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Miscellaneous

Un incontro a Cap d'Agde

L’idea di scrivere questo raccontino mi è venuta “chattando” con un amico di MSN. Un amico simpaticissimo, con cui ci si doveva trovare a Cap d’Agde, avendo lo stesso periodo di prenotazione… ma qualche strana situazione ha impedito questo incontro, oggi a distanza di qualche settimana ci siamo sentiti ed ognuno ha raccontato le proprie avventure… come vecchi goliardi di bettola da periferia… Tutto è iniziato come sempre…i saluti, qualche convenevole, e poi le solite cose, ma ad un certo punto è scattata la molla, adesso la scrivo per benino, con tutti i particolari… Siamo arrivati a Cap il sabato sera, tutto è filato liscio, bellissimo “studio” al primo piano del complesso di Port Ambonne, ben arredato e ben tenuto, fa piacere essere sorpresi positivamente, capita sempre il contrario… ma saltiamo a pie pari al martedì pomeriggio perché Vi voglio raccontare l’incontro con Max e poi… con sua moglie Madeleine, si non è avvenuto in un solo momento, ma una cosa per volta. Quindi dicevo era martedì pomeriggio verso le 15 15,30 io leggevo tranquillamente sotto una parte frangisole in fondo alla terrazza, mentre aspettavamo che il sole si abbassasse per andare a fare un bel giretto sulla spiaggia, una bella passeggiata distensiva, Aleska sdraiata supina sulla sdraio prendeva il sole nuda, mostrando disinvoltamente tutto il suo corpo stupendo, il suo seno morbido con la crema, brillava al sole … e fin qui mi sembra normale in un Villaggio naturista, ma il comprensorio di Port Ambonne è una costruzione circolare formata da tre piani sovrapposti a catino, chi abita il primo piano ha delle grosse terrazze con prendisole… quelli del secondo piano hanno terrazze più piccole ed arretrate, quelli del terzo le hanno ulteriormente arretrate… insomma le terrazze del primo piano sono una specie di arena per quelli dei piani superiori. Ovviamente chi è nell’arena, vede come se fosse al cinema tutti gli spettacolini che vengono presentati ai piani… alti! Insomma fra tutti i giochi e le esibizioni vuoi in un senso vuoi nell’altro… mi aveva attratto l’attenzione, distogliendomi dalla lettura, un fustacchione che al secondo piano due alloggi più a destra, si esibiva in tutta la sua potenza mascolina da vero cacciatore, ma subito dopo mi sono accorto che forse lui non era il cacciatore, ma la preda… Aleska si rosolava al sole, ma con molta attenzione e femminilità: ora si girava, ora si spalmava, ora si alzava per prendere il bicchiere, insomma conosciamo bene, è un film che si ripete sempre uguale e sempre nuovo! Dopo un po’ che osservo la scena, vado a prendere la macchina fotografica, ed incomincio a scattare foto prima ad Aleska e lei subito aumenta il tasso di civetteria… accende la sigaretta, beve, si muove e si accarezza, poi con attenzione al momento giusto mi guardo attorno come per cercare un posto migliore da cui fare fotografie…. Ed ecco lui subito pronto mi chiama e mi chiede in francese se volevo andare su da lui, dal suo balcone si poteva godere di un panorama completo sia verso il porto che sulla nostra terrazza, verso Aleska… sottolinea Lui! Rispondo con cortesia in francese, con una frase interlocutoria, Lui allora, mi ripropone in inglese la stessa cosa, rispondo in inglese e questa volta accetto, Lui allora mi urla in inglese: “216, alloggio 216…”. Salgo, alloggio 216, suono ed un ragazzone alto più di un metro e ottantacinque, mi apre con una piccola spugna da bagno alla vita, perfettamente abbronzato e due profondi occhi azzurro chiaro, si presenta in inglese: “Mi chiamo Max, sono qui con mia moglie Madeleine…. Ma l’altro ieri è dovuta tornare a casa in Germania a Cologna, perché la nostra cagna sta per partorire… se va tutto bene arriva domani pomeriggio, altrimenti dopo domani.” Intanto mi accompagna sulla