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Il piacere del travestimento 2

Il piacere del travestimento, questo è il proseguimento del precedente racconto >.

Non sto più nella pelle, sono abbastanza nervoso, finalmente posso indossare il mio abbigliamento senza paura, sono ormai quasi le 2 del pomeriggio, scendo in cantina a prendere la borsa, risalgo in casa, è ora di prepararmi, tra circa mezz'ora arriva lui, che chiamerò Marco, sono eccitato ed emozionato allo stesso tempo, mi chiudo in bagno e preparo la vasca, acqua tiepida e sali profumati, mi devo far trovare pronto, ma sono indeciso se vestirmi subito da ragazza o aspettare che Marco sia già a casa, decido per la seconda opzione, così, infilo solo un pantaloncino corto di cotone, pochi minuti dopo suona il campanello, è lui, apro la porta e lo invito nella mia camera, accendo lo stereo con gli LP del momento, lui mi fa notare che sarebbe meglio chiudere gli scuri, giusto per evitare occhi indescreti, giusto, dico io, ecco fatto, ora siamo in penombra, l'atmosfera è quella giusta, lui mi dice: Ora vestiti per me, fammi vedere come stai vestito da troia... Marco si era già calato nella parte, tiro fuori tutto dalla borsa, lui guarda estasiato l'abbigliamento intimo nuovo nuovo, faccio scivolare i pantaloncini, rimango nudo, il cazzo è già in tiro, la situazione è molto cerebrale ed io mi eccito tantissimo, Marco è sdraiato sul mio letto da una piazza e mezzo, io comincio con allacciarmi il reggicalze e, successivamente ad infilarmi le calze, proprio in modo che lui veda bene, aggancio i gancetti e passo poi al reggiseno, sono emozionato e non riesco ad agganciarlo, lo guardo e gli chiedo se mi da una mano, lui si gira nel letto e si accosta alla mia schiena, aggancia il reggiseno e mi carezza il culo ancora scoperto, gli dico: Aspetta, non ho ancora finito... mi infilo lo slip, ma, essendo molto ridotto la punta del cazzo rimane scoperta, ora metto le scarpe, ho terminato la fase dell'intimo, mi giro e mi rigiro osservandomi allo specchio e facendomi osservare da Marco, è un momento di eccitazione massima, lo vedo armeggiare con la lampo dei suoi pantaloni, dopo un secondo è nudo sul letto, gli chiedo: Vuoi che indossi anche la gonna e la camicetta? e lui: No dai, vieni qui subito, voglio accarezzarti tutta... aveva già cambiato da LUI a LEI, gli chiesi: Come vorresti chiamarmi vestita da ragazza? e lui: A me piace Sonia e a te? A me va bene, mi piace Sonia, per oggi sarò Sonia. Mi avvicino e mi stendo vicino a Marco, lui mi cinge le spalle e attira più vicino, sento il suo cazzo che spinge sulla mia coscia, mi giro di fianco, ho la sua bocca ad un centimetro dalla mia, non ho messo il rossetto, sarebbe stato tempo sprecato, così, è un attimo, socchiudo gli occhi e sento le sue labbra sulle mie, mi sta baciando, socchiudo le labbra, la sua lingua si insinua nella mia bocca, un bacio lungo ed elaborato, sento la sua mano che scende e mi accarezza la coscia indugia tra la fine della calza e l'inizio della carne, mi viene istintivo aprire le coscie, è il momento di fargli sentire la mia eccitazione, lui indugia un pò giocando con le mie palle, poi infila la mano sotto gli slip, mi prende il cazzo in mano, lo stringe forte, lo accarezza, io cerco di appoggiarlo alla sua pancia, lo sfrego un pò, Marco comincia a palpeggiarmi il culo, sussurrandomi parole sconce all'orecchio, Sei una vera troia, hai un proprio un bel culo puttana, tra poco ti faccio ciucciare il mio cazzo maiala... Ormai sono tutta un fuoco, gli succhio i capezzoli, gli tocco il cazzo e trovo già delle goccioline che escono dalla cappella, passo il dito sulla punta e poi lo porto alla bocca, mi succhio il dito, sento subito il sapore della sborra, la cosa mi eccita ancora di più, mi alzo in ginocchio e lo cavalco, sento il suo cazzo contro il mio, lui se lo prende in mano e lo passare