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- 4 giorni fa ap.1: Un’incredibile esperienza sessuale giovanile: Dedé e Monique. Insieme ad alcuni amici, avevamo affittato una cantina dove ci ritrovavamo per suonare la chitarra e dove speravamo di poter portare le ragazze! Poi allora andava di moda mettere su questi piccoli “Club” tra amici.La cantina ce l’aveva affittata una Signora francese sulla quarantina molto bella e provocante che diceva di essere originaria di Cannes, dove aveva fatto la controfigura di Brigitte Bardot, alla quale, invero, somigliava molto, imitandone anche la pettinatura e l’abbigliamento.Era arrivata nella nostra Città per curare il figlio affetto da leucemia in quanto il locale ospedale era allora un’eccellenza in questo campo ed aveva acquistato un palazzetto con al piano terra un negozio ed una cantina.Ufficialmente lavorava come modista nel suo negozio aperto sotto casa, in realtà faceva spettacoli di spogliarello ed arte varia in un locale notturno allora molto in voga in Città e si diceva che organizzasse poi a casa sua incontri di sesso sfrenato durante i quali,con facoltosi imprenditori, professionisti e commercianti che frequentavano il locale dove si esibiva. Noi avevamo affittato la sua cantina dandole diversi mesi di anticipo.Accadde però che il padre di uno dei miei amici, che era un alto funzionario della Questura, venuto a saperlo, le impose di mandarci via motivandolo con il fatto che disturbavamo con la nostra musica i vicini di casa.Era evidentemente una scusa, in realtà non voleva il figlio avesse rapporti con questa persona. In ogni modo dovemmo andarcene.Nel frattempo purtroppo il figlio della Signora, che inizialmente sembrava aver trovato la cura giusta, morì e Lei cadde nella più totale disperazione.Dovevamo recuperare i soldi dati come anticipo e me ne occupai io, che ero un poco il tesoriere del gruppo.Quando seppi che si era rimessa, decisi di tornare da Lei in quanto i soldi da recuperare erano per noi importanti e comunque non aveva manifestato alcuna difficoltà a restituirceli.Erano passati un paio di mesi e la trovai in gran forma, in guepiere e reggicalze insieme ad un’amica con la quale faceva gli spettacoli al locale, che invece indossava solo una vestaglia trasparente, senza nulla sotto.Nemmeno la Signora indossava slip e non essendo in uso la depilazione del pube, ma solo curare un poco il pelo in estate, avevano una peluria folta ma curata che mi eccitò subito moltissimo.Mi ricevettero cordiali e la Signora mi disse che si ricordava bene di quando l’avevo trovata nella vasca da bagno: non riusciva più a parlare ma mi vedeva. Inoltre mi disse che non voleva più morire in quel momento e che ebbe paura che io scappassi senza chiamare nessuno!(Ho letto poi che spesso i suicidi, dopo il gesto estremo, non perseverano se si riesce a fermarli, tanto che in taluni luoghi, come il ponte di Ariccia ai Castelli romani, luogo in passato di molti suicidi e per questo detto appunto “Ponte dei suicidi”, sono state installate delle reti affinché dopo il primo salto, il suicida possa fermarsi ed in genere non persevera nel suo gesto).Non ricordo quando la Signora mi disse queste cose cosa le risposi, ma credo che rimasi basito o quasi, perché ero molto eccitato da quelle presenze ed eccitato vuol dire che avevo già il cazzo duro solo guardandole!Se ne accorsero, risero tra loro, mi dissero di avvicinarmi e mi palparono insieme tra le gambe masturbandomi per un poco da sopra alla stoffa dei pantaloni.Non so come sia riuscito a trattenermi e non sborrare subito per quanto ero eccitato dalla situazione! Poi la Signora, che fino a quel momento avevo sempre chiamato così, mi disse di chiamarla Dedé (Adele), che la sua amica si chiamava Monique (Monica) e chiamando anche me con un diminutivo alla francese, mi spinse con il viso tra le sue cosce ed iniziarono a toccarsi e baciarsi l’una con l’altra. Con le varie esperienze che avevo avuto, ma soprattutto dopo quelle vissute con le mie fidanzatine, credevo di essere un maestro nel cunnilinguo, ma Lei mi fermò subito, incominciando a spiegarmi come dovevo fare.Questo frenò un poco la mia terribile eccitazione, aiutandomi a non venirmene subito.Ero concentrato su quello che mi diceva di fare, la sentivo provare piacere, sentivo la sua fica bagnarsi sempre di più, il suo sapore e la cosa mi esalava.Mi disse di spogliarmi e restare nudo, col cazzo grosso e duro libero, fu un attimo!A questi punto Monique si staccò da Lei prendendo il mio uccello che scoppiava in mano, lo scoprì tutto, il frenulo libero lasciava scoprire tutta la cappella e tirare la pelle fino in fondo all’asta ed iniziò a baciarlo ed a succhiarlo.Mentre aveva tutta la mia cappella in bocca, sentii la sua lingua che l’avvolgeva leccandola e succhiandola all’interno della bocca.Provai un piacere che ricordo come fosse ieri e che ho poi sempre ricercato con tutte le donne che ho frequentato.A questo punto ebbi un’eruzione copiosa e forte, violenta, di sborra densa, che Lei trattenne tutta in bocca. Risero, mi sentii in imbarazzo e credo che dissi qualcosa di ridicolo tipo:- In genere non vengo così, subito …Risero ancora e poi Dedé mi disse:- Non ti preoccupare, alcuni durano anche molto meno! Ah ah … e magari hanno pagato 200.000 lire!Quest’ultima frase mi bloccò ulteriormente, perché pensai che mi volesse restituire così i soldi dei mesi anticipati! Ed avrei poi dovuto metterceli io, quei soldi!Per inciso la cifra che disse corrispondeva all’incirca allo stipendio netto che mio padre percepiva in un mese!Lei si accorse di questo e sempre ridendo mi disse:- Non ti preoccupare, tu mi hai salvato la vita ed ora te lo dico, prima di te è entrato un altro, ma è scappato per paura di compromettersi!- Se non c’eri tu ero riuscita davvero a morire!Poi Monique si avvicinò e mi baciò in bocca, ancora col mio sperma sulla lingua passandomelo tutto, poi baciò Dedé e poi anche Dedé mi baciò.Il bacio che ci scambiammo con Monique e poi con Dedé passandoci la mia sborra, se a taluni può sembrare poco piacevole, fu invece anch’esso un piacere nuovo molto intenso e sempre ho cercato di goderne poi con le donne che ho incontrato.Fu un’iniziazione al sesso orale che segnerà la mia ricerca del piacere erotico per sempre! Rimasi con loro ancora un paio d’ore.Bevemmo e prendemmo il sole nudi su una terrazza alla quale si accedeva dalla soffitta-mansarda sopra al all’appartamento.Da lassù si dominava la Vallata sottostante la Città. Qualcuno poteva anche vederci in distanza, ma non ce preoccupammo.In terrazza ripresi il cunnilinguo con Dedé e poi leccai a lungo la fica anche a Monique.Dopo furono loro a leccare e succhiare il mio cazzo, facendomi godere un bocchino in “doppia” incredibile e sborrai ancora copiosamente, credo addirittura due volte di seguito.Che tempi di recupero brevi e fantastici allora!Poi mi dissero che aspettavano amici e me ne andai.Restammo d’accordo di rivederci dopo un paio di giorni.Recuperai qualche giorno dopo anche le mensilità anticipate, ma non raccontai mai ai miei amici cosa mi era accaduto!Ci siamo frequentati poi per alcuni anni, anche se saltuariamente. Anche durante l’Università, fino al mio primo impiego, ogni tanto andavo a trovarle e qualche volta rimanevo a dormire con loro.Come dicevo, Dedé raccontava di essere stata la controfigura della Bardot e di aver conosciuto moltissime celebrità francesi con le quali era poi diventata mica. Non credevo molto a questa cosa ma non me ne importava troppo.Qualche anno dopo capitai in Città ma non riuscii a contattarla anticipatamente, non c’erano i mezzi ci comunicazione di oggi.Andai da Lei nel pomeriggio ma mi disse che aveva ospiti, c’era il suo amico ….. e disse il nome di uno chansonnier francese che era in tournée in Italia in quel periodo.Mi disse di aspettare e dopo aver sentito qualcuno, forse lui stesso, mi invitò ad entrare a bere qualcosa con loro.Me lo presentò dicendogli che io ero quello che le aveva salato la vita e di cui gli aveva parlato. Non ero scappato via come l’altro stronzo.Lui era quello vero! A meno che non fosse pure lui una controfigura così somigliante!La sera avrebbero fatto festa e chiedevano la massima riservatezza.Dopo il drink me ne andai.Le esperienze sessuali vissute con loro non furono solo di sesso orale, ma anche di sesso anale, che praticavano godendone moltissimo ed al quale mi iniziarono, non lo avevo mai praticato prima.Nemmeno con l’amica di mamma, con la quale lo farò solo alcuni anni più tardi, quando torneremo a frequentarci per un certo periodo.Imparai con loro a far godere una donna in fica e nel “bocciolo”, come loro chiamavano il buco di culo, alternativamente e contemporaneamente! Con le dita, la lingua, il cazzo. Anche usando vibratori, che erano una novità, a batteria.Spesso mentre scopavo Dedé, Lei sopra di me nella posizione così detta a “smorza candela”, Monique le leccava la figga ed i l buco di culo stando di fianco a noi e la masturbava con le dita intorno alla fica piena del mio cazzo o infilandogliele nell’ano. Dedé poi la ricambiava invertendo le parti e la cosa accadeva ancora più spesso mentre le inculavo.In questi momenti le sentivo leccarmi il cazzo ed i coglioni e le prime volte l’eccitazione era così intensa che sborravo subito, non riuscivo a resistere!Organizzavano spesso incontri a casa loro che erano, credo, vere e proprie orge con più uomini e solo loro due, forse tirando anche cocaina, ma non mi fecero mai partecipare, né con me usarono mai cocaina o altre droghe, nemmeno spinelli, che pure all’epoca erano molto in voga. Dopo queste esperienze la mia ricerca del piacere erotico con una donna divenne quasi un’ossessione e continua anche oggi ad esserlo.Monique si sposò qualche anno dopo con un imprenditore locale e si trasferì all’Estero, dove lui aveva alcune sue attività economiche ed anche Dedé dopo un altro anno o due si sposò con una sua vecchia fiamma e lasciò la Città per tornare a Cannes.Quando Dedé lasciò l’Itali ci incontrammo a Roma in Aeroporto e pranzammo insieme.Poi non ho avuto più con tatti con loro, come avevamo deciso di fare.Con Dedé e Monique non era solo un fatto prestazionale, ma di coinvolgimento di testa.Riuscivamo a creare la situazione di reciproca provocazione ed appagamento senza limiti e tabù ma con un gran rispetto ed una grande dedizione ognuno per l’altro. Verso la fine del Liceo avvenne un fatto che sarà determinante per la mia educazione sentimentale.Insieme ad alcuni amici, avevamo affittato una cantina dove ci ritrovavamo per suonare la chitarra e dove speravamo di poter portare le ragazze! Poi allora andava di moda mettere su questi piccoli “Club” tra amici.La cantina ce l’aveva affittata una Signora francese sulla quarantina molto bella e provocante che diceva di essere originaria di Cannes, dove aveva fatto la controfigura di Brigitte Bardot, alla quale, invero, somigliava molto, imitandone anche la pettinatura e l’abbigliamento.Era arrivata nella nostra Città per curare il figlio affetto da leucemia in quanto il locale ospedale era allora un’eccellenza in questo campo ed aveva acquistato un palazzetto con al piano terra un negozio ed una cantina.Ufficialmente lavorava come modista nel suo negozio aperto sotto casa, in realtà faceva spettacoli di spogliarello ed arte varia in un locale notturno allora molto in voga in Città e si diceva che organizzasse poi a casa sua incontri di sesso sfrenato durante i quali girava anche la cocaina,con facoltosi imprenditori, professionisti e commercianti che frequentavano il locale dove si esibiva. Noi avevamo affittato la sua cantina dandole diversi mesi di anticipo.Accadde però che il padre di uno dei miei amici, che era un alto funzionario della Questura, venuto a saperlo, le impose di mandarci via motivandolo con il fatto che disturbavamo con la nostra musica i vicini di casa.Era evidentemente una scusa, in realtà non voleva il figlio avesse rapporti con questa persona. In ogni modo dovemmo andarcene.Nel frattempo purtroppo il figlio della Signora, che inizialmente sembrava aver trovato la cura giusta, morì e Lei cadde nella più totale disperazione.Dovevamo recuperare i soldi dati come anticipo e me ne occupai io, che ero un poco il tesoriere del gruppo. Andai da Lei e trovai la porta semi aperta, entrai chiamandola e la trovai nella vasca da bagno che si era tagliuzzata le vene dei polsi ed aveva ingerito varie pasticche di un barbiturico. Era in modo di suicidarsi che andava molto in voga allora, tra gli artisti.Chiamai subito dal telefono di casa l’ambulanza e la Questura, che arrivarono in tempo affinché non morisse dissanguata e potesse essere disintossicata.Il funzionario della Questura che arrivò mi conosceva e mi disse che era meglio se sparivo e così feci.Quando seppi che si era rimessa, decisi di tornare da Lei in quanto i soldi da recuperare erano per noi importanti e comunque non aveva manifestato alcuna difficoltà a restituirceli.Erano passati un paio di mesi e la trovai in gran forma, in guepiere e reggicalze insieme ad un’amica con la quale faceva gli spettacoli al locale, che invece indossava solo una vestaglia trasparente, senza nulla sotto.Nemmeno la Signora indossava slip e non essendo in uso la depilazione del pube, ma solo curare un poco il pelo in estate, avevano una peluria folta ma curata che mi eccitò subito moltissimo.Mi ricevettero cordiali e la Signora mi disse che si ricordava bene di quando l’avevo trovata nella vasca da bagno: non riusciva più a parlare ma mi vedeva. Inoltre mi disse che non voleva più morire in quel momento e che ebbe paura che io scappassi senza chiamare nessuno!(Ho letto poi che spesso i suicidi, dopo il gesto estremo, non perseverano se si riesce a fermarli, tanto che in taluni luoghi, come il ponte di Ariccia ai Castelli romani, luogo in passato di molti suicidi e per questo detto appunto “Ponte dei suicidi”, sono state installate delle reti affinché dopo il primo salto, il suicida possa fermarsi ed in genere non persevera nel suo gesto).Non ricordo quando la Signora mi disse queste cose cosa le risposi, ma credo che rimasi basito o quasi, perché ero molto eccitato da quelle presenze ed eccitato vuol dire che avevo già il cazzo duro solo guardandole!Se ne accorsero, risero tra loro, mi dissero di avvicinarmi e mi palparono insieme tra le gambe masturbandomi per un poco da sopra alla stoffa dei pantaloni.Non so come sia riuscito a trattenermi e non sborrare subito per quanto ero eccitato dalla situazione! Poi la Signora, che fino a quel momento avevo sempre chiamato così, mi disse di chiamarla Dedé (Adele), che la sua amica si chiamava Monique (Monica) e chiamando anche me con un diminutivo alla francese, mi spinse con il viso tra le sue cosce ed iniziarono a toccarsi e baciarsi l’una con l’altra. Con le varie esperienze che avevo avuto, ma soprattutto dopo quelle vissute con le mie fidanzatine, credevo di essere un maestro nel cunnilinguo, ma Lei mi fermò subito, incominciando a spiegarmi come dovevo fare.Questo frenò un poco la mia terribile eccitazione, aiutandomi a non venirmene subito.Ero concentrato su quello che mi diceva di fare, la sentivo provare piacere, sentivo la sua fica bagnarsi sempre di più, il suo sapore e la cosa mi esalava.Mi disse di spogliarmi e restare nudo, col cazzo grosso e duro libero, fu un attimo!A questi punto Monique si staccò da Lei prendendo il mio uccello che scoppiava in mano, lo scoprì tutto, il frenulo libero lasciava scoprire tutta la cappella e tirare la pelle fino in fondo all’asta ed iniziò a baciarlo ed a succhiarlo.Mentre aveva tutta la mia cappella in bocca, sentii la sua lingua che l’avvolgeva leccandola e succhiandola all’interno della bocca.Provai un piacere che ricordo come fosse ieri e che ho poi sempre ricercato con tutte le donne che ho frequentato.A questo punto ebbi un’eruzione copiosa e forte, violenta, di sborra densa, che Lei trattenne tutta in bocca. Risero, mi sentii in imbarazzo e credo che dissi qualcosa di ridicolo tipo:- In genere non vengo così, subito …Risero ancora e poi Dedé mi disse:- Non ti preoccupare, alcuni durano anche molto meno! Ah ah … e magari hanno pagato 200.000 lire!Quest’ultima frase mi bloccò ulteriormente, perché pensai che mi volesse restituire così i soldi dei mesi anticipati! Ed avrei poi dovuto metterceli io, quei soldi!Per inciso la cifra che disse corrispondeva all’incirca allo stipendio netto che mio padre percepiva in un mese!Lei si accorse di questo e sempre ridendo mi disse:- Non ti preoccupare, tu mi hai salvato la vita ed ora te lo dico, prima di te è entrato un altro, ma è scappato per paura di compromettersi!- Se non c’eri tu ero riuscita davvero a morire!Poi Monique si avvicinò e mi baciò in bocca, ancora col mio sperma sulla lingua passandomelo tutto, poi baciò Dedé e poi anche Dedé mi baciò.Il bacio che ci scambiammo con Monique e poi con Dedé passandoci la mia sborra, se a taluni può sembrare poco piacevole, fu invece anch’esso un piacere nuovo molto intenso e sempre ho cercato di goderne poi con le donne che ho incontrato.Fu un’iniziazione al sesso orale che segnerà la mia ricerca del piacere erotico per sempre! Rimasi con loro ancora un paio d’ore.Bevemmo e prendemmo il sole nudi su una terrazza alla quale si accedeva dalla soffitta-mansarda sopra al all’appartamento.Da lassù si dominava la Vallata sottostante la Città. Qualcuno poteva anche vederci in distanza, ma non ce preoccupammo.In terrazza ripresi il cunnilinguo con Dedé e poi leccai a lungo la fica anche a Monique.Dopo furono loro a leccare e succhiare il mio cazzo, facendomi godere un bocchino in “doppia” incredibile e sborrai ancora copiosamente, credo addirittura due volte di seguito.Che tempi di recupero brevi e fantastici allora!Poi mi dissero che aspettavano amici e me ne andai.Restammo d’accordo di rivederci dopo un paio di giorni.Recuperai qualche giorno dopo anche le mensilità anticipate, ma non raccontai mai ai miei amici cosa mi era accaduto!Ci siamo frequentati poi per alcuni anni, anche se saltuariamente. Anche durante l’Università, fino al mio primo impiego, ogni tanto andavo a trovarle e qualche volta rimanevo a dormire con loro.Come dicevo, Dedé raccontava di essere stata la controfigura della Bardot e di aver conosciuto moltissime celebrità francesi con le quali era poi diventata mica. Non credevo molto a questa cosa ma non me ne importava troppo.Qualche anno dopo capitai in Città ma non riuscii a contattarla anticipatamente, non c’erano i mezzi ci comunicazione di oggi.Andai da Lei nel pomeriggio ma mi disse che aveva ospiti, c’era il suo amico ….. e disse il nome di uno chansonnier francese che era in tournée in Italia in quel periodo.Mi disse di aspettare e dopo aver sentito qualcuno, forse lui stesso, mi invitò ad entrare a bere qualcosa con loro.Me lo presentò dicendogli che io ero quello che le aveva salato la vita e di cui gli aveva parlato. Non ero scappato via come l’altro stronzo.Lui era quello vero! A meno che non fosse pure lui una controfigura così somigliante!La sera avrebbero fatto festa e chiedevano la massima riservatezza.Dopo il drink me ne andai.Le esperienze sessuali vissute con loro non furono solo di sesso orale, ma anche di sesso anale, che praticavano godendone moltissimo ed al quale mi iniziarono, non lo avevo mai praticato prima.Nemmeno con l’amica di mamma, con la quale lo farò solo alcuni anni più tardi, quando torneremo a frequentarci per un certo periodo.Imparai con loro a far godere una donna in fica e nel “bocciolo”, come loro chiamavano il buco di culo, alternativamente e contemporaneamente! Con le dita, la lingua, il cazzo. Anche usando vibratori, che erano una novità, a batteria.Spesso mentre scopavo Dedé, Lei sopra di me nella posizione così detta a “smorza candela”, Monique le leccava la figga ed i l buco di culo stando di fianco a noi e la masturbava con le dita intorno alla fica piena del mio cazzo o infilandogliele nell’ano. Dedé poi la ricambiava invertendo le parti e la cosa accadeva ancora più spesso mentre le inculavo.In questi momenti le sentivo leccarmi il cazzo ed i coglioni e le prime volte l’eccitazione era così intensa che sborravo subito, non riuscivo a resistere!Organizzavano spesso incontri a casa loro che erano, credo, vere e proprie orge con più uomini e solo loro due, forse tirando anche cocaina, ma non mi fecero mai partecipare, né con me usarono mai cocaina o altre droghe, nemmeno spinelli, che pure all’epoca erano molto in voga. Dopo queste esperienze la mia ricerca del piacere erotico con una donna divenne quasi un’ossessione e continua anche oggi ad esserlo.Monique si sposò qualche anno dopo con un imprenditore locale e si trasferì all’Estero, dove lui aveva alcune sue attività economiche ed anche Dedé dopo un altro anno o due si sposò con una sua vecchia fiamma e lasciò la Città per tornare a Cannes.Quando Dedé lasciò l’Itali ci incontrammo a Roma in Aeroporto e pranzammo insieme.Poi non ho avuto più con tatti con loro, come avevamo deciso di fare.Con Dedé e Monique non era solo un fatto prestazionale, ma di coinvolgimento di testa.Riuscivamo a creare la situazione di reciproca provocazione ed appagamento senza limiti e tabù ma con un gran rispetto ed una grande dedizione ognuno per l’altro. 93 0 1 settimana fa
- 2 settimane fa Il manicomio. Anno 1978, Ora non ricordo il come e il perché ma mi ritrovai completamente nudo su un lercio materasso di un letto in una stanzetta di un manicomio abbandonato. Confuso, impaurito mi vedo entrare nella stanzetta senza porta due uomini anziani, nudi, con il cazzo già in tiro, uno gelosissimo l'altro meno. Capisco che non ho scampo e mi metto schifato a pancia sotto. Uno dei due lo sento che mi allarga in modo violento le chiappe, il mio buco del culo si apre e sento che mi stanno introducendo forse un dito o due. Metto un gemito e subito mi viene messo una mano enorme sulla bocca e un pugno mi preme con forza al fondo schiena. Lo sento, mi sta puntando la cappella bagnata al buco del culo che con difficoltà si riapre e fa entrare un cazzone fino ai coglioni e il pompaggio si fa sempre piu veloce... Passano pochi minuti, mi sento lo sperma che mi innonda l'intestino... Un gemito. Una voce mi ordina "spingi che la la faccio mangiare". Io spingo e mi esce dal buco sborra e forse anche cacca. Uno dei due la sta recuperando in una specie di vaschetta lurida come la stanza... "Bevi e mangia, cagna!" Mi rifiuto, mi volto ma vengo preso dai capelli e mi turano il naso. Non respiro apro la bocca e sento il liquido con qualche pezzetto di merda che mi entra nella bocca. "Manda giù troia! Tutta!" ...sconvolto obbedisco! 257 0 3 settimane fa
