Vorrei parlarvi di uno strano tipo. Lo chiamerò Luca ma non è il suo nome. Luca è gay, e contrariamente a quello che pensa lui molti lo sanno. Per uno strano modo di vedere le cose lui rinnega in pubblico questo lato del suo io e fa di tutto per apparire etero. Anzi, per apparire un vero “sciupafemmine”. Il che, se va bene a lui, dovrebbe andar bene a tutti se non fosse che per sostenere questa sua finzione spende una buona parte dei suoi generosi guadagni di dirigente di una grande Società Assicuratrice con mie colleghe e, bontà sua, con me. Il che lo mette ogni tanto in crisi. Più di una volta gli ho consigliato di sposarsi. Magari un matrimonio paravento, ma l’idea non gli garba.
Quindi, due o tre volte al mese, mi telefona per “sfoggiarmi” come sua donna in occasione di concerti, serate mondane, inaugurazioni eccetera.
La scorsa settimana, erano circa le otto di sera e stavo per godermi una rara serata in pantofole, mi chiama tutto affannato : “Alice toglimi dai casini!”
“Che c’è?” gli faccio, “Hai la finanza in casa? O Hai bisogno di una guepiére in prestito?”
“Ho bisogno di te. Subito! Ho dimenticato la cena con i capifiliale e non posso presentarmi da solo. Passo direttamente io a prenderti fra mezz’ora. Pensi di farcela?”
“Ci proverò...”
Per una donna in slip, maglietta e zoccoletti che debba andare a cena fuori ci vogliono almeno due ore di preparativi. Ma per fortuna la mia esperienza di trasformista per ogni occasione ogni tanto mi permette di fare cose che normalmente sarebbero quantomeno difficili, considerando anche che comunque il mio aspetto è sempre per ovvie ragioni curato.
Con soli dieci minuti di ritardo quindi mi siedo nella sua Volvo pronta per affrontare l’ennesima recita da oca giuliva innamorata del suo finanziere.
Quella sera avevo deciso però di strafare e, con la scusa di guadagnarmi il mio compenso, di essere quanto mai provocante. La cena non sembrava prospettarsi particolarmente interessante, visto che la quindicina di invitati sembravano più presi dai loro dividendi e dalle loro percentuali piuttosto che dalle pietanze o, men che meno ( tranne qualcuno ) dalla mia presenza. I miei frequenti approcci a Luca venivano quindi tollerati con accondiscendenza, e solo qualcuno mostrava interesse per la visione che si apriva ai propri occhi quando mi abbassavo a baciarlo affettuosamente sul collo o sulle guance. Così come nessuno sembrò accorgersi della mia mano che spariva sotto la tovaglia per cercare il simbolo maschile per eccellenza e, una volta afferrato sotto la stoffa, lo accarezzava con lentezza.
Non so se il leggero sudore perlaceo che iniziava a traspirare dalla sua fronte fosse dovuto più a imbarazzo o ad una inevitabile eccitazione. Quello che molti non hanno chiaro, infatti, è che un gay non è ( di solito ) meno dotato di un etero dal punto di vista delle dimensioni e del funzionamento. E che il massaggio di una mano sapiente, che sia di donna o di uomo, produce esattamente lo stesso effetto. Appunto quello che ora sarebbe apparso in tutto il suo splendore se avessero potuto sbirciare nei suoi pantaloni.
La cena comunque tra una provocazione ed un grafico degli incrementi dei premi andò in porto e arrivò il momento di rientrare a casa. Pregai però Luca di fermarsi ancora un po’ a bere qualcosa in un pub, tanto per fare due chiacchere e concludere la serata. In effetti i miei programmi erano diversi. Appena seduti ordinammo da bere e andai alla toilette per rinfrescarmi. Dopo cinque minuti feci il suo numero di cellulare: “ Luca, sono io....scusami ma ho un problema. Sono rimasta chiusa dentro, puoi venire ad aprire la porta? Non avvisare il cameriere...mi vergogno...”
Dopo pochi secondi era dietro la porta di una delle toilette delle signore che cercava, con grande imbarazzo, di aprire la porta che io trattenevo dall’interno. Dopo qualche tentativo la mollai e “finalmente” si aprì mostrandogli il mio seno che gli si presentava irriverente.
Lo presi per le mani e lo trascinai dentro, chiudendo davvero la porta. Lo feci sappoggiare sul lavandino facendogli cenno di stare zitto e gli aprii i pantaloni tirandogli fuori il cazzo che, donna o non donna, era duro e pronto all’uso. “Chiamami Mario” gli dissi mentre lo prendevo in bocca. “Si...Mario...Mario....oh..Mario succhiamelo...” Con gli occhi chiusi e pensando a chissà quale Mario prese a scoparmi nella bocca con lentezza, assaporandosi il risucchio che le mie labbra e la mia lingua provocavano sul suo uccello. Ogni tanto lo lasciavo per scendere a leccare lo scroto e l’interno delle cosce. Poi lo imboccavo ancora facendolo arrivare fino in fondo alla mia gola.
Si prova un piacere particolare a fare un pompino ad un gay, se si pensa che quel cazzo ha visto solo bocche maschili. E’ una specie di gara, una dimostrazione che un altro uomo non potrà mai prenderlo in bocca come una donna. Dopo un po’ qualcuno bussò perché aveva necessità della toilette. Bisognava concludere, purtroppo. Non che ci volesse molto, ma l’indice ed il medio che si fecero posto nel buco del suo culo lo mandarono in tilt definitivamente. Mi prese la testa e la mosse su è giù come preso da una crisi convulsiva, poi me lo tirò fuori dalla bocca e mi schizzò tutto sulla faccia e sul seno.
Apri l’acqua e si bagnò il viso paonazzo e sudato, mentre io mi sedevo sul wc e con le dita sporche del suo sperma mi facevo un ditalino. Quando mi vide mi tolse la mano, si inginocchiò, e leccando il suo seme mi fece venire con la lingua.
Ci prendemmo qualche minuto per ricomporci un po’ senza parlare, poi uscimmo sotto lo sguardo incredulo di due ragazze che da un quarto d’ora aspettavano di entrare.
Pagammo e andammo via. Quando arrivammo sotto casa lo anticipai mentre metteva la mano a prendere il portafoglio.
“Lascia perdere Luca. Stasera offro io”!
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
102009
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 2 mesi fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97604
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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