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Il mercato degli schiavi
Scritto da pariginissimi   

Da ormai 20 anni, Pascal organizza questo evento "mondano" tutti i mesi. La prima volta che partecipai, fu tramite una amica slave russa, con multi-padrone, che frequentavo intensamente in un determinato momento della mia vita. Mi parlo' di questo evento, allora sconosciuto a molti, come una novita' assoluta.

Arrivammo in questo baretto, molto piccolo ma accogliente, con luci basse ma non troppo soffuse, con un lungo bar, tavolinetti e sedie, e un piccolissimo palco. Passammo il controllo, il tempo di depositare le giacche, pagare l'ingresso del privé, e con stupore ci consegnarono falsi dollari: chiesi all'amica il valore, e lei mi rispose solo con un sorriso ammiccato. Il tempo di sedersi a bere un bicchiere, salutare un po' di gente, e Pascal, da vero istrione qual'e' si presento' sulla scena, con microfono e una dolce musica di sottofondo. Urla di gioia e di scherno dei presenti, come fossimo veramente in mezzo al mercato. Questo ambiente semplice, gioioso, non stereotipato, mi entusiasmo' immediatamente.

Pascale comincio' a presentare una donna sui 50 anni, di chiara origine marocchina, ne presento' il master, e spiego' cosa faceva (fisting, pissing, aghi e frustate) e cosa desiderava il lui per lei. A quel punto la folla comincio' a puntare come ad un'asta, con risate e delirio dei presenti; io mi entusiasmai al gioco e provai a partecipare, ma le cifre salivano vertiginosamente.

Poi fu il turno di un bel transex, tutto vestito in lattex nero, che voleva essere pugnalato con un enorme dildo e frustato con forza; l'asta ricomincio' furente e furono una coppia di anziani italiani che se lo aggiudicarono. Alche' una coppia vicina ci chiese di riunire il malloppo con loro, per avere un potere di acquisto superiore, e ci sedemmo al loro tavolo.

Passarono ancora a turno una coppia di slaves, che desideravano una sottomissione brutale, e partecipammo inutilmente, poi venne il turno di un marito cuck che voleva punire la moglie traditrice, una bellissima mulatta sudamericana.

Cominciammo ad animare l'asta con furore, gli altri non desistevano, fin quando Pascale si avvicino' al nostro tavolo e, di soppiatto, ci assicuro' il suo aiuto economico, e vincemmo la preda con facilita'. Il marito l'accompagno' al nostro tavolo, lo invitammo a bere per conoscersi meglio, mentre la sua cagna rimase, inginocchiata e testa bassa, accanto a noi in silenzio.

Passata circa un'oretta, decidemmo di scendere, come gli altri, nella cantina al piano sottostante. Li mi resi conto che sopra si rideva e si urlava, ma sotto le richieste diventavano realta'. Gli schiavi ricevevano, da estranei, la punizione richiesta, con il loro master al lato, a controllarne lo svolgimento.

La marocchina era seduta su una sedia ginecologica, e la stavano fistando a turno tre signori, il transex era legato con le braccia al soffito e stava assaggiando la frusta, la coppietta era in un'altra stanza.

Noi sdraiammo la nostra giovanissima bellezza, di pancia, sulla cavallina, io lasciai cominciare il mio socio, questi estrasse delle bacchette cinesi, ne mise qualcuna dentro un preservativo, lo infilo' nel culo della tipa, e poi comincio', una ad una, a riempirglielo. Io nel frattempo mi sedetti tra le due nostre slaves, e mentre la mia amichetta mi animava il cazzo con massaggi e colpi di lingua, io insinuavo le mie dita a dilatare l'orifizio dell'altra slave, che ansimava a piccoli respiri, con gli occhi sbarrati a guardare la vittima del suo master; poi anche lei si sistemo' meglio, e comincio' a ingoiarmi interamente il sesso, mentre la mia lady si occupava animatamente della sua figa.

Il mio socio, dopo un po', mi chiese di scambiarci i ruoli. Quindi mi rialzai, sotto gli occhi del marito, impassibile, intento a fumare, e mi era rimasta la parte piu' difficile; ormai il culo della slave era completamente slabbrato da almeno 35 bacchette riunite, e ogni supplemento che aggiungevo la faceva miagolare con una voce rauca, mi fermai a 43, smossi questo mazzo enorme per farlo scivolare avanti-indietro con difficolta', poi dopo che ebbe un sussulto rantoloso, cominciai a toglierle, fino alla fine. Il suo ano era completamente esploso, una rosa tumefatta e violacea, con gli umori mescolati al resto che colavano; lei rimase sdraiata e spossata a lungo, prima di potersi rialzare.

Nel frattempo il mio socio stava cavalcando la mia amichetta con molta violenza, e io invece, ormai eccitatissimo, presi la sua con estrema dolcezza, aprendole i buchi come un fiore che stava sbocciando a primavera, ma fissandola intensamente per provocarla, infatti venimmo quasi simultaneamente. Avevo la testa che girava come un vortice, nel mezzo di quella bolgia di persone, molti in rigoroso silenzio, tranne le vittime che urlavano.

Mi rialzai per andarmi a lavare in bagno, e a mia grande sorpresa la moglie della coppia sottomessa era stata parcheggiata a fianco di un urinatoio, dove tutti potevano pulirselo nella sua bocca dopo aver pisciato, ma era tutta fradicia, quindi dedussi che molti la utilizzavano .... durante.

Risalimmo tutti insieme dalla cantina, ci rimettemmo al tavolo dove il marito cuck offri da bere, continuammo a discutere e chiacchierare in allegra compagnia; altri pure recuperarono il loro posto nel bar, finquando decidemmo di rientrare. Arrivati a casa, e ancora completamente adrenalinici dalla serata, riprendemmo a scopare con inaudito ardore, fino alle prime luci del mattino. Ero spossato ma felice.

Da allora sono passati molti anni, ma le aste di schiavi proseguono con inaudito furore, per veri amateurs

 

Commenti SC

Libertini 1772015-04-14 21:30#1
Un mondo sconosciuto ed altrettanto interessante. Vedere e tentare di capire i desideri più reconditi che animano i desideri delle persone, merita di rischiare di scoprirsi come noi stessi non penseremmo mai...
 
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