.
Non ricordo bene tutti i particolari ma ricordo che d'un ci ritrovammo tutti e tre sul letto nudi Comincio Antonello ad accarezzare il mio pene mentre lei mi sta baciando sulla bocca.
Marilena - Sarai il nostro centro del mondo per oggi
Io sono eccitatissimo.
Antonello - Faro' tutto cio' che vuoi, basta che parli
Io - Comincia a succhiarmelo intanto che continuo a pomiciare con tua moglie gli dico
Lui esegue l'ordine non se lo fa dire due volte. Il mio pene è durissimo. Mi lecca tutto con cura, anche le palle. Intanto bacio con la lingua la sua Marilena e la tocco ovunque.
Marilena - Ora tocca a me caro
Lui infastidito si scosta e comincia Marilena, ma è molto più brava di suo marito e godo come un pazzo. Antonello non riesce a stare senza fare nulla e intanto comincia a leccarle la figa. Gliela tocco e mi accorgo che è bagnata fradicia.
Mentre la tocca lei comincia a gemere.
D'un tratto s'ingroppa su di me e comincia a pistonare a spaccacandela. Suo marito intanto ci lecca ad entrambi nelle parti intime. Lei urla geme come un pazza. E si bagna, si bagna come mai nessuna donna ho visto fino ad ora.
Marilena - Guarda che uomo Antonello
Antonello - Vedo!
Lei intanto viene tra urla gemiti e chissà quali versi.
Antonello si denuda completamente. E' minidotato, c'è l'ha piccolo, ha culetto di una ragazza. Apre l'armadio.
Io - Ma che cazzo prendi?!
Antonello - Ora ti faccio impazzire
Indossa un bikini, si è travestito. E' una bella ragazza, proprio carina, è molto donna.
Antonella - Ciao mi chiamo Antonella e voglio essere sfondata...tutta ... da te!
Non me lo faccio dire due volte. La prendo in braccio con forza, la getto sul letto, le diverico le gambe e lo scopo di davanti.
Marilena intanto mi accarezza i testicoli.
Il marito geme come una troietta
Antonella - Come sei bellooooo...ahhahahha...dacci sotto ti prego...ancora...ancora
e continuo come un pazzo finchè sfinito non gli vengo dentro.
Antonella da brava ragazza mi pulisce il glande, si spoglia e mentre io e sua moglie ci stiamo baciando ci buttiamo tutti e tre sfiniti sul letto, mentre Antonello continua ancora ad accarezzarmi il pene.
Marilena -è stato divertente non avevo mai incontrato un ragazzo così
Antonello - Si è vero
Antonello ha gli occhi lucidi, è felice, non si era mai sentito così donna
Antonello - ci hai fatto godere davvero tanto
Marilena - Mio marito non è in grado di darmi ciò che voglio, ero infelice ma adesso ci sei tu a colmare la vita di entrambi, ti saremo grati in eterno
Ormai sono il loro re e loro invece i miei sudditi.
Saranno passati all'incirca cinque giorni da quella volta. Sono le 10 del mattino, sono ancora a letto; quella di ieri, una serata davvero impegnativa: alcool, disco e chissà quant'altro, nemmeno lo ricordo.
Squillo il mio cellulare, guardo il display e con meraviglia vedi la scritta "Marilena cell".
Io - Ciao cara come va?
Marilena - Bene e tu?
Io - Molto bene ... e Antonello
Marilena - Bene anche lui, noi siamo a casa, perchè non vieni a trovarci per scambiare due chiacchere e prenderci un caffè tutti e tre insieme.
Ma Marilena oramai la conosco, è una donna decisa, sà ciò che vuole non è un tipo che ama le chiacchere. Io non me lo faccio ripetere due volte e sono già pronto e scappo da loro.
Busso alla porta e mi apre Marilena, splendida con la sua vestaglia semitrasparente, da cui non potevo fare a meno di notare i grandi seni tondi e perfetti e i fianchi prominenti ma non grossi. Il tutto era coronato da un trucco leggerissimo, di ombretto sugli occhi e un rossetto color ciliegia.
Antonello mi vede e mi saluta con voce tremante, è emozionato, si vede perfettamente.
Ci sediamo, parliamo un po del più e del meno. Antonello, con gli occhi lucidi, ci guarda, ci ascolta, ogni tanto dice qualche parola. Mi alzo e gli dico all'orecchio di prepararsi. Lui mi guarda, si alza mi da un bacio leggero sulle labbra e va a prepararsi.
Marilena - Sai...forse è innamorato, mi parla sempre di te, ma innamorata lo sono anche io...
Io - Io vi amo entrambi!
Lei ondeggiando si alza e con passo lento e sensuale si avvicina verso di me mentre si va spogliando, si siede su di me , i le lecco i seni e comincio a baciarla ovunque, lei intanto mi accarezza, mi spoglia e ci baciamo in bocca. E' splendida.
Arriva intanto Antonella, anche lei è carina. E' in bikini e truccata. Davvero carina.
Adesso sono in piedi, bacio Antonella lei mi guarda negli occhi. La stringo a me, lei si inginocchia e comincia a masturbarmi con entrambe le mani, io delicatamente le avvicino la testa la mio pene che comincia a lavorare con le labbra con avidità. Marilena intanto si avvicina a me e mentre Antonella continua il suo lavoro, con Marilena ci baciamo e ci tocchiamo ovunque. Anche Antonella ci sà fare ed è brava. Intanto tocco Marilena ovunque, sulla figa, sudicia, sulle natiche.
Marilena - tocca a me
E scosta Antonella visibilmente gelosa e seccata.
Il la prendo e la bacio, lei intanto mi accarezza.
Io mi sdraio sul letto e le due litigano:
Marilena - tocca a me!
Antonella - no prima io!
Io - Calme...calme, giocatevela a pari e dispari
Vince Marilena, che guarda Antonella con uno sguardo sornione.
Antonella - Uffà, ma se poi te ne vieni con lei io non mi potro' soddisfare
Le do uno schiaffo e l'afferro per i capelli avvicinandola a me.
io - Non dirlo mai più
E la bacia sulla bocca.
Marilena intanto continua, il suo lavoro con la bocca mentre sono disteso sul lettone, e con due mani mi masturba contemporaneamente, e a volte con il seno sodo e con i capezzoli turgidi.
Antonella intanto e visivamente irrequieta, passeggia per la stanza, non sa stare senza fare nulla, e intanto lecca la figa di Marilena.
Finalmente s'impala su di me, mi guarda fissa negli occhi mentre si muove, mi accarezza, a volte mi bacia, tutto senza mai staccare il suo sguardo da me. Antonella intanto ci lecca le parti intime.
Marilena - Faro' cio che non ho fatto mai per nessuno
Si gira e s'inalbera per il culo, io godo, godo e ancora godo, finchè copiosamente non me ne vengo dentro di lei.
Marilena, si gira, mi bacia e si siede sulla poltrona fumando una sigaretta.
Si avvicina Antonella.
Io - Puliscimi
Lei prende un fazzolettino.
Io - Non ci siamo capiti!
e le prendo di mano il fazzolettino. Lei intuisce e comincia a succhiarmi il pene, con foga.
D'un colpo la prendo con violenza in braccio e la sbatto sul letto. Di colpo le infilo il mio pene dentro e comincio a pistonarla, con forza e velocità. Lei intanto urla.
Antonella - Ahhhh, haahahh, siiiii, dai bello mio, dai...mi stai facendo impazzire
Io aumento, le vengo dentro.
Tutti e tre ci corichiamo sul letto, Antonella dorme, io e Marilena ci sbaciucchiamo e ci accarezziamo.
Marilena - Vieni a stare con noi...staremo felici insieme....
La stessa sera mi traferii.
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16 years ago
volcano,
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Last visit: 16 years ago
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Settimana bianca
Ci eravamo recati in una località di montagna per una settimana bianca durante il viaggio parlavamo del più e del meno quando lei mi disse che voleva stare una settimana tranquilla per riposare profondamente le chiese se facevamo riposo assoluto o si poteva tralasciare qualcosa mi rispose che era permesso solo riposo e sesso.
Appena arrivati in albergo posammo le valigie e ci recammo al ristorante per pranzare ci accolse un ragazzo veramente carino e dopo esserci seduti a tavola ci servì un aperitivo lei guardandolo mi disse che non avrebbe disdegnato di portaselo a letto mentre lui sembrava avesse capito le sue intenzione infatti ogni volta che portata i suoi sguardi erano sempre più penetranti anche perché lei
si era slacciata un bottone per far si che vedesse il suo seno per provocarlo lui avendo capito benissimo cosa cercava mia moglie alla fine del pranzo ci chiese se volevamo il caffè e un digestivo a tavolo o preferivamo in camera lei accettò di berlo in camera cosi recandoci in camera le chiesi se era intenzionata a farsi scopare e con una sfacciataggine mai vista mi rispose che avremmo potuto divertirci tanto infatti appena sentì bussare aprì la porta mettendo bene in mostra il suo bel seno lui posò il vassoio dove cerano 3 caffè e 3 amari quindi avrebbe bevuto insieme a noi bevuto il caffè lui le misi una mano sulle ginocchia dicendole “ ho capito subito quanto sei troia” mentre lei toccandole la patta rispose “voglio essere la vostra troia “ e le tirò fuori un cazzo veramente grosso
cominciandolo a menare mentre lui le ficcava la mano sotto la gonna è la masturbava furiosamente lei volle prenderlo in bocca e lo spompinò finche dopo un lungo gemito lui le riempì la bocca di sborra che lei ingoio fino all’ultima goccia a questo punto mi avvicinai a lei e la presi da dietro aprendole il buco del culo mentre lui da sotto tentava di scoparla lei colta da follia troiaggine ci chiese di andare in camera da letto chiedendoci di penetrarla entrambi cominciai a pomparla in culo e lui nella figa mentre lei ci chiedeva di riempirla di sborra e dopo aver goduto insieme lui ci lasciò dicendoci “ciao a presto “ infatti le sere che restarono furono piene di scopate e pompini.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Il suo primo topless
Era l’agosto 99, lo ricordo bene perchè quella fu per molti versi un’estate indimenticabile, uno dei tanti motivi, e’ stato il primo topless di quella che all’epoca era la mia ragazza.
Arrivati in mattinata al mare, notammo che la spiaggia non era particolarmente affollata ma, decidemmo di non metterci vicini all’acqua come eravamo soliti fare ma, di cambiare zona, in fondo alla profonda distesa di sabbia infatti imperano delle alte dune di sabbia che in maniera crescente rendono il paesaggio molto orientale per poi sparire nella fitta pineta retrostante, fu li che decidemmo di andare a posizionarsi, proprio su una di quella dune, non troppo in alto ma modellata in maniera tale da formare un piccolo altipiano da dove si dominava tutta la spiaggia e se sdraiati non si era visti da chi stava intorno.
Passava la giornata scandita da un bagno in mare, una doccia e una bibita fresca, il sole a picco faceva il suo dovere e noi ne godevamo a pieno.
Verso il pomeriggio, notando la mia ragazza era impegnata ad ogni movimento che facesse a sistemare il costume in maniera da non far uscire niente che non dovesse, e allo stesso tempo non avere orribili segni sul corpo, nelle manovre più strane e articolate degne di una talentuosa contorsionista circense, dopo averla osservata per un po’ d’istinto, con un colpo secco e deciso le tolsi il reggiseno del costume che era solo appoggiato sul petto lasciando i suoi sensuali e bellissimi seni scoperti, la prima reazione di lei fu quella di portarsi le mani al petto, ma rassicurata dalla mia presenza e resasi conto che da li nessuno se non si fosse alzata l’avrebbe notata, si rilasso nuovamente e si passo la crema protettiva li dove mai il sole ebbe piacere di battere.
I miei occhi non potevano far a meno di osservare costantemente la sagoma di quel corpo adagiato sulla sabbia totalmente abbandonato al relax, e quei seni bianco latte sembravano quasi riflettere la luce tanto era il contrasto, non era mai successo di vederla prendere il sole in topless anche perché a lei non era mai capitato di mettersi in topless.
Giorni a dietro quella duna di sabbia, divento il nostro altipiano e ogni volta scendevamo in spiaggia quello era il nostro posto, li il topless divento consueto, tolti i vestiti e sistemati i teli mare lo slacciarsi e sfilare il costume era la normalità e le bianche colline innevate poco a poco andavano scurendosi lasciando solo deboli tracce del costume che indossava solo ogni volta dal nostro eden ci spostavamo per una doccia o un bagno. Una mattina però accadde l’imprevisto,
Il nostro posto era occupato!
Tale e’ l’intesa tra noi che con uno sguardo decidemmo di metterci allora sulla spiaggia “normale” e cosi facemmo, mai però pensavo o speravo di assistere a tale miracolo, una volta tolti i vestiti e sistemati gli asciugamani sulla sabbia vedo le mani di lei che come nei giorni precedenti avevano fatto sulla duna, raggiungono la schiena e dopo aver armeggiato qualche secondo tornano lungo i fianchi stringendo in una di queste il pezzo di sopra del costume, il vederla in piedi tra la gente in topless mi lascio letteralmente allibito, gente che a parte qualche occhiata non diede tanto peso alla cosa anche perchè non era la sola, ma a me personalmente diede una scarica di adrenalina da lasciarmi paralizzato, le guardavo il volto sorridente di chi sa di aver fatto una piacevole sorpresa, i seni nudi ormai abbronzati anch’essi: sodi, prosperosi, quasi sfacciatamente protuberanti, come chi dopo anni di oscurità spalanca una porta e si trova davanti il sole e con le braccia aperte e con la faccia verso esso cerca di goderne a sazietà, ed il tutto terminava magistralmente con i rosei capezzoli scuriti dal sole e dilatati leggermente dal calore che si erano ingrossati e svettavano verso l’alto passando dal colorito roseo dell’aoreoa a quello più scuro di capezzolo vero e proprio.
Ancora oggi trovo il momento dello “slaccio” uno dei migliori delle giornate che passo al mare con lei ed ancora oggi dopo ormai anni il vederla prendere il sole, fare il bagno o passeggiare sulla spiaggia a seno nudo mi provoca emozioni indescrivibili.
Trovo che in anni, secoli anzi millenni di studi e interpretazioni artistiche un corpo nudo femminile sia e resti sempre la più bella opera d’arte del mondo
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16 years ago
leonetuo,
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Last visit: 14 years ago
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Un incontro
Racconto
Ta tam… ta tam… ta tam… ta tam…
Il rumore del treno che sferragliava sul binario produceva un suono ritmico che portava la mente di GF. a vagare.
“La prossima fermata Trapani” gridava con voce tonante il capotreno.
La mente di GF. andò ad eventi lontani e come per incanto apparvero nella sua mente racconti di situazioni particolari.
Apparve un annuncio messo su Desiderya in cui una coppia cercava un’altra coppia e la proposta che GF. e Anita fecero per un incontro.
Avevano proposto anche un amico ed era stata accettata.
Ricordava perfettamente l’incontro.
Si erano ritrovati davanti al ristorante “Donna Amalia” sul lungomare di Trapani.
Anita sotto il cappotto portava un vestito attillato nero con uno spacco vertiginoso a lato da cui si intravedevano le giarrettiere nere. I suoi capelli ramati mossi dal vento mettevano in risalto i suoi occhi... “due lampadine accese dal desiderio” pensava GF che conosceva benissimo l’emozione di Anita all’evento, era veramente attraente.
Bea, la lei della coppia che aveva messo l’annuncio, portava invece un vestito bianco aperto sul davanti da cui si intravedeva il suo seno piccolo e sodo e le giarrettiere bianche.
I suoi capelli di un nero corvino mettevano in risalto due occhi vivacissimi…era alta, magra, austera …regale.
Nic, invece, l’uomo della coppia era alto, abbronzato e vestiva con noncuranza un abito costoso ed emanava un profumo di tabacco e muschio, il suo volto denotava una persona seria e schiva ma si illuminava quando sorrideva…sembrava che tutti i muscoli del viso partecipassero al sorriso tanto era radioso.
Alberto, il nostro amico vestito con un completo grigio appariva gaio e spensierato, ma
i suoi occhi tradivano l’emozione del momento.
Dopo le presentazioni ci invitarono a cenare nella loro casa.
La casa in realtà era una villa che dava sul lungomare di Trapani.
Entrammo in un grande salone semibuio un camino acceso mandava una luce fioca…
Nic, si affrettò a mettere dell’altra legna e subito la fiamma si ravvivò illuminando la stanza.
Una grande vetrata faceva vedere il mare…il mormorio dell’acqua e il frangersi delle onde creava una atmosfera suggestiva.
Bea, accese delle candele sul tavolo imbandito.
Ci accomodammo intorno al tavolo in un silenzio ovattato rotto dal crepitio della legna sul fuoco e dal rumore delle onde che si frangevano sulla spiaggia.
Nessuno aveva voglia di parlare per non rompere quel magico silenzio.
I segnaposti sul tavolo erano stati studiati ad arte infatti GF. sedeva a capotavola;
Anita aveva a fianco Nic, e Bea Alberto, il nostro amico.
GF. pose molta attenzione a come ognuno di loro consumava il cibo…ricordava che per vedere una persona come reagiva al sesso occorreva guardarla mangiare!
Anita prese una “pannocchia” la portò delicatamente alle labbra e con molto gusto la succhiò della sua carne…
Bea invece guardò attentamente il cibo, lo valutò nella sua consistenza e con fare deciso se lo portò alla bocca…
Nic era più attratto a guardare spostava continuamente lo sguardo su Bea, su Anita e su Alberto…più che mangiare giocava con il cibo…
Alberto invece era attratto più dagli intingoli delle pietanze e di assaggiare più cose possibili…
Bene! Pensava GF. …sembrano ben assortiti la serata sarà magnifica!
Per tutta la cena vennero dette poche parole e sottovoce…
Nella stanza era cresciuta una atmosfera particolare come quando in una notte estiva si preannuncia un temporale…era palpabile una carica emotiva che ormai era giunta al suo punto più alto…
GF. si alzò distrattamente dalla sedia , si avvicinò all’impianto stereo, sbirciò tra i Cd e notò il bolero di Ravel…pensò quando sarà il momento potrà essere un buon aiuto…
Dalla posizione dello stereo poteva vedere Alberto e Bea…
Vide la mano di Alberto avvicinarsi verso le gambe di Bea, toccò le sue ginocchia che si apersero immediatamente…la mano s’insinuò nella profondità delle cosce di Bea che emise un piccolo sospiro di piacere.
Vide con altrettanta celerità il volto di Nic sparire tra le cosce allargate di Anita.
Al suono del bolero l’esplosione dei sensi ebbe luogo!
Bea tirò fuori il cazzo di Alberto e chiamò Nic per fargli vedere quanto era grosso…
Dal suo canto Nic, che aveva tolto i vestiti a Anita mostrava a Bea la fica che stava allargando con le mani!
Bea prese in bocca il cazzo di alberto ed iniziò a succhiarglielo, come d’altronde Anita stava facendo con Nic.
Improvvisamente i due uomini si alzarono e misero i preservativi
Alberto iniziò a scopare Bea sulla poltrona, la prese da dietro e il suo cazzo entrò come un maglio all’interno della sua fica.
Nic, invece, portò Anita sul divano le divaricò le gambe…giocherellò con il cazzo sul suo clitoride e poi sprofondò il suo uccello nel nido…
Gesti ritmati allo stesso tempo, accompagnavano il bolero di Ravel in un crescendo di emozioni e sensazioni fino a quando come per magia tutte e due le donne all’unisono emisero il grido di piacere che ogni uomo ama sentire.
Giacevano affaticate ma con i visi raggianti sia Bea che Anita.
I due uomini invece erano in piedi con il cazzo ancora dritto…
Le due donne erano vicino e con uno sguardo d’intesa si alzarono…Bea si diresse verso il suo uomo lo coccolò e lo bacio con slancio ed intenso amore…
Anita si diresse verso Alberto, gli prese il membro fra le mani, accarezzò con la lingua le sue palle…finchè non raggiunse l’erezione voluta.
Bea abbracciava il suo uomo e lentamente lo portò in ginocchio sul divano gli allargò i glutei e invitò Anita a portare Alberto lì vicino…
Le due donne sembravano conoscersi da sempre…come se un copione non scritto dettasse i loro movimenti…
Anita poggiò il cazzo di Alberto sullo sfintere di Nic, e poi mettendogli una mano sulle natiche invitò Alberto a penetrare quel culo.
Un urlo di dolore e di piacere accompagnò l’operazione…
Le due donne rimasero per un po’ a guardare e a godere di quello spettacolo poi con fare deciso Bea aprì le gambe di Anita e infilò la lingua nella sua fica!
Nic intanto urlando di piacere e di dolore si stava masturbando…un fiotto di sperma finì sul ventre di Anita, Bea prese a leccarlo senza perderne una goccia!
Le due donne si guardarono riconoscendosi troie e porche nella stessa misura…e allora fu la volta di Anita a gettarsi con la testa tra le cosce di Bea che l’accolse con tenero abbraccio.
Nel frattempo Alberto si era tolto il preservativo ed attendeva la giusta ricompensa al suo operare…trovò la bocca di bea e…ottenne il piacere estremo.
Un grido di piacere accompagnò la sua eiaculazione.
Bea lo bevve tutto ed esausta si abbandonò sul divano.
Di nuovo un silenzio ovattato calò nella stanza…il crepitio della legna e lo sciabordio dell’acqua ritornarono a cantare nella stanza.
Restammo tutti in silenzio.
Anita tenne stretta la mia mano così come Bea quella di Nic.
Alberto seduto in disparte guardava tutti con rispettoso silenzio.
Dopo molto tempo Anita si alzò andò verso Alberto e prese ad accarezzargli i glutei, le palle e il pisello…
Il cazzo di Alberto si eresse immediatamente…
Andò verso Bea e le chiese sottovoce se voleva essere inculata.
Dopo il suo consenso Alberto si mise il preservativo, incurvò la schiena di Bea e con una spinta secca e decisa fece entrare quel grosso uccello nel culo.
Nic a quella vista si arrapò improvvisamente…guardò Alberto negli occhi e come due persone che si conoscono da anni ed hanno condiviso momenti di piacere insieme…portarono le gambe di Bea in alto, mentre la sua schiena poggiava sul divano, le divaricarono mettendo in evidenza la fica allargata e il buco nero del culo…sembravano due fiori neri in un ghiacciaio…un brivido percorse la schiena di GF. e di Anita…
GF.per la carica erotica del gesto e Anita per la consapevolezza che la stessa cosa le sarebbe toccata a breve…
Alberto introdusse di nuovo il cazzo nel culo di Bea mentre Nic la scopava nella fica con incredibile forza ed amore.
Fecero la stessa cosa con Anita.
La stanza echeggiava di urla di piacere e di dolore ed era intrisa degli odori dei corpi…
Dopo una breve pausa Nic continuò a sbattere Anita nel culo…”tutti erano attratti da quel buco nero tra le natiche ben tornite” pensava GF.… quando con uno sguardo Anita lo chiamò accanto a sé… gli tirò giù la lampo e mentre era sbattuta nel culo da NIc prese in bocca il suo cazzo.
Bea vide la scena e divertita allungò la mano verso le palle di GF…
Le sue mani si muovevano in maniera gentile e decisa tanto che il suo membro divenne duro come il marmo.
GF. lo tolse dalla bocca di Anita e lo infilò nella bocca di Bea che prese immediatamente a succhiarlo…gli sbottonò i pantaloni e con fare deciso li tolse…
Bea si spostò sul divano con le gambe allargate facendo cenno a GF. di seguirla…
GF. s’inchino e prese a leccarle la fica…gli umori di Bea invasero la sua bocca, avevano il sapore e la fragranza dell’erba del primo mattino, quando è bagnata di rugiada…
Le due donne erano divertite ed entusiaste…Bea prese di nuovo il cazzo di GF. nella sua bocca, mentre Anita accarezzava il membro di Alberto e lo masturbava.
I due uomini vennero quasi in contemporanea…
Il seme di GF. straripò dalla bocca di bea, Anita le si avvicinò e le lecco le labbra senza disperderne nemmeno una goccia…
Si guardarono intensamente negli occhi e poi l’una masturbò l’altra.
La serata volgeva al termine…Alberto rivestitosi in fretta salutò tutti con grande affetto, mentre gli altri rimasero in tenero silenzio nella stanza…
“Esiste un luogo dentro di noi
dove sentiamo ciò che sappiamo.
Se seguiamo quell’intuito
Le porte si aprono e ci spronano alla crescita”
Questo era uno di quei momenti pensò GF. nel silenzio della stanza…ricordava che il canto dei nativi americani si concludeva dicendo:
“ cavalca il vento, pacifico guerriero,
insegna ai pellegrini stanchi
che l’amore è più forte del conflitto.
Il tuo fuoco illumina il sentiero,
permettendo ai nostri spiriti di vedere
il fuoco costante della Creazione
ed il nostro desiderio infinito…Di essere.”
Anita e GF. si guardarono negli occhi e d’intesa proposero alla coppia un massaggio tantrico. Passarono in camera da letto. Nic e Bea, nudi, giacevano vicini…
Anita prese dalla sua borsa dell’olio di mandorle lo sparse sui due corpi ed iniziò a massaggiare Nic, e GF. Bea.
I due corpi si rilassarono quasi immediatamente; era previsto il massaggio sul punto “g” per Bea e il punto “p” per Nic, ma i due si addormentarono…
Anita e GF., si rivestirono… baciarono quei corpi che giacevano dormendo mano nella mano con il sorriso sulle labbra, ed uscirono in punta di piedi.
Ta tam… ta tam… ta tam… ta tam…
prosegue il treno nella corsa sulle rotaie, GF. guarda divertito la città di Trapani e pensa che fra qualche ora sarà ricevuto, in una ridente città della Sicilia, da Almodovar il regista…vuol fare del racconto la trama di un film.
Si immagina il grande regista che con il sigaro in bocca gli domanda: “ ma è una storia vera? Vissuta? “
“Chissà !” “ Forse” gli risponde GF. sorridendo.
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16 years ago
yin3yang3it,
56/56
Last visit: 14 years ago
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Car parking 2
Si alzò lentamente, fissando negli occhi quell'uomo che ormai era a pochi metri da lei, allargò la salvietta rinfrescante e sempre lentamente se la strofinò tra i peli neri che esaltavano la sua pelle chiara. L'uomo intanto infilò la sua mano nella cerniera dei pantaloni e tirò fuori il suo uccello. Cominciò a massaggiarsi ed a menarselo mentra Simona, dopo aver gettato il fazzoletto entrò in auto. L'uomo fece ancora qualche passo verso la portiera di Simona, che rimase aperta. Lei si chinò verso di me. Dopo avermi sbottonato il pantalone con la mano sinistra accompagnò il mio arnese verso la sua bocca e con la mano destra si alzò ancor di più la gonna. Iniziò a succhiarmi con foga. Ebbe un sussulto. Mi voltai. L'uomo si era avvicinato ancor di più ed aveva iniziato a toccarla. Con una mano continuava a mastubarsi e le dita dell'altra iniziarono a frugare tra le cosce di Simona che iniziò a muoversi favorendone i movimenti. Rimasi sconvolto. Non avrei mai immaginato una mia reazione così remissiva. Quando percepii che Simona stava raggiungendo l'orgasmo, il mio piacere arrivò alle stelle. Dopo avermi fatto godere Simona scese, prese l'uccelo dell'uomo tra le mani ed iniziò a mastrubarlo rivolgendo il membro dell'uomo verso il mio sguardo. Quando l'uomo raggiunse il piacere Simona continuò ad accarezzare l'uccello dell'uomo, poi lo staccò da sè, rientrò in auto, si sistemò e sorridendomi mi disse "andiamo?".
