{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/aggiungi-racconti","title":"Aggiungi racconto","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Aggiungi racconto","checkDeactivatedProfile":true}
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Vanessa e roberto
C'eravamo conosciuti in modo molto casuale.Eravamo partiti una mattina x un breve week end in liguria dove andavamo abitualmente tutti gli anni in vacanza.Frequentavamo questo albergo da diversi anni,molto piccolo,ma molto curato,situato fronte mare ed ideale x noi che amiamo moltissimo svegliarci presto e godere del panorama stupendo offerto dal sorgere del sole all'orizzonte,dai gabbiani che sfiorano le onde e dalla brezza del mare.Sono poche persone che in questo periodo lo frequentano,in bassa stagione piu'che altro sono anziani o bimbi che hanno bisogno di ossigenarsi.Alle 8 del mattino scendiamo a colazione,abbiamo fatto tardi la sera prima,siamo un po'stanchi,notiamo una bella coppietta seduta vicino a noi.Sono una coppia molto innamorata,si nota dai loro sguardi,gli occhi brillano e i loro sguardi paiono quelli di due colombi innamorati.Anche noi spesso ci guardiamo allo stesso modo e ci perdiamo uno negli occhi dell'altra.Ci fa'piacere notare che questa bella coppia si ama davvero,pare si mangino con gli occhi.Salutiamo con un sorriso e veniamo ricambiati.Piano piano scambiamo 4 chiacchiere,loro sono come noi conviventi da circa 8 anni,lei vanessa è una bella donna,dimostra meno dell'eta'anagrafica,un dolce visino,occhi stupendi e dal vestito si notano le rotondita'del suo corpo.Roberto è molto alto,capelli neri,un fisico asciutto e molto cordiale e chiacchierino.Fisicamente debbo dire un bell'uomo.Sono le 21 e li rivediamo in sala tv,commentiamo amichevolmente un programma,il solito programma demenziale che spesso ci propinano i mass media.Vanessa indossa un bell'abito in seta,gambe accavallate sul sofa'da cui intravedo le mutandine trasparenti in pizzo nero.Spesso noto i suoi sguardi,gli occhi suoi paiono spogliarmi e a volte mi sento un po' in imbarazzo anche se lei mi intriga moltissimo.Roberto e il mio lui parlano di sport,amano entrambi l'automobilismo,il motociclismo e le arti marziali.Dopo un'oretta circa siamo soli,io seduta accanto a Vanessa che ora mi sfiora lentamente con una mano,mi appoggia il braccio sinistro contro il seno.Sento un forte desiderio di lei.Non mi ritraggo,la prendo dolcemente per mano.Ha dita affusolate anche se carnose,mani morbide che paiono velluto.Sono eccitata ma non voglio forzare i tempi,rovinerei tutto,se poi fosse solo un gesto d'amicizia?Lentamente mi accarezza,m dice che ho una pelle morbida,si complimenta e mi chiede che prodotti uso x avere una pelle cosi'vellutata.Conversiamo un po'poi lei dalle carezze passa ad un bacio sulla guancia,mi fissa,mi guarda intensamente.Ha due gambe bellissime,calze autoreggenti che si intravedono dall'abito sollevato e dalle gambe accavallate.Le sue labbra ora si posano sulle mie,aspetta vanessa un solo gesto da parte mia.La mia bocca vogliosa ora la bacia,sento il calore della sua lingua,la morbidezza e la voluttosita'dei baci mi fanno impazzire.Ho le mutandine bagnate,a volte mi sento impacciata x questo. Sono le 23,30,Vanessa si alza dal sofa',mi prende x mano,Roberto e mio marito ormai hanno ovviamente intuito il proseguo della notte e ci seguono.Saliamo nella loro camera,Vanessa noto dai suoi occhi è eccitatissima.Chiude la porta,mi abbraccia dolcemente,mi bacia,mi tocca dappertutto e mi fa'impazzire dal desiderio.Sento il ns respiro farsi sempre piu'affannoso,mi spoglia ora molto lentamente,mi bacia dappertutto,mi accarezza nei punti di maggior piacere,il seno,il collo,l'ombelico,l'interno delle coscie.Ansimo dal desiderio,mi toglie lentamente le mutandine,bacia tutta la mia rosellina,mi stende sul letto e la sua lingua calda mi lecca,mi succhia con le calde labbra sul clitoride ormai turgido che pare scoppiami dal desiderio di lei.Siamo tutti a letto,Roberto nudo pare un dio greco,mio marito staglia nella fioca luce della stanza il pene in massima erezione.Vanessa ora li succhia entrambi,rotea la sua calda lingua sul glande di roberto e poi del mio lui io da dietro lecco lei che si muove sotto i colpi della mia lingua che le batte sul clitoride e si insinua nell'orifizio della sua stupenda rosellina calda,bagnata e profumata di desiderio sublime.Roberto ora la prende da dietro,la penetra dolcemente,il mio lui ora mi succhia avidamente,mi mette carponi e mi possiede facendomi urlare,gemere e spargere tutto il mio caldo nettare sulle bianche lenzuola.Chiudo gli occhi,li riapro,vedo roberto con vanessa che gemono,urlano e mi eccitano da impazzire.Sento il caldo seme inondare la mia rosellina e godo,godo da impazzire.Roberto ora prende vane e le inonda il viso col suo seme.Un'esperienza bellissima,la ns prima e stupenda esperienza con una coppia dolcissima.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Al mio presidente
Messaggio al Presidente, il mio presidente preferito:
questa cistite maledetta mi fa sentire una voragine che vuol essere colmata. Vorrei sentirti dentro, mi sentirei molto meglio
Proprio quando tu sei lontano, io ho problemi di salute..ecco la voglia che divampa..mi sento come posseduta.
Con te, mio caro Presidente, basta proprio poco per sentire un forte desiderio di fare all'amore. Mi basta un tuo sguardo, una tua semplice richiesta "...direi che possiamo andare a fare il sopralluogo dopo aver prima fatto l'amore", un occasione particolare, un luogo diverso,...
Dove sei?Non mi rispondi nenache al cellulare. Dovrebbero non averli mai inventati! Cerchi il Presidente e lui è in riunione con qualche cliente o preso da qualche problema.
Cosa ti farei?
Ti spoglierei e ti legherei sulla sedia. Mi vestirei di veli trasparenti e incomincerei a danzare...no che non mi puoi leccare...lo sai che è meglio di no!!!Impazzisci dal non pottermi mettere la tua lingua sul mio corpo.
Questo ti eccita vero, ma sono stata sempre troppo buona. Alla fine ho ceduto e ti ho fatto avvicinare.
Ma questa volta c'è un motivo serio, un piccolo problemino che rende il tutto più difficile.
Continuarei a muovermi sinuosamente al ritmo di una musica del tuo autore preferito.
Mi piace librarmi nell'aria di questa stanza lontana da occhi indiscreti e da orecchie curiose...sono tutta per te.
La vista è la sola tua possibilità per porre fine al tuo tormento. Non c'è la fai?
Direi che non ti sei ancora impegnato per bene.
Troppo facile toccarmi, toccarti, essere toccato...
Lì legato fino a quando il tuo liquido bianco non avrà fatto la sua comparsa, non ti libererò..dovesse passare anche tutta la notte.
Chissa quanto tempo passerà. ma ora incomincio a girare la clessidra e i granelli di sabbia segneranno il tempo.
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16 anni fa
cioccolatopiccante,
30/30
Ultima visita: 2 anni fa
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La mia prima volta strana
Sono sposato da quasi 20 anni. Non ho mai avuto pregiudizi in materia sessuale, cosa che invece ha sempre caratterizzato mia moglie. Devo confessare, ad esempio, che sin da ragazzo, mi sono sempre piaciute le donne più mature di me ed anche adesso, che io stesso sono maturo, a differenza magari di molti miei coetanei, preferisco le donne più avanti di me con l'età, indipendentemente dalla loro bellezza. Ma di questo argomento, magari, ne parlerò un'altra volta. Avendo una impostazione mentale diversa da quella di mia moglie, per ciò che concerne il sesso del quale sono sempre stato un appassionato, qualche anno fa, durante un periodo di particolare "magra" nei rapporti intimi coniugali, mi è improvvisamente e prepotentemente balenato l'irrefrenabile desiderio di provare un rapporto con un transex o un travestito. Devo ammettere che, intimamente, già nutrivo una sorta di attrazione verso tale manifestazione sessuale ma, sino ad allora, l'avevo confinata alla visione di qualche foto ricavata da Internet. Dopo avere vanamente tentato qualche contatto non mercenario attraverso i siti di incontri on line, e considerato che i rapporti con mia moglie erano sempre meno frequenti mentre, per contro, cresceva il mio desiderio di sesso, mi decisi a contattare una trans professionista della quale avevo letto l'annuncio su un giornale, Al telefono le chiesi che età avesse e lei mi rispose di avere 30 anni e di essere italiana. Concordammo l'incontro e, così, mi recai presso l'appartamento ove "lavorava". Mentre stavo salendo le scale del condominio che mi era stato indicato, il cuore mi batteva a mille. Ero combattuto tra il desiderio di provare quella agognata esperienza e il timore/rimorso di tradire mia moglie in quella maniera. La porta dell'appartamento era socchiusa ed io entrai con fare circospetto. Quello che mi si presentò davanti, nella penombra, non aveva nulla a che fare con le splendide modelle trans che si vedono navigando in Internet. Si trattava di un semplice travestito, di corporatura abbastanza robusta, alto, con una parrucca bionda, che indossava un completo intimo formato da perizoma e reggiseno (imbottito) nonché un paio di calze a rete, autoreggenti, con scarpe dai tacchi a spillo. Contrariamente a quanto mi aveva comunicato al telefono, aveva abbondantemente superato l'età dei 30 anni e credo ne avesse sulla cinquantina, anche se portati abbastanza bene avendo egli un fisico curato e completamente depilato. Un'altra persona, forse, dopo averlo visto se ne sarebbe andata per la delusione ma io, seppure il travestito non potesse considerarsi una "bellezza", rimasi lì a guardarlo mentre mi accompagnava in camera da letto con una andatura forzatamente femminea. Era la prima volta vedevo un travestito di persona ed il fatto che fosse anche maturo non mi dispiacque, vista tra l'altro la passione che ho accennato all'inizio, ed anzi mi eccitò ulteriormente. Pagai in anticipo la prestazione e confessai al travestito, il cui nome d'arte mi pare fosse Michaela, che per me era la prima volta e che ero un po' imbarazzato. Mi disse di non preoccuparmi, che avrebbe pensato lui a sciogliere il ghiaccio e mi invitò a spogliarmi. Mi fece stendere sul letto matrimoniale ed inizio con dolcezza ad accarezzarmi il membro che peraltro era già duro. Dopo essersi tolto il perizoma, si posizionò a cavalcioni su di me con il suo culo quasi sopra la mia faccia. Con dolcezza e determinazione mi ordinò di leccarglielo. COSA STAVO PER FARE??!! Mi sfiorava il pensiero di mia moglie ma, nel contempo, ero totalmente vinto dalla bramosia dell’eccitazione per poter decidere di andarmene. Iniziai a passare la mia lingua sul culo depilato e profumato del travestito insinuandomi tra le sue natiche, soffermandomi sul suo buchetto e scivolando alternativamente sino al suo scroto, anch’esso perfettamente depilato. Contemporaneamente il travestito centellinava sapientemente la sua azione di bocca e di mano sul mio uccello conscio che, se avesse appena esagerato, sarei subito venuto tale era la mia eccitazione. Dopo qualche minuto, cambiammo posizione ed il travestito si distese supino offrendomi il suo membro, di normali dimensioni, ma bello duro. Per la prima volta mi ritrovai in bocca un cazzo ed iniziai a succhiarlo e leccarlo con una avidità che era evidentemente frutto di una desiderio represso da molto tempo. Mi sorpresi nel constatare che, nonostante l’inesperienza, dimostravo una certa abilità nell’usare la lingua facendola scorrere dalla cappella, alle palle del travestito, umettandogli l’interno cosce e l’inguine. Mi sentii gratificato nel vedere il mio partner gemere mostrando molto apprezzamento per quello che stavo facendo sino al punto di chiedermi se poteva venirmi in bocca. Con l’ultimo briciolo di lucidità rimastami, preoccupato soprattutto per eventuali conseguenze di carattere sanitario, rifiutai tale proposta e, staccatomi dal membro del mio occasionale compagno, continuai a masturbarlo con la mano sino a quando un fiotto di sperma gli colò sul basso ventre. Subito dopo mi invitò a scoparlo in bocca, cosa che feci solo per qualche istante atteso che erO ormai al culmine dell’eccitazione. Lo avvisai preventivamente che stavo per venire e lui, anziché ritrarsi, mi afferrò con le mani il bacino attirandomi verso di sé sino a che il mio cazzo non scomparve quasi completamente nella sua bocca ed in essa scaricò tutto il suo liquido seminale. Un lungo brivido mi percorse la schiena. Avevo goduto con una intensità che non provavo da tempo. Dopo ancora qualche istante di inebriante piacere, il travestito mi lasciò completamente svuotato sul letto e si recò nell’attiguo bagno a sputare il mio sperma nel water. Dopo qualche parola di circostanza, mi affrettai a rivestirmi e lasciai l’appartamento con un montante senso di colpa e con un certo senso di ripulsa per quello che avevo fatto, ripromettendomi che quella sarebbe stata la prima ed ultima volta. Con il passare del tempo, invece, più volte ripensai a quell’episodio e a come, in realtà, avevo goduto. Ciò mi portò a ripetere altre volte, con altri travestiti, esperienze analoghe. Ma questo è un’altro racconto.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Lella 4
Chi ha letto i racconti precedenti sa che ormai con Lella i giochi trasgressivi avanzavano progressivamente senza lasciare spazio all'immaginazione. Molte cose per me erano fantasie da realizzare ma non ho mai capito se per lei fossero stati giochi già conosciuti. Non mi ha mai chiesto esplicitamente niente. A lei piaceva che io capissi quello che preferiva e che io organizzassi a sua insaputa.
Attraverso una rivista di annunci ne avevo letto uno di una certa Barbara. C'era la foto di una bellissima donna con il numero di cellulare. Nel testo spiegava che si trattava di un trav superdotato.
Telefonai e concordai con lui l'incontro insieme a Lella che non doveva sapere esplicitamente la "fonte" del contatto. Fu cosi che il pomeriggio concordato con Lella passando davanti alla villetta di Barbara spiegai a Lella che li abitava un mio amico che viveva con una bella ragazza. E se voleva potevo provare a vedere se c'era in casa per poterglielo presentare. Aggiunsi anche che potevamo approfittare per essere comodamente ospitati per fare sesso. E lei, come al solito, mi chiese se poi lui era disponibile a lasciarci da soli. Certamente lo sarà, le risposi, tutt'al piu' andrà in un altra camera.
Davanti a Lella telefonai e finsi che mi aveva risposto la ragazza del mio amico che di li a poco sarebbe arrivato. Ma che comunque ci aveva invitati ad andare ed aspettare a casa.
Barbara apri' la porta e ci fece accomodare. Ci disse di essere la ragazza del mio amico( che in effetti non esisteva...). Ci sedemmo e mentre ci preparava un caffe' Lella mi chiese cosa facessimo a quel punto se non fosse arrivato lui!!! Le dissi di non preocuparsi che l'avrei risolta io la cosa...Barbara arrivo' col caffe' e si sedette insieme a noi. Io mi finsi imbarazzato a dover spiegare alla ragazza che noi in verità eravamo passati sperando che il mio amico ci potesse ospitare essendo noi una coppia clandestina. Non c'e' problema, rispose Barbara, non mi formalizzo sapendo che siete amici di Mauro( che non esisteva!!) Mettetevi pure comodi, ci disse, e fate quello che volete. Ditemi se la mia presenza vi da fastidio posso andare in un'altra stanza. Lella stava per rispondere ma la bloccai anticipandola e dicendo a Barbara che se essere presente non le dava fastidio per noi andava bene. No, rispose lei, anzi!!
Lella era eccitata ma leggermente scocciata per la presenza di una donna anziche' di un uomo come lei avrebbe preferito...ma stette al gioco ed inizio' a farmi un pompino davanti a lei. Mentre succhiava io mi rivolsi a Barbara dicendole che se la cosa la eccitava poteva anche masturbarsi...mentre guardava.
Barbara alla vista del mio cazzo era molto eccitata e rivolgendosi a Lella disse: Se non ti scoccia lo dividerei un po' insieme a te!!! Lella un po' imbronciata si sposto' per lasciare posto a Barbara che si accinse a dividere con Lella il cazzo in un pompino a due bocche....
Mi piaceva e mi intrigava ancor di piu' immaginare Lella una volta scoperto la sorpresa...Infatti non tardo' ad arivare perche' Lella si fermo' all'improvviso con la bocca guardandomi esterreffatta!!! Mentre mi spompinavano dovette sentire qualcosa di molto duro tra le gambe di Barbara...Con aria interrogativa mi guardava perche' era preoccupata che io non lo sapessi...Fu cosi' che mi rivolsi a Lella dicendole di leccare un po' anche a Barbara..lei immediatamente le apri' le gambe e trovo' un cazzo enorme...poco meno di 30 cm e una circonferenza notevole...Lo acchiappo' senza piu' guardarmi e si tuffo' sul cazzo di Barbara la quale allungo' la mano verso di me per continuare a succhiarmelo....
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Sprtiz - prima parte
Era un bel sabato mattina di una tiepida giornata di primavera. Ogni cosa si svolgeva secondo la classica routine d'ogni sabato, nulla di nuovo, solito risveglio di stenti dopo una brava notte. Da poco ero uscito ed avevo deciso di andare a fare un giro in centro per vedere cosa proponevano di nuovo i negozi, se c’era qualche affare o se magari s’incontrava qualche amico o amica. Tra giri e rigiri non avevo concluso nulla se non l’aver colto il piacere di quei morbidi raggi di sole che a primavera riscaldano più il cuore che il corpo. Oramai s’avvicinava mezzogiorno e così mi avviai verso il primo grazioso bar con il desiderio di prendere un aperitivo. Stavo lì, seduto nell'attesa che arrivasse il mio spritz, di fronte a me, in un altro tavolo c’era seduta una bellissima donna di mezza età. Maturità, fascino, garbo, bellezza ed esperienza si mescolavano in un solo corpo, abbigliamento tipico di una persona di classe né troppo appariscente e stomachevole ma nemmeno essenziale e poco femminile. La prima impressione è stata di vedere una vera propria donna, una di quelle che capitano poco spesso in una sola vita, ben curata ed allo stesso tempo semplice e capace di enfatizzare ancor più la sua femminilità. Portava un classico paio di scarpe nere di pelle con tacco, collant, gonna appena sopra alle ginocchia ed una camicia leggera ed un po’ sbarazzina, appesa alla sedia, la giacca. Ovviamente il mio sguardo non riusciva a resistere al guardarla, a fatica cercavo un altro orizzonte dove puntare i miei occhi ma in breve tempo cedevo alla costante tentazione di ammirarla. Mille ed ancor più pensieri affollavano la mia mente, gli ormoni erano già in fibrillazione ed ogni cosa che facevo e pensavo era rivolto a lei. Se ne stava lì seduta che leggeva una rivista ed aveva già consumato un caffé, speravo in qualche modo di poter incrociare il suo sguardo almeno una volta, ma lei sembrava non essersi ancora accorta della mia presenza. Al tempo non avevo gli anni che oggi porto, ero molto più giovane e per una donna così sapevo di poter apparire solo come un bimbo. Certo non ero spaventato, nella mia vita avevo avuto più di una relazione sentimentale con donne ben più mature di me, ma come dice la parola stessa, erano state storie sentimentali e quando c’è il cuore di mezzo, certe regole non valgono. Stava lì, proprio davanti a me, mai mi aveva degnato di uno sguardo, io continuavo invece a fissarla, cercavo disperatamente di non farlo per educazione, ma la tentazione era troppo forte. Un po’ scoraggiato, un po’ voglioso di spegnere quel rogo che dentro mi bruciava, non aspettavo altro che quell'aperitivo per potermene andare. Persi tempo fumando una sigaretta e guardando il cellulare come se ci fosse stato realmente qualcosa che m’interessava. Arrivò il mio spritz e ne fui felice, finalmente potevo uscire da quella situazione e mettere in pace il mio corpo. Ero assolutamente ignaro che il mio squisito aperitivo avrebbe cambiato ogni cosa di quella piccola parentesi di vita. L’arrivo del cameriere con il suo vassoio d’argento e con sopra l’aperitivo le aveva fatto alzare la testa, in primis il suo sguardo seguì la mia bevanda, forse ne avrebbe gradito uno anche lei vista la tiepida giornata, poi infine si posò su di me. Mi sentii raggelare il sangue, il cuore all’improvviso impazzì, ero visibilmente emozionato al solo sapere che m’aveva solo guardato, certo non per chissà quale motivo, ma forse solo per appagare la curiosità di bizzarri occhi che sempre vogliono vedere. Subito dopo però arrivò un suo sorriso che si annunciò a me come un gran dubbio: forse apprezzava la mia figura, forse chissà quale pensiero in lei era passato, forse rideva nel vedere la mia timidezza a fronte del suo sguardo o forse fu solo garbata cortesia. Ad ogni modo non persi tempo e decisi allora di passare all’attacco, avevo i minuti contati, in ogni momento poteva alzarsi ed andar via per sempre. Entrai nel bar e chiesi un altro aperitivo, dicendo esplicitamente di consegnarlo direttamente al tavolo della signora con i miei omaggi, uscii dal bar e restai lì ad attendere prima di fare il primo sorseggio. Poco dopo ritornò il cameriere con l’aperitivo da me offerto e lo portò al tavolo della bella donna. Appena ella ricevette il bicchiere mi guardò immediatamente e mi ringraziò. Non persi tempo e le chiesi se volesse unirsi al mio tavolo a consumare la bevanda. La sua risposta fu come la lama di un coltello: . Mi aspettavo una simile risposta ma nonostante ciò mi raggelò, ad ogni modo controbattei come voleva la risposta di rito: . Lei mi guardò con lo sguardo di chi sa già tutto, ma vuol stare al gioco perché sa di che si tratta e così mi rispose con garbo: . Non fu lei ad alzarsi, ma lo feci io e raggiunsi il suo tavolo. A spanne c’erano circa dieci anni di differenza, ma la cosa già non mi preoccupava più. Facemmo un brindisi ed iniziammo a bere sorseggiando lentamente tra qualche chiacchiera conoscitiva. Le raccontai del mio stato sociale, d'esser singolo, risposi alle sue domande inerenti alla mia età, residenza ecc... io le posi qualche timida domanda senza cercar di non invadere troppo la riservatezza, sapevo ben poco sennonché era sposata. Ad un certo punto arrivò il momento tanto atteso, era ora d’andare, in quel momento o mi facevo avanti per un eventuale futuro incontro, o aspettavo una sua apertura, oppure ognuno sarebbe andato per la sua strada. Facemmo quattro passi e tentai una sorta d'aggancio finale: >. Rispose: . Mi proposi: >. Ella mi fece un bellissimo sorriso e poi: >. Ed io: . Ancora lei: . A quelle parole vidi il mio castello di sogni infrangersi, ma cercai anche di cogliere il minimo significato d'ogni sua parola e così feci il mio ultimo tentativo, fallito quello, non avrei più avuto margini: . Mi guardo ancora con un sorriso di malizia e se n’andò dicendomi: >. Dopo queste parole se ne andò svoltando per un vicolo adiacente la piazza. Io rimasi lì, sbalordito, fermo immobile, felice come un bimbo e conscio che quello che mi aveva detto di certo era tutto ma non un addio o un normale arrivederci, era invece un vero e proprio invito. Volevo credere a quelle parole e sperare che non fosse solo una maniera diversa di congedarsi.
Passai tutta la settimana aspettando quel maledetto e sospirato sabato che mai arrivava. Finalmente la settimana passò e giunse sabato mattina. Mi preparai di tutto punto e scesi in piazza circa alla stessa ora della volta precedente. Feci un giro per vedere se c’era ma niente da fare. Girai per tutta la piazza e quelle limitrofe nella speranza di vederla davanti a qualche negozio o chissà in quale luogo. Un po’ triste tornai al solito bar, mi sedetti e chiesi io un caffé questa volta. Il cameriere mi riconobbe subito e mi fece un sorriso, aveva già capito tutto ed io senza preoccuparmi di questo chiesi se quella mattina aveva visto la donna dello scorso sabato, egli purtroppo mi rispose con un no e che sabato scorso era stata la prima e sola volta. Restai lì per un po’, non si presentò nessuno, ero già al secondo caffé ed ormai avevo perso ogni speranza. Ero lì lì per andarmene quando la vidi improvvisamente spuntare dal centro della piazza, era impossibile non notarla, il suo portamento, la femminilità, l'inconfondibile stile. Si sedette immediatamente affianco a me ed ordinammo il solito aperitivo. Le chiacchiere tra noi continuarono da dove le avevamo interrotte ed avemmo modo di approfondire meglio le nostre personalità. Mi parlò di suo marito che era dirigente d’azienda, molto impegnato per questo con il suo lavoro, che era però un uomo tutto di un pezzo e molto geloso. La conversazione durò per una buona mezz’ora e poi si fece ancora l’ora di pranzo e così come la volta precedente procedemmo verso la solita piazza. A quel punto lei mi guardò e mi disse: . Non aspettavo altro, ma risposi: >, adesso gli davo del tu. >. M'illuminai subito, ma cercai di mantenere la calma: >. . Senza alcun indugio l’accompagnai a casa e durante la passeggiata cercai d'approfondire meglio la situazione. Mi raccontava che suo marito qualche volta stava fuori per motivi di lavoro e così si trovava a casa da sola, lei in ogni caso lavorava, ma alla sera non c’era nessuno a farle compagnia. Quelle parole mi apparvero subito come uno squisito invito al quale non potevo assolutamente rinunciare, l’avevo desiderata fin dal primo momento ed ora la vedevo mia anche se solo per una notte o chissà… Arrivati al portone di casa ci salutammo, prima di andarmene però feci la mia proposta: . Mi guardò, mi rifece il solito sorriso malizioso e disse: . Gioioso e leggero come se fossi sopra ad una nuvola, mi scrissi immediatamente in rubrica il suo numero di telefono e me ne andai dopo averle dato un bacio sulla guancia.
Per tutto il pomeriggio non feci altro che pensare alla sera, mi rifeci la barba, un bel bagno e mille preparativi per l’incontro. All’imbrunire non tardai a chiamarla e ricevetti conferma che mi aspettava per la 21.00 a casa sua. Dopo cena, presi l’auto e di gran corsa mi recai in centro e con passo veloce raggiunsi quel porticato che tanto avevo desiderato attraversare. Suonai il campanello e subito lei m’aprì invitandomi a salire, feci due piani di scale ed attraversai in sordina l’uscio della porta. Mi si presentò una visione paradisiaca, stava lì, davanti a me, capelli sciolti e con un bellissimo vestito ben scollato che metteva in mostra il suo bel seno, scendeva giù giù fino ai fianchi fino ad accarezzare e poggiarsi sulle sinuose curve dei fianchi. Emozionato accettai il suo invito a sedermi, lei mi dava le spalle, mentre preparava il caffé e così io potevo ammirare il suo bel fondoschiena così ben esaltato da quel vestito, i miei occhi non avevano limite l’avevano già più volte spogliata, ma questa volta meglio ancora. Fremevo, non sapevo più trattenermi dall’eccitazione che saliva senza conoscere più freno. Si sedette accanto a me su quel divano di pelle avorio, frettolosamente consumammo il caffé ancora caldo tra qualche parola quasi senza senso che facevano parte del teatro delle normali usanze d’accoglienza. Appena posata la tazzina, lei continuava a parlare, era ovvio che il primo passo toccasse a me e non feci trascorrere altro inutile tempo, m’avvicinai con il viso, le presi il volto con le mani ed iniziai a baciarla. Rotto il ghiaccio ogni cosa andò per il sospirato verso, la invitai ad alzarsi, lei m’accompagnò verso la sua camera. Stava in piedi ed io pian piano gli sfilai le spalline del vestito facendolo scendere morbidamente in basso fino ai fianchi, inginocchiandomi lo feci scender ancor più per le cosce e voilà volò sopra la sedia. Distesa nel letto iniziammo un lungo bacio pieno di passione, proprio di quelli che ti rubano l’anima e ti spogliano d’ogni veste e contegno. Le mie mani accarezzavano delicatamente ogni parte del suo corpo, prendendo qualche volta con fermezza il suo turgido seno, scendevo allora pian piano verso il bel ventre e poi giù tra le cosce, fino a passare sotto con presa sempre più decisa stringevano quelle sode ed armoniose natiche. Aveva un culo magnifico, non avevo mai visto nulla di così bello, perfetto. Il suo profumo m’inebriava, si confondevano fragranze spezziate ed odori che si facevano sempre più intensi e che uscivano dal suo corpo ed ancora più intensi dalle parti intime. Continuavamo a baciarci con sempre più veemenza, i nostri due corpi divenivano sempre più un corpo unico e le mie mani la toccavano sempre più affamate, la palpavo in ogni sua parte, il mio desiderio non aveva più limite, eravamo rimasti entrambi nudi e la mia imponente erezione era ben visibile oltre che palpabile.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Buona la prima
Questo e il racconto della nostra prima volta. Abbiamo conosciuto Lorenzo e Cristiana su Desiderya, e dopo pochi giorni abbiamo organizzato un incontro a casa nostra. Elena, mia moglie era titubante all'incontro con un'altra coppia e fare il cosiddetto scambio, diceva sempre che lo faceva per accontentarmi. Ma "scambio" è una parola che non piace, noi preferivamo e preferiamo chiamarlo "gioco". Vedere la mia compagna fare sesso con un altro uomo, è sempre stata una mia fantasia erotica da moltissimo tempo, e al pensiero di vederla realizzata, mi eccitava tantissimo. Lorenzo e Cristiana, invece, non erano novelli come noi e ci aspettavamo tanto da loro. Quella sera sono venuti a casa nostra, abbiamo ordinato la pizza, e dopo una mezz'ora l'atmosfera era già bollente. Lorenzo faceva alla mia compagna una corte spietata. Lei è piccola ma con un seno stupendo e un culetto veramente da sballo! Elena aveva una quarta di seno e una bocca calda e sensuale, compresa la sua voce. Mi venne subito duro quando vidi Elena baciare con passione Lorenzo, mentre la sua donna già mi aveva messo una mano nei boxer. Elena, che sembrava la più timida, alla fine prese in mano la situazione, anzi, due: erano il cazzo di Lorenzo e il mio e li succhiava con avidità poi si alzò, e, masturbandoci, eccitata per avere le nostre mani in mezzo alle sue gambe, si mise a succhiare i capezzoli di Cristiana che non si tirò indietro. Non avevo mai visto la mia donna così porca e questo mi eccitava da morire. Poi Lorenzo gettò letteralmente Elena sul divano e cominciò a succhiarle i capezzoli mentre con due dita la masturbava con foga. Con un urlo la mia donna schizzò tutto il suo orgasmo tra le mani di Lorenzo, e così feci io con Cristiana che allagò il pavimento. Io e lui godevamo come pazzi a fare venire quelle donne in calore, che ormai schizzavano dappertutto! Mentre mi preparavo a scopare Cristiana, la mia lei era già sotto i colpi di Lorenzo che la scopava senza respiro. Allora presi Cristiana sul tavolo, la misi alla pecorina e la scopai prima piano, poi sempre più forte, fino a che schizzò di nuovo, mentre sentivo la mia donna venire a sua volta. Io e Lorenzo avevamo una voglia matta di venire, così Elena, con una mossa padronale prese con forza i nostri cazzi duri e bagnati e cominciò a masturbarci con sensualità e maestria. Vidi il suo sguardo soddisfatto mentre vedeva il nostro sperma bollente schizzare fuori sotto i suoi colpi e Cristiana la osservava mentre la sborra calda le colava dalle mani. Quello che doveva essere un incontro occasionale si è trasformato in un gioco sexy, eccitante e divertente, dove ognuno ha fatto la sua parte egregiamente, pronti a ripetere l'esperienza al più presto.Grazie Desiderya! Grazie per averci fatto conoscere questo eccitante mondo!
