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Una donna per due

Quella che vi sto per raccontare è la storia che può accadere ad una donna che ama moltissimo suo marito e non vuole "dividersi" con altri, neanche per qualche interessante giochetto a tre. Il marito di Sonia invitò a casa un amico con l'intento di punire la moglie, che riteneva troppo casta e pura. Mario, il marito, sapeva che il suo amico Paolo era pratico di teorie ipnotiche e volle provarle sulla moglie. Così una sera Mario telefonò a Paolo, dicendogli: "Ti andrebbe di venire settimana prossima a casa mia per giocare un po' con me e Sonia?". Paolo rimase stupito dell'invito, poichè conosceva bene le idee di Sonia, ma accettò con curiosità. La domenica sera successiva Paolo arrivò alle 21,45 e Sonia, ignara di quello che sarebbe accaduto poco dopo, lo accolse con grandi feste. Taglio della torta, caffè d'obbligo e liquore e poi... Paolo chiese a Sonia come andasse la sua collezione di oggettini, che lei custodiva gelosamente in una vetrinetta in sala. Lei si alzò e si diresse alla vetrinetta, seguita dai due uomini. Mostrò a Paolo gli ultimi acquisti (Swarosky, animaletti in pietre dure, ecc) e lì Paolo la "colpì". Paolo doveva ipnotizzare Sonia, come stabilito in precedenza con Mario. Mario si mise alle spalle di Sonia, perchè doveva afferrarla al volo quando sarebbe caduta all'indietro. Pochi attimi dopo Sonia perse l'equilibrio (non so se colpita dallo sguardo o dalle gestualità di Paolo) e cadde all'indietro, come previsto. Mario la sorresse per le ascelle, mentre Paolo l'afferrò per i piedi. Sonia perse una scarpa (non so se volutamente tolta da Paolo o persa in modo fortuito) e i due uomini la trasportarono in cucina, dove la stesero dolcemente sul tavolo. Mario ritornò in sala a prendere la scarpa e la infilò al piede di Sonia. Paolo gli disse: "Non dovevamo spogliarla, ora la rivesti?". Mario rispose che non si era pentito, che lui la doveva spogliare come previsto: voleva solo che Sonia partisse da una condizione completa, con tutti i capi di abbigliamento addosso. Paolo gli chiese: "Da dove inizio a spogliarla?". "Da dove vuoi, è tutta tua", rispose il marito di Sonia, che già pregustava lo spettacolo di vedere la moglie alla mercè dell'amico. In quel momento Mario vedeva Sonia come una bambola vivente o, se volete, come una schiava da usare a suo piacimento (e forse a piacimento anche del suo amico). Sonia non era più rigida come quando la portarono in cucina e Paolo la sollevò per toglierle il golfino. Mario pensava poi che Paolo togliesse le scarpe a Sonia e invece l'amico proseguì slacciandole la camicetta rosa di seta. Gliela tolse e il marito pensò che la moglie era ancora presentabile, malgrado fosse rimasta con il reggiseno di pizzo. "Sai che tua moglie ha delle belle tette? Non me ne ero mai accorto", disse Paolo, ridendo. Mario ringraziò con un sorriso. Poi Paolo sfilo' la scarpa sinistra di Sonia e con fatica le sollevò la gonna che era alquanto attillata, dicendo: "Volevo vedere se aveva le autoreggenti per toglierle una calza. Ma ha le collant e non si può... quasi, quasi gliele strappo!". "No Paolo, non puoi farlo, ricordati che poi la dobbiamo rivestire completamente", ribattè il marito di Sonia. Paolo tolse a Sonia l'altra scarpa, le sbottonò la gonna e gliela sfilò. Ora la poveretta aveva solo il reggiseno, le calze e le mutandine. Dopo averle tolto con cura le calze, Paolo disse: "Se vuoi smetto, non c'è problema". Mario lo esortò a proseguire, dicendo che la voleva nuda. L'amico non se lo fece dire due volte e il slacciò reggiseno, che finì sulla sedia a far compagnia agli altri indumenti. Paolo strinse Sonia a sé, le cui tette erano ormai a contatto