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Il sogno si avvera 2 ( by chiara )

Il sogno si avvera 2 (by Chiara)

Ho dormito profondamente, quasi in coma, quasi a non pensare cio’ che era successo, ma evidentemente non era assolutamente possibile: avevo fatto l’amore con uno stallone, avevo completamente stravolta la visione di sessualità che avevo, non avrei mai pensato di arrivare a quei livelli di perversione, anzi prima non pensavo assolutamente che cio’ potesse addirittura esistere nell’immaginario erotico e realmente accadere, ma evidentemente… non mi conoscevo bene neanche io. Avevo avuto un rapporto sessuale con una bestia, ma anziché inorridire, il piacere provato mi ha letteralmente stravolta, ora non vedo l’ora di tornare alla stalla per farmi nuovamente sfondare dallo stallone anche se in verità un giorno di riposo per lenire le membra martellate è necessario. Claudio dopo un po’ si affaccia alla porta con il vassoio della colazione, lo appoggia sul comò e sorridendomi mi si avvicina per “ appoggiarmi “ un tenero bacio sulle labbra, lo abbraccio e tirandomelo sul letto corrispondo con slancio ed amore, forse anche per ringraziarlo per quanto ha fatto per permettere quanto successo. Subito le sue mani corsero alla mia figa indolenzita ed un po’ dolorante, io subito lo pregai lasciarla in pace… non era veramente il caso…ma lui mi disse che in questa occasione ci voleva un trattamento speciale, e detto questo spostò le lenzuola e dopo aver dapprima ammirato il suo “ dolce fiore “ come talvolta chiamava la mia fica, si chinò ed iniziò a tracciare con la lingua immaginari disegni sul mio ventre, mi sbaciucchiava, mordicchiava e lambiva i capezzoli che iniziavano ad inturgidirsi per poi iniziare a scendere verso l’ombellico ed ancora più giù verso il suo “dolce fiore” . Aprì con le mani dolcemente la grandi labbra, ed iniziò a lambire e leccare la fica praticando un massaggio alquanto gradevole. Si soffermava sul bottoncino ormai inturgidito succhiandolo e lambendolo disegnandone il contorno con la punta della lingua per stuzzicarne poi la punta, poi di nuovo a lapparla tutta. Iniziai ad inarcarmi per meglio offrirmi, ma non era la penetrazione che desideravo, Marco lo aveva capito, e continuò a darmi piacere e sollievo con il suo trattamento davvero speciale. Iniziò ad introdurre lievemente la lingua nell’orifizio passando velocemente dal buco al clitoride mentre mi massaggiava ed accarezzava le tette con le mani talvolta stringendole con forza.
Haaa… che bellissimo modo di svegliarsi ed iniziare una nuova giornata! venni in un profondo ed estasiante orgasmo che mi costrinse ad abbandonarmi a braccia e gambe larghe sul letto! Ed in verità l’indolenzimento non lo sentivo quasi più, ma ora ci voleva la colazione!!
Dopo una corroborante doccia, decidemmo con Claudio di uscire a fare un’escursione per le bellissime cittadine limitrofe, non prima di aver assolto al nostro impegno quotidiano, cioè i cavalli, anche se non sarei andata via senza prima aver salutato il mio portentoso amante. Telefonammo che non saremmo rientrati prima di sera e partimmo. Passammo una bellissima mattinata, ma sinceramente poi dissi a Claudio che non mi sarebbe dispiaciuta tornare prima per riposare un po’ di più, detto fatto imbocchiamo la strada del ritorno e in men che non si dica siamo a casa. Una sorpresa ci aspettava, dall’ingresso del cancello notammo la presenza delle macchine dei nostri amici, così pensammo di fargli uno scherzo presentandoci di colpo magari sorprendendoli in situazione provocante, quindi silen- ziosamente ci avviammo verso l’abitazione ed aprimmo la porta senza fare rumore, ci ma in casa non c’era nessuno, io e Marco ci guardammo negli occhi e pensammo ambedue la stessa cosa: la stalla!! Ripensammo subito ai particolari strani di cui avevamo già parlato, la panchetta, la doccia, la maestria e l’assoluta docilità con la quale lo stallone si comportava, quasi fosse stato perfettamente addestrato, nonché l’occhiolino che mi fece Silvana riguardo la docilità di Jack. Ci avviammo furtivamente verso la stalla, ed arrivati vicino alla porta Marco spiò attraverso le fessure e dalla sua espressione capii ciò che stava