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
L\' amico bsx e la sua compagna guardona
MARZO 2008, ero in contatto tramite desiderya con un coetaneo di 39 anni per un incontro io e lui per vederci, segarci ect ect ect..........
arrivato al bar dove ci eravamo fissati un appuntamento..ci conosciamoi soliti convenevoli.....ci capiamo al volo , bella presenza solare, ben vestito, io sempre giacca e cravatta, lui mi invita a casa sua, in un modesto bilocale....................mi mostra un dvd amatoriale fatto con la sua donna compagna............molto aperta lui diceva......................gli guardavo il pacco e notavo un certo gonfiore..............pero' anche lui altrettanto....................io per primo comincio a tiramelo fuori...........era bazzotto come si dice in ROMAGNA......... pure il suo bel atrezzo...............lui mi dice che posso mettermi in liberta e lui fa lo stesso.......io ero appena tornato dai caraibi bello abbronzato....lui un po bianco pero' con un bel uccello......il mio non era da meno...con le vene belle gonfie...................................ci scapelliamo tutti e due il nostro uccello................a tal punto lui allunga la mano sul mio e io di seguito.........azz che goduria.....................eravamo ai sette cieli.............................ad un certo punto noto in alto a dx un sensore di allarme con una telecamera discreta nascosta( VENDO SISTEMI DI SICUREZZA MA LUI NN SAPEVA, MI ERO PRESENTATO COME AGENTE DI COMMERCIO)...................faccio finata di niente vuoi l eccitazione....vuoi il momento ................................nel tv cambia immagine e ci vediamo noi impegnati...........................azz al momento lui è diventato rosso come un peperone...l uccello si è smosciato ..........perchè non sapeva della mia reazione.................................morale nella camera sul letto c era la sua comapagna che stava gustandosi la scena.................................a tal punto mi ha confidato che la sua compagna tempo addietro l aveva preso mentre si spompinava un suo amico......................e lui a sua volta mentre lei si divertiva con la sua direttrice d ufficio a masturbarsi a vicenda in ufficio.........................allora per patto si erano confidati con la promessa che ogni qualvolta si sarebbero spiati a vicenda...............MA MAI PENSAVANO DI ESSERE SCOPERTI.........................DA UNO BSX CHE VENDE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA................A TAL PUNTO io prima ho fatto finta di incazzarmi seriamente.....................l uccello mi era rimasto tosto venoso solo all idea che qualcuno mi guardasse........eppoi tra me e me son stato al gioco chiedendo chi c era da l altra parte della stanza e lui mi confido la sua donna.........................allora io gli chiesi di farla uscire...............................a tal punto.......................................
lui comincia a baciarla.......e io guardo........lei inizia una leggera pompa soft gioco a lui e mi associo anchio......dopo di che lui e lei insieme mi spompinano con una arte...................................che lui non resiste e inizia a leccare il suo clitoride in modo meraviglioso e lei mi masturba a tal punto che lui la mette lla pecora facendola gemere di piacere ed io da sopra pian pianino con l aiuto della saliva gli infilo il mio membro dietro....................azz che scena solo al pensiero vengo...........nei boxer ora.........................prima di eiaculare tutti e due lei ci invita a fargli bere la sborra di entrambi allora io sego lui e lui a me..........................azzz--------------schizzi in faccia alui.-----------mitico pomeriggio...............................comunque speriamo di riincontrarli............buona serata
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Voglia matta
Avevo una voglia matta.
Ho contattato un amico che mi ha dato un appuntamento per poi andare insieme da qualche parte.
Mi sono profumata, incremata, truccata e vestita di tutto punto con una bella camicetta nera, gonna nera e scarpe con il tacco. Sotto non avevo dimenticato nulla per eccitare il mio accompagnatore. Calze nere con reggicalze, sottoveste di pizzo, mutandine e reggiseno semitrasparenti di pizzo. Insomma doveva essere una serata decisamente piccante nella quale volevo dare il meglio per divertirmi e fare divertire il mio amico. Purtroppo l'amico non si è presentato all'appuntamento e io sono rimasta con la mia voglia matta.
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16 anni fa
altamira67, 39
Ultima visita: 4 anni fa -
Elena & fabio - 1^ parte
Il loro incontro era avvenuto per puro caso online in una chat. Non lo sapevano, almeno inizialmente, ma si erano già incontrati in passato e si sarebbero rivisti in futuro, ma senza mai sapere l’uno dei pensieri reconditi e dei desideri più intimi dell’altra e viceversa. Erano infatti lontani parenti. Non di quelli che si incontrano quasi tutte le domeniche; di quelli da matrimoni e funerali. Alcune cose in comune: entrambi sposati da oltre 15 anni, una vita di coppia all’inizio piacevole, poi forse il lavoro, i figli, la monotonia oppure il non essere entrato in sintonia perfetta col partner circa le proprie ambizioni e desideri, anche erotici. Sì perché per entrambi l’aspetto erotico della vita di coppia, a loro modo di vedere era molto importante ed altrettanto lasciava a desiderare.
Lei, Elena, splendida 40enne, aveva lasciato il lavoro per accudire i figli e dedicarsi totalmente alla vita di famiglia con amore, era sposata con Luca, industriale 45enne. Insieme da una vita, prima un lungo fidanzamento poi il salto al matrimonio secondo i canoni moderni : una bella casa già pronta, un marito gran lavoratore e che guadagnava bene. Insomma tutto ciò che sua madre avrebbe sperato potesse trovare. I primi anni bene, poi però l’abitudine si era portata via le emozioni, quasi come l’acqua del fiume porta via i detriti, accumulandoli da un’altra parte. Ma accumula oggi accumula domani, Elena si sentiva sempre più insoddisfatta ed aveva iniziato a sfruttare le nuove tecnologie, internet e cellulari per provare nuove emozioni od almeno provare a trovarle.
Lui, Fabio, 45anni, sposato con Ramona, due figli pure loro e quasi dieci anni passati in armonia. Poi però erano affiorati in lui desideri trasgressivi che lei faticava a recepire e soprattutto ad accettare. Pudica e quasi frigida lei, come ardente e quasi spregiudicato lui. Se per Fabio la fantasia poteva essere la chiave di volta per rinnovare un rapporto ormai stanco, per Ramona esisteva solo lo stesso rapporto negli stessi luoghi e dove al massimo lei poteva proporsi minimamente in parte attiva. Insomma, prima si inizia (se proprio si deve..) prima si finisce. Se nei primi anni aveva anche osato giocare (ma sempre e solo con lui) da anni il sesso era solo un dovere coniugale. Anche andare dallo psicologo non era servito, non collaborando con lo strizzacervelli.
Fabio ed Elena si trovarono in chat una prima volta il 20 luglio; lui la contattò,”perché sei qui, di dove , cosa cerchi?” insomma le solite domande stereotipate che una donna si sente porre in chat e che accetta più per cortesia ed educazione anche se pensa “uffa che pizza” mentre risponde. Però non erano distanti, 10/12 km di distanza tra due che si trovano in chat sono già un buon viatico per reincontrarsi, avendo a che fare spesso con persone distanti 100 e passa kilometri. Perché se trovare uno della stessa città è una jella nera, in quanto da mettere subito nella lista IGNORA essendo troppo pericoloso anche se maledettamente comodo; ma scomodo quando la storia finirà, potendosi spesso reincontrare in giro, magari in compagnia dei propri partners.
Fabio cercava una donna già impegnata, meglio ancora se sposata e con figli, in modo che se scattasse l’amore, più per i figli che per il partner, sarebbe restata ugualmente con la famiglia. E altrettanto dicasi per luì. I figli, loro, non devono soffrire e per far ciò non deve essere scoperto il rapporto clandestino…
La voleva carina, conscia della sua fisicità, di essere attraente e di saper sfruttare questo suo appeal, ma senza “tirarsela”; una donna raffinata, ma non snob o con la puzza sotto il naso. Affascinante, con charme, che apprezzasse il lato erotico della vita e fosse amante della bella lingerie e di tutti i piaceri della vita senza preclusione alcuna per qualsiasi cosa nel rapporto uomo-donna-amanti. Lei era tutte queste cose, almeno questo appariva dai primi colloqui in chat.
Elena cercava un uomo che la riempisse di attenzioni, che le desse quelle emozioni che non suscitava più in lei Luca. Oh sì Luca era un bell’uomo, industriale e pieno di cura per i due figli, ma il lavoro era importante e ad esso dedicava le maggiori attenzioni. Non trascurava il piacere sessuale, ma la fantasia, quella non c’era. Forse era un dono di natura chissà; c’è chi nasce con le gambe lunghe come due leve e corre i 100 mt in 10 secondi e c’è chi ha le gambe normali e ne impiega 13 di secondi; non gliene si può fare una colpa, però non si può sempre chiedere a chi va più forte di adeguarsi ai ritmi dei più lenti. O a chi ha sempre fame, ma non ingrassa, di mangiare poco come il vicino di tavola. Insomma Elena si sentiva incompleta. Pur non essendo altissima non era certo la donna che passa inosservata; magra, due belle gambe, una seconda di seno proporzionata al busto, capelli corti e un bel viso ornato da una bella bocca sensuale e sempre sorridente le donavano quel certo non so che che faceva sì che l’uomo che la incontrava si voltasse a guardarla e facendo ciò non poteva non notare che anche dietro, la ancor giovane donna aveva tutte le carte in regola per far impazzire gli uomini.
Dopo le prime presentazioni in rete e i successivi incontri in chat dei giorni seguenti scoprirono pian piano le affinità emergenti. Votati alla massima segretezza, ma al contempo desiderosi di colmare il grosso vuoto che opprimeva il loro essere cioè quei detriti portati dal fiume, lentamente, tutti i giorni, fino a costituire una diga quasi insormontabile: l’EROS. Avevano il sesso, ma non l’eros e si rendevano conto di ciò. Ora però avevano probabilmente trovato il medico in grado di propinare ad ognuno di loro… la cura giusta.
Decisero di incontrarsi la prima volta in un bar per bere qualcosa e per una prima iniziale conoscenza. Avvenne alle 17,00 di un giorno lavorativo, lui uscito dall’ufficio anzitempo, lei lasciati i figli alla baby-sytter come quando , settimanalmente doveva andare a far spesa. Appena lei arrivò nel parcheggio, Fabio entrò nel bar ed Elena lo raggiunse, bella, leggiadra, una gonna ampia, scarpe con il tacco, semplicemente elegante senza voler strafare, non era il caso aveva pensato; lui in divisa da lavoro, la solita giacca e cravatta. Un caffè assieme, seduti a un tavolino e Fabio incantato dal suo sorriso oltre che dalle fattezze fisiche di Elena e di cui non si ricordava così bene. Lei invece attratta dal fatto di aver fatto centro nel cuore di lui; lo aveva capito dal primo sguardo che lui le aveva lanciato e lo capiva da come Fabio la stava mangiando con gli occhi. Ebbero così la conferma che finalmente le ricerche su internet, chat , blog, forum etc, dopo tanti sfortunati tentativi, avevano rivelato una loro utilità. Forse era proprio vero ciò che diceva il proverbio :”Chi la dura la vince”
Uscirono poi dal locale non volendo dare troppo nell’occhio e non avendo lei troppo tempo a disposizione. Fabio l’accompagnò alla sua auto posteggiata dietro al bar, coperta da una siepe e appena arrivati in un punto non in vista, le cinse il fianco con la mano ed accostò la bocca alle labbra di lei baciandola con passione. Finalmente ! -pensò Elena-, allora non solo chiacchiere, la passione cova in quest’uomo e collaborò per un bacio degno di essere ricordato. Fabio accolse piacevolmente la collaborazione e chiese prima il bis e poi il tris ottenendolo. Si lasciarono con lei che salì e si allontanò sulla sua Punto rossa, guardando lui nello specchio retrovisore e sentendosi una donna nuova e con una rinnovata carica erotica che finalmente sarebbe stata apprezzata a dovere.
Fabio risalì in auto e partì alla volta di casa, conservando ancora in bocca il sapore della lingua di lei e ripassando mentalmente i minuti appena trascorsi.
I giorni passarono lentamente nell’attesa sempre più spasmodica dell’incontro che avrebbe permesso loro di spalancare le porte all’eros. Concordarono che avrebbe dovuto avvenire il 1° di agosto; tutto il personale dell’azienda ove lavorava lui sarebbe andato in ferie la sera del 31 luglio. Fabio aveva già annunciato che sarebbe venuto al lavoro anche la mattina del primo di agosto per sistemare alcune pratiche che languivano in ufficio da settimane. Andrea, il collega dell’ufficio accanto aggiunse che lo avrebbe imitato, per almeno due o tre ore. “Accidenti, sempre in mezzo ai c…ni” pensò Fabio , ma fece buon viso a cattiva sorte e contò sul pomeriggio. Aveva infatti detto a Elena che l’avrebbe contattata in chat per confermarle l’orario dell’incontro. Lei temeva un poco per il luogo dell’intrigo, ma d’altronde mica potevano andare in albergo con il rischio di incontrare un qualche conoscente o chissà chi. L’azienda di lui era appena fuori città e il vialetto non sarebbe stato frequentato il primo di agosto. Quella mattina Elena preparò i figli perché aveva già concordato con un’amica che li portasse in piscina insieme ai propri. Costumi, accappatoi e soldi per la merenda oltre ai panini già pronti alle 8,30. Un bacio e via. Luca se ne era già uscito da oltre un’ora e ora lei, dopo aver riassettato la casa si era distesa un attimo sul letto a pensare a ciò che sarebbe avvenuto o almeno sperava avvenisse con il suo amante…Amante che parolona… glielo avessero detto due anni fa…”sarai e avrai un ‘amante” avrebbe detto al suo interlocutore che era pazzo. Mai e poi mai ! E invece la vita ti prende, ti volta e ti rivolta. D’altronde non cercava solo sesso, cercava passione e amore, eros e adrenalina allo stato puro per sentirsi ancora viva, amata e desiderata, insomma una donna al 120% Così distesa sul letto e facendo lentamente scorrere la mano destra vicino al suo inguine si accorse che l’eccitazione prodotta da quei pensieri era facilmente riscontrabile anche fisicamente dai suoi umori che avevano fatto bagnare le mutandine. Piacevolmente stupita da ciò rifece pure il suo letto e preparò il pranzo poi uscì ad acquistare un completino da sfoggiare per l’occasione. Entrò in un negozio di intimò e dopo varie presentazioni scelse un perizoma nero accompagnato da un reggiseno a balconcino che faceva risaltare il suo bel seno ancora sodo e voglioso di attenzioni maschili. Se lo provò nel camerino e rimpianse solo il fatto che fosse luglio e non potesse accompagnarvi calze e reggicalze. Ma sarebbe venuto pure il momento per sfoderare certe armi che solo le donne sanno mettere in campo al momento giusto. Comprò pure qualcosa da mangiare per la serata e fece ritorno a casa giusto in tempo per accendere il pc e trovare la mail di Fabio che le annunciava di attenderla per le 15,00; avrebbe trovato il cancello aperto e avrebbe dovuto parcheggiare sul retro vicino alla sua auto per poi salire dalla porta di servizio. Così facendo anche se qualcuno fosse passato avrebbe pensato che in azienda non vi fosse alcuno.
Preparato il pranzo per il marito, lo accolse come al solito con il sorriso che come al solito non venne ricambiato da un bacio ma dal solito “Sono tornato”. A tavola si parlò del più e del meno, ma Elena si sentiva leggermente in imbarazzo e cercava di parlare il meno possibile; sapeva che di lì a poco l’avrebbe tradito e almeno in parte si sentiva in colpa, da buona moglie; da donna sapeva però che aveva lanciato 10, 100, 1000 segnali d’insoddisfazione; segnali mai raccolti o mai valutati come si sarebbe dovuto.
Luca se ne tornò al lavoro dopo il caffè ed Elena fu un razzo nel riassettare la cucina e farsi una doccia dove abbondò nel bagnoschiuma mentre la mente era già in un ufficio non molto distante. Sistemati i capelli (meno male che sono corti – pensò fra sé-) indossò quanto acquistato la mattina e davanti allo specchio ebbe la conferma dell’impressione ricevuta in mattinata in negozio. Ora aveva anche un bel tacco 10 cm e senza falsa modestia, pensò che avrebbe provocato un erezione anche in un ottantenne impotente. “Sì Elena, stai confezionando per Fabio proprio un bel pacchetto regalo che non si scorderà tanto facilmente … Speriamo sia altrettanto per me” si disse. Aggiunse una gonna blu sopra il ginocchio e dotata di un generoso spacco ed una camicetta quasi trasparente, blu con dei pois bianchi, sbottonata quel tanto da far risaltare il bel bancone di cui era dotata e che sarebbe certo stato apprezzato dal suo amante.
Fabio era tutto elettrizzato ed aveva atteso senza cercare di darlo a vedere, che Andrea se ne andasse. Appena si furono salutati, egli attese che il collega fosse uscito con l’auto dal cancello per chiuderlo con il telecomando. Andò poi a posteggiare la sua auto sul retro dell’azienda in modo da nasconderla agli occhi indiscreti degli eventuali passanti. Tenne il telecomando del cancello sul tavolo in modo da utilizzarlo alle 14,55 per l’APRITI SESAMO alle porte del piacere, quando sarebbe arrivata Elena. Sperava in un incontro travolgente, ma soprattutto di piacere ad Elena almeno la metà di quanto lei piaceva a lui; e poi di fare una bella figura nei momenti cruciali.
Elena arrivò puntualissima e varcò il cancello alle 15,00 esatte, mentre Fabio sbirciava da dietro le tende provvedendo subito a richiudere il cancello. L’attese poi nel suo ufficio seduto alla scrivania, facendo finta di lavorare mentre il suo cervello e non solo quello , erano in subbuglio. Ad Elena sarebbe bastato un minimo sguardo per percepire che era eccitato, eccome; lei salì le scale senza fretta, ma con il batticuore; timore, speranza, voglia erano sentimenti che si stavano accavallando nella sua mente con velocità vorticose.
Arrivò sulla porta che recava scritto il cognome di Fabio e, anche se socchiusa, ritenne opportuno bussare; “Non si sa mai “pensò, anche se ci sarebbe rimasta male se ci fosse stata la presenza di una terza persona.
“Avanti, vieni avanti Elena” esordì Fabio andandole incontro e fermandosi quando se la trovò davanti ad un metro di distanza. “Sei una visione celestiale Elena” continuò e le prese una mano portandosela alla bocca per baciarne la punta delle dita.
Lei sfoderò un sorriso di compiacimento dimostrando di aver gradito l’apprezzamento; si diede poi una rapida occhiata in giro come a volersi sincerare che ci fossero realmente solo loro per poi fissarlo dritto negli occhi e cogliere in Fabio la grande voglia che aveva di lei. Già solo questo la eccitava terribilmente; Fabio non poteva certo definirsi un macho, di quelli tutto muscoli e senza un filo di grasso. Anzi pur essendo stato in gioventù parecchio più magro, quasi fin troppo, ora, a 45 anni aveva certo accumulato qualche kilo più del necessario pur senza figurare nel gruppo dei grassi. Pur con i capelli brizzolati, riusciva ancora a dimostrare qualche anno di meno, probabilmente grazie a quel voler essere ancora birichino e giocoso anche in certi lati della vita. Elena indietreggiò di qualche passo ed il suo complice ne approfittò per spostarla contro la porta fino a fargliela chiuderla con le spalle e ad abbracciarla baciandola con passione sempre tenendola fra sé e l’uscio.
Gli occhi di Fabio, quegli occhi in cui Elena aveva sempre sognato di specchiarcisi dentro e che non aveva mai trovato, né in suo marito, né in altri uomini.
Occhi che parlano, che esprimono apprezzamento, dolcezza, desiderio, passione, amore.
Ora era lì, immersa in quegli occhi, tra le sue braccia e lo stava baciando.
La sua lingua accarezzava quella di Fabio, con una dolcezza e una passionalità per lei inspiegabile a parole e lui restituiva il bacio con estremo ardore.
Elena si scioglieva come neve al sole ed entrambe le sue mani cominciarono a scorrere sulle spalle di lui,sul collo,salendo poi tra i suoi morbidi capelli.
Anche Fabio non riusciva a tenere le mani, quelle belle mani lisce e morbide, ferme; scivolavano lungo la schiena di lei, indugiando poi su quella meravigliosa curva che sta tra la vita e i fianchi di Elena.
I baci cominciarono a diventare sempre più famelici, il desiderio aumentava in maniera esponenziale finche Fabio sentì una gamba di lei strusciarsi lungo un suo fianco.
Allora si immaginò la gamba di lei che tirava lo spacco della gonna, ormai alzata e mise una mano sulla coscia, come per reggerla, facendo emettere un sospiro di piacere ad Elena.
Lei, in quella posizione, sentiva l’eccitazione di lui premerle sul bassoventre, eccitandosi a sua volta
“Toccami…” esordì lei, con la voce ormai roca dal desiderio.
Lui salì, con una mano, lungo la coscia di lei fino ad arrivare a quel piccolo lembo di perizoma, troppo facile da scostare.
Le sue dita si insinuarono in quel caldo, palpitante, turgido e bagnato luogo segreto e lei, al tocco esperto di lui, mugolò dal piacere intenso.
I baci continuavano, le lingue si leccavano, duellavano, si accarezzavano, finche lei si scostò un attimo, guardò negli occhi Fabio e con movimenti decisi, ansimando, slacciò la cintura e i pantaloni di lui; poi, con molta lentezza nei movimenti calò i pantaloni a terra e guardò quei boxer, ormai troppo stretti per l’eccitazione di Fabio.
Liberò il sesso di lui, ergendosi altero. Fabio non esitò e si chinò davanti a lei, per primo. Lei, ancora in piedi, spiazzata, sentì le mani di lui che percorrevano le sue gambe, risalivano sulle cosce fino ad arrivare a prendere l’elastico del perizoma, tirandolo giù fino alle caviglie.
A lei bastò alzare un piede, poi l’altro, per ritrovarsi libera di aprire finalmente le gambe, di alzarne una e di appoggiarla sulla spalla di lui.
La lingua di Fabio trovò subito la strada che portava al piacere, insinuandosi prima tra le grandi labbra, dopo in quelle piccole, dolci e turgide, per poi tornare su, indugiando su quel bottoncino che faceva impazzire di piacere Elena; infatti ansimava, accarezzava la testa di Fabio e la premeva leggermente verso di lei, per sentirlo completamente.
Un grido lungo le uscì dalla gola, pieno di piacere, segno di un orgasmo liberatorio, cercato da tanto tempo e finalmente trovato.
Aspettò un attimo che il suo respiro si regolarizzasse, poi prese una mano di Fabio e lo accompagnò nella sua comoda poltrona di pelle.
Lei si mise davanti a lui, gli slacciò piano la camicia, baciandolo sul petto, ad ogni bottone slacciato, fino ad arrivare all’ultimo. Gli s’inginocchiò poi davanti e prese il suo sesso tra le mani, movendolo lentamen-te.
La sua lingua si posò sul glande caldo ed eccitato e lo percorse lentamente, con movimenti circolari, prendendolo poi stretto fra le labbra, leggermente e indugiando con la punta della lingua, prima sul frenulo, poi all’apice.
La bocca di lei voleva esplorarlo tutto,quindi scese con la lingua fino ai testicoli, prendendoli tra le labbra, uno dopo l’altro e facendovi passare tra i due la lingua per poi risalire su, sempre più su, fino a tornare in cima.
Lì, la bocca sensuale di lei si schiuse per far entrare completamente il sesso di lui.
Lo tenne in bocca alcuni istanti; così, fermo, senza però mai smettere di muovere la lingua.
Dunque cominciò a succhiarlo con avidità, aiutandosi anche con le mani. Sapeva che di lì a poco Fabio non avrebbe resistito… Infatti Fabio prese in mano la situazione.
“Mettiti sulla scrivania a quattro zampe”,disse, senza giri di parole. Elena si sentì maledettamente eccitata da quell’ordine fermo.
“Prendimi”, rispose, guardandolo con occhi da tigre famelica. Lui si alzò in piedi e le alzò la gonna, da dietro. Gli si presentò uno spettacolo mozzafiato: impossibile non tuffarsi dentro e banchettare tra le gambe di quella donna.
“Non ora; prima ti voglio gustare come dico io”.
La leccò, la mangiò tutta, entrò con dita e lingua in ogni pertugio, facendola contorcere, inarcare e gridare dall’orgasmo che le stava procurando, fin quasi a sfinirla.
“Ora puoi scendere ed appoggiarti alla scrivania”.
Lei obbedì.
Si appoggiò con gli avambracci al grande tavolo e lui la guardò.
Quanto le piaceva!
“Ora ti faccio mia”.
“Voglio essere tua,completamente tua. Prendimi!”
Lui le fece appoggiare un ginocchio sulla poltrona in modo che Elena riuscisse ad aprire bene le gambe e la penetrò piano , come piaceva ad entrambi, sentendola schiudere al passaggio del suo sesso; poi più forte, sempre più forte fino a che lei arrivò ad un altro meraviglioso orgasmo finale, tra grida e parole dette fra i denti.
Dopo un attimo, ecco il piacere più grande, per lei…una contrazione del pene di lui, un gemito del suo uomo, l’orgasmo di lui…dentro di lei…con lei…per lei…
“Sei fantastica Elena! Tu mi fai impazzire!” Aggiunse Fabio mettendosi a sedere sulla poltrona in pelle, ma mantenendosi dentro Elena e tenendola sollevata in quel brevissimo movimento. Così, con la visione della schiena di lei che continuava a nutrire di piccoli e dolcissimi baci, con una mano le cingeva i fianchi affinché restasse in quella posizione e con l’altra , la destra, le accarezzava i capelli per poi girarle il capo verso di sé e baciarla languidamente. Si guardarono poi negli occhi per alcuni secondi lanciandosi messaggi subliminali che non si sarebbero potuti esprimere a parole. Elena si alzò poi per andare in bagno dopo avere afferrato alcuni clineex dalla scrivania di Fabio per non lasciar sul pavimento tracce del piacere di lui.
Fabio la raggiunse alla toilette e nel ricomporsi continuarono il sottile gioco di sguardi, maliziosi ed ammiccanti, quasi con la paura di rompere quel magico incantesimo con una parola fuori posto.
Una volta ripreso lo stesso aspetto ordinato che avevano all’inizio dell’incontro, si salutarono con un bacio languido che significava “a presto, ma mi mancherai!”. Un ultimo sguardo sfuggente e si lasciarono; Fabio intento a riordinare la scrivania ed Elena a pigiare sull’acceleratore per rientrare in orario per accogliere i bambini di ritorno dalla piscina. Arrivò giusto in tempo per ascoltare quanto erano stati bravi i bambini che avevano giocato tutto il tempo. Avevano pure già fatto merenda e quindi erano a posto. Ringraziò l’amica e appena chiusa la porta di casa corse in camera da letto a cambiarsi; pur essendo abituata a vestirsi in modo elegante, oggi aveva aggiunto un tocco di charme in più al proprio abbigliamento e se Luca fosse tornato e l’avesse vista così ed avesse poi notato l’intimo, si sarebbe senz’altro insospettito. Ecco quindi riposto nel cassetto il completino che Fabio aveva dimostrato di apprezzare; l’avrebbe indossato l’indomani mattina davanti a Luca e così alla sera avrebbe potuto metterlo in lavatrice, pronto per un eventuale nuovo utilizzo con Fabio…
Nel frattempo Fabio, dopo aver riordinato le scartoffie se ne era uscito dopo avere inserito il codice d’allarme ed aver richiuso il cancello automatico con il telecomando che aveva in dotazione da qualche tempo.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Incontro misterioso
Ci siamo conosciuti su questo sito. Avevo chiesto nella sezione Supporto Tecnico del Forum una semplice informazione ricorrente dei nuovi iscritti. Dopo due giorni non avevo ricevuto risposta dallo staff e con una replica a me stesso richiesi l'informazione.
Fu allora che Angela( nome di comodo) che rispose gentilmente fornendomi la risposta che cercavo. La ringraziai in privato. Da li nacque una simpatica amicizia. Lei aveva un profilo completo di foto ed era..iscritta al sito senza voler cercare niente di particolare. Amante della letteratura in genere, erotica compresa, le piaceva seguire il forum per gli argomenti di suo gradimento. Ma dai suoi interventi si capiva che non era banale e che lo stesso sesso, per una eventuale trasgressione, le sarebbe piaciuto una situazione particolarmente intrigante. Diversa dai soliti incontri.
Non vi era dubbio che si trattava di donna affascinante. Viveva in Toscana, separata ma aveva una storia con un compagno-fidanzato.
Le chattate sul messanger diventavano ormai frequenti ed Angela si era mostrata molto incuriosita e intrigata dai nostri discorsi di chat. Discorsi che rasentavano tutto lo scibile umano. Persona colta e intelligente. Moderna e sempre aggiornata su tutto. Ma riuscivo a intrigare la sua civetteria femminile in modo insolito. Senza mai affrontare l'argomento sesso direttamente. Insomma riuscivo con lei a fare il gioco del vedo-non vedo attraverso le parole.
Avevo un vantaggio, rispetto a lei. Io la conoscevo attraverso le foto e lei no! Non mi ha mai chiesto una foto. Mi diceva che per lei io esistevo attraverso le parole e i concetti che riuscivo a trasmetterle. Lei invece mi piaceva molto. Tanto. Ma non osavo rischiare di proporle un incontro e cadere nella banalità. Ma il desiderio di condividere con lei il godimento era molto forte. Allora le proposi di dimostrare la sua intelligente cerebralità mettendosi in gioco facendomi una proposta.
E lei mi propose di incontrarci senza guardarci e senza parlarci direttamente. Entrambi avevamo forse paura che la realtà potesse interrompere l'incantesimo..Cosi lei decise il modo e a me lascio' decidere il particolare. A cinema, le dissi.
Concordammo di incontrarci al cinema, un pomeriggio di sabato. Sarebbe stato affollato e potevamo entrare in contatto diretto ma nei limiti e lasciando spazio per continuare a chattare senza esserci completamente conosciuti. Gioco difficile, ma possibile.
La vidi entrare e lei non poteva riconoscermi. Inviai subito un sms per dirle in quale punto del cinema fermarsi. Tutti i posti occupati e la sala era gremita di ragazzi, famiglie, uomini e donne. Era splendida, vestita sobria ma con un immagine decisa, altera e intrigante. Di quelle donne che colpiscono, si notano ma che si tentenna ad osare oltre uno sguardo.
Lei si era fermata come da mie istruzioni. Si guardava intorno per rendersi conto da chi era accerchiata. Io mi piazzai subito dietro di lei facendole intendere che ero io. Due colpetti col piedino era il segnale convenzionale. E lei, come nei patti, non si e' mai voltata per guardarmi. Ma io la vedevo, la desideravo ma volevo anche io essere fedele ai patti. Iniziai a strsciare le mani sul suo corpo cercando di non farmene accorgere dai vicini, benche' tutti presi dalle risate dei famosi comici dei film di Natale. Mi avvicinai con le labbra al suo collo sfiorandolo voluttuosamente. Feci combaciare la mia gamba destra con la sua e senza staccarla..le facevo un lieve massaggio mentre con una mano iniziavo a toccarla..Il suo vestitino leggero facilitava le manovre e scopriii che sotto era nuda...salvo gli autoreggenti!!
Molto sensuale. Non resistetti, con la mano, ad accarezzarle tra le cosce..era bagnata. E lei pur imbarazzata era molto eccitata e mentre frugavo tra le sue cosce..lei le divarico' leggermente. Mossa che favori' la mia mano a soffermarsi li, nel suo punto maggiormente sensibile. E iniziai a toccarla sapientemente. Visto che dopo poco godette inumidendomi la mano..la portai leggermente piu' indietro e la feci inarcare facendomi spazio tra il suo vestitino "volatile", le allargai le natiche all'insu' in modo che la fessura che desideravo varcare in quel momento potei affondarla con un colpo solo! Bisbigliandole contemporaneamente nelle orecchie: Ti desidero, adesso!! Anche lei lo voleva e fingendosi attenta al film abbasso' il viso sulla sua spalla destra lasciandosi andare. Angela ha goduto due volte. Mentre la penetravo si lascio' andare a dei sussulti che a qualcuno non saranno sfuggiti. Volevo dare colpi ripetutamente, ma dovetti alternare a tempo i colpetti. Ad ogni affondo lo lasciavo li per poi ritirarlo. Fu un ritmo esaperante e lei ormai sarebbe stata disposta anche a farmi entrare ed uscire ripetutamente e in modo vistoso.
