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La strana vendetta di Amanda
Di questa vendetta ne vuole parlare Amanda, anzi mi ha obbligato ad inserirla nel sito.Noi due siamo un coppia fedele, scambista ma sempre consenzienti e complici.Nessuno dei due tradisce l'altro.Amanda lavora nella fabbrica di Luca, più che altro gestisce piccole commissioni per le quali serve una persona fidata e dà in genere una mano in ufficio.Spesso la rimprovero per i suoi errori (frequenti!). A volte scappa qualche parola in più, nel senso che crea problemi che poi io devo sistemare, cosa gli grido che non sa fare un cazzo e che è brava solo in mezzo alle gambe o altre cose del genere. Cose che nel frangente la fanno incazzare.L'ultima volta, la scorsa settimana, gli ho detto che andasse non ricordo dove e che in ufficio prendevo un'altra così almeno mi facevo spompinare da una venticinquenne. Lei mi ha detto che invece mandava me a quel paese e andava lei a fare un pompino ad un altro, così almeno non gli rompevo le palle. Dopo circa un'ora torna tirata con un vestitino aderentissimo, finissimo, la schiena tutta scollata e due tacchi a stiletto che la alzavano di 10 cm. Spesso succede che quando si litiga poi si finisca tutto con una scopata; pensai che volesse replicare per l'ennesima volta. Invece dopo avermi insultato per 10 minuti mi chiese come stava così vestita (la troia!!) e che ora andava lei in cerca di un altro.Non lo penso proprio mi dissi dentro...Mi salutò sbattendo la porta ed ancheggiando in modo che non si poteva non guardargli il culo. Lei sa che con il suo corpo mi stende quando vuole... E stende chiunque. Senza che io lo sapessi si diresse verso l'ufficio del suo ex datore di lavoro (un ricco professionista di nome Giovanni) così abbigliata e lo convinse ad andare a casa nostra. In passato quando Amanda era sua dipendente, lui ci provò spesso con lei, ma senza esito. Lei un pò lo detestava. Ma forse in questo momento lui era la persona giusta per la sua vendetta: lei sapeva che sarebbe caduto subito "ai suoi piedi". Alle 14 circa squilla il mio cell e vedo il numero di Amanda: penso che voglia farla finita con il litigio... Mi chiede di andare subito a casa. Lasciai tutto sulla mia scrivania e lasciai detto che sarei tornato tra poco. Arrivato a casa subito non trovai nessuno, poi sentii dei rumori in bagno e mi diressi di là . Quando mi sentì Amanda gridò di entrare piano perchè c'era una sorpresa ! Pensai a lei nuda in vasca idromassaggio.... come spesso accadeva... è uno dei posti per fare "la pace". Quando ho aperto la porta vidi lei e Giovanni dentro la schiuma !! Lei mi fece un bel sorriso, uno di quelli che solo le troie san fare. Subito mi chiese di avvicinarmi e baciarla, non lo feci e chiesi chiarimenti (erano a casa mia!!). Lui era seduto dietro a lei, lei tra le gambe di lui e lui la stringeva. Ci stiamo un pò divertendo ! Aggiunse. E si alzò in piedi per farmi vedere che era nuda! E mi disse "e sono nuda" ! Lui la ammirò ulteriormente... "Indovina se lo abbiamo fatto !!" aggiunse ridendo per sfottò Amanda ed andando con la mano sotto la schiuma a toccare il cazzo di lui. Gli dissi "stronza ! " E lei: ma dai spogliati che giochiamo insieme.. quante volte vuoi anche tu giocare in tre ! Mi imbarazzò per la presenza di uno che Amanda conosceva ma era per me quasi estraneo... Ma entrai anch'io in vasca. Ormai il gioco era quello, e gli attori erano tre !! Molte volte lo abbiamo fatto in tre ma ero preparato mentalmente... stavolta mi sentivo tradito ma lei diceva di no perchè scopava in mia presenza Amanda mi si sedette sopra infilandosi il mio cazzo in figa seppur sotto la schiuma. Disse a Giovanni di alzarsi dall'acqua per farmi vedere che indossava il profilattico.Lei si girò tipo alla pecorina con lui dietro, mi toccava il cazzo, se lo mise tra i seni ed invitò l'altro ad infilarla finchè lei mi fissava negli occhi con il solito sorrisino da troia. Poi mi invitò a fare altrettanto per vedere chi dei due lavorava meglio. La scopai profondamente, sia per vincere la sfida sia per spaccarla, visto il suo comportamento. Dopo un po gli puntai anche il culo e la scopai anche dietro. Forse Giovanni si eccitava a mille solo guardando noi due! Ma Amanda si rigirò verso di lui per prenderlo ancora in figa e Giovanni non si fece certo supplicare. Ad un certo punto Amanda ci disse che non capiva chi era migliore. Prima uscì dalla vasca ed impiegò dieci minuti ad asciugarsi: dieci minuti di puro esibizionismo. Poi ci fece asciugare e ci tirò nel letto. Restammo là a scoparla altri 40 minuti circa. La scopammo per bene: a turno e qualche doppia!! divina !! Nel sesso è una favola ! Una numero uno !!Si è ben divertita, poi ridendo mi disse che ora doveva decidere da chi andare a lavorare, dal mio marito o dal mio ex datore, straordinari compresi ! ci disse ridendo e sfottendo ! Ma toccarla durante il rapporto è sublime, baciarla, leccarla! Mio dio !!! Morale una bella donna ha sempre molte possibilita !
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15 anni fa
lucaeamanda, 51/50
Ultima visita: 3 giorni fa -
Che terzetto
A volte pensando alle avventure che mi sono capitate, mi rendo conto
che ho fatto esperienze senza volerlo andare a ricercare io davvero
molto ma molto eccitanti e che nella vita di tutti i giorni non a tutti
capitano.
quello che vado a raccontare ora è accaduto circa 14 anni fa.
andavo per i 19 anni ed era un caldo pomeriggio d'estate
Luglio forse, il mio migliore amico che chiamero Pino, era circa 8mesi piu
giovane di me, ora ci conosciamo da quando avevamo 14 anni e quindi
era gia un po che ci frequentavamo
spesso andavo a casa sua e conoscevo bene sia sua mamma che suo
papa.
i genitori di lui sono sempre stati molto esibizionisti e frequentano
spiaggie nudiste.
dall'inizio dell'estate per tutta la stagione ogni volta che andavo a
casa sua mi capitava di vedere i suoi genitori privi di vestiti.
questa premessa era d'obbligo perche non si sarebbe capito cosa è
successo.
tornavamo da una passeggiata nei pressi di parma, decidemmo di
fermarci a casa sua per rinfrescarci erano circa le 17,00
entrammo senza suonare a casa sua, ovviamente aveva le chiavi,
entrammo ed andammo subito in cucina, prendemmo una birra dal frigo
e ci sedemmo per bere ma il caldo non mollava cosi ci togliemmo la
maglietta e rimasti in pantaloncini finimmo le nostre birre. i suoi erano
partiti come tutti gli anni per il mare, lei professoressa e lui dipendente
di banca le ferie non mancavano certo.
fu allora che realizzato che eravamo soli, decidemmo di toglierci anche i
pantaloncini e rimanere in slip
io e il mo amico siamo stati molto intimi quindi non ci scandalizziamo di
certo
decidemmo di andare a vedere un film in sala che era chiusa con le
finestre abbassate, entrammo in slip ed appena aperta la porta
vedemmo la mamma di lui sdraiata sul divano completamente nuda.
il nostro stupore era forte perche non lo aspettavamo
e poco dopo realizzammo che eravamo in mutande, notai suito lo
sguardo suo ai nostri pacchi.
spiegandoci che non era partita perche aveva avuto un contrattempo si
è fermata a casa e sarebbe ripartita il giorno dopo.
noi ci sentivamo in imbarazzo ad essere in mutande davanti a lei
una bella donna sui 40 tenuti bene in forma faceva palestra per non
sentire il peso dell'eta che avanzava
anche per non fare brutta figura nelle spiaggie naturiste.ci disse che
non dovevamo sentici imbarazzati che stare nudi era normale
e per farci capire meglio il concetto ci chese di togliere le mutande
non capivamo se scherzasse oppure no
ma alla sua seconda richiesta decidemmo di fare come detto
e ci trovamo nudi nel giro di pochi secondi
appena gli slip scesere i nostri cazzi sbicarono gia quasi mezzi dritti, lei
li vide mollto bene, c'èra un solo divano e quindi lei dovette alzarsi e
mettersi seduta non piu coricarta.
stava in mezzo tra noi, e guardavamo il film che andava sul dvd.
ma credo che ne io ne il mio amico ricordiamo un solo fotogramma di
quel film
eravamo 18enni potevamo vedere anche un documentario sulla
corazzata potionky ma non sarebbe servito a farcelo scendere
stavamo belli dritti a cazzo duro seduti con lei in mezzo che quella 5 di
seno e i capezzoli che uscivano e sembravano poter pungere qualsiasi
cosa.dopo quasi 20 minuti dove ne io ne pino suo figlio abbiamo visto
scendere le nosrre mazze, lei prese il telecomando e spense tutto. poi si
giro e ci disse che no riusciva a stare seduta tra noi con due cazi duri
che pulsavano, ci invito a masturbarci per far passare la tensione, ma
ovviamente ne io ne lui lo facemmo er atroppo imbarazzante.
cosi avvene l'inverosimile.
ci disse
si mise in ginocchio per terra e ci prese i due cazzi in mano, cominciava
ad accerazzarli, poi li prese bene per tutta la loro lunghezza e comincio
una lenta sega, ce li scappellava con molta delicatezza, il mio amico si
capiva bene che non credeva che sua madre potesse fare una cosa del
genere, io invece preso dall'eccitazione allungai una mano a prenderle
le
mammele e cominciao a palparle con estremo piacere, presi a giocare
con i capezzoli, e con l'altra mano le accarezzai la nuca come si fa
quando ti fannoun pompino.
mi tirai un po su per aggiustarmi meglio dal divano e facendo cosi le
avvicinai il cazzo alla faccia, a dire il vero lo feci apposta.
rimasi li fermo lei vide il mio cazzo a pochi cm dalla faccia e menrte
continuava a fare la sega mi guardo in faccia e cose se avesse capito
cosa volevo.
si avvicino e mi fece sparire il cazzo nella sua bocca, cominciava un
lento su e giu.
incrociai lo sguardo del mio amico, e lo vidi incredulo ma eccitato. se ne
accorse anche sua mamma, che si stacco da me.
>, dicendo
cosi si portò alla bocca anche l'altro cazzo mentre con la mano on
fermava la sua sega, passava da un cazzo all'altro ciucciava per un po
uno e poi l'altro come se avesse voluto far durare quel momento il piu
a lungo possibile
poi ne io e ne lui resistemmo era troppo brava e scoppiammo in una
duplice sborrata, le tette la faccia la bocca erano tutti imbrattati di
sborra,quando ebbe finito e da noi non usciva piu nulla ci diede una
pulita con la lingua, e poi si alzo per andarsi a lavare,ma quando trono
non facemmo altro. e da allora non è mai piu capitato niente di simile ma
ogni volta anche adesso che mi capita di andare a casa sua anche
d'estate spero sempre di trovarla come quella volta nuda sdraiata sul
divano.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
La trappola
Era una sera normale, il caldo delle prime serate estive, la noia di chi è a casa a guardare la tv...
mi squilla il cellulare, era il mio complice...ormai diventato il master dei nostri giochi...
mi avvisava che era in giro con degli amici e mi invitava ad unirmi a loro per bere qualcosa tutti insieme. tra le altre cose i suoi amici non erano della zona e lui si era proposto di far loro visitare la provincia ed il centro storico della mia città.
Conoscendo la mia passione per le viuzze del centro aveva pensato di chiamarmi e quindi passare una serata in allegria.
la compagnia era buona, i suoi amici erano campani e nella nostra zona per alcune cose di lavoro. ci siamo fermati a bere qualcosa in un pub e dopo aver largamente consumato, il mio amico propone un bel bagno in piscina a casa sua in campagna per inaugurare la bella stagione alle porte.
tutti accettiamo con entusiasmo ma una volta arrivati là ci siamo accorti che nessuno di noi invitati era dotato di costume.... ci guardiamo con un po' di imbarazzo e alla fine con una bella risata decidiamo che possiamo anche farne a meno.
ammetto di aver guardato i presenti con un po' di malizia nei primi minuti... non capita spesso di stare in compagnia di quattro maschi completamente nudi in piscina e tra le altre cose due di questi anche abbastanza dotati....
la serata continua comunque bene tra schizzi e tuffi quando ad un certo punto il mio amico si allontana per subito ritornare con una bottiglia di vino bianco.
quindi ci ritroviamo seduti a ridere e a degustare il contenuto della bottiglia quando il mio amico inizia a fare delle battutine nei miei confronti decantando le mie doti di pompinara, di quanto è bello il mio culo e di quanto mi piace farmi scopare.
io sto allo scherzo e anche gli altri scherzano con noi.
arriva però il momento in cui lui si fa un po' più serio e mi chiede di prenderglielo in bocca e dimostrare ai presenti che non era uno scherzo... l'atmosfera si fa un po' più fredda... e alla sua seconda richiesta accompagnata da una strizzata d'occhio, mi inginocchio e inizio lentamente a succhiarglielo.
gli altri tre restano a guardare la scena ed io non capisco se sono stupiti, indignati o altro... dopo qualche minuto e nel silenzio generale noto che uno degli ospiti inizia a mostrare un certo interesse per il gioco in corso, o meglio, è il suo cazzo che inizia a mostrarlo...
a quel punto il mio master lo invita ad avvicinarsi e lui punta il suo cazzo alle mie labbra quindi inizio a lavorarmi lui per un po' mentre il master passa a titillarmi il buchetto del culo.
a quel punto il nuovo amico conferma la mia abilità ed invita gli altri due a provare.
non passa molto che mi ritrovo a succhiare alternativamente tre cazzi
mentre il master mi aveva già infilato due dita nel culo e cercava di renderlo più accogliente in vista di una bella serie di inculate.
e così è stato!
mi ritrovavo a pecorina a bordo piscina in compagnia di quattro maschi che si alternavano abbastanza rapidamente tra la mia bocca ed il mio culo senza venire o mostrare segni di cedimento.
non so per quanto tempo sono rimasto lì in quella posizione a subire le voglie del gruppo ma vi garantisco che il mio culo non ce la faceva più a sopportare ancora le piacevoli fatiche e la mia mandibola era nelle stesse condizioni...
hanno anche provato a scoparmi contemporaneamente in due, ma il dolore era troppo ed hanno abbandonato l'idea quindi si posizionano in tre (gli ospiti) davanti a me a segarsi tutti insieme ed il mio amico-complice dietro a pomparmi con decisione il culo...
ad un certo punto lui si ferma ma resta col cazzo tutto dentro
e mentre gli altri mi sborrano quasi in contemporanea sul viso lui
si prende la libertà di pisciarmi copiosamente nel culo riempiendomi
totalmente lo sfintere e provocandomi così un enorme piacere portandomi all'orgasmo.
mai mi era successo di venire senza toccarmi direttamente, fantastico!
a quel punto lui tira fuori il cazzo dal mio culo e me lo ficca ancora in bocca dove sborra e mi fa ingoiare il tutto mentre ancora pisciavo dal culo ormai sfinito....
due degli altri tre presenti hanno seguito nel frattempo il suo esempio
pisciandomi però sulla schiena mentre ero ancora intento a ripulire il cazzo del mio amicone con la lingua....
il terzo ospite.... beh... lui non aveva da pisciare, altrimenti non si sarebbe fatto mancare l'opportunità.....
e poi... di nuovo tutti in piscina!!!
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
Una giornata al mare...
Il sole era sparito dietro le nuvole ormai da un pò... riappariva a sprazzi... ma al mare ci saremmo andati comunque, lo avevamo deciso da tempo.
Avevamo deciso di cambiare posto, di fare un pò più di viaggio ma vedere almeno un mare un pò diverso dal solito... E trovammo una spiaggia perfetta... pochissime persone... si potevano contare sulle dita di una mano...
Trovato il posto ideale ci siamo sistemati... Ho guardato il mio Lui rimanere in costume, e già nella mia mente erano iniziati apprezzamenti sul suo corpo perfetto... sono quindi rimasta in costume anche io, e mi sono sdraiata accanto a Lui...
La voglia di farmi un bagno era troppa... il sole era spuntato e non era più andato via... decisi di andarmi a bagnare... e quando tornai mi misi accanto a lui mentre le gocce che scivolavano sul mio corpo mi rendevano sicuramente più bella ai suoi occhi...
Fatto stà che mentre parlavamo del più e del meno le sue mani iniziavano ad appoggiarsi su di me... mi accarezzarono delicatamente , per poi soffermarsi sui fianchi.
Come ogni volta mi sentivo eccitata al pensiero che Lui mi desiderava, ma allo stesso tempo afflitta dal fatto che non avrei potuto dargli e prendermi il piacere tanto voluto…
Non potevo comunque evitare di cercare un contatto con il suo corpo, tanto bello era…
Quindi mi trovai ben presto ad accarezzarlo e ad iniziare a guardarlo con una vena di malizia in più.
Decise di bagnarsi… lo guardai alzarsi e lo aspettai… Quando tornò a sdraiarsi accanto a me tutto bagnato i miei pensieri erano ormai inarrestabili…
Non ricordo se parlammo molto, o di cosa, so solo che quando iniziai a vedere che le sue mani si soffermavano spesso verso l’interno delle mie gambe, e i suoi occhi che guardavano vogliosi le mie labbra mentre parlavo, iniziai a sentirmi molto bagnata… e vedendo che nella spiaggia c’eravamo solo noi, mi rilassai e iniziai a cercare un contatto… iniziai a baciargli il collo… le labbra… a leccarlo delicatamente e inizialmente in modo quasi pudico.
La mia mano percorse tutto il suo corpo, arrivando sul suo costume, e sentendo con eccitazione, che mi desiderava… e molto anche…
Iniziai quindi a stimolarlo senza avere un contatto diretto… lo sentivo sotto il costume così duro, e lo desideravo sempre di più… La sua mano si posò sulla mia, e capii che la sua voglia era salita… si aprii di poco il costume… abbastanza da poter vedere il suo cazzo voglioso di me, e quindi iniziare a toccarlo… Lo guardai negli occhi, e sentii il desiderio che aveva… mi eccitò… e non potei contrastare la voglia di dargli piacere con la mia bocca, che ormai si era fatta insistente.
Scesi quindi giù, e iniziai delicatamente a leccarglielo, ma durò poco, perché volli subito succhiarlo… mi eccitava così tanto… non pensai quasi più alla spiaggia, al mare, alla gente che magari poteva arrivare e non me ne sarei resa conto… pensai solamente al suo cazzo, così duro nella mia bocca, che non chiedeva altro…
Lui godeva, e più sentivo questo, più la mia voglia aumentava… Gli davo tutto il piacere che potevo dargli, sentivo che di lì a poco sarebbe venuto… Volevo il suo sapore… Le mie labbra scendevano giù e salivano su, succhiavano vogliose… finche non lo sentii… mi riempì la bocca del suo sapore caldo… Quel sapore che tanto aspettavo…
La voglia non mi aveva abbandonata, ma mi sentivo comunque soddisfatta in un certo senso… si trattava di una situazione nuova… ci ripensai non appena rifocalizzai la sabbia attorno a noi, e gente lontana che passeggiava tranquilla…
Mi lasciai cullare da questo pensiero, e mi rilassai, mi misi di schiena al sole, mentre ripensavo ai momenti di poco prima… Chissà quanto era piaciuto a Lui… me lo chiesi… glielo chiesi… e fui soddisfatta della risposta…
Continuai a rilassarmi al sole, mentre il mio uomo mi accarezzava delicato la schiena…
Passarono pochi minuti, e gli venne voglia di farmi un massaggio, quindi mi si mise sopra, trovando una posizione che potesse permettergli di accarezzarmi la schiena in modo perfetto.
Il suo massaggio era a dir poco sublime… chiudevo gli occhi tranquilla, le sue mani mi rilassavano e il loro tocco era sempre perfetto… sempre più perfetto… mi slacciò la parte sopra del costume e rimasi a seno scoperto…
continuò il suo massaggio, poi iniziai a sentire il suo contatto più desideroso… sentii che aveva di nuovo voglia di me, sentii che era di nuovo duro, e che se non ci fossero stati costumi di mezzo, sarebbe stato a contatto diretto con il mio di dietro… ma ciò non mi impediva di sentire quanto salisse la sua voglia, e quanto i suoi movimenti e contatti si facessero più intensi… e non mi impediva neanche di eccitarmi da morire… ormai lo volevo al massimo, ogni secondo in più di contatto non faceva altro che desiderarlo dentro di me…
E con mia iniziale sorpresa, decise di aprirsi il costume, e di scostare il mio, e, finalmente, di farmi sua.
Entrò con perfetta facilità tanto ero bagnata ed eccitata… lo sentivo dentro e ogni sensazione era ampliata, data l’attesa di prima… mi alzai leggermente dietro verso di Lui, per rendergli più facile il tutto, e soprattutto per sentirlo ancora di più. Sentivo il suo cazzo che mi penetrava, godevo, provavo un piacere immenso… sentivo il suo piacere insieme al mio, sentivo quanto mi voleva… le sue mani toccavano il mio corpo generose, accarezzandomi i fianchi e la schiena, mentre i miei gemiti si facevano meno sommessi…
Mi fece godere ancora, e mi diede il piacere più intenso prima di uscire da me…
Mi si sdraiò accanto, con il cuore che gli batteva all’impazzata, come il mio. Trenta secondi forse, e lo guardai… ci capimmo, capimmo i nostri pensieri…
poi guardai il mare, e pensai a quanto fosse stato unico… quanto fossero state profonde le sensazioni provate… mi sentivo completamente soddisfatta… per me e per il mio uomo…
Passammo altro tempo sulla spiaggia, rimasi a seno nudo per tutto il restante tempo, felice e contenta di stare così tranquilla, appagata e rilassata.
Più tardi decidemmo che era ora di tornare a casa, in macchina parlammo di varie cose, sentimmo canzoni, ci fermammo affamati ad un mc donald di strada, e raggiungemmo la meta.
La prima decisione fu di farci una doccia insieme, e saranno state le mani che insaponavano il corpo dell’altro, tutti i contatti avuti, che dopo ci buttammo sul letto, e ci nutrimmo di nuovo l’uno del piacere dell’altro mentre parlavamo di quella giornata così bella e perfetta che ci aveva accompagnati… scoprendo che era stata un’esperienza unica e speciale per entrambi.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
Estate
Vento d’estate, afa appiccicosa ed aria irrespirabile. Gli italiani in ferie. Lunghe code si snodano come serpentoni inghiottiti dalle viscere del nero asfalto. Bollente ed indomabile sembra inseguire le autovetture sfreccianti guidate da un sogno comune: il mare. Ecco bene o male tutte le estati sembra che un sottile velo di follia accomuni la maggior parte degli italiani, di qualsiasi ceto e/o estrazione sociale. Chi sulle loro berline con climatizzatore a manetta e finestrini rigorosamente serrati, in sosta soltanto per rifornirsi di carburante e consumare un fugace caffè negli autogrill di turno. Chi invece con la sua utilitaria, finestrino rigorosamente abbassato, braccio di fuori, fazzoletto bianco di cotone annodato al collo ad inzupparsi del grondante sudore e a maledire di aver scelto proprio quel giorno per la partenza al mare. Anch’io ero uno dei folli che, presa la mia macchina di medio segmento ma, rigorosamente con climatizzatore, facevo parte di quel lungo serpentone di autovetture che cercava di approdare sulle coste siciliane. Erano appena trascorso il mezzodì quando mi accorsi che la fila accanto alla mia, ospitava una graziosa donzella. Lei faceva parte delle utilitarie, non aveva il fazzoletto al collo ma una canotta con generosa scollatura che la sciava intravedere il suo tornito seno dalla doratura estiva ed il luccichio della vistosa sudorazione. Incrociammo i nostri sguardi per un solo attimo ma le si leggeva negli occhi l’invidia che provava per quel climatizzatore acceso. Fui subito distratto dall’intervento di un collaboratore ai traghetti (IL CARONTE DELLA SITUAZIONE) che comunicava a squarciagola il tempo di attesa per ormeggiare in costa siciliana: 2/3 ore. Negli occhi della mia sconosciuta amica lessi il panico. Così decisi di scendere dalla macchina e rincuorarla. Mi avvicinai al finestrino e, senza comunque dare l’impressione di voler rimorchiare, le chiesi se mi faceva l’onore di aspettare in macchina con me perché solo avevo noia, mi si era guastato lo stereo e così avrei avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con qualcuno. Mi sorrise maliziosamente, come se aspettava già da lungo tempo il mio approccio, ed annui col capo. Scese velocemente dalla macchina e si infilò nella mia senza darmi neppure il tempo di aiutarla ad aprire lo sportello. In macchina cominciarono le presentazioni, Katia, questo il nome della mia amica, mi disse che per lei era la prima volta in terra siciliana per vacanza, aveva prenotato in un villaggio turistico a Capo d’Orlando e non vedeva l’ora di poterci arrivare. Sicuramente diedi l’impressione di volerci provare a tutti i costi, ma anch’io mi recavo allo stesso villaggio e per me invece non era la prima volta ma anzi, la bellezza della mia terra richiamava sempre i propri figli a tornare per una qualsiasi banale occasione. La Sicilia la vivi, la denigri, la ami, ne senti la mancanza e poi la critichi, ma non vedi l’ora di tornarci. Dimostrai a Katia che comunque quello che dicevo era vero e le mostrai la prenotazione al villaggio. Mi sembrò quasi felice che fosse vero ed aggiunse: adesso il problema diventa tuo, io posteggio qui e non scendo dalla tua macchina fin quando non mi riaccompagnerai a prenderla. La mia sorpresa mista alla gioia dell’evento e guidata dall’istinto che contraddistingue il mio carattere per nulla riflessivo, mi fece aprire in un sorriso sincero e fui così felice di comunicarle si la mia sorpresa, ma anche la mia contentezza. Le posteggiai la macchina e continuammo a fare la nostra conoscenza per tutto il tragitto. Arrivammo al villaggio e ci furono assegnati i nostri giacigli. Ci ritirammo nelle nostre camere a rinfrescarci non prima di averla invitata per la cena. Alle 21,00 ci incontrammo al bar e così, saliti in macchina ci dirigemmo nella vicina Patti. Conosco da quelle parti un localino niente male, dove la paranza è sacra ed i gelati rigorosamente artigianali. Finita la cena la portai alla vicina discoteca all’aperto, dove una brezza marina birbantella ci tenne compagnia per tutta la serata. Non mancarono ovviamente le battutine di rito incentrate a renderle omaggio, ma non erano per nulla gratuite. Katia le maritava tutte. Era una bellezza mediterranea alta 1,75, snella con le giuste curve, un seno molto morbido e tondo, una pelle scura e luccicante, gli occhi marrone scuri incastonati all’interno di un visino davvero grazioso. Mi deliziò per tutta la sera del suo abbigliamento semplice con gonnellina plissè larga e leggera rigorosamente sopra il ginocchio, un top sobrio ma velato da dove faceva trasparire tutto il suo delizioso seno il tutto innaffiato da un delicato profumo di muschio bianco e da tanta femminilità. Non nascondo che ebbi un certo imbarazza quando ballammo insieme e mi resi conto di essere in preda ad una erezione da paura. Lei si era accorta dell’evento, ma non lasciò trasparire nulla e non diede molta importanza al mio momentaneo disagio. Mentre tornavamo a casa, rimanemmo a goderci l’alba sulla spiaggia di S. Gregorio, dove i primi pescatori si davano un gran da fare per attrezzare le barche e vararle per la loro battuta. Rientrammo al villaggio e prima di scendere dalla macchina, mi attirò a se baciandomi teneramente. Rimasi molto sorpreso ma non deluso, mi sorrise nuovamente e mi invitò in camera da lei. Si, forse è vero, non era questo il finale tanto atteso? Certamente era quello sperato, ma magari non alla prima sera, invece eccomi lì, solo in camera con la mia nuova amica, arrapato per l’intera giornata, satollo della bontà della cucina isolana, stango per la lunga giornata e felice come un bimbo cui hanno regalato il giocattolo del desiderio. Arrivati in camera evitammo di accendere la luce, ci abbracciammo teneramente e cominciammo a scambiarci baci in tutte le parti del corpo. Sembravamo aver trovato finalmente il miele, assaporammo ogni parte dei rispettivi corpi, ci accarezzammo a lungo fin quando lei, ormai grondante di umori, non decise di cominciare a spompinare il mio arnese. Cominciò a leccare le palle e fin su fino al glande, fece sparire interamente il cazzo nella sua umido bocca e lo riprese, lo leccò come fosse il gelato da poco gustato, ne assaporò ogni singola parte. Io dal canto mio continuavo ad accarezzare i sui turgidi capezzoli e provvedevo a mantenere le sue labbra umide di umori trastullando il suo clitoride. Continuammo a lungo in questo gioco dei piccoli esploratori, fin quando lei mi stese sul letto, si posizionò il cazzo a ridosso delle sue grandi labbra e lo conficcò in sol colpo. Cominciò a dimenarsi in maniera sublime, accompagnavo i suoi sinuosi movimenti e cercavo di spingere ancor più dentro il suo utero. Sembrava esausta, venne in una serie di orgasmi a ripetizione, la girai, la presi da dietro, le palpavo il suo meraviglioso seno e la ficcavo da dietro, fin quando venni insieme al suo ulteriore orgasmo. Sfinito mi adagia alla sua sinistra, lei mi accarezzo il viso e disse: grazie per avermi regalato questa magnifica serata. Ci addormentammo insieme esaustivi e con in volto un sorriso di grande goduria. Fù lei a risvegliarmi, aveva ripreso a leccarmi il cazzo mentre dormivo, una sensazione tutta nuova per me, cominciammo a rifare l’amore e a godere ognuno degli umori dell’altro. Il tema dominante dei rimanenti 7 giorni di vacanza. Un bacio a Katia ed uno a lettori di Desy.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
Dal dire al fare...............