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4
16 years ago
coppiacampana162459, 47/47
Last visit: 10 years ago -
Car parking 1
Nonostante i nostri vent'anni di matrimonio, il mio desiderio per Simona non si è mai affievolito. Certo, il merito è sopratutto suo; intelligente a capire i miei momenti di "calo del desiderio" e ad aiutarmi a superarli rinnovandosi totalmente ed a pretendere sempre, degli spazi solo nostri, senza figli e complicazioni varie. Quella sera, era un venerdì sera dello scorso mese di gennaio, andammo a cena in un ristorante sul lungo mare di Baia (vicino Napoli). Mangiammo naturalmente a base di pesce, e dopo un paio di bicchieri di "falanghina", Simona si alzò ed andò in bagno. Eravamo nella veranda che dava sul mare, così accesi una sigaretta e continuai a sorseggiare il vino fresco e morbido delle colline di Avellino. Quando Simona si avvicinò al tavolo, aveva un sorriso malizioso, si accomodò appoggiando la sua borsa ai piedi del tavolo e mi sussurrò che si era tolta gli slip. In fondo non c'era e non ci poteva essere nessuno che se ne accorgesse, ma la cosa inevitabilmente mi fece gonfiare la patta dei pantaloni. Il mio arnese si indurì in un istante. Non so bene cosa fosse, ma l'idea che anche inavvertitamente qualcun altro potesse sbirciare tra le cosce di mia moglie mi creava piacere e sgomento allo stesso momento. Pagai il conto, ci avviammo verso il parcheggio, lasciai la mancia al parcheggiatore e con il telecomando aprii le porte della vettura. Simona afrettò il passo, e nel sedersi notai che in modo lento e quasi scomposto lasciò intravedere al giovane parcheggiatore tutta la sua intimità. Accellerai il passo e notai che il parcheggiatore non toglieva lo sguardo dalle cosce di Simona. Misi in moto velocemente, provai con la mano destra a tirare un pò giù la gonna nera che ormai era salita ben oltre il bordo delle autoreggenti che Simona indossava. Lei con la mano sinistra, molto lentamente scostò la mia mano e fece in modo che la gonna si rialzasse ancora. Una volta avviati verso la tangenziali, spostò la sua mano tra le mie gambe, si accertò che il mio arnese premeva con forza sui boxer elasticizzati che indossavo e mi sorrise. Appena entrati in tangenziale mi disse che aveva ancora urgente bisogno del bagno. Avevamo appena passato il distributore della Esso. Le chiesi di aspettare un pò; ma lei, stavolta perentoria, mi disse che non poteva. Che l'avrebbe fatta ovunque. Mi fermai all'area di sosta prima di Agnano. Cercai di avvicinarmi il più possibile ad un'aiola e sostai. Dal lato opposto c'era una Bravo bianca posteggiata, con un tipo alla guida che si guardava intorno. Spensi il motore. L'uomo scese dalla sua autovettura e con fare distratto iniziò a fissarci. "Dai Simona" - le dissi - "andiamo via, tra qualche minuto arriviamo all'area di servizio...". Non feci neanche in tempo a terminare che Simona aprì la porta. Fece qualche passo verso la coda dell'autovettura ed alzandosi la gonna, prima di accovacciarsi, indirizzò il suo sguardo verso quell'uomo. Seduto al posto di guida, notai l'uomo che si avvicinava con discrezione. Mi voltai e vidi Simona, accovacciata, a gambe aperte...
(fine prima parte)
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16 years ago
coppiacampana162459, 47/47
Last visit: 10 years ago -
Mai dire mai...
Allora, non avrei mai pensato di trovarmi quì, invece di leggere come di solito faccio, ma a scrivere ciò che qualche giorno fa mi è capitato.
Premetto che in 45 anni ho sempre e solo fatto sesso con donne, e non mi lamento delle esperienze vissute, anzi.
Anche se da qualche tempo quando sono davanti al mio pc, mi trovo che il cazzo mi diventa duro anche guardando, non solo le gnocche, ma anche qualche bel cazzone... Mah dicevo tra me, " vediamo un pò se si riesce a trovare qualche tipo serio ed intelligente per provare a godere tra maschi"
Intanto erano passati dei mesi, anche se qualche conoscenza l'avevo fatta, non cerano i presupposti per approfondire la conoscenza...
Poi un giorno, cercando in internet altre cose, ho contattato un signore che aveva da vendere ciò che cercavo.
Ci siamo scambiati i numeri di telefono e l'ho chiamato.
Voce giovanile, ma mi disse di avere più di 60 anni, ci siamo accordati per un appuntamente da me, dove doveva farmi vedere delle foto della merce che vendeva.
Giunta la mattina dell'appuntamento, mentre dopo la doccia aspettavo la persona contattata e intanto mi stavo guardando un filmino porno al video...
Suona il campanello,
In accappatoio senza il tempo di vestirmi, scesi ad aprire...
Era lui, un signore di una certa età, fisicamente atletico gentile e molto educato e scusandomi dell'abbigliamento lo feci salire.
Entrammo in salotto dove si accomodò sul divano davanti alla tv ancora accesa...
diventai rosso dalla vergogna quando mi accorsi che non avevo spento il video porno...
Con fare tranquillo, lui mi disse di non preoccuparmi e che anche lui, senza che la moglie se ne accorgesse, si guardava dei filmino porno da solo.
Non spensi la tv e gli preparai un caffè...
Intanto mi accorsi che ero tutto teso ed emozionato, per non dire che mi stava diventando duro, non certo per lui, ma per tutta la situazione che si era creata...
Lui vedendo il mio imbarazzo, iniziò a raccontarmi della sua vita, di sua moglie con cui scopava ancora molto bene, ma che da tempo si eccitava pensando di provare a far sesso con un altro maschio.
A quel punto il mio cazzo non riuscì più a nascondersi sotto all'accappatoi e usci...
Lui con molta calma si avvicinò e me lo prese in mano, lo accarezzò e mentre io immobile paralizzato dalla situazione, iniziò a menarmelo.
Non sapevo cosa fare e cosa dire...
Poi me lo baciò, con la lingua me lo leccò e se lo infilò tutto in bocca...
Ero nudo, davanti ad un uomo...
Pian piano si spogliò anche lui, e senza che me ne accorsi, mi tovai con un cazzo in mano...
iniziai a menarglielo, forse troppo in fretta, dato che mi disse di rilassarmi e di stare tranquillo.
Mi spompinò per bene e mi fece provare a succhiarglielo...
Non ci credevo ancora... a me che scopavo alla grande con fighe calde e porche.
Esperienza favolosa, anche dal personaggio, maturo che con la sua saggezza ed esperienza, mi rese quei momenti sereni e molto eccitanti.
Infine ci facemmo una gran sborrata sulla mia pancia...
ripromettendoci di ritrovarci per approfondire la conoscenza e non solo....
Proprio un gran porco
Ci accomodammo sul divano, gli prepariai un caffè e ci guardammo le foto che mi aveva portato...
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Non dovevo farlo
Non dovevo farlo…lo so che è sbagliato, che è una ragazzina di primo pelo, che è la figlia del mio amico, ma io ho veramente perso la testa per quella diciottenne.Ogni volta che vado a casa sua, trovo mille scuse per accarezzarla, le parlo dei suoi sogni e l'affascino.Ho notato che quando vado da loro, lei si fa trovare e rimane con noi fino a che non andiamo via.Sono mesi che trattengo i miei desideri assalito dagli scrupoli, ma oggi, me la trovo lì sola davanti alla mia casa che mi chiede se può approfittare di me per un passaggio alla sua abitazione; che ha un paio di ore libere e le piacerebbe chiedermi alcune cose riguardanti il mio passato di skipper su barche a vela.la mia passione per le barche è sempre stato anche un ottimo aggancio per rimorchiare e, devo dire che non mi sono lasciato mancare niente, ma questo esula dalle mie abitudini, io ho sempre cercato ragazze o donne che sapessero darmi sensazioni forti nel sesso.Adesso sono in casa di questa ragazzina e le sto parlando con voce suadente, cercando di ammaliarla e mi sembra che lei cerchi proprio questo.Sono le mie sensazioni oppure effettivamente questa giovane mi sta provocando?Sono seduto sul suo divano, lei si alza dalla poltrona, si avvicina a mè e si appoggia sul bracciolo.Il contatto della nostra pelle leggermente celato da movimenti indifferenti, mi eccitano, con un braccio mi allungo a prendere dei fogli sul tavolo e così facendo le sfioro i seni.Sento subito e poi ho conferma guardando di nascosto, che i suoi capezzoli si sono inturgiditi.Non so se è il fresco di quella giornata, ma io voglio pensare che il merito sia della mia vicinanza, allora continuando a parlare appoggio una mano sulla sua coscia nuda,(porta una gonnellina scozzese alle ginocchia)lei mi chiede di raccontargli delle mie avventure, io comincio dicendo dei miei viaggi, ma lei mi interrompe e mi dice che intende le mie esperienze di vita riferito a donne.la domanda mi coglie di sorpresa, la guardo negli occhi, vedo uno sguardo fresco, innocente, così comincio a raccontarle di alcune avventure abbastanza normali, cerco di usare un linguaggio non scurrile e di usare termini che fanno capire e che siano anche erotici.lei mi segue attenta, mentre la mia mano adesso sfiora la sua pelle creandole la pelle d'oca.Lei mi chiede di sentire storie più intriganti che è sicura io ho vissuto.Allora le racconto di un incontro con due donne e intanto la mia mano scivola sotto la gonnellina e sale, come i miei racconti.La guardo, tieni gli occhi chiusi, il respiro è più pesante, sento la sua voce che mi dice;"Continua"La mia piccola non specifica cosa devo continuare, così io faccio entrambe le cose, racconto la mia storia e salgo verso suoi slip: più mi addentro nei particolari più mi avvicino al suo piacere.Le racconto di come mi hanno spogliato le due donne e nel frattempo vado a sentire le sue mutandine bagnate, le dico di come hanno giocato con me prima dell'amore e nel frattempo sposto i suoi slip, sento la sua fitta peluria, immagino sicuramente mai toccata da altri uomini, le dico di come le ho spogliate e con un dito entro in dolcemente in lei, vedo la sua faccia contrarsi alla mia intrusione: mi dice piano;- Non l' ho mai fattoQueste parole mi scuotono, tolgo il dito e mi fermo nel mio racconto, lei apre un attimo gli occhi e con sguardo pieno di desiderio mi dice;- Ti prego non fermarti, quello che fai e racconti è bellissimo...la guardo, con quella sua pelle fresca, virginea, i miei pensieri passano dallo di figlie di amici, al vantaggio per lei di farlo con me per la prima volta.Sono ancora indeciso sul dà farsi quando sento la sua mano prendere la mia e accompagnarla di nuovo sotto la sua gonnellina e farmela appoggiare allo slip bagnato.Capisco cosa vuole e cosa voglio.Ricomincio a parlarle delle due donne, di come una è scesa tra le mie gambe e ha cominciato a baciarmi il membro, prendendolo in bocca per farmi godere, mentre dico questo mi alzo e mi metto davanti a lei.ha richiuso gli occhi, io slaccio i calzoni, mi tiro via tutto e rimango nudo davanti al suo corpo con il mio membro teso e agognante.Le racconto di come quella donna mi prende in mano il cazzo e comincia a succhiarlo e dicendo questo le prendo una mano e la faccio appoggiare alla mia asta tesa, poi mentre continuo il mio racconto appoggio il mio cazzo alla sua bocca, lei con gli occhi ancora chiusi, sente il mio odore di maschio in calore, apre leggermente le labbra e io le racconto di come la donna mi abbia fatto un pompino meraviglioso e di come lo abbia fatto, lei ascolta e segue quello che dico, apre le labbra e comincia a farmi entrare, poi comincia a muoversi come nel mio racconto, io le dico di come la donna me lo stringe forte, di come me lo succhia fino alle palle e lei esegue.Gli manca l'esperienza e i movimenti sono bruschi e a volte lo fa uscire perchè fa fatica a respirare, io allora le dico di come l'altra donna abbia fatto e allora, lei prende fiato e si ributta sul membro:é delizioso vedere quella ragazzina cercare di accontentarmi in tutti i modi, con il dito cerco i suoi umori, sento le sue pareti strette mentre mi muovo, la sento fremere,ho voglia di farla diventare donna, mi piace troppo, mi fà sentire un ragazzino e sapere che sarò il primo mi eccita un casino.Questi pensieri mi fanno crescere il desiderio al massimo, sento il mio sperma liberarsi dentro la bocca, gli schizzi la colgono impreparata, cerca di essere istintiva, vedo che cerca di ingoiare per potere respirare, poi lo tira fuori dalla sua bocca calda e sputa per terra.Mi guarda e quasi piangendo mi chiede scusa, io l'accarezzo dolcemente e le dico di non preoccuparsi che col tempo imparerà a gestire queste situazioni e mentre le dico questo apro un cassetto e mi infilo un preservativo.sono ancora eccitato al massimo, è troppo il desiderio di quella vergine, stò ragionando col cazzo e così la prendo in braccio e l' appoggio sul divano.Sento i suoi brividi, le sue braccia sono strette al mio collo: come un vittima sacrificale si lascia spogliare.Quello che vedo mentre la svesto, è incantevole, una pelle liscia su due tettine piccole, con delle aureole larghe, dove al centro si erge il suo capezzolo duro come un bottone: passando con la mano sopra, li stringo leggermente facendole emettere un piccolo gemito, con lo sguardo scendo tra le sue cosce, il pelo che le ricopre il suo piccolo fiore non è curato ma scendendo con la lingua sento un profumo gradevole, la mia lingua le apre le grandi labbra e comincia a nutrirsi dei suoi umori: la mia esperienza la fà gemere di piacere, i gemiti diventano gridolini e poi quasi urla.Sento il suo piacere scivolarmi in bocca, le gambe tremanti stringono la mia faccia completamente immersa in lei.Aspetto che la quiete torni nel suo corpo, poi esco veloce, prendo il mio sesso e mi appoggio a quel bocciolo, adesso pronto per la mio desiderio.le prendo le mani, le intreccio con le mie, le mie gambe si fanno spazio tra le sue, la mia bocca sale a cercare le labbra, la mia lingua si unisce e gioca con lei e, in quel momento la mia ragazzina diventa una donna.Il gemito che sento si spegne nello stringimento delle mani, mi spingo ancora più dentro e vedo una lacrima scivolare sulle guance e delle piccole gocce di sudore incresparle la fronte.Comincio a danzare dentro di lei, una danza vellutata per farla stare bene, le sue mani allentano la presa dalle mie, cerca di muovere le anche nel tentativo di seguire i miei movimenti, le mie mani lasciano le sue e piano vanno sui suoi fianchi, poi scendono sulle sue natiche sode, prendo in mano quel frutto così acerbo e comincio a spingermi con più decisione, sento che si apre il più possibile per cercare di farmi scivolare meglio, io spingo il suo bacino verso il mio con le mie mani e comincio a riempire il mio profilattico della mia voglia.Un godimento forte, lungo un attimo, mi sconvolge l'anima.Sono costernato e mi odio, so che non dovevo farlo...ma intanto accarezzo il suo piccolo sedere virgineo e già penso a come sarà bello farla diventare donna completamente... scrivetemi le vostre sensazioni [email protected]
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16 years ago
fantasypervoi,
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Last visit: 12 years ago
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Riunione ........ aperta
Mi trovavo a quella riunione di lavoro che non sapevo come mi avevano incastrato.
Ero appena rientrato dalle ferie, due settimane di vacanze al mare, e mi hanno subito buttato nella mischia.
Davanti avevo fior di dirigenti ed io misero funzionario non volevo fare la figura dell’ignorante.
Nel gruppo dirigente c’era una bella donna, teneva banco sulla riunione e doveva essere un pezzo grosso, al quale tutti, si rivolgevano con rispetto.
La guardavo, le piazzavo i miei occhi, facevo perno sul fatto che magari riuscivo ad incrociare i suoi e magari potevo ottenere qualcosa in più di quello che mi ero prefissato.
Quando fu il mio turno, iniziai a parlare e ……. come per incanto tutti quanti mi ascoltavano, sembrava che pendessero dalle mie labbra, avevo attirato l’attenzione ed ancor più la sua, la dottoressa Bianchi.
Era una donna sulla cinquantina, capelli neri, due occhi chiari che venivano fuori da quegli occhiali rossi valentino e una camicetta rosa che lasciava intravedere quel reggiseno ed un bel seno.
Era seduta e non potevo amirare le sue gambe ed il suo vestito, ma essere guardato così, mi faceva arrossire e sentire una voglia dentro di me.
La riunione durò fino a dopo pranzo, che puntualmente trascorsi al bar sotto, insieme a tutti ed a Lei, cosicché potei ammirare quella gonna sopra il ginocchio con un piccolo spacchetto e le calze velatissime che ricoprivano le sue bellissime gambe.
Mi fermai per un attimo a parlarle e riuscimmo a far amicizia, aveva notato il mio modo di esprimermi ed ancor più il modo di essere, ci guardavamo e reciprocamente capimmo che non poteva finire lì la giornata.
Rientrammo ed alla fine della riunione mi invitò nel suo ufficio.
Mentre salivamo in ascensore, nella calca con altri colleghi, lei era molto vicina a me e …….. sentii la sua mano toccarmi la patta e …….. il culo.
I nostri sguardi si incrociarono e annuirono.
Avevamo voglia di …….. rimanere soli per donarci reciprocamente.
La segretaria, molto carina e disponibile, capì, appena entrammo che …….. eravamo occupatissimi per il resto del pomeriggio.
Un bacio lingua a lingua mentre aprivamo la porta ……… ci accompagnò all’interno di quell’ufficio …….. che vidi meglio solo dopo diverso tempo.
Appena entrati nell'ufficio la dottoressa Bianchi con le spalle poggiate sulla porta e la lingua del giovane collega infilata nella bocca, chiuse a doppia mandata la stanza. Il membro del giovane le premeva sul pube e le mani si insinuavano ovunque. Con fatica la donna riuscì a staccarsi e obbligò gil giovane a sedersi sulla poltrona direzionale del suo ufficio. Con il dito sulla bocca gli fece l'inequivocabile segno di fare silenzio. Lentamente si tole la giacca e la leggera camicetta: i seni rimasero nudi, sodi e con i capezzoli già eretti. Poi si alzò la gonna fino a mostrare le sue sexy calze, tenute su da un erotico reggicalze. Si sedette davanti al giovane e presa una penna, iniziò a passarla attorno alle sue labbra, poi la fece discendere verso il seno roteando con la punta attorno ai suoi capezzoli. Carlo nel frattempo era immobilizzato a ma con il membro che urlva per uscire fuori dai pantaloni. La mano libera della manager si diresse verso la propria intimità, scostò il perizoma e iniziò ad allargare le labbra vaginali, mostrando gli umori e avvicinando la penna tra le labbra della sua fica. Una volta allargata la sua fica con una mano, con l'altra iniziò a far entrare ed uscire lentamente la penna dalla sua vagina. A Carlo sembrava di assistere ad un film porno, la sua eccitazione era ormai alle stelle. Si liberò degli indumenti e fece uscire il suo membro fuori, rosso e marmoreo. Poi prese la mano della donna e la aiutò a far entrare l'improvvisato strumento erotico nella fica della donna. Lo fece però con veemenza: entrava ed usciva infilandogliela fino in fondo. La penna era fino in fondo alla fica e le mani dei due pastrugnavano in tutti i modi il clitoride e le labbra fradice di umori ....
prese l'altra mano e inizio a menarsi il cazzo su e giù come se stesse scopando, in quel mentre avvicinò la bocca alla fica della dottoressa Bianchi e ........ allungò la lingua alla ricerca di quel clitoride gonfio e pieno di umori ......... la dottoressa fece un balzo, al sentire quella lingua che si muoveva sul suo clitoride, dandole sensazioni e vibrazioni.
la penna si muoveva all'unisono, le due mani si imbrattavano di umori e scopavano quella fica ...... ormai fradicia e grondante ...........
i mugulii aumentavano ed il clitoride si faceva sempre più gonfio o voglioso di dare piacere alla dottoressa
Carlo continuava a muovere la sua mano lungo il suo membro rendendolo più gonfio e bagnaticcio
la dottoressa emanò un urlo "godo" smorzandolo in quando si rese conto che era nel suo ufficio ed anche perchè Carlo si era alzato e aveva infilato anche il suo cazzo dentro a quella fica fradicia di umori.
Le mani, la penna e quel cazzo che si muovevano dentro alla sua fica ....... le davano vibrazioni e sensazioni di appagamento
Carlo la appoggiò alla scrivania ...... levo la penna dalla sua fica, appoggiò le sue gambe alle spalle la prese per i fianchi ed iniziò a scoparla
il suo cazzo duro e voglioso si muoveva ritmicamente dentro di lei, appagandola e facendola sentire una vera troia ..........
La dottoressa venne un'altra volta, ma questa fu ancor più lunga ed elettrica della prima, la sua fica grondava di umori.
La dottoressa Bianchi era venuta ma il giovane aveva ancora il membro duro e voglioso di venire. La donna allora prese il cazzo dell'uomo e lo attorcigliò attorno alla bretellina del suo reggicalze. Il sesso di Carlo era così stretto nel mezzo, con la punta ancora più ingrossata che strofinava tra le labbra della fica della donna che intanto si era sistemata in piedi. Le sue dita corsero velocemente verso il culo del giovane, iniziando a massaggiargli l'ano con movimenti rotatori per poi proseguire e stringergli i testicoli con veemenza. Il giovane non sapeva cosa fare, in quel momento la sua mente non aveva consapevolezza ma solo desiderio: voleva sborrare sulla donna. Carlo sfilò il cazzo con fatica dal reggicalze della donne e si sedette sulla scrivania, quindi fece mettere la dottoressa Bianchi a pecorina offrendogli il cazzo da spompinare.
Nello stesso istante in cui la donna prese in bocca il cazzo, ormai paonazzo, Carlo le infilò due dita nel culo e uno nella fica. La donna aspirava talmente forte che all'uomo sembrò che le palle volessero uscire fuori. Non aveva mai provato quelle sensazioni, un pompino così non credeva potessere essere fatto! Quando percepì che l'onda di crema bianca stava ormai salendo come uno tsunami, prese i capelli della donna e tirò indietro la testa. Uno schizzo potente inondò prima la faccia e poi i capelli di quella incredibile troia, che intanto mugulava, avendo nella fica quattro dita di Carlo, che inconsapevole era praticamente entrato completamente dentro quell'inesauribile fonte di sessualità ...
L’eiaculazione di Carlo portò all’affondamento delle dita nella fica della dottoressa Bianchi che, in preda ad un altro orgasmo mai provato si distese sulla scrivania e ripetutamente si mosse come elettrizzata eiaculando dalla fica un liquido bianco, come fosse un cazzo. Carlo, si affrettò a ricevere quel liquido biancastro continuando a muovere le sue dita dentro a quella fica fradicia ed al culo.
Il momento di eiaculazione dei due fu così grande che urlarono il loro piacere, così facendo non si erano accorti dell’entrata della segretaria che, con le dita tra le labbra stava masturbandosi davanti a tale piacere.
La loro visione ed il loro piacere portò Carlo a discostarsi dalla dottoressa, ormai satura di emozioni, ed ad avvicinarsi alla segretaria ……. Sostituendole quelle dita col suo membro duro e voglioso di esplodere dentro la sua fica.
Con movimenti roteanti dentro alla fica, piena di umori, e la posizione a pecorina a cui Carlo aveva segregato la segretaria, ebbero subito l’effetto desiderato dai due; una prima eiaculazione e poi una seconda ancor più violenta, fecero godere anche la segretaria ed ancor più …… fecerò in modo che Carlo aumentò i colpi dentro a quella fica.
Le bocche delle due donne si leccavano e baciavano, la fica della dottoressa, sbrodolava liquido biancastro sulla scrivania e Carlo continuava il suo andare avanti ed indietro dentro a quella fica, in attesa della nuova eiaculazione.
Sentì la sua cappella gonfiarsi ed il momento che si stava avvicinando, dette due colpi violenti dentro a quella fica, sentendo un gemito di dolore da parte della segretaria, e ………… tirandolo fuori ……. Si avvicinò alle bocche delle due donne inondandole di sborra calda.
Lo schizzo di sborra finì sulle bocche, le lingue, i capelli e gli occhi delle due donne che, avide di quel succo iniziarono a leccarsi per non perderne il sapore.
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16 years ago
carino6423,
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Last visit: 11 years ago
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Il guardone con coppia prima esperienza
un pomeriggio mentre tornavo dal lavoro mi squilla il cellulare e' il lui di una coppi clandestina di milano 45 anni lui 40 lei e sono alla prima esperienza e la lei non sa' nulla ma gli piace essere ammirata si veste sempre in modo provocante. abbiamo concordato le regole del gioco e ci siamo salutati con la promessa che mi avrebbe richiamato nei giorni successivi e cosi e' stato abbiamo deciso il giorno e il luogo dove incontrarci.
Il fatidico giorno e' arrivato ed io preciso mi faccio trovare al parcheggio concordato e dopo poco minuti nel parcheggio entra la macchina di lui si avvicina ad un'auto parcheggiata e da li scende una bella signora bionda con una minigonna da urlo un maglioncino arancione e delle belle scarpe con il tacco sale in macchina e partono ed io dietro.
dopo pochi km. arriviamo in un parcheggio loro parcheggiano e dopo pochi minuti io parcheggio poco distante edal finestrino la lei non si vede e' gia' abbassata a succhiare dopo qualche istante la lei si alza e si gira verso di me (lui gli ha detto che uno sconosciuto li guardava) poi torna a succhiare e la porta dell'auto si apre e si vede lei che continua a spompinare con la gonna sollevata mi mostra il suo culetto e le sue splendide gambe con dei collant neri.
smise di succhiare si gira verso di me ed apre le gambe mostrandomi la sua passera e comincia a toccarsi poi si alza il maglione e mi mostra le sue tette poi si alza si gira e si china mostrandomi il culo e sale di nuovo in macchina e sale sopra lui che mi fa segno di avvicinarmi io scendo e mi avvicino avevo l'uccello che mi esplodeva di fatti appena arrivato sono esploso con lei che mi guardava ma ho continuato a menarmelo lei e' scesa dal lui che e' esploso un po in faccia e un po sulle mani della lei . io mi sono allontanato e me ne sono andato.
dopo 20 minuti mi suona il telefono e' lei che esordisce siete degli stronzi tu e lui ma mi e' piaciuto tantissimo ci risentiamo ancora ciao ciao.
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16 years ago
guardone76, 34
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Elena & fabio - parte 2^
Giunse a casa e trovò Ramona intenta a chiudere le valigie. L’indomani sarebbero partiti tutti e quattro per la Sardegna. Alzata alle sei del mattino, in auto fino a Livorno e poi sul traghetto che sarebbe partito alle 10,00 alla volta di Olbia. Ebbe solo il tempo di inviare una mail per ribadire il suo apprezzamento ad Elena per il caldo incontro pomeridiano e quasi gemendo al pensiero di oltre una settimana senza vedersi e di leggere la risposta, dello stesso tono, della sua amante tutta presa ai fornelli e nel contempo con un occhio al suo notebook con la scusa di cercare una nuova ricetta.
