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Miscellaneous

Nudismo Naturismo

Naturismo



« Il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente Â»

(1974, definizione della Federazione Naturista Internazionale al 14° Congresso Naturista Mondiale)


Una ragazza pratica naturismo presso una spiaggia di Formentera

Il naturismo o nudismo è un movimento che si propone di promulgare un contatto con la natura privo di artificiosità e convenzioni sociali, promuovendo il rispetto per le persone, gli animali, e l'ambiente attraverso la nudità sociale in spazi privati o pubblici. Il naturismo non ha nei propri precetti originali componenti erotico-esibizionistiche.

Numerosi termini (come ad esempio "nudità sociale") sono stati proposti come sostitutivo dei due termini suddetti senza però assumere la diffusione dei precedenti.


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Filosofia naturista e controversia 

I naturisti pensano che la nudità non sia né degradante, né immorale, né indecente, argomentando che il nudismo è uno stato naturale poiché l'essere umano è nato in stato di nudità.

Il naturista desidera vivere nel rispetto del proprio corpo, avendo cura della propria salute e apprezzando il contatto con gli elementi naturali. Tra i naturisti è altresì piuttosto comune la convinzione che l'esposizione del corpo nudo offra numerosi benefici alla salute psico-fisica, e permetta una migliore accettazione di sé stessi e degli altri. Nei centri naturisti è prevalente la presenza di famiglie e di persone di età matura, meno frequenti i giovani; nei luoghi dove è permesso ma non obbligatorio, gli uomini che lo praticano sono più delle donne.

Esiste anche una pratica naturista più radicale, secondo la quale il corpo non va spogliato solo dai tessuti ma anche dai peli. Questa forma di naturismo è chiamata smooth naturism (attualmente non esiste una traduzione italiana del termine) e i suoi praticanti smoothie. Negli ultimi anni c'è stato un incremento di naturisti che ricorrono alla depilazione, ma la maggior parte lo fa per motivi soggettivi, e non per aderenza ad un'idea. Nei casi più estremi viene attuata la depilazione totale del corpo, sopracciglia incluse.

L'aspetto storico più importante, è la connessione della nascita di questo movimento di pensiero e stile di vita con le istanze di Libertà (magari nell'ambito del socialismo anarchico), della reazione all'inurbamento selvaggio e disordinato (di cui parla magistralmente Jack London ne “Il popolo dell'abisso”) conseguente ad una rivoluzione industriale che aveva perso ogni controllo, la riscoperta di nuove forme di spiritualità (magari piuttosto confusa, ma di evidente reazione alle religioni istituzionalizzate “di stato”), di recupero del valore del corpo in connessione con la psiche correlato alla scoperta della psicanalisi (dalle prime insicure teorie freudiane sino ad arrivare a Jung ed a Lowen).

Tutto questo fa si che coloro che aderirono a questo movimento di pensiero fossero anche portatori delle istanze di “liberazione sessuale” di matrice psicoanalitica e socialista rappresentando la “reazione” alla repressione ufficializzata della sessualità perdurata dal primo medioevo agli inizi del ‘900, ma non certo che praticassero riti orgiastici come spesso s'è verificato in certe sette neo-pagane da tempi remoti sino ai giorni nostri!

Sicuramente Naturisti a pieno titolo erano gli aderenti al movimento hippies negli anni '60 e '70 (anche se in questo ambito l'impiego diffuso di droghe più o meno leggere era di quanto più distante ci fosse alla filosofia naturista), che molto ha contribuito ad una sua diffusione nel mondo, come a rendere comunemente accettate certe idee che erano considerate quantomeno sovversive sino agli anni '50.

Privo invece di qualsiasi rilevanza culturale è il naturismo (o meglio, il nudismo) “modaiolo” che si ripropone sui media all'inizio, ogni anno, della buona stagione, che anzi contribuisce a dare una visione quanto mai limitativa e distorta di questo movimento di pensiero. Qui si rimarca la sostanziale differenza tra "Naturismo" e "Nudismo". Su un piano strettamente filosofico, inoltre, si potrebbe rimarcare una sostanziale differenza esistente tra l'essere "nudi" e "svestiti". Pertanto la nudità, che abbiamo definito come non accidentale, ma voluta o comunque espressione culturale, è un'espressione integrale di corporeità e di vita. In questo specifico stato di nudità c'è una manifesta intenzione di massimizzare l'espressione corporea. Simbolicamente, a meno che ciò non sia conseguente a ragioni contingenti (quale la temperatura dell'ambiente, troppo bassa o troppo alta), l'indossare un abito equivale a l'indossare una maschera, e una maschera o nasconde o identifica un ruolo (quale le maschere da commedia e da tragedia greche, o le maschere rituali impiegate presso certi popoli).

