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Group sex Threesome

un fine settimana di troiaggine

Erano settimane che mi trascinavo nella routine lavoro famiglia, ma gli ultimi giorni mi vedevano eccitata ed impaziente per il fine settimana in arrivo.

Avevo parlato al mio cornutone della voglia che avevo di fare una bella scopata. Lui cosciente delle sue scarse capacità ed essendo ormai avvezzo a vedermi procurare il piacere, al quale una donna ha diritto, tramite altri uomini non ha potuto far altro che prendere atto della mia decisione ed appoggiarmi nella gestione logistica familiare dei figli.

 

Venerdì sera uscita dal lavoro mi dirigo in stazione per prendere il treno che mi porterà dal bull che mi attende pronto a allargare ogni mio orifizio.

 

La ceretta full body appena fatta, manicure e pedicure in ordine con smalto sexy per mani e piedi.

Zaino in spalla con in realtà pochi accessori, non conto di rimanere molto vestita.

 

Già in treno sono molto eccitata ed ansiosa di arrivare. Il caldo e l'eccitazione crescono sempre di più ed il perizoma si inumidisce dei miei umori.

 

Un messaggio sul cellulare mi scuote dalle mie fantasie. Il mio bull scrive: “sono in stazione non

vedo l'ora di montarti!”

Sento il viso avvampare per l'eccitazione e la figa pulsarmi.

 

Finalmente eccolo! scendo dal treno un bacio appassionato emcon la mano scivolo sulla patta dei pantaloni. Lo sento già pronto, all'orecchio gli dico:”sono fradicia...forse avrei bisogno di una doccia” lui mi guarda, sorride e mi dice: “non c'è tempo”.

 

Appena entrati in casa sua mi sbottona i jeans lasciandomi sfilare solo una gamba mi solleva da terra ed inizia a penetrarmi con forza piantandomi le sue mani nel culo e divaricandomelo nel contempo per agevolare la penetrazione. Come al solito mi scopa a pelle entrambi sappiamo che non vogliamo barriere tra noi e io voglio godere del suo seme caldo quando lo lascia sfogare nelle mie viscere.

 

Dopo avermi scopato alcune volte facendomi godere ma ancora vestita vado a fare la doccia per prepararmi per la cena ed il resto della serata.

“Ho voglia di sperimentare” gli dico dirigendomi in bagno lasciandogli gustare la vista del mio culo...

 

Mentre sono in bagno approfitto per chiamare mio marito. Dopo le informazioni sui figli il cornuto morbosamente mi chiede dettagli piccanti... decido di dirgli l'essenziale per lasciarlo sulla corda scopro un nuovo piacere in questa crudeltà psicologica nei suoi confronti.

 

Fatta la doccia mi vesto: sandali neri con il tacco alto, una blusa che decido di indossare senza mettere il reggiseno in questo modo le tette saranno visibili dalle aperture delle maniche. Completo con pantacollant neri molto trasparenti con il culo coperto solo parzialmente dalla blusa.

 

Esco dal bagno ed anche lui è già pronto mi guarda tra l'eccitato per la mia mise da troia e l'imbarazzato per doversi accompagnare ad una donna che lascia poco all'immaginazione.

 

Decide di portarmi in un ristorante un po' fuori mano ufficialmente vicino ad un luogo di incontro car sex, ma io sospetto per evitare di incontrare conoscenti.

 

Sento il suo imbarazzo mentre entriamo nel locale e gli altri avventori si girano a guardare prima di sfuggita poi a secondo con sguardi lascivi o di riprovazione.

Quando arriva il cameriere mi sporgo verso di lui per agevolare la vista delle tette il cui capezzolo è turgido per l'eccitazione. Tra gli sguardi degli altri avventori le occhiate del cameriere al quale pare le mie tette non dispiacciono qualche risata per il vino, consumiamo la cena.

 

All'uscita dal ristorante, attraversando la sala, sento gli occhi puntati sul mio culo che ora è completamente visibile poiché ho fatto in modo che la blusa non lo coprisse.

 

Già eccitati ci dirigiamo verso il luogo del car sex. Arrivati purtroppo non sembra esserci nessuno aspettiamo un po' giochicchiando tra noi.

 

Dopo qualche tempo di attesa non ce la faccio più ed esco dalla macchina. Non indosso più i pantaloni ne il perizoma e la blusa non copre nulla lasciandomi praticamente nuda dalla vita in giù. Il mio bull ancora in auto mi sorride dal parabrezza mentre mi appoggio con i gomiti sul cofano guardandolo. Non serve altro, esce dall'auto infoiato con il cazzo turgido in mano e la cappella gonfia dal desiderio accresciuto dai giochini in auto.