Angela godette ripetutamente sino a che io l'abbracciai portando le mani intorno ai suoi fianchi e stringedoli le svuotai dentro un enorme fiotto di sperma che si univa ai suoi umori con un orgasmo simultaneo.
Lo lasciai dentro. E le sussurrai tutta la mia passione nelle orecchie. Senza che lei si fosse mai voltata per guardarmi. Ma volle toccare con mano lo strumento del piacere ricevuto e portando la mano sinistra all'indietro mi sfilo' l'arnese tenendoselo in mano e massaggiandolo in modo da sentire nella sua mano tutti gli umori disegnandone la forma nella sua mano.
Ci siamo composti e l'ho baciata per l'ultima volta sul collo mentre lei mi ha ricambiato prendendo la mia mano per leccarla velocemente prima di andare via.
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16 anni fa
admin, 75
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Quella volta di mia moglie
Sono sposato da diversi anni e la vita sessuale con mia moglie Luisa, come è naturale, ha avuto un progressivo affievolimento, ritengo più per sua scelta che per demerito mio. Siamo una coppia over 40 e, con l'andar del tempo, con i pensieri dovuti all'educazione dei figli ed i problemi legati alla gestione e cura famigliare, il desiderio sessuale di mia moglie è andato sempre più scemando, lasciando spazio solo per una quota di minimo sesso garantito. Dopo vari anni, visto che i figli già grandicelli per la prima volta si erano decisi a rimanere dai nonni, qualche settimana fa io e mia moglie decidemmo di dedicarci una serata di distensione e svago andando da soli al cinema. Mentre ero in coda alla biglietteria, vidi mia moglie che stava amabilmente colloquiando con un paio di uomini, nell'atrio di ingresso. Dopo avere comperato i biglietti, mi avvicinai al gruppetto e mia moglie mi presentò ai due. Si trattava di un suo vecchio compagno delle superiori, tale Gianni, che non aveva più rivisto dopo la fine della scuola, e di un amico di questi, certo Riccardo. Dopo avere scambiato qualche parola ed avere appreso che Gianni e Riccardo lavoravano prevalentemente all'estero per una nota multinazionale, entrammo tutti e quattro nella sala di proiezione per vedere il film. I due amici, che devo ammettere essere entrambi di bell'aspetto, si sedettero qualche fila più indietro rispetto alla nostra. Durante la proiezione del film, con la coda dell'occhio, notai che mia moglie saltuariamente si girava in direzione di Gianni e Riccardo, ma ritenni che ciò fosse dovuto alla sua naturale curiosità per il fatto che non aveva più visto Gianni da oltre 20 anni. Al termine della proiezione, ci ritrovammo tutti e quattro nell'atrio del cinema e decidemmo di andare a bere un drink per concludere la serata e scambiare ancora quattro chiacchiere. Rimanemmo infine d'accordo di rivederci, magari a casa nostra, nei giorni a seguire. Devo dire che tale invito era più che altro stato iniziativa di mia moglie che, nel corso della serata, si era mostrata particolarmente interessata alle vicende di vita narrate dal Gianni che, a causa del suo lavoro erratico, non si era mai sposato. Il giorno successivo, rientrato dal lavoro, mia moglie mi disse che aveva telefonato Gianni dicendo che sarebbe passato nella mattinata seguente a salutare poiché sarebbe subito dovuto partire per il Sud Africa. Devo dire che tale annuncio un po’ mi seccò poiché io non sarei stato presente a casa in quanto al lavoro. Non era però mia intenzione negare a mia moglie l’incontro poiché comunque si trattava di un amico che non vedeva da tanti anni e non volevo inoltre darle l'impressione di una gelosia che, peraltro, non mi aveva mai dato modo di nutrire prima di allora. Dopo che lei se ne andò a dormire, mi balenò comunque la strana idea di occultare una webcam (facente parte di un dispositivo di videosorveglianza che avevo comprato poco tempo prima, in offerta, senza averlo mai utilizzato), a trasmissione senza fili, nel mobile del soggiorno, con lo scopo, quanto meno, di riprendere la zona del divano ove, presumibilmente, il Gianni si sarebbe accomodato. La mattina seguente, prima di andare al lavoro, all'insaputa di mia moglie, predisposi la webcam per la ripresa e la conseguente registrazione sull’hard disk del P.C.. La giornata passò nervosamente e quando rientrai a casa chiesi subito a mia moglie come fosse andata con Gianni. Lei mi rispose che era venuto con il suo amico Riccardo e che si erano trattenuti per una mezz'oretta parlando dei tempi passati e del loro lavoro e che avevano anche avuto la gentilezza di portarci un pensiero (una confezione di tre bottiglie di vino pregiato). Dopo cena, mentre mia moglie sparecchiava e i nostri due figli si erano chiusi nella loro camera a giocare con i videogames, mi ritirai nel mio studio con il pretesto di dovere concludere una relazione di lavoro per il giorno successivo. Mi misi invece a guardare la registrazione su P.C. delle immagini riprese con la webcam. Dopo avere fatto scorrere velocemente le immagini non interessanti, arrivai al punto ove vidi i due uomini sedersi sul divano. Preciso che la webcam in mio possesso è priva di microfono incorporato pertanto la registrazione risultava muta. Vidi mia moglie sedersi sulla poltrona accanto al divano e notai immediatamente che era vestita in maniera per lei non consueta. In particolare indossava una camicetta grigia sbottonata nei primi due o tre bottoni, da cui si intravedeva il suo prosperoso seno, nonché una gonna scura, al ginocchio, da cui sbucavano le sue gambe fasciate di calze nere, velate, ed ai piedi un paio di scarpe a punta con tacchi abbastanza alti. Dopo alcuni minuti in cui si intuiva che i tre stessero intrattenendo una conversazione molto brillante e piacevole, visti soprattutto i continui sorrisi di mia moglie, notai Gianni allungare una mano sul ginocchio di Luisa e, con mia sorpresa, lei che non mostrava alcun dispiacere. Dopo qualche secondo in cui notai passare lo sguardo di mia moglie dal divertito-brioso, al languido, vidi Riccardo alzarsi dal divano ed avvicinarsi all'altro lato della poltrona ove era seduta Luisa e, anche lui, poggiare una mano sull'altra gamba di mia moglie, iniziando ad accarezzarla dolcemente ed a risalirla sino ad alzarle la gonna e scoprire, con mia meraviglia, che Luisa indossava un paio di calze con reggicalze nero e mutandine di pizzo. Da quel momento in poi vi fu una escalation di azioni. In un batter d'occhio vidi Gianni alzarsi in piedi ad estrarre dalla patta dei pantaloni il proprio membro, che tra l'altro risultava essere di notevoli dimensioni e già bello dritto, e mia moglie prenderlo in bocca con una certa avidità iniziando a leccarlo in tutta la sua lunghezza. Nel frattempo, Riccardo, che si era inginocchiato davanti alla poltrona ed aveva tuffato la testa in mezzo alle cosce aperte di Luisa inizio a leccarla spostandole con le dita gli slip e provocando in lei un dimenarsi ritmico coordinato con il pompino che stava tirando con gusto a Gianni. Dopo qualche minuto di sapienti leccamenti, con cui Luisa, con foga ed apparente maestria, aveva ricoperto di saliva il cazzo di Gianni, il quale non aveva smesso di giocare con i suoi seni, le posizioni cambiarono. Mia moglie, alla quale il Riccardo aveva infine sfilato le mutandine, poggiandosi con le mani sullo schienale della poltrona, si girò e si mise in ginocchio sulla stessa, assumendo la classica posizione "alla pecorina". Gianni si pose alle sue spalle e, agevolato dal fatto che la figa di mia moglie era sicuramente bagnata, sia per l'eccitazione e sia perché abbondantemente umettata dalla lingua di Riccardo, infilò con gran facilità il proprio cazzo nella fessura pelosa ed iniziò a stantuffarla con un movimento ondulatorio, dapprima molto lento e, via via, più veloce e violento. Contemporaneamente Riccardo, il cui membro era leggermente più piccolo di quello di Gianni, lo infilò nella bocca di Luisa la quale, al ritmo con cui veniva scopata, gli praticava un pompino che lui mostrava di gradire molto. Nel vedere tale situazione provai sentimenti opposti. Il primo era quello di una profonda gelosia, che mai prima avevo provato nei confronti di mia moglie la quale, ero quasi sicuro, non avesse mai avuto prima esperienze di tal genere con due uomini né, credo, mi avesse mai tradito. Tale stato d'animo era però contrastato da un potente impulso di estrema eccitazione nel vedere mia moglie godere come non la vedevo da anni. A stento resistetti a non masturbarmi, visto che avevo il cazzo che ormai mi scoppiava nei pantaloni mentre assistevo alla performance di mia moglie la quale, ora, si era posizionata a cavalcioni sopra il corpo di Gianni, che era steso supino a terra, e continuava a scoparla mentre le faceva un lingua in bocca che mi parve infinito. Ma il "bello" doveva ancora venire!! Mentre mia moglie si trovava in quella posizione, vidi Riccardo, che per qualche istante era scomparso dall'inquadratura, avvicinarsi alle sue spalle e, dopo averle brevemente leccato il buchetto del culo, puntare il suo membro spingendoglielo lentamente fino a farlo sparire dentro, per intero, mentre Luisa, con un moto di dolore misto a godimento, inarcava la schiena. Dopo un primo istante in cui i tre parvero essersi fermati, Gianni e Riccardo iniziarono, dolcemente, ritmicamente e con un moto alternato a scopare mia moglie. Uno in figa e l’altro in culo. Pur non essendoci l’audio, potevo facilmente intuire i mugolii di piacere emessi da Luisa, il cui volto traspariva piacere e lussuria come non mai. Luisa, che a me aveva offerto il suo culo solo quando eravamo fidanzati e che, dopo il matrimonio, non mi aveva più fatto gioire di tale grazia; Luisa per la quale, negli ultimi anni, il sesso era divenuto più un dovere che un piacere; ora si era fatta tranquillamente trapanare, con suo pieno gusto, da due semisconosciuti (o perlomeno così mi erano stati presentati). Nel mentre ero preso da questi pensieri, ma comunque concentrato sulle immagini che scorrevano sul monitor, vidi i movimenti coordinati dei tre che con perfetta sincronia, quasi fossero gli ingranaggi di una stessa macchina, aumentarono progressivamente il ritmo sino a quando Riccardo, dopo gli ultimi violenti colpi di reni, estrasse il proprio membro dal culo di mia moglie riversandogli, sulle belle chiappe, il cui contorno era sottolineato dai tiranti del reggicalze, una notevole quantità di schizzi di sborra. Mentre il Riccardo, soddisfatto ed evidentemente svuotato, si ritirava sino a sparire nuovamente dall’inquadratura, Gianni, che aveva sino a quel momento continuato a scopare, in figa, mia moglie, come se fosse sua, con un gesto repentino delle mani la sollevò, facendo così fuoriuscire il proprio membro, e rizzandosi prontamente in piedi, con ancora qualche colpo di mano, schizzò un fiotto abbondante di sborra sul viso di Luisa fino quasi a coprirla del tutto con il suo liquido vischioso. Evidentemente non ancora del tutto appagata del godimento che aveva provocato ai due stalloni, mia moglie si passò lascivamente la lingua intorno alle labbra in modo tale da gustarsi qualche goccia di sborra di Gianni, mentre un filo di tale liquido le colava dal mento. I tre sparirono poi dall’inquadratura sino a quando, vari minuti dopo, riapparve solo mia moglie, del tutto ricomposta e vestita con la tuta di casa, che sistemò e pulì i luoghi del misfatto. Rimasi sbigottito da quanto avevo visto!! Era proprio mia moglie quella li? Ma la cosa peggiore fu che mi accorsi di essere venuto senza nemmeno essermi toccato. Come un ragazzino di 15 anni!! Quel video mi aveva fatto provare delle emozioni così forti e contrastanti che rimasi quasi immobile, sulla sedia, mentre nella mia mente si affastellavano pensieri di ogni tipo. Nel frattempo si era già fatto tardi Uscii in modo circospetto e silenzioso dal mio studio, al fine di recarmi di nascosto nel bagno per pulirmi, e constatai che il resto della famiglia già dormiva. Dopo essermi preparato per la notte, mi infilai nel letto e mi soffermai a guardare per alcuni istanti mia moglie che stava beatamente dormendo con i lineamenti del volto serenamente distesi. Nonostante quello che avevo visto, in definitiva, non ero arrabbiato con Luisa. Prevaleva invece in me un senso di eccitazione e si era risvegliata una attrazione verso di lei che, il tempo aveva assopito. Quella notte non dormii per nulla ripensando e rimuginando a ciò che avevo visto. Nei giorni seguenti, notai un risveglio sessuale di mia moglie con la quale feci sesso con una frequenza ed un trasporto a cui non ero più abituato. Devo anche dire che mi masturbai più volte riguardando il video, che tuttora conservo in segreto. In conclusione credo di dover intimamente ringraziare Gianni e Riccardo per avere riacceso il rapporto con mia moglie anche se, spero, non ritornino tanto presto dall’estero. Non vorrei che Luisa si abituasse troppo a questa sua riscoperta dimensione.
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16 anni fa
admin, 75
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Gita a roma con bis
Era tanto che non andavo a Roma e quando mi si presentò l'occasione di andare a trovare un mio-BR-cugino durante il ponte dei morti, la decisione fu immediata.-BR-Arrivato alla Stazione termini venne Luca (mio cugino) e sua madre a prendermi e mi portarono a Casa.-BR-Disfeci le valige e poi andammo a nanna perchè oramai era tardi.-BR-Dormivo in camera con lui, e visto che ero stato io il primo a fare l'amore con lui quando eravamo in montagna parecchi anni prima,-BR-volle festeggiare l'anniversario con una notte infuocata.-BR-bene, dissi io, la vacanza cominciava benissimo ehehe.-BR-La mattina dopo lui andava a lavorare ed io rimasi solo soletto ad organizzarmi la giornata.-BR-Presa una Cartina di Roma decisi di farmi un giro panoramico, così...tanto per cominciare.-BR-Presi un autobus che faceva un lungo giro e fui pure fortunato perchè trovai posto su un sedile singolo un po' rialzato.-BR-Ad un certo punto, verso mezzogiorno l'autobus si riempì moltissimo di ragazzi che uscivano da una scuola...un liceo classico credo.-BR-e inpiedi vicino a me si mise un ragazzino sui sedici diciassette anni con il suo zaino in spalla che con un braccio si teneva al sostegno in alto.-BR-L'autobus riparti e ad un certo punto prese una buca e si scosse così tanto che io ruotai letteralmente sul mio sedile e finii con il ginocchio fuori,-BR-Notai che la mia gamba distava pochi centimetri dal bacino di questo ragazzino. Era alto 175, biondo con gli occhi scuri. Carnagione chiara e regolare, quasi efebico direi, era proprio bellissimo.-BR-Così, sballottato dall'autobus mi misi a fantasticare su di lui.-BR-Mentre ero perso nelle mie fantasie oramai eroticissime sentii un certo calore sul ginocchio che avevo lasciato di proposito fuori dalla mia poltroncina.-BR-Approfittando delle spinte dei passeggeri lui si era avvicinato a me e ormai sbatteva casualmente sul ginocchio con la patta dei pantaloni.-BR-Mi divenne subito durissimo e da seduto si poteva notare benissimo. ero anche abbastanza imbarazzato.-BR-Nonostante ciò mossi il sedere quel tanto che bastava a far uscire ancora di più la mia gamba e dopo pochi minuti ero a contatto permanente con i suoi pantaloni.-BR-Non dovetti aspettare molto che le reazioni si fecero sentire, perchè notai che lui invece di spostarsi si adoperava per strusciarsi con vigore,-BR-tanto che da un semplice fruscio sui pantaloni sentii proprio qualcosa di oramai duretto.-BR-Ci guardammo in viso, gli sorrisi e gli chiesi scusa facendo cenno alla gamba e cercando di -BR-ritrarla.-BR-lui mi fermo e disse che non gli dava fastidio, anzi.......-BR-Allora rimasi lì e lo assecondai nel movimento sussultorio.-BR-Era una goduria.-BR-durò una mezzoretta perchè poi lui disse che era arrivato e doveva scendere e io dissi che la mia fermata era quella dopo.-BR-Così scesi con lui con la scusa di farmi quattro passi.-BR-Scesi dal bus ci presentammo e gli chiesi se era impegnato nel pomeriggio; e lui mi rispose che me lo voleva chiedere anche lui e che era liberissimo.-BR-Sapendo che mio cugino non rincasava prima delle 20.30 lo invitai a casa.-BR-Appena arrivato bevemmo una birra raccontandoci le sensazioni provate in mattinata.-BR-Lui mi disse che era la prima volta che provava una cosa così per un uomo e che però era venuto a trovarmi per capire meglio.-BR-Io (eravamo seduti sul divano uno accanto all'altro) allungai la mano e cominciai ad accarezzare la sua patta che a forza -BR-di racconti era gonfia. Dissi che la mano era meglio del ginocchio.-BR-lui mi disse: E' così bella sui pantaloni, chissà com'è direttamente sul pisello ed io non aspettando altro lo accontentai.-BR-Slacciai i pantaloni e dai boxer un po' umidicci tirai fuori un esemplare di cazzo meraviglioso.mmmmmmmm-BR-avevo una voglia matta di porcate che senza neanche chiedergli il permesso me lo cacciai in bocca.-BR-Lui, preso alla sprovvista, prima fece un salto, poi si rilassò e godette del mio pompino .-BR-Volle provare anche lui e così prima cominciò a farmi una sega e poi si accucciò tra i miei piedi e con il cazzo davanti se lo passò da una mano all'altra osservandolo.-BR-Poi avvicinò le labbra e poi la lingua saettò sulla cappella lucida lucida e pronta a scoppiare.-BR-Ci spostammo in camera da letto e ci spogliammo.-BR-Ci allacciammo in un sessantanove meraviglioso. Aveva un odore di ragazzino in calore incredibile.-BR-Le mie narici lo annusavano in ogni angolo.-BR-Gli leccai i piedi e poi risalii all'interno coscia e lentamente arrivai alle sue palle coperte da una leggerissima peluria dorata.-BR-Il cazzo sapeva di urina e saliva....era al culmine, mi accarezzava la testa pregando di concedergli la goduta finale quando all'improvviso sentimmo dei rumori venire dalla stanza accanto.-BR-Ci fermammo di colpo e la porta si aprì lentamente.-BR-Apparve mio cugino, con l'uccello in mano che si stava menando beatamente e ci chiese se poteva unirsi a noi.-BR-Io fui contentissimo, così avrei sperimentato finalmente il sesso a tre.......-BR-Il mio nuovo amico Roberto sembrava un po' spaventato e confuso, ma appena capì che Luca (mio cugino) aveva 18 anni allora si rilassò e sorrise.-BR-Luca si spogliò nudo facendo in modo di mostrarsi lentamente, di farci ammirare i suoi muscoli ben delineati, ma non gonfi da palestrato.-BR-Aveva il fisico asciutto, con pochissimi peli e un cazzo da mille e una notte.-BR-Si stese sul letto con noi, con una mano si impossessò del mio cazzo che conosceva bene e con il viso si avvicinò al pisello di Roberto che fremeva già da tempo.-BR-Menandomi lentamente imprigionò la cappella lucida e profumata e cominciò l'andirivieni.-BR-Roberto, che oramai era al culmine, vuoi per l'emozione, vuoi perchè era proprio eccitatissimo inarcò la schiena e emettendo un gemito di lussuria venne copiosamente.-BR-Ero invidiosissimo, perchè quella bevuta l'avrei voluta fare io, così mi liberai della mano e girai dietro a Luca.-BR-Mi accovacciai dietro con il culo in bella vista. L'aprii e godetti dello spettacolo della rosellina pronta a ricevere le mie linguatine.-BR-Mi gettai a capofitto, succhiando e leccando come un matto.-BR-Quando fu bello bagnato e scivoloso mi rialzai, appoggiai la cappella al buchetto (mica tanto) e spinsi con convinzione.-BR-Non entrò subito, ma con un po' di insistenza mi feci largo tra le sue carni vogliose.-BR-Era caldo, piacevolissimo e dopo pochi istanti entravo e uscivo come in una galleria.-BR-intanto Roberto era dinuovo in tiro e sta volta pur continuando la danza volli bere tutto il suo sperma.-BR-Mi attaccai al suo cazzo come ad una fontanella e feci una delle mie più belle pompe.-BR-Venni e bevvi quasi contemporaneamente. Tutti impiastricciati di sperma ci baciammo e ci abbracciammo, decidendo che l'indomani ci sarebbe stato il BIS.-BR-
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16 anni fa
theduke44,
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Ultima visita: 16 anni fa
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Ritrovati..
la mia storia con XXXXXX finì poco più di un anno fa, dopo quattro passati insieme, e rivederla in minigonna e tacchi mi fece ritornare indietro nel tempo ai momenti passati sul letto di casa mia.. probabilmente fu il suo stesso effetto, perchè la sera stessa ci ritrovammo nudi nella sua vasca idromassaggio
tra noi il sesso era una cosa da vivere in fondo, quindi se volevo qualcosa la chidevo e la ottenevo, e altrettanto.
una volta usciti dalla vasca, ancora bagnati ci buttammo sul letto, la presi per le braccia e la feci mettere a pecora, cominciando a leccare dolcemente il collo, la schiena, poi sempre più giù, rendendo la lingua sempre più insistente e dura, mentre lei in preda alla follia si allargava le natiche con le mani e ansimando sempre più forte fino ad esplodere, allontanandomi di scatto dal suo clitoride! mi ricambio il piacere come solo lei sapeva fare, usando solo la bocca e la lingua, con calma e dolcezza, fino a riempirle la gola del mio nettare. Dopo mi salì sopra, sembrava assatanata,sentivo ogni colpo che dava sui miei fianchi, a volte si fermava in fondo e spingendo ancora di più verso il basso, facendo avanti e indietro senza mai farlo uscire, fino aquando, vicino all'ennesimo orgasmo si butto sulla mia lingua facendomi assaggiare i suoi umori.. la mattina seguente lo rifacemmo..
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16 anni fa
admin, 75
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Che porche le donne mature
LE DONNE MATURE - LAURA
Laura quando la conobbi aveva 50 anni, un corpo che cominciava a cedere a tratti, all'avanzare degli anni, ma con una
sensualita' incredibile nel muoversi, nel guardarti, esprimeva femminilita' da tutti i i porri.
Ci incontrammo in un centro sportivo, dove lei era solita frequentare la piscina all'aperto in estate, l'avevo notata perche'
era sempre sola a prendere il sole, bionda carnagione chiara, amava lunghi bagni di calore, non trattenendosi con altre persone.
Una domenica la piscina era particolarmente affollata, ero vicino a lei e finimmo per conversare un po... intanto notavo che si
spostava continuamente il costume ogni volta che il mio sguardo, cadeva sulle sue gambe, che erano ancora ben fatte.
Mi disse che aveva un marito che ricopriva un ruolo importante in una grande azienda era molto impegnato nel suo lavoro.
Capii che era una donna che amava essere guardata e cominciai a farle dei complimenti," certo che fossi tuo marito, mi dedicherei
un po di piu' a te, avrai un sacco di ammiratori che ti girano intorno" lei a queste frasi sorrideva e ad un certo punto le scappo
un " magari...." e mentre lo diceva osservai il suo sguardo intenso e passionale.
Poche ore dopo, io Laura eravamo a casa mia.... aveva accettato senza nemmeno farmi finire la frase, ma ancora non mi
ero reso conto di avere tra le mani una donna che era una vera e propria appassionata del cazzo.
Mentre la tenevo stretta e gli facevo sentire la mia eccitazione contro la sua pancia, mi disse" voglio sentirlo tutto in bocca,
dalla consistenza direi che sei messo bene... " intanto le sue mani erano gia' sul mio cazzo che svettava fuori.
" Avevo visto giusto, sin da quando eravamo in piscina anche per questo sono qui" e comincio' un lento e profondo pompino,
la sua bocca agiva come una ventosa, le sua labbra avvolgevano il mio sesso senza mai staccarsi, agiva per tutta la sua lunghezza
scendendo si fermava un attimo e lavorava con la lingua, si vedeva che gli piaceva e che ci metteva una grande passione.
Io intanto con le mie mani sulla sua testa, assecondavo e forzavo li suo andare su e giu... ogni tanto si fermava
e lo bagnava con un po di saliva per facilitare lo scorrimento della sua bocca sul cazzo.
" voglio anche io assaporare la tua figa"
la feci mettere a 69, aveva una bella fessura tra le gambe, ben curata,con un ciuffo di peli sul monte di venere, la leccai per tutta
la sua lunghezza, il mio lavoro in breve tempo comincio' a dare i suoi effetti, comincio a bagnarsi abbondantemente, sentivo
i suoi gemiti soffocati dal cazzo che gli riempiva la bocca, quando passai a leccarle anche il culo, comicio' ad agitarsi quasi
freneticamente si sposto' mettendosi sdraiata e allargando le gambe mi disse" ora fammi sentire come mi riempi, ho troppa
voglia".
In un attimo ero dentro di lei, era fradicia, le portavo degli affondi decisi, ad ogni colpo un urlo di godimento " continua cosi,
non ti fermare, " mentre la montavo si massaggiava il clitoride, venne almeno 2 volte sul mio cazzo, ero al culmine poco dopo
le riempii la figa di sborra.
Con l'esperienza dalla sua parte non ci volle molto tempo a riportami in tiro, " bene ora la cosa che piu' mi piace" disse
"prendimi nel culo" entrai in lei senza troppa fatica, era ben lubrificata anche li... la scopai cosi' per molto tempo, essendo
gia' venuto una volta avevo piu' resistenza, la sua posizione era quella di una femmina in calore, testa in basso, culo ben alto per
facilitare la penetrazione, il suo viso stravolto dal godimento, riversai tutto il mio succo dentro di lei mentre mi accompagnava
con un prolungato " siiiiiiiiiiiii "
" Ora che ti ho trovato ed assaporato, dovrai fare gli starordinari..." disse, per alcuni mesi scopai laura senza sosta, aveva sempre
voglia e mi chiamava agli orari piu' impensati della giornata, preferiva il piu' delle volte essere penetrata nel culo, era la pratica
che piu' la faceva godere.
Sono passati alcuni anni, laura non è cambiata ha sempre la stessa passione: farsi scopare
Per commenti o contatti [email protected]
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16 anni fa
darios283120,
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Ultima visita: 16 anni fa
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Ton souvenir
sugli odori, sui profumi, di una promenade corsa. a febbraio anticipi di primavera. la lunga camminata aveva accaldato in ns corpi ma non eravamo stanchi. tutt'altro. tu criticavi le costruzioni a picco sul mare e io rimanevo incantata dallo stormo improvviso delle pecore che ruminava tra scogli e prati. come è assoluta la natura nelle sue manifestazioni!!
selvaggia e libera.
come le mie tentazioni.
alla fine lo vidi. uno scoglio morbido modellato dal vento. la sua forma ricordava quella di una conchiglia rinascimentale, aperta al cielo. quel luogo mi chiamava. ed istintivamente mi spogliai. prima la maglia. poi i jeans, poi il reggiseno. lui scattava foto some fossero colpi incandescenti di uno scrittore abituato al fuoco della letteratura. mi piaceva espormi così, sotto il sole insolitamente caldo di febbraio. poi incrociai il suo sguardo e capii che non c'era più tempo. in silenzio scendemmo lungo un sentiero che portava al mare. gli scogli irti e spigolosi celebravano la sua erezione potente e assoluta. mi abbracciai alla sua forza come una naufraga. pensai che qualcuno, dal mare o dalla montagna, potesse vederci. iniziammo come due animali nella stagione dei corteggiamenti. io mi voltai e appoggiai il mio corpo sulla ruvidità della scogliera, non mi importava delle ferite, non mi importava del dolore: il mio dolore era la nostra sorgente da cui bere, mi disse. mi prese come sempre. io so come sa prendermi. con forza. durante un grido di piacere alzai gli okki. vidi un'ombra, un'ombra colorata, che si muoveva. poi si fermò. fu su noi come il volo improvviso di un essere alato. un giovane uomo. a bordo della sua bicicletta. ci guardò, imbarazzato e affascinato. avrebbe voluto continuare la sua corsa. ma non ce la faceva. io lo guardai fisso negli okki e lo sfidai a restare .
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Buon compleanno.......
racconti.....caldi
regalo di compleanno
Erano circa le venti quando... vibra il telefono.. fino a quel momento una giornata come le altre.. forse anche più pesante visto che il giorno era quello del mio trentesimo compleanno, dopo il ventesimo credo di non averlo mai vissuto con grossa felicita.
Frugo tra le tasche che vibrano, finalmente riesco a tirare fuori il telefono,guardo, e mi scappa un sorriso...messaggio da Monica
in quel momento pensavo ...un'altro augurio....e invece no..."passo da te alle nove preparati si va a cena, puoi anche non rispondere non ci sono scuse, a tra poco.
Non rimane che dire....ok.
Sono le nove in punto quando dal citofono di casa ..alla mia risposta sento la sua voce......dai scendi.!!!
Mentre cammino nel vialetto la intravedo salire nella sua opel corsa bianca......arrivo li apro la portiera e mi siedo..lei si sta accendendo una sigaretta mi guarda con due occhi da gatto mi sorride si avvicina e dopo avermi messo la mano dietro il collo.. mi sfiora le labba con un delicato bacio..
la guardo....la trovo stupenda.. vestito leggero, nero, semplice, due bretelline che sorreggono un pezzo di stoffa morbido che arriva sopra il ginocchio. si intravede il delicato segno del suo perizoma sul fianco, scarpe dello stesso colore con un tacco da vertigini...la sua frangetta stile uma turman due orecchini luccicanti, un trucco delicato e quel fantastico Revlon n° 7 tendente al marrone.....
Sono circa le nove e mezza quando arriviamo in via Nizza...il solito tran tran per il parcheggio...questa torino è sempre piu colma di macchine, intravedo il ristorante...arrivati all'ingresso lei ci si infila con passo deciso...si presenta un cameriere giovane...curato, non troppo alto, forse leggermente sotto peso...oppure è semplicemente il fisico di un ragazzino...
ci fa accomodare all'ultimo tavolo in fondo alla sala, un solo altro tavolo era occupato da sei persone a circa quattro metri da noi quattro donne e due uomini…nemmeno troppo rumorosi
l'ambiente è soft molto accogliente....le sedie sono rivestite di un tessuto morbido di un colore blu notte..le tovaglie sono lunghe avvolgono ampiamente il tavolo quadrato, .le pareti leggermente colorate, non si capisce bene la tonalita ...credo per colpa della luce...leggera e soffusa.
Era circa sei mesi che frequentavo Monica...uno di quei rapporti che viene sempre difficile da identificare un'attrazione reciproca sopra le righe....l'esigenza fisica e mentale di spingersi sempre oltre,.. un gioco a due....tipo, ping pong...dove ogni volta.. l'altro rispondeva piu forte...forse un gioco al massacro...,ma vissuto intensamente...
Dopo vari discorsi e risate....ormai finito di gustare sia il primo che il secondo...allunga la mano verso la mia...mi afferra stinge leggermente la presa, tirandola delicatamente a se...mi fissa con quello sguardo...che ancor prima di parlare sapevo gia dove mi avrebbe portato...sorride e dice sottovoce..:"posso farti un regalo???"
D’istinto la mia risposta fu “ti prego no…..dai..”
A quel punto mi lascia la mano. ..lentamente… sorridendo e fissandomi, la fa scivolare assieme all’altra sotto il tavolo…vedo il suo corpo leggermente contorcersi….con un’aria di difficoltà…il suo busto si abbassa fino quasi a toccare il mento sul tavolino, scorgo i suoi seni dalla scollatura, e con un sorriso piu accentuato mi fa capire che era riuscita ad ottenere cio che voleva…..
