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Com\'è nata elenatgirl (trav)
In quel periodo avevo una bella relazione con una mia amica prossima alle nozze e forse per questo negli ultimi tempo i nostri incontri si erano intensificati e lei si lasciava andare a confessioni sempre più intime.Un giorno dopo aver fatto sesso mi confidò che le sarebbe piaciuto vedere da vicino una trans o una trav, le dissi che si poteva fare nessun problema saremmo potuti andare in una di quelle strade che conoscono tutti in città. Cosi fu, un tardo pomeriggio ci vediamo a casa mia e decidiamo di uscire alla ricerca di qualche bella trans. Appena arrivati, forse a causa dell’orario non c’era molto solo due trans ma neanche belle. Dopo circa un oretta durante la quale abbiamo giocato e fatto del sano esibizionismo, abbiamo fatto un altro giretto, la strada era piena. Facemmo un paio di giri, quando trovammo una bella trans, decidiamo di fermarci e conoscerla. Elena (si chiama così la mia amica e da qui il mio nome) non voleva fare sesso ma solo ammirare una bella trans dal vivo da vicino, diciamo tutto ciò ad Alexandra la quale molto gentilmente ci dice di scendere dall’auto e per un regalino avremmo potuto ammirarla.
Persona splendida alexandra, trans argentina. Alexandra, appena lontani da occhi indiscreti inizia uno spogliarello tutto per noi… è davvero bella e siamo tutti abbastanza eccitati, tanto che alla fine ci masturbiamo tutti insieme.
Dopo 3, 4 giorni mi rivedo con Elena e mentre facciamo giochiamo ad eccitarci mi confessa di essere stata benissimo l’altro giorno e che da allora non smette di pensare a quanto l’abbia eccitata vedere un cazzo, in autoreggenti…Alla fine mi propone d’indossarne un paio…imprima sono titubante ma l’idea mi piace e accetto lei toglie le sue e le indosso. Non ero il massimo l’ammetto ma lei si eccitò molto e pure io mentre le indossavo sentire salire una forte eccitazione. Scopammo come non mai….Alla fine lei ridisse ti voglio completamente trav. Dissi di no nonsapevo ma intesta ero già convinta che l’avrei fatto…mi era piaciuto tanto. Dopo una leggera insistenza accettai.
Ci ritrovammo a casa mia un giovedì mattina, avevamo tutto il tempo che volevamo. Tutti ci credevano al lavoro in realtà avevamo preso ferie in segreto.
Lei aveva portato tutto il necessario per depilarmi , fu un po’ doloroso ma alla fine ero liscia e pulita.
Usciamo e andiamo fare compere, mi sceglie l’intimo le calze, un vestitino, troviamo anche le scarpe un po’ piccole ma essendo aperte riuscivo a metterle e tocco finale anche la parrucca. Arrivati a casa inizia a vestirmi a truccarmi, sono tutta depilata in intimo e autoreggenti ho perfino un bel seno, la parrucca e poi i tacchi..wow sono proprio Elena. Decido allora che devo chiamarmi cosi e che non sarà una per una volta e via.
Iniziamo a baciarci dolcemente sembriamo due lesbo, lei sembra impazzita io non capisco cosa mi stia succedendo ma sono tutta bagnata eccitata. Non riesco a trattenermi e dopo poco che mi sta toccando da tutte le parti godo come una matta…inizio a leccarla fino farla venire, siamo stanche ma non ancora sazie.
Iniziamo di nuovo a pomiciare lei mi da le sue mutandine e io le mie ci scambiamo l’intimo, siamo proprio due lesbo in calore. Inizia a prendermeloin bocca chimandomi elena e dicendomi sei la mia troia…io impazzisco e riesco a dirle solo si si si, ora siamo una sulla latra un 69 da favola i nostri clito stanno scoppiando di piacere… lei mi vuole dentro e io inizio a scoparla le nostra calze strusciano una sull’altra il nylon ci eccita ancora di più. Lei inizia a leccarmi il buchetto mentre mi sega..sono in ginocchio per terra col culo inaria la sua bocca mi scopa e le sue mani mi segano…all’improvviso mi mette un dito dietro e continuando a chiamarmi elena mi fa godere.
Ecco com’è nata Elena…Lei dopo un paio di mesi si è sposata e i nostri incotnri sono diventati meno frequenti ma da quel giorno si sono sempre incontrate Elena ed Elenatgirl.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Elena trav giornata da donna senza sesso
Ogni volta che parto per lavoro metto sempre i valigia la parte di indumenti per elena. In hotel mi piace stare en femme.
Appena arrivata in hotel , sbrigate le solite faccende burocratiche mi son sbrigata a farmi una doccia mettermi del buon profumo la mia lingerie e una vestaglia con la quale mi piace stare in camera.
L'unico problema di tutta questa situazione è che sale in me una voglia pazzesca di uscire en femme, fin ad oggi sono sempre riuscita a controllarla , mi sono limitata ad uscire dalla camera e fare un paio di rampe di scale in hotel... la cosa mi bastava per poi tornare in camera e .... Ma oggi è diverso, caspita non riesco tanto che decido di spogliarmi e di fare un giro per la città in abiti 'normali'. ok però decido di tenere sotto l’intimo e le autoreggenti e il reggiseno...
faccio una bella passeggiata ma la mente non riesce a svagarsi pensiero è sempre li. giro per negozi compro qualche cosa. ovviamente femminili. poi decido di misurare un paio di scarpe ma uomo, entro prendo il numero il commesso gentilmente me le porge ma quando tolgo le mie scarpe solo allora vedendo le calze di nylon mi ricordo e mi sento imbarazzatissima..lui per fortuna non si accorge di niente allora mi sbrigo a mettere la scarpe e stavo già pensando a come toglierla senza farmi vedere...credevo di averla scampata ma lo sguardo di una donna sulla 50 seduta sull'altra sedia mi fa capire che si era accorta delle mie calze.
lei sta provando un bel paio di scarpe, pur avendo una certa età la signora sta ancora bene. ad un certo punto mi dice vuole sedersi al mio posto per provare le scarpe, sa è più nascosto! cavolo ormai ero certo che mi avesse visto ma la sua gentilezza mi fece passare subito l'imbarazzo e le dissi di si grazie.
io tolsi le scarpe e salutai andondo via.
però era troppa la voglia di conoscer quella donna che aveva visto il mio segreto e tornai sui mie passi e ci incontrammo la saluta e le dissi ancora grazie per il posto. lei sorridendo disse nessun problema l'ho vista imbarazzata. e mi chiese come mi chiamassi, fu una sorpresa le dissi Elena. Passammo un pomeriggio meraviglioso a fare compere insieme, due amiche lei mi confesso che da giovane aveva avuto delle esperienze bsx e che quando aveva visto le mie calze di nylon capi subito.le confessai di avere anche tutto l'intimo addosso e lei disse immaginavo. le dissi che avevo una gran voglia di uscire en femme e disse che peccato io stasera sono impegnata altrimenti avremmo fatto una bella passeggiata insieme...ci salutammo cordialmente e con un po’ di malinconia andai in hotel.
ero appagata del bel pomeriggio passato insieme...ma quella sera fu difficile prendere sonno.
L’eccitazione di essere stata Elena trattata da donne anche se nel vestito lo ero solo nell’intimo, tutto ciò rese la mia eccitazione insopportabile. Cosi, mi preparai e decisi di uscire… sopra avevo messo abiti maschili ma sottoero in tubino nero …cosi andai direttamente al garage dell’hotel senza passare dalla reception, l’omino del garage mi guardo senza accorgersi che avevo il fondotinta e mi saluto come sempre. Dove andare??? Conosco la città e allora decido di andare verso il mare siamo a primavera non ci sarà troppa gente ma nache poca da dare nell’occhio. Finisco di prepararmi in macchina e con il cuore che abtte a mille mi dirigo verso un posteggio a bordo strada…mi dico vabbè faccio due passi, vicino alla macchina . cosi scendo wow mo tremano le gambe, faccio un bel sospiro… e inizio a camminare…il mare è splendido ma ecco che vedo una coppia passeggiare nel senso opposto al mio tra poco ci incontreremo chissà se capiranno…wowwwww mi sento svenire ma tutto ok continuamo nella loro chiacchierata, normalmente sento solo gli occhi di lui fissarmi un attimo come può fare un uomo verso una donna. Mi sento più sicura e ammirando il mare faccio un po’ di strada…. Ed ecco l’imprevedibile un ragazzo si accosta con la macchina e inizia ad attacar bottone…non so che fare…torno verso l’auto e non lo vedo più. Meno male mi dico, però sono felice di aver fatto una bella figura come donna….quando sto entrando in auto si accosta ancora lui che evidentemente mi seguiva da lontano. E mi chiede come mi chiamo che facevo li da sola, rispondo che sto aspettando delle amiche e cerco di tagliar corto…lui mi fa i complimenti per le belle gambe lo ringrazio e per fortuna mi squilla il cell, lo saluto salgo in macchina e scappo in hotel.
Una gionata davvero strana, prima la mia amica..poi questo ragazzo che cerca di corteggiarmi sensazioni mai provate prima…storia di donna di tutti i giorni…finalmente mi sono sentita una donna nella sua quotidianità.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Elena e la coppia con lei che vuole vedere lui con
Si, tutto è cominciato nelpiù classico dei modi.
contatto mail su desiderya (grazie ancora),scambiamo qualche messaggio poi come sempre faccio cercoil contatto telefonico. Detto fatto ecco il numero e subito lo squillo, dall'altra parte la lei di coppia, FINALMENTE( è raro trovare vere coppie). Subito nsce un'intesa al femminile e lei mi confessa il suo grande desiderio vedere il suo uomo con una travesta. Benissimo continuiaamo asentirci finchè un giorno...
ecco oggi ci incontreremo io ho casa di un amica a disposizione noncapita spesso meglio approfittare. sono bella come il sole depilata truccata, quasi la mia amica dici di volermi... ma non c'è tempo lei va via e mi lascia la casa. dopo poco ecco suonare alla porta apro ed entrano loro due, lei già molto eccitata dalla situazione le si legge involto, lui ancora un pò sulle sue, d'altra parte è etero per lui è una novità...bhe si chiacchiera del più e del meno...io in gonna e tacchi seduta di fronte a loro , accavallo le gambe in modo malizioso e la gonna sale lasciando intravedere il reggicalze...gli occhi di entrambi cadono prorpio li e ne siamo tutti contenti. lei addirittura mi fa i compliemnti per le gambe le piacciono molto e quasi prova a sfiorarmi.l'aria inizaia scaldarsi. lui ancora un pò sulle sue, ma passandolgi vicino per portargli in caffè si sporge per vedere nella mia scollatura forse incuriosito dal seno di una trav o forse per istinto maschile nei confronti di una donna. mis ento davvero bella sui tacchi che ho messo e all'improvviso lui si scioglie dicendomi che se mi avesse vista per starda si sarebbe giarto a guardarmi per la mi afemminilità wow che compliemento e dicendo ciò bacia lei dicendole dinon essere gelosa...e iniziano a pomiciare...io li lascio fare e sono in piedi a mettere un pò di musica.all'improvviso ci ritroviamo a ballare io e Paola(la chiamo cosi manon è ilsuo nome) ci avvicniamo molto col corpo ci strusciamo e li mi sussurra nell'orecchio che muore dalla voglia di vedermi nuda....e inizia a toccarmi le gambe sollevando sempre di più la gonna, ormai il mio reggicalze e bello in vista, coso some le mie gmabe il mio bel culetto e tutto il resto.... si alza ajcne lui e inizia a ballarmi dietro sono tra loro due mentre sto baciando lei che mi fruga ormai nelle mutandine...sento lui che si struscia su di me...poi la mano di lei va a svestire Paolo, i suoi panta cadono per terra e paola inizia a prendergli il cazzo in bocca mentra io sono alle spalle di paolo egli faccio sentirr sulla sulle spalle i seni mentre le sue mani accarezzano le mi ecosce....Paola poi mi guarda e assume il ruolo di regista (il suo desiderio si stava realizzando) mi dice dai continua tu elena..ilprendo il mano il cazzo di paoloormai durissimo e inizio dolceemnte a segarlo...niente male.risponde subito . Paola seduta su una poltrona, continua a toccarso mentre io faccioun belpompino a paolo...lei si masturba alla grande è eccitatissima, tanto da prendermelo in bocca..è splendido dice paola un cazzo in autoreggenti....
io sono sempre intenta a spompinarlo...lui ormai non ha più remore... io in ginocchio sul letto con lei sotto e lui in piedi ai piedi delletto ,questo è il quadro..poi lei si tacca da me si alza e va a pomiciare con lui mentre lui inizia a msturbarla...lei è incontenibile. Paolo inizia a mugolare sempre di più dal piacere....
e iniziamo a spompinarlo in due..due belle bocche sul cazzo di paolo.....che masturba lei e contina ad accarezzare il mio culo e le mi cosce dicendo meglio di una femmina..la cosa mi fa impazzire dall'eccitazione... Paolo ormai senza freni chiede a paolo si fingere di scoparmi lei si mette dietro di me ed inizia a sfregare la sua passera sulle mie chiappe..mmmmmmm che godura una passera che mi scopa e un cazzo in bocca che sta per arrivare....lo sento che pulsa.....se ne accorge anche paola che si strofina con ancora più foga, segandomi..
paolo scoppia in una goduta fntastica...e paola lo ripulisce per bene....mentre gli dice ora volgio vedere te spompinare elena.
Paolo preso dal gioco edalleccitazione dopo unpò di esitazione me lo trovo sul mio cazzo che prova a spompinarmi...gli dico con calma...ti piace e mentre paola gli da indicazioni su come farmi godere..... mi sorride si mette un dito inbocca lo bagna e poi me lo mette dietro ..mmmmmm sono loro. Sto per godere se ne accorgono e allora paolo smette di spompinarmi e inizia a segarmi.....ora è lui che vuole che venga sul seno di paola.....ahhahahaahha si eccomi vengo su un seno splendido le mani di apolo sentono il succo scivolargli fra le dita....siamo esausti ..ma tutti felici specialemnte Paola che ha visto il suo deisderio esaudito.....ci salutiamo e paolo mi dice difficilemte hoincotrato donne come te...ci lasciamo con la promessa di rivederci per giocare ancora.....
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
la salute ? facciamo le corna!
Anke se nessun medico può fare una prescrizione del genere , le corna fanno decisamente bene alla salute! Ieri sera ad esempio siamo usciti , mia moglie ed io, con un amico con il quale avevamo già avuto un'incontro ravvicinato al quale per vari motivi non avevamo mai dato seguito. Ieri sera le cose sono andate decisamente bene. Dopo essere andati a cena a Viareggio siamo andati verso il mare a fare un giro con la macchina dell'amico con noi maschi seduti davanti e mia moglie sul sedile posteriore. La conversazione si è fatta + audace e abbiamo imboccato un viale alberato poco illuminato e ci siamo fermati con mia moglie ke non sembrava per niente turbata. Allora abbiamo deciso noi maschi di fare un pò gli attori e un pò gli spettatori. Ha iniziato il nostro amico andando a sedere sul sedile posteriore dove si trovava mia moglie ed ha iniziato a spogliarla lentamente e soffermandosi ad accarezzarle il seno e rapidamente le sono venuti i capezzoli turgidi. Poi in modo molto intrigante ha detto ke lei poteva approfittare di lui e così Barbara (mia moglie) gurdandomi ha spogliato l'amico ed ha iniziato a fargli un pompino mentre gli mordicchiava i capezzoli. Lui l'ha subito fermata per non venire subito. Nel frattempo Barbara parlava con me e mi chiedeva se la cosa mi piaceva ed ha iniziato a spogliare anke me. Non vi dico l'eccitazione! L'amico dopo poco è venuto e a quel punto abbiamo cambiato posto andando io a sedere sul sedile posteriore con mia moglie ke sorrideva compiaciuta. In breve ha fatto fuori anke me facendomi un pompino Mitico mentre l'amico la stava masturbando. Le corna fatte così fanno decisamente bene alla salute!
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Cosa non mi piace?
Non mi piace la falsita', l' arroganza e la maleducazione.
Adoro i rapporti veri, duraturi, la complicita', l' amore e il rispetto.
Sono una sognatrice.
E' cosi' impossibile?
Spero proprio di no.
Un grosso bacio alle due magnifiche persone conosciute in questo sito.
Con affetto
Lola
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Memorie di una trav - 2° parte - sensual lingua
Avvicinai la bocca al suo interno coscia e, piegando un pochino la testa di lato feci scivolare la mia lingua calda ed umida su uno dei due grossi testicoli che mi si offrivano. Il movimento della mia lingua era dal basso verso l'alto con sconfinamento alla base del gambo del pene. Le due palle penzolavano dentro lo scroto e si spostavano da una parte all'altra sotto il sollecitamento della mia lingua. Nonostante fossero grosse erano sode e turgide, probabilmente colme di nettare bianco.
Mentre con grande piacere e impegno gli leccavo le palle, guardavo le sue reazioni. Aveva gli occhi chiusi e sembrava estasiato dal mio massaggio testicolare. Il suo pene si ergeve sopra di me disegnando un'ombra fallica sul mio viso. Lo guardavo con il desiderio irresistibile di far scivolare la mia lingua fin su alla cappella e succhiarlo tutto, ma sapevo che se avessi preso un'iniziativa del genere senza il suo consenso si sarebbe arrabbiato. Decisi quindi di attendere suoi ordini e di godermi intanto il sapore delle sue palle gonfie di sperma e la vista del suo magnifico uccello che dominava la mia mente e le mie fantasie. Credo fosse lungo circa 18-20 cm e piuttosto largo con una bella cappella carnosa e color porpora. La cappella era completamente libera e quindi si vedeva molto bene nella sua interezza. Il filetto era ben pronunciato e si attaccava appena al di sotto di un ben definito orifizio tondo all'apice del glande. Il gambo era venoso e marmoreo al punto che sembrava scolpito nel marmo.
Ad ogni leccata facevo seguire dei piccoli ma evidenti movimenti oscillanti del mio bacino come una cagnetta che scodinzola al suo padrone. Il mio culetto sodo si protraeva verso l'alto e le chiappe si schiudevano leggermente, un po' come quando le cagne sono in calore. Sentivo calore e prurito attorno al mio buchetto ed in quel momento un gran desiderio di essere penetrata pervadeva tutto il mio corpo.
Lui deve averlo intuito ed cercò qualcosa nella borsa che aveva di fianco sul letto. Tirò fuori un fallo di gomma nero lungo e stretto. Poi rovistò di nuovo nella borsa ed estrasse un tubetto di crema lubrificante. Tolse il tappo dal tubetto e premette per fare uscire un po' di crema sulle sue dita. Allungò poi la mano con la crema fino al mio culetto e la spalmò intorno al mio buchetto anale. Massaggiò bene con due dita l'orifizio, poi infilò un dito dentro di me ruotandolo all'interno. Sentii calore ed una vampata di eccitazione mi percosse tutta. Il suo dito scivolava dentro e fuori di me. Mi stava preparando per l'ingresso del fallo di gomma. Non tardò molto. Prese il fallo e lo puntò dietro di me. Sentivo il glande del fallo appoggiato contro il mio buchetto lubrificato. Mi massaggiò l'ingresso con la punta. Pian piano il buchetto si allargava da solo quasi ad invitarlo ad entrare, finchè non venne risucchiato dentro quasi in maniera del tutto naturale. Mi trovai riempita tutta.
"Ora puoi leccare anche il cazzo, troia!" mi disse con tono soddisfatto.
Non aspettavo altro. Stavo esplodendo e non avrei resistito oltre. Spostai la lingua velocemente lungo il gambo fino a raggiungere la vetta. Iniziai a leccarla avidamente, lasciando intendere che ero vogliosa del suo sesso. Ero talmente presa a leccargli la cappella che non mi ero nemmeno accorta che aveva attivato la funizone vibratore nel fallo. Afferrò il suo cazzo con la mano stringendolo alla base. Così facendo la cappella si gonfiò ancor di più ed io ero più infoiata che mai. Non capivo più niente. In quel momento potevano farmi qualsiasi cosa che avrei lasciato fare. Tutto il mio corpo si sentiva femmina e palpitava di piacere nel far godere quel maschio bruto e volgare...
fine 2° parte
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Vari
UN SOGNO NEL CUORE DELLA NOTTE,
SI ACCESE TRA LENZUOLA E COPERTE, AVVOLTE DAL BUOIO DELLA STANZA,
COME SE COSCENTE E CONSAPEVOLE DI REALIZZARE IL DESIDERIO DI MAGIA, POCO PRIMA DELL'OBLIO ABBOZZO UN SORRISO.
DIROMPENTI I PROTAGONISTI ASSUMONO I RUOLI ASSEGNATI DAL REGISTA DELLA NOTTE,
TUTTO SI ANIMA IN UNA SCENOGRAFIA AMBIENTATA NEL FUTURO SU UN'ALTRO MONDO ,
NN RICONOSCO LA MIA FIGURA, SONO IO MA CON ASPETTI SOMATICI DIVERSI .
SCAPPO DA ALIENI, ESCOGITO FUGHE PER ME E PER LA GENTE A ME VICINA.
INQUIETO MI GIRO NELLE COPERTE AVVOLGENDOMI NEL BUIO PROFONDO.
L'ANSIA PROVOCATA DA UNA SENSAZIONE DI IMPOTENZA MARCIA NEL MIO INTIMO SUSCITANDO DUBBI E PAURE.
NN SONO SICURO, NN SONO DECISO, NN SONO AUTORITARIO.
IL SOGNO TANTO ATTESO SI CONCLUDE CON UNA FUGA DAL PIANETA OSTILE.
DA PRIMA FELICE PER L'IMPRESA DI UNA FUGA AVVENUTA CON SUCCESSO INIZIO IL RISVEGLIO INNONDANDOMI DI PERPLESSITA' E AMAREZZA.
PERCHE' SONO SCAPPATO? PERCHE' NN SONO UN'EROE NEI MIEI SOGNI?
APRO GLI OCCHI E SQUARCIANDO IL BUIO NOTTURNO INTRAVEDO IL TUO VISO,
PENSO CHE MI SAREBBE PIACIUTO VEDERTI NEL SOGNO.
UN CALORE IMPROVVISO SI PROPAGA NEL MIO CORPO, E' IL CALORE DELLA FORZA CHE MI ASSISTE TUTTI I GIORNI.
ISTINTIVAMENTE E SORPRESO ABOZZO UN SORRISO CONSAPEVOLE CHE SEI TU A STIMOLARE LA FONTE DEL CALORE IN ME INNATA.
TRA POCO INIZZIA UN NUOVO GIORNO DOVE I REGISTI DEL FILM SIAMO NOI.
APRI GLI OCCHI NELLA LUCE DEL MATTINO, RISPECCHIANDO LA MIA IMMAGINE,
E VEDO UN GUERIERO.
UN GIORNO DI PIOGGIA,
PREANNUNCIATO DAL SONNO INASPETTATIVAMENTE INTERROTTO DA UN'INCAUTA SVEGLIA RISONANTE NEL CALDO MORBIDO BUIO DELLA STANZA.
INCERTO TRA SOGNI E REALTA',
CON GESTI INIZIALMENTE ISTINTIVI,
TENTO NELL'INDIVIDUARE AD OCCHI CHIUSI IL PUNTO D'ORIGINE DI QUEL SUONO BEFFARDO,
DI UNA PRETENZIONATA INTERUZZIONE DEL PASSAGGIO DAL VECCHIO AL NUOVO GIORNO,
CON L'AIUTO DELLA RAGIONE MATURATA A PASSO PASSO COL RISVEGLIO DEI SENSI LA TROVO,
CON UNA SOTTILE LINEA DI SODDISFAZIONE ATTUTISCO IL NERVOSO CRESCENTE PREMENDO IL TANTO CERCATO PULSANTE DI SPEGNIMENTO.
PARAGONABILE AL LANCIO DI TESTATE NUCLEARI INDIRIZZATE ALLA DISTRUZIONE DEL MONDO RIPENSO PER UN'ATTIMO AL GESTO ULTIMO PARAGONANDOLO AD ESSO.
APRO GLI OCCHI E GIOIO NEL VEDERE SULLA SPIAGGIA SOLATA IL MARE
RISPECCHIARE LE GIOIE DELLE ORE PASSATE IN UNA MERAVIGLIOSA GIORNATA
CON TE, CHE SEI STATA LA PROTAGONISTA DEL MIO ULTIMO SOGNO.
CHE BELLA LA PRIMAVERA,
SI PREANNUNCIA COME UNA SORPRESA, DIRROMPENTE, EMOZZIONANTE, TANTO ATTESA QUANTO IN'ASPETTATA,
LA PRIMAVERA ENTRA NEL NOSTRO UMORE ,CIRCOLA NELLE VENE , E COME SEMI PORTATI DAL VENTO PRONTO PER GENERARE NUOVI MIRACOLI NOI,
GUARDIAMO IL MONDO CON OCCHI NUOVI PRONTI AD UNA NUOVA VITA FECONDATA DALLE NOSTRE MIGLIORI ASPETTATIVE.
VEDO QUELLA VIOLA,
INDAFFARATO NEL LAVORO SCORGO CON LO SGUARDO NEL LATO DESTRO DELLA STANZA UN FIORE,
E' POSTO IN UN VASETTO DI PICCOLE DIMENSIONI ED'E' APPOGGIATO SU UNA SCRIVANIA DI LEGNO.
CHE BEL FIORE , NOTO SUBITO IL COLORE ACCESO DEI SUOI MORBIDI PETALI E IN MEZZO AD ESSI
UN GIALLO CALDO E ACCESO CONTRASTA CON IL VIOLETTO DEGLI STESSI ED E TUTTO CIRCONDATO DAL VERDE VIVO DELLE SUE FOGLIE.
INNANZI A ME HO ANCORA QUELLA VIOLA, CONTEMPLO ESSA COME SE FOSSE UNA DONNA, UNA DONNA DI UNA SENSUALITA' DIRROMPENTE.
ADESSO LE FORME TONDE DI QUEI PETALI LI SOVRAPPONO ALLE FORME DEL FONDO SCHIENA E NEL GIALLO VEDO IL NETTARE DEI SENI,
ANCHE IL VERDE DI QUELLE FOGLIE POROSE E RUVIDE RAPRESENTANO LA FORZA E LA TENACIA DELLA MIA VISIONE.
GIOISCO NELL'AVER NOTATO TUTTA QUESTA BELLEZZA, E UNA FORZA IMMENSA CHE NASCOSTA IN ME MI SPINGE AD ESSA.
DA VICINO E' ANCORA PIU' BELLA, COGLIENDOLA IN MANO L'ISTINTO MI INDUCE A OCCUPARMI DI LEI E QUASI CHIEDENDO PERMESSO
MI INTERESSO DI NUTRIRLA. DALLE FINESTRE DELLA STANZA RAGGI DI SOLE MI COLGONO INSIEME AD'ESSA ,
DECIDO DI AFFIDARE PER UN PO'A QUEI RAGGI IL MIO FIORE APPENA SCOPERTO PER LASCIARE RISCALDARE UN PO' I SUOI PETALI FINO A PRIMA
OSCURATI DALL'OMRA DEI MURI.
AMO.
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1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Dolce la pioggia
DOLCE LA PIOGGIA,
SCENDE DAL GRIGIO CIELO DELICATA RINTONANDO SULLE GRONDAIE APPESE,
LE NULOVE COLME D'ACQUA COMPONGONO COSI' MUSICHE RITMICHE DOSANDO CON MAESTRIA OGNI SINGOLO TINTINNIO.
LE GOCCIE CADENTI PER QUANTO FREQUENTI E A VOLTE DIRROMPENTI NN SONO NULLA AL CONFRONTO DELL'IMMENSA POTENZA DELLA NATURA ,
E' PER QUESTO CHE GODO DI TUTTE LE MERAVIGLIE CHE MI CIRCONDADO,
ARIA COMPRESA CHE PUR SE INVISIBILE E' PARTE FONDAMENTALE DEL MIO CORPO ANCHESSO MERAVIGLIOSO.
IL MONDO E' UN'INSIEME DI BELLEZZE , PICCOLE E GRANDI MA, TUTTE UNICHE E INDISPENSABILI.
E' BELLO RISCOPRIRE IL MONDO , E' BELLO SAPERE DI ESSERE FORTUNATI PER AVERLO VISTO ANCHE PER UN SOLO ISTANTE.
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16 years ago
admin, 75
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La chat malandrina...
Da quando sono sposata la mia vita si è molto tranquillizzata ed io, a dispetto della mia giovinezza sessualmente molto movimentata ed eccitante, mi ero ormai rassegnata alla tranquilla vita coniugale.
Fin che un bel giorno ho conosciuto il mondo delle chat!
Chattavo con diverse persone, ma con una in particolare stabilii una certa intimità. Era un ragazzo molto giovane di colore, nato in Italia da genitori del Senegal. Ci scrivevamo tutti i giorni a tutte le ore, finché iniziò a scattare qualcosa. Via via che ci sentivamo iniziammo a scambiarci foto sempre più intime, finché una volta lui si mostrò in cam completamente nudo, toccandosi per me mentre guardava le mie foto sempre più spinte. Era molto eccitante ed anche io mi toccavo fino a godere, anche perché lui era veramente molto dotato ed io mi perdevo nel pensiero di possedere quel suo enorme cazzo.
Ovviamente mio marito era all’oscuro di tutto.
Il ragazzo in questione era appena un ventenne, e il fatto di piacere ad un ragazzo così giovane mi intrigava parecchio.
Finché un bel giorno programmammo di vederci a Milano, dove lui viveva, in occasione di un mio viaggio per andare a trovare un’amica che abitava lì.
Raccontai tutto alla mia amica, chiedendole di lasciarmi la casa libera per quel giorno.
Poco dopo lui bussò, misi una sottoveste molto sexy senza nulla sotto e gli aprii. Lui si sedette di fronte a me su una poltrona e io ero sul letto. Lui era molto imbarazzato, credo che non avesse grandissima esperienza e poi sicuramente questo nostro primo incontro dal vivo lo bloccava.
Io ero elettrizzata da quell’incontro e felice di poterlo finalmente vedere da vicino… lo feci stendere sul letto ed iniziai lentamente a spogliarlo…. Lo lasciai in boxer, iniziando a massaggiargli le spalle ed il petto. Era un bel ragazzo, con un corpo scolpito e quasi privo di peli…. La sua pelle nera brillava di una luce particolare.
Notai che adesso era fortemente eccitato, vedevo il grosso rigonfiamento dei boxer… mi feci forza per non toglierglieli subito e continuai il mio massaggio…. Lui intanto iniziava a sciogliersi, accarezzandomi a sua volta…. Le mie mani si spostarono sempre più verso il suo basso ventre…. Mi tornava in mente la sua immagine nella cam mentre, nudo, si toccava per me… ripensavo alle dimensioni fantastiche del suo pene, prolungando il piacere dell’attesa… all’improvviso voli fortemente vederlo e prenderlo finalmente in mano… velocemente gli sfilai i boxer e rimasi stupefatta…. dal vivo era ancora più impressionante… le dimensioni del suo pene mi lasciarono un momento stordita… mi ripresi quasi subito e lo impugnai decisa… era una sensazione estremamente particolare ed eccitante…. non riuscivo a credere che potesse essere vero, che esistessero davvero cazzi di quelle dimensioni e che io in quel momento ne stessi impugnando uno…. Lo percorsi con la mano per tutta la sua lunghezza, sembrava un viaggio fantastico ed infinito… ero inebriata ed ipnotizzata, i miei occhi non si spostavano da quella meravigliosa visione…. Lui, adesso finalmente del tutto a suo agio, mi accarezzava sempre più decisamente, insinuando le sue lunghe mani ovunque… lo feci mettere in piedi di fronte a me, con il suo cazzo di fronte alla mia faccia…. Lo sfiorai con la lingua, poi gli passai la lingua sulla cappella, scendendo fino alle palle…. Lo impugnai di nuovo, prendendolo in bocca…. Succhiai avidamente la sua enorme cappella, mentre con le mani gli toccavo le palle e lo masturbavo… era una sensazione mai provata prima, mi sembrava di avere lì un enorme serpente da domare e da piegare ai miei piaceri… cercai di prenderlo per quanto potevo in bocca e per quanto mi sforzassi non riuscivo ad arrivare che alla metà della sua lunghezza…. Lo feci stendere di nuovo sul letto e mi misi su di lui, la mia faccia sul suo cazzo e la mia fica ormai spalancata davanti alla sua bocca… la sua lingua era morbida e, nonostante la giovanissima età, lui sapeva usarla già bene… ero bagnatissima e mi accorsi che anche lui stava per venire… non volevo in quel momento…. Ormai avevo un’idea fissa… volevo sentire il suo cazzo dentro di me… fremevo solo al pensiero di sentire e vedere il suo enorme cazzo entrare dentro di me…. Ero ormai pronta ad accoglierlo ed ero curiosa di vedere se fossi riuscita a prenderlo tutto… lo guidai su di me, lo presi in mano e lo avvicinai alla mia fica bollente… nonostante fossi fradicia, quando entrò la sua cappella sentii un po’ di dolore…. Ero io che lo guidavo dentro di me e mi fermai un attimo per riprendere fiato…. Poi lentamente lo spinsi dentro e lui assecondò il mio movimento…. Mi sentivo totalmente riempita, ma il suo cazzo era entrato solo per poco più della metà… ero stravolta dal piacere ed il dolore che un poco sentivo faceva parte di quel piacere… era soprattutto il pensiero di saperlo dentro di me, così grosso e lungo, a farmi sentire così eccitata… gli dissi di provare a muoversi su di me… lui iniziò con lentezza dei movimenti circolari, evitando di spingere ancora più in profondità per paura di farmi male… sentivo la mia fica allargarsi sempre di più e bagnarsi oltre ogni limite… spinsi in avanti il bacino, invitandolo a penetrarmi ancora più in profondità… lui non se lo fece ripetere due volte e spinse… mi sembrò quasi di sentirlo in gola…. Ormai era praticamente tutto dentro ed io mi sentivo coma mai mi ero sentita prima…. Provavo sensazioni estreme in punti del mio corpo mai prima raggiunti… ma volevo essere io a guidare la sua profonda esplorazione…. Lo feci stendere supino e mi sedetti su di lui…. Guidai il suo cazzo dentro di me… spinsi il bacino in modo da farlo entrare quasi tutto… iniziai a muovermi su di lui con velocità crescente… lo sentivo in pancia e sentivo la mia fica aprirsi sempre di più… era una sensazione mai provata prima di irresistibile piacere… ormai il suo cazzo scorreva dentro di me con sempre meno resistenza ed io mi muovevo sempre più veloce… venni con un grido di piacere e subito dopo venne anche lui, inondandomi di piacere infinito… Non potrò mai scordare quel ragazzo conosciuto in chat!
