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La prima volta..
E’ tempo che volevo raccontarvi la mia prima volta, ma veramente non sapevo da dove incominciare perché devo confessare che la mia vita sessuale è incominciata veramente presto, è stata veramente varia ed ha toccato ogni aspetto del piacere. Non mi sono mai tirata indietro ed ho sempre sperimentato ogni aspetto della sessualità consumando con avidità ogni briciola del piacere che mi si presentava. La mia prima volta è stato a 14 anni e mezzo. Non dimostravo certo la mia età…ero già formata nei seni, i miei fianchi erano ben torniti, un fisico asciutto e sportivo. Conoscevo parecchi ragazzi perché ero molto ricercata vista la mia avvenenza e penso facessero a gara per conquistarmi…mi davo già a molti, ma non a tutti….ovviamente rimanendo sempre sul superficiale. Conobbi un ragazzo di 18 anni che mi piaceva moltissimo come io a lui. Ci frequentammo, aveva da poco la macchina ed era di ottima famiglia. Frequentava da tempo casa mia perché i suoi erano amici di famiglia e li ci siamo conosciuti e piaciuti. Ero molto invidiata dalle mie amiche per questa conoscenza. Un giorno mi invitò ad andare con lui in macchina alla sua casa in montagna. Era inverno e dopo un percorso di un oretta circa arrivammo a questa villa bellissima, con un giardino immenso, un bosco…fantastica. Disattivò l’allarme ed entrammo…mi sentivo importante e non mi preoccupavo minimamente per quello che da li a poco avrei provato. Mi mostrò la casa e per ultimo mi fece entrare nella camera da letto dei suoi. Vidi un letto enorme circolare con una coperta di pelliccia, luci soffuse….delicatamente mi abbracciò e mi fece sdraiare sul letto. Capii che quello poteva essere un momento importante per la mia vita…incominciai a tremare perché immaginavo quello che voleva da me. Mi spogliò delicatamente, ma con desiderio e mi lasciò completamente nuda alla sua vista. Il mio corpo di donna era alla sua vista e lui lo scrutò in ogni suo angolo provocandomi non poca vergogna a causa della insicurezza adolescenziale. Il mio pube era ricoperto già da una leggera peluria che più tardi incominciai ad eliminare per sempre. I miei capezzoli si stagliavano ritti e grossi e si gonfiavano con l’ingrossarsi del mio seno. Il mio respiro era diventato più veloce e questo lo eccitava moltissimo. Si spogliò davanti a me con la foga di uno che è eccitatissimo. Questo mi spaventò non poco per le conseguenze che non conoscevo. Si spogliò tutto nudo e l’attenzione mi cadde ovviamente su suo membro che già si presentava irrigidito ma non eccessivamente lungo. Era ritto parallelo al ventre ed aveva una forma leggermente arcuata in su. Se lo accarezzò come per fare attirare la mia attenzione lì. Mi allargò le gambe e si avvicinò alla mia vagina incominciando a leccarmela con grande esperienza. Rimasi di stucco, bloccata pensando che era così che si doveva fare in un rapporto sessuale. La sua lingua mi leccava con avidità provocandomi un piacere sconosciuto, ma mi piaceva moltissimo. Sentivo per la prima volta un piacere vicino all’orgasmo che mai avevo provato. Ero bagnata e la mia vagina verginea reclamava qualcos’altro. Lo capì, si alzò sulle ginocchia, mi prese per i fianchi alzandomi il bacino ed avvicinò il suo membro alla mia vagina….avevo incominciato a tremare dalla paura…altre mie amiche mi avevano detto che avevano avuto dolore…La sua punta spinse sul mio buchetto sempre con maggior forza…sentii dolore per un attimo quando spinse con maggior forza, mi rilassai un attimo e mi fu dentro….la mia eccitazione e la sua esperienza sicuramente mi aveva aiutato a non soffrire. Incominciò a muoversi su e giù ed io ad emettere gridolini e mugolii contrassegnando ogni suo movimento dentro di me. Mi sentivo posseduta per la prima volta ed il piacere era enorme….raggiunsi un bellissimo orgasmo insieme a lui che mi innondò del suo liquido bianco dentro. Ricordo ancora il suo sguardo tutt’oggi che mi guardava soddisfatto di avermi fatto venire senza dolore…! Lo incontrai parecchio dopo e mi confessò che quella volta la ricorda ancora con tanto piacere come uno degli amplessi più belli che provò. Io da allora, visto il gusto provai nell’essere posseduta in quel modo, inanellai una serie di esperienze al limite del decente. Sicuramente posso dire che quella volta influenzò i miei piaceri sessuali e le mie tendenze alla trasgressione.
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Le regine del bosco
Chi ha seguito e segue i miei racconti saprà della mia storia con Cristina nata nel suo istituto di bellezza e che tutt’ora allieta le nostre giornate con soddisfazione di entrambe. Certo la nostra storia non può certo definirsi tradizionale, ma assolutamente fuori dagli schemi e senza regole. Siamo tutt’ora due donne sposate, ma che cercano nella complicità e nella fantasia quello che i rispettivi mariti non danno. Entrambe siamo molto belle e ci nutriamo della nostra bellezza per piacerci di più. Un giorno abbiamo capito che i massaggi non ci bastavano più ed abbiamo, di comune accordo, deciso che dovevamo provare qualcos’altro. Ci siamo date appuntamento a casa sua e un po’ annoiate abbiamo deciso di uscire dopo esserci cambiate ed aver indossato dei vestiti più comodi. Salimmo entrambe sulla mia macchina e capelli al vento ci dirigemmo verso il Lago di Monticolo, vicino a Bolzano. Era estate ed il lago brulicava di Turisti di ogni nazionalità che prendevano il sole. Avendo bisogno di tranquillità ci inoltrammo a piedi nella boscaglia parlando del più e del meno tenendoci come al solito per mano e baciandoci spesso come non mancavamo mai di fare. Dopo una mezz’oretta di cammino giungemmo per caso in un fraticello assolutamente sconosciuto e dove potevamo sentire gli uccellini tanto era il silenzio. Decidemmo di fermarci e sdraiarci sull’erba fresca per prendere un po’ di sole e rilassarci. Il nostro abbigliamento era alquanto succinto come al nostro solito e consisteva in canottierina, minigonna assolutamente cortissima e mutandine inesistenti. Sdraiandoci notai subito che indossando entrambe le minigonne queste si erano tirate su tanto da scoprire tutte le gambe fino alle mutandine. Eravamo accaldate ed il sudore ci aveva imperlato le fronti e le gambe. Io mi girai subito sulla pancia facendo scoprite il mio culetto che sotto i raggi del sole mi provocava un leggero piacere per il calore. Baciai Cristina sulla bocca e lei ricambiò il bacio lasciando che la mia lingua penetrasse a fondo in lei. Allargò la bocca ed io mi sentii tutta dentro quasi mangiata dalla sua voglia. Era il segnale che entrambe avevamo molta voglia…d’altronde il posto si prestava moltissimo…isolato, caldo…insomma bellissimo. Ci lasciammo andare e senza pensarci su Cristina fece scendere le sue mani sulle mie chiappe e le afferrò con forza scomprendole ora completamente. I nostri seni erano schiacciati uno sugli altri e si strofinavano i capezzoli provocandoci, ad ogni movimento, un leggero piacere. Afferrai i suoi seni tra le mie mani dopo averli fatti uscire dalla canottierina sotto le spalline ed incominciai a massaggiarli concentrando di tanto in tanto la mia attenzione sui suoi capezzoli che era diventati, come al solito, duri e che pizzicavo con il polpastrelli come piaceva a lei. Dopo almeno mezzora di carezze, baci, morsi, pizzicotti capimmo che era venuto il momento di dare sfogo alla nostra eccitazione….ci alzammo entrambe ed in men che non si dica ci spogliammo completamente rimanendo nude come mamma ci ha fatto…ci abbracciammo e cademmo sull’erba fresca facendo baciare i nostri corpi dal sole caldo di luglio. I nostri corpi lisci aderivano completamente ed io sentivo i nostri cuori battere dall’eccitazione. Cristina a questo punto fece uscire la sua indole più maschile rispetto alla mia e mi ordinò di mettermi a quattro zampe allargando le gambe. Obbedii perché sapevo che la sua fantasia spesso raggiungeva livelli impensabili. Mi misi in posizione come un cagnolino ed allargando le gambe lasciando che l’aria mi accarezzasse le nudità. Cristina a questo punto mi si mise a cavalcioni sulla schiena ed a causa del peso cedetti un po’…mi diede due piacevoli sculacciate e subito dopo incominciò ad accarezzarmi con la mano partendo dal buchetto del mio culetto per scendere giù fino alla vagina e fermarsi al clitoride che per l’eccitazione era lievitato fino ad assomigliare ad un piccolo organo maschile. I movimenti della sua mano continuavano insistenti provocandomi scariche di piacere fisico che contrassegnavo con gridolini di piacere che a Cristina piacevano tantissimo e la spronavano a continuare con ancora più veemenza. In questa fase Cristina era solita aprostofarmi con parole indicibili che però accentuavano ulteriormente la nostra eccitazione. Ora il suo lavoro su di me era a due mani, una concentrata sul mio culetto e l’atra sulla vagina ormai aperta. Cristina era ancora seduta sulla mia schiena e sentivo il liquido della sua eccitazione scendermi sul ventre abbondantissimo. In un attimo mi sentii penetrare con due dita sia davanti che di dietro ed io mi rilassai per agevolare il suo movimento come lei mi aveva insegnato a fare. Ero bagnatissima e la mia vagina provocava un rumore di sciabordio sollecitata dalle dita di Cristina. Non resistevo più e le chiesi se potevo venire, ma lei mi chiese di resistere ancora un po’…perché me lo avrebbe spiegato poi…cercai di resistere e ce la feci per ancora 15 minuti circa, ma scaduti quelli esplosi in un orgasmo che contrassegnai con un urlo fortissimo ed uno spruzzo di liquido dalla vagina come ero solita fare e che Cristina amava provocarmi e che non è mai stata capace di fare a sua volta. Con le mani bagnate di me mi accarezzò il culetto, si alzò ed io potei sdraiarmi sfinita pancia a terra e gambe larghe. Cristina mi massaggiò la schiena per farmi riprendere e dopo una decina di minuti mi voltai e venni baciata a lungo sulle labbra. Quando fui tranquilla le chiesi come mai mi aveva impedito di venire quando volevo e guardandomi mi disse che l’aveva fatto perché aveva notato che due ragazzini nascosti nella boscaglia ci stavano spiando da parecchio tempo e che si erano calati i pantaloni pensando di non essere visti. Si stavano masturbando e voleva che godessero vedendo come lei poteva provocarmi l’orgasmo cosa che puntualmente fecero quando udirono il mio urlo di piacere. Erano vicini e mi confessò che vide chiaramente i movimenti su e giù delle mani e l’orgasmo di entrambe contrassegnato dal loro fluido bianco uscito abbondantemente. Si rivestirono e li vide scappare subito dopo, Mi sentii un po’ usata all’inizio, ma la capii perché lei è così..eccitante, istintiva…eccezionale. Ci rivestimmo e mi portò sul luogo dove aveva visto i due ragazzini ed effettivamente notammo che il segno della loro eccitazione era ancora la chiarissimo tra le foglie. Ci baciammo nuovamente e ci guardammo intorno se c’erano ancora, ma nulla….avremmo ricominciato molto volentieri. CRISTINA TI AMO
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Travestito per una sera tra amici
una cena da amici e qualche bicchiere di troppo sono stati i complici di qesta avventura,era ormai da poco passata la mezzanotte,ridendo e scherzando mi ero bevuto una bottiglia di vino e qualche bicchiere di cognac,ci sparazziamo sulla moquette e tra le tante battute:"ci vorrebbe una donna per completare la serata",tutto girava intorno a me,la sbronza si faceva sentire e forse non riuscivo a controllarmi perchè io mi sono offerto di fare la donna.Gli amici,dapprima mi prendevano in giro poi,forse sbronzi più di me,hanno cominciato a fare sul serio:"se vuoi fare la donna svestiti e indossa questa sottoveste e mettiti queste calze di nylon e le mutandine di mia sorella" e cosi' dicendo,prendendo da un cassetto l'occorrente mi sono sentito strappare i vestiti di dosso e sono stato obbligato ad indossarli,mi sentivo strano,camminavo sculettando avanti e indietro e mi sentivo veramente figa,alzavo la sotteveste corta che mi copriva a malapena il ginocchio e facevo intravedere il mio culetto,ero ubriaco perso e ad un tratto sento una mano che sale su dalla coscia interna e va ad accarezzarmi la parte alta,ho i brividi,non capisco e non ho la forza di dire di no,mi sposta le mutandine e comincia con il dito a cercare il buchino,lo sfrega,lo rigira e questo mentre un altro amico mi prende la mano e mi mette in mano il suo cazzo che mi sembrava grosso due volte il mio,mentre un altro senza perdere tempo mi prende la faccia e piegandomela in avanti mi mette in bocca il suo coso,non capivo,mi piaceva un casino,ero talmente immedesimato nella parte della donna che credevo di esserlo per davvero e già mi sentivo tutto bagnato.Spompinavo un amico,facevo una sega ad un altro amico e mi facevo toccare sotto la gonna da un altro amico,era il massimo che una donna poteva provare.Lasciandomi andare completamente sono alla mercè del piacere.Mi piego alla pecorina e appoggiandomi al cazzo ormai durissimo dell'amico lo sento che vuole entrare,gli faccio sdrada,sono bagnato di piacere e ormai anche dilatato e aiutandolo con le mani lo accompagno nel buchino,spinge e piano piano lo sento che entra dentro di me,è grosso,è caldo,sento un piacere immenso e subito vengo con due goccie di piacere,lui pompa sempre più forte mentre io continuo a lavorare sugli altri due cazzi che sono sempre più duri e pieni di piacere,quello in bocca sento che trema,sussulta e in attimo mi sento riempire la bocca di un liquido caldo,un attimo e si discosta.ingoio e subito dopo prendo in bocca quello che fin d'ora avevo in mano mentre dietro di me uno stantuffo continua a scoparmi con movimenti anche rotatori da farmi impazzire dal piacere,ad un tratto anche lui si ferma tremante e con una pompata violenta che mi sembrava mi sfondasse mi butta dentro tutto il suo sperma caldissimo,io vengo una,due o tre volte,non ricordo più,mi ricordo solo che tirandolo poi fuori il mio buco sembrava diventato una caverna e senza che mi rendessi conto l'altro amico era già pronto a scoparmi anche lui e buttandomi sulla moquette,alzandomi le gambe,si appoggia e con determinazione entra con tutta la sua verga,due pompate forti e anche lui mi scoppia dentro.Forse passano tre o quattro secondi lo tira fuori e tutto sudato e ancora tremante mi dice:"dieci minuti e lo rifacciamo".
Mi riassesto,mi rimetto la vestaglia perchè ormai sono donna,mi sdraio,tutto gira ancora intorno a me e un altro bicchiere è quello ci vuole,due è ancora meglio e mi sento veramente fra le nuvole.
Siamo tutti con sguardi assenti,tutti esausti e tutti sbronzi,nessuno parla ma dopo i due bicchieri ricomincio e avvicinandomi a uno di loro con la bocca,poi a ll'altro e all'altro ancora,comincio a stuzzicarli,hanno ancora voglia e i loro cazzi riprendono vigore e io con la bocca mi sposto da uno all'altro e quando non posso con la bocca mi aiuto con le mani,mi buttano giù sdraiato e a turno uno dopo l'altro abusano ancora di me,non ce la faccio più continuo a venire con brividi ma senza eiaculare è fantastico,vorrei che questa sensazione non finisse mai,il mio buco è sempre più largo e smpre più lubrificato,ormai posso dire di essere una vera troia.
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15 years ago
adalberto55,
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Last visit: 12 years ago
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Angela - parte 2^
Ora voglio godermela per bene, voglio farla gridare dal piacere. Le spingo la testa sul mio sesso, lei capisce subito ciò che voglio, si inginocchia tra le mie gambe, lo prende delicatamente tra le labbra ed inizia a succhiare....prima solo la cappella, poi man mano sempre più a fondo. Mi godo il pompino come un pascià, con le braccia incrociate dietro la testa. Dopo un pò me la giro a 69, lei sopra, la sua fica è rosea, prendo a leccare le piccole labbra infilando la lingua nello spacco, le torturo il piccolo clitoride mordicchiandolo leggermente...lei sempre pompandomi inizia ad accelerare il respiro, inizia a muoversi....sculetta cercando una improbabile penetrazione a fondo della mia lingua. La scosto, me la metto a pecorina e le dico "preparati che tra un pò volerai!!!"..."non chiedo altro..." mi risponde. Si posiziona in ginocchio con le gambe oscenamente aperte, la sua fica è dilatata dal piacere...la penetro profondamente...sembra di entrare nel burro fuso. Inizio a pomparmela e capisco che è la posizione che preferisce. Stavolta i gridolini salgono di intensità...è strettissima...il mio cazzo scorre benissimo, ad ogni colpo le urto il collo dell'utero. Le afferro i capelli biondi, ne faccio una specie di treccia con una mano e tiro, lei si alza sulle braccia, tiro i capelli e lei alza la testa...La pompo forte, lei grida oramai senza ritegno "dai....continua...che bello...sfondami...spaccami...ohhhh....DiooooHHHHHH me ne vengo ancora...è bellissimo quello che mi stai facendo", più la pompo e più si bagna, le lascio i capelli e lei si accascia stravolta dagli orgasmi, subisce passivamente la cavalcata, la afferro per i fianchi e le dò delle potenti stoccate fino a che anche io me ne vengo con un urlo liberarorio "Ti inondo....ti spacco...." e lei "Si, Si, Siiiiiiiiiiiiii....sborra tutto dentro di me....allagamiiiiii". Mi accascio soddisfatto su di lei, abbiamo il fiato grosso....aspetto che il mio cazzo esca dalla sua fica perdendo la sua consistenza. Una enorme chiazza dei miei e suoi umori sporca il lenzuolo. Ci stendiamo. Mi chiede "Ma sei sempre così tu?" "non sempre, solo con chi mi attizza" le rispondo, "vedo che ti ho attizzato parecchio....mi hai distrutta, non ho mai goduto così anche se ho un leggero bruciorino, forse non ci sono abituata". "vedrai che col tempo e se vorrai ti ci abituerai e comunque se ti brucia possiamo fare altro". "Non sei ancora sazio?", "Sazio??? farei l'amore con te per giorni interi" le dico titillandole il buchetto. "No, lì no, non l'ho mai fatto ed ho troppa paura del male fisico". "Ti fidi di me? Proviamo, se ti faccio troppo male smetto subito, il sesso è piacere e deve esserlo per entrambi. Non ti farei mai del male col rischio di perderti ora che ti ho ritrovato". Si rilassa e senza parole mi abbraccia, inizio a baciarla agli angoli della bocca, dietro le orecchie e nel frattempo le massaggio il buchetto con un dito intingendolo prima negli umori della sua fica. Ci rimettiamo a 69, questa volta io sopra...le lecco la fica continuando a massaggiarle il buchetto, inizio a spingere la punta del dito roteandolo, tirandolo fuori, ribagnandolo con i suoi umori e rimettendolo dentro. Questa operazione dura parecchio, anche se le dita dopo poco divennero due, poi tre...nel frattempo lecco anche attorno al forellino. Lei inizia a gemere mentre succhia, quando lo sfintere si è rilassato a sufficienza la stendo, mi inginocchio tra le sue gambe e le alzo le gambe sulle mie spalle. Ora era tutta aperta... le dico "Quando te lo appoggio spingi come se dovessi andare in bagno e...tranquilla che se mi accorgo che ti faccio male lo tiro subito fuori e non ci riprovo più". Le mie parole la tranquillizzano, appoggio la cappella allo sfintere e spigo piano, mentre lei spinge a sua volta. Entra solo la cappella e vido una smorfia di dolore sul suo viso..."Lo tolgo?".."No, continua, è solo un pò fastidioso ma sopportabile....piano però" Continuo...un millimetro alla volta, lo tiro indietro e la penetro ogni volta un pò di più. Non sò dire quanto tempo ci metto, ma alla fine sono tutto dentro di lei. Mi fermo per farla abituare e mentre con una mano le masturbo il clitoride con l'altra le carezzo le tette."Sai che non sento dolore? E mi sta anche iniziando a piacere...E' diverso dalla fica, mi sento piena da scoppiare ma ora mi piace...fai sempre piano però" Così faccio, inizio a muovermi nel budello con molta lentezza e ogni volta che esco lo sfintere mi stringe l'uccello, sembrava quasi che me lo massaggia. Aumento il ritmo, di non molto ma l'aumento, ficcandole un dito in fica e masturbandola. Inizia a godere, prima con respiri affannosi, poi via via iniziando a collaborare di più venendomi incontro col culo, d'altro canto continuo a lubrificare il mio uccello con gli umori dalla fica spalmandomeli con le dita. Mi pianta le unghie nella schiena, si muove in modo scomposto mantre la pompo...Gode, questa volta più rumorosamente di prima "Spaccamiiiiii....sfondamiiiii.....rompimi il culo....che bello!!!!....non credevo si potesse godere così....cosa mi sono persa in tutti questi anni!!!". Continuo a scoparmela nel culo continuando a ficcarle le dita nella fica. Mi giro supino..."Ora tocca a te" le dico. Mi cavalca indirizzandoselo nella fica...sembra una amazzone, esce e se lo punta al culo...se lo infila e riprende il movimento. Alterna fica e culo. Si gira a pecorina..."Mettimelo così, voglio vedere se mi piace come in fica"...non me lo faccio ripetere e sempre con cautela lo reinfilo dietro...alterno il culo con la fica fino a portarla sull'orlo di un ennesimo orgasmo. Decido di accelerare e pompando come un forsennato me ne vengo nel budello stretto. Alla fine, stremati, ci baciamo...con delicatezza..lei ritorna ad essere la delicata bambola di fine porcellana che mi è sempre piaciuta. Mi dice che è stato bellissimo e che prima, riferendosi a ciò che si era persa in questi anni, non si riferiva solo al fatto di prenderlo dietro e che se ci avessimo pensato prima la sua vita avrebbe forse preso una piega diversa. La bacio, non come una amante occasionale...è un bacio vero, che viene dal cuore. Non sò se la nostra storia continuerà ma, senza retorica, posso solo dire che è stata la più bella scopata in assoluto della mia vita, una delle poche volte in cui ci ho messo il cuore e non solo il fisico.
Per contatti, critiche e giudizi [email protected]
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15 years ago
scopodonnexsetteore,
52
Last visit: 7 months ago
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Angela - parte 1^
Mi scuso per la lunghezza del racconto ma, trattandosi di storia vera, oltre alla parte erotica cercherò di descrivere anche le sensazioni che ho provato con questa magnifica donna.
Angela rappresenta, a mio giudizio, lo stereotipo della bellezza femminile, la donna che ogni uomo vorrebbe incontrare e fare sua. Capelli lunghi biondi, pelle bianchissima, occhi azzurri, un fisico da modella. All'epoca abitava nel mio palazzo e avendo le nostre famiglie i figli piccoli, fu naturale fare amicizia. Trascorrevamo le serate insieme ed un anno anche le vacanze e fu allora che potei ammirarla in tutto il suo splendore, con quei due pezzi che, anche se casti, non riuscivano a contenere la sua prorompente femminilità. Allora la mia timidezza non mi permetteva di farmi avanti in nessun modo, mi limitavo a lanciarle dei fuggevoli sguardi sperando che lei non si accorgesse del mio desiderio. Non mi spiegavo e ancora oggi non mi spiego come avesse fatto a sposare un uomo di 10 anni più vecchio di lei che nel frattempo era precocemente invecchiato. A quei tempi avevamo io 30 anni e lei 27, ma il marito sembrava suo nonno. Poi le nostre strade si divisero, io cambiai casa avendone acquistata una di proprietà e i nostri rapporti, col tempo, si affievolirono fino ad interrompersi del tutto fino a che seppi, per vie traverse che lei aveva lasciato marito e figlie per trasferirsi a Bologna al seguito di una nuova fiamma. Di lei non seppi più niente fino a che....
Sono al Bar del Corso principale, è una bella mattinata invernale sorseggio il mio caffè e leggo il mio giornale, con la coda dell'occhio vedo avvicinarsi una bella donna che mi sembra di conoscere...e lei. Per poco non mi strozzo col caffè, mi alzo "Angela!!!" "Si"...ci riconosciamo, la invito a sedersi e le offro qualcosa iniziando a parlare. Mi racconta di se. Aveva lasciato marito e figlie per un colpo di testa rivelatosi infausto...la cosa non aveva funzionato, era ritornata in città non per il marito ma per le figlie ed ora lavorava in un centro di riabilitazione. Le faccio i complimenti, a 44 anni è splendida, non è cambiata per niente, mi chiede di me, di mia moglie, rinvanghiamo il passato e con una faccia tosta che oramai mi è venuta da tempo non esito a dirle quanto l'ho desiderata, quante volte l'ho guardata di sfuggita, a quante volte andavo a casa sua con la classica scusa del sale mancante solo per sbirciarla in tenuta casalinga, specie d'estate con le sue camiciole da casa attillatisisme. Mi risponde che se ne è sempre accorta, che è facile per una donna accorgersi del desiderio negli sguardi degli uomini e che comunque anche a me mi trova bene e in piena forma. Ci scambiamo i numeri di telefono ripromettendoci di sentirci ora che ci siamo ritrovati. Passa una settimana, quindici giorni, io non chiamo, lei nemmeno...non resisto, lo faccio io, pensando che voglio dirglielo che la desidero...al limite mi tocca un rifiuto...e chi se ne frega...Al telefono mi dice "Ti ho pensato molto sai? Vorrei incontrarti da sola in un posto più tranquillo ma la forte amicizia che mi ha legato a tua moglie me lo impedisce". La convinco, le parlo delle mie avventure passate e presenti e le dico che non deve farsi scrupoli, io la voglio e se anche lei mi vuole non c'è ragione per negarsi, non sarà la prima nè l'ultima volta che tradisco mia moglie. Appuntamento dopo una settimana, la porto nel solito agriturismo fuori mano. In camera non ho il coraggio di avvicinarmi, non sò il perchè, sembro un bambino che ha ricevuto il regalo tanto ambito ed ora non sà come funziona...Si avvicina, forse intuendo il mio imbarazzo...ci abbracciamo, ci baciamo...La sua bocca è dolce e salata, proprio come avevo immaginato, le tolgo la pelliccia, le sbottono la giacca...la camicetta scivola sulle spalle, rimane in gonna e reggiseno. Intanto lei mi spoglia, delicatamente....le slaccio il reggiseno e ne escono due bei meloncini che sfidano la forza di gravità, le slaccio la gonna. Sotto ha delle fantastiche coulotte di raso in coordinato con il reggiseno, completano l'opera un reggicalze dello stesso tessuto con calze di seta color carne. Difficile descrivere lo spettacolo che mi trovo davanti. E' di una bellezza disarmante, sembra una bambola di porcellana. Con movenze feline si stende sul letto...una cascata di capelli biondi le incornicia il viso. Mi metto di fianco, inizio a baciarla, attingendo a piene mani da quel corpo che ho sempre desiderato. Le succhio i capezzoli, la bacio sulla bocca e dietro le orecchie, sul collo..senza fretta...gustandomi ogni momento. Lecco l'ombellico, le tolgo la coulotte e mi appare una figa bionda, dorata come non ne ho mai viste in vita mia. I peli, contrariamente alla norma sono lisci, sembrano stirati col phon. Mi ci tuffo e inizio a leccarla, con la lingua esploro tutti gli anfratti della sua fica, si bagna...eccome se si bagna...inizia a sospirare e anche nel godere noto che ha classe. Si muove assecondandomi, sussurra che le piace...A bassa voce mi dice "Prendimi ti prego....fammi godere....dimostrami che mi hai sempre desiderato" Non sarebbe ancora il momento ma l'accontento, mi posiziono tra le sue gambe, con la cappella strofino il clitoride gonfio...la penetro....che sensazione!!! è bagnatissima e la sua fica mi calza a pennello, inizio a muovermi, godendomi i suoi sospiri silenziosi, le sue gote che si vanno arrossando, i suoi capezzoli duri come noccioline. Alza le ginocchia per favorire la penetrazione, le sue braccia strattonano il lenzuolo...lo stringono....Sento che gode....in silenzio, ma gode, le contrazioni della sua fica sono inequivocabili. Mi inginocchio e sempre penetrandola le afferro i piedi, due piedini ben curati, profumati e con le unghie smaltate, glieli accarezzo e glieli massaggio sempre stantuffandola con lieve cadenza. Mi porto le gambe sulle spalle e mi godo la scopata carezzandole i seni...voglio farla godere come le piace...poi dopo toccherà a me....Un altro orgasmo le dà i brividi mentre ruota la testa a destra e a sinistra sotto gli spasimi del godimento. Apre gli occhi, mi fissa, il respiro è ancora accelerato "Mi piace....ma tu quando vieni?" "Ci vuole un pò di tempo, ti dispiace?" le rispondo.."Per niente...continua, mi piace un sacco come mi fai l'amore (...proprio cosi, COME MI FAI L'AMORE)". Riprendo a pomparla accelerando un pò, la sua fica è calda...è un forno...non credo di durare ancora per molto. La sottile linea che separa la voglia di godere di quello splendido corpo e la voglia di resistere si incrina....si spacca...rompe gli argini....Aumento il ritmo, la pompo quasi con violenza come piace a me. Attorno al mio cazzo si forma una schiumetta bianca..sintomo del suo godimeno, lei respira affannosamente, la posizione mi consente di affondare tutto in lei....la mia cappella urta il suo collo dell'utero....La inondo "Vengooooooo...!!!" un urlo liberatorio, quasi selvaggio fa liberare anche in lei la voglia di urlare al mondo intero il suo godimento "Vengo anch'io...di nuovo....è bellissimoooooooo, riempimi....!!!!" Ci accasciamo, soddisfatti.....Io almeno lo sono. E' difficile che mi accontenti di una sola scopata, ma in quel momento mi sento bene, in pace, rilassato. Lei ha la testa sul cuscino, dal viso e dagli occhi socchiusi traspare la soddisfazione di una donna che ha appena goduto. Le carezzo il viso col dorso della mano, la bacio con tenerezza...restiamo abbracciati in silenzio, poi lei allunga la mano fino a toccamelo. Un tocco delicato che risveglia immediatamente i miei istinti ed esce fuori la parte un pò selvaggia che è in me.
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15 years ago
scopodonnexsetteore,
52
Last visit: 7 months ago
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La nostra prima volta al prive\'
Era la prima volta che io Francesca , e Fabio(il mio ragazzo) andavamo in un club privè .
La voglia di provare nuove emozioni nella sfera sessuale, era superiore alla vergogna di essere vista o toccata da altre persone.
Era molto tempo che ne parlavamo e alla fine dopo tanti tentennamenti, si era deciso di entrare in quel locale famoso per gli scambi di coppia.
Io sono Francesca 27anni, commessa, alta 1,67, mora, capelli lisci sino alle spalle, occhi marroni, seconda di seno,leggermente abbronzata e con un bel sedere, a detta di tutti.
Aperti nel sesso, ci eravamo accorti che guardando altre coppie fare sesso, (tramite dvd amatoriali)facevamo l’amore con più passione e libertà.
Una coppia di nostri amici, una volta, ci aveva raccontato di alcune loro esperienze con scambi di coppia e avevano detto che solo provando, si poteva capire quanto questo fosse bello.
La nostra curiosità era cresciuta ancora di più, le nostre domande erano rivolte a capire come si conosceva un eventuale partner e, quando ci dissero che la scelta era libera, decidemmo di provare.
Ed eccoci lì all’entrata, davanti alla porta una persona sulla cinquantina capisce al volo le nostre paure e gentilmente ci spiega come dobbiamo comportarci e come dobbiamo fare .
Siamo mano nella mano mentre ascoltiamo.
Quando ci dice che dobbiamo dividerci, perlomeno all’inizio, in modo che possiamo vedere e capire, rimango perplessa; guardo Fabio, lui alza le spalle e allora accettiamo di dividerci.
Il signore alla porta che sarà il mio accompagnatore, ci spiega che durante la visita potrebbe anche accadere di essere fermati e toccati o addirittura scopati.
Le mie perplessità crescono, ma mi accorgo che cresce anche il bagnato sotto il mio piccolo perizoma che ho messo per l’occasione.
Già, perché mi sono vestita per essere scopata e quindi non ce niente di strano se poi mi capita.
Autoreggenti sotto una gonna lunga che ha due spacchi laterali che arrivano all’inguine e che a ogni movimento di gamba, lascia intravedere il tutto..
Sopra una camicetta bianca, trasparente, lascia intravedere i miei capezzoli già erti su un seno non molto grosso ma sodo .
Guardandomi allo specchio, prima di uscire di casa, ho pensato che se fossi un uomo vorrei scoparmi e quindi sono una piacevole visione.
Saluto Fabio con la promessa di rivederlo in breve tempo e mi avvio nel mio labirinto del sesso; un tunnel illuminato con luci rosse soffuse, mi porta a una porta dove si sentono chiaramente dei gemiti di donna, mi viene aperta la porta e intravedo una ragazza che è scopata su un tavolo da un bel ragazzo e un altro che col cazzo in mano le sta sborrando sui seni.
Sento subito una fitta che ben conosco tra le gambe, il mio accompagnatore mi mette una mano sul seno e comincia a palparlo, chissà perché avevo pensato che lui non potesse toccarmi.
Guardo estasiato il membro del ragazzo che entra e esce da quella ragazza e vedo che anche i ragazzi mi guardano interessati: il mio accompagnatore si sta divertendo col mio sedere, lo sta toccando e controlla la resistenza, io mi lascio fare aspettando di vedere cosa c è più avanti, lui chiude la porta scambiando un cenno con i ragazzi e mi porta ad un'altra porta dove aprendola, vedo un ragazzo che sta scopando una ragazza piegata a carponi ,non capisco come la stia scopando ,c è poca luce, poi, mettendo a fuoco l’immagine vedo che la ragazza ha un cazzo in bocca e sta facendo un pompino a uno steso sul divano e concentrandomi vedo che il cazzo che ha in bocca è veramente notevole.
Mi cresce la voglia e nello stesso tempo la paura si allontana, vedo una terza persona che stava guardando e si stava accarezzando il membro; avvicinarsi mi guarda, scambia un occhiata con il mio accompagnatore e poi mi mette il cazzo in mano e mi fa capire che devo farlo venire mentre guardiamo la scena.
Comincio a muovermi su quel membro duro e di dimensioni normali, senza mai togliere lo sguardo dalla ragazza scopata a carponi.
Sento un leggero rantolo e poi, sento il liquido vischioso imbrattarmi la mano e colarmi piano;
“Leccalo e pulisci” e io alzando la mano, lo lecco e mi pulisco, poi, sento una spinta sulle mie spalle e capisco che devo piegarmi e leccargli anche l’uccello.
Mi piego e prendendolo in bocca, comincio a succhiarlo proprio mentre capisco che la ragazza sta godendo e in quel momento la mano che si intrufola sotto i miei slip, sente i miei primi umori legati al mio primo godimento.
Ho completamente dimenticato Fabio, penso solo a guardare e godere di quello che vedo.
Vengo fatta rialzare e ricominciamo il nostro percorso; arriviamo in una stanza dove ci sono minimo quattro coppie che stanno scopando, la situazione farsesca e altamente erotica: vengo spinta dentro e subito vengo avvinghiata da qualcuno, sento mani e baci dappertutto, mi sento aprire le gambe e presto sento il calore inconfondibile di un cazzo che mi entra dentro; sono ancora in piedi e col culo appoggiata a un divano, chi mi sta scopando, ci sa fare alla grande, le mani che mi toccano sono un piacevole riempimento al mio secondo orgasmo.
Non riesco a capire chi sia quello che mi scopa e anche questo mi eccita molto, essere presa da uno sconosciuto, è sempre stato un mio desiderio; sento che qualcuno mi sposta e mi fa girar, in quel movimento perdo il cazzo dello sconosciuto, perì,appena girata, vengo subito riempita da un altro e questo è anche grosso … tanto è vero che mi sfugge un gemito all’intrusione.
Adesso mi trovo con le braccia appoggiate a un tavolo e mostro la schiena a tutti: un ragazzo passa sotto di me e mettendosi a sedere sul tavolo, mi invita a chinarmi un poco per prenderglielo in bocca, ovviamente io eseguo e mi abbasso, apro la bocca e lo ingoio con passione; comincio a spompinarlo mentre sento le spinte aumentare dentro di me e poi sento un caldo liquido riempirmi e farmi venire ancora una volta.
Comincio a perdermi in quella stanza, la mia testa è spinta avanti e indietro da delle mani decise e subito sento un altro cazzo entrarmi nella figa e cominciare a scoparmi con un ritmo forsennato, vengo talmente sbattuta che ben presto anche quello che ho in bocca emette il suo piacere riempiendomi.
Sento i sospiri e i gemiti di altre donne e sento nuove mani toccarmi e accarezzarmi e poi sento qualcuno che comincia a farsi strada nel mio culo.
Vorrei dirgli di fare piano, ma la mia bocca è di nuovo riempita e così vengo sodomizzata senza potere dire come vorrei farlo.
Sento uno dire che sono ancora bella stretta e che capita poche volte di trovare un pertugio così aderente e nello stesso tempo un sedere così ben fatto; sento uno che mi fa piegare le gambe e mi fa impalare su un uccello bello duro, quello dietro adesso lo sento ancora di più, la doppia penetrazione non l’avevo mai fatta e devo dire che all’inizio mi fa male, poi, tra le mani, i cazzi e le grida di altri, mi lascio andare e ho un orgasmo multiplo come non credevo possibile.
Vengo ancora una volta riempita di sperma da tutte le parti e poi, spossata mi abbandono per terra, giusto in tempo per sentire la lingua di una ragazza che comincia a leccarmi e a succhiare lo sperma che mi esce.
Sono distrutta dai miei orgasmi e da tutte quelle penetrazioni e comincio a sperare che ben presto finisca, invece ancora per un ora vengo scopata e sodomizzata da altre cinque uomini.
Alla fine,sono tutto un bruciore, ho goduto talmente tanto che non capisco più niente, sono completamente nuda e non me ne sono neanche accorta: qualcuno mi aiuta a rivestirmi e poi, vedo il mio accompagnatore, il quale, mi riporta all’entrata dove ritrovo Fabio. che mi sta aspettando; mi cinge le spalle e mi sussurra
“Ti amo”
Gli chiedo di dirmi cosa ha fatto e lui guardandomi negli occhi, mi dice;
“Ho ammirato la mia donna dare piacere a uomini e donne indistintamente e mi sono fatto fare un pompino da una ragazza mentre ti guardavo venire…”
Mi rendo conto che la festa era per me, e ringrazio Dio di avere un ragazzo così aperto e poi, ridendo dentro, mi viene da pensare che anch’ io sono molto aperta … perlomeno in questo momento … -
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La vendetta di milena
L’appuntamento è per le 21.30 e quando arriviamo sembriamo una squadra di assaltatori della Delta Force versione Fantozzi. Tute scure ed opache, scarpe da ginnastica nere, giubbotti milletasche e marsupi. L’unica ad avere una tenuta decente è proprio Milena che, nonostante il programma della serata, da lei stessa pianificato, si presenta in giacca e minigonna di pelle, calze a rete e tacchi a spillo, quasi debba andare ad una festa in discoteca.
- Sei sicura di voler fare una cosa del genere? - le chiedo mentre, affidatami la borsa piuttosto pesante che ha con se, fruga nella borsetta alla ricerca delle chiavi del portone.
Lei si ferma per un attimo e mi fissa. Lo sguardo è eloquente.
- OK, scherzavo. - Rispondo immediatamente. Do un’occhiata ai ragazzi che mi fissano a loro volta: non so bene se siamo eccitati o impauriti, sta di fatto che ho l’impressione che stiamo per finire in un mucchio di merda alto come un palazzo di dodici piani.
Milena apre il portone e ci fiondiamo dentro come altrettanti razzi.
In un paio di minuti siamo davanti alla porta dell’appartamento, pronti ad entrare.
- Se ho fatto bene i calcoli, a quest’ora saranno già in camera da letto a spassarsela. - Ricapitola sottovoce Milena. - Io entro per prima, do un’occhiata e, se tutto è a posto, vi faccio cenno di entrare. Una volta dentro, arriviamo alla camera da letto ed al mio via diamo inizio all’operazione. -
- Si Sergente! - non posso fare a meno di ribattere, con tanto di saluto militare regolamentare. - La mitragliatrice dove la piazziamo? -
- Smettila di fare lo stronzo e muovi il culo. - Ribatte Milena con piglio da vero sergente istruttore mentre i ragazzi sghignazzano alle nostre spalle.
- Scherzi a parte, mi spieghi come cavolo pensi di bloccarli. Mica possiamo stordirli con una botta in testa. - Le dico. Va bene tutto, ma non voglio mica rischiare di finire in galera per aggressione, già così l’intera faccenda puzza di bruciato.
- Non ti preoccupare di quello, ci penso io a renderli innocui per il tempo necessario a legarli per bene. - il tono che usa non lascia presagire niente di buono.
- Non farai qualche stronzata, vero? - le chiedo, preoccupato, pensando già a bombolette di Maces o tamponi di cloroformio.
- Tranquillo! - fa lei, sicura. - Ho studiato tutto nei minimi dettagli. -
“ E’ proprio quello che mi preoccupa!” penso, ma senza dirlo ad alta voce.
Lei si volta, infila la chiave nella toppa con somma precauzione e socchiude la porta, sbirciando nello spiraglio. Poi la apre un po’ di più e sguscia dentro, richiudendosela alle spalle.
Io non commento ma mi limito a guardare i ragazzi: non hanno una bella cera ed io non devo essere da meno.
Neanche un minuto dopo, la porta torna ad aprirsi e Milena ci invita ad entrare a gesti.
Quando siamo entrati, chiude a chiave la porta dall’interno e ci guida verso la camera.
Man mano che ci avviciniamo, il basso mormorio che sentivo si fa più distinto, trasformandosi nei tipici gemiti di una sacrosanta scopata.
Sempre a gesti, Milena ci dice di prepararci e noi obbediamo: mi sento un cretino ma abbasso sul viso il leggero passamontagna acquistato per l’occasione.
Lei sbircia nella camera trafficando con qualcosa che ha in mano che però, nell’oscurità del corridoio, non riesco a distinguere.
- Pronti? - bisbiglia.
Cenno collettivo di assenso. Ho fatto il militare ed ero pure in un battaglione operativo di assaltatori, ma giuro che non ho mai avuto tanta strizza come in questo momento.
- Andiamo! - dice Milena. Senza esitazione entra nella stanza, seguita a ruota da noi, ed accende la luce.
Se viene un accidente a me, vedendo quello che ha in mano, figurarsi ai due poveri disgraziati che se ne stanno a scopare nel letto, improvvisamente interrotti, abbagliati dall’accendersi delle luci e che si trovano una Colt Phyton .357 Magnum puntata in faccia. Riconoscerei quella forma tozza e compatta in mezzo ad un milione di altre pistole a tamburo
Se ci restano secchi, non mi meraviglierei affatto.
- Milena? - esclama l’uomo, mentre la ragazza che sta sotto di lui accenna ad un urlo di terrore, subito zittito da un movimento brusco del cannone e ad un categorico - Zitta! - ringhiato da Milena.
- Che ci fai qua? - chiede il cretino, con aria stranita. Poi si rende conto della pistola puntata in faccia e diventa pallido come uno straccio. - Cosa vuoi fare con quella pistola? Sei matta? -
- Tappati la boccaccia, figlio di puttana, e togli l’uccello da quella troietta. - Sibila Milena di rimando.
Non so perché, ma io al suo posto farei immediatamente quello che gli ha ordinato; dopo un attimo di esitazione si rende conto pure lui che, davanti ad una moglie tradita che ti pizzica a scoparti una ragazzina che per l’età potrebbe essere sua figlia, che ti punta addosso un aggeggio capace di scavarti un traforo del Monte Bianco nel petto, e che è incazzata nera come una biscia, è meglio obbedire.
Il tipo si tira su lentamente e si sfila come da ordini ricevuti.
Milena si volta leggermente verso di me. - Forza, legateli. - ordina. - Se provi a fare lo stronzo, ti riduco la testa in poltiglia. - dice poi, rivolta marito che aveva accennato a reagire.
Mi sa che il mucchio di merda è parecchio più alto di dodici piani, e vorrei tanto tirarmi fuori da tutta ‘sta storia, ma chissà perché non mi va proprio di mettermi a discutere con Milena e una Phyton, così apro la borsa e tiro fuori l’attrezzatura.
Quattro paia di manette, diversi metri di corda piuttosto spessa, due bavagli con tampone stile sadomaso cinghie e cinghiette, collari in ferro e gingilli del genere.
Mi chiedo come un idiota dove stracacchio abbia trovato quella roba Milena, poi smetto di cazzeggiare e mi do da fare con i due disgraziati sul letto.
