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Con lara62 incontro a 3 sull'atana a venezia
Questo è la mia versione, del raccconto della serata a tre sulla mia altana (terrazza) di Venezia, scritto dalla mia amica Lara (Lara62), donna di squisita femminilità, bellezza e garbo . Lei ama scrivere di questi giochi - giochi a volte tra noi condivisi - e, su sua richiesta, anche se io da fotografo narro meglio per immagini, ho descritto qui avvenimenti e sensazioni di questa superba serata.
Consumato l'aperitivo sull'altana il GIOCO a tre incomincia come se tu fossi li solo per F.. Carezze, baci, con e senza ostriche succhiate tra le bocche o prosecco che scivola tra i seni. L'uomo grande in disparte beve, vi guarda , vi lacia scaldare. Appena il vino e i sapori entrano in circolo, la tua lingua li cerca tra le labbra di F.. Gli occhi annusano il suo viso.
Lassù, come in una navicella sospesa sopra tetti e tramonti, non arriva l'odore salmastro dei canali veneziani, si sente un poco il timo il rosmarino, il dolcissimo sentore bianco dei gelsomini in contrasto con quello più acre, maschio, della pelle di F. . Quasi ti sei dimenticata dell'altro, quella presenza discreta, quando senti un brivido, una mano calda posarsi sul tuo collo e accarezzarlo, a fondo. Lasci F. continuare ma, senti due mani, calde, che accompagnano i tuoi movimenti guidandoli verso il corpo di F. , ti accarezzano ti muovono. Ti spingono, fino a farti assumere posizioni plastiche. Ti spogliano. Ti scrutano. Ti plasmano, sicure.
F. ora si ferma, si spoglia, intuisci che il vostro ospite gli ha detto qualcosa. Intanto le mani misteriose stirano la tua pelle, entrano a fondo nei muscoli e nei tuoi molli pensieri, solleticano delicatamente, sfiorandole, l'interno delle tue cosce, dalla piega dell'inguine con un movimento avvolgente che scende costante fino ai piedi. Ne massaggiano le estremità, le dita.
Ti lasci guidare . Ti accorgi con piacere che le posizioni che le mani ti impongono . . . servono a far vedere il tuo corpo in modo nuovo. A esporlo, come opera in una mostra d'arte. Vieni accompagnata su un divanetto, le gambe tonificate ma morbide, la scarpa audace accavallata sul bracciolo, sei molto nuda, aperta, già un poco bagnata. . F viene fatto sedere a terra e il vostro ospite gli chiede di leccarti con delicatezza. Dopo aver bagnato di saliva anche ventre, e la pelle sottile all' intorno, potrà ad avvicinare la punta della lingua al tuo sesso, ma non spingerla dentro . E' seduto in basso cosi il tuo corpo bianco è visibile in tutta la sua nudità. Mentre ti lecca in modo circolare e delicato vieni invitata da una voce tranquilla a inarcare la schiena, muovere il collo . Due dita ti rigirano i capezzoli fino ad indurirli bene. Sollevano i seni, incrociano le tue mani sul ventre.
Sempre seguendo i movimenti suggeriti, senti i lampi dei flash fotografici che non avevi notato prima.
Tu e F. assumete di volta i volta posizioni che non decidete voi. Lo desideri forte ma, non gli viene ancora concesso di scoparti . Mentre lui ora è disteso sotto di te, vieni posizionata, la schiena inarcata e la testa china sul suo sesso, in modo che il tuo culo svetti in alto, plastico, illuminato da una luce avvolgente che ne esalta la rotondità. Ora senti oltre al suo leccarti . . . anche quelle mani di cui ormai ti fidi che scendendo dalla schiena, scapola e vertebra dopo vertebra, prendono le tue chiappe, le massaggiano con un movomento rotatorio, le invogliano ad aprirsi , le stirano tendendo la pelle nascosta, esponendola alla luce. Ti piace, non sai se la tua l'attenzione è tutta alla lingua di F. . O invece quanto di te è preda di queste mani altre. Senza che te lo aspetti, senti un polpastrello, umido dei tuoi stessi umori appoggiarsi sull'ano, premere delicatamente. Senti che si ritrae, gioca con movimenti circolari, a lungo, senza ancora entrare. Una pausa per chiedere a F di posare tra le tue gambe aperte, con la sua lingua appena sfiorante il tuo clitoride. Fermato l'attimo in un fotogramma, vi trovate messi in un'altra posa: la punta della tua lingua a trastullare la sua cappella, un primo piano in controluce spinto che fa vedere più il piacere delle tue labbra rosse che l'anatomia del suo pallido cazzo. Noìn capisci se vuoi più il cazzo di F. o le mani dell'altro nè dove né come. Un imput dalla fica, uno più intenso dal culo , mille altri dalla tua mente ormai in preda ad una frenesia di fantasie più che reali.Vieni ancora modellata in posizioni inaspettate, ti viene chiesto di far scivolare il cazzo di F. , prima sulla tua fica bagnata, su e giù senza però inghiottirlo, poi tra le chiappe lucide e aperte da prima.Vi si impone di fermarvi prima di entrare, quando entrambi non ce la fate più dalla voglia di fottervi a vicenda. Ma non è ancora il momento.
Sei inerme, una scultura in carne e ossa, da modellare. Ti senti srutata dentro e fuori. Mentre F. È nuovamente con il ventre proteso verso ill tuo, le mani altre ti costringono ad un bacio inatteso e, subito dopo, verso un cazzo dall'odore nuovo che devi sfiorare con le labbra, assaporare, accarezzare con la lingua.
L'uomo che dirige i vostri giochi e usa i vostri corpi per raccontare la serata con le fotografie non è così crudele da allontanare F. prima che riesca a scoparti a fondo come tu desideri . F. Spinge così finalmente il suo cazzo nel tuo corpo vibrante, sfogando i desideri trattenuti ma, a comando dovrà fermarsi , sollevare una tua gamba, farti appoggiare la scarpa sul suo petto. Fare in modo che la luce dei flash scivoli sui vostri corpi e sulla vostra eccitazione, li disegni, ne faccia delle immagini intense, dense di erotismo ed eleganza.
Mentre ti faccio scopare a fondo da F. le mie mani avranno ormai sciolto le difese del tuo bel culo. A superare le ultime deboli resistenze insinuerò dentro anche la mia lingua un pò ruvida ma mobile che girerà intorno e dentro allo sfintere smorzandone la forza. Quando sentirò il muscolo chiudersi sul mio polpastrello lo lascerò risucchiare, piano piano, senza strappi, con una pressione costante. E da quella comoda posizione sentirò il cazzo di F. andare su e giù dentro di te. E tu mi chiederai di infilari il dito più a fondo nel culo, mentre F. ti fotte. Farei poi uscire F. da te per accarezzarti davanti mentre ti penetrò ancora piano con il dito nel culo, fiino a farti sentre che ci si può far sodomizzare senza dolore, anzi, goderne. Fotograferò poi il tuo piacere fino a farti chiedere di essere inculata, fino a implorarlo.
A quel punto, dopo che F. ti avrà scopata bene e a fondo, sarai così ubriaca di sapori, umori forti, odori, brividi di piacere, così eccitata da desiderare anche me. Fisico, desiderio di un corpo padrone del tuo, addosso, della pelle sudante eccitazione, del mio cazzo agognato che desideri ora dentro nel tuo ventre.
E io potrò averti, senza più fotografare, ormai ogni particolare del tuo corpo e dei tuoi desideri già impressi nei miei occhi, e nella memoria della fotocamera.
E ti prendrerò. Ti entrerò nel corpo, piano e forte, appoggiando alla vulva quel cazzo che prima avevi baciato con voluttà. Lo premerò sulle grandi labbra e sul clitoride bagnato e caldo, facendotelo sentire e desiderare, grosso e duro , garbato. E poi quando non ne potrai più te lo infilerò dentro fino in fondo, con un movimento unico, costante, sicuro. Fino a toglierti ogni respiro . E arrivato in fondo spingerò ancora in avanti, con forza, prima di iniziare muovertelo dentro, come se dovessi arrivarti in gola.
Ti scopo, gioco con te, lascioi anche che sia tu a scoparti ed infilzarti come un pistone sul mio cazzo marmoreo. E le mie mani non avranno mai smesso di massaggiare ovunque la tua pelle di infilarsi nella tua bocca per farti sentire i tuoi sapori, impasteranno le tue chiappe, il dito di prima continuando a giocare con il tuo morbido culetto ormai non più involato.
Farti scopare così da un uomo grande, con ora F.che ti guarda e il tuo culo aperto che si sente penetrato da dietro è per te sensazione nuova. Gradita. Dopo, altra sete: F. ci porterà del bianco ghiacciato, io avrò riemito il tuo ventre e tu urlato di piacere. Stretta, terrò il tuo corpo caldo ancora addosso al mio. Che il distacco, come l'avvicinamento, sia graduale e delicato. E F. dall'altra parte a scaldare la metà di te non avvolta nella mia pelle. Nel nostro odore.
Un vaporetto prima dell'alba lascerà il pontile in basso, sul Canal Grande, con un carico di emozioni e dì sensazioni forti, calde ed umide. E io ti guarderò allontanare, dall'altana, sapendo che tornerai.
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11 anni fa
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Essere un figlio di troia..
Capitolo 1 – La scoperta
Curioso come a volte nella vita, una casualità posso sconvolgere l’ordine normale delle cose, al punto di mettere in discussione tante certezze su cui abbiamo fondato il castello della nostra esistenza..è proprio quello che è successo a me quando avevo 14 anni, e da allora penso che la mia visione del mondo sia cambiata in modo a dir poco totale. Un giorno d’estate rimasi senza soldi nel cellulare, cosa non del tutto casuale ai ragazzini di quell’età. Senza chiedere il permesso, presi dalla borsa il cellulare di mia madre in un momento che lei era occupata dall’altra parte della casa per poter raggiungere il mio scopo senza essere ripreso. Lestamente, entrai nella sezione Messaggi dal suo Nokia e, senza quasi rendermene conto, cliccai sul link Messaggi in arrivo. Da quel momento la mia vita cambiò: c’erano parecchi sms di numeri che non aveva in rubrica e la cosa mi meravigliò, visto che mia madre aveva sempre dichiarato di essere totale nemica della tecnologia. Aprii il primo della lista, e recitava presso a poco così STA SERA ARRIVO PER LE NOVE, CIAO! Cosa voleva dire quel messaggio? Di chi era, cosa rappresentava? Mio padre era fuori per lavoro e non sarebbe rientrato prima di due giorni..io quella sera avevo la partita di calcetto e pertanto sarei stato occupato fino a tardi..che mio padre rientrasse prima? Improvvisamente dei passi dal corridoio..mio madre stava tornando! Chiusi tutto e buttai il cellulare nella borsa, per non essere colto con le mani nella marmellata da mia madre. Ma quelle parole non mi abbandonarono la testa, continuavano a ronzarmi dentro come un disco incantato. Un paio d’ore più tardi sentii mio padre, mi chiamò per farmi un saluto. Quando mi disse CI VEDIAMO DOPODOMANI fui quasi tentato di dirgli che avevo saputo diversamente, ma poi mi trattenni pensando fosse una sorpresa per me! Cercate di capire, a 14 anni porti ancora dentro l’innocenza della fanciullezza e vedi il mondo da una certa prospettiva, in cui tuo padre e tua madre sono i pilastri di tutto! Che bello, mio padre stava tornando!! Ero troppo felice, e decisi a mia volta di fargli uno scherzo.. la sera, invece di andare a giocare e prima che mia madre rincasasse dal lavoro, spensi tutte le luce e mi nascosi nel grosso armadio nella loro camera da letto che serviva per il cambio di stagione. Era di solido legno verniciato, ed il profumo delle essenze antitarme dentro era fantastico. PAPA’ MIO, ricordo anche che pensai. Poco dopo arrivò anche mia madre, erano le sette e trenta precise! Pensate un po’, per fare una sorpresa a mio padre volevo star chiuso nell’armadio per quasi due ore.. Che pazzia a ripensarci! Mia madre si fece una doccia, e a me il tempo non passava più chiuso là dentro. Cosa mi avrebbe portato papà, magari quel Cavaliere dello Zodiaco che mi mancava per terminare la collezione? Il tempo scorreva lento, finché alle 8 e 45 il campanello suonò. Avevo il cuore in gola, finalmente..avevo le gambe anchilosate dalla posizione scomoda..avevo sete, la polvere mi faceva bruciare la gola e dovevo anche andare in bagno..immaginate la sorpresa quando non sentii la voce di mio padre ma quella di un altro uomo!! Stavo per uscire dall’armadio arrabbiato con il mondo, quando qualcosa mi bloccò. La voce che sentivo era quella del Dott. XXX, il capo di mio padre. A lui non stava simpatico, e tante volte avevo sentito che lo apostrofava con nomignoli tipo QUEL CORNUTO, QUELL’IMBECILLE ed altri epiteti simili. Mia madre rideva quando lo sentiva parlare così, salvo poi riprenderlo in quanto ero presente anche io e non voleva sentissi un linguaggio scurrile. Di solite questi intermezzi si concludevano con una risata generale. “Ho chiamato Franco (mio padre) prima.. Gli ho detto che mi hanno confermato la fornitura dalla Germania, deve andare la domani e chiudere subito l’affare. Così non tornerà prima di sabato e venerdì sera possiamo vederci!”. “Ok” rispose mia madre “farò in modo di far uscire Fabio (io) in modo da esser soli”. Cosa avevo sentito? Papà sarebbe tornato fra 4 giorni e mia madre era contenta? Ero sdegnato, ma niente in confronto a quello che sarebbe successo dopo “Tua moglie dov’è?” “E’ da sua madre, ha avuto un altro attacco e sta morendo. Povera, le ho detto che ero in ufficio fino a tardi e non volevo essere disturbato” e mentre diceva questo, abbracciò mia madre e la baciò intensamente con la lingua. Crollò tutto..ero troppo piccolo per capire cosa effettivamente stava succedendo, e nella mia piccola testolina di bimbo immaginai che ora mia madre si sarebbe ribellata, allontanata, ritratta. Mia madre invece sembrava tranquilla, replicava al suo bacio con altrettanto trasporto. Io vedevo tutto questo dal buco della serratura, da cui avevo tolto accidentalmente la chiave prima di entrare, per non restare chiuso dentro come un coglione in caso tutto fosse saltato. “Spegni la luce, lo sai che mi vergogno” disse mia madre. “Sei troppo bella, non nasconderti nell’ombra – disse lui – sappiamo entrambi quello che stiamo facendo ed entrambi lo vogliamo, quindi non ha senso nasconderci. Ti prego..”. “ Va bene” disse lei, e si lasciò scivolare sul lettone. Lui le si sedette sopra, si slacciò lo zip dei calzoni da cui fece capolino un pene incredibilmente lungo. Non avevo mai visto un affare così, facendo la doccia con gli amici dopo le partite avevo già visto peni lunghi e altri meno, ma quello era spropositato! Il Capo di papà era un ometto sul metro e 70, grassoccio e pelatino. Avevo le guancie rosse e quelle poche volte che mi aveva parlato da vicino aveva un alito incredibilmente acre. Era nauseante. Ma quell’arnese, era incredibile. Faceva quasi ridere in relazione alla persona a cui era attaccato. Totalmente spropositato. Tutto il contrario di mia padre, che era alto e muscoloso. Era un impiegato, ma aveva fatto in gioventù tanta palestra ed ancora ora manteneva un fisico invidiabile. Era buono papà, mi faceva sempre ridere e ne ero gelosissimo. Mi era capitato di sentire qualche volta quando faceva l’amore con mamma, e mi ricordo che lei gridava tantissimo, a stento zittita da lui per non svegliarmi. Sembravano la coppia perfetta, perché mia madre ora era ridotta così? Il Capo fece per avvicinare il suo pisellone (duro come il marmo oramai) alla bocca di mia madre, ma lei si ritrasse. “Ti prego, questo no”. Lui sospirò “Facciamo così, te ne do 100, ok?” 100 cosa?? Mia madre lo guardò intensamente “Non sono una puttana!” disse seria. “No che non lo sei, sei una donna che fa sesso con il capo di suo marito per 50.000 lire a volta!” Questo era troppo, volevo piangere.. La realtà era peggiore di quello che mi aspettassi. Mia madre si prostituiva! Era una troia, come quel film che avevamo visto assieme qualche sera prima. Perché? Perché?? “Mi fai schifo – disse sdegnata – ed un giorno te la farò pagare!” “..ed io dirò tutto a tuo marito e lo licenzierò, sei contenta così?” Non ci potevo credere, mia madre stava iniziando a piangere. Stavo per saltare fuori e prenderlo a pugni..lo avrei ammazzato, nessuno poteva far piangere mamma. Era sempre mia madre, e in quella situazione totalmente incasinata quella era un ancora in mezzo ad un mare di merda! “Non fare così, non volevo – aveva la voce compassionevole – lo capisco che è un momento difficile e te stai facendo di tutto per tirare avanti. Sei una donna forte, ti ammiro! Ami tuo marito e non gli faresti mai pesare il fatto che non riesce a mantenere la sua famiglia, sei una grande donna. Quando le acque si saranno stabilizzate tra noi tutto finirà, promesso. Sarà il nostro segreto!” mentre recitava quelle parole, notai che si stava masturbando. Mia madre annuì, si asciugò le lacrime e lo guardò con lo sguardo fiero e gli occhi rossi “100.000 mila?” Lui annuì sorridendo. Allora mio madre titubante, prese il suo pisellone e lo iniziò a leccare sulla punta, prima lentamente e poi sempre più veloce, fino a metterselo tutto in bocca. Mia madre amava papà e stava facendo tutto questo per noi? I miei sentimenti erano confusi..sentivo odio, amore per mamma, voglia di spaccare tutto.. Ero un tornado, ma mi sembrò giusto non uccidere del tutto l’orgoglio di mia madre facendomi beccare a spiarla. Doveva sentirsi una merda ed io, benché avrei voluto urlarle in faccia tutto il mio disappunto per essere scesa così in basso con quel uomo tanto stronzo, decisi di soffrire in silenzio. A lui doveva piacere, perché sembrava quasi miagolasse dal godere. Mia madre succhiava quel cazzone con impegno, e pensai che non fosse il primo che entrasse nella sua bocca. Mia madre, mia madre. Colei che mi abbracciava sempre quando piangevo..colei che mi faceva ridere con le sue smorfie quando si infuriava..mia madre che stava succhiando un cazzo gigantesco al capo di papà per soldi. Pensai a mio padre, preso dal lavoro e lontano da casa da un capo che ne approfittava per scopargli la moglie per soldi! Immerso nei miei pensieri, non mi ero reso conto che lo stronzo aveva tolto i pantaloni a mamma e le stava massaggiando il clitoride. Non avevo mai visto una vagina, quella di mia madre fu la prima in tutta la mia vita. Avevo una certa esperienza derivante dall’aver consumato molte cassette porno masturbandomi, ma dal vivo era la prima che vedevo. Era incredibilmente pelosa, di un pelo riccio e nero come un corvo. L’interno era rossa e luccicoso. Doveva essere parecchio bagnato. Mia madre ansimò, chiuse gli occhi e buttò la testa all’indietro. Il capo scesa dalla posizione in cui era rimasto fino a quel momento, si sputò sul pene e penetrò ferocemente la mia mamma! Lei gridò, e quell’urlo ancora ora mi sembra di sentirlo nel silenzio della notte, prima di addormentarmi. Cominciò a scoparla con forza, e lei era inerme buttata sul letto con la camicetta tutta stropicciata e le mutandine calate a metà ginocchio. Vidi che aveva un neo gigantesco seminascosto dalla peluria, e quel particolare vece nascere in me una sorte di desiderio lento, primitivo. Mi iniziai a masturbare! Quel neo..solo mio padre lo aveva visto fin’ora, o chissà quanta altra gente. Forse fu quel particolare così intimo di mia madre ad eccitarmi, non saprei! So solo che ero arrapatissimo. Mia madre mugulava sommessamente, ed i soli rumori erano il ciaf ciaf del dentro-fuori e la panciona del capo che ballonzolava a destra e a sinistra. A mia madre scappò un AHHHH fra i denti, e questo fece ingrifare di più il capo che prese a pompare con maggiore forza. “Mettiti a pecora!” bisbigliò lui e lei obbediente ubbidì! Nella posizione in cui era, lei guardava l’armadio e son certo che per un breve attimo i nostri sguardi si incrociarono, perché lei nascose il volto nelle coperte. Lui era tutto sudato, mi sembrava quasi di sentire il fetore del suo sudore dentro all’armadio. Lui aveva la testa tutta rossa, sembrava imbizzarrito! Doveva avere la pressione a mille. “Ti piace vero? Niente a che vedere con quel coglione di tuo marito.. Te sei mia..Te sei mia..Sentilo tutto..Ti piace vero?” Mia madre non rispondeva, stava zitta impassibile. Gli piaceva, era evidente. Ad un certo punto lui si fermò stremato, e mia madre iniziò ad ondeggiare lei il bacino avanti e indietro. Stava godendo, e questo aumentò la velocità della mia masturbazione! La sua vagine pelosa..quel neo..ero in visibilio! Anni dopo mi sarei vergognato di quella passione, ma sul momento ne ero schiavo. Cambiarono posizione tre o quattro volte, in un crescendo sempre maggiore di sospiri e mugolii.. Quando mia madre salì sopra, era come impazzita. Faceva su e giù da quel cazzone con un impeto tale che il letto cominciò a sbattere. Finchè venne.. Fu un sospiro..quasi un lamento..ma fu decisamente forte! Durò circa trenta secondi, e fui certo che se fosse stato mio padre avrebbe gridato!! Non voleva farsi sentire da quell’essere, quella era l’unica emozione che voleva lasciare solo per mio padre.. però gli era piaciuto, e mentre rifiatava notai che aveva gli occhi umidi..aveva goduto come una porca, e questo la doveva far sentire ancora più sporca! Senza proferire parole, inizio a spompinare di nuovo quel cazzone. Lui iniziò a stimolarle l’ano, anche quello peloso e grondante piacere. Le infilò anche un dito dentro e mia madre questa volta urlò di dolore. Questo lo eccitò al punto da farlo venire, con un urlo fortissimo che mi chiedo come non abbia fatto a svegliare i vicini. Mia madre non fu lesta a togliersi in tempo, e lui le venne in bocca. Venni anch’io, schizzando le coperte ed i vestiti che a breve sarebbero stati liberati dalla loro prigione. Lui sembrava soddisfatto, e mentre mia madre vomitava nelle coperte il suo sperma colloso lo vidi sorridere da orecchio a orecchio. “Scusa, non ho resistito – disse mellifluo – per farmi perdonare ti darò altre 50.000”. Mia madre iniziò a piangere. Io mi compressi le orecchie per non sentire quel dolore.
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11 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
Primo pompino
Pomeriggio di una giornata afosa estiva, decido di fare una passeggiata dalle parti del club med. So che non posso entrare, per cui decido di andare attraversando la campagna. Parcheggio l’auto, vicino ad altre, evidentemente l’ingresso per gli estranei viene fatto proprio da quel posto, mi prendo il mio zainetto, e mi metto in cammino. La strada è in discesa attraverso la collinetta, fa un caldo boia e tolgo la maglietta. Grondo di sudore, trovo finalmente un po’ di ombra in un fitto canneto che devo attraversare e decido di rinfrescarmi un attimo. Sento un movimento e mi giro per capire cos’è. Mi accorgo che infrattato tra le canne c’è un tizio palestrato, con occhiali a specchio che si tocca il pacco attraverso il costume… io rimango incuriosito, faccio finta di niente ma rimango li.
Mi chiede l’orario, classica scusa per attaccare bottone. Io rispondo, decido di stare al gioco e capire cosa vuole. Pian piano si avvicina, sempre con la mano sul pacco: costumino bianco e nero a righe, bello gonfio. Mi chiede dove andavo, rispondo in spiaggia.
Lui si abbassa il costume con una mano, e l’altra la tira in alto per stirarsi, esce il membro e i testicoli, qualcosa di grosso, già scappellato, soprattutto rispetto alle mie misure.
Mi chiede se mi piace, io rimando interdetto, affascinato da quelle misure e rispondo di si, non riesco a non essere compiaciuto. Mi dice di toccarglielo e io non riesco a negarlo, mi avvicino, glielo accarezzo, poi mi chiede di farglielo vedere, e cosi abbasso il pantaloncino, non porto nulla sotto, sono già duro.
Gli accarezzo la cappella, sento le nervature, il frenulo… prendo a segarlo mentre lui mi tocca, io mi distacco un po imbarazzato, poi mi rilasso e lo lascio fare. Sono quasi ipnotizzato, così continuo a segare quel membro così grosso. Ad un certo punto lui stacca la sua mano e mi spinge la testa verso il suo membro. Io allontano la testa un paio di volte, poi decido di mettermi in ginocchio, e continuarlo a segare. Ce l’ho davanti, sento l’odore acido del pisello eccitato, lui un paio di volte lo prende lo sega veloce e mi invita facendolo danzare davanti alla mia faccia… io non so che fare…
Così ad un certo punto chiudo gli occhi e prendo a baciarlo sul pube, sulle gambe, mi strofino il pisello sulla faccia, bacio le palle pelose, poi il corpo di quell’arnese. Do piccoli baci alla cappella, finchè non esco la lingua, la roteo sulla cappella la inumidisco, la prendo tra le mie labbra, e finalmente me lo metto dentro. Vado piano mentre mi entra in bocca lo solletico di sotto con la lingua, quando lo esco succhio…. Vado avanti cosi per un po, poi lo tiro fuori, lo lecco di lato, intanto alzo la testa e vedo che guarda in alto tutto rigido, io non capisco più nulla. Lo riprendo in bocca e decido di spingere di leccarlo piu velocemente e di succhiare più forte. È lui che dopo un mugolio mi sposta la testa e sborra per terra… così lo guardo rilassarsi, si risistema il costume ritorna nel suo angolino e mi da le spalle.
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11 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
in autostrada
eravamo pronti, giornate intere a pensare chissà se ce la faremo,erano giorni che cercavamo una coppia o un singolo che venisse a giocare con noi in montagna,ma nonostante i ns sforzi nessuno si fece avanti. allora decidemmo di andare soli, noi siamo una coppia irregolare quindi trovato la giusta scusa eravamo pronti.roby mi avrebbe prelevato in autostrada e poi via a divertirci, una giornata solo per noi. io aspettavo con impazienza il momento del suo arrivo, arrivando a prendermi mi fece una sorpresa, era in pelliccia, non smontò nemmeno dalla macchina che capii che sotto non aveva nulla... ero eccitatissimo, il giosto gioco per una giornata di sano sesso.montai in macchina e via, roby al mio fianco era tremandamente eccitante sapere che sotto non aveva nulla la mia mano accarezzava le sue gambe salendo piano piano, scostai leggermente la parte superiore della pelliccia,e feci una nuova scoperta... non solo era nuda aveva inserito un giocattolo comprato giorni prima al sexy shop e con una risatina mi disse :scommetto volevi che lo portavo no? quindi lho infilato e ho fatto i 40 km di distanza che ci separano con quello dentro , sono venuta almeno 5 volte, ogni buca e stata una tortura il piacere che provavo era immenso ma non lho tolto,pensa se mi fermava la polizia ....e si fece una sonora risata.roby ha un fisico stupendo non altissima ma un corpo affusolato che con i suoi 50 kg farebbe impazzire chiunque, adoro questa donna, perche sa osare e precerdermi nei miei pensieri piu nascosti.comunque imboccammo l'autostrada io non conoscevo la strada mi doveva indicare lei , subito dopo il casello io non ce la facevo piu,la mia mano la toccava ovunque scostando la pelliccia che portava e lei come se fosse perfettamente naturale mi assecondava e assaporava ogni mio movimento. anzi dopo qualche km abbassò il ribaltabile per godere meglio delle mie mani e del gioco che ancora aveva inserito, io dal canto mio credo nemmeno vedevo la strada il mio pensiero era solo per lei a come muovere il dildo inserito nella sua figa e ascoltare lei che urlava letteralmente (adoro vederla godere cosi) se ce una cosa che abbiamo scoperto assieme è la moltitudine del modo di scoprirci e di giocare fra noi facendo si che il patner non pensi solo al sesso in se stesso ma a coinvolgere completamente il compagno e lei lo sa fare benissimo. continuavo sempre piu velocemente con la mano a inserire e levare il giocattolo dalla sua figa completamente fradicia che letteralmente il suo piacere colava siul sedile ma non mi bastava gli dissi tesoro passami per favore la pompetta (il giocattolo e uno fallo di quelli con la pompa che si gonfia) e iniziai a pompare non vi dico come guidavo ascoltavo lei la vedevo li al mio fianco gemere e urlare di piacere e continuai a pompare., il dildo diventava sempre piu grosso e lei ad urlare ma non mi disse mai di smettere finche quel giocattolo era completamente gonfio dentro di lei.urlava il piacere era tremendo in piu ad ogni buca o sconnessione del terreno le dava un piacere immenso io ero al settimo cielo e nei miei pantaloni il mio cazzo stava per scoppiare. lei se ne accorse si sfilo il gioco e incomincio a succhiarmelo mentre guidavo, per fortuna per strada non c'era nessuno e se qualcuno c'era non lo vidi. inizio un tremendo pompino di quelli con la P maiscola. a ogni mio sussultare lei frenava la passione per non farmi venire subito, giuro mai avuto un pompino cosi ben fatto, e la cosa continuo a lungo avevamo passato l'uscita dellautostrada prendendo pure una strada sbagliata ce ne accorgemmo a verbania ormai potevamo fare una cosa sola tornare indietro. ma dopo un ora cosi io non ce la facevo piu, quindi accostai su una piazzola, e spensi la macchina e gli saltai addosso li in piena vista. ogni tanto un camion passava suonando probabilmente vedeva la scena ma a noi non importava. abbiamo fatto l'amore senza venire (io almeno ) se no il gioco sarebbe finito. riprendemmo il ns viaggio verso la meta, ma senza smettere di toccarci a vicenda io giocando con il suo clotiride e infilando le dita nella figa e lei masturbandomi a mia volta alla fine trovammo l'iscita giusta. erano quasi le 11 allora decidemmo di comprarci il necessario per un pasto in montagna che era la ns meta,fermai la machina in un parkeggio di un centro commerciale.scendemmo entrambi lei con la pelliccia addosso e nulla sotto e io in condizioni tali che si vedeva lontano un miglio che avevo il cazzo che scoppiava ma entrammo lo stesso,mano nella mano come una normale coppia di coniugi. coprammo pane, salumi, e panna montata con nutella che ci sarebbero serviti dopo e un po da bere,(la casa in montagna e poco fornita dei viveri d'altronde e una casa che si usa solo d'estate) gli proposi una cosa che lei accetto subito scegliere bottiglie strane per continuare a giocare cosi comprammo succhi di fruttta e una bottiglia di birra con una forma molto intrigante io gia assaporavo il momento di usarla su lei, pagai ed uscimmo dal supermercato girando per il vari negozi normalmnte.ci apprestammo a salire in macchina, appena saliti la prima cosa che salto fuori furono le bottigliette di succo che bevemmo li avidamente, e poi..... alla prossima puntata
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11 anni fa
AdamDTS,
32
Ultima visita: 21 ore fa
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Un tranquillo week end....
Era da qualche tempo che avevamo deciso di prenderci un po’ di tempo per noi, un intero week end di salutare relax.
A tale proposito si era optato per la scelta di un hotel con annessa una spa, anche se inizialmente nelle nostre intenzioni l’opzione era quella di andare in una struttura termale.
La scelta naturalmente fra quelle presenti sull’isola, ma poi riscontrato che il tutto avrebbe richiesto un tempo troppo lungo di attesa prima della disponibilità per il periodo scelto, ripiegammo per appunto alla seconda possibilità.
Troppo estenuante pensare di effettuare prenotazioni con così largo anticipo quando hai invece voglia in quel preciso frangente di un meritato riposo.
L’eventualità di una data a lunga scadenza è a mio avviso sempre un’incognita, non si ha mai la certezza di poter prevedere eventuali impedimenti dell’ultima ora che potrebbero rendere vana quell’aspettativa tanto agognata.
Le giornate sembravano tutte così ripetitive ed uguali, grigie, senza uno scorcio di azzurro nel cielo che forse mi avrebbe fatto riacquistare un po’ di buon umore.
Alcuni momenti erano stati contrassegnati da qualche discussione evidenziando questo mio malessere, tutto improvvisamente mi andava stretto, mattine con sveglia alle 6.45, solita routine, preparare la colazione a figlio e marito, lavoro, la casa ed il resto.
Per farla breve avevo bisogno di staccare.
Dopo una breve ricerca alla fine si opta per una struttura nel Nord Sardegna.
Questa era situata in una località la quale ci avrebbe anche permesso al di fuori dell’hotel, di avere a disposizione locali per poter cenare e magari fare anche ora raccogliendoci fra noi.
Per l’occasione eravamo riusciti ad organizzarci con il lavoro in modo tale da risultare liberi dal Venerdì.
Nostro figlio non intenzionato a seguirci, si era organizzato per stare tutto il week end ospite a casa dell’amico del cuore e dopo le solite raccomandazioni ci aveva salutato di buon grado con un’ espressione soddisfatta.
Arriviamo all’hotel nel primo pomeriggio e dopo aver sbrigato le solite procedure di registrazione alla reception, ci facciamo dare ragguagli sulle modalità di utilizzo del centro benessere.
Ci confezioniamo il nostro pacchetto di soggiorno valutando le varie opzioni e non perdendo d’occhio naturalmente anche i costi, giusto per non trovarci con un conto faraonico alla fine.
In fretta saliamo in camera ci sistemiamo e velocemente dopo una doccia rinfrescante ci mettiamo a nostro agio pronti per cominciare ad usufruire dei servizi a nostra disposizione.
Mio marito decide per sauna bagno turco e idromassaggio, io invece opto per fanghi ed un massaggio rilassante; certa di dedicarmi questa giornata.
Arrivo, mi fanno accomodare e dopo qualche istante mi ritrovo con due ragazze che mi cospargono di freddo intruglio verde scuro, un brivido mi fa irrigidire sento i miei capezzoli turgidi all’invero simile per quell’improvvisa sensazione.
Una delle due ragazze mi guarda in viso ed accenna ad un sorriso, non capisco se la cosa sia di circostanza oppure perché si è accorta della mia reazione.
Provo a controllare i miei turbamenti da perenne freddolosa.
Terminata la posa vengo fatta accomodare su di un lettino per circa una ventina di minuti.
Nella stanzetta musica new age, luci basse e i soliti profumi che inebriano, mi sto proprio calando bene nella parte di quella che si deve rilassare.
Passato il tempo necessario torna una delle due ragazze la quale dopo avermi fatto scendere dal lettino, m’invita ad entrare all’interno di una doccia multi funzione per sciacquarmi dal fango.
Esco mi infilo l’accappatoio e finalmente arriva il momento del mio bel massaggio.
Sono in un altro stanzino e aspetto rilassata, sento aprire la porta, mi giro e vedo lei che mi mette subito a mio agio con un bel sorriso.
Mentre inizia a dedicarmi le sue attenzioni cominciamo anche a chiacchierare, si discorre dei soliti argomenti, un po’ come capita quando si va dalla parrucchiera.
Mi fa anche i complimenti per il mio fisico e per la mia pelle a suo dire così tonica e morbida, io la ringrazio.
Nel frattempo distesa a pancia in giù, mi sento sempre più spalmata su quel lettino.
Giusy, così la chiamerò anche se in realtà questo non è il suo vero nome, comincia a massaggiarmi iniziando dai piedi, devo dire che ha una bella mano, i suoi sfioramenti sono lenti ma decisi, è piacevole.
Piano piano comincia a salire su per i polpacci e quando si trova sulle cosce mi dice di divaricare le gambe una alla volta mettendo il ginocchio in fuori.
Durante il massaggio all'interno coscia con le dita mi sfiora lo slip monouso, io ho un sussulto, ma non dico nulla, procede sul sedere per poi finire sulla schiena, lì è fantastico, mi rilasso tantissimo, quasi da addormentarmi.
Una volta finito dietro mi fa girare, il lenzuolino cade a terra, ho un breve momento d’imbarazzo per la disattenzione, ma lei mi tranquillizza e me ne dà un altro proseguendo con la manipolazione.
Ricomincia il massaggio dai piedi, ma mi dice anche di tenere gli occhi chiusi e di rilassarmi, io seguo il consiglio.
Gli sfioramenti sono lenti, poi mi divarica le gambe, arriva sulle cosce, ma mentre massaggia l'interno con le dita sfiora di nuovo lo slip.
Lei avverte il mio sussulto e domanda se tutto è ok, annuisco anche se dentro di me capisco che qualche cosa mi turba.
Ad essere sincera so bene di cosa si tratta, sotto mi sento bagnata per tutta quella manipolazione, forse anche il contesto non so, ad ogni modo mi sono eccitata, ed i miei capezzoli turgidi risaltano la cosa.
Per un certo tempo non so quanto, siamo in silenzio e in quel frangente la mia fantasia comincia a volare.
Immagino che la sua mano cominci a risalire sino alla mia figa anzi, continua lentamente nel suo movimento circolare tanto da iniziare a sfiorarmi il clitoride, la mia bocca comincia a rilasciare qualche respiro affannato.
Con dolcezza poi infila le dita nella vagina.
Io sempre con gli occhi chiusi continuo a viaggiare sulla scia dell’immaginazione, per certi versi imbarazzata per quella mia personale visione onirica in cui coinvolgo a sua insaputa l’occasionale amica, dall'altra invece compiaciuta da un certo piacere che mi pervade nel profondo.
Un piacere che è legato e circoscritto a quella mia personale proiezione mentale, perche di fatto nella realtà tutt’altro avviene.
Nella mia visione parallela mi sento di sfiorarmi e involgere le labbra con la lingua, lei con le mani sale fino ad arrivare sui seni, sono eccitatissima, muovo il bacino e gemo.
Giusy toglie la mano dalla figa, mi piega le ginocchia allarga le gambe e ora usa la lingua, è bravissima, mi lecca per bene il duro clitoride eretto, ogni tanto con le labbra lo coglie, lo succhia l’avvicendarsi di labbra e lingua mi fanno arrivare.
Una volta che ho avuto l'orgasmo lei continua per un certo lasso di tempo a leccarmi, quando solleva la testa dal punto al centro fra le mie gambe riesco a scorgere tutto un’umidore che risalta di una certa luce intorno alla sua bocca, lei si avvicina e mi da un bacio, poi sussurra: ”hai gradito il mio massaggio”?....quando riapro gli occhi sono tornata alla realtà.
Mi rivesto ripenso a ciò che nella mia mente è passato, mi sento strana ma ancora eccitata, ritrovarmi ad immaginare di avere un orgasmo stando con una donna, devo dire che mi è piaciuto tanto.
Più tardi risaliti in camera sono ancora eccitata e faccio l'amore con mio marito.
Non nascondo che durante il rapporto ripenso a quello che mi era passato per la mente qualche ora prima.
Quale situazione aveva invaso i miei pensieri, ero ancora più eccitata. Con mio marito affronto l’argomento, gli racconto quanto successo prima, o per meglio dire cosa mi è passato per la testa. Prendere quell’ argomento ci rimette una gran voglia addosso.
Ricominciamo con le effusioni, ma questa volta nell’idea di entrambi subentra anche lei, certamente solo come proiezione della nostra comune fantasia, ma ciò nonostante molto eccitante.
L’argomento decolla e di colpo fantasticando questa ipotetica situazione a tre, lui mi chiede di descrivere a modo mio le modalità, la cosa mi piace e trasportata da quell’invito comincio a dare la mia descrizione della cosa.
Il contesto è un ambientino niente male, camino acceso, un grande e morbido tappeto e tanti cuscini.
Ci sediamo, beviamo vino rosso con del cioccolato fondente, mentre lo sorseggiamo lei comincia a fissarmi, mi toglie il bicchiere dalle mani e mi bacia.
Io resto ferma, mi sbottona la camicia, sono senza reggiseno, mi accarezza i seni.
Mio marito ci guarda, vedo che la cosa gli fa un certo effetto perché con la mano si sfiora tra le gambe.