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16 years ago
admin, 75
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Sono proprio un maschiotroia!!
è mattina presto, circa le 8,00
sono in piedi da un bel po' perchè sto aspettando alcuni mobili nuovi che mi devono essere consegnati oggi...
sonno da morire...
metto su il caffè e suona il campanello, sono gli operai con i mobili, coneìsegna e montaggio a domicilio.
apro
entrano, sono quattro iniziano a portare gli elementi da assemblare...
chiedo se vogliono un caffè, rifiutano hanno molte consegne e devono fare presto, non possonoi perdere tempo
uno degli operai lo conosco, ma non ricordo dove ci siamo incontrati. boh che me frega bevo il caffè e mi scuso, vado a cambiarmi, sono ancora in pigiama
esco dalla camera e vedo che gli operai mi guardano di sottecchi, ridacchiano... si danno di gomito
mi guardo allo specchio: ho qualcosa fuori posto? non mi pare
d'un tratto quello che conosco mi fa: ma vai ancora a prendere il sole nuso? ci siamo visti alla spiaggia tale, anni fa... eri in perizoma tutto solo dietro lo scoglio
a quel punto faccio due più due e dico: in estate sempre, ma non mi ricordo mica di te, ci va tanta gente e io nn sto lì a guardare chi va e chi viene
e lui: chi "viene" di sicuro lo guardi ( sottolineando la parola viene)
io resto ghiacciato... cazzo ma quanti maschi ho sbocchinato ? mi viene da ridere, lascio perdere cazzeggio....
il mobile è montato, firmo per la consegna e tutto finisce lì....
gli operai se ne vanno vado al lavoro e festa finita.
è sera ormai, rientro a casa e squilla il cellulare, è la ditta dei mobili che chiede se la consegna ès tata effettuata e se sono soddisfatto, rispondo di si tutto ok grazie...e il tipo al telefono mi fa: ma ancora non ti ricordi chi sono?
e io: ma sei l'operaio di stamattina?
e lui: se sei a casa passo e ti do una rinfrescata alla memoria.
e ioaccetto, una pompa non si nega mai, o perlomeno è quello che spero di fargli
dieci minuti dopo è da me
entra e mi dice: mi hai leccato cazzo e piedi ogni giorno al mare per due settimane, ti facevi certe bevute... io arrrivavo col gommone dal mare scendevo e ti facevo fare la zokkola
e io: ah si ( vero niente non ricordo mica chi sia...ma ho troppa viglia di cazzo e quindi fingo)
morale: lo sbokkino, mi sborra in faccia e mi dice di segnarmi il suo numero per riconoscerlo perkè sarebbe tornato.
ok
ciao e grazie
passa una settimana.
mi chiama e mi dice posso passare? ok dico, ma non ho molto tempo sono atteso da amici e nn posso tardare
arriva. e mi da il cazzo mentre lo succhio mi chiede se può presentarmi qualche amico per fare orgette ogni tanto, ha capito che sono riservato a posto e insospettabile e quindi vorrebbe divertirsi un po' in gruppo
rispondo, beh prima presentameli uno alla volta mica faccio venire chiunque in casa
e lui ok
prende il cellulare e chiama non so chi. poi mi dice aspetta, io resto in ginocchio a guardarlo, spero di averr capito male: invece no
dopo tre minuti fa entrare in casa gli altri tre operai della consegna: siamo venuti a prendere la mancia, dicono
si spogliano in un baleno
mi sollevano e mi portano in camera
e lì iniza una serata di sesso porco
dico solo questo: ho leccato piedi culi e cazzo per due ore dopodichè sono stato inculato a due a due da questi quattro maschioni porci e dominanti
una bella doccia di sborra e piscio alla fine
poi mi fanno lavare e mi dicono ora scendi con noi al portone
mi vesto e li seguo. arrivati al protone si levano di nuovo le scarpe e mi fanno leccare i piedi di ognuno.
questa è la mancia mi dicono
dopodichè spariscono, non li ho mai più visti nemmeno quello che già conoscevo
mi ha mandato un sms il giorno dopo dicendomi di cancellare il numero, voleva solo farmi fare la troia e togliersi uno sfizio...
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16 years ago
admin, 75
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Memorie di una trav - 1° parte - fantasia e realtà
Iniziò tutto 10 anni fa. Allora abitavo in provincia di Milano. Un giorno conobbi un signore tramite chat e ci demmo appuntamento in un motel. Lui si definì autoritario ed io sentendomi passiva e sottomessa ne fui attratta. Entrati in camera mi diede delle autoreggenti, un perizoma ed un reggiseno che lui stesso si portò appresso in una borsa e mi ordinò di andare in bagno e indossarli. Ero emozionata e mi tremavano le gambe. Come non esserlo, era la prima volta. Mi presi un sacco di tempo a spogliarmi e indossare quella lingerie femminile. Mi gustavo gli
attimi. Provai piacere a calzare lentamente le autoreggenti, facendole srotolare lungo le mie cosce, a infilarmi il perizoma avendo cura di nascondere bene tra le cosce le mie parti intime. Uscita dal bagno mi trovai lui sul letto con soltanto indosso le mutande bianche. Si sedette sul bordo del letto e mi ordinò di girarmi, per potermi vedere il posteriore, e di camminare per la stanza sculettando. Così feci, cercando di ancheggiare al mio meglio per accontentarlo. Sentivo i suoi occhi addosso e l'adrenalina che gli saliva in corpo. Mormorò qualcosa che non capii bene, ma sembrava un apprezzamento volgare al mio culo. Gli devo essere piaciuta molto perchè la cosa che fece subito dopo fu mettermi in ginocchio al suo cospetto, in piedi davanti a lui, il mio viso quasi contro le sue mutande gonfie. Mi disse di annusare. Avvicinai il mio naso alla protuberanza nelle sue mutande e annusai. Il pene sottostante era ben delineato ed io misi il naso proprio in corrispondenza del suo glande.
"Ti piace l'odore troia?" mi chiese. Annuii e continuai ad annusarlo. Sentivo l'odore del cazzo per la prima volta misto all'odore della sua urina. Dopo poco, mentre io stavo ancora nutrendo il mio olfatto di maschio, scostò le mutande e fece zampillare fuori un grosso pene semi eretto che si scagliò contro il mio viso. Non mi aspettavo tanta irruenza e fui impressionata dalla dimensione di quel membro. Forse perchè me lo trovavo vicino agli occhi per la prima volta, forse perchè non avevo ancora termini di paragone, comunque sia ne ero attratta, maledettamente attratta!
Non servì che lui me lo ordinasse, fatto sta che portai subito la bocca verso il glande gonfio e rosso e iniziai a leccarlo. Aveva un sapore forte di maschio che mi inebriava le papille gustative e assefuava la mente...un sogno si stava realizzando.
Chiusi gli occhi. Scorrevano nella mente quelle tante immagini di donne con in bocca grossi peni che da ragazzina guardavo nelle riviste porno che trovavo ai bordi dei campi lungo stradine di campagna nell'hinterland milanese. Quelle foto erano rimaste impresse nella mia mente per tutta l'adolescenza ed oltre. Avevano lentamente costruito nella mia psicologia sessuale un desiderio d'imitazione. Provavo invidia per la sensualità e la trasgressività che potevano esprimere le donne, disponendo del loro corpo come oggetto di attrazione e piacere di uno o più maschi. Mi piacevano soprattutto quelle foto in cui lei succhiava due peni contemporaneamente. Mi piaceva la sensazione che quelle donne fossero dei fiori che attiravano con facilità tante api maschio. Cercavo di immaginare come ci si poteva sentire ad essere desiderate indossando autoreggenti, tacchi alti e minigonna. Cercavo di immaginare la sensazione di seminudità che si potesse sentire con una gonna
corta ed a camminare sculettando su tacchi alti. Cercavo di immaginare movimenti e posture provocatorie e le reazioni all'interno del maschio che tutto ciò potesse provocare, a cominciare dal gonfiore tra le gambe.
Riaprii gli occhi. Il pene di lui si era ingrossato completamente e mi allargava e riempiva la bocca. Mi afferrò con la mano la nuca bloccandomi la testa ed iniziò a stantuffarmi la bocca con forza e vigore. Tenevo la bocca ben larga per evitare di sfiorargli il pene con i denti e avendo cura che solo le mie labbra massaggiassero quel magnifico membro che sprofondava dentro di me assetato di potere e dominio. Quando si ritraeva indietro prima del successivo colpo sentivo la saliva che
colava fuori dalla mia bocca. I colpi si facevano sempre più intensi e sentivo il suo glande che imboccava la mia gola provocandomi una leggera sensazione di nausea. Nonostante ciò resistevo perchè mi sentivo completamente in balia di quell'uomo. Sentivo di essere sua. Un oggetto di piacere al suo servizio. Erano proprio quelle sensazioni di appartenenza e di sottomissione che mi eccitivano anche nella sofferenza. Pensai che potesse gradire che gli massaggiassi i testicoli con la mano e così feci. Non l'avessi mai fatto. S'incazzò e mi insultò, dandomi della troia insolente. Disse che dovevo fare solo ciò che mi ordinava di fare e che non dovevo assumere iniziative di alcun tipo. Esterefatta e spaventata risposi con voce tremolante "sì signore, non lo farò più". Soddisfatto della mia reazione mi ordinò di mettermi a quattro zampe per terra ai suoi piedi. Ero già inginocchiata e quindi non feci altro che poggiare a terra le due mani. Lui si sedette sul bordo del letto ed io mi trovai con il viso tra le sue gambe. Estrasse da una borsa che aveva sul letto un collare di cuoio e me lo mise intorno al collo. Capii che era un simbolo di appartenenza: io rappresentavo la sua cagna. Un brivido mi percosse la schiena e mi fece inarcare tutta spingendo in fuori il mio culetto sodo. Al collare fissò una catena con la quale poteva controllare ogni mio movimento. Tirò la corda verso di lui, divaricò le gambe e mi ordinò di leccargli le grosse palle pelose...
fine della prima puntata
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3
16 years ago
admin, 75
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La prima volta
Era tempo che si fantasticava.
Era tempo che ci dicevamo "FACCIAMOLO DAI!!!"
Una sera come da copione, (poichè Manu vuole che sia io ad organizzare e lei ad interpretare il ruolo della donna ignara e pudica...) le dico di vestirsi "bene". Il bene per noi è quell'eleganza-sexy che mi fa impazzire tipo tailleur grigio ma senza mutandine etc.
Cena in un bel locale, vino quanto basta, caffè, ammazza-caffè e via risaliamo in macchina. Ci fumjamo una cosetta durante il tragitto e lei comincia a chiedermi: "Dove mi porti?" e io: "Adesso vedi"
Arriviamo alla location della serata, un privè noto per essere tra i più famosi d'Europa.Entriamo: dati anagrafici e tessera e via, siamo dentro.L'atmosfera non è un granchè. Mi sembra ci siano molti uomini, sembrano militari in libera uscita, e cominciamo a gironzolare per il club.
Finalmente arriviamo in una stanza o meglio in una gabbia.Già una gabbia. L'entrata è riservata solo alle coppie mentre gli altri ti possono guardare da fuori.Dentro alla gabbia la luce è una di quella che ti permette di vedere tutto ma di distinguere ben poco.C'è un grosso letto circolare al centro e divanetti tutt'intorno.ci saranno 5/6 coppie già tutte nude che amoreggiano. Un po' anche imbarazzati, ci sediamo su un divanetto. Abbiamo a pochi centimetri la testa di una donna che viene scopata con forza e i suoi capelli buttati all'indietro ora sfiorano Manu. Manu allunga le mani e comincia ad accarezzarla sul viso.E' un attimo.Occhiata d'intesa e Manu si butta in mezzo. Le sale sopra e le mette subito la fica in bocca e comincia a farsi leccare. Intanto accarezza l'uomo che non ha smesso di pompare la ragazza, anzi Manu gli afferra il bacino e l'esorta a scoparla più in fretta è più in profondità.La ragazza gode e smette di leccare Manu che intuisce che anche l'uomo sta per venire e, svelta ,gli sfila il preservativo e si fa sborrare addosso.Hai capito Manu!! IO mi godo lo spettacolo ma sono arrapato come un mandrillo. Manu si ripulisce e mi si avvicina.Ora siamo al centro del letto circolare.Si avvicina una coppia e MAnu comincia a baciarsi sulla bocca con la Lei e intanto, afferrandole la mano, la porta insieme alla sua sul mio membro eretto. Si portano i capelli dietro le orecchie e tutte e due cominciano a leccarmi il cazzo e a passarmi la lingua sull'asta e sulle palle.Sembrano ingorde e sembrano voler succhiare una più dell'altra.Intanto sorridono e si scambiano occhiatine.Manu a questo punto sente un cazzo che cerca di farsi strada dentro di lei.Continuando a succhiarmelo si allarga le chiappe e lo lascia entrare. Ora è piegata a succhiare il mio cazzo mentre un'altro cazzo la pompa da dietro.Sento che la sbatte davvero forte e lei subito gode come una troia,geme e si contorce con il mio pisello nella bocca.L'altra continua a leccarmi come può ed incita il suo maschio a scopare per bene Manu. A questo punto non resisto, le due donne spalancano le loro bocche e allungano le lingue davanti al mio cazzo duro.Mi incitano a sborrargli addosso e comincio con un schizzo che colpisce l'altra in pieno viso, poi ancora sulla lingua di MAnu e ancora, ancora, ancora, avrò un litro di sperma che finisce sui visi, sulle lingue e sulle tette delle due succhiatrici che ora sapientemente fanno colare lo sperma lungo gli angoli delle loro bocche....Che spettacolo!!!!! Ma io e MAnu siamo ancora arrapati.CI sediamo su un divano ed osserviamo le altre coppie fare l'amore.Quando la serata sembra volgere al culimine, ci mettiamo al centro del lettone circolare e ci facciamo ammirare mentre ci dimeniamo uno dentro l'altra come ossessi.Scopiamo ancora per più di mezz'ora.MAnu che è pluriorgasmica non ce la fà più: le tremano le gambe...ed anche io sono esausto.Così la prendo e la giro a pecorina e mentre sento i commenti degli spettatori arrapati le sborro nella fica facendole avere l'ultimo orgasmo da donna riempita per bene.
Questa è stata la prima ed unica, per ora, nostra volta in un privè....baci Ema&Manu
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16 years ago
videocoppia,
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Il sogno di un ragazzo sottomesso.
Sono in discoteca con gli amici, si scherza si fa conoscenza, insomma ci si prova....
Dopo un paio d'ore conosciamo un gruppo di ragazze dove vedo Lei.
Sono ipnotizzato dalla sua bellezza, dal suo carisma, dal suo essere Divina, riesco solo a pensare che il termine ragazza non Le si addice per niente.
Sento dire che ha 23 anni, è di Firenze.
Vedo i miei amici che cercano di concludere con le Sue amiche, io no sono li fermo davanti a Lei che mi squadra.
Tutti i miei pensieri sono interrotti dalla Sua voce, incantevole, che mi dice di accompagnarLa a fumare una sigaretta.
So solo annuire, andiamo fuori e finalmente posso ammirare la Dea quale Lei è: un fisico fantastico, indossa un vestito nero, nè corto nè lungo, con un po’ di scollatura che lascia intravedere un seno non troppo grande, e un paio di decolté nere che mostrano ai miei occhi di feticista dei piedi molto molto curati. Gli aggettivi che riesco a pensare sono graziosa, sexy, incantevole, Divina.
Lei si accorge che sono già suo, sa che farei di tutto per Lei, sa che sono gia suo schiavo.
“Pensi di stare a guardare un altro po’ come un imbecille o pensi di offrirmi una sigaretta?”
Prendo il pacchetto e glielo porgo, non riesco a spiccicare parola.
Lei capisce sempre di più che quello che pensava è la pura verità e sa già cosa fare, cosa dire:
“Ora tu aspetti che abbia finito di fumare, poi andiamo dentro Io prendo il giubbotto, tu saluti tutti i tuoi amichetti e mi accompagni a casa sono stata chiara?”
Io riesco solo a mugugnare un si.
“E smettila di guardarmi, non sei degno di osservare un corpo come il mio”
Subito guardo in terra, Lei finisce va dentro io faccio quello che mi ha ordinato niente più, niente meno, sono gia di nuovo fuori con Lei e ho gia le chiavi della macchina in mano.
Ci avviamo a piedi alla macchina Lei vuole farmi capire come stanno le cose, ma io avevo già capito tutto da solo, comincia a pensare a voce alta:
“Ma che bello, e chi avrebbe mai detto che da una semplice serata in discoteca potevo uscire con uno schiavo tutto mio”
Io sento quello che dice e solo rispondere: “E’ un onore, Padrona”.
Lei ride.
So cosa devo fare, Le apro la portiera, Lei entra e poi entro in macchina pure io.
“Portami a casa schiavo”
Io guido, fantastico gia con la testa su cosa potrà succedere da li a poco, arriviamo alla sua casa, una villa.
“Schiavo, sei fortunato, i miei sono fuori per il fine settimana dormirai qui stanotte voglio provarti”
Io ho gia il telefono in mano per avvertire i miei che dormo da un amico.
Entriamo in casa, andiamo in camera sua, Lei si toglie il giubbotto, si siede sul letto:
“Cosa aspetti! I miei piedi di certo non sono riposati, prenditi cura di loro”
Le sue parole, dolci ma autoritarie, sono musica per le mie orecchie.
Le sfilo una scarpa, poi l’altra e comincio a massaggiarLe i suoi piedi che finalmente vedo integramente, fantastici, i più belli che abbia mai visto e io ora li sto massaggiando.
Ormai sono un libro aperto per Lei, subito si accorge della mia passione per i suoi piedi e dice:
“Ti piacciono? Sono belli? Perché non li baci? Bacia i piedi della tua nuova Padroncina”
Io subito li bacio, li lecco, li massaggio e vorrei che quei momenti non finissero mai.
Passa un attimo, per me almeno, che lei con un piede allontana il mio viso dalle sue estremità.
“Basta cosi, sto già meglio sei bravo con la lingua schiavo. Avanti adesso voglio vederti bene, spogliati, ti voglio tutto nudo, in fretta”
Io mi spoglio, un po’ mi vergogno ma non riesco proprio a nascondere la mia evidente erezione.
Lei ride.
“Ti devono proprio piacere i miei piedini vero? Bene bene…non sei malissimo dai, puoi essere un mio schiavetto…ma cosa sei disposto a fare per me?”
“Tutto Padrona”
Lei ride.
“Bene vieni in bagno con me, fallo in ginocchio come sempre dovrai stare in questa casa: nudo e in ginocchio”
Ubbidisco, seguo la mia Padrona in bagno e La trovo li che indica la vasca da bagno, entro dentro di essa disteso come vuole Lei e La vedo entrare in piedi nella vasca mettermi un imbuto in bocca, sfilarsi gli slip: capisco cosa vuole che faccia.
“Bene, dalla faccia capisco che sai cosa ti aspetta, se non acconsenti alzati e non farti più vedere altrimenti sei mio”
Io sono li fermo.
La Regina aspetta poi si lascia andare, io bevo, bevo tutto il suo nettare dorato, quando finisce Lei scende, si accerta del mio lavoro e mi dice che sono stato bravo.
“Grazie Padrona”
…..
Questa è la prima parte del sogno che sempre faccio dentro di me in attesa che almeno in parte diventi realtà..
Vorrei solo che le Padrone che visitano il mio profilo non si facciano ingannare dalla mia giovane età e che mi considerino come uno schiavo vero, fedele.
A presto!
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16 years ago
admin, 75
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Cornificata nel primo mese di matrimonio
mi ero appena sposata felicemente con il mio uomo dei sogni,crdevo di vivere una vita tranquilla e spensierata nel primo mese di matrimonio mi sono accorta ce il mio lui aveva una relazione con una sua collega,lui alla mia reazione ha negato sputorosamente con tutte le suo forze ma con la mia capardieta'lo fatto crollare allevidenza del fatto,non potendo apere piu' come fare a intepellato la sua amante e fu cosi' che anno potuto giostrade il dafarsi x me.Un giorno di tranquillita' mi invitarono ad uscire con loro e mi portarono in un clab privato e mi fecero conoscere un uomo che dopo qualche ora lui mi voleva portare in albergo ma io mi rifiutavo e fu allora che l'amante di mio marito mi impose di andare con l'uomo conosciuto nel clab io mi rifiutai di andarci e il mio caro marito mi schiaffeggiò e mi costrinse di andare con lui allora ci andai e passammo parecchie ore a fare sesso mi penetro d'appertutto e fu allora che io decisi di darmi a tutti quelli mi piaceono e mi facevano godere come lui non ha mai fatto con me,adesso ne sono fiera di averlo fatto e sono sempre pronta a riceverlo d'appertutto
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16 years ago
francvino,
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Le mie due cognate
LE MIE DUE COGNATE
La mia ragazza, è la seconda di quattro sorelle, una più grande sposata Ramona, lei, la terza Federica e l’ultima Cinzia, che ho raccontato anche la storia che ho avuto con lei.
Io con le sue sorelle ho sempre avuto un bel rapporto di amicizia, apparentemente, ma dentro di me ho sempre avuto il grande desiderio, di scoparmele, una per volta tutte e tre, anche la sposata, che tra di noi la differenza di età non era molta circa 4 anni, un desiderio che cresceva ogni giorno di più, ma la situazione non prometteva nulla di buono, fino al giorno che riuscii a scoparmi Cinzia, da allora tutto cambiò. Finalmente riuscii a capire che le loro battutine ironiche, il loro girare per casa mezze nude, reggiseno e mutandine a volte perizomi, le loro continue coccole e abbracci, non erano gesti di affetto ma delle vere e proprie provocazioni, forse loro come me, non osavano fare il primo passo, ma una volta sbloccato il meccanismo tutto fila liscio come l’olio.
Era passato un mese circa o poco più, da quando la storia tra me e Cinzia terminò, i nostri rapporti erano cambiati, ci evitavamo e così via, ed allora comincia a stringere un rapporto diverso con Federica, eravamo entrati più in confidenza, lei comunque come nessun’ altro sapeva nulla di me e Cinzia, ma notò un cambiamento ambo le parti, tanto che un giorno mi chiese cosa fosse cambiato e cosa era successo tra di noi, ma io le risposi nulla, solo che lei aveva cambiato un po’ carattere e non mi piaceva molto il suo modo di fare. Passavamo molto tempo insieme, la mia ragazza lavorava in un negozio, e la sera ritornava a casa verso le 20:30 alcune volte anche le 21:00, e praticamente passavamo circa 4 ore al giorno insieme ed il sabato tutta la giornata. Era sempre con me, mi faceva compagnia quando andavo da qualche parte, veniva con me a fare la spesa, mi aiutava quando avevo bisogno, stavamo bene insieme, ed andava tutto bene tra di noi, poi una sera eravamo a casa loro a cena, la mia ragazza dopo cena era molto stanca, ed andò a sdraiarsi un po’ sul divano, ed i uscii sul terrazzo per fumarmi una sigaretta. Dopo pochi minuti arrivò anche Federica, si mise seduta sopra le mie gambe, aveva i lineamenti del viso bellissimi, un culo bello tondo e sodo, due tette enormi una quinta, come corporatura aveva qualche chilo di troppo, ma non eccessivamente, era estate e faceva molto caldo, ricordo che indossava dei pantaloncini cortissimi e super aderenti ed una magliettina bianca con una grande scollatura. Si accese anche lei una sigaretta, e gli cadde l’accendino, da sopra le mie gambe, sollevò il culo e si piegò per raccoglierlo, alla visione del suo culo ebbi subito una mezza erezione, quando si sedette, non si mise seduta sulle gambe ma proprio sopra il mio pisello. Cominciò piano piano a diventare bello duro e lei se ne accorse, e per farmelo drizzare ancora di più strofinava il suo culo sul mio pisello, pensavo dentro di me adesso la prendo e me la sbatto qui sul terrazzo, ma tenni a freno le mie voglie. Ad un tratto notai che i suoi capezzoli si erano drizzati proprio come il mio pisello, e la cosa gli piaceva anche a lei, così la guardai e le chiesi “senti Federica, devo chiederti un grande favore” e lei “ dimmi se posso volentieri” – “posso toccare il tuo seno mi fa morire tua sorella non ha una grande seno mentre tu ne hai per tre, vorrei sentire com’è duro, sodo” – “ come vuoi che sia? E poi ….” – “ una volta soltanto, dai” – “va bene, ma non prenderci gusto”, lei era seduta sopra di me, in avanti, io da dietro allungai le braccia e diedi una bella palpata a quelle grosse tette, non volevo più togliere la mano, e notavo che anche lei provava gusto ad essere toccata, dopo un minuto tolsi le mano dalle sue tette, lei mi guardò, come dire perché le hai tolte?, ed io pensavo che poteva arrivare la sorella, la madre insomma qualcuno. Si alzò andò davanti la porta del terrazzo, poi ritorno seduta sopra di me, quel suo gesto, sembrava che fosse andata a controllare che non arrivasse nessuno, poi mi guardò senza parlare, ed allora fui io a dirgli” Federica dammi la tua mano, senti”, portai la sua mano sopra il mio pisello, che stava esplodendo all’interno dei pantaloni, e lei nulla nessuna reazione, lascio la sua mano sopra si esso, per un po’, e la tolse proprio nel momento in cui la mia ragazza, uscii sul terrazzo, e sotto voce disse” pericolo scampato, per un pelo!!!”, poi andò a letto e dopo un po’ andai via anche io.
Il giorno seguente, era Venerdì e la mia ragazza il pomeriggio, non andò a lavoro, perché doveva andare in un posto con i genitori, ed io rimasi solo in casa con Federica. Era passata un’ora da quando erano andati via, e noi eravamo sul divano a vedere la tv, quando ad un tratto, gli chiesi un bacio, così di punta in bianco, lei mi guardò e disse” un bacio? Intendi un vero bacio sulla bocca?” – “si, ho voglia di baciarti, tu vuoi?”, si alzò e andò nella sua camera, io pensai dentro di me, che cazzo avevo combinato?, poi sentii lei che mi chiamava, corsi subito nella sua camera, e quando entrai, vidi la finestra chiusa e lei in piedi vicino al letto, e disse” non volevi un bacio?”, mi avvicinai la strinsi forte a me, e gli diedi un bacio, le nostre lingue si cercavano, e s’intrecciavano nelle nostre bocche, un bacio lungo e pieno di passione e di eccitazione, poi feci scivolare le mie mano sul suo culo sodo, e gli diedi una bella palpata forte. Dopo qualche minuto lei si stacco e disse”volevi un bacio, ma vedo che ti sei spinto oltre! Non possiamo dai ti bacio e penso a mia sorella, sei mio cognato, ma cosa facciamo, no non posso, scusami”, e andò in bagno, nel metre ritornava a casa la mia ragazza, la salutai e andai via.
Il giorno dopo era Sabato, ero solo in casa, e mi alzai verso le 9:30, e decisi di scendere in giardino per lavare la mia auto, e così feci, preparai il sapone, l’aspirapolvere per pulirla dentro, accesi lo stereo e comincia, subito dopo arrivò Federica, entrò e disse che mi aiutava a pulire l’auto, ed io accettai ben volentieri. Cominciammo ad aspirarla dentro, poi gli dissi che io intanto mi fumavo una sigaretta, e lei disse che avrebbe pulito lei l’interno. Mi misi seduto sul muretto e la guardavo, indossava un pantalone di tuta ed una mogliettina molto leggera, larga e ben scollata, mentre era chinata a pulire, dalla scollatura si vedeva benissimo il suo seno, senza reggiseno era spettacolare, ebbi subito una violenta erezione, mi scoppiava di nuovo il pisello, tra l’altro per un motivo o per un altro era una settimana che non si scopava, non potevo più reggere, ma con grande forza di volontà riuscii a resistere anche a quello, ma venne a pulire l’auto dalla parte dove ero seduto io, si piegò, la sua tuta era calata ed aveva più di metà culo di fuori, indossava un perizoma con un microscopico filetto nel culo, dio mio non ho potuto resistere, mi tirai fuori il pisello, e con grande sveltezza lo infilai dritto dentro la sua figa, tenendola ferma con le mano. Aveva la figa bollente, lei si dimenava, e mi diceva di lasciarla, che diavolo stavo facendo e mi chiedeva di fermarmi. Poco dopo sentivo la sua figa tutta bagnata, cominciava anche per lei ad arrivare il piacere, così mentre la scopavo le dissi” scusami Federica, devo proprio fermarmi?” e lei rispose” dovevi fermarti prima, ora devi solo farmi godere come una troia”, e la presi alla lettera. Me la scopavo con grande gusto e lei si muoveva, muoveva il bacino, lo muoveva sempre di più, sempre più velocemente, finchè non scoppio in un grido di piacere “non fermati, dai continua, più forte, dai godo, dio mio è bellissimo dai” e cominciò ad emettere dei mugoli di piacere, era venuta, ed ora stavo per venire io, nel momento in cui il mio pisello cominciò a pulsare, lei si girò di scatto e lo prese subito in bocca, a spompinarmi, dopo pochissimo esplosi in una calda ed abbondante sborrata, tutta in bocca, i primi fiotti di sborra uscirono con moltissima violenza, le riempii completamente al bocca di sborra, e lei da abile troia che era e che io non immaginavo fosse, la ingoio tutta, una sola goccia le colava dalla bocca, ma lei abilmente con la lingua, la riprese, e giù, ma ancora non era soddisfatta, così mi ripulì per bene tutto il pisello, lo leccò bene e affondo, una volta terminate tutte le pulizie e ricomposti tutti e due le chiesi” non volevi che ti scopavo, ma poi al piacere non hai saputo resistere, come mai non hai voluto farlo prima?” e lei “ il mio pensiero era sempre rivolto a Katia ( la mia ragazza ), è pur sempre mia sorella, e sinceramente farmi scopare dal suo ragazzo non mi sembrava bello, anche se desideravo molto farmi una bella scopata con te, poi devo essere sincera questa mattina sono uscita da casa proprio con l’intenzione di scopare con te, avrai sicuramente notato che ti provocavo in tutti i modi, e finalmente i nostri desideri si sono avverati”. Continuammo a pulire l’auto, dentro e fuori, parlando, scherzando e dandoci qualche toccata e qualche bacio, erano quasi le 12:00, avevamo finito di pulire l’auto, Katia la mia ragazza, quel giorno, faceva orario continuato al negozio, così chiesi a Federica se voleva pranzare con me e lei accettò, salimmo in casa, ed io andai a farmi una bella doccia, mentre lei disse che avrebbe intanto preparato qualcosa da mangiare. Feci una bella e lunga doccia, e mi sentivo felice per la bella scopata con Federica, e solo ripensandoci, ebbi un’erezione, finito di fare la doccia, misi l’asciugamano intorno alla vita, per uscire a prendere i vestiti, che avevo dimenticato in camera, così uscii dal bagno ed andai in camera, entri e vidi lei sdraiata sul letto, completamente nuda a gambe aperte, con una mano si toccava la figa e con l’altra le grandi tette e disse” dai il pranzo è pronto, vieni altrimenti si fredda”, non me lo feci ripetere due volte, sfilai via l’asciugamano, e cominciai a leccare quella figa bollente già tutta bagnata, e lei mi disse” a me non dai nulla da leccare,?”, così mi sdraia sul letto, lei venne sopra di me in un bel 69, io leccavo la sua figa con molta avidità, e lei succhiavo il mio pisello con estrema bravura, poi roteava la sua lingua intorno alla cappella e via tutto in bocca fino alle palle, e quando ormai eravamo giunti al massimo dell’eccitazione, lei salì sopra e s’infilò il mio pisello dentro la figa, e cominciò a muoversi e scoparmi come una vera troia, intanto io palpeggiavo le sue enormi tette, poi li si avvicinò e le cominciai a leccare i duri capezzoli, e mi disse”ti piacciono le mie tette?” – “ da morire non sono neanche io cosa vorrei fargli”, sfilò il pisello dalla figa ormai fradicia di piacere, e si mise il pisello nelle tette e mi fece una spognola, poi lo riprese in bocca a succhiare, per un po’ alternava un pompino con la spagnola. Ormai non sapevo più quanto sarei potuto ancora resistere, provavo un immenso piacere, ma anche lei vedevo che era ben soddisfatta, e s’infilò di nuovo il pisello nella figa, e scopava, scopava fino a che non scoppio in un mega orgasmo, la sentivo che stava godendo come una troia, cominciò a mugolare di piacere, una volta raggiunto il suo orgasmo, tirò fuori il pisello pieno del suo umore e vidi uscire dalla sua figa un fiotto di umore, che schizzò fuori proprio come la sborra. Mi bacio e mi ringraziò, era la prima volta che raggiungeva un simile orgasmo, e disse “ ora ti faccio un regalino molto bello, sfondami il culo”, si mise a pecora sul letto, io dietro di lei raccolsi dalla sua figa il suo umore, e lo strofinai nel suo culo, le infilai dentro il dito per allargargli bene quello strettissimo buchetto, e poi via il cazzo varcò la porta del piacere. Entrò dentro bene, scivolava in quel culo meravigliosamente, diedi due o tre colpi ben assestati ed ora era tutto dentro, la inculavo con passione, era stupendo e spingevo forte dentro, sempre più velocemente, ormai non potevo più resistere e anche lei se ne accorse, e disse”non tirarlo fuori, riempi tutto il culo di sborra”e così feci le sborrai dentro il culo, poi sempre con il cazzo ben piantato nel culo lei si sdraiò e cominciai a baciarla sul collo, e poi sulla bocca, ed il cazzo era ancora li dentro bello duro “sarà ora di tirarlo fuori? Oppure hai deciso di lasciarlo dentro per sempre?” “hai ragione ma questa è stata la più bella inculata che ho fatto finora, hai un gran culo” “ non concedo il mio culo a nessuno, per darlo devo devo essere completamente stravolta dall’eccitazione, e tu sei il secondo visitatore, e devo dire la verità la prima volta ho provato solo dolore, mentre questa volta ho provato dolore all’inizio e piacere dopo, mi è piaciuto farmi sfondare il culo da te” e così lo tirai fuori ancora duro, quando lo vide ancora in erezione senza dire una parola, cominciò a leccarlo tutto e ripulirlo per bene, nonostante fosse sporco non solo di sborra, e disse”ora il servizio è completo, ripulito a dovere”. Rimanemmo sdraiati sul letto abbracciati ancora qualche minuto, poi mi alzai per vestirmi e lei mi disse” che ne pensi di pranzare nudi, rimaniamo tutto il giorno qui a casa tua completamente nudi, così quando abbiamo voglia siamo pronti” ed io accettai. Pranzammo una cosa veloce e leggera, e dopo pranzo per digerire via con un’altra scopata, poi ci andammo a riposare un po’ nel letto. Non so bene quanto tempo passò, ma ad un tratto sentii bussare alla porta, “Federica sveglia Hanno bussato, raccogli le tue cose e vai in bagno corri” ci poteva essere? Katia era a lavoro, i miei genitori erano fuori Roma per tre giorni, così rimisi l’asciugamano intorno alla vita ed andai ad aprire. Fù proprio una bella sorpresa per me, era Ramona la sorella più grande. “ ciao Ramona come mai sei qui?” – “Cercavo Federica, ma non è qui con te?, mamma mi aveva detto che rimaneva a pranzo qui” – si a pranzato poi è andata via, da una sua amica, doveva andarle a fare compagnia in un centro commerciale” – “ ma come aveva detto che sarebbe venuta con me oggi!è proprio strana quella ragazza! Scusami ma ti stavi facendo la doccia?” – “no ero nudo e per venire ad aprire ho messo la prima cosa, per coprirmi, non sapevo chi era” – “perché se sapevi che ero io mi avresti aperto la porta nudo?” – “ …..forse, no ma che stò dicendo scusa, fai finta di non aver sentito, scusami” – “ ma io ho sentito bene”, mise la mano sotto l’asciugamano e prese il cazzo in mano, era bello dritto e duro, ho sempre avuto un debole speciale per Ramona, ma era sposata e non ci avrei mai provato con lei, ma quella che si presentava era un occasione per me unica, non potevo farmela scappare, ma c’era un problema, Federica era nascosta nel bagno, come potevo fare? Se ci avesse visti sarebbe successo il fini mondo, ma quando cominciò a leccarlo, e succhiarlo, non potevo fare più nulla, ero caduto nella tentazione ed ormai non potevo tirarmi indietro. Succhiava il cazzo da vera professionista, era fantastico, poi la presi e la portai in cucina, poggiò le braccia sul tavolo, piegata, alzai la gonna le sfilai il perizoma, e la cominciai a scopare da dietro, e mentre la scopavo lei mi succhiava il dito e lo leccava, da vera troia. Chi l’avrebbe mai detto lo stesso giorno, mi sono scopato tutte e due le sorelle, ma soprattutto ero finalmente riuscito a scoparmi Ramona, la mia metà più ambita da molto tempo. Era una ragazza magrolina, con un culo super, alta 160 circa, una terza di seno ma era bellissima, sposata tra l’altro con un uomo che sembrava un orco,ed ora eravamo lì il mio cazzo piantato nella sua figa accogliente, e scopavamo talmente era l’eccitazione che dimenticai del tutto che Federica era nel bagno. Non durò molto la scopata lei raggiunse subito l’orgasmo ed io subito dopo di lei, le sborrai sopra il culo, annaffiandola con la mia calda sborra, ma quasi finita, era la terza o quarta scopata in 5 ore circa. Si girò e prese anche lei a leccarlo tutto per ripulirlo e mi ringraziò della fantastica scopata, e disse che da un po’ di tempo si sentiva trascurata dal marito erano due mesi che non la sfiorava neanche con un dito, pensava che avesse un’altra, e disse” non scopo da due mesi, sicuramente ha un’altra, ma ora io ho te, ti farò vedere di cosa è capace una moglie ferita e vogliosa di cazzo” e riprese la pulizia del cazzo, lo stava lucidando, e in quel preciso istante arrivò Federica, che non capendo cosa stava succedendo, non sentendo nulla e non vedendomi venne a controllare di persona, e trovò la sorella in ginocchio, con il mio cazzo in bocca che mi stava facendo un servizietto, e dall’altra parte Ramona che vide la sorella tutta nuda spuntare all’improvviso.