Aiutato da Daniele, piazzo il marito di Milena su una delle due sedie disponibili, prendo corda collari e bracciali e lo lego come un culatello. Gli do un occhiata: il povero disgraziato guarda terrorizzato i nostri passamontagna, ansimando dalla paura. Non so se provare pena o vergognarmi per lui: l’uccello tra poco gli rientra in pancia, da tanto piccolo si è fatto.
Poi tocca alla moretta.
Come da istruzioni precedentemente ricevute da Milena, la ammanettiamo al letto distesa di schiena, con braccia e gambe divaricate al massimo. Se non fosse per la situazione carica di tensione, ammetto che vederla così indifesa e scosciata mi ispirerebbe parecchi pensieri lascivi.
Infine applichiamo a tutti e due i bavagli con i tamponi.
Do un’ultima controllata al tutto. - A posto! - dico a Milena, che tira un sospiro di sollievo. Mi da un’occhiata e mi butta la pistola, facendomi saltare un paio di battiti cardiaci.
Per poco non mi cade per terra. - Ma che sei scema? E se parte un colpo? - la rimbrotto.
Lei ride di gusto.
La guardo strabuzzando gli occhi, poi un dubbio mi assale. Controllo il cannone e... che mi venga un accidente: è un maledettissimo modello innocuo, di quelli con la canna turata ed il tamburo in lega leggera. Costano un occhio della testa, ma si trovano nei negozi di giocattoli di mezzo mondo.
- ...e io sono completamente deficiente ad andare in giro con una pistola vera? - mi chiede Milena, continuando a ridacchiare. - Non saprei nemmeno caricarla, figurati se mi fido di maneggiarne una! Serviva solo a tenere buoni questi due stronzi fintanto che li legavate. -
Oh Cristo Santo, che scherzi del cazzo!
- Ma ora veniamo a noi! - continua, avvicinandosi al marito. - Non ti aspettavi che la tua piccola, stupida, credulona mogliettina scoprisse la tua piccola tresca, vero? - Lui logicamente la fissa ma no può rispondere, ma dagli occhi sgranati che presenta, credo proprio che Milena abbia perfettamente ragione. Si china su di lui e gli afferra un capezzolo, torcendoglielo. - E invece ti ho beccato! E sai perché? - Lui strizza gli occhi e geme dal dolore. - Perché una moglie, per quanto tonta sia, si rende conto quando il proprio uomo non le viene più vicino e lo fa perché è sazio. Così mi è venuto il dubbio ed ho incominciato a starti dietro, a vedere cosa combinavi, dove andavi e soprattutto con chi ci andavi. - Gli lascia il capezzolo e gli infila una mano tra le gambe, agguantandogli l’uccello. - Ed ho scoperto che andavi ad usare questo, - dice, scrollandoglielo piuttosto brutalmente. - con la troietta legata sul letto. - il gemito dell’uomo sale di tono.
La tenuta da ninja che ho indosso mi tiene caldo, ma il trattamento riservato all’uomo mi sta facendo sudare freddo.
- Al primo momento ho pensato di piantare un casino della Madonna, chiedere la separazione e infine spolpare per benino il tuo conto in banca. - dice, rialzandosi e chiedendomi con un gesto la borsa delle meraviglie. Gliela passo, lei l’appoggia sulla cassettiera e comincia a estrarne il contenuto, appoggiandolo ordinatamente sul ripiano. - Poi ci ho pensato meglio ed ho deciso che sarebbe stata una cosa piuttosto stupida da parte mia. E’ il tipico modo di reagire della moglie sconfitta, che cerca una rivalsa economica al posto di quella personale. Così ho deciso di vendicarmi direttamente e dimostrarti cosa sono capace di fare, nel bene e nel male. - Getta da una parte la borsa e sventola in aria una videocassetta. - Innanzitutto c’è questa! E’ una cosuccia che voglio tu guardi con molta attenzione. - Si avvicina al videoregistratore ed alla televisione e li accende, poi infila la cassetta, ma non la fa partire. - Poi c’è questo. - Dice, prendendo la scatola nera carica di pulsanti e ruttori. Mi ero chiesto cosa fosse fin da quando l’aveva tirata fuori: un sospetto mi era venuto ma...
- E’ un giocattolino simpatico che ho comperato da poco. - spiega, prendendo dei cavetti e cominciando ad attaccarli alla scatola. - Non ci crederai, ma l’ho visto in un film pornografico. - Gli spiega. L’uomo spalanca gli occhi, incredulo. - Si, lo so, caro! Quando mai la tua santa mogliettina ha guardato i film porno. - Mi guarda per un istante e mi fa l’occhiolino. Sono io che l’ho iniziata a quel tipo di passatempo, dapprima con le mie cassette amatoriali e poi con quelle commerciali. - Eppure ora li guardo, e non ti immagini nemmeno cos’altro sono diventata capace di fare. - Gli si avvicina ed appoggia la scatoletta nera sul letto, poi infila il cavo in una presa di corrente (adesso ho la conferma che si tratta di un elettrostimolatore). - Guarda che strano! E’ stato proprio quello che mi hai combinato a farmi scoprire tante cose che avevo solo sognato e che ora si sono tradotte in realtà. - Mentre parla, incomincia ad attaccare i cavetti al corpo del marito: con due piccoli coccodrilli ne fissa uno per ciascun capezzolo, uno lo appiccica al ventre con un adesivo, una altro, con un anello, attorno all’uccello dell’uomo.
- Dammi una mano a sollevarlo. - fa rivolta a me.
Mi avvicino e, allentata leggermente la corda che lo tiene bloccato alla sedia, lo sollevo leggermente. Milena infila una mano sotto al sedere del marito e gli infila nel culo il cilindretto metallico che è attaccato alla fine di un cavetto. L’uomo geme sommessamente.
- Oh scusa, caro! - fa Milena. - Perdonami, non ci ho messo il lubrificante! - lo guarda fingendosi dispiaciuta. poi ridacchia. - Fa niente, sarà per la prossima volta. -
Si rimette in piedi e ricomincia l’operazione sulla ragazza. Seni, fichetta, pancia e sedere. Poi guarda soddisfatta il risultato del suo lavoro.
- Il fatto è che tu hai sempre pensato a me come ad una santarellina. - Continua nel discorso che aveva interrotto. - Di buona famiglia, leggermente bigotta, un po’ perbenista. Insomma la perfetta mogliettina da sfoggiare nella buona società, un vero e proprio concentrato di virtù. Cene di gala, ferie in posti di élite, serate in teatro, ma tra noi due di sicuro niente cose al di fuori del comune: la scopatina canonica serale, rigorosamente a luce spenta, un bacetto e via, si dorme. -
Io soffoco un commento: Milena si è dimostrata ben differente dalla descrizione che ha appena data di se stessa.
- Ma si sa! Agli uomini piacciono un po’ di porcherie e quindi, perché non trovarsi una troietta per sfogarsi a fare quello che con la propria moglie non si fa. E una volta trovata, si può anche fare a meno di dare la ripassatina serale alla moglie, tanto quella è un ciocco a cui non interessa affatto il sesso. - Continua, mentre traffica con i ruttori della scatoletta.
Guarda per un momento il marito poi sbotta.
- E INVECE NO! NON E’ COSI’ CHE FUNZIONA! - Grida, schiacciando con rabbia un pulsante.
L’effetto è tanto immediato quanto impressionante, i due corpi collegati ai cavetti sussultano, sgroppano e infine si tendono attraversati dalla corrente elettrica.
- Vacci piano. - Mormoro a Milena.
Lei mi da un’occhiata e sorride. - Questo aggeggio è fatto in modo da non poter assolutamente fare danni. - Dice in un sussurro. - E’ come la pistola di prima. - Mi fa vedere i quadranti e mi rendo conto che sono regolati al massimo. - Più di così, non può fare. -
Io annuisco. “Speriamo bene!” penso, allo stesso tempo, occhieggiando verso Roberta, Mara e Daniele che guardano preoccupati ma silenziosi l’evolversi della faccenda.
Milena schiaccia di nuovo il pulsante ed i due corpi si rilassano di botto. La ragazza geme sommessamente, l’uomo si lamenta, con le lacrime agli occhi, fissando terrorizzato la moglie.
- E questo è solo l’inizio. - Gli dice Milena, con tono di minaccia. - Ora penso di avere la vostra più completa attenzione. - dice. - Questo era solo un assaggio di quello che vi capiterà se noterò disattenzione o disinteressa da parte vostra. Ci siamo capiti? -
I due non reagiscono e Milena preme nuovamente il pulsante, lasciandolo agire per non più di un secondo. E’ come se avesse rifilato un calcio in culo ad entrambi. I due si mettono ad annuire con tutte le loro forze.
- Adesso va bene! - Si accomoda sulla seconda sedia e prende il telecomando del videoregistratore. - Ora che siete bene attenti, voglio che guardiate questo bel... documentario. Non è di Piero Angela, ma sono convinta che lo troverete interessante lo stesso. Pluto, chiudi la luce, per piacere. - Allungo una mano ed obbedisco. A dire la verità sono proprio curioso di vedere di cosa si tratta. Milena mi ha chiesto in prestito la videocamera ma si è rifiutata categoricamente di dirmi a cosa le serviva. “E’ una sorpresa.” si è limitata a dirmi.
Parte il filmato e mi rendo conto che è una ripresa amatoriale fatta da qualcuno o piuttosto a digiuno in fatto di telecamere oppure piuttosto agitato.
Dopo neanche un paio di minuti scelgo decisamente la seconda ipotesi: la protagonista è Milena e dalle premesse si tratta di un vero e proprio tour de force del sesso.
Guardo verso Milena decisamente sorpreso. Lei mi fissa e mi fa cenno di gustarmi le riprese.
Per due volte, durante la visione, Milena è costretta a pigiare il pulsante che collega la scatoletta al marito ed alla di lui amante.
La prima quando l’uomo si rende conto che il filmato riguarda un’orgia con sua moglie come unica protagonista e si mette a scalpitare sulla sedia; la seconda volta quando il ragazzetto con il cazzo spropositato la sodomizza brutalmente e l’uomo chiude gli occhi per non vedere.
Nonostante tutto, mi rendo conto di essermi arrapato in maniera bestiale e lo dimostra la protuberanza che mi deforma la tuta all’altezza dell’inguine. Milena mi guarda compiaciuta, poi da un’occhiata pure agli altri tre membri del gruppo. Neanche loro sono rimasti insensibili al filmato, tanto che Mara, da perfetta porcella qual è, approfittando della copertura fornitale da Daniele che sta davanti a lei, si è infilata una mano nei calzoni e, da quello che vedo, si sta sgrillettando senza ritegno.
Milena interrompe la visione sul primo piano di uno dei ragazzi.
- Adesso voglio la tua più completa attenzione. - dice, rivolta al marito. - Voglio che tu senta bene quello che dice Andrea. -
L’uomo serra gli occhi, poi li riapre ed annuisce lentamente.
Milena fa ritornare indietro di qualche secondo il film, poi rimette in Play.
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- Milena, sei una vacca stupenda. - dice il ragazzo che Milena ha chiamato Andrea da dietro la telecamera.
- Sembra nata per scopare! - rincara quello che la sta scopando in bocca.
- Altro che le stronzette della nostra età. - Conferma un terzo, fuori campo. - Quelle sono solo delle troiette che se la tirano, ma al dunque ti tirano il pacco. -
Milena si libera la bocca dal fardello. - Ridillo... più forte! - Grida. - Voglio che... quello... stronzo di... mio marito... lo senta... bene... quando... gli farò... vedere... queste riprese. -
- Cosa? - chiedono in coro i ragazzi.
- Avete... capito... bene! Quello... stronzo... si è... trovato... una di... quelle troiette... di vent’anni... e se ne... sbatte... altamente di... me. - Milena parla frammentato a causa del ragazzetto con pistone che non smette nemmeno per un secondo di incularsela di santa ragione.
Andrea si avvicina a Milena e per un momento perde l’inquadratura.
- E con una moglie come te, quello scemo si perde dietro ad una sbarbina? - si sente che le chiede.
- Non mi... darebbe... fastidio... se riservasse... qualche... attenzione... pure a... me. - è la risposta di Milena.
Andrea si solleva ed, evidentemente, passa la videocamera a ad un altro, poi si piazza in primo piano
- Amico mio, se trascuri una donna del genere per dedicarti ad una ragazzina, sei decisamente uno stronzo fatto e finito. - Dice poi, rivolto all’obbiettivo.
( se volete la versione completa, leggetevi Le avventure di Pluto: Milena superstar)
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Milena ferma nuovamente la cassetta, la riavvolge e la fa passare una seconda volta, poi lascia andare avanti il filmato, nel quale si vede che i ragazzi la fanno girare e, mentre quello che la sta inculando le viene nel retto, gli altri le ricoprono si sperma il viso ed il corpo.
La ripresa si conclude con lei che, voluttuosamente, si massaggia le tette ricoperte di seme maschile.
Il silenzio è rotto solo dai singhiozzi dell’uomo che, ancora imbavagliato, piange sommessamente.
- Non fare il bambino, Tommaso. - Lo rimprovera lei. - Ti da forse fastidio scoprire che la tua mogliettina è più troia di quanto pensavi? Oppure ti da fastidio il fatto che si possa divertire con altri. - Si alza in piedi e si avvicina all’uomo.
Lo guarda per un momento poi sbotta a ridere.
- Non ci credo, Tommaso! Sei proprio un porco. - Gli dice.
Do una sbirciata pure io e capisco cosa intende. Nonostante tutto, pure al buon Tommaso la scena ha fatto effetto: presenta un principio avanzato di erezione, sfoggiando un attrezzo di buone dimensioni.
Lei allunga la mano verso l’uccello del marito che, memore del trattamento subito inizialmente, tenta di ritrarsi. Invece Milena impugna delicatamente il membro dell’uomo e lo mena lentamente.
- Allora ti stuzzica l’idea che tua moglie, volendo, possa essere una vera porca. - gli chiede.
Lui la fissa poi, con riluttanza, annuisce debolmente. Milena in risposta smette di menarglielo e si rialza, avvicinandosi alla ragazza ammanettata sul letto.
- Almeno ti ha fatto godere? - le chiede. La ragazza dapprima non risponde, ma quando Milena le mostra la scatola nera, si affretta a far cenno di si con la testa.
- Magari lo fai solo per i quattrini? - infierisce. La ragazza scuote la testa con forza, fissando Milena con gli occhi sbarrati. - Allora lo fai perché ti piace scopare! - afferma.
La ragazza esita un secondo, poi chiude gli occhi e annuisce lentamente.
- Vedremo. - Taglia corto Milena.
Si rialza e si avvicina a me.
- Penso sia ora di fare qualche presentazione. - Dice allungando una mano. Con delicatezza mi sfila dalla testa il passamontagna che finora mi ha coperto il volto.
- Questo è Pluto. - Dice. - Fra le altre cose è il mio negoziante di fiducia. - Si volta verso il marito. - E’ stata la mia prima scopata extraconiugale. Mi ha chiavata appoggiata al bancone del suo negozio. - Ci ripensa su un attimo, sorridendo. - Non sai quanto mi sono divertita a farmelo mettere nel culo da lui mentre avevo nella figa una bombola di... - esita un secondo e si volta verso di me. - ... cos’era? lacca per capelli? -
Io annuisco.
- Perversamente stupendo. - Commenta, prima di attaccarsi alle mie labbra ed infilarmi la lingua in bocca. Io ne approfitto per farle sentire lo stato in cui mi ritrovo, spingendole l’uccello contro il ventre. - Ancora un po’ di pazienza. - mi bisbiglia quando ci stacchiamo.
Passa a Daniele, che la guarda in estasi.
Milena gli da una palpata al pacco e gli sorride.
- Questo invece è Daniele. Un piccolo porcellino che adora le tardone come me. Gli piace tanto farsi fare i pompini dalla tua mogliettina e va in visibilio quando mi faccio sborrare in bocca e inghiotto tutto. - Ripete la faccenda del bacio anche con Daniele, che a sua volta ne approfitta per palparle senza ritegno il culo.
Si stacca dal biondo. - Ha pure altre qualità che però vedremo dopo. - dice avviciandosi a Mara.
- Lei è Mara, la fidanzata di Daniele. - dice. - All’inizio era piuttosto gelosa di me a causa dell’effetto che avevo sul suo ragazzo, ma ora siamo diventate amiche per la pelle. Ha una lingua stupenda: sa leccarmi la fica in modo stupendo ed io ricambio tanto volentieri. - Bacia pure la brunetta che non si tira affatto indietro. - Se poi ci mettiamo che ha una fichetta bella capiente... beh, ne sa qualcosa Roberta. - dice, avviciandosi a quest’ultima e togliendo pure a lei il passamontagna. - Lei è una vera peste. Ha una faccia da angioletto, ma in realtà è una vera maialina. - Si volta verso il marito. - In fatto di capienza ne sa qualcosa: ha scopato parecchie volte Mara e me con le sue manine. Ci ha infilato un mezzo braccio a testa. -
Ritorna verso il marito e gli si piazza davanti.
Lui la fissa con gli occhi fuori dalle orbite e lei ridacchia.
- Come vedi le sorprese non sono a ancora finite. - Gli dice, slacciando i bottoni della giacca. - Pure io mi sono trovata un amante più giovane di me, ma in più ho a disposizione anche i suoi amici. - Mentre parla slaccia pure la camicetta e la gonna, rimanendo in biancheria intima. - Se ci penso bene, mi viene quasi la voglia di piantarti definitivamente e di dedicarmi completamente al sesso. Penso che i miei amichetti sarebbero contenti di avermi a disposizione sempre e comunque, senza sotterfugi e senza dover aspettare che tu te ne vada a fare il cretino con la tua troietta perché io sia libera di raggiungerli. Che ne dite, ragazzi?-
Il coro di risposte entusiaste in materia è unanime.
- E poi ci sono quei cinque simpatici ragazzi che hai visto in video, penso che pure loro sarebbero felici di potermi rivedere. - L’uomo, scuote la testa con forza. - No? Pensi che non sarebbero felici? Oppure no, non vuoi che ti pianti? - chiede riprendendo in mano la scatoletta nera. - Sai cosa pensavo? Quasi quasi, questa videocassetta che ho fatto, potrei farla pure vedere in giro. Che ne so, magari al circolo del Bridge, oppure in parrocchia: penso che quei bavosi bigotti apprezzerebbero, una volta tanto, uno spettacolo un po’ più pepato dei soliti filmetti melensi che proietta il nostro parroco. E poi sai che divertimento sputtanarti con mezza città: Milena la perfettina, la mogliettina per antonomasia di Sir Tommaso che si rivela un puttanone affamato di cazzi. - Non l’ho mai sentita dire tante parolacce in una volta sola. Pure quando scopiamo tutti assieme tende ad essere piuttosto “pulita” nel parlare.
Regola l’elettrostimolatore ma non lo mette in funzione.
- Allora a te piace scopare, vero. - dice, riportando l’attenzione sulla ragazza ammanettata al letto. - L’hai mai fatto con più uomini? -
Cenno negativo della testa.
- Dovresti provarci: sapessi quanto è piacevole farsi riempire la fica ed il culo contemporaneamente. E a vibratori, come stai. Scommetto che ti meni la fichetta piuttosto spesso. - La ragazza tentenna e Milena le agita eloquentemente la scatoletta nera sotto al naso. Il tentennamento diventa immediatamente un rapido annuire. - Mai usato un bel vibratore? Di quelli belli lunghi che vibrano e si agitano. -
Cenno negativo.
- Mi meraviglio di te, Tommaso. Ma che mandrillo sei? Niente giochetti strani? Niente pratiche perverse? Suppongo non avrai mai fatto l’amore con un’altra donna. O si? -
Cenno negativo.
- Bhaa, che merda! - Commenta, delusa. - Tutto qui? Vi trovate qui, scopatina e via, di nuovo a casa? Glielo succhi almeno? -
Cenno affermativo.
- Già meglio! Te lo fai mettere nel culetto? -
Esitazione e debole cenno negativo.
- Vuoi dire che ci avete provato? -
Cenno affermativo.
- Ma ti ha fatto male! -
Cenno affermativo.
- Anche a questo porremo rimedio. Pluto è un asso nell’aprire culetti virginei, vero Roberta? -
- Eccome! - risponde la mia piccola valchiria. Si avvicina a Milena e scruta negli occhi la ragazza. - Sapessi quanto è bello. -
Milena si tira su e sospira. - Mi sono proprio rotta le scatole di tutte queste chiacchiere. Voi che ne dite, diamo inizio alla festa? -
Il coro è unanime ed entusiasta. A me personalmente la faccenda ha messo parecchia foja addosso.
- Molto bene! - esclama Milena - Ma prima di tutto... - sventola la scatoletta. - ...un altro assaggio. -
I due imbavagliati mugolano la loro richiesta di pietà ma Milena non intende rinunciare alla sua rivalsa. Guardandoli con aria truce schiaccia con forza il pulsante.
I due si tendono di scatto... e poi si rilassano di botto, spalancando gli occhi. Il ronzio sommesso che esce dalla scatoletta è ben differente dal ringhio basso di prima.
Milena ridacchia, mentre osserva marito e relativa amante iniziare ad agitarsi ansimando.
- Sorpresi, vero? Questa macchinetta è un aggeggio infernale: può far male, ma può anche dare un sacco di piacere. - Le sue parole sono dimostrate dall’immediata erezione di Tommaso, che mugola ad occhi spalancati, incredulo. - Mancava, alla tua collezione, un ordigno del genere, Pluto. - Fa rivolta a me. Poi butta la scatoletta sul letto e spalanca le braccia. - Vieni qua, porcello! Dai una ripassata alla tua bella vaccona. - Dice.
Io non mi faccio di certo pregare ed in un minuto sono nudo come mamma mi ha fatto.
Mi avvicino a Milena che si affretta ad inginocchiarsi davanti a me, assicurandosi che il marito possa vedere bene quello che sta facendo. - Non ti distrarre troppo, mi raccomando! - gli dice, poi spalanca la bocca e avviluppa il mio uccello nella ben conosciuta e piacevolissima fornace della sua bocca.
I ragazzi di certo non rimangono con le mani in mano. Si spogliano a loro volta e si buttano sul letto, accanto alla ragazza immobilizzata. Roberta si china tra le sue gambe e si mette a lavorare di lingua, mentre Mara si dedica all’uccello di Daniele. La ragazza sobbalza sotto il duplice stimolo della bocca di Roberta e dell’elettrostimolatore lasciato acceso da Milena. In questo caso è proprio una corrente elettrica che le attraversa il corpo.
- Che ne dici di liberarli. - Bisbiglio a Milena, che interrompe un attimo il pompino imperiale che mi sta facendo.
- Lei si, lui non ancora. - Ribatte decisa.
OK è lei che guida il gioco, questa sera. - Se volete potete scioglierla, ragazzi. - dico.
Daniele si china sulla ragazza e, delicatamente le sgancia il bavaglio. La moretta muove la mandibola, indolenzita dalla lunga immobilità, poi lo ringrazia sommessamente.
- Come ti chiami? - le chiede Mara.
- Stefania. - Mugola lei in risposta. - non mi farete del male? - Chiede, con un filo di voce.
- Se quello che ti sta facendo Roberta lo consideri una tortura... allora te ne faremo molto, di male. - Ribatte pronta Mara. Poi precede Daniele e scavalca la faccia di Stefania, piazzandole la fica davanti al naso.
- Fammi vedere se hai buona volontà. - le dice. Stefania fissa il suo inguine per un attimo, poi titubante allunga la lingua e la passa sul grilletto di Mara. Dopo qualche secondo ci da dentro come un frullatore.
Daniele, per non restarsene con le mani in mano, si piazza alle spalle di Roberta, che se ne sta molto invitante col culo per aria, le da una bella slinguata alla fichetta e la inforna per benino da dietro. Roberta mugola il suo apprezzamento e raddoppia le attenzioni nei confronti di Stefania.
L’unico a bocca asciutta è proprio Tommaso, ancora legato come un culatello. Ansima come un mantice ed il cazzo gli è diventato viola da tanto è teso. Non so se è lo spettacolo oppure la stimolazione elettrica, penso tutte e due.
Milena finalmente decide che sono sufficientemente ingrifato da farle vedere le stelle, risputa il mio cazzo e si piazza sul bordo del letto a gambe spalancate. Io mi inginocchio davanti a lei e mi infilo nella sua fica, che gronda come una fontanella.
- Guarda, Tommaso, la tua brava mogliettina che si fa fottere dal suo amante. - dice, cattiva. - non ti piace lo spettacolo? - L’uomo, con gli occhi fuori dalle orbite, si lamenta e tende le corde che lo immobilizzano, scuotendo la testa come un forsennato.
- No? Non ti piace? - gli chiede, ansimando. - Invece a me piace tantissimo farmi scopare. Ho scoperto di adorare il cazzo. - commenta lei, mentre mi afferra per la chiappe e mi attira dentro di se, contorcendosi per ricevermi completamente.
Piazzo un pollice sul suo grilletto e lo frugo con forza, come ho imparato che adora. - Siii. - Mugola, chiudendo gli occhi.
La scopo per benino, mentre lei solleva le gambe e me le appoggia sulle spalle.
Milena si volta verso Daniele e Roberta. Strisciando sul bordo del letto, riesce ad infilare la testa sotto al ventre della mia piccola porcella, cominciando un rapido andirivieni con la lingua tra il suo grilletto e il tratto di cazzo di Daniele che ogni tanto riemerge.
Il mio amico rantola il suo piacere, imitato da Roberta che è addirittura costretta ad interrompere il suo lavoro di lingua su Stefania.
Ci pensa Mara a porre rimedio, girandosi rapidamente a rovescio in un magnifico sessantanove con la ragazza ancora ammanettata al letto.
- Slegatemi, vi prego. - ansima quest’ultima, sull’orlo dell’orgasmo.
Mara esita un attimo, poi afferra le chiavi appoggiate sul comodino e slaccia le manette. Avrei pensato che, una volta libera, la ragazza avrebbe tentato di interrompere quello pseudo stupro, invece abbraccia strettamente il culo di Mara e le affonda la faccia tra le cosce, ricambiando colpo su colpo le attenzioni che le vengono riservate.
- Mi presti un attimo Daniele? - chiede Milena a Roberta.
Quest’ultima esita un attimo, poi a malincuore fa di si con la testa, sfilandosi lentamente l’uccello dalla pancia.
- Vieni qui, briccone. - Dice Milena rivolta al biondo.
Ho già capito cosa vuole e mi affretto ad assecondarla, distendendomi sul letto.
Lei si alza in piedi, mi da le spalle e, divaricatasi i glutei, si siede sul mio uccello, sodomizzandosi da sola.
- Vieni. - Ordina a Daniele quando è ben assestata sul mio ventre. Il biondo si piazza tra le sue gambe divaricate e la inforna davanti. Lei mugola satolla, poi inizia a ruotare il bacino, scopandosi da sola sui nostri due cazzi, mentre Daniele le ciuccia le tette..
A Roberta invece non resta che buttarsi tra Mara e Stefania che, a dire il vero, l’accolgono con notevole entusiasmo, visto che la biondina si arma di un paio di dildo estratti dal borsone di Milena. Un minuto più tardi al ronzio sommesso dell’elettrostimolatore si uniscono pure quelli di un paio di vibratori che girano a tutta velocità, affondando indiscriminatamente nei corpi delle tre ragazze aggrovigliate sul letto.
Milena sembra impazzita, si agita tra Daniele e me come in preda ad un attacco epilettico, ed in breve tempo viene senza ritegno accasciandosi sul mio petto.
Ancora boccheggiante si volta verso Tommaso. L’uomo è paonazzo in volto e l’erezione che gli esplode fra le gambe è quasi impressionante. Non so quanto piacevole possa essere starsene a cazzo duro per tanto tempo, continuamente stimolato da una macchinetta priva di coscienza che ti mantiene su di giri ma non fa niente per portarti all’orgasmo. Ha gli occhi fuori dalle orbite ed un sottile rivolo di saliva che cola fino al petto dal foro per respirare del tampone che ha in bocca.
Milena lo osserva mentre continua ad ondeggiare dolcemente tra me e Daniele.
- Ti piacerebbe essere al posto di uno di loro, vero? - gli chiede, fissandolo diritto negli occhi. - Magari al posto di Pluto, con l’uccello piantato nel mio culetto. -
Si inarca, sollevandosi dal mio ventre, poi si lascia cadere nuovamente, impalandosi fino in fondo.
- Invece te ne starai li buono e tranquillo. - Infierisce. - Mi guarderai scopare e fare la maiala con i miei amici. -
Tommaso di dibatte sulla sedia e rischia quasi di rovesciarsi a terra.
- Poverino! - continua Milena, senza interrompere l’ondeggiamento. - Ma non meriti di assaggiare il mio culetto. Lo hai avuto a tua completa disposizione per anni e non ti è venuto nemmeno l’idea di sfiorarlo, ora invece sono io a non volertelo dare. E poi non sei nemmeno stato capace di farti quello di Stefania... se proprio una delusione. - Si ferma, completamente impalata sul mio cazzo. - A proposito di Stefania... - si volta e da un’occhiata al groviglio che giace sul letto accanto a noi. - Forse è arrivato il momento di farle provare l’ebbrezza della sodomia. Che ne dici, Pluto? ti interessa? -
- E me lo chiedi? - rispondo io. Vista la mia vera e propria passione in materia, un culetto virgineo è un vero e proprio invito a nozze.
Lei sospira. - Lo sapevo che avresti risposto così. - Dice. Sospinge via Daniele che a malincuore si sfila dalla sua fica, poi si rovescia sul letto, sfilandosi il mio cazzo dal culo. Striscia fino alle tre ninfette che hanno interrotto i giochetti. - Vieni, piccolina! - fa a Stefania, che la guarda timorosa.
Io faccio il giro del letto mentre Roberta e Mara si fiondano come due ossesse su Daniele, rimasto libero ed a cazzo asciutto. Lo rovesciano a terra e, mentre una si appropria del suo uccello, l’altra gli sbatte in faccia la fica, intimando di leccargliela come un cagnolino. Il biondo, felice di un simile trattamento, si butta a capofitto senza nemmeno un attimo di esitazione.
Nel frattempo Milena ha fatto piazzare Stefania a quattro zampe e le ha infilato la faccia tra le natiche, slinguandole ed insalivandole per benino il forellino posteriore. Poi saggia la resistenza dello sfintere con un dito. Stefania borbotta e si contorce leggermente, ma Milena la trattiene e continua a lavorare sui muscoli contratti. Tanto per restare a regime, mi piazzo davanti alla faccia della ragazze e le porgo il succhiotto. Lei non si fa pregare e lo imbocca, succhiando di buona lena. Non sarà all’altezza di Roberta e Milena, ma se la cava piuttosto bene.
Dopo qualche minuto le dita nel suo sederino diventano due senza che lei batta ciglia, poi Milena sforza con il terzo, ma non c’è verso, non passa.
E ora che io prenda in mano la faccenda e, sfilata l’asta dalla boccuccia che l’ha tenuta in caldo finora, faccio il giro e mi inginocchio alle spalle della moretta. Lei ansima, tesa come una corda di violino, ma Milena rapidamente le si infila sotto e si attacca al suo clitoride come una sanguisuga, praticamente immobilizzando la sodomizzanda.
Faccio una rapida puntata dalle parti della sua fichetta, che è stretta al punto giusto ma molto bagnata, poi punto la cappella al forellino bruno e ci gioco un pochino, spingendo a piccoli colpetti. Dapprima lo sfintere è teso al massimo, ma grazie alla preparazione ricevuta ed al continuo stimolo, non ci vuole poi molto a che si rilassi, cominciando a palpitare invitante. Aumento le spinte e gradatamente l’anello bruno si allarga permettendo il passaggio di sempre più carne maschile. Stefania gorgoglia qualcosa di indistinto, con la faccia persa tra le cosce di Milena che, per agevolarmi, le tiene allargate le natiche.
- Che spettacolo! - commenta.
Io non mi distraggo e continuo a spingere. Sono arrivato alla parte più difficile, far passare l’anello della cappella. Prendo un po’ di rincorsa poi spingo, deciso, finché lo scalino non è superato. Stefania molla un grido, tentando di sottrarsi alla penetrazione, ma aiutato da Milena la tengo ferma, rimanendo immobile a mia volta per permetterle di abituarsi all’inusuale presenza.
Sento che mi strizza l’uccello con rapide contrazioni, che pian piano scemano fino a smettere del tutto. Stefania si rilassa e smette i tentativi di fuga.
Qualche secondo e riprendo a spingere lentamente mentre Milena dardeggia con la lingua tra la fichetta indifesa, lo sfintere teso al massimo e la porzione di asta che ancora sporge del culetto di Stefania.
La ragazza guaisce e ansima, chiaramente indecisa tra il piacere ed il dolore, ma in pratica subisce la penetrazione senza ribellarsi.
Non smetto di spingere finché non vado a sbattere con il pube contro le sue natiche. Quando sente che mi appoggio, si volta leggermente e mi fissa, con un espressione sorpresa dipinta in faccia. Le accarezzo gentilmente la schiena mentre arretro, sfilandomi da lei, che apre la bocca in un silenzioso “Ohhhhh”.
- E’... è...bello... - fa, quando riprendo a spingere. - Non... mi fa... tanto male. - Balbetta, chiudendo gli occhi.
Milena si sfila da sotto di lei e ci osserva per qualche istante, poi scende dal letto e traffica nella borsa sulla cassettiera, tirandone fuori uno strap - on. Infila lo slip di gomma, infilandosi rapidamente nella fica il dildo che sporge internamente. Si sistema la mutandina, serrando in vita le cinghie, poi da un paio di strattoni al dildo che le sporge sul pube per sistemare bene il tutto. Mentre continuo a sodomizzare lentamente Stefania, la vedo rabbrividire e socchiudere gli occhi.
Camminando con difficoltà, raggiunge il marito senza smettere di agitare il cazzo di plastica.
- Che ne dici della tua mogliettina? - gli chiede. - Bel cambiamento, vero? - Si massaggia un seno con la mano libera. - Scommetto che vorresti partecipare alla festa. - gli dice, mollando per un istante il dildo per tappare il foro di aerazione del bavaglio del marito. L’uomo si agita, tentando di farle spostare la mano, ma i suoi movimenti sono limitati dalle corde che lo serrano. Milena allunga anche l’altra mano e gli tappa pure il naso, impedendogli completamente la respirazione. L’uomo si agita ancora di più, diventando livido in faccia.
Sono quasi sul punto di intervenire per farle mollare la presa ma Milena mi precede.
- Stronzo! - lo rimbrotta. - Sei uno stronzo, ma sei pur sempre mio marito. Ho deciso di darti una possibilità, ma dovrai dimostrare di meritartela. - L’uomo la fissa, non so se con rabbia o gratitudine. - Sei disposto a fare quello che ti dico? -
Nessuna esitazione, Tommaso annuisce con vigore.
- Qualsiasi cosa? -
Altro cenno secco e deciso della testa.
- Se provi a ribellarti, è finita. - Lo avvisa Milena.
L’uomo la guarda, e questa volta lo sguardo è nettamente implorante.
- Bene, ora staremo a vedere! - Milena si abbassa e senza alcuna delicatezza strappa i due coccodrilli che stringevano i capezzoli di Tommaso. L’uomo stringe gli occhi ma non emette nemmeno un sospiro. La rossa si abbassa e sfila senza tanti riguardi l’anello attorno al cazzo del marito poi, con deliberata lentezza gli stacca l’adesivo dal pube, depilandoglielo quasi completamente. Stavolta Tommaso guaisce sommessamente, ma non fa nessun gesto.
- Vedo che hai capito l’antifona. - Commenta Milena, slacciandogli il bavaglio. L’uomo tira un paio di sospiri.
- Milena... senti... - tenta di dire, con voce impastata.
- Chiudi quella boccaccia! - lo interrompe immediatamente Milena. - Non ti ho liberato la bocca per farti parlare: non voglio sentire le tue stronzate. - Gli sventola il dildo sotto al naso. - Stai zitto e succhia. E ti conviene pure farlo bene, è un consiglio spassionato. -
L’uomo esita un secondo, poi apre la bocca e obbedisce. Ho già idea di cosa gli spetta e ridacchio tra me e me, riportando l’attenzione su Stefania, che nel frattempo si è gustata con evidente piacere la mia asta nel retto.
La moretta ha infilato una mano tra le gambe e mi sta delicatamente ed amorevolmente massaggiando le palle, in un muto incoraggiamento a continuare.
Non mi faccio di certo pregare, mi chino su di lei, l’afferro per le tette e, fattala sollevare contro il mio petto, comincio a sbatterla di santa ragione. Non potendo più raggiungere le mie palle, Stefania ripiega sulla sua fichetta. Sento le sue dita ravanare nel pertugio, separate dal mio cazzo da una leggera parete di morbido tessuto.
- Non ci avrei mai creduto. - dice, sottovoce appoggiando la nuca sulla mia spalla. - E’ una sensazione stranissima sentirsi il culetto pieno. - Ha gli occhi socchiusi ed un’intensa espressione di godimento tracciata in faccia. Sinceramente appare così eccitante che mi trattengo a fatica dal farle un clistere di sborra.
Chi se la passa altrettanto bene è Daniele, praticamente travolto da Roberta e Mara. Le due porcelle lo stanno praticamente spolpando: Mara è distesa a pancia sotto con l’uccello del fidanzato profondamente piantato nel sedere mentre Roberta, armata di vibratore a serpente, fotte se stessa ed il sedere del biondino a ritmo serrato.
Daniele ha la tipica espressione di chi sta per raggiungere l’apice del godimento e non mi meraviglierei sa da un momento all’altro farcisse per benino Mara.
Milena sta sciogliendo le corde che tengono legato Tommaso. L’uomo si toglie dalla sedia con evidente difficoltà, barcolla fino al letto e vi si appoggia, fissando per un istante Stefania e me che continuiamo a darci vicendevolmente piacere.
Milena gli rifila una spinta alle spalle, costringendolo in ginocchio con il busto appoggiato al letto.
- Ora vedremo se hai fatto un buon lavoro. - gli dice minacciosa, brandendo il dildo che porta legato alla vita.
- Milena? Cosa vuoi...? - cerca di protestare, ma lei non intende desistere, gli punta il vibratore fra le natiche e da un colpo di reni spaventoso. Tommaso strabuzza gli occhi, lancia un grido e tenta di svincolarsi, ma lei gli sta distesa sulla schiena e gli bisbiglia qualcosa all’orecchio. Tommaso stringe i denti , strizza gli occhi ed agguanta le coperte con le mani, mentre Milena riprende a spingere come una forsennata.
- Una volta tanto sono io che fotto te, tesoro! - gli sibila nell’orecchio quando arriva a fine corsa, poi prende a scoparlo nel culo con evidente piacere. Non so se è per l’effetto del dildo che ha piantato pure lei nella fica, e che è collegato a quello infilato nel culo di Tommaso, oppure per il semplice gusto di brutalizzare il legittimo consorte.
Incuriositi da quanto sta accadendo Pure Roberta Mara e Daniele si avvicinano. Dallo stato pietoso in cui si trova l’uccello del biondo, capisco che le mie previsioni erano esatte. Conferma ne è il torrentello di sperma che scende lungo le cosce di Mara.
Tutta la faccenda mi ha portato al parossismo, ho l’uccello che pulsa dolorosamente, stretto nel budello di Stafania e decido che è giunta l’ora di concedermi un po’ di sollievo. Fino a questo momento ho fatto di tutto per trattenere l’impellente sborrata che mi ribolle nelle palle ma adesso basta. Spingo Stefania lunga distesa sul letto, stendendomi completamente sopra di lei e schiacciandola con la mia mole. La ragazza guaisce e lo fa ancora più forte quando il mio movimento lento e costante nel suo retto si trasforma in una cavalcata brutale. Stringe anche lei le coperte tra le mani e digrigna i denti, ma io non rallento: ormai ci vorrebbe un bulldozer per fermarmi. La sbatto quasi con cattiveria mentre l’orgasmo sale, poi mi pianto dentro di lei fino alla radice è le rovescio nel culetto una secchiata di sperma. Lei spalanca la bocca e gorgoglia assieme a me, travolta suo malgrado dal piacere.
Quando riprendo fiato, mi accorgo che Milena non ha interrotto la sodomizzazione del marito, però noto pure che Mara è scomparsa. Mi sollevo sulle braccia e guardo oltre il bordo del letto: come avevo sospettato, è distesa a terra sotto la pancia di Tommaso, e dal movimento della sua testa capisco immediatamente che è impegnata in un pompino da favola.
Rotolo sul letto, liberando Stefania dal peso che la schiaccia. Lei mi guarda con gli occhi languidi e porta una manina tra le natiche. Sobbalza al contatto e quando la riporta davanti al viso ha le dita completamente ricoperte di sperma lattiginoso. Con mio grande stupore, senza nessun problema, le porta alle labbra e le succhia di gusto, ammiccando verso di me.
- Buono! - dice, muovendo le labbra senza emettere alcun suono.
Roberta, che ha visto tutto, si avvicina, le da un bacio su una guancia poi discende lungo la sua schiena e le infila la faccia tra le natiche, lappandola delicatamente. Tanto per completare l’opera, mi sposto leggermente e porgo l’uccello semisolido a Stefania, che si mette a ripulirlo senza problema alcuno.
Non la facevo così porcella, e invece...
Do un’occhiata a Daniele, e mi rendo conto che ha già ripreso vigore. Quatto qautto si piazza alle spalle di Milena, le scosta un po’ gli slip e senza nemmeno avvertirla glielo sbatte nel sedere. Lei si ferma un attimo per permettergli un entrata più agevole. - Scopaci tutti e due. - mormora poi, con un espressione perversa dipinta in volto. Daniele si mette a scoparla ed il movimento che imprime basta a far muovere pure il dildo infisso nel culo di Tommaso che, preso tra due fuochi sta già boccheggiando
E vedendo la bocca spalancata, un’idea balzana mi sboccia nel cervello. Sottraggo l’uccello alle fauci di Stefania, che ne approfitta subito per rigirarsi e infilare la testolina bruna fra le gambe di Roberta, e mi piazzo a gambe aperte davanti alla faccia di Tommaso.
- Ti dispiace se approfitto di tuo marito? - chiedo a Milena, farcendole l’occhiolino.
- Devi! - ribatte lei, sorridendo e spingendo la testa del consorte verso il mio inguine.
L’uomo esita un momento, poi spalanca le fauci ed ingoia la salsiccia.
Non c’è niente da fare, nonostante il buon Tommaso abbia manifestato un certa ritrosia, conferma il famoso aforisma che dice ”nessuno sa succhiare un cazzo meglio di un uomo”.
A conferma di questo, il fatto che ben presto sono in forma come prima, duro e pronto a continuare la tenzone.
Lo lascio continuare per qualche altro minuto, tanto da gustarmi il pompino elargitomi, poi gli sottraggo l’uccello e studio il da farsi.
Roberta e Stefania sono ancora allacciate in un micidiale sessantanove, Daniele se ne sta fottendo beato Milena che, con lo strap - on si autofotte e incula Tommaso, mentre Mara, distesa sotto a quest’ultimo, gli succhia bellamente l’uccello. Ripiego su Mara, che oggi non ho ancora avuto il piacere di “sfruculiare”.
Scendo dal letto e mi piazzo tra le sue gambe, poi, visto che la fichetta è occupata da quattro dita della sua manina, non mi resta che abbassare la mira di qualche centimetro e sprofondare nel suo rodato culetto. Lei interrompe il pompino a Tommaso e occhieggia nelle mia direzione.
- Ciao Pluto! - Bisbiglia, mentre sprofondo in lei. - Felice di... sentirti. -
- Grumpfh. - Grufolo io. Lei sospira satolla e riprende il lavoro interrotto.
Mi sto godendo il suo budello bollente, ma Milena non ha proprio pace: fa uscire dal suo budello Daniele, si estirpa dal budello del marito e si toglie lo strap - on.
- Voglio finire in bellezza. - Dichiara, agguantando l’elettrostimolatore. Si avvicina alla cassettiera e recupera dalla borsa tutti i cavetti a disposizione con relativi terminali di varie fogge.
In meno di un minuto tutti gli elettrodi sono fissati alla scatoletta nera, che somiglia ad una strana medusa. Si mette al lavoro e, quando ha finito, ognuno di noi ha ricevuto il suo bravo elettrodo. Mara ne ha uno a forma di palla nel sedere, dal quale Milena mi ha bruscamente sfrattato; Roberta ha un sottile puntale metallico nel sedere; Stefania una specie di farfalla appiccicata al grilletto. Io, come Daniele, sono dotato di un anello attorno al cazzo, mentre Tommaso ha un uovo d’acciaio affondato nel retto.
Milena squadra il marito, gli si avvicina e lo fa distendere sul letto, poi lo scavalca e si affonda il suo cazzo nella fica grondante di umori. - Vieni, Pluto, infornami da dietro. - Mi ordina.
Nonostante l’intralcio del cavetto, obbedisco diligentemente ed in un attimo sprofondo nel suo culo.
Daniele ripiega su Roberta, che lo accoglie a braccia e fica aperte.
