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Come tutto ebbe inizio

Estate 1990. Era da poco finita la scuola, ed io come abitudine mi trovai un lavoro stagionale per mettere da parte qualche soldo per poi poter fare un viaggio a settembre. Trovai un alberghetto in montagna, un posto molto frequentato in estate da chi non amava il mare. I proprietari,molto gentili,una coppietta sulla 50ina, mi diedero una stanzetta in mansarda, dove c'erano tutte piccole stanzette dedicate al personale. Mi ambientai subito,i colleghi erano gente tranquilla, si lavorava sodo,ogni tanto si usciva per una birretta ma poi subito a letto, la mattina ci si alzava presto. Io avevo le mie fantasie sessuali, già ero particolarmente inclinato al travestimento, mi ero portato,oltre gli abiti da lavoro,il mio particolare corredo. Calze autoreggenti,perizoma,reggiseno,parrucca a caschetto mora, e qualche altra cosetta che usavo per sentirmi una vera femminuccia, e la sera dopo il lavoro mi trasformavo completamente per giocare un pò da sola, fino a quando, continuando a toccarmi il pisello e il culetto, venivo copiosamente addormentandomi così nel mio letto. La stagione scorreva tranquillamente, io spesso sotto gli abiti da lavoro indossavo il mio intimo personale, mi eccitava molto sentirmi i pantaloni strisciare sulle mie calze di nylon. Eravamo giunti a fine agosto,l'albergo si stava svuotando, e mano a mano i colleghi se ne andavano. Mi chiamò il titolare, Enzo, e mi chiese se potevo rimanere un altra settimana, perchè stava arrivando una famiglia di 6-7 persone, e saremmo rimasti io e lui,che avrebbe cucinato oltre a gestire tutto. Io acconsentii, tanto avevo programmato un viaggetto ad Amsterdam per il 10 settembre, e una settimana in più mi avrebbe fatto comodo. La famigliola arrivò, feci conoscenza, e poi per 2-3 giorni filò tutto tranquillo. Una sera,dopo il servizio,stavo in camera, avevo indossato le mie cose, e approfittando del fatto che non c'era più nessuno del personale, passeggiavo nel corridoio della mansarda, cercando di assumere movenze femminili. Ad un certo punto, sentii una voce che veniva dal piano inferiore, che sottovoce mi chiamava. Giulio, sei tu? Era il capofamiglia della comitiva che alloggiava in albergo, e avendo sentito i miei passi stava salendo su. Ero terrorizzato, rientrai in camera, e aspettai. Era arrivato su, e continuando a cercarmi mi disse che era salito su per fumarsi una sigaretta in compagnia, visto che la sua famiglia stava già dormendo. Io lo ascoltavo da dietro la porta, e gli dissi che poteva fumare tranquillamente. Lui da dietro la porta mi chiese: Ma non mi fai entrare, non ti mangio mica,fumiamo una sigaretta e vado via. Stavo sudando,non mi aveva mai visto nessuno travestita, ma ad un certo punto,pensando pure che la stagione era finita, aprii la porta e lui entrò. Quando mi vide rimase a bocca aperta, io ero completamente ammutolita, indossavo le mie solite calze autoreggenti nere,il reggiseno,una vestaglietta che mi arrivava appena a coprire il pisellino, ero sui tacchi, e con la parruca sembravo proprio una troietta: Ma che bella sorpresa, e chi se lo aspettava di trovare una bella signorina qui dentro, sei proprio carina! Io balbettai qualcosa, e gli dissi che era una cosa che facevo solo per gioco. Ma lui continuò: no no,sei veramente carina, non sembra proprio che sei tu. Effettivamente era vero,quando mi guardavo davanti lo specchio non mi riconoscevo neanche io. Ero alta,magra,gambe affusolate, completamente depilata, se fossi andata in giro così avrei fatto girare la testa a molte persone. Mauro,così si chiamava, si accese una sigaretta, e continuava a squadrarmi da cima a fondo,facendo qualche sorrisino, e poi mi disse: Guarda, me lo stai facendo diventare duro, disse mentre si toccava il pacco. Io ero terrorizzata, e gli dissi che per me era soltanto un gioco, e non ero mai stata con un uomo. Ma lui fece finta di non sentire, si sbottonò i pantaloni e tirò fuori un arnese che era almeno il doppio del mio. Non preoccuparti,continuò, vedrai che ti piacerà. Io gli dissi di no, che doveva andarsene. Va bene,me ne vado, chissà che dirà Enzo quando saprà che invece di un cameriere aveva assunto una cameriera. Lo pregai di non farlo, e lui