Fabio portò poi le valigie già pronte davanti alla porta di casa in modo che non intralciassero il passaggio nell’appartamento ed in modo di averle già a portata di mano la mattina seguente. Ogni suo gesto veniva compiuto quasi meccanicamente, sulla scorta dell’esperienza accumulata in 15 anni di matrimonio, ma la sua testa, i suoi pensieri erano solo per l’incontro di quel pomeriggio. Era un film di cui si stava gustando ogni minimo dettaglio e che si era rivisto già decine di volte. Fosse stato su una VHS, la videocassetta sarebbe ora già consumata dallo scorrere avanti e indietro di continuo. Cosa gli era piaciuto di più? Tutto! Sarebbe stato difficile scegliere qualcosa a discapito di altri aspetti. Lo sguardo ed il sorriso di Elena, oggi ancor più ammaliatrice del solito. La tenerezza e la passione profusa dalla donna; il suo lasciarsi andare completamente al piacere carnale puro, accompagnato dalla voglia di trasgredire prima di tutto con il cervello. Finalmente una donna, LA DONNA che aveva sempre sognato. Impeccabile in pubblico e trasgressiva, molto trasgressiva nell’intimità. Adesso l’importante era non farsi scoprire. Infatti, come più un ladro ruba, più è possibile che sia scoperto, così pure per loro, ladri d’amore sarebbero aumentati i rischi. Ma ora non voleva pensarci. Godersi gli splendidi momenti passati in quella giornata e il cui ricordo lo avrebbe accompagnato nelle vacanze a San Teodoro e non solo….
Elena trovò la mail sua mail il giorno dopo l’incontro.
Leggeva il sommo piacere di Luca per il pomeriggio passato insieme.
Elena rispose: ”Mio caro, grazie a te, ieri mi sono finalmente sentita DONNA, una donna che sa dare piacere al proprio uomo e che sa riceverlo e dimostrarlo in ogni istante.
Ti penso continuamente; ripenso ad ogni carezza, ogni bacio, ogni sensazione provata con te e sono felice. Sì, felice! Ora però sento già la tua mancanza e ogni giorno che passerà, la nostalgia di te aumenterà a dismisura. Chissà quando potrai leggere questa mail… Ti lascio tanti baci quanti sono i minuti che ci separano dal nostro prossimo incontro. Tua, Elena”.
Con un sospiro, chiuse il pc e si buttò sul letto, ripercorrendo, ancora una volta, il pomeriggio di ieri.
Intanto Fabio e la sua famiglia erano arrivati a destinazione e, dopo cena, fecero tutti insieme una passeggiata sul lungomare.
Ma la testa di Fabio non era affatto lì, ad assaporare il profumo del mare, a sentire il vento tra i capelli.
No, lui era con Elena, tra le braccia di Elena, con il viso nella curva del suo collo…
Le era entrata dentro come un virus e come un virus stava dilagando a macchia d’olio in ogni sua cellula.
Decise che l’indomani avrebbe trovato un internet point e avrebbe scritto alla sua nuova, inaspettata, splendida e pericolosa malattia: la sua Elena.
Elena si alzò al mattino e come ogni giorno, la prima cosa che le balzava alla mente era Fabio.
“Ma come è possibile che io mi sia innamorata così, che mi sia fatta rapire in questo modo?
Eh, i misteri dell’amore…”, pensava tra sé e sé.
Anche durante la mattinata la situazione non era migliore; ogni tanto apriva la posta nel notebook e rileggeva le mail scritte dal suo amante, ma la sua sete di lui non si placava.
Scrisse a Fabio un’altra mail, con scritto solamente “Mi manchi…”
Mentre stava per chiudere,ecco arrivare una mail.
Sapeva che era il suo, sicuramente il suo Fabio perché solo lui aveva accesso a quell’indirizzo .
Aprì la mail. ”Vieni in chat?”
Yyyyyuppyyyyy!!!!
Balzò dalla sedia dall’emozione, si sentiva una bambina alla quale avevano regalato la miglior bambola.
Entrò in chat e lo trovò lì.
“Ciao, come stai? Tutto bene?”
“Si, bene. Tu?”
“Sai, mi manchi così tanto…”
Per fortuna era dietro allo schermo del computer perché, se avesse pronunciato quelle parole ora, le si sarebbero spezzate in gola dalla gran malinconia che provava in quell’istante.
Fabio cercò di sdrammatizzare il momento facendo qualche battuta.
Sapeva bene quello che provava Elena perché, in quel momento, stava percependo la stessa sensazione.
“Dai,ancora pochi giorni e sarò da te .Teniamo duro” ,concluse Fabio.
Ma Elena lo incuriosì moltissimo perché finì con scrivere:”Ti farò una bella sorpresa, quando ci rivedremo…”.
E così terminarono quei lunghissimi giorni di astinenza forzata.
Sempre tramite mail:”Sei tornato? Si? Ci vediamo? Quando? Dove?”
Elena era impaziente e Fabio pure, anche se non lo dava a vedere.
“Troverò un luogo adatto per la tua sorpresa, che sinceramente, non ho la più pallida idea di che cosa si tratti”.
In effetti qualche idea ce l’aveva e anche piuttosto piccante, ma lungi da lui fare previsioni che poi magari non si sarebbero realizzate.
Meglio aspettare e pregustarsi la sorpresa.
“Ci vediamo domani pomeriggio, in quel viale in fondo al paese, che porta al vigneto.
Ancora non vendemmiano e quell’uva è così dolce!”
Elena non stava più nella pelle.
Saltava da un lato all’altro della stanza come una cavalletta.
Non riusciva a stare ferma!
“Domani!Domani lo rivedrò, finalmente!”
I bimbi avevano il doposcuola l’indomani e li sarebbe andati a prendere la nonna.
Elena aveva un paio di ore tutte per lei…e per Fabio.
Venne l’ora di prepararsi.
Dopo una doccia rinfrescante, si sedette sullo sgabello in bagno, si tolse l’accappatoio e prese la crema al burro di mandorle dolci.
Cominciò a stendere la crema sulle gambe, risalendo con movimenti lenti e profondi, sulle cosce e sui glutei.
Risalì sull’addome, sui seni e sentì un fremito, al pensiero di Fabio, di come sapeva baciarli, con una dolcezza incredibile.
Una passata sulle braccia ed era pronta per vestirsi.
Fabio nel mentre sbrigava in fretta le ultime incombenze in ufficio, lasciava detto che si sarebbe assentato per il resto del pomeriggio e si avviò al parcheggio, elettrizzato dall’emozione di rivedere Elena.
“Chissà come mi vedrà Elena? Sono abbronzato, mi sento in forma, energico e pieno di vita”.
Elena si vestì e partì a sua volta.
Parcheggiò lungo quel vialetto isolato sulla collina, proprio dietro l’auto di Fabio.
Ma lui non c’era.
Lei scese dall’auto, chiuse la portiera, guardò a destra, poi a sinistra, ma niente.
“Fabio?”, chiamò a bassa voce.
Lui uscì da dietro un filare di viti.
Aveva il sole dietro che gli faceva da cornice.
Era abbronzato, bello dritto, sicuro del fatto suo ed Elena si sentì irresistibilmente attratta dall’uomo che le stava davanti.
Dal canto suo, Fabio vide Elena baciata dai raggi del sole.
Aveva una gonna bianca, una camicetta a quadretti (adatta alla campagna, si disse) e due zoccoletti un po’ alti per il terreno sterrato.
“La reggerò io”, pensò Fabio con un sorriso.
Elena si buttò letteralmente tra le braccia di Fabio e lui la cinse dolcemente,la guardò negli occhi, poi sulle labbra e le diede un caldo,dolce bacio.
“Bentornato, Fabio”, esordì lei,dopo essersi staccata da lui.
“Vieni”, disse Fabio ”facciamo una passeggiata. E’ bello qui,vero? C’è calma, silenzio, la vigna comincia a prendere i colori rossastri, ma ha ancora i grappoli d’uva”.
Elena si sentiva in perfetta sintonia con quell’uomo.
Era con lui, per mano e ascoltava le sue parole, parole che le davano sicurezza, tranquillità e gioia.
Attraversarono tre filari e tra due di essi, Fabio aveva steso un trapuntino verde.
“Sediamoci qui e gustiamoci il sole che è basso nel cielo, la reciproca compagnia e, perché no, qualche acino d’uva”.
Lui si mise seduto e disse ad Elena di appoggiare il capo sulle sue gambe,sdraiandosi di lato.
Fabio accarezzò i capelli di Elena, guardandola e lei fece per dire qualcosa, ma lui la zittì con un piccolo gesto.
Fabio prese un piccolo grappolo d’uva, lo deterse con un fazzoletto pulito, stacco l’acino più maturo e lo portò all’altezza della bocca di Elena.
Appoggiò l’acino sulle labbra di Elena e lo fece scorrere su quella bocca morbida, di seta.
Avrebbe voluto essere quell’acino, in quell’istante.
Elena socchiuse appena le labbra,prese l’acino in bocca e lo morse.
Elena gustò l’uva con un “mmh, com’è dolce.”
Fabio ne staccò un secondo e glielo mise fra i denti.
Non aspettò che rompesse l’acino, ma alzò con una mano il viso di lei,appoggiò le sue labbra su quelle di lei e le prese delicatamente l’acino d’uva dalla bocca.
“E’ mio!”, disse scherzosamente Fabio.
Il gioco della seduzione era iniziato…
Da quell’istante, come ogni volta che davano inizio alle schermaglie amorose, la temperatura iniziò per loro ad aumentare. Entrambi provavano la sensazione duplice di volere fortissimamente ciò che stavano per fare ed allo stesso modo di essere in balia di qualcosa che aveva preso il sopravvento sulla loro volontà. Fabio prese la mano sinistra di Elena e si portò la punta di quelle dita alle sue labbra iniziando poi a leccarne i polpastrelli e a ricoprirli di minuscoli baci. Elena, attratta da quel gioco, introdusse poi nella bocca di lui il proprio indice, quasi completamente e Fabio apprezzando la collaborazione della sua donna iniziò a succhiarlo avidamente mentre con la mano destra iniziava ad accarezzare il corpo sinuoso e vellutato di lei Apprezzò al tatto le splendide gambe, coperte da una gonna sopra al ginocchio e dotata di un ampio spacco che godette dei suoi favori facilitandogli l’opera di risalita verso zone più calde.
Il suo incedere era lento, ma man mano che si avvicinava alla zona segreta di Elena, sulla bocca di lei si disegnava un sorriso sempre più ampio il cui significato Fabio non tardò a comprendere. Ecco la graditissima sorpresa che gli aveva preannunciato! Era a pube nudo , senza né slip, né perizoma. Eccitato ancora di più da quella sorpresa affondò la sua bocca in quella di lei e le due lingue iniziarono un ballo sfrenato incoraggiate dalla mano destra maschile che stimolava con voglia le grandi labbra di lei già desiderose di ben altro. Per Fabio, sentire la sua compagna già così bagnata, era l’inizio di una vorticosa e sempre più veloce corsa verso il culmine del piacere. Questa “manifesta” situazione produceva nella sua mente un godimento difficilmente spiegabile, forse dovuto al suo ego maschile.
I loro corpi, avvinghiati iniziarono a rotolarsi sul plaid prima e sull’erba poi; lui iniziò a sbottonarle la bella camicetta a quadri che prima aveva così tanto apprezzato, ma che ora costituiva solo un ostacolo a godere della splendida visione del corpo di lei nudo. Arrivato al reggiseno, ne abbassò le spalline in modo da liberare in fretta i seni di Elena e buttarcisi con foga e dolcezza insieme, leccandone e succhiandone i bei capezzoli e godendo della pelle vellutata e profumata di lei. Intanto Elena, godeva della foga del suo uomo e soprattutto conscia dell’effetto da lei scatenato su Fabio. Sapeva di essere irresistibile quando voleva, e con lui voleva….
E siccome a Fabio non piaceva una compagna sessualmente passiva, ma anzi la voleva piena di iniziativa, oltre che di ..sorprese come quella odierna, con una rapida mossa gli andò sopra e dopo avergli slacciato la cintura dei pantaloni ed abbassata la zip fece emergere alla luce, ciò che fino a un minuto prima era solo un grosso rigonfiamento. Il membro di lui scattò sull’attenti di fronte a cotanta bellezza e lei, dopo un breve sguardo di ammirazione, lo prese in mano iniziando ad accarezzarlo. Fabio socchiuse gli occhi lasciandosi andare a gemiti di piacere provocati dal lento su e giù della mano della sua compagna che poi accostò la bocca a quell’asta e con sapiente fare acuì il piacere di lui. I gemiti di Fabio aumentarono di intensità ed i complimenti sulla bravura di lei uscivano dalla sua bocca, misti ad apprezzamenti sul corpo conturbante della sua femmina. Poi quando lei era in piena fellatio, lui la trasse a sé e la baciò in bocca con avidità e ciò gli diede la sensazione della massima complicità, poi le disse con tono quasi imperativo :” Girati!” e la guidò a mettersi a pancia sotto con il capo sul suo membro in modo da godere della splendida visione di lei e afferrandone i glutei diede inizio a un piacevolissimo “69”.
Elena dopo non molto raggiunse l’orgasmo facendone partecipe Fabio così immerso nel suo sesso. Apena diminuiti i tremiti del piacere, lei gli si mise sopra a smorzacandela voltandogli le spalle, affinché godesse di quella che lui considerava una “splendida visione” ovvero le sue natiche sode e conturbanti che riscuotevano nutriti consensi maschili quando passeggiava in città, anche se vestitissima. Fabio iniziò ad eccitarsi sempre di più , ma non perse l’occasione, data dalla posizione, di stimolare manualmente il clitoride di lei che soggetta alla duplice stimolazione raggiunse l’orgasmo appena un attimo prima che lui le facesse sentire all’interno il piacevole tepore della raggiunta estasi maschile.
Si lasciarono andare sdraiati sul plaid, l’uno accanto all’altra tenendosi per mano e guardandosi con un sorriso tenero e felice e pronunciando all’unisono un “Ti amo” dolce e ben più posato del loro concitato dialogo durante gli attimi frenetici che avevano preceduto l’orgasmo.
Dopo cinque minuti di coccole, Fabio, coprendola con la sua metà del plaid le disse :
“Non ti vestire, rimani così. Faccio una corsa in macchina e torno subito; tanto non c’è nessuno”
Elena fece per protestare, ma incuriosita da questo fare circospetto, decise di adeguarsi al volere del suo uomo. Mentre lui si allontanava di corsa, con indosso solo gli slip, lei pensava allo strano effetto che le faceva pensare alle parole “Il mio uomo” Trovava questa definizione dolce ed allo stesso tempo decisa. Le piaceva però, così come le piaceva essere la sua donna…
Fabio tornò in un baleno dall’auto e prima di superare l’ultimo filare di vigna che lo avrebbe portato alla vista di Elena le chiese di chiudere gli occhi.
“Perché?” Chiese lei incuriosita. Cosa stava per combinare si domandò desiderosa di scoprire il fine ultimo di lui., ma senza voler guastare il gioco.
Fabio le si avvicinò, chiedendole di rimanere immobile e ad occhi chiusi, poi le scostò il plaid, scoprendola nuda e impugnando una Nikon digitale fece susseguire una serie di scatti immortalandola sdraiata.
Elena sentendo il rumore della macchina fotografica aprì subito gli occhi e chiese subito quali fossero le sue intenzioni.
“Semplicemente godere di te, della tua visione, anche quando non stiamo assieme; mi fai impazzire vestita, ma anche nuda e voglio conservare un ricordo tangibile di questo pomeriggio. Dai, mettiti in posa, te ne faccio alcune così ed altre un poco più vestita. Lo trovo un bel gioco. “
Elena rimase assorta per cinque secondi, poi decise fra sé e sé che poteva andare e che era sicura che non sarebbe stato fatto un uso diverso di quel materiale che poteva senz’altro definirsi scottante. Assunse qualche posa scherzosa e altre erotiche, ma lamentandosi che se lo avesse saputo avrebbe indossato il non plus ultra della sua lingerie. Gli fece poi promettere di non salvarle sul pc di lavoro e Fabio le assicurò che le avrebbe ..salvate sotto terra, ovvero nell’ADSL dal momento che sarebbero finite nella sua casella di posta elettronica, la valigetta di Yahoo a cui solo lui poteva accedere collegandosi con il suo login di cui era l’unico ad esserne a conoscenza. Si guardarono le foto assieme sulla digitale ed Elena pretese però di poter avere anche lei una foto del suo “migliore amico” come ella lo definì : il membro di Fabio posto sull’attenti dinanzi alle grazie di lei. Fabio volle accontentarla compiacendosi di questo gradimento insperato e spogliatosi gli venne naturale, dinanzi a lei avere l’erezione desiderata per la foto.
Si rivestirono poi in fretta essendo ormai passate le due ore a loro disposizione. Si avviarono verso le auto e prima di salirvi si abbracciarono e si baciarono appassionatamente; fissandosi negli occhi si promisero di rivedersi appena fosse stato possibile.
Appena tornato a casa Fabio si cambiò d’abito e si mise a leggere il giornale mentre sua moglie, accortasi di nulla trovandolo come sempre, si dava da fare in cucina per preparare una zuppa di verdure che, data la temperatura Fabio trangugiò a fatica.
Trascorse poi la notte svegliandosi spesso e pensando con gioia agli attimi trascorsi ed alla dea che gli era capitato d’incontrare. “Fossimo nell’antica Grecia – pensò – potrebbe essere la dea dell’erotismo.
E rivisse nella sua mente tutti i piacevoli istanti del pomeriggio, acuendo così in sé la voglia di rivedere Elena al più presto.
Elena invece tornata a casa dovette assolvere a tutte le incombenze di una donna moderna, ma era felice e a cuor leggero e ciò evidentemente attrasse ancor più del solito suo marito che iniziò a farle comprendere che a letto ci sarebbe potuto essere del movimento sotto le lenzuola. Lei fece finta di non capire sulle prime, ma poi , più che altr per paura di insospettire il marito, gli strizzò l’occhiolino in cenno d’intesa, rassegnandosi interiormente a prestare il suo corpo al marito. La mente, quella sarebbe stata rivolta a Fabio!
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16 years ago
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Vanessa e roberto
C'eravamo conosciuti in modo molto casuale.Eravamo partiti una mattina x un breve week end in liguria dove andavamo abitualmente tutti gli anni in vacanza.Frequentavamo questo albergo da diversi anni,molto piccolo,ma molto curato,situato fronte mare ed ideale x noi che amiamo moltissimo svegliarci presto e godere del panorama stupendo offerto dal sorgere del sole all'orizzonte,dai gabbiani che sfiorano le onde e dalla brezza del mare.Sono poche persone che in questo periodo lo frequentano,in bassa stagione piu'che altro sono anziani o bimbi che hanno bisogno di ossigenarsi.Alle 8 del mattino scendiamo a colazione,abbiamo fatto tardi la sera prima,siamo un po'stanchi,notiamo una bella coppietta seduta vicino a noi.Sono una coppia molto innamorata,si nota dai loro sguardi,gli occhi brillano e i loro sguardi paiono quelli di due colombi innamorati.Anche noi spesso ci guardiamo allo stesso modo e ci perdiamo uno negli occhi dell'altra.Ci fa'piacere notare che questa bella coppia si ama davvero,pare si mangino con gli occhi.Salutiamo con un sorriso e veniamo ricambiati.Piano piano scambiamo 4 chiacchiere,loro sono come noi conviventi da circa 8 anni,lei vanessa è una bella donna,dimostra meno dell'eta'anagrafica,un dolce visino,occhi stupendi e dal vestito si notano le rotondita'del suo corpo.Roberto è molto alto,capelli neri,un fisico asciutto e molto cordiale e chiacchierino.Fisicamente debbo dire un bell'uomo.Sono le 21 e li rivediamo in sala tv,commentiamo amichevolmente un programma,il solito programma demenziale che spesso ci propinano i mass media.Vanessa indossa un bell'abito in seta,gambe accavallate sul sofa'da cui intravedo le mutandine trasparenti in pizzo nero.Spesso noto i suoi sguardi,gli occhi suoi paiono spogliarmi e a volte mi sento un po' in imbarazzo anche se lei mi intriga moltissimo.Roberto e il mio lui parlano di sport,amano entrambi l'automobilismo,il motociclismo e le arti marziali.Dopo un'oretta circa siamo soli,io seduta accanto a Vanessa che ora mi sfiora lentamente con una mano,mi appoggia il braccio sinistro contro il seno.Sento un forte desiderio di lei.Non mi ritraggo,la prendo dolcemente per mano.Ha dita affusolate anche se carnose,mani morbide che paiono velluto.Sono eccitata ma non voglio forzare i tempi,rovinerei tutto,se poi fosse solo un gesto d'amicizia?Lentamente mi accarezza,m dice che ho una pelle morbida,si complimenta e mi chiede che prodotti uso x avere una pelle cosi'vellutata.Conversiamo un po'poi lei dalle carezze passa ad un bacio sulla guancia,mi fissa,mi guarda intensamente.Ha due gambe bellissime,calze autoreggenti che si intravedono dall'abito sollevato e dalle gambe accavallate.Le sue labbra ora si posano sulle mie,aspetta vanessa un solo gesto da parte mia.La mia bocca vogliosa ora la bacia,sento il calore della sua lingua,la morbidezza e la voluttosita'dei baci mi fanno impazzire.Ho le mutandine bagnate,a volte mi sento impacciata x questo. Sono le 23,30,Vanessa si alza dal sofa',mi prende x mano,Roberto e mio marito ormai hanno ovviamente intuito il proseguo della notte e ci seguono.Saliamo nella loro camera,Vanessa noto dai suoi occhi è eccitatissima.Chiude la porta,mi abbraccia dolcemente,mi bacia,mi tocca dappertutto e mi fa'impazzire dal desiderio.Sento il ns respiro farsi sempre piu'affannoso,mi spoglia ora molto lentamente,mi bacia dappertutto,mi accarezza nei punti di maggior piacere,il seno,il collo,l'ombelico,l'interno delle coscie.Ansimo dal desiderio,mi toglie lentamente le mutandine,bacia tutta la mia rosellina,mi stende sul letto e la sua lingua calda mi lecca,mi succhia con le calde labbra sul clitoride ormai turgido che pare scoppiami dal desiderio di lei.Siamo tutti a letto,Roberto nudo pare un dio greco,mio marito staglia nella fioca luce della stanza il pene in massima erezione.Vanessa ora li succhia entrambi,rotea la sua calda lingua sul glande di roberto e poi del mio lui io da dietro lecco lei che si muove sotto i colpi della mia lingua che le batte sul clitoride e si insinua nell'orifizio della sua stupenda rosellina calda,bagnata e profumata di desiderio sublime.Roberto ora la prende da dietro,la penetra dolcemente,il mio lui ora mi succhia avidamente,mi mette carponi e mi possiede facendomi urlare,gemere e spargere tutto il mio caldo nettare sulle bianche lenzuola.Chiudo gli occhi,li riapro,vedo roberto con vanessa che gemono,urlano e mi eccitano da impazzire.Sento il caldo seme inondare la mia rosellina e godo,godo da impazzire.Roberto ora prende vane e le inonda il viso col suo seme.Un'esperienza bellissima,la ns prima e stupenda esperienza con una coppia dolcissima.
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16 years ago
admin, 75
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Al mio presidente
Messaggio al Presidente, il mio presidente preferito:
questa cistite maledetta mi fa sentire una voragine che vuol essere colmata. Vorrei sentirti dentro, mi sentirei molto meglio
Proprio quando tu sei lontano, io ho problemi di salute..ecco la voglia che divampa..mi sento come posseduta.
Con te, mio caro Presidente, basta proprio poco per sentire un forte desiderio di fare all'amore. Mi basta un tuo sguardo, una tua semplice richiesta "...direi che possiamo andare a fare il sopralluogo dopo aver prima fatto l'amore", un occasione particolare, un luogo diverso,...
Dove sei?Non mi rispondi nenache al cellulare. Dovrebbero non averli mai inventati! Cerchi il Presidente e lui è in riunione con qualche cliente o preso da qualche problema.
Cosa ti farei?
Ti spoglierei e ti legherei sulla sedia. Mi vestirei di veli trasparenti e incomincerei a danzare...no che non mi puoi leccare...lo sai che è meglio di no!!!Impazzisci dal non pottermi mettere la tua lingua sul mio corpo.
Questo ti eccita vero, ma sono stata sempre troppo buona. Alla fine ho ceduto e ti ho fatto avvicinare.
Ma questa volta c'è un motivo serio, un piccolo problemino che rende il tutto più difficile.
Continuarei a muovermi sinuosamente al ritmo di una musica del tuo autore preferito.
Mi piace librarmi nell'aria di questa stanza lontana da occhi indiscreti e da orecchie curiose...sono tutta per te.
La vista è la sola tua possibilità per porre fine al tuo tormento. Non c'è la fai?
Direi che non ti sei ancora impegnato per bene.
Troppo facile toccarmi, toccarti, essere toccato...
Lì legato fino a quando il tuo liquido bianco non avrà fatto la sua comparsa, non ti libererò..dovesse passare anche tutta la notte.
Chissa quanto tempo passerà. ma ora incomincio a girare la clessidra e i granelli di sabbia segneranno il tempo.
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16 years ago
cioccolatopiccante,
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La mia prima volta strana
Sono sposato da quasi 20 anni. Non ho mai avuto pregiudizi in materia sessuale, cosa che invece ha sempre caratterizzato mia moglie. Devo confessare, ad esempio, che sin da ragazzo, mi sono sempre piaciute le donne più mature di me ed anche adesso, che io stesso sono maturo, a differenza magari di molti miei coetanei, preferisco le donne più avanti di me con l'età, indipendentemente dalla loro bellezza. Ma di questo argomento, magari, ne parlerò un'altra volta. Avendo una impostazione mentale diversa da quella di mia moglie, per ciò che concerne il sesso del quale sono sempre stato un appassionato, qualche anno fa, durante un periodo di particolare "magra" nei rapporti intimi coniugali, mi è improvvisamente e prepotentemente balenato l'irrefrenabile desiderio di provare un rapporto con un transex o un travestito. Devo ammettere che, intimamente, già nutrivo una sorta di attrazione verso tale manifestazione sessuale ma, sino ad allora, l'avevo confinata alla visione di qualche foto ricavata da Internet. Dopo avere vanamente tentato qualche contatto non mercenario attraverso i siti di incontri on line, e considerato che i rapporti con mia moglie erano sempre meno frequenti mentre, per contro, cresceva il mio desiderio di sesso, mi decisi a contattare una trans professionista della quale avevo letto l'annuncio su un giornale, Al telefono le chiesi che età avesse e lei mi rispose di avere 30 anni e di essere italiana. Concordammo l'incontro e, così, mi recai presso l'appartamento ove "lavorava". Mentre stavo salendo le scale del condominio che mi era stato indicato, il cuore mi batteva a mille. Ero combattuto tra il desiderio di provare quella agognata esperienza e il timore/rimorso di tradire mia moglie in quella maniera. La porta dell'appartamento era socchiusa ed io entrai con fare circospetto. Quello che mi si presentò davanti, nella penombra, non aveva nulla a che fare con le splendide modelle trans che si vedono navigando in Internet. Si trattava di un semplice travestito, di corporatura abbastanza robusta, alto, con una parrucca bionda, che indossava un completo intimo formato da perizoma e reggiseno (imbottito) nonché un paio di calze a rete, autoreggenti, con scarpe dai tacchi a spillo. Contrariamente a quanto mi aveva comunicato al telefono, aveva abbondantemente superato l'età dei 30 anni e credo ne avesse sulla cinquantina, anche se portati abbastanza bene avendo egli un fisico curato e completamente depilato. Un'altra persona, forse, dopo averlo visto se ne sarebbe andata per la delusione ma io, seppure il travestito non potesse considerarsi una "bellezza", rimasi lì a guardarlo mentre mi accompagnava in camera da letto con una andatura forzatamente femminea. Era la prima volta vedevo un travestito di persona ed il fatto che fosse anche maturo non mi dispiacque, vista tra l'altro la passione che ho accennato all'inizio, ed anzi mi eccitò ulteriormente. Pagai in anticipo la prestazione e confessai al travestito, il cui nome d'arte mi pare fosse Michaela, che per me era la prima volta e che ero un po' imbarazzato. Mi disse di non preoccuparmi, che avrebbe pensato lui a sciogliere il ghiaccio e mi invitò a spogliarmi. Mi fece stendere sul letto matrimoniale ed inizio con dolcezza ad accarezzarmi il membro che peraltro era già duro. Dopo essersi tolto il perizoma, si posizionò a cavalcioni su di me con il suo culo quasi sopra la mia faccia. Con dolcezza e determinazione mi ordinò di leccarglielo. COSA STAVO PER FARE??!! Mi sfiorava il pensiero di mia moglie ma, nel contempo, ero totalmente vinto dalla bramosia dell’eccitazione per poter decidere di andarmene. Iniziai a passare la mia lingua sul culo depilato e profumato del travestito insinuandomi tra le sue natiche, soffermandomi sul suo buchetto e scivolando alternativamente sino al suo scroto, anch’esso perfettamente depilato. Contemporaneamente il travestito centellinava sapientemente la sua azione di bocca e di mano sul mio uccello conscio che, se avesse appena esagerato, sarei subito venuto tale era la mia eccitazione. Dopo qualche minuto, cambiammo posizione ed il travestito si distese supino offrendomi il suo membro, di normali dimensioni, ma bello duro. Per la prima volta mi ritrovai in bocca un cazzo ed iniziai a succhiarlo e leccarlo con una avidità che era evidentemente frutto di una desiderio represso da molto tempo. Mi sorpresi nel constatare che, nonostante l’inesperienza, dimostravo una certa abilità nell’usare la lingua facendola scorrere dalla cappella, alle palle del travestito, umettandogli l’interno cosce e l’inguine. Mi sentii gratificato nel vedere il mio partner gemere mostrando molto apprezzamento per quello che stavo facendo sino al punto di chiedermi se poteva venirmi in bocca. Con l’ultimo briciolo di lucidità rimastami, preoccupato soprattutto per eventuali conseguenze di carattere sanitario, rifiutai tale proposta e, staccatomi dal membro del mio occasionale compagno, continuai a masturbarlo con la mano sino a quando un fiotto di sperma gli colò sul basso ventre. Subito dopo mi invitò a scoparlo in bocca, cosa che feci solo per qualche istante atteso che erO ormai al culmine dell’eccitazione. Lo avvisai preventivamente che stavo per venire e lui, anziché ritrarsi, mi afferrò con le mani il bacino attirandomi verso di sé sino a che il mio cazzo non scomparve quasi completamente nella sua bocca ed in essa scaricò tutto il suo liquido seminale. Un lungo brivido mi percorse la schiena. Avevo goduto con una intensità che non provavo da tempo. Dopo ancora qualche istante di inebriante piacere, il travestito mi lasciò completamente svuotato sul letto e si recò nell’attiguo bagno a sputare il mio sperma nel water. Dopo qualche parola di circostanza, mi affrettai a rivestirmi e lasciai l’appartamento con un montante senso di colpa e con un certo senso di ripulsa per quello che avevo fatto, ripromettendomi che quella sarebbe stata la prima ed ultima volta. Con il passare del tempo, invece, più volte ripensai a quell’episodio e a come, in realtà, avevo goduto. Ciò mi portò a ripetere altre volte, con altri travestiti, esperienze analoghe. Ma questo è un’altro racconto.
