Successo
Tema scuro
Scegliere la lingua
Tema scuro
Scegliere la lingua
Concorso video Primavera 2024🎥⏳🌸
Generosi premi per i vincitori 🏆🤑 Chiunque può partecipare! Di più
Group sex

Mitologia Perversa - Di ricatti, dominazioni e complicità - 1° parte

(trovate le parti precedenti e successive sul nostro profilo!)


3.

Arrivarono nello studio del contatto di Eco che era ancora presto, nemmeno le 22.30. Ma gli invitati c’erano già tutti: 7 uomini ben piazzati tra i 30 e i 50 anni, tra cui uno più alto e grosso di tutti, implacabilmente nero, che già lasciava presagire cosa avesse tra le gambe. Narciso ebbe un sussulto solo a vederlo, e strinse forte la mano di Eco, che non aveva ancora lasciato da quando erano scesi dalla macchina.
Si fecero avanti il padrone di casa e sua moglie, una donna di una bellezza particolare, non appariscente ma sensuale come poche, con tette sodissime che spuntavano dall’ampia scollatura. A Narciso piacque subito moltissimo, ma le era già stato fatto chiaro che una delle condizioni della sua sessione punitiva era che non l’avrebbe nemmeno toccata: le donne la facevano godere troppo, e lei oggi era lì soprattutto per subire. Non solo: nei momenti topici, quando Narciso avrebbe cercato Eco per un qualsiasi supporto, avrebbe anche dovuto guardare a distanza mentre quella donna glielo succhiava e risucchiava, e mentre suo marito voyeur fotografava e filmava tutto e tutti. Anche questi erano i patti, anche questo era il (prossimo) ricatto.


Narciso era vestita come lui la preferiva: calze autoreggenti, niente mutandine, gonnellina svolazzante corta e nera, camicetta bianca trasparente, niente reggiseno, capelli raccolti. Poco trucco, niente profumo. La sua pelle emanava già tutto ciò che serviva.

Erano sull’uscio della stanza, guardavano dentro dove in mezzo c’era il grande divano bianco aperto  e intorno i 7 uomini, già mezzi nudi. Di fianco un tavolino con alcuni promettenti attrezzi, che luccicavano sinistramente, e un piccolo buffet.


Mentre lui le chiudeva il collare intorno al collo, Narciso aveva quello sguardo così fintamente innocente che fin dalla prima volta che l’aveva vista nuda con quegli occhi imploranti l’aveva fatto uscire di testa.


Si trovava in uno stranissimo stato d’animo, quasi dilaniata a metà tra la paura e la voglia, a metà tra il bisogno primordiale di proteggersi di fronte all’incognito e la curiosità estrema di scoprire quei corpi e tutto quello che potevano farle, a metà tra le tracce di personale pudore che ancora conservava e la necessità vitale di esplorare ogni possibile perversione che aveva dentro di sé.

Su tutti questi dilemmi, in ogni caso, non aveva nessuna possibilità di scelta ormai. Poteva solo affidarsi al suo Eco, che si mostrava così sicuro e determinato, e che soprattutto la teneva in pugno.


  • Ti prego…È davvero quello che vuoi?
  • Sì, eccome. E tu?
  • Non lo so. Ho ancora un po’ paura..
  • Lo so, ma ci sono qui io. E ci sarò anche dopo. E soprattutto, sai cosa succede se ti tiri indietro……
  • Bastardo, ti odio!
  • Sappiamo entrambi che non è vero.


La prese per la nuca, si baciarono a lungo senza smettersi di guardarsi negli occhi.Lui di colpo le infilò due dita nella figa: come volevasi dimostrare, era già bagnata fradicia, la porca.


4.

Eco diede un segnale, si abbassò l’intensità della luce, e partì una musica soffusa, quella giusta, da film porno, ma d’alta classe.

I 7 uomini videro entrare una donna a quattro zampe, che gattonava lentamente tenuta al guinzaglio dal suo complice e amante, che aveva deciso di condividerla e concederla a loro fino a quando non ne avessero avuto abbastanza.