Senza nemmeno controllare cosa stiano facendo gli altri, Milena regola i ruttori e spinge il pulsante generale.
D’improvviso mi ritrovo con l’uccello in fiamme. Una sensazione di piacere mi paralizza i muscoli, impedendomi quasi di respirare e nonostante tenti di resistere, non posso fare a meno di agitarmi convulsamente. Mi rendo distrattamente conto che pure gli altri sono nella mia stessa situazione, un coro di gemiti di piacere invade la stanza mentre i nostri corpi si dimenano alla ricerca del piacere come fossero posseduti da un propria volontà. Con l’ultimo angolino di mente ancora funzionante, mi accorgo che pure Milena, che non ha agganciato nessun elettrodo al corpo, sembra attraversata dalla stessa forza che passa nei nostri corpi. “Stupido.” mi dico. Evidentemente l’elettricità si scarica da me a Tommaso, o viceversa, attraverso di lei.
E’ l’ultimo sprazzo di lucidità, poi le sensazioni mi travolgono come un onda, impedendomi di pensare in modo razionale: tutto ciò che agogno è il continuare di quelle ondate di piacere che mi scuotono le membra. Quasi senza volerlo, sto inculando brutalmente Milena e sento l’uccello di suo marito a stretto contatto del mio che si muove convulsamente oltre la sottile parete di carne che ci divide. Non posso fare altro che agguantarmi alle tette di Milena, strizzandogliele brutalmente, e continuare a sodomizzarla con tutta la forza che ho in corpo. La sento gridare, non so se di piacere o a causa del trattamento non proprio delicato a cui la stiamo sottoponendo, ma non me ne frega assolutamente niente: voglio godere e questo è quanto.
L’orgasmo mi arriva come un fulmine a ciel sereno, non ho nemmeno il tempo di dire “a”, figurarsi di resistere all’ondata improvvisa. Mi ritrovo teso in un arco, puntato con le braccia sulla schiena di Milena, mentre le allago l’intestino. Anche l’orgasmo sembra non finire mai, prolungato e reiterato dal flusso elettrico che mi attraversa il corpo.
Solo dopo un tempo che mi sembra infinito, riesco a sfilarmi dal buco rovente di Milena, e a buttarmi sul letto. Con l’ultima briciola di forza che mi rimane sfilo l’anello che ho stretto alla base del cazzo, ridotto ad uno straccetto usato, lo butto da una parte e sprofondo nel limbo.
Non so quanto tempo è passato quando resuscito.
Mi sento come se mi fosse passato sopra un T62 sovietico e nello stesso tempo mi sembra di essere in Paradiso. Attorno a me, lentamente, anche gli altri si stanno rianimando.
L’elettrostimolatore giace ai piedi del letto, con i cavi scollegati alla meno peggio.
Mi accorgo di essere disteso sopra ad una gamba di Tommaso, ma lui sembra sbattersene altamente di tutto. E’ ancora saldamente piantato nella fica di sua moglie e sembra che stiano dormendo entrambi della grossa.
Mi sposto leggermente per trovare una posizione migliore e così facendo va a finire che li sveglio. L’uomo guarda Milena che sbatte gli occhi e deglutisce un paio di volte.
- Milena? - la chiama sommessamente. Lei volta uno sguardo un po’ pallato verso di lui ma non fiata. - Ti prego, perdonami! - dice, contrito.
Lei non ribatte.
- Non volevo farti del male. - continua lui, visto il silenzio della consorte. - Non ho mai avuto il coraggio di chiederti di fare... di essere... -
- Una troia. - suggerisce lei, senza troppi riguardi.
- ...ho sempre avuto paura che tu mi considerassi un pervertito. - Continua l’uomo. - Ti ho sempre considerato troppo perfetta per trascinarti in... - Si interrompe, poi riprende. - ti giuro che cambierò! Non lo farò più! - Si volta verso Stefania. - Scusami, Stefy! Ma non voglio perdere mia moglie. - riporta lo sguardo su Milena che lo squadra severa. - Perdonami, tornerò ad essere un bravo marito e dimenticherò questi giochi... -
- Ma allora non hai capito proprio un cazzo! - Lo apostrofa Milena.
- Eh? - fa lui, a bocca aperta.
- Non hai capito che finalmente ho ottenuto quello che ho sempre sognato! Non capisci che non mi sono incazzata per il fatto che ti sei trovata un altra per scoparci, ma perché non hai coinvolto prima me! Non voglio che tu smetta di vedere Stefania e non voglio smettere di vedere Pluto, Roberta, Mara e Daniele. Anzi! Ho tutta la sacrosanta intenzione di spassarmela pure io con la tua troietta e penso che i ragazzi saranno più che felici di accogliere altri due membri nel gruppo. Voglio recuperare gli anni persi in stupidi perbenismi. Voglio scopare finché la fica mi va in fiamme! Ho scoperto un nuovo mondo pieno di divertimenti e senza falsi moralismi, ma pieno di voglia di vivere e piacere. Cazzo, datti una svegliata! Non capisci che quello che voglio è continuare assieme a te a fare quello che abbiamo fatto finora da soli? -
Lui la guarda senza parole, poi la stringe a se.
Quasi quasi mi commuovo!
- Ragazzi? - li interrompo. - Molto bella la scenetta della riappacificazione famigliare, ma ho un piccolo problema da proporvi. -
Si voltano tutti verso di me, sorpresi. Di certo non si aspettano degli ostacoli proprio da parte mia.
- Quale? - chiede Milena, sul chi vive.
- Con Tommaso e Stefania, arriviamo a sette. - Dico. - Con tutta la più buona volontà, ma a casa mia mica c’è tanto posto. - Dico candidamente. - Se non volete scopare in corridoio, dovremo organizzarci un po’ meglio. -
Non capisco perché mi mandano tutti a fare in culo.
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15 years ago
admin, 75
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Un pomeriggio in sauna
era un sabato pomeriggio noioso. non sapevo cosa fare, e decisi di andare in una sauna che sta a genova.
pagai l'entrata, ( sono socio. diversamente non si puo entrare.) mi diedero 2 asciugamani e le ciabatte e la chiave dell'armadietto.
mi spogliai e andai sotto la doccia.
decisi di entrare nella sauna, quella che si riempie di vapore.
facevo fatica e vedere, andando rasente alle piastrelle del muro, arrivai dentro. rimasi in piedi. riuscivo ad intravedere delle sagome, ma nn riuscivo a distunguerle. saranno state sulle 4, o 5 persone.
faceva caldo e il sudore cominciava a scendere dal mio corpo. ero nudo, e il mio cazzo era semi duro. ( 16 cm)
non molto distante da me, sentivo ansimare, erano due uomini che si stavano accarezzando.
da quei sospiri, cominciai a eccitarmi, il mio cazzo era diventato duro e voglioso, pensavo alle loro mani che si stavano segando.
poco dopo, sentii una mano che mi toccava il cazzo. lo lasciai fare, anche se non avevo idea chi fosse. questa situazione, mi eccitava tremendamente. mi stava segando piano. poi sentii una mano sul culo, una sul petto, un'altra che toccava i coglioni.
si erano avvicinati tutti a me.
il mio cazzo impazziva, sentivo bocche diverse che facevano a gara a chi lo prendeva in bocca.
i loro cazzi duri li sentivo sul mio corpo, ne presi in mano uno, era grosso come piace a me, e cominciai a segarlo, poi un altro.
sentii una voce che mi disse " Inginocchiati porcone"
feci quello che mi disse la voce sconosciuta.
mi inginocchiai. avevo 5 cazzi duri e belli che si appoggiavano sul mio viso. li leccavo, li segavo, quella situazione, mi eccitava da impazzire. mi sentivo una troia e mi piaceva tantissimo.
la mia lingua andava sui loro coglioni, le loro cappelle entravano e uscivano dalla mia bocca.
poi non riuscirono piu a trattenersi. sentii la loro sborra schizzarmi in faccia, sul petto. godevano come porci.
io ero pieno della loro sborra e venni pure io facendomi un segone mentre prendevo tutta la loro sborra.
uscii pulendomi alla bene meglio e mi infilai subito sotto la doccia.
dal quel sabato noioso, era diventato un sabato pomeriggio stupendo.
avevo anche capito, quanto ero puttana.
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15 years ago
admin, 75
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Bis inatteso
… Sono le 8 e sono ancora sotto le coperte. Mi piace quando sono sola a casa dormire nuda sotto Kili di coperte. Peccato non avere Manuel qui con me. Il pensiero vola a due giorni fa quando per ore ci siamo presi cura l’uno dell’altra. Sento ancora tutti i dolori ma al solo ricordo mi bagno tutta. Sul mobile ci sono ancora tutti i nostri giochi ben puliti (l’igiene è una mia mania) ma non ancora riposti. Quel didlo realistico è invitante… certo non ha le grandi mani e il sapore di Manuel , ma meglio di niente. Le mie dita scorrono sul monte di venere quasi completamente rasato… e poi giù tra la carne calda e bagnata… Non faccio nessuna fatica a far scivolare il grosso didlo dentro di me… mhhh… freddino ma piacevole..
Il telefono sul mobile vibra insistentemente come se sapesse di dovermi disturbare. 10 nuovi messaggi. Manuel…. Tutti uguali…. “alle 9 sono li”
Panico! Cosa sarà successo? Non ci siamo mai visti di frequente se non a intervalli di mesi… Come ha fatto a liberarsi dal lavoro e perché?... O cavoli non mi sono preparata… non ho tempo per organizzare nulla…
Guardo l’orologio … le 8,35, faccio appena in tempo a scolarmi un caffè forte (anche se non c’era bisogno di adrenalina), una doccia veloce con la mente che corre a costruire e distruggere castelli in aria. Mi sto legando i capelli ancora in accappatoio che suona il campanello. Sale le scale di corsa entra e come sempre mi saluta con baci passionali. E’ una delle cose che di lui amo di più… Bacia da Dio!!! Ho sempre pensato che un uomo che non sa baciare alla fine si rivela un amante scarso!..
Mi spinge contro il muro, attraverso la stoffa sento che è eccitatissimo… lo accarezzo . “ Lo vedi cosa mi hai fatto?!?! Sono due giorni che quel cretino sta sull’attenti, ho guardato centinaia di volte le foto e i video… l’ho coccolato ma lui nulla vuole la tua bocca….!!! Lo sai vero che devo fartela pagare?” SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII non chiedo di meglio… un sorriso di sollievo e di soddisfazione mi colora il viso… Scivolo sul muro verso il basso per accontentare “il cretino”. Inizio a leccarlo con gusto come se fosse un bel cono gelato o una deliziosa caramella. Mi piace averne il sapore ovunque, in ogni angolo della bocca, sulle labbra… Manuel ansima eccitato, sento che questa volta non durerà a lungo infatti tenendomi la testa inizia a scoparmi… il suo ritmo è convulso e me lo spinge quasi fino in gola… Poi rallenta… si ferma…. Mi alzo… mi bacia e mi gira verso i divani. La biancheria stesa gli da un’idea, prende due mollette…. Mi estrae il seno dall’accappatoio lo lecca… lo bacia… lo stuzzica e quando i miei capezzoli si inturgidiscono lui li pinza con le mollette…
Mi tiene entrambe le mani dietro la schiena e poi si diverte a far dondolare le mollette… il mio respiro si fa sempre più affannoso e il mio sesso si gonfia e si bagna… Mi guida contro lo schienale del divano… il ventre appoggiato, il seno con le sue pinze che dondola sospeso nel vuoto… solleva l’accappatoio e prende a sculacciarmi sulla pelle nuda… Manuel è un uomo alto e massiccio, non grasso, massiccio e con grandi mani, volendo potrebbe farmi veramente male… ma non l’ha mai fatto e di lui mi fido…
Con una mano continua a tenermi i polsi e con l’altra prende ad esplorarmi… “Sei fradicia…. Non ti è bastata vero la dose….?”… No accidenti…. No non mi è bastata… Manuel condivide pienamente il detto….
Continua ad esplorarmi… le sue dita continuano ad entrare ed uscire da me… da ogni mio buco… facendomi gemere ed ansimare… ora mi ha lasciato i polsi ma io continuo a tenerli li dove lui li aveva portati…. Mi prende per i fianchi e mi fa assaggiare la cappella del “cretino”…. Spingo indietro il sedere per fargli capire che lo voglio tutto…. E lui non mi delude… comincia a scoparmi a fondo con ritmo sempre maggiore… Il dolore del seno pinzato che sembra danzare al ritmo delle sue spinte e il piacere di sentirmi sbattuta mi fanno raggiungere l’orgasmo in poco tempo. I miei urli e le contrazioni del mio sesso accompagnano anche Manuel al culmine. Si abbandona sulla mia schiena, mi toglie le mollette, mi accarezza e mi bacia… Una volta ripreso il controllo rido per quanto siamo buffi… io appesa sul divano con l’accappatoio mezzo indossato e lui con le braghe a metà gamba. Vieni mettiamoci comodi…. Ci spogliamo e ci infiliamo sotto le coperte. Qualcosa disturba Manuel che sorridendo mi chiede “Ho interrotto qualcosa?”…. Oh cazzo…. Il didlo… lo avevo dimenticato li quando ho ricevuto i messaggi…. Lo annusa… mi tira sul letto ed inizia un momento di tenere coccole inizialmente dolci poi sempre più ardite. “Dove sono le manette?” E’ vero gliele avevo promesse… Gli indico un cassetto dove poter scegliere una sciarpa… Prende due sciarpine di seta nera e con aria soddisfatta torna verso di me. Mi lega delicatamente entrambi i polsi … mi fa sdraiare e fissa la sciarpa alla rete del letto… sopra la mia testa. Con l’altra sciarpina mi copre gli occhi…. Ora sono veramente in sua balia… la cosa mi eccita molto ma mi spaventa anche… cosa avrà in mente? Si allontana… prende qualcosa e poi torna…. Mi si avvicina al viso… mi bacia e si mette a giocare con il mio seno…. Lo morde… lo stringe…. Lo pizzica… sono di nuovo le mollette…. Si mette a cavalcioni…. Stringe i miei seni attorno al suo sesso e inizia a pompare…. Con la lingua posso leccargli la cappella turgida…. Si sposta… mi mette un cuscino sotto il sedere e inizia a giocare con il didlo…. Dentro…. Fuori tutto…. Dentro un po e poi fino in fondo…. Sto per godere quando si ferma lasciando il cazzo finto tutto dentro di me …. Sento che scende dal letto e si allontana…. Manuel…. Manuel… Manu… dove sei ti prego!!!.... Manu… nulla…. Cerco di muovermi per liberarmi ma non riesco e quel movimento ha l’effetto di eccitarmi ancora di più… le pareti del mio sesso si stringono inconsciamente attorno al didlo e le mollette stringono i capezzoli…. Non so quanto rimango così prima che un colpo di tosse mi faccia capire che lo stronzo… l’adorabile stronzo… è in fondo al letto che si gode la scena… “torno subito da te”… questa volta lo sento andare via e armeggiare con il frigorifero in cucina…. Torna , sale sul letto e mi toglie le mollette ma non il didlo…. Un brivido freddo sui capezzoli…. È ghiaccio…. Li morde… li succhia…. Poi sento le coppette del nostro gioco e con due energiche pompate il sottovuoto mi tira i capezzoli fino a farli diventare gonfi e lunghi…. Lascia e pompa…. Lascia e pompa… imitando la suzione…. Il cazzo finto sta scivolando fuori tanto sono bagnata…. Lui se ne accorge e ne approfitta per ricominciare a pomparlo dentro…. Poi lo toglie…. Freddo…. Mi ha spruzzato sul sesso cocente la panna fredda … continuando a giocare con il seno si mette a leccarmi il sesso … di solito non amo questa pratica ma oggi legata così non posso fare a meno che accettarla di buon grado e devo dire che è stata molto… ma molto istruttiva…. La sua lingua mi entra e mi esce dal sesso caldo e tirato… Mi eccita da morire ma non riesco a godere se non penetrata, mi contorco indiavolata …“ti prego… sbattimi”…. Mi alza ancora con cuscini la schiena fino quasi a mettermi a testa in giù… su un fianco… il gel stimolante sul pene mi entra dove più preferisce… ma lui sa che mi piace sentirmi piena e mentre mi sodomizza tenta di penetrarmi con il king kong…. Dopo qualche resistenza… le labbra si allargano…. Le pareti si adattano per farlo scivolare dentro con tutte le sue nervature…. Qualche pompata e la mia vagina si è allargata …. Manuel si gode la scena…. Poi toglie king e mentre mi continua a pompare nel sedere con una mano mi scopa davanti…. Non gli è difficile con quelle lunghe manone stuzzicarmi il punto g… violentemente godo urlando e gemendo come mai prima d’ora…. E lui con me…. Restiamo così tremanti e stremati da questo appuntamento tanto inatteso quanto gradito.
E’ sempre più difficile staccarsi quando il tempo a nostra disposizione termina…. Ciao Manuel a presto….
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15 years ago
admin, 75
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Io e manuel
Io e Manuel ci conosciamo da 20 anni. Un rapporto particolare di amicizia, confidenza, complicità e sesso. Non è mai diventato amore, o forse lo è sempre stato con la A maiuscola ma solo perché condividiamo tutto tranne la quotidianità che potrebbe distruggerci. Entrambi ci svegliamo la mattina a fianco delle persone sbagliate.
All’inizio abbiamo anche provato ad essere una coppia ma non ha funzionato e nessuno dei due ricorda il perché. Negli anni abbiamo riso e scopato, litigato furiosamente e scopato, ci siamo raccontati rapporti sbagliati e relazioni estasianti , ci siamo fatti reciprocamente scenate di gelosia, ci siamo persi, ritrovati e scopato, e poi ripersi di nuovo…. Ma alla fine torniamo sempre li… all’affinità sessuale che ci lega . Quello che abbiamo oggi è il rapporto ideale…. Siamo perfetti “TROMBAMICI” amanti è una parola squallida!!!...
Ci conosciamo perfettamente o almeno lui mi conosce in ogni cm di pelle e in ogni gemito perché sono trasparente come l’acqua e non so nascondere nulla, per quanto mi riguarda ho sempre qualche dubbio visto che è poco espansivo e molto burbero, si sbilancia solo mentre gode… diversamente sa essere di marmo. Penso sia l’amante ideale, duraturo, fantasioso , dolcissimo e qualche volta un pizzico violento. Adora vedermi gemere, quasi implorante, totalmente nelle sue mani, allora i suoi occhi brillano di soddisfazione e di un velato sadismo…
Il sesso tra noi è diventato con gli anni esplosivo, le reciproche fantasie diventano giochi da realizzare insieme. Unico grande problema è che possiamo vederci di rado. I nostri appuntamenti erotici iniziano giorni prima quando ci provochiamo a vicenda al telefono o via mail… Questa volta sono riuscita a stuzzicare la sua fantasia parlandogli di un sexy shop on line dove trovare qualsiasi giochino. Gli ho raccontato di aver ordinato diversi oggetti per movimentare un po’ i nostri appuntamenti e per arrangiarmi sola quando al telefono “parliamo”.
Finalmente riusciamo ad incontrarci. La stanza è semplice… di buona mattina mi sono fatta un bagno caldissimo…. e spalmata sul corpo una crema profumata…. I capelli lunghi accuratamente legati …. Depilata quasi come una bambina….. mi guardo allo specchio…. Non sono bella ma piaccio!... lo aspetto con un kimono di raso blu con un drago ricamato che avevo preso per lui tanto tempo fa, nessun intimo sotto tanto è inutile… non lo guarderebbe nemmeno, Santana al cd…. Rock melodico come quello che mi aspetto da questo incontro, tutti i nostri giochi nascosti accuratamente sotto il letto… Non voglio bruciare nulla e godermi prima tutti i preliminari.
Quando Manuel entra mi saluta direttamente con un bacio …. E come se fossimo due su una spiaggia arida il 15 di agosto a dividerci un ghiacciolo… mi succhia le labbra… le lingue che frugano prima dolci e poi assetate … quasi a voler respirare la stessa aria…. Mi tiene stretta con una mano sulla nuca e con l’altra comincia ad accarezzarmi il seno…. E’ già eccitatissimo… lo sento attraverso la stoffa dei jeans che comincio a sganciare… per un attimo si ammorbidisce quando gli tocco la pelle del sesso già tirata ….
Mi sgancia il kimono e mi prende entrambi i seni…. Li stringe… li accarezza…. Mi eccita da morire quando gioca con il mio seno…. Lo lecca delicatamente e poi lo succhia avidamente … prende in bocca entrambi i capezzoli avvicinando i miei grandi seni… li succhia e li morde…. Un brivido e un calore intenso comincia scendere verso il mio sesso. Mi fa sussultare quando mordendoli un eccitante dolore mi pervade e poi li lecca come a rassicurarmi poi li morde di nuovo e poi ancora li accarezza. Tremo… sono tutta bagnata… lo voglio…. Ma è troppo presto…. Ora voglio giocare un po’ con lui…. Sul mobile a fianco del letto ho appoggiato la macchina fotografica, dell’acqua, e una bomboletta di panna. Mentre è ancora impegnato a mordermi il seno prendo la panna e di sorpresa gliela spruzzo sull’asta turgida… Mi guarda divertito, nota la macchina fotografica e si mette comodo.
Comincio a leccargli il sesso in lungo soffermandomi con particolare cura per pulire ogni più piccolo anfratto… soprattutto la cappella, la succhio sporcandomi tutto il viso di panna…. Mi sposto il suo uccello da una parte all’altra della bocca, fino in fondo alla gola e poi di nuovo alle labbra. Il sapore dolce della panna si mischia piacevolmente al salato delle goccioline che in continuazione escono cappella eretta. I capelli legati consentono a Manuel di godere della visuale …. Di guardarmi e di fotografarmi mentre mi dedico con cura ad un pompino con i fiocchi. Lo abbandono un attimo per mettermi in bocca un sorso d’acqua e poi lo riprendo facendolo scivolare con attenzione tra le labbra. La lingua e l’acqua creano un massaggio irresistibile. Mi allontana dalla sua asta, gli piace cambiare continuamente situazione e anche a me fa impazzire perché allunga i tempi del piacere… le cose belle vanno gustate a fondo!.... Mi siedo sopra di lui permettendogli di prendere ancora possesso del mio seno che dopo i precedenti trattamenti è diventato ipersensibile. Sono talmente bagnata e il mio desiderio è tanto che mi scivola dentro senza alcuna resistenza…. Mi piace… si… tutto… in fondo… lo cavalco lentamente schiacciandomi contro di lui per goderlo fino in fondo, poi perdo del tutto la connessione… i miei sensi prendono il sopravvento… i miei gemiti si fanno incontrollati… c’è riuscito di nuovo e con un sorriso sulle labbra si gode il mio primo orgasmo….
Ci sdraiamo e in questa breve pausa un flash gli ricorda i nostri giochini.
Il sangue gli sale di nuovo fino alla cappella quando vede un enorme didlo vibrante di 34 cm per 7 di diametro, un fallo realistico che definire grandino è poco e un simpatico aggeggio formato da due coppette traslucide e una pompetta per stuzzicare il seno (nel caso ce ne fosse ancora bisogno).
Con un sorriso mi bacia e mi sussurra “ora ti faccio godere come mai prima d’ora”…. Cosa avrà in testa? Non lo so ma di certo sono curiosa di scoprirlo… mi bacia delicatamente e poi mi lecca i capezzoli, ma questa volta lo fa per poi applicarvi sopra le coppette che subito ad un tocco della pompetta creano il sottovuoto allungandoli. Mi indica di girarmi alla pecorina e tiene per se la pompetta… mi spaventa ma mi eccita moltissimo il non sapere cosa pensa di fare… mi prende per la coda… con le dita prende ad esplorarmi, davanti dentro, dietro dentro, ovunque , a farmi vibrare, godere volare, impazzire… poi il suo glande che si struscia dentro… fuori… poi dentro più a fondo…. E poi fuori… e poi ancora dentro… una spinta violenta ed è completamente dentro di me... segue l’andamento crescente del mio piacere e poi mi lascia li…. Questo mi fa impazzire e Manuel lo sa bene…. Di nuovo mi penetra ma questa volta il calore differente mi fa capire che sta usando quello finto… So che sta guardando compiaciuto e questo mi eccita ancora di più … “a te non serve vero il lubrificante…?” mi deride dolcemente… Mi sta scopando con il didlo e la punta del suo sesso ben lubrificato ora vuole violare quella tana che lui predilige… Non serve molto per riempirmi tutta…. La doppia penetrazione è indescrivibile…. D’improvviso i miei capezzoli vengono risucchiati …. Un dolore secco… come di un morso mi ricorda che la pompetta era ancora nelle sue mani…. Con una mano giocava con la pompetta…. E con l’altra mi sculacciava mentre spingeva dentro di me lento ma profondo. Il mio buchetto aveva perso ogni resistenza il cazzo di Manuel scivolava piacevolmente regalandomi sensazioni uniche, quel grosso fallo mi riempiva davanti caldo ormai come noi. Manuel sapientemente dopo aver mantenuto un ritmo delicato prende ad aumentare i movimenti … affannosi… infine incontrollabili fino a quando un ondata di piacere ci travolse entrambi.
Appagati, esausti e frementi crolliamo sul letto, madidi di sudore e di umori… profumati di sesso. Restiamo così per un po abbracciati, poi decidiamo di farci una doccia e anche li i sensi hanno il sopravvento. Gli vuoto addosso il boccetto del sapone liquido e prendo a spalmarglielo ovunque non solo con le mani ma con tutto il corpo…. Scendo con il viso vicino al sesso che è di nuovo pronto e attento… glielo strofino… e con le mani gli insapono le palle… e scivolo più dietro fino ad entrare con un dito… dentro… fuori… dentro…. Mi prende per i capelli e mi obbliga ad alzarmi ma non smetto di accarezzarlo… mi bacia e mi sussurra che se gioco con il fuoco prima o poi rischio di scottarmi… ma io sono monella e se mi dici di non fare una cosa è il momento buono che la faccio…. Insisto a provocarlo …. Scendo a succhiarglielo un po anche se sotto l’acqua corrente mi sento soffocare… Senza rendermene conto siamo di nuovo sul letto e questa volta sono sdraiata supina… lui è inginocchiato davanti a me e osserva incuriosito il King Kong…. Prende il lubrificante e ne mette un bel po sull’enorme cappella di quel mostro…. “non avrai intenzione di usarlo vero?”…. Domanda idiota era ovvia la risposta…. “voglio vedere quanto te la allarga”….
Già solo quell’enorme cappella mi faceva tremare…. Me lo mise tra le gambe e cominciò a spingermelo dentro…. Il glande passava a fatica e all’inizio mi fece male…. Ma poi quando Manuel lentamente lo fece entrare… il lubrificante lo faceva scivolare e il piacere che sentivo era senza alcun paragone… non volevo perdere il controllo ma mi era difficile…. Manuel si mise sdraiato al mio fianco in modo da potersi godere la scena con gli occhi ma anche da mettermi in bocca il suo uccello che sembrava voler scoppiare dall’eccitazione…. Avevo tenuto nascosto a Manuel un piccolo vibratore bianco classico e piccolo…. Lo avevo vicino… lo presi e mentre con una mano stringevo la mazza di Manuel con l’altra infilavo prima un dito ben lubrificato nel suo ano e poi il piccolo vibratore accendendolo…. L’eccitazione per lui fu tale che iniziò a muovere King Kong dentro di me con la stessa intensità del piacere che viveva…. E di nuovo insieme fummo catapultati all’apice del piacere, mi riempì la bocca … il viso e il seno di sperma… adorava vedermi leccare tutto ma non ne avevo la forza…tremavamo entrambi… estasiati e felici…. Una volta ricomposti mi bacia e mi sussurra… “la prossima volta le mani te le lego!!!” E io provocante gli rispondo “ le sciarpe o le manette le procuro io” ….
Oggi con i capezzoli che al solo sfiorarli mi danno la scossa… il seno dolente… le ossa rotte … e ogni buchetto che brucia come il fuoco, scrivo questo racconto e al solo ricordare le sensazioni che ancora una volta ho vissuto con Manuel mi bagno come una cagna in calore… Il telefono vibra… è Manuel … l’sms dice “ ho ancora tra le labbra il tuo sapore ed il ricordo dei tuoi gemiti mi eccita…. A presto tesoro”…..
SIAMO PROPRIO MALATI!!!!!!!!!!
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15 years ago
admin, 75
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Mai più con una ninfomane
Ricordo che i miei racconti sono tutti veri.
Spesso chi mi contatta mi dà del bugiardo, dell'esaltato, uomini e donne mi insultano. Gli uomini li lascio perdere, alle donne propongo un incontro verificatore ma il più delle volte spariscono. Maria è una di queste, mi contatta da un sito di annunci, mi dice di avere 20 anni (...è proprio vero, i tempi sono cambiati), le dico la mia età e che forse sono troppo grande per lei, ma a lei non interessa, mi dice che non deve sposarmi o costriure una storia ma che vuole soltanto godere per bene perchè non ha mai trovato nessuno in grado di soddisfarla. Penso "eccone un'altra, la solita mitomane" le propongo di sentirci per telefono, anche per verificare, lei accetta ed inizia un fitto scambio di telefonate e di mail, finchè non decidiamo per l'incontro. Appuntamento alle 8 di mattina alla Stazione centrale, arriva e mi riconosce (io le avevo mandato la mia foto). La prima impressione non è stata un granchè, una normalissima ragazza, magrissima, con jeans, maglione e giubbotto, niente trucco. Prendiamo un caffè, tanto per rompere l'imbarazzo che, mi accorgo, c'è solo da parte mia; lei invece è allegra, spigliata, come solo le ragazze a quella età sanno essere. Raggiungiamo l'albergo e dopo entrati in camera mi dice "mettiti comodo che io mi preparo"; si ritira in bagno con la sua borsa e ne esce dopo pochi minuti completamente trasformata. Tutta nuda, a parte un minuscolo perizoma e calze autororeggenti, un leggero trucco per valorizzare i suoi occhi e del rossetto rosso fuoco che mette in risalto le sue labbra, due tettine 2^ misura con due capezzoli già in tiro. "Ora vediamo cosa sai fare..." mi dice e inginocchiatasi sul letto inizia una magnifica pompa. Scende con la testa ingoiando l'intera asta e risalendo me la succhia; capisco subito che a dispetto dell'età ne deve aver succhiati parecchi, inizio a toccarla e la trovo già fradicia. Le sfilo il perizoma e mi appare una bella fighetta contornata da un bel pube pieno di peli neri e serici sulla quale mi catapulto a leccarla. Mi metto a 69 e le infilo il cazzo in bocca, con la lingua le scosto i peli raggiungendo il clitoride teso e gonfio sul quale inizio a disegnare le lettere dell'alfabeto come mio solito. Inizia a smaniare contorcendosi dal piacere, raggiunge il primo orgasmo dopo pochi minuti e è allora che avviene la trasformazione. La ragazza all'apparenza dolce si trasforma in una assatanata di sesso, mi tira a sè nella classica posizione del missionario, me lo afferra con la mani e se lo infila. Un "ohhhhh" strozzato le esce dalla bocca, iniziamo a muoverci; io la pompo, Adv lei asseconda i movimenti venendomi incontro col bacino, la sua fica è bollente, bagnatissima. Mi incita con frasi del tipo "scopami, chiavami, fammi godere, oggi sono la tua zoccola!". La pompo forte, le alzo le gambe e la penetro in profondità. La sua fica è strettissima a dispetto di tutti i cazzi che probabilmente ha preso, le arrivo a toccare il collo dell'utero e dal suo viso capisco che prova un pò di dolore, rallento le spinte, ma lei urlando mi dice "continua stronzo! fammi male!! sfondami la fica" riprendo a pompare come un ossesso. Lei urla, non sò dire se di piacere o di godimento, ma si contorce e sguscia tra le mie braccia come un'anguilla, tanto che la devo bloccare con le spalle sul materasso per potermela scopare per bene. Un intenso orgasmo ci travolge, le inietto nell'utero la mia crema, "bravo" mi dice "inondami, la voglio tutta..." mi accascio su di lei, mi sposta e inizia a menarsela furiosamente. Si infila un dito, poi due, poi tre, ha le guance arrossate dal piacere, continua a godere e per non restare inerme inizio a leccarle le tette, il collo, a baciarla sulle guance e sulla fronte, le lecco il pancino, l'ombellico, il clitoride mentre continua a menarsela. Mentre faccio ciò me lo riprende in bocca anche se ha perso rigidità per il recente orgasmo. Inizia a succhiarmelo forte e tempo pochi minuti mi riprendo "ah che bel cazzo che hai! è circonciso, sento la carne viva, una vera delizia! ora però pompami come prima". Non me lo faccio ripetere, la inforco di nuovo e riprendo a chiavarmela, mentre lei continua a martoriarsi il clitoride con le dita di una mano. I suoi gemiti, i suoi urletti mi fanno capire che è in pieno orgasmo ma forse è solo una continuazione di quello precedente. E' un godimento continuo da parte sua "dai spingi forte, chiavami, fammi godere" la sua fica è allagata di umori tanto che il mio cazzo ci sguazza. Me la giro e me la metto a pecorina, le entro tutto dentro, le mie palle sbattono sulle labbra della sua fica, lo sciacquettio è osceno e i suoi umori colano sulle lenzuola. Le ficco un pollice nel culetto che si apre d'incanto
"Bravo, anche lì" mi dice "aprimelo, godo anche da lì" le ficco anche l'altro e provo a tirare e mi accorgo che è elasticissimo. Mai visto un culo così ricettivo. Le sue urla, i suoi gemiti intervallati da sospiri non accennano a diminuire. Lo sfilo dalla fica e provo a puntare il suo buchino con delicatezza come sono solito fare, ma lei appena lo sente spinge il culo indietro e se lo infila tutto. Bellissimo, è elastico e mi calza come un guanto. Inizio a pomparla e vedo che scorre che è una meraviglia, sembra una seconda fica tanto è bagnato. Mi godo la splendida inculata, mentre la sua fica lacrima dal piacere e le sue urla di godimento salgono d'intensità, tanto che le sollevo la testa e con una mano le tappo la bocca. Lei appoggia le tette sul materasso e incrocia le mani dietro la schiena come se fosse legata...capisco subito e con l'altra mano le stringo i polsi. Così è in mia balia, le pompo forte il culo, riesco e glielo rimetto in fica, pochi colpi e ripasso al culo e così via. Perdo la cognizione del tempo, poche volte mi è capitata una donna che gode così intensamente. L'aria che pompo dentro ai due buchi fà dei rumorini piacevoli quando tolgo il cazzo e viene spinta fuori. Sono oramai quasi due ore che me la scopo, decido di venire nel buco più stretto...magica sensazione, le inondo l'intestino di crema. Mi stendo di fianco per recuperare le forze, mentre lei resta in ginocchio con le gambe aperte. La sua mano destra corre alla fica e riprende a masturbarsela. Gode di nuovo e finalmente anche lei decide di riprendere fiato. "Mi è piaciuto" mi dice "è raro trovare un uomo come te che capisce subito ciò che vuole una donna...ma non credere che sia finita qui" " Non lo credo" le rispondo "come saprai posso durare 7 ore, ti basteranno?" "Non credo, mi piace scopare e andrei avanti giornate intere". Detto fatto, abbiamo ripreso e abbiamo continuato fino a sera, me la sono scopata in tutte le salse, quando mi veniva sopra le piaceva farlo con le piante dei piedi sul materasso in modo da prenderselo tutto. A causa del suo peso leggero mi piaceva rivoltarmela continuamente. Non mi ha dato tregua. Quando non la scopavo si masturbava e quando si masturbava me lo succhiava per farlo riprendere vigore, per poi riprendere a scopare. Ci crediate o no siamo usciti alle 19 dalla stanza, ho perso il conto delle volte che me la sono inculata, chiavata e sborrato in bocca. Alla Stazione ci siamo salutati ripromettendoci di rivederci. Me lo chiese espressamente, le risposi "Certo che ci rivedremo, è difficile trovare una alla mia altezza" ma ero ridotto uno straccio, mi tremavano le gambe, avevo le occhiaie e il mio cazzo era ridotto alle dimensioni di un lombrico e pensavo "E chi ti cerca più, MAI PIU' CON UNA NINFOMANE" ma il giorno dopo ero pronto a ricominciare.
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15 years ago
scopodonnexsetteore,
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La mansarda
e n’era innamorata. In un istante. Le capitava raramente. Ma quando accadeva allora doveva possedere l’oggetto del suo amore. Necessariamente.
Quel nido arrampicato sui tetti di una città dove il termine cielo era sempre più spesso sinonimo di sogno, era perfetto. Le travi. Legno lucido. Massello. Inclinate a 45 gradi. Nel punto più alto della trave - se n’era sincerata misurandolo personalmente - la distanza con il pavimento era di due metri. Avrebbe potuto sospenderlo. Un sorriso segreto le aveva illuminato gli occhi all’idea delle code della sciarpa rosa che accarezzavano lievi le rotondità esposte del culo di lui. Le sue corde di seta nera avrebbero spiccato contro la sua pelle bianca illuminata solo dalla luce proveniente dalle finestre: luce intermittente di neon e lampioni.
L’avrebbe arredata con pochissimi oggetti. Tutto quello che le serviva per dare un’anima a quello spazio era sciogliere in brividi di lussurioso piacere la tensione che attanagliava l’anima di entrambi quando non potevano toccarsi.
Lì avrebbero potuto. Senza filtri. Non che ce ne fossero tra di loro. Il pudore era un fatto pressoché sconosciuto ad entrambi. In questo si erano riconosciuti. Istintivamente. Due troie. Ma a volte la mimesi è un fatto necessario. Li avrebbero potuto spogliarsi. Deporre corazze e ironia. Sciogliere ogni laccio per annodarne altri. Insieme.
Musica, quel luogo sarebbe stato pieno di musica e di cibo. Non riusciva a separare l’idea del piacere con lui da una comunione totale di sensi. Lui le aveva restituito la voglia di progettare perversamente gli scenari del desiderio. Per lui. Per loro. Era passato molto tempo da quando qualcuno era stato capace di farlo. Non ricordava nemmeno come fosse quella sensazione che colorava di rosso le giornate. E ora eccola lì. Era stupita in fondo. Di se stessa e di lui. La follia non era una novità, l’accompagnava da tutta la vita, era un’amica sincera, più sincera della presunta normalità con cui si era scontrata così tante volte da aver perso il conto ormai.
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La voleva. Si chiedeva cosa stesse facendo. Verso chi i suoi occhi lampeggiassero beffardi in quell’istante, chi venisse avvolto dal suo profumo. Non era gelosia. Non credeva di essere capace di provare un sentimento di quel tipo. Era troppo presuntuoso e sicuro di se e del suo valore per poterlo davvero provare. Era istinto. Il suo istinto di maschio che la cercava, al di là di qualsiasi raffinata sovrastruttura intellettuale lui tentasse di frapporre tra la sua anima e quella reazione animale: lei scardinava le basi del suo controllo. Era come se gli stesse spalancando la porta dell’inferno e prendendolo per mano gli dicesse: vieni al di là della porta, c’è il paradiso, con me…E lui dovesse imporsi di non correre!
Non era spaventato dall’intensità. Quella l’aveva prevista. Anzi disperava quasi di poterla mai trovare, prima di incontrare lei. No era il tempo. Lo spazio breve che era intercorso, prima che si ritrovassero, lì. Si chiedeva dove sarebbero arrivati se avessero continuato a quel ritmo. La verità era che se lo chiedeva sorridendo.
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Bene. Era fatta. Ne era davvero soddisfatta. Le erano sempre piaciute le decisioni rapide. Ora si trattava di allestire la scena. Voleva che lui fosse sorpreso. Non era facile riuscirci. Lui la leggeva bene e questo le imponeva un controllo ferreo su se stessa per impedire che lui empaticamente intuisse cosa lei stesse progettando. Chiamò rapidamente il vecchio amico antiquario di cui si fidava ciecamente. Le servivano alcuni oggetti che solo lui avrebbe potuto procurarle. Ganci di ferro battuto per lampioni da fissare alle travi, le volute liberty avrebbero fatto da aggancio perfetto per le sue corde di seta cremisi. E poi voleva uno di quegli inginocchiatoi barocchi, rivestiti di velluto e ornati di decorazioni. L’avrebbe messo nell’angolo più buio della stanza. Li lo avrebbe punito. Faccia rivolta alla parete. In ginocchio le braccia legate. Illuminato dal cono di luce fredda luce di una lampada ultramoderna. Lo avrebbe obbligato a chiamare e contare i colpi della sua frusta. Aveva già provato non appena era rimasta sola. La mansarda permetteva l’uso della sua whip, che da anni ormai aspettava di essere tolta dalla preziosa custodia di damasco. Sangue e lacrime. Le sembrava quasi di avvertirne già il sapore. No. Doveva calmarsi. Non poteva eccitarsi. Non ora. Aveva troppo da fare. Riprese ad elencare al vecchio Benny le sue necessità.
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Non la sentiva da ore. In nessun modo. Impossibile. Non era da lei. Era connessa costantemente. In qualche modo la sentiva raggiungibile sempre. E questo a volte lo induceva a fare un gioco di forza con se stesso. Si auto-proibiva di cercarla. L’ebbrezza della presenza/assenza di lei che comunque colmava la sua anima lo lasciava esausto e stordito.
Le stava obbedendo. Sentiva quell’oggetto allargarlo e colmarlo ed era per lui come se lei fosse lì a sorridergli. Sentiva la forza dello sguardo di lei penetrarlo quanto l’oggetto. Il suo corpo non trovava pace. Il desiderio ne attraversava ogni nervo. Posseduto. Aveva bisogno di essere posseduto. Fottuto. Da lei. Solo da lei.
A volte si chiedeva come potesse sentirla così. Lei, che era così femmina. Eppure faceva vibrare in lui tutte le sue corde più femminili. Gli tirava fuori il bisogno di essere usato. Piegato. Riempito. Anche ora. Lì. Mentre si chiedeva cosa stesse architettando. Ed era nello stesso tempo certo che fosse qualcosa di esaltante. Per loro.
Perfetto. Avvolse con uno sguardo circolare la stanza. Soffermandosi sul futon sommerso di cuscini colorati. Scivolando compiaciuta sulla porta aperta del bagno che lasciava vedere la vasca circolare semi incassata sotto la finestra e poi sul tavolo di mogano lucido appoggiato alla parete principale , luccicante di cristalli molati e candele rosse. E poi c’era lei. La nicchia. Velata da cortine di voile cangiante. E piena di dolorose sorprese. Dolorose e sublimi sorprese.
Ora doveva prepararsi. Akira, la sua amica giapponese, le aveva raccomandato di andare da lei almeno due ore prima, per entrare in quel completo di latex ci sarebbe voluta una lunga e accurata preparazione. Ma ne valeva la pena!
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Dove cazzo era andata a cacciarsi?Non era rintracciabile in alcun modo da ore. Iniziava a preoccuparsi davvero. Ma non per lei. Per le conseguenze della sparizione repentina di lei, su lui stesso. Il fatto era che la voleva dannazione. La voleva al punto che si sentiva mancare il fiato. Ogni centimetro del suo corpo anelava a fondersi con quello di lei. ma sapeva che non sarebbe accaduto. Avrebbe dovuto metterci tutta la sua forza. Lei stava preparando una delle sue fantasie. La stava allestendo ne era certo. E lui avrebbe dovuto capire dove voleva condurlo. E poi stupirla, cercando di deviare almeno un poco l’obiettivo di lei. Non si sarebbe sottratto naturalmente. Ma doveva trovare il modo per non farla vincere. Non completamente. Lei se lo aspettava. E lui si divertiva un mondo a compiacerla.
Il lampeggiare dello schermo del cellulare qualche ora dopo lo colse impreparato.
“Ti aspetto. via della zecca vecchia 10. Sono certa che capirai a chi citofonare. Alle 21.” Un sospiro di autentico sollievo lo attraversò tutto. L’uomo sorrise.
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Akira aveva fatto un lavoro spettacolare. Il completo di latex nero la fasciava come un guanto. I tacchi a spillo d’acciaio brillavano riflettendo la luce delle candele disseminate per la stanza…mancavano pochi minuti alle nove. Il tavolo era apparecchiato in una profusione armonica di cristalli molati e argenti. La donna sorrise pensando a quello che aveva fatto incidere sulla targhetta del citofono….
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Non era veramente sicuro di aver interpretato i desideri inespressi di lei nel modo giusto. Ma certamente si sentiva in calore come mai gli era accaduto prima. La lingerie di lei gli accarezzava il corpo. Adorava la sensazione che la seta gli procurava. Se la sentiva addosso come quando lei lo scopava senza tregua.
Un sorriso minacciò di trasformarsi in risata divertita quando l’occhio gli cadde sul citofono : ossimori e dicotomie, quella donna era folle in un modo che non smetteva di affascinarlo.
