Sesso dietro le sbarre — con orario fisso e per amore
Nel carcere Sabbione di Terni è stata inaugurata la prima stanza dedicata agli incontri intimi tra detenuti e i loro partner. Non è una serie Netflix, ma una decisione reale della Corte Costituzionale italiana, che ha stabilito: anche chi è in carcere ha diritto alla vita privata e all’intimità fisica con il proprio compagno o compagna.
Ora gli incontri coniugali o con partner stabili si svolgono senza la presenza delle guardie. Le condizioni principali: la stanza deve avere un letto e un bagno, e la visita può durare al massimo due ore. La porta rimane non chiusa a chiave — formalmente, per permettere un intervento in caso di emergenza. Ma per il resto, si tratta di tempo davvero privato.
Il Ministero della Giustizia ha già preparato un regolamento e prevede di estendere questa possibilità anche ad altri istituti penitenziari del paese.
La decisione ha suscitato reazioni contrastanti: c’è chi parla di umanità e diritto all’intimità, anche per chi ha commesso errori. E c’è chi sostiene che il carcere non dovrebbe diventare un luogo confortevole.
E tu cosa ne pensi?
L’amore è un diritto, non un lusso?
O forse… si sta esagerando?