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16 years ago
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Lella 4
Chi ha letto i racconti precedenti sa che ormai con Lella i giochi trasgressivi avanzavano progressivamente senza lasciare spazio all'immaginazione. Molte cose per me erano fantasie da realizzare ma non ho mai capito se per lei fossero stati giochi già conosciuti. Non mi ha mai chiesto esplicitamente niente. A lei piaceva che io capissi quello che preferiva e che io organizzassi a sua insaputa.
Attraverso una rivista di annunci ne avevo letto uno di una certa Barbara. C'era la foto di una bellissima donna con il numero di cellulare. Nel testo spiegava che si trattava di un trav superdotato.
Telefonai e concordai con lui l'incontro insieme a Lella che non doveva sapere esplicitamente la "fonte" del contatto. Fu cosi che il pomeriggio concordato con Lella passando davanti alla villetta di Barbara spiegai a Lella che li abitava un mio amico che viveva con una bella ragazza. E se voleva potevo provare a vedere se c'era in casa per poterglielo presentare. Aggiunsi anche che potevamo approfittare per essere comodamente ospitati per fare sesso. E lei, come al solito, mi chiese se poi lui era disponibile a lasciarci da soli. Certamente lo sarà, le risposi, tutt'al piu' andrà in un altra camera.
Davanti a Lella telefonai e finsi che mi aveva risposto la ragazza del mio amico che di li a poco sarebbe arrivato. Ma che comunque ci aveva invitati ad andare ed aspettare a casa.
Barbara apri' la porta e ci fece accomodare. Ci disse di essere la ragazza del mio amico( che in effetti non esisteva...). Ci sedemmo e mentre ci preparava un caffe' Lella mi chiese cosa facessimo a quel punto se non fosse arrivato lui!!! Le dissi di non preocuparsi che l'avrei risolta io la cosa...Barbara arrivo' col caffe' e si sedette insieme a noi. Io mi finsi imbarazzato a dover spiegare alla ragazza che noi in verità eravamo passati sperando che il mio amico ci potesse ospitare essendo noi una coppia clandestina. Non c'e' problema, rispose Barbara, non mi formalizzo sapendo che siete amici di Mauro( che non esisteva!!) Mettetevi pure comodi, ci disse, e fate quello che volete. Ditemi se la mia presenza vi da fastidio posso andare in un'altra stanza. Lella stava per rispondere ma la bloccai anticipandola e dicendo a Barbara che se essere presente non le dava fastidio per noi andava bene. No, rispose lei, anzi!!
Lella era eccitata ma leggermente scocciata per la presenza di una donna anziche' di un uomo come lei avrebbe preferito...ma stette al gioco ed inizio' a farmi un pompino davanti a lei. Mentre succhiava io mi rivolsi a Barbara dicendole che se la cosa la eccitava poteva anche masturbarsi...mentre guardava.
Barbara alla vista del mio cazzo era molto eccitata e rivolgendosi a Lella disse: Se non ti scoccia lo dividerei un po' insieme a te!!! Lella un po' imbronciata si sposto' per lasciare posto a Barbara che si accinse a dividere con Lella il cazzo in un pompino a due bocche....
Mi piaceva e mi intrigava ancor di piu' immaginare Lella una volta scoperto la sorpresa...Infatti non tardo' ad arivare perche' Lella si fermo' all'improvviso con la bocca guardandomi esterreffatta!!! Mentre mi spompinavano dovette sentire qualcosa di molto duro tra le gambe di Barbara...Con aria interrogativa mi guardava perche' era preoccupata che io non lo sapessi...Fu cosi' che mi rivolsi a Lella dicendole di leccare un po' anche a Barbara..lei immediatamente le apri' le gambe e trovo' un cazzo enorme...poco meno di 30 cm e una circonferenza notevole...Lo acchiappo' senza piu' guardarmi e si tuffo' sul cazzo di Barbara la quale allungo' la mano verso di me per continuare a succhiarmelo....
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16 years ago
admin, 75
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Sprtiz - prima parte
Era un bel sabato mattina di una tiepida giornata di primavera. Ogni cosa si svolgeva secondo la classica routine d'ogni sabato, nulla di nuovo, solito risveglio di stenti dopo una brava notte. Da poco ero uscito ed avevo deciso di andare a fare un giro in centro per vedere cosa proponevano di nuovo i negozi, se c’era qualche affare o se magari s’incontrava qualche amico o amica. Tra giri e rigiri non avevo concluso nulla se non l’aver colto il piacere di quei morbidi raggi di sole che a primavera riscaldano più il cuore che il corpo. Oramai s’avvicinava mezzogiorno e così mi avviai verso il primo grazioso bar con il desiderio di prendere un aperitivo. Stavo lì, seduto nell'attesa che arrivasse il mio spritz, di fronte a me, in un altro tavolo c’era seduta una bellissima donna di mezza età. Maturità, fascino, garbo, bellezza ed esperienza si mescolavano in un solo corpo, abbigliamento tipico di una persona di classe né troppo appariscente e stomachevole ma nemmeno essenziale e poco femminile. La prima impressione è stata di vedere una vera propria donna, una di quelle che capitano poco spesso in una sola vita, ben curata ed allo stesso tempo semplice e capace di enfatizzare ancor più la sua femminilità. Portava un classico paio di scarpe nere di pelle con tacco, collant, gonna appena sopra alle ginocchia ed una camicia leggera ed un po’ sbarazzina, appesa alla sedia, la giacca. Ovviamente il mio sguardo non riusciva a resistere al guardarla, a fatica cercavo un altro orizzonte dove puntare i miei occhi ma in breve tempo cedevo alla costante tentazione di ammirarla. Mille ed ancor più pensieri affollavano la mia mente, gli ormoni erano già in fibrillazione ed ogni cosa che facevo e pensavo era rivolto a lei. Se ne stava lì seduta che leggeva una rivista ed aveva già consumato un caffé, speravo in qualche modo di poter incrociare il suo sguardo almeno una volta, ma lei sembrava non essersi ancora accorta della mia presenza. Al tempo non avevo gli anni che oggi porto, ero molto più giovane e per una donna così sapevo di poter apparire solo come un bimbo. Certo non ero spaventato, nella mia vita avevo avuto più di una relazione sentimentale con donne ben più mature di me, ma come dice la parola stessa, erano state storie sentimentali e quando c’è il cuore di mezzo, certe regole non valgono. Stava lì, proprio davanti a me, mai mi aveva degnato di uno sguardo, io continuavo invece a fissarla, cercavo disperatamente di non farlo per educazione, ma la tentazione era troppo forte. Un po’ scoraggiato, un po’ voglioso di spegnere quel rogo che dentro mi bruciava, non aspettavo altro che quell'aperitivo per potermene andare. Persi tempo fumando una sigaretta e guardando il cellulare come se ci fosse stato realmente qualcosa che m’interessava. Arrivò il mio spritz e ne fui felice, finalmente potevo uscire da quella situazione e mettere in pace il mio corpo. Ero assolutamente ignaro che il mio squisito aperitivo avrebbe cambiato ogni cosa di quella piccola parentesi di vita. L’arrivo del cameriere con il suo vassoio d’argento e con sopra l’aperitivo le aveva fatto alzare la testa, in primis il suo sguardo seguì la mia bevanda, forse ne avrebbe gradito uno anche lei vista la tiepida giornata, poi infine si posò su di me. Mi sentii raggelare il sangue, il cuore all’improvviso impazzì, ero visibilmente emozionato al solo sapere che m’aveva solo guardato, certo non per chissà quale motivo, ma forse solo per appagare la curiosità di bizzarri occhi che sempre vogliono vedere. Subito dopo però arrivò un suo sorriso che si annunciò a me come un gran dubbio: forse apprezzava la mia figura, forse chissà quale pensiero in lei era passato, forse rideva nel vedere la mia timidezza a fronte del suo sguardo o forse fu solo garbata cortesia. Ad ogni modo non persi tempo e decisi allora di passare all’attacco, avevo i minuti contati, in ogni momento poteva alzarsi ed andar via per sempre. Entrai nel bar e chiesi un altro aperitivo, dicendo esplicitamente di consegnarlo direttamente al tavolo della signora con i miei omaggi, uscii dal bar e restai lì ad attendere prima di fare il primo sorseggio. Poco dopo ritornò il cameriere con l’aperitivo da me offerto e lo portò al tavolo della bella donna. Appena ella ricevette il bicchiere mi guardò immediatamente e mi ringraziò. Non persi tempo e le chiesi se volesse unirsi al mio tavolo a consumare la bevanda. La sua risposta fu come la lama di un coltello: . Mi aspettavo una simile risposta ma nonostante ciò mi raggelò, ad ogni modo controbattei come voleva la risposta di rito: . Lei mi guardò con lo sguardo di chi sa già tutto, ma vuol stare al gioco perché sa di che si tratta e così mi rispose con garbo: . Non fu lei ad alzarsi, ma lo feci io e raggiunsi il suo tavolo. A spanne c’erano circa dieci anni di differenza, ma la cosa già non mi preoccupava più. Facemmo un brindisi ed iniziammo a bere sorseggiando lentamente tra qualche chiacchiera conoscitiva. Le raccontai del mio stato sociale, d'esser singolo, risposi alle sue domande inerenti alla mia età, residenza ecc... io le posi qualche timida domanda senza cercar di non invadere troppo la riservatezza, sapevo ben poco sennonché era sposata. Ad un certo punto arrivò il momento tanto atteso, era ora d’andare, in quel momento o mi facevo avanti per un eventuale futuro incontro, o aspettavo una sua apertura, oppure ognuno sarebbe andato per la sua strada. Facemmo quattro passi e tentai una sorta d'aggancio finale: >. Rispose: . Mi proposi: >. Ella mi fece un bellissimo sorriso e poi: >. Ed io: . Ancora lei: . A quelle parole vidi il mio castello di sogni infrangersi, ma cercai anche di cogliere il minimo significato d'ogni sua parola e così feci il mio ultimo tentativo, fallito quello, non avrei più avuto margini: . Mi guardo ancora con un sorriso di malizia e se n’andò dicendomi: >. Dopo queste parole se ne andò svoltando per un vicolo adiacente la piazza. Io rimasi lì, sbalordito, fermo immobile, felice come un bimbo e conscio che quello che mi aveva detto di certo era tutto ma non un addio o un normale arrivederci, era invece un vero e proprio invito. Volevo credere a quelle parole e sperare che non fosse solo una maniera diversa di congedarsi.
Passai tutta la settimana aspettando quel maledetto e sospirato sabato che mai arrivava. Finalmente la settimana passò e giunse sabato mattina. Mi preparai di tutto punto e scesi in piazza circa alla stessa ora della volta precedente. Feci un giro per vedere se c’era ma niente da fare. Girai per tutta la piazza e quelle limitrofe nella speranza di vederla davanti a qualche negozio o chissà in quale luogo. Un po’ triste tornai al solito bar, mi sedetti e chiesi io un caffé questa volta. Il cameriere mi riconobbe subito e mi fece un sorriso, aveva già capito tutto ed io senza preoccuparmi di questo chiesi se quella mattina aveva visto la donna dello scorso sabato, egli purtroppo mi rispose con un no e che sabato scorso era stata la prima e sola volta. Restai lì per un po’, non si presentò nessuno, ero già al secondo caffé ed ormai avevo perso ogni speranza. Ero lì lì per andarmene quando la vidi improvvisamente spuntare dal centro della piazza, era impossibile non notarla, il suo portamento, la femminilità, l'inconfondibile stile. Si sedette immediatamente affianco a me ed ordinammo il solito aperitivo. Le chiacchiere tra noi continuarono da dove le avevamo interrotte ed avemmo modo di approfondire meglio le nostre personalità. Mi parlò di suo marito che era dirigente d’azienda, molto impegnato per questo con il suo lavoro, che era però un uomo tutto di un pezzo e molto geloso. La conversazione durò per una buona mezz’ora e poi si fece ancora l’ora di pranzo e così come la volta precedente procedemmo verso la solita piazza. A quel punto lei mi guardò e mi disse: . Non aspettavo altro, ma risposi: >, adesso gli davo del tu. >. M'illuminai subito, ma cercai di mantenere la calma: >. . Senza alcun indugio l’accompagnai a casa e durante la passeggiata cercai d'approfondire meglio la situazione. Mi raccontava che suo marito qualche volta stava fuori per motivi di lavoro e così si trovava a casa da sola, lei in ogni caso lavorava, ma alla sera non c’era nessuno a farle compagnia. Quelle parole mi apparvero subito come uno squisito invito al quale non potevo assolutamente rinunciare, l’avevo desiderata fin dal primo momento ed ora la vedevo mia anche se solo per una notte o chissà… Arrivati al portone di casa ci salutammo, prima di andarmene però feci la mia proposta: . Mi guardò, mi rifece il solito sorriso malizioso e disse: . Gioioso e leggero come se fossi sopra ad una nuvola, mi scrissi immediatamente in rubrica il suo numero di telefono e me ne andai dopo averle dato un bacio sulla guancia.
Per tutto il pomeriggio non feci altro che pensare alla sera, mi rifeci la barba, un bel bagno e mille preparativi per l’incontro. All’imbrunire non tardai a chiamarla e ricevetti conferma che mi aspettava per la 21.00 a casa sua. Dopo cena, presi l’auto e di gran corsa mi recai in centro e con passo veloce raggiunsi quel porticato che tanto avevo desiderato attraversare. Suonai il campanello e subito lei m’aprì invitandomi a salire, feci due piani di scale ed attraversai in sordina l’uscio della porta. Mi si presentò una visione paradisiaca, stava lì, davanti a me, capelli sciolti e con un bellissimo vestito ben scollato che metteva in mostra il suo bel seno, scendeva giù giù fino ai fianchi fino ad accarezzare e poggiarsi sulle sinuose curve dei fianchi. Emozionato accettai il suo invito a sedermi, lei mi dava le spalle, mentre preparava il caffé e così io potevo ammirare il suo bel fondoschiena così ben esaltato da quel vestito, i miei occhi non avevano limite l’avevano già più volte spogliata, ma questa volta meglio ancora. Fremevo, non sapevo più trattenermi dall’eccitazione che saliva senza conoscere più freno. Si sedette accanto a me su quel divano di pelle avorio, frettolosamente consumammo il caffé ancora caldo tra qualche parola quasi senza senso che facevano parte del teatro delle normali usanze d’accoglienza. Appena posata la tazzina, lei continuava a parlare, era ovvio che il primo passo toccasse a me e non feci trascorrere altro inutile tempo, m’avvicinai con il viso, le presi il volto con le mani ed iniziai a baciarla. Rotto il ghiaccio ogni cosa andò per il sospirato verso, la invitai ad alzarsi, lei m’accompagnò verso la sua camera. Stava in piedi ed io pian piano gli sfilai le spalline del vestito facendolo scendere morbidamente in basso fino ai fianchi, inginocchiandomi lo feci scender ancor più per le cosce e voilà volò sopra la sedia. Distesa nel letto iniziammo un lungo bacio pieno di passione, proprio di quelli che ti rubano l’anima e ti spogliano d’ogni veste e contegno. Le mie mani accarezzavano delicatamente ogni parte del suo corpo, prendendo qualche volta con fermezza il suo turgido seno, scendevo allora pian piano verso il bel ventre e poi giù tra le cosce, fino a passare sotto con presa sempre più decisa stringevano quelle sode ed armoniose natiche. Aveva un culo magnifico, non avevo mai visto nulla di così bello, perfetto. Il suo profumo m’inebriava, si confondevano fragranze spezziate ed odori che si facevano sempre più intensi e che uscivano dal suo corpo ed ancora più intensi dalle parti intime. Continuavamo a baciarci con sempre più veemenza, i nostri due corpi divenivano sempre più un corpo unico e le mie mani la toccavano sempre più affamate, la palpavo in ogni sua parte, il mio desiderio non aveva più limite, eravamo rimasti entrambi nudi e la mia imponente erezione era ben visibile oltre che palpabile.
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16 years ago
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Buona la prima
Questo e il racconto della nostra prima volta. Abbiamo conosciuto Lorenzo e Cristiana su Desiderya, e dopo pochi giorni abbiamo organizzato un incontro a casa nostra. Elena, mia moglie era titubante all'incontro con un'altra coppia e fare il cosiddetto scambio, diceva sempre che lo faceva per accontentarmi. Ma "scambio" è una parola che non piace, noi preferivamo e preferiamo chiamarlo "gioco". Vedere la mia compagna fare sesso con un altro uomo, è sempre stata una mia fantasia erotica da moltissimo tempo, e al pensiero di vederla realizzata, mi eccitava tantissimo. Lorenzo e Cristiana, invece, non erano novelli come noi e ci aspettavamo tanto da loro. Quella sera sono venuti a casa nostra, abbiamo ordinato la pizza, e dopo una mezz'ora l'atmosfera era già bollente. Lorenzo faceva alla mia compagna una corte spietata. Lei è piccola ma con un seno stupendo e un culetto veramente da sballo! Elena aveva una quarta di seno e una bocca calda e sensuale, compresa la sua voce. Mi venne subito duro quando vidi Elena baciare con passione Lorenzo, mentre la sua donna già mi aveva messo una mano nei boxer. Elena, che sembrava la più timida, alla fine prese in mano la situazione, anzi, due: erano il cazzo di Lorenzo e il mio e li succhiava con avidità poi si alzò, e, masturbandoci, eccitata per avere le nostre mani in mezzo alle sue gambe, si mise a succhiare i capezzoli di Cristiana che non si tirò indietro. Non avevo mai visto la mia donna così porca e questo mi eccitava da morire. Poi Lorenzo gettò letteralmente Elena sul divano e cominciò a succhiarle i capezzoli mentre con due dita la masturbava con foga. Con un urlo la mia donna schizzò tutto il suo orgasmo tra le mani di Lorenzo, e così feci io con Cristiana che allagò il pavimento. Io e lui godevamo come pazzi a fare venire quelle donne in calore, che ormai schizzavano dappertutto! Mentre mi preparavo a scopare Cristiana, la mia lei era già sotto i colpi di Lorenzo che la scopava senza respiro. Allora presi Cristiana sul tavolo, la misi alla pecorina e la scopai prima piano, poi sempre più forte, fino a che schizzò di nuovo, mentre sentivo la mia donna venire a sua volta. Io e Lorenzo avevamo una voglia matta di venire, così Elena, con una mossa padronale prese con forza i nostri cazzi duri e bagnati e cominciò a masturbarci con sensualità e maestria. Vidi il suo sguardo soddisfatto mentre vedeva il nostro sperma bollente schizzare fuori sotto i suoi colpi e Cristiana la osservava mentre la sborra calda le colava dalle mani. Quello che doveva essere un incontro occasionale si è trasformato in un gioco sexy, eccitante e divertente, dove ognuno ha fatto la sua parte egregiamente, pronti a ripetere l'esperienza al più presto.Grazie Desiderya! Grazie per averci fatto conoscere questo eccitante mondo!
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16 years ago
admin, 75
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L\' amico bsx e la sua compagna guardona
MARZO 2008, ero in contatto tramite desiderya con un coetaneo di 39 anni per un incontro io e lui per vederci, segarci ect ect ect..........
arrivato al bar dove ci eravamo fissati un appuntamento..ci conosciamoi soliti convenevoli.....ci capiamo al volo , bella presenza solare, ben vestito, io sempre giacca e cravatta, lui mi invita a casa sua, in un modesto bilocale....................mi mostra un dvd amatoriale fatto con la sua donna compagna............molto aperta lui diceva......................gli guardavo il pacco e notavo un certo gonfiore..............pero' anche lui altrettanto....................io per primo comincio a tiramelo fuori...........era bazzotto come si dice in ROMAGNA......... pure il suo bel atrezzo...............lui mi dice che posso mettermi in liberta e lui fa lo stesso.......io ero appena tornato dai caraibi bello abbronzato....lui un po bianco pero' con un bel uccello......il mio non era da meno...con le vene belle gonfie...................................ci scapelliamo tutti e due il nostro uccello................a tal punto lui allunga la mano sul mio e io di seguito.........azz che goduria.....................eravamo ai sette cieli.............................ad un certo punto noto in alto a dx un sensore di allarme con una telecamera discreta nascosta( VENDO SISTEMI DI SICUREZZA MA LUI NN SAPEVA, MI ERO PRESENTATO COME AGENTE DI COMMERCIO)...................faccio finata di niente vuoi l eccitazione....vuoi il momento ................................nel tv cambia immagine e ci vediamo noi impegnati...........................azz al momento lui è diventato rosso come un peperone...l uccello si è smosciato ..........perchè non sapeva della mia reazione.................................morale nella camera sul letto c era la sua comapagna che stava gustandosi la scena.................................a tal punto mi ha confidato che la sua compagna tempo addietro l aveva preso mentre si spompinava un suo amico......................e lui a sua volta mentre lei si divertiva con la sua direttrice d ufficio a masturbarsi a vicenda in ufficio.........................allora per patto si erano confidati con la promessa che ogni qualvolta si sarebbero spiati a vicenda...............MA MAI PENSAVANO DI ESSERE SCOPERTI.........................DA UNO BSX CHE VENDE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA................A TAL PUNTO io prima ho fatto finta di incazzarmi seriamente.....................l uccello mi era rimasto tosto venoso solo all idea che qualcuno mi guardasse........eppoi tra me e me son stato al gioco chiedendo chi c era da l altra parte della stanza e lui mi confido la sua donna.........................allora io gli chiesi di farla uscire...............................a tal punto.......................................
lui comincia a baciarla.......e io guardo........lei inizia una leggera pompa soft gioco a lui e mi associo anchio......dopo di che lui e lei insieme mi spompinano con una arte...................................che lui non resiste e inizia a leccare il suo clitoride in modo meraviglioso e lei mi masturba a tal punto che lui la mette lla pecora facendola gemere di piacere ed io da sopra pian pianino con l aiuto della saliva gli infilo il mio membro dietro....................azz che scena solo al pensiero vengo...........nei boxer ora.........................prima di eiaculare tutti e due lei ci invita a fargli bere la sborra di entrambi allora io sego lui e lui a me..........................azzz--------------schizzi in faccia alui.-----------mitico pomeriggio...............................comunque speriamo di riincontrarli............buona serata
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16 years ago
admin, 75
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Voglia matta
Avevo una voglia matta.
Ho contattato un amico che mi ha dato un appuntamento per poi andare insieme da qualche parte.
Mi sono profumata, incremata, truccata e vestita di tutto punto con una bella camicetta nera, gonna nera e scarpe con il tacco. Sotto non avevo dimenticato nulla per eccitare il mio accompagnatore. Calze nere con reggicalze, sottoveste di pizzo, mutandine e reggiseno semitrasparenti di pizzo. Insomma doveva essere una serata decisamente piccante nella quale volevo dare il meglio per divertirmi e fare divertire il mio amico. Purtroppo l'amico non si è presentato all'appuntamento e io sono rimasta con la mia voglia matta.
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16 years ago
altamira67, 39
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Elena & fabio - 1^ parte
Il loro incontro era avvenuto per puro caso online in una chat. Non lo sapevano, almeno inizialmente, ma si erano già incontrati in passato e si sarebbero rivisti in futuro, ma senza mai sapere l’uno dei pensieri reconditi e dei desideri più intimi dell’altra e viceversa. Erano infatti lontani parenti. Non di quelli che si incontrano quasi tutte le domeniche; di quelli da matrimoni e funerali. Alcune cose in comune: entrambi sposati da oltre 15 anni, una vita di coppia all’inizio piacevole, poi forse il lavoro, i figli, la monotonia oppure il non essere entrato in sintonia perfetta col partner circa le proprie ambizioni e desideri, anche erotici. Sì perché per entrambi l’aspetto erotico della vita di coppia, a loro modo di vedere era molto importante ed altrettanto lasciava a desiderare.
Lei, Elena, splendida 40enne, aveva lasciato il lavoro per accudire i figli e dedicarsi totalmente alla vita di famiglia con amore, era sposata con Luca, industriale 45enne. Insieme da una vita, prima un lungo fidanzamento poi il salto al matrimonio secondo i canoni moderni : una bella casa già pronta, un marito gran lavoratore e che guadagnava bene. Insomma tutto ciò che sua madre avrebbe sperato potesse trovare. I primi anni bene, poi però l’abitudine si era portata via le emozioni, quasi come l’acqua del fiume porta via i detriti, accumulandoli da un’altra parte. Ma accumula oggi accumula domani, Elena si sentiva sempre più insoddisfatta ed aveva iniziato a sfruttare le nuove tecnologie, internet e cellulari per provare nuove emozioni od almeno provare a trovarle.