Suonò. Il vecchio ascensore gli permise di guardarsi riflesso nelle ante. Contrariamente al solito aveva messo anche la cravatta. Voleva che lei capisse immediatamente la natura delle sue intenzioni. Voleva darsi. Senza condizioni ne limiti. L’unica porta dell’ultimo piano era socchiusa. Le note del blues che lei amava tanto riempivano la piccola stanza in penombra. Entrò deciso. E il fiato gli si mozzò in gola. Era bellissima. Riusciva quasi ad apparire perfetta. Lei che era troppo viva per riuscirci mai veramente. Persino il latex sulla pelle di lei acquistava delle sfumature calde. Fumava da un lungo bocchino. La immaginò colpirlo con quello. Il suo cazzo ebbe un sussulto.
Lei con un gesto gli indicò le corde che pendevano e lui iniziò a spogliarsi mentre la guardava negli occhi alla ricerca di quella scintilla. Quella che gli rendeva impossibile sottrarsi a qualsiasi cosa lei avesse voluto da lui.
La vide comparire quando capì cosa portava sotto il gessato impeccabile. la signora era sorpresa. Adorava riuscire a sorprenderla, si spogliò rapidamente. La voce di lei lo raggiunse morbida : “Infila le mani nelle polsiere e chiudi le fibie.” Lui esegui e la sentì raggiungerlo da dietro. Le dita di lei gli penetrarono il culo. Dure. Decise. Si morse le labbra per non urlare. E si protese offrendosi.
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“Troia. Sei un troia in calore” La donna sentiva il corpo sciogliersi in mille brividi mentre le sue mani lasciavano cadere il bocchino a terra e afferravano il cane. Doveva colpirlo. Subito. Con forza.
“Conta. Troia. Forza. Voglio sentire la tua voce chiamare i colpi. E ringraziare. Dopo ognuno di essi”.
Lui iniziò a contare. La voce gli si spezzava ad ogni colpo che lei dava. Decisa. Ritmica. Implacabile. Sul decimo colpo lei lasciò cadere il cane e si mise a leccare le strisce rossastre sulla schiena di lui.
“Signora vi prego. Fate della vostra troia quello che volete.” La voce dell’uomo era limpida nonostante il dolore.
La Donna si tolse rapidamente la gonna. Agganciò al tanga di latex il dildo e affondando le unghie nei fianchi dell’uomo lo penetrò decisa.
Il corpo dell’uomo si inarcò strattonando le corde a cui era appeso. Un sospiro di puro piacere usci dalle sue labbra.
La donna prese ad entrare e uscire ritmicamente dall’uomo, affondando intanto i denti nella sua schiena, sulle spalle, sulle braccia.
I colpi erano ritmici anche stavolta. Ma ogni colpo lo portava più vicino alla sua personale idea di paradiso. L’uomo sentiva la sua volontà liquefarsi ogni secondo di più, sciogliersi nella sborra che riempiva i suoi coglioni.
Avvolta dal calore rovente di lui. La donna sentiva di essere ormai vicina all’esplosione. Il ritmo era frenetico. Uscì e rientrò con un solo fluido movimento. Lui urlò sentendo il cazzo irrigidirsi e schizzare. Lei esplose. Le unghie a scorticare i fianchi di lui. I denti affondati nella sua spalla.
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Qualche ora dopo. L’uomo sorrise. Mentre lei avvolta in un kimono di seta cremisi gli lavava la schiena dolcemente, inginocchiata alle sue spalle.
Chi l’ha detto che il paradiso può attendere???
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15 years ago
admin, 75
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L\'incontro, un sogno di tanto tempo fa
finalmente!
la mia (speravo) futura amante aveva accettato di vederci in un posto “appartato” da soli.
finora si era lasciata corteggiare, ma malgrado l'evidente complicità e affinità tra noi non aveva voluto concedermi troppa intimità, e dato che eravamo entrambi conosciuti nel nostro ambiente e già accoppiati avevo capito e condiviso le sue remore.
Il suo ultimo messaggio, affettuoso e deciso, mi aveva gettato però in un abisso di emozioni, vorticavo immerso nell”aspettativa, pregustavo già i momenti che avremo passato insieme... nel suo messaggio mi diceva che avrei potuto scegliere io il posto dove incontrarci, ma decisi di lasciare a lei la scelta e grande fu la mia gioia quando mi confermò che ci saremmo incontrati allora in un bell’hotel in centro città.
Mi diede un appuntamento, giorno, ora, dicendomi che mi avrebbe mandato un sms mezz’ora prima per stabilire dove trovarci.
Passai le ultime ore in uno stato di profonda agitazione, scegliendo l”abbigliamento con cura, mi facevo ridere da solo, sembravo una donna al suo primo appuntamento ma volevo essere elegante e al massimo per lei.
Arrivai nei pressi dell’hotel con ampio anticipo, ero agitato e andai in un bar a farmi una camomilla per calmarmi. Prima dell’ora stabilita arrivò il suo messaggio, rischiai di rovesciarmi addosso la camomilla per beccare il cellulare e leggerlo, c’era solo un numero di stanza, lei era già in hotel!
Accidenti, ora avrei dovuto arrivarci da solo, bypassando il consierge, per fortuna era un grande albergo e attraversai la hall dirigendomi agli ascensori senza che nessuno mi chiedesse niente, fiuuu.... stanza 232, secondo piano, eccoci..., riassettata finale alla cravatta e al vestito, pacchetto con il regalino che avevo scelto in mano, busso.
Mi immagino la scena, lei dice avanti, entro e la trovo nel letto che mi aspetta, tutta perfetta e con un bel negligè, mmmmm che bello......
”aspetta un attimo prima di entrare” sento la sua voce, lei apre la porta, io aspetto pochi secondi ed entro.
La stanza è in penombra, ben arredata sembra, guardo verso il letto nella poca luce e realizzo che lei non è li, guardo meglio e vedo la sua sagoma, seduta su una poltrona al buio, la poca luce viene da una lampada da terra al centro della stanza. Non vedo il suo viso, mi sembra vestita elegantemente, faccio per andare verso di lei ma la sua voce mi blocca autoritaria: “NO, fermati li al centro della stanza”.
Mi blocco, ho un groppo in gola e non riesco neanche a parlare, lei mi guarda, è tranquilla e seria, vedo che prende qualcosa e me lo lancia, sembra un pezzo di tessuto, un fazzoletto... “non vorrei tu avessi equivocato, il fatto che ti abbia fatto arrivare qui non significa che abbia deciso nulla a tuo riguardo, per intanto voglio esaminarti meglio, mettiti la benda sugli occhi e stai li in piedi” me lo dice con tono tranquillo, e io capisco che nulla sarà scontato e che la strada è tutta in salita.
Prendo la benda e faccio come mi dice, e non appena mi sono bendato sento scendere in me una strana tranquillità, in fondo è meglio così, ora mi sento libero, non deciderò io e posso quindi rilassarmi, sarà quello che lei vorrà... Sento che lei si alza e mi viene vicino, avverto ora il suo profumo, lieve ma presente, alzo la testa e cerco di sembrare sereno, sento che lei mi guarda, si avvicina e si allontana, improvvisamente e molto ma molto inaspettatamente mi arriva un ceffone in faccia, come un flash che illumina la scena, e lei subito mi dice “questo perchè avevi delle idee in testa, ti sei fatto delle aspettative senza permesso, non hai capito che sono io che decido, o sbaglio?” Inizio a balbettare qualcosa e subito me ne arriva un altro, più violento, “zitto!!! non devi parlare se non te lo dico io,capito? rispondi si o no” “si, ho capito”.
Sciaff, un altro violento ceffone! “si ho capito cosa? ….ci penso tre secondi poi realizzo: “ si , ho capito mia signora.”
”bene, ora vediamo com’è la merce che dovrei comprare, spogliati, lentamente, lasciando cadere i vestiti, togliti tutto e stai in piedi fermo e zitto, decidi subito se farlo o no, se non lo fai puoi toglierti la benda e andartene immediatamente, capito?” valuto la cosa per c.a 2 secondi, velocemente perchè ho capito che non sopporterebbe ritardi nella risposta, ma in fondo la mia risposta ce l’ha già, e dopo un “si mia signora” inizio a spogliarmi, lasciando cadere il tutto.
La cosa peggiore sarà togliermi le scarpe bendato e in piedi, sembrerò ridicolo e lo so, un uomo che si spoglia sembra sempre ridicolo.
Mentre mi spoglio sento che lei si allontana, sento dei rumori ma non capisco bene cosa succede.... Ecco, sono finalmente nudo, non fa freddo e mi sento tranquillo, anche se in uno stato di febbrile attesa, sono eccitato ma non in erezione, spero lei non pensi che non mi eccita ma la situazione non è esattamente di agio... sento che viene di nuovo verso di me,”non muoverti ora” mi dice, sento che si avvicina, mi gira attorno, prende un mio polso, sento una presenza...si, mi sta allacciando un bracciale, credo di cuoio, lo blocca e fa la stessa cosa con l”altro polso, ora sento che apre qualcosa di metallo e mi tira i polsi dietro la schiena, me li blocca insieme, li tira verso l”alto, sento una corda o una correggia che passa sulla schiena, sul collo, la fa girare, la tira ed ecco che sono bloccato, con i polsi dietro la schiena tirati verso l”alto.
L”operazione è durata forse tre minuti, lei non ha detto niente, sentivo il suo profumo e mi sfiorava la pelle mentre mi legava, sono stati tre minuti bellissimi, mentre realizzavo cosa stava facendo cominciavo a sentirmi bene, stranamente in pace.
“Bene, ora che sei a tuo agio possiamo vedere se mi interessi o no” mi dice la mia signora, allontanandosi un po da me. Sento che mi gira intorno, sento che guarda bene tutto il mio corpo, poi inizia a toccare, qualche muscolo, qualche neo, si sofferma su una piccola cicatrice antiestetica che ho da anni su una gamba, “questa se ti prendo la togliamo” dice, poi sento le sue mani più pesantemente su di me, mi sfiorano il cazzo e i testicoli e subito sento l”erezione che cresce, lei mi gira intorno e comincia a palparmi il sedere, come fosse roba sua....mi dà un paio di sculacciate violente, mi gira intorno, ecco un altro ceffone!
“Apri la bocca” dice, e improvvisamente mi mette due dita in bocca, poi tutta la mano, sento che esplora la mia bocca, poi ritira la mano, lascia un dito, “leccalo”, lentamente lo gira, lo tira fuori e lo riinfila , poi lo toglie e sento le sue labbra che sfiorano le mie... si allontana di nuovo, sento che prende qualcos’altro, sento frusciare di gomma o plastica, poi la sento tornare verso di me…
“allarga bene le gambe” mi dice. Obbedisco pensando a cosa sta per probabilmente per fare, ecco, ora mi è di fronte, a pochi cm da me, sento che mi guarda in viso mentre mi sussurra “ora non ti muovere angelo mio, capito?, fermo e zitto”
Ho il cuore che batte a mille, sento ora profondo il suo odore e il suo profumo, vorrei allungare le labbra e baciarla, ma sono in suo potere, sento le sue mani stranamente viscide sul mio culo, ho capito ora, ha indossato dei guanti di gomma lubrificati, sento che mi allarga le chiappe e improvvisamente entra con un dito nel mio ano, spinge e risale, poi ne mette un altro, ecco, ora ha due dita dentro di me, sento che lo esplora, è schiacciata contro di me, mi alita addosso ed ora è eccitata, anch’io mi sto eccitando e il mio cazzo preme ora contro la sua gonna... lei esplora il mio culo come se fosse la mia bocca, me lo allarga ancora di più, sento la sua eccitazione ed il suo piacere mentre lo fa e la cosa stimola la mia eccitazione, mi sento già profondamente suo.
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15 years ago
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La mia prima volta in tre...
Ciao a tutti, sono Sara, felicemente in coppia con un porco che nel sesso è inesauribile e ha voglia di fare tutto e se possibile anche di più; è talmente maniaco del sesso che, una volta esaurito tutto quello che poteva fare da solo sul mio corpo, ha cominciato a guardare siti porno e a leggere giornaletti specializzati per trovare alternative e, alla fine, è arrivato alla conclusione che mi dovevo fare scopare anche da un altro mentre mi scopava lui.
Ora, devo dire che io non sono certo una santa, ma le mie tradizioni religiose mi hanno sempre fatto fare l’amore tre le mie quattro mura e questo pensiero mi ha sempre bloccato.
Lui mi ha fatto il lavaggio del cervello ed è riuscito a convincermi che, in tre, faremo sesso, non l’amore.
Io non credo che le due cose si possano scindere, ma lo amo troppo e alla fine ho deciso di accettare, l’unica condizione che ho posto è che, se non mi piace, posso rifiutarmi.
Così, eccomi qui, in questa camera d’albergo, con il mio lui e la sua la lingua tra le mie cosce e io che tremo, aspettando di vedere aprire la porta del bagno dove un ragazzo sconosciuto, di circa 30 anni, è andato a sistemarsi.
Per farmi la festa.
Cerco di concentrarmi su quello che mi sta facendo Nino (il mio lui), ma non riesco a distogliere lo sguardo da quella porta; quando lo vedo uscire con il suo cazzo già duro, faccio le debite analogie, subito noto che il giovane ha un uccello più grosso, direi forse più tozzo, come lunghezza sono simili e, quindi, dovrò subire l’attacco di due cazzi sui 20 centimetri.
Non riesco a distogliere lo sguardo da quel fisico, analizzo le sue curve e i suoi muscoli, devo dire che Nino ha scelto un bel maschio per la mia prima esperienza a tre: questo, psicologicamente, mi tranquillizza, mentre il pensiero di essere scopata e sodomizzata nello stesso tempo mi da i brividi.
La lingua di Nino comincia a fare i suoi effetti, sento il piacere crescere mentre il ragazzo si avvicina, mi fa alzare la testa e, subito dopo, mi fa sentire l’odore del suo uccello.
La mia bocca si allarga per accoglierlo ed io comincio il mio primo pompino extraconiugale autorizzato
Sento le sue vene pulsare sotto le carezze della mia lingua, lui mi tasta le tette e ci mette un bell’impegno; vedo le sue anche spingere il suo membro nella mia bocca come se fosse una figa, entra sino a farmi mancare il respiro, io cerco di seguire i suoi ritmi, ma mi trovo in difficoltà: si spinge troppo dentro la bocca, vorrei dirglielo, ma proprio in quel momento il suo sperma caldo si sparge dentro di me; con la mano mi tiene la nuca e mi fa capire che gli piace se lo bevo, io non sono molto d’accordo, ma non riesco a respirare e allora lo succhio e lo bevo, aspetto che si afflosci per dirgli che deve darsi una calmata se vuole continuare a scopare con me invece, con mia sorpresa, lui tira fuori il cazzo ancora duro e teso, dice a mio marito di spostarsi e poi, prendendomi le gambe, se le mette sulla schiena e me lo mette dentro.
Porco giuda che botta, mi è entrato sino in fondo facendo sbattere le palle contro il mio inguine e mi ha lasciata senza fiato, solo adesso comincio a riprendermi, lo guardo mentre mi scopa guardandomi negli occhi e capisco che gli piaccio; vedo la sua passione proprio mentre mio marito si mette tra me e lui e, prendendo il posto dello sconosciuto, me lo mette tra le labbra.
Sono tutta concentrata sulle sensazioni che provo con quello stallone di prima scelta, tutti i miei muscoli vaginali sono sotto pressione, nel breve tempo di un minuto urlo il mio piacere sul cazzo di Nino; mi sento tutta sconquassata, ma devo dire che quello ci sa fare o, perlomeno, si fa sentire bene, mi sta aprendo come una cozza e dopo molto tempo sento un certo bruciore alle pareti vaginali; non ho il coraggio di pensare a cosa mi farà quando vorrà mettermelo nel culo.
Io con Nino lo faccio molte volte, ma sempre con cautela; intanto, sento la sborra di mio marito mischiarsi a quella di prima e anche questa volta devo ingoiare tutto, conoscendo i gusti di Nino.
Sento le carezze sul mio corpo mentre lo stallone continua a pomparmi senza ritegno, mi sento godere ancora di più quando un dito entra nel mio culetto e, quando vengo messa in modo che tutti e due possano penetrarmi, capisco che sta arrivando il momento cruciale di quella prima sera.
Nino è stranamente più resistente del solito, evidentemente è entrato bene nella parte e gli piace vedere che vengo scopata da un altro con quella foga; infatti, ci mette pochissimo a tornare duro, comincia a baciarmi il sedere e poi il buchino e lì usa anche la lingua.
Immagino che effetto debba fargli stare così vicino ad un altro cazzo, lui che ha sempre detto che gli fanno schifo gli uomini.
“Ti scoccia se quando è pronta, glielo metto nel culo io?”
Queste parole rivolte a mio marito da parte del ragazzo mi fanno un poco incazzare, trattano il mio corpo come se io non ci fossi, se non fosse per come mi sta facendo godere questo bastardo di sconosciuto sicuramente mi ribellerei, ma tutti i miei sani ragionamenti si perdono sotto quelle sensazioni e così, quando con un cenno d’intesa, Nino decide di donare il mio culo all’estraneo io, remissiva, mi preparo a sentire la sua carne dura farsi strada in me.
Il ragazzo fa stendere Nino sul letto, poi mi esce dalla figa e, alzandomi come un fuscello, mi fa fare la smorza candela su mio marito, sadicamente, mi spinge dalle spalle per farmelo entrare tutto.
Il cazzo di Nino trova strada facile, la mia figa ha subito delle botte intense da parte di quel bastardo per un quarto d’ora ed è bella larga; quello che mi preoccupa è il mio culetto, che è ancora bello stretto.
Dopo avermi spinto e tenuta dalle spalle, lui mi fa piegare verso mio marito e mi fa mettere ben prona, la mia bocca arriva all’altezza della bocca di Nino e in quella posizione il mio sedere si alza inevitabilmente: sento le mani del ragazzo allargarmi le natiche, capisco cosa vede e rabbrividisco aspettando; mio marito mi bacia e con le mani scende a sua volta sul mio culo e accarezza la mia pelle, in quel momento sento la pressione della cappella sul mio forellino e subito dopo sento una fitta intensa che mi fa capire che è iniziata la sodomia.
Mi dimentico completamente del cazzo che ho in figa e mi concentro solo su quello che mi sta entrando dietro, cerco di rilassare i muscoli per facilitare l’entrata, ma il mio culo, che di solito è già stretto di suo, con il cazzo davanti è ancora più stretto e questo fa si che la penetrazione anale sia più difficile e per me più dolorosa, vorrei scappare, ma ormai sono stretta tra i loro corpi e le loro mani mi abbracciano forte tenendomi ferma; l’unica cosa che si muove sono i due cazzi.
Dietro mi sento lacerare: come prevedevo il ragazzo ama essere violento, gli piace sentirsi dominatore e non lo manda certo a dire.
Entra deciso, quando vede che fa fatica a sodomizzarmi afferra forte i fianchi e poi, con un colpo secco, mi fa urlare, sento lo sbattere delle palle e capisco che più di quello non può entrare e allora cerco di muovermi per soffrire meno; poi piano, il dolore si attenua, sento i gemiti di piacere dei miei uomini e i miei sospiri che crescono, un caos di parole erotiche e volgari aumenta l’atmosfera erotica e per la prima volta ho un orgasmo da doppia penetrazione.
Non so di chi sia il merito, so che è talmente forte che per 10 secondi mi sembra di svenire, le mie urla di piacere scuotono anche loro e presto sento il caldo fiotto del loro sperma scaldarmi davanti e dietro.
Sono completamente sfinita da quella prima volta e i due corpi che mi fanno da coperta lo sono altrettanto.
In quel letto enorme, in quell’albergo sconosciuto, ho provato per la prima volta quest’esperienza e sicuramente le sensazioni che ho ricevuto sono altamente positive; se, come penso, anche Nino è rimasto soddisfatto potremo rifarlo, magari questa volta il ragazzo lo cerco io e prima m’informerò se è capace di fare sesso senza violenza e poi, perché no, potremmo fare partecipare anche un’altra donna o, addirittura, essere io con tre uomini…
Mentre la mia fantasia vola e i miei buchi tornano pian piano normali, mi addormento fantasticando.
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15 years ago
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Mio congnato sottomette mia moglie (2)
Una sera arrivai a casa, ero particolarmente eccitato anche perché, ero andato al lavoro con i collant, così come mi aveva chiesto mia moglie. Lucia era sul divano che guardava la tv, mi tolsi le scarpe ed andai a stendermi a fianco a lei, anzi sopra di lei strusciandomi lentamente. Iniziai a palpargli le tette ed a baciarla, mentre con la gamba provavo ad insinuarmi tra le sue.
Lucia era particolarmente fredda e prima che potessi domandargli se qualcosa non andasse, mi disse: “Devo dirti una cosa”.
Io risposi: “Dimmi Amore, c’è qualcosa che non va ?”.
Lucia continuò: “Spero di no”.
Io: “Dai allora dimmi, vai avanti”.
Lucia inizio a raccontarmi: “Questo pomeriggio verso le tre, è venuto a trovarmi Luca (mio cognato, marito di Silvia sorella di mia moglie), si è fatto fare un caffè ed ha iniziato a dirmi: che l’altra sera è stato bellissimo, che dobbiamo rifarlo al più presto, che è sempre eccitato, che ripensando all’altra sera non riesce a lavorare bene e via dicendo. Io gli ho risposto che è piaciuto anche a noi e che probabilmente l’avremmo rifatto, ma che ne avrei parlato con te. Lui continuò dicendo che gli era rimasto impresso il fatto, che spesso io indossassi lo strap-on e che ti scopassi e che voleva vedermi a tutti i costi con il cazzo. Io gli ho risposto che la prossima volta l’avrebbe visto, ma lui insisteva: dai fammi vedere come ti vesti, dai fammelo vedere, ecc, finché gli ho detto va bene. Sono andata in camera e lui mi ha seguito, ho preso la cintura dal cassetto e gli ho detto: eccolo qua, ma lui insisteva: voglio vedertelo addosso, dai spogliati e mettitelo su. Ero un po’ imbarazzata, ma dopo l’altra sera avevamo acquisito parecchia confidenza ed anzi, ero un po’ eccitata, perciò mi sono spogliata completamente e mi sono messa la guepiere nera trasparente con le calze nere con la riga. Lui intanto guardava con gli occhi strabuzzati e si era tolto i pantaloni.”
Io intanto iniziavo ad eccitarmi e gli dissi: “Sei proprio una bella troia”.
Lucia rispose: “Mi sa che hai proprio ragione, ma anche tu non scherzi, ti sei eccitato ad ascoltare che ti metto le corna, togliti i pantaloni”.
Mi tolsi i pantaloni, Lucia mi disse vieni qua che ti apro le calze e mi fece un piccolo buco in prossimità del cazzo, poi mi sfilò le calze fin sotto il culo e mi disse: “Adesso se vuoi che vada avanti devi metterti questo nel culo” e mi porse un cuneo di discrete dimensioni. Io risposi: “Prima passami un po’ d’olio” e con le dita mi lubrificai per bene il culo cercando di dilatarmi e rilassarmi per favorire l’ingresso del plug. Presi il cuneo e lentamente mi penetrai, fino a farlo entrare completamente, poi gli dissi: “Ecco l’ho tutto dentro, sei contenta ?”. Lucia annuì e mi risollevo i collant, estrasse il cazzo dal buco e mi disse: “Ecco bravo, stai facendo proprio quello che voleva Luca, adesso mettiti a fianco a me a pecora, che ti mungo”. Feci come mi aveva chiesto e gli chiesi: “Come voleva Luca ? Che ti mungo ?”. Lei rispose: “Sì, adesso vado avanti con quanto è successo oggi pomeriggio, ma Luca, mentre mi scopava, mi ha chiesto di ordinarti proprio questo: di farti inculare con i cunei e di masturbarti come si munge una mucca, facendoti bere il tuo sperma e questo, tutti i giorni”. Io risposi: “E allora mungimi” e lei riprese il racconto, strizzandomi il cazzo come fosse una mammella di vacca.
Lucia continuò dicendo: “Una volta allacciate le calze, gli chiesi di leccarmela per favorire l’ingresso del dildo interno e, devo dire, fece un bel lavoro, perché entrò senza alcuna difficoltà. Allora gli chiesi: era così che volevi vedermi ? Ti piace anche a te il cazzo ? Ma siete tutti mezzi froci ? Vuoi prenderlo in bocca ? E Luca rispose: No, voglio che ti masturbi davanti a me. Allora iniziai con la mano a segarmi lentamente il cazzo esterno, spingendo in profondità quello interno, poi si tolse gli slip e mi disse di inginocchiarmi e mentre mi masturbavo come un uomo, di spompinarlo, e così feci”.
Continuando a mungermi mi chiese: “Vuoi che continui ?”
Io risposi: “E’ chiaro, dai continua”.
Lucia disse: “Se vuoi che continui, devi promettermi che, finché mia sorella non sarà in grado di soddisfare Luca, ci penseremmo noi due, senza alcuna gelosia e facendo ciò che più lo soddisfa”.
Io risposi: “Mi sembra che ci stiamo già dando da fare, ma comunque va bene, te lo prometto”.
Lucia prosegui il racconto dicendo: “Luca mi scopava in bocca, tenendomi con tutte e due le mani la testa, quasi non riuscivo a respirare, me lo spingeva fino in gola, mi incitava dicendo: succhia troia, succhia troia, voglio che questa sera, mentre gli racconti a tuo marito, come ti ho chiavata in bocca, gli fai mettere un cuneo in culo e lo mungi come una vacca, voglio che tuo marito capisca chi è il tuo uomo e che lui è solo la mia checca. Non riuscivo a divincolarmi, con una mano mi segavo e con l’altra cercavo di allontanarlo un po’ da me, quel tanto per respirare, ma senza esito, speravo solo venisse presto e poco dopo sentivo i suoi fiotti in fondo alla gola, il suo cazzone gonfio che rantolava e lui che diceva: bevi, bevi tutto, non sprecarne neanche una goccia. Ingoiai tutto senza fiatare, volevo solo che mi lasciasse la testa per poter respirare”.
Dissi a Lucia: “Dai, basta mungermi, mentre continui voglio scoparti”.
Lei rispose: “No, oggi proprio no, ho la figa gonfia e il culo che mi brucia ancora, sono proprio a pezzi”.
Io continuai: “Ma cosa ti ha fatto ?”
Lucia: “Dopo avermi scopato in bocca non era sazio, lasciandomi sempre con la cintura strap-on addosso, mi ha fatto mettere a pecora, ha preso la vasellina dal cassetto e dopo avermi aperto il culo con le dita mi ha penetrata col suo bastone che era più duro e turgido di prima. Si è raccomandato di raccontarti tutti i particolari e di ricordarti che il mio culo è solo suo ed il tuo è di ogni troione che decide lui e che, la prossima volta Silvia ti inculerà come un puttanone. Intanto che mi inculava restava fermo, cercando solamente di spingermelo più in profondità che poteva e mi diceva, dai muovi il culo, datti da fare, così dirò a tuo marito che sei stata proprio brava. Io facevo quello che potevo, mi faceva male, volevo che venisse al più presto possibile e allora spingevo, ma lui non veniva. E’ durato un’eternità, non ce la facevo più a spingere e mi sono sdraiata, ma lui insisteva: è no troia, adesso spingi e ti lasci rompere il culo, ti riposerai questa sera con tuo marito”.
Io, sempre più eccitato gli ho chiesto: “E tu, che hai fatto ?”
Lucia continuando il racconto, rispose: “Con le lacrime agli occhi, ho ripreso a spingere, sentivo il culo bruciarmi intensamente, ho usato ogni mia forza per far venire quel bastardo, fino a che non ho sentito il suo cazzo gonfiarsi nelle viscere e riempirmi di sperma. Finalmente era venuto, mi ha tolto il cazzo dal culo e mi detto di asciugarmi le lacrime, di togliermi la cintura ma di non pulirmi lo sperma, che sentivo uscire dal buco ancora dilatato, perché ci avresti pensato tu questa sera con la lingua. Ha continuato dicendomi di restare vestita da troia e di mostrargli i nostri giocattoli. Ho aperto l’armadio e gli ho fatto vedere quello che abbiamo, ha preso “il nero” e mi ha detto di mettermelo in fica e di accenderlo. Ho cercato di dirgli che ero cotta, ma non voleva sentirne parlare, mi sono messa dentro la punta, ma lui insisteva dicendo che, o me lo infilavo io come si deve, o ci pensava lui e allora lentamente l’ho inserito tutto e l’ho acceso. Gli ho chiesto perché voleva rompermi tutta, perché volesse torturarmi, mi ha risposto che voleva che imparassi ad ubbidirgli, che capissi chi comandava, di chi ero e voleva che lo capissi anche tu”.
Per circa venti minuti mi ha obbligato a masturbarmi col cazzone nero ed a leccargli il cazzo mezzo duro, poi ha detto che doveva andare e si è raccomandato di raccontarti tutto l’accaduto questa sera e di non lasciarmi scopare da te, fin quando lui non cambia idea, di mungerti e scoparti in culo tutti i giorni, abituandoti a fare la puttana”.
Io dissi: “E’ proprio un bastardo, ma adesso non resisto più, fammi venire”.
Lucia rispose: “Sì, però mi vieni in mano e poi lo lecchi”.
Così feci.
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15 years ago
collantsex, 35
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Una volta un assassino(a)
Il regno di oz è un posto interessante per viverci.
Pieno di Nobili e di Furfanti di ogni genere è crocevia del mondo, orde di forestieri lo visitano, la piazza centrale è senzaltro un punto di osservazione privilegiato sui mali del mondo e sulle attitudini di chi lo popola.
Viveva vicino al centro città Aurora, donna bella e savia di antica stirpe decaduta, proprietaria di un negozio specializzato in sogni in bottiglia, affacciato sulla splendida piazza medievale in centro città.
Esistenza serena la sua, circondata dalla vita del regno amava osservare e commentare i forestieri che vedeva passare e gli abitanti del regno che frequentavano il bar centrale.
Vi erano molti personaggi particolari, e guardarli e chiaccherare con loro era per Aurora un divertimento vero e stimolante, a lei piaceva l'umanità, conosceva il bene e il male e provava un istintiva simpatia per i doloranti e le anime pie. Era a volte un filino indisponente con alcuni forestieri, provocatrice e cinica, ma si trattava solo di mero esercizio intellettuale.
Era anche attratta da un certo tipo di furfanti, e il regno ne abbondava, spesso mascherati ed in incognito.
Uno di questi, un certo Filippo, era per lei fonte di grande emozione: si trattava di un noto assassino, un uomo magnetico e pericoloso che tutti i giorni andava al bar Centrale, si sedeva ad un tavolino in un angolo, tirava fuori un coltellaccio e lo posava sul tavolino, poi prendeva un taccuino su cui cominciava a scrivere fitto fitto, (tutti sapevano che si dilettava a scrivere poesie) mentre centellinava dell'ottimo barbaresco.
Spesso dopo aver scritto posava la penna, chiudeva gli occhi e sembrava appisolarsi per un 10 minuti, la testa reclinata sullo schienale e lo sguardo perso in lontananza.
chi lo conosceva evitava naturalmente di importunarlo, e chi non lo conosceva scopriva velocemente quanto potesse essere pericoloso farlo, la mano dell'uomo correva rapidamente al coltello e bastava un suo sguardo per far capire al malcapitato a cosa poteva andare incontro.
Aurora era molto attratta dal lungo coltello che balenava al sole appoggiato vicino al braccio dell'uomo, e aveva preso l'abitudine di controllare e aspettare che l'uomo si appisolasse per sgusciare fuori dal negozio e sedersi per pochi minuti al tavolino vicino, accostando il piu possibile la sua sedia a quella dell'uomo.
Cercava di fare piano e con nonchalance, alzandosi ed allontanandosi se le sembrava che Filippo stesse svegliandosi.
Quando riusciva nel suo intento invece accostava piano piano la mano al lungo coltello dell'uomo e lentamente passava l'indice sul filo della lama.....un lungo brivido la prendeva allora, e un sensazione di vertigine le bloccava i sensi.
Duravavano attimi, poi si alzava e si allontanava rapidamente ma conservava quella vertigine per ore, ed ogni giorno diventava piu potente.
Un giorno, mentre la sua mano si avvicinava alla lama Filippo aprì di scatto gli occhi, la sua mano destra bloccò la mano protesa di Aurora mentre la sinistra rapida come un fulmine prese il coltello, e scattò verso il petto di Aurora, fermandosi a pochi centimetri dalla sua bianca pelle.
Il tempo si dilatò, per lo spazio di un attimo.
Gli occhi dell'uomo erano fissi in quelli di Aurora, occhi neri e ieratici, e lei vi lesse la morte, ma vi lesse anche altro.
Lentamente, guardandolo sempre negli occhi e non osando quasi respirare lei protese il petto, finchè il corsetto giunse a contatto con la lama, e chiuse gli occhi, aspettando.
Il tempo si fermò, per lo spazio di una vita.
Filippo allentò la presa sul polso di Aurora, che aprì gli occhi accorgendosi che l'uomo aveva chiuso i suoi.
Lui quasi esitante allungò la mano lentamente e raggiunse il piccolo fiore cremisi che Aurora aveva appuntato sul corsetto, lo prese e se lo portò alle labbra, lo baciò e lo mise nella tasca interna della sua giacca.
Poi riaprì gli occhi, le sorrise con un sorriso dolcissimo, e prendendole la mano la tirò verso di lui e la baciò, un bacio che rimise in marcia il tempo e creò un arcobaleno nel cuore di Aurora. Lui la prese tra le braccia, e la portò via con se.
da quel giorno furono inseparabili, giravano il mondo e dovunque andassero chi riconosceva Filippo spesso guardava lei con un misto di sorpresa e di pietà, stare con un assassino non è certo consigliabile a nessuno...
Il corpo di Aurora imparò a conoscere il lungo coltello e i mille modi in cui Filippo amava usarlo, nei loro giochi spesso la lama si fermava solo poco prima di ferire a fondo, ma Aurora non ebbe mai paura.
Tutte le sere infatti, quando Filippo dormiva, andava a controllare nella sua giacca, e il suo piccolo fiore era sempre li, e lei sapeva bene che finchè li fosse rimasto Filippo non avrebbe mai veramente affondato il coltello nel suo cuore.
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15 years ago
admin, 75
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Non è mai troppo tardi
Lei, Giusy. bella mora 24 enne, con pelle e culo da brasiliana, occhi e capelli neri, tratti somatici orientali, non molto alta, ma ben proporzionata, arrivata vergine e senza nessuna esperienza al matrimonio, si era rivelata fin da subito una gran scopatrice, amante del cazzo, di interminabili pompini con ingoio, del sesso anale, e delle cavalcate ad oltranza!
Io a differenza di lei, 29 anni avevo avuto decine e decine di esperienze, anche con coppie, e avevo condiviso con tanti mariti, il piacere di far godere, e mettere la moglie al centro delle attenzioni di 2 uomini, favorito in ciò dalla bella presenza, dalla capacità di mettere a proprio agio la coppia...e non ultimo, un bell attrezzo di 22 cm. grosso in circonferenza e sempre duro!
Fin dai primi mesi dopo il matrimonio avevo cominciato a fantasticare sul sesso a tre, e nonostante al solo accenno di coinvolgere un altro si eccitasse come una troia, bagnandosi all inverosimile! e nel momento dell orgasmo gridasse:....siiii....siiii..lo voglio!!...siii un altro...cazzoooo....tutto finiva lì.
Il suo problema è sempre stata la timidezza, il concetto arcaico di matrimonio e fedeltà, quindi il conseguente rifiuto di accettare di fare sesso con un altro uomo, che non fosse il marito!
Così la nostra vita sessuale, intensa per qualità e quantità si è sempre svolta all interno della coppia! Le fantasie....restarono fantasie, anche sè diventarono sempre più esplicite, e la presenza virtuale di un terzo, di volta in volta: giovane, biondo, esile, moro, muscoloso, di colore con cazzo gigante che la prendeva da dietro mentre lei mi spompina, le procuravano orgasmi violenti e interminabili, e finirono per far parte integrante della nostra vita sessuale, regalandoci momenti di intenso piacere.
Lo facciamo da sempre 2-3 volte al giorno, tutti i giorni, ed io non vedo l ora di arrivare a casa per tuffarmi nei suoi intensi profumi, gustare leccando, la sua figa fragrante e vogliosa di essere penetrata.
Adesso io sono un 60 enne con un po di pancetta (non molta!) lei una giovanile, splendida 55 enne, che nonostante l età non ha perso la bellezza e la voglia!!
Però...non ha perso nemmeno la timidezza!!!
In tutti questi anni non ho mai abbandonato la speranza di vederla scopare con un altro uomo, e così qualche giorno fa, scorrendo gli annunci di singoli su desiderya, ho contattato un giovane ragazzo di colore (la sua passione virtuale) 22 anni superdotato 23 cm. e grosso in circonferenza.
Ci siamo incontrati in un bar, gli ho esposto dettagliatamente il mio piano e felice di essermi di aiuto ci siamo dati appuntamento telefonico, a qualche settimana dopo.
continua.....
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15 years ago
admin, 75
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Una serata particolare. dedicato a sara.
la storia che sto per raccontarvi, è realmente accaduta.
è accaduta qualche giorno fa. il 31 dicembre.
una coppia di amici, che chiamerò marco e sara ( non sono i loro veri nomi ) mi chiama al cellulare, dicendomi che sarebbero venuti da me a passare l'ultimo dell'anno. io ero felice di questo, perche siamo molto amici. sara è una donna bellissima, sensuale e molto porcellina. marco e anche lui un bell'uomo e porco come me a letto.
il pomerigggio, mi dedico a preparare la cena, a base di pesce. so che a sara piace molto.
arrivano le 20,00 e suona il citofono.
sara è stupenda. ha un vestito con un scollatura da infarto. sembra che il suo seno debba uscire da un momento all'altro. e bello prosperoso e sodo da fare invidia ad una ventenne. porta delle calze autoreggenti e un completino viola.
ci salutiamo calorosamente, mentre abbraccio sara, il suo seno, comprime sul mio petto e tanto è eccitante, sento il mio cazzo che si indurisce.
ci mettiamo a tavola, sara è entusiasta della cena.
ci mettiamo a parlare, e il discorso va sul sesso. lei è eccitata, come del resto lo siamo io e marco. parliamo del sesso a tre e quello fatto con coppie, ma a sara, preferisce il sesso a tre.
mi raccontano, di una sera che sono andati in un parcheggio. mentre scopavano, uno si era avvicinato al finestrino, e tirato fuori il cazzo dai pantaloni, aveva iniziato a segarsi. sara e marco, ancora più eccitati, si misero a scopare come matti. ma la cosa, non andò oltre.
marco aveva il cazzo duro, e pure io.
si alzò e si diresse verso sara. si inginocchiò e aprì le sue cosce. lei era in calore. la sua bocca andò sulla fica ormai zuppa dei suoi uomori. la leccava avidamente. sara gemeva.
io mi alzai, e la tenevo per la testa, in modo da non farla cadere. le accarezzavo il viso e le mani andarono sulle sue tette stupende.
mii levai i pantaloni. il mio cazzo e duro come il marmo. lei lo prese subito in mano e se lo portò in bocca. succhiava il cazzo in un modo stupendo. la cappella entrava e usciva dalla sua bocca.
marco tirò fuori il suo cazzone, ( è molto dotato) e lo infilò nella sua fica. sara gemeva.
andammo a letto. eravamo nudi e eccitati da impazzire. mi sdraiai sul letto, sara venne a succiarmi. sentivo la sua lingua che si gustava la mia cappella gonfia di piacere.
marco portò la sua bocca sul mio cazzo. erano adesso le loro bocche insieme a spompinarmi. mi sembrava di impazzire di piacere. io mentre mi godevo il pompino, stringevo il cazzo di lui. e lo menavo piano.
poi sara, ando a sedersi sul cazzo di marco. lo faceva entrare e uscire dalla sua fica stupenda. io da dietro di lei, leccavo il suo bel culo.e la mia lingua andava anche sui coglioni di marco. li sentivo gemere. sara mi disse che voleva il mio cazzone nel culo. lo feci entrare, mentre marco la stava chiavando. la fottevamo in fica e in culo. i colpi di cazzo dati a sara erano tremendi. lei godeva, urlava di piacere. marco disse che stava per sborrare. usci fuori il cazzo. la sua sborra la prese sul viso sara. era piena. poi vennero sulla mia cappella e cominciarono a farmi un pompino insieme. non resistetti tanto.... cominciai a sborrare come un porco. marco si prese tuttala sborra e poi ando a baciare sara.
godemmo come tre porconi in calore.
la serata non finì naturalmente qua. passammo tutta la notte nel letto con foto fatte a lei e con inculate e scopate da mozzafiato. andarono via, che erano quasi le 5 del mattino.
per noi, e stato un fine anno fantastico, che naturalmente ripeteremo, anche perche tra di noi si e instaurata un'amicizia vera e sincera.
questo racconto e per te sara carissima. un grosso bacio r..........
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Visita urologica approfondita...
Era da diversi giorni che avevo fastidio ai testicoli ed in particolare mi prudeva quello sinistro. Lucia mi suggerì che era il caso di farmi visitare, in considerazione che era già passato del tempo e che il problema persisteva. Non conoscevo nessun medico specialista in urologia e pertanto decisi di andare a caso consultando l’elenco telefonico. Scelsi un certo dott. Antonio T. senza particolari ragioni, così solo perché il nome mi ispirava. Ero un po’ imbarazzato all’idea di farmi visitare lì, anche in considerazione del fatto che ero completamente depilato e mi chiedevo che idee si fosse fatto una volta che mi avesse visto nudo. Telefonai e presi un appuntamento per il giorno seguente.
Presi un permesso per il giorno dopo e la mattina seguente facendo colazione, Lucia mi chiese se poteva accompagnarmi ed io risposi che sarei stato contento se fosse venuta con me. Lucia sorridendomi mi disse: “ Perché non indossi i collant ?” Io risposi: “Ma sei matta, che figura ci faccio, mi prende per un frocio in cerca di inculate”. Lei continuò: “E’ un professionista, farà finta di niente però immagina che eccitazione ed inoltre qualcosa penserà lo stesso vedendoti completamente depilato”. Io risposi: “Vuoi che provi ?” Lucia rispose: “Si dai, io resterò fuori in sala d’attesa”.
Indossai un paio di collant color carne tutto nudo e come al solito non misi le mutande. Nel tragitto per recarmi allo studio e dopo in sala d’attesa ero particolarmente preoccupato dell’imbarazzo che avrei provato quando il dottore, mi avesse chiesto di togliermi i pantaloni ed ero pentito di aver dato retta a mia moglie, anche perche il problema al testicolo era una cosa seria.
Venni invitato ad entrare nell’ambulatorio ed ebbi un aumento immediato della temperatura corporea, mi sentivo bollire, Il dott. Antonio si presentò e mi fece accomodare di fronte alla scrivania chiedendomi informazioni sul perché della mia visita. Ascoltò in silenzio le mie poche informazioni a riguardo, poi mi invitò ad alzarmi ed avvicinarmi al lettino per la visita.
Il dottore mi chiese di togliermi i pantaloni ed io lentamente ubbidì, vidi immediatamente che aveva notato le calze e mentre io imbarazzatissimo, stavo per togliere anche quelle il dottore mi disse: “Le calze non serve che le togli, basta che le abbassi fin sotto il pene”. Io un po’ sorpreso, feci come aveva detto Antonio abbassando il collant e restando davanti a lui con il cazzo mezzo turgido”. Il dottore si abbassò davanti a me e dopo aver indossato un paio di guanti sterili, con una mano mi prese il pene per la punta e me lo sollevò e con l’altra mano iniziò a tastare i coglioni. Il suo modo di operare non sembrava minimamente condizionato dal mio abbigliamento intimo particolare e ripensai alle parole di mia moglie, che era un professionista e probabilmente ne aveva viste di tutti i colori.
Mi chiese di girarmi e di piegarmi in avanti, appoggiandomi con i gomiti al lettino, che mi avrebbe controllato la prostata e così feci. Prese del lubrificante ed inizio a penetrarmi il culo, prima un dito e poi con due. Entrò in profondità senza nessun problema ed immaginai che se ne fosse reso conto anche lui della facilità con il mio muscolo anale si fosse dilatato e che probabilmente stava pensando che fossi un frocio con il culo ormai abituato ad essere sfondato. Pensai che, in effetti, se pensava ciò, non aveva tutti i torti.
Continuava a rovistarmi nelle viscere e mi disse: “La vescica è a posto, niente di strano”. Estrasse lentamente le dita e molto probabilmente, aveva notato la mia eccitazione perché mi disse: “Ok, si può girare, inginocchiare e succhiarmi l’uccello”. Io, con un misto di stupore ed imbarazzo, senza proferire parola, mi girai e lentamente mi inginocchiai davanti a lui, con le mani gli slacciai i bottoni dei jeans, cercai il buco dei boxer ed estrassi il suo cazzo mezzo moscio. Iniziai a segarlo lentamente mentre lui mi prese con le mani la testa, spingendomi avanti ed indietro verso il cazzo che si stava ingrossando velocemente. Aprii la bocca e senza esitare iniziai a spompinarlo ingoiando sempre più avidamente.
Il dottore ansimando mi disse: “Bravo, sei proprio un bravo spompinatore, ho visto che sei accompagnato da una donna e che porti al dito la fede, quella in sala d’aspetto è tua moglie ?”
