{"linkButtonClass":"stories-filter__top-new-button button button_default","href":"\/en\/stories-add","title":"Add story","displayFirstSpan":true,"firstSpanClass":"stories__top-new-button-icon","firstSpanContent":"\n<svg class=\"svg-icon icon-add-button-icon\">\n <use xlink:href=\"\/build\/sprite-83eb32dceb21b468932833be844ed846.svg#add-button-icon\"><\/use>\n<\/svg>","displaySecondSpan":true,"secondSpanClass":"stories__top-new-button-text","secondSpanContent":"Add story","checkDeactivatedProfile":true}
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muriel - parte prima -
La vera eleganza si veste di se. Non cerca gli sguardi, li ottiene. Inconsapevole, regala emozioni.
Ho pensato d'istinto al termine di quella serata lieve
Serata d'estate, appendice di un giorno afoso , sudato , pieno di calore.
Calore arrivato da un sole rovente e da una splendida donna ..venuti entrambi da lontano a riscaldare un io malinconico.
Io, di pessimo umore, disattento alla coppia che strusciava i piedi sul MIO pavimento ciarlando e ridendo come se il mondo fosse un ipotesi.
"Bisogno di aiuto?"..io, freddino.
"No ghrazie,guahrdiamo"..lei con accento francese.
Huumm!!..Un valore aggiunto, la parlata d'oltralpe sulla bocca di una donna.
Un martello sul dito,per me, a risvegliare una certa idea della Francia. Parigi, il quartiere Latino. Trintignant, la trilogia di Kieślowski.
Tempi passati nella capitale a cercare le note di quelle fisarmoniche che senti solo nei films. Nostalgie, illusioni!Ma il passato è passato...
E se l'abito non fa il monaco, i suoi erano francescani.
Infradito di cuoio ,gonna longuette di lino , canotta in cotone no logo. Stop..il resto era fatto in casa..un paio di occhi verdi..capelli ramati...un corpo armonioso.
Meno distratto e molto più curioso mi avvicino cautamente ai piccioni che tubano nel loro linguaggio, li osservo come un ornitologo.
Prendo misure, catalogo suoni e movimenti per riconoscerne la varietà.
Noto con stupore che il pennuto..pardon il signore.. cerca sempre la sua approvazione. Con occhi adoranti sottopone al suo giudizio ogni cosa abbia in mano. Attende paziente il suo assenso.
Deve valere molto..la femme!
Cerco di appurarlo accostandomi ai loro discorsi con le migliori intenzioni, riesumando un francese arrugginito da anni di sepoltura. Sgancio due frasi sgangherate e..
"Bravò"..fa lei di rimando, che oltretutto parla un italiano perfetto. Ogni erre moscia è un applauso, un sorriso , apprezza lo sforzo."Bravò"..
Muriel..si chiama. Claude, il piccione..pardon ..ilsignore con gli occhiali. Professori entrambi.Se non capisco male, lui è un genio informatico mentre lei è ...bellissima.
La rivelazione è crescente. Ogni suo gesto, ogni sua parola le aderisce. Sposta una ciocca , muove la testa, accavalla le gambe producendo naturale armonia.
Semplicemente seducente.
Pochi minuti di contagiosa spontaneità e ci conosciamo da sempre. Luoghi,persone,situazioni diventano strumenti di civettuole intenzioni. Sarkozy,Segolene...mi spiega la gallica.
Cicciolina, er Pecora...le illustro io. Si scompone un pochetto nell'apprendere che uno dei problemi pressanti nel bel paese è sapere se l'onorevole Vladimiro Guadagno, alias Vladimir Luxuria
possa recarsi al bagno delle donne pisciando da "seduta" come vorrebbe lui o se debba restare in piedi e recarsi ai servizi dei maschi come vorrebbe buona parte del parlamento.
Ride divertita, crede io scherzi!..Ma davvero? ...Ah, les italiens!!..
Eh si, cara la mia bella signora. L'orgoglio italico lo abbiamo nei pantaloni, e lo dimostriamo sempre ..al cesso, dove c'è da usare la "testa" (..segue genitivo..di chi?..di che cosa?..).
E' più di mezz'ora che stiamo parlando ..tete a tete..e il marito?
...Tranquillo, adorante, ascolta le nostre divertite schermaglie di cui comprende ad orecchio qualcosa. Lo guardo un istante negli occhi con fare colpevole. Lui sorridente mi fa capire con un cenno della testa di continuare, che apprezza. E' talmente fiero della sua donna
da volerla condividere col mondo intero. In quel cenno, un imperativo, "guardala com'è bella, ascoltala, è fantastica". Sono talmente complici che mi sento un intruso, o ,forse, un diversivo. Spostiamo il discorso sul linguaggio dei corpi, la gestualità, le diversità ...la libertà. La libertà del corpo ,argomento filosofico, che lei affronta seduta su uno sgabello con le gambe accavallate. " Ognuno è libero del proprio corpo" è l'assioma che mi propone. E nell'enunciato un movimento leggero della sua mano
scosta la gonna verso l'inguine lasciando scoperta la coscia tornita.Ed io che dovrei fare?..dovrei abbassarmi i pantaloni per concordare adeguatamente ?..No, con la presenza di spirito che mi contraddistingue mi stampo in faccia un sorriso gabibbo e, vivace come un bradipo, pronuncio .."Già"..Tre lettere che significano "grandissima stronza , lo sai che sei irresistibile e ti diverti a mettermi in imbarazzo davanti a tuo marito che se la gode come un facocero". E insiste ..mi calamita lo sguardo fissandomi intensamente, la coscia sempre in mostra, invitante.
Mi avvicino e mi sporgo sul bordo di quegli occhi verdi e profondi come il mare, vorrei tuffarmici di getto....Ma , forse, non sta giocando con me, il sorriso si attenua, in quello sguardo leggo un desiderio stupito, un'attrazione involontaria e inevitabile. I suoi occhi ora oscillano ritmicamente sul mio volto a catturarne i contorni,a carpirne il senso..E' un istante..Ritrova un contegno e puntandomi il dito addosso esclama a voce alta .. " Fabien Barthez!!!". Ouii!!..le fa eco il marito... (???).
Somiglio molto al portiere francese..dice lei...Boh!..non me ne ero mai accorto...Avrei preferito un Bruce Willis , un Vin Diesel.Rasati bellocci insomma!
Barthez..mah!..quasi quasi mi offendo!!
"Mi piace molto",sussurra con sorriso malizioso. Ah, ma allora il discorso cambia!..perchè non anche a Carlo delle Piane!.. purchè le piaccia!!!
Ma io..sono un genio! A "squola" ho imparato che due più due fa quattro, con gli anni ho imparato che ogniqualvolta una donna ti dice che somigli a qualcuno che non sia sua suocera..nel 90% dei casi ha una collezione di farfalle da mostrarti!!
Attendo invano l'invito a vederla..la collezione intendo.. mentre pagano gli oggetti scelti. Poi, con la massima cortesia , mi salutano con una stretta di mano a suggellare una nuova
amicizia.. e se ne vanno.Peccato, mi stavo godendo la loro compagnia!
Li seguo con lo sguardo mentre attraversano lentamente la piazza, le fisarmoniche suonano nella mia testa, mi sento Jean Gabin mentre guarda quel treno che se ne va...
Mi manca soltanto la sigaretta penzolante sull'angolo della bocca , quelle senza filtro, che ti rimangono incollate al labbro da sole, e quando fai per toglierla si portano via mezzo metro di epitelio labiale...Azzz che male !!.. Si fermano nel mezzo, parlano per pochi secondi fra loro e poi lei si volta e torna indietro.
Avrà dimenticato la borsa, o gli occhiali?.. magari ho sbagliato a farle il resto!...Attendo con ansia che varchi la porta e reclami giustizia.....
...........continua.............
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
L\'appuntamento con annamaria
la giornata si prospettava come al solito,quando ecco il trillo del telefono..una voce calda mi accoglie,,,mi dà appuntamento,,,
mentre percorro i km che ci separano immagino come sarà lei....arrivo al luogo concordato per l'incontro,la chiamo sul cellulare,,,,eccola è quì...giacca in pelle bianca,jeans aderente,capelli lunghi ,occhi da cerbiatta e un sorriso luminoso...
le offro un caffè pilotandola al tavolino,il suo profumo mi inebria,,si parla del più e del meno...vedo che lei ogni tanto mi lancia uno sguardo...le piaccio?
si...ad ogni suo sguardo la libidine mi prende,,,ho il cazzo che mi pulsa..lei mi tocca la mano e mi dice:andiamo?
il tempo sembra non passare mai,ma finalmente siamo in hotel...
appena entrati nella stanza,l'abbraccio stringendola forte,cerco la sua bocca è morbida e calda al contatto,le lingue s'incontrano.....
le sue mani s'intrufolano sotto la t shirt,.mi lisciano la schiena....febbrilmente la spoglio,la sua pelle è vellutata come pesca,accarezzo le sue curve e la sento illanguidire....le tocco la fica è un bagno di umori...il mio dito entra ,le sfugge un mugolio,,,continuo,,,mentre la faccio distendere sul letto..
con la lingua le lambisco il corpo alla ricerca del suo punto più caldo..mmmmm,delizia...ha un buon sapore,la lecco,,la penetro con la lingua...lei alza il bacino e mi offre tutta se stessa,le sue mani nei miei capelli e mi attira a sè,stringe la mia testa tra le gambe mentre geme per il godimento,,poi è lei a leccare me,assapora ogni cm del mio corpo,,,mi fa schizzare il piacere al cervello,,,la voglio,,,desidero possederla...lei si abbandona completamente nelle mie mani,,,,..è passionale,,s'impala sul mio cazzo e regola il ritmo secondo il suo desiderio...la sento godere..........sublime,stupendo,meraviglioso,non ci sono aggettivi per definire in modo perfetto cosa è stato quell'amplesso,quel desiderio di prenderci e possederci ancora e ancora..
una telefonata e il corso della giornata è cambiato...
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Al semaforo
Di solito quando non ho impegni durante il giorno, prendo l'auto e mi metto a girare, fino a quando non mi stanco e non si fa tardi. Una sera di marzo prima di Pasqua, me ne andai a caserta, nei pressi dell'iperion, al semaforo c'era una donna che aspettava l'autobus, il tempo era un po' pazzerello, quindi pioveva a dirotto, infatti la signora era sola ed io pure al semaforo, decisi di invitarla a salire per aspettare l'autobus, naturalmente non sapevo che stesse aspettando l'autobus fu lei a dirmelo, in ogni modo, era tutta bagnata ed anke io visto ke un po' prima ero sceso e lei mi disse se volevamo andarci ad asciugare, visto ke gli dissi che l'avrei accompagnata io a casa, quindi mi diriggo verso casa sua. Una volta arrivati, saliamo e lei intanto mi dà la possibilità di asciugarmi, lei va in bagno ma scausalmente lascia la porta aperta, aveva freddo e pensava di più ad asciugarsi, quando andai per dirgli che a me era tutto a posto, entrai senza chiedergli il permesso ed infatti era solo con l'intimo, aveva un perizoma nero e senza reggiseno, comunque una 5a abbontante, bè, iniziai ad accarezzarla lei si stava ed infatti continuammo, tra carezze, baci, leccate, andammo pian piano verso il letto, e da lì iniziò una nuova serata ed avventura, anke se questa donna non la vedo più, ma in ogni modo, non dimentico quella serata. Comunque restai per l'intera notte con lei sperando di riuscire a restarci per tutta la vita, bè io mi sono divertito, visto che oltre alle orge di vario tipo, ci fù anke una notte di sesso sfrenato, era un po' in sovrappeso, ma a me le donne così mi piacciono. Come vorrei incontrala di nuovo o incontrarne altre tante donne in sovrappeso che hanno voglia di divertirsi. Un bacio caldo caldo a tutte le donne che visitano questo racconto commentandolo. Ciao...........vi aspetto!!!
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
In vacanza
Tutto e iniziato lo scorso anno in vacanz,.eravamo in sardegna.per le prime 3 sere andavamo a mangiare a l solito ristorante.notammo un signore brizzolato ben vestito che ci guardava compiaciuto.non gli demmo molto importanza.la terza sera arrivò al tavolo una bottiglia di champagne offerta dal tizio.mma strano lui si alzò si avvicinò e si presentò,ringraziandoci.capimmo poi il xchè,era vedovo da poco e che dea gli somigliava tantissimo,ricordandogli la sua amata moglie.bevemmo insieme parlando di tante cose era un tipo interessante e preparato.passammo propio una bella serata.la mattina dopo arrivarono 500 rose,incredibile.le mandava l amico della sera prima ringraziandoci e ci invitava per un aperitivo alla sua villa.gentile pensammo e non vedendoci niete di male accettammo.verso le 12 e 30 arrivammo.altro che villa era una reggia sembrava una favola.una piscina tutta di marmo tutto ciò che ci circondava era fatto di stile e buongusto.ci acccolse in accapatoio.e ci invitò a fare un tuffo in piscina e poi a pranzo.come resistere?accettammo ma non avevamo i costumi.scoprimmo che era un imprenditore di successo e tra le altre cose propietario di un noto marchio di intimo femminile.e che per il prossimo anno metteva in commercio una linea di costumi da mare molto ma molto particolari.chiese a dea di indossarli per lui e che tutti quelli che gli sarebbero piaciuti li avrebbe potuti tenere.dea impazzì dalla contentezza.iniziò la sfilata ogni costume che indossava era sempre più sexi abronzata com era un vero spettacolo.dea non si regolò ne tenne più di 20.passammo la giornata spensierati ma notammo che ogni volta che guardava dea si perdeva nei suoi occhi verdi.abbiamo sempre avuto fantasie di farlo in 3 con un altro uomo ma erano solo fantasie.in quel caso però ci si presentava l occasione.iniziò un gioco malizioso ed intrigante.ma quel giorno finì lì.il giorno dopo ci invitò a fare un giro in barca accettammo e andamo in albergo.la sera io e dea facemmo sesso in modo sfrenato pensando al ns.amico di come guardava dea e di come si eccitava era uno spasso.ci mettemmo daccordo di giocare e di non mettere limiti al gioco senza rimpianti.la mattina al risveglio altre 500 rose.dea diede il massimo di se indossò un costume da svenimento prima di uscire me lo fece venire durissimo sapendo quello che ci aspettava.arrivammo al porto ma non aveva una barca era grande un sogno praticamente.prendemmo il mare e dea durante la mattina non perse un occasione per stuzzicarlo.in tutti modi al punto di metterlo in imbarazzo.io facevo finta di niente.alla fine dea ando a prendere il sole e noi rimanemmo a bere insieme gustandoci lo spettacolo di dea stesa al sole che si lasciava ammirare.lui mi disse mi dai il permesso di corteggiare la tua dea mi fa impazzire.saresti mio complice in tutto?gli dissi xchè no se sta bene a dea provaci e vediamo.subito si alzòe andò da dea gli sussurrò all'orecchio e iniziò a spalmargli la crema.si soffermo molto sul culo di dea stuzzicando entrambi i buchetti per mezzora che spettacolo li c era uno che palpava la mia dea in modo poderoso e io che guardavo e godevo.che spettacolo.si alzarono e vennero da me.e lui disse a dea io e ted abbiamo messo una scommessa.oggi e la tua giornata detta favola adesso attracchiamo e andiamo a fare shopping se spenderai meno di 30mila ted mi farà un assegno altrimenti se spendi di più pago io.io annui dea era presa in modo pazzesco.durante lo shopping dea comprò l impossibile spese più di 40mila capi firmati da 2500 un orologio da 5mila insomma una cosa da manicomio.la sera ci fermamo in un noto ristorante dove lui era venerato.arrivammo chiese 2 camere per rinfrescarci per poi cenare.scendemmo a cena dea era iper sexi con un vestito nero trasparente che lasciava ben poco all immaginazione.a tavola lui si complimentò con dea chiedendogli di andare a fumare una sigaretta in giardino dea andò ma mi chiese di seguirli.in giardino iniziarono a baciarsi ardentemente.gli alzò il vestito mostrandomi il culo di dea che spettacolo dea era li in preda al ns amico che la slinguazzava da per tutto.mettendogli le mani in ogni suo buco.rientrammo dopo mezzora di passione.lui disse che il dolce lo prendavamo in camera insieme allo champagne.salimmo in camera dove c era una poltrona enorme con due manici grandi un tavolo di vetro fatto a specchio.non appena salimmo riiniziarono a baciarsi appassionatamente io mi misi in poltrona a gustarmi il tutto.dea si spogliò restò in periz e autoregg.con stivale nero da sturbo.la stese sul tavolo a pancia sotto e si mangio praticamente il culo di dea.poi la leccò tutta dalla testa ai piedi.alla fine la portò verso di me la adagiò sui manici della poltrona e la inculò con forza dandomi il suo viso in faccia.la cavalcò con gran mestiere ben ben per poi cadere entrambi esausti sul pavimento.io gia ero venuto 3 volte allo spettacolo.dea era a pancia sotto ero eccitatissimo gli saltai addosso chiavandola da dietro con forza e come mai fatto.lui allo spettacolo si fece una sega.insomma una serata indimenticabile.tornammo nella notte in albergo.la mattina dopo ci arrivarono 500 rose e un biglietto grazie di tutto,parto per londra non vi dimenticherò.da quella sera si e accesa in noi una nuova voglia pazzesca ogni volta che facciamo sesso c e una passione indescrivibile.il nostro amico non l abbiamo più e n è sentito.ma ci ha lasciato la passione........però quest anno io e la dea ritorniamo in vacanza al solito posto...............................................
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8
16 years ago
coppialeidea,
40/40
Last visit: 8 years ago
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Nel buio
Erano le 6 del mattino,percorrevo quella strada tutti i giorni per recarmi al lavoro.Era novembre e una fitta nebbia imperversava,il buio era fitto e l'umidita'mi entrava nelle ossa.Ancora assonnata,proseguivo lungo il sottopasso che mi avrebbe condotto accorciando il percorso a casa di Giuliana la mia datrice di lavoro.Sento avvicinarsi una vettura che improvvisamente accosta,si apre il finestrino e una ragazza di per se'insignificante mi chiede un'informazione riguardo una strada che dice non riesce ad imboccare causa la fitta nebbia.Cerco di darle le informazioni x raggiungere la destinazione,lei sorride,è dubbiosa,non crede affatto mi dice di poter trovare la via esatta.Il tragitto è lo stesso che io faccio ogni mattina e mi chiede se cortesemente posso salire in macchina con lei ed accompagnarla.Non mi fido mai degli estranei non salgo mai in macchina con sconosciuti ma vedendola bene in viso,dolce,carina e sorridente,accetto di salire ed indicarle la giusta direzione.Percorriamo il lungo sottopasso,le indico di svoltare a destra,imboccando una stradina solitamente deserta che ci condurra'nella zona dove io lavoro.Lei mi guarda spesso,distogliendo gli occhi dalla strada,noto che è molto carina,lo sguardo suo sembra penetrarmi dentro. Ora siamo ad un incrocio,la nebbia è sempre pu'fitta,dovremmo tagliarla con un coltello per poterla penetrare.Mi dice di chiamarsi Susanna,di essere venuta a Parma x iniziare un nuovo lavoro con tante speranze,è disoccupata da diversi mesi ed ora è euforica,in vista di una nuova e dice redditizzia occupazione.Susanna all'improvviso accosta,si ferma,mi dice che non riesce piu'a vedere la strada,in effetti ci troviamo davanti ad un muro di fitta nebbia. Il suo sguardo si fa'sempre piu'intenso,mi accarezza dolcemente le mani,ho paura sai mi dice,il buio e la nebbia mi terrorizzano.Ha le mani gelide,le tremano,sento la morbidezza delle lunghe dita che mi stringono le mani,mi accarezzano dolcemente ora il viso.Sento un fremito percorrere le mie membra,l'accarezzo dolcemente sul viso morbido,le labbra sue paiono di velluto,l'abbraccio e le dico,non aver timore,lei appoggia il capo sulla mia spalla,mi bacia dietro il collo,mi tocca dolcemente il seno,mi apre il cappotto e mi sento vibrare dentro,un fremito fatto di desiderio intenso ma anche di timore.Scende con le mani sempre piu'in basso,mi accarezza sotto la gonna lungo le coscie ed entra scostandomi le mutandine nel mio intimo.Pare un alito di vento caldo che mi percorre il corpo mi da'sensazioni stupende.Dolcemente le tocco il seno,sento i capezzoli turgidi,morbidi sotto il reggiseno in pizzo e l'eccitazione raggiunge l'apice.Susanna si abbassa,mi alza la gonna,reclina il sedile e sento le labbra sue caldissime sul mio clitoride turgido e madido di umori.Mi sento in balia di lei,questa sconosciuta che ora mi possiede.Mi bacia nell'intimo,succhia le grandi labbra,con la lingua mi penetra,mi possiede.Ti voglio,mi sussurra e all'improvviso mi spoglia.Sono nuda,fra le sue braccia,mi bacia dappertutto,mi lecca e sento ogni centimetro del mio corpo in sua balia.Gemo di piacere,mentre mi succhia dolcemente il clitoride mi accarezzo i seni,mi sento esplodere dal desiderio,dal piacere perverso,da questa sconosciuta che mi possiede e fa'di me tutto quello che vuole.Susanna mi penetra ora con la lingua,ora con le dita e mi fa'urlare,sobbalzare di piacere sul sedile dell'auto.Ora mi sale sopra e mi fa'leccare il suo intimo,è fradicia,la sua vagina è gonfia dal desiderio e sembra scoppiare fra le labbra,geme,urla,gode nella mia bocca,mi bagna il viso del suo dolce e caldo nettare e con lei godo anch'io in un'esplosione di piacere indescrivibile.
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Giulia
Non ricordo bene se Giulia la contattai io per prima o se fu lei a rispondere al mio annuncio....sta di fatto che la sintonia ,il feeling , la verve che traspariva dalle mail ci accomuno' subito tanto da combinare un'incontro.......
I dettagli fisici trascurai di chiederglieli in quanto mi aveva gia' stregato con il suo fascino raccontandomi di lei , delle sue voglie , le sue esperiemze....perfino la voce non conoscevo ..la intuivo...la sentivo muta dentro di me.
Il tempo passava inesorabilmente scandito dal batticuore tipico dell'eccitazione per un grande evento , in bocca il sapore amarognolo del tradimento , mi estraniavo dai contesti recitando il copione di un'altro attore ...l'avevo cercato solo nella mente e adesso avevo l'occasione di vivere un'incontro nuovo.....la possibilita' sentire un concerto di sensazioni in versione live.
Raggiunsi il luogo dell'appuntamento con largo anticipo per prendere confidenza con l'ambiente ed eventualmente accorgermi di lei se avrebbe fatto lo stesso....con aria circospetta vivisezionavo con gli sguardi la clientela del bar compresi i maschietti , temendo che " la donna del mistero " in realta' fosse un omone barbuto pederasta....
Stavo sorseggiando il mio campari quando....." ciao! " a momenti mi va di traverso " ...ciao! " : nel mezzo un'abisso di sensazioni....
Occhi grandi scuri espressivi , sguardo vispo , gran sorriso , capelli cortini castani , alta come me ma con i tacchi , molto femminile , gonna , prende punti , calze speriamo autoreggenti , impazzirei solo all'idea....
Ci presentiamo ufficialmente , i soliti convenevoli di rito , scherziamo sulle mail che ci siamo spedidi....conversazione leggera e atmosfera rilassante...... Giulia mi piace....e' libera..
Beviamo e ribeviamo fino a quando ci accorgiamo che il tempo a disposizione per entrambe e' scaduto e che e' finita l'ora d'aria ...presto torneremo negli usi e costumi piu' consoni ..
La invito per un'altro bicchiere , mi dice no , " ...mi accompagneresti alla macchina... e' tardi. "
Percorriamo il viale alberato illuminato dai classici lampioni giallognoli parlando di stupinaggini e sapendo cosa potrebbe accadere sfuggiamo ciascuno sui propri stati di coscenza per spingerci a vicenda un passo piu' avanti.... sempre di piu'...
Arrivati alla macchina mi chiedevo se l'avrei piu' rivista o se lei avrebbe voluto incontrarmi ancora , ma le mani e poi le bocche sempre piu' vicine parlano per noi in un eterno bacio .... ci diciamo tutto e niente...
il posto isolato ....le mie mani sutto la sua gonna ....sento il suo culo sodo dentro il palmo delle mie mani .... la giro .....lei si appoggia alla macchina , mi sbottono i pantaloni , sollevo la gonna .....la penetro piano , dolcemente per farmi sentire.....la sento , ci muioviamo all'unisono nella danza piu' antica del mondo .....bellissima.
Viene da me come io vengo con lei ...straordinaria intesa , Giulia si volta verso di me guardandomi stupita di tanto ardore , la guardo .....
I minuti successivi passano tra l'imbarazzo e l'affanno....tra poco torneremo agli usi e costumi che piu' ci appartengono , l'ora d'aria e' finita ....le domande che vogliamo porci a vicenda non hanno risposte e se le hanno gia' le conosciamo....
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Come è bello fare l\'amore con una donna, sopratut
Un bambino appena nato viene nutrito al seno dalla madre, si istaura quindi un rapporto dove ci sono tre soggetti in campo. Il bambino/a, la madre, il seno.
Non vi è dubbio alcuno che il bambino anche se solo in tenerissima età, ha tutte le caratteristiche fisiche e fisiologiche dell’adulto, compresa la sessualità. Si genera un rapporto profondo fra il bambino stesso e la madre che offre il suo seno morbido e caldo, dispensatore di cibo. Questo rapporto così intenso, anche se attutito dalle migliaia di esperienze che si sovrapporranno nel corso della vita, rimarrà sempre presente nella psiche dell’adulto. Questo fatto giustifica il morboso piacere che l’adulto prova nel vedere un seno nudo, florido, prosperoso e spiega come tante donne inconsciamente vogliano ingrandirlo laddove lo avessero a loro modo di vedere troppo piccolo. Competizione femminile per accaparrarsi il maschio “migliore”.
Ma l’abitudine, la consuetudine, ad avere a che fare col seno della madre riguarda anche noi femminucce. La cultura e le religioni hanno da sempre bollato i rapporti omosessuali ed è comprensibile considerando che nell’antichità era cosi difficile avere una discendenza a causa dell’altissima mortalità infantile. Ma ai giorni d’oggi, questo problema non sussiste più, la mortalità è vicina allo zero e avere un figlio dipende solo dall’effettivo desiderio di dare vita ad una nuova creatura. Il limite culturale della eterosessualità appare antiquato, se si considera l’eventuale rapporto con un membro dello stesso sesso, come un puro esercizio di piacere.
Quante volte mi ero trovata ad osservare una bella ragazza e a desiderare di toccarla, vedere il suo corpo pieno, le sue forme cosi femminili, il suo viso ben disegnato. Avevo sempre bollato questo impulso come nato dalla normale solidarietà femminile, fatta di segreti che non fossero altro che quello speciale rapporto di amicizia che noi donne spesso abbiamo verso i membri del nostro stesso sesso. Però sentivo che c’era di più, il desiderio di toccare non poteva solo essere “solidarietà femminile” , quando qualche volta mi era capitato di entrare in “sala di coppie” di un club privè, e non riuscire a rimanere insensibile nel vedere i corpi nudi delle ragazze mentre facevano sesso con i loro maschietti di turno. La loro pelle liscia, ambrata, quella leggerissima peluria bionda che brillava nella fioca luce delle abatjour, il loro viso preso dal piacere della penetrazione, la schiumetta bianca sulle loro grandi labbra, ciprina “montata” dai colpi forti e continui dei cazzi che le scopavano, i muscoli tesi, il lucido del sudore, i loro gemiti…. Come avrei voluto toccarle e attraverso quel tocco stabilire un rapporto carnale con il loro corpo, le loro fantasie, sentire che il loro piacere si sarebbe trasmesso anche al mio corpo….
Quella sera Tonino, il lui di una coppia che avevamo conosciuto al Royal, ci propose di entrare in stanza con un’altra coppia che avevamo visto in giro poco prima. Lui avanti negli anni, lei stupenda biondina diciottenne o poco più. A me e Marco, il mio compagno, non piaceva chiuderci nelle stanze, ci sembrava che solo per il fatto di aver deciso che da quel momento sarebbe dovuto succedere qualcosa, tutto sarebbe stato meccanico, obbligatorio.
Lasciammo che fossero le altre due coppie ad iniziare i giochi.
Francesca, la biondina, si cominciò a spogliare sgusciando da un tubino rosso lamè che le disegnava il corpo ancora acerbo, gli altri la seguirono a ruota, la compagna di Tonino fu presto preda del compagno di Francesca che si gettò fra le sue gambe ingordo della sua vulva piena e carnosa. Con un volteggio, Grazia gli fu sopra in modo che anch’essa potesse godere del suo membro fra le sue labbra, Tonino nel frattempo lisciando la pelle del suo cazzo, lo fece diventare ben duro e guardandomi mi invitò a salire sul letto. Mi sentivo fuori posto in quel momento, ma avevo già fatto sesso altre volte con lui, perciò mi spogliai piano pensando che in fondo lo conoscevo e sapevo quanto fosse bravo e resistente, non sarebbe stato invadente se non me la fossi sentita. Mi sedetti un po’ impacciata sul bordo del grande lettone, mentre Marco osservava con i pantaloni abbassati l’evolversi delle situazioni. Anche Francesca osservava in ginocchio col busto eretto il fraseggio fra me e Tonino. Aveva compreso che io non ero ancora calda abbastanza per cominciare davvero.
Fu brava e dolce insieme, capì il mio imbarazzo, mi guardò negli occhi teneramente ed avvicinò le sue labbra alle mie. Ero imbarazzata, la volevo ma nello stesso tempo c’era una vocina che dentro di me diceva di fuggire. Non volevo deludere le sue aspettative, mi dissi che se non coinvolta avrei sempre potuto rifugiarmi fra le braccia di Tonino che tanto non aspettava altro.
Sentii le mani fine e fredde di Francesca accarezzarmi i fianchi, le spalle. Il suo tocco era delicato rarefatto, pareva di un uccellino impaurito che volesse rifugiarsi fra le ali della sua mamma. L’ abbracciai teneramente mentre le mie labbra le baciavano il viso. Era come se ci fossimo conosciute da sempre, anche lei mi abbracciò con dolcezza, la massa dei suoi capelli biondi carezzava la pelle delle mie braccia, alla luce fioca delle abatjour il suo sguardo incrociò il mio, i suoi occhi azzurri catturarono i miei, voleva di più, voleva tenerezza. Il mio abbraccio divenne intenso e fu dal suo ricambiato, fu come se improvvisamente tutto quanto intorno a noi non esistesse più, sentivo il suo corpo nudo toccare il mio, i suoi seni riempire perfettamente l’incavo delle mie mani, i suoi capezzoli ergersi al passaggio delle mie dita e cosi i miei al passaggio delle sue. Presi a baciare le sue labbra delicatamente, volevo che fosse tra noi un gioco al rialzo, ad ogni azione se ne sarebbe succeduta un’altra più intensa. Lei tirò fuori la sua lingua ed io dischiusi le mie labbra perché si infilasse impudica a cercare la mia lingua, cosi fu ed in un attimo il bacio diventò appassionato, le nostre teste si reclinavano da una parte all’altra perché le bocche potessero prendere sempre la posizione migliore al fine di frugare, cercare, penetrare, baciare.
Le nostre mani cominciarono senza che le comandassimo a toccare il corpo dell’altra. Una esplorazione attenta, senza limiti. Eravamo in ginocchio una di fronte all’altra. Sentii come brividi corrermi dallo stomaco giù fino dentro la vagina, percepii il mio clitoride indurirsi e le pulsazioni del sangue gonfiarlo e tenderlo. Francesca intuii che volevo essere toccata li, e lo fece. Fu come una scarica elettrica, rimasi per un attimo senza fiato, assaporando questo nuovo piacere, i brividi si concentrarono allora sul clitoride, nella vagina, un calore rotondo mi pervadeva tutto il basso ventre, i pensieri si accavallavano in immagini erotiche senza pausa, volevo che mi penetrasse, che le sue dita mi scavassero dentro come un membro maschile, e così fece, prima un dito poi due si insinuarono nella mia fica bagnata, scivolosa, ed altre scariche elettriche attraversarono il mio cervello, mi abbandonai al suo corpo minuto, sentivo salire come un’onda l’orgasmo che di li a poco mi avrebbe sconquassata. In un attimo di lucidità, compresi che se ciò fosse successo, tutto non sarebbe stato come prima, quel prima che volevo prolungare all’infinito.
Baciai Francesca con passione e con passione ricambiata da lei. Spinsi il suo corpo come un giunco, lei si piegò indietro sempre inginocchiata e ciò le apri le labbra della vulva in un gesto di offerta per la mia bocca avida, mi gettai con foga fra le sue cosce, volevo le sue carni tenere, i suoi umori salati, il suo odore selvaggio. La baciai, la succhiai, presi il suo clitoride fra le mie labbra e lo mandai avanti e indietro come avrei fatto con il cazzo di un maschio, cercai di penetrarla con la lingua. Sentivo i suoi ansimi sempre più forti, il suo ventre contrarsi sotto le mie mani. Volevo che non finisse mai di godere, ma nello stesso tempo volevo godere con lei.
Velocemente mi girai sopra di lei e le offersi la mia vulva mentre di nuovo mi impossessavo della sua. I miei gesti erano oramai automatici, rispondevano ad un rituale che avevo imparato nei pochi minuti precedenti, così potevo concentrarmi sul piacere che Francesca mi stava dando succhiando le mie labbra carnose, il mio clitoride teso.
Era un incanto, i nostri corpi erano diventati una sola cosa, vibravano all’unisono.
L’orgasmo ci prese nello stesso istante, e fu lacerante, potente, universale. Non ci vergognammo delle nostre grida lasciammo che uscissero piene, animali. Un ruggito.
Ansimammo per un po’ ancora aggrovigliate. Nelle nostre vagine le onde del piacere si infrangevano sulla battigia dei nostri sensi senza quasi placarsi.
Mancava ancora qualcosa, pensai.
E fui subito accontentata, Tonino che non si era perso neppure un attimo delle nostre manovre, aveva indossato il preservativo sulla sua asta tesa e dura come marmo.
Mi prese per i fianchi sollevandomi un pochino, quel tanto che gli consentì di portarsi all’altezza della mia fica e senza aspettare il mio consenso me lo sbattè dentro con un colpo secco cominciando subito a pomparmi il suo arnese nella vagina. Era quello che mi mancava, volevo sentirmi riempire e svuotare, su fino all’utero. Volevo il maschio, la sua forza da contrapporre alla delicatezza di Francesca. In un attimo anche lei fu presa da quello che stava succedendo proprio sopra il suo viso e ne rimase estasiata, io le ficcai tre dita nella vagina come per trasmetterle le sensazioni che provavo.
I testicoli di Tonino le sfioravano il viso ed ogni tanto lei riusciva ad afferrarli con le labbra, con le mani gli aveva cinto le natiche per dirigere il ritmo della penetrazione dentro di me. Durò interminabili minuti di passione e ad ogni colpo sentivo ricrescere dentro di me l’orgasmo fino a che sospinto da un’onda particolarmente forte venni una seconda volta crollando spossata sul corpicino di Francesca madido di sudori. Tonino si tolse il preservativo e mentre io freneticamente penetravo con le dita gli ultimi sussulti del poderoso orgasmo di Francesca, lui le venne sul viso, sulla bocca che lei aprì con ingordigia per non perdersi neppure una goccia di quel nettare prelibato.
Ci abbandonammo esausti sul letto mentre Marco, spettatore discreto spruzzava il suo seme su di noi nel suo meritato orgasmo.
Da quel giorno ho rivisto Francesca una sola volta, chi sa quali altre avventure hanno costellato la sua giovane vita, sono però convinta che quell’esperienza ha popolato e popola ancora i suoi sogni erotici, cosi come i miei.
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4
16 years ago
duedinoi,
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Come ho vinto la payra di rimorchiare......
Forse per voi maschietti e perché no anche femminucce, il fatto che una ragazza decida di fare le sue esperienze sessuali corrisponde a dare l’etichetta di puttana ad una donna. Siamo pieni di un retaggio culturale che concede al maschio in quanto tale il diritto di “assaggiare” qui e la i frutti del piacere senza che ciò in assenza dei limiti posti dalla religione, per chi ci crede, sia generalmente considerato disdicevole, anzi. Purtroppo questa etichetta condiziona in modo pesantissimo i nostri comportamenti sociali e sessuali.
So benissimo che da un incontro sessuale con un maschietto che mi “tirasse”, il più delle volte riceverei piacere sotto forma di gustosi ed appaganti orgasmi, se il compagno di turno fosse anche dotato di cervello, sicuramente non proverei ne fastidio ne sensi di colpa ma anzi per un po’ il ricordo di quell’incontro alimenterebbe le mie fantasie erotiche, lanciandomi spensieratamente alla ricerca di una nuova avventura.