Giusy mi fa stendere e mi toglie la gonna, rimango in reggicalze, mi sussurra dolci parole vicino all’orecchio mentre la sua lingua mi saetta il lobo.
Comincia a baciarmi tutta, la sua bocca scende mentre con una mano mi sposta di lato il perizoma, la sua lingua comincia a giocare con la mia figa.
Vedo mio marito eccitatissimo, apre i pantaloni e dopo aver spostato l’elastico dello slip, estrae il cazzo già duro.
Mentre descrivo quanto a mio marito, sento l’eccitazione di lui che mi pervade, lo sento con il cazzo frugarmi dentro, spinge a fondo lo sposta nelle diverse angolature e possibilità……io nel frattempo con il mio raccontare porto avanti l’altra situazione, quella dettata dalla mia fantasia.
Ero rimasta a lui che ci guardava, fissa Giusy mentre mi sta leccando tra le gambe.
Posiziona la poltroncina in modo da poter vedere meglio la scena. Mentre io mi lascio fare, d’improvviso Giusy cambia improvvisamente strategia, decide che mi vuole mettere la sua lingua in bocca.
Ci baciamo con passione, ho voglia di stringere quei capezzoli tra le mie dita e glieli strofino per qualche secondo.
Mentre mio marito continua a guardare ci accorgiamo che siamo ancora parzialmente vestite.
Con manovre veloci ci sfiliamo dal corpo ciò che rimane degli indumenti, con un colpo d’occhio riesco a percepire il muovere la mano giù e su di mio marito che osserva silenzioso.
Il nostro amplesso comincia a diventare bagnato, la passione che ci mette nello scoparmi rende lucidi i nostri corpi per il sudore, il proseguire nella descrizione di questa mia fantasia raccontata suscita in mio marito un’indicibile passione.
“Dai continua a dirmi sino dove vuoi arrivare.... dimmi come prosegue la tua storia” dice vicino al mio orecchio mentre le sue mani ed il suo corpo sono dappertutto sopra di me.
“Adesso siamo completamente nude” gli rispondo, “siamo in ginocchio sul tappeto col busto eretto in posizione frontale davanti a te.
Ti fisso negli occhi e mentre ti guardo mi metto due dita in bocca, le faccio correre giù lungo il corpo di lei, le poso sulle sue piccole labbra.
Dopo aver giocato un pochino all’esterno della sua patatina depilata, le spingo le dita dentro lentamente” gli dico.
Nella mia testa quella visione è quasi nitida tanto da non riuscire a distinguere più quale sia il piacere che mi sta dando la soddisfazione più grande.
Tutto è come un cocktail dove si mischiano sesso reale e sesso onirico e ciò che riesco a ottenere è una forte esplosione di sensazioni delle più svariate.
In qualche posto nella mia mente cominciò a far scorrere le mie dita avanti e indietro all’interno di quell’anfratto bagnato, con l’altra mano per non dimenticare di stimolare anche il clitoride appoggio il dito indice, dandogli un certo movimento circolare e la giusta pressione.
Lei languida sussurra ed emette gemiti.
Lui è lì in trance,guarda le mie dita suonare con il giusto tocco il sesso di Giusy, fissa i nostri visi e immancabilmente incontra il mio sguardo, osserva i volti trasfigurati e i sensuali movimenti dei nostri corpi.
Sento dentro di me che il cazzo cambia di volume, avverto il pulsare del sangue che scorre e gonfia le vene, l’intensa sensazione che precede il massimo raggiungibile.
Sia nella mia visione, che nella realtà l’accelero di ritmo sta per farmi pregustare una calda doccia di sborra.
Arriva, lo spruzzo a lunga gettata segna l’esplosione del piacere di lui, nella penombra di quel posto creato per l’occasione nella mia mente veniamo innaffiate di caldi fiotti che sentiamo arrivarci addosso come una sferzata, avvertiamo il liquido correre con rivoli giù lungo il corpo. Nella realtà il getto arriva dopo avermi provocato un convulso orgasmo nel mio intimo, sento il calore propagarsi dentro il mio sesso, avverto correre fuori quello che la mia figa non è riuscita a trattenere nel suo interno.
Ci stacchiamo l’uno dall’altra e sfiniti ci distendiamo vicini.
Mio marito mi sorride.
Nella mia testa invece mi passa una veloce certezza, quella che sicuramente sarà uno splendido week end.
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11 anni fa
SpensieratieCuriosi, 44/44
Ultima visita: 11 anni fa -
Diario di paola giorno 2
Non sto andando in ordine visto che sto cominciando a scrivere ora, ma mi andava di fissare alcuni ricordi piccanti della mia vita, e così vado un po' a casaccio.
Vi ho accennato che ho un fratellastro. Stranamente siamo molto legati, forse perchè abbiamo uno stesso vissuto: io ho perso il padre, lui la madre, e allora ci compensiamo a vicenda.
Nei primi tempi è capitato che lui fosse triste, per l'assenza della madre, per la nuova situazione familiare, e capitava che la sera a letto piangesse. Capitava allora che io scappavo ne suo letto per dormire con lui cercando di rasserenarlo.
E cosi abbiamo fatto per tanto tempo, quando c'era una qualche situazione che ci portava a essere tristi, dormivamo insieme per farci coraggio. Fu verso i 15 anni che una sera mentre parlavamo, sentii il suo membro drizzarsi, lui se ne accorse e si spostò repentinamente. Io dal canto mio feci finta di niente, ma mi eccitava quella situazione. Già più volte ovviamente mi aveva vista nuda cosi come io avevo sbirciato quando fosse stato nudo per cambiarsi, quando usciva dalla doccia etc...
Comunque decisi di non dirgli nulla e di non fargli capire che l'avevo sentito. Ma avevo un piano.
Se già giravo mezza nuda, cominciai ad esaltare certe situazioni nei giorni a venire... cominciai a indossare per casa magliette e pantaloncini abbastanza larghi, così che nei movimenti si potesse sbirciare, mentre studiavamo, poi, le nostre scrivanie erano l'una di fronte all'altra, e io tenevo le gambe incrociate cosicché i larghi pantaloncini di cotone potessero alzarsi... più volte gioca con la penna, leccando la punta e poi grattandomi la gamba sempre più su sicura che lui stesse guardando. Ad un certo punto lo vidi scoppiare, alzarsi e uscire. Avevo fatto centro.
Uscii di casa per incontrare una amica. La sera dopo cena, dopo un po' di tv con i nostri genitori andammo a dormire. Inutile dire che mi buttai nel suo letto, senza un motivo come avevamo fatto spesso.
Mi misi a strofinarmi a lui con indifferenza, chiacchierando del più e del meno finchè arrivò l'erezione. Anche questa volta lui provò ad allontanarsi, ma questa volta io reagì. - che è successo? - - nulla - mi disse lui.
Io sorrisi e mi avvicinai di nuovo a lui, presi ad accarezzarlo sul fianco e lui era irrigidito, imbarazzato. Portai la mano sempre più giù finchè, lo toccai.
Lui mi spostò la mano, imbarazzatissimo, e allora cercai di calmarlo. Gli feci capire che era naturale, che capita e che non c'è niente di male. Lui si rilassò e anche il membro. Allora chiesi se avesse mai baciato una ragazza o se avesse mai fatto sesso. Lui mi disse di no ad entrambe e allora feci la crocerossina - vuoi imparare? Ti posso insegnare se vuoi - . - ma tu sei mia sorella... o meglio non lo sei, ma è come se lo fossi! -
- E che importanza ha! Mica dobbiamo sposarci! E poi, meglio fare brutta figura con me che con una ragazza che ti piace! - non lo lasciai riflettere: lo baciai immediatamente. Iniziammo a pomiciare con foga e l'erezione non tardò ad arrivare.
Lui cercò di spostarsi ma lo misi subito a suo agio. Gli alzai la maglietta del pigiama e presi a baciarlo sul corpo, massaggiandolo accuratamente, fino a scendere sul membro. Quando fu più sereno, portai la mano sotto il pigiama e glielo presi in mano. Un bel membro non c'è che dire, e iniziai a segarlo. Si staccò da me. Mi staccò le mani di dosso e restò inerme, assaporando il mio lavoretto... lo scappellai, solleticai la cappella, i testicoli. Bagnai la mano con la saliva e ripresi a segarlo: dapprima con molta calma poi sempre con più forza. Mi fermai un attimo e decisi di spogliarmi. Così feci e mi sedetti nuda su di lui, ricominciammo a pomiciare mentre con la mano riprendevo a stantuffare.
- Siediti su di me - gli dissi e lui cosi fece. Tolse il pantalone del pigiama e si mise a cavallo su di me. Mi lasciò fare finchè non se ne venne su di me. Lo sperma mi arrivò fino in faccia, ma non ci feci caso. Quando il suo membro di rilassò, io ero ancora sotto l'effetto della sega con la sua sborra su di me, lui si alzò si premurò di trovare dei fazzoletti e asciugarmi e andò a dormire nel mio letto. Da solo.
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11 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
Diario di paola giorno 1
Ciao, mi chiamo Paola. Oggi ho 32 anni, e ho deciso di cominciare a scrivere un diario, o meglio, un diario di ciò che è stato, ciò che sono stata in questi 32 anni.
Sono figlia unica, ma ho un fratello; sono orfana di padre, ma ne ho trovato uno...
Vivo in un piccolo paesino sul mare di poche anime d'inverno... e fin troppa gente d'estate nella provincia di Ragusa. Non ho sempre vissuto qui. Mi ci sono trasferita da Palermo, quando mia madre, riuscita ad assorbire il colpo della scomparsa di mio padre decise di ricominciare a vivere e di trasferirsi per ricominciare tutto d'a capo.
Avevo circa 8 anni quando ci trasferimmo...
Era un paesino che mia madre conosceva perché qui aveva una cara amica, e forse solo per questo si decise a trasferirsi qui.
Due anni dopo il nostro trasferimento, mia madre trovò un compagno, il compagno della sua vita e un mio nuovo padre. Io trovai un fratello, due anni più piccolo di me, ma comunque un amico e fratello.
Sono stata una persona molto libera, in grado di percepire e vivere con calma le mie voglie e realizzare le mie perversioni. E il mio fratellastro è stato la cavia ideale.
Partiamo dal dire che la mia prima famiglia è stata molto importante nella formazione della mia libertà sessuale. Mio padre nudista, trasmise questa idea di libertà a mia madre, e loro a me. Fui schiava solo del pannolino, poi per il resto sempre nuda. Non capivo perché mia nonna da piccolina, tendesse a coprirmi e a vestirmi quando veniva a trovarci e io per il caldo giocavo nella piccola verandina ovviamente nuda!
Crescendo, percepivo questa differenza quando i miei genitori mi portavano a mare, e, in alcuni casi sia io che loro, dovevamo stare col costume.
Crescendo, poi sono stata aiutata dal fatto, che questa libertà l'avessi già fatta mia, e lo sviluppo mi aiutò ulteriormente, lasciandomi un seno piccolo, una terza scarsa, che potevo ben gestire senza usare quegli odiosi reggiseni, che vedevo usare alle mie amiche, fin dagli inizi dei loro rigonfiamenti.
Quando poi mi sono trasferita dove vivo ora, con il mare a pochi metri da casa, il mio vivere in libertà si è ampliato. Dapprima in bicicletta poi in motorino, ma comunque sempre, andavo in una spiaggetta a prendere il sole nuda. Questa cosa non è stata mai condivisa dal mio patrigno, il quale non faceva nudismo e quindi quando c'era lui in casa comunque stavo vestita, ma con mio fratellastro, essendo più piccolo di me e dividendo la camera da letto con lui, per forza di cose, lo "educai" al nudismo.
Mi è sempre piaciuto il corpo maschile... il fascino di quel pisello che cambia forma e diventa duro, caldo, eccitante...
Ricordo che in quinta elementare avevo degli spasimanti, il pomeriggio quando ci vedevamo, giravamo in bici, e quando ci fermavamo fuori dal paese, gli chiedevo se volessero un bacio e per pegno del loro amore dovevano ballare davanti a me col pisello di fuori... piccoli giochi infantili lo so, ma fu un bell'inizio.
Alle medie le cose cambiarono, i corpi soprattutto cambiarono. Io che non portavo reggiseno ero tenuta sott'occhio dai maschietti in fase di pubertà, e io non facevo niente per nascondermi. Anzi.
Non vedevo l'ora che ci fosse una supplenza per potere giocare con i maschietti della mia classe. Ci mettevamo in ultima fila e tra una provocazione e un'altra, ci scappava un pisello di fuori, una toccatina, una sega... ricordo che ogni volta che c'era una supplenza, qualche ragazzo tornava a casa con i pantaloni macchiati...
La prima sega che feci venne quasi prima del primo bacio serio.
Eravamo in classe, ultima ora in supplenza. Ero seduta come al solito nell'ultimo banco, con un tipo che mi piaceva parecchio. Lui mi aveva chiesto di uscire il sabato pomeriggio, e io per tutta risposta, gli chiesi se volesse uscire per scopare; pensavo diventasse paonazzo, ed invece, tranquillamente, mi disse che poteva anche succedere. - ah si? Bè allora fammi vedere il pisello - gli dissi - se mi piace esco con te! –
Senza battere ciglio, abbassò il pantalone della tuta per mostrare il suo pisello già eretto. Non era un pisellone ma comunque faceva la sua buona figura.
- Prendilo. Vedi se ti piace. E soprattutto se mi piace come lo tocchi allora potremmo anche scopare sabato. - Convinto e sfacciato, e io per tutta risposta non potevo tirarmi indietro. Così allungai la mano e cominciai a toccarlo, a segarlo... lo scappellai, facendo finta di seguire la noiosa conversazione del prof supplente con la secchione i primo banco, mentre lui sembrava tranquillissimo.
Tolsi la mano e me l'avvicinai alla bocca, ci misi su tutta la saliva che avevo e ripresi a segarlo. La mano scivolava meglio e lui apprezzò quel gesto e quella scorrevolezza. Ad un certo punto non riuscì più a resistere e se ne venne... gli tenni stretta la cappella, e riuscì a farlo scolare pian piano... aveva tutta la peluria tutta impastata di sperma come la mia mano.
La tolsi e lo guardai, sorridendo, poi mentre lui mi guardava, avvicinai la mano alla bocca e mi succhiai quello che avevo raccolto.
Lui sorrise, poi tirò su il pantalone della tuta e andò in bagno.
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11 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
Pizza di compleanno
Da un bel po' frequento le video chat erotiche. Sono in realtà lente, difficile trovare una ragazza che si spogli con facilità o abbia voglia di giocare senza problemi. Le frequento perché quando mi viene voglia di svuotarmi, mi eccita l'idea di essere guardato, e così mi metto in pubblica e lo faccio. Pian piano, ho scoperto un lato nuovo: essere schiavo. Un pomeriggio mi è nata l'idea di far decidere a chi guarda cosa io debba fare in cam, così mi butto in pubblica, faccio la mia richiesta in attesa di una risposta. Trovo una signora sui 40, in cam che decide di giocare con me, mi fa spogliare, mi fa toccare... poi visto che la room è poco frequentata ci spostiamo da un'altra parte. Mi fa procurare oggetti: un cordino, un pennarello, una tazzina da caffè. Mi ordina di mettere il pennarello dietro, e, io, dopo un po' di esitazione accetto. Lo trovo piacevole e allora continuo a giocare, le mi chiede di masturbarmi, ma senza venire. Mi fa legare le palle, e altre richieste...
Dopo circa due ore ho dolore ai testicoli, così mi fa venire, ma nella tazzina. - bevi - mi chiede. Io esito un po', poi mi convinco a farlo; penso che comunque la mia l'ho assaggiata quando venivo sulle tette della mia ex, cosi prendo la tazzina e la bevo... Finisce il gioco e lei fa per salutare, io invece la blocco, e le do appuntamento per un'altra volta, non solo, ma le chiedo che se ha richieste, io le avrei realizzate e testimoniate con foto o video. Lei accetta di buon grado, ci scambiamo le mail, e da quel giorno abbiamo giocato per circa due anni... Un sabato pomeriggio ci vediamo in chat, lei sempre con questa vestaglia leggera nuda sotto, capelli nerissimi lunghi e mossi, una 4° di seno, divorziata. Ci mettiamo a parlare, non abbiamo molta voglia di giocare, anche se comunque io sono nudo con la cam sul pisello così come vuole lei.
Parliamo del più e del meno, poi il discorso va sul sabato sera e su cosa avremmo fatto. Lei mi dice che uscirà con un tipo conosciuto in settimana, io rispondo che ho una pizza di compleanno, ma non ho molta voglia di andare. - tranquillo. Ora ti movimento io la serata. D'ora in poi sarai mio! Vatti a faer una doccie e portami con te -. Così prendo il portatile, lo posiziono in bagno inquadrando la doccia, mi metto sotto l'acqua e procedo con la doccia. Terminata la doccia mi asciugo e torno in camera. - che ti metti per la serata? - mi chiede. - pantalone nero e camicia - rispondo io -. - Ok. Ora ti dirò cosa fare -. - prendi il nostro dordino e legati le palle. Legale in modo che tirino, e sia abbastanza stretto così che non si sciolga -.Così prendo il cordino, tiro i testicoli verso il basso e faccio ruotare il cordino a spirale, in maniera da creare una sorta di cilindro di corda che tira i testicoli.
Rigido. - bravo, proprio così ti volevo. Non mettere mutande come sempre. ora prendi un profilattico e una candela. Infilati la candela nel culo e portala per tutta la sera... -. Io la guardo e mi lamento un poco perché fa male tutta la sera, con lo star seduto e inoltre ho paura che mi entri tutto e non possa uscirla... Lei mi obbliga a farlo e cosi prendo una candela media circa di circa 10 cm, la metto nel profilattico e faccio un nodo per chiuderlo. Dentro il nodo faccio passare un altro cordino... poi mi passo il buco con la crema e metto dentro la candela, con il cordino che penzola. - bene. Ora puoi vestirti.- Così indosso i pantaloni e la camicia, la saluto ed esco. Mi sono masturbato per bene il culo e la candela si è sistemata, faccio delle prove prima di uscire, mi siedo, cammino e sembra tutto apposto. Mi sento un po' rigido sinceramente.
Vado quindi, in pizzeria cazzeggio con i miei amici, ma sento la candela che si muove, e, a metà serata, sentendo pinocchio che si sveglia, decido di fargli prendere aria. Così vado in bagno, posiziono la macchina fotografica, che porto sempre con me, sul cesso, attivo il video, mi metto a pecora e tiro fuori la candela. Rilasso un po' il culo, mentre mi si drizza il pisello, cosi decido di segarmi in quel posto sempre con il video acceso...e con la gente dietro la porta. Quando sono al culmine, rimetto la candela nel culo e cerco una trovata per sborrare. Voglio lasciare il ricordo li ma non so dove venire: poi l'idea. Svito il porta sapone liquido e ci vengo dentro! Poi richiudo asciugo la cappella, col dito, me lo lecco, mi sistemo e torno soddisfatto dai miei amici.
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11 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
Obiettore di coscienza
Mi ero rovinato l'estate e l'anno successivo. Non ero riuscito a dare le materie necessarie per chiedere il rinvio del servizio di leva, così per evitarlo chiesi di fare l'obiettore di coscienza.
Mi mandarono a svolgerlo presso la segreteria studenti... due palle mostruose tutto il giorno a fare fotocopie e ricercare documenti in archivio. Cercavo di svagarmi guardando le ragazzine che venivano in segreteria a chiedere informazioni e cercando di sbirciare le tette di una dipendente cinquantenne che secondo me la sapeva lunga. 1,68, 4° di seno sempre abbronzantissima, con la camicia che le scoppiava, e che non mancava di farmi gli occhi dolci ad ogni occasione. Sposata con due figli... uff. Ma gli occhi dolci si trasformarono presto in qualcosa di più concreto.
Veniva sempre vestita con gonne e camicie attillatissime e io non riuscivo e nascondere il mio desiderio e lei l'aveva capito. Finchè un giorno venne vestita con una gonna di pelle sopra il ginocchio, e, mi prese di mira. - oggi c'è da sistemare l'archivio e le documentazioni delle tesi. Prendi le cartelle dal mio tavolo, gli inserisci i verbali e le porti in archivio -. Comincia fin da subito il lavoro, ogni dieci cartelle andavo in archivio così con la scusa perdevo tempo e me ne stavo all'aperto, anche se l'archivio era venti metri piu in la, ma si doveva attraversare il cortile universitario e qualcuno per una chiacchierata si incontrava sempre. Verso metà giornata stavo sistemando le cartelle negli archivi, arriva lei, chiude la porta, e mi dice che era venuta a darmi una mano. Così anche lei i mette a sistemare, e nel contempo chiacchieriamo se ho una ragazza, con chi vivo etc... Passa e spassa dietro di me e mi struscia le tettone, io faccio finta di niente, ma tra quello strusciamento e la camicia troppo aperta, non capisco niente! Ad un certo punto finito il lavoro che stavamo facendo, mi dice che ha notato come la guardavo, come la mangiassi con gli occhi, e che però non ci usciva niente perché lei era sposata e certe cose non le faceva. Io allora rispondo che era una bella donna, e che avevo capito che non ci sarebbe uscito nulla. Lei allora mi ride in faccia - ti arrendi troppo facilmente... peccato -. E mi abbraccia premendo forte le tettone su di me. Te l'avrei data se non ti fossi arreso subito. - bè ma io l'ho detto per rispetto mica per altro! - in questo caso, continua lei, in questo caso, e con le mani mi spinge a inginocchiarmi, la puoi solo leccare, e mentre lo dice, io in ginocchio, alza la gonna di pelle mostrando la fica rasata, nuda, senza mutande e, con una striscetta di peluria. È la cosa che adoro in assoluto - le risposi, e dopo avergliela massaggiata con le dita, la allargai e presi a leccargliela. Ci trovammo gusto e ben presto mentre leccavo e succhiavo avidamente, presi a toccargli quel fantastico fondoschiena solleticandogli il buchetto. Quando stette per venire, si allontanò da me e si ricompose. - tempo scaduto - e se ne tornò in segreteria. Rimasi come un cretino. La bocca che mi odorava di fica e il pisello durissimo. Mi risistemai e me ne tornai alle mie cose. Passai dal bagno, mi detti una sistemata e tornai al mio lavoro. Come sempre le cose mie rimangono sempre a metà.
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11 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
Perizoma perso
Ecco che arriva la mail tanto desiderata. Avevo da qualche tempo ricominciato a frequentare forum per esibizionisti, e così scrivendo trovai una ragazza, che dopo una breve conoscenza su skype mi propose un giochino.
- Tieniti pronto perché ti dirò cosa fare.
Così finalmente la mail arrivò. La lessi bene, poi mi organizzai. Andai alla oviesse, e trovai quello che cercavo: un costume rosso ciliegio, osceno, ma che serviva allo scopo della mail.
Rientrai a casa, presi ago e filo, forbici e trasformai quel costume da bagno in un mini perizoma, una di quelli con le bretelle sottili a filo, in cui l’unica stoffa è quella per la sacca per il pisello. Tolsi la retina bianca lasciando solo il tessuto rosso e trasparente. Lo provai un paio di volte, feci delle migliorie, e poi decisi di fare delle prove prima di esaudire la richiesta. Così la sera dopo cena, lo indossai, poi indossai un jeans lasciandoli abbottonati per metà patta e arrotolai la parte superiori in maniera da abbassare ulteriormente la vita. Poi misi una maglietta a maniche corte vecchia che mi stava abbastanza corta, praticamente in linea con la vita dei jeans e uscii. Abitavo a catania, periodo universitario e a maggio a catania si schiatta di caldo anche di notte.
Presi a passeggiare per il quartiere, mani in tasca, per una catania zona piazza europa non molto popolata. Ogni tanto abbasso i jeans tenedo sempre le mani in tasca soprattutto quando incrocio gente e soprattutto quando incontro donne. Ad un certo punto vedo arrivare due donne nella mia direzione, io mi trovo davanti ad una profumeria, e li c’è una panchina in pietra. Così decido di sedermi, abbasso ancora un po i jeans, e alzo poco la maglietta in modo tale che rivolgendo il sedere possa essere a vista il perizoma. Poi prendo il telefono e mi piego ulteriormente , come se fossi intento a scrivere un sms. Le donne arrivano, mi notano, ma si fermano sulla vetrina della profumeria, hanno una discussione in corso, quindi tra una occhiata e l’altra sono ferme dietro di me. Io decido di farmi notare, quindi dapprima mi sventolo con la maglietta, e alzandola, poi tiro indietro il sedere: il jeans, mi è praticamente tutto sceso, sento ormai la pietra col mio sedere. Una delle due donne si gira e mi nota. Mi accorgo che la discussione si interrompe e ridono. Io faccio per sistemarmi meglio, il pisello mi è diventato duro e mi è uscito da perizoma, poi con la mano faccio per grattarmi il fianco e alzo l’elastico del perizoma, poi prendo gli auricolari del telefono e li indosso, senza però accendere la musica, voglio ascoltare e capire cosa dicono di me.
Una delle due donne si viene a sedere sulla panchina, dandomi le spalle e sento che l’amica è li di fronte a lei, sento che prendono delle sigarette e fumano, chiacchierando. Quella seduta tiene la mano sulla panca a pochi centimetri dal mio culo, e ad un certo punto succede l’inevitabile, quella mano poggiata che teneva la sigaretta, si sposta appoggiando la sigaretta accesa al mio sedere! Io scatto in piedi, non mi sarei immaginato quella azione e toccandomi il sedere mi giro. Le donne ridono a crepapelle, io con la mano mi strofino per farmi passare la bruciatura, quando le donne mi riguardano cercando di farfugliare un – tutto bene? – riprendono a ridere a crepapelle, di fatto mi ero girato e il pisello in erezione era fuori dai jeans calati! La donna seduta, quindi si alza e sempre ridendo mi chiede scusa per lo scherzo. Io imbarazzatissimo, faccio un cenno di saluto e me ne vado.
Rientro a casa, sono imbarazzatissimo e paonazzo. Tolgo il perizoma vado a farmi una doccia e mi metto a letto nudo. Passa un po’ di tempo, ma non riesco a dormire, così alzo la serranda ed esco fuori in balcone. Sembra che la strada taccia, e io me ne sto li nudo appoggiato alla ringhiera in ferro del balcone con l’uccello in tiro. Ho un gomito appoggiato e l’altra mano che mi massaggia il pisello. Ho scappellato, e mi sto segando in balcone all’aperto. Mi guardo in torno e non vedo nessuno cosi decido di continuare. Mi sego sempre più forte, bagno la punta con la saliva, e avvicino il pisello alla ringhiera, sono diritto e orgoglioso mi sto facendo una sega su tutta la città. Ho le palle piene e sto per venire, così do un’altra bagnata alla cappella, e riprendo a segarmi. Sto godendo come un matto, mi sento ansimare, e non ho motivo di nasconderlo sento il mio respiro affannoso, piego la testa, sto per venire, prendo un paio di bei respiri mentre riapro gli occhi, guardo al palazzo di fronte, verso quel balcone pieno di piante che sembra una foresta: vedo una luce: una sigaretta! Rimango col fiato sospeso ma non posso più far nulla: sborro vengo dal balcone: una striscia di liquido esce da mio pisello e dopo 3 piani si infrange sul tettuccio di una BMW. So che ormai sono stato visto: faccio finta di nulla e torno a dormire rilassato.
Faccio passare un paio di giorni e poi metto in atto la richiesta.
Rimetto il perizoma, i jeans come avevo fatto in prova, una polo, ed esco di casa. Sono circa le 10 del mattino. Percorro corso italia fino a piazza europa; attraverso la piazzetta e trovo dei ragazzi che hanno fatto buca e che sono li a godersi il sole di maggio. Proseguo e arrivo alla scogliera. Li c’è una piazzetta che si affaccia sugli scogli di pietra lavica dove la gente va a prendere il sole. Su quella piazzetta trovo una comitiva di ragazzine che stanno chiacchierando, con gli zaini accanto, hanno palesemente marinato la scuola. Così entro in azione. Scendo sugli scogli e vado verso il mare, tenendo i jeans più bassi possibili. Scelgo un percorso tra gli scogli che costeggi la piazzetta in modo da essere alla portata delle ragazze. Mi soffermo a guardare il mare, mi alzo la maglietta, mi inginocchio in maniera da far salire il perizoma e far scendere i jeans. Ritorno un po’ indietro poi torno alla scusa del telefono e così faccio una telefonata alla prima persona che mi capita, prendo a chiacchierare al telefono proprio sotto la piazzetta e il bordo della stessa dove le ragazze stanno a sedere. Così mi arrotolo la maglietta mi alzo il perizoma giocando con l’elastico finchè una delle ragazze mi nota e fa notare la scena alle sue amiche, si fa quasi silenzio, si mettono tutte a guardare. Io so di essere guardato e mi abbasso a cercare qualcosa tra gli scogli che in realtà non c’è. Il jeans si abbassa ulteriormente e il pisello invece cresce. Sento le risa, una delle ragazze che dice di fare una foto e con la coda dell’occhio vedo che stanno usando i telefoni per farle. Mi giro dando le spalle e metto una mano nei pantaloni, tiro fuori il pisello, lo scappello, e poi mi giro camminando verso il muretto della piazzetta. Sono imbarazzato ma nello stesso tempo eccitato. Mi accorgo che le ragazze hanno notato il pisello di fuori, alcune si girano altre continuano a guardare. Abbasso la maglietta. Poi passando davanti a loro, dico al telefono, più alle ragazze che alla mia interlocutrice telefonica: Sai ho deciso di andarmi a fare il bagno! Così faccio il giro rientro in piazzetta e passo davanti alla comitiva. Sento farfugliare un idea di seguirmi e io so che ormai lo faranno. Giungo all’altra parte della piazzetta, salo sulla strada che aggira un piccolo promontorio che si trova sul lato opposto rispetto al porticciolo dove, c’è una caletta tra gli scogli da dove è possibile entrare in mare senza problemi e soprattutto è abbastanza riservato.
Così scendo nella caletta, tolgo maglietta e jeans, e metto i piedi in acqua. Mi accorgo che solo 3 ragazze mi hanno seguito, raggiungendomi dagli scogli, e fermandosi sul promontorio a due passi dal mare. Io faccio finta di non vederle. Entro in acqua, e mi faccio una nuotata. Me ne sto a guardare lontano in realtà segandomi, poi quando sono bello duro, mi avvicino agli scogli, sempre facendo finta di non avere visto le tipe tolgo il perizoma e lo lancio sullo scoglio. Nudo a dorso mostrando il pisello ben eretto fuori dall’acqua. Poi sento le risate e faccio per girarmi. Prendo più aria che posso, mi immergo e riaffioro proprio davanti a loro. Faccio un’altra piccola nuotata, come se volessi allontanarmi e mi metto a morto, mostrando il pisello scappellato. Guardo la situazione e vedo che sono solo con loro, così ogni tanto mi sego, senza guardarle. Chiudo gli occhi, mi rilasso e mi sego leggermente, finchè non vengo disturbato da una specie di richiamo: una delle ragazze aveva raggiunto il mio perizoma sullo scoglio e l’aveva preso. Io la guarda faccio per raggiungerla e uscire dall’acqua, ma lei era già andata via e con lei le sue amiche. Così ritorno ai miei jeans, aspetto di asciugarmi al sole, infilo jeans e maglietta e ritorno verso casa.
Ripassando dalla piazzetta le ragazze mi mostrano il perizoma in segno di trofeo, io mi giro e con tranquillità faccio segno che lo possono tenere.
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11 anni fa
admin, 75
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Università 2
Quando ero all'università mi piaceva moltissimo il fine settimana. A parte le uscite con gli amici, avevo la possibilità della casa tutta per me, perché i coinquilini tornavano dalle loro famiglie. E cosi avevo la possibilità di girare nudo per casa, senza nessuno che mi disturbasse. Pranzavo nudo, studiavo nudo. Anche con le finestre aperte, nonostante la strada non fosse larghissima e di fronte di fosse un altro condominio.
Non solo. Ma la domenica mi alzavo presto per godermi il silenzio del quartiere, che essendo pieno di uffici, di domenica, invece, sembrava deserto. D'estate da maggio in poi, dormivo con la finestra aperta, nudo.
Cominciando a tenere la finestra aperta per il caldo, ho scoperto gli orari della signora, ormai cinquantenne che mi abitava di fronte. La sera verso le sette, spegneva le luci di camera sua, teneva la porta finestra socchiusa e si cambiava, mostrando il seno nudo e ancora sodo.
La mattina sveglia alle 7.30, stesso discorso. Apertura delle finestre e cambio, con ulteriore mostra delle tette.
Quando ero solo in casa, spostavo il letto davanti alla mia porta finestra e dormivo nudo, sapendo che lei mi poteva e mi guardava. Cominciai a mostrarmi nei momenti in cui lei era in balcone o aveva la finestra aperta. Un sabato sera nel tardi, faceva caldo e mi misi in balcone tutto nudo con il pisello in erezione, tranquillo tanto in strada non passava nessuno e fregandomene se qualcuno mi guardava dal condominio di fronte. Una sensazione di libertà mai sentita. Si affacciò lei e io feci finta di niente ma l'erezione arrivò. Non potei fare a meno di scappallarmi. La guardai, le sorrisi ed entrai dentro a prendermi un bicchiere d'acqua. Poi tornai fuori, mi appoggia al muretto e ogni tanto mi massaggiavo la cappella. Lei entrò ma la vidi che si mise dietro la finestra a guardare fuori.
Andai a dormire con l'erezione in corso sapendo che lei guardava.
L'indomani mi svegliai con la sensazione che lei stesse guardando, e dopo qualche minuto, lei aprì la porta finestra in mutande e i seni al vento, poi fece qualche passo indietro e si sedette a guardare. Io per tutta risposta mi affacciai sempre duro, poi mi appoggiai alla scrivania che era posizionata vicino alla finestra e cominciai a toccarmi, ignorandola, ma guardando comunque nella sua direzione. Dopo una decina di minuti che continuava quel giochetto, e lei di nuovo era uscita e poi rientrata, guardai un paio di piani più sotto la scala accanto. Sapevo che ci abitava una signora anziana, aveva un balcone pieno di piante di tutte le dimensioni, e tra quelle, era spuntato un tizio, sui trentacinque in accappatoio... dapprima mi nascosi, poi pensai che essendo più in basso, dal punto in cui ero messo non mi vedeva. Quindi ricominciai a segarmi, stavolta più deciso... La vidi attraversare la stanza e d'un tratto la vidi togliere le mutande. Si sedette, e credo che cominciò a masturbarsi, ma non riuscivo a vederla... guardando altrove tornai al tizio, che fumava e guardava nella mia direzione! Slacciò l'accappatoio e cominciò a toccarsi senza mostrarlo, poi tirò fuori la cappella... e io guardavo sia lui che lei. Ma la cosa mi eccitava. Due persone che mi guardavano e si masturbavano.
Il gioco mi piaceva e mi eccitava. E quindi continuai, a volte facendo qualche passo verso fuori. Il tizio aprì totalmente l'accappatoio mostrandosi nudo. Continuai a toccarmi e alla fine sborrai in balcone copiosamente... poi tutto sborrato tornai a dormire...
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11 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
Il genero perfetto
Cominciai ad accorgermi dei suoi sguardi un pomeriggio di luglio, avevo un vestito che finiva appena sopra il ginocchio sorretto da due spalline sottili che terminavano in un’ampia scollatura, mi chinai per prendere una pentola nel cassetto basso della cucina e distrattamente vidi che i sui occhi che prima guardavano altrove si soffermavano sui miei piedi, per risalire piano su per i polpacci, finendo inevitabilmente sulle mie cosce, che erano completamente scoperte fin quasi alla curva del mio sedere dato che il vestitino si era alzato. Subito pensai fosse una cosa casuale ma quando mi rialzai vidi che continuava a guardarmi con insistenza, non diedi peso alla cosa e mi rimisi a cucinare. Eravamo solo io e lui in casa, mio marito era a lavorare e lui era venuto su da noi per continuare i lavori della casa dove sarebbe andato a vivere con mia figlia una volta sposati, abbiamo mangiato e parlato del più e del meno, come tutti gli altri giorni, ma questa volta ho notato che appena poteva sbirciava nelle mia scollatura, me ne accorsi ma lasciai correre, pensai fosse l’effetto del vestito un po’ succinto. Finito il pranzo tornò al lavoro e io a sistemare casa, e più tardi nel pomeriggio passò a salutarmi per tornare a casa sua. Quella sera a letto non riuscivo a dormire, ero accaldata, la camicetta leggera che avevo addosso quasi mi opprimeva, e non riuscivo a levarmi dalla testa il pensiero del suo sguardo sulle mie gambe prima e sul mio seno poi, proprio lui, il ragazzo di mia figlia! “Come fa a guardarmi con quell’insistenza! – Pensavo - Dovrebbe avere occhi solo per mia figlia! In fondo sono una donna sposata, ho quarant’anni, dovrebbe portarmi un po’ più di rispetto”. Ma continuando a pensarci mi accorsi che non mi aveva mai mancato di rispetto, mi aveva solamente dedicato degli sguardi, e niente più. Era una vita che nessuno mi guardava così, e nonostante fosse comunque il ragazzo di mia figlia ero lusingata di questi suoi sguardi, mi facevano sentire più giovane. Mio marito aveva smesso di guardarmi con desiderio da oltre dieci anni, giaceva li sul letto accanto a me ogni notte, raramente sfoga i suoi istinti dentro di me e poi si mette a dormire, e questo mi fa sentire vecchia e brutta. Non sono così vecchia e neanche brutta alla fine, ho un fisico asciutto e magro, un bel sedere e seppur un po’ cascante anche un bel seno, non una 5^ in stile Sabrina Ferilli ma una 3^ misura abbondante, un visino carino anche se con qualche ruga dell’età. Ok mi tingo i capelli di biondo perché comincio ad averli bianchi, ma sono ancora appetibile, e gli sguardi di G. me l’hanno pienamente dimostrato. Andai in bagno mi sciacquai il viso passandomi le mani umide sul collo per rinfrescarmi un po’, il freddo dell’acqua aveva inturgidito i miei capezzoli, che si intravedevano sotto il tessuto sottile della camicetta, come un lampo mi colpì il desiderio di toccarmi, e mi abbandonai ad esso, le mie mani scesero, sfiorando i seni, sempre più giù, sul ventre e poi sulle gambe. Sedetti sul water e allargai le cosce, pensavo a G., le mie mani erano già al lavoro, e con sorpresa notai che ero già umida dei miei umori, le mie dita entravano e uscivano dal mio sesso caldo con estrema facilità, facendomi sussultare e ansimare ad ogni movimento, mentre con le dita dell’altra mano accarezzavo il mio clitoride eccitato, sentivo il calore aumentare e la mia fica che si bagnava sempre di più. Ero al culmine dell’orgasmo, i muscoli tesi la bocca languidamente aperta e con la lingua mi accarezzavo le labbra, prossima all’estasi……quando si accese la luce del corridoio e dovetti di corsa sistemarmi la camicetta che era scesa e mi scopriva un seno, giusto in tempo quando mia figlia entrò in bagno, simulando una faccia assonnata mi alzai, tirai la catena, le diedi un bacio sulla fronte e le augurai la buona notte poi uscii e tornai a letto, un po’ insoddisfatta ma ancora eccitata. Il sonno tardava a venire, ma dopo un po’ mi colse.