Io, continuando a segarlo con le mani, gli risposi: “Sì, è mia moglie”.
Antonio continuò: “Ma lei lo sa quanto troia è suo marito ?”
Io: “Sì, lo sa, infatti mi scopa e mi fa scopare in culo spesso”.
Antonio: “Allora girati e appoggia la pancia al lettino che adesso ti scopo io”.
Io: “Va bene, ma si metta un preservativo”.
Antonio: “Ma cosa credi, con un frocetto come te è chiaro che metta il preservativo”.
Mi girai e mi appoggiai con la pancia sul lettino, porgendoli su di un piatto d’argento il mio culo. Senti che mi spalmò ancora del lubrificante e che iniziò a penetrarmi, pompandomi lentamente e in profondità, sentivo che mi stava toccando nuovamente la vescica tenendomi saldamente per i fianchi. Il dottore mi disse: “Con le mani tieniti su i collant che voglio scoparti come si scopano le vere troie”. Ubbidì, presi l’elastico dei collant appena sotto il culo e lo sollevai fino a trovare la resistenza del suo bastone e delle sue palle che sentivo sbattere sempre con maggior forza sul mio culo. Infilai il mio cazzo non più duro nelle calze ed iniziai a masturbarmi. Antonio con una mano mi fermò e mi disse: “E’ no, ti lascio godere solo quando hai finito il lavoro e hai preso la medicina, pensa a muovere il culo e a farmi godere”.
Mollai la presa del mio cazzo e ripresi l’elastico dei collant, intensificando le spinte col culo. Lo sentivo ansimare e godere di gusto, non facendosi alcuna remora ti farmi male, anzi sentivo che avrebbe voluto aprirmi come una mela se ciò fosse stato possibile, finché sentì dentro le mie viscere il suo cazzo gonfiarsi ed avere sussulti orgasmici, era venuto. Aspetto qualche secondo poi lo estrasse, si sfilò il preservativo e me lo porse dicendomi: “Dai, bevilo, prendi la medicina”. Presi il preservativo e me lo svuotai in bocca, ma la sborra scendeva lentamente ed Antonio mi disse: “Usa la lingua, non sprecarne neanche una goccia che ti fa bene”. Era schifoso, viscido e salatissimo, il peggiore sperma che avessi mai assaggiato, ma ubbidì senza fiatare.
Mi girai verso di lui e mi disse: “Bravo, adesso inginocchiati, puliscimelo e sei vuoi puoi masturbarti”.
Così feci, venendomi nei collant.
Mi rivesti ed il dottore mi disse: “Probabilmente hai una piccola infezione ai testicoli, ti faccio una ricetta per un antibiotico, prendilo per due settimane e poi torna per la visita di controllo. Uscendo fermati dalla segretaria per pagare la visita”.
Salutai e ringraziai, usci dallo studio e pagai 120 euro. Pensai: “Alla faccia e se non mi faceva il culo, quanto avrei pagato ?”.
Lucia mi chiese: “Come è andata, tutto ok ?”
Risposi: “Andiamo, poi ti racconto”.
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15 years ago
collantsex, 35
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La mia prima esperienza bisex
Al rientro dalle vacanze estive, io e il mio ragazzo abbiamo vissuto un incontro inaspettato,che ci ha rallegrato il rientro a lavoro, Quest ‘anno siamo stati in vacanza a Tropea, e devo dire che abbiamo passato delle bellissime giornate tra spiaggia e discoteca ,facendo varie amicizie. Tra cui una ragazza della provincia di Milano di nome Eleonora ,simpatica e disponibile. Tra noi sì e subito creato un bel rapporto che, sì e “approfondito” il giorno della nostra partenza, quando sì e presentata al nostro albergo. Disperata mi racconta che il treno e stato soppresso e non sa come tornare a casa, mi dice che la sua ultima speranza di arrivare in tempo al lavoro siamo noi e che gli serve un passaggio fino a Pavia. Mi offro disponibile ad aiutarla in fondo facciamo ,in parte, la stessa strada poiché il mio ragazzo lavora da quelle parti . Il tempo di caricare le valigie e di passare a prendere la sua e partiamo. La compagnia e piacevole e il viaggio trascorre tranquillamente. Verso le ventuno decidiamo di fermarci per mangiare qualcosa in un autogrill ,fuori Firenze, facciamo una cena un po’scarsa ma beviamo un pochino più del solito essendo brilli nessuno c’ e la fa a rimettersi in viaggio cosi decidiamo di fermarci a dormire nel primo motel che becchiamo sulla nostra strada la fortuna ci assiste e dopo una ventina di chilometri ne troviamo già uno peccato che le camere siano quasi tutte occupate c e ne solo una libera ed e una matrimoniale cosi,dato che siamo in tre ,ne discutiamo un po’,ma poi decidiamo di prendere ugualmente la camera .La camera e carina confortevole.
A turno ci prepariamo per dormire io ed Ele ci sistemiamo nel letto mentre il mio povero Fabio si accontenta sulla poltrona vicino al letto .Cosi ci addormentano, verso le due mi sveglio perche mi sento accarezzare le gambe noto che sono i piedi di Ele che sognando mi accarezza con i piedi cosi non faccio niente pensando che smetterà ’.In realtà le sue carezze continuano al punto che io mi giro per svegliarla per farla smettere ma quando mi giro noto con mio grande stupore che in realtà lei non sta sognando e sveglia! ,e girata verso di me molto vicina e con i piedi mi accarezza le gambe rimango di stucco ,incapace di una qualunque reazione, lei pero crede che la cosa mi piaccia mi si avvicina di più mi abbraccia e con la lingua inizia a leccarmi il lobo dell’orecchio io sono sempre più impietrita anche se il movimento lento della sua lingua al orecchio mi fa venire la pelle d oca le sue mani mi percorrono la schiena poi mi si allontana dall’ orecchio e mi da un bacio prima a labbra chiuse, sulle mie serrate , poi inizia ad infilare la lingua in mezzo alle mie labbra.
Non voglio aprirle cerco di resistere all’eccitazione che sento salire dentro di me ,dopo un po’ pero mi abbandono e cosi comincio anch’io ad aprirle permettendole di fare entrare nella mia bocca prima solo la punta della lingua poi tutta anche io quasi automaticamente faccio lo stesso inizio ad abbracciarla a toccarle la schiena, il culo, il suo culo e sodo . le mie mani s’insinuano nei suoi slip e inizio a passare un dito proprio in mezzo prima solo sopra tra la spaccatura delle sue chiappe poi affondo sempre di più, a lei la mia pratica piace tanto, che inizia a farlo anche a me il mio dito ormai e arrivato a toccarle il buchetto del suo bel culo iniziò a girarci intorno a sfregarlo, mi rendo cont, in quel momento, che se fossi stata un uomo le avrei dato subito il mio cazzo nel culo , mugoliamo dal piacere entrambe, ormai sono tanto eccitata che non riesco a trattenermi mi allontano da lei e poi la scavalco la giro a pancia all’aria e gli comincio un gioco di lingua sopra la figa che come la mia reclama attenzione, lei intanto m’imita noto ,con piacere ,che lei e molto più brava di me sa sbattere la lingua molto bene sulle mie grandi labbra bagnate, poi inizia a leccarmi in modo che la mia figa vogliosa si apra per accogliere dentro di lei qualcosa di più grosso di una lingua quando succede la sua lingua s’insinua nella mia topa e inizia a slinguettarla tutta, io sto ansimando e godendo tantissimo da sopra la visione della sua figa aperta mentre la mia lingua le passa sopra e dentro mi fa impazzire, i suoi liquidi hanno un sapore dolce … mentre ci stiamo godendo il nostro bellissimo sessantanove, alzo la testa dalla figa di Ele e mi trovo davanti Fabio e dal espressione del suo viso noto che e sconvolto dalla visione mi chiede” ma che cazzo state facendo tutte e due ?”io mi sollevo di scatto ma non so cosa rispondere ele invece si alza dal letto e mentre gli dice “adesso ti spieghiamo” lo accompagna nel nostro letto e mentre lui vorrebbe continuare a discutere lo bacia lasciando questa volta me di stucco, lui nel primo momento, non reagisce cercando di allontanarla anche io sinceramente rimango un po’ male poi inizio a prenderci gusto cosi mi avvicino mi siedo accanto a lui e inizio a infilargli la punta della mia lingua nel orecchio, ben sapendo che a lui piace tanto, le mie mani pero le lascio immobili sul suo petto invece ele gli mette le mani sulla patta e inizia a massaggiare sempre più forte io mi eccito a questa visione e mi allontano, lasciandoli soli , per godermi lo spettacolo, intanto anche Fabio preso dal eccitazione inizia a sfregare e a infilare piano le dita nella figa. Ele e talmente eccitata che gli apre la patta dei pantaloni per riuscire a prendere tra le mani il grosso bastone del mio ragazzo, che già si notava duro e grosso da sotto il boxer, appena lo vide fuori se lo ficco subito in bocca facendomi eccitare e bagnare anche a me, tanto era vogliosa di cazzo. Fabio era ormai disteso sul letto ,mentre ele lo spompinava da maiala o iniziato a toccarmi ma già mi sentivo eccitata e bagnata mentre loro continuavano, io mi facevo un ditalino da paura ,le mie dita scivolano nella mia figa la mia eccitazione stava arrivando al massimo, pero prima volevo partecipare allo spettacolo che avevo davanti ,cosi senza pensarci troppo mi avvicinai a lei e le ficcai un dito nella passera notando con piacere che anche la sua era bagnata fradicia, succhiare il cazzo del mio ragazzo la eccitava tantissimo ,infilai due dita e dopo tre, lei a quel punto lascio andare il cazzo del mio ragazzo e mi tiro verso di lei, iniziamo a baciarci mentre con le dita continuavo a farle il ditalino anche lei comincio con me, mi fece sdraiare e inizio a leccarmi i capezzoli che divennero durissimi poi scese giù verso la pancia e infine arrivo alla mia sorca inizio con leccatine veloci sulle mie grandi labbra che man mano si aprivano verso il mio canale segreto ,poi le leccate si fecero più lente e inizio a farsi strada verso il mio clitoride che pulsava ormai sempre più violentemente tanta era la voglia che avevo di venire …. Nel frattempo il mio ragazzo continuava ,mentre si godeva lo spettacolo, a segarsi ormai anche lui non ne poteva più, cosi si alzo, ci raggiunse in mezzo al letto e prese ele da dietro inculandola, in un sol colpo ,lei smise per un attimo di leccare ,ma riprese subito, e mentre lui se la scopava nel culo, lei mi slinguettava la figa. Sono stati momenti esaltanti finche io non o resistito e gli sono venuta praticamente in bocca .Nel momento in cui io sono venuta, lei ha iniziato a gemere più forte il suo movimento le piaceva troppo e più lui spingeva ormai aveva tutta la sua asta in culo ,più lei godeva. Intanto io o ripreso, a stuzzicarle la figa spingendogli le dita sempre più dentro andando a l ritmo delle sue spinte ,lei ormai era come impazzita finché ha iniziato a spingermi le dita fuori e dentro in maniera concitata e allargando le gambe mi e venuta nella mano gridando … .a quel punto lui ha iniziato a spingere sempre più velocemente e arrivato al punto di venire gli ha tolto il cazzo dal culo e in ginocchio sul letto glielo ha spinto in gola tutto con due potenti colpi gli ha sborrato in bocca lei non se ne e perso neanche un goccio …. Ci sdraiamo alla fine l‘uno accanto all’altro sbalorditi da tutto quello che era accaduto e senza dire una parola ci addormentammo.
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15 years ago
coppialibera2, 43/43
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Io, mia moglie, sua sorella e il cognato
Eravamo sul divano che guardavamo un film porno, Lucia mi stava segando lentamente da sopra i collant che indossavo, le immagini alla tele mostravano un trans che faceva un pompino e lei scivolo in basso ed inizio ad ingoiarlo e leccarlo sempre da sopra le calze. Ogni tanto interrompeva il pompino e dava un’occhiata alla tv ed iniziò a dirmi: “Questa sera voglio farti assaggiare il tuo succo, voglio che impari ad ingoiare il tuo sperma”.
Io restavo in silenzio guardandola ed ascoltandola, pensavo a quello che faceva e diceva sentendo il cazzo che voleva esplodere dall’eccitazione.
Continuò dicendo: “Sai mia sorella (Lucia ha una sorella minore di nome Silvia, più piccola di cinque anni, sposata da due), mi dice che con suo marito ci sono grossi problemi legati al sesso, da quando è rimasta incinta e le è cresciuta la pancia, Luca non è più attratto da lei e vuole che lei gli faccia solo sesso orale”.
Al che io gli dico: “Porti pazienza, non resterà incinta per sempre, che intanto gli faccia dei bei pompini”.
Lucia continua: “Conosci Luca, non gli basta una pompa ogni tanto e Silvia è preoccupata che gli metta un pacco di corna, magari con qualche puttana”.
Io rispondo: “Dagli il numero di Selen (il trans con cui ogni tanto ci siamo divertiti), si divertiranno come abbiamo fatto noi, quella lo svuota il buon Luca”.
Lei, toccandomi con le dita il buco del culo, continua: “E se ci pensassimo noi a Luca ?”.
Io rispondo: “No, non posso crederci che stai pensando di farti scopare da tuo cognato, magari con tua sorella ed io che ti guardiamo ?”.
Lei risponde: “Non ho detto io, ho detto noi. Sono sicura che sarebbe eccitante da morire”.
Io gli rispondo: “Credi che loro ci starebbero ?”
Lucia: “Luca di sicuro, vedo come mi guarda e, in più di un’occasione, ha fatto delle allusioni e Silvia magari sì, visto che potrebbe sembrare una cosa famigliare”.
Io gli dico: “Beh vedi tu, intanto succhia come si deve”.
Mi abbassa leggermente il collant, mi infila prima una e poi due dita in culo, con l’altra mano mi strizza la base del cazzo e mi pompa fino a farmi venire sia di cazzo che di culo. Ingoia tutto, trattenendo il respiro, con la bocca chiusa si avvicina alla mia faccia e con le mani mi fa aprire la bocca, mi appoggia la sua e la apre facendomi bere tutta la mia sborra e mi dice: “Buona è ? La prossima volta voglio vederti bere quella di Selen direttamente dal distributore “.
Il sabato seguente mi disse che avremmo avuto a cena sua sorella e suo marito, di non mettermi le mutande ma solo un collant sotto i pantaloni, che non si sa mai.
Io gli chiesi: “Non mi dire che vuoi fare quello che hai detto ?”.
Lei rispose: “Perché no, quando ho accennato la cosa a Silvia ha fatto una faccia sorpresa, ma non mi sembrava contrariata, voglio provare”.
Arrivarono Silvia e Luca e cenammo come spesso succedeva, bevendo qualche bicchiere di vino e ridendo e scherzando, senza nessuna allusione al sesso. Dopo cena ci recammo in salotto e li sorseggiando del limoncello Lucia prese l’iniziativa ed inizio, con molto mestiere, ad affrontare il discorso legato al problema sessuale di Silvia e Luca. L’atmosfera si surriscaldò subito e ben presto mia moglie gli raccontò le nostre piccole perversioni, dal fatto che spesso indossassi i collant, al fatto che molte volte faceva lei l’uomo e che mi sodomizzasse.
Luca chiese: “Anche adesso indossi i collant ?”
Lucia rispose: “Certo”, e facendomi alzare mi sbottono davanti a loro i pantaloni facendo intravedere l’elastico delle calze.
Silvia disse: “Dai toglili tutte le braghe che voglio vedere come sta”.
Lucia mi abbasso i pantaloni fino alle caviglie e poi me li sfilò completamente. I miei cognati erano seduti davanti a me che mi guardavano sorridendo ed io in piedi con una maglietta ed un paio di collant color carne tutto nudo, completamente depilato mentre mia moglie inginocchiata dietro di me mi accarezzava le gambe e il cazzo.
Silvia disse: “Che figo, è completamente depilato, fammi sentire”, ed allungò una mano accarezzandomi le cosce.
Luca sbottonandosi i jeans disse: “Guardate, mi ha fatto eccitare anche me” ed estrasse l’uccello facendolo vedere già abbastanza turgido”.
Lucia mi sfilò la maglietta e mi disse: “Dai inginocchiati e prendiglielo in bocca intanto che io e Silvia ci spogliamo”.
Guardai Luca e vidi che acconsentiva eccitato, mi inginocchiai ed iniziai a spampinarlo.
Silvia e Lucia si spogliarono, Silvia era completamente nuda, mentre mia moglie indossava un paio di autoreggenti nere.
Luca disse: “Dai Lucia inginocchiati anche tu ed aiuta tuo marito”.
Lucia obbedii e si mise accanto a me. Ci alternavamo nello sbocchinare nostro cognato, mentre Silvia si era messa alle nostre spalle e mi palpava il culo e le cosce incollantate.
Luca tenendoci con le mani le teste disse: “Siete proprio bravi, ma i pompini me li fa anche Silvia, voglio scopare mia cognata mentre tu gliela lecchi”.
Io e Lucia ci mettemmo a 69, mi fece un buco nei collant in prossimità del cazzo e disse a Silvia di accomodarsi imboccandola con il mio uccello. Luca si mise dietro e strofinava il cazzo sulla fica di mia moglie facendomelo entrare in bocca. La penetro lento ma deciso, facendolo entrare fino all’ultimo centimetro. La scopava profondamente e mi incitava dicendo: “Leccami le palle che se sei bravo ti vengo in bocca anziché riempirti la moglie”. Io mi davo da fare leccando e succhiando tutti gli umori che venivano fuori dalla figa fradicia di Lucia. Sentivo Silvia che ingoiava con voracità la mia verga e Lucia che ansimava e gemeva come una cagna in calore.
Luca gli diceva: “Chi ti scopa maglio, io o tuo marito ? Quale cazzo ti piace di più, il mio o quello di tuo marito”.
Lucia rispondeva: “Il tuo, il tuo, il tuo, scopami, aprimi”.
Silvia si girò di spalle e si mise sopra il mio cazzo a smorza candela infilandoselo fino in fondo.
Luca disse: “Non resisto più, ho deciso che ti ingravido la moglie” e con un colpo secco gli venne in fondo alla figa. Restò un po’ immobile, poi lo estrasse e me lo mise in bocca dicendo: “Dai puliscimelo e lecca anche quello che esce dalla figa di tua moglie”. Io senza pronunciare parola ubbidii.
Silvia intanto, impalata sul mio cazzo, stava pompando sempre più intensamente, Lucia da dietro gli palpava le tette. Luca si mise in piedi davanti a sua moglie e porgendogli il suo cazzo moscio gli disse: “Ti piace scoparti il cognatino è ? Però devi anche fare la brava mogliettina, prendilo in bocca e fai il tuo dovere”. Venni anche io in figa di mia cognata che mugolava e si dimenava come una vacca.
Lucia disse a Luca: “Però adesso devi scoparti anche tuo cognato, voglio vederlo piegato sotto i colpi del tuo cazzo”.
Luca rispose: “Sì, adesso me lo scopo, ma dopo voglio il tuo di culo”.
Lucia rispose: “Se lo monti e gli fai dire: “Lucia ti prego dagli il tuo culo” allora mi lascerò inculare. Sono ancora vergine dietro, perché a lui non lo ho mai dato”.
Luca non perse tempo e mi disse: “Dai troietta, girati e alza le ginocchia che ti sfondo”. Io non proferivo parola ed ubbidii.
Sentii Luca che mi lacerava il collant in prossimità del culo, e Lucia che gli disse: “Mettigli un po’ di questo olio da massaggio così entra meglio”. Lucia mi lubrificava il buco mentre Luca si metteva un preservativo, intanto io leccavo la figa di Silvia che si era posizionata davanti a me a gambe aperte.
Il cazzo di Luca mi scivolò tutto dentro senza alcuno sforzo e lui mi incitava dicendo: “Dai adesso muovi il culo frocetto, fammi vedere quanto sei bravo a prenderlo in culo”. Io facevo quello che potevo, ma Luca mi assestava dei potenti colpi tenendomi i fianchi. Per riuscire a sopportare la sua profonda penetrazione con una mano mi segavo e Luca diceva a mia moglie: “Guarda che bravo marito che hai, è proprio una brava checca, guarda come spinge”, Lucia gli rispose: “Sì, è proprio bravo a prenderlo in culo, però lo devi piegare”. Luca iniziò a pomparmi come un ossesso, obbligandomi a sdraiarmi, non riuscendo più a resistere sulle ginocchia, ma mi prese per i capelli e mi disse: “E’ no grandissima troia, adesso ti alzi e muovi quel culo che ti sfondo”.
Io risposi: “Non ce la faccio, non resisto, mi spacchi”.
Lui rispose: “Se vuoi che ti lasci piegare devi dire Lucia ti prego dagli il tuo culo”.
Provavo un dolore lancinante, le ginocchia mi facevano male, Luca mi montava come un ossesso, ma quella frase non volevo dirla, Lucia a me, non aveva mai lasciato aprirgli il culo e farla sverginare da questo porco di mio cognato sotto il mio sguardo mi sembrava veramente troppo umiliante, per lei, ma soprattutto per me.
Ma Luca più spingeva e più insisteva: “Allora, lo dici o devo proprio spaccarti del tutto ?”.
Io resistevo e soffrivo in silenzio.
Luca allora mi afferrò con una mano i coglioni e col suo cazzo ben piantato in fondo al mio culo, inizio a stringermeli dicendo: “O dici questa frase, o te li strizzo come un limone”.
Io allora dissi: “Lucia ti prego dagli il tuo culo”.
Luca continuò dicendo: “Bravo, era ora, ma adesso ripetilo più forte che non abbiamo sentito bene”.
Io alzai la voce e ripetei: “Lucia ti prego dagli il tuo culo”.
Lucia immagino che non vedesse l’ora, in quanto era già pronta col culo ben lubrificato.
Luca gli disse: “Mettiti qua vicino a quella troia di tuo marito”.
Lucia si mise a pecorina a fianco di me e gli disse: “Con me fai piano che non lo ho mai preso in culo”.
Luca gli rispose: “Non ti preoccupare, ci penso io”.
Luca mi tolse il cazzo dal culo e si sposto su quello di Lucia e mi disse: “Dai cognatino, prendimi il cazzo e mettilo nel culo di tua moglie”. Io ubbidii e puntai il suo cazzone sulla rosellina di Lucia infilandolo lentamente.
Silvia intanto si era messa di fronte a Lucia a pecora e mi disse: “Intanto che mio marito sfonda il culo di mia sorella, scopami da dietro”. Sentivo il culo slabrato e ancora aperto dalle pompate precedenti ed iniziai a scopare mia cognata”.
Lucia intanto in silenzio, si lasciava inculare da Luca, che gli diceva: “Ti piace prenderlo in culo è ? Voglio che il tuo culo sia solo mio, d’ora in avanti ti scoperò sempre in culo mentre tuo marito si sega, a lui non devi darlo il culo, hai capito ?”.
Lucia rispose: “Sì, ho capito, mi farò scopare sempre in culo e il mio culo è solo tuo”.
Luca continuo dicendo: “Ripeti, voglio che tuo marito lo senta bene”. Lucia ripete ad alta voce.
Vidi la faccia di Luca mentre veniva in culo a mia moglie e Lucia che lo pregava di toglierlo.
Luca disse: “Sì, per questa sera sono a posto, siete stati proprio bravi, continueremo alla prossima”.
Io poco dopo venni nuovamente in figa a mia cognata, ci ripulimmo e loro se ne andarono a casa.
Io e Lucia ci guardammo senza dire niente, non sapevo se essere contento o preoccupato, ci dovevamo dormire su.
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15 years ago
collantsex, 35
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Scopato da mia moglie
Era novembre dell’anno scorso, io e mia moglie eravamo in camera da letto, ci stavamo cambiando per uscire a mangiare una pizza, era in slip e reggiseno e stava indossando un collant color carne. Io ero in boxer e mi sono avvicinato a lei da dietro. Lei sa che adoro vederla nuda con solo le calze, perciò si strofina su di me provocandomi un’erezione immediata. Lei continuando a muoversi, mi chiede: “Ti piace vedermi in collant, vero?”. Io rispondo: “Sì, lo sai, mi fai impazzire”. Lei aggiunge: “Perché non provi ad indossarli, voglio vedere come stai, hai anche le gambe depilate di fresco”. Praticando bici a livello agonistico ho sempre le gambe depilate. Io gli risposi: “Perché no, quali mi dai ?”. Cercò nel suo cassetto e ne estrasse un paio color carne tutto nudo e mi disse: “Prova queste”. Io, con un certo imbarazzo, presi le calze ed iniziai ad indossarle ma mi fermò immediatamente dicendomi: “Devi toglierti prima quei mutandoni, altrimenti si stropicciano all’interno del collant”. Tolsi le mutande ed infilai le calze. Il mio cazzo era già in tiro, contenuto a mala pena dal collant. Lucia mi iniziò ad accarezzare, prima le gambe, poi il culo arrivando al cazzo. Io facevo altrettanto, ci strusciavamo le gambe incollantate, mi sembrava di impazzire. Poi lentamente si inginocchiò davanti a me e, continuando ad accarezzarmi le gambe, appoggiò la bocca al mio sesso trattenuto dalla calza. Lentamente lo estrasse ed iniziò un pompino fantastico. Ero in piedi davanti a lei, nudo con solo un collant addosso e Lucia mi stava facendo un pompino come non aveva mai fatto, non stavo più nella pelle, provavo un godimento indescrivibile, finché ad un tratto, si fermò e mi disse: “Ti piace è ? anche a me, ma se vuoi che continui devi promettermi che le prossime sere quando arrivi a casa e ti cambi gli abiti, sotto la tuta ti metti i collant”. Io, in quella situazione, avrei promesso di tutto e così feci. Finito il superbo pompino uscimmo a mangiare la pizza. Il giorno seguente ripensai alla sera precedente e mi chiedevo: “Quando arrivo a casa questa sera che faccio ? finta di niente ? gli chiedo qual’cosa a riguardo ?”. Arrivato a casa, entro in camera per cambiarmi e cosa trovo sulla cassettiera, tre paia di collant Wolford tutto nudo della mia taglia. Ripensando alla volta scorsa, non esito un attimo e ne infilo un paio sotto la tuta e vado in cucina, dove la trovo intenta ai fornelli. Si gira e mi abbraccia, andando con le mani sul mio culo. Intuisco immediatamente che lo fa, per verificare se sotto i pantaloni indosso i collant, ed appena ne ottiene la conferma mi sorride maliziosamente. Lo avevo già bello duro, quando lentamente, allargando l’elastico della tuta, infila le mani sotto le braghe, palpandomi il culo coperto solo dal nylon. Una mano passa davanti ed inizia a segarmi lentamente. Mentre stavo già pregustando un fantastico pompino, mi sussurra sottovoce: “Bravo, mi piace da morire sentirti e vederti con addosso i collant, ma vedo che non dispiace neanche a te !”. Io non risposi, ma era facile intuire quello che pensavo. Lentamente mi calò i pantaloni fino alle caviglie, scoprendomi completamente dalla vita in giù. Mi accarezzava e palpava le gambe, il culo ed il cazzo, che duro come il marmo svettava in attesa di uscire dalle calze. Io facevo altrettanto, avendogli slacciato la gonna e avendola fatta scivolare per terra. Indossava un bellissimo paio di collant color carne a forma di giarrettiera, aperti sia davanti che dietro ed uno striminzito slip sopra le calze. Mi passo alle spalle e mi sfilò la felpa e la maglietta, lasciandomi nudo con addosso solo i collant. Mi masturbava lentamente da sopra il nylon, strusciandosi con il bacino contro il mio culo. Mi prese la mano e me la portò sul mio fallo, dicendomi: “Fammi vedere come lo fai tu, voglio guardarti mentre ti tocchi” e tolse la sua mano. Io, presi a toccarmi ed a continuare la lenta sega, lascando che lei si dedicasse ad accarezzarmi la schiena ed il resto del corpo. La sentivo premere ritmicamente il pube contro il mio culo, come volesse scoparmi e questo non faceva che aumentare la mia eccitazione. La sentivo sempre più eccitata mentre aumentava sia il ritmo che la forza delle spinte. Volendo stare al gioco mi piegai in avanti appoggiandomi con il braccio sinistro alla penisola del banco cucina, mentre con la destra continuavo a toccarmi il cazzo inguainato nel collant. Ad un certo punto sento che smette e si allontana, sto per girarmi quando mi dice: “Stai fermo così che arrivo subito”. Neanche il tempo di rigirarmi che mi è di nuovo alle spalle con le mani sul mio culo. Sento che con le dita armeggia nel collant lacerandone una parte proprio in prossimità del mio buco. Le chiedo: “Ma cosa intendi fare ?”. Lei mi risponde: “Non ti preoccupare, niente di male, ho solo voglia di scoparti io questa volta, voglio vedere cosa si prova a metterti sotto”, e contemporaneamente sentivo che mi lubrificava il buco con le dita. Rimasi di sasso, in passato mi ero ancora messo delle dita in culo mentre mi segavo, ma mai, neanche nelle mie fantasie più perverse, avevo pensato ad invertire i ruoli con mia moglie, ma la cosa in quel momento mi eccitava più di ogni altra e le dissi: “Fammi vedere come mi scopi”. Con la coda dell’occhio vidi che si stava sistemando uno strap-on, infilandosi un pene di plastica nella figa completamente depilata. Sentii l’altro pene spingere sul mio foro e non opposi nessuna resistenza. Lentamente sentivo che me lo stava spingendo sempre più in profondità ed io mi masturbavo sempre con maggior vigore assecondando con il culo le sue spinte che si facevano sempre più potenti. Lei mi disse: “Dai, muovi questo culo, fammi godere”, ed io risposi: ”Sì, scopami tutto”. Non ci volli molto che venni copiosamente, avendo un doppio orgasmo sia di cazzo che di culo. Sentivo che anche lei stava godendo perché lentamente smise di spingere ed i suoi gemiti andavano diminuendo, fino a che si accasciò su di me. Sottovoce mi disse: “E’ stato stupendo, voglio farlo ancora” e io gli risposi: “Si amore, è piaciuto anche a me, scopami quando vuoi”. Da allora ne abbiamo fatte di belle che prossimamente vi racconterò.
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15 years ago
collantsex, 35
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Io, mia moglie e il trans
Dopo di quella prima volta, ci furono alcuni mesi veramente intensi, quando la sera arrivavo a casa mi facevo una doccia ed indossavo i collant (Lucia me ne aveva procurati di diversi modelli e colori), spesso sopra non indossavo niente, restando solo con una t-shirt e le calze. Lucia era veramente scatenata, come non l’avevo mai vista, mi spompinava quasi sempre prima di cena e nel dopocena ci scappava sempre una scopata, ma avevamo iniziato ad esaudire anche sue fantasie, spesso indossava lo strap-on (ne aveva tre di varie forme e colori) e mi faceva inginocchiare per fargli un pompino, tenendomi la testa e pompandomi come fosse un uomo ed io la donna, ed almeno due volte la settimana mi scopava in culo in diverse posizioni. Ogni giorno ero eccitato a pensare a cosa avremmo fatto quella sera, per non parlare dei week-end, dove ci si sbizzarriva con l’inversione dei ruoli. Alle volte, mi chiedeva di indossare i collant, inginocchiarmi e di masturbarmi mentre gli facevo un pompino o di mettermi a pecorina con il collant aperto solo dietro e di non toccarmi mentre mi sodomizzava, obbligandomi a non distendermi restando sulle ginocchia fino a che non fosse venuta. Era un sesso veramente elettrizzante sia fisicamente ma soprattutto psicologicamente, stavamo realizzando fantasie che non credevo neanche di avere. Un giorno mentre mi scopava sul divano mi disse: “Ho voglia di vederti mentre ti fai scopare da un uomo”. Io gli risposi: “No, non esageriamo”. Lei mi spinse il cazzo di gomma più in profondità facendomi gemere e con un tono rabbioso mi disse: “Chi comanda ? Vuoi che ti apra del tutto ?”. Io risposi: “No, ti prego fai più piano”. Lei continuò dicendo: “Allora decido io e per iniziare ci facciamo un trans”. Io non risposi e lei continuò: “Ha ti piace l’idea di succhiare il cazzo di una trans è ? Voglio proprio vedere quanto sei troia !”. Mentre parlava, continuava ad incularmi eccitandosi con le frasi che mi pronunciava, io in silenzio cercavo di resistere al dolore che mi infliggeva, penetrandomi con quella foga. Finalmente, dai suoi lamenti, la sentii venire e gli chiesi di togliere il bastone che mi stava traumatizzando il buco ma lei mi disse: “Adesso voglio vederti venire, non te lo tolgo finche non vieni. Voglio che ti masturbi pensando di avere in culo il cazzo di un bel trans”. Ubbidii e con la sua verga rigida ancora ben piantata nel culo mi masturbai da sopra il collant mentre lei mi apostrofava della troia da monta, troia per trans, rotto in culo, ecc.
Non passò neanche un mese, che un venerdì verso le cinque di pomeriggio mi arrivò un sms con scritto: “Vieni a casa presto, stasera andiamo a trans”. Solo a pensare a quello che mia moglie mi aveva scritto ebbi un’erezione ed appena potei lasciare il lavoro corsi a casa. Appena mi vide disse: “Non vedi l’ora è ? Ti si legge in viso, ma adesso depilati bene che ti voglio in tiro”. Presi la schiuma e mi depilai gambe e culo, ripassando con il rasoio anche il pube, ero più liscio di una donna, dalla vita in giù non avevo neanche un pelo. Mi vestii con un paio di collant wolford tutto nudo color carne, sopra un paio di jeans ed una maglietta. Stavo per mettere i calzini quando lei mi disse: “Quelli non metterli”. Lei era vestita con un paio di collant simil reggicalze color nero, gonna corta e stivale con tacco, sopra aveva un piccolo bustino ed una giacca sempre nera. Salimmo in macchina e le chiesi: “Dove andiamo, hai già qualche idea ?”. Lei rispose: “Sì, amore, non mi piaceva l’idea di andare a caso, ho cercato in internet il soggetto che poteva fare al caso nostro ed ho preso un appuntamento direttamente nel suo appartamento”. Arrivammo a casa del trans, suonammo e salimmo al terzo piano, ci aprii la porta, si vedeva che era un trans ma aveva i lineamenti sottili e con un po’ di fantasia poteva sembrare una bella donna. La voce la tradiva ma si rese subito accogliente e simpatica. Ci offri da bere e scambiammo due chiacchiere. Mia moglie prese l’iniziativa e mi disse: “Alzati in piedi e togliti i pantaloni”. Ero visibilmente imbarazzato ma mi alzai e lentamente mi levai i jeans.
Il trans si alzo di fronte a me e disse: “Ma guarda cosa abbiamo qui, un maritino birichino”.
Mia moglie gli rispose: “Sì, è proprio birichino e gli piace ciucciare il cazzo”.
Avvicinandosi a me disse: “Inginocchiati e fagli vedere come ciucci bene”.
Mi inginocchiai, la trans si slaccio la gonna e sposto il perizoma facendo uscire un cazzo grosso ma moscio, lo presi in mano e me lo infilai in bocca iniziando un lento pompino. Mia moglie mi sfilò la maglietta e restai nudo solo con il collant e mi incitava dicendo: “Dai succhia, fagli vedere come sei bravo”, e con una mano prese il cazzo del trans imboccandomi, mentre con l’altra mano mi spingeva la testa. Mentre continuavo a pompare il cazzo del trans, che era diventato bello duro, mia moglie si tolse la giacca e la gonna, restando con le calze ed un bustino, prese la borsetta ed estrasse uno dei suoi strap-on, mugolando se lo allacciò e si diresse verso di me e mi disse: “Ciuccia anche questo”. Sempre in ginocchio mi alternavo tra il cazzo del trans ed il cazzo di plastica di mia moglie, finché Lucia disse: “Adesso mi scopo Selen (era il nome del trans)” e si posiziono alle sue spalle. Selen disse: “Andiamo in camera che stiamo più comodi”, e ci recammo in camera da letto.
Ci mettemmo sul lettone e mia moglie rivolgendosi al trans ci disse: “Mettetevi uno sopra l’altro a 69 che io ti inculo”. Io sotto e Selen sopra con i cazzi in bocca, guardavo mentre Lucia lubrificava il culo di Selen e poi la penetrava, la pompava come se avesse un cazzo vero e cercava di spingersi in profondità il dildo interno della cintura. Mi alzai e con Selen a pecora inculata da Lucia gli presi la testa e gli infilai il mio cazzo fino in fondo alla gola. Era una situazione eccitantissima e facevo di tutto per non venire, ma Lucia mi disse: “Dai vienigli in bocca”. Strinsi il pene con la destra, con la sinistra tenevo la testa di Selen, accelerai il ritmo e gli scaricai tutto il mio nettare in bocca. Ebbe alcuni rigurgiti ma incassò bene.
Lucia mi disse: “Succhiagli ancora il cazzo”. Io obbedii riprendendo il lavoro da dove lo avevo lasciato. Mia moglie smise di pompare il trans e venne dietro di me, mi tirò in alto il collant sistemandomelo bene in vita, lo lacerò in prossimità del mio buco e con le dita iniziò a lubrificarmi il culo. Intanto mi era tornato duro e con una mano mi masturbavo. Lucia disse a Selen: “Dai, adesso scopatelo”. Selen si spostò alle mie spalle e mi aprii lentamente il culo. Lo sentivo entrare lentamente ed era una sensazione stupenda, era caldo e morbido, nulla a che vedere col cazzo di plastica di mia moglie. Sentivo Selen che mi pompava tenendosi all’elastico delle calze e Lucia che gli diceva: “Dai scopatelo per bene, voglio vederlo inculato come si deve” ed a me diceva: “Dai, muovi il culo, fai vedere come ti ho insegnato”. Lucia stava lì, davanti a me, guardandomi e masturbandosi con lo strap-on e continuava a dirmi: “Non toccarti e non piegarti, voglio vederti venire solo di culo, mentre Selen ti apre del tutto.” E così fu, resistetti a pecora finché il trans non mi venne dentro poi mi accasciai esausto. Ci rivestimmo, pagammo, salutammo e tornammo a casa e in macchina Lucia mi disse: “Mi è piaciuto, dobbiamo rifarlo”. Io risposi: “Sì, è piaciuto anche a me”.
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15 years ago
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...la nostra prima volta...
...cosi vorrei la nostra prima volta...
mi porti in un centro commerciale... siamo come due maskietti ke cercano dei bei completini per le nostre fidanzate... tutti pensano questo ma in realtà non è cosi... e sapere questo dentro di noi...ci fa eccitare.... giriamo per negozi... guardiamo intimi... tu già stai fatasticando su come mi starebbero addosso....
....prendiamo delle collant.... mutandine di pizzo... reggiseno.... una splendida minigonna... un top ke risalta tutte le mie forme.... ...ciliegina sulla torta ...vediamo un paio di stivali ke mi farebbero davvero porca...
coi nostri sacchetti scappiamo verso casa tua.... la gente ignara di tutto pensa che abbiamo fatto shopping per le nostre donne......invece noi sappiamo che stiamo per realizzare il nostro sogno erotico....
siamo a casa tua.... corro nel bagno a prepararmi.... tu mi aspetti in camera....ansioso di scoparmi tutta....
ogni tanto sbirci dalla fessura ke apposta ho lasciato aperta nella parto del bagno..... ti eccitico come un matto mentre mi infilo le mutandine.... avvolgo le mie gambe nelle collant morbidissime.....
eccomi...sono pronta !!!
corro in camera da te..... sono bellissima....ma la cosa più bella è che ti faccio eccitare come un maialino....
mi infili la mano sotto la minigonna ed inizi a palparmi il culetto....mi sto eccitando....ma vedo che anche tu stai godendo.... lancio uno sguardo sui tui jeans e vedo che si gonfiano davanti....... il tuo grosso cazzo sta esplodendo.... sento che mi vuole.....
mi inginocchio dolcemente davanti a te....sbottono i jean...ti abbasso gli slip e subito un enorme mazza mi si fionda davanti.... è grosso e tutto duro..... non perdo tempo....
con le mie dolci mani inizio a segarlo... su e giu... sento che godi.... stai tremando.... ti faccio una dolce leccata su tutta l'asta..... lo sento ....stai per venire..... in un attimo mi ricopri la faccia con la tua calda crema....... mmm.... sono al settimo cielo !!!
tu sei arrapatissimo..... ancora col cazzo sgocciolante.... mi prendi di peso e mi sbatti sul letto a pecorina.....
alzi la minigonna.... mi sfili le mutandine di pizzo e inizi a leccare il mio buchino........ ad un tratto ti sento entrare dentro di me....
duro....un asta durissima mi sta penetrando.... urlo dal godimento ti dico ....ah....ancora....dentro ....si ....lo voglio.....
sento sbattere le tue palle forte sul mio culetto.... se dentro fino in fondo.... mi scopi il culo con forza....
ti grido basta.....basta.... mi fai male....... ma tu non ti fermi....va a vanti a darmi colpi forti nel culetto..... sto godendo come una matta....
mi afferri i fianchi e continui piu forte che mai..........fino a che sento un getto di calda crema dentro di me......... il tuo orgasmo mi ha finito....mi ha aperto in due come una mela.....
sfilo il tuo grosso attrezzo dal culetto e lo finisco con una dolce pompa....
andiamo avanti cosi.....2....3.....4 volte.....finche sfiniti non cadiamo sul letto.....
ke gran belle scopate !!!
allora.... ki vuole provare ????
vi aspetto numerosi.....e ricordatemi che il primo a cui mi condererò avrà il piacere di entrare per primo nel mio culetto vergine !!!
muovetevi resterà cosi ancora per poco....
Bacio a tutti !!!
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15 years ago
admin, 75
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Questo fu l\'inizio
Ero poco piu' che un adoloscende... avevo iniziato da qualche mese a segarmi ed a fare le prime toccatine alle ragazze.... ero un ragazzo gia' molto carino... magro... ma con un bel problema... ero timidissimo....
la nostra famiglia, molto numerosa, e' sempre stata legata, e feste compleanni e qualsiasi occasione utile la si trascorreva tutti insieme, scerzando e facendo grandi abbuffate...
ad un certo punto successe una cosa molto brutta,,, venne a mancare il marito della sorella di mio padre... una donna tipica mediterranea... non altissima... ma con dei lineamenti che lasciavano spazio alle fantasie piu' perverse.... io l'avevo sempre vista come "la zia" e con la timidezza che avevo e l'eta' che mi ritrovavo sfogavo tutto il mio desiderio di averla con dei segoni che si ripetevano diverse volte nell'arco della giornata....
passo' qualche anno... e vedevo che era sempre piu' legata a me... cercava l'occasione per sedersi vicino... ogni tanto qualche palpatina e in tutti i discorsi avevo notato che creava senpre una sfida nei miei confronti...
un giorno la vidi arrivare piu' allegra del solito... io andai in camera mia per studiare e dopo un po' sento bussare.....
toc toc posso? ma certo che puoi entra zia... mi fa: ti devo parlare.... ed io.. sono tutto orecchie..spara dai....
ho trovato un bel lavoro... sono contento gli dico... ma di che si tratta? un lavoro bellissimo ma c'è un problema... ho bisogno della licenza media.... e dimmi zia io che c'entro... in che cosa ti posso aiutare? tu mi devi dare delle lezioni..... mmmmmmmmmmmmm il mio cervello sentendo quelle parole era gia' andato in fumo e sentii una scossa elettrica al mio cazzo con una successiva erezione che a vederla faceva paura... gia' pensando nella mia mente " e' la volta buona che questa me la trombo"....
ma certo risposi... non farti problemi... organizziamoci e ti daro' tutte le lezioni che vuoi... ma posso chiederti una cosa? perche' proprio io? c'è mia sorella che e' piu' gramde di me.. ci sono gli altri ancora.... e mi disse che con una certa malizia che si notava dall'espressione del viso che io ero il piu' preparato e il piu' bravo a scuola...io accettai ma ad una sola condizione....dovevamo essere soli e non ci doveva distrurbare nessuno... cosi' abbiamo fatto sapere anche agli altri che in quelle cose ci voleva concentrazione e con gente intorno non sarebbe stato possibile studiare....
iniziammo gia' il secondo giorno.... ricordo che era un pomeriggio molto caldo anche se eravamo gia' a fine settembre... feci una doccia prima, mi sistemai per bene e mi recai a casa sua... notai che era gia' sola, i figli dalla nonna, la casa sistemata e lei che indossava una gonna nera fino al ginocchio collant nere e una camicia di raso blu scura....
feci subito un sorriso e un bel sospiro che lei noto' in quanto sapeva benissimo che le gonne nere con i collant neri mi facevano e mi fanno letteralmente impazzire...oltre al fatto che il blu scuro e' il mio colore preferito....
l'atmosfera c'era.. ognuno di noi sapeva gia' cosa sarebbe potuto succedere... ma mancava soltanto chi prendeva l'iniziativa....
intanto ci sediamo al tavolo della cucina apriamo i libri che avevo portato e lei tira fuori un quaderno che aveva preparato per prendere appunti....
gli chiedo quale materia voleva affronatre per prima rispondendomi geografia...ed iniziammo...
cominciai spiegando alcune cose... ma vedevo che lei era distratta... pensava ad altro... io intanto mi avvicinavo sempre di piu' a lei... il mio ginocchio sinistro era attaccato al suo destro e cosi' anche i piedi, con lenti movimenti stavo iniziando a sfregarli contro i suoi... a quei movimenti vidi che curvava la testa sulla spalla sinistra...gli occhi gli brillavano... e la sua mano nei capelli lunghi e ricci muoversi....
non ce la facevo piu'.... il mio cazzo mandava impulsi al mio cervello pregandolo di prendere l'iniziativa.....ed e' cosi' che parti la mia mano poggiandosi sulla coscia.... in quel momento la timidezza e la paura che potevo aver frainteso tutto mi assalivano.... la mia mano era ancora ferma sulla sua coscia... avevo un'ansia terribile, non riuscivo a gestire quella situazione,,,
volevo soltanto una cosa... scoparla.... non sapevo come continuare... come stimolarla... non riuscivo piu' a muovermi.... e feci subito un ragionamento... pensando che era tutto come avevo sperato e sognato... lei sembrava molto eccitata..e consenziente... che quella prvocazione che avevo iniziato e fermato poteva rovinare tutto....
decisi subito di togliere la mano dalla coscia e con tutte e due le mani gli presi la mano destra stringendola... e gli dissi: basta zia.. ti voglio scopare" lei facendo un sorriso che mi invitava tanto a continuare... rispose: cosa? non ho capito... ed io: te lo dico nell'orecchio cosi' senti meglio.....spostai i capelli con un movimento lento portai le mi labbra sul suo orecchio e senza dire altro iniziai a mordicchiarlo....
sentii solo un " Bravo continua" ed in seguito gemiti ah ahh ahhhhhh... rimase ferma in quella posizione io mi ero portato alle sue spallle..... i suoi gemiti erano la conferma che avevo sempre aspettato..