Bene, ti voglio raccontare cosa mi è successo una sera di dicembre…………
Come spesso accade, con il mio compagno che qui chiameremo “Marco” decidiamo di andare al privè. Li si balla, si cena. Ci sono gustosi frutti da assaporare quando dopo tante sigarette la bocca ti si secca, i bagni sono puliti ed è un piacere lavarsi la patatina accaldata dopo una serie di frenetici balli al ritmo di nuove musiche orientaleggianti, ci sono tante belle coppie ma soprattutto molti bei singoli puliti, educati e perché no anche molto carini….. Sai a me piacciono i maschi sui quarant’anni, di solito sanno come dare piacere ad una donna, e soprattutto non hanno fretta, la sanno guardare, sanno aspettare, non sono invadenti e si propongono con garbo, capiscono come prenderti e a me che sono molto delicata di pelle, non si mettono a stringere i capezzoli come fossi una mucca…….
Di solito, siccome sono comunque un po’ timida, aspetto che altre coppie o altre donne comincino a fare qualcosa, mi metto li da una parte ed aspetto che qualche singolo si prenda cura di me così da lasciarmi andare a lui e alle sue manovre spesso aiutata in questo dal mio compagno che ama vedermi con altri maschi mentre mi spoglio per loro e mi faccio toccare. A lui si fa subito duro e senza disturbare le mie “performances” si masturba con infinito piacere…..per poi prendermi senza preservativo alla fine quando tutti si siano “serviti”, e sapessi come mi piace riceverlo nella mia vagina duro e pulsante percependo il calore della sua carne viva e del suo sperma che mi regala copioso alla fine del suo orgasmo.
Bene, dicevo, quella sera del 14 dicembre (tu dove stavi?) non c’era molto movimento, tutti apparivano un po’ annoiati, sembrava non ci fosse energia nell’aria, qualcuno nelle stanze del labirinto faceva qualcosa, ma più per il dovere di farlo che per un naturale anelito si sesso. Io e Marco girammo qui e la in cerca di situazioni, un pò al cinema, un pò nelle dark room, ma era come detto, tutto fermo……ci sedemmo sulle poltroncine della discoteca a guardare l’unica coppia che ballava. Sulle altre poltrone sedevano dei singoli anch’essi un po’ annoiati , due in particolare piuttosto interessanti. Marco si diresse verso la consolle del Dj per chiedergli se non potesse mettere su un pò di musica araba che sapeva mi piacesse molto.
Fu subito accontentato e finalmente mi sentii pervadere dalle note calde e sensuali di Turkan fortemente ritmate e che pian piano mi entravano nel corpo, nello stomaco. Marco, sedutosi di nuovo, mi osservava con gioia mentre via,via mi lasciavo prendere dalla musica, incurante di ciò che accadeva intorno a me. Sapevo che il mio modo di ballare eccitava molto il mio compagno, e nello stesso modo anche gli altri o le altre che in quel momento mi stessero guardando…….
Cosi, presa dalla musica, cominciai a togliermi la camicetta nera e trasparente, la gettai verso Marco, mostrando il mio busto nudo ed il mio seno ben disegnato. Lo agitai avvicinandomi a lui e nella luce degli spot multicolori esso apparve pieno e lucido di sudori. Mi sentivo finalmente viva, carica, piena di energia, la musica aveva fatto il miracolo di svegliare i miei sensi assopiti. Sentivo su di me gli sguardi vogliosi dei maschietti e ciò mi indusse a slacciare la fibbia della grossa cintura bianca dei pantaloni, mi diressi verso Marco e a pochi centimetri dal suo viso cominciai ad abbassarli, scoprendo lentamente le mutandine che disegnavano le mie chiappe rotonde. Una lampada di Wood insieme alle stroboscopiche faceva risaltare il bianco che mi si infilava giù nelle natiche. Strofinai il mio notevole culo sul viso eccitato di Marco che prese a leccarlo con avidità dando baci e piccoli morsetti. I due ragazzi sulle poltrone pur interessati non avevano però il coraggio di alzarsi, ma a me adesso andava di fare altro che non ballare e basta………
Dovevo sbloccare la situazione.
Mi venne in mente che le ragazze che fanno gli show nei locali di strip, volteggiano verso il pubblico seduto e mezze nude si lasciano per pochi secondi toccare. Presi coraggio e sempre con i pantaloni un po’ abbassati, feci due piroette verso quello alla mia sinistra, mi girai ed anche a lui misi il mio culo sul suo viso, poi mi allontanai e feci lo stesso con il ragazzo alla mia destra. La prima reazione di entrambi non fu particolarmente pronta, ma al secondo passaggio, non se lo fecero ripetere due volte e cominciarono a palpeggiarmi le natiche ed io li lasciai fare senza fretta di spostarmi. Quindi ritornai da Marco, gli slacciai i pantaloni tirandogli fuori il cazzo ancora un po’ barzotto, mi inchinai e lo presi in bocca facendo schioccare i risucchi con i quali liberavo la sua cappella ad ogni succhiata. A quel punto i due ragazzi, sicuri che non si trattasse più solo di un gioco si alzarono in piedi e vennero dietro di me. Sentii le loro mani frugarmi dappertutto, quattro mani esperte, che sapevano come sollecitarmi, soprattutto uno dei due, che poi seppi si chiamasse Lorenzo, mi passo da dietro il dito medio sul clitoride così bene che la mia fighetta si bagnò immediatamente. Era quello che volevo, essere masturbata per benino mentre assaporavo il piacere delle altre mani sul mio corpo. Volevo di più, ero eccitata anche dal cazzo di Marco che brillava lucido di umori fra le sue dita, mi abbassai del tutto pantaloni e mutandine, mi girai offrendo il pelo disegnato della mia fica agli sguardi dei due ragazzi, uno dei due aveva sguainato l’asta, all’altro lo feci io. Presi i loro cazzi già quasi duri fra le mani e li sentii diventare di pietra. Lorenzo lo aveva più lungo, quindi decisi di strofinarmelo sul clitoride, mentre lo spingevo verso il mio corpo fremente, con la mano libera mi occupavo del cazzo dell’altro ragazzo. Mi piaceva sentirli reagire così bene mentre mi baciavano sul collo, sulla bocca, sulle orecchie…..
Il dito di Lorenzo mi stava conducendo all’orgasmo, ma io volevo sentirmi penetrata. Sussurrai all’orecchio chiedendo se avessero con se i preservativi, in un attimo entrambi erano pronti e protetti. Mi chinai verso Marco rimanendo con le gambe ben tese in modo che il mio culo svettasse in alto. Lorenzo fu il primo, mi prese per i fianchi e senza bisogno di aiuti me lo spinse dentro con sicurezza. “Ahhh” mormorai sommessamente, non per il dolore, ma per la straordinaria sensazione del suo membro che scivolava centimetro dopo centimetro dentro di me riempiendomi tutta. Lo sentivo erigersi ancora di più se possibile, pulsandomi fino in fondo all’utero. Data la posizione da sotto in su quando arrivava su in cima premeva sulla parete dei miei intestini, provocandomi un piacere riflesso anche su per il culo, lo volevo di più, quindi mi chinai verso il cazzo di Marco che presi a succhiare con forza. Mi sentivo avvolta dal sesso che non era più solo un fatto esterno a me, ma mi avvolgeva, mi circondava, mi entrava dentro. Ero estasiata, sentivo onde sempre più forti di piacere, non volevo venire subito, ma non resistetti, liberando un primo orgasmo poderoso fra sospiri sempre più incessanti e grida a stento trattenute. Lorenzo anch’esso preso dalla sensualità di quello che stava vivendo, mi sbattè con forza urlando tutto il suo piacere mentre riempiva di litri di sperma il suo preservativo. Ci fu un momento di quiete, giusto il tempo di riprendere fiato, che l’altro ragazzo volle anch’esso la sua parte. D’altronde io sentivo ancora forti le contrazioni del mio utero ed il piacere ricrescermi dentro con veemenza. Lo accettai subito, dirigendone la cappella verso il mio buco caldo e scivoloso di umori. Non aspettò con calma, ma si impossessò di me con foga, anzi con rabbia. Mi prese per i fianchi e come aveva fatto Lorenzo un attimo prima cominciò a sbattermi ad un ritmo indiavolato. Era quello che volevo! Mi sentivo crescere dentro l’animale troppo a lungo sopito, la bestia che è dentro ognuno di noi. Volevo che mi prendesse con foga lo volevo duro, forte, maschio!
Lui era più bassino di Lorenzo e quindi il suo cazzo mi strofinava anche la zona del clitoride……Ci misi pochi minuti a venire d nuovo e fu bellissimo e diverso, fu un piacere liberatorio. Ero io che avevo preso e non dato, i miei partners erano stati oggetto del mio piacere e non io del loro. Il secondo ragazzo non era ancora venuto, ed allora mi sentii in dovere di farlo concludere, mi inginocchiai di fronte a lui, gli tolsi il preservativo e cominciai a succhiare con forza il suo glande paonazzo………pochi colpi ben assestati e sentii le pulsazioni del suo orgasmo salirgli su per l’asta tesa, appena in tempo perche lo sperma fosse lanciato ad almeno un metro dietro di me, con la mano con la quale avevo aiutato il pompino, lo masturbai con forza stringendolo duro, perché fino a che anche l’ultima goccia di sborra e di piacere abbandonasse il suo corpo spossato.
Mi girai verso Marco appena in tempo per vedere l’epilogo delle sue manovre culminate anch’esse in uno schizzo copioso che gli colò giù per le dita nervose fino a riempirgli il pelo del pube. Ero felice e sazia, mi alzai in piedi girandomi verso la pista per rivestirmi. La sala si era riempita, altri singoli con i cazzi di fuori si erano masturbati allo spettacolo ed il loro sperma brillava a terra illuminato dalle luci della discoteca, c’erano almeno altre dieci persone intorno a noi ed una coppia preso coraggio cominciava a fare sesso li vicino sui divanetti………mi sentivo come una Regina….!
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16 years ago
duedinoi,
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Orgasmo maschile
Non avevo creduto che un uomo passivo con un rapporto anale potesse raggiungere l'orgasmo senza toccare il proprio pene. E' successo al sottoscritto. Avevo un rapporto stabile da un anno con un altro uomo. Gay, non sposati entrambi e lui viveva da solo. Era un rapporto fisico e mentale ad alto livello, c'era un'intesa eccezionale. Bastava poco per eccitarci e c'era molta complicità. A casa sua facevamo l'amore ovunque: sotto la doccia, a letto, sul divano, sul tavolo da pranzo. Era fenomenale nel sesso. Sapeva dove e come toccarmi. Conosceva tutti i posti di un corpo maschile, dove con le sue mani, con la sua bocca, mi faceva indurire il mio cazzo come non mai. Il mio cazzo raggiungieva misure mai raggiunte sino ad allora. Ogni volta, i nostri incontri duravano 2/3 ore di sesso ad alto livello per poi raggiungere un orgasmo favoloso. Iniziava sempre con le sue mani, mi toccavano, mi accarezzavano ovunque. La sua bocca, la sua lungua mi baciava e mi laccava, tutto il mio corpo. Era molto bravo a fare la pompa, a succhiare il mio cazzo, i miei coglioni. Mi faceva andare in paradiso e all'inferno. Era meraviglioso. Poi veniva la penetrazione. Spesso io rimanevo sdraiato e lui si sedeva sopra. Gli piaceva gestire la penetrazione. Lentamente, andava giù e sentiva il mio cazzo entrare nel buco di culo. Io provavo tantissime emozioni. Il mio cazzo entrava in un posto dove stava benissimo. Ricordo una sera, facendo sesso in questo modo, all'improvviso mi disse che stava per raggiungere l'orgasmo. Gli chiesi come poteva essere possibile visto che non si toccava. Non mi rispose. Aumentò la sua cavalcata sul mio cazzo e poi lo vidi sborrare sulla mia pancia. Di solito non mi piaceva sporcarmi di sborra altrui, ma in quel caso fu eccittante. Dopo il suo orgasmo, si alzò e si sdraiò sul letto e mi misi sopra di lui, mi toccai il mio cazzo, un paio di su e giù, raggiunsi l'orgasmo indirizzando la mia sborra sul suo viso, petto, pancia. Orgasmi, sempre, da togliere il respiro, da perdere i sensi. Rimanevamo sempre senza fiato. Non l'ho mai dimenticato e rimarrà sempre nel mio cuore.
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16 years ago
ARIETE1957,
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IL CUGINO.....
Come ogni tavest ke si rispetti sono sempre stata troia sono convinta ke dare e ricevere piacere sia la cosa piu bella ke questo skifo di vita ci regala.... quindi faqccio del buon sesso un po con tutti senza mai vergognarmi di cio' ke faccio e con ki lo faccio!!! questa storia ke vado a raccontarvi risale ai primi anni 90 quando con qualke annetto in meno e tanta esperienza da fare ma con la voglia in corpo mi gettai tra le braccia e non solo di un aitante bagnino 46enne... ero in vacanza al mare ospite di un cugino nel veneto... in spiaggia c'era sempre un bagnino gentilissimo e anke molto prestante come fisico ke ad ogni occasione con battutine ironike sul mio bel culetto stuzzicava le mie voglie, ancora ero poco esperta come travest e come tante trav avevo una doppia vita nessuno x ora doveva sapere ke sotto sotto ero una gran porca vogliosa di cazzo sopratutto il mio caro cuginetto etero ke mi stava ospitando! un pomeriggio accadde il fattaccio... io e il bagnino ormai entrati in confidenza ci appartammo e mi convinse a portarlo a casa di mio cugino ke sapevo usciva spesso, il suo appartamento a poki passi dalla spiaggia era comodo x una bella scopata al riparo dal caldo sole di luglio... entrati in appartamento ci siamo subito lasciati travolgere dalla passione baciandoci indoddavo un bikini rosso fuoco i lunghi capelli bagnati appicicati sul viso subito mi inginokkiai x fare al mio uomo un degno pompino ke gli fece diventare di marmo il cazzo gia bello duro e lungo... dopo aver preso un preservativo il bagnino ke aveva la sua bella eta ma ke non li dimostrava mi fece cavalcare un po presa x i fianki e dandogli la skiena mi fece sedere sul suo palo quasi obbligandomi... appena mi entro' iniziai a godere come una vacca il caldo e la stagione avevano scatenato i miei ormoni eccitati da quel bel toro... aiutata da lui iniziai a cavalcarlo facendo su e giu sulle sue ginokkia godendo ansimando ad ogni saltello.. presi com eravamo dal piacere neanke ci eravamo accorti di una figura alta e immobile ke ci guardava sorpreso sulla porta della camera... era lui... mio cugino rientrato all'improvviso!! il bagnino non si scompose e continuo' a pomparmelo dentro forte mentre io senza vergognarmi feci un bel sorriso al cuginetto notando ken qualcosa di duro dentro ai boxer stava x esplodere cosi quando si avvicino' a noi senza dire una parola gli tirai fuori il cazzo dai boxer un bel palo duro e lungo e me lo infilaitutto in bocca facendoglo sborrare inmeno di un minuto mentre il bagnino mi veniva in culo... ingoiai la sborra del cuginetto davanti ai suoi okki! quando poko dopo il bagnino se ne ando' soddisfatto mio cugino mi disse...passeremo una bella estate io e te... e altri amici miei!!!!
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16 years ago
greta,
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Last visit: 13 years ago
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Un insolito pomeriggio
quel pomeriggio non avevo voglia di uscire,faceva troppo caldo ed ero stanco dalla sera prima.verso le due mi arrivo un messaggio di marco,un amico che mi chiedeva i programmi per la giornata..gli risposi che non mi andava di fare niente.mi disse se volevo uscire a fare una passeggiata con lui e suo cugino,in visita a casa sua con la famiglia..mi pregò perche nn volevano stare a casa..gli dissi di no ma che se avessero voluto evadere dalle famiglie potevano passare da me visto che i miei non erano a casa..dieci minuti dopo suonò il campanello,erano stati dei fulmini ed io non mi ero ancora vestito..mi ero alzato tardi ed avevo girato per casa in mutandine dato che ero da solo..mi infilai al volo un paio di bermuda ed andai ad aprire..marco era il mio migliore amico e non mi facevo problemi ma infilai qualcosa visto che c'era il cugino..era un bel ragazzo,niente di speciale,moro,occhi scuri sul metro e settantacinque con un fisico asciutto..entrarono e io tirai fuori dal frigo qualche bibita fresca..marco si era attaccato al televisore davanti alle partite in salotto lasciando me e francesco in terrazza a chiacchierare..ogni tanto lo sorprendevo a guardare incuriosito il perizoma che usciva dai miei bermuda . dopo un oretta di chiacchiere volli vedere se era incuriosito o irritato dal fatto che indossavo un perizoma pur essendo un maschietto anche se completamente depilato..gli porsi un altro bicchiere di te freddo e nel frattempo lo sfiorai con la gamba nel suo interno coscia..dal suo sguardo capii che non era per niente imbarazzato e che mi avrebbe afferrato se glielo avessi concesso..buttai un occhio in salotto e vidi marco dormire davanti alla tv,allora mi avvicinai a francesco e gli presi la mano,mi ci accarezzai il viso e lui mi lascio fare finche non riprese il controllo e tiro a se la mia bocca che avida cercò subito la sua..le lingue si cercavano,si leccavano e le mani piano piano vinsero la timidezza andando a cercare i nostri corpi..mi alzai,lo tirai a me e lo portai in camera mia,mi coricai sul letto e lui per tutta risposta si tolse i pantaloni insieme ai boxer lasciandomi a guardare un membro duro che non aspettava altro di godere del mio corpo..lo avvicino alla mia bocca,lo presi tra i denti,lo sentivo battere tra le mie labbra mentre lui mi tolse i bermuda e scostando il piccolo filo tra le mie natiche cominciava a mordere il mio dolce culetto..lo inumidiva con la lingua e le sue dita entravano sempre di piu..dopo un po nessuno dei due ce la fece piu..mi allargo le gambe e sopra di me entro dentro con un colpo di reni..comincio a scoparmi per bene..godevo come la peggiore delle troie e lui si eccitava sempre di piu..usci,mi giro e mi penetro a pecora ,mi faceva quasi male ma sentirlo entrare ed uscire mi regalava gioie perverse ..alla fine mi venne sulla schiena ed io esausto lo abbracciai baciandolo con gioia ..alzammo gli occhi e marco era li,sulla porta ,aveva visto tutto,aveva visto suo cugino scopare il suo migliore amico come una troia..ma non gli importava..bravi,disse,vi siete divertiti,anche io,abbiamo vinto..scoppiammo a ridere..francesco ogni tanto mi chiama ancora per fare una rimpatriata di sesso..marco invece e a londra e sto scoprendo che mi manca molto....
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16 years ago
admin, 75
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Le origini del mito
Sono una Mistress.
Scriverlo fa un certo effetto,è un po’ come ammetterlo,dichiararlo apertamente,farlo sapere agli altri. Faticavo un po’ a pensarlo che lo fossi sul serio,credevo fosse solo un gioco…
Ora ho scoperto che è un gioco che dura tutta la vita e questa lunga partita voglio godermela,senza remore o falsi pudori:sono una Domina,e mi piace. Molto.
La prima volta che ho toccato una frusta ho sentito un brivido scorrermi lungo la schiena,sotto i vestiti che tutto ad un tratto sembravano troppo larghi…sì,decisamente mi stanno meglio i mie corpetti,stretti da togliere il fiato,da stringere bene i seni,da far venire sete alla mia bestia. La pelle nera del mio primo “gatto” mi ha fatto sentire una professionista da subito,con quel completino rosa e nero (se penso che l’avevo acquistato per il mio fidanzato!).
Nessuno può capirmi,a meno che non l’abbia provato:il potere,la forza,la supremazia…la Dominazione…io sono più forte,più bella,più importante…tu sei solo un lurido zerbino…
E poi quello sguardo,quello sguardo che mi viene solo quando ho sotto i piedi qualcuno: cristo mi sento davvero strafiga!
Ogni volta che scendo per andare ad un appuntamento mi bagno come una ragazzina alla prima pomiciata:i preparativi sono lenti ma servono,credetemi.
Tra i capelli un bel cerchietto nero,due gocce di profumo,gloss e l’immancabile borsone zebrato (qualcuno lo conosce,vero?):dentro è come la borsa di Mary Poppin’s,ci trovi davvero di tutto.
-frustino
-gatto
-candele dorate (perché quelle bianche mi sanno tanto di processione)
-mollette
-corde
-tronchesine (per sicurezza,dovessi sciogliere tutto all’improvviso)
-manette
-guanti in lattice
-corpetto e calze (sempre diversi sempre particolarissimi,passo le ore nei negozi di biancheria)
Tacchi alti,cappottino,guanti in pelle nera: io sono pronta,e tu?
Arrivo sempre in ritardo,mi piace farti aspettare,perché so che fremi. Sono bella e giovane,tu lo sai ma hai paura ad ammetterlo,sono come un sogno e tu ti senti tanto fortunato,non è così?
Salgo in auto e solo quando ho voglia mi porti in un sexy shop:una frusta in più fa sempre comodo e poi mi diverte vedere la faccia dei commessi,ancora così poco adusi al nostro mondo…che buffi.
In camera entri in bagno e ti spogli,sai che lo sto facendo anch’io,che mi sto preparando:tu pensi che io lo faccia per te,ma sbagli. E’ una cosa mia,soltanto mia.
Ti faccio avvicinare a 4zampe,sei il mio cane…parte la prima frustata e tu conti,conti e ringrazi e sai che le meriti…
Il resto è nella mia testa e sul tuo corpo,che tanto ora è mio:così tutto continua ad essere solo per me,tutto mio.
Sono una Mistress.
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1
16 years ago
DominaSelaggia,
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Giulia (parte 1)
Giulia parte 1
Già da tempo avevo parlato con Giulia (la mia ragazza) della voglia di mostrarla ai miei amici, comitiva mista, col solo intento di mostrarla, senza farle fare porcate.
L’unico problema erano i pregiudizi della gente. Se l’avesse fatto spontaneamente avrebbero detto che era una troia, io un povero cornuto, e spifferato l’accaduto ai quattro venti.
Dovevamo cercare una soluzione per far credere che si fosse trattato di una situazione accidentale, mettendo loro nella situazione di imbarazzo e non la mia povera, brava e pura Giulia.
Optammo per una soluzione sulla spiaggia.
Visto che solitamente andavamo su un arco di spiaggia deserto per fare tutto il casino che volevamo, giocare, tenere lo stereo a tutto volume, bere e fumare senza rotture di cazzo varie, decidemmo che poteva essere la soluzione giusta.
Quella mattina mise un bikini, un normalissimo bikini, con entrambi i pezzi con chiusura a laccetti .
La mattinata passò tranquilla e spensierata e ci divertimmo molto, giocando a ping-pong, in acqua, ascoltando musica, chiacchierando.
Spesso i nostri sguardi si incrociavano e nel suo sguardo capivo che voleva dirmi “quando devo farlo?”, le feci capire che ogni momento era quello buono, cosi’ si andò a stendere supina sul telo, accanto ad altre due amiche che stavano prendendo il sole, senza farsi accorgere da nessuno sfilò il laccetto del pezzo di sotto e il leggero venticello fece il resto. Si ritrovò in un batter d’occhio a gambe aperte a figa nuda.
Le ragazze accanto a lei non si accorsero di nulla, mentre noi ragazzi ci eravamo allontanati a prendere gelati e caffè al bar più vicino.
Al ritorno dirigendoci verso le ragazze, feci andare avanti gli altri, per godermi la scena.
I ragazzi alla vista di quella figa depilata al vento si guardarono tra di loro, si avvicinarono senza dir nulla, e diedero i caffè alle loro ragazze,sempre senza dir nulla e buttando spesso e volentieri lo sguardo proprio li.
Mi godetti lo spettacolo per qualche minuto che si fece ancora più divertente nel momento in cui Maria, una nostra amica che stava accanto a Giulia, si accorse del costume slacciato e avvertì prontamente Giulia, che ben distesa, faceva finta di dormire ed essere all’oscuro di tutto.
Giulia, avvertita dall’amica, osservò pacatamente , senza fretta né allarmismi lo slip che era scivolato via e restando sempre ben a gambe aperte, guardò gli altri, dicendo “com’è successo? M’avete fatto uno scherzo? L’avete slacciato voi?”
“No Giulia” risposero in coro, visibilmente imbarazzati, pur continuandola a guardare.
Prese il costume, s’alzò e se lo rimise.
Quando giunsi vicino a loro, Maria e Katia, ridevano a crepapelle, così facendo finta di essere ignaro di tutto, chiesi cosa fosse successo.
Mi spiegarono che a Giulia s’era slacciato il pezzo di sotto del costume. Giulia fece la parte dell’incazzata ed io minimizzai l’accaduto con una frase banale “se ne vedono tante in televisione”
Al che l’aria si fece più distesa e ci scherzammo un po’ su e proposi a Giulia: “Ormai t’hanno vista la figa, sono cose che capitano, se vuoi visto che ormai il danno è fatto, in spiaggia ci siamo solo noi, togli via tutto così almeno ti abbronzi un po anche il culo e le tette.”
Le due ragazze continuavano a ridere, Giulia nel frattempo tolse via tutto e si stese nuovamente sul telo. Le spalmai la crema abbronzante sulle tette, sulle cosce e sul culo aprendole le chiappe.
I ragazzi ovviamente rimasero li, accanto alle loro ragazze per osservare lo spettacolo.
Di tanto in tanto Giulia, quando si accorgeva di essere osservata, cambiava posizione, sempre per abbronzarsi meglio. Ora distesa a pancia sotto per abbronzarsi le chiappette e la schiena, ora supina, per abbronzarsi le tette, sempre, rigorosamente, a gambe aperte.
Proposi alle altre di spogliarsi almeno parzialmente, ma non vollero né loro ne i loro ragazzi.
Continuammo a giocare e scherzare a tuffarci in acqua, prendevamo le ragazze sulle spalle per farle fare tuffi, Giulia si lasciava prendere a turno da tutti sulle spalle per fare tuffi, così tutti ebbero la possibilità di toccarle il culo e sentire il contatto della sua figa.
Le ragazze mi dicevano: “ ma guarda cosa fa la tua ragazza! Non sei geloso?”
Ed io: “ Se ne vedono tante in televisione”
E scoppiavano a ridere.
Fortunatamente le altre due ragazze non si incazzarono per il suo comportamento e man mano che la giornata proseguiva, eccetto un paio di volte in cui su quell’arco di spiaggia transitarono alcune persone e Giulia prontamente si coprì per non farsi trovare nuda, la situazione si faceva sempre più divertente e lei si comportava in modo sempre più spontaneo e maliziosa.
Si scherzava sempre più maliziosamente, sia lei sia i ragazzi spesso dovevano limitarsi per la presenza delle altre due ragazze che pur stando al gioco non avrebbero tollerato atteggiamenti spinti. Marco mi confidò in disparte che Giulia aveva oltre a due tette bellissime anche un culo favoloso che lo faceva impazzire. Gli promisi che ci sarebbero state altre occasioni per ammirarlo.
Ci intrattenemmo fino a metà pomeriggio, poi ci rivestimmo e andammo via, fu una giornata bellissima, avevo raggiunto il mio obiettivo, i miei amici avevano visto la figa della mia ragazza, e posto le basi di altre belle porcate in futuro.
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1
16 years ago
cantrell,
28
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Finalmente a tre (2 e ultima parte)
…….continuo della storia……per chi non avesse letto la prima puntata, finalmente con una coppia….
Nell’ascensore, lei mi bacia ancora e lui si unisce a noi da dietro baciandola sul collo.
Le dico: “sei stupenda…da scopare tutta…voglio farti impazzire….”
In camera….tolto il giubotto…..ho potuto vedere tutta la sua bellezza…sbottonata la camicia…..aperta la cerniera della gonna..è rimasta con le calze nere autoreggenti….intimo bianco di pizzo….una visone stupenda…..sono rimasto imbambolato…..così tanto che è stata lei a spogliarmi…….di tutto….cosi pure Dario era tutto nudo…una luce soffusa sul comodino…..poi.. siamo caduti sul letto… ho iniziato a baciarla sul collo…poi più giù….ha fatto saltare la chiusura del suo reggiseno, entusiasta delle coppe che sono balzate fuori…baciando i suoi grossi capezzoli già irti……poi sempre più giù… tuffandomi tra le sue gambe…aprendo la sua fica tutta bagnata…..ed…………lei, voleva un altro cazzo…provarlo…subito in bocca……..pompava…. …succhiava….mentre Dario si era posto dietro di lei leccandole la fica…
Poi ho ricominciato a baciarle il seno, a giocare con i miei capezzoli…poi…giù….a leccare tutto aprendomela…non resistevo più….volevo scoparla….e così…aperto un preservativo…ho appoggiato il mio cazzo alle sue labbra…mi guardava negli occhi e ho spinto..si…. tutto….fino alle palle…è entrato tutto… fino a farla sentire piena…poi…ho incominciato a muovermi…..così per molto tempo…..poi le ho chiesto di girasi..….entrando da dietro a pecora, mi diceva che le piace tanto essere presa così, continuando…mentre il marito le prendeva la bocca e la guardava entusiasta…abbiamo continuato così fino a farla scoppiare…è venuta con un grido liberatorio ed io senza uscire…tenendola per le tette…le ho chiesto se potevo riprendere…….ha detto di si…che volevo sentirmi godere…..ma io non volevo ancora…abbiamo cambiato tante posizioni.. alternandoci con il marito….poi…mentre lei possedeva Dario mi sono portato dietro di lei…toccando il culetto…ma lei detto di no…..non voglio……
“..sei vergine?...” mi ha risposto “quasi….ma preferirei di no”…..ma io, in modo deciso ho detto…voglio tutto di te…in questa sera…..
Lei era vicino a godere ancora…posseduta dal marito che l’ha tirata a se…baciandola, io intanto continuavo ad allargarle il culetto con le dita…baciandolo..tutto insalivandolo….poi…mi sono appoggiato…in un attimo al suo culetto…questa volta senza preservativo, con una spinta decisa sono entrato tutto dentro facendole emettere un grido forte……..
ho detto: “ rilassati…ti sono tutto dentro……ora mi muovo piano…..fino a farti esplodere ancora….”
Così, lentamente abbiamo ripreso... io con il suo lui…fino a che esplosa ancora…gridando che godeva…tanto…..che stava impazzendo e così….anche noi…siamo venuti, ho sentito Dario scoppiare nella fica…e fermarsi…così ho potuto spingere io, la sentivo rantolare e….sono scoppiato dentro….sentendomi liberare……
Siamo stati un po’ vicini tutti e tre sul letto a parlare….lei rideva…e ci toccava entrambi i cazzi…giocava…ma….si capiva che voleva riprendere….voleva ancora rifarlo con noi due….
ha ripreso.. con al bocca….su è giù….succhiando tutto…..bagnandolo tutto a turno…abbiamo goduto di lei….il suo corpo…fino a possederla ancora insieme…stavolta con dario nel suo culo…era il suo sogno il culo della moglie…ed oggi si era realizzato…..poi…alla fine le siamo venuti entrambi sul suo magnifico seno……
Ci siamo distesi ancora…questa volta in silenzio…. Poi lei ha detto a Dario:
“grazie amore….ma io amo solo te…….voglio dirti che mi basti……voglio essere la tua puttana…..quando vorrai….”
Mi sono alzato…..fatto la doccia…….vestito…..ho visto loro abbracciati nel letto erano stupendi……e sono andato via…..passando già al bar, ho ordinato una bottiglia di spumante da consegnare in camera……con i miei auguri…….
Per commenti e proposte….…[email protected]
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1
16 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Esibizionismo....
Non ce niente da fare... il sesso x certe persone e come una droga non si puo' starne lontani a lungo, x me e lo stesso... uomoni donne trans ovunque mi ha portata la mia voglia di sesso io ero li'!!!! ormai da anni ho preso la pericolosa abitudine di esibirmi d'estate a notte fonda girando x le strade dei miei quartieri e stuzzicando le auto ke passano a quelle ore assonnate... abitudine assai pericolosa x la gente ke si incontra nelle ore e nei posti piu' assurdi, gente anke malata o violenta... ma tolti questi pretesti di pericolosita' mi sono sempre divertita e ho fatto tante belle scopate! camminando come una vera prostituta vestita solo con il minimo indispensabile xke' ho sempre pensato ke ki ha qualcosa di bello da mostrare e giusto ke lo mostri bene a tutti... dunque con i miei stivali texani le calze autoreggenti a rete gli slip perizoma un paio di shorts strettissimi in jeans e un top nero mi divertivo a provocare i poveri automobilisti ke x forzan dovevano fermarsi al semaforo dove mi ero messa, tanto presi dalla mia esibizione ke al verde neanke ripartivano ahaha.... fu una notte di quelle ke un paio di automobilisti troppo eccitati dalle mie movenze strusciandomi a mo di lap dance su un palo della luce decisero di passare ai fatti avvicinandosi e godersi meglio lo spettacolo... due auto davanti a me con i fari puntati mentre mi toccavo e mi dimenavo come una gatta in calore davanti ai loro okki vogliosi!!! mi avvicinai ad uno di loro sbottonandogli i pantaloni, ne usci' un cazzo duro come il marmo e lungo come un paletto... inginokkiata sulla portiera aperta iniziai a lavorarmelo sukkiandolo con l'esperienza di una vera troia da strada... poi andai dall'altro a riservargli lo stesso trattamento... mi sdraiai sul cofano caldo della makkina piu vicina a me e a gambe larghe senza piu gli shorts aspettai ke venissero a prendermi li immezzo la strada a cielo aperto, cosa ke i due fecero subito infilandomi prima uno poi l'altro i loro bei cazzi duri dentro di me pompandomi con la foga di un toro e facendomi ansimare come una puttanella! non passava anima viva ma anke se fosse passato qualcuno nessuno mi avrebbe fermata godevo come non mai sotto ai loro colpi duri e forti da veri stalloni... e poi si dice ke non ci sono piu veri maski.... mi finirono riempiendomi e lasciandomi sola con il corpo pieno della loro sborra segno di piena soddisfazione!
