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Io lui e.........lei


Roberto era uno di quelli che si definiscono trombamici, ci conoscevamo da molto ma ci vedevamo poco e solo quando entrambi liberi da legami; quello che sto per raccontare accadde in un periodo proprio così:  quel pomeriggio ricevetti il suo messaggio e non poté che farmi piacere. Mi chiedeva se volessi uscire a cena con lui quella sera stessa; un sorriso spontaneo mi si disegnò sul volto sapendo benissimo che la cena era solo un pretesto per poi stare insieme; risposi di si e che lo avrei raggiunto a casa sua visto che ero in ufficio con la macchina. Mi rispose che stava tornado da un viaggio di lavoro e sarebbe arrivato a milano alle 17.45, quindi mi avrebbe raggiunto in ufficio e di aspettarlo lì.

Le ore passarono velocemente avvicinandosi il momento dell'incontro; era molto che non lo vedevo, e l'idea di rincontrarlo mi eccitava parecchio.

Ci vedevamo si per un motivo ben preciso, ma era anche un ottimo compagno di cene e mi divertivo un sacco con lui, sapeva metterti a tuo agio ed era proprio simpatico.

Cominciai a prepararmi, per quello che si poteva fare in ufficio; comunque ero più che presentabile, un vestitino bianco sportivo aderente nella parte sopra ma largo nella gonna, non più lunga di metà coscia, e un paio di stivali scamosciati marroni con un tacco non a spillo ma comunque il solito12 il tutto coperto da una giacchettina di jeans molto ridotta; la mise era perfetta.

Quella mattina avevo indossato le palline cinesi che per tutto il giorno, con le loro sottili vibrazioni, mi avevano regalato brividi di piacere che però in quel momento erano del tutto soffocati dall' idea della serata con Roberto; stavo per estrarle e riporle in borsa quando mi balenò l'idea di tenerle facendo una sorpresa al mio caro amico, curiosa anche di come si sarebbe comportato.

Poco dopo le 18 ricevetti un suo messaggio annunciando il suo arrivo e di scendere; tutta di fretta, mi infilai la giacchina, raccolsi le mie cose, chiusi l'ufficio e scesi; era lì, proprio di fronte al portone, ancora i giacca e cravatta, sorridente che mi guardava arrivare; ci abbracciammo subito, due baci sulle guance e sorridenti ci dirigemmo a prendere un aperitivo.

Erano quasi 6 mesi che non ci vedevamo e avevamo un sacco di cose da raccontarci; parlammo davanti ai nostri 2 drink ed il tempo passò in un baleno.

Roberto era molto loquace ed il tempo volò in modo piacevolissimo; un ottimo sushi fu la nostra cena durante la quale i discorso lentamente si spostò sulle nostre avventure e cominciarono dei punzecchiamenti un pochino piccanti.

La serata stava volgendo al termine ed entrambi sapevamo cosa sarebbe successo dopo; con lui sentivo sempre quella tensione della prima volta, anche se non lo era, ed ecco che anche quella sera, con l'avvicinarsi del momento, il nervoso nelle gambe ne fu il primo sintomo.

Ci alzammo e decidemmo di fare una passeggiata sui navigli visto che ci trovavamo li dietro; c'era un sacco di gente e passeggiare tra la folla risultava quasi difficile, ma questo non fermò Roberto dal posarmi una mano per nulla innocente sulle natiche.

Quando lo sentii palparmi ebbi un brivido, ero già carica da prima, in più camminando sentivo le vibrazioni che le palline mi trasmettevano delicate dall' interno del mio intimo; quando mi sussurò nell'orecchio " che ne dici di andare a casa mia" non ebbi certamente dubbi sulla risposta.

Mentre guidavo la sua mano era ormai fissa sulla mia coscia, accarezzandomi li dove la gamba é più sensibile, al suo interno; ormai ero pronta, sentivo l'umido e il calore ricoprire il mio intimo, e lui, da quello che si poteva notare attraverso i pantaloni, era decisamente eccitato.

