Questa pagina del diario non riguarda il mio lavoro ma me stessa. Oggi per la prima volta quest’anno ho sentito davvero l’arrivo della primavera. Quella sensazione di leggera sonnolenza, la voglia di lasciarsi andare a fantasie campestri. Il profumo degli alberi fioriti, amplificato dal tepore del sole, mi fa ricordare quelle ( poche ) volte che ho fatto l’amore all’aria aperta in mezzo ai campi. Allora ero ancora una ragazza piena di aspettative, di sogni, di progetti. Ricordo che un giorno Luca ( era il mio boy di allora ) mi portò in una campagna ad una ventina di chilometri dalla città con la scusa di controllare alcuni alberi in un terreno di famiglia. Gli alberi in effetti c’erano, ed uno di loro ci servì per ripararci dal sole che iniziava ad essere troppo caldo. Ci sedemmo lì sotto e dopo dieci secondi già pomiciavamo alla grande, le lingue intrecciate, il respiro affannoso, il primo sudore perlaceo fra le mie tette già rigogliose. Le sue mani subito frenetiche, a sollevarmi il vestito per toccarmi in mezzo alle gambe dove già si spandeva l’umidità dei miei umori, a scostare il bordo delle mutandine per infilare dentro un dito, poi due, poi tre..... E io allargavo le gambe per favorirlo, già presa nel vortice di quel sesso fresco di gioventù. “Aiutami” mi diceva, mentre con le dita di una mano dentro la mia figa e con la lingua a succhiarmi i capezzoli cercava disperatamente con l’altra mano di abbassare la cerniera dei jeans per liberare finalmente il suo cazzo bello, turgido, pieno di potenza. Lo aiutai, e diedi finalmente la libertà al suo arnese che già eruttava le prime goccioline perlacee preludio di quella che sarebbe stata la lava calda e dolce che avrebbe liberato con l’orgasmo.
“Tuo padre!” urlai di colpo staccandomi da lui e facendo finta di ricompormi.
“Cazzo, dove?” rispose lui guardandosi attorno.
Scoppiai a ridere come una matta, godendo del suo sguardo fra lo smarrito e il preoccupato.
“Scherzavo, scemo!” gli dissi, e abbassando lo sguardo al suo inguine notai che lo spavento gli aveva fatto completamente passare l’erezione. Era quello che volevo, alla fine : il piacere di farlo crescere fra le mie labbra. Mi chinai e iniziai a leccarlo piano piano, cercando di rianimarlo. Poi lo presi in bocca, ancora semirigido, e sentii la netta sensazione della sua crescita sotto i colpetti della mia lingua ed i risucchi delle mie labbra. Lui stava li, appoggiato al tronco dell’albero, gli occhi chiusi, a godersi quel pompino di primavera come se fosse l’unica cosa che importasse al mondo. Mi alzai in piedi e mi avvicinai con l’inguine alla sua faccia, spingendo la figa contro la sua bocca e incitandolo a leccare...leccare...leccare....mentre mi martoriavo il seno pizzicando i capezzoli duri e rigidi. Poi si ricordò del suo essere maschio dominante e io glielo lasciai credere. Mi fece inginocchiare a terra e si mise dietro di me. Con frenesia mi sollevò il vestito sulle natiche e spostò le mutandine, si prese in mano il cazzo e lo bagnò un po’ con i suoi stessi umori, come se ce ne fosse bisogno, poi me lo infilò togliendomi il respiro per la bellezza di quell’atto che mi faceva godere dell’essere femmina nella posizione più sfacciata che io conoscessi. Mi scopò per qualche minuto, cercando di limitare i colpi e di restare calmo per la paura di venire subito, aggrappandosi ai miei fianchi, tirandomi a sé con forza ad ogni colpo e facendomi rantolare ritmicamente dal piacere. Poi la sua voglia di godere ebbe il sopravvento, e il suo movimento si fece più veloce e scoordinato. “Non venire dentro!” feci appena in tempo a dirgli mentre con una mano mi strusciava il clitoride portandomi ad uno stato di totale estasi. Poi fu una esplosione di sensazioni dolci e forti. Il suo sperma sulle mie natiche, nitidamente e piacevolmente caldo e vischioso, le sue dita ancora a smanettare la mia figa che non smetteva di pulsare. Ed il respiro affannoso di entrambi, e le ultime contrazioni di un orgasmo bellissimo e pulito.
Tutto questo mi ricorda oggi l’arrivo della nuova primavera. E non so perché, ma mentre scrivo la mia mano scende fra le cosce, ed è una sensazione piacevole. Sono bagnata....Ma sì...perchè no? Sarà un inno alla primavera questo ditalino.......dedicato a tutti voi, amici ed amiche.
Vado. Anzi.....vengo.......
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
102009
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 2 mesi fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97604
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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