Più che un incontro era stato uno scontro. Lei usciva in retromarcia da un parcheggio proprio mentre lui stava transitando. Poca cosa, ma tanti fastidi. Costatazioni amichevoli, assicurazioni, carrozziere, rimborsi. Ma fu anche un’occasione per conoscersi. Lei era scesa dall’auto sgomenta, scusandosi per il danno causato. Lui invece era nervoso, quasi arrabbiato: perdere un mucchio di tempo per una sbadataggine più stupida che grave era qualcosa che non gli andava giù.
Il giorno dopo andò dal carrozziere, il quale gli confermò che si trattava di ben poca cosa: una rientranza della portiera, cosa da 3 – 400 euro, a seconda. Alla faccia, pensò lui ragionando ancora in vecchie lire, e poi a seconda di che? La fattura, il perito, l’assicurazione, spiegò il carrozziere. Insomma la solita storia, pochi, maledetti e in nero, oppure di più, con giustificazione di spesa. Vabbè, così va questo paese sull’orlo del terzo mondo, meditò, e telefonò alla donna per dirle come stavano le cose. Lei fu persino felice: “a me va benissimo senza fattura, pago direttamente io e lei non denuncia l’incidente così non perdo il mio bonus”. Il ragionamento non faceva una grinza. “D’accordo”, le disse, “allora lascio qui la vettura e mi metto d’accordo, poi le so dire”.
Fu lei a telefonargli, un paio di giorni dopo. Era stata dal carrozziere e aveva concordato il prezzo, spuntando anche un ulteriore sconto rispetto al preventivo che avevano fatto a lui. Gli disse di andare tranquillamente a prendere la vettura di lì ad altri due giorni e di non preoccuparsi di nulla. Lui lo fece e in officina nessuno gli chiese alcunchè quando, salutando il titolare, ritirò l’auto. Pareva finita lì. Il giorno dopo, però, la donna gli tornò alla mente. Pensò di telefonarle. Compose il numero e attese; dall’altra parte il telefono squillava. Al quinto squillo decise di chiudere e stava per mettere giù il telefono quando senti la voce della donna chiedere: “pronto?”. Riprese la situazione in mano. “Buongiorno”, le disse, “sono quello che le è venuto addosso”. “Davvero?”, rispose lei, “e allora perché ho pagato io il carrozziere?”. Si sentì particolarmente imbecille, ma cercò di rimediare cambiando prontamente discorso. “Mi piacerebbe che potessimo rivederci al di fuori di quella incresciosa situazione”, le propose. “Perché no?”, replicò lei, “perché non viene a casa mia”. Non si aspettava una proposta tanto diretta e soprattutto che ci sarebbe andato a fare? “Va bene, se mi dice quando”, rispose. “Questa sera potrebbe?”. “Sì, certo”. Lei gli lasciò l’indirizzo a lui rimase lì a trastullarsi con i pensieri su un incontro che non sapeva bene come governare. Ma al quale si preparò con una certa attenzione.
Insomma ci teneva a fare una bella figura almeno formale, per quanto riguarda l’esteriorità (e dunque vestito elegante) ma anche come uomo. Quando fu pronto a muoversi andò da un fioraio: gli sembrava un pensiero carino, anche se non sapeva cosa acquistare. Alla domanda circa quali fiori volesse rispose confusamente. Il fioraio gli parve quasi un investigatore. Alla fine però decise il venditore per lui, incartandogli in maniera acconcia non dei fiori recisi, ma una pianta di rododendro. In teoria avrebbe dovuto essere apprezzata e soprattutto doveva essere durevole, potendo anche essere trapiantata se la signora aveva un giardino. Insomma gli parve una bella proposta. Caricò la pianta ben confezionata sul sedile posteriore e si avviò verso la sua destinazione, con uno stato d’animo confuso e dibattuto tra un sogno audace e un incontro banale. Raggiunse la casa di lei, piccola, a schiera, con un giardino minuto e ordinato. Suonò. Lei neppure rispose, vide la tenda della finestra scostarsi e il clic del cancello elettrico che si apriva.
Attraverso il giardino, entrò nell’atrio e vide la donna in cima alla scala che lo aspettava, accogliendolo con un “buonasera”. “Buonasera”, rispose, salendo impacciato le scale col rododendro in mano. Lei lo ringraziò prima ancora che raggiungesse l’ultimo gradino e quasi gli strappo il vaso dalle mani, come se quello fosse l’omaggio più prezioso e temesse che non glielo volesse lasciare. Lo portò in cucina, invitando l’uomo a seguirla, lo posò sulla credenza è lo scartò, ritraendosi di un passo per ammirare la pianta. Si girò verso di lui. “Ma è splendida, grazie, non doveva disturbarsi”, esclamo congiungendo le mani sul grembo e guardandolo a fondo negli occhi. Lui arrossi, non sapeva che dire, poi si lasciò sfuggire un “mi sembrava che fosse il minimo per la sua ospitalità”. “Ma no”, rincarò lei, “non doveva preoccuparsi. Diciamo che questo è un incontro senza scontri, per fare quella conoscenza che non abbiamo avuto occasione di approfondire in un momento tanto concitato”.
Non capì mai cosa gli fosse successo, se era stato lui, oppure lei oppure il caso. Si scoprì terribilmente vicino alla donna, che improvvisamente abbassò gli occhi, quasi intimidita, poi li risollevo verso di lui, che si trovò ad abbracciarla e ad accostare le sue labbra alle guance di lei; a sua volta sentì le braccia della donna che gli cingevano lentamente, ma inesorabilmente, la vita, annodandoci sulla sua schiena, quasi a impedirgli di potersi allontanare. Le sfiorava il viso con la bocca e la donna lasciava fare, anzi ruotava la testa per godersi il più possibile quella particolare carezza. Poi lei rivolse il viso all’insù, cercandogli la bocca e lasciando che la sua piccola lingua tenera gli entrasse dentro. La succhiò, ne assaporò la saliva, restituì il bacio. Poi impercettibilmente spostò le mani dalle spalle ai fianchi, che sentiva fremere e da lì al sedere. “Ha un culo splendido”, pensò tra sé, accarezzandolo e stringendolo piano, per capire le sue reazioni. Lei si strinse a lui, voleva sentire la sua virilità, che però non era ancora pronta.
La donna avvertì la sorpresa e il disagio dell’uomo; si chinò, gli apri e gli calò i pantaloni, accarezzandone il ventre con la guancia, cercandone quindi il sesso con le labbra che, a piccoli tocchi, fecero sparire l’imbarazzo di lui. L’uomo la fece sollevare, e la baciò di nuovo, chiedendole: “perché? Perché io? Perché ora?”. La situazione non gli dispiaceva; forse nei meandri della sua mente l’aveva pure sognata, ma non riusciva a capirla e quindi a viverla fino in fondo. Lei lo guardò negli occhi e rispose: “perché mi sento sola, perché ho voglia di un uomo, perché tu sei il primo che entra qui dentro da mesi”. Gli appoggiò la testa sulla spalla e rimase così a coccolarselo, aspettando. Lui le accarezzò i capelli, poi il collo, sentendo l’umido di una lacrima che aveva solcato il viso della donna. Si stupì. Si commosse. La baciò e “portami nella tua camera”, le disse con dolcezza. La donna gli afferrò la mano e lo portò con sé mentre lui cominciava a sorridere.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
102305
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11 anni fa
pillinca,
56/45
Ultima visita: 2 mesi fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97658
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17 anni fa
valerio,
32
Ultima visita: 10 anni fa
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