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First time

primo incontro

Da molto tempo Jessy si lasciava fotografare, in pose da vera troia e si divertiva anche quando le riferivo i complimenti degli ammiratori, se poi le sborravano le foto, faceva la timida, ma godeva come una porca. Continuavo ad insistere per passare a qualcosa di concreto, mi sarebbe piaciuto vederla godere posseduta da altri, ma lei sempre rifiutava. Come in tutte le cose però giunse il momento magico, o particolare, chiamatelo come volete, quell’attimo in cui una sequenza di parole giuste, portano alla realizzazione di un insperato programmino che ovviamente dovevo cercare di presentarle come il più tranquillo possibile. Il suo timore principale era farsi riconoscere e su questo punto le avevo garantito che avrebbe potuto indossare una mascherina, magari non proprio intera come quella che usa nelle foto, tanto anche gli altri presenti avrebbero avuto lo stesso problema. Non potevo non informare subito il Bull che da tempo mi stava dando preziosi consigli e che sarebbe stato premiato per la sua pazienza. Non c’era tempo da perdere, facendo passare troppi giorni, avrei rischiato che cambiasse idea, anche se non era completamente convinta avevo un po’ forzato i tempi ed organizzato l’incontro per il fine settimana. Il Bull aveva carta bianca, unica raccomandazione che mi ero permesso di fargli, era di non spaventarla con troppa gente, o troppe richieste immediate. Il giorno X come programmato, arrivammo presso una villa della Brianza, lei era tesa, ma curiosa e anche se non lo ammetteva, eccitata, mai era uscita vestita così da troia. Solo durante il viaggio cercava di capire cosa avremmo fatto, sembrava volesse rassicurazioni ed io cercavo di tranquillizzarla, spiegandole che sarebbe stato come un gioco tra amici ed infatti ad accoglierci appena giunti a casa del Bull, c’era la moglie di lui, una splendida donna sui quarant’anni, con un fisico mozzafiato, quelle che io definisco, da sega immediata, indossava un vestitino nero cortissimo,  molto aderente che lasciava ben poco all’immaginazione, le calze nere e le scarpe dal tacco altissimo, la rendevano ultra modo sexy. Anche Jessy era vestita adeguatamente, la situazione lo imponeva, anche per lei gonna nera corta, autoreggenti nere, scarpe altissime, giubbottino che a stento conteneva il suo prorompente seno ed ovviamente una mascherina dorata già sugli occhi. Una volta in casa ci accomodammo in salotto e mentre sorseggiavamo un drink tra i convenevoli, faceva il suo ingresso lui, alto con un fisico prestante a torso nudo, che con voce ferma e sicura si presentava andandosi subito a sedere al fianco di Jessy. Cercava con parole misurate di metterla a suo agio, le assicurava che questi giochi loro li facevano da anni e devo dire che non so se il merito fu del drink o del Bull, ma Jessy sembrò rilassarsi. Lui cominciò a farle dei complimenti, poi la invitò ad alzarsi, a farsi vedere meglio e intanto senza che nemmeno lei se ne accorgesse, le aveva già tolto giubbino e camicetta, lei rimaneva impassibile di fronte a lui. Anche la signora si era parzialmente spogliata e le stava accanto forse per far capire da subito, come sarebbe andata la serata, il bull mi disse di andare in cucina a prendere degli stuzzichini, sapevo che dovevo lasciarlo solo per un po’ e senza dire nulla tolsi il disturbo. Jessy mi guardò con una espressione interrogativa, quasi spaventata, la rassicurai con un sorriso. Il bull iniziò ad accarezzarla ed a spogliarla ancora lasciandola con la sola biancheria intima, calze e scarpe. La signora spogliò il suo lui che era in piedi davanti a Jessy, quando gli liberò il membro era già eretto, lo prese in bocca spampinando solo per pochi secondi, poi fece avvicinare Jessy dicendole di continuare. Un attimo di titubanza e Jessy lo prese in bocca, io intanto sbirciavo senza farmi vedere per non rischiare di mandare tutto all’aria. La signora guidava la testa di Jessy accarezzandola e lei cominciava a prenderci gusto, infatti il Bull toccandole il perizoma le disse: “Sei bagnata come una puttanella ti piace vero?”  