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La prima volta
Avevo 15 anni e cominciavo a sentire le prime voglie sessuali,gli ormoni chiedevano di essere sfogati ma come tutti i miei coetanei dovevo accontentarmi di qualche bacio dalla compagna di classe piu ardita. Nei momenti di solitudine pero mi rifugiavo nella cantina di casa dove sotto alcuni vecchi scatoloni avevo nascosto alcuni stralci di riviste porno..e cosi quando i miei erano al lavoro scendevo in cantina a sfregare il mio cazzo tra le mani sognando davanti alle immagini di coppie che scopavano in tutte le posizioni..lo facevo al buio con una piccola pila portachiavi visto che la nostra cantina era in mezzo a tante altre ma non chiudevo a chiave per il terrore di rimanerci chiuso dentro per colpa della vecchia serratura..un pomeriggio mentre ero intento a guardare le riviste sentii dei rumori da fuori,spensi la pila e ancora con i pantaloni calati mi avvicinai alla porta per sentire chi fosse. Mi accorsi con sorpresa che la porta era leggermente socchiusa . appena vicino alla porta feci per scorgere nel buio da dove arrivava il rumore ma una mano si infilò dentro . mi usci un grido di paura soffocato..shhoo mi disse ..la mano era scesa e accarezzava il mio cazzo ancora duro da sopra le mutande finche non lo tirò fuori e cominciò a menarmelo per bene..ero eccitato come non mai,era la prima volta che qualcuno me lo prendeva in mano ma dopo alcuni secondi venni in uno schizzo di godimento puro. La mano si ritirò,chiuse la porta e fuggi via insieme alle mie paure. Per un paio di giorni mi guardai intorno per capire di chi fosse la mano,una vicina,un amica,una compagna di classe,ma senza indizi era difficile capire. Tornai allora in cantina ma nella settimana seguente non successe nulla. Quando ormai dopo dieci giorni avevo archiviato la cosa come un episodio isolato successe di nuovo qualcosa..appena chiusa dietro di me la porta della cantina si riapri di qualche centimetro,erano le sei di una serata invernale e fredda e di li a poco avrei scoperto il sesso . mi slacciai i pantaloni,mi calai le mutande,la mano entro e subito prese in mano il mio cazzo. Comincio a masturbarmi in modo delicato poi prese la mia mano e la portò a se ma successe una cosa inaspettata. La mia mano si scontrò contro un membro maschile.. lo stupore mi pervase e ritrassi la mano. Lui scappò via lasciandomi li inebetito. Per due giorni non andai in cantina impaurito da quello che mi era successo ma il terzo giorno ci tornai incuriosito dal fatto che non ero rimasto schifato dell’accaduto. La porta la lasciai socchiusa e dopo qualche minuto arrivò anche lui. Allungò la mano,prese la mia e se la portò al basso ventre.palpai i pantaloni e sentti che c’era un cazzo duro e voglioso di uscire,lo tirai fuori,lo toccai e la voglia che mi scoppiò dentro mi stupi..lui per tutta risposta era entrato dentro chiudendo la porta facendo calare il buio totale. Si chinò davanti a me,mi calò i pantaloni e cominciò a mordere le mutande,le abbassò e prese in bocca il mio cazzo facendomi il primo pompino della mia vita. Lo leccò per pochi secondi poi si rialzò,prese la mia mano e la rimise sul suo cazzo. Cominciai a muoverla masturbandolo fino a che con le mani sulle mie spalle mi fece capire che era arrivato il momento di ricambiare. Mi misi in ginocchio davanti a lui,lo annusai,presi coraggio e me lo infilai in bocca. Aveva un sapore acre ma mi piaceva leccare quella cappella cosi vogliosa della mia bocca. Mi accarezzava il viso mentre io provavo a dar piacere al suo cazzo. Poco dopo mi fece alzare e di fronte a lui prese a leccare ed accarezzareil mio collo,mi piaceva,avevo scoperto una zona esogena del mio corpo. Poi le sue braccia mi abbracciarono tutto il corpo e le sue mani finirono sul mio sedere,strinse le chiappe con forza e con un dito andò a cercare il mio buchino vergine,cercò di infilarlo dentro ma mi fece male e mi scostai. Lui capi e tornò al mio cazzo,mentre lo accarezzava o ansimavo voglioso di venire ma lui si fermò, scese nuovamente con la testa e cominciò a baciarmi il ventre e il pube,poi andò piu sul fianco finchè non trovò il mio sederino, lo baciava e lo leccava come se fosse la cosa piu dolce mai assaggiata. La sua lingua dopo qualche minuto era tra le natiche a cercare cio che prima avevo negato alle sue dita. Sbavava tra il mio culetto tondo e anche se non provavo niente lo lasciavo fare finche il suo dito non tornò alla carica per farsi largo in quel buchetto ora umido della sua saliva . mi scostai anche questa volta certo che lui avrebbe smesso come pochi minuti prima ma cosi non fece. Il suo braccio afferrò le mie coscie in una stretta morsa rigida, il dito invece di fermarsi forzava per entrare ed io spaventato dissi no. In quel momento la sua voce ruppe per la prima volta il silenzio in un rauco sussurro, SE NON VUOI VA BENE,GRIDA , COSI TUTTI CORRERANNO A VEDERE COSA FAI IN CANTINA E SAPRANNO CHE TI PIACE PRENDERE IN BOCCA I CAZZI. Raggelai pensando che aveva ragione e mi bloccai dando la possibilità a lui di continuare a entrare e ad uscire con le dita dal mio culetto vergine. Ad un tratto mi sputò un paio di volte tra le natiche, mi prese e mi sdraiò pancia a terra, si coricò su di me e sentii un bruciore terribile,stava tentando di fare entrare il suo cazzo in me aiutandosi con la mano. Ce la fece, anche perche a pensarci adesso non aveva dimensioni da superdotato. Mentre mi scopava mi baciava la schiena e sussurrava frasi sconnesse e intanto io, passato il bruciore inziale misto alla voglia di andare in bagno, stavo cominciando a provare piacere senza però farlo notare. Pochi secondi dopo mi venne sulla schiena in uno schizzo bollente. Si alzò ,si tirò su i pantaloni e mi sussurrò scusa. Io dal canto mio non dissi niente, provavo ancora un po di dolore e lui come era venuto se ne andò. Io rimasi li ,in posizione fetale, al freddo e coricato sul pavimento di una cantina,inconsapevole di essere stato da uno sconosciuto che mi aveva fatto del male . quell’ episodio ha cambiato la mia vita, per mesi mi sono chiesto se il piacere che avevo provato era segno della mia omosessualità,anche dopo essere stato a letto con una ragazza ripensavo a uomini e donne indistintamente mentre mi masturbavo. In età adulta ho capito di non essere gay ma semplicemente bisessuale, di provare piacere con uomini e donne prendendo tutte le emozioni che una sessualità senza tabu ti puo dare, essendo però tutti consci di ciò che si fa, senza forzature e violenze . ho promesso a me stesso che mai avrei piu fatto nulla contro la mia volontà.
14
2
16 years ago
admin, 75
Last visit: 23 hours ago -
\\\\serata sotto le stelle
La invitò per una serata speciale…..
…. la conobbe tramite un’amica, e con lei ebbe da subito un gran bel feeling, avevano in comune tante cose, tra le quali la passione per la musica. Quella che per intenderci, quando la si ascolta, fa provare una grande emozione e battere forte il cuore.
Andò a prenderla a casa….e quando lei apri la porta senti una fitta al petto per l’emozione. Lo fece accomodare in salone su di un morbido divano, gli offri da bere del martini bianco….che guarda caso era uno dei tanti gusti che avevano in comune. Erano veramente a proprio agio l’uno con l’altro, sembrava si conoscessero da tanto tempo, e provavano una grande emozione a stare insieme. Trascorsero velocemente le ore a ridere e chiacchierare, senza che potessero quasi rendersene conto e cosi decisero in un attimo, concordando senza esitazioni di recarsi in un locale, a trascorrere il resto della serata….che pareva essere cominciata in allegria e in pieno relax.
Arrivò il momento di uscire, fuori si respirava una leggera brezza, non faceva freddo non potevano averne, visto che erano eccitatissimi per la serata e certamente si sarebbero scaldati stando vicini.
Lei era salita di sopra a prepararsi per la splendida serata. Indossò per l’occasione una gonna cortissima ed una camicetta nera trasparente, sotto portava un reggiseno di pizzo nero, nel mezzo dei laccetti di raso, che mettevano in risalto il suo bel seno, delle autoreggenti che rendevano sensuali le sue gambe, la sua eleganza si notava nonostante vestisse molto semplice, e ad ogni modo quell’aria un poco timida ed ingenua la rendeva ancora più sensuale.
Era quello che si sentiva dire spesso…. Quell’ aria da donna bambina, metteva in imbarazzo un poco anche lui, che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso e gli procurava un certo brivido.
Preso dalla curiosità di vederla, la seguì fin sopra a guardarla mentre si vestiva. Lo faceva molto timidamente dato che non era abituata a farsi osservare nell’intimità della propria casa. Prima di uscire si scambiarono alcune carezze, lui non poté più aspettare, la sua eccitazione era troppa ed incontenibile.
La spinse delicatamente sul letto e comincio a baciarla tutta con tanta delicatezza, non voleva sciupare quell’attimo e non voleva certo turbarla!!!! con molta fatica smise, la tirò su dal letto e lei non affatto imbarazzata lo bacio lieve sulle labbra e fini di prepararsi.
Uscirono per recarsi al locale che avevano poco prima scelto, con una bellissima vista .
Entrambi amavano il mare, passeggiare sulla spiaggia o stare seduti ore ad ascoltare il rumore delle onde che vanno ad infrangersi sulla riva. Durante il percorso in macchina chiacchierarono un po e risero tanto nel raccontarsi alcuni episodi vissuti da ciascuno di loro,per entrambi abbastanza buffi e divertenti.
Lui non riusciva a fare a meno di guardarla e timidamente le posava le mani sulle gambe, lei molto divertita lo lasciava fare. Con aria maliziosa ed intrigante tipica di lei, cominciò a muoversi al ritmo della musica che proveniva dallo stereo dell’auto. Per meravigliarla lui…. aveva pensato bene di conoscere per tempo tramite l’amica, che genere di musica le piacesse, cosi sapendo che avrebbe gradito ascoltare la musica del suo idolo preferito, fece in modo che potesse ascoltarla…… amava e adorava Robbie Williams, le sue canzoni specie “ Feel.” e “Angel” la facevano sognare e a lui piaceva ascoltare i suoi sogni e i suoi pensieri.
Più si muoveva in quel modo cosi sensuale, più lui non riusciva a trattenersi dal sfiorarle i fianchi, le gambe ed accarezzarle dolcemente il viso dolce……..ma malizioso!!!!!
Giunsero al locale, lui gentilmente l’aiutò a scendere dalla macchina, pensando non potesse resistere ancora a lungo, decise di stringerla tra le sue braccia, la tiro a se e la baciò appassionatamente e a lungo. Ancora una volta dovette trattenersi e usare tutta l’energia che aveva per reprimere il suo desiderio, era troppo eccitato all’idea di poterla avere, ma ……dovete rimandare ancora una volta quel momento, che non voleva certo sciupare bruciando i tempi.
Quel momento sarebbe stato magico per entrambi, così come avevano deciso che fosse!!
Entrarono mano nella mano, all’interno del locale luci soffuse, un posto molto accogliente, i suoi interni dai colori caldi ed esotici e la musica in sottofondo li accompagnò per tutta la serata.
Durante la cena si scambiarono più volte delle carezze, lei cercava di stuzzicarlo… non che la cosa non le riuscisse gia da qualche ora, e certamente a lui non dispiaceva…tutt’altro!!!
Comincio col descrivergli quali fossero i punti più sensibili del suo corpo, lui ne approfittò chiedendole quante più cose potesse, ma senza destare sospetti circa la curiosità di conoscerla più a fondo, cercava di scoprire quale potesse essere il modo migliore per farle provare piacere quando sarebbe arrivato il momento tanto atteso……..
Terminata la cena, i due decisero di recarsi sulla spiaggia a fare una passeggiata lungomare. Tirava un leggero venticello e il cielo era ricoperto di tante stelle. Lei cominciò a correre, quasi a voler scaldare il suo corpo, leggermente infreddolito per la leggera brezza che tirava e che proveniva dal mare.
Lo chiamava sfidandolo a prenderla se ci fosse riuscito e rideva ….
Lui non se lo fecce ripetere tante volte e fu semplice raggiungerla, la prese tra le sue calde braccia e la strinse a se.
Lo invitò a sedersi sulla sabbia mentre lei con tanta armonia ed in modo sensuale, comincio a ballargli intorno… più ballava e più sembrava piacerle il modo in cui vedeva lui eccitarsi a guardarla. Per lui era una novità, era la prima volta che gli capitava di vedere una donna ballargli intorno in quel modo così erotico, non sapeva che pensare la sua mente correva all’impazzata….e l’unica cosa che voleva era lei solo lei… prenderla e farla sua.
Era talmente bello ed eccitante vederla ballare e muoversi davanti a lui quasi da volere che non smettesse. Lei si allontano, avvicinandosi quanto più possibile alla riva del mare….continuava a muoversi con fare eccitante e provocante, poi comincio a spogliarsi dei suoi vestiti. Lui la guardava estasiato ed incredulo, il suo corpo si intravedeva appena per via della luna piena che si rifletteva sull’acqua, la raggiunse e cominciarono i loro giochi. Comincio a baciarla dappertutto sfiorandole con le labbra e le mani morbide i fianchi sapendo che quello era il suo punto più sensibile, a lei piaceva…. tanto da mandarla in estasi, non capiva più niente di ciò che le accadeva ma si lascio andare a quelle bellissime sensazioni che lui le faceva provare. Scese pian piano sempre piu giù il suo fondo schiena lo mandava in delirio, le avevano disegnato un delicatissimo tatuaggio che lo rendeva ancora più provocante e sexi.
Continuo a baciarla… e lei lo lasciava fare si faceva accarezzare per tutto il corpo, sapeva che quel momento sarebbe stato magico, era gia in estasi.
Lui la porto fuori dall ‘acqua… infreddolita, la sdraiò sulla sabbia continuando a baciarla dappertutto, assaporando ogni minima parte del suo corpo, la sua pelle sapeva di un dolce profumo poteva sentire i suoi molteplici odori che si mischiavano in armonia con l’odore che proveniva dal mare, risultando forti ed inebrianti.
Il corpo di lei comincio a muoversi sotto i baci di lui, che sembravano ogni volta farla sussultare, era eccitante vederla provare tanto piacere.
Anche lei poi comincio a baciarlo dappertutto, prima sul suo bel petto, sul collo fino a scendere tra le gambe per prima accarezzarglielo poi baciarglielo, quel suo modo di fare di toccarlo non capiva perché… ma lo mandava in delirio, il suo tatto cosi delicato quando lo prendeva tra le mani, e il suo modo insolito di baciarlo, non lo lasciava respirare.
I loro odori si mischiarono lui la prese da dietro, penetrandola delicatamente, lei si muoveva davanti al suo corpo con movenze sensuali e tanto eccitanti, gli sembrava di esplodere dal piacere da un momento all’altro, ma non voleva che quel attimo finisse……..
Quando furono al limite del piacere lui riprese a baciarle i seni turgidi, tra le gambe, più la baciava più lui sembrava provare un immensa eccitazione, la sua dolcezza nel farsi amare era fuori dal comune, la sua ingenuità la rendeva più sensuale e il suo corpo liscio e profumato lo mandava in delirio.
La prese di nuovo con tanta dolcezza muovendosi su di lei prima lentamente poi con più energia fino a farla godere per poi godere nello stesso istante anche lui.
Rimasero abbracciati… stretti quasi da non volersi staccare, perché quegli attimi tanto attesi sospirati e intimi non potessero finire mai….ma ricominciare fino al sorgere del sole.
Soffiocarezza
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16 years ago
Soffiocarezza,
52/52
Last visit: 16 years ago
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Un giorno x caso
Me ne accorsi una volta mentre mi cambiavo d'abito.
Siccome avevo fretta mi ero dimenticata di chiudere la porta.
Fu appena un istante, ma quando mi girai, per rimettere a posto i jeans, intravidi abbastanza bene la sua figura ritrarsi di scatto per non farsi vedere.
Dato che tutto si era svolto così velocemente e che nella stanza non c'era molta luce, per uscire dall'imbarazzo mi fu facile fingere di non aver visto nulla.
Ma mi sentivo lo stesso offesa e umiliata, per essere stata tradita da una persona per la quale provavo un enorme affetto, da mio fratello.Quello che mi aveva fatto mi sembrava una specie di molestia o di violenza sessuale, poiché aveva violato la mia intimità e incurante dei legami di sangue aveva approfittato della situazione per appagare i suoi istinti da maiale.
Inoltre il pensiero che eccitato fosse andato a masturbarsi nella sua camera mi faceva orrore.
Tuttavia non avevo il coraggio di reagire.
Tante volte mi ero chiesta cosa avrei fatto in situazioni del genere, se avrei avuto la prontezza di denunciare un tizio che mi avesse molestata in qualche modo.Sapevo bene che la ragione sarebbe stata tutta dalla mia parte, ma nonostante ciò la vergogna e l'imbarazzo in me erano troppo grandi.
Così mio fratello continuò a spiarmi e io non dissi nulla.
D'altra parte devo ammettere che lui era molto discreto nel suo vizio, e continuava a comportarsi per tutto il resto come il migliore dei fratelli.
Inoltre, siccome l'animo umana si adatta a tutto per difendersi, io non provavo più tanto disgusto ad essere spiata.
Devo anzi confessare che dopo un po' cominciò a piacermi.
Prima di tutto perché in quel periodo mi annoiavo parecchio e qualsiasi cosa che risultasse fuori dalla banale quotidianità mi pareva molto eccitante o per lo meno mi incuriosiva facendomi così distrarre.
Secondariamente tutta questa faccenda soddisfava la mia vanità, mi faceva sentire molto sensuale e desiderabile, sicché, col passar del tempo, godevo sempre di più di questa forma di esibizionismo.
Tanto grande divenne il piacere di esibirmi che non ne potevo fare più a meno.
Avevo bisogno di sapermi guardata con occhi pieni di desiderio.
Ciò mi inebriava , mi faceva sentire la protagonista di quel piccolo universo formato da me e da mio fratello.
Lui era il mortale che ammirava e desiderava ed io ero la dea che si lasciava ammirare e desiderare.
Per di più potevo abbandonarmi a questo "illecito" piacere senza la paura di venir considerata da chi conoscevo come una puttana, una che si diverte a farla vedere.
Infatti rimaneva una cosa segreta tra me e mio fratello, e neppure lui poteva considerarmi una troia, visto che io facevo finta di non accorgermi di essere spiata.
Ma in seguito cominciò a ossessionarmi un pensiero.
Sempre più spesso, quando mi mostravo a lui, mi capitava di pensare a come dovesse essere eccitato e a quanto dovesse avercelo duro.
Così non potei fare a meno di pensare anche al suo cazzo e a come dovesse essere.
Allora, avendo visto già abbastanza cazzi, avevo acquisito una certa esperienza in materia, e qualche volta, vedendo un bell'uomo, mi capitava di immaginare come fosse fatto il suo cazzo.
Ben presto quindi mi ritrovai a desiderare di vedere il cazzo di mio fratello, per sapere come fosse.
In fine il desiderio di vedere il cazzo di mio fratello si tramutò nel desiderio di toccarlo, di stringerlo nelle mani, di cacciarmelo in bocca, di far correre la mia lingua dai testicoli fino al glande, di sentirlo nella mia fica .
La voglia del suo cazzo oramai mi eccitava a tal punto che la notte prima di addormentarmi mi dovevo masturbare.
Quando poi mi esibivo, l'eccitazione era tale che un giorno non resistetti e mi masturbai proprio mentre sapevo che mi spiava.
Ma quando finii di masturbarmi la vergogna mi travolse.
Non potevo più guardare in faccia mio fratello senza arrossire.
Il fatto che mi aveva visto masturbarmi mi tormentava talmente che non volli più continuare con quelle maledette esibizioni.
Così non mi facevo più vedere nuda da mio fratello, prendevo tutte le precauzioni possibili perché non mi spiasse, chiudevo sempre bene la porta e addirittura appendevo qualche cosa alla maniglia per impedirgli di vedere dal buco della serratura.
Ma la notte continuavo a masturbarmi pensando al cazzo di mio fratello.
Finché un giorno fui io, spinta dal desiderio, a spiare mio fratello.
Se ne stava seduto sul letto della sua cameretta a guardare un giornale porno, dopo poco si sbottonò i pantaloni, abbassò le mutande e tirò fuori uno splendido cazzo duro.
Forse perché lo avevo desiderato tanto, ma mi sembrò il più bel cazzo che avessi visto, non era molto lungo ma era bello largo e grosso, dava l'idea di essere una specie di colonna massiccia e tozza.
Con la mano sinistra strinse il cazzo sotto le palle e poi con la mano destra prese a masturbarsi, all'inizio molto lentamente poi sempre più forte e velocemente , finché non reclinò la testa all'indietro e il suo sperma schizzò dal cazzo per poi ricadere sul ventre.
Da allora presi a spiarlo, a non perdermi una sola occasione per poter vedere quel suo bel culetto così piccolo e sodo, le sue gambe belle e muscolose, ma soprattutto il suo meraviglioso cazzo.
La paura di essere scoperta rendeva poi la cosa ancora più eccitante.
Non ricordo più quanto durò la cosa.
Ma è certo che ricorderò sempre quanto accadde quell'estate.
Mio padre aveva preso in affitto una casa vicino al mare, ed era mia abitudine andare in spiaggia da sola la mattina molto presto e poi andarmene quando si faceva troppo affollata per i miei gusti, vi tornavo poi nel tardo pomeriggio quando la maggior parte della gente se ne era andata.
Ma proprio il 15 d'agosto non ero riuscita ad alzarmi presto e così pensando a quanto dovesse essere affollata la spiaggia quel giorno non avevo proprio voglia di andarci.
Sennonché mio fratello cercò di dissuadermi, mi disse che ero solo una snob, una di quelle persone che si tiene a distanza dalla massa per il puro gusto di sentirsi appartenente a qualche presunta élite dello spirito.
Insomma, tanto mi provocò che per non dargli ragione accettai di andare con lui alla spiaggia.
Appena fummo arrivati mi diressi subito verso una cabina, ma il caro fratellino mi disse che quella che avevo scelta non andava bene perché dietro aveva un bel buco e qualcuno avrebbe potuto spiarmi.
Non mi meravigliò affatto che sapesse del buco, data la sua passione per "l'osservazione della passera", doveva conoscere bene ogni cabina di quella spiaggia.
Così nella cabina col buco ci andò lui.
Da quando eravamo arrivati al mare io avevo smesso di spiare mio fratello, il sole, il mare, la spiaggia, le notti passate a ballare insieme ad amici mi avevano assai distratta.
Ma adesso quell'occasione mi fece venire una voglia tremenda di rivedere il bel cazzo di mio fratello, tanto più che alla vista di tutta quella gran massa di gente che affollava la spiaggia fino all'inverosimile pensavo che quella mattina mi sarei annoiata a morte, sicché mi decisi a dare una sbirciatina.
Mio fratello se ne stava seduto proprio davanti al buco e si masturbava tranquillamente.
Pareva proprio che lo facesse a posta per essere visto da me.
Quella che era al principio solo un impressione divenne subito dopo una certezza, lui sapeva, quello spettacolo era solo per me.
Ero umiliata e infuriata, giuro che in quel momento avrei voluto tagliarglielo quel cazzo.
Letteralmente fuori di me lo chiamai, lui aprì la porta della cabina e se ne stette lì davanti a me nudo col cazzo duro contro il mio corpo.
Non sapevo più cosa dire o fare, non riuscivo più neppure a reggere il suo sguardo, dovevo abbassare gli occhi, ma così era anche peggio perché dovevo posare lo sguardo sul suo cazzo.
Allora lui mi prese per un braccio e mi tirò dentro la cabina.
Tenendomi stretta a sé cercava di toccarmi ovunque potesse.
La voglia di scoparmi era così forte in lui che lo rendeva violento, ogni suo gesto era dominato da una frenesia incontrollabile.
Quando mi spogliò le sue mani quasi tremavano, se fosse stato più calmo ci avrebbe messo molto meno a mettermi nuda.
Poi mi girò e mi fece piegare, sentii la sua verga tra le natiche e un momento dopo era già dentro la mia fica.
Menò dei colpi tremendi dentro me, la passione gli aveva fatto perdere il controllo di sé.
La sua fame sessuale sembrava placarsi solo dandomi dei colpi di cazzo così forti che mi costringevano a reggermi alla porta per non cadere a terra.
A ogni colpo tremavo letteralmente tutta e mi sembrava che non avrei potuto godere di più.
Avrei voluto gemere e strillare con tutta la voce che avevo, ma dovevo trattenermi per paura di essere sentita da qualcuno.
Quando venne, oltre che piacere provai anche un certo sollievo, perché non credo che avrei potuto continuare a godere così tanto senza fiatare.
Adesso ogni volta che gli va mi scopa, senza tanti riguardi, non parliamo mai delle scopate che ci facciamo, e fino a quando non gli prende la voglia ci comportiamo come fanno normalmente fratello e sorella;PS. io sono del 75 ed mia sorella e del 1970
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16 years ago
sicilianodok,
48
Last visit: 1 month ago
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Dream
Ho dei bellissimi capelli ricci, e mi piace portarli lunghi per poter schiaffeggiarmi il viso quando sono bagnati, mentre agito la testa in preda all’eccitazione, davanti allo specchio, a piedi nudi, depilato. Magari con delle scarpe da donna, e uno zucchino in culo che mi riempie lo sfintere lubrificato, senza far male, stimolando ulteriormente la mia erezione. Mi piace farlo con il cock-ring, e permettere così alle vene del mio cazzo di uscire fuori per bene a mostrare tutta la mia eccitazione da feticista. Quando mi masturbo a volte sono completamente nudo, altre volte indosso dei vestiti da donna, dell’intimo femminile, o dei jeans attillati per dare risalto alle forme del mio culo. In questi casi dai jeans faccio uscire il cazzo duro attraverso la cerniera abbassata, tenendo il bottone attaccato all'asola.
Mi piace anche mettermi dentro la vasca da bagno, indossando borchie, collari, braccialetti ai polsi, cavigliere da donna, orecchini. Con del rossetto completo la mia porcaggine estetica e inizio a pisciarmi addosso, e a sentire così il calore del mio piscio che scalda il mio corpo inturgidito, fremente, e l’odore della mia urina che frizza nelle mie narici, mentre il gusto amarognolo mi stimola la salivazione permettendomi di irrorare il mio cazzo duro di saliva, e masturbarmi così, in scioltezza, fino a che uno schizzo di sborra calda non mi si appiccica sul ventre, sui piedi, sul viso, o in bocca. Adoro poi ammirarmi allo specchio dopo essermi venuto addosso, col cazzo semiduro a penzoloni, e i prodotti del mio corpo che mi scivolano addosso fino ai piedi nudi. Mentre mi faccio le seghe mi piace sculacciarmi, e sentire il rumore dello schiaffeggio che riecheggia nella stanza, per poi guardare allo specchio i lievi segni che mi piace lasciare sul mio culo tondo e sodo. Certe volte, raramente ma con grande eccitazione, gioco anche con i miei escrementi, anch’essi ben caldi, consistenti. In queste occasioni stendo dei sacchettoni di plastica bianchi sul pavimento, mi ci sdraio sopra, sistemo lo specchio di fronte a me, la faccio tutta e, mentre il cazzo mi diventa sempre più duro, inizio a palpeggiarmi finchè non mi sono svuotato per bene la pancia. Dopodichè prendo un po’ della mia merda e me la spalmo addosso, su tutto il corpo, mentre il cazzo depilato inizia a gonfiarsi di sborra senza che lo tocchi. Poi mi abbandono e inizio a rotolarmi sul pavimento, masturbandomi. A volte delicatamente, altre volte in modo forsennato. E mi sborro in bocca, in faccia, sui piedi, dove capita. Poi mi faccio una bella doccia calda per ripulirmi a puntino, e mi metto a guardare il filmato di ciò che ho fatto qualche minuto prima, facendomi un’altra sega. A volte mi riprendo anche quando mi riguardo.
Il mio sogno è quello di trovare un ragazzo 25 enne, magrissimo, imberbe, completamente depilato, che sorrida dolcemente, con un bel visino dolce e le labbra carnose, che abbia delle belle mani sottili e dei bellissimi piedi, a cui piaccia indossare collanine e braccialetti, magari con un bel piercing sulla lingua, o sul labbro, e a cui piaccia fare le stesse cose che piace fare a me. Farei tutto quello che mi chiede senza eccezioni. Passerei le giornate a farlo sborrare.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 23 hours ago -
Quello che spesso si sogna
quante si sogna o si vorrebbe incontrare in un bel centro commerciale una bella persona che ti guarda....che ti segue....e poi...si combina...
beh...ieri mi è successo ...ero seduto ad aspettare ...fuori da un negozio in una grande centro romano si avvicina un ragazzo giovane...e si mette a fumare...ogni tanto guarda...in giro...e me...
poi mi alzo...vedo vetrine di altri negozi...e lui si alza e dalla parte opposta mi osserva...vado piu avanti svolto angolo...e lui lo trovo seduto in un muretto...come passo si alza....e li ho capito...
sono andato verso la toilette...lui dietro di me...sono entrato sull'ultima porta...e lui quella vicina...poi sento che dice qui è sporco...ed io se vuoi usa la mia...è entrato ed io ho chiuso ..ci siamo guardati...e ci siamo baciati in modo molto passionale...mi dice ti piaccio...ed io...: molto carino unbel corpo...una bocca favolosa...sento due natiche sode ...ed un cazzo grosso e duro...ed io gli dico...ti piaccio tantissimo...(indossavo una canotta nera...ed un pantalone..aderente rigato....occhiali da sole...devo dire che stavo molto figo) ....poi... lo tiro fuori... e lui a me...ci seghiamo mentre ci baciamo...intensamente...stupendo...siamo stati abbracciati...molto...e poi ............speriamo di rivederci...chissa...?