La mattina dopo non sentii la sveglia! Non che fosse un problema, sono una casalinga, non devo andare da nessuna parte, ma erano comunque le dieci di mattina. Decisi di prendere il sole, così mi sfilai la camicetta da notte e presi un bikini un po’ piccolino per potermi abbronzare meglio, e addosso misi il vestitino del giorno prima. Sono scesa in cucina, preparai il caffè e uscii nel sole del mattino per berlo, l’aria era calda e una gradevole brezza tiepida mi accarezzava i capelli facendo svolazzare il mio vestitino. Era già arrivato G., vidi la sua macchina sul piazzale, andai a cercarlo nel cantiere per offrirgli una tazza di caffè, e lo trovai in jeans, senza maglietta, che sistemava i mattoni del muro. L’eccitazione mi pervase, del resto è un gran bel ragazzo lui, 24 anni, un fisico quasi scultoreo, i capelli biondi tagliati corti modello militare e degli occhi azzurri da far sciogliere qualsiasi donna, me compresa. Cancellai subito il pensiero di lui che mi prendeva con forza contro il muro che stava costruendo (in fondo è il ragazzo di mia figlia, come potrei anche solo pensarla una cosa del genere) e gli porsi il caffè, due discorsi sull’andamento dei lavori e notai nuovamente il suo sguardo, addirittura più insistente di ieri, sui miei seni, tenuti su dal costumino sotto il vestito e lo lasciai nuovamente guardare, nuovamente lusingata feci un sorriso e dissi:
“ Visto che bel costumino? Oggi prendo un po’ di sole dato la splendida giornata” lui arrossì all’istante e rispose:
“Proprio bello! Anche se un po’ piccino, lascia poco all’immaginazione” e sorrise a sua volta. Non so cosa scattò in me, ma mi sentii ad un tratto come una ragazzina che flirta per la prima volta, mi sforzai di reprimere questi strani desideri e lo lasciai tornare al suo lavoro mentre io andavo a prendermi la tintarella. Mia figlia è partita per lavoro, non tornerà che nel fine settimana e con mio marito in ufficio, eravamo nuovamente da soli. Abitando isolati in campagna, si rimane lontani da occhi indiscreti così decisi di togliere il pezzo di sopra del costume in modo da poter abbronzarmi di più e mi girai a pancia sotto per abbronzare anche la schiena. Continuavo a pensare a G. e al fatto che mi sento trascurata, e non riuscivo a togliermi dalla mente il desiderio che mi si era acceso nei suoi confronti.
Lo volevo, non importava che fossi sposata e neanche il fatto che fosse quasi mio genero, e decisi di prenderlo ad ogni costo, ma prima, per aumentare l’eccitazione, decisi di giocare un po’ con lui.
Lo chiamai e arrivò dopo poco tutto bagnato per essersi rinfrescato nel lavatoio dietro casa, guardandolo tutto umido mi morsi il labbro eccitata da quello spettacolo e feci in modo che lo notasse, poi mi alzai sui gomiti, stando attenta a poggiare sulla sdraio solo i capezzoli, lasciando praticamente il mio seno in bella vista. A quella vista trasalì e vidi un lampo di lussuria nei suoi occhi, e un rigonfiamento nei jeans. Soddisfatta di me (da quella troia che sono), gli chiesi se era così gentile da spalmarmi la crema sulla schiena e lui si dimostrò più che pronto a farlo, prese il tubetto e spremette un po’ di crema sulla mia schiena, cominciando a massaggiarmi le spalle, un po’ più giù sulle scapole e si fece più audace arrivando a sfiorarmi i seni mentre la spalmava sotto le mie ascelle. Mi lasciai sfuggire apposta dei sospiri di piacere mentre mi accarezzava e sentivo la sua agitazione nelle mani mentre continuava a scendere lungo la schiena. Ero eccitata come una sedicenne. Gli dissi che andava bene così non appena arrivò a lambire con le dita il mio sedere, era ora di pranzo, avrei potuto giocare con lui fino alle otto di sera dato che mio marito non sarebbe arrivato prima e mia figlia non era in casa.
Avevo tutto il tempo del mondo.
Senza reggiseno, dandogli le spalle presi e indossai il vestitino, mi alzai e gli sorrisi quasi lascivamente e vidi il suo desiderio manifestato nel rigonfiamento della patta dei suoi pantaloni. Andammo in cucina e preparai carne per due, presi la bottiglia d’acqua in frigo e ne bevvi un sorso direttamente alla bottiglia, lasciando volutamente cadere alcune gocce tra i seni, che asciugai passando le dita nella scollatura con movimento sensuale, del quale si accorse. Mangiammo, e lui continuò a spogliarmi con gli occhi, gli sarei saltata addosso subito, ma volevo divertirmi ancora un po’. Approfittai del fatto che andò in bagno per prendere il suo pacchetto di sigarette e metterlo in un cassetto in modo che quando fosse uscito a lavorare sarebbe rientrato dopo poco per cercarle. Tornò dal bagno e come previsto, uscendo, dimenticò il pacchetto di sigarette, era fatta, l’avevo fatto cadere in trappola. Corsi in camera da letto, che era subito in cima alle scale mi tolsi il vestito che buttai in un angolo e cominciai a accarezzarmi sopra le mutandine, ero fradicia di umori, e mi sentivo più porca che mai, le mie mani esperte continuavano a muoversi accarezzando il clitoride da sopra la stoffa dello slip e io mi abbandonavo al piacere, ansimando volutamente forte. Come previsto G. rientrò in casa per le sigarette, e non appena entrato sentì subito i miei gemiti di piacere, lo sentii salire le scale in punta di piedi, cercando di non farsi sentire, arrivato alla porta che avevo lasciato apposta socchiusa, si accostò ad essa attento a non farsi vedere. Non sapeva che io stavo giocando con lui, che ero io che lo volevo. Mi accarezzai un seno strizzandone il capezzolo mentre con l’altra mano frugavo nelle mutandine, tra le mie gambe, lasciavo entrare e uscire le mie dita sempre più veloci, fin quasi all’orgasmo, quando mi fermai e sfilai gli slip. Armeggiai in un cassetto e tirai fuori il mio piccolo vibratore. Sedetti sul bordo del letto mentre continuavo a stringermi un seno e con l’altra mano accompagnavo il mio piccolo amico vibrante dentro di me, urlando di piacere, china in avanti, però da quell’angolazione il mio spettatore non riusciva a vedermi bene, così mi misi sul letto in ginocchio, china in avanti con la testa sulle coperte e la mano tra le gambe a trattenere dentro il giochino, muovevo piano il bacino su e giù godendo a pieno della sua vibrazione, sentendo i miei umori sgorgare dalla mia fica colando giù sul materasso, ansimando sempre più forte, sentivo l’estasi salire, la mia lingua accarezzava le mie labbra e i miei gemiti riempivano la casa, godevo come non mai prima di allora, e fu in quel momento che sfilai il vibratore, un attimo prima di godere completamente. Lo portai alla bocca e ne leccai il mio miele. Sapevo che si stava toccando dietro la porta, mentre guardava avido lo spettacolo di una donna lussuriosa che si soddisfava da sola, e ora io lo volevo per me.
“So che sei li dietro, so che stavi guardando. Apri la porta, ho voglia di te” dissi, e senza dire una parola, rosso in viso, aprì la porta e vidi quello che volevo, il suo membro, grande e turgido che svettava fuori dai boxer e dai pantaloni aperti. Sedetti al bordo del letto verso la porta, a gambe divaricate con le mani appoggiate indietro, lui si avvicinò, portai una mano tra le cosce, misi un dito dentro mentre chiudevo gli occhi e mi mordevo un labbro, si avvicinò ancora, sfilai il dito e lo portai alle mie labbra, succhiandolo con un espressione estatica mentre ancora lui si avvicinava a portata di mano. Mi lasciai scivolare in ginocchio sul pavimento, mentre portavo una mano al suo membro, era caldo come il fuoco, si avvicinò ancora di mezzo passo e finalmente potei sfogare il mio desiderio, presi in bocca la sua asta e cominciai a muovere piano la testa avanti e indietro, mentre le mie labbra umide scorrevano sulla sua carne dura e la mia lingua danzava sulla cappella gonfia e pulsante, cominciò a godere, mi strinse i capelli con una mano e assecondò il movimento della mia testa, ansimava forte, era al limite e anche io, levai la bocca e cominciai a accarezzargli la cappella con la lingua, mentre con la mano continuavo a fare su e giù sul suo cazzo duro finchè non mi sborrò sul viso, il suo sperma colava dalla mia bocca sui seni, e in quell’attimo, eccitata com’ero, stavo venendo e il mio succo sgorgava da me lungo le cosce. Mi alzai in piedi, gli diedi un bacio famelico, cercando la sua lingua con la mia, mentre lui ricambiava, e con la mano frugava nel boschetto tra le mie gambe, facendomi gemere ancora e ancora. Mi abbandonai sul letto divaricando le gambe, sembrava capisse ogni mio desiderio, si sdraiò sul letto tra le mie gambe, affondando la testa tra le mie cosce, e fece partire le lingua. Cazzo quanto godevo! La sua lingua si muoveva come una furia sul mio clitoride, vorticava sempre più forte mentre urlavo di piacere e inarcavo la schiena mettendo in evidenza i miei seni turgidi ed eccitati, misi una mano nei suoi capelli trattenendolo a me. Godevo, godevo e godevo ancora, ne volevo sempre di più, mi mise un dito nel sedere, che ormai era ben lubrificato dagli umori che continuavano a scorrere fuori dalla mia fica, e lo mosse dentro e fuori provocandomi un ondata di piacere, e mentre urlavo venni un’altra volta, questa volta più forte, e gli schizzai sul viso il mio nettare caldo. A quel punto era di nuovo pronto, e io lo volevo dentro di me. Lo spinsi contro la testiera del letto e mi misi sopra di lui, la sua bocca e le sue mani cercavano i miei seni, li strizzò con forza e mi lasciai sfuggire un gemito tra dolore e godimento che mi eccitò ancora di più. Mi muovevo piano sopra il suo membro accarezzandolo con le labbra del mio caldo segreto che si allargavano per accoglierlo, mentre continuava a succhiarmi il seno ansimando. A quel punto lo guidai con una mano al mio sesso, e lo lasciai entrare. Sentivo la sua asta che mi dilatava le labbra e si faceva spazio dentro di me:
“Cazzo quant’è grosso” gli dissi godendo, e lui rispose:
“Dio quanto sei calda” mi fece bagnare ancora, mentre lo montavo a pelo come un’amazzone su un cavallo selvaggio, sentivo i suoi colpi mentre si muoveva insieme a me, mi riempiva completamente e godevo come una troia. Contrassi i muscoli della fica e lo sentii ansimare mentre mi muovevo più stretta sul suo cazzo e i suoi denti si stringevano su un capezzolo, era troppo, non ne potevo più. Ho sentito l’orgasmo salire dalla punta dei piedi, su sulle cosce, lungo la schiena fin sul mio collo, avevo i brividi e urlai. Per un attimo mi sembrò di essere in paradiso. Mi circondò con le braccia e mi girò sul letto senza uscire da me, mi si chinò addosso e prese a spingerlo dentro e fuori dalla mia fica, stava venendo anche lui, sentivo il suo ariete gonfiarsi a ogni colpo e il suo calore che mi inondava.
“Marta mi fai impazzire, stò per venire, non resisto più!” disse, ed io:
“Godi tesoro, lasciati andare, vieni dentro di me”
”VENGOOOOOOO”…….sentii il suo cazzone che gonfiava acora di più, per un attimo rimasi sospesa nel vuoto e venni ancora.
“ANCHE IO G., E’ SPLENDIDO” e urlai ancora una volta mentre il suo membro schizzava dentro di me. Mi alzai a sedere, lo guardai negli occhi e lo baciai con forza, abbracciandolo stretto.
“Non mi importa che tu sia di mia figlia, da oggi ti voglio anche per me” lui sorrise e mi disse:
“Sono tuo mia signora, d’ora in avanti ogni tuo desiderio sarà un ordine”.
Da quel pomeriggio d’estate la mia vita è tornata solare e mio genero mi fa sentire una teenager ogni volta che entra nel mio letto.
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11 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
Mia esperienza
Devo dire che di messaggi per il mio annuncio ne ho ricevuti, non come speravo io.Tanti sono tutti parole e pochi fatti,al momento di concludere scompaiono.Comunque alla fine chi cerca trova.Ho conosciuto un ragazzo,molto gentile e disponibile.Dopo esserci scambiati qualche messaggio ci si organizza per l incontro.Ci si incontra in un bar della sua zona e si chiacchiera un po come vecchi amici e delle proprie fantasie.Poi si va verso il suo appartamento.Arrivati,Giovanni mi dice di aspettare seduto sul divano che va a prendere delle cose per me in camera.Torna con un bel completino intimo completo di reggicalze e babydoll nero ed un paio di decoltè classiche nero nr 40.Io porto il 43 :-(( ed una parruca castana mossa :-)).Mi chiede di prepararmi che lui intanto preparava il dvd porno(rigorosamente su trans) che avevo chiesto per riscaldare l ambiente.Entro in Bagno mi doccio ed inizio a vestirmi.In 20 minuti pronto o pronta :-)).Mi sentivo benissimo tranne le scarpe un dolore.....Entro nel salottino barcollando per le scarpe troppo piccole e lui mi osserva.Si complimenta e mi fa accomodare sul divano accanto a lui.Inizia il film.Alle prime scene lui poggia le sue mani sulle mie gambe e mi accarezza.Andando avanti con le scene prende la mia mano e la poggia sulla patta dei suoi pantaloni.Io con delicatezza sbottono i pantaloni e metto la mia mano dentro i suoi boxer e inizio ad accarezzarlo.Si alza di colpo e si toglie i pantaloni e resta in boxer.si avvicina e mi chiede di toglierli.Li abbasso e il suo cazzo era bello turgido con le vene che bene in evidenza che sembravano scoppiare.Mi chiede di succhiarglielo.Lo faccio con piacere.Avevo la bocca piena ed un buonissimo odore.Lo spompinavo e lo leccavo fino alle palle.Ero eccitatissima.lui seguiva il mio movimento.Poi si stacca e prende il profilattico e del lubrificante anale.Già pregustavo il suo arnese dentro di me.Mi giro e mi metto a cavalcioni sul divano.Lui si avvicina e mi struscia il suo cazzo sul mio culetto.Mi sposta il perizoma e con il lubrificante mi massaggia il buchetto.Stavo per venire :-)).Mette il profilattico.Con una mano teneva spostato il perizoma mentre sentivo la sua cappella sul mio buchetto.Gli chiedo di fare piano e, lui gentilmente lo fa.Piano Piano entra in me.Entrato tutto gli chiedo di star fermo che mi sarei mossa io.Lentamente andavo su e giù fino a che tutte le mie pareti non si fossero abituate e rilassate.Quando iniziai ad andare un po più veloce lui lo capì e mi prese dai fianchi?iniziò a stantuffarmi e darmi pacche sul culetto.Stavo godendo come una matta.Gli dissi di prendermi a parolacce e scoparmi il più a lungo possibile. Continuò con una foga per circa 5 minuti dicendomi di tutto.Ad un tratto lo senti gonfiare ed iniziai a muovermi anche io chiedendogli di venire dentro.Si gonfiò tantissimo e lo sentì pulsare dentro di me.Cadde sulle mie spalle dicendomi che sono bravissima:-)).Mi feci una sega e venni anche io.Ci ricomponemmo e mi chiese se avevo ancora voglia.Dissi di si.parlammo un po fumammo una sigaretta e dopo un po riparti il film per eccitarci di nuovo e andammo avanti per tutta la notte.Fui la sua donna.È stato bellissimo.
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1
11 anni fa
mcdps,
48
Ultima visita: 2 anni fa
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Luca E Sandra 4 parte :Le foto di Dario
Avremmo voluto coinvolgere Matteo in questa nostra nuova idea ma non fu possibile per motivi suoi(era via per lavoro per un bel po),quindi io e Luca (piu' io in verita') decidemmo di provare a chiederlo a Dario.Dario e' una persona estrememente “semplice” in senso positvo,mai invasivo,anche in compagnia sa stare sempre al suo posto;poi e sempre molto disponibile e difficilmente quando gli si chiede un favore si tira indietro,anzi a volte e' fin troppo altruista e spesso io e Luca gli abbiamo consigliato di essere meno buono con certe persone che ne approfittano ma e' la sua indole.Fisicamente non e' un figo ma quel suo carattere lo fa apparire una bella persona,poco piu' alto di me(il che e' tutto dire) .
Luca ebbe un'idea su come chiedergli di farci da fotografo senza che pensasse che fossimo "strani" ,l'idea fu di inventare che Luca aveva avuto una proposta da un'agenzia proprietaria di un sito la quale bandiva un concorso fotografico dove dove si offriva la possibilta' di lavorare fornendogli mensilmente un book fotografico.Il lavoro consisteva nell'inviare delle foto piu' o meno sexy per le quali avrebbero pagato circa 250 euro per ogni servizio che mi avrebbero fatto pubblicare,solo che il concorso aveva una scadenza imminente e per cui non sarebbe stato il tempo per trovare una modella ,ecco perche' avrebbe dovuto fare Dario da fotografo mentre io e Luca avremmo posato.L'idea mi sembrava buona,era sensata,c'era solo da vedere come l'avrebbe presa Dario.,cosi dissi a Luca di attivarsi e dare il via a questa nuova storia!Il primo passo quindi avrebbe dovuto farlo Luca,infatti dopo una partita di calcetto Luca chiese a Dario di fermarsi per bere qualcosa al pub perche avrebbe voluto parlargli.Quando arrivo il giorno,Luca torno a casa tardi ma io l'aspettai perche' ero troppo curiosa di sapere..... :”allora com'e andata?”.”Ha accettato”.rispose Luca con un aria di chi aveva dovuto faticare non poco per non essere frainteso .Mi tracconto' che la prima reazione fu un salto dalla sedia:”non credo alle mie orecchie,voi site pazzi!!Perche lo chiedete proprio a me!”..disse Dario,”e se poi noscono incomprensioni?rischiamo di rovinare la nostra amicizia!”
“Vero”,racconto' Luca circa la sua risposta ,”ma sei la persona piu' affidabile che conosciamo e poi si tratta di “lavoro”,...che sara' mai qualche foto sexy,non sara' mica la fine del mondo,d'altronde penso che non vedrai Sandra piu' nuda di come la vedi al mare”
Dario quindi si convinse e chiese cosa avrebbe dovuto fare esattamente,Luca gli spiego' che avrebbe dovuto fare semplicemnte dell foto in cui io con Sandra avremmo realizzato pose un po sexy e niente di piu'.”Va bene”disse Dario,ditemi dove e' quando.
Io ero gia' eccitata e bagnata alla sola idea!!Credo che il solo pensarci fosse gia' abbastanza intenso!!!Cosi proposi a Luca di prepararci il lavoro!Gia' nei dieci giorni che precedettero il giorno in cui avremmo fatto le foto io e Luca ci divertimmo a cercare su internet delle immagini da cui prendere spunto o per replicarle identiche!!Passammo alcune serate all'insegna della provocazione,io sceglievo le foto dove mostravo sempre qualcosa,una tetta o il perizoma visto dal basso ma anche dove si metteva in mostra il pisello!Luca quasi sempre esclamava :”esagerata!!” e poi mi faceva vedere quali pose avremmo dovuto eseguire secondo lui,pose a dire il vero molto sexy e che avrei voluto effettivamente anch'io realizzare;nel mentre pero io tenevo in mano il suo di pisello e lo stuzzicavo di tanto in tanto o ogni volta che vedevo qualcosa che mi faceva eccitare,poi iniziavamo a provare qualche posa ma lui finiva quasi sempre per scoparmi mentre immaginavamo quello che sarebbe accaduto tra qualche giorno.E cosi' quel giorno arrivo' ,fu di pomeriggio che ci incontrammo,Dario aveva un'aria molto spavalda forse per non sembrare imbarazzato e per vincere un po di timidezza,questo suo modo di presentarsi devo dire che ci fu molto d'aiuto infatti ci sbloccammo praticamente subito e' io iniziai a giocherellare un po chiedendo al nostro fotografo come mi dovevo mettere:”con i capelli alzati?o mi alzo un po la gonna?o cosi va bene”...e scoppiammo tutti a ridere!Era inizio maggio,c'era una bella temperatura,Dario ci chiese se avevamo scelto un posto ma io le risposi che il fotografo era lui quindi doveva decidere lui.Propose il mare,un po scontato ma sempre d'effetto,poi in quel periodo e a quell'ora non era molto frequentato,quindi ci avviammo e scegliemmo un posto praticamente deserto,non solo non c'era gente ma proprio il posto ricordava molto il deserto;il mare era distante una 50 di metri e intorno a noi c'erano solo dune e alcuni muretti a secco.Io ero vestita molto semplice ,avevo una gonna lunga svolazzante color arancio e una camicetta bianca abbastanza sottile e un po trasparente che faceva intravedere il reggiseno a effetto push'up che per l'occasione mi sembrava “giusto” esagerare un po!
Cosi' Dario ,con la nostra bella fotocamera,inizio a scattare a caso,”fate finta di niente” diceva mentra guardava il display,”spontanee sono piu' belle”.Luca comincio' a scherzare un po cercando di essere divertente(ci riusciva poco in realta),correva,mi inseguiva e poi mi abbracciava)”Ma allora”,disse Dario,”vogliamo farla qualche foto sexy o no?”...io presi la palla al balzo ,mi misi davanti a lui e mi sbottonai letamente 2 bottoni della camicia mentre sussurravo”cosi ti va bene”,il push-up era totalmente a vista e Dario diceva “ottimo cosi”,era proprio entrato nella parte,anzi sembrava pure “professionalmente” coinvolto.Luca intanto si era posizionato dietro e con le mani mi sfiorava qua e la e iniziandomi a baciare,io invece mi stavo “riscaldando” e mi sbottonai del tutto la camicia tranne il bottone centrale. Dario inziava a perdere qualche colpo ,era visibilmente agitato e a me faceva un sacco di piacere, mi eccitavo sempre piu' , Luca invece cercava di essere piu' “freddo” ricordandociche eravamo sul “set fotografico” dando indicazioni sull'angolazione e sui primi piani!Certo,io intanto sollevavo la gonna portandomela all'altezza slip,avevo indossato un paio di brasiliane marroni che facevo ora intravedere a Dario,il quale faceva ormai fatica e mostrarsi indifferente.Continuavo a scoprirmi le gambe e mentre mi muovevo la comicetta svolazzava qua e la mostrando in parte reggiseno e decolte',poi misi la mia mano dentro la maglietta di Luca e pian piano mi spostavo verso i suoi jeans che iniziai a sbottonare;Luca all'improvviso si sedette a terra e mi fece cadere pancia in giu sulle sue gambe col sedere all'aria,poi mi alzo la gonna e mi mise le mani sulle chiappe come per sculacciarmi e chiedeva a Dario”e va bene cosi in questa posizione?”... Dario rispose ...”ragazzi mamma mia!!!!,cosi' rischiate parecchio pero' “ .Io ormai ero “andata”,alzai ulteriormente il mio fondo schiena perche' mi piace da matti farmi guardare da dietro ,ora poteva succedere qualsiasi cosa,anzi,in realta' ci speravo ma Luca invece si tratteneva,percepivo che non voleva andare oltre.Avrebbe potuto spogliarmi in qualsiasi momento ,forse in effetti mi faceva eccitare di piu' il pensiero che potesse accadere che il farlo davvero.Comunque Dario ebbe un'idea:”perche non vi mettere tutti e due nudi?cioe' volevo dire rimanete solo con l'intimo?”Luca disse che in effetti ci poteva stare qualche altra foto in piu' in modo che si potesse avere piu' scelta e piu' possibilita' di vincere quel concorso.Io,beh!ero gia' quasi in intimo, risposi che se lo ritenevano utile allora perche' no!Via la camicia e via la gonna,anche Luca rimase in boxer,ci gurdammo intorno e notammo che eravamo soli,Luca mi prese le spalline del reggiseno e le abbasso fino al limite dei capezzoli e disse”dai scatta cosi”,da dietro mi premeva e mi faceva sentire che era c'e'l'aveva duro,poi mi prese gli slip dai lati creando l'impressione come di sfilarli(un po come la foto del nostro profilo),me li abbasso di pochi centimetri mentre Dario scattava .Dario,che fino a quel momento era stato a una distanza di 3-4 metri,ora si era avvicinato e scattava primi piani sulle mani di Luca che stavano sul reggiseno ,scattava da vicino i nostri corpi appiccicati e poi mi disse di mettermi la mano in basso davanti e una sul seno come se fossi stata nuda e avessi la necessita' di coprirmi,mi riprese da sotto,molto vicino alla mia patatina,credo che ne sentisse l'odore,io dovevo stare attenta a come muoveo le gambe perche' avrebbe visto quanto mi stavo eccitando ma poi non me ne importo nulla e le apri;Luca mi mise la mano davanti e senza farsene accorgere la muoveva un po,io l'avrei preso in bocca proprio li inquell'istante,avrei sbottonato il pantalone di Dario e sarebbe stato favoloso in quella posizione con Luca che mi teneva da dietro , invece Dario si fermo' e ci chiese se era sufficiente cosi,credo che non immaginasse cosa mi passava per la testa!!Poi aggiunse che eravamo stati fantastici e che non sapeva come sarebbe arrivato a casa e in che condizioni,e si mise a ridere cosi come ridemmo anche noi!!Ci rivestimmo e andammo a bere uno spritz fresco in un bar aperto a un paio di Km da li,accompagnammo Dario promettendoci pero 'di vedere le foto insieme il prima possibile.Avevo una voglia tremenda di scopare e fare sesso,conoscendo Luca credo che anche lui avesse voglia e chissa Dario ….ero veramento troppo curiosa di sapere se con un po di ulteriore incoraggiamento da parte nostra si sarebbe fatto avanti;timido e rispettoso com'e' e' gia' stato un miracolo che si spingesse cosi avanti con me e Luca...ma da li a poco ne avremmo saputo di piu'........
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11 anni fa
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Tania e il desiderio (cap XVIII - XIX -XX
CAPITOLO XVIII
E’ difficile capire quando sei invaso dall’ erotismo se ti spinge la ragione o il puro desiderio di soddisfare il corpo.
Condividere in coppia lo stimolo sessuale ti porta comunque a delle considerazioni che vanno al di la del mero atto.
La soddisfazione nel vedere il proprio partner che raggiunge l’ orgasmo non può essere considerato uno stimolo naturale prodotto dal corpo. E qui scopri che qualcuno , che comunque non consideri avvezzo a rivolgersi al sentimento e al ragionamento, sa giocare con il sesso meglio che uno scienziato o un psicologo.
In certe situazioni la vera eloquenza si beffa dell’ eloquenza: la vera morale della morale. Giudicare con la morale è peggio o meglio che giudicare con l’intelletto?
Moralmente è ingiusto godere del fatto che il proprio partner o la propria partner godano con altri , ma allora potrei considerare immorale anche regalare una pelliccia alla mia donna nella consapevolezza che con essa piace di più e attira gli sguardi degli altri.
Oppure la contentezza della donna nel gioire dell’eloquenza del proprio uomo nella consapevolezza, pure li, che con questa può “intortare” le altre donne.
Il filo che divide la gelosia dalla passione è talmente fino che alla luce del sole diventa invisibile, lo devi guardare nella penombra.
Nel frattempo che questi pensieri mi invadevano la testa mi stavo godendo la battaglia di Tania con i trucchi , lo specchio e, come diceva lei, l’età.
E’ strano il rapporto che intercorre tra una donna e il suo aspetto fisico.
Poco prima di uscire di casa lo specchio vince e la donna si sente uno straccio. Esci di casa , sali in macchina, senti che si abbassa l’aletta parasole ti volgi verso la tua donna e ti accorgi che lo specchio della macchina perde. La donna ha ripreso coscienza di se e lo specchio della macchina perde.
La soluzione forse è quella di portare la macchina in casa e far si che si guardino sempre con quello.
“Ti piaccio così?”.
Ora superato il test specchio in macchina lo straccio era sparito e lo sguardo fiero mi faceva sentire piccolo piccolo procurandomi gelosia ma nello stesso tempo compiacimento per quello che avevo affianco.
“Certo che mi piaci”.
Poco prima di uscire l’uomo ha preparato il suo campo di battaglia. Il pensiero dell’incontro con tante donne lo porta a considerarsi il conquistatore, il macho che può affondare le sue membra in corpi stupendi che ha potuto ammirare in foto. Poi la donna che ha affianco lo riporta a riconsiderare quello che ha e che può procurargli piacere anche per il semplice fatto che c’è. Ora Tania non era più la solita minestra, stava aggiungendo il peperoncino e l’olio.
“Ti piace l’idea di scoparti Lucia vero?”.
“Devo essere sincero o vuoi una frase di convenienza?”.
Mi osservava. Sorrideva. Le piaceva quando con sincerità le proponevo di poter mentire per non ferire.
“Come vuoi, ma non dirmi se è sincerità o convenienza”.
“Secondo te quanto stiamo consumando in questo momento?”.
L’uomo è strano ma nemmeno troppo. Stavo guidando la macchina che avevo desiderato per 6 mesi. Era arrivata da 5 giorni e molti dei miei discorsi erano improntati su questo mezzo che consideravo meraviglioso.
“Vuoi dirmi che desideri più la macchina dal toccare il corpo di Lucia?”.
“Tu rispondi”.
“Lo so quanto stiamo consumando, lo vedo sul quadro comandi”.
“Lo consideri un consumo eccessivo o accettabile?”.
Era assorta. Non capiva dove volevo arrivare. Come primo impulso aveva pensato che la mia domanda nasceva dalla mia soddisfazione per la macchina, ora era incerta.
“E’ sicuramente eccessivo ma so che a te piace talmente questa macchina che lo consideri accettabile”.
“Il fatto che mi piace quindi mi fa accettare che mi tradisca con il consumo?”.
“Penso di si”.
“Se ora accelero e lei mi consuma di più dici che mi procurerà piacere o dolore?”.
Di nuovo mi guardava.
“Secondo me se acceleri ancora un po’ raggiungi l’orgasmo e te ne freghi del consumo”.
“ Se io adesso ti dicessi che ho tanta voglia di ritoccare Lucia quanto consumeresti?”.
Mi ero girato a fissarla negli occhi. Era stupenda e mi guardava con uno sguardo da gattina che attende che gli dai la carezza.
“Mi consumerei di passione e gelosia”.
“Più di passione o più di gelosia?”.
“Se mi fai vivere con te intensamente il momento del tuo godimento, di passione”.
“Ho voglia di ritoccare Lucia, e molto. Ma quello che mi piace di più e che mi fa dimenticare qualsiasi tipo di conseguenza è l’idea che dopo ci sarà un seguito. Ci sarà la soddisfazione di parlarne tra te e me “.
Stavo correndo a 240 all’ora , il consumo diceva 24 litri per cento km.
Rallentai e mi riportai ai limiti consentiti.
“Hai visto che abbiamo raggiunto i 240 km all’ora e non ce ne siamo nemmeno accorti?”.
Senza rispondere mi prese la mano e se la portò sopra il sesso. Mi prese un dito e mi costrinse e penetrarla.
“Godi di più perché la tua macchina ti tradisce con i consumi ma ti soddisfa con la velocità o perché hai un dito dentro di me?”.
Era contenta che mi fosse arrivata finalmente la macchina , ma dal giorno che era arrivata la considerava la rivale in amore. Ancora più rivale di quanto potesse essere rivale Lucia.
Tolsi il dito dal suo sesso e lo avvicinai alla bocca.
Era bagnato.
Assaporai senza rispondere la sua intimità.
Ora la sua mano stringeva sopra i pantaloni la mia virilità per capirne la consistenza. La donna non si fida delle parole di un uomo.
Mi venne spontaneo rispondere con una stupidaggine : “Quanto consumi in questo momento?”.
“Talmente tanto che questa sera ti tradirò”.
Esiste un limite tra la ragione e la passione?
Una bilancia che pesa il rischio e l’affidabile?
Mi venne spontaneo mio malgrado rispondere così:
“Ma poi torni da me e facciamo fuori il serbatoio?”,
Ora lo domando a voi e specialmente a quelli che escono di casa per farsi Lucia. Avete mai provato ad affidarvi al gioco della vostra donna? Provateci. Diventa bello farvi Lucia, ma ancora di più prosciugare successivamente il serbatoio della vostra fuori serie.
Ipse dixit.
CAPITOLO XIX
Vi siete mai chiesti cosa potesse mancare maggiormente a Robinson Crusoe nella sua isola?
Io spesso.
La televisione? No, non sapeva nemmeno cosa era.
Una serata in compagnia degli amici? La partita di calcio?
Io cercando di immedesimarmi in un uomo naufragato su un’isola deserta penso sempre che mi mancherebbe il bellissimo sguardo di una donna e il suo profumo.
Il profumo di donna.
Parlo di quel profumo che ti entra dalle narici del naso e invece di scendere per la laringe prende immediatamente la via più breve per il cervello.
Arrivato al cervello te lo rende molle quasi si avesse bevuto 4 cuba libre.
A quel punto il cervello comincia a metabolizzare le immagini in una forma distorta e la donna una essenza di profumi e paradiso.
L’idea che la mia donna dovesse essere una donna di mare e friulana nacque quando avevo 15 anni.
Un salto nel passato.
Lei aveva 36 anni, una bellissima donna di quelle che non puoi fare a meno di guardare e di ammirare. Il marito un personaggio a mio modo di vedere losco di almeno 15 anni più di lei.
Con i miei genitori e sorelle alloggiavamo nello stesso hotel a Porto Ercole sull’ Argentario.
L’occasione per conoscerla mi fu data dopo circa quattro giorni dalla prima volta che mi ero perso a guardarla.
Lei stava uscendo dalla Hall in direzione della piscina seguita da una miriade di sguardi.
“Mi scusi , potrebbe portare alla Signora Contessa che sta andando in piscina questa lettera?”.
Voltandomi mi ritrovai il maitre dell ‘ Hotel che mi porgeva una lettera di color azzurro.
Risposi senza neppure guardarlo in faccia : “ Volentieri”.
Il cuore mi batteva forte . Avevo l’occasione di avvicinarmi.
Senza indugiare presi la lettera e mi incamminai con passo veloce verso la piscina.
Lei era intenta a preparare la postazione per la giornata e mi dava di spalle. Era veramente una donna bellissima.
Presi coraggio e quando fui a meno di due metri da lei feci la prima mossa verso quella esperienza che avrebbe cambiato completamente la mia vita.
“Mi scusi, mi hanno chiesto di consegnarLe questa”.
Si girò e ci guardammo alcuni secondi, senza sapere cosa dire entrambi.
Lei , due occhi azzurri come il cielo dopo un temporale, indugiava nel prendere in mano la lettera che le porgevo e mi fissava dritto negli occhi.
“Mi hanno chiesto gentilmente dalla reception se potevo consegnargliela”.
“Posso essere sincera? Ho chiesto io se potevano farmi il favore di farmi consegnare questa lettera da te, volevo conoscerti. Ti dispiace?”.
Non so voi cosa avreste fatto in quel momento, ma avevo 15 anni. Nonostante che fisicamente non mi mancasse nulla per poter essere considerato un uomo, ero comunque un ragazzo con l’esperienza di un ragazzino.
Nonostante l’emozione mi imposi di rispondere e cercai di acquistare un’ aria da uomo vissuto: “ Nessun disturbo, anzi”.
Era la più bella donna che avessi mai visto.
“Siediti”.
Dicendolo si sedette lei stessa sulla sdraio lasciandomi un angolo di spazio vicino a lei.
“Mi chiamo Sara, te”.
“Marco”.
“Ho notato che mi guardi spesso quando ti passo vicino”.
Il coraggio ebbi nel rispondere è un ricordo che da quel giorno mi permette di affrontare i caimani nel mondo del lavoro.
“Non ho mai potuto fare a meno in questi giorni di ammirarla”.
“Mi fa piacere”.
La voce calma e controllata mi fece scorrere un brivido lungo la spina dorsale. Decisi che l’unica reazione possibile, con questa donna bellissima e matura, era una estrema galanteria.
“Sarei venuto anche senza questo espediente se avessi saputo che ero ben accetto”.
“Bugiardo, sono giorni che mi osservi e poi vai a confonderti in mezzo a quel gruppo di ragazzine”.
Nel dirlo si era girata verso quelle che erano le mie amiche del momento.
Senza attendere una mia risposta si era alzata.
“Mi aiuti per favore”. Dicendo questo si era girata offrendomi la schiena e un nodo a farfalla da sciogliere che le chiudeva sulla schiena una specie di pareo.
Lo slacciai e le feci scivolare l’indumento dal corpo.
Sara sotto aveva solo un piccolo perizoma di color bianco che le fasciava appena un culetto fantastico.
Un profumo pieno di cose buone mi arrivò alle narici e mi sentii quasi svenire.
“Quanti anni hai?”. Mentii. “Diciannove”.
La bocca era ancora più bella di quanto mi ero immaginato da lontano: carnosa, cesellata. In piedi davanti a me mi fissava con un impercettibile sorriso.
In quello sguardo mise tante di quelle cose che ebbi l’impressione di averla già posseduta.
“Verresti su in camera da me? Vorrei mostrarti una cosa”.
Porgendomi la mano mi condusse attraverso la Hall, nell’ascensore , nel corridoio senza che me ne rendessi conto.
Entrati nella sua camera. Senza togliersi gli zoccoli con il tacco a spillo, si distese a metà del letto appoggiandosi su un gomito.
Cominciò a far scivolare via con l’altra mano libera dal sostegno il reggiseno e il perizoma. “Odio il costume”.
Mi sedei accanto a lei e mi guardai timido intorno. La nostra immagine si rifletteva su uno specchio ai piedi del letto.
Sara guardandomi dallo specchio si distese ancora di più. Voltò la testa verso di me.
“Spogliati”.
Obbedii senza rendermene conto.
Sara infilò una mano sotto il letto e prese un pacchetto di foto a colori che sparpagliò accanto a se.
“Guardale”. Disse.
Cominciai a esaminare le foto. Erano state fatte tutte su quel letto. Raffiguravano Sara in varie tappe di uno striptease degno di una spogliarellista. In certe foto si scorgeva anche il marito.
Il pudore pensai non era la sua qualità predominante.
“Mi piaci e voglio fare sesso con te”.
“Cosa sono queste foto?”. Lo dissi per tagliare l’aria e l’imbarazzo.
“Un gioco, un gioco di seduzione”.
Quelli che seguirono furono giorni pieni di sesso e di sguardi strani con il marito che alla luce dei fatti era consapevole di quanto stava succedendo, ma allora ero ignaro di tutto questo.
Qualche giorno dopo sparì senza dire nulla lasciando libera la stanza dell’albergo.
Questa fuga fu per me peggio di una morte.
Cancellai per anni il suo ricordo pur essendo stato per me uno dei più bei momenti della mia vita. Mi sentivo offeso.
Circa 10 anni dopo in macchina con mia madre si discuteva del più e del meno dell’interesse di un uomo riguardo ad una donna matura.
“Mamma, non penserai che un ragazzo possa trovare interessante una donna più matura quando ha a disposizione mille ragazze giovani e belle”.
Sorrideva.
“Proprio te dici questo?”.
“Perché proprio io?”.
“Ho un ricordo di te all’ Argentario un po’ diverso a questo riguardo”.
Il volante tra le mani mi sembrava burro. Cosa poteva sapere mia madre dell’Argentario?. Quanto sapeva?.
Presi il coraggio. “Cioè?”.
“Credi che sia passato inosservato a tua madre quello che è successo con la signora friulana?”.
Credevo di morire.
“Sono stata io a metterla davanti al fatto che eri minorenne”.
In un attimo molte cose inspiegabili diventavano comprensibili.
La contessa friulana non mi aveva tradito, l’avevano tradita.
Beh, ora sapete che ho ritrovato quello che cercavo, una bella friulana, bionda, con gli occhi del colore del cielo e amante del mare.
CAPITOLO XX
“La vera difficoltà in un rapporto è far condividere il pensiero di due menti che hanno visioni ed esigenze completamente diverse. L’uomo ha un pensiero pragmatico e i suoi interessi li butta sul piatto come se fossero cibo necessario alla sopravvivenza. La donna indugia nel chiedere soddisfazione alle sue aspettative e il più delle volte le nasconde dietro ad una tenda colorata di vergogna”.
Quasi quasi condividevo.
“Luca, vuoi dirmi che comunque quello che esprime Tania come desiderio lo devo interpretare?”.
“Certamente”.
Tania nel frattempo stava parlando distesa sul divano con Lucia.
“Ragazze, vi piacerebbe se riprendessi un vostro momento intimo con la videocamera?”.
Se avessi spostato un piatto silenziosamente dal tavolo si sarebbero allarmate molto di più.
Con la mano Tania mi fece un cenno come di attendere la fine del discorso tra loro due e proseguirono.
“Ma quali sono i veri interessi di una donna Luca?”.
Lo scrissi sulla tastiera svogliatamente consapevole di una risposta banale ed inutile.