Lui la condusse fino al gruppo, e davanti a ciascuno si fermò per strofinarle la faccia sul loro pacco, su quei cazzi che ancora nelle mutande stavano già irrorandosi di sangue e indurendosi pronti a esplodere fuori. Lei si riempiva la bocca e già leccava sopra slip e boxer, si riempiva le narici di odore di maschio, sentendo salire sempre più la voglia. Quando Eco la strattonava con il collare per portarla davanti al prossimo uomo, emetteva un gemito come se già non volesse staccarsi da quel contatto appena creato, salvo poi rituffarsi con la stessa sete su quello successivo. Lui le premeva forte la faccia contro ogni cazzo, contro ogni palla ancora nascosta, lei quasi già soffocava, lo guardava negli occhi, implorando e cercando aria.

  • Cosa c’è? Abbiamo appena iniziato.
  • Ti prego, no..
  • Taci!

Le diede uno schiaffo in faccia, uno solo, forte. La buttò sul divano a pancia in giù, con il collare ancora stretto che le impediva di allontanarsi. Due pacche secche sul culo, lei girò la testa sorpresa e lui pronto le sputò in faccia, con un ringhio. Si mise davanti a lei, cazzo già eretto, e glielo ficcò in gola senza esitare. Lei, a bocca piena, alzò gli occhi già lucidi. Si guardarono per un secondo che sembrò elettrico, poi lui senza staccarle le occhi di dosso fece il cenno che gli uomini aspettavano. Si avvicinarono da dietro, e iniziarono tutti insieme a toccarla, a strizzarla, la pelle, le tette, il culo. I pochi vestiti che indossava volarono via in un secondo, e lei per la prima volta nella sua vita sentì cosa vuol dire avere 14 mani sul corpo contemporaneamente, mentre succhi il cazzo del tuo uomo.

Era in estasi. Ma era ovviamente solo l’inizio.


Eco fece un passo indietro per ammirare la scena, e il gruppo ne approfittò.

Il primo assalto fu brutale. Narciso non capì quasi niente: di colpo si trovò 3 cazzi duri davanti alla faccia, mentre qualcuno le metteva contemporaneamente 2 dita nella figa e 2 nel culo. I capezzoli le vennero strizzati entrambi con forza, lei cacciò un urlo e ricevette immediatamente uno schiaffo.
- Zitta!

- Zitta e succhia!


Obbedì subito, spalancò la bocca e ci accolse dentro il primo cazzo, mentre con entrambe le mani ne segava altri due. Era a quattro zampe su quel letto, e stava intanto cercando di capire cosa stavano facendo gli altri intorno a lei, quando sentì la prima penetrazione, secca, profonda, violenta. Le mancò il fiato, perse per un secondo il ritmo del pompino che stava facendo, ma quando quello dietro di lei iniziò a stantuffarla velocemente e regolarmente riprese anche a succhiare, alternando ogni pochi secondi i 3 cazzi che aveva a pochi centimetri dalla faccia, leccando dalle palle alla cappella per poi risucchiare tutto fino all’ugola.


Era già quasi completamente partita di testa, ma con un briciolo di lucidità rimasto cercò con lo sguardo dove fosse Eco. Era a pochi metri del letto, nudo, che se lo stava menando lentamente avanti e indietro, duro come poche altre volte, con un ghigno strano in volto. Si incrociarono di nuovo gli occhi, partì un’altra scarica elettrica di adrenalina.

Di fianco aveva la moglie del fotografo, già nuda anche lei, che si stava per inginocchiare davanti a lui e al marito, ma entrambi non staccavano gli occhi di dosso da Narciso, un animale che si dimenava nelle mani di altri animali.


In quella posizione durò un tempo indefinito, con i 7 uomini che si alternavano in circolo intorno a lei per scoparla a pecorina o a smorza-candela, senza soluzione di continuità, mentre altri se lo facevano succhiare e segare, tirandola per i capelli e strozzandola quando le volevano far assaggiare il proprio diverso sapore, e il resto intanto continuava a palparle il resto del corpo, schiaffeggiando le tette, il culo, le cosce.