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16 years ago
BELLUOMOPERTE,
39
Last visit: 8 years ago
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Storie di una travestita 5
Ultimo giorno di aprile, finalmente dopo numerosi contatti e chiacchierate su msn io e jimys ci siamo incontrati. È venuto a prendermi ed il primo impatto è stato buono, mi è piaciuto ancor di + di quando l’avevo visto in foto, belle labbra tutte da baciare.
Siamo arrivati a casa e sono andata di corsa a vestirmi, lui in tanto era sul letto che stava al pc, immaginavo di trovarlo nudo come tanti altri fanno, invece no era ancora vestito. Io mi sono messa al fianco di lui sul letto ed abbiamo cominciato a parlare fino a quando mi ferma e mi chiede. Posso baciarti?io silenziosa per un po’ pensavo non mi hanno mai chiesto ciò, e di conseguenza ho risposto: certo, baciava benissimo, non mi sarei staccata nemmeno un secondo dalle sue labbra. Poi ricominciamo a parlare fino a quando non decidiamo di iniziare a fare qualcosa. Allora lui si è spogliato, io gli tolgo le mutande e comincio a manipolare il suo bel cazzo e comincio a leccarlo per un po’.
Dopo un po’ mi chiede di mettermi a pancia in giù, e sento le sue mani che toccano il mio sedere, scivolando giù per le mie gambe, e ad un certo punto sento la sua lingua che sfiora il mio buchetto che poi comincia a leccare per bene, stavo impazzendo la sentivo quasi entrare dentro.. gli chiedo di fare un bel 69, e mentre lui mi lecca l’interno coscia e il mio buchetto, io lo spompo per bene fino a leccargli anche il suo buchetto vergine, delizioso da leccare e piacevole anche per lui che mai lo avevano leccato li.
Mi dice che vuole scoparmi ed io quindi mi metto a pecora permettendo a lui di entrarmi dentro, fremevo di voglia d’essere scopata da lui mi è entrato dentro con il suo cazzo lungo 17 cm e ben messo di circonferenza(tanto che un po’ di dolore inizialmente l’ho sentito) era bello sentirlo dentro di me scivolare, dentro e fuori mentre ci baciavamo in continuazione, finalmente un maschione che mi scopa come voglio io, e non come tanti che scopano solo per un piacere loro senza pensare all’altra persona, mi sentivo realmente desiderata.
Quando è venuto ho visto uscire il cazzo dal mio buchetto ed il preservativo pienissimo di sperma, mai visto tanto bene.
Successivamente ci siamo rimessi nel letto a parlare del + e del -, quando lui mi dice; il bimbo si è risvegliato, allora io mi butto con le mie labbra e la mia lingua a succhiarglielo per bene leccarlo dappertutto palle buco ecc, mentre partivano anche delle belle slinguazzate tra la mia e la sua lingua. Ricomincia a scoparmi prendendo i punti giusti sempre alla pecorina, quando ad un certo punto io mi distendo per aver lui disteso su di me, continuava a spingere nei punti giusti del mio ano, tanto che ad un certo punto sento di star per venire senza che mi toccavo, infatti mentre lui continuava a scoparmi io raggiungo un piacere enorme che per la prima volta ho vissuto senza toccarmi.
Una bella scopata da rifare con lui senza dubbio baci sabry
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16 years ago
bribri83tp,
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Last visit: 4 years ago
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90 centimetri
Sulla tastiera del cellulare digito il numero dell'Ospedale. Pochi squilli e una voce femminile mi dà risposta all'altro capo del telefono.
- Ospedale… desidera?
- Mi scusi signorina, vorrei avere notizie di un paziente di nome Luciano Piaggio. Si è procurato una lesione ad una gamba durante una partita di pallone nel pomeriggio.
- Stia in linea. Le passo il reparto di ortopedia.
Resto benevolmente impressionato dal intonazione sensuale della voce della centralinista, diversa da quella cantilenante delle telefoniste di molte aziende con cui mantengo rapporti per questioni di lavoro. Assorto nei miei pensieri, e dalla musichetta della messa in attesa, sono riportato alla realtà da una voce maschile all'altro capo del telefono.
- Mi spiace, ma in questo reparto non abbiamo ricoverato nessun Luciano Piaggio, dica alla centralinista di passarle il Pronto Soccorso, solo loro potranno esserle d'aiuto.
Digito ancora una volta il numero del centralino dell'ospedale. La voce femminile che risponde è la medesima di prima.
- Ospedale...
- Signorina può verificare se il signor Luciano Piaggio è ancora ricoverato. Ho parlato con un infermiere della clinica ortopedica e mi ha informato che nel loro reparto non è degente nessun paziente con quel nome. Forse è ancora al Pronto Soccorso.
- Se ha pazienza e rimane in linea mentre rispondo ad altre telefonate controllo sul terminale del computer dove risulta ricoverato.
- La ringrazio tantissimo. Rimango in linea.
La musichetta fa da sottofondo agli interminabili momenti d'attesa.
- Ho controllato. La persona che lei cerca è stata dimessa.
- Meglio così. - rispondo.
Preso da un improvviso impulso di fare conoscenza con la donna che sta all'altro capo del telefono proseguo a parlarle.
- Mi scusi se insisto, ma volevo congratularmi con lei per il modo professionale con cui svolge il suo lavoro. Non è cosa da poco, specie di questi tempi. Mi farebbe piacere conoscerla di persona. Perché non usciamo insieme stasera? Potremmo andare in pizzeria e poi in discoteca.
- Perché no. - risponde di getto, sorprendendomi non poco.
- Termino il servizio alle otto e mezza. Se passi a prendermi potremmo trascorrere una piacevole serata in compagnia.
- Va bene. - rispondo.
- Alle otto e mezza sarò lì. A proposito... il mio nome è Fabio.
- Quando raggiungi la portineria ai custodi devi dire che vieni da me. Loro mi conoscono, tutte le sere c'è qualcuno che viene a prendermi per riportarmi a casa. Mi chiamo Mariagrazia, ma qui tutti mi chiamano Grazia. Beh, ora ti saluto, ho altre telefonate in attesa, ciao! Ci vediamo stasera.
La linea s'interrompe. Non sto più nella pelle. Una giornata che pareva nata sotto cattivi auspici promette di concludersi con una nottata di sesso.
Alle otto e trenta mi presento davanti alla portineria dell'ospedale. Arresto la Bmw dinanzi alla garretta. I custodi mi indicano dove è ubicato il centralino. Percorro un breve viale e mi ritrovo davanti ad un piccolo edificio. Sulla porta c’è piazzata una targa: "Azienda Ospedaliera Centrale Telefonica". Scendo dall'auto e mi precipito alla porta. Busso.
- Avanti, è aperto. - dà risposta una voce.
Giro la maniglia ed entro.
- Ciao! Ancora un minuto e sono pronta.
Ciò che i miei occhi vedono mi lascia impietrito. Davanti ho una ragazza di una trentina d'anni alta non più di novanta centimetri. Grazia è una nana.
- Andiamo? Io sono pronta.
Rapida scende dal seggiolino e mi viene incontro con l'intenzione di scambiare dei convenevoli baci sulle guance. Fletto le ginocchia e contraccambio il saluto.
In che cazzo di situazione sono andato a cacciarmi, penso. Da com'era iniziata la giornata dovevo immaginarlo che sarebbe finita male. Che il personale addetto a questo tipo di attività fosse affetto da qualche menomazione fisica era da mettere nel conto. Adesso dove la porto questa? Occorre che m'inventi una scusa plausibile e rinunci a portarla in giro. Ora capisco perché c’è sempre qualcuno che viene a prenderla e l’accompagna a casa ogni sera. I suoi genitori, magari!
Grazia mi prende sottobraccio e insieme ci avviamo verso la macchina.
- Hai deciso dove andremo a mangiare la pizza? - mi chiede quando ha preso posto sul sedile della vettura.
- Veramente non ho molta fame, ma conosco un posto isolato in campagna, dove preparano una buonissima pizza.
- Perché non andiamo in qualche pizzeria del centro. Al "Cenacolo" ci vanno tutti i giovani della città. Andiamo lì, dai... e poi non ci sono mai stata.
D’improvviso mi sento crollare il mondo addosso. E' lì che il sabato sera sono soliti andare a cena i miei amici. Ci farò una figura di merda se mi vedono in compagnia con questa tizia qui.
- Dai metti in moto, abbiamo la notte davanti a noi. - strilla poggiandomi la mano sulla mia che sta appiccicata sul volante.
Raggiungiamo il centro della città in pochi minuti. Giro attorno l'isolato dove è situata la pizzeria alla ricerca di un posto dove parcheggiare l'automobile. Lo trovo in un viottolo poco distante dal locale. A piedi, con lei al fianco, m'incammino verso il ristorante. A chi ci guarda dobbiamo sembrare una coppia male assortita. Io sono alto un metro e ottanta, lei novanta centimetri.
La sua andatura è caracollante a causa delle gambe arcuate ed i tacchi alti. In compenso ha il viso dolcissimo. Da quello che riesco ad intuire è dotata di una intelligenza fuori del comune.
La conversazione a tavola non languisce, soprattutto per merito suo. Per quanto mi riguarda non desidero altro che la giornata termini al più presto.
La serata in pizzeria trascorre in modo piacevole, per fortuna nessuno dei miei amici si è presentato nel locale. Beati loro! Sicuramente avranno trovato qualcosa di meglio da fare piuttosto che trascorrere la serata in compagnia di una nana.
- Ora che abbiamo terminato di cenare perché non andiamo a fare quattro salti in discoteca?
Il vino bianco che sto sorseggiando mi va di traverso. Emetto alcuni colpi di tosse prima di risponderle, ma lei insiste.
- Sì dai, andiamo a "L'Altro Mondo", c'è sempre un casino di gente lì. - afferma sorridendo.
- Ma... veramente è tardi.
- Tardi? Ma, sono appena le undici. Domani è domenica, avremo tutto il tempo necessario per riposare.
Non sono in grado di oppormi. Grazia si avvia verso l'uscita del ristorante. Pago il conto e la raggiungo.
La discoteca è situata a pochi chilometri dalla città. Impieghiamo una ventina di minuti per arrivarci ed altrettanti per trovare un posto dove parcheggiare l’autovettura. Una baraonda di ragazzi e ragazze da sfogo alla gioia di vivere, muovendosi sulla pista da ballo al suono di musica sudamericana. Il buio e la confusione mi sono di aiuto consentendomi di nascondermi alla vista di eventuali conoscenti. Molly è scatenata. Non vuole saperne di stare seduta al tavolino e ascoltare la musica. Afferra la mia mano e mi trascina sulla pista da ballo.
Sono le tre di notte quando usciamo dal locale.
- Ora ti porto a casa. - le dico.
- Si, grazie, non dimenticherò mai questa serata, è stata molto importante per me.
Il tragitto di ritorno sembra più corto di quello dell'andata.
- Ecco, abito lì. - dice, quando raggiungo Via De Gasperi. - Parcheggia all'ombra di quei platani.
A quest'ora della notte non c'è anima viva in giro. Qualche rara autovettura transita per la via e scuote il silenzio di una città semiaddormentata
- Questa sera mi hai fatto il regalo più bello della mia vita. Vorrei ricambiare in qualche modo la tua cortesia.
Per nulla imbarazzata Si libera della gonna e subito dopo della camicetta. Senza che possa fermarla s'inginocchia sotto il volante fra le mie gambe. Colto di sorpresa non so che fare. Lei è più veloce del mio stupore, abbassa la lampo dei miei pantaloni ed estrae l'uccello.
Le sue piccole mani iniziarono a masturbarmi.
- No! Ma cosa fai, cosa ti viene in mente. - dico, cercando di allontanarla
- Ti voglio far godere! E' l'unica maniera che conosco per ringraziarti.
Le sapienti movenze delle sue dita inturgidiscono il cazzo che si erge diritto fra le mie cosce. Non oppongo alcuna resistenza e la lascio proseguire nell'opera che ha cominciato. Dall'angolo della bocca le scendono gocce di saliva, come se fosse in procinto di assaporare il suo dolce preferito. E' scatenata. Prima di stasera non avevo mai visto una donna in quello stato. Con una mano inizia a massaggiarmi i testicoli, mentre con l'altra continua a menarmi l'uccello fino a farmi male, infine decide di sputare un grumo di saliva sulla cappella.
La mano scorre sul cazzo con molta naturalezza. Nessun'altra donna è riuscita a farmi una sega in questo modo. Solleva il capo e mi guarda in viso, poi affonda di nuovo la bocca sulla cappella.
Mi scopro a fantasticare sulle sue labbra così soffici da fare invidia alla morbidezza di una fica. Lei continua a farmi godere accarezzandomi a turno i testicoli e l'uccello. Lo sfregare della cappella sulla superficie delle sue labbra mi dona attimi d'irrefrenabile piacere. Le gambe iniziano a tremarmi ad ogni penetrazione. Tutt'a un tratto interrompe per qualche istante la sua azione. La vedo inumidire di saliva un dito della mano. Lo adagia intorno al buco del mio culo. Ripete quest'operazione alcune volte, mentre con l'altra mano continua a menarmi l'uccello. Infine con molta delicatezza introduce il ditino nel mio sfintere. Ho un sobbalzo. E’ la prima volta che qualcuno m'incula.
Prosegue imperterrita nella sua azione. La gradevole sensazione di prurito che sa trasmettermi il dito si accompagna all'intenso piacere delle labbra che si abbassano sulla cappella. Sborro irrigidendomi in tutto il corpo, trascinando anche lei in un vortice di piacere. Grazia non vuole ingurgitare lo sperma, cerca di trattenere il liquido in una mano, ma le fuoriesce fra le dita. La osservo divertito durante questa manovra. Prendo dal cruscotto un paio di fazzoletti di carta e glieli porgo. Grazia risale dalla scomoda posizione sotto il volante e torna a sedersi al mio fianco. La luce dei lampioni illumina il suo corpo candido e i seni minuti su cui spiccano le areole dei capezzoli appuntiti.
- Ti è piaciuto? - mi chiede.
- Sì molto, e a te?
- Anche a me. - risponde.
Premo il pulsante che comanda i sedili ribaltabili e li abbasso. I nostri corpi vengono a trovarsi l'uno di fianco all'altro. A dire il vero io sto un poco più in alto, lei più in basso. Posso vedere la fenditura della passerina parzialmente nascosta da una rada peluria. Con la mano risalgo le cosce e vado a scoprire la deliziosa apertura della fica. Ha gambe bianche come la neve. I piedi perfetti. L'ombelico tondo, tondo...
Il cazzo mi si arrapa ancora una volta. Sfioro con la mano la passerina, toccandola per la prima volta. E' tutta bagnata. Con le dita le sfioro le grandi labbra e il clitoride. E' turgido, gonfio e ben sviluppato. Non so resistere a lungo. La penetro con le dita.
La parete della passerina è tremendamente stretta. Ancor più eccitato sollevo Grazia di peso. La prendo per i fianchi e la pongo a cavallo sul mio bacino. La sua mano prende l'uccello e se lo infila nella fica inarcandosi all'indietro con la schiena per facilitare la penetrazione.
- Ce l'hai stretta. - dico.
Riesco a penetrarla aiutato dal fluido abbondante che le addolcisce il dolore. Grida al mio primo affondo. Non voglio farla soffrire e l'invito ad assecondare i miei movimenti. Finalmente prendiamo il giusto ritmo. Eccitato come sono vengo dopo pochi colpi. Non ho neanche il tempo di estrarlo e le sborro dentro.
E' tardi. Le lancette dell'orologio segnano le quattro del mattino. Ci rivestiamo e subito dopo ci salutiamo.
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16 years ago
ILPUNTOG,
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Roberta al centro dell’attenzione
Venerdì riceviamo una telefonata d’invito a cena da Agata e Silvio, i nostri complici erotici.
Spesso, scherzando, definiamo la nostra amicizia come un’associazione per delinquere a scopo erotico. In effetti, è grazie a Agata che Roberta, la mia compagna, ha abbandonato ogni titubanza concedendosi ai piaceri delle attenzioni di più uomini.
Oltre a noi era invitata anche un’altra coppia d’amici ma si era presentato solo Paolo poiché la sua fidanzata, Roberta, rientrando dall’estero, aveva perso la coincidenza con l’aereo a Roma, quindi l’ora del suo arrivo qui a Torino era ormai diventata una questione di pura statistica.
La cena si è svolta senza note di rilievo tranne il cibo poiché Agata è un’ottima cuoca anche se ha il vizio di rivoluzionare le ricette che ogni tanto le passo.
Seduti sul loro divano ci stiamo gustando un buon bicchiere di Calvados quando Agata chiede a Roberta se non deve andare in bagno. Alla sua risposta affermativa le due donne ci lasciano alle nostre discussioni.
Restano via molto, immagino che abbiano le loro cose da dirsi, quindi rivolgo nuovamente la mia attenzione ai due amici e mi dimentico di loro.
Quando ritornano, Roberta sì attrespola su di uno sgabello tipo bar che è posto quasi al centro della stanza mentre Agata prende il suo precedente posto al mio fianco. Nel farlo si strofina contro di me invadendo le mie narici con il suo profumo che personalmente trovo molto caldo e sensuale.
La sua vicinanza solletica la mia fantasia, non riesco a non pensare alle sue labbra sul mio membro e alle sensazioni che mi avevano regalato. A fatica cerco di mascherare le mie sensazioni e quando riprendo un minimo di controllo, tale da poter ascoltare quello che si dice, sento la voce di Agata affermare:
- Mi spiace per Roberta, questa sera era stata combinata per sei… pari… ma possiamo sempre inventarci qualcosa!
Ad esempio un’idea si sta prendendo forma nel mio cervellino malato. Sai la rabbia di Roberta, quando le racconteremo di questa sera, al pensiero di cosa si è persa!-
L’espressione di Roberta mi lascia intuire che lei sa qualcosa più di me, lo vedo dalla luce che ha negli occhi, uno sguardo che non lascia dubbi: sa che sta per far sesso !
Agata si alza dal divano, esce dalla stanza e subito ritorna con una sciarpa di seta blu. La arrotola fa le sue mani, gioca con essa, poi si avvicina a Roberta e dopo un’occhiata d’intesa le benda gli occhi.
Le sciarpe sono due, l’altra se la passa attorno al collo.
Nessuno di noi conosce le sue intenzioni, ci scambiamo fugaci occhiate interrogative che restano senza risposta.
Intanto le mani di Agata iniziano a sbottonare il vestito di lino leggero che indossa Roberta. Lentamente il suo reggiseno compare tra l’apertura del vestito. Roberta lascia fare, con mio gran rammarico, non posso vedere i suoi occhi ma la bocca ha un’espressione d’estrema concentrazione.
L’abito le è calato sino in vita senza nessuna reazione da parte sua. A questo punto Agata prende per mano Paolo e lo accompagna alle spalle di Roberta. Lui prima le accarezza le spalle, scende lungo le braccia sino in vita e la cinge, poi le sue mani passano sul bacino e lentamente salgono verso il seno. La bacia sul collo mentre stringe le coppe con forza, solo ora Roberta da segni di vita socchiudendo la bocca ed emettendo un sospiro. Gli slaccia il reggiseno e lo sfila via con dolcezza, afferra nuovamente le mammelle traendola a se, questo è quello che aspettava Agata che con parole d’invito le fa alzare il sedere in modo da spogliarla completamente.
Non l’avevo notato a casa ma vedo che Roberta indossa uno splendido reggicalze in tinta con il reggiseno e i ridottissimi slip. Anzi sono sicuro che non è uscita così da casa. Si sia cambiata quando è andata in bagno, mi domandai da quanto tempo usciva di casa con un cambio di biancheria sexy nella borsetta, pronta ad ogni evenienza. Questo pensiero mi eccitava e, al tempo stesso, turbava.
Agata, ora, prende Silvio e lo accompagna davanti a Roberta poi si pone di lato in modo da non impedirmi la visuale. Lui accarezza, con ambedue le mani, le gambe di Roberta sopra le calze, sale sino agli elastici del reggicalze e li tira leggermente per poi lasciarli facendoli schioccare sulla pelle.
Lei inizia ad eccitarsi e apre leggermente le gambe. Lui cerca di slacciare gli elastici per sfilarle gli slip ma Agata lo ferma dicendogli: - guarda bene!-
Sono incuriosito e osservo meglio, noto che le mutandine di Roberta hanno due fermagli ai lati, come quelli delle spogliarelliste. Mi domando: - ma dove avrà preso quella biancheria -. Sospetto che sotto ci sia lo zampino di Agata.
Silvio, capita la situazione, libera prima un lato degli slip intrufolando la sua mano nell’apertura. Le sue dita giocano con la bionda peluria della mia donna mentre le mani di Paolo stuzzicano il seno alternano lievi strizzatine ai capezzoli a baci sul collo o sulla schiena. A lei piace questa situazione e lentamente si sta abbandonando al tra le braccia dell’uomo che sta dietro di lei.
Con un ultimo gesto le mutandine le sono sfilate via attraverso gli elastici del reggicalze, ora è pronta, le parti del suo corpo che lei vuole concedere e da cui vuole trarre piacere sono denudate e oscenamente offerte ai due uomini.
Sempre bendata non può vedere Agata che si porta alle sue spalle e dopo aver allontanato Paolo si sostituisce a lui. Osservare le mani di una donna che accarezzano Roberta mi provoca delle sensazioni sino ad ora sconosciute. Con decisione, Agata, afferra le sue mani e le porta dietro la schiena e con la seconda sciarpa le lega mentre le sussurra delle frasi tranquillizzanti. Quindi la abbandona all’attenzione dei due uomini e viene davanti a me. Il suo vestito è chiuso sulla schiena, mentre se lo slaccia il suo seno sembra volerlo strappare. Pochi bottoni, una zip e il vestito cade ai suoi piedi. Sotto porta la stessa biancheria di Roberta, escluso il reggiseno, con una voce che mi fa vibrare il basso ventre mi dice: - toglimi le mutandine! - non è una richiesta…è un ordine.
Si fa spazio in mezzo alle mie gambe e spinge in avanti il ventre. Raddrizzo la schiena e appoggio le labbra alla sua pancia, proprio sotto il reggicalze mentre le slaccio le chiusure laterali degli slip. Li sfilo facendoli scorrere in avanti, avendo cura di farlo molto lentamente. Durante quest’operazione i suoi occhi sono chiusi e sospira quando …………. gli s’infilano fra le labbra della vagina. Lei lascia una striscia umida sugli slip che scorrono e il profumo della sua femminilità invade i miei sensi facendomi dimenticare tutto quello che accade intorno a me. Purtroppo l’estasi dura solo un attimo, Agata mi riporta alla realtà montandomi addosso, a cavallo delle mie gambe e armeggiando con impazienza sulla chiusura dei miei pantaloni.
Un gridolino di stupore richiama il mio sguardo su Roberta. I due amici, che nel frattempo si erano spogliati, stanno appoggiando, uno per lato, i loro membri alla sua bocca. Con gli occhi bendati e le mani legate dietro la schiena, può solo sentirne la pressione sulle labbra e apprezzarne l’odore.
Aprendo la bocca gli invita, loro si fanno più vicini e lei inizia a dispensare leccate e baci ai due lati mentre le loro mani fanno a gara per esplorare il suo corpo.
Agata è riuscita nel suo intento e ora brandisce il mio membro. Avvicina il pube premendolo contro di me, appoggia il viso al mio e finalmente sento le sue labbra che aspirano la mia lingua. I peli della sua vagina scorrono tutta la lunghezza del mio membro, sento la labbra che si aprono e una traccia umida lasciata sul pene crea in me delle piacevoli sensazioni.
Stacca la bocca dalla mia, mi guarda con occhi lucidi dicendomi: - ti voglio dentro! -, questa volta non è un ordine ma ha il tono di una implorazione. Lei si solleva leggermente. Con una mano le divarico le grandi labbra mentre lei si guida il mio pene dentro. Lo lascia entrare lentamente, sento che si apre senza difficoltà anche se lei sta inclinando il pube in modo da avere la massima percezione di quello che si sta facendo spazio nel suo ventre. Nell’ultimo tratto assume una inclinazione favorevole allargando ulteriormente le gambe e scende di colpo lasciando andare un grido di piacere, o meglio di soddisfazione, che attira l’attenzione degli altri tre. Distrae addirittura Roberta che interrompe il suo doppio pompino per chiedere:
Cosa state facendo voi due?-
Ho il tuo uomo dentro! – risponde la voce rotta di Agata.
Oh!… Vorrei proprio vedervi – replica Roberta.
Immagina, fai lavorare la tua fantasia!… se ne hai il tempo. –
Detto questo amplifica il movimento delle anche, scorrendo tutta la lunghezza del mio membro. Inclinata verso di me con la schiena curva all’indietro quando sale sbatte il seno sulla mia faccia. Ha un paio di tette fantastiche, più grandi di quelle di Roberta ma altrettanto sode. Mi perdo nello studio accurato dei suoi capezzoli, e quando si avvicinano cerco di baciarli, succhiarli o mordicchiarli. Stiamo giocando. Giocando con il sesso, in realtà non siamo ancora alla ricerca del piacere estremo, sappiamo tutti e due che la serata è appena iniziata. Lei s’inventa, costantemente, dei nuovi giri con il bacino e le anche. Lo prende tutto dentro e strige ritmicamente i muscoli, poi sale tenendo in se per un soffio solo il glande e resta ferma, anticipa i miei tentativi di spingerlo dentro mentre mi sorride. Scende e si apre completamente, sento l’interno della sua vagina, che anche se ferma, mi stuzzica grazie alle sue contrazioni. Lei avvicina il viso, naso contro naso, le nostre lingue s’incontrano nell’aria, i suoi occhi mi fissano intensi. M’ipnotizzano. Con le mani appoggiate ai suoi fianchi ho la chiara percezione del suo corpo. Il suo respiro aumenta di velocità e d’intensità. Anche il suo pube si muove salendo e scendendo al ritmo delle contrazioni e del respiro. I suoi occhi continuano a fissarmi mentre mi ritrovo a pensare:
-NO…i sentimenti non valgono in questo gioco…Maledetta stai giocando sporco. –
Accetto le sfida e reggo il suo sguardo, la fisso negli occhi senza accorgermi che le sto stringendo con forza le natiche. Sento le sue morbide contrazioni interne farsi sempre più frequenti, i suoi occhi sono lucidi e dolci, troppo dolci; la pelle tra le mie mani diviene sempre più calda sino a quando le sue labbra si aprono in un rantolo di piacere, gli occhi si chiudono e l’orgasmo le trasfigura il volto.
Le contrazioni involontarie del pube di Agata sono quasi terminate, quando, a beneficio degli altri, lascia uscire qualche gridolino di piacere.
Il gioco degli sguardi di prima mi è servito a controllare egregiamente le mie reazioni, mi trovo ancora lontano dall’orgasmo. Lei, tenendomi dentro, mi chiede:
Vuoi venire adesso?!-
Dopo – le rispondo – ma dentro di te! –
Mi avrai … di nuovo … Grazie! – risponde lei intercalando con un bacio poco passionale e un po’ troppo sentimentale - Grazie! - ripete ancora mentre una lacrima le segna la guancia nonostante il sorriso che le illumina il volto.
Il nostro rapporto, per quanto intenso, non è durato molto. Quando Agata si è sollevata da me vedo che Roberta ha la bocca piena del membro di Paolo mentre Silvio, in ginocchio davanti alle sue gambe spalancate le sta leccando avidamente la vagina. So che a lei piace essere bendata, in determinate occasioni, ma rimpiango il fatto di non poter osservare completamente l’espressione del suo volto.
Agata si unisce ai due e dopo aver studiato bene la situazione inizia a disegnare con le dita dei ghirigori attorno al seno di Roberta. La presenza di un nuovo tocco la fa fremere mentre emette dei suoni strozzati a causa del pene che le riempie completamente la gola.
Agata invita, silenziosamente, Silvio ad alzarsi, prende il suo membro e lo avvicina alla vagina dilatata di Roberta, lo appoggia alle labbra e lo strofina contro di esse delicatamente in modo da guidarlo. Roberta abbandona il pene di Paolo, che omai sta quasi per riempirle la faccia, e si abbandona all’indietro fra le sue braccia.
Quello sgabello su cui è seduta non deve essere molto comodo, soprattutto con le mani legate, ma lei riesce ad offrire la sua femminilità all’uomo che ha davanti.
Agata dilata con due dita la vagina di Roberta e, mentre guarda nella mia direzione, vi spinge dentro il pene di suo marito. Un vero urlo di piacere sottolinea l’avvenimento.
Lei non può muoversi e accetta passivamente il piacere di quella situazione con Silvio che la penetra, Paolo che la regge per le spalle chinato in avanti a succhiarle i capezzoli e le mani di Agata che stimolano la sua vagina al ritmo dei colpi del marito.
Silvio prende le sue gambe sotto le ginocchia e le solleva, divaricandole ancora di più. Esce completamente da lei e rientra spingendolo fino in fondo, sino a schiacciare le dita di Agata. Il tutto molto lentamente. L’azione combinata dei tre, tutte quelle mani su di lei, portano Roberta prossima all’orgasmo. Non è una posizione comoda per venire, lo sa lei, lo sa Agata e lo sanno i due uomini, me è proprio questo che li eccita. La loro attenzione è completamente rivolta al corpo di Roberta, le loro azioni sono calibrate per darle il massimo piacere. In breve lei viene, urlando come raramente si concede di fare. Spinge il pube verso Silvio e la schiena inarcata verso Paolo, si solleva quasi dallo sgabello aiutata dalle mani di Agata che le cingono la vita. Salta, si muove, cerca di prenderlo ancora più in fondo nonostante Silvio sia completamente dentro di lei. Il suo ventre trema e il seno ondeggia rimarcando i suoi movimenti e il respiro affannato.
Lentamente si tranquillizza, torna ad appoggiare il sedere, quello che si vede del suo viso al di sotto della benda è reso irriconoscibile dal piacere. Silvio resta dentro di lei mentre le mani di tutti e tre massaggiano il suo corpo. Quando il respiro è tornato normale, Agata le sussurra che non ha ancora finito di godere per quella sera. La fa alzare, noto che è instabile sulle gambe, la guida con dolcezza verso di me sul divano. Mi fa un cenno e capisco che vuole che mi metta sul tappeto. Scivolo giù appoggiando la schiena al sedile del divano.