Invece: “ Il vero interesse è l’uomo. Unico vero interesse di una donna”.
Ero stupito. Ma se il vero interesse ero io, unico uomo in quel momento nella stanza, perché non ricevevo l’importanza che mi era dovuta?
“E’ difficile darti ragione”.
Ora attendevo le motivazioni di cotanta affermazione.
“Caro Marco, la donna sa di essere desiderata dal suo desiderio e sa di poterlo usare quando vuole. Ami la tua macchina nuova?”
“Si certo”.
“”Però sai anche che lei ti attende sotto casa e che le chiavi per aprirla le hai solo te. Per una donna è lo stesso. Ama il suo uomo ma sa anche che è suo e di nessun altra a meno che lei non lo voglia imprestare”.
“Ragazze, devo andare ad incontrare una ragazza che sta chattando con me in messenger. Vado e torno”.
Nel dirlo avevo fatto il gesto di alzarmi.
Ora il piatto era caduto e si era rotto in mille pezzi.
Entrambe mi guardavano mentre fingevo di cercare gli occhiali e le chiavi di casa per la mia prossima uscita.
“E chi sarebbe questa?”
Era stata Tania a fare la domanda.
“Sembrerebbe una gnocca”.
“Marco ci sei?”.
Lucia si era alzata e stava avvicinandosi al Computer per leggere quello che Luca(la gnocca) stava scrivendo.
Non potevo permetterle di leggere , tutto il castello costruito per conoscere l’animo femminile sarebbe caduto.
Mi posi davanti a lei rendendole impossibile l’avvicinarsi allo schermo.
“Lucia che bella che sei oggi pomeriggio”. La abbracciavo e nel farlo la fissavo negli occhi.
“Cosa nascondi Marco?”.
“Nulla”.
“Chi sarebbe questa gnocca?”.
“Una su internet”.
“Una su internet Croata?”.
Era difficile da sostenere la tesi che ero in chat con una Croata che abitava a poca distanza.
“Perché non continuate la vostra discussione?”
Tania era rimasta “basita” sul divano e mi osservava.
Stavo distruggendo le sicurezze che anni ed anni di comportamento lineare avevano creato.
Le chiavi della macchina le aveva qualcun’altra?
Forse Tania se lo stava domandando.
“Tu ci prendi in giro, non esiste la gnocca”.
Era stata Lucia a parlare. Lei che in fondo le chiavi non le aveva ma ogni tanto usava la macchina era più lucida.
“Magari non esiste ma la possibilità che possa esistere vi ha fatto ricordare che esisto”.
Tania mi guardava ancora con lo sguardo stupito. Lei era convinta dell’esistenza della gnocca.
Lucia cercava di divincolarsi per poter osservare lo schermo del computer e così facendo mi permetteva di toccarla.
La voglia mi stava salendo. Vuoi l’intrigo, vuoi la consapevolezza di essere importante che mi stava dando l’essere al centro dell’attenzione.
Senza rendermene conto allungai una mano sul suo inguine e mi intrufolai sotto il perizoma.
Ora si divincolava un po’ meno e avvicinava l’inguine alla mia mano perché potessi accarezzarlo meglio.
Il gioco aveva preso un’altra piega.
Senza che me ne rendessi conto e incurante di quello che stava accadendo Tania si era alzata e si era messa davanti al monitor.
“Ma sei con Luca in messenger”.
Mi girai sorridendo mentre Lucia era riuscita nell’intento di prendere in mano la mia virilità. Era caldissima.
Tania contenta di non aver perso le chiavi della macchina ci osservava divertita e ora il suo sguardo era languido.
“Siete due maiali ma fate un bel quadretto”.
Nel dirlo si era avvicinata.
“Lucia si, la gnocca no?”
“Perché , vuoi dire che Lucia non è gnocca?”
Oddio. “No , direi che è la più gnocca che conosciamo”.
Lucia mi sorrideva e me lo strinse ancora di più.
“E perché Lucia può giocare con me mentre una “gnocca” qualsiasi no?”
“Lucia è Lucia”.
Lucia si era abbassata e ora me lo prendeva in bocca.
Avvicinai la bocca a quella di Tania che si ritrasse.
“Arrabbiata?”.
“No, ma prima soddisfa Lucia che poi ci penso io a te”.
In quel “te” aveva racchiuso tutta la sua rabbia che ora si stava affievolendo.
“Come hai potuto pensare che avessi dato le chiavi della macchina ad un ‘ altra?
Mi guardava stupita mentre sollevavo Lucia e cercavo di buttarla sul divano.
“Quali chiavi?”.
Se non altro non sanno leggere nella nostra mente maschile.
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1
11 anni fa
marctania,
31/29
Ultima visita: 10 anni fa
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Centro commerciale
Sabato pomeriggio non avevo nulla da fare, così decido di andare a cazzeggiare un po al centro commerciale a Ragusa. Jeans e maglione al solito senza mutande. Giro per il corridoio del centro ed entro alla oviesse. Giro per il reparto alla ricerca di qualcosa. In realtà non voglio comprare nulla, ma ho del tempo da perdere e quindi prendo un paio di pantaloni e mi dirigo verso il camerino. È di lato, è uomo-donna con le tendine e il classico specchio di fronte.
Ci sono solo donne e per caso dimentico un po di tenda aperta. Tolgo i pantaloni e piuttosto che provare quelli che avevo preso sullo scaffale, mi guardo il cazzo allo specchio, me lo accarezzo, tiro fuori la cappella. Passa gente, sento la ragazza accanto che si sta provando delle robe, con la madre che rompe fuori. Quando finisce la vedo passare attraverso la fessura della tenda. Non so se mi vede, ma di sicuro mi ha fatto venire voglia. Così mi rimetto i pantaloni, ed esco fuori, faccio un giro e trovo una tuta. Ritorno in camerino mi provo la tuta. Mi giro e rigiro allo specchio, poi abbasso i pantaloni e inizio a segarmi, mi appoggio allo specchio, e mi sego forte... alla fine, quando sto per venire, mi tolgo i pantaloni della tuta e ci vengo sopra. Ripulisco il cazzo asciugandolo con il pantalone, poi lo piego, lo sistemo, mi sistemo io, torno allo scaffale per posare quello che avevo preso ed esco fuori, segato e rilassato.
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3
11 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
Richiesta via mail
Avevo fatto un blog, dopo un anno di gioco su internet, la realtà virtuale stava diventando la mia seconda vita. Frequentavo chat per esibizionismo e dopo la noia iniziale avevo trovato il modo di rendere la cosa interessante. Certo poco reale e molto virtuale, ma, il piacere se si voleva si poteva reale, come ho già scritto, ho avuto una padrona per più di sei mesi. A lei venne l'idea di farmi fare un blog. Un blog dove inserire le foto, i video e i racconti di ciò che facevo e soprattutto di ciò che mi faceva fare.
Così scoprì anche dei forum dove scrivere racconti, e dove potevo trovare nuove padrone e nuovi confronti o spunti.
La realizzazione del blog mi servì per stimolare il mio esibizionismo. Qualcuno mi scrisse, fece una richiesta e io accettai. Così un sabato mattina, con un bel sole tardo primaverile, mi metto in auto e vado verso il mare, jeans maglietta, come richiesto, nulla sotto (ma in fin dei conti difficilmente porto qualcosa quando ho i jeans). Arrivo ad uno spiazzo davanti ad una spiaggia libera, fuori dalla stazione balneare e metto in atto la richiesta. Il posto dovete sapere è uno spiazzo non asfaltato a ridotto della spiaggia, molto grande e ben visibile. Fate conto che tra questo spiazzo e il mare ci sono al massimo dieci metri di spiaggia. Ci vanno le coppiette per appartarsi, i guardoni, ma, ci sono anche abitazioni, abusive, tutt'attorno a questo spiazzo. Arrivando, noto che in un paio di abitazioni ci sono persone. È fine primavera e molta gente comincia le grandi pulizie, per il trasferimento estivo. Comunque parcheggio l'auto, organizzo la macchina fotografica, mi tolgo i jeans, abbasso i finestrini dell'auto. Prendo a massaggiarmi il pisello, attivo la macchina fotografica in modalità video e la piazzo sul cruscotto in maniera che si veda me nudo e fuori; piazzo la macchina in modo tale che alle spalle ci sia una delle case abitate.
Prendo a toccarmi, la radio accesa, il mare di sottofondo, il mio pisello diventa duro, e, quindi lo scappello, accarezzo la punta. Me ne sto così.
Dal parabrezza entra un sole forte, e in macchina fa caldo sto in quelle condizioni e me ne fa ancora di più. Me ne sto li, quando sento uno scooter. Sono due rumene, che entrano nello spiazzo, parcheggiano il motorino dal lato apposto al mio (lato passeggero) e scendono in spiaggia. Danno una occhiata dalle mie parti poi proseguono per la loro passeggiata. Io le vedo passeggiare in spiaggia, scherzano, si tolgono le scarpe e assaggiano l'acqua con i piedi, provano a schizzarsi e io sempre li, col coso duro e la mia cappella che tira.
Le due donne si spostano un po' più in la, verso gli scogli, si fanno delle foto col telefonino sugli scogli e io spostata l'angolazione della cam faccio un altro video. Apro dapprima lo sportello, poi scendo nudo con indosso solo la maglietta, e vado verso il cofano, prendo lo zaino con l'occorrente e dopo aver fatto qualche passo oltre l'auto come per guardare il mare, sicuro che mi abbiano visto col pisello all'aria, rientro in auto. Stacco la cam.
Tiro fuori il telo mare dallo zaino e lo sistemo dal lato passeggero, mettendomi culo a ponte sull'altro sedile e in modo che le donne mi vedano. Mentre sto ancora sistemando il telo, arriva un auto, tutta scassata, con un tizio che si ferma più in la. Io mi siedo e faccio finta di niente, lui guarda in giro, vede che sono solo, poi porge l'attenzione alle rumene. Una è in reggiseno e continuano a farsi le foto. Riaccende il motore e si sposta, in fondo allo spiazzo dove c'è una duna. Si parcheggia dietro, e come supponevo tira fuori il binocolo. Io riprendo a trastullarmi, e seguo le altre indicazioni. Tiro fuori un libro, poggio i piedi sul cruscotto allargando le gambe, mi massaggio le palle.
Devo fare un latro video così vedo di chiudere il discorso. Prendo un profilattico, poi una candela di circa 10 centimetri, la infilo nel profilattico e faccio un nodo in fondo.
Mi sdraio un pochino aprendo bene le gambe e, presa un po di crema, gioco col mio buchino. Ho il dito fatto di crema e lo passo sul buchetto per ammorbidirlo, lo apro un po' e metto dentro il dito. Mi ricordo di avere dimenticato la cam spenta, cosi la accendo e la sistemo. Riprendo il mio "massaggio".
Metto il dito finalmente dentro, ho provato altre volte e la mia ex mi stimolava quando mi faceva i pompini, ma non è mai stato il mio autoerotismo preferito.
Dopo avere entrato il dito,e chiuso gli occhi per un attimo, mi accorgo che le rumene stanno passando, e dall'altro lato dell'auto stanno vedendo tutto. Le vedo che ridono, io mi giro e continuo nel mio giochetto. Le perdo di vista, non le sento più e penso se ne siano andate, così prendo la candela e la metto dentro. Alzo la testa per guardarmi intorno, convinto che le due donne devono essere nei paraggi, ed infatti è così: si sono spostate un po' dietro la macchina ma abbastanza vicine da guardare in silenzio, sono abbracciate, quasi a camuffare che stiano guardando. Io sono eccitato e decido di giocare. Sposto ancora la cam loro si accorgono e ridono interessate. Abbasso il sedile, mi metto a ponte, praticamente col culo visibile oltre il finestrino e prendo a masturbarmi il sedere. Faccio finta di niente di essere solo, inizio a fare dei mugolii, ma continuo, vedo le donne che girano per l'auto passano e spassano in modo da guardare meglio, quando una delle due passa davanti al finestrino, io accenno un sorriso a dire - sto godendo - lei ride e si sposta. Le vedo allontanare, risalgono sul motorino e se ne vanno... io mi rilasso un po', mi giro, rimetto i piedi sul cruscotto, e riprendo a segarmi con la candela in culo.
Sento di nuovo il motorino che si avvicina, stavolta le due donne parcheggiano vicinissime alla mia auto, dal lat del conducente però in modo da potere stare comodamente sul motorino e vedersi lo spettacolo. Ridono, si toccano quando io le guardo...prendo a segarmi, quando ad un certo punto, una delle tipe si avvicina e si mette palesemente a guardare dal finestrino... si appoggia e sta a guardare - da fastidio? - no rispondo io, mi piace essere guardato.
L'altra si mette a fianco e guardano entrambe. Così mi giro dalla loro parte e mi masturbo il culo mettendoglielo davanti. Devo fare un altro video ancora, quindi sistemo la cam, e mi siedo tenendo le gambe vicine al corpo, in modo da essere tutto piegato e mi sego.
- che fai - dice l'altra, io rispondo che è una specie di penitenza per una scommessa persa, e che devo fare dei video, intanto le mie palle sono piene, così mi organizzo per sborrare. Mi sego più forte, sono tutto sudato per il caldo che fa e per l'agitazione, mi sto lamentando ma quasi non me ne accorgo, la tipa affacciata mi incita, e io alla fine vengo copiosamente sul mio corpo, sento tutto il corpo che trema e le forze che mi mancano. Rido soddisfatto. Mi prendo un bravo dalle tipe, e poi un invito a pulirmi. Io per tutta risposta, mi recupero la sborra e la bevo, loro approvano soddisfatte, il resto lo asciugo col telo tirandolo da sotto il culo.
Devo fare un ultimo video così posiziono la cam guardando fuori verso il mare, poi scendo nudo, con il telo in mano, mi dirigo a mare, mi do una lavata e mi dirigo di nuovo verso la macchina, passo davanti alle rumene, una è appoggiata allo sportello e le chiedo se mi fa entrare, l'altra mi viene dietro, mi tocca il culo, e mi tira fuori il profilattico con la candela: l'avevo scordata!
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11 anni fa
admin, 75
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Canal grande
CANAL GRANDE
Il profumo è The One, lo riconoscerei tra mille e questo già mi mette di buon umore
Lo riconosco dal profumo, Francesco mi aspetta, è rivolto verso il Canal Grande davanti alla stazione.
Mi avvicino alle sue spalle e gli copro gli occhi con le mani, che lui subito prende tra le sue e che poi si porta alle labbra e quindi sul suo petto così che mi ritrovo abbracciata a lui che gira il viso e mi guarda negli occhi " sei arrivata finalmente" mi dice, mi lascia le mani, si gira e mi prende il viso , mi attira verso le sue labbra e poi si ferma così ..appena prima di un bacio , per fissarmi intensamente negli occhi " decisa? " mi chiede. Io abbasso lo sguardo, poi lo rialzo, con sfida " decisa" rispondo.
" allora andiamo " dice lui e mi prende per mano portandomi verso il Taxi ormeggiato di fronte.
Ci accomodiamo sul divanetto nel fondo del taxi e Francesco comincia ad accarezzarmi le gambe, poi all'improvviso si gira verso di me, mi prende tra le mani a coppa i seni e li stringe forte , mi sussurra vicinissimo " sei sicura vero? non mi deluderai?" io gli sorrido e abbasso le palpebre, è il mio si.
E' caldo e l'aria che entra dai finestrini mi rinfresca appena. " lui è molto affascinante, un uomo sicuro di se', potente" comincia a spiegarmi Francesco, " è autoritario, ma dolce"
"come l'hai conosciuto?" gli chiedo " fa parte del club nautico da qualche mese, si è trasferito da poco" mi risponde e continua " ti piacerà, è il tipo che ti fa eccitare, vedrai, ti sottometterà come piace a te" e si mette a ridere prendendomi in giro... " e a te" rispondo io sorridendo.
Arriviamo al B&B prenotato per me da Francesco, saliamo in camera, sul letto è pronto un vestito da sera, vicino un completino intimo " voglio che tu ti metta quelli" mi dice " ora riposati, ti passo a prendere alle 21.00" Io gli sorrido e domando " non hai voglia di un piccolo anticipo" e mi avvicino allungando una mano verso la sua cintura. Lui mi blocca la mano " sono troppo teso, e voglio che tu sia piena di desiderio. Aspetta, vedrai che ti divertirai stasera" mi sorride e mi abbraccia, capisce che sono delusa, che vorrei un po' di tenerezza, ma si distacca e va via lasciandomi nella stanza in penombra.
Vado nel bagno e mi faccio una doccia poi comincio a mettermi una crema delicata e protettiva e intanto penso alla serata che mi aspetta, di cui non so molto...La regia mi è oscura, so solo che ho promesso a Francesco di fare l'amore in un luogo nuovo con un ospite...in tre..
Una fantasia che ha voluto condividere con me, che sono anche un mezzo, un'esca potremmo dire, per arrivare ad accarezzare la pelle di quest'uomo che in modo oscuro lo attrae.
Siamo amici io e Francesco, amanti, complici, abbiamo molte affinità , ma siamo soprattutto amici, ci siamo conosciuti per caso , attratti dalla fantasia reciproca, via internet. Poi ci siamo incontrati, annusati, piaciuti e abbiamo cominciato a giocare.
Oggi il gioco è nuovo e tutto da scoprire...
Alle 21.00 sono pronta, il minuscolo intimo mi copre appena, ho sandali con un tacco discretamente alto, ma non così tanto da non riuscire a camminare per le calli.. il vestito da sera mi sta deliziosamente. Francesco mi conosce bene ed ha un gusto innato straordinario. Il profumo è Million...
Quando Francesco entra, mi guarda ammirato " fantastica" mormora " sei bellissima ed eccitante" e mi stringe forte un seno con la mano aperta e poi con un dito cerca il capezzolo che subito gli risponde rizzandosi sotto la stoffa sottilissima del reggiseno e dell'abito estivo "bene vedo che sei dell'umore giusto" scherza Francesco, e mi precede sulle scale.
Con il taxi percorriamo il canal Grande fino a S. Stae , è bellissimo vedere i palazzi illuminati che si riflettono nell'acqua, la sera è ancora calda e la mano di Francesco sul mio braccio è ancora più calda.
E' sudata la sua mano che mi guida tra i vicoli verso il palazzo che è la nostra meta
Arriviamo davanti ad un piccolo portone con un unico campanello. Al trillo del campanello il portoncino si apre subito , siamo attesi.
Saliamo le scale , io con curiosità, Francesco è molto teso e controllato.
Giungiamo in cima alle scale e, prima di varcare una antica porta, Francesco si gira e mi guarda sorridendo " grazie " mi dice " vedrai che ci divertiremo" io sorrido " ne sono sicura " rispondo "ma tu proteggimi" lui mi stringe la mano con forza e poi entriamo.
Il salone è illuminato da lampade disposte negli angoli, ci sono grandi divani foderati di seta rossa, un tavolino basso...grandi tappeti. Ai muri quadri antichi e specchi bruniti dal tempo.
Le grandi porte finestre sono aperte su una altana , un grande terrazzo affacciato sui tetti di Venezia, verso il Canal Grande.
Sul terrazzo un tavolo apparecchiato, con grandi candelabri che lo illuminano con luce tremolante.
Il nostro ospite ci aspetta in piedi appoggiato alla balaustra, con un calice in mano , che alza verso di noi al nostro entrare "benvenuti" ci dice e sorride.
E' un uomo brizzolato, robusto, piuttosto alto, con ciglia folte e occhi profondi e scuri. Ha grandi mani e spalle forti. Veste una giacca leggera, grigia, una camicia bianca, senza cravatta. Con un gesto ci invita vicino a lui e ci offre due calici di vino bianco. La sera si è fatta più fresca, sul terrazzo arriva l'aria di mare, il vino fresco mi scende in gola con facilità e me ne ritrovo in mano subito un secondo calice.
Tra Francesco e il suo amico c'è un'aria di complicità, anche se Francesco sembra un po' in soggezione, quasi come un promettente assistente universitario con un cordiale professore. Sorseggiamo il vino in silenzio, godendoci la sera fresca.
Il tempo sembra sospeso.
Poi il nostro ospite ci invita al tavolo e scopre un grande vassoio dove ci sono ostriche su un letto di ghiaccio.
" Francesco , vuoi aiutare la tua amica" chiede con un sorriso e si accomoda su una poltrona di vimini. Francesco lo guarda intensamente poi si avvicina al tavolo , prende un'ostrica , la succhia intera in bocca, si avvicina a me e mi bacia , passandomi l'ostrica.
Il sapore di mare mi impregna, la consistenza del mollusco è eccitante come una lingua nella mia bocca, lo assaporo lentamente, mentre Francesco mi bacia sul collo e poi scende giu a baciarmi il seno. Chiudo gli occhi e sento le sue mani che mi spogliano.
Sono in piedi a seno nudo, Francesco mi aiuta a sfilare dalle gambe il vestito poi mi prende per mano e mi fa fare un giro su me stessa, mi " presenta " al suo amico.
Mi guida fino davanti a Lui seduto sulla poltrona " stai ferma qui " mi ordina e si allontana. Io guardo l'ospite negli occhi, sono profondissimi, mi sta fissando con desiderio.
Francesco torna alle mie spalle , ha portato cubetti di ghiaccio che mi passa sui seni e sui capezzoli, io rabbrividisco di piacere, poi mi gira, mi fa inchinare in avanti e abbassa le mie mutandine davanti a Lui. Io rimango immobile , in attesa e sento che passa sulla mia figa un'ostrica "grazie " dice il suo amico , evidentemente gliel'ha offerta da gustare ,e poi continua "sentiamo che gusto ha questa tua deliziosa amica" e sento la sua lingua morbida che passa sulla mia figa ormai molto bagnata "sei più deliziosa dell'ostrica" commenta, e poi" assaggiala anche tu Francesco".
Francesco comincia a leccarmi come sa fare molto bene e io comincio a gemere. Allora si ferma e introduce nella mia vagina un'ostrica, poi sento una lingua che mi penetra e due labbra che risucchiano il mollusco " buonissima" dice Lui "devi assaggiarla anche tu"... si alza e mi fa inginocchiare poi si mette davanti a me, apre i pantaloni e mi ritrovo davanti il suo cazzo sul quale posa un' ostrica " succhia" mi ordina. Io prendo in bocca l'ostrica indugiando con le labbra sulla cappella e gli strappo un mugolio di piacere. Francesco intanto si è inginocchiato dietro a me e sento che preme sulla mia fica per penetrarmi, mentre io comincio a succhiare il cazzo di Lui. Poi Francesco scosta la mia testa e viene in avanti per prendere in bocca il cazzo del suo amico. Lui è sorpreso, ma non si ritira, anzi asseconda i movimenti. Io mi sposto in basso e poi mi sfilo di lato.
Mi metto in piedi e lascio che Francesco si inginocchi davanti a Lui , poi mi metto a cavallo delle sue spalle davanti a Lui che comincia a baciarmi e palparmi con tutte e due le mani le tette, a strizzarmi i capezzoli. Poi con una mano scende ad accarezzarmi la figa mentre con l'altra guida la testa di Francesco che affonda sempre di più fra le sua gambe aperte con un movimento ritmico.
Io sento tra le mie gambe la testa di Francesco che si muove e mi accarezzo le tette , sono molto eccitata.. ad un tratto Lui ferma Francesco, lo fa alzare , gli prende la testa tra le mani avvicina la sua bocca e lo bacia, un lungo bacio sensuale. Prende un'ostrica dal piatto e gliela mette in bocca indugiando con le dita sulle sue labbra e dentro la bocca. Un'altra ostrica è per me, me la infila nella fica e poi la passa a Francesco.
Si baciano di nuovo.
Ora si spogliano e vedo che Lui ammira Francesco mentre si toglie i pantaloni e la camicia, Francesco non smette un istante di guardalo negli occhi.
Io mi allontano e mi servo un calice di vino bianco.
Li ammiro nudi entrambi, vicini, si accarezzano , sono molto belli alla luce delle candele.
Lui è più robusto, ha un po' di pancia che lo rende più sexy, ha l'aria del capo, del dominatore. Francesco è più magro ha un fisico più palestrato, più sportivo , sembra soggiogato dal fascino dell'amico.
SI accarezzano le spalle, in modo robusto, mentre si baciano ancora , e poi si prendono in mano a vicenda il cazzo durissimo teso , uno verso l'altro.
Io mi avvicino e unisco le mie mani alle loro nel massaggiarlo , su e giu , mentre ci baciamo..non mi rendo conto di chi mi stia baciando, di chi mi stia strizzando le tette , di chi mi metta le dita nella fica e nel culo.
Poi il ritmo cambia ancora.
Lui si ferma, ci prende per mano e ci fa entrare nel salone. Si siede , quasi sdraiato, su un grande divano e mi fa accomodare sopra di lui. Mi penetra in profondità , lo sento dentro fino in fondo; io mi muovo su e giù. Sento che Francesco è alle mie spalle, mi sta lubrificando il culo con il dito unto di olio. Io mi piego in avanti e mi apro il più possibile per accoglierlo. Ci fermiamo un istante per permettergli di entrare. Lui si appoggia e poi spinge deciso, strappandomi un grido a metà tra il piacere e il dolore.
Ora sono penetrata, completamente, da entrambi che si muovono con ritmo quasi uguale.
I loro cazzi si massaggiano a vicenda dentro di me.
Io sento che comincio a pulsare.. prima piano, poi più forte. Comincio a contrarmi vigorosamente in un enorme orgasmo che esplode dentro di me.
Il viso di Lui è contratto, quasi in una smorfia, poi spalanca gli occhi e geme, mentre mi inonda. Sento Francesco alle mie spalle che continua a muoversi ancora , una ...due volte.. poi viene anche lui dentro di me.....
Dopo si sfila lentamente e si stende sul divano vicino a Lui che è ancora dentro. Ci baciamo ancora... tutti e tre insieme, tre lingue che si inseguono. Poi anch'io mi stendo stanca, vicino a Lui... Ci guardiamo sorridendo... la notte è solo cominciata...
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11 anni fa
lara62,
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Un vero peccato2
E' ancora presente nella mia testa la richiesta fattami da Titti, prima di lasciare casa sua e di Pietro, di portare con me da loro la giovane coppia (25/33) mia amica, Luca e Giò, ed eventualmente anche solo lei,
in quanto aveva voglia di provare a realizzare a sa idea di avere un rapporto saffico che da un pò di tempo era nei suoi pensieri.
Una sera ne faccio accenno a Luca il quale non manifesta alcun disappunto e però die che debbo parlarne con Giò perchè, sebbene molto aperta e amante insaziabile, è lei che deve dire se ha voglia di un rapporto con una donna, non avendo mai fatto intendere questo orientamento e, comunque, lui vorrà partecipare solo succesivamente.
Appena se ne presenta l'occasione espongo a Giò, che con me ha un'ottima intesa anche al di fuori del letto, la richiesta della mia amica Titti che le dico essere donna molto attraente, sensibile, di gusto e raffinata. Subio Giò da la su disponibilità per un incontro conoscitivo e anche per potere stare insieme, tenendo però presente che il rapporto saffico non è nelle sue corde e chesolo passivamente le potrà concedere di fare qualche avance.
Riferisco il tutto a Titti e Pietro eimmedatamnte organizano un inconto ca loro per il venerdì sera , essendo l'indomani tutti liberi da impegni di lavoro.
Giungiamo in orario a casa loro e nel vedere Giò, in tutto il suo plendore,restano incantati e ebbo dire che anche Giò appare ppagata dalla loro presenza ed eleganza.
Ho dimnticato di dire che qando iòè per strada, entra in un negozio non si può fare a meno di girarsi e ammirarla. E' una ragazza alta m.1,72, porta tacchi alti da 8-10cm. che, se fosse necessario, ne slanciano la figura, è snella,con due belle lunghe gambe, un sedere piccolo, tondo e compatto, due tette 2^misura sode e a punta, un viso attraente, due occhi verdi ammalianti e sulle spalle diritte una cascata di capelli ricci castano scuro.
Scambiati nel salone i convenevoli di rito e dopo avee sorbito un caffè ci chiediamo sorridenti come vogliamo proseguire la serata e tutti propendiamo per la camera da letto.
Appena ci spogliamo e Giò si sta per togliere anche il minuscolo slip, gli occhi di titti e di Pietro sono estasiati e debbo dire che anche giò mostra di gradire anche il pisellone di Pietro che gà è sull'attendi,.
Ognuno si ricava uno spazio insieme alla sua donna e dopo i primi pompini, le prime leccate di fica, le prime masturbazioni siamo pronti a rendere omaggio a quelle belle fessure già bagnate e desiderose di essere possedute. Tiro giò sto di me, lei scosta un poco lelabbra della fica e piano piano mi introducoin lei,che con un bel movimento sisuccia dentro tutto il cazzo. Pietro sta prendend Titti da ditro e nel mentre lei continuare a guardare Giò che essendo sul punto ddi iniziare a godere comincia a gemere, ad emettere tutta una serie di gridolini e questo è solo l'inizio perchè dorante un rapporto lei è capace di godere svariate volte e continuare fino a quando le forze non l'abbandonano e anche gli altri non si esaurscono. A questo punto faccio cenno a Pietro di lasciarmi Titti e prendere Giò che stava, così come Pietro, aspttando proprio questo e di nuovo poco dopo giò è pronta a godere, mentre anche Titti si gode i colpi che sto assestando alla sua fica stando sotto di me e con gli occhi mi chiede cosa può far con Giò, equindi le faccio capire diallungre un poc la mano veso di lei e accarezzrle la chiemana e poi le cosce senza troppa insistenza. Non sicapisce bene se lei gradisce, anche perchè presa dalle sferzate di Pietro, e però non sembra rifiuitare. Le consiglio ora di tornare con Pietro e di attendere mie prossime mosse.
Sia Giò che Titti si dispongon su di noi per un bel 69 e mentre loro si dilettan a leccare e succhire i nostri cazzi noi esploriamo le ficecon le dita e con la lingua ed è a questo punto che suggeriscoa Titti di toccarle la fica con la mano; Lei le introuce piano piano le dita al posto delle mie e inizia a mastirbarla e lo fa evidentemente bene in quanto Giò, forse ignara, comincia a dimenarsi specie quando va a sfiorare il clioride. Ora le lasci spazio per baiale la fica e leccarla, mentre lei è intenta a succhiare dolcemente il cazzo. Titti ormai al colmo del desiderio le allarga l fica e introduce la lungua e comincia anche a baciargliela con movimenti cortinui e forti della testa e subito dopo sento che Giò sta venedo ancora e infatti esceil cazzo dalla bocca, non lo molla,lo stringe e sotto i colpi di lingua di Titti gode, come una pazza e muove cosce e culetto come se lo stesse prendendo dentro e dopo un poco si rilassa su di me.Ancora io e Pietro ci siamo trattenuti dal godere e riprendiamo a stuzzicarle, ma Titti desidera concludere ciò cea iniziato e si dispone per per baciarecon la linua Giò che peò oppone un netto quanto garbato rifiuto e lo stesso fa qanto porta la mano di giò verso la sua fica.
Allora colgo subito la palla al balo attiro giò sotto di me e comincio a bciarla e a darrle dentro il cazzo, imitato da Pietro; nel frattempo sussurro nell'oreccio a Giò di concedere a titti di accarezarla e di avvicinare la sua fica a quella di lei e ,menter siamo tutti congiunti faccio cenno a Titti che si avvicina a noi assieme a Pietro e inizia a carezzarle i ianco e la coscia e poi intrufola lamano tra i nostri corpi e io le concedo di gigere in prossimità dell'amato fiore ed è a questo punto che ci stacchiamo da loro che cominciano accivinarsi e allargando le gambe le intrecciano per mettere a contatto le loro fihe che ora si toccano mentre le loro mani sono una sui fianchi dell'altra.
Noi due nel mentre ci siamo posti in prosimità delle loro teste e abbiamo avvicinato i nostri azzi ora roventi alle loro bocche che lihano accolti con piacere. Ora Titi comincia a spingere il suo ventre verso giò che pur stando fera non inietreggia di un millimetro ed entrame cercao la posizione gsta erfarle aderire meglio; spingono ora tutte e due si tengono strette con le mani sui fianchi e senza staccarsi aumentano la velocità del movimento sincrono avanti indietro, stanno per venire, non si fermano più e allora usciamo dalle loro bocche e non appena sentiamo dai gemiti, dagli urletti di piacere che stanno godendo da pazze,sena lcun mnimo contegno, scarichiamo sui loro corpi tutto l quantità di sperma accumulata.
Dop quella sera nonci siamo più incontrati tutti insieme, però da Giò ho saputo che Titti l'ha cercata varie volte ed invitata assieme a Luca e a me, ma finora non se ne è fatto niente.
Io per spero e sono convinto che accdrà di nuovo sia perchè Gò è una
donna molto aperta ed amante dei piaceri del sesso e sia perchè sarà anche Luca convincerla considerato che gli ho rieritoche Pietro ha tra le gambe un bel bastone che sa usare anche molto bene, e che contrariamente a me, sarebbe disponibile anche con un maschio che ne facesse richiesta.
Credo proprio che ci rivedremo.
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11 anni fa
admin, 75
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Sei bisex …... seconda parte
Dopo la prima esperienza, sono passati due mesi durante i quali io non ho più avuto nessun contatto con Leo. Un mattino ero fermo in un bar e stavo scegliendo un cornetto da mangiare con il mio cappuccino quando da dietro mi sento dire:
“ un cannolo con la panna. ”
Mi giro e lo vedo vicino a me. Ci salutiamo, e presi due cannoli ci sediamo un poco in disparte. Si ride e scherza, parliamo del più e del meno, poi lui mi fissa e mi chiede se sono disposto a rifare l'esperienza vissuta. La domanda mi prende un po in contropiede, non che non me l'aspettavo, ma dentro di me avevo quasi paura della risposta. Lui non mi da il tempo di riflettere, mi dice che la settimana successiva saranno di passaggio nella nostra città, per lavoro due suoi amici molto fidati, e che dormiranno da lui, quindi se voglio posso essere a cena con loro. Non gli rispondo quasi nulla, tutto ciò che dico è che devo pensarci, in realtà ho gia deciso che vi andrò, ma devo convincere me stesso, non il mio cazzo che ha avuto subito una quasi erezione nel passare alcuni minuti con lui. Il lunedì successivo scopro che mia moglie il giovedì andrà con le colleghe a cena e poi al cinema a vedere un film con un attore che le piace tanto. Lo comunico a Leo e lui mi dice che la cosa non potrebbe essere migliore poi che i suoi amici saranno suoi ospiti proprio quella sera. Mi sembra che il destino mi stia spingendo verso una direzione ben precisa. Il giovedì mi presento a casa sua e trovo Dario e Nicolas a cena da lui. Mentre si mangia delle tartine e degli stuzzichini di formaggio e salumi l'atmosfera diventa sempre più serena e cordiale. Lentamente i discorsi finiscono sul sesso, Nico ci confida che loro sono sposati con due donne molto amiche che non disdegnano di trovarsi abbracciate a letto insieme, in pratica spesso fanno sesso tutti e quattro nello stesso letto divertendosi fra loro, la bisessualità è ben accetta. Quella rivelazione rende ancora l'atmosfera più complice, sorseggio del vino e lo osservo. Nicolas, ha due occhi chiari, biondo, mentre Dario è moro, più muscoloso. Leo confessa che essere con noi questa sera è veramente elettrizzante, è eccitato e lo si vede dall'espressione compiaciuta del suo viso. Ad un tratto Nico, mi guarda, entrambi stimo bevendo un sorso di vino, poi insieme appoggiamo il calice sul tavolo continuando a fissarci. Si avvicina, mi mette la sua mano dietro la mia nuca e le sue carnose labbra si avvicinano alle mie in un quasi bacio che mi eccita tantissimo. La sua lingua lecca la punta della mia uscita per andarle incontro, poi mi da dei bacetti sulla guancia e il collo fino al lobo del mio orecchio destro. Un silenzio carico di elettrizzante ed erotica tensione cala nella stanza. Loro ci guardano, mentre noi ora siamo impegnati in un focoso bacio dove le nostre lingue si toccano, e si intrecciano in un gioco erotico di altissimo livello. Il bilocale di Leo ha una stanza attigua con un divano posto davanti al letto, noi due ci trasferiamo lì seguiti dagli altri due che si spogliano lentamente, mentre io mi tolgo la maglietta e Nico la camicia.
“ accidenti che bel maschio peloso!!! mi fa morire un uomo così virile e peloso, mi ecciti tantissimo........ hununhhnnnnn.........” mi dice.
Subito incomincia baciarmi i capezzoli sfregando le labbra sui miei peli. Mi sento decisamente bene, una sensazione bellissima, e il mio cazzo preme sotto la stoffa di lino dei miei bianchi pantaloni, lui se ne accorge e subito mi libera dell'indumento mettendo a nudo il mio durissimo cazzo che gli svetta davanti al viso.
….....ssssiiiiiii …. come sei peloso!!!!... accidenti mi fai morire ….. hmuhmuhmuhmmmmm........ si che bel cazzo pieno di peli e che belle palle!!!!.
Incomincia succhiare e leccare il mio cazzo dalla cappella scende lungo l'asta e si sofferma a sfregare le labbra sui miei peli pubici, mi succhia le lecca anche le palle. Leo ci invita a sdraiarci sul letto per stare più comodi, noi lo seguiamo e immediatamente si formano due coppie che si cimentano in un focoso 69, io con Nico e lui con Dario. Per una decina di minuti ci succhiamo e lacchiamo in silenzio rotto solo dal rumore delle nostre bocche e dai gemiti di piacere, poi ancora Leo ci invita distenderci di lato in modo da formare un quadrato dove all'angolo c'è sempre un cazzo da succhiare. Io mi ritrovo quello di Nico che succhia Leo, che a sua volta lecca Dario che succhia me. Un giro di piacere tremendo, mi sento Dario che infila il mio randello in fondo alla sua gola con molta passione, mi lecca le palle e pure il culo, mi fa impazzire, l'aria si riempe di gemiti di piacere.
…...ssssiiiii ….uuummmhhmmm.......daiiiii …..sssiiiiii ...umummmhhhmmm..
Per un tempo ci indefinito ci diamo piacere, poi ci scambiamo il giro, ora io succhio Dario che a sua volta lo fa a Leo che lo restituisce a Nico, che chiude il giro succhiando me. Sento gemiti di piacere che riempono la stanza, poi Nico chiede a Leo di lubrificare il suo culetto. Leo infila prima un dito, poi due e infine tre dita dentro lo sfintere di Nico che ora mi succhia infilandosi il mio cazzo in fondo alla gola. Dopo che Leo ha aggiunto del gel lubrificante Nico prendo un profilattico e lo mette sul mio cazzo srotolandolo con la bocca, mi fa distendere supino e si impala su di me.
… aaahhh....siiiiii ...bel maschione pelossooo ...ssiiiii ….sfondami il culooooo ….ooooohhhhoo...umuummhhmmm......odddio come mi apriiiii ...siiiiiii.......
Lentamente incomincia un sali/scendi molto lento, quasi a voler assaporare il piacere di sentirsi il mio cazzo dentro. Dario si mette a cavallo sul mio petto e infila il suo durissimo cazzo dentro la mia vogliosa bocca, mi succhio un maschio e ne scopo un altro, sono al massimo del piacere. Mi pompa scopandomi in bocca con estrema perizia, lo succhio e m'infilo più che posso quel palo in gola gemo di piacere pure io mentre Leo in piedi di lato si fa succhiare da Nico. Dopo un buon quindici minuti di questo gioco, Dario si toglie seguito da Nico che si prende cura di lubrificare il fiorellino di Leo mentre io sono lasciato a riprendere fiato. Vedo che con estrema perizia Nico dilata il culo di Leo mentre Dario lo lubrifica di gel, poi si mette anche lui il preservativo e fa distendere Leo di lato, gli solleva una gamba aiutato da Nico lo infila. Gemono entrambi di piacere, Leo lo invita a entrare tutto dentro cosa che lui fa spingendo il suo cazzo e afferrandolo per i fianchi.
…... ssiiiii ...daaiiiiii ….spiiinnngiiiiii daiiii ...ssiiii spaccami il culoooo.....