Eravamo impegnatissimi in quel periodo con la nostra attivita e neppure programmavamo un viaggio all'estero x vacanza,mancava il tempo materiale,la forza fisica e anche la disponibilita' economica. Un lnedi' mattina veniamo contattati da un nosro collaboratore di grado manageriale superiore al nostro.Ci invita in unione sovietica ove si sarebbe svolto un importante simposium aziendale,un evento straordinario sia a livello di aggiornamenti che a livello di avanzamento di grado manageriale. Io e lui siamo incredili,tutto gratis e buone prospettive per il futuro.Ci fornisce dettagliate mail informative al riguardo e dopo una decina di giorni prenotiamo il viaggio ed i biglietti d'ingresso x l'evento.Partiamo nel mese di Febbraio x Mosca,un freddo cane che comunque a paragone del clima glaciale della Russia non è nulla. Sono previste al ns arrivo temperature che si aggireranno sui - 20 gradi. Sbarchiamo di primo mattino a Mosca,ci accompagnano al ns hotel,confortevole ma nel complesso abbastanzaspartano.Nel pomeriggio del giorno successivo parteciperemo anche come relatori al grande evnto della ns societa'.Saranno presenti circa 3000 persone provenienti da 70 paesi del mondo,sara' cmq anche un'occasione x divertirci e visitare un po' questa terra stupenda.Alle 14 del pom successivo siamo in un teatro gremito alla follia.Un clima festoso,tanto calore umano ed entusiamo.Conosciamo di persona il ns staff medico,i vertici della societa' tra cui una manager in erba originaria della Russia.Si presenta con un sorriso stupendo e occhi da fata,molto cordiale,affabile e dobbiamo dire molto professionale ma anche molto umana.Da pochi mesi è in azienda ma gia' ai vertici della carriera.Aalina si presenta a noi in abito nero,capelli biondi sciolti,un collier con pendete che le illumina il decolte',poco trucco ,viso d'angelo e srriso accattivante.Sara' lei ci comunica che coordinera' il ns intervento sul palco dei relatori e ci fara' da interprete conoscendo 7 lingue a livello professionale. Alle 19 terminiamo i lavori e ci apprestiamo a cenare tutti assieme in hotel,noi,Aalina ed il ns gruppo di lavoro. Conversiamo fra un boccone e l'altro,degustiamo qualche specialita' della cucina russa non proprio confacente cmq ai ns gusti.Aalina è sorridente,mi siede accanto e a volte si accorge che certi piatti non mi aggradano,con un cenno chiama il cameriere e mi consiglia un altro menu'.L'osservo spesso,i suoi occhi azzurri paiono perle,la luce della sala da pranzo sui suoi capelli biondi illumna di riflessi dorati le sue morbide ciocche.Anche lei a volte mi guarda,mi sorride,i suoi occhi si illluminano di una luce che pare celestiale.Dopo cena ci prendiamo un caffe' assieme al bar dell'hotel lei mi siede accanto,mi sento battere forte il cuore,lei mi piace ed io mi accorgo dell'attrazzione di Aalina x me.A volte mi fa' piedino,accosta la gamba alla mia e poi mi tiene la mano tra le sue. Cara mi sussurra,sarete stachi a quest'ora. Domattina saremo al simposium verso le 9 ,vi lascio il programma del giorno cmq ci vediamo li' puntuali.Sembra congedarsi da noi ma resta,continua a osservarmi,tenermi per mano.Verso le 22,30 prendiamo l'ascensore per andare a riposare.Aalina sale con noi,non mi stacca lo sguardo,mi scruta e mi sorride.Ad un certo punto mi dice,Fra' vieni tu e lui ,vi mostro la mia suite è bellissima poi andremo a dormire.Ci apre la porta della suite,è fantastica,srredata con gusto,salottino in stile liberty ,bagno con vasca idromassaggio e lamopadari in cistallo di boemia.Si avvicina a me in bagno,mi abbraccia,credo mi voglia dare la buonanotte.Sento un gran caldo dentro e fuori di me,lei mi piace,mi eccita e mi abbandono alle sue avance che mi eccitano da impazzire.Piano piano mi toglie la camicetta di seta,mi abbassa la gonna.Resto in guepierre reggiseno e mutandine.Apre l'acqua della grande vasca idromassaggio,aggiunge i sali da bagno e mi sussurra,Fra' sei carina da impazzire,vieni togliamo lo stress e la stanchezza.Anche lui sara' stressato credo.Lui è sulla porta,ci osserva incredulo.Aalina lo invita ad un bagno assieme,rilassante e tonificante.Ci spogliamo tutti e tre assieme.Aalina è bellissima,un corpo stupendo,seno turgido,sederino formosetto e a mandolino e una patatina fantastica completamente depilata. Ci sediamo tutti e tre nella vasca idromassaggio,ci rilassiamo tra milioni di bollicine che vanno a volte a stimolare i punti piu' erotici del ns corpo.Aalina mi massaggia le spalle,le braccia e scende lungo il corpo.Le sue manine affusolate,dita lunghe e pelle di velluto mi provocano sensazioni paradisiache. Fra' mi sussurra ti sento piu' rilassata ora,piu' ttranquilla,vedo che le tensioni si stanno affievolendo.Mi sfiora il seno,mi accarezza i capezzoli,mi tocca nell'intimo dandomi sensazioni mai provate.Sento le sue dita penetrarmi con una dolcezza mai provata.A volte non riesco a trattenere un gemito e lei mi sorride,mi prende ora la mano,mi fa' accarezzare la sua pelle che pare velluto,un velluto caldo morbidissimo e paradisiaco. Lui è li',ora ci accarezza entrambe ci bacia dappertutto,a volte sott'acqua provocandoci sensazioni stupende.Usciamo dall'idromassaggio,in accappatoio ci stendiamo sul letto e iniziamo a toccarci tutti e tre.Aalina è eccitatissima e io ormai non resisto piui'.Mi succhia i capezzoli turgidi ,bacia il mio intimo,lo accarezza,lecca il mio clito turgido e voglioso.Siede sopra di me e assaporo i suoi umori dolcissimi,la sento fremere,gemere di desiderio ed io con lei.Ci mettiamo tra di lui che ora non ha piu' freni inibitori,accarezza,bacia,lecca e succhia entrambe,il suo membro turgido,freme di desiderio.Lo facciamo stendere tra di noi e io e Aalina lo baciamo dappertutto,lo lecchiamo,lo succhiamo nell'intimo.Geme,urla e i suoi umori dolcissimi bagnano le ns bocche.Aalina mi gira,prende il menbro di lui e mi fa' penetrare mentre da sotto mi succhia il seno poi mi porge il suo sesso bagnato e sento i suoi dolci umori inondare la mia bocca.Lui ora mi inonda del suo caldo sperma,urlo e cado nell' estasi del sublime di piacere.Aalina è la ns attuale amichetta del cuore e anche di gioco.
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15 anni fa
iltulipanorossocp1,
54/54
Ultima visita: 13 anni fa
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Il mio primo pompino
ciao a tutti, devo scriverlo, dopo tanti anni di travestimento segreto, in privato, ho deciso di rompere gli indugi, avevo voglia di sentirmi donna in tutti i sensi, e proprio qui su desyderia sono stata contattata da un singolo bx, che mi ha dato appuntamento in un parcheggio
Premetto, ho 47 anni, sono passato da due matrimoni, e varie fidanzate, ma in tutti questi anni ho sempre continuato a travestirmi, a fantasticare di essere una troia, a infilarmi oggetti vari nel culetto.
Stasera finalmente ho preso il coraggio a due mani e mi sono conciata da vera troia sono uscita di casa, in scooter e mi sono diretta all'appuntamento, gli avevo anticipato che ero una neofita, che solo nella fantasi avevo fatto tutto, ma in realtà non avevo mai neanche toccato il cazzo di un uomo ( tranne il mio), e lui giovane e carino mi ha risposto che era un onore essere il primo.
Allora ho superato timori, perplessità e conil mio scooter mi sono diretta all'appuntamento, sopra con vestiti normali, ma sotto autoreggenti , reggiseno, body in rete, l'unica cosa che tradiva a chi mi vedeva erano gli stivali con tacco 10 a punta tipicamente femminili, parrucca nel bauletto e via....
Sono arrivata all'appuntamento con 5 minuti di ritardo, si sa le signore si fanno aspettare, lui era li nella sua audi A3 che mi aspettava, ci siamo presentati, piacere roberto (lui) ed io piacere Vanessa, sono salita nella sua macchina e mi ha cominciato a baciare con delicatezza, le sue mani hanno cominciato a togliermi gli indumenti maschili che coprivano quelli da me adorati e femminili, allora ho visto che gli si è gonfiato lì neipressi dell'apertura del pantalone dove c'era una cerniera, ancora per poco, su, bellissimo le sue mani ora mi esploravano dappertuto, sembrava ne avesse 10, ed io mi sono rilassata , ci siamo baciati , lui inaspettatamente mi ha infilato la lingua in bocca ed io non ho rifiutato, poi allora ho diretto le mie mani verso quella cerniera e l'ho tirata giù, è uscito un bel cazzo non di dimensioni enormi anzi direi normalissimo ma carino come forma, ho incominciato con timore ad accarezzarlo poi l'ho preso saldamente in mano e ho incominciato a segarlo piano piano, era caldo, duro, a questo punto mi ha preso per la testa e mi ha avvicinato , ho capito 1) che era troppo tardi per tornare indietro 2) che non volevo assolutamente tornare indietro 3) che era tantissimo tempo che aspettavo quel momento, ed allora ho aperto la mia boccuccia e l'ho fatto entrare, lui bravissimo mia ha guidata, mi ha detto passo passo come gli piaceva che io lo pompassi, nel fgrattempo lui mi aveva tirato fuori dalle mie mutandine di pizzo il mio e con delicatezza mi stava facendo una sega, meraviglioso, ma perchè ho aspettato così tanto...
sono andata avanti per un pò nel mentre lo sentivo gemere e dire non con voce alta , quasi un sussurro: si, brava succhiamelo troia, fammi vedere che sei una brava succhiacazzi, poi quando stava per venire lui mi ha avvertito, io mi sono scostata e mi sono fatta venire sul viso, esperienza meravigliosa, non ho avuto il coraggio di ingoiarla, forse chissà la prox volta
ci siamo salutati, e detti che la prox volta verra a trovarmi a casa abbiamo ancora altre cose da provare e vi farò sapere
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15 anni fa
vanessaenculada,
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Ultima visita: 8 anni fa
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Esperienza unica
quanto scrivo è successo qualche anno fa, ma non smetterò mai di ripensarci e voglio rendere anche voi partecipi di questa emozione...era più di un anno che stavamo assieme e nonostante la differenza di età, o forse propri per questo, avevamo un rapporto fisico veramente appagante e completo. con l'andare del tempo ognuno di noi esternava all'altro le proprie fantasie soprattutto nei momenti di sesso sfrenato...niente ci era precluso e le fantasie galoppavano con noi. Fu così che cominciai a insinuarle la possibilità di fare una esperienza in un club privé. Passarono altre settimane e finalmente un fine settimana me la vedo arrivare in camera perfettamente truccata come solo lei sapeva fare, con un abbigliamento intimo che avrebbe fatto vedere rosso anche ad un cieco. Alla domanda, che intenzioni hai? la risposta fu: questa sera mi porti in un privé. Ne scelsi uno abbastanza lontano dalla nostra zona. Ne avevo sentito parlare e anche bene. Frequentato da gente giusta, accogliente, spazioso. Decisi, glielo proposi e dopo una cena leggera nel nostro ristorante preferito, ci avviammo non senza una giusta tensione verso il nostro obiettivo. All'ingresso ci accolse il personale che fu molto gentile.. Sbrigate le formalità d'obbligo, entrammo nel locale vero e proprio. Restammo sbalorditi. Curato, arredato con gusto retrò, luci soffuse, tavolini per accomodarsi e prendere un aperitivo, un digestivo, ascoltare buona musica suonata al pianoforte da un artista di piano bar veramente bravo. Non c'era molta gente, per lo più coppie e qualche singolo che girava in continuazione. Lei era splendida, fasciata in una minigonna indecente, con gli occhi che brillavano per il trucco e per l'eccitazione di trovarsi lì. Dopo aver preso confdenza con il locale ed esserci fatti un'idea di come era disposto, le feci fare una visita ispettiva per meglio capire la disposizione della camere e degli angoli più interessanti. Scendemmo così una scalinata che portava al piano inferiore. subito la luce diminuì di intensità e furono necessari alcuni secondi per abituarci alla nuova oscurità. C'era anche un discreto via vai...persone (soprattutto singoli) che curiosavano nelle stanze, negli angoli, dove all'interno si intuivano più che intravvedere persone intente a varie attività di carattere ludico. Mentre lei si sporgeva per vedere meglio cosa stava succedendo in una di queste stanze, notai che almeno un paio di persone approfittò della situazione per palparle il sedere e sfirarle il seno invitante...lei cercò la mia manoe la mia presenza per dirmi cosa stava succedendo e io la rassicurai dicendo di lasciar fare finchè fossero stati semplici palpeggiamenti. Terminato il giro tornammo di sopra. Aveva necessità di bere qualcosa. Mi raccontò d'un fiato che era scossa e eccitata da quanto accaduto. non avrebbe immaginato che le avrebbe fatto questo effetto...si stava bagnando. dopo una mezz'oretta decise di ripetere l'esperienza. Ci avviammo ancora di sotto. Nel frattempo la situazione si era animata. Si sentivano gemiti ddi piacere di donne che stavano godendo nell'essere penetrate o leccate...e uomini che grugnivano nel momento del piacere estremo. Potemmo vedere una bella ragazza legata ad una croce obliqua che subiva le avances di un paio di bei maschi completamente nudi. Singoli che si masturbavano guardando coppie scopare in piccoli anfratti. una signora di una certa età seduta all'interno di un piccolissimo anfratto succhiare avidamente i membri di due maschietti in piedi uno di fronte all'altro. Nella stanza principale c'era un letto rettangolare, non molto grande., attorno dei divanetti ad una certa distanza. Lei mi chiede di salire sul letone con lei e di leccarle la figa...la spogliai lentamente senza mai smettere di baciarla e stuzzicarla dappertutto...i vestiti erano sui divani, lei sdraiata sulla schiena ed io accovacciato in mezzo alle sue gambe leccavo e titillavo il suo clitoride gonfio. Non passarono che pochi minuti e nell'alzare la testa per guardarla mi accorsi che attorno al lettone si erano radunate diverse persone. C'erano singoli, ma anche coppie. Alcuni avevano iniziato ad accarezzarle i bei seni, altri avevano tirato fuori il membro e se lo stavano massaggiando. Le coppie si sbaciucchiavano e leccavano fra di loro. La sentii lentamente scivolare più in su, fino ad essere con la testa sul bordo del letto. Non capivo, ma un'occhiata mi fece subito ricredere. Aveva catturato i due cazzi più prossimi a lei con le mani e girando la testa ora da una parte e ora dall'altra seli metteva in boca e li succhiava con avidità. La sua figa era un lago di piacere e di saliva. Ma non feci niente per cambiare posizione. Capivo che voleva essere lei la protagonista assoluta. Io dovevo essere solamente il suo angelo custode. Dopo le prime leccate, la gente attorno capì che era lì per loro.. Le mani si fecero più audaci, le bocche più vogliose. I vestiti cominciarono a scomparire anche dai corpi degli uomini e delle donne che erano attorno a noi. Lei si impadroniva di tutto quello che le capitava a tiro. Masturbava cazzi e ne leccava altri. Ogni tanto riusciva anche a baciare qualche donna più intraprendente sulla bocca. A bordo letto vedevo le femmine succhiare avidamente il cazzo del vicino che non sapevo se fosse quello del suo uomo o di un altro. L'atmosfera era incandescente. L'innocente perversione dipinta sul volto di Antonella aveva acceso i sensi a tutti. Arrivarono le prime gratificazioni sotto forma di gocce di sperma sulle sue tette. A mano a mano che riusciva a far godere il cazzo di turno, il suo corpo si ricpriva di una leggera lucentezza alla debole luce delle lampade. Era splendida. Madida di sudore e di piacere rubato a questi poveri ingenui, strumenti del suo piacere. Finalmente decise che ra giunto il momento di fare sul serio e forse aveva fatta la sua scelta. Ricadde su una coppia. Lei superba, fisico da top model, bionda, alta, sexi. Lui dotato, sempre in tiro, fisico asciutto e corporatura robusta. Bell'esemplare di maschio. Scendemmo dal letto e ci sdraiammo sui divani. Lui prese immediatamente possesso di Antonella in tutti i sensi. Le infilo il cazzo in bocca e le teneva la testa ferma scopandola lentamente su e giù. Per non essere da meno la bionda fece lo stesso con me. Ma io fui più cavaliere e ricambiai la leccata a mia volta infilando oltre alla lingua anche due dita e masturbandola e leccandola contemporaneamente. Avevo fatto bene. Era già pronta ad esplodere, cosa che avvenne puntualmente inondandomi la faccia dei suoi umori. Guardavo sempre cosa succedeva a fianco a noi e mi accorsi che Antonella era in posizione tale da essere penetrata a fondo dal bastone di lui. Inginocchiata sul divano, lui riusciva a infilarla fino in fondo e a ritrarsi. Vedendo il suo cazzo entrare e soprattutto uscire lucido dalla figa di Antonella, scattò qualcosa di animalesco in me. Glielo presi in mano e tirandolo fuori del tutto lo avvicinai alla mia bocca per succhiarglielo. Lui lasciò fare. Poche lappate. Un sapore di cazzo misto al profumo a me ben noto della figa di Antonella. Sublime. Poi glielo rimisi dentro, ma lui voleva di più e spostò il tiro nel buchino più piccolo. Provò a forzare e sentii Antonella mugolare e stringermi forte un braccio. Gli feci cenno di aspettare e mi abbassai a leccare il forellino di Antonella, che ben lubrificato si lasciò penetrare dolcemente dal mio dito. Pochi movimenti e mi ritirai, lasciando campo libero a lui e al suo poderoso arnese. Questa volta scivolò dentro di lei con inaspettata facilità. Lei era rilassata dal mio massaggio. Si lasciò inculare dapprima dolcemente e lentamente. Lui era infoiato e stava per esplodere. Lo vidi aumentare i colpi e finalmente scivolare fuori da Antonella lasciandole un cratere e riempiendolo di lucente sperma traslucido. Non finiva più di venire...io ero estasiato ed eccitato. Presi la bionda, la tirai verso di me e le piantai il mio rispettabilissimo arnese tra le cosce....tutto giù fino in fondo senza educazione e senza riserve. Venti, trenta copi ben assestati e nel ritrarmi le venni sul pancino e sul pelo biodo della figa. eravamo tutti stremati. Dopo una breve pausa il nsotro amico avrebbe voluto continuare, lì o a casa sua. Antonella era sazia. Mi disse che voleva andare. Ci salutammo e ci lasciammo i rispettivi numeri di telefono. Usciti, ci avviammo in macchina nel più completo silenzio. A metà strada lei disse: "ti è piaciuto?". Non risposi. "A me si, disse lei, però adesso ho voglia di fare l'amore con te". Fermai la macchina nella prima piazzola di sosta e facemmo l'amore come se fosse stata la prima volta. con dolcezza ma anche con libidine ritrovata. L'apostrofai in tutti i modi più volgari possibili e immaginabili e ad ogni insulto lei rispondeva "si, sono una troia", "si sono una cagna, la tua cagna"....fino all'esplosione di entrambi l'uno dentro l'altra. Dopo un anno in cui avemmo numerose altre esperienze, ci lasciammo di comune accordo per sopravvenuti problemi. Ci sentiamo solo per telefono, ma da quando abbiamo smesso non abbiamo più fatto sesso assieme e lei ogni volta al telefono mi dice "ti ricordi di quella volta che......"
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15 anni fa
pelli1978,
29
Ultima visita: 15 anni fa
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Estetista vogliosa
Amo curare il mio aspetto qiundi l’altra sera decisi di chiamare l’estetista per chiederle un appuntamento, abbiamo una certa confidenza e mi disse che da un po faceva anche servizio a domicilio, presi la palla al balzo e secondo le sue disponibilità fissammo un appuntamento per le nove della sera stessa La sentì arrivare come tutte le donne con 10 minuti di ritardo, bussò alla porta, aprrii e ciò che si presentò ai miei occhi era una figura arrapantissima, rimasi un attimo inebedito e lei se ne accorse chiedendomi se la facevo accomodare Aveva un top che costrigeva quelle due bocce in una maniera incredibile tanto da far intravedere quelle due aureole violacee, una minigonna tanto mini un paio di calze velate ed un tacco a spillo niente male Mi disse che dopo il mio appuntamento sarebbe dovuta passare da un amica per farle gli auguri di compleanno ma adesso era tutta per me Disse iniziamo dalle sopracciglie allora mi fece sedere su una sedia ed inizio il suo lavoro, era tanto il mio grado di eccitazione che penso che nn poteva nn accorgersene, incominciavo a sudare e sentivo anche abbastanza dolore tanto che lei con sguardo malizioso disse perché nn ci spostiamo in camera da letto? In posizione supina nn proverai alcun fastidio… io accettai subito e solo all’idea di farla entrare in camera stavo inpazzendo Mi stesi sul letto in maniera orizzontale e lei si mise dietro la mia faccia, riprese il lavoro ma io avevo quasi il suo seno in bocca… nn so cosa mi prese ma la tirai verso di me e le diedi un bacio in bocca e contemporaneamente una mano sotto la gonna (nn portava le mutandine), mi disse c’hai messo tempo ma alla fine hai capito e si avventò su di me, mi slacciò velocemente i pantaloni facendo uscire di fuori il mio cazzo…. Rimase come incantata (ho un bel cazzo di 22 cm) e disse lo voglio tutto ed incominciò a succhiarlo come un’ossessa, quasi me lo strappava, io nel frattempo le avevo alzato di più la mini e lappavo la sua meravigliosa figa…. La troia godeva come una cagna ah si ancora lecca lecca che bello mi stai facendo impazzire…. Spruzzava umori come una fontana… il 69 durò per 10-15 minuti avevo quasi i crampi alla lingua allora lei si alzò e si impalò sul mio cazzo ah si come è grosso lo sento tutto mi stai spaccando …. Mi stai fottendo come una puttana,,,, ma io volevo di più volevo il suo culo, mi alzai la misi a pecorella e cominciai a fotterla in fica e col pollice mi facevo strada nel suo bel culo le godeva e diceva si ancora ma ti prego nel culo no l’ho preso solo una volta ed ho sentito un male cane poi tu c’hai un cazzo troppo grosso mi sfondi… a quelle parole non so perché ma mi arrapai ancora di più, presi un po’ di umori dalla sua fica che era un lago e lu brificai un po’ il suo buco, lo sfilai dalla fica e con un colpo secco lo ficcai tutto nel suo bel culo….. lanciò un urlo talmente forte che quasi mi spaventai, mi fermai un attimo sempre col cazzo nel suo culo e le dissi di rilassarsi e che se mi dava qualche secondo il dolore si sarebbe trasformato in piacere… Si rilassò ed io con una mano gli accarezzavo la fica muovendomi piano piano col bacino… la troia stava cominciando a godere ed io allora aumentai il ritmo…. Si ancora…. Ah ah ah ah ancora sto venendo non ti fermare …. Ma anch’io stavo per venire e come una fontana la sborrai in culo…. Lei mi fece alzare e si accorse che avevo un po’ di escrementi sul cazzo che stava perdendo vigore me lo pulì con un fazzolettino e se lo mise un po’ in bocca me lo baciò e mi disse adesso devo andare…. Domani chiamami per un altro appuntamento… ma ricorda la prossima volta lo voglio solo nel culo e voglio bere la tua sborra…..
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15 anni fa
pelli1978,
29
Ultima visita: 15 anni fa
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Il mio desiderio nascosto
Il mio desiderio nascosto ciao da Sara…..
Sono venuta a conoscenza del piacere che dà la masturbazione da una
collega di lavoro, in modo del tutto occasionale. Un giorno, durante l'ora
di pausa , sottovoce, mi chiese quante volte al giorno ero
solita toccarmi la passera. Non le diedi risposta, ma quella sera stessa,
nel mio letto, cominciai a sfiorarmi le labbra della passera con le dita e
raggiunsi il piacere del primo dei miei straordinari orgasmi. Quella volta
lì per poco non svenni nel momento in cui il godimento prese a salirmi
dall'interno delle cosce, per stringermi il ventre, e scoppiarmi come un
petardo nel cervello.
Ancora oggi i miei piaceri solitari sono incontrollati. Quando pratico
la masturbazione il toccarmi la fica mi lascia svuotata di energie. Ho
mantenuto nel tempo il piacere di masturbarmi nonostante le numerose
frequentazioni amorose, perché il piacere solitario è qualcosa che sento
come esclusivo e di cui non posso fare a meno. Lo cerco spesso e mi
adopero a raggiungerlo di nascosto da mio marito per non dargli
l'impressione di essere insoddisfatta, perché non capirebbe cosa mi
spinge a farlo.
Questa è una delle notti in cui non so fare a meno di toccarmi. Sdraiata
sul letto, con le cosce divaricate, inizio a esplorare con le dita la
pelle intorno al pube privo di peli come lo è ogni altra parte del mio
corpo. Accarezzo pigramente l'interno delle cosce, dopodiché risalgo con
le dita sino a sfiorare le grandi labbra, gonfie e sporgenti più del
normale, e mi trattengo dall'avvicinarmi alla parte più intima della fica
mentre le gambe mi tremano per la troppa eccitazione.
Madre natura non mi ha dotata di seni grossi, ma nemmeno piccoli.
Nonostante i miei trentaseianni sono ancora sodi e con l'estremità dei
capezzoli sporgenti più del normale, cosa che sembra soddisfare mio
marito di indistintamente, che si diletta a
succhiarli come lattante e stirarli fra i denti provocandomi ogni volta
dolore e piacere.
Mi piace toccarli, i capezzoli, bagnare le dita di saliva, e toccarli.
Starei delle ore a strizzarmi le tette con gli umori della fica che mi
colano abbondanti fra le cosce. Ma più di tutto mi piace masturbarmi. E
non so trattenermi dal farlo.
Spalmo la saliva sulle protuberanze carnose dei capezzoli ed inizio a
strofinarli. Li ho turgidi e con le punte dure che mi fanno persino male.
Più li sfioro e più sento crescere il desiderio d'infilare un paio di dita
fra le cosce.
Mi piace fare scorrere i polpastrelli sulla saliva depositata sulle
areole. E' una sensazione strana quella che mi provoca il toccarmi i
capezzoli. Seguito a carezzarmi fintanto che non so più trattenermi dallo
stringere con forza le mammelle, gonfie più del normale, e le avvicino una
all'altra. Il piacere che sto provando allontana dalla mia mente i
pensieri di solitudine che mi opprimevano solo qualche istante fa. Penso
soltanto al piacere che sa darmi il mio corpo e questo mi basta.
Vorrei che questo stato di benessere durasse all'infinito, ma so che
l'apice del piacere lo raggiungerò con l'orgasmo ed è lì che voglio
approdare penetrandomi con un fallo che mi a regalato mio marito e con le dita la fica.
Allontano una mano dalla tetta, lecco le dita e le inumidisco di saliva.
Scivolo con la mano sul pube e trascino le dita sopra le grandi labbra.
Seguito a sfiorarmi delicatamente il bordo della fica accrescendo il
desiderio di penetrarmi. Affondo un dito lungo la fessura in modo lieve,
poi un poco più a fondo e inizio a carezzarmi le piccole labbra, senza
fretta.
Inizio a masturbarmi appena ho infilato un dito nella passera.
Aggiungo un secondo dito e allargo le cosce.e uso il fallo Le tette sembrano scoppiarmi.
Ho le punte dei capezzoli indolenzite per averle a lungo strizzate.
Sollevo il culo ed entro in profondità col fallo nella fica. Un leggero
brivido mi attraversa la schiena e le gambe iniziano a tremarmi.
Godo! Godo! Dio, se godo!