terrazza da cui appunto si poteva godere di un bellissimo panorama di Aleska e non solo era vero, intanto apre una bottiglia di birra e mi offre un bicchiere… scatto due foto, mentre bevo la mia birra e parliamo del suo lavoro, del suo conoscere molto bene le lingue: inglese, spagnolo, francese, (fanno parte del lavoro) lo stimolo e lui mi racconta, io gli dico che capisco meglio il francese e lui subito cambia in francese… insomma era veramente gasatissimo! Così lo invito per l’aperitivo alle 20, Max subito, accetta con entusiasmo, fra grandi sorrisi e strette di mano. Me ne ritorno sotto, intanto il sole si era abbassato un po’ ed Aleska con quasi indifferenza mi chiede cosa avevo combinato… intanto sotto gli occhiali da sole stava guardando Max, allora gli racconto di lui, Max, di sua moglie Madeleine, che non è presente perché assiste il parto delle loro cagna… e gli dico che l’ho invitato per l’aperitivo: “Poverino era solo questa sera... “ Lei con aria sorniona, ostentatamente si alza e saluta con la mano, Max gli manda subito un bacio, e lei sorride soddisfatta… la preda era catturata! Usciamo per andare fino in spiaggia, chiacchieriamo del più e del meno, poi mentre camminavamo sulla battigia, mi chiede: “Com’è Max, bello? Alto?” gli rispondo si è proprio un fustacchione… bella preda! Torniamo verso le 19,15 dalla nostra passeggiata, spostiamo la tenda da sole, prepariamo il tavolo in terrazza, le sedia attorno, dei salatini, delle patatine, controllo le ostriche che avevo preso al mattino per il nostro aperitivo serale… tutto perfetto, sposto la bottiglia di Pinot Chardonnay nella vaschetta del ghiaccio per raffrescarla ulteriormente, e mi ritrovo solo a finire i preparativi, Aleska era andata a prepararsi… Verso le 19,55 riappare: bellissima, pettinata, truccata, vestita con un grosso pareo azzurro, incrociato fra i seni ed annodato dietro il collo, in modo da mettere in risalto il seno e lasciando quasi scoperto il pube, ben depilato, all’interno di un lungo spacco, che i due lembi del pareo formavano per andare a raccogliersi a fianco delle gambe e proseguendo fin dietro dove si univano per completarsi. Era a dir poco stupenda!!! Do un ultimo sguardo al tavolo, dispongo tre sedie, due dalla parte della terrazza ed una verso la casa, sposto le ostriche in un cesto per presentarle in tavola e Max puntuale come un tedesco suona. Aleska si accomoda su una delle due sedie verso la terrazza ed io vado ad aprire. Max saluta calorosamente, anche Lui ha portato una bottiglia di rosè con dei salatini… gli libero le mani lo faccio entrare Aleska lo stava spettando, quando è arrivato in terrazza si è alzata, facendo così scivolare il pareo sui fianchi… scoprendosi. Gli tende la mano, Max gliela prende ma per attrarla a se con slancio ed abbracciandola la bacia dolcemente sulla guancia, ed incomincia a fare complimenti, io mi dedico a portare in tavola le ostriche ed il vino, prendo cavatappi ed il coltello per le ostriche, mentre Aleska dispone sul tavolo, fa accomodare Max sulla sedia a fianco alla sua, ed inizia il suo show parla, parla, racconta anche ad Aleska del suo lavoro, dei suoi viaggi di tutti i villaggi naturisti del mondo che lui e Madeleine hanno girato. Intanto io ho aperto le ostriche ed apriamo con il primo brindisi, le ostriche con il Pinot Chardonnay poi finite le ostriche… passiamo ai salatini di Max con il rosè, intanto Max si era scaldato, si rivolgeva a me in francese, ad Aleska in inglese, Aleska rispondeva in inglese ed io come mi veniva…. ora con l’una ora con l’altra, a seconda dei termini che ricordavo… Ai primi di agosto il sole è ancora alto alle 20… c’è ancora moltissima luce, ma noi mangiamo, beviamo, chiacchieriamo per una buona oretta, anche il celo incomincia a tingersi di rosso, non solo le nostre orecchie… mentre Max sta raccontando di altre sue avventure io propongo