Una situazione davvero complicata per tutti e tre, ci fù un attimo di silenzio, poi dissi io” la situazione è davvero imbarazzante, mettiamoci un attimo seduti e parliamone” Federica”c’è poco da parlare mia sorella ti stà facendo un pompino, è sposata, sei il cognato” Ramona”tu cosa hai fatto fin’ora? Non te lo sei scopato, è anche tuo cognato” io” aspettate un attimo, io e te Federica è da questa mattina che scopiamo perché ci piace scopare insieme, e con Ramona è successo perché aveva si voglia di scopare ma anche per punire il marito delle sue scappatelle con chissà quale troia,
quindi ci ritroviamo ora qui noi tre a dover risolvere questa cosa senza che esca fuori quello che è successo tra di noi”. Dopo un oretta di conversazione o forse anche di più, ognuno di noi aveva espresso i propri bisogni, desideri, motivi per il quale era successo il tutto, le due sorelle sembravano ormai essersi chiarite e promisero che quella storia non l’avrebbe mai saputa nessuno eccetto noi, sembrava ormai tutto chiarito quando Ramona disse”ormai è tutto a posto che ne dite di una bella scopata a tre? Sarebbe il massimo le due sorelle ed il cognato travolti dal piacere” guardai Federica che mi sembrava titubante all’idea ma poi vidi che annui con il capo, era fatta le scopavo insieme tutte e due.
Ci andammo a sdraiare sul lettone dei miei genitori, mi sdraiai sul letto, Ramona prese subito a succhiarmi il cazzo, mentre Federica si mise sopra di me con la sua figa nella mia bocca e cominciai a leccargliela tutta, poi invertirono i ruoli, ed i ero sempre al centro del piacere, Ramona si sdraiò e mi invitò a scoparla e mentre la scopavo leccava la figa della sorella, che splendida visione vedere le due sorelle che lesbicavano, era un sogno per me. Ora scopavo Federica e leccava la figa della sorella, poi si sdraiò pancia sotto e disse” sfondami ancora il culo” vidi un espressione come di sorpresa in Ramona, e le dissi “ cosa hai fatto?” – “ Niente non credevo che Federica si facesse rompere anche il culo” – e via dentro infilai il cazzo nel suo culo e spingeva e lei gemava di piacere, Ramona sembrava sbalordita, vedendo come il culo della sorella potesse accogliere con molto piacere il mio cazzo, poi Federica disse “ Ramona ora è il tuo turno, fatti sfondare il culo” – “ No non posso il culo no” – “ Ma non hai mai preso un cazzo nel culo? Sei vergine?” – “ si pompini tanti anche con ingoio, la mia figa è sempre pronta a ricevere cazzi, ma il culo no,” – “ io le dissi”forse tuo marito ha trovato una donna che il culo glielo cede volentieri, ecco perché ti tradisce, te lo ha mai chiesto?”- “si molte volte anzi sempre, ma non ho mai accettato” Federica”ramona se non provi non saprai mai se ti piace o no, all’inizio è un po’ doloroso, mai poi ti piacerà, prova”ed io intanto continuavo a sbattermi il culo di Federica, poi Ramona si convinse, si mise a pecora e disse” dai proviamo, ma se mi fai male lo togli subito ok?” io”va bene”. Federica lubrificò per bene il culo della sorella, gli infilò un dito e lo bagnava ancora, poi prese il mio cazzo e lo puntò dritto nel culo della sorella, entrò la cappella nel culo, e sentivo che Ramona stringeva forte il suo culo, così Federica, con le sue mano, lo allargò per bene ed io giù tutto dentro, era scivolato magnificamente grazie all’aiuto di Federica. Lo facevo scorrere lentamente e con delicatezza dentro il suo culo, lei dopo un po’ disse”mi fa male” io”lo devo togliere?” lei”no è una sensazione strana di dolore e piacere, non continua ora comincio a provare più piacere che dolore” ed io l’accontentai, avendo il cazzo impegnato nel culo di Ramona, dovetti far avere un orgasmo a Federica masturbandola abilmente con la mano, fino a farla urlare di piacere, e raggiungere il tanto atteso orgasmo. Intanto mentre inculavo Ramona, Federica si mise sotto di lei e cominciò a leccargli la figa e dopo un po’ anche Ramona esplose in un orgasmo facendo fuoriuscire tutto il suo umore, ora toccava soltanto a me, e finalmente anche io esplosi nel culo di Ramona, lo riempii tutto di sborra, tirai fuori il cazzo sporco di sborra ed altro e Federica da gran troia lo prese in bocca leccandolo e ripulendo tutto, intanto dal culo di Ramona fuoriusciva la mia sborra , che Federica, prese subito a leccare senza farne sprecare neanche una goccia. Quella per me e credo anche per loro, fu la più bella esperienza di sesso mai vissuta, eravamo tutti e tre completamente soddisfatti, ci rivestimmo ed io rimasi a casa mia, e loro andarono ognuna nelle rispettive case.
La nostra storia non durò molto infatti in tre non ci fu più occasione di scopare, con Federica continuò qualche settimana, poi si fidanzò e dopo il fidanzamento scopammo un ultima volta e basta, perché io non volevo accontentare un suo desiderio, farmi inculare da lei con un grosso cazzo di gomma, e così finì, mentre con Ramona durò circa un mese, ormai le avevo rotto il culo, e quindi alla fine finivo sempre per incularla e sborrarle dentro, la situazione con il marito era sempre la stessa fino al giorno in cui decise finalmente di dargli il suo culo “VERGINE”, da allora le cose tra di loro tornarono come prima e niente più scopate ed inculate neanche con Ramona. I nostri rapporti cambiarono ci evitavamo tutti e tre a vicenda, e dopo qualche mese finì anche la mia storia con Katia, e non vidi più nessuna di loro, fino a circa 5 mesi fa. Venne a casa mia Federica, era cambiata completamente, era ingrassata a dismisura, aveva sempre un seno enorme, ma oltre al seno di enorme c’era il culo, i fianchi, la pancia, era tutta enorme ora, e dopo un po’ di chiacchiere mi cominciò a parlare dei vecchi tempi, che gli mancava molto il mio cazzo, non c’era giorno che non ripensasse alle nostre scopate, così nonostante non avessi molto piacere feci un’ ultimo sacriificio e mi feci spompinare sborrandole in bocca e poi le dissi” Federica, questa è stata l’ultima volta che ti do il cazzo, non cercami più, l’ho fatto solo in ricordo dei bei vecchi tempi, ora scusami ho molto da fare, ciao”e la mandai via per sempre spero. Quanto a Ramona, venni a sapere che si lasciò con il marito, e che divenne la più grande troia della zona, chiunque avesse voluto incularla, lei si metteva a pecora e si faceva inculare, senza ritegno ed in qualsiasi posto, un prato, in auto, in un vicolo, nei bagni dei locali e dei bar ovunque, bastava chiedere e lei dava a tutti senza problemi.
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L\'amica di mia cugina
L’AMICA DI MIA CUGINA
Un giorno mi chiamò mia cugina, e mi disse che la suocera di una sua amica, doveva fare alcuni lavori d’intervento ai balconi e un terrazzo, nello stabile di loro proprietà, così le dissi che sarei andato il sabato per vedere il lavoro. Io ho una piccola impresa edile, sono il titolare ma eseguo lavori anche io personalmente, così il sabato mattina alle 10:00, mi recai sul posto. Mia cugina era lì sotto in cortile che mi aspettava, la salutai e salimmo, in casa della signora. Mi presentai, e mentre faceva un caffé , mi parlava dei lavori da eseguire, preso il caffé facemmo un giro per vedere i balconi ed il terrazzo in questione. Una volta visionato il tutto le dissi che avrei provveduto quanto prima possibile, per farle avere il preventivo.
La settimana seguente la chiamai per fissare un appuntamento e consegnare il preventivo, fissammo l’appuntamento per la domenica verso le 11:00.
La domenica come d’accordo andai a casa sua, suonai e la porta mi fu aperta da una bellissima ragazza, alta, capelli mori lunghi, occhi verdi, un bel seno prosperoso, un corpo assolutamente fantastico. Rimasi a bocca aperta vedendola, le dissi buongiorno, mi presentai e lei fece altrettanto, era la nuora della signora, che io non immaginavo vivesse con loro. Comunque consegnai il preventivo, salutai entrambe e mi disse che una volta valutato il prezzo, mi avrebbe dato una risposta, e nel caso i lavori dovevano iniziare il prima possibile.
Passò circa un mese erano i primi giorni di Giugno, quando ricevetti la telefonata della signora, che voleva sapere quando avrei potuto iniziare i lavori, e le risposi che nell’arco di due settimane avrei organizzato il tutto, ed avrei iniziato i lavori, e così fu.
La mattina arrivammo con il camion per scaricare i materiali e le attrezzature, verso le 7:15, e dopo alcuni minuti arrivò un auto, alla guida c’era una signora sui 40 anni, sotto casa della signora, suono il clacson un paio di volte, ed ecco che dalle scale stava scendendo lei Tatiana, questo era il nome della nuora della signora. Usci dal portone e i miei occhi e quelli dei miei operai uscirono fuori dalle orbite, aveva una leggerissima camicetta bianca trasparente ed una minigonna molto ma molto mini, due gambe stupende, era la perfezione che camminava lungo il vialetto del cortile, e noi senza fare un fiato lì a rifarci gli occhi con quella celestiale visione quale essa era, salì sull’auto ed andò via.
I giorni che seguirono vedevamo tutte le mattine, lei che usciva di casa, e quasi tutte le mattine, vestita in modo molto provocante, ma durante quei giorni, non vedemmo mai il suo ragazzo, il figlio della signora. I lavori durarono un paio di mesi circa, ci furono alcuni lavori extra da fare e negli ultimi giorni, avevo preso molta confidenza con Tatiana, ricordo in particolare un giorno, verso la fine dei lavori. Quel giorno andai a lavoro solo io, salii in terrazza per ultimare delle rifinitura, quando all’improvviso spunta mia cugina e le dissi”cosa ci fai tu qui?” – “ sono rimasta a dormire qui da Tatiana ieri sera, come vanno i lavori?” – “tutto bene, ho quasi finito, senti ma il ragazzo di Tatiana dov’è” – “sei curioso eh? In carcere per furto d’auto, e siccome aveva altri precedenti penali, gli hanno dato 6 mesi” – “ora capisco perché non lo vedevo mai, e lei che cosa dice di questa situazione?” – “niente è stanca sicuramente quando esce lo lascia e torna nel suo paese vicino Teramo” – “capisco, poverina, una bella ragazza come lei, tutta sola……” – “ vieni a prendere un caffé con noi, sta uscendo” – “ volentieri un attimo solo” . Così entrai la vidi era li con una vestaglietta di raso bianca trasparentissima, che le si vedeva chiaramente come era vestita sotto e praticamente un perizoma quasi inesistente, e niente reggiseno, che stupenda visione per i miei occhi, mi eccitai moltissimo, scambiammo qualche parola, e poi tornai malvolentieri a lavoro. Usci anche lei sul terrazzo, per fumare una sigaretta, si mise seduta proprio vicino a me, mi fece alcune domande, se avevo una ragazza, cosa facevo di solito fuori dal lavoro, che locali frequentavo, ed io rispondevo alle sue domande, guardandola non in viso, ma le sue belle tette, lei se ne accorse, e per stuzzicarmi ancora di più, si muoveva molto in modo da farle ballare per bene, ebbi un improvvisa erezione incontrollabile, quella ragazza mi eccitava da morire, ma sul più bello nel momento in cui allargò appena le gambe e vidi bene in mezzo alle sue cosce, arrivò mia cugina, per chiamarla, la volevano al telefono, ma non usci più fuori.
I lavori erano terminati, portai via tutte le mie attrezzature, e ritornai il giorno seguente a casa della signora, per fare i conteggi e saldare i lavori, facemmo tutto, poi prima di andar via la signora mi chiese se ero interessato ad un lavoro, nella sua casa al paese, vicino Teramo, le chiesi di cosa si trattasse, e nell’insieme era un bel lavoro, così ci mettemmo d’accordo per andarlo a vedere il sabato, partenza prevista ore 8:00.
Arrivò il sabato, mentre ero in macchina, pensavo se con noi venisse anche Tatiana, un viaggio con lei mi avrebbe fatto molto piacere, arrivato sotto casa della signora, erano lì tutte e due pronte per il viaggio, la signora e Tatiana. Partimmo ed arrivammo al paese verso le 10:30 circa, avevamo fatto una sola sosta. Appena arrivati la signora apri il cancello del viale, entrai con la mia auto, la parcheggia sotto un albero all’ombra, scesi e mi guardai intorno. Era un posto meraviglioso, un paesino tranquillo, vicino la casa, ma intorno ad essa un bellissimo boschetto, la tranquillità era la vera padrona di quel posto. Cominciammo subito a vedere i lavori, presi delle misure, annotai degli appunti sull’agenda, e poi la signora si mise in cucina, per preparare il pranzo, mentre io e Tatiana, eravamo in giardino a scambiare due parole. Quel giorno era vestita piuttosto normale, mogliettina aderente, pantaloni aderenti, e niente in vista, un po’ una delusione per i miei occhi, ma comunque andava bene lo stesso, la sua presenza di per se già mi dava gioia. Il pranzo era pronto entrammo in casa, un pranzo davvero ottimo, aveva preparato la signora e dopo pranzo Tatiana si alzò e disse “vado a darmi una rinfrescata, ho un tale caldo oggi, faccio presto” e la signora “Ok, vai pure io intanto devo andare a riposarmi un po’ sono stanca dal viaggio, non sono abituata a tante ore di viaggio in auto, se vuoi riposarti anche te, c’è un’altra camera di sopra vai pure” risposi che preferivo uscire in giardino a godermi il posto, e salì in camera sua per riposarsi.
Uscii nel giardino e mi misi a sedere su di un muretto, all’ombra, dopo alcuni minuti usci anche Tatiana fuori, “madonna, che visione” pensai, si era cambiata indossava una camicettina molto leggera e trasparente ed una gonnellina molto larga, ebbi di nuovo un erezione, ogni volta che la vedevo vestita in modo provocante avevo un erezione. Venne verso di me e mi disse” andiamo a fare un giro nel boschetto, vuoi?” – “certo sarai la mia guida personale” – “ e tu il mio cavaliere”.
Entrammo nel bosco, e dopo un po’ chiesi dove stavamo andando con esattezza, e lei rispose che era una sorpresa, arrivammo in una radura ben curata, pulita ed isolata, si sdraio a terra sopra l’erba, e disse” non ti sdrai tu? Guarda che non mordo mica io” mi sdraiai vicino a lei, cominciò a parlare, poi sentii la sua mano sopra il mio petto, e scendeva verso il mio cazzo, che ormai stava molto stretto nei pantaloni, comincio a passare la sua mano sopra il cazzo, poi con grande destrezza lo tirò fuori e cominciò a tirarmi una sega, in quel momento nessuno di noi due osava aprire bocca, tranne lei nel momento in cui cominciò a leccarmi il cazzo. Era una vera maestra con la lingua, lo leccava e poi lo prese a succhiare, un pompino davvero bellissimo, ma sul più bello si fermò e disse”scusami ma non riesco ad andare oltre, quando comincia ad uscire qualche goccia di sperma, mi viene……mi sento male” – “non preoccuparti ora contraccambio il favore”, le sollevai la gonna, e con grande sorpresa vidi che non indossava le mutandine, così presi a leccare quella figa ben curata e depilata, leccavo il suo clitoride e lei moriva di piacere, la sentivo, poi una volta che la figa era bella bagnata infilai il cazzo tutto dentro, dio com’era calda e bagnata, poi ci rotolammo in terra e salì lei sopra di me e cominciò a cavalcarmi come una forsennata, faceva su e giù sempre più velocemente sempre più svelta fino al grido di piacere, e via dalla figa cominciava ad uscire tutto il suo caldo umore, di colpo si rotolo di nuovo a terra ed ora ero sopra di lei, la scopavo sempre più veloce fino all’esplosione, i primi due o tre fiotti di sborra uscirono con tale violenza che finirono dritti sul suo viso, e il resto tutto sopra il suo ventre, che scopata meravigliosa, ora ero soddisfatto, anche se il lavoro non lo facevo almeno non avevo fatto un viaggio per niente.
Ci siamo ricomposti ed avviati verso casa, lungo il tragitto, mi disse”è un vero peccato che hai finito di lavorare a casa nostra, sai quante belle scopate potevamo farci ancora!” – “non dirlo a me, ti ho desiderata dal primo istante che ti ho vista, e sono certo che insieme avremmo potuto realizzare delle grandi scopate”.
Tornammo a casa e ripartimmo per Roma, e da quel giorno persi ogni contatto con lei.
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Al supermercato
Più che racconto il mio è una fantasia, un sogno....che vorrei realizzare: Come ogni giorno mi reco a lavoro e mentre mi aggiro per le corsie del supermercato, una bella signora, vestita molto sexy con jeans e maglietta scollata mi chiede: ho bisogno del tuo aiuto, sei libero? Io gentilmente mi offro di aiutarla ma lei mi risponde che quello che sta cercando non è sugli scaffali, non è in vendita ma lei lo cerca insistentemente. Le dico che a me può chiedere quello che vuole e che sono a sua completa disposizione. Allora mi dice: vedi, avrei bisogno di un attrezzo facile da adoperare, un attrezzo che mi aiuti quando ne ho bisogno, ma soprattutto un attrezzo che duri nel tempo. Allora (facendo finta di non capire) le chiedo di spiegarsi meglio, e lei mi risponde: vedi caro mio, quello che cerco io è qualcosa che voi uomini avete dalla nascita, ma che molti non sanno usare. A quel punto decido di chiederle di seguirmi, le dico: venga signora, qui in magazzino forse ho quello che fa per lei. La signora mi segue e non appena chiusa la porta mi prende e mi spinge contro il muro, infila una mano tra i miei jeans e mi tira fuori il cazzo, la signora ha ottimi gusti e voglia di usarlo. Mi dice: vedi, questo è l'attrezzo di cui parlavo, e se lo infila tutto in bocca. A quel punto il cazzo mi viene duro, la prendo per i capelli e le tolgo il cazzo dalla bocca; quando il gioco si fa caldo, sono io che devo comandare, e cosi decido di prenderla, sollevarla per le chiappe e di stenderla sulla prima cosa che mi capita. Le slaccio la cintura, gli tolgo i pantaloni e scopro che la troia indossa un perizoma di pizzo colorato come piace a me, con le labbra e con i denti, gli tolgo via il perizoma e le apro le gambe ora si che inizio a eccitarmi. La troia è completamente depilata, proprio come piace a me, cosi inizio a leccargli vicino la figa, tra le cosce lentamente mi avvicino alle piccole labbra, poi con la lingua inizio a leccarla tutta, ha un buon profumo la troia e a me piace enormemente leccare la sua fica. Passano i minuti e lei gode sempre più, le piace, si agita, gemita, è talmente calda che inizia a gridare, cosi decido di infilargli il suo perizoma in bocca per non farla urlare...potrebbero sentirci. Io continuo a leccare, leccare, leccare e ancora leccare, più a lei piace e più piace a me. Lei si bagna, ha la fica calda e bagnata, vuole che gli infili il cazzo ma voglio continuare a leccare.....sempre di più. Gode, gode e gode la troia, le piace sentire la mia lingua che gli lecca la fica; talmente che è calda che non ce la fa più, la sento irrigidire...la sento, eccola la troia sta godendo e sta venendo si, la mia lingua le piace e lei ora è soddisfatta, ma io no. La prendo, la sollevo e la faccio inginocchiare ai miei piedi, le prendo la testa e le infilo il mio cazzo in bocca....ora la troia ha solo voglia di succhiare e farmi godere. Prima movimenti lenti, poi accelera di colpo per poi rallentare ancora. è un alternarsi di movimenti lenti e veloci. Si aiuta con le mani, le piace succhiare, mi accarezza, mi lecca le palle, mi lecca la cappella....è brava, è troia. Sento dei rumori vicino a noi, temendo di essere scoperto con le mani le faccio cenno di non parlare e di continuare a succhiare, questo pompino diventa sempre più eccitante, sapendo di poter essere scoperti, la cosa si fa intrigante e mi eccito ancora di più. Non c'è tempo per infilargli il cazzo nella fica, cosi gli vengo in bocca. a lei piace il mio sperma e cosi lo beve tutto. chepompino da favola. Guardo l'orologio e mi accorgo di essere stato via dal negozio per 40 minuti, cavolo ho rischiato di essere scoperto ma per un pompino ed una leccata di figa, questo è il minimo. La donna rimane contenta, chiede se il mio attrezzo ha voglia di scopare la sua fica, cosi le lascio il mio numero di telefono, sapendo di essere ricontattato, visto che alla troia è piaciuto il gioco. Prima di andare via, le infilo 2 dita nella fica, cosi bagnata al punto da lasciarmi il suo profumo. Lei si infila il perizoma, si riveste e va via, senza voltarsi e senza dire una parola. Poco dopo ricevo un messaggio in cui c'è scritto: ci vediamo alle 21 al termine del tuo lavoro, e cosi mi attende fuori per una scopata da lasciare il segno. Ma questa è un'altra storia, un'altro sogno che vi racconterò a breve. Wow che giornata dura di lavoro
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16 years ago
admin, 75
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Infanzia e gioventù
Mi chiamo Niki (naturalmente è un nik-name)
Niki
Sono qui a raccontare un po’ di me, molti mi chiedono quando, come e perché di questa mia passione, potremmo dire che è sempre stata nel mio “io” anche se non me ne rendevo conto o non volevo accettare questa situazione. Il tutto ha inizio quando ero molto piccolo (8-9 anni), facevo parte di una famiglia composta da madre padre e tre sorelle di cui una di quasi 7 anni più grande di me, gia da questo si può intuire che l’influenza femminile era notevole. Stavo sempre insieme al mio amichetto del cuore, lo chiamerò Enzo,passavamo gran parte della giornata a giocare, giochi da bambino, casti e innocui poi non so e non ricordo chi di noi due propose di giocare al dottore e all’ammalato, come nuovo gioco fummo entusiasti di farlo anche per rompere la monotonia dei soliti giochi (o era una scusa), ogni volta che ci potevamo appartare o rimanevamo soli in casa dell’uno o dell’altro (abitavamo uno sopra l’altro) praticavamo questo “gioco”, ci scambiavamo i ruoli di volta in volta, anche se a me piaceva di più fare l’ammalata, e per come capisco adesso, credo che a lui piacesse di più fare il dottore, mi alzava la maglietta e cominciava ad auscultarmi il petto, mi faceva voltare e mi auscultava le spalle facendomi dire “33”, mi faceva aprire la bocca per guardarmi la lingua, mi palpeggiava le cosce (indossavo pantaloncini cortissimi e stretti) e le natiche, alla fine mi diceva che non stavo molto bene e che avevo bisogno di essere curato, e avevo bisogno di fare delle siringhe e di mettere delle supposte, cosa che avrebbe provveduto lui stesso a fare, e mentre lo diceva cercava di abbassarmi i pantaloncini, io resistetti un po’ , mi vergognavo, non mi ero mai spogliato completamente davanti a nessuno, poi mi convinse, dicendo che era un gioco, mi abbassai i pantaloni e le mutandine, sdraiato a pancia sotto fece finta di farmi una siringa, e con un dito mi toccò il buco del culo fingendo di mettermi una supposta, appena mi toccava il culo, ricordo bene, mi veniva duro e anche lui si vedeva che era eccitato, praticavamo questo gioco almeno due tre volte la settimana e col passare delle settimana e dei mesi diventavamo sempre più audaci, appena soli ci spogliavamo e cominciavamo a giocare, le dita si facevano sempre più intraprendenti, incominciavano a fare capolino dentro il buco del culo, incominciavamo anche a strusciare il cazzo sulle natiche e ad appoggiarlo al buco del culo; continuammo questo gioco per parecchio tempo, poi ci fu un periodo di allontanamento, un po’ perché diventati più grandi, subentrò un po’ di vergogna, e un po’ per la scuola, iniziavo la scuola media.
Iniziò un periodo bello e travagliato, mia sorella più grande, insieme alle sue amiche camminavano per casa mezze nude (solo con mutandine e reggiseno e spesso neanche quest’ultimo, con minigonna mozzafiato che lasciava vedere l’attaccatura del reggicalze),stavano sempre a coscie aperte e incuranti di me (mi ritenevano un bambino e per giunta fratello), si cambiavano e scambiavano gli abiti per vedere come gli stavano, quelle situazioni mi facevano eccitare (se si può usare questo termine per la mia giovane età, comunque mi veniva molto duro), la curiosità o l’eccitazione mi ha anche spinto a spiare sia lei che mia madre (davvero una belladonna) dal buco della serratura quando andava in bagno, vedere come si spogliava, toglieva calze, reggicalze, mutandine e reggiseno mi eccitava moltissimo, quei seni belli sodi e bianchi e quel batuffolo di peli in mezzo alle cosce mi facevano andare in estasi; quante seghe mi sono fatto vedendo quelle cose. Da questo si può dedurre che incominciavo ad avere i primi pruriti e le prime voglie, avevo circa 11-12 anni e vedendo mia sorella e mia madre mi venne voglia di indossare i loro indumenti intimi, mi piaceva moltissimo indossare calze e reggicalze e girare per casa tutto nudo con indosso solo una vestaglietta molto corta che copriva a malapena il culo, mi eccitava moltissimo affacciarmi alla finestra conciata in quel modo e parlare con gli amici o amiche vicini di casa, anche loro affacciati, e che, sicuramente non potevano immaginare che dalla cintola in giù ero tutta un'altra persona; mi
piaceva quella situazione, e lo facevo spesso, ogni volta che ero sola in casa, e capitava spesso i miei lavoravano tutti e due.
Un giorno, come al solito avevo indossato calze e reggicalze e camminavo per casa sempre con la stessa vestaglietta, ogni tanto la aprivo e mi rimiravo allo specchio, poi mi mettevo di profilo e mi toccavo il culo, richiudevo la vestaglietta e mi affacciavo alla finestra a gambe divaricate e di tanto in tanto mi toccavo il culo accarezzandolo a lungo, mentre ero intenta nelle mie “faccenduole” mi sento chiamare dal mio amico, abitava al piano di sopra, anche lui affacciato alla finestra, mi venne il sospetto che da sopra si vedesse qualcosa, e così mi ricomposi un pochettino, abbassando il più possibile la vestaglietta e arretrando il bacino e le gambe, alzo la testa, lo saluto e lui mi dice se poteva scendere a trovarmi un po’, è solo in casa con la madre e si sta annoiando moltissimo, gli dico di si, è come un fulmine, sento bussare mentre mi sto togliendo calze e reggicalze, , vado ad aprire abbottonandomi alla meglio la vestaglietta, lo faccio entrare, ci affacciamo alla finestra parlando del più e del meno, facendo anche dei commenti piccanti su amiche e conoscenti anche molto più grandi di noi, ad un certo punto si allontana per andare in bagno, e io resto ad aspettarlo affacciata alla finestra, non lo sento tornare, ma sento il suo corpo che si appoggia al mio e la sua mano che accarezza il mio culo, ho un sobbalzo e farfugliando qualche scusa banale cercai di ricompormi, avevo dimenticato che la vestaglietta era corta e stando affacciata alla finestra era diventata ancora più corta, lasciando scoperto tutto il culo, bianco sodo e senza l’ombra di un pelo (come o forse più bello di quello di una femmina), Enzo, non si scompose proprio elogiava il mio culo mentre continuava ad accarezzarlo, ero diventata rossa come un peperone, e cercavo continuamente di ricompormi, mettendomi in posizione eretta e abbassando il più possibile la vestaglietta, adducendo ulteriori scuse e giustificazioni per quella situazione, gli dissi le prime cose che mi vennero in mente , tipo che ero intenta a lavarmi e vestirmi o qualcosa del genere, cosa che lui non ascoltò nemmeno, continuando ad accarezzarmi il culo, sicuramente non aveva creduto a quello che gli avevo detto, io continuavo a resistere, vedendo questo lui mollò e si riaffacciò alla finestra, cosa che feci anch’io, dopo pochi minuti che eravamo affacciati, approfittando di un mio attimo di distrazione (stavo parlando con un amica anche lei affacciata alla finestra, si mise dietro di me, e come un lampo, lo cacciò fuori, mi alzò la vestaglietta ( di poco già era abbastanza alzata) e me lo poggiò tra le natiche, ebbi un sussulto, ma non mi potevo (o non volevo?) muovere perché intento a parlare con la mia amica, incominciò a strusciarlo tra le natiche, io sentivo una cosa sottile e dura che andava su e giù tra le mie natiche, rientrai e gli dissi: basta ma che stai facendo? lui rispose che voleva solo giocare un po’ come facevamo un tempo, lo guardai con occhiate di rimprovero e andai a sedermi sul divano, si sedette anche lui, e poco dopo cominciò ad accarezzarmi le cosce, opposi solo un minimo di resistenza, giusto per non sembrare sfacciata, mi piacevano quelle carezze, quando vide che mi ero rilassata e non opponevo più nessuna resistenza, si fece molto più audace, si abbassò i pantaloni e cominciò a strusciarsi contro le mie cosce, lisce come la seta , aveva un cazzo normale, solo un po’ sottile, e già abbastanza peloso, provavo invidia e vergogna a vedere tutti quei peli, sul mio cazzo neanche l’ombra, infatti per la vergogna teevo chiusa la vestaglietta, mi fece girare a pancia sotto e si sdraiò su di me posizionando il cazzo tra le mie natiche; mi piaceva moltissimo quella sensazione, ero tutta eccitata, e il cazzo mi faceva male, tanto che era duro, mi girai di nuovo e lui mi convinse a togliere la vestaglietta, mentre lo facevo mi vergognavo a mostrare il cazzo senza peli, mi rassicurò dicendo che cresceranno senz’altro, si sdraiò su di me e cominciò a muoversi , i cazzi si toccavano e si sfregavano tra di loro, era bellissimo.