- 1 ora fa ALTRA TAPPA PER FAR DIVENTARE CHIARA UNA VERA TROIA Una sera di luglio era il suo compleanno.Al mattinole avevo mandato un messaggio: stasera ti porto a cena fuori, preparati!La sua risposta non si era fatta attendere: “ Mmmm ... e cosa mi devo mettere? A te cosa farebbe piacere? Voglio farti un regalo anche io ... farò quello che vuoi tu, decidi tu!”Era la mia occasione, avevo la possibilità di vedere finalmente se Chiara era veramente diventata ciò che volevo: una perfetta troiale scrissi: “Ti voglio al massimo stasera, non mi basta che tu sia sexy, ti voglio troia!”.Al mio messaggio non rispose lasciandomi nel dubbio sino a sera: avevo fatto bene a essere così esplicito? Oramai ero arrivato a casa e ci avrei messo a saperlo. Avevo scelto un ristorante un po’ fuori mano, sicuro così di non incontrare nessun conoscente, discretamente elegante e con un patio all’aperto.Arrivo a casa sua ed entro in casa. Chiara mi accolse con un caldo bacio invitandomi a prepararmi e senza far nessun cenno al suo abbigliamento che mi pareva del tutto normale, sin troppo sobrio per le mie richieste: gonna al ginocchio, una maglietta aderente che in effetti metteva in risalto le sue forme anche sotto la camicetta bianca. Mentre finivo di prepararmi, Chiara mi guardò con un sorriso di sfida, alzò la gonna dicendomi: -Sono abbastanza zoccola per il mio porcello?-Sotto la gonna aveva un paio di calze nere velate con reggicalze, quel reggicalze che le avevo regalato e non aveva mai messo, così come il completino perizoma minuscolo e reggiseno così piccolo che i capezzoli uscivano fuori e bucavano la camicetta! Per l’eccitazione non capivo più nulla ... lo aveva fatto, si era vestita come la troia che avevo sempre desiderato! La baciai appassionatamente e le dissi: - Chiara... cosa sei stasera?--La tua troia!- Fu la risposta e mi bastò.Durante il viaggio non smise un attimo di tormentarmi, alzando la gonna e mostrandomi il bordo della calza, sapendo di farmi impazzire o accarezzandosi con falsa naturalezza i seni per mostrare i suoi capezzoli duri attraverso la maglietta. Arrivammo al parcheggio del ristorante e scesi per aprirle la portiera con fare cavalleresco ma anche per ammirarla meglio: per scendere dall’auto infatti, aveva aperto le gambe mostrando interamente le sue splendide cosce e il candore della pelle a contrasto con la balza nera della calza aveva acceso il mio desiderio e non solo il mio. Con la coda dell’occhio potevo scorgere tre clienti che si stavano incamminando al ristorante dietro di noi non si erano persi nulla della visuale offerta da mia moglie tanto che i loro rozzi complimenti rivolti a Chiara al nostro passaggio avevano aumentato la mia eccitazione.-Li hai sentiti quei porci cosa hanno detto? Non dici nulla?- disse Chiara rossa in volto ma io, oramai avevo deciso di giocare fino in fondo la mia partita: -Certo che li ho sentiti, pensano tu sia una troia, ma d’altronde, sei vestita da troia, no amore? La mia troia- risposi toccandole vistosamente il culo.Entrammo nel ristorante seguiti dal terzetto che rideva alle nostre spalle.Un cameriere gentilissimo ci accompagnò al nostro tavolo ed io, da buon cavaliere, feci accomodare Chiara spostandole la sedia! Sapeva di essere esposta agli sguardi ma accettò la sfida. Sapevo benissimo cosa pensava in quel momento: “Mi vuoi troia? Stai a vedere come ti accontento!”Dal reggiseno striminzito i capezzoli fuoriuscivano prepotenti spingendo contro la seta sottile della camicetta … la troia si era già eccitata, pensai … ed il cameriere non le toglieva gli occhi di dosso!La feci sedere con le spalle al muro ed io a lato; mentre assaggiavamo gli antipasti non smettevo di coprirla di complimenti, di battutine a doppio senso e, soprattutto, di riempirle il bicchiere sapendo quale effetto faceva l’alcool su di lei, togliendole ogni freno inibitore. Chiara rideva, scherzava e a un certo punto cominciò persino a provocare il cameriere slacciando un bottone della camicetta e passando ripetutamente la lingua sulle labbra rosse ogni volta che si avvicinava al nostro tavolo, poi guardandomi mi disse: -Sono abbastanza troia per te stasera, amore? Vuoi che faccia altro? Vuoi che esageri? Te l’ho promesso, farò tutto quello che vuoi stasera!-L’aria di sfida delle sue parole era evidente ma non sapeva quello che avevo in mente: trasformare la mia adorata moglie in una vera troia per una sera!-Guardali!- Le dissi, facendole notare i tre seduti non molto lontano che ci sorridevano ridacchiando tra loro … potevo immaginare i loro discorsi volgari … -Vedi come ti guardano? Dai, provochiamoli!-Chiara mi guardò con aria interrogativa.-Vai in bagno e togliti le mutandine, così facciamo vedere loro “una bella cosa”- aggiunsi con un sorriso beffardo. Mia moglie mandò giù un altro bicchiere di bianco e si alzò: con uno strano sorriso sulle labbra mi disse: -Credi che non ne sia capace? Ora vedi!-La seguivo con lo sguardo mentre ancheggiando vistosamente si allontanava verso i bagni. Anche il terzetto la guardava, anzi, la scopava con gli occhi e la scena mi eccitò terribilmente.Ancheggiava ancora mentre tornava dai bagni tenendo qualcosa di nero in mano, ma non capivo cosa. Lo capìì quando arrivò al tavolo: Chiara come un trofeo teneva in mano le mutandine nere, alzò il braccio mostrandole a me ma sorridendo al terzetto e usandole come un tovagliolo mi pulì la bocca per poi lasciarle sul tavolo. Felice ed eccitata tornò a sedersi mentre io rimasi di sale. Il terzetto non le levava gli occhi di dosso e il cameriere si precipitò al nostro tavolo. Chiara oramai aveva preso il gioco in mano, forse anche per effetto dell’alcool e, guardandomi negli occhi lasciò cadere il tovagliolo tra le gambe. Non appena il cameriere si chinò a raccoglierlo, Chiara lentamente aprì le gambe fino a spalancarle il viso dell’uomo era adesso a neanche un metro dalla figa depilata di mia moglie, la scena era surreale! Lui, una statua di sale che si stava sciogliendo dal calore, io incredulo e eccitato, il terzetto che sentivo grugnire alle nostre spalle mentre si godeva lo spettacolo e lei, padrona della scena. Neanche quando il povero cameriere balbettando qualcosa si alzò lei si ricompose, lasciandosi ammirare dal terzetto. Mi sorrise, io ricambiai il sorriso e le dissi: -Sei una troia, amore mio!- Ricambiò il sorriso: -Vero? Non è così che mi vuoi? - La cena andò avanti tra provocazioni, battute e doppi sensi sempre più volgari e il povero cameriere sempre più stordito dall’eccitazione. Dopo il dessert Chiara si pulì la bocca e con quel sorriso che oramai avevo imparato a riconoscere, mi disse. -Ma le sigarette? Ho proprio voglia di fumarne una ora, le hai lasciate in auto? Non preoccuparti, vado io a prenderle.-Oramai il locale si era svuotato e a parte noi, il terzetto che oramai si capiva che ci stava puntando, e pochi altri, era vuoto.Io rimasi a guardarla mente si alzava e lentamente si aggiustò una calza alzandosi la gonna e sistemandola al reggicalze come se fossimo soli, poi, prese le mutandine nere che ancora stavano sul tavolo e si allontanò verso l’uscita; si fermò solo davanti al tavolo dei tre, guardò il più rozzo di loro, quello che non aveva smesso di far sentire le sue volgarità e passandogli le mutandine sulle labbra e agli angoli della bocca, gli disse: -Asciugati, hai la bavetta che ti cola.-Si diresse all’uscita lasciando le mutandine sul loro tavolo. Due del tavolo scoppiarono in una fragorosa risata, mentre il terzo mi fissava con lo sguardo quantomeno stupito e il perizomino semitrasparente di mia moglie in mano. Poi d’improvviso si alzò e venne verso di me, mi sventolò le mutandine davanti al viso e mi disse: -Non ti dispiace vero se gliele riportiamo noi, vero? Mica vogliamo che prenda freddo…-Io sorrisi, ormai il gioco era partito e non si poteva certo tornare indietro.-Certo, datemi il tempo di pagare la cena e vi seguo…--No, tranquillo, alla cena ci pensiamo noi.-Uno di loro andò dal cameriere e gli disse qualcosa, poi tornò velocemente dai colleghi, e si incamminarono verso l’uscita. Io li seguii qualche passo indietro. Chiara era appoggiata all’auto, che era parcheggiata al di là del piazzale sterrato. i tre attraversarono il piazzale e le si avvicinarono, e il tipo con le sue mutandine in mano le disse: - Ehi bella, grazie per avermi asciugato la bocca…. Dopo magari ricambio anche io, asciugandotela, che ne pensi?-Lei non rispose ma lui aveva già iniziato a palpeggiarla. Anche gli altri due si avvicinarono, e mentre lui le sollevava la maglina colorata uno dei due cominciò ad accarezzarle una coscia e a stuzzicarle l’orecchio sinistro con la lingua. Le mani dei tre la frugavano con decisione, ben presto capii dall’ansimare di lei che uno di loro aveva anche trovato il punto giusto. Il primo le aveva ormai sfilato la magliettina e le stava leccando i capezzoli che spuntavano dal reggiseno nero. Si scostò di poco da lei e si slacciò i pantaloni facendoli scivolare a terra: -Dai bellezza, facci vedere quanto sei brava…-Delicatamente ma con decisione le mise la mano dietro la nuca e la spinse verso il basso facendola accosciare davanti a lui. Lei si fece scappare un “OOOOH” di sorpresa davanti a quel grosso cazzo, prima di assaggiarlo con la lingua, per poi prenderlo in bocca con gusto e maestria. Guardavo con eccitazione la mano dell’uomo infilata nei capelli rossi di Chiara che le impartiva il ritmo del pompino, quasi senza accorgermene avevo il cazzo in mano e mi stavo masturbando. Nel frattempo anche gli altri due si erano calati i calzoni, e i loro cazzi erano a pochi centimetri dal viso di mia moglie. –Faccela provare anche a noi, la bocca di questa bella signora…-Lei non se lo fece dire due volte, e cominciò a pompare con gusto anche gli altri due cazzi che le si erano parati davanti. Il suono di un clacson mi fece sussultare, facendomi render conto che eravamo in piena vista della strada. Lo feci notare ad uno dei tre che aveva preso l’iniziativa, il quale rise: - E che problema c’è?- poi però ci ripensò: -Va bene… Vieni bella, spostiamoci un po’ più in là.- La fece rialzare prendendola per il polso e si incamminò verso l’altro lato del piazzale, dove erano parcheggiati tre autorimorchi. Prima però si soffermò in mezzo al piazzale deserto e voltandosi verso di lei le sfilò la gonna viola, che era l’ultimo indumento che le rimaneva indosso, lasciandola con addosso solo gli stivali, le calze nere e il reggicalze. Il contrasto della sua pelle bianca nuda con l’intimo nero alla luce del grosso faro che illuminava il parcheggio sterrato era eccitantissimo. Si soffermò lì a palpeggiarla, infilandole una mano tra le gambe, lei reclinò la testa, segno che le dita dell’uomo le stavano frugando dentro la fica. Indugiò in mezzo al piazzale per un po’, e io capii a cosa mirava: stava aspettando che passasse qualche auto, prima di portarla dietro ai camion. Infatti passò un auto, che rallentò vistosamente. Ebbi paura che si fermasse e che la cosa potesse diventare pericolosa, ma a quel punto lui rise e la portò finalmente in mezzo a due dei camion parcheggiati, seguito dai suoi due amici e da me. Fecero inginocchiare Chiara, e lì ricominciò il rituale del pompino a girare: loro tre attorno a lei che se lo facevano succhiare a turno. Finalmente uno di loro le si accosciò accanto e prese a masturbarla, preparandola alla monta. Lei mugolava, a bocca piena, mentre le dita dell’uomo le penetravano la fica e (da quel che potevo intuire) il culo. Le si mise dietro, spingendola in avanti per farla mettere a quattro zampe: -Facciamo sentire un po’ di cazzo a questa troia…-Cominciò a scoparla reggendola per i fianchi, incitandola continuare a lavorarsi i cazzi degli altri due con la bocca: -Brava troia, succhiati quei cazzi, che dopo toccherà anche a loro…-Dopo un po’ lasciò il posto al tipo grosso che aveva fatto partire il tutto, che continuava a dimostrarsi il più porco e scurrile. Lui volle che Chiara . si girasse a pancia su, sdraiata a terra e le allargò le gambe facedole spalancare la fica: - Fammi sentire quanto è dolce la tua fica.- Si buttò dentro a leccargliela, lei sussultava ridendo, poi si sollevò e le infilò dentro il grosso cazzo, tenendole le caviglie per tenerle gambe ben divaricate: -Ora ti apro ben bene, troia. E tu scopala in bocca, che sennò la signora si annoia…-L’altro suo amico obbedì ridendo, fottendole letteralmente la bocca, mentre lei sdraiata a terra mugugnava sotto i loro colpi. Dopo un po’ lui la girò di nuovo, facendola mettere di nuovo a pecorina, e continuò a scoparla da dietro, tenendola con una mano per il reggicalze come se fosse la briglia di un cavallo. Con l’altra mano cominciò a carezzarle le natiche, poi vidi perfettamente che le infilava il pollice nel culo, facendola sobbalzare.-Senti che bel buchetto accogliente…- Glielo lavorò per qualche minuto, poi sfilò il cazzo dalla fica di Chiara e lo spinse senza troppi problemi dentro al suo culo. Gli altri due avevano smesso di farsi spompinare, e si limitavano a palparle le tette, lei quindi aveva la bocca libera e sottolineava i colpi dell’uomo con gridolini e mugolii, mentre lui la inculava incitandola a voce alta: -Ti piace prenderlo nel culo, eh, troia?- Te lo rompiamo tutto, questo culo… Ti sfondo tutta, maiala…-La inculava selvaggiamente mentre la insultava, ma a lei la cosa non sembrava dispiacere affatto, i suoi gridolini si alternavano a risatine e mugolii. Sentii un rumore poco dietro di me, mi voltai e vidi che c’era il cameriere, con le brache calate che stava assistendo masturbandosi. Io non gli dissi nulla, allora prese coraggio e si avvicinò, continuando a masturbarsi.I tre iniziarono a scambiarsi, inculandola a turno, Chiara ormai era scatenata e li incitava a sbatterla come una cagna. Uno di loro notò il cameriere fermo accanto a me. Rise, poi gli disse: -Hey amico, vieni a prenderti la mancia, sono sicuro che al signore accanto a te non dispiacerà se un cameriere gli rompe il culo!-Non se lo fece dire due volte, si avvicinò, gli altri gli lasciarono il posto, e anche lui la inculò da dietro, tenendola per i fianchi e grugnendo come un matto. Dopo un po’ il tipo grosso si fece di nuovo sotto, spostando senza troppi discorsi il timido cameriere e facendo cambiare posizione a Chiara, facendola di nuovo sdraiare a pancia su:-Voltati troia, voglio guardarti bene in faccia mentre finisco di sfondarti il culo…- Le sollevò il bacino alzandole le gambe e ricominciò a incularla in quella posizione. Grugniva come un cinghiale, inculandola sempre più forte e in profondità, il rumore della carne contro carne quasi copriva i gemiti di mia moglie, ormai completamente abbandonata. Poi di colpo mollò la presa sulle sue gambe, sfilandosi e balzando in avanti le prese la nuca e proruppe con una abbondante sborrata sul suo viso, per poi dando gli ultimi colpi. Quasi non aveva ancora finito, che uno dei suoi amici aveva preso il suo posto, riprendendo a fottere il culo di Chiara con foga. Per poi a sua volta erompere in una sborrata che le schizzò il seno, il collo e il mento. Il terzo invece le inondò di nuovo il viso e la bocca, lasciando il posto al cameriere. Dopo qualche colpo lo vidi fremere, e capii che stava sfogando il proprio orgasmo dentro al culo di mia moglie. Il tipo grosso si rivolse finalmente a me: -Amico, non stare lì impalato, ora è il tuo turno… Non avrai mica paura di usarla come sborratoio come abbiamo fatto noi?-Mi avvicinai sborrandole in bocca mentre gli altri ridevano.Uno dei tre si avvicinò di nuovo a mia moglie: -Sei stata gentilissima, tesoro, ad asciugarmi la bocca, prima. Adesso che abbiamo ripagato la tua troiaggine, voglio restituirti il favore…-Prese le mutandine che si era tenuto e le passò sul viso e sul corpo di mia moglie, più che per asciugarla per raccogliere lo sperma, poi gliele passò sulle labbra: -Leccale, tesoro, sappiamo bene che ti piace la sborra…- Lei sorrise e obbedì, leccandole e lasciando poi che lui gliele infilasse in bocca delicatamente. Ce ne andammo senza troppi saluti. 297 0 4 settimane fa
- 2 ore fa IL Treno Da quasi giovane studente (dico quasi perché alla fine qualche fuoricorso l’ho sprecato), mi stavo recando all’Università di Milano per sostenere una noiosa lezione di Diritto del lavoro (quando ancora c’era il lavoro).Quel giorno era voluta venire con me F.Avevamo avuto una storia ma era ormai finita solo che continuava a cercami e vediamo se ne indovinate il motivo….. Avevamo preso il diretto da Brescia quello delle 7.40, bypassando quello delle 7.30 sempre troppo pieno di pendolari e studenti.In coda al treno eravamo riusciti a trovare una carrozza con dentro un solo sig.re abbastanza attempato che leggeva il giornale.Era una giornata primaverile c’era il sole ma l’aria era ancora fredda, tanto che indossavo un cappottino leggero mentre F. un giubbotto semi piumino d’oca.F. poi portava un paio di calzoni non troppo pesanti ed un maglioncino con sotto unicamente il reggiseno…sotto i calzoni uno splendido tanga (mia grande passione), che si intravedeva ogni volta che si piegava troppo, dandomi degli spasmi diretti al cazzo.Era splendida, aveva (ed ha ancora come ho avuto modo di constatare) una terza piena, una pelle molto morbida…due labbra sottili ed invitanti…si era raccolta i capelli e lasciava scoperto il collo lungo e bianco…Il primo tratto fino a Treviglio mi divertivo a stuzzicarla…a baciarla ed a passarle le mani sul collo e la bocca…Le sfioravo piano le cosce ed incrociavo il suo piede col mio in modo da darle i brividi e far aumentare in lei l’eccitazione.I miei sinsigamenti avevano colto nel segno..le guance di F. erano piene di rossore ed il petto le si era leggermente gonfiato…i capezzoli erano diventati turgidi e le gambe dapprima ben incrociate si erano lasciate andare aprendosi leggermente.Tutto ciò non era rimasto inosservato al nostro accompagnatore il quale aveva un discreto bozzo sulla patta dei pantaloni ma continuava imperterrito a fare finta di leggere il giornale.Ad un tratto io e l’attempato sig.re ci scambiamo un gesto d’intesa…lui continua a far finta di leggere ma alza sempre più gli occhi dal “Giornale di Brescia”…io allora mi avvicino ad F. che ormai emetteva dei piccoli ansiti,segno che i miei baci e le mie attenzioni ai suoi piedi ed al suo collo avevano avuto effetto…La bacio all’orecchio e le dico di chiudere gli occhi e riposare…Quindi le infilo una mano sotto la maglietta a livello della pancia ed inizio ad massaggiare il suo ventre..Il dirimpettaio osserva sempre più interessato mentre la mia mano inizia a scivolare all’interno dei pantaloni di F.Grazie a Dio non c’era la moda attillata dei superstretti, e la mia mano scivolava con facilità sul tanga di F. che apriva piano piano le sue gambe…Il bozzo del nostro osservatore era tirato allo spasimo quasi credevo esplodesse…La mia mano continuava a muoversi sul clitoride della magnifica F. e lei col bacino seguiva il movimento del mio polso…sentivo aumentare l’umidità della vulva ormai un lago e pensavo esplodesse in un orgasmo… quando il treno arrivò alla stazione di Treviglio.Il nostro “compagno di viaggio” doveva scendere…F. si rialzò ed a fatica si sistemò il cazzo duro nei pantaloni….mentre F. continuava a fare finta di dormire…Lo salutai con una strizzata d’occhio e lui rispose ammiccando e facendomi un pollice alto degno di Fonzie…e poi si avviò all’uscita del vagone..Il treno ripartì..e dopo alcuni Km chiamai F. che terminò la commedia e apri gli occhi…Ormai eravamo soli ed allora le alzai il maglioncino ed iniziai a succhiarle i seni…Era partita totalmente infoiata ed allora le slacciai il bottone di pantaloni…F. mi fermò e disse “Ma che fai e se arriva qualcuno e se passa di fuori”…“Tranquilla ci penso io…”Pesi il mio cappottino e lo stesi sulle nostre gambe…mi sfilai il cazzo dalla lampo e lo diedi in mano a F. che inizio a fare avanti ed indietro col polso..Ogni tanto si abbassava per assaggiarlo prendendomi l’asta fino in fondo e risucchiandola con la gola…Il paesaggio scorreva veloce ed eravamo quasi a Pioltello..allora le dissi…“Sali su di me”…F. aveva paura che arrivasse qualcuno…e poi mi disse “Ma dai non hai neppure i preservativi ed io sono nel pieno dei giorni fertili”“Non c’è problema ci penso io” …l’avevo da poco introdotta ai piaceri anali ed il culetto era ancora strettino ma già capiente.F. aveva scoperto quel godimento dirompente e non si rifiutava mai di sperimentare…Ancora seduta in parte a me ..le feci sporgere i culetto verso la mia mano Mi succhiai le dita e le inumidii bene il culetto…“Ora siediti col culo sul mio cazzo”…F. ormai aveva voglia di godere…mi guardava e mi baciava a fondo…La bocca era bagnata fradicia e la figa anche…Si sedette sul mio cazzo e con le mani tenevo ferma l’asta per farla affondare mentre lei si dilatava le natiche per favorire la penetrazione…Piano piano le entrai completamente col cazzo e lei iniziò a muoversi mentre io con una mano le solletticavo il clitoride…Dopo i primi movimenti lenti cominciai a spingere con più forza baciandole la schiena e dandole 2 dita della mano sinistra in bocca…mente con l’altra le masturbavo la figa alternando il movimento sul clitoride all’introduzione di 3 dita in vagina…F. venne con violenza..tanto che dovetti metterle la mano sulla bocca per impedire che si sentisse in tutto il treno…All’apice dell’orgasmo mi morse completamente la mano procurandosi quel dolore che mi diede l’adrenalina ulteriore per spingerle il mio cazzo fino all’estremità del culo…F. venne in modo animalesco mentre il treno imboccava l’ingresso della stazione centrale…Ci ricomponemmo velocemente e prendemmo la metropolitana verso L’università Cattolica…Mai soldi del biglietto furono ben spesi 259 0 1 mese fa