Le contrazioni della mucosa accompagnano il movimento delle dita nella
cavità che ho provveduto a disgiungere come le lame incrociate di una
forbice e seguito a metterle in movimento. Il clitoride è cresciuto di
volume e sembra debba scoppiare da un momento all'altro. Lo stiro verso
l'alto e scappuccio la piccola appendice, gonfia e turgida, che
circoscrivo con le dita. La premo più volte procurandomi sofferenza e un
piacere indicibile. Il costante sfregamento del clitoride mi fa stare
bene. Adoro toccarlo ed essere spompinata dalle labbra di mio marito
. A volte mi manda in estasi.
Una grande quantità di umori caldi e appiccicosi seguitano ad uscirmi
dalla fica. Trascino senza sosta le dita dalla congiunzione delle piccole
labbra al clitoride aspergendolo con i miei umori. Vorrei che questo stato
di estremo piacere durasse per sempre. Ma più di tutto avrei bisogno di
qualcuno che prendesse il posto delle mie dita, qualcuno che frugasse con
la lingua nella fica e mi succhiasse ogni piega cutanea delle piccole e
grandi labbra, mordendole fino a farmi raggiungere l'orgasmo. Ma sono
sola, sola con le mie dita.
Piego le gambe e porto i calcagni a contatto con le natiche. L'umore
colato dalla fica in grande quantità mi ha bagnato l'orifizio dell'ano.
Passo un dito sopra lo sfintere e lo attraverso spingendolo lentamente
nella cavità. Godo nel sentirlo entrare nelle viscere. Ho la sensazione
che sia un uomo a farlo e mi prende un dannato bisogno di un cazzo dentro
me. Ritorno a toccarmi il clitoride e mi tuffo con le dita all'interno
della fica che sento contrarsi mentre mi masturbo sempre più velocemente.
Ansimo di piacere e con i denti mi mordo le labbra mentre scuoto il bacino
in maniera scomposta da un lato all'altro.
Quando raggiungo l'orgasmo urlo come una forsennata. Il bacino si solleva
dal materasso per le contrazioni della mucosa della fica e le cosce mi si
stringono intorno alle dita. Incrocio le gambe e vengo mentre sono
percorsa in tutto il corpo da brividi inconsulti.
Rimango immobile per un tempo che mi pare interminabile. Ho il respiro in
affanno ed il cuore sembra uscirmi dal petto. La tensione fa posto ad un
senso di rilassatezza in una notte in cui sembrava non dovesse succedere
niente.un bacio ai bei uomini dotati 20x18 Smak Sara...
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2
15 anni fa
piacerinascostididonna, 49/49
Ultima visita: 7 anni fa -
Il pompino a mio cugino.........
era da un po che avviata l'adolescenza capitava di masturbarmi con altri amici, magari dopo aver guardato qualche giornalino porno, ma poi per il gusto di masturbarci tutti assieme bastava anche solo aver raccontato storie hard...........mio cugino era più grande di noi (circa 20anni), e si unì in un secondo momento, a me facceva molto piacere e orgoglio avere un cuginone leader, oltre al fatto che aveva anche un gran bel cazzo e a diferenza di noi, veniva.
Cosi quando lo tirava fuori lui, lo fissavo a volte lui mi guardava e sembrava mostrarmelo con fierezza.......la cosa mi eccitava.
Poi comincio a manifestare le sue inclinazioni bsex facendo complimenti, i miei amici scandalizzarono, io avevo un mix di attrazione e vergogna.....
Così si concentro più su me in privato, magari eccitao si poggiava faccendo finta di niente.......poi comincio a raccontarmi sue esperienze bsex, dicendomi che un suo vicino gli faceva pompini e che un giorno s'inculò un suo compagno di classe.....io continuavo a scandalizzarmi ma infondo sentivo attrazione.........finchè.......un bellissimo giorno i nostri genitori riuniti a casa mia ci mandarono a prendere delle cose in casa sua, durante la strada mi raccontavo di come aveva sborrato in faccia il suo vicino, io ero eccitato, così arrivati a casa sua tolse fuori il suo fantastico cazzo, non passo molto e si avvicino in piedi, io seduto, e mi chiese:
-perche non mi fai una sega?
io ero spaesato, eccitatissimo ma vergognoso, continuo:
-dai non è da froci massaggiami un po....
mi feci convincere ed iniziai a fargli un segone,
il viso era vicino.........
mi disse leccalo...........ma tentennavo.....cosi me lo poggiò sulla bocca.......automaticamente io l'apri e cominciai spompinarlo.......sino a farlo schizzare smanettandolo..........fu il primo pompino di una lunga serie, tutte le volte con una scusa ci spostavamo e appena al riparo io ero già in ginocchio a spompinarlo..........che bello!
durò qualche mese, poi nulla più e simulo con cetrioli che spesso mi finiscono nel culo......
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
Pinacoteca
Pomeriggio ozioso in una grande metropoli. L’aria tersa resa irrespirabile dalle autovetture che sfrecciano nelle vie del centro. Rumori assordanti dei clacson provocano sentimenti di assoluta follia collettiva. Le persone che ti passano accanto come inseguite da chissà quali paure, sembrano non vederti neanche. Nella tua mente una sola meta, il tuo rifugio. Giornata snervante, nonostante ami il mio lavoro, sento la necessità di sfuggire al tram tram quotidiano. Mi guardo intorno e vedo solo corpi senz’anima alle prese con le problematiche comuni a tutti i mortali ma, ad un tratto, il mio sguardo viene attratto da un luogo per me insolito, una pinacoteca. Entro senza sapere neanche il motivo e mi ritrovo accerchiato da un gruppo di ragazzi alle prese con lo studio di una statua imponente, ben scolpita, nuda. Chi sarà mai costui penso nella mia mente. Neanche il tempo di focalizzare che il mio corpo comincia a salire le scale che portano all’esposizione di quadri di cui non conosco nulla. Non ho mai avuto la passione dell’arte eppure, la visione di quelle opere attrae la mia mente che si sofferma sul volto di una donna. Bella, occhi neri profondi, capelli lunghi neri, linee delicate e nobili frutto sicuramente della mano sapiente del suo autore. Più in là un'altra scena, il mezzo busto di una donna con una camicetta che lascia intravedere un seno ben fatto, con un capezzolo turgido evidenziato sotto una camicetta rosso porpora. Divago, ricordo quella volta in montagna, ma vengo assalito da una sofferenza claustrofobica, mi manca l’aria, il mio respiro è diventato affannoso, devo uscire all’aria aperta, corro, soffoco…. Appena fuori riscopro la normalità del mio respiro, che sia la sindrome di Stendhal? Neppure il tempo di rifiatare che un’addetta all’accoglienza dei clienti si avvede di ciò che mi succede “ signore? Posso aiutarla?” Mi giro, ecco lo sapevo mi manca di nuovo il respiro. Alta belle curve avvolte nella sua divisa per nulla sexy, occhi neri profondi, capelli lunghi neri, linee delicate e nobili, sembra quasi che lo stesso autore del quadro appena visto l’abbia materializzata. Lei sembra avvedersi di questa mia incredulità e sorridendomi mi invita a seguirla. Non so come mai, ma la mia mente non è sincrona al mio corpo e così ci ritroviamo al distributore di bevande. Lei sceglie per me, mi fa dissetare e poi mi chiede se và meglio. Meglio di quando, la confusione mi pervade, la guardo negli occhi, è bellissima. Mi riprendo un po’, giusto in tempo per ringraziarla e scappare via. Paura! La paura di non gestire gli istinti. Scendo velocemente le scale e mi rendo conto di essere in preda ad un’erezione da paura. Quale spiegazione? Il senso? L’ho perso, eppure è così. Amara considerazione di una giornata surreale. Mi rifugio nella mia tana, mi svesto velocemente, apro la porta del bagno e mi fiondo sotto un getto di acqua gelata. Rinascere dopo il crepuscolo. Mi riprendo, torno in me, velocemente mi cambio ed esco. Ma dove vado? Mi ritrovo nuovamente alla pinacoteca. Appena in tempo, lei ha smesso di lavorare, cambio turno. Timidamente provo l’approccio, mi avvicino, le chiedo scusa per prima, mi presento e …. Che fare? Io provo e poi chissà. La invito a pranzo, timida resistenza subito sconfitta dalla provvidenziale vicinanza di un localino dai pasti veloci. Scambiamo opinioni sulla vita di tutti i giorni, lei mi racconta di se io confesso di essere entrato per la prima volta in una pinacoteca e, visto l’effetto, difficilmente ci sarei tornato se non per invitarla a cena. Reazione a sorpresa, perché tornarci, avrei potuta invitarla lì, mentre consumavamo un immondo tramezzino. Cercai conforto nella buona sorte e così decisi di farmi perdonar per la seconda volta. Accettò il mio invito a cena. Passai a prenderla alle otto in punto, avvolto nel mio abito blu notte, mi sentivo in perfette condizioni, quasi emozionato. La vidi arrivare con il suo incedere veloce, bella, avvolta in un abito lungo nero, una scollatura pacata a lasciare intravedere il pizzo di un reggiseno che racchiudeva un seno perfetto, vado bene? Mi disse. Con un filo di voce riuscii a sussurrarle che era divina. Già divina. Proprio lì cenammo, al Divina. Una cena d’elite, sobria ma annaffiata da tanto champagne. Ultimata la cena ricca di ammiccamenti e battutine varie, la sorpresa. La mia mente ricomincia a vagare, mi ritornano immagini, frammenti di vita vissuta, è il suo profumo. Mi stà inebriando, saliti in macchina, le cingo dolcemente il collo, le accarezzo delicatamente il viso quasi volesse rompersi al minimo tocco. Sei bellissima, le sussurro. Lei mi fissa negli occhi e delicatamente mi regala un bacio appassionato ed intenso. Mi guarda e mi chiede, chi sei? Come mai mi attrai? Non so risponderle. Magari sapessi dare risposte valide all’alter ego che si è impossessato di me. Chiunque tu sia, riprende lei, ti voglio. Misi in moto la macchina e senza meta, vagammo per le strade cittadine ormai vuote. Sembrava avessero una nuova identità, erano più brillanti, riuscivo persino ad assaporarne gli odori acri emanati dall’asfalto ruvido consumato dal caotico traffico cittadino. Sensazioni ormai sopite da lungo tempo, troppo. Decise che voleva avermi e così mi portò da lei. Mi fece salire velocemente le scale, aprì la porta e con la luce ancora spenta mi spinse sul divano. Iniziò un gioco di tenere carezze e assaporai con gusto ogni parte del suo delicato corpo. La sua pelle sembrava essere vellutata, profumata, il suo seno scolpito dalla stesso autore ammirato alla pinacoteca, accarezzai i suoi glutei così solidi e tondi ed un brivido percorse il mio corpo con una intensità mai provata. Lei ricambiò con la stessa tenerezza, sembrasse voler ricordare bene ogni centimetro del mio corpo, accarezzò il membro, lo accolse tra le sue calde labbra, lo posizionò per bene e cominciò a tenerselo dentro. Si contorceva, gemeva, mugolava tutto il suo desiderio. Raggiungemmo in un attimo un orgasmo unisono da paura. Ultimammo la serata abbracciati l’un l’altro come fossimo una coppia da tanto tempo.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
La fenice
Voleva restare sola, nella sua malinconia ricordando nostalgicamente il tempo in cui ambiva a volare leggera come una farfalla, ma le sue ali ormai, erano state strappate. Non era facile per lei sorridere mentre la tristezza le logorava il cuore, ed io,che portavo una maschera nera sopra il volto, come se bastasse a nascondere i miei sentimenti quelle emozioni nei suoi occhi le lessi subito. Fermai la macchina. -Ferma- - le dissi - E sali, ti porto via da qui - continuai. Lei mi guardò con l ardore di una vecchia fiamma ormai spenta, i suoi occhi erano stanchi, provati -Vattene, sto lavorando- sussurrò, per poi riprendere a camminare seguendo quell essere dalle bizzarre forme giunoniche, anche lui mi rivolse la parola -Chi abbiamo qui? Il fidanzato? dai, lasciala lavorare, 10 minuti e te la riporto, forse anche meno! - scoppiò in una fragorosa risata e proseguì nel cammino. -Ho detto sali- replicai, -Sali!- scesi dalla macchina e la fermai delicatamente accarezzandole un polso e dopo avere aperto la portiera le feci cenno di salire, fui costretto a lanciare un occhiata minacciosa al temerario che con fare pretenzioso e testa alta prese a camminare verso di me, bastò quella, e cambiò subito espressione, tono e direzione. Lei si fece convincere, e salì sulla macchina. -E adesso, dove mi porti?- accennò un sorriso - il cavaliere azzurro me lo immaginavo su un cavallo bianco non su una carretta rossa e malconcia. - fantasticò - Non sono il tuo cavaliere.. vedi.. ho gia la mia regina- le dissi sorridendo. Il suo volto si incupì, -allora lasciami qui, non ho tempo da perdere.. devo lavorare- disse lei. -Non stasera, stasera ti faccio vedere il cielo- sorrisi - fidati di me - Presi la tangenziale e mi diressi verso il lago, il lungo tragitto ci diede modo di conoscerci meglio, conversammo a lungo e fu sorprendente notare quale intesa vi era tra noi due, tra me e Marika, quello era il suo nome. Parcheggai vicino alla riva le aprii la porta portandola con me a stendersi sotto le stelle, -Che strana forma quelle stelle- Esclamò. Guardai meglio dove puntava il dito e le sorrisi, -che strano, tu abbia notato proprio lei tra le tante, è la costellazione della fenice, da questa latitudine possiamo vederla solo parzialmente e presto con l avvento della primavera e dell estate sparirà da questo cielo.- La leggenda narra che dopo aver vissuto 500 anni la Fenice si ritiri in un luogo appartato, vi costruisca un nido con spezie e piante balsamiche e vi si adagi, aspettando che i raggi del sole l incendino e lasciandosi consumare dalle sue stesse fiamme. Dal cumulo di cenere si erge poi un uovo che cresce rapidamente fino a trasformarsi nella nuova Fenice entro la fine del giorno.- -Che bella storia!- esclamò per poi guardarmi estasiata -E pensi che- fece una pausa - Pensi che esista veramente? - mi chiese dubbiosa. -Si- le sorrisi -Penso che ognuno di noi possa essere una Fenice- lei rimase in silenzio per un pò. -Hai ragione- disse, -Non ci avevo mai pensato, ma adesso penso che forse tu abbia ragione, grazie- Continuammo la nostra conversazione, a serata fu veramente magica ma si era fatto tardi ed era ora di andare, -Ti riporto a casa, andiamo- le sussurrai -No- disse spaventata e ritraendosi di scatto, non voglio che finisca così presto, lasciami sognare ancora - Ma come, questa non è la fine, ma l inizio, ricordi? La Fenice? - le chiesi. Lei annuì e si avvicinò a me, ero ancora disteso mentre mi mise le braccia attorno al corpo abbracciandomi dal lato. -Per rinascere- disse -Devo bruciare- fece scorrere una mano sul mio petto per poi farla scendere giu, sotto i pantaloni e afferrare il mio sesso. Non era mia intenzione avere un rapporto con lei ma ogni mio tentativo di evadere era mandato in frantumi dall incontenibile erezione che esprimeva chiaramente che volevo assecondarla in quel momento. Mi slacciò i pantaloni, si portò più in basso e dopo averlo riafferrato abbracciò il mio fallo con le sue splendide e carnose labbra, sentivo la sua lingua accarezzare il mio glande come una leggera brezza d estate nei capelli, il desiderio era incontenibile, la volevo tutta. Presi controllo della situazione, la distolsi dalle sue attenzioni e alzandola leggermente da terra la presi violentemente da dietro, -Così- disse lei, spronandomi a montarla come una puledra in calore, i suoi gemiti di piacere ben si mescolavano ai rumori del lago che ormai si stava svegliando, il suo sesso era stretto, calzava a pennello sul mio pene che eccitatissimo continuava a penetrarla con ardore, i suoi seni prosperosi sfioravano la dura e fredda roccia a ogni colpo. La voltai e cominciai a possederla da davanti, gemeva, urlava, e infine, venne in un orgasmo incontrollato. Sfinita prese qualche secondo di pausa per poi staccarsi da me e cominciare a massaggiarmi il pene coi suoi seni, -riempimi la bocca- disse, poco prima di riabbracciarlo con le sue labbra, gemeva per darmi piacere, gemeva mentre me lo ciucciava con maestria, -Adesso- bisbigliai, il mio seme cominciò a spandersi nella sua bocca e lei, dopo averlo preso tutto si tolse compiaciuta e lo lasciò scorrere giu nella sua gola, mi abbracciò e ci stendemmo ancora un pò a guardare l alba.
-Mi hai fatto rinascere- sussurrò ad un mio orecchio, -adesso lo so, le Fenici esistono.-
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15 anni fa
gordon11, 25
Ultima visita: 13 anni fa -
Dimostrazione a mio marito
Qualche giorno fa, dopo una discussione, mio marito mi disse che ero incapace di far eccitare un uomo.Al momento la cosa non mi disturbo' ma con il passare del tempo cominciai a pensarci e piu' ci pensavo piu' mi veniva voglia di vendicarmi.
Raccontai la cosa a Roberta, la mia piu' grande amica e confidente, che, dopo averci pensato un po, mi disse che aveva il modo per far ricredere mio marito.
Mi disse che era il momento di accettare l' invito che lei e suo marito ci facevano da anni di andare con loro a Maribor (Slovenia) dove avevano un appartamentino e dove c' era il Pussicat, un club prive' dove loro erano di casa. Non ero mai stata in un club prive' e la cosa non mi aveva mai interessato ma ora era il momento di vendicarsi cosi', dopo aver proposto la cosa a mio marito, senza accennare al club,accettammo.
Lei si prodigo' subito per organizzare il tutto per il ponte del 2 giugno senza pero' darmi i particolari di quello che avrei dovuto fare.
Tutto era pronto per domenica 31 maggio; cenetta in un ristorante e poi tutti al club. Mi preparai per la serata minuziosamente: guepiere nera e viola in pizzo che mi faceva sembrare il seno piu' grande di due taglie tanto lo comprimeva e lo spingeva verso l' alto, calze nere velatissime con la riga dietro, perizoma con delle perline che ad ogni minimo movimento si infilavano nella mia fica provocandomi splendide sensazioni, camicetta in raso nera sbottonata al punto giusto, gonna nera sotto al ginocchio con uno spacco posteriore che faceva vedere tutto e scarpe di vernice rosse con tacco a spillo 12.
La cena passo' velocemente e una volta giunti al club Roberta mi spiego' cosa aveva preparato per me. Al momento rifiutai ma ripensando alle parole di mio marito entrai spedita pronta dimostrare cosa sapevo fare.
Mi fecero entrare in uno stanzino in penombra, c' era una sedia, un cuscino, dell' acqua e dei tovaglioli di carta; su una parete c' era un foro e da quel foro dopo qualche istante comparse un cazzo, bello duro, pulito e profumato. Lo toccai titubante con le mani ma poi presi coraggio e dopo un paio di leccate sulla capella lo misi in bocca, tutto e comincia a spompinarlo. Bastarono pochi colpi che mi sborro' in bocca, neanche il tempo di pensare a quello che stavo facendo che dal foro ne comparve un altro. Fuori dallo stanzino Roberta con un altro paio di ragazze puliva, profumava e teneva in "caldo" una fila di cazzi che uno dopo l' altro dovevano affacciarsi nel foro e che io dovevo spompinare.
Anche il secondo venne subito e cosi' anche il terzo, il quarto..e via.
Non so dopo quanto tempo o dopo quanti cazzi mio marito decise di entrare nello stanzino: ero piena di sborra, in faccia, sui capelli, mi colava sul collo e tra le tette.Pensavo mi volesse far uscire e invece, fortunatamente aggiungo io, mi disse di continuare mentre lui era li.
La cosa, non so perche', mi eccito' parecchio e cosi' invece di rimanere inginocchiata sul cuscino presi la sedia, mi appoggiai con le braccia in modo di avere la bocca all' latezza del foro e, alzandomi la gonna gli offrii la visione della mia fica e del mio culo percorsi e stimolati dal filo di perline del perizoma.Feci un altro pompino ma il pensiero che lui era li mi eccito' al punto che venni anche io, sentivo i miei abbondanti umori che colavano lungo le gambe, sulle calze sino a sporcare le scarpe ed il pavimento.
Gli chiesi cosi' di scoparmi mentre io andavo avanti con il mio "lavoro": cominciio' a pomparmi e a sbattermi come non aveva mai fatto prima, facendomi arrivare all' orgasmo altre due volte. Decisi cosi' di uscire dallo stanzino, ormai la mia "vendetta" era fatta, avevo dimostrato a lui e a me stessa cosa sapevo ancora fare.
L' uscita fu accolta da un applauso e dopo una veloce sistematina tornammo a casa.
Per la cronaca i pompini sono stati 26...27 con quello fatto a mio marito in macchina durante il breve tragitto verso casa
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
La pantera nera
La pantera nera
Alina era una ragazza di colore nata e crescita in Italia da genitori etiopi venuti qui da circa quattro generazioni. Aveva venticinque anni, diplomata in ragioneria era di una bellezza rara, alta 1,80, capelli nerissimi e lisci corpo ben affusolato, seno tondo perfetto, sembrava che avessero tagliato una boccia e messo metà per parte per seno, ma il suo maggior pregio erano gli occhi: neri come la notte e di forma leggermente allungata sembravano quelli di una pantera. Schiva e timida, lavorava in uno studio di ragioneria ed era molto apprezzata. Nella sua famiglia lavoravano tutti, il padre era operaio in un laboratorio di marmi, la madre bella come lei lavorava in un negozio d’abbigliamento dove la proprietaria , la teneva in buona considerazione dato anche con la sua bellezza gli affari ne traevano giovamento. David era esattamente l’opposto, alto 1,90 capelli neri, occhi verdi, fisico ben curato, era bello, ma bello proprio come la statua di cui aveva il nome. Quasi ventisei anni amava le compagnie divertenti e i suoi quattro inseparabili amici lo consideravano un vero “ sciupa femmine”. La sua passione erano le straniere, francesi, tedesche, inglesi, spagnole, olandesi, ecc. per lui erano il meglio. Di fatti l’estate lui e i suoi amici andavano sempre in vacanza a Rimini e li lui colpiva senza pietà. La italiane per lui erano solo buone per svuotare le palle in attesa dell’estate. Viveva in un piccolo appartamentino a due passi dal centro che lui aveva ristrutturato, ne era fiero e li dentro a parte sua madre, che lo puliva due volte a settimana, nessuna femmina vi era mai entrata , nemmeno i suoi amici, era il suo rifugio, la sua tana. Lavorava come geometra per una importante ditta di costruzioni, figlio unico, suo padre era ferroviere e la madre casalinga. Quella mattina andava di fretta, uscendo dal catasto aveva la mente sul da farsi e non vide Alina che veniva dalla parte opposta, bum, una botta improvvisa lo costrinse a guardare davanti a se. Lei incassò la botta, e per non cadere in terra si aggrappò al lampione … aaaaaahiiii … gridò e lui .. perché non guardi dove vai !!!!! a lei era caduto tutto, si chinò per raccogliere le sue cose che pure lui si abbassò, e fu allora che si rese conto di essere stato scortese e disse …. Scusa ti sei fatta male? Mentre l’aiutava a raccogliere le sue cose i loro sguardi si incrociarono …… accidenti che occhi … pensò, e guardandola bene la trovò bellissima. Lei pure si disse dentro di se …. mamma mia quanto è bello, … ma bello !!!!! lei prese la sua roba e lui per la prima volta in vita sua si trovò a non avere parole da dire ad una donna, anzi ora che ci pensava non aveva mai avuto una donna di colore e guardandola bene mentre se ne andava era proprio bella, pensò osservando lo splendido fondo schiena della tipa. Nei due giorni che seguirono si sorprese sempre più a pensare agli occhi di quella ragazza, e il sabato sera in discoteca con il solito gruppo lui si tenne in disparte, a tal punto che i suoi amici gli chiesero cosa avesse, ma senza dare spiegazioni se ne andò. Prese la macchina e girò un po’ la città senza meta , poi andò a casa. Pure Alina ripensò molte volte a lui, per la prima volta voleva rincontrare un ragazzo, lei che li aveva schivati sempre ,ora gli sarebbe piaciuto. Rifiutò di andare in discoteca con le amiche rimase in casa, non riusciva a toglierselo dalla mente. Passò la serata del sabato a casa da sola, visto che i suoi genitori erano fuori città a trovare alcuni amici che avevano avuto una bimba da poco tempo. Mentre era sdraiata sul letto fissava il soffitto e le venne in mente una strana cosa … sua nonna le raccontava una antica leggenda della sua terra natale. Si diceva che tanto tempo fa c’era nelle montagne etiopi una fortissima tribù di donne guerriere, erano molto temute dalle altre tribù che abitavano le pianure, si diceva che addestravano le pantere nere al combattimento, e per questo erano prede molto ambite dai guerrieri maschi, ma nessuno riusciva ne a catturarle,ne a sposarne una … il loro feroce grido di guerra era : io pantera !!!!! era un vero ruggito che terrorizzava tutti. Quando veniva il tempo di riprodursi le donne si trasformavano per un misterioso incantesimo in una pantera, così poteva scendere nelle pianure, trovare un uomo ed accoppiarsi con lui, poi sparire e dopo partorire solo femmine. Sua nonna le aveva raccontato tante volte questa storia che lei trovava molto bella, le diceva: quando sarà il momento tu ti sentirai inquieta, nervosa, come un animale in gabbia, comincerai a fiutare l’aria alla ricerca della tua preda, e solo quando avrai trovato al tua PREDA, ma solo la tua, allora e solo allora lui avrà il tuo sangue e tu la vita. In punto di morte , dieci anni prima l’aveva chiamata, e le aveva detto: ricordati, tu pantera … lei aveva creduto che fossero i vaneggiamenti di una moribonda, ma ora gli tornavano in mente … perché?, si sentiva strana ….. si addormentò, e fece un sogno strano, si vide come una nera pantera, vagava nella pianura bruciata dal sole, e ad un certo punto vedeva una piccola collina alla cui sommità c’era un grande albero con tante foglie, lei si recava li e saliva sopra un ramo, fiutava l’aria alla ricerca di una preda. Poi vedeva arrivare una preda, era smarrita, si guardava in torno, e con cautela veniva anche lei sotto la pianta, lei lo seguiva con lo sguardo poi quando alzava lo sguardo verso il felino lei vedeva il viso del bellissimo ragazzo incontrato alcuni giorni prima. Si svegliò di soprassalto, era sudata, confusa, inquieta come non mai. David tornò a casa nervoso, aveva l’impressione che qualche cosa era nell’aria, ma non capiva cosa, non si era mai sentito così. Aveva caldo, si mise nudo disteso sul suo letto guardava le stelle attraverso la finestra che aveva fatto costruire nel tetto della sua camera, poi si addormentò. Fece il più incredibile dei sogni, vagava in una piana bruciata dal sole, aveva tanta sete, si sentiva osservato, ma non vedeva da chi, poi vedeva una piccola collina e sopra un maestoso albero, si portava sotto la pianta per un po’ di refrigerio, quando alzando lo sguardo verso l’alto vedeva una pantera nera che lo fissava …. Si svegliò urlando di paura, vide che era nel suo letto,e aveva tanta sete. Andò al frigo, bevve acqua gelata,ma non servì a nulla, andò allora sotto la doccia ebbe un po’ di fresco, ma si sentiva inquieto. Tutta la settimana lavorarono entrambi con molto impegno, ognuno cercò di distrarsi lavorando. Al sabato David andò con i suoi amici in una nuova discoteca in riviera, li fece i numeri,ballò,fece tanto di quel caos che alla fine riuscì a rimorchiare anche la preda più ambita da tutti, la cubista! Un tocco di fica da paura, lo portò addirittura a casa sua, nel letto con lei dette il meglio. La fece eccitare da morire, la leccò baciò, inserì le sue dita in ogni buco, ma quando lei gli prese il cazzo in bocca per quanto si applicò un riuscì a farlo drizzare, poi delusa e stanca si addormentò. Lui prese la macchina e guidò fino a casa come un pazzo; in bianco !!!!! io in bianco!!! Si ripeteva, non era mai e poi mai successo. La settimana successiva lavorò da matti, il sabato i suoi amici lo invitarono a tornare alla disco ,ma lui memore della pessima figura rimase a casa. Decise di fare due passi in centro, andò lungo il corso, c’era una gelateria che aveva due ingressi, uno dal corso, e l’altro da una via laterale. Alina si sentiva soffocare, tutta la settimana era stata impegnata nel lavoro,solo lavoro, fino a crollare sfinita a sera nel suo letto,dormiva ma non riposava, si sentiva inquieta, era consapevole che sarebbe successo qualche cosa, ma che cosa? Uscì, un po’ d’aria le ci voleva, si incamminò verso il centro,aveva voglia di un gelato. David prese il gelato, pagò con una moneta da venti euro, poi uscì dimenticando il resto. La commessa lo chiamò, ma lui non la sentì , Alina entrò dall’ingresso laterale, prese il gelato ed andò verso il corso nel preciso momento in cui David rientrava in gelateria per riprendere il resto …. PLAFF…. Porcavacc …. Accidenti … i loro gelati si stamparono rispettivamente nella camicia dell’altro …. Rimasero a fissarsi per alcuni attimi, poi lui disse: e destino che io mi debba sempre sbattere con te … scusa, spero che non ti sia fatta male … no, non mi sono fatta nulla, anzi scusa,ma credo di averti sporcato la camicia …. Mi chiamo David, disse lui, io Alina, si guardarono di nuovo negli occhi e nessuno ebbe nulla da dire. Presero due nuovi gelati ed in silenzio si avviarono verso i giardini, ognuno era sereno, era sparita l’inquietudine, erano sereni come non capitava da un po’. Seduti sopra una panchina si guardarono di nuovo, i loro occhi dissero tutto, si baciarono come se si fossero amati da sempre, poi lui disse: vieni, lei lo segui fin dentro casa, appena chiusa la porta si baciarono, distesi sul letto lui lasciò a lei l’iniziativa. Lei era vergine, pura, solo ora si rendeva conto che lui era il primo uomo che baciava, non aveva mai fatto nulla con nessuno, ma le sue mani sembrava che sapessero da sempre cosa fare,nuda sopra di lui si sentiva pronta, lui le baciò i seni, e scese giù fino al sesso. Lei per la prima volta si lasciava leccare da un maschio, le piaceva, provò in piacere intenso, lui bevve in liquido che usciva dalla sua fica, e si sentì dissetato, il suo cazzo ora tirava , era eccitato da morire. Allora lei si rimise sopra, baciò il corpo di lui prese il cazzo in bocca, lui rimase immobile. Lei in quel momento comprese le parole di sua nonna: lui avrà il tuo sangue, e lui ti darà la vita che uscirà da dentro quel membro che lei stava succhiando … si sentì pronta, si mise sopra, il cazzo pronto ad entrare dentro, lui immobile non voleva perdere nulla di quel momento, poi lei di colpo si spinse dentro il cazzo con forza, l’imene cedette di colpo, e nel preciso istante che si sverginava il suo corpo fu attraversato da una scarica elettrica che quando raggiunse il cervello le fece emettere un urlo come il ruggito di un felino. Le sue unghie si conficcarono dentro il petto dell’uomo graffiandolo, e solo allora lui si rese conto che lei era vergine. Il suo corpo reagì ed iniziarono un amplesso bestiale, fatto di baci, morsi, graffi, orgasmi a ripetizione,era come se tutti e due volessero recuperare il tempo perduto. Scoparono tutta la notte ed il giorno successivo, ad ogni orgasmo il loro corpo anzi che sentirsi sfinito, pago, sazio, aveva subito nuova forza per un nuovo amplesso. Al calare della notte si addormentarono e fecero lo stesso sogno … due neri felini distesi sotto un grande albero sopra una piccola collina lei teneva la testa appoggiata sul corpo di lui .Si sposarono tre mesi dopo, e l’anno successivo è nata Zeudia, che oggi ha undici anni, da tempo la nonna le racconta la leggenda delle donne pantera
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
............che sorpresa
una notte piovosa, di un ottobre di qualche anno fà, in un noto parcheggio frequentato da coppie scambiste alle porte di milano, o meglio cosi e riportato in diversi siti web, era la seconda o terza volta che ci andavo e non mi aveva particolarmente colpito, si c'era un via vai di auto ma niente di particolare, quella notte stavo x andare via, quando notai un uomo sulla sessantina che scese dalla sua auto, e si avvicinava alle auto in sosta, queste dopo pochi secondi partivano, finche non si avvicino alla mia, ebbi la conferma dell'eta dell'uomo, mi disse se ero interessato ad andare a casa sua dove ci stava aspettando sua moglie, una ragazza di capo verde di 30 anni, io gli risposi subito, dov'era il trucco lui rispose:nessun trucco se ti va andiamo, pochi secondi e gli risposi va bene, pero io vengo con la mia macchina.