Ci toccavamo, ci accarezzavamo e strofinavamo i nostri cazzi sulle rispettive pance, mi fece girare di nuovo e mi poggiò di novo il cazzo tra le natiche, stringendole e muovendo il cazzo su e giù. Io feci la stessa cosa, ci eccitavamo tantissimo, ma ci limitavamo a questo, diciamo che era la fase più avanzata dei giochi che facevamo quando eravamo molto più piccoli, raggiungiavamo un certo orgasmo o soddisfazione, ma senza sborrare, non ci riuscivamo ancora (troppo piccoli credo).
Andammo avanti per parecchio tempo, con questi giochetti, ci cercavamo spesso, bastava uno sguardo e se in casa non c’era nessuno, subito ricominciavamo a giocare, ogni momento era buono, è capitato che lo facevamo anche 3-4 volte a giorno; naturalmente,quando ero sola in casa, mi spogliavo e indossavo come al solito le calze e i reggicalze di mia sorella e come al solito giravo per casa e mi affacciavo alla finestra, e mi guardavo in giro, nella speranza di vedere Enzo, se c’era mi chiamava e mi avvisava che stava scendendo, mi toglievo, in fretta e fuia, calze e reggicalze, non ho mai avuto il coraggio di farmi vedere in quel modo (e adesso me ne pento amaramente), aprivo la porta e mi mettevo alla finestra, indietreggiavo il bacino tenendo le gambe tese e larghe , appena entrava, Enzo, vedendo quello spettacolo, si metteva subito dietro di me, io rimanevo in quella posizione finchè non si stancava di strusciarmi il cazzo tra le chiappe, poi andavamo sul divano e continuavamo a giocare come al solito. Naturalmente in quel periodo le seghe non si contavano, anche perché non avevo perso l’abitudine di spiare mia sorella e mia madre, era passato un po’ di tempo e mia sorella era diventata più bona, e vedendola tutta nuda mi arrapava moltissimo, mia madre invece più matura ma era sempre una bellissima donna tutta da guardare, e anche lei contribuiva alla mia eccitazione.
Sarà stata una coincidenza, spero , ma da quel momento molti conoscenti e amici o pseudo tali, molto più grandi di me, e qualcuno anche padre di famiglia, che fino a quel giorno a stento mi salutavano, incominciarono a guardarmi con occhi diversi, e a rivolgermi la parola e si intrattenevano a parlare con me sempre più spesso, il benzinaio, che aveva 7-8 anni più di me, il falegname, sposato, credo che avesse sui 30-35 anni, il barista e altri amici tutti molto più grandi di me, con occhi languidi e desiderosi, naturalmente lo deduco adesso, allora non ci facevo caso, ero troppo ingenua, non mi spiegavo questa attenzione, solo molto tempo dopo mi era venuto il sospetto che ad Enzo sia sfuggito qualcosa riguardo i nostri giochetti, o ero io che attiravo l’attenzione per come ero vestita? Indossavo sempre pantaloncini molto corti e molto stretti (la mamma mi costringeva a indossarli, andavano stretti perché crescevo rapidamente, e poi la mamma diceva che ero piccolo ed era giusto che io li indossassi), che mettevano a nudo e in risalto le cosce per l’intera lunghezza ed erano talmente attillati che il clo faceva fatica ad essere contenuto.
Con il benzinaio ci intrattenevamo a discorrere del più e del meno nel suo gabbiotto, nell’intervallo tra una macchina e l’altra, ogni battuta e ogni scusa era buona per toccarmi le cosce e poi con la scusa di vedere quanto ero pesante, mi stringeva a se e mi sollevava, sentivo il suo cazzo duro contro la mia pancia, e per sollevarmi più in alto mi metteva le mani sotto le natiche, toccando anche le cosce nude, mi sollevava e mi abbassava, e io sentivo il suo cazzo duro che andava su e giù lungo la mia pancia, ogni volta che mi chiamava andava a finire sempre così.
I lavori di falegnameria , invece mi attiravano moltissimo, andavo spesso a vedere come lavoravano, erano in due, io girovagavo per la bottega (formata da due stanze, una affacciava sulla strada e l‘altra era interna senza sbocchi), e guardavo una volta l’uno e una volta l’altro, chiedendo di tanto in tanto cosa stessero realizzando. Un giorno in bottega c’era solo uno a lavorare, stava lisciando con la pialla, con molta maestria, un pannello abbastanza grande, notando la mia attenzione mi disse se volevo provare, accettai subito, mi passò lo strumento e cominciai a piallare il pannello, lui era di fianco e mi dava istruzioni, mi disse di salire su uno sgabello, perché ero troppo basso, mi disse i fare movimenti leggeri e profondi, “meglio se ti guido io all’inizio “ mi disse e mi prese la mano e la guidò nei movimenti, vedendo che non ero ancora capace, si mise dietro di me e così accompagnava meglio le mani, facendogli fare i movimenti giusti, movimenti che inevitabilmente portavano il mio corpo quasi disteso sul pannello (a 90°), e lui sempre dietro appiccicato, con il cazzo all’altezza del mio culo (aveva scelto bene l’altezza dello sgabello), i movimenti di distensione erano sempre più frequenti, sentivo un manganello appoggiato alle natiche, doveva vere qualcosa di mostruoso in mezzo alle gambe. Mi invitava sempre più spesso ad andarlo ad aiutare, anche quando c’era il suo collega, tanto lui lavorava nella saletta interna, mentre era intento a fare dei lavori mi disse di prendergli qualcosa dalla tasca, infilai la mano ma non trovavo niente, più giù mi disse, la tasca era rotta e mi ritrovai con il suo cazzo tra le mani, non feci subito mente locale, quindi per cercare di identificare
cosa fosse, incominciai a tastarlo e a stringerlo, chiedendo a lui cosa fosse e cosa dovevo cercare, per tutta risposta mi afferrò le mani e si fece una sega con la mia mano, mi ritrovai con tutta la mano sporca di sborra, chiesi cosa fosse, e lui rispose che era colla di pesce (lo spiritoso). Per un po’ non ci andai più, poi lui, con la scusa di mandarmi a comprargli le sigarette, mi invitò di nuovo e continuai ad aiutarlo nei suoi lavori, mi metteva sempre a piallare e lui naturalmente dietro, ogni tanto si fermava perché stanco di stare in piedi e invitava anche a me di fermarmi e riposarmi, non c’erano altre sedie, e così mi prendeva per mano e mi faceva sedere sulle sue gambe, facendomi sistemare in modo tale che il suo cazzo fosse a contatto con il mio culo, e con le mani mi accarezzava le cosce, tutte scoperte perché come al solito indossavo pantaloncini, per la loro grandezza assomigliavano più a degli hot-pants, le sue mani mi accarezzavano e mi spingevano avanti e indietro, sentivo il suo cazzo enorme che premeva contro il mio culo, poi stanca mi alzavo e scappavo via.
Nel frattempo continuavo a vedermi e giocare con Enzo, tutta questa storia andò avanti per diversi anni, e col passare degli anni diventammo sempre più intraprendenti e sfacciati, non era più un gioco, eravamo sempre infoiati e non avendo ragazze provvedevamo da soli, meglio senz’altro delle seghe; andavamo sempre più a fondo, le carezze diventarono più profonde e con le dita cominciammo ad esplorare la profondità del buco del culo, mi piaceva molto, a lui un po’ meno, quando mi toccava il buchetto mi dimenavo tutta, lui era sempre più eccitato e vedendo quel culo propose di mettercelo dentro a vicenda, cosa che mettemmo subito in atto, mi insalivò il buco e piano piano cominciò a spingere la cappella dentro, appena entrò una fitta lancinante, un male boia, per non farmi sentire dolore si fermò, e poi riprese, piano piano riuscì a infilarmelo tutto dentro, il dolore diminuì e piano piano si trasformò in goduria e il movimento che faceva di avanti e dietro faceva aumentare il mio godimento, godette tanto, mi inondò la schiena di sborra, poi toccò a me , ma dopo vari tentativi non riuscii a metterglielo dentro, era troppo grosso e lui si faceva molto male, mi accontentai di strofinarglielo tra le natiche, avevamo circa 13-14anni, e io non sborravo ancora e avevo pochissimi peli rispetto a lui che aveva quasi un bosco in mezzo alle gambe, una vergogna indescrivibile, la vergogna e l’imbarazzo era ancora maggiore quando insieme ad altri amici ci facevamo delle seghe collettive, loro tutti villosi e con grandi sborrate e io niente, godevo, tantissimo, ma non usciva niente, carini glia mici cercavano di consolarmi, rassicurandomi che prima o poi sarebbe giunto anche il mio momento, naturalmente non sapevano niente della reazione con Enzo; quando ci incontravamo, io e Enzo, oramai facevamo sempre così, lui me lo metteva nel culo e io solo tra le natiche.
Probabilmente Enzo andava anche con qualcun altro, o ci è stato solo una volta,dico questo perché un amico in comune , che abitava sullo stesso pianerottolo e di circa 5 anni più grande, incominciò a farmi delle avances, anche molto spinte, e m diceva che sapeva di me e di Enzo e che voleva farlo anche lui, non so se diceva il vero o stava bluffando, fatto sta è che le sue avances erano sempre più spinte, e non so neanche se era stato Enzo a dirgli qualcosa non l’ho mai appurato; approfittava di quando non c’era nessuno per cercare di convincermi, mi palpava tutta e con forza mi spingeva sul lettino per poter stare più comodo, ma io riuscivo sempre a sfuggirgli. Veniva sempre più speso a casa mia anche perché lui e le sue sorelle erano amici di mia sorella; un giorno si trovava a casa mia mentre ero intenta a studiare, c’era anche mia madre che colse subito l’occasione per chiedergli se mi faceva un po’ di doposcuola, lui acconsentì subito, le prime volte le facemmo a casa mia in presenza dei miei e delle mie sorelle, poi un giorno disse a mia madre di farmi andare sopra da lui, perché doveva studiare anche lui, una volta a casa sua ci sedemmo al tavolo e incominciammo a studiare, in casa c’era anche la sorella che dopo un po’ uscì, quando rimanemmo soli lui si accomodò sul divano, e disse di raggiungerlo, saremmo stati più comodi, eravamo seduti uno accanto all’altro, io avevo il libro sulle gambe e mi accingevo a leggere e lui mi seguiva tenendo una mano sullo schienale sopra la mia testa, ad un certo punto, con l’altra mano incominciò ad accarezzarmi le cosce (indossavo sempre i soliti pantaloncini molto corti), gli resistetti e lo allontanai, appena ritornò alla carica scappai.
Dopo diversi giorni me lo ritrovai a casa e davanti a mia madre disse che rimaneva in casa e che se avessi voluto approfittare sarei potuto andare, mia madre rispose per me dicendo che sarei salito subito, e così fu per volere di mia madre, una volta a casa sua, mi resi subito conto che eravamo soli, mi sedetti al tavolo, e inizia a leggere a voce alta, mi disse riaccomodarmi sul divano, saremmo stati più comodi, mentre lui andava in bagno, così feci, i accomodai sul divano e continuai a leggere, si era anche cambiato, indossò anche lui dei pantaloncini, e naturalmente si sedette vicino a me , ascoltando e ogni tanto mi faceva qualche domanda, per spiegarmi bene cosa dicesse il libro si faceva sempre più vicino a me fino a quando non eravamo proprio accostati, le cosce si toccavano, le sue erano piene di peli, le mie lisce come la seta, restammo qualche minuto in quella posizione, poi mi prese la mano e cercò di portarsela sul cazzo che a giudicare dal gonfiore già doveva essere abbastanza duro, resistetti con molta forza, per farmi cedere e convincermi, poggiò l’altra mano sul mio cazzo, che nonostante tutto si era fatto duro anch’esso, mi bloccò e dopo un po’ non ce la feci più a resistere e non potendo neanche scappare cedetti e mi rilassai, e gli feci fare quello che voleva, in pratica mi accarezzava e guidando la mia mano si fece una sega, mi inondò la mano di sperma, ne cacciò un enorme quantità, una volta venuto si ricompose e continuammo a studiare, io ero molto eccitata e una volta tornata a casa mi feci una gran sega. Di incontri così ne avvennero anche degli altri, io però mi divertivo e godevo molto di più con Enzo, e quindi capitò che mi alternavo , un po’ con lui e un po’ con Enzo.
Un giorno chiese a mia madre se potevo fargli compagnia, doveva passare la serata e dormire a casa della sorella, che era dovuta partire d’urgenza, ne avremmo approfittato per studiare un po’ in santa pace, per mia madre andava benissimo, visto che andavo anche per studiare.
A casa della sorella , ci mangiammo una pizza , guardammo un po’ di TV e poi andammo a letto, naturalmente scelse il letto matrimoniale, andai in bagno, al ritorno già lo trovai sotto le lenzuola, mi misi anch’io sotto le lenzuola, indossavo solo le mutandine, faceva molto caldo; spegnemmo la luce e dopo pochi secondi lo sentii muoversi verso di me, si accostò a me , era nudo sentivo il suo cazzo duro contro le mie cosce, cercai di resistere, ma lui era più forte di me, mi bloccò le mani e rimase accostato a me finchè non mi calmai, poi portò la mia mano sul suo cazzo, era enorme grosso e lungo, nella mano non entrava, incominciò a farsi una sega con la mia mano, che ormai andava anche da sola, si fermò e si accostò di nuovo a me, mi prese il cazzo tra le mani, sentivo il suo spingere sulla coscia, mentre mi faceva una sega, mi fece mettere sul fianco e poggiò il cazzo prima sulle natiche , era una bella sensazione, anche se non lo facevo vedere apertamente, mi convinse anche a prenderglielo in bocca, da sopra il lenzuolo, altrimenti non lo avrei mai fatto; sborrò mentre gli facevo una sega, si pulì e si voltò dall’altra parte per dormire. Nel culo me lo mise qualche settimana dopo, un pomeriggio ero sola in casa e come al solito mi ero messa calze e reggicalze di mia sorella e con la solita vestaglietta giravo per casa e mi affacciavo alla finestra, lo vidi affacciato alla finestra del pianerottolo,mi chiese di farlo entrare,gli dissi di aspettare un momento,mi tolsi calze e reggicalze e andai ad aprirgli, andai subito alla finestra, non volevo che mi spingesse sul divano, eravamo affacciati e parlavamo del più e del meno, poi si scostò un po’ e con tutte e due le mani cominciò a toccarmi il culo, non potevo agitarmi più di tanto avrei fatto capire qualcosa alle altre persone che erano affacciate, le sue mani mi tenevano bloccata e si facevano sempre più intraprendenti, in effetti a me non dispiaceva molto, anzi era molto piacevole, quando vide che non reagivo più si sbottonò i pantaloni e me lo poggiò tra le natiche poi di forza mi portò sul divano, facendomi mettere a 90° con le mani poggiate sul divano e il culo all’aria e in quella posizione , dopo avermi insalivato ben bene e molto ma molto lentamente, me lo mise dentro era grosso, mi faceva un male tremendo, rimasi immobile, il dolore mi paralizzava, se ne accorse e si fermò, per un po’ non pompava, poi quando mi sentì più rilassata continuò a pomparmi, iniziava a piacere anche a me, non resistette molto, gli dissi di non sborrarmi dentro, infatti mi sborrò copiosamente sulla schiena.
Ormai era diventata una routine , quasi fissa, andare con Enzo dove mi divertivo molto anch’io, e andare con Ciro (l’altro amico molto più grande), quest’ultimo mi cercava e mi voleva solo quando era molto arrapato, e lo pretendeva anche, con molta insistenza, invece con Enzo era più bello perché lo prendevamo come un gioco e di comune accordo decidevamo di stare insieme.
Naturalmente continuavo anche con il benzinaio che mi chiamava sempre più spesso, e così anche il falegname, non sapevo dire di no a nessuno, evidentemente mi piaceva sentirmi desiderata e voluta, ogni volta che mi chiamavano sapevo come sarebbe finita, e nonostante questo ci andavo comunque, il benzinaio continuava a toccarmi cosce e culo e a strofinare il suo cazzo contro la mia pancia, il falegname prima mi faceva lavorare un po’ e poi mi faceva sedere sempre sulle sue gambe, posizionando sempre con più attenzione il cazzo sul mio culo.
Con Ciro, quando aveva voglia, ogni luogo era buono per scopare, ricordo quando andavamo al mare, con le rispettive famiglie (sorelle e madri), avevamo una cabina, prima si cambiavano le femmine, e poi i maschi, i maschi eravamo solo io e lui, e una volta chiusi in cabina, ci spogliavamo, e quando eravamo nudi, sbirciavamo attraverso i buchi della parete per vedere chi c’era dall’altra parte, il buco dove guardavo io era basso, e quindi mi dovevo piegare per guardare, appena in posizione lui ne approfittò e me lo poggiò tra le natiche, costringendomi con forza a rimanere in quella posizione, naturalmente non potevo né gridare e né agitarmi più di tanto per non fare rumore, però notai e lo notò anche lui, che appena mi toccò il mio cazzo divenne duro, e questo non fece altro che aumentare la sua insistenza, dovetti stare ferma mentre lui approfittava di me, ci mise poco a sborrare, poi si pulì e uscimmo come se non fosse successo niente.
Stavano capitando cose che mai avrei immaginato, tutti approfittavano della mia ingenuità e del fatto che non sapessi dire no a nessuno, ma ero davvero tanto provocante? E sembravo davvero una bella femminuccia con tanto di bellissime cosce e culo? Non lo saprò mai. Tutti in qualche modo volevano approfittare di me, ricordo un giorno, con un gruppetto di amici, stavamo rientrando non ricordo bene da dove, tra questi c’era anche uno ch ci aveva accompagnato che aveva sui 20-22 anni, mi faceva camminare accanto a lui, e con la promessa di comprarmi un gelato mi convinse a mettergli la mano in tasca, una tasca molto profonda e bucata, me la posizionò sul suo cazzo e sempre con la promessa del gelato mi convinse a menarglielo, diventò subito duro, ma era mostruoso, grandissimo, la circonferenza nella mano non entrava e per poco usciva dai pantaloni dal lato della cintura, doveva misurare sui 30cm, un mostro indimenticabile, per tutto il tragitto tenni la mano nella sua tasca, appiccicata a quel mostro, la passeggiata durò una decina di minuti, era sempre più duro e io lo tenevo stretto e andavo su e giù con la mano, alla fine quando stavamo per arrivare a destinazione, mi sfilò la mano dalla tasca, era tutta anchilosata e mi diede dei soldi per comprarmi il gelato.
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7
16 years ago
Nikole,
52
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Giulia parte 2
Nei giorni successivi fui tempestato da sms di Marco e Pino, suppergiù dicevano tutti la stessa cosa “Giulia mi fa impazzire”, “ha due tette stupende” , “un culo fenomenale” “vorrei leccargliela a ripetizione”, solo per citarne alcuni risposi che finchè ci sarebbero state le loro ragazze tra i piedi sarebbe stato difficile divertirci un po di più a meno che anche le loro ragazze accettavano la situazione e a quel punto ci saremmo divertiti tutti assieme. Informavo costantemente Giulia di tutti gi sms che ricevevo ed era alquanto contenta di aver suscitato certe emozioni nei miei amici.
Come dovevamo procedere? Decidemmo di valutare le circostanze man mano che ci capitavano. Intanto decidemmo di invitare entrambi i nostri amici nel garage di casa mia per vedere un pò come far evolvere la situazione. Ci demmo appuntamento per l’indomani alle 22, arrivarono con 10 minuti di anticipo.
Erano convinti che Giulia fosse all’oscuro degli sms che mi avevano mandato, invece lei prese il mio cellulare e cominciò a rileggerli uno a uno.
Lesse il primo: “Giulia mi fa impazzire”, “spiegatevi” disse…., visibilmente impacciati Marco riuscì solo a dire “ volevo dire che sei bona, che apprezziamo il tuo fisico”.
“Va bene” disse lei e lesse un secondo sms: “beato te che hai una ragazza così disinibita”, “spiegatevi” disse…, “volevo dire che sei molto intraprendente a differenza della mia ragazza” rispose sempre Marco, Pino si limitava a concordare.
“Va bene” disse lei, “perche’ non vi spogliate, non vi mettere in boxer?” si spogliarono immediatamente, poi li fece sedere sul divanetto, mentre lei in piedi camminando avanti e indietro per la stanza continuava a leggere gli sms sul cellulare.
Lesse un terzo sms “ha due tette stupende e un culo fenomenale”, rivolgendosi verso entrambi levò via la maglia mostrando i seni, poi si allontano di pochi passi e tolse via i jeans e le mutande rimando con addosso solo i calzini e le scarpe da ginnastica, si avvicino ai due che erano sempre seduti sul divano, “allora vi piace il mio culo?” disse, “ si da impazzire” rispose Pino. Allargò leggermente le gambe e si piegò in avanti mostrandoglielo per bene a entrambi, poi mi diede un occhiata e feci cenno che andava tutto benissimo.
Si allontanò nuovamente dai due, si sedette sul tavolo con le gambe incrociate li guardò e disse “vi sta diventando duro?” “si durissimo, rispose Marco, “potete tirarlo fuori e segarvi se volete, non mi scandalizzo” ribatte lei, obbedirono. Continuò a leggere gli sms…. “vorrei leccargliela a ripetizione”… “credete che vi lascerei leccarmela?” “no era solo per dire” rispose Pino.
Mi guardò nuovamente, le feci cenno col pollice alto che era tutto perfetto.
Restando seduta sul tavolo allargò le gambe e disse “chi vuole cominciare?” “a fare cosa?” disse Marco “a leccarmela” si avvicinò e cominciò a dimenarsi con la lingua. Mentre gliela leccava si sparava una sega e le infilò un dito nel buco del culo, la fece girare facendola stare in piedi distesa sul tavolo e da dietro continuò a leccargliela, poi si alternò con Pino per diverse volte. Si stese sul divano e mentre Pino e Marco si davano da fare a leccargliela io lo tiravo fuori e glielo mettevo in bocca, succhiava come una dannata. Chiesero di scopare, ma non gli fu concesso. Chiesero un pompino, non gli fu concesso. Chiesero una sega, fu negata anche quella. Io le venni in bocca ed ingoiò fino all’ultima goccia, non toccò minimamente i loro cazzi, e si segarono fino a venire.
Ci rivestimmo, Giulia badò bene a sottolineare la massima riservatezza su ciò che avevamo fatto, nel caso si fosse saputo in giro, non solo l’avrebbe detto alle loro ragazze, ma il gioco sarebbe finito. La mia Giulia mi stupiva ogni giorno di più, oltre all’arte di mostrarsi, conosceva anche l’arte della diplomazia. Ero sempre più fiero di lei.
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16 years ago
cantrell,
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Last visit: 13 years ago
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Muriel -parte seconda-
"Ci farebbe piacere se tu oggi pomeriggio..."
Ceeerrtamente!... Ho il pomeriggio libero!(guardacaso!)...Ci vengo senz'altro!
Sbaglio strada un paio di volte, ma alla fine lo trovo, l'"agriturismo". Agriturismo una mazza!!...E'un castello ..Relais taldeitali ...5 stelle
di pietra medievale, torre merlata compresa nel prezzo che aspetta ancora l'arrivo del Barbarossa!
Ed io sbarbato di fresco, liscio come un neonato mi presento alle 15 in punto."Porta il costume" mi ha detto. Ed io l'ho portato. La piscina è sul fianco destro dell'imponente costruzione e da lì c'è una splendida vista sulla vallata. "Abbiamo 'fittato la dependance" mi aveva detto " e passeremo il pomeriggio in piscina, ci farebbe piacere...".
Il piacere è tutto mio, ammirandola mentre riduce la distanza che ci separa. Indossa una sorta di caftano di lino bianco. Piedi nudi ed un sorriso smagliante. Sono gli unici accessori che ornano il suo portamento regale.
Un paggio la segue, suo marito, che due passi dietro sembra seguirne le tracce. Convenevoli di rito, strette di mano e baci sulle guance.Sono entrambi eccitati dalla mia venuta come se fossero passati anni e non ore.Sono adorabili!
Li seguo fino al gazebo in prossimità della vasca. Un tavolo con del "beverage" ci accoglie in un convivio apparentemente casuale. I temi del nostro discutere toccano le più alte vette della banalità.Il tempo, le ferie, i luoghi visitati eccetera eccetera eccetera. Va benissimo,sembrano i cugini francesi in visita parenti!
Non che sperassi di essere incoronato re...ma la discussione per quanto gradevole è proprio tapina . Che poi discussione proprio non è, un monologo forse, della dolce Muriel, e il marito annuisce con fare beota. Mentre prende aria tra un ruvido avverbio e un congiuntivo improbabile ne approfitto per lanciare un idea balneare giacchè il caldo e l'acqua vicina invitano ad un ammollo immediato. Siiii...ma "scehrto", si alza e sfilandosi qell'abito informe mi riduce al silenzio.Taccio e guardo.
Ha un costume stupendo...intessuto d'aria e di luce, in altre parole, è completamente nuda. Scannerizzo la sua figura con la pupilla impostata sulla massima risoluzione possibile...Botticelli ci fa un baffo, questa si che è una venere!!
Non pensavo, non credevo. La sua nudità è impudicamente casta. La sua bellezza è una veste elegante. Mi guardo attorno, qualcuno potrebbe notare. "je m'anfouche" ..risponde alla mia muta preoccupazione. E se lei "se ne frega",l'oltraggio al pudore non è contemplato dalla mia morale. Ci tuffiamo assieme nel tiepido liquido che ci accoglie materno. L'acqua è un elemento confidente e complice nel gioco . Agile come una foca guizzo e sguscio a destra e a manca..volteggio a pancia all'aria e metto in mostra le mie abilità natatorie.
Lei mi guarda paziente e amorevole, con un sorriso malizioso che io traduco in : " garzoncello scherzoso, non farla tanto lunga..ok ! sai nuotare!!..sai fare altro?". Richiudo le pinne e guardingo m'accosto a lei
..agito l'acqua intorno al suo corpo...faccio in modo che una leggera carezza liquida l'avvolga. Chiude gli occhi e sospira.."che bello".. nondicemapensa. Continuo lo sventolio come un eunuco alla corte del sultano, e lei apprezza .
Ed io ancora di più. Il mio costume diventa una garrota che strangola la prepotente erezione che cresce. Procedendo cauto, millimetricamente, avvicino sempre di più la mano al suo seno. Ormai sono deciso a sfiorarla, a toccarla. E lo faccio.Mentre una mano agita l'acqua su di lei, come aria che attizza la brace, l'altra la sfiora. Il flebile ansito ad occhi socchiusi tradisce la sua aspettativa. Si abbandona alle morbide carezze che le offro, leggere, sfiorandole i capezzoli. Mi lascio trasportare
dall'istinto. Il seno, poi i fianchi. Le giro intorno. Le spalle, percorro la schiena. Carezzo i suoi glutei, belli, sodi. Mi immergo e continuo sulle cosce che lei spalanca leggermente. Apro gli occhi, ho davanti il suo culo. La vista sfocata dall'acqua mi priva di parte del piacere.
Le mie mani sulle gambe traducono perfettamente la bellezza morbida e invitante della bella castellana .
Riemergo col viso davanti al suo. Mi guarda con voglia .Silenziosa migra verso il bordo vasca nelle vicinanze del buon Claude. Mi volge la schiena, le mani fuori dalla vasca offerte alla presa del marito.
Penso che voglia uscire dall'acqua, che il gioco sia finito.
Ruota la testa quanto basta per offrirmi un profilo d'invito. Vuole che continui. Siiiii...che possa diventare un rospo se mi muovo da lì!!..Chiedo consenso al marito con un occhiata.Due centimetri di assenso mi tolgono ogni indugio.
Le massaggio le spalle..affondo le dita nella sua pelle, ogni centimetro merita una stupefatta attenzione. Godo al solo toccarla...In un crescendo spasmodico di eccitazione prendo una boccata d'aria e m'immergo.
Divarico le natiche che lei protende verso la mia bocca da squalo. Vorace..mai sazio di mordere e di leccare tutto quello che trovo attaccato a lei. Culo, fica ,cosce. Ma quanto mi piace, quant'è bella, soda, me la mangio !!
Peccato che tutto abbia assunto lo stesso sapore di cloro!! Ci starei le ore la sotto, ma non sono Pellizzari..e nella fica non c'è aria!!
Riemergo, sicuramente paonazzo, e nella risalita mi abbasso il costume.Il capitone cortesemente ringrazia guizzante. Lei è sempre lì, come l'ho lasciata ventimila leghe prima. Suo marito le tiene le mani inginocchiato
a bordo vasca, come partecipe ad un rito pagano!..La voglia di scoparla mi porta il cuore nelle tempie.Sussurro nel suo orecchio "ti scopo"."Ouiiiiiiiii"..porcella al macello!!
Appoggio il cazzo sulle sue natiche. Senza movimenti superflui Muriel inarca la schiena e con un movimento lento del bacino lo accoglie
dentro di se. Piano, lentamente, se lo fa scivolare tutto. MMhhh...comincio ad imprimere un ritmo crescente accompagnando il suo movimento con colpi sempre più decisi. Mi attacco ai suoi fianchi col timore che possa scappare. Non scappa, resta a salmodiare ogni affondo del mio cazzo!
Cerco di non venire..mi piace troppo.Lei , la scena. Vederla godere e, con un bacio profondo, trasmettere il suo piacere a Claude è tremendamente eccitante.
Vengo.................................................................
Mentre loro continuano a baciarsi, io mi ricompongo e fuori dall'acqua mi metto seduto a bordo vasca.
Li osservo. Cerco di dare un senso alla mia presenza. La smettono di tubare alfine ! Entrambi mi guardano con aria sorniona.(??)
Mi sento quasi a disagio...........................
le domande che avrei voluto farle svaniscono come nebbia al sole mentre Muriel mi accompagna alla moto ammutolendomi con l'eleganza dei suoi gesti. Un bacio.Un arrivederci, forse.
Più probabile un addio!
L'ho saputo qualche mese dopo...dell'impotenza del caro Claude , sopravvenuta anni addietro.............
e del grande amore che li unisce.
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16 years ago
admin, 75
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“d’incanto”: è andata d’incanto.
Ad un anno esatto che ci siamo conosciuti con P. e S., i miei Angeli...
“D’incanto”: è andata d’incanto.