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16 years ago
greta,
52
Last visit: 13 years ago
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Al cinema
ero in un cinema, anni fa. ero giovane, ma già molto attratto dalla trasgressione. ricordo ancora il titolo del film, jade. mi siedo accanto ad una coppia, lasciando un posto tra la lei e me. la ricordo ancora benissimo: bionda, vestita in tailleur, con calze velatissime e scarpe alte, non di foggia molto appariscente però. appena si spensero le luci, vidi lei che accavallava le gambe e si sfilava una scarpa. ondeggiava il bel piede, ruotandolo. ammiravo quel piede ben formato, la caviglia sottile, il polpaccio sviluppato ma non grande. una gamba nervosa che ad un certo momento puntò il piede sullo schienale della sedia di fronte a quella che ci separava. potei ammirare le unghie smaltate di un rosso fuoco, incastonate in dita che spingevano sulla sedia enfatizzando i fasci della bella gamba nervosa, da cavalla avvezza a stringere stalloni o a cavalcarli. ero eccitatissimo, mi girai per guardarla e lei, consapevole, rispose con lo sguardo, ammiccando per un secondo. subito dopo mi guardò anche il marito: raggelai. oddio, pensai, ora ci sarà da questionare. aspettai pochi minuti, che mi sembrarono ore, ovviamente del film non avevo seguito nulla. allungai la gamba verso lo spazio che ci separava e l'appoggiai alla base della sedia davanti a noi. subito, scese il piede di lei ad accarezzarmi la caviglia. le tempie mi pulsavano, i pantaloni scoppiavano. la guardavo, ma lei nulla; continuava ad accarezzarmi caviglia e polpaccio. ecco che la vedo sgomitare il marito; subito mi ritraggo, pensando che lei avesse richiamato l'attenzione per giocare il ruolo della molestata. invece il consorte si alza e se ne va. era pomeriggio nelle ultime file eravamo solo noi tre, ora in due, io venitcinquenne e questa cinquantenne così curata e femminile. il demone dell'indecisione si impadronì di me: da un lato il sesso mi spingeva a sedermi accanto a lei, del resto mi aveva fatto piedino; dall'altro la prudenza, che mi diceva -attento potrebbe essere una donna che cerca l'attenzione del marito-. mi guardò intensamente, non esitai: mi sedetti vicino a lei. ci baciammo subito. le leccai, succhiai e tirai quelle labbra carnose per poi lasciare sciogliere la lingua sulla sua. quasi subito mi disse -tesoro, hai una bocca così morbida- ed io - e tu sei così erotica, da perdere la testa-; -dici?- mi chiese - ma sei un ragazzo così giovane, bello- ed io - e tu una donna così femmina da rendere schiavo chiunque- le succhiai la lingua, le accarezzai il palato; il bacio da morbido e lento divenne appassionato; le spalancai la bocca e la risucchiai, mentre le mie mani di ragazzo erano avide delle sue cosce tornite e del suo seno maturo. lei accarezzava le mie spalle, per poi stringermi i pettorali. sentivo il suo odore dolciastro riempirmi le nari, stavo impazzendo. se ne accorse emi palò i pantaloni con fare abile e sicuro. poi mi sussurrò - siamo una coppia perbene, abitiamo a 100 mt da qui; verresti da noi? mio marito ci aspetta fuori, stai tranquillo è un voyeur non bisessuale; vieni dai, ti voglio-. andai con loro. appena salito a casa, ci abbracciammo. la presi in braccio e la poggiai sul divano. le sfilai le scarpe, le calze e subito le succhiai i piedi dito per dito, mentre lei cominciava a mugolare, il marito si sedette su una poltrona, dicendomi che ero bravo, e cominciò a masturbarsi. le baciai le caviglie, salendo per fermarmi a succhiarla dietro il ginocchio. risalii da lei, a godermi la sua bocca carnosa. le aprii la giacca la camicetta, mentre le divoravo il collo di baci leccati, succhiati, sfiorati. si aprì a me un seno pesante, con l'attaccatura bassa, con due areole medie e scure. reclinò il capo all'indietro mentre la inarcai per prendermi cura di quel ben di dio. le alzai la mammella e cominciai a leccarla e succhiarla sotto, all'attaccatura, salendo pian piano. ora la lingua era solo punta; seguivo il contorno dell'areola e la attraversavo da una parte all'altra schiacciando il capezzolo. poi succhiai quel chiodo così spesso, allargai la bocca e presi l'areola in bocca mentre con le labbra stringevo il tessuto al di sotto della pelle, quello che si chiama bottone, stando attento a non farle male, almeno non eccessivamente: amo giocare sulla linea tra dolore e piacere. le accarezzavo i seni mentre facevo ciò, li massaggiavo. per passare all'altro capezzolo con la bocca, scelsi di passare dall'ombelico, scendendo e risalendo formando un triangolo. mi accarezzava la testa, mentre guardava il marito che menava il suo cazzo. c'erano sguardi di approvazione e gratitudine tra loro. non ce la facevo più, volevo scoprire il suo fiore di carne. le sfilai le coulotte e mi si presentò uno spettacolo davvero forte: aveva un monte di venere ampio, ricoperto di un folto manto nero, setoso. la peluria si stendeva si quasi alle cosce, ma la vulva era libera da orpelli, ben depilata. era già aperta e colava. le spalancai le gambe, la presi da sotto le natiche, aprendole e resistendo al desiderio di berla subito, cominciai a leccarle lo sfintere anale. ne leccavo il contorno con l apunta della lingua, poi lo succhiavo cosicchè prese ad ansimare e a dire -sei stupendo-. mi arrivava il suo umore che colava, era così dolce. salii verso il perineo, sostituendo le carezze delle lingue con due dita che afferrarono lo sfintere per i bordi. succhiavo con forza il perineo, per poi salire all'interno coscia e prendere in bocca una delle grandi labbra. la cominciai a leccare con la lingua morbida, intera. divenne solo unta al momento che volli gustare la pelle tra grande e piccola labbra. poi persi il controllo e presi le piccole labbra in bocca. piccole per modo di dire, erano moltopsorgenti. cominciai a succhiarle, tirandole, mentre con un dito colpivo il clitoride nascosto sotto la guaina, non era ancora il suo momento. aprii la fica e la penetrai con la lingua ruotandola in quel favo mieloso. poi risalii nel mezzo della fica, passando sul meato urinario e arrivai al clito, ancora coperto, anche se turgidissimo. lo succhiai con dolce dovizia, e mentre una mano premeva sul monte di venere e lo scopriva, la lingua prima intera divenne punta leggera, impercettibile che ne sfiorava il glande. alternavo carezze in punta di lingua, a leccate di fica intere, a raccogliere il miele. la lingua roteava, cambiava consistenza, ritmo, fino al momento in cui decisi di vedere se schizzava come la mia ex. accelerai con la lingua puntuta, veloce, leggera mentre le dita a forbice tenevano la fica aperta, spalancata e la sfioravano nel mezzo. non tardò a schizzarmi in bocca urlando. non le diedi il tempo, di realizzare. appoggiai la mia cappella all'ingresso di quel meraviglioso antro, e cominciai a roteare col bacino scopandole solo l'ingresso, entrando e uscendo completamente con la cappella. la scopai così aumentando il ritmo, fino a farla schizzare di nuovo. mi aveva infradiciato le palle, le cosce: il marito sborrò, ma io ero appena all'inizio. la bacia dolcemente, raccogliendo l'affanno del suo orgasmo. la presi in braccio, passandole le braccia sotto le ginocchia e afferrandola per le natiche. le abbracciata a me, mi guardava con dolcezza e passione, mentre la sbattevo con forza. mi succhiava la lingua e come una furia cominciò a leccarmi la faccia, mentre le arrivavo sino al collo dell'utero. sborrò colando sul pavimento. si fece in portare in camera. e la presi da dietro alternando movimenti da ballerino a colpi da toro furioso. poi la volli sopra di me, girata per ammirare quelle gambe nervose accompagnare lo smorzacandele, mentre la sgrillettavo, ammirando nello specchio la sua splendida maturità. venne di nuovo, il mio cazzo pulsante era completamente bagnato, lucido. mi chiese un attimo di pausa. io ne approfittai per scendere di nuovo a leccarla, lentamente, dolcemente, molto più di prima. la lingua era leggerissima e sentìì il clitoride inturgidirsi di nuovo; la penetrai nel culo con un dito, che muovevo velocissimo, mentre la leccavo di lato. venne ancora. la aprii tutta. le gambe sopra le mie spalle e cominciai a scoparla alla missionaria, ammirando nello specchio dietro di noi la sua splendida fica che ingoiava il mio 21 e i suoi piedi smaltati che sbattevano al tempo delle penetrazioni. roteavo e poi affondavo, usando tutta la potenza delle mie natiche di sportivo e i miei 95 kg, ben attento a inarcare le spalle in modo da scoparle bene la parete anteriore. urlò di nuovo, mentre il marito riprese a segarsi. all'orecchio le sussurrai che donna desiderabile fosse e che volevo scoparla in culo. mi accarezzò, mi baciò, mi sorrise e all'orecchio mi disse - prenditelo-. piano piano affondavo in quel culo bagnato, ampio. aspettai lei e venimmo insieme. ancora ci vediamo ogni tanto. lei è una magnifica sessantenne ancora incantevole
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16 years ago
creatoredisogni, 52
Last visit: 1 year ago -
Marina
Marina me la presento Federica , una amica con la quale di tanto in tanto giocavo a fare l'amore e lei si divertiva a fare il giocattolo......
Marina era l'opposto di Federica : bionda occhi verdi magrissima e al primo sguardo la classica tipa che devi corteggiare prima di portartela a letto.......
In compagnia le prime uscite , la attenzioni da parte di tutti i maschietti single del gruppo , le battutine , i complimenti ......copione classico per la nuova ragazza della comitiva che prima o poi deve cedere a qualcuno.
Io , tattica differente.
Distaccato , cortese , all'occorrenza distratto ( per quanto fosse possibile farlo dato il suo decolte' invitante e burroso).
Dopo un po' di uscite di gruppo, discoteca , cinema , montagna ...passa il tempo e il frutto acerbo finora ambito da una mezzadozzina di omo -sapiens ....ritengo sia giunto al giusto livello di maturazione per l'approccio diretto con il sottoscritto , che , non essendosi ancora esposto piu' di tanto aveva tutte le carte in mano per giocarsi la partita....
Invitai Marina per un fine settimana da me in montagna .... soli io e lei , cosi' sfacciatamente.
Lei infastidita , stupita e contrariata all'idea non accetto'.
"...pazienza..." le dissi , " ...poteva essere una buona occasione per gettare le basi per una conoscenza piu' interessante....."
a queste parole la curiosita' femminile non resiste......
Dopo qualche giorno mi telefono' con un pretesto riagganciandosi al discorso del mio invito e .......
il sbato pomeriggio seguente passai a prenderla sotto casa sua .... destinazione:
il GRAN PARADISO.
Arrivammo alla baita con il sole che tramontava rosso e stanco tra le montagne ferme e innevate...atmosfera suggestiva e romantica , decisamente piu ' leggera di quella che si era creata in macchina durante il viaggio...quando lei mi parlo' talmente tanto del suo ex che.......
Passeggiatina in paese , semideserto , piccola spesa in un negozietto carissimo , ci incamminammo verso casa parlando finalmente di altro ....ma con sistematico riferimento all'argomento piu' caro per le donne....L'amore.
Preparai una cenetta a base di carne e verdure ,
accompagnata da un vino rosso forte deciso e dall'abboccatura docile ma di quelli che quando ti alzi dalla sedia.....
Marina , qualche anno piu' grande di me , vestita piu' da sera che da montagna , dopo avere bisticciato un po' con la stufa a legna finalmente riusci' a riscaldare l'ambiente e brindammo per questo.
Ci mettemmo a tavola e causa l'utilizzo prolungato del forno salto' la corrente ...il problema sarebbe stato risolvibile se il padrone di casa fosse stato in paese , ma , sapevo gia' che sarebbe rientrato a casa solo il giorno dopo dunque.....
a lume di candela.....
Cenammo tranquillamente discutendo di banalita' e tra un bicchiere e l'altro ridemmo piu' volte con spensieratezza....
Finita la cena , Marina si preoccupo' di sbarazzare , io presi la chitarra e improvvisai un concerto personale per la mia " amica " che non disdegno' di accompagnarmi in un duetto interessante sia dal punto di vista canoro che da quello dell'intesa di sguardi e ammiccamenti....
Caffe' , grappa , ancora grappa .... sigaretta...canzoni ..... canzoni stonate , ballate spiritose ....e ridere ancora.... una bella sintonia.
Parlammo un po' del piu' e del meno sul ballatoio per sfruttare la luce dell'illuminazione pubblica prima di organizzarci per la notte.....
Le presi le mani per scaldargliele e me le avvicinai al petto....
Si avvicino' rapida e precisa per baciarmi calda e avvolgente come una coperta felpata.... la danza della fiamma della candela che da li' a poco si sarebbe spenta trasferiva sul muro le ombre di un uomo e una donna uniti in un profondo intenso bacio ....
Ci trovammo non so come nudi a letto sotto un piumone morbido e profumato.....facevamo l'amore coma se fossimo amanti da sempre , come se fosse l'ultima perche' un'addio ben presto ci avrebbe sorpreso , ero dentro di lei come lei avvolgeva me con tutta se stessa.
Fu travolgente e bellissimo , poetico perche' imprevisto , straordinario perche' non scontato.
Lei durante l'amplesso continuava a cercare le mie labbra , io accarezzavo il suo corpo cercando il confine ultimo della sua pelle liscissima ....
Mi sussurava parole incomprensibili che intuivo ...e mi innamoravo.
Dal troppo caldo mi sollevai e gettai all'indietro il piumone scoprendoci completamente ma vedevo solo la sagoma del suo fisico asciutto e longilineo ....Marina si giro' mostrandomi la luna e il sole ...io non esitai a perdermici dentro in quell'infinito universo che solo le donne inventano ogni volta per stupirci con tanta naturalezza.
La penetravo con forza e ricercatezza , come se avessi l'obbligo di darle un piacere particolare....che lei non avesse mai ancora provato....
eravamo al culmine qiando Marina si giro' rapida verso di me sventolando la sua chioma bionda e mi guardo' con due occhi che non dimentichero' mai.....
In quel momento venimmo insieme e il suo sguardo mi gelo' dicendomi addio per sempre.......
Non ho mai amato nessuno cosi'.
messaggisubliminari
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3
16 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Io con mia sorella
Le mie avventure iniziarono quando avevo 8/9 anni. Io già allora mi toccavo ed iniziavo ad eccitarmi, poi con il passare degl’anni c’erano le seghe di gruppo con i compagni di scuola o di quartiere davanti magari ad una rivista porno, si faceva gara a chi veniva prima. A quei tempi la notte su certe tv private soprattutto il sabato trasmettevano qualche film porno ed iniziavo ad eccitarmi sempre di più diventando sempre più maligno quando guardavo una donna. Abitavamo su una casa con una camera da letto ed eravamo in cinque, i miei, mia sorella di tre anni più giovane ed un fratello di 10 anni più giovane di me. Io e mia sorella fin da bambini abbiamo dormito insieme in un divano letto in salotto che di giorno veniva chiuso, ( mio fratello invece dormiva ancora in culla nella camera con i miei) quindi i miei film li guardavo a letto con lei a fianco che dormiva. Fino a quando la vedevo solo come la mia sorellina, non avevo mai osato pensare a lei come una donna, non appena ha iniziato a formarsi un po’, la guardavo con un altro occhio. Avevamo io dodici anni e lei nove, una sera siamo rientrati tutti insiemi tardi da un matrimonio e siamo subito andati a letto come ci ordinavano i nostri genitori perché era tardissimo. Non mi sono fatto scappare l’occasione di accendere la tv e tenere sveglia mia sorella. Giro tutti i canali fino a fermarmi su quello che speravo fosse già iniziato infatti, un bel pompino in primo piano. Nessuno dei due parla per un po’, poi lei mi fa ma cos’è? Gli rispondo io; stanno facendo quello che fanno i grandi, ma anche i ragazzi giovani! lei mi fa: ma anche mamma e papà fanno quelle cose? Gli risposi di si! Forse era già troppo furba o per ingenuità, mi disse: anch’io da grande voglio farle.
Indossava una canottiera e un paio di mutandine ed io solo le mutandine, non cercai di nascondere la mia eccitazione e vidi che lei guardava verso di me. Poi dopo un po’ aver continuato a guardare quel film, mi chiese se anch’io da grande avrei fatto quello che stavano facendo in tv, allora gli risposi di sì e che anche adesso avrei voluto farle. Mi chiese se anch’io lo avevo cosi grande, gli dissi di no, ma le presi la mano e la infilai dentro le mie mutandine, lei rimase ferma in quella posizione e gli dissi che se voleva poteva fare quello che stavano facendo quei due in televisione. Allora lei si abbassa verso di me lo tirò fuori ed iniziò a toccarmelo e non passo tanto tempo che sborrai sulla sua mano. Naturalmente non venivo ancora come adesso, ma molto meno! Dopo quella volta abbiamo giocato altre volte sempre in quella maniera soft, come se era un gioco, anche se penso che per noi era solo un gioco. Infatti in quelle occasioni nono siamo mai arrivato alla penetrazione e neanche ci pensavamo. Io diventavo però sempre più maiale, pensavo sempre più al sesso e alle donne, spiavo ogni tanto mia mamma in bagno e anche qualche volta mio papà, li spiavo in quei caldi pomeriggi d’estate quando loro dicevano di andare a fare un riposino, invece scopavano alla grande, (certi pompini). Cmq gli anni passavano e con mia sorella giocavamo sempre meno, in quel periodo abbiamo anche cambiato casa e li avevamo una camera da letto ciascuno, in pratica io dormivo in camera con mio fratello e lei in camera sua da sola. Ogni tanto la sera io andavo da lei mentre dormiva, infilavo le mani sotto le coperte e lei si lasciava toccare facendo finta di dormire, le prendevo la mano me la portavo sul cazzo già bello duro e lei lo teneva. Quando lo avvicinavo alla sua bocca lei apriva la bocca ed io lo mettevo dentro, allora lei faceva finta di svegliarsi ed iniziava a succhiare, io la facevo godere con le mani e lei mi faceva godere con la bocca. Una sera però mi disse che voleva averlo dentro come il papà lo mette dentro alla mamma. Li spiava anche lei e mi raccontò le posizioni che gli piacevano di più. Io l’ascoltavo, ero sempre più eccitato, ma gli dissi che non era possibile fare l’amore perché eravamo fratello e sorella. Lei mi ascoltava e sembrava che avesse capito il concetto. Continuammo ancora per qualche tempo a giocare in quella maniera, ma poi ci facevamo sempre più grandi e non riuscivamo più ad affrontare la cosa in maniera disinvolta, c’era tanto imbarazzo e anche un po’ di vergogna. Quindi per qualche anno non facemmo più nulla. Io avevo le mie piccole avventure, lei i suoi nuovi primi morosi e si cresceva con il passare degl’anni. Io mi facevo un bel ragazzo e lei sempre più bella e ben fatta! I miei amici li vedevo sbavare quando la vedevano. E lei mi diceva che le sue amiche mi avrebbero fatto volentieri. Questa cosa mi faceva tanto piacere detta da lei, mi diventava subito duro e dovevo andarmi a segare in camera mia. Ripresi anche a provare interesse verso mia sorella, ma questa volta con la voglia di scoparla, iniziavo a spiarla mentre faceva il bagno, o in camera sua quando si toglieva l’accappatoio e s’infilava le mutandine. Un paio di volte lo sorpresa in bagno a masturbarsi, iniziava quando era sdraiata e finiva in piedi (offrendo a me che guardavo dal buco della serratura tutto il suo piacere.) Avevamo ormai io 22 e lei 19 anni, lei aveva un ragazzo che portava a casa anche quando non c’era nessuno. Un pomeriggio tornai a casa dal lavoro verso le ore 16 di solito finivo alle 19, i miei hanno sempre lavorato tutto il giorno e mio fratello era a scuola. Vedo la macchina del suo moroso sotto casa e mi si è accesa una lampadina, speravo di trovarli in atteggiamenti non soliti. Infatti, cercai di fare meno rumore possibile entrando in casa, mi avviai verso le camere da letto e non sentivo nulla aprii la porta del salotto e non c’era nessuno, aprii nelle camere e non c’era nessuno, allora pensai che fossero usciti e la cosa mi deluse un po’. Scesi giù stavo per andare in cucina, quando sentii un rumore provenire da su. Ritornai ancora su e sentii dei rumori provenire dal bagno, mi avvicinai lentamente, mi abbassai per spiare dal buco e vidi loro due nudi dentro la vasca da bagno con lei seduta sul bordo della vasca con una gamba dentro e l’altra fuori e lui in piedi con la testa di mia sorella tra le mani mentre le spingeva in bocca tutto il suo cazzo. Quella vista mi eccitò da morire, mi divento subito duro e lo tirai fuori per segarmi. Non avrei mai pensato che mia sorella fosse una così affamata di cazzo, lo succhiava con tanta passione lo prendeva con tutte e due le mani e lo infilava tutto in bocca, gli sputava sopra e lo infilava ancora in bocca. Lo succhiò cosi avidamente che anche lui gli chiese; (piano per favore mi stai facendo venire), ma lei non si fermò fino a quando lui non gli sborrò in faccia e sul seno, ( anch’io lì venni) lei lo prese con le mani e se lo spalmo sulle labbra e si leccò le dita! Mi fece impazzire vedere mia sorella essere cosi porca! Da quel giorno i miei pensieri erano rivolti solo a lei, la volevo. Scesi giù mi ricomposi e feci finta di entrare in quel momento, rimanendo giù. Gli diedi il tempo di ricomporsi e scendere. Quando scesero ci salutammo e io guardai lei in modo particolare, lei mi sorrise e mi chiese come mai cosi presto oggi? Gli dissi, che non si può sempre lavorare e che ogni tanto bisogna occuparsi d’altro, adesso cmq vado a fare una doccia, non appena sono entrato in bagno lei era dietro di me, entra e mi fa devo prendere una cosa. Si abbassa e prese un paio di ciabatte, gli chiesi: di chi sono quelle e mi risponde; di Marco, scherzando le dissi; gli hai lavato la schiena? (Anche perché a terra c’era dell’acqua ed era evidente che qualcuno si fosse lavato), e lì mi rispose: sì la schiena ed anche dell’altro. Rimasi in silenzio a guardarla immaginando ancora la scena di lei con quel bel cazzo in bocca, l’avrei spogliata e l’avrei scopata proprio in quell’istante. Stava per uscire dal bagno e gli chiesi dove stava andando? Mi rispose: giù perché? No, ti chiedo se state uscendo? No, solo Marco sta andando via, io rimango a casa, perché mi chiedi? Cosi, mi chiedevo se volevi lavare la schiena anche a me! Senza neanche pensarci un attimo mi rispose: si, aspettami. Lasciò la porta aperta e scese giù, pensavo che quel (si aspettami) era ironico e che non sarebbe mai venuta. Cmq chiusi la porta ma non a chiave e mi preparai per un bel bagno, con la speranza che venisse su veramente. La vasca si riempì ed io era già pronto per entrare, mi spogliai ed ero eccitatissimo. Entrai ed iniziai a toccarmi, sperando sempre che da un momento all’altro si aprisse la porta e che entrasse lei. Non sentivo nulla, allora presi lo shampo e lo versai un po’ in testa quando sentii bussare alla porta, il cuore mi batte a mille all’ora mi fermai e chiesi chi è? Lei mi disse posso entrare? Gli risposi di si! Entrò e mi chiese se veramente avevo bisogno di lei che mi lavasse la schiena? Gli dissi: Si, se non ti dispiace! Mi rispose: no, anzi! Allora si avvicinò e si appoggiò con una mano sul bordo della vasca e con l’altra prese la spugna e in cominciò a farmi scendere l’acqua sulle schiena. Io alzai le ginocchia e mi portai un po’ avanti anche per non far vedere la mia erezione. Per qualche secondo restammo in silenzio, ma dopo un po’ gli chiesi come andava con Marco, e lei con un’aria delusa mi rispose (lasciamo perdere). Ma come prima gli hai lavato le spalle e non solo e adesso mi fai capire che non và bene la vostra storia? Ma quello era solo sesso e non c’entra niente con lo stare bene insieme con una persona. Allora gli chiedo: perché avete fatto sesso in bagno? Lei mi guarda e mi risponde; lo so che ci hai visti, ti ho sentito arrivare in macchina e ho voluto continuare apposta sperando che tu ci vedessi! Ha……. E come mai? Perché lo so che mi spii quando sono in bagno, come avvolte ti ho spiato io. Sorpreso gli chiedo, veramente mi hai spiato? E come mai? Lei mi rispose, perché sei mio fratello e anche perché abbiamo lasciato un discorso in sospeso qualche tempo fa! E tu perché mi spii? (Mi chiese lei) perché mi piaci! (gli risposi) le presi la mano e l’accarezzai in viso lei si abbasso e mi diede un bacio in bocca. Ci baciammo per un po’, poi gli abbassai la cerniera della tuta e gli accarezzai i seni, era senza reggiseno e aveva un bel seno sodo. Lei si sfilò la giacca e rimase solo con i pantaloni della tuta. Iniziò ad accarezzarmi il petto fino ad infilare la mano sotto l’acqua e accarezzarmi il cazzo che ormai era duro come il marmo, l’unica cosa che mi disse fù; è cresciuto da allora! Mi misi a ridere e gli dissi anche tu sei cresciuta da allora! Mi alzai l’abbracciai sempre rimanendo incollato alla sua bocca, che sapeva ancora di sperma. Immaginavo la scena precedente e mi eccitavo ancora di più. Gli abbassai i pantaloni ed era senza mutandine m’iniziai a leccarla dappertutto sui seni, sulla pancia e sui fianchi, mentre lei mi accarezzava. Poi mi misi in ginocchio e la baciai lì in mezzo alle gambe era bagnatissima ma profumata, iniziai a leccarla e lei si contorceva, mi teneva la testa e me la spingeva sempre più verso di lei. La feci sedere sul bordo vasca lei allargò bene le gambe e io mi tuffai con la lingua sulla sua bella fighetta. Aveva poco pelo e aperta in quel modo si vedeva l’interno bel rosso e invitante. Non so quante volte l’avrò fatta godere, ma sono certo che non mi avrebbe mai detto di fermarmi. Avevo voglia solo di scoparla, ma lei mi disse: lo voglio in bocca, allora mi alzai lei si mise in ginocchio lo afferrò con tutte e due le mani e lo portò alla bocca, lo leccava lo ingoiava e lo baciava. Io stavo per venire ma non volevo, avevo troppa voglia di scoparla. Lei si accorse di questo allora si alzo e ci tuffammo in un bacio che penso non avrò mai baciato nessun’altra in quel modo così passionale. (Gli dissi); sei fantastica, (e lei); anche tu, ti voglio. In che modo? (gli chiesi) dentro, ti voglio dentro in tutti i modi (mi rispose).
Allora la afferrai per la mano e la portai in camera dei nostri genitori. Eravamo tutti e due nudi presi per la mano e nel corridoi di casa ( a pensarci adesso la cosa è un po’ imbarazzante, ma viverla in quel momento è stato fantastico). Entrammo in camera ci sdraiammo sul letto e lei aprii le gambe dicendomi eccomi sono tua! Non mi sembrava vero, presi il cazzo con una mano e lo appoggiai alla sua bella rossa e invitante fighetta, fino a farlo scivolare dentro. E stato bellissimo, lei che si lamentava di piacere ed io che spingevo sempre di più. La girai e la scopai da dietro sbattendola come una vera troia, mi sdraiai e lei mi salì sopra movendosi e godendo come una che era al settimo cielo, lei urlava di piacere io che la incitavo a godere e lei che mi diceva ( siii…. dai scopami fammi sentire riempimi tutta) mi sentivo che stavo per esplodere, allora mi tirai fuori lei si inginocchio lo infilo in bocca e mi fece venire dentro la sua bocca ingoiò tutto e continuava a succhiarmi, poi si alzò e mi baciò in bocca. L’unica cosa che mi disse prima di abbracciarmi fù (sei fantastico). Poi mi abbracciò e ci addormentammo anche. Quando ci siamo svegliati andammo ognuno in camera sua per vestirci e ci ritrovammo in cucina, lei mi baciò sulla guancia e mi disse: (secondo abbiamo sbagliato?) non lo so! Gli risposi……
Continua …………….
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L\'iniziazione di veronica
Eravamo alla vigilia delle feste di Natale e grazie ad un impegno di lavoro fuori città avevo incontrato la mia amica Veronica che non vedevo da diverso tempo. Quel giorno, approfittando del un viaggio in auto, ci eravamo raccontate un po’ di cose che ci erano successe negli ultimi mesi. Notai subito che Veronica era impaziente di raccontarmi qualcosa di molto intimo che la stava coinvolgendo in maniera forte rendendola diversa da come io l’avevo sempre conosciuta.
Fu così che iniziò a parlarmi di Rolando, conosciuto un paio di anni prima nel nostro stesso ambiente di lavoro e con il quale avevo iniziato una passionale storia che le aveva fatto conoscere una sessualità diversa e giocosa di cui lei, fino ad allora, era stata totalmente inconsapevole.
Rolando, più giovane di Lei di alcuni anni, era sposato con una donna forte ma fredda e poco disponibile ad esplorare una sessualità diversa e soprattutto ad assecondare le pulsioni e le fantasie del suo uomo; Veronica invece era da sempre troppo concentrata sulla carriera e poco sui piaceri della vita tanto da scegliere un marito, conosciuto quando era ancora giovanissima, che con il suo fare posato e regolare gli garantiva tranquillità in una vita che lei viveva in perenne movimento. Un incontro quello tra Veronica e Rolando che invece è riuscito a far tirare fuori a Veronica la propria esuberanza senza più avere quei timori che l’avevano accompagnata nella vita, regalando a Rolando la piacevolezza di quella complicità così tanto sognata. Tutto ciò aveva contribuito ulteriormente a far capire a Veronica che era ormai giunto per lei il momento di dedicarsi a se stessa come donna, godendo di tutti quegli elementi della femminilità che fino ad allora si era negata
Fra le tante cose che mi raccontò e che oggi anche io trovavo normali vista la mia crescita sessuale avvenuta dal momento in cui ho incontrato Marco, quella che maggiormente catturò la mia attenzione fu il suo confessarmi il desiderio di regalare a Rolando, per il suo compleanno ormai imminente, un'altra donna con cui giocare insieme a lei. Iniziai allora a parlarle della mia personale esperienza e le confessai che anche io avevo giocato con un'altra donna e che la cosa mi era piaciuta moltissimo. Si creò tra di noi un atmosfera di gioia e ilarità, ma anche di forte interesse e curiosità, che ci accompagnò per l’intera mattina rimanendo inalterata anche quando Marco ci raggiunse per il pranzo.
Veronica era così euforica che non appena feci accenno a Marco di quello che ci eravamo “confessate” durante il viaggio della mattina, lei iniziò a fare un sacco di domande dimostrando anche a Marco la voglia di partecipargli la sua gioia. Erano due anni che aspettavo l’occasione per presentare Veronica a Marco ed adesso, dopo soli pochi istanti che si erano conosciuti, camminavamo tutti e tre sottobraccio raccontandoci le nostre esperienze intime, ma soprattutto trasgressive, come se ci conoscessimo da sempre.
Veronica si sentiva proprio a suo agio, certamente confortata dal fatto che si trattava del mio compagno, ed io riuscivo a vedere il ghigno di intrigante piacere che ricopriva il volto di Marco. Fu per queste emozioni che con fare complice ad un certo punto del pranzo, rivolgendomi a Marco lanciai la mia provocazione: “potremmo regalare noi a Veronica la possibilità di fare questa esperienza”. Naturalmente Marco ci mise un attimo a capire che la mia affermazione si riferiva al coinvolgimento nel gioco della nostra amica Angelica, con la quale sarebbe stato anche possibile costruire per l’occasione un gioco piacevole e intrigante per tutti, ma soprattutto protettivo per Veronica.
Angelica è una frizzante ragazza di 35 anni che abbiamo conosciuto alcuni mesi fa su internet. Una persona molto dolce dall’atteggiamento aggressivo. Mi è piaciuta dal primo istante per il suo fare diretto e senza veli, per la sua esuberanza, molto vicina alla mia, ma soprattutto per il suo dichiarato piacere nel mettersi a disposizione del mio godimento, fatto questo che mi eccita infinitamente soprattutto in presenza di un linguaggio particolare: quando mi si rivolge chiamandomi Padrona o mia Signora mi giunge una fitta all’inguine che scatena tutta la mia animalesca passionalità, facendomi sentire forte il desiderio della sua appartenenza a me. In verità il gioco con lei, mi permette di scoprirmi, di capirmi, di esprimere piaceri e pulsioni che non sapevo di avere. Unica nota negativa è che spesso sparisce, risucchiata dai propri impegni ma soprattutto dalla propria pigrizia, interrompendo il piacere del nostro rapporto e spingendomi spesso a chiedermi se abbiamo davvero trovato la compagna ideale per i nostri giochi.
Questo insieme di pensieri avevano stimolato la nostra fantasia tanto che appena rientrati a casa decidemmo di inviare un sms ad Angelica nel quale la informavamo del nostro desiderio di organizzare una cena con una nostra amica e chiedevamo la sua disponibilità a farci da cameriera funzionale. Angelica capì immediatamente cosa intendevamo e si dimostrò felice e molto eccitata. Iniziò infatti a chiamarci più volte sempre più incuriosita dalla cosa e addirittura fornendoci le date in cui si sarebbe potuto organizzare il tutto. Dall’altra parte, anche Veronica si dimostrò piacevolmente stupita allorché gli comunicai che il regalo era pronto e mancava solo di decidere la data. Era ormai Natale e sia noi, che Veronica ed Angelica eravamo ingessati negli impegni familiari che ci impedivano qualsiasi tipo di programma. Passarono quindi le feste ed una sera invitammo a cena a casa nostra Veronica, volutamente all’oscuro del programma che avevamo preparato.
Veronica suonò alla porta esattamente alle 20. Aprì Marco e la fece entrare, mentre io volutamente mi attardavo in bagno. Quando li raggiunsi notai subito che Veronica era vestita così come le avevo chiesto. Portava una gonna nera attillata e sapevo che sotto aveva le calze autoreggenti e le mutandine di pizzo nero che ricoprivano e custodivano la sua intimità accuratamente resa liscia dai miei consigli. La salutai e la feci accomodare in salotto. Lei accavallò generosamente le gambe e prese fiato.
"Uffa!" — sbottò. — "Che giornata!"
"Adesso la giornata lasciala fuori e rilassati." — le dissi sorridendo dolcemente. E lei lasciò andare la testa indietro.
Marco nel frattempo si era spostato in cucina intento a continuare i preparativi della cena e mentre io e Veronica chiacchieravamo del più e del meno, entrò Angelica. Era una sorpresa per Veronica che non se lo aspettava proprio ed eravamo curiosi di raccogliere le sue reazioni.
"Le Signore desiderano?"
Angelica era completamente nuda, a parte la crestina sui capelli, il grembiulino bianco da cameriera e le scarpette con il tacco a spillo dello stesso colore. Veronica era rimasta a bocca aperta, visibilmente imbarazzata ma allo stesso tempo incuriosita.
"Sì, grazie. Io desidero già" — mi rivolsi maliziosamente alla mia ospite. — "Anche tu desideri?"
"Sì…"- disse guardando la bella cameriera. — "Direi proprio di sì."
"Va bene un vino?" — chiede Angelica.
"Io sì." — rispose Veronica.
"Anche noi." — replicammo io e Marco che nel frattempo ci aveva raggiunto e si era seduto tra di noi.
Angelica si girò mostrando il suo bellissimo sedere rotondo e sparì in cucina movendosi con eleganza.
"Chi è?" — domandò subito Veronica avvicinandosi il più possibile a me.
"E’ Angelica, l’amica ti cui ti abbiamo parlato. L’abbiamo fatta venire a prepararci la cena e a servircela."
"E basta?"
"Possiamo fare con lei quello che vogliamo." — la tranquillizzai.
"Davvero? — tornò a sedersi comodamente attendendo l’aperitivo.
Angelica tornò con un vassoio.
"Grazie Angelica." — disse Veronica mentre io guardavo il culo a Angelica che si piegava in avanti per servire all’altra il calice di vino.
Poi si girò verso di me e fece la stessa mossa, dando a Veronica il piacere di poterle scrutare le natiche e ciò che le natiche proteggevano. Io e Marco ci scambiammo un’occhiata d’intesa alla quale si unì immediatamente Veronica e poi lasciammo che Angelica se ne andasse.
"Visto che culo che ha!" — esclamò provocatoriamente Marco non appena soli ma ben attento dal farsi sentire da Angelica. La nostra amica ogni tanto gradisce avere rapporti di gioco con Michela e questa sembrava l’occasione giusta anche per dare corpo alle tue curiosità.
Veronica strabuzzò un po’ gli occhi per il turbamento, poi si riprese.
"Ha accettato subito?"
"Sì, ovviamente." — risposi io “Angelica è molto attenta al mio piacere e soprattutto sa che non la coinvolgerei mai in qualcosa di non piacevole e imbarazzante ”
"E’… E’ una schiava completamente sottomessa a te, dunque…"
"Sì e no." — ammisi dopo una lunga sorsata di vino. — "L’ho scelta e mi piace proprio per questo. E’ una persona splendida che risponde molto bene alle mie aspettative anche se, così come per me, entrambe non abbiamo un ruolo netto ma ci complementiamo serenamente e poi ………. ha una lingua che è un piacere”
Veronica si versò in bocca gran parte del suo vino.
"Fantastico." — si limitò a dire.
"Vuoi un consiglio?"
"Sfilati le tue mutandine e dammele."
Lei si alzò e, facendo attenzione a non mostrarci troppo, riuscì a raggiungere il bordo dell’indumento intimo e a sfilarselo in un attimo. Me lo porse.
"Grazie." — mi limitai a dire.
Non avevo neanche fatto sparire le mutandine che Angelica tornò in salotto.
"Il Signore mi manda a dirvi che la cena è pronta"
"Direi che possiamo metterci a tavola. Tu Veronica, hai fame?"
"Sì Michela, e devo confessarti che mi è venuta proprio molta fame"
Io e Veronica ci sedemmo alle estremità della tavola da pranzo una di fronte all’altra, mentre Marco prese posto sull’altro lato della tavola tra di noi. Avremmo così potuto vedere per tutta la cena le nudità di Angelica che faceva spola tra di noi. Infatti, mentre davamo fondo ai nostri piatti e chiacchieravamo deliziosamente, continuavamo a guardare le sue rotondità.
Finito di consumare il primo piatto, improvvisamente Marco chiamò Angelica.
"Sì, Signore?"
"Direi che prima di passare al secondo potresti dare alle Signore un assaggio. Non credi?"
"Certo Signore."
"Incomincia dalla nostra ospite."
"Naturalmente, signore."
Si portò a metà della tavola, si inginocchiò e si piegò per potersi infilare sotto la tavola. Veronica mi guardò per domandarmi che cosa stava succedendo. In realtà le sue mutandine me le ero fatte dare fin dall’inizio per una precisa ragione.
Osservai con attenzione le reazioni di Veronica mentre Angelica di sotto la tavola e senza farsi vedere le si faceva vicina, le alzava il vestito, le allargava le cosce, vi infilava il viso, le raggiungeva il sesso con la bocca ed iniziava a lavorarla di labbra e lingua. Movimenti che conoscevo molto bene. Dapprincipio, pur sempre più eccitata Veronica si agitava sulla sedia per ciò che le stava accadendo, ma quando capì che Angelica voleva solo farle sesso orale, si rilassò e socchiuse gli occhi come se io non ci fossi.
