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Con davide, cpitolo secondo


Erano passati 2 giorni da quella fantastica serata con Davide; 2 giorni durante i quali ci eravamo sentiti e scritti ma non ci eravamo più visti.

Quella sera invece mi aveva chiesto di accompagnarlo ad una inaugurazione; ne ero felicissima, non per la mostra ma perché ci saremmo rivisti.

L'appuntamento era per le 8 ed io alle sei ero scappata dall'ufficio per correre a casa a prepararmi.

Indossai un vestito bianco con una fascia nera a nascondere la cerniera sulla schiena, semplice e largo che lasciava le spalle scoperte e scendeva poco oltre metà coscia, un coprispalle in maglia di cotone bianco ed un paio di sandali neri ben allacciati alle caviglie con il solito tacco 12; pochette nera e la mise era completa.

Quando scesi lo vidi accanto ad una mini cooper questa volta, auto decisamente più comoda, indossava un completo nero camicia bianca e cravatta. Ci baciammo e mi aprii la porta dell'auto per farmi accomodare.

Il tragitto fu breve e presto ci trovammo in mezzo ad un sacco di persone di tutte le età all'inaugurazione della mostra di un giovane artista. Le pareti erano piene di quadri moderni decisamente piacevoli; lui si allontanò per parlare di lavoro  con delle persone ed io continuai il mio giro; sentivo i suoi occhi sempre addosso e quando mi giravo per cercarlo incrociavo sempre il suo sguardo accompagnato da un timido sorriso.

Dopo circa un quarto d'ora mi raggiunse nuovamente e mi disse "beviamoci un aperitivo, facciamo un altro giretto  breve e poi scappiamo a mangiare qualcosa di serio"; mi prese per mano e ci dirigemmo al bar su per quella scalinata che portava ad una specie di soppalco che girava tutt'intorno seguendo il perimetro dello spazio; quel soppalco che avevo evitato fino a quel momento essendo completamente di vetro. Era uno di quei momenti in cui ti penti di avere certe abitudini, ma cercando di essere il più naturale e indifferente possibile salii al bar con lui. Con i nostri spritz in mano cominciammo a fare tutto il percorso di vetro speranzosa che nessuno avrebbe guardato su. Presto però, quello che all'inizio era imbarazzo divenne eccitazione, e mentre parlavamo dei quadri che ci si presentavano davanti io sentivo una sensazione strana pervadermi.

Quel silenzioso e innocuo gioco per il momento solo mio, durò non più di 15 minuti; 15 minuti carichi di energia e erotismo personale; ero eccitata insomma! Giusto il tempo di bere il drink e silenziosamente fuggimmo dalla mostra per andare a mangiare un sushi in tutta tranquillità; si parlava del più e del meno, ma gli leggevo negli occhi, nel suo sguardo, le sue intenzioni per il dopo cena; ed erano le mie stesse intenzioni.

Mi propose un' altro drink all'arco della pace ma io gli dissi che gli avrei offerto un mirto sul terrazzo; ovviamente accettò.

Giunti sul terrazzo, la luce soffusa illuminava chiaramente Noi e tutto quello che ci circondava. Non bevemmo nemmeno un sorso che subito cominciammo a baciarci avvinghiati l'uno all'altra; subito le nostre mani curiose in cerca del corpo altrui correvano ovunque.  Non ci volle molto per sentire, mentre ero sopra di lui, la sua carezza insinuarsi tra i glutei e scendere sul mio intimo; un "ma come, pure oggi?" accompagnò il suo tocco delicato che senza fermarsi si fece strada dentro il mio pertugio già umido. " non anche oggi..... ma sempre!!! spero tu non sia un amante dell'intimo" gli risposi.

Intanto gli avevo tolto la cravatta, slacciato la camicia e gli stavo accarezzando il petto poco peloso; la voglia era talmente tanta che gli slacciai i pantaloni, gli tirai fuori il pene dai boxer e subito, senza alcun preliminare mi ci infilai sopra; un gemito accompagnò la mia discesa su quel pene tanto grosso che una buona parte restava fuori di me. Cominciai a cavalcarlo strusciandomi su di lui, solleticata dalla peluria.

Mentre mi muovevo sopra di lui, mi prese la cerniera, la abbassò e mi sfilò il vestito lasciandomi solo con i sandali; lo cavalcavo e sentivo il mio seno seguire i movimenti quasi fastidiosamente così me lo presi con le mani per tenerlo fermo ed intanto me lo massaggiavo lentamente; sentivo i capezzoli turgidi spingere nei miei palmi mentre le sue mani mi palpavano i glutei.

Poi mi prese e mi portò verso di se, a contatto col suo torace e mentre continuavo a cavalcarlo ci baciammo; le sue mani correvano decise in carezze instancabili sulla mia schiena, sui mie glutei e sui miei fianchi salendo fino al seno schiacciato tra i corpi; sentire quelle carezze insieme a quella penetrazione era meraviglioso; il mio bacino si muoveva su quel membro con un ritmo costante regalandomi brividi di piacere.