Ieri sera uno dei momenti più belli è stato quando mi sono ritrovato con Lei, distesa su un fianco, che mi spompinava appassionatamente: le sue gambe lunghe ed eleganti vicino a me, fasciate dalle calze nere setose che le avevo portato la volta scorsa… Mugolava dolcemente mentre Lui la leccava dietro… Non ho perso tempo, non volevo si appropriasse della sua… della sua patata, farfalla meravigliosamente morbida e bagnata che scivolava sotto le mie dita e sotto i miei occhi spalancati… Mi sono portato più vicino. Le ho sollevato la gamba sinistra (quella seta nera e la pelle liscia e profumata mi fa venire ancora la pelle d’oca) mettendole una mano sotto la coscia vicino all’inguine. L’ho aperta bene mentre lei mi avvolgeva la schiena appoggiandosi e accarezzandomi con il collant da sopra, benissimo… era morbidosamente e umidamente rilassata, totalmente abbandonata e offerta ai suoi amanti. Il buco e la fica si vedevano esposti nel loro totale splendore… Lui continuava a scoparle il culetto con la lingua ed io ho iniziato sul davanti… eravamo vicini, molto vicini e lei sotto di noi che si contorceva sempre con il mio cazzone in bocca. –“Ghhh... ghodo… Goodooo… Bravo, MMMHHHH, braviiii… Godoooo… GLAB… AHHMMMMhhh… che bellooo… AH!… bellohhh”-
Poco dopo lui mi ha lasciato il campo libero con la silenziosa scusa di prepararmi il preservativo per il dopo… ed ho continuato da solo. Ero fritto, cotto totale, partito come una troia lesbica in calore… sentivo il Suo piacere e godevo anch’io all’impazzata con Lei sulla bocca e nel cervello… ho continuato fino a farla venire davvero… ed è stato fortissimo, una valanga… mi ha chiuso serrando le gambe, afferrandomi forte per i capelli ma non sfuggendo alla mia bocca, alla mia lingua. Non mi ha staccato ma soltanto afferrato e frenato… Mi è venuta lentamente, inesorabilmente, letteralmente… in bocca… -“HAAH… MMMMMHHHHH, HAAAAH!!!… HAAAAAHHH!!!…“ – … Che piacere immenso, che liberazione per me (cazzo, cervello, fica e corpi vibravano in una cosa sola…) desideravo tanto sentire quell’esplosione, quella frana... Ho continuato piano, molto piano, dolcemente, mentre la sua stretta si allentava poco a poco… mentre si scioglieva di nuovo… baciandole il clitoride, vicino, slinguando intorno, disegnando le grandi labbra, dentro e fuori; l’inguine, le coscie, il buco… CHE SCORPACCIATA, CHE GUSTO DIVINO!!! Lei con la testa rovesciata verso l’alto all’indietro sul bordo del letto… ha preso a succhiare il cazzo di Lui che l’aveva afferrata stretta per le mani mentre stava venendo… il membro le cadeva in bocca dall’alto. Mugolando ha cominciato a succhiare e a mangiarlo…
…
Oggi mi ha chiamato “amore mio”, al telefono con lui vicino, erano in viaggio per lavoro e lui rideva, per la loro azienda, insieme verso Parma… la cosa non mi dispiace affatto ma non è da prendere sul serio. E’ una manifestazione di affetto giusta come si conviene ad una relazione travolgente che dura da più di un anno… Mi ha detto di provare e riprovare con mia moglie, di tentare ancora, di non cedere perché sono troppo bravo…
Prima di finire a letto abbiamo parlato molto, lei seduta su di me su una sedia, abbracciandomi… in guepiére e calze, il mio pisello si ingrossava, facendoci tante coccole e mangiando il gelato che avevano portato in camera… parlando, che so… anche di politica, di tante cose, di amicizia… Ci sbaciucchiavamo come ubriachi. Abbiamo riso, ridiamo sempre. Lui stava sdraiato in poltrona vicino a noi.
…
Ho continuato il mio interminabile “pasto” usando anche le dita, rimescolandole l’interno del ventre mentre infoiata succhiava il cazzo del suo uomo… Gemeva forte…
- “Scopami, Pietro, scopami ti voglio sentire dentro… AH!… HAAAH… Pi… pscopami…” -
Rigirandola alla pecorina ho alternato penetrazioni classiche ad altre penetrazioni di lingua. In quella posizione il mio membro si scontrava con la sua cervice… e quando questo accadeva, quando affondavo più forte e con più decisione i mugolii di lei schizzavano ed esplodevano in urla e guaiti… la testa, lo sguardo si voltavano indietro verso di me… Ho pensato di farle persino male, invece era piacere intenso, troppo intenso… Allora le davo tregua, a modo mio… prendendola di nuovo in bocca e con la lingua divorandole il buco… gustoso di un sapore buono, terribilmente porco, quasi ruvido, per poi calare nel lago dolce della sua spacca… e viceversa… i suoi liquidi mi sarebbero potuti uscire dalle orecchie per quanto l’ho scopata dentro… quanto ho allungato la lingua dentro… non capivo più nulla. Più divoravo e più mi piaceva quel fiero pasto… Le mie endorfine erano a mille… ero fuori di me... Mi ha pregato di venirle dentro: “Pietro… AH!… UHAH!… ti piace??? Dimmi che ti piace… ti prego, vieni… ti piac…vieeniii dentro… HUH!… tipprego…Ahhh… AH!… aaahhh… chebbello, HAH!… AH!”- ma in quel modo sarei potuto andare avanti “ore”… ormai ero bloccato in sadico-masochistica sintonia, tanto coordinato da godere da morire di quella che stava diventando quasi la tortura del “non venire”… In quella posizione e in quella alternanza di bocca e cazzo mi stavo insensibilizzando… trascendendo verso la cerebralità assoluta… Troppo, troppo… volevo concludere… volevo venire fisicamente davvero…
L’ho dovuta e voluta rigirare ancora sottosopra mettendole due cuscini sotto il fondoschiena, con le mie mani che le premevano e aprivano le coscie, la sua fica nella giusta angolazione, perfetta, il cazzo che entrava e usciva da solo come guidato dal magnetismo di una calamita. Puntare, premere e scivolare dentro, bellissimo, assolutamente fantastico… Così affondando non solo vedevo ma sentivo distintamente i movimenti interni della sua passera. Mi stringeva a impulsi come fosse una mano e una bocca insieme… mi risucchiava dentro, alzavo la testa e incontravo i suoi occhi fissi sui miei, semichiusi… lo sguardo implorante: -“ Tip-piaceeee???” - e al tempo stesso aggressivo, famelico… la bocca aperta… come una belva pronta a divorarmi partendo dalla testa… non resistevo alla tentazione di baciarla in bocca… era mia… tutta mia… la sua lingua sopra e avvolta alla mia, calda e forte, un turbine di scivolose, decise, intime e bagnate carezze… “Vengo – penso tra me - … ora vengo… sto venendo… Oddio mi sale, sta salendo… siii… piano… piano… ascolta, godi, gustatela, respira… che bello.. assurdamente bello… godo… sono in ballo, ci sono di nuovo... cheffica… è fantastico… respira… AH!… sìììì, salgo… sale!… HAHH… VENGOOOO!!!!…”
Così, tra le sua urla ansimanti e le sue incitazioni, le sono venuto dentro travolto da brividi lungo tutto il corpo, lungo tutta la schiena, dai piedi in su fino alla testa… sconvolto e squassato dal desiderio di vederne il suo, desiderio, finalmente saziato… voleva che urlassi che esplodessi… mi ha abbracciato e stretto… ma non l’ho fatto. Urlerò la prossima volta.
Venire nel preservativo, anche se immerso nel bagnetto caldo e pulsante di una farfalla meravigliosa, non è adatto. Oggi ne abbiamo discusso al telefono e mi ha dato ragione... anche se mi ha cazziato perché l’urletto le è proprio mancato… la prossima volta lo strapperemo via… quel cappuccio. Qualcosa, poi, bisogna lasciare anche alla prossima… le verrò addosso… urlando tutto il mio orgasmo come un maiale, crollandole infine tra le braccia…
Splendida trentenne, donna fantastica… splendido uomo… Lei si firma “la tua mamma della montagna”… e mi ha donato passione, dolcezza e amore. Ci accarezziamo appoggiati l’uno all’altro sul letto con la sua testa sul mio petto, avvolta dal mio braccio… Siamo pronti per la sua e la mia meritata dose di tenerezza del dopo… mentre si torna a parlare, Lui di fronte a noi in poltrona, in tre a sorridere… delle nostre cose, delle altre avventure, di moralità, libri, di investimenti… del lavoro, delle nostre famiglie… come se nulla fosse accaduto. Naturalmente amici in libertà al di fuori dei fatti del mondo...
Siamo fortunati, chissà quale divinità dovremmo ringraziare…
Un bacio.
Pi
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Carla una segretaria speciale
CARLA
Ragazza dai capelli mossi castani, con riflessi dorati, di mezza lunghezza, 27 anni, fianchi larghi, di quelli che fanno figliare bene, sfiora il metro e sessanta di altezza, terza di seno, due ginocchia incredibili, tornite e non spigolose quasi tonde. Vi chiederete come mai di questa descrizione immagino . Il fatto è che solo in un secondo momento mi sono reso conto di tuttociò e mi sembra impossibile non averlo notato prima. Di solito vestiva in modo da nascondere quasi il suo corpo, sicuramente non lo metteva in mostra e tantomeno lo aveva fatto nei primi sei mesi dalla sua assunzione nella segreteria della nostra agenzia; gentile, garbata, puntuale, efficiente, sempre sorridente e fidanzata con Marco. Quel giorno di maggio, e chi lo dimentica più, indossava una gonna ampia, leggera, floreale che arrivava a mezzo polpaccio ed un bolerino che faceva coppia con la gonna, senza maniche .
Era di pomeriggio i quei pomeriggi di maggio in cui tutto vorresti tranne che di lavorare; la nostra riunione mensile si era protratta fino alle 16 dopo i saluti di commiato con il resto del gruppo sono andato in bagno a rinfrescarmi e subito dopo sono entrato in segreteria e mi sono abbandonato su una poltrona . Carla mi fa “ e stata dura oggi l’ing. Paolucci sembrava non voler terminare mai”. “infatti” risposi buttando la testa all’indietro, “ma per fortuna si è accorto la sua lungaggine rischiava di fargli perdere l’aereo e cosi ha chiuso” risposi con gli occhi chiusi ma abbozzando un sorriso . Sento che nel frattempo si alza dalla scrivania e si avvicina mettendosi di fronte a me e mi dice “ posso chiederti una cosa ?” le risposi che ovviamente poteva e che sarei stato felice di poterla accontentare; tirò il fiato e disse “ ti posso fare un pompino “ capirete il mio stupore , sbarrai gli occhi tirai su la testa e rimasi muto. Come se avessi detto subito si Carla si mise in ginocchio e mi disse “ promettimi che non fari o dirai nulla nel frattempo e che farai solo quello che ti chiedo io”. Avevo la bocca secca e dunque mi limitai ad annuire con la testa. Carla cominciò a muovere le mani in direzione del mio pene sbottono la cinghia dei pantaloni e mentre con una mano lo massaggiava , con l’altra sbottonò la sua blusa liberò le sue tette dal reggiseno che si apriva sul davanti e le poggiò sul pene “ ti presento Gianni” dissi ( il mio cazzo si chiama così) . “ Piacere Carla” rispose con un sorriso lo fece scorrere li in mezzo un paio di volte poi cominciò lentamente a poggiare le sue labbra e leccarlo. Stavo per muovere le mani quando con un mugolio ed uno sguardo mi fece capire che non dovevo muovermi, lo avevo promesso . Poi con le labbra prese a salire e scendere lungo l’asta , facendo in modo che restasse sempre umido con la sua saliva e mentre le labbra scendevano con la mano destra risaliva poi invertiva il movimento ed indugiava sulle palle stringendole un po’ ma con delicatezza e facendomi godere; ad ogni movimento un brivido percorreva la mia schiena. Dopo un certo numero di volte cominciò ad ingoiarlo tutto e ad un tratto senza smettere di usare le mani mi dice” adesso scopami la bocca , usala come se fosse la mia figa “ . Mi parò dinnanzi le sue labbra che tenne schiuse e avanzai il bacino nella loro direzione . Gianni si parò dritto li davanti e spinse, lei mise la lingua rimase a protezione dei denti inferiori , un dolce calore avvolse Gianni e cominciai a scoparla come chiedeva lei e Gianni si trovo avvolto tra la lingua e il palato, pompai sempre più forte volevo arrivare alle tonsille ma di fatto la sua lingua non me lo consentiva, lei sentiva Gianni spingere dentro, mostrava il suo gradimento e continuai a pompare fra i suoi mugolii fino alla sborra finale. Non ne lasciò cadere neanche una goccia. Ripulì per bene Gianni e quando fu sicura di non aver perso nulla mi guardò negli occhi e disse “ buono , te lo hanno mai detto che sa di dolce?” Scoppiammo a ridere assieme ma rimase con Gianni racchiuso nelle sue mani . Tanti pensieri passarono nella mente ma non potei resistere e chiederle di Marco. Mi disse che lui non gradiva questo tipo di attenzioni le reputava una cosa sporca , faceva sesso in modo tradizionale qualche giochino con le mani in mezzo alle sue cosce ma nulla di più. Il sentire il piacere che procurava,il pulsare del cazzo in bocca la faceva godere e più dava piacere e più godeva. Ci baciammo, ritenni che la mia promessa di non toccarla fosse ormai un capitolo chiuso e tirai la gonna verso il basso , l’elastico che la reggeva consenti che venisse abbassata . misi la mia mano sinistra tra le sue cosce e indugiai nella pieghetta che precede l’incontro con le mutandine candide; poi infilai la mano per percepire il suo fiorellino . Immediatamente ho percepito il pelo, mi piace il pelo del pube, ma prima ancora ho notato la presenza di un piccolo assorbente . Non lascia il tempo di dire niente e cominciai a frugare nella sua intimità . La sua lingua roteava nella mia bocca e sentivo il suo corpo fremere piegai l’indice e continuai a muoverlo in su e giù tra le sue grandi labbra e col pollice mirai al suo grilletto che nel frattempo si era gonfiato e che premuto vibrava fortemente. Bagnatissima era facile muoversi li in mezzo cosi presi il clito tra pollice e indice e lo manipolavo stringendolo e allentando la presa ritmicamente entrando e uscendo dalle sue mutandine. Poi infilai due dita in quella figa umida e aperta continuando a spingere col pollice Gianni aveva ridato segni di vita e Carla se lo rimise in bocca giocando con la lingua le labbra succhiando e leccando e succhiando sino a riempirle nuovamente la bocca nello stesso momento in cui strinse la sua figa per completare il suo orgasmo. Rimanemmo ancora un po’così con Gianni nella sua bocca e le mie due dita entro di lei senza dire nulla poi ci siamo ricomposti ma non ho smesso un attimo di guardarla per benino. Le piaceva essere guardata. …………………………………………………to be continued.
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16 years ago
iggor55,
36
Last visit: 16 years ago
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muriel - parte prima -
La vera eleganza si veste di se. Non cerca gli sguardi, li ottiene. Inconsapevole, regala emozioni.
Ho pensato d'istinto al termine di quella serata lieve
Serata d'estate, appendice di un giorno afoso , sudato , pieno di calore.
Calore arrivato da un sole rovente e da una splendida donna ..venuti entrambi da lontano a riscaldare un io malinconico.
Io, di pessimo umore, disattento alla coppia che strusciava i piedi sul MIO pavimento ciarlando e ridendo come se il mondo fosse un ipotesi.
"Bisogno di aiuto?"..io, freddino.
"No ghrazie,guahrdiamo"..lei con accento francese.
Huumm!!..Un valore aggiunto, la parlata d'oltralpe sulla bocca di una donna.
Un martello sul dito,per me, a risvegliare una certa idea della Francia. Parigi, il quartiere Latino. Trintignant, la trilogia di Kieślowski.
Tempi passati nella capitale a cercare le note di quelle fisarmoniche che senti solo nei films. Nostalgie, illusioni!Ma il passato è passato...
E se l'abito non fa il monaco, i suoi erano francescani.
Infradito di cuoio ,gonna longuette di lino , canotta in cotone no logo. Stop..il resto era fatto in casa..un paio di occhi verdi..capelli ramati...un corpo armonioso.
Meno distratto e molto più curioso mi avvicino cautamente ai piccioni che tubano nel loro linguaggio, li osservo come un ornitologo.
Prendo misure, catalogo suoni e movimenti per riconoscerne la varietà.
Noto con stupore che il pennuto..pardon il signore.. cerca sempre la sua approvazione. Con occhi adoranti sottopone al suo giudizio ogni cosa abbia in mano. Attende paziente il suo assenso.
Deve valere molto..la femme!
Cerco di appurarlo accostandomi ai loro discorsi con le migliori intenzioni, riesumando un francese arrugginito da anni di sepoltura. Sgancio due frasi sgangherate e..
"Bravò"..fa lei di rimando, che oltretutto parla un italiano perfetto. Ogni erre moscia è un applauso, un sorriso , apprezza lo sforzo."Bravò"..
Muriel..si chiama. Claude, il piccione..pardon ..ilsignore con gli occhiali. Professori entrambi.Se non capisco male, lui è un genio informatico mentre lei è ...bellissima.
La rivelazione è crescente. Ogni suo gesto, ogni sua parola le aderisce. Sposta una ciocca , muove la testa, accavalla le gambe producendo naturale armonia.
Semplicemente seducente.
Pochi minuti di contagiosa spontaneità e ci conosciamo da sempre. Luoghi,persone,situazioni diventano strumenti di civettuole intenzioni. Sarkozy,Segolene...mi spiega la gallica.
Cicciolina, er Pecora...le illustro io. Si scompone un pochetto nell'apprendere che uno dei problemi pressanti nel bel paese è sapere se l'onorevole Vladimiro Guadagno, alias Vladimir Luxuria
possa recarsi al bagno delle donne pisciando da "seduta" come vorrebbe lui o se debba restare in piedi e recarsi ai servizi dei maschi come vorrebbe buona parte del parlamento.
Ride divertita, crede io scherzi!..Ma davvero? ...Ah, les italiens!!..
Eh si, cara la mia bella signora. L'orgoglio italico lo abbiamo nei pantaloni, e lo dimostriamo sempre ..al cesso, dove c'è da usare la "testa" (..segue genitivo..di chi?..di che cosa?..).
E' più di mezz'ora che stiamo parlando ..tete a tete..e il marito?
...Tranquillo, adorante, ascolta le nostre divertite schermaglie di cui comprende ad orecchio qualcosa. Lo guardo un istante negli occhi con fare colpevole. Lui sorridente mi fa capire con un cenno della testa di continuare, che apprezza. E' talmente fiero della sua donna
da volerla condividere col mondo intero. In quel cenno, un imperativo, "guardala com'è bella, ascoltala, è fantastica". Sono talmente complici che mi sento un intruso, o ,forse, un diversivo. Spostiamo il discorso sul linguaggio dei corpi, la gestualità, le diversità ...la libertà. La libertà del corpo ,argomento filosofico, che lei affronta seduta su uno sgabello con le gambe accavallate. " Ognuno è libero del proprio corpo" è l'assioma che mi propone. E nell'enunciato un movimento leggero della sua mano
scosta la gonna verso l'inguine lasciando scoperta la coscia tornita.Ed io che dovrei fare?..dovrei abbassarmi i pantaloni per concordare adeguatamente ?..No, con la presenza di spirito che mi contraddistingue mi stampo in faccia un sorriso gabibbo e, vivace come un bradipo, pronuncio .."Già"..Tre lettere che significano "grandissima stronza , lo sai che sei irresistibile e ti diverti a mettermi in imbarazzo davanti a tuo marito che se la gode come un facocero". E insiste ..mi calamita lo sguardo fissandomi intensamente, la coscia sempre in mostra, invitante.
Mi avvicino e mi sporgo sul bordo di quegli occhi verdi e profondi come il mare, vorrei tuffarmici di getto....Ma , forse, non sta giocando con me, il sorriso si attenua, in quello sguardo leggo un desiderio stupito, un'attrazione involontaria e inevitabile. I suoi occhi ora oscillano ritmicamente sul mio volto a catturarne i contorni,a carpirne il senso..E' un istante..Ritrova un contegno e puntandomi il dito addosso esclama a voce alta .. " Fabien Barthez!!!". Ouii!!..le fa eco il marito... (???).
Somiglio molto al portiere francese..dice lei...Boh!..non me ne ero mai accorto...Avrei preferito un Bruce Willis , un Vin Diesel.Rasati bellocci insomma!
Barthez..mah!..quasi quasi mi offendo!!
"Mi piace molto",sussurra con sorriso malizioso. Ah, ma allora il discorso cambia!..perchè non anche a Carlo delle Piane!.. purchè le piaccia!!!
Ma io..sono un genio! A "squola" ho imparato che due più due fa quattro, con gli anni ho imparato che ogniqualvolta una donna ti dice che somigli a qualcuno che non sia sua suocera..nel 90% dei casi ha una collezione di farfalle da mostrarti!!
Attendo invano l'invito a vederla..la collezione intendo.. mentre pagano gli oggetti scelti. Poi, con la massima cortesia , mi salutano con una stretta di mano a suggellare una nuova
amicizia.. e se ne vanno.Peccato, mi stavo godendo la loro compagnia!
Li seguo con lo sguardo mentre attraversano lentamente la piazza, le fisarmoniche suonano nella mia testa, mi sento Jean Gabin mentre guarda quel treno che se ne va...
Mi manca soltanto la sigaretta penzolante sull'angolo della bocca , quelle senza filtro, che ti rimangono incollate al labbro da sole, e quando fai per toglierla si portano via mezzo metro di epitelio labiale...Azzz che male !!.. Si fermano nel mezzo, parlano per pochi secondi fra loro e poi lei si volta e torna indietro.
Avrà dimenticato la borsa, o gli occhiali?.. magari ho sbagliato a farle il resto!...Attendo con ansia che varchi la porta e reclami giustizia.....
...........continua.............
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16 years ago
admin, 75
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L\'appuntamento con annamaria
la giornata si prospettava come al solito,quando ecco il trillo del telefono..una voce calda mi accoglie,,,mi dà appuntamento,,,
mentre percorro i km che ci separano immagino come sarà lei....arrivo al luogo concordato per l'incontro,la chiamo sul cellulare,,,,eccola è quì...giacca in pelle bianca,jeans aderente,capelli lunghi ,occhi da cerbiatta e un sorriso luminoso...
le offro un caffè pilotandola al tavolino,il suo profumo mi inebria,,si parla del più e del meno...vedo che lei ogni tanto mi lancia uno sguardo...le piaccio?
si...ad ogni suo sguardo la libidine mi prende,,,ho il cazzo che mi pulsa..lei mi tocca la mano e mi dice:andiamo?
il tempo sembra non passare mai,ma finalmente siamo in hotel...
appena entrati nella stanza,l'abbraccio stringendola forte,cerco la sua bocca è morbida e calda al contatto,le lingue s'incontrano.....
le sue mani s'intrufolano sotto la t shirt,.mi lisciano la schiena....febbrilmente la spoglio,la sua pelle è vellutata come pesca,accarezzo le sue curve e la sento illanguidire....le tocco la fica è un bagno di umori...il mio dito entra ,le sfugge un mugolio,,,continuo,,,mentre la faccio distendere sul letto..
con la lingua le lambisco il corpo alla ricerca del suo punto più caldo..mmmmm,delizia...ha un buon sapore,la lecco,,la penetro con la lingua...lei alza il bacino e mi offre tutta se stessa,le sue mani nei miei capelli e mi attira a sè,stringe la mia testa tra le gambe mentre geme per il godimento,,poi è lei a leccare me,assapora ogni cm del mio corpo,,,mi fa schizzare il piacere al cervello,,,la voglio,,,desidero possederla...lei si abbandona completamente nelle mie mani,,,,..è passionale,,s'impala sul mio cazzo e regola il ritmo secondo il suo desiderio...la sento godere..........sublime,stupendo,meraviglioso,non ci sono aggettivi per definire in modo perfetto cosa è stato quell'amplesso,quel desiderio di prenderci e possederci ancora e ancora..
una telefonata e il corso della giornata è cambiato...
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16 years ago
admin, 75
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Al semaforo
Di solito quando non ho impegni durante il giorno, prendo l'auto e mi metto a girare, fino a quando non mi stanco e non si fa tardi. Una sera di marzo prima di Pasqua, me ne andai a caserta, nei pressi dell'iperion, al semaforo c'era una donna che aspettava l'autobus, il tempo era un po' pazzerello, quindi pioveva a dirotto, infatti la signora era sola ed io pure al semaforo, decisi di invitarla a salire per aspettare l'autobus, naturalmente non sapevo che stesse aspettando l'autobus fu lei a dirmelo, in ogni modo, era tutta bagnata ed anke io visto ke un po' prima ero sceso e lei mi disse se volevamo andarci ad asciugare, visto ke gli dissi che l'avrei accompagnata io a casa, quindi mi diriggo verso casa sua. Una volta arrivati, saliamo e lei intanto mi dà la possibilità di asciugarmi, lei va in bagno ma scausalmente lascia la porta aperta, aveva freddo e pensava di più ad asciugarsi, quando andai per dirgli che a me era tutto a posto, entrai senza chiedergli il permesso ed infatti era solo con l'intimo, aveva un perizoma nero e senza reggiseno, comunque una 5a abbontante, bè, iniziai ad accarezzarla lei si stava ed infatti continuammo, tra carezze, baci, leccate, andammo pian piano verso il letto, e da lì iniziò una nuova serata ed avventura, anke se questa donna non la vedo più, ma in ogni modo, non dimentico quella serata. Comunque restai per l'intera notte con lei sperando di riuscire a restarci per tutta la vita, bè io mi sono divertito, visto che oltre alle orge di vario tipo, ci fù anke una notte di sesso sfrenato, era un po' in sovrappeso, ma a me le donne così mi piacciono. Come vorrei incontrala di nuovo o incontrarne altre tante donne in sovrappeso che hanno voglia di divertirsi. Un bacio caldo caldo a tutte le donne che visitano questo racconto commentandolo. Ciao...........vi aspetto!!!
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16 years ago
admin, 75
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In vacanza
Tutto e iniziato lo scorso anno in vacanz,.eravamo in sardegna.per le prime 3 sere andavamo a mangiare a l solito ristorante.notammo un signore brizzolato ben vestito che ci guardava compiaciuto.non gli demmo molto importanza.la terza sera arrivò al tavolo una bottiglia di champagne offerta dal tizio.mma strano lui si alzò si avvicinò e si presentò,ringraziandoci.capimmo poi il xchè,era vedovo da poco e che dea gli somigliava tantissimo,ricordandogli la sua amata moglie.bevemmo insieme parlando di tante cose era un tipo interessante e preparato.passammo propio una bella serata.la mattina dopo arrivarono 500 rose,incredibile.le mandava l amico della sera prima ringraziandoci e ci invitava per un aperitivo alla sua villa.gentile pensammo e non vedendoci niete di male accettammo.verso le 12 e 30 arrivammo.altro che villa era una reggia sembrava una favola.una piscina tutta di marmo tutto ciò che ci circondava era fatto di stile e buongusto.ci acccolse in accapatoio.e ci invitò a fare un tuffo in piscina e poi a pranzo.come resistere?accettammo ma non avevamo i costumi.scoprimmo che era un imprenditore di successo e tra le altre cose propietario di un noto marchio di intimo femminile.e che per il prossimo anno metteva in commercio una linea di costumi da mare molto ma molto particolari.chiese a dea di indossarli per lui e che tutti quelli che gli sarebbero piaciuti li avrebbe potuti tenere.dea impazzì dalla contentezza.iniziò la sfilata ogni costume che indossava era sempre più sexi abronzata com era un vero spettacolo.dea non si regolò ne tenne più di 20.passammo la giornata spensierati ma notammo che ogni volta che guardava dea si perdeva nei suoi occhi verdi.abbiamo sempre avuto fantasie di farlo in 3 con un altro uomo ma erano solo fantasie.in quel caso però ci si presentava l occasione.iniziò un gioco malizioso ed intrigante.ma quel giorno finì lì.il giorno dopo ci invitò a fare un giro in barca accettammo e andamo in albergo.la sera io e dea facemmo sesso in modo sfrenato pensando al ns.amico di come guardava dea e di come si eccitava era uno spasso.ci mettemmo daccordo di giocare e di non mettere limiti al gioco senza rimpianti.la mattina al risveglio altre 500 rose.dea diede il massimo di se indossò un costume da svenimento prima di uscire me lo fece venire durissimo sapendo quello che ci aspettava.arrivammo al porto ma non aveva una barca era grande un sogno praticamente.prendemmo il mare e dea durante la mattina non perse un occasione per stuzzicarlo.in tutti modi al punto di metterlo in imbarazzo.io facevo finta di niente.alla fine dea ando a prendere il sole e noi rimanemmo a bere insieme gustandoci lo spettacolo di dea stesa al sole che si lasciava ammirare.lui mi disse mi dai il permesso di corteggiare la tua dea mi fa impazzire.saresti mio complice in tutto?gli dissi xchè no se sta bene a dea provaci e vediamo.subito si alzòe andò da dea gli sussurrò all'orecchio e iniziò a spalmargli la crema.si soffermo molto sul culo di dea stuzzicando entrambi i buchetti per mezzora che spettacolo li c era uno che palpava la mia dea in modo poderoso e io che guardavo e godevo.che spettacolo.si alzarono e vennero da me.e lui disse a dea io e ted abbiamo messo una scommessa.oggi e la tua giornata detta favola adesso attracchiamo e andiamo a fare shopping se spenderai meno di 30mila ted mi farà un assegno altrimenti se spendi di più pago io.io annui dea era presa in modo pazzesco.durante lo shopping dea comprò l impossibile spese più di 40mila capi firmati da 2500 un orologio da 5mila insomma una cosa da manicomio.la sera ci fermamo in un noto ristorante dove lui era venerato.arrivammo chiese 2 camere per rinfrescarci per poi cenare.scendemmo a cena dea era iper sexi con un vestito nero trasparente che lasciava ben poco all immaginazione.a tavola lui si complimentò con dea chiedendogli di andare a fumare una sigaretta in giardino dea andò ma mi chiese di seguirli.in giardino iniziarono a baciarsi ardentemente.gli alzò il vestito mostrandomi il culo di dea che spettacolo dea era li in preda al ns amico che la slinguazzava da per tutto.mettendogli le mani in ogni suo buco.rientrammo dopo mezzora di passione.lui disse che il dolce lo prendavamo in camera insieme allo champagne.salimmo in camera dove c era una poltrona enorme con due manici grandi un tavolo di vetro fatto a specchio.non appena salimmo riiniziarono a baciarsi appassionatamente io mi misi in poltrona a gustarmi il tutto.dea si spogliò restò in periz e autoregg.con stivale nero da sturbo.la stese sul tavolo a pancia sotto e si mangio praticamente il culo di dea.poi la leccò tutta dalla testa ai piedi.alla fine la portò verso di me la adagiò sui manici della poltrona e la inculò con forza dandomi il suo viso in faccia.la cavalcò con gran mestiere ben ben per poi cadere entrambi esausti sul pavimento.io gia ero venuto 3 volte allo spettacolo.dea era a pancia sotto ero eccitatissimo gli saltai addosso chiavandola da dietro con forza e come mai fatto.lui allo spettacolo si fece una sega.insomma una serata indimenticabile.tornammo nella notte in albergo.la mattina dopo ci arrivarono 500 rose e un biglietto grazie di tutto,parto per londra non vi dimenticherò.da quella sera si e accesa in noi una nuova voglia pazzesca ogni volta che facciamo sesso c e una passione indescrivibile.il nostro amico non l abbiamo più e n è sentito.ma ci ha lasciato la passione........però quest anno io e la dea ritorniamo in vacanza al solito posto...............................................
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16 years ago
coppialeidea,
40/40
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Giulia
Non ricordo bene se Giulia la contattai io per prima o se fu lei a rispondere al mio annuncio....sta di fatto che la sintonia ,il feeling , la verve che traspariva dalle mail ci accomuno' subito tanto da combinare un'incontro.......
I dettagli fisici trascurai di chiederglieli in quanto mi aveva gia' stregato con il suo fascino raccontandomi di lei , delle sue voglie , le sue esperiemze....perfino la voce non conoscevo ..la intuivo...la sentivo muta dentro di me.
Il tempo passava inesorabilmente scandito dal batticuore tipico dell'eccitazione per un grande evento , in bocca il sapore amarognolo del tradimento , mi estraniavo dai contesti recitando il copione di un'altro attore ...l'avevo cercato solo nella mente e adesso avevo l'occasione di vivere un'incontro nuovo.....la possibilita' sentire un concerto di sensazioni in versione live.
Raggiunsi il luogo dell'appuntamento con largo anticipo per prendere confidenza con l'ambiente ed eventualmente accorgermi di lei se avrebbe fatto lo stesso....con aria circospetta vivisezionavo con gli sguardi la clientela del bar compresi i maschietti , temendo che " la donna del mistero " in realta' fosse un omone barbuto pederasta....
Stavo sorseggiando il mio campari quando....." ciao! " a momenti mi va di traverso " ...ciao! " : nel mezzo un'abisso di sensazioni....
Occhi grandi scuri espressivi , sguardo vispo , gran sorriso , capelli cortini castani , alta come me ma con i tacchi , molto femminile , gonna , prende punti , calze speriamo autoreggenti , impazzirei solo all'idea....
Ci presentiamo ufficialmente , i soliti convenevoli di rito , scherziamo sulle mail che ci siamo spedidi....conversazione leggera e atmosfera rilassante...... Giulia mi piace....e' libera..
Beviamo e ribeviamo fino a quando ci accorgiamo che il tempo a disposizione per entrambe e' scaduto e che e' finita l'ora d'aria ...presto torneremo negli usi e costumi piu' consoni ..
La invito per un'altro bicchiere , mi dice no , " ...mi accompagneresti alla macchina... e' tardi. "
Percorriamo il viale alberato illuminato dai classici lampioni giallognoli parlando di stupinaggini e sapendo cosa potrebbe accadere sfuggiamo ciascuno sui propri stati di coscenza per spingerci a vicenda un passo piu' avanti.... sempre di piu'...
Arrivati alla macchina mi chiedevo se l'avrei piu' rivista o se lei avrebbe voluto incontrarmi ancora , ma le mani e poi le bocche sempre piu' vicine parlano per noi in un eterno bacio .... ci diciamo tutto e niente...
il posto isolato ....le mie mani sutto la sua gonna ....sento il suo culo sodo dentro il palmo delle mie mani .... la giro .....lei si appoggia alla macchina , mi sbottono i pantaloni , sollevo la gonna .....la penetro piano , dolcemente per farmi sentire.....la sento , ci muioviamo all'unisono nella danza piu' antica del mondo .....bellissima.
Viene da me come io vengo con lei ...straordinaria intesa , Giulia si volta verso di me guardandomi stupita di tanto ardore , la guardo .....
I minuti successivi passano tra l'imbarazzo e l'affanno....tra poco torneremo agli usi e costumi che piu' ci appartengono , l'ora d'aria e' finita ....le domande che vogliamo porci a vicenda non hanno risposte e se le hanno gia' le conosciamo....
