Tutto è cominciato un giorno quando andai a fare la spesa al supermercato.
Di solito ci va mio marito ma quel giorno era impegnato per lavoro e quindi dovetti per forza di cose andarci io.
Era il mese di luglio, per cui faceva molto caldo, indossavo una camicetta leggera di lino ed una gonna sopra le ginocchia con sotto un perizoma.
Feci la mia spesa tranquillamente e quando uscii dal supermercato col carrello entrai nel parcheggio sotterraneo per caricare la spesa in macchina.
Sbadata come sono non avevo memorizzato dove avevo parcheggiato l'auto e cominciai a cercarla in lungo e in largo.
Ad un certo punto mi si avvicinò uno di quei ragazzi di colore che vendono le loro mercanzie ed io gli feci cenno che non mi interessava nulla senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
Lui effettivamente ci rimase un pò male, probabilmente perchè avevo usato dei modi scontrosi senza rendermene conto.
Mi disse che non ero obbligata a comperare niente e che voleva solo darmi una mano col carrello.
-Va bene- gli dissi pensando che probabilmente voleva solo accaparrarsi l'euro del carrello facendomi il favore di andarlo a mettere a posto.
-Sempre che riesca a trovare la macchina- gli dissi -non ricordo dove l'ho messa-
Lui capì e mi dette una mano a cercarla in tutti gli angoli del parcheggio.
Devo dire che avevo un pò di paura, poichè il parcheggio era semideserto ma dopo un pò mi rassicurai vedendo che era un bravo ragazzo.
-Oh eccola- dissi vedento finalmente la mia auto, ma nella foga di vederla accelerai il passo ed inciampai con il tacco della scarpa in una di quelle grate in ferro presenti ogni tanto.
Rovinai completamente a terra e presi una maledetta storta al piede.
Il ragazzo ci rimase veramente male e venne subito in mio soccorso.
Io ero un pò a disagio poichè sono un pò timida ma lui disse di non preoccuparmi e che mi avrebbe dato una mano con la spesa.
el tirarmi su vidi che a lui scappò una sbirciatina sulle mie gambe e solo allora mi accorsi che la gonna, già di per se corta si era alzata fino a mostrare le mie mutandine, o meglio il mio perizoma.
Mi affrettai a tirarla giù e lui mi chiese scusa più imbarazzato di me.
Si riprese dall'imbarazzo e continuò a tirarmi su da terra.
Mio malgrado mi resi presto conto che non riuscivo a camminare, il piede mi faceva un male cane.
Lui prontamente mi disse di aprire la macchina che mi avrebbe aiutata a salire e mi avrebbe caricato la spesa.
Riuscii a malapena col suo aiuto a sedermi sul posto di guida mentre lui mi caricava le borse nel vano bagagli.
Non ce la faccio aguidare gli dissi, e mi maledii per non aver portato con me nemmeno il cellulare per poter chiamare in soccorso mio marito.
-Tu Non preoccupa- mi disse lui - se tu non abita lontano io accompagnare, ho patente, io guidare.
-No, ti ringrazio- gli risposi, ma nel frattempo non vedevo alternativa.
-Non ti preoccupa- mi disse -posso?- e intanto mi prese in braccio per portarmi sul sedile di fianco.
Quando mi prese notai le sue braccia forti che mi sollevarono come una piuma e non potei fare a meno di sentire sulla natica aderente al suo corpo il suo sesso duro.
Mi venne un brivido di eccitazione e mi maledii per avere avuto certi pensieri.
Il ragazzo si mise alla guida e piano piano usci dal parcheggio aspettando le mie indicazioni per la strada da fare.
Tra una indicazione e l'altra parlammo un pò; lui si chiamava Maloudi e veniva dal Senegal.
-Io sono Carla- gli risposi e finalmente arrivammo a casa, una villetta appena fuori dal paese.
Maloudi mi prese di nuovo in braccio e mi portò in casa facendomi appoggiare su una poltrona dopodiche mi portò in casa tutta la spesa.
Io lo ringraziai tanto e feci per pagarlo ma lui si rifiutò categoricamente di accettare soldi.
-No, tu non preoccupa, io non per soldi, tu fatta male-
-Ok, però accetta qualcosa da bere, li c'è il frigo-
Lui mi ringraziò ed andò a prendersi una coca.
-Siediti cinque minuti- gli dissi e lui si andò a sedere sulla poltrona di fronte alla mia.
Io mi tenevo il piede con una mano e dovevo fare di quelle smorfie di dolore pazzesche, poichè Maloudi mi prese di nuovo in braccio e mi fece sdraiare sopra il divano.
Ad un certo punto prese il mio piede tra le sue mani e cominciò a massaggiarlo con delicatezza provocandomi subito un pò di sollievo.
-Ah ma tu fatta male anche qui- e mi indicò la coscia sinistra un pò sopra il ginocchio che nella caduta si era graffiata ed era comparso anche un rossore.
Cominciò a massaggiarmi anche li ed io piano piano mi misi una mano sulla fronte e cominciai a gemere un pò per il dolore ma a poco a poco il dolore si trasformò in mugolii di eccitazione.
Gli appoggiai una mano sulle sue, accarezzandole e con l'altra mi tirai più su la gonna per liberare una porzione maggiore di gamba.
Lui mi guardava fisso negli occhi e doveva provare molto imbarazzo poichè notavo che ogni tanto gli scappava lo sguardo sul mio corpo ma poi girava subito gli occhi per non farsi notare da me.
Mi stavo eccitando come una pazza e piano piano, inconsapevolmente con la mano sinistra sulle sue mani cominciavo a guidarlo verso la mia vulva calda e umida.
L'altra mano si avvicinò piano piano fino a toccargli la sua patta.
Che cosa enorme e dura che doveva avere li sotto, non riuscivo a contenere quell'immenso gonfiore nella mia mano, la mia lingua cominciò a roteare bagnandomi le labbra ed i miei occhi cominciarono a socchiudersi ed a sognare.
Lui con la sua mano cominciò a trastullarmi la passerina spostandomi delicatamente il perizoma ed io gli liberai quel fragoroso uccello che aveva tra le gambe.
Era una cosa enorme nella mia mano, sembrava il sesso di un cavallo.
Lo attirai a me il più possibile e gli misi la lingua in bocca.
Ormai ero eccitatissima e non cerano più freni che potessero fermarmi...
Il resto ve lo racconto un'altra volta.
Il ragazzo nero del supermercato (parte prima)
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16 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 2 mesi fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
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