Tiziana e Sergio la vecchia fabbrica
Per due settimane circa impegni di lavoro e di famiglia ci tennero lontano dai nostri giochi, tornavamo a casa tardi, stanchi e non avevamo voglia di uscire.
Per fortuna gli impegni si tornarono alla normalità al venerdì pomeriggio chiesi a Tiziana se avesse voglia di uscire quella sera.
Mi rispose di si chiedendomi se avessi qualche progetto. Brevemente le spiegai che volevo andare nel parcheggio a cercare qualche nuovo singolo.
Alle 21 e 30 uscimmo da casa, arrivati al parcheggio non trovammo nessuno che già conoscevamo, c’erano alcuni singoli che giravano senza sosta, nessuno, però si decideva a fermarsi vicino a noi.
Mi ricordai che in una chat un singolo mi aveva indicato un posto in periferia dove andavano le coppie in cerca di trasgressione.
Ne parlai con Tiziana e misi in moto e in circa venti minuti arrivammo a destinazione.
Era una strada sterrata in fondo c’era un piazzale su di un lato c’erano due case diroccate, sul lato opposto una vecchia fabbricata abbandonata.
Sparse nella piazza c’erano quattro auto, lentamente feci il giro completo e andai a fermarmi sotto un albero. Mentre giravamo potei notare che a bordo di due auto c’erano tre uomini sulla terza quattro, mentre su una Ford Fiesta c’era un solo uomo.
Spensi il motore ed accarezzai una coscia di mia moglie chiedendole: “ come ti pare questo posto?”.
“ certamente più tranquillo degli altri, ma molto isolato”.
“ t’inquieta?” le chiesi.
“ no, ma c’è una strana atmosfera” mi rispose.
“ vuoi andare via?” le domandai.
“ no, vediamo cosa succede” replicò.
La baciai sul collo, le palpai i seni e le sussurrai: ” sei bellissima”.
“ grazie” mi rispose.
Nel frattempo una delle auto, una Peugeot 106, si mosse, passò davanti a noi, a bordo c’erano tre uomini non giovanissimi.
Anche altre due auto si mossero, su di un’Alfa Romeo c’erano tre ragazzi sui 25 anni circa, sulla terza una vecchia Fiat Marea quattro nord africani.
Solo la Fiesta non si mosse.
Ero molto eccitato, guardai mia moglie indossava una mini gonna cortissima ed una canottiera che le lasciava scoperta la pancia.
Le toccai le cosce, la mia mano salì sino alla figa, scostai il tanga e le infilai un dito dentro trovandola già bagnata.
“porca, sei eccitata” le dissi.
“ sono come tu mi vuoi” mi rispose.
“ confessa che piace anche a te” replicai.
“certo” mormorò languidamente.
“ t’intriga qualcuno di questi? Le chiesi indicandole le auto.
“ potremmo vedere chi c’è sulla Fiesta” rispose.
Visto che l’uomo a bordo della Ford non si decideva ad avvicinarsi, misi in moto lentamente, passammo davanti a lui e ci fermammo in un angolo buio a ridosso del cancello della vecchia fabbrica.
La Marea degli africani ci seguì e si fermò al nostro fianco.
Li guardai più o meno avevano trenta anni, parlavano nella loro lingua e ridevano fragorosamente.
“ che stronzi, chissà cosa avranno da ridere” commentò mia moglie.
“ andiamo via?” le chiesi.
“ no, lasciamo che si divertano pure” mi rispose.
“ va bene” replicai aggiungendo: “ penso che vogliano divertirsi con te”.
Tiziana aprì un poco le gambe e indicandomi la figa mi disse: “ gli stronzi vorrebbero divertirsi con questa”.
“sicuro” ribattei.
“ credi che vengono molte coppie in questo posto?” mi domandò.
“ mi hanno spiegato che qua vengono solo coppie che cercano gruppi di singoli” risposi.
“ vero lo puoi capire di quanti siano a bordo delle auto” aggiunse mia moglie.
“ e tu quanti ne vuoi questa notte? le chiesi.
“ uno, due potrebbero bastare” replicò.
“ così pochi?” domandai.
“ tre allora” rispose ridendo.
“ e quattro no?” ribattei.
“ magari questi quattro qua vicino” rispose.
“ anche” replicai.
“ sei un porco, mi vuoi offrire a quattro africani” replicò.
Notai che il tono delle sue parole era pieno di libidine e replicai così: “ certo, pensa ai loro cazzi nella tua figa”.
“ sei un maiale” rispose.
“ e tu una troia” risposi ridendo.
