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Miscellaneous

sometimes in the mind (tratto da histoire G.))

Le perversioni della mente a volte suscitano eccitanti stimoli che, ove condivisi nella maniera più complice, potrebbero trasformare anche improbabili soggetti in strumenti idonei a generare i più dissoluti piaceri emotivi.

Questo doveva aver pensato G. accettando l'invito che ora la vedeva distesa sulla tuga dell'imbarcazione del proprio ospite intenta a scrutarne il prominente addome nella verifica se, oltre il costume di lui, vi fossero evidenti segnali che potessero indurre all'idea di peccaminose voglie di trasgressione.

Dopo aver lasciato il proprio compagno alle inevitabili elucubrazioni mentali, che lo avrebbero accompagnato in quella se pur condivisa latitanza, facendolo ancor più ingelosire al solo pensiero di ciò che avrebbe potuto verificarsi durante l'assenza in cui tutto poteva accadere per espressa volontà di sperimentare ogni sorta di malizioso gioco in grado di produrre inusuali emozioni, fu liberandosi del costume che si abbandonò alla follia del momento.

Avvolta solo dal tepore del sole, mentre la brezza del vento, sferzandole l'epidermide, le procurava fremiti di passione inturgidendole in modo irriverente i capezzoli, era perfettamente consapevole di ciò che i propri disinibiti atteggiamenti avrebbero prodotto su colui che, guardandola, se ne compiaceva in maniera palese.

Non era certo quella la prima volta che egli la vedeva completamente nuda, avendo già avuto occasione di poterla osservare durante una precedente seduta di posa presso lo studio dell'artista dal quale G. sovente si recava per essere ritratta, e di cui custodiva, come fosse stata reliquia, uno di quei disegni che gli erano stati in quella occasione donati.

Quello era tuttavia il primo momento in cui aveva l'occasione per trovarsi da solo in compagnia di quell'essenza così sofisticatamente attraente che chiunque altro avrebbe agognato poter conoscere altrettanto intimamente come stava avvenendo, nel desiderio tutt'altro che recondito di sperimentarne le doti più celate che certamente avrebbero fatto impazzire qualsiasi individuo.

Ancora incomprensibile restava il fatto di come avesse potuto accettare quell'invito se le confessioni di lei non gli avessero rivelato anche delle molteplici fantasie condivise assieme al proprio compagno, il quale sapeva come esserle complice, permettendo che potesse dare libero sfogo ad ogni passione capace di eccitarlo a propria volta morbosamente, se pur tormentandosi sempre nella maniera più incongrua.

L'isolamento della baia in cui si trovavano, lontano da altri sguardi indiscreti, non poteva che dare luogo al coronamento di un sogno nel quale, anche ad un individuo come lui, fisicamente non molto attraente, poteva essere data una opportunità per beneficiare del privilegio di goderne non solo in maniera esteriore.

Liberatosi a propria volta del costume, temendo che una minuta consistenza del pene potesse risultare da deterrente nel produrre gli effetti sperati, si avvicinò cercando di venire smentito dal benevolo atteggiamento della propria ospite, la quale, del tutto incurante del flaccido aspetto che le si trovava di fronte, si produsse in una immediata quanto inimmaginabile prestazione orale che repentinamente lo condusse all'oblio.

Subito riempita dallo sfogo eiaculatorio voluttuosamente procurato che le invase il palato, G. si obbligò ad ingollarne l'intera minzione, gratificandolo ulteriormente nel vederla cibarsi del proprio liquido seminale senza alcuna repulsione apparente, quasi che la gelatinosa consistenza ingerita fosse stato un goloso tributo a ciò che era preludio di quanto ancora avrebbe potuto donare.

Lasciandogli giusto il tempo per riprendersi dal primario conflitto, gli si pose in arcioni, iniziando a cavalcarlo dopo averlo guidato lei stessa all'introduzione di una fessura già inumidita dalla frenetica auto stimolazione della clitoride.

Gemendo senza alcun ritegno, sapendo che nessuno avrebbe potuto ascoltare l'eco di quelle grida, raggiunse a propria volta l'orgasmo, incredibilmente eccitata da quella anomala condizione nella quale si era volontariamente calata.

Superata l'ansia iniziale ora l'uomo aveva recuperato facoltà di dominio, facendosi molto più intraprendente, alle verifica di quella incredibile disponibilità, ben determinato ad approfittarne al meglio che potesse ancora riuscirgli.

Sovrastandola con la propria mole prese a montarla con foga da autentico stallone, abusandone da dietro, esortato da lei stessa ad essere trattata come fosse una autentica puttana mentre, aggrappata saldamente ad uno dei parabordi in acciaio, ne subiva le prevaricanti attenzioni.

L'increspatura della superficie marina rifletteva le loro ombre, confondendo l'unione dei corpi in amplesso, amplificandone le forme quando anche l'eccitazione, raggiunto all'unisono il culmine estremo, produsse l'inimmaginabile orgasmo di cui solo stridenti gabbiani, a volo radente su quel lembo di mare, sarebbero stati unici testimoni dell'inusuale connubio dei sensi.

 

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