Mentre osservo la scena il mio cazzo ha una ulteriore erezione ancora più vistosa, Nico si avvicina e mi mette del gel sul mio cazzo ancora fasciato dal preservativo, poi lubrifica il culo di Dario e io intuisco le sue intenzioni che sono condivisa dall'amico che m'invita a penetrarlo. Lui si ferma, io mi metto dietro di lui e lentamente lo inculo. Resta un momento immobile, poi quando si rende conto che sono tutto dentro di lui incomincia a pompare Leo, e quando esce da lui s'impala sul mio cazzo. Sconvolgente!! incominciamo in va e vieni fantastico, ma anche Nico ora reclama il suo piacere, mi lubrifica il mio buchetto e lentamente, dopo aver indossato il profilattico entra in me. Per un momento restiamo tutti e quattro immobili, poi incominciamo a scoparci in maniera divina. Quando Nico spinge il suo cazzo dentro di me io trasmetto la spinta Dario che si infila dentro Leo. Quando esce da Leo mi da la spinta contraria e io la trasmetto a Nico. Come biglie appese al filo il primo colpisce e l'ultimo sente la spinta. FANTASTICO!!! andiamo avanti un bel po, poi Dario rompe il ritmo e ci rendiamo conto che per tutti è giunto il momento di sborrare. Lui incomincia a scopare Leo più velocemente, ma questo mi porta a sentire anche sul mio cazzo maggiori sollecitazioni, cerco di reggere, ma Nico ci chiede di sborrare, è anche lui al limite. Dario esplode dentro Leo, seguito da me e Dario che ci spingiamo dentro i rispettivi buchi.
….sssiiiii ...SBORROOO!!!!! siiii ECCOMIII!!!! ...Ioooo ….SSSIIII!!!!.....
Per un lunghissimo momento restiamo tutti immobili. Solo il nostro affannato respirare rompe il silenzio, poi lentamente uno dopo l'altro usciamo e andiamo in bagno. Al ritorno io mi rendo conto che però Leo non è venuto, lo faccio notare anche agli altri che insieme a me si dedicano a far godere anche l'amico. Io gli succhio e mordo i capezzoli, cosa che a lui lo fa impazzire mentre gli altri due gli leccano e segano il cazzo. Esplode in un grido di piacere e schizzi di sborra coprono il suo petto. Un applauso corona il momento di piacere di Leo, poi Nico prende dei calici di vino e insieme brindiamo alla perfetta riuscita della serata, complimentandoci a vicenda. Mentre mi rivesto Nico e Dario mi chiedono se mi farebbe piacere passare con loro le vacanze estive imminenti in un bellissima villa della costa tirrenica. Obbietto solo che mia moglie non è come le loro, anche se di aperta mentalità non so come prenderebbe le mie effusioni con loro. Ridono e mi promettono che se la metto nelle mani delle loro mogli il problema non esiste. Ci scambiamo i numeri di telefono e un lungo bacio, poi me ne vado. Mentre guido la vettura verso casa dentro di me sorrido e penso che forse questa estate sarà diversa dalle altre.
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11 anni fa
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Un vero peccato 1
Già mentre mi proponevo da singolo a loro coppia 40enne con tutti quei bei requisiti, quel profilo signorile e con quelle foto splendide, ero certo che mai avrebbero risposto, considerato che peraltro cercavano solamente una coppia. Invece aprendo la mia posta elettronica trovo un loro messaggio nel quale mi dicono che, visto che pur di conoscerli sono disponibile anche a incontrarli in un bar, in un luogo all'aperto, per scambiare quattro chiacchiere tra persone perbene e raffinate, possono venirmi incontro e mi inviano il loro numero di cellulare per metterci in contatto.
La ser, dopo cena, mi sdraio sul letto, con le foto di loro due bene in vista e telefono: dico che sono giorgio, il singolo, e lui di contro mi risponde che è Pietro il marito e ci mettiamo a ridere entrambi. Eliminato l'imbarazzo iniziale cominciamo, come si fa in questi casi con le domande di rito sull'aspetto fisico, sul carattere, sul tipo di attività, sugli hobbes, sulla famiglia, sui figli, etc, fino a chiedere se ci sono state esperienze e quante e relativamente a queste ultime dico che avendo intrapreso da poco questo percorso da singolo, ho potuto,dopo accurata selezione, conoscere una coppia abbastanza giovane (25/33) per me 53 enne con cui continuo saltuariamente ad incontrarmi, specie con lei, considerato che a lui spesso piace solamente stare a guardare. Loro hanno invece rifiutato tante avance in quanto non rispondenti a ciò che vogliono e pertanto sono in attesa di conoscere e incontrare la coppia che li possa realmente coinvolgere.
Ci salutiamo riproponendoci di sentirci ancora e così accade che parlo ancora con Pietro un latro paio di volte, sempre cordialmente ma senza mai affrontare il tema conoscenza reale.
Uno dei giorni seguenti Pietro mi comunica che se voglio, considerato che si trova occasionalmente in centro posso raggiungerlo nel bar che si trova all'inizio della strada.
Dopo un poco lo raggiungo e lo riconosco facilmente in quanto è l'unico che passeggia davanti al bar con il cellulare in mano; gli vado incontro, ci salutiamo e dopo avere parlottato un poco, squilla il suo cellulare e lui si allontana per rispondere, quindi torna sui suoi passi e mi porge il telefono dicendomi che Titti, la moglie vuole salutarmi. Dopo i saluti e i vari come stai e che fai, tutti mi dici di farmi dare da Pietro l'indirizzo di casa loro per andarli a trovare dopo cena per conoscerci. Accetto ben volentieri e all'ora prestabilita son sotto il portone di una delle vie più belle del centro e suono tenendo in mano il pacchetto con i cioccolatini per Titti e la bottiglia di vino rosso per Pietro.
Apre lei la porta e mi accoglie con un sorriso smagliante e unitamente a Pietro ci accomodiamo nel salone, loro due sul divano e io su una poltrona di fronte che mi consente di ammirare le gambe di questa splendida donna che è formosa quel tanto che basta per rendere armoniosa ogni parte del suo corpo con quel suo viso ammaliante e perfetto sul quale i suoi occhi verdi e la sua chioma bionda sono il meraviglioso complemento.
Siamo tutti e tre un poco imbarazzati e Pietro dice che va in cucina per prendere il cavatappi per il vino, mentre Titti si alza e apre la scatola dei cioccolatini e si porge in avanti per offrirmene, ma in realtà mi offre la vista del suo rigoglioso e prorompente seno che fa un tutt'uno con la camicia che indossa e quasi contemporaneamente mi chiede se ho voglia di baciarla. Immediatamente mi accosto a lei, le prendo il viso tra le mani,e avvicinando la mia bocca alla sua bacio ripetutamente e con dolcezza le sue labbra che a poco a poco si aprono per lasciare entrare la mia lingua che avida va in cerca della sua e subito si intersecano, si bagnano l'un l'altra,; nel mentre torna Pietro che a quella vista non certo inattesa la cinge alle spalle e comincia a baciarle il collo e le fa sentire spingendo tutto il gonfiore dei suoi pantaloni mentre io infilo le mani sotto la gonna e le accarezzo le belle cosce, arrivato sulla pelle nuda vado verso l'interno coscia e fermo le mia dita sul gonfiore della sua patatina che essendo già bagnata inumidisce lo slip che in men che non si dica Pietro le sfila da dietro ed entrambi ci troviamo all'ingresso di quella calda fica. Ora lei, ormai libera da ogni forma di ritegno si abbassa, si toglie le scarpe e si pone in ginocchio davanti a noi , e tirati fuori dai pantaloni i nostri cazzi già duri se li mette in bocca alternativamente e uscendoli fuori li assapora sfiorandoli con la lingua. Ci invita quindi a denudarci e lo fa anche lei ed è uno spettacolo fuori del normale e dopo averci presi entrambi per mano ci conduce nella stanza da letto e qui Pietro mi consente di essere io il primo a penetrarla mentre lei sdraiata allarga le cosce e mi mostra la fica già grondante di umori; Mi appoggio leggermente alle sue gambe, le porto un poco all'indietro le alzo un pochino anche il sedere e le infilo dentro solo la punta del cazzo rovente, lei lo vorrebbe subito tutto dentro, ma io voglio farglielo desiderare un poco e glielo concedo piano piano, poco per volta mentre lei gioca con il cazzo di Pietro succhiandolo con voracità. Appena entrato completamente inizio ad assestarle tre quattro colpi di seguito per poi fermarmi: questo gioco unitamente al cazzo in bocca la eccita da morire e cerca di muovere anche le il bacino per assaporare meglio il cazzo dentro il suo buco; a questo punto la sposto leggermente e la pongo di fianco e così la prendo lateralmente mentre Pietro, dopo un paio di tentativi riesce a penetrarla nel culo. Stretta in questa morsa è prigioniera dei nostri colpi che non trovando più alcuna resistenza scivolano avanti e dietro con regolarità impressionante e appena ci accorgiamo che leiè sul punto di venire e grida vengo e godo con tutto il fiato che ha in gola scarichiamo in quei due vasi comunicanti tutto lo sperma accumulato durante questo focoso amplesso e ci abbandoniamo sul letto esausti.
Quando ci riprendiamo un poco, Pietro si alza e torna con dei dolcetti e con i calici di vino. Prima di ricominciare, perchè abbiamo ancora qualcosa da sperimentare, Titti mi dice che non le dispiacerebbe affatto se facessi conoscere loro la coppia mia amica o al limite anche lei soltanto, perchè lei ha la curiosità di sperimentare il rapporto saffico, in quando visionando alcune scene di erotismo saffico avverte dei piccoli eccitamenti al basso ventre. Le dico che ciò potrebbe anche accadere in quanto loro sono molto aperti, ma debbo comunque sondare la loro disponibilità e capire se lei può gradire questo tipo di rapporto del quale non abbiamo mai parlato.
Il seguito sarà argomento del prossimo racconto: un vero peccato2
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11 anni fa
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Trasporti pubblici
Per la mia attività professionale con una certa periodicità mi reco in varie città della Sicilia che fino a poco tempo fa raggiungevo esclusivamente in auto. Da qualche tempo, ho iniziato ad utilizzare i mezzi pubblici, sia treno che pullman, anche perchè alla mia età, ho da poco superato i cinquanta, non debbo più inseguire il tempo e, tutto sommato, lo trovo anche comodo, considerato che le distanze non sono proibitive e che è sufficiente leggere un giornale o stendere qualche nota sul PC.
Recentemente sono stato nei pressi di Siracusa e già nella tarda mattinata del giorno successivo all'arrivo ero in condizione di potere rientrare a Palermo e così poco prima delle 15 ho preso posto sul pullman,sedendomi dopo i primi posti che sono occupati immediatamente e sono anche più ciarlieri.
Dopo circa 30 minuti dalla partenza, viene fatta una fermata e sale tutta trafelata una ragazza di circa 35 anni che mollato a terra un borsone , si lascia cadere sul posto accanto al mio. Riprendo a leggere il giornale che avevo tra le mani, mentre la ragazza si alza per sistemare il bagaglio ed il golfino che indossa e no posso fare a meno di notare la sua altezza, non meno di 1,70 metri, le sue coscie lunghe e tornite e un seno a pera (3^ misura abbondante) che gonfia il maglione.Dopo si risiede e vedo che chiude gli occhi stanchi.
Ad un certo punto del viaggio, come sempre capita, si inizia a parlare e vengo a sapere che lei si reca a Palermo ogni due settimane per dei corsi di formazione ai quali partecipa in qualità di docente essendo abilitata all'insegnamento di una delle specifiche discipline del corso e che si trattiene mediamente per due giorni alloggiando abitualmente in un albergo del centro.
Giunti in città le chiedo se gradisce un passaggio in auto per raggiungere l'albergo e accettato l'invito l'accompagno e subito le propongo una cena insieme se non ha altri impegni. Accetta volentieri, essendo libera e dopo le 20,30 sono davanti all'albergo ad attenderla; passano un paio di minuti e la vedo comparire, bella, con i capelli sciolti, fasciata da un paio di pantaloni attillati che le disegnano cosce e sedere senza lasciare niente all'immaginazione e con scarpe con tacco che ne slanciano la figura, qualora fosse necessario.
Dopo i saluti, saliamo in macchina e mi dirigo verso il posto di mare da me preferito dove in un ristorantino cucinano divinamente.
Ceniamo chiacchierando cordialmente come se ci conoscessimo da sempre e dopo all'uscita le chiedo se le va un ultimo drink, ma lei rifiuta immediatamente sia perchè tanto stanca e anche per il varo del giorno seguente e comunque si affretta a dirmi,che se l'invito è valido per la sera successiva per lei va bene.
L'indomani verso l'ora di pranzo ci sentiamo e Anna, questo è il suo nome,mi dice che posso andarla a prendere a partire dalle ore 20.
Ripetiamo lo stesso rito della sera precedente- lei è vramnete affascinante e desiderabile- e dopo cena le ripropongo il fatidico drink nella mia villetta a mare dove ci rechiamo subito. Anna resta entusiasta del panorama che si vede dal terrazzo e se ne sta li a guardare mentre io vado dentro a prendere una bottiglia di liquore e due bicchieri.
Alla vista di lei appoggiata alla ringhiera, poso tutto sul tavolo e vado verso le e mentre faccio per cingerle la vita lei si gira verso di me e mi bacia ripetutamente e così avvinti entriamo in casa e ci buttiamo prima sul divano e poi sul letto e per un paio di ore cerchiamo di concederci tutto il piacere che siamo capaci di darci dando sfogo a tutta la fantasia. Ci addormentiamo esausti ma felici.
L'indomani pomeriggio, dopo essere stata a lezione, Anna mi comunica che deve rientrare in paese in quanto con la sua mamma aveva gia preventivato il suo rientro e comunque mi promette che farà ritorno a Palermo la settimana prossima per trascorrere insieme il fine settimana.
Nel corso della settimana ci siamo sentiti in continuazione anche più volte al giorno.
Giovedì all'ora di pranzo mi telefona Andrea un mio caro amico per ricordarmi che l'indomani sera sono a cena a casa sua per festeggiare i 40 anni ( portati splendidamente) di Carla , sua moglie che mi attende a braccia aperte.
si perchè con Andrea e Carla si è instaurato un rapporto che va al di là dell'amicizia anzi tra noi c'è una grande intimità sessuale e Carla è la nostra ape regina, anche se ad onor del vero lei sostiene di essere bisessuale, avendo avuto l'opportunità, lo scorso anno mentre erano in vacanza a Venezia, di essere oggetto delle avance di un'altra donna e il rapporto è stato di suo gradimento e non disdegnerebbe di provarlo ancora.
Racconto ad Andrea del mio incontro con Anna e cerco di evitare di farle incontrare ma Andrea insiste e non posso rifiutare e poi Carla è molto aperta e di larghe vedute. Chiamo Anna per telefono le dico dell'invito a cena e le chiedo di portarsi dietro qualcosa di elegante per l'occasione.
Anna mi chiede se ci saranno tante persone e io le riferisco che si tratta di un festeggiamento intimo solo fra noi e che con gli altri amici si festeggerà la sera seguente.
All'arrivo del pullman Anna mi viene incontro correndo e mi frana quasi addosso abbracciandomi e baciandomi.
La sera quando vado a prenderla in albergo è un incanto, un vero splendore un quel suo vestito corto da lascaire intravedere tutta la bellezza delle gambe, del suo sedere e in parte i suoi deliziosi seni che fanno capolino dalla scollatura.
Giunti a casa di Andrea e usciti dall'ascensore ci viene incontro Carla, magnificamente vestita e di una bellezza estasiante, con quella chioma bionda fluente e gli occhi azzurro/verde sfavillanti e quel seno prorompente, che mi abbraccio e stringe forte e poi saluta con calore anche Anna come se fosse da sempre la sua più cara amica.
Arriva infine Andrea sempre indaffarato a sistemare qualcosa e mentre lui torna in cucina noi ci dirigiamo nel salone dove Anna si sofferma sull'arredamneto,mentre Carlasi struscia su di me e mi bacia appassionatamente. Anna nel frattempo si accorge della scena, sorride e si gira per continuare il suo girovagare.
Quando Carla, chiamata da Andrea si allontana, ne approfitto per scusarmi con Anna , ma lei sorride compiaciuta dicendomi che lei aveva già capito tutto dal fatto che fossimo solo noi e dal primo abbraccio sul pianerottolo. Allora le dico che anche Andrea è al corrente e che partecipa volentieri ai nostri giochi.
Carla e Andrea tornano e insieme alziamo i calici per il primo brindisi di auguri e diamo inizio alla cena che è veramente raffinata accompagnata da gustose libagioni e dalla delicatissima torta preparata ad arte da Andrea. Siamo veramente allegri e spensierati.
A questo punto Carla ci annuncia la sorpresa:
Il vero regalo che desidera da noi è andare a letto tutti insieme per fare l'amore.
Mentre andiamo verso la stanza da letto già cominciamo a spogliarci ed Anna a Carla,già un poco alticcie lo fanno seguendo la musica di sottofondo e per gli occhi e non solo per quelli le due donne sono quanto di meglio si possa sperare di vedere.
Io le conosco già tutte e due, sono splendide ed eccitanti al massimo, con quei seni turgidi, sodi e a punta, quei sederi tondi ,belli pieni e invitanti.
Andrea si lancia su Carla e io su Anna e diamo inizio ad una battaglia amorosa che non può avere fine.
Vedere come prendono in bocca il cazzo , come lo leccano come lo ciucciano come lo stringo e lo masturbano, come lo stuzzicano con la punta della lingua è uno spettacolo esaltante.
Mentre loro gustano i nostri cazzi, noi accarezziamo le loro fiche calde e umide e dopo un poco aspiriamo i loro umori cercando con la lingua il clitoride gia indurito.
Ora i maschi ci siamo distesi e loro vengono sopra ed inizia una favolosa danza del ventre scopandosi il cazzo al ritmo da loro preferito.
E' particolarmente eccitante agire e vedere ciò che ogni coppia fa.
Ora i due maschi ci spostiamo e ci poniamo lateralmente per chiavarle, noi all'esterno e loro due ragazze all'intern, schiena contro schiena e iniziamo a muoverci dentro le loro fiche a ritmo continuo e costante.
Mentre ci muoviamo le loro spalle, i loro culi , le cosce, vengono a contatto e questo gioco ci eccita ancora di più. A questo punto chiediamo alle ragazze di girarsi per prenderle da dietro ed è così che vengono a trovarsi faccia a faccia impalate da dietroe con i corpi che cominciano ad entrare in contatto.
Anna non sa dove mettere le mani e allora le poggia una sul seno di Carla e una sulla coscia e lo stesso fa Carla e cominciano quasi inavvertitamnet a palparsi e ad accarezzarsi.Le loro bocche sono quasi a contatto e sono quasi sul punto di baciarsi come avviene subito dopo avviluppando le loro lingue. I loro ventri sono ad intimo contatto e cominciano a muoversi in modo focoso e così io e Andrea decidiamo di lasciarle muovere liberamente come più piace a loro.
Ormai si accarezzano, baciano, leccano tengono le fiche a stretto contatto e cercano tutte bagnate il piacere che sta per arrivare prima nella loro testa e poi nelle meravigliose fiche incolate. Iniziano i gemiti e le grida sempre più forti e ossessive e cominciano a godere, le lasciamo ancora per un poco e poi le penetriamo nella fica e assestati un paio di colpi decisi veniamo anche noi aggiungendo piacere al piacere.
Non ci fermiamo più, continuiamo ancora per buona parte della notte scambiandoci i partners.
Da allora Anna non va più in albergo, ma è ospite di Carla ed Andrea;
La sera in cui arriva Carla ad Anna dormono insieme da sole nel lettone, ed Andrea nella camera degli ospiti, mentre la sera seguente siamo tutti e quattro insieme ed è una vera orgia.
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11 anni fa
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Un pompino celestiale
Era di maggio quell'anno, ero militare e dovevo partire per il libano, pertanto il reggimento fu mandato a Capo Teulada in Sardegna, per addestramento, ci portarono a Civitavecchia in Lazio, da dove prendemmo il Traghetto per Cagliari. non ricordo l'ora della partenza, ma sicuramente il tramonto, per essere l'indomani mattina a Cagliari, dove ci attendevano i bus per il trasferimento a Capo Teulada.
Era una normale attraversata, non ero mai stato in Sardegna, viaggiavamo in un traghetto privato, noi militari con zaino in spalla pieno di la qualunque cosa ci potesse essere utile per un periodo di tre mesi di addestramento intenso; alloggiavo insieme a 3 commilitoni in cabina, alle 22:00 era stabilita dal comandante la ritirata in cabina per tutti.
Io ero troppo su di giri, stavo andando per la prima volta in Sardegna, non avevo proprio voglia di andare in cabina a dormire, così girai per i ponti della nave.
Nel ponte della turistica dove ci stanno i sedili, per chi era senza prenotazione, incontrai una bella ragazza sarda, magra e slanciata, dal colore della pelle bruno, vestita con una camicetta bianca, che lasciava trasparire sotto un reggiseno anch'esso bianco intonato, con un paio di jeans attillati, si accompagnava ad una bambina (sua figlia mi disse).
Parlammo molto di noi, raccontandoci dove stavamo e cosa facevamo, la bambina ad un certo punto si addormentò di sasso in un sedile. Fu allora che lei divenne più audace, nello sfiorarci più volte, ci ritrovammo abbracciati a baciarci (lei aveva un sapore selvatico indefinibile, che mi lasciava sgomento ma voglioso di capire di che sapeva, pertanto cercavo sempre le sue labbra e la sua bocca per assaporarla meglio con la lingua, ancora oggi, a distanza di tempo, non ho trovato un sapore eguale che mi dia in'indizio per capire di cosa sapesse).
Non c'era molta gente nella classe economy, giust'appunto qualcuno, dall'altra parte del ponte, distante; noi, al fine di allontanarci dalla bambina, ci mettemmo qualche fila di sedili dietro, così da potere andare oltre, senza il rischio che, svegliandosi, la bambina potesse avere uno schock nel vedere la madre con un'altro uomo.
Ci baciammo intensamente, io le accarezzavo i seni, baciando le sue turgide aureole invitanti che lasciavano trasparire la voglia di sesso che aveva, e, ogni tanto, dando uno scorcio ai movimenti circostanti, assicurandomi che nessuno ci guardasse, mi abbassavo verso il suo petto per succhiare i suoi dolci capezzoli.
Sino a lì, l'iniziativa era partita da me, con il suo consenso e permissione, pensavo pertanto di essere io a condurre il gioco, non sapevo cosa mi attendesse.
Nella concitazione, non appena le partì la mano verso la patta dei miei pantaloni, mi sentii un concentrato di calore assalirmi sino alle orecchie e, ancora più su sino la punta dei capelli; mi abbassò la zip, e, sorpresa, già fuori dalle mutande c'era lui, il picio drizzato in piedi ad attenderla, che la implorava di liberarlo dalla morsa dell'elastico degli slip. Lei non se lo fece dire due volte (anzi non se lo fece dire neanche una), liberandolo dalle oppressioni, lo afferrò con una mano segandolo lungamente, ciò senza mai smettere di baciarci, trafiggendoci le bocche con la lingua.
Non so quanto durò quella sega, ma mi piacque, per tutto quel tempo, con mio stupore ero resistito a non venire, avevo voglia di scoparla, e glielo dissi: "ho una cabina che condivido con due miei commilitoni, dimmi di si, che li butto fuori dalla cabina per fare tutte le porcate che vogliamo... ti prego, abbi pietà del mio uccello che ha voglia di te..." e lei: tesoro, non possiamo, non posso lasciare sola mia figlia..." (cazzo era una giusta riflessione la sua), ..però concluse..., ti farò toccare il cielo ugualmente... e sorrideva, non capii sulle prime.
Si abbassò verso il mio ventre e si prese il pisello in bocca, in un lungo pompino con succhiotto di tanto in tanto, un sublime pompino che durò per tutta la durata della traversata del Mar Tirreno, era quasi l'alba, tra poco saremmo arrivati a Cagliari, ed io ero ancora lì a contenermi per non venire, con la sua bocca che andava su e giù per il mio uccello.
Un pompino così, lungo tutta una notte, non me lo sarei mai sognato e, sorprendentemente non venni nella bocca di lei (anche se la sentivo avida di crema da inghiottire), non so come sia potuto accadere, non chiedetemelo neppure come mai, ma non venni per tutto quel che quella sconosciuta mi aveva fatto, ha dell'incredibile anche la sua durata con la bocca, anche lei mise a dura prova i suoi muscoli facciali, senza mai staccarsi dal pezzo, come se fosse entrata in simbiosi.
Ormai si era fatto giorno, la luce penetrava le ampie vetrate centrali del ponte della nave, la bambina avrebbe potuto svegliarsi, la gente, anche la più tonta avrebbe capito cosa stesse a fare lei avvinta sul mio bacino, per cui ci ricomponemmo, ci demmo una sistemata e ci lasciammo, con la promessa di salutarci prima di scendere. Così avvenne che, dopo essermi dato una sciacquata in cabina, ed attraccata la nave al molo, mi recai sul ponte dell'uscita laterale, dove lei scendette con in mano la figlia, mi fece un ampio cenno con la mano e un largo sorriso, io la salutai ringraziando (mentalmente) per avermi fatto toccare il cielo con un dito: ciao gioia, ciao, e ogn'uno andò per la sua strada.
Dio, che emozione, non avevo mai provato tanto intensamente un pompino così, ancora oggi quando ci ripenso mi assale la stessa eccitazione.... non so però, se è stato un bene per me, non ho più trovato nessuna capace di tanto, di emozionarmi allo stesso modo; e dire che in tante ci hanno provato, senza riuscire però nell'intento di farmi dimenticare quel pompino celestiale.
Chi lo sa se quella donna è una che frequenta desy, chi lo sa che leggendo questo racconto ricordi come me quella emozione e non decida di farsi avanti.... l'accoglierei a braccia aperte.
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11 anni fa
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Sesso con giovane coppia a firenze
Premetto che quanto sto per raccontare è una storia vera. Era la scorsa primavera e ormai erano quattro mesi che la tipa mi aveva mollato e che non facevo più sesso. Mi trovavo un venerdì per motivi di studio a Firenze ma, non essendo riuscito a finire le ricerche in giornata, mi dovetti fermare in città per poi concludere il successivo lunedì. La presi come un’occasione per visitare le parti che meno conoscevo della città. Tuttavia mi ricordai che solo qualche settimana prima un amico mi aveva parlato di una situazione a dir poco gustosa che gli era capitata.
Mi aveva raccontato che aveva conosciuto una coppia che regolarmente ogni terzo sabato del mese tra le 16 e le 18 si recava al Giardino di Boboli, presso palazzo Pitti. I due erano soliti sedersi lungo la scalinata dalla quale si domina il palazzo e la città, per scambiarsi effusioni. Fin qui tutto normale: la particolarità è che però la ragazza in questione, sotto la cortissima gonna in jeans, era solita non portare le mutandine. Mi aveva detto che non era affatto difficile accorgersene, perché guardando dalla parte inferiore della scalinata verso dove erano seduti loro, si aveva un’ottima visione della sua fica, anche perché la biondina, con continui accavalli, faceva di tutto per non nasconderla.
Sicchè notai che quel sabato era proprio il terzo del mese, e non avendo nulla di meglio fare andai a vedere se questa storia era vera oppure se era solo una balla delle sue. Rimasi su quella scalinata per circa un’ora, ma non successe nulla. Poi verso le 17, stavo cominciando a stufarmi e pensavo già di andarmene, quando comparve una coppia. Lei era davvero bella e ben fatta: bionda, bel davanzale, minigonna molto corta in jeans, sandaletti con tacco e due bellissime gambe. Si sedettero proprio sulla parte alta della scalinata e dovetti un po’ avvicinarmi per vedere bene: giunto ad una decina di metri scarsi dalla coppia riuscii a constatare che effettivamente la signorina non indossava biancheria intima, e se ne stava lì a limonare col tipo lasciando che chiunque potesse sbirciare la sua fichetta ben rasata.
Vi lascio immaginare il mio stupore: erano quattro mesi che non vedevo una fica e il pisello mi esplodeva dentro i pantaloni. Restarono lì non più di 10 minuti o un quarto d’ora, poi si alzarono e cominciarono a scendere la scalinata. A quel punto presi coraggio e mi avvicinai a loro presentandomi: chiesi loro se erano turisti e mi risposero di sì (dall’accento si capiva che infatti non erano di origine toscana), e a quel punto mi offrii di fare loro da cicerone in città. All’inizio sembravano titubanti, ma comunque accettarono.
Mentre camminavamo per strada non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Sapevo che lì in parte a me c’era una femmina senza mutande, che probabilmente aveva tanta voglia di cazzo. Non riuscii a resistere e cominciai a lanciare qualche battuta tipo: “Non capita spesso di vedere una bella ragazza del genere a Firenze”, oppure “Ma lo sai che quella gonna ti sta davvero bene”, e ancora “Hai davvero della gambe molto belle”, oppure rivolto a lui “Sai che sei davvero fortunato ad avere una ragazza così bella”. Raccontai loro del fatto che ero single, e che le mie “doti sessuali” non erano bastate a trattenere la tipa al mio fianco, andando anche abbastanza sull’esplicito. Si vedeva che la ragazza era un po’ imbarazzata, ma anche che i complimenti le facevano piacere e che il mio gloriarmi l’aveva stuzzicata. Magari, pensavo, lì sotto stava già cominciando a bagnarsi.
Però non si sbilanciavano e dopo una ventina di minuti mi ero già rassegnato a salutarli e a vedere quel pezzo di gnocca andare a farsi sbattere in albergo dal moroso. Nel momento in cui mi accingevo ad accomiatarmi, le mi chiese se mi andava bene andare a bere qualcosa con loro in albergo quella sera. Ovviamente avevo una voglia matta di rivederla, nella speranza di sbirciarla ancora un po’, e il tipo mi sembrava tranquillo quindi ci mettemmo d’accordo per vederci alle 22 nel loro albergo e ci salutammo.
Quella sera arrivai lì e li trovai nella hall. Si era presentata con un vestitino nero nel quale aveva tutta l’aria della “femmina in calore”. Dopo un paio di drink, mi chiesero se avevo mai assistito ad una coppia che faceva sesso. Io risposi di no, ma che la cosa mi interessava assai, e salimmo in camera loro.
La biondina aveva una voglia matta. Non appena entrati in camera, mi fece sedere su una sedia e cominciò a limonare col tipo e a farsi spogliare. Quando le sfilò il vestitino, avevo gli occhi fissi sul suo culo, con una voglia matta di metterci le mani sopra, e il pisello che non mi stava nelle mutande. Lei stava sopra di lui e io ero seduto dietro, a meno di due metri di distanza. Per un po’ gliel’ha strusciata addosso, poi gli ha preso il cazzo in mano se l’è guidato dentro. Dopo qualche colpo si vedeva già bene che la biondina stava schiumando dalla fica: non mi ero sbagliato, aveva tanta voglia di cazzo, e quella situazione, col sottoscritto che le fissava il buchetto del culo, la stava eccitando.
Io non riuscii più a trattenere il cazzo nelle mutande e lo tirai fuori cominciando a farmi una sega, mentre il tipo continuava a scoparsela davanti a me. A quel punto feci il giro del letto per farglielo vedere a lei e ingolosirla: il suo ragazzo aveva un pisello normale, ma il mio era più grosso e volevo che lei lo vedesse. Mi sedetti sull’altra lato del letto, davanti a lei, continuando a menarmelo, mentre lei lo fissava con voglia. Ad un certo punto fece un cenno al tipo che si fermò, prese un preservativo e me lo diede.
Non potevo chiedere di meglio, anche se in verità avrei preferito penetrarla senza goldone, per farglielo sentire meglio. Le misi le mani sul culo: morbido, liscio, sodo. Volevo aprirglielo, sfondarglielo, ma lei mi guidò direttamente nella fica. Volevo scoparmela più che potevo, e alla biondina piaceva anche che probabilmente era abituata a misure inferiori. Se solo non fossimo in albergo, pensavo, urlerebbe di piacere e lussuria.
Ad un certo punto prese il mio pisello, e tolse il preservativo, portandoselo alla bocca e cominciò a pomparmelo, mentre il suo moroso ricominciava a scoparsela. Non passò molto che lui le venne dentro (beato lui!), e io le chiesi di leccarmi i coglioni e il buco del culo. Era sempre stata una mia voglia quella di farmi leccare l’ano, ma prima nessuna ragazza aveva mai acconsentito.
Lei invece scese con la lingua lungo tutto il cazzo, me la passo sulle palle, anche di lato, all’inguine, e poi andò con la lingua proprio sul mio buco del culo, e me lo iniziò a leccare. Non potevo più resistere: le presi la testa, le portai il cazzo in bocca e le venni dentro. Fu una colata di sborra memorabile, e la biondina se la bevve tutta avidamente: non voleva perdersi un goccio del mio seme.
Non chiesi i contatti e non so più nulla di loro due, ma spesso mi chiedo se, dopo quella volta, ogni terzo sabato del mese la biondina e il tipo vadano ancora a limonare sulla scalinata del Giardino di Boboli; io, invece, ancora dopo un anno, non riesco a staccarmi di testa le immagini di quella minigonna jeans, di quelle cosce e di quella fica rasata in bella mostra, del suo bel culo e del mio cazzo che la penetra e la fa godere come prima, forse, nessuno c’era riuscito.
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11 anni fa
carrera250630,
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Affari da donne.
….quello che ho vissuto con Lei mi ha aperto nuovi orizzonti, ma che dico aperti, me li ha divaricati!
Non è mai stato un mistero per me percepire quale attrazione potevo suscitare nell’altro sesso.
Nonostante non sia una donna statuaria anzi, affermerei tutto il contrario per via della mia figura minuta, ho sempre però avuto la sensazione di poter disporre di un discreto fascino.
Peccato però, che l’altra metà del mio essere mi porti ad avere un certo modo discreto e se vogliamo timido d’intraprendere qualsiasi iniziativa.
Mi piace camminare per la città sentendo gli sguardi di uomini e se devo dirla tutta anche di donne che mi sorridono scrutandomi, questo autocompiacimento lo immagazzino dentro di me, rinfocola la mia voglia, ricarica il mio desiderio, una forma di feedback che mi fa restare sempre accesa.
Non mi vesto mai in modo indecente o vistoso, neanche d’estate amo scoprirmi troppo; l’idea poi di non portare l’intimo mi fa ridere, è pietosa, non rinuncerei mai, io che amo tutto ciò che risalta l’esser donna e che lascia supporre a mio marito ciò che c’è sotto gli abiti dalla sagomatura.
Noto il suo sguardo che mi si posa addosso quando ci prepariamo per uscire, avverto la sua vicinanza ed il suo desiderio che mi pervade per tutta la serata.
Le sue mani la sua vicinanza, rimarcano a più riprese il suo grado di apprezzamento.
Mi conforta sentire che nonostante sia passato del tempo lui continua ad avere per me quell’irrefrenabile desiderio.
Con l’arrivo della bella stagione e delle giornate al mare adoro stare sdraiata al sole, mi pervade una certa eccitazione sentendo il calore che riscalda la mia pelle, a volte questa sensazione è così accentuata che mi bagno intimamente.
Mio marito esce dall’acqua, scuro con i suoi lineamenti un po’ caraibici ed il suo sorriso beffardo, si distende vicino, sento piovermi addosso la sua freschezza dovuta al bagno, ho dei sussulti, dei brividi nel contrasto di temperatura di quelle gocce che cadono sulla mia pelle.
La sua mano scorre, la sento accarezzami i glutei, salirmi lungo la schiena dorata e arcuata.
Mi piace farmi visitare, mostrare le mie attrazioni a chi dimostra di apprezzarle.
Non avevo però mai premeditato o solo pensato di rivelarmi ad una donna.
Nella nostra intimità erano spesso presenti fantasie o proiezioni mentali rispetto ad eventuali variazione sul tema.
Poter aggiungere in certi momenti delle varianti in contesti del tutto immaginari, un altro uomo, un’altra donna oppure un’altra coppia lì, vicina a noi che scopa.
Contemplarli, godere di quelle sensazioni rappresentate dall’onirico, farci trascinare da un trasporto “diverso” per certi aspetti primordiale.
Mio marito non mi ha mai nascosto nulla a riguardo dei suoi
trascorsi, sono stata sempre ben consapevole del suo modo di essere molto disinibito, largo di vedute e a volte oppresso da una certa insofferenza dovuta ad alcuni limiti rappresentati dal vivere su di un’isola come la nostra, tanto bella ma con altrettante contraddizioni.
Le sue prospettive rispetto al sesso sempre molto avanti rispetto a quello che normalmente si ritiene lecito.
La sua è una lunga storia.
La possibilità di esser nato e cresciuto altrove lo ha reso nel suo modo di essere “diverso”.
Un modo diverso non inteso nella prospettiva maschile, piuttosto nel vivere sia il quotidiano, sia la propria sessualità, sempre con grande coerenza e priva di ogni conflittualità.
Il contrasto fra noi, l’essere totalmente opposti inizialmente quando ci siamo innamorati mi spaventava.
Io dal passato così uguale a tante altre, pochissime storie e sempre comunque importanti e durature. Ex fidanzati che con il tempo si sono rivelati inadeguati ed inutili, al mio bisogno di certezze e di conferme.
Sempre insoddisfatta, con una consapevolezza in cui pensi che forse avresti meritato di più, ciò nonostante nel contempo affianco a timori ed insicurezze, si avvicendava la curiosità ed una certa propensione per il proibito.
Quel proibito ti sembra così oscuro e profondo che sbaraglia i tuoi schemi, diventa così segreto da non poter neppure confidarlo alla tua migliore amica.
Con lei R., tutto fu circostanziato dalla conoscenza avvenuta mediante un’ annuncio su di un sito di annunci di scambio coppie.
Lo avevamo pubblicato senza neanche poi tanta convinzione, o meglio mio marito sorrideva a questa iniziativa e mi prendeva in giro.
Avevo notato che da parte sua vi era una certa volontà al lasciarmi fare, lui rimaneva divertito della cosa ma presumo anche al quanto scettico.
Mi conosce bene e questo aspetto di me lo divertiva in quanto nuovo ed inaspettato, avvertivo la sua condizione di osservatore.
Mi scrutava in modo diverso e con una certa curiosità, la curiosità di vedere sino a dove ero disposta osare e spingermi.
Il loro annuncio mi aveva colpita favorevolmente per il garbo.
Traspirava una certa rassicurazione e questo mi confortava, dopo una breve sessione di scambio mail decidemmo di avere dei contatti più diretti.
A tale scopo avevamo attivato una nuova sim ed un telefonino preposto.
Quando ci sentimmo al telefono la prima volta ero elettrizzata ed allo stesso tempo piena di ovvio imbarazzo.
Dall’altra parte c’era una persona che come me nutriva un certo tipo di curiosità, era donna e la cosa era strana ma piacevolmente complice.
Ci furono altre conversazioni, parlammo sempre e solo noi, i maschietti non entrarono mai in merito, mi galvanizzava la cosa mi sentivo promotore e procacciatrice di un qualche cosa che non potresti raccontare mai in una serata con gli amici ben pensanti.
Un fine settimana di tarda primavera decidemmo di passarlo alla casa al mare.
Era rimasta chiusa tutta la brutta stagione e necessitava di grandi pulizie.
Da qualche anno, per motivi legati a figli ed impegni lavorativi sempre più pressanti, abbiamo perso il gusto delle sortite invernali per raccoglierci in modo solitario, ritrovare quel gusto dei week end passati all’insegna del sesso.
Starcene giornate a fare l’amore e a saccheggiare il frigo nei momenti di break.
L’appuntamento era di Venerdì sera per l’aperitivo nella località turistica a 20 minuti di macchina da casa nostra.
Loro non erano della zona, ma neanche poi tanto lontani.
Facemmo tardi, il nostro da farsi si era protratto più a lungo di quello preventivato.
Arrivammo nella piazzetta passando davanti al locale convenuto per l’occasione, vi era una verandina con qualche tavolino, la serata era particolarmente ventosa ed io pensai che forse sarebbe stato meglio un locale completamente al chiuso.
Il mio sguardo aveva scandagliato gli avventori che si trovavano seduti, ma sentii che quella era lei quando per un’ attimo scorsi una coppia seduta nell’angolo.