Agata guida Roberta, sempre bendata e con la mani legate dietro, su di me e la fa scendere a cavallo delle mie gambe. Il sentire le gambe di un uomo fra le sue la fa nuovamente ansimare, striscia in avanti fino a sentire un pene che le preme contro la vagina. Lei non sa chi ha sotto ma non se ne preoccupa, strofina il pube sollevandolo nel tentativo di prenderlo nuovamente dentro. I suoi tentativi sono molto piacevoli e resto lì a godermeli. Agata si mette dietro di lei, in ginocchio, la afferra per le anche sollevandola un poco, la sua mano scivola sotto la vagina di Roberta e prende il mio membro guidandolo dentro Roberta. Lei come lo sente allineato e imboccato con un abile mossa del pube lo lascia affondare nel suo ventre sino ad incontrare l’indice e il pollice di Agata che ancora mi cingono il pene. La sento bagnatissima e dilatata, si sistema e attacca un movimento simile a quello che Agata aveva usato con me prima, ma con delle varianti personali tutte sue. Cerco di non toccarla, non voglio che riconosca le mie mani, così come cerco di assecondare la sua cavalcata con delle spinte diverse dal solito, voglio lasciarle il dubbio sull’identità dell'uomo che ha sotto di lei. Le mani di Agata mi stringono dolcemente i testicoli e quando, Roberta, sale lei le solletica la vagina.
Paolo e Silvio si presentano nuovamente ai lati del suo viso con il pene eretto e speranzoso delle sue labbra. Lei, che mi sta cavalcando con la schiena eretta, è all’altezza giusta. La pressione dei due sulle sue guance la distrae dal suo precedente impegno, rompe il ritmo e i suoi movimenti diventano irregolari. Iniziavano a piacermi la sue mosse ma la vista della sua bocca alle prese con i falli dei due e molto più eccitante. Prima si dedica a Silvio, credo che abbia riconosciuto colui che la presa prima dall’odore della sua vagina rimasto sul pene, lo ingoia di colpo, succhiandolo a guance incavate. Lo scorre in tutta la sua lunghezza seguendone il glande con la lingua. Tre, quattro volte, poi volta il viso verso l’altro e prima lo lecca quindi apre la bocca e lo ingoia, si sforza di ingoiarlo tutto, gli occhi di Paolo ruotano verso l’alto mentre con una mano le tiene la testa ferma in quella posizione e muove il bacino per scoparle la bocca. Quando la lascia; Silvio appoggia il suo membro alle labbra vicino a quello di Paolo, allora la lingua di Roberta può stimolare tutti e due con dei rapidi scatti nelle due direzioni.
Nel frattempo non interrompe la sua cavalcata ma, anzi, il mio pene che entra in lei la stimola a dispensare leccate e succhiate sempre più appassionate in quel doppio pompino.
Paolo, però, non è soddisfatto. I suoi occhi cadono su Agata intenta a massaggiarmi i testicoli e a stringermi con due dita il pene dentro Roberta, si porta dietro di lei e con un lieve tocco sulla schiena richiama la sua attenzione.
Roberta, quando si accorge che uno dei due si è allontanato, s’imbroncia per un attimo poi dedica tutta la sua bocca all’altro.
Sento che Agata scivola di lato, mantenendo sempre la presa sul mio membro, si mette a carponi dal lato di Roberta opposto a quello di Silvio. Posso vedere il suo viso contornato dagli splendidi capelli neri e i suoi occhi tremendamente espressivi, ma quello che attira il mio sguardo è il seno, che quella posizione esalta. Paolo si china dietro di lei e le infila una mano in mezzo alle cosce. Lei non si fa pregare, apre le gambe e solleva il sedere come una gatta. Apre la bocca e geme quando lui le entra dentro, china la testa per osservare la sua penetrazione e i capelli ricadono in avanti. Quando rivolge il suo sguardo a me il viso e coperto dai capelli ma riesco a cogliere la sua espressione di piacere. I suoi occhi sono puntati su di me. Paolo la monta con foga e il suo seno balla al ritmo dei colpi, ansima, geme ma non molla la mano dal mio membro.
Volgo lo sguardo alternativamente a Roberta sopra di me che succhia Silvio e a Agata di fronte a me montata da Paolo. E’ uno spettacolo troppo eccitante e sento che sto per perdere il controllo.
Roberta si accorge che l’uomo che sta succhiando e pronto a venire, fra una succhiata e l’altra riesce a dire:
Riempimi… anche da sotto…ti prego!-
Quando i primi getti di sperma le invadono la gola, Roberta, intensifica la sua cavalcata. Afferro una mammella di Agata e spingo in alto il bacino mentre sento l’orgasmo arrivare.
Le mosse di Roberta le fanno sfuggire a tratti il membro di Silvio dalla bocca e molte gocce di seme le stanno imperlando il seno. A questa vista esplodo. Sentendomi pulsare dentro di se, Roberta, si apre ad accoglierlo sino in fondo limitandosi a contrarre fortemente i muscoli pubici. Il mio orgasmo genera il suo e lei nuovamente si abbandona la piacere crollando su di me.
Anche Agata sta per venire quando Paolo esce bruscamente da lei e la fa girare sulla schiena, si mette quindi a cavallo su di lei appoggiando il pene al seno.
Lei è troppo avanti e viene mentre lo sta succhiando, dimenando il pube in cerca di soddisfazione. Ci pensa Silvio che affonda prontamente due o tre dita nella vagina di sua moglie.
Paolo riempie il viso e parte del seno di Agata urlando, poi appoggia il suo pene nel mezzo del seno e lascia che le ultime gocce colino sulla gola di lei.
Appena la situazione riprende una parvenza di normalità, sussurro a Agata: - Mi avevi promesso di farmi venire dentro di te!-
E’ vero – confessa lei – manterrò la promessa… ma adesso… un attimo di respiro!-
Ci sistemiamo chi sul divano chi sulle poltrone, sleghiamo e sbendiamo Roberta, in modo che vedendoci adesso sparpagliati per il salotto non possa capire chi si è dedicato a lei nelle varie fasi della serata. I suoi occhi finalmente liberi mostrano una soddisfazione profonda e una eccitazione ancora non sopita. Si avvicina a me e dopo un bacio leggero sulle labbra mi racconta quanto le è piaciuto e ringrazia Agata per quell’idea che ha avuto.
Lentamente ci rivestiamo. Rimaniamo ancora un poco a parlare di quello che abbiamo vissuto, Paolo mi dice che non vede l’ora di far conoscere a me e a Roberta la sua fidanzata e la cosa, chissà perché, mi eccita.
Quando viene l’ora di salutarci Agata mi chiede di accompagnarla in cucina con scusa.
Rimasti soli noto una luce ormai nota nei suoi occhi, senza dire una parola s’inginocchia davanti a me e mi slaccia i calzoni. Lo prende in bocca mentre è ancora rilassato e lo fa crescere fra le sue labbra, sottolineando con grugniti di approvazione la rinnovata erezione. Quando è soddisfatta della consistenza si alza dicendomi:
Avevo promesso di farmi riempire da te… e adesso sono intenzionata a mantenere la promessa-
Solleva il vestito in vita, sotto indossa solo le calze e il reggicalze, si siede sul tavolo a gambe aperte e dischiude le braccia a mo’ d’invito. Mi guarda maliziosa mentre mi avvicino, i suoi occhi sono per me una calamita di una forza irresistibile.
Lo infilo dentro di lei immediatamente. Si avvinghia a me con le gambe e le braccia, con voce rotta dall’emozione mi dice:
Baciami -.
Le lingue lottano fra loro nelle nostre bocche unite per le labbra, inizio a muovermi prima lento e lungo. La stimolo con due dita, le do dei colpi sempre più violenti che lei apprezza. Sappiamo di non avere molto tempo, gli altri aspettano. Stacca la bocca dalla mia per respirare meglio ma trattiene la mia testa. Mi fissa, respira con la bocca socchiusa, a tratti chiude gli occhi e il suo volto si trasforma. Sto godendo e anche lei. Spalanca gli occhi, li tiene fissi sui miei e m’implora:
-Riempimi!…Riempimi adessooo.-
Lei viene e io subito dietro di lei, dentro di lei. Per tutto il tempo di quel breve, ma intenso, orgasmo i suoi occhi non si sono staccati dai miei.
Ci ricomponiamo.
Ho mantenuto la premessa!- afferma Agata.
Si. Ora sono io in debito con te…sai mi piace come vieni!- ribatto.
Dovrò darti qualche altra occasione di osservarmi, allora.- mi consola lei.
Torniamo dagli altri, che se hanno sospettato qualcosa non lo danno a vedere. Pochi convenevoli e ci salutiamo dopo che Paolo ha promesso di raccontare tutto e nei particolari a Roberta, in modo da farla pentire della sua, involontaria, assenza.
Sulla strada del ritorno Roberta, non è molto loquace, capisco che sta rivivendo la serata e non voglio interrompere i suoi pensieri. So che l’indomani non farà altro che raccontarmi le sue sensazioni e tutto quello che ha provato.
Stranamente non mi chiede chi l’ha penetrata, chi lei ha succhiato o chi l’ha toccata. O non le interessa saperlo, ma non credo, o sta imparando a giocare come Agata.
Già! Agata ed i suoi occhi. Quello sguardo ancora rimaneva in me con il significato intrinseco che temevo di comprendere.
Vedremo!
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16 years ago
ILPUNTOG,
40/40
Last visit: 16 years ago
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Io e lui
Non eravamo piu'usciti a cena da diverso tempo,gli impegni di lavoro erano stati tanti e molto stressanti.La serata era calda quasi afosa,l'aria pareva impalpabile,l'umidita'altissima.Mario il proprietario del locale ci saluta,si ricorda bene di noi,x diverso tempo abbiamo frequentato il suo ristorante,molto carino,intimo cucina casalinga e molta cordialita'.Ci fa'accomodare al solito tavolo,parliamo un po'di noi,ci chiede come mai non ci siamo piu'fatti vedere.Ceniamo con aragosta,fritto misto di pesce,contorno di patatine croccanti e il solito dessert.La cucina qui'è sopraffina.Mi accingo ad andare in bagno e il mio lui mi segue,il suo sguardo stasera è lucente,intrigante e pare spogliarmi a volte cogli occhi.Indosso un completino nero camicetta trasparente e sotto un body in pizzo che lui mi ha regalato di recente e ha voluto stasera indossassi per la prima volta.Trovo il bagno occupato e lui mi dice,vieni con me,incredula mi fa'accedere al bagno maschile con mia ostilita',mi scappa e non posso farne a meno.Mentre mi alzo la gonna e mi abbasso le mutandine lui mi scruta,pare entrarmi dentro col suo sguardo.Non faccio in tempo ad alzarmi che ancora bagnata di pipi'mi prende,mi bacia mi accarezza,mi tocca dappertutto.Sento il caldo delle sue labbra come un fuoco che mi brucia dentro,l'eccitazzione della sua reazione improvvisa ed inaspettata mi fa'bagnare,mi fa'gemere dal desiderio.Prendimi mio amore gli sussurro.Ora le sue labbra si posano sul mio cespuglietto madido di umori,la sua lingua scende piano piano fino alla punta del mio clitoride turgido e voglioso.Non posso urlare,i miei gridolini li debbo soffocare,sento entrare altra gente,mi sento imbarazzata ma nel contempo eccitatissima.Mi mette ora contro il muro,si abbassa i pantaloni e mi fa abbassare,il suo membro turgidissimo e bagnato mi entra tutto in bocca,pare soffocarmi,sono eccitatissima.Succhio avidamente il glande gonfio e bagnato,sento e assaporo il dolce sapore del suo pene,lo voglio,lo desidero immensamente ma lui mi fa'attendere e questo accresce la voglia di farmi penetrare.Pare volermi far impazzire stasera dal desiderio.Ora mi fa'alzare,mi gira e da dietro in un solo colpo mi penetra con una foga mai vista.Lo sento tutto dentro di me,il suo pene è come mai lo avevo sentito,turgidissimo,caldo e voglioso.Sento la vagina in fiamme,i suoi colpi poderosi paiono sfondarmi,mi lascio andare al piacere e con caldi e copiosi fiotti inondo dei miei caldi umori il suo membro.Il suo sperma caldo e copioso mi riempie, mi fa'godere come una pazza.Sono esausta,il piacere che mi ha dato e mai ho provato mi manda in estasi.Il luogo insolito,la paura di essere scoperti ha creato l'atmosfera gusta x un piacere immenso e mai provato.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 23 hours ago -
L\'incontro
Ci incontriamo... l'appuntamento è in un bar che ha dei tavolini... io sono già li quando lei arriva... mi individua e si avvicina al mio tavolo.
Mi alzo per farla accomodare sulla sedia che le porgo. Sono imbarazzato... forse lo è anche Lei... ma non lo dimostra. Mi siedo. Lei mi guarda, con un sorriso sulle labbra ma con gli occhi di ghiaccio. Sembra valutarmi... soppesarmi. Ho paura. Paura di non piacerle.
Vedo un lampo nei Suoi occhi. Ora so di non dispiacerle. So che mi esaminerà... e forse che potro' essere il Suo schiavo.
Quel lampo negli occhi, fulmineo, li ha resi ancora piu' spietati. Ho di nuovo paura. Ma non di non essere usato, questa volta.
Scambiamo qualche inutile battuta sul tempo... sul viaggio... poi Lei scioglie le riserve e mi ordina di seguirla. Mi alzo, pago il conto sul tavolo. Scosto la sedia dove lei è seduta. Si alza. Mi comunica che andremo al suo albergo, di fronte. La seguo. Ho con me una valigetta, come mi aveva ordinato Lei.
La portineria del hotel non mi vede neanche. Saliamo al secondo piano, facendo le scale. Lei è davanti a me. La vedo ancheggiare mentre sale. Le gambe affusolate nelle calze nere velate. Porta le calze e non il collant. Non so perche’ ma lo so. Ha portamento, Lei.
Sento il mio cuore battere forte: è sempre come la prima volta. Sono un pazzo. Lei sembra quasi avvertire il mio turbamento. Volge la testa. Si ferma e mi guarda. Io abbasso gli occhi. Lei riprende a salire le scale. Giungiamo davanti alla sua porta.
Prende la chiave. Apre ed entra. Io la seguo. Mi guarda, posa la borsa e mi porge le spalle per farsi togliere la pelliccia. Le sfilo la pelliccia, che poggio delicatamente su una poltroncina, sulla Sua borsa.
Lei si siede. Mi dice "toglimi le scarpe. con la bocca".
Mi tolgo il cappotto, che appendo all'attaccapanni. Mi inginocchio ai Suoi piedi e cerco di slacciare con le labbra la fibbietta della scarpa destra. Ha le gambe leggermente allargate. Vedo dove terminano le calze. Non mi ero sbagliato.
Con i denti delicatamente tiro la striscetta di pelle. Con la bocca prendo la parte posteriore e la tiro. Lei si degna di sollevare il piede, per facilitarmi. Faccio lo stesso con l'altra scarpa. Lei è a piedi nudi, seduta sulla poltroncina, le gambe socchiuse, le braccia rilassate sui braccioli.
Mi guarda. "Spogliati. Completamente." Sono imbarazzato. Sciolgo il fuolard che ho al collo e tolgo il pullover. Comincio a sbottonare la camicia. tolgo le scarpe e resto con i calzini. Sgangio la cintura ed i bottoni del pantalone. Li sfilo. Tolgo i calzini. Resto in camicia e slip. Mi sento esposto, sento il Suo sguardo su di me, che esamina, valuta. Ho vergogna. L'ho incontrata di persona nemmeno 30 minuti prima.
La vedo tamburellare con le dita sul bracciolo. Mi affretto a togliere la camicia. Con esitazione abbasso gli slip. Resto nudo davanti a lei. Ho il membro floscio. Depilato come mi aveva ordinato in chat.
Lei si alza ed apre una porta. Il bagno. Entra e chiude. Resto lì, solo. La porta si riapre dopo pochi minuti.
Lei è in vestaglia. Intravvedo che non ha reggiseno. Sotto indossa ancora le calze, autoreggenti. "Toglimi le calze con la bocca. Anzi, ricorda bene: tutto quello che ti ordino di fare dovrai farlo usando la bocca, a meno che non specifichi diversamente".
Mi inginocchio ai Suoi piedi. Avvicino la testa al Suo Pube. Percepisco l'odore di donna, di femmina. Lei scosta la vestaglia ed io prendo con le labbra il bordo della calza della gamba destra. La stringo fra le labbra e cerco di abbassarla. Tiro delicatamente in basso. La calza si sposta. supera la mezza coscia e diventa facile. la porto giu' alla caviglia. Lei alza il piede affinche' la possa sfilare. Ripeto con l'altra gamba. Lei si sposta e si risiede sulla poltroncina.
Ha uno splendido splip di pizzo nero. "Massaggia i piedi e le caviglie" Mi abbasso e comincio a stringere fra le labbra la carne dei suoi piedi. Sento il suo sguardo su di me. Lei sposta un poco il piede, mettendomi in bocca le dita dei piedi. Passo la lingua sull'alluce. Con le labbra le massaggio l'alluce. Lei lo ritrae e mi porge le dita dell'altro piede. Passo la lingua fra le Sue dita. E' umiliante. Mi porge le caviglie. La lingua comincia a dolermi. Continuo a leccare ed a baciare i Suoi piedi per un tempo interminabile. Ogni tanto la sento cambiare posizione.
All'improvviso si alza. "Gli slip!". Avvicino la testa al suo pube, frontalmente. Lei si gira porgendo il fianco. Prendo in bocca il bordo dello splip, e tiro delicatamente in basso; mi sposto, in ginocchio, dall'altro lato. Prendo il bordo. Lo abbasso. Sento il mio pene eccitarsi. Mi sposto alle sue spalle e prendo il bordo dello slip, oramai a metà dei glutei. Lo tiro leggermente in basso. Lei si gira e mi porge il pube. Avvicino la testa e sento il suo odore forte. prendo il bordo dello slip e lo tiro in basso. Lo slip è quasi liberato. Mi sposto su un lato e tiro in basso. lo slip cade a terra. Lei alza un piede, e poi l'altro, liberandosi dello slip. "gli splip sporchi vanno in bagno" Mi abbasso e prendo fra le labbra il Suo slip. Sono carponi. Come un cane.
Lei va' verso il bagno. apre la porta. Lei entra. Io la seguo, carponi, con lo splip in bocca. Lei Si siede sul bidet. Si siede al contrario, con le spalle al rubinetto. Sento un rumore di acqua. Realizzo che Lei sta urinando. Alzo la testa per vedere. Vedo un getto giallo uscire dal Suo sesso. Sta terminando. "Pulisci" Lascio cadere lo slip in un angolo. Mi avvicino al bidet. La vista del Suo sesso mi eccita. Alzo gli occhi: sorride. Avvicino lentamente la testa al Suo sesso. Sento il Suo odore. Sul fondo del bidet ristagna la sua urina. Gialla. Metto le braccia dietro alla schiena e avvicino la lingua ...
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16 years ago
BDSM,
42
Last visit: 16 years ago
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Memoria antica piaceri moderni
Memoria Antica piaceri moderni……….
Tanti…anni…fa………
Memoria di un primo incontro e paure antiche, rispetto alle emozioni coscienti di adesso.
Correva l’anno…….
Bazzicavo Internet da un poco di tempo e le varie mail-list e chat varie per dare sfogo alla noia e insoddisfazione del mio reale…..
Mi ha contattata in un gruppo “strano” per amanti di qualche cosa a cui neppure ricordavo di essere iscritta.
Mi ha mandato una mail dettagliata con scritte cose mai provate ma che mi affascinavano.
Non era la solita mail del segaiolo che vuole attirare l'attenzione, era ben scritta, senza errori, chiara, esplicita e minuziosa.
La sua verbalizzazione di situazione e cose che si potevano fare, era bella, mi intrigava dare corpo alle mie fantasie vissute solo in modo solitario.
Si sa' la curiosita' e' femmina e io gli ho risposto…..
Ancora una sua mail e poi mi passo’ istigandomi e tentando la mia curiosita’ scimmiesca, il suo numero di telefono.
Ci siamo sentiti, erano gli ultimi giorni dell'anno abbiamo deciso di vederci con l'anno nuovo, in un posto all'aperto qui dalle mie parti.
Lui non abitava molto distante da me, stessa provincia.
E' venuto il giorno fatidico, mi sono fatta accompagnare da una mia amica che poi mi ha aspettato in macchina,sono salita sulla sua abbiamo iniziato a parlare.
Lui, 46enne,belloccio,(anche se la bellezza, scoprii dopo che non sarebbe piu’ stata importante) non molto alto ,ma ci sapeva fare.
Bene dopo un'ora di chiacchiera decido che posso fidarmi di lui ci incontreremo una sera a casa mia appena mio marito sara' via.
Arriva la sera del giorno “x”, non so cosa mi aspetta o meglio lo so ma non so che sensazioni possa dare.
Ho tutto da imparare, tutto da provare.
Entra..in casa mia…
Dei dettagli ricordo poco ma la prima cosa che mi e' chiara e non dimentichero' mai e' il ceffone a freddo.
Mi viene voglia di mandarlo a ... ma Lui con voce calma mi spiega che e' una giusta punizione x una linguaccia fattagli due giorni prima al cell...
Chi ben comincia...
Va in cucina prende una sedia la porta in camera mi fa sedere , mi benda,mi lega, ma la cosa che mi rassicurava (successe solo quella volta) era che ad ogni Suo gesto avevo una Sua spiegazione,sapevo cosa sarebbe successo ma non sapevo quanto mi avrebbe fatto male o quando mi avrebbe dato piacere fisico e mentale….
Avrei goduto ?
Si “diverte” con il mio seno,lo palpa, gioca con i capezzoli, li tira, li imprigiona in un morsetto mai provato e intanto l'eccitazione aumentava come aumentava la mia fiducia in Lui.
Ora arriva una cosa che non ti fara' piacere mi disse ... :
era un' ispezione.
Mai provata, umiliante, fredda, dura.
Aveva un dono particolare per umiliare.
Lo sento che entra dentro di me ma non per farmi godere, non per farmi provare piacere,ma solo per il Suo “esclusivo” piacere.
Ricordo e rivivo, le sue dita che mi frugano, mi dilatano, mi fanno rabbrividire,
Lui lo sente e mi ricordo la sua risatina ironica e sardonica seguita da una carezza.
Viene ora di soddisfare anche me.
Sento un vibratore che mi entra dentro,mi rilasso,mi sono rilassata troppo perche' mi arriva una frustata sul seno, improvvisa,un dolore mai provato ,ma quanto mi piace...
Non credevo che il dolore mi potesse piacere cosi' tanto.
Sensazione strana, sconvolgente….
Non prevista per nulla
Lo guardo e gli chiedo di continuare.
E'sadico non continua gli piace vedermi implorare.
Mi fa provare diversi tipi di fruste ad ognuna da un nome...
Ma nessuna come lo staffile multicorde…. il gatto.....bello avvolgente
Lascia dei segni bellissimi.
Ora tocca alla mia bocca,non e' il solito pompino dove io do il ritmo dove io decido quando fermarmi.
No qui non succede.
Fa tutto Lui.
Mi “tira” per i capelli e mi scopa la bocca fino in gola, in fondo alla gola.
Quasi al vomito.
Non sto agendo io.
Mi sento solo un buco che lui scopa.
Mi scende una lacrima, un colpo di tosse,ma vedo che non gli importa nulla.
Continua nel suo intento,non gli basta vuole che gli baci il buco del culo..mai fatto.
Schifo e paura di questa ennesima umiliazione.
Lui capisce che non sono molto d'accordo.
Non aspettava altro che un mio gesto di ribellione per farmi capire chi comanda.
Eseguo.
Ci prendo gusto, a… “dover” obbedire mi piace.
E' la volta del mio culo,aperto si ma non troppo.
Se avessimo avuto piu' tempo ti avrei fatto almeno due clisteri mi disse...
Per fortuna il tempo e' poco pensai. (non mi vennero risparmiati la volta successiva).
Lo sento che si mette i guanti di lattice ..che brivido,che strana sensazione.
Nemmeno il contatto con le sue mani…..
La rabbia esplode quasi dentro di me.
Entra, fruga, scava dentro di me…..
Cerco di scappare,come se fosse facile da legata.
Non so con quante dita sia entrato ma riesco a rilassarmi e diventa piacevole...
Acc…… sono sorpresa di me stessa per quanto mi piace…
Mi sento piena un vibratore nel culo e uno nella fica..
Cosa c'e' di piu' bello ?
Godo come una pazza.
Ora Lui vuole quello che gli spetta, la mia bocca.
Imparo a leccarlo,a succhiarlo,ad adorarlo,voglio fare bella figura anche in un pompino.
Si voglio essere schiava, amo questo genere di sessualita',sento il bisogno di appartenere,si sapere che sono di un Padrone,vivere per Lui.
SentirLo stretto a me, sentire il Suo collare che mi stringe,sentire Lui che mi controlla quando non me lo aspetto,sentire il Suo fiato sul collo anche quando non c'e',avere paura di sbagliare,sentire la Sua voce calda,ferma,che mi sgrida,che mi punisce, che mi premia....
Si voglio essere cosi'.Si Padrone sono Tua.
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16 years ago
slave3ribelle, 43
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Un giorno come tanti
Non so a voi, ma a me qualche volta capita di vivere giornate che passano come un soffio di vento...segni particolari, nessuno....ma è anche vero che un evento per essere tale, deve essere inatteso, e ho imparato che dalle giornate definite "un giorno come tanti" possono accadere degli eventi che rimangono come un segno di coltello su una corteccia d'albero....
Quel giorno, un giorno come tanti, mi trovavo in una zona decisamente lontana da casa per poter passare al solito posto a fare due acquisti di routine, decisi quindi di fermarmi in un centro commerciale in quella zona...
Giocherellando fra gli scaffali, mi ritrovai a passare accanto ad una donna che stava cercando di prendere un oggetto da una fila troppo alta per la sua statura, per cui come si conviene ad un gentiluomo, mi adoperai per aiutarla...il solito grazie condito con il solito sorriso dell'occasione e ripresi il mio percorso...
Mi ritrovai nel giro di pochissimi minuti, nella stessa identica situazione di poco prima, la stessa donna affannata nella ricerca di poter prendere un prodotto posto troppo in alto per lei (e quasi anche per me)...il sorriso ed il grazie si sono arricchiti di uno sguardo che immediatamente ha aperto una serie di possibili sviluppi, almeno mentali, perché immediatamente sono tornato con i piedi per terra...saluto e riprendo il cammino...
Il destino è un croupier spesso maldestro, diceva un amico, e mi ritrovo a mettere la spesa in auto di fianco all'auto della signora, che stava tentando di infilare un oggetto nel portabagagli in modo da poterlo rompere, la mia pazienza e disponibilità si sono rivelate ancora una volta importanti...al punto che abbiamo iniziato sorridendo a scherzare sulla mia presenza e sul destino che ci ha fatto incontrare nel momento del bisogno...per sdebitarsi la gentile signora decide di offrirmi un caffè ma dal momento che si avvicinava l'ora della chiusura mi dice che vicino a casa sua c'è un bar dove invece del caffè mi avrebbe offerto un aperitivo...
Di fronte all'aperitivo mi accorgo che la signora era davvero una signora, nel senso che il suo invito era di vera cortesia e non celava altro, anche perché mi ha subito raccontato del marito e di altre cose davvero inutili per il mio interesse....d'altro canto ero li per oggetto di sdebita occasione e non per altro....almeno fino a quando indicandole di assaggiare una delle solite schifezze che ti portano con l'aperitivo, la signora mi dice che non poteva mangiarla perché avrebbe aggravato la sua situazione intestinale (con garbo ma questa è stata la sintesi)..la guardo e dico immediatamente che sono un esperto di certe cose...e che la capisco senza alcun problema, dicendole che molte persone ricorrono alla mia esperienza in certi casi....
Mi stavo divertendo nel cercare di intuire i movimenti degli occhi della signora (Emanuela da li in poi) perché non riusciva a capire dal momento che gli ho detto che non ero un medico, ma semplicemente un esperto di apertura e pulizia di certi canali...nel lasciargli il mio biglietto da visita mi chiede che attinenza potesse avere la mia professione di legale con quello che avevo appena detto...risposi che era una mia grande passione e che se del caso avrei avuto piacere di poterglielo dimostrare....
Tornai a casa divertito da quello spicchio di pomeriggio insolito...e simpatico...
Qualche giorno più tardi ricevo un messaggio sul cellulare di Emanuela che dal buon giorno ti ricordi di me, passa al, non riesco a smettere di pensare a quello che ci siamo detti....e che non capiva perché al solo pensiero si sentiva rimescolare dentro....risposi che l'unico modo per poter capire era quello di parlarne ancora...la invitai...mi rispose che la sua era solo curiosità e nulla più, risposi che la curiosità è sintomo di intelligenza....
Curiosità e intelligenza sono una miscela esplosiva in una persona...ricevetti una serie di messaggi tutti impostati su vorrei ma non posso potrei ma non voglio...il preludio per tante storie delle mie slaves...
Ricevetti Emanuela come si conviene ad un buon amico, sembrava sicura e determinata, la sua era solo curiosità era una che non poteva rimanere con il dubbio, e la non comprensione...ma il balletto delle sue gambe tradiva l'emozione....mi calai nel mio personaggio prendendo per mano la sua curiosità impostando la cosa come fosse un gioco...il gioco più famoso dei ragazzi...il dottore e la paziente...
Emanuela intuiva, era troppo intelligente per non capire, ma decise di lasciare spazio alla ragazza, alla parte meno razionale che abbiamo dentro tutti noi, quando dobbiamo fare una scelta di carattere emozionale....avevo predisposto il bagno con dovere come amo fare sempre...per far si che la vergogna e la pudicizia non rovinasse tutto mi affidai alla mascherina, d'altro canto si sa occhio non vede....