- 1 ora fa La prima volta con Serena la figlia di Chiara Sono oramai due anni che ho chiuso una storia con la mia ex Chiara. Da lei trascorrevo praticamente il fine settimana ed ogni tanto veniva a trovarla sua figlia Serena che all’epoca aveva 24 anni.Con Chiara avevo un rapporto molto bello e sessualmente di altissimo livello ed anche piuttosto trasgressivo visto che si frequentava il privè o altre situazioni con singoli.Anche con serena ero molto in sintonia a livello caratteriale e spesso si parlava dei suoi casini con i suoi ragazzi.In questi ultimi giorni Serena si è litigata con Marco, il suo boy-friend, cadendo in una strano stato...un misto tra euforia e leggerezza.È diventata più espansiva e mansueta ed ha cominciato a mostrare degli atteggiamenti che prima non si sarebbe nemmeno sognata di avere, tipo girare per casa in slip e reggiseno.Aveva un corpo da farti smettere di respirare.Un sabato pomeriggio dopo aver ultimando di sistemare le mie cose nell’armadio sono andato sotto la doccia e mentre mi sto insaponando sento la porta aprirsi e chiudersi con lo scrocco della chiave.So che a Chiara piace farsi una bella scopata sotto la doccia quando e possibile, quindi le dico che non era possibile perche Serena era in casa...e con sorpresa invece di sentire la voce di Chiara sento quella di Serena che mi dice"senti non ti andrebbe di fare a con me quello che volevi fare con mamma?"Io attonito di primo acchito ho risposto un secco NO e l ho mandata fuori immediatamente, anche se però a mente lucida ho riflettuto su che bella scopata doveva essere con Serena e mi masturbai pensando a quel suo culo tornito e a quella fichetta gonfia di piacere e feci una sborrata mai vista.La sera stessa dopo cena Serena usci con alcune sue amiche ed io mi misi sul divano a guardar un film con Chiara.Durante il film Chiara prende a farmi un pompino da paura e dopo esserle venuto in bocca mi sono sincerato con bacio che avesse bevuto tutto come sempre fa. Mi sono inginocchiato e di rimando le ho fatto un lavoretto con lingua,sulla sua bellissima fica depilata.Il giorno seguente Chiara mi dice che sarebbe andata a fare compere al supermercato e che si sarebbe poi fermata a trovare la sorella.Serena, che era nella sua stanza appresa la notizia dai saluti della mamma si mise ad ascoltare un po di musica, io vado sul terrazzo a fumare una sigaretta (allora fumavo) e vedo la finestra aperta della camera di Serena.Non sentendo la musica, do un occhiata dentro e la vedo distesa sul letto, nuda, con un fallo che le entra ed esce dalla fica,mentre con l altra mano si strizza un capezzolo.Finito la sigaretta in quattro boccate rientro e mi metto davanti alla porta della sua camera, indeciso su come approcciare, prendo coraggio e busso.Si sente un po di confusione ma poi mi dice di entrare e la trovo seduta sul letto in costume da bagno.Il costume pero lascia intravedere la parte che il fluido della sua fica ha intriso e facendo finta di niente le chiedo che strano odore ce nella cameretta.Lei arrossi di colpo ed io eccitato dalla sua timidezza le chiesi come mai le sue mutandine fossero cosi bagnate tra le cosce...Lei prese la mia mano e la mise sulla sua fica...era bollente e fradicia di umori.Ritirai la mano e la portai davanti al viso per sentirne il profumo e ne assaggiai anche il sapore, dolce e voluttuoso.Lei rimase seduta a guardare quello che facevo poi mi fece scivolare giù i pantoloncini e rimase bloccata davanti al mio cazzo che era diventato di pietra e carne.Lo prese con le mani e mi succhiò la cappella prima di frlo scivolare tutto in gola, sentivo le palle appoggiate al suo mentoLe scostai la testa e le infilai la lingua in bocca mentre mi inginocchiavo per andare a leccare quella sontuosa e profumata fica.Aveva un clitoride che sembrava un capezzolo tanto era pronunciato e gonfio,infatti bastarono pochi colpi di linguae raggiunse l orgasmo.Mi rialzai e le dissi di mettersi in ginocchio appoggiandosi sui gomiti.Lei esegui prontamente, mettendomi davanti tutto il suo spettacolo,fica e culo era li aperti e pronti per ricevere il mio cazzo.Le appoggiai la cappella sulle labbra della fica e le feci fare dentro e fuori un paio di volte, poi glielo feci assaggiare fino in fondo con un colpo di reni.Era come avere infilato il cazzo in un forno tanto era calda e stretta...Io dandole una sonora sculacciata sulle chiappe continuai a pomparla, dentro e fuori, mentre con le dita mi facevo posto nel suo culetto, fino a farla schizzare ancora di piacere...Tirai fuori il cazzo da quella stretta fessura carnosa e profumata e con la cappella feci scivolare un po di fluido su quel buchetto violaceo e ad ogni passaggio sentivo il suo respiro diventare piu intenso.Quel culo aveva fame di cazzo e me lo diceva tutte le volte che sfiorandolo aveva una contrazione dilatandosi sempre piu.Ricordo solo che mentre facevo mia, lei disse che non voleva altro che essere inculata da me dopo averla ripetutamente inculata le venni in culo e lei per tutta risposta si tolse e me lo lecco per ripulirlo tutto.La ringrazia baciandola 254 0 1 mese fa
- Sono Troia Sono troia e mi eccita tantissimo. Ho scoperto di avere una naturale predilizione per il cazzo molto giovane e sono stata fortunata a trovare quelli giusti. Alle prime esperienze è seguita la scoperta del porno. Attraverso i social ho cominciato a chattare esibendomi a sconosciuti. Il passaggio agli incontri è stato rapidissimo, per lo più uomini sposati e maturi, gruppi con i quali ho sperimentato molte delle cose che immaginavo: bukkake, gangbang, fisting, dogging, pissing, scat. Sentirmi usata, intimamente ed esplicitamente troia, condivisa, mi ha portato alle prime sperimentazioni come escort, aprendomi ad un mondo che mi ha regalato tanto godimento. Con i social ho avuto la possibilità di entrare a contatto con attori e creator porno, produttori, gestori di privè e anche in questo caso brevemente, il passaggio a frequentare privè, produttori e attori è stato piuttosto rapido. Anche se l'idea di fare porno mi eccita tantissimo, ho resistito alle decine di proposte, limitandomi a partecipare a serate e incontri hard, senza però cedere alle lusinghe delle produzioni hard. Ad oggi resto una ragazza normalissima che vive di una seconda anima perversa, adoro lasciare che questa seconda me, prenda il sopravvento, eccitata all'idea di essere usata, comprata, sborrata, esibita, mostrata, condivisa per quella che sono: Sono Troia! 596 0 1 mese fa
- 2 ore fa TRADIMENTO…FORSE… Era una giovane sig.ra sposata da poco...la chiamerò Giovanna (la privacy è la privacy), e mi aveva richiesto un appuntamento per avere una consulenza in ordine a certi problemi ereditari a seguito della prematura scomparsa del padre...Sono un professionista abbastanza noto in materia successoria, per cui avevo fissato l’appuntamento per il giovedì successivo verso sera in quanto Giovanna gestiva un negozio ed usciva tardi dal lavoro.Non l’avevo mai vista ma il mio nome le era stato fatto da alcune amiche in palestra, che avevo assistito per altre questioni.Ero anche un’pò stizzito perché avrei dovuto fermarmi in ufficio fino a tardi.I miei colleghi di studio se ne erano già andati e, praticamente, in tutto lo stabile era accesa solo la luce della sala d’aspetto e quella del mio ufficio.Puntuale alle 20.00 sentii suonare il campanello del mio studio, mi alzai e vado ad aprire.Mi comparve Giovanna..alta 1.70 gambe lunghe e affusolate..capelli molto corti biondo platino ed un seno minuscolo…Un fisico molto androgino ma nonostante quello con una certa sensualità.Vestiva in modo casual ma elegante e si notava come gestisse un negozio di moda..Indossava dei leggis molto aderenti ed una magia con una giacca stretta sul busto magro...La feci accomodare in sala d’aspetto risistemando così alcuni fascicoli sulla mia scrivania… Giovanna incrociava le unghie gambe sulla poltrona abbandonandosi lungo i braccioli…Il suo profumo “Chanel noir” mi raggiungeva fino al mio ufficio... e la sentivo rigirare nervosamente alcuni documenti che si era portata appresso...Avevo già notato la fede di Damiani che faceva bella mostra sul suo anulare, ma anche se avessi avuto sentore di una qualsiasi propensione nei miei confronti, la mia professionalità mi imponeva la massima serietà.Percorsi i pochi metri dal mio ufficio alla sala d’aspetto e feci accomodare Giovanna facendomi precedere all’interno della stanza.Devo dire che nonostante il fisico magro mostrava subito un bel culetto fasciato dai leggis attillatissimi, ancora più slanciato dalle scarpe con tacco 13, frutto sicuramente della frequentazione della palestra.La feci accomodare sulla sedia di fronte alla mia e mi sedetti sulla poltrona iniziando ad esaminare il suo caso.Il padre era stato un noto professionista e la situazione seppur intricata ero sicuro che avrebbe preso dei risvolti favorevoli alla mia cliente.Durante il mio discorso però, notavo che Giovanna mi dava qualche sguardo sempre più profondo e malizioso...I suoi occhi nocciola assumevano un’intensa espressione…quasi volermi attraversare.. mentre con la schiena si stendeva sempre più lungo la poltrona...L’atteggiamento di Giovanna non mi era indifferente e, quindi, per recuperare l’aplomb mi recai nel’altra stanza fingendo di fare delle fotocopie...Mentre le passavo vicino sentivo i suoi occhi che mi seguivano..scendevano lungo le pieghe del mio vestito gessato...guardavano i miei movimenti e le mie mani...Dopo pochi minuti rientravo nella stanza e Giovanna si era tolta la giacca stretta appoggiandola sul bracciolo della sedia vicina…Il suo intenso profumo mi inebriava completamente… seguivo con lo sguardo una piccola goccia di sudore che dal collo le scendeva lentamente perdendosi nella maglietta…Immaginavo che la mia bocca fosse quella goccia e le mie labbra tracciassero lo stesso percorso, scendendo sul collo e le spalle di Giovanna, fino a perdesi alla punta dei suoi piccoli capezzoli che si notavano duri e ritti sotto la maglietta...La mia mente divagava mentre le mie labbra continuavano a esporre il caso di Giovanna… la quale continuava a provocarmi sia con o sguardo, sia mordicchiando ogni tanto il suo labbro inferiore facendo intravedere la lingua rossa e molto seducente...Non ero indifferente a tale bombardamento...il mio pene si era irrigidito (ahhhhh la maledizione degli uomini non poter celare), ed i pantaloni palesavano tutta la mia eccitazione...Non senza qualche impaccio cercavo delle posizioni che mi permettessero di nascondere il cazzo ormai durissimo...ma oltre ad essere dolorose i miei tentativi erano alquanto comici.Finita la consulenza, e dopo aver passato un momento veramente critico, mi alzai per riaccompagnarla alla porta dello studio.Giovanna si alzo dalla sedia e si piegò in modo sconsiderato per prendere la giacca ancora sul bracciolo della sedia accanto.Mi mostrava tutto il suo fantastico culo ed indugiava nell’attesa di una mia mossa... L’eccitazione mi riesplose completamente...Mi trovavo ancora dietro di lei quando si rialzò, ed allora la presi con le braccia stringendola e iniziai a baciarle il collo...La mia giacca era incollata alla sua maglietta..la mia bocca scendeva avidamente lungo il suo collo mentre con una mano le giravo la testa per assaporare le labbra...In quella posizione le mia mani iniziarono a cercarle i seni...Date le modeste dimensioni non portava il reggiseno, ed allora iniziai a toccarle le mammelle con forza riempiendomene la mano…La baciavo in modo forsennato affondando la lingua dentro la sua bocca e lei ricambiava quasi sbranandomi le labbra...Con la mano destra le avevo ormai preso il capezzolo e lo tiravo...ed ero ricambiato da continui mugolii di piacere...“Cazzo aspettavi...e mezz’ora che sono fradicia” mi disse ad un tratto mentre con le mani mi liberava il cazzo marmoreo dalla cerniera del gessato.“Mi diede uno spintone e mi fece cadere sulla sedia... “Dammi il cazzo...” mi diceva quasi con rabbia presa da un raptus sessuale che poche volte avevo visto di tale intensità…Io, e le mie partner del sito lo sanno bene, non sono un uomo che si lascia dominare o impartire ordini per cui ripresi subito la mia posizione...Mi alzai in piedi e con una mano afefrraii capelli di Giovanna e con l’altra il mio cazzo...“Ora succhialo ma senza mani...”Spiazzata dalla mia frase e dalla nuova piega della situazione Giovanna mi guardo come interdetta ma le presi subito i capelli corti e con la mano sinistra le misi 2 dita in bocca...Giovnna inizio a succhiarle prima sulla punta e poi fino in fondo…ed allora le diedi anche un 3 dito aprendole le labbra...“Sono brava?” mi chiedeva mente succhiava e riempiva di saliva la mia mano...Senza alcuna risposta sostituii il mio cazzo alla mano...Facendole assaporare la sua durezz, prima sulla punta e poi piano piano affondandole tutta l’asta.Giovanna succhiava avidamente e con la mano la facevo ingoiare sul mio cazzo trattenendola con la bocca lungo il mio pube per poi rilasciarla con il fiato mozzato...Questo “trattamento” aveva aumentato a dismisura la sua eccitazione tanto che sui leggis era comparsa una macchia in prossimità della sua vulva...La feci rialzare ed accomodare sulla poltroncina mentre le abbassavo i leggis…“MMM sei proprio bella e guarda come e bagnata la tua figa…”Giovanna ormai con capiva nulla, voleva solo godere…si aggrappava con le mani ai braccioli mentre io la facevo avanzare col sedere esponendole completamente la vulva…Mi abbassai e le iniziai a leccare avidamente la vagina…la mia lingua percorreva tutte le grandi labbra divaricandole e ed entrando in profondità nella figa ormai aperta di Giovanna...Mentre risalivo con le labbra le succhiavo il clitoride modicchiandolo e tirandolo con le labbra...Giovanna gemeva mene la sua vagina continuava ed emettere tutta la sua voglia...Mi rialzai e slacciai la cintura lasciando calare i pantaloni...Il mio cazzo era duro e dritto di fronte a Giovanna che guardandomi mi disse “scopami cazzo scopami...”I suoi leggis erano calati fino alle caviglie ed intrufolai la testa in mezzo lasciandole intorno al mio collo...Il suo culo sporgeva dalla sedia e con le mani era abbrancata ai braccioli...presi lo schienale della poltroncina e cominciai a spingerle dentro il cazzo...fino in fondo...Govanna era tutta gemiti..il suo corpo sconquassato dai brividi e dalla voglia mentre il mio pene affondava fino in fondo al suo utero con colpi sempre più forti...La poltroncina si spostava nella stanza ma io la tenevo ferma mente il mio corpo sovrastava quello di Giovanna che venne con esplodendo il suo orgasmo dentro di me...Devo dire che era una scena un’pò anni 70’...io con la giacca camicia e cravatta e i pantaloni abbassati e lei con le caviglie intorno al mio collo con i leggis calati e la maglietta alzata...Esaurito l’orgasmo Giovanna si rialzo..dandomi un bacio e iniziando a ricomporsi...La mia voce però la blocco all’istante...”Cosa fai non abbiamo finito...”Ancora con i leggis abbassati la presi e la piegai sulla scrivania...con le mani tenevo le sue diritte dietro la schiena mentre col busto era stesa lungo la larghezza de mio tavolo...Improvvisamente mi accucciai e iniziai a leccarle di nuovo la figa da dietro ma questa volta arrivando fino al culo...Lo leccavo per ben entravo lo inumidivo..Giovanna al mio nuovo impeto ricominciò a bagnarsi spandendo i suoi umori nella mia bocca..che si saziava continuamente dl suo sapore...Ad un tatto mi rialzai...le lasciai le braccia ma le misi una mano sulla schiena in modo da tenerla ferma...presi il mio cazzo ancora durissimo (non ero venuto)..e lo puntai conto il suo culetto perfetto...Giovanna mi guardò subito allarmata “No li no non l’ho mai fatto...”“Bene mi sembra l’ora di cominciare...” e con la mani destra iniziai a toccarle il clitoride mentre con la punta del mio pene cercavo di addentrarmi nel suo buchetto...Aveva detto la verità era vergine il cazzo faticava ad entrare...Le dissi con tono sicuro “vedrai che ti piacerà ora aggrappati alla scrivania e tieni bene il bordo”Mentre faceva così con le mani le divaricai le natiche..e iniziai ad introdurre il mio pene ad ogni centimetro mi fermavo per farla abituare ed assaporare...Giovanna soffriva ad ogni mio affondo era una smorfia...io la rassicuravo e non mi fermavo..un centimetro un minuto di attesa...e pi ancora…La mia bocca le baciava il collo e la schiena la mia mano destra era sul clitoride e la masturbava dandole il piacere...Arrivato alla parte di maggior resistenza misi una mano sulla bocca di Giovanna e diedi una spinta molto forte arrivando con il cazzo fino alle sue viscere…Giovanna mi morse furiosamente la mano e cerco di alzarsi ma il mio braccio sinistro la teneva piegata…Rimasi a lungo col cazzo duro infilato nel suo culo...poi iniziai a muovermi Da prima molto lentamente avanti ed indietro...la incalzavo ad essere troia...le dicevo... “dimmi quando ti piace...dimmi se devo fermarmi…se devo aumentare e spingere di più”Ormai le avevo tolto la mano dalla bocca…Giovanna si era abituata al cazzo in culo e ora mi dava indicazioni...“Spingi che mi piace ora…un’pò più forte…ora fermati ora ancora un pò”La mia mano destra era tornata al clitoride e o solleticava e sfiorava…mentre con la bocca continuavo a baciala e leccarle la schiena...questo trattamento l’aveva notevolmente eccitata tanto che inizio a dirmi “Inculami…spingi forte ora”...Venimmo insieme Giovanna emettendo un piccolo getto di piacere sui miei pantaloni e io riempiendo il culo di Giovanna del mio sperma completamente...Accompagnai Giovanna al bagno dello studio e ci ricomponemmo...Fortunatamente avevo il cambio d’abito (abitudine presa dopo lo “scoppio” del toner della fotocopiatrice) cosi lasciai i pantaloni pieni della voglia di Giovanna in ufficio per portarli in lavanderia il giorno successivo.Ci lasciammo sulla porta dell’ufficio con un lungo bacio caldo e appassionato, e comunque ci saremmo rivisti per gli sviluppi della sua questione successoria.Il giorno dopo, mentre stavo redigendo un atto, il mio collaboratore mi passo una telefonata: “sono Mario XXXXX il marito di Giovanna XXXXXXX, volevo chiederle se è possibile passare ora da lei per delle delucidazioni in merito alla questione di ieri, in quanto mia moglie non ha ben capito alcune cose”.Senza alcun problema risposi di passare pure che lo attendevo.Mario si presentò nel mio studio e venne introdotti in ufficio dal mio collaboratore...“Mi dica pure sig. XXXXXX, quali chiarimenti vuole”Senza proferire parola Mario mi fece vedere una registrazione I phone della serata precedente, dove scopavo con ogni passione Giovanna nel mio ufficio...Anzi nei pochi minuti in cui ero stato a fare e fotocopie Giovanna mostrava il segno delle corna e diceva al marito “Ora caro ti accontento...e vedrai”.Un’pò stupito chiesi a Mario cosa significasse tutto questo e lui mi rispose che spesso fantasticava di essere cuck ma non aveva mai avuto il coraggio di fare questo passo...La sera prima Giovanna rincasata gli aveva mostrato il video e lui c’era rimasto di sasso. In rima risposta le aveva dato della troia e della puttana, minacciandola della separazione, ma poi l’eccitazione lo aveva preso e aveva rivisto il video più volte soprattutto nella parte dove la inculavo con passione e foga e la baciavo...Giovanna aveva ammesso che il mio savuore faire l’aveva subito colpita, oltre il mio aspetto, e aveva capito che sarei stato una persona di totale ed assoluta discrezione, tenendo per me qual fantastico amplesso... La mattina Mario si era scusato con Giovanna ed ora senza che lei lo sapesse era venuto nel mio ufficio.Ben capendo lo stato d’animo di Mario (tra il fantasticare ed il fare...) lo rincuorai dicendo che sua moglie era una bellissima e seducente donna e aveva voluto solo accontentarlo, per far si che il suo desiderio non si trasformasse in una mania, una paranoia…Beh cari lettori che dire, dopo quelle parole Mario mi disse: “perchè non vieni a cena a casa nostra la prossima settimana? Una sorpresa per Giovanna...”Fu l’inizio di una splendida amicizia... 505 0 1 mese fa