allora mi fece sedere sul letto, si abbassò del tutto i pantaloni e mettendomi il suo cazzo davanti la faccia mi disse che c'era solo un modo per non farlo sapere a nessuno. Mi mise una mano sulla testa e cominciò a spingerla verso di lui, io ancora dicevo che non volevo, cercavo di allontanarlo spingendogli le gambe, ma non c'era niente da fare. Il suo cazzo si era indurito, era sempre più vicino ed io cercavo di resistere con tutte le mie forze. Ad un certo punto mi diede uno schiaffone in pieno volto. Rimasi per qualche attimo rintronata, e lui ne approfittò. Mi aveva messo il cazzo in faccia,me lo stava strusciando sulle guance,sul naso, sulle labbra... Mi fece aprire la bocca con la forza...e lo spinse tutto dentro.Io non stavo capendo più niente, mi faceva andare su e giù con la testa, mi mise tutte e due le mani sul capo, e lui spingeva come se mi stesse scopando la bocca. Ero completamente rintronata, però ora si stavano avverando tutte le mie fantasie sessuali,avevo immaginato sempre di succhiare un bel pisello, e adesso si stava avverando. Non facevo più resistenza, anzi,facevo su e giù con la bocca, gli leccavo la cappella, sentivo l'odore del suo sesso misto a sudore e....mi era diventato duro. Lui lo vide, e chiamandomi troia disse che lo sapeva che mi sarebbe piaciuto. Si fermò, e mi disse di girarmi e mettermi a pecora sul letto. Lo implorai di non farlo, che non me la sentivo, e che gli avrei continuato a succhiare il pisello. Ma ormai era brutalmente eccitato, mi rigirò e dandomi altri due schiaffoni sul culo mi disse di non muovermi e di stare zitta. Ero alla sua mercè, a pecorina sul letto senza potermi ribellare, avevo una paura fottuta. Si avvicinò con la testa al mio culetto, e cominciò a leccarmi il buchetto. Incominciai a provare piacere...sempre di più, sentirlo mentre mi leccava mi stava mandando in estasi. Adesso è ben lubrificato, disse, entrerà con piacere.Provai ancora a ribellarmi, ma ormai non riuscivo più a muovermi, e sentii che aveva puntato la cappella sul mio buchetto. Cominciò a spingere, e mi disse di rilassarmi, sennò avrei sentito più dolore. Stava entrando, piano piano, ogni tanto si fermava e mi allargava le chiappe, e continuava a spingere. Lo sentivo entrare dentro di me, mi stava inculando....e con mio grande stupore,io stavo godendo. Entrò tutto..... Lo senti? è tutto dentro, ti ho rotto il culo puttana. Mi prese per i fianchi, e cominciò a muoversi, sempre più velocemente, mi stava facendo male, ma allo stesso tempo stavo godendo tantissimo. Con una mano mi prese il pisello e cominciò a segarmi mentre mi stava inculando. Erano durissimo, sia il mio che il suo, e dopo qualche secondo venni tra le sue mani.....Brava la mia troietta, vedo che hai goduto tantissimo con un cazzo nel culo. Era vero, non avevo mai goduto così tanto. Lo tirò fuori, e rimettendomelo in bocca mi disse: Adesso devi completare l'opera. Ormai facevo tutto quello che voleva, ero inerme, mi aveva rotto il culo, e non stavo capendo più niente. Mentre glielo succhiavo ancora, lui se lo menava con la mano e stava per venire. Quando stette per sborrare, me lo infilò tutto nuovamente in bocca,tenendomi ferma la testa. Lo sentii venire, gli schizzi mi arrivarono in gola, sentivo il suo cazzo nella mia bocca che pulsava in continuazione, avevo la bocca piena di sborra. Lo tirò fuori e tappandomi la bocca mi disse di ingoiare tutto. Non volevo, ma lui alzò il braccio come per darmi un altro schiaffo, ma lo fermai....mandai tutto giù, spalancai la bocca e gli feci vedere che avevo inghiottito tutto. Brava, mi disse, mi si allungò sopra e mi infilò la lingua in bocca. Pomiciammo un pò, dopo di che si rialzò , e dopo essersi vestito mi disse: brava, sei stata una vera puttanella, mi hai fatto godere tantissimo, tornerò a fumarmi un'altra sigaretta domani sera, e se ne andò. Rimasi sul letto, ero ancora in trance, passarono diversi minuti prima che mi ripresi. Mi aveva violentata, ma forse aveva dato inizio al mio essere donna e puttana, e la cosa mi aveva eccitato tantissimo. Avevo goduto come non mai. Dopo un pò con la lingua cercavo di pulirmi le labbra dallo sperma che c'era ancora, e ricominciai a segarmi......

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