di prendere due formaggi con del miele per completare… Proposta accettata, ovviamente, entro, apro il frigo, prendo un vassoio depongo i formaggi che avevamo acquistato al mattino… quando non sento più parlare, incuriosito alzo lo sguardo verso la terrazza e vedo: Aleska in piedi, Max anche dietro di lei le stringeva i seni, ma senza aspettare e senza perdere l’attimo, slega il pareo da dietro, il pareo scivola a terra e lascia Aleska nuda, bellissima! Le riprende i seni con entrambe le mani, senza riuscirvi peraltro… Aleska mi vede, io la guardo… lascio che Max la baci sul collo e che scenda con la mano destra verso il pube… rimetto il formaggio in frigo, capisco che non è il caso, ripongo velocemente, mentre Aleska continua a guardarmi quasi interrogativa, esco anch’io, la raggiungo le prendo una mano che lei mi sta tendendo, e dolcemente la guido verso l’interno dell’appartamento, Max la segue ed entrando si spoglia lascia a terra la camicia ed i bermuda, rimanendo anche lui nudo, devo dire niente male! Porto Aleska in camera da letto, e le faccio cenno di stendersi tranquillamente sul letto, Max fa il giro attorno al letto e la raggiunge dall’altra parte, mi sfilo la polo ed i pantaloni in un attimo, ero senza mutande come sempre a Cap d’Agde e mi stendo anch’io, Aleska nonostante Max la stesse ricoprendo di baci sul corpo, mi guardava e mi aspettava, la guardo anch’io, e le chiedo: “Ti piace Max?” lei chiude gli occhi e mi sussurra: “Si! Molto!” le chiudo la bocca con un lungo e dolcissimo bacio, lei scende con la mano per toccarmi, ed io le dico: “Rilassati lasciati godere…” Da quel momento di parole praticamente non ce ne sono state altre… ma non erano necessarie, Max si era immerso fra le cosce di Aleska e fra un bacio ed una serie lunghissima di leccate, un bacio ed un titillare con la lingua, o con le dita… ha portato Aleska sulle stelle, io dolcemente l’accarezzavo sui seni, sulle guancie, la baciavo fino quasi a soffocarla… era in uno stato di eccitazione completa, ed anche io avevo raggiunto una buona erezione, Max lo era sempre stato!!!! Io mi sposto lasciando Aleska completamente supina, a dall’alto gli avvicino il glande alla sua bocca, subito incomincia a leccarlo a prenderlo in bocca ed a succhiarlo, a quella vista Max si predispone a penetrarla, e la guarda dolcemente Aleska si ritrae un attimo dal mio glande, le sorride e riprende, Max in un movimento dolcissimo e ritmico incomincia a penetrarla senza usare le mani, trovando la strada piano, piano, dentro di lei, il movimento da parte di Max si fa più veloce ed ossessivo, siamo quasi sopraffatti dal piacere, quando io piano mi tolgo dalla sua bocca e la guido, in un lento movimento facendola girare, anche Max intuisce e si ritrae dolcemente, io mi stendo al suo posto e la faccio accomodare con la sua passerina, fradicia di umori, sul mio uccello duro e ritto, lei si impala dolcemente, io la prendo per il volto traendola a me, con quel movimento dolce e morbido lei si abbassa con la testa e rimane accucciata, esponendo il suo bellissimo culo alle attenzioni di Max, non si fa attendere scende lungo la schiena fino a lambirle i glutei si sofferma con la lingua fra i glutei e con la lingua forza il buchino, morbidissimo e disponibilissimo di Aleska, lo forza: una, due, tre, volte, poi lo bagna con abbondanza gli appoggia il grosso glande del suo pene che come per incanto viene risucchiato dentro… Colpi corti dolci e lenti ritmati con altri lunghi e profondi mandando Aleska alle stelle, io sento da sotto il movimento di Max lo posso controllare e coadiuvare… gestendo la spinta ed accompagnandola favorendo la totale entrata nello sfintere, e la completa riuscita… permettendo così a Max di fare un lungo e lento movimento… Dentro completo…. Fuori completo…. Questa è una cosa che manda letteralmente in orbita Aleska, ma non solo lei… Tempo