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Shopping ......diverso...

Quella domenica pomeriggio c’era un tempo grigio e minacciava pioggia e temporali.
Era rilassante starsene seduti a casa, comodamente sul divano, poi con un tempaccio del genere ,ma dopo un po’ ci è venuta la voglia di farci un giretto e dove si va con un tempo così in città?
Ma ai centri commerciali!
Ci siamo preparati, usciti e via in macchina al mio centro commerciale preferito, grazie al mio amore.
Poi avevo saputo da amiche che uno dei negozi più trendy stava facendo saldi pazzeschi.
Durante il tragitto parlavamo di quello che avremmo voluto comprarci, lui una felpa o un jeans, io un vestito o un bel paio di scarpe nuove da troia (mi piacciono un sacco) e nel mentre quel porco di Robi mi prendeva i capezzoli pizzicandoli con le dita.
Lo fa sempre e a me piace … e per dimostrarglielo, durante la guida, allungo sempre una mano sul suo cazzo meraviglioso … il mio cazzo sempre voglioso.
Arrivati al centro commerciale ci siamo inoltrati nel parcheggio, colmo di macchine e cerca che ti cerca, abbiamo trovato il posto.
Abbiamo fatto una corsetta dalla macchina all’ingresso, pioveva di brutto in quel momento e arrivati all’ingresso ci siamo ripresi un attimino dall’acquazzone. Poi siamo entrati e abbiamo iniziato il nostro giro di vetrine.
Un po’ di qua e un po’ di là fino ad arrivare al negozio dei mega sconti!
Guardando dentro abbiamo notato che non c’era tanto assalto di clienti e nemmeno cartelli -70% -50% o -30% appesi alle vetrine … mah …
Robi mi ha detto:” Vabbe Romi voglio entrare lo stesso a dare un’occhiata, qui trovo sempre i jeans che mi piacciano.” Io:” Certo amore, ti dispiace se intanto faccio un giro nell’altra ala del centro? Vorrei dare un’occhiata anche lì prima.” Lui:” Tesoro vai pure, ci vediamo tra un po’, ti chiamo se finisco prima di te.”
Bacione dolce e bagnato e via al nostro shopping.
Giravo ormai da un bel po’ alla ricerca di qualcosa che mi piacesse. Uscivo e rientravo da tutti i negozi che mi ispiravano, ma non trovavo nulla.
Avevo deciso di prendermi un caffè al bar. Pensavo “ chissà se Robi ha trovato i jeans”.
Guardando l’orologio mi ero accorta di essermi assentata già da una quarantina di minuti, meglio riavviarmi verso l’ala dove ci siamo lasciati, mi starà cercando!
Attraversata tutta questa galleria eterna di negozi sono arrivata al negozio di prima, ma avvinandomi ho notato luci più basse e un cartellino piccolo sulla porta con scritto “TORNO SUBITO”.
E Robi? Mi sono guardata un po’ in giro, ma non lo vedevo.
Allora ho deciso di tornare un po’ indietro, magari
lui era passato dall’altra parte. Niente.
Ho preso il telefono per chiamarlo … “segreteria telefonica del numero ….” .Mah.
Ad un tratto mi sono rigirata verso il negozio e ho visto una signora che entrava,allora la porta era aperta!
Arrivata di corsa al negozio sono entrata e ho notato che eravamo solo io e la signora.
Lei non ha fatto caso alle luci basse, al fatto che non c’era nessuno e dopo un giretto tra gli scaffali e appendi abiti vari è uscita. Ero sola … o no?
Ad un tratto, nel silenzio del negozio vuoto, ho sentito rumore provenire dai camerini.
Mi sono avviata quasi d’istinto e invece che dire “Mi scusi” sono rimasta in silenzio, camminando lentamente verso i camerini.
Ho iniziato a distinguere il rumore, un ansimare ritmato e dei mugolii.
Di fronte all’ultimo camerino ascoltavo quello che accadeva dall’altra parte, rendendomi conto all’istante che quel ansimare e quel godere io lo conoscevo bene.
Ho aperto la porticina e la scena che mi sono ritrovata davanti mi ha colpita come una sassata, sono rimasta i primi cinque secondi pietrificata, ma allo stesso tempo mi provocava una sensazione strana, la voglia di afferrare quella troia per i capelli e lui per le palle e insieme l’estrema voglia di partecipare a quel gioco eccitantissimo, dove questi due porcellini ci davano dentro di brutto.