“ troia, ma sempre tua moglie” replicò sorridendo.
Dalla Marea scese un africano, si avvicinò al mio finestrino dicendo: “ ciao amico”
“ciao” risposi.
“ se volete entrare vi apro il cancello” aggiunse indicandomi l’ingresso della fabbrica.
“cosa c’è dentro?” gli domandai.
“ niente, ma molto tranquillo” rispose.
“ non so se c’interessa entrare” replicai.
L’africano rimase in silenzio guardando dentro l’auto per vedere Tiziana.
“ da dove vieni?” gli domandai.
“ Marocco, anche i miei amici” mi rispose.
“ bella la tua donna” aggiunse.
“ è mia moglie, ti piace?” replicai.
“ si belle gambe” rispose.
“ è tutta bella” ribattei.
“ ce la fai vedere nuda?” mi chiese.
“ tutta nuda qua non mi pare possibile ci sono altre persone” risposi.
“tranquillo, sono amici miei” replicò indicandomi i suoi compari a bordo della Marea.
“ non loro dicevo quelli sulle altre auto” gli spiegai.
“ non avere paura anche loro aspettano coppie” replicò.
“ va bene ti fa vedere qualcosa, ma non nuda” risposi.
“ come vuoi “ replicò.
Misi una mano sulle cosce di mia moglie dicendole: “ alza la canottiera e fagli vedere le tette”.
Tiziana sollevò l’indumento scoprendo il seno.
“ti piace” domandai all’africano.
“si” rispose.
“ alza la mini” dissi a Tiziana.
Mia moglie sollevò l’indumento,
“ scosta il tanga e fagli vedere la figa” aggiunsi.
Tiziana eseguì l’ordine, l’africano rimase senza parole.
“ ti piace?” gli chiesi.
“ si” rispose.
In quel momento sentii aprire le portiere della Marea anche gli altri tre scesero.
Adesso erano attorno alla nostra auto intenti a guardare Tiziana.
Vidi i fari di un’auto che sopraggiungeva e dissi a mai moglie: “ copriti”.
Tiziana abbassò la canottiera e la gonna.
L’auto passò di fronte a noi, fece il giro completo della piazza e si allontanò.
A bordo mi parve di vedere un uomo ed una donna già di una certa età.
Le altre auto che erano sulla piazza partirono all’inseguimento della vettura della coppia.
Eravamo rimasti soli io e mia moglie con i quattro africani.
Il primo africano che si era avvicinato mi disse: “Fai vedere ancora tua moglie ai miei amici”.
Mi guardai attorno, la situazione era tranquilla, da dove ci trovavamo potevamo scorgere bene l’eventuale arrivo di un’auto.
“Spogliati nuda” le dissi.
Tiziana tolse la canottiera, sfilò la mini ed il tanga.
“ va bene così?” domandai.
“ si” rispose uno di loro.
In quel momento vedemmo nuovamente i fari di un’auto.
Tiziana s’infilò velocemente la canottiera, stava per mettersi la mini, ma la bloccai dicendole: ” rimani così”.
L’auto, una vecchia Opel, passò davanti a noi, a bordo c’erano tre uomini, uno dei tre fece un cenno di saluto ai quattro africani.
L’auto si fermò ad una trentina di metri da noi.
“ li conoscete?” domandai.
“ si sono marocchini” rispose uno.
“ spoglia ancora tua moglie” mi disse sempre il tizio che si era avvicinato per primo.
“troppa gente” risposi.
“ dai apriamo il cancello ed entriamo nella fabbrica” replicò lui.
“ se entriamo solo noi e voi quattro va bene” risposi.
“ si tranquillo” replicò.
Uno di loro aprì il cancello, salirono sulla Marea e li seguimmo.
Ci condussero alla fine di una stradina che costeggiava il vecchio edificio, si fermarono in uno spiazzo pieno di rottami. Spensi il motore e loro si avvicinarono.
Era molto buio, non c’era illuminazione.
“spogliati” dissi a mia moglie.
“ bella” disse uno dei quattro.
“aspetta” gli risposi accendendo le luci interne.
Uno di loro aprì la portiera dal lato di Tiziana e cominciò a toccarla.
Lei lo lasciò fare, la porca era già eccitata.
Anche gli altri tentavano di toccarla, cercai di dirigere la situazione dicendo: “ mia moglie sale sulla vostra auto e voi a turno uno per volta vi divertite”.
“ va bene” rispose uno di loro.
Discussero animatamente per alcuni minuti, poi uno di loro prese Tiziana per un braccio e la condusse sulla loro auto.
Dopo alcuni istanti dall’ondeggiare dell’auto capii che la stava montando.