Emanuela tremava, ma sapevo che non era la paura, si stava affidando a me...ed io conscio della responsabilità che mi prendo ogni volta, mi stavo comportando a dovere...ogni movimento, parola, rumore, erano sotto controllo....la bendai...la feci mettere in ginocchio e poi accompagnandola con la voce e le mani a quattro zampe, le parlavo e la mia voce la guidava senza timore in quella che sarebbe stata una delle esperienze più belle ed importanti nella sua vita...ed un bel racconto ancora vivido per me....
Le carezzavo la pelle, le natiche, le cosce, la schiena con gesti leggeri con mani senza peso...senza morbosità...quasi distrattamente sfiorai la sua fica...era un lago...infilai i guanti in vinile, aprii la prima crema, poche gocce di Luan, massaggiando l'orifizio anale in modo leggero, sapendo che una leggera anestesia avrebbe favorito l'operazione....il respiro di Emanuela faceva ormai da colonna sonora...leggermente il dito si fece strada per pochi millimetri tanto bastava a creare un sobbalzo nella schiena di Emanuela, la rincuorai con la voce ed una carezza sulla schiena...aprii la cannula del clistere e misurai la temperatura, era perfetta...avvicinai la cannula (quella piccola) al buchetto rosa che ormai mi conosceva e mi ospitò senza problemi...aspettai prima di aprire il rubinetto, ricordando a Emanuela i gesti e le parole convenute per ogni esigenza...ricordandole inoltre che io non ero li, che non c'era nessuno altre a lei e al suo dottore....ormai quello che colava dalle sue cosce era liquido del clistere (avevo messo poco olio e più camomilla) ma anche il suo liquido seminale che ormai colava senza ritegno....aprii il rubinetto...non tutto...lo richiusi...aspettai....lo riaprii....e andai avanti cosi per qualche minuto...fino a che intuì il bisogno della prima scarica....la tranquillizzai infilandole la padella sotto fra le gambe....da sola senza alcun suggerimento il suo corpo assunse una posizione cosi sensuale da lasciarmi senza fiato ma felice nel contempo...avevo lavorato bene....
Scaricò senza problemi...la pulii...la tranquillizzai e proseguii fino a che cambiai la cannula con quella più grande...e poi con un altra ancora più grande...il clistere diventò un cazzo che schizzava liquido caldo dentro di lei...avevo intuito almeno tre orgasmi ma sicuramente altri ne erano venuti in modo più o meno silente....
Smisi, la pulii, tremante si accasciò sul pavimento, senza una parola, sarebbero state inutili e sorde....mi alzai andai in cucina e misi su il caffè....pochi minuti dopo mi raggiunse, gli passai la tazzina guardandola dritto negli occhi passando per la sua anima...nel congedarsi da me mi chiese come avrebbe dovuto chiamarmi nel tempo a venire...risposi che non avrebbe avuto importanza...quello che contava era come si sarebbe sentita lei...rispose, la tua schiava...
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16 years ago
Mefister, 48
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Stanotte
La stazione è un globo al neon. Bianco mi attrae come una falena. Distrattamente mi ritrovo nel buio parcheggio antistante senza un prima.
Il dopo è una speranza che mi chiude il respiro, che non sapevo neanche
di avere. Ho camminato chilometri senza averne memoria, divorando coi piedi un tunnel vuoto, fino a questa sirena dalla bocca di vetro che mi chiama insistente. Che ora è? Non so, saranno le due di notte. Le auto passano rade, procedono lente, portandosi dentro destini .
Qual'è il mio? Stanotte è una notte speciale,lo sento.
La luna fa eco alla luce, lontana sorella, stazione di posta per mille storie di donne. Anche la tua, che arriverai tra poco, lo so.
Dalla luna alla terra in mezz'ora. Fermata obbligatoria, ci sono io che ti aspetto!
Non sapevo di aspettarti, ma un fiocco di neve me l 'ha detto ora e tutti gli altri lo cantano in coro. Fa freddo fuori.
Entro, spingo la porta di questo limbo dei vivi. La sala è quasi deserta. Mi siedo sulla panchina alla destra del bar, vietato fumare; mi accendo una
sigaretta per vederne la brace, per sentirne il calore. Ma io non fumo e la signora seduta sulla panca davanti mi guarda vogliosa.
Con un cenno di assenso allungo la mano e le cedo il mio mancato piacere. Le labbra imbrattate di rosso vermiglio si aprono sghembe in un sorriso di egoistica gioia.
Aspira con voluttà questa donna dall' aspetto bizzarro.
Il cappello, una tuba in velluto turchese con un fiocco giallo, è in perfetta sintonia col trucco pesante che ha steso sulle palpebre.
La cipria rende quasi invisibile il fitto reticolato di rughe che serpeggiano sul suo volto di vecchia.
E 'stata bella anche lei, viene qui a ricordarselo e a ricordarlo ai frettolosi viaggiatori che le passano innanzi offrendole sorrisi di scherno.
Povera pazza!!
Povera vecchia signora, che forse ha perduto l'amore ed aspetta che qualcuno lo riporti all 'ufficio oggetti smarriti.
La sigaretta lentamente si consuma mentre a capo chino,con la bocca, tenta improbabili anelli di fumo fatti all 'ingiù.
I biondi capelli stopposi si impregnano e fumano come rovine di guerra dopo la battaglia.
Generale la guerra è finita..canticchio, per simmetria. Mi guarda negli occhi, seria, alzando la testa, ed una voluta di fumo parte dalle sue labbra e allargandosi , perfetta, nel tragitto arriva fin quasi a me e si dissolve...il nemico è scappato, è vinto, è battuto!
Mi guarda, si alza e ridendo se ne va!
E pensare che il fumo fa male!
Ma quando arrivi? L'impazienza mi rende nervoso, le mani mi sudano..lo detesto. Il cuore batte lesto!
Non t'ho mai vista ..ti riconoscerò tra mille. Vieni con un viso d 'oriente, una camicia bianca e gli occhi verdi.
Questo so di te. Sembra che ti aspettino tutti, si è radunata una folla improvvisa al binario 1. Arriva la diva del muto!
Un treno lunghissimo stride sul binario, lentamente si ferma. Un faro illumina il vagone centrale a sottolineare la scena, gente che scende, mani che si alzano, cappelli colorati, abbracci e carezze.Tu sei lì, devi essere lì. L 'umana marea si ritrae composta verso l 'uscita. Tu sei in mezzo a loro e ti seguo.Ho visto i tuoi occhi fluorescenti, ho sentito il tuo profumo d'amore. Ti guardo e mi piaci da sempre, non ne ho mai dubitato.
Ti seguo come un cane fedele segue il suo padrone, annuso la tua scia, memorizzo il tuo odore di femmina e i miei nervi vibrano di desiderio. Non voglio perderti.
Profumo di caffè miscelato al tuo ricordo....
sono le 6 , fa giorno.
Mi alzo dal letto e non sono sicuro che sia stato un sogno.
Di sicuro, ti sto ancora aspettando.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 23 hours ago -
L\'anello
Credo siano poche le persone che, ad un certo punto della propria vita, non si siano tolte lo sfizio e la voglia di infilare un dito, in tutta la sua lunghezza, nel barattolo della nutella..
Già, è una questione di intrigo, di erotismo, di trasgressione e abbandono al desiderio!
A lei piaceva molto essere presa alla pecorina, voleva sentirsi sbattuta, amava sentire le mie coscie che colpivano violentemente contro le sue chiappe, e a me piaceva farlo, godevo nel vedere le sue belle tette che danzavano impazzite, mi piaceva sentirla mugolare mentre le strizzavo la pelle dei finachi, sentivo i suoi umori che mi bagnavano le palle, rinfrescati dal movimento.
Mi piaceva sentirle dire che era grosso e che se lo sentiva arrivare fino alla pancia, e mi piaceva immaginare come gli schizzi del mio sperma le avrebbero avvolto le ovaie..
Per quanto il giochino di farcirle la vagina con la mia carne funzionasse alquanto bene, lei sapeva altrettanto bene del mio desiderio, neanche troppo recondito, di corteggiarle l’anellino anale di cui era ferocemente gelosa!
Ogni tentativo veniva puntualmente respinto, e la motivazione che avevo finito per accettare quale più plausibile, era associata ad un problema di emorroidi che non dava tregua..
Cercando di fugare il pensiero da questa idea, non detti molto peso quando mi venne sopra per un 69 e mi chiese di leccarle il culo, e nemmeno sospettai la sua richiesta di bagnarlo bene.
Di solito non era un problema farlo scivolare nella fica che trovavo subito bagnata e pronta a ricevere il mio palo al primo colpo in tutta la sua lunghezza e larghezza, trovai quindi strano sentire la sua bocca stranamente impegnata a lavorarmi l’uccello..
Come consueto mi si mise poi alla pecorina, cosce divaricate, spalle basse mi disse “vieni qui!”, obbedii puntando il glande già teso tra le gambe aperte... ma sentii la sua mano che da sotto guidava, puntava più in alto, sentivo il cuore in gola, non osavo sperare in quello che stava accadendo!
Mi poggiò la cappella fra le sue chiappe, cominciò a spingere, lei mi disse subito “fermo, mi muovo io..”!
Sentivo il cuore battere, il glande pulsava tesissimo, mentre mi teneva la cappella con le dita, la sentivo esercitare una leggera pressione facendosi indietro..
Pensavo che non poteva essere lì!
Lì c’era un “muro”, non entrerà mai..
Percepii un suo rilassamento, il muro si stava ammorbidendo, aiutandosi con piccoli movimenti, sentivo che mi stava aprendo una porta!
“Rimani così, non tirarti indietro” mi disse!
Mi resi conto dell’anello che si stava schiudendo, come un elastico che gradualmente si dilata dalla punta del glande, allargandosi attorno al crescere del diametro, stordito rimasi immobile prestando attenzione a quella sensazione che si spostava millimetro dopo millimetro, seguita da un calore avvolgente..
Quasi d’improvviso seguì uno “scattino” e il calore avvolse tutta la mia cappella, non sapevo se riprendere fiato o svenire, fu lei che mi disse di muovermi piano..
Lo feci il più delicatamente possibile e, quando sentii che il suo bacino assecondava i miei movimenti, capii che potevo guadagnare strada!
Solo quando arrivai a sentire i suoi glutei freschi a contatto con le mie cosce, cominciai a godere della sensazione meravigliosa del calore del suo intestino che avvolgeva tutto il mio paletto, vedevo il suo anello anale dilatato e rigonfio, teso attorno alla mia radice!
Finalmente cominciai a pomparla, delicatamente, fu lei che mi disse “si, così, ora va bene!”, che piacere sublime, la stavo inculando come avevo sempre sognato, sempre più forte, tornado a sbatterle le cosce contro le natiche, nel calore profondo..
Le sentivo dire che era grosso, che le stavo rompendo il culo, che se lo sentiva tutto dentro e.. tutto questo senza che le dispiacesse affatto.
Non riuscii ad andare molto avanti, sentendola mugolare ancora un “sii”, avvertii improvvisamente lo sperma che spinto dalle contrazioni risaliva lungo il canale, lo sentii uscire con violenza, inondandole l’intestino, sentivo il liquido che si spalmava e scorreva lungo le pareti..
Accasciato lungo la sua schiena sono rimasto a godermi il calore del suo corpo con le mani piene delle sue tette, sentivo gli umori che colavano lungo le palle e poi lungo le gambe mentre il paletto era mantenuto ancora gonfio dalla stretta del muscolo anale..
Confesso, non riesco a non rimanere dell’idea di essere un fedele amante dell’anello anale femminile!
Mes
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16 years ago
mesotone,
56
Last visit: 3 months ago
-
Sorpresa ... doppia!
La sera del mio compleanno sta scorrendo tranquilla. Sono a cena a casa con mia moglie, calda 33enne capace di accendere le mie fantasie, specialmente grazie alle sue labbra di fuoco ed alle sue tette ... invidiatissime!
Attendo con ansia il momento in cui lei si avvicinerà a me con il sorriso sulle labbra per colpirmi con il suo classico regalo a sorpresa.
In tanti anni che siamo insieme non sono mai riuscito a capire il contenuto dei pacchetti che mi piazzava davanti agli occhi.
Arriva il fatidico momento e si avvicina con fare sensualissimo (era tutta la sera che la vedevo passarsi la lingua tra le labbra in maniera calda e provocante!) e mi si siede sulle ginocchia, mettendomi in mano un pacchettino piccolo e ben infiocchettato.
Lo soppeso, lo palpo ... ed ancora una volta "sparo" nella direzione sbagliata: "Una cravatta!" le dico.
"Che scarsa considerazione per la mia fantasia ..." e finge il broncio.
Apro il pacco e ... si tratta di una striscia di stoffa nera ... che lei prende subito e che usa per coprirmi gli occhi.
Inizia così uno dei giochi che più mi eccita in assoluto.
Lascio fare a lei i primi passi e mi metto completamente in balia delle sue fantasie e desideri.
Mi conduce per mano sulla parte del tavolo libera ... mi fa sdraiare sopra e con un tovagliolo mi lega le mani dietro la schiena.
Lei inizia a sbottonarmi tutto lo sbottonabile e a giocare a sfiorarmi. Sento le sue labbra giocare col mio cazzo e alitarmi un caldo soffio sul glande.
Mi lecca e mi succhia salendo e poi scendendo sempre più a fondo ... La sua bravura è tale che sento la sua lingua saettare dappertutto ...
Solo quando la morbidezza familiare delle sue labbra preme sulle mie ... mi rendo conto che la lingua che mi perlustra il cazzo ormai tesissimo non è la sua ...
Sorrido pensando a chi potesse essere l'amica di turno ... ma dopo qualche secondo passato a giocare con la sua lingua tra le mie labbra ecco il secondo momento di sorpresa. Lei stacca le sue labbra dalle mie ma percepisco la loro presenza a poca distanza, mentre lei mugola di un noto piacere ...
mi bacia, mi slingua le labbra e poi si stacca e mugola.
Dopo qualche ripetizione di questa manovra sento ancora una volta la sua lingua fare pressione ed aprirmi le labbra ... simultaneamente un morbido intruso accompagna la sua umida lingua e si accomoda tra le mie labbra.
Non faccio in tempo a rendermi conto di cosa sta succedendo che questo oggetto inizia a muoversi dentro e fuori delle mie labbra e sento lei incitarmi a spompinare per bene quel cazzo ...
Non riuscivo a crederci!
Tante volte mi aveva detto che avrebbe voluto fare un pompino ad un uomo insieme a me ... adesso si stava godendo la scena.
Protestai (mentalmente) che era il MIO compleanno ... ma continuai ad assaporare il primo cazzo vero della mia vita.
Perchè in effetti questo gioco con cazzi finti lo avevamo provato tante volte.
Quando lo sentii ritrarsi rimasi quasi ... male.
Sentivo la vorace bocca di mia moglie continuare il lavoro nel suo caratteristico ed arrapantissimo mugolio ...
Poi sentii la voce calda e rotta dall'eccitazione dell'ospite che descriveva minuziosamente le capacità di mia moglie.
Era pacato ma al tempo stesso molto efficace.
Mi descriveva con tale dovizia di particolari la scena che la mia immaginazione galoppava e si arricchiva dei suoni e dei sapori ...
Dopo qualche minuto di nuovo la cappella premeva contro le mie labbra e quel cazzo si insinuava di nuovo dentro di me.
Era molto più duro e grosso rispetto a prima e mentre pensavo al buon lavoro di mia moglie (era proprio una pompinara nata!) giocavo con la lingua (come lei mi aveva insegnato a fare sul dildo) prendendo confidenza con le dimensioni del cazzo ...
Adesso mi sembrava enorme. Quando lo spingeva a fondo mi soffocava quasi e non sentivo nemmeno i peli del suo pube
Era durissimo e lungo e grosso ed il mio cazzo iniziava a sobbalzare di un nuovo incredibile godimento.
Sentii mia moglie fare commenti su questa mia eccitazione mentre prendeva posizione per iniziare un 69 di fuoco ...
Mentre le sue sapienti labbra iniziavano ad igoiare il mio cazzo io leccavo le labbra della sua figa, che continuavano ad emettere umori dolcissimi ...
La mia lingua correva sul suo clitoride e sulle labbra fino a quando il suo posto è combattuto dal grosso cazzo dell'amico.
Percepisco la sua intrusione da molte reazioni: la figa di mia moglie che si allarga a dismisura e il suo clitoride che si inturgidisce; i movimenti di lei sul mio cazzo che si bloccano per lunghi secondi e poi riprendono col solito mugolio e con ritmo ancora più godurioso; infine sento le palle dell'ospite lambire il mio naso e le mie labbra.
A giudicare dal tempo che impiega ad entrare ed uscire completamente ... direi che si tratta di un cazzo davvero super ...
Ad un tratto lo sento scivolare fuori e colgo immediato il sospiro di mia moglie ...
La sua azione sul mio cazzo è sublime ... mi ha bagnato, però, in maniera abbondantissima e solo di rado succhia via gli umori in maniera eccitantissima e rumorosa come ama fare (ed amo che faccia) ...
La sua saliva cola lungo la mia asta e sul mio scroto.
Sento le sue dita giocare con le mie palle e bagnarsi della saliva stessa.
Poi sento la pressione del suo medio contro il mio sfintere e capisco che la mia festa sta solo per cominciare.
Mi allarga le chiappe con le mani, infilando due dita nel mio culo e continuando il pompino senza mani ...
Sono in estasi e la incito a continuare ...
Sento che il momento topico sta arrivando ed il mio culetto inizia a vibrare e ad allargarsi in anticipazione.
Sento lei insalivare bene quel palo e poco dopo la cappella enorme contro il mio buchetto ...
Il cazzo è duro come il marmo .... molto di più del solito dildo che usiamo nei nostri giochi ... lei continua ad insalivare il mio buco ed a usare le mani per allargarmi al massimo ...
Lo sento spingere e dopo qualche secondo di pressione folle sento che il mio sfintere cede e che il mio respiro rimane in sospeso ...
Pochi attimi e sento il calore del suo cazzo che mi profana l'intestino e mentre la percezione dell'enormità del suo cazzo mi sconvolge, mia moglie fa dettagliata telecronaca che mi manda in sollucchero ...
Non posso usare le mani, altrimenti le avrei spinto la testa sul mio cazzo ...
Lei perfidamente non mi sfiora nemmeno, sa bene che verrei subito ...
Vuole godersi e farmi godere al massimo la situazione ...
Solo dopo alcuni minuti di su e giù lento e profondo di quel cazzo la sento esplodere in un orgasmo cosmico ...
Dopo un primo momento di smarrimento il mio culo ha preso le misure all'intruso e ne trae il massimo godimento ...
Ancora qualche minuto e l'amico smania per godere .... Dal movimento repentino capisco che il suo nettare sarà mirato ad altri orifizi ..
Conoscendo l'ingordigia di mia moglie lo immagino togliere il preservativo ed inondare la bocca di lei.
Mi dispiaceva solo di non poterla ammirare in questa performance senza pari.
Invece lei mi toglie la benda, e vedo che il grosso cazzo appartiene ad un ragazzo di colore mai visto prima. Ha un cazzo di marmo e sta per esplodere.
Mia moglie lo impugna e lo lascia sborrare sul suo viso, nella sua bocca e sulle tette.
E' troppo egoisticamente innamorata dello sperma per fare diversamente.
Ma alla fine, le ultime gocce le lascia succhiare a me ... e poi mi bacia giocando con le nostre lingue a passarci lo sperma ...
Sono in uno stato di eccitazione pazzesco e mia moglie sorridendo abbandona le mie labbra per raggiungere il mio cazzo e lo fa esplodere nella sua bocca ... mentre con il suo sguardo più porco mi incita a guardare la sua pelle sporca di sperma ...
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16 years ago
leemaia,
47
Last visit: 9 years ago
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Ancora in sauna
Già era quattro giorni che si andava in sauna e mia moglie ormai aveva fatto sua la filosofia della sauna e del dover essere nudi. Appena arrivata nella sala relax, senza togliersi di dosso l'accappatoio,si slaccia il costume che portava per andar prima in piscina e sempre con l'accappatoio adosso si avvicina alla porta a vetro della sauna finlandese, nella penombra sembra vuota. Si toglie l'accappatoio e lo appende al porta abitii li accanto ed entra nuda con la tovaglia in mano, seguita da me. Passano dalla luce esterna alla penombra della sauna non vediamo subito che sulla panca superiore c'è un tizio, ovviamente nudo, sdraiato. Io mi siedo su uno dei tre lati della sauna sul gardino in basso, mia moglie dal lato di fronte a me sul terzo gradino, quello più in alto. Anche mia mogli si sdraia mettendo i piedi verso la testa dell'uomo già sdraito in sauna..che vediamo solo allora. Per descrivere bene la scena, se immaginiamo la sauna come un quadrato, li ad Obereggen è quadrata, su un lato c'è la porta d'accesso e sugli altri tre 3 panche a scala come i gradoni dello stadio. Io ero seduto su quella più in basso a destra della porta, il tizio era sdraiato su quella più in alto di fronte alla porta e mia moglie sdraiata anche lei su quella più in alto a sinistra della porta con i piedi verso la testa dell'uomo..Dopo qualche minuto mia moglie, ormai immersa nella quiete della sauna ritirò la gamba sinistra portando il piede all'altezza del gionocchio destro, il tizio sentendo il movimento girò la testa e....io ho subito capito che non poteva non vedere bene..dato che era a non più di 15/20 centimetri dal piede rimasto steso la sua fica totalmente in vista dato che aveva la gamba sinista indietro e piegata. Lei non poteva accorgersene..ma io vedevo perfettamente l'uomo che girava continuamente la testa x guardare fra le sue gambe, del resto gli bastava guardare verdo lei ed era in linea perfettamente con la sua fica, li distante poco più della lunghezza delle gambe di mia moglie. questo durò almeno una decina di minuti...stavo scoppiando dall'eccitazione, poi mia moglie si girò, si mise un attimo seduta e si alzò per uscire, mostandogli il culo. Io la segui. Appena fuori ci dirigemmo nel bagno turco. Data l'ora eravamo soli. neanche un minuto e sentimmo che l'upmo usciva dalla sauna di fronte e vedemmo la sua figura che spingeva la porta a vetro smerigliato del bagno turco. Mi eccitò da morire il pensiero che era venuto nel bagno turco, molto luminoso, per riuscire a vedere meglio ancora mia moglie. Si sedette, nudo, davanti a noi. Era un uomo sui 60 anni, davvero ben portati, dall'accento chiaramente toscano, Dopo qualche minuto rivolto a noi disse: "La prima volta qui ad Obereggen?"....e da li prese avvio una discussione sulla neve, sullo sci e sul posto in generale che andò avanti per una ventina di minuti. Vedere li nudo che parlava con mia moglie nuda seduta a poco più di un metro uno dall'altro era da sballo per me....una vera fatica a non eccitarmi vistosamente. Lui mentre parlava non poteva certamente fare a meno di guardare le sue tette ed il suo triangolo di peli. Era una situazione bellissima, finchè, si earno ormai fatte le 19:30 e il wellness chiudeva e la cena era pronta su in sala da pranzo, per cui ci alzammo per uscire. Fuori dal bagno turco nesuno, per cui seguimmo lui alla doccia, lu disse a mia moglie :"prego, dopo voi" e così mia moglie entrò sotto la doccia davanti a lui, io per lasciare a lui il posto in prima fila mi spostai per prendere i nostri due accappatoi così lui restò perfettamente davanti alla doccia, di quelle fatte in muratura, senza alcun vetro davanti, a godersi lo spettacolo.
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16 years ago
guardiamola,
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Last visit: 1 year ago
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La bionda venuta da lontano
Il bello delle città universitarie è che spesso si popolano di ragazze che frequentano l’erasmus ( una sorta di viaggio studio organizzato da università straniere gemellate).
Ogni primavera giungono giovani soprattutto dal Portogallo, Spagna, Inghilterra, Stati Uniti.
Conobbi una bella bionda, 20 anni, americana, Veronica. Capelli lunghi, alta, fisico ben messo, culo non piccolo, ma grande quanto basta per far nascere cattivi pensieri.
Entrò presto nella comitiva e per i sei mesi che studiò qui uscì sempre con noi.
Il lato migliore delle ragazze straniere è che fumano, bevono, scherzano, scopano con una facilità di gran lunga superiore a quelle italiane.
Una sera ce la limonammo a turno durante una festa in cui eravamo tutti sballati, poi nient’altro, non appariva per nulla zoccola.
I mesi passavano e giunsero gli ultimi giorni del suo soggiorno in Italia.
Una sera, come spesso succedeva, ci incontrammo tutti nell’appartamento che divideva con altre due studentesse per passare li la serata, ma a differenza delle altre volte in cui c’erano anche altre ragazze e ci si incontrava per giocare a carte, bere, fumare, divertirci senza fare porcate, quella sera appunto oltre a me e lei c’erano altri due amici.
Ci disse apertamente e ridendo che sarebbe ripartita per gli Stati Uniti tra due giorni e non ci saremmo più rivisti, voleva lasciarci un bel ricordo ed era disposta a soddisfare qualsiasi nostro desiderio. Le chiedemmo subito di spogliarsi completamente e lo fece.
Aveva la figa depilata, solo una striscia di pelo sopra il buco, tette grosse con capezzoli larghi, bel culo con quel po’ di cellulite che basta per renderlo ancora più arrapate.
Ce lo uscimmo tutti fuori e seduti, ci facemmo dare una poppata veloce al cazzo, giusto per farcelo rizzare, dopodiche’ la portammo in camera da letto, e a gambe aperte fummo noi a leccargliela a turno, io la feci mettere anche a pecora e le leccai anche il buco del culo.
Le chiedemmo se fosse disposta alla doppia penetrazione. Accettò.
La mettemmo a pecora. Un tipo sotto, io le puntai il buco del culo, l’altro se lo stava gia facendo ciucciare.
Fu la prima volta che lo feci in quattro.
Lo prese subito in figa, aveva il buco del culo stretto, cosi’ glielo dovetti leccare un altro pò, poi le infilai una, due dita, le entrai lentamente la cappella per poi farlo entrare tutto, gemette. Un leggero urlo tra godimento e sofferenza, gliel’avevo messo tutto nel culo, sentivo il contatto del mio cazzo con il cazzo dell’altro in figa che si muoveva, una senzazione bellissima. Glielo entrai ed uscii dal culo diverse volte, spingendolo fino in fondo.
Poi facemmo cambio. Si sedette a candela sul cazzo del tipo che stava sotto, prendendolo dietro, io glielo infilai con un colpo secco nella figa. Il tipo che si stava facendo spompinare sborrò subito e usciì, poverino, dai giochi, limitandosi a palparla e sperando che gli si rizzasse nuovamente presto.
Le pompai la figa, poi col tipo che ce l’aveva ancora duro ci mettemmo d’accordo per pomparcela un po a turno, senza fretta, avevamo tutto il pomeriggio e sera, e lei a quanto pare aveva intenzione di non negarci nulla.
Me lo feci succhiare nuovamente, mi feci leccare per un po’ le palle, lo prese tutto in bocca.
La feci mettere a 69, mi mise il suo culone ormai sfondato in faccia, la figa era bagnatissima e gliela leccai senza pietà. Me la ripompai nuovamente nella figa e successivamente nel culo, che ora aveva bello largo ed il cazzo le entrava senza il minimo attrito.
Le chiesi se potevo sborrarle nel culo, mi fece cenno con la testa di si. Le diedi l’ultimo colpo nel culo glielo insaccai molto deciso, le entrai tutto, gemette dal dolore, le sborrai in fondo.
Poi fu il turno dell’altro, nel frattempo si rizzò anche allo spompinato e se la scopò pure lui.
Dopo essersi presi tutti e tre i cazzi, e mi stavo gia arrapando nuovamente, si diresse verso il bagno, alchè le chiesi se potevo osservarla, non si oppose.
Le chiesi cosa doveva fare. Non mi rispose ridendo.
Le chiesi se doveva pisciare, mi disse di si. La volevo guardare. Da sotto.
Ci mettemmo nella vasca io ad un estremo, lei all’altro con le gambe divaricate che le uscivano dalla vasca. Pisciò a fontanella bagnandomi le gambe, l’uccello e la pancia. Mi si rizzò di brutto. Senza fargliela asciugare gliela leccai. Poi contraccambiai il favore.le pisciai sulle tette, gli ultimi schizzi li orientai al viso colpendole la bocca, uscì la lingua per assaporare. Poi glielo infilai in bocca per farle raccogliere cio che restava.
Aprimmo l’acqua della vasca e la riempimmo, ci lavammo a vicenda, glielo mettevo dentro tenendolo in acqua. Si sedeva su di me e le entrava in culo con una facilità mostruosa.
Glielo misi in bocca, sborrai dentro e le feci ingoiare tutto fino all’ultima goccia. Mi asciugai, andai nell’altra stanza per rivestirmi, avvisai gli altri due che la troia americana era in bagno ad aspettarli, uscii da quella casa, non la rividi mai più.
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1
16 years ago
cantrell,
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Last visit: 13 years ago
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Un\'avventura intensa erotica senza straschichi
La pista era affollata e faceva molto caldo. Avevo ballato e avevo bisogno di qualcosa di fresco per riprendere energie. Mi diressi alla cassa, ma c’erano più di venti persone che facevano la fila. Mi rassegnai e mi misi in coda. Ad un tratto sentii una mano sfiorare l’orlo della mia gonna, ma pensai di essermi sbagliata. Poi sentii un dito salire lungo le mie gambe. Rimasi impietrita, non sapevo cosa fare! Il dito continuava a salire e raggiunse le mie mutandine di pizzo. Trovò il clitoride e iniziò a massaggiarlo lentamente attraverso la stoffa, con piccoli movimenti circolari. Io volevo urlare, ma ero come intorpidita e brividi di piacere iniziarono a scorrere dentro di me. Il dito continuava a massaggiarmi impertinente e io cominciai ad assecondare i suoi movimenti, ad avvicinarmi alla fonte del piacere. La mia mente urlava: “Ma sei impazzita? Cosa stai facendo?!”, ma il mio corpo aveva vita propria. L’uomo mi stava davanti, di spalle e con la mano rivolta indietro continuare a frugare sotto la mia gonna. Era molto virile, muscoloso, moro. Io temevo che qualcuno si accorgesse, anche perché stavo cominciando ad agitarmi per l’eccitazione. Il mio sesso grondava umori che bagnavano le mutandine. Nessuno invece sembrava accorgersi di quello che stava succedendo e l’uomo iniziò a scostare lentamente i miei slip e insinuò il dito dentro alla fessura umida.