Allunga la mano chiusa a pugno verso la mia ,ferma ancora li dove l’aveva lasciata..e con un sottile “tieni” mi porge le sue mutandine….e sottovoce dice..”senti…sanno di me”….in quel momento sento un brivido che mi scorre lungo la schiena… avvicino la mano verso il viso , e con piacere sento il suo odore che mi invade le narici..
E in quel momento le mie sensazioni si mischiano al pulsare del mio sesso.. sento il caldo che mi ricopre…
In quel momento si avvicina il ragazzino, distraendomi dal mio sottile piacere, domanda se gradivamo il dolce….lei decisa risponde si…un solo profitterolles con due cucchiaini… il cameriere presa la comanda si allontana…e lei… si alza dalla sua sedia per sedersi non piu di fronte a me ma alla mia destra….
Ormai comoda accanto a me, sorride con l’aria da monella come una bimba che sta per appropriarsi del suo dolce preferito…afferra la mia mano destra…la fa passare sotto il tavolo e la spinge dentro le sue cosce levigate sode e calde che lentamente si aprono….i suoi capezzoli si intravedono attraverso il vestito sono duri e spingono verso l’esterno come se stessero per scoppiare…la mia mano arriva al pube delicato e curato…sento il suo clitoride in tensione….lo sfioro delicatamente e lei fa un sobbalzo leggero sulla sedia…come avesse ricevuto una piacevole scossa…. socchiude gli occhi, respira profondamente e con forza spinge la mia mano contro il suo sesso ormai bagnato di piacere..
Le mie dita sentono il calore scivolano tra le labbra umide e data la posizione un pò scomoda riescono solo leggermente a penetrarla….lei ha un gemito soffocato…
Mi guardo in torno e capisco che gli “amici” al tavolo vicino continuano la loro serata tra discussioni e risate, inconsapevoli del piacere che accadeva a due passi da loro..
Lei scivola lentamente sul bordo della sedia per sentirmi meglio….allunga la mano sinistra verso di me….la fa scorrere sulla gamba fino su a sentire il mio membro duro e pulsante…sofferente… costretto nei pantaloni ... sbottona con qualche difficoltà, lascia scivolare la mano dentro, lo stringe con forza e lo tira fuori…sento come una liberazione…il mio battito cardiaco aumenta d’intensità, il piacere scorre veloce e la sua mano inizia a scivolare sul mi cazzo turgido la sua presa è forte … sento la soglia del dolore…mi piace…
Per un attimo mi riprendo e vedo l’avvicinarsi con passo veloce del profitterolles , la mia reazione è quella di sfilare via la mia mano.. ma monica appena intuito il mio volere afferra il polso e la tiene bloccata li ancora tra le sue gambe.. mi sorride, con l’altra mano da una sberletta al mio sesso e lo abbandona per posizionarla sul tavolo….
Il cameriere deposita il piatto di fronte a noi…. Monica afferra uno dei due cucchiaini….e dice “faccio io”…. Inizia a imboccarmi delicatamente e lentamente,,,,mentre io continuo a far scivolare le mie dita dentro di lei….è sempre piu bagnata..la sento colare di piacere… e ho un desiderio folle di poter affondare la mia lingua nella sua carne assaporarne i piaceri gustare i suoi umori fino a portarla all’orgasmo…
Mentre navigo nei miei pensieri lei eccitata mi guarda e dice…”ti voglio dentro”….toglie bruscamente la mia mano… si alza mi guarda e senza parlare mi fa capire che vuole sedersi imbraccio… la sua non era una richiesta la sua espressione imponeva una sola risposta…i suoi occhi dicevano…scopami qui…adesso….
Mi sposto le faccio spazio, si siede su di me, mette il suo braccio intorno al mio collo…accarezzando leggermente i miei capelli sistema il suo vestito in modo che non intralci le sue intenzioni…non fa in tempo a sistemarsi che gia la sua mano afferra il mio cazzo….lo spinge verso di lei…sento caldo umido …lo sento scivolare dolcemente dentro.. come un coltello caldo attraversa il burro…lei inspira…facendo gonfiare i suoi seni vedo in lei il piacere.. la soddisfazione…e sento la sua figa colare…sento il caldo mentre lei fa piccoli movimenti per sentirlo più suo….le sue unghie si infilano nella mia spalla…le piace…
alzo gli occhi e noto che la biondina al tavolo di fronte a noi…mi guarda sorride e abbassa lo sguardo per poi risollevare gli occhi e incrociarli ancora con i miei, dal suo sguardo si capisce che vorrebbe anche lei vivere quel momento… gli sorrido…e continuo a soffocare il mio piacere….monica fa scivolare la sua mano tra le gambe….inizia a giocare con il suo clitoride…fa fatica a stare ferma…avvicina le sue labbra al mio orecchio…mi sussurra..”amore sto per venire””……..a quel sussurro i miei muscoli si tendono la mia eccitazione aumenta…sento lo strofinare del mio cazzo dentro di lei sto venendo anche io….dopo pochi secondi il nostro piacere si unisce fino ad arrivare al culmine….e come sfogo una risata …ridevamo insieme…l’unico modo per poter sfogare il nostro piacere….nascondere il nostro affanno…
Ritornati in noi….si avvicina appoggia le sue labbra sulle mie…mi bacia …e poi dice..”buon compleanno amore mio”……..
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
La tua lingua su di me
mi piace il modo come inizi e mi trasmetti la tua voglia di prenderlo tra le labbra...mi dai un bacio proprio lì sulla punta,,,il tuo respiro mi provoca un brivido d'eccitazione e sento forte il desiderio della tua lingua sul mio cazzo....
bramo il calore umido della tua bocca che stringe e poi rilascia la mia cappella
la tua lingua che mi lecca tutto iniziando dalla punta attardandosi,,gira lenta intorno alla cappella,...scivola flemmatica lungo l'asta,,,,,raggiunge le palle e vi si ci sofferma....le lecca,,,le bacia,,,ritorna ,,,,,risale indugiando....e.. poi mi succhi avida la cappella....le tue labbra lo stringono,,mi spingo nella tua gola,,ti si smorza il respiro...inizia il tuo ritmare nel prenderlo tutto,,,,mi ciucci...mi slingui...
velocizzi il ritmo,,e ancora,,ancora,fino a che il mio guizzo caldo ti riempie la bocca e tu golosa lo fai tuo..
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
\"mi riconoscerai ?\" - lettera ad una collega
Cara Angela,
questa è una lettera forte e sincera di una persona che, come avrai modo di accorgerti, conosci molto bene; ti invito dunque a continuarmi a leggere.
La vita scorre e scorre macinando nel suo inesorabile cammino i nostri anni migliori e con essi i nostri desideri, occasioni di felicità, sogni ed opportunità.
E molti di noi, per tutta risposta, restano passivi a guardare lo sfilarsi degli eventi... Incapaci del coraggio di manifestare pienamente i nostri desideri e le nostre emozioni, incastrati nei nostri tabù e condizionamenti, nelle nostre insicurezze e paure, nel nostro
stupido orgoglio, lasciamo che il vivere quotidiano ci allontani dai nostri desideri ed i nostro vero modo di sentire e di essere, falsificandoci e conducendoci ad una vita spersonalizzata e senza possibilità di felicità.
Angela, rifletti un momento su quante volte nella tua vita hai rinunziato a ciò che realmente desideravi o sentivi di desiderare, a quante volte hai deciso di non sentire il battito del tuo cuore, di rinunziare a seguire l'accelerare del tuo respiro o le calde contrazioni del tuo ventre... perchè ciò che sto per dirti è molto forte e senza filtro alcuno, è la verità pura e semplice, tale e quale, e voglio che tu sia pronta e attenta a ricevermi...
Potrai chiederti chi io sia e considerare il fatto che io abbia deciso di inoltrarti questo messaggio da un account di posta per te sconosciuto come un atto di vigliaccheria, ma come vedrai non ho alcuna intenzione di nascondermi. E' solo che, per delicatezza nei tuoi
confronti, intendo lasciare a te la scelta di svelare il mistero, decidendo di diventare protagonista di ciò che ti riguarda, o piuttosto lasciarlo irrisolto, scegliendo ancora una volta di fungere da semplice spettatrice al dipanarsi degli eventi.
Cara Angela, avendo oramai raggiunto la fase di maturità, e per le considerazioni di cui sopra, ho deciso imporre da ora in poi a me stesso un assoluto rigore su ciò che le mie esperienze mi inducono a ritenere l'elemento più importante nella vita di ciascuno di noi: la sincerità verso se stessi. Essere sinceri verso se stessi significa soprattutto riconoscere la necessità di dover comunicare agli altri, in determinate circostenze, il proprio vissuto interiore. Anche a costo di non essere accettati o - peggio - rifiutati, biasimati o allontanati. In tal senso, essere sinceri con se stessi è una espressione del coraggio di vivere.
Individuarmi con assoluta certezza ti sarà facile (indizi della mia reale identità non dovrebbero mancarti in base a ciò che seguiterò a raccontarti), basterà che tu provi ad inviare un messaggio con
soggetto "prova" ad un insieme di destinatari a te noti e ritenuti possibili. Gli innocenti non capiranno, e (forse) ti risponderanno in modo casuale; mentre io ti prometto che risponderò brevemente con qualcosa di inequivocabile, del tipo "sono stato io", assumendomi le
responsabilità del mio gesto. Indipendentemente da quelle che saranno le conseguenze.... di cui ad essere sincero ho un pò paura, ma che ho deciso di accettare comunque.
A quel punto può accadere di tutto, o semplicemente niente; tutto, te lo prometto, dipenderà dalla tua mossa successiva, io non farò nulla per forzare gli eventi o per dare un eventuale seguito al tutto, a meno che ciò non avvenga di comune accordo. Naturalmente puoi pure decidere
di non fare assolutamente nulla; a mio credito non considererò il fatto di averti fatto arrossire (quello moltissimo) e di aver dato tensione al tuo cuore, ma semplicemente la certezza di aver rispettato me stesso.
Cara Angela, ieri notte ho fatto un sogno. E' stata una sensazione - come vedrai - molto intensa, molto reale, che non posso fare a meno di condividere con te, perchè è continuata a sussistere anche ad occhi aperti.
Ho bussato alla porta del tuo ufficio. Tu mi avevi cercato poco prima, dicendomi che avevi bisogno di parlarmi. Lo abbiamo fatto altre volte, quindi l'ho ritenuto normale. Così ho bussato alla porta del tuo ufficio, aspettandomi un colloquio come tanti altri... Non avendo ottenuto risposta, ho girato la maniglia della porta e sono entrato, ma non ti ho trovata - come mi aspettavo - dietro la scrivania intenta a scrivere qualcosa o ad osservare distratta lo schermo del computer. Ho visto dapprima le bianche piante dei tuoi piccoli piedi, poi il tuo culo magnifico e tondo, come una luna, dischiuso ad attendermi, proprio in direzione dell'uscio.
Tu giacevi così, sulla tua scrivania, senza dire una parola, non un solo sospiro, attendendo accucciata carponi in quella posizione, completamente esposta ai miei sguardi se non per l'unica incerta protezione di un buio non ancora notturno. Ti ho cercata, col cuore a mille mi sono avvicinato a quella tua curva ipnotica, e ho incominciato a baciarti. Tu non hai detto nulla.
Dapprima seguendo il profilo regolare delle tue natiche, bacio dopo bacio, piano e ancora più piano, sono dapprima arrivato a lambirti con la lingua i talloni, poi ho proseguito adorando centimetro per centimetro le dolci fattezze dei tuoi piedi, massaggiando con lentezza e
delicatezza ogni dito tra le mie labbra, leccando con determinazione inesorabile l'incavo caldo tra pollice e tallone.
E' stato allora che ho sentito il tuo odore intenso sprigionarsi
lentamente, seguito da un lieve tuo sospiro, e - conscio e felice di essere alla tua mercè - ho infilato irrimediabilemente l'intera mia lingua nel tuo sesso, bagnato e già sfatto, in modo da aderirvi completamente con la bocca, come in un bacio assai poco ortodosso. Ti ho leccata così a lungo, sentendoti allargare e pulsare, il tuo profumo scorrermi in bocca, ed i tuoi gemiti riecheggiare sempre più ritmicamente nella stanza. Alla fine hai ceduto con un lungo
sospiro, venendo con un sapore forte e meraviglioso che mi ha reso ancora più ubriaco. E invero, ancora una volta non ho deciso di prenderti; piuttosto, ho risalito la piccola curva che portava la mia lingua al buchetto scuro al centro delle tue natiche, picchiettandolo e
ammorbidendolo con piccoli colpi. Sono entrato dentro, facendomi strada piano, allargandoti con dolcezza, facendoti gemere di nuovo, fino a farti essere sicura che eri oramai pronta ad accogliermi sempre più duro e forte in quel tuo soffice e impagabilmente stretto didietro. Quel culo che aveva oscenamente accolto il mio ingresso era ora preda degli ingressi e delle uscite decise del mio cazzo, ai cui colpi successivi e decisi ora sussultavi, dimenandoti scompostamente su quella scrivania, che pure altre volte ti aveva visto raggelata e stravolta
davanti al cospetto intimidatorio di tuo padre..... Abbiamo continuato così per un bel pò, poi tu hai afferrato le mie mani tra le tue, tirandomi, facendo in modo che entrassi tutto dentro di te. Quando hai ceduto per la seconda volta, lanciando nuovamente un gemito meno trattenuto,
e rilasciando la tua stretta attorno al mio glande, ho cercato di allargarti le natiche per sferrarti gli ultimi colpi, ormai prossimo a cedere a mia volta, dentro di te. Ma a quel punto, ti sei divincolata veloce e, sempre in quella posizione carponi sulla scrivania, ti sei
avvicinata col viso a sfiorarmi, ed hai messo le mani a coppa, sostenendomi delicatamente lo scroto....
Ho visto a malapena i tuoi lineamenti, nel buio: non sorridevi, sembravi piuttosto impegnata in un compito delicato e difficile. Ti ho sentita andare su e giu sul mio sesso, il caldo della tua bocca ad avvolgermi. Ho sentito un brivido percorrermi dalla testa e fermarsi
all'altezza dell'ombelico, dissolvendosi in mille rivoli, e il mio glande, oramai mille volte turgido, ha schizzato copioso il mio seme odoroso di muschio, che tu hai deglutito sapendo di volerlo ingoiare, quasi a suggellare il tuo dominio assoluto su di me, e la mia misera
condizione di schiavo, privato e svuotato di tutto. Mi hai chiesto gentilmente di uscire. Mi sono ricomposto alla meno peggio, ancora in preda a fremiti sottili, ho aperto e richiuso la porta, imboccando lentamente il corridoio che mi avrebbe portato fuori.
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16 anni fa
goutline, 44
Ultima visita: 10 anni fa -
Ricordi e scoperte di gioventù la mamma 1
Appena ebbi eiaculato, sentii dei passi sul ghiaietto del cortile ebbi appena il tempo di buttare, le mutandine nell'angolo dove si trovavano e di sdraiarmi di nuovo sul divano fingendo di dormire quando, la mamma rientrò aveva in mano una doccia vaginale e una scatola le depose sul tavolo, richiuse parzialmente le ante che dividevano la sala dalla cucina allora io mi misi al mio posto per osservare il seguito...
La mamma mise sul fornello un pentolino d'acqua a bollire poi,la spense ci mise duo o tre cucchiai
del prodotto contenutonella scatola lo mise nell'acqua e nell'attesa che la stessa si raffreddasse, prese un giornale e lo sfogliava distrattamente quando improvvisamente presa dal prurito si aprì la scollatura fece uscire un suo seno con un grosso capezzolo marrone scuro e si mise a grattarselo io intanto sbavavo e rincominciai a toccarmi.
Appena l'acqua fu alla giusta temperatura mamma, riempì la grossa pera inserì il grosso ugello
terminante con un bulbo come, una grossa oliva si spogliò copletamente si sdraiò sul divano a
gambe aperte su una tela icerata e sotto il suo culone mise catino io dalla mia posizione avevo
una visuale ... solo al ricordo ho il mio pene che scoppia...tra la sua folta peluria,vedevo due labbra rosso con al centro un clito che sembrava un'oliva,quasi svenni dall'emozione.
Prese la doccia e con quella si masturbò fin quasi all'orgasmo infine schiacciò il bulbo riempiedosi
la sua figona di acqua calda che poi usciva da quelle labbra rosse finendo nel catino io intanto venni per terra..ero sfinito pulii per terra con uno strccio che mi ero procurato prima mi buttai sul divano li in sala e finsi di dormire perchè se i genitori di quei tempi,si accorgevano diqueste cose ci avrebbero tirato il culo rosso con la cinghia....
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16 anni fa
rosy1952, 60
Ultima visita: 9 anni fa -
Curriculum vitae
ho deciso di scrivere questo mio spaccato di vita, perchè...........ho ancora l'amaro in bocca!
per rispetto verso la coppia in questione non userò il nick reale, ma li chiamerò gli stupendi!!!!!
il tutto è avvenuto agli inizi di febbraio, dopo aver risposto all'ennesimo annuncio di coppie alla ricerca di un singolo, ricevo una telefonata............."ciao siamo stupendi e volevamo dirti che le tue foto sono molto interessanti, ti scoccia se ti facciamo alcune domande?"
doamnde? diciamo terzo grado!!!!! però nessun problema............fà tutto parte del gioco!
poi vengo messo al corrente di quello che cercano e di cosa sono disposti a dare...............non stò parlando di soldi!
io sono una persona fisicamente ed esteticamente normale, posso piacere come no, anche questo fà parte del gioco, coem è giusto che ognuno di noi detti le proprie regole.
dopo aver passato questa durissima selezione, ho faticato di meno per entrare nei lagunari!!! combiniamo finalmente un incontro a casa loro.
arrivo, suono e di fronte a me ecco apparire gli stupendi!!!!!!
lui 50enne, denti marci e relativo alito, una persona sgradevole che mentre parla sputa..........................vabbè!!!
lei..............stupenda!!!! 45 anni portati malissimo! brutta! in reggicalze e con il seno che tocca le ginocchia.
io esordisco con un, "finalmente ci incontriamo, piacere mi chiamo alessandro...............
gli stupendi all'unisono," dai entra che abbiamo voglia!"
che dire, elegantemente ho salutato e girati i tacchi sono andato a casa.
ancora oggi quando li vedo online, con le loro richieste.........sento ancora la puzza!!!!
meditate gente, meditate
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16 anni fa
alextorino35, 37
Ultima visita: 12 anni fa -
Ricordi e scoperte di gioventù la mamma.
Quando ero ragazzo, vivevo in un cortile avevamo dei locali sparsi senza bagno con i servizi in comune,così che quondo ci si lavava dovevamo farlo in cucina in una tinozza dopo aver scaldato l'acqua sul fuoco.
Qulla sera dormii sul divano in sala perchè ero rientrato tardi dalla
serata trascorsa con amici, così quella mattina sentii mia madre avvicendarsi nel locale cucina che era annesso alla sala allora andai a spiare,cosa stesse facendo,così la vidi mentre si alzava la camicia da notte di flanella bianca si abbasso le sue mutande bianche se e tolse le gettò in un angolo e si accucciò su un catino per fare pipì,era proprio di fronte a me così potei ammirare er la prima volta dal vero e in primo piano come era fatta una donna.
Davanti ai miei occhi tra le sue coscione, vidi una foresta di peli biodoscuri e poi lei forse per aiutarsi a liberare la sua vescica, si portò la sua mano in mezzo le gambe, si tocco la fessura, da cui sgorgò un getto di calda urina dorata e fumante che finì nel catino con uno sentii uno scroscio che provvocò un suono delizioso questo mi eccitò tantissimo, così dovetti prendere in mano il mio pisello e segarmi stando attento a non farmi scoprire.
Venni subito innondarmi la mano con il mio sperma caldo col suo odore particolarmente pungente pulii subito il mio pene con un fazzoletto e feci appena in tempo a sdraiarmi sul divano fingendo di dormire
quando lei usci per tornare nelle camere forse aveva dimnticato qualcosa...
Quando fui solo andai in cucina presi le sue mutandine guardando l'interno vidi che erano di un colore giallino ci passai tra l'inforcatura dove appoggiavano le labbrone della sua figona un dito e notai che erano umide dei suoi umori allora le portai al mio naso e sentii il suo profumo pungente della sua figa misto alla sua urina e allo sperma di mio padre, presi in mano il mio pene e venni ancora con una colata di sperma all'interno sue mutandine mischiando il mio seme con i suoi umori e lo sperma di mio padre...
poi....
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16 anni fa
rosy1952, 60
Ultima visita: 9 anni fa -
Scoprirsi...
scoprirsi
“Perché devo fare sempre tutto quello che mi chiedi?”
Eppure sono una donna con un carattere forte, perlomeno lo ero sino a quando ho incontrato te!
Sono qui distesa sopra queste lenzuola nere e mi tormento nel darmi una risposta: ho appena fatto l’ amore con questo uomo, in un modo sconvolgente per le mie abitudini e per il mio appetito sessuale.
Ho fatto cose che mai avrei pensato e mi sono lasciata fare cose altrettanto fuori dai miei gusti sessuali, eppure l’ ho fatto.
Come è possibile che arrivata a 35 anni, improvvisamente questo ragazzo, abbia completamente sconvolto la mia vita facendomi sentire un altra donna.
Mi sono lasciata trasportare dalle mie emozioni, senza pensare a quello che rischiavo, le mie pulsioni hanno cancellato ogni remora, mi sono lasciata coinvolgere da questo rapporto basato sul sesso e adesso non riesco più a uscirne.
Paolo ha toccato le corde del mio corpo come mai nessuno, ha tirato fuori la parte nascosta della mia sessualità e me l’ ha sbattuta in faccia, facendomi provare delle sensazioni mai provate.
Sono sfinita…questo letto piccolo nascosto da quattro pareti di un palazzo anonimo, ha visto la belva sensuale esplodere e prendere corpo; come una schizofrenica, ho vissuto questo amplesso, pensando di vedere un mio doppione.
Non posso riconoscermi in quella ragazza che sta bramosamente avvolgendo il membro di Paolo, la lussuria che sta provando, mi intriga, ma nello stesso momento mi terrorizza.
Sono una madre: un marito e un figlio mi aspettano tutti i giorni a casa... cosa mi sta succedendo?
Dove è iniziata la mia perdizione, quando ho deciso di seguirlo?
Sento il gusto salato di quel nerbo, il liquido vischioso, accetto di sentire il suo sapore, le vene sembrano esplodere talmente sono vive e pulsanti, lo stringo come il trofeo più sublime e continuo a scivolare in lui, mentre mi riempie del suo piacere.
Non avevo piacere di farlo con mio marito, non mi è mai piaciuto e, adesso sono disperata se penso che lui possa uscire lasciandomi quel vuoto nella bocca.
Paolo mi sta facendo provare dei giochi sessuali a me sconosciuti, io come se fossi senza anima, lo seguo.
Mi ha legata al letto con le gambe divaricate e poi bendata, per quindici minuti si è impossessato della mia vagina, con la sua lingua mi ha fatto letteralmente impazzire di piacere, quello che ho provato con lui, credevo fosse solo nei sogni più erotici, non so quante volte sono arrivata al piacere, so solo che mi ha fatto provare il paradiso e per questo l’ amo, ma i sentimenti si mischiano, mentre sento il suo nerbo che prende il posto della lingua: lo odio per quello che mi sta facendo provare, mi rendo conto che quel suo modo di possedermi, mi sta lentamente allontanando da mio marito, è riuscito dove nessuno era mai riuscito.
Adesso, stesa su quel letto, mentre mi contorco attorno alle mie corde tese, gli urlo di non smettere, di prendere tutto di me: sento il suo cazzo che si appoggia alle mie labbra polpose facendosi spazio, non posso vedere, sono bendata, tutti i rumori vengono amplificati dalla mancanza della mia vista, il dolore che provo alla sua irruenza diventa presto un piacere infinito, lo avvolgo con i miei muscoli vaginali e stringendolo percepisco il suo desiderio sino all’ estremo.
La sua bocca sta golosamente cercando i miei seni, i denti pizzicano i miei capezzoli, i brividi si intensificano come le mie parole;
- Non smettere, ti prego…Non smettere.
Sento le mani scoprire il mio corpo, mani calde che mi esplorano come un’ isola segreta da conoscere per poterci vivere.
Niente viene lasciato al caso, i graffi sulla pelle, il mio sedere stretto nel momento del suo piacere, le promesse di sodomia lanciate in quell’urlo di liberazione, la richiesta d’ amore, il tremore del suo corpo, il suo sperma che mi scalda l’ anima e lo sfinimento con l’ abbandono sul mio seno.
Odio Paolo per quello che mi ha fatto scoprire.
Amo Paolo per avermi fatta tornare donna come non credevo possibile.
I lacci vengono slacciati, la benda viene tolta, lo vedo sudato con occhi appagati, vedo la sua passione sfiorita tra le gambe, ansimo cercando un respiro regolare, lui sorridendo mi accarezza il seno, il viso, mi chiede di fargli tornare le forze in quel modo così erotico che solo io so fare e io ancora una volta, tronfia, scendo a cercare il mio frutto proibito, ricomincio a danzare con la mia bocca, la mia lingua combatte per ridare vita al suo desiderio, le sue mani sulla mia nuca, danno il ritmo al suo crescere, la bocca si riempie di vita nuova, le sue mani cominciano a giocare col mio stretto pertugio, la mia carne cede sotto la pressione del suo piacere.
Lo odio quando mi fa capire come mi vuole, mi odio per non avere la forza di fermarlo, mi odio perché so che riuscirà a farmi provare piacere, anche in quel gesto contro natura.
Sento la mia carne cedere al suo passaggio e dolorosamente uelo alla luna: i miei gemiti sono come benzina sul fuoco, il ritmo aumenta come la penetrazione, portando con se tutte le mie difese, il mio corpo segue i suoi movimenti, il dolore fisico contrasta con il piacere che provo nella mia testa, vedermi nello specchio, guardare il suo viso sconvolto dal piacere demoniaco che quella posizione gli offre.
Sono preda dei miei istinti, preda del suo piacere che piano diventa il mio piacere; ancora una volta rimango stupita di quanto sono cambiata, di come lo seguo nella sua perversione, impaurita da quello che faccio, mi trovo a pensare a dove arriverò sotto la maestria di Paolo e se mai mi fermerò.
Sento il suo sperma scaldarmi l’ intestino come mai nessuno aveva fatto, le sue parole di piacere sono già nel futuro, mi provoca parlandomi di altre donne, altri uomini, altre esperienze da provare, fingo una resistenza effimera, giusto per salvare le apparenze, mentre il mio fiore ancora caldo del suo sperma, freme; come la mia voglia, ormai esplosa sotto le sue mani sapienti.
Chiudo gli occhi e mi stringo attorno al suo corpo, mi parla come un oracolo, mi porta nei suoi desideri, parla di quello che farò per lui, con lui, mentre la sua mano scivola tra le mie gambe lambendo il mio piacere.
Gli umori lascivi, si depositano sulle sue dita a conferma di quanto sia vero quello che dice, sconfitta dalla realtà del mio desiderio, mi lascio accarezzare e ascoltando i suoi racconti, naufrago contro il mio nuovo piacere che piano ha seguito la sua mano…
scrivetemi le vostre sensazioni
[email protected]
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16 anni fa
fantasypervoi,
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Ultima visita: 12 anni fa
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La mia amica fenomenale e molto aperta
estate 2206 riviera romagnola.
in in famoso locale della collina di riccione, io ed un mio amico conosciamo per caso una ragazza con una sua amica, solite chiacchiere di presentazioni, la sua amica si apparta con mio amico ed io con lei...ad un tratto torna mio amico senza la sua amica...........era una pallla...........parla.bevi.parla.bevi...........cominciamo a raccontarci e a stuzzicarci...sia il caldo.sia l alcool.............ci siam ritrovati nel bagno degli andicappati tutti e tre.io il mio amico e la ragazza.xxxxxx......il mio amico comincia alimonarla ..io a baciarle il seno..........la mia mano scivola sullla sua gonna..la apparto con una mano.......era bagnata....il filo del perizoma centrale ..era sudicio....infilo un dito.due..tre.sgrilletto e lei geme..il mio amico tira fuori il suo bel uccellonee.....................lei pian paino lo spompina .era alla pecora..................io da dietro comincio a slinguazzargli il clitoride e le sue favolose labbra............ummmmmmmmmmm ummmmmmmmmm ummmmmmmm. avevo la mia cappella che mi pulsava.............forse l alcoool........forse l eccitamento....................sta di fatto che il mio amico ferma lei e pian pianino gli sfiora la cappella al clitorile di lei.................a tal punto lei me lo prende in bocca.................una favola....un urlo di piacere comune................ad un certo punto uccelli duri come il marmo con vene................cappelle rosse come un peperone..................io istintamente.....e volutamente tocco l uccello del mio amico..........lei furba.............comincia a pomparglielo......ma pero' vuole che io la seguo.........................azzzzzzzzzzz il mio amico dice no subito...ma dopo la prima ingoiata di cazzo di lei e succhiata di cappella.......va in delirio e acconsente...............lo spompinavamo in due.......a tal punto che lui era in extasi..........................lei con la mano dx gli stringeva lo scroto....per non farlo venire...........................io avevo un uccello duro come il marmo.....................bagnato fradicio................................lei prende tutti e due gli uccelli insieme e se li mette sulla punta della lingua...............................guardandoci negli occhi si sditalina..........tirandosi le labbra dellla passera----------------------poi ci dice che vuole essere scopata e inculata contemporaneamnte da entrambi........allla condizione prima che uno faccia una mezza pompa all altro in sua presenza................be lo abbiamo fatto...............eppoi io pian piano lo appoggiato al suo buco...........mmmmmmmmmmmmmm stavo venendo ed il mio amico gli sgrillettava le labbra con la appella........................ tempo poco li abbaimo tirati fuori e inondata sul seno.........lei si è leccata lo sperma e ci ha limonato a tutti e due...............................azz son eccitato solo al pensiero di quella serata........................bè comunque poi dopo ci siam rivisti altre tre volte e.........a voi lascio limmaginazione............kiss
a tutti
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1
16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
La coppia di amici
vi racconto...........
sono un libero professionista di 40 anni,giacca e cravatta..sono un consulente in sicurezza, vendo sistemi integrati di sicurezza per privati e aziende.
un mio gia cliente di una videoteca, bel tipo, mi chiede se posso andar da lui a casa per un sopralluogo di un sistema di sicurezza in quanto ignoti gli avevano rubato in casa.
era agosto 2007 arrivato a casa sua all appuntamento, suono....suono..suono....suono...e niente...............la casa aveva due ingressi che io conoscievo da prima..............sono passato dietro........il mio amico cliente che c era gia feeling..........avendo una videoteca si parlava d i film porno amatoriale e quant altro....si stava masturbando nudo davanti a d un film porno amtoriale della 100x 100..........azzzzz mi ha visto e lui come niente fosse mi ha invitato dentro casa...........appena lho visto nudo con l uccello dritto e scapellato mi son eccitato anchio................lui come niente fosse mi dissse se volete anchio masturbarmi e visto che il caldo.................visto il suo uccellone ci siam masturbati.....ma lui come del resto io ci guardavamo gli uccelli e alla fine ci siam fatti un bel 69 con pompa ad ingoio a viceversa.............finito il tutto ho fatto il sopralluogo...............ma poi dopo due giorni questo ha involontariamente o volutamente raccontato tutto alla sua convivente...........bella donna ex ballerina di discoteca......................lei talmente complice di lui che mi hanno invitato a pranzo a casa sua la settimana dopo...........si per portargli il preventivo dell antifurto................ma anche perchè lei voleva vedere che lui ed io ci spompinassimo a vicenda.................lei con la scusa di dover andar in banca prima della chiusura ha fatto finta di andar via.....................invece loro due si erano gia accordati...............si era nascosta nella tavernetta al piano sotto...............ci guardiamo le ultime novita dei video amatoriali arrivati da lui in videoteca...........eppoi cominciamo pian piano a spogliarci e a spomparci e segarci...............................................MENTRE .................giro l occhio verso al scala e vedo lei che si amsturba contro lo stipite della porta...................STO AL GIOCO....................faccio finta di niente............................lui la chiama.....................cominciamo io e lei a far una mega pompa al suo uomo..............azz fantastico io gli merttevo la lingua in bocca a lei ed al uccello del suo uomo...................eppoi lui faceva uguale ............................eccitantissimo...............finimmo tutti sul letto.............lui che si scopava alla pecora la sua donna.......e lei urlava dal piacere mentre mi spompava a me...................................ci siam trovati talmente bene che una volta al mese in base agl impegni altrui gli porto il preventivo.........................E CMQ L ALLARME ANCORA NON L HANNO ACQUISTATO.......CIAO
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1
16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Maddalena
In quel periodo uscivo da una brutta storia d'amore con una donna un po' piu' granda di me che mi aveva fatto perdere letteralmente la testa , Marina.