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16 years ago
admin, 75
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Come è bello fare l\'amore con una donna, sopratut
Un bambino appena nato viene nutrito al seno dalla madre, si istaura quindi un rapporto dove ci sono tre soggetti in campo. Il bambino/a, la madre, il seno.Non vi è dubbio alcuno che il bambino anche se solo in tenerissima età, ha tutte le caratteristiche fisiche e fisiologiche dell’adulto, compresa la sessualità. Si genera un rapporto profondo fra il bambino stesso e la madre che offre il suo seno morbido e caldo, dispensatore di cibo. Questo rapporto così intenso, anche se attutito dalle migliaia di esperienze che si sovrapporranno nel corso della vita, rimarrà sempre presente nella psiche dell’adulto. Questo fatto giustifica il morboso piacere che l’adulto prova nel vedere un seno nudo, florido, prosperoso e spiega come tante donne vogliano ingrandirlo laddove lo avessero a loro modo di vedere troppo piccolo. Competizione femminile per accaparrarsi il maschio “migliore”.Ma l’abitudine, la consuetudine, ad avere a che fare col seno della madre riguarda anche noi femminucce. La cultura e le religioni hanno da sempre bollato i rapporti omosessuali ed è comprensibile considerando che nell’antichità era cosi difficile avere una discendenza a causa dell’altissima mortalità infantile. Ma ai giorni d’oggi, questo problema non sussiste più, la mortalità è vicina allo zero e avere un figlio dipende solo dall’effettivo desiderio di dare vita ad una nuova creatura. Il limite culturale della eterosessualità appare antiquato, se si considera l’eventuale rapporto con un membro dello stesso sesso, come un puro esercizio di piacere.Quante volte mi ero trovata ad osservare una bella ragazza e a desiderare di toccarla, vedere il suo corpo pieno, le sue forme cosi femminili, il suo viso ben disegnato. Avevo sempre bollato questo impulso come nato dalla normale solidarietà femminile, fatta di segreti che non fossero altro che quello speciale rapporto di amicizia che noi donne spesso abbiamo verso i membri del nostro stesso sesso. Però sentivo che c’era di più, il desiderio di toccare non poteva solo essere “solidarietà femminile” , quando qualche volta mi era capitato di entrare in “sala di coppie” di un club privè, e non riuscire a rimanere insensibile nel vedere i corpi nudi delle ragazze mentre facevano sesso con i loro maschietti di turno. La loro pelle liscia, ambrata, quella leggerissima peluria bionda che brillava nella fioca luce delle abatjour, il loro viso preso dal piacere della penetrazione, la schiumetta bianca sulle loro grandi labbra, ciprina “montata” dai colpi forti e continui dei cazzi che le scopavano, i muscoli tesi, il lucido del sudore, i loro gemiti…. Come avrei voluto toccarle e attraverso quel tocco stabilire un rapporto carnale con il loro corpo, le loro fantasie, sentire che il loro piacere si sarebbe trasmesso anche al mio corpo….Quella sera Tonino, il lui di una coppia che avevamo conosciuto al Royal, ci propose di entrare in stanza con un’altra coppia che avevamo visto in giro poco prima. Lui avanti negli anni, lei stupenda biondina diciottenne o poco più. A me e Marco, il mio compagno, non piaceva chiuderci nelle stanze, ci sembrava che solo per il fatto di aver deciso che da quel momento sarebbe dovuto succedere qualcosa, tutto sarebbe stato meccanico, obbligatorio.Lasciammo che fossero le altre due coppie ad iniziare i giochi.Francesca, la biondina, si cominciò a spogliare sgusciando da un tubino rosso lamè che le disegnava il corpo ancora acerbo, gli altri la seguirono a ruota, la compagna di Tonino fu presto preda del compagno di Francesca che si gettò fra le sue gambe ingordo della sua vulva piena e carnosa. Con un volteggio, Grazia gli fu sopra in modo che anch’essa potesse godere del suo membro fra le sue labbra, Tonino nel frattempo lisciando la pelle del suo cazzo, lo fece diventare ben duro e guardandomi mi invitò a salire sul letto. Mi sentivo fuori posto in quel momento, ma avevo già fatto sesso altre volte con lui, perciò mi spogliai piano pensando che in fondo lo conoscevo e sapevo quanto fosse bravo e resistente, non sarebbe stato invadente se non me la fossi sentita. Mi sedetti un po’ impacciata sul bordo del grande lettone, mentre Marco osservava con i pantaloni abbassati l’evolversi delle situazioni. Anche Francesca osservava in ginocchio col busto eretto il fraseggio fra me e Tonino. Aveva compreso che io non ero ancora calda abbastanza per cominciare davvero.Fu brava e dolce insieme, capì il mio imbarazzo, mi guardò negli occhi teneramente ed avvicinò le sue labbra alle mie. Ero imbarazzata, la volevo ma nello stesso tempo c’era una vocina che dentro di me diceva di fuggire. Non volevo deludere le sue aspettative, mi dissi che se non coinvolta avrei sempre potuto rifugiarmi fra le braccia di Tonino che tanto non aspettava altro.Sentii le mani fine e fredde di Francesca accarezzarmi i fianchi, le spalle. Il suo tocco era delicato rarefatto, pareva di un uccellino impaurito che volesse rifugiarsi fra le ali della sua mamma. L’ abbracciai teneramente mentre le mie labbra le baciavano il viso. Era come se ci fossimo conosciute da sempre, anche lei mi abbracciò con dolcezza, la massa dei suoi capelli biondi carezzava la pelle delle mie braccia, alla luce fioca delle abatjour il suo sguardo incrociò il mio, i suoi occhi azzurri catturarono i miei, voleva di più, voleva tenerezza. Il mio abbraccio divenne intenso e fu dal suo ricambiato, fu come se improvvisamente tutto quanto intorno a noi non esistesse più, sentivo il suo corpo nudo toccare il mio, i suoi seni riempire perfettamente l’incavo delle mie mani, i suoi capezzoli ergersi al passaggio delle mie dita e cosi i miei al passaggio delle sue. Presi a baciare le sue labbra delicatamente, volevo che fosse tra noi un gioco al rialzo, ad ogni azione se ne sarebbe succeduta un’altra più intensa. Lei tirò fuori la sua lingua ed io dischiusi le mie labbra perché si infilasse impudica a cercare la mia lingua, cosi fu ed in un attimo il bacio diventò appassionato, le nostre teste si reclinavano da una parte all’altra perché le bocche potessero prendere sempre la posizione migliore al fine di frugare, cercare, penetrare, baciare.Le nostre mani cominciarono senza che le comandassimo a toccare il corpo dell’altra. Una esplorazione attenta, senza limiti. Eravamo in ginocchio una di fronte all’altra. Sentii come brividi corrermi dallo stomaco giù fino dentro la vagina, percepii il mio clitoride indurirsi e le pulsazioni del sangue gonfiarlo e tenderlo. Francesca intuii che volevo essere toccata li, e lo fece. Fu come una scarica elettrica, rimasi per un attimo senza fiato, assaporando questo nuovo piacere, i brividi si concentrarono allora sul clitoride, nella vagina, un calore rotondo mi pervadeva tutto il basso ventre, i pensieri si accavallavano in immagini erotiche senza pausa, volevo che mi penetrasse, che le sue dita mi scavassero dentro come un membro maschile, e così fece, prima un dito poi due si insinuarono nella mia fica bagnata, scivolosa, ed altre scariche elettriche attraversarono il mio cervello, mi abbandonai al suo corpo minuto, sentivo salire come un’onda l’orgasmo che di li a poco mi avrebbe sconquassata. In un attimo di lucidità, compresi che se ciò fosse successo, tutto non sarebbe stato come prima, quel prima che volevo prolungare all’infinito.Baciai Francesca con passione e con passione ricambiata da lei. Spinsi il suo corpo come un giunco, lei si piegò indietro sempre inginocchiata e ciò le apri le labbra della vulva in un gesto di offerta per la mia bocca avida, mi gettai con foga fra le sue cosce, volevo le sue carni tenere, i suoi umori salati, il suo odore selvaggio. La baciai, la succhiai, presi il suo clitoride fra le mie labbra e lo mandai avanti e indietro come avrei fatto con il cazzo di un maschio, cercai di penetrarla con la lingua. Sentivo i suoi ansimi sempre più forti, il suo ventre contrarsi sotto le mie mani. Volevo che non finisse mai di godere, ma nello stesso tempo volevo godere con lei.Velocemente mi girai sopra di lei e le offersi la mia vulva mentre di nuovo mi impossessavo della sua. I miei gesti erano oramai automatici, rispondevano ad un rituale che avevo imparato nei pochi minuti precedenti, così potevo concentrarmi sul piacere che Francesca mi stava dando succhiando le mie labbra carnose, il mio clitoride teso. Era un incanto, i nostri corpi erano diventati una sola cosa, vibravano all’unisono.L’orgasmo ci prese nello stesso istante, e fu lacerante, potente, universale. Non ci vergognammo delle nostre grida lasciammo che uscissero piene, animali. Un ruggito.Ansimammo per un po’ ancora aggrovigliate. Nelle nostre vagine le onde del piacere si infrangevano sulla battigia dei nostri sensi senza quasi placarsi.Mancava ancora qualcosa, pensai.E fui subito accontentata, Tonino che non si era perso neppure un attimo delle nostre manovre, aveva indossato il preservativo sulla sua asta tesa e dura come marmo.Mi prese per i fianchi sollevandomi un pochino, quel tanto che gli consentì di portarsi all’altezza della mia fica e senza aspettare il mio consenso me lo sbattè dentro con un colpo secco cominciando subito a pomparmi il suo arnese nella vagina. Era quello che mi mancava, volevo sentirmi riempire e svuotare, su fino all’utero. Volevo il maschio, la sua forza da contrapporre alla delicatezza di Francesca. In un attimo anche lei fu presa da quello che stava succedendo proprio sopra il suo viso e ne rimase estasiata, io le ficcai tre dita nella vagina come per trasmetterle le sensazioni che provavo. I testicoli di Tonino le sfioravano il viso ed ogni tanto lei riusciva ad afferrarli con le labbra, con le mani gli aveva cinto le natiche per dirigere il ritmo della penetrazione dentro di me. Durò interminabili minuti di passione e ad ogni colpo sentivo ricrescere dentro di me l’orgasmo fino a che sospinto da un’onda particolarmente forte venni una seconda volta crollando spossata sul corpicino di Francesca madido di sudori. Tonino si tolse il preservativo e mentre io freneticamente penetravo con le dita gli ultimi sussulti del poderoso orgasmo di Francesca, lui le venne sul viso, sulla bocca che lei aprì con ingordigia per non perdersi neppure una goccia di quel nettare prelibato.Ci abbandonammo esausti sul letto mentre Marco, spettatore discreto spruzzava il suo seme su di noi nel suo meritato orgasmo.Da quel giorno ho rivisto Francesca una sola volta, chi sa quali altre avventure hanno costellato la sua giovane vita, sono però convinta che quell’esperienza ha popolato e popola ancora i suoi sogni erotici, cosi come i miei.
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16 years ago
duedinoi,
54/54
Last visit: 14 years ago
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Come ho vinto la payra di rimorchiare......
Forse per voi maschietti e perché no anche femminucce, il fatto che una ragazza decida di fare le sue esperienze sessuali corrisponde a dare l’etichetta di puttana ad una donna. Siamo pieni di un retaggio culturale che concede al maschio in quanto tale il diritto di “assaggiare” qui e la i frutti del piacere senza che ciò in assenza dei limiti posti dalla religione, per chi ci crede, sia generalmente considerato disdicevole, anzi. Purtroppo questa etichetta condiziona in modo pesantissimo i nostri comportamenti sociali e sessuali.
So benissimo che da un incontro sessuale con un maschietto che mi “tirasse”, il più delle volte riceverei piacere sotto forma di gustosi ed appaganti orgasmi, se il compagno di turno fosse anche dotato di cervello, sicuramente non proverei ne fastidio ne sensi di colpa ma anzi per un po’ il ricordo di quell’incontro alimenterebbe le mie fantasie erotiche, lanciandomi spensieratamente alla ricerca di una nuova avventura.
Bene, ti voglio raccontare cosa mi è successo una sera di dicembre…………
Come spesso accade, con il mio compagno che qui chiameremo “Marco” decidiamo di andare al privè. Li si balla, si cena. Ci sono gustosi frutti da assaporare quando dopo tante sigarette la bocca ti si secca, i bagni sono puliti ed è un piacere lavarsi la patatina accaldata dopo una serie di frenetici balli al ritmo di nuove musiche orientaleggianti, ci sono tante belle coppie ma soprattutto molti bei singoli puliti, educati e perché no anche molto carini….. Sai a me piacciono i maschi sui quarant’anni, di solito sanno come dare piacere ad una donna, e soprattutto non hanno fretta, la sanno guardare, sanno aspettare, non sono invadenti e si propongono con garbo, capiscono come prenderti e a me che sono molto delicata di pelle, non si mettono a stringere i capezzoli come fossi una mucca…….
Di solito, siccome sono comunque un po’ timida, aspetto che altre coppie o altre donne comincino a fare qualcosa, mi metto li da una parte ed aspetto che qualche singolo si prenda cura di me così da lasciarmi andare a lui e alle sue manovre spesso aiutata in questo dal mio compagno che ama vedermi con altri maschi mentre mi spoglio per loro e mi faccio toccare. A lui si fa subito duro e senza disturbare le mie “performances” si masturba con infinito piacere…..per poi prendermi senza preservativo alla fine quando tutti si siano “serviti”, e sapessi come mi piace riceverlo nella mia vagina duro e pulsante percependo il calore della sua carne viva e del suo sperma che mi regala copioso alla fine del suo orgasmo.
Bene, dicevo, quella sera del 14 dicembre (tu dove stavi?) non c’era molto movimento, tutti apparivano un po’ annoiati, sembrava non ci fosse energia nell’aria, qualcuno nelle stanze del labirinto faceva qualcosa, ma più per il dovere di farlo che per un naturale anelito si sesso. Io e Marco girammo qui e la in cerca di situazioni, un pò al cinema, un pò nelle dark room, ma era come detto, tutto fermo……ci sedemmo sulle poltroncine della discoteca a guardare l’unica coppia che ballava. Sulle altre poltrone sedevano dei singoli anch’essi un po’ annoiati , due in particolare piuttosto interessanti. Marco si diresse verso la consolle del Dj per chiedergli se non potesse mettere su un pò di musica araba che sapeva mi piacesse molto.
Fu subito accontentato e finalmente mi sentii pervadere dalle note calde e sensuali di Turkan fortemente ritmate e che pian piano mi entravano nel corpo, nello stomaco. Marco, sedutosi di nuovo, mi osservava con gioia mentre via,via mi lasciavo prendere dalla musica, incurante di ciò che accadeva intorno a me. Sapevo che il mio modo di ballare eccitava molto il mio compagno, e nello stesso modo anche gli altri o le altre che in quel momento mi stessero guardando…….
Cosi, presa dalla musica, cominciai a togliermi la camicetta nera e trasparente, la gettai verso Marco, mostrando il mio busto nudo ed il mio seno ben disegnato. Lo agitai avvicinandomi a lui e nella luce degli spot multicolori esso apparve pieno e lucido di sudori. Mi sentivo finalmente viva, carica, piena di energia, la musica aveva fatto il miracolo di svegliare i miei sensi assopiti. Sentivo su di me gli sguardi vogliosi dei maschietti e ciò mi indusse a slacciare la fibbia della grossa cintura bianca dei pantaloni, mi diressi verso Marco e a pochi centimetri dal suo viso cominciai ad abbassarli, scoprendo lentamente le mutandine che disegnavano le mie chiappe rotonde. Una lampada di Wood insieme alle stroboscopiche faceva risaltare il bianco che mi si infilava giù nelle natiche. Strofinai il mio notevole culo sul viso eccitato di Marco che prese a leccarlo con avidità dando baci e piccoli morsetti. I due ragazzi sulle poltrone pur interessati non avevano però il coraggio di alzarsi, ma a me adesso andava di fare altro che non ballare e basta………
Dovevo sbloccare la situazione.
Mi venne in mente che le ragazze che fanno gli show nei locali di strip, volteggiano verso il pubblico seduto e mezze nude si lasciano per pochi secondi toccare. Presi coraggio e sempre con i pantaloni un po’ abbassati, feci due piroette verso quello alla mia sinistra, mi girai ed anche a lui misi il mio culo sul suo viso, poi mi allontanai e feci lo stesso con il ragazzo alla mia destra. La prima reazione di entrambi non fu particolarmente pronta, ma al secondo passaggio, non se lo fecero ripetere due volte e cominciarono a palpeggiarmi le natiche ed io li lasciai fare senza fretta di spostarmi. Quindi ritornai da Marco, gli slacciai i pantaloni tirandogli fuori il cazzo ancora un po’ barzotto, mi inchinai e lo presi in bocca facendo schioccare i risucchi con i quali liberavo la sua cappella ad ogni succhiata. A quel punto i due ragazzi, sicuri che non si trattasse più solo di un gioco si alzarono in piedi e vennero dietro di me. Sentii le loro mani frugarmi dappertutto, quattro mani esperte, che sapevano come sollecitarmi, soprattutto uno dei due, che poi seppi si chiamasse Lorenzo, mi passo da dietro il dito medio sul clitoride così bene che la mia fighetta si bagnò immediatamente. Era quello che volevo, essere masturbata per benino mentre assaporavo il piacere delle altre mani sul mio corpo. Volevo di più, ero eccitata anche dal cazzo di Marco che brillava lucido di umori fra le sue dita, mi abbassai del tutto pantaloni e mutandine, mi girai offrendo il pelo disegnato della mia fica agli sguardi dei due ragazzi, uno dei due aveva sguainato l’asta, all’altro lo feci io. Presi i loro cazzi già quasi duri fra le mani e li sentii diventare di pietra. Lorenzo lo aveva più lungo, quindi decisi di strofinarmelo sul clitoride, mentre lo spingevo verso il mio corpo fremente, con la mano libera mi occupavo del cazzo dell’altro ragazzo. Mi piaceva sentirli reagire così bene mentre mi baciavano sul collo, sulla bocca, sulle orecchie…..
Il dito di Lorenzo mi stava conducendo all’orgasmo, ma io volevo sentirmi penetrata. Sussurrai all’orecchio chiedendo se avessero con se i preservativi, in un attimo entrambi erano pronti e protetti. Mi chinai verso Marco rimanendo con le gambe ben tese in modo che il mio culo svettasse in alto. Lorenzo fu il primo, mi prese per i fianchi e senza bisogno di aiuti me lo spinse dentro con sicurezza. “Ahhh” mormorai sommessamente, non per il dolore, ma per la straordinaria sensazione del suo membro che scivolava centimetro dopo centimetro dentro di me riempiendomi tutta. Lo sentivo erigersi ancora di più se possibile, pulsandomi fino in fondo all’utero. Data la posizione da sotto in su quando arrivava su in cima premeva sulla parete dei miei intestini, provocandomi un piacere riflesso anche su per il culo, lo volevo di più, quindi mi chinai verso il cazzo di Marco che presi a succhiare con forza. Mi sentivo avvolta dal sesso che non era più solo un fatto esterno a me, ma mi avvolgeva, mi circondava, mi entrava dentro. Ero estasiata, sentivo onde sempre più forti di piacere, non volevo venire subito, ma non resistetti, liberando un primo orgasmo poderoso fra sospiri sempre più incessanti e grida a stento trattenute. Lorenzo anch’esso preso dalla sensualità di quello che stava vivendo, mi sbattè con forza urlando tutto il suo piacere mentre riempiva di litri di sperma il suo preservativo. Ci fu un momento di quiete, giusto il tempo di riprendere fiato, che l’altro ragazzo volle anch’esso la sua parte. D’altronde io sentivo ancora forti le contrazioni del mio utero ed il piacere ricrescermi dentro con veemenza. Lo accettai subito, dirigendone la cappella verso il mio buco caldo e scivoloso di umori. Non aspettò con calma, ma si impossessò di me con foga, anzi con rabbia. Mi prese per i fianchi e come aveva fatto Lorenzo un attimo prima cominciò a sbattermi ad un ritmo indiavolato. Era quello che volevo! Mi sentivo crescere dentro l’animale troppo a lungo sopito, la bestia che è dentro ognuno di noi. Volevo che mi prendesse con foga lo volevo duro, forte, maschio!
Lui era più bassino di Lorenzo e quindi il suo cazzo mi strofinava anche la zona del clitoride……Ci misi pochi minuti a venire d nuovo e fu bellissimo e diverso, fu un piacere liberatorio. Ero io che avevo preso e non dato, i miei partners erano stati oggetto del mio piacere e non io del loro. Il secondo ragazzo non era ancora venuto, ed allora mi sentii in dovere di farlo concludere, mi inginocchiai di fronte a lui, gli tolsi il preservativo e cominciai a succhiare con forza il suo glande paonazzo………pochi colpi ben assestati e sentii le pulsazioni del suo orgasmo salirgli su per l’asta tesa, appena in tempo perche lo sperma fosse lanciato ad almeno un metro dietro di me, con la mano con la quale avevo aiutato il pompino, lo masturbai con forza stringendolo duro, perché fino a che anche l’ultima goccia di sborra e di piacere abbandonasse il suo corpo spossato.
Mi girai verso Marco appena in tempo per vedere l’epilogo delle sue manovre culminate anch’esse in uno schizzo copioso che gli colò giù per le dita nervose fino a riempirgli il pelo del pube. Ero felice e sazia, mi alzai in piedi girandomi verso la pista per rivestirmi. La sala si era riempita, altri singoli con i cazzi di fuori si erano masturbati allo spettacolo ed il loro sperma brillava a terra illuminato dalle luci della discoteca, c’erano almeno altre dieci persone intorno a noi ed una coppia preso coraggio cominciava a fare sesso li vicino sui divanetti………mi sentivo come una Regina….!
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16 years ago
duedinoi,
54/54
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Orgasmo maschile
Non avevo creduto che un uomo passivo con un rapporto anale potesse raggiungere l'orgasmo senza toccare il proprio pene. E' successo al sottoscritto. Avevo un rapporto stabile da un anno con un altro uomo. Gay, non sposati entrambi e lui viveva da solo. Era un rapporto fisico e mentale ad alto livello, c'era un'intesa eccezionale. Bastava poco per eccitarci e c'era molta complicità. A casa sua facevamo l'amore ovunque: sotto la doccia, a letto, sul divano, sul tavolo da pranzo. Era fenomenale nel sesso. Sapeva dove e come toccarmi. Conosceva tutti i posti di un corpo maschile, dove con le sue mani, con la sua bocca, mi faceva indurire il mio cazzo come non mai. Il mio cazzo raggiungieva misure mai raggiunte sino ad allora. Ogni volta, i nostri incontri duravano 2/3 ore di sesso ad alto livello per poi raggiungere un orgasmo favoloso. Iniziava sempre con le sue mani, mi toccavano, mi accarezzavano ovunque. La sua bocca, la sua lungua mi baciava e mi laccava, tutto il mio corpo. Era molto bravo a fare la pompa, a succhiare il mio cazzo, i miei coglioni. Mi faceva andare in paradiso e all'inferno. Era meraviglioso. Poi veniva la penetrazione. Spesso io rimanevo sdraiato e lui si sedeva sopra. Gli piaceva gestire la penetrazione. Lentamente, andava giù e sentiva il mio cazzo entrare nel buco di culo. Io provavo tantissime emozioni. Il mio cazzo entrava in un posto dove stava benissimo. Ricordo una sera, facendo sesso in questo modo, all'improvviso mi disse che stava per raggiungere l'orgasmo. Gli chiesi come poteva essere possibile visto che non si toccava. Non mi rispose. Aumentò la sua cavalcata sul mio cazzo e poi lo vidi sborrare sulla mia pancia. Di solito non mi piaceva sporcarmi di sborra altrui, ma in quel caso fu eccittante. Dopo il suo orgasmo, si alzò e si sdraiò sul letto e mi misi sopra di lui, mi toccai il mio cazzo, un paio di su e giù, raggiunsi l'orgasmo indirizzando la mia sborra sul suo viso, petto, pancia. Orgasmi, sempre, da togliere il respiro, da perdere i sensi. Rimanevamo sempre senza fiato. Non l'ho mai dimenticato e rimarrà sempre nel mio cuore.
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1
16 years ago
ARIETE1957,
36
Last visit: 16 years ago
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Un insolito pomeriggio
quel pomeriggio non avevo voglia di uscire,faceva troppo caldo ed ero stanco dalla sera prima.verso le due mi arrivo un messaggio di marco,un amico che mi chiedeva i programmi per la giornata..gli risposi che non mi andava di fare niente.mi disse se volevo uscire a fare una passeggiata con lui e suo cugino,in visita a casa sua con la famiglia..mi pregò perche nn volevano stare a casa..gli dissi di no ma che se avessero voluto evadere dalle famiglie potevano passare da me visto che i miei non erano a casa..dieci minuti dopo suonò il campanello,erano stati dei fulmini ed io non mi ero ancora vestito..mi ero alzato tardi ed avevo girato per casa in mutandine dato che ero da solo..mi infilai al volo un paio di bermuda ed andai ad aprire..marco era il mio migliore amico e non mi facevo problemi ma infilai qualcosa visto che c'era il cugino..era un bel ragazzo,niente di speciale,moro,occhi scuri sul metro e settantacinque con un fisico asciutto..entrarono e io tirai fuori dal frigo qualche bibita fresca..marco si era attaccato al televisore davanti alle partite in salotto lasciando me e francesco in terrazza a chiacchierare..ogni tanto lo sorprendevo a guardare incuriosito il perizoma che usciva dai miei bermuda . dopo un oretta di chiacchiere volli vedere se era incuriosito o irritato dal fatto che indossavo un perizoma pur essendo un maschietto anche se completamente depilato..gli porsi un altro bicchiere di te freddo e nel frattempo lo sfiorai con la gamba nel suo interno coscia..dal suo sguardo capii che non era per niente imbarazzato e che mi avrebbe afferrato se glielo avessi concesso..buttai un occhio in salotto e vidi marco dormire davanti alla tv,allora mi avvicinai a francesco e gli presi la mano,mi ci accarezzai il viso e lui mi lascio fare finche non riprese il controllo e tiro a se la mia bocca che avida cercò subito la sua..le lingue si cercavano,si leccavano e le mani piano piano vinsero la timidezza andando a cercare i nostri corpi..mi alzai,lo tirai a me e lo portai in camera mia,mi coricai sul letto e lui per tutta risposta si tolse i pantaloni insieme ai boxer lasciandomi a guardare un membro duro che non aspettava altro di godere del mio corpo..lo avvicino alla mia bocca,lo presi tra i denti,lo sentivo battere tra le mie labbra mentre lui mi tolse i bermuda e scostando il piccolo filo tra le mie natiche cominciava a mordere il mio dolce culetto..lo inumidiva con la lingua e le sue dita entravano sempre di piu..dopo un po nessuno dei due ce la fece piu..mi allargo le gambe e sopra di me entro dentro con un colpo di reni..comincio a scoparmi per bene..godevo come la peggiore delle troie e lui si eccitava sempre di piu..usci,mi giro e mi penetro a pecora ,mi faceva quasi male ma sentirlo entrare ed uscire mi regalava gioie perverse ..alla fine mi venne sulla schiena ed io esausto lo abbracciai baciandolo con gioia ..alzammo gli occhi e marco era li,sulla porta ,aveva visto tutto,aveva visto suo cugino scopare il suo migliore amico come una troia..ma non gli importava..bravi,disse,vi siete divertiti,anche io,abbiamo vinto..scoppiammo a ridere..francesco ogni tanto mi chiama ancora per fare una rimpatriata di sesso..marco invece e a londra e sto scoprendo che mi manca molto....
11
1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Le origini del mito
Sono una Mistress.
Scriverlo fa un certo effetto,è un po’ come ammetterlo,dichiararlo apertamente,farlo sapere agli altri. Faticavo un po’ a pensarlo che lo fossi sul serio,credevo fosse solo un gioco…
Ora ho scoperto che è un gioco che dura tutta la vita e questa lunga partita voglio godermela,senza remore o falsi pudori:sono una Domina,e mi piace. Molto.
La prima volta che ho toccato una frusta ho sentito un brivido scorrermi lungo la schiena,sotto i vestiti che tutto ad un tratto sembravano troppo larghi…sì,decisamente mi stanno meglio i mie corpetti,stretti da togliere il fiato,da stringere bene i seni,da far venire sete alla mia bestia. La pelle nera del mio primo “gatto” mi ha fatto sentire una professionista da subito,con quel completino rosa e nero (se penso che l’avevo acquistato per il mio fidanzato!).
Nessuno può capirmi,a meno che non l’abbia provato:il potere,la forza,la supremazia…la Dominazione…io sono più forte,più bella,più importante…tu sei solo un lurido zerbino…
E poi quello sguardo,quello sguardo che mi viene solo quando ho sotto i piedi qualcuno: cristo mi sento davvero strafiga!
Ogni volta che scendo per andare ad un appuntamento mi bagno come una ragazzina alla prima pomiciata:i preparativi sono lenti ma servono,credetemi.
Tra i capelli un bel cerchietto nero,due gocce di profumo,gloss e l’immancabile borsone zebrato (qualcuno lo conosce,vero?):dentro è come la borsa di Mary Poppin’s,ci trovi davvero di tutto.
-frustino
-gatto
-candele dorate (perché quelle bianche mi sanno tanto di processione)
-mollette
-corde
-tronchesine (per sicurezza,dovessi sciogliere tutto all’improvviso)
-manette
-guanti in lattice
-corpetto e calze (sempre diversi sempre particolarissimi,passo le ore nei negozi di biancheria)
Tacchi alti,cappottino,guanti in pelle nera: io sono pronta,e tu?
Arrivo sempre in ritardo,mi piace farti aspettare,perché so che fremi. Sono bella e giovane,tu lo sai ma hai paura ad ammetterlo,sono come un sogno e tu ti senti tanto fortunato,non è così?
Salgo in auto e solo quando ho voglia mi porti in un sexy shop:una frusta in più fa sempre comodo e poi mi diverte vedere la faccia dei commessi,ancora così poco adusi al nostro mondo…che buffi.
In camera entri in bagno e ti spogli,sai che lo sto facendo anch’io,che mi sto preparando:tu pensi che io lo faccia per te,ma sbagli. E’ una cosa mia,soltanto mia.
Ti faccio avvicinare a 4zampe,sei il mio cane…parte la prima frustata e tu conti,conti e ringrazi e sai che le meriti…
Il resto è nella mia testa e sul tuo corpo,che tanto ora è mio:così tutto continua ad essere solo per me,tutto mio.
Sono una Mistress.
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1
16 years ago
DominaSelaggia,
22
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Giulia (parte 1)
Giulia parte 1
Già da tempo avevo parlato con Giulia (la mia ragazza) della voglia di mostrarla ai miei amici, comitiva mista, col solo intento di mostrarla, senza farle fare porcate.
L’unico problema erano i pregiudizi della gente. Se l’avesse fatto spontaneamente avrebbero detto che era una troia, io un povero cornuto, e spifferato l’accaduto ai quattro venti.
Dovevamo cercare una soluzione per far credere che si fosse trattato di una situazione accidentale, mettendo loro nella situazione di imbarazzo e non la mia povera, brava e pura Giulia.
Optammo per una soluzione sulla spiaggia.
Visto che solitamente andavamo su un arco di spiaggia deserto per fare tutto il casino che volevamo, giocare, tenere lo stereo a tutto volume, bere e fumare senza rotture di cazzo varie, decidemmo che poteva essere la soluzione giusta.
Quella mattina mise un bikini, un normalissimo bikini, con entrambi i pezzi con chiusura a laccetti .
La mattinata passò tranquilla e spensierata e ci divertimmo molto, giocando a ping-pong, in acqua, ascoltando musica, chiacchierando.
Spesso i nostri sguardi si incrociavano e nel suo sguardo capivo che voleva dirmi “quando devo farlo?”, le feci capire che ogni momento era quello buono, cosi’ si andò a stendere supina sul telo, accanto ad altre due amiche che stavano prendendo il sole, senza farsi accorgere da nessuno sfilò il laccetto del pezzo di sotto e il leggero venticello fece il resto. Si ritrovò in un batter d’occhio a gambe aperte a figa nuda.
Le ragazze accanto a lei non si accorsero di nulla, mentre noi ragazzi ci eravamo allontanati a prendere gelati e caffè al bar più vicino.
Al ritorno dirigendoci verso le ragazze, feci andare avanti gli altri, per godermi la scena.
I ragazzi alla vista di quella figa depilata al vento si guardarono tra di loro, si avvicinarono senza dir nulla, e diedero i caffè alle loro ragazze,sempre senza dir nulla e buttando spesso e volentieri lo sguardo proprio li.
Mi godetti lo spettacolo per qualche minuto che si fece ancora più divertente nel momento in cui Maria, una nostra amica che stava accanto a Giulia, si accorse del costume slacciato e avvertì prontamente Giulia, che ben distesa, faceva finta di dormire ed essere all’oscuro di tutto.
Giulia, avvertita dall’amica, osservò pacatamente , senza fretta né allarmismi lo slip che era scivolato via e restando sempre ben a gambe aperte, guardò gli altri, dicendo “com’è successo? M’avete fatto uno scherzo? L’avete slacciato voi?”
“No Giulia” risposero in coro, visibilmente imbarazzati, pur continuandola a guardare.
Prese il costume, s’alzò e se lo rimise.
Quando giunsi vicino a loro, Maria e Katia, ridevano a crepapelle, così facendo finta di essere ignaro di tutto, chiesi cosa fosse successo.
Mi spiegarono che a Giulia s’era slacciato il pezzo di sotto del costume. Giulia fece la parte dell’incazzata ed io minimizzai l’accaduto con una frase banale “se ne vedono tante in televisione”
Al che l’aria si fece più distesa e ci scherzammo un po’ su e proposi a Giulia: “Ormai t’hanno vista la figa, sono cose che capitano, se vuoi visto che ormai il danno è fatto, in spiaggia ci siamo solo noi, togli via tutto così almeno ti abbronzi un po anche il culo e le tette.”