Dopo dieci minuti l’uomo scese dall’auto, subito un altro prese il suo posto.
Non durò molto anche lui, fu il turno degli altri due, e così in meno di un’ora quattro africani si erano goduti la figa di mia moglie.
Tiziana scese dall’auto, mentre i quattro risalivano sulla loro auto e si allontanavano.
Prese delle salviette intime e si ripulì.
“hai goduto?” le domandai.
“ si molto” mi rispose.
“ solo nella figa te l’hanno messo?” le chiesi.
“ si” rispose.
“sborrato dentro?” le domandai.
“si tutti e quattro” rispose.
Presi la torcia elettrica e le illuminai la figa: era ancora dilatata……..
“porca ne hai ancora voglia” le mormorai.
“ si queste situazioni mi coinvolgono alla grande, questa sera la darei a tutti”replicò.
Salimmo sull’auto Tiziana si rivestì, misi in moto e ci avviammo all’uscita della fabbrica.
Oltrepassato il cancello, rallentai nell’attraversamento della piazza per osservare chi ci fosse.
C’era la Opel dei marocchini ed una Golf con a bordo due uomini.
Mi fermai prima della fine della piazza, toccai le cosce di Tiziana chiedendole: ” ti bastano questi cinque?”
“ si” rispose.
Feci inversione e fermai l’auto dalla parte opposta a dove si trovava la Opel.
“spogliati” le dissi.
“nuda?” mi chiese.
“certo, tieni solo le scarpe” risposi.
Si spogliò e mi chiese: ” ed adesso?”.
“ scendi, sali sull’auto dei marocchini e ti fai portare dentro la fabbrica”replicai.
“ sei un porco, e se mi fanno del male?” aggiunse.
“spero che ti rompano il culo” risposi.
“ se scendo così quelli della Golf mi vedono nuda” mormorò.
“ bene, così aspettano il loro turno” risposi.
Allungai la mano e le toccai la figa, le labbra erano ancora aperte segno che l’eccitazione non le era passata….. anzi…..
“ vado a metterti le corna” mi bisbigliò nell’orecchio leccandolo.
Aprì la portiera ed attraversò la piazza, la vidi fermarsi dalla portiera dell’autista, poi la porta posteriore si aprì e lei salì.
Dopo mezz’ora la Golf si mosse e venne a fermarsi di fianco alla nostra auto.
A bordo c’erano due uomini sui cinquanta anni più o meno.
Quello che non guidava ami chiese: “ permetti due domande?”.
“certo” risposi.
“ chi è quella ragazza?” mi chiese.
“ mia moglie” risposi.
“ non vi abbiamo mai visti in questo posto” replicò l’uomo
“ vero è la prima volta che veniamo qui” ribattei.
“ vi abbiamo visti uscire dalla fabbrica con chi eravate?” domandò l’autista.
“Con i marocchini della Marea”risposi.
“ avete combinato con loro?” chiese.
“si se la sono scopata” risposi.
“ tu guardi?” mi chiesero.
“a volte guardo, a volte la faccio andare da sola” risposi.
“ frequentate spesso questa piazza?” chiesi.
“ da una vita” rispose uno dei due ridendo.
“ un tempo c’era da divertirsi” aggiunse l’altro.
“ adesso no?” domandai.
“ oramai vengono solo due coppie, gli stranieri hanno rovinato il giro” rispose.
“molte coppie vogliono solo italiani, non si fidano” aggiunse l’uomo seduto al volante.
“ vedo che voi invece, non fate problemi con loro” aggiunse.
“ ne abbiamo frequentato pochi, ma sono sempre stati corretti” replicai.
“ siete stati fortunati, a proposito io sono Carmine e lui Alfredo” disse l’uomo seduto al volante.
“ Sergio piacere” risposi aggiungendo: “ che problemi creano gli stranieri?”
“sono violenti litigano con gli altri singoli per agganciare le coppie” mi spiegò.
“ stasera, prima, abbiamo combinato con quattro marocchini e mi sembravano normali” replicai.
“ quelli vengono qua da molti anni, li hanno portati Marco e Maria, sono tranquilli” continuò Carmine.
“ quelli dell’Opel?” domandai.
“ teste di cazzo” rispose Carmine.
“ chi ci sconsigliate?” domandai.
“ state attenti agli albanesi che girano su una Ford Escort, ai rumeni non so dirti l’auto che usano le cambiano spesso e ai marocchini che adesso sono con tua moglie” mi rispose Alfredo.
