Boschi e camper
Scritto da gregariom   

Quel pomeriggio, di un sabato qualunque, avevo deciso di andare in bicicletta per mantenermi in esercizio. Le piste ciclabili non mancavano, come pure le boscaglie per godere ogni tanto del refrigerio di un po’ d’ombra. Imboccato un sentiero che attraversava i campi lo seguii fino a quando incrociava una strada comunale poco trafficata. Vidi, girandomi a desta, che un gruppo di ciclisti stavano parlottando tra loro, girandosi indietro ripetutamente, ma non diedi peso alla cosa. In lontananza mi sembrò di scorgere la sagoma di una donna con stivaloni bianchi appoggiata al guard rail. Forse, pensai, stavano commentando l’abbigliamento di qualche passeggiatrice, infatti non era così raro incontrarne anche di giorno. Continuai il mio giretto per un quarto d’ora e poi decisi di rientrare facendo la stessa strada dell’andata. Quando raggiunsi più o meno la zona di prima, passando per la macchia, sentii un fruscio di rami alla mia sinistra. Pensai a qualche animale, una lepre, una volpe chissà. La sorpresa fu grande quando vidi quella donna emergere dalla boscaglia. Aveva i capelli ricci biondi, una signora matura ma assai fascinosa. La cosa sconvolgente è che si stava abbassando le mutandine davanti a me con noncuranza. Aveva un vestito leggero nero scollacciato. Sembrava un agguato alla mia tranquillità di quel giorno. Rischiai vedendola di perdere l’equilibrio e andare a sbattere con la bicicletta contro un albero. Me la cavai con una caduta a terra. Di fronte a me stavano giungendo due uomini. Uno fece per aiutarmi e mi disse “ Tutto bene signore? Non provi imbarazzo mia moglie fa spesso questo effetto”. L’altro uomo che era con lui abbozzò un sorriso come se anche lui fosse caduto nella tela della signora in un modo analogo. Risposi “Non è niente…” L’uomo, quello più maturo, mi disse” Si faccia controllare è meglio, mia moglie è infermiera”. Mi ritrovai con quella donna davanti a me. Aveva lo sguardo magnetico, penetrante. Mi disse “Fatti vedere su, controlliamo se è tutto a posto!”. Dicendo questo, ridacchiava. Mi alzai in piedi per dimostrare che ero tutto intero.  Lei mi disse “Mhh..vedo che in mezzo alle gambe hai un gonfiore”. La risposta ovvia era “i pantaloni dei ciclisti sono fatti così” ma nel momento in cui lei mise la mano sotto i miei caldi testicoli la risposta non uscì dalla mia bocca e rimasi senza parole. In un attimo mi trovai con il mio cazzo gonfio tra le sue labbra. Succhiava in maniera sublime, quasi mi aspirava l’anima. Il godimento crebbe mentre gli altri due inizialmente guardavano le mie reazioni. Quando anche l’altro uomo stava abbassandosi i pantaloni per servire un altro cazzo alla degustazione della signora, sentimmo un vociare di una comitiva escursionista che si stava avvicinando. La scena come nei film ebbe uno stop improvviso. Ci ricomponemmo in tempo. L’appetito però era cresciuto esponenzialmente. La dichiarazione del marito della signora suonò come una liberazione. “Signori non preoccupatevi, abbiamo il camper parcheggiato qua vicino”. Raggiungemmo in pochi minuti il camper. Entrammo uno dopo l’altro, la signora per prima. La porta si richiuse dietro di noi.  Iniziò l’apoteosi. Suo marito gentilissimo ci mise subito a nostro agio (io e il loro amico) facendoci sentire come a casa nostra. Ci ritrovammo tutti e quattro nudi. Noi tre ci mettemmo intorno a lei con i nostri membri, a turno ce lo facevamo succhiare; lei era una tigre..si avventava sui nostri sessi con impeto e passione. I nostri cazzi durissimi ora erano pronti a entrare in lei.  Fu bellissimo e coinvolgente il modo come lei ci fece godere e come godette di noi. Lei era sopra di me, mentre l’amico la prendeva nell’orifizio posteriore. Il marito se lo faceva succhiare mentre scattava anche qualche foto per immortalare la scena. La sentimmo fremere, ansimare e godere emettendo fluidi dal suo sesso che mi inondarono appena ritrassi il mio. Poi fu il nostro turno a bagnarla. La sborra come da una bottiglia di spumante esplose in ogni punto del suo corpo: viso, seno e glutei furono imbiancati da fiotti caldi e colanti. Un esperienza intensa, forse irripetibile, almeno per me.

 
 
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