Eravamo in quattro, io con la consueta partner di gioco erotico e un’altra coppia. Tutto secondo gli ordinari usi del far sesso tra coppie, come già fatto varie volte e come già precedentemente fatto con quella stessa coppia. Noi maschietti dichiaratamente etero, le due fanciulle con quella giusta dose di bisex che tanto intriga noi uomini e tanto riesce a far crescere la nostra libido, in uno con lo strumento del piacere.
Solito bere qualcosa, solite carezze che da soft divengono sempre più mirate e sempre più portate nell’intimità del corpo, solito svestirsi reciprocamente, solito giocare con i reciproci corpi. Le donne tra loro, noi maschietti a guardare e a timidamente inserirci nel loro gioco. I primi gemiti, le prime parole che evocano lussuria e sesso.
In un certo senso, tutto secondo il copione che era in noi e che tante volte ci aveva già regalato momenti di sublime piacere e di estasiatici godimenti. Si, se non fosse per l’inattesa variante al copione portata in scena del mio complice maschietto.
Loro giocavano, invasate in un sessantanove che ormai le stava, a giudicare dai gemiti, portando a qual primo godimento serale sin dal pomeriggio sognato, quando una mano si insinua da dietro tra le mie cosce e inizia ad accarezzarmi i testicoli… le due donne erano davanti a me, ne stavo lingualmente massaggiando le schiene, non poteva certo essere loro quella mano dolcemente strisciante sulle mie intimità eterosessuali.
Lo stupore fu tantissimo… mai avevo sentito la mane di un uomo volontariamente e libidinosamente occuparsi del mio corpo, tanto meno dei miei testicoli.
Ebbi un soprassalto e lui, invece di ritrarre la mano, mi cinse tra le sue dita il pene, iniziando un leggero movimento masturbatorio. Se pure non convinto di ciò che stava avvenendo, lo lasciai fare, non mi ritrassi.
In quel momento ero rigido nella completezza del corpo, era rigido il mio strumento di lussuria eccitato da questa sessuale novità, era rigido l’intero corpo per l’imbarazzo dell’essere palpato da un uomo.
Vedendomi consenziente, o per lo meno non dissenziente, il mio mascolo compagno di sesso, si chinò tra le mie gambe e, con grande maestria, mi fece sentire la sua bocca e la sua lingua muoversi su di me. Anche le due donne, consce di quanto stava avvenendo vicino a loro, smisero di giocare ed iniziarono a dedicarsi a me… mi trovavo tra tre fuochi: due bocche femminili competevano con una bocca maschile nell’esplorare ogni parte del mio corpo. La tensione erotica non fu neppur minimamente limitata dall’imbarazzo, anzi, crebbe a dismisura.
La rigidità corporea iniziale svanì per lasciare il campo ad una eccitazione nuova, mai provata sino ad allora. Passato il preliminare imbarazzo, anche la mia mano iniziò a cercare lo strumento carnoso dell’amico, passando dal suo pene ai suoi appendicoli, senza tralasciare le sue natiche o i suoi capezzoli. Era strano e straordinariamente piacevole il posare la mano alternativamente su una vagina grondante e su un cazzo durissimo, in un gioco di sesso ormai a 360 gradi.
Il guado dell’etero era varcato… per la prima volta mi trovavo in un gioco erotico totalmente bisex ed per me nuovo nel suo divenire.
Senza accorgermi, mentre mi beavo con la lingua la vagina della mia partner seduta sul viso, mi trovai vicino alle labbra l’uccello duro del compagno di gioco. Fu un attimo posarvi sopra le mie labbra, umide di piacere femminile, e il sentirlo pulsare in bocca, con la cappella che mi riempiva la gola. Tutto era per me nuovo quella sera, altro che l’ordinario copione immaginato: mi trovavo con un uccello tra le labbra, in gara con due donne sul chi lo baciava meglio, mi trovavo ad avere il mio strumento in bocca ad un uomo invece che nelle gole delle fanciulle.