Lo segui, mi condusse in un elegante palazzo al centro di milano, entrammo in un appartamento grandissimo, ma notai subito che era spoglio dell'arredamento mi fece accomodare in un salone dove c'era un divano e un tavolino, parlando mi disse che anni fà aveva venduto tutto in italia meno che l'appartamento dove ci trovavamo e si era trasferito a capo verde, si era sposato ma ogni tanto faceva ritorno in italia, e che cercava qualche bel ragazzo x soddisfare la giovane moglie visto che lui aveva dei problemi, ad un tratto entro questa ragazza mulatta bellissima, si presento, dopo poche chiacchere si sedette tra noi nel divano, senza troppi indugi mi sbottono i pantaloni e me lo prese in bocca, mi dette la sensazione che non spompinava un cazzo da secoli, intanto il marito si spoglio e inizio a toccarselo la non gli tirava, lei mi lascio per andare a succhiarlo al marito, ma niente, dopo lo fece sdraiare a terra e lei li si mise sopra ma dopo un po niente, lui si mise sul divano e lei lo spompinava mi volle dietro aveva un culletto da miss mondo, quando si accorse che gli avevo sborrato nel culo si giro mi tolse il preservativo e inizio a succhiarmelo e lecco tutta la mia sborra cosi voracemente che il mio orgasmo duro tantissimo, morale della favola al marito no tiro, finito i giochi ci salutammo.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
Proprio lei....
Quando il vento soffia forte e tutto intorno a te si lascia trascinare via...
Fallo anche tu!!!
Era un caldo pomeriggio di Agosto del 2007, io e mia zia, eravamo insieme, nella piccola casetta del mare...
Io non avevo mai provato attrazione per lei, anzi, non ho mai provato simpatia ma piuttosto odio verso una zia mai amata.
Quel pomeriggio il sole era forte, e lei, sdraiata sul divano, in costume da bagno, 42enne bionda e sinuosa...
Era li sul divano con la pelle umida e calda che luccicava.
Io poco più in la annoiato e accaldato seduto sulla sedia della cucina ammiravo ciò che mai avrei potuto pensare...
una bella donna... li per la prima volta ho pensato a mia zia non come tale, ma come donna da sedurre, come preda, come 42enne da portare a letto.
Sdraiata, capelli biondi raccoltii in maniera disordinata,
come se non badasse all'aspetto e tanto meno a chi le stava vicino, quel nipotino che mai potrebbe pensare alla zia come donna dei suoi desideri.
invece quel pomeriggio così strano mi portò in testa pensieri che io nn volevo, pensieri proibiti, pensieri stupendi!
mi alzai e cercai di scorgere con lo sguardo qualcosa in più da vedere, ero timoroso, mi avvicinaisentivo il suo profumo misto al sapore del sale del mare.
Il suo costume era disordinato e smesso riuscii per un attimo ad osservare il suo seno, turgido come quello di una adolescente...
il cuore impazziva nella paura di essere scoperto li ad osservarla,
se solo avesse aperto gli occhi mi avrebbe visto, li davanti a lei, ad ammirarla in tutta la sua bellezza.
La magia fini presto quando le squillò il telefono ed io imbarazzato a far finta di niente...
cercai di allontanarmi presto per non farle capire nulla!
Lei è separata ma molto spesso le squilla il telfono e credo che sia qualcuno con qui abbia una relazione...
Non vi nego una forma di gelosia quando lei parla la telefono, allora decisi chen tutto questo non poteva andare avanti...
ma quando la bella 42enne entro in bagno non resistetti alla tentazione di spiare dal buco della serratura...
mi avvicinai quatto, zitto e timoroso...
mi accucciai vicino alla porta in ginocchio davanti alla serratura, i miei occhi cercavano di ammirarla...
mia zia era nuda sotto la doccia...
la luce filtrava dalla finestra ed il sole illuminava di profilo quel corpo marmoreo ed intrigante,
l'acqua che le bagnava i capelli e scendeva giù sui seni turgidi e scendeva sul suo corpo morbido ed eroticamente bello!
in quel momento avrei voluto entrare li con lei,
ma ho preferito aspettare...
toccandomi fugacemente cercavo di prendere tutto il possibile che gli ochhi mi offrivano!
Non ero più me stesso, non capivo nulla volevo mia zia e la volevo a tutti i costi...
non sapevo come fare per farle capire quanto la desideravo...
ho provato a farle trovare i preservativi nella mia stanza per intrigarla,
ho provato a proporle un massaggio, ho tentato di giocare fisicamente con lei per arrivare a qualcosa... ma niente!
era destinata ad essere il mio sogno erotico...
NO!!!
qualche giorno dopo, mentre lei era in bagno io mi avvicinai sempre per scorgere il suo splendore...
mentre la osservavo, non mi sono accorto che lei stava per aprire la porta....
mi trova li davanti a terra nudo....
eccitato ed imbarazzato....
l0unica cosa che riusci a dire è stata drammatica: sono caduto...
le mi diede uno schiaffone fermo e deciso mi prese in pieno ed imbestialità torno dentro al bagno...
mi rialzai e con quel poco d dignità che mi rimaneva
mi misi a preparare la roba per andare via!
... senti bussare alla porta... era lei...
mi chiese se poteva antrare ed io risposi di si... appena la vidi con lo sguardo basso e con la voce imbarazzata le chiesi scusa...
lei mi prese il viso tra le sue mani, come un bambino mi accarezzo e mi chiese se mi aveva fatto male...
la guardai... era nuda davanti a me! le risposi di no avvicinandomi alle sue labbra e sussurrandole vicino al suo orecchio GRAZIE ZIA!
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
La sua prima volta
Vorrei condividere con voi la prima volta della mia ex. Dico così perchè lei era vergine, ma io no... In ogni caso è stata la prima volta che io e lei abbiamo avuto un rapporto "completo".
Ricordo che era una piovosa giornata di novembre, ed eravamo a casa sua.
Come sempre quando eravamo in quei momenti eravamo chiusi in camera sua con la musica un pò alta (anche se devo ammettere che dopo la prima volta l'abbiam fatto un pò dappertutto).
Purtroppo, quel giorno i suoi genitori avevano litigato per l'ennesima volta, e come da copione io ero li a consolarla.
Per tentare di alleviarne lo stress la abbraccia semplicemente, sussurrandole nell'orecchio le solite frasi di circostanza: "vedrai passerà presto", "io ti sarò sempre vicino", ecc...
Evidentemente, il suo modo migliore per sfogare lo stress era un altro ed una piccola gelida mano si infilò nei miei pantaloni.
Inutile dire che al passionale bacio successivo la reazione del soldatino fu di scattare sull'attenti, riusciva ad eccitarmi semplicemente baciandomi, esplorando la mia bocca con la sua giovane lingua inesperta.
Senza attendere oltre le sfilai la maglia della tuta ed il reggiseno, andando ad afferrare dolcemente quei piccoli sodi seni dai capezzoli turgidi.
Una seconda a dirla tutta, ma non ho mai visto un seno tanto eretto e sodo in vita mia...
Non potevo resistere a quelle candide colline che si sollevavano ad ogni respiro, quasi come se mi chiamassero e maliziosamente poi si ritirassero.
Mentre la sua mano era già riuscita a farsi strada fra i boxer e trovare quel che cercava la mia lingua già si perdeva in lunghi giochini, esplorando ed accarezzando, correva veloce fra i seni per poi risalire lentamente fino ad uno dei capezzoli e girarci attorno... Poi un piccolo morso ed una succhiata e di nuovo via, scie di saliva inevitabili su quel ben di dio!
La feci sdraiare e le sfilai i pantaloni ma non gli slippini neri con tutti quei pizzetti o merlini che fossero (non sono molto esperto di gergo tessile, ma a me facevano impazzire comunque!).
Il suo fondoschiena pressochè perfetto, se non forse un pò "prominente" luccicava alla fioca luce invernale, come una magnifica visione inviata dagli dei (evidentemente sudava molto sotto quella tuta...).
Non potei negarle un massaggio alla schiena, e mi misi cavalcioni su di lei dopo aver baciato scherzosamente quella natiche sode.
Come se non bastasse, la sua schiena liscia e ben proporzionata era la mia perdizione, quasi al pari dei suoi grandi occhi marroni.
Cominciai delicatamente a massaggiarle le spalle con gesti circolari delicati ma decisi.
Era un piacere inebriarsi del suo profumo ed accarezzare quella pelle morbida; il fatto che stessi avvampando ed il gonfiore nei miei pantaloni ne erano la prova tangibile.
Mi sfilai maglione e pantaloni per areeggiare il mio corpo, timoroso che da un momento all'altro quel crescente desiderio mi avesse fatto sprofondare in fiamme più che reali.
Sussurrandole dolcemente di spostare talvolta i capelli e talvolta le braccia le iniziai a massaggiare il collo.
Dopo un breve periodo però scesi lungo la schiena fino a raggiungere i solidi glutei che si strofinavano vogliosi contro il focoso guerriero che ancora si nascondeva fra i boxer.
Cominciai finalmente a farla eccitare baciando e leccando quelle generose rotondità, salendo in seguito lungo la schiena e raggiungendo le spalle ed il collo.
A quel punto, vogliosa ma sottomessa si mosse nel vano tentativo di raggiungere l'umidità fra le sue gambe ma la bloccai.
Volevo farla impazzire prima, altrimenti non mi sarei divertito...
Infilai una mano nelle mutande e lo sistemai in posizione eretta, così da poterlo strusciare fra le sue chiappe che si contraevano come a volerlo divorare.
Durante i massaggi le mani andavano in ogni parte del suo corpo, sfiorando ora i seni ed ora l'interno delle sue cosce, molto molto vicino al focus del suo desiderio.
Improvvisamente mi arrestai e, dolcemente, la feci girare e continuai la dolce tortura.
Mi implorò diverse volte di poterlo vedere, di poterlo toccare e sentirlo in gola, ma mai la accontentai se non nello strusciaro bagnando i boxer nei suoi umori.
Mio Dio, non dimenticherò mai quanto era umida quel giorno.
Non contento delle sue suppliche, a volte seguite da tentativi fisici, la baciai con trascinante passione, ma quando la sua mano si serrò spasmodicamente attorno al nerboruto arnese cominciai a leccarle il collo, baciarlo e mordicchiarlo.
Lentamente scivolai con la lingua lungo tutto il suo corpo indugiando sui seni e attorno all'ombellico fino a raggiungere l'elastico delle mutandine.
Senza sfilarle ma semplicemente scostandole iniziai ad assaporare quel caldo liquido,dapprima giocando all'esterno ed in seguito passando leggermente fra le labbra socchiuse.
Abbracciai le sue gambe per tenere una solida posizione ed iniziai a scavare con la lingua, esplorando crudelmente ogni angolo di quella rosea meraviglia.
Ogni volta che la sentivo gemere o irrigidirsi tornavo in quel punto ma dovetti fermarmi quando cominciò a gridare: è vero che avevamo la musica alta, ma i suoi genitori erano nella stanza proprio sotto la nostra!
Il pensiero mi eccitò ulteriormente, ma prima che potessi fare altri giochetti mi sorprese: "Ti prego, fammi sentire una vera donna…".
Rimasi qualche istante a fissarla negli occhi e le chiesi se questa volta ne fosse realmente sicura o, come le altre, mi facesse aprire un preservativo solo per poi gettarlo via senza averlo usato.
Sorrise dolcemente accarezzandomi il petto accennando una risposta affermativa muovendo il capo.
In risposta esplorai quell'eccitante spaccatura ed arrivai ad infilarci un dito, poi due ed anche tre...
"Guarda che è più largo di così, lo sai....Ne sei proprio sicura? Se ci becca tuo padre mi ammazza, lo sai!", le dissi affondando fino alle nocche e sfilando fino alle unghie per poi rientrare, sempre molto dolcemente e lentamente.
"Sì, ti prego voglio farlo... Solo con te! Ti prego!"
Quando vidi una lacrima accompagnare quel desiderio rimasi immobile, in preda a diversi dubbi, ma dopo quei miseri secondi acconsentii.
Presi dal suo cassetto uno dei famosi preservativi e lo volle aprire lei.
Sfilò le mutandine ed io tolsi i boxer, aprì quella scomoda protezione in lattice e la infilò delicatamente al posto giusto.
Mi sdraiai su di lei, fra le sue gambe larghe puntando la retta via ma non la penetrai immediatamente, le richiesi nuovamente se ne era sicura assicurandomi che non si pentisse della sua prima volta come me (brutta avventura quella!).
Ancora mi confermò le sue intenzioni lasciando un dolce bacio sulle mie labbra e concludendo l'opera con il più bello dei sorrisi.
Deciso a farla soffrire ancora un pochino iniziai a spingere lentamente, ma dopo appena un centimetro lo sfilai e lo feci correre lungo tutta quella meraviglia grondante piacere.
Il suo viso ebbe un'espressione impagabile, e sentendomi soddisfatto iniziai lentamente a penetrarla.
Solo la punta rigonfia, lentamente, lentamente; poi feci marcia in dietro fino ad uscirne ma prima che potesse replicare il guerriero dall'elmo purpureo ricominciò la sua lunga marcia.
Penetrai alcuni centimetri più di prima e ripetei l'uscita, seguita da una nuova penetrazione ancora più profonda.
Finalmente potei sentire il mio pube incontrarsi con il suo e dolcemente cominciai a fare ciò che andava fatto.
Fu dolcissimo, lungo e molto intenso; per tutto il tempo ci scambiammo dolci carezze e baci teneri, ansimando in preda alla pura estasi.
Dopo diverso tempo, come se tutto il piacere provato fino ad allora si fosse addensato in un unico istante per esplodere e condurla alla follia ebbe il suo primo vero orgasmo.
Io le dissi che non sarei durato ancora molto, e sorridendo mi rispose che avrebbe voluto provare a pancia in giu e che se volevo avrei potuto accellerare l'andatura, giusto per mostrarle com'era.
La baciai ancora e la accontentai, la ripenetrai dopo che si fu girata dando crescente vigore ai successivi colpi: le piacque moltissimo.
Quando ero ormai vicino al traguardo la avvisai, come sempre mi chiese di concederle il piacere di usare la sua bocca, concedendole quel niveo liquido che diceva piacerle particolarmente.
Mi staccai, misi seduto sul bordo del letto e sfilai l'unta gomma ormai inutile concedendo alla ragazza che tanto ho amato di concludere nel modo che preferiva.
Credo sia superfluo dire che seguirono parecchi minuti di coccole e dolcezze sotto le coperte, i corpi intrecciati per scaldarsi.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
africa
Stava piovendo mentre scendevamo dall'aereo e pensavamo che la nostra vacanza sarebbe stata molto bagnata....... invece una volta arrivati in hotel il sole inizio a riscaldarci e sopratutto a mettere di buon umore la mia compagna che era ansiosa di fare la conoscenza della popolazione locale. Il giorno successivo durante l'escursione in barca lei mi si avvicino dicendomi che i ragazzi dell'equipaggio la stavano fissando e aveva l'impressione che con insistenza commentassero il suo culetto...."non ti preoccupare", dissi scherzando, "non mordono". Alla sera di nuovo mi sussurrò che uno in particolare durante l'escursione gli era piaciuto ma che gli era sembrato particolarmente timido e aveva un po di timore a farsi avanti lei. Presi la palla al balzo, mi stuzzicava vederla scopare da un colored mentre mi faceva uno dei suoi spettacolari pompini e del resto era il suo sogno nel cassetto "delle cose porche". Le dissi che avrei cercato di incoraggiarlo ma che comunque doveva, da parte sua, essere più provocante. La mattina successiva infatti si presentò con un costumino da non lasciar dubbio alle sue intenzioni al punto che in spiaggia non mi trattenni e le chiesi di entrare in acqua per una........... il colored comparve all'improvviso sulla spiaggia, ci fissò e scomparve dietro alle mangrovie senza nessun accenno a me o a lei. Andammo avanti così per qualche giorno fino a che durante l'escursione in jeep andai diretto al nocciolo della questione "senti, tu vuoi portarlo a letto per farti sbattere ben bene e oltretutto vuoi che io sia li, tanto vale che a questo punto sia io stesso a portartelo dentro il letto, mi sposto davanti sulla jeep e dico a lui di venire dietro con te vedi di datti da fare provocalo, toccalo, fagli sentire come ti bagni pensando a lui e poi gli farai capire che questa sera dopo cena potrà venire in camera nostra" Sbirciando dallo specchietto retrovisore potevo vedere l'imbarazzo del colored impaurito dalla mia presenza e però, vedevo anche lei che sotto la gonna, senza lo slip del costume si stava bagnando mentre passava delicatamente la sua mano sui pantaloni del ragazzo. Dopo cena intorno alle 21 andai dove si radunavano i ragazzi che lavoravano in hotel, lo chiamai e lui con un area intimidita venne verso di me "allora sei pronto a scoparti la mia donna?" conosceva l'italiano ma faceva finta di non capire, con un cenno della testa gli feci capire di seguirmi. La trovammo con un vestitino bianco, abbronzata al punto giusto sulla veranda della nostra camera che sorseggiava una bevanda "ciao come stai" furono le sole parole che disse, il ragazzo rispose con un sorriso imbarazzato che si confondeva con la voglia di possedere quella donna bianca..."Bene, vogliamo far vedere al nostro ospite come vuoi che si comporti?", "si dai fagli vedre come fai di solito" mi incoraggiò, "Guarda comportati così che la farai impazzire, prendila senza farla parlare toglile il vestito, sbattila sul letto e lasciala soltanto con le mutandine, spostale e accarezzala mentre cerchi la sua lingua, scendi giu dai suoi seni leccale i capezzoli che dovrebbero essere gia duri, prosegui sul ventre vai giù fino alla sua fica odorosa, leccala bene si proprio qui e aspetta a penetrarla con lingua prima assapora i suoi umori e adesso tienele bel larghe le grandi labbra e leccala penetrandola con la lingua, adora contemporaneamente un dito nel culo, stai ancora un po li, poi alzati cosi e mettigli il tuo cazzo in bocca a questo punto sarà completamenti in estasi e potrai godere della sua follia amorosa......" Mi girai per lasciare il posto al ragazzo e vidi quella bestiola nera che aveva tra le gambe, lo vide anche lei ed entrambi "cazzo!!!" è si era veramente un gran cazzo!!!! A quel punto la timidezza era completamente sparita dal ragazzo che senza tanti preliminari e consigli punto dritto alla fica già più che bagnata e con un poderoso colpo la riempi facendo sussultare la mia donna. Una visione davvero speciale quel corpo muscoloso nero che si muoveva sopra la mia donna, uno due tre colpi poderosi e lei che gemeva, le mani del ragazzo che cercavano una volta i seni e una volta la bocca di lei che si socchiudeva e succhiava avidamente il dito...non resistetti mi tolsi velocemente tutto e mi avvicinai alla bocca di lei ormai eccitatissimo, lei mi guardo e si allungò per prendermelo in bocca. Bastarono pochi secondi e il mio caldo liquido invase la sua bocca ero ubriaco di eccitazione, presi la macchina fotografica e immortalai quel momento. La mia donna con sopra un corpo nero che la sbatteva e la bocca ancora sporca del mio sperma. Che serata indimenticabile, che vacanza!
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15 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 5 giorni fa
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Era una notte buia e tempestosa
Era una notte buia e tempestosa. Una sera di quelle che piove come Dio la manda.Poca voglia di uscire,ma si esce,si va a bere una birra con gli amici al pub sotto casa.Servono le birre schiumanti e l'acqua picchietta con fare austero sui vetri del pub. I boccali si svuotano,le menti si annebbiano ed è arrivato il momento dei saluti.Arrivo a casa,mi spoglio e rimango in boxer.Il mio stomaco mi avverte che il vuoto emotivo che sentivo negli ultimi giorni non è ancora passato.Accendo il pc mentre sorseggio un bicchiere d'acqua.Come al solito la mia amica internauta Manuela è connessa.Gran donna Manuela!49 anni di passione e storie di vita vissuta,ora un marito sempre in giro per lavoro e una figlia all'università.Ci sentiamo ormai con frequenza da circa 2 mesi,una rapida conoscenza in una qualsiasi chat e poi un rapporto virtuale fatto di chiaccherate interminabili con la notte a farci da spettatrice.Quella sera era giù,così riverso su MANUELA tutti i miei dubbi,le mie incertezze e quel vuoto emotivo che mi divora dal di dentro.Lei ascolta,mi risponde in maniera sintetiva,poi si alza,si accende una sigaretta e mi scrive”il vuoto dentro di me lo sento anche io,questa notte è troppo buia per me,dobbiamo illuminarla”.Comincia a passarsi la lingua sulle labbra e poi gioca con la sigaretta che spegne di lì a poco.Sento una fitta allo stomaco e percepisco un formicolio all'altezza del basso ventre.Il mio prode pene comincia a destarsi dal sonno e fa capolino dai boxer neri.Il gioco va avanti,lei comincia a svestirsi con perizia e io osservo come un contadino di fronte ad una scultura di arte moderna:completamente inibedito.Toglie il suo reggiseno e si dipanano di fronte a me due seni piuttosto sodi,di bella conformazione e dai cappezzoli duri e grossi. A questo punto mi tolgo i boxer e comincio a masturbarmi con foga mentre le comincia a stuzzicarsi con le dita.Vedo la sua lingua giocare trale labbra,sento le mie mani calde stringere forte il mio scettro di carne e sbircio le sue dita all'interno della grotta nascosta. Sento il sangue ribollirmi,mi alzo e dal mio pene esce una stringa di scarpa da tennis di liquido seminale che plana con dolcezza sulla mia scrivania.Io mi siedo,Manuela mi guarda e mi dice”Ho come l'impressione che questo inverno le notti saranno molto buie”.MI manda un bacio,poi chiede la connessione.Era venuta anche lei e io avevo un nuovo peccato da farmi perdonare
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15 anni fa
sbafobabbo,
21
Ultima visita: 14 anni fa
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Un viaggio in tutti i sensi
Ero seduta sul sedile posteriore e l'auto procedeva tranquilla. Senza scossoni. La notte era calda. Il finestrino abbassato mi faceva arrivare l'aria piacevole sul viso. Un filo d'aria mi faceva fresco anche tra i seni. Di fianco a me era seduto lui e più in là , accanto all'altra portiera c'era la sua compagna. Si chiacchierava piacevolmente. Si scherzava con Olga e Carlo che sedevano davanti. Eravamo ancora un po' accaldati dalla serata in discoteca e tenevamo la voce un po' troppo alta perché avevamo ancora il frastuono nelle orecchie. Io ascoltavo, ridevo e mi lasciavo accarezzare dall'aria calda.
Lui cominciò ad accarezzarmi sulla coscia. La sua mano scivolava sulla mia calza e un brivido mi arrivava fino al pube. Il clitoride ebbe un sussulto. Non lo guardavo. Il mio sguardo andava al buio fuori dal finestrino. Mi godevo quelle carezze e mi chiedevo se gli altri se ne fossero accorti.
La sua mano, carezza dopo carezza, arrivava sempre più vicina al bordo della mini. Le sue dita sfioravano il bordo della calza ed arrivavano sulla pelle nuda dell'inguine. Iniziavo a bagnarmi leggermente. Lui era delicato. La sua mano era calda. Volevo sentire le sue dita sfiorarmi il clitoride.
La sua compagna rise sonoramente per qualcosa che aveva detto Olga. Tutti ridevano. Olga era voltata verso di noi e sentivo che stava osservando. Doveva essersi accorta di cosa stava succedendo. La mano di lui avanzò ancora. Scese tra le cosce e sfiorò le mie mutandine sul pube. Carlo mise la freccia.
«Un caffè? C'è una stazione di servizio aperta. Vi va?»
Ci fermammo. Scendemmo dall'auto e ridendo entrammo nel piccolo bar. Io addocchiai la toilette e mi ci fiondai.
«Per me un caffè nero.» - dissi loro.
Una volta dentro tirai un sospiro profondo, feci la pipì e mi tolsi definitivamente le mutadine che infilai nella borsa. Uscita dal bagno incontrai Olga e Paola che, nel frattempo, erano entrate. Con Olga scambiai un sorriso. Mi sentii il suo sguardo addosso e, anche se era assurdo, mi sentii come se sapesse che non portavo le mutande. Paola guardava nella borsa. Sembrava che stesse cercando qualcosa. Ebbi l'impressione che voleva evitare di guardarmi. Ma forse mi sbagliavo.
Quando fu il momento di rientrare in auto successe qualcosa di strano. I posti a sedere cambiarono. Gli uomini si sedettero davanti e Paola e Olga fecero in modo che io mi sedessi al centro. Il cuore mi batteva forte nel petto. Non capivo cosa stesse succedendo ma sentivo l'adrenalina mi era entrata in circolo. L'auto si mise in moto.
Non passo molto temo che entrambe presero ad accarezzarmi le cosce. Mi stavano facendo impazzire. Le loro mani si stavano infilando sul per le mie cosce fino al pube. Io ero fradicia in mezzo alle gambe ed ero ormai seduta in bella vista agli sguardi degli uomini. Lui era voltato e stava osservando. Nessuno più rideva. C'era silenzio. Carlo si aggiustò lo specchietto retrovisore per potermi osservare meglio. Mi lasciai andare. Allargai le gambe lasciandomi scivolare sul sedile in modo da aprire il mio sesso alla vista e al tocco di tutti e quattro. Tirai la gonna facendola salire sul ventre e chiusi gli occhi. L'auto si fermò ben presto.