Le due ragazze continuavano a ridere, Giulia nel frattempo tolse via tutto e si stese nuovamente sul telo. Le spalmai la crema abbronzante sulle tette, sulle cosce e sul culo aprendole le chiappe.
I ragazzi ovviamente rimasero li, accanto alle loro ragazze per osservare lo spettacolo.
Di tanto in tanto Giulia, quando si accorgeva di essere osservata, cambiava posizione, sempre per abbronzarsi meglio. Ora distesa a pancia sotto per abbronzarsi le chiappette e la schiena, ora supina, per abbronzarsi le tette, sempre, rigorosamente, a gambe aperte.
Proposi alle altre di spogliarsi almeno parzialmente, ma non vollero né loro ne i loro ragazzi.
Continuammo a giocare e scherzare a tuffarci in acqua, prendevamo le ragazze sulle spalle per farle fare tuffi, Giulia si lasciava prendere a turno da tutti sulle spalle per fare tuffi, così tutti ebbero la possibilità di toccarle il culo e sentire il contatto della sua figa.
Le ragazze mi dicevano: “ ma guarda cosa fa la tua ragazza! Non sei geloso?”
Ed io: “ Se ne vedono tante in televisione”
E scoppiavano a ridere.
Fortunatamente le altre due ragazze non si incazzarono per il suo comportamento e man mano che la giornata proseguiva, eccetto un paio di volte in cui su quell’arco di spiaggia transitarono alcune persone e Giulia prontamente si coprì per non farsi trovare nuda, la situazione si faceva sempre più divertente e lei si comportava in modo sempre più spontaneo e maliziosa.
Si scherzava sempre più maliziosamente, sia lei sia i ragazzi spesso dovevano limitarsi per la presenza delle altre due ragazze che pur stando al gioco non avrebbero tollerato atteggiamenti spinti. Marco mi confidò in disparte che Giulia aveva oltre a due tette bellissime anche un culo favoloso che lo faceva impazzire. Gli promisi che ci sarebbero state altre occasioni per ammirarlo.
Ci intrattenemmo fino a metà pomeriggio, poi ci rivestimmo e andammo via, fu una giornata bellissima, avevo raggiunto il mio obiettivo, i miei amici avevano visto la figa della mia ragazza, e posto le basi di altre belle porcate in futuro.
56
1
16 years ago
cantrell,
28
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Finalmente a tre (2 e ultima parte)
…….continuo della storia……per chi non avesse letto la prima puntata, finalmente con una coppia….
Nell’ascensore, lei mi bacia ancora e lui si unisce a noi da dietro baciandola sul collo.
Le dico: “sei stupenda…da scopare tutta…voglio farti impazzire….”
In camera….tolto il giubotto…..ho potuto vedere tutta la sua bellezza…sbottonata la camicia…..aperta la cerniera della gonna..è rimasta con le calze nere autoreggenti….intimo bianco di pizzo….una visone stupenda…..sono rimasto imbambolato…..così tanto che è stata lei a spogliarmi…….di tutto….cosi pure Dario era tutto nudo…una luce soffusa sul comodino…..poi.. siamo caduti sul letto… ho iniziato a baciarla sul collo…poi più giù….ha fatto saltare la chiusura del suo reggiseno, entusiasta delle coppe che sono balzate fuori…baciando i suoi grossi capezzoli già irti……poi sempre più giù… tuffandomi tra le sue gambe…aprendo la sua fica tutta bagnata…..ed…………lei, voleva un altro cazzo…provarlo…subito in bocca……..pompava…. …succhiava….mentre Dario si era posto dietro di lei leccandole la fica…
Poi ho ricominciato a baciarle il seno, a giocare con i miei capezzoli…poi…giù….a leccare tutto aprendomela…non resistevo più….volevo scoparla….e così…aperto un preservativo…ho appoggiato il mio cazzo alle sue labbra…mi guardava negli occhi e ho spinto..si…. tutto….fino alle palle…è entrato tutto… fino a farla sentire piena…poi…ho incominciato a muovermi…..così per molto tempo…..poi le ho chiesto di girasi..….entrando da dietro a pecora, mi diceva che le piace tanto essere presa così, continuando…mentre il marito le prendeva la bocca e la guardava entusiasta…abbiamo continuato così fino a farla scoppiare…è venuta con un grido liberatorio ed io senza uscire…tenendola per le tette…le ho chiesto se potevo riprendere…….ha detto di si…che volevo sentirmi godere…..ma io non volevo ancora…abbiamo cambiato tante posizioni.. alternandoci con il marito….poi…mentre lei possedeva Dario mi sono portato dietro di lei…toccando il culetto…ma lei detto di no…..non voglio……
“..sei vergine?...” mi ha risposto “quasi….ma preferirei di no”…..ma io, in modo deciso ho detto…voglio tutto di te…in questa sera…..
Lei era vicino a godere ancora…posseduta dal marito che l’ha tirata a se…baciandola, io intanto continuavo ad allargarle il culetto con le dita…baciandolo..tutto insalivandolo….poi…mi sono appoggiato…in un attimo al suo culetto…questa volta senza preservativo, con una spinta decisa sono entrato tutto dentro facendole emettere un grido forte……..
ho detto: “ rilassati…ti sono tutto dentro……ora mi muovo piano…..fino a farti esplodere ancora….”
Così, lentamente abbiamo ripreso... io con il suo lui…fino a che esplosa ancora…gridando che godeva…tanto…..che stava impazzendo e così….anche noi…siamo venuti, ho sentito Dario scoppiare nella fica…e fermarsi…così ho potuto spingere io, la sentivo rantolare e….sono scoppiato dentro….sentendomi liberare……
Siamo stati un po’ vicini tutti e tre sul letto a parlare….lei rideva…e ci toccava entrambi i cazzi…giocava…ma….si capiva che voleva riprendere….voleva ancora rifarlo con noi due….
ha ripreso.. con al bocca….su è giù….succhiando tutto…..bagnandolo tutto a turno…abbiamo goduto di lei….il suo corpo…fino a possederla ancora insieme…stavolta con dario nel suo culo…era il suo sogno il culo della moglie…ed oggi si era realizzato…..poi…alla fine le siamo venuti entrambi sul suo magnifico seno……
Ci siamo distesi ancora…questa volta in silenzio…. Poi lei ha detto a Dario:
“grazie amore….ma io amo solo te…….voglio dirti che mi basti……voglio essere la tua puttana…..quando vorrai….”
Mi sono alzato…..fatto la doccia…….vestito…..ho visto loro abbracciati nel letto erano stupendi……e sono andato via…..passando già al bar, ho ordinato una bottiglia di spumante da consegnare in camera……con i miei auguri…….
Per commenti e proposte….…[email protected]
10
1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Al cinema
ero in un cinema, anni fa. ero giovane, ma già molto attratto dalla trasgressione. ricordo ancora il titolo del film, jade. mi siedo accanto ad una coppia, lasciando un posto tra la lei e me. la ricordo ancora benissimo: bionda, vestita in tailleur, con calze velatissime e scarpe alte, non di foggia molto appariscente però. appena si spensero le luci, vidi lei che accavallava le gambe e si sfilava una scarpa. ondeggiava il bel piede, ruotandolo. ammiravo quel piede ben formato, la caviglia sottile, il polpaccio sviluppato ma non grande. una gamba nervosa che ad un certo momento puntò il piede sullo schienale della sedia di fronte a quella che ci separava. potei ammirare le unghie smaltate di un rosso fuoco, incastonate in dita che spingevano sulla sedia enfatizzando i fasci della bella gamba nervosa, da cavalla avvezza a stringere stalloni o a cavalcarli. ero eccitatissimo, mi girai per guardarla e lei, consapevole, rispose con lo sguardo, ammiccando per un secondo. subito dopo mi guardò anche il marito: raggelai. oddio, pensai, ora ci sarà da questionare. aspettai pochi minuti, che mi sembrarono ore, ovviamente del film non avevo seguito nulla. allungai la gamba verso lo spazio che ci separava e l'appoggiai alla base della sedia davanti a noi. subito, scese il piede di lei ad accarezzarmi la caviglia. le tempie mi pulsavano, i pantaloni scoppiavano. la guardavo, ma lei nulla; continuava ad accarezzarmi caviglia e polpaccio. ecco che la vedo sgomitare il marito; subito mi ritraggo, pensando che lei avesse richiamato l'attenzione per giocare il ruolo della molestata. invece il consorte si alza e se ne va. era pomeriggio nelle ultime file eravamo solo noi tre, ora in due, io venitcinquenne e questa cinquantenne così curata e femminile. il demone dell'indecisione si impadronì di me: da un lato il sesso mi spingeva a sedermi accanto a lei, del resto mi aveva fatto piedino; dall'altro la prudenza, che mi diceva -attento potrebbe essere una donna che cerca l'attenzione del marito-. mi guardò intensamente, non esitai: mi sedetti vicino a lei. ci baciammo subito. le leccai, succhiai e tirai quelle labbra carnose per poi lasciare sciogliere la lingua sulla sua. quasi subito mi disse -tesoro, hai una bocca così morbida- ed io - e tu sei così erotica, da perdere la testa-; -dici?- mi chiese - ma sei un ragazzo così giovane, bello- ed io - e tu una donna così femmina da rendere schiavo chiunque- le succhiai la lingua, le accarezzai il palato; il bacio da morbido e lento divenne appassionato; le spalancai la bocca e la risucchiai, mentre le mie mani di ragazzo erano avide delle sue cosce tornite e del suo seno maturo. lei accarezzava le mie spalle, per poi stringermi i pettorali. sentivo il suo odore dolciastro riempirmi le nari, stavo impazzendo. se ne accorse emi palò i pantaloni con fare abile e sicuro. poi mi sussurrò - siamo una coppia perbene, abitiamo a 100 mt da qui; verresti da noi? mio marito ci aspetta fuori, stai tranquillo è un voyeur non bisessuale; vieni dai, ti voglio-. andai con loro. appena salito a casa, ci abbracciammo. la presi in braccio e la poggiai sul divano. le sfilai le scarpe, le calze e subito le succhiai i piedi dito per dito, mentre lei cominciava a mugolare, il marito si sedette su una poltrona, dicendomi che ero bravo, e cominciò a masturbarsi. le baciai le caviglie, salendo per fermarmi a succhiarla dietro il ginocchio. risalii da lei, a godermi la sua bocca carnosa. le aprii la giacca la camicetta, mentre le divoravo il collo di baci leccati, succhiati, sfiorati. si aprì a me un seno pesante, con l'attaccatura bassa, con due areole medie e scure. reclinò il capo all'indietro mentre la inarcai per prendermi cura di quel ben di dio. le alzai la mammella e cominciai a leccarla e succhiarla sotto, all'attaccatura, salendo pian piano. ora la lingua era solo punta; seguivo il contorno dell'areola e la attraversavo da una parte all'altra schiacciando il capezzolo. poi succhiai quel chiodo così spesso, allargai la bocca e presi l'areola in bocca mentre con le labbra stringevo il tessuto al di sotto della pelle, quello che si chiama bottone, stando attento a non farle male, almeno non eccessivamente: amo giocare sulla linea tra dolore e piacere. le accarezzavo i seni mentre facevo ciò, li massaggiavo. per passare all'altro capezzolo con la bocca, scelsi di passare dall'ombelico, scendendo e risalendo formando un triangolo. mi accarezzava la testa, mentre guardava il marito che menava il suo cazzo. c'erano sguardi di approvazione e gratitudine tra loro. non ce la facevo più, volevo scoprire il suo fiore di carne. le sfilai le coulotte e mi si presentò uno spettacolo davvero forte: aveva un monte di venere ampio, ricoperto di un folto manto nero, setoso. la peluria si stendeva si quasi alle cosce, ma la vulva era libera da orpelli, ben depilata. era già aperta e colava. le spalancai le gambe, la presi da sotto le natiche, aprendole e resistendo al desiderio di berla subito, cominciai a leccarle lo sfintere anale. ne leccavo il contorno con l apunta della lingua, poi lo succhiavo cosicchè prese ad ansimare e a dire -sei stupendo-. mi arrivava il suo umore che colava, era così dolce. salii verso il perineo, sostituendo le carezze delle lingue con due dita che afferrarono lo sfintere per i bordi. succhiavo con forza il perineo, per poi salire all'interno coscia e prendere in bocca una delle grandi labbra. la cominciai a leccare con la lingua morbida, intera. divenne solo unta al momento che volli gustare la pelle tra grande e piccola labbra. poi persi il controllo e presi le piccole labbra in bocca. piccole per modo di dire, erano moltopsorgenti. cominciai a succhiarle, tirandole, mentre con un dito colpivo il clitoride nascosto sotto la guaina, non era ancora il suo momento. aprii la fica e la penetrai con la lingua ruotandola in quel favo mieloso. poi risalii nel mezzo della fica, passando sul meato urinario e arrivai al clito, ancora coperto, anche se turgidissimo. lo succhiai con dolce dovizia, e mentre una mano premeva sul monte di venere e lo scopriva, la lingua prima intera divenne punta leggera, impercettibile che ne sfiorava il glande. alternavo carezze in punta di lingua, a leccate di fica intere, a raccogliere il miele. la lingua roteava, cambiava consistenza, ritmo, fino al momento in cui decisi di vedere se schizzava come la mia ex. accelerai con la lingua puntuta, veloce, leggera mentre le dita a forbice tenevano la fica aperta, spalancata e la sfioravano nel mezzo. non tardò a schizzarmi in bocca urlando. non le diedi il tempo, di realizzare. appoggiai la mia cappella all'ingresso di quel meraviglioso antro, e cominciai a roteare col bacino scopandole solo l'ingresso, entrando e uscendo completamente con la cappella. la scopai così aumentando il ritmo, fino a farla schizzare di nuovo. mi aveva infradiciato le palle, le cosce: il marito sborrò, ma io ero appena all'inizio. la bacia dolcemente, raccogliendo l'affanno del suo orgasmo. la presi in braccio, passandole le braccia sotto le ginocchia e afferrandola per le natiche. le abbracciata a me, mi guardava con dolcezza e passione, mentre la sbattevo con forza. mi succhiava la lingua e come una furia cominciò a leccarmi la faccia, mentre le arrivavo sino al collo dell'utero. sborrò colando sul pavimento. si fece in portare in camera. e la presi da dietro alternando movimenti da ballerino a colpi da toro furioso. poi la volli sopra di me, girata per ammirare quelle gambe nervose accompagnare lo smorzacandele, mentre la sgrillettavo, ammirando nello specchio la sua splendida maturità. venne di nuovo, il mio cazzo pulsante era completamente bagnato, lucido. mi chiese un attimo di pausa. io ne approfittai per scendere di nuovo a leccarla, lentamente, dolcemente, molto più di prima. la lingua era leggerissima e sentìì il clitoride inturgidirsi di nuovo; la penetrai nel culo con un dito, che muovevo velocissimo, mentre la leccavo di lato. venne ancora. la aprii tutta. le gambe sopra le mie spalle e cominciai a scoparla alla missionaria, ammirando nello specchio dietro di noi la sua splendida fica che ingoiava il mio 21 e i suoi piedi smaltati che sbattevano al tempo delle penetrazioni. roteavo e poi affondavo, usando tutta la potenza delle mie natiche di sportivo e i miei 95 kg, ben attento a inarcare le spalle in modo da scoparle bene la parete anteriore. urlò di nuovo, mentre il marito riprese a segarsi. all'orecchio le sussurrai che donna desiderabile fosse e che volevo scoparla in culo. mi accarezzò, mi baciò, mi sorrise e all'orecchio mi disse - prenditelo-. piano piano affondavo in quel culo bagnato, ampio. aspettai lei e venimmo insieme. ancora ci vediamo ogni tanto. lei è una magnifica sessantenne ancora incantevole
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16 years ago
creatoredisogni, 52
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Marina
Marina me la presento Federica , una amica con la quale di tanto in tanto giocavo a fare l'amore e lei si divertiva a fare il giocattolo......
Marina era l'opposto di Federica : bionda occhi verdi magrissima e al primo sguardo la classica tipa che devi corteggiare prima di portartela a letto.......
In compagnia le prime uscite , la attenzioni da parte di tutti i maschietti single del gruppo , le battutine , i complimenti ......copione classico per la nuova ragazza della comitiva che prima o poi deve cedere a qualcuno.
Io , tattica differente.
Distaccato , cortese , all'occorrenza distratto ( per quanto fosse possibile farlo dato il suo decolte' invitante e burroso).
Dopo un po' di uscite di gruppo, discoteca , cinema , montagna ...passa il tempo e il frutto acerbo finora ambito da una mezzadozzina di omo -sapiens ....ritengo sia giunto al giusto livello di maturazione per l'approccio diretto con il sottoscritto , che , non essendosi ancora esposto piu' di tanto aveva tutte le carte in mano per giocarsi la partita....
Invitai Marina per un fine settimana da me in montagna .... soli io e lei , cosi' sfacciatamente.
Lei infastidita , stupita e contrariata all'idea non accetto'.
"...pazienza..." le dissi , " ...poteva essere una buona occasione per gettare le basi per una conoscenza piu' interessante....."
a queste parole la curiosita' femminile non resiste......
Dopo qualche giorno mi telefono' con un pretesto riagganciandosi al discorso del mio invito e .......
il sbato pomeriggio seguente passai a prenderla sotto casa sua .... destinazione:
il GRAN PARADISO.
Arrivammo alla baita con il sole che tramontava rosso e stanco tra le montagne ferme e innevate...atmosfera suggestiva e romantica , decisamente piu ' leggera di quella che si era creata in macchina durante il viaggio...quando lei mi parlo' talmente tanto del suo ex che.......
Passeggiatina in paese , semideserto , piccola spesa in un negozietto carissimo , ci incamminammo verso casa parlando finalmente di altro ....ma con sistematico riferimento all'argomento piu' caro per le donne....L'amore.
Preparai una cenetta a base di carne e verdure ,
accompagnata da un vino rosso forte deciso e dall'abboccatura docile ma di quelli che quando ti alzi dalla sedia.....
Marina , qualche anno piu' grande di me , vestita piu' da sera che da montagna , dopo avere bisticciato un po' con la stufa a legna finalmente riusci' a riscaldare l'ambiente e brindammo per questo.
Ci mettemmo a tavola e causa l'utilizzo prolungato del forno salto' la corrente ...il problema sarebbe stato risolvibile se il padrone di casa fosse stato in paese , ma , sapevo gia' che sarebbe rientrato a casa solo il giorno dopo dunque.....
a lume di candela.....
Cenammo tranquillamente discutendo di banalita' e tra un bicchiere e l'altro ridemmo piu' volte con spensieratezza....
Finita la cena , Marina si preoccupo' di sbarazzare , io presi la chitarra e improvvisai un concerto personale per la mia " amica " che non disdegno' di accompagnarmi in un duetto interessante sia dal punto di vista canoro che da quello dell'intesa di sguardi e ammiccamenti....
Caffe' , grappa , ancora grappa .... sigaretta...canzoni ..... canzoni stonate , ballate spiritose ....e ridere ancora.... una bella sintonia.
Parlammo un po' del piu' e del meno sul ballatoio per sfruttare la luce dell'illuminazione pubblica prima di organizzarci per la notte.....
Le presi le mani per scaldargliele e me le avvicinai al petto....
Si avvicino' rapida e precisa per baciarmi calda e avvolgente come una coperta felpata.... la danza della fiamma della candela che da li' a poco si sarebbe spenta trasferiva sul muro le ombre di un uomo e una donna uniti in un profondo intenso bacio ....
Ci trovammo non so come nudi a letto sotto un piumone morbido e profumato.....facevamo l'amore coma se fossimo amanti da sempre , come se fosse l'ultima perche' un'addio ben presto ci avrebbe sorpreso , ero dentro di lei come lei avvolgeva me con tutta se stessa.
Fu travolgente e bellissimo , poetico perche' imprevisto , straordinario perche' non scontato.
Lei durante l'amplesso continuava a cercare le mie labbra , io accarezzavo il suo corpo cercando il confine ultimo della sua pelle liscissima ....
Mi sussurava parole incomprensibili che intuivo ...e mi innamoravo.
Dal troppo caldo mi sollevai e gettai all'indietro il piumone scoprendoci completamente ma vedevo solo la sagoma del suo fisico asciutto e longilineo ....Marina si giro' mostrandomi la luna e il sole ...io non esitai a perdermici dentro in quell'infinito universo che solo le donne inventano ogni volta per stupirci con tanta naturalezza.
La penetravo con forza e ricercatezza , come se avessi l'obbligo di darle un piacere particolare....che lei non avesse mai ancora provato....
eravamo al culmine qiando Marina si giro' rapida verso di me sventolando la sua chioma bionda e mi guardo' con due occhi che non dimentichero' mai.....
In quel momento venimmo insieme e il suo sguardo mi gelo' dicendomi addio per sempre.......
Non ho mai amato nessuno cosi'.
messaggisubliminari
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 2 hours ago -
Io con mia sorella
Le mie avventure iniziarono quando avevo 8/9 anni. Io già allora mi toccavo ed iniziavo ad eccitarmi, poi con il passare degl’anni c’erano le seghe di gruppo con i compagni di scuola o di quartiere davanti magari ad una rivista porno, si faceva gara a chi veniva prima. A quei tempi la notte su certe tv private soprattutto il sabato trasmettevano qualche film porno ed iniziavo ad eccitarmi sempre di più diventando sempre più maligno quando guardavo una donna. Abitavamo su una casa con una camera da letto ed eravamo in cinque, i miei, mia sorella di tre anni più giovane ed un fratello di 10 anni più giovane di me. Io e mia sorella fin da bambini abbiamo dormito insieme in un divano letto in salotto che di giorno veniva chiuso, ( mio fratello invece dormiva ancora in culla nella camera con i miei) quindi i miei film li guardavo a letto con lei a fianco che dormiva. Fino a quando la vedevo solo come la mia sorellina, non avevo mai osato pensare a lei come una donna, non appena ha iniziato a formarsi un po’, la guardavo con un altro occhio. Avevamo io dodici anni e lei nove, una sera siamo rientrati tutti insiemi tardi da un matrimonio e siamo subito andati a letto come ci ordinavano i nostri genitori perché era tardissimo. Non mi sono fatto scappare l’occasione di accendere la tv e tenere sveglia mia sorella. Giro tutti i canali fino a fermarmi su quello che speravo fosse già iniziato infatti, un bel pompino in primo piano. Nessuno dei due parla per un po’, poi lei mi fa ma cos’è? Gli rispondo io; stanno facendo quello che fanno i grandi, ma anche i ragazzi giovani! lei mi fa: ma anche mamma e papà fanno quelle cose? Gli risposi di si! Forse era già troppo furba o per ingenuità, mi disse: anch’io da grande voglio farle.
Indossava una canottiera e un paio di mutandine ed io solo le mutandine, non cercai di nascondere la mia eccitazione e vidi che lei guardava verso di me. Poi dopo un po’ aver continuato a guardare quel film, mi chiese se anch’io da grande avrei fatto quello che stavano facendo in tv, allora gli risposi di sì e che anche adesso avrei voluto farle. Mi chiese se anch’io lo avevo cosi grande, gli dissi di no, ma le presi la mano e la infilai dentro le mie mutandine, lei rimase ferma in quella posizione e gli dissi che se voleva poteva fare quello che stavano facendo quei due in televisione. Allora lei si abbassa verso di me lo tirò fuori ed iniziò a toccarmelo e non passo tanto tempo che sborrai sulla sua mano. Naturalmente non venivo ancora come adesso, ma molto meno! Dopo quella volta abbiamo giocato altre volte sempre in quella maniera soft, come se era un gioco, anche se penso che per noi era solo un gioco. Infatti in quelle occasioni nono siamo mai arrivato alla penetrazione e neanche ci pensavamo. Io diventavo però sempre più maiale, pensavo sempre più al sesso e alle donne, spiavo ogni tanto mia mamma in bagno e anche qualche volta mio papà, li spiavo in quei caldi pomeriggi d’estate quando loro dicevano di andare a fare un riposino, invece scopavano alla grande, (certi pompini). Cmq gli anni passavano e con mia sorella giocavamo sempre meno, in quel periodo abbiamo anche cambiato casa e li avevamo una camera da letto ciascuno, in pratica io dormivo in camera con mio fratello e lei in camera sua da sola. Ogni tanto la sera io andavo da lei mentre dormiva, infilavo le mani sotto le coperte e lei si lasciava toccare facendo finta di dormire, le prendevo la mano me la portavo sul cazzo già bello duro e lei lo teneva. Quando lo avvicinavo alla sua bocca lei apriva la bocca ed io lo mettevo dentro, allora lei faceva finta di svegliarsi ed iniziava a succhiare, io la facevo godere con le mani e lei mi faceva godere con la bocca. Una sera però mi disse che voleva averlo dentro come il papà lo mette dentro alla mamma. Li spiava anche lei e mi raccontò le posizioni che gli piacevano di più. Io l’ascoltavo, ero sempre più eccitato, ma gli dissi che non era possibile fare l’amore perché eravamo fratello e sorella. Lei mi ascoltava e sembrava che avesse capito il concetto. Continuammo ancora per qualche tempo a giocare in quella maniera, ma poi ci facevamo sempre più grandi e non riuscivamo più ad affrontare la cosa in maniera disinvolta, c’era tanto imbarazzo e anche un po’ di vergogna. Quindi per qualche anno non facemmo più nulla. Io avevo le mie piccole avventure, lei i suoi nuovi primi morosi e si cresceva con il passare degl’anni. Io mi facevo un bel ragazzo e lei sempre più bella e ben fatta! I miei amici li vedevo sbavare quando la vedevano. E lei mi diceva che le sue amiche mi avrebbero fatto volentieri. Questa cosa mi faceva tanto piacere detta da lei, mi diventava subito duro e dovevo andarmi a segare in camera mia. Ripresi anche a provare interesse verso mia sorella, ma questa volta con la voglia di scoparla, iniziavo a spiarla mentre faceva il bagno, o in camera sua quando si toglieva l’accappatoio e s’infilava le mutandine. Un paio di volte lo sorpresa in bagno a masturbarsi, iniziava quando era sdraiata e finiva in piedi (offrendo a me che guardavo dal buco della serratura tutto il suo piacere.) Avevamo ormai io 22 e lei 19 anni, lei aveva un ragazzo che portava a casa anche quando non c’era nessuno. Un pomeriggio tornai a casa dal lavoro verso le ore 16 di solito finivo alle 19, i miei hanno sempre lavorato tutto il giorno e mio fratello era a scuola. Vedo la macchina del suo moroso sotto casa e mi si è accesa una lampadina, speravo di trovarli in atteggiamenti non soliti. Infatti, cercai di fare meno rumore possibile entrando in casa, mi avviai verso le camere da letto e non sentivo nulla aprii la porta del salotto e non c’era nessuno, aprii nelle camere e non c’era nessuno, allora pensai che fossero usciti e la cosa mi deluse un po’. Scesi giù stavo per andare in cucina, quando sentii un rumore provenire da su. Ritornai ancora su e sentii dei rumori provenire dal bagno, mi avvicinai lentamente, mi abbassai per spiare dal buco e vidi loro due nudi dentro la vasca da bagno con lei seduta sul bordo della vasca con una gamba dentro e l’altra fuori e lui in piedi con la testa di mia sorella tra le mani mentre le spingeva in bocca tutto il suo cazzo. Quella vista mi eccitò da morire, mi divento subito duro e lo tirai fuori per segarmi. Non avrei mai pensato che mia sorella fosse una così affamata di cazzo, lo succhiava con tanta passione lo prendeva con tutte e due le mani e lo infilava tutto in bocca, gli sputava sopra e lo infilava ancora in bocca. Lo succhiò cosi avidamente che anche lui gli chiese; (piano per favore mi stai facendo venire), ma lei non si fermò fino a quando lui non gli sborrò in faccia e sul seno, ( anch’io lì venni) lei lo prese con le mani e se lo spalmo sulle labbra e si leccò le dita! Mi fece impazzire vedere mia sorella essere cosi porca! Da quel giorno i miei pensieri erano rivolti solo a lei, la volevo. Scesi giù mi ricomposi e feci finta di entrare in quel momento, rimanendo giù. Gli diedi il tempo di ricomporsi e scendere. Quando scesero ci salutammo e io guardai lei in modo particolare, lei mi sorrise e mi chiese come mai cosi presto oggi? Gli dissi, che non si può sempre lavorare e che ogni tanto bisogna occuparsi d’altro, adesso cmq vado a fare una doccia, non appena sono entrato in bagno lei era dietro di me, entra e mi fa devo prendere una cosa. Si abbassa e prese un paio di ciabatte, gli chiesi: di chi sono quelle e mi risponde; di Marco, scherzando le dissi; gli hai lavato la schiena? (Anche perché a terra c’era dell’acqua ed era evidente che qualcuno si fosse lavato), e lì mi rispose: sì la schiena ed anche dell’altro. Rimasi in silenzio a guardarla immaginando ancora la scena di lei con quel bel cazzo in bocca, l’avrei spogliata e l’avrei scopata proprio in quell’istante. Stava per uscire dal bagno e gli chiesi dove stava andando? Mi rispose: giù perché? No, ti chiedo se state uscendo? No, solo Marco sta andando via, io rimango a casa, perché mi chiedi? Cosi, mi chiedevo se volevi lavare la schiena anche a me! Senza neanche pensarci un attimo mi rispose: si, aspettami. Lasciò la porta aperta e scese giù, pensavo che quel (si aspettami) era ironico e che non sarebbe mai venuta. Cmq chiusi la porta ma non a chiave e mi preparai per un bel bagno, con la speranza che venisse su veramente. La vasca si riempì ed io era già pronto per entrare, mi spogliai ed ero eccitatissimo. Entrai ed iniziai a toccarmi, sperando sempre che da un momento all’altro si aprisse la porta e che entrasse lei. Non sentivo nulla, allora presi lo shampo e lo versai un po’ in testa quando sentii bussare alla porta, il cuore mi batte a mille all’ora mi fermai e chiesi chi è? Lei mi disse posso entrare? Gli risposi di si! Entrò e mi chiese se veramente avevo bisogno di lei che mi lavasse la schiena? Gli dissi: Si, se non ti dispiace! Mi rispose: no, anzi! Allora si avvicinò e si appoggiò con una mano sul bordo della vasca e con l’altra prese la spugna e in cominciò a farmi scendere l’acqua sulle schiena. Io alzai le ginocchia e mi portai un po’ avanti anche per non far vedere la mia erezione. Per qualche secondo restammo in silenzio, ma dopo un po’ gli chiesi come andava con Marco, e lei con un’aria delusa mi rispose (lasciamo perdere). Ma come prima gli hai lavato le spalle e non solo e adesso mi fai capire che non và bene la vostra storia? Ma quello era solo sesso e non c’entra niente con lo stare bene insieme con una persona. Allora gli chiedo: perché avete fatto sesso in bagno? Lei mi guarda e mi risponde; lo so che ci hai visti, ti ho sentito arrivare in macchina e ho voluto continuare apposta sperando che tu ci vedessi! Ha……. E come mai? Perché lo so che mi spii quando sono in bagno, come avvolte ti ho spiato io. Sorpreso gli chiedo, veramente mi hai spiato? E come mai? Lei mi rispose, perché sei mio fratello e anche perché abbiamo lasciato un discorso in sospeso qualche tempo fa! E tu perché mi spii? (Mi chiese lei) perché mi piaci! (gli risposi) le presi la mano e l’accarezzai in viso lei si abbasso e mi diede un bacio in bocca. Ci baciammo per un po’, poi gli abbassai la cerniera della tuta e gli accarezzai i seni, era senza reggiseno e aveva un bel seno sodo. Lei si sfilò la giacca e rimase solo con i pantaloni della tuta. Iniziò ad accarezzarmi il petto fino ad infilare la mano sotto l’acqua e accarezzarmi il cazzo che ormai era duro come il marmo, l’unica cosa che mi disse fù; è cresciuto da allora! Mi misi a ridere e gli dissi anche tu sei cresciuta da allora! Mi alzai l’abbracciai sempre rimanendo incollato alla sua bocca, che sapeva ancora di sperma. Immaginavo la scena precedente e mi eccitavo ancora di più. Gli abbassai i pantaloni ed era senza mutandine m’iniziai a leccarla dappertutto sui seni, sulla pancia e sui fianchi, mentre lei mi accarezzava. Poi mi misi in ginocchio e la baciai lì in mezzo alle gambe era bagnatissima ma profumata, iniziai a leccarla e lei si contorceva, mi teneva la testa e me la spingeva sempre più verso di lei. La feci sedere sul bordo vasca lei allargò bene le gambe e io mi tuffai con la lingua sulla sua bella fighetta. Aveva poco pelo e aperta in quel modo si vedeva l’interno bel rosso e invitante. Non so quante volte l’avrò fatta godere, ma sono certo che non mi avrebbe mai detto di fermarmi. Avevo voglia solo di scoparla, ma lei mi disse: lo voglio in bocca, allora mi alzai lei si mise in ginocchio lo afferrò con tutte e due le mani e lo portò alla bocca, lo leccava lo ingoiava e lo baciava. Io stavo per venire ma non volevo, avevo troppa voglia di scoparla. Lei si accorse di questo allora si alzo e ci tuffammo in un bacio che penso non avrò mai baciato nessun’altra in quel modo così passionale. (Gli dissi); sei fantastica, (e lei); anche tu, ti voglio. In che modo? (gli chiesi) dentro, ti voglio dentro in tutti i modi (mi rispose).