di concentrarci bene per sentire Aleska fino in fondo… e sento esplodere Max nel culo… godendo come un animale… emettendo suoni gutturali, Aleska a quel segnale si lascia andare ed anche lei esplode nel più totale parossismo, io a tanta eccitazione e bellezza di vita… non so resistere e mi lascio andare, compensando con il mio movimento pelvico le spinte dell’orgasmo di Aleska, le eiaculo completamente dentro per sentirla fino in fondo, come sempre facciamo nei nostri amplessi. Il sole era tramontato, la luce era diventata scura e bluastra.. erano gia le 21,55 tutti e tre sfiniti eravamo distesi sul letto… Aleska ed io, sui cuscini e Max ai piedi…rovesciato con la testa penzoloni dalla parte di Aleska, con la mano sinistra le stava accarezzando la fighetta, ben bagnata, ogni tanto cercava di alzarsi… finché prima io, poi Max e Poi Aleska ci siamo tutti trovati inginocchiati sul letto abbracciati e con tutte e tre le bocche vicine, scambiandoci bacini ed affettuosità, l’incanto finì quando Max guardando l’ora scoprì di essere in ritardo per la cena a casa di amici di oltre un’ora…. Ma come disse lui uscendo dalla stanza: “N’est pas important!!!!” Riprese la sua roba e ancora nudo usci sui corridoi del complesso… per ritornare a casa cambiarsi ed andare a cena. Noi rimanemmo ancora qualche minuto, in quella specie di magia che ci aveva avvolto, io continuavo ad accarezzare Aleska, sussurrandole quanto l’amassi, poi decidemmo di alzarci, farci un buon caffè italiano, mangiare ancora due salatini, rimasti da prima, e preparaci ad uscire per la serata. Una doccia calda e lunghissima fu la mia ancora di salvezza, certo mi sentivo leggero come un uccellino, ma i miei 52 anni erano venuti fuori tutti! Ed una serata movimentata come sono normalmente quelle di Cap. dove se uno va aletto presto sono le due e mezza!! Altrimenti si arriva all’alba… beh io non potevo affrontarla… Verso le 23 siamo quasi pronti, usciamo e non sapendo bene come muoverci per la serata siamo andati all’ErosBar un locale che funzionava molto bene, si pagano solo le consumazioni… e si consuma molto…. Però si può entrare uscire tante volte in una sera, il DJ si comporta come fosse una normale discoteca… ed ha una bellissima pista sollevata, su di un palco, dove nei momenti caldi le danze diventano amplessi fugaci e maliziosi! Era passata da poco la mezzanotte, Aleska stava ballando con Eveline, una dolce signora francese al cui marito piaceva molto Aleska, erano due sere che ci facevano il filo… Nel momento preciso in cui entro Max in pista, Eveline, ed una loro amica stavano ballando con Aleska in mezzo come fanno spesso le donne per scaldarsi, si strusciano le une alle altre con il ventre appiccicato, devo dire che la scena non era male, anzi la sensualità e l’erotismo si percepivano fortissimi, quando Max vide Aleska, ed improvvisamente, si precipitò da lei con gentilezza, ma con decisione la prese e la baciò sulla bocca staccandola dalle altre due che rimasero, basite ed incredule, di vedere sto pezzo di fusto, arrivare, prendere Aleska, un fustellino, stringerla e baciarla… Non vi dico Manuel, il marito di Eveline guardava la scena, poi guardava me, si aspettava qualche reazione, almeno da parte mia, invece io rimasi tranquillo, Aleska si gusto il bacio, Max ci trascinò dai suoi amici tedeschi, ci presentò loro e poi veloce come era arrivato se ne andò è per tutta la serata rimanemmo a ballare ed a ridere dell’accaduto, guardando ancora la faccia incredula di Manuel. Max altrettanto velocemente sparì dalla nostra vita, il giorno dopo arrivò effettivamente la moglie Madeleine, una bella donna sulla quarantina, molto austera e sicura di se… Non ho mai approfondito, oltre una fugace presentazione… e due frasi di convenevoli. Questa non è stata l’unica avventura di quest’estate, ma sicuramente quella che Aleska ricorda più volentieri!!!