Le sputavano addosso, in faccia soprattutto. Le era sempre piaciuto, ma in questo modo, con questi numeri e intensità, era tutta un’altra cosa. Non serviva provocarli, questi, per farsi inondare di saliva: avevano una foga spontanea, una grinta rabbiosa che non poteva che essere stata istruita a puntino da Eco. Sembrava non avessero limiti, tranne il solito irrevocabile paletto dei baci in bocca.

Nessuno poi le dava della “troia” o della “cagna”, perché lui lo aveva espressamente vietato, ma era comunque un continuo ordinare ed eseguire:

  • Succhia, schiava!
  • Godi, porca!
  • Girati! Ferma! Zitta!

Il tutto mentre cercava di soffocare urla, altrimenti partivano altri schiaffi sempre più forti.


Narciso venne 2 volte solo in questo primo giro, in fondo era bagnata fin da quando era uscita di casa quella sera, e probabilmente aveva gocciolato per tutta la stanza fin da quell’entrata scenografica a quattro zampe. Ma non era certo finita.

Se la girano e la rigirarono più volte: la scoparono nel culo, prima uno, poi l’altro, poi l’altro ancora.  Passarono alla doppia penetrazione, che poi in fondo era una tripla, perché per la prima volta -dopo le diverse doppie in coppia con Eco- ora aveva anche la bocca piena, mentre due cazzi entravano e uscivano da una figa sempre più bagnata e un culo sempre più largo. Era un’orgasmo dopo l’altro, un urlo dopo l’altro.


Erano tutti più dotati di Eco (lui li aveva scelti apposta), ma il pezzo grosso in tutti sensi doveva ancora farsi strada nei suoi buchi. Fino a quel momento era stata in grado di inglobare in bocca solo quasi la metà di quell’enorme cazzone nero, ma dopo l’ennesima doppia penetrazione era tempo finalmente anche per lui di prenderla a dovere.

Si sedette sul divano, la sollevò con due mani con una facilità disarmante, e se la fece calare di spalle fino ad appoggiarsi la figa sulla cima di quella gigante cappella. Narciso spalancò gli occhi rendendosi conto di cosa stava per accadere, lanciò un urlo che era una preghiera, cercò il suo Eco che l’aspettava al varco, proprio come aveva previsto: era esattamente di fronte a lei, con una testa bionda che si muoveva avanti e indietro tra le sue gambe e la sua mano che ne accompagnava i movimenti, con il volto tirato in una smorfia di piacere, gustandosi la scena di Narciso pronta a essere impalata come mai prima d’ora. Lei avvertì un’ondata di rabbia, di paura, ma anche di fastidioso enorme piacere.

  • Ti prego, basta!
  • Davvero? Vuoi che lo fermo?
  • Sì, ti prego, ti scongiuro!
  • Allora vuoi che faccia vedere le tue foto al mondo?
  • ……
  • Ci fermiamo, va bene, non è un problema. Aspetta allora che invio…

Eco fece per avvicinarsi al suo cellulare.

  • NO, aspetta!


Era in trappola. Lì, appesa tra le braccia di un mandingo, circondata da altri uomini nudi che si erano appena approfittati di lei a turno, piena di lividi e macchie rosse, bagnata di sudore e liquidi non solo suoi, era completamente alla mercé di Eco. Lui le aveva tolto qualsiasi potere di scelta, e questo pensiero improvvisamente le fece sciogliere mente e corpo.


Si abbandonò di colpo su quei 25 centimetri di lunghezza, e quelli che sembravano 25 anche di circonferenza, gridò senza ritegno per il dolore, e dopo pochissime pompate potenti inizio a venire e squirtare nell’orgasmo forse più profondo della sua vita, con un urlo singhiozzante che sembrò durare minuti interi.



(continua qui: https://www.sexycommunity.it/racconti-erotici/bondage-bdsm-sadomaso/2938-mitologia-perversa-di-ricatti-dominazioni-e-complicit-2-parte )

Commenti

Inviare