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Due parole

Solo una mente appagata, senza un vestito pret a porter, poteva proporre senza timore.
Raffinata, colta, assolutamente non interessata ad incontri occasionali o di altra durata. Così mi scriveva. E' stato uno scherzo della sua fantasia, la fiduciosa curiosità con cui mi ha proposto un appuntamento al buio.
Sessualità sperimentale, avrebbe pensato.
Mai!!..ha detto perentoria nel posporre quest'avverbio secco alle mire tattili o talaltramente sensoriali che io avessi potuto concepire. Per dirla facile, occhi bendati, mani in alto, mutismo e rassegnazione nell'accettare il fatto che solo lei avrebbe deciso in quell'incontro.
Non mi toccherai, non mi guarderai, non mi parlerai...Mai !! Solo l'udito restava salvo dall'obbligo.
"Vieni all'area di parcheggio M...... ovest .."
Erano le 22/02 e 13 secondi quando ho imboccato la rampa. Il 13 porta fortuna, pensai.
Non poteva sbagliarsi, di auto come la mia ce ne sono poche ed il fazzoletto bianco che sventolava al finestrino era il segnale rassicurante che portavo.
Non ha esitato nell'incedere verso di me. L'ho intuita tendendo l'orecchio e sbirciando dallo specchietto, non ho resistito alla curiosità. Ma prima che entrasse in auto mi ero già bendato come aveva chiesto.
Ero cieco in quell'angoletto e quel buio mi entrò nei polmoni assieme alla nota esotica del suo profumo non appena chiusa la portiera. Era l'unica certezza, che ho ingoiato con la poca saliva che avevo in bocca.
I miei pensieri guazzavano in quel buio liquido..si trasformavano e crescevano proporzionalmente al mio cazzo. Quella privazione sensoriale era stranamente eccitante.
"Dovrai stare in silenzio..."
Ed il silenzio era spaventoso ed invitante, come una montagna di cui non vedi la cima. Mani sul volante,questo era il patto.. Fermo.
Mani che mi sfiorano la gamba e girano larghe sul fianco e su fino al viso. Lente e fresche traducevano la mia forma e le parlavano di me, tutto. Sentivo il suo respiro sul collo, forse mi stava annusando, di certo era un alito cognitivo.
Ero eccitato a prescindere. Dal fatto che fosse bella o brutta, alta o bassa, magra o grassa..donna o...Beh, no, quelle mani non potevano altro che essere di donna. Dal tocco presunsi fosse minuta, il tocco era sicuro anche se percepivo un anima corrotta dalla situazione.
"O giochi ..o scendi " Non le dissi.
"Se non proverò emozioni..." ..L'immobilità mi poneva in posizione neutrale. Non potevo sbagliare la mossa, solo sperare di essere appetibile. Totipotente..pronto a diventare una pietanza prelibata o, di converso, avanzo da pattume. Per anni luce rimasi sul piatto, si prendeva il suo tempo. Non un movimento di troppo, ascoltavo il suo silenzio ed il mio respiro eccitato. Il cazzo dolorosamente duro nella sua costrizione. Aspettavo fremente che mi aprisse e mi mangiasse in un boccone. Che le sue mani si impossessare del membro che mi stava pulsando nel cervello e lo liberassero dalla sua smania istintiva.
Una mano soltanto continuava ad esplorarmi, girando lontana dal mio epicentro. Se con l'altra si stesse procurando piacere lo posso soltanto supporre..
Sentii un soffio leggero sul collo ed un bacio sulla guancia..."ciao Nimbus" ..e subito dopo la distanza che ci separava era già eterna.
E' tutto ciò che resta di lei ..due parole che innaffio ogni giorno col ricordo.

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