I miei tacchi rompevano dolcemente il silenzio di quel cortile componendo una melodia dal ritmo deciso che segnava l'inizio della nostra avventura; appena entrati in casa Roberto mi prese all'improvviso e mi appiccicò letteralmente al muro e cominciò a baciarmi; io lasciai cadere a terra la borsa, gli misi le braccia al collo ed ecco che i giochi cominciarono; desideravamo quel momento ormai da troppe ore e la foga di entrambi ne era un chiarissimo segnale; le nostre lingue s' intrecciarono fulminee in un bacio profondo, lunghissimo, mentre sentivo il suo sesso, gonfio e voglioso, premermi sul ventre attraverso i vestiti.

Frettolosamente cominciai a spogliarlo; gli tolsi la giacca, la cravatta, nervosamente gli slacciai la camicia e i pantaloni che subito caddero a terra; le mie mani correvano sul suo corpo, mentre sentivo le sue sul mio. Ecco che una sua mano cominciò a salirmi da un fianco sotto la gonna e non incontrando intimo interruppe il bacio ed esclamò " vedo che le buone abitudini non si perdono mai". Sorrisi. La mano dal fianco subito si spostò sul mio basso ventre per poi giungere lì, sul mio già umido sesso. Io d'altro canto avevo già raggiunto il pene nei boxer e lo stavo accarezzando; ne apprezzavo la generosità e la morbidezza di quella pelle accuratamente depilata ne faceva uno splendido contorno.

Sentivo le sue dita delicate sul mio clitoride che dolcemente mi faceva vibrare; poi si spostarono più in giù fino ad incontrare l'anello in silicone delle palline che spuntava dalla vagina;" e questo cos'è?" mi chiese Roberto. " è un giochino che mi tiene compagnia da stamattina ma che puoi togliere quando vuoi" risposi; subito si inginocchiò di fronte a me, mi sollevò la gonna, e le sue labbra si poggiarono sul mio intimo; un brivido mi percorse quando la lingua mi sfiorò il clitoride per poi continuare verso la vagina. Divaricai le gambe e, appoggiata di schiena al muro mi gustai quel fantastico connilingus; mi passava dappertutto dal clitoride fino all' ano, ancora stretto tra le natiche, in un modo stupendo; le mie mani erano ad accarezzargli la testa mentre lui era impegnato col mio sesso; sentivo dei brividi delicati percorrermi tutto il corpo mentre lui continuava inesorabile a leccarmi e baciarmi.

Ad un certo punto si alzò, mi baciò mentre con la mano sulla vulva mi prese con con un dito l'anello e tirandolo leggermente in fuori mi disse " visto che qui è occupato...." e subito mi girò faccia al muro; capii subito cosa intendeva e la cosa non mi dispiacque affatto; inarcai leggermente la schiena e divaricai le gambe mentre lui mi sollevò la gonna scoprendo le mie natiche. Qualche istante e sentii puntare il glande sul mio buchino posteriore già abbondantemente inumidito. Mi rilassai ed ecco che lentamente lo sentii farsi strada attraverso il mio sfintere; un mio gemito accompagnò il suo affondo, e subito aumentando il ritmo cominciò ad infilarsi dentro di me fino a sbattere rumorosamente  con il corpo sui miei glutei.