succedendo dentro, mi abbassai e spiai anch’io attraverso le fessure, la scena era davvero esplosiva, Silvana era abbrancata alla pancia di Jack con il cazzo quasi tutto infilato nella fica, Jack con la maestria che conoscevo la chiavava dolcemente mentre Silvana ogni tanto con un colpo di reni spingeva fino a far entrare il cazzone interamente, fino alle grosse palle che gli sbattevano ogni volta sulle chiappe, Claudio la teneva per i capelli chiavandola in bocca con una tale foga che non so come facesse a respirare anche in considerazione della non trascurabile misura della verga di Claudio. Rimanemmo per un po’ a guardare, intanto nella mia fica iniziavo a sentire un formicolio che conoscevo bene, istintivamente infilai la mia mano sotto la gonna e spostate le mutandine iniziai a sgrillettarmi con passione, ma qualcosa di duro spingeva sulla mia nuca! Era il cazzo di Marco che attraverso i pantaloni faceva sentire tutta la sua durezza, girai la testa, abbassai la lampo ed ingoiai come un’ossessa il cazzo iniziando a pomparmi in preda ad un irrefrenabile raptus. Avevo bisogno di cazzo, ma non di quello del mio Marco, volevo quello di Jack. Marco come se mi avesse letto nel pensiero si abbassò e mi bisbigliò nelle orecchie: cosa dici ci invitiamo alla festa? Iniziai a pensare molto velocemente, nel giro di pochissimo tempo erano successe troppe cose, avevo cambiato il mio modo di essere, gli eventi mi stavano stravolgendo,a quello che era già successo, ora dovevo aggiungere anche un’orgia animalesca e chissà cos’altro ancora. La mia testa pulsava come un tamburo, rimasi un po’ in silenzio, poi l’istinto bestiale ormai esploso in me prevalse, e sia risposi a Marco. Bene disse, allora spogliati spalanca la porta e chiedi di essere invitata alla festa, credo proprio che non ti diranno di no, io ti seguirò a ruota, poi seguiremo gli eventi. Ormai avevo deciso, mi spogliai velocemente ed in men che non si dica in preda ad una foga irrefrenabile ( di cazzo presumo ) spalancai la porta e con le mani sui fianchi con l’espressione di chi vuole biasimare dissi: bene bene qui ci si diverte da soli, e bravi! Silvana e Claudio saltarono letteralmente dallo spavento mi guardarono sgomenti e stupiti poi scoppiarono in una fragorosa risata. Certo che c’è posto anche per te, ripresero subito quasi all’unisono, naturalmente ci sono anch’io disse Marco entrando con il cazzo in paurosa erezione. Scoppiammo tutti di nuovo a ridere e ci tuffammo letteralmente a capofitto in questa nuova espe-rienza. Silvana si alzò venne verso di me, mi prese per mano e portandomi verso Jack di disse nell’orecchio: hai già conosciuto il mio Jack intima-
mente non e vero? strizzandomi maliziosamente un occhio. E già risposi, cosa pensavi di tenertelo da sola? Bene, allora diamoci da fare, e così dicendo misi una mano sotto le palle dello stallone e con l’altra portai il cazzo verso la mia bocca. Iniziai a slinguare con passione la grossa cappella intanto che Silvana per rompere il ghiaccio afferrò letteralmente
Claudio per il manico……ed iniziò a pomparlo di buona lena, Claudio naturalmente di dedicò alla mia fica partendo con un gioco di lingua
davvero fantastico. Haaa… che bello riavere di nuovo quella meravigliosa
mazza fra le mani, giravo con la lingua intorno alla cappella, la succhiavo introducendomela quanto più possibile in bocca mentre accarezzavo i grossi coglioni. Dopo un po’, mi sistemai sulla panchetta, Silvana mi venne vicino e preso il cazzone dell’animale iniziò a strusciarlo sulla mia fica grondante di liquido, ma io fremevo per la voglia, lo volevo dentro, volevo sentirmi nuovamente squassare da quella possente e viva massa di carne, lo afferrai e decisa puntai la cappella, e con un colpo me ne introdussi un buon palmo, Silvana iniziò a slinguare il mio clitoride e passare con la lingua e la bocca lungo l’asta del puledro che nitriva per il piacere, mi fece letteralmente impazzire quando mi infilò l’indice nel culo, tanto che iniziai a spingere con il ventre lungo il cazzo dello stallone facendolo entrare quasi tutto. Intanto Marco da dietro inculava di brutto Silvana che gemeva come una cagna in calore. Volevo di più, tirai Claudio che si menava