dietro, ora lo sento che preme sul taglio del mio culo, instintivamente lui comincia a muoversi su giù, io gli strizzo i capezzoli, lui geme, ne ha una voglia pazza, lo sento bene, gli chiedo: Ora spogliami, toglimi gli slip.... Lui si alza dal letto, sono davanti a lui, infila entrambe le mani ai lati degli slip, me li cala fino alle caviglie, ma, mentre fa quel gesto, si trova il mio cazzo in faccia, probabilmente non resiste, lo prende in bocca, me lo ciuccia con ardore, lo fermo subito, Aspetta, gli dico, ora facciamo che ce lo ciucciamo a vicenda. Mi stendo con piedi al muro, lui si stende al contrario, la posizione non è delle più comode, sopratutto col cazzo duro che non si piega di un centimetro, ci mettiamo di fianco, bhe, così va un pò meglio, riusciamo ad imboccare i rispettivi cazzi, cominciando quello che poi avrei scoperto essere un 69, dopo alcune profonde ciucciate, ero pronto, anzi prontissimo a sborrare, glielo dissi, e lui: Trattieniti, abbiamo appena cominciato, dopo la sborrata non è come prima, placata l'eccitazione, non avrai più voglia di scopare... Forse aveva ragione, così gli dissi: Allora prendi subito la crema che c'è nel cassetto, ho voglia di sentirti dentro il mio culetto, anche se è la prima volta ho voglia di sentire un cazzo nel culo. Prese il tubo e si spalmò il cazzo di crema, spalmò anche un pò di crema sul mio buchetto, ero già pronto, o almeno lo credevo, lui mi fece mettere a pancia in giù, si pose in mezzo alle mie coscie, mi tirò su il bacino, mi sentivo tanto troia, lo assecondavo ad ogni movimento, venne così il momento, sentivo che mi poggiava la cappella sul buchino, che, fino a quel momento aveva provato al massimo due dita, la cannula del clistere o il manico del pennello (bello!!!), cominciò a spingere, la cappella tentava di entrare ma, l'apertura era troppo stretta, cercai di aiutarlo, e dopo diversi tentativi finalmente sentii che entrava, dalle esperienze precedenti con il manico del pennello sapevo che dovevo rilassare i muscoli e spingere come per fare la cacca, lui ci rimase di stucco quando spingendo lievemente si ritrovò tutto dentro, gli sussurrai: Fai piano, non mi rompere completamente... e lui: Zitta puttana rotta in culo, senti come si muove un cazzo in culo... e cominciò stantuffare, con foga, con ardore, cercai di non urlare dal piacere e dal dolore, ma, più che dolore era piacere, mi sentivo Femmina, mi sentivo chiavata, mi sentivo una troia.
Fortunatamente o il contrario, dopo pochi colpi ben assestati mi venne in culo mugulando come un camionista parolacce, si sfilò dal mio buchetto ora bucone e si stese tutto sudato, mi girai anchio e mi lasciai andare sfinito, dopo alcuni minuti di relax comincia a segarmi, almeno avrei sborrato anchio, ma, Marco mi fermò la mano: Aspetta, faccio io, almeno questo te lo devo, me lo prese in bocca, cominciò un pmpino superlativo, cinque sei ciucciate ed ecco la sborra bollente che sgorga, lui non spreca neanche una goccia, la beve tutta, leccandosi i bordi delle labbra, poi si appoggia su di me e mi bacia in bocca, mi fa sentire il sapore della mia sborra, che conosco bene, guardo l'orologio...cazzo sono quasi le 18, tra poco sarebbero rincasati i miei... era ora di far sparire tutto di nuovo in cantina, lui va in bagno, si lava ed io mi rivesto, raccogliendo tutto il mio intimo nel borsone, ci salutiamo rimanendo daccordo di poter giocare di nuovo da li a qualche giorno, ma, per impegni di famiglia, dovetti partire per Roma, il mio borsone è rimasto in cantina per 10 lunghi anni, e di Marco più nessuna traccia... peccato!!!
Ma io poi ho continuato ad adorare l'intimo femminile anche se poi mi sono sposato... ho così avuto modo di regalare capi di abbigliamento di classe a mia moglie, che naturalmente poi, appena ne avevo l'occasione, indossavo anchio.

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