- 2 ore fa Tentazioni in ufficio Con la mia attività di avvocato non accade di rado di dovermi recare presso i clienti per fare consulenze o partecipare a meeting con altri professionisti ospitato nelle loro sale riunioni.E’ quello che è accaduto anche all’inizio dell’estate, quando mi sono dovuto recare in uno studio dell’hinterland milanese, ove si sarebbe tenuta una lunga riunione in merito ad una fusione aziendale.Beh potete immaginare la mia felicità a stare tutto il giorno in mezzo a professionisti di varia provenienza ma come dice S. Paolo “chi non lavora non mangia”...Beh almeno mi sarei consolato con un aperitivo milanese alla memoria dei miei tempi spensierati in cui passavo la serata (e spesso la nottata non da solo), nella città meneghina.Arrivato puntuale salivo dall’ascensore di vetro e ferro fino al 10 piano dove si sarebbe tenuto il meeting.Appena entrato, però, notavo con piacere che lo studio era pieno di belle donne. Collaboratrici e segretarie si affannavano per organizzare la giornata.Era l’inizio dell’estate e quindi i primi caldi avevano già convinto le procaci signorine ad iniziare ad abbandonare cappotti e maglioni, in favore di trasparenze ed abiti attillati.Già più festante per la piega che aveva assunto la giornata mi accomodavo nella sala d’attesa, aspettando l’arrivo di tutti e fissavo tutte quelle donne immaginandomi tra loro qualche d’una desiderosa di scopare.In particolare mi aveva colpito una donna sui 40anni alta e bionda. Indossava un tailleur con uno spacco evidente e una camicetta che lasciava intravedere un seno florido.Scoprii ben presto che si trattava di una collaboratrice dello studio, ma ahimè, intravedevo la fede sul dito per cui non mi davo molte speranze.Mentre ero seduto alla mia sedia però mi scoprivo a fissarla e scendevo con gli okki fino al suo spacco.Ogni tanto districava le gambe e lasciava intravedere le mutandine nere, mentre il seno aveva un fremito e sobbalzava, difficilmente contenuto nelle coppe del reggipetto.Con mia grande gioia era la collaboratrice del professionista che mi ospitava per cui sarebbe stata con noi tutto il giorno.Durante il coffee break mi avvicinai a lei e scoprii che il suo nome era Alessandra e la riempii di lusinghe.“Sa che è molto carina...”, “suo marito è proprio un uomo fortunato”.Alessandra era leggermente imbarazzata, ma sicuramente anche pronta di spirito ed era abituata ai complimenti degli uomini.Alla riunione ogni volta che potevo la guardavo e lei, dopo i primi attimi, iniziava a rispondere ai miei sguardi.Anzi, passandomi un fascicolo mi aveva donato una visione del suo splendido seno. Quelle magnifiche tette stavano li sode, col capezzolo che pungeva la stoffa duro e tirato pronto da essere succhiato.Era il momento del mio intervento ma la mente era altrove (immaginate dove), e sui miei pantaloni un leggero bozzo dimostrava che in realtà, riflettevo sul modo di restare solo con Ale una volta finita la riunione.Esaurita la giornata lavorativa mi avviavo alla porta mentre Alessandra restava in ufficio per sistemare alcune pratiche.Salivo sulla mia auto, pronto a gettarmi nella movida milanese, ma poi decidevo di bere un caffè al bar li vicino allo studio, in attesa che il traffico defluisse da Milano.Dopo circa 20 minuti ecco entrare Alessandra che ordinava un bicchiere di vino.La vedevo e galantemente la invitavo a sedersi con me.Un’pò timorosa Ale sedeva al mio tavolino ed iniziavamo a scambiare 2 kiakkere sull’esito del meeting, ma ad un tratto, estenuavo, le dicevo:”basta parlare di lavoro, dimmi cosa ti piace fare”Un attimo sorpresa dalla domanda Ale mi dice che deve andare alla toilette e si dirige verso il bagno.Lascio passare un attimo e decido di seguirla. Mi accerto che non ci sia nessuno ed entro nella toilette delle donne, chiudendo la porta dietro di me.Ale si stava rinfrescando allo specchio.Mi vede e dice “ma cosa fai qui esci dai”Io mi avvicino e la bacio... la mia lingua entra nella sua bokka umida e bagnata ed si aggroviglia con la sua mentre le mie mani scendono lungo i fianchi fino ad alzare completamente la gonna...Ale rimane un poco interdetta, ma il calore della mia bocca e la mia lingua che scende sul suo collo le fanno abbandonare ogni difesa..Le mie dita veloci aprono la camicetta e la bocca inizia a succhiare i seni di Ale, che inizia a mugolare e a strusciarsi contro di me.“Quanto ho pensato al tuo cazzo oggi..ero fradicia mentre parlavi in riunione”..Mentre con la bocca le succhiavo i capezzoli, con le mani avevo spostato il perizoma e inserivo 2 nella figa fradicia fino in fondo facendole roteare.“Si dai mmmmancora”Dentro e fuori!!Quando le toglievo le passavo alla sua bocca perché le leccasse in modo che sentisse il suo sapore...“Su lecca Ale fammi vedere come se brava con la lingua”Succhiava avidamente tutta la mano tanto che non fu difficile inserire anche il terzo dito…Era li che assaporava la sua voglia dalla mia mano avidamente come una vera troia...Quindi la girai facendole volgere la faccia allo specchio.Con la nuova posizione non fu difficile metterle anche il 4 dito. E subito le ordinai “Spingi...”“Si ma piano che non sono abituata con la mano...”“Spingi…”Ale inarcava le anche ed affondava in modo da farsi entrare più a fondo le 4 dita e mente cavalcava la mano, era un continuo di mugugni…di SIII…“dai che godo spingi con la mano”...Non volevo portarla all’orgasmo subito, quindi le tolsi 2 dita dalla figa.Ormai Ale era totalmente in balia della voglia.La vulva continuava a sprizzare umori e, quindi, aiutato dalla lubrificazione passai l’indice ed il medio dalla figa al culo dicendole“Su porca ora fatti affondare le dita nel culo!!!”Ale obbediente iniziava a spingere ma nonostante la mano fosse bagnata faceva ancora un’pò fatica…quindi le dissi“Prendi le mani ed allargati le natiche…apriti il culo troia”Ale, obbediente, si dilato il sedere con le mani e continuò a spingere fino a farsi affondare le dita fino alla radice…Vedendo che con il culo godeva ancor più che nella figa passai anche il terzo dito li aprendole completamente le natiche...Lo specchio rifletteva l’immagine di Ale con il seno fuori dal reggipetto che spingeva in modo osceno per colmare completamente il suo ano dilatato, ed io dietro che la incitavo a continuare...Con l’altra mano le ghermivo i capelli mente la mia bocca le succhiava le spalle ed il collo lasciandola completamente in balia del godimento...Ad un tratto Ale mi disse “Mettimi una mano sulla bocca” e lesto lo feci in modo che potesse urlare tutto il suo orgasmo.Una volta leccata la mia mano piena di voglia si ricompose ed uscimmo dal bagno, attenti a che nessuno dei colleghi di Ale ci vedesse.Ci scambiammo il numero telefonico e salii in macchina.Non ero venuto ma lo spettacolo di una porca simile che ha un orgasmo anale era molto soddisfacente.Le mie endorfine erano a mille e l’adrenalina scorreva quando ricevetti un sms. Era Ale che mi scriveva “tra un kilometro c’è un parcheggio, fermati ed aspettami”.Feci come mi chiedeva e dopo 5 minuti arrivò con la sua macchina e si fermo vicino a me...Salì sulla mia e mi disse “Non penserai di andartene senza farmi assaggiare il tuo cazzo!!”Mai notizia fu più lieta...vidi che armeggiava con il telefonino e poi mi disse di partire...Mi condusse ad una stradina secondaria poko frequentata e li iniziò a mettermi la mano sul pene che era gonfio a dismisura.In breve tempo mi ritrovai con i pantaloni alle caviglie e Ale che si era tolta la giacca, con i magnifici seni che mi sfregavano il cazzo.Tirai indietro il sedile per favorire la discesa della bocca sulla mia asta ed Ale inizio a prendere il glande fra le labbra.Lo succhiava e poi riemergeva mente io con la mano massaggiavo il suo buco del culo che era rimasto aperto dal trattamento precedente...Ad un tratto le presi per i capelli e la feci affondare fino in fondo al cazzo proprio alla base“Succhia troia prendi tutto in bocca”La trattenevo giù qualche secondo e poi la facevo riemergere per riprendere fiato.Il mio cazzo era completamente ricoperto dalla sua saliva ed Ale continuava a succhiare in apnea...La vulva emetteva umori in continuazione e con le anche veniva a cercare le mie dita per essere penetrata.Scendemmo dalla macchina..io senza pantaloni ed Ale con la gonna alzata fino al ventre.La feci accucciare davanti a me e continuai a scoparle la bocca avanti ed indietro con vigore fino a riempirla completamente...“Ora leccami il culo” le ordinai in un impeto di lussuria e mi girai mostrandole le natiche muscolose...Subito Ale affondò la bocca sul mio sfintere tenendomi allargate le chiappe per meglio leccare, ma anche cosi non riusciva a penetrare con la lingua fino all’interno, cosi la aiutai spingendola con la bocca contro il mio pertugio che lei leccò avidamente dandomi grande piacere.Avevo il cazzo tirato all’inverosimile ed allora la feci alzare ed appoggiare al cofano della vettura…Cominciai a sfregarle il glande e poi l’intera asta lungo la riga delle sue natiche e, all’ingresso della vagina oramai ridotta ad un lago...E in un colpo le inserii il cazzo nella figa fremente cominciando a dare colpi prima lievi e poi sempre più potenti e veloci fino a farla prorompere in un orgasmo intenso.Sentivo le pareti della vulva stringere la mia asta quasi risucchiandola mentre Ale veniva bagnandomi tutto il cazzo.Ale era visibilmente stanca ma io non avevo ancora esaurito la mia vitalità.“Ora troia tieni il culo aperto e dimmi cosa vuoi...”Ale subito rispose “Ti prego inculami e spingilo con forza!!”Aveva il petto appoggiato al cofano e iniziai a aprile il culo col mio pene ancora fortemente eretto.Centimetro dopo centimetro sempre più a fondo…all’inizio piano e poi sempre con più passione e vigore…Sentivo i coglioni sbattere con forza contro le natiche di Ale che godeva come una porca ad ogni colpo profondo...Ad ogni scossa ripeteva “Forza spingi scopami…sfondami il culo”.Io che non dovevo farmi pregare la scopai come un animale feroce, godendomi i suoi orgasmi anali, annunciati dalla vagina che diventava sempre più bagnata.Alla fine non resistetti più e le sborrai all’interno del culo con getti forti.Ale mi guardò soddisfatta ma anche un poco delusa... “P. uff volevo bere”Allora con un dito raccolsi direttamente dal suo culo lo sperma e lo passai sulla bocca di Ale che trangugiava avidamente il nettare che aveva fatto sgorgare.Ci ricomponemmo a fatica e vidi che continuava ad armeggiare con il cellulare.Ci salutammo con un bacio con la lingua e ogni volta che ritornavo in quell’ufficio non mancammo mai di vederci nuovamente in tante e altre situazioni ancor più forti...Ma questa è una storia che racconterò a chi sarà interessato.Una domanda... Secondo voi cosa ha fatto con quel cellulare?? 397 0 2 mesi fa
- 2 ore fa LE NUOVE VIRTU’ Parte 2 Da quel momento con Filippo ed Enrica era iniziato uno strano menage nel quale mi trovavo al centro delle attenzioni di madre e figlio. Con Enrica continuavamo a prendere i nostri momenti di svago mentre Filippo, approfittando della situazione in studio, mi stuzziacava con continui ammiccamenti. Devo dire he quella situazione era di mia piena soddisfazione. Avevo entrambi i sessi approfittando smaccatamente della bellezza matura di Enrica e del piacere efebico di Filippo, il quale godeva sempre più intensamente delle pentrazioni profonde al quale lo sottoponevo. A lui non avevo mai accennato degli incontri sessuali che avevo con la madre, per la quale provava una totale venerazione, e chiaramente non avevo detto nulla a Enrica del fatto che inculavo suo figlio nel mio piedaterre. Era l’appartamento privato che avevo in centro la mia isola felice, atteso che Enrica ci veniva slo quando Filippo era in università, mentre quando vi andavo con lui Enrica sapeva che il figlio era con me per questioni lavorative e non ci avrebbe mai disturbato. Dopo pochi mesi in cui mi godevo del mio harem, Enrica, però, conobbe un altro uomo e i nostri incontri iniziarono a diradarsi. Lui le prometteva una stabilità che sicuramente io non potevo darle anche per la situazione fra Herman ed Eleonora, e quindi mi feci in disparte per non disturbare la nascita della sua nuova relazione. Continuai comunque a godermi il culo stretto di Filippo che dilatavo contuamente a mio piacere riempiendolo del mio sperma fino ad esserne ricolmo. La fine di tutte queste delizie arivarono in un giorno di settembre. Quel sabato mattina Enrica doveva partire per un weekend al mare con il suo fidanzato e così dissi a Filippo di venire in ufficio per sbrigare del lavoro arretrato. Lui si presentò con il suo solito zainetto e cominciammo a pendere i fascicoli e studiarli. Il caldo sole di fine estate ben presto ci tolse la poca voglia che avevamo di lavorare, e così mi trovai con le labbra di Filippo intorno al mio cazzo che succhiavano voracemente. Li inginocchiato ai miei piedi spingevo con le anche scopandogli la bocca, fino a quando un rivolo di sperma iniziò a colare dalle sue labbra simbolo del mio orgasmo. Filippo ingoiò rapidamente tutta la sborra e mi baciò avidamente, cosa che non fece altro che procurarmi una nuova e più furente erezione. Decisi che avremmo continuato nell’intimità dell’appartamento, presa la macchina e guidai velocemente. Ancora sulla porta palpavo avidamente il culo di Filippo e già sentivo le sue natiche irrigidirsi in vista della dura scopata anale che lo attendeva, quando, corse in bagno per vestire i panni di Eleonora. Mi misi comodo sul letto, e Filippo entrò indossando tacchi altissimi ed un bustino di pelle. In quella vesione fetish era decisamente splendido ed impesonificava la bellezza fatta donna. Mi alzai lo presi per i capelli e lo sbattei sul letto con le natiche alzate pronto a sfondarlo con brutalità. Gli allargai le cosce con le mai e sputai sul suo culo per ammorbidirlo,iniziando con la mia possente cappela a farmi largo fra le sue chiappe sode. Mentre lo sfondavo con colpi secchie profondi, con la mano sinistra tiravo i suoi capelli e con la destra gli davo delle poderose sculacciate. Ad ogni tac del palmo della mia mano, dalla bocca di Filippo proveniva un grido di piacere che si amplificava quando facevo seguire un affondo del mio grosso cazzo nel suo sfintere. Non contento presi dal comodino delle manette e girato Filippo lo legai polso e caviglia contringendolo così a rimanere oscenamente dilatato. Girato con la pancia rivolta verso di me e aperto completamente lo sbattevo profondamente e con forza mentre il suo cazzetto aveva dei sussulti rimandendo tirato, fino a quando in pieno orgasmo rilasciò un poco di sperma sporcando tutto il bustino. Ero pronto ad inondare anche io il culo di Filippo quando improvvisamente suonò il campanello. Dopo il lungo trillare senti battere pesantemente alla porta e corsi a vedere chi fosse dato che solo poche persone conoscevano questo mio nascondiglio. Dallo spioncino vidi Enrica sulla porta e rimasi un attimo spiazzato. Dissi a Filipo di correre a chiudersi in bagno, mi misi un accappatoio e andai ad aprire. Enrica entrò di furia nell’appartamento chiudendosi la porta alle spalle. Era molto agitata e si scusò subito per quell’intrusione. Il suo novo fidanzato le aveva dato buca senza motivo e non rispondeva alle sue chiamate e lei allora era corsa a casa sua ma non aveva trovato nessuno. In un impeto di rabbia mista a preoccupazione si era messa a girare per la città a cercarlo, e passando sotto l’appartamento aveva visto la mia auto e si era decisa a suonare. Le offrii un drink per calmarla e lei ripresa la compostezza mi chiese “ma non dovevi lavorare con Filippo oggi?” Io le risposi che vista la bella giornata lo avevo lasciato libero, e avevo deciso di prendermi una delle mie pause che lei ben conosceva. Enrica chiaramente non aveva nulla da riproverarmi, il nostro era stato un rapporto aperto senza gelosie o paranoie, ma solo puro divertimento. “ti sei portato qualche bella troia da sbattere come facevi con me…beato te bei tempi quelli in cui facevamo le nostre porcate!! Dai divertiti ora ti lascio. E grazie per la comprensione”, mi disse senza immaginare chi ci fosse in bagno, e si spostò verso la porta per andarsene. Immaginai la rabbia di Filippo da dietro la porta a sentire che la sua adorata mamma era stata la ia troia, e lo pensai ad raffigurare tutte le sconcerie che avevamo fatto insieme, in un crecscendo di rabbia e confusione. Capii subito che tutto era finito ed allora decisi di andarmene alla grande! Bloccai Enrica, ed approfittando della sua rabbia verso il fidanzato, la presi per i capelli e la baciai. La sua bocca calda rispose immediatamente mentre con la coda dell’occhio notai la luce nascere dalla porta del bagno e Filippo che ci stava spiando. Alzai la gonna ad Enrica in modo da mostrare a Filippo il culo di sua madre e come le mie mani lo stringessero in una sorta di piacere morboso. Le ghermivo il culo mentre mi facevo leccare il dito dalle labbra umide di Enrica, che di copo, aveva ripreso il piacere di essere stretta dalla mie braccia e il desiderio di essere scopata selvaggiamente dal mio poderoso cazzo. Lei scendva con la mano sentendo la protuberanza indurirsi da sotto l’accappatoio e sussurrava “Quanto mi è mancato il tuo cazzone e quanto mi sono mancati i nostri giochi!!”. Le tolsi il dito dalla bocca e lo infilai nel suo morbido culo dimostrando a Filippo che lui non era l’unica troia a cui lo avevo sfondato. Il suo cazzettino vedendo l’adorata madre trattata da cagna in calore, era diventato duro come mai lo avevo visto, e riempiva la mano femminile di Filippo che si menava in un impeto di incestuoso piacere. Ad un tratto Enrica mi sciolse la cintura ed aprendomi l’accappatoio si gettò ai miei piedi prendendomi il cazzo in bocca. La sua lingua guizzava sulla cappella e poi ancora più in fondo. Si apri la camicetta e fece uscire i turgidi seni mentre si rimepiva la bocca assaporando il liquido seminale frammisto agli umori che mia aveva lasciato Filippo. “Sento il sapore del culo della troia che stavi scopando cazzo è fantastico!!” gemeva Enrica alternado le leccate di cazzo a quelle dei coglioni. “Dai falla uscire dal bagno che mi scopate insieme!!”. A quelle parole Filippo venne, ed era pronto ad uscire dalla porta quando lo bloccai con un gesto della mano. Dissi ad Enrica “Sai lei è una nuova amica e si vergogna a fare queste cose. Ho una poposta. Stai qui e ti bendo così non la potrai vedere e sicuramente sarà più predisposta”. “Enrica mi guardo eccitata “cazzo sei il solito porco…bendami e falla uscire che ho voglia”. Andai verso l’armadio e presi una benda da notte con la quale oscurai la vista di Enrica. Feci cenno a Filippo di uscire e gli imposi il silenzio. Lo feci avvicinare alla madre e dissi “questa è la mia amica Giorgia, è molto timida e non dirà nulla ma vedrai come ti farà godere…forza Giorgia bacia per bene Enrica” Filipo rimase attonito…adorava la madre fino al piacere sessuale e molte volte aveva immaginato di baciarla ma ora rimaneva bloccato e con lo sguardo mi chiese di fuggire. Mi avvicinai lo presi con decisione per i capelli e avvicinai la sua bocca a quella della madre. Le loro lingue si unirono…Enrica che non poteva immaginare di baciare il figlio iniziò a far guizzare la sua lingua fra le labbra di quella che per lei era Giorgia e lui le rispondeva oramai sopraffatto dal piacere e dal desiderio. Le due troie si baciavano con lascivia..mi avvicinai a loro e presi per i capelli Filippo spingendolo fino alle tette della madre. “Forza Giorgia leccagli i capezzoli”... Filippo si ataccò al seno della madre in un ricordo infantile leccando e poppando con avidità mente Enrica ansimava portando le dita di Giorgia alla sua figa grondante di umori. Era il tempo di prendere la mia parte. Mi tolsi l’accappatoio e mi posizionai fra loro due rivolgendo il cazzo verso Filippo ed il culo alla madre. “Ed ora troie leccate…”. Filippo si riempì la bocca con il mio cazzo e lo succhiava bagnandomi di saliva tutto il pube mentre Enrica allargatomi le natiche con le mani, mi lecava il culo con lunghe e felpate strisciate di lingua. Mi godevo quel piacere alternando i movimenti di bacino ora verso Filippo ed ora verso Enrica, quando li presi entrambi per i capelli e li portai a letto. Stesi Enrica a cosce larghe portando la bocca di Filippo all’altezza della sua figa e gli dissi “ora Giorgia lecca!!”. Filippo iniziò a leccare la figa che lo aveva partorito con una veemenza che non riconscevo. Non solo leccava il clitoride ma penetrava la vulva succhiando tutto il sapore e gli umori di Enrica che presto venne, spruzzando in bocca al figlio tutto il suo piacere. “Questa vacca lecca da dio. Bravo gli hai insegnato bene!!”. Menre Filippo era impegnato in quel lavoro gli leccavo il buco del culo e lo penetravo a fondo con le dita in modo di avvicinarlo al piacere. Ripresa dall’orgasmo agguantai Enrica e la misi a carponi in parte a Filippo. Avevo lo spettacolo di entrambi i culi, quello più poderoso della madre e quello efebico di Filippo pronti per essere sfondati a mio piacimento. Non mi feci pregare ed ordinai “Forza Giorgia ora bacia enrica fagli sentire il suo sapore”. Filippo obbedì immediatamente ed inizò a leccare la madre e a baciarla appassionatamente. Io dietro di loro passavo dal culo di Filippo alla figa di Enrica sbattendoli con forza. Quando mi godevo un culo penetravo con le dita l’altro in modo da lasciarli entrambi ben dilatati. Filippo impazziva nel vedere la madre inculata con forza ed il cazzetto gli esplodeva a sentire i miei coglioni che sbattevano contro le natiche di Enrica, per poi suplicarmi con gli occhi di ottenere lo stesso trattamento. Quando mi dedicavo a Filippo, Enrica si indispettiva reclamando ancora cazzo ma godendo delle mie dita piantate nel suo culo, mentre con la lingua assaporava il calore del figlio. Ero proprio dentro il suo culo quando esplose in un secondo orgasmo nsquitando sulle lenzuola e bagnandole copiosamente. A qyello spettacolo vidi Filippo che a stento tratteneva lo sperma ed allora decisi di lanciarmi nel gran finale. “Ora enrica scoprirai le particolarità di Giorgia”. Presi Enrica ancora stanca ed ansimante e la misi sul letto con il culo ben in alto. Mi rivolsi poi a Filippo e lo presi per i capelli portandolo a leccare il culo apero della madre e la figa bagnata e gli ordinai “Ora scopala!!”. Filippo mi guardò attonio ma obbedì al mio ordine. Con il cazzetto iniziò a penetrare la madre con colpi duri per ciò che poteva fare ma Enrica, ancora al massimo dell’eccitazione, inizò ad ansimare godendo con piccoli gemiti. “Allora ti piace la mia amica Giorgia!!. “Bastardo dovevi dirmelo che era un trans!! Ma fallo continuare fammi riempire…cazzo se sei porco!!”. Filippo spingeva a più non posso nela figa della madre arrivando al culmine dell’orgamso ma senza riuscire nell’atto finale. Decisi di dargli una mano ed allora mentre scopava Enrica nella figa bagnata, gli riempii il culo con il mio grosso cazzo iniziando a spingere senza ritengno. Ben presto entrambi i nostri cazzi si gonfiarono e così mentre io sborravo nel culo di Filippo, lui rimepiva Enrica del suo sperma accasciandosi poi stremato sula sua schiena e sentendo solo il riecheggiare delle urla di godimento di quella che da adorata madre aveva riscoperto come fottuta troia. Dopo un attimo di smarrimento il cellulare di Enrica ci riportò alla realtà. Filippo corse in bagno ed Enrica si tolse la benda non vedendo mai chi l’avesse montata per tutto il pomeriggio. Enrica rispose, era il fidanzato che si scusava dicendo di essere stato chiamato dalla madre in ospedale e di aver dimenticato il cellulare a casa, le diceva che ora era tutto a posto, e le chiedeva di vedersi tra un ora per poter partire per il loro weekend. Enica si sentì mortificata ed imbarazzata e mi guardò supplichevole. La tranquillizzai con gli occhi, sapeva che poteva contare sul mio silenzio ed allora rivolse lo sguardo al bagno. La assicurai che di Giorgia si poteva fidare e che non avrebbe dovuto preoccuparsi e lei, dopo essersi riassestata, corse a casa per preparsi ed attendere il fidanzato. Filippo usci dal bagno senza dire una parola, si rivestì ed usci di corsa. Sapevo perfettamente che quella giornata avrebbe avuto le sue conseguenze. Enrica partì per il weekend con il fidanzato dove scopò abbondantemente e l’ultima sra ricevette la proposta di matrimonio. Una volta tornata a casa apprese la decisione di Filippo di cambiare sede universitaria trasferndosi ad Urbino. Enrica non riusciva a darsi una spiegazione di tale decisione e mi chiese anche consiglio ma io le dissi di lasciarlo fare che l’università via da casa avrebbe sicuramente giovato a Filippo. Argomentai bene il mio consiglio dicendo che il figlio le era troppo attaccato e probabilmente mal avrebbe digerito il legame con il fidanzato e la loro futura convivenza. Le dissi anche che Filippo mi aveva confidato la sua omossesualità e lei, per nulla sorpresa, mi rivelò di averlo capito da tempo e che non era un grosso problema purchè lui fosse felice. Da li a poco Filippo partì per Urbino senza neppure salutarmi e non ebbi più alcuna sua notizia. Dopo un anno ricevetti l’invito al matrimonio fra Enrica e Giovanni e visto che Herman era il fidanzato di Eleonora e che anche fra loro si parlava di nozze, non potei esimermi dal partecipare. Mi tenni in disparte ed a malincuore non vidi Filippo con il quale avrei voluto avere un chiarimento, ma in compenso notai subito una splendida ragazza molto somigliante ad Eleonora che mi dissero essere una sua cugina di Torino. L agiornata passò velocemente fra musica, cibo e ualche bicchiere di troppo quando la misteriosa cgina si avvicinò a me e molto sensualmente mi disse “Ciao sono Giorgia..ti ricordi di me…”. 206 0 2 mesi fa