Parcheggiammo la macchina e ci indirizzammo a loro.
Presentazioni fatte ci ritrovammo a fare conversazione davanti ai nostri bicchieri, ero in una prima fase intimorita ma poi dopo neanche tanto mi confortai trovandomi sempre più a mio agio.
Lei era seduta affianco a me, mora capelli scuri una fisicità diversa dalla mia, la trovavo prorompente e generosa nelle forme.
Aveva un buon profumo e quell’ idea che mi ero fatta di lei si rivelò esatta, avevo buone sensazioni il suo tocco sul mio braccio nella sua gestualità mi creava una piacevole sensazione al basso ventre.
Lui era alto di bell’aspetto, sportivo con i capelli rasati.
Mi guardava negli occhi durante gli scambi verbali ma senza mai dilungarsi molto o dare parvenza di insistenza.
Stavamo bene e si decise di cenare assieme.
Mentre camminavamo mi ritrovai per qualche istante un paio di passi dietro a lei, il jeans stretto ne modellava le forme, per la prima volta nella mia vita pensai che avrei voluto toccare quel sedere.
La cena fu gradevole, ma purtroppo arrivarono anche i saluti, loro avevano impegni di lavoro al contrario di noi e comunque da parte di entrambi non si era presa in modo concreto l’eventualità di procedere con un seguito.
La cosa andava bene così, eravamo stati bene ed inconsciamente tutti sapevamo senza esternarlo che ci si sarebbe rivisti.
Sulla strada del ritorno ne parlammo fra noi, ma non andammo a fondo sull’argomento, ci fu uno scambio di pareri e sensazioni niente di più.
A letto l’argomento fu ripreso.
Mio marito aveva notato tutto, per tutta la sera mi aveva osservata.
Iniziammo a fare sesso.
Io godo di clitoride, mi lecca fino a farla venire, nel frangente mi parla di lei ed io provo ad immaginare la sensazione della sua bocca sul mio sesso.
Mi scopa, mi piace essere scopata, sento molto piacere del suo cazzo in figa e me lo gusto soprattutto alla pecorina, sento la sollecitazione esterna delle sue dita sul mio clitoride.
Dopo che ho goduto dentro lui mi gira, rimango a lungo in uno stato di caldo godimento, come in trance, mi lascio fare tutto quello che gli suggerisce la sua fantasia.
Mi prende in diverse posizioni alternando frasi dolci ad un certo turpiloquio, decisamente spinto.
Ricomincia a leccarla per bene, concentrando soprattutto i colpi di lingua e di labbra sul bel clitoride rosa.
Mi dice che la mia figa è buona, vedo che con le mani la espone, oscenamente, spalancandola.
Cominciò a mugolare e a muovere il bacino per accompagnare e dirigere i colpi di lingua.
Seguo il suo ritmo prima lento e circolare, poi sempre più veloce e diritto.
Ha anche due dita dentro la mia fessura, mi scopano come un cazzo, ora ad uncino per toccarla all’ interno in alto e tirandola verso la sua lingua, trastullando il clitoride assieme alla lingua anche con il pollice della stessa mano.
Con l’altra mano mi stringe un seno, mi palpa spudoratamente strizzandomi le piccole tette, ora un capezzolo, ora l’altro.
Il mio piacere è in crescendo finché dico: “Ssssììììììì, vengooooo!”.
Emetto delle grida con tutto il fiato che ho “Aaah!... Aaaaah!... Aaaaaaaah!... Aaaaaaaaaaaah!”.
Mi ritrovo a contorcermi e a sobbalzare, sbatte la mia figa sulla sua faccia senza ritegno, mi ritraggo per poi sbattere di nuovo.
Sento perdere il contatto con la sua bocca sul clitoride, quando mi ritrovo invasa dal suo cazzo che con una spinta rettilinea affonda dentro di me.
Mi chiava con vigore…“Vieni!” Li dico, “bagnami su tutto il corpo…addosso!”
La mia patatina è gonfia e grondante, sento la sua eccitazione crescere dentro finche non lo estrae e spruzza.
Il getto è potente arriva sul mio viso, mi bagna la guancia la bocca, sento invadermi sul seno e sul ventre, i rivoli cominciano a corrermi giù lungo i fianchi.
Realizzo che la sua prospettiva un po’ scettica dell’inizio si è ricreduta rispetto alla mia determinazione.
Passano delle settimane e con R. gli scambi telefonici sono sempre più frequenti.
Ci ritroviamo a parlare di tutto, abbiamo vedute e problemi comuni a due donne di quarant’anni e siamo curiose di determinare questa nuova esperienza come possa essere.
Il timore che possa manifestarsi nel momento fatidico una forma di gelosia per i propri partner, o il non essere all’altezza rispetto alle aspettative è un argomento frequente.
Ci raccontiamo delle sensazioni avute in altri incontri conoscitivi intercorsi dopo il nostro.
Dal canto loro nulla d’interessante, niente che valga la pena di essere approfondito.
Io invece con molta sincerità le parlo di un’altra coppia conosciuta il fine settimana precedente.
La parte debole come al solito risulta essere il lui, che però poi rivaluto.
Apprezzo i modi di fare e mi colpisce favorevolmente la loro complicità di coppia.
Lui è rassicurante innamorato, hanno una certa luce quando parlano dei figli, sono una bella coppia.
Lei E. è una bomba di sensualità, procace sì ma con un’aria perbene, la osservo lei mi guarda molto, traspare un certo interesse fatto di desiderio e tanta lussuria.
Mi è piaciuta, devo esser sincera e per citare la stessa frase di mio marito quando risaliamo in macchina al termine di quell’incontro “amore salta agli occhi che lei ti desidera e ti vorrebbe tanto scopare”.
Racconto a R. di quel breve appuntamento, avverto però a mio avviso un certo irrigidimento da parte sua è una sensazione accostabile agli anni di quando si era ragazze, quando riferivi in modo distratto ad un tuo corteggiatore di aver conosciuto un tipo interessante.
Finalmente dopo rinvii e problemi vari, riusciamo ad organizzare una cena a casa nostra.
R. e A. arrivano verso le 21.00.
Abbiamo preparato già tutto, cose leggere a base di pesce.
Lui vestito in modo sportivo e a proprio agio, lei con un vestito nero che ne risalta le spalle, quando si siede intravedo il bordo dell’autoreggente, mi piace.
La serata procede bene, si parla di un po’ di tutto.
Vorrei in certi momenti poter risalire con la mia mano la sua coscia, lambire il bordo dello slip per scoprire come sia sotto.
Ad un certo punto decidiamo di spostarci sul divano con i nostri calici pieni di buon rosso, R ed io avevamo già pensato a quali effetti avremmo gradito per l’occasione.
Disponiamo in modo sparso candele per illuminarne l’ambiente, c’è un grande imbarazzo generale.
I nostri visi sono rossi, il vino ma sopra tutto l’emozione del momento ci trasmette una sensazione di forte calore.
Lei è seduta al mio fianco, praticamente i fianchi dei nostri corpi risultano a contatto, gli uomini sono invece alle rispettive estremità.
Ho la possibilità di avvertire nitidamente il suo profumo di cogliere più dettagli, una quarantenne distinta, dal portamento rassicurante.
Non sospettavo che mi ammirasse, che scrutasse anche lei le linee del mio corpo con desiderio.
Era stato mio marito a farmelo capire, questa cosa mi aveva smosso dentro.
Sempre mio marito prende la palla al balzo e suggerisce che la cosa migliore è che le signore diano spazio e concretezza alla reciproca curiosità, poi mi si avvicina all’orecchio e mi dice: “piccola questa cosa vorrei che te la potessi vivere pienamente ed in completa e totale libertà, senza intrusioni maschili”…..”credo sia giusto che la vostra curiosità personale appartenga ad un vostro momento speciale”.
Mi sento sfidata su di un campo sconosciuto e sentivo urgere il desiderio dell’esplorazione.
Sarei stata l’esploratrice di me stessa, affrontando a colpi di machete la selva ignota del desiderio. Non volevo commettere errori, né offendere R, né fraintendere la misura del suo desiderio.
Inesperta di quanto una donna potesse volere da un’altra donna.
Io quello che vuole un uomo da me, posso dire di saperlo.
Ma lei ed io?
Finalmente appoggiai una mano sulla gamba, quella che in diverse occasioni durante la serata avevo scrutato e desiderato sfiorare, dissi: “Non ti devi preoccupare, questa è un’occasione speciale”. Colta favorevolmente dal mio gesto mi rispose: “L’occasione qualche volta va creata, dico bene?!”. E, sebbene tremassi un po’ per l’eccitazione vidi che il mio gesto aveva fatto centro, e lo sguardo interrogativo di R si era trasformato in uno sguardo più luminoso, carico di aspettative, che io in cuor mio speravo di poter soddisfare.
La tensione in quel divano era una cosa reale, densa, e sentii di doverla rompere in qualche modo, temendo però di sbagliare.
Abbassai lo sguardo sul vestito di lei ed immaginai come dovesse essere sotto di esso, il suo doveva essere un corpo ancora ben fatto e snello.
Accarezzai la sua mano.
Lei me la strinse forte, e per un attimo mi si fermò il cuore, io che con il mio uomo avevo commesso quanto di più mirabolante, sentivo in me il senso di peccato.
Era una cosa eccitante da morire.
R mi guardava negli occhi ma non languidamente, aveva un certo che di pantera adesso, ed io ambivo ad essere la sua preda.
“Toccami,” mi sorpresi a dire, e lei non capì subito, ma la direzione della mia mano sul suo avambraccio le chiarì il senso della mia esclamazione.
Ci alzammo e ci trovammo ad essere una davanti all’altra, eccitate, turgide sotto, frementi come cavalle.
R mi infilò le mani nella scollatura e prese ad carezzarmi, mi scopri una spalla con le dita tremanti per l’eccitazione.
Poi mi sbottonò la camicia e ad ogni bottone che staccava, silenziosa e decisa, sentivo un tuffo al cuore e la mia figa ululare di desiderio, una caldaia in procinto di esplodere.
Sentivo l’umore colare, ero bagnatissima e sconvolta da me stessa.
Intanto R mi aveva sbottonato anche il pantalone, in quel frangente ci dovemmo staccare un’ attimo in modo da poter permettere di sfilarli assieme agli stivali.
Si mise in ginocchio, aveva preso a coprirmi di baci le gambe, mordicchiandole, talvolta, ed io non ressi più: crollai sul divano e l’invitai a continuare in quel gioco.
Mi faceva scivolare le mani ovunque.
Mi sentivo durissima, volevo donare tutti i miei fianchi ed il mio seno alla causa saffica, godere senza ritegno.
Ero tutta là, tutta sua, mi godevo quel momento.
Mi sposto lo slip con un gesto rapido e affondò il suo viso nella mia vulva assetata di carne, compose con la sua bocca poemi di piacere nella mia natura bagnata.
Quando si ritrasse avvertii un bisogno di crollare, ma lei ritornò a prendere possesso del clitoride con le dita e le labbra, senza darmi tregua, e partii non una, ma due, tre volte, soffocando guaiti disperati.
Mi sfilò completamente lo slip per poi ricominciare con la sua lingua.
Era una sensazione diversa.
Piacevole certamente l’attenzione di un uomo, ma questa sapeva dove centrar nel segno, era femmina e come tale consapevole dei punti giusti dove colpire.
Ad un certo punto si sollevo e guidando le mie mani si fece spogliare.
Per la prime volta accarezzavo un corpo di donna, lei era pervasa da tante piccole scariche elettriche.
Si mise comoda ed io mi tuffai la faccia sulla sua fica prosperosa e grondante.
Non avevo mai immaginato quanto fosse divina quella sensazione, il cui nettare mi scorreva sul volto.
Volevo scoparla con la lingua, ero in preda ad una grande eccitazione, mentre lei cercava ancora la mia patatina.
La mia fica riprese a scaldarsi ed a vibrare, eccola di nuovo, turbina inarrestabile e poderosa, a girare vorticosamente.
R mi fece sdraiare, impedendomi di farla godere sulla mia faccia come invece avevo sperato.
Iniziò a percorrermi con la lingua, sentivo l’umido della sua saliva, ero di nuovo nella sua bocca avida.
Ero giunta al deliquio mentale quando si risollevò e con un gesto imperioso mi afferrò per le caviglie, mi spalancò le gambe e mi costrinse a girarmi su un fianco.
Lei gestiva la navigazione, si mise a cavalcioni sulla mia coscia, e la percorse fino a far scontrare le due fessure grondanti di piacere.
L’incontro fu un delirio di scintille, l’umido delle nostre cavità si mescolava in uno scontro immane, avvertivo manovre di piacere nel mio porto.
Disperata, giunsi a quello che mai avevo creduto possibile, un piacere devastante, crollai in un smisurato orgasmo, uno schianto così forte che quasi persi la nozione di me, diventammo un groviglio solo, clamoroso, con la creatura con cui avevo condiviso tutto questo.
Solo dopo un certo lasso di tempo realizzai che i nostri uomini erano rimasti li a godersi lo spettacolo.
Non erano però riusciti a non apprezzare ciò che stava succedendo davanti ai loro occhi sgranati.
Avevano non so in quale momento, preso i loro cazzi in mano e per tutta la durata del nostro piacere, si erano prodigati in un lungo solitario.
Ci guardammo negli occhi con la mia compagnia di gioco e lei disse: “ cosa dici…pensi che si siano meritati un premio?”.
Sorrisi e mi sollevai, anche far venire loro divenne una nuova occasione.
Io mi ritrovai con il cazzo di A nella mia bocca.
Era una sensazione nuova, un sapore diverso.
Ero china e seguendo le sue precise istruzioni, lo accolsi in bocca, lo segai e me lo rinfilai in bocca succhiandolo, lui ad un certo punto cambiò comportamento, tenendomi ferma la testa prese a scoparmi in bocca, spingendo il suo cazzo sempre più freneticamente.
Con la coda dell’occhio cercavo di trovare il mio lui, mi guardava con quello sguardo che conosco bene..di grande eccitazione.
Si faceva leccare lungo l’asta per poi infilarlo nella sua bocca.
Mi sentivo quasi stordita da tutta quella novità, ma ad un certo punto sentivo che stava salendo l’orgasmo del mio occasionale partner.
Anche mio marito stava per arrivare, se lo erano maneggiato per un bel po’ prolungando a lungo il piacere.
Ora quei cazzi erano pieni ed avevano voglia di riversare la loro soddisfazione.
Vidi quel porco di mio marito avvicinarsi con lei, mi guardo e disse: “ vi và se riempiamo i vostri dolci visi di sborra, magari mentre vi scambiate ancora qualche dolce effusione.”
Non riuscì a determinare in quale frangente, so solo che io e lei ci ritrovammo leggermente in ritardo rispetto a ciò precedentemente concordato.
Anche A aveva un discreto getto, erano già partiti i loro spruzzi quando mi ritrovai la mia bocca incollata a quella di lei.
La mia curiosità fece sì che uno di quei getti atterrò sul mio occhio procurandomi un certo fastidio.
Sentivo grondare i fluidi caldi e di un’equivocabile profumo.
Non riuscii a determinarne i diversi sapori, la mia lingua era lubrificata da tutta quell’abbondanza e continuava ad intrecciarsi con quella gustosa di R.
Il giorno dopo non avevo nemmeno la forza di strizzare il tubetto del dentifricio, esausta e consumata nella fibra, non avevo mai bruciato tanto di me stessa in un atto di piacere.
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11 anni fa
SpensieratieCuriosi, 44/44
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Incontro a cinema
E' da tanto tempo che non vado più a cinema, specialmente da quando sono ritornato singolo, dopo che da circa un anno mi sono lasciato con la mia compagna ed ho deciso di non avere più storie durature.
L ascorsa settimana mi è capitato di leggere che in cinema del centro avrebbero proiettato una serie di film cult, tra i quali alcuni del genere erotico, non porno, come Bella di giorno.
Mi sono così riproposto di rivederne qualcuno anche in ricordo dei tempi andati.
La sera della proiezione di quest'ultimo film mi sono recato a cinema un poco prima dell'orario di inizio per evitare di non trovare posto.
C'erano è vero parecchie persone ma non proprio tante e mi è tornato in mente quella volta in cui veniva proiettati il film History d'O e c'era una calca incredibile e fu così che mi trovai a strettissimo contatto con una lei di coppia con la quale si creo un bel rapporto.
In attesa dell'inzio mi reco verso il bar e vedo da dietro una coppia la cui lei ha gambe veramente belle, affusolate e fasciate da calze nere; incuriosito mi sposto per vederla anche di davanti e noto che è molto affascinante e con uno sguardo ammaliante. Mi approssimo al bancone del bar e insisto nel guardarla e vedo che per un attimo appena anche lei si sofferma a guardare e pure lui fa lo stesso.
Quando le poret della sala vengono aperte, mi lascio superare dalla coppia e cerco di vedere verso quali posti si dirigono; scelgono una fila laterale e si accomodano lasciando vuoti due posti accanto a lei, mentre su quello vicino a lui poggia il giaccone e il cappotto di lei. che resta con un vestito di lana che le arriva alle ginocchia.
Non so cosa fare ma la tentazione di sedermi accanto a lei è tanta e così non appena le luci si abbassano per la proiezione dell'anteprima dei film, mi muovo verso la loro fila e occupo il posto accanto a lei che resta immobile a guardare avanti a sé e lui, invece, mi guarda quasi distrattamente. Penso a questo punto che l'unica cosa che può capitarmi è che si alzino per cambiare posto.
Ultimata l'anteprima vengono accese le mezze luci e ci si può vedere bene e noto che lei volge il suo sguardo verso di me e mi osserva per un attimo che a me sembra interminabile.
E' molto più bella di quanto mi fosse sembrata inizialmente e ancora più desiderabile.
Si spengono le luci ed ha inizio il film e ora incomincio ad attuare la manovra di accerchiamento.
Avvicino sul bracciolo il mio braccio al suo quasi inavvertitamente e lo discosto per avvicinarlo nuovamente e già avverto il suo calore; lostesso tipo di movimento facciocan la gamba , fino a sfiorare il suo polpaccio e mi soffermo in questa posizione; visto che lei non si allontana faccio un pocopiù di pressione e con il braccio che ora è a stretto contatto con il suo, e anche con la gamba, anzi sposto tutta la coscia per aderire meglio alla sua ed è a questo punto che mi sento percorrere da un fremito che mi pare sia anche suo.
Restiamo immobili a stretto conatto, avrei voglia di prenderle la mano, ma non lo faccio e dpo un poco finisce la prima parte del filme si riaccendono le luci.
Sia io che lei ci guardiamo con la coda dell'occhio mentre lui si sofferma a veder il nostro contatto e poi scambia qualche parola con lei.
Mi guardo un poco intorno e noto che le file dietro a noi sono vuore e che che sono occupati i posti di due file più avanti.
Inizia la proiezione della seconda parte e lei si fa passare il cappotto che pone sulle gambe.
A questo punto allontano un poco la mia coscia dalla sua e vi faccio scivolare in mezzo la mia mano che va a pressare la parte alta del ginocchio ora coperto dal cappotto e sento già che lei sta entrando in agitazione, mi fermo e sposto la mano sotto il vestito e comincio a risalire accarezzando l'interno della coscia che è già bollente ed è a questo punto che lei stringe le gambe e la mano è costretta a fermarsi.
Mi giro ora verso di lei e le passo intorno al collo la mano libera e cerco di avvicinare il suo viso al mio facendole capire che ho voglia di baciarla, avvicino la mia bocca alla sua, le labbra si sfiorano, aderiscono, si schiudono per fare scorrere le lingue che si avviluppano l'un l'altra e contemporaneamente la mia mano in mezzo alle cosce risale olter il bbordo autoreggente delle calze ed entra in contatto con la pelle calda e vellutata delle cosce che si aprono ancora di più per consentire alle mie dita di scostare il piccolosip e di introdursi in quella calda fic ora tutta bagnata. Lei stringe le cosce e si fa scivolare sulla poltroncina mentre lui si tsa godendo estasiato la scena.
Sto per continuare a tormentare la fica cerrcando ilclitoride quando lei quasi mi supplica con lo sgardo di fermarmi e chiede al marito di andare via. Così ci alziamo e guadagniamo l'uscita.
Giunti all'esterno ci guardiamo in faccia sorridenti e ci diciamo che ora dobbiamo completare ciò che abbiamo interrotto. Considerato che non possiamo andare a casa loro in quanto con il bambino c'è anche la bambinaia e neppure nella mia villetta che senza ilcamino acceso è troppo fredda, optiamo per l'auto e così con un solo mezzo, con lei d io seduti dietro, ci dirigiamo come si faceva da giovani presso un luogo appartato per coppiette.
Appena arrivati viene dietro anche lui che già si era deliziato a guardarci attraverso lo specchietto mentre lei, tirato fuori il mio cazzo daipantaloni, se lo prendeva tutto in bocca passando e ripassando sulla cappella che era incandescente.
Ora lui tira fuori il suo uccello e lei si mette in posizione per succhiarlo e io dierto dilei assaggio con la lingua il nettare che bagna la sua ficae le mordo delicatamente il clitoride. ma ora la voglia è quella di entrare in lei, la sposto leggermente in avanti le allargo le labbra della ffica ed entro d'un sol colpo in lei e comincio un vai e vieni continuo e poi sempre più veloce. A questo punto l'iniziativa passa a lui.
Mi chiede di stendermi i modo che lei possa venirmi sopra ed io possa entrare in lei mentre lui si pone dietro di lei e la penetra nel culo.
Ora lei è tra due fuochi incorociati e dpo alcuni colpi bene assestati veniamo quasi contemporaneamnet prima lui che èpiù libero nei movimenti, poi io che sentendo meno il peso mi muovo meglio dentro di lei inondandole completamente la fica che è un fiume in piena ed infine lei che geme e grida che mai e poi mai avrebbe pensatocheotesse godere così tanto mentre viene presa da due uomini.
Ora continuiamo a vederci e a fare tanti bei giochi però comodamente a letto, da loro oppure a casa mia e già pensiamo di fare anche levacanze insieme.
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11 anni fa
admin, 75
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la prima volta da puttana
Sono andato all'appuntamento con Luigi nel suo ambulatorio in orario di chiusura naturalmente, è un dottore, sono entrato nell’ambulatorio, lui mi ha chiesto se ero quello dell’annuncio e mi ha fatto accomodare nel suo studio e mi ha dato una borsina con dentro indumenti intimi femminili e mi ha detto di andare in bagno e di indossarli, c’erano un corpetto, calze e reggicalze ed un paio di scarpe con tacco alto, quando sono uscito mi ha portato subito davanti ad uno specchio e mettendosi alle mie spalle mi ha detto, ora sì che sei davvero troia , sei eccitantissimo! Ed ha cominciato a toccarmi dappertutto, sempre stando alle mie spalle mi ha abbracciato, baciato sul collo, strizzato i capezzoli, le natiche ed io eccitato con le mani ho cominciato ad aprirgli la patta dei pantaloni ed ho sentito che lo aveva già in tiro, ma lui mi ha fermato e mi ha chiesto se ero davvero il suo schiavo e se davvero poteva fare di me tutto quello che voleva, io gli ho risposto di sì, mi sono meravigliato di questa domanda perché già gli avevo detto che quello era il mio desiderio e che così volevo essere trattato. Poi mi ha detto di stendermi sul lettino delle visite, quei lettini con quegli “archi” dove metti le gambe in alto, tipo quello che usa il ginecologo per capirci, una posizione ideale per mettere bene in vista il buco del culo!!!! A questo punto ma ha detto che mi voleva allargare il buco del culo a "40" ed ha aperto una valigetta piena di cazzi finti di varie dimensioni e, guardandola bene, ho capito cosa vuole dire 40, è il diametro del cazzo, nella valigetta in ordine c’era un cazzo di 30, 40 , 50, 60, 70 ed 80. ha preso il 40 ed un vasetto di crema , che mi ha detto essere una pasta anestizzante che si usa in chirurgia per diminuire il dolore dei tagli, me l’ha spalmata sul buco del culo e poi ha cominciato ad introdurre il “40” piano piano è entrato tutto ed ha portato lo specchio per farmelo vedere. Dolore non ne ho sentito eccitazione invece sì, mi sentivo davvero un porco tanto che gli ho detto di provare una misura più grossa e questa richiesta lo ha eccitato notevolmente tanto che si è messo a toccarsi e dicendomi che sono davvero una troia e questo ha eccitato me tanto che avevo già il cazzo bello duro, tolto il 40 ha cominciato a spingere dentro il 50 e lì ho sentito davvero male, sudavo freddo ma ho sopportato fino a quando non è entrato. Preso ormai completamente dalla eccitazione gli ho
detto che glielo volevo succhiare allora ha inclinato il lettino verso il basso dalla parte della mia testa in modo che la mia bocca fosse alla altezza del suo cazzo gli ho abbassato i pantaloni e le mutande ed ho cominciato a succhiare come non mai mentre lui mi strizzava i capezzoli (cosa che a me piace da morire!!!) e allungandosi mi smanettava l’uccelllo. Ma avevo bisogno di sentirmi ancora di più puttana e gli ho detto di girarsi che gli volevo leccare il buco del culo, non solo glielo ho leccato ma mi è venuto da succhiarglielo come fosse un cazzo e credo che gli sia piaciuto perché si è lasciato scapare un dolcissimo siiiii!! A questo punto mi ha detto che mi voleva venire nel culo ed è andato a togliermi il “50” e guardando allo specchio ho visto che il mio buco del culo è rimasto aperto ed ho pensato “speriamo che ritorni normale” poi mi ha infilato il suo cazzo dicendomi che ero un culo sfondato ed una lurida troia e che mi faceva passare la voglia di cazzo e strappandomi una calza ha raggiunto l’orgasmo brevemente a questo punto mi ha ,con tono di comando, detto di alzarmi subito in piedi e di tenere le gambe aperte ed è a questo punto che il suo sperma ha cominciato ad uscire dal mio buco del culo e colarmi giù per le gambe, mi ha detto di raccoglierla con le mani e di ingoiarla cosa che ho subito fatto, anche lui ha cominciato con le dita e rovistare dentro al mio buco del culo alla ricerca del suo sperma e poi mi ha messo le dita in bocca perché gliele leccassi, a questo punto ha cominciato a farmi un bocchino e pure io gli sono venuto in bocca quasi subito, si è alzato e con le dita mi ha aperto la bocca e mi ha passato il mio sperma che aveva nella sua bocca dicendomi di ingoiare pure quello. Poi, ormai sazi, mentre ci pulivamo,ancora una volta mi ha chiesto se facevo tutto quello che voleva, io un pò scocciato gli ho detto di sì, allora mi ha allungato un camice da dottore e mi ha detto di mettermelo che uscivamo, mi sono messo a posto il corpetto, la calza un pò rotta e siamo usciti con la sua macchina mentre giravamo a casaccio mi ha detto di tenere il camice aperto ed ogni tanto mi toccava facendomi ritornare la voglia, mi piaceva girare per la città mezzo nudo, affiancarsi alle altre macchine che ti guardano e non sanno che sei in reggicalze e che hai il cazzo duro!!! Ogni tanto mi chinavo su Luigi e gli succhiavo l’uccello sperando che non si distraesse e di non fare un incidente poi ritornavo a sedermi sempre con il camice aperto,ad un certo punto eravamo in una strada di campagna appena fuori Modena si è fermato ed ha preso una macchina fotografica ed ha cominciato a farmi delle foto, prenditi il cazzo in mano e tac una foto ,mettiti un dito nel culo e tac una foto e così via,era eccitante farsi fotografare. Poi mi dice: visto che qui non c’è nessuno togliti il camice ed esci dalla macchina che ti voglio fotografare in piedi, io con un po’ di titubanza l’ho fatto, ero troppo eccitato per non farlo, appena sono fuori lui comincia a scattare foto dicendomi che sono una troia e che ora si sarebbe allontanato con la macchina e che dovevo stare lì a battere come una vera puttana, infatti parte e mi lascia lì sulla strada mezzo nudo, io nel ruolo di una vera puttana mi sono eccitato ed avevo già l’uccello duro ma avevo anche paura che passasse qualcuno per davvero . In lontananza vedevo Luigi che si era fermato e mi guardava, allora per eccitarlo ho cominciato a fere avanti ed indietro dimenando il culo e l’uccello Dopo 10 minuti circa Luigi ripassa e si ferma e mi fa risalire e a questo punto mi salta addosso per succhiarmi il cazzo e poi mi fa girare i mi incula con rabbia dicendomi che sono la sua troia, e poi mi prende la testa e mi viene in bocca facendomi ingoiare il suo sperma e poi lui fa altrettanto con me. Mi riaccompagna al suo studio, mi cambio e ci salutiamo, io gli chiedo se ci rivediamo e lui risponde che sarà lui a deciderlo. Spero di rivederlo perché ha capito cosa cerco e cosa voglio fare e soprattutto come voglio essere trattato, è una persona pulita ed un dottore il chè non guasta visto le malattie che si possono prendere e lui mi ha già detto che se andremo con altri saranno persone a cui lui prima farà il test del hiv. E questo mi tranquillizza molto e so che non corro rischi e che posso fare di tutto. Sono già passati alcuni giorni dall’incontro con Luigi ed io mi sono fatto un sacco di seghe pensando a quella notte quando finalmente mi chiama e mi dà appuntamento in un bar in centro a Modena per un aperitivo. Appena arrivato lo trovo fuori che mi aspetta, entriamo e beviamo un drink e subito riprendiamo il nostro rapporto di sesso tra padrone e schiavo, infatti allungandomi un pacchetto mi dice di andare nel bagno del bar, di spogliarmi e di indossare il contenuto e che dopo mi avrebbe raggiunto. Sono andato in bagno ed ho aperto il pacchetto, dentro c’era un paio di mutande, quelle da uomo di una volta, un po’ larghe, le ho indossate ed ho aspettato che arrivasse, appena è arrivato mi ha fatto appoggiare le mani sul muro e messosi alle mie spalle ha cominciato a toccarmi il buco del culo infilandoci dentro un dito con le mutande e tutto, poi ha preso a masturbarmi sempre da sopra le mutande, lasciando cioè l’uccello dentro alle stesse, poi mi ha infilato altre dita nel culo continuando a masturbarmi sempre più velocemente fino a quando non sono venuto dentro la mutande, poi me le ha sfilate e mi ha detto di inginocchiarmi, ha tirato fuori il suo uccello e lo sperma che era nelle mutande che indossavo lo ha spalmato sul suo uccello e me lo ha dato poi da succhiare, la cosa mi ha eccitato e mi sono messo a succhiare avidamente quel cazzo che, così lubrificato, scorreva nella mia bocca dolcemente e senza resistenza, fino a quando non ho sentito il calore del suo sperma che mi invadeva la bocca ed ho cominciato a deglutire il tutto con avidità estrema, mentre faccio questo con la coda dell’occhio vedo sulla porta del bagno il barista che ci guarda e si masturba, capisco che era d’accordo con Luigi, vorrei andare a succhiarglielo ma mentre mi sto per alzare Luigi mi ferma e mi intima di non muovermi, prende le mutande in cui dentro ero venuto e le allunga al barista, il barista raggiunge l’orgasmo dentro le mutande e dopo lo stesso me le allunga i mi dice di leccarle per bene e di pulirle con la lingua, io lecco quelle mutande piene di sperma con passione e loro mi guardano e borbottano qualcosa che non comprendo, dopo un pò Luigi mi prende le mutande che stavo ancora leccando e le mette sotto l’acqua del rubinetto e le bagna, poi ritorna e mi dice di aprire bene la bocca e me le strizza facendomi bere l’acqua che ora ha il gusto di sperma. Ci siamo ricomposti e siamo usciti dal bagno, poi mi ha detto che aveva parlato di me al barista, che è un suo paziente e che mi vorrebbe incontrare per una notte di sesso “particolare” con sua moglie ed altri amici, che sono tutte persone per bene e affidabili, sani, ma che ponevano 4 condizioni: 1) che io abbia la testa completamente rasata 2) che non mi rifiuti assolutamente di fare quello che mi chiedono di fare 3) che non devo mai parlare 4) che accetti di essere ripreso con una telecamera avendo però un cappuccio in testa per non essere riconosciuto. La cosa mi ha spaventato ma nello stesso tempo un po’ eccitato, ho chiesto a Luigi se a lui faceva piacere che accettassi e mi risposto che sarebbe la prova più grande che potevo dargli per dimostrargli la mia completa e totale sottomissione e che garantiva il fatto che sarebbe piaciuto anche a me e di non avere nessun timore e che il tutto si sarebbe svolto nel massimo riserbo. Ma di cosa dovevo fare non me lo ha voluto dire perché dovevo fidarmi di lui. Dopo una lunga riflessione ho deciso di fidarmi e di accettare l’invito e lui mi ha abbracciato, baciato, dicendomi che lo avevo fatto l’uomo più felice sulla terra , ci siamo lasciati con l’accordo che appena organizzavano la cosa mi avrebbe telefonato e di tenermi pronto per una notte da ricordare.