Eravamo a Cap già da tre sere, ci eravamo acclimatati e preso i giusti ritmi che offre la cordialità locale, un dolce risveglio fra coccole che per gli altri periodi dell’anno ci sono spesso impedite,  l’aperitivo in comune offerto seduti sul parapetto del ballatoio al primo piano di Port Nature, le serate che si prolungano su due periodi: dal tardo dopo cena a più o meno le 2 (ora di chiusura dei bar)  in grande convivialità il proseguio come evoluzione dell’atmosfera creata prima.

 

Alcune settimane prima avevo contattato una coppia italiana, anzi a dire il vero il contatto era avvenuto in modo inusuale e simpatico. L’anno prima avevo pubblicato un raccontino in cui raccontavo un bel pomeriggio passato a Port Ambonne e questa coppia aveva espresso un positivo commento elogiando il mio modo di far trasparire: “…l’atmosfera di grande libertà e disponibilità, che si respira a Cap d’Agde.” Io inorgoglito per il complimento avevo risposto ringraziando e scambiando il contatto MSN. Da quel momento ci eravamo contattati, più volte chiacchierando e comunicandoci le impressioni di vita nonché  i reciproci telefoni e numeri di Studiò in cui avremmo soggiornato in villeggiatura, anche loro a P.N. Studiò 508 Colline 5… Non avevamo ancora avuto occasione di incontrarci ma, quella sera, ritornando e passeggiando mollemente dopo due ore di ballo, nel caldo torrido dell’Eros Bar, con la giusta dose di esibizionismo e complicità. Stavamo  prendendo una boccata d’aria prima di ditornare a casa o chissà… Dal budello dell’angolo di Port Nature, eravamo subito saliti sulla balconata del primo piano, involontariamente, o forse no.. incomincio a leggere i numeri che si susseguono degli studiò, ..504,…505, …non trovo il il 506, ma vedo in distanza il 508, una bella persona in camicia scura di lino è seduta davanti al tavolo con bicchieri e tazzine, mentre fuma sensualmente, gustandosi la sua sigaretta, al fresco della bella serata, sorseggiando una birra.

 

Guardo Aleska, e le dico: “Toh guarda!  Ecco dove abita, quella coppia di Napoli di cui Ti avevo parlato.” Lei guarda attentamente la figura maschile in terrazza e poi con un leggero sorriso, che ben conosco mi fa un cenno di invito, capisco e con la voce ben impostata mi appoggio al cancelletto che da sulla loro terrazza salutando: “Ciao, sono roberto, ci siamo contattati su MSN… ricordi? Lei è Aleska. Passeggiavamo… Ho visto il 508…” Non riesco a finire la presentazione di circostanza, che subito Lui si alza, ci viene incontro e con un gran sorriso, apre il cancelletto e ci invita a bere qualche cosa di fresco, mentre abbraccia salutando Aleska repentinamente chiama: “Francesca, vieni; ci sono Roberto e Aleska…. Porta fuori la birra!” Poi rivolgendosi a noi: “Sedetevi, gradite magari, un bicchiere di vino… ma di quello buono! Lo fanno con le nostre vigne è una Falanghina veramente genuina!!!” Io non ho dubbi ed accetto con entusiasmo: “Si grazie!” Anche Aleska si associa con un bellissimo sorriso.

Un attimo dopo appare sulla porta scorrevole dello studiò scostando una lunga tenda che ne impediva lo sguardo all’interno, Francesca, alta, solare, due bellissimi occhi azzurri, che sorridendo ci saluta, con un sonoro: “Ciao!” Si avvicina abbassandosi un po’ per baciare Aleska, io lo confesso mi sono incantato un momento a guardare la morbida curva che il suo fondoschiena proponeva in quella posizione e da quel momento non sono più riuscito a non ammirarla, ogni volta che muovendosi me la riproponeva.

 