- 2 ore fa Le Nuove virtù (parte 1) Tante volte le situazioni più strane possono nascere in modo impensato, imprevisto e quantomeno immotivato. Tutto prese forma da una due piccole tragedie. Mi trovavo infatti all’età di quarant’anni con un figlio di diciasette di nome Herman. La madre, una tedesca di nome Ingrid, l’avevo conosciuta durante una breve vacanza, ed avevamo passato dei bei momenti insieme, favoriti anche dalla calda estate e da alcune sonore bevute, che si perdonano ai ragazzi giovani. Quello che non ci era stato perdonato era il sesso alquanto sconsiderato che facevamo in quelle serate estive, dove più volte, preso dal corpo flessuoso di Ingrid, ed inebriato dall’odore speziato della sua figa, l’avevo copiosamente riempita del mio seme. Io ed Ingrid ci salutammo alla fine di agosto e dopo tre mesi, ricevetti il suo messaggio dove mi comunicava la notizia. La feci scendere in Italia pronto a fare il mio dovere di uomo, ma la cosa non funzionò e dopo sei mesi dal parto Ingrid se ne tornò in Germania lasciandomi il piccolo Herman. Lo allevai aiutato da mia madre che, sebbene non fosse scevra dal riproverarmi continuamente, data la sua rigida educazione cattolica, provava anche una piccola felicità stringendo fra le braccia il nipote desiderato. Semplicemente come se ne era andata Ingrid si ripresentò una decina di anni dopo, si era sposata con un medico tedesco ed aveva due figli. Pur volendo conoscere Herman non manifestò mai l’intenzione di portarlo con se in Germania e così, dopo quella visita inaspettata, la nostra vita riprese con il consueto tran tran, Herman studiando e frequentando la scuola, ed io lavorando nel mio studio legale cercando di sopperire all’assenza della madre con le mie attenzioni nei confronti di quel figlio che consideravo già colpito dalla vita. Mi rendevo conto che lo stavo viziando, ma non riuscivo a farne a meno ed a perdonarmi per la situazione in cui lo avevo cresciuto e che anche a scuola lo aveva reso il bersaglio di scherzi e battutine. Herman, come già detto, era arrivato all’età di diciasette anni e come previsto era diventato un perfetto stronzo. Si era trasformato nel classico bulletto radunando i compagni di liceo più borderline e spadroneggiando nell’istituto, perché forse i tedeschi, anche se mezzi, lo hanno nell’indole. Venivo coninuamente chiamato dal preside per i comportamenti maleducati di Herman, e più volte dovetti appellarmi alla difficile situazione nella quale era cresciuto per evitargli la sospensione. Fu proprio in una di queste occasioni che comincia la nostra storia. Ero stato nuovamente convocato dal preside del liceo perché Herman, coadiuvato dai suoi sgherri, aveva pesantmente insultato e bullizzato un suo compagno di classe di nome Filippo. Mi ero ripromesso che quella sarebbe stata l’ultima volta e avrei preso provvedimenti seri, ma non potevo evitare di presentarmi a quella convocazione. Entrai quindi nell’ufficio del Preside dove trovai Herman, Filippo e la madre di Filippo, di nome Enrica. Herman si era distinto in una nuova bravata. Con la sua squadra di sgherri aveva pesantemente insultato Filippo sotto le docce dopo l’ora di educazione fisica, per il suo aspetto femminile e, per usare le parole del Preside “ per la sua scarsa mascolinità”. Tutto sarebbe caduto nel nulla ma proprio in quel momento il professore era entrato in spogliatoio ed aveva sentito tutto e segnalato la cosa in presidenza. Pur profondendo le più ampie scuse ed appellandomi nuovamente all’infanzia difficile di Herman, che così difficile non era stat cresciuto fra le attenzioni mie e della nonna, il Preside non si era potuto astenere dal predentere segni significativi di scuse entro sette giorni altrimenti avrebbe inflitto a mio figlio una lunga sospensione. Ci salutammo tutti ed andammo a casa. Feci la voce grossa con Herman e lo obbligai a scusarsi pubblicamente con Filippo e per sancire la nuova pace organizzai una cena fra me ed Herman e Filippo e la sua famiglia. Sapevo ben poco della famiglia di Filippo ed anche alla madre Enrica avevo dato un’occhiata distratta tanto ero furibondo del nuovo guaio di Herman, ma mi sembrava una buona politica per evitare la sospensione a mio figlo. Feci fare l’invito ad Herman e ricevetti la conferma direttamente da Enrica che mi disse che si sarebbero presentati in tre. Organizzai per il martedì sera seguente presso un noto locale del centro di Brescia. Io ed Herman arrivammo per primi e ci sedemmo al nostro tavolo. Poco dopo giunse anche Enrica accompagnata da Filippo e da una ragazza che era la copia di Filippo ma vestita con abiti femminili. Devo dire che fui abbastanza sorpreso, quando Enrica mi aveva detto che si sarebbero presentati in tre pensavo alla classica famiglia padre, madre e figlio, ma come appresi di li a poco le cose erano molto diverse. Enrica mi presentò la figlia Eleonora, gemella di Filippo e tutti si sedettero e cominciammo a mangiare e conversare. Devo dire che Herman si comportò egregiamente risultando anche simpatico. Forse estrapolato dall’ambiente scuola, dove da bambino aveva dovuto subire maldicenze e scherzi ed ora doveva fare il duro, il suo carattere non era poi così male. Devo dire che avevo notato come Herman guardasse con estremo piacere Eleonora, che non aveva mai incontrato prima in quanto frequentava un altro istituto. Era la prima volta che lo vedevo interessato ad una ragazza e ne ero compiaciuto. Speravo trovasse un’anima con la quale condividere le sue frustrazioni nascoste e anche per fare quelle esperienze adolescenziali che sono d’obbligo nella vita. In un serata conviviale, avevo anche io notato Enrica, e mi rammaricavo di non averlo già fatto durante la riunione in presidenza. Era una bella donna, capelli lunghi e castani un petto florido, gambe lunghe che evidenziava ancora di più portando i tacchi alti ed un bel sedere chiuso nella gonna che le arrivava al ginocchio. Il viso era di un candore quasi pallido, che però le faceva risaltare gli occhi di un blu profondissimo ed intenso, capaci di raggiungerti anche se eri immerso in un altro universo. I figli gemelli avevano ereditato la sua bellezza ed i suoi colori. I fianchi stretti di entrambi e le labba rosse e tumide, il colore niveo della pelle e le gambe affusolate. Si distinguevano solo per i capelli lunghi e per l’accenno di petto che, seppur ancora poco florido, caratterizzava Eleonora rispetto a Filippo. Durante la cena uscì la loro storia triste. Il marito di Enrica era morto in un incidente d’auto lasciandola sola con i gemelli di quattro anni. Anche lei era stata aiutata dalla sua famiglia nell’allevarli ma differentemente da Herman che aveva reagito sviluppando un caratere ribelle, i suoi figli le si erano attaccati morbosamente soprattutto il maschio Filippo, fino ad assorbire ogni minuto della sua vita. Si stabilì subito una grande empatia fra me ed Enrica, forse per la stessa vicenda d’abbandono, e, dato il buon esito della serata, e la scintilla scattata fra Eleonora ed Herman, ci ripromettemmo di rivederci nuovamente e ci scambiammo il numero di telefono. Da quel momento le cose a scuola cambiarono Herman divenne il protettore di Filippo. Lo difendeva dagli scherzi e dalle ingiurie degli altri studenti e la vita scolastica per lui diventò più semplice. Inutile dire che Herman ed Eleonora divennero inseparabili, mentre Filippo continuava ad essere morbosamente legato alla madre. Io ed Enrica, invece, cominciammo a chattae, scherzando e ridendo e mi ritrovai sollevato come non mi sentivo da lungo tempo. La invitai una sera a cena e dopo qualche bicchiere di vino feci scendere il discorso sul personale e sessuale in modo da riscaldare l’ambiente. Enrica mi rivelò che dalla morte del marito aveva avuto pochissime esperienze e molto fugaci in modo da tenere all’oscuro i figli. Era felice che Eleonora si fosse incollata ad Herman, ma Filippo le stava ancora addosso, ed anche per godersi quella serata si era dovuta inventare una scusa di lavoro. Avevo deciso di rompere gi indugi e dopo cena la portai in un appartamento riservato che avevo affittato per incontrare le amiche lontano dagli occhi di Herman. Lei fu felice di tale discrezione e già mentre salivamo le scale le nostre lingue si erano intrecciate e ci baciavamo avidamente. Enrica era molto calda, non passò molto che le sue mani raggiunsero il mio cazzo duro e sodo e fu piacevolmente colpita dalle sue dimensioni. Mi disse “scopami forte...ho avuto pochi amanti ed anche quelli te li raccomando...ora prendimi”. None ravamo ancora sulla porta di casa che le mie mani stringevano i suoi capelli e la bocca abusava delle sue labbra. Ho sempre prediletto il sesso duro ed Enrica desiderava essere scopata fortemente. Il mio appartamento era l’unico del pianerottolo per cui non c’erano occhi indiscreti a spiarci. La sbattei contro l porta e la girai baciandola sul collo. Le alzai la gonna e mi abbassai verso il suo culo prominente culo iniziando a leccarlo ed affondando nel buco in profondità. Le sentivo lo sfintere cedere al mio slinguare..inumidirsi ed affondare nuovamente mentre con le anche Enrica si spingeva verso di me per sentire il mento contro le pareti della figa estremamente bagnata ed umida. Le leccavo il culo mentre assaporavo anche i suoi umori che cospargevano il mio viso dell’acre secrezione femminile. “Nel culo non lo ho mai fatto…” mi sussurrò Enrica tra un respiro ed un altro, pur non ponendo alcun veto a quel nuovo piacere. Aprii la porta e la spinsi sul pavimento tenendo le natiche ben prone verso di me, ed in maniera animalesca le alzai la gonna e le spostai il perizoma che orami era unicamnete una pezza fradicia. Sputai su quel culo sodo già colmo della mia saliva e mi slacciai i pantaloni facendo fuoriuscire il mio imperioso cazzo che turgido e venoso si ergeva prepotente della sua preda. Enrica lo vide di sottecchi e strinse i pugni mentre con le dita le allargavo lo sfintere. Iniziai inserendo la cappella nel suo culo dilatato e le dissi “ora soffia per abituarti e respira regolare”. I primi affondi in quello stretto pertugio furono difficili ma con sapienza e sputando ogni volta che uscivo mi introdussi nel buco per tutta la lunghezza del mio cazzo. Ai primi cenni di sofferenza seguirono i mugolii di Enrica e li capii che superato il colletto anale si stava abituando al piacere frammisto al dolore, e cominciai a spingere prima con delicatezza e poi con vigore. Le spingevo il mio cazzo per tutta la lunghezza nel culo fuoriuscendo fino alla cappella per poi riaffondare con estrema forza e sentire il rumore dei coglioni che rimbalzavano sulle pareti dello sfintere. La figa era oscenamente bagnata e già stava formando una piccola pozzanghera quando Enrica urlo il suo orgasmo librando suimultaneamente una pisciata ed annaffiando tutto il pavimento. I brividi le percorrevano il corpo ed i vestiti erano zuppi di quel frammisto di secrezione, urina e sudore il cui odore mi mandava in estasi. Mi tolsi dal suo culo e la feci riprendere baciandola avidamente ed aprendole la camicetta per succhiare i suoi seni che avevo trascurato nella smania del primo orgasmo anale di Enrica. La presi e la portai sul tavolo della cucina e fatta stendere sulla schiena misi le sue gambe intorno al mio collo. La gonna era orami all’altezza dell’ombelico e di fronte a me Enrica a gambe divaricate e con il seno che fuoriusciva era uno spettacolo che avrebbbe mandato in visibilio anche un santo. Il mio cazzo era ancora duro e benchè la figa fosse fradicia mi chinai fra le cosce lappando come un cane dalla ciotola, il piacere dalla vulva. Il sapore dell’urina si impadroni delle mie papille gustative ma non smisi di leccare avidamente salenndo anche a succhiare il poderoso clitoride che si ergeva ben esposto dalle grandi labbra. Enrica continuava a mugolare e godere, e dalla sua bocca provenivano solo mezze frasi incomprensibili. Mi rilzai e le misi il cazzo in figa. Ovviamente non trovai le resistenze del buco del culo per cui affondai spietatamente son dal primo minuto. Mi accorsi subito che Enrica gradiva i forti colpi del mio bacino e voleva essere sbattta e sfondata, senza molte delicatezze. Io seguivo il suo desiderio prendendole le cosce e tenendola con le gambe ritte intorno al mio collo mentre la riempivo senza alcuna remora. Scoprii che era multiorgasmica e perciò fu un continuo di venute anche bagnate che avevano ricreato anche in cucina la pozzanghera dell’ingrezzo. Sentii montare anche il mio orgasmo, serrai le mani intorno ai suoi seni lasciando le cosce e con tre/quattro spinte ancor più vigorose la riempii copiosamente del mio sperma noncurante di averla impregnata. Esaurito il seme levai il cazzo e lo portai alla sua bocca facendomi ben pulire la cappella. Le concedetti un attimo per riprendersi ed Enrica vide di sfuggita l’orologio della cucina. “Cavolo sono già le 11:30!! Filippo sarà in crisi devo andare velocemente!!”; Le consigliai di almeno farsi una doccia che non poteva andare a casa in quelle condizioni. Enrica convenne con me che era meglio darsi una riassestata, andò in bagno, fece na doccia e poi molto frettolosamente scendemmo entrambi dal mio appartamento clandestino per tornare a casa. Il giorno dopo Enrica mi confidò di aver trovato Filippo molto agitato che la stava aspettando. Aveva dovuto rassicurarlo e calmarlo per più di un’ora quando, finalmente, aveva potuto coricarsi e riposare il buco del culo che quella sera aveva avuto la sua inaugurazione. Da quel giono io ed Enrica diventammo quello che si suol definire una “coppia aperta clandestina”. La sua sessualità da tempo repressa era esplosa e ben presto iniziammo ad allargare la nostra frequentazione anche ad altre persone lanciandoci in giochì sia con coppie che con donne e uomini. Enrica era molto appagata da tale situazione ma sapevamo entrambi che sarebbe stata una cosa passeggera. I nostri giochi avvenivano la mattina quando i figli frequentavano la scuola e, dato che Herman dopo il fidanzamento non mi aveva più creato alcun problema, noi eravamo liberi di dare sfogo alle nostre più intense depravazioni. Non intendevamo essere una coppia fissa perché la nostra gande intesa e fame sessuale none ra seguita dal sentimento che deve seguire una coppia ed anche in virtù del fatto che la relazione tra Herman ed Eleonora proseguiva a gonfie vele tanto che i due avevano deciso di trasferirsi a Parma ove avrebbero iniziato a frequentare la stessa università. Io ed Enrica, nonostante non approvassimo pienamente tale decisione, non avevamo potuto oppore nulla e così il settembre successivo Herman ed Eleonora si trasferirono nell’appartamento di Parma. Filippo invece aveva deciso di rimanere a Brescia e frequentare giurispruidenza. Non riusciva a staccarsi dalla madre, ed Enrica mi aveva confidato che nutriva un profondo affetto per me e che aveva deciso di seguire quel corso per ripercorere le mie orme. Fui lieto di quella decisione e, dato che Herman invece si era aveva preso una strada totalmente diversa, proposi a Filippo durante l’estate di venire nel mio studio ad iniziare a respirare un’po’ di aria legale. Volevo anche dare una mano ad Enrica che con due figli all’università a volte faticava a far quadrare il bilancio per cui approfittavo di quella sorta di praticantato per dare una piccola paga a Filippo che ben presto si rivelò un aiuto prezioso. Accadeva più volte che ci dovevamo trattenere fino a tardi presso lo studio per redigere atti o preparare processi e lui ottemperava ai suoi obblighi senza mai protestare o recriminare. Alcune mattine, e questo a mia colpa, approfittavo di lui inviandolo in tribunale per varie commissioni in modo di poter organizzare con Enrica qualche gioco con coppie o amici ed abbandonarci così alle nostre amate sconcerie. Il creuccio che avevo era quello di non aver mai visto Filippo in compagnia di una coetanea. Aveva diverse amiche ma nessuna con cui aveva un atteggiamento affettuoso oppure per la quale mostrasse interesse. Ricordavo bene che Herman, prima della fatidica cena lo aveva più volte additato come frocio e del fato che gli insulti sotto la doccia avevano ad oggetto la sua scarsissima virilità. Le cose poi erano cambiate e quegli accenni erano finiti nel dimenticatoio. Filippo d’altro canto era più bello come donna che come uomo. Era uguale fisicamente a sua sorella ed anche il suo volto era molto femminile. A tutto ciò aggiungeva un atteggiamento ambiguo che lo rendeva quasi civettuolo. Più di una volta, quando la stanchezza del lavoro si faceva sentire, lo avevo scambiato per sua sorella e lo avevo chiamato Eleonora, scusandomi poi sempre prontamente. Aveva poi riversato su di me una parte dell’affetto che lo legava alla madre, dimostrandomi un attaccamento che a volte mi metteva a disagio. Era una sera di lugio quando io e Filippo ci eravamo dovuti fermare a lungo per disctere su un processo. Le sue indicazioni erano decisamente sensate ben più di quelle di un diciannovenne al primo anno e mi era di aiuto nel focalizzare i punti fondamentali della controversia. Era una serata molto calda ed il condizionatore non mitigava l’afa. Ad un tratto, per il calore e la stanchezza, mi assopii leggermente sulla mia comodissima poltrona di studio, quando nel dormiveglia mi sembrò di vedere Eleonora entrare dalla porta della stanza. La mia illusione venne e toccandomi il petto con una mano posò le sue labbra sulle mie baciandomi con piacere ed avidità. Mi ripresi un attimo e mi accorsi che non era Eleonora ma bensì Filippo che con la lingua ricercava le mie labbra. Feci per allontanarlo ma la lussuria prese il sopravvento e isposi a quel bacio delicato e femminile come se fosse stata la ragazza di mio figlio ad estirparmelo dalle labbra. Le mani di Filippo scesero sul mio petto aprendomi la camicia e tastandomi il torace, mentre le labbra continuavano a baciarmi. Quel caldo bacio misto al sogno mi eccitò completamente ed il cazzo divenne subito duro. Le mani di Filippo scesero ancora fino ad aprire la mia patta e far uscire il pene durissimo. Si staco dal mio viso e iniziò a pendermi il cazzo in bocca. In modo delicato succhiando la cappella e scendendo verso l’asta. Con le mani mi tastava il torace e con l’altra i coglioni pentre la bocca succhiava il cazzo cercando di affondarvi in profondità. Il risucchio dava i suoi effetti ed allora gli presi la testa con la mano e spinsi il cazzo completamente nella sua gola. Dopo circa 10 minuti di profonde leccate gli sborrai in bocca. Filippo deglutti senza problemi nutrendosi del mio sperma, mi guardò e fuggi via dall’ufficio. Rimasi alquanto spiazzato e non dissi nulla chiaramente ad Enrica, e andai a casa riprommettendomi che nn sarebbe più successo nulla. Per un paio di setimane Filippo, con la scusa di dover preparaare un esame, quando prima aveva sempre studiato alla sua scrivania, non si presentò in uffico ed allora decisi di chiamarlo per chiarire quello che era successo. Onde evitare occhi indiscreti gli dissi di raggiungermi all’appartamento dove incontravo sua madre, ed ero deciso a farlo tornare e invitandolo a dimenticare quello che era acccaduto. Filippo arivò puntuale vestito in jeans e maglietta con uno zainetto. Lo feci entrare e gli chiesi se voleva bere qualcosa. Mi disse di no e se poteva usare il bagno. Mentre lo aspettavo ripercorsi tutto il discorso che volevo fare e mi sedetti sul divano. Srntii la porta aprirsi ed usci Filippo. Aveva rubato un completino intimo ad Eleonora e lo indossava come fosse lei. Completamente glabro, e truccato quasi maniacalmente, aveva il perizoma nero della sorella che gli copriva il buchetto del culo ed il reggiseno. Le labbra oscenamente rosse lo fcevano apparire come una consumata puttana mentre il pesante trucco agli occhi accentuava il blu pofondo del loro colore e li rendevano ancor più ammalianti. Il cazzo era praticamente invisibile, Herman aveva ragione quando diceva che era poco dotato. Era come aver di fronte Eleonora, sembrava lei e lo chiamai con quel nome. “sono Filippo non Eleonora…ti piaccio?” Venen verso di me e non potei opporre resistenza. Il piacere e la Lussuria si impossessarono di me ed iniziai a baciarlo furiosamente sporcandomi di quel rossetto da troia. Come la madre anche Filippo voleva essere sbattuto per cui senza tante remore estrassi il cazzo già duro dai pantaloni e cominciai a darglielo fra le labbra. Lui succhiava e mugulava riempiendomi il pene di saliva e leccandolo fino alla base. Il suo cazzettino sembrava un clitoride troppo cresiuto e si irrigidiva mente la gola si riempiva del mio cazzo poderoso e duro come non mai. Spostai la sua boicca e mi abbassai i pantaloni lo presi per i capelli e mi feci leccare i coglioni ed il buco del culo. La sua lingua con un unico movimento passava dal culo ai coglioni lasciando l’impronta come una lumaca sul mio scroto. Finito quel trattamento lo feci alzare spostai il perizoma e lo inculai senza ritegno. Trovai il buco del culo molto elastico e gli dissi “troia chi ti ha sfondato il culo!”. “Da solo con un vibratore in camera mia!!! Ma così è diverso!!”. Spingevo senza ritegno aprendogli le natiche e sfondandolo con forza. Dal suo cazzettino uscì un ivolo di sperma che bagnava il perizoma della sorella mentre il mia imperiale cazzo gli dilatava l’ano in modo disumano. Lo avevo fatto sborrare ed allora anche io decisi di inondargli il cuco del culo. Lo strindi per le spalle e lo sgìbattei con brutalità fino a quando dal mio cazzo uscirono cinque getti caldi che gli colmarono lo sfintere. Lo feci scendere da me e rimase li esausto con il vbuco del culo colmo veso di me a godersi ancora i residui dell’orgasmo. (FINE PRIMA PARTE) 221 0 2 mesi fa