Il rapporto stava accadendo ormai solo tra loro due ed io e Marco eravamo semplici ma privilegiati spettatori. Veronica si lasciò andare sempre più in una posizione tale da consentire all’altra di raggiungerla in pieno e di poterla esplorare con la lingua. Eravamo stati precisi con Angelica: doveva farla venire, e nel minor tempo possibile.
Francamente non so che cose le fece più di quello che solitamente fa a me, certo è però che Veronica venne in pochissimo tempo. Angelica continuò ancora per un po’ a giocare di lingua, poi si placò e passò a me. Mi sollevò la gonna ed iniziò a far scorrere la lingua in modo da portare anche me all’orgasmo. In realtà io non volevo venire, ma la lasciai giocare così anche per dare a Veronica la conferma che mi sentissi anch’io privilegiata come lei. Tuttavia preferii non venire e lo feci capire alla mia ancella mettendole le dita tra le labbra. Lei capì perché si portò pian piano a succhiare le mie dita, per poi allontanarsi da me. Infine sgusciò di sotto la tavola facendoci notare quanto brillassero di gioia i suoi occhi. Sparì in cucina, per tornare dopo un po’ con la seconda portata.
Continuammo la nostra cena arricchita del piacere delle attenzioni di Angelica la quale, dopo averci servito la seconda portata, fu invitata da Marco a sedersi al nostro tavolo non prima però di essersi cimentata in un dolcissimo bacio con me che così facendo la ringraziavo per il bellissimo regalo fatto alla mia amica e trovandola spudoratamente bagnata al passaggio delle mie dita tra le sue cosce. Marco nel frattempo si era portato in cucina a preparare il caffè ed io chiacchieravo con Veronica godendomi la sua emozione per la sorpresa che gli avevamo preparato. La serata stava scorrendo proprio serena. Quell’atto così improvviso e allo stesso tempo molto intimo era riuscito a creare tra tutte e tre noi donne, una forte complicità ed anche una piacevolissima voglia di raccontarci.
Veronica infatti iniziò a raccontare ad Angelica tutte quelle cose che aveva confessato a noi durante il nostro precedente incontro, rendendo così anche Angelica partecipe del desiderio di regalare a Rolando un'altra donna. Fu a quel punto che Angelica, senza che la cosa mi potesse minimamente stupire, rivolgendosi maliziosamente a Veronica gli disse:
“Perché non chiami Rolando e gli racconti ciò che stiamo facendo?”
Veronica rimase colpita dal suggerimento di Angelica e pur incredula del trovare Rolando libero dal controllo della moglie, non esitò ad inviargli un sms con scritto: “ho voglia di sentirti e di raccontarti una cosa che ti renderà ancora più orgoglioso di me”
Passarono alcuni minuti e arrivò la risposta di Rolando: “mi libero e ti chiamo subito … sono curioso”
Non avevamo ancora finito di leggere il messaggio che il telefonino di Veronica iniziò a squillare. Lei sorrise alla vista del numero di Rolando e rispose con voce molto emozionata. Iniziò a raccontargli che era a cena a casa nostra, della sorpresa che aveva trovato, e del giochino di Angelica, sottolineando maliziosamente il piacere dell’avere una cameriera brava e disponibile come Angelica. Mentre Veronica si godeva quel momento, Angelica si abbassò con eleganza e si infilò nuovamente sotto la tavola. Stavolta Veronica non si sorprese ed anzi riuscì tranquillamente anche se incuriosita dal fare di Angelica, a continuare nella sua telefonata, iniziando però a descrivere a Rolando cosa stava accadendo. Dopo qualche minuto, tuttavia, non riuscì più a controllare il piacere che Angelica le stava nuovamente provocando con la lingua nel sesso. Interruppe il dialogo con Rolando per gemere e mugolare di piacere.
"Mmuhhhh!" — aveva gli occhi fuori dalla orbite e il suo urlo sottolineava tutto il piacere che stava provando.
Depose il telefonino sul tavolo e si lasciò scivolare sulla sedia abbassandosi con il corpo sotto la tavola, quasi che Angelica l’avesse afferrata con i denti per farla sparire sotto. Io osservavo la scena con soddisfatto interesse, avvicinando il telefonino a Veronica in modo tale che dall’altra parte Rolando potesse godere dei piaceri della sua donna e immaginare la scena. Lei venne comunque presto, contrariamente alla propria volontà.
Stavolta Angelica non passò da me e sgusciò di sotto la tavola con discrezione, soddisfatta del proprio lavoro. Si sistemò il grembiulino e si portò in cucina per permettere a Veronica di parlare serenamente ed intimamente con Rolando. Anche io e Marco ci alzammo e lasciammo Veronica da sola.
Passarono alcuni minuti durante i quali sia io che Angelica ci dedicammo a mettere a posto un po’ la cucina mentre Marco aveva ormai finito di preparare il caffè ed anche il dessert. Quando avemmo la certezza che Veronica aveva concluso la sua chiacchierata con Rolando ritornammo in sala. Angelica ci seguì poco dopo con in mano il vassoio con i caffè, li posò sulla tavola, ritornò in cucina per poi riapparire con il carrello dei dolci.
"I signori desiderano prendere il dessert qui o in salotto?" — domandò, come le avevo suggerito.
"Andiamo in salotto." — le ordinai alzandomi.
Veronica si alzò a fatica, si sistemò alla meglio e mi seguì in salotto. Ora però Angelica, anziché servirci il dolce, si accasciò ai miei piedi poggiando il capo sulle mie ginocchia e abbracciandosi alle mie gambe.
Prendemmo il caffè e il dolce e continuammo a chiacchierare mentre Angelica sempre accucciata ai miei piedi si godeva il premio delle mie carezze e probabilmente si gustava tutta la sua eccitazione per aver gustato, prima di noi, il dolce nettare dell’intimità femminile di Veronica e mia. Non credo ci possa essere dolce più gradito ad Angelica.
Marco nel frattempo era andato in camera da letto ed io sapevo bene che aveva acceso candele e incenso e messo la borsa dei nostri giochini a portata di mano. Fece ritorno nel salotto e rivolgendosi a tutte noi disse:
“perché ora non andiamo tutti in camera da letto a premiare Angelica per i suoi servigi?”
"Sì dai, vieni a letto"- dissi io a Veronica. Poi mi rivolsi ad Angelica. — "tu vai avanti e affidati a Marco"
Dopo un po’ anche io e Veronica li raggiungemmo in camera da letto, dove trovammo Angelica distesa sul letto completamente nuda e con una benda che gli copriva gli occhi. Marco nel frattempo si era comodamente seduto in poltrona, come se attendesse l’inizio del suo film preferito. Iniziai a spogliarmi e rimasi in autoreggenti, invitando Veronica ad imitarmi. Si spogliò in breve e rimase in attesa che io la guidassi. Per lei era la prima volta e tutto sommato si sentiva ancora un po’ impacciata. Mi inginocchiai sul letto al lato di Angelica cominciando ad accarezzargli i seni e stessa cosa suggerii a Veronica che prese posto sull’altro fianco e iniziò timidamente a prendere confidenza con il corpo di Angelica. Marco a quel punto mi allungò un cubetto di ghiaccio con il quale iniziai a giocare intorno ai capezzoli di Angelica e sul suo ventre che intanto cominciava a vibrare dal piacere. Guardai Marco che mi fece un cenno di approvazione e mi invitò ad allargare le gambe di Angelica, cosa che feci immediatamente esponendola alla vista di Veronica.
Notai in lei un fremito di piacere nel vedere le labbra di Angelica rosee e lisce ma anche il pube rigonfiato dal piacere. A quel punto presi le mani di Veronica e fissandola negli occhi la guidai a mettersi a cavalcioni sul viso di Angelica rimanendo leggermente sollevata e lasciando così Angelica immersa nel piacere dell’attesa. Appena Veronica si sistemò, invitai Marco a porgermi il mio giochino preferito, quello in cristallo, che adagiai sul letto accanto al corpo di Angelica. Scivolai giù lungo le sue gambe sfiorandogli delicatamente l’interno delle cosce fino a raggiungere con la mia bocca i suoi piedi che iniziai a massaggiare e a leccare con gusto e passione, infilando la punta della lingua tra le dita, alzando lo sguardo per vedere l’espressione del viso della mia amica Veronica che nel frattempo si era posata sul viso di Angelica e si beava del piacere della sua lingua.. Il piacere che ricevevo era sublime, mi ritornavano tutte le sensazioni che Angelica provava nel leccare e succhiare Veronica e tutto il piacere di Veronica nell’assistere ai miei giochi. Decisi allora che era il momento che anche io mi gustassi l’intimità di Angelica e risalendo lungo le gambe puntai dritta tra le sue cosce iniziando ad affondare il muso tra i suoi umori, leccando e succhiando con piacere fino a farle inarcare il ventre spingendola così a intensificare i suoi movimenti di lingua su Veronica che nel frattempo iniziava a muovere il suo ventre strusciandolo sul viso di Angelica.
Era un triangolo perfetto e per un attimo avrei voluto essere al posto di Marco che certamente aveva una visione privilegiata. Mi girai verso di lui cercandolo, avevo una voglia tremenda di prendere il suo membro tutto in bocca e di iniziare a bagnarlo e succhiarlo fino a farlo urlare dal piacere, ma sapevo anche che eravamo lì per Veronica e che il nostro piacere poteva attendere. Mi sollevai dalla mia posizione, presi il giochino di cristallo e lo infilai nella fessura di Angelica. Iniziai a muoverlo con le mani e poi portai il mio pube a contatto con il suo iniziando a strusciarmi e muovermi come se la stessi scopando. In quella posizione mi ritrovai viso a viso con Veronica e con la sua eccitazione. In un attimo sparirono tutte le mie remore circa l’amicizia con lei, le afferrai i seni e avvicinando la mia bocca alla sua affondai la mia lingua nella sua bocca in un bacio appassionato che andò avanti per un bel po’ di tempo avvolto dai nostri mugolii di piacere.
Eravamo tutti in preda ad una eccitazione sublime, ad una affinità elettiva che mi portò immediatamente a chiedere a Veronica di prendere il mio posto e di gustarsi anche lei il piacere dell’intimità di una donna. Volevo staccarmi un po’ da loro, lasciarle giocare insieme per prendermi il piacere del mio uomo che certamente stava esplodendo nei suoi pantaloni. Scesi dal letto e mi inginocchiai ai piedi di Marco, aprii la zip, estrassi il suo membro e cominciai a leccarlo su e giù con fare frenetico, affondando la sua cappella tra le mie labbra e succhiando rumorosamente. All’improvviso Marco mi fermò, afferrò la mia mano e mi passò lo strap on chiedendomi di indossarlo. Io esitai ma alla vista del culetto di Angelica che nel frattempo aveva cambiato posizione stava sopra a Veronica in un perfetto 69, lo indossai, presi il lubrificante me lo misi su una mano e cominciai a esplorarle il buchetto. Marco nel frattempo si era messo al lato del letto e con le mani teneva larghe le natiche di Angelica, con il doppio risultato che rendeva più accessibile a me il buchetto di Angelica e allargava anche la sua intimità favorendo il gioco di lingua che Veronica le stava regalando. Presi nuovamente un po’ di lubrificante, lo poggiai sulla punta dello strap on, mi sistemai comodamente dietro ad Angelica e con delicatezza ma anche con fermezza affondai dentro di lei, iniziando a muovermi lentamente.
Veronica nella posizione in cui si trovava aveva potuto gustarsi il tutto e cominciò a muovere il suo bacino in maniera tale che Angelica fosse costretta ad assecondare i miei movimenti ed io, per contro, iniziai a sbattere il bacino verso l’alto per prenderla con decisione da sotto. Iniziavo a sentire che Angelica provava una sensazione di piacere che andava al di là di ogni immaginazione. Mi fermai bruscamente, mi spogliai dello strap on, mi distesi tra Angelica e Veronica come ad invitarle a dedicarsi a me. Il pensiero che mi passava nella testa era che entrambe giocassero su di me con il fallo di gomma a due estremità. Volevo averne una davanti e un'altra dietro, mosse dal ritmo delle loro mani, mentre Marco mi stava accanto e mi sussurrava parole nell’orecchio.
Così fu e il piacere che provavo era intenso, mi sentivo riempita e adorata, avevo il ventre che pulsava e gli orgasmi incontrollati anche perché Angelica, maialina com’è, non si era accontentata di penetrarmi ma mi stimolava con la lingua sul clitoride facendomi impazzire.
Poi mi venne l’idea. Cosa sarebbe il sesso, l’erotismo, l’amore… senza un minimo di poesia, di creatività? Io ero tutto questo. Chiesi a Marco di assistermi mentre preparavamo Angelica a ricevere il regalo a cui più ambiva. Marco sorrise e con estrema delicatezza mi passo il tubetto di lubrificante, indossò un guanto in lattice e cominciò a far scivolare le sue dita dentro l’ano di Angelica affinché io potessi trovarlo già pronto a ricevere tutta la mia mano che si sarebbe chiusa dentro di lei in un pugno con il quale l’avrei portata all’orgasmo percependo fino in fondo il senso del suo abbandono.
All’improvviso mi sentii esausta, troppe emozioni, troppo forti. Mi sentivo tremare tutta. Esausta mi alzai e mi lasciai cadere sul divano. Chiusi gli occhi e mi abbandonai ad un sonno profondo durante il quale feci con ogni probabilità sogni ……. Comunque rifocillanti!
E’ stupendo avere una amica come Angelica, così simile a me e con cui poter condividere momenti così delicati, intimi e per pochi!!
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Scambio
Sento la tua bocca che avvolge la mia lingua, il sapore che ti passo ti fa schiudere le labbra. Vuoi sentirlo ancora. Vuoi bere il mio sapore, scendi leccando il mio petto, ti fermi sui miei capezzoli, li mordi, li lecchi, li baci. Poi con le mani aperte spingi su di me. Avanzi verso il basso, la lingua nell’ombelico, intorno, poi dentro. Sento il calore del tuo respiro, la tua voce sul mio basso ventre che sussurra parole oscene. Sussurra la tua voglia di sentirti padrona, padrona del mio godere. Ancora più giù. Lo osservi, lo prendi con due dita, lo tieni verso l’alto. Il cazzo. Il tuo cazzo, lo chiami. Sì, è tuo. Lo osservi. Sfiori l’asta con le dita, mentre la lingua punzecchia la cappella. Poi la mano lo stringe con forza, si muove su di lui. Arriva anche l’altra. Due mani, due labbra, una lingua. Un piacere estremo mi percuote la testa. Ora le mani si muovono scendendo sulle cosce, risalgono dietro, sfiorano le palle. La bocca succhia. Tu succhi benissimo, lecchi con voglia. Mi mancano le parole, mi mancano i pensieri. Sono solo sguardi su di te e brividi su di me. Le dita si fanno largo tra le natiche. Uno si insinua fino al buco. E intanto lecchi, su, giù, dentro, fuori, mi guardi con il mio cazzo nella bocca. Con il tuo dito che entra nel mio culo. Impazzisco. Voglio continuare. Fermati, fermati per un po’, ti prego.
Ti fermi, apri l’armadio, cerchi tra i tuoi vestiti. Il fallo di gomma che hai voluto per te. Per i tuoi momenti da sola. Lo avvicini alla mia bocca, poi le metti tra le tue gambe, dentro. Gli dai il sapore di te e lo rimetti sulle mie labbra. “Succhialo”. Apro le labbra, lecco la cappella. Apro la bocca e inizio a ingoiare. Prima un pezzo. Poi di nuovo lingua. Sento al tua bocca che riprende il mio cazzo dentro di sé. Faccio lo stesso. Faccio quello che voglio sia fatto a me. Sento il piacere di tenerlo in bocca, il piacere di leccarlo. Immagino la carne viva. Immagino l’orgasmo dato dalla mia bocca. Dalla mia lingua. La muovo. Lo ingoio fino in fondo poi lo faccio uscire e di nuovo giù. Accelero i movimenti. Il tuo dito rientra dentro, nel culo. Ti faccio mettere sopra di me, la testa verso i miei piedi. La tua bocca sul mio cazzo, la mia bocca sulla tua fica. Prendi il vibratore. Lo metti tra le tue cosce. Io succhio lui, tu succhi me. Porti il mio dito dietro di te, nel tuo culo, come il tuo in me. Entro e succhio il tuo cazzo, e tu entri nel mio culo e succhi il mio cazzo. Scoppio, esplodo, vengo, godo. Il mio sperma quasi ti strozza. Il mio urlo di piacere per te. Stringi le mani sulla tua fica e urli il tuo orgasmo subito dopo il mio.
Ti avvicini al mio orecchio “me lo hai succhiato come una porca…”
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16 years ago
lentezza,
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Last visit: 16 years ago
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Finalmente a tre (1 parte)
Dopo aver scritto l’episodio di come sono diventato cornuto e per giunta…”consenziente”, visto che mia moglie mi ha espressamente fatto capire che per lei quella avventura “doveva” considerarsi conclusiva di nuove esperienze, ero alla ricerca di percorrere nuove strade, ora cercavo di trovare una coppia dove mettere “lei” al centro delle attenzioni, ma nonostante i miei annunci non riuscivo.
E’ vero che le cose ti succedono quando meno le aspetti, così ho incontrato casualmente questa coppia che mi hanno fatto provare delle emozioni stupende.
Ma andiamo in ordine così potrete capire meglio.
Stavo recarmi a Sorrento il mercoledì prima di pasqua per una cena di lavoro con un mio cliente, quando, quasi a Meta il mio cellulare squillò, era Antonio (il mio cliente), mi comunicò mortificato che si era verificato un contrattempo improvviso e che dovevamo rimandare l’appuntamento.
Mi fermai un attimo, che fare?.... Tornare a casa?.... Decisi di dedicarmi una serata di riposo, era da tantissimo che non succedeva, decisi di fare una passeggiata e di andare a cena alla “lantera” era già prenotato per due invece di disdire chiamai il titolare, mio vecchi amico e confermai per uno…
Sorrento è sempre stupenda, un incanto, l’aria frizzante non proprio primaverile,bellissima, incominciai ad avere fame e andai al ristorante situato al centro nei vicoletti caratteristici.
Mi avviai al tavolo prenotato nella zona più riservata del locale, parlando confidenzialmente con il proprietario mia amico da sempre e mi accorsi, con piacere, che non ero solo, con me una coppia, lui che chiamerò qui D…Dario e lei..E…Elvira coppia di M….Monza sposati, qui a Sorrento per godersi questi giorni di pasqua.
Dario, 31 anni impiegato, bell’uomo, capelli corti ed occhi verdi, Elvira, stupenda, 166 circa, capelli castani lunghi, occhi castani, una 5 di seno, bel sedere sodo, tutte notizie che poi ho appurato.
Ci incrociammo subito con lo sguardo e mi fu naturale salutarli con un caldo buonasera ricambiato da entrambi. Parlavano della gita che stavano programmando per il giorno dopo e mi fu naturale dare un consiglio considerato che conoscevo bene il territorio così che, mi fu offerto, visto che ero solo, di aggiungermi al loro tavolo così avremmo potuto parlare meglio, dissi subito si ma a patto che sarebbero stati ospiti miei. Elvira si illuminò con un sorriso stupendo e….con i pensieri mi trovai in paradiso…….lei vestita con una camicia bianca, sbottonata normalmente sul suo bel seno da cui si intravedeva il dolce canale e il suo reggiseno di pizzo bianco su una gonna nera a tubino con calze nere velate di seta e poi scoprirò che aveva autoreggenti con laccetti posteriori…….
La serata scivolò in modo stupendo, allietata dalle cose particolari che il mio amico ristoratore ci fece gustare (tutto a base di pesce) ed innaffiata da una stupenda falangina (vino bianco), tanto che ci sembrò che ci conoscessimo da una vita invece che da poche ore.
Più volte i nostri sguardi si incrociarono come pure le nostre mani, al dolce lei mi invitò a vedere le foto scattate sulla digitale, mi accostai dietro di lei, che immagine stupenda…riuscivo a vedere tutto il suo canale, il suo capezzolo irto, e stringendomi a lei mi fu naturale accostare il mio pacco già irto alla sua schiena, al contatto lei si irrigidì ma non disse nulla ma, guardò suo marito che sorrise….
Finimmo, uscimmo fuori dal locale e…lei disse…”ho freddo”…per me fu naturale stringerla a me abbracciandola e….ci baciammo…..non capivo più nulla….a quel punto Dario mi disse se volevo andare con loro….in albergo……mi sembrò un sogno…..lei si mise in mezzo a noi…e ci avviammo.....
Mentre lui prese la chiave della camera lei mi disse…”non pensare male di me…..non ho mai tradito mio marito, abbiamo parlato più volte di una possibilità del genere, è stato tutto un destino e, voglio vivere questo momento, provare sensazioni nuove con una persona piacevole come te…..ma, sii dolce ti prego…...”
La baciai soltanto, intensamente…..e ci avviammo in camera.
Vi và si sapere il seguito?.....commenti a [email protected]
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16 years ago
admin, 75
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Chi l\'ha visto..storia di trav al cinema a mestre
…Mi trovavo per seguire un corso di allenamento a Mestre dove si doveva preparare la squadrai nterregionale per il prossimo incontro di k…. a squadre, e pur essendo solamente nella media ero comunque tra i preselezionati,
Finito l’allenamento, il mio amico con cui sono arrivato ha trovato un’occasione da non lasciarsi perdere e mi ha pregato se posso ritornare da solo a Trieste in treno. Non ci sono problemi, gli ho risposto, e ho approfittato per farmi un giretto per Mestre, città che pur essendo vicina, ed avendovi fatto pure il militare per 2 mesi, conoscevo assai poco.
Girando senza una meta, ma comunque in direzione della stazione ferroviaria, ad un tratto vidi un manifesto che attirò la mia curiosità..Era un cartellone di un cinema a luci rosse, ce n’era uno anche a Trieste, ma non avevo mai avuto il coraggio di entrarvi per il timore di incontrare qualcuno che mi conoscesse. Con il cuore che mi palpitava a ritmo frenetico, entrai e feci il biglietto, non sapendo bene cosa mi sarei trovato. E la sorpresa fu superiore alle mie aspettative. Appena seduto, nelle ultime file, vidi uno strano movimento nel corridoio dopo l’ultima fila e nonostante l’oscurità si riusciva ad intravedere qualche cosa…Prima timidamente, poi con più decisione mi giravo per vedere cosa succedeva dietro di me, e con mio grande stupore –beata ingenuità- vidi che nel cinema porno qualcuno guarda veramente, ma una, chiamiamola elite, fa ben altre cose che non avrei mai creduto fosse possibile…C’era infatti un nutrito gruppo di persone in piedi nel corridoio dopo l’ultima fila che al riparo dallo sguardo degli spettatori si tiravano fuori il cazzo, si masturbavano ed altro ancora… il cuore mi batteva per l’emozione di una scena inaspettata…Passato il primo momento di imbarazzo, la mia curiosità fu attirata da un ragazzo più giovane di me, con un bel faccino da ragazzo pulito, un viso che non mi sarei mai aspettato di vedere. In quel posto, io stesso con i miei sport tranquilli… non ero poi tanto fuori posto neanche li…Oltre al viso pulito mi colpi il fatto che a differenza della stragrande maggioranza dei presenti non si toglieva il soprabito.
Ad un certo punto, con evidente imbarazzo, si alzo dalla poltrona e si mise anche lui nel corridoio dell’ultima fila, seguito dal mio sguardo.
Dopo un po, si apri finalmente il soprabito prima timidamente solo uno spiraglio poi quasi tutto. Un nugolo di persone gli si avvicinavano senza che io capissi la ragione, ed in particolare 2 corpulenti tipacci, (quei tipi grossolani e volgari che popolano le tifoserie degli stadi, i bar sportivi -dove si beve e non si fa sport- che potevano al massimo essere autisti di camion o facchini) gli si misero accanto ognuno su un suo lato. Incuriosito scrutai meglio nella penombra, il cuore riprese a palpitarmi con ritmo frenetico ancor più che durante il mio allenamento di k…. Il ragazzetto, quello con la faccia pulita , si quello che sembrava fuori posto in un luogo del genere, sotto il soprabito non aveva niente. Anzi mi correggo, portava un provocante reggicalze nero, di quelli che le donne adesso non usano più, calze nere di rete a maglie larghe, e scarpe da donna con tacchi a spillo vertiginosi che proprio quando era seduto ed infagottato nel soprabito non avevo proprio scorto. Il mio cazzo cominciava a tirare alla vista di quella scena, ma il mio povero membro neanche lui si sarebbe immaginato di quanto ancora avrebbe dovuto restare turgido e palpitante…I due corpulenti camionisti, presero il sopravvento sulle altre e persone che si erano avvicinate al ragazzo, e praticamente con occhiate minacciose furono gli unici attaccati al giovine,che stava fermo, impacciato ed impassibile. I 2 cominciarono a stargli addosso, toccarlo entrambi, gli accarezzavano il culo, il reggicalze le calze e dopo poco il giovani intimorito ma nel contempo eccitatissimo, si abbandonò totalmente alle voglie dei 2 senza opporre alcuna resistenza, ammesso che abbia voluto opporsi. Gli misero ognuno in mano il proprio cazzo, e il giovane comincio a menare i due cazzoni turgidi prima lentamente, poi, forse stava anche prendendo gusto, con maggior energia e passione. Ad un tratto comincio a gemere, un misto di dolore e piacere, un piacere nuovo mai provato prima. Non ci misi molto a capire che oltre a farselo menare, uno de due gli leccava languidamente il collo, e l’altro presumibilmente gli stava infilando uno o piu delle suo dita nel culo.
Gli erano addosso, il ragazzo gemeva di gusto, ma era ignoro ancora di quello che gli sarebbe toccato di provare…
Intorno a quel trio, altri spettatori guardavano la scena masturbandosi, ma guardandosi bene da avvicinarsi oltre il dovuto. Il ragazzo era di proprietà dei 2 energumeni,e loro facevano di lui, (ormai alla loro merce) quello che volevano, assoggettato psicologicamente e eroticamente ai due. Uno dei 2, decise che era venuto il momento di passare a qualcosa di più forte, prese il ragazzo perla testa e se la portò davanti al suo membro duro, pieno di sborra che poteva scoppiare da un momento all’altro…Il giovane che probabilmente avrebbe desiderato ma mai fatto niente del genere dal vero, cercò di ribellarsi, ma quando l’energumeno gli fece sentire la sua superiorità fisica, la sua decisione, e anche quando il ragazzo cominciò a sentirsi in bocca un cazzo duro e palpitante, ritornò remissivo ed obbediente. Cominciò dapprima timidamente, poi sempre con più maestria a leccare il cazzo, a succhiarselo ingordamente, ad andare avanti ed indietro col tutta la testa a ritmo, e l’energumeno assecondava il movimento con poderosi colpi d’anca quasi a volerglielo far arrivare fino in gola…L’altro energumeno, per non essere a meno, dopo avergli leccato il culo cominciò a fargli un ditalino nel culo, il ragazzo gemeva di piacere sempre piu intensamente.
Anch’io lo confesso non mi perdevo la scena e pur vergognandomi avevo in mano il mio cazzo e me lo menavo. Il secondo energumeno, constatato che il buco del culo del giovane era lubrificato e dilatato dal piacere, mentre il primo ancora se lo faceva ingoiare (è l’espressione piu appropriata) glielo mise nel culo, neanche con tanti riguardi e dopo un po, cominciò a pomparlo con forza tanto da spingerlo ad ogni colpo sul cazzo del primo. Il ragazzo pur col dolore nel culo, che bruciava, godeva come una troia quando si fa montare, non si sentivano i gemiti che faceva prima perché aveva la bocca piena, riempita dal grosso cazzo del primo energumeno. I due pompavano uno nella bocca e uno dietro senza alcun ritegno, e dopo parecchio tempo, almeno per me che me lo menavo, il primo disse al giovane- adesso sborro – bevila tutta..siiii, il secondo comincio ad intensificare i gia poderosi colpi di uccello nel culo del giovane e gli venne nel culo riempiendoglielo di sborra calda che colava giu per le gambe…Il giovane, dopo che il primo gli aveva levato il cazzo dalla bocca glielo rincorse fino a leccargli le ultime gocce rimaste….
Anch’io venni con loro e forse assieme a me altri 10 o15 presenti in sala. Il ragazzo si ricompose e senza dire una parola ai 2 usci frettosamente dalla sala, io lo segui con lo sguardo sicuro che non lo rivedrò mai più…. Oppure no??….
Questo racconto è successo nel 1982..se c’è qualcuno che si riconosce, crede di riconoscersi o gli piacerebbe essere stato lui il protagonista da me cercato, mi contatti…
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16 years ago
leonida1960,
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Last visit: 3 years ago
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E la stessa sera, mi traferii
Lei è proprio davanti ai miei occhi, siamo seduti in un tavolino in un noto bar del centro di Palermo. Lei è proprio bella. Alta, mora, ha gli occhi neri e molto vivaci e scintillanti, i lineamenti molto delicati, fisico sportivo con glutei sodi e un petto da favola, una quinta o quarta c di sicuro, il tutto completantato da una folma chiamo castano scuro che le arriva fin sopra il sedere. Io mi chiamo Davide lei Marilena. Scambiamo due chiacchere del più e del meno, le solite chiacchere di routine di presentazione. Capiamo da entrambe le parti che ci sarà subito grande intesa.
Marilena - Mio marito starà arrivando, gli faccio uno squillo, stava posteggiando...
Neanche il tempo di finire il discorso ed entra lui. Si presenta "Piacere Antonello".
Biondo, chiaro, occhi verdi, i capelli lunghi sulle spalle, sui 170 cm, magro, niente peli. Il volto delicato e femminile le labbra carnose. E' tutto perfetto, la coppia che cercavo ed ora sono davanti ai miei occhi.
Nella mia mente di vita sessuale esiste una sola idea: il dominio dell'altro.
Il sesso è un dare e un avere, proprio come l'amore, ma io mi sento molto uomo quindi amo dare e non avere, ci siamo capiti...no?! L'importante è che tutto avvenga nella massima compiacenza e nella massima libertà di entrambi le parti.
Sono bisessuale. Sono sempre stato attratto dalle donne, tutte. Non ho particolare preferenze sul loro aspetto, m'interessa abbiano quel...non so che'...quel fascino femminile, non ho un particolare stereotipo di bellezza.
Mentre per gli uomini è diverso. Li cerco quasi femmine...depilati, magri, culetto sodo, pelle vellutata...per usare un termine Freudiano, donne col pene.
Per avere entrambe le cose contemporaneamente, col massimo piacere e col massimo di trasgressione nella mia mente vulcanica ho pensato che un rapporto a tre con una coppia sposata con queste caratteristiche sarebbe stato l'ideale, il massimo dell'eros, una donna e un uomo passivo entrambi concentrati su di me...a farmi tutto ciò che voglio, ma non come schiavi, ma di loro spontanea volontà.
Marilena - Sei proprio ciò che cercavamo da tempo sia io che mio marito, sei giovane, colto e molto bello
La ringrazio. Antonello mi dice che ci vediamo a casa sua, è a 100 m da qui, mi spiega il posto esatto. Prendo la macchina lui si fa trovare di fronte al garage e mi fa posteggiare.
Come li ho conosciuti, vi chiederete? Semplice su internet. Ho messo un annuncio e il destino ha voluto che mi contattassero e ci incontrassimo.
Non ricordo bene tutti i particolari ma ricordo che d'un ci ritrovammo tutti e tre sul letto nudi Comincio Antonello ad accarezzare il mio pene mentre lei mi sta baciando sulla bocca.
Marilena - Sarai il nostro centro del mondo per oggi
Io sono eccitatissimo.
Antonello - Faro' tutto cio' che vuoi, basta che parli
Io - Comincia a succhiarmelo intanto che continuo a pomiciare con tua moglie gli dico
Lui esegue l'ordine non se lo fa dire due volte. Il mio pene è durissimo. Mi lecca tutto con cura, anche le palle. Intanto bacio con la lingua la sua Marilena e la tocco ovunque.
Marilena - Ora tocca a me caro
Lui infastidito si scosta e comincia Marilena, ma è molto più brava di suo marito e godo come un pazzo. Antonello non riesce a stare senza fare nulla e intanto comincia a leccarle la figa. Gliela tocco e mi accorgo che è bagnata fradicia.
Mentre la tocca lei comincia a gemere.
D'un tratto s'ingroppa su di me e comincia a pistonare a spaccacandela. Suo marito intanto ci lecca ad entrambi nelle parti intime. Lei urla geme come un pazza. E si bagna, si bagna come mai nessuna donna ho visto fino ad ora.
Marilena - Guarda che uomo Antonello
Antonello - Vedo!
Lei intanto viene tra urla gemiti e chissà quali versi.
Antonello si denuda completamente. E' minidotato, c'è l'ha piccolo, ha culetto di una ragazza. Apre l'armadio.
Io - Ma che cazzo prendi?!
Antonello - Ora ti faccio impazzire
Indossa un bikini, si è travestito. E' una bella ragazza, proprio carina, è molto donna.
Antonella - Ciao mi chiamo Antonella e voglio essere sfondata...tutta ... da te!
Non me lo faccio dire due volte. La prendo in braccio con forza, la getto sul letto, le diverico le gambe e lo scopo di davanti.
Marilena intanto mi accarezza i testicoli.
Il marito geme come una troietta
Antonella - Come sei bellooooo...ahhahahha...dacci sotto ti prego...ancora...ancora
e continuo come un pazzo finchè sfinito non gli vengo dentro.
Antonella da brava ragazza mi pulisce il glande, si spoglia e mentre io e sua moglie ci stiamo baciando ci buttiamo tutti e tre sfiniti sul letto, mentre Antonello continua ancora ad accarezzarmi il pene.
Marilena -è stato divertente non avevo mai incontrato un ragazzo così
Antonello - Si è vero
Antonello ha gli occhi lucidi, è felice, non si era mai sentito così donna
Antonello - ci hai fatto godere davvero tanto
Marilena - Mio marito non è in grado di darmi ciò che voglio, ero infelice ma adesso ci sei tu a colmare la vita di entrambi, ti saremo grati in eterno
Ormai sono il loro re e loro invece i miei sudditi.
Saranno passati all'incirca cinque giorni da quella volta. Sono le 10 del mattino, sono ancora a letto; quella di ieri, una serata davvero impegnativa: alcool, disco e chissà quant'altro, nemmeno lo ricordo.
Squillo il mio cellulare, guardo il display e con meraviglia vedi la scritta "Marilena cell".
Io - Ciao cara come va?
Marilena - Bene e tu?
Io - Molto bene ... e Antonello
Marilena - Bene anche lui, noi siamo a casa, perchè non vieni a trovarci per scambiare due chiacchere e prenderci un caffè tutti e tre insieme.
Ma Marilena oramai la conosco, è una donna decisa, sà ciò che vuole non è un tipo che ama le chiacchere. Io non me lo faccio ripetere due volte e sono già pronto e scappo da loro.
Busso alla porta e mi apre Marilena, splendida con la sua vestaglia semitrasparente, da cui non potevo fare a meno di notare i grandi seni tondi e perfetti e i fianchi prominenti ma non grossi. Il tutto era coronato da un trucco leggerissimo, di ombretto sugli occhi e un rossetto color ciliegia.
Antonello mi vede e mi saluta con voce tremante, è emozionato, si vede perfettamente.
Ci sediamo, parliamo un po del più e del meno. Antonello, con gli occhi lucidi, ci guarda, ci ascolta, ogni tanto dice qualche parola. Mi alzo e gli dico all'orecchio di prepararsi. Lui mi guarda, si alza mi da un bacio leggero sulle labbra e va a prepararsi.
Marilena - Sai...forse è innamorato, mi parla sempre di te, ma innamorata lo sono anche io...
Io - Io vi amo entrambi!
Lei ondeggiando si alza e con passo lento e sensuale si avvicina verso di me mentre si va spogliando, si siede su di me , i le lecco i seni e comincio a baciarla ovunque, lei intanto mi accarezza, mi spoglia e ci baciamo in bocca. E' splendida.
Arriva intanto Antonella, anche lei è carina. E' in bikini e truccata. Davvero carina.
Adesso sono in piedi, bacio Antonella lei mi guarda negli occhi. La stringo a me, lei si inginocchia e comincia a masturbarmi con entrambe le mani, io delicatamente le avvicino la testa la mio pene che comincia a lavorare con le labbra con avidità. Marilena intanto si avvicina a me e mentre Antonella continua il suo lavoro, con Marilena ci baciamo e ci tocchiamo ovunque. Anche Antonella ci sà fare ed è brava. Intanto tocco Marilena ovunque, sulla figa, sudicia, sulle natiche.
Marilena - tocca a me
E scosta Antonella visibilmente gelosa e seccata.
Il la prendo e la bacio, lei intanto mi accarezza.
Io mi sdraio sul letto e le due litigano:
Marilena - tocca a me!
Antonella - no prima io!
Io - Calme...calme, giocatevela a pari e dispari
Vince Marilena, che guarda Antonella con uno sguardo sornione.