Guardai l’orologio, era più di un’ora che Tiziana era nelle loro mani, come se mi avesse letto nel pensiero Carmine mi disse: “ se la stanno lavorando bene tua moglie”.
Queste parole mi provocarono un eccitamento pazzesco, se fossi stato solo mi sarei fatto una sega……..
In quel momento l’Opel uscì dal cancello si fermò in mezzo alla piazza, Tiziana scese e salì sulla nostra auto.
“ tutto bene?” le domandai sotto voce per non farmi sentire dai due della Golf.
“ si” rispose.
“ cosa ti hanno fatto?” chiesi.
“ due mi hanno fatto il culo e uno mi ha scopata” rispose.
“ bella ragazza tua moglie, complimenti, sono indiscreto se chiedo l’età” mi domandò Carmine.
“ ventidue il prossimo mese” risposi.
“ sei molto bella” disse Alfredo a mia moglie.
“ grazie” rispose lei.
“ ti piacciono i marocchini?” le domandò Carmine.
“ si “ rispose Tiziana.
“ io e il mio amico siamo ben dotati, vieni con noi ti facciamo divertire” le disse Alfredo.
“ sono stanca” rispose lei.
“ tu cosa dici?” mi chiese Carmine.
“ sarà per un’altra sera” risposi.
“ dai, non lasciateci con la voglia” incalzò Alfredo.
Mi girai verso Tiziana e le chiesi: “ te la senti di fare un pompino a questi due qua in piazza?”.
“ potrei” mi rispose.
“ se volete vi fa un bel servizio con la bocca” chiesi ai due.
“ meglio che niente” rispose Carmine.
“ sale da voi e ve lo succhia, qua in piazza” replicai.
“ d’accordo” fece Alfredo.
“ vai “ dissi a mia moglie.
Tiziana tutta nuda scese, salì sulla loro auto sedendosi nei posti posteriori.
Carmine abbandonò il posto di guida e si sedette vicino a lei.
Scorgevo bene il movimento della testa di mia moglie, andava su e giù lentamente.
“ minchia come lo succhia bene” esclamò Carmine.
Dopo cinque minuti circa vidi l’uomo inarcarsi e gridare: “ bevi tutto puttana”.
Carmine scese e lasciò il posto all’amico.
Come Tiziana cominciò a fargli il pompino, Alfredo le disse: “ fammi vedere come sei brava, leccami anche le palle”.
I fari di un auto, che sopraggiungeva, illuminarono la piazza.
“ stai giù disse Alfredo a Tiziana..
L’auto percorse tutta la piazza, oltrepassò il cancello della fabbrica e scomparve all’interno.
Era un vecchio pulmino della Nissan, c’erano cinque persone a bordo.
“ i rumeni” mi spiegò Carmine.
Nel frattempo Alfredo godette dicendo a mia moglie: “ bevi la sborra troia”.
Tiziana tornò nella nostra auto, si rivestì.
I due ci salutarono e andarono via velocemente.
Il pulmino uscì dal cancello, passò vicino a noi e si fermò poco avanti.
“andiamo via” dissi a mia moglie.
Misi in moto e partii velocemente.
“ che fretta” esclamò Tiziana.
“ è meglio non farci seguire dai rumeni” spiegai.
“perché?” mi domandò.
“I due di prima mi hanno detto che è meglio evitarli” le risposi.
Le strade erano deserte, in poco tempo arrivammo a casa.
Prima di entrare in garage le chiesi: “ vuoi parcheggiare da sola e farti il custode?”
“ no questa notte no” rispose, aggiungendo: ” preferivo rimanere nella piazza”.
“ non c’era più nessuno” replicai.
“ c’erano i rumeni” replicò a sua volta.
“ troia” le dissi.