- 4 mesi fa il ricatto parte 2.... Arrivò il pomeriggio dove mi concesse la telefonata alla moglie così potevo chiamarla e mentirgli dicendo che andava bene al lavoro che era un manicomio ecc che poi l'avrei sentita la sera. Chiusa la telefonata mi prendere il telefono lo mette al sicuro.Il pomeriggio stava passando bene tranquillo TV qualche bacio tra me e lei e in meno che non si dica si fanno le 19.00 ora che si inizia a preparare la cena e lei mi propone un meno a base di wurstel nel culo e mangiato alla fonte ridendo dico dai perché no così prende un pacco di wurstel quelli grossi le succhia si alza il vestito e facendo attenzione che non si rompe lo mette nel suo culo poi si mette a covaccioni sulla sedia e mi dice dai ora mangia, avvicinò la mia faccia e con la bocca pian piano le prendo con i denti senza tagliarlo di netto lo tiro indietro per farlo uscire e poi tagli secco e mastico così il gioco e durato il tempo di 4 wurstel poi abbiamo fatto le patatine fritte. Ma nel mezzo della cena la chiama un suo cliente chiedendo se era libera se poteva passare da lei la sera per qualche ora, sembrava che era uno fisso da come gli parlava, aveva molta confidenza al tal punto che le ha parlato di me. Chiude la telefonata posa il telefono e mi dici preparati lui e un cliente attivo ora anch'io mi inizio a preparare. Nel giro di 20 minuti suona la porta, io come regola vado in camera e aspetto, gli apre la porta chiede se doveva bendarmi, ma per lui non c'era nessun problema. Così entrano lei aveva un vestito sexy lui jeans maglia nera e giacca di pelle mentre si baciano lei mi fa segno di venire mi presenta a lui e lui rimane soddisfatto mi fa fare una piroette mi fa mettere a 90 mi fa rigirare e dice penso che mi divertirò molto ma speriamo di durare perché ho voglia. Io mi rimetto al mio posto in ginocchio aspettando di aver ordini, ma lui domanda alla trans che se poteva fare qualsiasi cosa con me ovviamente nei limiti del possibile. Lei risponde certamente e così parlando con voce normale, per capirci non bassa voce ha proposto un gioco ovvero lei doveva star seduta su una poltrona e lui doveva scopare me. Lei da un lato non gli sembrava vero prendere la tariffa per una prestazione senza fare nulla non esito minimamente ad accertare così prese una poltroncina lei siede gambe larghe e inizio a giocare con il suo cazzo io mi giro verso lui che si stava slacciando i pantaloni per prenderlo in bocca era molto eccitato gli piaceva essere guardato mentre lo faceva. Mi prende e mi porta vicino alla trans e mi ordina di succhiare il suo cazzo io messo a gattoni, lui mi toglie il plug anale e mi mette il cazzo un piccolo gemito perché effettivamente era più largo di 4 cm inizia a scoparmi ed era veramente eccitato a bestia proprio per la situazione anche perché si e dovuto fermare un paio di volte per non sborrare subito. Ma come tutte le belle cose devono finire non riusciva più a tenerla e così mi sborro dentro anche la trans che la stava pompando di bocca mi schizzo in gola, loro si sta no baciati lui piano piano sfilo il cazzo dal mio culo e mi rimetto il plug, la trans mi ordinò di prendere le salviette e pulire il cazzo di lui così presi le salviette umide e facendo piano e delicatamente gli pulisco tutto. Una volta pulito si riveste gli lascia i soldi sul letto si salutano e se ne va io come ogni volta stavo lì al servizio, la trans si alza dalla poltroncina mi dice hai visto come e facile hai già preso 4 sborrate in un giorno, dai alzati e ora di andare a dormire domani e un altro giorno. Vado in bagno anche con lei mi tolgo il plug per scaricare la sborra di prima un po' di pipi un bel bidè e rimetto il mio plug, mi avvio in camera lei era nuda nel letto mi dice di venire lì con lei e di togliermi il plug dal culo che voleva dormire con uno o due dita dentro così io mi sdraio verso il fianco del materasso mi levo il plug così lei entro con due dita, così si passo la notte.I giorni a seguire passarono analoghi al primo più o meno le solite cose chi passivo chi attivo chi voleva giocare con entrambi il mangiare era sempre dato in modo bizzarro e i bisogni erano fatti sempre con lo stesso criterio e sempre un media di 4/5 sborrate mi prendevo al giorno. Il penultimo giorno aveva invitato una coppia di amici uomo e donna , per la sera e così il pomeriggio siccome non poteva prendere tutto in rosticceria si mise a cucinare e io ero tranquillo sul divano e pensare che mancava poco che potessi prendere e cancellare video foto tutto ma nel pensare e vedere la TV il tempo passa si fanno le 7 e mi ordina di corsa di darle una mano a preparare il tavolo tovaglia lunga tovaglioli piatti posate bicchieri tutto per aver un bel tavolo per tre persone perché io dovevo star sotto al tavolo. Suona il campanello io mi metto sotto al tavolo sento che si salutano li fa accomodare in cucina e parlano del più del meno e li invita a sedersi, dicendo che ci sarà una sorpresa durante la serata. Stando sotto al tavolo vedo lui un pantalone elasticizzato nero lei un vestito ultra corto e mi sembrava che non portasse nemmeno le mutande, si siede la trans che aveva una sorta di sottoveste e quando si e seduta gli e uscito il cazzo dal vestito, io cerco di non farmi notare dalla coppia perché dovrebbe essere una sorpresa quindi evito ma la trans con la mano da sotto mi dice di andar vicino a lei una volta avvicinano mi allarga Ancor di piu le gambe e mi fa segno di prendere toccare il cazzo lo inizio ad accarezzare poi lo bacio gli passo la lingua sull'uretra man mano diventa duro enorme come era la su dimensione reale. Mi allontana perché doveva prendere la portata sento una esclamazione calla coppia delle serie ammazza e cosa ti e successo la sottoveste non copre nulla così, e lei gli risponde e va bhe dai vi farò vedere la sorpresa, con un battito di mani era il cenno di uscita dal tavolo a gattoni esco sorpresi mi alzo in piedi rigorosamente nudo e sbalorditi mi guardano ed fanno i complimenti alla trans per lo schiavetto la trans si avvicina con il cazzo durissimo gli mette la mano dietro la testa e gli chiede non gli vuoi dare un bacino? Fino adesso me li ha dati lui. La compagna gli dice dai amore si non ti vergognare sai quanti ne ho presi per te!!??. Così lui si avvicina inizia con un bacio sulla punta poi da una piccola leccata sul frenulo e poi in un solo boccone lo prende fino a metà, tutti a parte me gli fanno un applauso. La compagna di lui si alza e esclama bhe direi che la cena e servita si potrebbe passare al dopo cena no? E nel frattempo si inizia a spogliare, aveva un bel seno grosso non esagerato ma che stava su due capezzoli già duri figa rasata e un bel culetto a mandolino. La trans si toglie la veste come se fosse la maglia e aveva ancora il cazzo nella bocca di lui e dice che facciamo rimaniamo in cucina o andiamo di là? Le due donne si guardano e insieme dicono andiamo di là... Fanno alzare il compagno che anche lui si spoglia giù i pantaloni, via i boxer che nel succhiare aveva il cazzo già duro si sfila il maglioncino e devo dire che aveva un bel fisico magro si intravedeva la tartaruga pochissimo Pelo e un bel paletto della luce. Tutti e 4 in fila indiana andiamo in camera la capofila la trans e io lui e la lei, la trans mi ordina di mettermi in ginocchio e la lei chiede alla trans cosa potesse fare la risposta era ovvia tutto quello che era nel possibile dal lui, e con un sorriso mezzo malefico mi guarda e si avvicina mi mette la mano sulla guancia e mi dice ho un bel po' di fantasie vediamo se riesci a farmele avverare.La trans si avvicina a me dai su succhia un po' e prendo il suo cazzo in bocca poco dopo si avvicina anche lui e chiede gentilmente se può la trans gli dice certo è qui apposta così prendo anche il suo e devo dire anche la sua dimensione era generosa anche se era di colore bianco. la lei si siede sul letto a gambe larghe si gode la scena con la mano destra si toccava la figa era molto eccitata dalla situazione, nel mentre si tocca chiede alla trans se mi poteva preparare per i suo desideri, la trans ovviamente da il consenso così si alza dal letto e mi dice di andare lì da lei, mi allontano dai quei due cazzi che tra l'altro mi piaceva a gattoni mi dirigo verso di lei mi fa segno di salire sul letto lei e in piedi dietro di me con la lingua mi inizia a leccare attorno al plug e con la bocca lo prende e me lo toglie una volta posato mi fa i complimenti dicendo che si sarebbe divertita, e guardando la trans che si stava divertendo con il compagno di lei dice l'hai allenato bene complimenti. La lei va dal comodino apre il cassetto come fosse casa sue e sapesse dove cercare prende il lubrificante me lo fa colare sul mio buco e mi sussurra ora vediamo il mio primo desiderio se si realizza, mi mette subito due dita poi tre poi quattro mi stava dilatando parecchio sento che continua ad alzare l'asticella del piacere spinge e arriva fino al pollice la fa ruotare e man mano mi fa abituare alla dilatazione la tira un po' fuori e mette il pollice con molta calma superano le nocche della mano e mi dice dai un bel respiro, lo eseguo un spinta un po' più secca entra la mano nel mio culo una volta entrata esclama evvai è entrata amore guardando il compagno lui si gira e gli risponde brava amore hai visto ora possiamo spuntare la casella delle cose fatte ma hai visto come la nostra amica mi sta succhiando? Io mi giro verso la trans mi stava guardando mentre era alle prese con il suo cazzo e mi alza il pollice come complimento pochi secondi dopo si alza prende il cazzo di lui lo tira verso il letto e guarda la lei dicendo direi che ora e pronto questo non lo sente nemmeno, pian piano mi sfila mano fa un rumore tipo tappo di bottiglia, la trans direziona il cazzo di lui me lo mette dentro lui un gemito di piacere guarda la compagna si baciano, con un tovagliolo lei si pulisce la mano dal lubrificante la trans sale sul letto e si mette a gambe larghe davanti a me schiaffeggia con il suo cazzo il viso tento di prenderlo in bocca e ci riesco. Lui mi inizia a stantuffare e dalla gabbietta stava diventando un colabrodo tra liquido pre-spermatico e anche un po' di lubrificante si era formata la chiazza la lei notando la perdita di liquidi si mette sotto le gambe di lui e con la testa tirata tutta indietro mi lecca la gabbietta giocando con la lingua facendola entrare nel buchetto da toccarmi la cappella. Una volta che ha ripulito tutto la lei si alza dalla scomoda posizione fa il giro del letto e sussurra qualcosa all'orecchio della trans e risponde a voce sentire tutto: penso di sì che ci riesca visto che gli è entrata la mano penso che quello sia come un bicchiere d'acqua. Non facendo caso a cosa si potevano esser dette io continuo a farmi scopare da lui; la lei mi chiama e mi dice di salire più avanti così gattonando mi porto sopra la trans la lei prende il suo cazzo e me lo direziona e mi ci siedo sopra ed entra tutto. girando un po' la testa vedo che lei prende e porta il cazzo del compagno verso di me e capii cosa voleva fare una doppia penetrazione anale, lui appoggia la cappella sul mio buco ma essendo già occupato non entrava così facilmente così mi alzo un po' quasi da farlo uscire tutto per poi farli entrare insieme (il problema era farlo) pian piano sento le due cappelle dentro che vogliono entrare anche se mi era entrata la mano ma due cazzi non era proprio come un bicchiere d'acqua un bel respiro e provo a scendere, una scossa lungo la schiena da togliere in fiato erano entrati non riuscivo più a parlare o urlare a fare nulla si stavano muovendo e il mio culo era aperto molto la lei eccitata ha richiamato l'attenzione del compagno dicendo anche questa e da spuntare amore vede due cazzi dentro ad un buco. Poi anche lei sale sul letto si mette sopra la faccia della trans e si fa leccare la figa quasi per farla venire che la trans fa fermare tutti, ordina alla lei di andare in bagno e prendere la sacca per il clistere così lei lo esegue va al bagno e la porta in camera, ordinando a tutti di sborrare e chi doveva pisciare farla li così la lei sfregando le dita sul clitoride inizia a squirtare e fa andare tutto dentro alla sacca poco dopo arriva lui che sfila il cazzo dal culo e io rimango con quello della trans e sborra anche lui li dentro e la trans presa che ormai tutti erano venuti sfila il cazzo si mette in piedi mentre la coppia gli succhiava i capezzoli e sborra anche lei, mentre io ero rimasto nel letto. Si sa per prassi quando uno sborra poi deve anche pisciare, così non passarono 5 minuti che lui inizio a pisciare la lei gli toccava il piscio e si leccava le dita poco dopo anche la trans inizia pisciare dentro e tutti e tre guardandomi la lei mi dice di venire lì, a gattoni scendo dal letto mi metto in mezzo a loro la lei prende la cannula che me la mette nel culo e dir la verità manco la sentivo apre il rubinetto e man mano si svuota la sacca. Una volta svuotata mi mettono un plug più grosso dato che ero molto dilatato e mi dicono di alzarmi in piedi mi alzo guardo loro che si bacino e man mano si iniziano a vestire. Una volta tutti vestiti si saluto con un grosso bacio sia lui che lei e ringraziano per la sorpresa, una volta usciti la trans mi chiede se riuscissi a dormire in quelle condizioni ovvero con il loro piscio e sborra più il plug ben più grande le risposi che potevo riuscire così lei andò in cucina a togliere la roba dal tavolo e io nel frattempo mi ero sdraiato nel letto. Poco dopo arrivo anche lei totalmente nuda accese la TV e io un po' stanco dalla prestazione data provai a chiudere gl'occhi. Passo la notte al mattino finalmente riuscì ad andare al bagno e poter scaricare tutto, la trans mi fece un regalo dicendomi che oggi era il giorno libero ovvero niente sex e alla sera potevo rientrare a casa subito non mi sembrava vero la mattina una volta alzati abbiamo fatto il letto caffè ci siamo vestiti abbiamo fatto un giro un po' di TV pranzato e io non vedevo l'ora che arrivano le 5. Alle 16 inizio a prendere il suo telefono e me lo diede da poter cancellare foto video miei, poi prese la chiave della gabbia di castità e mi libero il mio pisello, mi diede il mio telefono e mi disse ora puoi andare. Mentre stavo uscendo come se si fosse ricordata qualcosa mi ferma e mi dice ah la coppia di ieri ho voluto il tuo numero per contattarti quando vogliono ovviamente io lo dato, un bacio piccolo mio. Nella mia testa ho già pensato che mi dovrò rivedere con loro o bloccare il numero quando mi chiamano e quando succederà spero di essere solo. Così esco scendo le scale salgo in macchina e vado verso casa, mi fa male il culo da star seduto oltretutto ho fatto 4 giorni in cui prendevo solo cazzi, arrivato a casa saluto mia moglie e inizio a inventarmi la mia settimana lavorativa ovviamente finta.Un grosso bacio alla trans Valentina S. 543 0 4 mesi fa
- 4 mesi fa il ricatto Partiamo dall'inizio così da fare capire tutto il racconto, anni indietro avevo conosciuto una trans molto bella magra alta bel seno (anche se finto) ma soprattutto un bel gran cazzo e così ho iniziato a conoscerla, soprattutto per il sesso che era moooolto appagante fino a quando era completamente single e così abbiamo iniziato a frequentarci alla luce del sole io andavo spesso a casa sua si guardava la TV, si usciva per locali, pizze ecc. un po' come una coppia. Tutto questo e durato circa un anno fino a quando per cause nostre fini tutto e non e che ci siamo lasciati molto bene anzi eravamo cane e gatto però che ci vuoi fare non si andava più d'accordo sul lato relazionale . Io mi sono rifatto una vita passano anni ci siamo rivisti e sembrava che l'astio tra me e lei fosse finito ci si salutava quando eravamo in giro. Ma nelle mia testa le serate passate con lei dove si faceva di tutto e di più in una notte mi mancavano così un giorno a casa dal lavoro sono andato sotto casa sua sapendo che aveva un cane prima o poi doveva scendere, così colgo l'occasione di salutarla e perché no far due chiacchiere magari anche con un caffè. Passa qualche ora e la vedo che scende ovviamente faccio finta di niente come se fossi per lavoro lì lei mi saluta e iniziamo a parlare del più del meno intanto mi incammino con lei e con il cane a fargli fare il giro per poi riaccompagnarla a casa mi chiede se avevo voglia di salire per un caffè e non me lo faccio ripetere due volte salgo senza problemi. Arrivati in casa (sembrava di essere in Africa dal caldo che faceva) leisi scusa per il caldo ma ama il caldo e mi fa accomodare sul divano, nel frattempo lei e andata in camera a cambiarsi per star in casa mettendosi un vestito azzurrino smanicato taglio culo classico di cotone nulla di che, arriva in cucina e inizia a mettere su la caffetteria si siede sulla sedia di fronte a me ci fumiamo una sigaretta nel mentre ci si ricordava dei tempi passati. Salito il caffè lo versa mi dà la tazzina e nel mentre che e seduta sulla sedia si tocca il cazzo e io non gli riesco a togliere gl'occhi da lì e lei mi dice ti piace? Lo vorresti ma sei impegnato ora addirittura sposato quindi cosa vorresti fare? E ovviamente non gli resisto e gli dico che lo vorrei in bocca lo vorrei come me lo dava una volta. Così si alza mi viene vicino mano sinistra sulla mia testa e allora tieni stronzo e me lo mette in bocca così gli inizio a succhiare con foga come se fossi in un film porno ci do dentro nel mentre mi abbasso i pantaloni e il perizoma mi toglie il cazzo dalla bocca, mi spinge sul divano e mi dice di aspettare li, va in camera prendere un suo collante e mi fa la domanda ti ricordi e vecchi tempi? Ti piaceva essere bendato no? Così mi benda con il collant occhi chiusi sono nelle sue mani nelle su grinfie. Mi fa girare sono in ginocchio sopra al divano aspetto il momento più atteso uno sputo appoggia la cappella e si fa strada mi dice che sono stretto (in effetti era da molto che non facevo l'anale) ma che dire sono stati i 20 minuti più belli sentir quel cazzo che mi scopava ero in estasi fino a quando sta per venire sfila il cazzo mi prende la testa e me lo mette in bocca fino a farmela riempire. Mi toglie i collant dall'occhio e gli continuo a succhiare il cazzo da ripulirlo bene, ci guardiamo e non si sa perché scoppiamo a ridere e ci siamo detti meno male che si doveva prendere un caffè con tante risate, mi offre un bicchiere d'acqua nel mentre mi rivesto ci salutiamo con un bacio alla francese.Passano diversi giorni e mi arriva un suo messaggio su WhatsApp lo apro mi si gela il sangue, uno spezzone di quel giorno magnifico ma che si e trasformato in terrore con un messaggio se questo non vuoi che vada a tua moglie ci vediamo al più presto con il numero di mia moglie sotto. Subito non riuscivo a scrivere ne a chiamare finisco il lavoro alle 7 e prendo coraggio da chiamarla gli dico che avrei pagato fatto quello che voleva mi sentivo un criceto in preda ad un serpente e lei mi dice che dovevo dir a mia moglie che dovevo trovare una scusa per assentarmi 5 giorni da casa, e stessa cosa con il lavoro se no nel giro di 3 giorni avrebbe mandato tutto a lei. Così arrivato a casa presi la palla al balzo e trovai un scusa del lavoro che mi toccava star fuori 5 giorni e al lavoro non avendo grossi problemi me li ero presi di ferie.Il giorno dopo gli mando un messaggio che avevo fatto tutto e ci saremo visti il lunedì.Arrivò il lunedì che dovevo andare da lei esco come tutte le mattine di casa in veste da lavoro mi dirigo verso casa sua e con un telo per non aver problemi copro anche la macchina gli suono e salgo ovviamente gli parlo di un paio di cose per non aver problemi volevo sentir la mia consorte 3/4 volte al giorno e al termine dei 5 giorni che cancellasse tutto sotto i miei occhi, lei mi rispose che non c'erano problemi ma aggiunse che c'erano le sue regole:1 dovevo assistere a tutti i suoi incontri essendo escort potevo immaginare2 dovevo fare tutto quello che mi chiedeva3 mi dava vitto e alloggio acqua per lavarmi tutto4 dovevo aver la gabbietta di castità giorno e notte5 star nudo sempreCosì per non aver problemi gli strinsi la mano.Prima cosa mi spoglia subito e fu lei a mettermi la gabbietta e la chiave se la teneva legata al collo e secondo mi ha fornito una serie di plug anali in cui potevo scegliere quale tenere o intercambiare nei vari giorni più grandi più piccoli ecc e così ebbe inizio la mia avventura.Alle 10 aveva un appuntamento con un cliente mi disse che dovevo star in ginocchio nella camera da letto nell'angolo e aspettare avevo il butt plug già dentro e la gabbietta, sento suonare il campanello gli apre la porta e una volta chiusa sento che gli parla dicendo che aveva un assistente che poteva fare quello che voleva che se gli creava disagio mi avrebbe bendato che ero disponibile a giocare da passivo e fare rizzare i cazzi lui risponde che non c'erano problemi ma avrebbe preferito che non lo vedevo così entro in stanza mi mise una benda sull'occhio poi fece entrare lui.Sentivo parlare di cosa gli piaceva fare e cosa avrebbe voluto ricevere così la "serpe" mi prese per la testa e disse hai sentito no vuole essere scopato quindi gli prepari il culo lo lecchi poi mi succhi il cazzo a me così mi spinse la testa in mezzo alle chiappe di lui e con la lingua leccai per un bel po' il culo sentivo che gli piaceva e il suo buco si stava rilassando così ho smesso e presi in bocca il cazzo di Lei già mezzo duro non ci voleva tanto a farlo diventare cemento quando era pronta mi tolse e sentivo che gemeva gli e lo stava mettendo dentro. Sentivo tutto gemiti i colpi che gli dava tutto il loro parlare esplicito sentivo tutto però lei si accorse che lui iniziava a perdere molti liquidi dal cazzo così mi diceva di mettermi sotto di lui e raccoglierli con la bocca, mi accompagno con le mani sotto di lui presi il suo cazzo in bocca e stavo lì ad aspettare che finissero. Non ci mette molto che lui mi venisse in bocca e quando è venuto lui, anche lei gli sborro dentro con il preservativo lui si tolse e rimasi sdraiato sul letto sento che lei sul tolse il preservativo mi disse apri la bocca e me mette in bocca difendo di masticarlo nel mentre loro si rivestivano io rimango lì nel letto sento che gli chiede quando doveva per la prestazione gli dice la tariffa si salutano e se ne va e lei viene in camera mi tolse la benda e mi chede se mi era piaciuto?? Avendo la bocca piena non riuscivo bene a parlare così mi tolse il preservativo dalla bocca e gli dicevo di si chiedendo chi fosse quello? Risposta bho uno nuovo. Arrivò il mezzogiorno mi faceva mangiare bene pasta carne bere tutto quello che volevo. Ovviamente mi disse che se dovevo andare al bagno mi aveva fornito un sacca da clistere per esser sempre pulito in ogni evenienza. Finito il pranzo lei si metteva sul divano a guardare la TV io gli toglievo la roba dal tavolo ovviamente rigorosamente come mi aveva detto di stare nudo, finito di pulire e lavare i piatti mi metto vicino a lei che mi chiede se gli portavo il cazzo a pisciare perché non aveva voglia di alzarsi e io le ho detto non ho capito in che senso??? La sua risposta è stata ti fidi?Io nella mia testa ho detto dopo quello che ha fatto no però che cosa mai mi capita gli rispondo di si. Così lei prende dietro al testa del divano un siringone enorme sarà stato da 500ml con un tubo da circa 40cm e spesso mezzo centimetro con sguardo maligno mi dice "ora vedrai prendi il mio cazzo e tienilo mentre piscio" così eseguo il suo ordine il tubo ben chiuso fra le sue dite prendo il cazzo lo tengo lei porta il siringone senza stantuffo e inizia a pisciare ne fa circa 250ml una bel po' direi una volta finito mette lo stantuffo fa uscire l'aria mi chiede di alzarmi in piedi e dalla cintura di castità inserisce il tubicino nel cazzo subito un male o bruciore non lo so però poi quasi piacevole man mano vedo che sparisce 40 cm e dico dove sono finiti inizia a spingere con lo stantuffo e sento la vescica riempirsi del suo piscio man mano scende sempre più giù fino ad arrivare a zero, mi sfila il tubicino e ho una voglia di andar a pisciare assurda e con un sorrisino mi dice ora vai al bagno.Corro senza farmelo dire due volte e finalmente mi scarico la vescica e sento dal sala ora capisci cosa vuol dire quando ti dico di portarmi il cazzo a pisciare??Continua... 603 0 4 mesi fa