forsennatamente, ed abbracciandolo per le natiche spalancai la bocca inghiottendo fino alle palle il suo cazzo, se non equino, ma dalle rispettabilissime misure, dopo qualche pompata, con uno scatto di incontrollata foga diedi un colpo di reni facendo entrare il cazzo animale tutto dentro, fino a far sbattere le grosse palle sul culo, contemporaneamente spalancai la bocca spingendola fino a far entrare dentro anche le palle di Claudio. Rimasi così per qualche istante, con il cazzo interamente in bocca e l’altro nella fica con Silvana che spingeva le dita che intanto erano diventate due nel buco del culo che palpitava ritmicamente. Non capivo più niente, ormai con contavo più gli orgasmi, era tutto un inesauribile, incredibile orgasmo. Silvana mi fece scendere dalla panchetta, fece stendere Claudio e mi invitò ad infilarmi sul suo imperioso cazzo, dapprima non capii, subito poi afferrai quanto stava facendo: stava preparandomi per una doppia penetrazione. Ebbi un attimo di timore, poi mi abbandonai alla lussuria che mi aveva stravolta. Fece salire Jack con le zampe sullo scalone a ridosso il muro ed afferrato il grosso manganello inizio a strusciarlo sul mio buco del culo che inizio a pulsare di voglia, prese un tubetto di vasellina e ne passo una buona quantità intorno e dentro l’orifizio anale, intanto Claudio assestava poderosi colpi da sotto, tenendomi per le chiappe e spalancandole quanto più poteva per prepararmi alla penetrazione di Jack. Silvana afferrò il grosso cazzo e dapprima roteandolo sul buco poi lo appoggiò ed incitò Jack a spingere.
Il puledro obbediva docilmente e dolcemente inizio a spingere facendo entrare inesorabilmente la cappella nel culo, lanciai un urlo, frammisto fra dolore e piacere, Claudio spinse il cazzo tutto dentro mentre Jack incitato da Silvana spinse il cazzo con un colpo dentro le viscere per una buona spanna, mi si blocco il respiro, stavo perdendo i sensi per l’emozione, il dolore, il piacere troppo violento. Marco mi venne vicino e mi infilò il cazzo in bocca, ero una marionetta inerte, pronta e disponibile a qualunque cosa mi facessero o mi chiedessero di fare. Jack e Claudio spingevano ritmicamente squassandomi come una vacca, Marco mi chiavava in bocca come un ossesso e Silvana si faceva slinguare la fica dal marito che intanto gli aveva infilato anche un dito in culo. Ero alla mercè di tutti, squassata e riempita in tutti i buchi, subivo i colpi che mi martellavano le viscere, l’utero, la bocca, poi avvertii chiaramente i tremori di tutti: STAVANO VENENDO TUTTI E TRE CONTEMPORANEAMENTE, Marco mi scaricò una tale quantità di sborra nella gola, che se non avessi fatto in tempo a prendere aria prima, sarei sicuramente soffocata, Claudio ebbe anche lui un lungo orgasmo scaricandomi una buona quantità di seme nella pancia, rimanendo con il cazzo ben piantato fino alle palle, ma Jack mi riempì letteralmente, la sua sborrata era interminabile, sentivo gli spruzzi violenti e copiosi nel mio culo che si stava riempiendo come un otre mentre spingeva come un ossesso. Chiusi gli occhi e mi abbandonai alle valanghe orgasmiche che mi sommergevano, non capii più niente, forse persi i sensi per qualche istante. Poi di colpo tutto si fermò, come la quiete dopo la tempesta, Silvana tirò indietro Jack che appena sfilò il cazzo da mio culo dilatato da paura, spruzzai un’enorme quantità di sborra facendo un piccolo laghetto per terra,contemporaneamente alla sborra che colava dalla fica e dalla bocca anche loro piene oltremodo di liquido seminale. Mi riversai per terra, gambe e braccia larghe. Chiusi gli occhi ed assaporai quei momenti di assoluto rilassamento, improvvisamente senti addosso un caldo liquido che mi innaffiava ovunque, aprii gli occhi, mi stavano pisciando addosso tutti e tre in cerchio concentrando il getto sulla mia faccia. Rimasi inerte, a tratti, anche per respirare, aprii la bocca e per un po’ la lasciai spalancata lasciando che me la riempissero facendola traboccare. Ero stata battezzata, " la troia della compagnia ", un battesimo con una pioggia dorata, pronta a soddisfare i desideri di tutti, ma principalmente del mio amante…… Jack.

By Icaro

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