Il loro tocco era gentile. Mi frugarono in tutti i miei buchi con dita ben lubrificate. Il piacere era così grande che venni urlando.
Mi lasciarono così. Sfinita sul sedile. Mentre loro scendevano dall'auto.
Vidi le mie amiche sdraiarsi a pancia in giù sul cofano. Le osservavo attraverso il parabrezza. Nel buio. Una a fianco dell'altra. E i loro compagni, dietro di loro, le presero. La luce della lampada dell'abitacolo illuminava i loro volti. Le guardavo godere mentre si tenevano per mano e si guardavano. Io presi a masturbarmi.
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15 anni fa
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Ultima visita: 15 anni fa
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Adoro i codini
Ho sempre avuto una passione sfrenata per i codini. Mi ispirano simpatia e follia, una follia positiva e divertita. Lei mi lancia delle occhiate mentre siede al tavolino accanto del caffè in cui siamo seduti. Io chiacchiero con i miei amici di montagna e di cosa faremo quest'estate ma già non sto pensando ad altro che a quei due occhi truccati di blu che, ogni tanto, mi guardando dall'altro tavolo. Le lancio un occhiata e lei ricambia. Non riesco a trattenermi e le sorrido fugace.
Lei è con una ragazzina. Forse sua figlia. Io con tre amici ma non li ascolto. Si alza per andare dentro. Non porta le calze. È giugno e fa un gar caldo. Sono giornate d'estate, praticamente. Ha scarpe basse e un'andatura in libertà .
Starà ordinando - penso. Esce. La guardo in viso e lei guarda me. Mi sorride e poi si siede per chiacchierare con la ragazzina. La osservo. Alza di nuovo la testa e mi guarda per un attimo.
«Allora? Che ne dici?» - mi sento chiedere. "Che ne dico di cosa?" - penso. Non stavo seguendo la conversazione. Chissà cosa mi sta chiedendo Paola seduta di fianco a me.
«Scusa. Ero distratto. Mi sono reso conto che non ricordo più se, uscendo, abbia lasciato la porta di casa aperta oppure l'abbia chiusa.» - Ecco che ho appena buttato lì una delle scuse più idiote e banali che si possano inventare ma sembra che abbia fatto presa. Incredibile.
Stanno discutendo di cosa sarebbe meglio che io facessi o di cosa farebbero loro al mio posto. Sembra che siamo tutti d'accordo che dovrei andare subito a controllare. Ma io non posso alzarmi fintanto che lei è seduta li, a quel tavolo. Mi guarda di nuovo. Sorride mostrandomi dei bei denti bianchi. Forse ci stava ascoltando. Chissà che idea si sta facendo. Temporeggio ancora un po' mentre fingo di telefonare al vicino. Lei si alza e si incamminano lungo la via. Cavolo è la direzione in cui ho parcheggiato. Devo approfittarne.
Mi alzo, saluto tutti e mi incamino pure io. Per un po' la seguo. Poi lei si ferma e si volta a guardarmi. Mi sta aspettando. Le vado incontro. Mentre cammino verso di lei ci scrutiamo neli occhi. A pochi metri da lei le sorrido. Mi sorride.
«Ciao. È un piacere conoscerti. Mi chiamo Diego». E le allungo la mano per stringere la sua.
Lei guarda la mia mano e invece di stringerla la prende con le sue. La gira in modo da vedere il palmo. La osserva per un po' in silenzio. Comincio ad sentirmi a disagio. Dopo un attimo che dura un'eternità , solleva lo sguardo, mi guarda negli occhi e mi dice, con una voce cordiale e piacevole: «Anche per me è un piacere conoscerti. Sono Anna e lei - rivolgendo lo sguardo alla bambina - si chiama Teresa.» - e non aggiunge altro.
«Ciao Teresa. State andano a passeggio?» - chiedo rivolto alla bambina.
«Si.» - mi risponde lei. «La zia mi sta accompagnando a casa.»
Alzo la sguardo su di Anna e lei sta ridendo.
«Andiamo.» - mi dice.
Faccio con loro la strada fino a casa della piccola. Loro entrano dal portone e salgono le scale. Io aspetto che Anna esca.
«Diego..» - sento chiamare dall'alto. Alzo al testa e vedo Anna affacciata da un balcone del terzo piano.
«Ti va di salire?» - mi dice. E intanto la serratura elettrica del portoncino scatta.
le faccio cenno di si e mi incammino per le scale. il cuore mi batte più velocemente mentre mi avvicino al terzo piano. Sul pianerottolo mi rendo conto che una delle tre porte è accostata. Busso.
«Entra pure.»
Io entro. Chudo la porta dietro a me e lei esce dal una porta laterale. È completamente nuda. Io ho un'erezione improvvisa. Mi fa addirittura male per quanto il cazzo stia sforzando per uscire da dentro i pantaloni. Lei mi da la schiena ed io le guardo il culo e i suoi codini che danzano mentre mi fa strada verso la camera in fondo al corridoio. È un soggiorno con un tavolo, un divano, delle piante accanto ad una porta finestra. Le tapparelle sono abbassate e la stanza è in penombra. Lei mi sta dando le spalle ed ha una gran bella schiena. Mi vien voglia di afferrarle il culo. E come se ne fosse accorta. Si volta e guardandomi da sopra la spalla mi sorride. Avanza lentamente. Arriva vicino al tavolo si volta e mi aspetta. Io vado verso di lei e mi fermo di fronte. Posso sentire il suo odore. L'erezione arriva al suo culmine mentre inspiro.
Li suoi capezzoli sono duri. Si passa la lingua sulle labbra che rimangono umide. I peli del pube sono castani e tagliati di fresco con un disegno che mette in risalto il suo sesso.
Allunga le mani verso la mia cintura e mi sbottona in pantaloni. Infila una mano all'interno ed estrae il mio cazzo duro come un pezzo di ferro. Lo guarda come prima aveva guardato il palmo della mia mano. È delicata.
«Spogliati.» - mi dice. E mentre io mi spoglio si volta verso il tavolo e prende in mano qualcosa. Con le mani le vedo aprire un preservativo e me lo infila sulla punta e poi, giù, lo srotola lungo il mio sesso. Il tocco delle sue mani mi fa sussultare e mi piace da impazzire. Sono già sul punto di venire. È un esperienza stranissima. Senza preliminari.
Poi si volta di nuovo verso il tavolo. Prende un tubetto e si unge le mani e, flettendo le ginocchia, la vedo che si unge per bene il buco del culo passandosi le mani tra le natiche. Mi prende in mano il cazzo e lo unge copiosamente. Si volta e piegandosi appoggia il petto sul tavolo. Con le due mani si allarga le natiche e rivolge ilsuo buco verso di me. Mi guarda e sorride da sopra la spalla. Non dice nulla. Non riesco a staccare gli occhi dal suo buco del culo. Non riesco a credere a quello che mi sta succedendo. Prendo il cazzo sempre più duro con la destra. Lo appoggio al suo ano. Lei si lascia andare e lo vedo rilassarsi ed aprirsi leggermente. Spingo.
Entro scivolando senza resistenze fino in fondo. Lei continua a guardarmi ed a sorridermi da sopra la sua spalla.
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15 anni fa
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Ultima visita: 15 anni fa
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Il massoterapista a domicilio
Un giorno pr caso, dopo aver messo l'annuncio, visitai il mio nick e per caso trovai una e-mail; recitava così : sei un massoterapista? ti andrebbe di fare dei massaggi alla mia signora? se sei interessato chiama questo numero.............
Telefonai, facemmo le dovute presentazioni e dopo ci demmo un appuntamento per discutere meglio nei dettagli il mio ruolo. Non fu così, lui venne accompagnato da una bella donna, bionda e dalla corporatura asciutta, i suoi anni, sicuramente over 45. Parlammo del più e del meno, capii subito che fece simpatia per il mio modo di fare. Io dissi prendiamo qualcosa al bar e loro mi risposero, no piuttosto a casa nostra così possiamo parlare con più tranquillità.
Andammo a casa loro, prendemmo qualcosa da bere e dopo entrando in argomento, la signora mi disse che lei andava dall'estetista a fare dei massaggi ma non aveva mai provato, nè mai pensato che le mani di un uomo potessero massaggiare il suo corpo. Intervenne il marito -capii che era ansioso di vedere la moglie essere toccata e accarezzata da altro uomo - dicendo perchè non provare, visto che ormai è qui e fu così che la signora andò di là e io la seguii insieme al marito dopo 5 minuti. La trovai distesa nuda sul letto matrimoniale; la incominciai a massaggiare per bene in tutti i modi; dall'alto in basso e viceversa per parecchie volte. Quando scendevo giù verso i glutei la signora emetteva dei gemiti di piacere, capii che ad ella piaceva tanto quando le accarezzavo il culo, poi me lo confessò. Continuai a massaggiare mentre il marito seduto sulla poltrona della camera da letto, si toccava, a lui piaceva tanto guardare e si eccitava, la moglie rivolgendosi al marito disse : ti piace vedermi così, mentre un altro uomo mi tocca e mi accarezza e lui rispose di si, mi eccita tanto. La moglie continuò a provocarlo, cos'altro ti piace vedere, dimmi e ti accontenterò e lui con molta flemma rispose, lo sai gioia mia cosa mi fa eccitare al massimo che tu ti faccia penetrare. Allora la signora si diede molto ma molto da fare, tirò fuori il meglio di sè, incominciò davanti a lui a leccarmi, a spompinarmi, a cavalcarmi, si mise più volte a pecorina facendosi osservare da suo marito. lei stessa disse al marito: avvicinati, guarda come mi faccio prendere per bene la fica, mi faccio penetrare per te, perchè ti amo e ti accontento come vuoi tu. Lui a quel punto prese la macchina fotografica e incominciò a fare delle foto, le stesse foto che vedete in fhotogallery.
Dopo aver soddisfatto la signora per bene, e gli occhi del marito oltre che la mia persona, pensai che tutto fosse finito e invece non fu così. La signora, andò di là indisturbata e tornò in camera da letto con una cinghia con una cazzo di gomma e oleando per bene il marito lo mise a pecorina e lo penetrò; la signora mi disse mettiti davanti a lui e farti spompinare, non ci crederete ma mi si drizzò nuovamrnte e il signore mi spompinava a merviglia forse meglio della moglie. Sempre la signora, dopo averlo per un pò inculato per bene, uscì il cazzo di gomma mi diede un preservativo e me lo infilò con molta cura dicendomi, inculalo perchè a lui piace tanto, non vede l'ora che tu lo faccia, l'ho capito da come guarda il tuo cazzo che lo vuole tutto dentro. La signora si distese e lui si mise sopra assunsero una posizione di 69 e mentre la signora lo spompinava, io lo inculavo, glielo misi tutto dentro fio alla radice e lui godeva, mentra la moglie glielo menava e succhiava, fu così che lui sborrò addosso alla moglie e la signora gemeva di piacere, io preso dall'eccitazione del momento le sborrai dentro il culo , con il preservativo naturalmente. Devo essere sincero una bella esperiena. Grazie di cuore alla coppia amica che mi ha permesso di manifestare tutto ciò. Saluti a S & G di Siracusa.
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15 anni fa
zodiacotoro,
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Ultima visita: 5 anni fa
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Il giardino delle rose.
Mai un saluto, ne un accenno, tirava dritta a portare a spasso il suo cagnolino, eppure era l'unica persona del vicinato che non salutava mai nessuno. Capelli neri, infagottata, pensai avesse sui 45-50 anni ma il suo viso sembrava liscio senza una ruga. Sulle prime pensai che fosse una donna oltremodo riservata visto il suo comportamento, ma aveva qualcosa di strano, di particolare, qualcosa che mi faceva fantasticare un po'ma non rimasi li a pensarci. Venne l'estate, le giornate calde dopo un inverno abbastanza freddo erano benvenute e così, in un sabato ozioso in cui avevo ben poco da fare, per evitare la noia decisi di andare a dare un pulita all'auto, in tutto il tempo non avevo intuito che il giardino recintato a fianco del mio box era della signora col cagnolino. Giardino curatissimo con siepi di rose e altre varietà di fiori.
Ebbene mi misi a pulire la macchina, un po di musica di sottofondo e una birra fresca a portata di mano, d'altronde il caldo alle 16 di pomeriggio si fa sentire e ben presto iniziai a sudare come un matto, mi sfilai la t-shirt ormai zuppa e continuai senza notare che lei era uscita fuori e si era messa a curare le sue piante. Mi voltai quasi per caso, lei con un vestitino leggero, inginocchiata pudicamente sfoltiva e iniziava a sentire il caldo, un goccia di sudore le scese giù per il viso, poi un altra. Si voltò e mi guardò, abbozzò un sorriso ma non disse niente. Salutai -"Salve!" ma non ottenni risposta. Mi voltò la schiena e continuò col suo da fare.
Un po ci rimasi male ma poi sentii che si schiariva la gola una volta, due, quando mi voltai la vidi a quattro zampe sull'erba col sedere rivolto verso di me. Intenzionalmente, e non poteva essere altrimenti, aveva tirato la parte posteriore del vestito che ora le aderiva alle natiche e lì in mezzo vidi che era bagnata, si intravedeva la forma esatta della fica nel chiaroscuro di quelle macchie che pensai fossero di sudore. E nel frattempo con una piccola vanga dissodava il terreno, quel movimento le faceva muovere il culo avanti e indietro, sbuffava e inarcava la schiena. Mi eccitai e il cazzo ben presto divenne difficile da nascondere sotto i pantaloncini.
Mi schiarii la gola anche io, lei si voltò e mi fissò proprio li, poi rivolse lo sguardo verso di me e mi fece un piccolo sorriso malizioso. Si alzo e rientrò in casa. Non usci più.
Le manca qualche giovedì pensai, finii di pulire e tornai a casa per una bella doccia. La sera classico appuntamento con gli amci al pub per una birra e le solite cazzate. Arrivata l'una, mezzo brillo, decisi di tornare a casa, avevo bevuto e non volevo rischiare un controllo, quindi salutai la compagnia e dritto a casa.
Una e trenta.
Parcheggio la macchina davanti al box, non ho voglia di scendere, preferisco fumarmi una sigaretta e ascoltare un pò di musica, in fondo non ho nessuna fretta. Con calma scesi per andare ad aprire il box e notai che il cancelletto del giardino era aperto. Strano pensai, si sarà dimenticata. Feci per infilare la chiave nella serratura, sentii un colpo di tosse, quasi sommesso. sulle prime non vidi niente e nessuno ma poi col chiarore di un bel quarto di luna vidi che era lei, appena nascosta da una pianta, accosciata col vestitino alzato che faceva pipì e mi guardava. La cosa mi eccitò all'istante, non so perché ma oltre all'alcol c'era un altro tipo di calore che mi assaliva. Non dissi niente. Entrai.
Lei non si mosse affatto mentre finiva di pisciare con un cenno della mano mi invitò ad avvicinarmi.
Ora stavo col mio cazzo gonfio all'altezza del suo viso, non una parola, mi slacciò i pantaloni, quasi impacciata
armeggiò con la cinta ma alla fine riusci in un solo colpo a tirarmi giù pantaloni e slip.
Iniziò a leccare l'asta vicino all'attaccatura delle palle che con una mano massaggiava delicatamente. Piano,
lentamente la insalivò tutta fino ad arrivare al glande che dopo avere baciato e leccato si infilò in bocca.
Non riuscivo a crederci, mentre avvolgeva la cappella con le labbra mi guardava e allo stesso tempo avanzava con la bocca sempre più giù sempre più a fondo, si stava facendo scopare in gola. Con l'altra mano si toccava, il clitoride, poi apriva le labbra e infilava un dito dentro, poi ancora in clitoride. Adesso mugolava, riprendeva fiato e riprendeva ad ingoiarsi il mio cazzo. Era incredibile mai una donna mi aveva fatto un pompino così. Certo non sono John Holmes ma non sono messo male. Non riuscii a trattenermi, fu un esplosione di calore e godimento, sentivo il cazzo che pompava e sborrava senza fermarsi. Lei si fece inondare la faccia e il collo e continuava a leccarlo inghiottendo il succo che le finiva in bocca. Sembrava come in trance, lo leccò per bene e lo ripulì da ogni goccia e residuo di sborra. Rimasi li, fermo, sudavo, il cazzo ancora duro.
Lei si alzò, mi prese per mano e mi portò in angolo buio del cortile, una porticina dava accesso alla cantina dove oltre alla cucina e al tavolo c'era un divano. -Siediti vuoi qualcosa di fresco da bere? Una birra?- Vada per la birra- dissi. Prese due birre dal frigo, mi si sedette accanto. Finì la sua birra di colpo quasi fosse consumata dalla sete, si alzò e si sfilo il vestito. Non portava niente sotto. Ma il fisico, sembrava quello di una trentenne, sodo, i seni grandi e quasi perfetti. Tra le cosce non aveva un pelo. Si voltò e andò verso il lavabo della cucina e si lavò il viso. Aveva un culo perfetto, sodo, e si muoveva con grazia. Finii la mia birra mi alzai e mi spogliai del tutto e andai verso di lei. Appoggiai il cazzo tra le sue natiche e da dietro le presi i seni.
Duri e turgidi i capezzoli si indurirono quasi subito. Inarcava la schiena e faceva scorrere il cazzo tra le cosce, non ci volle molto ad avere un altra erezione, sentivo il suo calore e quanto era bagnata. Provai a spingere per entrare dentro la sua fica ma si fermò. Andò verso il frigo e mi diede un altra birra - Bevi, hai sprecato un bel pò di liquidi- Pensai stesse giocando con me. Mi sbagliavo. Mentre bevevo a canna dalla bottiglia si inginocchiò e riprese a succhiarlo e a leccarlo. Aspettò che finissi di bere. si alzò e si stese sul divano.
Alzò e piegò le gambe mostrandomi una fica liscia con due belle labbra scure e luccicanti di umore.
-Leccami- sembrava un ordine. Mi inginocchiai e iniziai a prenderle le labbra in bocca e a succhiarle, le aprivo con le dita e infilavo la lingua nel buchetto, poi il clitoride, aveva un buonissimo sapore. Continuai a lungo a leccarla e allo stesso tempo mi segavo. Sospirava, mugolava, piccoli gridolini di piacere. si inarcò ed ebbe un orgasmo. Mi allontanò -Adesso mettimelo dentro, dai sbrigati muoio dalla voglia - Stretta e bagnata. Quasi feci fatica ad entrare ma poi scivolò dentro tutto. iniziai a muovermi ,il cazzo lucido e bagnato dal suo piacere faceva dei risucchi che mi eccitavano ancora di più. Aumentaii i movimenti, adesso le palle sbattevano contro il buchetto del culo, affondavo i colpi sempre di più. Tra i mugolii mi disse - non venire, non ancora, prendimi anche così - si voltò, inarcò il culo come una gatta in calore la presi quasi con violenza, l'aria che usciva dalla fica emetteva degli sbuffi sonori che non facevano altro che eccitarmi ancora di più. Aveva gli occhi chiusi,
la bocca aperta ad ansimare sotto l'assalto del cazzo che grondava di umore. Credevo di farle male ma lei continuava a dirmi -ancora, forte,ancora- Si stava facendo scopare come una puttana e le piaceva, eccome se le piaceva. Le infilai il pollice nel buco del culo, entrò quasi senza resistenza: era bagnata anche li. Mi fermai e con voluttuosità inizia a leccarglielo e insalivarlo, abili colpetti con la lingua per saggiare la sua morbidezza.
Era pronta. il primo tentativo non riuscì. il cazzo scivolò verso l'alto. Lei si prese le natiche e le aprì.
-Se grido non fermarti- disse. Piano la cappella entrò un poco alla volta poi tutta l'asta.
Il paradiso, solo così posso descrivere quel buco caldo accogliente che calzava come un guanto.Lo spinsi tutto a fondo e rimasi fermo dentro di lei. Piccole grida rauche e gemiti.Continuai, eccitato dal vedere il suo buco che scivolava sul cazzo, la stavo scopando come un matto, alternando colpi violenti a momenti di calma. Lo toglievo e lo rimettevo fino in fondo. Con un ultimo affondo venni. Fantastico.
Mentre la riempivo di fiotti caldi lei iniziò a pisciare come una vacca, soffocava le sue grida di piacere premendo la bocca contro un cuscino. Mi tolsi, le gambe mi tremavano, ero sconvolto. Lei si girò e lo lecco bene e lo pulì. continuava delicatamente. alzò lo sguardo: -che fai non senti il bisogno di liberarti?- Forse non capii subito poi ci pensai e iniziai a sforzarmi - cavolo tutta quella birra sarà pure da qualche parte- pensai.
Si fece pisciare addosso, in faccia, in bocca, sulle tette e sulla fica. quello che più mi piaceva era il suo volto estasiato e compiaciuto. Rimanemmo sul divano ad ansimare stravolti. -Devo andare, devo lavarmi- mi disse.
Non puoi venire anche tu, di sopra c'é mia madre anziana che dorme.-
Mi vestii, mi disse solo -ciao-
Non ho più trovato il cancello aperto la notte, ma sono sicuro, eccome se sono sicuro..che una di queste sere...beh se sarà ve lo racconterò.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
Il primo
In adolescenza Capitava spesso, che in gruppo quando saltava fuori un giornale porno o anche senza, ci masturbassimo tutti assieme, non so agli altri ma a me piaceva fissare il membro più grande e aumentava la mia eccitazione........più tardi si uniroro ragazzi più grandi tra cui un mio cugino cui ero molto legato........lui più volte manifesto le sue tendenze bsex ma i miei amici me comprerso scandalizzavamo..........da soli magari ritirava fuori le sue questioni bsex, raccontandomi sue avventure e dicendomi sempre che non era da froci..........io mi stavo abituando e seppure inibito ne ero attratto.......
cosi un bel giorno ci mandarono in una casa isolata a prender delle cose, dopo i suoi discorsi e le sue storie bsex tolse fuori il cazzo e comincio a farsi una sega, mi disse perche non mi aiuti avvicinandosi io ero eccitato ma tentennavo, continuo dai fammi una sega non è da froci....cosi mi convinse e gli massaggiai le palle mentre lui in piedi si masturbava accanto al mio viso mi chiese pure di leccare un po la capella ma non accettai........sula strda del ritorno mi convnse e mi inchinai a leccare un po..............
L'indomani passo a prendermi per andare in montagna, tutt'è due sapevamo cosa ci aspettava cosi giunti in una zona appartata tolse fuori il cazzo e mi ripropose di aiutarlo mi misi accanto a smanettarlo, poi mi disse perchè non mi fai un pompino?
al che ci spostammi dentro un cespuglio e comminciai a spompinare avvidamente sino a farmi venire in gola...........fu la prima pompa di una bellissima estate bsex.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
L\\\\\\\'estate inizia bene!
Sabato pomeriggio al mare...... a noi piace molto restare in spiaggia fino al tramonto, ma ieri è stato veramente molto eccitante aspettare......
Siamo appena all'inizio della lunga estate siciliana.... poca gente specie nel tardo momeriggio. Ad un tratto si è avvicinata una coppia come tante..... spiaggia lunghissima... ma loro si vengono a mettere ad una decina di metri da noi.... sembra una normale coppia della nostra età con lui appena brizzolato e lei una bella signora molto in forma. Dopo un po lei inizia a fare degli strani movimenti.... mia moglie distesa al sole, non si accorge di nulla.... ma io si, la signora ha incominciato con molta discrezione ad accarezzare da sopra il costume l'uccello del marito...... dopo un po ha gli si è avvicinata anche con la bocca .... lo ha fatto uscire fuori ed ha iniziato inequivocabilmente a fargli un delizioso pompino.... cazzo mi ha fatto eccitare come un porcello, non tanto per il pompino in se stesso, ma per gli sguardi che lei ritmicamente lanciava verso di noi...... a quel punto non ho potuto fare a meno di stuzzicare mia moglie che non si era accorta di nulla......
- Maria guarda cosa fanno quei due!......
Maria a quel punto svegliata dal suo torpore languido, mentre prendeva l'ultimo sole della giornata, e rimane a bocca aperta....
non le era mai capitato di vedere dal vivo nulla del genere.....
Ho tastato il suo grado di eccitazione..... cazzo come era bagnata! ....
il dito che avevo intrufolato sotto il suo costume .... scivolò dentro la sua fica che era una meraviglia.... l'ho invitata ad imitare la signora che ci stava accanto..... Maria non si è lasciata pregare più di tanto.... non credevo ai miei occhi!...nei suoi occhi uno sguardo da troia che non ricordavo di aver mai avevo visto prima.... mi sono ritrovato con il cazzo dentro la sua bocca calda... mentre continuavo a guardare la signora che spompinava il marito...... un sogno si stava trasformando in realtà..... che spettacolo la signora e la mia Maria che si guardavano negli occhi ormai in aperta competizione.... che pompino ragazzi!!!!! abbiamo goduto insieme io ed il tizio brizzolato...... eccitati come mai!!!...... poi si sono ricomposti e per come sono arrivati.... così sono andati via.... non prima di averci regalato un'ultimo sorriso di approvazione.....
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
Quel bottone del camice...
Che emozione!!!D’altronde l’avevo conosciuta su msn. Dopo accordi telefonici e via mail avevamo fissato l’incontro. Serotina intima a casa sua.
Citofonai puntualmente alle 21.30. La curiosità di vedere se quella sua affascinante, trasgressiva ed erotica simpatia fosse vera fu impressionante.
Lei mi accolse sorridente e profumatissima. Come promesso indossò per l’occasione il camice da dottoressa che lasciava scoperta una generosa scollatura e due gambe così sensuali che trasalii alla loro vista.
Mi fece accomodare, l’ambiente era caldo e con le luci soffuse. Le porgo il regalo che le avevo promesso: un libro di ricette, e quale fu più appropriato di “Afrodite” di I. Allende.
Lei gradì molto e non si fece scappare l’occasione e mi invitò a seguirla sul divano per leggerlo con lei. Mi offrì una birra freschissima e ci sedemmo uno accanto all’altra. Io leggevo e lei aveva il viso adagiato sul mio petto e le mani sulle mie gambe.
Così appoggiata la scollatura mise sempre più in evidenza il suo reggiseno a balconcino bianco di raso che era un piacere ammirare…
Il camice bianco è una mia personalissima fantasia erotica e vederla realizzata fu come vivere in un sogno per me. La cosa non mi lasciò indifferente e lei se ne accorse, ovviamente.
Mentre leggevo le ricette erotiche del libro sentii le sue mani sfiorarmi la zip dei pantaloni che erano gonfi in maniera oscena.
Le nostre guance si avvicinarono sempre di più durante quella eroticissima lettura. Fu inevitabile che le nostre labbra si sfiorassero, la tensione erotica nell’aria era altissima.
Mi feci avanti io…e le leccai prima le labbra, con dolcezza, poi con la lingua entrai deciso e ci baciammo con tale trasporto che quasi ci strappavamo la lingua a vicenda e lei mi strinse il pene con forza da sopra i pantaloni.
Iniziai a sbottonarle quel sensualissimo camice, ma non glielo levai. Portava un paio di mutandine a perizoma in raso abbinate al reggiseno, bianchissime.
Furono già umide quando iniziai a baciarla dapprima nell’interno coscia facendo scivolare la lingua sino a sopra le mutandine che massaggiai fino a farle bagnare completamente con i suoi umori.
Proseguì il gioco con la lingua sul suo sedere fino a che non spalancò le gambe.
Mugolava come una gatta in calore: “Continua…ancora!!”
E con uno scatto brusco si levò in un colpo solo le mutandine offrendomi il suo corpo.
Le sollevai il camice che aveva ancora un bottone attaccato all’altezza del seno e poggiai il mio pene all’altezza della schiena, poi scesi sul suo fondoschiena, lei cercò di afferrarlo per metterselo dentro, ma non glielo permisi.
Lo avvicinai alla passerina, oramai in un lago, dopo aver giocato un po’ con le mie dita sul suo clitoride.
Affondai quindi i colpi fino a farle uscire le tette dalla scollatura. Lei gemette quasi ad ogni colpo.
Quando poi le infilai il medio nell’ano mentre eravamo ancora a pecora letteralmente ululò dal piacere: “Siiiii….mettimi dentro anche l’altro dito, ne voglio due dentro!...daiiii”.
Così feci e lei venne quasi subito. A quel punto ero sul punto di venire anche io e lei si girò e me lo prese in mano e mi fece una sega accelerando sempre più il movimento e leccandomi le palle contemporaneamente.
Quando le inondai il viso, lei ingoiò tutto.
Era solo l’antipasto, perché dopo esserci ricomposti cenammo amabilmente commentando ridendo il preserata…
Al momento del dolce la sexy dottoressa uscì dalla cucina con una torta Sacher con tanta panna sopra…era tutto un programma.
Ne tagliai una bella fetta e gliela appoggiai sul suo decolletè e che mangiai direttamente sul suo corpo.
Finalmente le sbottonai anche quell’ultimo bottone liberando poi le sue splendide tette: una seconda soda e a punta con i capezzoli scuri e larghi, puntati dritti su di me!