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Mia moglie confessa finalmente
Allora,non so da che parte cominciare, c'è tanta carne al fuoco.Siamo una coppia di 47 e 46 anni, insieme da sempre, sposati e con un figlio.Come succede a tutte le coppie prima o poi, anche noi dopo tanti anni abbiamo subito un calo di desiderio reciproco dovuto alla routine,alla monotonia e ai problemi quotidiani che ti assorbono tutte le energie.In questi ultimi anni per cercare di venirne fuori e ritrovare la nostra intesa ho cercato di capire quali erano le sue fantasie e cosa la faceva eccitare avvicinandomi anche alle tematiche cuckold per cercare di coinvolgerla.Naturalmente il pensare a lei mentre veniva presa da un'altro mi eccitava parecchio e anche lei mentre scopavamo e le raccontavo le mie fantasie godeva da matti.Purtroppo al di fuori dell'atto sessuale di questi discorsi si parlava poco e anche se poi sono riuscito a farle promettere che avremmo realizzato qualcuna di queste fantasie, in concreto successe ben poco.Sentivo che c'era qualcosa che la bloccava ma in cuor 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rifarai per me e con me".Lei:"si, forse ora si".Io:"non stò nella pelle, voglio sapere tutto, non vedo l'ora".Lei: "ok, scusami mi sento una merda perchè dovevo dirtelo prima, anche se sono certa che lo avevi già capito".Io:"lo avevo già capito ma non avevo la certezza, l'importante e che finalmente ti sei liberata da questo peso, ora cominciamo a vivere".Come potete immaginare aspettavo trepidante che tornasse dal lavoro, appena entrata mi abbraccia con le lacrime agli occhi chiedendomi scusa e sedendosi sul divano inizia a raccontarmi la storia.Ha conosciuto quest'uomo su una chat come semplice amicizia e parla oggi, parla domani, si sono scambiati il numero di cell. e sono entrati sempre più in confidenza sfogandosi a vicenda e raccontandosi ognuno le proprie storie e i propri problemi, lui separato con due figli e lei che in quel periodo non andava d'accordo con me.Questo rapporto mi ha detto che è durato 5 o 6 mesi finchè un giorno lui le disse che voleva incontrarla e lei accetto.Lui era di Torino e una sera si incontrarono, andarono a mangiare e parlarono molto, si creò una bella sintonia e decisero di rivedersi ancora.La seconda volta, vista la lontananza decise di prendere una camera in albergo per non dover fare la strada di ritorno la notte, lei si fermò in pezzeria, prese due pizze e mangiarono in camera sul letto.Dopo mangiato iniziarono a baciarsi e toccarsi, lui la leccò e la masturbò facendola godere molto e lei fece altrettanto, un bel pompino, aveva un cazzo stretto di diametro ma molto lungo e mi ha confessato che aveva un buon sapore e le è piaciuto molto.Arrivati al culmine dell'eccitazione lui le ha chiesto di poterla scopare, lei era bagnatissima e ne aveva una gran voglia ma non avevano i preservativi e non se l'è sentita(non prendeva la pillola).Allora giusto per farlo comunque godere si è dedicata al suo cazzo con la bocca facendolo impazzire fino a farlo godere, lui stava per veniree continuava dirglielo pensando di toglierlo dalla sua bocca ma lei non lo ascoltò e lo fece sborrare in bocca continuando a pomparlo finchè non uscì l'ultima goccia.Aveva la bocca piena di sborra di uno che non era suo marito ed era eccitata come la più grande delle troie, lui era in estasi e le disse che non aveva mai goduto in questo modo fantastico.Per quella sera finì così ma naturalmente non la storia.Si incontrarono ancora una volta, stessa procedura, cena e poi a letto, mi ha raccontato che era in accappatoio, lo aprì e lui era già eccitato, lei si tuffò sul cazzo e inizio a spompinarlo, lui la spogliò e la leccò per bene infilandole qualche dito nella figa fradicia.E fu così che arrivò il momento, mise il preservativo e la penetrò, mi ha detto che non capiva più nulla, era in estasi, quel cazzo sguazzava nei suoi umori, lo sentiva entrare e uscire in tutta la lunghezza e si sentiva troia ma libera, l'unico problema è che era troppo lungo e quando le sbatteva in fondo le faceva male.La prese in diverse posizioni e alla fine lei volle cavalcarlo, è la sua posizione preferita, ma mi ha detto che non riuscì a prenderlo tutto per via del dolore ma che ebbe un orgasmo da paura.Lo fecero per tre volte quella sera e godette come mai aveva goduto, purtroppo come spesso succede lui si innamorò e lei invece si riempì la testa di sensi di colpa e decise di interrompere la relazione.Questo è quanto, ora ditemi,cosa pensate ora della mia signora?Ora sembra più serena e anche se non ci siamo ancora arrivati la vedo molto decisa e più complice nel voler realizzare le mie fantasie, speriamo presto.
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11 anni fa
pillinca,
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per le donne di sexylombardia
petali di rosa. Passa il vento e vi solleva o petali di rosa che a terra vi adagiate come ali di farfalle stanche mentre il giallo diseccato dei pistilli resta inerme a guardare le rosse bianche spoglie che in volo verso l'alto più non san tornare. Ma l'uccellino dalla nota lieve canta ed esulta sù quel caldo candido tappeto di petali di rosa. Eh! la vita eterno effluvio di gioia nella sua breve fragilità. un bacio a tutte Valerio1000
97560
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17 anni fa
valerio,
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