Dapprima fu molto delicato….mi sfiorava con la punta del dito il clitoride e poi esplorava l’apertura lungo tutta la sua lunghezza, poi iniziò a farsi più violento e a massaggiare il grilletto con forza. Io ormai mi contorcevo sulla sua mano e gliel’afferrai per fargli infilare tutto il dito dentro alla mia fica. Lui mi assecondò e iniziò a darmi dei colpi all’interno. La mia fica iniziò a colare e gli ricoprii la mano con i miei umori.
Durante i nostri movimenti avevamo continuato ad avanzare nella fila. Quando venne il mio turno io ero completamente invasata per il piacere che stavo provando, così quando la cassiera mi chiese che cosa volessi, io rimasi come inebetita e tentai di sfilare la mano dello sconosciuto dalla mia fessura. Lui non volle saperne e continuò, così io ordinai il mio gin tonic con voce roca, mentre l’uomo mi faceva sentire le sue dita forti contro le pareti della vagina. Il piacere aveva ormai superato la vergogna e così lo lasciai fare ciò che voleva mentre anche lui ordinava. Improvvisamente si staccò da me e io mi sentii morire. Fu solo un istante, perché sentii subito la sua mano afferrare la mia e trascinarmi al bancone per prendere le nostre ordinazioni. Ci mettemmo vicini, tra la folla, le voci mi giungevano ovattate e sentivo soltanto il mio sangue pulsare nelle tempie e la mano di lui insinuarsi nuovamente dentro di me. Mi feci coraggio e feci quello che avevo voglia di fare da ormai molto tempo: posai la mia mano sul suo inguine. Sentii il suo cazzo enorme riempirmi il palmo e lo massaggiai piano mentre lui continuava a darmi colpi possenti con le dita. Il cazzo era così gonfio che sembrava esplodere dai pantaloni e io desideravo sentire la pelle infuocata che premeva il tessuto. Aprii lentamente la cerniera, scostai gli slip e afferrai il suo membro pulsante. Iniziai a sfiorargli la cappella con la punta del pollice e lo sentii fremere, poi iniziai a far scorrere le mie dita su tutta la lunghezza: era stupendo, enorme, fiero. Non avevo mai avuto una voglia così grande di sentire un uccello dentro di me! Arrivarono le nostre ordinazioni, smettemmo di toccarci.e ci guardammo per la prima volta negli occhi. Io feci scorrere la lingua sull’orlo del bicchiere, con fare provocante. Mi sedetti e accavallai le gambe, facendogli osservare il mio corpo formoso. Feci cadere il cubetto di ghiaccio sul mio seno e nel riprenderlo lo feci scorrere sul decolté generoso. Non m’importava più degli sguardi altrui, vedevo solo il mio moro con il cazzo che sembrava voler spaccare i pantaloni per uscire e infilarsi dentro di me. Non resistemmo un minuto di più e corremmo a chiuderci in bagno. Entrati lì dentro lui si gettò su di me e mi baciò con passione, mi fece aprire tutta la bocca e iniziò a giocare con la mia lingua, succhiandomela e intrecciandola con la sua. Nel frattempo mi aprì la camicetta e iniziò a strizzarmi i seni che traboccavano dalle sue mani. Aprì il reggiseno e mise a nudo le mie tette, le strizzò guardandole, pizzicò i capezzoli e poi si chinò a succhiarli avidamente. Io non capivo più niente, mi sarei fatta fare qualsiasi cosa da lui! Gli accarezzavo i capelli, lo stringevo a me. Allora mi sfilò anche la gonna lentamente, poi si sedette, mi mise di fronte a lui e cominciò ad abbassarmi le mutandine, guardando la mia fica che si scopriva piano piano. Quando fu eliminata l’ultima barriera, l’uomo mi aprì le gambe e m’infilò la lingua dentro la fica, con violenza. Me la leccava come un forsennato, sembrava volesse mangiarmela. Sentivo la sua lingua dentro di me, sul clitoride, le sue mani sul culo e le sue dita infilarsi dentro il mio buchino posteriore. Era ovunque, sentivo il piacere pervadermi e arrivare da ogni parte. Desideravo il suo cazzo, riuscivo a pensare solo a quello: Così lo fermai e questa volta fui io a liberare le sue parti intime e davanti a me vidi l’enorme erezione puntare dritta verso la mia bocca, così baciai la cappella e presi a succhiarla avidamente. Ora era l’uomo che mi accarezzava i capelli e che spingeva il mio viso contro il suo cazzo. Ma l’uomo non smetteva di prendere iniziative e ogni tanto sfilava il cazzo dalla mia bocca avida e me lo strusciava contro il viso, lo faceva scorrere, me lo faceva sentire tutto, palle comprese, e me lo sbatteva in faccia.
Fu allora che sentii per la prima volta la sua voce che mi diceva: “Ti piace il mio uccello, vero?” …io rimasi affascinata e dissi che mi piaceva da morire. Allora l’uomo disse. “succhialo tutto, mettitelo fino in gola!”. Io obbedii, come incantata dal suo fare perentorio. Lo infilai fino in gola mentre continuavo a massaggiarlo internamente con la lingua. Faceva male, ma il piacere era più forte di tutto. Il suo uccello pulsava e s’ingrossava a dismisura nella mia bocca.
Improvvisamente me lo tolse di bocca e disse. “tesoro, ora te lo infilo nella fica, lentamente…te lo faccio sentire tutto e ti scopo” e così fece. Mi afferro, mi fece sedere sopra di lui, di spalle, e mi infilò lentamente il cazzo nella fica che ormai colava. Sentìì la verga entrare dentro di me e riempirmi tutta e mi sentii morire. Lui stantuffava da sotto, me lo sfilava e poi me lo riinfilava facendomi morire di piacere. Mi scopava e mi strizzava le tette. Lo sentivo entrare sempre più a fondo, sentivo il rumore che faceva nella mia passera che grondava e gli bagnava il ventre. Lui diceva che ero la sua micina calda e bagnata e che mi voleva far godere come non mai. Allora partì il mio orgasmo, incredibilmente intenso, e lui dovette tapparmi la bocca per non farmi urlare. Io godevo e lui mi scopava sempre più forte, finché non fui sfinita e mi accasciai su di lui, esausta. Ma lui non era ancora venuto e la sua asta era tesa come un bastone. Mi fece inginocchiare davanti a lui, mi fece scorrere la punta dell’uccello sulla bocca, poi me lo strofinò contro il viso. Se lo toccò e dopo poco un grosso fiotto di sborra calda schizzò la mia faccia e il mio petto ansimante. Io ero estasiata e gli pulii il cazzo che stava perdendo la sua erezione con la mia lingua calda......si rivesti e senza una parola spari ..........aveva letto il mio pensiero e questo mi piacque molto...un'avventura intensa erotica senza straschichi
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16 years ago
mikiroberta,
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Last visit: 11 years ago
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Una porca ed un cuck di classe (continuo)
Giunti sul posto ci spogliammo completamente, anche il mio amico. Lei si sdraiò a pancia sopra, io la montai e il mio amico inizio a farsi spompinare dalla lei. Tra una stantuffata e l'altra vidi lui che si segava guardando la sua troia che si faceva impalare da me e spompinava il mio amico, l'andrenalina mi salì.
Lei:"Dai riempimi! Sborrami dentro! Voglio sentire il tuo cazzo che mi scassa e la tua sborra (avevo il profilattico) dentro di me"!
Io:"Siiiii tieni troia" Gridai come un orso e la accontentai.
Cambiammo posizione, io mi feci ripulire il cazzo dalla sua bocca e il mio amico inizio ad impalarla. Ad un certo punto mentre lei gemeva (era sempre a pancia sopra), usci un braccio fuori dall'auto, indirizzando la mano verso il marito e salutandolo mostrando un bel paio di corna. Il mio amico fece il suo dovere, anche lui la riempì per bene ma facemmo il bis. Scesi dall'auto, a pochi metri ci stava una staccionata di legno, lei si mise a pecorina appoggiando le mani alle pertica, io cominciai a scoparla nuovamente mentre dall'altra parte della staccionata ci stava il mio amico a cui lei stava facendo un magnifico pompino. Ad ogni mio colpo di cazzo in fica, quello del mio amico gli entrava dritto in gola, facendola ansimare e godere, fino a quando non raggiungemmo nuovamente l'orgasmo ma sta volta tutti nella sua faccia e nelle sue tette.
Finito il tutto ci ricomponemmo, ritornammo in noi e con fare gentile ci siamo incamminati nel luogo iniziale, ripromettendosi di organizzare qualche altra cosina intrigante e con stile.
Chissà....
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16 years ago
BULLSICILIA158863,
35
Last visit: 2 years ago
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Una porca ed un cuck di classe
Salve, premetto che quanto segue è realmente accaduto con una coppia contattata tramite codesto portale.
Leggendo gli annunci presenti di coppie con il lui cuck decido di contattare quelli rispondenti ai miei desideri. Scrivo qualche rigo di presentazione e attendo. Dopo qualche giorno, mi collego e noto una risposta. Era una coppia che cordialmente ha risposto alla mia mail. Per non farla lunga ci si incontra in uno dei bar più raffinati di Catania, io ero andato con un mio carissimo amico fraterno. All'arrivo loro ci stavano già aspettando. Scendiamo dalle rispettive auto, (ci siamo subito riconosciuti in quanto ci eravamo detti con che macchine ci saremmo recati al punto pattuito) uno sguardo veloce su di lui per capire se era gente OK e gli occhi cadono dritti su di lei. Meravigliosa, giunonica donna sui 38 anni (noi 33enne), vestita con classe e stile, penso come noi...
Un saluto e ci si accomoda tutti al tavolo del bar, offriamo qualcosa da bere, lei sembra timida, ma sotto sotto...i suoi occhi lanciano frecciate che lasciano intendere molto. Dopo i convenevoli, propongo di fare un giro e decidiamo di andare con la loro auto. Il cuck guida, il mio amico si siede accanto a lui, io e lei ci accomodiamo dietro. Ci avviamo direzione porto di Catania - Playa, dopo qualche centinaio di metri inizio a sfiorargli le mani, gli faccio qualche complimento e...non so come mi ritrovo con lei che afferra il mio cazzo tra le mani, inizia a menarlo e gli dico: "Troia succhialo! Facci vedere che sai fare"! Lei non se lo fa dire nemmeno una volta. Mi sentivo il cazzo lungo quanto il collo di una giraffa e largo quanto quello di un elefante. Dopo alcuni istanti mi accorgo che siamo arrivati sotto i portici e le macchine che passavano lateralmente alla ns. ci guardavano esterefatti. Io le dico: "Continua troia, continua". Il mio amico aveva quasi le bave...e il marito che guardava dallo specchietto sistemato apposta verso il mio cazzo. Arrivammo proprio sotto il faro del porto e le chiesi, se mi metto il preservativo sali sopra? Lei me lo strappò dalle dita, lo aprì e con maestria me lo infilo. Ah avevo dimenticato di dirvi che mentre lei mi spompinava, io le facevo un bel ditalino, lei era senza slip e una fica completamente depilate e liscia che era una favola, tutta da leccare oltre che scopare. Ritorniamo al precedente punto. Sistemato il preservativo con maestria e savoire faire, lei si posiziono sopra di me, afferro il cazzo, se lo strusciò per qualche istante nella fica, giusto per lubrificarsi ancor più di quanto lo era già e...................si aprirono le porte del paradiso....Che fica! Calda! Vogliosa di farsi vedere dal marito quanto era troia. Lei mi salì sopra proprio davanti il palaghiaccio della playa. Inizio a cavalcarmi, andava su e giù mentre il mio amico iniziava a palparle il culo e a mettergli 1 dito dentro il buco del culo. Ad un certo punto lei mi sussurra di dire al marito che è un cornuto. Io faccio finta di nulla e dopo qualche istante, lei mi invita nuovamente. Non volevo che il marito si offendesse...quindi con voce leggera dissi:"Sei un cornuto".
Lei:"Più forte, faglielo sentire quanto è cornuto".
Io, urlando: "Si è un cornuto, un gran cornuto e tu una gran troia. Su facciamogli vedere quanto 6 puttana".
Lei:"Si, si sono la tua vacca! Sono una troia! Guarda cornuto come godo con questo cavallo"
Intanto arrivammo in un posto, non so dove...
(Continua)
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16 years ago
BULLSICILIA158863,
35
Last visit: 2 years ago
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Era ora
sono ed ero alla ricerca di qualcuno che potesse dimostrare un ardente desiderio di sesso per il mio corpo ne ho trovati pochi che mi hanno dimostrato quello che sercavo comunque quello di giovedi 30 aprile mi ha fatto versamente godere e sentirmi una femmina desiderata.alle 12 del giorno stesso mi telefona francesco che voleva stabilire un incontro sulla mia barca ed io ho accettato,alle 17 sono arrivata in bartca dopo una giornata laorativa mi sono lavata travestita e truccata con abiti molto osèe ho atteso l'arrivo di francesco che puntualmente sale sulla mia barca e d enrtra trovandomi vestita con una gonna a pieghe molto mini ed una maglietta scura scollata che lasciava intravedere due tette ben formate .il mio truco con labra carnose ed occhi azzurri hanno fatto colpo su francesco, che prima mi ha afferrata alla vita e mi ha baciato senza neanche salutare,cingendomi in vita mi stringeva forte
in segno di possesso e scendendo con le sue mani fino a tastarmi il culo sollevava la gonna mi infilava le dita nel buco. la mia reazione è stata istintiva toccare il suo pisello che sentivo in erezione ma non molto,quindi mi sono divincolata e gli ho sbottonato i pantaloni prendendolo il suo fallo che si ingrossava nella mia bocca colmo di desiderio facendolo scivolare fino nel profondo della mia gola con movienti di penetrazione lenti e decisi. Sentivo il desiderio assalirmi volevo fare mote cose ma lui possessivo mi prese ai fianchi e girandomi mi fece sentire il sui desiderio sul buco del culo feci in tempo a togliermi le mutandine nere e con colpi decisi mi penetro con forza spingendomi comtro il tavolino penetrandomi ben bene , io godevo a più non posso ,Lui sul punto di godere mi sfilò il cazzo enorme e mi invitò a prenderlo im bocca .Che piacere riceverlo così turgido e voglioso mi vonne in bocca ed io assaporei la sua sborrata ingoiandola fino all'ultimo goccio era tanta e dolce , godetti in modo unico Chissa se rivivrò una esperienza così piacevole comunque se c i fossro altre persone cosi mi piacerebbe incontrarle sarebbero il mio ideale ciao a tutti erika
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 23 hours ago -
Tra il dire e il fare c\'è sempre un caffè.
siamo alla nostra ennesima tazza di caffè
in questa lunga peripezia,in questo tragitto per raggiungere una meta ancora lontana
quanti tipi e tipe incontrati,
la nostra storia è iniziata ad agosto ritrovandoci una sera al limitare di un fiume dove tra le sponde abbiamo conosciuto una simpatica coppia,peccato che il lui abbia preso un colpo di luna e scivolando tra la melma avesse cercato un appiglio su altre mani ....
poi è stata la volta della coppia che aveva gli ormoni in vacanza si capisce si era d'estate,tutti vanno in villeggiatura,perchè non gli ormoni?
la terza non riusciva a stare in piedi,aveva difficoltà a camminare,,sempre colpa del caldo,rende debilitati ..
per sfuggire all'afa soffocante ci siamo intrinsecati nel bosco per
cercare David lo gnomo che si era nascosto sotto un funghetto per confabulare con la sua dolce metà..
.tra il tanto girovagare siamo finiti al saloon,dove c'erano quelli insistenti col baffo allo sceriffo e tanta determinazione,aspettavano che si concludesse a modo loro la serata,mentre noi in compagnia di una chiara luna ci siamo presentati al
dio dell'olimpo ,..che nonostante i suoi anni aveva ancora uno sguardo inquisitore,,e ci ha indirizzati a scuola lì abbiamo conosciuto la coppia il...dove la vocale i era il lui e con tanto di puntino e la consonante elle la lei..
ed ecco che suona la campanella si esce uno sguardo all'orologio è quasi ora di cena,una bella pizza sul mare con coppia romana molto distratta ma tanto tanto da dimenticare portafoglio a casa .
e passa il tempo siamo in autunno
nella stravaganza della cosa siamo stati contattati da una coppia ,nella foto lui aveva un torace da oscar,,,peccato che di bello avesse solo quello il resto era tutto scarto
e quelli che si erano fatti tanti km sotto la pioggia battente e dovevano concludere per forza,ma dove stà scritto?
ma dove siamo capitati?nella giungla,,,un corpo a corpo con la principessa della savana ha risollevato un pò le statistiche.anche se c'era un rinoceronte in agguato, sovrastava con la sua stazza la piccola compagna e che solo a guardarlo bisognava chiamare l'autoambulanza,ed essere ricoverata in prognosi riservata,,una flebo non sarebbe bastata ......
e che dire di chi ti incontra già con la scusante pronta per sgaiattolare se non sei di suo gradimento,,..la suocera sta morendo,,,peccato,,,ma loro son venuti apposta per conoscervi,e quindi anche per trasgredire,,,,questo perchè piacenti,,,se non eravamo di loro gradimento sarebbero scappati per chiamare le pompe funebri....ma non tutto si può avere e la selvaggia non l'hanno avuta....
e siamo in inverno,una sera siamo passati per via montenapoleone,,,le vetrine tutte illuminate,,mi son ritrovata al di là del vetro con un lui che guardava e pensava a come gli sarei calzata...mentre la lei esigeva la prestazione su misura....ma non siamo mica dal sarto?o si?nuovi vestiti ma per uno scherzo del fato riprendiamo caffè con coppia già incontrata ...lei calze a rete e mini collo spacco si agita e si propone vicino al tavolino,
è vero che siamo nell'era della robotica ma un pò di passione e che diamine siamo persone non macchine del sesso...
ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale....
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 23 hours ago -
La mia storia - adesso sono sposato
Adesso sono sposato, ma ho faticato non poco a trovare una donna che andasse al caso mio. Non capisco come facciano gli altri che raccontano le loro storie dicendo che le proprie mogli fanno questo o quello, che le donne siano tutte facili, che fanno sesso in continuazione. Io ho dovuto sudare sette camicie per trovarne una che facesse al caso mio. Non è che puoi andare a dire alle ragazze “ti va di diventare mia moglie per poi fare la puttana?” tutti ti mandano a quel paese, ma io proprio di una puttana avevo bisogno.
È stata proprio mia madre a suggerirmi di cercare una ragazza che non si facesse scrupoli in fatto di sesso.
Una sera siamo usciti per andare a trovare dei parenti. Al rientro, poiché si era fatto molto tardi, percorrendo una certa strada abbiamo visto un sacco di ragazze, di ogni razza e ceto sociale, che si prostituivano. All’improvviso a mia madre venne un lampo di genio, dicendomi che forse una di quelle sarebbe potuta andare bene per me.
Rimasi un pochino tentennante, ma in fondo io stavo cercando proprio una puttana, niente di più e niente di meno. Una donna che la desse senza problemi e che fosse disponibile ad assecondare i miei desideri, seppur nel rispetto del valore della coppia. Cioè non pretendevo di avere alle mie dipendenze una schiava, ma di avere una moglie molto lussuriosa che mi facesse godere nel migliore dei modi.
Mi misi alla ricerca della mia metà. Parlai con questa e con quella, prendendo anche qualche parolaccia perché quando mi avvicinavo a loro pretendevano di concludere e quando io facevo loro delle domande mi mandavano a cagare. Ho parlato con ragazze italiane e straniere, ma a dire il vero non ero propenso ad avere una moglie straniera.
Dopo vari tentativi, eccone una che faceva al caso mio. Si trattava di una ragazza che, a suo dire, si prostituiva per mantenersi agli studi. Era universitaria e non era della mia città. Il fatto che ella fosse una bella ragazza, mi lasciò molto entusiasta. Ci andai a letto in un albergo a ore dove lei era conosciuta in quanto portava sempre lì i suoi clienti. Pagai ben 50 euro per stare con lei e quando terminai di scoparla, presi a parlare dei miei problemi. Mi chiese ulteriori 50 euro per starmi ad ascoltare. Alla fine mi disse che lei avrebbe smesso di prostituirsi non appena si fosse laureata. Io le esposi i miei progetti e lei sembrava molto entusiasta perché vedevo il modo in cui si muoveva ed il luccichio degli occhi. Poi mi fece una domanda dalla quale capii che lei non si prostituiva solo per fare soldi utili a pagare le spese della sua laurea, ma per il piacere di prostituirsi. Mi chiese “e se una volta sposati, ti dovessi cambiare idea e non vorresti più che tua moglie fosse una puttana?”. Quelle parole, assieme alla conseguente risposta, rimasero scolpite nella mia mente, perché quando io le dissi che non avrei mai spesso di amare mia moglie come donna e come puttana, lei rispose “...perché guarda che a me il sesso piace molto, e non credo di volere smettere dopo essermi sposata”.
Quelle parole furono come una dichiarazione di matrimonio. Quando andai via pensai alle 100 euro che le avevo dato e mi venne da dire “però, visto che sarà la mia futura sposa, avrebbe anche potuto evitare di farmi pagare”. Ci risi sopra e raccontai tutto a mia madre la quale emise un mugolio molto lussurioso, come se volesse dire che avevo trovato una donna più puttana di lei.
Qualche giorno dopo presentai Giovanna a mia madre. Giovanna si presentò vestita molto sexy, da vera puttana. E siccome io le avevo detto tutto ciò che c’era stato tra me e mia madre, lei volle dimostrare che effettivamente era una donna goduriosa. Toltasi il soprabito rimase con un vestito cortissimo e con uno spacco entrambi i lati che arrivava sotto le ascelle. L’abito era tenuto unito da due fascette di stoffa, una all’altezza del seno e una all’altezza della vita. Sotto non indossava nulla. Appena fu libera dal soprabito mi mise le braccia al collo baciandomi in bocca con molta passione. Effettivamente io rimasi molto colpito, ma anche molto eccitato sia per il suo abito sia per il suo modo di fare. Nel frattempo ci baciavamo guardavo mia madre con la coda dell’occhio e vedevo che mi sorrideva. Ma la cosa che più mi scioccò è stata quella che appena Giovanna si stacca da me, io la presento a mia madre e lei butta le braccia al collo anche a lei e la bacia sulla bocca con la medesima intensità.
Giovanna era entrata nel cuore di mia madre. Per l’intera serata non avevamo fatto altro che parlare di sesso. Giovanna descriveva i suoi rapporti con i clienti, dicendoci di aver ricevuto nella sua figa cazzi di ogni misura e di ogni colore, ma anche nel culo e in bocca.
Ad un certo punto mia madre, andando contro ogni aspettativa, disse a Giovanna che doveva smettere di prostituirsi. Rimanemmo in silenzio. Giovanna si fece seria e mi guardò fisso, come per dire che i patti non erano quelli. Poi mia madre, per rompere il velo di ghiaccio che si era creato, disse che poteva fare la puttana per me assieme a lei e magari fare la gara tra loro due per vedere chi fosse più puttana.
Inutile dire che dopo qualche mese ci sposammo e Giovanna venne a vivere a casa con i miei. Giovanna ancora doveva sostenere parecchi esami per potersi laureare ed io le lasciavo tutto il tempo per studiare. Infatti da lì a poco il suo ritmo di studio aumentò, riuscendo a dare un esame al mese o quasi.
Anche mio padre era contento di Giovanna, soprattutto perché ogni tanto se la trovava nuda in casa con tutto quel popo’ di roba in mostra. Anzi una domenica mattina, giorno in cui mio padre non lavorava, è andata in camera dei miei infilandosi tutta nuda nel letto in mezzo a loro dandosi da fare con entrambi.
Giovanna aveva smesso di prostituirsi per la strada, ma quando c’era da scopare con qualche suo conoscente non si tirava indietro. Una volta mi disse che doveva andare a studiare presso alcuni suoi compagni di corso. Quando è ritornata, molto tardi, mi ha detto di aver fatto l’amore con quattro ragazzi che erano presenti nella camera. Io chiesi spiegazioni e lei mi disse di essere andata presso il pensionato universitario a studiare con un paio di suoi compagni, poi quando avevano terminato lo studio, si erano messi a parlare della sua vita coniugale.
Alla mia domanda se ci fosse andata a letto, lei rispose un po’ evasivamente e quando io le dissi che non mi sarei arrabbiato, mi disse di si.
Le feci capire che mi sarebbe piaciuto assistere alle sue avventure e lei mi disse che la volta prossima mi ci avrebbe portato. Ma c’era solo un piccolo inconveniente, e cioè che al pensionato universitario potevano accedere solo gli studenti, quindi io mi dovevo accontentare di guardare da fuori. Non capivo a cosa alludesse, poi mi spiegò che la camera dei suoi due compagni di corso era situata al secondo piano di una palazzina adiacente la recinzione dell’ateneo e che quindi, avendo delle enorme finestre a vetro che prendevano quasi tutta la parete, almeno non nella parte dove si dormiva, si poteva vedere ogni cosa dalla strada ove , tra l’altro, c’erano delle comode panchine su cui sedersi e godersi lo spettacolo.
Qualche giorno più tardi mia moglie mi disse che aveva preso accordi con i compagni, non per studiare, ma perché dovevano vedere l’impostazione della tesi. Erano circa le 16, io ero in casa, quindi l’accompagnai. Parcheggiata l’auto, ci avviammo verso l’ingresso. Mia moglie mi indicò la camera da fuori ed entrò dopo aver mostrato il tesserino universitario ad un severo portiere. Presi posto sulla panchina di fronte il caseggiato ed effettivamente si vedeva l’interno della camera indicatami. Dopo qualche minuto ecco comparire mia moglie. I due ragazzi che erano dentro la baciarono sulla bocca entrambi. Poco dopo mia moglie si portò davanti la finestra, che comunque aveva i vetri chiusi. La finestra occupava l’intera parete dal pavimento al soffitto. Lei mi guardava, ma sicuramente non aveva detto ai suoi amici che quello seduto sulla panchina era suo marito, cioè io, avrà detto che magari era un guardone che amava guardare le coppie. E così lei iniziò il suo show togliendosi il vestito. I suoi compagni, vedendola con addosso soltanto reggiseno e mutandine, iniziarono a palparla sempre stando davanti al vetro. Lei infila le mani tra le loro gambe tirando fuori due cazzi già in erezione. Inizia così una serie di toccate, infilate di cazzo in figa e in culo stando sempre in piedi. Poi mia moglie si mette a novanta gradi e uno dei due la prende da dietro, non so se glielo infina nella figa o nel culo, fatto sta che la fotte da dietro mentre un altro se la scopa in bocca. Dopo averla riempita di sborra, i due si danno il cambio. Non resisto a quello spettacolo e come un automa mi masturbo furiosamente sborrando due volte consecutivamente. Ero ancora col cazzo in mano sporco della mia sborra quando vengo scosso da uno che mi apostrofa con mille oscenità e parolacce. Era il severo portiere dell’ateneo. Volevo dire qualcosa, volevo dirgli che quella che si stava facendo fottere era mia moglie, ma quello non mi diede il tempo di parlare. Forse non aveva nemmeno visto la scena dei due che si inchiappettavano mia moglie. Armato di una scopa stava per sferrarmi dei colpi in testa. Con cazzo ciondolante mi allontanai in tutta fretta, col rischio che avrei potuto incontrare un vigile e finir male.
Quando da lontano vidi uscire mia moglie, mi avvicinai all’auto facendole segno di raggiungermi. Raccontai ogni cosa e Giovanna si fece una sonora risata. Mi disse “d’altronde lo sapevi di avere sposato una puttana”. Cazzo! Però, come ho goduto quella volta.
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16 years ago
Piersilvio3Pecetti,
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Last visit: 16 years ago
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La mia 1 volta a pagamento
La mia prima volta a pagamento
Questa che sto per raccontarvi non è la mia solita poesia, tirata fuori da chissà dove, ma è un’esperienza di vita appena vissuta, e che vi confesso mi ha lasciato molto perplesso, a voi il giudicare o meno quanto sto per raccontarvi.
Sono appena tornato da un lungo periodo di ferie, e un po’ per scommessa con un’amico ed un po’ per poter veramente vedere fino a che punto può spingersi un’uomo come me, che tra l’altro nella vita ne ha già fatte di cotte e di crude, insomma per farvela breve mi sono deciso a mettere un’annuncio su un giornale a diffusione gratuita che si trova dalle mie parti.
La cosa assai inconsueta è che il mio annuncio si trova nel bel mezzo di quella categoria tanto ricercata da molti uomini, e non solo ho scoperto.
La categoria in questione è quella comunemente chiamata”INCONTRI PARTICOLARI”. ecco, subito a pensar male. Vi ho già detto che era una scommessa!!!
Comunque bando ai giri di parole, non vi confesso che ho provato un certo disagio quando alla signorina del giornale ho dato il fogliettino con su scritto “solo per signore”.
Anche perché la tipa mi ha guardato come se fossi un marziano, al che io gli ho detto,”beh …che non hai mai visto un puttano”. E lei per tutta risposta,”veramente in quasi 3 anni è la prima volta che mi capita” e poi siamo scoppiati a ridere entrambi.
Comunque a parte questo primo spero esaustivo preambolo, devo raccontarvi di questa mia prima volta.
Due giorni dopo uscito il settimanale di inserzioni, finalmente dopo una snervante attesa (è si snervante è proprio la parola giusta, non potete immaginare la curiosità che può istigare in un soggetto qualsiasi una cosa del genere).
Finalmente squilla il telefonino con il numero appena preso per l’occasione.
Rispondo schiarendomi la voce, per sembrare più affascinante del solito, e dall’altra parte, quasi in sordina si sente una voce femminile che mi chiede “scusa ma credevo fossi una donna”,
cazzo penso tra me e me vuoi vedere che è un flop, vabbè avrò buttato 100 € chi se ne frega.
Poco dopo però arriva un sms che dice, ciao sono la signora di prima, volevo solo sentire la tua voce, prima di chiederti come sei, tutto eccitato dalla situazione, le rispondo per sommi capi e cerco di descrivermi alla meglio senza tra l’altro mensionare misure o prestazioni varie.