Lui, Fabio, 45anni, sposato con Ramona, due figli pure loro e quasi dieci anni passati in armonia. Poi però erano affiorati in lui desideri trasgressivi che lei faticava a recepire e soprattutto ad accettare. Pudica e quasi frigida lei, come ardente e quasi spregiudicato lui. Se per Fabio la fantasia poteva essere la chiave di volta per rinnovare un rapporto ormai stanco, per Ramona esisteva solo lo stesso rapporto negli stessi luoghi e dove al massimo lei poteva proporsi minimamente in parte attiva. Insomma, prima si inizia (se proprio si deve..) prima si finisce. Se nei primi anni aveva anche osato giocare (ma sempre e solo con lui) da anni il sesso era solo un dovere coniugale. Anche andare dallo psicologo non era servito, non collaborando con lo strizzacervelli.
Fabio ed Elena si trovarono in chat una prima volta il 20 luglio; lui la contattò,”perché sei qui, di dove , cosa cerchi?” insomma le solite domande stereotipate che una donna si sente porre in chat e che accetta più per cortesia ed educazione anche se pensa “uffa che pizza” mentre risponde. Però non erano distanti, 10/12 km di distanza tra due che si trovano in chat sono già un buon viatico per reincontrarsi, avendo a che fare spesso con persone distanti 100 e passa kilometri. Perché se trovare uno della stessa città è una jella nera, in quanto da mettere subito nella lista IGNORA essendo troppo pericoloso anche se maledettamente comodo; ma scomodo quando la storia finirà, potendosi spesso reincontrare in giro, magari in compagnia dei propri partners.
Fabio cercava una donna già impegnata, meglio ancora se sposata e con figli, in modo che se scattasse l’amore, più per i figli che per il partner, sarebbe restata ugualmente con la famiglia. E altrettanto dicasi per luì. I figli, loro, non devono soffrire e per far ciò non deve essere scoperto il rapporto clandestino…
La voleva carina, conscia della sua fisicità, di essere attraente e di saper sfruttare questo suo appeal, ma senza “tirarsela”; una donna raffinata, ma non snob o con la puzza sotto il naso. Affascinante, con charme, che apprezzasse il lato erotico della vita e fosse amante della bella lingerie e di tutti i piaceri della vita senza preclusione alcuna per qualsiasi cosa nel rapporto uomo-donna-amanti. Lei era tutte queste cose, almeno questo appariva dai primi colloqui in chat.
Elena cercava un uomo che la riempisse di attenzioni, che le desse quelle emozioni che non suscitava più in lei Luca. Oh sì Luca era un bell’uomo, industriale e pieno di cura per i due figli, ma il lavoro era importante e ad esso dedicava le maggiori attenzioni. Non trascurava il piacere sessuale, ma la fantasia, quella non c’era. Forse era un dono di natura chissà; c’è chi nasce con le gambe lunghe come due leve e corre i 100 mt in 10 secondi e c’è chi ha le gambe normali e ne impiega 13 di secondi; non gliene si può fare una colpa, però non si può sempre chiedere a chi va più forte di adeguarsi ai ritmi dei più lenti. O a chi ha sempre fame, ma non ingrassa, di mangiare poco come il vicino di tavola. Insomma Elena si sentiva incompleta. Pur non essendo altissima non era certo la donna che passa inosservata; magra, due belle gambe, una seconda di seno proporzionata al busto, capelli corti e un bel viso ornato da una bella bocca sensuale e sempre sorridente le donavano quel certo non so che che faceva sì che l’uomo che la incontrava si voltasse a guardarla e facendo ciò non poteva non notare che anche dietro, la ancor giovane donna aveva tutte le carte in regola per far impazzire gli uomini.
Dopo le prime presentazioni in rete e i successivi incontri in chat dei giorni seguenti scoprirono pian piano le affinità emergenti. Votati alla massima segretezza, ma al contempo desiderosi di colmare il grosso vuoto che opprimeva il loro essere cioè quei detriti portati dal fiume, lentamente, tutti i giorni, fino a costituire una diga quasi insormontabile: l’EROS. Avevano il sesso, ma non l’eros e si rendevano conto di ciò. Ora però avevano probabilmente trovato il medico in grado di propinare ad ognuno di loro… la cura giusta.
Decisero di incontrarsi la prima volta in un bar per bere qualcosa e per una prima iniziale conoscenza. Avvenne alle 17,00 di un giorno lavorativo, lui uscito dall’ufficio anzitempo, lei lasciati i figli alla baby-sytter come quando , settimanalmente doveva andare a far spesa. Appena lei arrivò nel parcheggio, Fabio entrò nel bar ed Elena lo raggiunse, bella, leggiadra, una gonna ampia, scarpe con il tacco, semplicemente elegante senza voler strafare, non era il caso aveva pensato; lui in divisa da lavoro, la solita giacca e cravatta. Un caffè assieme, seduti a un tavolino e Fabio incantato dal suo sorriso oltre che dalle fattezze fisiche di Elena e di cui non si ricordava così bene. Lei invece attratta dal fatto di aver fatto centro nel cuore di lui; lo aveva capito dal primo sguardo che lui le aveva lanciato e lo capiva da come Fabio la stava mangiando con gli occhi. Ebbero così la conferma che finalmente le ricerche su internet, chat , blog, forum etc, dopo tanti sfortunati tentativi, avevano rivelato una loro utilità. Forse era proprio vero ciò che diceva il proverbio :”Chi la dura la vince”
Uscirono poi dal locale non volendo dare troppo nell’occhio e non avendo lei troppo tempo a disposizione. Fabio l’accompagnò alla sua auto posteggiata dietro al bar, coperta da una siepe e appena arrivati in un punto non in vista, le cinse il fianco con la mano ed accostò la bocca alle labbra di lei baciandola con passione. Finalmente ! -pensò Elena-, allora non solo chiacchiere, la passione cova in quest’uomo e collaborò per un bacio degno di essere ricordato. Fabio accolse piacevolmente la collaborazione e chiese prima il bis e poi il tris ottenendolo. Si lasciarono con lei che salì e si allontanò sulla sua Punto rossa, guardando lui nello specchio retrovisore e sentendosi una donna nuova e con una rinnovata carica erotica che finalmente sarebbe stata apprezzata a dovere.
Fabio risalì in auto e partì alla volta di casa, conservando ancora in bocca il sapore della lingua di lei e ripassando mentalmente i minuti appena trascorsi.
I giorni passarono lentamente nell’attesa sempre più spasmodica dell’incontro che avrebbe permesso loro di spalancare le porte all’eros. Concordarono che avrebbe dovuto avvenire il 1° di agosto; tutto il personale dell’azienda ove lavorava lui sarebbe andato in ferie la sera del 31 luglio. Fabio aveva già annunciato che sarebbe venuto al lavoro anche la mattina del primo di agosto per sistemare alcune pratiche che languivano in ufficio da settimane. Andrea, il collega dell’ufficio accanto aggiunse che lo avrebbe imitato, per almeno due o tre ore. “Accidenti, sempre in mezzo ai c…ni” pensò Fabio , ma fece buon viso a cattiva sorte e contò sul pomeriggio. Aveva infatti detto a Elena che l’avrebbe contattata in chat per confermarle l’orario dell’incontro. Lei temeva un poco per il luogo dell’intrigo, ma d’altronde mica potevano andare in albergo con il rischio di incontrare un qualche conoscente o chissà chi. L’azienda di lui era appena fuori città e il vialetto non sarebbe stato frequentato il primo di agosto. Quella mattina Elena preparò i figli perché aveva già concordato con un’amica che li portasse in piscina insieme ai propri. Costumi, accappatoi e soldi per la merenda oltre ai panini già pronti alle 8,30. Un bacio e via. Luca se ne era già uscito da oltre un’ora e ora lei, dopo aver riassettato la casa si era distesa un attimo sul letto a pensare a ciò che sarebbe avvenuto o almeno sperava avvenisse con il suo amante…Amante che parolona… glielo avessero detto due anni fa…”sarai e avrai un ‘amante” avrebbe detto al suo interlocutore che era pazzo. Mai e poi mai ! E invece la vita ti prende, ti volta e ti rivolta. D’altronde non cercava solo sesso, cercava passione e amore, eros e adrenalina allo stato puro per sentirsi ancora viva, amata e desiderata, insomma una donna al 120% Così distesa sul letto e facendo lentamente scorrere la mano destra vicino al suo inguine si accorse che l’eccitazione prodotta da quei pensieri era facilmente riscontrabile anche fisicamente dai suoi umori che avevano fatto bagnare le mutandine. Piacevolmente stupita da ciò rifece pure il suo letto e preparò il pranzo poi uscì ad acquistare un completino da sfoggiare per l’occasione. Entrò in un negozio di intimò e dopo varie presentazioni scelse un perizoma nero accompagnato da un reggiseno a balconcino che faceva risaltare il suo bel seno ancora sodo e voglioso di attenzioni maschili. Se lo provò nel camerino e rimpianse solo il fatto che fosse luglio e non potesse accompagnarvi calze e reggicalze. Ma sarebbe venuto pure il momento per sfoderare certe armi che solo le donne sanno mettere in campo al momento giusto. Comprò pure qualcosa da mangiare per la serata e fece ritorno a casa giusto in tempo per accendere il pc e trovare la mail di Fabio che le annunciava di attenderla per le 15,00; avrebbe trovato il cancello aperto e avrebbe dovuto parcheggiare sul retro vicino alla sua auto per poi salire dalla porta di servizio. Così facendo anche se qualcuno fosse passato avrebbe pensato che in azienda non vi fosse alcuno.
Preparato il pranzo per il marito, lo accolse come al solito con il sorriso che come al solito non venne ricambiato da un bacio ma dal solito “Sono tornato”. A tavola si parlò del più e del meno, ma Elena si sentiva leggermente in imbarazzo e cercava di parlare il meno possibile; sapeva che di lì a poco l’avrebbe tradito e almeno in parte si sentiva in colpa, da buona moglie; da donna sapeva però che aveva lanciato 10, 100, 1000 segnali d’insoddisfazione; segnali mai raccolti o mai valutati come si sarebbe dovuto.
Luca se ne tornò al lavoro dopo il caffè ed Elena fu un razzo nel riassettare la cucina e farsi una doccia dove abbondò nel bagnoschiuma mentre la mente era già in un ufficio non molto distante. Sistemati i capelli (meno male che sono corti – pensò fra sé-) indossò quanto acquistato la mattina e davanti allo specchio ebbe la conferma dell’impressione ricevuta in mattinata in negozio. Ora aveva anche un bel tacco 10 cm e senza falsa modestia, pensò che avrebbe provocato un erezione anche in un ottantenne impotente. “Sì Elena, stai confezionando per Fabio proprio un bel pacchetto regalo che non si scorderà tanto facilmente … Speriamo sia altrettanto per me” si disse. Aggiunse una gonna blu sopra il ginocchio e dotata di un generoso spacco ed una camicetta quasi trasparente, blu con dei pois bianchi, sbottonata quel tanto da far risaltare il bel bancone di cui era dotata e che sarebbe certo stato apprezzato dal suo amante.
Fabio era tutto elettrizzato ed aveva atteso senza cercare di darlo a vedere, che Andrea se ne andasse. Appena si furono salutati, egli attese che il collega fosse uscito con l’auto dal cancello per chiuderlo con il telecomando. Andò poi a posteggiare la sua auto sul retro dell’azienda in modo da nasconderla agli occhi indiscreti degli eventuali passanti. Tenne il telecomando del cancello sul tavolo in modo da utilizzarlo alle 14,55 per l’APRITI SESAMO alle porte del piacere, quando sarebbe arrivata Elena. Sperava in un incontro travolgente, ma soprattutto di piacere ad Elena almeno la metà di quanto lei piaceva a lui; e poi di fare una bella figura nei momenti cruciali.
Elena arrivò puntualissima e varcò il cancello alle 15,00 esatte, mentre Fabio sbirciava da dietro le tende provvedendo subito a richiudere il cancello. L’attese poi nel suo ufficio seduto alla scrivania, facendo finta di lavorare mentre il suo cervello e non solo quello , erano in subbuglio. Ad Elena sarebbe bastato un minimo sguardo per percepire che era eccitato, eccome; lei salì le scale senza fretta, ma con il batticuore; timore, speranza, voglia erano sentimenti che si stavano accavallando nella sua mente con velocità vorticose.
Arrivò sulla porta che recava scritto il cognome di Fabio e, anche se socchiusa, ritenne opportuno bussare; “Non si sa mai “pensò, anche se ci sarebbe rimasta male se ci fosse stata la presenza di una terza persona.
“Avanti, vieni avanti Elena” esordì Fabio andandole incontro e fermandosi quando se la trovò davanti ad un metro di distanza. “Sei una visione celestiale Elena” continuò e le prese una mano portandosela alla bocca per baciarne la punta delle dita.
Lei sfoderò un sorriso di compiacimento dimostrando di aver gradito l’apprezzamento; si diede poi una rapida occhiata in giro come a volersi sincerare che ci fossero realmente solo loro per poi fissarlo dritto negli occhi e cogliere in Fabio la grande voglia che aveva di lei. Già solo questo la eccitava terribilmente; Fabio non poteva certo definirsi un macho, di quelli tutto muscoli e senza un filo di grasso. Anzi pur essendo stato in gioventù parecchio più magro, quasi fin troppo, ora, a 45 anni aveva certo accumulato qualche kilo più del necessario pur senza figurare nel gruppo dei grassi. Pur con i capelli brizzolati, riusciva ancora a dimostrare qualche anno di meno, probabilmente grazie a quel voler essere ancora birichino e giocoso anche in certi lati della vita. Elena indietreggiò di qualche passo ed il suo complice ne approfittò per spostarla contro la porta fino a fargliela chiuderla con le spalle e ad abbracciarla baciandola con passione sempre tenendola fra sé e l’uscio.
Gli occhi di Fabio, quegli occhi in cui Elena aveva sempre sognato di specchiarcisi dentro e che non aveva mai trovato, né in suo marito, né in altri uomini.
Occhi che parlano, che esprimono apprezzamento, dolcezza, desiderio, passione, amore.
Ora era lì, immersa in quegli occhi, tra le sue braccia e lo stava baciando.
La sua lingua accarezzava quella di Fabio, con una dolcezza e una passionalità per lei inspiegabile a parole e lui restituiva il bacio con estremo ardore.
Elena si scioglieva come neve al sole ed entrambe le sue mani cominciarono a scorrere sulle spalle di lui,sul collo,salendo poi tra i suoi morbidi capelli.
Anche Fabio non riusciva a tenere le mani, quelle belle mani lisce e morbide, ferme; scivolavano lungo la schiena di lei, indugiando poi su quella meravigliosa curva che sta tra la vita e i fianchi di Elena.
I baci cominciarono a diventare sempre più famelici, il desiderio aumentava in maniera esponenziale finche Fabio sentì una gamba di lei strusciarsi lungo un suo fianco.
Allora si immaginò la gamba di lei che tirava lo spacco della gonna, ormai alzata e mise una mano sulla coscia, come per reggerla, facendo emettere un sospiro di piacere ad Elena.
Lei, in quella posizione, sentiva l’eccitazione di lui premerle sul bassoventre, eccitandosi a sua volta
“Toccami…” esordì lei, con la voce ormai roca dal desiderio.
Lui salì, con una mano, lungo la coscia di lei fino ad arrivare a quel piccolo lembo di perizoma, troppo facile da scostare.
Le sue dita si insinuarono in quel caldo, palpitante, turgido e bagnato luogo segreto e lei, al tocco esperto di lui, mugolò dal piacere intenso.
I baci continuavano, le lingue si leccavano, duellavano, si accarezzavano, finche lei si scostò un attimo, guardò negli occhi Fabio e con movimenti decisi, ansimando, slacciò la cintura e i pantaloni di lui; poi, con molta lentezza nei movimenti calò i pantaloni a terra e guardò quei boxer, ormai troppo stretti per l’eccitazione di Fabio.
Liberò il sesso di lui, ergendosi altero. Fabio non esitò e si chinò davanti a lei, per primo. Lei, ancora in piedi, spiazzata, sentì le mani di lui che percorrevano le sue gambe, risalivano sulle cosce fino ad arrivare a prendere l’elastico del perizoma, tirandolo giù fino alle caviglie.
A lei bastò alzare un piede, poi l’altro, per ritrovarsi libera di aprire finalmente le gambe, di alzarne una e di appoggiarla sulla spalla di lui.
La lingua di Fabio trovò subito la strada che portava al piacere, insinuandosi prima tra le grandi labbra, dopo in quelle piccole, dolci e turgide, per poi tornare su, indugiando su quel bottoncino che faceva impazzire di piacere Elena; infatti ansimava, accarezzava la testa di Fabio e la premeva leggermente verso di lei, per sentirlo completamente.
Un grido lungo le uscì dalla gola, pieno di piacere, segno di un orgasmo liberatorio, cercato da tanto tempo e finalmente trovato.
Aspettò un attimo che il suo respiro si regolarizzasse, poi prese una mano di Fabio e lo accompagnò nella sua comoda poltrona di pelle.
Lei si mise davanti a lui, gli slacciò piano la camicia, baciandolo sul petto, ad ogni bottone slacciato, fino ad arrivare all’ultimo. Gli s’inginocchiò poi davanti e prese il suo sesso tra le mani, movendolo lentamen-te.
La sua lingua si posò sul glande caldo ed eccitato e lo percorse lentamente, con movimenti circolari, prendendolo poi stretto fra le labbra, leggermente e indugiando con la punta della lingua, prima sul frenulo, poi all’apice.
La bocca di lei voleva esplorarlo tutto,quindi scese con la lingua fino ai testicoli, prendendoli tra le labbra, uno dopo l’altro e facendovi passare tra i due la lingua per poi risalire su, sempre più su, fino a tornare in cima.
Lì, la bocca sensuale di lei si schiuse per far entrare completamente il sesso di lui.
Lo tenne in bocca alcuni istanti; così, fermo, senza però mai smettere di muovere la lingua.
Dunque cominciò a succhiarlo con avidità, aiutandosi anche con le mani. Sapeva che di lì a poco Fabio non avrebbe resistito… Infatti Fabio prese in mano la situazione.
“Mettiti sulla scrivania a quattro zampe”,disse, senza giri di parole. Elena si sentì maledettamente eccitata da quell’ordine fermo.
“Prendimi”, rispose, guardandolo con occhi da tigre famelica. Lui si alzò in piedi e le alzò la gonna, da dietro. Gli si presentò uno spettacolo mozzafiato: impossibile non tuffarsi dentro e banchettare tra le gambe di quella donna.
“Non ora; prima ti voglio gustare come dico io”.
La leccò, la mangiò tutta, entrò con dita e lingua in ogni pertugio, facendola contorcere, inarcare e gridare dall’orgasmo che le stava procurando, fin quasi a sfinirla.
“Ora puoi scendere ed appoggiarti alla scrivania”.
Lei obbedì.
Si appoggiò con gli avambracci al grande tavolo e lui la guardò.
Quanto le piaceva!
“Ora ti faccio mia”.
“Voglio essere tua,completamente tua. Prendimi!”
Lui le fece appoggiare un ginocchio sulla poltrona in modo che Elena riuscisse ad aprire bene le gambe e la penetrò piano , come piaceva ad entrambi, sentendola schiudere al passaggio del suo sesso; poi più forte, sempre più forte fino a che lei arrivò ad un altro meraviglioso orgasmo finale, tra grida e parole dette fra i denti.
Dopo un attimo, ecco il piacere più grande, per lei…una contrazione del pene di lui, un gemito del suo uomo, l’orgasmo di lui…dentro di lei…con lei…per lei…
“Sei fantastica Elena! Tu mi fai impazzire!” Aggiunse Fabio mettendosi a sedere sulla poltrona in pelle, ma mantenendosi dentro Elena e tenendola sollevata in quel brevissimo movimento. Così, con la visione della schiena di lei che continuava a nutrire di piccoli e dolcissimi baci, con una mano le cingeva i fianchi affinché restasse in quella posizione e con l’altra , la destra, le accarezzava i capelli per poi girarle il capo verso di sé e baciarla languidamente. Si guardarono poi negli occhi per alcuni secondi lanciandosi messaggi subliminali che non si sarebbero potuti esprimere a parole. Elena si alzò poi per andare in bagno dopo avere afferrato alcuni clineex dalla scrivania di Fabio per non lasciar sul pavimento tracce del piacere di lui.
Fabio la raggiunse alla toilette e nel ricomporsi continuarono il sottile gioco di sguardi, maliziosi ed ammiccanti, quasi con la paura di rompere quel magico incantesimo con una parola fuori posto.
Una volta ripreso lo stesso aspetto ordinato che avevano all’inizio dell’incontro, si salutarono con un bacio languido che significava “a presto, ma mi mancherai!”. Un ultimo sguardo sfuggente e si lasciarono; Fabio intento a riordinare la scrivania ed Elena a pigiare sull’acceleratore per rientrare in orario per accogliere i bambini di ritorno dalla piscina. Arrivò giusto in tempo per ascoltare quanto erano stati bravi i bambini che avevano giocato tutto il tempo. Avevano pure già fatto merenda e quindi erano a posto. Ringraziò l’amica e appena chiusa la porta di casa corse in camera da letto a cambiarsi; pur essendo abituata a vestirsi in modo elegante, oggi aveva aggiunto un tocco di charme in più al proprio abbigliamento e se Luca fosse tornato e l’avesse vista così ed avesse poi notato l’intimo, si sarebbe senz’altro insospettito. Ecco quindi riposto nel cassetto il completino che Fabio aveva dimostrato di apprezzare; l’avrebbe indossato l’indomani mattina davanti a Luca e così alla sera avrebbe potuto metterlo in lavatrice, pronto per un eventuale nuovo utilizzo con Fabio…
Nel frattempo Fabio, dopo aver riordinato le scartoffie se ne era uscito dopo avere inserito il codice d’allarme ed aver richiuso il cancello automatico con il telecomando che aveva in dotazione da qualche tempo.
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1
16 years ago
admin, 75
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Incontro misterioso
Ci siamo conosciuti su questo sito. Avevo chiesto nella sezione Supporto Tecnico del Forum una semplice informazione ricorrente dei nuovi iscritti. Dopo due giorni non avevo ricevuto risposta dallo staff e con una replica a me stesso richiesi l'informazione.
Fu allora che Angela( nome di comodo) che rispose gentilmente fornendomi la risposta che cercavo. La ringraziai in privato. Da li nacque una simpatica amicizia. Lei aveva un profilo completo di foto ed era..iscritta al sito senza voler cercare niente di particolare. Amante della letteratura in genere, erotica compresa, le piaceva seguire il forum per gli argomenti di suo gradimento. Ma dai suoi interventi si capiva che non era banale e che lo stesso sesso, per una eventuale trasgressione, le sarebbe piaciuto una situazione particolarmente intrigante. Diversa dai soliti incontri.
Non vi era dubbio che si trattava di donna affascinante. Viveva in Toscana, separata ma aveva una storia con un compagno-fidanzato.
Le chattate sul messanger diventavano ormai frequenti ed Angela si era mostrata molto incuriosita e intrigata dai nostri discorsi di chat. Discorsi che rasentavano tutto lo scibile umano. Persona colta e intelligente. Moderna e sempre aggiornata su tutto. Ma riuscivo a intrigare la sua civetteria femminile in modo insolito. Senza mai affrontare l'argomento sesso direttamente. Insomma riuscivo con lei a fare il gioco del vedo-non vedo attraverso le parole.
Avevo un vantaggio, rispetto a lei. Io la conoscevo attraverso le foto e lei no! Non mi ha mai chiesto una foto. Mi diceva che per lei io esistevo attraverso le parole e i concetti che riuscivo a trasmetterle. Lei invece mi piaceva molto. Tanto. Ma non osavo rischiare di proporle un incontro e cadere nella banalità. Ma il desiderio di condividere con lei il godimento era molto forte. Allora le proposi di dimostrare la sua intelligente cerebralità mettendosi in gioco facendomi una proposta.
E lei mi propose di incontrarci senza guardarci e senza parlarci direttamente. Entrambi avevamo forse paura che la realtà potesse interrompere l'incantesimo..Cosi lei decise il modo e a me lascio' decidere il particolare. A cinema, le dissi.
Concordammo di incontrarci al cinema, un pomeriggio di sabato. Sarebbe stato affollato e potevamo entrare in contatto diretto ma nei limiti e lasciando spazio per continuare a chattare senza esserci completamente conosciuti. Gioco difficile, ma possibile.
La vidi entrare e lei non poteva riconoscermi. Inviai subito un sms per dirle in quale punto del cinema fermarsi. Tutti i posti occupati e la sala era gremita di ragazzi, famiglie, uomini e donne. Era splendida, vestita sobria ma con un immagine decisa, altera e intrigante. Di quelle donne che colpiscono, si notano ma che si tentenna ad osare oltre uno sguardo.
Lei si era fermata come da mie istruzioni. Si guardava intorno per rendersi conto da chi era accerchiata. Io mi piazzai subito dietro di lei facendole intendere che ero io. Due colpetti col piedino era il segnale convenzionale. E lei, come nei patti, non si e' mai voltata per guardarmi. Ma io la vedevo, la desideravo ma volevo anche io essere fedele ai patti. Iniziai a strsciare le mani sul suo corpo cercando di non farmene accorgere dai vicini, benche' tutti presi dalle risate dei famosi comici dei film di Natale. Mi avvicinai con le labbra al suo collo sfiorandolo voluttuosamente. Feci combaciare la mia gamba destra con la sua e senza staccarla..le facevo un lieve massaggio mentre con una mano iniziavo a toccarla..Il suo vestitino leggero facilitava le manovre e scopriii che sotto era nuda...salvo gli autoreggenti!!
Molto sensuale. Non resistetti, con la mano, ad accarezzarle tra le cosce..era bagnata. E lei pur imbarazzata era molto eccitata e mentre frugavo tra le sue cosce..lei le divarico' leggermente. Mossa che favori' la mia mano a soffermarsi li, nel suo punto maggiormente sensibile. E iniziai a toccarla sapientemente. Visto che dopo poco godette inumidendomi la mano..la portai leggermente piu' indietro e la feci inarcare facendomi spazio tra il suo vestitino "volatile", le allargai le natiche all'insu' in modo che la fessura che desideravo varcare in quel momento potei affondarla con un colpo solo! Bisbigliandole contemporaneamente nelle orecchie: Ti desidero, adesso!! Anche lei lo voleva e fingendosi attenta al film abbasso' il viso sulla sua spalla destra lasciandosi andare. Angela ha goduto due volte. Mentre la penetravo si lascio' andare a dei sussulti che a qualcuno non saranno sfuggiti. Volevo dare colpi ripetutamente, ma dovetti alternare a tempo i colpetti. Ad ogni affondo lo lasciavo li per poi ritirarlo. Fu un ritmo esaperante e lei ormai sarebbe stata disposta anche a farmi entrare ed uscire ripetutamente e in modo vistoso.
Angela godette ripetutamente sino a che io l'abbracciai portando le mani intorno ai suoi fianchi e stringedoli le svuotai dentro un enorme fiotto di sperma che si univa ai suoi umori con un orgasmo simultaneo.
Lo lasciai dentro. E le sussurrai tutta la mia passione nelle orecchie. Senza che lei si fosse mai voltata per guardarmi. Ma volle toccare con mano lo strumento del piacere ricevuto e portando la mano sinistra all'indietro mi sfilo' l'arnese tenendoselo in mano e massaggiandolo in modo da sentire nella sua mano tutti gli umori disegnandone la forma nella sua mano.
Ci siamo composti e l'ho baciata per l'ultima volta sul collo mentre lei mi ha ricambiato prendendo la mia mano per leccarla velocemente prima di andare via.