Quali sono gli elementi della filosofia Naturista che si sono, in diversa misura, radicati o che sono stati accettati nella società d'oggi?

Essi possono così riassumere:

  • la riscoperta del valore del corpo in relazione anche al benessere psichico;
  • una visione equilibrata della relazione tra corpo e sessualità;
  • l'utilità psicofisica di una pratica sportiva o comunque di un regolare esercizio fisico;
  • la riscoperta della “medicina naturale” e delle “medicine complementari” (così dette alternative), che, soprattutto, si rivolgono alla conservazione della salute e che allargano la visione terapeutica dalla patologia del singolo organo al recupero del benessere di tutto il corpo e della sfera psichica connessa, anche con la riscoperta e valorizzazione della fitoterapia, dell'omeopatia, della medicina etnica, dell'osteopatia, ecc.;
  • correlatamente alla presa di coscienza della necessità di un miglioramento qualitativo dell'alimentazione, con la presa di coscienza dell'importanza degli alimenti integrali, dei prodotti dell'agricoltura biodinamica, della dieta vegetariana, ecc.;
  • addirittura con la presa di coscienza della necessita di un cambiamento delle tecniche didattiche tradizionali per un migliore sviluppo della personalità (Adolphe Ferriere);
  • la prioritaria necessità della tutela e del rispetto dell'ambiente tanto naturale che antropizzato;
  • la necessità del recupero di forme di socialità e momenti di vita collettiva di alto livello qualitativo.

“Togliersi i vestiti” può essere una reazione anticonformista, una espressione di libertà, un atto di protesta od altro. Lo stare nudi in spiaggia od in casa può essere la ricerca di un benessere (dopo un primo momento di adattamento si ci avvede in maniera chiara del senso di benessere che si riceve dal contatto con l'aria libera e della libertà di movimenti che pian piano si acquista). Ma questo è solo un aspetto del Naturismo, il più eclatante secondo la visione comune, ma appunto è solo un aspetto di uno stile di vita e di un modo di pensare che implica una certa visione globale dell'esistenza e dell'Uomo.

Luoghi ed attività 

Per motivi culturali e climatici, il naturismo viene praticato di norma maggiormente durante l'estate in strutture attrezzate come campeggi, centri e villaggi di vacanza, centri termali, oppure in spiagge libere o attrezzate.

Le attività tipiche di questi centri sono le normali attività di relax e svago presenti in qualunque altro posto.

In Italia 

In Italia i luoghi dedicati al naturismo sono pochi. Sono presenti alcuni campeggi in Emilia Romagna, Liguria, Piemonte, Sardegna, Sicilia e Calabria.

Sono inoltre presenti alcune spiagge, tra le quali quella di Lido di Dante presso Ravenna, di Lido di Volano nei pressi di Comacchio (entrambe ufficiali), del Nido dell'Aquila presso San Vincenzo (Livorno), di Pizzo Greco, nel comune di Isola di Capo Rizzuto (Calabria), tra i lidi Ultima spiaggia e Scissure presso Gaeta, e quella di Capocotta a Roma, in cui un tratto di arenile è stato ufficialmente adibito alla pratica del naturismo, così come l'ultimo tratto della spiaggia del Mingardo a Marina di Camerota (SA), detto Troncone (noto anche come spiaggia gay). Oltre a queste è da citare il caso, unico in italia, del torrente Diaterna, sull'appenino Tosco-Emiliano in località Scheggianico, dove da diversi anni con il benestare delle amministrazioni comunali i nudisti si ritrovano ogni week end sulle rive del fiume contribuendo a mantenere la naturale bellezza di questo luogo.

Storia del naturismo 

È nella Germania degli anni '20 che, dopo le prime esperienze della fine dell'800, si consolida la Nacktkultur ossia la cultura della nudità, ma il Nazismo rifiutò il neonato movimento, che intanto aveva preso il nome di FKK ("Freikörperkultur" ovvero "cultura del corpo libero"), bandendolo nel 1933.

Negli Stati uniti, l'immigrato tedesco Kurt Barthel organizzò il primo evento nudista nei dintorni di New York, e fondò l'American League for Physical Culture (Associazione americana per la cultura fisica).

Dopo la seconda guerra mondiale i movimenti risorsero rapidamente, e divennero popolari in Francia ed Inghilterra.

In seguito il naturismo si è diffuso nella maggior parte dei paesi democratici nel mondo e sono oltre 30 i paesi ad avere una federazione nazionale affiliata alla International Naturist Federation (INF/FNI).