Antonella - Uffà, ma se poi te ne vieni con lei io non mi potro' soddisfare
Le do uno schiaffo e l'afferro per i capelli avvicinandola a me.
io - Non dirlo mai più
E la bacia sulla bocca.
Marilena intanto continua, il suo lavoro con la bocca mentre sono disteso sul lettone, e con due mani mi masturba contemporaneamente, e a volte con il seno sodo e con i capezzoli turgidi.
Antonella intanto e visivamente irrequieta, passeggia per la stanza, non sa stare senza fare nulla, e intanto lecca la figa di Marilena.
Finalmente s'impala su di me, mi guarda fissa negli occhi mentre si muove, mi accarezza, a volte mi bacia, tutto senza mai staccare il suo sguardo da me. Antonella intanto ci lecca le parti intime.
Marilena - Faro' cio che non ho fatto mai per nessuno
Si gira e s'inalbera per il culo, io godo, godo e ancora godo, finchè copiosamente non me ne vengo dentro di lei.
Marilena, si gira, mi bacia e si siede sulla poltrona fumando una sigaretta.
Si avvicina Antonella.
Io - Puliscimi
Lei prende un fazzolettino.
Io - Non ci siamo capiti!
e le prendo di mano il fazzolettino. Lei intuisce e comincia a succhiarmi il pene, con foga.
D'un colpo la prendo con violenza in braccio e la sbatto sul letto. Di colpo le infilo il mio pene dentro e comincio a pistonarla, con forza e velocità. Lei intanto urla.
Antonella - Ahhhh, haahahh, siiiii, dai bello mio, dai...mi stai facendo impazzire
Io aumento, le vengo dentro.
Tutti e tre ci corichiamo sul letto, Antonella dorme, io e Marilena ci sbaciucchiamo e ci accarezziamo.
Marilena - Vieni a stare con noi...staremo felici insieme....
La stessa sera mi traferii.
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16 years ago
volcano,
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Last visit: 16 years ago
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Il mio capo era un trans
Sicuramente posso dire di averne fatte nel sesso quanto una vera donna senza paura di smentite... la mia fortuna se vogliamo e di essere diversa dalle solite travest ma questo magari ve lo racconto un'altra volta... in 35anni ho fatto tanti lavori x mantenermi uno di essi era fare le pulizie x degli uffici di una nota ditta la IBM tutti sapete cosa produce la IBM... mi era stato daton un capo squadra donna eravamo in 8 4 maski e 4 femmine di cui io ero la piu' giovane del gruppetto... il mio capo era una donna stupenda alta snella lunghissimi capelli biondi lisci come spaghetti un fisico da far concorrenza ad una modella al solo passaggio faceva girare tutti a guardarla! piu' volte mi son trovata a contatto con lei e quasi mi vergognavo a guardarla mentre lei allegra e gentile con tutti con me in special modo era unica, mi prese subito in simpatia e diventammo ottime amike oltre ke colleghi di lavoro. le raccontai di esser una trav in un momento di confidenza e lei ne resto' assai sorpresa tanto ke mi propose di vederci una sera dopo ke tutti nella ditta furono andati via x un'esibizione tra noi due... all'inizio mi vergognai ma poi divertita accettai.... cosi' una sera ke gli uffici si svuotarono ci kiudemmo dentro ad uno di questi ed iniziammo il divertimento x la prima volta mi mostravo da travest ad un mio capo lavorativo cosi' poco x volta lasciai ke la donna mi spoglio' fino a restare in intimo calze a rete reggicalze slip e corpetto nero con i lunghi capelli sciolti avevo gia' il cazzo duro mentre lei mi guardava sorridendomi sei favolosa tesora mi disse...ma ho ankio una sorpresa dsa mosatrarti continuo'... aspettai con impazienza mentre si spogliava fino a quando dagli slip perizoma non spunto' un cazzo piu' grosso del mio... pazzesco quella ke ki unque riteneva una donna in tutto era uno splendido trans..... ancora sorpresa dalla rivelazione restai li ferma come una ststua mentre lei si inginokkio' prese dolcemente il mio cazzo tra le labbra rosse e inizio' a sukkiarlo muovendo la testa bionda avanti e indietro... dopo poki minuti stavo x venirle gia' in bocca era divina aveva una bocca di rosa!!!! si alzo' e mi kiese quasi ordinandomelo di fare altrettanto, ubbidi' mi inginokkiai e meglio ke potei sukkiai quel cazzo enorme sentendola gemere come una vera troia... si mise contro il muro a gambe aperte e mi ordino' stavolta con voce eccitata di penetrarla da dietro... su forza mi disse scopami senza pieta'... non me lo feci ripetere la afferrai x i fianki e glielo sbattei dentro tutto d'un colpo facendola gemere quasi urlare.. iniziai a pomparla piu' forte ke potevo godendo insieme a lei ad ogni colpo ke le davo!!!! la feci sdraiare sulla scrivania e continuai a sfondarla li sopra mentre le sue urla di piacere risuonavano nell'ufficio vuoto... era una voce da donna ancora non potevo credere fosse una trans, in poco tempo le riepii il buco di sperma caldo le venni dentro lavandola... ma ancora non era finita ora toccava a me'... si sedette su una sedia trascinandomi su di lei mi prese x i fianki e mi fece impalare sul suo cazzo duro facendomi saltellare su e giu dalle sue gambe.. dandole la skiena godevo e gemevo io con lei ora piu' ke mai.. fino a farmi riempire di sborra calda mentre le nostre labbra si baciavano!!! pazzesco ma vero io e lei da quella sera diventammo amanti fissi!
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16 years ago
greta,
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Settimana bianca
Ci eravamo recati in una località di montagna per una settimana bianca durante il viaggio parlavamo del più e del meno quando lei mi disse che voleva stare una settimana tranquilla per riposare profondamente le chiese se facevamo riposo assoluto o si poteva tralasciare qualcosa mi rispose che era permesso solo riposo e sesso.
Appena arrivati in albergo posammo le valigie e ci recammo al ristorante per pranzare ci accolse un ragazzo veramente carino e dopo esserci seduti a tavola ci servì un aperitivo lei guardandolo mi disse che non avrebbe disdegnato di portaselo a letto mentre lui sembrava avesse capito le sue intenzione infatti ogni volta che portata i suoi sguardi erano sempre più penetranti anche perché lei
si era slacciata un bottone per far si che vedesse il suo seno per provocarlo lui avendo capito benissimo cosa cercava mia moglie alla fine del pranzo ci chiese se volevamo il caffè e un digestivo a tavolo o preferivamo in camera lei accettò di berlo in camera cosi recandoci in camera le chiesi se era intenzionata a farsi scopare e con una sfacciataggine mai vista mi rispose che avremmo potuto divertirci tanto infatti appena sentì bussare aprì la porta mettendo bene in mostra il suo bel seno lui posò il vassoio dove cerano 3 caffè e 3 amari quindi avrebbe bevuto insieme a noi bevuto il caffè lui le misi una mano sulle ginocchia dicendole “ ho capito subito quanto sei troia” mentre lei toccandole la patta rispose “voglio essere la vostra troia “ e le tirò fuori un cazzo veramente grosso
cominciandolo a menare mentre lui le ficcava la mano sotto la gonna è la masturbava furiosamente lei volle prenderlo in bocca e lo spompinò finche dopo un lungo gemito lui le riempì la bocca di sborra che lei ingoio fino all’ultima goccia a questo punto mi avvicinai a lei e la presi da dietro aprendole il buco del culo mentre lui da sotto tentava di scoparla lei colta da follia troiaggine ci chiese di andare in camera da letto chiedendoci di penetrarla entrambi cominciai a pomparla in culo e lui nella figa mentre lei ci chiedeva di riempirla di sborra e dopo aver goduto insieme lui ci lasciò dicendoci “ciao a presto “ infatti le sere che restarono furono piene di scopate e pompini.
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16 years ago
admin, 75
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LA MIA PRIMA VOLTA AL CINEMA HARD
Penso di aver scoperto certi divertimenti troppo tardi, ma cm si dice meglio tardi ke mai... abitando a milano dove di cinema ce ne sono ad ogni angolo specie quelli porno, mi ci sono ritrovata li un po x caso un po x mettermi alla prova... ormai ero diventata trav a tutti gli effetti ma questa e un altra storia... mi mancava la classica prova del fuoco... sapevo din potercela fare scelsi un sabato sera d'estate calda e afosa scelsi l'abbigliamento + adatto, calze autoreggenti a rete slip neri a tanga un corpetto nero fuseux elasticizzati fucsia con stivali da cowboy neri rigorosamente sopra, una maglietta scollata a V senza manike nera e uno spolverino sempre nero un po dark un po fetish sebbene il fetish nn mi piaccia!!!! entrai ben truccata e con i capelli sciolti sulla skiena pagai ed entrai nella buia sala del cinema assai piccolino a dire il vero... restai x un momento senza fiato la saletta era STRAPIENA DI MASKI dai 20 ai 55 anni un po seduti un po in piedi ke fumavano, al tempo ancora si poteva. avevo il cuore in gola appena entrata subito mi puntarono tutti gli okki addosso mi sentivo osservata anke dalle poltroncine... mi sistemai infondo la sala in piedi appoggiata al muro, fingendo di guardare il film a cui neanke davo attenzione. come mosche i maski mi giravano avanti e indietro fissandomi con sguardi vogliosi... mi tremavano le gambe potessi sarei scappata fuori ma ero inkiodata li' ormai... poco a poco iniziai a sentire le prime mani sfiorarmi sempre piu' insistentemente fino a sentirmi addosso un polipo di mani ke mi accarezzavano da ogni parte, qualcuno mi tolse lo spolverino altri la maglietta e altre mani mi tolsero i pantaloni senza rendermene conto ero gia' in intimo intorno ad un gruppetto di maskioni dai cazzi duri e ben pronti a farmeli assaggiare... mi lasciai andare completamente dimenticando ogni paura e iniziai a prendere in bocca piu' cazzi ke potevo sukkiavo e leccavo di qua' e di la' senza sosta tutti volevano darmelo fui messa rivolta contro il muro a gambe aperte e nn so ki mi bagno' il buco infilandoci dentro il suo bel cazzo duro e grosso... nn capivo piu niente ki mi baciava ki mim leccava ki mi accarezzava e ki da dietro mi iniziava a pompare sempre piu veloce... godevo come una vacca sotto i colpi di quei cazzi duri e tosti ogni 5 minuti ne ricevevo uno diverso si davano il cambio pompandomi un po poi lasciando posto ad altri ki non mi scopava guardava lo spettacolo ben piu interessante del film ke proiettavano!!!! ero circondata da qualsiasi parte mi voltassi avevo maski con i cazzi di fuori ke me li mettevano da ogni lato, sudavo come una maiala la dentro... ma stavo godendo come non avevo mai fatto in vita mia... mi fecero sedere su una poltroncina sopra il cazzo di uno mentre altri mi aiutavano a fare su e giu' erano in troppi e mi resi subito conto ke non ce l'avrei fatta a soddisfarli tutti.... decisi di dedicarmi a quelli ke mi stavano scopando di piu!!! non ricordo quanto duro' ricordo solo ke ad un certo punto fui riempita da ogni parte da fiotti di sperma caldo e appiccicoso ke mi lavarono interamente da testa a piedi... stanca ma soddisfatta mi trascinai fino in bagno x pulirmi meglio ke potevo x poi ringraziare e uscire all'aria aperta barcollante neanke stavo in piedi tanto mi avevano spompata era stata la mia prima vera gangbang e superai la prova a pieni voti!!!!!
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16 years ago
greta,
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Il suo primo topless
Era l’agosto 99, lo ricordo bene perchè quella fu per molti versi un’estate indimenticabile, uno dei tanti motivi, e’ stato il primo topless di quella che all’epoca era la mia ragazza.
Arrivati in mattinata al mare, notammo che la spiaggia non era particolarmente affollata ma, decidemmo di non metterci vicini all’acqua come eravamo soliti fare ma, di cambiare zona, in fondo alla profonda distesa di sabbia infatti imperano delle alte dune di sabbia che in maniera crescente rendono il paesaggio molto orientale per poi sparire nella fitta pineta retrostante, fu li che decidemmo di andare a posizionarsi, proprio su una di quella dune, non troppo in alto ma modellata in maniera tale da formare un piccolo altipiano da dove si dominava tutta la spiaggia e se sdraiati non si era visti da chi stava intorno.
Passava la giornata scandita da un bagno in mare, una doccia e una bibita fresca, il sole a picco faceva il suo dovere e noi ne godevamo a pieno.
Verso il pomeriggio, notando la mia ragazza era impegnata ad ogni movimento che facesse a sistemare il costume in maniera da non far uscire niente che non dovesse, e allo stesso tempo non avere orribili segni sul corpo, nelle manovre più strane e articolate degne di una talentuosa contorsionista circense, dopo averla osservata per un po’ d’istinto, con un colpo secco e deciso le tolsi il reggiseno del costume che era solo appoggiato sul petto lasciando i suoi sensuali e bellissimi seni scoperti, la prima reazione di lei fu quella di portarsi le mani al petto, ma rassicurata dalla mia presenza e resasi conto che da li nessuno se non si fosse alzata l’avrebbe notata, si rilasso nuovamente e si passo la crema protettiva li dove mai il sole ebbe piacere di battere.
I miei occhi non potevano far a meno di osservare costantemente la sagoma di quel corpo adagiato sulla sabbia totalmente abbandonato al relax, e quei seni bianco latte sembravano quasi riflettere la luce tanto era il contrasto, non era mai successo di vederla prendere il sole in topless anche perché a lei non era mai capitato di mettersi in topless.
Giorni a dietro quella duna di sabbia, divento il nostro altipiano e ogni volta scendevamo in spiaggia quello era il nostro posto, li il topless divento consueto, tolti i vestiti e sistemati i teli mare lo slacciarsi e sfilare il costume era la normalità e le bianche colline innevate poco a poco andavano scurendosi lasciando solo deboli tracce del costume che indossava solo ogni volta dal nostro eden ci spostavamo per una doccia o un bagno. Una mattina però accadde l’imprevisto,
Il nostro posto era occupato!
Tale e’ l’intesa tra noi che con uno sguardo decidemmo di metterci allora sulla spiaggia “normale” e cosi facemmo, mai però pensavo o speravo di assistere a tale miracolo, una volta tolti i vestiti e sistemati gli asciugamani sulla sabbia vedo le mani di lei che come nei giorni precedenti avevano fatto sulla duna, raggiungono la schiena e dopo aver armeggiato qualche secondo tornano lungo i fianchi stringendo in una di queste il pezzo di sopra del costume, il vederla in piedi tra la gente in topless mi lascio letteralmente allibito, gente che a parte qualche occhiata non diede tanto peso alla cosa anche perchè non era la sola, ma a me personalmente diede una scarica di adrenalina da lasciarmi paralizzato, le guardavo il volto sorridente di chi sa di aver fatto una piacevole sorpresa, i seni nudi ormai abbronzati anch’essi: sodi, prosperosi, quasi sfacciatamente protuberanti, come chi dopo anni di oscurità spalanca una porta e si trova davanti il sole e con le braccia aperte e con la faccia verso esso cerca di goderne a sazietà, ed il tutto terminava magistralmente con i rosei capezzoli scuriti dal sole e dilatati leggermente dal calore che si erano ingrossati e svettavano verso l’alto passando dal colorito roseo dell’aoreoa a quello più scuro di capezzolo vero e proprio.
Ancora oggi trovo il momento dello “slaccio” uno dei migliori delle giornate che passo al mare con lei ed ancora oggi dopo ormai anni il vederla prendere il sole, fare il bagno o passeggiare sulla spiaggia a seno nudo mi provoca emozioni indescrivibili.
Trovo che in anni, secoli anzi millenni di studi e interpretazioni artistiche un corpo nudo femminile sia e resti sempre la più bella opera d’arte del mondo
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16 years ago
leonetuo,
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Un incontro
Racconto
Ta tam… ta tam… ta tam… ta tam…
Il rumore del treno che sferragliava sul binario produceva un suono ritmico che portava la mente di GF. a vagare.
“La prossima fermata Trapani” gridava con voce tonante il capotreno.
La mente di GF. andò ad eventi lontani e come per incanto apparvero nella sua mente racconti di situazioni particolari.
Apparve un annuncio messo su Desiderya in cui una coppia cercava un’altra coppia e la proposta che GF. e Anita fecero per un incontro.
Avevano proposto anche un amico ed era stata accettata.
Ricordava perfettamente l’incontro.
Si erano ritrovati davanti al ristorante “Donna Amalia” sul lungomare di Trapani.
Anita sotto il cappotto portava un vestito attillato nero con uno spacco vertiginoso a lato da cui si intravedevano le giarrettiere nere. I suoi capelli ramati mossi dal vento mettevano in risalto i suoi occhi... “due lampadine accese dal desiderio” pensava GF che conosceva benissimo l’emozione di Anita all’evento, era veramente attraente.
Bea, la lei della coppia che aveva messo l’annuncio, portava invece un vestito bianco aperto sul davanti da cui si intravedeva il suo seno piccolo e sodo e le giarrettiere bianche.
I suoi capelli di un nero corvino mettevano in risalto due occhi vivacissimi…era alta, magra, austera …regale.
Nic, invece, l’uomo della coppia era alto, abbronzato e vestiva con noncuranza un abito costoso ed emanava un profumo di tabacco e muschio, il suo volto denotava una persona seria e schiva ma si illuminava quando sorrideva…sembrava che tutti i muscoli del viso partecipassero al sorriso tanto era radioso.
Alberto, il nostro amico vestito con un completo grigio appariva gaio e spensierato, ma
i suoi occhi tradivano l’emozione del momento.
Dopo le presentazioni ci invitarono a cenare nella loro casa.
La casa in realtà era una villa che dava sul lungomare di Trapani.
Entrammo in un grande salone semibuio un camino acceso mandava una luce fioca…
Nic, si affrettò a mettere dell’altra legna e subito la fiamma si ravvivò illuminando la stanza.
Una grande vetrata faceva vedere il mare…il mormorio dell’acqua e il frangersi delle onde creava una atmosfera suggestiva.
Bea, accese delle candele sul tavolo imbandito.
Ci accomodammo intorno al tavolo in un silenzio ovattato rotto dal crepitio della legna sul fuoco e dal rumore delle onde che si frangevano sulla spiaggia.
Nessuno aveva voglia di parlare per non rompere quel magico silenzio.
I segnaposti sul tavolo erano stati studiati ad arte infatti GF. sedeva a capotavola;
Anita aveva a fianco Nic, e Bea Alberto, il nostro amico.
GF. pose molta attenzione a come ognuno di loro consumava il cibo…ricordava che per vedere una persona come reagiva al sesso occorreva guardarla mangiare!
Anita prese una “pannocchia” la portò delicatamente alle labbra e con molto gusto la succhiò della sua carne…
Bea invece guardò attentamente il cibo, lo valutò nella sua consistenza e con fare deciso se lo portò alla bocca…
Nic era più attratto a guardare spostava continuamente lo sguardo su Bea, su Anita e su Alberto…più che mangiare giocava con il cibo…
Alberto invece era attratto più dagli intingoli delle pietanze e di assaggiare più cose possibili…
Bene! Pensava GF. …sembrano ben assortiti la serata sarà magnifica!
Per tutta la cena vennero dette poche parole e sottovoce…
Nella stanza era cresciuta una atmosfera particolare come quando in una notte estiva si preannuncia un temporale…era palpabile una carica emotiva che ormai era giunta al suo punto più alto…
GF. si alzò distrattamente dalla sedia , si avvicinò all’impianto stereo, sbirciò tra i Cd e notò il bolero di Ravel…pensò quando sarà il momento potrà essere un buon aiuto…
Dalla posizione dello stereo poteva vedere Alberto e Bea…
Vide la mano di Alberto avvicinarsi verso le gambe di Bea, toccò le sue ginocchia che si apersero immediatamente…la mano s’insinuò nella profondità delle cosce di Bea che emise un piccolo sospiro di piacere.
Vide con altrettanta celerità il volto di Nic sparire tra le cosce allargate di Anita.
Al suono del bolero l’esplosione dei sensi ebbe luogo!
Bea tirò fuori il cazzo di Alberto e chiamò Nic per fargli vedere quanto era grosso…
Dal suo canto Nic, che aveva tolto i vestiti a Anita mostrava a Bea la fica che stava allargando con le mani!
Bea prese in bocca il cazzo di alberto ed iniziò a succhiarglielo, come d’altronde Anita stava facendo con Nic.
Improvvisamente i due uomini si alzarono e misero i preservativi
Alberto iniziò a scopare Bea sulla poltrona, la prese da dietro e il suo cazzo entrò come un maglio all’interno della sua fica.
Nic, invece, portò Anita sul divano le divaricò le gambe…giocherellò con il cazzo sul suo clitoride e poi sprofondò il suo uccello nel nido…
Gesti ritmati allo stesso tempo, accompagnavano il bolero di Ravel in un crescendo di emozioni e sensazioni fino a quando come per magia tutte e due le donne all’unisono emisero il grido di piacere che ogni uomo ama sentire.
Giacevano affaticate ma con i visi raggianti sia Bea che Anita.
I due uomini invece erano in piedi con il cazzo ancora dritto…
Le due donne erano vicino e con uno sguardo d’intesa si alzarono…Bea si diresse verso il suo uomo lo coccolò e lo bacio con slancio ed intenso amore…
Anita si diresse verso Alberto, gli prese il membro fra le mani, accarezzò con la lingua le sue palle…finchè non raggiunse l’erezione voluta.
Bea abbracciava il suo uomo e lentamente lo portò in ginocchio sul divano gli allargò i glutei e invitò Anita a portare Alberto lì vicino…
Le due donne sembravano conoscersi da sempre…come se un copione non scritto dettasse i loro movimenti…
Anita poggiò il cazzo di Alberto sullo sfintere di Nic, e poi mettendogli una mano sulle natiche invitò Alberto a penetrare quel culo.
Un urlo di dolore e di piacere accompagnò l’operazione…
Le due donne rimasero per un po’ a guardare e a godere di quello spettacolo poi con fare deciso Bea aprì le gambe di Anita e infilò la lingua nella sua fica!
Nic intanto urlando di piacere e di dolore si stava masturbando…un fiotto di sperma finì sul ventre di Anita, Bea prese a leccarlo senza perderne una goccia!
Le due donne si guardarono riconoscendosi troie e porche nella stessa misura…e allora fu la volta di Anita a gettarsi con la testa tra le cosce di Bea che l’accolse con tenero abbraccio.
Nel frattempo Alberto si era tolto il preservativo ed attendeva la giusta ricompensa al suo operare…trovò la bocca di bea e…ottenne il piacere estremo.
Un grido di piacere accompagnò la sua eiaculazione.
Bea lo bevve tutto ed esausta si abbandonò sul divano.
Di nuovo un silenzio ovattato calò nella stanza…il crepitio della legna e lo sciabordio dell’acqua ritornarono a cantare nella stanza.
Restammo tutti in silenzio.
Anita tenne stretta la mia mano così come Bea quella di Nic.
Alberto seduto in disparte guardava tutti con rispettoso silenzio.
Dopo molto tempo Anita si alzò andò verso Alberto e prese ad accarezzargli i glutei, le palle e il pisello…
Il cazzo di Alberto si eresse immediatamente…
Andò verso Bea e le chiese sottovoce se voleva essere inculata.
Dopo il suo consenso Alberto si mise il preservativo, incurvò la schiena di Bea e con una spinta secca e decisa fece entrare quel grosso uccello nel culo.
Nic a quella vista si arrapò improvvisamente…guardò Alberto negli occhi e come due persone che si conoscono da anni ed hanno condiviso momenti di piacere insieme…portarono le gambe di Bea in alto, mentre la sua schiena poggiava sul divano, le divaricarono mettendo in evidenza la fica allargata e il buco nero del culo…sembravano due fiori neri in un ghiacciaio…un brivido percorse la schiena di GF. e di Anita…
GF.per la carica erotica del gesto e Anita per la consapevolezza che la stessa cosa le sarebbe toccata a breve…
Alberto introdusse di nuovo il cazzo nel culo di Bea mentre Nic la scopava nella fica con incredibile forza ed amore.
Fecero la stessa cosa con Anita.
La stanza echeggiava di urla di piacere e di dolore ed era intrisa degli odori dei corpi…
Dopo una breve pausa Nic continuò a sbattere Anita nel culo…”tutti erano attratti da quel buco nero tra le natiche ben tornite” pensava GF.… quando con uno sguardo Anita lo chiamò accanto a sé… gli tirò giù la lampo e mentre era sbattuta nel culo da NIc prese in bocca il suo cazzo.
Bea vide la scena e divertita allungò la mano verso le palle di GF…
Le sue mani si muovevano in maniera gentile e decisa tanto che il suo membro divenne duro come il marmo.
GF. lo tolse dalla bocca di Anita e lo infilò nella bocca di Bea che prese immediatamente a succhiarlo…gli sbottonò i pantaloni e con fare deciso li tolse…
Bea si spostò sul divano con le gambe allargate facendo cenno a GF. di seguirla…
GF. s’inchino e prese a leccarle la fica…gli umori di Bea invasero la sua bocca, avevano il sapore e la fragranza dell’erba del primo mattino, quando è bagnata di rugiada…
Le due donne erano divertite ed entusiaste…Bea prese di nuovo il cazzo di GF. nella sua bocca, mentre Anita accarezzava il membro di Alberto e lo masturbava.
I due uomini vennero quasi in contemporanea…
Il seme di GF. straripò dalla bocca di bea, Anita le si avvicinò e le lecco le labbra senza disperderne nemmeno una goccia…
Si guardarono intensamente negli occhi e poi l’una masturbò l’altra.
La serata volgeva al termine…Alberto rivestitosi in fretta salutò tutti con grande affetto, mentre gli altri rimasero in tenero silenzio nella stanza…
“Esiste un luogo dentro di noi
dove sentiamo ciò che sappiamo.
Se seguiamo quell’intuito
Le porte si aprono e ci spronano alla crescita”
Questo era uno di quei momenti pensò GF. nel silenzio della stanza…ricordava che il canto dei nativi americani si concludeva dicendo:
“ cavalca il vento, pacifico guerriero,
insegna ai pellegrini stanchi
che l’amore è più forte del conflitto.
Il tuo fuoco illumina il sentiero,
permettendo ai nostri spiriti di vedere
il fuoco costante della Creazione
ed il nostro desiderio infinito…Di essere.”
Anita e GF. si guardarono negli occhi e d’intesa proposero alla coppia un massaggio tantrico. Passarono in camera da letto. Nic e Bea, nudi, giacevano vicini…
Anita prese dalla sua borsa dell’olio di mandorle lo sparse sui due corpi ed iniziò a massaggiare Nic, e GF. Bea.
I due corpi si rilassarono quasi immediatamente; era previsto il massaggio sul punto “g” per Bea e il punto “p” per Nic, ma i due si addormentarono…
Anita e GF., si rivestirono… baciarono quei corpi che giacevano dormendo mano nella mano con il sorriso sulle labbra, ed uscirono in punta di piedi.
Ta tam… ta tam… ta tam… ta tam…
prosegue il treno nella corsa sulle rotaie, GF. guarda divertito la città di Trapani e pensa che fra qualche ora sarà ricevuto, in una ridente città della Sicilia, da Almodovar il regista…vuol fare del racconto la trama di un film.
Si immagina il grande regista che con il sigaro in bocca gli domanda: “ ma è una storia vera? Vissuta? “
“Chissà !” “ Forse” gli risponde GF. sorridendo.
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16 years ago
yin3yang3it,
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Car parking 2
Si alzò lentamente, fissando negli occhi quell'uomo che ormai era a pochi metri da lei, allargò la salvietta rinfrescante e sempre lentamente se la strofinò tra i peli neri che esaltavano la sua pelle chiara. L'uomo intanto infilò la sua mano nella cerniera dei pantaloni e tirò fuori il suo uccello. Cominciò a massaggiarsi ed a menarselo mentra Simona, dopo aver gettato il fazzoletto entrò in auto. L'uomo fece ancora qualche passo verso la portiera di Simona, che rimase aperta. Lei si chinò verso di me. Dopo avermi sbottonato il pantalone con la mano sinistra accompagnò il mio arnese verso la sua bocca e con la mano destra si alzò ancor di più la gonna. Iniziò a succhiarmi con foga. Ebbe un sussulto. Mi voltai. L'uomo si era avvicinato ancor di più ed aveva iniziato a toccarla. Con una mano continuava a mastubarsi e le dita dell'altra iniziarono a frugare tra le cosce di Simona che iniziò a muoversi favorendone i movimenti. Rimasi sconvolto. Non avrei mai immaginato una mia reazione così remissiva. Quando percepii che Simona stava raggiungendo l'orgasmo, il mio piacere arrivò alle stelle. Dopo avermi fatto godere Simona scese, prese l'uccelo dell'uomo tra le mani ed iniziò a mastrubarlo rivolgendo il membro dell'uomo verso il mio sguardo. Quando l'uomo raggiunse il piacere Simona continuò ad accarezzare l'uccello dell'uomo, poi lo staccò da sè, rientrò in auto, si sistemò e sorridendomi mi disse "andiamo?".
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16 years ago
coppiacampana162459, 47/47
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Car parking 1
Nonostante i nostri vent'anni di matrimonio, il mio desiderio per Simona non si è mai affievolito. Certo, il merito è sopratutto suo; intelligente a capire i miei momenti di "calo del desiderio" e ad aiutarmi a superarli rinnovandosi totalmente ed a pretendere sempre, degli spazi solo nostri, senza figli e complicazioni varie. Quella sera, era un venerdì sera dello scorso mese di gennaio, andammo a cena in un ristorante sul lungo mare di Baia (vicino Napoli). Mangiammo naturalmente a base di pesce, e dopo un paio di bicchieri di "falanghina", Simona si alzò ed andò in bagno. Eravamo nella veranda che dava sul mare, così accesi una sigaretta e continuai a sorseggiare il vino fresco e morbido delle colline di Avellino. Quando Simona si avvicinò al tavolo, aveva un sorriso malizioso, si accomodò appoggiando la sua borsa ai piedi del tavolo e mi sussurrò che si era tolta gli slip. In fondo non c'era e non ci poteva essere nessuno che se ne accorgesse, ma la cosa inevitabilmente mi fece gonfiare la patta dei pantaloni. Il mio arnese si indurì in un istante. Non so bene cosa fosse, ma l'idea che anche inavvertitamente qualcun altro potesse sbirciare tra le cosce di mia moglie mi creava piacere e sgomento allo stesso momento. Pagai il conto, ci avviammo verso il parcheggio, lasciai la mancia al parcheggiatore e con il telecomando aprii le porte della vettura. Simona afrettò il passo, e nel sedersi notai che in modo lento e quasi scomposto lasciò intravedere al giovane parcheggiatore tutta la sua intimità. Accellerai il passo e notai che il parcheggiatore non toglieva lo sguardo dalle cosce di Simona. Misi in moto velocemente, provai con la mano destra a tirare un pò giù la gonna nera che ormai era salita ben oltre il bordo delle autoreggenti che Simona indossava. Lei con la mano sinistra, molto lentamente scostò la mia mano e fece in modo che la gonna si rialzasse ancora. Una volta avviati verso la tangenziali, spostò la sua mano tra le mie gambe, si accertò che il mio arnese premeva con forza sui boxer elasticizzati che indossavo e mi sorrise. Appena entrati in tangenziale mi disse che aveva ancora urgente bisogno del bagno. Avevamo appena passato il distributore della Esso. Le chiesi di aspettare un pò; ma lei, stavolta perentoria, mi disse che non poteva. Che l'avrebbe fatta ovunque. Mi fermai all'area di sosta prima di Agnano. Cercai di avvicinarmi il più possibile ad un'aiola e sostai. Dal lato opposto c'era una Bravo bianca posteggiata, con un tipo alla guida che si guardava intorno. Spensi il motore. L'uomo scese dalla sua autovettura e con fare distratto iniziò a fissarci. "Dai Simona" - le dissi - "andiamo via, tra qualche minuto arriviamo all'area di servizio...". Non feci neanche in tempo a terminare che Simona aprì la porta. Fece qualche passo verso la coda dell'autovettura ed alzandosi la gonna, prima di accovacciarsi, indirizzò il suo sguardo verso quell'uomo. Seduto al posto di guida, notai l'uomo che si avvicinava con discrezione. Mi voltai e vidi Simona, accovacciata, a gambe aperte...
(fine prima parte)
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16 years ago
coppiacampana162459, 47/47
Last visit: 10 years ago -
Voleva di più...
Voleva di più.
Non gli bastava che lei fosse pronta a tradire per la prima volta suo marito.
Era mesi che giocava con lei come il gatto con il topo.
Aveva deciso che l’avrebbe portata alla perdizione e adesso sentiva che lei era pronta a seguirlo nel suo gioco perverso.
Quella donna che aveva conosciuto tramite amici e che da subito le era parsa indisponente nella sua religiosa serietà.
Tutta casa e chiesa, niente lasciato al caso, così fredda e insulsa, perlomeno per lui che si era sempre ritenuto “un uomo di mondo”
Eppure quella donna lo attraeva in un modo sconvolgente, il fatto che fosse così casta per quei tempi, la sua bigotteria così evidenziata.
Sulla quarantina, di media statura, niente figli, un corpo ancora sodo, una castità nel vestire che era paritario ai suoi istinti.
Una corazza esterna che avevo deciso di abbattere a costo di passare dei mesi.
E mesi ci vollero affinché lei si lasciasse andare e accettasse che era una donna, una donna che non sapeva cosa volesse dire essere donna.
Finalmente si era aperta, si era lasciata andare e aveva trovato il coraggio di parlare con lui di quello che a lui piaceva parlare.
Piano, con calma, le aveva fatto dire tutti i suoi modi di fare all’amore, di come lo viveva, e di come percepiva il godimento e ancora una volta aveva capito di avere ragione, quella donna non sapeva niente dell’amore o per essere più precisi, non sapeva niente del sesso.
La sua unica esperienza era stato suo marito, il quale si era sempre limitato a rapporti corretti , senza mai superare quello che sarebbe andato contro una normale esigenza sessuale con lo scopo di fare figli.
Solo una volta aveva provato a fare sesso orale e ne era rimasta schifata, la sodomia, aveva sempre pensato fosse un castigo del demonio.
E io divenni il suo demonio.
In quei mesi avevo tramato la mia tela, non vi era cattiveria, era un gioco delle parti, dove io amante libertino, volevo portarla ai miei piaceri.
Tutte le sere finivamo con lo scontrarci sul sesso e io ogni sera diventavo più intraprendente, lei ascoltava e ribatteva e io la provocavo, la portavo a leggere racconti erotici dove la fellazio e la sodomia risultavano piacevoli se fatti con il partner giusti.
Sentivo che cominciava a cedere, le sue risposte diventavano domande sempre più curiose, non respingeva più l’idea di queste varianti, le viveva solo con la paura dell’ignoranza e il terrore del dolore nel caso della sodomia.
Non si era mai posta il problema di toccarsi per godere da sola e mai si era eccitata fuori dal contesto del matrimonio…sino a quel momento.
Sentivo che negli ultimi giorni qualcosa era cambiato, la sentivo più partecipe, la sua voce diventava roca al telefono, decisi che era il momento di chiedere di più.
- Stasera mi piacerebbe in web-
- Che ce di strano, non è la prima volta –
- lo so, ma stasera vorrei che tu fossi senza reggiseno e con qualcosa che mi lascia intravedere le forme dei tuoi seni –
- sei pazzo?
- No, se non ti va lascia stare, ma non mi chiedere di venire per un po’ -
- No, dai, che centra, lo sai che mi piace stare con te, ma una cosa è parlare e una cosa e passare a cose che io non ho mai fatto-
- Io adesso ho bisogno di più che parole, se non te la senti… meglio smettere qui.
Sento un silenzio al cellulare che dura qualche secondo, ma che per lei deve essere una eternità.
- Facciamo così, tu vieni stasera, io ci penso.
Io approfitto del suo cedimento e dico;
- é mettiti una gonna, sai quanto mi piace-
Senza aspettare una sua risposta, chiudo .
non voglio darle il tempo di riflettere, mi rendo conto che la mia richiesta mi ha eccitato e già penso a cosa vorrò da quella donna se questa sera sarà vestita come le ho chiesto.
Alle dieci di sera accendo internet e mi collego con lei, comincio a chiacchierare come sempre di tutto e poi come sempre la porto sul sesso, scaldo l’ambiente e quando sento che la sua voce scende, diventando roca, le chiedo di accendere la web, che voglio vederla.
Vedo la scritta che posso vedere le immagini e subito accetto.
La conosco, conosco tutto del suo corpo nascosto, guardo subito la camicetta che ha messo e vedo con piacere che sotto non porta niente, vedo i suoi capezzoli eccitati da quella nuova sensazione, spingere forte contro la stoffa, mostrandomi quello che volevo vedere.