Ci dirigemmo in camera da letto portando con noi la torta.
Le appoggiai un altro pezzo di torta (quasi solo panna) sui capezzoli e la mangiai mordicchiandoli in punta.
Ci baciammo ancora e poi anche lei mangiò la torta sul mio corpo in un 69 memorabile, avevo il pene alla panna e cioccolato.
Lei me lo divorava mentre io avevo preso una cialda da gelato e con la cialda le spalmai la panna sulla figa, guarnendola con la torta. Venimmo insieme e bevemmo i rispettivi umori misti al sapore della Sacher.
Dopo abbiamo scopato con la dottoressa, con il camice aperto, prima sopra e poi sotto. Eravamo impiastricciati di torta ancora tutta la notte…
La prossima volta mi ha promesso che si concederà anche dietro…
Aspetto con ansia il prossimo appuntamento…ve lo racconterò
[email protected]
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15 anni fa
amantesardo, 36
Ultima visita: 5 anni fa -
Il mio primo incontro
..Il tutto nacque da un mio annuncio…al quale mi rispose una coppia quarantenne vogliosa di nuove trasgressioni erotiche…Un giorno, mi arrivò una e-mail, il cui contenuto era qualcosa del genere:
“Ciao, siamo una coppia, ed abbiamo letto il tuo annuncio […] proponici qualcosa di trasgressivo […] e vedremo […]”
Ero davvero gasato ed eccitato dopo aver letto quella mail. Finalmente, una coppia era in qualche modo “attratta” dal mio annuncio. Gli risposi d’istinto, proponendo loro un incontro conoscitivo “al buio”, cioè basato solo sulla consapevolezza che, nel bene o nel male, ci dovevamo incontrare per, eventualmente e se da loro voluto, dar sfogo alle nostre fantasie erotiche. Mi risposero che la mia idea andava bene, ma era difficile da realizzare perché loro erano pugliesi (e quindi un po’ lontani da dove abito), comunque (dopo varie mail, e dopo aver scambiato i numeri del cell.) arrivammo ad un compromesso: vederci a metà strada….
Non stavo più nella pelle!...eccitato da questa storia non vedevo l’ora di fare la loro conoscenza.
Passarono dei giorni di “terribile” silenzio…poi una domenica pomeriggio mi chiamarono e mi dissero che erano “liberi” e non sapevano cosa fare….dopo una breve chiacchierata decidemmo di vederci a Metaponto, e cosi dopo poche ore, ci incontrammo nel parcheggio della stazione ferroviaria di Metaponto…
Ci presentammo e parlammo per un po’…poi decidemmo di andare a bere qualcosa…
Rimasi un po’ stupito da loro, più che altro per la tranquillità con cui stavano affrontando quel momento, io, al contrario loro, ero un po’ agitato tra me e me….
Loro, erano una coppia abbastanza normale, non super e, ad un primo impatto, non sembravano “tipi” trasgressivi. La lei era una classica donna giunonica: alta, qualche chiletto di troppo, seno grosso e capelli lunghi e neri. Indossava una veste a bottoni, sottile e nera, che le arrivava fin sotto le ginocchia, mentre la scollatura lasciava intravedere il suo grosso seno. Lui, al contrario di lei, era un tipo normale, media statura, magro e capelli brizzolati.
Arrivammo ad un bar e dopo un caffè, parlammo seriamente sul cosa volevamo fare. Eravamo tutti eccitati, tant’è vero che loro mi proposero di appartarci in un posto isolato lontano da occhi indiscreti, volevano “testarmi”. A me andava bene qualsiasi cosa, quindi, avallai la loro idea e ci rimettemmo in auto in cerca di un posto adeguato. Nel frattempo, ero eccitato da tutto quello che mi stava accadendo, la cosa che più mi faceva eccitare era il loro consenso e la loro determinatezza nell’affrontare quell’avventura con me. In fondo ci eravamo conosciuti da appena un’oretta….
Arrivati sul posto, mi fecero entrare nella loro auto. Inizialmente facemmo una breve chiacchierata, Il marito mi parlò delle loro precedenti esperienze, lei asseriva le sue parole. Parlando, il marito iniziò a sbottonare la veste di lei….e dopo avergli abbassato il reggiseno, mi invitò ad osservare il grosso seno della moglie…Era grosso, bello e con i capezzoli induriti….l’atmosfera si stava scaldando… Gli accarezzai un seno, poi l’altro…glielo stringevo e, mentre lei mi guardava, lei allungò la mano per accarezzare il mio cazzo…era già duro, e lei pian piano iniziò a sbottonarmi.
Nel frattempo il marito le aveva levato la veste e gli slip…l’odore di figa bagnata ci invase facendo scaldare ancor di più gli animi…io mi tolsi i pantaloni e i box, mentre il marito si apprestava a scoparla. Lei, allora abbassò lo schienale del sedile, e girata verso di me iniziò a spompinarmi come una vera porca. Rimasi un po’ incredulo per un paio di secondi, non mi pareva vero…poi, stringendo il suo seno mi resi davvero conto che una signora molto vogliosa mi stava strapazzando il mio cazzo come mai nessun’altra donna aveva fatto fino ad allora. Era eccitante sentire quella signora gemire mentre succhiava il mio cazzo, ugualmente eccitante era vedere il mio cazzo scomparire nelle sue tette….l’atmosfera era calda.
Il marito iniziò a scoparla, e mentre lei mi spompinava, io continuavo a stringerle i seni e le accarezzavo il collo. I finestrini s’erano appannati ed il mio cazzo era diventato duro..l’atmosfera era bollente e molto eccitante per tutti.
Nel frattempo il marito arrivò, mi fece sorridere il fatto che lei disse a lui, sorridendo: “sei già venuto?..madonna..”…lui sorrise, e lei riprese il suo lavoro….mi spompinò ancora per circa un quarto d’ora… io ero in paradiso….ed il mio cazzo era diventato durissimo….cosi alla fine “esplosi” inondandola di calda sperma….mi sentivo svuotato e stanco, mentre lei accaldata ed eccitata, continuò a segarmi ancora per un po’…felice di avermi svuotato della mia linfa.
Ricevetti molti apprezzamenti sul mio membro, anche da parte del marito, lui mi disse che il mio cazzo “era dritto!”, mentre lei asserì qualcosa circa la durezza e sulla durata della mia eiaculazione.
Io risposi che la signora meritava di essere distesa su un letto…loro sorrisero entrambi…
Dopo esserci ripresi ed aver fumato una sigaretta, decidemmo, data l’ora tardi, che ci saremmo rivisti ancora, quindi ci rivestimmo e ci rimettemmo in cammino, ognuno sulla propria auto ed ognuno per la propria casa …..come se nulla fosse successo…da perfetti sconosciuti….
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
Luna di maggio.
L'odore è buono. Di pelle profumata ed accaldata, baciata dal sole.
Odore di voglia, mentre pigramente prendo il sole sulla mia terrazza, pensando a tutto ciò che desidero e che in pochi hanno saputo offrire, ancor meno dare. Odore di ozono, come oggi, mentre il temporale mi bagna, baciando con lacrime fredde, chiffon e pelle di seta ambrata, frammiste a folate di vento improvvise che mi abbracciano teneramente violente,facendomi rabbrividire di piacere umido ed inaspettato, come la voglia pazza che mi prende talvolta, di fuggire via con te.
Eppure non fuggo, perchè tu non ci sei, non sei qui con me, anche se in fondo,ci sei sempre. E così ti cerco. Cerco fra pagine vuote dove l'unica storia normale è il sesso ed il godimento perverso di corpi sudati nell’amplesso carnale. Nulla che si avvicini a te, a noi. A quello che potrebbe essere ma che non è.
Pagine e pagine di messaggi inutili e foto di cazzi sull’attenti, ma nessuna che mi soddisfi.
Non una che riesca ad accendere la mia fantasia, svegliandomi da questo torpore inquieto, mentre la luna di maggio si approssima alla fine, in una falce appuntita che taglia pensieri incoerenti con l’effetto di un rasoio di sbieco sulla pelle nuda, lasciando sanguinare ferite vecchie, come il tempo che ci divide.
Non una sola che riesca a penetrare la coltre densa dei miei pensieri insani, mentre leggo ogni frase, ogni parola, cercando qualsiasi traccia che mi possa riportare a te.
Non una sola, che mi faccia capire che dietro ci potresti essere tu.
Tu, l'unico che io sto cercando, per tutto ciò che tu non sai. Che forse non saprai mai.
Perchè i miei pensieri, quelli veri, tu non li sai.
Non quelli più intimi e reconditi che neppure io oso confessare a me stessa, figuriamoci agli altri che mi circondano.
Tu non sai i miei segreti. Per lo meno non quelli che ignoti a tutti, albergano sopiti e mai neppure sussurrati nelle profondità del mio cuore.
La voglia è tanta. Voglia di tenera passione violenta mentre svegliandomi la mattina, l'umido della notte oramai trascorsa fra le mie cosce desolatamente composte e non violate, mi riporta a te.
Voglia di sensazioni che brontolano fameliche nel profondo dell'anima persa, nell' umiliante attesa impaziente, che tu venga a risvegliarle e soddisfarle.
Voglia insana e promiscua, come i sogni bagnati di un adolescente inquieto che inavvertitamente si sfiora nell'ora notturna mentre nessuno ode, per mantenere il segreto dell'inenarrabile desiderio che domina la sua vita e che sta sbocciando, violando l’anima ed i sensi, come un fiore voracemente carnivoro.
Eppure sono qui. Immobile nell’attesa, fra uomini che vanno e che vengono, inconsapevoli del loro ruolo insignificante, mentre come burattini si lasciano vagliare, rigirare e ritorcere, fra mani senza cuore che non danno anima alle loro tenere parole, scritte più per opportunismo e fame che per vero sentimento ed empatia.
Voglia di femmina, mentre scrutando alla ricerca di forme delicate il mio pensiero ritorna a te, a quanto vorrei che fossimo insieme, mentre sudata e bagnata accarezzo pelli morbide e profumate di sesso di donna, anche se solo per farmi guardare dai tuoi occhi.
Voglia delle tue mani forti che mi prendono e strappano, perchè nulla ti può essere negato. Perchè nulla io ti voglio negare.
Così mi vesto, di pura voglia insaziata,uscendo fra la gente comune, lasciandomi ammirare, sognando solo te.
Santa e puttana, avvolta di seta increspata e fluente a simulare l'abbraccio del tuo corpo contro il mio, mentre il tessuto scivola lieve,rivelando sinuose curve in trasparenza, a chi non sa, che in fondo sta osservando solo la mia anima che sboccia violenta cercando di liberarsi dalle proprie catene.
Seria professionista severa, che scruta maliziosamente le pupille dei suoi interlocutori, mentre occhi innocenti guizzano involontari sullo spacco per accarezzarne con lo sguardo la coscia esposta, assaporando fugacemente la scollatura appena accennata sotto il sorriso involontario ed enigmatico, mentre guardandoli serafica, li ascolto improvvisamente parlare del tempo ed alzare gli occhi al cielo, in cerca di una nuvola o dell’occhio attento e severo di Dio.
Eppure vorrei che fossi qui.
Fra queste lenzuola di raso morbido che lambiscono come baci la mia pelle accaldata, mentre pensandoti il cuore accellera i battiti saltandone qualcuno, fra le ondate di passione che provo ad immaginarti qui con me.
Ti vorrei qui. E qui nella mia fantasia ti vedo, immaginandoti come sempre accade quando l'ora è tarda, la gente dorme ed io mi rendo conto di essere sola ed abbandonata se tu non ci sei.
Se tu per un giorno non mi dai segno di te e della tua presenza. Se non sento che stai pensando a me.
Pensare che sarebbe così facile.
Sarebbe facile, almeno nella fantasia, dove paure e timori non esistono.
Sarebbe facile, uscire sul terrazzo la sera a guardare la luna.
Questa pigra luna di maggio che mi accresce la voglia diventando selvaggia luna d'estate torrida, mentre il calore accentua l'umido chiaro che cola fra le mie cosce insaziate e strette, nel tentativo di immaginare il contatto col tuo corpo,svegliandomi e rendendomi improvvisamente ciò che tu solo sai.
Sarebbe facile. Un invito, un segnale, uno squillo, un rumore ed io sarei lì.
Nuda sotto la camicia da notte di seta, come tanto tempo fa.
Ma stavolta ti guarderei negli occhi. E li troverei ancora belli a dispetto di ciò che forse tu pensi sia cambiato fra stagioni diverse di solitudine e sofferenza perse nell’oblio della lontananza.
Scrutando il tuo volto mi avvicinerei per accarezzarne i contorni con la mano, lieve come carezza di vento.
Avvicinando il mio volto, bacerei le tue labbra seguendone il profilo con la lingua, in attesa che tu ricambi il mio bacio per assaporare la tua saliva bevendola dalla tua bocca.
Guidando la tua mano sul mio seno mi appoggerei al tuo petto per farti sentire quando ti desidero dal profondo dell'anima, mentre con baci appena accennati traccerei un umido percorso sul tuo torace increspato dai brividi sotto la luce della luna.
Lasciandomi guidare dalle tue carezze mi spoglierei alla notte, lasciando che le ombre rivestano il mio corpo al tuo cospetto, donato ad ogni tuo desiderio, mentre posando le mani sul tuo capo ti avvicinerei al mio collo bramoso delle tue labbra e del tuo respiro.
Ed è come se fossi qui ora. E' così che mi sento adesso.
"Baciami" un sussurro sospirato contro il lobo del tuo orecchio, mentre la mia lingua comincia a scendere lambendo il tuo collo sino alle spalle. Sento le tue mani sulla mia schiena che accarezzano e stringono mentre avvicinando il mio bacino al tuo, sento l’erezione nascosta dalla tela dei pantaloni che comincia a gonfiarsi contro la mia pelle nuda.
E’ bello sentire la tua voglia, amore mio.
Così bello che non riesco a trattenere la voglia di baciarti di nuovo, insinuando la mia lingua nella tua bocca, mentre tu porti lentamente la mia mano a toccarti lì dove i desiderio è sempre più caldo e sensibile, comiciando nel contempo a sfiorare il mio sesso bagnato al punto da aver già inumidito l'interno cosce.
E' bello sognarti così, mentre baciandoci ed indietreggiando alla cieca rientriamo in casa, in cerca del letto.
E' bello, perchè nei sogni nessuno si sveglia, nessuno si spaventa, nessuno chiede.
E' bello perchè in casa ora, ci siamo solo io e te, distesi fra lenzuola di raso e merletti di voglie inespresse, che attendono solo di prendere corpo.
Sdraiandoti sul letto, mi guidi verso la tua erezione che comincio a liberare dall'ingombro rivelandola alla luce fioca che filtra dalle finestre aperte.
Ma non mi importa che qualcuno veda.
Voglio solo assaporare le perle di piacere che adornano la punta del tuo sesso pulsante e bagnato.
Voglio sentire il tuo sapore, bevendolo alla fonte, mentre la mia lingua e la mia bocca esplorano ogni parte del tuo membro, inghiottendolo fino nelle profondità della mia gola. Voglio mangiarti, sentirti mio, fino a dove è possibile offrirmi.
Tu gemi. Il piacere ti pervade rendendo l'erezione più turgida mentre la mia lingua risalendo comincia a giocare col tuo frenulo, per poi inghiottirti nuovamente in un sol colpo fino allo scroto. Il calore che mi pervade è oramai incontenibile come del resto la passione che mi costringe a mettermi a cavalcioni del tuo viso, mostrandomi in tutta l’intima voglia di te e della tua lingua fra le pieghe della mia carne oramai bollente, mentre brividi elettrici si diramano in tutto il mio corpo al contatto della tua bocca con la mia clitoride bagnata e filante.
Sento le tue labbra che la stringono risucchiandola, mentre la ritmicità dei tuoi baci sempre più profondi, mi rende vorace fra ondate di calore inappagato.
Un gemito incontrollabile sfugge come un sospiro mentre insaziabile cerco di introdurti al massimo nella mia bocca affamata, convulsa inquietudine di carne viva che si struscia sul tuo volto, sempre più vicina a venirti fra le labbra, bramosa di bere tutto il tuo piacere liquido che stai violentemente spruzzando nella mia gola assetata, mentre tu risucchiandomi avidamente, anneghi nel mio orgasmo assaporandolo sino all'ultima goccia.
Ho voglia di baciarti ora. Sentire il tuo sapore frammisto al mio, nelle nostre bocche mentre le lingue giocano.
Ho voglia di sentirti di nuovo duro,eretto, ho voglia di sentirti dentro di me, pulsante, vivo dentro di me, che mi possiedi completamente in ogni anfratto possibile.
Anche tu hai voglia di me. Con l'erezione non completa mi penetri, gemendo ad ogni morsa della mia vagina che si stringe di piacere, mentre cavalcandoti continuo a giocare con le nostre lingue protese.
Le tue mani afferrano i miei fianchi ed ecco il primo orgasmo. Inarcandoti cerchi di penetrarmi con foga per farlo durare più a lungo, mentre la mia voglia cola bagnandoti la pancia. Socchiudendo gli occhi continuo ad osservare i tuoi, l’espressione del tuo volto, il sorriso che ti increspa le labbra, segno che hai voglia di baciarmi.
Tirandomi i capelli mi costringi ad abbassarmi. La tua lingua mi invade, mentre nel petto comincia a montarmi il secondo orgasmo sotto i colpi del tuo cazzo che oramai si è nuovamente e completamente indurito.
Urlando nella tua bocca il mio corpo si abbandona al piacere totale dei tuoi colpi ritmici e violenti. Mentre tu mordendo le labbra bollenti respiri la mia voce che si libera, intrappolandomi nel tuo abbraccio forte, le mani sui fianchi immerse nella mia carne morbida, le tue dita curiose ed insaziabili a sondare la parte di me che ancora non hai posseduto. Bagnadomi con l’umore copioso dei nostri sessi, lentamente penetri con l'indice, mentre i colpi furiosi mi fanno venire di nuovo al punto da tremare e rimanere senza forze in balia della tua inesauribile voglia di me. Ma tu lo sai che non sono sazia. Voltandomi mi penetri da dietro sollevandomi contro il petto sudato a baciarmi il collo. Sento la tua erezione divaricarmi a forza, senza alcuna dolcezza e grido, ma tu non ti fermi. Afferrandomi il fianco mi costringi a subire tutta la violenza della tua invasione che dilata senza grazia né pietà, mordendomi il lobo e stringendomi il collo.
Il dolore mi sovrasta ed io grido. Ma tu continui a possedermi sempre più in profondità sussurrandomi volgarità oscene e cattive, facendomi improvvisamente godere fra lacrime e urla di dolore, strizzando le punte dei miei seni fra le dita crudeli. "Dai amore godi" mi inciti improvvisamente dolce, fra baci mordaci sulla mia nuca intirizzita dalla lingua guizzante sulla mia pelle esposta, mentre l’orgasmo mi fa sussultare incontrollata al ritmo del tuo bacino implacabile.
"Godi" sussurri accellerando mentre io mi abbandono al tuo abbraccio lasciandomi invadere dalle tue carni frementi che sento pulsare dentro il mio corpo al ritmo dei morsi del mio stesso piacere di nuovo prossimo al culmine. Le tue mani stringono i miei seni al punto da far male, al punto da segnare nella pelle ambrata il marchio del tuo possesso, del tuo passaggio, della tua proprietà, come un marchio di fuoco nelle carni bollenti e grondanti di questo amplesso del corpo che si perde nel dedalo oscuro dell’anima.
Voltando il mio viso bacio la tua bocca ,mentre sotto i colpi sempre più violenti ed incontrollabili l'orgasmo di entrambi alla fine si scioglie impetuoso urlando aggrovigliato all'unisono fra membra sudate e tremanti che divenute tutt'uno si fondono nel vortice dell'incoscienza spossata che simultaneamente subiamo.
Con gli occhi socchiusi, assaporo i tuoi baci lievi posati dolcemente fra le scapole frementi, mentre ancora ansimante sussurri ogni parola che io desidero, che ho sempre desiderato e che non ho mai avuto da alcun altro, se non da te.
Ed ecco è già l'ora di andare. Fuggire via veloce, tornando al buio, alla notte, al mistero del sogno, di un sogno che desidero e pavento, perchè non so veramente come sarebbe, se un giorno diventasse realtà.
Non ci ho mai pensato.
Ed eccomi di nuovo, sola.
Sola e persa in questo letto troppo vuoto, un labirinto di sensazioni e trame in penombra, fra luci negate di una casa troppo grande e silenziosa, dove finestre e tendaggi servono unicamente per nascondere la mia vista sul mondo , mentre la vita scorre paziente nel vuoto fatto di quotidiana indifferenza frammista ad infelicità, correndo fra lancette che si inseguono all’infinito, macinando implacabili ore e giornate di vita in un battito di ciglia che a volte neppure percepisco trascorrere.
Sola.
Come domattina, quando insaziata e malinconica svegliandomi fra lenzuola aggrovigliate come i miei pensieri stanchi ricorderò fra lacrime celate, ogni momento di questa notte appassionatamente colma d'amore e mai avvenuta.
Sola.
Solo perché tu non ci sei nella mia quotidianità.
Sola.
Perché tu non vieni mai veramente a portarmi via da qui.
Sola.
Ma non più sola con i miei segreti.
Perché ora te li ho detti.
Ora tu li sai.
Tutti.
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15 anni fa
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L\'asta
Gill è un ragazzo di 22 anni, francese, in Italia per l'università, lo conosco ormai da un paio di anni, è molto carino, transessuale ma ancora agli inizi, è alto circa 175 cm, biondo, capelli lunghi, occhi verdi, spalle strette, un piccolo seno in cura ormonale, fianchi non troppo larghi, un paio di natiche tonde, a mandolino, gambe lunghe, affusolate, lo conosco bene, ecco perchè riesco a descriverlo, altrimenti, veste sempre da uomo, con cosacce larghe da mercato, quindi tutto quello che io so, non si vede...
Un pomeriggio mi chiede: Hai ancora in testa di comprare la moto?
Ed io: Mi piacerebbe, ma, con una famiglia e il mutuo, come si fa?
E Gill: Quanto ti servirebbe per realizzare il sogno?
Ed Io: Per un buon usato forse basterebbero 5/6000 Euro, il nuovo? Neanche a pensarci...
GIll: Ho l'occasione che fa per te, Domenica pomeriggio alle 15.00 c'è una festa presso un locale, se vuoi partecipare, sai come devi vestirti...
Ed io: Non posso rubare i vestiti a mia moglia, se ne accorgerebbe, e poi, come potrei partire da casa ed arrivare fino al locale vestito da donna? (si perchè, con Gill spesso giochiamo alle lesbiche, vado casa sua e lui mi offre il suo intimo da indossare, lui si fa trovare sempre vestito da troia, con reggiseno, reggicalze, calze nere e scarpe con tacco altissimo...)
E Gill: Puoi sempre indossare solo l'intimo ed esternamente metti abiti maschili, poi, avrai disponibile un camerino per prepararti... Allora vieni?
Ed io: Ci penso e ti faccio sapere, tu come andrai?
GIll: Sarà una sorpresa, non mi va di anticipare nulla, vieni e vedrai.
La proposta di Gill mi frullava per la testa, tutto il ppomeriggio a pensare cosa sarebbe potuto succedere a quella festa, tutto il popmeriggio col cazzo duro a fantasticare, incontro Gill nei corridoi dell'università, lo saluto e gli dico: Va bene, verrò alla festa, ma, non ti garantisco di poter avere l'intimo femminile...
Gill: Se riesci è meglio, altrimenti dovrai accontentarti...
E riprende il cammino per i corridoi, io penso alle sue parole sibilline, di cosa dovrei accontentarmi? Va bhe, lo scoprirò Domenica.
Sono le 14.45 di Domenica, sono davanti al locale che mi ha segnalato Gill, sembra tutto chiuso, pochi minuti dopo arriva Gill, è uno splendore, sembra una gran signora in abito da sera, suona al campanello, si apre uno spioncino, senza una parola la porta si apre, ormai non posso più tirarmi indietro, entro dietro Gill, l'uomo che ha aperto è vestito da cow boy, con un gilet di pelle nera sul torso nudo, un paio soprapantaloni di pelle nera che lasciano scoperto il culo, che bella visione, ci introduce nella sala principale dove sono presenti almeno 50/60 persone, alcune vestite veramente ok, altre sembrano delle prostitute tanto sono provocanti... le luci sono le classiche da discoteca, rosse, blu, gialle, che ruotano a ritmo di un samba soffuso, Gill mi presenta a quello che deve essere l'organizzatore, e mi chiede: Hai indossato ciò che ti ho chiesto?
Io: Mi spiace ma non sono riuscito a...
Gill: Peggio per te, segui quell'uomo, ti preparerà per la festa.
Guardo nella direzione indicata, vedo una montagna di muscoli che si avvicina, vestito come quello di prima, ma gigantesco... mi prende per un braccio, ha una morsa d'acciaio, nn oppongo alcuna resistenza, anche perchè non so cosa mi aspetta.
Entriamo in un camerino, senza profferi parola mi indica di spogliarmi, e va bhe, mi spoglio, penso, una volta completamente nudo vedo che mi osserva, anzi, mi scruta a fondo, poi, mi indica di indossare una maschera nera, credo di latex, la indosso... ma cazzo non ci sono ne i buchi per gli occhi, ne quelli per la bocca, solo per il naso... cerco di alzarmi dalla sedia, ma, lui mi rispinge giù, mi indica un paio di soprapantaloni neri sempre in latex, li indosso, mi fa alzare, apre la porta e mi riaccompagna nel salone, le luci sono spente, appena arrivo al centro del palchetto, si accende un faro che mi scalda la pelle, sono quasi nudo, immagino che le altre persone siano in qualche modo li, a guardare, penso si tratti di una specie di spettacolo, mi sbagliavo, sento la voce di Gill, seguita da un applauso...
Gill: Guardate signori e signore, quest'uomo, e mi prende un braccio, ha poco più di 50anni, ma, come potete osservare ha ancora un bel fisico asciutto, mi fa girare, ha un bel culo sodo, mi apre le natiche e infila due dita nel buchetto, fortunatamente mi ero preparato con il buchetto ben unto, applauso, mi rigira, guardate, e mi strizza un capezzolo, cerco di mugulare, ma mi zittisce prendendomi in mano il cazzo, guardate che bel cazzo, non lungo ma, bello largo, e che cappella rossa e pulsante, questo esemplare è bisex, lo prende in culo e lo sbatte sia a lui che a lei, l'asta parte da 5000 Euro...
Sento una voce, una donna: 6000... e subito dopo una voce giovane: 7000... 8000, una voce da vecchio: 12000, la donna: 15000... nessuno rilancia più, così Gill chiude l'asta: Si aggiudica il primo oggetto la contessa con il marito... Poi mi sussurra, non farmi fare brutta figura, e ricorda che mi devi il 10%, ora segui il solito amico che ti accompagnerà in segreteria per la consegna...
Arrivo in segreteria, accompagnato dall'energumeno gigantesco che mi spinge come se fossi un delinquente, mi dicono: Lei è l'oggetto acquistato dalla contessa, sarà a disposizione fino alle 19.00, poi ripasserà in segreteria per riscuotere quanto dovuto, meno il 5% per diritti d'asta, d'accordo? Bho.. si, d'accordo!!!
Sento una mano femminile che mi palpa il culo e che mi fa incamminare, credo sia un corridoio, poco dopo sento una porta che si apre e siamo dentro, penso ad una stanza, intanto si sente la voce di Gill che continua l'asta con altri oggetti... quel bastardo!!!
Non so che aspetto abbia la contessa ne tantomeno suo marito, ma, me li immagino un pò passati, ma, data la mia età, non mi faccio problemi.
Lei mi ordina di togliermi la maschera di latex, non le piace non poter vedere in faccia ciò che ha vinto... mi tolgo la maschera e... effettivamente la signora è un pò avanti con l'età, ma, tutto sommato è ancora una donna piacente, mentre lui è un vecchio incartapecorito, che cazzo dovrà fare poveretto? Subito lei mi ordina di girarmi, eseguo, mi prende le braccia, le tira indietro, lui mi mette delle manette, strette... cerco di girarmi, ma lei mi tira un calcio e mi prende sulla coscia destra, col tacco a spillo mi buca la pelle, lui mi prende per il cazzo e lo tira e mi dice: Non ti ribellare, ti abbiamo comprato fino alle 19.00, e fino a quell'ora dovrai fare quello che vogliamo noi... io penso: e chi cazzo lo ha detto? adesso mi giro e ti do una ginocchiata nei coglioni così impari a rompermi le palle... sembra che lei mi avesse letto nel pensiero, mi gira e mi da una ginocchiata nelle palle, mipiego dal dolore, non ho fiato, mi sembra di morire... lui mi spinge sul letto, un lettone grande a tre piazze, sono alla loro mercè, quindi decido di assecondarli, altrimenti prima delle 19.00 mi avrebbero spaccato in due... lei comincia a spogliarsi, ha ancora un bel corpo, indossa un corpetto nero, calze nere e stivali alti sopra le ginocchia, lucidi con tacco altissimo, che ho già assaggiato, nonporta slip, ma ha un bosco nero degno del mantello di una pecora..., indossa una mascherina del tipo di quelle usate a Venezia, molto bella e rifinita, lui si spoglia, contrariamente a quanto pensavo, ha una erezione prepotente, un bel cazzo lungo e grosso, peccato che il resto è da buttare, mentre si gira gli guardo il culo, sembra la pelle di daino che uso per pulire i vetri dell'auto... mi viene da ridere, ma, ahimè, la risata viene stroncata sul nascere da una scudisciata sulle cosce... cazzo che dolore...faccio di tutto per non urlare, sicuro che ne sarebbe arrivata subito un'altra...