Si china dietro di me e mentre aspetto che inizi a leccarmi lui si rialza e appoggiandosi con il suo corpo su di me mi sussurra all'orecchio: “alle troie non si lecca la figa”

Si solleva, mi divarica il culo con le mani e mi fa mettere per quanto mi è possibile in punta di piedi, poi mi sputa nella figa e con il cazzo lo spinge con un sol colpo iniziando a pompare con forza. Sento il suo cazzo i suoi fianchi che mi spingono sul cofano e lui che mi dice che sono una troia, una vacca mentre io gli rispondo che si sono una puttana affamata di cazzo e che voglio che mi riempa la fica con il suo sperma.

Lui è sempre più eccitato continua con il turpiloquio e mi sculaccia con vigore. Sento il calore sulle natiche ed il piacere diffondersi ad ogni schiaffo. Godo più volte in quella posizione finché lui non mi dice di girarmi, mi fa inginocchiare davanti a lui e mi riempe la bocca con il cazzo pochi istanti prima di eiaculare copiosamente.

Il getto è talmente impetuoso e tanto che non riesco a trattenerlo in bocca...sento tutto il suo corpo fremere mentre svuota le palle nella mia bocca ed io con le mani sulle sue natiche lo spingo verso di me ingoiandogli tutto il cazzo che si sta ora rilassando e nel contempo gli massaggio le palle. Entrambi soddisfatti dispiaciuti solo di non aver potuto condividere il nostro piacere con altri risaliamo in auto per dirigerci a casa.

La notte è ancora lunga e la passerò interamente con lui sentendomi una vera troia ancora di più pensando al cornutone che si struggerà di curiosità ed ai miei figli che non sospettano di avere una madre zoccola.

 

Tornati a casa dopo aver ancora goduto dei nostri corpi ed essermi fatta inculare con soddisfazione crolliamo stremati e ci addormentiamo.

 

Mi sveglio a mattina inoltrata, il mio bull ancora dorme approfitto e faccio le telefonate di rito a mio marito che mi chiede notizie ma ancora una volta perfidamente non do dettagli, la mia voce deve aver svegliato il mio compagno di scopate perché mentre sono al telefono parlando con mia figlia inizia ad accarezzarmi sempre più audacemente prima le gambe ed il seno, poi direttamente la figa infilando un dito ed iniziando a titillare il clitoride.

Volutamente prolungo la telefonata facendomi ripassare mio marito mentre mi sento sempre più una vacca a parlare con i miei familiari e farmi toccare da un altro uomo sono eccitatissima ed inizio a sbrodolare dalla fica.

Saluto distrattamente mio marito che mi chiede come mai del mio tono diverso dal solito. Metto giù il telefono e mi tuffo sul cazzo due rapidi colpi di lingua intorno alla cappella non necessari perché la sua verga di 18 cm punta già verso il cielo.

Vado a cavalcioni ed inizio una lunga cavalcata alternando la fica al culo squirtando il mio piacere finché anche lui al suo culmine finalmente mi riempe la figa con il suo sperma.

Entrambi siamo stremati e sudati. Mi accascio sul suo petto lasciando che la mia fica coli su di lui e sulle mie cosce tutta la nostra passione.

Dopo un breve sonnellino ristoratore andiamo a comprare un frugale pranzo al sacco per dirigerci a prendere il sole nudi al fiume.

Consigliato da altre coppie troviamo una bella ansa con una spiaggetta dove possiamo immediatamente metterci nudi.

Ancora una volta non siamo fortunatiN nessun altro vicino a noi ad eccezione di un paio di attempati signori anche loro nudi dall'altra parte del fiume.

Mentre prendiamo il sole, dopo poco, le nostre mani ed i nostri corpi tornano a cercarsi.

Iniziamo una serie di massaggi con bocca e mani ed un paio di sontuose scopate...il tempo scorre piacevolmente baciati dal sole e sudati per il caldo e le nostre effusioni tra l'altro gradite dai guardoni dell'altra sponda.

E' giunta l'ora di prendere commiato dal mio bull che non si trattiene dal darmi un ultimo colpo mentre a casa sua preparo il mio zaino per tornare indietro dal mio cornuto e dai miei figli.

 

In treno sorrido mentre ripenso al fatto che sono proprio una zoccola...

 

 

 Elle

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