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2
16 years ago
admin, 75
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Quella volta di mia moglie
Sono sposato da diversi anni e la vita sessuale con mia moglie Luisa, come è naturale, ha avuto un progressivo affievolimento, ritengo più per sua scelta che per demerito mio. Siamo una coppia over 40 e, con l'andar del tempo, con i pensieri dovuti all'educazione dei figli ed i problemi legati alla gestione e cura famigliare, il desiderio sessuale di mia moglie è andato sempre più scemando, lasciando spazio solo per una quota di minimo sesso garantito. Dopo vari anni, visto che i figli già grandicelli per la prima volta si erano decisi a rimanere dai nonni, qualche settimana fa io e mia moglie decidemmo di dedicarci una serata di distensione e svago andando da soli al cinema. Mentre ero in coda alla biglietteria, vidi mia moglie che stava amabilmente colloquiando con un paio di uomini, nell'atrio di ingresso. Dopo avere comperato i biglietti, mi avvicinai al gruppetto e mia moglie mi presentò ai due. Si trattava di un suo vecchio compagno delle superiori, tale Gianni, che non aveva più rivisto dopo la fine della scuola, e di un amico di questi, certo Riccardo. Dopo avere scambiato qualche parola ed avere appreso che Gianni e Riccardo lavoravano prevalentemente all'estero per una nota multinazionale, entrammo tutti e quattro nella sala di proiezione per vedere il film. I due amici, che devo ammettere essere entrambi di bell'aspetto, si sedettero qualche fila più indietro rispetto alla nostra. Durante la proiezione del film, con la coda dell'occhio, notai che mia moglie saltuariamente si girava in direzione di Gianni e Riccardo, ma ritenni che ciò fosse dovuto alla sua naturale curiosità per il fatto che non aveva più visto Gianni da oltre 20 anni. Al termine della proiezione, ci ritrovammo tutti e quattro nell'atrio del cinema e decidemmo di andare a bere un drink per concludere la serata e scambiare ancora quattro chiacchiere. Rimanemmo infine d'accordo di rivederci, magari a casa nostra, nei giorni a seguire. Devo dire che tale invito era più che altro stato iniziativa di mia moglie che, nel corso della serata, si era mostrata particolarmente interessata alle vicende di vita narrate dal Gianni che, a causa del suo lavoro erratico, non si era mai sposato. Il giorno successivo, rientrato dal lavoro, mia moglie mi disse che aveva telefonato Gianni dicendo che sarebbe passato nella mattinata seguente a salutare poiché sarebbe subito dovuto partire per il Sud Africa. Devo dire che tale annuncio un po’ mi seccò poiché io non sarei stato presente a casa in quanto al lavoro. Non era però mia intenzione negare a mia moglie l’incontro poiché comunque si trattava di un amico che non vedeva da tanti anni e non volevo inoltre darle l'impressione di una gelosia che, peraltro, non mi aveva mai dato modo di nutrire prima di allora. Dopo che lei se ne andò a dormire, mi balenò comunque la strana idea di occultare una webcam (facente parte di un dispositivo di videosorveglianza che avevo comprato poco tempo prima, in offerta, senza averlo mai utilizzato), a trasmissione senza fili, nel mobile del soggiorno, con lo scopo, quanto meno, di riprendere la zona del divano ove, presumibilmente, il Gianni si sarebbe accomodato. La mattina seguente, prima di andare al lavoro, all'insaputa di mia moglie, predisposi la webcam per la ripresa e la conseguente registrazione sull’hard disk del P.C.. La giornata passò nervosamente e quando rientrai a casa chiesi subito a mia moglie come fosse andata con Gianni. Lei mi rispose che era venuto con il suo amico Riccardo e che si erano trattenuti per una mezz'oretta parlando dei tempi passati e del loro lavoro e che avevano anche avuto la gentilezza di portarci un pensiero (una confezione di tre bottiglie di vino pregiato). Dopo cena, mentre mia moglie sparecchiava e i nostri due figli si erano chiusi nella loro camera a giocare con i videogames, mi ritirai nel mio studio con il pretesto di dovere concludere una relazione di lavoro per il giorno successivo. Mi misi invece a guardare la registrazione su P.C. delle immagini riprese con la webcam. Dopo avere fatto scorrere velocemente le immagini non interessanti, arrivai al punto ove vidi i due uomini sedersi sul divano. Preciso che la webcam in mio possesso è priva di microfono incorporato pertanto la registrazione risultava muta. Vidi mia moglie sedersi sulla poltrona accanto al divano e notai immediatamente che era vestita in maniera per lei non consueta. In particolare indossava una camicetta grigia sbottonata nei primi due o tre bottoni, da cui si intravedeva il suo prosperoso seno, nonché una gonna scura, al ginocchio, da cui sbucavano le sue gambe fasciate di calze nere, velate, ed ai piedi un paio di scarpe a punta con tacchi abbastanza alti. Dopo alcuni minuti in cui si intuiva che i tre stessero intrattenendo una conversazione molto brillante e piacevole, visti soprattutto i continui sorrisi di mia moglie, notai Gianni allungare una mano sul ginocchio di Luisa e, con mia sorpresa, lei che non mostrava alcun dispiacere. Dopo qualche secondo in cui notai passare lo sguardo di mia moglie dal divertito-brioso, al languido, vidi Riccardo alzarsi dal divano ed avvicinarsi all'altro lato della poltrona ove era seduta Luisa e, anche lui, poggiare una mano sull'altra gamba di mia moglie, iniziando ad accarezzarla dolcemente ed a risalirla sino ad alzarle la gonna e scoprire, con mia meraviglia, che Luisa indossava un paio di calze con reggicalze nero e mutandine di pizzo. Da quel momento in poi vi fu una escalation di azioni. In un batter d'occhio vidi Gianni alzarsi in piedi ad estrarre dalla patta dei pantaloni il proprio membro, che tra l'altro risultava essere di notevoli dimensioni e già bello dritto, e mia moglie prenderlo in bocca con una certa avidità iniziando a leccarlo in tutta la sua lunghezza. Nel frattempo, Riccardo, che si era inginocchiato davanti alla poltrona ed aveva tuffato la testa in mezzo alle cosce aperte di Luisa inizio a leccarla spostandole con le dita gli slip e provocando in lei un dimenarsi ritmico coordinato con il pompino che stava tirando con gusto a Gianni. Dopo qualche minuto di sapienti leccamenti, con cui Luisa, con foga ed apparente maestria, aveva ricoperto di saliva il cazzo di Gianni, il quale non aveva smesso di giocare con i suoi seni, le posizioni cambiarono. Mia moglie, alla quale il Riccardo aveva infine sfilato le mutandine, poggiandosi con le mani sullo schienale della poltrona, si girò e si mise in ginocchio sulla stessa, assumendo la classica posizione "alla pecorina". Gianni si pose alle sue spalle e, agevolato dal fatto che la figa di mia moglie era sicuramente bagnata, sia per l'eccitazione e sia perché abbondantemente umettata dalla lingua di Riccardo, infilò con gran facilità il proprio cazzo nella fessura pelosa ed iniziò a stantuffarla con un movimento ondulatorio, dapprima molto lento e, via via, più veloce e violento. Contemporaneamente Riccardo, il cui membro era leggermente più piccolo di quello di Gianni, lo infilò nella bocca di Luisa la quale, al ritmo con cui veniva scopata, gli praticava un pompino che lui mostrava di gradire molto. Nel vedere tale situazione provai sentimenti opposti. Il primo era quello di una profonda gelosia, che mai prima avevo provato nei confronti di mia moglie la quale, ero quasi sicuro, non avesse mai avuto prima esperienze di tal genere con due uomini né, credo, mi avesse mai tradito. Tale stato d'animo era però contrastato da un potente impulso di estrema eccitazione nel vedere mia moglie godere come non la vedevo da anni. A stento resistetti a non masturbarmi, visto che avevo il cazzo che ormai mi scoppiava nei pantaloni mentre assistevo alla performance di mia moglie la quale, ora, si era posizionata a cavalcioni sopra il corpo di Gianni, che era steso supino a terra, e continuava a scoparla mentre le faceva un lingua in bocca che mi parve infinito. Ma il "bello" doveva ancora venire!! Mentre mia moglie si trovava in quella posizione, vidi Riccardo, che per qualche istante era scomparso dall'inquadratura, avvicinarsi alle sue spalle e, dopo averle brevemente leccato il buchetto del culo, puntare il suo membro spingendoglielo lentamente fino a farlo sparire dentro, per intero, mentre Luisa, con un moto di dolore misto a godimento, inarcava la schiena. Dopo un primo istante in cui i tre parvero essersi fermati, Gianni e Riccardo iniziarono, dolcemente, ritmicamente e con un moto alternato a scopare mia moglie. Uno in figa e l’altro in culo. Pur non essendoci l’audio, potevo facilmente intuire i mugolii di piacere emessi da Luisa, il cui volto traspariva piacere e lussuria come non mai. Luisa, che a me aveva offerto il suo culo solo quando eravamo fidanzati e che, dopo il matrimonio, non mi aveva più fatto gioire di tale grazia; Luisa per la quale, negli ultimi anni, il sesso era divenuto più un dovere che un piacere; ora si era fatta tranquillamente trapanare, con suo pieno gusto, da due semisconosciuti (o perlomeno così mi erano stati presentati). Nel mentre ero preso da questi pensieri, ma comunque concentrato sulle immagini che scorrevano sul monitor, vidi i movimenti coordinati dei tre che con perfetta sincronia, quasi fossero gli ingranaggi di una stessa macchina, aumentarono progressivamente il ritmo sino a quando Riccardo, dopo gli ultimi violenti colpi di reni, estrasse il proprio membro dal culo di mia moglie riversandogli, sulle belle chiappe, il cui contorno era sottolineato dai tiranti del reggicalze, una notevole quantità di schizzi di sborra. Mentre il Riccardo, soddisfatto ed evidentemente svuotato, si ritirava sino a sparire nuovamente dall’inquadratura, Gianni, che aveva sino a quel momento continuato a scopare, in figa, mia moglie, come se fosse sua, con un gesto repentino delle mani la sollevò, facendo così fuoriuscire il proprio membro, e rizzandosi prontamente in piedi, con ancora qualche colpo di mano, schizzò un fiotto abbondante di sborra sul viso di Luisa fino quasi a coprirla del tutto con il suo liquido vischioso. Evidentemente non ancora del tutto appagata del godimento che aveva provocato ai due stalloni, mia moglie si passò lascivamente la lingua intorno alle labbra in modo tale da gustarsi qualche goccia di sborra di Gianni, mentre un filo di tale liquido le colava dal mento. I tre sparirono poi dall’inquadratura sino a quando, vari minuti dopo, riapparve solo mia moglie, del tutto ricomposta e vestita con la tuta di casa, che sistemò e pulì i luoghi del misfatto. Rimasi sbigottito da quanto avevo visto!! Era proprio mia moglie quella li? Ma la cosa peggiore fu che mi accorsi di essere venuto senza nemmeno essermi toccato. Come un ragazzino di 15 anni!! Quel video mi aveva fatto provare delle emozioni così forti e contrastanti che rimasi quasi immobile, sulla sedia, mentre nella mia mente si affastellavano pensieri di ogni tipo. Nel frattempo si era già fatto tardi Uscii in modo circospetto e silenzioso dal mio studio, al fine di recarmi di nascosto nel bagno per pulirmi, e constatai che il resto della famiglia già dormiva. Dopo essermi preparato per la notte, mi infilai nel letto e mi soffermai a guardare per alcuni istanti mia moglie che stava beatamente dormendo con i lineamenti del volto serenamente distesi. Nonostante quello che avevo visto, in definitiva, non ero arrabbiato con Luisa. Prevaleva invece in me un senso di eccitazione e si era risvegliata una attrazione verso di lei che, il tempo aveva assopito. Quella notte non dormii per nulla ripensando e rimuginando a ciò che avevo visto. Nei giorni seguenti, notai un risveglio sessuale di mia moglie con la quale feci sesso con una frequenza ed un trasporto a cui non ero più abituato. Devo anche dire che mi masturbai più volte riguardando il video, che tuttora conservo in segreto. In conclusione credo di dover intimamente ringraziare Gianni e Riccardo per avere riacceso il rapporto con mia moglie anche se, spero, non ritornino tanto presto dall’estero. Non vorrei che Luisa si abituasse troppo a questa sua riscoperta dimensione.
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16 years ago
admin, 75
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Gita a roma con bis
Era tanto che non andavo a Roma e quando mi si presentò l'occasione di andare a trovare un mio-BR-cugino durante il ponte dei morti, la decisione fu immediata.-BR-Arrivato alla Stazione termini venne Luca (mio cugino) e sua madre a prendermi e mi portarono a Casa.-BR-Disfeci le valige e poi andammo a nanna perchè oramai era tardi.-BR-Dormivo in camera con lui, e visto che ero stato io il primo a fare l'amore con lui quando eravamo in montagna parecchi anni prima,-BR-volle festeggiare l'anniversario con una notte infuocata.-BR-bene, dissi io, la vacanza cominciava benissimo ehehe.-BR-La mattina dopo lui andava a lavorare ed io rimasi solo soletto ad organizzarmi la giornata.-BR-Presa una Cartina di Roma decisi di farmi un giro panoramico, così...tanto per cominciare.-BR-Presi un autobus che faceva un lungo giro e fui pure fortunato perchè trovai posto su un sedile singolo un po' rialzato.-BR-Ad un certo punto, verso mezzogiorno l'autobus si riempì moltissimo di ragazzi che uscivano da una scuola...un liceo classico credo.-BR-e inpiedi vicino a me si mise un ragazzino sui sedici diciassette anni con il suo zaino in spalla che con un braccio si teneva al sostegno in alto.-BR-L'autobus riparti e ad un certo punto prese una buca e si scosse così tanto che io ruotai letteralmente sul mio sedile e finii con il ginocchio fuori,-BR-Notai che la mia gamba distava pochi centimetri dal bacino di questo ragazzino. Era alto 175, biondo con gli occhi scuri. Carnagione chiara e regolare, quasi efebico direi, era proprio bellissimo.-BR-Così, sballottato dall'autobus mi misi a fantasticare su di lui.-BR-Mentre ero perso nelle mie fantasie oramai eroticissime sentii un certo calore sul ginocchio che avevo lasciato di proposito fuori dalla mia poltroncina.-BR-Approfittando delle spinte dei passeggeri lui si era avvicinato a me e ormai sbatteva casualmente sul ginocchio con la patta dei pantaloni.-BR-Mi divenne subito durissimo e da seduto si poteva notare benissimo. ero anche abbastanza imbarazzato.-BR-Nonostante ciò mossi il sedere quel tanto che bastava a far uscire ancora di più la mia gamba e dopo pochi minuti ero a contatto permanente con i suoi pantaloni.-BR-Non dovetti aspettare molto che le reazioni si fecero sentire, perchè notai che lui invece di spostarsi si adoperava per strusciarsi con vigore,-BR-tanto che da un semplice fruscio sui pantaloni sentii proprio qualcosa di oramai duretto.-BR-Ci guardammo in viso, gli sorrisi e gli chiesi scusa facendo cenno alla gamba e cercando di -BR-ritrarla.-BR-lui mi fermo e disse che non gli dava fastidio, anzi.......-BR-Allora rimasi lì e lo assecondai nel movimento sussultorio.-BR-Era una goduria.-BR-durò una mezzoretta perchè poi lui disse che era arrivato e doveva scendere e io dissi che la mia fermata era quella dopo.-BR-Così scesi con lui con la scusa di farmi quattro passi.-BR-Scesi dal bus ci presentammo e gli chiesi se era impegnato nel pomeriggio; e lui mi rispose che me lo voleva chiedere anche lui e che era liberissimo.-BR-Sapendo che mio cugino non rincasava prima delle 20.30 lo invitai a casa.-BR-Appena arrivato bevemmo una birra raccontandoci le sensazioni provate in mattinata.-BR-Lui mi disse che era la prima volta che provava una cosa così per un uomo e che però era venuto a trovarmi per capire meglio.-BR-Io (eravamo seduti sul divano uno accanto all'altro) allungai la mano e cominciai ad accarezzare la sua patta che a forza -BR-di racconti era gonfia. Dissi che la mano era meglio del ginocchio.-BR-lui mi disse: E' così bella sui pantaloni, chissà com'è direttamente sul pisello ed io non aspettando altro lo accontentai.-BR-Slacciai i pantaloni e dai boxer un po' umidicci tirai fuori un esemplare di cazzo meraviglioso.mmmmmmmm-BR-avevo una voglia matta di porcate che senza neanche chiedergli il permesso me lo cacciai in bocca.-BR-Lui, preso alla sprovvista, prima fece un salto, poi si rilassò e godette del mio pompino .-BR-Volle provare anche lui e così prima cominciò a farmi una sega e poi si accucciò tra i miei piedi e con il cazzo davanti se lo passò da una mano all'altra osservandolo.-BR-Poi avvicinò le labbra e poi la lingua saettò sulla cappella lucida lucida e pronta a scoppiare.-BR-Ci spostammo in camera da letto e ci spogliammo.-BR-Ci allacciammo in un sessantanove meraviglioso. Aveva un odore di ragazzino in calore incredibile.-BR-Le mie narici lo annusavano in ogni angolo.-BR-Gli leccai i piedi e poi risalii all'interno coscia e lentamente arrivai alle sue palle coperte da una leggerissima peluria dorata.-BR-Il cazzo sapeva di urina e saliva....era al culmine, mi accarezzava la testa pregando di concedergli la goduta finale quando all'improvviso sentimmo dei rumori venire dalla stanza accanto.-BR-Ci fermammo di colpo e la porta si aprì lentamente.-BR-Apparve mio cugino, con l'uccello in mano che si stava menando beatamente e ci chiese se poteva unirsi a noi.-BR-Io fui contentissimo, così avrei sperimentato finalmente il sesso a tre.......-BR-Il mio nuovo amico Roberto sembrava un po' spaventato e confuso, ma appena capì che Luca (mio cugino) aveva 18 anni allora si rilassò e sorrise.-BR-Luca si spogliò nudo facendo in modo di mostrarsi lentamente, di farci ammirare i suoi muscoli ben delineati, ma non gonfi da palestrato.-BR-Aveva il fisico asciutto, con pochissimi peli e un cazzo da mille e una notte.-BR-Si stese sul letto con noi, con una mano si impossessò del mio cazzo che conosceva bene e con il viso si avvicinò al pisello di Roberto che fremeva già da tempo.-BR-Menandomi lentamente imprigionò la cappella lucida e profumata e cominciò l'andirivieni.-BR-Roberto, che oramai era al culmine, vuoi per l'emozione, vuoi perchè era proprio eccitatissimo inarcò la schiena e emettendo un gemito di lussuria venne copiosamente.-BR-Ero invidiosissimo, perchè quella bevuta l'avrei voluta fare io, così mi liberai della mano e girai dietro a Luca.-BR-Mi accovacciai dietro con il culo in bella vista. L'aprii e godetti dello spettacolo della rosellina pronta a ricevere le mie linguatine.-BR-Mi gettai a capofitto, succhiando e leccando come un matto.-BR-Quando fu bello bagnato e scivoloso mi rialzai, appoggiai la cappella al buchetto (mica tanto) e spinsi con convinzione.-BR-Non entrò subito, ma con un po' di insistenza mi feci largo tra le sue carni vogliose.-BR-Era caldo, piacevolissimo e dopo pochi istanti entravo e uscivo come in una galleria.-BR-intanto Roberto era dinuovo in tiro e sta volta pur continuando la danza volli bere tutto il suo sperma.-BR-Mi attaccai al suo cazzo come ad una fontanella e feci una delle mie più belle pompe.-BR-Venni e bevvi quasi contemporaneamente. Tutti impiastricciati di sperma ci baciammo e ci abbracciammo, decidendo che l'indomani ci sarebbe stato il BIS.-BR-
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16 years ago
theduke44,
36
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Ritrovati..
la mia storia con XXXXXX finì poco più di un anno fa, dopo quattro passati insieme, e rivederla in minigonna e tacchi mi fece ritornare indietro nel tempo ai momenti passati sul letto di casa mia.. probabilmente fu il suo stesso effetto, perchè la sera stessa ci ritrovammo nudi nella sua vasca idromassaggio
tra noi il sesso era una cosa da vivere in fondo, quindi se volevo qualcosa la chidevo e la ottenevo, e altrettanto.
una volta usciti dalla vasca, ancora bagnati ci buttammo sul letto, la presi per le braccia e la feci mettere a pecora, cominciando a leccare dolcemente il collo, la schiena, poi sempre più giù, rendendo la lingua sempre più insistente e dura, mentre lei in preda alla follia si allargava le natiche con le mani e ansimando sempre più forte fino ad esplodere, allontanandomi di scatto dal suo clitoride! mi ricambio il piacere come solo lei sapeva fare, usando solo la bocca e la lingua, con calma e dolcezza, fino a riempirle la gola del mio nettare. Dopo mi salì sopra, sembrava assatanata,sentivo ogni colpo che dava sui miei fianchi, a volte si fermava in fondo e spingendo ancora di più verso il basso, facendo avanti e indietro senza mai farlo uscire, fino aquando, vicino all'ennesimo orgasmo si butto sulla mia lingua facendomi assaggiare i suoi umori.. la mattina seguente lo rifacemmo..
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16 years ago
admin, 75
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Che porche le donne mature
LE DONNE MATURE - LAURA
Laura quando la conobbi aveva 50 anni, un corpo che cominciava a cedere a tratti, all'avanzare degli anni, ma con una
sensualita' incredibile nel muoversi, nel guardarti, esprimeva femminilita' da tutti i i porri.
Ci incontrammo in un centro sportivo, dove lei era solita frequentare la piscina all'aperto in estate, l'avevo notata perche'
era sempre sola a prendere il sole, bionda carnagione chiara, amava lunghi bagni di calore, non trattenendosi con altre persone.
Una domenica la piscina era particolarmente affollata, ero vicino a lei e finimmo per conversare un po... intanto notavo che si
spostava continuamente il costume ogni volta che il mio sguardo, cadeva sulle sue gambe, che erano ancora ben fatte.
Mi disse che aveva un marito che ricopriva un ruolo importante in una grande azienda era molto impegnato nel suo lavoro.
Capii che era una donna che amava essere guardata e cominciai a farle dei complimenti," certo che fossi tuo marito, mi dedicherei
un po di piu' a te, avrai un sacco di ammiratori che ti girano intorno" lei a queste frasi sorrideva e ad un certo punto le scappo
un " magari...." e mentre lo diceva osservai il suo sguardo intenso e passionale.
Poche ore dopo, io Laura eravamo a casa mia.... aveva accettato senza nemmeno farmi finire la frase, ma ancora non mi
ero reso conto di avere tra le mani una donna che era una vera e propria appassionata del cazzo.
Mentre la tenevo stretta e gli facevo sentire la mia eccitazione contro la sua pancia, mi disse" voglio sentirlo tutto in bocca,
dalla consistenza direi che sei messo bene... " intanto le sue mani erano gia' sul mio cazzo che svettava fuori.
" Avevo visto giusto, sin da quando eravamo in piscina anche per questo sono qui" e comincio' un lento e profondo pompino,
la sua bocca agiva come una ventosa, le sua labbra avvolgevano il mio sesso senza mai staccarsi, agiva per tutta la sua lunghezza
scendendo si fermava un attimo e lavorava con la lingua, si vedeva che gli piaceva e che ci metteva una grande passione.
Io intanto con le mie mani sulla sua testa, assecondavo e forzavo li suo andare su e giu... ogni tanto si fermava
e lo bagnava con un po di saliva per facilitare lo scorrimento della sua bocca sul cazzo.
" voglio anche io assaporare la tua figa"
la feci mettere a 69, aveva una bella fessura tra le gambe, ben curata,con un ciuffo di peli sul monte di venere, la leccai per tutta
la sua lunghezza, il mio lavoro in breve tempo comincio' a dare i suoi effetti, comincio a bagnarsi abbondantemente, sentivo
i suoi gemiti soffocati dal cazzo che gli riempiva la bocca, quando passai a leccarle anche il culo, comicio' ad agitarsi quasi
freneticamente si sposto' mettendosi sdraiata e allargando le gambe mi disse" ora fammi sentire come mi riempi, ho troppa
voglia".
In un attimo ero dentro di lei, era fradicia, le portavo degli affondi decisi, ad ogni colpo un urlo di godimento " continua cosi,
non ti fermare, " mentre la montavo si massaggiava il clitoride, venne almeno 2 volte sul mio cazzo, ero al culmine poco dopo
le riempii la figa di sborra.
Con l'esperienza dalla sua parte non ci volle molto tempo a riportami in tiro, " bene ora la cosa che piu' mi piace" disse
"prendimi nel culo" entrai in lei senza troppa fatica, era ben lubrificata anche li... la scopai cosi' per molto tempo, essendo
gia' venuto una volta avevo piu' resistenza, la sua posizione era quella di una femmina in calore, testa in basso, culo ben alto per
facilitare la penetrazione, il suo viso stravolto dal godimento, riversai tutto il mio succo dentro di lei mentre mi accompagnava
con un prolungato " siiiiiiiiiiiii "
" Ora che ti ho trovato ed assaporato, dovrai fare gli starordinari..." disse, per alcuni mesi scopai laura senza sosta, aveva sempre
voglia e mi chiamava agli orari piu' impensati della giornata, preferiva il piu' delle volte essere penetrata nel culo, era la pratica
che piu' la faceva godere.
Sono passati alcuni anni, laura non è cambiata ha sempre la stessa passione: farsi scopare
Per commenti o contatti [email protected]
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16 years ago
darios283120,
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Last visit: 16 years ago
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Ton souvenir
sugli odori, sui profumi, di una promenade corsa. a febbraio anticipi di primavera. la lunga camminata aveva accaldato in ns corpi ma non eravamo stanchi. tutt'altro. tu criticavi le costruzioni a picco sul mare e io rimanevo incantata dallo stormo improvviso delle pecore che ruminava tra scogli e prati. come è assoluta la natura nelle sue manifestazioni!!
selvaggia e libera.
come le mie tentazioni.
alla fine lo vidi. uno scoglio morbido modellato dal vento. la sua forma ricordava quella di una conchiglia rinascimentale, aperta al cielo. quel luogo mi chiamava. ed istintivamente mi spogliai. prima la maglia. poi i jeans, poi il reggiseno. lui scattava foto some fossero colpi incandescenti di uno scrittore abituato al fuoco della letteratura. mi piaceva espormi così, sotto il sole insolitamente caldo di febbraio. poi incrociai il suo sguardo e capii che non c'era più tempo. in silenzio scendemmo lungo un sentiero che portava al mare. gli scogli irti e spigolosi celebravano la sua erezione potente e assoluta. mi abbracciai alla sua forza come una naufraga. pensai che qualcuno, dal mare o dalla montagna, potesse vederci. iniziammo come due animali nella stagione dei corteggiamenti. io mi voltai e appoggiai il mio corpo sulla ruvidità della scogliera, non mi importava delle ferite, non mi importava del dolore: il mio dolore era la nostra sorgente da cui bere, mi disse. mi prese come sempre. io so come sa prendermi. con forza. durante un grido di piacere alzai gli okki. vidi un'ombra, un'ombra colorata, che si muoveva. poi si fermò. fu su noi come il volo improvviso di un essere alato. un giovane uomo. a bordo della sua bicicletta. ci guardò, imbarazzato e affascinato. avrebbe voluto continuare la sua corsa. ma non ce la faceva. io lo guardai fisso negli okki e lo sfidai a restare .
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Buon compleanno.......
racconti.....caldi
regalo di compleanno
Erano circa le venti quando... vibra il telefono.. fino a quel momento una giornata come le altre.. forse anche più pesante visto che il giorno era quello del mio trentesimo compleanno, dopo il ventesimo credo di non averlo mai vissuto con grossa felicita.
Frugo tra le tasche che vibrano, finalmente riesco a tirare fuori il telefono,guardo, e mi scappa un sorriso...messaggio da Monica
in quel momento pensavo ...un'altro augurio....e invece no..."passo da te alle nove preparati si va a cena, puoi anche non rispondere non ci sono scuse, a tra poco.