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11 anni fa
scrofa,
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mi piace essere puttana
Sono finalmente andato all’incontro con il barista amico di Luigi, mi sono preparato come da accordi, mi sono rasato la testa completamente e sono andato all’appuntamento. Arrivato sul luogo trovo già Luigi che mi aspetta con un altro signore di una certa età, sui 70 anni e di piccola statura, appena mi vedono Luigi mi dice di salire su un furgone parcheggiato vicino a loro, l’anziano si mette alla guida e noi due saliamo dentro al cabinato, io gli chiedo chi sia quel signore, lui mi risponde che è solo il custode della villa in campagna dell’amico barista e che è quello che farà le riprese con la videocamera, poi mi dice di spogliarmi e mi fa indossare solo un reggicalze e delle calze bianche, poi mi dice di girarmi che mi deve spalmare un olio nel buco del culo, io mi giro e lui mi spalma questo unguento e poi da un borsone tira fuori un paio di mutandine con fissato al loro interno un grosso fallo di gomma, me le infila e piano piano mi infila il fallo nel culo e poi mi tira su per bene le mutandine in modo che il fallo stia ben dentro al mio culo e mi dice che questo serve per allargare e preparare il mio buco del culo a quello che sarebbe successo dopo, poi mi ricorda le condizioni che ho accettato, farmi riprendere mascherandomi con un cappuccio e ubbidire a quello che mi viene chiesto. Stiamo andando verso la bassa Modenese verso Soliera, una zona di campagna, e finalmente entriamo in questa bella villa, scendiamo, entriamo in casa e ad accoglierci trovo il barista ed un signore sui 60 d’anni, un pò grassottello ed una signora dalla faccia austera e decisa che mi ricorda vagamente Vanna Marchi, subito mi osservano e mi girano intorno, la signora mi tira le mutandine per sbirciare dentro, prime davanti e poi dietro e quando vede il fallo nel mio culo dice a Luigi: bravo così è già pronto! Poi si allontana con il custode dicendo che vanno a prepararsi per dopo, rimango solo con Luigi ed il suo amico che forse per tastare la mia obbedienza mi dice di mettermi a bocconi e di camminare a quattro gambe intorno alla stanza, così facendo però il fallo di gomma vince la resistenza delle mutandine e tende ad uscirmi dal culo, così lui da dietro con dei calci me lo respinge dentro varie volte. Poi mi dicono di seguirli, usciamo di casa ed andiamo nel retro dove c’è una costruzione di legno, entriamo e dentro c’è la signora nuda che si struscia sulle tette e sulla vagina, un enorme uccello di un cavallo, la
scena quasi mi disgusta e rimango impietrito,Luigi ed il signore mi si affiancano,uno alla destra e l’altro alla sinistra, arriva il custode che mi mette in testa un cappuccio dove ci sono solo i buchi per gli occhi e per la bocca e poi incomincia a riprendere con la videocamera la signora alle prese con l’uccello del cavallo. Intanto i due ai miei fianchi cominciano a toccarmi, Luigi mi bacia sul collo e mi succhia i capezzoli, mentre l’atro mi abbassa le mutandine quel tanto per farmi saltar fuori l’uccello e per spingere fuori e dentro il fallo che ho nel culo e la cosa comincia ad eccitarmi, davanti a me non vedo più una scena squallida ma solo una donna alle prese con un grosso uccello e non mi importa più di chi è quell’uccello, tutto mi sembra ormai una cosa “normale”. Luigi mi dice che ora devo andare dalla signora e che quel cazzo me lo metterà nel culo, mi sfilano completamente le mutandine e mi spingono verso la signora che mi offre quell’uccello da tenere con le mani mentre lei gli infila una specie di grosso preservativo e poi me lo avvicina alla bocca ed io comincio a baciarlo . L’uccello del cavallo non riesce a diventare veramente duro e quindi riesco a prenderlo in bocca, dopo un pò il barista mette sotto la pancia del cavallo un cavalletto di legno, che altro non è che un’ascia con alle sue estremità due piedi a forma di una A, la signora mi dice di piegarmi sul cavalletto, poi quando sono in posizione mi lega le mani e poi le gambe divaricate ai piedi del cavalletto, il peso del mio corpo piegato poggia tutto sul cavalletto che a sua volta poggia sul mio stomaco e questo mi fa un pò male ma è sopportabile. A questo punto Luigi mi si avvicina e mi unge un pò il buco del culo e poi sento la signora che struscia l’uccello del cavallo fra le mie chiappe e poi spinge per mettermelo dentro sempre più con decisione fino a quando la cappella non entra. Io guardo cosa fanno Luigi ed il signore e li vedo nudi che mi guardano e si toccano a vicenda, la signora pure lei si sta masturbando con la figa aperta, il cavallo intanto non si muove ed il suo uccello lo sento appena dentro, ma fermo, io vorrei che pompasse e vorrei sentirlo più dentro, allora cerco di muovere il culo un pò indietro per farlo entrare di più ma essendo legato non posso farlo più di tanto, Luigi mi vede e capisce e dice alla signora: spingiglielo più dentro che ne vuole di più! Lei con forza lo spinge e finalmente lo sento davvero dentro di me, ma il cavallo continua a tenerlo fermo allora decido di roteare il culo in modo da farlo eccitare e la cosa sembra funzionare tanto che sento che il suo uccello diventare duro e crescere di dimensione tanto da farmi male. Mi sento il buco del culo dilatato al massimo, sento il suo pene fin dentro la pancia e questo eccita me ma anche gli altri che hanno ripreso a masturbarsi mentre il custode riprende la scena, io continuo faticosamente a roteare il culo in tondo e dal basso verso l’alto, ed improvvisamente raggiungo un’orgasmo spontaneo, la signora se ne accorge ed urla al custode: riprendi che sta venendo il porco! Raggiunto l’orgasmo mi fermo ma gli altri mi incitano a continuare: muovi quel culo dai, fai venire anche lui! Allora continuo e mi sento orgoglioso di fare una cosa che a loro eccita e cerco di dare il meglio di me stesso roteando con velocità il mio culo fino a quando l’uccello del cavallo non si sfila e lo vedo penzolare con il preservativo pieno di sperma, finalmente anche lui ha raggiunto l’orgasmo ed ora posso rilassarmi. Mi tirano fuori da sotto il cavallo e mi portano al centro della stanza sempre legato sul cavalletto, invitano il custode a fare un primo piano al buco del mio culo aperto e dilatato.Luigi mi sfila il cappuccio, lo sento confabulare con la signora e dopo mi stanno rimettendo un altro cappuccio di latex molto più attillato, dove ci sono i buchi per gli occhi naso e bocca, e me lo fissano al collo ermeticamente con del nastro. Mi slegano e mi fanno alzare, a questo punto sento come un bagnato in testa, non faccio in tempo a pensare cosa possa essere che mi dicono di sedermi su un balla di paglia che si trova lì vicino, mi siedo e sento la paglia secca che mi punge tutto il culo e le coscie e questo mi provoca un piacere notevole, mi dicono di tenere aperta la bocca e di tirare fuori la lingua mentre Luigi preme con le mani sulla mia testa e dai buchi nel cappuccio per gli occhi, naso e bocca comincia ad uscire un liquido che sa di selvaggio, allora capisco che hanno versato nel mio cappuccio lo sperma del cavallo che ora gronda sul mio viso e sulla mia bocca, capisco anche il perché hanno voluto che mi rasassi la testa, il custode fa un primo piano sulla mia faccia coperta di sperma, ormai la mia bocca è piena ed allora mi dicono di stendermi completamente sulla balla di paglia, ora sento pungere anche tutta la mia schiena come se mi stessero facendo tante micro punture ed il mio piacere aumenta. A questo punto ,con la faccia coperta di sperma, a bocca aperta e con la lingua di fuori, a turno si siedono con il culo sulla mia faccia e lo strusciano avanti e indietro, il signore con il suo culone quasi mi soffoca ed il mio naso quasi entra nel suo culo, così come la mia lingua, con lo sperma che fa da lubrificante è facile per me leccargli il culo ed entrargli dentro con la lingua. Dopo Luigi mi prende per le mani ed il signore per i piedi e mi strusciano avanti ed indietro sulla balla di paglia, sento la mia schiena e le mie chiappe graffiarsi al contatto con la paglia ed il piacere mi fa diventare duro un’altra volta l’uccello e la signora me lo prende in mano e mi masturba un po’, poi mi prende le gambe e se le mette sulle sue spalle, Luigi gli unge una mano e poi comincia ad infilarmela nel culo ancora tutto dilatato, prima un solo dito poi tre e quattro e dopo la mano quasi completamente dentro di me, entra ed esce dal mio culo, mi eccito fortemente e Luigi ed il signore mi danno i loro uccelli da succhiare e me li infilano in bocca contemporaneamente ed il tutto viene ripreso in primo piano con la videocamera, ora mi stanno venendo in bocca ma mi dicono di non ingoiare, mi riempono la bocca anche con lo sperma del cavallo che fanno fuoriuscire ancora dal cappuccio e quando ho la bocca piena il custode si avvicina con la videocamere per riprendere l’ingoio che eseguo e poi, sempre in favore della videocamera, mi fanno riaprire la bocca vuota per dimostrare l’avvenuto ingoio. A questo punto la signora mi dice di leccare la sua mano che era stata dentro al mio culo, dita per dita e poi tutta interamente in bocca, poi mi dicono di girarmi a pancia sotto, sempre sulla balla di paglia, ed ora è la mia pancia, i mie capezzoli, il mio cazzo, le mie palle ad essere punzecchiate dalla paglia, la signora prende la cintura dai pantaloni del barista, si avvicina e me la fa leccare tutta, poi comincia con forza ad usarla sulle mie chiappe mentre Luigi ed il barista mi tengono fermo per le gambe e per la braccia, sembra non smettere mai, la sento ansimare e sento il mio culo bruciare ma il tutto mi piace da morire. A questo punto mi dicono di mettermi sdraiato a cavalcioni sulla balla di paglia, come quando si guida una moto da corsa, mi mettono un morso per cavalli in bocca con tanto di briglia, il barista prende in mano le briglia e va alle mie spalle, mi mette il suo uccello nel culo tirando forte le briglie facendomi stare con la testa in alto mi incula fino a venirmi dentro, poi è il turno di Luigi che fa altrettanto, mi sento preso come un animale, il mio cazzo è duro come non mai, mi rigirano e la signora si siede sul mio uccello e se lo infila nella figa e comincia a scopare fino a quando non raggiunge l’orgasmo, allora mi portano in uno sgabuzzino dove c’è una turca, mi tolgono il morso, e mi dicono di sedermi con il culo proprio dove c’è il buco della turca dove corre giù l’acqua, dal mio culo esce lo sperma di Luigi e del barista e la signora tira l’acqua che mi bagna tutto il culo, l’acqua fredda mi eccita ancora di più, ho ancora il cazzo bello duro ed ho voglia di masturbarmi, a questo punto il custode affida la videocamera a Luigi e si sbottona i pantaloni e poi mi mette il suo uccello in bocca e mi dice di fargli un pompino, dopo un pò viene e Luigi mi dice di non ingoiare ma di farla uscire dalla mia bocca piano piano mentre lui mi riprende, lo sperma mi cola dalla bocca sul collo e sul petto, a questo punto il barista comincia a pisciarmi addosso lavandomi tutto, poi anche la signora si apre la figa e mi urina addosso, il caldo dell’urina in contrasto con il freddo dell’acqua di prima mi eccita tanto che temo di venire senza toccarmi ma non è così, Luigi mi dice di stendermi completamente sulla turca e di masturbarmi, cosa che faccio subito, loro sono tutti lì intorno a me che mi guardano ed ora Luigi comincia a pisciarmi sull’uccello e sulle mie mani che lo masturbano e raggiungo l’orgasmo, poi mi dicono di raccogliere il mio sperma con le mani e di ingoiarlo, di leccarmi le labbra, di infilarmi delle dita nel culo e di leccarmele mentre riprendono tutto con la videocamera, poi di mettermi alla pecorina e di allargarmi le chiappe con le mani per una ultima inquadratura al buco del mio culo. La signora prende un collare con guinzaglio e me lo mette al collo, poi tirando il guinzaglio mi ordina di seguirla camminando a bocconi e mi fa girare avanti ed indietro per la stanza, ogni tanto si ferma e si china e mi ordina di leccargli il buco il buco del culo mentre Luigi riprende con la videocamera, il custode anziano ed l’altro signore dicono che hanno voglia ancora di incularmi e mi rimettono a bocconi sul blocco di paglia, la signora mi tiene allargate le chiappe e dice: avanti inculatelo pure! Poi sento un uccello che mi entra nel culo prepotentemente, è il signore perché il custode mi si mete davanti con l’uccello passo e mi ordina di spompinarlo per farglielo indurire, apro la bocca e lui me lo spinge dentro fino a quasi farmi vomitare, faccio del mio meglio ma non diventa duro, gli lecco le palle, il buco del culo ma niente, intanto quello chi mi stava inculando raggiunge l’orgasmo con un urlo di piacere. Sono sempre impegnato con l’uccello del custode che comincia ad innervosirsi perché non diventa duro e addossa la colpa a me che non sono una brava puttana, decidono di punirmi ancora con la cinghia, questa volta è il custode che la usa sul mio culo già dolorante, io per eccitarlo gli dico: sii ancora anche se in realtà avrei voluto che smettesse, lui si eccita e comincia a dirmi:brutta troia ti piace eh!!! Poi infila delle dita dentro al mio culo dicendomi: godi troia! Finalmente gli è diventato duro e comincia ad incularmi con veemenza, il barista mi si mette davanti e mi ordina di leccargli ancora il buco del culo, io eseguo, glielo lecco e succhio con passione mentre sento il custode che raggiunge l’orgasmo. Sono sfinito, lo sperma esce dal mio culo che brucia, Luigi dice agli altri di tenermi aperto le chiappe che lo vuole riprendere, poi con la videocamera in primo piano sul mio viso incappucciato mi dice di dire: Sono una gran troia, ho ancora voglia di cazzo, sfondatemi ancora il culo vi prego! E’ bastata quella frase per rieccitare un pò tutti, la signora mi appare davanti indossando un grosso fallo di gomma e mi dice di stendermi che adesso mi faceva passare la voglia, si mette ancora le mie gambe sulla sua schiena e mi infila in culo il fallo, così lungo che lo sento dentro lo stomaco, Intanto il barista ha preso della lenza da pesca ed ha legato i miei capezzoli ed ora li sta tirando e li vedo che si allungano, sono di nuovo eccitato e chiedo dei cazzi in bocca, Luigi si avvicina e mi offre il suo, penso di non aver mai succhiato un cazzo con tanta voglia, tanto che poco dopo mi viene in bocca ed io ingoio quello sperma come se fosse una manna. La signora intanto si è tolta il fallo e lo ha fissato a me in modo che non esca dal mio culo e prendendomi per il guinzaglio mi dice che andiamo a fare un giro fuori in giardino, a gattoni la seguo e nel camminare sento il fallo nel mio culo muoversi ad ogni passo e questo mi eccita, la seguo in cortile e giriamo più volte il giardino, mi sento proprio come un animale e non smetterei mai di camminare a bocconi, rientramo ed io chiedo di poter andare in bagno che devo fare la pipì, la signora mi dice di sì ma il barista lancia una idea: perché non lo facciamo pisciarsi in bocca? Sono tutti d’accordo, Luigi dà la videocamera al custode dicendogli di riprendere per bene tutto, mi prendono per le gambe e mi sollevano e mi piegano fino a quando non vedo il mio cazzo che quasi posso prenderlo in bocca, a questo punto mi ordinano di pisciarmi un bocca, passano alcuni minuti e poi riesco a pisciare, il barista mi tiene aperta la bocca e Luigi dirige il getto su di essa, la signora grida : brava, puttana! Il mio piscio a volontà mi arriva in bocca e quando è piena la richiudo per farlo uscire, il barista si masturba ed appena ho finito di urinare mi viene in faccia. Poi mi riportano nel bagno, mi fanno sedere per terra e con una gomma mi spruzzano addosso dell’acqua per lavarmi, Luigi mi ordina di mettermi a bocconi e di aprirmi le chiappe del culo ed ora sento il gettito dell’acqua che quasi mi entra dentro e sento la signora che dice al custode di riprendere la scena più da vicino. La signora riprende in mano il guinzaglio e, sempre a bocconi mi fa uscire dal bagno che grondo ancora di acqua, il barista mi asciuga con uno strofinaccio, mi tolgono il cappuccio e la mia faccia è ancora tutta sporca dallo sperma del cavallo che vi era dentro, mi viene ordinato di non pulirmi la faccia ma di andarmene con lo sperma ancora sulla faccia come una troia, saliamo sul furgone ed il custode ci riporta a casa, durante il tragitto Luigi mi fa i suoi complimenti e mi propone un nuovo incontro con altre persone, io accetto e gli dico che voglio essere la sua puttana e che farò tutto quello che mi chiede, allora con dolcezza mi tiene il viso fermo con una mano mentre con l’atra comincia a masturbarsi e mi viene in faccia e mi dice: fai il viaggio di ritorno a casa con il mio sperma sul tuo viso, solo quando sei arrivato ti potrai ripulire, e così ho fatto.
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sono una troia
Sono appena passate le 20 e, chiuso il negozio, mi accingo al ritorno a casa quando mi chiama sul cellulare Luigi e mi dice di andare subito da lui in studio. Arrivo e trovo Luigi seduto dietro la sua scrivania e davanti alla stessa un signore seduto sulla poltrona, appena entrato mi dice subito di spogliarmi completamente, io, pur in imbarazzo davanti ad uno sconosciuto che mi osserva, eseguo, Luigi si alza e viene davanti alla scrivania vicino al signore seduto e mi dice di avvicinarmi e di inginocchiarmi davanti a lui e di tenere le mani dietro la schiena, appena fatto tira fuori il suo uccello e con decisione me lo mette in bocca prendendo con le mani la mia testa me la muove freneticamente avanti ed indietro, molto velocemente tanto che se non mi tenesse stretto per bene la testa perderei l’equilibrio, poi improvvisamente me la blocca con tutto il suo cazzo dentro che mi arriva fino alla gola, io faccio fatica a respirare e quando quasi non ce la faccio più, lo tira fuori per il giusto tempo di farmi rifiatare e poi lo rimette dentro ancora fino in fondo e lì ancora lo tiene fino a quando non respiro più ed allora lo ritira fuori, e questo succede per quattro, cinque volte. Poi invita il signore a togliersi i pantaloni e a venire davanti a me per farsi leccare il culo, tolto i pantaloni si appoggia con le mani alla scrivania girandomi la schiena e luigi mi dice di leccargli il culo, sempre in ginocchio mi avvicino, gli abbasso le mutande e comincio a baciarli dolcemente le chiappe, poi con la lingua passo più volte dentro il canale che le divide soffermandomi delicatamente sul buco anale, poi con più decisione la mia lingua lecca quel buco spingendo per farla entrare il più possibile mentre con le mani accarezzo le sue coscie, la schiena, la pancia fino ad arrivare al suo uccello che è già bello duro, non faccio quasi neanche in tempo a prenderlo in mano che lui raggiunge l’orgasmo e viene in parte sulla mia mano ed in parte sulla scrivania. Luigi mi dice allora di leccarmi la mano e poi di leccare lo sperma finito sulla scrivania, quando mi alzo e mi chino per leccare quello sulla scrivania si toglie la cinghia dei pantaloni e mentre sono impegnato a leccare me la usa con forza sul culo. Finito di leccare mi dice di stare chinato sulla scrivania e di tenere con le mani allargate le mie chiappe che me lo avrebbe messo nel culo, infatti sento subito il suo cazzo entrare in me con forza e, superato l’attimo di dolore, mi rilasso e
assaporo il piacere di quell’ uccello che entra ed esce dal mio culo fino a quando non raggiunge l’orgasmo. A questo punto mi dice di alzarmi e di masturbarmi lì davanti a loro, prendo il mio uccello già duro in mano e comincio a masturbarmi, con l’altra mano mi accarezzo le palle, il petto, mi strizzo e tiro allungandoli i miei capezzoli, mi schiaffeggio le natiche e sfruttando come lubrificante lo sperma di Luigi che mi esce dal culo, mi infilo più dita nel culo e raggiungo l’orgasmo. Adesso, mi dice Luigi, lecca il tuo sperma che è sul pavimento!! Mi inginocchio e comincio a leccare, Luigi allunga la cinghia al suo amico e gli dice di darmela sul culo e così mentre lecco il pavimento, sento il dolore e piacere di quella cinghia che batte sul mio culo, sulle coscie e sulla mia schiena. Quando tutto è finito Luigi mi dice di stare disteso, sdraiato sul pavimento ed invita il suo amico a pisciarmi addosso, sento il calore della sua pipì sulla mia schiena, sul culo e sulle gambe. Poi soddisfatto Luigi si rivolge al suo amico e gli dice : visto, cosa ti dicevo, fa tutto quello che gli dico, allora che ne dici si può fare? -Certo, risponde l’altro, organizzo tutto e poi ti faccio sapere. - Ma chi ci sarà chiede Luigi -Io, mia moglie e un’altra coppia di amici. -Ok, ma prima mandali da me per gli esami dell’Hiv, non voglio correre rischi. -Ok va bene Poi si salutano e Luigi lo accompagna alla porta e lì hanno continuato a parlare. Quando ritorna Luigi mi dice che posso rialzarmi e che dobbiamo ripulire e mi spiega che quello era un suo amico che mi voleva conoscere per vedere se andavo bene per fare sesso particolare con lui e sua moglie ed un’altra coppia, mi ha detto che gli sei piaciuto tantissimo e che ho avuto fortuna nel trovarti, io gli ho risposto che il fortunato mi sento io, che da quando lo frequento vado la mattina al lavoro non più con il muso ma fischiettando, ci siamo baciati ed abbiamo rimesso in ordine tutto ed ora aspetto con eccitazione il nuovo incontro.
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11 anni fa
scrofa,
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Ultima visita: 10 anni fa
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Doppio erotismo
Da sempre sono stato una persona molto romantica. Sono quelle cose che uno si sente dentro. Di ragazze e poi donne ne ho avuta più di qualcuna, ma ognuna sempre con dei blocchi interiori per quanto concerne la sfera dell’erotismo. La mia passione volge verso un erotismo romantico, benzina della passione. Non parlo di fare del sesso, ma dell'erotismo, che col sesso ha solo un legame, ma non è la stessa cosa. Tra sesso ed erotismo c’è la stessa differenza che intercorre tra il guardare e il leccare un gelato.
Dalle frequentazioni che ho avuto, però ho notato che solo pochi uomini e donne sanno realmente cosa sia l’erotismo. Vi sono sempre pressioni psicologiche di pudore, dogmi religiosi e della società, paure, imitazioni e modelli di persone che si frequentano, anche se amici intimi. La naturalezza e l’unicità dell’essere umano, da un bellissimo gioco di emozioni, sentimenti, passioni e complicità, si trasforma in un anonimo rapporto sessuale spesso senza soddisfazioni interiori.
Stufo di questo rutine per me non appagante, un giorno mi sono deciso di indagare facendo delle ricerche su una fonte di sapere quasi illimitata: internet. Psicologi, sessuologi, preti, venditori di fumo, etc, etc finchè, per pura combinazione mi sono imbattuto su un annuncio di una coppia su un sito praticamente anonimo, il quale recitava: coppia per erotismo a 360 gradi e un form per mandare l’email.
Preso dalla curiosità, ma anche con un po’ dall’imbarazzo non avendo mai approcciato simili situazioni ed incontri, scrivo un breve messaggio: ciao, mi chiamo xxxx. Vorrei conoscervi perché mi avete incuriosito. Trovo la forza e premo il pulsante di invio. In mente mia giravano già mille supposizioni di quale sarebbe stata la risposta, se ci fosse stata una risposta. Ero convinto in una risposta da parte di persone mercenarie con tutto ciò che li contradistingue. Ed invece il giorno seguente ricevo un’email dai contenuti più che amichevoli, scritti da una persona passionale, più alcune foto della loro coppia. Nella foto entrambi erano molto belli ed in atteggiamento molto sereno. Al momento rimango perplesso a causa della mia inesperienza di simili incontri. Comunque, come ho cercato il contatto, decido di andare fino in fondo a questa strada di erotismo. Rispondo al loro cordiale email chiedendogli quando gli andava bene l’incontro conoscitivo, ed allegando un paio di mie foto a viso scoperto al mari di come avevano fatto loro. Il giorno seguente ricevo la risposta.
Il giorno dell’appuntamento sono un po’ ansioso. E’ una cosa nuova, misteriosa. E’ una giornata fredda, soffia il vento ed il cielo promette pioggia. Ci incontriamo alla pensilina della fermata di un autobus. Io arrivo cinque minuti prima. In strada c’è pochissima gente e poco traffico. Guardo a destra e a sinistra. All’improvviso spunta questa meravigliosa coppia! Sono insieme a braccetto. Entrambi eleganti. Lei decisamente bellissima con i capelli lunghi e mossi. Già dal primo sguardo intuisco che c’è affinità sia da parte loro che da parte mia. Lui guarda lei con uno sguardo di approvazione e lei ricambia con un sorriso. E meglio andare al caldo ed in qualche posto confortevole. Mi invitano a seguirli. Capisco al volo che ci stiamo dirigendo verso il nido d’amore. Saliamo a casa loro.
Entrati, fanno in modo che l’ambiente sia per tutti a nostro agio. Forse anche loro hanno poca esperienza, ma basta la loro serenità per creare un ambiente più che confortante. Lei, togliendosi il cappotto, è vestita con una camicetta coperta da un gilet spaccato che permette di vedere l’inizio dei seni, una gonna che le arriva alle ginocchia e le gambe sono protette da delle calze autoreggenti. Dopo qualche minuto, posato pure io il cappotto, mi prende per mano e mi accompagna verso la stanza da letto. Lui invece si dirige ad armeggiare qualcosa in altre stanze e per un po’ rimane assente.
Ci sediamo al bordo del lettone ed iniziamo a parlare del più e del meno. Lei è serena e sorridente, veramente una bellissima donna. La sua bellezza e pacatezza fa che inizi a slacciarle i bottoncini, prima del gilet e poi della camicetta, fino a toglierli appoggiando questi capi su un cassettone. Per far ciò mi devo alzare e si alza anche lei. Ha un regiseno di pizzo nero. Inizio a slacciare anche questo mentre lei inizia a sbottonarmi i bottoni della camicia e con le sue mani vellutate inizia ad accarezzare il mio petto. Passiamo alla gonna e lei ai miei pantaloni. Ci ritroviamo nudi abbracciati sul letto come se ci conoscessimo da sempre. Lui non è ancora tornato. Iniziamo a farci dei massaggi e delle carezze e a darci dei baci. Inizio io partendo dal suo collo, per scendere lentamente verso il suo seno, baciando e leccando i suoi capezzoli, per poi scendere giù verso l’ombelico. Con la mano inizio anche ad accarezzarla tra le gambe sentendo crescere vertiginosamente la sua eccitazione. Continuo a scendere con la bocca sino ad incontrare il suo sesso che inizio a leccare; le grandi labbra e poi dolci massaggi con la lingua sul suo clitoride. E sempre più umida, fradicia, perfettamente rilassata da brividi di piacere che le salgono.
Dopo un po’ mi dice che è arrivato il suo turno. Mi distendo nuovamente vicino a lei, la quale inizia a ricambiarmi con simili baci; in modo lento e romantico prima sul mio petto, sulle mie tettine mordicchiandole, poi sull’ombelico per raggiungere il mio sesso che incomincia a leccare in modo unico mandandomi in estasi. Le dico di salire sopra di me per un 69. E’ bravissima con solo la bocca e la lingua. Riesce a prenderlo fino in gola, creando delle minime depressioni in bocca che mi eccitano ancora di più; e con una mano mi accarezza le palle da sotto. E troppo, non c’è la faccio più; partono spruzzi di sperma che lei in modo unico ingoia con piacere, lasciandosi un po’ di sperma sulle labbra. Si riporta verso di me ed iniziamo a baciarci facendo assaporare anche a me il nettare.
Ci riposiamo per una decina di minuti distesi sul letto, sempre accarezzandoci e con i nostri corpi a contatto. Vedo nei suoi occhi che vuole essere penetrata, e lo sento anche dalla vagina che è molto dilatata e fradicia di umori. Allunga una mano e mi passa un profilattico. Il mio menbro, vicino a una simile passionale bellezza è nuovamente durissimo. Infilo il profilattico, e lei dolcemente mi sale sopra. Inizia ad accarezzarmi con il suo sesso, prima facendomela annusare e che ricambio con la lingua, poi scende piano piano sul mio corpo fino alla posizione che riesce ad infilarselo. I suoi seni strisciano sul mio metto. Si muove, gode. Le mie mani si appoggiano al suo sedere e lentamente con le mie dita inizio a prelevare dell’umore che fuoriesce e spalmarglielo sul secondo buchino. Cerco la lubrificazione anche bagnando i miei diti con saliva e piano piano inizio ad inserirli. Lei gode, ha gli occhi chiusi e le labbra leggermente aperte dalle quali escono gemiti di piacere.
Arriva anche il suo lui, che abbastanza rapidamente si spoglia. Lo invito a partecipare. In fin dei conti è la sua donna. Lui si avvicina è glielo mette in bocca. Vedo diventare il suo membro durissimo, grandissimo e lunghissimo. Anche lui accarezza la sua donna. Ad un certo punto apre un cassetto e tira fuori del lubrificante che inizia a spalmare sul secondo buchino di lei e sul suo pene. Poi si porta dietro a lei, stringo le mie gambe in modo che anche lui trovi una comoda posizione, e sento che inizia a spingere. La sento godere sempre di più e pure io inizio a provare sensazioni sempre più belle. Ormai è entrato anche lui, e le pareti dei suoi buchi esercitano una maggiore pressione sui nostri membri. Lei inizia a urlare gemiti di piacere, si muove al nostro ritmo. Con una mano le abbasso la testa e inizio a baciarla con la lingua. Deve provare orgasmi ripetuti e lunghissimi. Non c’è la faccio più, spruzzo altro sperma nella sua vagina che però è protetta dal profilattico. Il mio pene rimane duro ancora per qualche minuto dopo essere venuto, per poi iniziare ad afflosciarsi per riposarsi. Piano piano anche lui esce.
Ci distendiamo tutti e tre sul lettone, con lei in mezzo. E sfatta di piacere.
Lui si alza e va in bagno mentre noi rimaniamo distesi sul letto. Voglio guardarla, continuarla ad accarezzarla e baciarla. E’ in estasi, con gli occhi chiusi, le labbra sorridenti, perfettamente rilassata, più che soddisfatta.
E ora che mi vada a lavare e rivestire pure io. Lei si prende ancora qualche minuto. Poi viene nello stesso bagno dove sono io ed inizia a farsi la doccia. Mi fa godere solo a guardarla.
Quando pronti, saluto il suo lui ed esco assieme a lei, scambiandoci ancora dolci parole e sguardi lungo le scale. In strada di baciamo, la ringrazio per la meravigliosa esperienza, e ci ripromettiamo di vederci. Adesso la vedo ancora più bella, con quello sguardo sorridente e senso di benessere frutto di essere stata pienamente appagata.
Voglio ritornare accompagnato anch’io da una Lei, per provare ancora nuove esperienze erotiche e piaceri. Ma questa sarà un’altra storia
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11 anni fa
lucione67,
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Notte fonda
Nel pieno di una notte tarda e afosa
Io e la dama mia, su la vettura,
giungemmo in camporella in zona ascosa.
Poich’ella del guardon temea paura,
primanco di sganciar lo tieni seno,
li vetri a gazzettar ebbi gran cura.
Con fame astinenzial, di mesi almeno,
tuffommi in su di lei, ma porca vacca!
Mi pianto ne lo sterno il mano al freno!
Lo trauma intercostal l’ardor non fiacca,
ma impervio è il formicar entro ‘sta Panda!
Dannata imitazion di Fiat polacca!
Ma a un tratto lei a me: “Qualcun ci guarda!”
E scorgo tra i giornal, mettendo a foco,
un omo in ravanar dentro a mutanda!
“Ma vatti a spippettar in altro loco!”
Consiglio allo zozzon, che fugge lesto.
“E infodera l’augel che intanto è poco!”
Scacciato il peccator nel buoi pesto,
mi sgrida un campanil, è mezzanotte:
“Orsù, concretizziam, che m’alzo presto!
Pulcin”, sussurro a lei, “bele guanciotte”,
ma lei rispuonde a me subitamente:
“Appellami baldraccia e dammi botte!”
Giacché tal perversion la fa gaudente,
mi adopro a mulinar sfanculi e calci.
“Aumenta”, implora lei, “non sento niente!”
Mi aggrappo a li giornali atti a pararci
E lo roseo gazzetton m’annunzia il lutto:
lo nostro centroavanti vuol lasciarci!
Notizia bromural che spenge tutto.
(Maurizio Lastrico)
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11 anni fa
cosonegrosso,
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Luca e Sandra 3 parte :Il principio secondo...Matteo
Prima di parlare di Dario e descrivere che tipo di persona era bisogna tornare ai fatti dell' anno prima,agli eventi che piu' o meno si conclusero con la serata in cui per la prima volta assistii nel vedere la mia Sandra che "rubava" sesso in macchina con Matteo in mia presenzaCome gia' raccontato,Matteo aveva sempre sognato di poter toccare il seno di Sandra,lui ci scherzava e allo stesso tempo ci provava sempre;per me lui era come un fratello ma a un certo punto l'idea inizio' a materializzarsi nella mia mente e cominciavo a credere che il dederio di Matteo fosse possibile e che prima o poi una cosa del genere poteva succedere,in verita' quest'idea cominciava a piacere a me,quest'idea era anche un mio desiderio infatti se c'e' n'era l'occasione, entro certi limiti ,cercavo di creare situazioni piccanti.Sapevo benissimo che Sandra si eccitava all'idea di farsi toccare,lei era stata sempre molto disinibita,molto piu' di me anche perche' lei era' cresciuta in un contesto familiare molto diverso dal mio ed era abituata anche a girare quasi nuda in casa della sua famiglia.Certo che pero' prima che un sogno erotico proibito diventase realta' mi ero rendevo conto sempre piu' che di tempo ne doveva passare .Un paio di sere prima della serata di Trapani eravamo andati tutti insieme a festeggiare un compleanno "storico" della nostra amica che compiva 30anni;eravamo la solita gente e la serata era bollente,un caldo asfissiante e per di piu' le festa era abbastanza noiosa,non vedevamo quasi l'ora che finisse.Cosi intorno a mezzanotte io con una scusa dissi che me ne andavo a casa ma contemporaneamente Matteo si propose di darmi un passaggio con la sua auto tanto andava via anche lui,salutammo tutti e salimmo in macchina ,io cercai di salire avanti ma come al solito Sandra si mise a correre e mi precedette conquistando il posto davanti ,era una stupidaggine che facevamo quasi sempre cosi,per gioco .Eravamo in macchina e senza dircelo sentivamo nell'aria che tutti quanti non vedevamo l'ora di andarcene da quella festa e liberarci per andare a fare qualche follia; Matteo propose mentre guidava:"ma se andassimo al mare?con questo caldo un bel bagno ci sta!!"Perche' no" risposi io, e ,rivolgendomi a Sandra le chiesi:"per te va bene o vuoi andare a dormire?"Sandra rispose che non aveva il costume e' che bisognava passare da casa a prenderlo.Seeeeeeee...come no .rispondemmo all'unisono io e Matteo ,"ma quale costume,si fa il bagno nudi!"Vabeh!" Disse lei ,terro' gli slip.Dopo circa 10 minuti arrivammo in spiaggia,scegliemmo un posto dove era un po illuminato e incominciammo a spogliarci.Matteo tiro' subito giu' i pantaloni mentre Sandra che era con gonna e top si tolse prima il sopra.Matteo si giro' e si tolse gli slip ,completamente nudo si avvio verso il mare,io e Sandra rimanemmo soli e lei a quel punto mi chiese se si poteva togliere gli slip piu' che altro perche' sarebbero poi rimasti bagnati tutto il tempo.
Io le risposi di no,e che secondo me si sarebbero asciugati in poschi minuti con quel caldo.Non so perche' risposi cosi',forse esitavo uncora a condivedere la nudita' completa della mia donna ,al contrario io mi spogliai del tutto ,Sandra era in topless e in 5 secondi via in acqua,raggiungemmo Matteo che ci raccontava, mentre gli si andava incontro ,la sua sensazione di benessere e di piacevole fresco in acqua.In effetti era veramente bello,una sensazione di liberta mista a sentimenti veri che io provavo per le persone presenti e che sentivo contraccanbiare.
Eravamo tutti sotto l'acqua,solo le nostre teste erano al di fuori,poi a un certo punto io iniziai a giocare facendo schizzare l'acqua,loro mi imitarono saltando qua e la avvicinandoci tutti e tre intravedemmo i nostri corpi nudi nella penombra.
La situazione in tre e' molto diversa da quella in quattro con le 2 coppie,in tre non ci si puo' isolare perche non puoi escludere nessuno,in tre la complicita' e' totale ed e' vissuta sempre in tre, io in particolare in quello situazione devo "condividere" totalmente la mia donna.In quel momento ho capito che io ero ad un bivio e tutto dipendeva da me,solo io potevo permettere o negare che succedessero determinati eventi,non volevo pentirmi di cose che avrei potuto o non potuto fare quindi dovevo scegliere bene .Lasciai fare al mio istinto come avevo sempre fatto per tutte le cose nella mia vita,il mio istinto mi diceva di lasciarmi andare e di assecondare gli eventi senza interporsi anche perche sentivo totale fiducia sia in Sandra che in Matteo,sentivo che non sarebbe successo in ogni caso nulla di male o nulla di cui pentirsi.Mentre pensavo queste cose ci stavamo avviando fuori dall'acqua,avevamo un po di freddo ,soprattutto Sandra che era qualche passo dietro di noi.Presi gli asciugamani ci asciugammo ma stavolta il Matteo burlone con uno scatto mi prese l'asciugamano portandoselo via e facendomi restare nudo,io non me l'aspettavo ,il mio pisello mi era venuto su perche' ero stato ,molto vicino a Sandra nuda e infatti ,con fatica ,me lo coprivo mentre correvo per inseguire Matteo per riprenderemi l'asciugamo,Sandra si gustava la scena e prese la macchina fotografica,fece qualche scatto mentre ci si rotolava sulla sabbia.Matteo propose di immortalare la serata con un autoscatto, tutti e tre nudi,nenache il tempo di dirlo che Sandra butta via il suo asciugamano posizionando la fotocamera a un paio di metri e senza stavolta chiedermi il permesso si tolse anche gli slip rimanendo completamente nuda in piedi davanti a noi due.Io pensai "urckkkkk"""cercai di non sembrare imbarazzatto o infastidito e stetti attento a non farmi prendere dalla gelosia tipo ordinando a Sandra di coprirsi subito,sapevo che un'esperienza come questa forse non ci sarebbe piu' capitata.Loro due erano gia' vicini in posa ,io schiacciai il pulsante della fotocamera quindi parti' il conto alla rovescia e con un balzo mi uni a loro che intanto si coprivano le parti intime con le mani.Anch'io con una mano mi coprivo ma con l'altra ,andai dietro il sedere di Sandra ,cercando di "rubare" un po di sesso carcando con le dita le sue parti intime;cosi facendo facevo capire a Sandra che al gioco io ci stavo e lei rispose a suo modo sollevando e offrendomi il fondoschiena il che voleva dire"figurati io!".Credo che Matteo non si accorse di nulla.Il mio membro era duro,non era piu' possibile contenrlo con una mano e quando rivedemmo le foto sul display della fotocamera Matteo escalmo:"sei il solito Luca -sexionman"cosi mi chiamava quando mi beccava spesso in atteggiamenti piu' o meno espliciti con Sandra.Purtroppo pero' sentimmo delle voci avvicinarsi ,un gruppo di persone erano venuti a fare una passeggiata quindi ci rivestimmo in fretta e tornammo in macchina.Ci era venuta una gran fame allora prima di tornare a casa andammo in una paninoteca e mangiare qualcosa dopdiche ci rimettemmo in macchina per tornare a casa.Forse si erano fatte le 2 e mezza e' avevamo circa 20 minuti di strada , in auto eravamo ancora molto svegli ma rilassati.Sandra aveva ancora conquistato il posto anteriore sicche io mi misi comodo dietro.A un certo punto Sandra disse "scusate io mi metto comoda ,queste me li tolgo perche sono ancora bagnati"........infatti si sfilo' gli slip da sotto la gonna,che mi lancio' dietro, e si accomodo con i piedi sopra il cruscotto alzando le gambe .Cosi facendo la gonna scivolo' verso di se' scoprendo le gambe quasi finoal limite della sua patatina,forse Matteo dalla sua posizione riusciva a vederla.Sandra di statura e' minuta,ha una 3 abbondante di seno e' un bel sedere,nelle sue forme e' molto proporzionata avendo anche un vitino stretto ,in quella posizione era una vera bomba sexy; dai lati del top che indossava,il seno fuoriusciva i davanti i lacci lo tenevano legato.Io non resistetti e da dietro ,con le mani,entrai nei lati del top fino a toccarle i capezzoli per poi prendere a piene mani le sue tette.Matteo balbettava"eh no!!Luca sei il solito!!!non vale!si pero'!.....e' io che faccio?voglio fare quello che fai tu!!""Certo" risposi io scherzando con ironia ,"in un altra vita pero"...invece lui le mise la mano sulla gamba ,vicino al ginocchio di Sandra,lei subito sottileneo con voce allarmata'"anche lui mi tocca ,guarda".Io risposi"allora ti tocco anch'io" e con l'altra mano andai sull'altra gamba mentre lui si avvicinava pericolosamente alle parti piu' basse di lei,poi tornava indietro e delicatamente rifaceva lo stesso movimento.Uhauuu,esclamo Sandra ,"che piacere essere solleticata" da 2 uomini!!Eh gia' ,pensai io mentre vedevo Matteo con la mano all'interno della coscia che si era soffermato molto vicino alla sua patatina e credo che li abbia sentito quanto probabilmente era bagnata.Ma stavamo per arrivare a casa e Sandra si doveva ricomporre.Lei disse che era un peccato che fossimo arrivati mentre io che mi ero spinto oltre in quella situazione pensai che era meglio finirla li.Matteo molto galantemente mi disse che era meglio per lui andare dormire perche' la mattina dopo si sarebbe dovuto alzarsi presto quindi ci salutammo e tutti a casa.Appena entrati io baciai Sandra e le dissi che era prorpio una piccola sgualdrina che mi faceva impazzire,lei disse piu o meno cosi' "Perche' non mi avete scopata li,in macchina,adesso sono fradicia bagnata ,gia' mi immaginavo uno davanti che mi faceva e l'altro da dietro e poi gli avrei preso il suo in bocca mentre tu avresti continuato a scoparmi."Io non potevo piu' sentire altro,le tappai la bocca ,la misi faccia al muro e me la scopai fino a farla urlare.Quella sera fu solo sesso ,non c'erano sentimenti o romanticismo, credo ,ma fu esaltante.Due sere dopo ,mentre tornavamo da un sagra di un paese ,Matteo in qualche modo si fece Sandra in macchina mentre guidavo io,anche per poco ma se la scopo' dietro il mio sedile e lo fece perche sapeva che dopo questa serata avrebbe potuto farlo e perche aveva capito che saremmo stati al gioco,ma questa storia la conoscete gia.
Durante l'anno continuammo ad uscire come al solito con gli amici e con Matteo ma non successe mai piu' niente.Poi ci venne quindi l'idea di farci fotografare da qualcuno e Dario sembrava la persona giusta,si perche' soprattutto umanamente io lo sentivo molto vicino e a anche Sandra gli era molto simpatico.Quindi mi feci "coraggio" e trovai un modo singolare per proporgli di farci da fotografo.....nel prossimo racconto...Queste poche storie che io e Luca vi racconteremo sono realmente accadute
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11 anni fa
AdamDTS,
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Ultima visita: 21 ore fa
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Cerebralmente perversi
Qualche mese fà finchè una sera facevamo sesso in vacanza al mare Amanda mi ha detto "certo che sei proprio perverso: di giorno in spiagggia ti piace che io sia solo in perizoma, di sera che indossi abitini corti o leggins con il culo in vista e che donne e uomini mi guardino". A te in fin dei conti piace esibirmi come esibisci la tua Audi". Sì amore gli risposi ma tu vali molto di più, anche perchè mi dai molto più piacere. Presi da "porco" per l'ennesima volta e si chiuse il discorso. Dopo un mese organizzai una cena a casa nostra con sei amici da fuori regione conosciuti proprio in quella vacanza con i quali avevo formato la squadra di calcetto durante la vacanza stessa. Amanda quella sera uscì con due amiche. Alle 23.30 Amanda rientra a casa e passa in taverna per salutare i miei sei amici. Si toglie la giacca e indossava dei leggins leopardati con maglioncino corto e tacchi. Ad un amico scappa la battuta sottovoce, poi all'altro ed all'altro ancora. "E' figa come al mare, ha un bel culo come al mare, ma si mette in perizoma come al mare??...". Lei fà finta di non sentire, in 5 minuti saluta tutti in maniera distaccata e poi và al piano di sopra. Dopo 10 min suona il citofono e mi chiede di salire un attimo. La trovo in bagno in perizoma e mi dice che pensava di fare una doccia prima di dormire; la abbraccio e la bacio. Mi dice "i tuoi amici hanno proprio in mente la figa e basta..." Che vuoi, gli rispondo, non ti dico le battute quando tu te ne sei andata...sono qui senza mogli... e tu così vestita sembri troia... "Amore non sono come ti piace ?" Ma certo Amanda, risposi ! Allora ti aggiungo anche un'altra cosa: han fatto anche la battuta "ma dopo torna giù in perizoma come al mare ??!!?" Nel frattempo continuavo ad accarezzare il corpo nudo di Amanda. Mi baciò e mi sussurrò "scommetto che a te piacerebbe mostrargli la tua bella mogliettina... ti piace così tanto che te la invidino... vero porco??". Aggiunse: vuoi invitarli a vedere la mia doccia ? Ma tengo sù il perizoma... Con la voce strozzata gli risposi sì dai amore... troia ! Vai a chiamarli che io preparo lo spettacolo ! Quando lo dissi ai miei amici cominciarono urla da stadio ! "Wow gli rivediamo il culo" ed altre battute da militare. Abbiamo un bagno grande con doccia grande e porta in cristallo trasparente; quando arrivammo in bagno lei aveva preparato 6 cuscini per noi maschietti sul bordo vasca e lei era dentro in doccia ancora in perizoma. Lei si mise a ballare una specie di lap dance, tutti si scatenarono, dopo 10 minuti di spettacolo mi invitò ad entrare. Mi abbassò i pantaloni, me lo prese in mano e cominciò a segarmelo. Non resistevo più !! Mi disse scopami ma con le mutandine sù. Si spostò il perizoma facendomi vedere le labbra e si posò il mio pene. Cinque secondi e gli ero dentro ! La scopai prima sulla parete della doccia. Poi si mise sul fondo della doccia e si mise alla pecorina, gli riscopai la figa a fondo tenendola per i fianchi: lei raggiunse l'orgasmo!!! Come molte altre volte il mio premio per il suo orgasmo è il suo lato B ! Spostai il piccolo filo di tessuto, glielo bagnai un pò con gli umori della sua figa e glielo infilai. Piano piano ma entrò tutto! Fuori dalla doccia erano tutti fuori di testa: urli e torpiloqui per la performance di Amanda ! Dopo averla pompata a fondo per 10 min gli sono venuto dentro il culo ! Che favola! Che adrenalina con 6 maschi che ti guardano a scopare. Amanda mi bacia, "amore sono stata brava? credi ti invidino ?!? " Sono senza parole. Mi invita ad uscire e portare via gli "stronzi". Nessuno parla più, tutti in silenzio, escono dal bagno e scendono. Amanda non la han più vista. Siamo scesi tutti, non vi dico i commenti su di lei. Altro caffè e poi a chiudere la serata da commensali.