Per non stare troppo a torturami dell'amor perduto, mi favevo ore e ore di straordinario,mmi occupavo in mille modi ; calcio, musica , serate con amici....
Uno di questi mi propose di fare il " dirigente accompagnatore " di una squadra di pallavolo femminile di 2° divisione.
Accetai l'incarico senza dubitare , pensando che sarebbe stata un'ottima occasione per conoscere qualche bella ragazza.....
Le atlete avevano un'eta' che andava dai 16 anni ai 21 , io allora avevo 25 anni.....
Simpatizzai subito con le ragazze , ci fu modo di conoscerci bene dopo gli allenamenti con mega pizzate , nelle trasferte sui pullman organizzati , insomma il mercoledi sera e il sabato pomeriggio finalmente si respirava un po' di figa.....
Tolte le 4 ciccione, le due lesbiche , le cinque fidanzate sempre accompagnate...rimaneva un manipolo di fanciulle...
tra queste....Maddalena.
16 anni , panchinara , a fianco a fianco a me tutte le partite...
non la consideravo neanche data l'eta' ...ma ,
un visino da bimba , uno sgusrdo da furbetta , capelli lunghi nero corvino , tette da sballo , un corpo fresco e genuino come solo le adolescenti hanno....
" no, non posso ..." mi dicevo...
"..anche se Maddalena manda chiari segnali che ci sta , che ci faccio io con una cosi? che se mi vede il pisello e' capace che scappa dalla paura....?"
giocammo per un po' con gli sguardi...
Una sera dopo l'allenamento volle essere accompagnata a casa perche' l'amica non c'era ...
Cosi , accettai di riaccompagnarla e il flirt si accese con un bacio.....
Mi ricordo che era rossa in viso , come una vampa , quando mi saluto'....
Da li' cominciammo a vederci sempre piu' spesso fuori dall'ambiente pallavolistico...
Passeggiate , piccole uscite pomeridiane con la scusa delle fotocopie , andavo a prenderla a scuola....
Oddio!!!!!!
Un giorno mi invito' a casa sua giurando e spergiurando che saremmo stati soli...
salii da lei e mi apriì la porta con in dosso solo i jeans ....
baciandoci raggiungemmo la sua cameretta piena di pupazzi e giochi di quando era " bambina".....
mi stupi' della sua esperienza.
Sotto i jeans aveva un inesistente perizoma e le calze autoreggenti( niente fa piu' porca una donna di mettere le caze autoreggenti sopra i pantaloni...) mi fece un pompino conl'ingoio da vera professionista del sesso , altro che 16 anni....si fece fottere in tutte le posizioni davanti e dietro senza provare alcun fastidio ne' intolleranza al mio modestamente enorme cazzo...
Mi lascio' senza parole....
Continuammo a frequentarci per un po' .
Maddalena conquisto' il posto in squadra ...
Puntualmente .mercoledi e sabato scopavamo alla grande..
in macchina , fuori all'aperto , sotto le doccie quando tutte andavano via....
un bel periodo.
Un pomeriggio , come al solito a casa sua , mentre stavamo dando il meglio dell'hard core...nella sua cameretta tra i postre di nek e dei back street boys .... si sente un chiave girare nella serratura ...porcaputtana!!!!!!
" Maddy , sei in casa...???" tacemmo per qualche istante...
La madre.
Non da sola con un uomo.
Non il padre.
Raggiunsero la camera da letto lasciandosi dietro di loro vestiti e scarpe...
Io e Maddalena ...testimoni oculari di un adulterio.
piu' che altro la giovane ragazza era contenta che non fosse stata beccata lei
, tanto contenta che volle comunque finire la sua scopata.... e tra i gemiti di piacere della madre e i grugniti di lui , i colpi conto le chiappe di lei , i vari " ...fottimi , fottimi sono la tua puttana..." io senza fiatare gli lavai il viso e gli occhiali con una generosa sborrata....e con gli sivali in mano ..zitto zitto me ne uscii dall'appartamento, passando in pieno corridoio proprio davanti la camera da letto dove la madre e l'amante stavano quasi al culmine della scopata.....
Maddalena non mi disse cosa succese dopo , io non glielo chiesi neanche....
Ma giuro una scopata cosi' e' davvero indimenticabile....
messaggi subliminari
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Che cazzo ci faccio qui...
“Che cazzo ci faccio qui?” Osservo il soffitto bianco e il lampadario. Sul mio petto è appoggiata Cristina. Siamo entrambi nudi. Lei vuole coccole e si sistema in modo che ci sia un maggiore contatto fra i nostri corpi. Io le ricordo che ho un impegno inventato e che devo purtroppo, parola aggiunta falsamente, mandarla via.
Venerdì sera mi aveva mandato un sms abbastanza esplicito. Voleva sdebitarsi per la mia gentilezza del weekend precedente. Nella mia testa, cercavo di capire cosa intendesse: era vero che avevo dimostrato notevole interesse al suo corpo, che forse l’avevo fatta godere o che ci avevo provato, come faccio sempre. A quanto pare pochi uomini avevano prestato così tanta attenzione a lei, cercando solo di divertirsi loro. Nel suo messaggio era anche chiara una cosa: doveva continuare a restare un segreto. Era perfetto: aveva voglia di fare sesso con me e non voleva che si sapesse in giro. Mi ricordava un po’ il periodo con Melissa, anche se avevo capito che Mely usciva con me perché comunque invaghita.
Essendo venerdì e sabato occupato fino a tardi col lavoro, attendiamo la domenica dove anche stavolta, i miei mi lasciano la casa libera molto presto. La invito e senza farsi pregare arriva da me. La vado a prendere al cancello e noto come lei abbia voglia di starmi vicino mentre camminiamo. E’ una sensazione forte ma la sento nettamente. Anche in ascensore noto come lei vorrebbe baciarmi subito, come saluto ma parlando riesco a trattenerla. Piuttosto sento la sua sgradevole voce, ma almeno facciamo in modo che quello che succede fra di noi sia solo sesso all’interno di un luogo chiuso e al riparo da sguardi indiscreti.
Entriamo in casa e appena tolta la giacca, si fionda sulle mie labbra. Ci baciamo e stavolta sento ancora più voglia. Sembra quasi mi voglia mangiare la bocca. La porto in camera e stavolta noto come sia lei che voglia spogliarsi in fretta. Nel giro di qualche minuto lei è già mezza nuda e mi spoglia completamente. Mi bacia il collo, il petto e scende ancora di più. I miei dubbi prendono certezza e dentro di me, trovo conferma che la sua frase “è il mio turno essere carina con te..” intendesse proprio il fatto che l’altra volta ero stato io a usare la lingua per farla godere. I folti capelli la mettono in difficoltà e nascondono completamente la visuale ai miei occhi. Lascio andare la testa all’indietro e chiudo gli occhi. Però non sento nessun fremito. Come al solito, non trovo così tanto piacere come il resto degli uomini nel farmelo leccare. La sento andare su e giù con le labbra ma io non provo nessun piacere particolare. Sembra però abbastanza soddisfatta del suo lavoro e allora la tiro a me e la spoglio del tutto. La faccio girare e inizio a leccare io, stavolta da dietro. Sembra sorpresa della posizione a pecorina, ma vedo che si lascia andare completamente al ritmo della mia lingua. Nel frattempo, vista la posizione, infilo un dito in entrambi i buchi. Noto con sorpresa che non si lamenta e anzi, si lascia andare alla doppia penetrazione.
Poi si gira di scatto e comincia a parlarmi. Mi dice che la faccio impazzire, cosa le piace di me e di quello che le faccio. Ammette di essere una di gusti facili e che nel sesso le piace praticamente tutto, ma mi cade nel volgare quando tentando di fare una voce sexy mi dice che adora “fare pompini”. Faccio finta di nulla e quando mi chiede di dirle cosa mi piace, mi limito a dirle che la cosa che mi fa più impazzire è far godere la donna. All’inizio non ci crede ma poi vedendo come la mia concentrazione è tutta alle sue zone erogene, capisce che non era una battuta. Inizio a penetrarla e cambia la posizione delle sue gambe permettendomi più volte una penetrazione maggiore. Le piace molto e ansima parecchio. Più volte vuole baciarmi in modo dolce ma riesco ad evitare baciandole il collo e riportando il tutto su un piano più sessuale e meno romantico. Mi blocca e si gira mettendosi a pecorina. La penetro da dietro e mentre le stimolo i capezzoli, ammirando quegli enormi seni che mi hanno convinto a fare sesso con lei, inizio a chiedermi se sto facendo bene. Il suo continuo muoversi ci riporta di nuovo a scambiarci baci e carezze audaci. Noto che è più brava a scopare che a far godere l’altro, quindi cerco di stare il più possibile dentro di lei tenendo distanti le sue mani e la sua bocca. Penso che goda almeno un paio di volte visto come respira e come si lascia andare, specie quando la faccio salire sopra di me. Poi la blocco e la penetro a fondo, pensando solo a godere. Ci riesco e ovviamente vengo fuori. Stavolta mi sono preparato i fazzoletti vicino apposta per non rischiare nulla.
Mi alzo per andare in bagno e quando torno in camera la trovo ancora nuda distesa, che mi aspetta. Penso quasi che abbia voglia di un bis, che sarei anche disposto a concedere, ma invece mi ritrovo con una persona che vuole solo coccole. Non dico nulla, ma resto fermo con lei che mi accarezza il braccio e i capelli. Resisto meno di due minuti e poi le ricordo il mio impegno. La faccio vestire e l’accompagno alla macchina. Anche stavolta vuole il bacio e le concedo un pezzettino di labbra, ma nulla più. Comincio a pensare che non voglia solo sesso, ma che stia cercando anche tenerezza, cosa che da me non avrà mai. Domenica prossima sarò via, quindi sicuramente non faremo sesso. Vedremo come si comporterà.
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16 anni fa
universitario80,
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Ultima visita: 16 anni fa
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La collega sposata
Era diverso tempo che avevo capito di piacerle. Gli sguardi, prima timidi, poi sempre piu' intensi, erano inequivocabili. Era considerata una signora serissima, sposata, mamma, praticamente inarrivabile. Cominciammo a scambiarci mail sempre piu' audaci, finche' un giorno non ci baciammo nel parcheggio dell'ufficio. Emozionati e eccitati, in un crescendo, abbiamo cominciato a cercare un'occasione per vederci da soli. Capito' dopo tanti mesi, quando il marito parti' per lavoro. Mi precipitai a casa sua, di mattina, lei mi apri' eccitatissima, ancora in pigiama. Mi porto' nel loro letto, si sedette, mi sfilo' i pantaloni e mi abbasso' gli slip. Il mio membro era durissimo, imponente, paonazzo. Comincio' a leccarlo dolcemente, guardandomi, sorridendo. Mi sembrava un sogno, e non mi accorsi che ben presto esplosi dentro la sua bocca. Lei rimase male, disse "non si fa cosi'".... La coccolai un po', poi cominciai a leccarle la fica, bagnatissima. Ebbe molti orgasmi, violenti. Poi la penetrai, all'improvviso, e cominciai a scoparla con foga, facendola godere di nuovo. Venni fuori di lei, schizzandole sul petto. Lei mi guardo', guardo' il mio membro ancora bagnato. Chiuse gli occhi e ricomincio' a succhiarlo, subito, ancora moscio. Capii che le era piaciuto prenderlo in bocca, e la lasciai fare, finche' non le regalai un'altra abbondante sborrata. A un certo punto chiamo' il marito, e lei rispose con la bocca ancora piena di me.
Facemmo di nuovo l'amore per altre due volte, finche' non ci addormentammo sfiniti e nudi.
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16 anni fa
altoromano45,
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Ultima visita: 16 anni fa
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16 anni fa
SexyCommunity, 35
Ultima visita: 8 ore fa -
In ufficio con mia collega
Ero sempre in ufficio, era una giornata piovosa, il lavoro era tanto e la voglia di lavorare era poca. La sera prima ero uscito con degli amici e avevo conosciuto una ragazza davvero carina, un viso molto attraente, e che dire delle sue tette e di quel culetto piccolo e sodo. Fu un pensiero che mi attanagliava da tutta la giornata, e pensare a quel culetto piccolo e sodo, così intensamente, mi ha invitabilmente fatto eccitare. Piccolo e sodo, piccolo e sodo, più lo immaginavo più mi diventava duro. Immaginavo come l’avrei potuto prendere, poi d’un tratto la sorpresa. Quel culetto così piccolo e sodo era l’esatta copia del culetto piccolo e sodo della mia collega I. Così, mi guardo in giro, cerco il suo sguardo ma non lo trovo. Decido di alzarmi, mi guardo ancora intorno ma niente. Oramai ero talmente eccitato che avevo una voglia matta di scopare, così la vado a cercare per tutto l’ufficio. Entro in diverse stanze, ma niente. Più passava il tempo, più mi veniva voglia e più mi eccitavo. Mi faceva male oramai chiuso dai jeans. Aspetto, cinque, poi dieci, poi quindici minuti, ma di lei nulla. Dl libro firma vedo che non ha preso permessi, doveva per forza stare in sede, ma dove? Non ce la facevo più, così decido di andare in bagno e soddisfare la mia voglia da solo, solo che venire in bocca ad una bella troietta è sempre più bello. Passo davanti alla prima porta del bagno, quella del bagno delle donne, e sento un piccolo grido soffocato. Mi fermo un attimo, il cuore m’impazza. Niente. Non si sente più niente. Me lo sarò immaginato. Faccio per girarmi che sento di nuovo quel grido soffocato. Non me lo ero immaginato e proveniva direttamente dal bagno delle donne. Ovviamente avrei voluto sfondare la porta ed entrare, ma come potevo sapere chi ci fosse? Mi obbligo a stare fuori, poco fuori la porta. Faccio finta di passeggiare, faccio finta di essere pensieroso, ma solo per tenere a bada la mia voglia di sfondare quella porta. Passano altri 15 minuti durante i quali sento un altro paio di volte quei gridolini. La mia pazienza stava per finire, un altro minuto e avrei bussato. Ma ecco che magicamente sento la chiave girare. Io sono appena fuori, la porta si apre piano, e vedo un occhio che sbircia il corridoio dove sono io. E’ l’occhio della mia collega, è lei che cercavo. Mi precipito vicino la porta, lei prova a chiudere di forza, ma faccio in tempo a mettere il piede tra la porta e lo stipite. Non può gridare altrimenti la sentirebbe chiunque. Spingo con tutta la forza che ho, la porta di apre, e appena vedo ciò che ho visto ho fatto un sorriso con tutta la bocca che ho. La mia troietta I. con la segretaria, D., la stessa che nella scorsa puntata ci aveva beccati mentre lo stavamo facendo in bagno. La segretaria si vergogna, diventa tutta rossa. Guardo I. e noto uno sguardo di colpa, come se avessero rubato delle caramelle, ma avevano semplicemente fatto sesso per ben 25 minuti in bagno. Prendo la mano di I. e la porto sulla mia patta, le volevo far capire che ero li per un motivo. I. guarda D., uno sguardo d’intesa, mi apre la patta e lo fa uscire finalmente. Prendo D. da dietro il collo e la bacio con passione, e come immaginvao sa di I., conosco bene il sapore della figa della mia troietta. Sorrido e le chiedo “L’avete fatto vero?”, non risponde. “Ti è piaciuto almeno?” chiedo alla mia troietta, lei era già impegnata in un bel pompino, senza smettere fa si con la testa. Continuo a baciare la segretaria e spingo la testa di I. contro di me, cerco di far arrivare il mio cazzo nella gola più profonda. Sono pronto, la stacco tirandole i capelli, prendo la segretaria la piego sul lavandino, che culo ragazzi, e chi non glielo metterebbe dentro. le alzo la gonna, le abbasso le calze, è senza mutante, e di un colpo le pianto in corpo il santo bastone. Fu li che riconobbi il gridolino che sentivo da fuori. Mi fermai di colpo. Capì subito che c’era qualcosa che non mi tornava. Mi guardo in giro, guardo I. e noto che ha una borsetta. Senza fare gesti strani, prendo al volo la borsetta e la apro. “Dio Mio” esclamo. faccio per scaricare il contenuto e mi cade addosso un vibratore di almeno 20 cm, con 3 o 4 cm di larghezza. Guardo meravigliato ed eccitato I., tolgo il cazzo dal culo della segretaria e ci pianto quel cazzo di gomma enorme. Non fa un piega, entra che ra un piacere.Ecco che cosa avevano fatto per 25 minuti in quel bagno. Sorrido. Prendo I. la spingo contro il muro di schiena, la sollevo e faccio finta di scoparla e le dico all’orecchio “Finalmente ti potrò vedere mentre ti prendi una double” Nei suoi occhi vedo eccitazione e paura. Le tolgo i jeans e tolgo il cazzo di gomma dal culo di D., le prendo le mani e me le porto dietro il collo, la sollevo, questa volta è per penetrarla fino in fondo, la scopo in figa e con un dito cerco il buchetto di quel fantastico culo che ha. Lo trovo e provo ad entrare. Le fa male, bene. Il cazzo di gomma è ben inumidito dal culo della segretaria e con la mia saliva sul buchetto, tento la penetrazione doppia. Lei ha paura, lo vedo. Ecco! E’ entrata la cappella.Le fa male, stringe i denti, ma non mollo. Spingo e spingo, sia io in figa che il cazzo di gomma in culo. Nel culo non gli entra tutto, ma i suoi 10 cm se li è bevuti. Lascio il cazzo di gomma nella sua posizione e comincio a pomparla. Comincia ad abituarsi e a godere. Prima che ranggiungessi l’orgasmo sento la sua vibrazione, sta godendo, ed è un orgasmo lunghissimo. Sto per venire anch’io, ma prima di venire voglio scoparmi anche la segretaria, per la seconda volta nostra complice. Nel frattempo che facevo godere I. la segretaria si era data da fare da sola, e quando entrai in figa la trovai davvero calda, non feci in tempo a dare due pompate che le venni in figa come un fiume in piena che scende dalla motagna. Non lo vedevo, ma sarà stato un quintale. Esausto, esco. Lei si siede sul wc e inizia a pisciare sperma. Troppo bella sta cosa. Mentre è seduta, le piazzo di nuovo il cazzo in bocca e inizio a scoparle la bocca. I. nel frattempo cercava di togliersi il cazzo di gomma dal culo. Voglio farmelo tornare duro, ho una voglia matta davvero di entrare in quel culo aperto a dismisura di I. Con un esperto lavoro di lingua di D. mi torna duro in un attimo e mi giro. I. era ancora intenta a toglierselo, intervengo e glielo strappo di colpo. Il culo rimane incredibilmente aperto, e mi fiodo su quella voragine. Lei manco si accorge del cambio, e inizio a pompare quel culetto che tanto mi aveva girato in testa in quella giornata. Dopo una serie di stantuffate ben assestate, esco la giro e le piazzo il cazzo in quella boccuccia calda, e ho un nuovo orgasmo, meno esplosivo di prima ma pur sempre ricco. Ci rivestiamo e cerchiamo di uscire da quel luogo che sapeva terribilmente di sesso. Questa volta vado avanti io. In un primo momento non vedo nessuno, mi fiondo fuori. Appena tiro fuori l’altra gamba, ecco che arriva l’altra mia collega A. Cerco di distoglere lo sguardo, ma l’intuito della donna va molto oltre i nostri pensieri. Non faccio in tempo ad allontanarmi che lei apre la porta del bagno e vede le sue colleghe. Si gira verso di me, non capisco se sta per urlare o se vuole uccidermi, invece mi lancia un sorriso di sfida, si avvicina e mi dice “Ma bravo! E non mi dici nulla di queste festicciole eh…la prossima volta voglio esserci anch’io..e se non mi chiami spifferò tutto”, e mi da una pacca sul cazzo. Lascia uscire le colleghe dal bagno ed entra. Ritorno al mio posto e riprendo a far finta di lavorare.
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16 anni fa
nicemanitaly,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Tra sogno e realta
Tra sogno e realtà:
Era un sabato d’estate,un caldo sabato d’estate. Io ero a casa sua,o meglio,a casa dei suoi nonni. Si era trasferita li temporaneamente assieme ai suoi genitori,perché casa sua era in ristrutturazione,e questo mi permetteva di vederla qualche volta,poiché,se pur stavamo insieme,sua madre non condivideva questo rapporto,e in oltre il ragazzo con cui era stata sino a poco tempo prima per undici anni era divenuto ancora più violento e folle,e la tormentava d continuo impedendole in ogni modo di vedermi.
Lei aveva ventisei anni,ma era fragile e spaventata come una dodicenne.
Era pomeriggio,un afoso primo pomeriggio d’estate.
Entrambi eravamo mezzi spogliati sul divano letto su cui dormiva. Non avevamo ancora fatto l’amore,ma eravamo stati qualche ora insieme,baciandoci,carezzandoci intimamente,calorosamente. Lei era combattuta tra un forte desiderio verso me e uno stupido senso di colpa che ancora nutriva nei confronti del suo ex ragazzo;ironicamente,io che ora ero da alcuni mesi il suo ragazzo ero divenuto il suo amante. La desideravo ardentemente,e ogni volta cercavo di far esplodere il suo desiderio,sperando finalmente di sentirla. Avevamo fatto tante volte l’amore,per entrambi bello e piacevole,ma mai,mai come desideravamo. Eravamo sempre avvolti da tensione,e spesso,troppo spesso,lei non riusciva a vivere serenamente il tutto;era come tormentata,in effetti,anche se non lo diceva credo che non era ancora pronta,che nel cuore mi voleva ma ancora forte nella mente era la presenza di un altro.
Non so cosa accadde quel pomeriggio. I nostri baci,le nostre carezze calde e tenere come sempre, ora avevano un nuovo sapore,una nuova consistenza:finalmente la sentivo,era li….era presente. finalmente sentivo il suo desiderio,il suo amore verso me. Le sue labbra baciavano le mie,e ora,ora sentivo che lei le gustava,lei mi voleva senza altri pensieri nella mente. Le mie mani stringevano la sua schiena,sentivo sui polpastrelli la presenza viva della sua pelle,mentre le mie labbra erano calde d’amore e si incontravano con le sue che corrispondevano a quel calore. Le mie mani e le mie labbra si muovevano all’unisono su di lei,era come se qualcosa dal di dentro guidava automaticamente il mio corpo,e quel qualcosa era mosso da un desiderio che sentivo in lei;come una voce che mi guidava conducendomi a compiere ciò che lei in quell’istante desiderava. Era una simbiosi speciale,calorosa. Non eravamo più due,ma uno.
Le mie labbra scendevano sul suo collo,delicatamente ma nello stesso tempo decise. Ricordo il sapore dolce dei suoi piccoli seni,ne baciavo i capezzoli come se fossero le sue stesse labbra,e si suoi gemiti a ogni bacio erano sempre più incisivi. Scivolai con le labbra e le mani carezzando e baciando lentamente e delicatamente il suo ventre sino a giungere al suo sesso scoperto,che entrambi dolcemente e ironicamente chiamavamo “patatina”. Era piccolina e umida,calda,e iniziai dolcemente a baciarla,a baciarla e carezzarla come sa fare solo chi ti ama;senza egoismo ne squallore,ma con quella passione che può avere solo chi ti ama,chi desidera te…e non appagarsi. Lei era un po’ imbarazzata da questo,e allora mi trascinò su di sé. Eravamo entrambi nudi. Sentivo la sua schiena stretta tra le mie braccia,le sue labbra unite alle mie,i nostri ventri e i nostri sessi che si sfioravano sincronica mente ,sino a che,aprendo delicatamente ma con decisione le sue lisce a bianche gambe con le mie mani, mi spinsi dentro di lei. Solitamente ero sempre cosi delicato,quasi lei fosse di cristallo,e questo anche perché non sempre riuscivo ad avere una penetrazione completa con lei,sia per la differenza di dimensioni tra me e lei e soprattutto poi,perché,nonostante non fosse più vergine da tempo,il suo imene non si era mai del tutto lacerato,e ciò le comportava spesso dolore. Ma quella volta pur essendo delicato come sempre,non so perché,forse ero più deciso,non so,ma improvvisamente mi sentì presente dentro di lei,mi sentii quasi totalmente presente;entrambi ci sentivamo l’uno dell’altro,ed entrambi avevamo avvertito questa cosa. Ero dentro di lei,quasi completamente. Restavo fermo stringendola forte,mentre lei stringeva me. Iniziai a muovermi lentamente ma con spinte decise;il mio muoversi era sincronizzato istintivamente con i suoi gemiti. Per la prima volta sentii pienamente il suo corpo stringere il mio,le pareti della sua patatina che stringevano il mio sesso, e il tutto era simile al calore dei nostri baci…ma mille volte più intenso.
Tra i suoi gemiti lei disse con voce flebile di non volere che raggiungessi l’orgasmo dentro di lei. Mi pregava giorno e notte di dargli un figlio,ma,ogni volta che mi decidevo a farlo lei si tirava indietro. Allora usci delicatamente e usai delle precauzioni,anche se non averi voluto.
Riprendemmo a fare l’amore,dolcemente,con una passione simile a quella di due sposi. I nostri corpi nudi avvinghiati. La tenevo strettissima,e lei altrettanto. Mi stringeva fortissimo sia con le braccia che con le gambe,e il nostro muoversi era sincronico. Veramente stavamo facendo l’amore insieme,veramente eravamo una cosa. Il piacere e il calore,la nostra sintonia cresceva ogni secondo di più,tanto che i nostri movimenti divenivano insieme sempre più decisi e veloci,le pulsioni dei nostri sessi sempre più forti…e cosi i suoi gemiti.
I nostri bacini all’unisono si muovevano l’uno unito all’altro sempre più velocemente,guidati dall’irrefrenabile e intensissimo piacere che provavamo,e a ogni loro spinta il nostro stringersi diveniva più forte. Il piacere aumentava con un intensità enorme,sino ad avvicinarsi sempre più al suo culmine. I nostri pubi si toccavano,il mio bacino spingeva forte contro il suo che come se guidato da un magnete seguiva simultaneamente i miei movimenti. Il piacere aumentava e con esso l’amore,il senso di desiderio e vicinanza. I gemiti descrivevano ciò che accadeva,sempre più intesi,sempre più irrefrenabili come i nostri movimenti. Il piacere si avvicinava,e ora ci muoveva l’uno sull’altro quasi selvaggiamente,ma con una dolcezza che solo l’amore può donare. Sentivo il suo piacere, i suoi gemiti,e questo guidava sulla stessa linea il mio piacere,tanto che,muovendoci insieme egualmente,sempre più intensamente,il piacere arrivo ad esplodere all’unisono e ci sentimmo come due copri che esplodono insieme,due stelle che insieme esplodono. Il mio sesso vibrava in lei e io sentivo le sue pulsioni attorno a me. Entrambi avevamo raggiunto il piacere all’unisono,nello stesso momento,e ora io restai su di lei,stretto a lei…ancora in lei,mentre baciavo il suo viso incantevole e lucido che affannosamente gemeva lentamente,ancora piena di piacere,ancora piena di me.
Era incantevole,bellissima.
Restammo abbracciati l’uno sull’altro. Il suo viso era sereno;per la prima volta dopo aver fatto l’amore con me non provava ansia e sensi di colpa,ma stava bene,era felice. La baciavo delicatamente,insieme sussurrammo qualche parola dolce,e insieme ci guardavamo,ci guardavamo innamorati e gioiosi nell’essere riusciti a comunicarci insieme e pienamente il nostro amore.
Purtroppo tutto quello fu interrotto dall’orologio.
Erano circe le cinque e mezza del pomeriggio,sua madre e suo padre sarebbero tornati a breve. Avrei voluto restare li per ore e ore,per sempre,ma come sempre,dovevo scappare…cosa che odiavo come lei,e che lei spesso non capiva. Cercai di temporeggiare il più possibile,ma era inutile,lei mi diceva che era meglio separarci perché sua madre sarebbe giunta da un momento all’altro.
Rivestiti e in piedi restammo abbracciato ancora per un po’ all’ingresso;non volevamo più staccarci,ma dovemmo,e io….uscendo dalla porta la guardai sino all’ultimo momento.
Attento a non farmi vedere scesi dal suo palazzo e lentamente percorsi a piedi la strada di casa. Casa mia era lontana da li almeno cinque o sei chilometri. Io non avevo l’auto,perciò dovevo aspettare l’autobus,ma attenderlo lì era pericoloso,cosi,percorsi prudentemente un circa chilometro verso un quadrivio dove potevo attendere tranquillamente un autobus che mi avrebbe condotto a casa. Mentre aspettavo guardavo il cellulare in attesa di una sua chiamata. Mi telefonò e stemmo qualche minuti a telefono. Mi disse che le aveva telefonato la madre,che stava per strada e che lei sarebbe dovuta scendere per andare con sua madre e suo padre a fare spese. Cosi attaccammo salutandoci,e attendendo la notte,in cui,di nascosto dai suoi come sempre ci saremo sentiti per ore e ore.
Passarono alcuni minuti,più di una decina. Il mio sguardo era rivolto verso la strada da cui ero giunto in attesa di un autobus,ma in verità….speravo di vederla in macchina con i suoi. La vidi,ma non era in macchina con i suoi,era nell’auto con il suo ex ragazzo.
Era silenziosa,sembrava rassegnata,come abituata…in ogni caso sembrava che per lei fosse normale essere li. Ora se pur era la mia ragazza non era mia,ed entrambi lo sapevamo.
Non riesco a descrivere ciò che provai in quel momento,so solo che ogni certezza svanii. Da poco avevamo fatto l’amore e ora,ora lei era lì con un altro uomo.
Non sapevo più cosa pensare.
Certo,certo mai ho pensato che fosse malvagia o che mi stesse prendendo in giro,ma solo,solo che ancora troppo spaventata,pur di avermi accanto era disposta a mentire,e ora non sapevo se ero realmente il suo ragazzo o solo un amante inconsapevole. Comunque sia,confusa e dilaniata come era,certo non riusciva a capire quanto male stessi provando,o forse,forse per non restare schiacciata dai sensi di colpa automaticamente la sua mente si era creata come delle barrire che le impedissero di vedere la realtà,lasciandola costantemente divisa tra sogno e realtà.
Con il cuore a pezzi e la mente confusa tornai a casa da solo;ero frastornato e arrabbiato,deluso e sconfortato.
Passai la sera a scrivere a computer attendendo una sua chiamata;una chiamata che giunse tardi come sempre.
Parlammo,parlammo,ci arrabbiammo e piangemmo. Tra giuramenti e bugie,tra lacrime e parole d’amore,tra sogni e speranze:ma nulla mutò,tutto restava cosi,e per restare insieme ancora fingevamo che nulla accadeva,ma in verità,in verità il cuore di entrambi era a pezzi,e pur se potevamo sognare di esserlo,nella realtà non eravamo una sola cosa,nella realtà neanche più c’eravamo,ambiguamente continuavamo a vivere divisi tra sogno e realtà.
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16 anni fa
scintilladolce,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Prime esperienze
Ciao,vi voglio raccontare come,ho cominciato ad indossare e amare l'intimo femminile...
Ero un ragazzo sui 10 anni e vivevo in un cortile,quando con altri ragazzi della stessa età incominciavamo a sentire i primi pruriti sessuali...
Un giorno, un ragazzo più grande di noi,venuto ad abitare nel nostro cotile,lanciò l'idea di giocare al gico del dottore e siccome eravamo sfigati e non avendo coetanee che participavano ci propose che,qualcuno di noi indossase l'intimo e vestiti delle nostre mamme che allora non buttavano via ma mettevano nei sacchi degl stracci e così...