Ebbene non mi tirai indietro, passato il primordiale imbarazzo, non ebbi riserve nel divenire pompinaro, nel dimostrarmi attivo e passivo in quel gioco ove più nessuna distinzione di sesso vi era. I quattro corpi si aggrovigliarono tra loro sin’anche in spregio alle leggi della fisica, tutti tesi a cercare e dare il piacere massimo, senza distinzioni sul a chi si dà o da chi si riceve il piacere.
Splendido, bellissimo, piacevolissimo… ma soprattutto eroticissimo. Il superlativo assoluto per una volta non è eccessivo, tutto fu in quei momenti superlativo, tutto fu meravigliosamente piacevole.
Non mi tirai indietro, anche se richiesi la massima delicatezza e… tanto, tanto genuino burro, neppure quando mi fu proposto di fare un “trenino”. Io avrei dovuto penetrare la compagna del mio complice, mentre lui penetrava me e, a sua volta, la mia partner, con una mutandina doppiamente fallica, penetrava lui e autopenetrava se stessa. Certo non fu semplicissimo… ero veramente il vagone debole del treno, incapace di tenere la posizione e incapace di gestire armonicamente il ritmo d’insieme, ma al fine ci riuscii.
Fu estasiante il penetrare quella splendida donna, sentendo dentro di me il cazzo del suo compagno, fortunatamente di dimensioni abbastanza minute. Ogni colpo che davo, quasi come un’eco, produceva un colpo in me… inizialmente doloroso, ma poi, poco per volta, mix di dolore e piacere ed, in ultimo, solo più di piacere. Venni un attimo prima di lui e, mentre mi godevo gli attivi finali del piacere attivo, sentii crescere in me il piacere passivo. La delicatezza era stata sostituita da un certo vigore… lo sentii gemere per la sborrata e sentii il suo pene sino in fondo, ne gustai il pulsare del godimento, stretto dentro il mio culo.
Mai avrei creduto di godere con un uomo, mai avrei pensato anche solo di masturbare un maschio, eppure quella sera aveva compiuto l’intero percorso del bisex, dalla bocca al culo.
Ma non finì lì, dopo aver ripreso il gioco ancora eccitati dall’appena vissuto, anche se scoprii che solo io ero all’oscuro del vero copione che gli altri tre avevano tra loro preventivamente deciso di recitare, portai a termine anche l’ultima parte del mio viaggio di scoperta della bisessualità: penetrai il mio mentore e, quasi a volermi vendicare di lui, lo penetrai con massima irruenza, mentre le due donne lo portavano con la bocca al piacere. Fu splendido vederlo venire sui visi delle fanciulle inginocchiate davanti a lui, mentre io gli venivo nel culo da dietro…
Dopo di allora, altri combini quasi sempre a completo bisex e, al tempo stesso, anche piacevoli combini tra soli maschietti… così come già da tempo faceva, tra sole femminucce, la mia abituale partner di gioco, in una sempre più stimolante ricerca del piacere e dell’erotismo.
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17 anni fa
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16 anni fa
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor mio speravo si sbloccasse lavorondola ai fianchi con continui imput.Invece qualche giorno fà è successo quello che non mi aspettavo più anche se lo sapevo senza certezza.Partiamo dalla confessione, come spesso accade le stavo scrivendo qualche porcata su whatsapp, le solite cose, quanto sei porca, chissà se con un'altro cazzo lo saresti di piu ecc..Ad un certo punto il fulmine a ciel sereno, mi scrive: "comunque posso dirti che uno stretto lungo l'ho gia preso, scusami", potete immaginare come mi sono sentito, un conto è saperlo senza prove, un'altro è sentirselo confessare cosi candidamente.Stranamente non mi è montata la rabbia, anzi il mio cazzo si è svegliato in un attimo e lo ho risposto "cioè?".E lei: "in quel periodo ho scopato con uno, al motel,mi sono sempre sentita in colpa a tal punto che non sono piu riuscita".Io: "con chi, troia, lo sapevo, devi raccontarmi tutto".Lei: "questa sera ma giura che mi perdoni".io: "mi stai facendo eccitare come un porco e ti perdono solo se lo rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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Ultima visita: 2 mesi fa
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
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17 anni fa
valerio,
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Ultima visita: 10 anni fa
sono disponibile a provare