.gli baciai tutto il collo....e gli misi piano una mano nel seno... e subito drinnnn drinnn... cazzo chi e' mi fece... si ricompone e vado ad aprire..... era la vecchia che aveva portato un succo.... entro' io mi rimisi sui libri e senza far capire nulla ci lanciavamo sguardi di impazienza....
scambiate due paroline su come stava procedendo la lezione la vecchia va via... chiudo la porta buttiamo i succhi nel lavandino e ci abbracciammo..... le mie mani scivolano subito sul suo culo... a dir poco meraviglioso... trovo il bottone... lo apro... la sua gonna subito giu'.... lei mi sfila la maglietta... io continuo con la sua camicia con un bottone per volta facendo scorrere piano le mie labbra sempre piu' giu'....
gli tiro fuori un seno... e vidi dopo averlo succhiato un po' che era turgido e rosso.... eravamo appoggiati al lavandino... nel frattempo con un occhio cerco il divano... la trascino sopra... era rimasta con le calze nere e gli slip... merlettati con pizzo nero come il reggiseno.... la guardo...mai avevo avuto una donna... per lo piu' bella e intrigante come lei..... sentii un profuno che mi riempivo tutto il corpo... che non avevo sentito mai fino a quel momento.... era un'inebrianza di donna, di sesso, di umori femminili.... che mettevano fine ad ogni tipo di autocontrollo e di ragionamento...... abbassai i miei pantaloni.... e da sopra gli slip subito mi mette la mano al cazzo...
stavo scoppiando..... rischiavo l'infarto... gli tirai subito gli slip.... e a quel punto vedo la piu' bella passera della mia vita..... una montagna di peli nerissimi.... che nella parte inferiore erano impasticciati di umori... io non capii il perche' era bagnata.... ma comunque era una cosa che mi faceva impazzire... portai subito la cappella sulla sua fessura... ma mi ferma.... aspetta mi fa... vieni qui... e mi fa sdraiare accanto a lei...
ti insegno una cosa... che dovrai sempre tenere presente nella tua vita... promettimelo.... certo,,, ascolto dimmi... con una donna non andare mai subito al punto.... sono i preliminari che a volte fanno godere piu' del sesso stesso... non dimenticare mi disse.... io risposi certo... ma a quell'eta' non capii che voleva dirmi... solo oggi so che mi stava dando, questa volta lei a me, una lezione su come trattare e far godere una donna.....
io intanto pensavo alla sua passera e con il timore che non mi faceva piu' entrare, sospettando che gli potesse piacere solo leccare e baciare....
mi fede andare nel frigo per prendere una confezione di mermellata.... mi disse spalmane un po' sulla schiena e lecca...
mmmmmmm nel girarsi gli notai un culo da paura.... feci come mi disse.... usai un cucchiaino... e il freddo di quell'attrezzo e quei movimenti dolci che faceva gli fece venire i brividi sentii subito quel profumo di prima che aumentava....tirando fuori tutta la lingua... leccai tutto.... poi sul culo... le gambe.... lei gemeva sempre di piu'... si alza... si gira e subito il mio cazzo in bocca.... questa volta ad avere la pelle d'oca ero io mille brividi mi assalivano.... era il primo pompino della mia vita.... sentivo la sua lingua rotolare sulla mia cappella... stavo per venire.... lei accorgendosene smette subito.... gli apro le gambe, questa volta con molta decisione, infilo subito la lingua dentro.... ahhhhhhhhhhhhhhh era il gemito che emise....
mi tira verso di lei..... afferra il mio cazzo con una mano e mi porta su quella montagna di peli.... avevo sempre immaginato la donna con il buco piu' sopra.... e mi stupii.... fa entrare la cappella... e cominciai a pompare.... lei si dimevana sbatteva la testa.... mise le mani sulle mie chiappe e mi spingeva sempre di piu'... ci misi pochi secondi per venire e subito tutto dentro.... un mare di sborra..... ma non mi preoccuopavo... sapevo che non poteva piu' avere figli.....
non riuscivo a crederci... pensavo di essere stato protagonista del piu' bel sogno della mia vita... ma era tutto vero... meravigliosamente vero....
dopo ci sistemiamo... orami si era fatto tardi.... dovevo andare... arrivai a casa chiudendomi subito in camera mia... sparandomi un sega all'nsegna dell'incesto che avevo appena consumato......e rivivendo dettagliatamente tutti quei momenti.....
in seguito scopammo altre volte con posizioni diversi e modi diversi.... intanto i famigliari avevano capito un po' la cosa... spece mio padre,,,, e smettemmo quella pratica sessuale.... alcuni mesi dpo... lei va a vivere con un uomo e sparisce per sempre dalla nostra famiglia.....
Spero vi sia piaciuta.....
un saluto a tutti ,,,,,,,,
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15 years ago
xx77x,
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L\'intervista
Credo che la maggior parte degli iscritti su questo sito cerchi incontri; non è il mio caso, sono qui solo per raccontarvi una storia, la mia, che per motivi di discrezione non ho mai potuto confessare a nessuno e che da molto tempo sento invece la necessità di raccontare. Sono un uomo di 37 anni, felicemente sposato con una bella donna di 32. Mia moglie lavora come insegnante di danza, fisicamente è una favola ma comunque è la classica donna normale con un lavoro normale e una vita di coppia normale. Non ha mai avuto particolari grilli per la testa e per questa ragione mi è sempre piaciuta. Nel tempo libero si dedica alla pittura e alla realizzazione di alcuni lavoretti artigianali che con il tempo ha anche iniziato a vendere, dando vita ad una piccola attività commerciale senza grosse pretese, è una cosa che fa giusto per divertirsi. Ad essere onesto, ammetto di essere stato un marito un po’ assente, non l’ho mai incoraggiata, a me questo suo hobby è sempre sembrato una gran perdita di tempo, però – mi capiranno i mariti – “contenta lei, contenti tutti”. C’è comunque chi apprezza il passatempo di mia moglie più di me, tanto che alcuni mesi fa un giovane giornalista siciliano l’ha contattata per un’intervista sulla sua “seconda attività”. Inutile dire che mia moglie era assolutamente entusiasta di questa novità, ne parlava come se fosse un grande segno di apprezzamento, si chiedeva chi avesse segnalato la sua attività al giornale in questione e via dicendo. Io ovviamente facevo il carino, l’assecondavo, però un po’ mi dava fastidio questa sua euforia e mi dava ulteriormente fastidio sapere chi fosse il giornalista in questione: quando indagai sul suo conto trovai sul web il suo blog e ho così avuto modo di vedere che si trattava di un ragazzo giovane, brillante e anche abbastanza piacente. Mi sentivo quasi in competizione con lui e, per far vedere a mia moglie che anche io mi interessavo ai suoi lavori, rimasi a disposizione il giorno dell’intervista. Così mi ritrovai a stringere la mano al ragazzo che da lì a poco si sarebbe scopato mia moglie, non con la mia complicità, ma quasi con il mio benestare!
Mia moglie e il giovane giornalista si misero subito a chiacchierare amabilmente, avevo qualche difficoltà a inserirmi nella conversazione (incentrata su argomenti d’arte, su cui non ero molto ferrato), mi limitai così ad osservare il comportamento di mia moglie, il suo sorriso smagliante, quel suo flirtare in maniera così velata che non avrei neanche avuto modo di contestarla. Quando i due decisero di andare in cantina, dove mia moglie aveva allestito il suo piccolo laboratorio, per vedere alcuni lavori, io dissi invece che sarei andato a sbrigare alcune cose in centro. I due si allontanarono, e io ovviamente li raggiunsi poco dopo, per controllarli di nascosto. Rimasi al buio, nel piccolo corridoio che dava sulla cantina, la porta era rimasta parzialmente aperta e riuscivo a sbirciare dentro, senza però dare nell’occhio. Notai subito una cosa, un dettaglio che cominciò a farmi battere il cuore all’impazzata, un segno che il presentimento che avevo era giusto: mia moglie quel giorno indossava una camicetta che, fino a quando c’ero stato io davanti, era rimasta rigorosamente abbottonata, ora invece un bottone era “casualmente” saltato e il ragazzo poteva apprezzare una vista “migliore”. Lei sembrava molto più disinvolta nel parlare dei suoi lavori, gesticolava, aveva preso confidenza e continuava a sfoggiare sorrisi che qualsiasi uomo avrebbe considerato come chiari inviti. Se con me davanti flirtava pacatamente, ora invece il suo interesse era evidente. Il ragazzo, forse intimorito dal non voler fare qualche cazzata “sul lavoro”, ricambiava visibilmente la simpatia per mia moglie, però in maniera più contenuta, discreta. Da un lato questo mi rassicurava, dall’altro ero curioso di vedere che piega avrebbe preso la situazione se lui si fosse lasciato sedurre da mia moglie. Un po’ la cosa mi dava fastidio però al tempo stesso ero felice di vedere mia moglie desiderata da un ragazzo più giovane di me e di lei! Il comportamento di mia moglie si faceva sempre più audace, al punto che decise di mostrare alcuni suoi disegni raffiguranti corpi di donne, io non avevo mai dato molto peso a quei disegni e invece diventarono il pretesto per spingersi su argomenti sempre più piccanti. I due cominciarono a parlare di erotismo, pittura esplicita e artisti “stravaganti”; anche il ragazzo, che comunque si sforzava di rimanere sul professionale, cominciò a spingersi più in là, chiedendo a mia moglie cose personali, per esempio se l’interesse per l’erotismo femminile era solo “figurativo” o se per caso nasceva da un interesse concreto di mia moglie verso certe cose. La risposta esplicita di mia moglie mi lasciò di sasso: confessò al ragazzo di non aver mai avuto rapporti sessuali con altre donne ma che uno spirito libero come il suo non poteva neanche escludere a priori certe pulsioni, che la curiosità – anche sessuale – è tipica della donna e che lei, in quanto “artista”, era una amante dei piaceri e di una vita sopra le righe. Mia moglie, la donna più ordinaria di questo mondo, nell’intento – ormai palese – di svegliare il desiderio di un giovanotto conosciuto poco tempo prima, stava cercando di atteggiarsi a donna di mondo. Non riuscivo a credere a ciò che sentivano le mie orecchie, a quello che vedevano i miei occhi. A fatica riuscii a trattenermi dall’uscire dall’ombra quando il giornalista, ormai certo di andare a segno, si avvicinò a mia moglie per baciarla. Ovviamente lei non si tirò indietro, non aspettava altro. Un groviglio di sensazioni piacevoli e disgustose si impossessarono di me. Rabbia, per quel tradimento quasi annunciato che si stava consumando sotto i miei occhi. Curiosità, perché volevo vedere fino a che punto si sarebbe spinta mia moglie. Delusione, perché per la prima volta vedevo mia moglie per quello che è, una puttana. Ma lo ammetto, anche eccitazione, molta eccitazione, perché anche se quello spettacolo mi dava fastidio, per qualche ragione lo trovavo anche profondamente eccitante. Così rimasi lì, al buio, tremante per la rabbia, ma paralizzato dall’eccitazione. E rimasi lì a godermi quel piacere masochistico, troppo eccitato per volerlo interrompere. Anzi, certo che non avrei mai più avuto modo di vedere mia moglie all’opera con un altro, cercai di fissare nella mia mente ogni immagine, come in un film, fotogramma per fotogramma. E ormai ho perso il conto delle seghe che mi sono fatto ripensando a quel giorno.
Il ragazzo non perse tempo e mentre limonava con mia moglie si avventò subito sui suoi seni, li palpava senza farsi troppi problemi, evidentemente anche lui non aspettava altro. Anche mia moglie, che non avevo mai visto così disinvolta e disinibita, andò subito al dunque. Mentre si lasciava baciare, lasciò scendere una mano sul corpo del ragazzo e cominciò ad accarezzargli il pacco, su e giù, da sopra i pantaloni. Senza dire nulla, si staccò dalla bocca del giornalista e gli si inginocchiò davanti: dopo avergli tirato giù pantaloni e boxer cominciò a fargli un bel servizietto. Provavo una certa invidia. Ogni volta che mi ero fatto fare pompini da mia moglie, era tutto molto “meccanico”, quasi come se fosse qualcosa di dovuto, fatto controvoglia. E dovevo essere sempre io a chiederglielo. Questo qua invece, dopo essermi piombato a casa da neanche una mezzoretta, aveva già mia moglie docile e in ginocchio pronta a leccarglielo.
Con la testa mia moglie copriva la visuale, ma quando il ragazzo, per mettersi comodo, decise di farsi fare la pompa seduto sul divanetto, rimasi impressionato alla vista del suo cazzo. Non pensate male, non voglio dire che pure a me sarebbe piaciuto succhiarglielo, però era davvero ben messo. Non era solo questione di dotazione – ma vi assicuro che l’aveva lungo e molto grosso, certamente era più dotato di me – c’era proprio qualcosa nel suo uccello… Era, come posso dire… Magnetico! Una sorta di grosso totem sessuale, con una cappella molto grossa, succosa. In fondo c’era da capirla mia moglie… Gli passava la lingua lentamente lungo l’asta, per soffermarsi poi sulle palle, ma, eccitato com’era, il ragazzo le diceva chiaramente di concentrarsi “sulla punta, sulla punta” e così mia moglie risaliva lungo l’asta per prendere tra le labbra il grosso glande del ragazzo. Glielo baciava senza dargli tregua e lui, piegando la testa indietro, quasi in estasi, si complimentava con mia moglie, mentre lei, senza staccarsi dal suo uccello, continuava a succhiare dolcemente la sua cappella. Non avevo mai visto mia moglie succhiare un cazzo con così tanta cura, ne sembrava rapita, solo allora capì che forse mia moglie era davvero un’artista… Pensai che da lì a poco il ragazzo sarebbe venuto e che tutto si sarebbe concluso con una limonata e un pompino, ma proprio quando lui sembrava di fronte alle porte del Paradiso, mia moglie si mise in piedi, si sollevò la gonna e tirò giù le mutandine. Il giornalista si ricompose e disse “ah, vuoi andare fino in fondo? Ma non c’è il rischio che torni tuo marito?”. Lei lo tranquillizzò: “mio marito è andato a sbrigare alcune commissioni e poi non viene mai in cantina, lui non apprezza i miei lavori, non preoccuparti”. Così dicendo si mise a cavalcioni sopra il ragazzo e lasciò scivolare il grosso pene dentro di sé. Il ragazzo rimase colpito da quanto era bagnata e lei ammise che non aspettava altro dal giorno della chiamata, che la eccitava tutta la situazione e che di certo non poteva tirarsi indietro ora che aveva pure visto di che pasta era fatto il ragazzo! Così cominciò a cavalcare quel giovane stallone, ignara del fatto che io, suo marito, mi stavo masturbando nell’ombra guardandoli godere. Lui teneva saldamente le mani sul culo di mia moglie (e che si sappia: mia moglie, facendo l’insegnante di danza, ha sempre avuto un culo stupendo, perfetto e bello sodo); lei invece aveva sbottonato del tutto la camicetta e premeva i seni sul viso di lui per farseli leccare e per farsi succhiare i capezzoli. Intanto il cazzo del giornalista scompariva dentro mia moglie per poi uscire fuori visibilmente bagnato. Mia moglie sembrava una cagna in calore, non l’avevo mai vista così infoiata, sembrava tornata una ragazzina irrequieta e vogliosa. Credo che venne una prima volta con quella cavalcata: si adagiò sul corpo del ragazzo sfinita e ansimante, con il grosso cazzo di lui ancora dentro. Non avevo mai immaginato che la vista di mia moglie così, impalata, potesse farmi eccitare a quel modo. Mi sono sempre chiesto “chissà come si comportava con i suoi ex” e ho sempre provato a immaginarmela in contesti diversi da quello della nostra normale vita di coppia, ma soltanto avendo la possibilità di guardarla scopata da un altro, un ragazzo più giovane e prestante, avevo scoperto questo mio piacere perverso.
La scopata non si concluse lì. Appena mia moglie si rianimò dopo quell’orgasmo che sembrava averla devastata, il ragazzo prese in mano le redini della situazione. Dopo essersela scrollata di dosso, senza dire nulla, la fece girare e la mise a pecora. Lei non si opponeva, anzi, lasciava fare. “Che porca ingorda”, pensai io, mentre continuavo a menarmi il cazzo nell’oscurità. Con le mani ben salde sul culo di mia moglie e il cazzo ancora duro e ben eretto, glielo mise dentro tutto d’un colpo e lei riprese a gemere, ancora piena di voglia. E io che pensavo che dopo i trenta aveva cominciato a trovare il sesso meno interessante… Macchè! Probabilmente le mancavano i giusti stimoli: più che una trentaduenne annoiata dalla routine e da una vita sessuale già piatta, sembrava una ninfomane ventenne piena di voglie e curiosità! Neanche quando eravamo due fidanzatini agli inizi della nostra relazione aveva mai dato prova di essere così puttana! Solo quel giorno scoprì quanto poteva essere zoccola mia moglie, ne avevo scoperto finalmente un lato di cui ignoravo totalmente l’esistenza. Tutti i miei amici mi facevano sempre i complimenti, perché è davvero una gran bella donna ma poi venivo compatito quando confessavo loro che sì era gnocca, ma un po’ fredda e ordinaria a letto. Avevo proprio torto! Il ragazzo prendendola a pecora cominciò a montarla in maniera vigorosa, glielo sbatteva tutto dentro, con decisione, e per tutta la cantina risuonavano i colpi del suo corpo sul sedere di mia moglie. “Sciaff, sciaff”, e intanto mia moglie mugolava di piacere come una vera vacca da monta. Con me si manteneva sempre composta, educata; con quel ragazzo invece si stava lasciando andare come mai aveva fatto con me, era volgare, arrapatissima e non faceva mistero di apprezzare l’attrezzo del ragazzo. Ansimando gli diceva che aveva un cazzo fantastico, grosso e durissimo, e lui – che era ben consapevole di avere un pezzo da novanta tra le gambe – glielo ribadiva: “ti piace, eh? Scommetto che neanche ricordavi com’è scoparsi un vero maschio”. Le sue parole dovevano offendermi, e invece mi fecero eccitare al punto che non riuscì più a trattenermi e sborrai una prima volta dentro i pantaloni (per non lasciare tracce della mia presenza). In fondo aveva detto la verità: era evidente che io, con la mia pancetta e i primi acciacchi, non potevo competere con lui, giovane e prestante (nonostante a prima vista non sembrasse, visto il fisico molto asciutto), ma soprattutto… con un cazzo incredibile! Qualsiasi uomo sa bene che una moglie bella e più giovane prima o poi qualche sfizio se lo toglie… E la mia sembrava volersene togliere un bel po’! La seconda volta infatti non riuscì dal trattenersi e incitò il ragazzo a sbatterla sempre più velocemente preannunciando un orgasmo che un paio di minuti dopo la fece urlare di piacere, senza alcun ritegno. “Fortuna che tuo marito si è tolto dai piedi, altrimenti a quest’ora…” disse il giornalista, ignaro del fatto che io mi stavo godendo quello spettacolo. Il ragazzo non era ancora venuto neanche una volta e mia moglie, colpita dalla sua resistenza, gli chiese: “ti finisco con la bocca?” (ormai era più esplicita di una battona da strada, non finiva di stupirmi). Il giornalista, palpandole il culo con il cazzo ancora piantato nella fica, le confessò che gli sarebbe piaciuto incularla; mia moglie non riuscì a trattenere un’espressione sorpresa e cercò subito di farlo desistere: “credimi, piacerebbe molto anche a me… ma con quel cazzo che ti ritrovi… mi distruggeresti!”; lui, tirandolo fuori dalla fica, e cominciando ad accarezzare il buco del culo di mia moglie con quella sua grossa cappella, le disse “dai, solo un po’, hai un culo da favola, giusto il tempo di sborrarci dentro…”. Mia moglie, sentendo quelle “carezze”, arrapata com’era, cominciò a muovere il culo su e giù, confessando di essere eccitata all’idea di prenderlo nel culo ma si ritrasse subito quando sentì che, con notevole nonchalance, lui stava già cominciando a premere il glande sul buco per entrare dentro! A quel punto lo fermò, e gli disse chiaramente: “credimi, se avessimo almeno un buon lubrificante, ti lascerei fare, ma per questa volta forse è meglio lasciar perdere”. Lui, un po’ deluso, preferì non forzarla e lei, tornata sorridente, aggiunse: “però puoi darmelo ancora nella fica, sbattermi un’ultima volta e darmi la crema tutta in bocca”. Tutto ringalluzzito il ragazzo la spinse di nuovo in avanti, e afferratole di nuovo il culo tra le mani, tornò a sbatterla a pecora. Ogni tanto le rifilava qualche sonora pacca sul sedere, dicendole “però la prossima volta me lo dai questo bel culo” e lei, senza mai smettere di ansimare, glielo prometteva. “Tutto quello che vuoi” diceva al giovane stallone “ora sfondami e dammi la crema, prima che torni mio marito”. Ormai aveva messo da parte ogni pudore, se voleva – diceva lei – avrebbe ingoiato tutto. E mentre lui, arrapato dalle porcate che diceva mia moglie, la montava come un vero maschio lei venne una terza volta, seguita, qualche secondo dopo, proprio da lui, che allora tirò fuori il cazzo dalla fica e piazzandosi di fronte a lei disse di volerle coprire di sborra le tette. Lei ubbidì, prese i seni tra le mani e li porse, quasi come un davanzale: mia moglie era diventata il suo sborratoio personale. Il primo schizzo si levò in alto potente, arrivando sul viso di mia moglie e scendendo sul mento; i fiotti successivi colarono copiosamente sui suoi seni sodi e lei si mise subito a spalmare quella crema densa sulla pelle. Poi ripulì il cazzo del giornalista con la bocca, mentre lui continuava ad ansimare e a dirle “sì, brava, così, puttana”. Di fronte a quello spettacolo, alla vista di mia moglie letteralmente inondata dalla sborra di un altro, venni anche io, nuovamente dentro i pantaloni. Subito dopo mi dileguai nel timore di essere visto, mi riversai in strada e rimasi fuori casa per una mezzoretta; quando tornai lui se n’era già andato e mia moglie – felice come una pasqua – cercava di dissimulare per non destare la mia curiosità. Non ammise mai quello che era successo, né io le dissi mai di aver visto tutto.
Più volte mi sono chiesto se i due si sono mai rivisti; qualcosa mi dice che, almeno nei due mesi successivi, ebbero una relazione clandestina. Tornando sul blog del giornalista infatti ho notato strani commenti di una sua assidua lettrice: guarda caso, con lo stesso nome di mia moglie. Più volte sono stato tentato di scrivere al ragazzo, di dirgli di raccontarmi tutto, magari documentando di nascosto gli incontri con mia moglie, tanto poteva contare sulla mia approvazione di marito cornuto e segaiolo. Nella pratica però ho sempre preferito evitare. Allo stesso modo ho pensato più volte di parlarne chiaramente con mia moglie, di confessarle che mi eccitava vederla scopare da quel altri. Ma anche in questo caso ho desistito. Negherebbe l’accaduto e se anche le facessi una simile proposta spacciandola come un gioco per ravvivare la nostra intimità rifiuterebbe certamente. In fondo io stesso, se accettasse, non credo che apprezzerei come quella volta. Una cosa organizzata sarebbe artificiosa, temo che mia moglie non si comporterebbe in maniera spontanea: forse nel farsi scopare con me di fronte sarebbe più discreta – per non ferirmi – o forse addirittura più volgare, convinta che così potrebbe eccitarmi di più: in ogni caso non sarebbe lei, non sarebbe un tradimento autentico. Preferisco ricordare la magia di quel giorno o al massimo fantasticare su eventuali incontri successivi col suo amante/giornalista. Molti di voi non capiranno ma le gioie più grandi che mi ha dato mia moglie sessualmente, sono quelle in cui a godermi il suo corpo da favola non ero io, ma quel ragazzo ancora in grado di soddisfarla a pieno, di farla sentire una vera donna, una vera cagna. Non avrò mai modo di ringraziarlo, ma quel giovane giornalista siciliano mi ha fatto scoprire non solo mia moglie, ma anche un lato di me di cui non ero mai stato a conoscenza. Se solo capitassero più spesso certe interviste…
Perdonate se mi sono dilungato ma avevo davvero bisogno di raccontarlo da qualche parte, lontano da giudizi e offese gratuite. Grazie per averlo letto fino in fondo.
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8
15 years ago
cornutoefelice,
35
Last visit: 13 years ago
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Secondo tempo di travestito piu\' femmina che mai
secondo tempo ....mentre lui mi faceva provare il suo cazzo in bocca che mi strozzava ...lei mi ando dietro a lui.... e infilandosi il dildo che avevo gia nel culo... comincio' a stantuffarmi piano... mettendomelo dentro e tirandolo fuori... poco poco...proprio come fosse un cazzo vero...senza pomparmi come un canotto... ..e mi faceva godere veramente quella posizione di vacca....si....si mi sentivo una vacca vera e volevo sentirmelo dire....la mia salivazione fu subito cosi' intensa che lui quasi per magia.... mi disse quanto gli piacesse... e poi aggiunse quanto sei ....la mia bella troia....sei la mia puttana lo sai? non ho mai avuto una puttana come te.... porca.... dai apri la bocca tua da troia dai ....lo sentivo diventare sempre piu' duro e sempre piu' grosso....aaaagghhh siiii daiii che belllo ....diceva.... mentre io respiravo sopra il suo cazzo in maniera molto intensa e concitata poiche'ero pieno di lui....e lei non mi lasciava stare un solo secondo il mio buco e mi faceva sempre piu' esplodere di piacere...ad un certo punto lui grido' in un grido soffocato e subito dopo mi spinse giu' fino in gola il suo cazzone duro che mi faceva avere sforzi continui...di vomito da tanto mi andava in gola.... ma che lo dovevano eccitare molto dato che diventava ancora piu' grosso...perche' era il suo stesso cazzo a dirmelo...era sempre piu' duro ...si spinse giu nella mia gola fra le tonsille e l'esofago e prendendomi con la mano la bocca e infilandci dentro anche due dita fra i denti e il suo cazzone che gia' mi spalancavano la bocca...grugni come un cinghiale colpito a morte da una lancia in pieno petto e venne in decine di schizzi di sborra ...di seme vischioso ...caldo....intenso... direttamente nella mia gola mentre le sue dita potevano sentire quanto la sua cappella venisse dentro di me e quanto la mia gola potesse e dovesse perche' costretta in quella posizione cosi' costretta....bere tutto il suo seme e infatti la mia gola inghiotti' tutta la sborra calda che mi riempi' la bocca mentre mugolavo anche di pacere dato che lei per darmi piu' piacere.... mi aveva messo una mano sul cazzo e sulle mie palle e si era messa a succhiarmelo mentre con una mano aziono' il vibratore del dildo che avevo piantato nel culo e che mi diede il tocco finale per poter godere tantissimissimo di quella situazione che mi fece desiderare di ingoiare tutta la sborra di lui e di sentire quel godimento intenso dato da lei sul mio sesso che ora era una fica con il clitoride ...e cosi' mentre lui stava venendo ancora tirandolmelo fuori per sborrarmi sul naso sui capelli sulle labbra sul collo sulle guance e poi ancora dentro fra la lingua mia calda e la mia gola.....subito dopo..... venni anch'io come una donna sommessa e porca....beviiii troia .....bevi tutto troia porca .....che lo so che ti piace...... puttana...Bevvi tutto e mi piacque anche molto perche' in quella situazione ero una vera donna assetata di cazzo ...ed era molto bella la situazione ....poi lui si tiro' via ...ando' in bagno mentre.... lei si mise subito dopo nella posizione del marito di poco prima e mi fece succhiare il suo bel clitoride bagnatissimo ed eccitato e io cominciai in una danza che e' cominciata piano piano come piace alle donne farsi leccare per poi quando eravamo vicini al godimento cominciare a leccarla piu' forte da destra a sinistra da sotto a sopra facendole impazzire il clitoride e penetrandola con la mia lingua alternando il tutto per poi riuscire a toccarla anche con due dita aprendo le sue labbra e continuare a leccarla dolcemente ma con forza e decisione e a lei piacque molto perche' poco dopo le uniche parole pronunciate furono hhhooooo siiiii siiii dai continua stellla che brava sssiiii daiii daiiii si siii.......e poco dopo mi lavo' il mento e tutta la gola con schizzi intensi di sapore e di intensita godendo come una pazza o direi come una maiala vera...cavolo che bello vedere da sotto a sopra godere una donna in quel modo la ' era troppo bello e' si troppo bello per non pensare che intanto lui non si rieccitasse ....lo sentii subito dopo muoversi dietro di me sfilarmi piano piano il cazzone di gomma dal culo e dirmi di girarmi a pancia sotto per potermi riposare.... mi disse ....poi pero' mi allargo' le gambe mentre sentivo ad occhi chiusi.... lei che lo succhiava avidamente con rumori evidenti di risucchio...lui mi tocco il culo le natiche le palle il cazzo infilo due dita coperte da un guanto in lattice lubrificato ...nel mio culo.....e mi spinse le dita forte dentro e mi inculo' cosi' per 20 secondi facendomi gridare sommessamente facendomi piacere e male insieme....il mio buco poi fu liberato dalle sue dita che mi scopavano senza pieta' e ancora aperto e pulsante lui mi si mise sopra ...cazzo che peso ma che bello....e' bellissimo avere tutto il peso sopra di me e poi sento le sue ginocchia aprirmi le cosce...e in mezzo a noi quel coso duro che mi cerca il buco del culo appena scopato in tutte le maniere tranne quella solita ...mentre il mio culo ancora spalancato pulsa ....lei mi spalma di crema e subito dopo lui appoggiando la sua cappellona al mio buco spalancato ....da un colpo di reni e mi e' dentro tutto aaaaghhhh mmmmggghhhh aaagggggffff tttffff dfffffyttt cazzo che grosso penso ma che male...ma lui ci sa fare e mettendosi sopra il mio culo mi comincia a penetrare piano piano senza mai uscire penetrandomi dolcemente mmmhhh che bello penso e lui lo sente dicendomi all'orecchio...ti piace troia eh? dimmi che lo vuoi dai dimmelo troia...si mi piace le dissi e allora lui mi prese pe me lo spinse dentro tutto con un bel colpo di reni tieni tieni aaagghhh mmmgggggg allargai le gambe e lei vistami in difficolta' comincio' a leccarmi le orecchie dolcemente dandomi un intenso piacere mentre lui eccitato dalla sua lei vicina comincio' a pomparmi a dovere e ritmato stoh stoh stoh stoh ....allargai le gambe piu' fosse possibile e mi aprii le natiche mettendo le mani dietro ...lui si eccito' molto perche' mi prese le mani e disse a lei di legarmele dietro la schiena ....dopo poco fui legata e stretta e lui mi prendeva le mani per farmi sentire il suo cazzo che mi scivolava dentro il culo ....siiiii siiii dissi e lui mi comincio a sculacciare forte facendomi anche un po' di male ma il mio buco si restringeva ad ogni sberla e lui godeva come un pazzo....poco dopo lui mi prese per i fianchi e mi spinse il suo cazzo fino in pancia...lo sentivo dentro e non potevo muovermi nemmeno di un po....aaahhggg cazzo che grooso dissi ....nooon noioomi fai male no mi fai male dissi a lui per favore togliti mmma lui non poteva togliersi e continuo' a darmi secche inculate dove quasi tirava fuori del tutto il suo cazzo e affondava foino in fondo senza pieta' il suo cazzone grosso e duro....finche non resto' per un attimo fermo dentro tutto dove il mio piacere era salito alle stelle per sentirmi posseduta e cercata in quel modo...lui urlo grugni' cvopme un porco maiale mi disse prendi vacca prendilo tuttoooooo e troia piu' che mai lei di nuovo mi prese il cazzo infilandomi una mano sotto di me e sotto di lui,,,,mi prese il cazzo in una mano e le venni per la seconda volta in mano mentre lui prese due dita me le mise in bocca ,e scopandomi la bocca con le sue dita che sapevano da cazzo e da figa insieme scoppio in mille schizzi che mi riempirono la pancia e il culo mentre entrambi godavamo tantissimo e io dicevo sssiiii sono tua sono tua mi piace ssii e piu' lo dicevo piu' sentivo i suoi schizzi di sborra riscaldarmi e lavarmi il culo.....poco dopo ci lavammo insieme lei mentre faceva la doccia con me mi mise una mano sopra la sua fica e ci piscio' sopra poi andammo a mangiare fuori io vestito giacca e cravatta come sempre poi in auto per tornare a casa lui fece na via di trans che ci facevano vedere le loro tettone....lui si eccito' talmente tanto che fermandosi un po' piu' in la mi fece mettere il mio cazzo in bocca a lei e venni subito ...per poi chiedermi di andare fuori dell'auto appoggiarmi al cofano poco lontano dall'autostrada con i camionisti che ci potevano vedere ....abbassarmi i pantaloni ...mi lubrifico' e mi entro' nel culo ....gia' duro e voglioso e mi scopo' in 5 minuti al freddo vestito da uomo con le sue solite parolacce che lo facevano sembrare rozzo e che non lo era minimamente...ma la scena deio camionisti che da lontano passavano accendendo i fari abbaglianti mi eccito' moltissimo e ancora oggi a distanza ormai di un anno godo ancora di quelle inculate cosi' vere e cosi' intense....mentre loro hanno divorziato
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15 years ago
FantasiaFemminile, 39
Last visit: 14 years ago -
Travestito si ma molto molto femminile fantastica.
primo tempo ....Esco dal bagno vestitissima sui miei altissimi tacchi a spillo le autoreggenti ,gonnelline mini....guepiere, reggiseno, e maglliettina che mi copre le braccia ...che comunque di norma....sono piu' depilate e liscie di quelle di una donna... come del resto le mie belle gambe da ex fotomodello ....180 centimetri... piu' i miei tacchi ....la parrucca bellissima e nera... il trucco che la lei mi aveva appena aiutato a mettere.... e il rossetto molto succinto.... cammino e lei mi presenta al suo lui che aspettava impaziente sul divano in salotto... mentre leggeva un libro...Ecco qui la tua femmina dice Simona a lui mentre prendendomi per una mano mi fa girare su me stessa...mentre io giro e mi chino con le ginocchia dritte ....facendo vedere il mio bel culo poco coperto...lui subito mi dice.... Ammazza Quanto Sei Bella !!!!! Complimenti veramente mi dice alzandosi e mi prende per mano facendomi girare un'altra volta.... dandomi una sculacciata sulle mie belle natiche sotto la gonnellina e sopra il perizoma... con la mano ben aperta per palpare il piu' possibile del mio culo....dicendomi ...Quanto sei fica Jessy. dai....Siediti sul divano vicino a noi ...Io ubbidisco mi siedo e poco dopo lei mi offre un bicchiere di cartizze frizzante ...come la nostra serata...poi lei fa suonare da uno stereo della musica adatta alla situazione e lui gli ordina di ballare Lei senza farsi pregare si mette a ballare in uno streap tease molto eccitante ...poi si siede per terra senza mutandine e a gambe aperte si comincia a toccare il grilletto....lui mi abbraccia chiedendomi quanto E' FICA PATTI EH? era bellissima.... penso e faccio fatica a non toccarmi... poi patti si avvicina a lui e sbottonandogli la lampo glielo tira fuori gia' bello duro e se lo infila subito in bocca succhiandolo molto bene....io mi eccito da paura ...appoggio il bicchiere al tavolino la' vicino e subito dopo lui mi chiede ...ti piace eh? vuoi succhiarlo un po anche tu? non rispondo ....non parlo perche' sono timida e comunque... mi piace essere presa un po' con la decisione e la forza....lui lo capisce e passandomi la mano sulla schiena e poi sulla testa mi tira verso di se abbassandomi sul suo cazzo che era ancora nella bocca della sua lei....mentre la mia bocca si avvicina al suo cazzo lei si scosta con la testa... lasciando un filo di bava fra il cazzo e la sua lingua che io vado a mangiare perche' subito dopo.... il cazzo di lui mi scivola dentro la bocca scivolando sulla mia lingua umida...fra le mie labbra per spingersi subito in gola ...mentre nello stesso momento la mano di lui si faceva molto forte e decisa sulla mia nuca... per quanto spingesse....gllooobbhhh gloohhh gllooohhh bblbbooowww
succhiavo come so fare molto bene e lui si mise a dire tttrroiaa che belllo che belllo succhia succchiia troia puttana vacca quanto sei brava e con una mano mi raggiunse subito il culo ...me lo palpo' per bene mentre con l'altra mi spingeva il suo coso duro in gola ....quanto sei brava ...entro con un dito fra il perizoma e il mio buco facendomi sussultare ma lui mi spinse ancora piu' giu' dicendomi lecca lecca troia troia puttana quanto sei brava meglio molto meglio di una donna.....quelle parolacce che non sono solito mormorare... se non quando mi arrabbio tantissimo ....mi fecero bagnare dall'eccitazione e mi facevano gia' venir voglia di essere penetrata....ad un certo punto da dietro lei mi tolse il perizoma lasciandomelo pero' a mezza gamba come quando una donna va a fare pipi' per intenderci poi mi mise un po' di gell all'acqua che riconobbi per quanto era freddo e subito dopo mi spinse su per il culo un cazzone di gomma che mi fece fremere e aprire ancor piu' la bocca che sandro approfitto subito per cacciarmi il suo cazzo ancora piu' giu' dentro tutto in gola fino a toccarmi con le sue palle le mie labbra ggooofffhhhhh hhhgggfffooo faaagghhhwww cazzo vomito pensai....mentre non ce la facevo a contenere tutto quello sforzo.. ma anche mi eccitava....Ahhiiiaaa che male quel cazzone di gomma cosi' grosso che lei spingeva piano piano ma sempre piu' in su... su per il mio buco del culo aperto spalancato violato squarciato che adesso le mie gambe che si aprivano sempre di piu' per lasciarlo entrare tutto ...tremavano... ....mmmhhhhgggmmm mmmgghhhhh ...lui sentendomi mugolare si eccito' cosi' tanto che me lo tiro' fuori dalla bocca....mi alzo' con lui in piedi o per come potessi stare in piedi io.... mi prese per mano e mi porto' a letto mentre il cazzone nel culo mi rimase dentro perche' lei me l'aveva legato alla vita ....con dei lacci e cosi' facevo fatica a camminare e lui ....mentre camminavo sui miei tacchi altissimi.... mi teneva una mano sul mio culo spingendomi su il cazzo di gomma.... spingendomelo dentro un po' di piu' e toccandomi le natiche che ormai sapevo era solo questione di tempo e sarebbero state sue....sarei io stessa stata sua....mi toccava ...senza dire niente... fra le gambe... il mio cazzo ...e le mie palle inerti....Dai figa troia adesso ci divertiamo si mise seduto sul letto e mi disse di mettermi sopra di lui che ero stata cattiva....per essere sculacciata un po' ....ubbidii dicendo di far piano con un filo di voce e lui prima mi massaggio' fra le natiche aprendole attorno a quel cazzo di gomma che il mio culo voleva cacciarlo fuori e allora lui me lo spingeva sempre su facendomi ansimare e gosere di essere presa con cosi' tanta voglia e poi prese a sculacciarmi forte sulle natiche che si stringevano sempre di piu' attorno a quel cazzo di gomma..... e ebbi l'immediata sensazione che quelle sculacciate sulle natiche nude mi facessero solo tanto bene anche perche' la parte colpita era sempre e solo la ciccia aaahhhh siiiiii ssiiii dai continua.... pensavo .....senza emettere che dei gridolini soffocati....e quel cazzo nel culo appena si muoveva un pochino solo mi faceva goderetanto tanto... anche perche' il mio cazzo sotto.... toccava le sue ginocchia e ad ogni sberla sulle mie natiche .....mi procurava un massaggio aql mio cazzo ...facendomi eccitare molto... finita la sculacciata mi ha fatto stendere con le gambe alte a pancia in su....poi si e' messo sopra di me con le sue gambe attorno al mio viso ...in maniera che non potevo proprio muovermi in quella posizione e mi disse dai troia tira fuori tutta la lingua e tieni aperta spalancata la bocca che ci faccio scivolare la mia cappella sopra la tua lingua....feci come disse di fare lui ...e lui appoggio' la sua cappella scivolando sopra entrandomi in bocca tutto per poi sfilare fuori e poi ancora dentro piu' di prima e poi di nuovo fuori tutto mentre prendeva il suo cazzo e me lo sbatteva fra il naso la lingua che voleva prenderlo e le guance..... mentre lei da dietro mi infilava e sfilava il cazzo di gomma nel culo tenendo con una mano sia il mio cazzo inerme che le mie palle facendomi andare fuori di testa dal piacere che riusciva a procurarmi ...e cosi' riuscivo tranquillamente a ingoiare sempre di piu' il cazzo di lui per dargli sempre piu' piacere e senza rendermene conto riuscivo pure a mandarlo giu' il suo cazzo senza nemmeno piu' avere sforzi ....fine primo tempo
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15 years ago
FantasiaFemminile, 39
Last visit: 14 years ago -
La caletta
Vi volevo raccontare quello che mi è successo con mio marito al mare,
desiderosi di trovare una spiaggia appartata ci siamo messi a girare per trovarne una dopo una mezza mattinata di ricerca siamo arrivati ad una caletta da sogno ci siamo subito fermati e dopo una ventina di metri a piedi siamo arrivati in questo angolo di paradiso deserto, visto anche il periodo, ci siamo subito tolti tutto di dosso e tuffati. In acqua sono cominciati i primi giochini ho cominciato a strusciarmelo da pertutto come di solito mi piace fare, in acqua poi è una goduria. Ci siamo messi un pò al sole sempre stuzzicandoci, ormai il mio lui aveva un'eccitazione perenne. Mentre mangiavamo naturalmente sulla spiaggia soli soletti vediamo scendere per il sentiero un'altra coppia io mi infilo il pezzo di sotto (fino a quel momento asciutto) e lui si rimette il costume, ero molto arrabiata per questa cosa. Si sistemano non molto lontano da noi e si mettono a prendere il sole senza avere il tempo di capire cosa stesse succedendo il mio lui facendomi scudo con il suo corpo mi toglie il costume ed inizia a massagiarmi il clit molto delicatamente, si abbassa il costume, solo davanti, e inizia a strusciarlo sul mio culetto io mi giro e gli metto la lingua in bocca è tutto un susseguirsi di porcate fatte nel modo più nascosto possibile non resisto più voglio sentirmi piena e alzo gli occhi verso la coppia a noi vicina e vedo anche da quelle parti strani movimenti la cosa mi ha fatto impazzire mi sono messa sopra il mio lui e mi sono impalata nella maniera più discreta possibile (tenete conto che erano a meno di 5 metri da noi) il mio gesto è stato subito imitato ma in maniera più plateale al quel punto mi sono messa in piedi e abbassandomi solo con il bacino mi sono impalata sul cazzone di mio marito a quel punto si sono avvicinati con l'asciugamano e messi nella nostra stessa posizione erano proprio attaccati a noi solo che con la testa stavano dal lato del mio culo per godersi meglio lo spettacolo e offrire a noi una visuale davvero molto eccitante ero al massimo stavo per scoppiare ho allungato una mano e ho cominciato a stimolare le palle dell'altro e a chiedergli se gli piaceva lui per tutta risposta ha comiciato a toccarmi il culo e a dirmi che ero una troia a quella parola sono esplosa in un orgasmo pazzesco con mio marito che dopo aver bagnato il suo dito aveva cominciato a farlo scivolare nel buchetto di lei che è venuta copiosamente dando delle botte talmente forti sul cazzone del suo lui da farlo arrivare al limite siè tolta da sopra ed io come automaticamente mi sono abbassata con la bocca sul suo cazzo dandoci dentro e raccogliendo tutto il suo nettare tra le mie labbra belle carnose la sua lei nel frattempo stava leccando le palle al mio lui aspettando golosamente la sua razione che dopo poco e sgorgata nella sua gola con lei che emetteva dei suoni da vera maiala finito tuttto senza nemmeno salutarci hanno preso la loro roba e sono andati via quella esperienza è stata stupenda ho ancora delle reazioni molto forti quando ci penso ma penso sia arrivato proprio il momento di qualcosa che mi rinfreschi la memoria................................