Per tutta risposta lei continua, non mi basta voglio sapere di più.
Credendo di fare la cosa giusta, gli rispondo, se vuoi sapere di più non ti resta che darmi il tuo indirizzo, poi potrai vedermi e constatare di persona quello che vuoi.
Non vi nascondo che avevo il cuore in gola, però mossa inattesa da parte sua, mi dà l’indirizzo completo e mi dice di raggiungerla al più presto.
Mi precipito , e dico veramente mi precipito ad Udine, corro come un pazzo, euforico ed ansimante, ma al tempo stesso dubbioso e preoccupato per quello che potrebbe succedere.
Suono al citofono, lei apre, e per mia vera fortuna mi trovo davanti una bella signora sulla cinquantina, ben messa truccata il giusto, insomma una donna vera.
Lei vorrebbe saltare subito al sodo, ma io da parte mia provo un certo disagio, mille pensieri, mille paure( chissà se è sposata, magari il marito torna a casa e ci trova,sai che casino).
Al che lei mi rincuora e mi dice, non preoccuparti, non ci disturberà nessuno, sono vedova da quasi 2 anni.
Il resto ve lo potete immaginare,o forse no?...ahahaha
Comunque vi basti sapere che è stata un’esperienza veramente galvanizzante, sesso veramente allo stato puro.
L’unica nota dolente per quanto mi riguarda , è stata quella di presentare il conto alla signora, tra l’altro molto appagata, mi sono vergognato come un cane.
Ma poi ho pensato tra me e me, oh è lavoro anche questo….
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16 years ago
akiller67,
43
Last visit: 12 years ago
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Una moglie ingannata
Ciao quello che sto per raccontare è una esperienza vera con una coppia.
Io Fabio 38anni,loro:Luca43 e Laura40,ho avuto contatto con Luca tramite msn,dopo aver chattato per qualche giorno Luca mi confessa che gli piacerebbe vedere la moglie sbattuta e riempita da due cazzi e vorrebbe organizzare con me all'insaputa della moglie perche a letto è una vera porca, confidandomi che durante il rapporto cerca un'altro cazzo e che si farebbe sborrare in bocca mentre prende quello di Luca nella figa, ma non ha il coraggio di fare questo passo in maniera cosi esplicita.
Cosi Luca mi invita una Domenica a casa sua come finto collega di lavoro,prima ci incontriamo in un bar senza Laura per conoscerci e dopo un oretta andiamo a casa e mi presenta la moglie.
Laura una bella donna formosa,una casalinga normale e tranquilla,mi piace e mi intriga tutta la situazione.
Cosi iniziamo a parlare a fare amicizia,lei ignara che io ero li per altro, quando si girava le guardavo il culo e avevo già una gran voglia di riempirla,Luca era altrettanto eccitato sapendo che c'ero io che la guardavo con quella voglia di scoparmela se ci fosse stata l'occasione giusta.
A fine sera Luca in presenza di Laura mi invita a dormire a casa sua per l'indomani andare a lavoro insieme.
Cosi mentre Laura mi prepara il lettino Luca mi dice che nel momento che sento la chiave della loro camera da letto girare due volte di andare in camera con il massimo silenzio.
Cosi dopo un po’ sento quel rumore di chiave e vado scalzo,apro la porta e la socchiudo senza far rumore e vedo Laura a bordo letto con un intimo nero e bendata messa alla pecorina e Luca in piedi che le toccava il culetto e la figa.
Mi sono subito eccitato non vedevo l’ora di entrarle dentro.
Luca le aveva spostato il perizoma su una chiappa e la palpeggiava dicendole dai che ti piacerebbe che ci fosse Fabio qui dentro,ti faresti sfondare e lei siiiii mi farei riempire,pensando che fossero solo parole per farla eccitare.
E Luca con gli occhi mi chiese di avvicinarmi e di entrare il mio cazzo ma non tutto e di non toccare il culo e i fianchi per non farle capire che il cazzo era il mio.
E cosi io super eccitato le sono entrato dentro mentre nella mia testa pensavo che ormai era fatta,ormai Laura che tutto il giorno si era comportata da mogliettina fedele mi doveva dare la figa e il culetto come una vera troia.
Luca la toccava per non farle capire che in quel momento aveva un altro cazzo dentro,il mio.
Luca le diceva sottovoce ti piacerebbe che fosse quello di Fabio e lei mi farei sfondare tutta la figa come una troia e Luca e se fosse già quello di Fabio ? e lei no e quello tuo,e Luca e se fossi quello di Fabio ti faresti inculare e sborrarti in culo? e Laura sicura che non fosse quello mio dice si mi farei inculare e mi farei colare la sborra dal buchetto e sentirla scendere in mezzo alle gambe.
Cosi Luca visto che Laura era bendata le chiese vuoi scoprirlo togliendoti la benda ho mettendoti il mio cazzo in bocca? E lei pensando che era tutto finto perché giocavano spesso con queste fraseggi disse a suo marito di riempirla in bocca.
Luca mi fece segno che nel momento che lui gli riempiva la bocca io dovevo prenderla per i fianchi e sbatterla perché non sapeva la reazione che poteva avere.
E cosi fu un attimo Luca le mise il cazzo in bocca dicendogli”tieni troia finalmente prendi due cazzi” e io” siiiii Laura dai che ti tengo da dietro e non puoi andare da nessuna parte,tieni prendi il cazzo tutto dentro e godi come una troia”.
Laura era incredula la sentivo lamentare dal piacere e mentre io me la sbattevo da dietro Luca gli esce il cazzo dalla bocca e Laura dice “ ohhhhhhhhhhhhhhh sei un porco Luca mi hai ingannato mi stai facendo fottere dal tuo collega ohhhhhhhhhhhh “ e Luca”tieni di nuovo in bocca troia e succhia che desideravi tanto prendere due cazzi cosi vogliosi”.
E Laura” ohhhhhhhhhh si siete tutti e due porci ma mi piace mi state scassando tutta ,siiiiiiiii Fabio mi sento un vera troia,ohhhhhhhhhh che bello”.
Dopo averle tolto il perizoma e il regiseno,c'è la scopavamo in qualsiasi posizione e lei si faceva fare di tutto,Luca gli fa a Laura adesso devi prendere il cazzo e la sborra di Fabio in culo e il mio nella figa,perché a perso la scommessa e io” si gioia vieni che ti riempio il culetto che le scommesse si pagano e cosi me la sono inculata stringendole le tette e lei “ ohhhhhhhhhhhh siete dei veri porci “mentre Luca le riempiva la figa .
Io ero eccitatissimo e dopo pochi minuti” vengoooooooooooooo daiiiiiiiiiiiiii che ti riempioo il culo di sborra calda troiaaaaaaaaaa” e sentivo pulsare il cazzo dentro il suo culo e lei “ohhhhhhhhh s vieni vieni ohhhhhhh che bellooooooooooooo siiiiiiiiiiiiiiiiiii tutta piena sento che pulsa o che troia che sono,mi piace cosiiiiiiiiii dai sfondami ancora” e subito dopo Luca “ ohhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiii vengo anchiooo dai prendi la sborra in bocca troiaaaaaaa”
E laura ohhhhhhh siiiiiiiiiiiii riempita in bocca e nel culo ,ohhhhhhhhhhh quanto mi piaceee”.
Dopo ci siamo abbracciati sul letto e Luca ha raccontato tutto a Laura.
Ci siamo realmente divertiti…………………………………………………………..
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4
16 years ago
admin, 75
Last visit: 23 hours ago -
In tre in motel
salve...mi chiamo gianni..ho 43 anni vivo a Cremona per lavoro ma sono del sud...tramite questo splendido sito ho conosciuto una coppia del sud...della prov. di caserta..dopovari mesi di contatti...e mail..ecc.il mese scorso ci siamo incontrati:era un lunedi grigio ma freddo..andai a prelevarli alla stazione di Piacenza..lei una splendida mora capelli ricci sullla trentina..lui brizzolato sulla cinquantina..dopo un caffe' albar della stazione..mi dirigo verso Castelleone dove c'è un park motel..loro si accomodano dietro ed io a far da tassista..guardo di tanto intanto nello specchietto retrovisore e vedo le sue gambe belle affusolate con collant di color carne...mentre loro fanno delle battutine piccantine io spingo il piede sull'acceleratore per arrivare subito alla meta...quando l'atmosfera si fa bella calda giungiamo al motel sulla castelleonese..esibisco il mio documento ed entriamo...giunti dentro Carmelo accende il televisore dove c'è un film porno...allora io vado in bagno per far star calmo il mio.....mi masturbo..e poi mi lavo..al mio rientro sul letto c'è lui che la sta leccando li'..e lei mi fa cenno di salire sul letto...io non me lofaccio dire neanche mezza volta..lei mi comincia a tastare sullo slip..lo senteun pò moscio..si meraviglia..ma io la tranquilizzo dicendole che ha solo bisogno di un pò di respirazione"bocca a bocca" e poi...sarà piu' in forma...
detto fatto...dopo tre minuti siamo in piena attivita'..trascuro altri particolari..ma vi posso assicurare che in 4 ore che siamo stati li'...io sono venuto 3 volte..mentre Mena ne ho contate solo una trentina...alla fine eravamo stanchi soddisfatti..e siamo andati a cena in un ristorante con tanta fame e dopo cena...continua!!!!
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4
16 years ago
budoc,
36
Last visit: 16 years ago
-
In pompa magna
L’avevo conosciuta qualche mese prima e avevo provato con lei sensazioni ormai sopite da tempo.
Era diventata la mia donna anche se era di un altro uomo.
La sua fica era diventata il guanto perfetto per il mio pene e i nostri incontri erano sempre ad altissimo livello erotico.
Scoprivamo sempre nuove posizioni e le sensazioni di piacere si mischiavano a un turbinìo di voglia di stare insieme e legarci sempre di più sia fisicamente che nei più reconditi angoli del nostro essere.
Ricordo che in occasione di uno di questi incontri, mi fece una “pompa” che mi mise sottosopra.
Non avevamo molto tempo a disposizione e quindi avevamo deciso di evitare di far l’amore visto che i nostri amplessi duravano mediamente dalle 4 alle 6 ore senza alcuna sosta.
Ci eravamo, quindi proposti di stare insieme e parlare di noi. Ma come possono stare fermi due che sessualmente fanno i fuochi d’artificio quando si incontrano?
Inevitabilmente cominciammo a toccarci e piano piano crebbe la voglia di farlo.
Il mio pene era già turgido e duro e lei si muoveva come una gatta in calore in cerca del suo maschio.
Mi apri la patta dei pantaloni e impugnò l’asta muovendola lentamente su e giù.
Contemporaneamente infilai la mano nel suo perizoma e cominciai a massaggiare le labbra della sua femminilità che era già umida e pronta per ricevere il mio arnese.
Cominciò a leccare l’asta soffermandosi nel glande che ad ogni passata di lingua si ingrossava sempre di più.
Succhiava la punta del cazzo prima dolcemente e poi affondava con una succhiata forte e decisa massaggiando con la mano l’asta che si era allungata a dismisura.
Nel frattempo accompagnava la mia mano nel suo monte di venere e si masturbava con le mie dita che si muovevano dentro di lei e stuzzicavano il clitoride duro e voglioso di essere stuzziacato a dovere.
La sua voracità era tale che al succhio aveva abbinato dei piccoli e stimolanti morsetti al glande che sembrava stesse per scoppiare da un momento ad un altro.
Ingoiò più volte tutto il pene fino a soffocarsi e lo usciva lentamente dalla bocca assaporandone la dimensione e la voglia che aveva di lei.
Riuscì a farmi godere una prima volta accumulando lo sperma nella sua bocca facendolo scivolare lentamente lungo il pene e i testicoli e poi raccogliendolo (come se fosse un preziosissimo elemento) con la punta della lingua e lo ingurgitò con molta voracità.
Il mio cervello era sballato e mi sentivo su una nuvola che mi portava chissà dove. Non mi importava se era il paradiso o l’inferno ma era una sensazione unica che non avevo mai provato.
Non avevo ancora finito perché il mio cazzo era ancora duro e sapevo che avevo bisogno di darle ancora molto di me.
Infatti lei continuò a pomparmi per bene e succhiò tutto con una forza aspirante incredibile.
Sentìì che l’interno del mio apparato genitale si era smosso per bene e la sensazione era di piacevole abbandono.
Sentivo la prostata e i testicoli pronti per donarle altro sperma per farla felice e farla godere.
Infatti dopo alcuni minuti dal glande venne fuori un fiotto di sperma caldo che le bagno la bocca ed il viso.
Lestamente lo raccolse e lo bevve mugolando di piacere. Passandosi la mano in faccia, raccolse le ultime gocce di me leccandosi le dita.
Mi accorsi che anche lei aveva goduto quando le leccai la fica. Infatti era grondante di umore bianco che le sgorgava copioso dalle labbra.
Provai una fantastica sensazione nel pulirle la fica con la lingua ingoiando a mia volta quel dolce nettare.
La nostra storia continua ancora e sappiammo entrambi che raggiungeremo altre vette di piacere.
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1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 23 hours ago -
Il mio privè
Ciao a tutti, mi chiamo Eva e voglio raccontarvi qualcosa di molto eccitante accaduta a me e al mio Eros.
Comincio con lo scusarmi se non mi attengo ai canoni dei racconti classici ma non sono una scrittice professionista.....mi eccita di più far altro.....
Un giorno mentre stavamo facendo l'amore io ed Eros fantasticavamo su come sarebbe stato farlo nel bel mezzo di un' orgia ed il pensiero ci eccitava molto entrambi.
Cosi scelsimo il modo più semplice: andare in un club privè durante la serata gang-bang.
Detto fatto, aspettammo il giorno giusto e la sera fummo pronti per l'azione. Era inverno, faceva freddino, cosi decisi di indossare il cappotto, ma sotto per magia avevo soltanto le calze a rete, un micro perizoma e un corsetto che non riusciva a contenere la mia quinta abbondante.
Cosi giunsimo finalmente all'interno del club, posto carino, piccolo ma accogliente. Appena entrati rimasi con la pelliccia, dopo la procedura di associazione ci sedemmo a bere qualcosa.
Dopo circa un minuto si avvicinarono due fusti, un bianco ed un nero (i ragazzi di colore sono sempre stati un mio sogno erotico), li fecimo accomodare e parlammo un pò delle esperienze reciproche passate.
erano due molto interessanti, avevano fatto insieme di tutto e lo stare a sentirli mi faceva bagnare sempre più. Decisi che era giunto il momento di togliermi la pelliccia, restando cosi il lingerie. Lo sguardo estrefatto dei due e di Eros mi faceva impazzire, cosi mentre li pregai di continuare con le loro porche esperienze la mia mano toccava il cazzo duro di Eros e la sua....provate ad indovinare.
Ero troppo eccitata,quei due che raccontavano spingendosi sempre di più nei particolari e soffermandosi sulla dotazione che madre natura aveva loro concesso.
Incuriosita chiesi al ragazzo black, seduto alllamia destra di farmelo vedere, e lui mi disse "Certo bella tettona, eccoti ls mia mazza"
Era una bestia di almeno 25 cm grosso quasi quanto una lattina di coca cola, enorme. Presa dall'eccitazione, a quella vista non capi' più nulla, guardai Eros negli occhi, lui mi assecondò con lo sguardo e mi chinai con le mie labbra su quella bestia. Aveva un sapore forte, ma non capivo nulla pensavo a quanto mi avrebbe fatto male quella mazza nel culo, mentre con tutta la mascella aberta inghiottivo in cazzone nero.
Sarà stata l'atmosfera che si era creata ma non mi rendevo conto di nulla, ricordo solo che dopo poco tempo ero nuda su un divano sopra il black, con Eros che mi penetrava nel culo e l'altro ragazzo, insieme ad altri due o tre ,con i loro cazzi grossi, che stavano davanti al mio viso a fare a gara a chi se lo faceva succhiare prima. Al nero piacevano le mie tettone che ballavano, mi stringeva e palpava da pertutto mentre con quel bestione mi prendeva, Eros mi incoraggiava ad essere sempre più troia mentre la gente intorno guardava eccitata.
Cambiammo diverse posizioni,non so neppure quanti cazzi ho preso in una sola serata, l'unica cosa che so di certo che ho provato un enorme piacere misto a dolore atroce quando il nero mi ha sodomizzato.
Sembrava un film porno, sopratutto quando ero inginocchiata a succhiare cazzi ed ad uno ad uno mi venivano in faccia....due tre alla volta, tranne il nero che fu più esigente, si sedette sul divano e mi obbligò ad inginocchiami davanti a lui ed a leccarlo dalle palle in su.
non me lo feci ripeteregli leccai le palle, la mazza e dopo pochi secondi glielo presi tra le tette , lo massaggiai velocemente cosi esplose un lago di sperma sul mio viso e sul mio seno.
Un'esperienza indimenticabile che auguro a tutte le donne di provare.
Stare al centro del desiderio di più uomini contemporaneamente è qualcosa che ho sempre voluto ma realizzarla è stato molto più eccitante che sognarla.
Aspetto commenti al racconto, bacioni Eva ed Eros
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16 years ago
eros00eva,
32/32
Last visit: 12 years ago
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La lavanderia
Circa qualche mese fa tornavo da un cinema senza aver "combinato niente". Indossavo un paio di pantaloni bianchi aderenti che mettevano in mostra il mio culetto e, mentre passavo vicino una lavanderia, dall'interno del locale uscirono due ragazzi asiatici. Probabilmente erano stati attratti dal mio sculettare, infatti, da una certa distanza, mi facevano segno toccandosi in mezzo alle cosce. Io, un poco eccitata, ho mostrato attenzione ai loro gesti, ma poi mi sono allontanata. Però, qualche ora dopo mi sono presentata all'interno della lavanderia con la scusa del prezzo e chiedendo se accorciassero i pantaloni, appena mi ha notata mi ha accolta con gentilezza ed un sorriso malizioso. Mi ha spiegato come funzionava confermandomi che per fare l'orlo ai pantaloni non vi era problema, avrebbe preso lui stesso la misura mentre li provavo. Così ci siamo salutati e quando gli ho allungato la mano lui me l'ha stretta e con l'indice mi solleticava l'nterno del palmo., figurati la mia eccitazione. Due giorni dopo sono tornata con un paio di pantaloni in mano e lui gentilmente mi ha fatto accomodare in una saletta pre provarli. La porta era rimasta socchiusa e lui poteva vedere il perizoma del mio culetto, ma facendo finta di niente. Quando l'ho chiamato per prendere la misura della piega, lui non aspettava altro, si è chinato ed ha piegato il pantalone al punto giusto, poi alzandosi e dandomi timidamente una pacca sul sedere mi ha chiesto se non li sendissi troppo stretti. A quel punto ho giocato il tutto per tutto mettendogli la mano sulla patta dei pantaloni, lui allora, con mia grande soddisfazione, ha guidato la mia mano in modo di prendeglio meglio. Il ghiaccio era rotto, gli ho tirato fuori il pisello scuro e già eretto e l'ho inghiottito tutto, prime che sborrasse però ha voluto appoggiarmelo in mezzo alle chiappe bagnandomi tutto il culo. Ci siamo rivisti altre volte e per un pò di tempo sono stata la sua amante. Un bacio a tutti i lettori.
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0
16 years ago
admin, 75
Last visit: 23 hours ago -
Non avrei mai pensato che.......parte prima
da molti anni entro il quel negozio e con la padrona ormai vi una certa confidenza , gia la padrona un sigora di 50 anni magrolina con gli occhiali capelli sempre legati come usavano diversi anni fa, maglione a collo alto e gonna lunga in inverno maglietta o camicia senpre abbottonata e gonna lunga anche in estate . ogni tanto mi fermo a chiacchierarci del piu e del meno della vita quotidiana e separata dal marito da 5 anni e fa una vita molto riservata . Qualche mese fa una giornata di pioggia entro nel negozio non vedendola al banco la chiamo , lei mi risponde dal retrobottega dicendomi di avere un attimo di pazienza che arrivava , io di risposta gli chiedo se avesse avuto bisogno di aiuto ,lei di rimando disse : devi tirar giu una scatola e non ci riesco vedi a essere sole . ti posso aiutare risposi e lei mi faresti un gran favore . girai il banco e entrai nel retro bottega , lei era sulla scala ,scendi le dissi te la prendo io e cosi feci lei scese io presi la scatola e portata giu la misi sul tavolo , vedi mi ripetee cosa vuol dire essere sole ,ma ti sei impolverato tutto vieni che ti pulisco ,e cosi dicendo si avvicino' a me , ci fu un attimo che i nostri sguardi erano fissi l'uno sull'altra e le nostre labbra guasi si sfiorarono lei fissandomi negli occhi con la mano mi levava la polvere dalle spalle , ravamo cosi vicini e sicuramente la voglia di lei di baciarmi era tanta ma anche la paura di una mia reazione che non fosse quella sperata la frenava . presi il suo viso tra le mani e gli sfiorai le labbra con le mie ,credo che quel gesto fu una liberazione per lei sentii la sua bocca sulla mia la sua lingua entrarmi dentro con una foga e una passione che difficilmente capita se l'adrenalina non e al massimo . La strinsi forte le nostre bocche incollate l'una all'altra senza riprendere fiato , duro solo qualche minuto perche entro gente . Mi disse resta qui torno subito ,io non mi rendevo ancora conto di quanto fosse accaduto un attimo prima e mentre ripensavo alla scena ritorno' nel retro e dopo avermi baciato disse : lo so che sono una stupida che non sono bella ma mi piaci e mi sei sempre piaciuto mentre l'accarezzavo sul viso dissi mi piacerebbe fare l'amore con te . lei rispose un con un filo di voce anche a me e tanto tempo che non lo faccio e se poi non ti piace . continuando ad accarezarla la rassicurai di non preoccuparsi e che sarebbe stato bello in quel momento lei si sciolse e sorridendo mi disse : voglio farti una sorpresa domani sera quando verrai da me. Ci baciammo di nuovo la salutai e uscii , ma ancora non mi rendevo conto se tutto quello che era successo qualche minuto prima era un sogno ,e per tutta la sera ripensai a quella donna che per tanti anni avevo creduto chiusa fredda nascondesse dentro di se tutto quel calore .La mattina dopo entrai dando il buon giorno c'era gente mi fece cenno di attendere ,appena usciti i clienti con voce bassa mi chiese : ci vediamo stasera da me ti aspetto e con le labbra mi tiro un bacio .Alle 21. bussai alla sua porto sentii la sua voce che disse arrivo ma gia quella voce sprizzava felicita apri la porta e per un attimo rimasi incredulo , davanti a me c'era una donna completamente diversa da quella che avevo visto in tutti questi anni , i suoi capelli erano sciolti lunghi fino alle spalle aveva messo il trucco agli occhi rossetto sulle labbra una camicetta aperta che lasciava intravedere le sue piccole tette e la gonna molto piu corta , rimasi affascinato da quel cambiamento mi prese la mano tirandomi dentro e richiudendo la porta disse non voglio perdere piu tempo facciamo l'amore e cosi dicendo mi porto in camera . aveva preparato tutto la luce soffusa il profumo in un attimo ile nostre bocche si baciava con forza econ passione lei comincio a spogliarmi e io a lei mentre gli levavo la camicetta vidi i suoi piccoli seni sodi e due capezzoli grossi e gia duri sotto aveva messo un perizoma di pizzo nero , io ero completamente nudo ci sdraiammo sul letto ciaccarezzavamo ci baciavamo e lei mi sussurro voglio fare tutto quello che o sempre sognato gli dissi sei libera di fare tutto quello che piu ti piace e ti eccita comincio a leccarmi sul collo mentre sentivo la sua mano cercare il mio cazzo mpoi prese i mie capezzoli e comincio a morderli stringendo forte il cazzo scendeva sempre piu giu se lo passo sul viso piu di una volta lo leccava lo baciava fino a quando sentii la sua bocca ingoiarlo e succhiarlo era stupenda aveva il fuoco dentro la feci girare volevo la sua fica da leccare e lei prontamente la mise sulla mia bocca , era gia bagnata mentre aprivo le labbra con le mani la leccavo tutta sentivo il suo respiro sempre piu affannato presi il grilletto fra le labbra e lo succhiai forte era duro e grosso lei spinse forte la sua fica sulla mia bocca sentivo il suo repiro sempre piu forte fino a quando un urlo usci dalla sua bocca e la sua sborra riempi la mia , rimase per qualche attimo immobile sopra di me mentre io continuavo a leccare la sua fica che colava sul mio viso un attimo dopo si giro sdraiata accanto a me apri le cosce scopami ti voglio dentro scopami , il mio cazzo era duro ero davanti a lei mi chinai e piano piano cominciai a strusciare la cappella sulla sua fica , scopami scopami voglio sentirlo dentro ,la sua voce eccitata mi faceva arrapare ancor di piu' mentre gli mettevo il cazzo dentro mi prese e con le gambe dietro di me mi strinse fino a quando senti il mio cazzo riempire la sua fica scopami come una troia dai dimmelo che sono la tua troia era fuori di se spingevo il mio cazzo dentro con colpi forti , sei la mia troia sborrami sul cazzo il suo respiro si fece sempre piu forte anche il mio ero eccitato presi i capezzoli con le dita li stringevo mi disse piu forte io strinsi e in un attimo il suo urlo di piacere rintrono' i mie orecchi non sborrarmi dentro ti prego vienimi in bocca fammelo bere lascia il mio cazzo dentro per un momento ,prendilo fammi sborrare e tuo in un attimo la sua bocca fu sul mio cazzo duro e pronto a esplodere sentivo le sue labbra stringerlo forte dai succhialo sto per sborrare, alzo' gli occhi verso di me eccitata e frenetica il mio cazzo esplose nella sua bocca non si fermava continuava in quel suo infinito pompino era felice e appagata rimasi senza fiato ci sdraiamo accanto e mentre mi accarezzava il viso con voce rauca mi disse voglio fare tutto con te ...........
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16 years ago
f6923,
50
Last visit: 13 years ago
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Incontro on-ine
Mi iscrissi a questo sito di annunci Hard, perché ero sicuro di trovare quella donna che sarebbe riuscita a calmare la mia esuberanza sessuale.
Un giorno venni contattato da una coppia per un incontro conoscitivo. Mai avrei potuto pensare che quella sarebbe stata la più bella esperienza sessuale della mia vita.
Mi presentai all’appuntamento con la coppia e la vidi così timida e sinuosa come una gattina che ti si avvicina facendo le fusa.
Un caffè consumato in un piccolo bar ed eccoci su un letto ad amarci.
Il marito seduto in un angolo assisteva alle nostre effusioni e gongolava perché si stava prospettando uno spettacolo porno da mille e una notte.
La timidezza di lei sparì subito quando mi prese il cazzo e cominciò ad accarezzarlo lentamente e a succhiarlo, prima lentamente con colpetti di lingua sul prepuzio, e poi affondandolo dentro la bocca spingendolo nella gola.
Cominciai a succhiarle i seni e la mia lingua si posò nelle labbra della sua fica e ad ogni passaggio sul clitoride, la sentivo sussultare di piacere.
La presi dapprima lentamente e poi le infilai l’arnese dentro sempre più in fondo.
Spingevo e sentivo il suo umore sgorgare dalle grandi labbra e bagnare per bene l’asta.
Continuammo a succhiarci le lingue e scambiarci baci misti ai nostri umori.
Ad un tratto mi chiese di prenderle il culo ma dovevo farlo piano perché era la prima volta in assoluto che lo faceva e voleva che la iniziassi io.
Umettai per bene quel buchino per abituarla alla circonferenza del mio cazzo e lentamente cominciai a spingere il glande nell'orifizio.
Quando entrò del tutto, cominciai a spingere lentamente convincedola a partecipare all’introduzione.
Ebbi la sensazione che il mio pene conoscesse bene quella cavità tanto che si muoveva a suo agio.
Ad ogni colpetto lei gemeva di piacere e mi incitava a muovermi sempre più forte. Lo sentiva anche nella fica ed ebbe la sensazione di fare l'amore con due uomini che la possedevano dietro e davanti.
Ad ogni colpo lei si lasciava andare a grida di piacere e mi incitava a spaccarle di più quel culetto.
La sottomisi per una ventina di minuti e dopo la possedetti nella fica che nel frattempo era diventata un torrente in piena.
Quando la informai che stavo per godere, mi pregò di farlo nella sua bocca.
I fiotti di sperma caldo le finirono nella lingua e in bocca e ingoiò tutto senza lasciarne una sola goccia.
Finì per pulirmi il cazzo ancora voglioso di lei e ancora non domo, con la lingua e riprendemmo ad amarci.
Ci eravamo amati tanto che non ci accorgemmo che il marito si era allontanato già sazio dello spettacolo offerto.
Non ci eravamo accorti che ci eravamo amati per tre ore piene senza alcuna sosta.
Ci siamo rivisti altre volte sperimentando nuove esperienze che poi vi racconterò.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 23 hours ago -
La mia storia: incesto con mia madre - continua
Quella nuova veste di mia madre, esibizionista, mi faceva lavorare ancora di più il cervello. A volte la immaginavo tutta nuda camminare per la strada a fare acquisti e la gente che la guardava ma non le diceva nulla. Oppure che mentre eravamo in giro in centro, lei si toglieva i vestiti lasciandoli per terra continuando a camminare nuda.
Erano sogni che facevo ad occhi aperti e ben presto mi resi conto che mi sarebbe piaciuto vederli realizzati, anche se sapevo che mai mia madre si sarebbe messa a camminare nuda per strada. Matta si, ma non fino a quel punto.
Una sera dopo cena, mio padre era già a letto, ho approfittato a fare due chiacchiere con mia madre. Le chiesi di rendermi partecipe delle sue esibizioni, se mai le avesse fatte, visto che mio padre ne aveva accennato.
Mi disse che a lei piaceva un sacco stare nuda davanti agli altri e che prima che succedesse il mio incidente, quando io ero a scuola, lei si spogliava nuda e faceva i lavori in casa, però spesso si affacciava al balcone per sgrullare lo straccio da spolvero, quindi chiunque avesse alzato gli occhi l’avrebbe vista.