Lei annuì continuando il pompino. Lui la fece alzare dicendole di seguirla e lei ubbidì senza fiatare. Entrarono in una stanza dove c’erano tre divani, un tavolino al centro, le luci erano soffuse, mentre una musica in sottofondo rendeva molto erotico il tutto. La fece sedere sul divano e le disse: “Ora mi mostri come ti tocchi la fica” Jessy timidamente provò a dire qualcosa, ma poi lui con un solo gesto la invitò nuovamente e lei iniziò a toccarsi. La signora intanto si era spogliata del tutto e si era sistemata sul tavolino a pecorina per farsi scopare sotto gli occhi stupiti di Jessy che vedendo quel poderoso cazzo entrare nel corpo della donna, aumentava il ritmo della sua masturbazione ansimando. Io ero entrato nella stanza, ma non so se realmente lei non mi notò o se finse di non vedermi. Non resistevo e andai da dietro al divano per metterlo in bocca a Jessy, ma il Bull mi disse di attendere, si alzò, il suo cazzo era eretto, non aveva ancora raggiunto l’orgasmo e iniziò a strusciarlo sui seni di Jessy e intanto la toccava,  ma senza cercare la penetrazione. Le disse qualcosa all’orecchio, io vidi l’espressione di sorpresa di Jessy, ma non capii, solo dopo pochi minuti mi resi conto che aveva invitato tre amici alla festa. Le due donne erano sedute nude sullo stesso divano e pareva che ormai fosse una cosa normale. Io fui presentato come il cuck e restavo isolato in un angolo. Uno dei tre era alto e grosso, di mezza età, gli altri due erano molto giovani ed atletici, senza tanti convenevoli si denudarono.  Il bull fece indossare a Jessy un collare a cui era attaccata una lunga catena, per lei era normale, lo facevamo sempre, ma quello che non sapeva e che l’uomo grosso che chiameremo Mario, la fece camminare a carponi tenendola come una cagna e stranamente lei non si lamentò. La portò poi vicino al divano dove la signora si stava facendo sbattere dai due giovani e sotto ai loro colpi godeva urlando, Jessy osservava la scena, io feci un altro tentativo con il cazzo tra le mani, ma fui bloccato dal Bull che mi disse: Ora è il momento che tu veda la tua donna godere davvero” forse non aspettavo altro e arretrai di un paio di metri per non intralciare. Jessy fu fatta sdraiare a terra, mentre tutti i presenti erano seduti ad osservare, il bull la prese letteralmente per le le gambe sollevandola e la penetrò con decisione, iniziando a stantuffarla con foga, ad un tratto uscì dalla sua fica per non sborrare e Mario senza perdere tempo lo sostituì, sembrava dovesse schiacciarla grosso com’era, poi la fece girare e continuò a chiavarla a pecorina. Si alzò anche lui tirandola su di peso e sbattendola sul divano semisdraiata. I due ragazzi giocavano con le sue tette, la palpavano, si facevano fare delle spagnole, alternandole a pompini e lei ormai era preda di tutto ciò, mentre io mi ritrovavo con il mio cazzo in mano. Uno dei ragazzi si era seduto scopando Jessy sopra, la signora intanto portava del gel e mentre proseguiva la scopata cospargeva l’ano di Jessy. Neanche il tempo di dire che non aveva mai fatto una doppia, che il cazzo dell’altro ragazzo la inculava senza pietà, solo un gridolino e dopo una cavalcata tremenda. Il Bull ad un certo punto li fermò e disse: ok, ora dato che la nostra troia ha disubbidito agli ordini ed ha indossato la maschera, gliela togliamo e concludiamo con un bukkake. Jessy forse esausta non aveva la forza di opporsi e se la fece togliere senza fiatare, da li a poco si ritrovò a turno prima i cazzi dei ragazzi che andarono a ricoprirla di sperma sulla faccia, sui capelli colando giù per il collo, poi fu la volta di Mario che fece esplodere una schizzata da record e non pago se lo fece succhiare sino ad averlo tutto pulito e mentre si attendeva l’opera del Bull, anch’io avevo sborrato, si ma nelle mie mani. Lui la fece sdraiare a terra così conciata di sperma e la signora si mise a gambe aperte proprio sopra alla testa di Jessy. Il bull scopò la signora,  mentre Jessy sentiva le palle del Bull che le sbattevano in faccia, il Bull scaricò in quella splendida fica tutto il suo seme, poi lei si sollevò quel tanto che bastava per posizionarsi bene sopra alla bocca di Jessy. Il Bull con voce forte e decisa disse: “Apri la bocca troia, bevi quello che le esce dalla fica” e lei accolse anche questo liquido denso e misto del godimento della coppia. Rimase poi a terra esausta per alcuni minuti, mentre gli altri chiacchieravano tra loro, sino a che non mi avvicinai e la aiutai ad alzarsi per andare a farsi una doccia, la guardai negli occhi e lei disse solo: “che porco che sei, mi hanno….” Ma non proseguì oltre. Quando uscì ripulita, la signora le andò incontro e parlarono tra loro, senza che io potessi capire. Forse era un nuovo appuntamento?

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