Presto sentì un suo dito spingere delicatamente sul mio ano; questo mi fece pensare a quanto avrei voluto un rapporto anale in quel momento, ma anche a quanto fossi spaventata dalle dimensioni che sia in vagina che in bocca risultavano molto generose; mi  avrebbe fatto male? O mi avrebbe regalato sensazioni più intense?

Intanto sentivo quel dito forzare l'ingresso faticosamente; lo presi, portai la sua mano alla mia bocca, ciucciai indice e medio e li bagnai abbondantemente di saliva; a questo punto lui tornò sul mio ano e mentre ci baciavamo di nuovo, scivolò con il medio dentro di me.

Mi muovevo su di lui e lui mi penetrava nel retto con un dito; sentivo il suo pene riempirmi la vagina e il suo dito solleticarmi le pareti rettali; quando infilò anche l'indice sentii lo sfintere dilatarsi ed una scossa giungermi diretta al cervello;

era bellissimo ero stimolata da più parti. Cominciai ad accelerare il ritmo, sempre di più, a gemere e presto scoppiai in un orgasmo stupendo.

Rimasi ferma su di lui che però subito mi prese e mi fece sdraiare a pancia in su; io mi stavo ancora riprendendo da quell'orgasmo, il respiro ancora affannoso, quando lui, spogliatosi rapidamente di tutti i vestiti, mi salì sopra infilandosi nuovamente in vagina; cominciò a stantuffarmi delicatamente mentre io lentamente mi riprendevo.

Sembrava instancabile, continuò per interminabili e stupendi minuti; poi lentamente il ritmò aumentò, i colpi più decisi e gli affondi più profondi, fino ad essere dolorosi; non resistetti più, mi divincolai e subito lo presi in bocca; lui si sedette ed io a carponi sul divano, cominciai a succhiarlo con decisione mentre lo accoglievo il più possibile in bocca; con una mano gli accarezzavo l'asta e con la lingua coccolavo la corona del glande. Era stupendo, lo sentivo vibrare ed irrigidirsi ancor di più tra le mie labbra, le sue mani mi marezzavano la testa, e con il bacino assecondava le mie discese.

Cominciai a sentire dolori alla mandibola, era ormai un po' che lo stavo succhiando, ma non volevo smettere, lo guardai, aveva gli occhi socchiusi e la bocca semiaperta; ad un certo punto tolse le mani dalla mia testa come per lasciarmi, cominciò a gemere e il bacino accompagnava le mie discese con colpi secchi; io continuai a fissarlo, strinsi la presa della mano che accarezzava l'asta, e succhiai con ancora più vigore e decisione; i suoi gemiti divennero ancora più intensi, una sua mano mi strinse una spalla come per avvisarmi, al che io continuai imperterrita finché un getto caldo non mi colpì il palato seguito da altri schizzi meno potenti. Il suo corpo tremava sotto, io con il pene ancora in bocca ingoiai il suo piacere e lo succhiai ancora un poco prima di staccarmi e accostarmi abbracciata a lui.

Sentivo ancora il suo sapore in bocca, e giocherellavo con il suo pene ancora parzialmente eretto, carezzandolo; quando giunsi alla base su quella peluria che lo circondava gli chiesi se non l'avesse mai tolta; mi rispose di no ed il discorso si spostò subito su altro.

Eravamo ormai rilassati sul divanetto a guardare le stelle e lo invitai a restare per la notte.

Poco dopo cli coricammo a letto e cademmo entrambi in un sonno profondo.

Al mattino sentii dei rumori giungere dal bagno, guardai l'orologio ed erano le 7; Davide era già fatto lo doccia e  quando uscì dal bagno nudo notai la totale assenza di peluria sul pube e sul petto; quel pene pur essendo a riposo sembrava ancora più grosso così. Fingendo di dormire e trattenendo un sorriso continuai ad ammirarlo mentre si vestiva.

Infine mi svegliò con un bacio, mi salutò e se ne andò.

Commenti

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  • patatoni, 40/36
    scusa gesta eroiche anche io dico sempre cio che penso e questa era la mia opinione sul racconto, non sul tuo giudizio, nessuna discesa in campo a difendere nessuno ho solo detto cio che penso.
    Leggi di più arrotolare
  • lavoglia, 26/27
    6 fantastica ,ma sembrano un po de libri letti o fantasie ... peccato stai perdendo la credibilita e pensare che mi eccitavi tanto quando sembravano cose vissute
    Leggi di più arrotolare
  • patatoni, 40/36
    bhe è un racconto non capisco perche ti stupisci, se potessi essere uno come quello non ti piacerebbe? io lo trovo ben scritto e fantastico nelle sue sfumature. complimenti elisa continua a scriverli cosi. un bacio
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