Era
stata indecisa fino al momento della telefonata, “Sì, certo, siamo disposti a
tutto, non vi facciamo venire da Verona solo per fare due chiacchiere†disse
invece con grande naturalezza al cellulare, all’altra “lei†di una coppia
esperta. Per noi era il nostro primo scambio. Doveva finire un lavoro piuttosto
lungo e impegnativo tanto che quando sentimmo suonare alla porta sedeva ancora
davanti al computer. “Mi butto sotto la doccia, va tu ad aprireâ€, mi disse con
una calma che io non avevo. Lei sorrise appena e mi parve subito bella e
desiderabile anche se lasciai scivolare lo sguardo su di lui (avrò tempo per
lei, mi dissi) che sembrava alquanto a disagio dal trovare solo me. Anche se si
sentiva la doccia correre avvertivo in lui un certo imbarazzo che non potei sul
momento mitigare con nessuna offerta di aperitivo. Il suo viso si rischiarò
però subito non appena Vanna comparve sulla porta del soggiorno con i capelli
ancora fradici a sorriderci: non si era allacciata con cura l’accappatoio e un
ampio squarcio si apriva sulle belle forme del suo corpo. “Intanto mi metto
addosso qualcosa, poi vediamo†disse maliziosa dopo avere baciato gli ospiti e
brindato con loro. La gioia che sentiva attenderlo aveva rilassato lui, Luigi, e io potetti concentrarmi su Giada:
indossava una corta gonna svolazzante che di tanto in tanto lasciava
intravedere un reggicalze bianco e una camicetta che, una volta tolta la
giacca, suggeriva come le sue tette fosse belle sode, appuntite e impertinenti.
Quando Vanna si presentò col suo vestito nero che le disegnava alla perfezione
le forme del suo culo e con la scollatura profonda che faceva del suo decolleté
l’obiettivo irresistibile di ogni sguardo, Luigi diventò improvvisamente
loquace. Si mise a parlare delle loro esperienze scambiste, dell’ultima
gangbang di Giada con cinque uomini, delle loro avventure nei parcheggi. Vanna
mostrò subito grande interesse e lasciava libero sfogo alla sua curiosità non smettendo di fare a Giada domande del tipo:
“Non è geloso tuo marito a vederti scopare con altri?
Erano
proprio 5 i maschi che stavano addosso? Ti hanno penetrato in tutte le tue
cavità i loro … cazzi? E al parcheggio
hai succhiato la verga proprio di tutti quelli che si presentavano? Lo hai
ingoiato a tutti lo sperma? Che differenza c’è quando ti lecca una donna?â€
Giada rispondeva con grande naturalezza e descriveva ogni cosa con lo stesso
piacere come se la stesse facendo proprio in quel momento. Io l’avevo di fronte
senza poterle staccare lo sguardo di dosso e immaginare come quella sua bella
bocca carnosa sapesse succhiare, leccare e accogliere completamente dentro di
sé tanti cazzi. Il pensiero che tra breve le avrei infilato anche il mio tra
quelle labbra tumide mi aveva già prodotto una portentosa erezione. Sedendo di
fianco a Vanna allungai con indifferenza la mia mano nello spacco che si apriva
sulla pelle vellutata delle sue gambe. La misi lì dove sarebbe bastato un
nonnulla per raggiungere l’apertura già bagnata della sua figa. Luigi che mi
vide bene immagino godesse già del piacere della certezza che ancora un po’ poi
quelle belle gambe si sarebbero aperte alle sue mani, alla sua bocca e al suo
cazzo voglioso di sentire nel profondo la carne di una donna tanto
desiderabile. E quella bocca che ben conoscevo, il paradiso caldo, morbido e
turgido della sua figa avrebbero accolto e fatto godere da lì a poco senza
alcuna remora il membro di un uomo appena conosciuto. E questo sarebbe accaduto
lì davanti a me mentre io potevo liberare la furia eccitata delle mie mani,
della mia bocca e del mio sesso sul corpo accogliente e disposto a tutto di
Vanna.
Furono
loro a proporci di ballare. Al ritmo lento di una musica da piano bar Vanna si
strinse a lui e io a Giada. Appena le mie mani la sfiorarono non potettero
trattenersi da esplorare il suo corpo nella schiena, sulla natiche e
raggiunsero subito l’apertura della sua figa mentre la sua lingua succhiava
forte la mia e la sua mano aveva già liberato la mia verga dai pantaloni per
massaggiarla con dolcezza e ardore. Anche Luigi e mia moglie non avevano perso
tempo. Vedevo bene come le loro lingue si trovassero, come le sue belle tonde
tette fossero già del tutto denudate e come la mano di Vanna, al pari di quella di Giada, si stesse giÃ
deliziando dentro ai suoi pantaloni. Mentre io infilavo il mio dito nella figa
di Giada vidi bene come la mano di Luigi si infilava tra lo spacco per bagnarsi
nella figa di mia moglie. Quasi contemporaneamente odorammo e assaggiammo sulle
nostre dita l’umore inebriante delle rispettive mogli. Ballammo a lungo
stringendoci, assaporandoci, sentendoci completamente liberi di dare il piacere
di nuove mani, di godere del piacere dei nostri partner procurato da nuove mani
…
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