Lui si veste da cameriera, che schifo, è tutto flaccido, meno che il cazzo, ha un grembiulino bianco, la classica crinolina in testa, calze bianche e scarpe bianche, il resto è... nudo.
Lei si siede in poltrona e ordina alla cameriera di fare le pulizie, pensavo ai mobili.. macchè, le fa su di me, col piumino mi solletica i piedi, poi sale, mi spolvera le cosce facendomi cenno da allargarle, obbedisco, mi spolvera le palle...che solletico...poi si sofferma sul cazzo ormai ammosciato dalla scudisciata, ma, quel tocco leggero delle piume sembra risvegliarlo, poi, lui sale e mi spolvera il petto, poi ridiscende, lei da un ordine, forse in tedesco... lui smette col piumino e comincia con la bocca mi bacia e mi lecca, sale fino ai capezzoli, me li succhia avidamente, poi ridiscende fino al cazzo, lo imbocca, ha una lingua di velluto, sa bene come risvegliare il morto... e lui si sveglia, si drizza, si erge prepotente, lui lecca, succhia, lo imbocca completamente fino alla gola, poi scende e lecca avidamente le palle, le mordicchia, le ingoia, con una mano mi alza le natiche, mi allarga al massimo le cosce, scende con la lingua sotto le palle, arriva al buchetto, spinge la punta della lingua, mi penetra, sente le contrazioni del buchetto che reagisce al trattamento, allora fa cenno alla signora, lei si avvicina, guarda bene, si, è soddisfatta del lavoro svolto dalla cameriera, la spinge via in malo modo e le ordina di masturbarsi... io guardo, un pò tra il divertito e l'impaurito, che cosa potrà mai inventare la vecchia troia?
Nel frattempo la contessa ha indossato un paio di guanti di lattice e, uno strap-on nero, fortunatamente non grosso, ma, abbastanza da mettermi in difficoltà, mi gira con violenza, e che cazzo...basta chiedere... uno schiaffone sul sedere, stai zitto!! dice lei, mi tira per i fianchi, mi mette alla pecorina, con una mano mi prende il cazzo, sembra che stia mungendo una vacca, fa dei movimenti un pò goffi, a momento me lo stacca... con l'altra mi infila subito e di schianto tre dita nel culo, ehi, accidenti, un pò di delicatezza.... e un altro schiaffone arriva, sento un forte bruciore alla natica... e lei: la prossima volta uso lo scudiscio così vediamo se capisci...
E che cazzo, va bene che mi hanno comprato all'asta, ma, non che devo arrivare a sera tutto segnato, così, mi rassegno al trattamento.
Sento che ravana con le dita nel mio culo, non è che mi fa male, tre dita le sopporto bene, mi da solo fastidio il fato di non poter partecipare attivamente, mi sento un pò una merda...
Intanto il marito sta li a gurdare col cazzo in mano, lo mena lentamente, facendo cadere gocce di lubrificante, lo vedo quasi di fronte a me, col cazzo lucido e durissimo, lei tira fuori le dita e appoggia il fallo di gomma, con una spinta enrgica è dentro di me, rimango un attimo a bocca aperta, mi sembra che un camion mi abbia appena investito, rimane ferma qualche secondo, poi comincia a stantuffare, poco a poco il bruciore si trasforma in eccitazione, in passione, in goduria, in furia erotica, mentre lei entra io mi spingo verso di lei in modo da sentirlo tutto, sento anche il suo pelo che sfrega sulle natiche, lei mugula, sta godendo, gode nel vedere quel cazzo nero che entra nella mia carne, sento che spaccica parole senza senso, almeno per me, il marito si alza e si avvicina, mi porta il suo cazzo alla mia bocca, mi fa un pò senso vederlo conciato in quel modo, ma, memore degli schiaffoni lo imbocco senza protestare, lei mi prende la testa tenendola ferma, lui comincia a chiavarmi in bocca, lo spinge fino in gola, mi soffoca, mi vengona conati di vomito, ma lui non si ferma, faccio fatica respirare, lei mi incula, lui mi chiava in bocca, sarà stata l'eccitazione ma, senza neanche una seghetta, sborro copiosamente sul letto... non l'avessi mai fatto, lei si ferma, spinge via la cameriera, mi prende la testa e la spinge verso la mia sborra, mi impiastra la faccia, mi grida: Lecca maiale... altrimenti ti scortico le natiche e ti strappo le palle...
Comincio a leccare la mia sborra, non è la prima volta che la assaggio, quindi, finisco di leccare tutto, ahi, ahi, l'eccitazione finisce e, mi trovo nei guai, ora come farccio a sopportare quella schifezza d'uomo e la sua degna consorte? Mi faccio forza, e spero di portare a termine questa merda di pomeriggio, lei conscia di questo fatto mi gira e comincia a masturbarmi, niente, non ne vuole sapere di rialzarsi, allora decide di succhiarlo, lo morde, lo lecca, e ordina alla cameriera adi mettersi dietro e di infilarmelo nel culo, il marito obbedisce prontamente, lui ancora non ha gosuto, quindi è arzillo come un ragazzino, mi stantuffa, ha un bel cazzo, meglio assecondare, mi muovo anchio, sento che quel cazzo duro si ma caldo e diverso da quello di gomma, mi provoca la giusta sensazione, e poi non vedendo il resto del vecchio, immagino che sia il cazzo di Gill che mi stantuffa, così, l'erezione torna e questa volta durerà a lungo, lei, contenta del risultato mi schiocca un bacio in bocca... bhe, poteva farne a meno... si mette alla pecorina e mi ordina di incularla, così, a secco, avanti dico io, posso rifarmi dell'umiliazione subita, le punto la cappella al buchino, spingo, non entra, si allarga il buco con le dita, spingo di nuovo, entra un pochino, forse un paio di centimetri, lei con un movimento delle anche si impala da sola inghiottendo tutto il cazzo in un solo colpo, mi muovo lentamente, lei invece spinge, avanti e indietro e sbuffa come una locomotiva a vapore, mentre lui ha decisamente rallentato il ritmo, il bastardo sta per godere e chiede in tedesco se può godere, lei gli risponde, forse una parolaccia e poi gli fa un cenno, lui aumenta appena il ritmo, uno, due colpi e... sento che il cazzo gli si gonfia, sembra un palloncino, poi, ecco la prima contrazione, un getto bollentissimo si riversa nel mio intestino, sento che lui spinge fino ad appoggiarmi le palle alle mie natiche, un second e un terzo getto, accidneti ma quanta ne ha di scorta? Lei intanto gli dice in italiano di mettere la faccia sotto al mio culo ed aspettare che il nettare defluisca e di accogliere tutto fino all'ultima goccia... Io intanto vado alla grande nel culo della contessa, le rifilo certi affondi da toglierle il fiato, le appoggia la faccia al cuscino, una mano scivola alla figa ormai fradicia di umori e comincia sditalinarsi come un'ossessa, quasi all'apice, comincia ad urlare come una matta in tedesco, parole che non capisco ma sottintendono la fine, gode, si infradicia le dita, se le porta alla bocca e le succhia, la cameriera nel frattempo ha finito di ingoiare la sborra che colava dal mio buchetto, rimango io, che non ho per nulla voglia di godere così presto, ma, lei si dimena, vuole che gli tolga il cazzo dal culo, con i polsi bloccati non posso certo trattenerla, così ordino al marito di tenere i fianchi della vacca, lui obbedisce da buona servetta, le blocca i fianchi, lei urla, si dimena, impreca, ma io affondo colpi su colpi, le sussurro: Godi troia, contessa del mio cazzo, adesso dovrei prenderti io a scudisciate, puttana di merda... e lei: Siiii, picchiami, insultami, sputami addosso, battimi le chiappe, così godo ancora...
Se avessi le mani libere ti farei vedere io, però posso sempre continuare ad incularti, bagascia, tho, prendi, prendi... e alla fine le riverso quello che mi è rimasto nei coglioni nel suo intestino, dico alla cameriera: Liberami le mani stronzo... una volta libero, dopo essermi massaggiato un pò i polsi, rifilo uno schiaffone alla chiappa della contessa, che sussulta gridando.
Le dico: Stai zitta, vecchia puttana, altrimenti ti riempio di pugni...
Guardo l'orologio del marito, sono 18.40, e dico ai due: Mi rimangono 20 minuti, penso che approfitterò di questo tempo per divertirmi un pò con voi due... Ehi, contessa, girati e succhia il cazzo di questo residuo d'uomo, faglielo tirare per bene, altrimenti ti riduco il culo a brandelli a forza di scudisciate...
E lei: Ma..ma... gli tira solo vedendo uno schiavo....
e si mette a frignare.... Prendo lo scudiscio e le rifilo un colpo sulla coscia, salta sul letto, e comincia a succhiare, lui implora: Non lo fare...mi fa schifo... e piagnucolando gira la testa contro il muro, ma, la pompa ha il suo effetto, il cazzo del marito finalmente si rizza, e già, ha proprio un bel cazzo... lei mi guarda come per chiedermi: E adesso? Ora siediti sopra il suo cazzo e chiavati, lei esegue, lui vomita, è proprio una checca, chissa come avrà fatto a sposare sta troia, un colpetto di scudiscio e lui si trova sopra di lei, gli intimo: Muoviti, chiavala, non fermarti... e mentre lui esegue, gli infilo lo scudiscio nel culo, bhe, almeno quello gli piace, emette un gemito di piacere ed aumenta il ritmo, sento che furfuglia: Ya, Ya non fermare tua mano... Gli infilo almeno 30 cm di scudiscio nel culo e lui per tutta risposta le sborra nella figa... Ora però mi sono proprio rotto i coglioni di sti due stronzi, e dico: Ehi teste di cazzo, sono le 19.00, accompagnatemi in Segreteria che devo riscuotere...
Bhe, almeno adesso ho la moto che desideravo, mi sono rimasti anche un pò di Euro per fare un bel regalo a mia moglie, un completino sexy che prima o poi proverò anchio, domani racconterò a Gill questa storia, e magari mi farò fare una pompa, così impara a vendermi all'asta.....
9
1
15 anni fa
bestenema,
50
Ultima visita: 14 anni fa
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L'artista
Era un martedì sera di un caldo maggio, in cui si assaporava già l'arrivo dell'estate. Claudia aveva un'amica che per hobby dipingeva: Paola aveva un bel tratto deciso e riusciva con un'abilità speciale a trasmettere le emozioni ed il carattere di chi veniva ritratto.Le piaceva molto dipingere le persone, specie gli amici che conosceva meglio. Claudia da tempo voleva che qualcuno fotografasse lei e Mario nudi: delle foto in bianco e nero da appendere nella sua casetta. Un giorno disse questo suo desiderio a Paola e lei subito si offrì, anzi voleva addirittura fare un quadro. Claudia chiese a Mario se era disponibile a posare nudo per l'amica ed ovviamente accettò: gli piaceva esaudire i desideri della sua compagna e poi chissà con due donne cosa avrebbe potuto accadere! Quella sera Mario andò a prendere Paola in moto: lei si stringeva a lui, facendogli sentire i suoi capezzoli turgidi sulla schiena. Arrivarono a casa di Claudia e la serata iniziò. Decisero di posare prima di cenare. Mentre Paola preparava la tela e i colori, Mario si spogliò senza vergogna nella stessa stanza e la cosa lo eccitava anche perchè la conosceva da poco e non avrebbe mai immaginato che si sarebbe fatto vedere nudo proprio da quell'amica della sua fidanzata. Anche Claudia si spogliò. Paola era pronta. Un po' ridendo e scherzando l'artista decise la posa, le sue mani scorrevano sui loro corpi per correggere la posizione ed il farsi sfiorare da una donna eccitò Claudia: aveva paura che l'amica vedesse il suo miele che le sgorgava tra le gambe. Avevano trovato la posa: seduti, lui di spalle, con il viso leggermente di profilo, lei di fronte, con le gambe piegate, che lo guardava con passione. A Claudia non riusciva difficile farlo perchè era tanto innamorata di lui. Gli occhi di Paola scorrevano sui loro corpi e la mano sulla tela. Mezz'ora dopo, lo schizzo era terminato; Claudia si alzò per vederlo: era bellissimo. Si avvicinò a Paola e la baciò su una guancia per ringraziarla, l'amica accostò la sua bocca e le loro lingue si avvicinarono. Mario le guardava mentre limonavano e si toccavano fra le gambe; decise di avvicinarsi per vedere quanto erano eccitate, mise le sue mani tra le gambe delle ragazze e sentì che erano tanto bagnate. Paola si inginocchiò di fronte a Mario e prese il suo cazzo in bocca, mentre Claudia a quattro zampe con la lingua cercava di intrufolarsi tra le gambe dell'amica. Era buono il sapore della figa dell'amica e allargargliela con le mani per leccare più in profondità era eccitante. Mario venne sul seno di Paola, mentre la sua mano si muoveva nella figa della fidanzata. Claudia leccava i seni di Claudia.
Red shoes
3068
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15 anni fa
Stairwaytoheaven,
40/37
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La prima volta"Vibratore"1
Ciao!!!In questo momento devo ringraziare LauraMarco (Calabria)che nel lasciare un messaggio in bacheca (Grazie!)e io nell'andare a vedere il loro profilo,mi son sentita ispirata a raccontare la mia prima volta con:"Il Vibratore"Diciamo che il tutto nacse con un pezzo di verdura molto vicino ad assomigliare ad un pene"Il Cetriolo"chi la zucchina o la banana,ma il Cetriolo devo dire che assomiglia molto di più al sesso maschile.Il Cerebrale del mio Compagno, ogni volta che andavamo al supermercato ed io acquistavo i cetrioli per fare l'insalata,aveva sempre il modo per alludere a qualcosa di ludico,piano,piano, in un acquisto allungò una mano e fece lui la scelta,non era mica per l'insalata,era perchè voleva giocare,un gioco fatto con malizia e intrigo.Arrivati a casa mi gironzolava intorno con un'eccitazione a mille,capivo che voleva fare sesso o all'amore chiamatelo come volete,io cominciavo a farmi prendere dall'entusiasmo e gli dissi di andare in camera sul lettone.Lettone,la mia patria,diciamo che mi sento molto a mio agio se lo faccio a letto.Partono i baci le strusciate i vestiti che si sfilano e il cominciare delle mani andare in giro lungo tutto il corpo.I baci si sprecano con intrecci intensi delle lingue,l'eccitazione sale dall'entusiasmo di baciarsi,lui scivola con la sua lingua sui seni,gira intorno all'aureola per finire con la punta sui capezzoli duri,gioca e nel giocare gli chiedo di leccarmi la Patata,lui maestro d'arte non esita a farsi dire due volte quello che desidero.Bagnata?E' il minimo,di più,sono un lago di sapori da Femmina eccitata,lui coglie l'attimo e, interrompendo il gioco rendendomi vogliosamente nervosa corre a prendere "Il Cetriolo"quello scelto da Lui per giocare,arriva e lo consegna in mano mia,io nervosa sono quasi restia,ma lui apre uno dei suoi cassettini e tira fuori un preservativo,lo consegna a me e da quel momento capisco che il gioco è quello.Mi chiede che vuole vedere come porto fra le gambe quel arnese,si, è diventato l'arnese che porto dentro lentamente,mi piace e comincio con lamenti o mugolii(chiamateli come volete)mi piace,lui ha in mano il suo Pisellotto che già era eretto prima ora ancor di più,io aumento la spinta nello portare dentro,se prima ero un lago ora sono un mare di piacere,l'arnese è grosso per la mia patatina(l'ho piccola)Luiprova,prova a fare quel qualcosa che non avevo mai fatto,sale sopra me elentamente cerca di far entrare anche il suo,si 2 nella Patata,ho un'esitazionedi dolore ma,piano piano entra,il ritmo a masturbarmi con l'arnese e identico ai movimenti del mio compagno che era dentro me,non dura molto,quel gioco mi eccita da morire che giungo all'orgasmo spietato in pochissimo tempo,lui sfila lentamente il suo Pisellotto perchèla Patata è dolorantemente sensibile.Mi rilasso quel poco per riprendere i sensi,quei sensi per dedicare un bel gioco di Bocca al mio Compagno,compagno carico da impazzire,che,fra lamia bocca e la sua mano regala una fuoriuscita di orgasmo che lo contrae da impazzire....
BellaMora
n.b.Il titolo ha un significato,il racconto è la situazione di avvicinamento al:"Il Vibratore"
12202
1
15 anni fa
BellaMora,
45/45
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sette è un numero indimenticabile
Tre anni fa andammo in ferie ad Ischia
Come al solito prenotazione dell'Hotel , tutto programmato, per passare qualche giorno di ferie, meritato eravamo veramente esausti un anno difficile anche con la ditta :Volevamo essere spensierati .
Partimmo non pensando certo al sesso, ma solo al divertimento e alla tranquillità :
Passarono due o tre giorni , visitando dei posti splendidi, delle piccole baie meravigliose , e considerando la metà di giugno , c'era veramente poca gente spiagge quasi vuote:
Una mattina presa l'auto comunciammo a girare senza meta, per trovarci un angolino tutto ns. il portiere ci aveva indicato una piccola baia che non era facile da rintracciare ma nemmeno introvabile, girammo un pò ma alla fine soddisfatti, era ciò che cercavamo , una spiaggetta tutta ns eravamo soli.
Titti si senti entusiasta prese l'accapatoio lo posò sulla spiaggia e si tolse tutto rimanendo nuda , e stesasi al sole andò quasi in letargo.
La guardavo con voglia critica, ma non trovavo grossi difetti nel corpo, dicendo a me la Titti si mantiene alla grande le tettine ancora sode ci stavano nella cosi detta coppa di campagne un culo bello sodo gambe lunghe , perfetta taglia 42 , alla fine dissi a me stesso è veramente una gran bel pezzo di figa .
Se non la conoscessi gli farei ancora la corte, stavo parlando così a me stesso, ma il mio sguardo si diresse verso l'entrata della baia , stavano entrando dei ragazzi di colore, cazzo ma sono tanti, ora ci romperanno le balle pensai.
Invece, si spogliarono anche loro nudi, stesero anche loro l'ascugamano a terra e si misero al sole .
Io dissi Titti hai visto?
Lei impassibile , rispose, certo che ho visto, e ho anche notato che due di loro, sono dei giganti nel sesso hanno due cazzi da far paura ,veramente da fil porno ripetè e con voce roca beata chi li prova.
A quel punto mi sembrava ovvio fargli una provocazione alla Titti, avresti il coraggio di prenderli? quelli veramente ti sfondano sicuramente tti farebbero passare la voglia di cazzo almeno per oggi.
Lei per tutta risposta ,non mettermi alla prova ,perchè sarei io che li desintegro tutti e , e quei due, me li terrei per ultimi per godermeli veramente per capire bene cosa si prova a prenderne di così grossi?
Io avevo la gola arsa la testa che voleva e non voleva non sapevo nemmeno io cosa mi sarebbe piacuto, se vedere la Titti marchiata a fuoco , o andarcene e dimenticare il tutto , anche i discorsi fatti.
Ma la Titti mi anticipò , e mi disse con voce ferma , ora vado li e gli chiedo da accendermi una sigaretta, e vediamo come reagiscono , cosa ne dici?
Non sapevo cosa rispondergli si mi sarebbe piaciuto, no pensando che poi noi non siamo stati cosi attivi nello scambio, anzitanto, parlare si ma pochi fatti, eravamo al bivio vero
Ma forse per mettere la Titti alla prova gli risposi vai , convinto che lei dicesse ho scherzato.
Non se lo fece dire due volte, sinuosa parti, nuda con questa sigaretta tra le labbra , menando il culo più del solito , andò li
I sette capirono al volo , e nel giro di pochissimo la misero in mezzo , facensola urlare di piacere, non l'avevo mai vista così .Si era trasformata in una tigre di sesso, menava cambiava uccello, come se non gli bastassero mai, ne prendeva uno davanti uno in bocca, e nelle mani sempre due e con fora li menava durò così quasi due ore , non avrei mai detto la mia Titti era impazzita
Alla fine tormammo in hotel, nonparlammo mai ne per strada ne per i giorni sucessivi, dopo un pò di tempo fu la Titti a dirmi : Non lo rifarei più, sette sono stati veramente tanti e i due mostri poi mi hanno tolto il fiato mi hanno sfondato non so se godevo al'inozio o se era dolore, però sono felicissima di avere fatto un'esperienza cosi sicuramente indimenticabile.
Anche per me è stata un'esperienza indimenticabile, non so ancora se gli darei il consenso ,ritrovandomi allo stesso posto ,alla stessa ora , ma la testa è strana in quel momento ,ho goduto anche io veramente, nel vedere la mia Titti così perversa tanto che da allora è nei momenti si sesso la chiamo SUPERTITTI
I
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15 anni fa
super titti,
54/53
Ultima visita: 15 anni fa
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Antonio, atto finale
L'appuntamento con Elisa è per il pomeriggio, solita ora, solito appartamentino, il sottotetto di un vecchio palazzo del centro, ben arredato e con il camino in camera da letto, è uno dei componenti d'arredo che adoro, ma, squilla il telefonino, è lei, mi comunica che non potrà esserci a causa di impegno imprevisto di lavoro e, che se non era un problema ci saremmo visti la sera, Va bene, dico io, anche questa sera è ok, visto che ci siamo, è un problema se invito Antonio? E' tanto che non lo vediamo, forse ci divertiremo di più in tre... E lei, Si dai, ho voglia di verti posseduto, succhiato, mentre io ti ciuccio il cazzo... Porca troia, mi è già venuto duro solo al pensiero... chiamo subito Antonio prima che prenda impegni. Ci vediamo questa sera... Ciao, un bacio.
Telefono ad Antonio, Ciao, come stai? E lui, Bene e tu? Elisa è sempre la solita troia? Ascolto quella voce, strana, bassa e un pò troppo sottile e rispondo, Si, certamente, forse di più di come te la ricordi, senti, hai impegni per questa sera? E lui, No, pensavo di andare a letto presto, ma se hai voglia di cazzo in tre, allora vengo!!! Bene, rispondo, la voglia di giocare in tre non mi passa mai, ti do l'indirizzo...
Sono le 21 e 30, Elisa arriva ansimando alla porta, 4 piani a piedi sono una tortura per tutti, indossa un cappotto verde lungo fino ai piedi, si intravedono degli stivali neri lucidi, bhe, è molto affascinante, l'aiuto a togliersi il cappotto, che visione... indossa solo una guepiere nera, che le fascia schiena e addome, con le coppe a balconcino che mettono in evidenza il suo grande seno, ancora ben turgido non ostante abbia già superato i 40 anni, indossa uno slip nero di pizzo, completamente trasparente, e le gambe sono perfettamente inguainate da calze nere di seta un pò demodè, ma sempre molto eccitanti, il trucco è molto vistoso da vera troia, la bacio con ardore, le nostre lingue si intrecciano subito, lei sente immediatamente il turgore del mio cazzo sotto la vestaglia da camera, ne scosta un lembo e l'afferra, è sempre una bella sensazione sentirselo maneggiare con cura, mentre lei mi sega ed io la sditalino suona il campanello, Avanti, dico, è aperto... E' Antonio, entra, e nella penombra creata dal camino, non faccio molto caso a lui, dato che ero ancora intento ad intrattenere Elisa, lui si toglie il cappotto, e si avvicina a noi, ora lo vedo bene, e... No, non è possibile, chi sei? Ma sei Antonio? E lui, Certo, ma ora mi faccio chiamare Deborah, sei sorpreso eh? E che cazzo, certo che lo sono, mi trovo davanti uno schianto di figa, due tette da urlo, cosce da sballo.. e un culetto da brividi, anche Elisa rimane ammutolita, lo guarda e lo riguarda, anche lei è incredula a quanto sta osservando, Antonio... cioè Deborah, accenna ad un defilè, due passi e una girovolta, giusto per farsi ammirare, le chiedo, Ma allora adesso dovrò fare doppio lavoro, mi toccherà chiavarvi tutte e due, rimanendo così a culo asciutto.. e lei, Non ti preoccupare, ho fatto del mio meglio per diventare bella, ma, al mio cazzetto non ci ho rinunciato, anzi, non hai idea di quanti maiali vengano da me per farsi inculare, si, farsi inculare da una bella figa.... e ride.
Elisa tira un sospiro di sollievo, anche lei già pensava di non potersi godere il cazzetto di Antonio/Deborah piantato nel mio culetto.
Dai, dico io, facciamo un brindisi a Deborah, e stappata una bottiglia di buon Pinot, un brindisi tira l'altro, ci troviamo un pò brilli nel lettone, ridiamo e scherziamo, ma, Elisa freme, ha voglia di cazzo, me lo prende in bocca, lo succhia avidamente, per farlo tornare duro, si unisce anche Deborah, mi lecca le palle, corre con la lingua lungo l'asta, torna giù e mi lecca il buchino, sono dei minuti intensi, caldi, bollenti... Appena pronto prendo alla pecorina Elisa, è la sua posizione preferita, è bagnata come una fontana, guardo Deborah, le faccio cenno di avvicinarsi, lei viene subito vicino, ha il cazzetto già duro, è proprio come lo ricordavo, mentro scopo Elisa faccio scivolare il cazzetto in bocca, lo succhio per bene, lei comincia mugulare di piacere, inarca la schiena, spinge quel cazzetto nella mia bocca, mi chiava con un movimento regolare, lo lascio fare, Elisa gira la testa per vedere meglio, sento bene che la cosa la eccita moltissimo, si bagna ancora di più, con una mano si sditalina la clito, violentemente, e gode come una vacca gridando, Ancora... dammelo tutto... mettimelo nel culo sto bruciando dalla voglia.... Presto fatto, fuori dalla figa fradicia e con un solo affondo le sono tutto dentro, lei rimane un attimo senza fiato, poi, comincia dimenarsi come un'ossessa, godo... godo... dice lei, Deborah è pronta per il nostro gioco preferito, ha portato con sè un ottimo lubrificante che profuma di cannella, me lo fa colare sulle natiche, nel solco, lo raccoglie sulle dita e mi penetra con esse, una, due, tre dita, le gira le estrae e le reinfila, ormai sono pronto anchio, mi dimeno come una troia, ho voglia di sentire il cazzetto che mi fotte, e le dico, Sono pronto, fammi sentire questa gioia nel culo... Deborah spinge il cazzetto nel buchino, anzi nel bucone, mi penetra senza alcuna fatica, è una goduria, Elisa spinge il suo culetto a tempo, è un bel trenino, ma, Elisa è curiosamente vacca e si sfila dal mio cazzo per mettersi in posizione favorevole per poter osservare bene come Deborah infila e sfila il suo cazzetto, lei continua a menarsi la clito infilandosi quasi tutto la mano nella figa, mugulando e strabuzzando gli occhi, è uno spettacolo osceno ma decisamente erotico, ora lei chiede l'inversione delle parti, vuole che sia io ad inculare Deborah, bhe, devo dire che in tanto tempo che ci conosciamo, è la prima volta che approfitto del culo di Antonio/Deborah, lo faccio volentieri, pregustando le smorfie di Elisa che ormai non capisce più nulla, ricambio l'uso del lubrificante, abbondo, credendo di poter creare qualche problema a Deborah, ma, appena affondo il cazzo nel suo culo mi rendo conto che è largo da farci passare una bicicletta, penso, Chissa quanti ne hai presi in questi anni... Lei accenna una smorfietta, ma è solo un pò scena per compiacere Elisa, che nel frattempo ha infilato la testa sotto cosce di Deborah, forse per vedere meglio come il mio cazzo entra ed esce dal suo buchetto, inaspettatamente Elisa comincia a succhiare il cazzetto di Deborah, mi sarei aspettato che lei si ritraesse, dato il fatto che lei ha sempre schifato il contatto intimo con le donne, ma, non fu così, si lasciò fare, forse per il fatto che era troppo eccitata o forse perchè la conoscenza con Elisa risale ormai a molti anni, comunque devo dire che il gioco stava durando molto, nessuno dei due, ne io ne Deborah, avevamo intenzione di sborrare, l'unica a godere veramente della situazione era Elisa che avrà raggiunto almeno una decina di orgasmi, avrei voluto cambiare posizione, portarmi quel corpo semi femminile a cavallo, in modo da poter vedere il viso di Deborah, le smorfie di piacere, ma, proprio mentre cercavo di spostarmi... eccola...la sborrata arriva repentina, mi sento fremere tutto l'inguine, le palle si stringono, un getto di sborra inonda il buchetto di Deborah, poi un altro e un altro ancora, sono getti potenti, sento che Deborah ansima dal piacere nel ricevere quel fiume bollente nel culo, e dopo pochi secondi ecco che Deborah rivera nella bocca di Elisa la sua sborra, Elisa ingoia tutto, poi prende in bocca anche il mio cazzo e succhia le ultime gocce rimaste, leccandosi le labbra per raccogliere ciò che rimaneva.