del suo corpo. "Ed ora il pezzo forte!", disse Paolo togliendo le mutandine a Sonia. Sonia era lì sul tavolo, completamente nuda, inerme e incapace di resistere ai voleri dei due amici. Mario temeva che la moglie si svegliasse, ma Paolo lo rassicurò ed estrasse dalla tasca un accendino. Lo accese e passò la fiamma sul palmo delle mani della "sventurata" e poi, con il permesso del marito, lo fece anche sui seni. Mario impazziva, vedendo la fiamma lambire il capezzolo e la pelle morbida del seno della moglie. "Puoi farlo anche sotto i piedi?", disse Mario. Paolo rispose di sì e cominciò a lambire con la fiamma le piante dei piedi di Sonia, che non sembrava soffrisse per quel trattamento apparentemente doloroso. Insistette parecchio con la fiamma sulle sue piante. Lei non si lamentava e Paolo disse che volendo poteva fare il giochetto anche in mezzo alle gambe. Mario però non glielo permise, avendo paura che il pelo della fighetta prendesse fuoco. A questo punto era stato deciso di fare un lavoretto nel culetto di Sonia. Ma Paolo, sorprendendo l'amico, disse: "Ti faccio una proposta indecente. Che ne direste di infilarle la bottiglia anche davanti? So che sicuramente la cosa ti costa, visto che Sonia è tua moglie, ma a me piacerebbe molto. Sai, sono molto eccitato". Il marito della donna rispose all' amico che, se lui riteneva di avere ancora autonomia e di poter controllare la moglie, per lui andava bene. Mario era eccitato nel vedere la moglie sottoposta a tutti questi giochetti erotici e l'idea che Sonia fosse completamente "annullata" lo rendeva felice ed enormemente eccitato. "Anzi, fallo tu", disse. Paolo prese una bottiglia da 0,75 litri piena di acqua minerale e cercò di infilarla nella bernardina di Sonia. Ma non ci riuscì. Tentò invano anche la seconda volta, ma non ci fu nulla da fare. Paolo ridendo, disse: "Ma tua moglie ha il buco davanti o è una bambola?". Mario rispose che il buco l'aveva eccome e che solitamente si dilatava molto con l'introduzione del pene. Inoltre aggiunse che quando faceva spogliare Sonia durante i loro reportages fotografici, la sua fighetta si bagnava parecchio e lui la immortalava puntualmente bagnata. Aprì le labbra della patatina di Sonia e si accorse che era completamente asciutta. I due decisero allora di sollecitare il clitoride, le labbra e l'interno della figa insieme. Sonia si ritrovò con dentro le dita di Mario e di Paolo e questa tecnica portò i suoi frutti. Sonia però non gemette e non sussultò come al solito. Era come non se ne fosse accorta. Mario divaricò le gambe a Sonia e Paolo prese la bottiglia e gliela infilò, senza tanti complimenti e senza tanti problemi, nella patatina. La bottiglia, era stata ben lavata all'esterno,ma non era stata svuotata, perchè così il tappo e il suo anello in plastica sarebbero stati un ostacolo all'introduzione nella fighetta della donna (per la filosofia più dolore, più piacere). Inoltre il peso dell'acqua avrebbe acuito la possibilità di entrare. Ora Paolo infilava e sfilava la bottiglia ripetutamente e, quando la bottiglia andava giù, la fighetta di Sonia si dilatava fino a ricevere tutto il collo della bottiglia. Alla fine del gioco, Paolo spalancò la figa di Sonia, le infilo' tre dita (che poi si mise in bocca)e disse a Mario: "Ora sì che è bagnata la porca, ma non si ricorderà di nulla, te l'assicuro". Il marito di Sonia rispose all'amico con un sorriso e gli chiese di aiutarlo a girarla. Lui disse che era in un momento particolare e che doveva tenerla sotto controllo. Con le mani sfiorò tutto il corpo di Sonia e poi dette il via alle future "operazioni". I due uomini girarono la loro "preda" a pancia in giù. Ora il culetto di Sonia era lì, pronto ad essere sodomizzato