- 1 settimana fa fantasia di moglie schiava 2 - la villa 2 Il Padrone mi ordina di mettermi a pancia in su e ordina a Betta di leccarmi la figa. Lei ubbidiente comincia a leccarmela e nel farlo mette in mostra il suo bel culo. Il Padrone si mette dietro di lei e comincia a scoparla in culo segnando con i sui colpi decisi il ritmo delle leccate. Tra le leccate di Bart di prima, le leccate di Betta io non capisco piu’ nulla e vengo. Betta continua a leccare imperterrita anche finché lei e il Padrone non vengono all’unisono. Dopo che il Padrone ha finito mi ordina di pulire per bene il culo di Betta. “adesso andate in cuccia cagnette” ci ordina … noi meste meste ci accomodiamo nelle nostre rispettive cucce. Bart intanto s’e’ goduto tutta la scena da poco distante. Io distrutta ma soddisfatta, piombo subito in un sonno profondo. Il Padrone mi guarda e con tutta la tranquillità del mondo mi dice “quella per i prossimi due giorni sara’ la tua cuccia.” Io rispondo con “wolf” … non posso fare altro. A pochi passi dalla cuccia esce dalla seconda casetta Betta. Una bellissima ragazza di massimo vent’anni. Il collare che porta fa pandam con quello di Bart. Appena ci vede comincia ad abbaiare e fare le feste. Poi mi viene vicino e comincia a girarmi attorno. Il mio Padrone mi ordina di allargare le gambe e stare ferma. Lei, come Bart, gira dietro di me e mi annusa il culo. Poi mette il suo culo davanti alla mia bocca. Il Padrone mi ordina di annusarlo e di leccarlo. Io lo faccio. Ha un odore strano, sembra sapere di cane. La mia eccitazione è al culmine mentre la sapiente lingua di Bart fa il suo dovere. Proprio un attimo prima di venire il mio Padrone con uno strattone mi riporta verso casa. Nel cammino Bart continua a girarmi attorno tutto felice. Al margine della villa vedo 3 casette per cani. Sulla prima c’e’ scritto “Bart”, sulla seconda “Betta” e sulla terza “Guest”. Probabilmente mi scambia per una vera cagna perche’ appena si avvicina mi annusa il culo. Appena lo sento faccio per ritrarmi ma il mio Padrone tira secco il guinzaglio e mi ordina di stare ferma e divaricare bene le gambe. Bart per tutta risposta comincia a leccarmi buco del culo e figa. Istintivamente inarco la schiena per dargli piu’ facile accesso ai miei pertugi. Bart continua a leccarmi e mi fa eccitare. Sento passare le macchine e so che tutti stanno guardando un cane che lecca figa e culo di una donna a 4 zampe. Ho il terrore che Bart decida di coprirmi, cosa che certamente farebbe se al mio posto ci fosse un cane femmina. Inaspettatamente questo pensiero mi fa eccitare ancora di piu’. So’ che nella mia situazione non potrei dire nulla se il Padrone decidesse di farmi scopare da Bart. Piangendo faccio quello che mi ha ordinato, so che implicitamente significa che devo comportarmi da cagna. sento il Padrone chiedere al suo amico dove puo’ portarmi a fare i bisogni. Lo sento rispondere che dietro alla villa, al confine con la strada c’e’ un pezzo di prato dove fa fare i bisogni al suo cane. Il mio Padrone mi mette il guinzaglio e mi dice “al passo”. Io a quattro zampe, ancora con le lacrime, mi metto alla sua destra e ci muoviamo nella direzione corretta. Il prato è proprio vicino alla strada. Mi fa mettere proprio con il culo nella direzione della strada e mi ordina di svuotarmi. Mi vergogno “come un cane”, ma non ce la faccio proprio piu’ e faccio i miei bisogni. Dal culo esce cacca mista a sperma. proprio in quel momento arriva Bart, il cane pastore anche lui passato per fare i suoi bisogni. E’ un pastore maremmano adulto di 40 chili molto socievole. Dopo che il pavimento è stato pulito sento il mio Padrone parlare con il padrone di casa. I due conversano amabilmente, ridono scherzano e non si curano di me. Ho il culo in fiamme e devo fare la cacca. Mi alzo e mi avvicino ai due, interrompo la loro conversazione per chiedere dove c’e’ un bagno per lavarmi e fare i miei bisogni. Per tutta risposta il mio Padrone mi da un ceffone in faccia. “cagna, chi ti ha detto di muoverti. mettiti a 4 zampe e restaci”. Racconto scritto dalla mia schiva con piccole mie correzioni. Cosa ne pensate? 1747 2 11 mesi fa
- 1 settimana fa fantasia di moglie schiava 2 - la villa 1 Mentre urlo uno mi viene in bocca e mi obbliga ad ingoiare lo sperma, “mangialo tutto puttana” anche i due dentro di me vengono e sento sborra che esce da tutti i buchi. Gli altri a turno mi mettono il cazzo in bocca fino a venire chi in bocca, chi sulle tette. Quando tutti hanno finito il mio Padrone mi obbliga a leccare tutto lo sperma che c’e’ sul pavimento. Quello nel culo viene ed io sento lo sperma che cola. Uno alla volta mi scopano nel culo, poi cominciano a sculacciarmi con la paletta, prima piano e poi sempre più forte. Quando il culo è bello rosso mi girano, e cominciano a scoparmi nella figa, forte ed incessantemente e contemporaneamente sempre uno in bocca. Arriva il mio momento preferito, la doppia, uno in figa ed uno in culo, mi scopano forte, vengo e mi obbligano ad urlare il mio orgasmo. A questo punto mi legano le mani dietro la schiena e mi ordinano di mettermi in ginocchio. Si spogliano tutti, cominciano a toccarmi ed infilarmi il cazzo in gola uno alla volta. Spingono fino in fondo alla gola fino quasi a farmi vomitare, “dai succhia puttana, fino in fondo e senza vomitare”. Mi scendono le lacrime dallo sforzo di vomito, mi sento usata ed umiliata ma fiera di resistere. Poi mi sciolgono la cima e mi mettono a 4 zampe e cominciano a penetrarmi da dietro, Usano per primo il culo, lo allargano bene, colpi secchi e fondi, mentre a turno uno davanti mi mette il cazzo in gola, “ti piace essere riempita puttana?” Entriamo in casa, io sempre a 4 zampe, andiamo nel salone dove ci sono gli altri 5 uomini. Il mio Padrone mi toglie il guinzaglio, mi siedo ai suoi piedi e tutti vengono ad accarezzarmi e farsi leccare per fare conoscenza. Mi accompagnano in giardino dove c’è la piscina per fare i miei bisogni prima di cominciare ad usarmi. Fare la pipì in giardino non è semplice ma ci riesco anche se mi stanno guardando tutti. Mi sento a disagio ma passa in fretta. E’ un signore distinto, mi saluta come si fa con un bravo cagnolino, accarezzandomi la testa e dicendomi:” che brava cagnetta, sei in calore?”La mia risposta è un “wof”. Un gruppo di 6 uomini ha risposto al nostro annuncio. Ci mandano la posizione di dove andare e partiamo. Al nostro arrivo, verso le 10, vediamo un grande cancello con all’interno una grande villa con piscina. Superato il cancello il padrone parcheggia, mi fa spogliare e mettere il collare e guinzaglio. E’ il nostro segnale. Scendo dalla macchina e mi metto a 4 zampe come deve fare una brava cagna da monta. Percorro il tratto che dal cancello porta alla porta d’ingresso della villa. Chiunque passare ora dalla strada potrebbe vederci perche’ lo stradino che porta alla villa è ben visibile dalla statale. Arrivati ci viene incontro il padrone di casa. ““Ciao a tutti, sono la schiava di mio marito, mi chiamo Puttana e sono molto ubbidiente. In settembre il mio padrone mi porta in vacanza tra la Spagna e la Francia, percorreremo a costa azzura fino al rientro in Italia. Siamo disponibili dal 12 al 24 settembre ad incontrare gruppi di uomini da 5 a 10 elementi interessati ad ospitarci per 1 o 2 notti in cambio della mia totale disponibilità ed obbedienza. Accettiamo qualsiasi location, come ville, casali, chalet di campagna, possibilmente posti discreti e tranquilli. Durante i giorni di permanenza io sarò nuda, collarata e disponibile. Se siete ointeressati mandate un contatto ed una descrizione di come volete trattarmi durante la permanenza. Sarà cura del mio padrone scegliere le persone più adatte a questa esperienza. Buona giornata, la vostra Puttana.“Poco prima di partire per le ferie il mio Padrone mi ha fatto pubblicare questo last: Racconto scritto dalla mia schiva con piccole mie correzioni. Cosa ne pensate? 1544 0 11 mesi fa
- 1 settimana fa fantasia di moglie schiava 1 Mi guarda e mi dice: “Puttana, sei stata proprio brava. Il signore che hai incontrato mi ha appena anticipato 1000 Euro per affittarti per il prossimo week end. Adesso sali in macchina e ricomponiti, tra mezz’ora abbiamo appuntamento con un altro cliente.” Io non capisco piu’ nulla. Il Padrone mi aveva detto che questa era una prova. Mi sento usata e sottomessa ma dall’altra sono molto eccitata e sono davvero pronta per il cliente successivo. Ho superato l’ultimo mio limite, adesso sono una vera puttana. Con ancora i rimasugli di sborra che mi cola dalla bocca mi accompagna alla porta, mi consegna € 500,00 e consegna una busta e mi dice “Questa dalla al tuo Padrone. A presto puttana”. Mi trovo cosi’ nuda davanti al cancello, sento e vedo le macchine passare, qualcuno suona. Dopo 5 minuti che sembrano eterni arriva il mio Padrone e abbassa il finestrino della macchina e si fa consegnare soldi e busta. Dalla busta estrae un lettera e mentre la legge e lo vedo sogghignare. Dalla busta tira fuori e conta 1000 Euro. Torna dalla villa con una corda, mi fa alzare e mi lega le mani dietro alla schiena, mi fa inginocchiare e ricomincia a toccarmi. Mi mette in bocca il suo pene e spinge con forza fino in fondo alla gola. Mi prende per i capelli e mi muove la testa avanti ed indietro fino a quando viene nella mia bocca e mi costringe a deglutire mantenendo il suo pene dentro la mia bocca.Nell’acqua comincia a toccarmi, e masturbarmi. Mi mette il suo pene in mano per fargli una sega, dopo alcuni minuti mi fa uscire dall’acqua e mi fa sdraiare su un materasso a bordo piscina. Lì continua a masturbarmi, mi lecca la figa ed il culo, si mette a 69 ed anch’io lecco il pene ed il culo. Si alza, mi gira e mi penetra nel culo e nella figa con forza, mi fa venire ripetutamente usando anche le dita sul clitoride. Lui ogni tanto si ferma in modo da trattenere l’orgasmo. Quando soddisfatto dei miei orgasmi si si alza mi ritrovo sola sul materasso. Finita il pranzo mi mette il guinzaglio e mi porta in giardino per fare i bisogni. In giardino c’è una bellissima piscina con idromassaggio. Dopo aver fatto i bisogni mi toglie il guinzaglio e mi ordina di entrare in piscina. Poco dopo viene ad aprirmi un uomo di mezz’età, molto curato e distinto. Mi fa entrare e comincia così la serata. Arrivati in casa mi mette un grembiule e mi ordina di cucinargli la cena. Cucino un piatto di pasta completamente nuda, lui aspetta a tavola e quando il piatto è pronto mi ordina di togliere il grembiule, mi mette il collare e mi ordina di accucciarmi. Io da brava cagna mi siedo vicino alla sua sedia ed aspetto che finisca di mangiare. Anche se un po’ nascosti, dalla statale è possibile intravedere il cancello di ingresso della villa e rabbrividisco pensando che un passante potrebbe vedermi. Questo, e il fatto di essere usata la prima volta come una vera puttana, mi eccita da morire”.Arrivati alla villa il mio Padrone mi ordina di spogliarmi e di consegnargli i vestiti, rimango solo con le scarpe coi tacchi. Lui li prende e li butta in macchina e mi ordina di mettere le mani dietro la schiena e mi ordina di aspettare davanti al cancello. Poi suona al campanello e quando il padrone di casa risponde gli dice: “Ti ho lasciato la puttana davanti al cancello, vieni a prenderla. Quando hai finito riportala qui davanti e chiamami.”“Schiava sessuale di bella presenza e molto ubbidiente è disponibile per una serata alternativa. Ubbidisce a qualsiasi ordine ed è disponibile a soddisfare ogni richiesta del padrone al costo di € 500,00.”L’annuncio al quale l’uomo ha risposto recita così:Tutto comincia una mattina presto quando il mio padrone sveglia nella mia cuccia e mi dice di prepararmi perchè un uomo ha risposto al mio annuncio ed abbiamo un appuntamento. Faccio una doccia con lavaggio anale, mi metto il vestito senza mutande e mi mette in macchina.Racconto scritto dalla mia schiva con piccole mie correzioni. Cosa ne pensate? 1833 1 11 mesi fa
- 5 mesi fa Notte d'estate Notte d’estate Sono le 22,00 e arriviamo davanti alla casa dell’uomo che dobbiamo incontrare, mio marito mi ha fatto mettere un vestito senza intimo, aspettiamo pochi secondi ed esce dalla casa un uomo, fa il giro della macchina e si avvicina alla mia portiera, la apre e mi dice di non guardarlo mai in faccia, mi allunga la mano e mi fa scendere, mi accompagna all’ingresso ed entriamo in casa, si presenta “piacere di averti qui a casa mia, io sono Saverio” mi indica il bagno mi dice di entrare “se ti scappa la pipì questo e il bagno, quando hai finito mettermi a pecorina senza togliere il vestito”, rimango qualche secondo in quella posizione, lo sento entrare in bagno, sento il suo dito accarezzarmi il buchino dietro e poco dopo sento che lo inserisce lubrificato con una certa facilità, lo fa scorrere un pochino, un piccolo plung di gomma prende il posto del dito, esce dal bagno e mi dice “torna in salotto tenendo sempre lo sguardo basso” mi fa segno di sedermi davanti a lui, mi dice “tieni le cose bene aperte le cosce non si devono toccare fra loro” Mi sistemo come mi ha indicato “cosa preferisci bere” gli chiedo dell’acqua, va in cucina e mio marito mi dice di seguirlo e di tirare fuori dai pantaloni il suo cazzo e di fargli un pompino, mi alzo e vado in cucina, mi avvicino a lui e gli slaccio i pantaloni abbasso gli slip e gli tiro fuori il cazzo e glielo spompino. Dopo circa un minuto mi dice “smetti e rimani in ginocchio e metterti a pecorina” lo vedo infilarsi il preservativo e mi toglie il plug che avevo nell’ano, me lo infila piano, piano nel culo sento il suo cazzo che si fa strada nell’ano. MI penetrata per un minuto, toglie il cazzo e mi rimette il plug di piccole dimensioni nell’ano “alzati e torna in salotto e siediti davanti a me a gambe aperte, appoggia la schiena e a divaricare le gambe”, mi tocca la figa che e bagnata, sono molto eccitata, mi dice “mostra a tuo marito cosa hai nel sedere” mi metto a cosce larghe e con le mani allargo le cosce per mostrarmi al massimo. Mio marito e molto eccitato alla visione della mia figa e con il buco del culo tappato. Suonano alla porta e Saverio mi dice “Rimani cosi spalancata, vado ad aprire” entra un’uomo che a vedermi in quella posizione gli viene duro, si avvicina a me e mi tocca la figa che e molto eccitata, chiede a Saverio “posso andare in cucina a prendermi da bere” Saverio mi dice “Seguilo e tirargli fuori il cazzo e fargli il pompino che hai fatto a me” Mi alzo e vado in cucina gli slaccio i pantaloni e tiro fuori il cazzo e gli faccio un pompino. Fin che lo spompino mi dicembre “Sono Stefano, hai sempre quel coso nel culo?” Gli rispondo di si “Girati e mmi vedere cosa e?” Mi giro mi metto a pecorina e alzo il vestito per mostrarmi a lui, lo sento armeggiare il plug lo toglie e lo rinfila più volte “ok Andiamo in sala” Entro in sala e Stefano vuole che mi metta a pecorina sul divano, Saverio mi mette il cazzo davanti alla bocca e mi dice con voce ferma “succhiami il cazzo” Intento Stefano si infila il preservativo e mi viene dietro e mi mette il cazzo nella figa, entra rapidamente, sono molto eccitata, continuano cosi per qualche minuto, poi Stefano si siede sul divano si mette il preservativo e mi toglie il plug dal sedere e mi dice” “Siediti sul mio cazzo e mettitelo nel culo che vogliono vedere lo spettacolo del cazzo che ti entra nel culo” Saverio e mio marito vedendo la scena si masturbano, sono ipnotizzati dal cazzo che mi entra nel culo, sono li a gambe spalancate, mi sento tutta un fremito dall’eccitazione, accarezzo le palle a Stefano e le sento che la pelle si e irrigidita, sta per venire, subito dopo lo sento godere nel mio culo. Mi alzo in piedi e Saverio mi dice con voce roca: “ora e il tuo turno a scopare i nostri culi” Da una borsa prende un fallo finto con cinture e me lo mette, assicurandosi che le cinghie siano indossate bene, Saverio fa mettere a pecorina Stefano, gli spalma il lubrificante nel buco del culo, mi fa avvicinare e mi aiuta a penetrarlo, inizio un movimento avanti, indietro lento e costante, Saverio mette il cazzo in bocca a Stefano e gli dice: “fammelo diventare ancora duro che poi ti inculo pure io” Mio marito spiazzato da questa situazione rimane li a guardare. Continuo a scopare Stefano che non mugolii mi fa capire che quello che gli sto facendo gli piace. Saverio ha il cazzo duro, si mette un preservativo mi viene dietro, prende un po di lubrificante e me lo spalma sul buco del culo, me lo appoggia al buco, mi fermo per facilitare il suo ingresso, mi penetra e mi dice: “dai muoviti avanti e indietro che godiamo tutti e tre” Mio marito eccitatissimo da questa visione si alza e senza tanti preamboli mette il cazzo in bocca a Stefano, inizia a scoparlo nella bocca, lo vedo fare un sussulto, e lo vedo godere, ha sborato in bocca Stefano, senza tanti complimenti si beve lo sperma e gli ripulisce il cazzo. Sento Saverio che mi dice che tra poco sbora, si alza e si toglie il preservativo, me lo infila in bocca ed esplode il suo orgasmo, sono molto eccitata e bevo tutta la sua sbora, tolgo il cazzo dal culo di Stefano e ci distendiamo per riposarci. Sono tutta sudata come tutti, vado in bagno e mi metto sotto la doccia, Stefano mi segue, ha il cazzo duro con un preservativo infilato, entra in doccia con me e mi fa girare e mi mette il suo cazzo nel culo, dicendomi: “ti sei divertita ad incularmi ora inculo te” Quando Stefano e venuto ci siamo buttati chi sul tappeto, chi sul divano a riposare. 1977 0 11 mesi fa