Allora la afferrai per la mano e la portai in camera dei nostri genitori. Eravamo tutti e due nudi presi per la mano e nel corridoi di casa ( a pensarci adesso la cosa è un po’ imbarazzante, ma viverla in quel momento è stato fantastico). Entrammo in camera ci sdraiammo sul letto e lei aprii le gambe dicendomi eccomi sono tua! Non mi sembrava vero, presi il cazzo con una mano e lo appoggiai alla sua bella rossa e invitante fighetta, fino a farlo scivolare dentro. E stato bellissimo, lei che si lamentava di piacere ed io che spingevo sempre di più. La girai e la scopai da dietro sbattendola come una vera troia, mi sdraiai e lei mi salì sopra movendosi e godendo come una che era al settimo cielo, lei urlava di piacere io che la incitavo a godere e lei che mi diceva ( siii…. dai scopami fammi sentire riempimi tutta) mi sentivo che stavo per esplodere, allora mi tirai fuori lei si inginocchio lo infilo in bocca e mi fece venire dentro la sua bocca ingoiò tutto e continuava a succhiarmi, poi si alzò e mi baciò in bocca. L’unica cosa che mi disse prima di abbracciarmi fù (sei fantastico). Poi mi abbracciò e ci addormentammo anche. Quando ci siamo svegliati andammo ognuno in camera sua per vestirci e ci ritrovammo in cucina, lei mi baciò sulla guancia e mi disse: (secondo abbiamo sbagliato?) non lo so! Gli risposi……
Continua …………….
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sexdiavoletto,
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L\'iniziazione di veronica
Eravamo alla vigilia delle feste di Natale e grazie ad un impegno di lavoro fuori città avevo incontrato la mia amica Veronica che non vedevo da diverso tempo. Quel giorno, approfittando del un viaggio in auto, ci eravamo raccontate un po’ di cose che ci erano successe negli ultimi mesi. Notai subito che Veronica era impaziente di raccontarmi qualcosa di molto intimo che la stava coinvolgendo in maniera forte rendendola diversa da come io l’avevo sempre conosciuta.
Fu così che iniziò a parlarmi di Rolando, conosciuto un paio di anni prima nel nostro stesso ambiente di lavoro e con il quale avevo iniziato una passionale storia che le aveva fatto conoscere una sessualità diversa e giocosa di cui lei, fino ad allora, era stata totalmente inconsapevole.
Rolando, più giovane di Lei di alcuni anni, era sposato con una donna forte ma fredda e poco disponibile ad esplorare una sessualità diversa e soprattutto ad assecondare le pulsioni e le fantasie del suo uomo; Veronica invece era da sempre troppo concentrata sulla carriera e poco sui piaceri della vita tanto da scegliere un marito, conosciuto quando era ancora giovanissima, che con il suo fare posato e regolare gli garantiva tranquillità in una vita che lei viveva in perenne movimento. Un incontro quello tra Veronica e Rolando che invece è riuscito a far tirare fuori a Veronica la propria esuberanza senza più avere quei timori che l’avevano accompagnata nella vita, regalando a Rolando la piacevolezza di quella complicità così tanto sognata. Tutto ciò aveva contribuito ulteriormente a far capire a Veronica che era ormai giunto per lei il momento di dedicarsi a se stessa come donna, godendo di tutti quegli elementi della femminilità che fino ad allora si era negata
Fra le tante cose che mi raccontò e che oggi anche io trovavo normali vista la mia crescita sessuale avvenuta dal momento in cui ho incontrato Marco, quella che maggiormente catturò la mia attenzione fu il suo confessarmi il desiderio di regalare a Rolando, per il suo compleanno ormai imminente, un'altra donna con cui giocare insieme a lei. Iniziai allora a parlarle della mia personale esperienza e le confessai che anche io avevo giocato con un'altra donna e che la cosa mi era piaciuta moltissimo. Si creò tra di noi un atmosfera di gioia e ilarità, ma anche di forte interesse e curiosità, che ci accompagnò per l’intera mattina rimanendo inalterata anche quando Marco ci raggiunse per il pranzo.
Veronica era così euforica che non appena feci accenno a Marco di quello che ci eravamo “confessate” durante il viaggio della mattina, lei iniziò a fare un sacco di domande dimostrando anche a Marco la voglia di partecipargli la sua gioia. Erano due anni che aspettavo l’occasione per presentare Veronica a Marco ed adesso, dopo soli pochi istanti che si erano conosciuti, camminavamo tutti e tre sottobraccio raccontandoci le nostre esperienze intime, ma soprattutto trasgressive, come se ci conoscessimo da sempre.
Veronica si sentiva proprio a suo agio, certamente confortata dal fatto che si trattava del mio compagno, ed io riuscivo a vedere il ghigno di intrigante piacere che ricopriva il volto di Marco. Fu per queste emozioni che con fare complice ad un certo punto del pranzo, rivolgendomi a Marco lanciai la mia provocazione: “potremmo regalare noi a Veronica la possibilità di fare questa esperienza”. Naturalmente Marco ci mise un attimo a capire che la mia affermazione si riferiva al coinvolgimento nel gioco della nostra amica Angelica, con la quale sarebbe stato anche possibile costruire per l’occasione un gioco piacevole e intrigante per tutti, ma soprattutto protettivo per Veronica.
Angelica è una frizzante ragazza di 35 anni che abbiamo conosciuto alcuni mesi fa su internet. Una persona molto dolce dall’atteggiamento aggressivo. Mi è piaciuta dal primo istante per il suo fare diretto e senza veli, per la sua esuberanza, molto vicina alla mia, ma soprattutto per il suo dichiarato piacere nel mettersi a disposizione del mio godimento, fatto questo che mi eccita infinitamente soprattutto in presenza di un linguaggio particolare: quando mi si rivolge chiamandomi Padrona o mia Signora mi giunge una fitta all’inguine che scatena tutta la mia animalesca passionalità, facendomi sentire forte il desiderio della sua appartenenza a me. In verità il gioco con lei, mi permette di scoprirmi, di capirmi, di esprimere piaceri e pulsioni che non sapevo di avere. Unica nota negativa è che spesso sparisce, risucchiata dai propri impegni ma soprattutto dalla propria pigrizia, interrompendo il piacere del nostro rapporto e spingendomi spesso a chiedermi se abbiamo davvero trovato la compagna ideale per i nostri giochi.
Questo insieme di pensieri avevano stimolato la nostra fantasia tanto che appena rientrati a casa decidemmo di inviare un sms ad Angelica nel quale la informavamo del nostro desiderio di organizzare una cena con una nostra amica e chiedevamo la sua disponibilità a farci da cameriera funzionale. Angelica capì immediatamente cosa intendevamo e si dimostrò felice e molto eccitata. Iniziò infatti a chiamarci più volte sempre più incuriosita dalla cosa e addirittura fornendoci le date in cui si sarebbe potuto organizzare il tutto. Dall’altra parte, anche Veronica si dimostrò piacevolmente stupita allorché gli comunicai che il regalo era pronto e mancava solo di decidere la data. Era ormai Natale e sia noi, che Veronica ed Angelica eravamo ingessati negli impegni familiari che ci impedivano qualsiasi tipo di programma. Passarono quindi le feste ed una sera invitammo a cena a casa nostra Veronica, volutamente all’oscuro del programma che avevamo preparato.
Veronica suonò alla porta esattamente alle 20. Aprì Marco e la fece entrare, mentre io volutamente mi attardavo in bagno. Quando li raggiunsi notai subito che Veronica era vestita così come le avevo chiesto. Portava una gonna nera attillata e sapevo che sotto aveva le calze autoreggenti e le mutandine di pizzo nero che ricoprivano e custodivano la sua intimità accuratamente resa liscia dai miei consigli. La salutai e la feci accomodare in salotto. Lei accavallò generosamente le gambe e prese fiato.
"Uffa!" — sbottò. — "Che giornata!"
"Adesso la giornata lasciala fuori e rilassati." — le dissi sorridendo dolcemente. E lei lasciò andare la testa indietro.
Marco nel frattempo si era spostato in cucina intento a continuare i preparativi della cena e mentre io e Veronica chiacchieravamo del più e del meno, entrò Angelica. Era una sorpresa per Veronica che non se lo aspettava proprio ed eravamo curiosi di raccogliere le sue reazioni.
"Le Signore desiderano?"
Angelica era completamente nuda, a parte la crestina sui capelli, il grembiulino bianco da cameriera e le scarpette con il tacco a spillo dello stesso colore. Veronica era rimasta a bocca aperta, visibilmente imbarazzata ma allo stesso tempo incuriosita.
"Sì, grazie. Io desidero già" — mi rivolsi maliziosamente alla mia ospite. — "Anche tu desideri?"
"Sì…"- disse guardando la bella cameriera. — "Direi proprio di sì."
"Va bene un vino?" — chiede Angelica.
"Io sì." — rispose Veronica.
"Anche noi." — replicammo io e Marco che nel frattempo ci aveva raggiunto e si era seduto tra di noi.
Angelica si girò mostrando il suo bellissimo sedere rotondo e sparì in cucina movendosi con eleganza.
"Chi è?" — domandò subito Veronica avvicinandosi il più possibile a me.
"E’ Angelica, l’amica ti cui ti abbiamo parlato. L’abbiamo fatta venire a prepararci la cena e a servircela."
"E basta?"
"Possiamo fare con lei quello che vogliamo." — la tranquillizzai.
"Davvero? — tornò a sedersi comodamente attendendo l’aperitivo.
Angelica tornò con un vassoio.
"Grazie Angelica." — disse Veronica mentre io guardavo il culo a Angelica che si piegava in avanti per servire all’altra il calice di vino.
Poi si girò verso di me e fece la stessa mossa, dando a Veronica il piacere di poterle scrutare le natiche e ciò che le natiche proteggevano. Io e Marco ci scambiammo un’occhiata d’intesa alla quale si unì immediatamente Veronica e poi lasciammo che Angelica se ne andasse.
"Visto che culo che ha!" — esclamò provocatoriamente Marco non appena soli ma ben attento dal farsi sentire da Angelica. La nostra amica ogni tanto gradisce avere rapporti di gioco con Michela e questa sembrava l’occasione giusta anche per dare corpo alle tue curiosità.
Veronica strabuzzò un po’ gli occhi per il turbamento, poi si riprese.
"Ha accettato subito?"
"Sì, ovviamente." — risposi io “Angelica è molto attenta al mio piacere e soprattutto sa che non la coinvolgerei mai in qualcosa di non piacevole e imbarazzante ”
"E’… E’ una schiava completamente sottomessa a te, dunque…"
"Sì e no." — ammisi dopo una lunga sorsata di vino. — "L’ho scelta e mi piace proprio per questo. E’ una persona splendida che risponde molto bene alle mie aspettative anche se, così come per me, entrambe non abbiamo un ruolo netto ma ci complementiamo serenamente e poi ………. ha una lingua che è un piacere”
Veronica si versò in bocca gran parte del suo vino.
"Fantastico." — si limitò a dire.
"Vuoi un consiglio?"
"Sfilati le tue mutandine e dammele."
Lei si alzò e, facendo attenzione a non mostrarci troppo, riuscì a raggiungere il bordo dell’indumento intimo e a sfilarselo in un attimo. Me lo porse.
"Grazie." — mi limitai a dire.
Non avevo neanche fatto sparire le mutandine che Angelica tornò in salotto.
"Il Signore mi manda a dirvi che la cena è pronta"
"Direi che possiamo metterci a tavola. Tu Veronica, hai fame?"
"Sì Michela, e devo confessarti che mi è venuta proprio molta fame"
Io e Veronica ci sedemmo alle estremità della tavola da pranzo una di fronte all’altra, mentre Marco prese posto sull’altro lato della tavola tra di noi. Avremmo così potuto vedere per tutta la cena le nudità di Angelica che faceva spola tra di noi. Infatti, mentre davamo fondo ai nostri piatti e chiacchieravamo deliziosamente, continuavamo a guardare le sue rotondità.
Finito di consumare il primo piatto, improvvisamente Marco chiamò Angelica.
"Sì, Signore?"
"Direi che prima di passare al secondo potresti dare alle Signore un assaggio. Non credi?"
"Certo Signore."
"Incomincia dalla nostra ospite."
"Naturalmente, signore."
Si portò a metà della tavola, si inginocchiò e si piegò per potersi infilare sotto la tavola. Veronica mi guardò per domandarmi che cosa stava succedendo. In realtà le sue mutandine me le ero fatte dare fin dall’inizio per una precisa ragione.
Osservai con attenzione le reazioni di Veronica mentre Angelica di sotto la tavola e senza farsi vedere le si faceva vicina, le alzava il vestito, le allargava le cosce, vi infilava il viso, le raggiungeva il sesso con la bocca ed iniziava a lavorarla di labbra e lingua. Movimenti che conoscevo molto bene. Dapprincipio, pur sempre più eccitata Veronica si agitava sulla sedia per ciò che le stava accadendo, ma quando capì che Angelica voleva solo farle sesso orale, si rilassò e socchiuse gli occhi come se io non ci fossi.
Il rapporto stava accadendo ormai solo tra loro due ed io e Marco eravamo semplici ma privilegiati spettatori. Veronica si lasciò andare sempre più in una posizione tale da consentire all’altra di raggiungerla in pieno e di poterla esplorare con la lingua. Eravamo stati precisi con Angelica: doveva farla venire, e nel minor tempo possibile.
Francamente non so che cose le fece più di quello che solitamente fa a me, certo è però che Veronica venne in pochissimo tempo. Angelica continuò ancora per un po’ a giocare di lingua, poi si placò e passò a me. Mi sollevò la gonna ed iniziò a far scorrere la lingua in modo da portare anche me all’orgasmo. In realtà io non volevo venire, ma la lasciai giocare così anche per dare a Veronica la conferma che mi sentissi anch’io privilegiata come lei. Tuttavia preferii non venire e lo feci capire alla mia ancella mettendole le dita tra le labbra. Lei capì perché si portò pian piano a succhiare le mie dita, per poi allontanarsi da me. Infine sgusciò di sotto la tavola facendoci notare quanto brillassero di gioia i suoi occhi. Sparì in cucina, per tornare dopo un po’ con la seconda portata.
Continuammo la nostra cena arricchita del piacere delle attenzioni di Angelica la quale, dopo averci servito la seconda portata, fu invitata da Marco a sedersi al nostro tavolo non prima però di essersi cimentata in un dolcissimo bacio con me che così facendo la ringraziavo per il bellissimo regalo fatto alla mia amica e trovandola spudoratamente bagnata al passaggio delle mie dita tra le sue cosce. Marco nel frattempo si era portato in cucina a preparare il caffè ed io chiacchieravo con Veronica godendomi la sua emozione per la sorpresa che gli avevamo preparato. La serata stava scorrendo proprio serena. Quell’atto così improvviso e allo stesso tempo molto intimo era riuscito a creare tra tutte e tre noi donne, una forte complicità ed anche una piacevolissima voglia di raccontarci.
Veronica infatti iniziò a raccontare ad Angelica tutte quelle cose che aveva confessato a noi durante il nostro precedente incontro, rendendo così anche Angelica partecipe del desiderio di regalare a Rolando un'altra donna. Fu a quel punto che Angelica, senza che la cosa mi potesse minimamente stupire, rivolgendosi maliziosamente a Veronica gli disse:
“Perché non chiami Rolando e gli racconti ciò che stiamo facendo?”
Veronica rimase colpita dal suggerimento di Angelica e pur incredula del trovare Rolando libero dal controllo della moglie, non esitò ad inviargli un sms con scritto: “ho voglia di sentirti e di raccontarti una cosa che ti renderà ancora più orgoglioso di me”
Passarono alcuni minuti e arrivò la risposta di Rolando: “mi libero e ti chiamo subito … sono curioso”
Non avevamo ancora finito di leggere il messaggio che il telefonino di Veronica iniziò a squillare. Lei sorrise alla vista del numero di Rolando e rispose con voce molto emozionata. Iniziò a raccontargli che era a cena a casa nostra, della sorpresa che aveva trovato, e del giochino di Angelica, sottolineando maliziosamente il piacere dell’avere una cameriera brava e disponibile come Angelica. Mentre Veronica si godeva quel momento, Angelica si abbassò con eleganza e si infilò nuovamente sotto la tavola. Stavolta Veronica non si sorprese ed anzi riuscì tranquillamente anche se incuriosita dal fare di Angelica, a continuare nella sua telefonata, iniziando però a descrivere a Rolando cosa stava accadendo. Dopo qualche minuto, tuttavia, non riuscì più a controllare il piacere che Angelica le stava nuovamente provocando con la lingua nel sesso. Interruppe il dialogo con Rolando per gemere e mugolare di piacere.
"Mmuhhhh!" — aveva gli occhi fuori dalla orbite e il suo urlo sottolineava tutto il piacere che stava provando.
Depose il telefonino sul tavolo e si lasciò scivolare sulla sedia abbassandosi con il corpo sotto la tavola, quasi che Angelica l’avesse afferrata con i denti per farla sparire sotto. Io osservavo la scena con soddisfatto interesse, avvicinando il telefonino a Veronica in modo tale che dall’altra parte Rolando potesse godere dei piaceri della sua donna e immaginare la scena. Lei venne comunque presto, contrariamente alla propria volontà.
Stavolta Angelica non passò da me e sgusciò di sotto la tavola con discrezione, soddisfatta del proprio lavoro. Si sistemò il grembiulino e si portò in cucina per permettere a Veronica di parlare serenamente ed intimamente con Rolando. Anche io e Marco ci alzammo e lasciammo Veronica da sola.
Passarono alcuni minuti durante i quali sia io che Angelica ci dedicammo a mettere a posto un po’ la cucina mentre Marco aveva ormai finito di preparare il caffè ed anche il dessert. Quando avemmo la certezza che Veronica aveva concluso la sua chiacchierata con Rolando ritornammo in sala. Angelica ci seguì poco dopo con in mano il vassoio con i caffè, li posò sulla tavola, ritornò in cucina per poi riapparire con il carrello dei dolci.
"I signori desiderano prendere il dessert qui o in salotto?" — domandò, come le avevo suggerito.
"Andiamo in salotto." — le ordinai alzandomi.
Veronica si alzò a fatica, si sistemò alla meglio e mi seguì in salotto. Ora però Angelica, anziché servirci il dolce, si accasciò ai miei piedi poggiando il capo sulle mie ginocchia e abbracciandosi alle mie gambe.
Prendemmo il caffè e il dolce e continuammo a chiacchierare mentre Angelica sempre accucciata ai miei piedi si godeva il premio delle mie carezze e probabilmente si gustava tutta la sua eccitazione per aver gustato, prima di noi, il dolce nettare dell’intimità femminile di Veronica e mia. Non credo ci possa essere dolce più gradito ad Angelica.
Marco nel frattempo era andato in camera da letto ed io sapevo bene che aveva acceso candele e incenso e messo la borsa dei nostri giochini a portata di mano. Fece ritorno nel salotto e rivolgendosi a tutte noi disse:
“perché ora non andiamo tutti in camera da letto a premiare Angelica per i suoi servigi?”
"Sì dai, vieni a letto"- dissi io a Veronica. Poi mi rivolsi ad Angelica. — "tu vai avanti e affidati a Marco"
Dopo un po’ anche io e Veronica li raggiungemmo in camera da letto, dove trovammo Angelica distesa sul letto completamente nuda e con una benda che gli copriva gli occhi. Marco nel frattempo si era comodamente seduto in poltrona, come se attendesse l’inizio del suo film preferito. Iniziai a spogliarmi e rimasi in autoreggenti, invitando Veronica ad imitarmi. Si spogliò in breve e rimase in attesa che io la guidassi. Per lei era la prima volta e tutto sommato si sentiva ancora un po’ impacciata. Mi inginocchiai sul letto al lato di Angelica cominciando ad accarezzargli i seni e stessa cosa suggerii a Veronica che prese posto sull’altro fianco e iniziò timidamente a prendere confidenza con il corpo di Angelica. Marco a quel punto mi allungò un cubetto di ghiaccio con il quale iniziai a giocare intorno ai capezzoli di Angelica e sul suo ventre che intanto cominciava a vibrare dal piacere. Guardai Marco che mi fece un cenno di approvazione e mi invitò ad allargare le gambe di Angelica, cosa che feci immediatamente esponendola alla vista di Veronica.
Notai in lei un fremito di piacere nel vedere le labbra di Angelica rosee e lisce ma anche il pube rigonfiato dal piacere. A quel punto presi le mani di Veronica e fissandola negli occhi la guidai a mettersi a cavalcioni sul viso di Angelica rimanendo leggermente sollevata e lasciando così Angelica immersa nel piacere dell’attesa. Appena Veronica si sistemò, invitai Marco a porgermi il mio giochino preferito, quello in cristallo, che adagiai sul letto accanto al corpo di Angelica. Scivolai giù lungo le sue gambe sfiorandogli delicatamente l’interno delle cosce fino a raggiungere con la mia bocca i suoi piedi che iniziai a massaggiare e a leccare con gusto e passione, infilando la punta della lingua tra le dita, alzando lo sguardo per vedere l’espressione del viso della mia amica Veronica che nel frattempo si era posata sul viso di Angelica e si beava del piacere della sua lingua.. Il piacere che ricevevo era sublime, mi ritornavano tutte le sensazioni che Angelica provava nel leccare e succhiare Veronica e tutto il piacere di Veronica nell’assistere ai miei giochi. Decisi allora che era il momento che anche io mi gustassi l’intimità di Angelica e risalendo lungo le gambe puntai dritta tra le sue cosce iniziando ad affondare il muso tra i suoi umori, leccando e succhiando con piacere fino a farle inarcare il ventre spingendola così a intensificare i suoi movimenti di lingua su Veronica che nel frattempo iniziava a muovere il suo ventre strusciandolo sul viso di Angelica.
Era un triangolo perfetto e per un attimo avrei voluto essere al posto di Marco che certamente aveva una visione privilegiata. Mi girai verso di lui cercandolo, avevo una voglia tremenda di prendere il suo membro tutto in bocca e di iniziare a bagnarlo e succhiarlo fino a farlo urlare dal piacere, ma sapevo anche che eravamo lì per Veronica e che il nostro piacere poteva attendere. Mi sollevai dalla mia posizione, presi il giochino di cristallo e lo infilai nella fessura di Angelica. Iniziai a muoverlo con le mani e poi portai il mio pube a contatto con il suo iniziando a strusciarmi e muovermi come se la stessi scopando. In quella posizione mi ritrovai viso a viso con Veronica e con la sua eccitazione. In un attimo sparirono tutte le mie remore circa l’amicizia con lei, le afferrai i seni e avvicinando la mia bocca alla sua affondai la mia lingua nella sua bocca in un bacio appassionato che andò avanti per un bel po’ di tempo avvolto dai nostri mugolii di piacere.
Eravamo tutti in preda ad una eccitazione sublime, ad una affinità elettiva che mi portò immediatamente a chiedere a Veronica di prendere il mio posto e di gustarsi anche lei il piacere dell’intimità di una donna. Volevo staccarmi un po’ da loro, lasciarle giocare insieme per prendermi il piacere del mio uomo che certamente stava esplodendo nei suoi pantaloni. Scesi dal letto e mi inginocchiai ai piedi di Marco, aprii la zip, estrassi il suo membro e cominciai a leccarlo su e giù con fare frenetico, affondando la sua cappella tra le mie labbra e succhiando rumorosamente. All’improvviso Marco mi fermò, afferrò la mia mano e mi passò lo strap on chiedendomi di indossarlo. Io esitai ma alla vista del culetto di Angelica che nel frattempo aveva cambiato posizione stava sopra a Veronica in un perfetto 69, lo indossai, presi il lubrificante me lo misi su una mano e cominciai a esplorarle il buchetto. Marco nel frattempo si era messo al lato del letto e con le mani teneva larghe le natiche di Angelica, con il doppio risultato che rendeva più accessibile a me il buchetto di Angelica e allargava anche la sua intimità favorendo il gioco di lingua che Veronica le stava regalando. Presi nuovamente un po’ di lubrificante, lo poggiai sulla punta dello strap on, mi sistemai comodamente dietro ad Angelica e con delicatezza ma anche con fermezza affondai dentro di lei, iniziando a muovermi lentamente.
Veronica nella posizione in cui si trovava aveva potuto gustarsi il tutto e cominciò a muovere il suo bacino in maniera tale che Angelica fosse costretta ad assecondare i miei movimenti ed io, per contro, iniziai a sbattere il bacino verso l’alto per prenderla con decisione da sotto. Iniziavo a sentire che Angelica provava una sensazione di piacere che andava al di là di ogni immaginazione. Mi fermai bruscamente, mi spogliai dello strap on, mi distesi tra Angelica e Veronica come ad invitarle a dedicarsi a me. Il pensiero che mi passava nella testa era che entrambe giocassero su di me con il fallo di gomma a due estremità. Volevo averne una davanti e un'altra dietro, mosse dal ritmo delle loro mani, mentre Marco mi stava accanto e mi sussurrava parole nell’orecchio.
Così fu e il piacere che provavo era intenso, mi sentivo riempita e adorata, avevo il ventre che pulsava e gli orgasmi incontrollati anche perché Angelica, maialina com’è, non si era accontentata di penetrarmi ma mi stimolava con la lingua sul clitoride facendomi impazzire.
Poi mi venne l’idea. Cosa sarebbe il sesso, l’erotismo, l’amore… senza un minimo di poesia, di creatività? Io ero tutto questo. Chiesi a Marco di assistermi mentre preparavamo Angelica a ricevere il regalo a cui più ambiva. Marco sorrise e con estrema delicatezza mi passo il tubetto di lubrificante, indossò un guanto in lattice e cominciò a far scivolare le sue dita dentro l’ano di Angelica affinché io potessi trovarlo già pronto a ricevere tutta la mia mano che si sarebbe chiusa dentro di lei in un pugno con il quale l’avrei portata all’orgasmo percependo fino in fondo il senso del suo abbandono.
All’improvviso mi sentii esausta, troppe emozioni, troppo forti. Mi sentivo tremare tutta. Esausta mi alzai e mi lasciai cadere sul divano. Chiusi gli occhi e mi abbandonai ad un sonno profondo durante il quale feci con ogni probabilità sogni ……. Comunque rifocillanti!
E’ stupendo avere una amica come Angelica, così simile a me e con cui poter condividere momenti così delicati, intimi e per pochi!!
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16 years ago
admin, 75
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Scambio
Sento la tua bocca che avvolge la mia lingua, il sapore che ti passo ti fa schiudere le labbra. Vuoi sentirlo ancora. Vuoi bere il mio sapore, scendi leccando il mio petto, ti fermi sui miei capezzoli, li mordi, li lecchi, li baci. Poi con le mani aperte spingi su di me. Avanzi verso il basso, la lingua nell’ombelico, intorno, poi dentro. Sento il calore del tuo respiro, la tua voce sul mio basso ventre che sussurra parole oscene. Sussurra la tua voglia di sentirti padrona, padrona del mio godere. Ancora più giù. Lo osservi, lo prendi con due dita, lo tieni verso l’alto. Il cazzo. Il tuo cazzo, lo chiami. Sì, è tuo. Lo osservi. Sfiori l’asta con le dita, mentre la lingua punzecchia la cappella. Poi la mano lo stringe con forza, si muove su di lui. Arriva anche l’altra. Due mani, due labbra, una lingua. Un piacere estremo mi percuote la testa. Ora le mani si muovono scendendo sulle cosce, risalgono dietro, sfiorano le palle. La bocca succhia. Tu succhi benissimo, lecchi con voglia. Mi mancano le parole, mi mancano i pensieri. Sono solo sguardi su di te e brividi su di me. Le dita si fanno largo tra le natiche. Uno si insinua fino al buco. E intanto lecchi, su, giù, dentro, fuori, mi guardi con il mio cazzo nella bocca. Con il tuo dito che entra nel mio culo. Impazzisco. Voglio continuare. Fermati, fermati per un po’, ti prego.
Ti fermi, apri l’armadio, cerchi tra i tuoi vestiti. Il fallo di gomma che hai voluto per te. Per i tuoi momenti da sola. Lo avvicini alla mia bocca, poi le metti tra le tue gambe, dentro. Gli dai il sapore di te e lo rimetti sulle mie labbra. “Succhialo”. Apro le labbra, lecco la cappella. Apro la bocca e inizio a ingoiare. Prima un pezzo. Poi di nuovo lingua. Sento al tua bocca che riprende il mio cazzo dentro di sé. Faccio lo stesso. Faccio quello che voglio sia fatto a me. Sento il piacere di tenerlo in bocca, il piacere di leccarlo. Immagino la carne viva. Immagino l’orgasmo dato dalla mia bocca. Dalla mia lingua. La muovo. Lo ingoio fino in fondo poi lo faccio uscire e di nuovo giù. Accelero i movimenti. Il tuo dito rientra dentro, nel culo. Ti faccio mettere sopra di me, la testa verso i miei piedi. La tua bocca sul mio cazzo, la mia bocca sulla tua fica. Prendi il vibratore. Lo metti tra le tue cosce. Io succhio lui, tu succhi me. Porti il mio dito dietro di te, nel tuo culo, come il tuo in me. Entro e succhio il tuo cazzo, e tu entri nel mio culo e succhi il mio cazzo. Scoppio, esplodo, vengo, godo. Il mio sperma quasi ti strozza. Il mio urlo di piacere per te. Stringi le mani sulla tua fica e urli il tuo orgasmo subito dopo il mio.
Ti avvicini al mio orecchio “me lo hai succhiato come una porca…”
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16 years ago
lentezza,
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Finalmente a tre (1 parte)
Dopo aver scritto l’episodio di come sono diventato cornuto e per giunta…”consenziente”, visto che mia moglie mi ha espressamente fatto capire che per lei quella avventura “doveva” considerarsi conclusiva di nuove esperienze, ero alla ricerca di percorrere nuove strade, ora cercavo di trovare una coppia dove mettere “lei” al centro delle attenzioni, ma nonostante i miei annunci non riuscivo.
E’ vero che le cose ti succedono quando meno le aspetti, così ho incontrato casualmente questa coppia che mi hanno fatto provare delle emozioni stupende.
Ma andiamo in ordine così potrete capire meglio.
Stavo recarmi a Sorrento il mercoledì prima di pasqua per una cena di lavoro con un mio cliente, quando, quasi a Meta il mio cellulare squillò, era Antonio (il mio cliente), mi comunicò mortificato che si era verificato un contrattempo improvviso e che dovevamo rimandare l’appuntamento.
Mi fermai un attimo, che fare?.... Tornare a casa?.... Decisi di dedicarmi una serata di riposo, era da tantissimo che non succedeva, decisi di fare una passeggiata e di andare a cena alla “lantera” era già prenotato per due invece di disdire chiamai il titolare, mio vecchi amico e confermai per uno…
Sorrento è sempre stupenda, un incanto, l’aria frizzante non proprio primaverile,bellissima, incominciai ad avere fame e andai al ristorante situato al centro nei vicoletti caratteristici.
Mi avviai al tavolo prenotato nella zona più riservata del locale, parlando confidenzialmente con il proprietario mia amico da sempre e mi accorsi, con piacere, che non ero solo, con me una coppia, lui che chiamerò qui D…Dario e lei..E…Elvira coppia di M….Monza sposati, qui a Sorrento per godersi questi giorni di pasqua.
Dario, 31 anni impiegato, bell’uomo, capelli corti ed occhi verdi, Elvira, stupenda, 166 circa, capelli castani lunghi, occhi castani, una 5 di seno, bel sedere sodo, tutte notizie che poi ho appurato.
Ci incrociammo subito con lo sguardo e mi fu naturale salutarli con un caldo buonasera ricambiato da entrambi. Parlavano della gita che stavano programmando per il giorno dopo e mi fu naturale dare un consiglio considerato che conoscevo bene il territorio così che, mi fu offerto, visto che ero solo, di aggiungermi al loro tavolo così avremmo potuto parlare meglio, dissi subito si ma a patto che sarebbero stati ospiti miei. Elvira si illuminò con un sorriso stupendo e….con i pensieri mi trovai in paradiso…….lei vestita con una camicia bianca, sbottonata normalmente sul suo bel seno da cui si intravedeva il dolce canale e il suo reggiseno di pizzo bianco su una gonna nera a tubino con calze nere velate di seta e poi scoprirò che aveva autoreggenti con laccetti posteriori…….
La serata scivolò in modo stupendo, allietata dalle cose particolari che il mio amico ristoratore ci fece gustare (tutto a base di pesce) ed innaffiata da una stupenda falangina (vino bianco), tanto che ci sembrò che ci conoscessimo da una vita invece che da poche ore.
Più volte i nostri sguardi si incrociarono come pure le nostre mani, al dolce lei mi invitò a vedere le foto scattate sulla digitale, mi accostai dietro di lei, che immagine stupenda…riuscivo a vedere tutto il suo canale, il suo capezzolo irto, e stringendomi a lei mi fu naturale accostare il mio pacco già irto alla sua schiena, al contatto lei si irrigidì ma non disse nulla ma, guardò suo marito che sorrise….
Finimmo, uscimmo fuori dal locale e…lei disse…”ho freddo”…per me fu naturale stringerla a me abbracciandola e….ci baciammo…..non capivo più nulla….a quel punto Dario mi disse se volevo andare con loro….in albergo……mi sembrò un sogno…..lei si mise in mezzo a noi…e ci avviammo.....
Mentre lui prese la chiave della camera lei mi disse…”non pensare male di me…..non ho mai tradito mio marito, abbiamo parlato più volte di una possibilità del genere, è stato tutto un destino e, voglio vivere questo momento, provare sensazioni nuove con una persona piacevole come te…..ma, sii dolce ti prego…...”
La baciai soltanto, intensamente…..e ci avviammo in camera.
Vi và si sapere il seguito?.....commenti a [email protected]
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16 years ago
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