In Italia attività naturiste sono attestate, secondo le testimonianze di Bruno Zuculin (console italiano in Brasile nella prima metà del Novecento), dagli anni cinquanta sull'Isola di Ponza e sulle spiagge di Focene, in provincia di Roma. Si trattava di un fenomeno nascosto e condannato, di pochi iniziati, per lo più iscritti alle associazioni estere o alla Federazione Naturista Internazionale.

Solo nel 1964 nasce l'Unione Naturisti Italiani (UNI), a cui segue nel 1972 la Federazione Naturista Italiana (FENAIT). Nei primi anni del nuovo secolo, alcune associazioni in disaccordo con l'operato della FENAIT decidono di dare vita ad una confederazione che propugni un naturismo rinnovato nelle idee e nei fatti; nasce così la CONAIT, Confederazione Naturista Italiana, che non è stata tuttavia accettata come componente della Federazione Internazionale INF/FNI.

Stime del fenomeno 

Il numero di naturisti in Europa è attestato intorno ai 20 milioni con circa 600 strutture naturiste (campeggi e villaggi turistici) e numerosissime spiagge (oltre 200 solo in Spagna).

In Francia vi sono circa 160 strutture naturiste. Nel mondo sono 32 gli Stati che hanno una federazione naturista nazionale aderente alla International Naturist Federation.

Associazioni 

A livello internazionale è presente la International Naturist Federation - Fédération Naturiste Internationale (INF-FNI), a cui fanno capo le federazioni nazionali.

In Italia, come federazioni nazionali, sono presenti sia la Federazione Naturista Italiana (FENAIT) che la Confederazione Naturista Italiana (CONAIT), alle quali fanno capo le varie associazioni presenti in Italia. Ma solamente la Federazione Naturista Italiana (FENAIT) è membro della INF-FNI (lo statuto della INF-FNI prevede che vi sia un solo rappresentante per nazione), per cui solamente le associazioni aderenti a tale federazione sono autorizzate a rilasciare ai propri membri la tessera INF-FNI ed i relativi bollini annuali.

Normative 

Italia 

La prima proposta di legge sul naturismo, in Italia, venne presentata il 19 ottobre del 1993 dall'On, Sauro Turroni, della Federazione dei Verdi su richiesta del Presidente Fidenzio Laghi a nome dell'Associazione Naturista Emiliano Romagnola (A.N.E.R.). Fu poi ripresentata nella successiva legislatura iniziata nel 1994 e nella legislatura iniziata nel 1996 col n.529. Anche l'allora minoranza parlamentare presentò nel 1999, una sua proposta di legge, concorrente, la n.6490, ad opera di Piergiorgio Massidda di Forza Italia.

Solo il 21 marzo 2000, la XII Commissione della Camera dei Deputati (Affari Sociali) discusse per la prima volta della questione, esprimendo l'esigenza di formulare un testo unico, comprensivo di quanto in entrambe le proposte. Venne così nominato un "Comitato Ristretto" incaricato di svolgere audizioni sulla questione.

Il 24 gennaio 2001 la XII Commissione adottò come testo base la pdl C.529, integrata da quanto elaborato dal "Comitato Ristretto". Nacque così la pdl "Norme per il riconoscimento e la regolamentazione della pratica naturista", ma, volgendo la legislatura ormai al termine, essa non venne mai votata né in Commissione né in Aula.

Nel corso della XIV Legislatura vennero presentate ben quattro proposte di legge inerenti il naturismo: la C.286 (Massidda, Forza Italia, il 30 maggio 2001); la S.153 (Turroni, Verdi, il 7 giugno 2001); la C.961 (Alfonso Pecoraro Scanio, Federazione dei Verdi) il 21 giugno 2001; infine, il 28 luglio 2004, Franco Grillini (Democratici di Sinistra) presentò alla Camera la C.5194 che, al contrario delle precedenti, si limitava alla "Depenalizzazione della pratica del naturismo" ed alla "Disciplina delle strutture turistico-ricreative riservate ai naturisti".

Pur sottoscritta da 40 parlamentari dell'opposizione, questa proposta di legge, assegnata alla XII Commissione il 27 settembre 2004, non venne iscritta nel calendario dei lavori della stessa fino alla fine della legislatura. Franco Grillini ha ripresentato il 28 aprile 2006 la proposta di due anni prima, questa volta indicata come C.276. Nel frattempo, il 19 luglio 2006. Frattanto la Regione Emilia-Romagna ha approvato una legge regionale dal titolo "Valorizzazione della pratica del naturismo".

Di rilevanza sono anche le due sentenze n.1765 e n.3557 della Corte di Cassazione che nel corso del 2000 hanno di fatto reso legittimo il naturismo nei luoghi in cui è consuetudine.

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