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Al cinema...

Era ormai da diverso tempo che Piero cercava un pizzico di sale, un sapore più intenso, per condire da sua vita di coppia già molto vivace e saporita, grazie alla bella ed esuberante moglie. Nelle ultime settimane la comparsa nel guardaroba di lei di una gonna scura composta da diversi strati di un tessuto molto leggero aveva innescato una serie di fantasie che lo accompagnavano nei momenti più sereni ed a volte inaspettati della giornata.

Quella composizione di tessuto posizionato in modo irregolare formava delle punte nel bordo inferiore che con i movimenti più naturali divenivano spacchi compiacenti pronti in ogni momento a regalare immagini splendide, per ritornare l’istante seguente ad una casta copertura. In effetti tale indumento era stato usato veramente poco, ed era un peccato. Questo fu lo spunto da parte di Piero per convincere Monica a dedicare una serata speciale all’abbigliamento sexy: e se doveva chiamarsi speciale doveva veramente esserlo!

Dopo qualche accenno fatto nei momenti più coinvolgenti dei rapporti sessuali, l’argomento venne ripreso una sera in cui la moglie per assecondare, piacevolmente, le idee del marito sfilo’ indossando tacchi vertiginosi autoreggenti la famosa gonna scura, rigorosamente senza niente sotto, ed una camicetta bianca solo un po’ più aperta. Il risultato fu pirotecnico e portò i due a concludere la serata tra i cuscini del divano uno dentro l’altra fantasticando sulla prima uscita ufficiale in cui utilizzare tale look.

Piero era un maestro in queste cose, colse al volo la notizia della presentazione al cinema di un nuovo film dedicato all’erotismo: Eros, sembrava fatto su misura, una delicata sequenza di immagini erotiche presentato presso un multisala della zona, la scelta del giorno e dell’ora non fu casuale in modo da non trovare troppa confusione ma godere comunque di un discreto pubblico e di un ambiente moderno e confortevole.

Era tutto pronto, Monica, per piacere suo e del marito aveva curato i minimi dettagli: le autoreggenti erano splendide con una fascia di pizzo alta e morbida, la depilazione era curatissima, la fica piccola ma ben definita il culo abbronzato a sfiorare il tessuto ad ogni passo, la scollatura non eccessiva ma provocante e mobile.

Partirono un po’ in ritardo, ma in occasioni così la preparazione può essere una del parti migliori della serata. L’adorazione di Piero per la moglie divenne palpabile: in queste occasioni un uomo come lui entra in uno stato particolare; l’aver ottenuto il realizzarsi di una fantasia ti trasforma da trainatore, fino al momento prima dove lavori per ottenere il sogno, a spettatore, dove ti godi lo spettacolo che ti ripaga per il lavoro e le scelte che ti hanno portato a quella condizione. Per Piero era proprio così, già all’ingresso del multisala l’eccitazione era altissima, la sua bella signora al suo fianco e qualche decina di persone nel resto della sala, poco dopo con una scusa si allontana leggermente da Monica, quanto basta per poterla osservare con gli occhi di un estraneo, per entrare in quella parte da spettatore che ha un suo fascino particolare.

Fu proprio in quel momento che si accorse di un particolare, l’atrio della struttura era dotato di alcune lampade a pavimento…. Che effetto avrebbero fatto sulla gonna di Monica? Non passò un istante, chiamò la bella moglie perché lo raggiungesse facendola passare sopra le lampade, lo spettacolo fu apprezzatissimo, il segno nitido del pizzo delle autoreggenti fu messo in primo piano e per Piero ed altri pochi fortunati che si trovarono nella giusta posizione di luce il triangolino della figa fu una splendida visione elegante e provocante.

Monica da parte sua aveva assecondato altre volte il marito divertendolo e divertendosi poiché nel suo spirito libero c’era tanto spazio per le follie ma le piaceva il sottile gioco di far gestire la regia al marito fino a quando lo avrebbe fatto diventare spettatore per passare a condurre il gioco.

Biglietti fatti è quasi ora, ci si avvia alle sale, la scala mobile è poco frequentata, Piero rimane qualche gradino dietro a Monica e si gode lo spettacolo, qualche gradino più giù tre giovani militari in borghese si godono una prospettiva ancora migliore di quella di Piero; nell’ampio corridoio che porta alla sala i militari allungano il passo guidati dal più attento del gruppetto, con in testa la visione della luce dal pavimento e della scala mobile, dà poche fulminee istruzioni ai due compagni che entrano nella sala, Piero si ferma a prendere da bere mentre Monica lentamente si avvia alla sala.