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
Prime esperienze ... da maialone!!!
Ricordo una vacanza al mare in toscana con l'oratorio...avevo 16anni mi sembra...tra le tante ragazze c'erano 2 tra le sfigatelle non bellissime e poco cagate dai maschietti...
me compreso.
A volte parlavamo, ma per me erano quasi come maschi. Loro, ancora a digiuno da qualsiasi esperienza sessuale a16 anni, dentro morivano dalla voglia, mentre da fuori non si capiva nulla chiaramente...
Un giorno, in spiaggia, mi sono accorto che erano donne quando dopo un'oretta di conversazione (mi chiedevano se mi piaceva la Bellucci ed altri discorsi piccantelli...) quella vicina a me, Rachele, pian piano striscia sempre più vicino.
Al momento non notai nulla...ero sdraiato su un fianco...a un certo punto, lei seduta, con una coscia mi sfiora le parti basse...ancora...ancora...un lento movimento, quasi del parlare...ma in poco sento tutto durissimo, sorprendendomi...poco dopo una mano appoggiata per caso sulla sua coscia e il mignolo che sfugge verso il mio costume...il tutto in mezzo a tutti gli altri, ma davvero a prima vista non si notava nulla di strano...
Alla fine quasi vengo per l’eccitazione della cosa...interrompe il bel momento la tarda ora e la cena imminente...
Poi quasi mi dimentico di tutto per il resto della vacanza.
Arriva l'ultima sera di vacanza senza assolutamente nient'altro...con loro!!!
Ultima sera e di nascosto...ultima ubriacatura...ore 2 coprifuoco e faccio per andare a letto morto ma, quasi per caso, mi ritrovo a parlare con l'altra amica ovvero Marica (che ho scoperto poi moriva per me)...
Le 2 stavano in camera assieme con una terza ragazza che quella notte stava di nascosto con un mio amico...così alle 2:30 mi ritrovo, senza rendermene conto, nella loro stanza per "fare le ultime 2 chiacchiere".
Io non pensavo ancora ad assolutamente nulla di sexy (erano quasi uomini x me!!poi ero praticamente ubriaco…) ma pian piano si ripropone la situazione della spiaggia...con qualche scusa mi sfiorano e toccano un po' dappertutto: che bei capelli, che cicatrice sulla coscia...io, ubriaco, inizio comunque a sentire una certa eccitazione. D'improvviso noto che Rachele e Marica hanno anche due tettine non male in fondo...così, senza connettere, inizio a toccarle pure io scherzando...mi ricordo che, specie Marica, al solo sfiorarle il seno emetteva gemiti come se stesse per venire!!! Io, sempre più eccitato ma preoccupato che si sentisse fuori (preti maledetti in agguato!!), le dicevo di non urlare...
A un certo punto Rachele mi chiede quasi con paura se voglio provare il suo "famoso" massaggio...è la scusa per spogliarmi in boxer...
Inizia il massaggio...a 2!!Le mani sono ovunque...sento che Marica mi graffia delicatamente la schiena e mi eccito tantissimo...in effetti Marica portava delle unghie lunghissime!Strano le fosse permesso pensai, specie per l'età che aveva...saranno state almeno 1cm oltre le dita...davvero da maialona, altro che maschio!! Mi spiegò poi che era una grande passione… di famiglia!!
Pure la mamma e le due sorelle avevano da sempre unghie pure più lunghe!
E pensare che la minore aveva 14anni!! Che famiglia fantastica!!
La cosa quindi mi eccitava tantissimo...non vedevo l'ora di sentire le mani lì...ma loro non avevano il coraggio. Dopo un po', mi giro. Vedo la loro faccia eccitatissima improvvisamente sconvolta e piena di voglia mentre mi guardano i boxer gonfi all'inverosimile...prendo 1 mano ognuna e le porto ai boxer.
E' un attimo e quasi me li strappano di dosso!
Parte un doppio urlo...è la prima volta che vedono un... pene maschile!! Sono sconvolte ed eccitatissime...iniziano a sfiorarmelo...io le guido.
Sono sconvolte per la mia enorme cappella...in breve mi spompinano alternandosi come lo facessero da sempre...a volte, inesperte, addirittura esagerano nella foga e mi fan un po’ male…trattengo a stento le urla...Io le prendo la testa e glielo faccio ingoiare quasi tutto…Marica continua a dirmi "Ti amo!"... dopo un po' connetto e penso: adesso tocca a me!! Le prendo e in 2 secondi son nude...al momento c'è un attimo di imbarazzo ma poi le infilo ancora il cazzo in bocca...nel frattempo inizio a toccare le...patatine...non l'avessi mai fatto!!! Urli di piacere mostruosi...così devo subito smettere...se ci beccassero sarebbe la fine...non c'è nulla da fare con Marica, non riesce a trattenersi...troviamo 1 posizione fantastica: io lecco la patatina di Rachele che si morde un braccio per non urlare e intanto Marica mi spompina selvaggiamente...in breve Rachele viene emettendo una miriade di gemiti soffocati...poco dopo vengo io senza avvertire Marica...ero pieno da giorni...al suo primo pompino ha ingoiato l'impossibile tant'è che quasi la soffoco!!!Al momento mi affonda le unghione nella carne e...che maleeee!!
Ripulitasi non c'è nulla da fare: non riesco a far nulla perchè urla troppo...il paradiso finisce ad un tratto quando si sentono dei pugni ripetuti sulla porta chiusa...per fortuna poi il silenzio...son le 5 e ci addormentiamo...io non mi rendo conto della cosa ubriaco come sono...realizzerò poi che sarebbe forse stata la sera più hot della mia vita finora...quantomeno l'unica sera a 3...con delle vergini assolute!! E, per questo, con una voglia mostruosa!!
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15 years ago
nomoreangel, 35
Last visit: 5 years ago -
Dall\\\'estetista
sono anni , che per depilarmi completamente con cerette varie , vado da un estetista che possiede un negozio poco lontano da casa mia.Passato il primo imbarazzo per il motivo per il quale mi depilavo , anche nelle parti intime, siamo entrati in confidenza, e siamo diventati amici. Ogni tanto organizziamo cene ,insieme ad altri amici, al suo fidanzato , oppure con qualche cliente del locale.Durante le nostre sedute di depilazione, lei mi chiede di qualche avventura che ho avuto da trav. e le mi ricambia con le esperienze che ha col suo fidanzato. Praticamente so come e' fatto nei punti e nelle virgole , anche senza averlo mai visto nudo.Sonia, la mia amica estetista, mi ha inoltre confessato di non essere mai riuscita a prenderlo nel culo, vuoi per la sua paura (ingiustificata), vuoi per le dimenzioni del pene di Lamberto, il fidanzato.Ho provato a spiegarle in mille modi , come si fa , riuscendo anche a convincerla del godimento assoluto che puo' darti un cazzo nel culo, ma nonostante cio' , niente, Sonia non si e' mai decisa a farsi inculare.2 settimane fa, mentre mi stava mettendo la cremina dopo avermi depilato, mi ha chiesto che avrebbe voluto vedermi travestita.Ci sono un po rimasta, e le ho risposto che li non avevo nulla, che avremmo dovuto farlo la prossima volta.Lei tiro' fuori una borsa con calze velate, reggicalze, perizoma, un paio di sandali altissimi n.42. una gonnellina svolazzante con una camicetta bianca, poi disse: oggi ti trucchero' anche. Chiuse il negozio, tanto erano quasi le 8 di sera, e mentre io cominciavo ad indossare quella roba, lei preparava i trucchi per me. In un attimo ero pronta, Pamela, come Sonia non mi aveva mai vista, e con uno sguardo c he era tutto un programma mi disse- sei fantastica.Comincio' a toccarmi, baciarmi il collo, infilarmi le mani sotto le mutandine, per accarezzare le palle,il cazzo, che aveva appena depilato, e il culetto.L'eccitazione cresceva, aveva infilato la lingua nel buco del mio culo,era riuscita a farmelo diventare duro.Dopo dieci minuti di questo idillio, all'improvviso spunta Lamberto, evidentemente era rimasto dentro un altra camera ed aveva visto tutto.Era completamente nudo, con un cazzo che dir grosso era poco. ma cio che mi colpi' fu la larghezza della sua cappella. Solo allora capii perche Sonia non lo prendeva dietro, ma a me venne subito la voglia di vedere quanto potesse allargarsi il mio sfintere. Cominciammo , con Sonia , a spompinare Lamberto, le nostre lingue su quella cappella enorme, non facevano altro che farlo inturgidire sempre piu'.Sonia lo lascio' tutto a me, mentre lei si pose sotto a mo di 69, per leccarmi il culo ed infilarci le dita. Prese poi il cazzo del suo uomo, e me lo spinse fra le natiche, lei da sotto si godeva lo spettacolo della penetrazione,, e non ci volle molto per inghiottirlo tutto. Sonia era in estasi, stava godendo, Lamberto mi inculava come un pazzo, io stavo raggiungendo un orgasmo anale, che non avevo mai raggiunto.Purtroppo Lamberto non resistette a lungo, sborro' dentro il mio culo, mentre sonia gli leccava le palle.Rimase dentro di me per cinque minuti, Sonia volle farmi le foto quando Lamberto sfilava il cazzo dal mio culo.Sembrava una voragine, tanto lo aveva allargato, chiesi poi a Sonia di usare il bagno, la sborra mi stava colando dalle chiappe.Mentre mi dirigevo verso il bidet sculettando sui tacchi a spillo, Sonia mi segui' e mi tappo' il culo con 2 dita, per non far colare la sborra sul parquet, finche mi sedetti per farla uscire tutta e lei mi infilo' la lingua in bocca dicendomi, "" che troia che sei!!!".
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
La nipotina
Salve a tutti.. inizio col dire che sono un ragazzo che ho sempre in mente una sola cosa.."il sesso".... e' una fissazione che e' nata nei primi anni di adolescenza e che e' stata sempre presente nella mia vita....
Sono anche convinto che non solo l'uomo e' un ammasso di muscoli munito di un pene dove all'interno si trova il cervello, ma che anche la donna quotidianamente si trova a fare i conti con le sue voglie, i suoi sogni, e il desiderio di provare piaceri mai vissuti...
ho letto molti degli annunci presenti su questo sito e li ho trovati molto interessanti tant'è che ho deciso di raccontare, con questo e con altri in futuro, un po' delle mie esperienze erotiche.... spero di farvi divertire assicurando che tutti i contenuti sono realmente accaduti e vissuti da me personalmente....come quello che sto per raccontarvi...
E' una calda estate di due anni fa' quando mia moglie decide di andare a trascorre due settimane presso alcuni parenti in un paesino della provincia di milano.... io contentissimo della cosa... inizio qualche settimana prima a organizzare qualche incontro in modo da poter appagare qualche desiderio erotico che mi tormentava da tempo... complice il mio amico andrea di qualche anno piu' giovane di me... tutto ando' come previsto... siamo riusciti ad organizzare un paio di orge... e quasi ogni sera trombate a volonta'....
finito questo bellissimo periodo....e' arrivato il momento di andare a riprendermi la moglie... organizzo bene il viaggio...(circa 12 ore di auto) e la sera della partenza vado a prendere mio cognato il quale mi aveva manifestato la volonta di potermi fare compagnia accettando con piacere ... arrivo a casa sua e lo trovo disteso su un grande lettone con del ghiaccio su un piede... rammaricato della cosa accaduta.. si scusa.... ma da dietro le mie spalle salta fuori la figlia... di circa 15 anni...
una ragazza non magrissima... ma molto carina e con un fare suo tutto sensuale....
la ragazzina grida implorando al padre che era l'occasione giusta per venire lei approfittando di quel mio viaggio per andare a trovare le cuginette... dopo una ventina di "no" del padre e qualche sorrisino della madre mi lasciano portare la ragazza.... io in quel momento ero un po' dispiaciuto per mio cognato e il fatto di portare la figlia non mi faceva pensare ad altro che a tante responsabilita' e ad un noiosissimo viaggio...Inceve mi sbagliavo... e anche alla grande...
infatti dopo un paio di ore di viaggio ( ormai tarda notte) la ragazzina girava e rigirava sull'argomento sesso....
"zio ma sai che una volta ho sentito parlare mia mamma con la zia e diceva che sei un cavallo a letto?" ed io...marta ma cosa dici mai... non sono cose che dovrebbero interessarti alla tua eta'... e lei perche' alla mia eta' non si puo' parlare di sesso e di scopate zio? con le mie amiche parliamo solo e soltanto di questo....
e cosi' e' andata avanti la coversazione... facendo si che il mio uccello prendesse una bella forma.... io in effetti la vedevo si come una bella ragazza, ma era pur sempre mia nipote...
avevo notato che dopo quella bella conversazione, cominciava a sfregare le gambe l'una contro l'altra... aveva aperto il finestrino e si faceva qualche palpatina al seno..(una bella quarta)
intanto il mio cazzo faceva una pressione incredibile nelle mutande e ad un certo punto noto una piazzuola di sosta e decido di fermarmi, anche per capire se la troietta, era solo parole e basta....
mi fermo e mi giro verso di lei.... lei aveva uno sguardo mai visto... maliziosissimo.... con due guance rossissime.... non sapevo cosa fare e sopratutto cosa dire....
la sento fare un lungo respiro e gli dico... marta... gioia mia perche' non la finisci con questi discorsi che zietto tuo e' tanto debole e sensibile.... magari al prossimo autogrill ci fermiamo ti rinfrschi un po' e riprendendo il viaggio ti metti a dormire? e lei... non rispondendo mi fa: zio... te la posso fare una confidenza? io si certo .... ho un fuoco in mezzo alle gambe che e' iniziato da quando sono salita in macchina.... non ce la faccio... non resisto... aiutami... che faccio...consigliami ti prego....
in quel momento persi qualsiasi filo logico... qualsiasi senso di misura e sopratutto qualsiasi forma di ragionamento.... AVEVO LO STESSO SUO PROBLEMA....
mi chino verso di lei e proprio sopra la sua passera e guardandola neglio occhi gli dico: tesoro mio solo io in questo momento posso risolvere il tuo problema.... e lei con un sospiro di sollievo ma conservando uno sguardo eccitato e nello stesso tempo impaurito per quello che stava per accadere... mi mette la mano sulla testa spingendomi verso la sua figa.... gia' da sopra i jeans sentivo il profumo... in un batter d'occhi gli sfilo i pantaloni... vedendola nuda sembrava piu' in carne di come appariva vestita... ma restava sempre una bella ragazza e sopratutto una quindicenne con una pelle dolcissima e liscia e una voglia matta di provare un cazzo per la prima volta.... la mia lingua fu subito nella sua passera... un mare di liquido dolsiccimo... la troietta di sicuro era gia' venuta prima....mai vista una cosi' grande quantita' di umori... nemmeno nelle troie piu' navigate....
decidemmo di andare sul sedile posteriore... la mia lingua era imperterrita nella sua fessura....la sentivo urlare..gridare... gemere dal piacere.... gli chiesi di abbassare i toni avendo paura che qualcuno ci poteva sentire... stavo impazzendo dal piacere.... volevo penetrarla.... ma essendo vergine non volle... mi desse l'alernativa del culo.... sicuramente seguendo il consiglio di qualche sua coetanea ... non mi feci pregare.... lei si posiziono' a pecora e vedendo quel culo grande e sodo gli strofino prima la mia cappella per consentire alla sborra che gocciolava di lubrificarla... poi apro la strada con il mito medio e d'un tratto subito dentro... menava la testa come impazzita.... io inizia ad usare un linguaggio scurrile che la portava all'estasi totale... " prendilo nel culo puttanella.... visto che lo zio e' davvero un cavallo..... hai un culo da paura... voglio scoparti fino in fondo....troiona... ecc. ecc." lei non parlava... probabilmente perche' non riusciva e produceva solo suoni di piacere e gemiti.... stavo per venire.... lei se ne accorge e mi spinge fuori... e tutto lo sperma glielo spruzzai sulle chiappe.... mai avevo gettato tanta sborra... e il mio cazzo era cosi' duro che ci volle un po' per ritornare alla sua consistenza naturale......
gli sentivo solo dire.. bello bello bello belloooooooooo.....
ci rimettemmo in viaggio e prima di arrivare a destinazione passarono alcune ore e si fecero circa le nove di mattina...
intanto ci siamo fermati altre due volte e all'ultima volle penetrata nella figa.... l'accontentai ammonendola di non raccontare a nessuno i contenuti di quel trasgressivo viaggio.. e cosi' fece....
da allora e' ritornato tutto come prima.... bacini sulle guance quando ci incontriamo in famiglia e nessun gesto o sguardo che possa ingannarci sull'accaduto....
commentateeeeeeeeeeee :)
e sopratutto qualche consiglio per i prossimi racconti.....
un saluto e grazie a tutti gli amici di Desyderia....
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15 years ago
admin, 75
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Un \"m\"assaggio in paradiso 2
Volevo raccontarvi la continuazione della situazione che si era creata in quel centro benessere di Bolzano e che vi ho raccontato nella prima parte. Ovviamente non potevo lasciare perdere l'invito che mi era stato fatto durante il primo incontro con la bellissima massaggiatrice Cristina e fu così che presi un'altro appuntamento per un massaggio rilassante. Ovviamente i preamboli furono del tutto informali, infatti ci eravamo conosciute molto bene e a fondo durante il primo incontro e quindi ci salutammo con calore abbracciandoci e baciandoci con trasporto. Erano le 13 ed eravamo, giustamente sole nel laboratorio. Appena entrai chiuse a chiave la porta dello studio. Notai subito che il suo abbigliamento era decisamente informale e che dal camice trasparente potevo vedere che sotto era completamente svestita e pronta a farmi mantenere la promessa che avevo fatto durante il primo incontro dove l'oggetto del suo desiderio ero stata io. Ora toccava a lei...e questo lo sapevo e lei voleva farmelo capire anche senza parole. Cristina era, come al solito, bellissima e dai suoi occhi traspariva la voglia di abbandonarsi e provare ciò che forse aveva già provato ma non con me. Aveva un profumo dolce e talcato, l'avevo potuto percepire durante il nostro abbraccio e si era truccata molto bene per piacermi di più. Le sue labbra erano lucide e gonfie tanto che la voglia di baciarla mi era venuta appena l'avevo vista. Mi fece entrare nella camera e senza perdere tempo si slaccio il camice rimanendo completamente nuda davanti a me. Si fece, volutamente, guardare per essere giudicata ed io la guardai a lungo in silenzio scoprendola bellissima come non immaginavo. Era ovviamente completamente depilata e le Sue forme erano perfette; un fisico asciutto e sportivo fatta benissimo. Si sdraiò sul lettino ed allargò le gambe. Era abbronzata senza alcun segno di intimo. Il suo corpo fremeva di piacere ed io con lui nel vederla così abbandonata. Incominciai anch'io a spogliarmi; dovetti togliermi ben poco perchè era estate e poco avevo addosso. Con foga mi sfilai le mutandine e mi sdraiai piano sul suo corpo che era caldo e sudato. I nostri corpi aderivano perfettamente ed i nostri primi sudori ci rendevano un pò attaccaticce. La baciai sulle labbra e con la lingua penetrai tra le sue labbra. Lei ricambiò volentieri avviluppando la sua lingua attorno alla mia. Ci abbandonammo ad un bacio appassionato in silenzio che durò moltissimo, ci leccammo le labbra ed io iniziai a scendere sul collo e sul suo seno che si protendeva verso di me con due capezzoli gonfi ed irrigiditi dal primo piacere. Non resistetti e glieli morsi con foga stringendoli tra i denti, ma lei non si lamentò...sentii solo un gemito di piacere e dolore insieme e un ..."ancora" che mi spronò a stringere i denti ancor di più. Aveva un seno bellissimo, credo una 4° abbondante naturale e sodo come ho sentito poche volte. Le nostre gambe erano avvinghiate tra di loro e sulla coscia potevo percepire chiaramente che era già molto bagnata sintomo che la sua eccitazione era a buon punto ed il suo sesso mi reclamava fortemente. Scesi però da lettino e risalendovi mi posi su di lei in modo tale che lei potesse baciarmi la vagina ed io la sua. Questa cosa la mandò in visibilio perchè forse era proprio quello che si aspettava da me e io lo potei percepire chiaramente perchè incominciò a baciarmi avidamente le labbra della mia ed io avendo la sua a due centimetri dalla bocca incominciai a penetrarla con la lingua indurita a mo di membro maschile. Alternavo una passata sulla sua vagina ed una leccatina sul suo culetto che avevo ad un centimetro dal naso. Eravamo eccitatissime e con fare esperto Cristina incominciò, lo percepii chiaramente, ad allargarmi le labbra con le dita per aprire un pertugio che si fece sempre più grande. La stessa cosa feci io ed entrambe ci penetrammo con due dita incominciando in movimento penetrativo stimolando i rispettivi punti G. Ormai ci muovamamo come anguille eccitate da morire, ma entrambe volevamo che questo momento non finisse mai e così facemmo perchè passavamo da momenti di esaltazione del piacere a momenti di calma apparente senza però mai fermarci. La specialità di Cristina era anche la penetrazione del culetto come aveva già fatto nel primo incontro e così fece anche allora. La doppia penetrazione la eccitava e mi chiese di farlo anche io a lei perchè era la cosa che Le piaceva di più. Vedevo che il suo buchetto era stato spesso accogliente per membri, dita o aggeggi vari perchè nel culmine dell'eccitazione pulsava e si allargava in modo abnorme come non avevo mai visto. Mi chiese di infilare prima un dito e poi due nel suo buchetto ed io obbedii. La sentii mugolare a lungo e mi chiese di non interrompere la penetrazione nella sua vagina. Sentivo che questo operare la stava facendo giungere al culmine e Le chiesi che mi sarebbe piaciuto venire insieme. Si impegnò molto per accontentarmi, ma dopo 10 minuti circa di duro lavoro sentii una contrazione della sua vagina ed del suo buchetto e poi un'altra più vicina e ancora molte altre....stava venendo....mi impegnai anch'io e venemmo insieme abbandonandoci ad un urlo di piacere che durò parecchi secondi perchè avevamo portato l'eccitazione veramente ad un punto altissimo. Mai avevo provato una sensazione simile...e lo capii anche dai suoi occhi che mi guardarono con amore. Mi alzai e ci baciammmo ancora a lungo accarezzandomi tutta. Notai che entrambe avevamo la fede segno di un rapporto con l'altro sesso e questo mi stimolò ancora di più a baciarla con passione. Avvicinò la bocca al mio orecchio e mi sussurrò...."ti amo"...arrossii e guardandola nei suoi meravigliosi occhi Le dissi.."anch'io". Le asciugai, mentre lei era ancora sdraiata abbandonata sul lettino con quel corpo meraviglioso ed esausto, la vagina con un asciugamano ed annusai il suo liquido perchè volevo farlo mio per sempre. Ero veramente innamorata. Cristina si alzò ed ancora seduta sul lettino guardandomi mi chiese di non far finire mai la nostra storia perchè veramente era innamorata come me....nonostante i rispettivi mariti...Ci rivestimmo con quel poco che avevamo e da allora ci vedemmo ancora moltissime volte anche nelle rispettive case ed in altri posti passando momenti di piacere assoluto. Non mi è mai capitato di avere un'amante donna...si esperienze fugaci e niente più, ma con Cristina è diverso e l'abbiamo percepito entrambe. Stiamo tutt'oggi insieme e non ci siamo mai stufate o annoiate....un amore vero che non certo desidero fare finire
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15 years ago
admin, 75
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Massaggio tantrico
In una sera di luglio, mentre sul balcone cerco un po' di refrigerio dalla calura estiva che ormai pian piano aumenta, osservo le macchine passare... tra le tante ce n'è una che rallenta e parcheggia in un posto da poco liberatosi sotto casa mia. Dal parabrezza si intravvedono due bellissime gambe, mi sporgo un po' per vedere chi fosse quella donna. La noto avvicinarsi allo specchietto forse per controllare se tutto sia a posto, si dà un'ultima sistemata, prende la borsetta giacente sul sedile a fianco, si apre la portiera e con gli occhi spalancati vedo scendere lei... con stupore noto che è una mia amica, lei alza la testa e con un sorriso mi saluta dicendomi: "che fa? vuoi che giochiamo a Romeo e Giulietta o mi apri?" anch'io le sorrido e corro ad aprirle. Il rumore dei suoi tacchi rompe la calma che c'èra poco prima sulle scale, inizia a salire il primo rampo di scale passa il pianerottolo e da allora la vedo interamente. La seguo con gli occhi per tutta l'ultima rampa, quegli ultimi gradini sembravano come una passerella di una sfilata di moda che però conduceva dritta dritta al mio appartamento. Ed eccola qui, di fronte a me... in uno stupendo abito lungo nero con due spacchi sui fianchi interrotti un palmo sotto la cintura. Ci salutiamo e la faccio accomodare, il suo profumo dopo aver invaso tutta la scala... invade pure casa mia, è un aroma caldo, sa un po' di vaniglia, le faccio visitare casa e poi, una volta seduti sul divano, ci raccontiamo un po' dato che era da un mese che non ci vedevamo. A lei piacque subito il tavolinetto del mio soggiorno, "è sempre piaciuta a tutti quelli che sono venuti a casa mia" le dissi, raffigura una donna nuda in gesso color bronzo che sostiene un vetro ovale a sbalzo. Racconti, battute, sorrisi... era forse la prima volta che la osservavo così radiosa, si vedeva chiaramente che i pensieri che la tormentavano tempo prima non esistevano più. I suoi occhi erano luminosi, la sua pelle un po' lucida... forse inumidita dal sudore dovuto al caldo della serata e dal viaggio in macchina. Accendo il pc per mettere un po' di musica, le offro da bere e continuiamo a raccontarci, mentre lei parlava i miei occhi la osservavano, cercavano di vedere e quasi memorizzare ogni dettaglio di lei. La scollatura metteva in evidenza lo stacco del seno, le sue gambe lisce e accavallate facevano risaltare una leggera abbronzatura. Più lei stava accanto a me durante la chiacchierata e più il suo profumo mi avvolgeva, il suo sguardo, il movimento delle sue labbra, la gestualità che aveva... sembravano tutti coordinati armoniosamente, era di una sensualità indescrivibile. Lei si accorse che a volte ero assolto e mi chiese se avesse qualcosa che non andava... e in quel momento, per un attimo i nostri sguardi rimasero bloccati, gli uni negli altri, e io le dissi: "sei bellissima tesoruccio mio" e avvicinandomi a lei posai le mie labbra sulle sue. Il primo bacio fu breve, quasi timido, ci staccammo, ci riguardammo di nuovo e dopo aver chiuso gli occhi ci baciammo appassionatamente. Le mie labbra sulle sue labbra, quasi a consumarsi insieme... si aprirono, le nostre lingue si cercavano, si unirono, si attorcigliavano, nel frattempo con una mano le accarezzavo la nuca e con l'altra la gamba. Le dissi: "vieni", ci alzammo, la portai nella mia camera da letto, le tolsi la cintura, lei si tolse il vestito, che spettacolo vederla spogliare. Rimase in slip e reggiseno... "che corpo stupendo che hai" le dissi, poi la feci sdraiare sul mio letto, a pancia in giù, le feci togliere il reggiseno, le sue mani erano messe sotto la sua testa, mi avvicinai al suo orecchio: "arrivo" mi allontanai, davanti al mio pc tolsi la canzone che stava risuonando in casa e misi una compilation di musica tantrica. Ritornai da lei: "eccomi tesoruccio", mi misi di fianco a lei, posai le mie mani sulla sua schiena e iniziai a massaggiarla. Partivo dai suoi fianchi e andavo a salire, mi soffermavo sulle sue spalle e riscendevo giù, lo feci più volte, poi... quando meno se l'aspettasse, posai la mia lingua alla base della schiena, tra le due fossette e senza staccarla dal suo corpo, salii lungo tutta la spina dorsale, il suo respiro si bloccò, rimase un attimo senza fiato, arrivai sul suo collo e lì le lasciai un bacio. Mi spostai un po', afferrai i suoi piedi e cominciai a massaggiarli, pian piano andavo sempre più su, lungo le sue gambe, fino a finire sul suo bel culetto. Lo afferrai, lo massaggiai, lo baciai tutto e sentivo il suo respiro farsi sempre più affannato. "Girati", lei si girò, rimanendo sempre sdraiata sul mio lettone, mi alzai, mi spogliai, anch'io rimasi in slip, mi risedetti di nuovo accanto a lei, mi sdraiai sulle sue tette sode e ci ribaciammo di nuovo. La musica stava diventando sempre più calda e anche noi stavamo quasi per andare in fiamme. Ripresi di nuovo il massaggio, ma quello sarebbe stato l'ultimo, si sentiva nell'aria la passione che voleva ardere per fondere i nostri due corpi in un tutt'uno. Allungai le mie mani sulle sue tette, le accarezzai, le massaggiai, mi avvicinai a loro e iniziai a baciarle tutte, avrei voluto farle un massaggio completo ma era evidente che non ci sarei riuscito... anche lei non sarebbe riuscita a resistere ancora a molto. I suoi capezzoli erano turgidi, li baciavo, li leccavo, li succhiavo, li mordicchiavo leggermente, mentre nel frattempo, con una mano accarezzavo la sua figa da sopra gli slip. Erano roventi e bagnati, allora sempre con le mie labbra su di lei scesi un po' più giù, sul suo pancino, sul suo ombelico, fino a finire sui suoi slip. Li tolsi, mi tolsi i miei, il mio membro era duro, le vene sembravano esplodere, la cappella grossa e rossa... ero eccitatissimo. Mi avvicinai alle sue caviglie e iniziai a baciarla e a leccarla, "che fai?" mi disse lei, ed io: "shhh, chiudi gli occhi e vedrai" le risposi. Lei chiuse gli occhi e io ripresi il mio giochino preferito, con le mie labbra su di lei iniziai a salire lungo una gamba, arrivato sulla sua figa le lasciai un bacio e scesi sull'altra caviglia... riappoggiai di nuovo le mie labbra su di lei e risalii l'altra gamba. Più le mie labbra salivano sempre più su, e più i suoi gemiti gi piacere aumentavano. Arrivato lì, gli diesi un altro bacio e con le mie labbra e la mia lingua cominciai a disegnare un cerchio tutto attorno la sua figa che quasi implorava "perchè non vieni da me?", il cerchio passava sull'inguine e i suoi gemiti di piacere coprivano quasi la musica di sottofondo. A questo punto, il cerchio si spezzò, e diventò una spirale... una spirale che man mano diventava sempre più piccola... sempre più piccola fino a finire finalmente sulla sua figa che ardeva di piacere. Con le mani aprii le sue labbra, il suo odore mi avvolse e mi stregò... iniziai a leccare... prima a destra, poi a sinistra, poi velocemente da destra a sinistra e viceversa, e poi dal basso verso l'alto... lei era in estasi, impazziva di piacere. Mentre leccavo scesi giù, giù sul suo buco del culo... lo leccai un po' e ci misi un dito dentro, con la lingua invece ritornai su e ripresi a leccare... la penetravo con la mia lingua, poi mi fermavo, leccavo un po' il clitoride turgido e ritornavo a penetrarla con la mia lingua. Ad un certo punto cominciai a dedicarmi unicamente al suo clitoride, le tolsi il dito dal culo, glielo misi dentro la sua figa, iniziai a masturbarla e nel frattempo cominciai di nuovo. Il suo clitoride era in fiamme, lo massaggio con l'altra mano, lo bacio, lo lecco, lo succhio, lo mordicchio dolcemente e le dita dentro di lei diventano due. I suoi gemiti ormai risuonavano dentro casa, più lei gemeva e più le dita aumentavano (quella sera mi fermai a tre)... Il suo corpo ormai era incontrollabile, si contorceva al tocco della mia lingua... si sentiva che da lì a poco avrebbe raggiunto l'orgasmo. Io avevo perso ormai la cognizione del tempo trascorso... non mi fermai più fino a farla esplodere, leccai, succhiai e la masturbai finchè un'onda di umori mi schizzò in faccia, il suo urlo risuonò dentro la camera ed io a bocca aperta cercai di raccogliere tutto quel dolce e caldo nettare, volevo gustarmi tutti i suoi umori vaginali fino all'ultima goccia... come un assetato che si disseta dalla sorgente che sgorga dalla nuda roccia. Fù un esplosione di piacere, il suo corpo vibrava incontrollabile... mi avvicinai a lei, l'abbracciai, ci baciammo... e dopo un po’ di coccole, iniziammo a fare sesso fino a farci consumare dalla passione...
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15 years ago
leccolafiga73, 36
Last visit: 3 years ago -
E il gioco continua....... livello 2
Questa volta abbiamo deciso di andare a cena fuori insieme.
Un posto carino, il tavolo rotondo, noi quattro alternati, peccato che il tavolo era troppo grande e anche troppo in mezzo al salone.
La cena si è svolta nel più leggero dei modi, amabili conversazioni articolate fra un boccone e l’altro, al dolce mi è venuto un momento di frenesia: tutti i dolci che avevamo scelto erano corredati da nuvolette di panna montata e nel mio piatto sembravano essere anche più abbondanti. Le osservavo, guardavo i miei commensali e pensavo a cosa avrei fatto di tutta quella panna in quel momento. Mi sarei voluta alzare, appoggiare a Paolo, prendere un po’ di panna dal suo piatto con il dito, avvicinarlo alle nostre bocche e leccare insieme, andare poi tra Luca e Nelly, prendere la mano di Luca, fargli tirare su un po’ di panna, passarmela sui capezzoli e farmeli succhiare, invitare Nelly a fare la stessa cosa con me, e tutti e quattro insieme. Mhhhhhhh…. Il brivido malizioso correva come una goccia tra il mio seno fino ad arrivare alle mie cosce che si allargavano…...magia del momento e potere della mente......
Terminata la cena andiamo verso casa loro, io e Nelly ci sediamo nel sedile posteriore dell’auto. Già nel tragitto di andata ci siamo tenute la mano, scambiate qualche carezza, ma ora era più forte il desiderio, pensavo a cosa sarebbe accaduto se in quell’ istante un camionista o qualcun altro, ci avesse affiancato e visto, con le gambe aperte, con le mani che cercavano…..... Sedute dietro ai nostri uomini che avrebbero solo potuto sentire e poco vedere, le nostre voglie femminili iniziarono a cercarsi, le mani di entrambe frugavano sotto le gonne, il calore delle cosce guidava le mani fino a raggiungere quella fenditura, fonte di desiderio e l’eccitazione prorompeva con i suoi umori. Non eravamo molto comode, ma ci tenevamo strette e ci avvicendavamo con la lingua a leccarci, tra gemiti e mugolii, era eccitante trovarsi in quello stato di piacere che ci sapevamo dare, mentre i nostri maschi si eccitavano pensando, ascoltando ed ogni tanto sbirciando. Abbiamo anche allungato le mani sui loro pantaloni, tastando la loro eccitazione, che era forte, molto forte….. Ma era solo l’antipasto della serata…...
Arrivati a casa avevamo già detto ai ragazzi che avremmo voluto qualche momento per noi, da sole, quasi a proseguire cio’ che era iniziato nell’auto….. E così è stato, ci siamo sdraiate sul letto, le carezze si moltiplicavano, sempre cariche di piacere e di intrigo, ormai sapevamo cosa regalarci in quei momenti, la mia bocca cercava il sesso di Nelly , leccarla e sentirla partecipe mi rendeva ancora più eccitata, sentire le sue mani che cercavano il mio intimo, mi accendeva ancora di più, allargavo le gambe e le facevo strada, la sua lingua mi batteva sul clitoride, e un lungo e delizioso sessantanove ci ha unito nel piacere. I nostri uomini con gli uccelli pronti, aspettavano con ansia il nostro invito. Uscimmo dalla stanza sorridenti, ma non ancora del tutto soddisfatte, toccava a loro completare l’opera. Ci siamo avvicinate a loro, inutile dire che sotto le cinture spingeva qualcosa di duro che chiedeva spazio.....
Li abbiamo liberati del superfluo e portati in camera, nudi davanti a noi i loro membri vibravano e abbiamo iniziato a volteggiargli intorno con le nostre bocche avide, l’eccitazione cresceva, il gioco a quattro era nel pieno, mani e bocche si incrociavano in baci e leccate, io e Nelly ci ritrovavamo ogni tanto con lo stesso uccello in bocca, ci leccavamo, i nostri uomini si alternavano con noi a farci sentire la loro voglia, passione ed eccitazione, leccando ogni nostro angolo umido. Luca era al limite, non ce la faceva più, quando sotto ai colpi di lingua di Nelly è esploso nel suo orgasmo. Poi Paolo ha iniziato a scopare Nelly con voglia e foga, mentre le succhiavo i capezzoli, lei lo incitava a scoparla… si.. scopami, scopami, fammi godere.
Luca, non ancora spento, mi ha tirato a sè e ha iniziato a penetrarmi meravigliosamente, l’ho accolto mentre ormai ero alle stelle, al massimo, arrivando così, ad un orgasmo intenso, forte che mi faceva vibrare. Tutti e quattro gemevamo dal piacere, godevamo e condividevamo insieme questo momento.
Sono stati attimi davvero unici e ripetibili solo con quella finezza mentale che ci accomuna. Il piacere continuava ad aleggiare nell’aria.
La cosa più bella è che una telecamera ha ripreso tutto quanto e nonostante lo sapessimo, è come se ce ne fossimo dimenticati! Tutto si è svolto nella più totale naturalezza, così ci siamo trasferiti in soggiorno a guardare il nostro film. Non ci sono parole, lo spettacolo è stato davvero unico, ma..... non visibile a tutti!
Noi stupende e vogliose ragazze di mezza età, complici fra noi, abili tessitrici di intriganti tele nelle quali vi attiriamo e vi godiamo. E voi, nostri stupendi uomini, vi fate rapire in quelle tele, ignari di cosa faremo, ma certi del piacere che vi sapremo dare.
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15 years ago
admin, 75
Last visit: 5 hours ago -
le 3 “s” sweet, sauternes, sex
Dopo un lungo vagare fra persone vuote, insignificanti, meccaniche e false, ecco che un giorno troviamo sulla nostra strada Nelly e Paolo. Un veloce scambio di frasi e il numero di telefono.
Ultimamente ero diventata quasi insofferente a questo rituale della telefonata, forse perché troppo spesso delusa dal nulla che trovavo, chi non risponde, chi si nega continuamente, chi non sa nulla.
Un messaggio per annunciarmi e la chiamo. Dire che sia stato un attimo è poco, che bello trovarsi con una persona vera, che parla, si racconta, con un’apertura e pulizia mentale che pochi hanno. Ci scambiamo delle foto normali, per completare questo approccio. Davvero molto carini, mi sono piaciuti subito, anche Luca ne ha convenuto e decidiamo quindi il giorno per incontrarci.
Un pomeriggio a casa loro e ho trovato spontaneo e carino che un ottimo complemento per il gioco, fosse l’abbinare qualcosa di dolcemente speciale, dei dolci, quel vino a me e Luca molto caro e il resto sarebbe venuto sicuramente da solo. Il cibo e il buon bere sono un ottimo preludio al gustare il sesso, veri stuzzicanti all’attività.
Sereni momenti di convivialità, durante i quali ci siamo annusati, studiati ma soprattutto piaciuti.
Eravamo seduti al tavolo, io e Nelly una di fronte all’altra, troppo lontane….... Cominciavo a pensare di alzarmi ed avvicinarmi a lei, per infilare la mano nello scollo del suo maglioncino, per curiosare e accarezzare il seno che desideravo baciare.
Luca si alza, si allontana per pochi minuti e…... sorpresa! Paolo mi prende per mano e mi porta vicino a Nelly, ci avvicina, ci tiene abbracciate, dei piacevoli brividi hanno cominciato a scorrermi lungo la schiena, avevo davanti i suoi seni, li ho baciati, ardevo dalla voglia di scoprire i suoi capezzoli, di sentire il suo profumo, ho sentito il suo calore, le nostre mani hanno iniziato a rincorrersi, ho sentito la sua bocca sul mio seno, mentre le mani di Paolo ci frugavano nell’intimo. Ma ecco che Luca riappare nella stanza, con il sorriso di colui che vede quel che la sua mente gli aveva fino a poco prima raccontato, vedo sul suo volto quel sorriso che ben conosco, vedo quel bagliore nei suoi occhi, un bagliore che conosco bene...... Credo che nell’istante in cui i nostri sguardi si sono incrociati, ci siamo detti tutto, tutto quello che sarebbe accaduto dopo, annuendo silenziosamente. Mi sono ritrovata sul letto, tra le loro braccia, mi baciavano, mi spogliavano, attimi carichi di piacere pungente, il calore, il desiderio, la pulsione ci avviluppava insieme, tutti e quattro; desideravo assaporare Nelly, provare il piacere di sentirla fremere, il piacere di intrufolare la mia lingua nel suo bocciolo….... I sapori dei dolci gustati poco prima, si sono fusi con il suo umore, caldo e dolce..... mi piaceva, eccome se mi piaceva…... La mia lingua avida leccava e succhiava il suo clitoride, la sentivo gemere con la bocca piena del cazzo dei due maschi che si avvicendavano, anche loro persi in questo mare di piacere; sentivo il ritmare dei fianchi di Nelly al mio leccare, la sentivo godere ed era stupendo...... Intanto le mani di Paolo scivolavano ovunque sul mio corpo, insistevano, toccavano, cercavano..... la lingua batteva…... Ogni tanto, più vicino a me sentivo l’odore del mio maschio, sentivo le sue mani che toccavano me e toccavano lei, la sua lingua che si insinuava nella mia bocca…... in questo vortice di corpi caldi, ansimanti di piacere, io e Nelly ci siamo ritrovate le bocche piene dei cazzi dei nostri uomini….. un pompino prima all’uno e poi all’altro…...mhhhhhhh, magnifico gioco...... Ci avvicendavamo su quelle aste prepotenti che spingevano nella bocca, mentre le nostre lingue si incrociavano e si stuzzicavano, e ritornare di nuovo a succhiare i nostri uomini, che sono certa abbiano avuto quanto di meglio potessero avere dalle loro donne....... Due donne calde, vogliose intriganti e complici..... Ero in un continuo lago di piacere, quando mi sono ritrovata il cazzo di Luca che ha trovato il suo colmo nella mia tana calda, l’ho sentito esplodere di piacere, forte, intenso, e mentre godeva l’estasi del massimo piacere, noi tre abbiamo continuato nei nostri giochi maliziosi, regalando a Luca uno spettacolo.......di prima visione! Ho sentito e partecipato al culmine del piacere di Nelly e Paolo, mentre continuavo a succhiarle i capezzoli e a toccarla ovunque.
Affannati, esausti, ma pienamente soddisfatti, ci siamo ritrovati sul letto a sorridere e parlare. Dato l’incredibile e totale coinvolgimento sembrava davvero di conoscerci da molto più tempo.
La volgarità e la banalità non si sono minimamente insinuate nel gioco di questo pomeriggio, un gioco delicato di donne, forte e trasgressivo di quattro persone piene e consapevoli, che sanno quello che desiderano.
Non possiamo che volere fortemente ripetere ancora e ancora di più tutto questo, ma la prossima volta, io e Nelly vogliamo stare prima da sole, per poterci godere l’una con l’altra, baciarci e leccarci in ogni dove, per fare entrare poi i nostri maschi in un letto….... ancora più caldo!
E noi due amore mio, ci siamo dati conferma della nostra complicità, del piacere che siamo capaci di darci nella mente e nel corpo, il nostro piacere segreto.....