Guardo il suo viso, vedo che è tesa e aspetta di vedere cosa le dirò:
- Alzati, fatti vedere –
La guardo mentre spostando la sedia si alza e mi fa vedere la sua gonna nera stropicciata che le copre le gambe sino alle ginocchia .
Sono soddisfatto e eccitato: sta bene vestita così e quella camicetta le toglie un poco di quella aria da santa che si è creata.
- stai bene e mi sto eccitando -
Vado diretto con le frasi, non voglio che si rifugi di nuovo nella sua bigotteria.
La vedo arrossire, sa che le vedo i capezzoli per la prima volta e questa frase che ha sentito, è una cosa nuova per il suo modo di vivere il sesso.
- Mi piacerebbe essere lì e accarezzarti i seni, poi sbottonare la camicia e toccarti la pelle e assaporare i tuoi capezzoli con la mia bocca –
Vedo un tremito sul suo corpo, riconosco l’eccitamento e allora visto che lei non parla, continuo;
-Slacciati la camicetta -
Sembra in trance, rimane ferma e io incalzo ancora più deciso;
- Slacciati la camicetta, fammi vedere quanto sei sexy –
Questa volta lei porta le mani sui bottoni e piano li slaccia e poi per la prima volta in vita sua, mostra il suo seno a un uomo che non sia suo marito;
-Prendili tra le mani e accarezzali come ti ho detto mille volte farei io, chiudi gli occhi e pensa alle mie mani-
La vedo che combatte contro la sua moralità, ma ormai gli argini sono rotti, le mani vanno sui seni e cominciano a sfiorare i capezzoli duri come bottoni e piano si accarezza come tante volte le ho detto che avrei fatto io e in quel momento capisco che quella donna sarà mia nei modi più indecenti e che mi seguirà nel fuoco dell’inferno… del mio inferno.
L’incontro
È diverse notti che le chiedo di accontentarmi nei miei piacere virtuali, l’ ho fatta vestire ancora più sensuale, con lingerie sempre più erotiche e le ho chiesto di toccarsi per me, non più solo il seno.
le sue mani sono andate sotto le gonne e per la prima volta in vita sua, lei ha goduto pensando a un altro che non sia suo marito.
- Trova una scusa per domani, adesso voglio sentire il tuo corpo dal vero, farti provare quello che tante volte ti ho descritto, farti conoscere tutto di me-
- Non posso, anzi, potrei, ma ho paura di cosa vuoi da me-
- Sai cosa voglio e sai che vorrò sempre di più…tutto o niente: non sei obbligata ma questo sono io, o mi prendi per quello che sono oppure sei libera di non cercarmi più.
- Ti prego… non dire così, lo sai quanto sei importante adesso per me.
- Bene, ti aspetto domani mattina fuori dalla stazione, vestiti sensuale con qualcosa di nero e metti quelle autoreggenti che mi hai fatto vedere l’altra sera.
Aspetto una sua risposta che non arriva.
-Ciao , a domani – le dico
- Ciao –
E capisco che domani sarà alla stazione.
La vedo scendere dal treno, ancora una volta ha fatto quello che le ho detto, la sua gonna nera è per me un oggetto di desiderio che subito si propaga sotto i miei calzoni; sapere che presto farà con me cose che in vita sua non ha mai fatto, mi fa esplodere di eccitazione, sento il mio membro soffrire chiuso dai miei slip, un saluto con la mano e la vedo incamminarsi verso il suo amante-torturatore.
I miei pensieri sono sotto i suoi vestiti mentre fremente aspetto di toccarla per la prima volta.
- Ciao Patrizia, dal vero sei ancora più bella –
- Anche tu sei meglio dal vero –
Lo dice con un filo di voce e come un agnello che va incontro al suo destino, lascia che io la baci.
Sento per la prima volta quel suo sapore dolce su due labbra di seta.
Stessa sensazione di quando tocchi una pesca.
Le accarezzo i capelli e nello stesso tempo le afferro il corpo e stringendolo a me, le faccio sentire quanto la desidero.
Ancora una volta arrossisce mentre le apro la porta e la faccio entrare nella mia mercedes.
Guardo le sue gambe che cercano la posizione migliore e vedo quelle calze vellutate accarezzarle la pelle e penso alle mie mani quando finalmente potranno prendere il posto delle calze e farle venire i brividi al pensiero di quanto seguirà.
I miei pensieri volano veloci come la mia macchina, la mia mano destra si appoggia maliziosamente sulla sua gamba, proprio dove finisce la sua gonna e quel primo tocco della sua pelle, mi da una brivido caldo che velocemente si sparge per tutto il corpo: lo stesso calore che sento sulla sua pelle, lei cerca di rimanere tranquilla.
Comincio a giocare con la sua gonna e piano guadagno qualche centimetro arrivando sopra le ginocchia, lei istintivamente, appoggia la sua mano sulla mia e fa pressione come per farmi capire che devo fermare quel tocco crescente.
La guardo deciso e le faccio capire senza parlare che deve lasciarmi libero di fare quello che il mio istinto mi chiede, lei capisce e piano alza la mano dandomi strada sul suo corpo e chiude gli occhi.
Salgo ancora e trovo la fine delle sue calze autoreggenti e lì la mia pressione si fa sentire; palpo il suo interno coscia e per la prima volta sento il suo sospiro dal vero, il suo primo sospiro che la porta a allargare leggermente le cosce lasciandomi più spazio per muovermi.
Guardo il suo viso teso che piano si sta rilassando, gli occhi chiusi le permettono di seguire le mie mani senza vergognarsi mentre il suo corpo mi lancia segnali inequivocabili.
I suoi capezzoli, come in web, hanno reagito e ancora una volta spingono soffrendo contro la camicetta che le ho fatto mettere, l’aureola e sproporzionata a confronto al seno e questo mi fa venire voglia di prenderlo in mano e palparlo, lascio che sia la mia mano sotto la sua gonna a prepararla mentre siamo quasi alla mia villa.
Il contatto con il suo piccolo perizoma, fa si che lei si sposti per facilitarmi il tocco e io percepisco i suoi umori che ne hanno abbondantemente bagnato la stoffa.
Le mie dita cercano furtivamente il caldo della sua intimità e si appropriano di quel frutto proibito a tutti sino a quel momento.
Lubrifico bene il dito con il suo desiderio poi esco da lei e metto a posto la sua gonna proprio mentre mi fermo e salgo sulla sua bocca , appoggio il suo umore sulle sue labbra e ne forzo delicatamente l’entrata, lei apre gli occhi , capisce e prende il dito in bocca;
- Succhialo… comincia a abituarti con questo-
lei avvolge il dito e guardandomi negli occhi, comincia a succhiarmi il dito e comincia a simulare un pompino: il suo viso arrossato, contrasta con quello che sta facendo e questo è un ulteriore colpo al mio basso ventre.
Fermo la macchina, vado a aprirle la portiera e prendendola per mano, la porto nel mio mondo proibito.
La prima volta
La faccio sedere sul mio divano nero e mi metto davanti a lei. le mie mani accarezzano il suo viso e piano scendono sul collo per fermarsi sui suoi seni, sento il suo cuore battere forte e questo muove i seni in modo esagerato.
Le slaccio la camicia e li lascio liberi di danzare, mi metto in ginocchio davanti a lei e prendo in bocca quei capezzoli, con la lingua ci gioco e veloce passo da uno all’altro mentre le mie mani accarezzano i fianchi e il resto.
Il suo sospiro è come il suo battito, intenso e veloce, ancora non ha avuto il coraggio di farmi una carezza, continuo a preparare il suo corpo e con le mani scendo di nuovo sotto la sua gonna, arrivo allo slip e senza toglierglielo, lo sposto di lato, poi le dico;
-faremo all’amore solo quando ti sentirò implorarmi di prenderti-
Non aspetto risposta, con la testa vado sotto la sua gonna e con la lingua mi impossesso dei suoi umori ormai esageratamente sulle sue cosce, metto le mani sotto il suo sedere e palpandolo, comincio a cercare il suo piacere.
La mia lingua esperta, trova subito i suoi punti più delicati e presto la sento gemere forte, cerca di resistere, ma inevitabilmente le sue mani prendono la mia testa e le sue parole cominciano a essere confuse: io aumento la mia penetrazione orale e vado sul suo clitoride a scaricare la mia voglia e comincio a martellarlo;-
-Ohhh…Dio mio, ti prego non fermarti…ti prego…
E poco dopo Patrizia ha il suo primo orgasmo con la lingua.
Io continuo, per molti minuti resto dentro di lei e sento i suoi umori scendere sempre più copiosi.
I suoi movimenti diventano scatti, a ogni mia entrata lei ha un sussulto.
-Ti voglio… ti prego… voglio sentirti dentro …
A quella richiesta, io le prendo una mano e l’appoggio ai miei calzoni, senza smettere, mi metto di fianco a lei in modo contrario e le faccio capire cosa deve fare.
- Lo sai che non lo ho mai fatto –
Non gli rispondo, aumento solo il ritmo dentro di lei e dopo pochi secondi, sento i miei calzoni slacciarsi e scendere insieme a gli slip.
Sento per la prima volta le sue mani sul mio membro teso, le sento andare su e giù ma non sento il calore della sua bocca, allora le prendo forte i glutei e stringendoli, le succhio forte il clitoride.
Lei emette un gemito forte, capisce il motivo di quel gesto e aprendo la bocca si posa sulla mia cappella cominciando a giocarci con timore, superato l’impatto iniziale, sento che piano lo fa entrare in profondità e finalmente si appropria del mio sesso.
La sua poca esperienza viene supportata dalla sua voglia di soddisfarmi e così con calma io la aiuto a
Migliorare il suo ritmo e quando sento che cresce di nuovo il suo piacere , esco un attimo e le dico;
- Quando sei pronta battimi sul fianco, veniamo insieme e vedrai che sarà bello –
Scendo di nuovo in mezzo alle sue gambe e ricomincio a leccare tutto di lei, come lei adesso sta facendo con me.
Passa un minuto e dietro a un gemito più forte degli altri, sento il suo tocco nervoso sul mio corpo e allora stringo le mie gambe attorno alla sua testa per evitare che nel momento dell’orgasmo lei scappi via sentendo il mio seme e aumentando il ritmo, corro verso il paradiso.
Momenti indescrivibili seguono movimenti disordinati e poi sento il mio seme lasciarmi e riempire quella bocca calda e con mia soddisfazione, sento che Patrizia non scappa, anzi, cerca di fare quello che le ho sempre raccontato.
Esco da lei per vedere il suo primo pompino con ingoio e vedo che lei mi guarda passionale mentre cerca di trattenere il mio sperma dentro di lei, le prendo la testa e spingo il mio piacere al limite della sopportazione e poi sfinito cado al suo fianco.
Ci vogliono 30 secondi perché i cuori tornino normali, lei cerca parole che la rassicurino, mi dice;
- Era così che volevi lo facessi…ti è piaciuto?Sono stata brava?
Non le rispondo, con gli occhi mi faccio capire, poi ci ripenso e dico;
-Vieni qui,baciami, senti il tuo sapore, mischialo con il mio –
Esegue felice quell’atto di dolcezza dopo quella esperienza .
I baci si susseguono, io non ho bisogno di altro tempo per rinvigorire il mio piacere, ho troppe voglie da soddisfare e quella donna mi eccita molto,
- Girati –
- - Ti prego, non chiedermi questo –
- Se ce qualcosa oltre al sesso, non mi chiedere questo –
- Non so cosa sia con te… scopriamolo insieme,-
- Girati –
Si alza dal divano e senza parlare si mette in ginocchio sul tappeto con le mani che si appoggiano sopra, divarica le gambe e abbassando la testa tra le due braccia, chiude gli occhi.
Ha un sedere stupendo, le natiche sono due mezze lune e il mio desiderio di maschio cresce a quella immolazione corporea.
Sapere che sarò il primo mi stimola oltre ogni logica, prendo un olio di vaselina che ho preparato dal giorno prima e dolcemente comincio a lubrificarle lo sfintere.
Sento la sua rigidità e il suo tentativo di espellere il mio dito che la prepara;
- Rilassati, respira forte e segui i miei movimenti, appoggio le mie mani sui suoi fianchi e cerco di calmare il suo tremore quando appoggiando il mio glande, le faccio percepire il momento.
- fermati, ti prego fermati –
Queste parole strozzate in gola, seguono la mia prima spinta: l’olio fa il suo dovere, la cappella sparisce nel suo stretto buco e solo le mie mani forti, la tengono nella posizione iniziale; il suo tentativo di sfuggire, finisce contro il divano, le sue braccia molli cercano spazio;
- Metti quelle braccia contro il divano e spingi il sedere verso di me -
La mia voce non accetta replica, vedo che si rimette in posizione e piano alza il sedere e con un movimento leggero cerca di accontentarmi.
So che sta soffrendo, ma adesso penso solo al mio piacere, le mie mani vanno sui suoi seni e il mio corpo si appoggia alla mia schiena e in quel momento Patrizia perde la sua ultima verginità.
Lascio scivolare il mio membro sino in fondo, solo il contatto del mio scroto contro la sua pelle, mi calma e a quel punto comincio il mio avanti e indietro dentro di lei incurante dei suoi lamenti.
Passa qualche minuto prima che Patrizia si calmi e accetto il mio membro completamente dentro di lei, nel frattempo io sono sceso con le dita sul suo pube e la accarezzo, lei adesso geme diversamente, il dolore si è mischiato al piacere e per la prima volta mi dice;
- Si, non ti fermare, fai quello che vuoi, ma non ti fermare –
E io affondo il mio pene in quella carne morbida con ancora più passione .
Passano cinque minuti in cui lei passa dal piacere al dolore e viceversa; poi a un certo punto dice,
- Ti prego vieni, non ne posso più, ti prego…
I suoi seni arrossati sotto le mie strette, subiscono gli attacchi come i suoi glutei e tutto è stupendamente sexy, talmente sensuale che mi lascio andare e lascio liberi i miei ultimi succhi che presto scendono a scaldare l’intestino di Patrizia.
Urlo il mio piacere con un ultimo colpo di reni che la fa urlare un ultima volta e poi mi lascio cadere sulla sua schiena facendola cadere a sua volta sul tappeto.
L’animale che è in me, sta lasciando il posto all’uomo, le accarezzo la schiena e le dico parole dolci, so che dopo quel sacrificio, Patrizia sarà per sempre mia.
- Che ne dici di mangiare qualcosa adesso?
- Non abbiamo ancora fatto all’amore normalmente e ho un sacco di idee indecenti su di te –
Vedo un brivido percorrerle la pelle e la sua risposta è quasi un sussurro;
- Dio mio, ma cosa pretendi ancora da me…
- Tutto e di più… molto di più…
- Con quelle parole vado a preparare qualcosa da mangiare....
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Alberto,
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L'ingoio al cinema
Una mia amica mi raccontò un giorno....
Il tutto, tremendamente vero, è successo molti anni fa, esattamente nel 1995. Ancora non conoscevo l’uomo che sarebbe diventato mio marito; ero una ragazza normale che lavorava come assistente alla clientela in una azienda che produceva software per i POS. Ovviamente nel 1995 i POS utilizzavano software che oggi sarebbero antidiluviani e necessitavano di assistenza continua anche nei giorni festivi.
Io lavoravo dal mercoledì alla domenica compresa: era abbastanza pesante ma avevo due giorni interi di riposo ed ogni tanto li utilizzavo per fare shopping o per passeggiare, anche da sola, per le vie del centro. Un martedì di aprile ho preso l’autobus per andare in centro: erano le 11:00 ed il mezzo era abbastanza affollato.
Ero in piedi quando sento una persona terribilmente vicina: mi giro di scatto,quasi d’istinto e vedo un uomo sulla quarantina (io all’epoca avevo 25 anni) che era a pochi millimetri da me e che ovviamente guardava dall’altra parte. Io non la presi male, anche perché non aveva fatto “la mano morta”, non potevo dirgli niente, potevo solo spostarmi ma non lo feci perché era un bell’uomo, alto, moro bellissima presenza. Io quel periodo non stavo con nessuno, anzi erano otto mesi che avevo rotto con un ragazzo.
Per tutto il tragitto, durato circa 15 minuti, io sono stata ferma in piedi e lui a pochissimo da me: devo dire che la situazione mi interessava, non mi dava fastidio, mi intrigava. Scendo alla mia fermata, una via parallela al corso principale della mia città, e lui fa altrettanto. Cammino circa tre/quattrocento metri fermandomi ogni tanto a delle vetrine e lui mi segue, finchè mi giro ci guardiamo, anche se a distanza, a lungo ma lui non si fa avanti. Ho capito che forse voleva soltanto una avventura: mi sono detta “ perché no?” A pochi passi da me c’era un manifesto di un film che proiettavano in un cinema a poche decine di metri, aperto dalle 10:00 (per via degli studenti che marinavano la scuola).
Mi incammino, entro: era un cinema che aveva due sale: nella sala grande era in programmazione un film che adesso non ricordo, mentre nella sala piccola, ma veramente piccola, programmavano FERMO POSTA di Tinto Brass. La sala grande purtroppo era chiusa ed era aperta solo quella piccola: feci per ritrarmi quanto sulla porta del cinema appare lui. Mi convinco ed acquisto il biglietto, seguita a ruota da lui. Entra nella saletta ed era appena finito il primo spettacolo quindi le luci erano accese. Seduti c’erano quattro uomini abbastanza adulti, uno addirittura anziano, e vado a sedermi all’ultima fila, sola. Lui si posiziona in piedi dietro l’ultima fila ma lontano da me. Si spengono le luci, guardo a sinistra e vedo i bagni: per la miseria, penso, sono venuta a sedermi proprio vicino i cessi !. Dopo cinque minuti sento che lui si avvicina, stando sempre in piedi, alle mie spalle. Passano i minuti e non succede niente; il film era molto spinto e francamente avevo incominciato a guardarlo con interesse. Più tempo passava e più mi eccitavo non per la situazione con l’estraneo, di cui mi ero quasi scordata, ma tanto per il film veramente bello.
Dopo circa 15/20 minuti all’improvviso sento una mano sul mio seno destro: mi volto di scatto ed era lui che come se niente fosse guardava il film e toccava il mio seno (una discreta quarta sotto un golfino rosso attillato). Mi volto guardo anch’io il film mentre lui continua sempre più “voracemente” a palparmi le tette. Mi sento molto eccitata, allargo le gambe, portavo un pantalone elasticizzato, metto la mia mano sulla passerina e comincio a toccarmi. Sento da dietro una lampo che si apre, mi volto e lui tiene fra le mani il suo cazzo, per la verità non lungo ma abbastanza grosso. Non riesco a rigirarmi, che lui lascia le tette, prende la mia testa e la spinge contro il suo cazzo. Mi sentivo eccitatissima, smetto di toccarmi, e con le mani afferro il suo culo per spingere ancora di più dentro la mia bocca il suo cazzo, duro sino all’inverosimile. Se ne viene come una fontana in bocca ed in gola; mentre lui si gira e chiude la lampo io mi giro per sputare via il suo sperma. Mentre lo stavo facendo, si accendono le luci.
Mi rialzo e vedo che gli altri uomini mi guardano. Io arrossisco e penso “ mi avranno vista?”. No cavolo, mentre facevo il pompino all’estraneo emettevo mugolii sempre più intensi e sicuramente mi avranno vista. Sto ferma, intenzionata ad andarmene appena inizia il secondo tempo. Si spengono le luci, neanche il tempo di accorgermene, e tre dei quattro uomini presenti si alzano e si dirigono verso di me. Pochi passi e si siedono a fianco, uno a destra e due a sinistra. Immediatamente tirano giù la lampo ed iniziano a masturbarsi. Io era impietrita, non sapevo cosa fare, se magari gridare o scappare via. Ma loro si masturbavano soltanto, non mi stavano toccando o trattando male. Io li vedevo e più passavano i minuti e più ero sorpresa. Non nascondo che dopo poco, questo loro masturbarsi guardando un po’ il film ed un po’ il mio seno, mi piaceva. Uno di loro infine mi dice “ signorina, posso toccarla?” questa domanda mi lasciò di sasso. Mi dissi che erano probabilmente degli uomini seri ma terribilmente infoiati. Gli dissi sottovoce di si e lui incominciò a toccarmi le cosce, quello a destra vedendo l’altro anche lui mise la mano sulla coscia ed iniziarono a toccarmi; passarono poi alle tette mentre il terzo si alza viene davanti a me si abbassa ed incomincia a baciarmi da sopra i pantaloni la passerina.
Ero eccitata in maniera quasi bestiale; loro al contrario dell’estraneo erano dai modi gentili e che ti mettevano a proprio agio, ed io mi sentivo bagnata fradicia. Il terzo poi toglie i miei pantaloni e gli slip ed incomincia a leccarmi avidamente la fica. Poi, i due ai miei lati mi alzano piano, al mio posto si siede uno di loro con l’intenzione di penetrarmi. Mi siedo sul suo cazzo e prendo a saltare e gemere mentre dà forti colpi di reni. Davanti, in piedi, ai miei lati si posizionano gli altri due, e gli prendo in bocca a turno i loro cazzi molto duri e carnosi. A turno mi impalano tutti e tre e tutti e tre ricevono un pompino. Infine mi prendono, mi girano e mi mettono a pecorina sulla poltrona con la testa rivolta verso dove prima ho fatto il pompino all’estraneo. Uno gira verso di me, me lo mette in bocca e dopo alcune pompate mi viene in gola mentre un altro da dietro mi lecca la passerina ed il culo. Così fanno tutti e tre, non ho mai visto tanto sperma in tutta la mia vita, anche se lo sperma lo buttavo subito fuori.
Mi salutano con un bacio sulla guancia e se ne vanno. Io ero completamente sfinita; non scopavo da più di otto mesi, non so neanche io quanti orgasmi ho avuto. Mi distendo sulla poltrona, dopo essermi un po’ ricomposta, e chiudo gli occhi. Dopo forse 5 o 10 minuti mi ritrovo il quarto uomo che all’inizio era presente in sala. Il cinema, tranne noi, era completamente vuoto, ma io presa dalle scopate precedenti, di questo anzianotto me ne ero completamente scordata. Mi guarda sorridente, avrà avuto circa sessant’anni, ma i modi erano molto signorili.
Comincia a toccarmi, mette la mano nei miei pantaloni elasticizzati e comincia a toccarmi il clitoride. Io butto la testa all’indietro e ricomincio a bagnarmi e a godere: me ne vengo e lui soddisfatto mi dice “ mi fai venire anche a me?” si tira fuori il cazzo, invero un po’ piccolo, io mi inginocchio mentre lui rimane seduto lo prendo in bocca ed inizio a fargli un pompino. Mentre spompinavo dice “ sto per venire, ma ti prego non buttare via lo sperma, lo sperma è salute, è vita e non fa male anzi è tutta vitamina”. Fino ad allora io non avevo mai ingoiato lo sperma perché mi faceva un po’ schifo, ma lui lo disse con una voce talmente tranquilla e saudente, quasi come se io dovessi ingoiare lo sperma di qualcun altro, che lo feci.
Lui venne a fontana, mi prese il viso molto dolcemente con una mano sotto il mento, mi avvicinai al suo viso, mi disse “ apri la bocca senza ingoiare” lo feci poi mi disse “ingoia” lo feci. Il sapore era buono e lui era stato dolcissimo. Mi baciò e mi disse di farmi trovare qui il martedì successivo. Ebbi una storia con lui durata sei mesi e tanti litri di sperma ingoiati.
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16 years ago
Alberto,
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Last visit: 16 years ago
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Mai dire mai...
Allora, non avrei mai pensato di trovarmi quì, invece di leggere come di solito faccio, ma a scrivere ciò che qualche giorno fa mi è capitato.
Premetto che in 45 anni ho sempre e solo fatto sesso con donne, e non mi lamento delle esperienze vissute, anzi.
Anche se da qualche tempo quando sono davanti al mio pc, mi trovo che il cazzo mi diventa duro anche guardando, non solo le gnocche, ma anche qualche bel cazzone... Mah dicevo tra me, " vediamo un pò se si riesce a trovare qualche tipo serio ed intelligente per provare a godere tra maschi"
Intanto erano passati dei mesi, anche se qualche conoscenza l'avevo fatta, non cerano i presupposti per approfondire la conoscenza...
Poi un giorno, cercando in internet altre cose, ho contattato un signore che aveva da vendere ciò che cercavo.
Ci siamo scambiati i numeri di telefono e l'ho chiamato.
Voce giovanile, ma mi disse di avere più di 60 anni, ci siamo accordati per un appuntamente da me, dove doveva farmi vedere delle foto della merce che vendeva.
Giunta la mattina dell'appuntamento, mentre dopo la doccia aspettavo la persona contattata e intanto mi stavo guardando un filmino porno al video...
Suona il campanello,
In accappatoio senza il tempo di vestirmi, scesi ad aprire...
Era lui, un signore di una certa età, fisicamente atletico gentile e molto educato e scusandomi dell'abbigliamento lo feci salire.
Entrammo in salotto dove si accomodò sul divano davanti alla tv ancora accesa...
diventai rosso dalla vergogna quando mi accorsi che non avevo spento il video porno...
Con fare tranquillo, lui mi disse di non preoccuparmi e che anche lui, senza che la moglie se ne accorgesse, si guardava dei filmino porno da solo.
Non spensi la tv e gli preparai un caffè...
Intanto mi accorsi che ero tutto teso ed emozionato, per non dire che mi stava diventando duro, non certo per lui, ma per tutta la situazione che si era creata...
Lui vedendo il mio imbarazzo, iniziò a raccontarmi della sua vita, di sua moglie con cui scopava ancora molto bene, ma che da tempo si eccitava pensando di provare a far sesso con un altro maschio.
A quel punto il mio cazzo non riuscì più a nascondersi sotto all'accappatoi e usci...
Lui con molta calma si avvicinò e me lo prese in mano, lo accarezzò e mentre io immobile paralizzato dalla situazione, iniziò a menarmelo.
Non sapevo cosa fare e cosa dire...
Poi me lo baciò, con la lingua me lo leccò e se lo infilò tutto in bocca...
Ero nudo, davanti ad un uomo...
Pian piano si spogliò anche lui, e senza che me ne accorsi, mi tovai con un cazzo in mano...
iniziai a menarglielo, forse troppo in fretta, dato che mi disse di rilassarmi e di stare tranquillo.
Mi spompinò per bene e mi fece provare a succhiarglielo...
Non ci credevo ancora... a me che scopavo alla grande con fighe calde e porche.
Esperienza favolosa, anche dal personaggio, maturo che con la sua saggezza ed esperienza, mi rese quei momenti sereni e molto eccitanti.
Infine ci facemmo una gran sborrata sulla mia pancia...
ripromettendoci di ritrovarci per approfondire la conoscenza e non solo....
Proprio un gran porco
Ci accomodammo sul divano, gli prepariai un caffè e ci guardammo le foto che mi aveva portato...
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16 years ago
admin, 75
Last visit: 7 hours ago -
Non dovevo farlo
Non dovevo farlo…
lo so che è sbagliato, che è una ragazzina di primo pelo, che è la figlia del mio amico, ma io ho veramente perso la testa per quella diciottenne.
Ogni volta che vado a casa sua, trovo mille scuse per accarezzarla, le parlo dei suoi sogni e l'affascino.
Ho notato che quando vado da loro, lei si fa trovare e rimane con noi fino a che non andiamo via.
Sono mesi che trattengo i miei desideri assalito dagli scrupoli, ma oggi, me la trovo lì sola davanti alla mia casa che mi chiede se può approfittare di me per un passaggio alla sua abitazione; che ha un paio di ore libere e le piacerebbe chiedermi alcune cose riguardanti il mio passato di skipper su barche a vela.
la mia passione per le barche è sempre stato anche un ottimo aggancio per rimorchiare e, devo dire che non mi sono lasciato mancare niente, ma questo esula dalle mie abitudini, io ho sempre cercato ragazze o donne che sapessero darmi sensazioni forti nel sesso.
Adesso sono in casa di questa ragazzina e le sto parlando con voce suadente, cercando di ammaliarla e mi sembra che lei cerchi proprio questo.
Sono le mie sensazioni oppure effettivamente questa giovane mi sta provocando?
Sono seduto sul suo divano, lei si alza dalla poltrona, si avvicina a mè e si appoggia sul bracciolo.
Il contatto della nostra pelle leggermente celato da movimenti indifferenti, mi eccitano, con un braccio mi allungo a prendere dei fogli sul tavolo e così facendo le sfioro i seni.
Sento subito e poi ho conferma guardando di nascosto, che i suoi capezzoli si sono inturgiditi.
Non so se è il fresco di quella giornata, ma io voglio pensare che il merito sia della mia vicinanza, allora continuando a parlare appoggio una mano sulla sua coscia nuda,(porta una gonnellina scozzese alle ginocchia)lei mi chiede di raccontargli delle mie avventure, io comincio dicendo dei miei viaggi, ma lei mi interrompe e mi dice che intende le mie esperienze di vita riferito a donne.
la domanda mi coglie di sorpresa, la guardo negli occhi, vedo uno sguardo fresco, innocente, così comincio a raccontarle di alcune avventure abbastanza normali, cerco di usare un linguaggio non scurrile e di usare termini che fanno capire e che siano anche erotici.
lei mi segue attenta, mentre la mia mano adesso sfiora la sua pelle creandole la pelle d'oca.
Lei mi chiede di sentire storie più intriganti che è sicura io ho vissuto.
Allora le racconto di un incontro con due donne e intanto la mia mano scivola sotto la gonnellina e sale, come i miei racconti.
La guardo, tieni gli occhi chiusi, il respiro è più pesante, sento la sua voce che mi dice;
"Continua"
La mia piccola non specifica cosa devo continuare, così io faccio entrambe le cose, racconto la mia storia e salgo verso suoi slip: più mi addentro nei particolari più mi avvicino al suo piacere.
Le racconto di come mi hanno spogliato le due donne e nel frattempo vado a sentire le sue mutandine bagnate, le dico di come hanno giocato con me prima dell'amore e nel frattempo sposto i suoi slip, sento la sua fitta peluria, immagino sicuramente mai toccata da altri uomini, le dico di come le ho spogliate e con un dito entro in dolcemente in lei, vedo la sua faccia contrarsi alla mia intrusione: mi dice piano;
- Non l' ho mai fatto
Queste parole mi scuotono, tolgo il dito e mi fermo nel mio racconto, lei apre un attimo gli occhi e con sguardo pieno di desiderio mi dice;
- Ti prego non fermarti, quello che fai e racconti è bellissimo...
la guardo, con quella sua pelle fresca, virginea, i miei pensieri passano dallo stupratore di figlie di amici, al vantaggio per lei di farlo con me per la prima volta.
Sono ancora indeciso sul dà farsi quando sento la sua mano prendere la mia e accompagnarla di nuovo sotto la sua gonnellina e farmela appoggiare allo slip bagnato.
Capisco cosa vuole e cosa voglio.
Ricomincio a parlarle delle due donne, di come una è scesa tra le mie gambe e ha cominciato a baciarmi il membro, prendendolo in bocca per farmi godere, mentre dico questo mi alzo e mi metto davanti a lei.
ha richiuso gli occhi, io slaccio i calzoni, mi tiro via tutto e rimango nudo davanti al suo corpo con il mio membro teso e agognante.
Le racconto di come quella donna mi prende in mano il cazzo e comincia a succhiarlo e dicendo questo le prendo una mano e la faccio appoggiare alla mia asta tesa, poi mentre continuo il mio racconto appoggio il mio cazzo alla sua bocca, lei con gli occhi ancora chiusi, sente il mio odore di maschio in calore, apre leggermente le labbra e io le racconto di come la donna mi abbia fatto un pompino meraviglioso e di come lo abbia fatto, lei ascolta e segue quello che dico, apre le labbra e comincia a farmi entrare, poi comincia a muoversi come nel mio racconto, io le dico di come la donna me lo stringe forte, di come me lo succhia fino alle palle e lei esegue.
Gli manca l'esperienza e i movimenti sono bruschi e a volte lo fa uscire perchè fa fatica a respirare, io allora le dico di come l'altra donna abbia fatto e allora, lei prende fiato e si ributta sul membro:
é delizioso vedere quella ragazzina cercare di accontentarmi in tutti i modi, con il dito cerco i suoi umori, sento le sue pareti strette mentre mi muovo, la sento fremere,ho voglia di farla diventare donna, mi piace troppo, mi fà sentire un ragazzino e sapere che sarò il primo mi eccita un casino.
Questi pensieri mi fanno crescere il desiderio al massimo, sento il mio sperma liberarsi dentro la bocca, gli schizzi la colgono impreparata, cerca di essere istintiva, vedo che cerca di ingoiare per potere respirare, poi lo tira fuori dalla sua bocca calda e sputa per terra.
Mi guarda e quasi piangendo mi chiede scusa, io l'accarezzo dolcemente e le dico di non preoccuparsi che col tempo imparerà a gestire queste situazioni e mentre le dico questo apro un cassetto e mi infilo un preservativo.
sono ancora eccitato al massimo, è troppo il desiderio di quella vergine, stò ragionando col cazzo e così la prendo in braccio e l' appoggio sul divano.
Sento i suoi brividi, le sue braccia sono strette al mio collo: come un vittima sacrificale si lascia spogliare.
Quello che vedo mentre la svesto, è incantevole, una pelle liscia su due tettine piccole, con delle aureole larghe, dove al centro si erge il suo capezzolo duro come un bottone: passando con la mano sopra, li stringo leggermente facendole emettere un piccolo gemito, con lo sguardo scendo tra le sue cosce, il pelo che le ricopre il suo piccolo fiore non è curato ma scendendo con la lingua sento un profumo gradevole, la mia lingua le apre le grandi labbra e comincia a nutrirsi dei suoi umori: la mia esperienza la fà gemere di piacere, i gemiti diventano gridolini e poi quasi urla.
Sento il suo piacere scivolarmi in bocca, le gambe tremanti stringono la mia faccia completamente immersa in lei.
Aspetto che la quiete torni nel suo corpo, poi esco veloce, prendo il mio sesso e mi appoggio a quel bocciolo, adesso pronto per la mio desiderio.
le prendo le mani, le intreccio con le mie, le mie gambe si fanno spazio tra le sue, la mia bocca sale a cercare le labbra, la mia lingua si unisce e gioca con lei e, in quel momento la mia ragazzina diventa una donna.
Il gemito che sento si spegne nello stringimento delle mani, mi spingo ancora più dentro e vedo una lacrima scivolare sulle guance e delle piccole gocce di sudore incresparle la fronte.
Comincio a danzare dentro di lei, una danza vellutata per farla stare bene, le sue mani allentano la presa dalle mie, cerca di muovere le anche nel tentativo di seguire i miei movimenti, le mie mani lasciano le sue e piano vanno sui suoi fianchi, poi scendono sulle sue natiche sode, prendo in mano quel frutto così acerbo e comincio a spingermi con più decisione, sento che si apre il più possibile per cercare di farmi scivolare meglio, io spingo il suo bacino verso il mio con le mie mani e comincio a riempire il mio profilattico della mia voglia.
Un godimento forte, lungo un attimo, mi sconvolge l'anima.