A volte dava anche l’acqua alle piante sul balcone chinandosi proprio per mostrare culo e figa. Più di una volta qualcuno le aveva indirizzato qualche fischio di ammirazione.
Poi io le chiesi il fatto di averla vista con lo zio. Rispose che in effetti con lo zio ci andava a letto tutte le volte che lui veniva a casa nostra.
Preso dall’eccitazione dissi a mia madre che mi sarebbe piaciuto vederla in giro nuda, mentre si concedeva agli sguardi degli altri. Rispose che a fare quei giochetti si doveva stare attenti in quanto la nostra città non era un grosso centro e quindi poi la gente avrebbe avuto da ridire.
Le feci notare che la gente avrebbe avuto da ridire anche quando lei andava in balcone a sgrullare lo straccio o ad innaffiare le piante, ma lei rispose che un conto era lo stare in casa nuda ed affacciarsi di tanto in tanto, e un altro era andare in giro nudi per la strada.
I miei sogni di vederla all’opera stavano quasi svanendo, ma lei subito disse che si poteva tentare in un altro modo, cioè uscire con addosso solo uno spolverino leggero e sotto nuda in modo da lasciare lo spolverino sbottonato e lasciarsi vedere dagli altri.
Per un paio di volte uscimmo con lei abbigliata in quel modo. Quando si incontravano degli uomini, di solito soli, lei faceva in modo da lasciare scostati i lembi del suo soprabito in modo da offrire lo spettacolo al passante di turno.
Poteva anche essere bello, tuttavia io non vedevo nulla, quindi decisi di lasciarla da sola mentre mi sarei scostato e messo di fronte a lei. Lo spettacolo che mia madre offriva era eccitantissimo.
E una volta andammo in un negozio di calzature. Lei chiese al commesso di provare un paio di stivali, quelli che arrivano fino a metà coscia. Ebbene, aveva il soprabito abbottonato nella parte superiore in modo che le stesse chiuso mentre la parte inferiore era scostata. Il povero commesso nel vedere la figa di mia madre a pochi centimetri dal suo viso, diventò paonazzo e incominciò a tremare per l’emozione.
Subito dopo, appena fuori dal negozio, cercammo un angolino isolato per baciarci a lungo. La gente che ci vedeva ci guardava lo stesso in quanto anche se io ero abbastanza alto, si vedeva benissimo che io e lei non eravamo coetanei.
La spudoratezza di mia madre arrivò a tal punto che si abbassò davanti a me facendomi un pompino con i fiocchi, col rischio di essere denunciati per oltraggio al pudore qualora qualcuno avesse urlato. Non dico se ci avesse visto in quanto ci vedevano benissimo, ma nessuno diceva nulla perché eravamo appartati e lei sembrava una puttana col cliente.
Una volta chiesi a mia madre con quanti uomini, oltre a mio padre, fosse stata a letto. Mi disse che in effetti non erano molti, in quanto lei si accontentava di far l’amore un paio di volte la settimana per calmare i suoi bollenti spiriti. Erano tutti conoscenti e mai estranei. I suoi amanti andavano dallo zio al fruttivendolo, dal salumiere al pescivendolo. Insomma quando non lo faceva in casa, era lei ad andare da loro e nel retrobottega si faceva montare.
Fare l’amore con mia madre era diventata una cosa normale per me. Era come se fossi io suo marito.
Quando lei mi spingeva a farlo sul divano davanti a mio padre che guardava a volte qualche partita in TV, a me dava un po’ di fastidio in quanto mi vergognavo di fottergli la moglie e renderlo quindi cornuto, anche se mio padre era consenziente.
Sembrava che a mia madre piacesse essere guardata da mio padre mentre faceva l’amore con me.
Una volta mi spiegò che per caso era venuto a trovarci in casa lo zio, io ero fuori, quindi lei, senza nessun preavviso, iniziò a spogliarsi davanti ai due e poi chiese allo zio di scoparla davanti a mio padre.
Mia madre disse che era sicura che mio padre non avrebbe detto nulla e che anzi ne sarebbe rimasto contento in quanto mentre lei scopava con lo zio, mio padre si masturbava guardandoli.
Questa cosa iniziò a farsi largo nella mia mente: masturbarsi mentre la tua donna si fa scopare da un altro. Era una cosa sconvolgente. Ed intanto mentre ci pensavo avevo il cazzo durissimo.
Mia madre mi vide con la patta dei pantaloni ingrossata e mi chiese spiegazioni, le dissi ciò che stessi pensando in quel momento riferendomi a quando mi sarei sposato.
Le dissi che mi sarebbe piaciuto provare la sensazione di vedere mia moglie a letto con un altro per vedere se l’eccitazione che mio padre provava con lei era la stessa.
Mia madre rispose che nel frattempo avrei potuto provarlo con lei. La guardai in modo interrogativo e lei disse senza preoccuparsi più di tanto che avrei potuto portare a casa qualche mio amico in modo che lei lo avrebbe sedotto e poi si sarebbe lasciata scopare sotto i miei occhi.
Mi misi a pensare quale dei miei amici sarebbe potuto andar bene. Poi pensai ad Orlando e a Piero. Entrambi erano sempre affamati di sesso. Lo dissi a mia madre ma dissi anche che non sapevo chi scegliere dei due e mia madre disse “perché non entrambi”. La guardai e le dissi “mamma, sei proprio una puttana”. Poi l’abbracciai e la baciai in bocca infilandovi la lingua. Sentivo il corpo caldo di mia madre vibrare sotto le mie carezze, mentre lei, sfilatasi l’unico indumento che aveva addosso, rimase nuda davanti a me e quindi la scopai di gran gusto.
Orlando e Piero andavano sicuramente bene, ma come avrei potuto dirglielo, non potevo dir loro “venite a casa mia a scopare con mia madre”. Dovevo escogitare un piano. E così pensai alle fotografie.
Ne parlai con mia madre la quale si disse contenta di fare le foto nuda, e come poteva essere altrimenti.
Avevamo una polaroid e presi a farle le pose dapprima semplicemente mentre era nuda sul letto, poi nelle pose più osé a cosce aperte, poi mentre lei infilava qualcosa nella figa. Ne feci qualcuna mettendomi la macchina accanto mentre mia madre me lo prendeva in bocca. Il suo viso si vedeva benissimo, quindi non si poteva dire che non fosse mia madre.
Poi, al momento di parlare con loro, prendendo il discorso alla lontana, dissi ai miei due amici che a volte mia madre se ne stava nuda in casa. Figurarsi se l’attenzione dei due fosse andata da un’altra parte. Vollero saperne di più ed io dissi loro di averle fatto anche delle foto. Dopo avergliele fatte vedere, dissi che mia madre era la mia amante e quando loro rimasero increduli mostrai la foto dove mia madre mi spompinava.
Entrambi i miei amici andarono fuori di testa ed io dissi loro che avrei potuto invitarli a casa mia, magari mia madre si sarebbe mostrata a loro nuda, senza dire che avevamo organizzato il tutto.
Qualche pomeriggio dopo i miei amici suonarono alla porta. mia madre indossava una vestaglia in pizzo e sotto aveva la sua guépiére nera con reggicalze incorporato e calze a rete finissima, senza mutandine e con le tette scoperte. Naturalmente indossava un paio di scarpe col tacco alto da vera troia. Andai ad aprire facendoli accomodare. Subito dopo si presentò mia madre abbigliata in quel modo. Orlando e Piero non credevano ai loro occhi. Mia madre, seppure avesse circa 45 anni, era ancora una donna eccezionale con le rotondità al punto giusto, e faceva sicuramente gola. Gli occhi dei miei due amici erano puntati su di lei come se se la stessero mangiando con gli occhi.
Mia madre iniziò a fare la santarellina “ragazzi ma così mi mettete in imbarazzo”. Io ne approfittai dicendo “mamma, loro non credono al fatto che noi siamo amanti”. Non mi lasciò finire la frase che subito mi sparò un bacio in bocca con la lingua facendomi capire che era calda al punto giusto.
Senza il minimo pudore mia madre disse a voce alta “i ragazzi della vostra età mi piacciono molto. Mi piacerebbe assaggiare i vostri due cazzoni”. Orlando e Piero si guardarono, mi guardarono ed io sorrisi loro dicendo “forza ragazzi, datevi da fare”.
In men che non si dica i due si spogliarono e presero mia madre in mezzo a sandwich. Se la palpavano, la baciavano dappertutto, le stuzzicavano i capezzoli, le mordevano il culo.
Io guardavo ed ero già su di giri. Effettivamente mi piaceva vederla con altre persone, quindi mi sarebbe piaciuto anche vedere mia moglie con altri uomini farmi cornuto.
Tirai fuori il cazzo accarezzandomelo. Intanto mia madre si era messa in ginocchio sul letto e mentre Orlando la prendeva nella figa da dietro, Piero glielo aveva schiaffato in bocca. Lei era già al terzo o quarto orgasmo mentre i miei amici già si erano dati il cambio dopo averla riempita di sborra in bocca e in figa.
All’ennesimo orgasmo di mia madre all’unisono a quello dei due che la chiavavano, seguì anche il mio. Sborrai per terra una grossa quantità di sborra. Sembrava non volesse mai finire.
Avevo realizzato il mio sogno ed effettivamente avevo goduto tantissimo, pensando a quando mi sarei sposato e fatto fare la stessa cosa alla mia futura mogliettina.
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16 years ago
Piersilvio3Pecetti,
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Esibizione - inizio
Da un po’ di tempo a questa parte con mia moglie pratichiamo un gioco davvero divertente. In pratica prima ero io a svegliarla portandole il caffè a letto ogni mattina, naturalmente in una mano avevo la tazzina col caffè e nell’altra avevo il bicchiere con l’acqua, perché lei è abituata prima a bere un bicchiere d’acqua. Una mattina mi sono svegliato che ero eccitato, di solito capita, ma capita anche che quando ci si alza in piedi il cazzo si ammoscia. Quella mattina lui non ne voleva sapere di andare giù, quindi se ne stava imperiosamente sull’attenti. M’ero dimenticato di dire che io e mia moglie dormiamo in camere separate per via del russare. Lei dice che sono io a russare ma non si accorge che quando lei dorme, per il suo forte russare tremano anche i vetri alle finestre per non parlare delle tende che si muovono ad ogni sua inspirazione e successiva espirazione. Quella mattina stavo in piedi davanti a lei col caffè e l’acqua mentre il mio cosone premeva sul pigiama. Appena aperti gli occhi, la prima cosa che vede è proprio il mio cosone duro. Senza che le dica nulla, lei mi abbassa il pigiama facendomelo uscire fuori, poi lo imbocca e dà due pompate. Poi prende l’acqua ed il caffè. La cosa è stata talmente gradita da me, che tutte le mattine facevo in modo da farmelo venire duro, ma abbreviavo il suo lavoro entrando in camera già col pigiama abbassato alle caviglie ed il pistolone in vista. Questa è diventata una simpatica abitudine, finché un giorno... io dormo in camera da pranzo dove ci sono due divani letto ed in uno dei quali dorme nostro figlio, che ha quasi 19 anni. Dicevo che un sabato mattina, poiché non andiamo al lavoro, avevo deciso di poltrire più del solito a letto quando all’improvviso mi vedo arrivare in camera mia moglie col caffè. Mi giro verso di lei e la trovo in pigiama. Bevo il caffè e poi mi alzo. In cucina le dico che non vale come si era presentata in quanto io mi presentavo da lei col cazzone fuori e lei poteva gustarselo un pochino. Mi dice che per via della presenza di nostro figlio, non se la sentiva di mostrarsi mezza nuda, ma io ribatto che nostro figlio stava dormendo e se lei avesse fatto piano, non l’avrebbe svegliato. La mattina seguente rimango a letto, nella speranza che mia moglie facesse quello che le avevo chiesto. Verso le sette si apre la porta della camera, era lei che, data un’occhiata al letto di nostro figlio, entra col caffè. Indossa solo la parte superiore del pigiama mentre la parte inferiore è scoperta. Culo, cosce e figa sono in mostra. La palpo, affondo il mio viso tra le cosce in mezzo alla peluria, intingo la lingua nella sua figa e la sento sussultare. Poi bevo il caffè e lei va via. È piacevole bere il caffè in quel modo e quasi a lei piace di più venirmelo a portare che farselo portare. Tuttavia le faccio notare che a me piace che lei non tolga del tutto il pigiama, ma che se lo lasci arrotolato alle caviglie, in modo da sottolineare l’esibizionismo che in quel momento vuol fare e non un semplice nudismo. Spesso quando lei va in bagno ne esce con addosso la sola maglietta e non bada molto se nostro figlio sia presente a guardarla per quei pochi secondi in cui lei passa nel corridoio. E allora perché quell’atteggiamento di pudore? A volte mi dice di provare vergogna davanti a nostro figlio, altre volte cammina con culo e figa scoperti davanti a lui, magari andando in camera da pranzo dove abbiamo un acquario e dove lei si mette piegata in avanti mostrando il suo culone. E così mentre parlavamo di quelle cose, lei mi confessa che in effetti la sua vergogna è quella di mostrare il seno e non il culo e la figa. A me sembrava il contrario. Poi butto l’amo per vedere se il pesce avesse abboccato. Le dico che sarebbe bello farsi vedere da altre persone, magari facendo finta di non accorgersi che qualcuno stia guardando, ad esempio stare con la porta del balcone aperta e passare tutta nuda davanti ad essa mentre qualcuno in quel momento è affacciato al balcone di fronte... mi risponde che non è bello lasciarsi andare in certi atteggiamenti. Tuttavia la trovo eccitata per quella mia proposta. Dopo circa un mese, un mio collega di lavoro mi parla di se e della sua famiglia, del loro modo di vivere, della sua casa. Mi dice che la loro casa è un po’ fuori città, nella prima periferia. È una vecchia villa che hanno comprato a poco e che hanno fatto ristrutturare. Mi dice anche che hanno fatto installare una piscina, piccola, ma dove ci si può immergersi per poi starsene al sole distesi sul prato. In un certo senso sono un pochino invidioso, in quanto io abito in un cazzo di condominio dove si sentono un sacco di rumori, anche se uno mangia pasta e fagioli. Poi mi invita a casa sua un pomeriggio a prendere un caffè. Dico a mia moglie dell’invito e vado da solo. La sua casa è davvero carina, anche perché ha speso parecchi soldini per rimetterla a nuovo e soprattutto a norma sia per l’impianto elettrico che per quello termoidraulico. Visto che il sole era ancora alto nel cielo, rimaniamo in giardino dove c’é anche la piscina. Tutt’intorno la casa era recintata con alberi e siepi alte, oltre che da una cancellata, in modo da evitare sguardi indiscreti. Siamo seduti ad un tavolo quando Luca, il nome del mio collega, mi invita a fare una partita a scala quaranta sorseggiando un te freddo. Mentre giochiamo vedo la moglie, Mara, che si appresta ad andare in piscina. Indossa un accappatoio e sotto... non ha un bel nulla. Si sdraia sull’erba, proprio di fronte a me ed io non posso fare a meno di guardarla. Luca osserva sia la moglie, sia me che la guardo. Sia il seno di Mara, la moglie del mio collega, che il bacino col culo sono già abbronzate per cui capisco che lei è abituata a prendere il sole nuda. È come una calamita, sono attratto da quelle tette nude e non mi concentro nel gioco. Luca se ne accorge, poi mi chiede se sia la presenza di sua moglie che mi distrae. Gli rispondo che in effetti vedere la moglie di un mio amico nuda davanti ad un altro uomo, in un certo senso mi mette a disagio ma mi eccita tremendamente. Luca, candidamente, dice che quando vede un uomo che guarda la moglie in modo eccitato, si eccita a sua volta. Ad un certo punto Luca chiama sua moglie chiedendole di portarci altri due bicchieri di te. Dopo qualche minuto ecco Mara raggiungerci col vassoio ed ulteriori due bicchieri di te freddo. È esposta impudicamente ai miei sguardi e non fa nulla per celare le sue grazie, anzi sembra contenta di esibirsi a me, specialmente le sue tette davvero belle con i capezzoli grossi e sporgenti, evidentemente eccitati. Dopo qualche minuto di pavoneggiarsi davanti a me, Mara torta a sdraiarsi sul telo nell’erba. Io sudo per l’eccitazione e Luca ad un certo punto mi invita a rinfrescarci in piscina. Gli dico di non avere il costume da bagno, ma lui dice che non ci sono problemi, quindi suppongo che me ne presti uno dei suoi. Entriamo in casa e quando lui esce dalla sua camera è completamente nudo mentre io sono ancora i mutande in attesa che mi porti uno dei suoi costumi da bagno. Mi guarda stupito poi mi dice di togliermi le mutande e di fare il bagno nudi. Ho un leggero imbarazzo, ma lui afferra la mia mano e mi trascina letteralmente fuori. Il mio imbarazzo non è solo quello di farmi vedere nudo da sua moglie, ma quello che ho il cazzone duro per l’eccitazione. Cerco di non farmi notare, ma si nota lo stesso. Mara non dice nulla e nemmeno Luca. Entrambi si tuffano in acqua ed invitano anche me a farlo. La piscina non è molto grande, ma ci si sta bene lo stesso. Facciamo qualche capriola e vedo che loro due si abbracciano spudoratamente in mia presenza, si baciano come se io non fossi presente. Poi usciamo fuori ed entrambi non si curano di me. Prendono a pomiciare sull’erba. Mara imbocca il cazzone del marito spompinandolo lentamente ma nello stesso tempo il suo sguardo è fisso su di me, come se volesse dirmi che gli piace prenderlo in bocca. Poi si gira dandomi le spalle e continuando a spompinare suo marito, mostrandomi il suo culo ed anche la figa in quanto teneva le cosce leggermente aperte. Forse avrebbe voluto che io mi mettessi dietro di lei, ma rimasi fermo a guardare. Forse ero emozionato, fatto sta che poi i due fanno l’amore. Rimango a guardare senza dire una parola, sorbendomi tutte le smorfie i lamenti e gli incitamenti che Mara faceva al marito. Mi sentivo un guardone in quanto avevo il cazzo straduro e la voglia di segarmi era tantissima, ma non osavo farlo per rispetto del mio amico, anche se lui non aveva avuto il minimo rispetto per me trombandosi sua moglie in mia presenza. Mi era anche balenata l’idea che forse mi avrebbe permesso di far l’amore con sua moglie una volta terminato lui, e in quel caso avrei accettato, ma ciò non avvenne. Prima di andar via Luca mi disse di essersi eccitato tantissimo per la mia presenza, infatti la moglie era una esibizionista sfegatata che amava mostrarsi in pubblico come mamma l’aveva fatta e la mia presenza l’aveva scatenata, mentre lui amava vedere che altri uomini guardassero sua moglie nuda. Proprio una bella coppia, non c’era nulla da dire. A casa raccontai alla moglie il fatto che Mara si era messa nuda a prendere il sole tranquillamente davanti a me, questo per farle capire che non c’era nulla di male a farsi vedere dagli altri. Dopo qualche giorno e senza che io riprendessi il discorso, mia moglie mi disse che anche lei aveva il coraggio di stare nuda all’aperto. E senza aggiungere altro toglie il vestito che aveva addosso rimanendo completamente nuda, poi esce in balcone. Non credevo ai miei occhi. Lei che mai aveva fatto una cosa del genere, stava nuda completamente nuda in balcone in balia degli sguardi che sicuramente qualcuno le aveva messo addosso. Ero talmente eccitato che facemmo subito l’amore. Passò circa una settimana quando ricevetti un altro invito. Dissi di no a Luca in quanto non mi sembrava giusto lasciare a casa mia moglie. Senza pensarci su un momento Luca disse che avrei potuto portare anche mia moglie, tanto si trattava di stare un po’ insieme, magari fare una partita a carte mentre si sorseggiava un te. Avvertii mia moglie che comunque Luca e Mara probabilmente avrebbero preso il sole integrale. Mia moglie fece un po’ il muso storto, ma non disse nulla. Arrivati a casa dei nostri amici, questi ci accolsero con molto calore. Mia moglie fece presto amicizia con Mara e rimasero assieme a parlare fitto fitto raccontandosi mille segreti di donne. Poi Luca lanciò, come al solito, l’idea di prendere un po’ di sole. Io mi spogliai nudo mentre mia moglie rimase in reggiseno e mutandine. Naturalmente Luca e Mara si presentarono nudi. Sinceramente mia moglie rimase un po’ meravigliata in quanto non si era mai trovata un uomo nudo davanti, anche se già era al corrente che avrebbe potuto accadere. Per rassicurare mia moglie le dissi ad un orecchio, senza farmene accorgere dai due, che in effetti loro esano semplici esibizionisti, che amavano essere guardati dagli altri. In effetti non accadde nulla se non il fatto che Luca rimase eccitato col cazzone duro per quasi tutto il tempo della sua esposizione al sole. Ma il bello era che lui stava sempre disteso supino e mai a pancia in giù, in quanto solo in quel modo gli si sarebbe potuto vedere il suo cazzone duro. Guardavo di tanto in tanto mia moglie che effettivamente sembrava come essere attratta da quella spada in mostra. Le chiesi se la cosa le desse fastidio e lei rispose di no e che anzi la faceva divertire. Si vede che Luca capì ogni cosa perché quando si alzava ed andava vicino mia moglie, faceva di tutto per stare il più possibile accanto a lei, quasi a sfiorarla col suo cazzone dritto. Ed il bello era che mia moglie non si scostava. Ad un certo punto si sente un trillo. Io credevo che fosse un telefono che squillasse ed invece era il campanello del cancello d’ingresso. Senza indugio Mara si alza e va ad aprire, così come si trovava, tutta nuda senza niente addosso. Dalla porticina laterale vediamo entrare dei ragazzi. Mara si sente a proprio agio davanti a loro. Quando ritorna da noi, mia moglie le chiede chi fossero e come mai si fosse presentata nuda a loro. Mara rispose che uno era il loro figlio e gli altri due erano dei suoi amici. Mia moglie insiste nel chiedere il perché non si fosse coperta e Mara, con molta semplicità, rispose che a lei piaceva mostrarsi nuda agli altri. Poi Mara invita mia moglie a togliersi reggiseno a mutandina, ma vedo che lei tentenna. La guardo negli occhi come per dire che ciò che mi aveva detto in casa in effetti non era vero e che quella volta in balcone aveva voluto fare solo una spacconeria. Finalmente dopo l’ennesimo invito di Mara, ma soprattutto anche di Luca, mia moglie inizia a slacciarsi il reggiseno, ma lo fa guardando fisso negli occhi Luca. Lo fa in un modo molto provocante e carico di eccitazione, come se volesse fargli notare che lei è più bella di sua moglie. Finalmente mia moglie si libera anche degli slip mettendo in mostra un triangolo di peli ricci, folti, ma molto ben curati. Mara la prende per mano ed insieme si avviano in casa. Io parlotto con Luca il quale mi racconta particolari indescrivibili. Ero curioso di sapere cosa stessero combinando dentro quelle due, ma non ho modo di farlo, per cui non mi resta altro che attendere l’arrivo delle due donne fuori. Infatti dopo circa una mezz’ora eccole nuovamente fuori e con un vassoio con dell’altro te freddo e dei salatini e patatine. Mia moglie rimane nuda distesa al sole ed io mi eccito tremendamente anche perché vedo Luca che la guarda da cima a fondo mantenendo sempre il suo cazzone duro puntato in direzione di mia moglie. Guardo mia moglie e vorrei tanto che lei osasse molto di più, nel senso che mi piacerebbe che lei aprisse le cosce in modo da mostrare la sua figa a Luca, ma evidentemente si vergogna. Mi alzo come per prendere il te e passandole accanto le scosto le ginocchia che lei teneva tirare su in quanto appoggiava su di esse una rivista. In quel modo la sua figa era prepotentemente in mostra. Lei accenna ad una minima reazione, ma era più che altro un modo per dirmi che le piaceva. Sfrontatamente gliel’accarezzo passandole anche un dito sulla fessura. Lei mi sorride carica di eccitazione lasciandomi fare. Siamo carichi di eccitazione quando decidiamo di andar via, anche perché il sole era calato. Durante il viaggio di ritorno mia moglie scoppia in una specie di confessione senza fermarsi più. Dice che ciò che ha fatto le piace un sacco e che vorrebbe farlo ogni giorno. Le ricordo di averla più volte invitata a farlo, specialmente davanti nostro figlio, visto che Mara si faceva vedere tranquillamente sia dal figlio che dai suoi amici. Con molto trasporto mia moglie mi ringrazia di averle fatto scoprire quella nuova realtà, l’esibizionismo, dicendomi che d’ora in avanti non avrebbe avuto più problemi a mostrarsi nuda agli altri, specialmente a nostro figlio.
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16 years ago
coppiainc,
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La mia prima volta da trav
sono stefanytrav e quello che vi racconto è tutto vero
per la prima volta avevo il desiderio di incontrare un uomo ospitale ,che avesse voglia di fare l amore con me.
non i soliti incontri frettolosi in luoghi bui,non era il mio genere .
chattando in rete conobbi un uomo che era intenzionato ad incontrarmi a casa sua ,io ero un po perplessa ma l idea mi eccitava, e accettai . prima di incontrarlo. volevo essere bella ai suoi occhi e decisi di comprarmi tante belle cosine ....
L.INCONTRO....
ero molto emozionata ,suonai alla porta , e mi apri un uomo alto distinto ,gentile ,dopo la presentazione entrai molto eccitata in bagno , per trasformarmi in stefani...
premetto che ero tutta depilata, mi vestii di tutto punto ,calze a rete nere ,perizoma ,vestitino tutto attilato ,parrucca nera ,mani e unghie rosse fuoco ,e per finire i miei tacchi a spillo . a quel punto molto emozionata uscii dal bagno
lui mi venne incontro e con un sorriso mi disse sei bellissima ,e mi prese per mano e comincio a portarmi in giro per casa ,io su quei tacchi ancheggiavo eccitata dalla situazione poi....
seduti sul divano mi offre da bere ,e mentre si parlava comincia ad accarezzarmi le gambe ,poi si avvicina con la sua bocca e comincia a baciarmi sul collo poi piano piano si avvicina alla mia bocca e mi bacia ,io sono in estasi e mi abbandono al suo volere ,la sua lingua scorre sui miei capezzoli ,e poi sale di nuovo a cercare la mia lingua , nel frattempo le sue mani forti mi accarezzano ,comincia piano piano a spogliarmi , e dopo poco rimango nuda ,vestita solo di calze a rete e tacchi a spillo...
sesso....
ora siamo caldi , lui è nudo dietro me mi bacia lungo la schiena ,scende fino al mio sederino , sento la lingua calda scivolare sulla mia schiena ,la sua lingua è dentro di me e comincia a leccarmi avidamente ,la sua lingua dentro il mio bucheto mi fa impazzire ,ora ho voglia io... mi giro mi inginocchio davanti a lui ,afferro il suo arnese duro ,mi avvicino e comincio a leccarlo avidamente ,prima la cappella ,poi tutto in bocca ,poi di nuovo con la lingua,poi di nuovo tutto in bocca ,non so per quanto tempo .....
,voleva prendermi , mi fece girare a pecorina ,io dissi fai piano è come fosse la prima volta, allora lui prese a leccarmi il culo di nuovo avidamente ,e con le dita piano piano entro dentro di me , io sentivo dolore ma l eccitazione superava tutto, si mise il preservativo e piano piano entro dentro di me ... mi mise le mani sui fianchi e comincio a stantufarmi , mi sentivo una porca ,urlavo come una pazza ,e dopo non so quanto tempo si levò da dentro di me ,si tolse il preservativo e schizzò tanto sperma ...... io ero esausta , e fu cosi che persi la verginità se volete ripetere l esperienza
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 23 hours ago -
Che bello essere l\'amica di noemi
diversi anni fà, con un collega di lavoro, girando per un mercato rionale notammo che tutto ciò che era femminile costava poco.
Lui dice:" Vedi con poco una donna veste ed è tutta sculettante"
" Come sono fortunate! Non vedi ad esempio le scarpe che belle e come costano poco?" Esclamai io convinto
Sento alle mie spalle una dolce vocina che dice:" Chi ti vieta di acquistarle ed indossarle visto che ti piaciono tanto?" Mi giro e vedo una Dea nera tutta sinuosa che sorride. Resto inbambolato mentre ol venditore dice:" Non ha più l'età per farlo!"
Lei gli risponde:" é giovane ancora e poi si è donna anche ad ogni età , basta sentirsi tale." E continua convinta:"Dai che numero calzi?"
arrosendo dico:" il 41"
Lei ne prende ben 4 di quelle che secondo lei sono per il mio piede e mi invita a provarle................................. Non sò, ancora oggi cosa mi, prese ma le provai e provai a camminare mi sentivo bene con quelle scarpe e Lei contenta prese quelle che meglio andavano e le acquisto, poi mi disse: " Dai segnato ol mio telefono e chiamani vedrai..............."
Il venditore sorridendo aggiunse: "hai rimorchiato telefonale..........."
Non dissi nuilla ma passai un paio di giorni infernali ed alla fine telefonai e Noemi tutta contenta mi chiese se ero libera subito di raggiungerla da lei. Feci finta di non aver capito che mi aveva detto "Libera" e la raggiunsi.
Cosi Noeni da subito si rivolse a me esclusivamente al femminile e mi insegno come camminare naturalmente sui tacchi e come ne acquistai la padronanza assoluta volle depilami e truccarmi come lei facendo chiaramente ben capire che il suo uomo voleva un'altra puledra e che lei voleva che quella fossi io.
Mormorai, poco convinta,:" Ma son maschio"
Lei mi condusse allo specchio e mi fece vedere la creatura che ero lì riflessa.
Senti la porta che si apriva ed un vero bronzo di riace chiedere:" che
bella puledra di razza hai per amica Noemi!"
"Nik è Luana ed è una puledra vergina da poche ore prima era una nullità mentre ora è bella almeno come me!"
Nik mi trascinò a letto e li divenni femmina convinta perchè Lui volle che io li soddisfassi ben bene e che volessi essere anch'io, come Noemi, la sua femmina.
Così è stato ed oggi sono solo Luana ed insieme a Noemi mi spupazzo
Nik ma ovviamento faccio la puttuna come Lei.