dalla bottiglia. Lei non ha un buco molto grande e Mario quantificò in circa 9 centimetri la larghezza della bottiglia, là dove finisce il collo. Nove centimetri di diametro... praticamente era come romperle il culo! Paolo allargò le natiche di Sonia e Mario versò dell'olio fino all'orlo del suo buchetto. Quando la prima quantità di olio scese nell'ano, ne versò altro e attese che anche questo venisse "assorbito". Poi Mario e Paolo infilarono nel buco dell'ano a turno prima un dito, poi due e alla fine tre, girandoli a mo' di trivella. Ma il buco resisteva e sembrava non volersi allargare. "Non ce la faremo mai", disse sconsolato Paolo. Il marito della donna chiese a Paolo di tenerla aperta il più possibile e iniziò a premere con la bottiglia. Fu difficilissimo. Provarono poi a versare dell'olio lungo il collo della bottiglia al fine di lubrificare bene il retto della donna. Di questa operazione ne beneficiò anche il tavolo!!! Ad un certo punto il tappo e l'anello di plastica furono inghiottiti dal buco ormai dilatato e slabbrato di Sonia e Mario fu assalito da alcuni dubbi. "Facendo così non le procureremo qualche ferita interna?", disse. Paolo, che opera nel campo medico, lo rassicurò e Mario continuò a inserire e disinserire la bottiglia, senza però estrarla completamente. Sonia emetteva qualche gemito, cosa che non aveva fatto prima quando le sollecitarono la figa. "Aiutami, voglio spaccare il culo a questa schiava che ha osato tradirmi! E' una puttana, va punita!", disse Mario. Paolo lo guardò stupito e gli chiese se amava i giochi SM e i rapporti padrone/schiava. Mario si riprese: stava involontariamente confessando i suoi gusti in campo sadomaso e poi non era vero che la moglie l'aveva tradito. Alla fine il buco di Sonia cedette completamente, sfinito dal continuo lavoro della bottiglia, il cui collo (e forse anche qualche cosa in più...) penetrò completamente nel suo ano. Il buco era gigantesco ora e per ottenere questo i due amici le avevano sicuramente anche fatto non poco male. Quando estrassero la bottiglia il buco rimase spalancato per alcuni istanti (o forse minuti) e Paolo infilò nel culo di Sonia prima un righello e poi il tacco di una scarpa. Poi il buco lentamente si richiuse. Pulirono il culetto di Sonia dall'olio, che era penetrato anche davanti ungendo il pelo della patatina. Il pelo era unto e Paolo propose di tagliarlo. "Ok, va bene, ma solo quello che non sembra volersi pulire dall'olio. Sonia non se ne deve accorgere", disse Mario. Passò le forbici all'amico che tagliò le ciocche più unte e le ripose in un sacchettino, che poi Mario gli diede con preghiera di buttarlo via. Non dovevano rimanere tracce! Poi Paolo iniziò ad asciugare la figa di Sonia con troppo trasporto, soffermandosi sulle labbra e anche sulle parti interne. "Aho, il gioco è finito, metti via i giocattoli!", disse Mario, ridendo. E tutti e due scoppiarono in una risata. Entrambi rivestirono la povera Sonia e poi la trasportarono sul divano. Per fortuna durante il "trasporto" l'occhio di Mario cadde sulle mutandine che erano cadute accidentalmente sul pavimento della cucina e allora... via di nuovo scarpe, gonna e calze e su le mutandine. Non esiste delitto perfetto! Poi Paolo risvegliò Sonia, che lì per lì apparve confusa. "Bella compagnia hai fatto a Paolo", disse Mario. Lei si scusò dicendo che durante la notte non aveva dormito! Il giorno seguente Sonia si lamentò di avere uno strano dolore al buchetto dell'ano e Mario diede la colpa ai suoi jeans troppo stretti. Poi Sonia non disse più niente e Mario se ne guardò bene dal chiedere notizie del buchetto del culo della moglie. Meglio dimenticare in certi casi!

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