Sono costernato e mi odio, so che non dovevo farlo...ma intanto accarezzo il suo piccolo sedere virgineo e già penso a come sarà bello farla diventare donna completamente...
scrivetemi le vostre sensazioni
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16 years ago
fantasypervoi,
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L'allieva e il professore
Marco era un bell’uomo 40 anni ben portati fisico atletico mantenuto da un costante allenamento diviso tra palestra e jogging. Come attività principale aveva uno studio ormai avviato di consulenza fiscale, ma aveva pure mantenuto il suo iniziale lavoro, l’insegnamentoQuell’anno era stato trasferito ad un altro istituto e tra le classi in cui insegnava ragioneria, c’era pure una quinta composta per lo più da ragazze dove fra tutte spiccava la bellezza di Giulia una bellissima ragazza figlia di uno dei più importanti industriali della città un uomo noto anche per la ferrea disciplina che aveva imposto alla propria figlia.Quella mattina Marco, che non doveva recarsi a scuola, ne approfittò per andare a fare un po’ di jogging in un parco vicino. Era poco più di dieci minuti che correva quando passando accanto ad una siepe, sentì degli strani rumori provenire da dietro la siepe stessa. Colto dalla curiosità si avvicinò per vedere cosa fosse a provocare quei rumori e quando vide di che cosa si trattava rimase letteralmente sbalordito. La bellissima Giulia era intenta a fare un pompino ad un uomo di una certa età . Si ritrasse immediatamente nella paura che Giulia lo scoprisse, come se fosse lui ad essere stato colto in fallo.Ritornò a casa sbalordito, da lei proprio non se lo sarebbe mai aspettato, poi si pose tra se e se una domanda: ma come avrebbe fatto il giorno successivo a giustificare la sua assenza da scuola? Sarebbe stato il primo a scoprirlo dato che sarebbe stato lui l’insegnante della prima ora e se non fosse mancata anche il giorno successivo…..Nella sua mente intanto si faceva strada un’idea su come poter sfruttare quella situazione, soprattutto se Giulia avesse commesso qualche errore.La mattina dopo Marco si recò a scuola con una strana eccitazione che aumentò quando vide Giulia presente. Dopo il consueto appello, chiese le giustificazioni dell’assenze del giorno precedente. Gli furono portati i libretti delle giustificazioni e subito si accorse che quella che sarebbe dovuta essere la firma del padre di Giulia, era visibilmente falsa.“Questi per il momento li tengo io†e con lo sguardo cercò gli occhi di Giulia che diventò rossa all’istante.Finita la lezione restituì ai vari alunni i libretti delle giustificazioni, a tutti tranne che a Giulia, alla quale disse:“Lei signorina mi può seguire?â€Una volta rimasti da soli nel corridoio…“Lei sa benissimo che la firma di suo padre è falsaâ€â€œMa… io…â€â€œSenta per il momento questo lo tengo io vedrò se farlo vedere al presideâ€â€œNon sia esagerata…â€â€œForse lei non conosce… la prego mi aiuti…so di aver sbagliato… ma le giuro che è la prima volta…â€â€œSenta voglio pensarci su… facciamo così lei stasera venga alle 18.30 nel mio studio in Via……….. e le comunicherò la mia decisione†Ormai nella mente di Marco si era già delineata una precisa strategia.“Va bene, ma la prego….pensi a quello che le ho dettoâ€Marco durante tutto il giorno attese con ansia il momento dell’appuntamento. Fece in modo di sbrigare le pratiche più urgenti, ma soprattutto di liberare tutto il personale dell’ufficio.Alle 18.30 in puntò sentì suonare il campanello, andò ad aprire e davanti a sé si ritrovò Giulia più bella che mai, forse era quell’espressione impaurita che la rendeva più desiderabile. Aveva una gonna di jeans appena sopra il ginocchio, e una mogliettina bianca aderente che metteva in risalto i suoi splendidi seni.“Venga entri pure…andiamo nel mio ufficio….â€La fece accomodare sulla poltrona di fronte alla sua scrivania, mentre lui si pose in piedi appoggiato con il sedere alla scrivania stessa in modo da dominare psicologicamente Giulia ancora di più.Allora mi racconti tutto….â€â€œChe…che …cosa vuol sapere….â€â€œInnanzitutto perché ha falsificato la firma di suo padre..â€â€œBeh ecco…il giorno prima non ero andata a scuola senza che lui lo sapesse..â€â€œQuesto lo avevo intuito pure io….., ma perché non si è recata a scuola….â€Mentre pronunciava queste parole, Marco non potè fare a meno di notare che forse anche per l’agitazione che la ragazza aveva addosso, il respiro le si era fatto più veloce e il seno si muoveva ritmicamente in su e in giù e Marco era letteralmente ipnotizzato da quel movimento.“Ehm… sono andata a studiare da una mia amica …â€Improvvisamente il tono di Marco passò dal “Lei†al “Tuâ€, forse anche per dar maggior peso alle sue affermazioni.“Ascoltami… non sono qui per farmi sentire raccontare delle bugie voglio la verità …â€â€œEcco… c’era l’interrogazione di matematica, non ero preparata e quindi sono andata a fare una girata nel parcoâ€â€œSolo una girata….. o anche dell’altro….â€Giulia diventò rossa nel viso senza riuscire a pronunciare una sola parola.“Ti ho visto mentre facevi un pompino a quel signore…..â€â€œMi ha costretta…io non volevo….â€â€œPerò lo hai fatto e oltretutto hai falsificato anche la firma di tuo padre…. come la mettiamo…?â€Silenzio“Diciamo che sei sarai carina con me…potrei cercare di dimenticare tuttoâ€â€œCosa intende per carina……..?â€â€œDai che lo hai capito benissimo….†disse Marco avvicinandosi a lei … le prese il mento tra le mani..“hai un bel visino, una bella bocca….†facendo scorrere il dito indice sulle labbra di lei e inserendolo leggermente dentro tanto da andare a toccare quasi impercettibilmente la lingua.Poi scendendo con la mano andò a sfiorargli il seno….â€Hai anche due belle tette….â€Il respiro di Giulia nel frattempo era diventato più affannoso.“Guarda come ti si inturgidiscono i capezzoli se le struscio…..chissà come sono duri…..fammeli sentire…â€La mano si infilò dentro la maglietta e scomparve all’interno del reggiseno fino ad andare a palpare per bene quelle stupende tette e a strizzare i capezzoli tra pollice indice.“Hai così mi fa male…..â€â€œScusa ma sono così belle….. te le hai mai strusciate nessuno così….?â€â€œNo…il pompino dell’altro giorno è stato l’unica cosa di sesso mai fatta…..†disse ansimando ancora Giulia.“Allora hai da imparare ancora molto…… e ti è piaciuto fare quel pompino?…â€â€œBeh …un po’ si e un po’ no…â€Mentre era ancora seduta le tolse la maglietta e poi la fece alzare….“Vieni qui…voglio assaporare queste stupende labbra…â€Subito la bocca di Marco si incollò a quella di Giulia, la sua lingua cercò avidamente l’altra….si intrecciarono, si succhiarono a vicenda….Marco attirò ancora di più a se la ragazza, tanto da far sentire per bene la sua erezione nel mezzo alle gambe di lei e mentre continuava a baciarla con la mano le alzò la gonnella e prese a strusciarle per bene quello stupendo sedere infilandole la mano nel solco e cercando di attirarla ancora più a se.“Spogliati ti voglio nuda…â€â€œNo non voglio…mi vergogno…..â€â€œAscoltami non sei nella situazione di poter dettare delle condizioni…devi solo fare quello che ti dico…. ricordati cosa rischi…â€In silenzio la ragazza iniziò a spogliarsi…. Si tolse le scarpe….la gonnella…. Era rimasta con le sole mutandine e il reggiseno….“Fermati… voglio prima ammirarti così….. girati su te stessa……â€Si girò lentamente in modo che lo sguardo voglioso di Marco potesse posarsi su ogni centimetro quadrato del suo corpo….“Perfetto…sei stupenda…adesso vieni qui….â€Una volta avvicinatesi lui le tolse il reggiseno….“Che tette stupende….†e prese a leccarle e succhiarle….poi morse leggermente il capezzolo di lei che emise un leggero gridolino di dolore….“Adesso via le mutande……†gliele strappò letteralmente di dosso….Con un movimento quasi meccanico si portò le mani davanti al pube..“Che fai vuoi nascondere questa meraviglia della natura….â€Le prese le mani e le tolse da davanti alla sua fighetta…. Stesse qualche attimo a contemplarla e poi prese a strusciarle la mano sopra…..Lei si inarcò quasi incosciamente voleva che quella mano la penetrasse….“Ti sei mai masturbata…?â€â€œSi’ qualche volta……â€â€E ti piace….?“Si……â€â€œE allora fammi sentire quanto sei accogliente…..†un primo dito si inserì dentro la fighetta..“Ahhhh…….â€â€œSenti come sei bagnata…. ti piace….eh….. ““Si…. si….â€Nel mentre che la masturbava prese nuovamente a baciarla……..“Voglio vederti il sedere…..appoggiati alla scrivania……â€Si piegò a novanta gradi appoggiando il busto sopra la scrivania….Era stupenda aveva un culo magnifico...Marco prese a strusciarlo poi lentamente il dito prese ad andare in su e in giù nel solco cercando ogni tanto di far pressione sul buchetto…..“Ahi …ma che fa…li no….â€â€œNon ti sei mai masturbata nel sedere….â€â€œNo….â€â€œHai un sedere stupendo…e un buchetto invitante… lasciami fare….â€Avvicinò il viso a quel meraviglioso culetto e inziò a leccargli la rosellina, cercando di inumidirla il meglio possibile, ogni tanto con la lingua penetrava per quanto possibile all’interno e dagli ansimi della ragazza capiva che la cosa non le dispiaceva.“Ti piace eh….. ““Ahhh… si…mmmm….. che bello….â€Alternava la leccata del buchetto posteriore a quello della fighetta…che nel frattempo era diventata un lago…. Poi all’improvviso con un fremito che le scosse tutto il corpo Giulia raggiunse l’orgasmo…“ahhh…..si……daii…ancora….â€Marco continuò per qualche altro minuto finchè…“Adesso tocca a te farmi godere….†La prese per un braccio e la fece inginocchiare davanti a se….“Voglio un pompino fatto come si deve…voglio sentire quelle stupende labbra…e la tua linguaâ€Giulia tirò fuori il cazzo, lo infilò dentro la sua bocca e prese a leccarlo in tutta la sua lunghezza.“Brava così fammi sentire per bene la lingua….â€La testa della ragazza andava in su e in giù l’eccitazione di Marco era quasi al culmine, prese ad imporre lui il ritmo… la stava scopando letteralmente in bocca.Giulia si accorse che era vicino all’orgasmo e cercò di smettere come aveva fatto con l’altro, ma Marco accortosi di quanto voleva fare la ragazza, le bloccò la testa con la mano…“Ricordati bella che devi ingoiare tutto fino all’ultima goccia…. “Era ormai prossimo, lei si apprestò a fare quello che le era stato imposto, e infatti all’improvviso il ritmo accellerò finchè una grossa bolla di sperma le riempì la bocca cercò di soffocare un conato di vomito e riuscì ad ingoiare parte di quello che aveva in bocca, mentre il resto le colò fuori dalle labbra. Con un gesto quasi paterno, Marco con il suo dito prese lo sperma che le colava fuori dalle labbra e fece in modo che Giulia ingoiasse anche quello.“Adesso puliscimi per bene anche il cazzo….†Lo avvicinò nuovamente alle labbra della ragazza che prese a leccarlo in tutta la sua lunghezza.“Brava… con un po’ di allenamento diventerai una bravissima pompinara…. e io sono l’insegnante giusto…. “fece una breve pausa …“Ti è piaciuto quello che abbiamo fatto oggi…?â€â€œSi “ disse timidamente lei.“Bene prometti di diventare anche una bella troietta….LA MIA TROIETTA PERSONALEâ€disse mentre con le mani le strizzava nuovamente le tette.La sera, mentre era a letto, Giulia ripensò a quello che aveva fatto durante il pomeriggio, non ci credeva ancora, invece era proprio successo e al solo pensiero sentiva nuovamente un certo calore provenire dalla sua fighetta, prese a toccarsi leggermente sopra le mutandine, poi iniziò un vero e proprio sfregamento, finchè non prese a massaggiarsi il clitoride e a far penetrare il suo medio all’interno della fighetta. Avrebbe voluto avere accanto a se Marco….chissà forse gli avrebbe anche permesso di fare l’amore con lei…. poi ripensò a quello che le aveva detto, se si fosse mai masturbata nel culetto, volle provare, ma sentiva dolore, certo la lingua di Marco era stata un’altra cosa, così riprese a masturbarsi nella fighetta finchè non raggiunse l’orgasmo.Il giorno dopo Marco non aveva lezione con la classe di Giulia, ma lei lo cercò durante l’intervallo.“Buongiorno professore…â€â€œBuongiorno Giulia cosa desidera?†Era tornato a darle del lei, voleva forse mantenere le distanze…La cosa le fece perdere un po’ intraprendenza?“Beh niente…. era per un esercizio volevo chiederle un chiarimento...â€â€œVa bene venga con me nella sala professori….â€Quando furono da soli….“Dimmi la verità cosa volevi di preciso….â€â€œBeh niente….io ripensavo all’altro giorno…..â€â€œE ti è piaciuto e vorresti rifarlo….â€â€œBeh…. Si…â€â€œSenti oggi ho degli impegni… poi domani non ti scordare che avete il compito con me e quindi devi studiare….ne riparliamo domani……â€â€œO.k. va bene….â€â€œAh una cosa…. domani durante il compito ti metterò al primo banco…. Vieni con una gonna corta e senza mutandine…â€â€œMah….â€â€œNiente mah….capito!!!â€Il giorno dopo Giulia fece come le era stato chiesto, anzi preparò una sorpresa. Così prima del compito di ragioneria si recò nel bagno a togliersi le mutandine…e anche se con la gonna…si sentiva nuda.Una volta iniziato il compito, non appena si accorse che il prof. la guardava, allargò le coscie e a Marco apparve una visione bellissima resa ancora più eccitante dalla sorpresa che Giulia le aveva fatto, si era completamente depilata e la sua fighetta rosa appariva ancora più splendida.Marco subì una repentina erezione, avrebbe voluto andargli vicino, strappargli i vestiti e scoparla sul banco.Le due ore del compito sembravano non finire mai, oltretutto Giulia faceva di tutto per eccitarlo, apriva e chiudeva le gambe, si passava la lingua sulle labbra guardando negli occhi Marco al quale sembrava che il cazzo gli scoppiasse nei pantaloni.Finalmente arrivò il suono della campanella ad interrompere quel supplizio e a segnare l’inizio della ricreazione, tutti consegnarono il compito e Marco fece segno a Giulia di seguirlo. Si recarono in una stanza che Marco sapeva deserta e di cui aveva le chiavi. Non appena dentro la prese e le infilò la lingua in bocca….“Sei una troietta impertinente….e adesso avrai la giusta punizione…..â€La trascinò vicino a una sedia, si mise a sedere la fece sdraiare sopra di lui, poi le alzò la gonnella mettendo in risalto il suo bel culetto e iniziò a sculacciarla….“Ahi… ma che sta facendo….mi fa male….â€â€œTe l’ho detto è la tua giusta punizione….per poco non mi facevi esplodere il cazzo nei pantaloni….â€Giulia la sentiva benissimo la sua eccitazione, la sua fighetta era posizionata propria sopra l’erezione.“Ahi adesso basta…ti prego….â€â€œo.k. …allora tiralo fuori e succhiamelo per bene….â€Non chiedeva di meglio….aveva voglia di assaporare nuovamente il cazzo in bocca. Prese a leccarlo e a succhiarlo con una foga incredibile….“Si succhiamelo tutto….. brava…fammi sentire la lingua…â€Stava cercando di dare il meglio di se stessa…Quando sentì che stava per raggiungere l’orgasmo estrasse il cazzo dalla bocca di lei.“Adesso apri la bocca e tira fuori la lingua….†Continuò a masturbarsi da solo voleva sborrare sopra la lingua di lei e verderla mentre ingoiava il tutto….“Ecco…. preparati a gustare tutto….â€Giulia era pronta, non appena i primi fiotti di sperma le pervenirono sulla lingua, aprì ancora di più la bocca in modo da non perdere neppure una goccia di quel nettare….“Brava..vedo che hai imparato…. assaporalo per bene…..â€Ingoiò tutto e poi da provetta pompinara si passò la lingua intorno alle labbra per dimostrare quanto aveva gradito.Una volta ricomposti uscirono dall’aula.“Ti aspetto stasera alla solita ora nel mio ufficio…e …preparati perché stasera ti farò godere..come non puoi minimamente immaginare…â€Entrambi erano impazienti che arrivasse l’ora dell’appuntamento.Finalmente le fatidiche 18.30 arrivarono e il campanello dell’ufficio di Marco suonò.Era ancora sulla soglia quando l’attrasse a se baciandola, le lingue si intrecciarono le mani di Marco andarono subito a palparle i seni e successivamente il suo bellissimi culetto.Lei si limitò a strusciare la sua fighetta sulla patta di lui.“Stamani per poco non mi facevi impazzire….. sei una vera troietta…fammi sentire quanto sei bagnata….â€Le infilò una mano su per le coscie, le scosto le mutandine e poi prese a frugarla nella fighetta…â€â€œAhhh. sii… toccami…. Sii..dai…â€â€œVieni andiamo di là ….â€Si spostarono nella sala d’attesa dove c’era un bellissimo divano in pelle, Marco si sedette e poi fece cenno di andargli in collo. Lei sentì immediatamente l’erezione di lui premere contro il suo culetto e immediatamente dopo sentì le sue mani che la frugavano fra le coscie… si lasciò andare all’indietro,..“Si toccami tutta… voglio sentire le tue mani su tutto il corpo…â€E infatti le mani di Marco la stavano frugando dappertutto, ormai era quasi completamente spogliata, le erano rimaste le sole mutandine, che vennero subito tolte. Adesso era completamente nuda, lui osservò per qualche attimo quella meraviglia della natura prima di tuffarsi tra le sue coscie ed iniziare a succhiarle la fighetta. Lei intanto con le due mani gli spingeva la testa verso il suo pube, sembrava quasi che volesse farlo entrare dentro di lei, sentiva la sua lingua percorrerle tutta la fessura, sentiva che gli succhiava il clitoride, sentiva un tremolio nelle gambe, preludio ad un orgasmo a cui non poteva più resistere….e venne…, ebbe un orgasmo che la squassò tutta.“Oh siii che bello… da succhiami ancora…….â€â€œE no bella…. adesso tocca a me….. voglio godere anch’ioâ€Giulia a stento, dato che le tremavano ancora le gambe, si alzò pronta soddisfare le sue voglie e quindi si era preparata a fargli come aveva fatto nelle volte precedenti un pompino.“No…voglio godere in un altro modo…ho voglia di scoparti…†Le disse brutalmente Marco.“Ma…ma non l’ho mai fatto…..â€â€œPer tutto c’è sempre una prima volta…. e ti assicuro che ce ne saranno altre di prime volte….â€Non prestò molta attenzione a quelle parole, presa com’era dal pensiero che di lì a poco avrebbe perso la sua verginità .“Vieni qui e allarga per bene queste belle gambeâ€La fece sdraiare supina sul divano, le divaricò le coscie e iniziò a frugarla tra le gambe con le dita.“Senti, sei già bagnata, dimmi quanto lo desideri il mio cazzo..†Il suo linguaggio si stava facendo volgare, lo eccitava ancora di più.“Si lo voglio… però promettimi di non farmi male…â€Marco prese il suo cazzo che aveva già raggiunto un’erezione notevole e prese a strusciarlo sulla fighetta di Giulia.â€â€œLo senti com’è grosso… “ appoggiò la cappella all’entrata…“Ecco adesso stà per entrare… stò per sverginarti piccola…â€Dette un’altra spinta e il cazzo superata la prima resistenza dell’imene, sprofondò all’interno della fighetta.“Ahhh…. piano….ahhh…si… dai…..continua….â€Giulia inarcò la schiena, lo voleva sentire tutto dentro…. quanto più era possibile, il leggero dolore iniziale si era trasformato in godimento, voleva sentire quel bellissimo cazzo tutto dentro… con le sue gambe abbrancò letteralmente la schiena di Marco, voleva che lo spingesse dentro quanto più possibile.“Si dai…. scopami… lo voglio tutto….dai….ancoraâ€â€œLo sapevo che eri era troietta…lo vuoi e allora ecco….â€Cominciò a scoparla con una foga tremenda, faceva uscire completamente il cazzo fuori dalla fighetta per poi sbatterlo nuovamente dentro con violenza….ancora qualche spinta e poi Giulia venne scossa da dei fremiti improvvisi, stava godendo….“Ahhh. …si …godo….dai continua…â€Marco continuo a scoparla per qualche altro istante poi raggiunse anche lui l’orgasmo, tirò fuori il cazzo e sborrò sul viso di Giulia.Quando ebbe terminato l’osservò, era stupenda, esausta sul divano con il viso tutto impiastricciato dallo sperma lui lo raccolse con un dito e lo porse alle sue labbra che immediatamente succhiarono avide quel nettare.“Sei stupenda….†Le mise una mano sulla pancia e iniziò a fargli un leggero massaggio, poi scese e prese nuovamente a massaggiarle il pube.“Mmmm…ahh….†Giulia inarcò la schiena, le piaceva quel contatto.“Cazzo che troietta che sei…. dì la verità ne hai ancora voglia…..â€â€œSii….â€Le prese in mano il clitoride e lo strizzò tra le dita.“ahhh…lo voglio ancora….â€â€œCosa vuoi…me lo devi chiedere…..â€â€œVoglio ancora il tuo cazzo…..â€Marco si prese in mano il cazzo e lo avvicino alle labbra di Giulia che immediatamente lo fece sparire in bocca. Dopo un po’ che lo succhiava, lui prese nuovamente a strusciargli la fighetta finchè con la mano non scese più giù, fino a strusciargli la rosellina del suo culetto.Per un attimo smise di suchhiare..“Ahh… ma che vuoi fare…..li mi fai male…â€â€œPerò quando te lo leccavo ti piaceva…â€â€œSi ..ma con il dito mi fai male…â€â€œSi ma a mi eccita di più…guarda me lo hai fatto diventare nuovamente di marmo…girati…â€La girò mettendola prona sul divano….e le infilò due cuscini sotto la pancia“No…ma che vuoi fare…â€â€œNon lo hai ancora capito…. Te lo voglio mettere in quel bel culetto…â€â€œNo… li no ti prego…mi farai malissimo…no….â€â€œLo sai cosa ti succede se non ubbidisci…. devi soddisfare tutte le mie voglie….â€â€œNo…tutto.. ma quello no ho paura….â€Si divincolava cercando di sfuggire alla presa di Marco, finchè lui non le mollò due sonori sculaccioni….“Ti conviene fare quello che voglio….capito!!â€â€œAhi così mi fai male……basta…â€Le si posizionò dietro“E allora allarga bene questo culetto se non vuoi altri sculaccioni….tanto nel culo oggi ce lo prendi comunque….â€Marco le allargò per bene le natiche e ci si tuffò con il viso prendendo a lecarre e insalivare per bene quel buchetto grinzoso. Al contatto della lingua con il suo buchetto, un brivido percorse la schiena di Giulia che emise un sospiro di godimento.La lingua penetrava sempre più in profondità .“ahhh… si…così mi piace….dai…â€Continuò ancora per un po’ le insalivò per bene il culetto poi si alzò prese il suo cazzo in mano ed iniziò a strusciarlo nel mezzo alle natiche…“Lo senti come è duro…. è pronto per entrare in quel tuo bel culetto…â€â€œNo…mi farai male….â€â€œE’ dalla prima volta che ti ho visto che ho voglia di sfondartelo….ecco… ci siamo….â€Puntò la cappella sul tenero buchetto e iniziò a fare una leggera pressione….“Ah… per pietà …no lo fare…†due lacrime le stavano scendendo dagli occhi rigandole le guance, poi sentì che la corolla veniva spinta verso l’interno…. Stava per essere inculata.“Eccolo lo senti…. Stà per entrare….cazzo quanto sei stretta….â€â€œAhhh…che male….fai piano…. aspetta un po’â€â€œAl tre te lo infilo tutto dentro…. respira forte….â€â€œUno…. due… e …. tre con un colpo secco fu completamente nel suo culetto….â€â€œAhiii…..noo……â€â€œEcco…il peggio è passato….. lo senti….ce l’hai tutto dentro questo splendido culetto….come sei stretta e come è bello…â€â€œAhh… aspetta…. Fai piano…â€Le senzazioni di dolore lasciavamo il posto a quelle del piacere.Lentamente, afferrando saldamente Giulia per i fianchi, Marco iniziò a muoversi in su e in giù, il suo cazzo era completamente fasciato dai muscoli del sedere, era una senzazione stupenda.Mentre la inculava prese a strusciarle il clitoride, Giulia era come impazzita, stava godendo come una matta, gemeva, urlava, voleva essere sbattuta con violenza. Raggiunse l’orgasmo con un urlo strozzato. Ormai era prossimo anche Marco, dette ancora qualche spinta, poi fuoriuscì dal culo di Giulia, la fece girare e continuando a menarsi l’uccello con la mano le arrivò sul viso e sulle tette e infine le infilò il cazzo in bocca in modo che lei lo ripulisse per bene.
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16 years ago
Alberto,
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Riunione ........ aperta
Mi trovavo a quella riunione di lavoro che non sapevo come mi avevano incastrato.
Ero appena rientrato dalle ferie, due settimane di vacanze al mare, e mi hanno subito buttato nella mischia.
Davanti avevo fior di dirigenti ed io misero funzionario non volevo fare la figura dell’ignorante.
Nel gruppo dirigente c’era una bella donna, teneva banco sulla riunione e doveva essere un pezzo grosso, al quale tutti, si rivolgevano con rispetto.
La guardavo, le piazzavo i miei occhi, facevo perno sul fatto che magari riuscivo ad incrociare i suoi e magari potevo ottenere qualcosa in più di quello che mi ero prefissato.
Quando fu il mio turno, iniziai a parlare e ……. come per incanto tutti quanti mi ascoltavano, sembrava che pendessero dalle mie labbra, avevo attirato l’attenzione ed ancor più la sua, la dottoressa Bianchi.
Era una donna sulla cinquantina, capelli neri, due occhi chiari che venivano fuori da quegli occhiali rossi valentino e una camicetta rosa che lasciava intravedere quel reggiseno ed un bel seno.
Era seduta e non potevo amirare le sue gambe ed il suo vestito, ma essere guardato così, mi faceva arrossire e sentire una voglia dentro di me.
La riunione durò fino a dopo pranzo, che puntualmente trascorsi al bar sotto, insieme a tutti ed a Lei, cosicché potei ammirare quella gonna sopra il ginocchio con un piccolo spacchetto e le calze velatissime che ricoprivano le sue bellissime gambe.
Mi fermai per un attimo a parlarle e riuscimmo a far amicizia, aveva notato il mio modo di esprimermi ed ancor più il modo di essere, ci guardavamo e reciprocamente capimmo che non poteva finire lì la giornata.
Rientrammo ed alla fine della riunione mi invitò nel suo ufficio.
Mentre salivamo in ascensore, nella calca con altri colleghi, lei era molto vicina a me e …….. sentii la sua mano toccarmi la patta e …….. il culo.
I nostri sguardi si incrociarono e annuirono.
Avevamo voglia di …….. rimanere soli per donarci reciprocamente.
La segretaria, molto carina e disponibile, capì, appena entrammo che …….. eravamo occupatissimi per il resto del pomeriggio.
Un bacio lingua a lingua mentre aprivamo la porta ……… ci accompagnò all’interno di quell’ufficio …….. che vidi meglio solo dopo diverso tempo.
Appena entrati nell'ufficio la dottoressa Bianchi con le spalle poggiate sulla porta e la lingua del giovane collega infilata nella bocca, chiuse a doppia mandata la stanza. Il membro del giovane le premeva sul pube e le mani si insinuavano ovunque. Con fatica la donna riuscì a staccarsi e obbligò gil giovane a sedersi sulla poltrona direzionale del suo ufficio. Con il dito sulla bocca gli fece l'inequivocabile segno di fare silenzio. Lentamente si tole la giacca e la leggera camicetta: i seni rimasero nudi, sodi e con i capezzoli già eretti. Poi si alzò la gonna fino a mostrare le sue sexy calze, tenute su da un erotico reggicalze. Si sedette davanti al giovane e presa una penna, iniziò a passarla attorno alle sue labbra, poi la fece discendere verso il seno roteando con la punta attorno ai suoi capezzoli. Carlo nel frattempo era immobilizzato a ma con il membro che urlva per uscire fuori dai pantaloni. La mano libera della manager si diresse verso la propria intimità, scostò il perizoma e iniziò ad allargare le labbra vaginali, mostrando gli umori e avvicinando la penna tra le labbra della sua fica. Una volta allargata la sua fica con una mano, con l'altra iniziò a far entrare ed uscire lentamente la penna dalla sua vagina. A Carlo sembrava di assistere ad un film porno, la sua eccitazione era ormai alle stelle. Si liberò degli indumenti e fece uscire il suo membro fuori, rosso e marmoreo. Poi prese la mano della donna e la aiutò a far entrare l'improvvisato strumento erotico nella fica della donna. Lo fece però con veemenza: entrava ed usciva infilandogliela fino in fondo. La penna era fino in fondo alla fica e le mani dei due pastrugnavano in tutti i modi il clitoride e le labbra fradice di umori ....
prese l'altra mano e inizio a menarsi il cazzo su e giù come se stesse scopando, in quel mentre avvicinò la bocca alla fica della dottoressa Bianchi e ........ allungò la lingua alla ricerca di quel clitoride gonfio e pieno di umori ......... la dottoressa fece un balzo, al sentire quella lingua che si muoveva sul suo clitoride, dandole sensazioni e vibrazioni.
la penna si muoveva all'unisono, le due mani si imbrattavano di umori e scopavano quella fica ...... ormai fradicia e grondante ...........
i mugulii aumentavano ed il clitoride si faceva sempre più gonfio o voglioso di dare piacere alla dottoressa
Carlo continuava a muovere la sua mano lungo il suo membro rendendolo più gonfio e bagnaticcio
la dottoressa emanò un urlo "godo" smorzandolo in quando si rese conto che era nel suo ufficio ed anche perchè Carlo si era alzato e aveva infilato anche il suo cazzo dentro a quella fica fradicia di umori.
Le mani, la penna e quel cazzo che si muovevano dentro alla sua fica ....... le davano vibrazioni e sensazioni di appagamento
Carlo la appoggiò alla scrivania ...... levo la penna dalla sua fica, appoggiò le sue gambe alle spalle la prese per i fianchi ed iniziò a scoparla
il suo cazzo duro e voglioso si muoveva ritmicamente dentro di lei, appagandola e facendola sentire una vera troia ..........
La dottoressa venne un'altra volta, ma questa fu ancor più lunga ed elettrica della prima, la sua fica grondava di umori.
La dottoressa Bianchi era venuta ma il giovane aveva ancora il membro duro e voglioso di venire. La donna allora prese il cazzo dell'uomo e lo attorcigliò attorno alla bretellina del suo reggicalze. Il sesso di Carlo era così stretto nel mezzo, con la punta ancora più ingrossata che strofinava tra le labbra della fica della donna che intanto si era sistemata in piedi. Le sue dita corsero velocemente verso il culo del giovane, iniziando a massaggiargli l'ano con movimenti rotatori per poi proseguire e stringergli i testicoli con veemenza. Il giovane non sapeva cosa fare, in quel momento la sua mente non aveva consapevolezza ma solo desiderio: voleva sborrare sulla donna. Carlo sfilò il cazzo con fatica dal reggicalze della donne e si sedette sulla scrivania, quindi fece mettere la dottoressa Bianchi a pecorina offrendogli il cazzo da spompinare.
Nello stesso istante in cui la donna prese in bocca il cazzo, ormai paonazzo, Carlo le infilò due dita nel culo e uno nella fica. La donna aspirava talmente forte che all'uomo sembrò che le palle volessero uscire fuori. Non aveva mai provato quelle sensazioni, un pompino così non credeva potessere essere fatto! Quando percepì che l'onda di crema bianca stava ormai salendo come uno tsunami, prese i capelli della donna e tirò indietro la testa. Uno schizzo potente inondò prima la faccia e poi i capelli di quella incredibile troia, che intanto mugulava, avendo nella fica quattro dita di Carlo, che inconsapevole era praticamente entrato completamente dentro quell'inesauribile fonte di sessualità ...
L’eiaculazione di Carlo portò all’affondamento delle dita nella fica della dottoressa Bianchi che, in preda ad un altro orgasmo mai provato si distese sulla scrivania e ripetutamente si mosse come elettrizzata eiaculando dalla fica un liquido bianco, come fosse un cazzo. Carlo, si affrettò a ricevere quel liquido biancastro continuando a muovere le sue dita dentro a quella fica fradicia ed al culo.
Il momento di eiaculazione dei due fu così grande che urlarono il loro piacere, così facendo non si erano accorti dell’entrata della segretaria che, con le dita tra le labbra stava masturbandosi davanti a tale piacere.
La loro visione ed il loro piacere portò Carlo a discostarsi dalla dottoressa, ormai satura di emozioni, ed ad avvicinarsi alla segretaria ……. Sostituendole quelle dita col suo membro duro e voglioso di esplodere dentro la sua fica.
Con movimenti roteanti dentro alla fica, piena di umori, e la posizione a pecorina a cui Carlo aveva segregato la segretaria, ebbero subito l’effetto desiderato dai due; una prima eiaculazione e poi una seconda ancor più violenta, fecero godere anche la segretaria ed ancor più …… fecerò in modo che Carlo aumentò i colpi dentro a quella fica.
Le bocche delle due donne si leccavano e baciavano, la fica della dottoressa, sbrodolava liquido biancastro sulla scrivania e Carlo continuava il suo andare avanti ed indietro dentro a quella fica, in attesa della nuova eiaculazione.
Sentì la sua cappella gonfiarsi ed il momento che si stava avvicinando, dette due colpi violenti dentro a quella fica, sentendo un gemito di dolore da parte della segretaria, e ………… tirandolo fuori ……. Si avvicinò alle bocche delle due donne inondandole di sborra calda.
Lo schizzo di sborra finì sulle bocche, le lingue, i capelli e gli occhi delle due donne che, avide di quel succo iniziarono a leccarsi per non perderne il sapore.
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16 years ago
carino6423,
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Il guardone con coppia prima esperienza
un pomeriggio mentre tornavo dal lavoro mi squilla il cellulare e' il lui di una coppi clandestina di milano 45 anni lui 40 lei e sono alla prima esperienza e la lei non sa' nulla ma gli piace essere ammirata si veste sempre in modo provocante. abbiamo concordato le regole del gioco e ci siamo salutati con la promessa che mi avrebbe richiamato nei giorni successivi e cosi e' stato abbiamo deciso il giorno e il luogo dove incontrarci.
Il fatidico giorno e' arrivato ed io preciso mi faccio trovare al parcheggio concordato e dopo poco minuti nel parcheggio entra la macchina di lui si avvicina ad un'auto parcheggiata e da li scende una bella signora bionda con una minigonna da urlo un maglioncino arancione e delle belle scarpe con il tacco sale in macchina e partono ed io dietro.
dopo pochi km. arriviamo in un parcheggio loro parcheggiano e dopo pochi minuti io parcheggio poco distante edal finestrino la lei non si vede e' gia' abbassata a succhiare dopo qualche istante la lei si alza e si gira verso di me (lui gli ha detto che uno sconosciuto li guardava) poi torna a succhiare e la porta dell'auto si apre e si vede lei che continua a spompinare con la gonna sollevata mi mostra il suo culetto e le sue splendide gambe con dei collant neri.
smise di succhiare si gira verso di me ed apre le gambe mostrandomi la sua passera e comincia a toccarsi poi si alza il maglione e mi mostra le sue tette poi si alza si gira e si china mostrandomi il culo e sale di nuovo in macchina e sale sopra lui che mi fa segno di avvicinarmi io scendo e mi avvicino avevo l'uccello che mi esplodeva di fatti appena arrivato sono esploso con lei che mi guardava ma ho continuato a menarmelo lei e' scesa dal lui che e' esploso un po in faccia e un po sulle mani della lei . io mi sono allontanato e me ne sono andato.
dopo 20 minuti mi suona il telefono e' lei che esordisce siete degli stronzi tu e lui ma mi e' piaciuto tantissimo ci risentiamo ancora ciao ciao.
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16 years ago
guardone76, 34
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LA MAMMA
LA MAMMA
Mia madre è una donna di 43 anni, anche lei timida, alta circa come me, diciamo 1,70, porta una enorme quarta di reggiseno, è una donna ancora pienamente in forma va spesso a correre e mangia sano. Ha dei capelli mossi marroni, lunghi e morbidi. Il suo corpo è giovanile ha delle belle gambe lunghe e affusolate per niente da quarantenne e i segni dell'età si vedono solamente per qualche ruga vicino agli occhi e per le mani un po screpolate così come i talloni dei sui dolcissimi piedi. Ama vestire sempre in gonna, anche in inverno non l'ho mai vista uscire di casa se non con una gonna e un bel paio di calze. In camera sua avrà centinai di tipi diversi di calze!
Beh io e mia madre viviamo da soli da ormai due anni, ovvero da quando mio padre ci ha lasciato per trasferirsi in America.
Il fatto di vivere da soli ci ha permesso di fare molto amicizia tra di noi e di avere un rapporto speciale, molto più intimo di un normale rapporto tra madre e figlio. Io le parlavo spesso delle ragazze, che non avevo e della mia incredibile timidezza con loro e lei mi parlava spesso della sua incapacità di fidarsi di un altro uomo e del fatto che non avrebbe voluto avere nessun altro dopo mio padre. Insomma stavamo vivendo entrambi un brutto periodo. Era proprio di questi nostri problemi che parlavamo la sera in cui accadde tra di noi la prima volta quello che ora vi racconterò e che oramai va avanti da un po di tempo.
Erano circa le undici di sera, faceva abbastanza freddo, noi avevamo finito di vedere insieme un film sul divano e stavamo ora chiacchierando nella penombra di come andavano le nostre vite. Io le spiegavo che avevo trovato una ragazza che mi piaceva molto ma che come al solito non avevo il coraggio di avvicinarmi a lei e che non le avrei mai chiesto di uscire di certo. Lei da parte sua non aveva molto da dirmi, mi consolava e mi diceva che col tempo quella timidezza mi sarebbe passata, che ero un bel ragazzo e che le ragazze avrebbero fatto a botte per avermi. Io le dissi che intanto mi pesava non fare l'amore che ormai avevo una certa età e che dovevo farlo, parlavamo spesso anche di sesso, nonostante fossimo entrambi abbastanza timidi, tuttavia la nostra intimità ce lo permetteva.