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16 years ago
lunapass,
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Last visit: 16 years ago
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Oscenamente femmina
Scopata. Riempita violentemente. Colmata in ogni anfratto. Devo sentirmi femmina. Il mio sangue grida il bisogno osceno che agita la mia anima e colora le mie cosce. Mi guardo allo specchio. Vorrei mi bastasse quel pugno che ritmicamente colma la mia …america. Ma non basta. Anzi. Pulso contro le mie stesse dita. Insoddisfatta. Smaniosa. Mi manca l’aria. La stanza mi soffoca. Devo uscire. Andare per le strade. Vagare e fermarmi. In attesa evidente della preda. A caccia bella signora. E’ giunta al stagione. Hanno aperto le gabbie. Oddio deliro. Non riesco a mettere in fila un pensiero lucido con l’altro. Ondeggio in preda ad un languore che mi spossa. Cerco nell’armadio una vecchia gonna nera al ginocchio. La camicia bianca, sbottonata fino al solco dei seni, e lui, un bustino di vernice nera, che ho recuperato su una bancarella di Piccadilly Circus, anni fa. Mai messo. Ma oggi è il giorno giusto. Tacchi a spillo, giacca di pelle e volo fuori. Niente auto. Cammino ondeggiando sui tacchi. Ad ogni falcata sento le cosce sfregarsi e la fica rispondere pulsando. Devo trovarlo in fretta o non sarò più capace di discriminare.
Mai che ce ne sia uno a portata di mano, quando davvero ti serve. Cazzo. Non riesco a pensare ad altro. La cappella rosea gonfia di voglia. L’asta ondeggiante. La durezza pulsante tra le mie labbra. E poi quello sbattere ritmico, violento, senza cura e attenzione. Il suo peso addosso. Il suo odore che mi avvolge, i denti sul collo e la voce che mormora nell’orecchio quella parola…Un rivolo scivola lento lungo la mia coscia nuda, resisto a stento alla tentazione di sollevarmi la gonna e assaggiarlo.
Il clito pulsa prepotente. Ne ho bisogno. In questo momento ho tutta la più profonda comprensione per quanti in preda ad una crisi di astinenza compiono i gesti più assordi. Al bisogno non si comanda. Io al mio nemmeno ci provo. Raggiungo una vecchia pasticceria del centro, locale noto per la fauna a pagamento, che vi circola. Ma anche se potrei e, a volte, l’ho fatto non è questo che sto cercando stavolta. Lo oltrepasso mi dirigo, svelta, verso piazza Scala. Mi siederò davanti ad una coppa di crystal nel foyer di quel vecchio albergo pieno di charme. Devo riordinare le idee. Studiare un piano. Trovare alla svelta la mia preda. Il cameriere non riesce a staccare gli occhi dal mio culo mentre lo precedo al tavolo. Ondeggio, seduttrice oscena della mia stessa voglia. Mi siedo e mi attacco al bicchiere di crystal come se davvero potesse placare la mai sete. Illusa. Mi guardo intorno da dietro la coppa di cristallo. Non c’è un solo maschio. Tanti piccoli insignificanti omuncoli incravattati o meno, ma nemmeno un maschio. Il clito ripulsa tra le mie cosce accavallate quasi potessi correre il rischio di dimenticarmi di lui. Non posso arrendermi. L’america non funziona. Ho bisogno di cazzo. Lascio una banconota sul tavolo e esco. Il sole mi accarezza. Questa città puttana a primavera fiorisce come un’orchidea, offrendosi sfrontata in tutte la sua riposta bellezza. Cerco una sigaretta nella borsa mentre procedo rapida verso i giardini. L’accendo e aspiro avida. La panchina all’ombra della rilucente statua del vecchio Montanelli è la mia preferita. Il fascino della lettera 22, probabilmente. Mi siedo. Il punto di osservazione è perfetto, accavallo le gambe. Chiunque passi ha una visione precisa delle mie…intenzioni. E ne passano diversi. Sono quasi decisa a tornare alla pasticceria e a mettere fine a questo tormento, quando…
Dalla curva del viale sbuca un ragazzo, perché è questo, solo un ragazzo. La maglietta sudata gli aderisce al torace. Il suo odore di maschio mi stordisce. I nostri occhi s’incrociano. Mi spoglia con lo sguardo, quasi compiaciuto di quello che vede. Fottiti penso anzi meglio vieni a fottermi. E’ pieno giorno. Bambini vocianti si spargono tutto intorno a noi sui prati. Voci di mamme e di nonne colorano l’aria profumata. Le ignoro. Mi avvicino alla mia preda. Lenta. Il ragazzo si è fermato. Ha una posa da sbruffone, provocatoria, il bacino proteso in avanti sotto i pantaloni della tuta che gli cadono sui fianchi snelli, scoprendo quella striscia di pelle abbronzata in cui non vedo l’ora di affondare le unghie. Lo afferro per i glutei e lecco un rivolo di sudore che gli cola sulla gola. Il clito si contrae spasmodico. Un calore vischioso scivola lungo le mie cosce. Il ragazzo infila prepotente una mano sotto la mia gonna. Non riesco a pensare. Sento. La ruvidezza della corteccia dell’albero contro cui mi ha spinto. La forza maschia delle sue mani, che affondano nel mio calore. Pulso contro quelle dita che mi dilatano senza riguardo alcuno. Il tacco affonda nel suo polpaccio. Mi guarda negli occhi. Non abbiamo ancora detto una parola, non che ce ne sia bisogno. Gli sguardi parlano con tutta l’eloquenza del caso. Sostengo il suo mentre gli faccio scivolare il cazzo fuori dalla tuta. Mi riempie la mano. E’ un attimo. Ora la corteccia scortica la pelle delicata dei miei capezzoli mentre l’uccello del ragazzo affonda nella mia carne avida. Assecondo il suo ritmo violento. Le sue mani artigliano i miei fianchi rotondi. Il mio culo è incollato al suo bacino. Il clito sfrega contro le palle gonfie. Godo. Pulso stringendolo dentro la mia fica fradicia. Ancora e ancora. Ansima nel mio orecchio quella parola…Troia: strano, come cinque lettere possano racchiudere un mondo di voluttuoso piacere. Esplodo mentre mi tappa la bocca con un bacio violento. Mi morde le labbra alla ricerca del sangue. E mi riempie. Stringo i muscoli del bacino mentre i fiotti mi colmano di calore vischioso. Rimaniamo senza fiato, abbandonati contro la corteccia di quel l’albero che chissà quanti incontri così ha visto. Il ragazzo sfila un fazzoletto candido dalla tasca della tuta e me lo passa tra le cosce. Un sussurro: “Lo conserverò!!”. Lo afferro per l’elastico della tuta e gli infilo nell’inguine il mio biglietto da visita, che ho pescato alla rinfusa dalla tasca della giacca.
“Au revoir”. Mi allontano, guardando l’orologio, è tardi. Devo ancora andare a casa a recuperare l’auto e correre a prendere il mio cucciolo all’asilo. La città intorno a me ritorna a fuoco. Sorrido.
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16 years ago
admin, 75
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La mia prima volta
Era oramai da tempo, dalla mia adolescenza, che le mie fantasie sessuali vogevano verso Mario, quell' amico di famiglia oramai anziano (64 anni) e tralaltro non piu' bellissimo, anzi piuttosto bruttino, non piu' in forma (95 kg) e piuttosto stempiato.
Che dire..... una bella 18 enne di solito ambisce ad altro.
Invece in testa avevo solo lui e sognavo il giorno che lui si sarebbe accorto di me.
Di occasioni ne potevo avere a migliaia, poiche' gia' da un paio di anni passava a prendermi a casa per portarmi in campagna nel suo terreno per dargli una mano.
Ultimamente per cercare di rompere il ghiaccio gli facevo domande maliziose e mi facevo raccontare delle sue prestazioni con la sua bellissima moglie 40 enne.
Si era cominciato ad aprire e con apparente eccitazione mi raccontava i dettagli.
Poi alle sue domande sulle mie ragazze tagliavo corto dicendo che ancora non volevo pensarci.
Oramai non aspettavo altro che programmare nei minimi dettagli il giorno del mio assalto.
Per una settimana ho programmato nei minimi dettagli la situazione.
Ero stata in un sexy shop ed avevo aquistato una bellissima parrucca nera tipo Valentina, un miniabitino in pelle rossa aderentissimo aperto sui lati ed accollato avanti con vistosa scollatura sul retro.
Reggiseno con tettine in silicone taglia 3 e per sotto delle bellissime autoreggenti nere, perizomino mini nero, e scarpe nere con tacco alto tipo decolte'.
Con la scusa di fare un regalo alla mia (inesistente) ragazza, sono andata in profumeria ad aquistare trucchi, rossetto e tutto l' occorrente per farmi bella.
Arriva il fatidico giorno, preparo il tutto in uno zainetto ed attendo con il cuore in gola il suono del citofono.
Momenti interminabili, finalmente arriva.
Scendo di corsa e salgo sulla sua auto e ci dirigiamo verso il suo terreno.
Finalmente arriviamo e Mario si dirige prontamente ad iniziare i preparativi del lavoro.
Io invece entro prontamente nella casetta di legno con piccolo porticato esterno, e chiudo la porta.
Entro nella stanzetta da letto, poggio le mie cosine sul letto matrimoniale (dove lui spesso scopava con la moglie) e inizio a truccarmi davanti allo specchio.
Finalmente dopo 30 minuti sono gia' pronta e comincio ad aspettare sdraiata sul letto che non vedendomi venga a cercarmi.
Lo vedevo dalla piccola finestrella, petto nudo intento nel suo lavoro e sembrava di me proprio non pensare.
Atteso invano per altri 15 minuti decisi di passare all' attacco.
Aperta la porta, comincio a passaggiare ancheggiando e con fare sexy avanti e indietro sotto il piccolo porticato in legno.
Lo vedo girarsi verso di me, con lo sgardo incredulo e dopo qualche esitazione comincia ad avvicinarsi.
Avevo il cuore in gola, ma l' eccitazione saliva ad ogni suo passo fino a che raggiuntami mi ha abbracciato forte forte e baciata sulla bocca con passione.
Sentivo le sue mani ruvide sollevare la mia gonna cortissima e palpeggiare le mie natiche.
Sentivo le sue dita entrare dolcemente nel mio culetto.
Ero felicissima, per la prima volta mi sentivo donna pronta ad esaudire le richieste del mio uomo.
A quel punto mi ha preso per mano e siamo rientrati insieme nella casetta.
Davanti al piccolo cucinino ho cominciato a sbottonargli i pantaloni, e inginocchiatami a Lui ho cominciato a masturbarlo.
Sentivo il suo cazzo nonostante l' eta' diventare duro come una pietra.
Non era grandissimo (nella norma) e a me piaceva molto.
Con fare un po' autoritario mi ha spinto la faccia sul suo pene e cosi' ho cominciato a leccarlo ed ingoiarlo con una foga mai vista.
Mi gridava che ero una puttana, e che non vedeva l' ora di montarmi come una vacca.
Purtroppo la sua sorpresa e la sua eccitazione ebbero il sopravvento.
Mi trovai dopo pochi minuti il suo caldo liquido sul mio viso e su tutto il mio vestitino con getti forti e intermittenti.
A quel punto mi sono rialzata, asciugata, risistemato il trucco e ci siamo addormentati abbracciati teneramente nel suo lettone.
Ne e' nata una bellissima relazione durata fino ai miei 20 anni.
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16 years ago
admin, 75
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Vapore
Piove, quella pioggia fina e leggera che non smette mai, nell'aria c'è la nebbiolina che intristisce. E fa freddo, perchè sarà pure primavera, ma qui fa sempre freddo. Lo sento sulle gambe, sotto la gonna. Eppure il riscaldamento della macchina è acceso.
Non vedo l'ora di arrivare a casa, buttarmi sul divano, rintontirmi di tv, fare una lunga doccia prima di andare a dormire; ma qui sono tutti fermi, forse è successo qualcosa, speriamo non si sia fatto male nessuno. Quello davanti a me scende, si avvicina e mi dice che è meglio spegnere il motore o cambiare strada, ne avremo per una mezz'ora, c'è un camion di traverso.
Ringrazio, chiudo il finestrino prima che entri altra aria gelida. Spengo il motore, tanto di strade alternative non ne conosco. Chiudo gli occhi, cercando di non pensare al tempo e la mia mente vaga....
Affiorano ricordi, visi, mani, corpi, appena visti o conosciuti bene. Tutto è sbiadito, come se la nebbiolina fosse anche nella mia mente.
Ecco Marco, quel rozzo spaccone delle scuole medie, che ti metteva una mano sul sedere e se lo tirava fuori proprio davanti a te.
E come si chiamava quella signora sulla cinquantina che faceva la doccia nuda in piscina? Boh, una volta me lo disse, ma non ricordo. Ricordo solo che era obbligatorio farla in costume la doccia.
E la nebbiolina che usciva dalla sala docce sembra così simile a quella fuori adesso...
Quel tesoro di Nicola, la sua paura di farmi male la prima volta che facemmo l'amore, ma che bravo che era poi....
Di quanti non ricordo più il nome? E per quanti non ricordo più di esserci stata a letto?
Quante cose ho fatto.... quante volte lì per lì me ne pentivo... come quando abbordai un signore in discoteca, fuori posto in mezzo a tanti giovani, lui sui 45. Chissà che mi passava per la testa quando gli ho chiesto di accompagnarmi a casa e, a metà strada gli ho detto di accostare: non fece neanche in tempo a spegnere il motore, che già glielo avevo preso in bocca...
So di essere piacente, so come mantenermi in forma, so cosa piace, agli uomini così come alle donne. Una volta un ragazzo mi chiese se per caso avevo voglia di provare a lavorare nel mondo del porno. Dissi di no e ancora oggi non lo farei: però sarei brava.
Suonano da dietro, le macchine si sono mosse di qualche metro, mando a quel paese quello dietro e vado avanti anche io.
La pioggia non smette. Quasi quasi stasera chiamo Desiree, è un po' che non la sento. Domani potrei passare al alvoro da Antonio e vedere se è libero il pomeriggio, lui si che ci sa fare.
E magari sotto la doccia ci rimango mezz'ora, così nel bagno rivedo la stessa nebbiolina che c'è adesso. E quel vapore nasconderà i pensieri, quelli normali e quelli sporchi. E nasconderà alla mente la mia mano che mi scorre addosso e tra le gambe.....
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16 years ago
moni74,
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Avventura d'estate
Carissime Coppie, che praticate lo scambio e volete la partecipazione di un singolo nei vostri giochi di coppia e vi confido l’esperienza che ho avuto in merito. Ecco ve la racconto risale all’estate scorsa ritornando dalle vacanze: “Arrivo alla stazione diciamo,di Milano Centrale, alle 21 del 26/08/2006 era di sabato, mi avvio verso la biglietteria dell’autostradale per fare il biglietto dell’autobus per…… ,noto che davanti a me c’è una coppia che faceva la stessa cosa li per li non gli do importanza. Mi reco alla fermata dell’autobus sistemo i bagagli e prendo posto nell’ultima fila,dopo un po’ entra anche la coppia che era alla biglietteria,vedo lei che salendo i gradini aveva una minigonna mozzafiato e delle calze autoreggenti. Prendono posto quasi vicino a me e io stanco dal viaggio stavo quasi prendendo sonno e lei credo senza volerlo o con una scusa mi pestò un piede mi chiese scusa e prese posto,l’autobus pian piano si riempì quasi tutto e alle 21.15 partì. Gli altri viaggiatori scesero tutti alle varie fermate rimanemmo io e la coppia in una curva lei emise un piccolo urlo di spavento e mi rifece svegliare,notai che lui leggeva una rivista che sul momento non capii cosa fosse poi vidi che era Fermo Posta e lui ogni tanto che la sfogliava gli toccava le gambe e lei si mordeva le labbra per l’eccitazione poi lei gli fece notare che ero sveglio e lui fece finta di niente e continuò. Dopo un po’ mi chiesero come mi chiamavo e io feci altrettanto e dove dovevo scendere e io gli risposi a……… allora lui mi disse se volevo potevo scendere con loro alla fermata,di Capriate, perché loro avevano parcheggiato lì la loro auto perché, il loro paese non era incluso nelle fermate dell’autobus, e per bere qualcosa insieme e dopo mi avrebbero accompagnato loro, capii cosa volevano e accettai. Lei Lilly 42anni,alta 1,75,bionda,terza di seno,ben fatta tutte le curve al punto giusto,lui Tony, 55anni alto 1,80,brizzolato. Appena scesi presi i bagagli e mi invitarono a salire sulla loro auto appena saliti si diressero verso un bar di loro conoscenza e mi offrirono da bere poi mi fecero delle domande se avevo fretta di rie-ntrare e se mi aspettasse qualcuno gli risposi di no . Finito di bere salimmo di nuovo in macchina io presi posto di nuovo sul sedile posteriore e lei con sommo stupore si sedette vicino a me,allora lui ripartì,mentre stavamo parlando di come avevamo passato le vacanze lei incominciò a toccarmi la patta e il mio cazzo divenne subito duro allora lei si tolse lo spolverino e lasciò fuori le gambe e le allargò facendomi notare che aveva uno slip (tipo tanga o perizoma aperto sul davanti) nero tagliato nel mezzo che metteva in risalto le labbra della sua fica. Mi chiese se mi piaceva e se la volessi leccare non me lo feci ripetere due volte poi quando fu eccitata me lo cominciò a succhiare con avidità e dopo mi venne sopra divaricando le gambe fu una chiavata bellissima che piacque a tutti e due il marito intanto si stava facendo una sega vedendo quella scena. Poi arrivati a casa loro mi dissero se volevo fare una doccia e mi invitarono a passare la notte da loro accettai io e lei andammo nella camera da letto lui invece in una cameretta e chi dormi ne facemmo ancora due o tre e poi per modo di dire ci riposammo. La mattina prima di salutarci lei mi preparò la colazione e mentre me la stavo gustando lei si mise sotto il tavolo e mi cominciò a fare un pompino poi quando vide che mi diventò duro disse che voleva essere presa di nuovo allora la misi alla pecorina,la feci appoggiare al tavolo e la penetrai e in quella posizione gli chiesi se lo voleva anche nel culo e lei mi rispose di si gli misi un pò di burro e la penetrai. Finito tutto questo mi accompagnarono come stabilito, alla fermata dei taxi ci salutammo e ripartirono mi dissero che ci saremmo rivisti e cosi fu”. Spero che questa avventura che mi è capitata sia di vostro gradime-nto e che se un domani ci conosceremo di persona potremmo rifarla con voi. Ciao, Angelo.
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16 years ago
admin, 75
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Iniziazione di juliet - parte 1° - incontro al bar
“Cosa desidera signore?” mi domandò con tono professionale il cameriere.
Come molti camerieri nei bar del centro aveva i pantaloni neri e la camicia bianca. Osservandolo rapidamente prima di rispondergli, notai che aveva il colletto sporco ed i capelli unti, il che mi diede un senso di disgusto. Non sopporto le persone poco pulite e che tendono a coprire i propri odori corporei con profumi o deodoranti.
“Se non le dispiace aspetterei una persona, prima di ordinare. Anzi le chiederei un favore. Dovrebbe arrivare una ragazza che le chiederà di indicargli il signor Kràtesis. La conduca qui da me subito.”
“D’accordo, nessun problema signor Kràtesis” rispose il cameriere.
Se ne tornò verso il bancone del bar ed i continuai a leggere il mio giornale tranquillamente solo in una saletta appartata del locale.
Un articolo parlava di pratiche “perverse” in aumento: dall'esibizionismo al voyeurismo, dal feticismo al travestitismo, dal sadomasochismo alla zoofilia, dandogli una connotazione negativa che lascia intendere deviazione, degrado, aberrazione, ribrezzo, ripugnanza e schifo. Tali conclusioni moraliste e facilone mi lasciarono indignato. Il mio pensiero mi trova più vicino a Freud che smontò questo luogo comune con un'affermazione a prima vista sconvolgente: "L'onnipotenza dell'amore forse non si rivela mai con tanta forza come in queste sue aberrazioni".
“Signor Kràtesis, ecco Juliet, la ragazza che aspettava.” Si rivolse a me il cameriere, distogliendomi dalla lettura del giornale e andandosene subito dopo.
“Buongiorno signor Kràtesis” disse Juliet con voce intimidita.
“Buongiorno a te Juliet” le risposi con tono deciso porgendole la mano.
Juliet mi prese la mano e avvicinandola alla sua bocca la baciò, accennando appena l’inchino.
“Siediti” le ordinai. “Come ti senti?”
“Sono un po’ agitata ed eccitata signore. E’ mezz’ora che giro intorno al bar e non mi decidevo ad entrare. Anzi mi scuso umilmente del ritardo.”
Era visibilmente agitata e mentre mi parlava teneva lo sguardo basso in segno di soggezione. Giovane, 28 anni, di aspetto tipicamente mediterraneo, Juliet indossava un miniabito rosso di lino e dei sandali con tacco almeno di 8 cm. Era alta circa 165 cm, lunghi capelli neri lisci, occhi verdi, labbra carnosette, pelle olivastra. Era carina, un “tipo” diciamo.
“Bene, lo vediamo subito se sei eccitata. Ora vai subito in bagno, ti sfili le mutandine e me le porti!” le ordinai.
Juliet sembrò per un attimo voler controbattere il mio ordine, ma poi si alzò senza aprir bocca e si diresse verso il bagno delle signore. Si sfilò le mutandine e controllò se fossero bagnate dal suo umore, temendo di essere sgridata se non fosse stato così. Dopo pochi minuti rientrò in sala, si rimise al suo posto e mi porse le mutandine. Ora aveva le guance un po’ rosse e lo sguardo sempre chino.
“Ti vergogni a non indossare slip?” le chiesi, provocandola.
“Un po’ sì, signore, non ci sono abituata” rispose.
“Vedrai che ti ci abituerai!”
Presi gli slip in mano. Sentii subito che erano notevolmente umidi. Li avvicinai al naso per verificare che non li avesse semplicemente bagnati con acqua. Il profumo era tipicamente quello del sesso femminile.
“Bene, sei stata sincera, inizi bene!” la consolai.
Juliet tirò un sospiro di sollievo e si rilassò un pochino.
“Non c’è bisogno che tieni le gambe incrociate Juliet!” continuai nella provocazione.
“Mi scusi signore, ma sennò mi vedono sotto, ho la gonna corta” mi rispose di nuovo intimidita.
“Non mi interessa un accidenti se ti vedono sotto, Juliet. Apri le gambe subito e tienile divaricate almeno 15 cm!” le ordinai con tono umiliante.
Lei si guardò intorno e notando che non c’era nessuno, lentamente aprì le gambe come le ordinai.
“Ora chiudi gli occhi e respira lentamente e profondamente per 5 volte, cercando di liberare la mente da qualsiasi pensiero” le dissi.
Così fece. Quando riaprì gli occhi era già più rilassata ed a suo agio.
Juliet aveva un carattere timido. Era stata educata in una famiglia rigidamente cattolica ed aveva quindi un sacco di sovrastrutture che le impedivano di esprimere la sua vera natura. Era un soggetto ideale su cui lavorare proprio per questo. Sicuramente ci sarebbe voluto del tempo, ma i risultati sarebbero stati sorprendenti.
“Alzati e vai ad ordinare al bancone del bar due aperitivi alcolici. Nel tragitto fino al bancone accentua il più che puoi il movimento delle anche”.
“Intende che devo sculettare signore?”
“Certo che sì, cerca di essere più sveglia a capire! Devi dimenare il culo mentre cammini, come le zoccole in strada, hai presente?” risposi irritato.
“Sì signore ho capito, non si arrabbi, la prego. Cercherò di sculettare al mio meglio.”
“Ti consiglio di fare come se camminassi su una linea retta” le suggerii quasi con tono paterno.
Juliet si alzò, aggiustò la gonna e si diresse verso il bancone nella sala principale del bar. Eseguì molto bene le mie indicazioni ancheggiando e movendo armonicamente il culo da un lato all’altro. Ero già orgoglioso di lei ed ottimista sui risultati che avrei potuto ottenere anche a breve-medio termine. L’educazione e formazione di una schiava può richiedere anche mesi, se non anni, soltanto per darle un’impostazione di base. Quando però il soggetto è fortemente motivato o è in una fase di ribellione dall’educazione cattolica ricevuta in famiglia, tutto diventa più facile e rapido.
Dopo poco tornò al nostro tavolo con i due aperitivi su un vassoio insieme a delle patatine e delle olive. Avevo istruito il cameriere che avrebbe dovuto far fare a Juliet la cameriera. Juliet dimostrava dimestichezza nel portare il vassoio e nel disporre i bicchieri pieni e gli stuzzichini sul tavolo.
“Ecco, signore, gli aperitivi e due stuzzichini” mi disse sorridendo con un pizzico di malizia, rimanendo in piedi in attesa di mie indicazioni sul da farsi.
“Bene, puoi andare a riportare il vassoio” risposi.
“Grazie signore”. Disse avviandosi di nuovo verso il bancone e accentuando ancor di più lo sculettare.
Osservai il suo culo con più attenzione, badando meno al movimento questa volta. Sì, mi piaceva quel culo. Era sodo e tondo. Armonioso e provocante, quasi troppo perfetto e sicuro di sè. In aggiunta, Juliet lo stava già dimenando con eccessivo gusto, con malizia e intenzioni provocatorie. Sentivo che era una parte del suo corpo di cui andava fiera. Decisi che sarebbe stata quella la parte del suo corpo su cui avrei maggiormente infierito per umiliarla e punirla.
“Rieccomi, signore, posso sedermi ora?” mi chiese dopo essere tornata, con tono un po’ scocciato per aver dovuto fare la cameriera e con le mani appoggiate ai fianchi.
“Non mi piace affatto il tuo tono Juliet! Devi metterti in testa che ogni cosa che farai ha un suo significato e non devi contestare le mie scelte formative, chiaro?” le risposi seccato.
“Ho fatto la cameriera per tantissimi anni e …” si fermò improvvisamente capendo che stava sbagliando e che il tutto doveva essere in funzione della sua iniziazione. “Mi scusi, signore, non stavo ragionando, devo imparare a tenere la bocca chiusa e ad obbedire, mi perdoni.” Concluse con tono addolcito, guardando verso terra.
“Appoggiati a quel tavolino, piegando la schiena!” le ordinai con voce arrabbiata.
Juliet eseguì senza esitazioni mentre io mi alzavo e sfilavo la cintura dai pantaloni.
Le alzai con una mano i lembi del suo abitino rosso di lino portandoli sopra la schiena e mettendo a nudo quel meraviglioso culetto che prima orgogliosamente dimenava per la saletta.
Arrotolai appena un’estremità della cintura al pugno della mano destra e le sferrai una frustata sul sedere.
“Ahiiiii, che male….la prego signore, non le contesterò più i metodi” disse Juliet cercando di evitarsi ulteriori colpi.
Avevo deciso che 3 frustate sarebbero state giuste e così feci. La terza fu più forte delle altre tanto che Juliet finì a terra, quasi in un tentativo di attutire l’urto della cintura sulla sua pelle. Vidi lacrime scendere dai suoi occhi e sorrisi con soddisfazione per il successo della punizione inferta. La presi per i lunghi capelli neri e la tirai su di forza da terra.
“Ora vattene in bagno e rimettiti in sesto!”
Juliet si diresse subito verso i bagni mentre le allungavo un ultima sculacciata sul culo come per indirizzarla nella direzione giusta.
“E dimena bene quel culo!” le dissi vedendo che camminava goffamente probabilmente per via del dolore alle chiappe.
Mi rimisi al tavolino e sorseggiai l’aperitivo gustandomi gli stuzzichini.
Juliet entrò nell’antibagno e la prima cosa che fece era verificare allo specchio se le frustate le avevano lasciato il segno. Alzò l’abito per controllare e vide ciò che era ovvio: 3 strisce rosse incrociate segnavano come un pennarello le sue due chiappe.
Mentre le guardava, nella sua mente riapparivano ricordi flash di quando aveva 19 anni.
Il rumore della porta del bagno che si apriva la distolse dalle sue memorie e si ricoprì immediatamente il sedere. Un’altra donna stava entrando in bagno e Juliet si girò ed entrò in uno dei due bagni presenti chiudendosi dentro. Si alzò l’abito e sedette sul water. I ricordi ritornarono e si infilò il dito medio tra le cosce andando a raggiungere il suo clitoride. Mentre col dito si sfregava il clitoride, le gambe erano ben divaricate sull’asse del WC e con l’altra mano si palpava i seni, sfregando i capezzoli.
All’improvviso, la maniglia della porta del suo bagno si abbassò facendola sobbalzare dai suoi sogni. Qualcuno aveva bisogno di usare il bagno e cercava di aprire la porta.
“Ho finito, un minuto.” Disse Juliet.
“D’accordo, aspetto.” Rispose una donna con voce spazientita.
Juliet si ricompose di fretta, tirò la corda ed uscì dal bagno. Non se n’era accorta ma erano già passati 15 minuti. Mentre lei era in bagno mi ero bevuto anche il suo aperitivo e mangiato tutti gli stuzzichini. Si rimise a posto il trucco e tornò da me in sala.
“Alla buon ora Juliet. Tutto sto tempo per rimettersi a posto?” chiesi irritato.
Juliet tergiversò un attimo. Non sapeva come rispondermi.
“Dovevo fare la pipì, ma era occupato e ho dovuto aspettare, signore” rispose in maniera insicura, sapendo di non essere convincente.
Avevo notato persone che entravano in bagno dopo di lei, ma nessun volto mai visto che uscisse dopo che lei era entrata. Mi aveva mentito per nascondere qualcosa.
“Avvicinati!” ordinai “Allarghe le gambe!”
Infilai una mano sotto il suo abito fino a raggiungere il suo sesso. Affondai due dita tra le sue labbra vaginali sprofondando in una broda calda e densa.
Juliet non sapeva più dove guardare. Sapeva di essere stata sgamata e temeva nuove ritorsioni punitive.
“Sei proprio una troia!” le dissi guardandola con disprezzo. “Riprenditi il perizoma e vattene di nuovo in bagno a rimetterli!” ordinai gettandoli per terra.
Juliet si voltò, raccolse il perizoma da terra e tornò verso il bagno delle donne.
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