Incominciai a godere sentire sul mio corpo quando,indossavo reggiseni quelle sottovesti,calze col reggicalze o paerine di quei bellissimi anni 60.
Era bello poi sntire quando, il nostro dottore dopo averci fatto sdraiare, su quei giacigli improvisati,
ci alzava la gonna e incominciava a toccarci il nostro
piccolo pisellino che incominciava,dare i primi segni del nostro piacere ...
Poi un giorno fortunato...
Alcuni anni dopo,mia mamma e mia zia si trovarono in stato interessante quando un giorno,venne a casa notra l'otetrica per visitarle,io allora,andai in camera prima che arrivassero loro e mi nascosi sotto il letto e aspettai.
Poco dopo arrivarono mamma e zia seguite dal'ostetrica
che disse a mi mamamma di togliersi il grembiule sottoveste e di sdraiarsi sul letto io intanto dal mio nascndiglio vedevo tutto riflesso nello specchio grande dell'armadio vidi mia mamma rimanere in reggiseno e un paio di mutande di cotone bianco da cui uscivano molti ciuffi di peli neri perchè era molto pelosa,dopo essersi sdraiata l'ostetrica le abbassò le mutande e incominciò a inserire due dita in quella figona nera sembrava che l'ostetrica volesse fare un ditalino a mia mamma io intanto sotto vedevo per l prima volta come era fatta la femminilità di una donna dal vero e mi faci una sega meravigliosa il seguito....
Così ho incominciato ad amare indossare l'intimo femmm....e le pratiche ginecologiche...
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16 anni fa
rosy1952, 60
Ultima visita: 9 anni fa -
I piedi del mio collega
estete scorsa.... caldo da morire.. sabato sera a cena da amici..
c'è anche il mio collega con la fidanzata.... siamoin giardino si chiacchiera si cazzeggia.. tutti a piedi nudi sull'erba.....
a un certo punto il mio collega rientra seguito dalla ragazza, dopo poco si sente una lite furibonda e lei se ne va.... lui torna in girdino e rassicura gli ospiti: niente di che solita litigata... domani tornerà tutto a posto, nel frattempo si fa tardi e uno ad uno gli ospiti se ne vanno o a casa o in giro per locali... io resto e do una mano al mio amico a sistemare tutto e intanto si sparano cazate, si ride, ci conosciamo da anni e siamo molto amici, lui sa che sono bisex .... e mi chiede ogni tanto delle mie avventure... a volte credo che voglia provarci, ma poi al momento buono nessuno dei due ha il coraggio di fare la prima mossa...
a un certo punto lui mi dice: perchè mi guardi sempre i piedi? l'ho notato spesso, soprattutto se ho le infradito e io mi blocco, vorrei rispondere: perchè vorrei leccarteli tutti, infilare la lingua tra le dita e ciucciartele una ad una.. invece dico: perchè mi piacciono le infradito e ytu ne hai sempre di molto belle...che risposta del cazzo!!!
e lui: beh abbiamo lo stesso numero se vuoi te le presto qualche volta. e io ok dai fammele provare
rientriamo
lui prende due paia di infradito e me le fa provare, pii confrontiamo come stanno a me e a lui, e io gli dico: te le posso togliere?
lui esitsa poi mi dice: beh se mi fai anche un massaggio ai piedi ci sto. cazzo!! il mio sogno si avvera...
si siede in poltrona e io mi inginocchio, gli sfilo le infradito... prendo il piede destro in amno e lo sollevo e inizio a massaggiarlo... lui sorride... si stende per stare più comodo e dice: dai lo so che sei un feticista..fammi vedere di cosa sei capace
non ci penso su due volte e inizio la leccata. dal tallone lentamente... su per la pianta del piede bellissimo, pulito ben curato una meraviglia!!!
lui mi incoraggia a continuare, si sfila il piede all'altro sandalo e me lo mette davanti la faccia... io impazzisco lecco tutto come un forsennato, infilo la lingua in mezzo alle dita, le sbocchino una ad una, gemp cpme una troietta in calore... lui mi dice: aspetta metto un dvd porno e mi masturbo voglio farti morire di voglia io rimango in attesa...
inizia il film e lui tira fuori dal pacco un cazzo enorme, molto grosso anche se non lunghissimo.
si masturba e io lecco lecco lecco i piedi come non mai... non oso guardarlo in faccia ma lui ogni tanto midice, guardami, guarda il cazzo che non avrai mai!!
sta per arrivare l'orgasmo, lui stende le gambe e si prepara allo schizzo, mi dice spostati... io eseguo e intanto odoro i suoi infraito, me le toglie di meno e mi dice: guarda ti faccio un regalo....
a quel punto esplode in un orgasmo pauroso... dirige lo schizzo sulle ciabatte le inonda....
io sono a bocca aperta con la lingua che vorrebbe buttarsi a leccare tutto piedi cazzzo infradito. lui mi porge le ciabatte e mi dice: pulisci...
lecco tutto e ingoio perchè sono una vera troia... dopodiche mi mette il cazzo ancora sgoicciolante in bocca e vuole che glielo pulisco, poi mi dice: ora vattene, mi fai schifo!! io resto di merda, cazo è il mio amico e ora mi sputtanerà al lavoro... me ne vado
arrivo a casa mia e ricevo un sms sul cellulare: è lui
tremo, ma lo leggo: sei un porco... quello di oggi è stato l'antipasto... domattina vengo a bere il caffè da te.... fatti trovare in perizoma ... ti voglio fottere... srai la mia puttana segreta....
mi scopa da quasi un anno ogni domenica mattina...e a volte lo sbokkino in ufficio alla pausa pranzo o dopo la chiusura... ma questo sarà oggetto dei prossimi racconti... ciao ciao
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
Glory hole
La prima volta lo notai in un privè,eravamo andati con il mio amico,basto poco per capire il suo utilizzo….era il glory hole(buco della gloria). Ne fummo attratti. Tornando a casa decidemmo di stuzzicare la fantasia delle coppie coscruendone uno noi da poter trasportare all’occorrenza.
Notammo che in un annuncio una coppia cercava singoli con idee non banali….era la coppia giusta a cui proporlo.
Li conoscemmo tramite email,poi tramite msn,una coppia giovane,lei 25enne lui 30enne. Di loro ci colpi la bellezza e la simpatia di entrambi che si percepiva sin dalla prima chiacchierata telefonica.Ebbi modo di appurare tramite qualche foto la notevole bellezza della lei di coppia.
Ci accordammo con il lui della coppia(che chiamerò Alan)su come gli piaceva che il tutto si svolgesse,su cosa piaceva a lei ecc.
Alan ci disse che lei (Gaia)amava essere trattata da vera troia,che in quei momenti si trasformava,amava essere scopata con vigore,sentirsi aperta,riempita,che le piacevano le sburrate abbondanti e che lui si sarebbe divertito a fotografare e riprendere il tutto.
Arrivo finalmente la serata dell’incontro,un normale sabato sera,il posto un tranquillo appartamento che il mio amico aveva a circa 25km fuori Roma.
Cerchi di immaginare quello che ti aspetta, ne parli col il tuo amico, si ride si scherza. Due minuti di attesa prima che arrivino, che sembrano eterni, e poi vedi arrivare una grandissima figa e pensi "porca troia quanto è bona quella!!!", poi si avvicinano e ti salutano "Ciao, sei tu?" e pensi "non può essere vero!" e subito dopo guardi le gambe "che figa..." poi il culo "quel vestito che indossa le fascia le forme in una maniera stupenda..." Lei sorride, ricambi e pensi "che le foto rendevano solo una minima parte l’idea della sua bellezza" vorresti dirlo, ma riesci solo a sorridere. Entriamo in casa dove abbiamo preparato una buona bottiglia di prosecco e degli stuzzichini. Due chiacchiere di rito per rilassarci un po. Intanto il soprabito tolto lascia vedere meglio il vestitino corto nero, molto corto, molto sexy, molto da troia, ed è giusto così, siamo qui per quello, per lei per divertirci,pensi ancora che è una grandissima figa, chissà come sarà senza. Si chiacchiera allegramente, lui è simpaticissimo, tanto quanto la tua voglia di renderlo cornuto.
Andiamo in un’altra camera io con il mio amico dove abbiamo preparato il tutto: due pannelli in legno con dei buchi al punto giusto,delle tende ai lati a far si che non si veda niente altro che i nostri cazzi duri che escono da quei fori pronti per essere usati come meglio vuole lei. Ce l’hai bello in tiro, e sfoderi la cinta come se fosse una spada, non vedi più niente, ma senti che la porta inizia ad aprirsi, e allora tiri fuori il cazzo bello duro e tramite il buco lo esponi, spavaldo e turgido come non mai. La senti entrare, e ti senti sempre più arrapato, senti ridere, e senti esclamare da Alan”vedi amore che sorpres che hanno preparato i ragazzi per te,fammi vedere quanto sei troia”, tu intanto non sai cosa succede li fuori. Senti qualche click della macchinetta fotografica “Bravo bravo, scatta che così poi me le rivedo con calma.” Lui è il nostro spettatore, e sei estremamente contento di questo. Cerchi di immaginare la scena all’esterno, ma non ci riesci, non importa, anzi tutto sommato è meglio così, la cosa ti eccitta ancota di più. Il glory hole ti piace per questo. Ancora qualche scatto, e poi senti la sua mano afferrare il tuo cazzo. In quel momento riesci solo a pensare “Si, brava…” Click, click, il rumore della macchinetta fotografica di eccita ancora di più. Senti la sua mano calda, caldissima, e pensi che sia un buon segno. Non vedi, non capisci quello che succede, riesci a spiare un po’ e proprio in quel momento senti il colpo di grazia, il colpo che da li in poi non ti farà capire più niente. La sua calda bocca accoglie il tuo pisello che non vedeva lora, la senti andar su e giu, lentamente, la lingua ti passa intorno alla cappella, sei sempre più duro, sempre più arrapato. “Cazzo che donna…” pensi in un attimo di lucidità, poi affonda ancora, ancora, la senti godere del tuo cazzo e ti piace “Brava bravissima, continua…” lo senti succhiare e sparire “Madonna, ci vorrei morire dentro sta bocca”. Poi na piccola pausa, la mano però non lo molla il cazzo, si vede che piace, e quanto gli piace, sei contento, e vuoi goderti ogni momento. Poi ancora in bocca, senti di nuovo una vampata di calore che ti arriva fino al cervello, godi e fai godere lei. Sei curioso di vederla in azione, di togliere quel vestitino, che le dona si, ma vuoi mettere senza!? “Dai usciamo e continuiamo fuori.” Ti eri abituato al buio, ma cazzo non vedi l’ora di sfiorare quella pelle morbida e profumata, di stringere quel seno, di afferrare quei fianchi e sbatterglielo dentro. Lei si mette a pecora sul letto, il vestito sale su al punto giusto, “Minchia che gambe, e che culo” le autoreggenti e gli stivali ti fanno morire, per non parlare del perizoma, che fa da cornice ad un culo da urlo. “Fantastico!” esclami. Il collega, mette la testa tra le sue gambe, e lei apprezza la leccata allupata. Io voglio ancora sentire il cazzo in quella bocca, le prendo la testa e l’accompagno verso il fratellino bello duro, lei gradisce e accoglie… Su e giu, su e giu “Prendilo tutto bene…”chiedi da Alan “passa la macchinetta, faccio due foto io!”. La senti godere, e la cosa ti manda in estasi. “Wow cosi, succhia…” Lui il mio amico sposta il perizoma, e inizia a trombarsela alla grande. Lei gode sempre di più,e i suoi versi si fanno più intensi… Lui affonda, lei gode e continua a prendertelo in bocca, si gode due bei cazzi. E’ molto molto figa, bella da morire, e quando la vedi così, così porca, così impegnata a godere sei felice.Alan si avvicina a lei e fa le prove generali anche del culo, lo stuzzica con un dito,vuole farci capire che quel culo deve essere rotto dai nostri cazzi. A lei non dispiace. “Cambiamo?” ti chiede il tuo amico e tu infili un preservativo, vesti il tuo cazzo che scalpita e vai verso di lei, che nel frattempo inizia a pomparlo a lui. Guardi quel culo e pensi “Ma quanto è bello…” sei quasi paralizzato da quella visione, fortuna che il pisello ti ricorda quello che devi fare. Lo afferri e affondi in quella figa bagnata e vogliosa. Lei gode, tu afferri i fianchi e spingi, lei apprezza poi una mano la dirigi verso la figa, la stuzzichi, la accarezzi quasi avessi paura di infrangere il sogno che stai facendo, ma non è un sogno è tutto vero, spingi ancora e ancora, prima piano poi forte. Il sangue è al cervello, inizi a dare in numeri, spingi ancora, fai due foto “Immortaliamo sto momento, che sto culo è spettacolare…” lei succhia e gode. “Dai proviamo qualcosa di nuovo” dice qualcuno. “Tu sdraiati, pancia all’aria Tu mettiti sopra così, che proviamo due insieme.” Sorridi e non vedi l’ora, lo piazzi dentro in attesa dell’altro compagno di giochi, eccolo che arriva, lo senti entrare lo spazio si fa stretto “Ahì, fa piano…” si sente “Si scusami” è la risposta. Pian piano la manovra diventa più agevole, vedi la sua schiena quasi su di te, le afferri le tette, le stringi, lei inizia a godere… si va avanti per un po’, ma la posizione è eccitante quanto scomoda… si cambia ancora, rimango sdraiato, e lei si mette a cavalcioni su di me, ora si prova due insieme, ma uno per parte, un po di crema, io entro e mi accomodo nella bella figa rasarta, lui il mio amico dietro “Piano, piano…” “ok”. Come prima l’ambiente col passare del tempo migliora, lei gode, noi anche e continua, tu afferri le tette che stavolta ai difronte, le baci le lecchi, nel frattempo continui a spingere, per quel poco che puoi. Lei inizia a godere molto, le piace essere presa così da due, cerchi di darle di più, affondi ancora, inizi a sentirla eccitata come non mai, fino a sentirle dire “Vengo..” e la vedi godere fino a quando l’espressione cambia, e diventa serena, l’espressione di chi ha ottenuto quello che voleva, nel modo in cui voleva… Si chiacchiera, si va in bagno, si ride si scherza. Sembra di conoscersi da una vita, poi però le chiacchiere stufano. Lei vuole essere ricompensata come merita e ci chiede di tornare dietro il glory hole perché ha sete di sburro, “Ottimo dai vai dietro, che riprendo tutto..” dice Alan .Noi non ci lasciamo pregare e in due secondi siamo ia dietro i pannelli, lei si inginocchia, e inizia a prenderlo tutto in bocca, lo stuzzica con la mano,senti la sua bocca prendere il tuo cazzo, e godi godi come un pazzo… “Si, continua…” lei continua fino a quando esplodi, vorresti dirlo, ma non hai la forza di farlo…due secondi dopo sentio anche il mio amico venire. Esci da dietro i pannelli e vedi lei con il viso ed i seni inbrattati di sburro che lei con un sorriso ha apprezzato. Alan è sul letto a farsi una sega lei in ginocchio come una cagna va da lui ed inizia a succhiarglilo fino a quando anche lui non gli viene in faccia e nella bocca chi mandola”troia,ti è piaciuta la serata”..
Questo racconto non ha nulla di inventato tranne i nomi dei personaggi,si ring razzia la coppia che ci ha regalato la fantstica serata..
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16 anni fa
senzanomerm,
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Ultima visita: 12 anni fa
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Sesso in cam
Ormaiè un po' che io e la mia compagna Francesca frequentiamo questo sito, in cerca di qualche trasgressione virtuale. Ci è capitatocosi' di conoscere Anna . E' nato subito un buon feeling tra noi tre. Più di qualche volta abbiamo giocato in cam. Ma stamattina è successo una cosa nuova. Mentre io dormivo , Francesca era in chat con Anna. Da maialine che sono, una piu' dell' altra, non hanno fattto altro che parlare di sesso.Parla e parla , a Francesca e Anna comincia a salire l'eccitazione . Alla richiesta di Anna di mostrarsi in cam e di toccarsi , Francesca non cede e viene a chiedere il mio contributo. Ecco allora che entro anch'io nel gioco.Anna mi propone di accendere la cam e di stare li' a guardare mentre Francesca si tocca. Quindi iniziamo a giocare. Comincio ad accarezzare i seni di Francesca e scendendo tra le sue cosce trovo una figa bagnatissima, L'eccitazione è all' apice. Anna manda i suoi messaggi eci dice di essere anche lei tutta bagnata. Immaggino Anna di aspetto un po' severo, tipico della donna affermata, dietro la scrivania, che guardando me e Francesca, comincia a toccarsi il seno, che penso non troppo grosso, ma bello sodo, sotto una camicetta e un reggiseno arrapante. Credo che quando mi abbia chiestodi leccare i capezzoli di Francesca , desiderasse tanto che io e Francesca fossimo li' a farle , quello che doveva accontentarsi di guardare. Quando poi ho ficcato, dentro la figa di Francesca , un grosso matitone a mo' di cazzo e farlo andare su' e giu', credo che le mani di Anna , già fossero dentrola sua figa a darsi da solaquel piacere che le avremmo voluto dare io e Francesca. Quando ormai Francesca aveva avuto, il suo , meritato orgasmo, Anna , da maialina che è, mi chiede di mettere quel delizioso matitone, nel culo di Francesca. Al posto del matitone ficco il mio cazzo , cercando di far vedere quanto piu' possibile ad Anna. Credo che anche Anna a quel punto abbia avuto voglia di prendere un bel cazzo duro dietro.Cosi' la penso china sulla sua scrivania e dopo averle alzata la gonna gli sposterei il filo del perizoma , anch'esso arrapantissimo , gli ficcherei volentieri il mio cazzo tra le sue natiche. Nel momento che sto per venire , sfilo il cazzo dal culo di Francesca e spando la mia sborra sul suo culo, in modo da rendere partecipe Anna di questo momento. Ora tutti abbiamo goduto, anche Anna dall'altra parte è venuta , ficcandosi un pennarello nella sua figa. dopo un breve commento, Anna ci saluta dicendo che va a darsi una pulitina. Chissa' che un giorno quest'incontro virtuale , non diventi qualcosa di reale. Sarebbe fantastico per me farmelo leccare da Francesca ed Anna insieme e sborrarle in faccia a tutte e due, visto che piace tanto a entrambe...........
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16 anni fa
francescaepaolo269012,
43/43
Ultima visita: 5 anni fa
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La piscina 3
Accompagnando Helmut in albergo quella sera, facemmo il piano per la giornata successiva: organizzammo in modo da passare insieme la prossima notte. Giunti davanti all’hotel dove il tedesco alloggiava, ci lasciammo con solo una stretta di mano, ma lo sguardo che ci scambiammo e l’intensità della stretta esprimevano come meglio non avrebbero potuto, la profondità dei sentimenti che l’esperienza vissuta assieme aveva generato.
Ci sentivamo entrambi colpiti da una avventura che ci aveva fatto scoprire, parlo almeno per me, percorsi di piacere mai prima esplorati. Helmut aveva già provato questa esperienza, ma era nata in modo traumatico prima e comunque si era conclusa senza aver esplorato tutto il terreno che essa offriva.
In questo eravamo simili ed entrambi vergini. Ripensai anche alle mie precedenti avventure “border line” con il mio amico Fausto ma non si potevano per nulla avvicinare a quanto avevo provato con Helmut. Assieme a Fausto avevo vissuto solo un’esperienza adolescenziale di conoscenza del proprio corpo anche attraverso il corpo di un proprio simile, ma non c’era stato mai un rapporto così intenso e sconvolgente: quello che avevamo fatto era stato solo di farci dei grandi segoni l’un l’altro ma mai ci aveva sfiorato solo l’idea di pensare ad una penetrazione!
Ed invece ora eccomi qua con il culo che mi manda dei messaggi contrastanti, un po’ si lamenta per come è stato squassato, ma un po’ mi chiede: “Dov’è finito quel bel cazzone che mi riempiva tutto?”. Guarda te cosa mi succede! Tornato a casa mi infilo come un treno a letto ma invece di addormentarmi ripenso a come sarà l’indomani sera. Faccio mentalmente tutti i preparativi logistici: la cena, la vasellina, i preservativi, il letto, gli asciugamani per Helmut. Rifletto anche sui sentimenti e le emozioni che hanno accompagnato questa mia sconvolgente esperienza. La sensibilità di cui siamo stati capaci sia io che Helmut, e che ci ha accompagnato nei passaggi più “invasivi” dell’altro è una qualità che non mi ero mai reso conto di avere. Credo poi che la cosa più importante che mi è capitata sia stata la capacità di donarmi in maniera totale e in un modo mai immaginato prima. Poi passo ad immaginare cosa mi piacerebbe fare con lui e cosa mi piacerebbe che lui mi facesse e su questi dolci pensieri il sonno rifocillatore scende su di me.
La sera successiva arrivo, dopo aver sistemato per bene casa mia, all’albergo e vedo venirmi incontro Helmut che ha a tracolla una sacca. “Come ti sei organizzato?” gli chiedo “Ho detto a portiere che stasera abbiamo due figone che ci aspetta noi due! Gli ho chiesto di tenere nascosto tutto a mia moglie e ho dato lui 10 euro. Domattina torno faccio terapia e poi partire”.
Ho scelto di mangiare qualcosa preso in rosticceria a casa mia e ad Helmut la cosa va bene. Durante la cena mi sembra che Helmut sia particolarmente agitato e gli chiedo se ci sono problemi. Mi sorride e nel suo italiano stentato mi dice “No problema. Ho sorpresa per te dopo!” La notizia mi fa scatenare la curiosità e andiamo avanti dieci minuti io a cercare di capire cosa ha preparato, lui a tenere nascosta la sua “sorpresa”. Finito di mangiare infilo i piatti in lavastoviglie, metto su un CD con un misto di brani che vanno per la maggiore, pop e rock, mi volto verso di lui e gli dico “Allora tira fuori la sorpresa!” Helmut prende tempo e mi chiede di lasciarlo solo nella stanza da letto e di mettermi intanto “comodo” sul divano.
Mi spoglio quasi del tutto rimanendo con i boxer e la canottiera, poi predispongo a portata di mano tutti gli strumenti del caso: vasellina e preservativi a gogò: ne ho comprati da soddisfare un plotone intero! Sento la porta aprirsi e mi volto. “Cazzo!” esclamo e lui, appena nominato, si inalbera subito. Lo spettacolo che mi si presenta davanti mi arrapa da impazzire. Helmut si è completamente spogliato e poi ha indossato un reggicalze nero con agganciato un paio di calze nere a maglia sottile, sopra di questo un paio di mutandine di pizzo pure loro nere, ed infine un reggiseno in tinta, poi, a completare il tutto, una parrucca castana e un trucco molto intenso sulle labbra. Rimango sconvolto e il mio cazzo si innalza a significare al mondo intero il gradimento per lo spettacolo fuori programma.
Deglutisco a fatica e lascio che Helmut si avvicini a me sempre di più. Mi bacia ficcandomi la lingua umida e morbida a frugare nella mia bocca fino a che la mia lingua non gli risponde. Ho spesso baciato donne con il rossetto, e confesso che non mi piace molto, ma questa sera la cosa mi attizza da morire. Le mie mani intanto scorrono lungo il suo corpo ad accarezzare i glutei fasciati dal reggicalze. Avverto la presenza ingombrante di un “lui” che non ci dovrebbe essere ma che cresce sempre più fino a sbocciare fuori dalle mutandine di pizzo nero. Helmut sembra infoiato mi toglie di forza la canottiera e comincia a succhiarmi il petto ed i capezzoli, mi butta sul divano e mi tira giù i boxer. Si inginocchia davanti a me e si fionda sul mio uccello prendendoselo in bocca.
Sono affascinato dalla forza e dal desiderio che Helmut mette nei suoi gesti: si capisce che vuole sentirsi “donna” e confesso che la cosa comincia a stuzzicarmi assai. Mi sposto per contraccambiare e ci ritroviamo lanciati in un 69 forsennato. Gli ho tolto le mutandine e vedere che il cazzo, che sto leccando, spunta da un palcoscenico costellato dal reggicalze, mi fa impazzire e mi fa comprendere come si possa desiderare un trans. Le mie mani frugano tra le sue chiappe a cercare prima il solco e poi il buco. Mentre la mia lingua percorre il suo bastone in su e giù, le mie dita piene di vasellina predispongono la sua apertura con movimenti dolci ma decisi.
Anche Helmut sta stimolando il mio buco e avverto le piacevoli sensazioni risalirmi dal culo fino al cervello. Ad un certo punto Helmut non ne può più e si mette disteso sul divano reggendosi l’incavo dietro li ginocchio di entrambe le gambe, per potermi ricevere guardandomi in faccia. Mi infilo il preservativo, lo lubrifico abbondantemente di vasellina, punto il mio cazzo sul suo buco, mi porto le sue gambe sopra le mie spalle e poi comincio con delicatezza (la posizione richiede di posizionarsi bene per poter scorrere senza fare del male) la lenta marcia verso la fonte del piacere. Il mio cazzo, gia ampiamente preparato dalla sbocchinata del mio compagno, ora è duro come la roccia, anche perché la vista delle calze continua a darmi stimoli supplementari.
Centimetro dopo centimetro mi faccio strada dentro Helmut, conquisto lentamente terreno riempiendo il suo intestino di calda carne fremente. Lui mi accoglie come meglio non si potrebbe fino a che il mio cazzo non raggiunge il fondo. Aspettiamo un attimo, poi ricominciamo, dentro e fuori per lubrificare al meglio il condotto. Ormai lo sfintere asseconda il mio movimento ed Helmut è riuscito a capire come bisogna spingere nella posizione “alla missionaria”. Probabilmente la “pecorina” è più naturale, ma indubbiamente questa posizione da delle sensazioni diverse, per certi versi anche più intense, anche se è più difficile da gestire.
Vedo i suoi occhi guardarmi e il suo sguardo chiedermi “prendimi: sono tuo!” Punto meglio i piedi e comincio ad accelerare il ritmo, mentre lo sento prima mugolare, poi respirare affannosamente, infine urlare in tedesco il suo orgasmo. Il mio cervello si cortocircuita mentre la sborra comincia a scorrere lungo il canale del mio cazzo andando a riempire il serbatoio del preservativo. Le sensazioni arrivano ad ondate che sembrano in un primo momento destinate a travolgermi poi, lentamente, si calmano e lasciano spazio al respiro e a riprendere il contatto con la terra e il proprio corpo. Helmut mi stringe a sé e mi bacia dolcemente “danke mein liebe!”, i suoi occhi splendono del sorriso di soddisfazione e di appagamento. Resto sopra di lui anche dopo che il mio cazzo, sgonfiandosi, si è sfilato dal suo buco.
Poi si riscuote e, guardandomi questa volta con un sorriso malizioso, mi scosta e mi dice “Ora anche cazzo di bimba volere suo piacere!”. Andiamo in camera adesso, lui mi fa distendere di fianco a lui e con le sue mani sapienti riprende il massaggio del mio orifizio. Le terminazioni nervose sono tutte sovra eccitate dopo che le sue dita le hanno percorse in lungo e in largo fino a fare distendere ogni piega e allargare ogni tessuto. Sono pronto a riceverlo e glielo comunico mettendomi a carponi. Tutti i miei sensi sono tesi a cogliere il fiorire di stimoli e piaceri che la marcia di avvicinamento mi procurerà. Lo sento puntare la sua cappella contro il mio buco, fa a lungo un movimento circolare tutto intorno e poi via, la cappella sparisce nel mio culo. Mi irrigidisco, poi memore delle precedenti esperienze provo a spingere fuori il nuovo intruso. Lui si lascia respingere, ma poi quando smetto, riconquista nuovi centimetri, e così via fino a che non mi sento tutto pieno e la testa mi sembra stia scoppiando! Il mio cazzo moscio sbatte contro le gambe mentre Helmut spinge il suo uccello dentro di me. Avverto che il mio compagno si sta irrigidendo nella tensione che precede l’esplosione liberatoria, guardo la mia immagine allo specchio, vedo le gambe di chi mi sta inculando fasciate dalle calze, sento le sue mani sui miei fianchi quasi a voler sottolineare un possesso pieno del mio corpo, la vista mi si annebbia e lascio che il culo diventi il centro del mio mondo e mi faccia scoppiare i fuochi d’artificio del piacere. “Dai Helmut dai, fottimi, sborrami in culo, scopami, dai, dai, daiiii!” Il ritmo si fa più frenetico fino a che lentamente non si placa nella soddisfazione dell’inculata conclusa!
Il mio culo, una volta ancora violato, mi urla il suo profondo piacere che supera e sovrasta il dolore della penetrazione.
Ci abbracciamo e quasi senza dire niente il sonno ci coglie.
A metà notte mi sveglio spinto da un bisogno fisiologico. Ritornato dal bagno mi ficco sotto le lenzuola ma il sonno, contrariamente ad altre volte, non riprende con facilità. La presenza di un corpo caldo vicino a me non è comune alla mia esperienza di scapolone e questo mi fa scoprire impressioni non frequenti. La mia mano corre ad accarezzare la coscia di Helmut: è coperta dalla calza perché indossa ancora il reggicalze! Il ricordo della sua entrata trionfale in salotto vestito con indumenti intimi femminili mi ritorna in mente e, unitamente alla piacevole sensazione di caldo sotto le lenzuola, rispetto al freschetto della notte, mi fa crescere l’uccello. Frugo tra le pieghe del solco e sento ancora presenti gli umori e la vasellina che copiosamente ho dispensato nel suo culo. Infilo la prima falange nello sfintere e comincio un movimento circolare a sforzare ancora il suo orifizio. Lui comincia a mugolare e, svegliatosi lentamente, contraccambia infilandomi il suo dito nel culo. Lo sento girare in tondo ad allargare il mio buchino e avverto il mio culo che un po’ implora “Ancora? No!” ma soprattutto mi dice “Ancora? Si!!!” Ed è soprattutto quest’ultima sensazione che predomina e governa i miei desideri. Ora le nostre dita sono infilate fino alla base e ci stiamo fottendo il culo con esse. Con la mano libera prendo il cazzo di Helmut e comincio a tirargli una sega, lui fa altrettanto con me. Continuiamo così fino a che le dimensioni dei nostri uccelli ritornano al massimo della forma e della durezza. Ho una idea perversa e la racconto ad Helmut che si dice disposto ad assecondarmi.
Corro a prendere un piccolo martelletto per piantare chiodi da quadri. Gli ricopro il manico con un preservativo e la lascio che Helmut, con la sua innegabile dolcezza me lo infili dentro. Con l’ospite nel culo faccio mettere il mio amico a carponi e lo punto. Non servono molte manovre e con qualche spinta ben assestata gli sono dentro nel culo fino alla base. Allora le mie mani vanno a cercare il suo cazzo e lo afferrano alla base e cominciano a menargli un segone. Helmut per godere del piacere nelle mie mani deve muovere il suo didietro dando vita così al movimento che il mio cazzo desidera. E’ un vortice parossistico quello che sto per raggiungere con uno pseudo cazzo nel mio culo, con me che sto inculando Helmut e al tempo stesso lo sto facendo venire con una sega! Stringo sempre di più il suo cazzo, spingo avanti e indietro con sempre più forza e frenesia e lo inculo ripetutamente fino a che le ultime gocce della mia sborra non hanno percorso il loro ultimo tragitto e le mie mani si ritrovano piene del suo sperma. Ci abbandoniamo stremati dalla violenza dell’orgasmo e, lentamente mi sfilo l’ospite dal culo. Ci riaddormentiamo e questa volta non ci disturberà più nessuno questa notte.
La mattina ci risvegliamo nudi, vicini l’uno all’altro, protagonisti di una intimità di cui abbiamo scordato l’origine e che aveva senso ieri sera quando ci siamo persi nella follia della passione, del desiderio e della libidine più profonda. Oggi sento che la laida molla ha concluso la sua spinta propulsiva.