- 1 anno fa LA MINIGONNA DI SABRI Questo è il fedele resoconto di una bellissima avventura cuck che ho vissuto circa 15 anni fa, i fatti sono reali mentre i nomi sono inventati.Rispondo ad un annuncio, il lui di una coppia cerca un singolo che sia disposto a corteggiare la moglie all’oscuro di tutto. Giorgio e Sabrina sono una coppia cuck, con lui felice ed instancabile procacciatore di uomini ed eccitato spettatore dei giochi erotici della moglie. Sabri, che poi descriverò meglio è molto esibizionista e si eccita ad uscire con minigonne e vestiti super attillati provocando sguardi, commenti, e a volte, approcci. Per pochi fortunati, questi approcci finiscono nel letto di lei. Giorgio mi risponde dicendo che le mie foto e il modo in cui mi presento lo hanno convinto che sono il tipo di uomo che a Sabri interessa e che la cosa si poteva organizzare. Abito vicino a Como, loro in un piccolo e pittoresco paese tra Brescia e Verona, quindi, visto le distanze, la cosa andava organizzata per bene. Infatti trovo in Giorgio un organizzatore fantastico mi fornisce ovviamente le foto non censurate della moglie, le sue abitudini e il fatto che frequenta molto spesso una palestra nel centro del paese. Io mi sarei presentato come uno appena arrivato per questioni di lavoro e per un breve periodo. Frequentando la stessa palestra l’avevo notata e volevo conoscerla, questa era la semplice scusa per approcciarla. Arriva così il giorno X, Giorgio con cui avevo ormai una corrispondenza quasi giornaliera, mi avverte che quel pomeriggio Sabri verso le quattro sarebbe stata in palestra e di solito dopo circa un’ora sarebbe uscita, era quello il momento giusto per tentare l’aggancio. Con grandi speranze ma anche con la consapevolezza che tutto poteva risolversi in un viaggio a R....o e ritorno, chiedo un pomeriggio di permesso e parto. Arrivo con molto anticipo in modo da potermi ambientare, trovo subito la piazzetta, sede della palestra e parcheggio, il paese è piccolo e in una mezz’ora me lo giro tutto. Torno alla piazzetta e conoscendo il numero di targa mi piazzo vicinissimo alla macchina di Sabri e aspetto. Puntualissima poco dopo le cinque Sabri esce dalla palestra e viene verso di me, cioè verso la sua macchina, devo dire che anche se era un gioco, avevo un po’ il cuore in gola, non sono mai stato uno molto abituato a questo genere di approcci, comunque ero lì e tanto valeva buttarsi. Giorgio si era raccomandato di usare con lei un tono deciso e molto esplicito, senza arrivare alla volgarità; le piacevano gli uomini decisi e che la facessero sentire desiderata, sexy e "un po’ puttana”, parole sue. “Ciao Sabri” le dico, lei si ferma mi guarda e si vede che sta cercando di capire chi sono, “Ci conosciamo?” mi dice squadrandomi e anche se è notevolmente più bassa di me sono io che mi sento piccolo. Parto con la storiella che ci siamo inventati e con una notevole faccia di bronzo le dico che da pochissimo frequento la sua stessa palestra, che ho notato questa fica incredibile e che dopo molte insistenze il proprietario della palestra mi ha detto come si chiama ed ha anche aggiunto di mettermi in fila perché tutta la palestra, la parte maschile in toto e anche qualche elemento femminile, è innamorata di lei. Mi guarda con aria di chi è abituata ai complimenti ma si vede anche che le fa piacere. Giorgio mi ha detto che da ragazza ha fatto danza classica e che va in palestra almeno due volte alla settimana e si vede: corpo tonicissimo, magra con il culo sodo e il bacino stretto, gambe dritte, seni piccoli, non molto alta ma molto proporzionata. Il tutto, quel giorno, confezionato in un paio di fusò color pesca attillatissimi che non lasciavano nessuno spazio all’immaginazione, il culo era una poesia, immaginate due piccole mele perfettamente rotonde che si muovono ad un ritmo ipnotico e sensuale. Il tipo di donna che mi eccita alla follia. “Sono qui per qualche giorno per lavoro e poi tornerò a casa, non conosco nessuno e quando ti ho vista ho pensato che sarebbe stato bello cominciare con una donna così sexy...” Il suo sguardo è enigmatico, intuisco che sta cercando di valutarmi e di capire se la persona che ha davanti è un mezzo matto, un maniaco, o uno a cui si può dare un po’ di tempo e di spazio. Fortunatamente decide per l’ultima opzione, guarda l’orologio e mi dice “Vabbè ho un po’ di tempo, avrei dovuto fare altro in paese ma lo faccio un’altra volta, li c’è un bar carino possiamo bere qualcosa.”Nella mia testa comincio a sparare fuochi artificiali, il primo scoglio è superato ma ce ne sono tanti altri. Ci sediamo e cominciamo a parlare un po’ e a conoscerci, io di me dico il minimo indispensabile e invece voglio sapere tutto di lei, le sue abitudini, i suoi hobby e ricordandomi delle raccomandazioni di Giorgio di farla sentire un po’ puttana, i suoi vizi. “Stabiliamo subito che sono sposata, felicemente sposata e che non cerco avventure, I miei hobby come hai potuto vedere sono la palestra e mi piace correre, vado la mattina presto o la sera.”La interrompo dicendo che è chiaro che frequenta una palestra, perché ha un corpo fantastico e che lei è proprio il tipo di donna che mi fa impazzire e che dal momento in cui l’ho vista non faccio altro che pensare a una cosa... “E sarebbe?” dice guardandomi con una faccia tipo: “Lo so che cosa pensi maiale, voi siete tutti uguali.” La lascio di stucco rispondendole “Non faccio altro che pensare a come sarebbe bello invitarla per un aperitivo, come sto facendo ora.” La risposta la sorprende e anche piacevolmente perché si mette a ridere e mi guarda questa volta con uno sguardo diverso. Decido che è il momento di passare a una nuova fase, un altro punto cruciale del nostro piano per cui ho bisogno dell’aiuto di Giorgio. Con la scusa di andare in bagno mi allontano e lo chiamo, risponde al secondo squillo, gli dico solo “Siamo in un bar, va tutto bene, chiamala”. Ritorno al tavolo dopo tre o quattro minuti e la trovo immersa in una conversazione al telefono, ovviamente sta parlando con Giorgio e se, osservandola da lontano, la conversazione è animata, nel momento in cui mi siedo al tavolo Sabri risponde solo con dei monosillabi: sì, no, no, sì, forse, va bene. “Era Giorgio, mio marito, gli ho raccontato dove sono e con chi sono, con lui non ho mai segreti, siamo una coppia molto affiatata e allo stesso tempo molto aperta.” Una frase sibillina che se non fossi stato a conoscenza dei retroscena mi avrebbe lasciato un bel po’ da pensare, “Gli ho raccontato che sei un mio collega della palestra che sei appena arrivato e che non conosci nessuno e lui mi ha proposto di invitarti a cena, mio marito è sempre così gentile con tutti e molto comprensivo con me.” Anche questa frase se non avessi saputo tutto avrebbe avuto un sapore piuttosto enigmatico. Non le do il tempo di pensarci ulteriormente e rispondo che erano straordinariamente gentili, che accettavo volentieri e che avrei preso del vino e del gelato.Anche questo scoglio era stato superato e secondo Giorgio, il fatto che avesse deciso di invitarmi, dava all’impresa una percentuale di riuscita attorno al 50%. Non male!Così la seguo in macchina fino alla loro casa, parcheggiamo, entriamo e mentre mi accomodo in cucina Sabri va in camera per cambiarsi, si ripresenta pochi minuti dopo con un top bianco che lascia scoperta la pancia, perfettamente piatta e un paio di pantaloncini di spugna attillatissimi, sempre bianchi. Mi sembra chiaro che le piace essere ammirata e le piace sentirlo quindi la guardo e dico “Sei veramente una gran fica”. Lei ghigna e risponde “Questo me l’hai già detto, invece di star lì seduto a spiarmi e a farti seghe, dammi una mano!” Mi alzo e la aiuto a preparare la tavola e a tagliare un po’ di cose per un’insalata, facendo così siamo molto vicini, a volte si mette di fianco a me per posare sul tavolo altre verdure, a volte mi da la schiena e i nostri corpi quasi si sfiorano, sentirla così vicino mi fa indurire il cazzo e decido di accelerare un po’ i tempi. Approfittando del fatto che sta lavando qualcosa nel lavello, le metto le mani sui fianchi, mi appoggio a lei e comincio a baciarla sul collo. Sono sicuro che attraverso la stoffa leggerissima dei pantaloncini sente perfettamente la pressione del mio uccello duro che si incunea facilmente tra le sue natiche sode e morbide allo stesso tempo. Reagisce sorpresa ma non tanto, come se si aspettasse e quasi desiderasse una avances del genere. Mi scosta con la mano e mi dice “Ma cosa fai, guarda che tra poco arriva Giorgio!” per fare così si deve voltare e a quel punto incollo la mia bocca alla sua e con mia grande sorpresa non trovo nessuna resistenza. A me piace baciare, lasciare che le bocche si uniscano, le lingue si mischino, scambiarsi la saliva. Anche a lei fa piacere, è ovvio, le lingue giocano entrando in profondità nelle bocche, la sua sa di fresco, forse nei pochi minuti in cui si è cambiata ha trovato anche il tempo per lavarsi i denti e percepisco un sottile aroma di menta. Per un paio di minuti buoni le nostre lingue giocano e le mani sfiorano i corpi, stringo subito le sue natiche apprezzandone una volta di più, la forma perfetta. La sollevo facilmente, è proprio leggera, e la metto a sedere sul piano della cucina in modo da averla ad un’altezza più simile alla mia. Le allargo le gambe e di nuovo il mio uccello in piena erezione si appoggia a lei, la spingo contro di me in modo di far combaciare perfettamente il mio cazzo e la sua fica. E comincio a strusciarmi, Sabri si lascia scappare un gemito, la stoffa dei suoi pantaloncini di spugna è sottile come carta velina, sicuramente lo sente quasi come se fossimo nudi. Scendo di nuovo sul suo collo e la lecco, poi mi sposto in su. Mordicchio i lobi e appoggiando le labbra al suo orecchio le sussurro “Ti voglio leccare tutta e poi ti scopo” provocando un brivido e un altro debole gemito. Le mie mani, adesso libere di muoversi, si concentrano sui suoi seni, non porta niente sotto la stoffa sottile del top che indossa e posso sentire i capezzoli induriti dall’eccitazione. Mentre li strizzò gentilmente sento il suo respiro farsi più pesante, mi apro un bottone della camicia e porto le sue mani sul mio petto invitandola a continuare.Risponde al mio invito slacciandone altri due, adesso la camicia è quasi tutta aperta, mancano solo gli ultimi bottoni in basso, fa scorrere le mani sulla mia pelle, mi strizza gentilmente i capezzoli poi si china e con la lingua li lecca e li mordicchia piano, è una cosa che nessuna donna mi ha mai fatto e mi attraversa una scarica di adrenalina lasciandomi per un attimo senza fiato.Ho una mezza idea di contraccambiare il favore, slacciarle il top e baciarle i capezzoli ma proprio in quel momento sentiamo il rumore inconfondibile di chiavi nella serratura, è Giorgio che rientra. Ovviamente ognuno torna velocemente al proprio posto: io a tagliare i pomodori e Sabri a lavare qualcosa nel lavello. Giorgio entra in cucina e se coglie qualcosa di strano: la tensione evidente, la forma del mio uccello ancora molto duro sotto i pantaloni, il viso arrossato di Sabri, la traccia della mia saliva sul suo collo, fa finta di non accorgersene. Finalmente dopo tanti scambi di mail e telefonate ci incontriamo, è un uomo molto distinto con un viso cordiale e sorridente che mi piace immediatamente, la differenza di età tra i due è molto evidente. È un dirigente importante in una banca di una città vicina.Intanto Sabri ha finito di preparare, ci sediamo e mangiamo, io racconto un pò di me, poco, e loro mi raccontano com’è vivere a R....o. È una cena semplice e veloce, nella stanza c’è un misto di buon umore, di eccitazione e di attesa, le occhiate tra me e Sabri e tra me e Giorgio dicono molto di più delle parole. Giorgio si alza e dice che prenderemo il caffè in salotto e va di là, lo sentiamo trafficare con bicchieri e bottiglie, io aiuto Sabri a sparecchiare ma non ce la faccio a passarle davanti senza prenderle con le mani il viso e metterle di nuovo la lingua in bocca, il cazzo mi sta scoppiando nei pantaloni prendo la sua mano e glielo faccio sentire attraverso la stoffa dei jeans. Lei la toglie ma non subito, indugia un po’ sulla forma come a valutarne le dimensioni, poi si alza e mi dice “Meglio se vai di là, vi raggiungo.”Trovo Giorgio che armeggia con i cuscini del divano, scambio con lui qualche segno di intesa ma non c’è tempo di parlarci perché Sabri è praticamente dietro di me. Quando siamo tutte e tre seduti e con un bicchiere in mano, sparo il proiettile di grosso calibro, la frase che nel nostro piano può aprire le porte del paradiso: “Giorgio ma non sei geloso di tua moglie, mi dicono che va in giro con delle minigonne pazzesche, e che quando esce gli uomini la seguono in processione, io purtroppo non l’ho ancora vista in minigonna però ho sentito che alcune sono esageratamente corte.” ”Come non l’hai ancora vista? Sabri bisogna rimediare, ha delle minigonne che sono cortissime e a me eccita sapere che gira così e che gli uomini sbavano. E anche a te eccita, vero tesoro, ti fa piacere che gli uomini ti guardino.” Lei seduta accanto a lui ride e dice che le piace indossare la minigonna e vedere l’effetto che fa e che la maggior parte degli uomini le fanno pena, si limitano a guardarla ma non fanno niente, non tentano neanche di scambiare due parole con lei e dicendolo mi guarda fisso “Poi ci sono le eccezioni.” aggiunge. “Dai Sabri facci una piccola sfilata, fai vedere a Filippo cosa si è perso fino adesso.” Intervengo anch’io ”Dai Sabri ti prego, fammi vedere cosa mi sono perso.” Si fa pregare ancora per qualche secondo e poi alzandosi un po’ svogliata dice “Va bene lo faccio solo perché me lo chiede Giorgio.” Mentre si allontana Giorgio mi lancia uno sguardo d’intesa e ad alta voce aggiunge “Mi raccomando, metti quelle cortissime!” Incomincia così una sfilata indimenticabile. La prima che indossa è una minigonna bianca con dei disegni azzurri, svasata e molto corta, copre metà coscia, ma mentre cammina la fa ondeggiare scoprendo tutta la gamba fino alle mutandine, per l’occasione si è messa anche scarpe eleganti con tacco a spillo e l’effetto è fulminante. Io e Giorgio siamo seduti sul divano fianco a fianco, Sabri provenendo dalla camera da letto arriva dritta verso di noi e, come una modella professionista, si ferma in pose provocanti, ondeggia un po’ i fianchi, poi ci dà le spalle sculetta e riparte verso la camera da letto per un nuovo cambio. Giorgio ride, batte le mani, mi guarda, mi fa l’occhiolino e mi dice “Guarda che va tutto alla grandissima, mi sa che ci divertiamo.” Io non sto più nella pelle e neanche nei miei vestiti, il cazzo sta ormai bucando i pantaloni ed è un rigonfiamento evidentissimo, Giorgio lo nota e si mette a ridere “Vedo che tu sei già pronto, bravo, tienilo caldo che tra poco ti serve.”Entra Sabri con la seconda minigonna questa volta è rossa, più corta della precedente e attillata, quando arriva vicino a noi si volta e si piega a novanta, come per sistemarsi qualcosa nella scarpa, dandoci così la visione del suo culo perfetto nella cui fessura vedo sparire il tessuto nero delle mutandine. Giorgio le mette le mani sul culo alzando completamente la minigonna e mi incita a far lo stesso, non mi faccio pregare e sostituisco le mie mani alle sue.Le natiche sono sode e lisce, infilo l’indice sotto le mutandine che in corrispondenza della vulva sono già umide, lei rimane in quella posizione lasciandomi fare, sto per perdere completamente la testa ma Sabri è più veloce di me, si rialza e rientra in camera da letto avvertendoci che la prossima sarebbe stata l’ultima.Io ho la bocca secca e senza accorgermene mi sto toccando il cazzo sotto i pantaloni, Giorgio intanto si è spostato e si è seduto su una poltrona di fianco lasciando a me tutto il divano. Rientra Sabri con un’altra minigonna anche questa cortissima e come la prima svasata in modo da non rimanere troppo attillata sulle gambe. Come la volta precedente arrivata davanti a noi si china, ma questa volta non indossa niente sotto la gonna, vedo la le labbra della vulva completamente depilate a questo punto non capisco più niente, anzi, capisco tutto quello che devo fare, mi metto in ginocchio e immergo la mia faccia nella sua fica già bagnata. Lecco le labbra e assaporo i suoi umori sulla lingua, le divarico un po’ le gambe in modo da poterla leccare meglio, lei con le mani prende la mia nuca e mi guida in modo che la mia bocca vada dove può darle più piacere. Nonostante l’eccitazione sono scomodo, quindi mi stacco mi giro e a questo punto mi trovo davanti a lei, immergo di nuovo la faccia nella fica bollente. Lecco l’interno delle cosce e bacio la fica di Sabri come se stessi baciando la sua bocca, strofinando le mie labbra sulle sue, immergendo la mia lingua tra le sue. Il solo suono che si sente sono i mugolii di Sabri e i suoi gemiti, anche lei deve essere un po’ scomoda e allora si siede sulle gambe di Giorgio, spingendo di nuovo la mia faccia in mezzo alle sue gambe, invitandomi a riprendere il lavoro. Intanto Giorgio che fino a quel momento si era limitato a guardarci, slaccia i bottoni del top di Sabri e lo fa cadere per terra e poi le mani vanno a cercare subito i seni e capezzoli gonfi e appuntiti. Io intanto non ho mai smesso di strusciare, strofinare, leccare, mordicchiarle la fica, i gemiti si sono fatti più sonori e frequenti, inserisco un dito e poi sentendo che l’interno della vulva è completamente bagnato, anche il secondo. Comincio a scoparla con le dita è il momento in cui Sabri ha il primo orgasmo, si inarca spingendo contemporaneamente il bacino verso l’alto mentre un lungo brivido la percorre, l’orgasmo è intenso e lungo ripetendosi parecchie volte con scatti che piano piano si quietano, lasciandola un po stordita tra le braccia di Giorgio. La raggiungo e le metto la lingua in bocca, facendole assaggiare i suoi umori più intimi. Poi mi alzo, ho un caldo pazzesco e mi rendo conto di essere ancora completamente vestito, mi tolgo la camicia, mi slaccio i pantaloni e mi sfilo le mutande, eccolo lì il mio uccello in piena erezione che non chiede altro che di essere accolto nella bocca di Sabri. Lei lo guarda e nonostante fossimo tutti un po’ agitati ha ancora lo spirito per fare una battuta “Quando me l’hai fatto toccare prima non sembrava così grosso” poi lo prende tra le mani e se lo porta alla bocca. Inizia un lungo scambio di effusioni tra la sua bocca e il mio cazzo, non solo un pompino, ma un’opera d’arte, senza quasi toccarlo con le mani lo percorre tutto con le labbra leccandolo e mordicchiandolo, dalle palle fin su alla cappella. Arrivata in cima si ferma un attimo per poi con le mani posate sui miei glutei spingermi dentro di lei ingoiandolo tutto fino in gola e lasciandomi letteralmente senza fiato. Ripete questo esercizio due, tre volte e io mi accorgo che con questo ritmo non posso resistere ancora per molto, la fermo, mi siedo sul divano e la faccio salire a cavalcioni invitandola a impalarsi sul mio cazzo. Giorgio che intanto ci guardava e scattava foto le passa un preservativo, Sabri me lo infila e poi con un lungo gemito mi fa entrare dentro di lei. Mentre mi cavalca mi prende le mani e se le porta sui seni poi si china e mi mette la lingua in bocca e mi sussurra di fotterla e di scoparla come una troia. Mentre è chinata ne approfitto per metterle il medio nel culo, “Siiiiiiiii scopami anche il culo.” Ormai il parossismo è al limite, ci limitiamo a muoverci all’unisono e a dare il più possibile piacere all’altro fino a che, quasi contemporaneamente veniamo, io con un lungo orgasmo che mi provoca spasmi e brividi e lei subito dopo, dimenandosi su di me per poi lentamente abbandonare la testa sul mio petto. La accarezzo e la bacio, stiamo così per qualche secondo, immobili, assaporando ancora le ondate di piacere. Mi divincolo da Sabri che crolla sul divano e chiedo a Giorgio il bagno, ci sto parecchio un po’ per riprendere fiato un po’ per lavarmi un po’ per guardarmi allo specchio e sorridermi, solo poche ore prima ero partito da Como pieno di dubbi e incertezze e adesso avevo appena finito una delle scopate più belle e intense della mia vita. Ritorno in salotto ancora completamente nudo, Sabri è sempre sdraiata sul divano in posizione fetale e Giorgio sta riguardando i film e le foto che ha fatto con la macchina.“Sono venuti una meraviglia, poi ti mando qualcosa” mi dice con un sorriso, “Ma mi sa che la Sabri è fuori combattimento, io speravo in un bis ma ho paura che dobbiamo organizzare un’altra volta.” In effetti Sabri non aveva più energie e anch’io mi sentivo molto stanco, oltretutto mi aspettavano almeno due ore di strada per arrivare a casa. Dopo quella volta ci siamo rivisti altre volte ed è stato divertente spiegare a Sabri tutto il piano e tutte le manovre che abbiamo architettato quel giorno. é passato tanto tempo ormai, quasi 15 anni, ma la memoria di quella serata selvaggia rimane ancora indelebile nella mia testa. 2433 0 1 anno fa
- 3 mesi fa casualità. siamo coppia 60enne e scambiamo partner da 2 anni, questo 15 agosto abbiamo cercato il nostro amico per divertirci un pò, ma purtoppo di ha dato buca. scocciatissimi non sapevamo cosa fare, ma casualmente 2minuti dopo ci ha contattato un singolo vicino a noi che avevamo gia incontrato un anno fà. chiedendoci cosa facevamo , e ovviamente ne abbiamo approfittato subito accodandoci per un appuntamento alla sera alla spiaggia. arrivate le 21 lui era gia li ad aspettarci...ci siamo subito imboscati in un angolo che gia conoscevamo, e abbiamo aspettato che venisse buio....abbiamo parlato, ci siamo raccontati le nostre avventure e ci siamo tolti i costumi..io poi sono andato in acqua ho chiamato lei e anche lui.. appena in acqua ho preso la mano di lei e la ho messa sul mio uccello, lei ha preso in mano quello di lui e ha cominciato a segarci, ovviamente ci e venuto subito duro e siamo andati a riva dove io mi sono messo a leccarle la fica...lui per qualche minuto ci ha guardato poi si e accostato a lei e glielo ha messo in boccae per un po la ho pompata, lei di bocca e venuta ,e io lo penetrata mentre lei succhiava sempre, ma sono uscito subito per non venire. lasciato lo spazio, ne ha approfittato lui che e passato davanti penetrandola e pompandola di brutto però ha sborrato subito e lei e rimasta un po male....io invece mi ero trattenuto ci siamo calmati lui un po imbarazzatosi e scusato, noi lo abbiamo tranquillizzato.....abbiamo parlato un popoi ho chiesto a lei succhiarmi e lui vedendo questo si e aggiunto, mia moglie ha dedicatomaggiori attenzioni a lui e la reso duro di nuovo equando la visto cosi si e girata e gli ha chiesto di penetrarla lui ovviamente la fatto subito e ha cominciato a sbatterla, io mi sono messo davanti a lei per essere sukkiato, ma stavolta ho sborrato io e le sono venuto in bocca avevo tanto sperma accumulato che hgli e andato di traverso e ha tossito..... mi sono ritratto mentre lui ha continuato a chiavarla. stavolta però e durato perche la girata piu volte . a pecora alla missionaria e di lato, sara durato15 minuti e poi la ha inondata davanti.......lei ha goduto tanto e lui anche quando ha sborrato ha gemito per almeno 20 secondie stato eccitantissimo........se noi ce la facevamo mia moglie avrebbe continuato, ma purtroppo ci siamo salutati con l'impegno di rivederci......ma il bello e venuto dopo!!!!!! perche q mentre ritornavamo a casa ci ha chiamato l'amico preferito della mia lei dicendo che era libero........ ci siamo guardati un pò perplessi (andiamo o nò? ) poi pur stando lei zitta ho capito che voleva. Quindi abbiamo fatto inversione e siamo andati da lui lui contento che eravamo andati era già eccitatissimo e noi un po per rivalsa gli abbiamo raccontato tutto. mia lei e andata in bagno per spogliarsi e non avevamo portato gli asciugamani mi ha chiesto di andare a prenderli, e io già immaginavo tutto. infatti ho allungato un pò i tempi e quando sono tornato già chiavavano. ( NON era la prima volta) d'altronde e due anni che me la sbatte almeno una volta a settimana lei era sul letto alla missionaria, un pò stanca ma vogliosa infatti gli teneva le natiche per spingerselo sempre più dentro . io mi sono seduto a guardare, ma poi venendomi duro mi sono aggiunto. mi sono sdraiato e o chiesto a ei di fare un 69 lei si è sdraiata sopra di mè appunto che lui la scopasse a pecorina mentre io gli leccavo la fica...e veder il cazzo di lui che entrava e usciva ho goduto all'istante( in bocca di lei ) lui ha continuato per un pò e poi si e scaricato dentro di lei........io ho aspettato che gli uscisse lo sperma dalla fica per poi leccarla e pulirgliela tutta e stato paradisiaco. e ci siamo lasciati andare stremati ( io e lui almeno) io era la seconda che facevo, ho 60 anni e per mè è tanto lui ne ha 41 e dopo venti minuti l aveva di nuovo duro..... sono andato a fare la doccia , e subito dopo ho sentito del movimento ( come già sapevo ) infatti stavano di nuovo chiavando . lei era di lato e lui gli teneva una gamba in alto per chiavarla più profondamente e la mia troia godeva ancora... io non ce la facevo più, mi sono seduto a guardarli e fare alcune foto...... e lui conoscendola la fatta godere molto molto bene la girata dappertutto e ha usufruito di ogni buco che lei era ben felice di concedergli, ci sono stati mezzora stavolta era lei che era stanca lui invece ancora molto molto impegnato ma poi quando lui alla fine e uscito dalla sua fica gli ha preso la testa egli ha fatto una grande grande sborrata in bocca in faccia mentre lei godeva di nuovo...... questo e successo!! ed e stato ancora più bello perche e capitato per caso....... 2452 1 1 anno fa