Ci stendiamo uno vicino all'altro nel lettone, il camino è quasi spento, ma, non sentiamo freddo, tiro la coperta su di noi, Elisa è in mezzo, è felice, Deborah le sorride e le schiocca un bacio sulla bocca, dicendole, Sei l'unica donna in tanti anni che è riuscita a farmi godere, sono felice...
Sono passati altri dieci anni, Elisa mi chiama al telefono, è tutta agitata, noncapisco una parola, le chiedo di calmarsi, lei mi grida, Hai letto il giornale? E io, No, non sono ancora sceso all'edicola... Ma che è successo, è scoppiata la 3^ guerra mondiale? E lei, No, non so come dirtelo, Antonio... Ed io, Bhe che è successo? Antonio è stato trovato morto nel suo appartamento, forse è stato ucciso da uno dei suoi amanti, forse per gelosia... Forse è colpa nostra, nel diario che hanno trovato è probabile che vi siano dei passaggi che riguardano anche noi... Ed io, Ma figurati, ormai sono passati tanti anni, come vuoi che possiamo essere responsabili di quanto successo, nel frattempo una lacrima mi solca il viso, chiudo il telefono, non voglio che mi senta piangere, ma è quello che provo, un profondo dolore per la perdita di un Amico, si, con la A maiuscola, perchè ho visto crescere quel ragazzino, l'ho visto diventare adulto, abbiamo condiviso momenti di entusiasmante gioia, ora, non c'è più, una mano criminale ce lo ha portato via, non restano che i ricordi, che ho voluto scrivere qui, in questi racconti.
Antonio ha finito di rallegrare le nostre serate, Elisa è guarita miracolosamente dalla sua ninfomania, ora ci salutiamo a malapena, siamo andati avanti con gli anni entrambi, a volte quando la incontro per strada faccio persino fatica nel riconoscerla, è invecchiata in un giorno, è irriconoscibile, ed io, ormai 50enne, mi trovo solo, con i miei ricordi e miei rimpianti e forse qualche rimorso. Purtroppo non si è mai saputo di chi fosse la mano omicida che ci ha portato via Antonio.
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1
15 anni fa
bestenema,
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Ultima visita: 14 anni fa
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Ad armi dispari.
Pigramente mi alzai dal letto dove sino a poco prima, fra pieghe scomposte di membra e lenzuola, avevo cullato immagini di sogni stinti, flebili tracce di qualcosa che mi era piaciuto parecchio, ma di cui non ricordavo oramai quasi nulla; macchie indistinte di sensazioni e vissuti sparsi, come le tracce di trucco lasciate durante il mio sonno inquieto sul cuscino.
Lui si era già alzato, lo vedevo.
Scostai le tende, sommergendo la stanza di una uggiosa e svogliata luce mattutina.
Scivolando sul parquet, mi avvicinai alla porta del bagno. Canticchiando sotto la cortina nebbiosa del getto bollente il mio giocattolo cercava di liberarsi della stanchezza della notte insonne.
Indistinto e lattiginoso il suo corpo nudo appariva irreale, frutto anch'esso di una chimera dalla quale non mi ero ancora completamente destata.
Aprendo la doccia scostai le spalline della camicia da notte che scivolò a terra in un soffio frusciante e leggero, morbido e carezzevole come il sorriso che gli illuminò il volto mentre guardandomi entrare si scostò di lato per farmi posto.
Un bacio mi colse sulle labbra socchiuse, mescolando l'aroma del palato con il fresco odore dello shampoo che scivolò oltre il suo naso pungendomi la lingua protesa in cerca della sua.
Appoggiai la guancia nel suo palmo grondante. "Hai dormito almeno un po'?" mi chiese fissandomi negli occhi, serio.
Mi stiracchiai, gustando la carezza avvolgente dell'acqua lungo il mio corpo caldo e sudato.
" Ho fatto un sogno" l'attirai a me penetrando con la punta della lingua fa le sue labbra bagnate, scorrendo con le unghie il suo corpo in cerca dei capezzoli inturgiditi dai brividi.
"Che sogno?"La sua mano scivolò lungo i miei fianchi fermandosi all'attaccatura delle natiche che cominciò ad accarezzare con un dito. Afferrandomi il polso guidò la mia mano verso l'erezione mattutina. Scivolando oltre, accarezzai lo scroto con la punta delle unghie." Adesso ti faccio vedere"
Uscendo dalla doccia lo guidai nudo e grondante verso il letto. Poi cambiai idea. Optai per la sedia nell'angolo della finestra.
" Siediti"ordinai ignorando il suo sguardo incerto e curioso. Raccolsi i collant dal pavimento." Devo legarti. Metti le mani dietro la schiena" Vidi sconcerto nei suoi occhi.
Da un lato sentivo che era questo che desiderava, lo aveva sempre desiderato, sogno bagnato di un adolescente senza età oramai troppo adulto per giocare seriamente; dall'altro percepivo la sua paura, il timore della situazione, dell'imprevisto, dell'ignota consapevolezza di stare trasferendo nel mondo reale qualcosa che aveva sempre solo gustato in solitudine fra le pieghe inconsce dei suoi peccati ideali e mai vissuti. L'imbarazzo di scelte da cui non si torna indietro. Il terrore di me. Della mia potenziale vera natura, della scoperta di una carnalità inusuale e condannevole che avrebbe facilmente potuto distruggere fra rimorsi e rimpianti di un futuro incerto, un sentimento immaturo e lieve come il battito di una farfalla appena uscita dalla crisalide.
"Obbedisci" gli sussurrai all'orecchio, già sapendo che si sarebbe arreso. Fissandogli i polsi alla sedia sorrisi.
"Bravo.." leccando il padiglione scesi verso il lobo, che morsi più volte con sempre maggiore intensità, deliziata dall'improvvisa ribellione che era scaturita all'apparire dell'insignificante dolore.
"Basta smettila!" Mi allontanai per osservarlo nell'insieme.
Nudo e legato non assomigliava per niente all'uomo che ambiva apparire agli occhi del mondo. Falsi involucri per anime inesistenti. Peccati di ignavia. Guerre ad armi dispari. Maschere irreali che cercavano di confondere istinti e sentimenti, come in un insolito indiavolato carnevale di Venezia, dove chiunque può apparire, ma dove in pochi sono realmente ciò che vestono. Gioco dei ruoli, mondanità e tradizione. Ipocrisia.
Posandogli un dito sulle labbra lo feci tacere. "Shhhhh... non ti farò male. Ti piacerà. Non è questo quello che vuoi? Che veramente ti piace?"
Mi fissò con i suoi occhi scuri, colmi di confusione e vergogna come un bambino che nega le marachelle alla mamma. Ricambiando lo sguardo sospirai soddisfatta. Lasciandolo solo entrai in bagno.
Quando riapparvi con l'occorrente per raderlo mi fissò stupito.
"Cosa vuoi farmi?" domandò mentre mi accoccolavo a gambe aperte sulle sue gambe nervose. " Giocare" risposi cominciando ad insaponargli il petto. All'apparire del rasoio si irrigidì.
"Non avere paura, sono brava ad usarlo. Non mi sono mai tagliata." Scivolando verso il basso la lama ripulì la sua pelle olivastra dalle mille increspature morbide che lo ricoprivano lasciando il sottostante liscio e vellutato. Scesi ad insaponargli il grembo. Ignorando le sue proteste passai la lama anche sotto lo scroto costringendolo, sotto la minaccia del fendente, ad allargare le cosce e protendersi in avanti onde permettermi di depilare anche l'ano.
Glabro ed indifeso emise un gemito di sollievo frammisto a piacere quando cominciai a passare la lingua sulle orme del rasoio, in cerca del suo sapore segreto.
"Non smettere" una supplica.
Appallottolando le mie mutandine usate, gli afferrai la mascella costringendolo ad aprire la bocca. "Tira fuori la lingua" ordinai. Lentamente trascinai il tessuto pregno dei miei umori secchi sulla ruvida superficie del suo gusto, raggiungendola ben presto con la mia saliva in rapidi colpi umettanti.
Infilai le mutandine in profondità, impedendogli in tal modo di disturbarmi ulteriormente.
"Così starai zitto" Allungando una mano verso il cuscino lo scuoiai della federa."E questa per evitare che ti spaventi.." Gliela calai sul volto annodandola strettamente sulla nuca. Un mugolio di protesta.
"Fai il bravo.. su.." Afferrai il rasoio. Usando il dorso accarezzai la lunghezza del collo scendendo sul petto e proseguendo verso i fianchi snelli e delineati.
Inarcandosi sulla sedia dalla potenza dei brividi, sobbalzò mugolando di dolore quando lo ferii volontariamente ad un capezzolo.
Assaporando l'intima essenza del suo sangue che si snodava scivolando sulla mia lingua in rivoli frammisti ad aromi di paura e sudore, accarezzai la sua erezione turgida e tremante, mentre con la mano libera afferrai il fallo di lattice dimenticato ai piedi del letto la sera prima. Umettando con rapidi e grondanti colpi di lingua il suo punto proibito continuai ad accarezzare con la mano insalivata proseguendo la folle corsa dall'ano al frenulo, in un continuo crescendo di rabbia, ferocia e desiderio.
Accogliendo fra le mie labbra torride il glande violaceo e gonfio, spinsi la punta del fallo in profondità, incurante delle proteste e dei suoi piedi incontrollati. Ma cominciò a scalciare.
Mi scostai furiosa.
"Ok, adesso vediamo di capirci. O ti lasci fare quello che voglio o ti do un morso così forte che te lo stacco... scegli tu."
"...bellllllamii.."
Liberami.
Voleva essere liberato, lui folle, pietoso essere ordinario che anelando sesso e fantasie, precipitato nell'abisso di se stesso e delle proprie recondite voglie perverse ora si dibatteva nel disperato tentativo di mantenere il controllo della propria vita. Della propria identità. Dell'amor proprio e dell'illusione di essere lui il prescelto per natura al comando. Alle decisioni importanti. Alla scelta del piacere. Mio e suo.
"Non ci penso nemmeno a liberarti. Per me, per quanto me ne frega, puoi creparci lì, legato a quella sedia." Gli pizzicai un capezzolo con la punta delle unghie.
Notai che non mi ero assolutamente sbagliata. L'erezione, semmai era possibile, stava aumentando. "Obbedisci?" Dopo un attimo di riflessione annuì.
"Bravo.. meriti un premio... ma guai a te se mi vieni prima che abbia finito. Hai capito bene?!" Annuì rassegnato.
Scivolando sul suo cazzo mi mossi piano gustando lo stimolo struggente ed estenuante della superficie venosa ed irregolare che si insinuava a colpi sempre più rapidi e decisi negli anfratti umidi del mio corpo, mentre godendo a ripetizione stretta contro il suo corpo fremente gli torturavo i capezzoli con le unghie.
Voltandomi cambiai posizione e collocazione, godendo incontrollata ed urlante del mio orgasmo più raro, del mio orgasmo preferito.
Tremante ed irrigidito, oramai prossimo ad un climax inarrestabile ed autonomo, me lo sfilai dal corpo. Inginocchiandomi fra le sue gambe oramai docili e disposte a tutto, introdussi lentamente il vibratore fino in fondo, godendo delle contrazioni incontrollate del mio sesso grondante mentre lo osservavo, inarcato e mugolante, tollerare il dolore. Accogliendolo in bocca cominciai a possederlo lenta. Poi accelerai, al ritmo dei suoi gemiti trattenuti ed imbavagliati dal tessuto che aveva in bocca.
E fu la fine.
Densa, calda e lattea, che io assaporai golosa, leccandomi le labbra da rivoli indisciplinati e sfuggenti, mentre ogni cosa, dentro e fuori, ritrovava la propria collocazione nell'ambito spazio temporale della propria dimensionalità e natura.
Voltandomi verso la finestra, lo guardai.
Non ne scorsi il volto.
Confuso fra arabeschi di fiato e vapore che avevano disegnato pensieri e desideri carnali come insoliti fiori di brina estiva sul vetro della sua finestra, mi fissava imperscrutabile.
Era una guerra impari. Ad armi dispari. Lo sapevamo entrambi.
Trascurandolo silenziosa, tirai le tende.
E poi... sorrisi.
9
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15 anni fa
admin, 75
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RISVEGLIO
CAPITOLO DUE Un po’ lo speravo, in fondo all’autolavaggio mi aveva lasciato con eleganza il suo biglietto da visita e io scema non gli avevo detto neanche il mio nome, ma almeno sapeva quello del mio negozio di cachemire. E’ venerdì, se Dio vuole, di una settimana rovente, sono stanca, alzo gli occhi e lo vedo entrare, accidenti mi rendo conto che lo speravo proprio, mi era rimasto impresso.Stamattina mi sono alzata un po’ strana, non capivo bene il motivo. Rimango a letto un po’ di più e dormendo nuda mi accarezzo un po’; ecco ho capito, il motivo è una voglia strisciante che mi circola in corpo e va un po’ qua e un po’ là . La mano scende verso il sesso e ops trovo dei peletti ribelli che evidentemente sono scappati alla ceretta brasiliana fatta solo un paio di giorni fa. Ci gioco un po’ ma poi decido, vado in bagno, crema morbida, mi spalmo e mi massaggio a lungo il pube. La mano scivola più giù, non sul clito, non subito, non mi piace toccarlo subito, devo essere eccitata allora sì. Le dita scendono fra le gambe, spargono la crema ai lati delle cosce, poi risalgo arrivo all’ano, ci gioco, lo stuzzico, infilo il mignolo, piano, piano. Che bello quando è lubrificato, che eccitazione intrigante avere qualcosa dentro dietro, mmmmm, la voglia inizia a salire. La carezza si fa insistente gioca con le grandi labbra attorno, un po’ dentro, con movimenti rotondi ora leggeri ora più decisi. Non voglio venire subito, voglio prolungare il piacere prima di lasciar esplodere l’orgasmo, perché so di averne una voglia tremenda e non posso non godere.Prendo il rasoio e delicatamente inizio a radermi; il freddo delle lame mi eccita ancor di più. Continuo fino a che non è rimasta neanche una goccia di crema; passo il rasoio dappertutto con voluttà e maestria. Lo giro e lo infilo davanti pianissimo … E’ duro ma ha una forma sinuosa che sembra fatta apposta per usarlo come un dildo. Più grosso all’estremità più sottile nel centro del manico, entra che è un piacere e se lo lascio rimane dentro. Ora è il turno del mio culetto che riceve il manico del rasoio dilatandosi con piacere. Ma è troppo piccolo e la voglia che cresce mi fa infilare due dita nell’ano e ri infilare il rasoio nella fica che ovviamente a questo punto non ha più bisogno di lubrificanti perché sta colando da un pezzo.Dentro e fuori piano piano, poi più veloce, poi ancora piano, assaporando ogni stilla di piacere che i movimenti sanno creare. Le dita nell’ano sentono il manico del rasoio che si fa strada sempre più dentro. Ora il clito è gonfio, rosso pulsa di piacere. Vorrei tanto farmelo leccare, anche da una donna perché no, le donne sanno come darsi piacere … Ancora più veloce, più dentro tutto, sollevo il pube per fare entrare meglio le dita e il rasoio che spunta solo per la testa delle lame. Le dita dietro ora sono tre, l’ano sembra esplodere ma so che si dilata quando lo voglio, l’ho già fatto, so i suoi limiti, spingo per agevolare le dita che entrano bagnate facilmente, e spingo, spingo, spingo, inizio a godere, prima è una sensazione interna, poi sembra arrivare al clito, poi ritornare dentro aumentata, cresce, cresce e, siiiiiiiiiiiiii, vengooooooooo, ahhhhhhhhhh, sobbalzo, mi tendo come un arco e dall’eccitazione schizzo davanti. Uau, che sballo, che piacere tremendo.Poi mi do una crema rinfrescante, calmando il sesso turgido e l’ano pulsante.Cerco il perizoma più sexy che ho, filo sottilissimo, nero, trasparente quanto basta per vedere tutto per bene, per vedere che sono rasata, morbida, pronta di nuovo. Niente reggi, ho voglia di sentire i capezzoli contro il vestito di lino con spalline sottili che mi infilo a nuda pelle. Non è quello dell’autolavaggio, questo è meno casto, la scollatura è più profonda, un occhio di un maschio capirebbe subito che non porto il reggi e si ecciterebbe da morire. Sono sexy, lo sento, lo vedo, mi piaccio, mi eccito, so di eccitare. Tacco 9, oggi voglio sedurre. Basta poi che arrivi uno stimolo, il più piccolo, perché i miei capezzoli si ergano come piccoli membri, per dichiarare al mondo la mia voglia di sesso, di vita.Lo stimolo mi arriva inaspettato non appena lo vedo entrare in negozio e contemporaneamente sento che qualcosa nel mio sesso sta scendendo. Mi sto bagnando di nuovo.Gironzola, chiede alle mie dipendenti informazioni, non capisco se mi ha visto o no. Poi i nostri occhi si incrociano emi sento ancora più bagnata …. Accidenti troppo presto, di questo passo dove vado a finire?
By Gimap02 Capitolo 1 AUTOLAVAGGIOPotete lasciare i vostri commenti nel blog attivo nel mio profilo. Grazie e ciao.
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15 anni fa
gimap02,
42
Ultima visita: 7 mesi fa
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Cena di ufficio
Per andare ad una cena della ditta dove lavoravo indossai un tailleur con gonna sopra il ginocchio, giacca che lasciava intravedere il reggiseno a balconcino, tanga, e scarpe con tacco. Lui mi disse che vestita così sexy avrei attirato le attenzioni di molti e, dato che era un incontro con persone di altre città, avrei potuto anche lasciarmi andare un po’ per poi raccontarlo. Risposi che forse se c’ era qualcuno gradevole lo avrei accontentato, ma non promisi nulla, anche se ero sicura che ci avrebbero provato.Durante la cena ero al tavolo con due che continuarono a sbirciare scollatura e gambe per tutta la sera. Dopo aver conversato e scherzato mi proposero di andare a bere qualcosa e andammo in un locale dove continuammo a scherzare e parlare un po ‘ di sesso e pensarono che dovevo essere abbastanza disinibita.
Andammo a fare un giro in macchina e quasi subito uno cominciò a palparmi il seno da dietro e l’ altro le cosce, visto che lasciavo fare arrivò agli slip e mi prese una mano per farmelo sentire duro dai pantaloni. Fermò l’ auto e continuarono cosi’, poi abbassò il mio sedile e mi ritrovai con le tette fuori dal reggiseno e la gonna tutta su mentre mi palpavano dappertutto, facendomi stringere i loro cazzi duri che avevano tirato fuori. Ormai mi ero comportata come una che ci sta con la quale divertirsi senza più rispetto e lo facevano capire dicendo che ero eccitante e che mi piaceva stare con due maschi. Anche se non avrei voluto comportarmi così la situazione era eccitante e loro non mi consideravano più un signora rispettabile dicendomi che mi volevano fare di tutto, risposi che non volevo e di divertirsi così, mentre cominciai a menare i due cazzi che poi mi convinsero a prendere in bocca a turno. Con le mani e la bocca arrivarono a godere venendomi sul seno uno e le cosce l’ altro, poi mi dettero dei fazzolettini e mi ricomposi per farmi riaccompagnare sentendomi una puttana per ciò che avevo fatto.
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15 anni fa
trioxx,
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Ultima visita: 2 anni fa
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Strap-on
dopo molto tempo, squilla il cell. , è la mia ex che mi cerca, (cavolo vuole adesso, ci siamo divertiti molto insieme, ma sono passati due anni)
mi dice che è l'indomani sarà dalle mie parti e che ha voglia di rivedermi, ok
dico al massimo ci scappa una bella chiavata come hai vecchi tempi.
l'indomani ci vediamo e dopo due chiacchere a casa mia finiamo a letto come previsto, un pò di toccatine e lei punta dritta a culetto.
ma.. che fai le dico dopo tanto tempo hai ancora queste voglie (in realtà speravo proprio in quel suo bel dito)
e lei ... saidi scopate normali ne ho quante ne voglio ma un maschio a cui piace prenderlo nel culo è difficile da trovare.
da premettere che lei ha avuto delle storie lesbiche e quindi abituata a penetrare....e poi nei periodi in cui siamo stati insieme abbiamo comprato un vibro (piuttosto piccolo) e me lo ficcava frequentemente.
al che tira fuori un regalino per me, apro e spunta fuori uno strap-on di dimensioni ragguardevoli, con un fallo per la sua fichetta ed uno per il suo culetto. dai tesoro fai la mia puttanella, ho una voglia di fare il maschio...aprele gambe e comincio a lecarle la fica poi mi chiede di inserirle il cazzo medio dentro, ed ecco spuntare davanti quello per me.....troppo grosso penso, la stronza mi vuole far pagare il fatto di esserci lasciati,
mi china la testa e dice... spompinami come ho fatto tante volte io a te, non me lo faccio ripetere, comincio a leccare e le porgo il culetto, subito sento un dito farsi strada, abbondante vaselina e il dito va su e giù che è una meraviglia...ho il cazzo durissimo,le chiedo se vuole scopare un pò prima ma dice.... no cara oggi voglio fare il faschio fino alla fine, ora sento due dita dentro di me, fa un pò male ma il piacere aumente.
dai tesoro lecca il cazzo, ed io ingoio tutto, quando riemergo prendo fiato e chiedo come mi vuoi ? a gambe aperte ? no amore voglio la pecorina, voglio gustarmi il buco del culo che si apre, forza a 90 gradi
e preparati a godere. così dicendo me lo piata sul buchetto, ci gioca un pò e sento la cappella dilatarmi lo sfintere... ah che bella sensazione ora entra ancora le dico fai piano e lei per tutta risposta mi prende dai fianchi e dice tieni puttanella ma la prossima volta ti metti perizoma e calze autoreggenti, e lo infila tutto nel culo, è troppo grosso non resisto
poi ripenso alle mie esperienze e dico devo resistere sennò non sarò mai una donna completa...comincia a stantuffare e le urlo dai fammi donna fammi donna, sent il culo cedere e inizio a gustarmi la sottomissione, bellissimo, lei non riesce a raggiungere l'orgasmo ma mi ordina di godere con il suo cazzo piantato nel culo altrimenti va avanti fino a domani, dopo pochi colpi sento i suoi peli toccarmi le chiappe .. era entrato veramente tutto mi sento morire, sono una troia quasi completa,
mi insulta mi chiama troia ed io non resisto più sborro e sento sfilare il palo dal mio culo e sento le chiappe indolenzite, provo quello che molte volte le ho fatto provare io, e mi sento donna...donna con il culo rotto.
amici che goduria.... il culo è rimasto aperto tutta la sera e lei ci passava il dito compiaciuta, vedi come ti ho lasciata aperta, vuol dire che ne vuole ancora.......toccandosi il cazzo......quasi quasi vado a prendere il
perizoma e mi faccio inculare di nuovo...
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
Una sorpresa \"gigantesca\"
Vi racconto un esperienza molto eccitante che mi è capitata solo qualche settimana fa.
Ho trovato su un sito di annunci generici, alla voce "incontri per adulti" un ragazzo della mia età (26 anni) che cercava qualche momento di divertimento. Dopo un rapido contatto via email ci siamo visti nel luogo e all'orario concordato. Siamo subito andati nell'albergo dove alloggiava, poichè era in zona solo per un paio di giorni per lavoro. Subito abbiamo capito che era l'incontro perfetto, niente storie strane, nessun problema di riservatezza in quanto ci saremmo visti solo quella sera.
Siamo saliti in camera e abbiamo fumato una sigaretta, chiacchierando un po' riguardo ai nostri gusti, a quello che ci piace fare etc. Lui era un po' atipico in quanto lo eccitava molto prenderlo in culo, ma per il resto era attivo. Io invece sono più versatile anche se mi piacciono più che altro i giochi di bocca :)
Dopo esserci rinfrescati un po' in bagno ci siamo seduti sul divanetto che aveva nella stanza d'albergo e abbiamo deciso di guardare qualche filmato per riscaldare l'atmosfera.
Dopo qualche minuti di "autocarezze" da sopra i pantaloni mi sono fatto coraggio e abbassati i pantaloni ho estratto il mio arnese, che nonostante sia di soli 17cm ha un buon diametro che lascia sempre soddisfatto chi lo assaggia. Lui mi ha imitato subito ed ecco la sorpresa che mi stava riservando! una nerchia di 23 cm, con una cappella enorme, parzialmente depilato e circonciso. Dopo qualche colpo di mano reciproco, notando che il suo non scorreva benissimo mi sono subito inginocchiato davanti a lui per ungere bene quell'asta spaventosa mentre lui ci eccitava sempre di più guardando il filmato che avevamo messo in riproduzione a tutto schermo.
Cominciai come al mio solito leccando le palle abbondantemente e risalendo su su fino alla cappella per poi divorarlo, inutile dire che la strada da percorrere con la lingua era ben più lunga di quanto fossi abituato! Appena lo presi in bocca quasi mi soffocai, mi ci volle un minuto per abituarmi a quel palo, per conoscerlo bene e imparare a prenderne più centimetri possibile.
Quando l'atmosfera fu abbastanza calda ci trasferimmo sul letto e in un specie di 69 io pompavo a più non posso mentre lui si sdebitava segandomi con piacere. Quando la mia bocca fu sazia mi chiese di strusciare il mio cazzo tra le sue chiappe, si distese a pancia in giù e cominciò veramente a godere del modo in cui gli facevo sentire tutta la mia asta dura sul suo culo. Bagnai anche il buco e cominciai a giocarci con le dita, purtroppo non avevamo preservativi con noi quindi ci limitammo a questi giochi. Dopo qualche minuto fatto di cazzo e dita tra le chiappe era veramente su di giri e facemmo lo stesso gioco ma stavolta lui stava sopra e stringeva tra le chiappe la mia verga dura. Fu li che facemmo un gioco che penso non mi capiterà mai più, il suo cazzo era talmente lungo che mi arrivava in bocca quando si muoveva sul mio. Così coordinammo i movimenti per questa "semi inculata con pompino" incredibile.
Dopo qualche minuto, appagati, capimmo che era il momento di sborrare, mi chiese di appoggiargli l'uccello sul buchino mentre lo segavo e così feci, facendolo sborrare in un attimo. Un fiume bianco gli si riversò sulla pancia. Fu così gentile poi da segarmi per bene facendo godere anche me.
Spero tanto che ritorni per lavoro in queste zone per ripetere questa esperienza incredibile.
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa -
I sogni si avverano!
Da tempo covo un desiderio mai soddisfatto : essere ospitato da un singolo bsx e trovarlo a casa in accappatoio, o in vestaglia e darmi da fare per soddisfare le sue voglie, beh, a volte i sogni si avverano!
Dovendo recarmi a Milano per motivi di lavoro, ho deciso di provare a contattare tramite Desiderya un singolo bsx, nella speranza di poter passare un ora lieta durante la mia noiosa visita nella città meneghina!
Un solo contatto, ma era quello che più si addiceva ai miei gusti, ha accettato di incontrarmi e, gentilmente mi ha fornito l'indirizzo, in modo da potermi aspettare in casa già pronto!
Entro, gentilmente mi offre un caffè, due chiacchiere per rompere il ghiaccio e, davanti ad un film amatoriale, vedendolo in accappatoio, sapendo che sotto è completamente nudo, vinco la timidezza e prendo in mano il suo cazzo, ancora molle, ma molto invitante!
Mi inginocchio ai suoi piedi e comincio a leccarlo, a succhiarlo, lo sento diventare duro nella mia bocca! Mi chiede di leccargli il buco del culo, cosa che faccio con sommo piacere, infilandogli la lingua non smetto di accarezzare il suo splendido uccello ormai teso allo spasimo!
Mi spoglio nudo, lasciando solo il perizoma che copre ben poco di me e mi accompagna a letto!
Io non smetto un attimo di succhiargli il cazzo, di leccargli le palle ed il culo profumato, finche lui, eccitatissimo, dice che vuole scoparmi...non vedevo l'ora!
Si mette sopra di me, mi alza e spalanca le gambe, e, dopo avermi bene lubrificato...lo sento entrare dentro di me, lentamente prima, poi sempre più forte, con colpi possenti che mi fanno urlare di piacere, dice che vuole vedermi col culo, morbido e glabro, per aria, mi gira e riaffonda dentro me con prepotenza, a lungo mi scopa sento il suo cazzo che mi sfonda...voglio sentire la sua sborra in bocca e così, gli sfilo il preservativo e lo accolgo tra le labbra! Sento la sua sborra riempirmi la bocca, non riesco a tenerla tuttta così la sento colare tra le mie labbra, sul viso, tra le mani, urlo sconvolto dal piacere che mi ha dato e godo anche io, urlando!
E' stato bellissmo, ci salutiamo, più tardi, con la promessa di rivederci presto...non è più così noioso andare a Milano!
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15 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 6 ore fa