Quella sera, in quel preciso momento, eravamo entrambi sul divano uno di fronte all'altro, lei indossava una gonna sopra il ginocchio, sotto un soffice paio di calze nere. Io una maglioncino e un paio di jeans. Eravamo l'uno con le gambe sopra quelle dell'altro, quasi intrecciate tra loro, le avevo fatto un massaggio ai piedi mentre guardavamo il film era una cosa che facevo spesso e non era mai accaduto nulla.
Rimanemmo così un po a consolarci sul divano finché lei non disse che era ora di andare a letto e ognuno si recò nella propria stanza per me metterci i pigiami e andare a dormire. Mi diede il solito bacio sulla guancia e le vidi sparire in camera sua. Francamente ero un po eccitato quella sera, un po per i discorsi fatti e un po per il contatto con lei, era sì una cosa che capitava spesso ma era anche una cosa che mi faceva eccitare molto e le mie serate spesso finiva con me che mi masturbavo pensando a lei. Mi odorai le mani, nel buio della mia stanza e sentii l'odore dei suoi piedi che avevo massaggiato prima. Dopo nemmeno un minuto la sentii chiamarmi:
"Scusa, tesoro, puoi venirmi a dare un mano, mi è rimasta la zip della gonna incastrata e non riesco a toglierla"
Mi recai in camera sua di corsa cercando a non pensare alla mia eccitazione. La trovai che si era già tolta la maglia, era solo in reggiseno e stava tentando di slacciare la gonna. La zip era proprio all'altezza del sedere e non voleva saperne di venire giù.
Mi avvicinai e cominciai il mio tentativo, resistette un poco ma poi venne giù lentamente. Più abbassavo e più il suo sedere si scopriva davanti ai miei occhi. Lasciai andare la gonna che cadde alle sue caviglie lasciandola davanti a me solo con indosso le mutandine e il reggiseno. Rimasi senza parole, avevo la gola secca ed ero diventato tutto rosso. Non vedevo l'ora di tornare in camera mia per potermi toccare.
Passo qualche istante in cui ci guardammo poi lei disse "Grazie", con voce dolce, si mosse e si chiuse in bagno.
Io andai in camera mia, mi spogliai e mi misi a letto, mi sfilai subito le mutande sotto le coperte e cominciai a farmi una sega. Facevo su e giu con la mano il più velocemente possibile e con forza sognando che fosse lei a fare quello che stavo facendo da solo al mio corpo. Fu una sensazione intensissima e quando venni non resistetti a fare un piccolo urlo. Il mio cazzo esplose e un grosso fiotto di sborra usci fuori finendo sulla mia pancia. Ero esausto ma ancora eccitato. Speravo non avesse sentito il mio piccolo urlo di goduria mi stesi e mi rilassai un attimo senza toccarmi. Dopo nemmeno un minuto lei entrò della mia stanza e disse a bassa voce: "Posso? ti ho sentito urlare, stai bene? mi ero preoccupata " "No, no sto bene" dissi "era solo un po di tosse " sperando che non facesse altre domande, invece lei entrò e chiuse la porta dietro le sue spalle, si avvicinò al mio letto e si mise seduta accanto a me. Io ero terrorizzato che si accorgesse o che capisse quel che avevo fatto e rimanevo rintanato sotto le mie coperte. Lei mi accarezzò un po il viso, poi vedendo che ero leggermente riluttante alle sue coccole mi disse: "Cosa c'è che non va, tesoro, ti do fastidio? volevo solo farti un massaggio alla schiena, so che è un brutto momento per te e mi dispiace" così dicendo insinuò una mano sotto le coperte, io non riuscii a fermarla e forse non volevo nemmeno che si fermasse, la sua mano scorse sul mio petto e scese fino alla pancia dove finalmente sentì qualcosa di bagnato, subito rimase stupita e tolse la mano "Cos'è?" disse e mentre diceva così odorò e assaggiò quel liquido. Capì immediatamente. "Non mi dire che è quello che penso io! e che quell'urlo di prima in realtà era...", io ero imbarazzatissimo, "Beh vedi mamma...sì in realtà è così scusami mi è sfuggito" Lei si alzò e fece per andarsene, io volevo parlare e mi alzai di scatto per correrle dietro non mi ricordai però che stavo senza mutande e che il mio pene era ancora duro e che la sborra ancora luccicava sul mio ventre. Lei si girò e mi guardò completamente nudo davanti a lei. Rimanemmo entrambi di stucco per alcuni momenti a guardarci. Poi fui io a fare la mossa decisiva, mi avvicinai velocemente a lei, le misi la mani sulle spalle la spinsi verso di me e la baciai! La sua bocca era chiusa e io cercavo di aprirmi un varco con la lingua, la sentivo indecisa su cosa fare, se ricambiare o scappare. Durò circa 10 secondi quella indecisione, poi aprì la bocca e fece scivolare fuori la sua lingua. Sentii una passione indescrivibile nel suo modo di baciarmi era molto attratta da me evidentemente. Lo faceva con passione, la bocca non era secca e la sua lingua esplorava ogni meandro della mia con passione. Ci staccammo dopo un paio di minuti entrambi senza fiato. La tenevo stretta a me durante il bacio e il mio pisello duro aveva sbattuto spesso contro il suo ventre durante quegli attimi. Il suo respiro era affannato così come il mio. "Cosa facciamo adesso" dissi "Non lo so" disse "Vieni con me comunque, sediamoci un attimo sul divano e parliamone" la seguii e ci mettemmo seduti vicini vistosamente in imbarazzo anche se io avevo una gran voglia di coccolarla in quel momento. Ci sedemmo al buoi e io non mi resi nemmeno conto di essere completamente nudo, lei invece indossava un bel pigiamino rosa. "Lo sai da quanto tempo non faccio l'amore?" disse "Sì, mamma, credo siano almeno 3 anni" replicai. "Esatto! e ne avrei una gran voglia, ma non possiamo farlo io e te!". "Capisco" dissi un po tristemente. "Mi piacerebbe molto, lo sai! e prima ti ho baciato con passione" disse, anche un po per consolarmi "Ma non possiamo sarebbe sbagliato, tu mi piaci e mi fai eccitare e ti confesso che non sei l'unico che si tocca la sera, ma tuttavia non possiamo". "Solo un ultimo bacio" le dissi. Ci pensò qualche istante e poi sorridendo disse "e sia, vieni qui dai". Mi avvicinai a lei e appoggiai delicatamente le mie labbra alle sue. Fu molto dolce, lei le dischiuse dolcemente e di nuovo ricominciammo a baciarci con passione. Non lo feci apposta ma mentre ci baciavamo appoggiai la mano sul suo grosso seno e sentii i suoi capezzoli indurirsi sotto il palmo della mia mano. Quando staccai la bocca avevamo il fiatone entrambi e la mano ancora sul seno. La camicia del pigiama si era un po aperta e io intravedevo il suo seno. Ero nudo ed eccitato davanti a lei. Anche lei però era visibilmente eccitata e riprese a baciarmi, lo fece ancora con più voglia e la sentivo già ansimare. Mi prese la mano che avevo sul seno, me la tolse da lì e io pensavo che fosse un cattivo segnale ed invece non fece altro che spostarla più in basso e metterla tra le sue cosce che erano solo poco dischiuse. Io misi la mano lì e con forza strinsi il suo sesso. Era bagnata. Sentii la mia eccitazione salire ancora di più. Staccò la bocca ansimante non riusciva a parlare e nemmeno io. Ci guardammo un po, la mia mano continuava a massaggiarla li e la sentivo bagnarsi sempre di più, "Aspetta!" mi disse e sorridendomi aggiunse: "Così mi fai venire subito!" mi scansò da sopra a lei si alzò in piede e si abbassò velocemente i pantaloni del pigiama e le mutandine che portava sotto appoggiandosi alla mia spalla per non cadere. Poi mi fece mettere seduto bene sul divano e mi montò sopra a cavalcioni. Mi sorrideva mentre con la mano mi prendeva il pisello, diede due o tre botte su e giu per farlo drizzare per bene e poi la sentii guidarlo verso il buco della sua fica, non lo sentii quasi entrare tanto era bagnata. Mi appoggiò entrambe le mani sulle spalle, mi guardava in faccia e in tanto si muoveva su e giù con il mio cazzo dentro di lei. Io stavo già scoppiando, lei si muoveva sempre più velocemente, instancabile. Le affondai la faccia sul seno. "Vienimi dentro, stai tranquillo" mi disse con molto affanno. Venimmo poco dopo entrambi, fu una sensazione liberatoria, finalmente sentii le mie palle che si svuotavano completamente dentro di lei lasciandola piena del mi seme. Lei urlò venendo e si strinse forte a me. Continuava a muoversi nonostante fosse venuta. Dopo circa cinque minuti si alzò sfilandosi il cazzo da dentro. Non sapevo che dirle fu lei però a parlare per prima, mi prese una mano e se la portò sulla fica, lei era in piedi di fronte a me: "Senti ora c'è anche il tuo seme qui, mi hai riempita è stata una sensazione fantastica e devo confessarti una cosa, voglio rifarlo e subito, finche ho ancora il tuo seme dentro di me. Seguimi dai" Sembrava una ragazzina, corse in camera sua e saltò sul letto io la seguivo ero attaccato a lei. "Ti va di scoparmi da dietro" mi disse. Io rimasi sorpreso "e come si fa?" dissi, "Tranquillo non me lo devi mettere nel culo ma io mi metto a pecora e tu me lo metti in fica da dietro, che ne dici" "Facciamolo subito" dissi eccitato. Lei si mise in posizione e io la scopai ancora una volta in quella posizione che non avevo nemmeno mai sognato.
Quella prima volta facemmo l'amore tutta la notte in diverse posizioni e godendo al massimo.
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16 years ago
Alberto,
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La donna delle pulizie
Avevo cominciato da qualche tempo a masturbarmi regolarmente nel cesso dell’ufficio.
Non saprei dire neanche come e perché fosse cominciata quell’abitudine, ma oramai era una delle tante mie attività…”d’ufficio” che praticavo ogni giorno feriale, poco prima di uscire, quando rimanevo da solo con la scusa di dover sbrigare qualche pratica ‘rognosa’.
Mi eccitava l’idea di prolungare il mio orario di lavoro e quindi di fare straordinario solo per masturbarmi!
L’idea di essere pagato per procurarmi piacere era una sottile perversione che spingeva con più foga i miei spermatozoi fuori dal mio uccello dritto, sulle piastrelle di quel cesso asettico.
Entravo di soppiatto con il viso paonazzo e il cazzo già sgocciolante, chiudevo con cura la porta dietro di me, abbassavo la tapparella e i pantaloni, tiravo la mia verga fuori dagli slip e cominciavo a menarmelo, dapprima lentamente e poi via via più in fretta, fino a svuotarmi e a tornare come se niente fosse alla mia scrivania.
Certo, prima mi riempivo gli occhi di immagini…come dire…stimolanti e talvolta stampavo perfino quelle più eccitanti (per lo più donne che orinavano in luoghi pubblici o uomini che si facevano penetrare e deflorare il buco del culo) in modo da portarle nel cesso, masturbarmi convulsamente, sborrare e andar via dopo essermi ripulito e aver aperto la finestra del cesso affinché l’odore di maschio appena svuotatosi andasse via in fretta.
Il tutto per magari solo 10 euro di straordinario, ma non importava la cifra: era l’atto che mi saziava, l’atto in sé!
Questa storia andava avanti già da diversi mesi ed era diventata oramai un’abitudine come prendere il caffè o fare due chiacchiere coi colleghi, quando avvenne ciò che a volte avevo temuto ma che ero convinto non potesse mai accadere.
Erano già quasi le 19, per cui ero strasicuro che non fosse rimasto nessuno su tutto il piano; per la prima volta fui un po’ superficiale, dimenticando di chiudere a chiave la porta, forse per la fretta di svuotare le mie gonadi, dato che avevo trovato delle foto fantastiche di una splendida ragazza che pisciava letteralmente in mezzo alla strada, incurante delle auto che sfrecciavano a non più di un metro da dove lei si era accovacciata per dar sollievo alle sue reni, mettendo generosamente in mostra una splendida fighetta bianca e liscia.
Cominciai col solito rito quotidiano, già eccitatissimo prima ancora di toccarmi; tirai fuori l’asta e avevo appena dato le prime due scrollate col polso destro quando tutto a un tratto…SBAM! Si spalancò la porta e mi ritrovai davanti una figura femminile che ad alta voce mi apostrofò con un:”Ecco chi è il porcellino che mi fa faticare tanto per pulire questo maledetto cesso! Ah, ma questa storia deve finire, eh?”.
Per un attimo mi convinsi che stavo per morire: il cuore cominciò a battere all’impazzata e sentivo le gambe cedere sotto il peso della vergogna di essere stato scoperto col cazzo duro in mano (proprio in direzione della porta aperta, poi! Che coglione che ero stato!) da un’estranea, ma qualcosa….qualcosa pian piano mi tranquillizzò: riconobbi il donnone delle pulizie con la scopa in mano (cazzo! Avevo dimenticato che era mercoledì, giorno di pulizia del mio piano!!), ma era l’espressione del suo viso, per niente adirato e anzi con uno strano sorrisetto agli angoli della bocca, che mi trasmise calma e tranquillità.
Non era quel che si suol definire una bella donna, essendo bassa e tarchiata, sulla cinquantina circa, poco curata nella sua femminilità; ma non vi nascondo che era da anni che le spiavo il seno quando casualmente la incrociavo nei corridoi degli altri piani, un enorme balcone che sarà stato almeno dell’ottava misura e che un guizzo di desiderio di tanto in tanto mi faceva sentire brividi al basso ventre.
“E adesso che facciamo? Come farà a guardare in faccia i suoi colleghi quando si saprà questa storia, eh?”, mi incalzava lei, con quello strano sorrisetto e una luce particolare negli occhi.
Io, rosso di vergogna in faccia quasi più della mia cappella che oramai cominciava a ritirarsi sotto il suo cappuccio di pelle raggrinzita, balbettai qualcosa tipo:”Ma no, la prego…ma cosa dice….ma io non facevo nulla che..”, cercando vanamente di nascondere ciò che era fin troppo chiaro; non mi sorpresi più di tanto, però, quando me la vidi venire incontro fissandomi l’uccello e la osservai tendere piano la mano destra verso la mia asta e dire, schioccando la lingua e con una vocina molto diversa da prima:”Ma fai vedere…ma guarda…questo poverino si è spaventato e si vuole ritirare…ma no, ma no…ci penso io, dai!”.
La paura mi passò completamente quando vidi il mio uccello sparire completamente nelle sue fauci e sentii che pompava come un’assatanata per ridare vigore a quella giovane verga!
Anzi, in pochi secondi il cazzo mi ricominciò a pulsare come appena un minuto prima e cominciai ritmicamente a fotterle quella bocca esperta e a desiderare di riempirla del mio seme bianco.
Inutile dire che impiegai poco meno di un minuto per raggiungere l’orgasmo, mentre le ripetevo ossessivamente:”Troia, troia! Tu sei una troooooia!!” durante gli schizzi che le riempirono la bocca di un sapore acre di maschio selvatico.
Avrei voluto rivestirmi e andar via subito, ma la cagna non sembrava affatto disposta a mollare il suo giovane osso proprio ora che l’aveva trovato!
Si era appostata per due settimane per “beccare” il suo porco, quando aveva capito che qualcuno amava farsi seghe in quel cesso (nonostante tutta la cura che riponevo nel cancellare ogni traccia, temo di aver lasciato qualche schizzo galeotto come testimonianza del mio ‘vizietto’…) e non vedeva l’ora di scoprire chi fosse e di usarlo per i suoi scopi, dato che erano diversi mesi che non si faceva dare una bella ripassata da qualche verga dura ed era ingoiata come una lupa in calore.
Chiuse a chiave la porta, si spoglio con una rapidità insospettata in una femmina di quella mole e avvicinando un capezzolo alle mie labbra mi invitò con un:”Succhia, porco! Credi non mi sia mai accorta di come mi guardi le tette, eh?” a gioire di quel suo enorme e splendido seno!
Non credevo ai miei occhi né alla mia lingua: finalmente potevo succhiare quelle splendide montagne di carne fino a quel momento solo immaginate!
Le mie mani cominciarono freneticamente a strapazzare le sue tettone calde e morbide e dai capezzoli rosa e larghi; sentii che cominciava a gemere, la cagna, finalmente sciogliendosi davanti a me e al mio uccello di nuovo ritto e pronto!
Senza indugiare, le infilai tre dita nella figa liquefatta: un lago di desiderio bagnò le mie dita; continuai a muoverle dentro e fuori, dentro e fuori fino a sentirla gemere senza alcun ritegno!
Quasi le strappai a morsi il capezzolo che avevo in bocca, ma oramai non ero più in grado di controllarmi: la feci girare di spalle, le dissi di poggiare le mani sul lavabo e le infilai il mio attrezzo nel culo senza trovare alcun ostacolo; stantuffai velocemente per un paio di minuti e cominciai anch’io a non trattenere più i miei mugugni di piacere.
Le schiaffeggiavo violentemente le natiche ogni volta che spingevo l’uccello più a fondo nel suo retto, luogo sicuramente esplorato centinaia di volte da altri uomini prima di me, a giudicare dalla facilità dell’inserimento.
Le porsi il manico della scopa con cui era entrata nel cesso e vidi come lo fece sparire tra le gambe, nella figa fradicia di umori, raddoppiando i gemiti di piacere.
Sborrai in quel retto ampio e accogliente ripetendole che era una cagna e che l’avrei riempita di crema, la mia crema; sentii che veniva con un lamento prolungato anche lei; tirai fuori l’uccello, lo porsi alle sue labbra avide per farmelo ripulire con cura, e andai via dicendole ancora una volta:”Ma quanto sei troia! Mi fai schifo, cagna!!”, sputando per terra prima di uscire dal cesso.
Erano quasi le 20, quella sera lo straordinario mi aveva fruttato oltre 20 euro!
Da quel giorno, per ‘comprare’ il suo silenzio, ogni mercoledì rientro a casa un po’ più tardi del solito, con 20 euro in più sul conto e tanta tanta tanta sborra in meno nelle palle!
Per domande e altro
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16 years ago
Alberto,
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Elena & fabio - parte 2^
Giunse a casa e trovò Ramona intenta a chiudere le valigie. L’indomani sarebbero partiti tutti e quattro per la Sardegna. Alzata alle sei del mattino, in auto fino a Livorno e poi sul traghetto che sarebbe partito alle 10,00 alla volta di Olbia. Ebbe solo il tempo di inviare una mail per ribadire il suo apprezzamento ad Elena per il caldo incontro pomeridiano e quasi gemendo al pensiero di oltre una settimana senza vedersi e di leggere la risposta, dello stesso tono, della sua amante tutta presa ai fornelli e nel contempo con un occhio al suo notebook con la scusa di cercare una nuova ricetta.
Fabio portò poi le valigie già pronte davanti alla porta di casa in modo che non intralciassero il passaggio nell’appartamento ed in modo di averle già a portata di mano la mattina seguente. Ogni suo gesto veniva compiuto quasi meccanicamente, sulla scorta dell’esperienza accumulata in 15 anni di matrimonio, ma la sua testa, i suoi pensieri erano solo per l’incontro di quel pomeriggio. Era un film di cui si stava gustando ogni minimo dettaglio e che si era rivisto già decine di volte. Fosse stato su una VHS, la videocassetta sarebbe ora già consumata dallo scorrere avanti e indietro di continuo. Cosa gli era piaciuto di più? Tutto! Sarebbe stato difficile scegliere qualcosa a discapito di altri aspetti. Lo sguardo ed il sorriso di Elena, oggi ancor più ammaliatrice del solito. La tenerezza e la passione profusa dalla donna; il suo lasciarsi andare completamente al piacere carnale puro, accompagnato dalla voglia di trasgredire prima di tutto con il cervello. Finalmente una donna, LA DONNA che aveva sempre sognato. Impeccabile in pubblico e trasgressiva, molto trasgressiva nell’intimità. Adesso l’importante era non farsi scoprire. Infatti, come più un ladro ruba, più è possibile che sia scoperto, così pure per loro, ladri d’amore sarebbero aumentati i rischi. Ma ora non voleva pensarci. Godersi gli splendidi momenti passati in quella giornata e il cui ricordo lo avrebbe accompagnato nelle vacanze a San Teodoro e non solo….
Elena trovò la mail sua mail il giorno dopo l’incontro.
Leggeva il sommo piacere di Luca per il pomeriggio passato insieme.
Elena rispose: ”Mio caro, grazie a te, ieri mi sono finalmente sentita DONNA, una donna che sa dare piacere al proprio uomo e che sa riceverlo e dimostrarlo in ogni istante.
Ti penso continuamente; ripenso ad ogni carezza, ogni bacio, ogni sensazione provata con te e sono felice. Sì, felice! Ora però sento già la tua mancanza e ogni giorno che passerà, la nostalgia di te aumenterà a dismisura. Chissà quando potrai leggere questa mail… Ti lascio tanti baci quanti sono i minuti che ci separano dal nostro prossimo incontro. Tua, Elena”.
Con un sospiro, chiuse il pc e si buttò sul letto, ripercorrendo, ancora una volta, il pomeriggio di ieri.
Intanto Fabio e la sua famiglia erano arrivati a destinazione e, dopo cena, fecero tutti insieme una passeggiata sul lungomare.
Ma la testa di Fabio non era affatto lì, ad assaporare il profumo del mare, a sentire il vento tra i capelli.
No, lui era con Elena, tra le braccia di Elena, con il viso nella curva del suo collo…
Le era entrata dentro come un virus e come un virus stava dilagando a macchia d’olio in ogni sua cellula.
Decise che l’indomani avrebbe trovato un internet point e avrebbe scritto alla sua nuova, inaspettata, splendida e pericolosa malattia: la sua Elena.
Elena si alzò al mattino e come ogni giorno, la prima cosa che le balzava alla mente era Fabio.
“Ma come è possibile che io mi sia innamorata così, che mi sia fatta rapire in questo modo?
Eh, i misteri dell’amore…”, pensava tra sé e sé.
Anche durante la mattinata la situazione non era migliore; ogni tanto apriva la posta nel notebook e rileggeva le mail scritte dal suo amante, ma la sua sete di lui non si placava.
Scrisse a Fabio un’altra mail, con scritto solamente “Mi manchi…”
Mentre stava per chiudere,ecco arrivare una mail.
Sapeva che era il suo, sicuramente il suo Fabio perché solo lui aveva accesso a quell’indirizzo .
Aprì la mail. ”Vieni in chat?”
Yyyyyuppyyyyy!!!!
Balzò dalla sedia dall’emozione, si sentiva una bambina alla quale avevano regalato la miglior bambola.
Entrò in chat e lo trovò lì.
“Ciao, come stai? Tutto bene?”
“Si, bene. Tu?”
“Sai, mi manchi così tanto…”
Per fortuna era dietro allo schermo del computer perché, se avesse pronunciato quelle parole ora, le si sarebbero spezzate in gola dalla gran malinconia che provava in quell’istante.
Fabio cercò di sdrammatizzare il momento facendo qualche battuta.
Sapeva bene quello che provava Elena perché, in quel momento, stava percependo la stessa sensazione.
“Dai,ancora pochi giorni e sarò da te .Teniamo duro” ,concluse Fabio.
Ma Elena lo incuriosì moltissimo perché finì con scrivere:”Ti farò una bella sorpresa, quando ci rivedremo…”.
E così terminarono quei lunghissimi giorni di astinenza forzata.
Sempre tramite mail:”Sei tornato? Si? Ci vediamo? Quando? Dove?”
Elena era impaziente e Fabio pure, anche se non lo dava a vedere.
“Troverò un luogo adatto per la tua sorpresa, che sinceramente, non ho la più pallida idea di che cosa si tratti”.
In effetti qualche idea ce l’aveva e anche piuttosto piccante, ma lungi da lui fare previsioni che poi magari non si sarebbero realizzate.
Meglio aspettare e pregustarsi la sorpresa.
“Ci vediamo domani pomeriggio, in quel viale in fondo al paese, che porta al vigneto.
Ancora non vendemmiano e quell’uva è così dolce!”
Elena non stava più nella pelle.
Saltava da un lato all’altro della stanza come una cavalletta.
Non riusciva a stare ferma!
“Domani!Domani lo rivedrò, finalmente!”
I bimbi avevano il doposcuola l’indomani e li sarebbe andati a prendere la nonna.
Elena aveva un paio di ore tutte per lei…e per Fabio.
Venne l’ora di prepararsi.
Dopo una doccia rinfrescante, si sedette sullo sgabello in bagno, si tolse l’accappatoio e prese la crema al burro di mandorle dolci.
Cominciò a stendere la crema sulle gambe, risalendo con movimenti lenti e profondi, sulle cosce e sui glutei.
Risalì sull’addome, sui seni e sentì un fremito, al pensiero di Fabio, di come sapeva baciarli, con una dolcezza incredibile.
Una passata sulle braccia ed era pronta per vestirsi.
Fabio nel mentre sbrigava in fretta le ultime incombenze in ufficio, lasciava detto che si sarebbe assentato per il resto del pomeriggio e si avviò al parcheggio, elettrizzato dall’emozione di rivedere Elena.
“Chissà come mi vedrà Elena? Sono abbronzato, mi sento in forma, energico e pieno di vita”.
Elena si vestì e partì a sua volta.
Parcheggiò lungo quel vialetto isolato sulla collina, proprio dietro l’auto di Fabio.
Ma lui non c’era.
Lei scese dall’auto, chiuse la portiera, guardò a destra, poi a sinistra, ma niente.
“Fabio?”, chiamò a bassa voce.
Lui uscì da dietro un filare di viti.
Aveva il sole dietro che gli faceva da cornice.
Era abbronzato, bello dritto, sicuro del fatto suo ed Elena si sentì irresistibilmente attratta dall’uomo che le stava davanti.
Dal canto suo, Fabio vide Elena baciata dai raggi del sole.
Aveva una gonna bianca, una camicetta a quadretti (adatta alla campagna, si disse) e due zoccoletti un po’ alti per il terreno sterrato.
“La reggerò io”, pensò Fabio con un sorriso.
Elena si buttò letteralmente tra le braccia di Fabio e lui la cinse dolcemente,la guardò negli occhi, poi sulle labbra e le diede un caldo,dolce bacio.
“Bentornato, Fabio”, esordì lei,dopo essersi staccata da lui.
“Vieni”, disse Fabio ”facciamo una passeggiata. E’ bello qui,vero? C’è calma, silenzio, la vigna comincia a prendere i colori rossastri, ma ha ancora i grappoli d’uva”.
Elena si sentiva in perfetta sintonia con quell’uomo.
Era con lui, per mano e ascoltava le sue parole, parole che le davano sicurezza, tranquillità e gioia.
Attraversarono tre filari e tra due di essi, Fabio aveva steso un trapuntino verde.
“Sediamoci qui e gustiamoci il sole che è basso nel cielo, la reciproca compagnia e, perché no, qualche acino d’uva”.
Lui si mise seduto e disse ad Elena di appoggiare il capo sulle sue gambe,sdraiandosi di lato.
Fabio accarezzò i capelli di Elena, guardandola e lei fece per dire qualcosa, ma lui la zittì con un piccolo gesto.
Fabio prese un piccolo grappolo d’uva, lo deterse con un fazzoletto pulito, stacco l’acino più maturo e lo portò all’altezza della bocca di Elena.
Appoggiò l’acino sulle labbra di Elena e lo fece scorrere su quella bocca morbida, di seta.
Avrebbe voluto essere quell’acino, in quell’istante.
Elena socchiuse appena le labbra,prese l’acino in bocca e lo morse.
Elena gustò l’uva con un “mmh, com’è dolce.”
Fabio ne staccò un secondo e glielo mise fra i denti.
Non aspettò che rompesse l’acino, ma alzò con una mano il viso di lei,appoggiò le sue labbra su quelle di lei e le prese delicatamente l’acino d’uva dalla bocca.
“E’ mio!”, disse scherzosamente Fabio.
Il gioco della seduzione era iniziato…
Da quell’istante, come ogni volta che davano inizio alle schermaglie amorose, la temperatura iniziò per loro ad aumentare. Entrambi provavano la sensazione duplice di volere fortissimamente ciò che stavano per fare ed allo stesso modo di essere in balia di qualcosa che aveva preso il sopravvento sulla loro volontà. Fabio prese la mano sinistra di Elena e si portò la punta di quelle dita alle sue labbra iniziando poi a leccarne i polpastrelli e a ricoprirli di minuscoli baci. Elena, attratta da quel gioco, introdusse poi nella bocca di lui il proprio indice, quasi completamente e Fabio apprezzando la collaborazione della sua donna iniziò a succhiarlo avidamente mentre con la mano destra iniziava ad accarezzare il corpo sinuoso e vellutato di lei Apprezzò al tatto le splendide gambe, coperte da una gonna sopra al ginocchio e dotata di un ampio spacco che godette dei suoi favori facilitandogli l’opera di risalita verso zone più calde.
Il suo incedere era lento, ma man mano che si avvicinava alla zona segreta di Elena, sulla bocca di lei si disegnava un sorriso sempre più ampio il cui significato Fabio non tardò a comprendere. Ecco la graditissima sorpresa che gli aveva preannunciato! Era a pube nudo , senza né slip, né perizoma. Eccitato ancora di più da quella sorpresa affondò la sua bocca in quella di lei e le due lingue iniziarono un ballo sfrenato incoraggiate dalla mano destra maschile che stimolava con voglia le grandi labbra di lei già desiderose di ben altro. Per Fabio, sentire la sua compagna già così bagnata, era l’inizio di una vorticosa e sempre più veloce corsa verso il culmine del piacere. Questa “manifesta” situazione produceva nella sua mente un godimento difficilmente spiegabile, forse dovuto al suo ego maschile.
I loro corpi, avvinghiati iniziarono a rotolarsi sul plaid prima e sull’erba poi; lui iniziò a sbottonarle la bella camicetta a quadri che prima aveva così tanto apprezzato, ma che ora costituiva solo un ostacolo a godere della splendida visione del corpo di lei nudo. Arrivato al reggiseno, ne abbassò le spalline in modo da liberare in fretta i seni di Elena e buttarcisi con foga e dolcezza insieme, leccandone e succhiandone i bei capezzoli e godendo della pelle vellutata e profumata di lei. Intanto Elena, godeva della foga del suo uomo e soprattutto conscia dell’effetto da lei scatenato su Fabio. Sapeva di essere irresistibile quando voleva, e con lui voleva….
E siccome a Fabio non piaceva una compagna sessualmente passiva, ma anzi la voleva piena di iniziativa, oltre che di ..sorprese come quella odierna, con una rapida mossa gli andò sopra e dopo avergli slacciato la cintura dei pantaloni ed abbassata la zip fece emergere alla luce, ciò che fino a un minuto prima era solo un grosso rigonfiamento. Il membro di lui scattò sull’attenti di fronte a cotanta bellezza e lei, dopo un breve sguardo di ammirazione, lo prese in mano iniziando ad accarezzarlo. Fabio socchiuse gli occhi lasciandosi andare a gemiti di piacere provocati dal lento su e giù della mano della sua compagna che poi accostò la bocca a quell’asta e con sapiente fare acuì il piacere di lui. I gemiti di Fabio aumentarono di intensità ed i complimenti sulla bravura di lei uscivano dalla sua bocca, misti ad apprezzamenti sul corpo conturbante della sua femmina. Poi quando lei era in piena fellatio, lui la trasse a sé e la baciò in bocca con avidità e ciò gli diede la sensazione della massima complicità, poi le disse con tono quasi imperativo :” Girati!” e la guidò a mettersi a pancia sotto con il capo sul suo membro in modo da godere della splendida visione di lei e afferrandone i glutei diede inizio a un piacevolissimo “69”.
Elena dopo non molto raggiunse l’orgasmo facendone partecipe Fabio così immerso nel suo sesso. Apena diminuiti i tremiti del piacere, lei gli si mise sopra a smorzacandela voltandogli le spalle, affinché godesse di quella che lui considerava una “splendida visione” ovvero le sue natiche sode e conturbanti che riscuotevano nutriti consensi maschili quando passeggiava in città, anche se vestitissima. Fabio iniziò ad eccitarsi sempre di più , ma non perse l’occasione, data dalla posizione, di stimolare manualmente il clitoride di lei che soggetta alla duplice stimolazione raggiunse l’orgasmo appena un attimo prima che lui le facesse sentire all’interno il piacevole tepore della raggiunta estasi maschile.
Si lasciarono andare sdraiati sul plaid, l’uno accanto all’altra tenendosi per mano e guardandosi con un sorriso tenero e felice e pronunciando all’unisono un “Ti amo” dolce e ben più posato del loro concitato dialogo durante gli attimi frenetici che avevano preceduto l’orgasmo.
Dopo cinque minuti di coccole, Fabio, coprendola con la sua metà del plaid le disse :
“Non ti vestire, rimani così. Faccio una corsa in macchina e torno subito; tanto non c’è nessuno”
Elena fece per protestare, ma incuriosita da questo fare circospetto, decise di adeguarsi al volere del suo uomo. Mentre lui si allontanava di corsa, con indosso solo gli slip, lei pensava allo strano effetto che le faceva pensare alle parole “Il mio uomo” Trovava questa definizione dolce ed allo stesso tempo decisa. Le piaceva però, così come le piaceva essere la sua donna…
Fabio tornò in un baleno dall’auto e prima di superare l’ultimo filare di vigna che lo avrebbe portato alla vista di Elena le chiese di chiudere gli occhi.
“Perché?” Chiese lei incuriosita. Cosa stava per combinare si domandò desiderosa di scoprire il fine ultimo di lui., ma senza voler guastare il gioco.
Fabio le si avvicinò, chiedendole di rimanere immobile e ad occhi chiusi, poi le scostò il plaid, scoprendola nuda e impugnando una Nikon digitale fece susseguire una serie di scatti immortalandola sdraiata.
Elena sentendo il rumore della macchina fotografica aprì subito gli occhi e chiese subito quali fossero le sue intenzioni.
“Semplicemente godere di te, della tua visione, anche quando non stiamo assieme; mi fai impazzire vestita, ma anche nuda e voglio conservare un ricordo tangibile di questo pomeriggio. Dai, mettiti in posa, te ne faccio alcune così ed altre un poco più vestita. Lo trovo un bel gioco. “
Elena rimase assorta per cinque secondi, poi decise fra sé e sé che poteva andare e che era sicura che non sarebbe stato fatto un uso diverso di quel materiale che poteva senz’altro definirsi scottante. Assunse qualche posa scherzosa e altre erotiche, ma lamentandosi che se lo avesse saputo avrebbe indossato il non plus ultra della sua lingerie. Gli fece poi promettere di non salvarle sul pc di lavoro e Fabio le assicurò che le avrebbe ..salvate sotto terra, ovvero nell’ADSL dal momento che sarebbero finite nella sua casella di posta elettronica, la valigetta di Yahoo a cui solo lui poteva accedere collegandosi con il suo login di cui era l’unico ad esserne a conoscenza. Si guardarono le foto assieme sulla digitale ed Elena pretese però di poter avere anche lei una foto del suo “migliore amico” come ella lo definì : il membro di Fabio posto sull’attenti dinanzi alle grazie di lei. Fabio volle accontentarla compiacendosi di questo gradimento insperato e spogliatosi gli venne naturale, dinanzi a lei avere l’erezione desiderata per la foto.
Si rivestirono poi in fretta essendo ormai passate le due ore a loro disposizione. Si avviarono verso le auto e prima di salirvi si abbracciarono e si baciarono appassionatamente; fissandosi negli occhi si promisero di rivedersi appena fosse stato possibile.
Appena tornato a casa Fabio si cambiò d’abito e si mise a leggere il giornale mentre sua moglie, accortasi di nulla trovandolo come sempre, si dava da fare in cucina per preparare una zuppa di verdure che, data la temperatura Fabio trangugiò a fatica.
Trascorse poi la notte svegliandosi spesso e pensando con gioia agli attimi trascorsi ed alla dea che gli era capitato d’incontrare. “Fossimo nell’antica Grecia – pensò – potrebbe essere la dea dell’erotismo.
E rivisse nella sua mente tutti i piacevoli istanti del pomeriggio, acuendo così in sé la voglia di rivedere Elena al più presto.
Elena invece tornata a casa dovette assolvere a tutte le incombenze di una donna moderna, ma era felice e a cuor leggero e ciò evidentemente attrasse ancor più del solito suo marito che iniziò a farle comprendere che a letto ci sarebbe potuto essere del movimento sotto le lenzuola. Lei fece finta di non capire sulle prime, ma poi , più che altr per paura di insospettire il marito, gli strizzò l’occhiolino in cenno d’intesa, rassegnandosi interiormente a prestare il suo corpo al marito. La mente, quella sarebbe stata rivolta a Fabio!
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