Mentre lo accompagno all’aeroporto avvertiamo entrambi che l’avventura ha esaurito tutti i suoi rivoli e che non c’è futuro. Promettiamo comunque di tenerci in contatto e chi lo sa, magari in futuro potremo ancora vederci . . . Una stretta di mano suggella la promessa fra di noi.
Lo guardo attraversare la barriera dei controlli di polizia, si gira e mi saluta con la mano. Contraccambio. Mi sento sfinito. Stanco di culi e di cazzi. Adesso ho proprio voglia di perdermi dentro una bella figa liquorosa con delle tette almeno da terza misura!
Vedo avvicinarsi spaesata una bella biondina, ben messa soprattutto davanti, con in mano un foglio che si guarda intorno alla ricerca di qualcosa. Spalanco il mio sorriso per le migliori occasioni “Salve, mi chiamo Ettore. Serve qualcosa?” Mi guarda prima spaesata, poi mi radiografa lentamente dall’alto al basso, quindi mi sorride e . . . . .chissà!
-Fine-
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16 anni fa
ettoreschi,
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Storia di incesti
Storia di incesti.
Questa è una storia tipica accaduta in un piccolo paese ancora lontano dalla civiltà dei consumi e lontano dal mondo patinato di giornali e televisione e di come la smania della ricerca del piacere e dei soldi facili possa portare a travolgere la vita dei ragazzi meno capaci di resistere alle lusinghe di di un certo modo di vivere. Vivevo allora nella mia vecchia casa, rimasto solo, dopo che mia sorella signorina era morta dato anche che non mi ero mai sposato: avevo trovato conveniente affittare il secondo appartamento del mio palazzotto, sul mio stesso pianerottolo, ad una giovane madre con il suo ragazzo, lei in cambio, per buon cuore e non certo per bisogno, mi assicurava il mantenimento della casa e mi aiutava a fare i servizi. Anna, cosi si chiamava la donna in questione, era partita dal paese per andare a servizio a Roma, presso una importante famiglia, quando aveva solo 17 anni ed era di una bellezza impressionante( il nostro paese era famoso per aver fornito le più belle modelle ai pittori della capitale), ne era tornata dopo circa 18 anni sistemata economicamente , ma con un figlio solo suo in quanto mai riconosciuto dal padre e che aveva tenuto per tutto questo tempo presso una sua sorella, che gli aveva fatto frequentare come interno un collegio tenuto da religiosi fino al diploma, diploma preso solo poco tempo fa… come detto ormai da quasi sei mesi era tornata in paese, e la nostra vecchia amicizia si era presto riannodata…anch’io da giovane avevo inutilmente spasimato per la sua bellezza…. A me aveva confessato che il figlio era stato concepito in una delle tante notti di sesso cui i suoi datori di lavoro la avevano quasi subito indotta approfittando della sua ingenuità e del potere che potevano far pesare su di lei ,
notti che erano cominciate quasi subito, e nel suo letto si erano rapidamente insinuati prima la signora, lesbica e troia come poche..poi il padrone di casa, prestante alto funzionario dello stato, che doveva molto della sua carriera alle grazie della bella moglie generosamente concesse a tanti, ed infine il figlio, povero ragazzo praticamente della sua età, unico rapporto in cui vi fosse stato una simulacro di affetto….ma quando la gravidanza non era sta più nascondibile , la famiglia, che era troppo importante per sputtanarsi, aveva preferito lasciarla libera dietro il pagamento di una cospicua somma, le aveva anche trovato una casa famiglia dove lei aveva trascorso il periodo di gravidanza e dove aveva dato alla luce il figlio, che però aveva preferito metterlo a balia dalla sorella e lei si era messa in proprio, diventando una ricercatissima prostituta di alto livello, guadagnano somme notevoli che in parte aveva speso per mantenere il figlio e tenere un alto livello di vita a roma…quando era tornata al paese e aveva riprerso il figlio con sé, aveva provato due distinte ed opposte sensazioni:di gioia per la bellezza del ragazzo, 175 di altezza x 66kg di peso, biondo naturale, occhi azzurri intenso viso ovale di un incarnato roseo, bpcca grande, tumida, collo lungo gambe ditte e lunghe ,un bel torace glabro con accenno di seno, un apparato genitale ancora un po’ piccolo, ma sano ed un culetto tondo, sodo e burroso leggermente troppo prominente per essere quello di un ragazzo…..per contro la avevano indispettita un carattere schivo timido, molto insicuro, bigotto, alla scuola dei salesiani non aveva brillato e si bisbigliava neanche molto copertamente che non provasse attrazione per le ragazze ma che di contro si fosse lasciato strapazzare un po’ troppo dai compagni più grandi.. come detto, alla morte di mia sorella Angela, scomparsa prematuramente, dato che aveva solo due anni più di me con la quale avevamo diviso tutto, infatti né io né lei avevamo voluto mai sposarci,io avevo trorvato la tranquillità sessuale fra le braccia di anna, ma nel non breve periodo di solitudine era riaffiorate in me certe tendenze sessuali che mi avevano portato in gioventù a sottomettere e a possedere alcuni compagni di scuola, alcuni figli di vicini di casa e a stringere una relazione con un professore che nell’intimità di casa sua si vestiva e si truccava da donna e che mi considerava il suo stallone. Fatte queste premesse giungiamo all’estate in cui tutto ebbe inizio..Anna ,come detto, indispettita per il caratte del figlio luigi me lo affidava il pomeriggio perché oltre a ripetizioni gli insegnassi a vivere e devo ammettere che mai avevo sentito un desiderio sessuale così acceso come quello che mi spingeva ad insidiare il buon Luigino, anche se per rispetto alla madre, cercavo di contenermi…una mattina molto particolare, mentre anna ed io giacevamo sudati uno a fianco dell’altra dopo un dolcissimo ed estenuante rapporto sessuale che ci aveva coinvolto con tutte le nostre caapacità, lei dette la stura alle confessioni private coinvolgendomi totalmente…così io venni a sapere che anna aveva subito ceduto alle avance dei padroni di casa, per inesperienza e per naturale senso di sottomissione, giungendo ad avere rapporti completi non solo con il padrone stesso, ma con il figlio 16enne e con la stessa madre, tribade scatenata, che non sapeva proprio di chi fosse figlio Luigino, ma dal carattere pensava che fosse il frutto dei rapporti con il padrone di casa,un uomo prestante e bello, quanto debole e incapace di liberarsi dalla tutela della moglie, che nella casa famiglia aveva ceduto alle voglie sia del direttore, un vero vecchio porco , che della ginecologa, una lesbica folle..che uscita aveva ritenuto saggio affidare alla sorella il bambino , impegnandosi in una attività che per la sua abbagliante bellezza e per le sue innate capacità imprenditoriali, le veniva facile, giungendo a gestire una sua propria rete fatta da studentesse, commesse, e da non poche giovani spose desiderose di lusso e svaghi che i mariti non potevano loro assicurare,che aveva ceduto tutto con un buon guadagno, anche se le spese erano state elevatissime , anche per la necessità di comprare il silenzio di tanti,che rientrata in paese aveva ripreso il figlio scoprendo che la sorella, bigotta e introversa ne aveva fatto un impotente psicologico, che nel collegio ove era stato tanto tempo chiuso era stato certamente lo zimbello dei compagni più grandi, che ,scafati e sempre arrapati, avevano sicuramente trovato il modo di godersi le sue grazie, a suo giudizio, troppo femminee…che lei doveva a me il ritrovato equilibrio e che considerava me il suo definitivo ingresso nel mondo delle famiglie, dato che aveva sempre mirato ad ottenere il mio amore, considerandomi per la mia posizione sociale in paese un traguardo da raggiungere…..io , travolto dal senso di calore ed affetto che anna era stata capace di trasmettermi mi liberai di tanti pesi, ammisi che con mia sorella,come detto più vecchia di me di due anni, avevo avuto una relazione incestuosa completa che si era arrestata solo perché la mia povera mamma aveva intuito la verità..che da quel momento mi ero dedicato a sfogare le mie voglie su alcuni compagni di scuola più deboli di me che si prestavano di buona voglia a farsi fottere nel culetto a farmi pompini sugosi, in cambio della mia protezione..poi fu la volta del figlio del farmacista che sottomisi nel corso di una festa in costume, lui scioccamente o maliziosamente si era vestito da puttanella, e che divenne la mia amante fissa per tutto il periodo dei miei studi universitari….mi ero appena laureato che avvenne la disgrazia di mio padre e di mia madre, periti in un incidente automobilistico, ritornai di corsa in paese, presi in mano gli affari di famiglia, lasciando subito il mio amante ormai ridotto ad una femminuccia , che seppe consolarsi rapidamente..egualmente mia sorella lasciò il quasi fidanzato…neanche due mesi dopo riprendemmo a scoparci.. e ci siamo fisicamente uniti con la più variata ricerca di senzazioni fino alla morte di mia sorella…anna ed io ci eravamo capiti, avevamo tanto da nascondere tutti e due..ma volevamo intraprendere una nuova vita insieme..il problema emergente fu Luigino…anna precisò immediatamente che non solo non amava quel figlio, impostogli dalla lussuria dei due uomini che avevano approffitato della sua giovinezza e della sua inesperienza, che non aveva quasi mai visto, che gli ricordava in ogni momento la sua disgrazia alimentando dentro di lei la mai sopita voglia di vendicarsi, ma che detestava perché lei sapeva che era uno sporco “ricchione”, che era già stato profondamente utilizzato da alcuni compagni di collegio più grandi di lui e che ormai era troppo tardi per riportarlo sulla buona strada, lo aveva infatti affidato a più riprese a sue abilissime amiche che avevano tutte fallito, non riuscendo neanche a fargli tirare l’uccellino se non infilandogli 2° 3 dita nel culetto..ecco perché aveva concepito un mostruoso piano per realizzare il quale aveva bisogno della mia piena collaborazione.. mi chiedeva in pratica di trasformarlo in una puttanella , tramite la quale realizzare la sua vendetta…..provai a resistere,….ma crollai subito, d’altra parte ditemi voi come rifiutare la possibilità di scopare una favola di ragazzo quando anche la donna che te lo chiedeva ti stava lavorando il cazzo con il più fantastico culo che avessi mai conosciuto..le promisi che il pomeriggio lo avrei dedicato a verificare a che punto fosse Luigino per poi trasformarlo in una calda e vogliosa e appetibile troietta…quando arrivò il pomeriggio vidi Luigino un po’ triste, preoccupato..cominciai a sondarlo e siccome avevo già ampiamente guadagnato la sua confidenza, feci presto a fargli dire che tre ex compagni di liceo, tre ragazzi grandi e grossi dopo esserselo ben bene palpeggiato e accarezzato , lo avevano invitato ad andare ad un ballo mascherato a casa loro…gli avevano anche suggerito di mascherarsi da donna…e questo per il prossimo sabato..insistei per capire quali fossero i suoi reali timori…scherzando gli dissi che forse volevano goderselo..spupazzarlo, insomma, fotterselo..mi sembrò terrorizzato..mi disse che se lo avesse saputo la madre lo avrebbe cacciato..che lei voleva che andasse con donne…ma che..oh..insomma lui provava grande gioia a scherzare con gli altri ragazzi..che pertanto avrebbe voluto andarci, se io lo avessi coperto con sua madre e se gli avessi insegnato a ballare..si vergognava tanto a non saperlo fare..scoppiai a ridere..poi gli dissi che non solo gli avrei insegnato a ballare, non solo lo avrei coperto con sua madre, ma lo avrei anche aiutato a mascherasi e a truccarsi , solo che da lui mi aspettavo come ringraziamento niente di meno di quello che sarebbe stato disposto a concedere ai tre amici…accettò senza discutere, e siccome era caldo eravamo quasi nudi, mi precisò subito che non gli interessavano i balli figurati, bensì che voleva saper decentemente ballare i lenti e i l ballo ella mattonella..gli dissi che ero veramente lieto dii fargli da maestro..me lo strinsi, gli feci mettere le braccia intorno al mio collo e la sua boccuccia all’altezza della mia orecchia, con un braccio lo strinsi stretto alla vita, mentre l’altra mano si perdeva sulle sue meravigliose chiappette sode e sporgenti..luigino mi si incollò contro, la sua linguetta prese ad accarezzarmi l’orecchia, mentre mi sussurrava che era pronto a pagarmi la lezione..la mia mano si infilò nei suoi boxer e raggiunse il culetto , mentre le dita sempre più impazienti si infilavano nel morbido e disponibile buchetto, invero senza incontrare resistenza apprezzabile..la mia testa si spostò e la mia bocca raggiunse la sua…scattò un bacio di una intensità incredibile, le lingue si attorcigliavano, si succhiavano….in un momento di respiro mi mormorò in bocca che mi amava e che voleva che lo scopassi.. dopo avergli tolto anche i boxer lo misi sulla dormeuse con il pancino appoggiato al bracciolo, così che il culetto si apriva libero e disponibile..mi ricordava la posizione preferita dalla mia sorellina..lo sfondai, meglio, lo penetrai fino in fondo scorrendo come dentro un guanto di morbida pelle calda e umida….stringendolo forte, torturandogli i capezzoli e continuando a baciarlo in bocca lo scopai con movimenti a volte corti e veloci, a volte lunghi e lenti , facendogli aritmicamente sbattere contro le sue divine chiappette i miei grossi e pelosi coglioni…… dopo un tempo che sperai abbastanza lungo per fargli ricordare per molto il mio randello, gli sborrai con fiotti lunghi e densi dentro il culetto, Luigino stava venendo per la seconda volta, continuando ad impiastricciarmi il divano con i suoi due orgasmi…una sborra molto scarsa ,chiara e quasi acquosa da farmi ritenere che non fosse idonea a fecondare una donna…dopo il giusto riposo, riempito da coccole e bacetti, riprendemmo le lezioni di ballo anche se dovevamo fermarci spesso..durante una pausa, avendogli io fatti i miei più sinceri complimenti per quanto fosse abile e completo come troietta, ridendo mi confessò che in collegio, dopo tre mesi non solo era gia stato deflorato e scopato in bocca e in culo dai suoi compagni più grandi, guadagnandosi il titolo di miss collegio, ma che era già diventato l’amante fissa del prefetto e del frate confessore…cui con il tempo si dovevano aggiungere il preside, due professori ed il custode..Quando finì il collegio, a giugno, lasciava vedove inconsolabili..si fa per dire…Come loro sicuramente si erano consolati con qualche giovane nuovo alunno, lui aveva capito che bastava frequentare il mercato del lunedì e venedì per trovare uomini disposti a fare pazzie per il suo culetto…bastava essere un po’ disponibili…poi mi confessò di essersi innamorato di me ma che la mia indisponibilità lo aveva tanto fatto soffrire..io mantenni la promessa ed attingendo alla biancheria intima di mia sorellina da giovane lo truccai e lo vestii così bene d farmi ricordare Angela…dovetti amarlo e possederlo nuovamente completamente..godemmo come maialetti.. Il sabato luigino venne da me, prese l’abbigliamento che gli avevo fatto provare e lo mise in una borsona da ginnastica, poi si consegnò felice agli amici che erano venuti a prenderlo. Erano le 3 del pomeriggio…me lo riportarono alle 22.30, sfinito, segnato da succhiotti e morsi, stanchissimo, per fortuna che la madre sapeva che sarebbe rimasto da me..andando a dormire, mi confessò che alla festa c’erano i tre ragazzotti,tre signori anziani , e altre due troiette come lui….non gli avevano dato un momento di requie, le tre troiette erano stati trombate in continuazione, evidentemente erano tutti impasticcati di viagra e ciascuna aveva quasi in continuazione un cazzo in bocca e uno nel culetto…non solo..ma erano stati sottoposte a trattamenti sadomaso, a morsi, a leccate, a penetrazioni con dildi e vegetali…inoltre dovetti lavarlo tutto perché impiastrato di sperma anche se praticamente era già addormentato…quando lo vidi tranquillamente riposare andai da Angela che mi chiese se secondo me luigino era pronto per operare a roma , come puttanella, trans naturale…siccome le confermai che luigino non aveva più nulla da imparare, lei mi disse cosa aveva progettato per vendicarsi:.lo avrebbe prima fatto trasformare affidandolo alle cure di un famoso chirurgo estetico che per soldi lo avrebbe dotato di un seno invidiabile, quindi avrebbe incaricato la sua amica, colei che aveva rilevato la sua organizzazione, di inserirlo nel giro giusto a roma….così il Luigino, o Luigina che dir si voglia, avrebbe imparato a guadagnarsi il pane e soprattutto si sarebbe elevato dal giro di merda del paese……ma non era tutto….solo 6 mesi dopo seppi quale era stato il piano diabolico di angela…l’organizzazione lo aveva messo nei letti della famosa famiglia che tanti anni prima aveva costretto alla prostituzione la giovane ed inesperta ragazza di paese e aveva poi fatto sapere loro quali fossero i reali rapporti di parentela intercorrenti fra loro e la trans che si erano tante volte goduta come oggetto di piacere sessuale!!!!!!!!!!!
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16 anni fa
renatino18,
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Il compleanno più bello
Notte magica ( Un sogno realizzato solo in parte purtroppo )
Era il mio compleanno e mia moglie come regalo, mi aveva promesso gia’ da tempo che avrei potuto per quel giorno fare e farle cosa piu’ mi piacesse.< naralmente accolsi con gioia questo inaspettato regalo di compleanno.
E fu cosi’ che arrivo il fatidico giorno, e quella mattina mia moglie me lo ricordo’ l ,ma io da settimane non aspettavo altro.
Alla domanda risposi che avevo deciso, di passare la sera prima al ristorante e poi passare ad una discoteca…lei mi rispose”tutto li,pensavo che avresti voluto fare qualcosa di piu’ intrigante” io annui e le dissi che avrebbe dovuto indossare un abito un po provocante e il reggicalzecon calze a rete..ma senza slip e poi con fare disinvolto cambiai discorso
Andammo in un ristorante cinese che a lei piace molto.e dopo circa un ‘ora ne uscimmo impregnati di tutti gli odori di cucina del locale…
In auto la pregai di tirarsi su la gonna e lasciare in bella vista il suo figone incorniciato dal suo pelo e dal panorama del reggicalze e dalle gambe inguainate in delle sexissime calze a rete…
Lei senza battere ciglio,se le tiro’ su quasi fino all’ombelico e la vista mi eccito alquanto.
La visione del suo figone semidepilato,era una cosa super eccitante…e soprattutto in prossimità dei semafori..vedevo che i passanti buttavo l’occhio..e rimanevano sorpresi di vedere un figone cosi in bellavista offerto allo sguardo di tutti…
Dopo un paio di Kilometri..non resistei piu’ e cercai un parcheggio..,fermai la macchina e tirata giu’ la lampo gli offri il mio cazzo gia' durissimo alla sua vorace ed insaziabile bocca..da gran pompinara non ci mise molto a portarmi quasi all’orgasmo..dovetti pensare alla guerra in iraq,ad un coccodrillo affamato ed a altre cose sgradevoli per non riempirle in un attimo la bocca della mia sborra calda….
Mentre mi contenevo alla irruente sborrata,con la coda dell’occhio vidi un uomo sui 40 anni che ci stava guardando eccitato e dal movimento che faceva con l’avambraccio pensai che stesse facendo un succoso segone.
Mia moglie di tutto questo non se ne accorse,o almeno non lo dava a vedere.
Mentre era chinata sul mio uccello intenta a spompinarmi,le sollevai completamente la gonna sino alla cintola,cosi facendo mostrando in tutto il suo splendore il suo culo e il suo figone gia umido di piacere.e le infilai un dito per sentirla gemere..lo spettatore al finestrino era vivisbilmente eccitato .
Senza pensare abbassai completamente il finestino e con un cenno invitai il tizio a toccarle il culo .
Tolsi la mia mano per dar spazio allo sconosciuto,che inizialmente le accarezzo le natiche e dopo infilo nle sue dita nella figa gia fracida di umori.
Lei ansimava,il viziose ne stava in silenzio ee manovrava la figa di mia moglie con maestria,arrivando ad infilarle tre dita e facendola godere come una matta.
Ebbe un orgasmo sconquassante e io le venni in bocca..mente il nostro sconosciuto continuava a masturbarla e a masturbarsi…
Un attimo dopo le innaffio con spruzzi incontrollati tutto il culo…tolse la mano dalla figa con un cenno mi ringrazio e saluto’…
Mia moglie con la bocca piena di sborra si giro’ e si tocco le natiche..e trovandole bagnate mi domando’ se stesse piovendo,io annui e le dissi che l’unica pioggia per il suo culo era la sborra.
Ci rassettammo e nel baciarmi senttii il sapore salaticcio del succo dei miei ciglioni…guardandola negli occhi le dissi se le era piaciuto.
Lei sbattendo gli occhi mi disse di si e mi domando’chi l’avesse inondato il culo in quella maniera .sorridendole le dissi che era stato uno sconosciuto .vidi nel suo sguardo un ombra di stupore mista ad una irruente eccitazione..e atutta risposta mi bacio dicendomiche per il mio compleanno potevo fare quello che volevo…
Che donna fantastica..mi stavo facendo toccando il cielo con un dito.
Dopo circa mezzora ,arrivammo al locale e gia’ il nome era un programma…si chiamava “Paradise club”.
Entrammo ,e dopo aver pagato l’ingresso ci dirigemmo verso la pista da ballo…
Mia moglie era uno splendore e nella penombra era ancora piu’ bella ,con le luci psichedeliche che le accarezzavano la figura..la pista era gremita e a malapena ci si poteva ballare..piu’ che ballare ci si strusciava l’uno con l’altra .
Ci dirigemmo verso il tavolino e mi confesso che un uomo le aveva toccato con insistenza il culo..io le dissi di non farci caso e che c’era gente cosi’ dappertutto.
Lei continuo’ ricordandomi che era senza slip, come da mio desiderio e il tizio le aveva infilato la mano sotto il vestito e senz’altro si era accorto della sua nudita’
Annuii con la testa ele versai un bicchiere di spumante dolce e dopo aver bevuto, la invitai nuovamente ad un ballo..questa volta c’erano i lenti..mi avvinghiai alei come una cozza allo scoglio..mettendole le mani sulle natiche.le note erano languide.ed accarezzanole i glutei inavvertitamente sollevavo la gonna lasciandole agli sguardi dei presenti il suo bel culo…
Quando me ne accorsi..m’eccitai e ballando la strinsi forte per farle sentire meglio la mia eccitazione .mi guardava divertita ed accitata…
Ad uncerto punto domandai se volesse che ci appartassimo un po in una di quelle salette attigue e se volesse fare un giro per vedere come era fatto il locale.
Lei mi disse che era un po stanca e voleva stare un po solqa con me,cosi dicendo mi prese pper mano e ci avviammo in una salettina.
C’era una luce blu soffusa , che inondava la saletta , addossati allle pareti erano sistemati diversi divani,mentre nel centro della saletta c’era un grosso divano di forma circolare,ci dirigemmo su un divano laterale…e una volta che gli occhi si sono adattati all’oscurita’ notiamo accanto al nostro divano una coppia che si stava baciando con passione.
Sollevai la gonna di mia moglie lasciando intravedere le bianche cosce e un accenno di pelo della figa..e la baciai con passione..le infilai il medio mentre con il pollice le titillavo il clitoride..gia ansimava..e nell’orecchio mi sussurro’”dai che ci guardano” a tutta risposta mi tirai giu la zip dei pantanoni e le misi in mano il cazzo gonfio d’eccitazione…
Inizio un lento ma travolgente segone..prima con fare circospetto..ma dopo con noncuranza dei presenti.
Ora che i minuti passavano notai che la saletta si era gremita e tutti i divani erano occupati da coppie che si davano da fare alla grande..
Ad un tratto una coppia sulla trentina con la lei praticamente seminuda si accomodo nel divano circolare e con curanza dei presenti si mise a scopare furiosamente..cambiarono posizione ora era lei sotto e con un cenno rivolto ai maschi presenti invito ad unirsi a loro…
Mi disse ma dove mi hai portato..questa non e’ una disco normale….non risposi e continuai a toccarle il buco del culo gia inumidito dal ciprino del figone…lei era evidentemente eccitata guardando la donna bionda sul divano circolare che stava armeggiando gia con 5 uomini
Il marito le aveva conficcato il cazzo in gola,due venivano sonoramente masturbati,uno la stava chiamando.e uno guardava facendosi una sega…
Mi disse perche non vai anche te …che oggi e’ il tuo compleanno..io titubai un po’ ma tanta fu la sua insistenza che mi avviai.
La bionda prese anche il mio cazzo in bocca e roteava la lingua come un serpente a sonagli…oramai intorno a lei c’era una folla….con la coda dell’occhio vedevo mia moglie che si masturbava..
Ero felice di quello che stavamo facendo..ora la donna si era messa a cavalcioni di un negro notevolmente dotato.e mi offriva il culo,mentre spompinava un infinita’ di uomini…lo infilai e lei continuo a dimenarsi come un pesce preso all’amo
Le diedi una decina di colpi ..mi levai per dar spazio a un altro che stava per sborrare….
Mi voltai per vedere mia moglie e con sorpresa vidi che anche lei era attorniata da una decina di uomini .mi avvicinai per vedere meglio.si era messa alla pecorina e stava leccando 2 cazzi come un’idrovora uno le si mise sotto e le dava dei colpi che la faceva sussultare di una decina di centimetri, nelle mani aveva due cazzi che stava smanettando come vigore tutto con un sincronismo da far paura ad un orologio svizzero..ad un tratto un uomo di colore le si avvicino da dietro e toltosi i pantaloni le mostro il suo cazzo asinino..doveva essere piu’ di 25 cm e grosso come una melanzana…le punto la cappella vicino al buco del culo ,lei lascio i cazzi che aveva in mano per portare le mani al culo allargandosi il buco con le dita…era troppo grosso non sarebbe entrato..l’altro sotto si fermo.per far si che entrasse…lei continuava a sborrare pensavo che si era pisciata dalla sborra che le colava dalle cosce guarnite da reggicalze..
Il negro lo pianto in tre colpi..fino ai ciglioni..che le sbattevano ritmicamente sul cazzo dell’altro e sulla figa…che visione
Mi vide…uno sguardo zeppo di libidine mi attraverso…stava godendo come una pazza..adesso le avevano messo anche due cazzi in bocca..con una mano mi agguanto il cazzo..e in un rantolo di godimento mi sussurro “buon compleanno amore.”
Intanto il negro le aveva riempito l’intestino e la stava pompando con un ritmo energico ,facendola sussultare ad ogni affondo facendole sobbalzare le tette..mentre quello che aveva sotto ,con i suoi movimenti rotatori gli aveva svuotato i coglioni nella figa…la presi in braccio..era piena di sudore e di sborra..la baciai.con passione..le sussurrai” ti amo…”nel frattempo con un gemito il negro le scarico un fiume di sborra calda nel culo palpitante.
Era sfigurata dal grande godimento, mi guardo con una luce appassionata,avvicino’ la sua bocca che sapeva di cazzi alla mia e mi bacio voluttuosamente.
La accarezzai la presi tra le braccia e la adagiai sul divano circolare che nel frattempo si era liberato…la misi sopra di me e solo con il pensiero il cazzo entro’ in lei talmente era fradicia dei suoi umori e delle sborrate precedenti….
Pian piano riprendeva energia e cominciava a cavalcarmi sempre piu forte gemendo dal godimento…
Non passarono piu’ di 5 minuti e intorno alla figa di mia moglie si era formata una folla di cazzi di tutte le dimensioni….saranno stati una quarantina..c’era chi le metteva il cazzo in bocca chi toglieva per un momento il mio cazzo dalla figa per leccarla,chi a turno le metteva il cazzo in culo….chi le aveva messo in mano il cazzo e pretendeva un succoso segone..
Guardandola negli occhi pieni di libidine le dissi “amore devi farli sborrare tutti e 40…ce la farai? lei annui e a tutta risposta si ingoio un grosso cazzo che a mala pena le entro in bocca.
Io mi godevo lo spettacolo con il cazzo in figa e ogni tanto dandole qualche colpo per farla sentire piena..
Ad un tratto sentii una mano frugare tra il mio cazzo e la figa fracida di mia moglie..era un tizio che voleva mettere anche lui il cazzo in figa…lo punto e lo sentii strofinarsi con il mio…..cominciammo a scoparla in due in figa cercando di tenere il ritmo come se fosse un solo e grossissimo cazzo.questa penetrazione la eccito in maniera esagerata..tanto che dopo solo qualche affondo sborro’ urlando di piacere..per la prima volta si era presa due cazzi in figa.
I presenti la attorniavano e sentivo rantolii di godimento….lei apri la bocca e le arrivarono dei caldi schizzi di sborra.
Come ad un appuntamento tutti cominciarono a sborrare..i nostri corpi erano ricoperti di fremiti di goduria e di sborra…cominciarono a fare il tiro a segno con la sua bocca..uno schizzo ..un altro…ormai aveva la
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16 anni fa
chinotto,
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Ultima visita: 15 anni fa
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Dalla mente alla pelle
Ecco che la scena si trasforma e mi ritrovo si seduto ma le mani ora sono legate e quello che sembrava per essere colto ora mi è irraggiungibile .Certo le tue movenze non mi lasciano immobile e cerco di divincolarmi e questo provoca in te un stato d'animo che solo tu sai ma che il tuo sguardo lascia trasparire inequivocabilmente .Consapevole che il gioco ti concede un vantaggio inviolabile decidi di farti audace e cominci a liberare la tua carica erotica nascosta a piccoli sorsi verso un assetato che in realtà ne avrebbe bisogno ad ettolitri .Ti avvicini e mi guardi negl'occhi ed io mi sento il respiro frenare, non so cosa hai intenzione di fare ed immagino mille cose ma cosa...?.Abbassi il capo a lo avvicini al mio viso,il tuo profumo mi stordisce forse sto sognando non tanto da notare che le tue mani adesso passano dietro la tua schiena ed un innocente...click prelude a ciò che sta per avvenire .Nel riportarle in avanti le spalline scendono ed alzando il capo i tuoi capelli coprono le tue spalle ma le tue mani tengono al petto il reggiseno .Sai cosa voglio e questo ti eccita da morire ma tenerlo li sentendo il mio respiro farsi più veloce lo è forse di più .La mia condizione di impotenza nel muovermi si sta facendo sempre più snervante ed una parte di me sembra impazzita irrigidita con una gran voglia di uscire .Ed è allora che ammiccando una smorfia sorniona lasci cadere a terra la tua intima protezione ed io non faccio a tempo a reagire allo stupore che le tue mani prendono la mia testa e strofini la faccia sul tuo seno profumato dai toni dolci e vellutati.
Senti le mie labbra dolci che ti sfiorano la pelle , ti siedi sulle mie ginocchia e la mia eccitazione a questo punto è inarrestabile e questo ti esalta ancora di più …
Serro i pugni perché i miei polsi sono ancora legati e così scarico la mia frenesia morsicandoti leggermente i capezzoli che ora reagiscono e si inturgidiscono....liberami ti prego non essere così crudele ....
Non ancora ,mi dici, voglio sentire quanto mi desideri e strusciandomi contro di me libero sempre più la mia virilità che ora sento premere su di Te e che vorresti dentro di Te.. Mi guardi negli occhi .. e vedi il mio desiderio salire ed anche Tu non sai più resistere.
Ti alzi e le tue dita affusolate ora in modo deciso cominciano a lavorare per dare libertà alla mia voglia di averti.
E nervosamente ti osservo finché l’ultimo nodo cade di questa tortura e nonostante che il mio impeto induca ad un energico contatto ,ti prendo la mano adagiandoti sul letto delicatamente, come una rosa .Con l'altra ti sposto i capelli dal volto per farla scorrere sul collo e poi via,via sul tuo corpo ed il calore che essa produce ti scioglie in un sorriso che non ricordavi da tempo.....
Mi chino su di te e a questo punto ,dopo tanta pena e le nostre labbra prese in un turbinio di passione non sono più straniere ed i nostri respiri si fanno anche loro più ansimanti.....
Alzo la testa per riprendere fiato che improvvisamente mi prendi per i capelli e spingi la mia testa piano ma decisa dove il tuo desiderio ora è più forte ,socchiudi le gambe ed il suggerimento che colgo è un ordine che con estremo piacere eseguo...