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4
11 anni fa
lucaeamanda, 51/50
Ultima visita: 1 settimana fa -
Francesca
Sinuoso profilo di donna graziosa al contorno di luminosa tenda mossa appena da un tuo dito a scostar inganni, come se oltre la nera seta il tuo sguardo rubasse oltre quel buio che ti è dinanzi; felina forma di ammaliante belva che in gabbia attendi chi dalle tue spalle osserva e nulla puoi... chiari i tuoi capelli che oltre l'intreccio di una benda ricadon sulla schiena a carezzar le spalle; le braccia strette a contenere il seno che è mosso e scosso da un gelido brivido di piacevole attesa. Sulla gamba destra il peso e la sinistra leggera come la testa invasa da pensieri e attese che son turbine ma non gravosi, che son piume in vortice e pulsar di tempie... E le terga tonde a corollar di un pizzo nero ch'è di Giunon carezza e di Venere lacrima che i sensi inumidisce ancora. Velate le gambe che conducono lo sguardo da una tornita coscia verso l'oscuro di un tacco, lungo il confondersi di un contorno che fugge dalla luce di una bianca finestra di sole a ricordar che il tempo muta e spesso ci confonde.
Io quel profilo osservo per il tempo indefinito di un eterno istante, mi slaccio i polsini e mi sfilo la cravatta e la bianca camicia scivola via. Ti osservo. Tu attendi, con lo sguardo nel buio di seta e pensi e sogni nel vorticar di pensieri strani a tutto ciò che è stato, che può essere e che sarà.. Quell'attimo indefinito è questo gioco, di attesa, impazienza, energia, silenzio. Questo attimo è ciò ch'io vi racconto.
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3
11 anni fa
admin, 75
Ultima visita: 20 ore fa -
Luca e Sandra 2 parte: A carte scoperte
Il mattino dopo la memorabile serata con Matteo(leggete il racconto precedente),Sandra sembrava stranamente piu'amabile del solito ma un po impacciata nel parlare e nel fare le cose normali allora, dopo cena, la misi a sedere sul divano e le parlai,volevo toglierla dall'imbarazzo e giocare anch'io a carte scoperte,le dissi:"....so tutto di ieri sera,facevo finta di niente perche ero divertito e' molto,molto eccitato almeno quanto te;certo quando ti scopava devo ammettere che ero un po frastornato ma vederti nuda in quella posizione e' stato uno spettacolo impagabile.Non prendermi per pazzo,io ti amo e' finche il gioco e' fatto in complicita' e sempre in due io sono l'uomo piu' felice del mondo e con te farei qualsiasi cosa!"Lei sembro' andare un po in tilt,si vedeva che le frullavano mille pensieri ma non riusciva a dire niente,cosi',d'istinto mi abbraccio fortissimo e inizio' a baciarmi,io cercai le sue natiche passando dalla schiena e finimmo per fare l'amore con una bramosita' del tutto nuova, per tutta la settimana si fece tanto sesso ricordando anche i minimi dettagli della serata con Matteo.Poi passo circa un'anno "normale" tra alti e bassi,si avvicinava il nostro anniversario e pensavo che dovevamo regalarci qualcosa di particolare;da un po avevamo scoperto la macchina fotografica digitale ,non essendo appassionati di tecnologia non ci eravamo mai interessati a quest'oggetto .Cosi quando per il mio compleanno i miei amici me la regalarono iniziammo a scattare delle foto ' lo trovavamo divertente ed eccitante e questo ci piaceva molto.Cosi' ,dalla fantasia di farci fotografare da un'altra persona al proporlo di farlo veramente il passo fu breve,pensammo a come sarebbe stato eccitante se qualcuno potesse guardare attraverso la fotocamera mentre ci si spogliava pian piano e farci fotografare in pose erotiche .Il problema era a chi chiederlo,di chi ci potevamo fidare?chi ci avrebbe assecondato senza giudicare,la mentalita' del paese e' quella che e' ,nonostante la parvenza di grande emancipazione che i nostri amici cercavano di avere, i pregiudizi erano forti.
Antonella e Betta potevano fare al caso nostro ,ma la prima era fidanzata(lui gelosissimo) e' la seconda aveva un rapporto a distanza di poca importanza ,stando a quello che diceva lei.Per me non sarebbe stato difficile organizzare una cena con musica e vino e coinvogerla in questo gioco .Betta e' anche molto carina con un sedere da favola ,la minigonna quasi una missione per lei e spesso lasciava intravedere il suo perizoma con molta mestria, e a dire la verita' era anche l'occasione giusta per fare qualcosa di piu'...... Sandra aveva un'ottimo rapporto con lei ,anche abbastanza intimo e un gioco a tre credo che non l'avrebbe disdegnato.La cena la organizzai ,spontanea ,senza troppo calcoli ma fu talmente spontanea che nel bel mezzo della serata si unirono altri amici .Ci divertimmo un sacco ma non come avremmo voluto io e Sandra quindi ci tocco rimandare il nostro piano.La mattina seguente,domenica, Sandra si sveglio' un po prima del solito ,ando in bagno e poi torno' a letto e mi disse che era tutta bagnata.Che hai fatto? Le chiesi io,lei mi rispose che aveva sognato che aveva fatto la doccia insieme a Dario e che si erano toccati e baciati,"sei proprio una porcellina",le dissi io.Dario e' un mio vecchio amico col quale abbiamo una squadra di calcetto con la quale giochiamo tutti i martedi."Dai,dimmi come c'e' l'ha Dario,fate sempre la doccia insieme e magari ve lo siete anche toccato".mi disse Sandra con vocina sottile;io scherzando le risposi che avrebbe dovuto dirmelo lei visto che se l'era sognato!".A quel punto Sandra sali' sopra di me ,mi abbasso il boxer e prese in mano il mio membro iniziando a muovere la mano come se il membro fosse suo,poi mentre si toccava un po anche lei torno' a chiedermi com'era fatto il pisello di Dario allora io risposi che e' grosso di diametro ma un po piu'corto del mio."Uhauuu"..proprio come piace a me" disse lei . ..."lo sa cara,ti conosco "risposi .Poi si sposto un po indietro e si infilo il mio membro dentro di lei a inizio a fare avanti e indietro senza pero staccarsi ' dal mio corpo,io le tolsi la magliettina e lei rimase a seno nudo,seno sodo e naturale che sbalzava sopra e sotto e che io mi gustai mentre lei mi sussurrava del pisello grosso di Dario che aveva appena sognato,io le chiesi che non mi aveva ancora detto cosa avevano fatto sotto la doccia;"ora te lo faccio vedere" disse lei prendondomi il mio pisello in bocca e succhiando fino a farmi venire. Sarebbe stato bellissimo se avessi catturato tutto con la videocamera,lei era stata fantastica ma proprio in quell'istante si fece strada un'idea !E perche non chiedere a Dario di essere il nostro fotografo?Lo dissi subito Sandra che perplessa rispose che non era sicura che non lo dicesse in giro ,io le dissi che sapevo delle cose di lui moooolto intime che lui stesso mi aveva confidato dimostrando quindi una certa fiducia in me che sono sicuro avrebbe avuto anche lui nei miei confronti..Sandra si convinse o forse voleva credere che fosse cosi e ridacchiava contenta.Rimaneva ora problema di come chiederlo a Dario senza sconvolgerlo e senza che pensasse a noi come 2 maniaci sessuali,dovevo trovare un motivo plausibile ma allo stesso tempo farlo diventare un gioco per tutti e tre....nel prossimo acconto..
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11 anni fa
AdamDTS,
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Ultima visita: 21 ore fa
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Una serata iniziata male
Salve,
Questo e' il nostro primo racconto che pubblichiamo sebbene ne avremo tanti da raccontarvi, una sera venimmo invitati a cena presso una casa di un nostro conoscente, giunti in questa casa sbito ad aspettarci c'erano svariate Persone di diverse fasce d'eta', iniziati i soliti preamboli e convenevoli simili che si fanno quando si e' invitati arrivo' a questa cena una ragazza che noi conosciamo, non si puo' dire che questa persona sia una signora....quando iniziammo a mangiare dentro di me mi dissi che cosa ci stavamo a fare in questa casa, vedevo mio marito che cercava di ravvivare i toni e gli umori dei presenti, lo vedevo che era assorto nei suoi pensieri e cercava disperatamente di soffocare la noia con il bere, finita la suddetta cena ci portammo presso la terrazza di questa casa che detto fra noi faceva anche schifo....era un caldo boia in quanto le estati a Firenze sono sempre terribili, assommato al fatto che si era anche mezzi ubriachi si sudava copiosamente,ci siamo messi a ballare e io che sono la Lei della coppia mi avvicinai a questa nostra conoscenza, allorche' fra noi una volta sola ci fu una storiellina durata appena una serata sola, lei si strofinava accanto a me ed io acconto a mio marito, gli animi si accesero imminentemente e decidemmo di proseguire oltre differentemente, nei presenti c'erano anche due singoli i quali erano i fautori di questa serata, iniziati i vari pleriminari mio marito quasi che satava sbavando dietro a questa ragazza, mi sentii subito la sua mano sotto al mio vestito estivo che mi stava accarezzando la fica, subito anch'io mi diedi da fare e d'accordo con questa ragazza iniziammo un lungo pompino davanti ai presenti,ci stavamo dividendo un uomo nella qualita' di marito in due fino a quando vidi che uno dei presenti si stava sbottonando i suoi pantaloni, cominciai ad essere scopata sul tavolo di una specie di camera da pranzo,quando ci stavo prendendo gusto di colpo mio marito si fermo' e inizio' a scoparsi la seconda persona, il tale che nel frattempo si stava sbottonando si avvicino' a noi e anch'esso si getto' nella mischia,la ragazza che nel frattempo veniva scopata bene bene decise di iniziare un pompino anche al secondo ragazzo, mio marito lascio' la ragazza nelle mani del secondo ragazzo e si concentro' esclusivamente su di me, mi giro' di schiena e sempre sul tavalo mi mise in ginocchio e mi stava chiavando da dietro, di colpo anche la seconda coppia che avevano iniziato il famoso pompino ce la ritrovammo vicina, i due uomini ci stavano scopando prepotentemente da dietro e noi due donne che eravamo le prede del momento e della situazione creata ci iniziammo a baciare sulla bocca, l'ultimo ragazzo che ancora non stava facendo nulla si inizio' a farsi una sega in diretta come se stesse vedendosi un filmino porno in diretta, alla fine della penetrazione mio marito mi fece una sborrata da una tonnellata in bocca e il secondo ragazzo lo intravidi che stava venendo sopra al pube della ragazza, di colpo anche il terzo soggetto stava venendo ma credo che lui fu l'unico a non essere molto soddisfatto della serata, fu l'unico a non scopare......grazie della vostra cortese lettura.
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11 anni fa
principi,
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Ultima visita: 11 anni fa
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Centrobenessere
Mi capita spesso di rilassarmi per qualche ora centrobenessere. E cosi ho, fatto anche un venerdì pomeriggio. Appena entrato ho visto che non c'era molta gente. Nessuno in giro nella zona relax, e solo 3 sdrai che sembravano occupati. Due di questi erano tra loro vicini e sopra vi erano due asciugamani. Un altro invece più lontano era impegnato con una serie di giornali. Scelgo il mio posto e mi sdraio un attimo per ambientarmi. Adoro il centrobenessere e la tranquillità che riesce a trasmettere. Se potessi ci verrei ogni settimana, ma alla fine invece capita che ogni tanto ci vengo per evadere. Evadere dalla routine quotidiana e dalla vita integerrima.
Si apre la porta del bagnoturco ed esce un uomo. Una persona anziana. Una di quelle che a colpo d'occhio si capisce che è un amante e un frequentatore delle saune. Deciso nei movimenti e nella routine che questi ambienti richiedono. Coperto dell'adeguato pudore esce ed entra nella doccia. Qualche minuto sotto l'acqua e poi raccoglie l'accappatoio ed esce in giardino per gustarsi ancora un po' il fresco.
Appena il vecchietto arzillo è uscito in giardino. La porta del bagnoturco si riapre e questa volta. Con mio piacere, vedo uscire un corpo femminile. Forme morbide e delicate. Con le curve tutte armoniose. Dietro di lei esce quello che presumo esser il suo compagno. Un uomo sulla cinquantina, con un fisico un po' abbondante. Nell'uscire però noto un loro sguardo d'intesa.
Comincio a domandarmi il motivo. Sono anni ormai che frequento i centribenessere e le spiagge naturiste. In questi anni ho osservato molto le persone che incontravo. In me c'era sempre la curiosità di scoprire chi tra loro aveva l'istinto lussurioso. E lo sguardo di intesa che avevo notato in questa coppia. Mi ha fatto intuire che loro l'avevano e che io per loro rappresentavo uno spunto di malizia. Questi pensieri subito hanno risvegliato i miei istinti che pensavo di assopire per un momentaneo momento di relax. E la curiosità di vedere se il mio istinto aveva ragione ha preso il sopravvento. Ho deciso di fare la preda. Vedere se questa coppia che hai miei occhi appariva con qualche istinto malizioso era li in cerca di qualche evasione erotica.
Dopo essersi rinfrescati entrambi si sono distesi sugli sdrai. A quel punto mi alzo. Non li guardo, ma percepisco che mi stavano guardando. Mi muovo e per avvicinarmi alla sauna. Con modi lenti e armoniosi, mi tolgo l'accappatoio e mi espongo volutamente la loro sguardo. E al loro giudizio. Entro in sauna. Chiudendo la porta. Nel farlo mi volto e osservo che si sono avvicinati per parlottare tra loro in modo riservato. Tra loro sorridono. Si rafforza la convinzione che il mio intuito ha ragione.
Mi sdraio e mi rilasso in sauna. Dopo il giusto tempo. Esco e rivedo i loro volti attenti ai miei movimenti. Non mi nascondo più di tanto. Anzi lascio che il loro sguardo possa cogliere tutto di me.
Doccia e poi mi rilasso disteso. Nonostante la piacevole musica di sottofondo sento in lontananza i loro bisbigli. Non capisco cosa si dicono. Ma intuisco che il lui sta proponendo a lei qualcosa.
E' certo che di li a poco lei avrebbe giocato la sua carta. Non vedevo l'ora ed attendevo fiducioso la definitiva conferma che l'intuizione si sarebbe trasformata in certezza.
Eccola. Si alza. Come è già capitato altre volte. Alzandosi da volutamente le spalle al suo uomo. E rivolge a me uno sguardo intenso e languido. Si incammina ed apre la porta per entrare nel bagnoturco. Seguo i suoi movimenti. Il mio scopo è ora di farle capire che la sto guardando e che il suo gioco di seduzione ha avuto successo. Poi una volta entrata rivolgo lo sguardo al suo lui. E come altre volte è accaduto. Lui mi guarda e accenna un sorriso. Capisco che vuole che segua la sua compagna.
Attendo solo il tempo necessario ad aumentare l'intensità del brivido. Quel brivido che so scuoterà di li a poco in contemporanea, anche se distanti sia il lui che la lei della coppia.
Mi alzo. Entrambi capiscono, lei osservando da dietro il vetro nell'oscurità dei vapori e lui da fuori sullo sdraio, che io sarei a breve entrato in bagnoturco. Con la coda dell'occhio vedo lui che si sistema il membro, la mia decisione l'ha eccitato e un riflesso incondizionato l'ha portato a toccarsi.
Questo come altre volte spazza via gli ultimi dubbi. Lei sarà dentro eccitata e vogliosa di un contatto erotico fugace.
Entro in bagnoturco. Tutto questo ha eccitato anche me. Appena entro, un rumore mi fa voltare. Mi accorgo che il vecchietto è rientrato dal giardino Per fortuna non ci seguirà la sua intenzione è di sdraiarsi a rilassarsi.
Chiudo la porta e tra i vapori vedo a malapena la figura di lei seduta nell'angolo più buio.
Decido di azzardare. E mi siedo non molto lontano da lei.
Cosi vicini riusciamo entrambi a vedere i nostri corpi. Osservandola il mio sguardo si accorge dei suo capezzoli. Grandi e con areole importanti. Gonfi. Le sue mani erano incrociate sotto i seni. Le gambe incrociate.
Per qualche minuto stiamo immobili. Poi mi accorgo che il suo sguardo furtivamente si dirigeva sul mio membro. Adoro la donna curiosa. La donna che provoca e che come lei decide di stuzzicarmi.
La assecondo. Mi siedo più comodo. E lascio che il magnetismo del suo sguardo avvolga il mio membro come una mano vellutata. Il mio membro comincia a gonfiarsi. Si muove da solo. Si ingrossa. Un sottile cenno di sorriso compare per un attimo sul suo volto. E' la scossa decisiva. Il membro si indurisce e si trasforma in cazzo. Senza pudore mi espongo al suo sguardo. Sono eccitato e mi eccita molto quando una donna vuole guardare il mio cazzo. L'erezione è completa. La osservo e mi accorgo di un leggero scossone. Come se per un attimo fosse stata percorsa da un brivido erotico. Allarga le braccia e le appoggia alla seduta per riprendere equilibrio. Non riesce a trattenere le gambe che vogliono almeno un po' socchiudersi per non soffrire troppo. In quell'istante alza lo sguardo verso di me. Il mio sguardo regge la sua intensità e rispondo al suo sorriso con un sorriso.
Lei riabbassa lo sguardo verso il mio cazzo. Non riesce a non guardarlo. Dolcemente decido di osare. Le prendo la mano vicina. Lei mi lascia fare. La porto sul mio cazzo. Per un instante la ritrae.
La riprendo sempre con gentile intensità. Lei la avvolge attorno alla pelle del mio cazzo.
Inizia a muoverla, mi stringe il cazzo. Lo tocca, lo muove... Assaporo le sua mani attorno.
La sua mano si muove intensa. La mia consistenza le piace. Il movimento della mano è molto lento. Il ritmo è volutamente rallentato. Mi piaceva da morire come mi sta toccando. Cerco di rivolgere il mio bacino verso di lei. L'intento è di agevolare il suo tocco e stimolare la sua voglia di assaggiarlo. Mi guarda e il suo sorriso malizioso mi eccita ancor di più. Avvicina anche l'altra mano e inizia a segarmi con due mani. Adoro vedere come la fa impazzire di eccitazione avere due mani piene. Capisco da come mi sta toccando che ha una certa esperienza di incontri furtivi. Non è titubante, ha subito preso quello che voleva....e se lo stava godendo.
Ed io mi godevo le sue mani esperte. Cerco di allungare le mani per toccarla. Ma lei si ritrae. Mi fa capire che non vuole. Non insisto. Lascio che lei si prenda quello che vuole.
Il caldo è tanto, ma il piacere che ricevo nel sentire le sue mani ma sopratutto nel vedere come lei si stava eccitando gonfia ed indurisce ancor di più il mio cazzo. Attendevo solo la sua prossima voglia.
L'irresistibile curiosità che si scatena in una donna quando sente pulsare tra le mani il cazzone.
La guardo negli occhi. Le faccio capire l'intensità della mia voglia. La vedo vibrare leggermente...e come per un riflesso irresistibile, si china e avvolge le sue labbra carnose attorno al glande lucido.
Il calore della sua bocca mi entra nel cervello e mi procura una scarica di eccitazione incredibile.
La sua voglia e la sua esperienza donano alla bocca un potere inaspettato...
Le piace, il suo modo di succhiare è divino...poi un brivido. La porta si apre di colpo. E' il vecchietto. Lei si ritrae mentre io mi ricompongo piegandomi a nascondere il mio stato eccitato. L'uomo con fare tentennante entra, non si accorto di nulla ...e si siede. Accidenti.
Lei mi guarda e mi sorride. Rimane ancora un minuto e poi esce. Dopo qualche istante esco anche io. Dopo la doccia passo accanto ai loro sdrai e li trovo tra loro vicini che si sussurrano qualcosa.
Mi sdraio e attendo le prossime mosse....
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11 anni fa
Architettodeisensi,
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Ultima visita: 3 anni fa
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Il cinema
un giorno col mio compagno decidiamo di cercare una coppia che ci accompagni a vedere un film aluci rosse......dopo aver messo il last ci contatta una coppia che la pensa come noi molto aperta e con le stesse fantasie........non rimane altro che fissare un appuntamento,dopo esserci incontrati si parla del più e del meno e si capisce subito che c'è feeling...sia lei che lui di aspetto piacevoli...quindi ci si avvia al cinema.Sia per noi che per loro è un esperienza nuova arrivati davanti al cinema ci si sofferma e ci si gira attorno per capire da che gente è frequentato(ma ovviamente se non si entra non si puo capire cosa potrebbe succedere)allora dopo un pò si decide di entrare curiosi ma a disagio,finalmente si fanno i biglietti e si entra totalmente buio non si vede ad un palmo di naso si cerca di sederci nei posti dove si nota meno gente...all'inizio siamo parecchio guardinghi e scappa anche quache risatina nel vedere che ci sia qualcuno che ha le smanie(non è facile trovare due donne in un cinema porno.....sinceramente credevamo che stavamo perdendo del tempo ...non c'era opportunità di fare nulla.....poi parlando col mio lui mi dice che l'unico modo per provare qualcosa di particolare era quello di dirigerci verso i bagni degli uomini,a quel punto io con la mia amica ci guardiamo in faccia e cerchiamo di autoconvincerci la cosa certa è che ci sentiamo molto a disagio........dopo tante chiacchiere ci alziamo e facciamo un giro moltoooooo largo della sala per farci osservare poi ci avviamo verso i nostri uomni e ci soffermiamo come a dire e mooooo che si fa????a quel punto unica cosa da fare è avviarci verso i bagni e vedere ciò che succede,aprimao quella porta con cuore che batte a 1000 all'ora ma con una sottile eccitazione(non sapendo cosa possa accadere)i nostri uomini ci guardano da lontano e notano subito che qualcuno entra in bagno seguendoci......inizialmente ci siamo chiuse in bagno io e la mia amica dopo di chè decidiamo di aprire la porta e subito notiamo che il corridoio antistante al wc era pieno......e 3 uomini entrano subito richiudendo la porta alle loro spalle sapendo che fuori c'erano i nostri compagni,erano arrapatissimi hanno cominciato a spogliarci e toccarci la figa ,poi ci hanno cominciato a leccare tra le gambe e confesso che grondavo come una vera troia,ea quel punto era inutile tirarsi indietro e abbiamo iniziato a prendere i loro membri tra le mani per poi cominciarli a succhiarli,dopo un pò uno dei + attivi mi ha sborrato in bocca sentivo il suo sapore ovunque ,e non contento mi ha anche scopata e inculata godevo come una cagna,e quella situazione mi piaceva....dopo sono arrivati i nostri compagni e anche loro hanno incominciato tirando fuori i loro cazzi e facendoceli succhiare,all'inizio stavo col mio lu poi lui si è dedicato alla mia amica che dopo averlo spompinato per bene si è messa alla pecora e si è fatta sbattere per benino...che dire situazione molto particolare ed eccitantissima probabilmente un giorno da riprovare.....
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11 anni fa
sexyandcity,
39
Ultima visita: 9 anni fa
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Claudia e il taxista
Claudia aspettava impaziente che l'aereo atterrasse per tornare al più presto a casa e farsi quella doccia che desiderava ormai da tutta la giornata. Legata dalla cintura di sicurezza, volgeva spesso il suo sguardo fuori dal finestrino osservando dall'alto quel paesaggio del nord tanto lontano dal suo modo d'essere. Ricordando il suo corpo sdraiato su una silenziosa sabbia ed esposto al sole cocente della sua terra, immaginava il suo rientro a lavoro come un momento frenetico ma inutile. La brezza di mare che solleticava ogni parte del suo corpo adesso sembrava solo un ricordo lontano. Voleva tornare a casa e rilassare il suo corpo un po' sudato sotto l'acqua scrosciante della sua doccia. I suoi occhi verdi si crucciarono al pensiero che doveva comunque prendere un taxi per arrivare a casa, almeno per mezz'ora. Uscì quasi di corsa dall'aeroporto tenendo con fermezza il trolley pieno dei suoi segreti. Il freddo di quella nebbiosa città le fece render conto che forse il suo vestitino leggero e impavido fosse inadatto a quel clima, ma aveva troppa voglia di fumare e quindi accese subito una sigaretta, chiudendo il suo corpo un po' in se stesso per evitare il freddo. "Signorina!" Girò lo sguardo e vide un uomo sulla quarantina poco curato. "Signorina, ha bisogno di un taxi?". "Sì, ma vorrei finire la mia sigaretta prima". Avvicinatosi, l'uomo rispose: "Non c'è problema...può fumare in macchina! C'è troppo freddo oggi".
Il taxi era ben riscaldato ma Claudia teneva il finestrino un po' aperto per far uscire il fumo e lei sentiva ancora sul suo corpo le insinuazioni di quel freddo insistente.
Fissata la direzione e affrontati i soliti argomenti da taxi (gli aerei in ritardo, il governo e il meteo), Claudia si accorse che il taxista, dopo aver serrato il finestrino, la guardava insistentemente dallo specchietto. Lei era abituata ad essere guardata, dai banali commenti dei suoi compagni di classe fino a tutte le avances dei suoi colleghi in ufficio. Quell'uomo però le dava sicurezza e la loro discussione si faceva sempre più continua e profonda. Profonda come lo sguardo del taxista che insistentemente fissava il viso e il corpo di Claudia. Lei, per nulla in imbarazzo, lo mise alla prova accarezzando il suo collo fino a scendere quasi al seno.
Come da protocollo, lo sguardo dell'uomo seguì con attenzione la mano di Claudia. La voglia di tornare a casa si stava affievolendo: Claudia stava bene in quel taxi, pronta a ricevere tutte le attenzioni che quell'uomo maturo potesse darle.
Mentre la discussione proseguiva al ritmo del pedale del taxi, i toni di Claudia e dell'uomo diventavano sempre più bassi e profondi. La mano di Claudia scese allora su tutto il suo corpo e sfiorando il suo vestitino, provocava l'eccitazione di quell'uomo con la fede al dito, il cui sguardo però non poteva andare fin lì e si fermava al seno di Claudia che nel frattempo ricambiava tutti i suoi sguardi.
Il rosso del semaforo consentì al taxista di voltarsi appena per scorgere il corpo di Claudia: notò subito che il suo vestitino era indietreggiando lasciando scoperte quelle gambe così perfette e dorate. L'uomo continuava a fissarle finché non scorse il perizoma bianco e quasi trasparente di Claudia che lasciava intravedere appena il triangolo. "Adesso deve girare a destra" sussurrò Claudia al taxista, alzandosi di scatto verso di lui. Svegliatosi da quella vista ipnotica, l'uomo rivolse il suo sguardo verso la strada e continuò a guidare, col viso rosso dall'imbarazzo. Claudia rimase appoggiata al sedile del taxista fino alla fine del percorso, inebriandolo col suo profumo e col suo tono di voce profondo.
"Arrivati" disse l'uomo. Claudia fu costretta a non pagare nonostante la sua insistenza. Prevalse infatti la determinazione del taxista che poteva già ritenersi soddisfatto. La valigia però era pesante e la gentilezza di quell'uomo accompagnò Claudia fino alla porta dove si scambiarono un saluto cortese ma pieno di intesa e passione.
Claudia era ormai nella sua casa, quasi soddisfatta. Si spogliò senza fretta e aprì l'acqua della doccia aspettando che diventasse calda. Nell'attesa mise su un album di David Bowie e si accese un'altra sigaretta. Quel gesto le fece tornare in mente quell'uomo del taxi e la strana sensazione che il suo corpo aveva provato e che tuttora provava. Non si spiegava come avesse fatto quell'uomo, così tanto diverso rispetto ai suoi standard, a farle nascere quella voglia di mostrarsi e di provare piacere.
Spense perplessa la sigaretta ed entrò in doccia. La sua pelle riceveva il getto insistente dell'acqua che andava a bagnare ogni parte del corpo sinuoso di Claudia. Le sue mani insaponavano tutti i suoi desideri e mentre il suo pensiero incrociava lo sguardo del taxista, le sue mani si soffermavano involontariamente sulle parti più intime. Fremeva, Claudia! Senza alcuna possibilità di rilassarsi. Uscì sconvolta dalla doccia, tutta bagnata! Riuscì appena ad asciugarsi ma si gettò sul letto, stanca! Nonostante il suo corpo stesse ancora fremendo, preferì chiudere gli occhi ed addormentarsi.
Il mattino successivo, la sveglia suonò e Claudia notò che le sue lenzuola erano inaspettatamente bagnate ma fece finta di nulla e bevuto il solito caffè, cominciò a vestirsi e a prepararsi per andare a lavoro. Mentre stava per chiudere l'ultimo bottone della sua camicetta, sentì suonare il campanello...CONTINUA
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11 anni fa
AEGEAN85,
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Ultima visita: 10 anni fa
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L'elettrocardiogramma
Premetto che si tratta di un fatto realmente accaduto ed esattamente nel maggio 2012.
Erano anni che non mi facevo un controllo cardiologico, io che sono iperteso da oltre 10 anni e che annualmente lo dovrei fare. Così, mia moglie che stava facendo un insieme di esami di controllo si presenta in uno studio privato per una visita generale.
Il cardiologo però riceve su appuntamento e la signorina alla reception le fissa un appuntamento. Mia moglie si intrattiene perchè contemporaneamente prenota la mia visita chiedendo possibilmente di farla coincidere con la sua.
Mia moglie era sola, indossava una camicetta bianca leggermente trasparente con un pantalone attillato nero che metteva in risalto le sue forme. Una splendida 46enne, bionda, 4 di seno abbondante e un visino acqua e sapone senza un filo di trucco.
Proprio in quel momento il cardiologo usciva dalla stanza per far accomodare il prossimo paziente quando vide mia moglie e così si avvicino chiedendo alla segretaria di cosa avesse bisogno, qualche secondo e poi la fece accomodare facendole saltare la fila con mormorio di tutti i presenti.
Una decina di minuti, così mi raccontò mia moglie al ritorno a casa, nei quali il cardiologo le chiese perchè doveva fare questa visita e guardò quanto prescritto dal medico. Non la visitò così mi disse lei.
Arrivò il giorno del nostro esame, entrambi andammo allo studio e attendemmo il nostro turno.
Quando toccò a noi, feci passare avanti mia moglie ed io dietro di lei a seguirla, lei sapeva già la strada, era sorridente entrò salutando il dottore che le strinse la mano tenendola per oltre 5-6 secondi ben stretta quindi si presentò stringendola anche a me ma brevemente.
ci fece accomodare, prese le nostre carte e poi chiese chi volesse iniziare.
Il lettino si trovava nei pressi della porta, proprio alle spalle delle sedie ospiti della sua scrivania così che, avendo deciso lei di iniziare per prima, io restai seduto al mio posto di ospite quindi con le spalle verso il lettino.
In pratica non avrei visto nulla del suo esame. Il cardiologo compiaciuto disse a mia moglie di togliersi tutto, lei chiese "tutto?" lui rispose "si, signora di sopra deve togliere tutto".
Io mi girai verso mia moglie e la vidi con viso sgomento sussurrarmi "ma le altre volte che ho fatto questo esame altrove sono rimasta in reggiseno!", io la tranquillizzai dicendole "ci sono io stai certa che le mani le tiene a posto" e quindi mi rigirai verso la scrivania, anche se con la coda dell'occhio tenevo la situazione sotto controllo.
Lei si tolse la camicetta, e rimase in reggiseno, poco dopo si avvicinò lui e con tono perentorio le disse "signora, il reggiseno lo deve togliere completamente" a quel punto lei si mise seduta sul lettino per slacciarlo e lui si premurò di farlo per lei togliendolo e adagiandolo delicatamente sulla scrivania, poi lei si distese nuovamente.
Lui a quel punto le disse: "signora, adesso le spruzzerò una soluzione, non si preoccupi è acqua e sale e serve per far condurre meglio gli elettrodi, non si muova e non si emozioni" quindi prese una bomboletta spray piena di questo liquido e cominciò a spruzzare.
Cominciò piano piano da circa 40-50 cm, le goccie d'acqua cominciarono ad arrivare sul suo corpo e già io mi eccitavo vedendo i suoi seni bagnarsi tutti quanti, poi lui cominciò ad avvicinare la bomboletta, lei era già bagnata e non c'era bisogno di continuare ma lui insistette mirando ora sul collo, ora sui capezzoli, ora sul ventre, basso ventre, con una mano scostò più in basso il bordo dei pantaloni, forse voleva anche sbottonarlo ma lei mise la mano e lo fermò, lui continuò a bagnarla e lei si stava eccitando......
i suoi capezzoli diventarono turgidi come spilli, ingrossati e vogliosi, lei si cominciò a mordicchiare le labbra e lui approfittò spruzzando sul collo e facendola impazzire di voglia.
A quel punto smise e prese gli elettrodi, li appoggiò delicatamente sul suo ventre e poi andò a posizionare quelli alle caviglie.
Nel mentre io mi girai completamente guardandola e vedendo quei seni con quei capezzoli la guardai voglioso e con il cazzo già durissimo, lei sorrise quasi a dire "ma guarda che mi tocca sopportare" e poi si mise a guardare lui che sistemava gli elettrodi.
io per non crearle disagio mi rigirai di spalle ma continuai a guardare sbirciando. Proprio li sulla scrivania vi era un piccolo specchietto orologio, con abilità lo girai e lo misi in modo da potermi gustare la scena senza che loro potessero vedere, in questo modo mia moglie, se avesse voluto cedere non avrebbe dovuto pensare a me che la guardavo.
Speravo proprio che finisse in un bel rapporto tra loro, lo desideravo più di ogni altra cosa, forse dopo mi sarei unito, forse mi sarei segato mentre lui la possedeva, forse sarei uscito.... tutto mi passava per la mente in quei momenti.
Poi la svolta, inaspettata e gradevole: lui le prende la mano destra e la distende sul bordo del lettino, proprio sul bordo dal lato dove lui si trovava, poi si appoggiò sul bordo del lettino per posizionare l'elettrodo all'altro polso che si trovava sul bordo opposto.
Vidi l'espressione di mia moglie: lui stava con il suo arnese appoggiato sulla sua mano, lei lo sentiva duro in mano (poi a casa me lo confessò dicendomi anche "non sapevo di fare questo effetto agli uomini), pochi attimi..... il suo intento era di farle capire che vedendola li distesa lui si era eccitato e c'era riuscito bene.
Poi si staccò dal bordo del letto mise l'altro elettrodo e cominciò uno spettacolo di oltre 10 minuti in cui mia moglie fece di tutto ;)
Cominciò a posizionare gli elettrodi uno ad uno sul petto, però nel posizionarli con il gomito sfiorava il capezzolo destro, con le mani la palpava con la scusa di spostare le sue tette grosse per posizionare gli elettrodi, poi li ristaccava e li riattaccava sfiorando con le ventose i suoi capezzoli con movimenti circolari. Lei si mordeva le labbra, sussurrava "si", gemeva e lui continuava, poi si appoggiò e le leccò i capezzoli lei gemette così forte che lui dovette smettere per paura di una mia reazione: io rimasi immobile di spalle, lui allora prese la soluzione la spruzzò ancora e le palpeggiò massaggiandole le tette a dovere e poi posizionò gli elettrodi.
Fece l'esame e lo terminò, quindi cominciò a staccare gli elettrodi dalle caviglie, a quel punto vidi quanto è troia mia moglie: spostò il suo braccio destro subito in fuori mettendo la mano sul bordo ma questa volta con il palmo verso l'alto pronta a ricevere in mano il suo cazzo, lui si accorse subito di questa manovra e vi si appoggiò con la scusa di togliere l'elettrodo dall'altro polso. stette appoggiato per oltre due minuti strusciandosi e facendo dei movimenti avanti e indietro: lei lo stringeva in mano, lo si vedeva bene dai movimenti del braccio: i suoi muscoli si muovevano per cui lo toccava stringendolo e muovendolo.
Poi lui smise e cominciò a togliere gli elettrodi dal petto piano piano, poi la palpeggiò un'altra volta e finì nuovamente con il leccarla, lei strinse con le mani il bordo del lettino e non fece nulla per fermarlo, allora lui allungò l'altra mano in mezzo alle sue gambe e a quel punto lei gemette un "ah" così forte che io mi dovetti girare per forza e il medico saltò subito in aria staccandosi prontamente.
a quel punto lei si mise seduta e lui le disse:"aspetti signora che le do della carta per asciugarsi" così lei si asgiugò il petto e scese dal lettino, lei si era bagnata anche il basso ventre così per asciugarsi si sbottonò il pantalone, tirò giù la cerniera ed entrò la mano con la carta per asciugarsi meglio (secondo me si asciugò anche li giù ma me lo negò di essersi bagnata), poi tirò su la lampo si riabbottonò e si stava per rimettersi il reggiseno quando lui le disse: "attenda ancora non ho finito la devo visitare".
Lei restò allora seduta sul lettino nuda di sopra, lui si avvicinò e cominciò ad oscultarle le spalle, peccato che con le mani approfittava tenendo stretta ora la tetta sinistra ora la destra mentre le sussurrava "respiri".
Con due dita le stringeva i capezzoli, sempre duri e lei continuava a tenere gli occhi chiusi e a mordersi le labbra, non si mise mai un secondo a bloccargli le mani mai un secondo, era troppo eccitata e vogliosa. Sono certo che se non ci fossi stato io li lei si sarebbe lasciata andare ma il suo pudore verso di me era tale da non sentirsi di farlo davanti a me.
Così lui passo ad oscultarla davanti e qui si divertì molto ad eccitarla con lo stetoscopio giocandoci con i capezzoli, poi fece modo di oscultarla tenendo con la sua mano la tetta sinistra mentre d'improvviso si abbassò cominciando a leccarle quella destra in modo verticoso. Vedevo dallo specchio la sua lingua velocissima sul suo capezzolo e poi mordicchiarla, mi girai di colpo per vederla in viso era con gli occhi chiusi, la bocca semi aperta e una sua mano era su di lui ad accarezzargli la testa mentre con l'altra si accarezzava la gamba.
Voleva godere era pronta prontissima, ma a quel punto poi lui smise dicendole "ok signora abbiamo terminato"lei rispose: tutto a posto, allora? posso rivestirmi?" lui le disse di si e così finì tutto.
LA sua visità in totale durò oltre 50 minuti la mia durò appena 7-10 minuti.
Usciti da li lei mi disse che una visita così non le era mai capitata, che un dottore la facesse spogliare interamente per un elettrocardiogramma non le era mai capitato. Io le dissi che lui l'aveva palpeggiata ed eccitata e lei, troia, mi diceva "ma che dici ... ma daiiii, assolutamente no.
Tutte bugie, tratteneva tutto dentro ma si vedeva che aveva voglia.
Arrivati a casa, neanche entrammo dalla porta che si spogliò tutta nuda e mi si gettò addosso. Anche io ero voglioso, l'avrei voluta vedere con quel dottore e magari mettermi in mezzo anche io e scoparla in due. Lei mi fece di tutto, sembrava assatanata ed insaziabile, lei che normalmente è molto rilassata e le piace essere dominata era invece una pantera incredibilmente vogliosa e selvaggia.
Finito tutto andai in bagno prima di lei e odorai le sue mutandine, era venuta e più di una volta secondo me dal dottore, gli slip erano completamente bagnati e quando tornai in camera da letto per vestirmi la trovai che si stava masturbando, così ripresi a soddisfarla.
Ora pensando a quei momenti, voglio regalarle del sesso sicuro con un altro uomo o donna: voglio regalarle una serie di sedute di massaggi rilassanti e total body, ma questa volta in mia assenza.
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11 anni fa
MaritoFotografo,
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Ultima visita: 10 anni fa