Non rimane che dire....ok.
Sono le nove in punto quando dal citofono di casa ..alla mia risposta sento la sua voce......dai scendi.!!!
Mentre cammino nel vialetto la intravedo salire nella sua opel corsa bianca......arrivo li apro la portiera e mi siedo..lei si sta accendendo una sigaretta mi guarda con due occhi da gatto mi sorride si avvicina e dopo avermi messo la mano dietro il collo.. mi sfiora le labba con un delicato bacio..
la guardo....la trovo stupenda.. vestito leggero, nero, semplice, due bretelline che sorreggono un pezzo di stoffa morbido che arriva sopra il ginocchio. si intravede il delicato segno del suo perizoma sul fianco, scarpe dello stesso colore con un tacco da vertigini...la sua frangetta stile uma turman due orecchini luccicanti, un trucco delicato e quel fantastico Revlon n° 7 tendente al marrone.....
Sono circa le nove e mezza quando arriviamo in via Nizza...il solito tran tran per il parcheggio...questa torino è sempre piu colma di macchine, intravedo il ristorante...arrivati all'ingresso lei ci si infila con passo deciso...si presenta un cameriere giovane...curato, non troppo alto, forse leggermente sotto peso...oppure è semplicemente il fisico di un ragazzino...
ci fa accomodare all'ultimo tavolo in fondo alla sala, un solo altro tavolo era occupato da sei persone a circa quattro metri da noi quattro donne e due uomini…nemmeno troppo rumorosi
l'ambiente è soft molto accogliente....le sedie sono rivestite di un tessuto morbido di un colore blu notte..le tovaglie sono lunghe avvolgono ampiamente il tavolo quadrato, .le pareti leggermente colorate, non si capisce bene la tonalita ...credo per colpa della luce...leggera e soffusa.
Era circa sei mesi che frequentavo Monica...uno di quei rapporti che viene sempre difficile da identificare un'attrazione reciproca sopra le righe....l'esigenza fisica e mentale di spingersi sempre oltre,.. un gioco a due....tipo, ping pong...dove ogni volta.. l'altro rispondeva piu forte...forse un gioco al massacro...,ma vissuto intensamente...
Dopo vari discorsi e risate....ormai finito di gustare sia il primo che il secondo...allunga la mano verso la mia...mi afferra stinge leggermente la presa, tirandola delicatamente a se...mi fissa con quello sguardo...che ancor prima di parlare sapevo gia dove mi avrebbe portato...sorride e dice sottovoce..:"posso farti un regalo???"
D’istinto la mia risposta fu “ti prego no…..dai..”
A quel punto mi lascia la mano. ..lentamente… sorridendo e fissandomi, la fa scivolare assieme all’altra sotto il tavolo…vedo il suo corpo leggermente contorcersi….con un’aria di difficoltà…il suo busto si abbassa fino quasi a toccare il mento sul tavolino, scorgo i suoi seni dalla scollatura, e con un sorriso piu accentuato mi fa capire che era riuscita ad ottenere cio che voleva…..
Allunga la mano chiusa a pugno verso la mia ,ferma ancora li dove l’aveva lasciata..e con un sottile “tieni” mi porge le sue mutandine….e sottovoce dice..”senti…sanno di me”….in quel momento sento un brivido che mi scorre lungo la schiena… avvicino la mano verso il viso , e con piacere sento il suo odore che mi invade le narici..
E in quel momento le mie sensazioni si mischiano al pulsare del mio sesso.. sento il caldo che mi ricopre…
In quel momento si avvicina il ragazzino, distraendomi dal mio sottile piacere, domanda se gradivamo il dolce….lei decisa risponde si…un solo profitterolles con due cucchiaini… il cameriere presa la comanda si allontana…e lei… si alza dalla sua sedia per sedersi non piu di fronte a me ma alla mia destra….
Ormai comoda accanto a me, sorride con l’aria da monella come una bimba che sta per appropriarsi del suo dolce preferito…afferra la mia mano destra…la fa passare sotto il tavolo e la spinge dentro le sue cosce levigate sode e calde che lentamente si aprono….i suoi capezzoli si intravedono attraverso il vestito sono duri e spingono verso l’esterno come se stessero per scoppiare…la mia mano arriva al pube delicato e curato…sento il suo clitoride in tensione….lo sfioro delicatamente e lei fa un sobbalzo leggero sulla sedia…come avesse ricevuto una piacevole scossa…. socchiude gli occhi, respira profondamente e con forza spinge la mia mano contro il suo sesso ormai bagnato di piacere..
Le mie dita sentono il calore scivolano tra le labbra umide e data la posizione un pò scomoda riescono solo leggermente a penetrarla….lei ha un gemito soffocato…
Mi guardo in torno e capisco che gli “amici” al tavolo vicino continuano la loro serata tra discussioni e risate, inconsapevoli del piacere che accadeva a due passi da loro..
Lei scivola lentamente sul bordo della sedia per sentirmi meglio….allunga la mano sinistra verso di me….la fa scorrere sulla gamba fino su a sentire il mio membro duro e pulsante…sofferente… costretto nei pantaloni ... sbottona con qualche difficoltà, lascia scivolare la mano dentro, lo stringe con forza e lo tira fuori…sento come una liberazione…il mio battito cardiaco aumenta d’intensità, il piacere scorre veloce e la sua mano inizia a scivolare sul mi cazzo turgido la sua presa è forte … sento la soglia del dolore…mi piace…
Per un attimo mi riprendo e vedo l’avvicinarsi con passo veloce del profitterolles , la mia reazione è quella di sfilare via la mia mano.. ma monica appena intuito il mio volere afferra il polso e la tiene bloccata li ancora tra le sue gambe.. mi sorride, con l’altra mano da una sberletta al mio sesso e lo abbandona per posizionarla sul tavolo….
Il cameriere deposita il piatto di fronte a noi…. Monica afferra uno dei due cucchiaini….e dice “faccio io”…. Inizia a imboccarmi delicatamente e lentamente,,,,mentre io continuo a far scivolare le mie dita dentro di lei….è sempre piu bagnata..la sento colare di piacere… e ho un desiderio folle di poter affondare la mia lingua nella sua carne assaporarne i piaceri gustare i suoi umori fino a portarla all’orgasmo…
Mentre navigo nei miei pensieri lei eccitata mi guarda e dice…”ti voglio dentro”….toglie bruscamente la mia mano… si alza mi guarda e senza parlare mi fa capire che vuole sedersi imbraccio… la sua non era una richiesta la sua espressione imponeva una sola risposta…i suoi occhi dicevano…scopami qui…adesso….
Mi sposto le faccio spazio, si siede su di me, mette il suo braccio intorno al mio collo…accarezzando leggermente i miei capelli sistema il suo vestito in modo che non intralci le sue intenzioni…non fa in tempo a sistemarsi che gia la sua mano afferra il mio cazzo….lo spinge verso di lei…sento caldo umido …lo sento scivolare dolcemente dentro.. come un coltello caldo attraversa il burro…lei inspira…facendo gonfiare i suoi seni vedo in lei il piacere.. la soddisfazione…e sento la sua figa colare…sento il caldo mentre lei fa piccoli movimenti per sentirlo più suo….le sue unghie si infilano nella mia spalla…le piace…
alzo gli occhi e noto che la biondina al tavolo di fronte a noi…mi guarda sorride e abbassa lo sguardo per poi risollevare gli occhi e incrociarli ancora con i miei, dal suo sguardo si capisce che vorrebbe anche lei vivere quel momento… gli sorrido…e continuo a soffocare il mio piacere….monica fa scivolare la sua mano tra le gambe….inizia a giocare con il suo clitoride…fa fatica a stare ferma…avvicina le sue labbra al mio orecchio…mi sussurra..”amore sto per venire””……..a quel sussurro i miei muscoli si tendono la mia eccitazione aumenta…sento lo strofinare del mio cazzo dentro di lei sto venendo anche io….dopo pochi secondi il nostro piacere si unisce fino ad arrivare al culmine….e come sfogo una risata …ridevamo insieme…l’unico modo per poter sfogare il nostro piacere….nascondere il nostro affanno…
Ritornati in noi….si avvicina appoggia le sue labbra sulle mie…mi bacia …e poi dice..”buon compleanno amore mio”……..
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16 years ago
admin, 75
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La tua lingua su di me
mi piace il modo come inizi e mi trasmetti la tua voglia di prenderlo tra le labbra...mi dai un bacio proprio lì sulla punta,,,il tuo respiro mi provoca un brivido d'eccitazione e sento forte il desiderio della tua lingua sul mio cazzo....
bramo il calore umido della tua bocca che stringe e poi rilascia la mia cappella
la tua lingua che mi lecca tutto iniziando dalla punta attardandosi,,gira lenta intorno alla cappella,...scivola flemmatica lungo l'asta,,,,,raggiunge le palle e vi si ci sofferma....le lecca,,,le bacia,,,ritorna ,,,,,risale indugiando....e.. poi mi succhi avida la cappella....le tue labbra lo stringono,,mi spingo nella tua gola,,ti si smorza il respiro...inizia il tuo ritmare nel prenderlo tutto,,,,mi ciucci...mi slingui...
velocizzi il ritmo,,e ancora,,ancora,fino a che il mio guizzo caldo ti riempie la bocca e tu golosa lo fai tuo..
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16 years ago
admin, 75
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\"mi riconoscerai ?\" - lettera ad una collega
Cara Angela,
questa è una lettera forte e sincera di una persona che, come avrai modo di accorgerti, conosci molto bene; ti invito dunque a continuarmi a leggere.
La vita scorre e scorre macinando nel suo inesorabile cammino i nostri anni migliori e con essi i nostri desideri, occasioni di felicità, sogni ed opportunità.
E molti di noi, per tutta risposta, restano passivi a guardare lo sfilarsi degli eventi... Incapaci del coraggio di manifestare pienamente i nostri desideri e le nostre emozioni, incastrati nei nostri tabù e condizionamenti, nelle nostre insicurezze e paure, nel nostro
stupido orgoglio, lasciamo che il vivere quotidiano ci allontani dai nostri desideri ed i nostro vero modo di sentire e di essere, falsificandoci e conducendoci ad una vita spersonalizzata e senza possibilità di felicità.
Angela, rifletti un momento su quante volte nella tua vita hai rinunziato a ciò che realmente desideravi o sentivi di desiderare, a quante volte hai deciso di non sentire il battito del tuo cuore, di rinunziare a seguire l'accelerare del tuo respiro o le calde contrazioni del tuo ventre... perchè ciò che sto per dirti è molto forte e senza filtro alcuno, è la verità pura e semplice, tale e quale, e voglio che tu sia pronta e attenta a ricevermi...
Potrai chiederti chi io sia e considerare il fatto che io abbia deciso di inoltrarti questo messaggio da un account di posta per te sconosciuto come un atto di vigliaccheria, ma come vedrai non ho alcuna intenzione di nascondermi. E' solo che, per delicatezza nei tuoi
confronti, intendo lasciare a te la scelta di svelare il mistero, decidendo di diventare protagonista di ciò che ti riguarda, o piuttosto lasciarlo irrisolto, scegliendo ancora una volta di fungere da semplice spettatrice al dipanarsi degli eventi.
Cara Angela, avendo oramai raggiunto la fase di maturità, e per le considerazioni di cui sopra, ho deciso imporre da ora in poi a me stesso un assoluto rigore su ciò che le mie esperienze mi inducono a ritenere l'elemento più importante nella vita di ciascuno di noi: la sincerità verso se stessi. Essere sinceri verso se stessi significa soprattutto riconoscere la necessità di dover comunicare agli altri, in determinate circostenze, il proprio vissuto interiore. Anche a costo di non essere accettati o - peggio - rifiutati, biasimati o allontanati. In tal senso, essere sinceri con se stessi è una espressione del coraggio di vivere.
Individuarmi con assoluta certezza ti sarà facile (indizi della mia reale identità non dovrebbero mancarti in base a ciò che seguiterò a raccontarti), basterà che tu provi ad inviare un messaggio con
soggetto "prova" ad un insieme di destinatari a te noti e ritenuti possibili. Gli innocenti non capiranno, e (forse) ti risponderanno in modo casuale; mentre io ti prometto che risponderò brevemente con qualcosa di inequivocabile, del tipo "sono stato io", assumendomi le
responsabilità del mio gesto. Indipendentemente da quelle che saranno le conseguenze.... di cui ad essere sincero ho un pò paura, ma che ho deciso di accettare comunque.
A quel punto può accadere di tutto, o semplicemente niente; tutto, te lo prometto, dipenderà dalla tua mossa successiva, io non farò nulla per forzare gli eventi o per dare un eventuale seguito al tutto, a meno che ciò non avvenga di comune accordo. Naturalmente puoi pure decidere
di non fare assolutamente nulla; a mio credito non considererò il fatto di averti fatto arrossire (quello moltissimo) e di aver dato tensione al tuo cuore, ma semplicemente la certezza di aver rispettato me stesso.
Cara Angela, ieri notte ho fatto un sogno. E' stata una sensazione - come vedrai - molto intensa, molto reale, che non posso fare a meno di condividere con te, perchè è continuata a sussistere anche ad occhi aperti.
Ho bussato alla porta del tuo ufficio. Tu mi avevi cercato poco prima, dicendomi che avevi bisogno di parlarmi. Lo abbiamo fatto altre volte, quindi l'ho ritenuto normale. Così ho bussato alla porta del tuo ufficio, aspettandomi un colloquio come tanti altri... Non avendo ottenuto risposta, ho girato la maniglia della porta e sono entrato, ma non ti ho trovata - come mi aspettavo - dietro la scrivania intenta a scrivere qualcosa o ad osservare distratta lo schermo del computer. Ho visto dapprima le bianche piante dei tuoi piccoli piedi, poi il tuo culo magnifico e tondo, come una luna, dischiuso ad attendermi, proprio in direzione dell'uscio.
Tu giacevi così, sulla tua scrivania, senza dire una parola, non un solo sospiro, attendendo accucciata carponi in quella posizione, completamente esposta ai miei sguardi se non per l'unica incerta protezione di un buio non ancora notturno. Ti ho cercata, col cuore a mille mi sono avvicinato a quella tua curva ipnotica, e ho incominciato a baciarti. Tu non hai detto nulla.
Dapprima seguendo il profilo regolare delle tue natiche, bacio dopo bacio, piano e ancora più piano, sono dapprima arrivato a lambirti con la lingua i talloni, poi ho proseguito adorando centimetro per centimetro le dolci fattezze dei tuoi piedi, massaggiando con lentezza e
delicatezza ogni dito tra le mie labbra, leccando con determinazione inesorabile l'incavo caldo tra pollice e tallone.
E' stato allora che ho sentito il tuo odore intenso sprigionarsi
lentamente, seguito da un lieve tuo sospiro, e - conscio e felice di essere alla tua mercè - ho infilato irrimediabilemente l'intera mia lingua nel tuo sesso, bagnato e già sfatto, in modo da aderirvi completamente con la bocca, come in un bacio assai poco ortodosso. Ti ho leccata così a lungo, sentendoti allargare e pulsare, il tuo profumo scorrermi in bocca, ed i tuoi gemiti riecheggiare sempre più ritmicamente nella stanza. Alla fine hai ceduto con un lungo
sospiro, venendo con un sapore forte e meraviglioso che mi ha reso ancora più ubriaco. E invero, ancora una volta non ho deciso di prenderti; piuttosto, ho risalito la piccola curva che portava la mia lingua al buchetto scuro al centro delle tue natiche, picchiettandolo e
ammorbidendolo con piccoli colpi. Sono entrato dentro, facendomi strada piano, allargandoti con dolcezza, facendoti gemere di nuovo, fino a farti essere sicura che eri oramai pronta ad accogliermi sempre più duro e forte in quel tuo soffice e impagabilmente stretto didietro. Quel culo che aveva oscenamente accolto il mio ingresso era ora preda degli ingressi e delle uscite decise del mio cazzo, ai cui colpi successivi e decisi ora sussultavi, dimenandoti scompostamente su quella scrivania, che pure altre volte ti aveva visto raggelata e stravolta
davanti al cospetto intimidatorio di tuo padre..... Abbiamo continuato così per un bel pò, poi tu hai afferrato le mie mani tra le tue, tirandomi, facendo in modo che entrassi tutto dentro di te. Quando hai ceduto per la seconda volta, lanciando nuovamente un gemito meno trattenuto,
e rilasciando la tua stretta attorno al mio glande, ho cercato di allargarti le natiche per sferrarti gli ultimi colpi, ormai prossimo a cedere a mia volta, dentro di te. Ma a quel punto, ti sei divincolata veloce e, sempre in quella posizione carponi sulla scrivania, ti sei
avvicinata col viso a sfiorarmi, ed hai messo le mani a coppa, sostenendomi delicatamente lo scroto....
Ho visto a malapena i tuoi lineamenti, nel buio: non sorridevi, sembravi piuttosto impegnata in un compito delicato e difficile. Ti ho sentita andare su e giu sul mio sesso, il caldo della tua bocca ad avvolgermi. Ho sentito un brivido percorrermi dalla testa e fermarsi
all'altezza dell'ombelico, dissolvendosi in mille rivoli, e il mio glande, oramai mille volte turgido, ha schizzato copioso il mio seme odoroso di muschio, che tu hai deglutito sapendo di volerlo ingoiare, quasi a suggellare il tuo dominio assoluto su di me, e la mia misera
condizione di schiavo, privato e svuotato di tutto. Mi hai chiesto gentilmente di uscire. Mi sono ricomposto alla meno peggio, ancora in preda a fremiti sottili, ho aperto e richiuso la porta, imboccando lentamente il corridoio che mi avrebbe portato fuori.
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16 years ago
goutline, 44
Last visit: 10 years ago -
Ricordi e scoperte di gioventù la mamma 1
Appena ebbi eiaculato, sentii dei passi sul ghiaietto del cortile ebbi appena il tempo di buttare, le mutandine nell'angolo dove si trovavano e di sdraiarmi di nuovo sul divano fingendo di dormire quando, la mamma rientrò aveva in mano una doccia vaginale e una scatola le depose sul tavolo, richiuse parzialmente le ante che dividevano la sala dalla cucina allora io mi misi al mio posto per osservare il seguito...
La mamma mise sul fornello un pentolino d'acqua a bollire poi,la spense ci mise duo o tre cucchiai
del prodotto contenutonella scatola lo mise nell'acqua e nell'attesa che la stessa si raffreddasse, prese un giornale e lo sfogliava distrattamente quando improvvisamente presa dal prurito si aprì la scollatura fece uscire un suo seno con un grosso capezzolo marrone scuro e si mise a grattarselo io intanto sbavavo e rincominciai a toccarmi.
Appena l'acqua fu alla giusta temperatura mamma, riempì la grossa pera inserì il grosso ugello
terminante con un bulbo come, una grossa oliva si spogliò copletamente si sdraiò sul divano a
gambe aperte su una tela icerata e sotto il suo culone mise catino io dalla mia posizione avevo
una visuale ... solo al ricordo ho il mio pene che scoppia...tra la sua folta peluria,vedevo due labbra rosso con al centro un clito che sembrava un'oliva,quasi svenni dall'emozione.
Prese la doccia e con quella si masturbò fin quasi all'orgasmo infine schiacciò il bulbo riempiedosi
la sua figona di acqua calda che poi usciva da quelle labbra rosse finendo nel catino io intanto venni per terra..ero sfinito pulii per terra con uno strccio che mi ero procurato prima mi buttai sul divano li in sala e finsi di dormire perchè se i genitori di quei tempi,si accorgevano diqueste cose ci avrebbero tirato il culo rosso con la cinghia....
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16 years ago
rosy1952, 60
Last visit: 9 years ago -
Curriculum vitae
ho deciso di scrivere questo mio spaccato di vita, perchè...........ho ancora l'amaro in bocca!
per rispetto verso la coppia in questione non userò il nick reale, ma li chiamerò gli stupendi!!!!!
il tutto è avvenuto agli inizi di febbraio, dopo aver risposto all'ennesimo annuncio di coppie alla ricerca di un singolo, ricevo una telefonata............."ciao siamo stupendi e volevamo dirti che le tue foto sono molto interessanti, ti scoccia se ti facciamo alcune domande?"
doamnde? diciamo terzo grado!!!!! però nessun problema............fà tutto parte del gioco!
poi vengo messo al corrente di quello che cercano e di cosa sono disposti a dare...............non stò parlando di soldi!
io sono una persona fisicamente ed esteticamente normale, posso piacere come no, anche questo fà parte del gioco, coem è giusto che ognuno di noi detti le proprie regole.
dopo aver passato questa durissima selezione, ho faticato di meno per entrare nei lagunari!!! combiniamo finalmente un incontro a casa loro.
arrivo, suono e di fronte a me ecco apparire gli stupendi!!!!!!
lui 50enne, denti marci e relativo alito, una persona sgradevole che mentre parla sputa..........................vabbè!!!
lei..............stupenda!!!! 45 anni portati malissimo! brutta! in reggicalze e con il seno che tocca le ginocchia.
io esordisco con un, "finalmente ci incontriamo, piacere mi chiamo alessandro...............
gli stupendi all'unisono," dai entra che abbiamo voglia!"
che dire, elegantemente ho salutato e girati i tacchi sono andato a casa.
ancora oggi quando li vedo online, con le loro richieste.........sento ancora la puzza!!!!
meditate gente, meditate
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16 years ago
alextorino35, 37
Last visit: 12 years ago -
Ricordi e scoperte di gioventù la mamma.
Quando ero ragazzo, vivevo in un cortile avevamo dei locali sparsi senza bagno con i servizi in comune,così che quondo ci si lavava dovevamo farlo in cucina in una tinozza dopo aver scaldato l'acqua sul fuoco.
Qulla sera dormii sul divano in sala perchè ero rientrato tardi dalla
serata trascorsa con amici, così quella mattina sentii mia madre avvicendarsi nel locale cucina che era annesso alla sala allora andai a spiare,cosa stesse facendo,così la vidi mentre si alzava la camicia da notte di flanella bianca si abbasso le sue mutande bianche se e tolse le gettò in un angolo e si accucciò su un catino per fare pipì,era proprio di fronte a me così potei ammirare er la prima volta dal vero e in primo piano come era fatta una donna.
Davanti ai miei occhi tra le sue coscione, vidi una foresta di peli biodoscuri e poi lei forse per aiutarsi a liberare la sua vescica, si portò la sua mano in mezzo le gambe, si tocco la fessura, da cui sgorgò un getto di calda urina dorata e fumante che finì nel catino con uno sentii uno scroscio che provvocò un suono delizioso questo mi eccitò tantissimo, così dovetti prendere in mano il mio pisello e segarmi stando attento a non farmi scoprire.
Venni subito innondarmi la mano con il mio sperma caldo col suo odore particolarmente pungente pulii subito il mio pene con un fazzoletto e feci appena in tempo a sdraiarmi sul divano fingendo di dormire
quando lei usci per tornare nelle camere forse aveva dimnticato qualcosa...
Quando fui solo andai in cucina presi le sue mutandine guardando l'interno vidi che erano di un colore giallino ci passai tra l'inforcatura dove appoggiavano le labbrone della sua figona un dito e notai che erano umide dei suoi umori allora le portai al mio naso e sentii il suo profumo pungente della sua figa misto alla sua urina e allo sperma di mio padre, presi in mano il mio pene e venni ancora con una colata di sperma all'interno sue mutandine mischiando il mio seme con i suoi umori e lo sperma di mio padre...
poi....
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16 years ago
rosy1952, 60
Last visit: 9 years ago -
Scoprirsi...
scoprirsi
“Perché devo fare sempre tutto quello che mi chiedi?”
Eppure sono una donna con un carattere forte, perlomeno lo ero sino a quando ho incontrato te!
Sono qui distesa sopra queste lenzuola nere e mi tormento nel darmi una risposta: ho appena fatto l’ amore con questo uomo, in un modo sconvolgente per le mie abitudini e per il mio appetito sessuale.
Ho fatto cose che mai avrei pensato e mi sono lasciata fare cose altrettanto fuori dai miei gusti sessuali, eppure l’ ho fatto.
Come è possibile che arrivata a 35 anni, improvvisamente questo ragazzo, abbia completamente sconvolto la mia vita facendomi sentire un altra donna.
Mi sono lasciata trasportare dalle mie emozioni, senza pensare a quello che rischiavo, le mie pulsioni hanno cancellato ogni remora, mi sono lasciata coinvolgere da questo rapporto basato sul sesso e adesso non riesco più a uscirne.
Paolo ha toccato le corde del mio corpo come mai nessuno, ha tirato fuori la parte nascosta della mia sessualità e me l’ ha sbattuta in faccia, facendomi provare delle sensazioni mai provate.
Sono sfinita…questo letto piccolo nascosto da quattro pareti di un palazzo anonimo, ha visto la belva sensuale esplodere e prendere corpo; come una schizofrenica, ho vissuto questo amplesso, pensando di vedere un mio doppione.
Non posso riconoscermi in quella ragazza che sta bramosamente avvolgendo il membro di Paolo, la lussuria che sta provando, mi intriga, ma nello stesso momento mi terrorizza.
Sono una madre: un marito e un figlio mi aspettano tutti i giorni a casa... cosa mi sta succedendo?
Dove è iniziata la mia perdizione, quando ho deciso di seguirlo?
Sento il gusto salato di quel nerbo, il liquido vischioso, accetto di sentire il suo sapore, le vene sembrano esplodere talmente sono vive e pulsanti, lo stringo come il trofeo più sublime e continuo a scivolare in lui, mentre mi riempie del suo piacere.
Non avevo piacere di farlo con mio marito, non mi è mai piaciuto e, adesso sono disperata se penso che lui possa uscire lasciandomi quel vuoto nella bocca.
Paolo mi sta facendo provare dei giochi sessuali a me sconosciuti, io come se fossi senza anima, lo seguo.
Mi ha legata al letto con le gambe divaricate e poi bendata, per quindici minuti si è impossessato della mia vagina, con la sua lingua mi ha fatto letteralmente impazzire di piacere, quello che ho provato con lui, credevo fosse solo nei sogni più erotici, non so quante volte sono arrivata al piacere, so solo che mi ha fatto provare il paradiso e per questo l’ amo, ma i sentimenti si mischiano, mentre sento il suo nerbo che prende il posto della lingua: lo odio per quello che mi sta facendo provare, mi rendo conto che quel suo modo di possedermi, mi sta lentamente allontanando da mio marito, è riuscito dove nessuno era mai riuscito.
Adesso, stesa su quel letto, mentre mi contorco attorno alle mie corde tese, gli urlo di non smettere, di prendere tutto di me: sento il suo cazzo che si appoggia alle mie labbra polpose facendosi spazio, non posso vedere, sono bendata, tutti i rumori vengono amplificati dalla mancanza della mia vista, il dolore che provo alla sua irruenza diventa presto un piacere infinito, lo avvolgo con i miei muscoli vaginali e stringendolo percepisco il suo desiderio sino all’ estremo.
La sua bocca sta golosamente cercando i miei seni, i denti pizzicano i miei capezzoli, i brividi si intensificano come le mie parole;
- Non smettere, ti prego…Non smettere.
Sento le mani scoprire il mio corpo, mani calde che mi esplorano come un’ isola segreta da conoscere per poterci vivere.
Niente viene lasciato al caso, i graffi sulla pelle, il mio sedere stretto nel momento del suo piacere, le promesse di sodomia lanciate in quell’urlo di liberazione, la richiesta d’ amore, il tremore del suo corpo, il suo sperma che mi scalda l’ anima e lo sfinimento con l’ abbandono sul mio seno.
Odio Paolo per quello che mi ha fatto scoprire.
Amo Paolo per avermi fatta tornare donna come non credevo possibile.