Ci sediamo ed incominciamo a parlare del più e del meno, le solite cose… Come va? Cosa Fate? Ecc..  Il tempo passava lento e delicato, l’atmosfera incominciava a farsi interessante…. Difatti, Francesca coglie l’occasione per dire: “Ma caro! Entriamo dentro fa più fresco, fa ancora così caldo qui fuori e poi dentro ci possiamo anche mettere più in libertà sul divano, mentre chiacchieriamo…” Dire che la Sua frase abbia avuto un consenso generale ed automatico è dire poco, ci siamo tutti alzati ed avviati verso il salottino interno, mentre Alex, (così si chiama il nostro amico) stava appunto magnificando, la dolcezza di Francesca e la sua naturale bisessualità, spiegandoci, che per Francesca un dolce contatto con un’altra donna è sempre gradito. Infatti, Francesca invita Aleska a sedersi sul divano vicino a Lei, mentre Alex mi propone una poltroncina di vimini imbottita, proprio di fronte alle due donne, con uno stupendo panorama sulle cosce di Francesca, mentre Lui si affretta ad aprire una nuova bottiglia di Falanghina, che così fresca, scendeva aprendo la strada a tutti i miei pensieri sul fondoschiena di Francesca. E’ vero, purtroppo spesso mi rendo conto di essere un po’ monotematico, ma mi sembra che poche si lamentino del mio difetto. Francesca intanto si era allungata sul divano, alzando le gambe ed avvicinandosi con la bocca all’orecchio di Aleska, io la osservavo in tutta la sua freschezza di donna completa, intellettualmente matura e sicura della propria bellezza e sensualità. L’ambiente si riscalda alquanto, gli argomenti da generici e vaghi si focalizzano sulle nostre eccitazioni e sui nostri desideri, fra una carezza sul seno di Aleska ed una coscia che finisce contro ad uno slippino nero di pizzo e traspare da sotto la gonna pareo di Francesca, Alex ed io, siamo caduti in un attimo di silenzio contemplativo, rapiti nel guardare le due bellissime donne ed è proprio Lui che alzandosi per primo si avvicina alle gambe di Aleska accarezzandole all’interno risalendo dal ginocchio e mettendo in mostra la bellissima vulva perfettamente rasata di Aleska, senza mutande come sempre a Cap. Francesca però si rattrista un attimo ci guarda e ci dice che per ancora qualche giorno sarebbe stata indisposta… e ci chiede: “ Se non Vi dispiace io partecipo con tutta la mia fantasia e le mie carezze…” La nostra risposta è unanime: “FiguraTi, che problema c’è, l’importante è stare bene!”

 

Aleska nel frattempo aveva fatto scivolare la gonnellina rimanendo solo con il gilet bianco sbottonato, che metteva in risalto il suo bel seno abbondante, mentre Francesca ci invitava ad avvicinarci al lettone nell’angolo destro in fondo allo studiò, Alex si sfilava i pantaloni ed i boxer, la camicia se l’era già tolta precedentemente  e cingeva Aleska da dietro abbracciandola ed  accarezzandole voluttuosamente i seni, facendole sentire il suo membro duro fra le natiche. Francesca si era distesa e chiamava con un ampio gesto delle braccia Aleska, la sua bocca socchiusa era pronta a baciarla appassionatamente... La Falanghina, l’eccitazione, il caldo morbido dei corpi, hanno fatto tutto il resto, lo confesso, ho un buco temporale di non so bene quanto tempo… per una buona mezzora io sono rimasto quasi completamente vestito in ginocchio a fianco al letto a baciare ora l’una ora l’altra… coscie, tette, mani, piedi, labbra, avevo solo la camicia sbottonata, me lo ricordo perché sentivo le labbra morbide di Francesca sui miei capezzoli, fin quando mi sono ridestato da questo meraviglioso torpore con le mani di Francesca che mi aprivano la cinghia dei pantaloni, ho sempre gustato moltissimo il momento in cui la donna mi abbassa i pantaloni e mi prende in mano il mio sesso turgido e lo appoggia alle sua labbra…

 

Ma il risveglio completo l’ho avuto poco dopo, facendomi cadere in un vortice di libido, quando Aleska mi dice con un fil di voce fra un gemito ed un sospiro: “Roberto, sai mi sta inculando dolcemente, sai mi riempie bene!!!” L’eccitazione era a mille, ho guardato oltre Francesca, intenta a succhiarmi l’uccello ed Aleska, come spesso accade in questi momenti mi tendeva una mano ad occhi chiusi, attendendo il mio contatto, per sentire quanto mi ecciti vederla posseduta in culo da un maschio che la soddisfa, Le ho stretto forte la mano, quasi a farle male… poi l’ho lasciata e mi sono dedicato a baciare ed ad accarezzare le natiche di Francesca, fino ad arrivare alla sua rosellina, morbida, umida, mi sono bagnato due dita ed ho incominciato ad accarezzarla insistentemente spostando solo delicatamente il filo della mutandina brasiliana sulla natica sinistra.