Ciò che stai provando lascia trasparire una donna che finalmente capisce e apprezza le meravigliose sensazioni che il proprio corpo le produce .Io fortunato possessore della chiave che ti esalterà ancora di più, mi emoziono alle tue disinibite e delicate movenze,tanto che ora le tue gambe leggermente si raggruppano verso l'alto divaricandosi quel tanto da innescare un momento di straordinaria intensità che ci pervade .Non siamo ancora uniti ma nelle nostre menti siamo già una cosa sola un compenetrarci di piacere che passa da sguardi, carezze, odori, sapori.
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16 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 8 ore fa -
La piscina 2
Uscendo dall’albergo dopo il mio primo incontro con Helmut, ripenso un po’ sconvolto a quello che mi è successo. Prima cerco delle scuse e delle giustificazioni morali al mio modo di comportarmi ma alla fine mi stanco e proclamo “Insomma mi è piaciuto, ho scoperto piaceri nuovi e se qualcuno ha qualcosa da ridire che vada a prenderselo in culo così capirà quanto è bello!”.
Ripenso allora a tutti gli atti di sesso che ci sono stati. Li rivivo come sensazione ed è talmente forte che mi sembra quasi di avere Helmut ancora qui . . . dietro di me . . . davanti a me.
Ho sicuramente goduto nel possedere Helmut in un modo oserei dire selvaggio, quasi come se qualcosa di me che risale alla preistoria del genere umano si fosse fatta largo e si fosse materializzata nella foga e nel piacere di incularlo. Quando lui mi ha posseduto devo dire che non ho avuto un orgasmo visibile, ma sono stato riempito di una somma di sensazioni per certe versi anche più profonde. Nella mente e nel corpo, piacevoli e non, e mi hanno fatto capire che il nostro corpo, se lasciamo che la mente non ostacoli con le sue inibizioni, ci sa regalare sconfinati piaceri.
Ripensare a come mi è piaciuto tutto l’avvicinarsi cauto al mio buchino e al suo interno da parte di Helmut mi fa rizzare ancora l’uccello dentro le mutande. Ma sono arrivato dal cliente che mi aspetta e smetto immediatamente di ripensare all’accaduto. Ma l’episodio aleggia da qualche parte nella mia mente perché il mio atteggiamento cambia e guardo con un interesse diverso i miei interlocutori. La fantasia cerca di spogliarli e di immaginarsi come possano essere fisicamente, se il loro modo di comportarsi mi fa venir voglia di scoparli o di accoglierli dolcemente fra le mie natiche. Mi sento effettivamente diverso anche se mi sento lo stesso Ettore di prima. Sì perché ancora adesso vedere una bella gnocca mi fa bloccare e, quando è proprio tappata bene, me lo fa rizzare e scatena immagini di orge boccaccesche, ma …. Ma c’è anche la consapevolezza che un mondo nuovo si è dischiuso ed io lo voglio esplorare tutto.
Ho un lavoro maledetto, un cliente mi sposta all’indomani mattina un importante incontro. E’ saltato il rendez vous con Helmut in piscina. Lo cerco al telefono ma è fuori stanza. Alla fine alle 22 lo becco. “Helmut ciao sono Ettore” “Ciao Ettore come stare? Io magnificamente!” “Oh anch’io sto molto bene! Ma c’è un problema per domattina. Un cliente mi ha spostato l’appuntamento e così ho tutto il giorno impegnato. Come possiamo fare?” “Ci vediamo a cena?” “Sì dai una cena veloce e . . . via! Allora tu scegli il posto, io vengo a prenderti in albergo alle 20 e poi . . .” “E poi dobbiamo imparare molte cose . . . “ La frase sospesa mi fa quasi rizzare il cazzo ma la cosa che più mi è piaciuta è stato sentire che Helmut mi aspetta e che anche lui desidera questo incontro. In effetti è molto comodo per uno, che probabilmente ha la sua vita privata, fare delle belle esperienze all’estero “lontan dagli occhi e lontan dal cuore” e poi tornarsene a casa senza fardello alcuno se non forse la nostalgia. Ma forse tutto sommato fa comodo anche a me poter provare queste esperienze e non ritrovarmi tra le palle un “fidanzato” invadente.
Oh cazzo! Ma dove andiamo dopo il ristorante? In albergo dalla porta principale non credo sia possibile. Dalla piscina di sera è chiuso. Bisogna venire a casa mia. Devo mettere in ordine. Devo comprare vaselina e preservativi, mettere in ordine il bagno. Madonna! Mi sembra di essere una massaia impegnata a preparare l’alcova per il suo uomo e la sensazione un po’ mi fa ridere e confesso che non mi dispiace.
Corro nella prima farmacia di turno aperta e mi procuro quanto mi serve: non voglio ritrovarmi domani da un cliente con una scatola di preservativi o peggio di vaselina che mi esce dalle tasche durante una riunione di lavoro!
Mi addormento pensando a cosa mi potrà riservare di piacevole sorpresa la serata successiva. Ho passato tutto il giorno a pensare ad Helmut e a cosa gli voglio fare e sono così attizzato quando arrivo in albergo che lui se ne rende conto, è un uomo di grande sensibilità indubbiamente, e mi dice sorridendo: “Prima mangiare poi scopare! E’ triste fare l’amore a stomaco vuoto!” Scoppiamo entrambi a ridere e ci avviamo verso il ristorante. Ho scelto un locale poco lontano verso casa mia dove porto spesso dei clienti anche di sera. Non rovinerò quindi la mia reputazione e potrò mettere in nota spese il conto della cena così la scaricherò dalle tasse! Alla faccia di Tremonti!
Anche se non ci comportiamo come checche comincia un gioco sottile durante la cena, come fossimo due cani che si annusano il culo, e vogliamo decidere chi dei due vince. Parliamo di noi di cosa facciamo come lavoro, di dove viviamo. Poi affrontiamo l’argomento con la A maiuscola! “Ma tu, Helmut sei gay?” “Non so se sono gay. Ho moglie e due figli in Germania che aspettare me finire cure in Italia. So che mi piace anche con uomo. Però non è stato sempre così”. Mi racconta allora con il suo italiano infarcito di strafalcioni tedeschi della sua prima volta. Era un adolescente un po’ mingherlino ed efebico ed era andato in gita con la scuola. La sera erano in tre nella stanza d’albergo, uno si chiamava Hans ed era un ripetente, un ragazzone robusto e un po’ prepotente già maggiorenne, l’altro Werner un ragazzino biondo e molto timido. Hans aveva bevuto parecchia birra quella sera ed era su di giri. Una volta a letto si trovavano tutti in mutande quando Hans disse ad Helmut “Dai prendiamo il biondino e facciamocelo!” Werner tremante si attaccò al muro dicendo “No, non lo fate o chiamo aiuto” Ma nel momento in cui lo diceva ci ricordammo tutti che ci trovavamo nella dependance e che c’era solo un’altra stanza occupata da compagni di scuola che erano molto affiatati con Hans. Vedere il terrore di Werner e cercare di fermare Hans fu tutt’uno per Helmut che si lanciò contro di lui senza pensarci e incurante della stazza, ma l’omone era proprio forte e dopo poche mosse di lotta si ritrovò a faccia in giù con lui seduto sopra. Lo sentì gridare a Werner “Vieni qui e siediti in groppa a lui anche tu!”. Werner non se la sentì di rifiutare temendo di fare una fine peggiore ed obbedì. Helmut sentì con terrore tramestare alle sue spalle, finché il suo bacino venne sollevato da terra e le sue mutande abbassate. “No No Noooo” urlò a più non posso ma nessuno si fece vivo. Hans cercò di penetrarlo con violenza quasi a fargli male. Ma non era lubrificato né il condotto né l’arnese del ragazzo e quindi Hans dovette spargere un po’ di saliva sul suo cazzo e massaggiare il buchino di Helmut finché non cominciò a cedere. Allora puntò il suo uccello, che per fortuna non era enorme come la corporatura poteva far pensare, sul buco del culo e spinse a fondo. La cappella entrò d’un colpo, poi due colpi ben assestati e si ritrovò il culo pieno di quella nerchia agitata. Hans prese a fotterlo senza riguardo mentre Helmut sentiva solo dolore e qualche rara sensazione piacevole, ricacciata dalla brutalità del sodomizzatore. Fortunatamente sentì presto irrigidirsi ancor di più il membro di Hans ed infine un caldo liquido inondargli le budella. Ma non era finita. Hans, che si doveva essere molto incazzato, rimontò a cavalcioni di Helmut e disse a Werner “Ora inculatelo tu. E non rifiutarti sennò ti meno!”. Ma Werner per un po’ non se la sentì di infierire e simulò l’inculata facendo scorrere il suo cazzo lungo il solco. Fu solo quando Hans si voltò a controllare e gli disse “Ma lo stai inculando o gli fai solo il solletico con il tuo cazzo? Vuoi che ti faccia sentire cosa vuol dire essere inculati?”, che Werner puntò la sua mazza sul buco del culo di Helmut e glielo infilò. Fu più delicato, cercò anche di seguire il ritmo delle contrazioni dello sfintere ed Helmut cominciò ad apprezzare quello che gli stava facendo Werner anche se le sue grida continuavano ad essere di rifiuto, una parte della sua mente e del suo corpo apprezzava il delicato su e giù del compagno di classe.
Finalmente anche Werner gli riempì il culo di bianca crema e la sua tortura finì. Hans si addormentò quasi subito. Dopo poco Werner nel buio si avvicinò al suo letto e gli disse piano per non svegliare il bestione. “Scusami per prima. Ma avevo troppa paura che mi violentasse e ho preferito non intervenire anche perché se aveva messo fuori combattimento te, con me avrebbe impiegato ancora meno. Ho cercato di salvare la pelle mentre tu ti sei sacrificato per me. Se vuoi ti do quello che tu hai dato a me!” Così dicendo Werner si infilò nel letto di Helmut, si tolse le mutande e si giro di spalle. Helmut, ancora sottosopra per quanto avvenuto prima, avvertì un risvegliarsi gagliardo dalle parti basse e con le mani prese ad accarezzare il culo di Werner. Ricordandosi di prima, inumidì con la saliva le dita e cominciò a tormentare il buchino del compagno. Ora i suoi sensi erano completamente all’erta. Sentì le increspature del culo distendersi pian pianino e che il suo dito non incontrava più una resistenza eccessiva. Umettando continuamente il dito si fece largo nel giovane culo di Werner e fu sorpreso nel sentire il ragazzo mugolare in silenzio come se la cosa non gli dispiacesse affatto.
Quando gli sembrò di aver inumidito il condotto a sufficienza insalivò per bene la sua mazza che gli sembrava diventata di marmo e la puntò sul culo dell’amico. Spinse piano e, dopo una breve resistenza, tutta la cappella scivolò dentro. Si fermò un attimo e poi, avvertendo che le contrazioni si calmavano spinse ancora. Una pausa e poi ancora, guadagnando preziosi centimetri. Infine tutto il suo uccello fu inghiottito dentro. Avvertì la forza e il calore che lo avvolgevano, le contrazioni dello sfintere che sembravano le mani di un cieco che cercano di capire cosa fosse quel bastone, cominciò allora, senza fare rumore per non svegliare Hans, a toglierlo e a rimetterlo. Si spostava di pochi centimetri in fuori e poi ritornava a spingere. Dopo alcuni colpi così sentì che Werner riusciva ad assecondare il suo movimento con delle spinte dello sfintere quando usciva e con delle contrazioni quando entrava. Avvertì la lava di un vulcano che stava spingendo per uscire e dando alcuni colpi forti e stringendo i fianchi di Werner, se ne venne inondando di sperma il condotto dell’amico.
Qualche giorno dopo essere tornati dalla gita, Werner ed Helmut ebbero l’occasione di stare da soli un pomeriggio a casa del primo. Dopo aver cincischiato un po’, affrontarono l’argomento che pesava tra di loro. Werner chiese ad Helmut di scoparlo perché la cosa non gli era del tutto dispiaciuta. Presero la vaselina e Helmut massaggiò per bene il condotto di Werner prima di fiondarsi dentro di lui e di incularselo con calma, lentamente un colpo alla volta, una pausa e via, fino al parossistico finale quando lo cavalcò selvaggiamente scaricandogli la sua sborra nel culo. Ma la cosa che incuriosì Helmut fu vedere che Werner aveva goduto; quindi una volta finito gli disse “Prova a massaggiarmi il culo con la vaselina. Ma se ti dico di fermarti fallo perché il ricordo dell’altra sera mi fa star male ancora.” Werner sorrise e si lanciò tra le sue gambe cominciando ad accarezzarlo come mai era successo prima. Aveva dita delicatissime ed una sensibilità innata nel cogliere il momento di fermarsi ed il momento andare avanti. Fu così bravo che dopo un quarto d’ora che il suo buco del culo era sotto la cura di Werner gli veniva da urlare “No Scopami” ogni volta che il dito usciva dai suoi intestini. Fu quindi con desiderio, misto ancora a paura, che si mise a carponi a ricevere il cazzo di Werner. Anche in questo momento il suo compagno fu molto delicato e procedette lentamente nella sua marcia verso il paradiso. Helmut imparò a comandare i muscoli in modo da facilitare il movimento di anda e rianda di Werner ed alla fine fu lui che aumentò il ritmo quando avvertì l’irrigidirsi del cazzo prima dell’eiaculazione. “Si dai daiiii daiii!” gli uscì dal profondo del cuore o meglio dal profondo del culo!
Aveva avuto ancora qualche incontro con Werner, poi le loro strade si erano divise, ma ad Helmut rimaneva sempre il ricordo di quelle splendide scopate. Il dolore della prima inculata da parte di Hans aveva fatto sì che lui fosse sempre molto delicato nell’approccio proprio in virtù di ciò che gli era successo.
Dopo molti anni la pace delle terme aveva fatto tornare alla mente ricordi e piaceri ormai sepolti che l’incontro con me aveva permesso di riportare alla luce. Eravamo tutti e due, per motivi diversi, toccati dal racconto di Helmut e non vedevamo l’ora di concludere la serata sotto i migliori auspici. “Ti va bene se ti porto a casa mia a bere il bicchiere della staffa?” “Basta che tu non cadere dalla staffa!”. Ridendo paghiamo e usciamo dal ristorante. Una breve corsa e arrivammo a casa mia. Saliamo in ascensore. Una volta dentro Helmut non vuole che corriamo in camera da letto ma propone di rimanere in salotto sul divano. Mi prende la testa fra le mani, la avvicina alla sua e cominciamo a baciarci. La sua lingua si infila tra le labbra a cercare la mia – chiudo gli occhi e assaporo a fondo questo bacio dolce, profondo e appassionato. Ricambio l’intensità e al contempo comincio a spogliare Helmut della sua camicia mentre lui fa lo stesso con me. Separiamo le nostre bocche solo per toglierci le magliette e metterci completamente nudi; quando ci riavviciniamo siamo in piedi uno di fronte all’altro e mentre le nostre labbra si intrecciano nuovamente sono colpito dalla strana sensazione che mi da avvertire la presenza del “suo” proprio di fronte a me! Il racconto di prima mi aveva toccato e ha fatto crescere in me a dismisura il desiderio di possedere il mio amico tedesco fino in fondo. Mi scateno come mai avevo fatto con un uomo. Lo faccio distendere sul divano e comincio a succhiare e a leccare il suo corpo a partire dalla bocca, via via lungo il mento, il collo, risalendo sulle orecchie, ridiscendendo nell’incavo tra spalle e collo, poi sul capezzolo, sull’altro capezzolo, alla bocca dello stomaco. Helmut ha avvertito la forza e la passione con cui cerco di possederlo e ha deciso di lasciarmi fare, si è abbandonato sul divano con la testa all’indietro e le mani sulla mia testa quasi a voler assecondare la mia anabasi sul suo corpo. Le mie mani percorrono bramose il suo corpo, pronte a cogliere il piacere che deriva da ogni centimetro quadrato della sua pelle. Indugiano poi sull’interno delle cosce fino a raggiungere la base del suo uccellone che comincia a crescere sull’onda degli stimoli che gli sto procurando. Mi sento pervaso dal desiderio di scatenarmi fino a sentirmi al tempo stesso “macho” e “troia”, quando la mia mano comincia a tormentare il buchino di Helmut, la mia bocca si lancia sul suo cazzo e comincia a leccarlo. Prima la punta, poi, come fosse un sigaro da lubrificare, mi scorro tutta la canna, infine mi prendo le palle e, prima una, dopo l’altra, me le lecco per bene tutte e due. Sento Helmut mugolare, anche perché il mio dito pieno di vaselina ha superato la prima barriera e ormai sta massaggiando le pareti interne dell’intestino. Con la bocca sto trattando il suo bastone come fosse un enorme lecca lecca, poi, dopo aver indugiato a lungo sulla cappella provo a ingoiarlo. Mi coglie un conato di vomito che cerco di superare, comincio a respirare con il naso e alla fine vedo che riesco a tenerlo tutto in bocca. Mi sembra di essere una troia bocchinara ma avere il possesso di quel bellissimo bastone di carne e di poterne sentire con la bocca, la lingua e le labbra tutte le sfaccettature e le innervature mi piace e mi da un senso di potere che non pensavo. Sento Helmut che si irrigidisce, e involontariamente spinge la zona pelvica verso la mia faccia, mentre il mio dito gli sta ravanando profondamente le pareti dell’intestino cospargendole di vasellina e provocandogli frequenti contrazioni. Decido di rallentare per godermi il mio primo bocchino con i fiocchi e tiro fuori il suo uccello dalla mia bocca, riprendo invece a leccargli l’asta con la lingua e le labbra, su e giù. Ciuccio gustosamente la sua cappella e infine mi riprendo il pieno possesso del suo cazzone, e lentamente lo ingoio come credo neanche una bocchinara professionista riesca a fare. Avverto Helmut fremere, le sue mani prendono la mia testa e la spingono, se mai fosse possibile, di più verso la base del cazzone, stringo le labbra attorno alla sua cerchia e comincio un frenetico su e giù, “YA, ya , yaaaa yaaa!” mi urla Helmut, mentre il mio dito è inghiottito nel suo culo e quasi mi viene strappato dalla mano a causa delle contrazioni, quando la mia bocca umida si muove sulla sua cerchia e alla fine sento un caldo liquido che mi inonda le tonsille. Cazzo! Continuo a scorrere con la bocca attorno al bastone di Helmut ormai scosso dalle ultime vibrazioni post coitali e raccolgo così altre gocce del suo sperma . L’odore che riempie le mie nari è strano: assomiglia al mio odore dopo una sega, ma sentirlo su un altro corpo fa una sensazione completamente diversa. Il mio uccello mi dice che non può più aspettare e allora, mentre con la bocca bacio il culo del mio amico tedesco e gli lascio un po’ della sua sborra a fare da lubrificante, lo prendo per i fianchi e lo metto a carponi. Infilo il preservativo e lo cospargo di vasellina in quantità industriali: non voglio più perdere ancora tempo a lubrificare il suo condotto: voglio venirgli in culo!
Gli punto la cappella sul buco, un piccolo movimento circolare quasi a prendere le misure e poi spingo decisamente e . . . quasi che il concorso della vasellina abbondante sul mio cazzo, della lunga lubrificazione con il dito e della mia impellente necessità di possederlo abbiano potuto fare il miracolo, ma il suo culo mi si sboccia di fronte accogliendomi come una calda mano guantata. Spingo fino alla radice e aspetto che le sue contrazioni me lo stringano e lui lo fa, ma poi, anziché dare il via alla danza dell’avanti e indietro, aspetta e sembra volersi godere la mia carne fremente dentro di sé. Poi ecco che comincia a muoversi e a spingerlo fuori, poi a cercare di succhiarselo dentro. Io spingo e tiro fuori con pochissima delicatezza, sento di essere una bestia e forse di comportarmi un po’ come ha fatto Hans molti anni fa, ma questa volta per Helmut è diverso, è lui che ha preso il ritmo e che quasi si vuole impalare sul mio cazzo di marmo. “Ya, wonderbaar! Ya ya ya aanduwen! Ya ya yaaaa!” Sentirlo urlare in tedesco parole sconosciute mi attizza da morire e lascio che anche la mia libidine dia sfogo da tutti i pori. Il mio urlo liberatorio si accompagna all’esplosione del vulcano che mi sento tra le gambe e spingo ancora freneticamente fino a che anche l’ultima piccola goccia è uscita ed è andata a colmare il serbatoio del preservativo. Respirando affannosamente entrambi ci calmiamo e aspettiamo che il mio cazzo riprenda delle dimensioni normali prima di abbandonare la posizione della sodomia e lasciarci cadere sfiniti sul divano. Mi sento svuotato e al tempo stesso soddisfatto come rare volte mi è riuscito con le ragazze: ho proprio fatto una bellissima scopata. Lo sguardo di Helmut e le gocce di sudore che pervadono la sua fronte mi dicono che l’esperienza lo ha soddisfatto oltre ogni aspettativa e forse gli ha aperto, o riaperto, nuovi orizzonti di piacere. Lo accarezzo e lui mi contraccambia, per venti minuti c’ è solo spazio per la tenerezza fra di noi. Ma poi il ritmo delle carezze e la pienezza del piacere goduto lasciano il posto al desiderio di ripercorrere quel sentiero pieno di scoperte che l’avventura con Helmut mi ha fatto conoscere solo ieri mattina. Ci avviamo con i nostri strumenti verso la camera da letto e questa volta il mio amico tedesco mi fa mettere subito a carponi. La sua mano comincia a scorrere lungo il solco piena di vasellina e a percorrere tutte le pieghe che incontra. Chiudo gli occhi e lascio che le sensazioni che vengono dal mio corpo mi penetrino tutte nel cervello come stilettate di piacere: ora voglio essere posseduto e voglio donare me stesso, nel modo più profondo che conosco, a colui che mi ha regalato uno dei più begli orgasmi della mia vita. Il movimento circolare che il dito di Helmut sta facendo da qualche minuto sul mio buchino (è strano continuo a chiamarlo buchino quando in realtà ha già preso un bel cazzo dentro!) sta abbattendo le difese poste dallo sfintere. Con un misto di abilità, fermezza e dolcezza, il ditone entra dentro di me e comincia a toccare e fare proprio ogni millimetro del mio intestino. Esce dal culo, si rifornisce di vasellina e poi ritorna e ogni volta che mi separo da lui avverto come un languore da svuotamento che mi suscita sensazioni profonde. Contraggo volontariamente le budella per cogliere ogni sentore dell’oggetto estraneo che mi sta penetrando. Mi sento padrone di un potere nuovo che mai avevo immaginato di possedere e comincio a mugolare di piacere perché sento anche che il dito non mi basta, non riempie con pienezza le mie carni! Helmut avverte che sono pronto o forse anche lui non vuole più aspettare, e si avvicina alle mie spalle, punta l’uccello sul mio culo e poi . . . “vai Helmut vai!” ed Helmut mi ascolta e si fionda dentro di me.
Avverto come un colpo, il principio di uno svenimento, come se una impressione enorme e fuori controllo dominasse tutti i miei sensi. Ma poi questa ondata si calma e lascia posto alla consapevolezza della penetrazione. Con l’interno delle mie budella “ascolto” e faccio mio il cazzo di Helmut, ne colgo tutte le innervature, i cambi di consistenza e di rigidità. Lo sento arrivare con la base fino in fondo, avverto anche le palle che sbattono contro le mie chiappe, il ritmo delle mie contrazioni intestinali viene assecondato dal mio compagno ed esse si trasferiscono al suo uccello e da questo a tutto il mio corpo e fanno sbattere il mio cazzo, che è ancora moscio, contro le mie gambe. A volte il movimento procura qualche fitta di dolore perché lo scorrimento non è sincrono, ma questo non impedisce alle ondate di piacere di percorrermi il corpo a partire dal culo su su lungo la spina dorsale, lungo tutto il sistema nervoso centrale fino a scoppiarmi nel cervello. Apro gli occhi e fissando la finestra della mia camera mi ritorna dal vetro l’immagine, non molto nitida ma eloquente, di noi due che scopiamo animatamente e del mio volto che è percorso dalla luce intermittente del piacere. Quello che vedo mi arriva come una piacevolissima fitta nella mente e scatena in me il desiderio di lasciarmi possedere senza alcun ritegno. Come prima Helmut con me, adesso sono io che voglio farmi prendere dal mio compagno e voglio dargli un orgasmo memorabile, e allora spingo contro di lui sempre più velocemente, poi mi ritraggo e poi ancora lo prendo in me, sempre più forte, sempre più velocemente fino a che non urliamo tutto il nostro piacere al mondo intero “Dai sbattimi il culo dai Helmut dai daiiiiiiiiiiiiiiiii!”. Nel turbinio di sensazioni che mi assalgono capisco che è venuto riempiendo il preservativo di sborra calda. Mi fermo ansimante e scosso dalla frenesia dell’orgasmo che mi ha colpito, mentre avverto l’ansimare felice e appagato del mio compagno. Mi sento attraversare per un attimo da un folle sentimento di amore (?, !) verso di lui, ma poi capisco che quello che mi si sta abbattendo è solo la consapevolezza di un piacere mai goduto che ha avuto origine da una parte del corpo mai stimolata a far ciò prima di allora. Il cazzo di Helmut si affloscia e mi sento piacevolmente svuotare l’intestino, mentre le contrazioni del colon si calmano e i tessuti riprendono le dimensioni usuali. Ci guardiamo ed entrambi vorremmo dirci, con lingue diverse, tutto quello che abbiamo provato grazie all’altro, ma nei nostri sguardi, leggiamo con un linguaggio universale il pieno appagamento che ci siamo dati. Restiamo così per alcuni minuti e non troviamo niente di male a tenerci per mano mentre il nostro guardare si perde nel bianco del soffitto.
Poi ci parliamo perché improvvisamente non vorremmo più perderci di vista, ma Helmut mi dice che ormai sabato deve partire e gli rimangono solo due notti. “Perché non ti fermi qui queste notti?”. Rimane un po’ a pensare poi mi dice “Da domani sera vengo a dormire da te. Prima devo sistemare alcune cose con alberga perché altrimenti mia famiglia pensa male!” “E farebbe molto bene a pensare male” dico ridendo contento perché la mia idea lo ha trovato consenziente. “Ora però devo tornare. Dove essere bagno che io fare doccia?”
“Dai facciamola insieme così guadagniamo tempo!” Un sorriso malizioso increspò le labbra di Helmut “Sì guadagniamo tempo a fare la doccia e dove lo perdiamo poi tutto quel tempo?”. Fu molto bello accarezzarci sotto l’acqua che scrosciava. Mi avvicinai da dietro a Helmut e lo presi con braccia dalla vita in su ad accarezzargli i capezzolini. Li sentivo crescere e indurirsi sotto i miei titillamenti e mentre il mio corpo aderiva completamente al suo le sue braccia si inarcarono a prendermi i capelli e accarezzarmi la testa fino a che girando la sua di poco le nostre labbra non si incontrarono. Fu un bacio denso e profondo fatto a occhi chiusi da entrambi – tenevamo forse troppo spesso gli occhi chiusi quasi a voler tener lontana la consapevolezza di un atto che viene considerato “contro natura” ma che la natura ci consentiva di fare benissimo. Mi sentivo invadere da un desiderio profondo e lo stavo chiaramente manifestando con una rigogliosa erezione del mio cazzo che andava a stimolare il suo omologo. Eravamo uno di fronte all’altro, sotto lo scrosciare della doccia rilassante, e mi venne spontaneo prendere la gamba sinistra di Helmut proprio sotto l’incavo del ginocchio e tirarla in alto, in modo da scostare il suo cazzo dal percorso che il mio avrebbe fatto verso il suo culo. Lo desideravo ancora ed evidentemente anche Helmut voleva chiudere in bellezza la serata perché cercò con un movimento del bacino di favorire la penetrazione. Afferrai anche l’altra gamba e fu la mano di Helmut a guidare il mio uccello dentro il suo culo: avevo le mani completamente impegnate! Mi puntai per bene con i piedi sul bordo della doccia ma fu il mio compagno ad assecondare con movimenti del bacino la penetrazione perché io avevo una scarsa capacità di movimento. Sempre più freneticamente, compatibilmente con la situazione logistica nella doccia, Helmut si impalava sul mio cazzo e poi se ne allontanava per poi rifiondarselo dentro. La sua mano destra prese il suo uccello e cominciò a tirarsi un segone magistrale quasi a voler sottolineare il ritmo dell’inculata. Avrei voluto avere una lingua lunga cinquanta centimetri per leccargli la cappella ma già così era bellissimo. Mi resi conto che non avevo il preservativo e lo dissi a Helmut ma lui mi rispose “Pazienza! Ora tu restare qua e se mi dare brutta malattia torno e ti faccio il culo!” Allora presi coscienza che avrei sborrato direttamente nei suoi intestini e forse fu questo anche il suo pensiero perché si lanciò più freneticamente a impalarsi sulla mia mazza. Sentivo i coglioni scoppiare e con un urlo lasciai che la sborra calda inondasse il condotto del mio amico mentre la sua calda crema si spargeva sul mio torace. Respirando affannosamente ci prese la spossatezza post coitale e lentamente i nostri tessuti si ricomposero. Poi completammo la doccia e infine, con la promessa di rivederci, lo accompagnai all’albergo.
-continua-
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16 anni fa
ettoreschi,
36
Ultima visita: 2 anni fa
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In bagno.....
finalmente un contatto serio.....
ci siamo dati appuntamento nel parcheggio di un autogrill lungo l'autostrada.
Arrivo con un po' di anticipo, vado in bagno a rinfrescarmi e verificare la pulizia dei locali, veramente molto buona.
per l'occasione mi sono completamente depilato il cazzo e il culo, anche se dovrei assere attivo all'incontro meglio prepararsi, non si sa mai.....
indosso un bel perizoma nero a fiori e pizzo sul davanti e collant 30 denati nero, è tutto il giorno che mi cazzo si indurisce all'idea di aprire il culo di un altro maschi in perizoma.
scambio di sms in parcheggio e ci incontriamo finalmente, una stretta di mano ed entriamo uno alla volta a distanza di un paio di minuti per non dare nell'occhio.
il bagno è libero, ci infiliamo nell'ultimo bagno e chiudiamo a chiave. Via i cappotti e scendono i calzoni. Lui è in autoreggenti, per la prima volta al lavoro così preparato mi dice, e in perizoma rosa.
gli accarezzo il culo, una leccata al buchetto che da come si allarga non è nuovo a farsi aprire intanto gli accarezzo il cazzo che mi cresce in mano.
Non sono i miei 20 cm ma è un del cazzo duro, voglioso....
Lui apprezza la mia depilazione, mi mena il cazzo che si indurisce...
ho cambiato idea, voglio sentire quel bel cazzo duro aprirmi il culo...
mossa fulminea, estraggo un preservativo, lo appoggio sulla cappella e con la bocca lo srotolo lungo l'asta, da troia consumatami infili il cazzo fino in gola e lo ricopro con il condom... inizio in insistente pompino, succhiate feroci della cappella e lunghe ciucciate dell'asta fino in gola...
Anche il suo desiderio cambia, mi chiede di bagnarmi il culo che ha voglia di mettermelo.
Faccia al muro sopra il water mentre sento entrare la punta dura del cazzo... qualche secondi e spingo indietro il culo per sentirmelo tutto dentro, sentire i testicoli che sbattono sui miei....
si complimenta con il mio culo, caldo e aperto... lo incito sottovoce, è entrato qualcuno nei bagni... continua, sbattimi, dammelo tutto mentre mi dice che sono veramente una troia a farmi sbattere nei bagni...
cerco di stringerlo ma la voglia mi dilata il buco e lo sento scivolare sempre più velocemente, mi sbatte forte con il suo cazzo duro, lo sento ma lo vorrei più grosso per godere di più...
vuoi che di sborro sul culo.... certo che sì, voglio sentire il suo piacere caldo bagnarmi e dopo poco sento il suo abbondante schizzo caldo sulle mie natiche...meraviglioso.
altre persone si sono alternate nei bagni, ci puliamo scambiano qualche parola sottovoce finche fuori tutto tace....
Un saluto e via con il culo allagrato e ancora voglioso, i numeri li abbiamo e sicuramente ci rivedremo.
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16 anni fa
cercosesso257333,
42
Ultima visita: 16 anni fa