Era bellissimo, sentivo la sua presa decisa sui fianchi ed i suoi affondi vigorosi nel mio retto cancellavano le vibrazioni delle palline che però strette nella mia vagina e mosse dagli affondi stimolavano meravigliosamente la parete pelvica; appoggiata al muro con le mani aperte e ben salda sui tacchi mi godevo quella penetrazione stupenda. Cercavo di soffocare i gemiti mordendomi le labbra, mi sentivo meravigliosamente piena ovunque,  dei brividi percorrevano il mio corpo ed ogni affondo inarcavo la schiena per sentirne di più, lo volevo in fondo; quando sentii una sua mano prendermi dolcemente i capelli in una coda tenendomi con delicata decisione, e l'altra raggiungermi il clitoride, i gemiti si fecero incontenibili; lui affondava imperterrito procurandomi in breve un orgasmo violento sconquassato dalle sue spinte che non accennavano a fermarsi. Le sue mani interposte tra me ed il muro ora stringevano il mio seno, mentre i suoi colpi quasi violenti mi schiacciavano al muro; cercavo di contrastarli spingendo il sedere indietro ma questo non faceva altro che accrescere l'eccitazione di quel maschio che mi stava sodomizzando con decisione; quei colpi, quella sensazione quasi di impotenza, quel pene dentro di me, e non da meno quelle palline che vibravano ogni affondo, mi riportarono alto il livello di libido. Il tempo che ormai sembrava essersi fermato da tempo riprese il suo corso quando mi sentii strizzare con forza il seno, ed un getto bollente m'invase le viscere; ancora qualche affondo e si fermò, infilato dentro di me, mi baciò il collo delicatamente e mi sussurrò " sei sempre uno spettacolo..... Ti fermi qui stanotte vero?"  " mi dispiace, è stato stupendo e sai che con te continuerei a lungo ma è già tardi devo andare" risposi girandomi facendolo così uscire dal mio corpo". Lo baciai, lentamente raccolsi la borsa e un po' controvoglia andai via.

Non so ancora cosa mi prese, non era tardi, era stato bellissimo e avrei sicuramente continuato, ma un qualcosa di misterioso mi aveva portato fuori da quell'appartamento; la stessa cosa che mi portò a scrivere a Francesca.

Lei sapeva del mio incontro galante di quella sera e subito mi rispose " ma come, già verso casa? Fermati qui a fare 2 chiacchiere tanto sei sulla strada e non è nemmeno mezzanotte"

Quando Francesca mi aprì la porta indossava solo una camicina da notte sul rosa decisamente trasparente che non nascondeva per nulla i suoi seni stupendi e quel suo intimo fresco e privo di peluria; " ciao tutto bene?" mi chiese con fare interrogativo. Con un sorriso stampato in faccia le risposi " certo, sai che con Roberto va sempre bene...... Ma avevo voglia di te!!!" e subito la baciai; qualche istante di sua esitazione e subito le lingue s'intrecciarono, la porta si chiuse dietro di noi e appiccicate ci gettammo sul divano li vicino.

Subito cominciammo a spogliarci reciprocamente ed in breve mi ritrovai con indosso solo gli stivali, troppo complicati da togliere in quella foga che ci accompagnava; ci baciavamo, i nostri seni strusciavano lisci tra di loro, sentivo le sue mani scivolare decise sulla mia schiena fino ai glutei per palparli e carezzarli passando anche sull'ano, ancora dilatato e imbrattato di sperma; " beh vedo che ti sei proprio divertita stasera" mi disse violando con un dito il mio sfintere.

Ci trovammo presto in uno splendido 69 in cui lei vedendo l'anellino fuoriuscire dal mio corpo non esitò a giocare con le palline estraendo la prima per poi rispingerla dentro mentre mi leccava e succhiava divinamente il clitoride; io intanto la leccavo e succhiavo con gusto, quella sua pelle liscia, quel suo sapore delicato tutto era magnifico.

La sentivo leccarmi abbondantemente, fino anche al sedere dove il solletichino delicato della sua lingua lá dove prima c'era stata decisione, il tutto aggiunto a quell'entrare e uscire delle palline mi stava portando al settimo cielo; i nostri corpi cominciarono a muoversi assecondando i baci dell'altra, accompagnati da timidi gemiti, il ritmo aumentava e nel momento in cui mi sfilò del tutto le palline venni travolta da frotte di brividi prodotti da quell'orgasmo in esplosione; rimasi immobile qualche istante mentre Francesca strusciava freneticamente il suo sesso sulla mia bocca semiaperta; non appena rincominciai a leccarla, quasi istantaneamente, ecco che giunse anche il suo momento, accompagnato da un gemito fortissimo.

Mi alzai, mi tolsi gli stivali e mi coricai  abbracciata teneramente a lei; mi confessò che sentire il sapore di un uomo e del suo sperma su di me la eccitò moltissimo; ci coccolammo a lungo prima di coricarci e addormentarci nel letto.

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