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15 years ago
admin, 75
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Il tecnico di fiducia
“Ho rotto l’hard disk del pc, non è che riesci ad aiutarmi?” Iniziò così la chiacchiarata su msn, ed io da bravo, porco, non posso tirarmi indietro difronte alla richiesta di aiuto di una bella fighetta. “Ok ci vediamo domani alle 16.30 così guardo il pc.” Arrivo all’appuntamento e mi trovo due gambe da sogno, velate da delle calze nere e appena appena coperte da una minigonna da urlo, a chiudere il quadro un tacco a spillo che… Controllare un pc in quella situazione diventa dura e duro… “Niente me lo devo portar via, il disco è andato, devo sostituirlo”. Mi congedo e vado a casa, continuo a vedere quelle gambe impresse nella memoria. Sistemo il pc in un lampo, e ci rivediamo una sera, così ci beviamo una birretta tutti insieme. Arrivano le “gambe da urlo” insieme al marito, ci accomodiamo, restiturisco il pc e chiacchieriamo di fronte ad una bionda fresca. Si ride, si parla… fino a quando sento salire il livello del testo sterone… sento il suo piede sfiorarmi, e il suo sguardo pieno di malizia mi fulmina… Una scossa parte dal cervello e divento tutto duro… Non capisco più niente, voglio toccare quelle gambe… “Andiamo in un posticino più tranquillo?” Così a bruciapelo… “Ok andiamo vi seguo…” Usciamo dal locale, e ci appartiamo in un posticino, lei scende dalla macchina per salire sulla mia… in un secondo mi sento la mano sui pantaloni… e vedo quel sorriso di chi sà cosa vuole…. “mmmm sei già pronto??” Sorrido e in secondo sento la sua lingua calda su di me… infilo la mano sotto la gonna, sfioro quelle gambe da urlo, e quella fighetta bella umida… mentre mi godo un pompino da favola… le riempio la bocca di calda crema… e penso “che bello riparare i pc…”
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15 years ago
senzanomerm,
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Incontro
Da due settimane non lo sento, da quando è esplosa la mia rabbia per la sua reiterata infedeltà e l’ho messo alla porta. Ha telefonato un’ora fa. Mi ha chiesto un incontro. Fra pochi minuti sarà qui.
Lo amo anche se la mia vita è fatta di ansia costante per la sua spudorata incostanza.
Mi tradisce molto spesso. Ogni volta è una scenata, ma la paura dell’abbandono è più forte di me. Lo perdono ogni volta. Lui si scusa dicendo che altrimenti la sua sessualità sarebbe sconvolta e teme il disequilibrio. E io me ne convinco a malincuore. Sinceramente l’ho amato dal primo giorno. La sua aria matura, non è più un giovanotto, il suo sussiego m’incutevano timore finché non si aprì un cielo sereno ed uno splendido sorriso folgorò il mio cuore.
Sa sorridere come nessuno sa fare, almeno per me è così. Non è propenso a mostrare in giro i suoi sentimenti e questo, ritengo, il motivo per cui quel sorriso ha provocato il mio innamoramento. Mi sembrava un gesto riservato solo a me e volevo tenerlo stretto.
Mi accarezza con il trasporto che nessuno ha saputo mai dimostrarmi. Mi raggiunge alle spalle, mi bacia sul collo (rabbrividisco al ricordo). Mi stringe fra le forti braccia come per strizzare fuori tutto l’amore che insieme proviamo, e bacia la cartilagine del mio orecchio. Scende a succhiarmi il lobo; lo mordicchia; mi fa vibrare di desiderio! Poi con la lingua segue il labirinto cocleare e introduce il tenero mollusco, la lingua, agitandolo nella valva auricolare. Esplode il desiderio.Vorrei baciarlo sulla bocca; bere alla fonte del piacere! Sento il suo ardore. Mi trattiene serrandomi le spalle al suo petto. Le grandi mani scivolano sul petto, stringendomi progressivamente i capezzoli fino a farmi passare dal piacere al dolore più acuto. Una fitta addolcita dal miele che insieme cogliamo godendo.
Il petto coperto dal fitto vello poggia sul mio dorso, a contatto con la pelle delicata, che curo perché sia tenera e morbida per lui, mentre il bacino potente si appoggia sui miei glutei che si aprono di desiderio, divaricando le gambe per accoglierlo meglio. Mi massaggia sui fianchi. Sento la sua stilo sfoderarsi e ingrossarsi. Cerca dal retro una via per scrivere il più intrigante romanzo d’amore. La mia mano corre e guida il nodoso bastone. Lo stringo richiamandolo sul davanti, sotto il mio ventre, per accarezzargli il prepuzio sensibile. Sbuffa, il mio amore, come un toro alla carica. Tremo, ma nello stesso tempo mi sciolgo di passione nell’attesa della sua decisione. In quella posizione l’Amore non sarà indolore, conoscendo le dimensioni del suo strumento di piacere. Ogni volta mi sbrana, mi sevizia, sono la sua femmina. Alzo il sedere a pecoroni e attendo il “fato”.
Che penosa introduzione, che dolore languido, che fiamme, che deliquio! La sua carne penetra nella mia sfregando le pareti che si divaricano al massimo sotto la sua potenza. Mi distrugge, mi esalta! E’ l’inizio della fine. Poi, pian piano, la misura è presa e non smetto di dimenarmi sulla sua asta, alla ricerca dell’esaltazione più completa. Un sussulto seguito da un altro e un altro. Le spinte mi percuotono provocandomi un indefinibile senso di leggera nausea. Si susseguono accelerando fino a dilavarmi col suo seme che schizza nelle interiora a fiotti. Registro nella mente la voce del suo cuore che mi giunge dalle intime profondità del mio corpo. Ogni effluvio è un grido di piacere per me, per lui, finalmente per noi. Uniti, aggrovigliati, incastrati uno nell’altro vorremmo che non finisse mai più l’atto effimero che ci ha uniti e che ora, esaurita la carica vitale, purtroppo, ci divide, sfiniti ma ancora desiderosi di sentire le nostri carni che aderiscono incollate l’una all’altra dal cemento della passione.
E’ arrivato, è qui, è già alla porta! Suona.
“Amore mio infinito…!” – gli cado fra le braccia.
“Marcello, ti amo, perdonami!” - mi sussurra prima di straziarmi l’anima.
Lo bacio teneramente sulla bocca. Le nostre lingue si contorcono unite, velicando le pareti orali.
Apro la vestaglia e lascio libero sfogo al mio piccolo giocattolo perché possa trastullare il mio dolce maschio. Intanto lo spoglio, strusciandomi contro di lui.
Ora siamo pari: è nudo come me. Come la mia, la sua verga si protende in cerca dell’altro, solo che la sua è il doppio per lunghezza e grossezza. L’accarezzo per tutta la magnificenza e l’imbocco lentamente, scorrendo prima l’asta con la lingua. La sento vibrare. Poi la ingoio fino al limite estremo segnato dal ventre e dalle palle e resto fermo fino a sentirmi mancare l’aria e avere il primo conato. Annaspo, mentre tira fuori il nerbo per farmi respirare. Lo stupendo attrezzo gronda come un pesce nella rete, bagnato dagli umori della mia bocca.
Mi butto supino sul letto e attendo che sia lui a leccarmelo, ma ben presto non resisto più e voltatomi bocconi mi inginocchio sull’ara del sacrificio e porgo in alto al divino uccello il dono del mio ingresso consacrato a lui. Mi scoscio più che posso schiacciando il busto e il capo sul letto e attendo a occhi chiusi, giocando con il mio tenero bastoncino. Lo agito piano in attesa che il desiderato ospite, finiti i riti dell’indurimento, si affacci sull’uscio spalancato per lui.
Ormai lo conosco. Il primo impatto è delicato. Me lo appoggia come se non volesse entrare, a prendere le misure. Poi comprime la grossa cappella nell’incavo del vestibolo. Chiudo gli occhi e trattengo il respiro. Ecco, sta per farlo! Mi dilato più che posso, restando inerte per agevolare la manovra. Penetra, penetra!
Mi sfonda! Scortica le carni come un bulldozer. Mi gonfia. Il desiderio di sentirlo dentro di me vince sull’istinto di scacciarlo per non soffrire più. So, per esperienza, che dopo il primo istante di dolorosa dilatazione, poi potrò godere del suo intimo calore. Agevolo l’ingoio. Superato l’orifizio ora la strada è libera, lo sento affondare vertiginosamente. Inizia il movimento a stantuffo, mentre l’accompagno, movendomi piano. Non voglio che raggiunga subito l’acme e smetta!
Nella mano il mio pulcino si sperde, accorciandosi e pendendo inerte insieme agli appendicoli, mentre sbava liquido prostatico a più non posso. Sono femmina e devo godere dalla parte in cui il mio maschio mi prende.
Il ritmo diventa forsennato, digrigna i denti come un’animale ferito, ansima e sbuffa, sbattendo la carne nelle mie budella. L’assalto è violento. Temo per la mia incolumità, ma la gioia di donarmi a lui è troppo grande e resisto, ansimando più di lui. L’attrito delle carni non lo avverto. Provo come uno svenimento, mentre mi esplode dentro con ripetuti caldi colpi di sborra. Quanti sono? Non li conto più. Le gambe cedono sotto gli ultimi colpi. Cadiamo inerti uno sull’altro. Lui su di me ed io infilzato con il suo dono nel culo. Vorrei che non si sgonfiasse più! E così ci addormentiamo, spossati, ma felici di esserci di nuovo trovati.
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15 years ago
admin, 75
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Non doveva sccadere
“Ciao bellissimo”…. Cosi mi salutava sempre, Lara( nome inventato ma fatto realmente accaduto)
E io non le ho mai dato peso, amica di mia madre, 54enne , bella donna ma nulla di che, aspetto anche molto puritano, frequentatrice di parrocchia…… e via dicendo. Non mi ispirava sesso, nemmeno un po’.
Vivevamo vicino e Lei passava sempre e ripeteva che a fine lavori avrebbe voluto vedere il risultato finale dei lavori della mia abitazione.
“tutto finito” le dico un giorno, “quando vuoi ti faccio fare un tour”…..
“ vengo oggi nel pomeriggio” la sua risposta…
” ok…ti aspetto”
Alle 14 arriva sorridente come al solito e le faccio fare un giro per casa rimessa a nuovo e tra una chiacchiera e l’altra saliamo le scale per andare al piano superiore. Ma arrivati sopra la vedo girarsi e dire” non mi sento bene devo sedermi”…. La faccio sedere sul divano e sdraiare alzando le gambe sul bracciolo. “ ho caldo” dice lei. Le sfilo via il cappotto e rimane con una camicia nera e una gonna che mette in mostra le sue belle cosce. Slaccia i primi 2 bottoni della camicia lasciandomi intravedere il reggiseno… “ due belle tette” penso tra me e me e “ cazzo … guarda che cosce questa porta anche le autoreggenti” Passano un paio di minuti e onestamente il mio uccello comincia a premere nelle mutande, la situazione è particolarmente eccitante.
“ mi sento meglio, ma vorrei rimanere sdraiata ancora un po’…. Ma ho ancora un po’ caldo” e cosi dicendo slaccia ancora un bottone della camicia e muovendosi le sale ancora la gonna.
Ora sono davvero eccitato e comincio a pensare al modo di scoparmela. Da non credere.
“ ti faccio un massaggio …se vuoi” e comincio ad accarezzarle il ginocchio.
“magari” risponde
Non mi reggo più, comincio a toccarle le gambe salendo verso l’inguine, e lei , come una zoccola consumata , le allarga consentendomi di sentire i suoi slip bagnati all’inverosimile.
Le infilo la lingua in bocca… ormai è fatta. Lei contraccambia , ansimando e io le slaccio il reggiseno, tiro fuori le sue tette e comincio a morderle. Splendida ….ansima , si agita ….
“ ma guarda te che puttana questa” penso .
La faccio sedere, mi metto davanti al suo volto e le sbatto il cazzo , che ormai mi sta esplodendo, in bocca. Un pompino meraviglioso, non lo credevo possibile. Lo prende tutto , fino in gola, toccando tutto quello che poteva , cercando di infilarmi un dito nel culo… Lo prende tutto , riempiendolo di saliva per farlo correre meglio.Lecca i coglioni prendendoli tutti in bocca.
“ che puttana che sei” le dico…. Sorride.
La faccio girare e le strappo via gli slip… Sento un sospiro e un gridolino di piacere.
Senza nemmeno farla respirare , la prendo …tutto un colpo …. Glielo sbatto dentro fino in fondo, quanto posso…. Lei gode , è contenta “ dai …dai… spingilo tutto… scopami” è un lago …..
La camicia tutta slacciata, gonna alzata, senza slip…le conferiscono un aspetto da vera troia.
Andiamo avanti per un ora …. “ te lo metto nel culo”….. “ e cominci a leccare quel buchino con ingordigia…sputandoti più volte per lubrificare bene e infilando dentro prima un dito poi il secondo.
È pronta…. Comincio a spingere e nel momento in cui entra la cappella, la sento gridare tra i cuscini…. Gode la troia…e parecchio… senza attendere oltre , una ulteriore spinta e sono dentro tutto…. Comincio a pomparla selvaggiamente, schiaffeggiando il culo e graffiandole la schiena.
Sto per venire …. La giro e le scarico una montagna di sborra nella bocca e in faccia…. Sono a pezzi… mi butto in terra e lei continua a leccarmelo pulendo per benino tutto… bevendo tutto fino all’ultima goccia .
“devo andare…ora”…. “ Ciao” mi dice e corre a casa dove il marito la sta aspettando.
Da quel giorno l’ho scopata tante altre volte , in ogni modo, senza nessun pudore, in ogni posto,
Poi un giorno……………………..
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15 years ago
andreamoto1,
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Milena superstar
Milena si osservò nello specchio richiudendo l’eyeliner. Voltò leggermente la testa da una parte per permettere alla luce della toletta di illuminarle completamente il viso.
“Non faccio poi tanto schifo!” si disse, abbastanza soddisfatta di quello che vedeva.
Con un movimento fluido si alzò dalla sedia posta davanti alla consolle da trucco e diede un’occhiata ai barattoli di creme e di cosmetici sparsi qua e la sul ripiano.
“Dieci anni fa non avevo bisogno di tutta questa porcheria per essere presentabile,” pensò, leggermente contrariata “bastava un velo di ombretto, un po’ di fard, una passata di rossetto ed ero pronta. Oggi mi ci vuole un ora per il restauro!” sbuffò, avvilita. “Se Pluto fosse qui direbbe che devo ogni volta montare le impalcature” Ridacchiò tra se al pensiero, dirigendosi al letto, sul quale aveva preparato il resto dell’armamentario per la serata.
“Sto per fare una pazzia!” si ripeté per la cinquantesima volta nell’arco della giornata sfilandosi l’accappatoio e gettandolo da una parte, rivelando la biancheria intima supersexy che aveva già indossato
Il pensiero, però, non fermò i suoi movimenti mentre dava l’ultima sistemata al reggicalze.
“Ora o mai più!” si rispose dando una sistematina al reggiseno a balconcino.
Appoggiando una piede al bordo del letto, verificò che la riga delle calze fosse diritta.
Le dava una strana sensazione, quella tenuta: la faceva sentire come sempre un po’ perversa. “Giusto in tema con quello che sto per fare.”
Prese in mano il sottilissimo tanga chiedendosi per l’ennesima volta se fosse il caso di indossarlo. Improvvisamente lo gettò da una parte. “Fino in fondo!” si ingiunse, perseverando nella decisione di non metterlo.
Controllò per l’ultima volta che il vestito scelto per l’occasione fosse in ordine, poi lo indossò gustando l’effetto della stoffa sulla pelle. Diede un’occhiata allo spacco modificato, tenuto chiuso da alcuni spilli da balia.
Per uscire di casa, di certo non poteva sfoggiare quella voragine che le scopriva la gamba quasi fino all’anca.
Infine, indossate le scarpe, osservò l’effetto finale nello specchio grande dell’armadio.
“Mi sta ancora bene” si disse, lisciando una piccola piega del vestito e pensando che glielo aveva regalato il marito. “L’ultimo regalo da un anno in qua!” pensò con rabbia.
Scacciò il pensiero dalla testa afferrando la borsetta ed il soprabito.
Uscì dalla camera da letto chiudendosi accuratamente la porta alle spalle, poi si incamminò lungo il corridoio diretta in soggiorno.
- Io vado, Tommaso! - disse, facendo capolino dalla porta, rivolta al marito.
L’uomo di voltò verso di lei e le sorrise.
- Va bene, cara! - rispose. - Divertiti. -
- Farò il possibile! - disse lei restituendo, con uno sforzo, il sorriso. “Ipocrita figlio di puttana!” pensò “eccome se mi diverto, stasera!” - Non aspettarmi alzato, non so che ora faremo. - Gli consigliò. Osservandolo attentamente. “E si è pure mantenuto in forma. A parte i capelli grigi, non ha perso un grammo di fascino. Ci credo che quella sbarbina gliela da tanto volentieri.”
- Va bene. Salutami le ragazze. - disse lui, riferendosi alle due amiche di Milena con le quali la moglie sarebbe dovuta uscire quella sera. Poi tornò ad immergersi nella visione del film che scorreva sullo schermo televisivo.
- Certamente! - Ribatté lei, dirigendosi alla porta d’entrata.
“ Comincia l’avventura!” si disse, pigiando con decisione il pulsante dell’ascensore. “E pensare che ho dovuto conoscere Pluto e la sua banda per decidermi.”
Quando Milena allungò i soldi nella fessura del vetro, la cassiera la squadrò per un momento allibita, poi riprese tranquillamente a ruminare la gomma americana, strappò un biglietto e glielo passò assieme al resto.
Milena ringraziò con un cenno della testa e rimise il portafogli nella borsetta.
Non si era stupita dell’effetto sulla cassiera: in effetti, entrando in quell’antro che veniva spacciato per discoteca, stava decisamente innalzando l’età media della clientela, ma quello che cercava, poteva trovarlo solo ed esclusivamente in un posto del genere.
Si diresse lentamente al bar, guardandosi attorno con attenzione per riuscire a raccapezzassi nel micidiale guazzabuglio di musica assordante, luci stroboscopiche, faretti laser e corpi sudati in perenne movimento.
“Più che ballerini sembrano tanti epilettici” concluse. Ma neanche questo la distolse dal suo intento.
Raggiunto il bancone del bar, si ordinò uno Scivolo, l’unico cocktail che conosceva, se non altro di nome.
La barista, una bionda statuaria carica di orecchini e piercing e inguainata in una tutina di plastica, le sorrise meccanicamente e si diede da fare con bottiglie e shaker, poi le appoggiò davanti un bicchierone di un liquido rosato ed oleoso che niente aveva di appetibile.
Milena lo sorseggiò con prudenza, decidendo che il gusto non era poi tanto male e di certo conteneva sufficiente alcool da sciogliere i suoi ultimi freni inibitori; infine riprese a guardarsi attorno.
L’idea che si era fatta per la serata era, per certi versi, piuttosto chiara, e per il momento non vedeva gli elementi necessari per portarla a buon fine, così decise di piazzarsi tranquilla in uno dei divanetti ed aspettare fiduciosa, gustandosi per quanto poteva lo spettacolo.
Sulla pista da ballo, le cubiste quasi nude si davano da fare per aumentare il livello già alto dell’eccitazione dei maschietti presenti, agitando natiche brunite sotto i loro nasi, degnamente supportate dalle clienti della discoteca, vestite altrettanto succintamente ed altrettanto impegnate a sculettare senza ritegno.
Milena pensò distrattamente che era il momento di sguainare le sua armi. non per niente aveva passato il pomeriggio a modificare il suo vestito da sera. Rendendosi conto che, senza la modifica, sarebbe stato decisamente fuori luogo in un ambiente del genere e per quello che aveva in mente.
Non aveva nemmeno finito di formulare il pensiero che le si presentò davanti agli occhi quello che per tutta la sera aveva aspettato.
Buttò giù in un fiato solo il resto dello Scivolo, appoggiò il bicchiere da una parte, si alzò in piedi e si diresse decisa ai bagni.
Si piazzò in fila assieme a una mezza dozzina di “ragazzine” aspettando il suo turno, poi si infilò nel cubicolo e si diede da fare a togliere le spille da balia che, fino a quel momento, nascondevano le modifiche.
Sporgendo la gamba, controllò l’effetto: ora lo spacco lasciava scoperta praticamente tutta la coscia, mostrando senza ritegno il bordo della calza velata ed uno dei fermetti del reggicalze.
Quindi slacciò altri due bottoni della camicetta, allargandone i lembi in modo da mettere in mostra un bel tratto di decolté ed un inizio di pizzo del reggiseno.
“Ora sembro proprio una troia!” commentò quando, uscita dal bagno, ebbe occasione d’intravedersi nello specchio.
Dopo solo cinque minuti da quando se n’era andata, fece il suo ritorno al bar e notò subito una certa differenza. Il barman stesso si fermò per un istante nella preparazione di un altro intruglio per osservarla mentre si appollaiava su uno degli sgabelli.
Il movimento le lasciò praticamente nuda la gamba, che lei si premurò di ricoprire parzialmente con un lembo di gonna mentre si sistemava sullo sgabello.
“ Mi sa che ci siamo!” commentò soddisfatta, osservando con la coda dell’occhio il suo bersaglio.
Facendo finta di niente, ordinò un altro Scivolo, nonostante il fatto che quello appena bevuto l’avesse già resa leggermente euforica.
Il barman scomparve lungo il bancone e ne ritornò qualche minuto più tardi con un secondo bicchierone di pozione alcolica.
- E’ offerto. - Le disse a bassa voce, appoggiandoglielo davanti.
Milena per un momento si sentì mancare, ma si riprese subito. - Da chi? - chiese, sforzandosi di usare un tono più indifferente possibile. Il barman si limitò ad un cenno.
“Sì!” gridò dentro di se Milena, quando vide che aveva ottenuto l’attenzione proprio di chi voleva.
Prese il bicchiere e lo sollevò in un brindisi silenzioso, immediatamente ricambiato.
“Forza, è ora!” si ingiunse. Appoggiò il bicchiere e scivolò lentamente a terra, assicurandosi che la gonna si aprisse al punto giusto. Poi, camminando, con calma, in modo da farsi vedere chiaramente, raggiunse il suo obbiettivo. Si abbassò per appoggiare il bicchiere sul basso tavolino, stando bene attenta a che la scollatura rimanesse ben illuminata. Non usava le sue armi da parecchio, se si trascurava l’episodio di Pluto, ma sapeva di averle e sapeva come usarle al meglio.
- Mille grazie! - disse infine. - Fa piacere che qualcuno ti offra ancora da bere. - Disse, rialzandosi lentamente e facendo sporgere la gamba esposta dallo spacco.
Notò con soddisfazione che anche quella manovra non passava inosservata e prolungò il tempo di posa il più possibile.
- E fa anche più piacere quando a farlo sono dei ragazzi tanto carini e tanto... giovani. - concluse infine, mentre cinque paia di occhi si impegnavano come altrettanti segugi a sbirciare la calza che le inguainava la gamba.
- Si figuri. - Disse quello che sembrava il più “anziano” del gruppo. - Il piacere... è nostro. - Aggiunse, senza distogliere per un solo momento lo sguardo dallo spacco.
“ Non penso arrivi ai venticinque anni!” pensò tra se Milena. “Giusto quello che mi serve.”
- Mi sa che il piacere sarà pure mio. - Commentò con nonchalance. - Vi secca se mi siedo con voi? -
Milena spalancò la porta ed accese la luce. - Entrare, ragazzi, accomodatevi. - disse, facendo strada nel piccolo appartamento arredato. Il marito non sapeva assolutamente che Milena ne aveva scoperto l’esistenza, ne poteva immaginare che fosse riuscita a farsi una copia delle chiavi.
Infine non avrebbe mai potuto immaginare che lei ci aveva fatto un sopralluogo ed aveva deciso di consumarci parte della sua vendetta.
Milena riportò l’attenzione al gruppetto di baldi giovani rimorchiato in discoteca. Sembravano altrettanti ragazzini, se paragonati a lei, ma era proprio quello di cui aveva bisogno per farla brutalmente pagare al marito ed alla sua giovane amante.
Come aveva previsto, era stato un giochetto trasformarli in altrettanti mandrilli in fregola e convincerli ad andarsene dalla discoteca, con la scusa di trovare un locale meno affollato e caotico; quando poi aveva proposto di andarsene tutti da lei, c’era mancato poco che si trovassi con cinque casi di attacco coronarico per le mani.
“Al momento non volevano nemmeno crederci, di aver avuto una botta di culo del genere.” Pensò tra se Milena.
- Il mobile bar è laggiù. Servitevi pure, ragazzi. - Disse lei, appendendo il cappotto.
L’esitazione dei cinque le fece capire che erano ben poco interessati alle libagioni.
- Non volete niente da bere? - chiese, raggiungendo il divano e sedendosi.
Le risposte negative furono unanimi.
- Allora, cosa posso offrirvi? - chiese, sorniona.
A rispondere per tutti, anche se con evidente imbarazzo, fu Andrea. - Sinceramente...ci chiedevamo... siamo curiosi di sapere... effettivamente... cosa vuoi da noi. - Dichiarò. - Ne abbiamo parlato... e pensavamo che... cioè... forse tu... - si bloccò, rosso come un peperone.
Milena sorrise. - Davvero non l’avete capito? - chiese, accavallando le gambe; il movimento fece cadere da un lato la gonna che fino a quel momento le aveva accuratamente ricoperte. Lei non fece nessun gesto per ricomporsi, si limitò a fissare i ragazzi. - Oppure non riuscite a crederci? - chiese alla fine.
L’unica risposta fu un mormorio indistinto.
- Veramente noi... - tentò di dire Andrea.
- Capisco benissimo. - disse Milena. Tese una mano al ragazzo che si affrettò ad aiutarla a rimettersi in piedi.
Milena li fisso uno ad uno negli occhi. - Siamo tutti maggiorenni, vero? Qualcuno magari per poco, ma lo siamo. - chiese.
Cenno di assenso collettivo.
- E di certo non siamo proprio degli sprovveduti, giusto? - continuò.
Altro cenno collettivo di assenso.
- Allora penso sia il caso di fugare i vostri dubbi. - Dichiarò, sfilandosi la giacca del vestito. Poi portò le mani agli ultimi bottoni che, superstiti delle precedenti “aperture”, tenevano chiusa la camicetta; con gesti netti e decisi li slacciò, e gettò da una parte pure quella. Infine fu la volta della gonna, che finì a terra attorno ai suoi piedi.
Rimase in piedi davanti ai cinque con addosso solo reggiseno, calze, reggicalze e scarpe.
- Che ne dite di farvi una bella tardona? - chiese infine, permettendo loro di ammirare lo spettacolo.
- Tutti...? - riuscì a chiedere Lorenzo, quello che era fin troppo evidentemente il più giovane del gruppo.
- Direi proprio di si! - confermò Milena avanzando di un passo verso di loro.
Il mormorio di assenso fu unanime, inframmezzato da espressioni di compiacimento e di incredulità.
- C’è una condizione, però! - li bloccò lei, approfittando dell’ultimo briciolo di controllo che aveva su di loro.
- Quale? - chiese Andrea, sospettando la richiesta di una qualche forma di pagamento.
- Uno di voi, magari a turno, deve riprendere tutto! - disse Milena, svelando l’ultima parte del suo piano.
- Cosa? -
- Avete capito bene. Voglio essere ripresa mentre mi sbattete. Se non vi va di essere riconosciuti, di la ho delle mascherine, ma se volete scoparmi, questa è la condizione: dovete riprendere tutto. -
L’esitazione fu minima. - Dov’è la videocamera? - chiese Claudio.
- Mhmmm! - Mugolò Milena affondandosi il membro di Paolo in gola e risputandolo lentamente. Aveva scelto a caso tra i ragazzi. L’idea di fare da “nave scuola” ai cinque sbarbatelli l’aveva inaspettatamente eccitata a dismisura, tanto da farle quasi dimenticare il reale scopo di quella avventura.
E poi era stata davvero fortunata. Si era distesa sul letto e li aveva osservati mentre si spogliavano, uno spettacolo che l’aveva “ispirata” parecchio, e ne aveva ammirato i corpi giovani e pimpanti. La sorpresa maggiore era stata l’insospettabile dotazione di Claudio, quello che stava brandendo la telecamera, e soprattutto di Lorenzo, il pivellino. I membri dei due ragazzi spiccavano smaccatamente tra i cinque uccelli che svettavano rigidi puntati contro di lei: diversi tra loro ma comunque due sberle madornali come non ne aveva mai viste prima.
Quello di Claudio, che già rappresentava una dotazione non proprio comune, si aggirava certamente sulla ventina abbondante di centimetri e, ad occhio e croce, sui cinque centimetri di diametro.
Ma l’uccello di Lorenzo era un vero e proprio mostro, una trave che spuntava prepotente dell’inguine del ragazzo: Milena dubitava decisamente di riuscire a chiuderci le dita attorno ed in quanto a lunghezza...
Continuò a succhiare Paolo con tutta l’abilità di cui disponeva, senza mai distogliere gli occhi da quel biscione.
I ragazzi, dapprima titubanti, si fecero lentamente più audaci, avvicinandosi a lei quasi con reverenza, incoraggiati dai suoi gesti, ed in breve tempo si ritrovò quattro paia di mani che la esploravano senza ritegno.
La fecero distendere sul letto, divaricandole le gambe, un attimo più tardi una lingua, per quanto inesperta, prese a leccarle la fica, depilata perfettamente per l’occasione. Un uccello per mano ed un in bocca, mentre Claudio continuava a girarle intorno con la videocamera che funzionava a tutta velocità.
Milena risputò l’uccello che aveva in bocca per riprendere fiato, ma subito un altro ne prese il posto, letteralmente scopandola in gola.
Se all’inizio aveva intenzione di mantenere il controllo della situazione, a qual punto si lasciò andare completamente in balia dei suoi stalloni.
Ben presto non le fu più sufficiente la lingua che la frugava: voleva qualcosa di più, un palo di carne che la soddisfacesse.
Si liberò dalla piacevole morsa dei ragazzi, ne afferrò uno a caso e lo fece distendere sul letto, poi gli fu sopra, guidò il glande turgido al vestibolo della fica e vi si lasciò cadere di peso, impalandosi a fondo.
- Sbattimi. - riuscì a mormorare, poi si trovò davanti al naso il “biscione”. Lo guardò estaticamente per un secondo poi, afferratolo a due mani, ne inghiottì la punta. Per quanto si sforzasse, non riusciva ad ingoiarne che il glande paonazzo, mentre il ragazzo le incitava a prenderne di più.
Qualcuno alle sua spalle le infilò un dito nel sedere, strappandole un nuovo mugolio di piacere.
Si voltò leggermente, per vederne il proprietario e gli sorrise. - Mettici l’uccello. - gli mormorò.
Il ragazzo strabuzzò gli occhi incredulo, ma non se lo fece ripetere: si piazzò dietro di lei e iniziò a trafficare.
Sicuramente non aveva mai fatto una cosa del genere, perché non ci fu verso che riuscisse ad infornarla. Senza scomporsi troppo, Milena prese in mano “la situazione” e lo pilotò a destinazione. Affondò in lei di botto, strappandole un urlo di dolore, e cominciò a muoversi come un forsennato.
- Vacci piano! - lo esortò Milena, sia per il dolore sia perché sospettava che, altrimenti, non sarebbe durato molto. - Non avere fretta. - Non aveva nemmeno finito di pronunciare la frase che l’inculatore si irrigidì e, accasciandosi sulle sue spalle, le riversò nell’intestino una bordata di sperma.
- Scusami. - Bisbigliò il ragazzo.
Milena si voltò a mezzo e gli diede un bacetto sulla punta del naso. - Non ti preoccupare, abbiamo tempo. Sei giovane e puoi farne più di una. - Gli sorrise comprensiva. - Lascia il posto ad un altro. -
Il giovane si ritrasse, imbarazzato, subito sostituito da un altro.
- Io volevo... - disse Lorenzo.
- Non ancora, piccolo! - lo interruppe Milena. - Tu vieni per ultimo. -
Il ragazzo la fissò avvilito.
- Questo bestione voglio lasciarmelo come dolce. - aggiunse lei, dicendo la sacrosanta verità. - Per ora, pensa a goderti il pompino. - e si avventò nuovamente sul biscione, impegnandosi con tutte le sue forze.
Il ragazzo strabuzzò gli occhi e serrò i denti, mugolando, ma Milena non rallentò il ritmo.
- Così mi fai venire. - Borbottò poco dopo.
Lei si limitò a fissarlo e ad annuire.
- Ma... ma... - borbottò Lorenzo.
Milena diede un’ultima succhiata e lo sentì irrigidirsi, poi uno schizzo denso e bollente le colpì il palato, inondandole la bocca.
Inghiottì convulsamente, senza staccare le labbra dalla grossa cappella.
Infine si pulì le labbra con il dorso della mano, sorridendo lascivamente al ragazzo.
- Così non sarai troppo teso quando sarà il tuo turno. - gli disse.
Subito dopo fu travolta dal vortice, sbatacchiata e maneggiata come una bambola dai cinque ragazzi. Le sembrava di avere cazzi dappertutto, un’ondata di marea soverchiante e travolgente, mentre i suoi cinque amanti si alternavano dentro di lei con foga.
L’assalto di Claudio la prese alla sprovvista, sia quando le affondò nella fica, riempiendola completamente, sia quando, prima che lei potesse opporsi, le dilatò lo sfintere.
- Oddddddio! - Biascicò, mentre quell’asta la penetrava. “E per fortuna che la via era già rodata” pensò distrattamente.
Ma il tour de force non era finito. La rovesciarono sul letto a pancia sotto, cavalcandola come una puledra, trattandola da vera troia quale, in fondo, si sentiva.
La scoparono appoggiata alla cassettiera, la farcirono davanti e dietro in piedi in mezzo alla stanza o distesi sulla moquette, senza darle tregua, alternandosi in una girandola iridescente di piacere
Infine il turbine rallentò, gli assalti si fecero più stanchi, più lenti, mentre la foga della libidine veniva meno, diluita dagli orgasmi.
Milena si rese conto di non aver mai goduto tanto in vita sua, gli orgasmi si erano fusi in altri orgasmi, spossandola e estraniandola quasi dal suo corpo, rendendola piacevolmente indolenzita.
Riaprì gli occhi quando si rese conto che tutto sembrava finito.
Distesi qua e la nella stanza, quattro corpi spossati tentavano di riprendere fiato, la videocamera appoggiata sulla cassettiera, ancora funzionante, la inquadrava di sguincio.
Si sollevò sui gomiti, si guardò intorno e rabbrividì.
L’ultimo superstite del gruppo, Lorenzo, la fissava con bramosia masturbandosi lentamente.
- Ora tocca a me. - Disse Lorenzo, deciso.
Milena lo fissò per un secondo, quasi sul punto di porre un netto rifiuto, si sentiva svuotata ed allo stesso tempo piena come un otre. Poi vide lo sguardo del ragazzo e si rese conto che aveva atteso per tutta la serata il suo turno, come lei gli aveva detto.
Ed in fin dei conti, quando mai avrebbe avuto l’occasione di gustare un simile manganello.
Allungò una mano e con l’indice gli fece cenno di avvicinarsi.
Quando fu a tiro, gli sfiorò la pelle tesa del membro, strappandogli un brivido di piacere.
- Vieni qui, piccolino. - Disse, attirandolo sopra di se e guidandolo con una mano alla fica martoriata.
Il ragazzo le si distese sopra con infinita attenzione, quasi timoroso di poterle far male, poi lentamente iniziò a spingere, affondando nel suo ventre.
Nonostante tutto l’allenamento di quella intensa serata, Milena subì quella penetrazione abnorme come fosse ancora vergine, si sentì dilatare allo spasimo, una sensazione che aveva provato solo una volta, in vita sua: quando Roberta, l’amante di Pluto, l’aveva penetrata con la mano intera.
Il ragazzo cominciò a muoversi lentamente nel suo corpo, provocandole inaspettate ondate di piacere. Si rendeva conto di essere sazia di sesso, ma quella penetrazione risvegliò immediatamente i suoi sensi assopiti.
Dopo pochi colpi si stupì di ritrovarsi ad allacciare con le gambe la vita di Lorenzo, incitandolo a sbatterla più forte.
Il giovane obbedì all’ordine e la semplice scopata si trasformò in un lampo in una specie di stupro, mentre un nuovo, intenso orgasmo le faceva contrarre il basso ventre.
Quando riuscì a placarsi, sentì il giovane ansimare, tendendosi dentro di lei.
All’improvviso si rese conto di non essere del tutto soddisfatta, le mancava ancora una cosa per raggiungere la perfezione del suo piano e, contemporaneamente, l’apice del piacere.
- Aspetta, non venire! - intimò a Lorenzo, spingendolo via da se. Rapida, gli afferrò la base del membro, stringendo con forza e scuotendolo.
Il ragazzo rantolò, ricadendo indietro dall’onda del piacere.
- Perché? - le chiese, quasi con rabbia.
Lei gli sorrise.
- Ti voglio dietro. - Dichiarò, leggermente timorosa.
Il ragazzo aprì la bocca per rispondere, poi ci ripensò e la fissò per qualche istante, contraendo la mascella.
- Ne sei sicura. - chiese infine.
Milena annuì decisa.
Lorenzo sorrise di sbieco. - Nessuna ragazza vuole mai scopare con me. Quando vedono quello che ho tra le gambe, prendono paura. - Disse, sottovoce. - Tu invece... -
- Sì! - lo interruppe Milena posandogli un dito sulle labbra. - Voglio che me lo metti nel culo! E ti conviene sbrigarti, prima che mi renda conto di quello che effettivamente sto per fare. -
I quattro amici di Lorenzo, che avevano assistito a tutta la scena tenendosi in dispare, raggiunsero immediatamente il letto.
- Questa non me la perdo. - mormorò uno di loro. - Un’inculata bestiale. -
Milena li ignorò e si posizionò a quattro zampe sul letto. Vide Andrea afferrare la telecamera e sistemarsi in posizione strategica, mentre Lorenzo prendeva posizione dietro a lei.
Il ragazzo strusciò la cappella sulla sua fica, raccogliendone le secrezioni che ne colavano abbondanti, con le quali lubrificò l’ano, ripetendo un paio di volte l’operazione.
- Sei pronta? - le chiese alla fine.
- Sì! - mormorò lei.
Sentì l’enorme cappella appoggiarsi al suo foro anale e spingere lentamente. Tentò di rilassarsi al massimo per favorire la penetrazione ma ben presto si rese conto che, qualsiasi cosa avesse fatto, sarebbe stata inutile.
Strinse i denti, afferrando con forza le coperte, decisa a riuscire nell’intento.
Si sentiva stracciare l’ano, un enorme palo la stava squarciando, ma si limitò ad uggiolare sommessamente.
Un’altra spinta: non poteva resistere ancora. Aprì la bocca per urlare a Lorenzo di fermarsi ma improvvisamente i suoi muscoli dilatati cedettero e la punta dl bestione passò.
- Fermo! - gridò, ansimando.
Lorenzo obbedì all’istante, stringendo i denti per resistere alla tentazione di proseguire nella penetrazione.
- Non... muoverti... - gli disse Milena. - Dammi... il... tempo... di... rilassarmi... un po’. -
Trasse quattro o cinque profondi respiri e sentì la tensione scemare. Una pulsazione sorda le partiva dall’ano slabbrato e le saliva lungo il ventre e la schiena.
- Spingi lentamente. - Comandò.
Il ragazzo obbedì docilmente. sprofondando di un paio di centimetri, ritraendosi di uno, e riaffondando di altri tre. Centimetro per centimetro l’olisbo penetrò in lei, affondandole nel retto e dilatandole l’ampolla.
- Oh Dio! - prese a mormorare Milena, mentre il palo rovente si faceva strada nei suoi tessuti. - Oh Dio! OhDioOhDioOhDiodiodiodiodio! - Farfugliò, sconvolta.
Quando, vagamente, si rese conto che Lorenzo era nuovamente immobile, si voltò leggermente. Il ragazzo fissava esterrefatto il suo sedere. Milena allungò una mano tra le gambe e, sfiorandosi la fica raggiunse l’ano. Si immobilizzò, sconvolta quando toccò lo scroto di Lorenzo.
- Tutto? - chiese con un filo di voce, incapace di credere di aver potuto accogliere nel retto quel pistone.
- Tutto! - Confermò Claudio, accanto a lei.
- Resta fermo. - Mormorò, rivolta a Lorenzo. Appoggiò il petto sulle coperte e, inarcando la schiena, iniziò a sfilarsi dal culo la trave umana. Quando sentì il contorno della cappella stimolarle lo sfintere, si arrestò per un attimo, poi invertì il movimento, tornando a riempirsi da sola.
Il dolore era ancora piuttosto forte, ma la ben conosciuta sensazione di sottile e perverso piacere, iniziò a diffondersi ad ondate dal basso ventre al resto del corpo.
Milena aumentò leggermente la velocità del movimento. Sentiva scorrere dentro di se quel palo ed il solo fatto di rendersi conto di quanto grosso fosse le dava una sensazione di ebbrezza.
Quando il dolore fu ridotto ad una sorda pulsazione incitò il ragazzo.
- Forza, Lorenzo! Scopami nel culo. -
Il giovane l’afferrò per le anche e cominciò a dare il ritmo all’inculata.
Milena miagolò a bocca aperta sotto l’assalto, ma per poco. Un cazzo le venne posto davanti al naso, non del tutto duro, ma sufficientemente consistente. Lei meccanicamente lo inghiottì, pompandolo come meglio poteva, in fondo i movimenti di Lorenzo erano sufficienti a farle sparire in gola l’asta che le veniva porta.
- Milena, sei una vacca stupenda. - Sentenziò Andrea.
- Sembra nata per scopare! - rincarò Paolo, il legittimo proprietario del cazzo che le sbarrava la bocca.
- Altro che le stronzette della nostra età. - Confermò Sandro. - Quelle sono solo delle troiette che se la tirano, ma al dunque ti tirano il pacco. -
Milena si liberò le fauci dal fiero pasto. - Ridillo, più forte! - Ordinò. - Voglio che quello stronzo di mio marito lo senta bene, quando gli farò vedere queste riprese. -
- Cosa? - chiesero in coro i ragazzi.
- Avete... capito... bene! Quello... stronzo... si è... trovato... una di... quelle troiette... di vent’anni... e se ne... sbatte... altamente di... me. - Balbettò Milena a causa dei colpi di Lorenzo, che non aveva interrotto la sua cavalcata.
Andrea avvicinò il volto a quello di Milena.
- E con una moglie come te, quello scemo si perde dietro ad una sbarbina? - le chiese.
Lei annuì. - Non mi... darebbe... fastidio... se riservasse... qualche... attenzione... pure a... me. -
Andrea si sollevò e passò la videocamera a Sandro, facendogli cenno di riprenderlo in primo piano.
- Amico mio, se trascuri una donna del genere per dedicarti ad una ragazzina, sei decisamente uno stronzo fatto e finito. - Disse poi, rivolto all’obbiettivo.
- Forza ragazzi: è l’ora della doccia! - esclamò poi, saltando sul letto e iniziando a menarsi l’uccello a tutta forza. - Dai Lorenzo! Farciscila per bene! -
Il ragazzo, che durante quelli scambi di battute aveva leggermente ridotto il ritmo, riafferrò Milena per i fianchi e prese a darci dentro di brutto, squassandola con colpi feroci.
Milena strabuzzò gli occhi e guaì.
- Lorenzo, girala, che le laviamo la faccia. - Ridacchiò Sandro, sempre inquadrando la scena.
Il ragazzo la fece avvicinare al bordo del letto e adagiare su un fianco. Poi, senza sfilarsi da lei, le sollevò le gambe e se le appoggiò alle spalle.
Quasi di riflesso, Milena portò una mano alla fica, iniziando a tormentarsi il grilletto.
- Oh Dio, non ce la faccio più. - Biascicò. - Fammi venire, ti prego, riempimi di sperma! - Lo invitò. - Copritemi di sborra! - aggiunse, rivolta al resto del branco.
Lorenzo riaffondò in lei con un colpo violento che la fece gridare e riprese a sbatterla.
Rosso in faccia, con le vene del collo in rilievo, iniziò a rantolare mentre l’orgasmo gli montava dentro, Infine con un ultimo colpo di reni, che sollevò letteralmente Milena dal letto, riversò il suo piacere nel retto della donna, che lo seguì a ruota nell’orgasmo, urlando.
Un minuto dopo, alti quattro getti di sperma, se pur ridotti, si riversarono sul volto e sui seni di Milena, che esausta, sorridente e satolla, se li spalmò sulla pelle come fossero una crema di bellezza.
Milena uscì dal bagno camminando con difficoltà.
Ci aveva messo parecchio a fermare l’emorragia che Lorenzo le aveva provocato con il suo biscione e, nonostante l’applicazione di una dosa abbondante di Proctolin, il dolore rimaneva piuttosto forte.
I cinque ragazzi, dopo essersi data una lavata alla meglio e (con suo grande stupore) aver rassettato la stanza, se ne erano andati. Ognuno di loro le aveva lasciato il numero di telefono, con la preghiera di rifarsi viva, prima o poi.
Milena guardò i bigliettini: dubitava che avrebbe richiamato i ragazzi, ma nella vita non si sapeva mai. Li ripiegò con cura e li mise nella borsetta.
Si rivestì con calma, concedendosi pure il lusso di un bicchiere abbondante di Jack Daniels, poi rimise la videocamera nella sua sacca e controllò che l’appartamentino non conservasse traccia della visita.
Le mancavano ancora un paio di elementi, poi avrebbe potuto assaporare la sua rivalsa.
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