Ancheggiando con un leggero passo insonorizzato dalla moquettes sposta la prima grossa tenda scura per entrare in quei due metri completamente bui che portano alla seconda tenda scura verso la sala di proiezione, pochi istanti, Piero non c’è, dalla sala entrano in quei due metri bui i due militari che con un po’ di fare maldestro fingono di scontrarsi con Monica, frenando per un istante il suo passo, da dietro il terzo che aveva predisposto il contatto con una mano supera da sotto la gonna leggera di Monica accarezzando l’interno della coscia continuando su fino in mezzo al culo, il tocco d’arte che il giovane fa sentire alla signora sta in una leggera pressione del dito medio nel momento in cui sfiora il buco del culo…

Un istante. L’istante seguente Monica entra nella sala di proiezione illuminata, non ci sono i tre giovani, non c’è ancora Piero un seno le sta pulsando, uno dei due giovani nello scontro le aveva dato un a consistente palpata e la figa si è bagnata.

Piero e Monica dopo l’inizio della proiezione si cercano; quante volte loro due erano stati al cinema con le mani coperte dai cappotti a toccarsi: le abili mani di lei giocavano con il membro fino a farlo impazzire, a volte se i posti erano particolarmente isolati le mani venivano aiutate dalle labbra… per lui la ricerca di dare piacere era sempre molto agevolata da Monica che arrivava a contorcersi per assaporare anche l’ultimo millimetro delle dita di Piero, tutto questo aveva un sapore molto più intenso quando ancora studenti le occasioni di appartarsi non erano molte e le sale più povere offrivano poltrone piccole e molto vicine, tanto vicine.

Il film scorre piacevole alcune scene di profondo erotismo caricano i genitali di una forte pressione, le poltrone grandi e staccate lasciano il piacere di trasmettersi attraverso il linguaggio delle mani la voglia di un finale di serata esaltante dove riversare la carica erotica che si sta accumulando.

Le luci si accendono in sala ed agli occhi serve un istante per riprendersi, non c’è fretta, la sala comincia a svuotarsi, l’uscita si trova sotto lo schermo ed attraverso un piccolo corridoio semi buio conduce direttamente nel parcheggio, Piero ancora eccitato si muove con una mano in tasca ed anticipa di qualche metro Monica; uno dei tre militari la affianca, inaspettatamente, e con tono imperativo le ordina all’orecchio “inventa una scusa digli che lo raggiungi fra un attimo!” non c’è tempo per capire il motivo Monica deve decidere all’istante “ho lasciato il telefono sulla poltrona, prendi l’auto, ti raggiungo fra un attimo” un altro militare le stringe i fianchi da dietro, “abbiamo visto tutto il film in queste condizioni, deve aiutarci, deve darci una mano” uno afferra Monica per un polso e gli porta la mano ad impugnargli il membro; non sono ancora nitide le percezioni di Monica che si trova con l’altra mano a masturbarne un altro ancora più grosso ed eccitato. Da dietro una leggera spinta sui fianchi la fa piegare in avanti, dopo un primo stato misto di sorpresa e confusione la signora sta apprezzando ogni istante di questa avventura così nitida anche se si svolge in una scura penombra. Monica è in delirio ma mantiene il controllo della situazione: non le era mai capitato di sentire una tale forza riversata su di lei, la bocca, la figa stavano accogliendo due giovani e fortissimi cazzi mentre con la sola mano stava facendo la felicità del terzo. Il rumore di un motore acceso è più nitido, Piero dopo qualche istante di attesa scende per andare incontro alla sua donna.

Secondo voi adesso quale potrebbe essere il finale ……

Cosa fareste voi nei panni di Piero, Monica o di uno dei fortunati militari…..

Secondo me Piero con la sua mano in tasca entra nel tunnel di penombra e, dai rumori caldi ed eccitati, comincia ad intuire il motivo del ritardo di Monica; il militare che si trovava davanti allo splendido culo della signora intuisce lo sviluppo di quell’indimenticabile serata, estrae il cazzo, si inchina a baciare il culo in segno di ringraziamento e si sposta giusto in tempo per l’arrivo di Piero. La vista della scena fa scoppiare il cazzo a Piero che senza nessuna altra ipotesi nella testa afferra i fianchi di Monica e le entra dentro trovandola di un calore che non aveva mai sentito.    

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