Sentivo il suo morbido culetto ammorbidirsi ed allargarsi, man mano che l’accarezzavo con le dita, che lo bagnavo con la saliva, baciandola appassionatamente ora sulla bocca ora sulle natiche, intanto sentivo che Alex stava raggiungendo l’apice del suo piacere, ma quasi di scatto, si è inginocchiato sul letto e con dolce determinazione, prende le mutandine di Francesca e senza indugio le strappa; offrendomi le rotonde chiappe di Francesca nella loro magnifica completezza, evidentemente anche Alex stava guardando la gioia che esprimevo nell’accarezzarle nel titillarle, nel baciale… non ho avuto altri indugi, ho appoggiato il glande turgido sul suo buchino che quasi risucchiato è entrato completamente, mi sono fermato per assaporare il caldo e morbido tepore, poi piano, piano ho incominciato a muovermi, entrando a poco a poco; volevo farla godere, con una penetrazione lenta, dolce ed inesorabile.

 

Non ricordo bene per quanto tempo sono stato in quella posizione, Lei era inginocchiata sulla sponda del letto, io avevo la gamba sinistra a terra e la destra inginocchiata sul letto, piano piano il suo sfintere si era perfettamente allargato, accogliendo completamente il mio uccello dentro di Lei, entravo ed uscivo facendola mugolare, poi ho sentito Alex che godeva fragorosamente lasciandosi andare e riempiendo di sperma Aleska, bellissimo ed unico, vedere da distante, (specialmente per un ipermetrope) la propria donna nella sua completezza e nella trasfigurazione di un orgasmo così pregnante. Ho continuato ancora per un po’ in questo giochino di “dentro-fuori” e poi madido di sudore ho incominciato a muovermi sempre più velocemente, poi rallentare, per gustare lo sfintere aperto, poi di nuovo velocemente… sempre più velocemente, ricordo molto bene mentre arrivavo all’orgasmo; ho visto Aleska ed Alex abbracciati l’una fra le gambe dell’altro che ci guardavano, ci guardavano con gioia, partecipando a loro volta al nostro climax che è giunto poco dopo!

 

Ci siamo abbracciati tutti e quattro assieme, tutti i corpi umidi di umori d’amore, assieme baciandoci, ora una bocca, ora l’altra, abbiamo continuato: ancora, ancora ed ancora, fino al mattino, anche se il loro studiò rivolto ad est ci ha fatto avere presto la percezione del nuovo giorno che sorgeva, quando i primi raggi di sole sono penetrati all’interno, ci siamo scambiati le ultime effusioni, gli ultimi baci, le ultime carezze; poi li abbiamo salutati e siamo ritornati al nostro studiò che era poco lontano sulla stessa balconata.

 

L’eccitazione era ancora fortissima ci siamo subito coricati senza neanche fare la doccia io sentivo un fortissimo bisogno di coccolare la mia Aleska e… lo confesso, di possederla, di incularla per sentire il suo culo meravigliosamente aperto da una notte d’amore! Per sentire la carezza, che il suo culo mi sa dare, solo dopo aver più volte raggiunto l’orgasmo ed essere stata penetrata più e più volte, un meraviglioso guanto di seta infinitamente morbido, caldo, umido di tutti i nostri umori mischiati ed uniti, come uniti siamo stati durante tutta la notte, anche se a penetrarla magari non ero io fisicamente ma l’unicità del sesso si ripropone sempre uguale, sempre perfetta, un rapporto compiuto e mai completo per attendere il domani ed il prossimo incontro d’amore.

 

Al mattino ci siamo alzati alle 12 durante la doccia sono andato a guardare la mia Aleska, ebbene si! I suoi occhi erano verdi come sempre quando è soddisfatta d’amore. Durante i rimanenti otto giorni della nostra permanenza a Cap abbiamo rivisto più volte Francesca ed Alex, sono venuti a trovarci, siamo passati noi da loro, ma con un tacito accordo, fra me ed Aleska, senza mai più riparlarne abbiamo fatto in modo che non si ripetesse l’occasione di una nuova notte d’amore assieme, ci era sembrato talmente “tanto perfetta”, che sicuramente non si sarebbe più ripetuta e forse, chissà, non avremmo ancora un così stupendo ricordo, speriamo che anche per loro sia stato altrettanto… chissà forse un giorno lo chiederò, in qualche incontro casuale in Messenger… ma non vorrei rovinare tanta perfezione, almeno così appare a miei occhi di depravato, forse anche un po’ presuntuoso!

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