I lacci vengono slacciati, la benda viene tolta, lo vedo sudato con occhi appagati, vedo la sua passione sfiorita tra le gambe, ansimo cercando un respiro regolare, lui sorridendo mi accarezza il seno, il viso, mi chiede di fargli tornare le forze in quel modo così erotico che solo io so fare e io ancora una volta, tronfia, scendo a cercare il mio frutto proibito, ricomincio a danzare con la mia bocca, la mia lingua combatte per ridare vita al suo desiderio, le sue mani sulla mia nuca, danno il ritmo al suo crescere, la bocca si riempie di vita nuova, le sue mani cominciano a giocare col mio stretto pertugio, la mia carne cede sotto la pressione del suo piacere.
Lo odio quando mi fa capire come mi vuole, mi odio per non avere la forza di fermarlo, mi odio perché so che riuscirà a farmi provare piacere, anche in quel gesto contro natura.
Sento la mia carne cedere al suo passaggio e dolorosamente uelo alla luna: i miei gemiti sono come benzina sul fuoco, il ritmo aumenta come la penetrazione, portando con se tutte le mie difese, il mio corpo segue i suoi movimenti, il dolore fisico contrasta con il piacere che provo nella mia testa, vedermi nello specchio, guardare il suo viso sconvolto dal piacere demoniaco che quella posizione gli offre.
Sono preda dei miei istinti, preda del suo piacere che piano diventa il mio piacere; ancora una volta rimango stupita di quanto sono cambiata, di come lo seguo nella sua perversione, impaurita da quello che faccio, mi trovo a pensare a dove arriverò sotto la maestria di Paolo e se mai mi fermerò.
Sento il suo sperma scaldarmi l’ intestino come mai nessuno aveva fatto, le sue parole di piacere sono già nel futuro, mi provoca parlandomi di altre donne, altri uomini, altre esperienze da provare, fingo una resistenza effimera, giusto per salvare le apparenze, mentre il mio fiore ancora caldo del suo sperma, freme; come la mia voglia, ormai esplosa sotto le sue mani sapienti.
Chiudo gli occhi e mi stringo attorno al suo corpo, mi parla come un oracolo, mi porta nei suoi desideri, parla di quello che farò per lui, con lui, mentre la sua mano scivola tra le mie gambe lambendo il mio piacere.
Gli umori lascivi, si depositano sulle sue dita a conferma di quanto sia vero quello che dice, sconfitta dalla realtà del mio desiderio, mi lascio accarezzare e ascoltando i suoi racconti, naufrago contro il mio nuovo piacere che piano ha seguito la sua mano…
scrivetemi le vostre sensazioni
[email protected]
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16 years ago
fantasypervoi,
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Last visit: 12 years ago
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La mia amica fenomenale e molto aperta
estate 2206 riviera romagnola.
in in famoso locale della collina di riccione, io ed un mio amico conosciamo per caso una ragazza con una sua amica, solite chiacchiere di presentazioni, la sua amica si apparta con mio amico ed io con lei...ad un tratto torna mio amico senza la sua amica...........era una pallla...........parla.bevi.parla.bevi...........cominciamo a raccontarci e a stuzzicarci...sia il caldo.sia l alcool.............ci siam ritrovati nel bagno degli andicappati tutti e tre.io il mio amico e la ragazza.xxxxxx......il mio amico comincia alimonarla ..io a baciarle il seno..........la mia mano scivola sullla sua gonna..la apparto con una mano.......era bagnata....il filo del perizoma centrale ..era sudicio....infilo un dito.due..tre.sgrilletto e lei geme..il mio amico tira fuori il suo bel uccellonee.....................lei pian paino lo spompina .era alla pecora..................io da dietro comincio a slinguazzargli il clitoride e le sue favolose labbra............ummmmmmmmmmm ummmmmmmmmm ummmmmmmm. avevo la mia cappella che mi pulsava.............forse l alcoool........forse l eccitamento....................sta di fatto che il mio amico ferma lei e pian pianino gli sfiora la cappella al clitorile di lei.................a tal punto lei me lo prende in bocca.................una favola....un urlo di piacere comune................ad un certo punto uccelli duri come il marmo con vene................cappelle rosse come un peperone..................io istintamente.....e volutamente tocco l uccello del mio amico..........lei furba.............comincia a pomparglielo......ma pero' vuole che io la seguo.........................azzzzzzzzzzz il mio amico dice no subito...ma dopo la prima ingoiata di cazzo di lei e succhiata di cappella.......va in delirio e acconsente...............lo spompinavamo in due.......a tal punto che lui era in extasi..........................lei con la mano dx gli stringeva lo scroto....per non farlo venire...........................io avevo un uccello duro come il marmo.....................bagnato fradicio................................lei prende tutti e due gli uccelli insieme e se li mette sulla punta della lingua...............................guardandoci negli occhi si sditalina..........tirandosi le labbra dellla passera----------------------poi ci dice che vuole essere scopata e inculata contemporaneamnte da entrambi........allla condizione prima che uno faccia una mezza pompa all altro in sua presenza................be lo abbiamo fatto...............eppoi io pian piano lo appoggiato al suo buco...........mmmmmmmmmmmmmm stavo venendo ed il mio amico gli sgrillettava le labbra con la appella........................ tempo poco li abbaimo tirati fuori e inondata sul seno.........lei si è leccata lo sperma e ci ha limonato a tutti e due...............................azz son eccitato solo al pensiero di quella serata........................bè comunque poi dopo ci siam rivisti altre tre volte e.........a voi lascio limmaginazione............kiss
a tutti
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
La coppia di amici
vi racconto...........
sono un libero professionista di 40 anni,giacca e cravatta..sono un consulente in sicurezza, vendo sistemi integrati di sicurezza per privati e aziende.
un mio gia cliente di una videoteca, bel tipo, mi chiede se posso andar da lui a casa per un sopralluogo di un sistema di sicurezza in quanto ignoti gli avevano rubato in casa.
era agosto 2007 arrivato a casa sua all appuntamento, suono....suono..suono....suono...e niente...............la casa aveva due ingressi che io conoscievo da prima..............sono passato dietro........il mio amico cliente che c era gia feeling..........avendo una videoteca si parlava d i film porno amatoriale e quant altro....si stava masturbando nudo davanti a d un film porno amtoriale della 100x 100..........azzzzz mi ha visto e lui come niente fosse mi ha invitato dentro casa...........appena lho visto nudo con l uccello dritto e scapellato mi son eccitato anchio................lui come niente fosse mi dissse se volete anchio masturbarmi e visto che il caldo.................visto il suo uccellone ci siam masturbati.....ma lui come del resto io ci guardavamo gli uccelli e alla fine ci siam fatti un bel 69 con pompa ad ingoio a viceversa.............finito il tutto ho fatto il sopralluogo...............ma poi dopo due giorni questo ha involontariamente o volutamente raccontato tutto alla sua convivente...........bella donna ex ballerina di discoteca......................lei talmente complice di lui che mi hanno invitato a pranzo a casa sua la settimana dopo...........si per portargli il preventivo dell antifurto................ma anche perchè lei voleva vedere che lui ed io ci spompinassimo a vicenda.................lei con la scusa di dover andar in banca prima della chiusura ha fatto finta di andar via.....................invece loro due si erano gia accordati...............si era nascosta nella tavernetta al piano sotto...............ci guardiamo le ultime novita dei video amatoriali arrivati da lui in videoteca...........eppoi cominciamo pian piano a spogliarci e a spomparci e segarci...............................................MENTRE .................giro l occhio verso al scala e vedo lei che si amsturba contro lo stipite della porta...................STO AL GIOCO....................faccio finta di niente............................lui la chiama.....................cominciamo io e lei a far una mega pompa al suo uomo..............azz fantastico io gli merttevo la lingua in bocca a lei ed al uccello del suo uomo...................eppoi lui faceva uguale ............................eccitantissimo...............finimmo tutti sul letto.............lui che si scopava alla pecora la sua donna.......e lei urlava dal piacere mentre mi spompava a me...................................ci siam trovati talmente bene che una volta al mese in base agl impegni altrui gli porto il preventivo.........................E CMQ L ALLARME ANCORA NON L HANNO ACQUISTATO.......CIAO
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Maddalena
In quel periodo uscivo da una brutta storia d'amore con una donna un po' piu' granda di me che mi aveva fatto perdere letteralmente la testa , Marina.
Per non stare troppo a torturami dell'amor perduto, mi favevo ore e ore di straordinario,mmi occupavo in mille modi ; calcio, musica , serate con amici....
Uno di questi mi propose di fare il " dirigente accompagnatore " di una squadra di pallavolo femminile di 2° divisione.
Accetai l'incarico senza dubitare , pensando che sarebbe stata un'ottima occasione per conoscere qualche bella ragazza.....
Le atlete avevano un'eta' che andava dai 16 anni ai 21 , io allora avevo 25 anni.....
Simpatizzai subito con le ragazze , ci fu modo di conoscerci bene dopo gli allenamenti con mega pizzate , nelle trasferte sui pullman organizzati , insomma il mercoledi sera e il sabato pomeriggio finalmente si respirava un po' di figa.....
Tolte le 4 ciccione, le due lesbiche , le cinque fidanzate sempre accompagnate...rimaneva un manipolo di fanciulle...
tra queste....Maddalena.
16 anni , panchinara , a fianco a fianco a me tutte le partite...
non la consideravo neanche data l'eta' ...ma ,
un visino da bimba , uno sgusrdo da furbetta , capelli lunghi nero corvino , tette da sballo , un corpo fresco e genuino come solo le adolescenti hanno....
" no, non posso ..." mi dicevo...
"..anche se Maddalena manda chiari segnali che ci sta , che ci faccio io con una cosi? che se mi vede il pisello e' capace che scappa dalla paura....?"
giocammo per un po' con gli sguardi...
Una sera dopo l'allenamento volle essere accompagnata a casa perche' l'amica non c'era ...
Cosi , accettai di riaccompagnarla e il flirt si accese con un bacio.....
Mi ricordo che era rossa in viso , come una vampa , quando mi saluto'....
Da li' cominciammo a vederci sempre piu' spesso fuori dall'ambiente pallavolistico...
Passeggiate , piccole uscite pomeridiane con la scusa delle fotocopie , andavo a prenderla a scuola....
Oddio!!!!!!
Un giorno mi invito' a casa sua giurando e spergiurando che saremmo stati soli...
salii da lei e mi apriì la porta con in dosso solo i jeans ....
baciandoci raggiungemmo la sua cameretta piena di pupazzi e giochi di quando era " bambina".....
mi stupi' della sua esperienza.
Sotto i jeans aveva un inesistente perizoma e le calze autoreggenti( niente fa piu' porca una donna di mettere le caze autoreggenti sopra i pantaloni...) mi fece un pompino conl'ingoio da vera professionista del sesso , altro che 16 anni....si fece fottere in tutte le posizioni davanti e dietro senza provare alcun fastidio ne' intolleranza al mio modestamente enorme cazzo...
Mi lascio' senza parole....
Continuammo a frequentarci per un po' .
Maddalena conquisto' il posto in squadra ...
Puntualmente .mercoledi e sabato scopavamo alla grande..
in macchina , fuori all'aperto , sotto le doccie quando tutte andavano via....
un bel periodo.
Un pomeriggio , come al solito a casa sua , mentre stavamo dando il meglio dell'hard core...nella sua cameretta tra i postre di nek e dei back street boys .... si sente un chiave girare nella serratura ...porcaputtana!!!!!!
" Maddy , sei in casa...???" tacemmo per qualche istante...
La madre.
Non da sola con un uomo.
Non il padre.
Raggiunsero la camera da letto lasciandosi dietro di loro vestiti e scarpe...
Io e Maddalena ...testimoni oculari di un adulterio.
piu' che altro la giovane ragazza era contenta che non fosse stata beccata lei
, tanto contenta che volle comunque finire la sua scopata.... e tra i gemiti di piacere della madre e i grugniti di lui , i colpi conto le chiappe di lei , i vari " ...fottimi , fottimi sono la tua puttana..." io senza fiatare gli lavai il viso e gli occhiali con una generosa sborrata....e con gli sivali in mano ..zitto zitto me ne uscii dall'appartamento, passando in pieno corridoio proprio davanti la camera da letto dove la madre e l'amante stavano quasi al culmine della scopata.....
Maddalena non mi disse cosa succese dopo , io non glielo chiesi neanche....
Ma giuro una scopata cosi' e' davvero indimenticabile....
messaggi subliminari
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Che cazzo ci faccio qui...
“Che cazzo ci faccio qui?” Osservo il soffitto bianco e il lampadario. Sul mio petto è appoggiata Cristina. Siamo entrambi nudi. Lei vuole coccole e si sistema in modo che ci sia un maggiore contatto fra i nostri corpi. Io le ricordo che ho un impegno inventato e che devo purtroppo, parola aggiunta falsamente, mandarla via.
Venerdì sera mi aveva mandato un sms abbastanza esplicito. Voleva sdebitarsi per la mia gentilezza del weekend precedente. Nella mia testa, cercavo di capire cosa intendesse: era vero che avevo dimostrato notevole interesse al suo corpo, che forse l’avevo fatta godere o che ci avevo provato, come faccio sempre. A quanto pare pochi uomini avevano prestato così tanta attenzione a lei, cercando solo di divertirsi loro. Nel suo messaggio era anche chiara una cosa: doveva continuare a restare un segreto. Era perfetto: aveva voglia di fare sesso con me e non voleva che si sapesse in giro. Mi ricordava un po’ il periodo con Melissa, anche se avevo capito che Mely usciva con me perché comunque invaghita.
Essendo venerdì e sabato occupato fino a tardi col lavoro, attendiamo la domenica dove anche stavolta, i miei mi lasciano la casa libera molto presto. La invito e senza farsi pregare arriva da me. La vado a prendere al cancello e noto come lei abbia voglia di starmi vicino mentre camminiamo. E’ una sensazione forte ma la sento nettamente. Anche in ascensore noto come lei vorrebbe baciarmi subito, come saluto ma parlando riesco a trattenerla. Piuttosto sento la sua sgradevole voce, ma almeno facciamo in modo che quello che succede fra di noi sia solo sesso all’interno di un luogo chiuso e al riparo da sguardi indiscreti.
Entriamo in casa e appena tolta la giacca, si fionda sulle mie labbra. Ci baciamo e stavolta sento ancora più voglia. Sembra quasi mi voglia mangiare la bocca. La porto in camera e stavolta noto come sia lei che voglia spogliarsi in fretta. Nel giro di qualche minuto lei è già mezza nuda e mi spoglia completamente. Mi bacia il collo, il petto e scende ancora di più. I miei dubbi prendono certezza e dentro di me, trovo conferma che la sua frase “è il mio turno essere carina con te..” intendesse proprio il fatto che l’altra volta ero stato io a usare la lingua per farla godere. I folti capelli la mettono in difficoltà e nascondono completamente la visuale ai miei occhi. Lascio andare la testa all’indietro e chiudo gli occhi. Però non sento nessun fremito. Come al solito, non trovo così tanto piacere come il resto degli uomini nel farmelo leccare. La sento andare su e giù con le labbra ma io non provo nessun piacere particolare. Sembra però abbastanza soddisfatta del suo lavoro e allora la tiro a me e la spoglio del tutto. La faccio girare e inizio a leccare io, stavolta da dietro. Sembra sorpresa della posizione a pecorina, ma vedo che si lascia andare completamente al ritmo della mia lingua. Nel frattempo, vista la posizione, infilo un dito in entrambi i buchi. Noto con sorpresa che non si lamenta e anzi, si lascia andare alla doppia penetrazione.
Poi si gira di scatto e comincia a parlarmi. Mi dice che la faccio impazzire, cosa le piace di me e di quello che le faccio. Ammette di essere una di gusti facili e che nel sesso le piace praticamente tutto, ma mi cade nel volgare quando tentando di fare una voce sexy mi dice che adora “fare pompini”. Faccio finta di nulla e quando mi chiede di dirle cosa mi piace, mi limito a dirle che la cosa che mi fa più impazzire è far godere la donna. All’inizio non ci crede ma poi vedendo come la mia concentrazione è tutta alle sue zone erogene, capisce che non era una battuta. Inizio a penetrarla e cambia la posizione delle sue gambe permettendomi più volte una penetrazione maggiore. Le piace molto e ansima parecchio. Più volte vuole baciarmi in modo dolce ma riesco ad evitare baciandole il collo e riportando il tutto su un piano più sessuale e meno romantico. Mi blocca e si gira mettendosi a pecorina. La penetro da dietro e mentre le stimolo i capezzoli, ammirando quegli enormi seni che mi hanno convinto a fare sesso con lei, inizio a chiedermi se sto facendo bene. Il suo continuo muoversi ci riporta di nuovo a scambiarci baci e carezze audaci. Noto che è più brava a scopare che a far godere l’altro, quindi cerco di stare il più possibile dentro di lei tenendo distanti le sue mani e la sua bocca. Penso che goda almeno un paio di volte visto come respira e come si lascia andare, specie quando la faccio salire sopra di me. Poi la blocco e la penetro a fondo, pensando solo a godere. Ci riesco e ovviamente vengo fuori. Stavolta mi sono preparato i fazzoletti vicino apposta per non rischiare nulla.
Mi alzo per andare in bagno e quando torno in camera la trovo ancora nuda distesa, che mi aspetta. Penso quasi che abbia voglia di un bis, che sarei anche disposto a concedere, ma invece mi ritrovo con una persona che vuole solo coccole. Non dico nulla, ma resto fermo con lei che mi accarezza il braccio e i capelli. Resisto meno di due minuti e poi le ricordo il mio impegno. La faccio vestire e l’accompagno alla macchina. Anche stavolta vuole il bacio e le concedo un pezzettino di labbra, ma nulla più. Comincio a pensare che non voglia solo sesso, ma che stia cercando anche tenerezza, cosa che da me non avrà mai. Domenica prossima sarò via, quindi sicuramente non faremo sesso. Vedremo come si comporterà.
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16 years ago
universitario80,
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La collega sposata
Era diverso tempo che avevo capito di piacerle. Gli sguardi, prima timidi, poi sempre piu' intensi, erano inequivocabili. Era considerata una signora serissima, sposata, mamma, praticamente inarrivabile. Cominciammo a scambiarci mail sempre piu' audaci, finche' un giorno non ci baciammo nel parcheggio dell'ufficio. Emozionati e eccitati, in un crescendo, abbiamo cominciato a cercare un'occasione per vederci da soli. Capito' dopo tanti mesi, quando il marito parti' per lavoro. Mi precipitai a casa sua, di mattina, lei mi apri' eccitatissima, ancora in pigiama. Mi porto' nel loro letto, si sedette, mi sfilo' i pantaloni e mi abbasso' gli slip. Il mio membro era durissimo, imponente, paonazzo. Comincio' a leccarlo dolcemente, guardandomi, sorridendo. Mi sembrava un sogno, e non mi accorsi che ben presto esplosi dentro la sua bocca. Lei rimase male, disse "non si fa cosi'".... La coccolai un po', poi cominciai a leccarle la fica, bagnatissima. Ebbe molti orgasmi, violenti. Poi la penetrai, all'improvviso, e cominciai a scoparla con foga, facendola godere di nuovo. Venni fuori di lei, schizzandole sul petto. Lei mi guardo', guardo' il mio membro ancora bagnato. Chiuse gli occhi e ricomincio' a succhiarlo, subito, ancora moscio. Capii che le era piaciuto prenderlo in bocca, e la lasciai fare, finche' non le regalai un'altra abbondante sborrata. A un certo punto chiamo' il marito, e lei rispose con la bocca ancora piena di me.
Facemmo di nuovo l'amore per altre due volte, finche' non ci addormentammo sfiniti e nudi.
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16 years ago
altoromano45,
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In ufficio con mia collega
Ero sempre in ufficio, era una giornata piovosa, il lavoro era tanto e la voglia di lavorare era poca. La sera prima ero uscito con degli amici e avevo conosciuto una ragazza davvero carina, un viso molto attraente, e che dire delle sue tette e di quel culetto piccolo e sodo. Fu un pensiero che mi attanagliava da tutta la giornata, e pensare a quel culetto piccolo e sodo, così intensamente, mi ha invitabilmente fatto eccitare. Piccolo e sodo, piccolo e sodo, più lo immaginavo più mi diventava duro. Immaginavo come l’avrei potuto prendere, poi d’un tratto la sorpresa. Quel culetto così piccolo e sodo era l’esatta copia del culetto piccolo e sodo della mia collega I. Così, mi guardo in giro, cerco il suo sguardo ma non lo trovo. Decido di alzarmi, mi guardo ancora intorno ma niente. Oramai ero talmente eccitato che avevo una voglia matta di scopare, così la vado a cercare per tutto l’ufficio. Entro in diverse stanze, ma niente. Più passava il tempo, più mi veniva voglia e più mi eccitavo. Mi faceva male oramai chiuso dai jeans. Aspetto, cinque, poi dieci, poi quindici minuti, ma di lei nulla. Dl libro firma vedo che non ha preso permessi, doveva per forza stare in sede, ma dove? Non ce la facevo più, così decido di andare in bagno e soddisfare la mia voglia da solo, solo che venire in bocca ad una bella troietta è sempre più bello. Passo davanti alla prima porta del bagno, quella del bagno delle donne, e sento un piccolo grido soffocato. Mi fermo un attimo, il cuore m’impazza. Niente. Non si sente più niente. Me lo sarò immaginato. Faccio per girarmi che sento di nuovo quel grido soffocato. Non me lo ero immaginato e proveniva direttamente dal bagno delle donne. Ovviamente avrei voluto sfondare la porta ed entrare, ma come potevo sapere chi ci fosse? Mi obbligo a stare fuori, poco fuori la porta. Faccio finta di passeggiare, faccio finta di essere pensieroso, ma solo per tenere a bada la mia voglia di sfondare quella porta. Passano altri 15 minuti durante i quali sento un altro paio di volte quei gridolini. La mia pazienza stava per finire, un altro minuto e avrei bussato. Ma ecco che magicamente sento la chiave girare. Io sono appena fuori, la porta si apre piano, e vedo un occhio che sbircia il corridoio dove sono io. E’ l’occhio della mia collega, è lei che cercavo. Mi precipito vicino la porta, lei prova a chiudere di forza, ma faccio in tempo a mettere il piede tra la porta e lo stipite. Non può gridare altrimenti la sentirebbe chiunque. Spingo con tutta la forza che ho, la porta di apre, e appena vedo ciò che ho visto ho fatto un sorriso con tutta la bocca che ho. La mia troietta I. con la segretaria, D., la stessa che nella scorsa puntata ci aveva beccati mentre lo stavamo facendo in bagno. La segretaria si vergogna, diventa tutta rossa. Guardo I. e noto uno sguardo di colpa, come se avessero rubato delle caramelle, ma avevano semplicemente fatto sesso per ben 25 minuti in bagno. Prendo la mano di I. e la porto sulla mia patta, le volevo far capire che ero li per un motivo. I. guarda D., uno sguardo d’intesa, mi apre la patta e lo fa uscire finalmente. Prendo D. da dietro il collo e la bacio con passione, e come immaginvao sa di I., conosco bene il sapore della figa della mia troietta. Sorrido e le chiedo “L’avete fatto vero?”, non risponde. “Ti è piaciuto almeno?” chiedo alla mia troietta, lei era già impegnata in un bel pompino, senza smettere fa si con la testa. Continuo a baciare la segretaria e spingo la testa di I. contro di me, cerco di far arrivare il mio cazzo nella gola più profonda. Sono pronto, la stacco tirandole i capelli, prendo la segretaria la piego sul lavandino, che culo ragazzi, e chi non glielo metterebbe dentro. le alzo la gonna, le abbasso le calze, è senza mutante, e di un colpo le pianto in corpo il santo bastone. Fu li che riconobbi il gridolino che sentivo da fuori. Mi fermai di colpo. Capì subito che c’era qualcosa che non mi tornava. Mi guardo in giro, guardo I. e noto che ha una borsetta. Senza fare gesti strani, prendo al volo la borsetta e la apro. “Dio Mio” esclamo. faccio per scaricare il contenuto e mi cade addosso un vibratore di almeno 20 cm, con 3 o 4 cm di larghezza. Guardo meravigliato ed eccitato I., tolgo il cazzo dal culo della segretaria e ci pianto quel cazzo di gomma enorme. Non fa un piega, entra che ra un piacere.Ecco che cosa avevano fatto per 25 minuti in quel bagno. Sorrido. Prendo I. la spingo contro il muro di schiena, la sollevo e faccio finta di scoparla e le dico all’orecchio “Finalmente ti potrò vedere mentre ti prendi una double” Nei suoi occhi vedo eccitazione e paura. Le tolgo i jeans e tolgo il cazzo di gomma dal culo di D., le prendo le mani e me le porto dietro il collo, la sollevo, questa volta è per penetrarla fino in fondo, la scopo in figa e con un dito cerco il buchetto di quel fantastico culo che ha. Lo trovo e provo ad entrare. Le fa male, bene. Il cazzo di gomma è ben inumidito dal culo della segretaria e con la mia saliva sul buchetto, tento la penetrazione doppia. Lei ha paura, lo vedo. Ecco! E’ entrata la cappella.Le fa male, stringe i denti, ma non mollo. Spingo e spingo, sia io in figa che il cazzo di gomma in culo. Nel culo non gli entra tutto, ma i suoi 10 cm se li è bevuti. Lascio il cazzo di gomma nella sua posizione e comincio a pomparla. Comincia ad abituarsi e a godere. Prima che ranggiungessi l’orgasmo sento la sua vibrazione, sta godendo, ed è un orgasmo lunghissimo. Sto per venire anch’io, ma prima di venire voglio scoparmi anche la segretaria, per la seconda volta nostra complice. Nel frattempo che facevo godere I. la segretaria si era data da fare da sola, e quando entrai in figa la trovai davvero calda, non feci in tempo a dare due pompate che le venni in figa come un fiume in piena che scende dalla motagna. Non lo vedevo, ma sarà stato un quintale. Esausto, esco. Lei si siede sul wc e inizia a pisciare sperma. Troppo bella sta cosa. Mentre è seduta, le piazzo di nuovo il cazzo in bocca e inizio a scoparle la bocca. I. nel frattempo cercava di togliersi il cazzo di gomma dal culo. Voglio farmelo tornare duro, ho una voglia matta davvero di entrare in quel culo aperto a dismisura di I. Con un esperto lavoro di lingua di D. mi torna duro in un attimo e mi giro. I. era ancora intenta a toglierselo, intervengo e glielo strappo di colpo. Il culo rimane incredibilmente aperto, e mi fiodo su quella voragine. Lei manco si accorge del cambio, e inizio a pompare quel culetto che tanto mi aveva girato in testa in quella giornata. Dopo una serie di stantuffate ben assestate, esco la giro e le piazzo il cazzo in quella boccuccia calda, e ho un nuovo orgasmo, meno esplosivo di prima ma pur sempre ricco. Ci rivestiamo e cerchiamo di uscire da quel luogo che sapeva terribilmente di sesso. Questa volta vado avanti io. In un primo momento non vedo nessuno, mi fiondo fuori. Appena tiro fuori l’altra gamba, ecco che arriva l’altra mia collega A. Cerco di distoglere lo sguardo, ma l’intuito della donna va molto oltre i nostri pensieri. Non faccio in tempo ad allontanarmi che lei apre la porta del bagno e vede le sue colleghe. Si gira verso di me, non capisco se sta per urlare o se vuole , invece mi lancia un sorriso di sfida, si avvicina e mi dice “Ma bravo! E non mi dici nulla di queste festicciole eh…la prossima volta voglio esserci anch’io..e se non mi chiami spifferò tutto”, e mi da una pacca sul cazzo. Lascia uscire le colleghe dal bagno ed entra. Ritorno al mio posto e riprendo a far finta di lavorare.
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16 years ago
nicemanitaly,
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