Lei, la commessa latitante, stava spompinando il cazzo a Robi come una porca e lui era con la schiena appoggiata al muro, bella inarcata per infilarglielo bene in bocca fino alla gola e fino a sbattergli quasi le palle in faccia.
Lei pompava, pompava di brutto.
Mi guardavano, ma non sorpresi e imbarazzati, anzi, mi guardavano con quegli occhi che mi dicevano “vieni, vieni anche tu”.
Lui ad un certo punta mi ha detto, godendo come un maiale :” Vieni a succhiarmelo tutto anche tu, vieni … mmmmm”.
Ad un tratto mi è salita la rabbia, mi sono avvicinata a lei e le ho detto:” Puttana che stai facendo? Questo è il mio cazzo e se vuoi continuare a divertirti con il mio bel cazzone dovrai leccarmi la figa fino a farmi godere come una troia, hai capito tesoro?”.
Mi sono spogliata tutta sino a rimanere in perizoma.
Seduta sullo sgabello , appoggiata allo specchio del camerino, l’ho invitata ad affondare la sua bocca, piena di sapore del cazzo di Robi … mmmm buonissimo … nella mia figa, già così bagnata e bollente.
Volevo che mi leccasse prima sopra al perizoma e poi pian piano con le dita ho voluto che me lo spostasse di lato (mi eccita da impazzire), per poi strapparmelo via con la bocca e cominciare a leccarmi la figa come una porca e farmi godere da morire.
Poi ho preso Robi per il cazzo, duro,gonfio di voglia e magnifico, per portarmelo alla bocca e far vedere alla puttanella come si succhia bene il mio cazzo.
Ho cominciato a spompinarlo tutto, bene, più di quella troia, che intanto mi leccava la figa e mi sbatteva il clitoride con la lingua. Ogni tanto mi sgrillettava, che porcellina.
Il cazzo di Robi era durissimo, grosso, bagnato e pronto ad esplodere, ma ancora non era il momento, volevamo godere, godere ancora.
Mi diceva:”Brava la mia puttana, succhia … succhia sempre di più vacca.” E poi diceva a lei:” E tu lecca troietta, ti piace vero la figa della mia signora … mmmm sarà grondante. Ma chissà come ce l’hai tu la figa puttanella. Ce la fai assaggiare a me e alla mia dolce porcella?”.
Poi si avvicina a me con la bocca alla mia, e dandomi dei colpi di lingua affamata e golosa mi ha detto:” Puttana mia hai voglia di assaggiare la figa di questa bella maiala? Dimmi di sì … Ho voglia di limonare con te sulla sua figa, sicuro è colante e non aspetta altro la troia”.
Quelle parole mi hanno talmente eccitata da venire subito nella bocca della commessa, che orgasmo! Mmmm fortissimo …
Appena venuta Robi mi porge la mano, io mi alzo lentamente e insieme la facciamo sedere sullo sgabello, ancora tutto umido dal mio piacere.
E dopo di ché ci siamo precipitati in quella figa impazzita di voglia, prima dolcemente e poi insieme più velocemente.
Poi un po’ io e un po’ lui, lei godeva come una puttana, impazzita da quello che le stavamo facendo.
Intanto poi non mancavano i nostri scambi di lingue, tra me e Robi, piene di marmellata della sua fica.
Abbiamo continuato fino a farla godere da impazzire. Era venuta talmente tanto che ne avevamo le bocche piene.
Poi Robi ci ha detto ad entrambe:” Bene puttanelle che non siete altro, avete goduto cagne? Ora tocca a me! Qui giù in ginocchio e spompinatemi fino a farmi sborrare, voglio sborrare troie … dai … così … prima una poi l’altra”.
Che pompino super mondiale che gli abbiamo fatto!
E’ esploso e ha sborrato così tanto da inondarci tutte e due con il suo sperma caldo, buonissimo.
Che spettacolo! Eravamo tutti e tre felicissimi di quel fantastico gioco.
La commessa ci ha dato dei fazzolettini, ci ha indicato il bagno per riprenderci e pulirci e ci ha detto:”Passate alla cassa a salutarmi!”
Siamo passati alla cassa e Robi ha detto:” Devo pagare i jeans”.
Ed io guardando maliziosamente la commessa ho detto:”Ci farai lo sconto …” e lei:”Certo, non posso non farlo a clienti speciali come voi”.
L’abbiamo salutata e ce ne siamo andati, contenti,accaldati ed emozionati per questo shopping … diverso.

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